Magic love

di Chieko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno - HimUp ***
Capitolo 2: *** Capitolo due - BangLo ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre - DaeJae ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno - HimUp ***



Ciao~!
Spero che questa storia vi piaccia!
Mi raccomando, recensite, per favore!

Buona lettura! (^∀^)


Chiarimenti:
Himchan e Bang – ultimo anno.
Jongup e Zelo – quinto anno.
Daehyun e Youngjae – sesto anno.

Casata: Grifondoro.




Jongup se ne stava seduto in modo scomposto sulla sedia; davanti a sé aveva un libro di Erbologia che non aveva mai aperto in tutti gli anni scolastici passati ad Hogwarts e il motivo era ovvio. A lui non piaceva Erbologia, o qualunque altra materia in cui si dovessero fare i compiti.

A lui piaceva volare con la sua scopa, sentire il vento sul viso, avere i capelli scompigliati. Si sentiva libero sopra la sua Firebolt.

Invece, per sua sfortuna, quel giorno doveva fare i compiti e il suo ragazzo, Himchan, si era rifiutato di farli per lui dicendogli che lo faceva per il suo futuro. Ma per Jongup, quella materia, era inutile. Lui voleva diventare un giocatore di Quidditch, insieme al suo amico Bang e non gli importava nulla delle erbe e delle piante magiche.

Sbuffò e appoggiò la testa sul tavolo guardando la bella giornata che c'era fuori.

Sarebbe bello andare a fare un giro con la scopa, pensò, solo per cinque minuti.

Stava per alzarsi, ma i suoi progetti andarono in frantumi quando vide entrare Himchan dalla porta. Rassegnato, si sedette sulla sedia, facendo un broncio adorabile, sperando così di fare tenerezza al suo ragazzo.

«Piantala! Non mi incanti!» lo riprese Himchan, sedendosi di fronte a lui.

«Ma, amore, io non sono bravo e non capisco nulla di quello che c'è scritto in questo stupido libro! » disse Jongup, sbattendo la testa contro il tavolo.

Ahia, è duro questo tavolo, pensò massaggiandosi il punto dolorante.

Himchan ridacchiò, prese il libro e chiese: «Qual è il compito che ti hanno assegnato?».

«Devo scrivere le definizioni di alcune piante».

Himchan alzò un sopracciglio e guardò il ragazzo davanti a sé.

«E qual è il problema?» domandò confuso.

«E' noioso!» spiegò Jongup, sbuffando.

«Tra un'ora ritorno e pretendo che tu abbia finito il compito» disse Himchan alzandosi e stampando un bacio sulla guancia al suo ragazzo.

Quest'ultimo sbuffò per l'ennesima volta e incominciò a sfogliare il libro per trovare le diverse definizioni richieste.

Himchan era un ragazzo come tutti, l'unica cosa che lo differenziava dagli altri era la sua passione per lo studio. Gli piaceva imparare cose nuove e non si lamentava se gli venivano assegnati tanti compiti. Era per questo che alcune volte faceva i compiti per i suoi amici, ma solo se erano in grave difficoltà. Questa volta, però, Himchan non aveva alcuna intenzione di aiutare il suo ragazzo. Non lo faceva per essere cattivo, ma Jongup pensava sempre e solo al Quidditch e, secondo lui, questo non andava bene.

«Dov'è Jongup?» chiese Bang, entrando di corsa nella Sala Grande.

«Sta facendo i compiti» rispose Himchan, continuando a leggere il suo libro preferito.

«Ma ci sono gli allenamenti di Quidditch!» piagnucolò Bang.

Proprio in quel momento, Jongup entrò nella Sala correndo.

«Ci sono! Ho finito i compiti, amore. Quindi adesso vado!».

Prese Bang dal braccio e lo trascinò via dalla Sala correndo.

Himchan prese il foglio che Jongup aveva posato sul tavolo e ne lesse il contenuto:

Himchan rilesse per otto volte il foglio che aveva in mano, cercando di capire se fosse uno scherzo o meno.

Posò bruscamente il compito sul tavolo, prese la sua bacchetta dalla tasca e pronunciò: «Incendio!».

