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di evilkya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Standing Alone ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2~Always in my mind ***
Capitolo 3: *** Chapter 3~ Escaping ***
Capitolo 4: *** Chapter 4~ Confessions ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ~ Going under ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6~Waiting ***
Capitolo 7: *** Chapter 7~so..kiss me ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8~questions ***
Capitolo 9: *** Chapter 9~ Liar ***
Capitolo 10: *** Chapter 10~possibilities ***
Capitolo 11: *** Chapter 11~clarity ***
Capitolo 12: *** Chapter 12~Angry kiss ***
Capitolo 13: *** Chapter 13~problems ***
Capitolo 14: *** Chapter 14~comebacks ***
Capitolo 15: *** Chapter 15~tears ***
Capitolo 16: *** Chapter 16~choices ***
Capitolo 17: *** Chapter 17~comebacks ***
Capitolo 18: *** Chapter 18~plans ***
Capitolo 19: *** Final Chapter ***



Capitolo 1
*** Standing Alone ***


Capitolo 1 ~ Standing Alone
 
Freddo.
Sentiva freddo, davvero freddo.
Dove si trovava?
Tutto intorno a lui era estraneo, sconosciuto.
Realizzò di essere sdraiato su qualcosa di morbido. Un letto.
A tentoni cercò una coperta, accorgendosi solo in quel momento di essere completamente nudo.
Ecco perché aveva freddo.
Si mise a sedere, coprendosi bene, provando a riconoscere quella camera d’albergo.
Era grande, spaziosa.. di fronte al letto un grande armadio a muro ricoperto di specchi. A sinistra  una vetrata da dove si intravedeva l'alba che stava per svegliare Seoul. A destra, una porta socchiusa.
Ma di chi era quella stanza? Forse il proprietario si trovava proprio li, nel letto affianco lui.
Aveva quasi paura a girarsi, ma lo fece.
Vuoto.
A parte lui non c’era nessuno.
Con il cuore che andava a mille, cercò di ricordare cosa fosse successo la notte passata.
C’era una riunione. Aveva incontrato amici che non vedeva da tempo. Amici che gli erano mancati davvero tanto.
Presi dall’euforia, avevano bevuto. Troppo.
Poi… il nulla. Solo quella stanza d’albergo.
Ancora una volta diede uno sguardo intono a se. A terra giacevano degli indumenti… erano i suoi.
Li osservava da lontano, senza spostare nulla, come se fosse stato necessario lasciare tutto com’era.
Perché non ricordava assolutamente niente?
Era già successo altre volte che si fosse ubriacato tanto da stare male, ma non gli era mai capitato di avere un’amnesia. Era spaventato. Voleva andare via… ma allo stesso tempo non riusciva a muoversi.
Si distese nuovamente chiudendo gli occhi.
Doveva ricordare.
Cercò quindi di riportare la sua mente al giorno precedente…
 
 
Quel giorno si era alzato presto. Non era riuscito a dormire dall’eccitazione. In verità non dormiva da una settimana, da quando era arrivata quella lettera.
La prese ancora una volta in mano: solo tenendola stretta tra le dita sentiva che era vera, che non era frutto della sua fantasia.
La rilesse. Erano davvero poche righe ma erano bastate per renderlo l’uomo più felice della terra.
 
Ciao a tutti. Come va? Vi scrivo per proporvi un incontro. Lo so che è difficile conciliare gli impegni di tutti e 15 ma da quel che ho sentito siamo tutti a Seoul, quindi quale migliore occasione?
L’appuntamento è tra una settimana. Stesso posto, stessa ora. Come ai vecchi tempi. Non sono ammesse scuse ed ogni assenza sarà pagata amara. Non voglio nessun cenno di assenso, tanto sono sicuro che nessuno oserà contraddirmi. Proprio come ai vecchi tempi.
Heechul.
 
Rise tra sé e sé. L’amico non era cambiato per nulla.
Da quando i Super Junior si erano sciolti 5 anni prima avevano avuto rare occasioni per incontrarsi, e mai tutti e 15.
Dopo lo scioglimento della band tutti avevano preso strade diverse. Alcuni si erano dedicati a carriere da solisti, altri si erano invece concentrati sulla recitazione e altri ancora si erano ritirati dalle scene, come lui.
Tutti troppo impegnati per incontrarsi spesso, avevano pian piano perso i contatti. Venivano a conoscenza della vita, artistica e non, sugli altri leggendo i giornali.
A dire il vero trovava il tutto alquanto squallido: avevano o no condiviso la loro vita per 10 anni?
Quella rimpatriata ci voleva proprio. Sperava che una volta rivisti, tutto il tempo in cui erano stati lontani sarebbe svanito, e tutto sarebbe tornato come prima. Anche se solo per una sera.
Con quella speranza uscì di casa. Raggiunse il luogo dell’appuntamento e vi trovò già Heechul con Hangeng. Da quel che sapeva, i due abitavano insieme in Cina. Era davvero felice per loro. Ma soprattutto li invidiava per il loro coraggio... ne avevano passate davvero tante.
Il tempo di salutarli e pian piano arrivarono anche gli altri.
Ma i suoi occhi cercavano solo una persona e una volta trovata non riuscì più a staccare lo sguardo dal suo viso: i suoi occhi, le sue labbra..quanto gli erano mancati?
Erano stati compagni di stanza per molto tempo, erano stati migliori amici e la lontananza per un po’ non aveva scalfito la loro unione.
Ma le cose cambiano.
Le ore al telefono erano diventati minuti. Gli incontri erano diventati sempre più radi.
Ormai erano quasi due anni che non si vedevano.
Ed ora che l'aveva davanti a se non riusciva a concentrarsi su nulla, tutto gravitava intorno a lui.
Non lo aveva mai desiderato così tanto. Nemmeno quando dormivano nella stessa stanza. Nemmeno quando l’altro gli rivolgeva quello sguardo dolce e allo stesso tempo malizioso.
Quanto lo aveva agognato...
 
Forse era stata proprio quella frustrazione che lo aveva spinto a bere così tanto, la sera prima.
E ora non ce la faceva più a stare su quel letto freddo da solo.
Gli girava la testa.
Voleva ricordare.
Doveva ricordare...
Si alzò di scatto e si diresse verso la porta che dava su un piccolo salone, aprendola.
Ma la stanza in cui si ritrovò era altrettanto vuota e fredda.
Frustrato, iniziò a camminare verso il divano posizionato vicino al muro immacolato, quando gli venne in mente qualcosa.
Un flash gli balenò davanti agli occhi, seguito immediatamente da un altro...e un altro. E un altro ancora.
Fin quando tutta la notte passata fu di nuovo chiara e nitida nella sua memoria..
 
 
Era notte inoltrata ed ormai erano tutti fuori dal locale, che era in via di chiusura. La serata ormai era finita. Tutti erano un po’ brilli e un po’ tristi. Sapevano che sarebbe passato molto tempo prima che fossero riusciti ad incontrarsi di nuovo.
Ma mentre si stava avviando per chiamare un taxi, una mano, la sua mano, lo bloccò.
 
Non ci vediamo da troppo. E’ ancora presto. Perché non vieni a bere qualcosa da me. Ho preso una camera in un hotel qui vicino.
 
Tutto stava andando secondo le sue più rosee aspettative.
Anzi, era molto più di quanto avesse sperato.
Il tragitto in macchina fu breve, giusto il tempo di aggiornarsi sulle ultime novità: era grato che nonostante tutto quel tempo divisi, riuscissero a parlare così naturalmente.
Ma anche se fuori appariva calmo e composto, dentro di se' non riusciva a fermare la sua eccitazione. La voglia di averlo si faceva sempre più prepotente nei suoi pensieri. Faceva fatica a rispondere in maniera lucida alle sue domande.
In ascensore la situazione peggiorò. Non riusciva più a tenere a freno i suoi istinti, amplificati, tra l'altro, dall’alcol. Ma mentre cercava di valutare se era meglio tornare a casa o continuare la serata e resistere a quella "tortura", l’altro lo afferrò con decisione, alzandogli il mento e posando le labbra contro le sue, con decisione.
Non sapeva cosa fare. Era in estasi.
Dischiuse le labbra per rispondere al bacio, che iniziò dolce, delicato, per poi diventare più energico quasi rabbioso.
E in quell’istante capì che anche l’altro lo desiderava, almeno quanto lo desiderava lui.
Le porte dell’ascensore si aprirono e i due, senza staccarsi, si avviarono nella stanza, dove erano stati insieme tutta la notte…
 
 
I ricordi passarono nella sua mente più vividi che mai. I baci, le carezze… Ed ora che tutto era chiaro, voleva solo trovarlo. Voleva stringerlo di nuovo a sé, essere di nuovo suo..
Così chiamò il suo nome, ma non ottenne risposta. Allora provò a chiamarlo di nuovo, più forte. Magari l'altro era sotto la doccia e non riusciva a sentirlo.
Sorridendo, aprì la porta del bagno, pronto a rivederlo ma anche questo, come tutto il resto, era vuoto.
In ansia, ritornò nel salottino continuando a chiamare invano il suo nome, cercando con tutte le sue forse di scacciare ormai la palese realtà. L’altro se ne era andato.
Le lacrime iniziarono a scendere… no, non doveva piangere.
Tremando, raccolse i vestiti che erano ancora sul pavimento della camera da letto e li indossò.
Sapevano ancora del suo odore...
Una volta recuperato tutto ciò che era suo, e stava per lasciare quella stanza, qualcosa colpì la sua attenzione. Un biglietto era poggiato sul tavolino.
Lo aprì, tremando sempre più forte.
 
Scusami se me ne vado senza una parola, ma credimi è meglio così.
La notte passata insieme è stata la più bella della mia vita. Non la dimenticherò mai.
Spero di rivederti presto...
Con affetto, Kyu.
 
Era ovvio. Cosa poteva mai aspettarsi? In fondo Kyu non aveva anche una fidanzata ufficiale? Era stato uno stupido a sperare in qualcosa di più.
Rilesse di nuovo il biglietto.
 
Spero di rivederti presto...
 
Sungmin sorrise. Dopo tutto, anche lui sperava di rincontrarlo presto.
Ripiegò con cura il biglietto e lo mise in tasca mentre lasciava per sempre quella stanza con dentro anche un pezzo del suo cuore...

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Capitolo 2
*** Capitolo 2~Always in my mind ***


Capitolo 2~Always in my mind
 
Pioveva.
Già stava piovendo...
Eppure lui era li, sotto la pioggia.
Non si muoveva.
Non si poteva muovere, era come bloccato. Da cosa, da chi. Non lo sapeva.
La pioggia continuava a cadere.
Gli bagnava la testa, i capelli. Le gocce iniziavano a scendere una per una sul suo volto...sulla sua schiena.
Erano ormai dappertutto.
Alzò la testa. Voleva sentire la pioggia. Voleva che gli bagnasse di più il viso...voleva che gli penetrasse negli occhi...voleva diventare tutt'uno con lei...
Come sarebbe stato se fosse diventato pioggia?
Sarebbe stato fantastico.
Avrebbe viaggiato su una nuvola tutto il giorno. Avrebbe visitato luoghi inesplorati. Avrebbe potuto decidere se cadere o meno.
Sarebbe stato libero...
Da lontano si sentiva chiamare...
Ma non voleva rispondere.
In quel momento si sentiva così stranamente bene...
La voce però si fece più insistente. E lui non poteva più ignorarla.
 
'Kyuhyun!! cavolo ti sto chiamando da due ore. Ma cosa ci fai qui sotto la pioggia, ti vuoi prendere una bronchite? Ma dico, sei impazzito? Che ti è preso all'improvviso? Ti ricordo che tra poche ore hai un concerto'
 
Il suo manager. O forse era meglio dire, quel rompicoglioni del suo manager.
 
'Niente hyung...tutto ok'
 
Andò sotto l'ombrello. Non voleva essere di nuovo rimproverato. Effettivamente non era un buon momento per ammalarsi.
 
'Kyuhyun capisco che sei stressato e che non ce la fai più. Ti prometto che appena il concerto di stasera è finito ti concedo un po' di tregua'
 
'Tregua...significa che mi dai una vacanza?'
 
Disse scherzando.
 
'Se, immagina se mi danno una vacanza', pensò tra se e se Kyuhyun. Era da 5 anni che lavorava senza sosta. Neppure con l'influenza gli avevano dato tregua, di certo lo stress non poteva essere un buon motivo per ottenere un po' di libertà.
In quei momenti, Kyuhyun capiva bene perchè altri avevano abbandonato questo sogno.
In quei momenti, si chiedeva perchè anche lui non ci  aveva ancora rinunciato.
 
'Si. Ti prometto che avrai una vacanza. Piccola però...ho detto che te lo prometto!' rispose il manager vedendo lo sguardo interdetto del ragazzo. Kyuhyun annuì, anche se sinceramente non credeva ad una sola parola. Non più.
Pian piano i due si avviarono alla macchina del manager. Dopo 2 ore c'era concerto. Non era il primo da solo, ma Kyuhyun aveva comunque paura...ma gli piaceva avere paura prima di un concerto. Gli dava la scarica d'adrenalina giusta per fare del meglio...per fare il meglio.
 
'Stasera verrà anche la tua fidanzata?'
 
'Ne dubito'
 
La sua fidanzata. Park Yu Hee. Lei non era davvero la sua fidanzata. Questa cosa però era chiara solo a Kyuhyun e a lei. Il loro era un accordo che portava benefici ad entrambi: il cantante non era più stato assillato dai suoi hyung e lei avrebbe potuto intraprendere una carriera in tv grazie al fatto di 'stare con Kyuhyun dei Super Junior'.  Non si amavano.
O perlomeno, lui non amava lei.
 
'Come mai non viene?'
 
'Ha degli impegni lavorativi'
 
'Che peccato'
 
'Già, un vero peccato'
 
In verità Kyu era contento che non sarebbe potuta andare. Odiava recitare la parte del fidanzato premuroso. Gli dava il voltastomaco.
Le due ore successive passarono in fretta. In un baleno era già sul palco. In un secondo era già finito tutto.
Il dopo concerto era la parte più brutta. Ti senti sfinito, non hai forze. L'adrenalina che fino a quel momento ha pervaso il tuo corpo svanisce, lasciando un senso di vuoto.
Era ormai notte fonda e Kyu era in macchina con il suo hyung che lo stava riaccompagnando in hotel. Non volendo parlare, Kyuhyun si mise le cuffie nelle orecchie, impostando l'i-pod al massimo.
 
'Kyu svegliati, siamo arrivati'
 
Riuscì a sentire la voce del manager che lo chiamava. L'i-pod si era scaricato, ovviamente.
 
'Scusa hyung...allora questa vacanza da quando comincia?'
 
'Ho parlato con i capi. Hanno detto che puoi riposarti, quindi sei ufficialmente in ferie. Per un periodo illimitato...te lo sei meritato. Sono 5 anni che non ti fermi. E anche se lo delle volte siamo un po' duri ma non siamo mostri'
 
Gli disse sorridendo. Sorrise anche lui. Non pensava davvero che erano dei mostri. Non il suo hyung, almeno. In fondo era lui che lo aveva sostenuto e che gli era stato accanto per tutto questo tempo. Era grazie a lui se non era ancora crollato.
 
'Hyung non penso che siete mostri. Un po' duri si, ma vi voglio bene lo stesso. Grazie per la vacanza!'
 
'Kyu mi raccomando anche se sei libero non fare nessuna stronzata. E teniamoci sempre in contatto, ok?'
 
'Si, certo'
 
Certo libertà...limitata.
Kyuhyun stava per uscire dalla macchina quando il suo hyung lo bloccò per un braccio:
 
'Senti Kyu...te lo volevo chiedere già da un po' di tempo. Ma è successo qualcosa quella sera? Da allora non sei più lo stesso'
 
'No hyung...non è successo nulla'
 
'Forse rivedere i tuoi amici dopo tanto tempo...'
 
'Ho detto che non è successo nulla!'
 
Aveva alzato la voce, non voleva...gli dispiaceva.
 
'Scusa non volevo alzare la voce. Sono stanco. E se ci fosse stato qualcosa da dire te l'avrei detta. Non preoccuparti'
 
Era chiaro che era preoccupato, ma annuì e lo lasciò andare lo stesso.
Finalmente.
 
Steso sul letto della sua camera, Kyuhyun non riusciva a prendere sonno. Ripensava alle parole del suo manager. Certo che da quella sera non era stato più lo stesso. Come avrebbe potuto?
Erano 3 settimane che stava uno schifo.
Ricordava perfettamente tutto di quella sera. Ogni più piccolo particolare.
La cena con gli amici di una vita.
Era stato contento di rivederli, gli mancavano tutti davvero tanto. Ma era stato indeciso fino alla fine, non voleva andarci. Aveva paura.
Era sicuro che li avrebbe incontrato Sungmin. Il suo cuore non vedeva l'ora, mentre la sua mente realista sapeva che incontrarlo era un errore.
Ma alla fine il cuore aveva avuto la meglio (e anche la paura della vendetta di Heechul).
Rivedere Sungmin dopo tanto tempo lo avevo reso immensamente felice. In quel momento tutto era passato in secondo piano, c'era solo lui, lui e basta.
Sapeva che gli era mancato. Glielo si leggeva negli occhi.
A fine serata non voleva che lui andasse via. Non voleva che lo lasciasse di nuovo. Non in quel momento, quando finalmente si eravamo rivisti. Avevano bevuto un po' troppo e la mente non ragionava. Un attimo prima erano in macchina, un attimo dopo sul suo letto d'albergo.
Non credeva possibile che Sungmin provasse quello che provava lui, quello che Kyuhyun aveva sempre provato.
Stare li, così, con lui era la coronazione di un sogno.
Ma si sa, come tutti i sogni anche quello era destinato a finire.
La mattina si era svegliato. L'aveva visto li, nel letto steso nudo accanto a lui.. così bello e indifeso...si era sentito un verme. Cosa aveva fatto? Come aveva potuto? Perchè aveva ceduto?
Era stato un egoista. Irrompere di nuovo così nella sua vita, travolgendola.
Ma era soprattutto spaventato. E se Sungmin si fosse alzato dicendo che si pentiva di tutto? Se avesse dato a lui la colpa di quella notte? Se gli avesse rinfacciato di averlo sedotto?
Non poteva affrontarlo. Non ci riusciva. Così gli scrisse quel biglietto squallido, nascondendosi dietro quelle poche righe, come un ladro.
Ed ora eccoli li. Seduto su quello stesso letto. A pensare di nuovo a lui.
Da 3 settimane era il suo chiodo fisso.
 
Lo voleva vedere.
Ma non poteva.
Voleva stare con lui.
Ma non poteva.
Voleva sentire la sua voce.
Ma non poteva.
Lo voleva.
Ma non poteva.
 
Ad un tratto, squillò il cellulare. Un messaggio. Era la sua 'fidanzata' che gli chiedeva come era andato il concerto.
Non le rispose. Sicuramente lo avrebbe saputo dai giornali. Ciò le bastava.
Si alzò in piedi.
Sapeva che non poteva... ma il problema era che lo voleva.
Decise così di chiamare Min, il suo Min...
Digitò il numero, e con ansia aspettò che squillasse, ma invece rispose una voce metallica..Il cellulare era staccato.
Kyuhyun però non si arrese, digitò un altro numero, quello di casa di Sungmin. Al secondo squillo, gli rispose la mamma:
 
'Salve signora Lee...quanto tempo, sono Kyuhyun...c'è Sungmin?'
 
'Kyu...da quanto tempo!! Vorrei aiutarti ma... no, veramente Min non c'è'
 
'Ah, e sa dove posso trovarlo? Il cellulare è staccato...'
 
'In verità non lo so nemmeno io. Dopo la cena con tutti è tornato, ha fatto la borsa e ha detto che andava via per un po'. Ci ha anche raccomandato di non stare in pensiero. Ma sono un po' preoccupata. Non ha mai fatto una cosa del genere...sinceramente avrei voluto chiamarti, voi eravate così amici.. forse tu sai dov'è andato...'
 
'No, mi dispiace non lo so'
 
'Non fa nulla. Aspetterò. Ti ho visto in tv qualche giorno fa. Sei sempre più bello e bravo. Mi manchi sai, eri diventato come un altro figlio...'
 
'Mi mancate anche voi. Appena posso vi vengo a trovare. Promesso'
 
'Ciao Kyu'
 
Attaccò.
Si sentiva male.
Dove era andato Min?
Lo doveva trovare.
Per la mamma.
Per la famiglia.
E anche per se stesso.
Lo sapeva, continuava a comportarsi da egoista.
Ma si sa...al cuore non si comanda.
 
 
 
Sungmin aprì gli occhi.
Era mattina presto. Un leggero fascio di luce attraversava la stanza colpendolo in pieno volto, impedendogli di dormire.
Decise così di alzarsi dal letto, e di andare a fare una passeggiata nel boschetto che circondava il piccolo cottage, dove si era trasferito da poco.
Per il sentiero aveva trovato qualche frutto. Ne raccolse un po', intenzionato ad usarli per la colazione.
Solo quando il sole di era fatto più caldo, decise di tornare indietro.
Arrivato al cottage, all'uscio, trovò ad aspettarlo una persona.
Era palesemente agitata ma appena lo vide si rabbuiò all'istante.
 
'Dove sei andato?'
 
'Solo a farmi un giro'
 
'Non farlo più senza avvertirmi, mi sono preso un colpo quando non ti ho visto nel letto'
 
Sungmin sorrise e si avvicinò al ragazzo, che aveva ancora il muso, abbracciandolo.
 
'Ok'
 
'Hai promesso di non lasciarmi mai'
 
'Lo so, Hyuk...non ti lascerò mai...te l'ho promesso'
 
Eunhyuk a quelle parole sorrise rilassandosi finalmente tra le sue braccia...
 
 

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Capitolo 3
*** Chapter 3~ Escaping ***


Chapter 3~ Escaping


'Forza entriamo dentro e mangiamo qualcosa. Ho raccolto un po' di frutta per la strada, ti va'?'
 
Chiese Sungmin al ragazzo, sciogliendo l'abbraccio.
 
'Si, hyung, mi va'
 
Rispose il più piccolo sorridendo.
Entrarono così in casa, andando verso la cucina.
 
'Hyuk non ti preoccupare va' pure a cambiarti, ci penso io qui'
 
'Sei sicuro? Non è che vuoi una mano?'
 
'No no, vai su, tranquillo'
 
Dopo aver annuito, Hyuk si girò e si diresse verso un'altra stanza. Sungmin, invece, rimase a fissare la schiena dell'amico per qualche secondo, e, quando non la vide più, sospirò e iniziò a preparare la colazione.
Ormai erano 3 settimane che erano lì...3 settimane che erano isolati dal mondo.
Sungmin ricordava perfettamente come era nata quella situazione.
 
Era appena uscito dall'hotel dove aveva passato la notte con Kyu, quando sul muretto di fronte, aveva visto Eunhyuk in lacrime. Preoccupato, si avvicinò a lui.
 
'Eh Hyuk, che ci fai qui? Perchè stai piangendo? Cos' è successo?'
 
Il piccolo però non riusciva a parlare, guardò il suo hyung, lo abbracciò e iniziò a piangere più forte.
 
'Hyung resta con me, per favore. Non andare via...resta un po' con me'
 
'Certo che non vado da nessuna parte. Dove potrei andare con te in queste condizioni?'
 
Così restarono li per un altro po' di tempo.
Quando Hyuk si riprese, si scusò con  Sungmin che di risposta gli sorrise, chiedendo se ce la facesse a raccontargli cosa fosse successo.
 
'Scusa hyung ma non ce la faccio...mi dispiace davvero tanto. Ora scusami, ti offrirei il pranzo ma ho un appuntamento'
 
'Non devi scusarti. Ricordati solo che anche se non ci siamo visti per un po'di tempo io ti voglio bene come sempre. Per me nulla è cambiato, e puoi raccontarmi tutto quello che vuoi quando vuoi. Sarai per sempre uno dei miei migliori amici. Qualunque cosa accada'
 
Detto questo gli occhi i Sungmin si riempirono di lacrime. Quello che aveva appena detto era dannatamente vero, per quanto le loro strade si fossero divise per lui non era cambiato nulla. L'affetto che provava verso i suoi vecchi compagni era immutato. E ora che li aveva rivisti ne era più consapevole che mai.
Soprattutto per Hyuk, con cui non aveva solo condiviso l'esperienza nella band, ma anche i tanti anni di lavoro precedenti.
Inoltre il peso della nottata si stava facendo sentire. Il biglietto di Kyu in quel momento pesava come un macigno nella tasca posteriore dei suoi jeans.
 
'Hyung grazie, per me è lo stesso. E ho capito che anche a te c'è qualcosa che non va. Lo ti si legge negli occhi. Cosa ti è successo?'
 
La domanda spiazzò Sungmin che non sapeva come rispondere. Cosa avrebbe potuto dire all'amico? Che era stato usato e poi abbandonato dal loro ex compagno?
No...non doveva pensare questo. Non doveva rovinare il ricordo più bello della sua vita con quei pensieri angosciosi. Lui l'aveva saputo perfettamente fin dall'inizio come sarebbero andate a finire le cose.
 
'Hyuk veramente...'
 
Non riusciva a parlare. Voleva piangere,ma non poteva, no in quel momento.
 
'Hyung, io sto andando a parlare con un agente immobiliare per l'acquisto di una cottage fuori città, nel verde. Ho intenzione di lasciare il lavoro per un po' e starmene lì, lontano da tutto. Vuoi venire con me?'
 
Sungmin non ci pensò nemmeno un secondo. Anche lui in quel momento aveva voglia di evadere, di andare lontano da tutto. Lontano dal ricordo di Kyu.
 
'Si, voglio venire'
 
 
'Mmmh che buon odore? Hai fatto l'omelette?'
Quello domanda scostò Sungmin dai suoi ricordi, facendolo concentrare solo sulla loro colazione.
 
'Si, contento?'
 
'Si, lo sai che io adoro l'omelette'
 
Rispose Hyuk con un sorriso a 42 denti.
Sungmin rise anche lui. Gli era tornato il buon umore, meno male non gli piaceva quando l'amico era arrabbiato. Non gli si addiceva per nulla.
 
'Allora' iniziò a dire il più grande 'che si fa oggi?'
 
'Tutto quello che vuoi...' rispose il piccolo, avvicinandosi e posando delicatamente le sue labbra sulle labbra dell'altro.
 
 
Kyuhyun preparò in fretta e furia le valigie. Doveva cercare Sungmin. E doveva farlo subito.
Quando tutto fu pronto, si chiuse la porta alle spalle e scese in garage per prendere la macchina.
Una volta dentro l'abitacolo si sistemò per bene, accese la macchina e partì.
Si, partì...ma dove stava andando?
Non aveva la minima idea di dove cercare il ragazzo. No sapeva da che parte iniziare, non sapeva nemmeno a chi chiedere informazioni.
Gli ultimi anni di silenzio si facevano spazio in quel momento, ricordandogli di come ormai lui non facesse più parte della vita dell'altro.
Ma non poteva non fare nulla. Doveva scusarsi. Doveva chiarire. Doveva rivederlo.
Doveva assolutamente trovarlo.
In quel momento gli venne in mente un'idea.
La mamma di Sungmin aveva detto che era andato via stesso quella sera. Ma lui conosceva bene Sungmin, non se ne sarebbe mai andato via da qualche parte da solo. Quindi prese il telefono e iniziò a comporre il numero dell'unica persona che poteva aiutarlo.
 
'Pronto?'
 
Meno male aveva risposto...
 
'Wookie, sono Kyu. Devo parlarti, è urgente. Sei occupato?'
 
'Kyu...in verità ora sono impegnato. Ma riesco a liberarmi per l'ora di pranzo. Va bene?'
 
'Perfetto. Ci vediamo dopo allora.'
 
