Amori e bugie

di Alexsmiley92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Siamo a giugno del 1784 è una bellissima giornata , gli anni sono passati velocemente e tate cose sono cambiate. Non avrei mai creduto che io Oscar Francois de Jarjayes , mi sarei innamorata, esatto innamorata di un uomo meraviglioso … il conte Hans Axel di Fersen . E’ una persona unica , che farebbe di tutto per la donna che ama , ma c’è un problema , quella donna non sono io …
Purtroppo lui è innamorato della regina Maria Antonietta di Francia . vorrei tanto che nel suo grande ed immenso cuore potesse trovare un posticino per me , ma a quanto pare non potrà mai essere possibile.
, mi trovo a palazzo jarjayes , tra poco mi dovrò recare a Versailles con Andrè e purtroppo sarò costretta a rivederlo. Per questo folle amore che mi tormenta, mi sono anche vestita da donna. Se mi amasse io rinuncerei alla vita militare , all’educazione maschile che mi  stata impartita, a tutto , ma purtroppo soffro e soffrirò ancora.
La voce di Andrè mi distoglie dai pensieri.
“Oscar , dobbiamo andare.”
“Si arrivo.”
Arriviamo a Versailles , vorrei vederti , vorrei cercarti , ma purtroppo mi dovrò limitare a parlarti , come un amico , o meglio il tuo migliore amico , è questo che mi hai detto quando mi hai stretta tra le tue braccia non è vero?
Voglio smetterla di soffrire per amore , per il tuo amore , che non verrà mai corrisposto .
Il mio cuore ha cominciato a battere forte, sai perché? Perché sei davanti a me …
Ti avvicini a me e mi saluti.
“Buongiorno Madamigella Oscar, come state?”
“Buongiorno conte di Fersen, sto bene vi ringrazio e sono lieta di vedere che anche voi state bene.”
“Oscar dovremmo parlare , volete seguirmi?”
“E’ successo qualcosa di grave?”
“Ora vi spiego, seguitemi.”
Mi prendi per mano e mi porti verso il giardino delle rose , ci fermiamo vicino ad un albero e inizi a parlare.
“Oscar io…io devo dimenticare la regina.”
Il respiro si ferma…
“Perché?!”
“Aprite gli occhi! Io sono un conte , lei la regina di Francia!”
Mi zittisco.
“Poi…poi mio padre vuole che io…mi sposi.”
Il mio cuore adesso può anche smettere di battere. Perché? Perché devi sposarti?
“Perché? Perché tutta questa necessita?”
Chiedo una motivazione.
“Perché è giusto così e poi io credo…credo di on amarla più…”
Il sangue si gela…
 
“Ma cosa dite?”
Ti avvicini , mi prendi le braccia e mi parli. Ed io mi sento cullata dalla sinfonia delle tue dolci parole.
“Quella sera al ballo , ho capito chi era quella dama…”
Oh no…
“Quale dama?”
Chiedo ingenua.
“Voi Oscar , quella dama eravate voi!”
“Cosa? Io??? Ma io no…”
Cerco di negare l’evidenza , ma non faccio in tempo a finire la frase che le tue labbra catturano le mie in un bacio passionale, facendomi sognare almeno per questi pochi secondi , lasciandomi avvolta in una lunga scia di domande.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Sento le farfalle nello stomaco, il cuore in gola , le mani mi tremano , sto sognando oppure no? Mi stai baciando , vorrei dirti tante cose , ma non ne ho la forza , posso solo dirti…
“Ma che fate!”
“Cosa c’è Oscar, non mi amate più?”
Mi sorprendo…
“io….be….”
Non faccio in tempo a finire la frase che le tue labbra mi riconducono a te , è il mio primo bacio, l’ho aspettato anni sai? Ma purtroppo so che non è un bacio d’amore, so che non è n bacio che è dedicato a me , so che è un semplice sfogo …mi libero dal dolce sapor di te
“Basta Hans …vi prego…”
“Oscar qual è il problema?”
“Il problema è che non voglio essere solo uno sfogo  per voi…”
“Sfogo? Ma che…”
“E’ inutile  capisco che avete bisogno di  sopprimere il vostro sentimento per sua maestà , ma non fatemi soffrire.”
Sai che ti amo e per questo ti stai buttando tra le mie braccia, per dimenticarla , per dimenticare sua maestà la regina…
“Oscar…io non la amo più…”
“E’ impossibile, fino ad una settimana fa avreste dato la vita per lei ed ora , all’improvviso, non l’amate più?”
“Oscar , i sentimenti cambiano…”
“E’ bastato che per una sera mi mettesi un bel vestito , che mi truccassi e d’improvviso vi innamorate di me ?”
Purtroppo è l’attrazione fisica che potrebbe distruggere l’amicizia che c’è tra di noi se mi concedo a voi.
“Non è stato il vostro aspetto ad attrarmi…”
“E cosa allora?”
“Il vostro atteggiamento da dona.”
Dimenticavo… per te non ero una donna a tutti gli effetti vero? Come mi hai già detto sono sempre stato il tuo migliore amico.
“Nessuna donna sarebbe disposta a diventare qualcun altro per una persona che ama .”
Mi prendi le braccia , mi guardi …
“Oscar…. Io credo di …di essermi innamorato di voi.”
Il cuore si ferma … lacrime amare sgorgano dal mio viso, dovrei essere felice , ma non lo sono , questo perché non voglio far soffrire lei , la mia amata regina .così sono cstretta a mentirti e ad uccidermi nell’anima.
“Fersen io … io ho già cancellato certi sentimenti dal mio cuore.”
Il pianto diventa convulso, mi libero dalla tua presa e scappo via. Mi chiami.
“Oscar!!!”
Corro , corro senza un meta  corro piangendo per un amore che non posso accettare , perché mi farebbe male , esco dal bosco e mi ritrovo senza accorgermene tra le braccia di Andrè .
“Oscar!”
Non dico nulla , ho solo una richiesta.
“Abbracciami ti prego…”
Lui non chiede nulla , aumenta la sua presa e basta, sono anni che non l’abbraccio , povero amico mio , convivere tutti i giorni con una persona così fredda ti fa male Andrè? Io ti voglio bene e lo sai , ma il mio sentimento lo esprimo in modo diverso … mi accarezza la testa e mi dice di stare tranquilla, siamo vicini …troppo vicini e per paura mi slego dal suo abbraccio.
“Dobbiamo andare” ti dico freddamente.
“Va bene”
***
E’ sera , sono a palazzo Jarjayes , sono sul divano a bere un bicchiere di vino per dimenticare la giornata quando ad un tratto bussano alla porta… chi sarà mai?
Nanny si affretta ad aprire e davanti a se trova un messaggero di sua maestà.
“C’è una comunicazione urgente da parte di sua maestà la regina per Oscar Francois de Jarjayes.”
Che vorrà sua maestà? Vado da lui .
“Vi ha lasciato questa lettera.”
Me la porge.
Se ne va , mi affretto a leggerla.
-Carissima madamigella Oscar, sono disperata, mio figlio sta male  e vorrei che voi andaste dal conte di Fersen per dirgli che non potrò vederlo per un po’ ,visto che dovrò stare accanto a lui nel momento del bisogno… siete l’unica persona di cui io mi fidi …vi ringrazio amica mia , con tutto il cuore…-
La regina vuole che io vada da Fersen per comunicarli i problemi di sua maestà . cos’è tutto questo? Un brutto scherzo del destino? Ci andrò stasera , visto che è una cosa urgente , ma poi dovrò dimenticarlo per sempre e basta…
Piove fuori , ma non importa. Mi avvio verso di lui , il mio amore impossibile. Oh amore mio, se solo sapessi quanto è forte il mio amore per te , ma purtroppo non lo sai e non lo saprai mai…
***
 
Sono davanti casa tua , probabilmente mi hai visto arrivare , perchè stai già venendo verso di me .
“Oscar!”
“Ho una comunicazione per voi da parte di sua maestà.”
“Aspettate entrate in casa…”
Sta diluviando , ma devo rifiutare.
“No grazie mille.”
Un colpo di tosse, appena lo senti mi prendi con forza e mi porti dentro.
“Ma che fate?!”
“Siete impazzita?! Sta diluviando potreste ammalarvi!”
Mi fai sedere vicino al camino e mi dai una coperta.
“Allora che comunicazione era?”
“Sua maestà ha chiesto di dirvi che per un periodo non potrete incontrarvi a causa delle condizioni del principe Joseph.”
La tristezza si impossessa di te .
“Povero piccolo e povera donna.”
“Già…” rispondo con l’amaro in bocca.
“Siete stata una pazza a venire con questa pioggia!”
“Lo so …”
“Perché l’avete fatto?”
“Perché sua maestà diceva che era urgente.”
“Capisco…”
Mi sono asciugata, ha smesso di piovere , me ne posso andare.
“Bene conte , io me ne vado.”
“Aspettate!”
Mi prendi la mano…
“Restate a farmi un po’ di compagnia …vi prego…”
“Non posso , prima che piova un’altra volta è meglio che torni a casa.”
“Vi prego…”
Mi perdo i tuoi meravigliosi occhi…
“Fersen…”
Mi strigi a te , io sono ferma immobile e mi sussurri all’orecchio…
“Io ti amo… ti amo Oscar…”
“Io…non…”
“Non cosa?”
“Non voglio soffrire! Non voglio essere illusa e presa in giro , non voglio!”
“Te lo giuro…. Quando sono vicino a te io mi perdo nei tuoi occhi nelle tue parole nel tuo sorriso…”
Non so cosa dire …
“Ti prego di qualcosa…”
Ma io non dio nulla e unisco le nostre labbra , ti amo , ti amo tanto…ti stacchi mi guardi… arrossisco e ricominci a baciarmi , cominci a slacciarmi la camicia , quando ad un tratto io ti fermo .
“Non qui…”
Mi prendi mi porti in camera e mi stendi sul letto e continui a liberarmi della camicia e delle mie fasce , arrossisco , tu mi sorridi e mi tranquillizzi .
“Non temere…”
Infine mi sfili anche i pantaloni e rimango completamente senza veli difronte a te . mi rannicchio su me stessa per la vergogna , nel frattempo tu ti spogli , ti sistemi vicino a me .
“Sei bellissima , non devi vergognarti.”
Non so cosa dire o pensare , ho paura , si io Oscar Francois De Jarjayes , ho paura dell’amore …
Mi inizi a baciare il collo con passione per poi scendere sempre più giù , più giù ,più giù , raggiungendo la mia parte più segreta.
Un gemito scappa dalla mia bocca , inarco la schiena per sentire più piacere , a malincuore ti stacchi e torni su continuando a baciarmi, ti sistemi in mezzo alle mie gambe , respiro male , per colpa di questa grande paura che ogni secondo che vivo con te si fa sempre più concreta… provi ad entrare i me , ma la prepotenza della mia verginità ti ferma.
“Oscar , ma tu…”
Giro il capo per non guardarlo.
“F…fai piano…”
“Tranquilla…”
Entri dentro di me .
“Ahh!”
Un gemito di dolore scappa dalla mia bocca.
Mi guardi , sembri preoccupato e posi un bacio sulla mia guancia.
“E’ già finito, non preoccuparti.”
“Sicura?”
Annuisco, ti spingi in me , con spinte , abbastanza forti  , è una strana sensazione , di piacere e di dolore . gemiamo insieme , il piacere si impossessa della nostra debole carne , non avrei mai pensato che gli umani fossero così fragili , ma anche coraggiosi e pieni di passione , esattamente come le rose . mi aggrappo alle tue spalle mentre tu continui a baciarmi . arrivo al culmine e butto fuori un grido , più di piacere , oserei dire liberatorio , tu vieni poco dopo e sei costretto ad uscire da me prima che possa succedere qualcosa. Mi dispiace , ma lo fai per me e te ne sono grata .
Siamo affannati , stanchi e soprattutto innamorati .
Poggi il capo sul mio petto abbracciandomi e sussurrandomi dolci parole. Io ti accarezzo i capelli .
“Ti amo…”
Mi dici .
“Anche io , non sai quanto…”
“Lo so , lo so…”
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Siamo qui , nudi in questo letto , ci siamo amati questa notte… o meglio, tu hai amato me .
Non voglio farti soffrire Oscar , ma anche io sono un uomo e come tale sono fatto di carne , una carne che ha bisogno di passione … come mi hai detto tu era impensabile che io dopo dolorosi anni di amore per la regina ,potessi dimenticarla e purtroppo questo folle amore , mi ha portato a mentire…con te Oscar . io ti amo è vero, ma ti amo come una sorella , non di più , per questo mi sento un verme adesso, ti ho illusa e proprio perché ti voglio bene non voglio dirti la verità, tanto prima o poi lo dovrò fare .
Sei girata verso sinistra , posso vedere la tua schiena . sei bellissima Oscar , ma ti ostini a nascondere il tuo corpo sotto un‘uniforme  militare , ma questo te lo dissi anche la sera del ballo. Già, la sera del ballo , mi sorpresi quella sera , quando scoprii che quella meravigliosa dama eri tu.  Non sai quasi nulla dell’amore Oscar, questo per colpa della tua educazione maschile. Non sai se essere un uomo o una donna . purtroppo per colpa di tuo padre , l’amore non ti è concesso. E’ la prima volta che ti vedo sorridere sai? Sei felice , come ripeto , vorrei dirti la verità ma perché  distruggere la tua serenità? Perché distruggere quel che si è creato tra noi? Perché distruggere la mia unica possibilità di sfogo? Anche tu meriti un po’ di felicità , anche se non posso assicurarti quanto durerà . Piove ancora fuori , all’improvviso un tuono fa eco in questa casa facendoti svegliare di soprassalto . una volta mi dissi che avevi paura dei temporali…
“Ti sei spaventata?”
Ti chiedo .
“Un po’…”
Ti abbraccio restiamo così per un po’ …
“Non credevo fosse così bello…”
“Cosa?”
“Fare l’amore…”
Non parlo , aumento solo la mia presa…
“Se fatto con la persona che si ama è meraviglioso.”
 “Si?”
Ti chiedo…annuisci
“Per me è stato stupendo, sono contenta di aver donato a te la mia verginità.”
Mi esce una lacrima…questi sono i sensi di colpa. Mi hai dato una cosa che non meritavo , una cosa che non tornerà mai più.
 “Perché piangi?”
Mi chiedi sorridendomi e accarezzandomi il viso
“Niente…”
Ti guardo Oscar , sei così ingenua, scappa se puoi , scappa , perché io non ti lascerò andare … ho bisogno di te per dimenticare…
“Non dovremo dirlo a nessuno vero?”
“No…”
Ti rispondo, se sua maestà lo sapesse , morirebbe.
“si potrebbero creare problemi…”
“Lo so…”
Ti stringi di più a me ed io rispondo alla tua presa…
“Ti amo…”
Me lo dici con troppa sincerità da far male al cuore.
Non rispondo ti bacio la fronte …
“Ho paura…”
Mi impietrisco, dovrei dirti di non avere paura , ma so che devi averne …
“Di cosa?”
“Dell’amore…”
Una fitta al cuore.
“Ti prego non farmi soffrire.”
Oddio , mi vuoi far morire stanotte Oscar? E’ come se sapessi del mio profondo egoismo sai?
“Non lo farò.”
Mento.
“Ed ho paura di…non essere stata all’altezza…”
Mi dici arrossendo.
“All’altezza?”
Domando incuriosito.
“All’altezza delle altre donne che hai avuto.”
Oh Oscar… sono io che non sono alla tua altezza…
“Ma cosa dici!”
Ti dico ridendo per sdrammatizzare
“Senti , tu sei molto più importante delle altre donne, non devi neanche osare paragonarti a loro!”
Non dici nulla ,chiudi gli occhi sospiri e ti alzi… il mio fiato si blocca… sei così bella, come una statua. Purtroppo però l’attrazione fisica mi conduce a te , non posso fare a meo di guardarti .
Fai fatica a camminare , non credo di essere stato molto delicato purtroppo.
“Oscar…senti…io…”
“Cosa?”
“Si insomma … ti ho fatto male?”
Sgrani gli occhi , sei sorpresa e arrossisci.
“Be…un po’…”
Mi alzo ti bacio.
“Perdonami…”
“Non fa niente, tranquillo…”
Ti rimetti le fasce …
“E’ meglio che vada…”
“Con la pioggia ed il buio? Non esiste!”
“Si chiederanno dove sono…”
“Non posso lasciarti andare …”
Ho paura oscar, ho paura che possa succederti qualcosa  e sarebbe colpa mia…
“Resta qui fino a domai mattina.”
“Be…io…”
“Tu accetti e basta.”
“Uff, va bene.”
Ti prendo ti bacio con passione , ho bisogno del tuo corpo, devo dimenticare tutto Oscar , tutto e tu sei la mia unica via ….
“Has…”
“C’è qualche problema?”
“Non me la sento adesso, ho ancora…. Un po’ di dolore.”
Diventi paonazza.
“Capisco… riposa un po’.”
Ci stendiamo sul letto , parliamo per ore . sai abbiamo tantissime cose in comune , ma non posso amarti , non ci riesco . se potessi mi strapperei il cuore e te lo darei all’istante ,  ma non posso , perché già appartiene a lei , è diventato suo da quella sera del ballo  maschera … perdonami Oscar , perdonami …
***
Si è fatto giorno , tu dormi beatamente tra le mie braccia, respiri co vigore , sei bella come una rosa. Io o sono riuscito a chiudere occhio , troppi sensi di colpa , ma non riesco a lasciarti andare. Apri lentamente gli occhi color del mare, le persone si perdono quando ti guardano Oscar.
“Ciao…”
“Ciao amore mio…”
Mento ancora chiamandoti amore mio.
“Quanto ho dormito?”
“Più o meno sei ore sono le nove…”


