La mia storia con te

di Chepi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** i mesi passano ***
Capitolo 3: *** un mondo a parte con te ***
Capitolo 4: *** niente è come te lo aspetti ***
Capitolo 5: *** i frutti dell'amore ***
Capitolo 6: *** l'amore spesso prende ma non restituisce ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Era Settembre, la mia vita scorreva tranquillamente… Stavo andando a casa di una mia compagna di classe, Serena. Avevo appena iniziato il liceo linguistico, in realtà dovevamo studiare ma alla fine non andò così. Stavo davanti al portone di casa della mia amica, lei stava tirando fuori le chiavi per aprire tutto ad un tratto tre ragazzi amici di Serena ci avevano chiesto di uscire nel pomeriggio e così la nostra giornata di intenso studio era sfumata. Dopo pranzo, li avevamo raggiunti ad un bar dove c’erano anche altri loro amici e lì lo vidi per la prima volta. Un tipo di poche parole, un po’ distaccato dal resto del gruppo e sempre con il telefono in mano… un po’ come me ! Nonostante ciò mi innamorai di lui fin dal primo momento, ero senza fiato, penso che in quel momento il mio cuore abbia fatto un piccolo salto. Alto, castano con occhi scuri come la pece, non era muscoloso ma nonostante tutto per me era perfetto. Fin dal primo momento avevo capito che era un ragazzo semplice, jeans, maglietta della hollister e un paio di bleaser blu… Tutto il contrario di me ! Questo è … Roberto. Mi chiamo Sofia, ho 14 anni e non ho un bel passato. Sono una biondina con gli occhi cerulei. A contrario di Roberto amo i vestiti firmati e sono una maniaca degli abbinamenti vestiari. Di nuovo, differentemente da lui , io sono una che da confidenza più facilmente e mi trovo a mio agio insieme alla gente. In realtà non sapevo esattamente cosa mi interessava di lui… Eravamo così diversi, ma sentivo che mi avrebbe sconvolto la vita. Ci eravamo accomodati ai tavolini del bar e tra un sorso di té e qualche patatina mi ero subito ambientata ma ancora non ero riuscita a sentire la sua voce… Nemmeno una volta ! Ogni tanto giravo lo sguardo verso di lui e notavo che mi stava fissando e velocemente abbassava i suoi occhi. Di colpo ci eravamo alzati per andare a fare una camminata nel quartiere, Roberto stava camminando davanti a me fianco a fianco con suo cugino Manuel e involontariamente li avevo sentiti parlare di una ragazza… Anche se non lo conoscevo ci ero rimasta molto male.

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Capitolo 2
*** i mesi passano ***


Erano passati tanti mesi dall’ultima volta che l’ho visto, e quante cose erano successe.. poi un giorno Eleonora una mia amica volle conoscere Matteo e tutti gli altri, non ero entusiasta di ciò.. per vari motivi, però la volli accontentare. Era un venerdì di Marzo quando l’ho rivisto, ero agitata ma allo stesso tempo tranquilla. Quando io ed Eleonora li avevamo raggiunti al bar del loro quartiere, salutammo tutti più o meno.. lui non usciva dal bar come se si vergognasse e mi faceva ridere in un certo senso questa cosa. Fra uno scherzo e l’altro mi accorsi che si ero messo seduto vicino a me, scherzava o si voleva far notare stando vicino al cugino, ma io di ciò ero indifferente. Pensavo che dopo tutti quei mesi che non lo vedevo cio che provavo per lui fosse niente, però mi sbagliai, non era come pensavo, mi cominciò a battere il cuore a mille, era vicino a me e speravo, dio quanto speravo che lui mi rivolgesse la parola in quel momento, ma non fu cosi. mi accorsi che i sentimenti per lui non erano cambiati, pero allo stesso tempo mi ricordai di quella volta quando.. sentii che stava parlando di una ragazza e li pensai che era fidanzato.. che ne potevo sapere di cio che avvenne dopo? Non sapevo nulla di lui. Avevo la testa piena di pensieri e lui era il primo, era come un enigma per me.. troppo difficile da risolvere e quindi lo misi da una parte e pensai solo a divertirmi. quel pomeriggio, strinsi di più amicizia con Federico, e scherzammo tutto il tempo, Roberto era distaccato da cio.. stava avanti a me, e lo fissavo tanto era girato non se ne poteva accorgere. si faceva tardi e dovevamo prendere l’autobus e tornare a casa, ci accompagnarono.. Matteo, Manuel, Federico, Roberto.. non mi aveva ancora mai rivolto la parola, pensavo che non lo facesse mai e poi ad un tratto quando arrivò l’autobus .. mi salutò, con quella sua voce bassa quasi insicura, per me quel “Ciao sofy” significò tutto, era troppo tempo che aspettavo che uscissero poche parole dalla sue bocca. Non feci altro che pensare a lui mentre c’era Eleonora che parlava dei suoi problemi, io con la mia testa eravamo in un mondo a parte.

