forse ti amo

di carostyles96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** nuova vita ***
Capitolo 2: *** primo giorno di college ***
Capitolo 3: *** la festa ***
Capitolo 4: *** una brutta giornata ***
Capitolo 5: *** un appuntamento inaspettato ***
Capitolo 6: *** diverso ***
Capitolo 7: *** gelosia ***
Capitolo 8: *** una festa memorabile ***
Capitolo 9: *** le forze della natura si concentrano in te ***
Capitolo 10: *** kiss me ***
Capitolo 11: *** one night ***
Capitolo 12: *** sei il mio san Valentino ***
Capitolo 13: *** ti odio! ***



Capitolo 1
*** nuova vita ***


*Primo Capitolo - Nuova Vita*
 
 
Certe persone sostengono che nel momento in cui si cambia città parte della tua vita rimarrà in quella precedente, bhe io posso augurare a tutti che non è così!
 
Mi chiamo Charlotte, ho 18 anni, appena compiuti. Ho deciso di abbandonare mio padre, per il quale praticamente non esistevo, e andare a vivere a Londra, frequentare l’università lì, conoscere nuova gente, e, sì! Perché no?! Farmi una nuova vita, senza un padre che ti fa sentire uno schifo e senza una scuola orrenda come lo era il mio liceo!
 
Ok, così non capirete molto, come ho già detto mi chiamo Charlotte e ho abbandonato tutto per andare a vivere a Londra; voi penserete:’ bhe vuol dire che abitava in un paesino dimenticato da tutti’, mi spiace deludervi ma abitavo a Parigi, nel centro. Se mi affacciavo alla finestra di casa mia vedevo la Torre Efeil. Mio padre era un impresario bancario quindi, diciamo, che problemi di soldi non ne avevo.
Ero semplicemente stanca, stanca di tutto, stanca di essere la figlia di papà che tutti pensavano che fossi, stanca di seguire la massa, stanca di comportarmi dalla figlia di papà che ho scoperto di non essere, stanca di far finta di andare male a scuola, stanca di fare finta di passarmi tutti i ragazzi della scuola per sentirmi ancora più popolare… ero stanca della mia vita!! Effettivamente, la mia vita faceva schifo!
Avete in mente le classiche bionde dei film che passano per i corridoi della scuola con quel sorriso sfacciato e da gatta morta in faccia?! Che passano e tutti si mettono a guardarle?! Ma non le guardano perché loro sono le più popolari! Vi assicuro che non è così, la gente le guarda perché ha paura, ha paura di una persona così perché non vorrebbe mai essere come loro!
Cari miei, io ero esattamente una di loro! Anzi ero il capo del mio gruppo di Barbie con la sola eccezione che ho i capelli castano chiaro e gli occhi verdi! Forse è proprio questa distinzione dalle vere bionde che mi ha fatto capire di che essere ripugnante fossi!
Ed eccoci quindi qui! Ho abbandonato mio padre, per il quale non esistevo siccome per lui esiste solo la sua banca e la sua nuova moglie con già un figlio, per andare a Londra, a farmi una nuova vita. A lasciarmi tutto il mio regno di bionde alle spalle.
Sono a Londra per andare all’università e finalmente passare nei corridoio senza avere gli sguardi addosso. Sentirmi una nuova Charlotte che è pronta a studiare, prendere sul serio le amicizie, essere più vera che mai e perché no?! Magari trovare pure un fidanzato fisso.
 
***************************************************************************************
 
Appena arrivata a Londra cercai un taxi in modo tale da arrivare alla casa nella quale avrei vissuto con una ragazza che frequentava, come me, Oxford. Si chiamava Kaely e sembrava molto simpatica dalle varie mail che mi aveva invitato.
Il taxi arrivò, ci salii sopra e, quasi agitata, pronuncia il quartiere nel quale si trovava questo appartamento.
Il signore, che per giunta fu molto gentile con me, mi lasciò proprio davanti all’appartamento. Una volta suonato il campanello entrai nella portineria.
C’era un signore, anziano, ma che subito mi sorrise:  < buon giorno signorina, lei deve essere la nuova coinquilina di Kaely>.
Ricambiai il sorriso, contenta di aver già incontrato due persone molto simpatiche in questa mia nuova vita. .
 
Proprio nel  in cui feci questa domanda al portinaio un ragazzo si avvicinò a noi, era alto, riccio e molto affascinante. Insomma la classica ma non solita bellezza inglese!
Guardai il portinaio come per ricevere un consenso da lui, lui mi annuii come per assicurarmi che quell’affascinante ragazzo non mi avrebbe fatto niente di male!
Ringraziai il portinaio e il ragazzo e poi, insieme a lui mi diressi nell’ascensore.

Non mi aspettavo una tale gentilezza anche da questo ragazzo così, tutta impacciata risposi .
Lo guardi negli occhi, aveva degli occhi a dir poco incredibili, erano verdi ma non del tutto, se li guardavi bene alla luce, apparivano azzurri; quasi mi persi nei suoi magnifici occhi
< da dove vieni?>
Ancora non pronta alla domanda risposi < Parigi, ma ho deciso di cambiare aria! Tu vivi qui?>
Harry fece un sorriso, quasi beffardo guardando dritto davanti a lui.
La mia bocca prese la forma di una ‘o’ e, effettivamente, era quello che volevo dire ma non uscii nessun suono dalla mia bocca così invece che un segno di interessamento sembrò un segno di sorpresa .
Il viaggio in ascensore finì. Harry mi indicò il portone di casa della mia nuova coinquilina ma vide che ebbi qualche difficoltà con le varie valigie così mi aiutò.
Bussò alla porta di Kaely, nessuno rispose, Harry mi rassicurò < è in casa, sono venuto prima da lei, magari è al telefono>.
Sistemai, tanto per fare qualcosa e per non cadere nell’imbarazzo, le mie valigie.
Percepii Harry avvicinarsi a me . Allontanò la sue testa, la spostò all’indietro, sorrise < ribadisco il concetto, non ti rifiuterei>.
 
Fantastico!! Tutta la bellissima idea di quel magnifico essere dagli occhi indescrivibilmente magnetici si ruppe in un millesimo di secondo!
Riconoscevo, solitamente, da chilometri di distanza i ragazzi come Harry, erano quelli che frequentavo io, ma lui, lui non lo avevo riconosciuto. Osservandolo meglio e ripensando meglio ai suoi atteggiamenti di quei pochi minuti capii che il suo unico scopo era quello di provarci con me!
Quasi con una faccia disgustata lo guardai
In quel preciso istante si aprii la porta. Una bellissima ragazza dai capelli neri, lisci e gli occhi azzurri mi aprii il portone davanti a me. Era lei, Kaely!
 vidi un bellissimo sorriso disegnarsi sul suo volto, wow era proprio una bella ragazza!
mi diede un abbraccio come se fossimo due amiche che non si vedevano da mesi, mi piaceva il suo affetto, la sua solarità e la sua calorosità!
Poco dopo si allontanò da me e vide Harry
Harry rise, abbassò la testa e con un cenno ci salutò entrambe. Salii sull’ascensore e proprio mentre si chiudevano le porte mi fece un occhiolino. Abbassai il volto disgustata dalla sfacciataggine di quel ragazzo!
 
 
 
*SAPZIO A MEEEE*
Bene, questa è la prima FF che faccio su efp! Ho già scritto un’altra FF che forse pubblicherò in futuro!
Lasciatemi recensioni dicendo che ne pensate, quello che vi piace e non vi piace in modo tale che io possa migliorare e soddisfare le vostre richieste!
Il prossimo capitolo lo pubblicherò nei prossimi giorni, quando troverò un po’ di tempo!
GRAZIE A TUTTE PER LA LETTURA!

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Capitolo 2
*** primo giorno di college ***


*Capitolo Secondo- Primo giorno di College*
 
« Ti prego, non pensare che io e quell’essere schifoso abbiamo una specie di storia malata!» mi disse Kaely chiudendo violentemente la porta.
Mi stava simpatica quella ragazza, la conoscevo solo da qualche minuto ma già era una delle persone migliori che io abbia mai incontrato nella mia vita!
«Oh, no! Tranquilla! Non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello ahah» le dissi sfoggiandole uno dei miei sorrisi migliori.
«Vedi,» mi spiegò lei, incominciando a posizionare una delle mie valigie sulla sedia in modo tale da svuotarla, « Mia cugina, una delle persone a me più care, ha incominciato a frequentarlo. Che poi, frequentare! Non credo che una relazione fatta di solo sesso sia un “frequentare una persona”! bha! Fatto rimane che questa mia cugina è andata alla sua festa ieri e prima era venuta a chiedermi la sciarpa per questo che sapeva dove abito e come mi chiamo!».
La guardai mentre disfaceva velocemente e freneticamente le mie valigie, si vedeva che questa “storia di sesso” fra sua cugina e Harry non le andava molto a genio. Si era innervosita in pochi secondi.
So che l’avevo appena conosciuta, ma mi dispiaceva vederla così, quindi, posai una mia mano sulle sue che rovistavano freneticamente nella mia valigia per cercare di tirare fuori un orecchino «Kaely, rilassati, le svuoto io le valigie! Tu fammi solo domande! Sono io la nuova qui!»
Mi fece un grande sorriso e poi lasciò la pazza ricerca dell’orecchino e si mise seduta su una sedia a guardarmi mentre disfacevo le valigie.
«Dunque, per prima cosa vorrei chiederti come mai ti sei trasferita, ok! Per l’università ma, perché proprio qui!?».
 
Eccola, la fatidica domanda! mi vergognavo del mio passato e non volevo rivelarglielo. Non perché non mi fidavo o cosa, anzi! Non glielo dissi proprio perché io di lei mi fidavo e volevo che lei si fidasse di me! Io ero cambiata e la ragazza che stava venendo fuori era la vera Charlotte!!
«Oh, le università a Parigi non servivano di una verità di programmi come Oxford e poi avevo bisogno di cambiare aria!» e con aria si intendeva vita!!
Passammo il resto della serata ad organizzare la mia stanza, a disfare i miei bagagli e a sistemare tutte le mie cose.
Più tempo passavo con lei più mi stava simpatica!!
Mentre la guardavo raccontarmi della vita nel college pensai che un giorno, non so fra quanto le avrei detto il vero motivo per cui mi sono trasferita da Parigi, e le avrei spiegato cosa, per me, volesse dire “cambiare aria”!
Questo era esattamente di cui avevo bisogno, una persona con cui confidarmi, divertirmi e parlare, finalmente l’avevo trovata!
 
********************************************************************************
 
Il weekend finì velocemente e per me arrivò il giorno del mio “primo giorno di college”.
Ok, lo ammetto! Ero un po’ angosciata dalla vita frenetica del college ma avevo Kaely.
Lei stava un anno avanti a me, era già più esperta di me del college quindi mi feci spiegare tutto da lei, dove si trovavano le aule dei miei corsi, dove era l’aula studio, dove si trovavano i vari bagni, cosa fare in caso di disagi con qualcuno… insomma mi spiegò tutto alla perfezione.
 
La campanella di inizio lezione suonò.
Mi feci accompagnare dalla mia coinquilina nell’aula giusta e poi ci separammo, seguivamo corsi differenti.
L’ora passò velocemente e in classe fui accolta molto bene specialmente da un ragazzo, Eric.
Sembrava molto simpatico, a prescindere dal fatto che fosse davvero un bel ragazzo. Suonata la campanella di fine corso, Eric mi salutò. Lui andò ad un altro corso e io, visto che avevo del tempo libero, andai in aula studio a cercare di assimilare bene in mente quello che la professoressa avesse detto nell’ora precedente.
 
L’aula studio era un posto molto accogliente. Era enorme, con grandi file di tavoli nei quali si trovavano studenti di ogni tipo che studiavano, si vedevano i “secchioni” che erano completamente immersi in ciò che facevano, si vedevano le varie coppiette che erano lì solo per pomiciare, c’erano poi i “casi umani” che anche con l’aiuto di Dio in persona non sarebbero riusciti a superare l’anno. Vidi un tavole, isolato, nell’angolino, vicino alla libreria. Non c’era nessuno in quel tavolo così decisi di accomodarmi io in modo tale da poter fare quello che volevo.
Aprii il quaderno alla pagina degli appunti di qualche minuto prima e inizia a sistemarli, capendo le frasi scritte eccecc.
 
Stavo studiando beatamente quando una persona si posizionò accanto a me, non gli diedi retta ma poi sentii sussurrarmi nell’orecchio «Ti trovo incredibilmente sexy con questa magliettina, la scollatura perfetta.» vidi che allungò l’occhio per guardare dentro la mia maglietta. Ricambiai il gesto tirandogli uno schiaffo dietro alla nuca.
«Cosa ci fai qui piccola?». A quanto pare oltre ad essere una specie3 di ninfomane era anche stupido e non molto perspicace.
«mmmh dunque,» risposi io «Sono nell’aula studio, di Oxford che è una delle università migliori del mondo. Fino a poco fa stavo studiando ed ero anche molto concentrata. Per me, mi faccio un bagno!» rispostai la mia testa sul foglio per continuare a studiare. Sentii la mano di Harry spostarmi i capelli di lato, lasciandomi libero il collo «Potremmo farlo insieme il bagno!» disse con voce maliziosa lasciando un bacio umido sul mio collo.
Risposi tirandogli un altro schiaffo «Ohohoh senti il Casanova qui cosa dice!! Mio caro, io non farò un bagno con te nemmeno fra un milione di anni, nemmeno quando la terra si sarà surriscaldata, nemmeno se io e te siamo le uniche due speci umane rimaste su questa terra!»
Sorrise abbassando la testa, si alzò dalla sedia mettendosi poi dietro di me.
Si abbassò sulla spalla scoperta e mi disse «non è finita qui, Parigi». Riuscii a percepire il suo sorriso anche se non lo vidi bene.
«Ricciobello, io non mi chiamo Parigi, ho un nome!».
Mi voltai e lo vidi andarsene scuotendo la testa, come per scacciare via un pensiero, mentre sorrideva maliziosamente.
Odiavo quella testa riccioluta! Lo avevo visto solo sue volta ma già non lo sopportavo più.
 
La mia ora di studio finì, e il tempo passò. Arrivata l’ora di pranzo andai con Kaely nel giardino dell’università, quel posto era immenso e stupendo! Amavo la mia nuova università!
Eravamo io e la mia nuova amica, sedute sull’erba a mangiare. Ci godevamo quei pochi raggi di sole!
«Come è andato il primo giorno?» mi chiese Kaely sorridendo.
«Assolutamente bene, amo stare qui! Questo posto è pazzesco, enorme! Ho già rischiato di perdermi due volte ma mi piace! I professori sono bravi e spiegano bene. Nelle classi che ho frequentato fin ora la gente era simpatica! Quindi… direi che va molto bene il mio primo giorno di scuola!»
Kaely fece una breve risata insieme a me «Hai conosciuto qualcuno in particolare?» mi chiese.
Subito mi venne in mente Eric. Cavolo, quel ragazzo sì che era bello!! Era biondo, ma non un classico biondo, era un biondo sporco quasi tendente al castano e aveva gli occhi incredibilmente e magneticamente azzurri.
«Sì, un ragazzo!»
Kaely mi fece un sorriso sghembo, misto fra curiosità e un pizzico di invidia.
Proprio in quel momento vidi Eric avvicinarsi a noi con un sorriso bellissimo, wooow era bellissimo.
«Eric!!!» disse Kaely tutta contenta. Vidi che si alzò per andare a dare un lungo abbraccio ad Eric!
STOOOOP A TUTTI!
Loro due si conoscevano?! E come mai erano così calorosamente legati?!
«Eric, ti presentò…» disse Kaely che venne subito interrotta dal biondo «Charlotte! Tu conosci Kaely?!»
Sentii le guancie avvamparsi «Ciao Eric, sì, viviamo insieme!».
Si guardarono con uno sguardo di intesa. Entrambi scoppiarono a ridere e io rimasi lì, seduta sul prato come un’allocca che non capiva assolutamente cosa stava succedendo!
Eric si sedette accanto a me sul prato. Mi guardò con un bellissimo sorriso che subito fu ricambiato da uno dei miei
«Cara la mia Charlotte, non sai in che tunnel sei finita a vivere con questa qui!»  lo guardai confuso e evidentemente capii la mia espressione perché precisò «È una matta! Fidati di me! La conosco da una vita e aveva già preveduto per me e te una storia d’amore intensa ed unica!»
Scoppiai a ridere guardando sconvolta Kaely.
«Ehiehiehi biondo! Così la stravolti tutta!! Tu mi hai chiesto di trovarti una fidanzata e io, da brava migliore amica ho provveduto subito andando a vedere le foto della mia futura coinquilina e una volta aggiudicatole il premio di perfetta futura ragazza del mio migliore amico, te l’ho proposta e tu hai detto “fai come vuoi”» scoppiai a ridere, seguita poi dalle risate di Eric e Kaely.
Mi trovavo bene in loro compagnia.
 
Alzai velocemente lo sguardo e vidi Harry, a pochi metri da noi, guardare Eric con uno sguardo assassino. Ricambiai lo sguardo ad Harry una volta che si fu girato verso di me.
Mi rigirai verso Eric e continuai a parlare con loro.
 
Per tutta la pausa pranzo a Harry rimase lì, sotto quell’albero a guardarci, ogni tanto passavano delle ragazze/barbie a salutarlo e “corteggiarlo”, ma poi ritornava fisso con lo sguardo verso di noi.
La campanella di fine pausa suonò, io Eric e Kaely ci dividemmo una volta rientrati nell’edificio.
Mi diressi verso la mia aula, mentre frugavo nella borsa vicino al muro, una mano possente sbattè sul muro, proprio davanti ai miei occhi.
«Cosa ci facevi con Mister sono-il-più-figo-del-mondo-perché-sono-biondo?!»
Sorrisi appena disse quella frase perché Eric era effettivamente figo!
«Cosa vuoi da me ammasso di ricci?!» la sua voce roca era, in un certo senso, insopportabile!
Si avvicinò al mio orecchio, «Lo sai cosa voglio da te, Parigi!». Lo scostai violentemente facendo un verso di disprezzo.
Lui sorrise, notai, per la prima volta, che delle piccole fossette si formavano sulle sue guancie quando sorrideva, era forse un’altra ragione per cui piaceva così tanto, ovviamente contando anche gli occhi di un azzurro più unico che raro e i ricci indomabili!!
«Spostati riccio, devo andare in classe e sai già quello che penso di te quindi, via!!»
Mi guardò dritta negli occhi, aveva degli occhi pazzeschi, erano incredibilmente unici e magnetici e fantastici.
«Un giorno sarai mia! Lo so!» sorrise senza togliere lo sguardo da me.
Mi accorsi solo in quel momento di quando la distanza fra noi fosse diminuita. Misi una mano sul suo petto spingendolo indietro creando nuova mente quella distanza.
«Oh no caro mio, non ti vorrò mai! Né fisicamente né sentimentalmente! Io non mi innamorerò mai di te!» gli dissi puntandogli il dito e scandendo bene quest’ultima parola!
«Vedremo!» disse lui con aria di sfida «Succederà, caso mai, che ti innamorerai tu di me!» dissi scandendo, nuovamente il ‘tu’.
«Ahahah Harry Styles non si innamora mai! L’amore fa complicare le cose! Anziiiii è la complicazione delle cose!» disse lui serio. «Ohoh sentilo l’uomo vissuto! Vedremo Casanova, vedremo!»
 
 
 
 
 
*SPAZIO A MEEEEEEEE*
Mettete sotto delle recensione pleaseeee voglio sapere se vi piace!! <3 <3
Come sempre il prossimo lo metto appena ho tempo!
GRAZIE A TUTTE PER LA LETTURA! 

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Capitolo 3
*** la festa ***


*capitolo terzo- La festa*
 
I giorni passavano, Oxford mi piaceva sempre più e mi piaceva tanto avere come coinquilina Kaely. Io ed Eric legavamo sempre più e dopo tanto imbarazzo, finalmente, Eric mi invitò ad uscire. L’unico “ostacolo” era quell’insopportabile Harry Styles, continuava a provarci con me e a farmi evitare di uscire con Eric!
 
L’appuntamento mio e di Eric era previsto per quella sera, saremmo andati ad una festa che davano alcuni studenti, amici di Eric e Kaely.
«Charly mi presti le tue scarpe per la festa di questa sera?» mi chiese urlando dalla sua stanza. Mi aveva dato questo nuovo soprannome, Charly, e mi piaceva molto, mai nessuno mi aveva dato un soprannome così, di solito venivo chiamata “ape regina” oppure “falsa bionda” o “barbie mora”, ma mai nessuno mi aveva chiamato Charly, se non mia madre!
«Certo tesoro, vieni a cercarle nel casino della mia camera!! Ti prego aiutami a decidere fra questi due vestiti!» appena entrò in camera mia mi vide con due vestiti in mano.
Uno era più sexy, un tubino senza spalline, color cipria che mi arrivava appena a metà coscia e l’altro era meno formale e sexy, era un vestito bianco sporco, anche questo era senza spalline, il tessuto era più morbido sul mio corpo, era ricoperto da una specie di pizzo che dettava la stampa del vestito, il corpetto era interamente fatto di pizzo.
Kaely mi fissò per un po’ e poi mi indicò quello bianco «Questo, l’altro è troppo sexy e rischieresti troppo ad indossarlo al primo appuntamento con Eric!» soffocò una risata ma vidi un sorriso malizioso sul suo volto.
«Kaely!!! Non penso proprio che Eric mi porterebbe a letto già alla nostra prima uscita! Insomma guarda quanto ci ha messo a chiedermi di uscire e non è nemmeno un’uscita io e lui, è una festa!!»
Kaely continuò a ridere, loro due erano incredibilmente legati e, se non fosse per il fatto che avevo preso un’enorme cotta per Eric, avrei fatto di tutto per farli mettere insieme!
 