“Devo andare!”
“Sei sicura?”
“Si alle dici devo essere a Versailles!”
“Ti accompagno!”
“Non ti preoccupare…”
Ti vesti in fretta , ti sistemi …
“Be io vado…”
Mi dai un bacio .
“Ciao , stai attenta…”
Te ne vai.
Rimango solo, in questa stanza , mi guardo attorno , sono confuso , veramente confuso , per stare benne si deve far soffrire un’altra persona? Non ce la faccio , ho bisogno di pensare . mi stendo sul letto , c’è ancora il tuo profumo , che cerco di dimenticare disperatamente. ma evidentemente il destino non vuole così , perché appena mi giro trovo una macchia del tuo sangue , che mi ricorda che sei diventata mia , che ti sei donata  me , che mi ami , ma purtroppo sono consapevole che tra un po’ ti strapperò il cuore , perché non posso e non sono capace di amarti .
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Sei tornata , è sera … dove sei stata Oscar?
Non puoi farmi soffrire così .
Ieri  sera mi hai detto che  saresti andata dal conte di Fersen per riferirgli una comunicazione importantissima , sei rimasta li amore mio?
Ho paura… paura che ti abbia potuto fare qualcosa, qualcosa che tu volevi da troppo tempo , qualcosa che io non oso nemmeno immaginare.
La mia mente esplode a questi soli pensieri di  invidiosa lussuria…
Sei felice stasera , troppo . ho bisogno di parlare con te Oscar , ne ho veramente bisogno.
Ti vengo incontro, sei di spalle.
“Ciao Oscar”
Sussulti.
“Oh Andrè! Mi hai spaventata!”
Sorridi, oddio Oscar inebri la mente delle persone col tuo sguardo… con il tuo viso , fai sognare la gente e con il tuo corpo fai accendere i desideri più profondi di un uomo amore mio, come fai? Come ne sei capace?
“Perdonami… eravamo tutti preoccupati per te …”
“Oh si , purtroppo con quella pioggia non sono potuta ritornare.”
“E dove hai dormito?”
Ti chiedo mascherando la mia più grande preoccupazione…
Arrossisci visibilmente in volto , forse ho capito perché…
“Be… dal conte di Fersen.”
Sapevo che avevi dormito li Oscar , ma non oso pensare cosa quell’uomo ti abbia detto , come ti abbia ingannata…
“Immagino che tu sia felice…”[1]
Mi guardi con stupore e sgrani i tuoi meravigliosi occhi color del mare.
“Che intendi dire?”
Non fare l’ingenua Oscar , sai dove voglio arrivare.
“Andiamo! Lo so che lo ami.”
Abbasso gli occhi , e muto la mia fermezza in una lenta e triste agonia. Tu non sai dei sentimenti che provo per te , ma forse è meglio così , almeno avrai sempre i consigli del tuo fidato amico Oscar e non del ragazzo innamorato di te che fa di tutto per ostacolarti in amore. Se tu potessi essere felice con lui , non ti direi la mia opinione, ma mi basterebbe vederti serena , invece sono consapevole che lui ti prenderebbe solo in giro Oscar. Apri gli occhi … non ti ama! Non può amarti! Com’è possibile che dopo anni di sconfinato amore per sua maestà , lui si innamori di un’altra? Sai troppo poco dell’amore Oscar … troppo poco.
“Si nota tanto?”
Mi chiedi con una lacrima in volto.
“No… no non si capisce…”
“E tu come l’hai capito?”
Mi chiedi guardandomi con uno sguardo di implorazione.
“Ti conosco da troppo tempo Oscar… troppo tempo e non voglio che tu soffra per amore .”
Abbasso il viso ed improvvisamente sento una tua mano accarezzarmi il viso. Ti guardo con una lacrima  e mi sorridi tranquillizzandomi.
“Andrè , io sono felice con lui , mi ama , stai tranquillo.”
“Sei sicura?”
Ti chiedo con un tono sincero , ma che in verità è il più falso mai pronunciato dalla mia bocca.
“Sicurissima.”
“Da cosa lo capisci?”
Ti chiedo…
“Be … da come mi guarda , da come mi bacia , da come mi parla e da come …. Be da come…”
Arrossisci … oddio Oscar, ti prego dimmi che non hai fatto l’amore con lui , che on gli hai dato la tua verginità , ti prego.
“Da come…fa l’amore con te?”
Completo la frase senza vergogna, solo con l’amaro in bocca.
“Be…si…” [2]
Un’altra lacrima esce dai miei occhi. Troppo dolore in pochi minuti… troppo.
“ Perdonami non volevo essere indiscreto…”
Mi sorridi
“Non fa niente, ho bisogno anch’io di sfogarmi , se non ci fossi tu adesso sarei completamente sola.”
Oh amore mio , io ci sarò sempre per te , sempre , voglio solo la tua felicità , nient’altro. Ma quell’uomo ti farà soffrire Oscar , ti illuderà e tu soffrirai , in silenzio da sola…
“Oscar io ci sarò sempre per te …”
Mi abbracci , ti sento piangere …
“Oh Andrè , grazie … grazie con tutto il cuore. Sarò felice con lui , non ti preoccupare.”
Se solo potesse essere così, non ci penserei due volte a lasciarti andare amore mio…ma on sarà così.
“E’con lui che vuoi passare il resto della tua vita? E’ lui che vuoi sposare? Ed è lui che vuoi come padre dei tuoi bambini Oscar?”
Ti chiedo cercando di farti riflettere.
“Si Andrè… è lui.”
Mi rispondi con un sorriso che irradia l’intera casa di felicità.
Sei bellissima quando sorridi, sei bellissima sempre , ma non sei mia purtroppo… non lo sei e non vuoi esserlo.
“Andrè io…io vado a dormire, buona notte.”
“Buona notte Oscar.”
Te ne vai , mi lasci solo in questa stanza a pensare tra me e me . mi dirigo in cucina e prendo una bottiglia di vino , non c’è niente di meglio del bere per dimenticare.
Mi siedo sulla poltrona davanti alla finestra a sorseggiare tristemente la mia unica via di salvezza momentanea.
Oddio , non posso credere Oscar , che in una notte la tua vita sia cambiata.
Ti sei donata a lui , l’uomo sbagliato.
Dimmi Oscar , quando si sarà stancato di te , del tuo corpo e ti lascerà sola , una mattina nel tuo letto , come fanno tutti i classici donnaioli cosa farai? Ti metterai  a piangere e da chi andrai a cercare conforto? Cercherai me ? ricordati Oscar io ci sarò sempre per te , ma se qualche volta provassi a darmi ascolto le cose potrebbero andare meglio .
Non posso fare a meno di immaginarvi , nudi nel letto ad amarvi … sto impazzendo per te Oscar , solo per te .
Immagino come un uomo con così tanta esperienza nel campo, possa averti fatto innamorare dei suoi falsi gesti.
Oh basta! Voglio smettere di soffrire, soffrire per amore.
Non posso credere che lui, il mio rivale in amore ti ha avuta , che ti ha visto nella tua vera natura , ha visto il tuo seno , che mi immagino costantemente , ha visto la tua bellissima schiena , delicata come non so cosa , e ti ha visto nella tua parte più intima… ha violato la tua innocenza , fregandosene delle conseguenze per te . Oscar per lui sei solo un oggetto , un oggetto di sfogo. Per me invece sei la vita , la vita più bella che esista , la vita che da gioie e sofferenze ed infine la vita che darei per averti…

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Sono passati due mesi dalla nostra prima notte… noi continuiamo a vederci e ad amarci , quasi tutte le sere.
La mia vita è cambiata da quando ho conosciuto l’amore.
Brucio d’amore per te Hans , ti amo…ti amo come non oseresti immaginare.
E’ sera , siamo a casa tua , nel tuo letto , siamo coperti da un leggerissimo velo di lenzuolo e tu mi abbracci e mi baci ed io sorrido,
sorrido perché sono talmente felice da impazzire. Ti amo , sei l’uomo della mia vita.
Andrè sa tutto di noi e ci aiuta a tenere le cose sotto controllo. Ha paura che io possa soffrire , ma gli ho detto che non è così , perché io sono sicurissima del tuo amore.
Questi incontri tra di noi sono diventati una cosa assidua, oserei dire addirittura normale.
Temo che mio padre possa aver capito, dopotutto è stano per lui vedermi uscire tutte le sere e tornare la mattina seguente, ma forse si sta pentendo di ciò che ha fatto.
Vorrei tanto diventare tua moglie, vorrei giurare il mio amore per te davanti al cielo. Chi lo sa , magari un giorno sarà possibile…
Sei voltato verso di me , mi osservi , mi hai incuriosita.
“Perché mi guardi?”
Ti chiedo per sentire la tu voce.
“Perché sei bellissima, è impossibile staccarsi da te .”
Abbasso lo sguardo .
“Hey cos’hai?”
Mi prendi il viso e mi baci.
“Oh …nulla”
“Non è vero , dimmi.”
Vorrei tanto che ci fosse un futuro per oi Hans, è il mio sogno. Ma sono costretta a mentirti per non metterti fretta.
“No, nulla. Comincia a farsi giorno , è meglio che vada.”
“Hey resta ancora un po’.”
Vorrei , vorrei , ma non posso , on posso , altrimenti ho paura che potrei dire cose che potrebbero cambiare le cose tra noi…
“No Hans , devo andare.”
Mi baci , mi sento protetta nel calore delle tue braccia.
“Resta , e parla con me … che problema hai?”
“…”
 “ lo sai che ti amo e che puoi dirmi tutto.”
Oh Hans , quando mi dici queste semplici tre parole non so resisterti.
“Anch’io…ti amo…”
Anch’io ti dico , perché è la verità amore, la verità … ti amo e mi piacerebbe vederlo il frutto di quest’amore.
Sto cambiando , non so cosa mi sta accadendo , ma è qualcosa di meraviglioso, di nuovo .
Sento il bisogno di una famiglia , di renderti padre, di darti qualcosa per ricambiare i tuoi sentimenti corrisposti.
Devo sapere quello che vuoi anche tu … altrimenti rischierei di rovinare le cose col mio amore camuffato in parole.
“Allora parla.”
Mi prendi ci mettiamo sul letto mi abbracci e attendi una risposta.
Sai che ciò che sto per dire potrebbe cambiare la tua vita?
Comincio a piangere.
Mi stringi forte e mi tranquillizzi.
“Hey, shhh calma e dimmi.”
Prendo fiato , ti stringo le mani e provo a parlare
“Ascolta Hans, io…io vorrei diventare tua moglie, io ti amo e forse ti sto mettendo fretta, ma è il mio più grande desiderio amore…”
Vedo i tuoi occhi sgranarsi , subito mi pento delle mie parole e mi rimetto a piangere.
Mi stringi di più e mi dici:
“Hey, smetti di piangere…”
Ma il mio cuore non ti da retta.
“Shhh, calma amore.”
Mi prendi il viso e mi baci dolcemente.”
“Oscar, anche io voglio sposarti, ma dovrò prima risolvere delle faccende in Svezia…”
Mi torna il sorriso… vuoi sposarmi, vuoi sposarmi!
“Allora non te la sei presa?”
“Ma no Oscar!”
Menomale amore, vorrei dirti tantissime cose… troppe…
“Ti prometto che ti sposerò.”
“Oh Hans…”
Continuo a piangere , ma stavolta di felicità.
“Sai , il mio sogno , sarebbe poter vedere il frutto del nostro amore, vorrei tenere tra le braccia qualcosa di così meraviglioso come un figlio… un bimbo tutto nostro.”
D’improvviso ti irrigidisci, ho detto qualcosa che non va vero? Lo sapevo sono una stupida!
“Oscar… lo vorrei anche io… ma vorrei garantire a questo bambino una stabilità , una mamma ed un papà che siano sposati, capisci?”
Mi accarezzi e mi tranquillizzi.
“Oscar, sistemeremo tutto vedrai… tutto.”
Mi faccio cullare dalle tue parole e dalla tua stretta , che mi fanno addormentare nei miei sogni più profondi e più belli
***
Le giornate passano in fretta, come il tempo in se per se .
Sono stanca , molto stanca , stasera non verrò da te , ma questo forse lo sapevi.
Sento la porta di casa aprirsi, è Andrè.3
Mi alzo e vado a salutarlo.
“Ciao Andrè.”
“Oh Oscar!”
“Dove sei stato? E’ abbastanza tardi.”
Ti chiedo incuriosita.
“A fare una cavalcata.”
C’è tensione fra noi.
“Tu sei stato con una donna…”
Ti dico senza vergogna.
“Ma cosa dici?”
“Lo vedo dalla faccia.”
Mi guardi male, che ti è preso Andrè?
“Cos’hai?”
Ti chiedo preoccupata.
“Niente … buonanotte Oscar.”
Ti prendo la mano.
“Oscar…”
“Andrè perché in questo periodo mi tratti male?”
Te lo chiedo con le lacrime agli occhi.
Non dici nulla e mi abbracci.
“Ho bisogno di conforto Oscar…”
“Oh Andrè…”
Mi fai pena amico mio , troppa.
“Sono innamorato Oscar, innamorato di una donna che no potrò mai avere. E per questo devo trovare un metodo di sfogo.”
“E quale sarebbe?”
Te lo chiedo conoscendo già la risposta.
“Il sesso… sai niente come il sesso aiuta a dimenticare… neanche l’alcool.”
Mi deludi , ma non posso capirti, io grazie al cielo sono riamata , tu no .
La mattina quando mi sveglio, accanto a me , nel mio letto c’è la persona che amo , il tuo invece è freddo e vuoto.
Oh Andrè se solo potessi aiutarti…
“Andrè … mi dispiace…”
“Vai a dormire Oscar… sarai stanca…”
Ed infatti vado , vado per dimenticare le ingiustizie della vita … della tua vita…
 
Salgo in camera vi svesto e cerco la mia camicia da notte. Che strano , pensavo che fosse qui!
La cerco in ogni singolo angolo dell’armadio. La trovo , ma scorgo accanto a me uno specchio impolverato, attaccato all’anta del mobile.
Non  mi osservo quasi mai , solo a volte ho osservato il mio corpo per definirne la forma.
Prendo un panno , lo spolvero e d’improvviso mi trovo davanti ad una donna , una donna diversa.
Quelle poche volte che mi sono specchiata senza veli , ero molto magra: seno piatto, fianchi stretti…
Ma adesso noto delle differenze , il seno è aumentato , come tutte le altre curve che prima erano quasi inesistenti.
Mi sento diversa , più bella , più felice… che mi stia accadendo qualcosa?
Che si stia avverando il sogno che mi porterebbe alla felicità completa?
Mi metto la vestaglia e cerco di addormentarmi , con un dubbio che mi tormenterà per il resto della notte e che potrebbe rendermi felice per il resto della vita…
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Come hai detto tu , sono passati due mesi da quando ci siamo uniti…
Te mi hai amato… ma io purtroppo no.
Mi ero ripromesso che avremmo fatto l’amore una sola volta, ma il tuo corpo è come una droga per me .
Ovviamente non posso dire di amarti moralmente, ma fisicamente si.
Sei bella Oscar, bella come Afrodite, la dea della bellezza.
Perché ti sei dovuta innamorare proprio di me ? io non posso e non potrò darti nulla, questo lo sai?
Ti ho ingannata Oscar e soprattutto ti ho illusa, perché io, come un codardo, ti ho promesso che ti avrei sposato, quando ciò non potrà mai accadere.
E tu adesso vuoi addirittura un figlio da me, vuoi me come padre dei tuoi bambini e me come marito.
Sono consapevole che se non ti sposo non avrò mai una famiglia, perché Oscar, tu sei la sola donna alla quale forse… donerei il mio cuore.
Ma è già della mia amata regina Oscar , è già suo e purtroppo non posso farci nulla.
Per me all’inizio eri solo una forma di sfogo, ma adesso sei diventata una necessità.
Per questo ho deciso di finirla stasera stessa Oscar.
 E’ sera , ti sto aspettando.
Sto cercando le parole adatte per spiegarti la nostra situazione.
Spero che tu mi possa perdonare… lo farai?
Mi perdonerai per averti spezzato il cuore?
So che è una domanda insensata, ma voglio saperlo, perché voglio salvare la nostra amicizia.
Mi perdonerai per averti fatto aprire gli occhi?
Si Oscar, i tuoi bellissimi occhi azzurri, che con questa grande ferità che ti sto per aprire si sgraneranno, ma vedranno anche la realtà.
Già la realtà, la realtà in cui la regina per me è una cosa lontanissima ed irraggiungibile, la realtà in cui tu Oscar , sei una cosa troppo preziosa per essere donata a me.

