Alba ligustra cadunt

di Alexander Scarlet Carson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alba ligustra cadunt ***
Capitolo 2: *** Prossima alla morte sembro a me sola ***
Capitolo 3: *** Paete, non dolet ***
Capitolo 4: *** Xòanon ***



Capitolo 1
*** Alba ligustra cadunt ***



Alba ligustra cadunt...







Oh, infelice Coridone! Come desiderasti
le giovani carni, come amasti
il dolce sorriso di Alessi!

Ora quel giovane non c'è più:
le tenere carni, le morbide forme
ha divorato il crudele tiranno!

Me infelice! Rifiutai i tuoi dolci
frutti, il tuo caldo amore, i tuoi fiori
profumati furono per me giustiziati

E costretti ad appassire, non visti!
Naiadi e Ninfe mi fecero visita,
chiamandomi al tuo amore,

Ma fui sordo alle loro parole,
la verità rimase ferita, uccisa
dalla mia indifferenza. Oh, dolce

Coridone, sono sfiorito come i boccioli
che tu destinasti al mio sdegno!
Come potrai ora perdonarmi

E amarmi di nuovo? Non ci sarà
per la mia terra brulla
un nuovo maggese.

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Capitolo 2
*** Prossima alla morte sembro a me sola ***


Prossima alla morte sembro a me sola







Indifferente sono, me misera
agli arditi sguardi e alla sensuale bocca di lui!
E mentre mi consumo nelle sue bugiarde lusinghe,

Abbandono te, o Saffo, nelle atroci braccia
della gelosia crudele! Non ingannarmi, lo vedo
quando guardi verso di me:

La lingua s'intorpidisce, un fuoco ardente brucia le membra,
nivea ovatta zittisce i suoni nelle orecchie,
la tenebra cala sugli occhi, privandoli della luce.

Inutile ingannarsi l'un l'altra:
ciò che tu in me scambiasti per ritrosia,
è in realtà un sentimento affine

che confuse i tuoi sensi e mi costrinse
ad allontanarmi da te, e ad accettare
quelle menzognere lusinghe di lui.

Poichè quel torpore, quel fuoco,
quell'ovatta, quella nebula
che fecero schiavi i tuoi sensi

allo stesso modo imprigionarono me,
cosicchè fui costretta, con dolore,
ad assassinare in me quell'impossibile amore.

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Capitolo 3
*** Paete, non dolet ***


Paete, non dolet






Non fa male, Peto
la fredda lama che
scavando nel petto
lacera il corpo tuo!

Il vero strazio è quello
di una madre che finge
per te la vita del figlio,
pur vedendolo disteso
nel proprio letto, morto.

Ogni sua grazia,
ogni sua virtù
e con esse la mia vita
morirono con lui.

Ma, non paghe della sorte
infausta toccata a nostro figlio, 
le Parche hanno colpito anche te
con un male mortifero,
ed ora presto sarò sola.

Bianco d'avorio il manico,
argentea la lama,
scarlatto il sangue che sgorga
dai miei seni laceri.

Non è questa la ferita
che più m'addolora,
ma il dover continuare
a vivere senza di voi,
mia virtù e linfa.

Quindi ti prego, Peto,
accetta la lama,
ed alfine torneremo
uniti.

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Capitolo 4
*** Xòanon ***


Xòanon





Tu, che per madre
avesti la splendida Leda,
amata dal grande Tindaro,
padre tuo; eppure di divina
stirpe, figlia di Zeus!

A nulla servì l'apologia
per te scritta da uno dei più alti
pensatori: nella mente di tutti
resti la corruttrice di carni,

la scatenatrice di guerre,
l'adultera più ignobile della storia.
L'encomio tuo giace dimenticato,
le tue grazie travisate,
il tuo ricordo infangato.

Nessuno credette alla verità
dell'amore, che tutti attanaglia
e alcuno risparmia.
Te misera!

Credesti in un sogno
e fosti trascinata via!
Ora, per quell'umano desiderio
sei condannata in eterno
al perpetuo esilio nell'infamia.

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