Desiree

di Baghi_Nelly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Battuta di caccia ***
Capitolo 2: *** A palazzo ***
Capitolo 3: *** Consigliere del re ***
Capitolo 4: *** Il Ballo ***
Capitolo 5: *** Il frutteto ***
Capitolo 6: *** La festa ***



Capitolo 1
*** Battuta di caccia ***


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Erano le dieci di mattina. Il campo si stava svuotando. I ribelli avevano preparato tutte le armi ed erano pronti a partire. Avrebbero fatto diverse offensive in vari punti del bosco, era il momento più opportuno per attaccare, quel giorno la famiglia reale avrebbe fatto una battuta di caccia per celebrare il matrimonio del fratello dell'imperatore con la figlia del conte del terreno appena oltre il fiume, Beyride. Erano tutti pronti a uscire, divisi in sei squadre da cinque persone. La squadra cinque avrebbe dovuto attaccare nel punto esatto in cui l'imperatore si sarebbe fermato per fare il suo regalo di matrimonio al fratello. Un servetto del palazzo aveva fornito tutte le informazioni, non potevano sbagliare. Ormai erano fuori dal campo, tutti appostati, mancava solo una cosa: l'imperatore.

La squadra cinque aspettava paziente ma l'imperatore ritarda. Adam, il capogruppo, era appostato dietro un grosso tronco caduto e iniziava ad agitarsi, ormai la famiglia imperiale era parecchio in ritardo. I suoi grandi occhi castani macchiati di verde vagavano da una parte all'altra controllando ogni strada possibile, ogni albero, ogni foglia. Una leggera brezza gli agitava i corti capelli scuri, così leggera e tranquillizzante, Adam poteva sentire i rami che si muovevano con calma con un leggero fruscio. Avrebbe voluto rimanere lì seduto per sempre, era un ambiente così tranquillo, non pensare ai problemi del regno e a quel periodo difficile di lotte, feriti e vittime ma... un rumore. Sono zoccoli. Tutti scattarono in piedi presi alla sprovvista. Guardie. Un cavallo nero. Era quello dell'imperatore. Urla. Spari. Adam si girò e li vide cadere uno ad uno, i suoi compagni. L'imperatore lo sapeva, ormai Adam era circondato. Le guardie lo fermarono, lo legarono stretto, gli tennero il volto alzato. L'imperatore smontò da cavallo, lasciò le briglie ad un servo e lo guardò fisso negli occhi. Il volto bello e freddo del re scrutò gli occhi di Adam in cerca di qualcosa, dopo qualche minuto finalmente schiuse le labbra, si girò verso la guardia con la balestra puntata alla testa di Adam, il ragazzo sapeva cosa stava per dire l'imperatore, aspettava solo più quello, ma un altro rumore, altri zoccoli. Un altro cavallo nero si fece strada tra le guardie. Adam era disorientato, non aveva mai visto quel cavallo nella scuderia del re - dove era entrato parecchie volte per spiare ogni angolo in caso di un possibile attacco da lì-  aveva il muso nero con una striscia bianca che lo attraversa esattamente nel mezzo, occhi grandi scuri e un corpo agile e snello. Si fece strada tra le guardie che si scostarono con rispetto e una sorta di timore reverenziale, si fermava poco vicino al sovrano. Ne scese una figura alta, snella, leggiadra. Il vestito beige le accarezzava il corpo come un velo sottile, il pizzo chiaro avvolgeva la vita stretta e una mantellina più scura coprì con il suo cappuccio i riccioli neri che cadevano a ciocche sulle spalle. Si tolse il cappuccio. Il re si fermò. Adam si immobilizzò. Le guardie si inchinarono. L'imperatrice Desiree guardò con i suoi grandi occhi verdi tutti i presenti, fece due passi verso il prigioniero e gli sfiorò il mento con l'indice sollevandolo.

"Mio re, cos'ha fatto quest'uomo per essere legato a terra come un animale?"

"Puoi intuirlo Desiree.."

"Quel servetto diceva il vero allora.." non smetteva di guardare glio cchi marroni chiazzati di lui.

"Non dovresti essere qui imperatrice."

"Non ho dieci anni Henry e, come hai appena detto tu, sono l'imperatrice"

"Se ci tieni ad assistere ad un' esecuzione fa pure"

"No. Vi conviene tenerlo in vita. Il vostro difetto è che voi non osservate mai nulla attentamente. Non ha graffi, tagli, ferite infette, questo qui non combatte, è un capo. Tienilo in vita, interrogalo e togli di mezzo questa piaga insopportabile una volta per tutte. Ora sono stanca di cavalcare, me ne vado a palazzo. Ti conviene tenerlo in vita, ricordatelo."