Fuori sta piovendo , è ormai così da parecchi giorni.
Ho un bicchiere di vino in mano, non so cosa fare durante la mia lunga attesa…
Ad un tratto, sento gli zoccoli del tuo cavallo sbattere sul suolo bagnato… sei arrivata finalmente.
Mi alzo, le gambe mi tremano, ho paura… paura di farti soffrire.
Ti vedo dal vetro della finestra, sistemi il tuo cavallo e ti dirigi verso la porta, che mi affretto ad aprire a causa del maltempo.
“Oscar, ma sei impazzita a venire con questa piogg…”
Non riesco a finire la frase che ti  precipiti sulle mie labbra in lacrime.
“Che ti è successo?”
“Entriamo… ti prego.”
Non mi sono reso conto delle circostanze.
“Che idiota! Certo entra!”
Sei particolarmente felice stasera Oscar, al punto di piangere, perché si vedono che sono lacrime di felicità… mi dispiace pesare che tra pochi minuti tutta la tua euforia svanirà nel nulla come la polvere.
“E’ stato da incoscienti venire con questa pioggia…”
“Lo so… ma non potevo farne a meno.”
“Perché stavi piangendo?”
“Ti prego fammi asciugare un attimo e poi avremo tutto il tempo che vuoi.”
Cerco di essere più distante da te stasera, non voglio rendere le cose più difficili.
Voglio prima far esprimere la tua felicità e poi ti dirò ciò che devo.
***
Ti sei addormentata sul divano , sei bellissima. Mi farà male staccarmi da te . ma lo dovrò fare.
Vedo d’un tratto le tue iridi chiare illuminare la casa…
“Hey dormigliona, ti sei svegliata!”
“Mh…. Che ore sono è mattina?”
Sembri una bimba di cinque anni , che non vede l’ora che arrivi la mattina per il terrore del buio, un buio che ti sta per fare male.
Faccio una lieve risatina.
“No, sono le nove…di sera.”
“Ho dormito solo due ore!”
“Si... sei stanca vero?”
“Molto… sei freddo stasera…”
Mi colpisci al cuore Oscar… proprio al centro del mio gelido cuore, che non ha avuto pietà per i tuoi sentimenti.
“Oscar devo dirti una cosa…importante”
“Anche io… ed è più importante…”
Cosa ci può essere di così importate Oscar… non sai quello che voglio dirti, non sai quello che sto per fare… sto per rovinare il bellissimo rapporto che si è creato tra di noi
Tutte le cose che ci siamo detti in questi mesi: progetti , sogni , desideri e paure, svaniranno in una notte di inizio settembre… ti ricordi quando tutto iniziato? Cerca di dimenticarlo Oscar… cerca di dimenticare quel giorno di fine giugno in cui ho commesso il mio errore più grande.
“Come fai a saperlo?”
“Qualsiasi cosa sia ,lo sarà vedrai.”
“…Sentiamo.”
Mi siedo vicino a te per udire le tue parole… mi hai incuriosito Oscar… troppo.
 “Sai … in questi ultimi giorni, mi sono vista diversa… sono cambiata d’improvviso fisicamente . ho parlato con mia nonna e mi ha detto che il mio gonfiore poteva essere legato al mio…”
Ti vedo imbarazzata… sei così delicata nei modi…
“Al tuo…?”
“Periodo mensile, non so se capisci…”
Il cuore comincia a battere a mille, ho un brutto presentimento… troppo ovvio per essere vero.
 “Be… vedi in questi ultimi giorni, dei dubbi mi hanno afflitto, non sapevo se insomma io… potevo… noi…”
“Noi…?”
Cosa c’entriamo noi? Cosa c’entro io? Ti fai misteriosa , mi stai tenendo sulle spine, la cosa non mi piace…
“Dammi la mano…”
Te la porgo, la prendi e i miei occhi si sgranano quando te la porti sul ventre e mi spiazzi con le tue parole.
“… sono incinta… aspettiamo un bambino….”
Ti getti tra le mie braccia piangendo di felicità. Io non riesco a ricambiarlo questo abbraccio, divento gelido…come la pietra e non voglio neanche guardarti in viso per la paura.
“Non sei felice?” me lo chiedi con un’ingenuità da far male al cuore
Rimango pietrificato, non posso essere felice non posso, io non ti amo Oscar e per questo non posso avere questo figlio, non lo meriti. Non puoi passare la tua vita a soffrire con me , non puoi.
 " Oscar io... non me lo aspettavo. ecco io... oscar non posso avere questo bambino , non sono pronto, non sono pronto a fare il padre, è tutta colpa mia se adesso sei incinta"
So di averti ferito. abbasso gli occhi e tu ti stacchi da me e alzando lo sguardo , vedo i tuoi occhi riempirsi di lacrime e guardarmi con orrore.
“Ma cosa dici?! Come non te lo aspettavi?! Sono due mesi che facciamo l’amore quasi tutte le sere e tu non hai neanche pensato che si potesse verificare un’eventualità del genere?”
Mi aggredisci, il tuo pianto diventa convulso. Non credi alle mie parole. Sono seduto sul divano, mi passo le mani tra i capelli mentre la lacrime leccano il mio viso.
“Pensavo di essere stato attento…”
“Attento?! Attento?! Non basta come scusa! Vuoi renderti conto che sono incinta?! Di tuo figlio… tuo!”
Non ce la faccio Oscar, non ce la faccio, so che quel bambino è e sarà sempre mio… ma ho paura, ho paura  del mio amore per la regina, ho paura… paura di non essere il padre perfetto e per questo me ne andrò. Stai piangendo disperatamente accasciata sul divano… mi alzo vengo vicino a te e ti comunico quella che potrebbe essere la soluzione migliore per tutti e due…
“Oscar…”
Non mi rispondi, continui a piangere e non mi guardi in faccia…
“E’ meglio …”
Non ce la faccio a dirlo… non ce la faccio ma devo.
“E’ meglio per tutti se interrompi la gravidanza…” [1]
Ti giri verso di me , hai lo sguardo infuocato , non faccio in tempo a guardarti bene che mi lanci un sonoro schiaffo sul viso.
" Che .... che cosa stai dicendo, Hans?! come puoi dire una cosa simile?! come puoi?!" mi urli disperata. non ho il coraggio di parlare e ti do le spalle. sento i tuoi passi farsi sempre più lontani e quando mi volto non ti vedo più dietro di me. mi incammino titubante verso l'esterno del palazzo e ti vedo salire sul tuo cavallo e allontanarti al galoppo. Sono un mostro, anzi sono un codardo. Non posso restare in Francia, devo andare via e allontanarmi da te, non posso guardarti in faccia sapendo che soffrirai, è meglio per tutti se me ne vado.
***
E’ notte fonda, sei andata via da tre ore ormai. Io ho preparato i bagagli, sono pronto a tornare in Svezia Oscar, lontano da mio figlio , che cresce dentro di te e lontano dalla mia regina… che amo come la mia stessa vita…
“Siete pronto signore?”
E’ la cameriera…
“Si… andiamo.”
Mi incammino nel buio della notte verso il mio paese d’origine , dove forse per un po’ di tempo riuscirò a vivere in pace…
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Galoppo, galoppo verso casa in lacrime, con la disperazione nelle vene…
Non ce la faccio… non posso crederci… non posso credere che sia successo proprio a me… che nella mia vita non ho ricevuto altro che veleno.
Come hai potuto lasciarci Hans? Come? Avevi detto di amarmi… avevi detto che mi avresti sposato e mi avevi detto che lo desideravi questo bimbo. Invece mi hai raccontato solo menzogne, una valanga di menzogne che adesso cambieranno la vita di entrambi… entrambi si, perché anche se non sarai presente per tuo figlio, il rimorso brucerà come fuoco nel tuo cuore, un fuoco che mi auguro con tutta me stessa che ti possa far soffrire, come adesso sto facendo io .
Sono arrivata a casa… mi dirigo nella stalla e lego Cesar.
“Ci ha lasciati Cesar… me ed il suo bambino…”
Mi aggrappo al so muso. Quando ero piccola venivo spesso a parlare con lui… erano anni ormai che non lo facevo.
“Ha detto che non si sente pronto a fare il padre… e mi ha proposto di interrompere la gravidanza…”
Un nitrito, accarezzo il suo bellissimo muso bianco…che da bambina mi faceva sognare. In genere venivo quando combinavo qualche guaio, ma adesso il guaio non l’ho commesso io, ma lui…come si fa a proporre di uccidere qualcosa di così meraviglioso come una creatura che cresce nel ventre, un bimbo che deve ancora nascere?
“Ma io Cesar gli ho detto che non l’avrei fatto…non avrei mai potuto uccidere il mio bambino…”
Non l’avrei mai fatto piccolo mio…mai.
Diluvia fuori, fa freddo , io non so che fare oltre a versare lacrime… non posso pensare che mio figlio crescerà senza un papà…
Poso le mani sul ventre …
“Sai Cesar…sta diventando grande…vedo i cambiamenti ogni giorno che passa.”
Mi stendo sul fieno accarezzo la pancia che anche se non è visibile io sento piena e viva…e sussurro al mio bambino le parole più dolci…
“Piccolo… mi senti? Sono la tua mamma… amore sappi che non sarà una passeggiata la tua vita… purtroppo papà ci ha lasciati … io non so cosa fare … non sono capace a fare la madre… ma mi aiuterai te vero? Certo crescere un bimbo da sola per me che non ho esperienza non sarà semplice, ma vedrai che ce la caveremo comunque , anche senza papà.”.
Un sorriso spunta fra le lacrime … sento il sonno giungere nel mio corpo, lasciando che i brutti pensieri spariscano almeno per un po’ di ore…
***
“Oscar! Oscar svegliati!”
Apro gli occhi e vedo Andrè…
“Oh Andrè…”
“Ma sei impazzita? Perché hai dormito qua?”
Mi sono svegliata, svegliata dal sonno, svegliata dalla mia unica via d’uscita… Andrè è venuto a cercarmi …
“Cosa ti è successo?”
Io presa dalla disperazione più totale non rispondo e mi butto fra le sue braccia piangendo…
“Oscar?”
Sei atterrito Andrè, ma ti prego… non farmi domande… quando vorrò ti spiegherò tutto…
“Non dire nulla… ti prego…”
Te lo dico  con il cuore in mano…
“C’entra lui vero? Ti ha fatto soffrire è così?”
“Andrè…”
“No ,dimmi Oscar è così?”
Non ce la faccio a spiegarti, non adesso …
“Non adesso Andrè… non adesso.”
Se fosse per me Andrè , per la mia debolezza, non troverei mai la forza di dirti la verità…
Ma lo devo fare, per sistemare le cose e per evitare problemi prima che sia troppo tardi…
Già, potrebbe diventare troppo tardi… troppo tardi per me , troppo tardi per mio figlio, troppo tardi per la famiglia che non mi è stata concessa e che pur inesistente potrebbe subire danni…
“Andiamo dentro…”
***
 
Entro in casa, un brivido percorre il mio corpo… mia nonna corre verso di me abbracciandomi.
“Oscar! Dove sei stata?! Eravamo tutti preoccupati!”
Sono colpita dalle sue parole, ma non riesco a concentrarmi… voglio stare sola…sola! Sola con me stessa, sola col mio bambino, sola con la mia disperazione nata per l’eccessivo amore per questa creatura.
Mi libero dalla sua stretta e corro in camera mia piangendo.
Chiudo la porta a chiave e mi butto sul letto , versando quelle ultime lacrime rimaste nel mio essere…
Bussate alla porta invocando il mio nome, ma io non rispondo e mi avvolgo nella solitudine più totale.
***
E’ ora di cena siamo a tavola, stasera abbiamo anche l’onore di averla tra noi.
E’ da molto che i miei genitori non passano del tempo insieme ed ora non fanno altro che parlare tra loro.
Mi assolvo nei pensieri più profondi della mia anima , non destando di una minima attenzione gli altri…
Voglio dimenticare… dimenticare Fersen, dimenticare tutto il male che mi ha fatto…
Mi sento chiamare… è mia madre che mi ha fatto una domanda…
“Oscar… te invece hai qualcosa da raccontarmi?…”
Faccio no con la testa… mi guarda mia madre, con tristezza…
“Cos’hai Oscar?”
La guardo  ma non le rispondo…   ricomincio a pesare al mio futuro e a quello di mio figlio…
Odo ancora i miei parlare di continuo, mia madre mi porge un’altra domanda…
“Come procede il lavoro Oscar?”
Non le rispondo…
Vedo Nanny ed Andrè entrare nella sala per portare le portate restanti della cena
In un momento l’atmosfera cambia, tutti mi fissano, c’è un silenzio tombale nella stanza ed in un attimo spiazzo tutti con una frase…
“A…aspetto … un figlio…”
Vedo gli occhi di mio padre gelarsi, lacrime sgorgare dal volto di mia madre e di mia nonna ed infine vedo Andrè impalato con gli occhi lucidi osservarmi attentamente.
Mi impaurisco nel vedere mio padre venire verso di me e in un attimo sento la potenza della sua mano sul mio viso. Mi prede per il colletto della camicia… ancora sofferenze per la mia anima e per il mio corpo…
“Chi è il padre?!!!”
Me lo chiede con talmente tata violenza da paralizzarmi momentaneamente .
“Allora, chi è questo bastardo?!”
Non posso dirvelo padre… no mi è concesso… se si sapesse chi è il padre , la regina ne soffrirebbe e questo è l’ultimo dei desideri…
“N…non posso padre… non posso…”
Piovono lacrime dal mio volto…
“Sei una sgualdrina!”
Mi accovaccio su me stessa disperandomi…
“Non osate!”
Andrè…mi vieni vicino e mi accogli tra le braccia.
“Non osate più chiamarla così!”
“Andrè , non immischiarti!”
“No signor generale … per dire una cosa simile vuol dire che non conoscete affatto vostra figlia…”
Le tue parole mi sciolgono il cuore… perchè lo fai Andrè? Io non lo merito…non lo merito!
“La conosco quanto basta!”
Bugiardo… voi non mi conoscete affatto padre… affatto.
“Lei si è semplicemente data all’uomo che amava…e come posso intuire l’ha abbandonata… sapete io sapevo che un giorno sarebbe successo… ma l’amore è più forte di qualsiasi cosa… qualsiasi… ”
Rimango senza fiato dinanzi alla mia famiglia… vedo mia madre e Nanny pietrificate… non hanno nemmeno avuto la forza di difendermi… già l’uomo che amavo… il padre del mio bambino…
Vedo mio padre sedersi e passarsi le mani fra i capelli…
“Dobbiamo trovare una soluzione…”
Io non dico nulla, rimango intrappolata tra le braccia di Andrè … dite di voler trovare una soluzione, ma non è così, voi volete solamente liberarvi del bambino appena sarà nato… ma non lo permetterò… non lo farete…
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Sono morto, sono morto dentro dopo la tua notizia .
Non puoi … non puoi essere incinta!
Te lo avevo detto Oscar, te lo avevo detto che ti avrebbe lasciata.
Non mi hai voluto credere quando ti ho detto che eri solo un metodo di sfogo per lui.  Hai creduto nel suo amore inesistente, nelle sue parole…in tutto…
Ora sei qui attaccata a me , non osi neanche alzare lo sguardo dalla disperazione.
Tuo padre ti guarda con disprezzo , mia nonna e tua madre stanno piangendo in silenzio…
Sappi che è colpa sua Oscar, se stiamo tutti soffrendo…
Tutta colpa sua…
“Ho deciso…”
Sento la voce del generale farsi strada nel silenzio, trovi il coraggio di fissarlo.
“Te ne andrai ad Arras, dove darai alla luce tuo figlio…successivamente il bambino  sarà dato in affidamento a qualche famiglia che non ha avuto la possibilità di avere degli eredi…”
Sgrani gli occhi… una valle di lacrime comincia ad irrigare il tuo bellissimo viso di porcellana…
“No…padre non potete farlo…”
Hai la forza di parlare, forse più che parlare sarebbe meglio dire balbettare…
“Come sarebbe a dire no… te allora? Che te ne vai a letto col primo che passa?! Te avevi diritto a farmi questo?!”
Mi stringi sempre di più a te. Non ce la faccio , a vederti così.
“Basta signor generale basta!”
Ti aiuto ad alzarti in piedi .
“Vostra figlia non ha colpa in tutto ciò! Lei era solo una donna innamorata…che adesso si trova nelle più difficili delle situazioni…”
“Andrè, te non puoi immischiarti!”
Lo vedo avvicinarsi a me ed improvvisamente mi lascia uno schiaffo identico al tuo.
“Non provare più a metterti in mezzo!”
Mi giro… ti vedo in piedi spaventata, assomigli ad una bambina abbandonata… non posso vederti così… proprio non posso…
“E’ l’unica soluzione Andrè…”
L’unica soluzione… l’unica?  No, non lo è … ma dimenticavo signor generale che voi non avete un cuore… già non lo avete, perché ordinare alla propria figlia di separarsi dal suo bambino non è un gesto che si fa a fin di bene… ma di egoismo.
“Si che c’è…il bambino starà con sua madre”
Uno sguardo di sfida mi viene lanciato da tuo padre…
“Altrimenti …io ed Oscar ce ne andremo…”
Stupore nei suoi occhi color del ghiaccio come il cuore. Non  dice nulla, è atterrito…
“C…come sarebbe a dire?”
“Ciò che avete sentito…”
“Sareste degli incoscienti!”
Oh si lo saremmo… ma sarebbe l’unica opportunità di dare un padre a quel bimbo…anche se tu non mi amerai mai Oscar, potrei darti una mano a crescere tuo figlio…
“L’ultima soluzione è dare il bambino al padre… così tu potrai andare a trovarlo quando vuoi…”
Mi giro di scatto verso di te e il cuore mi si spacca il mille pezzi nel vederti piangere a dirotto all’udire questa frase di tuo padre.
Mia nonna e tua madre sono corse verso di te e adesso ti stanno abbracciando tutte e due…
Le stringi forte… hai bisogno di affetto adesso…solo di affetto ed invece tuo padre ti sta sputando solo del veleno.
“Sta calma piccola, calma…vedrai che andrà tutto bene tesoro…”
Mia nonna tenta in vano di farti smettere di piangere, ma sa che non lo farai finchè tuo padre non troverà la più giusta delle soluzioni, ovvero farti tenere il bambino…
Già un bambino… una creatura che cresce dentro di te…un miracolo della vita.
Ad un tratto sento la tua voce farsi strada tra la disperazione.
“Padre…farò di tutto per voi… ma vi prego non toglietemi il mio bambino, vi prego!”
Sei disperata mentre lo dici…quasi ti senti male, provo dolore …tanto dolore nel vederti così.
“Non terrò in casa mia un bastardo!”
Ti vedo sgranare gli occhi ,che non esiti a chiudere dopo pochissimi secondi.
Continuerò a lottare con tuo padre all’infinito amore mio…all’infinito…
“Non osare più a dire una cosa simile Agoustine!”
E’ tua madre che ha parlato Oscar…tua madre
“E’ tua figlia quella la”
Dice indicandoti.
“E adesso ha bisogno di una mano e tu cosa le dai? Insulti…solo insulti… vergognati!”
Rimango stupito… sono senza parole. Tua madre non ha mai avuto voce in capitolo nella tua vita ed ora invece ti sta difendendo con tutte le sue forze…
“Marguerite…”
Tuo padre sembra essere più sorpreso di me .dopo un lungo sospiro però è pronto per annunciare la sua sentenza…
“…E va bene… potrai tenere tuo figlio…”
Lacrime e lacrime escono dal tuo viso… non so cosa gli sia successo… ma è meglio così. Forse la pressione di tutte l’ha portato a cedere, già la pressione… la pressione dell’amore, un amore incondizionato Oscar.
“Grazie… grazie padre…grazie…”
Prendi fiato e cerci di ritrovare le forze… ti sorrido e tu ricambi…
“Tesoro ti accompagno in camera, hai bisogno di riposo nelle tue condizioni…”
Sali in camera con tua ,madre e mia nonna… cerca di riposare Oscar… dimentica finchè puoi…
***
Sei in camera, la porta è leggermente aperta…
Sei a letto , la nonna è seduta al bordo e ti sta parlando…
Sembra una scena di quando eravamo piccoli …
Le hai appena finito di raccontare la tua storia suppongo…
E’ in lacrime, soffre per te Oscar e forse anche per me , perché sa del mio amore per te .
La vedo uscire e venirmi in contro.
“Andrè, vai un po’ con lei , ha bisogno di te…”
“Subito nonna.”
Entro nella stanza , mi sorridi nel vedermi entrare. Pensavo di non contare più nulla per te ed invece solo adesso ho capito quanta importanza ho nel tuo cuore.
Sono venuto per consolarti , sai che lo farò per il resto della mia vita, che ci sarò per il resto della mia vita, che farò tutto per te …
“Come ti senti?”
“Meglio…”
“Allora, mi vuoi spiegare cosa ti ha fatto?”
Spiegamelo Oscar , perché devo sapere cosa ti ha detto, cosa ti ha fatto…
Prendi un attimo fiato e poi inizi a parlare.
“…Il giorno dopo che ho scoperto di essere incinta sono andata a dirglielo … ero felicissima Andrè… felicissima. Pensavo che finalmente avrei avuto una famiglia … ma poi i miei sogni si sono frantumati quando mi ha detto che non si sentiva pronto… che era una pazzia e che dovevo abortire…”
Bastardo, codardo…
Stringo i pugni e le lacrime cominciano ad uscire dai miei occhi
Sento la tua mano sul mio viso , la prendo e la stringo più forte…
“Andrè…”
La tua voce si fa strada nel silenzio…
“Si Oscar…”
“Resta con me stanotte … come quando eravamo piccoli…”
Non dico nulla , mi infilo nel tuo letto e basta , ti abbraccio e aspetto che tu ti addormenti …
Proverò a farti dimenticare tutto quel dolore che ti ha fatto Fersen … ma tu mi dovrai dare una mano…
Sono sicuro però che lo farai, perché noi abbiamo fatto sempre le cose insieme , come l’attendente e la padrona, come migliori amici e soprattutto …come Oscar e Andrè…


Eccomiiii... in definitiva mi è toccato fare il copia e incolla della mia storia per poterla pubblicare... non ho ancora scirtto il nuovo capitolo... ma posso assicurarvi che arriverà presto! prima ho cercato di risolvere questo incoveniente, ma non c'è stato verso ... 