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Capitolo 3
*** un mondo a parte con te ***


Un giorno, mi dissi fra me e me che se non gli avessi scritto io.. lui non avrebbe mai fatto il primo passo forse.. ho sbagliato si però mi ha dato modo di arrivare dove sono ora. è iniziato tutto una sera del 10 aprile, era stata una giornata stressante almeno questo per me, gli scrissi come se fosse una conversazione normale iniziammo subito a scherzare.. io che volevo aiutare lui a recuperare le insufficienze e lui che mi parlava del fidanzato di Eleonora, lo stavo imparando a conoscerlo passo per passo, non è mai facile capir e com’è una persona via chat, visto che si mostra in un modo e poi di persona in un altro.. però ero felice.Passavo le sere a parlare con lui, e da li sorridevo come una stupida a ogni cosa.. tanto che i miei amici avvolte mi prendevano per matta, stavo sempre col cellulare in mano aspettando lui che mi mandasse un messaggio.Come ogni venerdi uscivamo tutti insieme, però quel venerdi no.. eravamo io Eleonora e Matteo, e da li.. da quel venerdi che ho conosciuto come era veramente Roberto. Verso la sera gli scrissi come sempre, e lui mi disse che per farsi perdonare mi avrebbe invitato a pranzo o che mi avrebbe cucinato. Accettai volentieri, cioè era quello che volevo che accadesse mesi e mesi fa.. non facevo altro che pensare al venerdi successivo, stava diventando il mio pensiero fisso.I giorni passarono e finalmente lo vidi, cioè andai a casa sua a pranzo, ero felice e mi vergognavo non sapevo nemmeno dove abitava, e poi in chat mi sembrava un ragazzo molto svelto non ci avevo mai parlato effettivamente di persona quindi come dire era come “la prima volta” che avevo una conversazione, mi venne a prendere vicino a casa sua visto che una mia amica Silvia mi accompagnò per farmi capire all’incirca dove abitava. Quando lo vidi e ci salutammo non parlammo molto, spiccicammo solo delle piccole parole come “come è andata a scuola?” “questa è casa mia” niente di che all’inizio.. quando apri il cancello di casa mia e mi fece vedere dove abitava rimasi come dire meravigliata, non riuscivo a staccare gli occhi dalla grandezza della sua villetta, aveva un giardino grande, la sua casa era in mezzo e poi dietro stavano costruendo delle dependance.. aveva tre cani, uno Willy che era legato, poi Caio, e Ettore.. io poi sono una ragazza che ama i cani con tutta se stessa e quindi mi ci misi a giocare come, fanno i bambini piccoli.Entrammo a casa, sinceramente la immaginavo più grande ma solo dopo mi accorsi che inverità aveva piu piani, sopra dormivano, e sotto c’era la cucina, noi andammo sotto e si mise a cucinare, fino a quel momento non avevo mai visto un ragazzo che cucinava, però devo ammettere era bravo a cucinare, e anche se non poteva essere il massimo per me tutto cio che faceva era perfetto, si dice che quando tu vedi la perfezione anche negli errori vuol dire che ti stai innamorando di quella persona, ma per me innamorarmi è la cosa di cui ho più paura, e pensavo “ se poi non ricambia? Ecco li un'altra delusione.” Non volevo cio e quindi mi comportai come sempre da amica, almeno ci provavo, conobbi la sorella piu piccola Elisa che lei gia mi conosceva via internet, e io invece ero ignara di cio.. scherzammo tantissimo, ci vedemmo la televisione e poi siamo usciti fuori ad aiutare Elisa a fare i compiti, lui mi prendeva in giro perché non sapevo la geografia, ma che ci potevo fare nessuno me l’ha mai spiegata bene, anche se ho girato i tre quarti del mondo, non mi ricordo mai i nomi dei luoghi, però ho una grande memora fotografica, Roberto al contrario mio non era mai uscito dall’italia.. rimasi sorpresa sinceramente quando me lo disse, dopo un io e lui decidemmo di andare a vedere un po di televisione, ci siamo messi seduti sul divano e beh, si stavamo vicini, mi abbraccio e li io, diventai rossa, non so se sene accorse o no, avevo tutte le guance rosse come le fragole e cominciavo a scottare come i neonati che hanno la febbre, qualche volta mi dava dei baci sulla guancia e ad un certo punto mi prese la mano e la intreccio alla mia, e fu li che il mio cuore andò a mille, pensavo che mi venisse un infarto ma per fortuna non fu cosi. Mi girai per dagli un bacio sulla guancia ma nello stesso momento si girò lui e beh, si ci siamo dati il nostro primo bacio, quando mi appoggia sul suo petto mentre vedevamo breaking down parte uno, sentivo il suo cuore battere ad una velocità, simile a quella mia. Guardai l’orologio e mi accorsi che stavo facendo tardi a casa, zompai subito in piedi.. gli dissi velocemente che dovevo correre a casa, e lui mi prese per il braccio e mi abbraccio, alzai lo sguardo per parlargli.. e lui mi bacio per circa cinque minuti, mi accorsi che quando stavo con lui non riuscivo a pensare a niente che mi faceva male.. era come dire.. stare in paradiso, anche se non l’ho mai visitato. Mi guardava sempre i miei occhi, come se volesse capire cio che mi passasse per la testa, come se volesse scoprire tutto di me subito, ma non capiva che io ero un tipo di persona difficile una di quelle dove le persone preferiscono conoscerle e dopo poco tempo andarsene, che il mio passato non è dei migliori, che avevo mille problemi, che odiavo me stessa, il mio fisico, i mio viso, il mio carattere.. ma a tutte queste cose non riuscivo a pensarci era più forte di me, anche se mi fossi sforzata non ci sarei riuscita.. lui che mi diceva “ mi hai fatto dimenticare la mia ex” e cosa strana anche a me era successo mi ero dimenticata di quanto sono stata male per un ragazzo all’inizio di scuola e che in quei mesi mi uscivano dagli occhi troppe lacrime.. tutto mi ero dimenticata pensavo solo a lui, e volevo che fosse solo lui in quell’esatto momento.  

