Arrivare al cielo

di Fede_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Nascita ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Il mio nome ***



Capitolo 1
*** Prologo: Nascita ***


Prologo: Nascita



I miei primi ricordi sono molto confusi, era tutto buio e uno strano istinto mi diceva di salire, salire, anche se c’era qualcosa che mi faceva resistenza.
Era questa quella che dopo avrei chiamato “terra”, la mia fonte di vita e il luogo in cui ero nato.
Finalmente feci un piccolo buco e con tutte le mie forze riuscii ad emergere.
Qui iniziò la mia vita.
La prima cosa che vidi fu il cielo, un bellissimo cielo azzurro, me ne innamorai subito e pensai che avrei voluto raggiungerlo.
La seconda cosa che vidi fu il viso di una bambina che mi guardava sorridendo.
Aveva i capelli biondi lunghi fino a metà schiena e delle piccole treccine ai lati del viso, due occhi verdissimi nei quali potei specchiarmi.
Io ero solo due piccoli germogli verdi, o forse quel verde era solo il suo. 



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Questa è una storia che inziai a scrivere tempo fa e lasciai incompiuta. Per adesso ho pronti solo i primi due capitoli e ho deciso di postarla per vedere se valeva la pena completarla. E' ambientata nella Seconda Guerra Mondiale e ci saranno riferimenti ai fatti di quei periodi, cercherò di essere più corretta possibile ma visto che non sono una storica probabilmente qualcosa sbaglierò xD Correggetemi assolutamente in tal caso!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Il mio nome ***


Capitolo 1:Il mio nome 


-Mamma, mamma! E’ nata, la mia piantina è nata!- gridò la bambina correndo verso una grande casa bianca.
Cercai di rincorrerla. Era il primo essere vivente che vedevo e cercai di imitarla, ma stranamente non riuscivo a muovermi. Cercai con tutte le forze di fare qualche passo ma le mie radici erano saldamente ancorate al suolo.
Mi guardai intorno e vidi un cerchio di terra marrone delimitata con dei sassolini, poi un grande prato. In lontananza c’era la grande casa bianca con delle aiuole ricoperte di fiori colorati e più lontano ancora, ai lati della casa e del muretto che delimitava il giardino, dei maestosi alberi. Non so perché ma capii che io facevo parte della loro specie, più che quella della bambina umana, non parlavano ma riuscivano comunque a comunicarmi qualcosa.
Più vicino a me c’era un tavolino bianco con delle sedie, dove era seduta una signora vestita con abiti eleganti, la stessa verso la quale si era diretta la bambina.
-Davvero Annette?- rispose la signora, assumendo un’espressione lievemente sorpresa.
-Quante volte ti ho detto che mi devi chiamare Anna? Nessuno a scuola si chiama in un modo così strano!- rispose la bambina imbronciata.
Era bello il nome Annette, mi chiedo perché non le piacesse.
-E io quante volte te lo devo ripetere?
-“Noi siamo inglesi e dobbiamo essere fieri di questo, ricordati Annette, di non rinnegare mai la tua patria anche se siamo lontani” Lo so mamma, è sempre la solita solfa ma io sono nata in Italia, a Roma e non so neanche come è fatta l’Inghilterra!
-Va bene, va bene, ma adesso mi fai vedere questa piantina?
Il volto della bambina s’illuminò e tornò a sorridere.
-Certo! Mamma, vieni qua!
La prese per un braccio e la condusse da me. Anche lei si chinò per vedermi, aveva gli stessi occhi di sua figlia ma di colore azzurro, lo sguardo però era di un’adulta.
-Ma che germogli piccoli, prenditi cura di lei mi raccomando Anna - disse la signora, sorridendo alla figlia.
-Non usare il femminile, lui è un maschio! E’ un abete!
-Ok, ok, allora prenditi cura di lui.
-Certo! Ho anche deciso un nome! Ron!
Ron? Ma noi piante abbiamo un nome? Questo non lo sapevo, ma ero felice che qualcuno abbia pensato ad un nome per me.
-Non eri tu quella contraria ai nomi inglesi?- la rimbeccò la madre, sorridendo scherzosamente.
Lei gli girò le spalle, arrossendo, poi le chiese di andarsene e di lasciarci soli.Si chinò verso di me e mi accarezzò le foglie, aveva le mani lisce e morbide.
-Ciao piccolino. In teoria mi chiamo Annette, ma a me non piace questo nome, quindi chiamami Anna. Ho otto anni ma giuro che mi prenderò cura di te per tutta la vita. Ron, diventerai un albero altissimo e forte. Oggi è il 4 settembre 1934 ma io ti ho piantato molto molto prima, te ce n’è voluto a spuntar fuori! Tu sei il mio alberello personale, son stata io a sceglierti tra tutti quei semi, adesso ti do la tua prima annaffiata.
Anna prese un innaffiatoio e gettò un po’ d’acqua nelle mie radici, appena lo fece provai una sensazione di benessere e la ringrazia. Poi prese uno spruzzino e mi spruzzò sulle foglioline.
-Attenzione a non dargli troppa acqua Anna, sennò appassisce- gridò la madre dalla sedia.
-Non ti preoccupare, mi sono informata!
Mi sorrise di nuovo e oltre al cielo, m’innamorai anche di questa bambina.

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E' la prima volta che posto una storia a più capitoli, forse lo avrei duvuto fare più lunghetto :S Ho cercato di allungralo ma alla fine ho deciso di postarlo così. Spero che la storia vi piaccia, e se così fosse forse troverò la voglia di finirla :'D Per adesso ho pronto anche il capitolo 2 (che è più lungo, promesso!) e sto iniziando il terzo, ma devo ammettere che sto trovando un po' di difficoltà a scriverlo, managgia a me che ho scelto la seconda guerra mondiale come ambientazione e devo andare a ristudiarmi storia xD

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