Io e Kaely ci preparammo per bene per la festa, dopo poco Eric arrivò, ci prese entrambe e insieme andammo alla festa.
Una volta giunti lì mi sentii quasi agitata, era da molto che non andavo ad una festa e l’ultima festa a cui ero andata diciamo che non era finita molto bene! Non avevo la più pallida idea di come comportarmi, avevo deciso che per quella sera non avrei bevuto, avrei rischiato di diventare la Charlotte di una volta e non volevo che Eric e Kaely e tutta la scuola mi vedesse in quelle condizioni!
 
«Hey tutto bene?» la voce di Eric interruppe i miei pensieri, vidi il suo bellissimo volto rivolgermi un sorriso incantevole che mi fece quasi rabbrividire.
«Oh no, niente, solo dei pensieri!» gli rivolsi un sorriso, prese la mia mano, la intrecciò alla sua e insieme seguimmo Kaely che era già entrata alla festa.
 
Kaely andò a salutare praticamente tutti e io e Eric ci prendemmo del tempo per noi.
Passammo fra la folla, incontrammo gente amica di Eric, alla quale mi presentò. Finito di passare fra la folla arrivammo ad alcuni divanetti.
Eric si sedette e io mi sedetti al suo fianco. In quel momento mi sentii alquanto in imbarazzo, che dovevo dire?  Perché lui non parlava? Charlotte pensa, pensa, cosa devi dire??
«Mmmh come mai così silenziosa questa sera?» ecco, aveva rotto il ghiaccio ma diciamo che questa sua domanda non mi aveva proprio cambiato la vita.
«Solo che non vado da molto a una festa e non so come comportarmi!» gli risposi completamente imbarazzata!
Prese una ciocca di capelli che mi finiva sul volto e me la spostò dietro le orecchie «Bhe, tu pensa che è solo un appuntamento fra noi due e basta!» mi lasciò un bacio sulla guancia, quasi mi sfiorò le labbra, dei forti brividi percossero la mia schiena.
«Diciamo che con questo non mi aiuti! Ahah non ho un vero appuntamento da molto!» gli feci un sorriso divertito e lui rispose al sorriso «Bhe allora sii solo te stessa! Che ne dici se vado a prendere qualcosa da bere?» disse dandomi una carezza sulla guancia.
«Oh no, grazie! Io non bevo ma ti aspetterò qua!» dissi. Mi rispose dandomi un bacio in fronte per poi scomparire fra la folla.
Abbassai lo sguardo giocando con le mie mani e poi mi misi un po’ a posto il vestito.
Poco dopo sentii delle labbra sfiorarmi il collo. «Sei incredibilmente sexy!» riconobbi quella voce, subito mi girai «Styles! Posso sapere che cosa ci fai tu qui?!». Il riccio si spostò e si sedette al mio fianco. «Tesoro io vado a tutte le feste che sono date da studenti di Oxford! Ma ora, la domanda più importante, perché una bomba sexy come te è qui tutta sola?» mi chiese con fare abbastanza malizioso posizionando una sua mano sulla mia coscia e carezzandomi la gamba «Per prima cosa togli la mano dalla mia gamba, tesoro» dissi togliendogli la mano dalla mia gamba e riposandola sulla sua gamba. «E per secondo, non sono da sola! Sono qui con Eric!» conclusi il discorso.
Harry rise abbastanza rumorosamente «Eric?! Quell’Eric biondo!! Ahahahah non ci credo! Tu preferisci un biondino tutta apparenza a me!». Risposi a quell’affermazione con una, altrettanto, rumorosa risata «Fidati, uscirei anche con l’ultimo uomo rimasto sulla terra invece che con te! E poi Eric è un ragazzo fantastico e smettila di insultarlo senza ragione!!»
Vidi Harry guardare dritto davanti a lui «Parli del diavolo…». Guardai dove guardava Harry e vidi che Eric si avvicinava a noi.
Harry si avvicinò al mio orecchio lasciandomi un bacio appena sotto di esso «Voglio ricordarti che io non perdo mai le scommesse e che prima o poi avrò questo bellissimo corpo!» lo allontanai da me dandogli una spinta che fu seguita da un “sei un porco” che uscii dalla mia bocca. Harry si alzò dal divanetto facendomi un occhiolino.
 
Eric arrivò al divanetto e si sedette al mio fianco, proprio dove era seduto Harry poco prima. «Che ci faceva quel porco di Styles seduto qui?» aveva il tono alquanto infastidito.
«Era venuto ad importunarmi, come mai lo conosci?» gli risposi guardandolo mentre sorseggiava la birra che aveva preso poco prima «a prescindere dal fatto che in questa scuola li conoscono tutti ma poi se l’è fatta per un po’ di tempo con mia sorella!» vidi che si irrigidì in volto, come biasimarlo, il porco più porco di tutti se l’era fatta con sua sorella! «come si sono conosciuti, se posso sapere?» gli chiesi dolcemente accarezzandogli la mano «Mia sorella ha frequentato Oxford ma poi ha deciso insieme ai miei genitori di lasciare tutto e andare a vivere in America e da quel momento la vediamo solo durante le vacanze!» vidi che non si sentiva molto a sua agio a parlare di sua sorella, ma vedevo allo stesso tempo che le mancava davvero tanto!
Presi la sua mano e me la portai alle labbra. Mi piaceva davvero tanto passare del tempo con lui.
 
La serata passò in fretta. E la passammo praticamente tutta a parlare su quel divanetto, una volta tornati a casa mi salutò dandomi la buona notte e a mia sorpresa mi lasciò un semplice bacio che sfiorò le mie labbra all’angolo. Rimasi molto delusa di questa sua azione e con quella delusione andai a letto.
 
 
*SPAZIO A MEEEE*
Ok! Questo capitolo è un po’ peggio degli altri! Il prossimo sarà mooooooooolto meglio!
LASCIATE DELLE RECENSIONIIIIIIIIIIIII VI PREGOOOOOOOOOOO <3 

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Capitolo 4
*** una brutta giornata ***


*capitolo quarto- una brutta giornata*
 
 
Da il giorno della festa passarono circa due settimane e io, ancora, non mi ero dimenticata del “non bacio” di Eric, infondo ci ero rimasta male! Con lui mi ero trovata bene quella sera e non riuscivo a spiegarmi il perché mi avesse dato un semplicissimo bacio sulla guancia! Quando lo chiedevo a Kaely lei mi rispondeva che era perché lui non voleva correre e io di risposta le dicevo che un bacio non vuol dire correre troppo anzi un semplice bacio, anche a stampo, può far capire che si vogliono le cose più lente e che si vuole avere una relazione seria!
Comunque sia, qualunque fosse stata la sua risposta l’avrei saputa quella stessa sera.
 
Quel giorno a Londra c’era il sole e la cosa sembrò meravigliare tutti visto che pioveva da una settimana, io non ero ancora ben abituata alla temperatura di Londra di conseguenza l’uscita del sole non mi meravigliò molto siccome a Parigi un giorno può esserci il diluvio e l’altro un sole incredibile.
Quella mattina, quando ci svegliammo, Kaely non si sentiva molto bene così decise di rimanere a casa.
Mi avviai verso Oxford, era vicino a casa così decisi di andare a piedi. Mentre camminavo sentii delle grandi mani stringermi i fianchi «Ma buon giorno splendore!».
Riconobbi quella voce, era di quel terribile e fastidioso Styles, possibile che riusciva a rovinarmi ogni giornata?! «Cosa vuoi?!» gli risposi acida.
«Lo sai bene cosa voglio!». Mi disgustava! Era un porco che pensava solo ad una cosa, il sesso! Che schifo! Era un essere orribile! Mi disgustava la sua intera esistenza!!
Lo scansai da me con una grande spinta «Mi fai schifo!».
Styles rideva sotto i baffi, lo guardai mentre rideva e vidi delle fossette crearsi sulle sue guancie, erano così…. Innocenti! L’unico problema era che lui non lo era anzi, era tutto tranne che quello!
Spostai lo sguardo continuando a camminare a guardando dritta davanti a me.
Continuammo a camminare, il riccio era al mio fianco e mi scrutava. Continuava a guardarmi tutta, dalla testa ai piedi. Sentivo il suo sguardo bruciare su di me. Era abbastanza fastidioso ad essere onesta. «puoi smetterla di fissarmi, mi dai abbastanza fastidio!».
Harry rise ancora sotto i baffi, quanto era fastidioso quando sfoggiava quel sorriso praticamente perfetto! Dico praticamente perché sarebbe perfetto solo se lui non avesse una mente così perversa!
«Scusa, pensavo solo che sei così perfetta! Cosa ti è successo nella vita per diventare così! Insomma, io non penso che tu sia sempre stata così perfetta a scuola, con i ragazzi così… casta e così poco provocante nel vestire!».
«Come fai a dire queste cose?! Insomma, come fai a sapere che io non sono mai stata così nella vita?!» gli risposi io, quasi preoccupata! in pochi mesi era riuscito a capire che io non ero sempre stata così com’ero, la cosa mi preoccupava alquanto! Lui era proprio l’ultima persona che doveva sapere della vecchia Charlotte era proprio lui!
«Ci sono molti motivi per cui dico questo! Ma per prima cosa dico il modo in cui attiri i ragazzi, poi dico il modo in cui ti atteggi con me, qualche ragazzo come me deve averti fatto un torto o perché no?! Potresti essere tu quella che era come me e che ha fatto un torto a qualcuno o forse non c’è nessun torto e solo, ti divertivi!»
Ma questo cos’era?! Un genio?! Un indovino?! O forse leggeva nel pensiero?!
«Ah… e quindi io mi divertivo! Avanti, continua a spiegarmi!» risposi cercando di mascherare la mia ansia!
«Ok, si vede, da come tu ed Eric vi comportate ultimamente che la sera della festa non ti ha baciata e tu, sei rimasta delusa da questo, e non poco!» mi disse con aria saccente
«Ohoh sentitelo il sapientone! E da questo come faresti a capire la mia vita passata?!» gli risposi a tono «Bhe, diciamo che tu sei sempre stata abituata a ricevere tutto quello che desideravi dai ragazzi che si trattasse di un bacio o di qualcos’altro…» disse con tono malizioso!
Questo ragazzo mi spaventava, e non poco! «Ma per favore, smettila va! Tu non sai niente di me, della mia vita passata e di quella presente e non saprai mai niente!» gli dissi con tono abbastanza scocciato ma per di più il mio tono era spaventato!
Il tempo era passato, eravamo arrivati a Oxford, eravamo già dentro scuola, lui doveva andare da una parte e io da un’altra così mi separai da lui ma prima di allontanarmi totalmente da lui lo sentii tirarmi il braccio «Stai tranquilla dolcezza scoprirò la tua vera identità!» mi disse quasi divertito si sentiva anche un pizzico di malizia nella sua voce.
Non gli risposi, semplicemente gli feci una smorfia e poi mi allontanai da lui.
 
Il tempo passò e arrivò la pausa pranzo.
Cercai Eric  nella folla ma non lo vedevo, il giardino si era popolato di gente, era praticamente impossibile trovare le persone fra quella folla.
Mi sedetti sotto il solito albero e aspettai l’arrivo di Eric.
Stavo rispondendo ad un messaggio di Kaely quando alzai il viso e vidi un angelo biondo avvicinarsi a me, aveva un sorriso bellissimo, era incredibile come un ragazzo potesse essere così bello!
«Ciao bellissima!» mi disse mentre si avvicinava a me.
Risposi con un sorriso che fu gradito visto che rispose con un suo sorriso stupendo.
«kaely è malata» gli dissi una volta che si era seduto accanto a me.
«Me lo ha detto, che ne dici se questa sera invece di andare io e te fuori a cena stessimo a casa vostra a vedere un film anche con la malata?!» me lo chiese con un sorriso bellissimo che però non servì a non farmi rimanere male, insomma, che avevo?! Forse la lebbra?! Non capivo!! Cosa avevo fatto di male per non meritarmi un bacio, ricevere un appuntamento dopo settimane e poi farmi mandare all’aria l’appuntamento lo stesso giorno di questo appuntamento!
«S-sì certo, va benissimo!» risposi delusa!
 
La pausa pranzo finì e una volta finita la scuola tornai a casa.
«Kaely.. sono a casa!» dissi buttando le chiavi sul tavolo
«Charly! Tutto bene?!» mi chiese tutta preoccupata. «Insomma! Ah, questa sera viene qui Eric, guardiamo un film tutti insieme!»
Kaely accennò un sorriso ma poi vide che la mia faccia non era per niente sorridente «Ti va di dirmi che ti è successo?» disse con fare quasi materno
«È stata una giornata terribile!!» le dissi sedendomi affianco a lei, «Questa mattina sono uscita di casa e Styles ha iniziato a importunarmi, poi Eric mi da praticamente buca e mi sono venuti mille dubbi, insomma se non gli piaccio?! Mi sto solo illudendo?! Uffa!!»
«Oh tesoro mio, tu sei perfetta e se non piaci ad Eric, bhe! Non è così!! Tu gli piaci si vede solo che non sa come comportarsi, è nuovo nell’ambiente delle relazioni serie! Non era come Styles ma anche lui preferiva la briglia sciolta invece che un laccio ben stretto!» mi rispose lei, le diedi un fortissimo abbraccio.
Dopo qualche ora arrivò Eric, passammo la serata insieme e, ad essere onesta fu una bella serata!
 
Il mattino dopo era sabato e non saremmo andati a scuola.
Mi svegliai per via della porta che bussava, presi la mia vestaglia, me la misi e andai alla porta.
Aprii la porta e vidi un foglio proprio sullo zerbino di entrata lo presi e non potevo quasi crederci! Mi venne un colpo al cuore! Non poteva, non doveva essere vero!!!
 
 
*SPAZIO A MEEEEEEEE*
Che ne dite? Lasciate recensioni così so che ne pensate!! Ditemi cos’è per voi il foglioooooooooo J
Il prossimo lo posterò fra un po’ perché vado in montagna domani!! Bacio a tutte mie care <3
 

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Capitolo 5
*** un appuntamento inaspettato ***


*capitolo quinto- Un appuntamento inaspettato*
 
 
 
 
Presi la busta in mano, rientrai in casa e mi sedetti nel mio lettuccio, ancora caldo.
Aprii lentamente la busta, quasi come se avessi paura del contenuto di questa.
Vidi che all’interno di esse c’erano diversi fogli. Li presi tutti in mano, il primo era un articolo di giornale, incominciai a leggerlo: “ la ginnasta pluripremiata della Francia ritrovata a fare la verticale su un barile di birra ad una festa, cosa starà succedendo a questa povera, quasi, sedicenne?! La fama l’ha forse scossa?! Oppure lo fa per ottenerne di più?! Il bignamino della ginnastica francese, colei che può portare l’oro olimpico in Francia sta forse prendendo la cattiva strada?!”
 
NON POTEVA ESSERE POSSIBILE!!
 
Sfogliai il resto dei fogli, erano delle foto, le foto della “ginnasta pluripremiata” che faceva la verticale sul barile di birra.
L’articolo continuava: “ e non solo birra alla festa, anche super alcolici e ci si può solo immaginare che altro!! sembra proprio che alla sedicenne gli alcolici piacciono quanto le feste e i ragazzi!!”
Ed ecco un’altra foto, la “sedicenne” seduta su un ragazzo mentre un altro le faceva bere dalla bottiglia di vodka!
L’articolo continuava e le foto pure. Non era possibile, quell’articolo era stato tolto dalla circolazione, da internet e da qualsiasi parte del mondo e le foto pure!
L’ultimo foglio era una specie di lettera: “ piaciuta la sorpresa? Bhe, a casa ho altri milioni di foto e di articoli. Ti ho scoperto e ora so perché di comporti così e devo dire che avevo ragione, sono una specie di genio, anzi lo sono!
Tesoro bellissimo, se ci tieni a mantenere questo segreto vieni oggi pomeriggio al parco in centro.
XX- HS”
 
Odioso essere schifoso, razza di un pervertito ninfomane!!! Lo odiavo più di quanto si potesse odiare chiunque altro!!
Come aveva fatto quell’essere ad avere le mie foto?! Foto che, per di più, mio padre aveva obbligato di togliere dalla circolazione. Il paparazzo che le aveva scattate e che poi aveva scritto l’articolo era stato mandato in prigione, non so con quale accusa ma tutto quello, tutto questo era sparito dalla circolazione!!
 
La mattinata passò in fretta, nascosi la busta prima che Kaely si svegliasse.
Dopo pranzo uscì di casa portandomi con me la busta in modo tale che Kaely non la trovasse.
Non che non mi fidassi di lei, anzi! Solo che preferivo che la gente non sapesse il mio passato!
 
Arrivai al parco. Styles era già sulla panchina ad aspettarmi. Appena mi vide si alzò in piedi.
Aspettò che fossi vicina a lui per salutarmi «Ma buon giorno bignamino di Francia!». Lo fulminai con gli occhi «Oh ti prego!! Come hai fatto ad avere queste foto e questi articoli?!» gli dissi con tono freddo e diretto.
Lui mi rivolse un sorriso malizioso ma allo stesso tempo maligno, quasi cattivo «Per prima cosa Harry Styles ottiene sempre ciò che vuole» e qui mi fece un occhiolino «E per secondo, conoscenze!». Gli rivolsi uno sguardo disgustato «Non voglio sapere che tipo di conoscenze! Dai, forza, dimmi cosa devo fare per fare in modo che tu mantenga questo schifo di segreto!»
Harry mise una sua mano sul mio fianco e mi attirò a sé, mi scostai da lui mettendo una mano sul suo petto e allontanandolo da me «Dovrai fare quello che ti chiedo, a iniziare da oggi!» riposizionò la mano sul mio fianco e mi riavvicinò a sé «Quindi….» disse avvicinando la sua bocca al mio orecchio e lasciando, proprio sotto a questo, un bacio umido.
«Mi fai schifo!» gli dissi fredda. «Hey, hey tesoro, vacci piano!» mi disse guardandomi con un sorriso sghembo. «Hai detto che devo fare quello che vuoi quindi posso insultarti quanto voglio!»
Ad Harry suonò il cellulare, gli era arrivato un messaggio. Così mi staccai da lui guardando in giro, come per assicurarmi che nessuno ci avesse visti.
Riposizionò il telefono nella sua tasca posteriore «Bene tesoro, io vado!» disse lasciandomi un bacio all’angolo della bocca. Si allontanò con un sorriso sulle labbra e poi si rigirò verso di me «Ah! Charlotte questa sera io e te abbiamo un appuntamento passo a prenderti alle 8, fatti trovare pronta e sexy!» mi fece un altro occhiolino, accompagnato da uno dei suoi migliori sorrisi.
Come poteva, un ragazzo così odioso, essere così bello!?
 