Attaccò un po' più sollevato.
Wookie era uno dei pochi con i quali si era sentito abbastanza regolarmente.
Inizialmente i KRY non si erano sciolti, avevano continuato ancora la loro attività
Ma dopo una violenta lite tra Wookie e Yesung il gruppo si sciolse.
I due amici non riuscivano a stare nella stessa stanza insieme senza litigare, e ciò di certo non giovava al gruppo.
La situazione era diventata insostenibile, ogni scusa era buona per rimbeccarsi, per urlare. Lui non conosceva a fondo il motivo di tanto astio, ne lo chiese mai. Ma doveva essere grave, non aveva mai visto Ryeowook così furioso con qualcuno, specialmente con Yesung.
Ad ogni modo, dopo l'ennesima lite, Yesung disse:
 
'Ok, basta, hai vinto tu, me ne vado'
 
Lasciando il gruppo. Lasciando loro.
Dopo che uscì di casa, Wookie iniziò a piangere e continuò così per parecchie ore. Quando smise disse a Kyu che non aveva senso continuare in due, che forse la cosa migliore era continuare separati.
E fu così che anche i Super Junior KRY si sciolsero.
Quei ricordi gli facevano ancora male. E anche se continuava ad avere collaborazioni con Wookie, gli mancavano tutti un casino. Non era la stessa cosa senza tutti gli altri.
Mancavano ancora un paio d'ore all'appuntamento. Non voleva aspettare l'amico già al locale, e di certo non aveva intenzione di girare in pieno centro con una marea di ragazzine che lo  avrebbero rincorso per un autografo.
Così decise di andare a trovare un amico con cui, a causa dei vari impegni, non riusciva ma a parlare tranquillamente.
Fece inversione di marcia e si avviò verso gli studi della SM. Sapeva che stava lì, ma doveva stare attento a non farsi vedere. Si sarebbe trovato tutti addosso, in fondo lui era ufficialmente in vacanza.
Arrivato nel parcheggio decise di mandare una mail all'amico, dicendo che l'avrebbe aspettato in macchina.
Subito questi gli rispose con un 'sto venendo'
Dopo alcuni minuti lo sportello dell'auto si aprì
 
'Hyung da quanto tempo!! Sono felicissimo che sei venuto a trovarmi'
 
'Anche io Jonghyun. Mi sei davvero mancato'
 
 
 
'Bene, complimenti. Abbiamo quasi finito.'
 
'Grazie mille! È tutto merito vostro e del vostro duro lavoro'
 
'Sei tu che sei bravo, Ryeowook, non c'entriamo nulla!'
 
Ryeowook si inchinò ancora sorridendo ai complimenti e lasciò la sala registrazione.
Aveva lavorato duro e a lungo per il nuovo album, ed ora che era tutto pronto non vedeva l'ora che uscisse. Era molto orgoglioso del suo lavoro, molte canzoni erano state scritte e composte da lui.
In particolare una per lui era molto importante, una canzone che forse avrebbe dato una svolta alla sua vita...
Mentre stava andando a bere un po' d'acqua, squillò il suo cellulare. Lo prese e vide un nome che familiare ma che non si aspettava.
 
'Pronto?'
 
'Wookie, sono Kyu. Devo parlarti, è urgente. Sei occupato?'
 
'Kyu...in verità ora sono impegnato. Ma riesco a liberarmi per l'ora di pranzo. Va bene?'
 
'Perfetto. Ci vediamo dopo allora.'
 
Che strano...la voce di Kyu era preoccupata.
Era contento di rivedere l'amico. Non lo vedeva da quella fatidica sera.
Già quella sera...
I ricordi dolorosi di quella sera furono fortunatamente interrotti dal suo manager, che lo chiamò per completare la registrazione.
Meno male, non doveva distrarsi dal suo scopo.
Se tutto fosse andato per il meglio, non si sarebbe più dovuto preoccupare di nulla.
 
 
 
'Jong, va tutto bene? So che il lavoro va alla grande'
 
'Si hyung, va tutto più che bene. Sono davvero felice. E il merito va anche a te'
 
Jonghyun guardò il suo amico con gli occhi pieni di gratitudine. Grazie al suo hyung aveva passato indenne uno dei momenti più brutti della sua vita.
 
'Io non ho fatto nulla...sei tu che sei stato forte!'
 
Kyu ricordava bene in che stato era sceso il piccolo. Per un periodo di tempo era davvero sembrato un automa.
 
'Bhe, scommetto che non sei qui per farti ringraziare ancora una volta...ma tu non eri in vacanza? La dessero a me una vacanza, non mi farei vedere da queste parti nemmeno morto!'
 
'Si, in effetti sono in vacanza. Ma dato che devo vedere un amico a pranzo e c'era un po' di tempo ho pensato di farti un saluto. Anche se siamo sotto contratto con la stessa agenzia riusciamo a vederci davvero poco e questo mi dispiace'
 
'A chi lo dici! Lo sai quanto mi mancate...ma perchè non sei salito?Anche gli altri sarebbero stati felici di salutarti...'
 
Kyu sorrise...tutti gli SHINee per lui erano come dei fratelli più piccoli. Gli voleva davvero molto bene.
 
'Lo so, ma salire sopra sarebbe stato un casino e farvi scendere in massa sarebbe stato sospetto...poi davvero ho solo poco tempo'
 
'Hyung cosa c'è che non va...lo ti si legge negli occhi che sei triste e preoccupato. In queste settimane non ti abbiamo visto nemmeno da lontano.'
 
'Non è nulla, non ti preoccupare'
 
'Kyu hyung...tu mi sei stato vicino quando nemmeno mia mamma ci sarebbe stata, sei una delle persone a cui voglio più bene...lo sai che io per te ci starò sempre. Puoi dirmi quello che vuoi.'
 
Kyu guardò fuori da finestrino.
Lo sapeva che avrebbe potuto raccontare tutto a quel marmocchio, lui lo avrebbe capito e consolato.
Ma lui non voleva essere nè capito nè consolato. Sapeva di aver sbagliato.
In quel momento voleva solo trovare Sungmin.
Sospirò e si girò verso il più piccolo
 
'Lo so, Jong e ti ringrazio davvero tanto per le tue parole. Ma ora devo andare. Non vorrei arrivare tardi'
 
Jong guardò triste il suo hyung. Gli dispiaceva non poter essere utile. Gli dispiaceva non essere per Kyu una persona su cui poter contare.
 
'Ehi, lo so a che stai pensando, e non ci provare! Ti prometto che ti racconterò tutto, solo che ora davvero devo andare.'
 
Jong lo guardò sorpreso...come sempre era riuscito a leggergli in faccia quello che stava pensando. È sempre stato così. Era per quello che l'amico aveva subito capito qual era il suo problema.
 
'Ok' disse rilassandosi il più piccolo 'ora vado, o mi daranno per disperso. Sono sceso di fretta senza avvertire nessuno'
 
'Ciao, piccolo. Mi raccomando non fare troppi guai mentre non sono in giro. Salutami gli altri'
 
'Certo hyung. Ciao!!'
Mentre stava uscendo dal veicolo Kyu però urlò
 
'Ah, mi raccomando dai un bacio a Kibum anche da parte mia!!'
 
Jonghyun arrossì e disse solo
 
'Ma quanto sei scemo hyung?'
 
E sorridendo ritornò nell'edificio.
 
 
Kyu correva, sapeva di essere in ritardo. Ma quanto traffico c'è per le strade di Seoul?
Ansimante arrivò al locale dell'appuntamento. Si girò intorno e vide una faccia a lui conosciuta.
 
'Wookie, scusami...c'era traffico'
 
'Kyuhyun-ah, non ti preoccupare anche io sono appena arrivato'
 
Sorrise l'amico.
 
'Allora, qual è il motivo di tanta urgenza. Non penso che tu senta la mia mancanza, ci siamo visti solo qualche settimana fa'
 
'No, è che ho bisogno di aiuto'
 
'Aiuto? Tu che chiedi aiuto? Deve essere qualcosa di importante'
 
Ryeowook scrutava attentamente il suo ex compagno. L'aveva visto raramente così agitato.
 
'Scusami, non vorrei coinvolgerti...ma non so con chi altri parlarne...e non so nemmeno da dove iniziare'
 
Infatti, da dove doveva iniziare?
Era stato uno stupido a chiamare l'amico. Cosa avrebbe dovuto dirgli?
 
'Kyu, calmati, respira e prova ad raccontare dall'inizio'
 
'....'
 
'Kyu, così mi fai preoccupare...'
 
'No, non ti devi preoccupare. È solo che è difficile per me parlarne'
 
Wookie decise che forse il metodo migliore con il quale l'amico si sarebbe confidato era quello di confidare anche lui qualcosa.
In verità lui aveva bisogno di dirla a qualcuno quella cosa.
E Kyu doveva saperla.
Era giusto.
Glielo doveva.
 
'Kyu posso iniziare io? Anche io ti devo dire una cosa. E forse quando avrò finito tu non vorrai nemmeno più parlare con me...ma io non ce la faccio a stare in silenzio...no dopo che ci siamo rivisti tutti un'altra volta'
 
Gli occhi di Wookie si riempirono di lacrime.
 
'Kyu...io, io ho rovinato tutto'
 
Ed iniziò a piangere.

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Capitolo 4
*** Chapter 4~ Confessions ***


Chapter 4~ Confessions
 
'Ehi, Wookie calmati. Cosa hai rovinato?'
 
'Tutto' rispose l'amico tra le lacrime ' i KRY, la nostra amicizia...tutto per la mia immensa codardia e stupidità'
 
'Wookie se parli così non riesco a capirti'
 
Il più grande si asciugò gli occhi, respirò profondamente e iniziò a raccontare...
 
'Quando i Super Junior si sono sciolti, ci sono rimasto molto male, ovvio, ma non mi è caduto il mondo addosso come a qualcun altro. E sai perchè? Perchè i KRY sarebbero continuati ad esistere.
Certo ero davvero molto dispiaciuto di non esibirmi con tutti gli altri, ma il fatto di formare ancora un team con te e Yesung mi faceva andare avanti. Voi due siete le persone con cui avevo legato di più...stavamo sempre insieme. Avevamo già affrontato dei concerti da soli.
Dopo poco che siamo andati nel nuovo dormitorio tutti e 3 insieme, tu eri sempre più distante.
Eri triste.
Lo capivamo, in fondo tu ero molto legato anche agli altri...così io e Yesung abbiamo cominciato a stare sempre più insieme, sempre più spesso...
Un giorno, tu eri chiuso in camera tua a giocare a Starcraft, e io e lui eravamo sul divano...'
 
Li si bloccò. Imbarazzato.
 
'Eh...'
 
Kyu lo spronò a parlare, anche se aveva intuito il seguito...ricordava bene il periodo citato dall'amico. Lui era sempre giù di morale. Non dividere più la stanza con Sungmin lo rendeva immensamente triste. Si riprendeva solo quando lo sentiva o lo vedeva.
In casa non era mai di compagnia, e ora che ci pensava, non si era mia nemmeno preoccupato davvero per i compagni. Non ricordava nemmeno quando avessero iniziato a litigare.
 
'Bhe lui si è avvicinato. Io non sapevo che fare. Mi aveva spiazzato. Ero rimasto immobile, e lui si è fatto sempre più vicino...fino a quando le nostre labbra non si sono toccate.
Quel contatto mi ha spaventato...quella sensazione mi ha spaventato. L'ho spinto via.
Lui era scioccato almeno quanto me, anche lui non sapeva che dire...eravamo in imbarazzo...e io sono stato crudele, un vero infame. Lo guardato male e gli ho detto - non ci provare mai più -
Da quel giorno non sono più riuscito a guardarlo negli occhi. L'ho davvero ferito molto...ogni volta che mi si avvicinava per parlare e per chiedermi per la millesima volta scusa, lo allontanavo. Pensavo che fosse giusto il mio comportamento: come cavolo si era permesso? Eravamo due ragazzi e per di più facevamo parte della stessa band che già si manteneva in piedi su di un filo di un rasoio.
Ma le mie erano tutte scuse...ero solo un codardo, non volevo ammettere a me stesso che quella sensazione che avevo provato era di gioia e piacere...
Così decisi che era arrivato il momento per me di scusarmi.
Era un giorno di festa, non c'era nessuno nel dormitorio eravamo tutti dai nostri parenti. Avevo deciso di tornare prima, con la speranza di beccare Yesung da solo.
Ma quando tornai a casa...'
 
Ryeo si bloccò di nuovo, silenziose lacrime solcarono il suo viso impedendogli ancora una volta di continuare. Fino a quel momento aveva raccontato tutto di un fiato ad un incredulo Kyuhyun che non sapeva che dire.
O come scusarsi di non essersi accorto di nulla.
 
'Quando tornai a casa era tutto buio. Pensavo di essere solo così non feci caso al disordine nella cucina. Durante il viaggio di ritorno avevo scritto una lettera di scuse.
Volevo che lui la leggesse al più presto, così mi catapultai nella sua stanza. Ma mentre mi avvicinava sentivo già dei rumori...dei gemiti...arrivato fuori la sua stanza vidi tutto.
La porta era aperta. E sul letto c'era lui con una donna. Nudi. Non so chi sia lei, e sinceramente non mi importa. In quel momento rimasi bloccato sulla soglia...lui si accorse di me. Mi fissò per qualche secondo e poi mi ignorò..continuando a fare ciò che avevo interrotto...
In quel momento tutto mi crollò addosso. Inizia a comportarmi sempre più male con lui, trattandolo una merda...lui era ancora più confuso di prima e come non biasimarlo?
L'ho portato all'esasperazione. Perciò ha deciso di andare via...
È stata solo colpa mia.
Sono stato malissimo. Dopo la fine dei KRY non sapevo che fare. Ero disperato.
Ma la musica mi ha dato la forza di andare avanti, di non perdermi.
Non ci siamo mai più ne visti ne sentiti da quella volta.
3 settimane fa alla cena non mi ha degnato di uno sguardo...mi ha completamente ignorato.
Io sono andato a salutarlo, ma lui ha fatto come se non esistessi. Mi ha spezzato il cuore...così come io gli ho spezzato il suo.
Ed ora sono qui. Tra un po' uscirà il mio primo cd da solista.
Sperando che lui lo ascolti.
Una canzone l'ho scritta per lui. Ci sono impresse tutte le mie paura, tutte le mie scuse...tutto il mio amore.
Forse non cambierà nulla, ma almeno ci avrò provato'
 
Kyu continuava a guardare esterrefatto l'amico. Si sentiva tremendamente in colpa per non essersi accorto di nulla. Si professava tanto amico quando invece era stato inutile nel momento in cui Ryeo aveva più bisogno.
 
'Kyu non ti ho raccontato tutto questo per farti sentire in colpa, anzi...scusa per tutto e grazie per avermi dato la possibilità di parlarne adesso qui con te. Ma ora basta pensare a me. Ora tocca a te parlare'
 
Kyu incoraggiato dalle parole dell'amico iniziò anche lui il suo racconto. Partendo dalla sua amicizia con Sungmin, di come si fosse accorto che il bene che provava per l'amico non era uguale a quello che provava verso gli altri.
Aveva raccontato di come fosse stato male dopo lo scioglimento del gruppo. Di come non avere la persona amata la sua fianco la facesse soffrire.
Raccontò tutto, dalla sua finta fidanzata fino alla telefonata alla madre di Sungmin quella mattina.
 
'E così l'unica cosa che voglio davvero adesso è trovarlo' aveva concluso.
 
'Bhe caro mio...sei venuto dalla persona giusta!'
 
 
 
Piangeva. Singhiozzava. Non riusciva a calmarsi.
'No su ti prego non fare così...questo non significa che non ci vedremo più, o che non saremo amici.
Il gruppo si è sciolto, no i nostri legami'
'Ma io non voglio...' continuava il ragazzo, piangendo.
'Ti prometto che qualunque cosa accada saremo sempre insieme. Tu sei il mio migliore amico, non ti abbandonerò mai...'
 
Eunhyuk si svegliò di soprassalto. Ancora quel sogno.
Quel ricordo.
Quel doloroso ricordo.
Cosa avrebbe dato per poter cancellare tutto. Tutto quanto.
Non voleva ricordare.
Non voleva soffrire.
Prese la sveglia, erano le 8 di sera...il suo pisolino pomeridiano si era trasformato in un lungo sonno, ed ora aveva davvero fame.
Si alzò da letto e andò in cucina.
 
'Hyung sei una vera e propria donnina di casa, se non ci fossi tu lo sporco mi avrebbe fatto già guerra ed avrebbe vinto. Per non parlare del cibo...a proposito che si mangia?'
 
Sungmin stava spazzando a terra, si bloccò e fissò il più piccolo con aria da finto offeso.
 
'Hyuk tu invece sembri un maiale. Comunque finalmente ti sei svegliato...ti volevo fare una proposta: che ne dici di andare a mangiare fuori? Oggi non ho voglia di cucinare'
 
L'idea di uscire da quella casa lo spaventava. Non voleva.
Sungmin vide l'amico sbiancare, si avvicinò e l'abbracciò.
 
'Ehi, perchè fai così? Lo sai vero che non possiamo stare qui per sempre...prima o poi dovremmo pur uscire'
 
Quelle parole erano vere. Si erano vere, ma facevano male. Lui non voleva uscire fuori e affrontare il resto del mondo...lui voleva rimanere li, coccolato dal suo hyung.
Ma sapeva di non poterlo costringere rinchiuso in casa. Se avesse fatto così anche lui l'avrebbe abbandonato, questa volta lasciandolo definitivamente solo.
 
'Ok, andiamo fuori'
 
'Davvero?' rispose Minnie entusiasta 'allora vado a farmi per primo la doccia, sono completamente sudato.
Cavolo quanto apprezzo mia mamma che mantiene sempre la casa pulita, è una faticaccia!'
 
'Certo vai pure...io ho troppa fame, penso che mi farò uno spuntino'
 
Sungmin lo guardò scuotendo la testa: non c'era nulla da fare, era proprio un bambino.
 
Si avviò su per le scale pensando a tutta quella situazione.
Non sapeva ancora cosa fosse successo all'amico, e come mai ce l'avesse così tanto con il mondo intero. Ma qualche volta l'aveva sentito piangere nel sonno...parlare..
'non andare via...non lasciarmi'
A chi si riferiva?
Anche il loro rapporto stava cambiando.
Le prime notti dormivano insieme per farsi compagnia...quella casa era grande e loro erano soli, in tutti i sensi.
Poi una notte senza volerlo si sono trovati più vicino del solito, e spontaneamente le loro labbra si sono avvicinate.
Una volta.
Poi ancora.
E ancora.
Non sapeva che sentimento provava in quel momento.
Solitudine.
Disperazione.
Sapeva di non amare Hyuk, così come sapeva che Hyuk non amava lui.
Ma in quel momento avevano bisogno di uno dell'altro.
Per andare avanti.
Per non perdere la speranza.
Avevano bisogno entrambi di essere amati.
 
Eunhyuk guardava il soffitto, perso nel suo pensieri.
Alla fine aveva ceduto. Sarebbero usciti.
Sospirò continuando a mangiare il panino che si era fatto per attutire la fame. Anche se in realtà gli aveva solo aperto maggiormente lo stomaco...uffa, ma perchè aveva sempre così tanta fame?
Ma in quel momento anche il cibo non lo distoglieva dai suoi pensieri.
Era fortunato a stare li con Sungmin.
Se non ci fosse stato lui chissà cosa sarebbe successo.
Se lui non l'avesse trovato quella mattina tutto sarebbe stato diverso.
Peggiore.
Non si era mai chiesto veramente perchè Minnie si trovava li in quel momento.
Troppo preso dai suoi drammi non si era mai posto il problema.
Ma ora che ci rifletteva...cosa ci faceva il suo hyung li a quell'ora del mattino?
Perchè stava fuori da quell'hotel?
Sapeva che Sungmin abitava li in zona, era impossibile che si fosse fermato a dormire in un albergo a due passi da casa.
E perchè poi era anche lui così triste e solo?
In quel momento si sentì un egoista.
Si era comportato da bambino piagnucolone, voleva essere solo sostenuto, coccolato senza nemmeno curarsi delle pene dell'amico.
Erano sempre stati amici, ma in quelle settimane il loro rapporto si era rafforzato come non mai.
Si erano fatti compagnia a vicenda.
In tutti i sensi.
Non poteva ancora crederci di aver fatto l'amore con lui.
Al solo pensiero le sue guancie si tingevano di rosso.
Non sapeva cosa gli fosse preso.
Ma dopo un primo momento di spaesamento, si sentì bene.
Bene come non lo era da tempo.
Aveva bisogno di lui.
Aveva bisogno delle sue carezza.
Aveva bisogno dei suoi baci.
Aveva bisogno delle sue dolci parole sussurrate all'orecchio.
Ne aveva bisogno, perchè lo facevano sentire vivo.
Di nuovo.
 
Aveva appena finito di fare la doccia. Si sentiva come nuovo.
Si vestì e scese a chiamare il più piccolo per dirgli che il bagno era libero.
In cucina lo trovò mangiando un panino perso nel suoi pensieri.
Chissà a cosa stava pensando.
Rimase a fissarlo per alcuni minuti.
Hyuk era così concentrato che nemmeno si accorse di lui.
Era grato all'amico.
Grazie a lui in quelle settimane era riuscito a non pensare 24 su 24 a Kyu...in quei giorni avrebbe dovuto fare un concerto. Chissà com'era andata.
Gli mancava.
 
'Hyung hai finito finalmente!'
 
Sungmin alzò lo sguardo e vide Hyuk che si avvicinava stringendolo forte
 
'Ehi Hyuk così mi stritoli'
 
'Scusami'
 
'Perchè ti stai scusando?'
 
'Sono un pessimo amico. Mi dispiace'
 
'Ma che dici. Sai a cosa stavo pensando prima?'
 
'No, a cosa?' rispose il piccolo incuriosito
 
Sungmin sorrise
 
'A te. Grazie'
 
Anche Hyuk sorrise.
 
'Stavo anche io pensando la stessa cosa...grazie'
 
Si fissarono negli occhi.
Occhi negli occhi.
Ma mentre Hyuk si faceva sempre più vicino Minnie si scostò
 
'Forza, è meglio che ti muovi a preparati, altrimenti finisce che non si magia!'
 
Hyuk lo guardò un po' giù...si era accorto che aveva evitato appositamente il bacio. Ma fece finta di nulla e rispose annuendo, andando di sopra.
Minnie abbassò lo sguardo. Gli era dispiaciuto ferirlo, ma aveva ancora impressa l'immagine di Kyu nella mente, e non sapeva come cacciarla via...
 
Il suono delle onde del mare...
La carezza del vento...
Tutto sembra volermi consolare.
Ma nessuno ci riesce.
Io non so dove sei.
Io non so con chi sei.
Fisso la luna piena.
Così bella.
Così immensa.
Una stella cadente attraversa il cielo.
Esprimo il mio desiderio
"Vorrei che tu tornassi da me"
Ma so che il mio è un desiderio impossibile.

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ~ Going under ***


Chapter 5 ~ Going under
 
Siwon aprì la porta in silenzio.
Vide che la persona che stava nel letto era sveglia.
 
‘Come ti senti?’
 
‘Meglio. Grazie’
 
‘Ti viene ancora da vomitare?’
 
‘No. Ora no’
 
‘Vuoi che ti prenda un po’ d’acqua. Hai fame? Non mangi da un sacco…’
 
‘No grazie, ma non ne è voglia. Non ho fame’
 
Siwon si avvicinò al letto.
Prese la mano del ragazzo.
 
‘Se ti serve qualcosa dimmelo, ok?’
 
‘Grazie. Davvero grazie, ma non ho bisogno di nulla’
 
Il ragazzo nel letto abbassò la sguardo.
Aveva voglia di piangere.
 
‘Nessuno ti costringe a stargli lontano... se è lui quello che vuoi…’ iniziò a dire Siwon
 
‘No. Questa è stata la mia decisione. Ti sono ancora grato per tutto quello che hai fatto e che stai facendo per me. Nessuno ti obbliga. Ma per favore, non ne parliamo più’
 
Rispose con decisione il ragazzo.
Siwon lo guardò tristemente per poi aggiungere:
 
‘Come vuoi tu. Lo sai che non farei nulla per farti stare male. Forse è meglio che ti riposi. Questa terapia è più pesante e ti sfinisce.
Passo più tardi ok?’
 
Il ragazzo sorrise.
 
‘Grazie Siwon, sei un santo’
 
disse ridendo di cuore.
 
‘Uffa non prendermi in giro!’
 
Siwon lasciò la mano dell’amico e si avvicinò alla porta.
Si girò, fissandolo…
 
'Lo sai vero che è arrivato il momento di dire la verità a tutti? Non puoi più mentire...'
 
'Lo so che hai ragione, ma ancora non me la sento.
Magari tra qualche giorno'
 
Siwon fece per andarsene quando l'amico dal letto disse:
 
'Siwon-sshi, grazie e scusami…’
 
Sorrise.
 
‘Donghae non devi ne chiedermi scusa ne ringraziarmi. Lo faccio perché ti voglio bene.’
Una lacrima scese dagli occhi di Donghae
 
‘Lo so. Anche io ti voglio bene’
 
Siwon uscì dalla stanza sussurrando tra se e se
 
‘Ma no quanto ne vuoi a lui..’
 
 
 
Kyu guardava sbigottito Ryeowook…in che senso lui era l’uomo giusto?
 
‘Wookie spiegati meglio…tu sai dov’è Sungmin?'
 
Ryeo guardò l’amico in evidente stato di agitazione e cercò di spiegarsi.
 
‘Kyu prima di tutto calmati. Io non so dov’è Sungmin, ma so con chi è. E so anche cosa avevano intenzione di fare..’
 
‘AAAAHHHHHHHHHHH non tenermi sulle spine io devo sapere dove si trova!’
 
Aveva urlato.
Tutti nel locale si girarono a guardarli.
Avevano attirato troppo l’attenzione, se continuavano ad essere osservati sarebbero stati riconosciuti.
 
‘Kyu è meglio che andiamo. Parliamo in macchina è meglio.’
 
‘Si hai ragione’
 
Detto ciò si alzarono, pagarono il conto e si avviarono verso la macchina di Kyuhyun.
Una volta nel veicolo, Kyu si girò verso l’amico con la sguardo supplichevole
 
‘Ti prego dimmi tutto’
 
‘Ok, certo’ iniziò Wookie
 
‘Quella sera tu e Minnie vi siete come isolati, quindi non penso che te ne sia accorto…ma c’era una situazione stranissima. Non ci vedevamo tutti da moltissimo tempo. Molti di noi si erano lasciati da amici, ma altri invece avevano avuto delle discussioni in passato, quindi la situazione era un po’ tesa.
Quello che stava peggio era Hyuk. Non so cosa fosse successo ma sembrava agitato.
Lo avevo notato perché era lontano da Donghae. Di solito quei due erano inseparabili, e invece Hae era attaccato a Siwon, sembrava quasi nascondersi. Non era strano che Hae fosse vicino a Siwon, sono sempre stati grandi amici…ma mi ha colpito il fatto che con loro non c’era anche Hyuk, anzi sembrava che proprio lo evitassero…
In ogni caso a fine serata quei due se la sono squagliata.
Hyuk era sul punto di scoppiare a piangere, salutò tutti di fretta e andò via anche lui…penso per seguirli, ma non ne sono sicuro.
Anche io me ne andai, avevo preso una stanza in un hotel lontano quindi presi un taxi e il giorno dopo mentre me stavo tornando a casa incontrai Sungmin per la strada. Era solo con una valigia. Gli chiesi cosa stesse facendo, e mi disse che andava un po’ fuori città con Hyuk’
 
Kyu fissava Wookie come un dannato.
Minnie, il suo Minnie con Hyuk..fuori città…da soli..
 
‘Cosaaaa??’
 
Aveva appena scoperto di essere un po’ geloso.
 
‘E perché? Fuori città dove? Da soli? Ma..ma…e ancora devono tornare? Sono passate 3 settimane cavolo…’
 
Ok, forse non era solo un po’ geloso…
 
‘Ehi ehi, calmati! Io non lo so…ma quando ho fermato Minnie, Hyuk stava dentro un’agenzia immobiliare forse loro ci possono aiutare’
 
Agenzia immobiliare? Cosa? Avevano anche comprato casa?
 
‘Va bene…andiamo li…’

Mise in moto la macchina e partì.
 
‘Si Kyu andiamo…ma l’agenzia è nella direzione opposta…’ rise Ryeowook.
 
‘Ah…bhe…si, ok giro’
 
‘Che ne dici se guido io?’
 