A presto!!!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Mi sveglio di soprassalto… ti guardo sei accanto  me .
Ti sto facendo soffrire vero Andrè? Sei il mio migliore amico e questo sarebbe l’ultimo dei miei desideri, ma io so che mi vuoi bene e proprio per questo soffri sempre co me e per me…
Forse perché sai che il nostro sentimento , la nostra amicizia è reale e non è una menzogna, come l’amore di Fersen per me …
Già Fersen… l’uomo che pensavo di amare, l’uomo che pensavo mi amasse e l’uomo che adesso odio con tutta me stessa…
Se solo penso a ciò he ha fatto… abbandonare suo figlio, non riesco proprio a concepirlo, a sopportarlo.
Ti osservo Andrè… non avevo mai fatto caso alla tua bellezza. Ora sei illuminato dalle dolci carezze della luna che ti rendono ancora più misterioso.
Un giorno Andrè ricambierò tutto quello che stai facendo per me … tutto.
Vedo i tuoi occhi color smeraldo aprirsi lentamente e cercarmi …
“Oscar… che ci fai in piedi?”
“Mi sono dovuta alzare…il piccolo comincia a farsi sentire…”
Esci dal letto e ti avvicini a me .
“Cosa… cosa senti?”
Mi sorprendo di questa tua domanda e ti sorrido.
“Non lo so… non saprei dirtelo…”
“Prova ad immaginarlo.”
Ti sorrido… è tanto che non lo facevo Andrè, hai sempre avuto il potere di farmi sorridere nei momenti più buoi e di illuminare la mia vita.
E tutto d’un tratto provo a descriverti le mie sensazioni…
“Tutto si muove dentro di me … come …come mille e mille lucciole , è una sensazione magnifica ed ogni volta mi fa commuovere…”
Sei sorpreso, lo vedo dal tuo sguardo… non conoscevi la vecchia Oscar vero Andrè? Ti sto stupendo ogni giorno che passa…
“Sarai una brava madre…”
“Dici?”
“Ne sono sicurissimo…”
Io una madre… io che sono stata allevata come un maschio, io che non so nemmeno cosa sia una madre, perché non mi è stato concesso di passare del tempo con lei…
Farò del mio meglio per crescere il mio bambino , per proteggerlo, per curarlo… perché io lo amo , lo amo più della mia stessa vita , più di tutto quello che ho . la mia casa , le ricchezze che ho avuto e che non hanno mai significato nulla per me adesso valgono ancora meno, perché adesso ci sei tu con me piccolo mio… solo tu . Io vorrei non odiare nessuno , ma purtroppo quello che mi ha fatto il tuo papà non glielo posso perdonare… ci ha abbandonato, ha abbandonato me , ma soprattutto ha abbandonato te … in questo breve tempo ho pensato di poterti trovare un padre piccolino… ma solo adesso ho capito che è inutile… ci sarò io per te amore… la tua mamma. Ma non saremo soli, con noi c’è anche Andrè e sono sicurissima che ti amerà come un figlio…
“Grazie Andrè…”
Ti giri e mi guardi…
“Di cosa?”
“Di esserci sempre per me…”
Non dici nulla vieni e mi abbracci.
“Non dirlo più… è ovvio che io ci sarò sempre per te Oscar non lo dimenticare mai…”
Stringo la mia presa…
“Vai a dormire… ne hai bisogno Oscar.”
“Te non resti?”
Te lo chiedo con la timidezza nella voce.
“Vorrei ma è meglio di no, se per sbaglio mi addormentassi e la nonna venisse , mi correrebbe appresso con il mestolo…”
Dici così per sdrammatizzare, mentre io ti regalo un sorriso amaro…
“Buonanotte Oscar…”
“Buona notte Andrè…”
Vedo la tua figura allontanarsi dalla mia stanza e tutto d’un tratto sento la solitudine rientrare nelle mie membra…
***
E’ mattina , mi sono appena svegliata , mi vesto e scendo in salotto, dove vedo mio padre seduto al tavolo con uno sguardo neutro.
“B…buongiorno padre…”
Lo dico con il terrore nella voce, purtroppo ho sempre temuto mio padre…
“Ti stavo aspettando, dobbiamo parlare.”
Il sangue mi si gela, ho paura che abbia cambiato idea sul fatto di tenere il bambino e se fosse così non lo sopporterei…
“Siediti…”
Mi siedo e comincio a sfregarmi le mani per la tensione, un vizio che ho fin da bambina…
“Allora… tu sai che questa tua gravidanza ci creerà uno scandalo Oscar…”
Ecco cosa volevate dirmi padre…
“Ne sono consapevole… ma le critiche che riguarderanno me non mi interessano…”
Lo dico con la freddezza nella voce…
“Umh… cosa racconteremo a sua maestà?”
Sua maestà… no voglio ferirla e purtroppo sarò costretta a dirle una menzogna, che il bimbo non è di Fersen , ma un qualsiasi nobiluomo che mi ha abbandonata…
“Che sono stata abbandonata da un nobile che è partito allo scoprire della notizia… tutto qua.”
Praticamente la verità … solamente raccontata in maniera diversa.
“Tu ancora non mi hai raccontato come sono andate le cose …”
“Non l’ho fatto perché mi avete subito minacciato di togliermi mio figlio…”
Lo dico con tono beffardo…
“Mi sembra di averti accontentato , quindi adesso raccontami come sono andate le cose…”
Siete sempre stato un uomo testardo padre, non pensate che parlare di certi argomenti mi potrebbe fare male… molto male?
“Le cose sono andate esattamente come vi ho detto prima…”
Vedo una lacrima uscire dal vostro volto ed il mio cuore si spezza…
On posso credere di essere l’artefice di tanta sofferenza… io ed il mio bambino non meritiamo questo
“Padre…”
“Oscar… perdonami… perdonami figlia mia. Se ti avessi educato come una donna adesso non soffriresti così.”
Mi avvicino a voi e poso una mano sulla vostra spalla…
“Non dovete stare in pena per me .Tra un po’ ci sarà il mio bambino con me ed io non sarò più triste, sicuramente la gravidanza non sarà una passeggiata, ma dopo sarà tutto più facile…”
Vi vedo prendere la mia mano e baciarla, vi alzate e mi abbracciate ed improvvisamente sento nascere nel mio cuore un calore… diverso ma bellissimo e piacevole.
“Io ci sarò sempre per te …”
Lacrime cominciano d uscire dai miei occhi…
Vi voglio bene padre… come voi non osate immaginare.
“Oh padre…”
Restiamo abbracciati… una cosa nuovissima per entrambi ma incredibilmente dolce e piena d’amore… non posso credere quanto sentimento ci possa essere in una semplice stretta fra due corpi…
So che non voglio che finisca così, so che non merita di finire qui , oggi in questa stanza questo amore che dovrebbe essere così naturale…
So che mio figlio avrà mille e mille di questi momenti ed è giusto che così sia… per sempre, finchè avrò vita .

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Sono passati quattro mesi da quando mi hai dato la notizia…
Mi sento un mostro. Solo adesso mi pento di ciò che ho fatto. Ti ho abbandonata con nostro figlio che cresce dentro di te…
Un figlio… non posso credere che sarò padre… già un padre… se solo sapessi cos’è o come si deve comportare…
I sensi di colpa mi affliggono in continuazione . Forse è giusto così, perché a causa del mio egoismo ti sto facendo soffrire in una maniera inconcepibile .
Povera Oscar… quanto dolore stai provando? Ti ho lasciata sola in quel mondo dove le persone giudicano  senza fine e non pensano mai ai propri errori …
Tu , il comandante Oscar Francois De Jarjayes sarai ormai diventata l’oggetto di numerose critiche e di numerosi pettegolezzi.
Ma sono sicuro che a te non te ne importerà nulla… perché anche se non sembra Oscar io ti conosco molto bene . in questi mesi passati ad amarci ho scoperto lati di te che non credevo potessero esistere come: la tua paura per i temporali , il tuo amore per le rose, la dolcezza nei tuoi gesti quando fai l’amore .
Mi hai dato tutto di te Oscar …tutto. Mi hai trasmesso il tuo amore, la tua passione , i tuoi pensieri… ti sei donata a me e basta… ed io ti ho ripagata andandomene via in Svezia.
Sappi Oscar che un giorno mi farò coraggio e tornerò in Francia per guardarlo questo figlio… che pur essendo mio non mi appartiene…
Lo amerò con tutto il cuore … te lo prometto.
“Conte di Fersen?”
È la voce della cameriera.
“Ditemi”
“Vostra madre è venuta a farvi visita.”
Sono sorpreso … è tantissimo che non la vedo!
Le sorrido
“Fatela entrare!”
Mia madre… la mia unica consigliera… l’unica donna che mi h sempre aiutato…
Le raccontavo sempre tutto… e anche oggi sarà così.
Ho bisogno di sfogarmi e di raccontare della mia situazione a qualcuno. Lei sicuramente mi darà una mano.
“Hans!”
“Madre!”
Le corro in contro e la abbraccio…
“Oh madre mi siete mancata tantissimo.”
“Anche tu mio caro…”
***
Sono passate due ore. Mia madre mi ha raccontato di tutti i suoi viaggi, le sue nuove conoscenze del suo rapporto con mio padre…
Non ci siamo visti per tre anni ed oggi ha avuto l’occasione di raccontarmi tutto di persona e non tramite scrittura, ma adesso tocca a me parlare… devo raccontarle la verità , lei saprà consigliarmi una soluzione.
“…Madre…”
“Si caro?”
“Vorrei parlarvi di un fatto molto grave che mi è capitato qualche mese fa …e come al solito cerco in voi la soluzione più giusta.”
Sospiro , mi metto le mani fra i capelli… percepisco la preoccupazione di mia madre…
La vedo avvicinarsi a me e mettermi una mano sulla mia spalla mentre mille gocce di cristallo cominciano ad uscire dal mio volto.
La mia forza in sua presenza svanisce nel nulla. Ha sempre avuto questo potere su di me …fin da bambino.
“Hey niente lacrime…ricorda che tutto si può sistemare…”
La abbraccio …ho bisogno di affetto…anche se sono un uomo ,come tutti gli esseri umani ,cado nella fragilità più totale.
“Madre…ho fatto una cosa terribile, che non mi perdonerò mai.”
“Cosa hai fatto? Se non me lo dici non ti potrò aiutare…”
Prendo fiato e mi faccio coraggio…
“Ho illuso una donna e me ne sono andato via dopo averle spezzato il cuore…”
Vedo i suoi occhi sgranarsi…
“…Hans…”
“E’ ignobile lo so…ma il problema è un altro…”
“Quale sarebbe?”
Vedo mia madre sudare freddo…
Ed io mi faccio coraggio e le dico la verità.
“Aspetta un figlio… da me…”
Si porta le mani alla bocca e la sento piangere… non voglio dare dolore alla gente… ma a causa del mio egoismo accade spesso.
“C…come hai potuto?!”
“Madre io…”
“Niente ma! Sei un codardo! Pensa a quella povera ragazza che adesso si sta passando la gravidanza da sola… l’hai lasciata nel momento in cui aveva più bisogno d’affetto!”
Il mio pianto diventa convulso…
“Mi hai deluso figlio mio…profondamente.”
Non posso sentire queste parole da mia madre… proprio non posso.
“ Voglio essere un padre presente per mio figlio…”
Questo è il mio desiderio… non voglio che mio figlio cresca senza un padre…
“Allora alzati in piedi , torna in Francia e assumiti le tue responsabilità di padre…”
Lo vorrei fare madre , davvero con tutto il cuore, ma sono sicuro che se tornassi Oscar non mi lascerebbe stare con lei… l’ho fatta soffrire troppo…
“Vorrei farlo madre… ma ho paura… che lei non mi voglia vedere più”
Già Oscar tu mi lasceresti stare vicino a nostro figlio come se nulla fosse accaduto? E’ questa la domanda che mi affligge.
“Questo è il minimo mio caro! Ma tu vuoi davvero stare accanto a tuo figlio?”
Si… si lo desidero con tutto me stesso! Voglio avere una famiglia… voglio poter vivere con mio figlio… voglio dargli affetto e amore.
“Si madre, si con tutto il cuore!”
“Allora affronta la tua paura e torna da quella ragazza…”
Un dolore al cuore mi affligge … non posso faro… solo adesso riconosco quanto io sia codardo…
“Non posso madre …non sono pronto… non adesso…”
“Allora vuol dire che non ami abbastanza il tuo bambino…”
Mi porto le mani ai capelli e mi dispero per la nostra situazione Oscar… io qui in Svezia a combattere con il mio egoismo e la mia paura e tu da sola in Francia a portare vanti una gravidanza , a discutere con tuo padre e a sopportare critiche e pettegolezzi…
“Non dite così… perchè non è vero…”
“Quella ragazza cercava una stabilità, un padre per suo figlio…una famiglia e tu cosa fai? Scapi qui in Svezia… vergognati!”
Sentire queste parole da mia madre mi feriscono profondamente…
Si avvicina a me mi abbraccia e scoppia a piangere con me …
Io ricambio a quella stretta e sento le sue labbra aderire sulla mia fronte.
“Perdonami figlio mio… perdonami… ma mi fa male vederti così… troppo male… ti prego promettimi che un giorno tornerai in Francia ti prego… promettimelo…”
Prendo le sue mani, segnate dal passare degli anni .
“Ve lo prometto madre… ve lo prometto.”
Lo prometto a lei… la donna che mi ha messo al mondo, a te Oscar , che mi stai insegnando a crescere e a me stesso … l’uomo che un giorno troverà il coraggio di amare…
 
Angolo dell’autrice:
Eccomi di nuovo qua con un nuovo capitolo! Scusate il ritardo…
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Sono affacciata alla finestra a contemplare il bel tempo di oggi. Poso le mani sul ventre e comincio ad accarezzare il mio bambino… ha solo me dopotutto.
In questi mesi nessuna lettera mi è arrivata dalla Svezia.
Non ti importa proprio di noi, vero Hans?
Non ti importa proprio di tuo figlio?
Tutto è cambiato nella mia vita…
Ho lasciato l’uniforme per dedicarmi a lui… ho cominciato ad indossare abiti femminili a causa della gravidanza… io mi sono sacrificata per questo figlio… tu no ed è questa la cosa che mi manda in bestia. Quando hai saputo della gravidanza mi hai abbandonata ed io questo non te lo perdono…
Più il tempo passa e più ti odio , quando dovrebbe essere il contrario.
La mia famiglia mi sta appoggiando e ne sono felice , ma sappi che avrei voluto solo che il padre di mio figlio mi fosse stato accanto in questo difficile periodo …
Sento dei passi… sono delle scarpe col tacco quindi deve essere mia madre…
Sento poggiare una mano sulla mia spalla , mi giro ed eccola.
da quando ha saputo della mia gravidanza mi è stata molto più accanto in confronto a prima … lei è una donna e sa cosa sto passando.
“Oh madre…”
“Ciao Oscar… che stavi facendo?”
“Nulla .. guardavo il paesaggio…”
Non so neanch’io cosa voglio fare … non so più niente …
“Oscar… ascolta ti stavo cercando perché desideravo parlarti…”
“Ditemi pure…”
“Andiamo a sederci.”
Andiamo in salotto , la stanza preferita da mia madre… è qua che lei e le sue compagnie venivano a parlare…
Faccio fatica a sedermi sul divano…la pancia ormai è diventata molto grande ed ingombrante.
“Aspetta… ti aiuto io…”
Accetto il suo favore e mi faccio aiutare… purtroppo la mia autonomia in questi mesi è come svanita nel nulla…
“Grazie madre…”
Comincio ad accarezzarmi il ventre e sorrido nel sentire dei calcetti…
“Sta crescendo a vista d’occhio…”
“E’ vero…”
Le sorrido…
Intravedo la sua timidezza
“Posso?...”
“C…certamente…”
Sento la sua mano posarsi sul mio ventre… ma il piccolo non si muove…
“Oh… non si muove per me … lo fa solo per la sua mamma…”
Mia madre pronuncia queste parole con l’amaro in bocca…
“Aspettate… provate a parlargli… funziona.”
E allora vedo questa donna che a me è tanto cara parlare con il mio ventre fino ad attendere  una risposta… ed eccola… sento lamia pancia sussultare…
“Si è mosso!”
Le sorrido e annuisco…
“Sarai una brava madre… non sarai come me…”
“Non dite così…”
Non dovete avere rimpianti… soltanto adesso ho capito che non servono a nulla.
“Si invece… io non ho fatto quasi nulla per impedire a tuo padre di crescerti come un uomo… e adesso eccoti qui incinta e sola  … è tutta colpa nostra Oscar perdonaci…”
Vedo mia madre piangere come non mai… la sua fragilità non è mai stata una novità per me ,ma a vederla così mi si stringe il cuore.
“Madre non dite così… sono incinta e va bene ,evidentemente era segno del destino e poi non disperatevi, avendomi cresciuta come un maschio mi avete dato l’onore di fare delle cose che a una normale dama non è concesso fare…”
Mi abbraccia ,mi stringe e mi da tutti i segni d’affetto che una persona possa conoscere… le voglio bene , le voglio bene …
“Vi voglio bene madre… “
“Anch’io piccola mia…”
Restiamo così per un tempo che mi sembra infinito, ma ad un tratto sento le sue parole svegliarmi dal mio stato di quiete.
“Ascolta Oscar ti volevo chiedere delle cose… ecco perché ti sono venuta a cercare…”
Non so perché, ma l’angoscia mi invade , sarà forse a causa del mio stato?
“Ditemi…”
“Non vuoi proprio dirci chi è il padre del bambino?”
Il gesto di alzarmi mi viene spontaneo. Sentir parlare di lui, di quell’uomo che ci ha abbandonati , che ci ha tirati fuori dalla sua vita , mi fa stare male. Covo così tanto odio nei suoi confronti.
“Madre, giuro che un giorno ve lo dirò, ma ora non è il caso ne per voi ne per me .”
“Piccola ascolta, potremmo risolvere alcune questioni.”
Calde lacrime scendono giù dal mio viso. Troppo dolore in una sola volta.
“Quali questioni?! Se lui questo bambino non l’ha voluto prima non lo vorrà neanche adesso!”
Caddo a terra disperata… non ce la faccio , perché devo soffrire così tanto? Cosa ho fatto che no va?
I calci del mio bambino mi riportano alla realtà.
Poso le mani al ventre … piccolo la mamma cercherà in tutti i modi di darti una vita migliore di quella che ho avuto , saremo soli, saremo solo io e te , ma sappi che io , mio piccolo amore ti amerò con tutto l’amore che non mi è stato dato …
Vedo la mano di mia madre tendersi verso di me …
“Alzati Oscar…”
Ricambio la sua stretta e mi tiro su.
“Non volevo farti soffrire , perdonami…”
“Non fa niente, voi volete solo aiutarmi…”
Ci risediamo e ci mettiamo a parlare dell’importanza di essere madre , delle paure, della gravidanza e di molte altre cose e per la prima volta ridiamo e scherziamo insieme come non abbiamo mai fatto.
“Vorresti un maschio o una femmina?”
A quella domanda il mio cuore si blocca… non voglio un maschio , non voglio che questa nuova vita mi ricordi il mio più grande errore, suo padre, ma voglio che mi ricordi una nuova me , voglio che rappresenti la mia rinascita, voglio che abbia tutta la giocosità che avevo da bambina… già una bambina, tutto quello che desidero.
“Una femmina…”
“Perché?”
Domandate curiosa…
“Per poter rivedere una nova me … e non suo padre…”
Mi fate una carezza e piangete per me …
“Piccola mia…”
Prendo la vostra mano e la stingo nelle mie.
“Hai pensato ai nomi?”
Già i nomi… sono al sesto mese e ancora non ci ho pensato!
Ma d’improvviso un nome entra nella mia mante…
“Marguerite…”
E’ perfetto…
“Come?”
“Marguerite, se sarà una bambina la chiamerò Marguerite.”
“Oh Bambina mia…”
Un abbraccio ci lega insieme a delle lacrime che si uniscono …
Cercherò di diventare come lei un giorno… una madre forse imperfetta, ma una madre capace di amare per tutta la sua vita.
 