Ritornai a casa. Kaely dormiva, aveva ancora l’influenza così decisi di lasciarla dormire.
Quando si svegliò nemmeno mi chiese spiegazioni di dove fossi andata nel pomeriggio,si accontentò di una semplice spiegazione: “shopping a vuoto”.
Guardammo un film nel tardo pomeriggio, e si addormentò, ancora. In questo modo fu più semplice per me prepararmi.
Misi dei jeans e una magliettina rosa pallido a balze. Tutto fu accompagnato da una coda alta, una pochette dello stesso colore della maglietta e delle scarpe col tacco nere.
Alle otto, puntuale, arrivò Harry. Uscii di casa, lasciando un messaggio a Kaely in cui dicevo che andavo fuori a cena e di non aspettarmi sveglia.
Scesi nell’atrio ed eccolo lì. Quel perfido ragazzo ma allo stesso tempo bellissimo. Aveva una semplice camicia bianca infilata nei jeans neri che gli calzavano perfettamente e poi presentava le sue solite all star bianche. I ricci erano perfettamente disordinati e un bellissimo sorriso completava tutto «Ciao splendore!» non gli ricambiai il saluto ma gli feci un sorriso sghembo misto fra il disgusto e la confusione.
Salimmo sul suo Range Rover nero e andammo in un ristorante.
Era un cliente abituale, si capiva, tutti lo salutarono e il cameriere lo portò al “solito tavolo”. O almeno così disse Harry.
Ci sedemmo al tavolo e ci fu un minuto di silenzio più che imbarazzante.
«In realtà ti aspettavo più sexy!» mi disse lui sorridendomi «Accontentati e basta!».
Arrivò il cameriere con le liste, ordinammo.
«Come mai hai lasciato la ginnastica artistica?» mi chiese lui diretto, gli lanciai uno sguardo assassino. Cosa gliene fregava a lui?! «Non sono affari tuoi!» gli dissi fredda
«Andiamo Charlotte, è un appuntamento questo, cerca di comportarti come se fossi interessata!» mi disse con un sorriso, perfetto, quasi disperato «Vedi caro il mio Harry, il problema è che non lo sono e che sono qui forzata da te! Se qualcuno ci vede la mia sottospecie di relazione con Eric scompare definitivamente!» gli spiegai avvicinandomi al centro della tavola con la testa.
Harry avvicinò la sua testa, i nostri volti erano così vicini che per un momento credetti di avere i brividi «Il problema è che fra di voi non c’è proprio niente, lui ha troppa paura!». Continuai a guardarlo con aria di sfida. Vidi il suo sguardo abbassarsi sulle mie labbra, il maledetto stava pensando di baciarmi.
Lo vidi avvicinarsi sempre di più, che dovevo fare?! Ma che domande dovevo allontanarmi! Subito!
L’unico vero problema era che non riuscivo, c’era qualcosa che mi bloccava.
Ringraziai Dio quando arrivò il cameriere con le ordinazioni. Mi rimisi al mio posto e Harry pure, incominciammo a mangiare.
Per tutta la cena mi fece domande che io reputai scomode. Le reputai così in quanto erano domande del tipo “ cosa ha detto tuo padre quando ha visto le foto?”, “ un giorno me la fai vedere la verticale sulla birra?” oppure “ bhe se hai fatto ginnastica vuol dire che sei snodata!”, “ i due tipi che erano in foto con te erano ginnasti, chissà che sesso….!”
Ovviamente a tutte queste domande non risposi o risposi con degli insulti.
La cena finì in fretta, uscimmo dal ristorante e andammo verso il parco che era lì di fronte.
Mentre camminavamo sentii la mano di Harry sfiorare la mia, subito allontanai la mia mano incrociando le braccia al petto, facendo finta di niente.
Ci avvicinammo ad un laghetto artificiale che c’era lì vicino.
Ci sedemmo sul pontile che dava sul lago.
«Posso farti una domanda?» mi chiese Harry quasi dubbioso, questo suo atteggiamento mi confuse molto, dov’era l’Harry sicuro che non ha filtri e dice tutto senza pensare?!
Annuii come consenso. «Che tipo di famiglia hai?» lo guardai con un aria confusa, che domanda era?! Capii la mia espressione e si spiegò meglio «Cioè, i tuoi sono ancora insieme?! I miei no, mio padre ha lasciato mia madre quando ero ancora piccolo e ogni tanto lo vedo nelle vacanze anche se da quando sono cresciuto non mi considera praticamente più!» lo vidi abbassare la testa come se si vergognasse di questa cosa lo osservai e quando alzò la testa e mi guardò parlai «Mia madre è morta quando 4 anni fa, mio padre è sposato da un anno con una bionda prosperosa che ha un figlio di 2 anni.» rivolsi, nuovamente lo sguardo ad Harry che ancora mi guardava come se fossi la cosa più bella di quel posto «È per lei che hai fatto quel che hai fatto?». Lo guardai come stupita da quel lato nascosto di lui, in un certo senso mi piaceva quel suo lato! «Bhe, diciamo che ho perso la verginità 2 mesi dopo che lei era morta e che ho fatto la mia prima verticale su una birra due giorni dopo la sua morte quindi… forse sì!» gli rivolsi un sorriso che lui ricambiò più che volentieri.
Ci azzittimmo nuovamente tutti e due, mi persi a guardare il cielo e nemmeno mi accorsi che Harry mi stava guardando. Mi accorsi del suo sguardo solo nel momento in cui parlò «Vorrei baciarti» mi disse a basso tono, mi girai verso di lui sorpresa «Ma penso che non lo farò! Sai, voglio che tu mi desideri fin dentro ogni tua singola ossa» mi disse avvicinandosi sempre di più al mio orecchio.
Mi lasciò un bacio proprio nel punto in cui lo aveva lasciato quel pomeriggio, sentii un brivido attraversarmi tutta la schiena.
Ma che stava succedendo, Harry Styles mi stava seducendo?! E ci stava riuscendo!? No no no questo non andava assolutamente bene.
Si riallontanò da me.
Si alzò mi porse la sua mano e andammo insieme alla sua macchina.
Mi riportò a casa e prima di farmi uscire dalla macchina mi attirò a sé, i nostri volti erano così vicini da sentire il respiro uno dell’altro «Domani pomeriggio ti porto in un posto speciale, fatti trovare pronta alle 3». Annuii e uscii dalla macchina.
 
Tornai in casa, Kaely stava dormendo come un angioletto, se solo avesse scoperto la metà delle cose successe in quel giorno non mi avrebbe più rivolto la parola!
Le rimboccai le coperte e dopo mi diressi verso il mio letto, mi svestii, mi lavai e andai a letto con un solo pensiero, degli occhi profondi e del colore del mare, un sorriso perfetto che formava delle fossette che si possono solo amare e dei ricci sempre perfettamente spettinati!
 
 
CONTINUAAAA
Lasciate almeno una recensione se no non continuo <3
Scusate per il ritardo, spero vi sia piaciuto!

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Capitolo 6
*** diverso ***


*capitolo sesto- diverso*
 
 
 
Il mattino mi svegliai per via del cellulare che era squillato, lo presi in mano svogliatamente. Senza dare retta da parte di chi era il messaggio, sbloccai lo schermo e lessi: “ Ti ricordo di non prendere impegni per oggi pomeriggio, sarai tutta mia, ti porto in un posto speciale e chissà cosa potrebbe mai succedere! Tuo HS xx”
Ed ecco che quel perfetto ragazzo che avevo visto ieri sera ritornava ad essere il cretino che avevo conosciuto fino ad ora. Come faceva quel lurido perverso ad essere allo stesso tempo così, così… incredibile. Sì, incredibilmente bello, incredibilmente perfetto e anche incredibilmente romantico, bravo corteggiatore, sapeva farti sentire bene anche se il suo unico fine era uno! Incominciavo a capire come mai tutte le ragazze gli morivano dietro e come mai tutte cedevano alle sue provocazioni, si figurava il ragazzo perfetto, come facevi a non cadere ai suoi piedi?!
 
Alzai la testa e mi resi conti che Kaely non era nel letto.
Mi alzai, andai in cucina.
«Buongiorno domriglionaaaaaaa!! Ho preparato il caffè e i pancake, qui c’è la marmellata o se vuoi posso darti un po’ di nutella, o il miele se vuoi!» come faceva ad essere così sveglia alle 9.30 del sabato mattina?! Ma soprattutto come faceva ad essere così arzilla se fino a ieri era moribonda per via della febbre!!
«Ciao, le mangio senza niente, e passami una tazza di caffè e spiegami come mai sei così di buon umore!!» le dissi io ancora rimbambita dal sonno. «Tieni il caffè e i pancake, ora ti passo le fragole, la frutta fa bene al mattino soprattutto se la sera prima si torna a casa all’una di notte!!» mi disse lei con tono quasi minaccioso, insomma, come se fosse una madre che sgrida la figlia.
«Ohoh signorina, non cambiare discorso!! Prima mi spieghi il perché del tuo buon umore e poi io ti rispondo!!» le dissi io con tono di ricatto prendendo le fragole. «Sono di buon umore perché non ho più febbre e perché… bhe perché Jason, il ragazzo moro del corso di chimica, mi ha invitato ad uscireeeeee» la guardai sorridere come una giovane ragazzina innamorata del ragazzo che gioca a football e che l’ha appena invitata al ballo di fine anno. Quasi si metteva a saltare ed urlare.
 
Jason era un bellissimo ragazzo dai capelli castano scuro, occhi color nocciola e da un fascino incredibilmente misterioso e incredibilmente affascinante. Per la maggior parte del tempo stava zitto, non lo si notava spesso, lo si notava solo nel momento in cui ci parlavi insieme. Una volta che lo conoscevi era incredibilmente simpatico, faceva ridere e faceva sentire speciali le ragazze. O almeno così diceva Kaely! Ovviamente Kaely ne era completamente cotta e aspettava questo appuntamento da tutto l’anno e finalmente era arrivato!
«Kaely ma è incredibile, e dove andate??» le chiesi emozionata. «Questo pomeriggio mi porta al parco. Ma, tesoro mio, non provare a deviare il discorso su di me! Dove sei stata ieri sera e perché sei tornata così tardi?!» mi chiese ancora con quel tono da mamma minacciosa.
«Sono uscita…» le risposi mettendo in bocca un pezzo di pancake.
Lei mi guardò con una faccio non molto bella, i suoi occhi sembravano dire “ ma va?! Non c’ero arrivata!!” «Sono uscita con una persona…» le dissi io. Mi guardò alzando un sopracciglio come se mi chiedesse di continuare «Una persona che ho conosciuto fuori dal college…».
Si sedette di fronte a me «Ed è un uomo?» la guardai annuendo «Basta!! Non dico nient’altro!!»
Mi guardò delusa.
Continuammo a fare colazione insieme. Decidemmo poi di andare a fare un po’ di shopping. Pranzammo fuori e poi tornammo a casa siccome Kaely doveva prepararsi e pure io dovevo prepararmi, anche se Kaely non lo sapeva!
Una volta pronta Kaely uscii di casa e io iniziai a prepararmi velocemente, non mi rimaneva molto tempo prima dell’arrivo di Harry.
Vidi nell’armadio i miei pantaloncini di jeans bianchi con fiori rosa e rossi, vidi poi la mia canottiera “morbida” fucsia. Indossai l’insieme e l’effetto mi piaceva. Decisi di indossare le mie ballerine color cipria e infine presi la mia corsettina di chanel da mettere a tracolla color cipria.
Riuscii a prepararmi in tempo. Appena finii di intrecciarmi i capelli in una treccia disordinata a lato Harry suonò il campanello.
Scesi velocemente finendo di mettermi il mascara in ascensore. Appena arrivai all’atri del palazzo vidi Harry fuori dalla porta ad aspettarmi.
Salutai il portinaio e andai da Harry. «Wow sei bellissima!» mi disse con il suo solito fare malizioso.
«Ciao anche a te…» gli dissi sorridendo «Allora, dove mi porti?».
«In un posto segreto!» mi disse lui dirigendomi alla sua grande macchina nera.
 
Salimmo in macchina e ci stemmo per un’oretta circa.
«Eccoci arrivati» mi disse mentre parcheggiava l’auto.
Guardai dritta davanti a me e vidi una spiaggia, Harry mi aveva portata al mare.
Scendemmo dall’auto e mentre ci incamminavamo verso la spiaggia Harry intrecciò la sua mano con la mia, quasi timidamente. A quel contatto, non so per quale ragione, arrossii dolcemente. Subito il rossore scomparve dalle mie guance.
Arrivammo nella spiaggia. Mi fermai per togliermi le ballerine per poter toccare veramente la sabbia.
Era stupendo! La spiaggia era praticamente vuota a parte qualche uccello e qualche coppietta accampata nei buchi oscuri della spiaggia.
«Come mai mi hai portato qui?» gli chiesi mettendomi di fronte a lui, dando le spalle al mare ma senza sciogliere il nostro unico contatto.
«Volevo portarti in un posto bello per farti capire che cosa provo tutte le volte che ti vedo» mi disse sorridendo.
«Signorino Styles, con me queste frasi non funzionano!» gli dissi sorridendo, ricambiò il mio sorriso e io quasi mi sciolsi.
Anche se quello che mi aveva detto era una delle frasi più fatte che io avessi mai sentito mi fece un minimo emozionare.
Come mai Harry Styles, quel porco, mi faceva questo effetto?! Perché quando stavo con lui, io e lui da soli, mi sembrava tutt’altra persona da quella che voleva sembrare?
 
Ci sedemmo sulla spiaggia a qualche metro dal mare. Era bellissimo sentire il rumore delle onde e il vento che ci soffiava nei capelli. Le mie scarpe e quelle di Harry erano affianco ad Harry, i nostri piedi quasi si sfioravano e i nostri corpi erano praticamente attaccati e il mio cuore batteva così forte che avevo paura che Harry potesse sentirlo.
«Come mai hai lasciato la ginnastica artistica?» mi chiese Harry quasi spaventato nel fare quella domanda.
Il mio sguardo si posò sui miei piedi e da lì non si tolse, come se il mio corpo, la mia testa, i miei occhi, non volessero incrociare quelli di Harry, quasi per paura di qualcosa che nemmeno io sapevo spiegare.
«Mia madre,» ingoiai un po’ di saliva, avevo come il presentimento che se non avessi fatto quel gesto le lacrime sarebbero uscite subito «Vedi, mia madre è morta. È morta quando io non avevo ancora 14 anni, me la ricordo molto bene, mi ricordo lei, quei suoi lunghi capelli rossi e quei suoi luccicanti occhi verdi. Con la stessa chiarezza mi ricordo il momenti in cui è morta. Ecco, io e lei stavamo tornando da una gara molto importante, i nazionali. Ecco io li avevo vinto e stavamo ridendo e scherzando contente del mio ennesimo successo da ginnasta. Ehm, mia madre, si… lei si è girata verso di me, dicendomi che era così orgogliosa di me, lei.. lei mi… mi diede un lieve bacio sulla testa e…» sentii un qualcosa di umido percorrermi la guancia, Harry se ne rese conto e mi asciugò quella piccola lacrima «Se vuoi puoi non continuare» mi disse Harry con un tono dolce.
Lo guardai negli occhi, fisso, i miei occhi erano specchiati nei suoi «mi sorrise e proprio nel momento in cui mi sorrise una macchina si schiantò contro la nostra auto. Né io né lei ci rendemmo conto di quello che stava succedendo. Il colpo fu così forte che io picchiai la testa contro la portiera e svenni immediatamente e mia madre, bhe lei… lei morì sul colpo» le lacrime incominciarono a scendere dai miei occhi, Harry cercò di asciugarle tutte mentre i nostri occhi si continuavano a specchiare gli uni negli altri «Io mi salvai, riportai soltanto una piccola lesione al polso che non mi giovò nemmeno la carriera da ginnasta ma io questo non lo dissi a mio padre. Dopo due anni e qualcosa di più smisi di fare ginnastica artistica con la scusa che il polso ormai era ingestibile, non credo che mio padre credeva alla mia scusa siccome vincevo praticamente tutte le gare, ma non disse nulla e mi lasciò smettere! Ogni volta che vincevo una maledetta gara vedevo il viso di mia madre sorridermi, i suoi occhi verdi scintillare alla luce del sole, la sua bellissima voce dirmi sono orgogliosa di te e questo mi faceva male, tanto! Ogni volta che vincevo una gara cercavo di soffocare quel ricordo con l’alcool o con qualche ragazzo che mi facesse pensare ad altro.
Avevo quasi compiuto 17 anni quando decisi di smettere, decisi di dimenticare quel volto che mi tormentava con lo smettere di salire su podio, con lo smettere di saltare al volteggio o di ballare al corpo libero, di volare alle parallele o con lo smettere di concentrarmi a volteggiare su 10 cm di trave. Lasciai la ginnastica artistica, mi scelsi un fidanzato che mi lasciò dopo quasi un anno perché decisi di smetterla di bere a caso e andare sempre alle feste. Dopo che lui mi ha lasciato decisi che finito il liceo sarei venuta qui, per iniziare una nuova vita, per lasciarmi alle spalle la ginnastica artistica e la vita da ginnasta, per lasciarmi alle spalle il mio fidanzato e tutti i vari “amanti”, se così si possono chiamare, che ho avuto. Sono partita per incominciare una nuova vita senza sbronze fino al vomito e al dimenticare cosa ho fatto la sera prima e senza lo svegliarmi nel letto con uomini sconosciuti che si ricordano meno di te.
È da quasi due anni che non tocco un attrezzo, che non faccio uno yegher o anche una banalissima ruota, non credo di ricordarmi nemmeno come si facciano tutte quelle cose, non mi ricordo nemmeno cosa sapevo fare e cosa dovevo imparare ancora! Fatto rimane che quella è la mia vita passata e questa quella nuova!» le lacrime si erano fermate ma i miei occhi erano ancora fissi su quelli di Harry, lui sorrideva e non staccava i suoi occhi da me «Ti manca la ginnastica?» mi chiese stringendomi la mano «Un po’…» gli sorrisi «Un giorno mi farai vedere che cos’è questo yegher, ma solo quando tu vorrai, me lo prometti?» disse alzando il mignolo «Te lo prometto!» gli dissi stringendo il suo mignolo col mio e sorridendoli.
 
Harry si alzò improvvisamente, mi alzai anche io credendo che lui se ne volesse andare, mi pulii dalla sabbia che mi era rimasta sui pantaloni e mentre facevo quel gesto Harry mi prese in braccio bloccando ogni mio singolo movimento, si avvicinò all’acqua «Harry, ti prego mettimi giù!! Questa maglietta si rovina se la fai entrare nell’acqua salata, non la potrei mai più mettere!!» gli dissi ridendo «Bhe allora toglila!» mi disse ridendo pure lui.
Incominciai a tirargli degli schiaffi su ogni parte del corpo che potevo toccare «Ahahah ok, ti lascio scendere solo perché mi piace la tua maglietta!» mi disse con un sorriso bellissimo.
Mi fece scendere da lui, i miei piedi erano immersi nell’inizio dell’acqua, era fredda ma piacevole.
Guardai i miei piedi, facevano ridere in confronto a quelli di Harry. I suoi sembravano delle zattere mentre i miei sembravano dei topini, erano ridicoli.
Alzai lo sguardo per fargli notare quello che avevo visto e solo in quel momento mi resi conto di quanto eravamo vicini. Lui mi guardava sorridendo. Il suo sorriso era perfetto, il più bello che io avessi mai visto.
Gli scambiai il sorriso, incominciò a guardare le mie labbra e capii le sue intenzioni, allungò la mano sul mio fianco, i nostri visi si avvicinavano sempre più.
No! Non potevo farlo, sapevo le sue intenzioni, anche se lo nascondeva così bene, lui voleva solo portarmi a letto proprio come tutti gli altri ragazzi che avevo frequentato e non era quello che volevo io!
«Penso che dovremmo andare, Kaely sarà a casa fra poco» gli dissi scostandomi da lui e andando a prendere le mie scarpe.
Iniziai a dirigermi verso la macchina cercando di riordinare i pensieri ma non ci riuscii molto siccome avvertivo lo sguardo di Harry su di me.
 
Il viaggio fu molto silenzioso, non sapevo che dire e lui men che meno.
Arrivammo al mio appartamento «Grazie per la bella giornata e per il passaggio, ci vediamo a scuola.» dissi uscendo dalla portiera.
Attraversai la strada e mi avvicinai alla porta dell’edificio dov’era casa mia.
Il portinaio mi aprii la porta, mentre stavo per entrare sentii tirarmi il braccio all’indietro e improvvisamente mi trovai fra le braccia di Harry, mi guardava con i suoi bellissimi occhi che erano fissi nei miei.
In quel momento non pensai e nel giro di pochi secondi trovai le labbra di Harry attaccate alle mie, non sapevo che fare, inizialmente ero rigida ma poi il mio stomaco sembrò non resistere più, le farfalle conquistarono lo stomaco e  mi lasciai andare, ricambiai il bacio ad Harry, fu un semplice bacio, non un bacio con foga, non un bacio insistente, non un bacio volgioso, fu un bacio semplice e bellissimo.
Mi staccai da lui, gli sorrisi e entrai nel palazzo, sentii Harry tornare alla sua macchina. Mentre salii in ascensore lo vidi salire in macchina, mi fece un cenno con la mano e se ne andò.
 
 
CONTINUA <3
Scusate per il ritardo ma sono stata via tre settimane e ho potuto solo ora scrivere, spero vi sia piaciuto, lasciate qualche recensione!! 

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Capitolo 7
*** gelosia ***


*capitolo 7- Gelosia*
 
 
Erano passati un paio di giorni dal giorno in cui io ed Harry ci eravamo baciati, e in questi ‘paio di giorni’ avevo pensato solo a quel semplice bacio.
Ero rimasta un po’ delusa nel non vederlo a scuola, avevo voglia di vederlo, anche solo ammirarlo da lontano. Non diedi molto peso al fatto che non si era presentato a scuola ma comunque mi rimase ben impresso nella mente.
 