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Capitolo 4
*** niente è come te lo aspetti ***


Niente è come te lo aspetti, vorresti che la tua vita fosse fantastica che tutto andasse per il verso giusto.. ma la vita non è una fiaba. Stavano diventando giorni d’inferno fra me e Roberto, lui mi diceva che provava amicizia e che quando stava con me, era innamorato e che tutto andava per il meglio.. ma poi quando partii tutto cambio. Pensavo di essere io il problema, che c’era qualcosa di sbagliato in me e invece lui continuava a dirmi che era per colpa sua che non capiva che aveva e che forse era meglio che per quella settimana non parlavamo. Ero triste non riuscivo a godermi niente in quella settimana, la sera che arrivammo a salerno faceva caldo, di quelli che ti facevano mancare l’aria, e io stavo sempre con il cuffie all’orecchie ascoltando la solita musica malinconica del giorno. Avevo una tuta blu e una canottiera bianca, erano le prime cose che quella mattina volevo mettermi… passai la serata al telefono con una mia compagna di scuola Matilde, e parlammo per ore di quello che stava succedendo.. e lei mi consiglio di lasciarlo, perché non voleva sentirmi piangere non voleva che stavo male per un deficiente. Non feci come mi disse lei, la ignorai, ignorai tutti i suoi consigli perché credevo in quel noi. Prima di andare a dormire apri le lenzuola del letto e da li usci un pipistrello, sbiancai come non avevo mai fatto e corsi fuori in pigiama, non volevo rientrare in quella casa, chissà quale altro assurdo animale potevo trovare dentro! Il giorno dopo mi alzai, mi feci la doccia e poi mi vestii, una canottiera bianca, dei pantaloni leggeri lunghi blu e le air force, mi truccai come sempre un po di terra e eyes liner nero, quel giorno avevo voglia solamente di divertirmi, solo quello volevo. I miei genitori mi portarono a fare un giro in barca a visitare le grotte, erano belle, era tutto bello in quel momento. L’acqua si infrangeva contro gli alti scogli, e creava quella schiuma bianca e soffice, l’acqua era di un colore cristallino, e sembrava al sole come se brillasse, era qualcosa di stupendo. Mentre tutto cio accadeva scattavo foto di quei momenti fantastici, volevo che mi rimanessero in pressi nella mente e volevo dei ricordi di cio, visto che a Roma certi spettacoli non si vedono. Al ritorno del nostro giro in barca pensai a quante cose mi ero persa, a quanti anni buttati via, e a quante cose mi poteva ricordare il mare, la barca, gli scogli appuntiti. Il mare per me rimarrà il ricordo vivo di una persona ormai morta; “quando guardo il mare penso a te, sai migliore amico? Penso che ora potevamo stare insieme qui, a vedere e passare giorni fantastici, a condividere sogni, pensieri, ma.. si sa la vita non ha sempre un lieto fine e il tuo è stato quello di andartene e lasciarmi qui sola con tutti questi casini, vorrei che quel giorno non fossimo andati a nuotare, non ci fossimo buttati, almeno non li, vorrei averti potuto aiutare, e non restare li come una stupida, ma non ce l’ho fatta, te ne sei andato davanti hai miei occhi e questo rimorso lo porterò per sempre.” Tornammo a casa, avevo troppo sonno volevo distendermi e dormire, ma la serata per me non era finita li, avevo da visitare le citta di notte, dio.. quanto ero stanca ma mi feci passare tutto, indossai il mio sorriso e uscii. Cercai di divertirmi insieme a gli altri e fu cosi, mi fecero dimenticare tutto. La mattina seguente preparai le valige accuratamente avevo una gran voglia di tornare e rivedere Roberto.. ma ci lasciammo la sera tardi, poiché non potevamo sopportare questa situazione, nonostante cio continuavamo a parlare ogni giorno, ma quella sera, uscii e presi una sigaretta Marlboro rosse e il mio accendino azzurro, la accesi e da li andai in astinenza ero, arrabbiata, delusa, piena di lacrime , piangevo come una bambina appena nata, ma.. il fumo mi fece passare tutto il dolore. I miei occhi erano pieni di odio profondo.

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Capitolo 5
*** i frutti dell'amore ***