Angolo dell’autrice:
Eccomi qua con un nuovo capitolo! Scusate il ritardo ,ma gli studi richiamano!!!
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


E’ passato un altro mese Oscar, tu sei molto cambiata…
Sei più bella, luminosa, felice e triste allo stesso tempo. Vorrei avere il coraggio di dirti tutti i miei sentimenti per te, ma non lo faccio , perché sono consapevole che proveresti solo altro dolore.
Sei seduta sul divano davanti al camino, ti stai accarezzando il ventre prominente che dentro di se cela una nuova vita…
Stai parlando con il tuo bimbo , gli sussurri dolci parole, lo rassicuri, gli dici che andrà tutto bene e sarà così Oscar , andrà tutto bene.
Il piccolo ha cominciato a muoversi ormai da un po’ di tempo e da allora tu sei sempre in attesa di nuovi movimenti, di nuovi battiti di ali dentro di te , di mille carezze fatte dal tuo corpo.
Lui se n’è andato Oscar, tu lo odi, ma speri sempre nel suo ritorno. Non lo fai per te stessa, ma per il bambino.
Speri che da un giorno all’altro lui possa ritornare e prendersi le sue responsabilità di padre, ma sappi Oscar che non lo farà.
In sette mesi ti è mai arrivata una lettera da parte sua?
Una lettera per sapere della tua salute e di quella del bambino?
E anche se tornasse , tu lo perdoneresti come se nulla fosse?
Tu lo faresti lo so , il tuo animo è nobile amore mio.
Lo faresti solo per quel bimbo che cresce dentro di te , per assicurargli un futuro migliore ed una stabilità ,per dargli un papà.
Non illuderti Oscar … non voglio vederti soffrire ancora.
Hai detto tutto a sua maestà tre mesi fa , lei si è mostrata disponibile anche se fortemente sorpresa, ovviamente non le hai detto chi è il padre, ti sei limitata a raccontarle una menzogna per non ferirla.
A Versailles sei diventata l’oggetto di numerosissimi pettegolezzi , tutte le dame , sono rimaste sconvolte dal fatto che la superba madamigella Oscar, il comandante delle guardie reali , fosse rimasta incinta all’infuori di un matrimonio …
Ma a te queste cose non importano, per te adesso conta solo la salute del tuo bambino e la sua futura felicità. Tu non hai fatto un figlio per dovere Oscar, tu lo hai fatto perché lo volevi, però per lui questo figlio non doveva neanche esistere, non doveva esserci, perché lo ha allontanato dalla Francia, paese alla quale era particolarmente legato e soprattutto lo ha allontanato dalla sua regina , la persona che ama di più al mondo.
Ti sto guardando amore mio… e tutte queste parole sono il frutto di uno sguardo, che mi fa impazzire , che mi fa pensare , ma che purtroppo non mi fa parlare.
“Andrè…”
“Si Oscar?”
“Vieni qua.”
Mi siedo accanto a te sei bellissima…in questo periodo, il tuo sguardo è cambiato, quando siamo insieme, la tua indole si evolve e diventa ancora più dolce , ancora più aperta…
Mi prendi la mano e me la posi sul tuo ventre teso…
Sono mesi che mi metto a sentire il piccolo scalciare e tu sai che mi piace… perché sai del mio desiderio di un figlio.
Vorrei tanto poter diventare padre, ma il mio amore per te me lo impedisce , io ti amo e non vorrei un’altra donna all’infuori di te come madre dei miei figli Oscar
“Lo senti? Si è mosso!”
“E’ vero!”
Poggi la tua testa sulla mia spalla ed il mio cuore inizia a battere fortemente. Vorrei tanto che i tuoi sentimenti per me potessero mutare…
“Andrè, quando il piccolo sarà nato mia aiuterai?”
“A fare cosa?”
Rido
“A crescerlo e se dovesse servire a cambiarlo”
Cominci a ridere, la tua risata mi riscalda il cuore .
“Ovviamente!”
“Tu mi vuoi bene Andrè?”
Sgrano gli occhi.
“Oscar che domande fai? Certo che ti voglio bene , siamo cresciuti insieme!”
“E … e tu provi solo un affetto amichevole verso me?”
“Oscar… ma che ti prende?”
Lo chiedo tremante
“Non lo so Andrè… in questo ultimo periodo non so più cosa pensare…”
Ti stringo forte a me , quanto ti amo Oscar se solo potessi dirtelo.
“Andrè non mi lasciare mai ti prego.”
“Non ti lascerò mai.”
Ti stacchi da me e sento le tue labbra posarsi sulle mie …
Vorrei sapere se questo è un sogno  o altro, l’ho desiderato così tanto.
Ma poi realizzo che è uno sbaglio e sono costretto a staccarmi da te.
“Oscar!”
“Che problema c’è?”
“E’ uno sbaglio…”
“Perché?”
I tuoi occhi si velano di lacrime…
“Non…non ti piaccio è questo il problema?”
Oddio come fai a pensarlo?!
“No Oscar non è questo! Tu…tu sei bellissima”
“Allora è il mio carattere?”
“Sono anni che vivo con il tuo carattere e forse è l’unico che sono sempre riuscito a sopportare.”
“Allora qual è il problema Andrè?”
Lo sappiamo entrambi il problema Oscar , è che tu non mi ami… non provi per me quei sentimenti così magici
“Tu…non mi ami.”
Lo dico con le lacrime agli occhi.
“Io ti amo Oscar , ti ho sempre amata , ti chiedo solo di non approfittarti di questi miei sentimenti…”
Mi porto le mani ai capelli e piccole gemme di sale escono dai miei occhi, tu ti avvicini a me e mi metti una mano sulle spalle.
“Andrè…perché pensi questo?”
Lo sappiamo tutti e due amore mio…
“Andiamo Oscar, è brutto dirlo, ma la tua è una presa in giro…”
Un  sonoro schiaffo mi arriva sul viso.
“Oscar!”
“Sei un insensibile! Io sono stata abbandonata Andrè, ferita e soprattutto illusa! Come puoi pensare che io possa fare del male a qualcuno, quando la prima a provare  queste pene sono stata io?!”
Stai piangendo le tue sono lacrime di rabbia e di un accenno di debolezza…
“In questi mesi ho dovuto abbandonare il mio lato maschile e dedicarmi solo a quello femminile! Io ho scoperto di amarti Andrè… forse troppo repentinamente , ma è successo…”
Mi alzo e ti bacio…
Ti amo amore mio ,ti amo .
Restiamo così cullati dalla luce del fuoco ad amarci …
 
 
Angolo dell’autrice.
Eccomiiiiii!!!! Scusate il ritardo ma lo studio mi ha chiamato , prometto che aggiornerò più spesso!
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Sono felice, finalmente dopo mesi sono felice.
Ci stiamo baciando da un tempo indescrivibile, sembra che siano passate ore, ore felici e non ore amare e di agonia.
Ti amo e mi chiedo come non ho fatto a capirlo prima…
Posi una mano sul mio ventre e quando senti un calcetto stacchi le tue labbra da me per sorridere.
Ho paura sai? Ho paura che tutto ciò sia solo un sogno , un bellissimo sogno che precipiterà nell’oscurità al mio triste risveglio.
Ti prendo la mano e ti porto in camera , ci stendiamo sul letto e continuiamo ad accarezzarci e a baciarci .
Ad un tratto però ti stacchi da me ed io mi sento improvvisamente sola e vuota.
“Andrè… che problema c’è?”
“Oscar, è meglio di no… per te , per il piccolo…”
“Non succederà nulla… te lo prometto.”
Ti tranquillizzo.
Allora sento le tue mani insinuarsi nelle mie vesti e accarezzare la mia pelle.
Ci baciamo e ridiamo, già ridiamo di gioia amore mio, la gioia che non ci è stata mai concessa…
Mi togli prima l’abito, il corsetto e poi il resto della biancheria e così rimango nuda e inerme dinanzi a te .
Non c’è vergogna tra di noi, non c’è mai stata.
Non è come la mia prima volta che ho fatto l’amore, quando io difronte a lui, mi sono sentita completamente inutile…
Davanti a te mi sento amata, protetta , mi sento un’altra volta una donna, è una sensazione meravigliosa e indescrivibile.
Inizi a spogliarti anche tu. Non mi ero mai accorta di quanto tu fossi bello … forse perché avevo occhi solo per lui.
Mi baci , prima sulle labbra , poi sul collo , per poi scendere sempre più giù, li dove il piacere diventa delirio.
Inizio a gemere e ad ansimare . finalmente dopo mesi provo di nuovo piacere, ma non solo fisico , anche mentale , si mentale amore mio, perché tu purtroppo non sai il dolore che si prova quando si viene abbandonati dalla persona amata, perché io l’ho sempre amato e lui mi ha ripagando andandosene in Svezia.
Fermi la tua lussuriosa corsa e mi baci , con passione, con amore , con tutto il tuo cuore.
“Ti amo”
Mi dici con le lacrime agli occhi.
Ti asciugo le lacrime con la mia mano, ti sorrido dicendoti la stessa cosa.
Allora ti fai più sicuro ed entri in me ,con la tua personale dolcezza
Il mio corpo e la mia mente vanno in fiamme. Ti muovi dentro di me con un ardore incredibile. Sento tutto il tuo amore per me .
I nostri sospiri, i nostri gemiti ,le nostre parole rubate dal piacere , compongono una meravigliosa sinfonia di amore.
Andrè, di questa mia vita mi hai dato tanto amore, , mi hai regalato giorni felici, mi hai donato il tuo cuore, ecco … ora sono pronta ad accoglierti con tutto il mio amore.
Voglio stare con te secondo per secondo, minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno, settimana per settimana, mese per mese, anno per anno, voglio restare con te per tutta la vita.
Il piacere esplode dentro di me con ardore e tu rimani dentro di me , per ricordarmi che ci sei e che mi ami.
Poggi il capo sul mio petto abbracciandomi.
Ti sento tremare.
“Andrè… tu, tu stai stremando…”
“Tranquilla….è tutto a posto, non preoccuparti.”
Mi baci ancora e le mie labbra cercano le tue disperatamente
“Ti amo…” lo dico senza vergogna.
Ti prendo la mano e la porto sul ventre…
“Senti…si muove”
Lo accarezzi e cominci a piangere.
“Andrè…”
“Vorrei tanto che il bambino potesse essere mio sai? L’ho desiderato da quando ho scoperto della gravidanza…”
“Amore mio…”
Ti accarezzo i capelli.
“Invece è di quel bastardo che ti ha lasciata sola…”
“Non importa Andrè, tutti pagano prima o poi.”
“Lo spero Oscar se lo merita…”
“Adesso non ci pensare, non è il caso, ci siamo solo io e te adesso, non bisogna avere rimorsi.”
“Forse hai ragione.”
Ti amo Andrè , ti amo da impazzire e sento che il tuo cuore appartiene solo a me… cercheremo di essere felici insieme, anche se le nostre classi sociali sono ben diverse.
“A volte vorrei avere una risposta a tutte le mie domande…” ti dico pensando a tutto ciò che mi è accaduto in pochi mesi.
“Io una cosa la so Oscar…”
“Ovvero?”
Ti chiedo con l’amore negli occhi.
“Sulle tue labbra ci sono tutte le mie risposte.”
Le lacrime scendono sui miei occhi, come ho fatto a non rendermene conto prima del tuo amore?
“Oh Andrè…”
Ci baciamo con passione…
“Ah!”
“Oscar che succede?!”
Una fitta ci distoglie dalle nostre effusioni.
“Una fitta…”
“Dove?!”
“Sotto il ventre…”
Ho paura, una maledetta paura per il piccolo. E se dovesse accadergli qualcosa? Non me lo perdonerei mai , sarebbe il fallimento ed il dolore più grande della mia vita .
La mia mante si illumina.
“Oddio…”
“Che c’è?!”
“Le acque…mi si sono rotte”
“cosa!?
“Si Andrè , sto per partorire!”
Manca ancora un mese… ho troppa paura. Le lacrime che prima erano di gioia adesso si sono mutate in lacrime di paura e malinconia…
“Ho paura … manca ancora un mese, è troppo presto!”
Mi prendi il viso tra le mani e mi baci la fronte.
“Hey guardami, andrà tutto bene , tranquilla.”
Continuo a piangere disperata.
“Ti fidi di me ?”
“S…si”
“Allora stai tranquilla, adesso vado a chiamare mia nonna , tu vestiti.”
“Va bene…”
 