Quel giorno mi alzai svogliata. L’ultima cosa che volevo fare era andare a scuola. Io e Kaely prendemmo il taxi e ci dirigemmo verso scuola, una più stanca dell’altra.
Arrivammo nel giardino della scuola e sulla solita panchina c’era Eric ad aspettarci.
«Buon giorno» disse lui con quel suo bellissimo sorriso. «Ciao» lo salutai io. Kaely si limitò a fare un cenno con la mano. Restammo su quella panchina per circa 5 minuti poi suonò la campanella.
Kaely si alzò e scattante entrò siccome aveva un test.
Io ed Eric facemmo tutto con più calma. «Allora, cosa mi racconti? Ultimamente sei scomparsa!» mi disse Eric curioso «Sono uscita con una persona» gli dissi facendomi scappare un sorriso.
Proprio in quel momento vidi Harry arrivare verso scuola con una ragazza. Era davvero una bella ragazza, capelli tendenti al biondo e gli occhi color nocciola. Vidi che Harry allungò il braccio dietro la sua spalla e che lei si strinse a lui.
«Hey Charly!! Ti ho chiesto se è qualcuno di importante!! Ma mi senti?» mi disse Eric sorridendo. Mi concentrai da quello che stavo guardando e ricambiai il sorriso ad Eric «Oh no! Nessuno di importante!».
Vidi Harry entrare così provai a seguirlo lasciando Eric da solo con la scusa che avevo una lezione importante alla prima ora.
Persi praticamente subito Harry e quella biondiccia così proseguii con il piano della mia mattinata scolastica, le prima tre ore: studio intenso in biblioteca! Si incominciava ad entrare nelle sessioni di esami così avevo deciso di dedicare più tempo allo studio a scuola.
 
Passata la prima ora andai a prendere una merendina per darmi delle forze e incontrai ancora Eric.
«Hey! Come è andata la prima ora?» mi chiese con un grande sorriso. «Molto bene» gli risposi addentando la mia merendina.
«Charly, dovrei chiederti una cosa» mi disse Eric tutto timido, gli feci cenno di continuare mentre continuavo a mangiare quella squisita merendina. «Ecco, domani sera c’è una festa in onore degli ex alunni, è una festa elegante e sono invitati tutti gli ex alunni memorabili e tutti quelli che frequentano quest’anno Oxford, ecco, io mi chiedevo se tu volevi venire con me» mi disse abbassando la testa.
Lo guardai arrossire, incrociai lo sguardo con quello della ragazza che prima era sotto il braccio di Styles così risposi ad Eric «Certo! Mi passi a prendere alle 8?» gli chiesi, lui acconsentì così tornai al mio studio intenso.
 
Era quasi terminata la mia seconda ora di studio quando sentii una mano accarezzarmi la schiena «Ciao bellissima.» ed ecco quella voce incredibilmente seducente che in quel momento volevo uccidere.
Scostai la mano di Harry dalla mia schiena, lui si sedette affianco a me e mi guardò sorridendo «Posso chiederti perché sorridi?» gli chiesi fredda «Bhe vediamo sorrido perché domani sera tu ed io andremo insieme alla cena degli ex alunni e dopo passeremo un po’ di tempo insieme, che ne pensi?» mi chiese posando la sua mano sulla mia. «Oh andiamo Harry! Smettila di fare il rufianone! Cosa pensi, che non ti abbia vista con quella bionda tinta all’ingresso a scuola?! E poi ci vado con Eric e io non sono il tipo di persona che annulla gli appuntamenti!» gli dissi spostando la sua mano dalla mia «Con quello!? Pensavo che tu avessi chiuso con lui!» mi disse quasi arrabbiato «Bhe tu vacci con la tua amica! E ora, se mi permetti, dovrei studiare! Domani ho un esame!»
Si alzò e se ne andò dalla mia scrivania.
 
Il resto della giornata passò velocemente.
Nel pomeriggio io e Kaely andammo al centro commerciale per festeggiare il suo bel voto.
Mentre stavamo camminando vidi la ragazza che avevo visto quel mattino con Harry baciarsi con un altro ragazzo. Kaely non capì cosa stavo guardando, non diedi molto peso a quello che vidi, lasciai scorrere.
Quando tornammo a casa vidi Harry sulle scale dell’entrata del nostro palazzo. Appena ci vide si alzò in piedi.
«Che ci fai tu qui?!» chiese Kaely arrabbiata. «Devo parlare con lei» disse guardandomi dritta negli occhi, non riuscii a mantenere lo sguardo così lo abbassai.
«Kaely, tesoro, vai a preparare la cena. Adesso arrivo.» le dissi dolcemente. Vidi una nota di preoccupazione sul suo volto ma ugualmente fece quello che le avevo detto.
«Allora, che vuoi?» gli chiesi. «In realtà non so nemmeno perché sono qui! So solo che stavo tornando a casa dalla palestra e quasi involontariamente ho deviato verso casa tua avendo sempre presente in mente il tuo volto, oggi, quando mi guardavi e mi dicevi che saresti uscita con uno che ha una evidente cotta per te!» mi disse quasi tutto di un fiato «Scusa Harry ma perché dovrebbe darti fastidio questa cosa?! So come sei fatto e io non sono come te! Oggi ti sei presentato a scuola con una ragazza bellissima sotto braccio, almeno abbi un po’ di pudore e non mostrarmela così sotto gli occhi!!» gli dissi.
Lui rise «lei è Gemma, mia sorella! È una ex alunna ed è in città con il suo fidanzato per la festa di domani…» mi disse «Bhe ugualmente, non dovrebbe fregartene niente di Eric! Lui è un mio amico e ti confesso che non sarebbe male come qualcosa di più!» gli risposi io.
Harry mi guardò con il suo sguardo magnetico. Non capivo il perché di quello sguardo poi parlò «Tu, non puoi!» mi prese la mano «Perché no?» gli dissi senza togliere lo sguardo da lui «Perché… bhe perché non puoi, io e te, ci siamo baciati!» mi disse senza staccare la sua mano dalla mia «Non mi sembra che questo per te sia una problema, ti porti continuamente a letto miliardi di ragazze senza essere il loro fidanzato quindi un semplice bacio non rende noi due una coppia!» gli dissi.
«Puoi giurarmi, qui, ora, che il bacio dell’altra sera per te non era niente» disse avvicinandosi a me «Solo la foga del momento» gli risposi io fissando la sua lingua che bagnava quelle labbra perfette «Quindi nessuno dei due ha ancora perso la scommessa con l’altro» disse lui continuando ad avvicinarsi a me e mettendo un braccio dietro la mia schiena «Esatto!» risposi io «Quindi, se io ti portassi a letto non cambierebbe niente…» mi disse malizioso.
Alzai il braccio come per dargli uno schiaffo ma lui me lo fermò prima lo tirò verso di sé facendo avvicinare ancora di più i nostri visi.
Lui guardava i miei occhi, io i suoi.
Lui guardava le mie labbra, io le sue labbra.
Improvvisamente non capii più niente, sentii soltanto la lingua di Harry insinuarsi nella mia bocca.
Il riccio mi aveva preso di sorpresa, aveva programmato ogni singola mossa!
Bhe, toccava a me a fargliela pagare, sapevo molto bene che si aspettava di più così mi scostai da lui.
Mi diressi verso l’entrata del palazzo
«Ciao Harry Styles» gli dissi provocandolo.
Lui mi sorrise e scuotendo la testa tornò alla sua auto.
 
 
*SPAZIO A MEEEEEEEEEEE*
Hola chicasssss! Lo so, è passato tanto tempo ed è corto ma non avevo molta ispirazione e tempo, il prossimo sarà un capitolo bellissimo e lunghissimo, ce l’ho già abbastanza in mente quindiiiiiiii vi basta solo aspettareeeee!!
Continuo con almeno una recensione! <3
 

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Capitolo 8
*** una festa memorabile ***


*capitolo 8- Una festa memorabile*
 
 
In pochissimo tempo la notte passò e la giornata pure ed ecco che era subito il momento di andare alla festa degli ex alunni.
In quel giorno e mezzo avevo pensato molto a cosa avrebbe potuto fare Styles alla festa ma tutto ciò che mi veniva in mente preferivo spazzarlo via.
Eric non faceva altro che ripetermi che sarebbe passato a prendermi alle 8, insomma, lui era sicuramente più agitato di me!
 
«Charlie!!! Che cosa posso mettermi?!» mi chiese Kaely tutta agitata.
Entrai in camera sua e vidi che una buona metà del suo armadio era sul suo letto e l’altra metà era giù per terra. Mi venne da sorridere. Non avevo mai visto una scena del genere! In fondo non avevo mai avuto una sorella e quando andavo dalle mie amiche erano già tutte pronte!
«Ahahah per prima cosa dimmi quale sono le cose che hai scartato e quali le probabili che indossi!» le dissi ridendo. Lei mi guardò spaesata. Capii che non aveva pensato proprio a un bel niente così incominciai a cercare fra quei mucchi di vestiti e poi vidi una camicetta color blu scuro tendente al verde. La presi in mano cercando qualcosa da abbinarci e subito vidi una gonnellina bianca con decorazione a fiori opachi. «Ecco qua!» le diedi i due capi, lei li guardò «Ma io ti amooooo» mi disse abbracciandomi.
«Cosa posso abbinare?» mi chiese guardandomi come se pendesse soltanto dalle mie labbra «Mmmmm penso che ti presterò le mie Loubotain nere e poi mettici la borsa nera quella che hai tu di Hermès, sarai perfetta!» le dissi guardandola con un sorriso fiero di me «Mentre per i capelli, penso che ti farò una treccia a lisca di pesce laterale!» mi diede un abbraccio ancora più forte di quello di prima.
 
Andammo insieme nella mia stanza per scegliere il mio look. Aprii l’armadio e vidi un vestito che avevo comprato qualche anno prima a Parigi, era nero con il pizzo, sotto si intravedeva un altro vestito verde acqua che dava colore al vestito. Lo tirai fuori, lo osservai un po’ poi lo posai sul letto.
Aprii l’armadio delle scarpe e tirai fuori le Loubotain argentate. Abbinai il tutto con una pochette nera. «Ecco fatto» dissi orgogliosa della mia scelta. Kaely mi guardava stupita dalla mia rapidità.
Decisi di legarmi i capelli in una coda laterale che partiva da una treccia che poi circondava i miei capelli per dar vita alla coda.
 
Una volta preparate io e Kaely ci considerammo pronte per andare. Eric arrivò e pure il cavaliere di Kaely arrivò così ci dirigemmo insieme alla festa.
Una volta arrivati notai che era tutto perfetto ed elegante, non ero mai stata ad una festa così ben curata, solitamente, le feste a cui partecipavo, erano feste di liceali quindi era tutto messo in modo casuale. Qui tutto era curato nei minimi dettagli!
Eric mi prese la mano.«Vieni, ti porto ai divanetti, a meno che tu non voglia stare in piedi tutta la sera con quei tacchi!» mi sorrise e io gli ricambiai il sorriso.
Mi portò verso i divanetti e non appena ci sedemmo notai che nei divanetti che stavano a pochi metri da noi c’era Harry con una rossa.
Lui mi vide e mi fece un cenno con la testa, la ragazza nemmeno si accorse del cenno siccome era ben attenta a fargli il succhiotto nel modo e nel punto giusto.
«Allora, vuoi qualcosa da bere?» mi chiese Eric imbarazzato «Oh, se non ti scoccia non mi dispiacerebbe» gli dissi sorridendogli. Harry vide Eric andarsene e mandò la sua rossa da qualche parte e si avvicinò a me.
Si sedette al mio fianco «Buona sera bellezza» mi disse con un sorriso malizioso.
Indossava una camicia bianca e dei jeans neri molto attillati, devo dire che il tutto gli stava molto bene, l’unica cosa che stonava era il succhiotto che gli era appena stato fatto, come si può essere così depravati mentalmente?!
«Sarebbe stata una buona serata se non ti avessi visto amoreggiare con quella rossa!» gli risposi acida «Gelosa?!» mi chiese lui con un ghigno in volto.
«Direi proprio di no! Vorrei soltanto sapere da dove tiri fuori tutte queste “ragazzine”! e non mi dire che questa è tua sorella perché da me le sorelle non si rompono i capillari del collo succhiandolo!» gli dissi alludendo al suo succhiotto!
Harry posò una mano sulla mia gamba carezzandola lentamente. Perché non gli toglievo la mano arrabbiata?! Forse per il fatto che mi piaceva quella sensazione?! Bhe ma perché mi piaceva??
«Sai,» disse Harry facendo scivolare sempre più in giù la sua mano «Potresti esserci tu al suo posto se solo ti lasciassi un po’ andare…» mi disse in modo sensuale.
Sentii la sua mano insinuarsi nel mio vestito. A quel punto gliela tolsi con cattiveria! «Sei un porco!» gli dissi arrabbiata. Vidi Eric fra la folla così feci alzare Harry e accolsi Eric come se non fosse successo nulla.
 
La festa scorreva velocemente, io ed Eric passammo molto tempo a ballare, mi divertivo con lui. Era così puro! Altro che Styles il porco!
Eric mi presentò pure una ragazza che, a parere mio, era la sua ex ragazza ma la cosa non mi diede fastidio, anzi ero felice che fossero ancora amici.
 
«Eric, vado in bagno, torno subito» gli dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.
Passai fra la folla cercando di non far caso ad Harry che amoreggiava con la rossa di qualche ora prima.
 
Entrai nel bagno, non c’era nessuno. Mi rinfrescai i polsi e mi rilassai un attimo. Per quanto Eric fosse gentile e per quanto fosse bello passare del tempo con lui avevo bisogno di una pausa.
C’era qualcosa in Eric che non andava, insomma lui era perfetto ma gli mancava qualcosa che nemmeno io riuscivo a capire cosa fosse.
Stavo asciugandomi le mani quando sentii qualcuno cingermi i fianchi.
Riconobbi il profumo
«Togli le tue mani da me lurido verme» lo sentii sghignazzare. Si allontanò da me e a quel punto mi girai verso di lui.
«Sai non ti avevo ancora visto alla luce, sei ancora più bella» disse spostandomi una ciocca dietro ai capelli. «Posso sapere come hai fatto ad entrare qui?!» lui mi guardò sempre sorridendo «È una festa degli ex alunni, non c’è nessuno che controlla o che vuole andare in bagno! Solo tu ed io!»
Mi disse in modo malizioso.
«Sei un porco! Te l’ho già detto!» gli dissi allontanandomi da lui. Lui continuava a sorridermi.
«Cheril è simpatica ma non è te! Tu hai qualcosa che le altre non hanno!» mi disse con quello sguardo impossibile da resistere «Immagino che Cheril sia la rossa con la quale amoreggiavi poco fa a proposito, dove l’hai lasciata?» gli chiesi cercando di mantenere le distanze fra di noi
«Oh! È tornata a casa, sai io e lei eravamo andati a letto insieme ben tre volte l’anno scorso! Era una grande studentessa! Può sembrare strano ma è così! Ora lavora informatica! O almeno questo è quello che ho capito!» mi disse avvicinandosi a me «E tu? Dove l’hai lasciato il biondo?» mi chiese sorridendomi «Dalla sua ex» gli dissi fredda. Lui sorrise.
«Bhe allora non si renderà conto per quanto stai assente!» mi disse avvicinandosi ancora di più a me.
«Harry?» gli chiesi, lui annuì «Dov’è finito il ragazzo che stavo conoscendo? Quel ragazzo dolce della spiaggia che mi ha asciugato le lacrime».
«Non è scomparso, devi solo meritartelo» mi disse in modo malizioso.
«Così tu saresti il mio premio! E sentiamo per cosa?» gli chiesi stupita
«Non c’è bisogno di una spiegazione! Io sono un premio! Sono bello da sfoggiare, le ragazze si vantano di stare a letto con me» mi rispose
«Bhe dovresti farti delle domande! Sai non è una bella cosa questa» gli dissi io
«Un tempo i ragazzi si vantavano di venire a letto con te» mi disse sfidandomi
«Ti odio» non potevo crederci, lo aveva detto davvero
«Oh, possiamo gestirlo quest’odio!» mi disse lui avvicinandosi ancora a me.
Feci un ultimo passo indietro e sentii il muro dietro di me.
«Ah sì, e come?!» gli chiesi ancora sicura di me.
Harry si fiondò sulle mie labbra infilando la sua lingua nella mia bocca, appoggiò il suo corpo sul mio che a sua volta si appoggiò al muro.
Non resistetti al bacio, il mio corpo faceva tutto da solo. Le nostre lingue lavoravano insieme. Ero più che certa che dentro quel bacio c’era una buona parte di odio nei suoi confronti.
Harry mise le mani sotto il mio sedere e mi sollevò. Mi agganciai alla sua vita e poi mi posò sul pianale dal lavandino.
Continuammo a baciarci. Sentivo la mano di Harry percorrere tutte le mie gambe sollevandomi il vestito, un suo dito sfiorò il mio inguine e sentii il sangue rabbrividirmi dentro.
Mi abituai alle sua carezze in zona inguinale e cominciai a massaggiarli i capelli, erano così morbidi.
Una mano di Harry scese sul mio sedere e cominciò a massaggiarlo.
Insinuai la mia mano nella sua camicia e gli massaggiai i pettorali. Era così perfetto.
Una sua mano lasciò il lavoro che stava facendo e andò dietro la mia schiena slacciandomi la zip del vestito.
Harry si staccò dalle mie labbra e cominciò a succhiarmi il collo. Potevo sentire l’odore de suoi capelli entrarmi fino in profondità.
Cominciai a slacciargli la camicia. Lui alzò il volto e il suo petto fu ben evidente ai miei occhi. Cominciai a baciarglielo mentre lui carezzava le mie gambe.
Improvvisamente sentimmo la porta del bagno bussare
«Charlie, sei lì?! Tutto bene?» era Eric, ero così presa dal momento che mi ero completamente dimenticata di lui «Sì, tutto bene, m-mi si è inceppata la zip del vestito ma ora arrivo» dissi guardando Harry che rideva per la mia bugia «Va bene, ti aspetto ai divanetti» sentimmo Eric allontanarsi. Scesi dal pianale
«Ok, ora mi sento in colpa ed è colpa tua» dissi puntando Harry con il dito. «Eh, no cara, le cose si fanno in due quindi non è colpa mia!» mi disse lui.
Mi girai verso lo specchio e mi sistemai i capelli, mi rifeci il trucco e con la coda dell’occhio vidi Harry sorridere mentre si riabbottonava la camicia «Puoi chiudere?» chiesi ad Harry indicandogli la zip del vestito.
Harry si avvicinò a me guardandomi dallo specchio. Ci osservavamo l’un latro. Quando chiuse la zip mi lasciò un bacio sulla spalla e mi sorrise «Esci prima tu e poi esco io dopo 2 minuti» mi disse Harry «Oh! Ne sei esperto» gli dissi ironica «Sai quante scappatelle in bagno ho fatto nella mia vita?!» mi disse orgoglioso di se «Non voglio saperlo grazie» gli dissi io uscendo dal bagno.
 
Ritornai ai divanetti e cercai di spiegare ad Eric il mio ritardo con una bugia. Dopo due minuti vidi Harry uscire dal bagno sorridendo e guardandomi.
Finta la serata Eric mi riaccompagnò a casa. Eravamo fermi sul viale di casa in macchina «grazie per la bella serata» gli dissi io.
Lo vidi avvicinarsi a me ma lo fermai «Eric non voglio prenderti in giro! Tu sei un bravissimo ragazzo ma non fai per me e, fidati, io non faccio per te!» gli dissi quasi delusa di me stessa «Sapevo che mi avresti detto questo» mi rispose lui.
Gli diedi un bacio sulla guancia ed uscii dalla macchina. Entrai in ascensore e mi arrivò un messaggio “ non è finita qui Parigi, tu sarai mia. Xx Harry”
Rabbrividii a quel messaggio o forse rabbrividii al pensiero di quello che era successo poso prima, mi era forse piaciuto?
 
 
 
CONTINUAAAAAA <3
Quando ho tempo continuo, recensioni pleaseeeeee <3
 

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Capitolo 9
*** le forze della natura si concentrano in te ***


*Capitolo 9- le forze della natura si concentrano in te*
 
 
Era passato un po’ di tempo dalla festa, io ed Eric continuavamo il nostro rapporto come due amici, come se non fosse successo niente ma mi accorgevo molto bene delle occhiate che mi dava, mi rendevo conto di quanto per lui fosse difficile vedermi ogni giorno ridere e scherzare con lui che era un semplice amico.
Harry non si faceva sentire da settimane ormai, aveva saltato un’intera settimana di scuola ed ora era da un po’ che non lo vedevo eppure quel suo “tu sarai mia” mi era rimasto ben impresso nella mente, tutte le volte che ci pensavo rabbrividivo.
 