L'imperatrice guardò un'ultima volta Adam, sorrise e si girò. Salita a cavallo tornò a palazzo.

L'imperatore scosse la testa, fece un cenno al balestriere e salì a cavallo:

"Mettetelo su Ginny, torniamo a palazzo."

"Si sire."

Le guardie presero Adam, lo caricarono su una cavallina tozza – grassa – e addormentata e tornarono al palazzo reale.  


Angolo dell'autrice :3
Allooora, questo è il primo capitolo, giusto una presentazione di situazione e personaggi, dopo averlo scritto l'ho riguardato e... oddio.. la consecutio temporis faceva veramente schifo e ho fatto un po' di modifiche. Comunque spero vi piaccia :) Nei prossimi capitoli vedremo un approfondimento dei sentimendi di Adam :3
vi prego recensite che ho bisogno di una "spinta letteraria"! 
Un grazie a tutti i lettori!
xox
Baghi

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Capitolo 2
*** A palazzo ***


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È dal sorriso che si intuisce
il valore di un'anima.
[cit.]

 
Adam era confuso, ormai vagava per i boschi su quel cavallo trotterellante da un’ora, non conosceva quei sentieri e la testa gli faceva male. Non riusciva a ragionare, era confuso da quel viaggio fuori programma, dalla sconfitta, dalla morte dei suoi compagni, ma soprattutto dallo sguardo e dal sorriso di lei. Ricordava quei grandi occhi verdi come se li avesse ancora davanti a se, lo guardavano incuriositi, meravigliati, sorridevano. Adam voleva rivederli, ora. Non poteva credere che quella donna meravigliosa, leggiadra, pura fosse la moglie di quell’imperatore che distruggeva il loro territorio pur di ottenere altri possedimenti, altra terra. Non poteva credere che quelle labbra rosse si fossero posate su quelle di lui, non poteva credere che quell’anulare sottile che aveva sfiorato il suo mento avesse l’anello di matrimonio di quel re crudele. Non capiva, non voleva capire. No, lei certamente era tanto malvagia quanto l’imperatore.. ma come, come poteva? Con quello sguardo gentile e impaurito, curioso e autoritario, con quel volto bianco come porcellana e i riccioli neri perfetti a circondarlo. No, Adam non capiva. Ma d'altronde cosa gli importava, nah, non gli riguardavano queste faccende!
Mentre era assorto in questi pensieri non si era accorto che il grasso pony aveva smesso di trotterellare, dopo pochi secondi le guardie l’avevano buttato giù  dal cavallino e incappucciato. Avevano iniziato a camminare in un terreno fangoso, pieno di rametti in cui continuava a inciampare, certamente la sua confusione non diminuiva. Dopo qualche minuto si fermarono e le guardie tolsero il cappuccio ad Adam. Il ponte levatoio si abbassò silenziosamente davanti a lui, ad aspettarlo al di là vide l’imperatrice. Lei lo guardò, i suoi occhi chiari sembravano essere sollevati nel vederlo, lei alzò lo sguardo, guardò l’imperatore e chinò il capo come a dire “hai fatto la cosa giusta”, ma Adam non vedeva solo quello, Adam vedeva riconoscenza e una sorta di sollievo. Poche ore dopo il ragazzo era sdraiato sulla paglia in una celletta buia in cui gocciolava l’acqua della strada e c’era rumore di zampette di ratti che vagavano su e giù tra strada e cella. Sentiva i rumori dei carri, le guardie che cambiavano la guardia, la gente urlare al mercato, e lui era lì, annoiato e pensoso. Un rumore di passi. Leggeri. Una figura scura si avvicinava alla cella, rimaneva nell’ombra. Adam si misi a sedere e guardava nell’ombra.
“Chi è là?”
Nessuna risposta.
“Chi è là?!”
La figura si mosse, venne verso la cella. Desiree.
“Cosa ci fate qui?”
“Non me lo dovete dare voi il permesso di girare per il mio palazzo.”
“Cosa volete?”
“Chi siete voi?”
“E a voi cosa importa?”
“Rispondetemi. Non siete nella condizione di fare domande”
“Adam.” Il ragazzo sapeva che non avrebbe dovuto rispondere ma non vedeva niente di male a rivelare i suoi segreti a lei. Lo aveva già salvato una volta, perché avrebbe dovuto tradirlo ora? “Voi chi siete?”
Desiree scosse la testa “Lo sai chi sono io” sorrise.
“Se foste chi penso non capirei perché mi avete salvato”
“Non lo capisco neanche io veramente” l’imperatrice sorrise di nuovo. Lui si sentiva così calmo, in pace, quando lei sorrideva..
“Siete un’ingenua allora”
“Perché dite questo?”
“Perché sono un capo dei ribelli. Io combatto contro di voi”
Lei rise: “Ah sì? Ditemi, come combattete voi abitualmente? Dietro le sbarre?”
Adam sbuffò indignato e lei rise ancora.
“Ditemi chi siete”
“Ve l’ho già detto, il mio nome è Adam”
“Già.. beh Adam, ci rivedremo a palazzo” Desiree si girò per andarsene.
“A palazzo?!? Cosa significa?!” Adam era scattato in piedi e teneva strette le sbarre, ma lei non gli rispose, si girò appena  e lo guardò ancora con quello strano sguardo meraviglioso.