 
Angolo dell’autrice.
Eccomi!!!!! Allora ogni tanto sparisco, ma le mie assenze sono giustificate per motivi di studio u.u il capitolo è molto breve lo so e anche scritto così e così.
Il prossimo cercherò di scriverlo subito … e chissà forse in una settimana potrà già essere presente sul sito.
Aspetto le vostre recensioni Alexsmiley92.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Buio, è tutto incredibilmente buio. Ho troppa paura, il bambino sta per nascere, ma è ancora troppo presto. Sei andato a chiamare la nonna ; intanto io mi sono rivestita , per non farle venire neanche il minimo sospetto …
Il dolore aumenta, minuto per minuto e solo adesso io , Oscar Francois de Jarjayes , mi rendo conto della mia fragilità di donna.
Niente nella mia vita, mi ha spaventato come ora. Non avrei mai immaginato che io mi sarei chinata davanti alla vita che nasce…
Ti vedo entrare seguito dalla nonna, che mi guarda e piange di gioia…
“Bambina mia, come ti senti?”
Ha il sorriso tra le labbra la vecchia Nanny. Colei che mi vide nascere 29 anni fa [
Oggi vedrà la vita nascere da me.
“Il dolore è un po’ aumentato.”
“Stenditi tesoro, non devi sforzarti, io vado a preparare l’occorrente , Andrè falle tu compagnia.”
“Certo nonna”
Dici balbettando.
La vecchina esce e noi ci ritroviamo soli … di nuovo.
Inizi ad accarezzarmi la fronte che accenna piccole gocce di sudore.
Io trovo la forza di sorriderti e ti prendo lamano tra le mie.
“andrà tutto bene, te lo prometto, vedrai Oscar , entro stanotte avrai tuo figlio tra le braccia.”
“Nostro figlio…”
Ti correggo.
“Amore io…”
“Andrè , io capisco che tu non sia obbligato a prenderti cura di un bambino che non è tuo ma…”
Non faccio in tempo a parlare che mi zittisci con le tue labbra.
“Oscar, io mi occuperò del bambino e tu lo sai bene, ma credo che sia giusto avvertire il conte della nascita almeno…”
Sgrano gli occhi ed il mio sguardo dolce e attenuato si trasforma in un’espressione di dolore e di rabbia…
“Giusto?! Giusto?!! A te ti è sembrato giusto che lui mi abbia abbandonata con suo figlio in grembo Andrè? Ti è sembrato giusto che io abbia dovuto passare la gravidanza soffrendo? Ed infine , ti è sembrato giusto che quel codardo sia scappato in Svezia e che non mi abbia scritto neanche una lettera per sapere della salute del piccolo? Ho sofferto troppo in questi mesi e adesso tocca a lui, che gli piaccia o no.”
“Perdonami Oscar, ma mi è sembrata la cosa più naturale del mondo…”
Lo so amore mio che dovrebbe essere naturale avvertire un padre della nascita del proprio figlio, ma io proprio non ce la faccio,per troppi anni ho sofferto per lui, per troppi anni sono stata martire del suo amore per la regina e per troppo tempo sono stata incapace di aprire gli occhi davanti alla realtà.
“Sono stata troppo male , ma adesso devo essere forte Andrè.”
Se la tristezza è troppa e non ti permette di trovare sollievo in niente, alza la testa e guarda il cielo, l’ho fatto per intere notti, cercando la forza e la tenacia che mi serviranno con mio figlio. Vedrai Oscar che tra poco sentirai il tuo cuore sorridere e lasciarsi toccare da un reciproco sentimento di affetto e stima tra te e le stelle che illuminano le tue notti e danno un senso più realistico ai tuoi sogni…
Si , io ce la farò.
Vedo mia madre entrare nella mia stanza.
“Madre…”
“Oscar, come ti senti piccola?”
“Così madre… il dolore è aumentato.”
“Io e Nanny ti assisteremo durante il parto va bene?”
“Va bene, va bene”
***
Sono passate tre ore , il dolore è lancinante , non riesco a pensare a nulla.
Mia madre, mia nonna e Andrè , sono qui per darmi forza . Tutti e tre mi dicono di essere forte e che tra poco sarà tutto finito.
Mio padre è venuto prima a vedere le mie condizioni, l’ho visto piangere e la cosa mi ha fatto effetto , non sono abituata a vederlo così. Mi ha detto di non preoccuparmi e mi ha spiegato il significato di quelle lacrime, dicendomi che le sue gemme di acqua erano di orgoglio e non di delusione , come pensavo io. Mi ha sorriso , mi ha abbracciato e mi ha dato un biglietto . mi ha detto di leggerlo solo dopo la nascita del piccolo e di conservarlo per sempre , subito dopo è sceso di sotto. Oh padre mi avete insegnato a combattere, a credere e amare. mi avete reso la persona che sono, mi avete resa forte e indipendente, ma non ho ancora imparato a vivere senza di voi . dolo Dio sa qual è il sentimento che mi lega a voi in modo indissolubile.
Una contrazione mi fa uscire un urlo dalla mia bocca.
“Oscar!”
Andrè, sei sempre così preoccupato per me , tu sei la mia luce amore mio… ti amo come mai avrei pensato di poter amare in vita mia.
Tu m hai sempre vista come una donna , non come l’uomo che ho sempre cercato di essere. L'amore guarda non con gli occhi ma con l'anima, non è vero amore mio?
“Oscar bambina ci siamo…”
Il mio cuore comincia a palpitare… non sono pronta , non posso esserlo.
“No, ho paura!”
“Calmati, andrà tutto bene, te lo prometto ci sono io.”
Mia nonna cerca di calmarmi, ma io ho troppa paura.
“Andrè esci per piacere..”
No, non voglio che tu te ne vada! Ho troppa paura per affrontare tutto questo da sola.
Mi guardi e vedi la paura nei miei occhi. Ma non puoi fare a meno di fare come dice tua nonna.
Sento il bambino scendere verso il basso e un dolore ancora più forte si impossessa di me .
“Sta nascendo… lo sento…”
“Fammi controllare bambina…”
Mia nonna si insinua nelle mie vesti per controllare
“Piccola hai ragione ci siamo! Adesso devi cominciare a spingere!”
La mia mente è assorta nei pensieri più lontani alla realtà .
Adesso, dopo sette mesi di agonia , potrò finalmente vedere il volto di mio figlio e stringerlo tra le mie braccia.
Mia madre mi passa le pezze bagnate sulla fronte , mentre io mi contraggo e spingo per far nascere la vita dalle mie viscere
Sento il dolore impossessarmi di me e della mia anima.
Le urla archeggiano per la stanza per poi infrangersi nel buio della notte oscura, una gelida notte di inverno che vedrà nascere il mio bimbo .
Ogni singolo urlo parla di  lui, parla dell’uomo che mi ha abbandonata , parla del mio dolore , parla della mia ira e parla di tutto il rancore che ho verso di te .
“Spingi piccola spingi!”
La vecchia nanny mi incinta a spingere ed io non posso fare altro che ubbidire.
“Coraggio Oscar…”
Mia madre cerca di darmi coraggio, lei sa bene cosa si prova durante il parto. L’ha passato per ben sei volte . il destino non ha voluto concedere ai miei genitori l’onore di un figlio maschio , il destino ha voluto che nascessi io, una figlia che pur essendo stata educata come un maschio ha ceduto all’amore , dando solo delusioni.
“Coraggio piccola ,una spinta, una spinta e basta.”
E allora spingo con tutta me stessa , stringo i denti e urlo , lasciando che l’amore esca dal mio corpo lacerandomi la carne…
Ricado stremata sui cuscini , accompagnata dalle braccia di mia madre , che sembrano cullarmi. Cado in uno stato di dormiveglia che si infrange quando sento una dolce melodia…
Dei vagiti.
Un pianto.
Prima debole debole e poi sempre più forte .
Sgrano gli occhi e ti vedo , li ,in braccio a mia nonna , un minuscolo fagottino , che muove le braccine . un sorriso spunta sul mio viso e su quello di mia madre che mi abbraccia piangendo insieme a me .
“E’ una femmina, Oscar!”
Lo dice tra le lacrime, mia nonna.
“E’ bellissima…”
Vieni messa tra le mie braccia e a quel punto il pianto diventa irrefrenabile
“Amore mio…la mia bambina”
Le do un bacio sui piedini e sulle manine per poi accarezzarle il capo, ricoperto da una lieve peluria color del grano…
Hai il corpo ancora sporco di me piccola mia , ma sei comunque bellissima e sei la luce dei miei occhi.
“Sei stata bravissima Oscar”
Mia madre ci complimenta con me .
“Io…io non ce l’avrei fatta senza voi due grazie, grazie di cuore”
E le lacrime continuano ad impossessarsi di me
“Oh piccola…”
Sentiamo bussare, deve essere mio padre.
“Avanti…”
Dico con la felicità dipinta negli occhi.
“Si può?”
“Oh padre…”
“Figlia mia…”
Si avvicina a me con un grande sorriso che non posso fare a meno  di ricambiare .
“Allora? È un…”
“E’ una bellissima bambina signor  generale”
Mia nonna è fiera di affermare il sesso della bimba, è sempre stata molto femminista .
E purtroppo in mio padre non posso fare a meno di notare una goccia di amarezza…
“Potrei vederla?”
Sento la timidezza nella sua voce…
“C…certo”
Gli porgo la bambina che per un attimo emette un vagito e poi osservo calde lacrime uscire dagli occhi di mio padre.
“E’…è bellissima Oscar, degna figlia di sua madre.”
“Grazie…padre, dov’è Andrè?”
Non ti vedo accanto a me , dove sei amore mio? Adesso ho bisogno di te .
“Sta qui fuori, stava aspettando il momento adatto per entrare”
“Potete lasciarci soli per un po’?”
Lo chiedo con ingenuità.
“Si…”
Uscite tutti ed io rimango sola con la bambina in braccio ad attenderti.
La porta si spalanca e tu entri con le lacrime agli occhi.
“Amore mio”
Vieni da me e mi abbracci, poi ad un tratto il tuo sguardo si sposta sulla mia bambina e sorridi piangendo ancora.
“E’ bellissima Oscar , stupenda…”
“E’ vero, è bellissima”
Mi baci appassionatamente . solo adesso ho compreso di essere felice Andrè ,soltanto adesso.
“Andrè.”
“Che c’è?”
“Mi prenderesti quel biglietto sopra la scrivania?”
Ti avvicini , trovi una busta con su scritto: per Oscar.
Ti siedi accanto a me ci guardiamo. Cosa ci sarà mai scritto? L curiosità mi spinge ad aprire la busta…
 
Da quando sei arrivata tu, la vita è stata come un libro straordinario: non vedo l'ora di voltare pagina, per vedere quali cose nuove hai fatto. Non so se preferisco i capitoli tranquilli e sereni, o le grandi scene drammatiche, o quelle piene di suspence. Questo libro non è mai noioso, anche se non riesco a rendermi conto di aver partecipato alla sua stesura.  Oscar ,devi sapere che i figli sono come gli aquiloni,passi la vita a cercare di farli alzare da terra .Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato…Come gli aquiloni, essi finiscono a terra…e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuriche presto impareranno a volare.Infine sono in aria:gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.Giorno dopo giorno l’aquilone si allontana sempre più e tu senti che non passerà molto tempo prima che quella bella creaturas pezzi il filo che vi unisce e si innalzi,come è giusto che sia, libera e sola.Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito.Ti prego figlia mia , conserva questa lettera per sempre , così quando io non ci sarò più , tu aprila , leggi il mio nome e sussurralo , io ci sarò.
Tuo padre
Augustin Reynier De  Jarjayes .

 

 Calde lacrime escono dal mio corpo, solo adesso mi sono resa conto del suo affetto per me , adesso è l’inizio di una nuova era per me , adesso so di potercela fare e di essere capace di amare.
“Oscar?”
Mi giro verso di te .
“Adesso te la senti di scrivere al conte?”
Chiudo gli occhi e porto la lettera al mio cuore. Adesso so che posso farlo.
“Gli scriverò per avvertirlo della nascita di sua figlia e basta, lo faccio solo per mia figlia non per lui.”
Mi guardi, mi baci e ci stringi a te.
“Stai per fare la cosa giusta …”
Forse si e forse no , ma adesso so che l’amore di un padre può essere infinto.
 
Angolo dell’autrice:
ciao a tutte! Sono mancata per molto tempo lo so ma tra salute ed impegni non so cosa sia stato peggio ;) 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Sono davanti a un bicchiere di cognac, con mia madre e mia sorella . E’ una giornata particolarmente calda per essere febbraio. Era parecchio tempo che non stavamo insieme e la loro compagnia , è una delle poche cose che allieta le mie giornate.
Per mesi e mesi , mi sono nascosto in me stesso, nascondendomi nei miei pensieri e nelle mie paure.
Sono stato un mostro a lasciarti Oscar, lo so , ma noi uomini , siamo così codardi a volte, vorremmo essere tutti forti e intelligenti come Ulisse, ma ci ritroviamo deboli e stupidi come Icaro .
Penso a nostro figlio, che molto presto nascerà…
Potrebbe essere un maschio, con i miei capelli , i miei occhi e forse il mio carattere purtroppo .Oppure potrebbe essere una bambina, bella ,bionda e innocente , proprio come lo eri tu quando mi amavi.
Oh piccolo mio…Se si potesse a volte tornare indietro, una sola volta nella vita, e assaporare i momenti più intensi che il nostro cuore ricorda, ancora per una volta sola , io lo farei e non vi lascerei mai , per nessuna cosa al mondo. Se io quella sera , quando tua madre mi annunciò la tua venuta avessi ripensato per un solo attimo a tutto l’amore che mi ha dato e che mi ha insegnato a dare , io non sarei scappato via, non sarei fuggito da voi, da tutto quell’amore…
Ma purtroppo non si può tornare indietro, non si può cambiare il passato, per far si che il futuro sia più agiato.
Questo ti insegnerà , figlio mio, che bisogna sempre pensare bene a ciò che si fa.
Tutte le passioni ci fanno commettere errori, ma l'amore ci induce a fare i più ridicoli, ricordalo.
“Hans?”
“Si madre?”
“Ti vedo un po’ pensieroso…”
“Si, stavo pensando a mio figlio… potrebbe nascere fra poco, ma forse non lo saprò mai.”
Vedo la tristezza nei vostri occhi madre, siete stata un delle poche persone che mi hanno sempre capito, amato e aiutato. Si dice che la madre ha inventato l’amore sulla terra e che i  figli sono per la madre ancore della sua vita. Io ho portato molte delusioni e dispiaceri  ma nonostante tutto , voi mi amate e mi proteggete, sempre.
“Ascolta, la passione non ottiene mai il perdono Hans, ma il cuore di una madre è sempre predisposto ad amare, quindi, Oscar farà la cosa giusta vedrai…”
Annuisco, accennando un sorriso amaro.
“Vedrai…andrà tutto bene.”
Mia sorella mi prende la mano tra le sue, e mi sorride.
Anche lei è sposata adesso e ha un figlio [1]
Oh Sophie, è così strano che tu ti sia allontanata da me , eravamo sempre insieme prima, mentre ora  causa del tuo matrimonio, sei andata via, ma ricorda:
Per me sarai sempre la mia cara sorellina, la piccola bimba innocente che aveva bisogno della mia protezione e del mio amore fraterno, la fanciulla speciale con cui ho passato momenti meravigliosi della mia vita.
è bello avere una sorella..
con cui dividere ogni cosa...
con cui litigare e poi far pace...
con cui parlare e giocare..
è bello essere unite per sempre..
è bello che tu ci sia...che tu sia mia sorella...
“Si , forse andrà tutto bene”
Dico con qualche lacrima agli occhi.
 
Parliamo da ore ormai . queste due donne, che sono la mia vita , sono state capaci di farmi dimenticare ogni dolore dal mio cuore almeno per poco tempo. Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite ed io sono sicuro di avere entrambe le cose da loro.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore della porta che si spalanca.
“Conte, è arrivata una lettera per voi.”
“Da dove viene?”
Chiedo incuriosito, spero che non sia un richiamo di guerra o una cosa simile.
“Dalla Francia signore.”
I miei occhi si spalancano ed il cuore inizia a battere forte. Vedo mia madre e mia sorella alzarsi dal divano e guardarmi pietrificate, sicuramente pensano la stecca cosa che penso io.
“D..dalla Francia avete detto?”
“Si, è da parte di un certo Oscar François De Jarjayes.”
Mi avvicino alla cameriera e prendo la lettera. Ho le mani tremanti…
“Potete andare, grazie.”
Rimaniamo soli .
Vorrei avere la forza di aprire la lettera e vederne il  contenuto, ma la paura è tanta , come l’emozione .
“Coraggio Hans…”
Mia madre si siede accanto a me e mi incoraggia a leggere.
Annuisco e prendo fiato.
Apro la busta e leggo.
-Hans, io non volevo avvertirvi, ma credo che sia la cosa più giusta. Stanotte, esattamente la notte del 26 febbraio 1785 è nata nostra figlia conte. Si chiama Marguerite ,è una bellissima bambina e ha i vostri occhi. Stavo per non avvertirvi, è vero ma dovete spere che molte volte non è il dolore che ci fa venire le lacrime agli occhi, ma è la rabbia che ci viene per non poter ricambiare il male che ci è stato fatto.. io non pretendo che voi veniate qua per vedere la bambina, anzi, direi che al momento è proprio l’ultimo dei miei desideri, ma era giusto che io vi avvertissi della nascita. Mi auguro che voi non dimentichiate mai che avete una figlia qui in Francia e mi auguro che adesso possiate provare il dolore che ho provato io in questi mesi.
 
Oscar François De Jarjayes.-
 
Calde lacrime escono dal mio viso.
Ho una figlia.
Sono padre.
Porto la lettera al mio cuore, perché questo , è il dono più bello che abbia mai ricevuto.
Pensavo che non mi avresti mai scritto Oscar, ma come al solito la tua bontà d’animo esce allo scoperto.
Ho fatto caso che hai preferito darmi del voi nella lettera, questo per farmi capire che preferisci tenermi a distanza da te e per farmi capire che ormai tra di noi non può più esserci nessun tipo di  rapporto.
“Allora?”
Mia madre e mi sorella mi chiedono il contenuto incuriosite ed io con un sorriso sbocciato tra le lacrime rispondo.
“E’ nata… è una bambina!”
Si commuovo e vengono ad abbracciarmi.
Restiamo così per un tempo che sembra interminabile.
“Congratulazioni figlio mio…”
La stringo di più a me
“Voglio vederla…”
Mi madre ride con le lacrime , mi da un bacio e mi dice di partire subito… ed io così farò, partirò stasera stessa.
Adesso posso ricominciare a vivere e a sorridere , perché adesso so  che un istante prima di morire, sarò felice di continuare la mia vita, attraverso gli occhi di mia figlia.
 
 
 
[1] Sophie si sposò con il conte piper e i due ebbero 4 figli, il problema è che nelle biografie non ci sono scritte le date di nascita di quest’ultimi .
 
Angolo dell’autrice:
eccomi qua! Volevo avvertirvi già da adesso che il prossimo capitolo riguarderà Oscar ;) aspetto le vostre recensioni , baci .

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Sono seduta sul divano con te in braccio bambina mia, ti sto allattando, è una cosa che faccio da giorni ormai , ma ogni volta è come se fosse la prima. Le emozioni che riesci a darmi tu Marguerite, non riesce a darmele nessun altro, neanche Andrè . Non si tratta di amare di meno o di più, ma sono due modi totalmente diversi di farlo.
Ho voluto godere a pieno di questa opportunità. La nonna quasi non ci credeva quando le ho detto che volevo essere io a nutrirti e non una donna qualunque. Mi ha chiesto le ragioni e la risposta che ho saputo darle è stata questa:
“A che serve un seno ricolmo di latte , se poi non lo si può usare per sfamare il proprio figlio?”
E’ rimasta sconcertata, ma poi mi ha sorriso e mi ha accarezzato dolcemente.
Mi dai numerosi pizzicotti, che per me sono un dolce supplizio.
Mi stai guardando … hai gli occhi di tuo padre bimba mia , questa è l’unica cosa errata che hai . Avrei preferito che avessi avuto gli occhi color del mare , che quelli color del ghiaccio. Quegli stessi occhi che mi hanno mentito per molto egoismo, quegli occhi grandi, pieni di parole mai parlate, bugie mai rivelate…
Ma adesso la mia nuova sfida sarà guardare quegli occhi e pensare all’amore, alla gioia e alla vita e non al dolore, all’egoismo e alla menzogna.
Ti sei addormentata , ancora attaccata al mio seno, segno evidente della mia natura.
Sento bussare.
“Chi è?”
“Oscar? Sono Andrè , posso entrare?”
“Si,entra”
La porta si apre e ti vedo venire vicino a me ;mi baci . ogni volta che siamo insieme , il mio cuore inizia a battere fortissimo.
“Ha mangiato?”
“Si, poi si è addormentata.”
“Siete la mia vita.”
Io ti guardo e ti bacio. Anche tu Andrè, sei la nostra vita, sei una strada senza fine e tutta da scoprire, sei una strada che non cambierò mai, sei una strada senza bivi e senza intralci, sei una strada pura e candida, sei la strada dell’amore.
Già Andrè, sei la mia strada , anzi la nostra strada, sarai un punto di riferimento per mia figlia, sarai il padre che a lei è sempre mancato.
“Vuoi che la metta nella culla?”
“Si grazie.”
Prendi la bambina e la lasci nella sua valle di sogni. Sei ancora un po’ impacciato.
Sono passate ventitré  giorni dalla nascita della bimba .
Qualcuno bussa alla porta, sarà mio padre.
“Avanti.”
Ed invece mi sbaglio al posto della figura austera di mio padre entra quella fine e delicata di Cosette, una cameriera  che lavora qui da poco.
“Madamigella, c’è una visita per voi.”
Faccio una riflessione e penso a chi potrebbe essere.
“Chi è?”
“Dice di essere il conte Hans Axel Di Fersen.”
I miei occhi si sgranano all’udire di quel nome. No! Non voglio!
Tu ti avvicini a me e mi guardi con uno sguardo teso .
“Non fatelo entrare Cosette!”
“Ma… madamige”
Non le faccio finire la frase .
“Ho detto che on deve entrare!”
Si ritrae dalla paura, non volevo spaventarla.
“Vado subito a riferirglielo…”
“Cosette?”
Si gira.
“Si?”
“Perdonami.”
“Non vi preoccupate.”
Chiude la porta e se ne va. Mi abbracci ed io ricambio la stretta.
“Cosa farai adesso?”
“Sicuramente qui non entra.”
Non voglio che veda la bambina , non voglio che lui gioisca di quel bene prezioso, non lo merita affatto . sento le lacrime scendere dal viso, troppo dolore in una sola volta.
Quanto vorrei un attimo, un solo attimo tornare bambina, dove le lacrime erano un ginocchio graffiato, dove una lacrima era asciugata da un tuo abbraccio Andrè.
“Sarà venuto per la piccola…”
“Non mi interessa.”
Ribussano alla mia porta.
“Avanti dannazione!”
Sbotto dalla rabbia.
“Madamigella, il conte ha detto che vorrebbe parlarvi.”
“Ditegli che se ne deve andare via e che qui dentro non è il benvenuto.”
“Ho provato a dirglielo in un’altra maniera, ma non cede.”
Penso, penso a cosa sia giusto fare. Nessuno riuscirà a togliermi la dignità, nessuno riuscirà a scalfire il mio orgoglio. Ma devo parlarci, è l’unica soluzione per farlo andare via.
“Bene… ci parlerò.”
Cosette annuisce e se ne va.
“Sei sicura?”
Ti guardo, ti accarezzo una guancia e scendo senza dire nulla.
Arrivo al piano di sotto e mi reco in salone, dove  ti vedo…
Ti mostro la mia indifferenza totale, ma sappi che nel mio cuore alberga l’odio.
“O…oscar…”
“Ciao…”
“Ti…ti trovo bene…”
La rabbia ribolle nel sangue e ti aggredisco subito.
“Senti falla finita di dire altre menzogne e arriva al punto.”
Sgrani gli occhi e ti accasci sul pavimento piangendo.
“Perdonami! Non avrei dovuto dirti quelle cose , mentirti ,scappare in Svezia!”
“Io non avrei dovuto crederti, ma non tutto è possibile nella vita.”
Sono fredda con te , sei stato capace di ghiacciarmi il cuore sai?
Per te io ero un enigma, ero la quiete, ma tu non sapevi che io ero solo la pace prima della tempesta.
“Ti prego non mi trattare così.”
 