Finalmente erano arrivate le vacanze per il giorno del ringraziamento, saremmo stati a casa per una settimana, il vento non troppo pungente di ottobre si faceva sentire mentre io e Kaely tornavamo a casa da quello che era stato l’ultimo giorno prima di una settimana di puro e vero riposo.
«Charlie, ti ho detto che io questa settimana la passerò dai miei a Manchester? Sai hanno insistito molto!» «No, non me lo avevi detto ma vai pure senza problemi! Goditi questa bella settimana con i tuoi!» le dissi entrando dal portone di casa.
Salimmo in ascensore ed arrivammo nel nostro appartamento che diventava sempre più accogliente, diventava sempre di più casa mia«Quando parti?» le chiesi sprofondando nel divano del salotto «In verità fra due ore ho l’aereo, mi ha appena mandato un messaggio mamma, hanno pensato a tutto loro. Mi aiuti a preparare un borsone?» le annuii e mi tolsi da quella comoda posizione che avevo preso sul divano.
Entrammo in camera sua e incominciammo a mettere via un po’ di vestiti per questa settimana. Appena finimmo andammo di corsa in aeroporto.
Ripresi la mia mini blu e prima di accenderla sentii il mio cellulare squillare. Lo presi e aprii il messaggio ‘Ho bisogno di parlarti e di vedere quel tuo bel faccino e quel tuo bel corpo, passa da me devo dirti una cosa. Xx H’. A quel messaggio mi salirono i nervi a fior di pelle.
Come si permetteva quel riccio perverso di dirmi cosa dovevo fare e come poteva essere così sfacciato?! Tuttavia volevo sapere cosa voleva da me così decisi di andare a casa sua.
 
Arrivai davanti a una villetta a schiera in un quartiere di non modeste ville, forse la sua era la più piccola ed era un tutto dire.
Parcheggiai l’auto e vidi il suo ranger over nero parcheggiato appena fuori dal garage di casa sua, dentro ad esso non c’erano auto, segno che a casa c’era solo lui.
Entrai nel cancelletto del suo giardino chiudendomelo alle spalle mi incamminai verso il vialetto che portava al porticato di casa sua.
Una volta sotto il porticato suonai il campanello che si trovava fuori dalla porta.
Harry mi venne ad aprire, era a torso nudo e fu abbastanza sorpreso nel vedermi.
«Charlotte! Gi qui? Wow non ti credevo così desiderosa di vedermi!!» mi disse con un sorrisetto che mi diede più che fastidio «Appunto non lo sono, ero solo di strada, ho accompagnato Kaely a prendere l’aereo per andare dai suoi» gli risposi quasi giustificando la mia presenza.
Si fece di lato e mi fece gesto con la mano di entrare. «Accomodati sul divano mentre vado a vestirmi» a quelle sue parole abbassa lo sguardo e vidi che indossava solo un paio di pantaloni di tuta, potevo vedere l’elastico dei suoi boxer.
Mi fece strano vederlo così, in effetti non lo avevo mai visto in tuta, indossava sempre  jeans, non che i jeans gli stessero male eh! Insomma per quanto lo odiassi dovevo ammettere che aveva davvero delle belle gambe, però con la tuta lo preferivo, era più… non saprei dire come ma lo preferivo!
Gli annuii e mi sedetti sul divano. Lo vidi salire le scale della casa, mi ricordava vagamente la mia casa di Parigi solo che la mia casa a Parigi era più o meno i doppio e quando ti trovavi da solo ti sentivi più che solo!
Mi accorsi che davanti a me c’era uno scaffale con su delle foto, decisi di avvicinarmi.
Presi la prima foto, vidi Harry all’età di 16 anni più o meno in mezzo a due donne, una delle due la riconobbi dagli occhi, era sua sorella, Gemma! L’avevo già vista solo che in questa foto i suoi capelli erano dello stesso colore di quelli di Harry. L’altra donna, molto probabilmente la madre, era davvero una bella donna. I suoi occhi erano proprio come quelli di Harry.
Subito accanto ce ne era un’altra in cui la sorella maggiore che avrà avuto 2 o 3 anni teneva Harry in braccio, in modo molto buffo. Harry era così tenero da piccolo, era paffuto e faceva ridere!
«Oh no, fai pure» sentii la voce di Harry dietro di me. Riposai la foto sullo scaffale e mi girai verso di lui. Ora indossava i suoi fantastici jeans che facevano vedere le sue belle gambe muscolose e la sua amata maglietta dei ramones «Scusa, sai la curiosità è donna» gli risposi sorridendo.
Harry mi guardò malizioso e si avvicinò a me«Sai, in questo momento non mi interessa se sia donna o uomo, io sono curioso di vedere cosa c’è qui sotto» mi disse spostando un angolo del mio maglioncino.
Gli diedi un schiaffo sulla mano spostandogliela dal mio cardigan «Bhe di sicuro non lo scoprirai ora! Allora, che dovevi dirmi di così urgente?» gli chiesi incrociando le braccia al petto e appoggiandomi al mobile dietro di me. «Ah già! Dunque, i miei mi hanno dato la disponibilità della nostra casa sul lago fuori città, ho pensato a una persona con cui avrei voluto passare una settimana e bhe mi sei venuta in mente te! Sai, molte cose possono succedere in una settimana» mi disse spostandomi una ciocca dietro alle orecchie, «hai fino a domani mattina per darmi la disponibilità» mi disse sorridendomi.
Annuii, mi diressi verso l’uscita, presi la mia borse che era rimasta sul divano e sbadatamente la feci cadere.
Mi chinai a raccogliere ciò che era caduto. Sentii Harry chinarsi pure lui e aiutarmi a raccogliere le cose, le nostre mani si sfiorarono e mi sentii una stretta allo stomaco.
Quella richiesta mi aveva scandalizzato, che gli avrei detto?! Insomma era strano che lui mi chiedesse di fare una settimana con lui, l’avremmo passata tutta a litigare, lo sapevamo entrambi. In più io non volevo ammettere che l’idea mi allettava molto.
Alzai lo sguardo e vidi Harry che mi guardava mentre raccoglievo le ultime cose.
Ci alzammo contemporaneamente, continuai a sentire il suo sguardo su di me, alzai nuovamente lo sguardo e guardai i suoi bellissimi occhi verdi, mi ci potevo perdere mille e mille altre volte ancora in quei bellissimi occhi, continuò a guardarmi. Mi vedevo specchiata nei suoi occhi, la cosa mi fece paura. Perché continuavo a guardarlo? Perché non riuscivo a spostare lo sguardo?
Improvvisamente mi squillò il cellulare. Mi spaventai, lo cercai nella borsa, risposi e con un cenno salutai Harry uscendo da casa sua.
«Ciao papà… si, qui tutto bene!   No, non penso di tornare a casa penso che ci vedremo solo per Natale…. Sì, forse vado a casa di una persona che viene a scuola con me visto che la mia coinquilina è andata a casa sua per questa settimana.    Ciao, a presto» era forse la prima chiamata che facevo con papà da quando ero arrivata qui. Ogni tanto mi arrivavano le sue mail ma una volt che gli rispondevo la conversazione finiva lì.
Io e papà non avevamo mai avuto un bel rapporto e dopo che mia madre era morta la cosa peggiorò, lui passava più tempo possibile al lavoro e quando tornava a casa io ero già a letto oppure mi ci stavo avviando.
 
*Harry’s pov*
 
Vidi dalla finestra Charlotte chiudere le chiamata, la vidi fare un grande sospiro per poi mettere in moto la macchina.
La vidi andare via e io mi avviai sul divano buttandomi a peso morto.
Decisi di accendere la televisione, guardai un po’ di calcio poi decisi che era il momento di salire a farmi una doccia e a preparare il borsone per la settimana alla casa al lago.
Speravo con tutto me stesso che Charlotte accettasse il mio invito, non so nemmeno per quale ragione avevo troppa voglia di passare con lei un po’ di tempo.
Solo il pensiero di vederla tutte le mattine in pigiama, preparare la colazione con i capelli in una coda disordinata, mi faceva sorridere e la cosa mi spaventava!
 
Scesi da divano e andando verso le scale vidi qualcosa sotto il divano.
Mi chinai e vidi che era un piccolo ciondolo , lo raccolsi c’era scritto ‘alla mia futura campionessa olimpica, sei bellissima quando voli. Mamma’ era di Charlotte. Girai il ciondolo e vidi che c’era una foto di Charlotte mentre faceva un di quelle strano acrobazie da ginnasta.
Capii che le era caduto quando le era caduta la borsa, decisi, non so per quale motivo, di portarglielo.
Ormai era buio. Salii in macchina e andai verso casa sua.
Salii in ascensore ma nel momento in cui mi trovai davanti al suo appartamento esitai un attimo nel bussare poi presi il coraggio e lo feci.
Mi aprii la porta, era bellissima. Aveva su un maglione che le andava effettivamente grande ma le stava benissimo e poi aveva una tuta che finiva dentro gli ugg che aveva ai piedi.
I capelli erano raccolti in una coda disordinata e aveva gli occhiali che la rendevano ancora più bella in quel suo look trasandato.
«Harry! Che ci fai qui?» mi chiese imbarazzata gli mostrai il ciondolo. Lei lo prese e mi fece gesto di entrare. Entrai in quell’ appartamento. Era diverso dall’ultima volta in cui l’avevo visto, si vedeva chiaramente la presenza di Charlotte. C’erano delle sue foto attaccate alle pareti accanto ad alcune di Kaely. «Era da tanto che non entravo qui!» le dissi quasi facendomelo sfuggire. Mi guardò con aria interrogativa «Kaely ti ha mai fatto entrare qui?» mi chiese.
Non sapevo che risponderle, non potevo dirle tutto così deviai il discorso con un sorriso che la mise ancora di più in confusione.
Mi sedetti sul divano che era più che invitante. Si sedette affianco a me guardando il ciondolo «Dovrei proprio portarlo ad aggiustare» mi disse quasi come un sussurro «Te lo ha regalato tua madre?» le chiesi sapendo già la risposta «Sì, me lo ha regalato la sera prima di morire. Quel giorno era venuta a vedermi agli allenamenti e Carl, il mio allenatore, aveva parlato con mamma e le aveva detto che sarei potuta diventare una grande olimpionica se avessi continuato con quella testa e con quella determinazione così mamma per dirmelo mi ha fatto questo ciondolo con incise queste parole. È l’unica cosa che mi rimane di lei.» mi disse guardando il suo ciondolo «Come l’unica? Insomma, non hai dei gioielli suoi, la sua fede, il suo anello di fidanzamento?» le chiesi curioso «Oh no, quando smisi di fare ginnastica io e papà abbiamo traslocato, prima non abitavamo in centro Parigi siccome la mia palestra era un po’ fuori da Parigi, e nel trasloco abbiamo perso tutto ciò che riguardava lei! Ti spiego, ormai avevamo portato tutto nella casa a Parigi ed era rimasto solo lo scatolone con dentro i gioielli miei e di mamma che era nell’altra casa. Il mattino quando andammo a prenderlo era scomparso e la finestra della sala completamente rotta. Li avevano rubati! Papà mi comprò nuovi gioielli, ne ricevo almeno uno ad ogni compleanno ma quelli di mamma non li recuperammo mai; abbiamo solo la sua fede che papà tiene al collo e non mi sento di togliergliela» gli spiegai.
Sentii il telefono di casa squillare e vidi Charlotte correre verso il telefono ed alzare la cornetta
«Pronto?    Ehi ciao! Allora come va?     No, è nella borsa che è in camera    stavo guardando un po’ di mail    no non me ne ha mandata nessuna ma oggi mi ha chiamata, non so se vale ahahah    come vuoi che sia stata una nostra telefonata?! Non mi chiamava da quando sono andata via! Diciamo solo che alla fine ho tirato il respiro…» la guardai mentre arricciava il filo del telefono, era bellissima e in quel suo look da casa mi sembrava ancora più bella.
Ero più che sicuro che stesse parlando della telefonata di oggi. Chi era la persona con cui aveva parlato? Perché la persona dall’altra parte della cornetta le chiedeva di lui/lei? E perché io ero così curioso su tutto ciò che riguardava lei?!
Il mio sguardo cadde sul suo culo, era davvero perfetto. La vidi girarsi così le sorrisi quasi innocentemente. Lei ricambiò il sorriso. Salutò la persona dall’altra parte della cornetta e venne di nuovo verso il divano.
Posò le sue mani sullo schienale del divano e mi guardò negli occhi, era forse la prima volta che era più alta di me «La prossima volta tieni lo sguardo alto grazie» mi disse sorridendomi «Credimi, è impossibile» le risposi. La vidi sorridere e soffocare una piccola risata.
Era così dannatamente perfetta! «Chi era?» le chiesi curioso mentre andava verso la cucina «Kaely» mi rispose lei secca «No, oggi. Quando sei andata via da casa mia!» le dissi seguendola in cucina. Mi poggiai allo stipite della porta mentre la vedevo cercare qualcosa nella dispensa «Oh! Era papà» mi rispose salendo sulle punte per prendere il pane. La vidi in difficoltà così la raggiunsi e dal dietro posai una mano sul suo fianco e l’aiutai a prendere il mano. le nostre mani si sfiorarono e il respiro mi si smorzò in gola.
Lei si girò, era proprio davanti a me abbassò la testa come per ringraziarmi. Mi allontanai da le e mi poggiai al pianale di lavoro proprio davanti a lei «Parlami di lui» le dissi senza togliere gli occhi dai suoi bellissimi occhi verde scuro «Che vuoi sapere? Non ci parliamo veramente da quando è morta mia madre e fidati nemmeno prima lo facevamo. Quando mamma è morta lui ha prolungato le sue ore di lavoro e a casa non lo vedevo mai e questo mi faceva sentire ancora più sola» mi spiegò lei «Sola? Come mai?» le chiesi curioso «La mia casa di Parigi, diciamo, che.. è più o meno il doppio della tua e quando mi ci trovavo da sola, come molto spesso succedeva, mi sentivo sola» mi disse prendendo una padella ai suoi piedi «Non avevi amici, amiche… o… qualche ragazzo che… bhe ti facesse compagnia» le chiesi guardando ogni suo singolo movimento «Sì ma, una volta che se ne andavano ero sola! E poi a loro presenza molto spesso mi faceva sentire ancora più sola» disse prendendo la mozzarella in frigo «Ti fermi qui a cena?» mi disse sorridendomi. Ricambiai il sorriso annuendole. La vidi mettere la mozzarella sopra il pane bianco per poi metterla nell’olio e farla andare per qualche minuto.
Poco dopo erano pronti quelle specie di panini così ci sedemmo al tavolo sul quale c’erano già due tovagliette, molto probabilmente una delle due era di Kaely e le lasciavano sempre fuori, prese due bicchieri, piatti e posate e nel giro di 30 secondi tutto era apparecchiato.
 
La guardai per tutto il tempo in cui mangiava. Più la guardavo più diventava bella «Credi davvero di fare una settimana qui da sola?» le chiesi sorridendole e mostrando le mie fossette «Che ti fa pensare che sarò da sola?» mi disse ricambiando il sorriso «Se aspettassi qualcuno non ti saresti messa gli occhiali» lei rise a questa mia affermazione «A proposito, quanto ti manca?» le chiesi prendendole gli occhiali e mettendomeli «Dio mio ma sei quasi cieca» le dissi ridendo. Le scoppiò a ridere e mi prese gli occhiali e rimettendoseli «Sì, lo sono! Ahah di solito uso le lenti a contatto ma quando sono a casa metto gli occhiali!» mi disse orgogliosa della sua cecità. Continuai a guardarla, era così bella!«Che c’è?! Sono così terribile con gli occhiali?» mi chiese sorridendo e tirandomi uno schiaffetto sulla spalla «Oh no, anzi! S- sei bellissima!» la vidi arrossire leggermente e abbassare la testa.
Nel giro di pochi secondi si era alzata e stava iniziando a sparecchiare la tavola. E portai le mie cose in cucina mettendogliele nel lavandino mentre lei riempiva la lavastoviglie.  Quando finì si asciugò le mani e si poggiò dove poco primo ero poggiato io «Perché nascondi sempre questa tua bellissima parte?» mi chiese posando l’asciugamano sul banco di lavoro «Perché non sono solo questo! Fidati in questo momento stanno passando tanti di quei pensieri poco casti su di te nella mia mente» lei roteò gli occhi sorridendo «E perché ora non li dici e di solito sì?» mi chiese curiosa «Ci sono dei momenti in cui bisogna contenersi. Ma se vuoi te li dico. Ecco, io in questo momento ti prenderei e ti sb-»
«Harry! Non volevo saperli dai!! Ahahaha solo tu hai questa capacità di rovinare questi tuoi momenti dolci!» mi disse lei interrompendomi. Io risi e mi avvicinai a lei, era davvero bella in quel momento l’avrei baciata e non solo, avrei passato tutta la notte lì con lei, non mi sarei mai stancato di lei.
«Ok, vengo» mi disse lei rompendo il silenzio che avrei presto trasformato in un bacio «a patto che tu ora te ne ritorni a casa tua e che ti comporti bene in questa settimana!» mi disse lei «Oh mia cara Parigi, non posso prometterti niente! Il mio istinto da uomo maschio alfa potrebbe avere la meglio su di me!» le scoppiò a ridere. Si diresse verso la porta d’ingresso, la aprii «Penso sia proprio arrivato il momento di tornare a casa Styles» mi disse sorridendo «A domani mia dolce ceca!» le risposi lasciandole un bacio all’angolo delle labbra.
 
 
 
CONTINUAAAA <3
 
********SPAZIO ALL’AUTRICEEEEEEEEEEEEEEE********
 
Penso di continuare mercoledì se ho tempo o comunque nella prossima settimana, ora che riinizia la scuola penso proprio che ne posterò uno ogni settimana!
Lasciate un po’ di recensione consigliandomi anche cosa potrei fare per fare avere alla storia più lettori <3 <3
Grazie a tutte voi che la leggete, siete fantastiche <3  

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Capitolo 10
*** kiss me ***


*capitolo 10- Kiss Me*
 
 
 
Charlotte’s pov
 
Quella mattina mi svegliai di buon umore, insomma sarei andata con Harry in una casa al lago e la cosa, non so per quale strana ragione, mi piaceva particolarmente. Per tutta la notte pensai a quel bacio che mi aveva dato per salutarmi.
Che voleva dire? Magri lui nemmeno se ne era accorto che me lo aveva dato all’angolo della bocca! E poi io e li ci eravamo già baciati, certo, in preda all’odio per entrambi ma il bacio c’era stato e bhe, era un bacio passionale e Harry baciava molto bene. Era quasi impossibile dimenticare un suo bacio così pieno di foga! Ma allora, perché non riuscivo a non pensare ad un semplice bacio sulla guancia?
Mentre facevo tutti i miei ragionamenti mi feci una doccia e poi sistemai le ultime cose nella valigia.
 
Poco dopo sentii il campanello suonare, era Harry. Andai ad aprire e lo feci accomodare mentre andai in bagno a lavarmi i denti. Appena uscita dal bagno mi diedi un’altra occhiata. Indossavo un maglione largo azzurro e dei jeans chiari molto stretti, i miei preferiti. Ai piedi avevo le ballerine bianche e poi avevo una coda di cavallo. I miei piccoli boccoli cadevano sulla mia spalla. Presi la borsa a busta marrone e i miei occhiali da sole visto che fuori il sole incominciava a farsi spazio fra le nuvole.
Dopo di che presi la mia valigia e raggiunsi Harry in salotto «Eccomi! Sono pronta» dissi tutta entusiasta di me. Harry mi fece un bellissimo sorriso poi prese la mia valigia e uscimmo dal mio appartamento, una volta chiusa la porta di casa salimmo in ascensore e poi andammo sul suo range rover.
 
Il viaggio durò più o meno due orette. Harry non fu di molte parole e così mi addormentai proprio come una bambina.«Parigi… è ora di svegliarsi siamo arrivati» aprii gli occhi di mala voglia. Quella era la prima cosa che mi disse Harry quella mattina e, anche se la disse con tono dolce, capii che c’era qualcosa che non andava.
Una volta messo insieme le cose e capito dove fossi gli feci un sorriso e scesi dalla macchina.
Harry recuperò la mia valigia e il suo borsone e ci dirigemmo verso la grande casa di legno che dava sul lago.
Entrammo, era stupendo. Praticamente tutta la casa era fatta di legno e la finestra della sala aveva un terrazzo che dava direttamente sul lago, sembrava di essere in un sogno «Wow Harry, è bellissimo» Harry mi sorrise semplicemente e la cosa mi preoccupò ancora di più.
Lo vidi prendere il suo borsone e girarsi verso di me «Seguimi» mi disse con quel suo tono profondo e roco. Lo seguii per un lungo corridoio finchè non mi porto davanti ad una porta quasi in fondo al corridoio «Tu dormirai qui mentre io dormirò là in fondo» disse indicandomi la porta in fondo al corridoio.
Entrai nella camera e vidi che disponeva di un letto ad una piazza e mezzo palesemente da donna. La camera era molto grande, aveva dei bellissimi armadi tutti decorati e foto ovunque. Mi chiusi la porta alla spalle e iniziai a perlustrare la camera. Aprii l’armadio, era vuoto a parte qualche vestitino e qualche pantaloncino. Aprii i cassetti e c’erano dei costumi. Dedussi che quella camera era quella della sorella. Incominciai a guardare le foto, la sorella di Harry era davvero una bella ragazza aveva lo stesso sorriso di Harry e gli stessi occhi. Guardando le foto notai una piccola porta la aprii, dava ad un bagno con una bellissima vasca, una doccia e il bagno tenuto molto bene. Notai un’altra porta. Improvvisamente la porta si aprii, ne uscì Harry «Oh! Scusa, non pensavo ci fossi tu!» mi disse quasi imbarazzato «Oh no, tranquillo stavo solo guardando, lì c’è la tua camera?» gli chiesi curiosa «Sì! Quindi avvisami sempre quando sei tu in bagno!» mi disse sorridendomi, ricambiai il sorriso e tornai in camera a svuotare la valigia.
 
