Human being. di ethelsgonnabeokay (/viewuser.php?uid=167901)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sleeping. ***
Capitolo 2: *** Under the rain, without an umbrella ***
Capitolo 1 *** Sleeping. ***
Dean ricorda fin troppo bene ogni sfumatura degli occhi di Castiel. Non
sono solo blu, venati di azzurro, sono molto di più: sono un
pozzo di colori e di ricordi mescolati insieme, sono lo specchio di una
malinconia antica e dell'innocenza di un bambino che scopre il mondo
della prima volta.
Ora non sono più niente di questo: sono chiari, slavati,
sporchi e senza espressione; sono stanchi esausti, senza più
espressione e senza vita. Sono circondati da occhiaie scure, di un
viola tendente al nero. Sono di una disperazione rassegnata, di un
dolore così profondo che non si ci sente all'altezza neanche
di provare a confortarlo.
Sam li guarda, qualche volta, quando Castiel cerca di fare qualcosa e
non ci riesce. Guarda Dean prendergli una mano e stare lì in
silenzio, cercando di farsi sentire presente, senza sapere cosa dire.
Hanno bisogno di aiuto entrambi, soprattutto Cas, ma non sanno cosa
fare. Prima si guarivano a vicenda, ma ora?
Dopo qualche giorno, Dean si rende conto di aver visto dormire Castiel
solo per una mezz'ora. Non che ci voglia poi tanto, ad accorgersene,
dato che gli ha ceduto il suo letto e anche lui non dorme
più di quattro ore. Così, un giorno gli parla. Sa
che non dovrebbe, sa che Castiel sta facendo del suo meglio per
riemergere dall'abisso, ma gli parla lo stesso.
-Cas, quante ore hai dormito da quando ti abbiamo trovato?
Castiel si gira, silenzioso, per non incontrare il suo sguardo.
-Cas?
Quando la mano di Dean raggiunge la sua spalla, l'ex-angelo trema
violentemente e sospira. -Non riesco. Io non...
-Ssh, ho capito.- non dice nient'altro, si limita a fare quello che i
suoi ricordi d'infanzia gli suggeriscono; silenziosamente, si infila
nel letto insieme a Castiel, che si gira di spalle. Ma lui non demorde
e lo abbraccia piano, lasciando un bacio nei riccioli scompigliati.
Sono piccoli, sono umani e sono così fottutamente fragili e
hanno paura.
Dean, istintivamente, comincia a cantare Hey Jude con voce roca e
stanca, tanto che anche Castiel lo sente appena. Dopo poco l'ex-angelo
chiude gli occhi e si addormenta silenziosamente. La voce del
cacciatore si affievolisce, mentre stringe più forte il
corpo esile dell'altro e si lascia andare nelle braccia di Morfeo.
Dormono tutto il giorno ininterrottamente, senza incubi. Al sicuro.
Note
dell'autrice:
Era una storia Fluff. Era.
Già.
Ok, se non mi odiate
tanto per aver scritto 'sta roba dovrei dire giusto due cose: prima, ho
cancellato "Heaven Help Us". Perché? Perché non
riuscivo a scrivere più niente, mi sono innervosita e l'ho
cancellata. Sì, in stile checca mestruata.
Il titolo è banalissimo, ma come sempre non sapevo cosa
scrivere /good job me/
L'idea per questa Flash l'ho trovata in un headcanon su Tumblr che
diceva di immaginare Dean cantare Hey Jude a Castiel per farlo
addormentare come faceva Mary con lui. Inutile dire che leggendolo mi
è esploso il cuore.
Inoltre
volevo cominciare una raccolta e, dato che ultimamente sto scrivendo
fin troppe storie a rating giallo, mi sono detta o di ritornare alle
origini con il rating verde o di buttarmi nel vuoto con l'arancione.