“Preferisco essere considerata acida invece che dolce, permalosa invece che sensibile, antipatica invece che amichevole. Ecco, in questo modo io mi riparo dalle fregature. Solo adesso l’ho capito.”
Ti alzi, ti avvicini a me e mi chiedi:
“Quanto dolore ti ho recato?”
E qui sento che posso sfogarmi.
“Tutto quel dolore che una persona non osa neanche credere.”
Le lacrime ti escono ancora più copiose.
Restiamo un po’ in silenzio , ma ad un tratto la tua voce rompe la quiete delle nostre anime.
“T...ti prego, fammela vedere.”
Adesso il dolore diventa sordo , muto, triste. Come pensi che io possa farti vedere tua figlia Hans dopo quello che mi hai fatto? Anzi , dopo quello che le hai fatto?
“Scordatelo.”
“Ti prego ,ho viaggiato dieci giorni per vederla!”
“Ti ho detto di no!”
“Ti prego , ti prego, ormai sei una madre Oscar , come ti sentiresti se non ti facessero vedere tua figlia?”
Questa domanda mi scuote molto, ormai non riesco ad immaginare una vita senza di lei.
“Non riesco neanche ad immaginarlo…”
“Ti prego Oscar… ti prego…”
La mia bontà si fa più grande di me ed esplode dal mio corpo.
“Va bene dannazione!”
Vedo i tuoi occhi sgranarsi e mi pare di scorgere anche un sorriso.
“Grazie…”
“Ma per poco tempo! Che sia chiaro!”
 
Saliamo le scale ed entriamo nella mia stanza , dove è presente la culla di Marguerite. Chiedo ad Andrè di uscire, non veglio che mi veda così debole.
 
Rimaniamo soli Hans, proprio come qualche mese fa , solo che adesso le circostanze sono ben diverse.
“Prendila…è nella culla.”
Stai tremando. Ti avvicini alla culla e scoppi in lacrime appena vedi la piccola.
Non sai come prenderla , si vede e allora vengo li e te la porgo.
E a quel punto scoppi in tutta la tua debolezza.
Le prendi una manina e la baci , poi fai la stessa cosa con i suoi piedini e la sua minuscola testa.
“E’.. è bellissima… ha i miei occhi!”
La culli e la tieni stretta a te , come un tesoro inestimabile.
“Oscar…?”
“Si?”
“Sposami… può sembrare assurdo, ma facciamolo almeno per la piccola.”
Il cuore si ferma. Perché mi vuoi vedere soffrire? Non ti è bastato ciò che mi hai fatto?
Saremmo potuti essere una famiglia perfetta Hans , ma a causa delle tue bugie e del tuo egoismo non è potuto accadere.
“Non esiste, io non ti amo più, è finito quel periodo ormai.”
“Neanche per nostra figlia?”
“Ho sacrificato tutto per lei, ma adesso ho diritto anche io a vivere.”
Già, anche io ho diritto a vivere.
“Allora come posso vedere la bambina Oscar?”
Io non vorrei fartela vedere più Hans, ma il mio cuore di madre mi dice di fare il contrario.
“Potrai vederla una volta alla settimana, non di più…”
I tuoi occhi si illuminano.
“Grazie Oscar… grazie davvero.”
Ti regalo l’ultimo dei miei amari sorrisi per te.
“Ascolta hai deciso il secondo nome?”
“Non ancora…perché?”
“Lo posso scegliere io?”
Ti guardo e poi abbasso la testa annuendo.
“Sophie… come mia sorella”
Io Oscar Francois De Jarjayes , mi sono arresa davanti ad un uomo che mi ha fatto soffrire, ma che non mi odia. Io ho pensato di odiarlo, ma non posso farlo , perché lui mi ha dato te, mi ha dato il vero senso della vita… tu.
Adesso so che esiste la felicità piccina mia… la mia siete tu ed Andrè.
Questo è un giorno particolare, oggi hai conosciuto il tuo papà e da oggi comincerai a capire cosa sia l’amore e che prima di trovare la strada giusta ce ne saranno  altre difficili e tortuose da affrontare , perché è questa la vita… questo è l’amore …
L’amore è dolore , fragilità e serenità.
Già questo è l’amore … mia piccola Marguerite Sophie Von Fersen .

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Ti sto cullando Marguerite . Ho il paradiso tra le mie braccia .
Tu , così perfetta, così piccola, ma così piena d’amore …la mia piccola Marguerite , il mio piccolo amore…
Hai già tre mesi amore mio. Il tempo sta passando velocemente ed io me ne sto rendendo conto solo adesso che ti vedo crescere sempre di più.
Purtroppo , non mi è concesso vederti tutti i giorni piccola mia , e forse proprio per questo mi sembra che tu stia crescendo troppo in fretta.
Ma forse è giusto così… la mamma è stata pure troppo clemente piccina. Dopo tutto quello che le ho fatto, dopo tutto  il dolore che le ho procurato , mi ha permesso comunque di vederti . certo una volta a settimana non è tanto, anzi forse non è nulla, ma al solo pensiero di non poterti avere tra le mie braccia per un solo minuto, un giorno mi sembra un’eternità…
“Si è addormentata?”
Mi giro nell’udire la tua voce…
Eccoti li Oscar, poggiata allo stipite della porta.
“Si…è dolcissima”
Annuisci… le cose sono cambiate tra di noi. Adesso ,guardandoti riesco a percepire che i tuoi occhi non sono più pieni di ribrezzo e di odio, ma solo di una collera che è andata ad affievolirsi nel tempo…
“Dammela.. la metto nella culla”
“no , lascia fare a me…”
Allora mi alzo , poso un lieve bacio sulla testa lanuginosa di mia figlia e la metto nella sua culla, persa nella sua valle di sogni.
Non riesco ancora a credere di essere padre…
Osservo la mia bambina dormire beatamente … è bellissima: quella pelle così pura e candida, quei capelli color del grano e quegli occhi meravigliosi, che pur essendo così simili ai miei, sono così diversi, si, perché i loro , a differenza mia , lanciano un messaggio di purezza e amore.
“Sta diventando bellissima…”
Mi giro , ti vedo sorridere.
“Si è vero”
ti avvicini alla culla, prendi una sedia e ti metti accanto a nostra figlia, donandole mille carezze sulla sua pelle di velluto.
Sei una mamma perfetta, dedichi tutto il tuo tempo a lei…e ad Andrè .
Mi hai detto della vostra relazione…
Vederti tra le braccia di un altro uomo Oscar, mi ha fatto impazzire sai?
Sei stata mia per un periodo che mi è sembrato interminabile, ma sono felice allo stesso tempo  perché adesso anche tu sai cosa voglia dire essere ricambiati in amore… con sincerità.
“Sua maestà mi ha chiesto di portare la bimba a palazzo…”
Sgrano gli occhi…
“E tu cosa le hai detto?”
“Non le ho ancora dato una risposta, Hans “
“Tu…la vuoi veramente portare?”
Fai no con la testa… vedo delle lacrime solcare il tuo volto. Mi avvicino a te e provo a rassicurarti un po’.
“Se la portassi a corte ,mia figlia non sarebbe al sicuro”
“Perché?”
“perché sarebbe l’argomento principale dei pettegolezzi a Versailles.”
Abbasso la testa… ormai sono mesi che si parla della bambina a corte, almeno così mi hai detto…le notizie corrono velocemente e non ci è voluto molto perché si sapesse che il comandante Oscar attendeva un figlio al di fuori del matrimonio…
Per non parlare poi di quando è nata Marguerite… è da quando sono tornato dalla Svezia che te e la bambina siete l’argomento principale di tutte le dame di corte.
“Lo so Oscar, ma questa questione va affrontata…”
“E’ facile per te parlare…tu non sei sulle bocche di tutta la reggia…”
“Lo sono stato per anni… ma questo non mi ha certo impedito di stare accanto alla regina!”
Ti giri, hai il fuoco negli occhi lo vedo.
“Ti ricordo che sei scappato due volte a causa delle malelingue! Te lo sei già scordato?!”
Come potrei farlo, come potrei dimenticarmi di quegli anni trascorsi lontani dal mio amore… come potrei, ma io non l’ho fatto per me , l’ho fatto per lei ,Oscar, possibile che tu non voglia capire?
“Lo ricordo bene, ma non l’ho fatto per me , era per proteggere lei!”
“Anche io voglio proteggere mia figlia!”
“Anch’io vorrei ma la situazione era ben diversa… lei è la regina di Francia”
“E ovviamente per te la regina di Francia è più importante di tua figlia vero?”
Rimango sconvolto dalle tue parole, sai che le due situazioni sono completamente diverse , ma è l’amore per la bambina che ti ha costretto a parlare così, o sono davvero i tuoi pensieri?
“Oscar…”
Stai piangendo da quando è nata Marguerite si diventata molto più vulnerabile.
“Non volevo dirlo sul serio…”
“Dimmi Oscar… dimmi come posso proteggere mia figlia , dimmelo ed io lo farò…”
“Non lo so…”
“Adesso ti lascio un po’ sola, hai bisogno di riflettere ancora un po’…”
Mi avvicino alla porta, ma sento la tua voce chiamarmi, mi giro e ti guardo.
“Hans… da quant’è che non vai d sua maestà?”
Ormai è un mese che non vado da lei Oscar… un mese senza di lei è come un anno senza pioggia, un anno secco ed insipido…
“Un mese…”
“Vai da lei domani…mi ha chiesto di te”
“Va bene…ah Oscar?”
“Si?”
“Riprenderai il servizio militare?”
Sgrani gli occhi, non ti aspettavi questa domanda…
“Non…non lo so , la bambina è ancora così piccola e sto ancora allattando…”
“Capisco…io vado Oscar, ci vediamo la settimana prossima…”
Mi avvicino a mia figlia e le porgo un bacio sulla testa.
“ci vediamo la settimana prossima” le sussurro a lei sue minuscole orecchie.
“Ciao…”
Mi dici tu non dando troppo peso al fatto che me stia andando…
Tutto quello che vi sta capitando è solo colpa mia Oscar, te e la bimba non avete diritto ad essere insultate dalla corte… io sono l’artefice della tua attuale sofferenza , ma adesso devo saper rimediare ai miei errori… si domani lo farò Oscar… te lo prometto, anzi ve lo prometto…domani sarà tutto finito.
 
 
Angolo dell’autrice:
Salve…non mi menate per il ritardo ma la scuola, la poca ispirazione e altri problemi mi hanno tenuto moooolto lontana da questa storia… comuuuunque Andrè non lo vediamo ormai da un bel po’ di capitoli, ma già che ci sono, vi anticipo che nel prossimo parlerà Oscar , ma in quello seguente al prossimo Andreuccio sarà tutto vostro ; ) a presto! 

p.s ho ripostato il capitolo a causa di una piccola revisione grammaticale ;)

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Apro gli occhi, lentamente… ti vedo accanto a me Andrè , mi stai guardando.
“Buongiorno…”
La tua voce è così inebriante amore mio…
“Buongiorno a te”
Ti bacio
“Adesso si che lo è”
Ti sorrido e continuo a baciarti. Siamo coperti da un solo velo di lenzuolo che mi lascia percepire a pieno tutti i lineamenti del tuo corpo. siamo stati insieme questa notte, ci siamo amati…ancora una volta.
Mi baci sul collo, per poi scendere verso i miei seni, ma a quel punto ti fermo.
“Andrè, basta”
Ti stacchi da me con uno sguardo interrogativo.
“E’ tardi ,tra poco la bambina si sveglierà e tua nonna verrà qui…”
Mi dai una bacio sulla fronte e mi stringi a te
“Lo sai che non ne avrò mai abbastanza di te”
“La stessa cosa vale per me”
Ti vedo alzarti dal letto e rivestirti
Quanto ti amo Andrè, capisci anche tu quello che provo amore mio? Provi anche tu la sensazione di ardore che sento al cuore quando ti vedo, quando ti bacio?
Ma cosa dico? Non dovrei minimamente pensarle certe cose… ma sai tutto questo amore che provo per te mi fa pensare, mi fa pensare a quanto io sia stata cieca e a quanto bisognosa d’amore io fossi…perché solo adesso mi rendo conto che a forza di cercarlo l’amore lo si perde e  a volte, lo si insegue così tanto che non ci si accorge di quanto sia vicino.
Già, eri così vicino Andrè… ma io non ti vedevo, avevo occhi solo per lui, solo per Fersen, che non ha mai avuto occhi per me, ma solo per sua maestà…
Penso al nostro discorso di ieri…
Sto sbagliando io? Che provo solo a proteggere mia figlia dalla gente
Sbagli tu? Che relazioni nostra figlia con la regina di Francia?
O sbagliamo insieme?
Mi butto sul letto, assorta da una marea di pensieri…
“A che pensi?”
“A tante cose…”
Ti siedi sul letto accanto a me
“tipo?”
“…sto pensando a ciò che è successo ieri…con Fersen”
Sbuffi, ogni volta che si parla di lui, ti innervosisci
“La devi smettere di pensare a ciò che ha detto quel…quel…”
Stringi i pugni mentre parli di lui, sembra quasi che il tuo odio sia ancora più grande del mio… e forse è così. Io dopotutto sono riuscita a domare questa sensazione di ira che si irradiava in me appena qualcuno lo nominava, tu invece ancora non ce la fai a perdonarlo.
Vengo dietro di te e ti cingo le spalle…
“Non fare così…”
Mi prendi una mano e la baci.
Ad un tratto , un lieve pianto, debole come quello di un uccellino si fa strada tra nostri tristi pensieri spazzandoli via dalle nostre menti.
Mi avvicino alla culla, dove ci sei tu bimba mia…
Ogni tanto mi chiedo se il signore un giorno mi abbia guardato nel cuore e abbia visto tutta quella sofferenza che esso racchiudeva al suo interno e mi abbia fatto dono di te per lenire tutto il mio dolore.
Ti prendo tra le braccia.
“Buongiorno…”
Le dici dandole un bacio sulla testolina.
“Adesso vai… se dovesse arrivare tua nonna, non so cosa potrebbe accadere”
Mi baci un’ultima volta e ti dirigi verso la porta
“Ci vediamo di sotto per la colazione”
Mi dici prima di scendere.
“Va bene…”
Sento la porta chiudersi. Finalmente sole piccola mia.
“Già affamata di prima mattina tu?”
Ti do un bacio sulla fronte e ti cullo un po’
Sono passati già tre mesi da quando sei nata, ed io ancora non riesco a realizzare che tu sia qui con me
Dal primo momento che ti vidi, ti amai con un'intensità alla quale, la vita, fino ad allora, non mi aveva preparata....non mi aveva fatto conoscere.
Ma ora quest’amore mi sembra così naturale sai? Non ho più paura di amare adesso.
“Adesso fammi vestire piccola, così possiamo scendere.”
Ti metto nella culla ed inizio a vestirmi, per prepararmi all’inizio di un’altra giornata misteriosa.
***
“Buongiorno cara”
Vedo mia nonna sorridermi.
“Buongiorno”
“Oscar, tuo padre mi ha riferito che ha urgente bisogno di parlarti…”
La guardo incuriosita
“Sai qualcosa a riguardo?”
“No…dai a me la bambina, tu vai.”
Sospiro. La curiosità mi sta corrodendo.
“Va bene.”
Porgo la bambina a mia nonna e mi dirigo verso lo studio di mio padre.
Busso e all’improvviso sento la sua voce che mi invita ad entrare.
“Padre?”
E’ in piedi , davanti alla finestra, sta fumando la sua pipa, ha l’aria preoccupata.
“Siediti…”
“C’è qualche problema?”
Mi guarda…
“Oggi a corte è successo un avvenimento che ha creato molto scandalo a corte”
“Riguarda me?”
Chiedo titubante.
“…si”
“Da mesi non si fa che parlare di me a corte padre… non capisco quale sia il vero problema…”
Lo dico stringendo i pugni dalla rabbia.