Settle down with me 
Cover me up 
Cuddle me in 
Lie down with me 
Hold me in your arms 
Your heart's against my chest 
Lips pressed to my neck 
I've fallen for your eyes 
But they don't know me yet 



 
Finita di svuotare la valigia mi stesi sul letto e pensai a questa situazione strana. Insomma io ed Harry Styles nella stessa casa, da soli, per una settimana ero certa che sarebbe scoppiato il putiferio totale!
Sentii bussare alla porta. E dopo poco la vidi aprire. Mi alzai e vidi Harry «Disturbo?» mi chiese gentilmente «No, certo che no!» gli risposi con un sorriso «ti va di andare a fare un giro?» mi chiese, gli risposi con un sorriso annuendo, mi rimisi le ballerine presi gli occhiali da sole e lo seguii fuori dalla camera per poi uscire dalla casa e proseguire per il giardino.
Camminavamo ormai da un po’, eravamo lontani dalla casa sul lago e avevamo passato il loro recinto da un cancelletto rosso. Decisi di rompere quell’imbarazzante silenzio «Harry, grazie per.. bhe p-per farmi passare una settimana non completamente da sola» gli dissi imbarazzata «Figurati, è un piacere stare un po’ con te. Oh eccoci!» mi disse. Mi girai e vidi un bellissimo ciliegio che ancora non aveva perso tutti i fiori, era ancora rosa ma allo stesso tempo sotto di esso c’era un tappeto di petali rosa. Mentre io osservavo quello spettacolo Harry mi superò e si sedette sotto l’albero poi mi fece segno di raggiungerlo.
Dopo qualche momento di silenzio Harry interruppe quella quiete «Tuo padre sa che sei qui? E sa che sei con me? Insomma, un uomo…» mi chiese guardandomi dritta negli occhi «Ehm, sì lo sa che sono qui ma non sa con chi. Per quanto gli riguarda potrei essere qui con uno stupratore, con un assassino o la persona più buona del mondo ma a lui non gliene fregherebbe molto» gli risposi decisa ricambiando lo sguardo «Oh! Perché non… n-on ti parla?» mi chiese quasi come se avesse paura di farmi quella domanda «Non so, come ti ho detto ieri non abbiamo mai avuto un buon rapporto e quando si è risposato io sono passata proprio i secondo piano. Aveva una nuova moglie che a sua volta aveva un figlio, piccolo che quindi richiedeva più attenzioni di me. Quando io ho deciso di cambiare vita e quindi quando ho scelto di venire qui lui e Evelline, sua moglie, si sono separati, lei è tornata a vivere a Bordeaux e per quanto io ne sappia, un mesetto fa hanno iniziato le istanze di divorzio ma ugualmente io per lui sono inesistente o, almeno quasi. Almeno prima si preoccupava perché la sera tornavo tardi ma ora niente» gli spiegai onestamente, quando parlavo con lui non avevo bisogno di mentire, mi sentivo sicura. Harry distolse lo sguardo e iniziò a giocare con i petali fra le sue gambe. Capii ancora di più che qualcosa non andava.
«Bhe, ora tocca a te! Parlami di te, della tua famiglia!» gli dissi decisa «Oh, io mia madre e Gemma viviamo insieme al marito di mamma e ci amiamo tanto tutti quanti! È raro che litighiamo e diciamo che quando succede, è per colpa mia» mi disse con un piccolo sorriso. Ero sicura che qualcosa non andava! «E tuo padre?» gli chiesi «Lui ha lasciato mamma quando io ero molto piccolo, le cose fra loro non andavano, entrambi lo sapevano» mi rispose guardandomi ancora una volta dritta negli occhi «E che rapporto avete tu e lui?» gli rivolsi lo stesso sguardo «Di soldi. Ok, non guardarmi così! Ahah lui ogni giorno del mio compleanno mi manda una paghetta molto, importante non ci vediamo quasi mai» mi disse con un lieve sorriso «E la prossima volta che lo vedrai sarà..? presto vero?» gli chiesi «Sì, come fai a capirlo?» mi chiese sorridendomi e mostrandomi le sue bellissime fossette «Dagli occhi. I tuoi occhi non mentono Harry. Per questo sono qui con te. Ho visto qualcosa di buono in te e anche se ami provocarmi so che tu ci tieni a me» gli dissi sorridendogli «Fidati, più di quanto tu possa immaginare» mi disse illuminandosi il volto.
Spontaneamente mi venne da abbracciarlo. Mi strinse forte a se e mi lasciò un bacio sulla testa e io gliene lascia uno sul collo.
Ci separammo, lui si stese e io posai la testa sul suo petto. Iniziò a giocare con i miei capelli mentre io mi godevo quei pochi attimi di un riccio gentile e tenero.
 
 
I was made to keep your body warm 
But I'm cold as, the wind blows 
So hold me in your arms 
My heart's against your chest 
Your lips pressed to my neck 
I've fallen for your eyes 
But they don't know me yet 



 
Dopo qualche minuto ci alzammo e tornammo alla casetta.
Preparammo la cena e cenammo fra qualche risata.
Dopo cena andai a farmi un bagno mentre Harry rimase davanti al divano a guardare un po’ di televisione.
Ero ancora in bagno, avvolta da un asciugamano quando sentii Harry bussare alla porta del bagno «Posso entrare o sei nuda? Insomma, mi piacerebbe vedere quella scena ma solo posso immaginarmi quanto ti arrabbieresti» scoppia in una lieve risata, ed eccolo lì Harry senza peli sulla lingua gli aprii poco la porta come segno che poteva entrare. «Non che questo tuo abbigliamento mi dispiaccia eh» mi disse squadrandomi. Lo guardai male dallo specchio e poi mi tolsi le lenti a contatto.
Gli sorrisi e andai in camera a cambiarmi. Mi misi il mio maglione pesante e la tuta, mi legai i capelli in una cipolla disordinata e mi misi gli occhiali.
Poco dopo Harry entrò in camera mia senza nemmeno bussare e si buttò sul letto
«No ma fai pure, e se fossi stata nuda?» gli chiesi guardandolo dall’armadio «Ho già detto che sarebbe un bello spettacolo» mi disse sorridendo. Gli sorrisi quasi disperata, era irrecuperabile. «Che facciamo?» mi chiese mentre mi guardava sistemare «Avrei qualche idea ma anche queste ti farebbero arrabbiare» continuò «Harry!» mi girai guardandolo male. Alzò le mani in segno di resa e io scoppiai a ridere. Mi sedetti sul letto accanto a lui. Cominciò a guardarmi e sorridere
«Che c’è?» gli chiesi ridendo «Guardavo. Mi piacciono i tuoi occhi, sono verdi» mi disse quasi come un bambino «E quindi?» gli chiesi ridendo «Mi infondono calore, tu mi infondi calore. Con nessuno riesco ad essere così come sono con te. Solo con Gemma e mamma» gli sorrisi imbarazzata «Mi sento onorata». «No dico sul serio! Se dovessi paragonarti ad un oggetto tu, saresti… il sole. Sei calda e ovunque tu vada porti la luce infondi in tutti la voglia di vivere. Insomma quando c’è il sole hai più voglia di far tutto gusto?! Ecco tu mi dai la forza e la voglia per fare tutto, mi illumini e mi scaldi» mi disse serio «Mi hai appena detto che sono un sole?!» gli chiesi confusa «Bhe, il sole è una stella quindi, potrebbe essere un complimento» scoppiai a ridere e lui continuò a guardarmi sorridendomi, lo guardai, era così bello. «Tu sei una supernova allora. Prima sei piccolo e insignificante, un ragazzo scemo e perverso come tanti ma poi cresci e fai vedere a tutti chi sei veramente, o almeno, a me lo fai vedere» gli dissi «Le supernove poi diventano buchi neri!» mi disse ridendo «Ah già, vero! Bhe non tutti. Mi ricordo quando l’ho studiato quando ancora ero una ginnasta. Ci sono alcune supernove che scoppiano e lasciano solo tanti frammenti che rimangono nello spazio» gli dissi soddisfatta «sì, non va proprio così ma vabhe!» mi disse ridendo. Scoppiammo entrambi a ridere poi lui continuò «Comunque io sono un buco nero, sono freddo, buio e risucchio tutto, faccio scomparire le parti belle delle persone, le luci delle persone. Il tuo opposto» mi disse serio «Bhe, il buio ha bisogno della luce come la luce ha bisogno del buio» gli dissi sorridendo.
 
Kiss me like you wanna be loved 
Wanna be loved 
Wanna be loved 



 
 
 «Sei bellissima» arrossii velocemente. E abbassai la testa «Posso chiederti una cosa?» mi disse serio e alzando il mio volto «Sì» gli dissi sorridendo «Baciami. Come se volessi essere amata da me. Non andrò oltre, prometto» gli sorrisi e mi avvicinai a lui.
Posai le mie labbra debolmente sulle sue e subito sentii Harry seguirmi. Inizialmente fu un semplice bacio, innocuo ma poi sentii la lingua di Harry spingere sui miei denti come per chiedere il permesso. Senza pensarci gli lasciai il libero accesso. Appena la sua lingua entrò in contatto con la mia il corpo rabbrividì ancor più di prima. Sentii Harry avvicinarsi a me, seguii i suoi movimenti. Eravamo io e lui, in ginocchio sul letto. Le sue mani si fondarono sul mio viso e le mie nei suoi capelli. Fece scendere le sue mani sulla mia schiena. Le fermò al bordo della mia maglietta mentre le nostre lingue danzavano amorevolmente. Si staccò da me cominciando a baciarmi il collo proprio come quella sera nel bagno, mi sentii debole sulle ginocchia ma non potevo cedere a lui, aveva ancora tanto da lottare con lui «H-Harry io penso che.. c-che tu ora debba andare a letto» gli dissi con fatica.
Si separò da me, mi guardò negli occhi, mi sorrise. Si alzò dal letto lasciandomi accasciare sulle mie ginocchia. Si avvicinò alla porta «Abbiamo una settimana Parigi.» si avvicinò ancora a me e mi sussurrò all’orecchio «Ti farò rimanere con molte meno cose di un asciugamano, fai tu i conti di cosa rimane senza un asciugamano» si allontanò da me e uscii dalla stanza.
Scossi la testa sorridendo, divertita dal fatto che Harry faceva tanto il grosso quando poi veniva a chiederti di baciarlo.
Pensai molto a lui quella sera, a quel nostro bacio. Era stato bellissimo e io, io non avrei ceduto a lui così facilmente. Doveva lottare per avermi.
Mi alzai per andare in bagno.
Appena aprii la porta vidi Harry in boxer che si stava lavando i denti.
Mi misi vicino a lui nel lavandino. Lavai i denti più velocemente di lui, mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai «Non solo tu sai sedurre le persone. Ti farò impazzire riccio» mi morsi il labbro e poi gli morsi il lobo dell’orecchio tornando in camera con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
 
 
 
 
 
CONTINUA <3
 
********* SPAZIO ALL’AUTRICEEEEE*********
 
hola chicasssssss. Penso che i capitolo della settimana al lago gli farò tutti simili a questi cioè con il testo di kiss me in mezzo. Ditemi se vi piace.
La settimana la racconterò in due o tre capitoli e poi tutto sarà più… dinamico e in un certo senso anche più scorrevole da leggere <3
Penso che il prossimo capitolo lo posterò venerdì o sabato bacio a tutteeeee <3 

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Capitolo 11
*** one night ***


*capitolo 11- One Night*
 
 
*Harry’s pov*
Quel mattino mi sveglia con in mente quello che Charlotte mi aveva detto la sera prima. Bene, lei sosteneva di sedurre quanto me, volevo proprio vedere di cosa sarebbe stata capace.
 
Scesi a far colazione. Arrivai in cucina e la prima cosa che vidi fu Charlotte di schiene che stava preparando i pancake, mi cadde l’occhio sul suo culo e mi resi conto che aveva addosso solo una maglietta abbastanza lunga da coprirgli il sedere ma anche abbastanza corta da scoprire tutte le sue gambe perfette. E fu proprio in quel momento che mi resi conto che la guerra della seduzione era iniziata.
Mi misi dietro di lei e la strinsi in un forte abbraccio «Buon giorno» lei mi sorrise e si girò verso di me, eravamo a pochi centimetri di distanza, mi avvicinai a lei lasciandole un bacio sul collo spingendo il mio bacino contro il suo «Mi piace come sei vestita oggi» le sussurrai all’orecchio in modo seducente. Lei si divincolò da quella postazione abbastanza provocante e mi fece un occhiolino portando i pancake a tavola e cominciando a mangiarli.
Feci tutta la colazione a guardarla, era incredibilmente perfetta anche di prima mattina.
Finita la colazione Charlotte mi avvisò che sarebbe andata a farsi una doccia e così fece mentre io mi misi in camera a studiare quel poco che avevo da studiare.
Mi stesi sul letto e sentii l’acqua della doccia aprirsi.
Lasciai perdere il fatto che Charlotte fosse nuda a qualche metro da me e mi concentrai su quello che avevo da studiare.
Era inutile, il mio pensiero finiva sempre lì così decisi di mettere la musica.
Mi concentrai sullo studio, qualcosa riuscii a studiare ma poi cedetti ed entrai nel bagno.
La vidi lì, in piedi che si stava legando l’asciugamano al corpo, le sue gambe erano scoperte e i suoi capelli lunghi erano bagnati, aveva ancora qualche goccia che scendeva sulle spalle e la cosa la trovavo molto eccitante «Oh, ma ciao anche a te!» mi disse ridendo. Prese la spazzola e iniziò a spazzolarsi i capelli.
Feci qualche verso con la bocca e poi ritornai in camera confuso e scioccato dalla bellezza che avevo appena visto.
Ma che cavolo mi stava succedendo?! L’Harry Styles che conoscevo io quando vedeva una ragazza in asciugamano non si faceva scrupoli e glielo toglieva!
Capii che l’unica soluzione per quel disastro era l’alcool, tanto alcool. Così mi venne un’idea.
La raggiunsi in camera.
Quando entrai si era gi vestita e si stava passando i capelli con l’asciugamano. «Ho una proposta» le dissi entrando in camera sua tutto convinto «Oh, sentiamo» mi disse lasciando l’asciugamano sulla sedia e sedendosi sul letto a gambe incrociate «Questa sera facciamo u gioco!» la vidi sorridere e farmi gesto di continuare a spiegare. «Giochiamo alla wii, ce l’h giù e puoi scegliere o, a ogni partita che uno dei due perde via un indumento o, ogni volta che uno dei due perde butta giù a goccia un bicchiere di vodka» mi guardò con un sopracciglio alzato «Oh Styles, io non farò mai niente del genere!» mi disse convinta «Perché?!» le chiesi sedendomi sul letto di fronte a lei «Bhe, per prima cosa se perdo in entrambi i casi mi vedresti in situazioni che non mi piacciono e poi, non vorrei mai rimanere nuda davanti a te così» mi disse ridendo «Dai decidi, se no decido io!» le dissi mostrandole le mie fossette, si mise a ridere con una debole risata «E va bene ma! Ho anche io una proposta» le feci segno di continuare sorridendo «Dopo pranzo giochiamo alla Wii, chi perde toglie un indumento però questa sera giochiamo Just Dance chi perde un bicchiere di vodka» mi disse convinta «Charlotte, preferisci rimanere nuda davanti a me invece che farti vedere ubriaca» le chiesi sorridendo «Fidati, mi vedresti semi nuda in entrambi i casi» mi disse ridendo «Ok, mi piace questo programma di oggi» le dissi ridendo.
Si alzò e scese a preparare il pranzo. Dopo pranzo andai a riposarmi un po’ mentre lei studiava.
Poco dopo mi risvegliai e andai a chiamarla. Scendemmo insieme e preparammo la wii «Non posso crederci che sto per farlo! Ahahah è più o meno 2 anni che non gioco più a queste cose!» mi disse ridendo «Bhe, è il momento di riiniziare. Dunque visto che tu sei la donna ti permetto di scegliere lo sport» le dissi porgendole il telecomando «Mmmm penso che sceglierò il tennis» le sorrisi e feci partire il gioco. Finì 4 a 3 per me così lei si tolse le calze. Le sorrisi capendo il suo gioco, era bella furba la ragazza.
Il gioco dopo fu golf e vinse lei, così io mi tolsi la maglietta cercando di provocarla rimanendo a petto nudo.
Scelse il biliardo e vinsi io così lei, seguendo me si tolse la maglietta e rimase in reggiseno. E che reggiseno, devo ammettere che l’ho osservato bene, era nero, di pizzo e mi faceva impazzire, aspettavo solo il momento di vedere se pure le mutande fossero nere di pizzo.
Mi bastò una partita di pugilato per vedere cosa indossava sotto. Rimasi deluso quando vidi che era una brasiliana rossa semplicissima ma mi bastò allontanarmi di qualche centimetro per essere di nuovo felice. Sorrisi quando guardai il suo culo perfetto e lei mi tirò un colpo sulla spalla «Bene bel culo, questa è l’ultima, chi vince questa può scegliere cosa far fare all’altro» le dissi «Eh, no! Io sono in mutande tu no non c’è gusto!» mi disse quasi lamentandosi. Decisi di togliermi i pantaloni della tuta e lasciarli proprio accanto ai suoi vestiti. Le sorrisi e feci partire la nuova partita.
Fu una partita molto combattuta che vinsi io, ovviamente! «Allora, cosa preferisci, il sopra o il sotto» mi chiese scocciata ma divertita allo stesso tempo, quasi come se anche lei lo volesse «Oh, no! Voglio un bacio, vero! Lingua contro lingua, bacino contro bacino. Morsi se è possibile e le tue unghie dentro la mia schiena. Insomma, ti voglio provocante e.. bhe, troia!» le scoppiò a ridere non aspettandosi quella risposta alla sua domanda.
Mi guardò per qualche secondo con un bellissimo sorriso impresso sulle labbra.
Poco dopo la vidi camminare verso di me fissando la sua mano ai miei capelli e facendomi abbassare la testa, infilando senza pudore la sua lingua nella mia bocca che subito incontrò la mia. Misi la mia mano dietro la sua schiena e la avvicinai a me scontrando il mio bacino con il suo. La spinsi sempre più indietro verso il muro e una volta che fu totalmente aderita al muro spinsi il mio bacino contro il suo, vidi separare le sue labbra da le mie quasi trattenendo un gemito e iniziando a baciare il mio collo, succhiando e mordendo. Una volta finito in quel punto iniziò a succhiare sotto l’orecchio per poi scendere al petto lasciando tanti piccoli succhiotti mentre i spingevo sempre più contro di lei.
Ebbi improvvisamente l’esigenza delle sue labbra, le alzai la testa e infilai la mia lingua nella sua bocca che subito iniziò a giocare con la sua. Quella scena mi ricordo la scena del bagno alla festa e mentre le nostre lingue danzavano feci scendere le mie mani sul suo sedere e dopo averlo palpato per qualche secondo la sollevai da terra.
Lei si aggrappò al mio bacio e si tirò in su continuando a baciarmi. Ritrovai all’altezza della mia testa il suo sena, separai le nostre lingue per cominciare a baciare la parte scoperta del suo seno mentre lei giocava con i miei riccioli e tratteneva dei gemiti. Mi spostai di qualche metro e la appoggiai al tavolo.
Fece cadere le gambe a penzoloni e rincominciò a baciare il mio petto poco dopo potei sentire l’intromissione della sua lingua. Sentii la sua lingua seguire i suoi baci e la cosa mi eccitò così le presi le gambe e me le legai al bacino riprendendo il suo volto continuando a baciarla con foga e quasi violenza, le mie mani erano sulle sue cosce e si avvicinavano alla sua intimità lasciandole delle piccole carezze che si contrastavano con la violenza dei nostri baci.
Fece scivolare l’elastico dei miei boxer e in quel momento mi sentii completamente eccitato, separò le nostre labbra e si avvicinò al mio orecchio «Mi spiace riccio hai detto un bacio» mi morse il lobo dell’orecchio e allontanò la mia mano dalla sua intimità sganciandosi dalla presa intorno al mio bacino. Scese dal tavolo e mentre io rimasi a guardarla andò a prendere i suoi vestiti e si rivestii completamente. «Bhe, Styles, prepara la cena! Abbiamo un altro gioco questa sera!». Salii di sopra, probabilmente a studiare ancora. Scese all’ora di cena.
 
Should I, should I? 
Maybe I'll get drunk again 
I'll be drunk again 
I'll be drunk again 
To feel a little love. 
All by myself 
I'm here again 
All by myself 
You know I'll never change 
All by myself 
All by myself 
I'm just drunk again 
I'll be drunk again 
I'll be drunk again 
To feel a little love.
 