Il foglio cominciò a bruciare diventando poi cenere.

Si alzò dalla sedia e rassegnato si diresse in biblioteca per fare il compito del suo ragazzo.

 

Jongup non sarebbe mai cambiato ma, in fondo, ad Himchan non dispiaceva affatto.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo due - BangLo ***



 

                           

Zelo era seduto sulle scalinate e assisteva agli allenamenti della squadra Grifondoro insieme a Daehyun. In realtà, il suo sguardo si posava sempre su un ragazzo dai capelli biondi e alla sua maestria nel destreggiarsi sulla scopa.

Diventerà un giocatore straordinario, pensò il più piccolo sorridendo. Bang, d'un tratto, si fermò e posò lo sguardo proprio su Zelo, il quale avvampò vistosamente.

Gli sorrise e ricominciò a volare sulla scopa.

Zelo si domandava come facesse a non avere paura.

Lui sarebbe terrorizzato sopra un aggeggio del genere, ma non nascondeva la sua voglia di salirci sopra.

Sarebbe bello andarci insieme a Bang. Oh, ma che vado a pensare! Figurati se Bang vorebbe venire con me!

Abbassò lo sguardo e incominciò a torturarsi le mani. Zelo era segretamente innamorato di Bang da quando aveva tredici anni.

Non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo, anche perché era quasi del tutto sicuro che fosse etero e non aveva intenzione di perdere il forte legame che li univa.

Yongguk, con la coda dell'occhio, guardò Zelo e non capì questo suo repentino cambio di umore.

Dopo alcuni minuti, gli allenamenti finirono e Bang si affrettò a raggiungere Junhong.

«Ciao, ti sono piaciuti gli allenamenti?» domandò Bang, sedendosi e bevendo un sorso d'acqua.

Zelo annuì lievemente, sempre con la testa bassa.

«C'è qualcosa che non va? Sai che mi puoi dire tutto!».

Junhong rimase in silenzio.

«Zelo, io devo dirti una cosa importante» disse Bang, posando le mani su quelle di Zelo.

Lui alzò lo sguardo, pronto ad ascoltare quello che Yongguk aveva da dire.

Anche lui prova qualcosa per me?, pensò, perché devo illudermi? Non prova nulla per me!

«Non sono bravo con le parole, ma cercherò di essere più chiaro possibile».

Mi sta mettendo l'ansia!

«Zelo, io provo qualcosa per te», lo disse velocemente, ma Zelo capì lo stesso.

C-cosa?

Ho sentito bene?

«Dì qualcosa, ti prego!».

Zelo aprì la bocca, ma le parole non volevano uscire, così fece la cosa che gli sembrava più giusta: appoggiò le sue labbra su quelle di Bang. Yongguk, felice, approfondì il bacio, facendo incontrare le loro lingue in un bacio più passionale.

Dopo poco, Bang si staccò da Junhong.

Zelo gli lanciò uno sguardo interrogativo.

Perché si è staccato? Ho sbagliato qualcosa?

«Mi gira la t-».

Bang non riuscì a finire la frase e cadde tra le braccia di Zelo, svenuto.

Youngjae e Daehyun vennero di corsa verso di loro.

«Troppo tardi!» dissero all'unisono.

«Eh?».

Youngjae lanciò uno sguardo a Daehyun e spiegò: «I Serpeverde hanno scambiato le nostre acque con una pozione sonnifera e siamo venuti qui per dire a Bang di non bere, ma a quanto pare è troppo tardi».

«Dovremmo portarlo in infermeria» suggerì Daehyun, continuando a guardare il suo povero amico svenuto.

Zelo annuì e aiutò i due amici a portare il suo “quasi ragazzo” in infermeria.

«C'è una cosa positiva» disse all'improvviso Youngjae ridendo «Il tuo primo bacio non lo dimenticherai mai!».

Daehyun si unì alla risata, mentre Zelo arrossì.
Non pensavo mi avessero visto!


Chieko's corner:

Ciao~
Vi è piaciuto questo capitolo dedicato alla coppia Bang/Zelo? Spero di sì, anche perché è la mia coppia preferita!