 
 Solo i princìpi valgono la pena di una lotta e d'una sconfitta;
per tutto il resto si può essere arrendevoli.
[cit. Henri Frédéric Amiel]
 
A palazzo erano le due del mattino. Adam si era addormentato contro le sbarre sulla paglia umida, la stanchezza aveva preso il sopravvento. Cadde a terra quando le guardie aprono la cella, lo incappucciarono e lo fecero alzare, poco dopo si trovava legato ad una sedia. Le guardie gli tolsero il cappuccio e  capì di trovarsi nella sala del trono. Era al centro di essa con le mani e i piedi legati, le guardie uscirono, non c’era nessun altro. La stanza era enorme, le grandi pareti erano completamente affrescate e infondo alla sala c’è il trono del re Henry affiancato da quello più piccolo, ma più decorato, dell’imperatrice. Ogni cosa era curata con il minimo dettaglio, infatti accanto al trono dell’imperatrice c’era un piccolo sgabello decorato con sopra un cuscinetto rosso, doveva essere quello della piccola figlia del re, Caterina, e accanto ancora c’era un altro cuscino rosso, quello del meraviglioso Weimaraner dell’imperatrice, Ettore. Adam sentì un rumore, si aprì una piccola porticina nella parete sinistra, ne uscì il re con Ettore. L’imperatore avanzò verso Adam con passo leggero, si ferma, lo osservò e poi parlò:
“Sai, mia moglie ha un talento naturale. Riesce a capire le persone, e se mi dice che tu vali la pena di essere salvato, così sia. Però ora devi dimostrarmi che ne è valsa la pena. Come ti chiami?”
Adam non rispose.
“Bene Adam, facciamo così, se tu non mi rispondi rimarrai chiuso in quella cella a morire di fame, freddo e stenti finché non ti verrà la voglia.”
Fantastico! - Pensò Adam - l’unica persona di cui pensavo di potermi fidare mi ha tradito dicendo il mio nome!
“Forza, il servetto mi ha detto tutto pur di tornar vivo da sua moglie, e la mia mi ha confidato qualche cosetta, quindi se non ti dispiace, voglio sapere perché state facendo questo al mio regno”
“Non fate finta di non saperlo!”
“Non fingo mai”
“Distruggete le famiglie povere con le vostre dannate tasse mentre i nobili scorrazzano felici per la vostra corte come se la vita fosse soltanto una favola!”
“Secondo te mi fa piacere dunque?!”
“Perché lo fate se no?”
“Perché non posso evitarlo! Le casse dell’impero sono vuote e il Consiglio mi impedisce di tassare i nobili che mi nascondono le loro proprietà”
“Distruggete il consiglio allora”
“Ti sembra tutto facile a parole, ma non lo è, però mi sembri un uomo intelligente Adam, voglio che mi aiuti, non sai quanto voglia che queste rivolte finiscano! Vivrai a palazzo e mi aiuterai fino a che non avremo trovato una soluzione, se ci riuscirai ti darò un compenso e avrai per sempre la mia stima. Siamo d’accordo?”

“Va bene”


 

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Capitolo 3
*** Consigliere del re ***


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“La danza comincia 
ove la parola si arresta."
Alexandre Tairoff