‘Dico che è una buona idea…’
 
E accostò…
 
 
 
'Mamma mia, ma cos'è questo freddo? Sbaglio o è ancora ottobre?'
 
'Hai ragione si gela'
 
Sungmin e Hyuk si erano appena messi in macchina all'uscita del ristorante dove avevano cenato.
 
'Hyung accendi il riscaldamento'
 
'Hyuk dammi il tempo!' rise il più grande.
 
Più stava vicino a quel ragazzo più sembrava di avere a che fare un con un bambino.
Un bambino piccolo da controllare e coccolare.
Un bambino piccolo che però lo riempiva di gioia.
 
'Eh Hyuk che ne dici se quando andiamo a casa facciamo una bella cioccolata calda?'
 
'Certo! Mmh cioccolata calda, non vedo l'ora'
 
Sungmin non poteva fare a meno di sorridere alla vista dell'amico così contento.
Bastava davvero poco a farlo felice.
Quella sera dopo un primo momento di smarrimento, Hyuk si era ripreso.
Al ristorante si era rilassato e aveva anche accettato di uscire qualche volta nei giorni successivi per fare una passeggiata.
Lui davvero non sapeva cosa avesse l'amico, ma non poteva continuare così.
Doveva reagire. Doveva continuare a vivere.
E lui lo avrebbe sicuramente aiutato.
 
Hyuk si girò verso Sungmin.
Stava guidando ed era molto concentrato.
Chissà a cosa stava pensando in quel momento.
Lo sorprendeva spesso perso nei suoi pensieri.
Con lo sguardo vacuo, perso nel vuoto.
In quei momenti sembrava davvero triste.
Non voleva che l'amico fosse triste.
Era grazie a lui che si stava riprendendo. Gli doveva tanto, e in qualche modo lo avrebbe contraccambiato.
 
Una volta arrivati a casa corsero nel salone per accendere il camino.
Si trovavano su  di una collinetta, quindi le temperature erano ancora più basse rispetto alla città.
Quel freddo era proprio fuori stagione.
 
'Eh hyung che ne dici se mentre tu fai la cioccolata io salgo su a prendere due coperte? Così ci mettiamo sul divano a vedere un film'
 
'Ok, mi piace l'idea'
 
Sungmin si avviò in cucina a preparare la cioccolata calda, mentre Hyuk salì su a prendere due coperte di pail.
Una volta pronti si accovacciarono sul divano, stretti l'uno vicino all'altro litigando su qual film avrebbero dovuto vedere.
In quei momenti si sentivano entrambi bene, completi.
Nulla e nessuno avrebbe potuto mai distoglierli dalla loro beatitudine.
Quei momenti però erano anche parecchio pericolosi.
I contatti si facevano più insistenti. Più maliziosi.
Gli sguardi si intrecciavano, lasciando pochi spazi alle parole.
Le bocche si cercavano.
Le dita esploravano il corpo dell'altro.
I respiri si facevano sempre più pesanti, affannosi.
I sussurri si trasformavano in gemiti di piacere.
E tutto intorno diventava una cornice, un di più che poteva anche scomparire.
Il divano era troppo piccolo per essere comodo. Decisero così, ancora intrecciati, di salire su in camera da letto.
Continuarono finchè entrambi non furono sfiniti, addormentandosi nudi uno nelle braccia dell'altro.
 
 
 
'Cavolo Kyu per poco non te lo mangiavi a quello dell'agenzia. Hai rischiato grosso, lo sai in che posizione sei? Sei famoso, non puoi permetterti queste scenate'
 
Kyu e Ryeo erano appena usciti dall'agenzia immobiliare dopo un'accesa discussione tra il maknae e il proprietario.
 
'Wookie non me ne frega nulla. Ma hai capito che no mi voleva dire dove stava Minnie?'
 
'Bhe non mi sembra strano che loro non possano dare i dati dei loro clienti a terze persone'
 
'Si ma io non sono una terza persona, cavolo'
 
Era inutile discutere con lui. No quando era in quello stato.
L'importante era che erano riusciti a persuadere l'agente immobiliare a rivelargli dove fosse la casa che aveva acquistato Hyuk.
Avevano scoperto che era un piccolo cottage fuori città, verso le montagne.
Ovviamente Kyu voleva andarci immediatamente.
 
'Kyu, non mi sembra il caso di irrompere in casa loro in piena notte. Li spaventeremmo'
 
Ma inutile a dire, il piccolo non aveva nessuna intenzione di aspettare.
 
'No. Se tu non vuoi venire non ti preoccupare. Ci vado da solo. Anzi grazie mille per tutto, senza di te non so cosa avrei fatto'
 
'No, vengo con te. È meglio'
 
Si era meglio accompagnarlo. O almeno era quello che gli suggeriva il sesto senso.
 
 
Arrivarono al cottage alle 2 del mattino. Dopo che si furono persi parecchie volte.
 
'Siamo sicuri che sia questo? Non vorrei ritrovarmi a svegliare le persone sbagliate'
 
'No, deve essere per forza questo...'
 
Kyu si avvicinò alla porta.
Il cuore gli batteva a mille.
Dietro quella porta c'era il suo amore.
Finalmente lo avrebbe visto.
Gli avrebbe chiesto scusa e supplicato in ginocchio per perdonarlo.
Gli avrebbe anche chiesto si restare con lui.
Restare sempre con lui.
Finalmente prese coraggio e premette il pulsante del campanello.
 
Din don.
 
Nessuna risposta.
 
'Stanno dormendo, su Kyu passiamo tra un paio d'ore'
 
No. Ormai lui era li non poteva tornare indietro.
Bussò di nuovo.
 
Din don.
 
Questa volta sentì dei rumori provenire dalla casa.
Forse qualcuno scendeva le scale.
All'improvviso la porta si aprì.
 
'Ma chi è a quest'ora?'
 
Si ritrovò di fronte la persona che più aveva voglia di vedere in quel momento.
Li, in piedi davanti a lui.
Si fissavano.
Non riuscivano ad interrompere il contatto visivo.
Quando però si sentì un'altra voce.
Dalle scale scese un'altra persona.
In boxer.
 
'Hyung, allora perchè non torni a letto? Ho freddo senza di te...'
 
A quel punto tutto fu chiaro per Kyu.
Anche Sungmin era in boxer.
E dopo la comparsa di Hyuk il suo sguardo si fece colpevole, triste.
Non riusciva più a guardarlo negli occhi.
In quel momento si sentì crollare il mondo addosso.
Non sapeva che fare
Non sapeva che dire.
Il tempo sembrava essersi fermato.
Tutto era fermo.
Tutto era freddo.
Tutto era morto.
Lui era morto.
Sungmin sussurrò un
 
'mi dispiace'
 
quasi come ulteriore conferma del tutto.
Lui, con la voce tremante riuscì solo a dire:
 
'Scusami, non volevo disturbare'
 
Abbassò lo sguardo, e diede le spalle a Sungmin sperando che l'amico non avesse visto quella lacrima che stava scendendo sul suo viso.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6~Waiting ***


Capitolo 6~Waiting
 
Passiamo la vita a cercare qualcuno che ci sia accanto amandoci.
Lo cerchiamo in lungo e in largo.
Pensiamo di averlo trovato nelle persone sbagliate.
Piangiamo.
Ci disperiamo.
Preghiamo.
E all’improvviso tutto diventa chiaro.
Troviamo quello che vogliamo.
Quella persona ti era stata accanto per tutto questo tempo.
Smettiamo di piangere.
Diciamo grazie per la preghiere esaudite.
Fino a che non ci rendiamo conto che ormai però è troppo tardi.
 
 
Yesung girava incappucciato per le strade di Seoul. Non solo perché stranamente faceva un freddo allucinante, ma anche per non essere assalito dalle fan.
Una volta avrebbe pagato per essere riconosciuto, quando erano in 13 si era sempre lamentato che nessuno sapesse chi fosse…ora invece non ne poteva più di girare sempre nascosto.
Voleva più libertà.
Era davvero stanco, la sera prima era stata la serata di chiusura di un musical di cui era protagonista. Era stato davvero faticoso…un mese di spettacoli.
Ma era anche contento, tutto era andato per il meglio.
Ora però si sentiva vuoto.
Non aveva impegni imminenti.
Non sapeva che fare.
Avrebbe voluto passare quel tempo libero con una persona, ma sapeva che era impossibile.
Odiava non far nulla…perché ogni volta che si fermava, i suoi pensieri correvano dall’unica persona che aveva mai amato in vita sua.
Anche se erano passati anni, lui non l’aveva mai dimenticato.
E averlo visto poche settimane prima certo non l’aveva aiutato.
Aveva rovinato tutto.
Come si poteva essere più deficienti? Innamorarsi del suo migliore amico…era davvero senza speranza.
E per di più gli aveva anche imposto il suo amore.
Cosa cavolo gli era saltato in mente?
Come poteva solo sperare che lui provasse i suoi stessi sentimenti?
Era ovvio che era rimasto spiazzato davanti al suo bacio.
E anche se aveva immaginato la sua reazione, ci era rimasto male quando l’altro l’aveva respinto.
Continuando ad ignorarlo.
Aveva chiesto scusa, aveva supplicato, ma nulla.
Così aveva pensato che l’unico modo per far si che le cose ritornassero come prima era quello di fargli capire che i suoi sentimenti non erano veri.
Che quel bacio non significava nulla.
Che il suo non era amore.
Aveva ancora in mente la faccia di Ryeowook quando l’aveva visto nel letto con quella ragazza, di cui non sapeva nemmeno il nome.
Non si era aspettato quella reazione.
E di certo non si era aspettato un peggioramento della situazione.
Perché si comportava così?
Perche qualunque cosa facesse non andava bene per l’altro?
Aveva sopportato, fino a che ad un certo punto non ce la fece più.
Era troppo sfiancante.
Se ne era andato.
E non l’aveva mai più rivisto.
Fino a quella sera.
Ryeo si era avvicinato per salutarlo.
Ma lui l’aveva evitato.
Non voleva tradirsi.
Non voleva far capire all’altro che aveva davvero sofferto tanto.
Che stava ancora soffrendo.
Mentre camminava passò davanti ad un manifesto.
Annunciava l’uscita imminente del CD dell’amico…non vedeva l’ora di comprarlo.
Almeno avrebbe potuto ascoltare la sua voce da solo in casa, dove nessuno si sarebbe accorto delle lacrime che avrebbe versato.
 
 
Doveva andare in bagno.
Già.
Ma il bagno era dall’altra parte della stanza.
5 passi a piedi.
Un’infinità per lui.
Una fatica che non riusciva a sopportare.
Doveva chiamare Siwon per farsi aiutare.
Si.
Farsi aiutare anche per andare in bagno.
Non ce la faceva più a stare in quel letto.
In quella stanza.
Era tutto così doloroso.
Fuori e dentro.
Non c’era via di scampo da quel suo corpo.
Non c’era via di scampo da quella vita.
O forse si…
No, non doveva pensarci.
Doveva reagire.
Lo doveva per la sua famiglia.
Per Siwon, che gli era stato accanto per tutto quel tempo.
E lo doveva anche al suo amore.
Anche se ora era lontano.
Anche se non sapeva che lui stava in quello stato.
Anche se forse in quel momento stava con qualcun altro…
 
 
Ryeowook osservava la scena sbigottito.
Se il tutto non fosse stato tragico, sarebbe scoppiato a ridere per la comicità della situazione.
Erano tutti e 4 li, in casa, seduti sul divano davanti al camino.
In silenzio.
Era tutto successo in un attimo.
Sungmin  aveva aperto la porta in mutande.
Dopo un minuto era sceso anche Hyuk in mutande, chiamandolo e lamentansi della sua assenza nel letto.
Dopo uno scambio di battute tra Kyu e Minnie si erano messi in macchina.
Mentre Minnie continuava a guardare Kyu con uno sguardo allo stesso tempo sorpreso e colpevole.
Nel frattempo aveva anche iniziato a nevicare.
Faceva davvero freddo e non riusciva a capire se il ragazzo sulla soglia della porta tremava per il gelo o per la situazione...
Ma quando Kyu provò ad accendere la macchina...
Non partì!
Sembrava uno di quei film comici.
L'espressione di Kyu era indescrivibile: tra la tristezza più assoluta e la furia più nera.
Uscì di fretta dall'auto, sbattendo la portiera, cercando di capire quale fosse il problema.
Era così arrabbiato che dopo qualche minuto che armeggiava con violenza col motore si sentì uno scoppio e del fumo uscire dagli ingranaggi.
Wookie rischiava seriemente di non trattenere le risate per la situazione assurda.
Kyu continuava a girarsi intorno quasi nell'aspettarsi un:
 
'Sei su scherzi a parte'
 
Nel frattempo gli altri due si erano vestiti.
Hyuk, interdetto dato che non stava capendo assolutamente nulla, si era avvicinato alla macchina per dare una mano, ma Kyu gli lanciò uno sguardo assassino, spaventandolo seriamente.
A quel punto Wookie intervenne.
 
'Kyu, mi sa che il motore è partito. Non possiamo fare nulla, ci tocca aspettare domani mattina. Sta anche nevicando...'
 
'No, posso riuscire a metterla in moto'
 
Ma proprio in quel momento si sentì un altro scoppio.
 
'Kyu...' iniziò Wookie
 
'Ok, va bene. Andiamo in macchina e aspettiamo che si fa giorno'
 
A quell'affermazione finalmente intervenne Minnie, che fino a quel momento era rimasto in disparte, in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto.
 
'Ryeo, Kyu...Kyuhyun entrate dentro casa'
 
'No'
 
Urlò con decisione Kyu.
 
'Kyu per favore non fare il cretino. Vi congelerete in macchina. Vuoi morire asfissiato?'
 
Disse Hyuk.
 
'Quello che faccio o meno non sono certo affari tuoi'
 
Rispose il più piccolo con aria di sfida.
 
'Non prendertela con lui. Lui non c'entra nulla!'
Lo difese Minnie.
Ryeo notò che la situazione stava degenerando, doveva fare qualcosa.
 
'Kyu hanno ragione. Per favore entriamo dentro'
 
'Se vuoi entrare li fai pure. Io resto in macchina'
 
Disse aprendo lo sportello.
Quando Sungmin lo afferrò per un braccio
 
'Kyu, ti prego...'
 
Disse supplicandolo.
E così Kyu cedette....
 
 
 
Siwon era steso sul suo letto.
Non riusciva a prendere sonno.
Che situazione di merda.
Cosa avrebbe dato per tornare indietro di 5 anni.
Da quando Hangeng aveva abbandonato il gruppo, tutto era andato in rotoli.
Kibum aveva già lasciato tutti per la sua carriera da attore.
Kangin si era arruolato.
Avevano durato solo 1 anno in 10.
Ma poi anche il leader era dovuto partire per il militare.
Mentre nel frattempo il resto aveva sempre più impegni personali, come attori o mc.
Di fatto solo i KRY erano quelli che continuavano a cantare.
Lui, dopo che Geng era andato via, era stato molto vicino ad Heechul, cercava di fargli forza. Sperando in cuor suo di prendere il posto che il cinese aveva lasciato nel cuore dell'amico.
Ma era stato un illuso.
Nulla avrebbe potuto separarli.
E infatti Heechul decise di lasciare tutto, lasciare la Corea per raggiungere il suo vero e unico amore in Cina.
Dopo ciò, Siwon si vide perso.
Solo come non mai.
Fu in quel periodo che ottenne il ruolo in un drama in Taiwan, insieme a Donghae.
Era stato sempre molto legato sia a lui che a Hyuk, quindi era felice di poter di nuovo riallacciare l'amicizia con loro due.
Il giorno della partenza fu quasi straziante vederli salutare.
Li invidiava molto.
Anche lui voleva al suo fianco qualcuno che gli volesse così bene...
Una volta a Taiwan tutto andava per il meglio, anche se le riprese andavano per le lunghe.
Dato il successo del drama, avevano anche iniziato a girarne un seguito.
Ma ad un certo punto Donghae iniziò a non stare bene.
Aveva iniziato a deperire. Era sempre pallido. Vomitava spesso.
Lo portarono in ospedale dove, dopo parecchi accertamenti, gli diagnosticarono un tumore allo stomaco.
La situazione non era molto grave, bastava che iniziasse le terapie.
Non era necessaria per il momento nessuna operazione.
Me quelle terapie lo sfinivano. Lo trasformavano.
Fu allora che l'amico iniziò a non voler vedere più nessuno. Al suo fianco voleva solo la famiglia.
Gli aveva anche fatto giurare di non dire nulla a Hyuk.
Non voleva che lo vedesse in quello stato.
Non voleva che soffrisse per lui.
Ma Siwon sapeva che quello che più stava soffrendo per quella decisione era proprio lui, Donghae, ma nonostante tutto l'aveva accontentato.
Aveva taciuto.
A tutti.
E per tutto quel tempo gli era rimasto vicino. Sostenendolo.
Quando arrivò l'invito da Heechul entrambi non volevano andare alla cena.
Siwon non voleva vedere come la HanChul fosse felice e contenta e Donghae non aveva la forza di rincontrare Hyuk dopo che l'aveva bruscamente allontanato senza un motivo.
Ma l'essere assenti avrebbe destato troppi sospetti.
Però dopo quella sera Donghae era stato sempre peggio.
Lui sapeva che l'amico era innamorato di Hyuk, e forse averlo visto non aveva giovato alla sua già precaria salute.
Ormai erano 3 settimane che non si muoveva dal letto.
Stava sempre male.
Le terapie erano sempre più forti, lasciandolo alla fine come uno straccio.
Ora non poteva più continuare a mentire...
 
 
Non sempre quello che vogliamo è a portata di mano.
Non sempre quello che desideriamo è ciò che è più giusto per noi.
Non è vero che l'uomo prima o poi raggiunge la felicità
Tutto è un illusione.
Tutto è polvere.
Tutto ciò in cui crediamo è una mera speranza.
Speranza che la morte non ponga fine alla vita.
Speranza di non rimanere soli.
Perchè rimanere soli fa paura.

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Capitolo 7
*** Chapter 7~so..kiss me ***


Chapter 7~so..kiss me

Hyuk trovava tutta quella situazione assurda.
Dopo un primo momento di smarrimento, tutto più o meno gli era diventato chiaro.
Era ovvio che Kyuhyun era li per Minnie.
E da come reagiva il ragazzo, era altrettanto ovvio che questi era stato male per tutto quel tempo a causa del maknae.
Non si era mai sentito più a disagio in mezzo ai suoi vecchi compagni.
Li, vicino al fuoco, unica fonte di luce dato che anche la corrente ara andata via, tutto sembrava ancora più tetro.
Sungmin fissava a tratti il camino e a tratti teneva lo sguardo abbassato.
Kyu era immobile.
Fissava il soffitto.
Wookie ogni tanto sospirava, non sapendo che fare.
Hyuk si sentiva davvero spaesato.

Aveva provato ad instaurare un dialogo, ma l'unica cosa che aveva guadagnato era stata un'occhiataccia da Kyuhyun.
Non ci aveva più provato.
Le sue occhiatacce facevano alquanto paura...

Il suo sguardo si posava spesso sulla persona che gli era stata più vicina in quelle settimane.
Vederlo così gli faceva male.
Doveva fare qualcosa per lui.
Forse quello era il momento giusto per ringraziarlo.
E l'unico modo per farlo era levarsi da davanti i piedi.

'Ragazzi io ho sonno e ho freddo. Se vuoi volete continuare a gelare qui guardando il soffitto, fate pure. Io salgo su a letto. Se volete venire, invece, non ci sono problemi, ci sono altre stanze dove potete dormire'

Sungmin si girò, dicendo

'Non ti preoccupare. Resto qui. Buonanotte'

Kyu ovviamente non lo degnò di una risposta.
Anzi non ebbe la decenza nemmeno di girarsi a guardarlo.
Delle volte era proprio insopportabile.

'C'è un posto per me? Sto dormendo in piedi'

Sperava che Ryeo avesse colto la sua vera intenzione.
Così quei due sarebbero rimasti soli, e con un po' di fortuna si sarebbero chiariti.

'Certo. Vieni con me ti accompagno'

Wookie si alzò, lanciando un ultimo sguardo al suo compagno di viaggio che continuava a fissare il soffitto.
Questa volta con uno sguardo diverso.
Più dolce.

'Allora buonanotte'

'Buonanotte Wookie'

Rispose Sungmin.


Salirono sopra senza fiatare.
Ryeo non chiese nulla nonostante sul viso era chiara la sua perplessità.
Certo.
Ai loro occhi lui e Minnie potevano sembrare una coppia.
Ma se fosse stato così, perchè allora lui li avrebbe lasciati soli?

'Questa è la mia camera. Tu puoi dormire in quella'

Disse il più grande indicando una porta affianco.

'Hyuk sei sicuro che va tutto bene?'

Chiese il piccolo.

'Certo. Va tutto una meraviglia. A domani allora'

'Ok'

Sospirò Wookie ed entrò nella sua stanza.

Una volta sul letto i pensieri di Hyuk si spostarono sul piano di sotto.
Chissà se quei due stavano facendo pace.
Da una parte era contento...ma dall'altra si sentiva un po' triste.
Sapeva benissimo che Minnie non provava quel tipo di affetto nel suoi confronti.
E forse anche lui si era illuso che il sentimento verso il compagno fosse qualcosa simile all'amore.
Invece si sbagliava.
Se ne era reso conto prima.
Seduto quel divano.
Non provava nessun tipo di rabbia nei confronti di Kyu.
O almeno no quanta quest'ultimo ne aveva nei suoi riguardi.
Lui voleva molto bene a Minnie.
E quello era stato il suo regalo per le 3 favolose settimane passate insieme.
Ora era tutto finito.
Questa consapevolezza lo riempì di un sentimento strano.
Una lacrima scese dagli occhi.
Era di nuovo rimasto solo.




'La situazione sta peggiorando. Dobbiamo fare una risonanza magnetica. Ma è probabile che al più presto debba affrontare un operazione. Non possiamo più rimandare'

'Dottore faccia tutto quello che deve. Grazie mille per il duro lavoro'

 Siwon si inchinò leggermente mentre il medico si allontanava verso un altro paziente.
Un'operazione.
Aveva paura di quella parola.
Aveva paura a pronunciarla ad alta voce.
Aveva paura di dirlo all'amico.
Aveva paura.


'Donghae sei sveglio?'

'Si. Vieni entra'

'Ho parlato con il medico'

'Che faccia scura. Che è successo?'

'Dopo l'ultima risonanza magnetica è emerso che la massa tumorale si è ingrandita. Ha detto che è necessaria un'operazione'

'Un'operazione?'

'Si'

'...'

'Donghae non ti preoccupare. Andrà tutto bene...'

'Non sono preoccupato. O almeno non lo sono per me'

'Che vuoi dire?'

Cosa stava dicendo?

'Ehi Won...quando la devo fare?'

'Tra 3 giorni. Se tutto va bene'

'Mi fai un favore?'

'Tutto quello che vuoi'

'Sai ho un desiderio. Lo so che sono egoista e che forse a causa dei mille impegni sarà impossibile. Ma vorrei vederli tutti. Dal primo all'ultimo. Vorrei salutarli'

Siwon guardò l'amico allibito.
Ma cosa cazzo stava dicendo?

'Salutarli? Vedi che non stai per morire brutto deficiente'

Si era alterato.
Non aveva mai perso le staffe con lui, almeno no da quando si trovava in quello stato.
Ma ora l'aveva detta proprio grossa.

'Ehi Siwon calmati. Non ho mica detto che li voglio salutare perchè probabilmente non li vedrò più. Li voglio solo salutare. Punto'

Siwon guardò l'amico.
Sembrava sereno.
Di sicuro più tranquillo di quanto non lo fosse lui in quel momento.

'Ok. Proverò a chiamarli tutti. Ma tu promettimi che non ti metterai a fare discorsi sulla morte o sulla fine o cose così. Ok?'

'Eppure tu dovresti appoggiarmi. Non sei tu quello che mi ha professato la parola di Dio in questi anni? Non sei tu che mi ha detto di credere in una vita migliore dopo questa terrena?'

Siwon abbassò lo sguardo.
È vero l'aveva detto.
E anche parecchie volte.
Ma ora quelle parole sembravano senza senso.
Sembravano sbagliate.

'Lo so. Ma non ora. È presto. Hai tutta la vita davanti e io non voglio vederti già arreso'

'Vabbene, Shisus. Come vuoi'

Disse l'amico sorridendo.

'Brutto ingrato, ora dormi. Io devo fare qualche telefonata'

'Grazie'

Siwon si avvicinò al letto.
Diede un bacio sulla fronte a Donghae e uscì dalla stanza.


'Cavolo cavolo cavolo cavolo'

Continuava a ripetere mentalmente Sungmin.

'Sto sognando. Si sono sicuro è un sogno. Non può essere qui'

Non riusciva a guardarlo.
Ma ogni tanto controllava che fosse ancora li.
Che non fosse il frutto della sua fantasia.
Non era possibile.
Dopo giorni e giorni in cui aveva tentato invano di dimenticarlo, all'improvviso se l'era ritrovato fuori la porta.
Certo la tempistica non era stata delle migliori.
Ed il fatto che lui non gli parlasse non era un buon segno.
Ma solo la sua presenza in quella stanza, insieme a lui in quel momento, lo riempiva di gioia.
Forse avrebbe dovuto parlare.
Almeno chiedergli come mai fosse andato da li.
Non voleva illudersi.
Non voleva sperare che fosse venuto da lui per qualche precisa ragione.
Non voleva stare ancora male per un possibile abbandono dell'altro.
Già.

Forse avrebbe dovuto chiedergli perchè se ne era andato così quella mattina senza dire nulla.
Forse doveva chiedergli di spiegare meglio quel misero biglietto che gli aveva lasciato.
Avrebbe dovuto chiedergli tante di quelle cose, ma in quel momento la voce non usciva.
Non riusciva a trovare le parole.
Non riusciva nemmeno ad essere consapevole del suo corpo.
Tutto il suo essere era concentrato sull'altra persona nella stanza.
E lui non poteva assolutamente controllarlo.

Ma a distoglierlo dai suoi pensieri ci pensò Kyu che improvvisamente si alzò.
Di riflesso si alzò anche Sungmin.
Ora erano in piedi.
Uno davanti all'altro.
E finalmente si riguardavano negli occhi.

'Dove stai andando?'

Riuscì a sussurrare Minnie, quasi spaventato che l'altro se ne stesse già andando.

'Uhm..in bagno. Posso?'

'Oh, si, certo. È li, in fondo a sinistra'

Che stupido.
Ma almeno gli aveva parlato.

Kyu si avviò verso il corridoio quando ad un certo punto si fermò.

'No. Non devo andare in bagno'

'Ah, ok'

Tornò indietro e si risedette.
Mentre Sungmin rimase in piedi.

'Non ti siedi?'

Chiese il più piccolo, timidamente.

'Oh, si certo'

Sembravano due scemi.
Entrambi avevano voglia di parlarsi.
Ma nessuno dei due aveva il coraggio di farlo.

Dopo altri 10 minuti di silenzio finalmente il maknae decise di parlare.

'Mi dispiace essere venuto qui senza avvisare. Nel cuore della notte. Non volevo disturbare'

L'ultima frase l'aveva detta con una voce quasi stizzita.

'Non c'è problema. Nessun disturbo'

Era l'unica cosa che era riuscita a dire Minnie.
Doveva mettere in chiaro le cose.
Ma quali cose?
Cosa gli doveva dire?
Non aveva nemmeno parlato prima con Hyuk.
Poteva decidere tutto lui?

'Così tu e Hyuk state insieme?'

Chiese questa volta Kyu palesemente arrabbiato.

'No'

Rispose con decisione Sungmin.
E subito gli dispiacque per quella risposta affrettata.
Certo lui e Hyuk non avevano mai parlato di un rapporto.
Ma non si erano certo comportati da 2 estranei in quelle 3 settimane.
Ma lui pensava chiaramente ancora a Kyu.
E non sapeva quello che invece provava Hyuk.
Si sentiva terribilmente in colpa.

Kyu si alzò di scatto.
Si avvicinò a lui.
E in quel momento non gli importava più di Hyuk.
Se lo aveva preso in giro.
Se gli aveva fatto del male.
Se gliene avrebbe fatto in futuro.
In quel momento l'unica cosa importante era Kyu che si faceva sempre più vicino.
Ancora e ancora.
Arrivando col viso vicino al suo.
Erano distanti solo pochi millimetri.
Fermandosi un istante per guardarlo negli occhi.
Era una tortura.
Perchè si era fermato?