Non era facile per me accettare quella situazione di amicizia, faceva male, perché io l’amavo davvero, come forse non avevo mai fatto con nessun altro.. si senti male roberto quei giorni ebbe la febbre e io lo andai a trovare, apprescindere di tutto lui era un mio amico, e gli amici quando hanno bisogno di aiuto, vanno aiutati. passai una settimana quasi con lui e poi dopo il secondo giorno che lo andai a trovare successe qualcosa.. successe che lui ricomincio a provare quello che provava per me e decise insieme a me di riprovare a stare insieme, diceva che mi amava, che ero sua, ma avevo paura, paura di stare male e poi ero gelosa, perché dopo tutto si stava sentendo gia con un'altra ragazza e a me cio dava un enorme fastidio.Provavo nel corso dei giorni di accettare questa situazione, non era facile però provavo in tutti i modi di capire il modo di pensare di Roberto, capire il suo carattere ma soprattutto capire, che lui era una persona speciale e che, non voleva far del male a nessuno, voleva prima il bene per gli altri e dopo voleva il suo. Poi però lo misi alle strette non ce la facevo più non sopportavo quella ragazza che continuava a scrivergli cose dolci e lui rispondeva altrettanto, no, non ce la facevo. gli dissi di scegliere me o lei era facile la decisione anche lui lo disse, e dopo pochi giorni tronco con quella ragazza, si chiamava angelica viveva lontano da dove di solito siamo noi, pero non so cosa lo attirasse di lei, forse la stessa passione di andare nei parchi, perché in lei non vedevo niente di bello, una ragazza con i capelli pari castani medi, occhi verdi, in carne, e si faceva delle foto orribili, non si riusciva nemmeno a vedere la faccia, in poche parole, questa ragazza non mi piaceva! Dopo che troncò con ella, la nostra relazione andava per il meglio, passavamo giornate intere insieme, era bello però preferimmo allentare la presa e frequentare i nostri amici, in fondo gli amici ci sono sempre anche quando un amore finisce. ci cominciammo a vedere due volte alla settimana e poi be.. andava sempre bene. Una mattina presto mi scrisse una ragazza, era la sua migliore amica, si chiamava roberta abitava anche lei nel suo quartiere, prendeva ogni mattina l’autobus insieme a lui, lo conosceva perfettamente, iniziammo a parlare della festa di compleanno da organizzare anche se… beh… mancava un mese.. mi era subito sembrata una ragazza simpatica fin dall’inizio. uscimmo per la prima volta per vedere le sale per la sua festa, ero stanca quel giorno era appena finita scuola! e.. ero appena tornata a casa per mangiare che uscii. Mentre giravamo per tutto statuario, stavo litigando diciamo con roberto.. per delle incomprensioni, lo andammo a salutare stava con tutti i suoi amici almeno penso di ricordarmi bene, fece una faccia meravigliata quando vide me e la sua migliore amica insieme, parlammo per un po… pero poi dovetti andare.. avevo da fare con mia madre visto che avevamo discusso tutto il tempo. Avevo trovato in roberta