Fu una cena composta quasi tutta da sguardi. Dovevo ammettere che era brava a sedurre, ma io non gliel’avrei data vinta.
Dopo cena spostammo tutto ciò che poteva esserci di fragile nei dintorni della tv, prendemmo la vodka e due bicchieri e iniziammo a giocare.
«Bene, visto che oggi pomeriggio ho scelto io, ora tocca a te scegliere!» mi disse lei «Mmmm facciamo il balletto di… Californi Girls?!» le dissi totalmente spaesato da quel campo.
Ovviamente vinse lei e mi toccò bere il primo bicchiere di vodka e fu così anche per i seguenti 3 balletti, iniziai a ridere e ovviamente pure lei rideva facendo così persa anche lei, le toccò bere la vodka. Diciamo che una volta che iniziò a bere perse il controllo della situazione e perse pure lei. Eravamo abbastanza euforici entrambi, non ancora del tutto ubriachi, quando smettemmo di giocare
«Tu vuoi smettere solo perché stai perdendo» mi disse le ridendo straniandosi sul divano«Oh, no! Io sono un tipo sportivo solo che voglio fermare tutto prima che ti stupri» le dissi ridendo a mia volta «Sai che ti dico?!» mi disse mettendosi sul divano «Io finisco la bottiglia» mi disse andando verso il tavolo afferrando la bottiglia di vodka. Ok, io ero un po’ più ubriaco di lei ma non potevo permetterle di bere tutta quella vodka così mi avvicinai a lei, le misi una mano sul fianco e le presi la bottiglia bevendone una buona parte del contenuto vedendola mentre rideva e mi guardava bere. Lasciai una parte minore di quella che avevo bevuto io nella bottiglia e gliela passai. Mi resi conto che io ero ancora cosciente delle mie azioni mentre lei stava proprio partendo. Evidentemente non reggeva molto l’acool.
La vidi posare la bottiglia e avvicinarsi alla radio accendendola e iniziando a ballare a ritmo di musica mentre io rimanevo a guardarla. Era bellissima.
Mi sorrideva mentre ballava ed era la scena più bella che io avessi mai visto nella mia vita.
Mi invitò a ballare in modo seducente. Andai da lei avvicinandomi e posando il mio bacino al suo sedere iniziando a ballare con lei a ritmo di musica.
Dopo qualche minuto che ballavamo si allontanò da me e si tolse la maglietta lasciandola cadere sul pavimento avviandosi verso camera sua.
Non ci pensai due volte e la seguii in camera. La vidi sorridermi vicino al letto, mi avvicinai a lei e misi le mie labbra sulle sue e iniziai a giocare con la sua lingua.
Questo era quello che desideravo da quando l’avevo vista la prima volta eppure mi sentivo un schifo in quel momento, lei era completamente ubriaca mentre io avevo ancora l’uso della ragione. Mi spinse sul letto mettendosi sopra di me. La cosa mi piaceva ma non volevo che avvenisse così. La scostai da me facendola mettere sul letto seduta, pure io mi tirai su e la feci stendere con la testa sul mio petto.
Si girò verso di me spaesata, evitai un bacio e le portai nuovamente la testa sul mio petto cominciai a toccarle i capelli e nel giro di qualche minuto si addormentò.
*Charlotte’s pov*
La mattina dopo mi svegliai rendendomi conto che non ricordavo niente della sera precedente. Solo quando alzai la testa mi resi conto che avevo dormito tutta la notte sul petto nudo di Harry. Lo guardai dormire, era perfetto. Aveva qualche riccio che gli finiva sulla fronte così  glieli spostai. Poco dopo iniziò ad agitarsi e ad aprire gli occhi «Buon giorno!» mi disse sorridendomi «Dimmi che tu ti ricordi qualcosa di ieri sera!» gli chiesi disperata «Stai tranquilla, non sei venuta a letto con me!» mi rispose alzandosi. Guardai l’ora e vidi che era mezzogiorno così decidemmo di pranzare subito e poi di dedicarci allo studio.
Finito di studiare andai a dormire mentre Harry andò in camera sua a fare chissà cosa.
Quando mi svegliai decisi che era il momento di un bagno così mi raccolsi i capelli, mi spogliai e mi misi un asciugamano intorno al corpo.
Entrai in bagno e vidi Harry nella vasca giocare con la schiuma «Mio Dio Harry!! Avvisare magari!» gli dissi cercando di no vedere niente «Oh andiamo, sono più che sicuro che hai già visto un uomo nudo, non dovrebbe scandalizzarti!» mi disse sorridendo «Sì, ma! Non tu!» gli dissi ridendo «Invece di fare tutte queste storie perché non vieni a fare il bagno con me?! Io l’h già vista una donna nuda e non mi imbarazza vedere pure te nuda» mi rispose lui con aria di sufficienza facendomi un sorriso come aria di sfida.
Lo guardai per qualche istante, gli ricambiai il sorriso e snodai l’asciugamano intorno al mio corpo che cade perfettamente attaccato ai miei piedi.
Misi un piede nella vasca e poi mi misi di fronte a lui che continuava a sorridermi.
Passammo più o meno un’ora nella vasca a raccontarci di tutto, a ridere, scherzare. Quasi non ci rendevamo conto che eravamo nudi in una vasca a parlare.
 
Si alzò e riscappò un sorriso mentre usciva, ovviamente lui lo notò e lo ricambiò, si avvolse l’asciugamano in vita poi prese il mio e lo stese quasi come per fami gesto di uscire. Uscii e mi avvolse dentro l’asciugamano. Gli lasciai un bacio all’angolo della bocca e andai in camera.
 
Lying in a bedroom 
Lighting up a Benson 
Face hair is growing 
So I cut with a vengeance 
Hey, did I mention 
As she makes an entrance 
Said I had a tendency 
To finish off a sentence 



 
 
Poco dopo fu ora di cena. Mangiammo in silenzi e poi decisi di rompere quel silenzio con una domande che mi tormentava da tutto i giorno «Harry, perché ieri non ne hai approfittato?» gli chiesi osservandolo «Perché non doveva essere così!» mi disse abbassando lo sguardo «Cosa?» gli chiesi sorridendo, vidi che rialzò lo sguardo «Non doveva essere così la prima volta fra me e te, so bene che lo desidero con tutto il mio cuore ma mi sembrava di approfittare di te facendo così, io avevo ancora l’uso della ragione mentre tu no e io non mi sarei mai approfittato di te, mai! Per nessuna ragione! Io voglio venire a letto con te solo quando non sarai sotto l’effetto dell’alcool, non sarà forzato e pure tu potrai ricordar quello che abbiamo fatto! Mi sento uno stupido a dire queste cose, la maggior parte delle ragazze che mi sono scopato erano più che ubriache e non mi creava problemi ma con te sì!agazze che mi sono scopato un asciugamano intorno al corpo e le can» lo vidi arrossire dolcemente.
Mi avvicinai a lui, presi il suo volto fra le mie mani e baciai dolcemente le se labbra «E questo?» mi chiese separandosi da me «Lo voglio, ora. Sono cosciente, non sono forzata e me lo ricorderò per sempre. Una notte, che rimane qui!» mi sorrise e prese il mio viso fra le sue mani continuando a baciarmi. Si alzò in piedi ed ora a sua altezza si rivelò su di me.
Mi prese in braccio e andammo insieme nella sua camera da letto, mi lasciò cadere sul suo letto e si posò su di me mettendo i pesi sui gomiti e continuò a baciarmi.
Giocavo con i suoi ricci e mi rendevo conto che in quel momento volevo solo quello.
Gli sfilai la maglietta rivelando il suo bellissimo che ancora aveva qualche io segno del giorno prima. Passai un dito sul grosso succhiotti che aveva sul collo e sorrisi.
Harry non pensò due volte a togliermi la maglietta lasciandomi in reggiseno.
Cominciò a baciarmi il seno come il giorno precedente. Tutto era diverso però, era più dolce.
Sentii le labbra di Harry percorrere il mio corpo fino ad arrivare al mio ventre per poi sbottonarmi i pantaloni e sfilarmeli gamba per gamba. Continuò a baciare ogni centimetro del mio corpo avvicinandosi poi alla mia intimità per baciare il mio inguine. Risalii e mi baciò le labbra con passione ma gentilezza.
Ribaltai la situazione posizionandomi sopra di lui. Gli bacia il petto mentre gli slacciavo i pantaloni e lui giocava col mio sedere e il mio gancio del reggiseno.
Gli sfilai i pantaloni gli baciai i ventre e sentii la sua erezione premere sulle mie gambe.
Continuai a stuzzicarlo sorridendo così decise di farmi penare un po’ lui, ribaltò ancora a situazione e mi tolse definitivamente il reggiseno, iniziò a giocare con i miei capezzoli, succhiandoli e mordicchiandoli.
Sentii le sue dita avvicinarsi alla mia intimità ancora coperta. Le sue dita stuzzicavano la mia intimità avvicinandosi e spingendo. Lo vidi sorridere così decisi di incominciare anche io a stuzzicarlo toccando con decisione la sua erezione.
Gli sfilai i boxer, lui mi sfilò gli slip. Continuò a baciarmi con foga e mentre allungava la mano per prendere il preservativo che poi aprì con i denti, io gli baciavo il petto.
Si stese di lato, si infilò il preservativo e poi entrò bruscamente ma dolcemente in me.
Incominciò con spinte deboli ma poi aumentò di ritmo e gemeva sopra i miei urli bloccati, i miei tentativi di respiro.
Dopo qualche ora venni urlando il suo nome e dopo qualche ultima spinta venne pure lui.
Uscì da me, si tolse il preservativo e mentre io ancora ansimavo si sdraiò al mio fianco stringendomi in un abbraccio forte che mi cullò per tutta la notte.
Ci addormentammo così, e nella stessa posizione ci svegliammo quando suonò il mio telefono.
Lessi il nome sullo schermo, Kaely.
 
 
 
CONTINUA <3
 
 
**************SPAZIO ALL’AUTRICE***************
alloraaaaa?! Che ne pensate?!
Scusate per il ritardo ma ho avuto varie complicazioni in famiglia e per via del ritardo ho deciso di premiarvi con questo capitolo!!! Ditemi che ne pensate!!
Non ho usato la canzone dell’altra volta ma ci sarà un continuo con quel testo e pure con uno di questi, questi testi sono, sempre di Ed Sheeran, Drunk e One night. Ascoltateli ;)
Grazie di cuore a tutte voi che leggete la mia storia, siete tutte fantastiche! <3

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Capitolo 12
*** sei il mio san Valentino ***


*capitolo 12- sei il mio san Valentino*
 
 
Sbloccai il telefono e risposi alla chiamata «Hey Kaely     come sei già a casa?     Sì, torno oggi….   Sono andata con papà al lago    Si ok ciao tesoro» ero completamente fregata!!! Kaely era tornata prima dalla sua vacanza e io sarei dovuta rimanere ancora 3 giorni in quella casa con Harry che in quel momento era completamente nudo accanto a me.
Mi girai verso di lui, era bellissimo. Si svegliò e mi sorrise «Buon giorno» mi disse dolcemente «Ciao Harry. Ho un problema» gli dissi sorridendoli ma era più che evidente che ero nervosa «Che succede?» mi chiese preoccupato «Kaely è tornata prima dalla vacanza con i suoi e in questo momento è a casa, a Londra. Mi ha chiamata chiedendomi dove fossi, le ho mentito, le ho detto che ero con papà. Se mi porti alla stazione più vicina prendo un treno e torno a casa così non si creerà nessun problema» Harry si mise seduto appoggiando la schiena allo schienale del letto, mi guardò sorridendomi scostandomi una ciocca di capelli che mi era finita davanti agli occhi «Prepariamo le valigie e partiamo subito, non ti lascerò prendere un treno!» mi sorrise e si alzò andando in bagno permettendomi di vedere per l’ultima volta quel suo corpo nudo perfetto.
Una volta che entrò in bagno mi alzai e mi infilai i miei slip e il mio reggiseno e mi misi la prima cosa che trovai, la maglietta di Harry. Poi mi diressi in camera. Aprii l’armadio cominciai a mettere via un po’ dei miei vestiti tenendo fuori la mia camicetta rosa scuro e i miei jeans grigio chiaro, ai piedi mi misi le mie ballerine bianche. Mi legai i capelli con il mio ferma capelli preferito con un fiocco sul dorso.
Andai in bagno lavandomi denti e faccia e sistemando il beauty case.
Tutti i miei pensieri erano continuamente dedicati ad Harry e alla sera precedente.
Tornai in camera. Chiusi la valigia estraendone la mia Hermès color panna e preparandola con le cose che mi sarebbero servite durante il viaggio.
Poco dopo sentii la porta bussare «Sei pronta?» ed ecco la voce di Harry rimbombare nella mia stanza. Annuii semplicemente prendendo la valigia e la borsa.
Il viaggio fu più che silenzioso.
Io ero più che imbarazzata da quello che era successo la sera precedente, ero sicura che pure Harry lo era. Volevo dirglielo ma non trovai il coraggio di dirglielo così, per quasi tutto il viaggio, feci finta di dormire.
 
Quando arrivammo a casa mia Harry mi diede la mia valigia mi sorrise e se ne andò via velocemente, ne rimasi un po’ perplessa ma non ci feci caso e pensai a cosa dire a Kaely appena sarei entrata in casa.
Aprii la porta di casa ed ecco lì Kaely distesa sul divano che si girò verso di me e mi sorrise «Allora come è andata?» mi chiese sorridendomi. «Bene» le risposi quasi in certa «Com’era il lago?» rimasi zitta cerando di elaborare una risposta di senso compiuto «Prontooo Charlie! Ci sei? Il lago? Con tuo padre, come è andata?» rimisi insieme tutto e mi ricordai che avevo detto  a Kaely che ero andata al lago con papà «Oh! Bene, scusa sono molto stanca ti va se ne parliamo dopo che mi sono fatta un bel bagno caldo e magari una dormita?» lei mi sorrise e si alzò andando verso la cucina «Una dormita?! Perché che hai fatto questa notte? Ahah eri con tuo padre» mi disse lei scherzando finsi un sorriso e andai verso la mia camera. Mi spogliai aprii la valigia e solo nel momento in cui iniziai a svuotarla mi accorsi che avevo messo in valigia, senza pensare, la maglietta di Harry che avevo indossato quella mattina. La nascosi nella fodera del cuscino e mi infilai sotto la doccia.
Finita la doccia decisi di andare di là con Kaely a pranzare.
Dopo pranzo e dopo tante domande scomode alle quali non sapevo rispondere guardammo un film.
In poco tempo si fece sera e cenammo.
Dopo cena andai subito a letto per evitare altre domande scomode, non avevo più idee così risolsi tutto con una bella dormita.
Il mattino dopo mi svegliai, Kaely stava ancora dormendo così decisi di iniziare a fare colazione per poi studiare.
«Buon giorno» mi disse la voce di Kaely che risuonò nella stanza quasi spaventandomi «Buon giorno» le risposi io sorridendo «Allora, che si fa oggi?» mi chiese sedendosi affianco a me «Come vedi, io sto studiando» le dissi sorridendo «Oh dai! Non vorrai mica passare tutto il giorno qui!!» mi disse chiudendomi il libro «Kaely ho un esame appena torno a scuola, devo studiare!» le dissi riaprendo il libro. Le sbuffò e andò in cucina. Si prese il suo yogurt e si sedette su divano a guardare David Letterman Show. Le arrivò un messaggio, la vidi leggerlo con cura e poi le comparse subito un grande sorriso «Chi è il tuo amore segreto?» le dissi ridendo «No scema! È Eric, chiede se oggi vogliamo andare da lui, anche per cena e dopo cena!» mi disse girandosi verso di me «Per che ora?» le chiesi scrivendo sul foglio degli appunti «Dopo pranzo» mi disse sorridendo!
Ok, non ce l’avrei fatta! Avevo da studiare e poi avrei dovuto passare tutta la giornata con loro due e il mio senso di colpa per quello che avevo fatto con Harry sarebbe cresciuto sempre di più «Devo studiare» le risposi senza togliere lo sguardo dal libro «Uffaaaaa! Non hai una vita sociale Charlotte! Staccati da quei libri!» mi disse scherzando. Risi pensando a quanto lei non sapeva, se avesse saputo di dove ero stata e con chi bhe, no me lo avrebbe mai detto «Domani usciamo a ballare! Non si discute!!» mi disse tornando in cucina «Sissignore!» le risposi ridendo.
 
Before you met me 
I was alright but things 
Were kinda heavy 
You brought me to life 
Now every february 
You'll be my valentine 
Valentine 
Let's go all 
The way tonight 
No regrets, just love 


 
 
 
Dopo pranzo Kaely uscì di casa per andare da Eric.
Studiai per quasi tutto il pomeriggio. Poi me ne andai in camera. Rifacendo il lett trovai la maglietta di Harry così decisi di andare a portargliela.
Mi misi il mio vestito grigio scuro con decorazioni floreali rosse e rosa, le collant nere e le mie stringate marroni. Presi la mia Louis Vuitton ci infilai la maglia di Harry, mi misi il cappotto e uscii di casa.
Salii in macchina e mi diressi verso casa sua.
Mi fermai lì di fronte, vidi il suo range rover, segno che era in casa. Mi feci coraggio. Spesi la macchina, attraversai la strada e entrai nel suo giardino. Proprio come l’ultima volta che andai lì arrivai sotto il portico e suonai il campanello.
Dopo pochi secondi mi aprii Harry, indossava i suoi jeans neri e una maglietta bianca. Mi cadde l’occhio su una catenella con una croce che portava al collo ma subito alzai lo sguardo «Ciao» mi disse Harry sorpreso sorridendomi «Hey!» gli dissi ricambiando il sorriso ugualmente imbarazzata «Vieni, entra» mi disse facendomi entrare. Entrai e imbarazzata iniziai a guardare Harry cercando di formulare una frase di senso compiuto «Ho la tua maglietta» gli dissi tirandola fuori. Mi guardò confuso poi sorrise posandola sul divano. Mi guardò serio, vidi il suo sguardo e capii cosa voleva dire «Harry, io penso che abbiamo sbagliato, cioè, non dovevamo fare quel che abbiamo fatto, ora tutto sarà più complicato di quanto non lo sia già» gli dissi cercando di trovare le parole giuste. Harry contorse il viso e poi annuì
«Vieni a cena con me» mi chiese improvvisamente. Rimasi stupita da quella affermazione e la prima cosa che mi passò in mente fu di annuire «Bene! Aspetta che prendo il cappotto e andiamo» mi disse sorridendo.
Fece quello che aveva detto e poi prendemmo la sua macchina per andare a cena.
Arrivammo al ristorante ma era tutto occupato così decidemmo di andare al McDonald’s, fu una cena alquanto divertente anche perché non mangiavo lì da una vita.
Tornammo a casa sua
«Che ti va di fare?» mi chiese prendendo un bicchiere d’acqua sia per me che per lui «Harry, in realtà io devo tornare a casa, Kaely è da Eric e non so quando torna. Meglio non rischiare» gli risposi sapendo molto bene le sue intenzioni.
Proprio in quel momento mi arrivò un messaggio da Kaely dicendomi che non dovevo aspettarla sveglia perché sarebbe tornata a casa verso l’una.
Harry che era affianco a me lesse il messaggio «Bene, puoi fermarti qui per un po’» lo vidi avvicinarsi a me con un sorriso malizioso «Harry ti ho già detto che tutto questo è sbagliato!» gli dissi io scostandomi indietro «E perché mai?» mi chiese lui avvicinandosi ancora «Bhe, noi due ci odiamo, o meglio ci siamo odiati fino a qualche giorno fa non è che può cambiare tutto così di colpo! E poi tu te la fai con tutte e io non voglio essere una delle tante!» gli dissi andando ancora indietro, un passo ancora e sarei caduta sul divano «Bhe, tu non sei una delle tante, tu sei il mio san Valentino» mi disse avvicinandosi ancora a me «Styles, tu ti sprechi coi complimenti, prima mi dai del sole e poi del san Valentino! Mi chiedo come fai ad avere così tante donnine!» gli dissi io sussurrando «Vuoi davvero saperlo?» mi disse mormorandomi all’orecchio ogni singola parola. Una catena di brividi mi percosse la schiena. Sì, facevo fatica ad ammetterlo ma lo volevo, ancora una volta! Mi bastava abbassare la guardia e lui sarebbe stato mio! Ancora un’ultima volta! «Come?» gli chiesi avvicinandomi al suo volto e sussurrandoglielo quasi sulle labbra.
Non ci penso due volte, si attaccò alle mie labbra immettendo subito la sua lingua nella mia bocca, mi buttò sul divano appoggiandosi su di me ma senza darmi peso, le nostre lingue giocavano insieme quando inizio a toccarmi le gambe da sopra le collant «Quanto abbiamo?» mi chiese spogliandomi con gli occhi «2 ore a mezzanotte» gli risposi dandogli dei piccoli bacini.
Si alzò prendendomi in braccio. Riattaccò le labbra sulle mie senza far aspettare la sua lingua di incontrare la mia.
Mi tenne in braccio fino ad arrivare in camera sua.
Mi posò sulla scrivania, avvolsi le gambe intorno al suo bacino togliendomi le scarpe lasciandole cadere a terra. Non perse tempo e mi slacciò il vestito facendolo scendere sul mio bacino.
Gli sfilai la maglietta che mi permise di vedere quel fisico perfetto. Gli baciai i pettorali mentre lui mi slegava i capelli.
Mi riprese in braccio lasciando cadere il vestito sul pavimento e poi mi fece cadere sul letto.
Si mise in ginocchio davanti a me, con una mano mi afferrò l’inizio delle collant, le sfilò fin sotto il sedere. Poi prese una mia gamba e mi sfilò definitivamente la collant da quella gamba e poi fece lo stesso con l’altra gamba. Tolse definitivamente le collant lasciandole svolazzare prima di toccare terra. Mi inginocchiai davanti a lui. Cominciai a baciarlo mentre lui giocava col gancio del mio reggiseno per poi slacciarlo definitivamente. Non me lo tolsi, lo lasciai addosso slacciato. Lo afferrai per il bottone dei pantaloni e lo tirai verso di me. glieli slacciai e poi lo aiutai a toglierli.
Mi tolse definitivamente il reggiseno.
Era sopra di me, sentivo la sua dura erezione premere sulle mie gambe.
Mi stuzzicò l’intimità da sopra le mutande con un dito. Cominciai a gemere affannosamente.
Lo volevo subito! E lui voleva me, si vedeva, lo sentivo!
Mi sfilò gli slip e io liberai la sua erezione che stava premendo su di me.
Allungai la mano immaginando che tenesse i preservativi nel cassetto. Così era.
Presi una di quelle bustine argentate, la aprii e gliela infilai sulla lunga erezione.
Entrò forte in me facendomi subito emettere un forte gemito.
Fu più forte e veloce della volta precedente, più potente! Proprio come faceva con tutte le sue ragazzette, ora capivo perché lo volevano tanto, ci sapeva fare!
Dopo un po’ di tempo venne nel preservativo e dopo un’ultima spinta arrivai all’orgasmo urlando il suo nome.
Mi si stese al fianco sfilandosi il preservativo e buttandolo «Wow!» mi disse guardandomi con un sorriso stampato in volto «Ok, Styles! Era l’ultima volta! Non succederà mai più! torneremo ad odiarci!» gli risposi guardandolo serio. Si avvicinò a me «Il sesso quando ci si odia è migliore!» mi disse sussurrando per poi lasciarmi un bacio umido sotto l’orecchio. Gli tirai uno schiaffo per poi raggiungere i miei slip e il mio reggiseno.
Mi rivestii sotto gli occhi di Harry «Hai finito di guardarmi?» gli chiesi scocciata «Oh! Non è colpa mia se sei bella!» mi disse sorridendomi dal letto «Oh si dai Harry! Queste cose valle a dire a qualcun altro!!» lui scoppiò in una silenziosa risata.
Cercai di allacciarmi il vestito. Sentii le mani di Harry sfiorare le mie e tirarmi su la cerniera del vestito «Peccato che sei già vestita» mi sussurrò all’orecchio. Mi girai e raggiunsi lo specchio per andare a legarmi i capelli.
Harry si riinfilò i boxer e poi mi accompagnò alla porta.
Prima di andare lo osservai. Mi ricadde l’occhio sulla collana che per le ore precedenti non avevo nemmeno notato «Mi piace» dissi prendendola in mano «Un giorno te ne parlerò» mi disse sorridendomi.
Tirai la collana verso di me e le sue labbra si avvicinarono alle mie, gli lasciai un bacio a stampo «E questo?» mi chiese curioso «Era di saluto, sarà l’ultimo che riceverai!» gli dissi sorridendogli.
Mi riavvicinò a se mettendo un braccio dietro la mia schiena. Unì le nostre labbra e mi bacio con foga le nostre lingue ballavano come se fosse l’ultima cosa che avrebbero fatto al mondo.
Si staccò da me «Volevo che ti ricordassi bene di cosa vuol dire farsela con Harry Styles» gli sorrisi, lui ricambiò e mi lasciò andare.
Presi la macchina e tornai a casa, senza pensarci più volte mi infilai nel letto per evitare le domande di Kaely e pensando a quei capelli ricci e quegli occhi color smeraldo mi addormentai
 