'Scusami'

Mormorò prima di baciarlo.


Era stato un codardo per troppo tempo.
Aveva deciso di rimediare, ma tutto sembrava perso.
Ma ora era li.
Nella stessa stanza con lui.
E l'unica cosa che era riuscita a fare erano state le occhiatacce a Hyuk.
Ora erano soli.
Non si parlavano.
Non si guardavano nemmeno.
Doveva smetterla di fare il codardo.
Doveva andare da lui.
Stringerlo.
Baciarlo.
Farlo di nuovo suo.
Strapparlo dalle braccia dell'altro.
Anche se lui lo avesse respinto.
Almeno ci doveva provare.
Ma non ci riusciva.

'No, Kyu, ce la devi fare...al 3 ti alzi. 1...2...3...'

Contò mentalmente, alzandosi subito dopo di scatto.
Anche Sungmin si alzò.
Ed ora?

'Dove stai andando?'

Lo stava guardando.
Lo fissava dritto negli occhi.
Dove stava andando?

'Uhm..in bagno. Posso?'

'Oh, si, certo. È li, in fondo a sinistra'

Si avviò dove aveva indicato l'amico.
Ma quale bagno? Lui non doveva andare in bagno.

'No. Non devo andare in bagno'

'Ah, ok'

'Complimenti Kyu ora davvero pensa che sei un povero pazzo' pensò il piccolo.

I minuti passavo.
Ma il silenzio era il sovrano della situazione.
Ancora doveva riuscire a trovare il coraggio di dir nulla.

Non poteva pretendere che l'altro iniziasse a parlare.
Come avrebbe potuto?
E che avrebbe potuto dire?

'Scusa sai, mi sono solo divertito con te ma ora sto con Hyuk. Arrivederci e grazie?

No. Non voleva sentire quelle parole.
Lo avrebbero ucciso.
O ancora peggio avrebbe potuto dire

'Sei tu che mi hai lasciato solo nel letto dopo una notte di sesso, ora che vuoi da me'

Certo.
Era la cosa più ovvia che potesse dire.
Era stato uno stupido.
Di nuovo.

'Mi dispiace essere venuto qui senza avvisare. Nel cuore della notte. Non volevo disturbare'

Disse questa volta ad alta voce.

'Non c'è problema. Nessun disturbo'

Gli rispose velocemente l'altro.
Ma come nessun disturbo?
Non aveva interrotto una notte amorosa?
Il dubbio lo stava consumando.
Doveva sapere.

 'Così tu e Hyuk state insieme?'

'No'

No.

Risposta secca.
Immediata.
Vera.
No.
Non stavano insieme.
Aveva ancora qualche speranza.
Ce la poteva fare.
Si alzò.
Doveva andare da lui.
Voleva andare da lui.
Per sentirlo ancora vicino.
Le sue labbra vicino alle sue labbra.
La sua pelle che toccava la pelle dell'altro.
Il suo calore che si espandeva nel suo corpo.
Era vicino.
Troppo vicino.
Ma si era fermato.
Poteva di nuovo imporgli i suoi sentimenti?
Poteva di nuovo fare quello che voleva senza prima chiedergli qualcosa?
Certo che no.
Ma lui in fin dei conti era sempre stato uno che prendeva ciò che voleva.
Senza chiedere niente a nessuno.
E di nuovo si stava comportando da egoista.

'Scusami'    

fu l'unica parola che riuscì a dire prima di cedere all'egoismo.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8~questions ***


Chapter 8~questions

Come si sentiva felice.
Li, nel letto accanto al suo amore.
Il suo unico amore.
Quante ne avevano passate?
Quanto avevano sofferto, stando a lungo separati l'uno dall'altro?
Eppure adesso erano li. Insieme.
Ogni volta che ci pensava, era sicuro che fosse avvenuto un miracolo.
Ancora non poteva credere che una cosa così bella sarebbe potuta accadere a lui.
Lo fissava mentre dormiva.
Gli piaceva un casino guardarlo dormire.
Era li beato, sembrava un angelo.
Il suo angelo.

'Chul, la smetti di fissarmi. Non riesco a dormire se sento il tuo sguardo addosso'

'Geng allora sei sveglio?'

'No'

'Ma come no. Mi stai parlando!'

'Sono sonnambulo'

'Ah si? E da quando?'

'Da ora'

Rispose il ragazzo sorridendo.
Aveva ancora gli occhi chiusi, ma era chiaro che ormai era più che sveglio.
Si avvicinò all'altro pian piano, cercando prima il viso e poi le labbra.

'Buongiorno'

Disse Heechul sorridendo

'Mi dispiace averti svegliato. Non volevo'

'A me invece non dispiace affatto'

Rise maliziosamente il suo ragazzo, continuando a dargli dolci bacetti sul collo.

'Ehi...dai Geng...non sei ancora stanco?'

'Io non sono mai stanco per te'

Disse posizionandosi sul corpo di Chul e continuando a ad andare su e giù per il collo, mentre l'altro stava iniziando ad ansimare.
Come poteva andare in estasi solo con dei semplici baci.
Hangeng era unico. Nessuno l'aveva e avrebbe potuto mai farlo sentire quello che provava con lui.
Ora era passato sul suo viso. Cercando la sua bocca.
Mentre le mani si insinuavano pian piano sotto il pigiama, ad accarezzargli il petto.
Anche lui iniziò a spogliarlo. Era inutile fingere di trattenersi.
Era impossibile.
Una volta tolta la giacca iniziò con il pantalone.
Erano entrambi nudi.
Erano entrambi eccitati.
Al limite.

'Posso?'

Chiese il più piccolo.

'E dopo tutto questo tempo me lo chiedi ancora? Certo che puoi...tu puoi tutto'

Rispose il più grande aggrappandosi alle spalle del sua amato.
Stava entrando.
Lo sentiva dentro.
Lo sentiva suo.
Mentre spingeva, ancora e ancora.
Ne voleva di più, sempre di più.
Non si sarebbe mai stancato. Mai.
Nemmeno dopo milioni di anni.
Sarebbe stato ancora al suo fianco.
Avrebbe ancora fatto l'amore con lui.
Si muovevano in sincrono.
Entrambi ansimanti. Sudati.
Raggiunsero l'orgasmo insieme.
Hangeng si spostò di lato, cingendo con le sue braccia Chul.

'Che bel risveglio'

'Già. Stupendo'


Heechul stava ancora sul letto.
Ripensava ancora al risveglio di quella mattina.
Hangeng era sotto la doccia.
Gli aveva proposto una doccia insieme, ma davvero non ce l'avrebbe fatta a reggere ancora.
La notte precedente, la mattina...era troppo stancante...lui in fondo era una principessa!
Ad un certo punto sentì partire la canzone 'Rokkugo', la sua suoneria.
Guardò l'orologio...erano solo le 6 del mattino. Chi poteva mai essere?
Si alzò per raggiungere il comodino dove stava il suo telefono. Lo prese e lesse un nome che non si aspettava. Qualcuno che non lo chiamava da tempo. Troppo tempo.

'Pronto'

'Chul sono io'

'Won. Dimmi'

Da quanto tempo non lo sentiva?
Cavolo se gli era mancato. Era il suo migliore amico. E sapeva di averlo ferito, ma non aveva potuto voltare le spalle alla sua felicità.

'Scusa se ti chiamo a quest'ora. Ma è importante. Ho bisogno che tu e...Hangeng veniate qui in Corea. Domani'

'Siwon, ma come mai? Così all'improvviso...'

'Ti prego non chiedermi nulla adesso. Fidati di me. Prometto che domani vi sarà tutto chiaro. Però per favore, te lo chiedo in ginocchio...venite'

Stava supplicando. Era agitato.
Heechul iniziò a spaventarsi. Casa era mai potuto succedere da turbare così tanto l'amico.
Lui si fidava di Siwon. E se Siwon diceva che era importante, lui gli credeva.

'Non ci sono problemi. Non abbiamo impegni in questi giorni. Prenderemo il primo aereo per Seoul. Ovvio che mi fido di te'

'Grazie. Allora ci vediamo domani. Venite nel vecchio dormitorio. Orami non ci abitiamo da tempo quindi non ci sarà nessun ficcanaso in giro'

'Come vuoi. A domani allora'

E riattaccarono.
La chiamata lo aveva davvero reso felice da una parte, ma spaventato a morte dell'altra...cosa diavolo stava succedendo?


Aveva appena finito la chiamata più dura della sua vita.
Si sentiva stremato, come se avesse corso per km e km, mentre invece non si era mosso dalla sua camera.
Ma contemporaneamente si sentiva anche bene.
Non riusciva a capire perchè, eppure risentire quella voce lo aveva reso felice.
Sembrava davvero contento della chiamata.
E anche se sapeva che al suo fianco c'era e ci sarebbe sempre stato un altro, il solo pensiero di renderlo felice per una chiamata lo mandava in estasi.
Siwon sospirò. Erano le 6 e 15 del mattino.
Aveva chiamato tutti.
Aveva fatto promettere a tutti di esserci.
Nessuno aveva rifiutato.
E come avrebbero mai potuto davanti all'urgenza della sua voce?
In fondo li aveva anche chiamati tutti in piena notte. Era chiaro che la cosa fosse importante.
Ora doveva solo finire di aggiustare le ultime cose, e spostare Donghae nel loro vecchio dormitorio.
Era stato un genio a pensare a quel luogo per ritrovarsi.
Anche se non ci abitavano più, era ancora in affitto dalla SM, e lui era riuscito ad ottenere le chiavi.
Non era un luogo pubblico e non avrebbero mai destato sospetti. Inoltre Donghae poteva tranquillamente rimanere a letto se fosse stato troppo stanco.
Erano le 6.25...troppo presto per fare qualunque cosa.
Forse avrebbe dovuto riposare un po'...dopotutto lo aspettavano giorni d'inferno.


Era li come uno stupido che fissava l'orologio.
Erano le 7, ed era già sveglio da 2 ore.
Ma cosa gli era mai saltato in mente a Siwon di chiamarlo alle 5 del mattino?
Ok che era urgente...ma c'era un limite a tutto!
Inoltre si era solo addormentato alle 3...quindi in tutto aveva solo 2 ore di sonno e per l'eccitazione non era riuscito a richiudere occhio.
Già, non vedeva l'ora che quelle ore passassero in fretta.
Il giorno prima aveva incontrato per caso un suo vecchio amico che lavorava alla SM. Parlando del più e del meno aveva scoperto che aveva lavorato con Wookie per l'uscita del suo cd, e lui , Yesung, gli aveva chiesto se fosse stato possibile averne una copia in anticipo.
Il ragazzo all'inizio aveva rifiutato, ma poi Yeye era riuscito a persuaderlo.
Quel giorno si sarebbero visti alle 12.
Non vedeva l'ora...ne aveva la necessità. Soprattutto ora che sapeva che il giorno seguente l'avrebbe rivisto.
Di quello che aveva capito Siwon aveva chiamato tutti, quindi era sicuro che anche Ryeo ci sarebbe stato...lui non avrebbe mai declinato l'invito, soprattutto davanti all'urgenza della voce del loro compagno.
Chissà cosa era successo...



'No, Kyu aspetta un attimo'

Sungmin spostò di lato il compagno, allontanandosi da lui.
Kyu abbassò lo sguardo. Era palesemente ferito.
Non voleva che soffrisse, e quel bacio era ciò che stava aspettando da tanto tempo...era come un sogno.
Ma non sarebbe riuscito a goderselo fino in fondo se prima non avesse chiarito la questione con Hyuk.
E questo avrebbe dovuto spiegarlo bene a Kyu.

'Kyu ascoltami, non fare quella faccia. Non hai capito nulla'

Ma Kyu non riusciva ad alzare la testa.
Così Sungmin prese il suo volto tra mani costringendolo a guardarlo negli occhi.

'Cho Kyuhyun vuoi starmi a sentire un secondo?'

Kyu, che non riusciva a parlare, annuì con la testa.

'Bravo'

Sorrise Minnie, dandogli un bacio sulla punta del naso.
Lo sguardo dei Kyu si fece perplesso. Era chiaro che non ci stava capendo un tubo.

'Sono felicissimo di tutto questo. Ma devi capire che in queste 3 settimane mi sono avvicinato molto a Hyuk. Entrambi avevamo bisogno di qualcuno su cui contare...e anche se era chiaro che nei nostri cuori c'era qualcun'altro, ci siamo spinti più in la di una semplice amicizia'

Era difficile dire queste cose alla persona che amava.
Forse dopo quelle confessioni Kyu non avrebbe più voluto nemmeno parlargli...ma doveva mettere le cose in chiaro.
Inoltre era necessario un chiarimento anche con Hyuk.

'Io non lo so perchè sei qui. E non voglio credere a quello che il mio cuore spera...se non fosse così sarebbe una delusione troppo grande da accettare. Per te sarei disposto a buttare all'aria tutto, ma non posso farlo senza parlare con Hyuk'


Kyu ascoltava quelle parole incredulo.
Dopo un primo momento di smarrimento per il rifiuto del suo bacio, ora si trovava nell'oblio più oscuro.
Non riusciva a capire bene cosa l'altro stesse dicendo.
Cioè...lui e Hyuk non stavano insieme...ma erano stati insieme? Era quello che provava a dire Sungmin?
Se era felice del bacio perchè l'aveva rifiutato?

'Sungmin...penso di essermi perso qualche passaggio. Sarà che sono le 3 di notte e forse il mio cervello è annebbiato, ma non sto capendo nulla.
Quindi parlo prima io e poi tu.
Prima di tutto mi dispiace...non volevo lasciarti li da solo. Il biglietto...è stata una stupidaggine. Tu non ti meritavi una cosa del genere. E non so nemmeno cosa mi sia saltato in mente a fare quello che ho fatto. Sono uno stupido.
Ma l'ho capito tardi. Così ho provato a cercarti ma non riuscivo a trovarti.
Quando sono arrivato qui fuori avevo il cuore che mi batteva a mille, e che continua a battere a mille, e trovarti con Hyuk hyung è stato uno shock.
Lo so che non mi merito nulla. E di certo non mi devi nessuna spiegazione.
Vorrei solo che capissi che io sono qui, di fronte a te, e non ho nessuna intenzione di lasciarti andare. Io non commetto mai due volte lo stesso errore'

Aveva parlato velocissimo.
Una furia.
Frasi sconnesse. Parole senza senso.
Ma che esprimevano tutto il suo amore verso l'altro.
Non gliene fregava se in quelle 3 settimane era stato con un altro.
Voleva solo che adesso scegliesse lui.


Sungmin ascoltò quelle parole con il cuore in gola.
Erano esattamente ciò che aveva sognato in quei giorni.
Non poteva essere vero.
Tutto quello non stava accadendo a lui.
Iniziò a ridere, a ridere forte...così tanto da avere le lacrime agli occhi.
Senza rendersene conto aveva iniziato a piangere.
Le sue erano lacrime di gioia che non riusciva a fermare.
All'improvviso si sentì cinto tra le braccia di Kyu, che dolcemente gli accarezzava la testa.

'Non piangere piccolo mio'

Gli sussurrava all'orecchio.

'Anche io non voglio più lasciarti andare. Ti prego non mi lasciare...'

'Non ti lascio. Resto qui con te, per tutto il tempo che mi vorrai'

'Preparati allora perchè ti vorrò per molto tempo'

'È proprio quello che spero...'

Restarono così abbracciati per molto tempo, molto dopo che Sungmin finì di piangere si staccò a malincuore dal suo amato, guardandolo negli occhi.

'Salgo su, devo parlare con Hyuk. Gli devo spiegare tutto. Glielo devo'

'Si, capisco. Non ci mettere molto però, non voglio stare più un secondo senza di te'

Minnie sorrise. Nemmeno lui voleva stare senza Kyu.

'Ci vediamo tra un po''



Qualcuno bussò alla porta.

'Avanti'

Era Sungmin.

'Hyuk posso? Ti devo parlare'

Aveva gli occhi rossi e sembrava dispiaciuto.
Era arrivato il momento del fatidico discorso d'addio.
Eunhyuk sospirò

'Certo vieni. In fondo questa è anche camera tua. L'abbiamo condivisa per tutto questo tempo'

Sungmin entrò e si sedette sul letto accanto all'amico.
Non sapeva da che parte iniziare. Era nervoso.

'Ehi Min non essere così agitato. Penso di aver capito cosa tu mi voglia dire, e non c'è bisogno di sentirsi in colpa.
Non sono più un bambino, e di certo non mi ero illuso che tra me e te potesse nascere qualcosa di profondo. Ci vogliamo bene e questo penso sia indiscutibile. Ma è ovvio che tu ami qualcun'altro'

'Mi dispiace'

Riuscì solo a dire il più grande. Si sentiva tremendamente in colpa.

'No Minnie non ti devi dispiacere. Ti prego sii felice e non pensare a me. Grazie a te sto molto meglio'

Sungmin prese la mano di Hyuk

'Lo sai vero che per te ci sarò sempre? Tu sei davvero importante per me, e se hai bisogno ancora di me io resterò qui con te ancora. Non lo so perchè stai male, ma vorrei che tu ti appoggiassi a me'

'Grazie. Sei un vero amico. Lo so che tu ci sarai sempre. Ma davvero ora non ne ho bisogno. Ho deciso anche io di andare via da qui e ritornare in città. Sono pronto anche a ricominciare a lavorare'

'Ti voglio bene e te ne vorrò sempre'

Disse Sungmin abbracciando l'amico, che rispose all'abbraccio.

'Anche io te ne voglio'

In quel momento squillò il cellulare del più piccolo.

'Chi sarà a quest'ora? Pronto?'

'Hyung...sono Siwon'

Siwon? Cosa diavolo voleva da lui?

'Cosa vuoi?'

Rispose bruscamente. Sinceramente era l'ultima persona con cui voleva parlare.

'Hyung per favore...ho bisogno che tu domani venga al nostro vecchio dormitorio. Vorrei che ci fossero tutti'

'Bhe vuoi male...non ho intenzione di venire'

Non volva ridursi come nelle 3 settimane precedenti. Non ora che era di nuovo solo.

'Hyuk...ti prego. Te lo chiedo in ginocchio. Ti sto supplicando. Tu ci devi essere'

Lo stava davvero supplicando. Nella sua voce si sentiva la disperazione.
Nonostante la rabbia che provava non poteva non credere alle sue parole.
In fondo lui gli voleva ancora molto bene.

'Cosa succede?'

'Ora non posso dirtelo, ma domani sarà tutto chiaro'

'Cosa sarà chiaro?'

'Hyung ti prego fidati. Se non lo vuoi fare per me, almeno fallo per Donghae'

'Cosa c'entra Donghae'

Aveva urlato il più grande.
Perchè aveva nominato quel nome? Lui non lo voleva nemmeno sentire...

'C'è qualcosa che deve dire. A tutti. Ma soprattutto a te. Allora verrai domani?'

Non poteva non andare. Aveva acceso la sua curiosità, e anche una certa ansia.

'Ok ci sarò'

'Grazie davvero mille. Ora continuo a chiamare gli altri'

'Qui con me ci sono Sungmin, Kyuhyun e Ryeowook se vuoi glielo dico io'

'Davvero? Mi faresti un favore. Allora a domani. Grazie ancora'

'Si certo'

E attaccò.
Continuava a fissare il telefono nonostante fosse spento.
Cosa gli doveva dire Donghae? A tutti poi...

'Hyuk chi era? Hai una faccia scurissima'

Lo guardò Sungmin preoccupato.

'Era Siwon, vuole che domani andiamo tutti nel vecchio dormitorio'

'E perchè?'

'Non l'ho capito bene, pare che Donghae ci debba parlare. Sembrava davvero preoccupato, e penso che dobbiamo fare come dice'

'Ok, per me non ci sono problemi. Andiamo a dirlo agli altri?'

'Certo'

Uscirono dalla loro stanza per bussare a quella dove era Ryeowook anche se non ce ne fu bisogno, il ragazzo stava appena uscendo.

'Ragazzi stavo per venirvi a chiamare. Poco fa ha chiamato Siwon e...'

'Si ha chiamato anche me. Gli avevo detto che ti avrei avvertito io ma evidentemente non avrà capito'

'Bhe mi ha chiamato una mezz'oretta fa, forse ha chiamato prima me'

'Si allora. Scendiamo giù da Kyu?'

Wookie lo guardò preoccupato.

'Pensi che sia saggio?'

Sungmin si mise a ridere

'Si, non preoccuparti. È tutto ok'

Scesero tutti le scale e trovarono Kyu ancora seduto sul divano. Appena lo vide Sungmin corse ad abbraccialo sorridendo.
Erano davvero felici.

'Kyu, scusa...ma prima ha chiamato Siwon. Vorrebbe che domani andassimo tutti al vecchio dormitorio. Per te va bene?'

Domandò timoroso Hyuk.
Kyu lo guardò e dopo un attimo gli sorrise.

'Certo hyung...non ci sono problemi'

Ora che stringeva la cosa che gli era più cara al mondo poteva fare tutto.
 
Tra un po' ti rivedrò.
Non so cosa dirti.
Non so con che faccia guardarti.
Sono proprio un caso disperato.
Eppure vorrei averti qui vicino a me.
Al mio fianco, ancora una volta.
Vorrei stringerti tra le mie braccia.
Vorrei accarezzare i tuoi capelli.
Sussurrati parole dolci all'orecchio.
Vorrei vederti sorridere per me.
Ma già so che è tutta un'illusione.
Non ti potrò stringere.
Non potrò toccare i tuoi capelli.
Non potrò sussurrare al tuo orecchio.
Ma soprattutto non ti potrò vederti sorridere.
Vorrei che però il tempo si fermasse nel momento stesso in cui riuscirò a incontrarti.
Perchè la verità è che solo quando tu mi sei vicino
Mi sento ancora vivo.

 

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Capitolo 9
*** Chapter 9~ Liar ***


Chapter 9~ LIAR

Erano passate 3 ore dalla chiamata di Siwon. Dopo aver parlato un po' tutti insieme sul divano avevano deciso di dormire, in fondo quella notte era stata una lunga notte insonne per tutti e 4.
Anche se c'erano stanze per tutti, Wookie decise comunque di andare a riposare nella stessa stanza con Hyuk....
Si era reso conto fin troppo bene che la telefonata dell'amico l'aveva chiaramente sconvolto, più di quanto non fosse successo a tutti loro.
Inoltre non gli sembrava il caso di lasciarlo solo, non ora che Sungmin aveva definitivamente scelto Kyuhyun.

'Ragazzi allora ci vediamo tra un po''

Disse Sungmin rivolto agli amici seguendo Kyu in una stanza.
Aveva insistito molto nello stare nella stessa stanza tutti insieme.
Non voleva lasciare nemmeno un attimo Kyu ma non voleva nemmeno lasciare solo Hyuk.
Ma dopo l'insistenza di quest'ultimo e la decisione di Wookie di stare con lui, aveva ceduto. Il tutto sotto l'occhio  quasi offeso di Kyu, che vedeva quel gesto come una non voglia di stare insieme.

'Si hyung, ci vediamo dopo'

Rispose Hyuk, entrando anche lui nella sua stanza, seguito da Ryeo.
Una volta dentro il più grande prese un borsone che aveva sull'armadio e iniziò a riempirlo con la sua roba.

'Hyung, puoi fare dopo i bagagli. Perchè non dormi un po'?'

'Non ho sonno'

Fu la risposta secca del più grande.

'Cosa c'è che non va?'

'Va tutto bene'

'Sei triste per la decisione di Sungmin? Allora perchè non hai fatto nulla per farlo rimanere al tuo fianco?'

'No...non è per lui. Non c'è nulla che non va'

'Per favore hyung, posso essere più piccolo ma non sono stupido. È chiaro che sei nervoso per qualche motivo. Se non me ne vuoi parlare va bene, ma ti prego non offendere la mia intelligenza'

Hyuk si fermò. Le parole del più piccolo l'avevano sorpreso. Raramente Ryeowook parlava così a qualcuno, specialmente ad un suo hyung.
Lo guardò fisso negli occhi. Posò la maglietta che aveva appena stropicciato di nuovo nell'armadio e si andò a sedere sul letto, vicino all'eterno maknae.

'Scusami, non volevo di certo offenderti. Si è vero c'è qualcosa che non va. Ma non è per Sungmin. Anzi sono felice che finalmente abbia ritrovato il sorriso. Per tutto questo tempo con me non ero mai riuscito a farlo sorridere come ci è riuscito in due minuti Kyuhyun. È evidente che si vogliono davvero bene...e sono sinceramente contento per loro'

'E allora cos'è che ti turba? Hyung non puoi tenerti tutto dentro, lo sai? Lo so che parlare del proprio dolore non lo fa passare. Lo so che la situazione non cambierà. Ma dopo ti sentirai un po' meglio. E' per questo che esistono gli amici. E noi lo siamo ancora...vero?'

Chiese il più piccolo, quasi timoroso.
Hyuk sorrise. Quel ragazzo era troppo dolce.

'Certo che siamo ancora amici. Lo saremo per sempre'

Detto questo abbracciò il suo amico, sorridendo.
Quel contatto lo riportò indietro di 5 anni.
Quando erano ancora tutti insieme.
Quando tutto era diverso.
Quando tutto era migliore.

'È a causa di Donghae'

Disse all'improvviso, stringendo di più il compagno.
Era la prima volta che ne parlava con qualcuno.
Era la prima volta che ammetteva a se stesso di stare male per l'amico.
Nel momento stesso in cui aveva pronunciato quel nome gli occhi gli si erano riempiti di lacrime.
Gli mancava.
Tanto.
Troppo.

'È per questo che quella sera stavi male? Donghae è stato solo con Siwon e...'

'Penso che quei due stiano insieme'

Ecco un altro pensiero espresso per la prima volta ad alta voce.
Nessuno glielo aveva confermato, ma era fin troppo evidente.
Donghae aveva scelto Siwon.
Altre lacrime solcavano il suo volto. Ora non la smetteva più di piangere.
Non piangeva così da quando l'avevo visto Minnie quella mattina.
Nemmeno a lui era riuscito a dire nulla. Ma Ryeo aveva ragione. Non poteva più tenersi tutto dentro. O sarebbe scoppiato.
Si staccò dall'amico, asciugandosi le lacrime e iniziò a raccontare.