molte cose in comune come la stessa serie televisiva, lo stesso attore amavamo, e beh… anche altre cose… roberta era una ragazza magra, non tanto alta, aveva i capelli lunghi biondi e ricci, occhi azzurri, era una ragazza solare, ascoltava molto le persone e beh.. per me era anche pazza ma la pazzia ci vuole nelle persone sennò saremo tutti una mandria di tristezza infinita. indossava quel giorno un paio di pantaccollant a pinocchietto, un top lungo a strisce colorate e un paio di scarpe da ginnastica. Mi accompagnò fino al capolinea dell’autobus e parlammo cosi normalmente come amiche. Andammo a parlare con la madre di roberto per parlarle del costo della festa, e di cio che ci serviva, la madre verso di noi si rese disponibile, era una donna alta, mora con i capelli lunghi, si manteneva bene, aveva gli occhi marroni scuri, forse era da lei che roberto aveva ripreso gli occhi, anche lei era una persona solare, di mestiere faceva la parrucchiera. aveva il negozio davanti al capolinea e quindi ci fermammo per un po li ad ascoltare musica, poi che musica! Le migliori canzoni di vampires diares la nostra serie, non facevamo altro che parlare di Damon, Elena e di quanto fossero belli, ascoltammo la musica finchè non arrivo l’autobus e gia che c’eravamo ci siamo fatte anche due foto insieme. Quando me ne andai le publicai in simbolo della bellissima giornata passata con lei. Anche se non la conoscevo come altre mie amiche, vidi in lei qualcosa di diverso. mi mancavano frequentare quelle persone solari come lei, piene di vita, all’inizio roberto pensava che ero geloso di lui, ma non era cosi dovetti spiegarli tutto perché senno come al solito lui fraintendeva tutto. Nel corso dei giorni io e roberta ci continuammo a tenere in contatto e uscivamo qualche volta insieme.. Roberto mi diede l’impressione che era geloso o che gli desse fastidio che io uscissi co lei, infatti varie volte gli chiesi, se gli desse fastidio ma mi rispose “ NO ANSI SONO FELICE”, quel ragazzo mi turbava a volte.. però dissi – vabe… -. I giorni passavano e la fine della scuola si stava avvicinando Roberto mi chiese per la prima volta di fare l’amore con lui.. rimasi strabiliata di cio.. di solito i ragazzi non lo chiedono, fanno e basta, non che io l’avessi fatto con qualcuno ma .. i miei vecchi ragazzi erano cosi pensavano solo a farlo e altro. lui era diverso lui era cio che cercavo, aveva reso la mia vita migliore, quando mi diceva ti amo, mi faceva male il cuore ero felice ma.. era difficile… non credevo che lui la pensasse cosi, l’ultima volta che ci siamo detti un ti amo ci siamo lasciati avevo paura ero terrorizzata, non volevo soffrire un'altra volta per amore, l’amore fa male.. ma il suo no, il suo mi procurava un senso di piacere, come quando mangi il tuo dolce preferito e te lo gusti con piacere, ecco cosa era per me lui, un dolce, qualcosa di buono, e la nostra relazione era come un frutto, nasce cresce e matura. A volte cade.. ma il percorso che fa è bellissimo.

