Human being.

di ethelsgonnabeokay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sleeping. ***
Capitolo 2: *** Under the rain, without an umbrella ***



Capitolo 1
*** Sleeping. ***


Dean ricorda fin troppo bene ogni sfumatura degli occhi di Castiel. Non sono solo blu, venati di azzurro, sono molto di più: sono un pozzo di colori e di ricordi mescolati insieme, sono lo specchio di una malinconia antica e dell'innocenza di un bambino che scopre il mondo della prima volta.
Ora non sono più niente di questo: sono chiari, slavati, sporchi e senza espressione; sono stanchi esausti, senza più espressione e senza vita. Sono circondati da occhiaie scure, di un viola tendente al nero. Sono di una disperazione rassegnata, di un dolore così profondo che non si ci sente all'altezza neanche di provare a confortarlo.
Sam li guarda, qualche volta, quando Castiel cerca di fare qualcosa e non ci riesce. Guarda Dean prendergli una mano e stare lì in silenzio, cercando di farsi sentire presente, senza sapere cosa dire. Hanno bisogno di aiuto entrambi, soprattutto Cas, ma non sanno cosa fare. Prima si guarivano a vicenda, ma ora?
Dopo qualche giorno, Dean si rende conto di aver visto dormire Castiel solo per una mezz'ora. Non che ci voglia poi tanto, ad accorgersene, dato che gli ha ceduto il suo letto e anche lui non dorme più di quattro ore. Così, un giorno gli parla. Sa che non dovrebbe, sa che Castiel sta facendo del suo meglio per riemergere dall'abisso, ma gli parla lo stesso.
-Cas, quante ore hai dormito da quando ti abbiamo trovato?
Castiel si gira, silenzioso, per non incontrare il suo sguardo.
-Cas?
Quando la mano di Dean raggiunge la sua spalla, l'ex-angelo trema violentemente e sospira. -Non riesco. Io non...
-Ssh, ho capito.- non dice nient'altro, si limita a fare quello che i suoi ricordi d'infanzia gli suggeriscono; silenziosamente, si infila nel letto insieme a Castiel, che si gira di spalle. Ma lui non demorde e lo abbraccia piano, lasciando un bacio nei riccioli scompigliati.
Sono piccoli, sono umani e sono così fottutamente fragili e hanno paura.
Dean, istintivamente, comincia a cantare Hey Jude con voce roca e stanca, tanto che anche Castiel lo sente appena. Dopo poco l'ex-angelo chiude gli occhi e si addormenta silenziosamente. La voce del cacciatore si affievolisce, mentre stringe più forte il corpo esile dell'altro e si lascia andare nelle braccia di Morfeo.
Dormono tutto il giorno ininterrottamente, senza incubi. Al sicuro.











Note dell'autrice:
Era una storia Fluff. Era. Già.
Ok, se non mi odiate tanto per aver scritto 'sta roba dovrei dire giusto due cose: prima, ho cancellato "Heaven Help Us". Perché? Perché non riuscivo a scrivere più niente, mi sono innervosita e l'ho cancellata. Sì, in stile checca mestruata.  
Il titolo è banalissimo, ma come sempre non sapevo cosa scrivere /good job me/
L'idea per questa Flash l'ho trovata in un headcanon su Tumblr che diceva di immaginare Dean cantare Hey Jude a Castiel per farlo addormentare come faceva Mary con lui. Inutile dire che leggendolo mi è esploso il cuore.
Inoltre volevo cominciare una raccolta e, dato che ultimamente sto scrivendo fin troppe storie a rating giallo, mi sono detta o di ritornare alle origini con il rating verde o di buttarmi nel vuoto con l'arancione. Dato che sono ancora troppo piccola e ingenua (pft, me lo faccio solo credere) per scrivere un'arancione ho scelto di scrivere qualcosa di molto verde e fluff, perciò eccomi qui ewe
Ogni capitolo di questa insulsa raccolta è basato su un prompt; per ora ne ho scritti pochini, perciò se volete promptare qualcosa, sentitevi liberi di farlo!
Spero di aggiornare presto, anche se non ne sono sicura dato che il 16 comincio con la fuckin' scuola D:

Ethel

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Capitolo 2
*** Under the rain, without an umbrella ***


Castiel usciva poco di casa da quando era caduto. Lo faceva solo quando rimaneva solo, o quando vedeva Dean di cattivo umore, o quando cominciava a litigare con il fratello. Allora si defilava da casa di Bobby (che ora era la loro casa, nonostante tutti i brutti ricordi), diretto verso la piccola radura là dietro, e aspettava. La prima volta che ci era andato non sapeva neanche lui cosa aspettasse.
Poi era arrivato Dean, come tutte le altre volte. Sembrava tanto una scena da film, detta così, ma non lo era: Dean si limitava a guardarlo, e Castiel ricambiava lo sguardo fino a che non ce la faceva più, si alzava e ritornava sui suoi passi. Non sapeva perché il cacciatore non si avvicinava mai, non sapeva perché aveva quello sguardo triste. Avrebbe voluto saperlo.
Quella volta – l'ennesimo giorno in cui si era nascosto lì – il cielo era così scuro che sembrava notte, nonostante fosse ancora primo pomeriggio. Non lo aveva notato, nella fretta di andarsene.
Forse non avrebbe dovuto farlo, a dirla tutta. Le parole “Non voglio vederti così giù, Cas, non sembri neanche più tu” forse sarebbero dovute essere qualcosa di carino, di dolce, rassicurante, ma gli avevano messo solo una gran paura.
Quando tuonò, alzo gli occhi verso le nuvole che venivano rapidamente attraversate da una scarica di elettricità. Aveva visto tanti temporali, anche da umano, ma c'era sempre stato qualcuno a coprirlo con l'ombrello come si farebbe come un bambino, perciò non sapeva come comportarsi. La pioggia gli bagnò lentamente il viso e i capelli, prima che un ombrello scuro si piazzasse sulla sua testa, riparandolo.
Si ritrovò ad abbracciare Dean, stretto, come se avesse paura di essere lasciato lì da solo e – diamine, quando aveva cominciato a piangere? Se lo chiese mentre stava lì, confuso dal calore di Dean e dalle braccia di Dean e dalla sua voce e da quei singhiozzi e il suo cervello si scollegò, riuscendo a percepire a malapena le ultime parole: -Mi dispiace di essere sia l'ombrello che la pioggia.












Note dell'autrice:
Avevo detto che avrei aggiornato presto... sì... l'avevo detto...
Ok, chiedo perdono con le ginocchia sui ceci, ma seriamente non ho avuto tempo per niente D:
L'ispirazione che andava e veniva, l'inizio del ginnasio e anche di una vita sociale (?) mi hanno bloccata per quasi un mese, abbiate pietà!
Coooomunque, passiamo alle cose serie. 344 parole secondo il contatore di OpenOffice, non ancora Fluff ma vigiurochecelapossofaresìcomeno. Dovete benedire/maledire Tumblr per questa cosina, perché tu semplicemente non puoi e ripeto NON PUOI abbinarmi certe frasi a immagini Destiel. NO.
Grazie a chi ha recensito (giuro che prima o poi vi rispondo çwç), alle persone che hanno aggiunto tra preferiti e seguiti e anche solo a chi legge, mi piacerebbe sapere il vostro parere c:
Non si è capito che mi sto fumando il cervello ma proprio no

Ethel

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