 
 
 
 
****************SPAZIO ALL’AUTRICE*****************
CHIEDO UMILMENTE PERDONOOOOOOO, sono in ritardassimo ma sono successe mille cose, il continuo lo pubblico penso mercoledì o giovedì.
Spero vi stia piacendo la storia, recensite pleaseeee <3

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Capitolo 13
*** ti odio! ***


*capitolo 13- ti odio!*

La mattina mi svegliai e la colazione era già pronta e senza nemmeno accorgermene Kaely mi aveva già chiesto mille robe sulla sera precedente e io risposi con la risposta meditata tutta la notte “niente, ho guardato un film e poi ho dormito”. Kaely ci cascò e io tirai finalmente il fiato.
Subito dopo pranzo decidemmo di andare a fare un po’ di shopping per comprare un vestito per la sera visto che dovevamo andare a ballare visto che per Kaely “non avevo una vita sociale”.
Ci dirigemmo al centro commerciale, entrammo nel negozio e iniziammo a cercare. Improvvisamente vidi Harry, che cosa ci faceva lui lì?!
Si accorse pure lui della mia presenza e mi sorrise, io abbassai la testa facendo finta di niente.
«Oddio c’è quel depravato mentale di Styles, non guardarlo negli occhi così non si accorgerà di noi» mi disse Kaely abbassando la testa facendo gli stessi movimenti che avevo fatto qualche secondo prima io. Nella mia mente pensai “troppo tardi” ma con il corpo continuai a fare quel che stavo facendo.
Vidi un vestito giallo, era particolarmente bello, era giallo, con il corpetto ben definito. Era attillato nella parte del busto e poi si allargava leggermente. Sapevo già che scarpe usare e con cosa abbinarlo. Decisi di andare a provarlo. Kaely mi annuì e mi disse che lei cercava ancora un po’ e che fra qualche minuto sarebbe venuta a vedere come stavo.
 
 
Sometimes I hate every single stupid word you say 
Sometimes I wanna slap you in your whole face



Entrai nel camerino. Chiudi la tendina e incominciai a spogliarlo. Mi tolsi la parte superiore e poi i pantaloni. Mi concentrai sul vestito, cercai di toglierlo dalla gruccia ma nel mentre sentii la tenda aperta e qualcuno spingermi verso lo specchio mentre mi girava verso di lui.
Era Harry. «Sono arrivato nel momento giusto» mi disse squadrandomi «Styles, esci da qui. Se arriva Kaely siamo fregati!» gli dissi indicandogli la via di uscita.
Lui mi spinse ancora di più verso lo specchio del camerino e si avvicinò ancora di più a me «Come mai questo vestito?» mi chiese sorridendomi senza separare i suoi occhi dai miei «Per prima cosa non dovrebbe importartene e per secondo sta sera esco, vado a ballare con Kaely» gli spiegai senza far separare i nostri occhi «Ah! Due donne che vanno a ballare da sole. O siete lesbiche, e non credo proprio che tu lo sia visto quello che fai a letto, o volete cuccare» mi disse con un tono sensuale e provocatorio «Styles, esci da questo camerino!!» gli risposi cercando di spostarlo da me, il tentativo fu più che vano visto che era senza alcun dubbio più forte di me. «Mi piaci quando ti arrabbi» disse avvicinandosi ancora di più a me e premendo il suo bacino sul mio «Styles staccati» Harry si avvicinò ancora di più a me, avvicinando le sue labbra alle mie. Delle farfalle mi pervasero lo stomaco. Lo vidi vicino a me
«Charlie! Hai fatto?! Posso vederti?» era Kaely! Da una parte ringrazia il cielo ma dall’altra lo maledissi «Kaely, passa fra qualche secondo, ho un problema con la lampo, tu hai trovato?» le chiesi allontanando Harry da me che cercò di non scoppiare in una grande risata «Sì, vado qui affianco a provarlo e poi ti faccio vedere» mi disse lei e poi si allontanò.
«Bene, ora tu te ne vai e mi lasci provare il vestito in pace!» dissi a Harry dirigendolo verso la tenda che non era lontano da lui. «Potrei aiutarti con la lampo visto che hai dei problemi a chiuderla… sai che sono bravo» mi disse lui avvicinandosi a me «No! Tu te ne vai e mi lasci da sola, in pace!!»  lui uscì sorridendo «Ricordati che quando si va a ballare non si sa mai chi si incontra…» mi disse allontanandosi.
 Provai il vestito e lo aggiudicai, decisi di prenderlo senza farlo vedere a Kaely, volevo andarmene subito da quel posto.
Andai al camerino di Kaely, aveva preso un vestito lungo, rosa pallido e morbido. Le stava benissimo così decidemmo di andare alla cassa per comprare i nostri vestiti.
 

La giornata passò velocemente e in pochissimo tempo ci ritrovammo a preparaci per la sera.
Mi truccai, raccolsi i capelli in una treccia a lisca di pesce e poi indossai il mio nuovo vestito giallo abbinandolo con il mio gilet di jeans e le scarpe nere e con una pochette marrone, grigio. Kaely indossò il suo vestito aveva i capelli sciolti che cadevamo morbidi sulle spalle, prese le sue scarpe nere, la sua pochette nera e insieme uscimmo.
Ci dirigemmo al solito locale. Entrammo e andammo al bancone. Aspettando che qualche uomo di buona anima ci invitasse a ballare o ci offrisse un drink.
Dopo qualche secondo, eccoli lì. Due ragazzi, molto più grandi di noi, avevano più o meno 24 o 25 anni. Erano uno biondo e uno moro. Il ragazzo biondo aveva gli occhi scuri, marroni era poco più basso ma più muscoloso del moro. Quello moro aveva gli occhi azzurri cielo, si vedevano spiccare fra le luci al neon della discoteca, era alto e un po’ più snello ma  ben fornito, pure lui, di muscoli.
Incominciarono a provarci. Il biondo ci provò con Kaely e il moro con me.
Dopo poco scoprii che si chiamava Jason, aveva finito da poco l’università, lavorava come avvocato, viveva in un appartamento in centro a pochi metri da lì, aveva una sorella di 14 anni e che lui aveva 25 anni. Scoprii che non era realmente inglese, era un americano che viveva in Inghilterra del tempo del liceo e che preferiva di gran lunga l’Inghilterra. Giocava a calcio, amava il tennis, gli piaceva fare passeggiate la domenica mattina e preferiva andare in un posto solitario invece che in discoteca. Era lì perché il suo amico, William, il biondo, diceva che era da troppo che non aveva una fidanzata e quindi doveva cuccare.
Finita questa discorso mi chiese di me, i gli raccontai il minimo indispensabile e poi mi chiese di andare a ballare con lui. Accettai e ci dirigemmo insieme nella pista mentre Kaely e William ridevano e scherzavano amabilmente.
Mentre ballavamo vidi fra la folla il volto di Harry sorridere salutando degli amici. Pensai che quel suo sorriso sarebbe svanito presto, nel preciso momento in cui mi avrebbe visto ballare con quel ragazzo. E come se non lo avessi pensato, Harry si rese conto della mia presenza e vide che non ero sola, ero con un ragazzo molto più grande di lui e che mi faceva sorridere e con il quale stavo ballando.
Vidi il suo volto irrigidirsi, si avvicinò al bancone e lì ci scrutò per tutto il tempo in cui ballammo.

*HARRY’S POV*
At the same time, I wanna hug you 
I wanna wrap my hands around your neck 
You're an asshole but I love you 
And you make me so mad I ask myself 
Why i'm still here, or where could I go 
You're the only love i've ever known 
But I hate you 
I really hate you, so much 


La vidi fra la folla mentre ballava divertendosi con un ragazzo mai visto prima. Mi posizionai al bancone in modo tale da vederla in tutto il suo splendore e in modo tale da tenere sott’occhio quel ragazzo, per me, troppo vecchio per lei.
Vidi che le sussurrò qualcosa all’orecchio, sorrise, annuii e poi lui le prese la mano e la portò verso la parte opposta del locale. Cercai di seguirli.
Li vidi. Erano nella parte più buia, era la parte chiamata “qui puoi fare di più” e dal nome già si capivano le intenzioni di quel ragazzo. Ci avevo portato tante ragazze lì e sapevo molto bene che il fare di più non corrispondeva solo al ficcare la lingua in bocca alla persona di fronte a te ma anche ficcare qualcos’ altro in altri posti. Non mi andava bene che quel ragazzo la trattasse così. Evidentemente nel momento di conoscenza l’aveva stregata con parole del tipo “cerco una relazione seria ma non trovo nessuno che la voglia” o “ non sono fidanzato da tanto e spero di trovare qualcuno”, le conoscevo quelle frasi, le avevo fatte mie molte volte e visto che le conoscevo così bene, sapevo che non una parola di quelle era vera!
La vidi accomodarsi su un divanetto. E lui sedersi affianco a lei. Iniziò a sussurrarle cose all’orecchio, le sorrideva e la mano di lui si strusciava sulla sua coscia nuda. Fu nel momento in cui la sua mano entrò nel vestito di lei che mi salirono i nervi a fior di pelle.
Dovevo fermare quella situazione. Lui non poteva ficcargli né la lingua in bocca né un dito o chissà cosa in nessun altro posto.
Decisi di mandarle un messaggio. Lo inviai.
La vidi tirare fuori il suo Iphone dalla borsa e leggere il messaggio. Si guardò intorno mentre lui la guardava spaesato. Riposò il telefono nella borsa. Mise le mani sul viso di quello e lo attirò a se, facendo bene vedere la sua lingua che si inoltrava nella bocca di lui. Le loro lingue giocavano fra di loro e la cosa era evidente. Questa cosa mi fece imbestialire. Dovevo fare qualcosa, qualcosa d’ altro!
Mi accorsi che la mano di lui entrò sempre di più nel suo vestito, forse, ormai, aveva anche raggiunto le mutande e stava iniziando a farle provare piacere.
Capii che il suo dito era quasi dentro nel momento in cui strinse di più gli occhi e rallentò la sua lingua. Lo faceva quando stava per eccitarsi, quando era nel momento di “entrata”.
Mi era piaciuto quando lo aveva fatto sopra di me ma in quella situazione lo odiai profondamente.
Ecco. La sua lingua si bloccò e poi riprese a roteare con foga. Il suo dito era entrato. Lei stava godendo. Davanti ai miei occhi ma non per causa mia.
Non ce la feci più. Impazzì!
Mi avvicinai a loro pensando cosa potessi fare. Mi bloccai davanti a loro, li separai. Tirai un pugno a lui. Mentre lei mi guardava spaesata.
Mi allontanai da loro. Molto probabilmente lui le stava chiedendo cosa era successo e lei nel giro di pochi secondi mi avrebbe seguito, anche solo per urlarmi dietro.
Mi girai, ed eccola lì, che si faceva spazio fra la folla. La condussi allo stanzino, mai utilizzato, dei cappotti. Ci entrai e lei mi segui entrandoci «Harry Edward Styles! Tu ora mi devi spiegare che tipi di problemi hai! Tu non sei né il mio fidanzato, né un mio ex, né un mio amico!! Tu non sei assolutamente niente per me e non ti devi mai più permettere di fare una cosa del genere» mi disse urlando «Quello lì ti aveva infilato un dito dentro! E la sua lingua fremeva di fare la stessa fine del suo dito e non fremeva soltanto la lingua!!» gli spiegai avvicinandomi a lei e urlando a mia volta «E a te cosa te ne importa?!» mi chiese urlandomi contro e avvicinandosi a me «Stavi godendo, lo vedevo!» le urlai ancora contro puntandole il dito contro «Sai sono una donna, se mi infili un dito dentro godo anche io!» mi disse urlando «Il punto non è questo! Tu non potevi godere con un tipo come quello!» le dissi avvicinandomi ancora e urlando ancora «Ah! Perché adesso sei tu a dirmi con chi devo godere e con chi no!» mi disse roteando gli occhi «No! Ma non puoi godere con un tipo come quello! Andiamo! Ti ha infilato un dito, non mi dire che la cosa era anche un po’ forzata! Non ci credo manco morto che con un solo dito godi così!» lei soffocò una risata isterica mentre le urlavo contro «Ah bhe, ora decidi pure l amia sogli di godimento! Cosa ne saio tu! Magari era il ditalino migliore che mi avesse mai fatto una persona nella mia vita!» mi disse urlando ma abbassando il tono «No! Non è possibile! Tu, e fidati lo so, hai una resistenza pazzesca! E lo so per esperienza personale!» le dissi avvicinandomi sempre di più a lei «Ma allora il problema non è il godere ma è con chi godo!» mi disse guardandomi e abbassando definitivamente la voce «Senti sai cosa ti dico?! Scopati chi cazzo vuoi! Vai da quel marpione, scopatelo in bagno e fingi di godere proprio come hai fatto poco fa!» le dissi alzando ancora i toni.
Charlotte si fermò, mi guardò. Io feci lo stesso. La distanza fra di noi era poca ma non ancora così tanto poca. Vidi l’odio verso di me salirle agli occhi.
E nello stesso preciso istante facemmo lo stesso movimento. Si avvicinò a me, posai la mano sul suo sedere spingendola verso il mio bacino mentre le nostre lingue si unirono nell’entrare una nella bocca dell’altra.
La presi in braccio e la portai nel divanetto che non era poco distante da noi. La feci cadere su di questo e con foga ripresi a baciarla.
Mi slacciò la camicia violentemente. In cambio, non esitai ad avvicinare la mia mano ai suoi slip. Infilai le dita sotto di questi, la sentii sussultare nel momento in cui cominciai a massaggiarle l’intimità ecco, quando lo faceva a causa mia mi eccitavo particolarmente. L’erezione iniziò a spingere nei pantaloni. Definitivamente le infilai il dito nell’intimità, ecco che fermò la lingua e poi riprese a baciarmi con ancora più foga. Il mio dito spingeva dentro di lei, da uno poi diventarono due e la sentii sussultare sotto di me.
Continuai a baciarla, le alzai il vestito al bacino con l’altra mano. Le bacia la parte di petto scoperta e continuai a scendere fino ad arrivare alle sue cosce, le bacia l’interno coscia e poi feci uscire le mie dita. La mia bocca si avvicinò alla sua intimità per poi aprirsi e permettere alla lingua di entrare in questa. La sentii sussultare ancora più di prima e posare la mano nei miei capelli, incominciai a spingere la lingua e strinse in un pugno i capelli.
Gemeva ai miei movimenti e la cosa mi piaceva particolarmente «Ti odio» la sentii dire ansimando. Sorrisi e facendo così allungai maggiormente la lingua spingendomi in giù tenendole ferme le gambe. La sentii trattenere un urlo che non del tutto venne trattenuto. Continuai a pompare la lingua e quando rilassò i muscoli lascia uscire la mia lingua dalla sua intimità e la guardai sorridendo «Ah! Sia chiaro, ricambio anche io l’odio!» le dissi alzandomi e cercando di riallacciare la camicia. Mi sedetti sul divano.
In pochi secondi lei si mise a cavalcioni su di me. Mi alzò il volto e iniziò a baciarmi con foga facendo passare la mano sul petto per poi scendere alla mia erezione che diventava sempre più dura, la massaggiò dal fuori e poi mi slacciò la cintura e i pantaloni, alzai il sedere alzando pure lei, per permetterle di far scendere i pantaloni e le mutande. In poco tempo la mia erezione era libera e in ancora meno tempo era stretta nella sua mano che iniziò a  scendere e salire mentre mi succhiava il collo violentemente.
Sentii una scarica di brividi sulla schiena, gemetti al suo tocco. Poco dopo si allontanò da me senza smettere di massaggiare la mia erezione. Mi allargò ancora le gambe e si inginocchio sul pavimento fra di esse. Passò la mia erezione nella sua bocca e iniziò a giocarci mentre io godevo. La sua lingua percorreva tutta la mia lunghezza e poi si fermava alla punta giocandoci e facendomi impazzire.
Fece roteare la sua lingua lungo la mia lunghezza e mi sentii quasi morire. Mi morsi il labbro per trattenere un gemito potente.  Continuò a giocare con la mia erezione fino a quando non venni nella sua bocca. Ingoiò il liquido bianco mi sorrise prese la sua borsa e se ne uscì dalla stanzetta sorridendo.
Odiavo profondamente quella ragazza, odiavo il modo in cui mi faceva sentire, odiavo il modo in cui mi faceva venire e tutte le emozioni che mi suscitava mentre venivo. La odiavo dal profondo del mio cuore ma quel modo di odiarla e quel suo modo di trattarmi mi facevano impazzire!!
 
*****************SPAZIO ALL’AUTRICE*************************
Ok, non mi sono dimenticata di voi, ho un problema al computer. Non va più. Questo capitolo lo sto pubblicando da un altro che ho a casa ma che è lento come la morte.
Mi spiace di tutto questo ritardo,  spero non mi odiate ahah! Vi ho premiato con un capitolo un po’ osè e spero vi sia piaciuto!!
Scusate ancora!! <3 <3 recensioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
 

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