“Va bene”
“Che succede?” Desiree era entrata dalla porticina della parete e Ettore le si era affiancato. I suoi bei riccioli le ricadevano morbidi sulle spalle coperte dalla vestaglia bianca.
“Mia cara! Abbiamo appena finito una discussione interessante.” Il re si era girato verso l’imperatrice e la guardava con quello stesso sguardo vagamente servile che Adam aveva già visto nei suoi occhi durante la battuta di caccia.
“Spero niente di grave” Desiree accennò un sorriso, come ad insinuare che in verità non le interessava, conosceva già benissimo tutto ciò che si erano detti quella notte.
“No mia cara, state tranquilla. Non dovreste essere in piedi a quest’ora, tornate nelle vostre stanze. Domattina il nostro amico ci raggiungerà nella sala da pranzo dove potremo discutere più amabilmente e comodamente. Ora ritiriamoci, la notte è ancora lunga” Il re sorrise e Desiree chinò leggermente la testa, si girò e si avviò verso le sue stanze con Ettore.
“Ci vediamo domani” disse il re a Adam “Buonanotte”
Anch’egli si girò e andò verso la porta dove lo aspettava l’imperatrice, la precedette e sparì alla vista di Adam, Desiree si girò un’ultima volta e sorrise al ragazzo chinando la testa, poi anch’ella scomparve. Poco dopo due guardie entrarono nella stanza seguite da tre servi, slegarono Adam ma lo tennero stretto, onde evitare che scappasse, lo condussero verso un’altra porta e su per una rampa di scale. Arrivarono in un corridoio e si fermarono infondo, aprirono una piccola porta a destra e vi introdussero il ragazzo. Adam entrò in una stanza piccola e confortevole, un grande letto a baldacchino era al centro della stanza, pochi altri mobili la abbellivano, un divanetto rosso e un cassettone, due comodini e una toeletta. Le guardie spinsero avanti Adam e chiusero la porta. Poco dopo il ragazzo sprofondò con tutto il corpo nel morbido letto.
Delle risate svegliarono Adam la mattina seguente, aprì piano gli occhi e sentì serve urlare, una bambina ridere, persone correre. Si alzò in piedi e si stropicciò gli occhi, sbadigliò e schioccò le labbra. Andò alla finestra e guardò fuori, la stanza si affacciava su un grande giardino con prati ben curati, siepi di diverse forme, fontane, un laghetto. C’erano servi che scorrazzavano da una parte all’altra, dame di corte che passeggiavano, ma nessuna bambina o balia urlante. A un certo punto sentì un rumore, la porta si aprì di scatto e si richiuse velocemente. Una piccola figura era entrata correndo nella stanza di Adam. Aveva un vestitino verde pastello, delle scarpette piccole piccole e delle manine grassocce, ma Adam notò subito una cosa, i suoi occhi verdi e i suoi ricci neri fluenti, identici a quelli della madre, Desiree.
“Caterina!!!” le balie continuavano a urlare e la bimba ridacchiava attaccata alla porta, ma poi si accorse della presenza di Adam, urlò e aprì di scatto la porta, uscendo frettolosamente però si scontrò con la madre che le cinse le spalle con le braccia e la baciò in fronte. Poi alzò la testa e guardò Adam.
“Buongiorno”
“Buongiorno”
“Vedo che avete fatto la conoscenza di mia figlia Caterina”
“È uguale a voi”
Desiree sorrise: “me lo dicono in molti. Beh ora venite, la colazione è pronta, vestitevi adeguatamente”
L’imperatrice rimase ferma a guardare Adam ancora qualche secondo, poi scosse leggermente la testa quasi a scacciare dei pensieri, prese Caterina per mano e andò via, poco dopo Adam scese nella sala da pranzo e trovò la famiglia imperiale già riunita.
“Buongiorno!” Il re si alzò e condusse Adam fino alla sedia accanto a lui, Desiree e la bambina erano sedute una affianco all’altra, l’imperatrice accanto al re. “Dunque, mia moglie ha voluto salvarvi la vita e io mi fido molto dei suoi pareri, perciò sono pronto a darvi fiducia. 
 Spero che non mi deluderete. Questo fine settimana daremo un ballo in cui annunceremo il matrimonio di mio fratello e che lo Stato provvederà in maniera radicale alla risoluzione del problema delle rivolte,voi Adam verrete al ballo, discuteremo di affari e conoscerete le persone importanti che mi aiutano e ostacolano nel governo del mio regno.”
“Non vorrei”
“Oh ma dovete venire!” disse l’imperatrice. Gli sguardi di Adam e del re si puntarono fissi su di lei che subito aggiunse, smorzando il suo tono di voce: “è necessario, siete necessario, come consigliere del re!”
“Ma..”
“Vi prego”
Quegli occhi.. come poteva dire di no?
“Va bene, verrò”
Naturalmente due secondi dopo Adam si rese conto di aver fatto una cosa idiota, ma ormai era troppo tardi. Quella notte pensò che se ora gli era molto difficile uccidere il re, poteva perlomeno aiutarlo nel fare la cosa giusta per il popolo, l'importante era salvare e proteggere tutti i sudditi del re.


Angolo dell'autrice :3
Questo capitolo stento a definirlo tale.. scusate!!! Ma mi serviva un modo per "introdurre" il ballo. Prometto solennemente che nei prossimi accadrà qualcosa di soddisfacente v.v Mi scuso solennemente per questo sputacchio di capitolo che sto cercando di spacciare per tale D: 
Comunque, spero che la storia fino ad ora vi piaccia, ringrazio tutti quelli che la leggono e la seguono!!
Spero che anche le immagini, se anche hanno un ruolo marginale, vi piacciano :D
Mi raccomando recensite che ho bisogno di una spinta psicologico-letteraria!!!!
Al prossimo capitolo!!!
Baghi


 

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Capitolo 4
*** Il Ballo ***


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"La danza può rivelare tutto ciò

che la musica racchiude."