“Si ma questa volta non si tratta solamente di te e la bambina…”
Inizio a sudare freddo…
“e di chi si tratta allora?”
Sento una potente stretta alla gola , che mi sta soffocando sempre di più…
“…..Del conte di Fersen.”
Il cuore smette di battere , la mente di pensare…
Come hanno fatto a sapere?
“cosa si dice?!”
Sono fuori si me, non riesco più a controllarmi.
“Si dice che la bambina sia sua…”
Vedo lo sguardo di mio padre abbassarsi. Lui sa come stanno le cose, gliel’ho dovuto dire quella sera che Hans venne a farci visita dopo la nascita della bambina.
“Come hanno fatto a sapere?!”
Fa un respiro profondo mio padre e mi guarda, senza parlare…
“Coraggio! Parlate!”
Non ho mai urlato contro a mio padre in questo modo, ma è di mia figlia che si tratta…
“Oscar…cercherò di essere il più schietto possibile…”
“Se volete essere chiaro con me ,allora parlate! Adesso!”
La tensione sale… gli sguardi si incrociano…
“Il conte di Fersen ha richiesto un’udienza privata a sua maestà la regina e…e le ha raccontato la verità”
Il sangue si gela. Non può essere vero… non può aver detto alla donna che ama tutto ciò che mi ha fatto… no.
“c…come lo sapete voi?”
“Me lo ha riferito sua maestà. stamattina presto, mi ero recato a Versailles a causa di una convocazione  per ordine della regina. appena la vidi notai le sue lacrime… mi avvicinai e le chiesi la ragione di tale disagio e lei mi disse tutto senza lasciarmi fare troppe domande “
Sento le lacrime bussare violentemente ai miei occhi. perchè devo essere sempre la causa di un dolore? Perché?
“E come si è divulgata la notizia?”
Sospira.
“Non ne ho idea… comunque la regina , spera di vederti il più presto possibile…per discutere della situazione.”
“Andrò subito…”
 Annuisce e mi guarda. Chissà cosa prova adesso mio padre. Chissà se prova delusione nei miei confronti, chissà se mi disprezza per aver fatto soffrire le regina in questa maniera. Chissà invece se mi ammira per il mio coraggio e la mia risolutezza… non l’ho mai capito…
“Verrò con te”
“No! Devo sbrigarmela da sola e…e ho delle cose da dire a sua maestà…”
“Fa come vuoi Oscar, non ti dirò cosa è giusto e cosa è sbagliato…”
Annuisco per poi alzarmi ed andarmene dal suo studio…
Gli occhi si appannano di lacrime, che non posso fare a meno di versare, mia nonna mi guarda incuriosita.
“Bambina che è successo?”
Mi chiede preoccupata
“Non ho tempo nonna ,ti spiegherò dopo.”
Salgo in camera mia e mi preparo…metto la divisa,e prendo il cavallo… Si, sono pronta …sono pronta  per fare i conti con la verità.
 Angolo dell’autrice:
Saaaalveeee allora il capitolo è finalmeeente qui. Ci ho messo tanto lo so, ma le vacanze mi hanno mooolto distratta.
Spero di poter leggere le vostre recensioni e a presto!!!
 
 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Monto Cesar e corro al galoppo verso la reggia.
Come ha potuto? Come ha potuto dire tutto alla regina?
Quella povera donna innamorata , presa da quel sentimento così potente, tanto da far male al cuore.
Quanto dolore starà provando, quanta delusione, quanto stupore…
Non poteva certo immaginare che il suo amante avesse avuto una figlia dalla persona di cui lei si fidava di più , dalla persona che lei credeva più saggia e forse meno ingenua…
Perché riesco a far soffrire sempre chi mi sta attorno, nonostante la mia volontà?
Perché in questo ultimo periodo sono la causa principale del dolore di qualcuno?
***
Arrivo alla reggia…
Vedo lo stupore negl’occhi della gente. Erano mesi che non mi vedevano… non vengo a versailles da molto tempo e i miei “colloqui” con la regina sono avvenuti solamente tramite delle lettere. Non so neanche io il perché di questa mia ritirata, forse è stato il timore di sentire dei pettegolezzi su mia figlia. Non mi è mai importato delle malelingue espresse sul mio conto, ma da quando ho avuto la bambina , il mio carattere si è evoluto e ha sviluppato un’apprensione che non avrei mai creduto di avere.
Vedo il conte de Mercy e mi dirigo da lui.
“Comandante Oscar!”
Noto un certo stupor nei suoi occhi…
Faccio un lieve sorriso
“Conte de Mercy”
“Che onore rivedervi a corte, cosa vi ha portato alla reggia?”
“Sua Maestà la regina ha chiesto di vedermi…potete condurmi da lei?”
“certamente”
Passiamo per i lunghi corridoi di Versailles, dopo tutto questo tempo è come se la stessi vedendo per la prima volta…
Vedo il conte entrare nella stanza in cui c’è sua maestà… l’ansia comincia a salire, il sudore scende… cosa le dirò? Come potrò giustificarmi? Come potrò dirle che ho amato infinitamente l’uomo per cui lei è stata disposta ad entrare nel tunnel dei pettegolezzi e delle malelingue?  Come potrò dirle che è grazie a tutta quella passione che è nata Marguerite?
La porta si apre, il cuore smette di battere…
“entrate”
Annuisco… mi faccio coraggio ed entro… e la vedo, li seduta su una sedia, in lacrime.
Mi si stringe il cuore a questa veduta.
Sento le lacrime bussare ai miei occhi…
“M…maesta”
Mi inchino dinanzi a lei.
“Oscar…che piacere rivedervi”
Mi parla con le lacrime agli occhi
Non riesco a dire nulla, non riesco ad alzarmi…piango, piango ancora , mi sono sempre mostrata forte in sua presenza, dovevo essere il suo sostegno, la sua protezione…ma adesso, adesso cosa sono?
“Maestà io…”
Mi viene vicino e mi tende la mano, la prendo e mi alzo…
“maestà io…io vi chiedo perdono.”
Mi sorride…
“Sediamoci Oscar…abbiamo molto di cui parlare…”
Ci sediamo su un divanetto.
La osservo, la vedo più invecchiata. Chissà quanto dolore ha provato in questi mesi…
Senza l’uomo che ama o forse amava, sapendo che lui ha tradito il suo amore e sapendo che io, ho tradito involontariamente la sua fiducia…
“Oscar…io…vorrei solamente sapere la verità…”
 
Abbasso nuovamente lo sguardo…non ce la faccio a dirgli tutto, non posso…
“Maestà io…io non so da dove cominciare.”
“Rispondete ad una mia domanda…voi lo avete amato davvero?”
Un colpo al cuore… si l’ho amato… l’ho amato tanto, ma tutto questo mio sentimento è stato inutile… si è riversato contro di me in modo negativo…
“Si…l’ho amato tanto…perdonatemi io…”
“shh… non si può chiedere perdono per aver amato qualcuno.”
“Ma lui…lui amava voi ed io…io gli ho creduto e nonostante sapessi del sentimento che vi legava io ho continuato a vederlo, ad amarlo e me ne pento maestà, me ne pento in modo inesorabile!”
Abbassa lo sguardo e sospira…
“Se lui mi avesse amato veramente Oscar, non sarebbe mai venuto con voi… e se fosse stato un uomo con dei sentimenti, come credevo che fosse,  non vi avrebbe mai abbandonato nelle vostre…condizioni.”
Sento le lacrime aumentare a questa affermazione
“E pensare che l’ho amato così tanto….”
Scoppia in singhiozzi… vorrei tanto poterle dire che non è così.
Che lui ha un cuore, dei sentimenti… ma non posso… non posso, perché un uomo che abbandona la donna che lo sta per rendere padre , non è un vero uomo , ma un codardo senza un briciolo di sentimento.
Continuo a non parlare, ormai è inutile…
“Sapete Oscar, stamattina dopo mesi, si è presentato a corte e mi ha detto tutto…all’inizio pensavo che fosse uno scherzo , ma poi la sua espressione seria e addolorata che aveva mi hanno convinto che non era così... quanto avete sofferto amica mia? Quanto?”
La lacrime scendono copiosamente dal mio viso… se ripenso a tutto quel dolore, mi ritorna la rabbia che provai verso di lui in quel momento che mi disse che non era pronto per avere questa bimba…che era meglio che abortissi…
“Tanto maestà…. Tanto.”
“E la bambina Oscar, come sta la piccola?”
Sorrido nell’immaginarla nella sua culla…
“Sta bene…cresce sempre più sana e forte…è bellissima”
“Sembrate felice…dopo tanti anni.”
Ed è così maestà… sono felice…adesso so per certo che c’è una persona al mondo che mi ama che non smetterà mai di farlo…
“Si…provo tanta felicità maestà…tanta.”
“Vorrei tanto vedere la bambina Oscar…già ve ne ho fatto richiesta…perché non la portate?”
Mi irrigidisco…
“vedete maestà… io non me la sento…non voglio che appena la gente veda la bambina cominci a sghignazzare… purtroppo so come vanno queste cose,ho cercato di fermarle per anni senza risultato…”
“Oscar…questo fa parte del gioco…dovrete superare questa cosa prima o poi…se non è oggi sarà domani…”
La osservo perplessa… forse ha ragione, dovrei smetterla con tutte queste paranoie…
“Forse avete ragione…”
“Vedrete Oscar, dopo vi sentirete meglio…”
Le sorrido… è sempre stata comprensiva con me …
“Sapete Oscar vorrei solo strappare in tanti pezzi  il mio cuore...ormai ho paura dell'amore.non voglio più soffrire per questo non voglio più un cuore. non voglio più amare.(1)”
Sorrido e  le prendo la mano.
“Maestà, voi non ne sareste capace…avete troppa bontà d’animo.”
“Si, ma al suo pensiero Oscar, io sto male, perché è triste sapere che l’unica persona che ami è la stessa che ti sta facendo soffrire ed io non posso soffrire per tutta la vita…non posso, non lo merito.”
E’ vero…non lo meritate, ma non si può tornare indietro, non si può evitare di amare una persona se è destino…
“Maestà meglio soffrire per i sentimenti…che gioire senza averli…”
Ed è così… è meglio avere dei sentimenti che non averli, è meglio soffrire per amore che non soffrire per nulla…perché sono i sentimenti che rendono migliori di ciò che siamo, perché è l’amore che ci porta a vivere giorno dopo giorno…
 
 
 
Angolo dell’autrice:
salve a tutti!!!! Eccomi qua come promesso con un po’ più di costanza, di andrè ancora non c’è traccia , ma lo ritroveremo a breve tranquilli!
Alla prossima!
  1.  È una bellissima frase che trovai qualche tempo fa sul web…l’ho un po’ rimodificata ;) 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Ed anche questo natale è arrivato… sono già passati quattro anni dalla nascita di Marguerite e solo adesso mi rendo conto di quanto sia cresciuta in fretta.
Ormai è una signorina a tutti gli effetti! parla, cammina e riempie le mie giornate di gioia …. Tante cose sono successe… l’ho portata alla reggia , ho riniziato a lavorare, piano piano sta tornando tutto come prima…
Mi sento chiamare:
“Mamma!”
La guardo e le sorrido. è bella la mia bambina…
I capelli color del grano, due occhi di color argento, la bocca carnosa e rossa…
“che c’è piccola?”
“ricordati che oggi dobbiamo fare i biscotti per stasera!”
come ogni vigilia, stasera verranno  mia sorella Hortence con sua figlia Loulou e suo marito. Mi fa piacere vederli, specialmente Hortence, è l’unica sorella con cui mi sia mai confidata , mi ha sempre capita e soprattutto aiutata… quando eravamo più piccole era l’unica tra le mie sorelle che voleva giocare con me, era l’unica che non mi faceva sentire…strana, diversa.
“Certo certo.”
“poi non dimenticarti che oggi ritorna papà!”
Sospiro… e come faccio a dimenticarlo piccina? Dopo  essere stato un anno in Svezia,per risolvere alcune questioni famigliari , Hans ha deciso di tornare in Francia per passare il natale con Marguerite. Inizialmente la cosa non mi ha resa particolarmente felice ma d'altronde è pur sempre suo padre.
“Sei contenta?”
“si…. Però…”
Si fa triste la mia piccina
“che c’è?”
Le chiedo con curiosità.
“Mamma, ma perché te e papà non vi amate, è forse per colpa mia?”
Eccola… la domanda che mi aspettavo già da un po’… come posso dirglielo? Come posso dirle che suo padre non la voleva?che è scappato via per lei? Che mi ha proposto , forze in preda alla paura, di cancellarla come se fosse uno dei più terribili sbagli?
La prendo i braccio e le comincio ad accarezzare il volto.
“Ma no piccola non è colpa tua, ma nostra… sai anche i grandi a volte combinano guai, ma tu sei stata la cosa più bella per noi e non devi assolutamente pensare queste cose”
Sento le sue lacrime bagnarmi il collo…. Povera piccina mia, sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma era inevitabile purtroppo.
“hey piccola non piangere…non ce n’è bisogno”
Le do un bacio sulla guancia…
Sento la porta aprirsi… è Andrè che mi guarda con uno sguardo interrogativo in attesa di risposte.
Gli faccio cenno di venire accanto a noi.
“Hey principessa che hai fatto?”
Le dai una carezza sul viso,sei dolcissimo con lei
“niente di preoccupante”
Ti rispondo
“Senti Marguerite, perché non vai dalla nonna e ti fai fare una bella cioccolata?”
Lei ti sorride e annuisce…la metto  giù e la vedo uscire dalla stanza….
“Allora ,che è successo?”
“Mi ha chiesto perché io ed il padre non ci amiamo e ha pensato che potesse essere per colpa sua”
Incroci le braccia e annuisci. Anche il tuo odio verso Hans è andato ad affievolirsi nel tempo.
“beh, prima o poi te l’avrebbe chiesto”
“si… a volte me ne pento sai?”
“di cosa?”
“Di aver creduto a lui, se non lo avessi fatto Marguerite non starebbe soffrendo…”
Sospiri e serri i pugni, mi stai per dire una cosa che forse neanche tu accetti…
“Beh… se non lo avessi fatto Marguerite neanche ci sarebbe.”
Sorrido
“Chi lo sa…”
“Che intendi dire?”
“Forse non sarebbe stata sua… ma tua.”
“Non so se ti saresti innamorata di me lo stesso sai? O perlomeno non l’avresti capito subito”
Ti guardo interrogativa… dove vuoi arrivare Grandier? Vuoi dire che il mio amore per te è una farsa?
“Che intendi dire scusa?”
“che avresti continuato a pensare a lui e a chiederti cosa sarebbe successo se fossi andata con lui e non avresti avuto tempo per pensare a me…”
Abbasso la testa… quanto dolore ti ho provocato amore mio?
“Quanto dolore ti ho provocato Andrè?”
Mi baci.
“Nessun dolore, amarti è stata, è e sarà sempre la più grande delle gioie amore mio…non scordarlo”
Le nostre bocche si sussurrano parole mute d’amore, sospiri e segreti…
Riesco a sentirlo il tuo amore Andrè… ci riesco.
Mi stacco da te e comincio a guardarti , sei incuriosito
“Perché mi guardi?”
“… volevo chiederti una cosa…”
Mi stringi per la vita.
“Dimmi…”
“a te basta tutto questo?”
“Che vuoi dire?”
“Amarci…in silenzio, come se avessimo commesso un crimine.”
“Io non avrei mai pensato solamente di poter arrivare a questo”
Mi sorridi
“si ma … a me non basta più”
Vorrei diventare tua moglie Andrè… oh come lo vorrei… vorrei solamente vivere insieme a te ed alla nostra bimba…
“Ascolta Andrè io vorrei... vorrei diventare tua moglie. Vorrei che mi portassi in un piccolo villaggio, in una piccola chiesa, dove ci sarà una semplice cerimonia. Ecco Andrè... vorrei solo che mi dicessi che... io diventerò tua moglie.”
Poggio la testa sul tuo petto e sento la tua mano carezzarmi il volto.
“Ma certo Oscar, lo diventerai, è la cosa che più desidero al mondo…. Dovremo aspettare ancora un po’ amore…”
“Ma io non voglio aspettare…non più”
Sento le tue labbra aderire alle mie, le nostre lingue si cercano e si parlano…
Questa è la vita che voglio…solo questa
***
Siamo in salone, ad aspettare gli ospiti. Qua è tutto pronto e Marguerite non vede l’ora di rivedere Hans.
“Oscar!”
“si nonna?”
“potresti darmi una mano a portare questi piatti?”
“Ma certamen…”
Non faccio in tempo a finire la frase che sento bussare alla porta di casa e mia figlia comincia a gridare
“Mamma! Mamma! Hanno bussato! Hanno bussato!”
“Ti aiuterò dopo, vado a vedere chi è”
Mi sorride Nanny… la sua dolcezza non ha paragoni.
“Dai piccola peste vediamo chi è!”
Apro la porta e mi trovo davanti… mia sorella con sua figlia e suo marito.
“Hortence!”
“Oscar!”
Ci abbracciamo.
“mia cara vi trovo benissimo!”
“vi ringrazio sorella, posso dire lo stesso di voi! Loulou, cognato…come state?”
“Bene mia cara…vostra figlia è cresciuta tantissimo!”
Si è aggrappata a me Marguerite, è molto timida con gli altri…nonostante conosca già queste persone
“Non si saluta?”
Le dico dolcemente…
“S…salve…”
“Zia Oscar!!!”
“Ciao Loulou.”
Mia nipote è sempre stata un terremoto! Non capisco da chi possa aver ripreso
“come state zia?”
“Bene grazie ,e tu ?continui sempre a fare danni?”
“non capisco di cosa stiate parlando!”
Dice ridendo… sarà anche una combina guai di primo grado, ma è dotata di un’intelligenza incredibile e di un enorme coraggio.
***
Siamo in salotto…stasera siamo proprio tutti...è una gioia per me vedere mio padre , mia madre e mia sorella accanto a me…
Stiamo aspettando Hans… nel frattempo abbiamo parlato di molte cose… specialmente della situazione attuale in Francia.
le cose non si stanno mettendo bene, il popolo francese si sta ribellando a tutto questo….questa povertà che li sta uccidendo , non solo fisicamente , ma anche psicologicamente, tutto questo lusso di cui noi nobili possiamo usufruire senza dover far nulla…. Perché c’è questa differenza? Perché non possiamo essere tutti uguali?
Sentiamo la porta bussare ancora…
“Mamma mamma! Andiamo questo è sicuramente papà!”
Allora mi alzo e ti prendo tra le braccia…
Andiamo ad aprire e davanti agli occhi mi compare il volto di tuo padre…
“Papà!”
“Principessa!”
Ti prende tra le braccia…siete belli insieme.
“Guarda come sei cresciuta!”
“ciao Hans…”
mi sorridi…
“ciao Oscar!”
Ti osservo Hans… mi hai fatto del male, è vero, forse sei un uomo meschino forse no ma più ti guardo e più il mio cuore ammette che sei un padre perfetto….anzi sai che ti dico…. Forse questo natale insieme non sarà tanto male…
 
 
Angolo dell’autrice:
lo so che mi volete uccidere, ma gli impegni scolastici e la mancanza di ispirazione mi hanno tenuto lontana dal mio racconto…perdono. Comunque vi ho voluto fare un regalino … spero a presto
Alesmiley92

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