Scusatemi per il ritardo!

Mi raccomando recensite~

Accetto anche consigli e critiche.

Al prossimo capitolo (^∀^)

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Capitolo 3
*** Capitolo tre - DaeJae ***


                                                                                                                                           

Dei piccoli batuffoli di neve si posavano lentamente sulla mano di Daehyun sciogliendosi. 
Lui amava la neve: era in contrasto con la sua carnagione scura ed era soffice, quasi come la pelle del suo ragazzo.
Sorrise e alzò lo sguardo attirato dalle urla gioiose dei bambini che giocavano tra loro.
Il suo sguardo, però, era attirato da una figura precisa: Youngjae. Youngjae, seppure considerato un ragazzo senza distrazioni che pensava solo allo studio, era un gran giocherellone. Sfruttava ogni occasione per organizzare dei giochi da fare con quelli più piccoli, ignorando i commenti sgradevoli di quelli più grandi che non capivano perché passasse il suo tempo con dei mocciosi come li consideravano loro.
A Youngjae non era mai importato nulla del giudizio della gente e, per questo aspetto, Daehyun lo invidiava.Per lui il giudizio della gente era più importante di quello che aveva lui di se stesso.  A Jung, in quel momento, venne in mente la prima volta in cui capì che Youngjae era diverso dagli altri.

 

Quel giorno faceva più freddo del solito.

Un ragazzino di tredici anni piangeva seduto su una panchina. Era solo, come sempre.

Non dovrei sentire la mancanza di qualcosa che non ho mai avuto, pensò, Ma perché sento un vuoto dentro di me?

Un vuoto che aveva bisogno di essere colmato al più presto.

I suoi pensieri vennero interrotti quando un ragazzo della sua stessa età si sedette vicino a lui.

«Perché sei triste?» gli domandò il ragazzo.

Il tono con cui glielo aveva chiesto sembrava interessato.

Daehyun si sorprese.

Solitamente, quando gli venivano poste domande simili, non erano realmente interessati alla risposta o fingevano di esserlo, ma quel ragazzino non stava mentendo, era davvero interessato.

Youngjae sorrise e diventando rosso gli disse:

«Sei più bello quando sorridi!».

Daehyun lo guardò negli occhi e sorrise spontaneamente.

«Ti va di giocare con me?» gli domandò.

Jung annuì.



Yoo gli prese la mano e insieme andarono a giocare.

Quel vuoto che Daehyun aveva dentro si stava lentamente colmando.
 

«Amore, a cosa stai pensando?».

Daehyun, immerso nei ricordi, sobbalzò per lo spavento.

Yoo rise, sedendosi vicino a lui su quella panchina che quel giorno era stata testimone della loro promessa.



«Non mi abbandonerai mai, vero?».

«Mai».

 

«Yoo, ti ricordi la nostra promessa?» domandò Jung guardandolo negli occhi.

«No, di quale promessa parli?» rispose Youngjae facendo finta di non ricordarsi nulla.

Come posso non ricordarmela?

Daehyun gonfiò le guance e gli diede uno scappellotto dietro la nuca.

«Ahia!» si lamentò Yoo «Sì, mi ricordo, come potrei dimenticare la promessa più importante della mia vita?».

Daehyun arrossì e abbassò lo sguardo.

«Mi dai un bacio?» domandò Yoo con gli occhi chiusi avvicinandosi. 

Daehyun, che era in vena di scherzi, prese una manciata di neve da terra e gliela spalmò in faccia ridendo.

Youngjae aprì gli occhi e guardò intensamente il fidanzato prima di gridare:
«Allora vuoi la guerra!».

Jung si alzò velocemente dalla panchina seguito da un Youngjae con sete di vendetta che non vedeva l'ora di fargliela pagare.
 

Quel pomeriggio, anche se presero un brutto raffreddore, si divertirono proprio come il giorno in cui i loro cuori si incontrarono.

 

Chieko's corner:

Ciao a tutti!
Scusate per l'enorme ritardo.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Fatemelo sapere in una recensione ~


 ( ^ 3 ^)



 

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