[Charles Baudelaire]

 

Era passata ormai quasi una settimana dal colloquio con il re, Adam era stato nominato consigliere e dalla cerimonia stava sempre intorno al re. Avrebbe anche avuto l'occasione di ucciderlo ma per qualche motivo aveva deciso di seguirlo e aiutarlo. Da quel giorno aveva visto Desiree solo alla cerimonia, poi non aveva più incontrato i suoi occhi gentili. Quella sera ci sarebbe stato il ballo e lui provava una certa agitazione insolita; stava cenando con il re e sentiva provenire dall'atrio principale le voci dei servi indaffarati e la voce squillante di Caterina che correva qua e là eccitata all'idea del ballo. Dopo cena andò nelle sue stanze e si preparò con l'aiuto di due servi. Alle otto in punto scense nella sala del trono e vi trovò il re.

"Oh! Siete puntuale!" durante quei giorni aveva potuto conoscere meglio il re e ora capiva che non era così malvagio come pensava ma era effettivamente in difficoltà a causa del consiglio.

"Come avrei potuto tardare?" Adam sorrise e si avvicinò al re; chinò leggermente il capo e gli baciò l'anello imperiale. Poco dopo uscirono insieme dalla sala del trono e andarono alla sala da ballo dove li aspettavano tutti gli ospiti. Le grandi porte si aprirono e Adam si ritrovò scaraventato in un turbinio di danze e risa, musica e movimento, lord, dame e servi, giovani fanciulle appena entrate in società e vecchie dame pettegole, soldati semplici, ufficiali, rumore, ad un tratto tutto divenne silenzioso. Gli ospiti si inchinarono all'arrivo del re e lo fecero passare tra le file dei danzatori, Adam lo seguiva. Il re si sedette sul trono e Adam sulla sedia accanto a quello, Henry fece un cenno con la mano e le danze ripartirono. Da quel momento molti nobili e cavalieri si avvicinarono al sovrano per porgergli i loro omaggi e il re li presentava tutti ad Adam. Poco dopo il ragazzo aveva mal di testa e si annoiava a morte, si stava alzando per ritirarsi nelle sue stanze quando tutto di nuovo tacque. Il portone che dava sulla sala da ballo si era aperto e sulla soglia vide lei. Meravigliosa nel suo abito azzurro cielo, i riccioli ribelli le cadevano morbidi sulle spalle cosparsi da una pioggia di piccoli diamanti celesti. La corona di oro bianco risplendeva sul capo dell'imperatrice, i suoi gradi occhi verdi incantavano tutti i presenti, il suo sguardo severo e autoritario incuteva rispetto negli invitati che sembrò che si chinassero più timorosi che per il re, poi lei vide Adam e a lui parve che lo sguardo della ragazza si ammorbidisse e le sorridesse quasi. L'imperatrice venne avanti, arrivò al trono del re, che nel frattempo si era alzato, e Henry e Adam le baciarono la piccola mano. Lei sussultò quando le labbra di Adam le sfiorarono le morbide dita e si accomodò velocemente sul suo trono. Ora Adam non voleva più andare via, voleva stare lì.. con lei.

Con il suo arrivo si era immobilizzato, guardava fisso davanti a se, con gli occhi tra la folla, ma non guardava veramente niente. Lei faceva lo stesso. Evitavano di guardarsi, la tensione era palpabile. Desiree giocherellava con l’anello sottile d’argento che portava al medio della mano destra. Adam respirava velocemente. Cosa stava succedendo? Finalmente l’arrivo di Caterina ruppe la tensione, la bambina corse da Desiree che si inginocchiò e l’abbracciò affettuosamente, poi portò la bimba a ballare. Adam si allontanò e andò verso un maggiordomo che portava dei bicchieri di vino e ne prese uno. Con l’imperatrice lontana dalla sua vista era più tranquillo. Si girò per tornare vicino al re ma se la trovò davanti. Si guardarono in silenzio per qualche istante, poi lui prese coraggio.
“Siete incantevole”
“Oh.. grazie”
“Vi divertite?”
“Non più di tanto, nessuno ha il coraggio di invitarmi al ballo e l’imperatore è troppo importante per ballare”
“Ballate con me, al prossimo” cosa stava dicendo? Cosa gli era passato per la mente?! Lei era l’imperatrice!
“Va bene..” 
La musica si era fermata, Adam e Desiree erano fermi e si guardavano in attesa che uno dei due facesse qualcosa. Adam alla fine si decise, ormai aveva fatto il pasticcio, tanto valeva andare fino infindo. Le prese la mano e la mise sul suo braccio, lei gli sorrise ed entrarono nella sala. Tutte le coppie si spostarono per farli passare, dei bisbigli dalle signore pettegole, sguardi riverenti e stupiti dalle fanciulle. La musica ripartì, Adam e Desiree iniziarono a volteggiare leggeri, l'uno era lo specchio dell'altra, ogni volta che sisfioravano appena sussultavano, lei iniziò a sorridere e lui di riflesso. Naturalmente non ballarono insieme solo una volta, ballarono tutta la notte, fino all'ultimo ballo, la felicità di lei contagiava lui e i presenti, a fine serata erano stremati ma Desiree sorrideva, e questo bastava. 
"Non mi sono mai divertita tanto! Grazie!"
"Non c'è di che mia signora"
"Chiamatemi Desiree, Adam"
"Va bene. Buonanotte allora Desiree."
"Buonanotte Adam"
Lei si girò e si ritirò nelle sue stanze, Adam sorrise e anche lui si ritirò. Quella notte nessuno dei due dormì, entrambi sorridevano e si rannicchiavano nelle coperte come due bambini felici.