'Dopo lo scioglimento del gruppo, tra me e lui non era cambiato nulla. Stavamo sempre insieme. Come una volta. Anche quando sono stato male per tutta quella situazione, lui mi è stato accanto. Non mi ha mai abbandonato un minuto. Aveva promesso di stare con me per sempre.
Poi un giorno ebbe il ruolo per un drama a Taiwan. Io ero triste. Non volevo che andasse via. Non volevo restare solo. Non volevo che lui mi lasciasse. In più ero geloso. Sarebbe dovuto andare con Siwon. No che fossi geloso di Siwon, ero geloso del fatto che qualcuno avesse potuto stare con lui quando a me non era permesso. Io dovevo lavorare e certo non potevo seguirlo come un bambino di due anni.
All'inizio andava tutto bene. Ci sentivamo tutti i giorni, più volte al giorno. Io ero, e sono, davvero innamorato di lui, e il solo sentire la sua voce mi faceva stare bene. Non so cosa lui provasse nei miei confronti...non ne abbiamo mai parlato chiaramente, ma in quel periodo ci comportavamo davvero come due fidanzatini.
Poi all'improvviso tutto è cambiato.
Da un giorno all'altro non l'ho più sentito.
Ha iniziato a non rispondere ai messaggi, a rifiutare le mie chiamate.
Provavo a chiamare Siwon, ma anche lui non mi rispondeva.
Solo dopo quasi 2 settimane riuscì a parlare son Siwon, e mi disse che Donghae non aveva voglia di parlare con me. Basta. Non una parola in più.
Io non ci credevo. Come era possibile? Cosa avevo fatto? Dove avevo sbagliato?
Quando arrivò l'invito alla cena ero davvero felice. Non solo avrei rivisto tutti. Ma avrei potuto palare con lui. Avrebbe dovuto affrontarmi e dirmi, guardandomi negli occhi, cosa avevo fatto.
Ma quella sera non mi degnò di uno sguardo. È stato tutto il tempo attaccato a Siwon. Non si spostava da lui di un centimetro. Quasi a fine serata gli andai vicino. Avevo deciso che gli avrei parlato a qualunque costo.
Ma Siwon mi bloccò, non mi fece andare da Donghae...quel Donghae che non aveva nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia.
 Allora ho capito che non riusciva a dirmi che stavano insieme. Non ha avuto il coraggio di dirmi che mi aveva abbandonato per un altro. Non aveva il coraggio di darmi una spiegazione.
Mi sentivo davvero ferito.
Loro se ne andarono.
E anche io andai verso l'hotel dove avevo preso una stanza. Ma quando arrivai vidi che salivano anche loro li. Siwon aveva una mano intorno le spalle di Donghae. Vederli così mi fa fatto crollare. Sono stato tutta la notte sul quel muro, di fronte l'entrata dell'hotel, senza avere il coraggio di entrare. Tutta la notte li al freddo decidendo pian piano cosa fare.
Avevo bisogno di una pausa da tutto e tutti. La batosta era stata davvero forte, non mi sarei mai immaginato una cosa del genere.
Appena si fece mattina chiamai l'agenzia immobiliare e fissai un appuntamento. Quando ebbi deciso che era ora di andare via, li vidi uscire dall'hotel, così come erano entrati. Era troppo. Scoppiai in lacrime.
Ed è stato in quel momento che ho incontrato Minnie e gli ho chiesto di venire con me.
Ed ora, dopo 3 settimane in cui ero riuscito a stare meglio, ecco che arriva la telefonata di Siwon. Donghae ci vuole parlare. Ma io non voglio ascoltare. Non voglio sentirlo mentre dice a tutti che sta con Siwon.
Non lo voglio di nuovo vedere abbracciato con lui.
Non voglio vederlo mentre rivolge quel sorriso che una volta era mio, verso di lui.
Non voglio'

Abbassò il capo.
Wookie gli mise una mano sulla spalla.

'E allora non farlo. Nessuno ti obbliga'

Hyuk riprese a piangere.

'Grazie'

Disse mentre poggiava la testa sulle gambe del più piccolo. E dopo poco si addormentò.

 
L'essenza umana è egoista.
Tutto ciò che l'uomo fa, lo fa per se.
Preservazione.
Istinto di sopravvivenza.
Tutte le azioni portano alla conservazione dell'individuo stesso.
Tutto questo è ciò che definisce l'uomo, animale
Questa è la vita.
Ma c'è qualcosa che rompe gli schemi.
C'è qualcosa che distingue l'uomo dagli altri animali.
È l'amore.
Non tutti sono capaci di provarlo.
Ma quando c'è, nemmeno la morte può sconfiggerlo.




'Donghae ho chiamato tutti. Hanno detto che ci saranno. È quasi tutto pronto. Domani mattina ti porto nel vecchio dormitorio. Nel frattempo ho chiesto a degli amici di renderlo il più vivibile possibile. In fondo sono anni che non ci vive nessuno'

'Grazie.
...
Che ha detto quando lo hai chiamato?'

Siwon sapeva a chi si riferiva.

'Era arrabbiato. Ha detto che non sarebbe venuto. Ma poi l'ho convinto'

'Quindi ci sarà?'

'Spero di si'

'Ci deve essere'

'Si, ci sarà'





'Kyu mi dici che hai? Sono 10 minuti che non apri bocca'

'Niente'

Kyuhyun era seduto sul letto fissando l'armadio. Sungmin gli era affianco, fissando lui.

'Mi guardi per favore?'

'No'

'Dai su...non fare il bambino!'

Kyu si girò di scatto.

'Io fare il bambino? Ma cosa dici?'

'Possibile che non riusciamo a stare 2 minuti senza litigare?'

'Bhe è colpa tua'

'Mia?E cosa avrei fatto?'

'Tu...tu...ecco tu...'

Aveva detto qualcosa, ma Sungmin non riuscì a capire cosa.
L'altro si era fatto tutto rosso e non riusciva a parlare.
Gli veniva tremedamente da ridere. Ma quanto era bello?

'Kyu, non ho capito. Ripeti'

'Non ho detto nulla'

Kyu si alzò da letto e corse verso la porta, ma inciampò nello spigolo del letto. Stava quasi per cadere ma riuscì a mantenere l'equilibrio...mentre Sungmin non riuscì più a trattenere le risate.
Sempre più rosso si girò e vide l'amico sbellicarsi letteralmente dal ridere, steso sul letto.
Ma come si permetteva?

'Ehi..che ti ridi?'

'Oddio. Dovevi vedere la tua faccia. Se cadevi...ahhaaahahhahahhaa'

'Ancora? La smetti? Potevo farmi male...'

'Nooo non ce la faccio. Rifallo'

'Ho capito. Basta. Scendo giù'

Disse un irritato Kyuhyun.
Ma il più grande si alzò velocemente dal letto e lo bloccò.

'Ehi tu. Dove credi di andare?'

Gli disse cingendogli i fianchi. Fissandolo negli occhi.
A Kyu gli si bloccò il respiro. Non si sarebbe mosso da li nemmeno con un eruzione vulcanica in corso.

'Da nessuna parte'

Gli rispose, avvicinandosi ancora di più.

'Bene. Anche perchè non ti avrei mai lasciato varcare quella soglia. Lo sai?'

'E sentiamo, come mi avresti fermato? Con la forza?'

Continuavano a stuzzicarsi, tenendosi stretti e perdendosi uno negli occhi dell'altro.

'No, non con la forza. Ti avrei persuaso'

'E come'

'Così'

Disse Min avvicinandosi ancora di più all'altro e iniziando a dargli piccoli bacetti sul collo, facendolo rabbrividire di piacere.

'Mmh mi sa che non sarebbe bastato'

'A no? Bhe allora che dici di questo?'

Disse mentre raggiungeva il suo orecchio, bacandolo prima poi definendo il suo contorno con la lingua.

'Non ci siamo ancora'

Disse Kyu, con la voce orami però quasi ansante.
Sungmin se ne accorse e sorrise.

'Allora ti avrei fermato così'

Spostò il centro della sua attenzione dall'orecchio al volto. Che prima accarezzò e poi passò ad baciarlo.
Prima gli occhi.
Poi il naso.
Poi con la lingua iniziò a contornare le labbra dell'altro, che si schiusero.
Gli dava anche piccoli morsetti sul labbro inferiore.
Lo stava facendo impazzire. Se ne rendeva conto.
Il suo respiro si era fatto più pesante.
Non era più passivo in quel gioco di seduzione. Ma aveva deciso di parteciparvi.
Aveva aperto le sue labbra. Cacciato la lingua che subito cercò quella dell'altro.
Si scontrarono, attorcigliandosi.
In una guerra senza fine.
Le mani di Sungmin si mossero e si portarono sulle spalle dell'amico, prendendo i capelli e tirandoli leggermente. Mentre le mani si Kyuhyun si insinuarono sotto la maglietta del più grande, accarezzandogli la schiena nuda.
Poi all'improvviso lo sollevò, sempre tenendo la sua bocca saldamente attaccata a quella dell'altro, e lo buttò sul letto, stendendosi su di lui.
Stava cercando di spogliarlo quando però il più grande lo bloccò.

'Kyu aspetta non voglio'

'Come non vuoi? Non vuoi come me? Eppure non è la prima volta...'

'No, non hai capito. Non voglio ora. Ci siamo appena riappacificati. Non voglio rovinare tutto. Voglio che tutto sia perfetto tra noi. Voglio costruire una relazione solida, e non voglio che sia basata sul sesso'

Kyu non riusciva a capire.

'Ma è ovvio che non è basata sul sesso'

'No che non è ovvio! L'altra volta siamo finiti a letto subito. Ed ora sta capitando la stessa cosa'

'Ma non è vero...non stiamo finendo a letto subito...sto qui già da 6 ore!'

'Kyu la smetti? Non voglio che succeda quello che è successo l'ultima volta'

Disse il più grande abbassando lo sguardo.
Kyu capì. Era spaventato. Ovvio. Aveva paura che potesse di nuovo lasciarlo nel letto e andare via. Non si fidava.

'Piccolo, guardami'

Disse prendendo il mento dell'altro e costringendolo a guardarlo negli occhi

'Mi dispiace per quello che ho fatto. Sono stato un vero bastardo. E ti prometto che non succederà mai più. Riconquisterò la tua fiducia. Costi quel che costi'

'Ma io mi fido di te. Solo che voglio che tutto sia perfetto. Questa sarà la nostra prima volta da quando stiamo insieme, e non voglio che succeda qui'

I ricordi dei giorni, e delle notti, passati con Hyuk in quella casa erano ancora vivi in lui. Non voleva sciupare tutto per quello. Quella casa aveva dei bei ricordi, che ora però appartenevano al passato. Un capito chiuso che non c'entrava nulla con il suo amore.
Non disse queste cose ad alta voce, ma Kyu parve comprendere tutto. Lo guardò rassegnato. Mise il suo braccio dietro la testa dell'altro e gli fece appoggiare la testa sul suo petto a mo' di cuscino

'Come vuoi tu'

'Grazie'

E così abbracciati si addormentarono.



 
'cause your voice is the only one that can calm me down
'cause your songs are what I want to hear when I'm sad
'cause when you smile I smile with you, even if I'm unhappy
'cause when you cry I cry too, even if I'm happy
'cause you give me the strength for go on
'cause you exist, you're real and make me feel real...
'cause even if now we are apart
I do think of you every second of my life...


Yesung continuava ad ascoltare quella canzone a ripetizione.
La prima dell'album.
Si intitolava 'Your Voice'.
Da quello che gli aveva detto il ragazzo che gli aveva portato il CD, quella canzone era una di quelle scritte interamente da Wookie, anche l'arrangiamento era suo.
Ed era assolutamente fantastica.
Quelle parole risuonavano nella sua mente, non lasciandolo pensare razionalmente.
A chi si riferivano?
Una parte del suo cuore davvero voleva che fossero dedicate a lui.
Ma non era possibile.
Non era proprio l'amico che l'aveva respinto? Che l'aveva trattato male fino a costringerlo ad abbandonare il gruppo?
È vero le cose erano peggiorate da quella volta che lui era andato a letto con quella ragazza, ma comunque non riusciva a spiegarsi il suo comportamento.
Era tutto così strano.
Non poteva non pensare che quelle parole fossero per lui.
Ma la speranza era ancora viva.
Anche se si sentiva una stupido non avrebbe continuato a vivere nel rimorso.
Il giorno dopo si sarebbero di sicuro incontrati e lui gli avrebbe chiesto spiegazioni.
Era da troppo tempo che non si parlavano, e ciò non gli andava per nulla a genio.



Era su un aereo per Seoul.
Guardava fuori. Le nuvole sembravano batuffoli di neve che si incontravano e scontravano, formando strani disegni.
Erano quasi arrivati.
Vicino a lui c'era il suo amore.
Dormiva.
Dietro di loro Henry e Zhou Mi.
Dormivano anche loro.
All'aeroporto li avrebbero aspettati Teukie  e Kangin.
Ci sarebbero davvero stati tutti.
Nessuno sembrava essere preoccupato per quella riunione improvvisa.
Erano tutti sorpresi, ma assolutamente felici.
Ma lui no.
Era agitato.
Aveva una brutta sensazione.
Non sapeva a cosa fosse legata.
Se a Siwon.
Se al perchè lui li avesse chiamati tutti.
Nessuno ne sapeva il motivo.
Una voce annunciò che l'atterraggio era imminente.
Di li a poche ore avrebbe scoperto tutto.
Odiava non sapere le cose.
Al suo fianco Hangeng finalmente si mosse.

'Ti sei svegliato?'

'E tu? Non hai proprio dormito?'

'No'

'Non preoccuparti, sono sicuro che ci vorrà dire qualcosa di bello'

Sorrise il più piccolo.
Heechul non parlò, ma si limitò a sorridere anche lui.
Anche se il suo fidanzato aveva intuito che fosse agitato, lui non gli aveva confidato le sue angosce.
Nonostante ci fosse lui al suo fianco non riusciva più a calmarsi.
Era come qualcosa tra loro fosse cambiato...
Scacciò velocemente quel pensiero dalla testa.
Nulla era cambiato.
Loro erano ancora innamorati e questo era quello che contava.
Ma in fondo sapeva che stava raccontando a se stesso una piccola bugia...

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Capitolo 10
*** Chapter 10~possibilities ***


Chapter 10

'Si, hyung. Me lo vedo io. Non ci sono problemi...
No, non credo che facciano storie. Li convincerò tutti senza grossi problemi.
Grazie per avermi appoggiato. E’ solo grazie a te se mi hanno dato il permesso.
Non ti deluderemo.
Rinasceremo, più grandi e forti di prima...'




'Chi era al telefono'

Chiese Donghae a Siwon che era appena entrato in camera.

'Un amico'

'Un amico? Chi?'

'Nessuno di importante. Non ti preoccupare'

Sorrise il più piccolo.

Donghae non disse nulla. Ma il tutto gli era sembrato strano.
Era raro che Siwon si allontanasse da lui per una cosa futile come una chiamata.
Ma decise di non pensarci.
Quello era il fatidico giorno.
Tra un po' avrebbe rivisto finalmente tutti.
Anzi...gli altri lo avrebbero visto in quello stato.
Lui lo avrebbe visto in quello stato.
Aveva paura.
Una paura fottuta.
Aveva più paura di dover dire la verità ad Hyuk che di affrontare l'operazione il giorno dopo.
Ma ce la doveva fare.
Non poteva più nascondersi.

'Che ore sono?'

Chiese all'amico.

'Sono le 10'

'A che ora arrivano?'

'Dovrebbero a momenti'

'Allora? Cosa hai intenzione di fare?'

'Non lo so ancora. Quando arriveranno mi verrà in mente qualcosa. Tu nel frattempo rimani qui in camera. Te li porto quando saranno tutti. Così dovrai parlare una sola volta'

'Ok, come vuoi tu Shisus. Allora penso che dormirò un po'. Il viaggio mi ha sfinito'

'Bravo, Hae. Ci vediamo tra un po''

Siwon si avvicinò all'amico, gli diede il consueto bacio sulla fronte e si avviò fuori dalla stanza.
Era inutile mentirgli, sapeva benissimo che l’altro non sarebbe riuscito a chiudere occhio.


Siwon si sedette in cucina.
Non era cambiato nulla in quelle stanze. Tutto era rimasto come 5 anni fa.
Donghae aveva insistito per stare nel dormitorio dell'11 piano, nonostante non fosse quello dove abitava, e per di più si era piazzato nella stanza di Hyuk.
Lui aveva acconsentito, anzi era perfino contento che quella decisione era stata presa dall'altro e non da lui. Ritornare nel dormitorio dove una volta vivevano Heechul e Hangeng insieme e dove, dopo che quest'ultimo se ne era andato, lui aveva consolato Chul, era troppo.
Tutti quei ricordi lo avrebbero distolto dal suo piano.
Era fondamentale che tutto andasse liscio.
E quindi non erano ammesse distrazioni.



'Allora vi muovete? Possibile che state ancora per scendere?'

'Arriviamo, arriviamo. Mamma mia un attimo!'

Dalle scale scese un indaffarato Kyuhyun, che portava una valigia molto grossa in mano, cercando di sollevarla...ma che in fondo non ci riusciva.
Sungmin da dietro continuava a volergli dare una mano (in fondo quella valigia formato armadio era la sua!), ma il suo fidanzato rifiutava categoricamente.

'Cavolo finalmente! Stiamo aspettando da 2 ore'

'Ehi Wookie non dire stupidaggini! Siamo stati velocissimi'

'Ma se fino a 5 minuti fa stavate beatamente dormendo uno nelle braccia dell'altro...'

Entrambi i piccioncini arrossirono, ma Kyu rispose:

'E staremmo ancora beatamente dormendo se qualcuno non ci avesse svegliato'

Ryeowook sorrise. Era inutile discutere con il più piccolo, avrebbe sempre voluto lui l'ultima parola. E poi era troppo intento a trattenere le risate alla vista dell'amico alle prese con la valigia. Per di più aveva iniziato a sudare pesantemente...di questo passo si sarebbe dovuto fare un'altra doccia.

'Ah eccovi, Kyu dammi la valigia che la metto nel cofano'

Hyuk era appena rientrato in casa dopo aver sistemato la sua valigia in macchina. Si era avvicinato a Kyu e con nonchalance aveva preso la valigia di Minnie e la stava portando fuori.
Alla vista della scenetta e della faccia allibita di Kyu, Wookie e Minnie scoppiarono a ridere. Quel ragazzo era davvero troppo buffo.

'Ti sei rammollito, eh?'

Disse Ryeo

'Ma no...era tutta scena'

Rispose il maknae imbarazzato. Sungmin lo abbracciò da dietro e gli sussurrò all'orecchio:

'Mi sa che per rinforzare i muscoli hai bisogno di un po' di esercizio fisico. Ed io ho in mente qualcosa per aiutarti...'

Kyu sorrise alla sua provocazione. Si girò per guardarlo e gli rispose:

'Ok, allora conto su di te. Da oggi sei il mio personal trainer'

E si chinò a baciarlo.
E continuarono, senza dar peso al fatto che due persone li stavano osservando in quel momento.

'Cough cough...'

Li richiamò Hyuk. I due si staccarono, ma si presero per mano, avviandosi alla porta.

Avrebbero dovuto prendere una sola macchina, dato che quella di Kyu era ancora fusa, quindi Hyuk si posizionò alla guida, al suo fianco Wookie e dietro la coppia attaccati con l'attack...stavano iniziando a dare un po' sui nervi.

'Allora andiamo?'

'Si, andiamo....'






'Secondo voi se saliamo tutti insieme daremo nell'occhio?'

'Mmh, forse dovremmo dividerci, e salire a scaglioni'

'Scusate ma sembriamo proprio scemi, qui nascosti dietro l'angolo con cappelli e occhiali da sole. Secondo me è meglio che facciamo una corsa e non se ne parla più'

A parlare erano stati prima Leeteuk, poi Kangin e Henry, mentre Heechul, Hangeng, ZhouMi, Shindong e Kibum li guardavo divertiti. In effetti la scena era un po' comica....
Kangin e Leeteuk erano andati a prendere i 4 che arrivavano dalla Cina all'aeroporto, ed erano rimasti insieme tutta la giornata. E quella mattina si erano incontrati anche con Shindong (che nel frattempo si era sposato e aveva avuto una bimba bellissima) e Kibum (che alla cena di qualche settimana prima non era potuto andare).
Heechul era contentissimo. Kibum era una di quelle persone che più gli mancava.
Ma nonostante il senso di gioia che provava, continuava ad avere anche quella brutta sensazione. Il suo sesto senso capiva che c'era qualcosa che non andava...e il suo sesto senso non sbagliava mai!
E per di più non lo aveva nemmeno abbandonato l'ansia che lo aveva assalito sull'aereo.
Stare vicino ad Hangeng non era più come prima. E in quel giorno, insieme con i suoi vecchi amici, lo aveva confermato.
Poi...da li a  pochi minuti avrebbe rivisto Siwon...e forse era quella la cosa che più lo spaventava.

'Ehi ma quello non è Yesung?'

Chiese all'improvviso papà-Shindong

'Si hai ragione...Yes...'

'Stai zitto!Stiamo facendo tutto sto casino per non farci beccare e tu ti metti ad urlare?'

Leeteuk aveva appena bloccato Kangin, che si scusò.

'Comunque è entrato senza problemi. Andiamo anche noi e basta'

Suggerì Hangeng.

Entrarono di corsa nel palazzo, e puntarono dritti verso l'ascensore. C'era ancora Yesung ad aspettarla.

'Ragazzi! Ciao!!'

'Yesung!!'

Henry corse ad abbracciarlo, e man mano anche tutti gli altri.

'Come va? Tutto bene?'

'Si, grazie e a voi? Mi siete mancati!'

'Ma dai che non ci vediamo da sole 3 settimane'

'Si, ma sembra passata una vita'

Quello che aveva detto era vero.
Era stato semplice stare senza di loro prima.
Ma dal momento stesso in cui li aveva rivisti, si era riaperta una vecchia ferita. E lo loro assenza si faceva pesare sempre di più. Era impossibile non pensarci.
E quello valeva per tutti loro.

'Ecco l'ascensore. Ci dovremmo dividere non c'entriamo tutti...proprio come ai vecchi tempi'

Disse Kangin.

'Si infatti. Yesung, ZhouMi, Henry, Kangin e Leeteuk salgono ora. Io, Hangeng, Shindong e Kibum, dopo'

Coordinò Heechul.

'Ehi perchè voi in 4 e noi in 5?'

Disse Kangin, lamentandosi.

'Perchè Shindong vale per 2 scemo!'

Rispose Chul.

Kangin gli fece la linguaccia ed entrò in ascensore, seguito dagli altri. Prima di chiudere le porte però Yesung chiese:

'Scusate...ma all'11 o 12 piano?'

Tutti si guardarono in faccia.
Nessuno lo sapeva!

'Ma come Siwon non ha detto nulla?'

'A me no'

'Nemmeno a me?'

'E nessuno è stato così intelligente da chiederlo?'

'Senti chi parla, perchè tu l'hai chiesto?'

'Ok basta discutere' mise a tacere Chul

'Salite al 12 piano, infondo era li che viveva Donghae e dove Siwon si appoggiava quando dormiva con noi'

'Si giusto, allora saliamo al 12'

Disse Kangin.
E finalmente salirono.



'Stiamo un po' strettini vero?'

'Dai non ti lamentare'

'Non va così male'

'Certo Mi tu sei alto, riesci a respirare...'

'Ragazzi scusate, sapete se gli altri sono già arrivati?'

Aveva chiesto Yesung.

'Non penso, eravamo qua già da un po' prima di salire, e abbiamo visto passare solo te.

Aveva risposto Henry.
Yesung era agitato.
Ora che si pensava, cosa avrebbe detto a Ryeo?
Cavolo, era tutto così difficile.
Ma ad interrompere i suoi pensieri fu il rumore dell'ascensore che li avvertiva che erano arrivati al 12^ piano.
Uscirono in fila e si avviarono verso la loro vecchia casa...o almeno per quel che riguardava Kangin e Leeteuk.
Si avvicinarono alla porta, bussarono ma non ricevettero nessuna risposta.
Continuarono ancora per un po', tanto che dopo poco li raggiunsero anche gli altri.

'Allora che ci fate ancora fuori la porta?'

Chiese Shindong.

'Non risponde nessuno'

'Allora forse stanno giù'

'Bhe proviamo allora'

Scesero la rampa di scale e si ritrovarono fuori la porta. Bussarono e sentirono dei rumori.
Erano li.
Dopo qualche secondo, Siwon aprì la porta.

'Ciao ragazzi, vi stavamo aspettando'




'Eccoci qui!'

'Finalmente, mi fanno male i piedi, devo uscire da questa macchina'

'Kyu possibile che ti devi sempre lamentare?'

Disse Hyuk.
Kyu non rispose ma si precipitò fuori dalla macchina.
Ah..il suo vecchio dormitorio. Quanti ricordi. Era davvero felice di poter ritornare li.

'È inutile che sprendiamo le valigie. Sarebbero un peso in più. Giusto?'

Chiese Sungmin ad Hyuk.

'Si hyung. Infatti'

'Allora siamo pronti. Saliamo?'

Chiese Wookie, visibilmente agitato.

'Io non vengo'

Disse all'improvviso Hyuk.

'Come non vieni?'

Chiese Sungmin

'Non voglio rivedere Donghae'

I due amici si fissarono negli occhi.
Il dolore di Hyuk era chiaro, e Sungmin finalmente capiva cos'è che lo aveva turbato per tutto quel tempo.

'Ma Siwon ha detto..'

'Non voglio vedere nemmeno lui'

'Hyung, se Hyuk-hyung non vuole venire è libero di non farlo'

Intervenne Wookie.

'Lo so...è solo che...'

Non sapeva nemmeno lui che dire. Sentiva solo che Hyuk ci doveva essere.
O forse gli dispiaceva separarsi così all'improvviso dall'amico.

'Hyuk sei sicuro?'

Disse Kyu.

'Si, lo sono'

'Noi siamo qua. Se cambi idea raggiungici ok?'

Disse Sungmin, sorridendo. Hyuk si avvicinò, lo abbracciò e gli disse:

'Grazie. Ti voglio davvero tanto bene'

'Lo so. Anche io'

Si staccarono, e Hyuk si mise di nuovo in macchina, mentre loro entravano nel palazzo.



Che situazione di merda.
Erano tutti li felici e sorridenti, che si scambiavano battute e sorrisini senza accorgersi invece che la situazione non era tutta rose e fiori.
Siwon dopo aver aperto la porta e salutato tutti, era rimasto in silenzio tutto il tempo, aveva detto che avrebbe parlato quando ci sarebbero stati tutti. E dopo ciò si era seduto sul divano senza proferir parola. Era davvero preoccupato.
Vederlo in quello stato faceva accrescere la sua ansia.
Sembrava anche che avesse delle difficoltà a respirare.
Voleva andare da lui, per parlargli.
Chiedergli spiegazioni.
Anche solo stargli accanto.
Stringerlo.
Ma non poteva.
L'altro aveva accuratamente fatto di tutto per evitare il suo sguardo.
Era chiaro che fosse ancora in collera con lui.
E poi di certo non poteva andare a fare le coccole a Siwon quando al suo fianco c'era ancora Hangeng.

Dopo qualche minuto che erano arrivati suonò di nuovo il campanello.
Siwon si alzò di scatto dal divano ed andò ad aprire la porta.
Erano Sungmin, seguito da Kyuhyun, e Ryeowook. I primi due erano mano nella mano.
E da quando stavano insieme?
Entrarono anche loro tutti sorridenti.
Altri minuti di saluti e gridolini.
Solo Heechul notava che man mano che passava il tempo, e tutti erano finalmente presenti, stava sbiancando.
Ma aveva notato anche un'altra cosa.
Lui non era l'unico, insieme all'amico, ad essere preoccupato.
Anche Yesung aveva un'espressione strana. Espressione che cambiò radicalmente da quando era entrato Wookie.
Nemmeno quest'ultimo gliela raccontava giusta. Evitava il contatto visivo con Yesung.
Iniziò a fare diverse supposizioni sul motivo, e si ritrovò a sorridere, pensando che tutto era proprio come tanto tempo prima...quando lui sapeva, e voleva sapere, tutto dei suoi amici.

'Finalmente sorridi. Ti stai calmando?'

Chiese all'improvviso Geng.
Non aveva capito nulla. E a lui non andava nemmeno di spiegargli nulla.

'Si, certo'

'Bhe ora che siamo tutti, puoi dirci che succede?'

La domanda di Hangeng era rivolta ovviamente a Siwon. L'aveva fatta con un filo di acidità nella voce. Non era da lui, e Chul si stupì di sentirla.

'Non siamo tutti, manca Eunhyuk'

Fu la risposta altrettanto acida di Siwon, che finalmente aveva posato gli occhi su di loro.

'Hyuk non verrà. Almeno non adesso. Quindi possiamo iniziare'

Disse Kyu.
A quella frase il volto di Siwon si fece come una furia.

'Come non verrà? Lui deve esserci? Deve sentire ciò che gli devo dire! Lui deve capire'
 
Stava urlando.
Urlava come Heechul non lo aveva mai visto fare.
Era disperato.
E lui aveva una voglia matta di correre ed andarlo ad abbracciare.
Ma non lo fece.

'Siwon calmati. È una scelta di Hyuk, e noi la dobbiamo rispettare. Sa dove siamo, se dovesse cambiare idea ci raggiungerà'

Disse con calma Sungmin.
Siwon sospirò, stava cercando di calmarsi.
Si avvicinò di nuovo al divano, ma non si sedette, lo fissava...come se questo gli potesse suggerire delle parole.

'Ok. Allora, per favore statemi a sentire fino alla fine. Non interrompetemi e non fatemi domande. Alla fine tutto sarà chiaro'

'Siwon ci stai spaventando'

Disse Wookie.
Ma il grande non disse nulla. Continuava solo a fissare il divano.

