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di EgoBrain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Brivido ***
Capitolo 2: *** Buio ***



Capitolo 1
*** Brivido ***


La classe fino a pochi istanti prima quieta e silente, si era trasformata a dir poco velocemente in un mercato di rumori e risate.
Parlavo con persone quasi sconosciute, ma già mi sentivo al mio posto.
Discorsi messi sul ridere e conseguenti risate.
Concentrazione e distrazione danzavano freneticamente arrivando al punto di confondersi.
La mia mente vagava da un volto all’altro, con la pretesa di immagazzinare ogni centimetro di pelle di quei visi sorridenti, accesi e risvegliati dal suono metallico della campanella.
La mia espressione si adattava con modestia alla situazione.
Quello rappresentato dalle mie labbra carnose, però, non era di certo il sorriso più bello.
 
Udii una voce alle mie spalle.
Sentii la voce con cui il giorno prima la mia aveva imparato a familiarizzare.
Vidi le labbra delle persone intorno a me sbocciare in un sorriso.
Sorrisi d’istinto.
Ma un bambino attento avrebbe potuto affermare con certezza che non si trattava di un sorriso vero.
 
Poi
un contatto veloce.
Come una folata di vento.
Mani poggiate leggere sui miei fianchi.
Un brivido attento.
Un sorriso accennato.
Un contatto fuggito via troppo in fretta.
Velato forse di dolcezza.
Percepito, forse, con un pizzico di fantasia.
Un contatto.
Una mera illusione, forse?
 
Un sorriso sincero, però, nacque spontaneo e libero, finalmente.
E torno indietro da giorni e giorni a ricordare quel momento, perchè anche se nessuno lo sa, ho sentito l’increspatura del sorriso più bello, per una volta. Sulle mie labbra.


Stretta nicchia dell'autrice:
Questa raccolta è destinata a non ricevere recensioni, è una cosa che so già.

Non è il tipo di storia che si aspetta delle recensioni, no, neanche. 
E' solo uno sfogo. 
Una riflessione senza capo nè coda.

Ciò non toglie che mi farebbe ugualmente piacere, in quanto autrice, ricevere delle recensioni. 
Non ho nessuna grande ambizione per quanto riguarda questa raccolta. 
Magari non la leggerò nessuno, e a me andrà bene così.
Magarì qualcuno addirittura la recensirà, e ne sarò più che felice.
Semplicemente questa storia prenderà la sua strada e andrà come deve andare.
Senza 'se' e 'ma'.
Macchia

 

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Capitolo 2
*** Buio ***


Tutto cominciò a diventare freddo intorno a me,come se il mondo intero stesse morendo. 
Ed effettivamente era proprio quello che stava accadendo. Dentro. 
Ma quello che si stava frantumando, compresi, non era mondo che eravamo abituati a vedere, ma l'altra sua faccia, quella che l'uomo aveva imparato a nascondere, seppur inconsciamente. 
Mi resi conto che tutto ciò che vedevo ogni giorno sarebbe rimasto, ciò che sarebbe scomparso erano i sentimenti, e l'amore, la purezza. Era proprio la caratteristica fondamentale del mondo in cui mi sarebbe piaciuto vivere, quella che si stava affievolendo fino a scomparire.
 
Riemersi del vortice di oscurità che mi aveva catturato, aprendo gli occhi. 
Eppure tutto era come pochi istanti prima. 
"Ti voglio bene" pronunciai quasi al vento.
E sentii un calore bramato ma pungente avvolgermi. 
Lui lo sapeva.
Lui si rendeva conto di ciò che pensavo, lo sapeva. 
Nonostante tutto, però, continuava a stare in silenzio.
Ogni volta che mi mostravo turbata lui taceva, semplicemente.
E mi lasciava parlare da sola, talvolta piangere, e non fiatava. Mai.
Sembrava fosse soltanto capace di dite 'ti amo', perchè lo ripeteva come un mantra appena smettevo di parlare. Poi mi baciava la fronte, e mi abbracciava. Faceva sempre così.
Per questo avevo cominciato a non parlare più di questi pensieri con lui.
Tuttavia loro mi cercavano, mi rincorrevano, mi asfissiavano. 
E così, ogni volta che ero con lui non riuscivo a pensare ad altro.
 
Io lo amavo. Ne ero certa. 
Perchè lui per me c'era sempre, anche se in silenzio, anche se ricolmo di frasi fatte, anche se sembrava non ascoltarmi. E ogni volta che ripeteva di amarmi io, come una debole, sorridevo.
Perchè lui era la mia ancora. Lui era la corda alla quale mi aggrappavo disperatamente per risalire dalle profondità del pozzo in cui ero sprofondata. Ma il suo silenzio mi stava annientando. 
Lentamente e inconsciamente, aveva innestato in me un meccanismo di autodistruzione.
Per questo era allo stesso tempo la mia salvezza e la mia condanna. 
"Ti amo" mi guardò dolce e mi baciò la fronte, come di consueto.
Richiusi gli occhi.
 
Questa volta ciò che mi risultò chiaro era cambiato. 
Il nero intorno a me era infinito e mi inquietava. Era la prima volta che ci facevo caso. 
Tutto il vuoto urlava silenziosamente una frase. 
Per la prima volta, dopo tutti quegli anni di caotica oscurità, riuscii a leggere il labiale di quella massa di tutto e nulla. In quel momento compresi di aver sempre dato un'interpretazione sbagliata a ciò che ero. 
Poi tutto tornò a essere freddo intorno a me, e finalmente capii che non era il mondo intero che stava morendo, ma solo ed esclusivamente io.

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