L'angolo dell'autrice :3
Ciao a tutti!! Come vi sembra fino ad ora la storia? Spero vi piaccia!! Le immagini le faccio tutte io (spero che anche queste vi piacciano!!), i prestavolto sono Keira Knightley e Sam Claflin :) Che altro dire? al prossimo capitolo! 
Baghi
p.s: ringrazio tutti quelli che seguono questa storia e continuano a leggerla!

 

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Capitolo 5
*** Il frutteto ***


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La primavera dell’anima arriva quando vuole, 
non segue una stagione, ma 
dà i suoi frutti quando un cuore si risveglia, 
allo sbocciare di una nuova emozione.
[S. Shan]

La primavera era appena sbocciata, gli alberi iniziavano a dare i loro primi frutti e a palazzo e nel regno si respirava un’aria nuova. Era passato ormai qualche mese da quando Adam era a palazzo come consigliere. Si era abituato alla vita di corte e ora le cose andavano meglio. Il consiglio era stato ampiamente limitato nei suoi poteri e un po’ di problemi erano stati risolti, naturalmente bisognava lavorare ancora molto ma Henry e al suo fianco Adam erano sulla buona strada. L’imperatore aveva cominciato a fidarsi veramente del ragazzo e dopo poco tempo erano diventati amici. Naturalmente ciò aveva comportato la completa esclusione di Adam dal gruppo di ribelli e nonostante ciò gli provocasse un grande dolore, Adam aveva ben presto capito che la sua famiglia e i problemi del popolo venivano prima di ciò che pensavano i suoi antichi compagni, ovvero che fosse in realtà un traditore. Ora perlomeno la famiglia del ragazzo viveva dignitosamente, sua sorella minore poteva essere curata dalla brutta broncopolmonite che aveva preso durante l’inverno e questa era l’unica cosa davvero importante. Le feste si davano di rado risparmiando così molti soldi dello Stato e i nobili avevano meno privilegi. Adam era molto felice di tutti questi piccoli passi in avanti e si sentiva molto soddisfatto.
Quella mattina aveva accompagnato il re a caccia nel piccolo boschetto compreso nel cortile del palazzo, avevano fatto una buona caccia, due faraone e tre conigli. Adam non aveva mai amato la caccia, non approvava l’uccisione di poveri animali innocenti, nonostante ciò non poteva lasciare il re da solo. Quel mattino infatti c’erano i preparativi per l’arrivo del fratello del re con la sua consorte e tutti i servi erano impegnati, ma naturalmente il re non voleva perdersi la battuta di caccia della domenica, così Adam si era dovuto rassegnare. Tornati a palazzo avevano lasciato le prede in cucina e Adam era andato nelle sue stanze a cambiarsi. Era ora di pranzo quando scese nel salone delle feste. Tutto era già pronto per l’arrivo del principe e della principessa, nonostante ciò i servi correvano qua e là preoccupati che ci fosse qualcosa fuori posto. Adam li osservava divertito      quando la cuoca strillò dalla cucina:
“La frutta!! Non c’è la frutta!!! Andate a prenderla veloci!!” I servi però non avevano tempo, ognuno era indaffarato nelle sue faccende, così Adam, per non stare in piedi come un baccalà fino all’arrivo del principe, decise di andare lui. La cuoca lo ringraziò immensamente e lui, dopo essersi messo il berretto marrone, uscì dal palazzo diretto al frutteto. L’arietta fresca gli faceva piacere e la vista di tutti gli alberi in fiore era meravigliosa. Arrivò al frutteto e sentì la voce di Caterina che ridacchiava contenta. Entrò e la vide nascosta dietro un pesco, le si avvicinò piano e la prese alle spalle, lei tirò un gridolino e poi rise.
“Zitto che se no la mamma mi scopre”
“Va bene, mi posso nascondere con te?”
“Sì ma non devi farti vedere, se no perdiamo!”
“Va bene.” Adam ridacchiò di quella bambina birichina e si nascose con lei.