'Donghae è nella stanza di Hyuk. Vi vuole parlare. Ma quello che vi dirà non sarà bello. Non è una buona notizia. Per favore davanti a lui, non mostratevi deboli o pietosi. In questo momento gli dobbiamo solo dare la nostra forza.
Anche se non siamo più nello stesso gruppo, saremo per sempre una famiglia. E in questi momenti è la famiglia che serve'

Siwon si fermò. Era chiaro che non riusciva più a parlare.
Ed era altrettanto chiaro che nessuno aveva capito nulla.
Tutti...tranne lui.
Heechul lo sapeva.
Ecco cos'era quella brutta sensazione.
Ecco cos'era quell'angoscia.
Ecco perchè le lacrime stavano scendendo.

Tutti erano in silenzio, immobili.
Nessuno aveva il coraggio di parlare, e chiedere spiegazioni più dettagliate.
Tutti avevano paura.
All'improvviso il cellulare di Siwon squillò.
Era un messaggio.
Lo lesse velocemente, chiuse gli occhi e disse:

'Donghae è sveglio. Vi vuole vedere. Mi raccomando ricordatevi quello che ho detto'

Si avviarono tutti in fila verso quella che una volta era la stanza di Hyuk.
Bussarono, non ricevettero risposta ma Siwon aprì la porta ugualmente.

E ciò che videro non fu per nulla divertente.
Proprio come li aveva avvertiti l'amico.


Hyuk girovagava per Seoul senza una vera meta.
Non aveva voglia di andare da nessuna parte.
 Non aveva voglia di fare nulla.
Tutti i suoi pensieri erano rivolti al dormitorio.
Chissà cosa stavano facendo in quel momento...
Forse aveva sbagliato a non andare.
Si era vero, non aveva voglia ne di vedere Donghae ne di vedere Siwon, ma aveva bisogno di vedere gli altri.
Non era stata una mossa saggia quella di rimanere da solo.
La solitudine non è un buon compagno per chi soffre come stava soffrendo lui in quel momento.
Erano già passate un paio d'ore da quando aveva lasciato gli altri...chissà se avevano finito.
E se li avesse chiamati per sapere se li doveva andare a prendere?
In fondo stavano senza macchina e lui aveva anche la valigia di Sungmin.
Quindi prese il cellulare, deciso a chiamare l'amico. Ma in quello stesso momento era Sungmin stesso che lo stava chiamando.
Che tempismo!
Davvero avevano finito!!

'Sungmin, finito? Corro a prendervi'

Rispose tutto pimpante. Ma dall'altra parte la risposta non fu quella che si aspettava.

'Hyuk corri qui. Ti prego'

'Hyung che succede?'

'Vieni'

E attaccò.
Cos'era quella telefonata? E quella voce rotta dal pianto? Cosa stava succedendo?
Non poteva ignorarla...
Fece inversione di marcia e si diresse verso il dormitorio.
Per fortuna si trovava in zona, ci mise meno di 5 minuti ad arrivare e parcheggiare.
Corse nel palazzo, con l'ansia che cresceva di attimo in attimo.
Non dovette nemmeno aspettare l'ascensore, era già li.
Premette 11, maledicendosi mentalmente. La forza dell'abitudine.
Ma ora che ci pensava non sapeva a che piano erano.
Ma qualcosa gli diceva che in fondo aveva premuto giusto.
Le porte si aprirono.
Corse verso la porta della sua vecchia casa.
Bussò.
Venne ad aprire un Sungmin distrutto.
Sorretto da un altrettanto affranto Kyuhyun.
La scena che si presentò davanti ai suoi occhi era allucinante.
Non li aveva mai visti così.
Erano tutti e 13 disperati.
Tutti che cercavano conforto tra di loro.
Perfino Wookie era avvolto tra le braccia di Yesung, che continuava ad accarezzargli la testa.

'Hyung, cosa sta succedendo?'

Chiese Hyuk a Minnie.

'Ti sta aspettando in camera tua'

Non c'era bisogno di chiedere a chi si riferisse. Era ovvio. Era l'unico che mancava all'appello.
Non aggiunse altro, annuì e si diresse verso la sua ex stanza.
Quel tragitto sembrava durare ore.
Sembrava infinito.
Sembrava tutto fatto apposta per far crescere la sua ansia.
Finalmente dopo quello che gli sembrò una vita, arrivò.
Bussò e sentì un lieve gemito provenire da dentro.
Lo prese come un 'avanti' ed aprì la porta.
Era li.
In quello che era stato il suo letto.
In quel letto che avevano spesso condiviso.
In quel letto dove gli aveva promesso che non l'avrebbe mai abbandonato.
Aveva una flebo al braccio.
Aveva dei tubi che gli uscivano dal naso.
Stava male.

'Sei tu..'

Disse debolmente, mentre sul suo viso si apriva un sorriso.

'Hyuk...scusami'
Non si può sfuggire al destino.
Tutto ciò che facciamo è già stato scritto.
Noi siamo solo marionette nelle mani del fato.
È inutile farsi delle domande.
È inutile provare a darsi delle risposte.
È inutile prendersela con Dio per i nostri errori.
Questa è la vita.
E l'unica cosa in cui possiamo fare
E' sperare  che ci dia un'altra possibilità...

 

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Capitolo 11
*** Chapter 11~clarity ***


Chapter 11
 
Era agitato.
Davvero tanto.
Avevano fatto tardi, quindi con molta probabilità gli altri già stavano li, e li aspettavano.
Non sapeva come comportarsi.
Cosa avrebbe dovuto fare una volta che l'avrebbe visto?
Fare l'indifferente come aveva fatto l'altro l'ultima volta?
 
'Wookie, ma mi hai sentito?'
 
Lo aveva chiamato Kyu.
 
'No, scusami. Potresti ripetere?'
 
'Ho chiesto se hai idea di che piano dobbiamo andare! Se l'11 o il 12'
 
'No mi dispiace, ma non lo so'
 
'Cavolo, ed ora che facciamo?'
 
Erano tutti e 3 nell'ascensore, osservando i numero 11 e 12 come dei cretini, come sperando che quello giusto si schiacciasse da solo.
 
'Io propongo all'11, e se non ci sono saliamo al 12'
 
Propose Minnie.
 
'Secondo me è meglio andare prima al 12, poi all'11. Così al massimo dobbiamo scendere un piano, no salirlo!'
 
Aveva invece ribattuto Kyu.
 
'Si ma la mia idea è più logica!'
 
Continuava Min.
 
Wookie pensò che di sicuro di questo passo non sarebbero mai saliti! Ma mentre aveva deciso di premere un pulsante a caso e far almeno muovere quel benedetto ascensore, una ragazza entrò di corsa.
 
'Meno male'
 
Disse ansimando.
 
'A che piano andate voi? Io all'11....'
 
E premette il pulsante.
 
Finalmente  pensò Wookie, mentre Minnie rispondeva 'anche noi' guadagnandosi un occhiataccia dal suo fidanzato.
Durante il tragitto, la ragazza continuava a fissarli. A Wookie la cosa non piaceva affatto, forse li aveva riconosciuti, sarebbe stato un casino se si fosse venuto a sapere che gli ex-membri dei SuJu si erano incontrati nel loro vecchio dormitorio. Un sacco di gente sarebbe stata nei guai. Ma poi decise di non pensarci, in fondo erano 'mascherati' per bene, e dopo tutto loro erano proprio 3 bei ragazzi che di certo non passavano inosservati. Senza contare che 2 di loro erano in  atteggiamento più che 'amichevoli'.
Una volta arrivati all'11^ piano, aspettarono che la ragazza scomparisse per poi avviarsi fuori la porta del loro vecchio dormitorio.
Cavolo, aveva il cuore che andava a mille. Doveva fare qualcosa o sarebbe di sicuro uscito dalla gabbia toracica!
Ma perchè poi?
Perchè doveva ancora sentirsi così dopo tutto quello che era successo? Dopo tutte le lacrime che aveva versato? Dopo tutto il dolore che aveva provato?
Lui non voleva più soffrire...
E se questo significava ignorare Yesung, allora l'avrebbe fatto!
Mentre lui prendeva questa decisione, Kyu aveva bussato e qualcuno stava venendo ad aprire.
 
'Visto, avevo ragione io!'
 
Aveva sussurrato Minnie. Kyu non disse nulla, si limitò a sorridere e a stringere di più la sua mano.
Dopo qualche secondo Siwon apparve all'uscio invitandoli ad entrare.
I momenti che seguirono furono davvero grandiosi! C'erano davvero tutti! Compresi Henry e Zhoumi e Kibum.
Gli ultimi 3 arrivati erano davvero emozionati. Chi per un motivo e chi per un altro, qualche settimana prima non erano riusciti a godersi appieno l'incontro, ed ora cercavano di rimediare, stringendo più del dovuto tutti i loro ex colleghi, ma ancora grandi amici!
Dopo un po' però Hangeng chiese a Siwon di iniziare, ma quest'ultimo aveva detto che non avrebbe detto una parola se prima non fosse arrivato Hyuk. Quando però Kyu lo avvisò che questi non sarebbe venuto, il moro si infuriò, urlando che fosse necessario che l'amico fosse li in quel momento.
Mentre succedeva tutto questo, Wookie non prestava molta attenzione. Era intento ad evitare lo sguardo di Yesung che invece era fisso su di lui. Durante i saluti aveva ben evitato di andargli vicino e anche l'altro non aveva accennato a nulla, ma non aveva smesso di fissarlo. Ma ad un certo punto la sua attenzione fu però raccolta da Siwon che aveva iniziato a raccontare il motivo della loro riunione.
 
Donghae.
 
Cosa stava succedendo?
Siwon continuò a parlare fino a quando le parole non furono rotte dalle lacrime.
Cosa significava?
Quando il cellulare del ragazzo squillò avvertendoli che potevano andare dall'amico che si trovava nell'altra stanza, si fece prendere dall'ansia.
Non voleva andare.
Aveva paura di vedere qualcosa di brutto.
Tutti si avviarono verso quella che era la camera di Hyuk, ma lui no. Rimase immobile li, al suo posto.
Abbassò il capo, ponendolo tra le mani. Aveva gli occhi chiusi e non aveva intenzione di aprirli.
Non se non avesse visto nulla, niente di ciò che stava accadendo sarebbe diventato reale.
Ad un certo punto una mano gli sfiorò la spalla.
Un tocco leggero, quasi impercettibile.
Con solo contatto gli infuse allo stesso tempo calore ma anche un brivido.
Di chi era quella mano?
Alzò lo sguardo, e vide l'ultima persona che si aspettava di trovare al suo fianco.
Anche lui aveva la faccia distrutta.
Senza dire una parola gli prese la mano, lo fece alzare dalla sedia e lo portò nella stanza dove c'era Hae.
Tutto quello gli diede coraggio.
La sua mano stretta in quella di Yesung lo faceva sentire forte.
Anche lui la strinse, e in quel momento vide un lievissimo sorriso nascere sul volto dell'amico.
Quel gesto lo fece stare bene.
Ma ora non era il momento di pensare a quello che stava accadendo a loro due.
Ora bisognava solo essere di nuovo una famiglia.
 
 
 
Ok, forse non era stata proprio una buona idea quella di chiamarli tutti e farli venire li. Erano, come dire....rimasti leggermente scioccati da fatto che lui fosse in un letto attaccato ad una flebo e con i tubi che gli uscivano dal naso.
Tutti lo guardavano allibito.
Lo ascoltavano mentre parlava, mentre raccontata tutto, senza emanare nessun suono.
Cosa si aspettava? Che iniziassero a piangere e disperarsi?
Di sicuro Siwon li aveva istruiti per bene.
Ma anche se lui rideva e scherzava, non stava convincendo nessuno.
E quando gli disse che il giorno dopo avrebbe dovuto affrontare un'operazione, anche se sembrava impossibile, tutti divennero ancora più bianchi.
 
'Dai ragazzi non fate così...su, andrà tutto bene'
 
Bhe, gli sembrava ovvio che LUI doveva rincuorare gli amici.
 
'Ora che sapete tutto, è meglio che lo lasciamo riposare'
 
disse Siwon, che aveva vegliato su tutto e tutti fino a quel momento, lanciando occhiatacce a chiunque stesse sul punto di piangere.
 
'No, non sono stanco'
 
Rispose Donghae.
 
'Si, che lo sei. Su forza, andiamo di la, poi dopo potrete ritornare qui se volete'
 
'Siwon, sembra che stai sorvegliando l'animale in una gabbia di uno zoo'
 
Disse Kangin, rompendo il ghiaccio.
Tutti iniziarono a ridere, Shisus compreso.
Quella battuta fece rilassare tutti, che pian piano andarono verso Donghae e lo abbracciarono, sussurrandogli parole come
 
'Se ti serve qualcosa siamo di la' o 'ci vediamo quando ti svegli'.
 
Donghae era commosso. Tutti sarebbero rimasti li con lui. Nessuno lo stavo accusando di aver taciuto una cosa così importante. Tutti gli stavano dando il loro appoggio.
E si emozionò ancora di più quando a salutarlo vennero Heechul e Kyuhyun...cavolo quanto gli erano mancati!
A loro poteva dirlo...poteva chiedergli dov'era il suo amore. Perchè in quel momento non c'era anche lui...
 
'Hee, Kyu...voi sapete dov'è Hyuk?'
 
Heechul negò mentre Kyu tentennò un po' prima di rispondere.
 
'Non è voluto venire'
 
'Perchè?'
 
Domanda stupida. Sapeva perfettamente perchè non era venuto.
Kyu non rispose, si limitò a stringere di più l'amico.
E quel gesto fu molto più loquace di mille parole.
 
 
Erano di nuovo in salotto.
Questa volta erano tutti in silenzio.
Nessuno aveva il coraggio di fiatare.
Tutto in quel momento sembrava superfluo.
Vedeva dalla parte opposta della stanza i suoi amici che fissavano nel vuoto.
Alcuni si stringevano, facendosi forza.
Ma forza di che?
Mica erano loro che dovevano affrontare l'operazione?
Dentro di sè si sentiva arrabbiato.
Voleva fare di più...molto di più.
Lo sguardo cadde su una scena che non si aspettava di vedere.
Ryeowook abbracciato a Yesung che lo coccolava. Il più piccolo piangeva in silenzio. C'era da aspettarselo.
Davanti ai veri problemi della vita, tutti gli altri sembrano giochetti.
Perchè continuare ad applicarsi su delle stronzate quando intorno a noi succedono cose così grandi?
In quei momenti l'unica cosa che conta sono le persone a cui vuoi bene.
E non importa se hanno sbagliato o ti hanno fatto soffrire.
Quello che conta e che ci siano.
Con quella convinzione strinse ancora di più a se Sungmin. Non voleva lasciarlo nemmeno un attimo. Era la sua fonte di sicurezza.
 
'A chi vuoi chiamare?'
 
Gli chiese, vedendo che stava prendendo il cellulare.
 
'A Hyuk. Deve sapere'
 
 
 
Era di nuovo solo in quella stanza.
Davvero non aveva voglia di dormire. Era troppo eccitato.
Era riuscito a parlare a tutti, anche a scherzare sulla sua condizione.
Ma ora il peso dell'assenza si Hyuk si faceva sentire troppo.
Anche se se l'aspettava era rimasto deluso.
Ed ora?
 
Dopo quello che sembrò essere un'eternità qualcuno bussò alla porta. Forse era Siwon che controllava se stava bene.
Quel ragazzo era troppo ansioso.
Mormorò un 'avanti' convinto che nessuno l'avrebbe mai potuto sentire, ma invece a sorpresa la porta si spalancò.
Non ci credeva.
Era lui.
Era venuto.
Era li.
Davanti a lui.
 
'Sei tu'
 
Non poteva fare a meno di sorridere.
 
'Hyuk...scusami'
 
L'amico rimase li imbambolato a fissarlo per un altro minuto senza muoversi.
 
'Hyuk, se vuoi puoi entrare. Non ti mangio mica. E anche se volessi non ne avrei di certo la forza'
 
A quelle parole, Eunhyuk chiuse con violenza la porta e si avvicinò al letto come una furia.
 
'Cos'è questa storia? Perchè io non ne so nulla? Mi vuoi prendere in giro? Che cazzo sta succedendo Donghae?
 
Il ragazzo era un po' infuriato...
 
'Ehi Hyuk calmati'
 
'Col cazzo che mi calmo! Ma ti sei visto? Sei attaccato ad una macchina! Di la stanno 13 imbecilli che piangono disperati e tu mi dici che mi devo calmare? Cos'è? Ti si è anche fuso il cervello?'
 
'Hai finito di urlare? Vedi che ci sento benissimo'
 
'No che non ho finito, potrei continuare per ore...'
 
Però si stette zitto.
Donghae rise.
Oddio quanto gli era mancato.
Oddio quanto lo amava.
 
'E smettila di ridere. Mi fai incazzare di più'
 
'Hyuk avvicinati'
 
Donghae pose la mano all'amico, che dopo un attimo d'esitazione la prese.
La sua mano.
Come era calda.
O forse era la sua troppo fredda.
 
'Mi dispiace non averti detto nulla'
 
'Non me ne faccio nulla delle tue scuse'
 
Ancora con la mano stretta nella sua, si lasciò cadere sulla sedia vicino al letto.
Fissava la macchina che gli era affianco.
Non riusciva a distogliere lo sguardo da quell'aggeggio.
 
'Hyuk hai ragione. Sono stato uno sciocco a non confidarmi con te...'
 
Si fermò. L'amico non riusciva ancora a guardarlo. E lui non sapeva da dove iniziare.
Il discorso che si era preparato nell'attesa di incontrarlo, l'aveva dimenticato.
E tutto ciò che gli veniva in mente in quel momento, sembrava suonare come una giustificazione per tutte le sue scelte.
Hyuk sospirò.
Dopo qualche secondo di silenzio si girò verso Donghae, che invece era rimasto a fissare le loro mani ancora intrecciate.
 
'Che hai?'
 
'Un tumore allo stomaco'
 
'Da quando?'
 
'Da un po''
 
Fu la risposta vaga di Donghae.
 
'Da quando?'
 
Chiese più ad alta voce Hyuk.
 
'L'ho saputo quando ero a Taiwan'
 
Silenzio.
Un silenzio pesantissimo.
Donghae poteva chiaramente vedere tutti gli ingranaggi del cervello di Hyuk che ormai potevano mettere insieme tutti i tasselli mancanti in quella storia del cavolo.
L'espressione dell'amico si fece se possibile ancora più dura.
 
'È per questo che non mi hai più parlato?'
 
'Si'
 
Sapeva già la risposta, ma quella semplice sillaba gli fece crollare il mondo addosso. Staccò la mano da quella di Donghae.
Era un incubo.
Era solo un fottuto incubo.
 
'Hyuk non fraintendermi, non te l'ho detto perchè...'
 
'È inutile che mi dai una spiegazione, non la voglio. Non voglio più sentire una singola parola uscire dalla tua bocca. Pensavo di essere il tuo migliore amico. Pensavo di essere importante. E invece? Non mi hai voluto accanto quando ne avevi bisogno'
 
Si era alzato.
Gli stava dando le spalle.
Voleva scappare da quella stanza.
Voleva scappare di nuovo da tutto.
Ma non riusciva a muoversi.
Perchè?
Perchè?
Perchè?
Perchè non riusciva ad abbandonarlo?
 
'Hyuk. Non è vero. Tutto quello che hai detto non è vero. Io avevo, ed ho, bisogno di te'
 
'No questo non è vero!'
 
Aveva di nuovo alzato la voce.
Non riusciva a controllarsi.
 
'Tu non hai mai avuto bisogno di me. Mai quanto ne avevo io di te! Tu non hai mai capito nulla dei miei sentimenti. Di ciò che provavo. Hai preferito avere al tuo fianco Siwon. Ancora adesso è lui la persona che ti sta accanto più di tutti.
Ora, cosa vuoi da me?'
 
Quest'ultima domanda l'aveva solo sussurrata.
Era sempre di spalle e non era sicuro che l'amico l'avesse sentito.
Già...cosa voleva da lui? Perchè voleva che fosse li in quel momento? Perche gli stava facendo tutto questo?
Ad un certo punto sentì un rumore tonfo. Strano. Si girò e vide che Donghae stava cercando di alzarsi dal letto, aggrappandosi all'asta della flebo.
Che stava facendo? Era impazzito?
 
'Ehi, ma che fai? Rimettiti giù'
 
'Rimani dove sei'
 
Aveva però ordinato il più piccolo.
Con molta fatica era riuscito a mettersi in piedi, e fissava negli occhi l'altro, con uno sguardo duro.
Hyuk non l'aveva mai visto così deciso.
Cosa aveva in mente?
 
'Lee Hyukjae sei tu a non aver capito un cazzo. Vuoi sapere perchè Siwon sapeva tutto? Perchè è stato lui ad accompagnarmi all'ospedale quando sono stato male. Voglio molto bene a Siwon, ma se al suo posto ci fosse stata qualunque altra persona la situazione non sarebbe cambiata.
Vuoi sapere perchè non ti ho detto nulla?
Perchè non volevo che mi vedessi in questo stato!
Perchè non volevo che mi vedessi soffrire.
Perchè non volevo che TU soffrissi.
Preferivo pensare che mi odiavi piuttosto che vedere ogni santissimo giorno il tuo sguardo addolorato e commiserevole, come quello che mi riserva Siwon.
Vuoi sapere perchè ti ho evitato 3 settimane fa? 
Perchè nel momento stesso in cui ti ho rivisto, la tua assenza nella mia schifosa vita è iniziata a pesare come non mai. Non riuscivo più a trattenermi. Non riuscivo più a stare zitto. Volevo correre da te e dirti tutto, abbracciarti, farmi consolare.
Ma sai perchè non l'ho fatto?
Perchè avevo resistito fino a quel momento. Non potevo cedere, o tutto il dolore che mi ero inflitto imponendomi la tua assenza, sarebbe stato inutile. E tutto il dolore che avevo inflitto a te mi sarebbe pesato ancora di più sulla mia già sporca coscienza'
 
Aveva il fiatone. Quel lungo discorso sembrava averlo sfinito.
Tremava, non riusciva più a stare in piedi.
Si sentiva un bastardo.
Come poteva permettere che si facesse del male in quel modo solo per dirgli quelle cose?
Quelle parole che sembravano così belle quanto irreali. Non potevano essere vere.
 
'Perchè? Perchè mi stai dicendo tutto questo ora? Se tutto quello che hai detto è vero, cos'è che adesso ti ha fatto cambiare idea?'
 
Donghae lo guardò triste, con le lacrime agli occhi.
 
'Domani mi operano. È un'operazione rischiosa'
 
No.
Non era vero.
 
'Perchè ti operano?'
 
'Il tumore si è allargato. È necessario'
 
Hyuk aveva lo sguardo fisso a terra.
Non riusciva a parlare.
Ma in fondo non avrebbe neppure saputo cosa dire.
 
'Hyuk, ho paura'
 
Alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere una lacrima scendere sulle guancie di Donghae.
Si avvicinò, e l'asciugò con la punta delle sue dita.
Poi con gentilezza l'aiutò a rimettersi di nuovo nel letto, e si risedette al suo fianco.
 
'Hyuk, ti prego, scusami'
 
Ripeté per l'ennesima volta Donghae.
 
'Tutto ciò che ti ho detto è vero. E non ti ho chiesto di venire qui solo perchè domani c'è l'operazione, ma perchè non ce la faccio più a stare senza di te. Mi manchi troppo. Lo so che forse è tardi e che ormai mi odi, ma prima di domani dovevo dirtelo...'
 
'Dirmi cosa?'
 
'Io ti amo'
 
'Donghae, io non ti odio'
 
'Mi fa piacere'
 
'Non potrei mai odiarti. Non ci riuscire neanche se lo volessi. E credimi, davvero l'ho voluto'
 
Hyuk aveva preso di nuovo la mano dell'amico e l'aveva stretta alla sua.
 
'Anche io ho paura per domani. Ma se rimaniamo insieme la paura in parte si placherà. Rimango qui. Non me ne vado nemmeno se mi cacci. Ti accompagnerò fino alla sala operatoria. E sarò li fuori ad aspettarti. Sarò la prima faccia che vedrai quando aprirai gli occhi. Questa volta non mi faccio fottere di nuovo da te'
 
'Hyuk, non ho intenzione di cacciarti di nuovo. Ho sbagliato una volta, non commetterò di nuovo lo stesso errore. Allora mi hai perdonato?'
 
Hyuk sorrise. La faccia di Donghae sembrava davvero quella di un cane bastonato.
 
'Si, ti ho perdonato'
 
La faccia dell'amico si distese in un mega sorriso.
 
'Amici come prima, allora?'
 
'No'
 
Di nuovo l'ansia attanagliò il volto del più piccolo.
 
'C'è una cosa che non ti ho detto. Anche io ti ho mentito'
 
'Cosa non mi hai detto?'
 
Aveva paura di quella risposta. Cosa doveva sapere?
Ma Hyuk rise. Con la mano che non era impegnata a stringere la sua gli accarezzò il volto, ancora pieno d'ansia.
 
'Anche io ti amo. Ti ho sempre amato. E ti amerò per sempre'
 
Detto ciò si chinò sull'amico per dargli un delicatissimo bacio sulle labbra.
Mentre una lacrima di gioia scendeva su entrambi i loro volti.
 
 
 
Era sera ormai.
La situazione era un po' più distesa, anche se l'ansia per il giorno dopo era palpabile.
Donghae stava dormendo nella sua stanza, e con lui c'era Hyuk che da quando era tornato non l'aveva lasciato solo nemmeno per andare in bagno.
Era contento. Significava che avevano fatto pace. E quindi la prima parte del suo piano era andata a buon termine.
Ora bisognava pensare alla parte successiva, quella forse più difficile.
Ma ora non ne poteva parlare.
Doveva prima pregare che l'operazione andasse bene.
 
'Ehi, Siwon. Non c'è nulla da mangiare? Qui si inizia ad avere fame'
 
Siwon fu distolto dai suoi pensieri. Aveva dimenticato di riempire il frigo.
 
'No, Kangin. Bisogna andare a fare la spesa, scusatemi'
 
'Waaa cavolo sto morendo di fame!'
 
'Scendo subito a comprare qualcosa. Aspettate solo un po'. Anzi nel frattempo perchè non vi sistemate? Penso che vorrete rimanere qui per stanotte, no? Di la ci sono le coperte e queste sono le chiavi dell'appartamento di sopra. Non penso che ci entreremo tutti qua neppure se volessimo'
 
'Perfetto! Ridormirò nel mio vecchio letto! Vado a prepararla'
 
Detto questo Kyu si alzò dalla sedia, trascinando Sungmin con se.
 
'Io mi prendo queste, e salgo su a dare un occhiata. Teukie vieni anche tu che mi dai una mano!'
 
Disse Kangin afferrando le chiavi.
 
'Vengo anche io su a dare una mano'
 
Disse anche Hangeng. Era evidente che non riusciva a stare più in quella casa.
 
'Chul, vieni anche tu?'
 
Chiese al fidanzato.
 
'No, resto qui'
 
'Salgo anche io su a dare una mano. E Henry, Zhoumi penso che fareste meglio a venire con noi. Donghae rimane qui, quindi la sua stanza è libera, potete prenderla voi. Così tutti avremo un letto'
 
Aveva detto Kibum, per cercare di distogliere l'attenzione dalle strane occhiatacce che si lanciavano il cinese e Heechul.
 
'Si, potete prendere anche il mio letto, tanto io resto qui'
 
Aveva aggiunto Siwon.
 
'Perfetto! Allora ci vediamo tra una mezz'ora!'
 
Disse Zhoumi. Così il gruppo lasciò la casa.
 
'Bhe a questo punto anche io mi riprendo il mio letto'
 
Disse Yesung, che mentre si avviava verso la sua stanza si girò rivolgendosi a Wookie
 
'E tu?'
 
'Sisi...anche io'
 
Disse il più piccolo correndo verso l'amico, ed entrando nella loro vecchia camera.
 
 
 
Erano rimasti in cucina solo Siwon ed Heechul.
Heechul lo fissava, mentre Siwon guardava altrove.
 
'Ti conveniva salire. Ora rimarrai solo qui'
 
Aveva detto il più piccolo.
 
'Perchè?'
 