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Capitolo 6
*** l'amore spesso prende ma non restituisce ***


È bello credere nell’amore, che la tua storia con il tuo ragazzo sia una fiaba, però poi quando metti i piedi per terra ti fai male, quando scendi da cavallo violentemente rischi di romperti l’osso del collo! Beh è quello che teoricamente è capitato a me.. tre mesi con lui la storia che pensavo durasse una vita e finisce cosi per un litigio, per scoprire che lui ti tradiva, che tu ti eri illusa di una maschera.. molte volte mi chiedo perché a Carnevale tutti si mettono una maschera, se poi il loro volto, i loro modi di fare raffigurano cio che loro non sono, voglio dimostrare di essere migliori di qualcuno di qualcosa per superare, calpestare l’altro. ora sono passati molti mesi la scuola è cominciata, nuovi professori nuovi modi di fare, lo studio, la voglia di scappare e uscire divertirti.. e poi pensi che se non ti fossi lasciata con quel ragazzo forse ora non avresti stretto un legame di amicizia cosi forte con i tuoi attuali amici, non avresti onosciuto quei profesori.. non ci sarebbe stato niente. a volte penso che la persona che ora sono è grazie a tutte le persone che mi hanno voluto male, che mi hanno umiliato, che mi hanno reso la mia vita un inferno. Rifletto molto spesso perché ti ricordi delle persone che ti spezzano il cuore, che ti massacrano psicologicamente… e non di quelle che ti stanno vicino che ti fanno ridere perché? le risposte potrebbero essere tante come farti capire c he è sbagliato, di non essere dolce di non permettere mai a nessuno di vederti cadere, sennò il gioco non vale la candela. l’amore dovrebbe legare le persone non farle odiare, non creare un muro, non cercare di fare una gara a chi trova quella piu bella, quella con le gambe perfette, seno, pancia e poi un cervello da gallina. ogni volta che ci penso ripeto a me stessa “ non devi piangere, asciugati quelle lacrime, strappa quelle pagine, cancella il suo ricordo la sua voce le risate poi dimentica il suo viso presto arriverà l’estate” solo che per me quell’estate non è ancora arrivata, ho un vuoto dentro di me che non riesco a colmare… non so il perché me lo sono chiesta molte volte ma la soluzione non l’ho trovata. Quando sono triste vado sempre da una mia amica e quel giorno, quando tutto mi crollava addosso mi disse : “ non piangerti addosso, rovinerai il tuo viso, cosi dolce e bello come il paradiso” quelle parole suonarono in me come una melodia, come quando ascolti il rap e cerchi di definire te stessa. me ne andai a casa sorridendo ma dietro quel sorriso cosa si nasconderà mai? dietro ad un sorriso si nasconde l’assenza, dietro ad un sorriso si nasconde una presenza dietro ad un sorriso si nasconde la violenza è incisa tra le righe tutta la mia sofferenza. tu non sai come spiegare, non riesci ad immaginare, tu rimani con te stesso tanto tu non vuoi cambiare, sempre uguale da mattina fino a sera, sia d’autunno che d’estate sia d’inverno che primavera, c’è chi spera come me a riuscire a non deludere. perché l’amore non è semplice? Perché la gente si uccide per amore? Perché mi faccio cosi tante domande e arrivo alla sera che sono distrutta che non penso agisco e basta. nel corso del tempo ho conosciuto un ragazzo che mi ha fatto tornare il sorriso.. ma anche li ho lasciato stare e ora? Ora sono io contro me stessa a odiarmi a non capirmi a non capire cio che mi si presenta davanti. la voglia di scappare mollare questo paese ed andare via, lontano da quest’ipocrisia. Ho dato tanto ma nessuno me l’ha ridato.    

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