Desiree comparve poco dopo. Indossava un semplice abito bianco legato con lacci color avorio sulla schiena. Stranamente aveva i capelli raccolti in una morbida treccia avvolta a formare uno chignon fissato con forcine color avorio anch’esse. Caterina si nascondeva sempre di più tra le braccia di Adam ma, com’è naturale, un pesco, per quanto grande, non può nascondere due figure che si muovono come due elefanti in una cristalleria. Desiree ridacchiò, fece finta di non vederli e poi acchiappò l volo Caterina abbracciandola e facendole il solletico. Adam si unì a lei e quando la bimba iniziò a non poterne più si fermarono e si salutarono. Stavano per rincominciare il gioco quando Anne, la tata di Caterina, arrivò a prendere la bambina per prepararla all’arrivo dello zio.
Adam e Desiree rimasero da soli e si avviarono verso il palazzo.
“State molto bene oggi.”
“Oh, non dite sciocchezze, ho l’abito tutto infangato! Caterina mi ha fatto correre di qua e di là tutta la mattina!”
“Siete comunque bellissima”
Desiree arrossì e non rispose. Continuarono a camminare ancora per un po’ in silenzio, poi Desiree ruppe quell’imbarazzo.
“Siete andato a caccia con Henry stamattina?”
“Sì, non la amo molto ma non lo volevo lasciare da solo”
“Certo, capisco. È andata bene?”
“Penso di sì, avremo faraone a cena” Desiree sorrise ma ora che lui aveva concluso il capitolo “caccia” non sapeva che dire. Con la testa tutta concentrata sulla prossima osservazione che avrebbe potuto fare non si accorse di un sasso che aveva davanti e vi inciampò facendosi male alla caviglia e sedendosi a terra. Adam la soccorse subito. Le loro mani si sfiorarono. Lui la guardò fissa negli occhi. Erano così vicini. Adam si avvicinò. Ancora un po’. I loro visi si stavano per sfiorare..
“Desiree! Muoviti! Dove sei?! Tuo cognato sta per arrivare!”Anne era venuta a recuperare anche Desiree.
I due si alzarono di scatto.
“Oddio sono veramente dispiaciuto. Perdonatemi imperatrice non avrei dovuto..”
“Perdonatemi voi! Sono una sfacciata, scusate! Veramente dimenticatevi tutto questo! Scusate!”
Desiree scappò via dietro alla tata e Adam rimase fermo qualche secondo imbambolato. Poi tornò a palazzo. Quando arrivo John, il fratello di Henry, era già arrivato. Pranzarono ma lui e Desiree non si guardarono mai, non parteciparono alla conversazione e soprattutto non osarono scambiarsi neanche una parola. Erano imbarazzati, sorpresi, confusi. Cosa stavano facendo?!
La sera trascorse nello stesso modo. Il re non capiva perché la moglie, che adorava la nuova cognata, non spiccicasse parola e che Adam non cercasse di conoscere John. Ma non si stupì più di tanto. Intanto i cuori di Adam e Desiree stavano galoppando nel loro petto come cavalli selvaggi e la domanda che si ponevano entrambi era la stessa.
“Cosa sto facendo?”


Angolo dell'autrice :3
Ed ecco che in questo capitolo finalmente ho scoperto le carte in gioco! Ero stufa di fare capitoli "introduttivi" e finalmente sono riuscita a far succedere qualcosa di interessante :3 Allooora spero vi sia piaciuto!!! Penso sia il più lungo che ho scritto e a cui ho prestato più attenzione :) Purtroppo in un altro capitolo non ho potuto mettere il mio angolino ma non importa, l'importante è che recensiate in tanti questo capitolo e mi diciate come vi sembra fino ad ora la storia!! 
Grazie mille a tutti i lettori, quelli che mi seguono e quelli che mi ricordano!!
xox
Baghi

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Capitolo 6
*** La festa ***


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Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice.
 La vita sarà una festa, un grande banchetto,
perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo.
[Paulo Coelho]
 