Dato che sono ancora troppo piccola e ingenua (pft, me lo faccio solo
credere) per scrivere un'arancione ho scelto di scrivere qualcosa di
molto verde e fluff, perciò eccomi qui ewe
Ogni capitolo di questa
insulsa raccolta è basato su un prompt; per ora ne ho
scritti pochini, perciò se volete promptare qualcosa,
sentitevi liberi di farlo!
Spero di aggiornare
presto, anche se non ne sono sicura dato che il 16 comincio con la
fuckin' scuola D:
Ethel
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Capitolo 2 *** Under the rain, without an umbrella ***
Castiel usciva poco di casa da quando era caduto. Lo faceva solo quando
rimaneva solo, o quando vedeva Dean di cattivo umore, o quando
cominciava a litigare con il fratello. Allora si defilava da casa di
Bobby (che ora era la loro casa, nonostante tutti i brutti ricordi),
diretto verso la piccola radura là dietro, e aspettava. La
prima volta che ci era andato non sapeva neanche lui cosa aspettasse.
Poi era arrivato Dean, come tutte le altre volte. Sembrava tanto una scena da film, detta così, ma non
lo era: Dean si limitava a guardarlo, e Castiel ricambiava lo sguardo
fino a che non ce la faceva più, si alzava e ritornava sui
suoi passi. Non sapeva perché il cacciatore non si
avvicinava mai, non sapeva perché aveva quello sguardo
triste. Avrebbe voluto saperlo.
Quella volta – l'ennesimo giorno in cui si era nascosto
lì – il cielo era così scuro che
sembrava notte, nonostante fosse ancora primo pomeriggio. Non lo aveva
notato, nella fretta di andarsene.
Forse non avrebbe dovuto farlo, a dirla tutta. Le parole “Non
voglio vederti così giù, Cas, non sembri neanche
più tu” forse sarebbero dovute essere qualcosa di
carino, di dolce, rassicurante, ma gli avevano messo solo una gran
paura.
Quando tuonò, alzo gli occhi verso le nuvole che venivano
rapidamente attraversate da una scarica di elettricità.
Aveva visto tanti temporali, anche da umano, ma c'era sempre stato
qualcuno a coprirlo con l'ombrello come si farebbe come un bambino,
perciò non sapeva come comportarsi. La pioggia gli
bagnò lentamente il viso e i capelli, prima che un ombrello
scuro si piazzasse sulla sua testa, riparandolo.
Si ritrovò ad abbracciare Dean, stretto, come se avesse
paura di essere lasciato lì da solo e – diamine,
quando aveva cominciato a piangere? Se lo chiese mentre stava
lì, confuso dal calore di Dean e dalle braccia di Dean e
dalla sua voce e da quei singhiozzi e il suo cervello si
scollegò, riuscendo a percepire a malapena le ultime parole:
-Mi dispiace di essere sia l'ombrello che la pioggia.
Note
dell'autrice:
Avevo detto che avrei aggiornato
presto... sì... l'avevo detto...
Ok, chiedo perdono con le ginocchia sui ceci, ma seriamente non ho
avuto tempo per niente D:
L'ispirazione
che andava e veniva, l'inizio del ginnasio e anche di una vita sociale
(?) mi hanno bloccata per quasi un mese, abbiate pietà!
Coooomunque,
passiamo alle cose serie. 344 parole secondo il contatore di
OpenOffice, non ancora Fluff ma
vigiurochecelapossofaresìcomeno. Dovete
benedire/maledire Tumblr per questa cosina, perché tu
semplicemente non
puoi e ripeto NON PUOI abbinarmi certe frasi a immagini Destiel. NO.
Grazie
a chi ha recensito (giuro che prima o poi vi rispondo
çwç), alle
persone che hanno aggiunto tra preferiti e seguiti e anche solo a chi
legge, mi piacerebbe sapere il vostro parere c:
Non si è capito che mi sto fumando il cervello ma proprio no
Ethel
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