'Devo andare a fare la spesa, no?'
 
'Vengo anche io'
 
'Non ce n'è bisogno'
 
'Non ce farai a portare tutto da solo'
 
'Non ho bisogno di una mano'
 
'Si invece'
 
Siwon si girò verso l'amico che lo guardava con aria divertita.
 
'Bene. Se proprio insisti'
 
'Perfetto, insisto'
 
E detto questo uscirono anche loro dalla casa.

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Capitolo 12
*** Chapter 12~Angry kiss ***


Chapter 12
I casi della vita sono strani
La vita E' strana
Non riesci a capire cosa voglia da te
Sembra prenderti in giro
Si diverte a giocare con i tuoi sentimenti
Vorresti capire
Ma non c'è nulla da capire
Nulla da sapere
Tutto quello che succede è per pura ironia
L'ironia della sorte
Che prima ti concede qualcosa
E poi se la riprende
E tu non puoi fare nulla
Se non guardare inerme
Tutto ciò che distrugge la tua misera esistenza
In un secondo...


'Cavolo non ci credo! Quanto mi è mancato questo posto!!'

Urlò Kyu non appena mise piede nella sua vecchia stanza. Si guardava intorno estasiato, come un bimbo alle prese con un giocattolo. Anche se il dolore per quello che stava succedendo a Donghae era forte, in quel momento si sentì per un attimo bene. In quel luogo dove aveva condiviso tutto con Sungmin, dove tutto gli ricordava Sungmin, lo faceva sentire come in una bolla di sapone. Era al sicuro. Nulla di male poteva accadere in quella stanza.
Subito si precipitò sul suo vecchio letto.
La cosa che gli era mancata di più!
Ricordava perfettamente che all'inizio era stato costretto a dormire per terra, e solo dopo che aveva piagnucolato un po' alla radio, le ELF gliene avevano comprato uno. Quel letto lui non l'aveva mai voluto cambiare. Ci era affezionato. Ma quando aveva dovuto cambiare casa e non aveva potuto portarlo con sè, la cosa lo aveva molto ferito.
Mamma mia, ma quanto era passato da quando era entrato nei Super Junior?
Il tempo in cui dormiva per terra davvero gli sembrava remoto. Rise al pensiero di quello che faceva passare ai poveri compagni costretti a subire le sue lamentele tutte le notti. Soprattutto Donghae, che il più delle volte lo lasciava entrare nel suo letto.
Già Donghae...non ci poteva ancora credere.
Se solo ci pensava gli venivano le lacrime agli occhi.
Ma lui non avrebbe pianto.
Lui era forte.

'Kyu, che cos'hai? Un attimo fa eri al settimo cielo, e ora invece...'

Sungmin si avvicinò al letto dell'amico e gli pose la mano.
Si era reso conto del cambiamento della sua espressione. La stessa che aveva anche lui in quel momento.
Dolore.

'Nulla...stavo pensando un po' al passato e mi è venuta la nostalgia. Per non parlare di Donghae. Mi sento davvero un infame. Lui era uno dei miei migliori amici, ma in tutto questo tempo non l'ho mai sentito. Non sapevo nulla'

'So come ti senti. Anche io mi sento come te. Ma alla fine hai sentito che ha detto no? Forse anche con noi si sarebbe comportato come con Hyuk. Forse è stato meglio così'

Disse il più grande, cercando di tranquillizzare il suo ragazzo che si era davvero agitato.

'Avrei preferito essere trattato male...'

Rispose però Kyu, abbassando lo sguardo.
Si sentiva seriamente un verme.
Sungmin si avvicinò ancora di più e lo strinse a se.
Forte.
Fortissimo.
Tanto che il capo dell'altro premeva troppo contro il suo torace.
Tanto da fargli male.
Quel contatto fu fatale per Kyu che fino a quel momento aveva cercato di trattenere le lacrime.
Ma non ce la fece più.
Iniziò a singhiozzare come un bambino tra le braccia di Sungmin, che continuava a stringerlo accarezzandogli la testa.
Guardati da fuori può sembrare che il maknae sia il più forte, il duro della situazione, mentre il più grande sia quello più bisognoso di coccole.
Invece è tutta apparenza.
Le persone che si credono forti non lo sono per davvero.
Hanno bisogno di qualcuno che gli stia sempre affianco, tenendole per mano.
Così come in quel momento Kyuhyun aveva bisogno di Sungmin.

Dopo una decina di minuti finalmente il più piccolo si calmò.

'Scusami. Non volevo. Sono uno stupido...'

'Kyu ma che dici? E poi io che ci sto a fare qui se non per esserti di sostegno?'

Minnie gli sorrise. Fece uno di quei sorrisi che lo facevano sembrare di stare in paradiso.
Gli afferrò la mano e lo trascinò sul letto, dandogli un bacio dolce ma allo stesso tempo pieno di passione.
Di desiderio.
Lo voleva.
Lo voleva davvero tanto.
Ma sapeva che quello non era il momento giusto.
Quindi si fermò, sorridendo all'espressione interdetta del suo Minnie che di certo non si aspettava quel comportamento da lui. In genere sarebbe stato l'altro ad intimargli di fermarsi.
Ma Minnie aveva ragione.
Ora era tutto diverso.
Ora non aveva intenzione di rovinare nulla.
Quindi se c'era da aspettare, l'avrebbe fatto.

'Allora...che ne dici di sistemare almeno i letti? Prendi le coperte così le mettiamo su...i materassi sono pieni di polvere!'

Disse ad un Minnie ancora sorpreso.

'Ok, come vuoi tu'

Gli rispose dandogli un leggero bacio sulle labbra ed alzandosi per prendere le coperte.
In quel momento però suonò il cellulare di Kyu.

'Che ore sono? Chi può essere a quest'ora?'

Lo prese dalla tasca e lesse un nome inaspettato. Una persona che aveva completamente dimenticato. Un problema che aveva deciso di risolvere in seguito.
Ora non era il momento.
Il cellulare suonava e suonava...

'Perchè non rispondi?'

Chiese finalmente Sungmin dopo la 6^telefonata.

'Non voglio'

'Allora perchè non lo stacchi?'

'Non posso'

Certo se avesse staccato sarebbe stata la fine. Lei avrebbe insistito sempre di più, fino a chiamare il suo manager e far succedere un casino. Che palle.

'Si può sapere almeno chi è?'

Sungmin stava iniziando ad alterarsi, ed aveva ragione. Quel comportamento non gli piaceva per nulla.
Kyuhyun sospirò, prima o poi il problema sarebbe saltato fuori.  E poi non aveva intenzione di mentire al suo Min.

'E' la mia fidanzata'

Sungmin si immaginava quella risposta, ma ci rimase comunque male. Fino a quel momento gli era sfuggito di mente quel piccolissimo particolare. Ma ora il fatto che il 'suo ragazzo' avesse la 'fidanzata' aveva occupato tutto il suo cervello.

'E perchè non le vuoi rispondere?'

'Lei non è davvero la mia fidanzata'

Cosa?

'Che vuol dire? Inizio ad essere confuso'

Ed incazzato. Ma questo particolare lo omise.
Kyu si alzò e si andò a sedere vicino al ragazzo che si era steso sul suo vecchio letto.

'Sungmin, le cose non sono come possono sembrare. Io e lei stiamo insieme solo per finta. Ma non c'è stato mai nulla tra di noi. Nemmeno un bacio sulla guancia...anzi no, quello si. Me lo diede lei all'improvviso davanti a delle telecamere. Ma ti posso assicurare che mi arrabbiai molto'

'Kyu continuo a non capire. Cioè state insieme solo per dire? E per quale motivo?'

Kyu spiegò brevemente la questione dell'accordo e di tutte le noie che si era tolto con quella storia. Ovviamente ora le noie però si erano triplicate, e lui doveva fare qualcosa al più presto per rimediare a quell'errore che aveva commesso.
Il cellulare riprese a squillare.

'Kyu rispondi. Forse è preoccupata. In fondo da quello che mi hai detto non la senti da molto'

'Si, forse hai ragione. Colgo l'occasione anche per accennarle qualcosa sul fatto che questa storia deve finire. Anche se conoscendola sarebbe meglio che ne parlassi da  vicino. Sarebbe capace di tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Devo dire che mi fa alquanto paura'

Scherzò Kyu che afferrò il cellulare, mente Sungmin si alzava dal letto.

'Ehi, dove vai?'

Aveva però protestato il piccolo.

'Fuori, ti concedo la tua privacy'

'Nono, non se ne parla nemmeno. Io non ho privacy con te ne tanto meno la voglio. Rimani qui'

Sungmin era felice di quelle parole. Anche se non voleva ammetterlo, era davvero geloso di quella ragazza che si era finta la fidanzata di Kyu.

'Yu Hee. Ciao'

'Oppaaa finalmente! Ma dove sei finito?'

Quella voce irritante. Ma quanto la odiava?

'Da nessuna parte. Sono in vacanza'

'Si lo so. Me l'ha detto il tuo manager, che tra parentesi non solo era basito del fatto che non stessimo insieme, ma anche del fatto che io non ne sapessi nulla'

'Sono in vacanza anche da te'

'...'

Forse era stato troppo duro. Minnie gli aveva dato una gomitata nel fianco.

'Ti ho mandato un messaggio alla fine del concerto. Non mi hai risposto'

'Si lo so, scusami ero stanco e poi me ne sono dimenticato'

Questa volta era stato davvero gentile.

'Kyu-oppa questa storia non mi piace'

'Bene nemmeno a me'

Wau che fosse lei a mollarlo?

'Penso che sia ora che incontri i miei genitori. Mio padre vuole conoscerti'

No, i miracoli non esistevano. E lui non aveva nessuna intenzione di incontrare la famiglia, ancor di più il padre, grande finanziario di Seoul, pieno di conoscenze importanti e anche pericolose, che aveva viziato la figlia al massimo.

'Ye Hee, ne dobbiamo parlare da vicino. Devo dirti una cosa importante, e qui per telefono non mi sembra il caso. Mi faccio vivo io nei prossimi giorni'

'Perchè non subito?'

'Ora sono impegnato'

'Con chi? Con chi stai?'

Stava diventando insistente, non ne poteva più.

'Non sono affari che ti riguardano. Con chi sto che faccio sono cose mie, e tu non sei dovuta a saperle'

'Oppa sei cattivo'

'Non è vero. Queste cose le ho sempre chiarite fin dall'inizio. E tu hai accettato le mie condizioni'

'Oppa, ma mi sono innamorata di te. E lo sai. Quante volte te lo devo dire?'

'E' inutile. Te l'ho detto. Io non ti amo. Sono innamorato di un'altra persona'

'Chi? Oppa...chi?'

Dall'altro lato la ragazza aveva iniziato a piangere. Gli dispiaceva, ma non poteva farci nulla. Lui era innamorato di Sungmin. Lo era sempre stato.

'Te ne parlerò da vicino'

'Va bene. Ma voglio la verità al più presto'

'Ok. Ciao'

Attaccò.
Che telefonata assurda.
Lei che addirittura gli aveva chiesto di incontrare il padre. Ma era impazzita?
Già il fatto che la sua 'fidanzata' fosse la figlia di una persona tanto importante aveva fatto scalpore, se si fosse saputo che aveva incontrato i genitori, i media avrebbero già deciso la data delle nozze.
Da brivido.

'Tutto bene?'

Chiese Minnie, che era stato li tutto il tempo, ma forse non era riuscito a capire molto.

'Si, va tutto alla perfezione. Perchè sei tu qui con me'

'Ooo cos'è questo esternamento insolito di dolcezza?'

'Bha, sarai tu che mi contagi'

Disse maliziosamente il maknae avvicinandosi pericolosamente all'altro.

'Andiamo a dare una mano di la, su'

Rispose invece Minnie alzandosi di scatto. Questa volta era stato lui a frenare. Sapeva perfettamente che se Kyu si fosse avvicinato di più, non sarebbe riuscito a fermarsi nemmeno lui.



'Che ci fai li sulla porta? Hai intenzione di rimanerci ancora per molto?'

A parlare era stato Yesung. Una volta entrato nella stanza si era subito messo su quello che una volta era il suo letto, mentre Wookie era rimasto impalato sullo stipite.

'Forse'

Aveva risposto il piccolo.
Yesung lo guardava. Ryeo non riusciva ad alzare lo sguardo, era imbarazzatissimo.  In fondo lo era anche lui e davvero non sapeva dove stava trovando il coraggio di parlare, quando l'istinto era quello di nascondersi sotto al letto.

'Ryeo non ti mangio mica...dai entra'

Wookie sospirò e sempre tenendo lo sguardo basso si incamminò verso il letto libero, sedendosi su.
La situazione era stranissima. Per un attimo nessuno dei due riuscì a dire nulla, quando poi all’unisono chiesero:

‘Come stai?’

Wookie che aveva ancora il capo abbassato, a quella stranezza alzò il viso e scorse un sorriso sulle labbra di Yesung che non aveva smesso un attimo di fissarlo. Quella visione lo fece sentire più leggero, quasi bene. Sicuramente lo aveva un po’ rilassato, tanto che anche le sue labbra si concessero un lieve sorriso.

‘Hiihi, io sto bene. E tu?’

Rispose Yesung.

‘Anche io’

Tutti e due avevano tanto da dirsi, ma nessuno dei due sapeva da dove iniziare.
Così rimasero ancora in silenzio. Un silenzio pesantissimo, che aveva di nuovo fatto spazio all’agitazione. Yesung pensò che quella situazione doveva cambiare, doveva fare qualcosa, in fondo se l’era ripromesso di parlare chiaro con Wookie…non poteva certo rimangiarsi la promessa che si era fatto!
Ma il tutto era molto più difficile di quanto si era aspettato…senza contare che metà del suo cervello era occupato a tenere a bada i suoi istinti.
Da quanto tempo non era da solo nella stessa stanza con il ragazzo che più desiderava al mondo?
Mentre stava contando mentalmente fino a 3 per poi dire qualunque cosa pur di rompere quel silenzio, sentì Wookie farfugliare qualcosa.

‘Scusa, non ho capito’

‘Scusa’

Scusa. Lui che chiedeva scusa. Questo non se l’aspettava.

‘Perché mi chiedi scusa?’

‘Per come mi sono comportato. Per tutte le cose cattive che ti ho detto. Per averti indotto a lasciare i KRY. Mi sono comportato da vero bastardo, ero arrabbiato con me ma me la sono presa con te. So di averti ferito ma ti giuro che non era mia intenzione. Capisco che ora mi odi, e forse tutto ciò che ti sto dicendo non ti farà cambiare idea, ma io te lo dico lo stesso. Mi dispiace’

Una volta finito di parlare gli scese una lacrima, che piano traboccò dal suo bellissimo occhio per poi scendere lentamente lungo il suo viso, delineando la perfezione del suo volto.
Come poteva solo pensare che lui lo odiasse? Come avrebbe mai potuto odiare quella creatura così perfetta ai suoi occhi? Era impossibile anche solo immaginarlo.
Vedendo quell’espressione e ascoltando quelle parole, tutto si ricollegò nella mente di Yesung. Erano stati due stupidi.
Tutto era successo perché non erano riusciti a parlarsi chiaramente, ma si erano nascosti dietro lunghi ed inutili silenzi.
Ma ora quel tempo era  finito.
Ora poteva ricominciare tutto daccapo.
Mentre Wookie teneva ancora lo sguardo calato, lui si alzò, si avvicinò alla sua borsa e ne prese l’i-pod.
Non ci fu nemmeno bisogno di cercare la canzone che voleva…era l’unica che ormai ascoltava. Sapeva che quella canzone era per lui. Se lo sentiva.
Prese le cuffie e le poggiò sulle orecchie dell’amico che si spaventò, preso alla sprovvista.
Ci mise solo un secondo per capire quale canzone fosse.
Sul suo volto si susseguirono una serie di espressioni diverse…sgomento…confusione…Yesung le osservava tutte, sorridendo.
Quando il piccolo finalmente alzò lo sguardo come per chiedere spiegazioni, Ye gli posò le dita sulle labbra e disse:

‘Anche io penso a te ogni istante della mia vita’

Poi si calò sull’amico e gli baciò teneramente le labbra.




‘Siwon, aspettami. Dai non correre, aspetta’

Heechul chiamava l’amico che come una furia si era precipitato giù dalle scale. Gli corse dietro sempre più forte fino a raggiungerlo e finalmente farlo fermare.

‘Siwon cavolo vuoi farmi morire d’infarto? Vedi che non sono più allenato come un tempo’

Disse il più grande scherzando.
Siwon lo guardò con aria ironica e gli disse:

‘Già con la vita sedentaria da brava mogliettina che stai facendo ti sei rammollito ancora di più. Eppure immaginavo che di esercizio ne facessi eccome…anche se forse quello che intendo io non ti avrebbe comunque aiutato nella corsa’

Detto questo si scrollò da dosso la mano dell’amico e si diresse fuori dall’edificio.

‘Ti senti meglio adesso?’

Gli aveva urlato però contro Heechul.

‘Ora che mi hai detto queste cattiverie, ti senti meglio? Sei felice? Ti senti realizzato? A me sembra solo che vuoi sfogare la tua frustrazione su qualcuno’

Siwon ritornò indietro verso il più grande, con un espressione che avrebbe fatto paura a chiunque.
Prese Heechul per il bavero della camicia sussurandogli:

‘Tu non sai un bel niente’

‘Nemmeno tu sai un bel niente di me. Quindi risparmiati le tue battute ironiche. Se hai qualcosa da dirmi abbi le palle di dirmele in faccia’

I due si fissarono con aria minacciosa per alcuni istanti, poi Siwon lasciò Heechul.

‘Non ho nulla da dirti. Io vado a fare la spesa, se vuoi venire ancora, bene’

Detto questo i due si incamminarono lungo le strade buie e deserte del quartiere, senza dirsi una parola.
Anche una volta usciti da supermercato, sulla strada del ritorno la situazione non era cambiata.
Solo quando arrivarono sotto il palazzo del loro vecchio dormitorio si ruppe il silenzio.

‘Perché non mi hai detto nulla di Donghae. Avevo il diritto di saperlo’

‘Il diritto? Ha. Comunque se avesse voluto ti avrebbe chiamato lui’

‘Ma tu sapevi che lui non avrebbe chiamato nessuno, non l’ha nemmeno detto a Hyuk’

‘E allora? Mica lo potevo costringere?’

Heechul affrettò il passo e si posizionò davanti all’amico, bloccandogli la strada.

‘Io penso che ti sei comportato da egoista stronzo in tutta questa situazione’

‘Cosa hai detto? Ripeti se ne hai il coraggio’

Heechul rise alla provocazione.

‘Credi di farmi paura? Solo perché sei più grande e grosso di me non pensare si spaventarmi. Non l’hai mai fatto e non ci riuscirai  mai. E comunque certo che lo ripeto, sei stato uno stronzo egoista.
Ti sentivi solo, e Donghae in quel momento aveva bisogno di qualcuno che gli stesse accanto. Quale migliore occasione per fare il santarellino che cura l’amico malato? In questo modo ti sei sentito di nuovo bene, utile…non ti sei sentito abbandonato.
Ma se Donghae avesse deciso di non avere più bisogno di te? Cosa avresti fatto a quel punto?
Saresti rimasto di nuovo solo.
In tutta questa storia passi per il Shisus della situazione, il povero Wonnie che per tutto questo tempo è stato vicino al suo amichetto…ma solo io ho capito la tua vera natura’

Quelle parole freddarono Siwon.
Non sapeva come controbattere.
Anche perchè sapeva perfettamente che quelle cose erano vere.
Ecco perchè odiava quel ragazzo.
Perché era l’unico che lo conosceva davvero.

‘E anche se fosse così? Tu non c’entri nulla con questa storia. Tu non c’entri nulla con me’

‘Lo so. E credimi mi dispiace tantissimo. So che ti sei sentito solo da quando io…’

‘Non metterti al centro del’universo. Mi dispiace ma non lo sei. Sei il solito egocentrico’

Siwon aveva stoppato l’amico, non voleva sentirlo dire che era tutta colpa sua. Non se ne faceva un cazzo di quelle parole inutili e senza senso.

‘Siwon, lo so che sei incazzato con me, ma io non ce la faccio più a stare senza il mio amico. Mi manchi troppo’

Heechul guardò dritto negli occhi il piccolo che non riuscì  a mantenere lo sguardo, abbassando così il viso.

‘Non mi interessa’

‘Non è vero’

‘Si che è vero’

‘Allora guardami negli occhi. Dimmelo guardandomi negli occhi che non ti interessa più di me, che non te ne frega nulla, che non mi vuoi più bene’

Siwon alzò lo sguardo e fissò gli occhi dell’altro.
Quegli occhi.

‘Allora..dimmelo’

Heechul si avvicinò al volto dell’amico alzandosi sulle punte dei piedi per poter aver gli occhi alla stessa altezza dell’altro.

‘Dimmelo che mi odi’

Siwon prese con forza il viso di Heechul e lo avvicinò al suo.
Gli diede un bacio violentissimo, tanto che il contatto fece un taglio sulle labbra di entrambi.
Un bacio disperato.

‘Ti odio’

E detto questo entrò nel palazzo, lasciando Chul indietro.



Tremava.
Doveva sapere.
Il telefono squillava ma ancora nessuna risposta.

‘Perché non mi hai risposto subito? E’ la seconda volta che ti chiamo’

‘Non potevo. Mi avrebbero scoperta’

‘Bhe in ogni caso.. cosa hai scoperto?’

‘E’ nella sua vecchia casa. Ma non è solo’

‘Si questo l’avevo capito. Voglio sapere con chi è’

‘Sembra che ci siano tutti. O almeno è quanto ho capito’

‘Mi dici che ti pago a fare tutti questi soldi se non sei efficiente?’

‘Io sto facendo del mio meglio. Comunque sono sicura che ci siano tutti’

‘E cosa ci fanno li?’

‘Non lo so. Sembra una specie di riunione. Alcuni di loro sono usciti dalla casa per andare al piano di sopra. Altri due sono appena rientrati con delle buste in mano’

‘E lui?’

‘L’ho incontrato in ascensore quando è arrivato. Era con altri due compagni’

‘E non hai notato nulla di strano?’

‘Si teneva per mano con uno di loro’

‘Brava, continua a pedinarli. Voglio sapere tutto’

Agganciò.
Che notizie.
I Super Junior che facevano tutti una bella riunione all’insaputa della casa discografica.
Il suo oppa poteva tenersi per mano con chi voleva.
Ma lei l’avrebbe tenuto in pugno.



Che ore erano?
Era tardi?
Presto?
O forse dipendeva dai punti di vista…
Non riusciva a girarsi, qualcosa lo bloccava.
Fece un po’ di sforzo e si accorse che la cosa che lo bloccava altri non era che il suo amore che si era addormentato poggiando la testa sul suo braccio.
Poveretto, doveva stare scomodissimo in quella posizione, eppure era rimasto tutto quel tempo seduto su quella sedia senza alzarsi un attimo.
Che dolce.
Non ci poteva credere che lui era li, che non lo aveva abbandonato, che ci sarebbe stato.
Non voleva svegliarlo, ma la tentazione di accarezzargli i capelli fu troppo forte e aveva ceduto.
Subito il ragazzo si destò.
Era preoccupato.
Forse pensava che non si fosse sentito bene.
Era davvero troppo apprensivo.

‘Tutto bene?’

‘Si scusa non volevo svegliarti’

‘No, scusami tu. Mi sono appoggiato sul tuo braccio, ti ho fatto male?

‘Nemmeno un po’’

Si sorrisero.
Donghae prese la mano di Hyuk e la strinse forte contro la sua.

‘Ancora non ci credo che sei qui’

‘Già nemmeno io’

Hyuk avvicinò la mano dell’altro alla sua bocca e ci stampò un bacio su.

‘Me la fai una promessa?’

‘Tutto quello che vuoi’

‘Mi prometti di ritornare da me?’

Donghae fissava il suo amore.
Si stava trattenendo dalla scoppiare in lacrime.
Proprio come lui.

‘Farò del mio meglio’

‘Il tuo meglio non mi basta. Devi promettere’

‘Te lo prometto’

In quel momento la porta si aprì. Era Siwon.

‘Ragazzi…è ora’

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Capitolo 13
*** Chapter 13~problems ***


Chapter 13

'Quale peggiore occasione per stare di nuovo insieme'

Si ritrovò a pensare Kibum quella mattina.
Siwon aveva appena avvertito Donghae che era ora di andare in ospedale, e Hyuk lo stava aiutando a prepararsi.

'Siwon-shi a che ora dobbiamo andare?'

Aveva chiesto Teuk.

'Hyung non mi sembra il caso di muoverci in massa. Attireremo troppo l'attenzione. Iniziamo ad avviarci noi, e più tardi venite voi, a scaglioni'

'Ma non se ne parla nemmeno!'

Aveva protestato Kyuhyun.

'Kyu non fare il bambino. La nostra situazione è quella che è, non possiamo mai dimenticare chi siamo e che ruolo abbiamo. Non possiamo far scoppiare un caso mediatico intorno a Donghae'

Kyuhyun, che si era alzato in piedi, si risedette. Le parole di Siwon erano troppo vere per essere ignorate.

'Allora: io, Hae e Hyuk ci avviamo appena sono pronti. Voi iniziate ad uscire un po' alla volta dal palazzo. Non arrivate tutti insieme all'ospedale. Una volta li, chiamatemi e io vi manderò qualcuno a prendervi'

Nessuno aveva ribattuto alle indicazioni del piccolo, avevano tutti annuito, in silenzio.
Dopo poco Donghae e Hyuk uscirono dalla stanza. Subito, tutti si avvicinarono a Donghae per sostenerlo, ma lui fece cenno che non ce n'era bisogno.
Aveva una faccia terribile.

'Ragazzi non fate quella faccia su! Ci vediamo tra un po''

'Naturalmente'

Aveva risposto minaccioso Kangin.

Donghae li salutò e, aiutato da Siwon e Hyuk che non si staccava un attimo da lui, uscì dalla casa.
Appena la porta fu chiusa, l'aria si alleggerì in maniera percettibile.
Tutti si rilassarono, anche se erano ancora agitatissimi.

'Ragazzi sono le 6 del mattino, che ne dite di fare una bella colazione?'

Aveva proposto Ryeowook.

'Siii, ho una fame!'

'Non ne avevamo dubbi, Shindong'

Tutti iniziarono a ridere.
Kibum guardava i suoi amici, rendendosi conto che tutto quello gli era davvero mancato.
La cosa più brutta della sua carriera di attore era stata proprio la partenza dai SuJu, e quando finalmente aveva deciso di ritornare dai suoi vecchi compagni, il gruppo di era sciolto.
Tutti al tempo avevano pensato che lui fosse un egoista. Aveva anteposto se stesso e la sua passione davanti all'integrità del gruppo. Ma a lui non importava. L'importante era che i suoi amici non la pensavano così. Infatti erano stati proprio loro a spronarlo, ad incoraggiarlo. E anche se erano dispiaciuti che lui non facesse più regolarmente parte del gruppo, l'avevano sempre sostenuto e ricordato nei loro concerti e durante tutte le premiazioni.
Si ritrovò a fissarli uno per uno...gli voleva davvero bene. Ma in quel momento mancava una persona a cui voleva particolarmente bene. Non c'era. E lui era preoccupato.

'Ragazzi, voi iniziate pure, io vado a svegliare Heechul e Hangeng sopra'

Aveva detto, uscendo così dall'appartamento.


Quella situazione era ridicola.
Cosa si stava abbassando a fare pur di guadagnare un po' di soldi?
Non si sarebbe mai dovuta immischiare.