Il mattino dopo Desiree si svegliò prestissimo per andare ad aiutare con i preparativi della festa, ma soprattutto per evitare lui. Più che si svegliò diciamo che si alzò, non aveva chiuso occhio tutta la notte pensando al giorno precedente, si era girata e rigirata nel letto, prima sconvolta, poi felice, ma poi pentita e subito dopo euforica. Aveva passato tutta la notte con questo stato d’animo e ciò la infastidiva parecchio. Scese le scale e si diresse alle camere degli ospiti, si avvicinò alla porta della stanza della cognata, Julie, e bussò piano. Una vocina dall’interno la invitò ad entrare e Desiree non tardò ad accontentarla.
“Buongiorno mia signora.” Julie si inchinò all’imperatrice. Aveva appena sedici anni, giusto un anno in più rispetto a quelli che aveva Desiree quando si era sposata. Henry e John avevano entrambi quasi dieci anni di differenza dalle due ragazze.
Oggi Desiree e Henry festeggiavano i dieci anni di matrimonio e l’imperatrice si sentiva una bugiarda a fare il suo discorso davanti al popolo, a mentire dicendo che lei e Henry si amavano come al primo giorno – cosa completamente falsa di per se anche perché era stato un matrimonio combinato e lei aveva visto per la prima volta il re al giorno delle nozze – dopo che aveva quasi baciato il suo consigliere e amico. No non poteva, non voleva mentire.
Quando si accorse che Julie la guardava aspettando una sua risposta già da qualche secondo, si riprese.
“Buongiorno Julie. Vi ho svegliata?”
“No no, ero già sveglia da un po’, volevo vedere i preparativi, i miei auguri.”
“Sì certo, grazie. Vi va di venire con me a fare un giro in giardino?”
“Certamente mia signora!”
Desiree e Julie uscirono e, nei loro abiti colorati e freschi, si diressero in giardino per una passeggiata. Julie parlava tutta eccitata per la festa, ma l’imperatrice non ascoltava neanche una parola. Fissava gli alberi, i fiori, ascoltava gli uccelli e le foglie muoversi dolci tra i rami. Dopo un po’ però si accorse che Julie non parlava più, perlomeno non con lei. Si girò e la vide salutare Adam tutta contenta. Desiree voleva scappare, affrettò il passo e si diresse al boschetto. Era quasi all’entrata quando si sentì afferrare per il braccio. Il cuore batteva all’impazzata, il respiro si era fatto veloce e agitato. Non si voleva girare, ma poi pensò -sperò- che non fosse lui. Si girò, lo vide.  
Sussultò e rimase muta a fissarlo. Lui lasciò la presa e la guardò negli occhi. Rimasero muti per qualche secondo.
“Dov’è Julie?”
“John mi ha mandato a chiamarla, la cercava per delle questioni del loro regno.”
“Oh.”

“Dobbiamo parlare”
“No. Non dobbiamo. Non deve sapere niente nessuno. Oggi festeggio i miei dieci anni di matrimonio e non voglio..”
“Mentire?” Desiree aveva le lacrime agli occhi.
“Cosa stiamo facendo? Io ho un marito, una figlia, voi e Henry siete amici. Cosa stiamo facendo?!”
“Cosa provate per me?”
“Cosa provate voi per me?! Siete voi che avete provato a baciarmi o sbaglio?! E poi..”
Adam si era stufato di sentirle sputare scuse una dopo l’altra, l’afferrò alla vita, la tirò a se e la baciò.
Desiree cercò di allontanarsi ma la sua stretta era forte e lei in realtà non voleva allontanarsi. Gli mise le mani intorno al collo e lo strinse a se.
Lo amava. Sì, lo amava.
Dopo il bacio stettero abbracciati con gli occhi chiusi ancora qualche secondo, poi lui ripetè la domanda.
"Cosa provate per me?"
"Io.. - avrebbe mentito, doveva.. ma perchè doveva?! Aveva sposato un uomo che non amava, una vita che non voleva, persone che non conosceva! No, non avrebbe mentito. Lui era e sarebbe stato la sua vita. Lo voleva, e lo voleva ora! - penso di amarti.."
Lui sorrise e la strinse ancora a se baciandola con un amore che lei non aveva mai provato prima, lei ora era felice, finalmente era felice.
Delle grida che cercavano l'imperatrice iniziarono a provenire dal giardino. Lei si allontanò da Adam, rise, gli prese la mano ed entrarono, o meglio scapparono, nel bosco. Ridevano, erano felici. Correvano come due bambini e si amavano.

La giornata passò prima che se accorgessero, e così i giorni seguenti, immersi in una spensieratezza di bambini innamorati.


Angolo dell'autrice :3
Finalmente la storia è entrata nel vivo, spero che vi piaccia!! Io adoro questa nuova coppia e spero piaccia anche a voi!! Vi auguro buona lettura! Recensite e ditemi i vostri pareri sulla storia!!
xox
Baghi



 

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