Kate era seduta sulle scale tra l'11 e il 12 piano, fissando una porta in particolare. Una porta che si era da poco aperta. Aveva scorto 3 membri dell'ex gruppo più famoso dell'Asia. Il suo gruppo preferito. Si era spostata dal suo vecchio nascondino appena in tempo. Qualcuno dal piano di sopra era sceso di fretta, così tanto veloce che non era riuscito a riconoscerlo.
Se ripensava a come era finita li le veniva da piangere.
Se ripensava alla sua vita fino a qualche mese fa...
Era figlia unica di una famiglia di media borghesia. Non era ricchissimi ma non potevano certo lamentarsi. Suo padre lavorava da tanti anni per una grande impresa, la Park Coorporation, tanto duramente da essere diventato un pezzo grosso, uno dei benvoluti dal grande capo.
Sua madre non era Koreana, ma americana, e nonostante il padre tendesse a viziarla in modo spregiudicato, invece lei voleva che la figlia crescesse senza particolare agevolazioni, forte e in grado di cavarsela da sola, senza dover contare su nessuno.
Kate voleva molto bene alla madre, ed le era grata che l'avesse cresciuta in quel modo. Non sarebbe mai voluta diventare come la figlia del capo del padre, viziata ed antipatica.
La sua vita era felice.
Ma qualcosa, qualche mese prima era andato storto.
Avevano sempre saputo del vizio del padre del gioco, ma non se ne erano mai preoccupate, almeno non eccessivamente. Non sembrava una cosa grave.  
Ma si erano sbagliate.
Un giorno si erano alzate e avevano trovato un bigliettino di scuse.
Ed un corpo appeso al lampadario.
Non aveva retto alla pressione dei creditori.
I debiti erano troppi e lui aveva scelto una strada orribile...che aveva lasciato non solo lei e sua madre nel lutto ma anche sommerse dai debiti.
Si erano dovute rimboccare le maniche. Lei aveva lasciato l'università di giurisprudenza, e aveva iniziato a lavorare come cameriera, mentre sua madre faceva la domestica.
La svolta era avvenuta 2 giorni prima.
La figlia di quella famiglia che tanto odiava, perchè nonostante tutto le avevano lasciate sole, l'aveva chiamata, promettendole un sacco di soldi. Tanti soldi che avrebbero risolto tutto. Non ci aveva pensato due volte. Aveva accettato. In fondo era solo questione di vedere se il suo fidanzato la tradisse.
Era contro la sua morale...ma in quel momento davvero era l'ultimo dei suoi pensieri!
Ma mai...mai avrebbe pensato che il suo fidanzato fosse po-po-di-meno-che il grande Kyuhyun dei Super Junior.
Stava per svenire quando lo vide.
Inoltre vide che andava in giro con l'altro membro del gruppo, Ryeowook.
Li aveva seguiti fino ad un certo punto, poi li aveva persi.
Era disperata, Yu Hee l'avrebbe uccisa...e soprattutto non l'avrebbe pagata.
Ma poi li aveva ribeccati! Che culo aveva avuto!
Non erano soli in macchina, ma c'erano anche altri 2 ragazzi.
Stavano parcheggiando sotto la loro vecchia casa.
Non ci credeva! Lei che era stata (e lo era ancora) una ELF. E li stava inseguendo.
Aveva anche lei parcheggiato in fretta e furia, ed era corsa in ascensore.
Non sapeva nemmeno lei con quale naturalezza gli aveva chiesto dove andassero. Lei lo sapeva fin troppo bene: l'11!!
Li aveva osservati per bene: i suoi idoli in ascensore con lei.
Ma non aveva dimenticato il suo compito. Non gli era sfuggito l'atteggiamento 'dolce' tra Kyuhyun e Sungmin. Le veniva da ridere. Anche lei era una di quelle fan che adorava le fanfiction e la Kyumin era uno dei pairing che preferiva.
Dopo che furono entrati in casa si era appostata li fuori, spostandosi da una parte all'altra ogni volta che sbucava un nuovo membro. Per fortuna nessuno si accorse di lei, tanto che erano occupati dai fatti loro.

'Scusa, che ci fai qui?'

Una voce l'aveva riportata alla realtà. Si era persa nei suoi pensieri e si era dimenticata di spostarsi dalle scale, ed ora Kim Ki Bum gli era di fronte che la guardava con aria interdetta.

'Niente'

'E perchè non stai facendo niente...sulle scale?'

'Così'

'Abiti qui?'

'Ehm...si'

Cavolo.

'Davvero?'

'Si. E tu? Non ti ho mai visto da queste parti. Chi sei?'

'Tu che chiedi a me chi sono?'

In effetti che domanda stupida. Era ovvio che tutti conoscessero chi fosse...era o non era uno degli attori della Korea più conosciuti?

'No, cioè lo so chi sei. Ma comunque non ti ho mai visto qui'

Bingo. La sua espressione cambiò. Ovviamente non poteva ribattere.

'Ci abitavo'

'Si, lo so'

'Quindi ti sei trasferita dopo'

'Si'

'Dove di preciso?'

'Scusa ma perchè mi stai facendo tutte queste domande?'

Kibum rise. Se ne era accorto che si stava agitando.

'Perchè è da ieri che vedo un'ombra ogni volta che esco sul pianerottolo'

'E allora?'

'Tu non ne sai nulla?'

'No'

Kibum la fissò. Quello sguardo penetrante la fece arrossire.

'Come ti chiami?'

'Kate'

'Non sei Koreana'

'Si, ma mia madre è americana'

'Davvero? Anche io ho origini americane'

'S, lo so'

'Sai un sacco di cose'

Ecco che arrossiva di nuovo.

'Eri una nostra fan?'

Il rossore del suo viso rispose per lei.

'E' per questo che sei appostata fuori al nostro dormitorio quindi'

Cosa? Pensava fosse una stalker? Oddio!!

'No, no...non è come pensi!'

Ok, è vero li aveva seguiti...ma no perchè era una fan scatenata.

'Senti Kate, mi sei simpatica...facciamo così: io ora salgo su, e quando riscendo non ti voglio più vedere. E ovviamente tu non sai che i Super Junior si sono incontrati qui oggi, vero?'

C'era un non so che nelle sue parole che le rendevano davvero minacciose...ma anche persuasive, quasi sensuali.
Non poteva contraddirlo.

'Ok'

'Bene'

Sorrise, passandole accanto e iniziando a salire le scale.

'Ma non è come pensi!'

'Si, si certo'

Aveva risposto senza nemmeno girarsi.

'Tu non sai nulla'

Aveva detto tra se e se,con le lacrime agli occhi, iniziando a scendere le scale.


Che incontro strano che aveva appena fatto.
Quella ragazza non lo convinceva, non sembrava una fan incallita ma di certo non era li per caso.
Nulla accade per caso.
Ma quegli occhi sinceri l'avevano colpito.
C'era qualcosa che non capiva. E lui odiava non capire le cose.
Aveva anche sentito l'ultima frase che aveva detto...ma non aveva voluto indagare più a fondo..ora la questione importante da risolvere era un'altra.
Heechul la sera prima si era ritirato subito dopo Siwon con una faccia alquanto tetra, ed entrambi esibivano un labbro gonfio e tagliato.
Tutti se n'erano accorti ma nessuno aveva osato parlare.
Hangeng era una furia.
Dopo la cena, erano saliti al piano di sopra,e quei due si erano chiusi in casa senza dire una parola.
Quando poi erano riscesi giù avevano provato a chiamarli ma non c'era stata nessuna risposta.
In verità era un po' preoccupato, ma non voleva mettere altre ansia al gruppo già in pena per Donghae.
Arrivato al 12^ piano bussò più volte la porta, senza ottenere risposta. Solo quando stava per riscendere qualcuno aprì.
Heechul in lacrime.

'Se n'è andato. Mi ha lasciato qui, e ne n'è andato'



'Ragazzi come ci organizziamo per andare in ospedale?'

Aveva chiesto Henry. mentre mangiava una ciotola di latte e cereali.

'Non lo so, ma Siwon ha ragione. Se andiamo in massa attireremmo troppo l'attenzione'

Aveva risposto Sungmin.

'L'operazione è tra qualche ora, ed è inutile andare adesso, faremo aumentare solo l'ansia ad Hae, quindi propongo di uscire da qui a piccoli gruppi e facciamo qualcos'altro'

Aveva proposto Kangin.

'Ottima idea! Così prima di andare da Donghae passo da Nari e dalla piccola. Chi vuole venire con me?'

'Io voglio vedere la piccola!!'

'Si anche io!'

'Mi accodo'

'Perfetto, quindi il primo gruppo siamo noi. Io, Teuk, Henry e ZhouMi. Tu Kangin, ci vieni? Nari ti vorrà di sicuro salutare, non vi vedete da tempo'

'Ok, se proprio insisti'

Rispose Kangin riluttante. Quando parlava di 'giro' intendeva qualcos'altro, una cosa che riguardava solo lui e Teuk, ma non era stato compreso.
Teuk guardò la sua espressione e si mise a ridere. Quel ragazzo aveva i suoi pensieri stampati sulla faccia.

'Io rimango qui, non ho voglia di gironzolare. Uscirò per ultimo e andrò direttamente in ospedale'

Aveva dichiarato Yesung, che si girò timidamente verso Ryeo chiedendo.

'Mi fai compagnia?'

Il più piccolo si fece rossissimo e acconsentì con il capo, senza poter proferire parola a causa dell'imbarazzo.

'Bene, invece io e Minnie usciremo dopo. Ho proprio voglia di farmi un giro per scaricare la tensione'

Aveva infine detto Kyu.

'Bhe, ora che è tutto deciso possiamo anche iniziare ad andare, che dite?'

Aveva detto Teuk.

'Ma ragazzi...io ho ancora famee!!'

Disse Shindong scatenando ancora le risate tra i ragazzi.



'Chul calmati, che significa che se n'è andato?'

Kibum aveva accompagnato l'amico sul divano.
L'amico che piangeva così tanto da non riuscire a respirare.

'Ieri sera quando siamo entrati in camera non ha detto nulla, ma si è messo subito nel letto a dormire. Io non riuscivo a prendere sonno, ma alla fine sono crollato. Stamattina non vi ho sentito ne bussare ne parlare, mi ha svegliato direttamente lui dicendomi che mi lasciava qui, che ne se andava'

'Ma come? così all'improvviso?'

'Non lo so. Penso si sia arrabbiato per ieri e per Siwon. Ma io doveva parlare con lui. Era il mio migliore amico. Se penso che mi odia, non riesco a respirare'

Aveva detto Hee ricominciando a piangere.

'Si, Chul, ma siete tornati con le labbra gonfie. Il tuo sanguinava perfino. Hangeng non è stupido'

'Lo so. Ma non mi ha chiesto nulla. Non ha voluto sapere nulla. Ho provato a spiegargli che non era come pensava, ma non mi ha voluto dare retta. Mi ha solo detto che lui non ce la faceva più, che per troppo tempo era passato sopra al mio attaccamento verso Siwon. E che gli stava anche bene, finchè io ero in Cina e lui in Korea. Ma ora non lo sopportava più.
Gli ho chiesto di aspettare. Di almeno rimanere per Donghae, ma l'unica cosa che mi ha detto è stato di salutarlo da parte sua. Kibum, che devo fare?'

Kibum prese il suo piccolo hyung tra le braccia.
Accarezzandogli la testa gli sussurrava di calmarsi.
Heechul era il ragazzo più egocentrico, narcisista ed eccentrico che avesse mai conosciuto.
Ma era anche il ragazzo con il cuore più grande e sensibile.
Era impensabile potergli fare del male.
Era impensabile volerlo ferire.
Era impensabile poterlo ridurre in quel modo.
Il suo istinto gli diceva di correre dietro Geng e dargli un bel pungo in faccia.
Ma la ragione sapeva che non sarebbe servito a nulla.

'Hyung, calmati per favore. Mangiamo qualcosa con gli altri. Poi andiamo da Donghae, e dopo risolviamo il problema con Siwon e Hangeng. Ok?

'Ok'

Proprio in quel momento il telefono di Heechul squillò. Era arrivato un messaggio.

'E' di Geng'

Aveva quasi urlato.

Mi dispiace per stamattina. Ero fuori di me, non voleva lasciarti così. Ci vediamo in ospedale. E dopo ne parliamo con calma.

'Visto? Anche lui si sarà calmato e ora ragiona. Avrà avuto solo uno scatto di gelosia'

Aveva detto Kibum.

Heechul fissava ancora quelle parole

Mi dispiace

Non aveva mai visto Hangeng come quella mattina.
Non aveva mai avuto paura di Hangeng prima di quella mattina.
Non aveva mai invocato Siwon nella sua mente come quella mattina.



'Aspettatemi qui, vado a parlare con il dottore. Mi raccomando Hyuk, tienilo sotto controllo'

'Agli ordini, capo!'

Siwon uscì dalla camera dell'ospedale dove avevano appena ricoverato Donghae.
La sua mente era ancora occupata dall'episodio della sera precedente.
Aveva commesso un errore.
Si era lasciato trasportare ed ora rischiava di mandare tutto in fumo per un suo colpo di testa.
Come cavolo gli era saltato in mente di dare un bacio ad Hecchul?
Stava pregando mentalmente che tutto si risolvesse quando squillò il telefono.

'Si?'

'Sei in ospedale?'

'Si. Come procedono i preparativi?'

'Qui va tutto liscio. Ma sei sicuro di voler andare avanti?'

'Sicurissimo'

'Ma se l'operazione non dovesse andare bene...'

'L'operazione andrà bene'

'Si, ma comunque Donghae non potrà esibirsi'

'Non ballerà, non canterà tutte le canzoni. Ma ci sarà. E' questo che conta'

'Siwon, mancano solo 2 mesi prima del vostro anniversario. Sarete pronti?'

'Ovvio. Siamo professionisti'

'Won, ti rendi conto che se non andrà come speriamo...siete spacciati?'

'Hyung...siamo spacciati in ogni caso'

Detto questo attaccò il telefono.
Doveva parlare a tutti del suo progetto.
Ma prima doveva continuare a pregare per il suo amico.

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Capitolo 14
*** Chapter 14~comebacks ***


Chapter 14~ Comebacks

Cos'era tutta quella luce?
Perchè tutto intorno a lui era bianco?
Non riusciva a capire...c'era qualcosa che non andava.
Continuava a guardarsi intorno senza però scorgere nulla, era circondato da una leggerissima nebbia.
Non sapeva che fare...
Andare avanti?
Ma per andare dove?
Tornare indietro?
Si, ma da chi?
Non sapeva nulla.
Non ricordava nulla.
Decise così di non pensarci.
Sarebbe rimasto li.
Beatamente solo, senza nessun pensiero...nessun dolore...nessun legame.



Erano tutti li. In quella sala fredda. Aspettando una notizia almeno da 6 ore.
Non ce la facevano più. Erano tutti agitati ma troppo intimoriti per parlare.
Si sentivano solo 14 respiri.
Ad un certo punto a rompere il silenzio fu lo squillo di un cellulare.
Siwon si alzò dalla sua sedia e di avviò verso l'uscita.

'Si?'

'Siwon, novità?'

'Nessuna'

'Ok, a dopo'


'Chi era?'

Siwon non si era accorto che il maknae lo aveva seguito.

'Nessuno'

'Ehi Siwon, lo so che non è il momento adatto ma....cosa ci nascondi?'

Quel ragazzo era stato sempre molto acuto. Era ovvio che avesse intuito qualcosa.

'Kyu, ora non è il momento. Non vi sto nascondendo nulla, sto solo aspettando il momento giusto per parlarne con tutti'

'Perché non inizi con me. Ora?'

'Perché stai insistendo tanto?'

'Perché ho bisogno di pensare ad altro'

Siwon guardò lo sguardo afflitto dell'amico. Aveva il suo stesso sguardo.

'Ok. Sediamoci'


Kyuhyun e Siwon erano ancora fuori.
Chissà cosa stavano facendo.
Heechul non poteva fare a meno di controllare ogni 2 secondi la porta d'entrata...non sapeva perché, ma gli dava fastidio non sapere cosa stava succedendo dall'altra parte.
La situazione si era un po' calmata da quella mattina. Lui e Kibum erano scesi al piano di sotto, trovando solo Yesung e Ryeowook seduti sul divano. Gli altri erano già tutti usciti.
Non aveva voglia di andare già in ospedale, quindi erano rimasti li con loro a parlare di tutto ciò che si erano persi in quel periodo.
Gli era servito.
Era riuscito a non pensare ad Hangeng.
Era riuscito a non pensare a Siwon.
Almeno non troppo.
Dopo un paio d'ore erano anche loro usciti da casa e si erano avviati all'ospedale. Erano arrivati per ultimi.
Perfino Hangeng era già li.
Era seduto, in disparte, lontano da tutti.
Aveva solo alzato lo sguardo quando lo vide entrare. Poi nient'altro.
Bhe, almeno non aveva fatto nessuna scenata.
Per tutto il tempo dell'attesa erano restati lontani.
Lui era lontano.
Sembrava irraggiungibile.
Se pensava a quella situazione gli iniziava a far male la testa.
Meno male che vicino aveva Kibum, senza di lui non ce l'avrebbe mai fatta a superare quel momento.



'Mi dici dove sei?'

'In giro'

'Non ti pago per stare in giro. Ma per seguire Kyuhyun-oppa'

'Non voglio più essere pagata'

'Kate, non sei nella condizione di decidere un bel nulla. Ricorda che tu e tua mamma già state nella merda...non vuoi peggiorare la situazione vero? Ti ricordo che tua madre lavora per un'amica di mia mamma..e sarebbe un tale peccato se dovesse essere licenziata'

'Tu...razza di...'

'Non ti conviene continuare e farmi arrabbiare ancora di più. Ora fai quel che ti dico. Cercalo. Trovalo. E dimmi subito dove sta'

Questa era la conversazione che era avvenuta un'ora prima.
Kate era esausta di tutta quella situazione ne voleva uscire, soprattutto dopo aver incontrato Kibum.
Ma non poteva.
Quella stronza l'aveva in pugno.
Era ritornata al dormitorio ma la macchina con cui Kyuhyun era arrivato non c'era più.
Non sapeva dove cavolo cercarlo. Poteva essere andato ovunque.
Mentre decideva su cosa fare però aveva visto uscire dal palazzo altri 4 membri della band, tra cui Kibum.
Se l'avesse vista questa volta non sarebbe stato molto gentile, quindi si nascose per bene nella sua macchina.
In quel momento ebbe un'idea.
In fondo non sapeva dove andare...quindi a quel punto li avrebbe seguiti.
Chissà forse più tardi si sarebbero dovuti rincontrare di nuovo.


'Kyu, ho una proposta da farvi'

'Cosa?'

Siwon sospirò ed aggiunse.

'Qualche tempo fa, un mio amico che lavora dietro le quinte della SM mi ha riferito che c'era stata una riunione dei grandi capi.
In quella riunione si è discusso sul destino di tutti i cantanti, sia singoli sia dei  gruppi, della compagnia.
La crisi è forte, e sta colpendo anche la SM che quindi ha deciso di fare dei tagli'

'Quando parli di tagli...intendi...licenziare?'

'Esatto. Vuole far uscire fuori tutti coloro che secondo loro non sono più importanti. E secondo te chi è il primo gruppo che chiuderà i battenti?'

'Oddio, vogliono licenziare tutti i Super Junior? Ma noi come gruppo siamo inattivi...alcuni di noi non lavorano nemmeno, e quindi non vengono pagati dalla compagnia. Quelli che sono attivi invece hanno un discreto successo...perché mai?'

Kyu si era allarmato. Non riusciva a capire cosa stava succedendo. Erano impensabili quelle parole.

'Kyu, già da tempo circolavano voci riguardo al fatto che quelli di noi che hanno continuato a lavorare si adagiavano su di un successo passato. Che non meritavamo affatto il nostro successo.
In questo periodo le voci si sono fatte sempre numerose ed insistenti.  Ciò avrà indotto la compagnia ad optare per il 'taglio' sui SuJu. Senza contare che nel frattempo hanno debuttato altri gruppi che stanno avendo abbastanza successo. Intendono puntare su di loro'

'Ma questo non è vero! Siamo tutti degli artisti e siamo bravi! La SM ci licenzia, bene! Ce ne andremo in un'altra compagnia'

'No, Kyu. C'è dell'altro. La SM non vuole cedere i suoi artisti a nessuno. Se non sono presso di loro non lo sono presso nessuno. Ha già in mente un piano per screditarci tutti, in modo tale che nessuna altra compagnia ci possa fare un'offerta!'

'Ma questo non è possibile!! Andremo per vie legali'

'Bhe, è proprio quello che sperano. Così mentre saremo in causa con loro 1 attireremo negativamente l'attenzione su di noi, confermando i rumours 2 passerà molto tempo prima della sentenza. Tempo deleterio per la nostra carriera.'

'In poche parole ci stanno fottendo'

'Bhe, io avevo in mente una contromossa'

'Cosa?'

'Sempre grazie a questo mio amico, mi sono messo in contatto con i nostri vecchi manager. Vogliamo organizzare il comeback dei SuJu. All'insaputa di tutti. Torneremo e faremo vedere al mondo intero chi siamo'

'Siwon...è una pazzia! Come faremo a fare tutto di nascosto?'

'Di questo si occuperà tutto il manager. Noi non dobbiamo solo far altro che accettare'

'Io ci sto!'

Siwon sorrise.

'Bene, ora devo convincere solo gli altri 13!!'

'Per quando è il comeback?'

'Per il nostro anniversario..il 6 novembre!'

'Siwon ma sei pazzo? Ma è tra 2 mesi, non ce la faremo mai? E Donghae? Come farà a riprendersi?'

'Ce la possiamo fare. Dobbiamo solo impegnarci un po'. E per Donghae non ti preoccupare, l'importante è che ci sia'

'Ammesso e non concesso che tutto vada secondo i tuoi piani...ma dove ci esibiremo?'

'Di questo ancora non siamo sicuri. Il problema è che se non vogliamo far sapere nulla alla compagnia come facciamo a far capire alle ELF che facciamo un concerto? Ogni nostro tentativo di comunicare con loro sarebbe pubblico. Ci vorrebbe qualcuno di anonimo che ci dia una mano'.

'Posso farlo io'



La porta si aprì.
Finalmente qualcuno con un camice bianco si degnava di parlare.

'L'operazione è finita'

'E com'è andata?'

Hyuk era corso verso il dottore.

'E' andato tutto bene'

Un urlo si alzò nella stanza.

'Ma...'

'Ma cosa?'

'Non riusciamo a capire bene cosa sia successo. Non è un fattore clinico. Ma in ogni caso il ragazzo non si sveglia. E' come se fosse in coma'

Una doccia fredda paralizzò tutti.

'Che significa non sa cosa sia successo? Che intende è come se stia in coma?'

Hyuk era una furia. Sembrava quasi volesse dare addosso al povero medico.

'Non ne siamo sicuri, ma forse il suo corpo non è riuscito a sopportare l'operazione'

'Ed ora...'

'Dobbiamo solo aspettare'

'Lo possiamo vedere?'

'Ora non mi sembra il caso'

'La prego dottore io lo devo vedere!!!'

Aveva urlato Hyuk.

'Va bene, ma solo tu. Seguimi'

Ed uscirono insieme dalla stanza.


Quella nebbia stava scomparendo.
Ora tutto era più definito.
Davanti a se aveva un grande spazio illuminato.
Gli piaceva.
Lo attirava.
Dietro invece c'era un vicolo stretto, buio e freddo.
Gli faceva paura.
Qualcosa lo spingeva ad andare avanti.
Ma qualcosa lo tratteneva indietro.
Qualcuno lo chiamava.
Ma chi?
Non conosceva quella voce.
Non riusciva a capire chi fosse.
Evidentemente non era importante.
Decise così di incamminarsi verso la luce...ma qualcuno lo chiamò di nuovo.
Qualcuno che stava piangendo.
Urlava.
Si disperava.
Lui non voleva questo.
Non velava che il possessore di quella voce fosse triste.

ME L'AVEVI PROMESSO

BUGIARDO


Cosa aveva promesso?
Perché era un bugiardo?
Qualcosa gli toccò la mano...cos'era quel calore?
In quell'istante una fitta improvvisa gli straziò la testa.
Faceva malissimo.
Perché quel dolore?
Fino a quel momento non aveva sentito nulla.
Un'altra fitta.
Un flash.
Un volto.
Il SUO volto.
Ora ricordava.
Ora sapeva.
Tutto era chiaro.
Anche se era la cosa più difficile da fare.
Doveva tornare indietro.



'E' in questa stanza'

'Grazie, e mi scusi per prima'

'Non ti preoccupare. Parlagli, in queste situazioni è sempre utile'


Hyuk entrò nella stanza dove stava Donghae.
Stranamente da quanto si aspettava, il suo aspetto era migliore di quello di prima dell'operazione. Non aveva tubi attaccati su per il corpo, solo una flebo al braccio.
Sembrava stesse bene.
Sembrava solo addormentato.
Si avvinò al ragazzo.

'Donghae'

Quasi si aspettava una risposta.
Ma nulla.

'Donghae'

Stava quasi urlando.
Stava piangendo.

'Donghae...rispondimi ti prego. Rispondimi. Torna da me. Per favore non farmi questo. Non adesso che ci siamo riappacificati. Come pensi che io possa vivere senza di te!'

Si era avvicinato ancora di più.
Piangeva fortissimo.
Singhiozzava, quasi non riusciva a respirare.

'Donghae...me l'avevi promesso che saresti tornato. Bugiardo!!'

Detto questo gli si sedette sulla sedia, appoggiando la testa sul letto dell'amico, continuando a versare lacrime...lacrime che continuavano a cadere imperterrite sulla mano di Donghae.

Hyuk non sapeva quanto tempo era passato.
Secondi.
Minuti.
Ore.
Giorni.
Anni.
Ma all'improvviso quella mano si mosse.
Alzò lo sguardo e vide i suoi occhi aperti.

'Donghae, sei tornato'

'Si...Te l'avevo promesso'

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Capitolo 15
*** Chapter 15~tears ***


Chapter 15~tears

Dopo le parole del dottore, Hyuk scomparve anche lui dietro quella porta.
Tutti rimasero in silenzio...nessuno riusciva a parlare.
Nessuno sapeva cosa dire.
Che significava che non si svegliava?
Kibum si guardava intorno, cercando conforto negli sguardi dei suoi amici.
Ma era tutto inutile...nessuno sembrava essere abbastanza forte da poter sostenere gli altri.
Heechul al suo fianco aveva gli occhi sbarrati, inorriditi, fissi sulla porta dove qualche minuto primo Siwon e Kyuhyun erano usciti.
Era vero, quei due erano ancora fuori all'oscuro delle novità.
Anche Sungmin stava pensando la stessa cosa, infatti si era alzato per andare a chiamarli ma Kibum lo fermò: Sungmin non sembrava in grado di camminare da solo, non era una buona idea lasciarlo andare fuori.

'Ehi, hyung non preoccuparti vado a chiamarli io'

'No, vado io'

'Bhe, andiamo insieme allora...appoggiati a me'

Insieme si incamminarono verso l'uscita.


Quando aprirono la porta trovarono una scena alquanto singolare davanti ai loro occhi:
Siwon aveva le mani nei capelli, mentre Kyuhyun stava abbracciando una ragazza, accarenzzandole i capelli.

'E tu che ci fai qui?'

'Cosa stai facendo?'

Avevano quasi urlato contemporaneamente Kibum e Sungmin.
A quelle parole le tre persone, che fino a quel momento non si erano accorte dei nuovi arrivati, alzarono lo sguardo.
Kyu vedendo gli occhi pieni d'ira si Sungmin scattò in piedi dicendo:

'Non è come pensi!'

Le stesse parole uscirono anche dalla bocca della ragazza, che guardava Kibum quasi spaventata.

A quello scambio di battute sia Siwon sia Kyuhyun sia Sungmin si girarono dicendo:

'Ma voi due vi conoscete?'

'Se parliamo tutti insieme non riusciremo a capire nulla'

Esordì Kibum.

'Qualunque cosa stia succedendo ora non ha importanza. Dobbiamo tornare dentro, ci sono delle novità'

'Che succede?'

Aveva chiesto Kyuhyun al più grande, che ostinatamente guardava dall'altro lato della stanza.

'Ne parliamo dentro'

Aveva risposto Kibum.

'Lei lo sa'

'Cosa? In che senso lo sa?'

'Hai ragione, non è il caso parlarne qua...e non è nemmeno il momento. Entriamo tutti dentro'

Siwon si avviò verso l'entrata prendendo la ragazza per mano e trascinandola con se.
Sungmin gli corse dietro, lasciando Kibum e Kyuhyun soli.

'Kyu mi dici che succede?'

'E' una storia lunga, e penso che Siwon la voglia raccontare lui. Ma come sta Donghae? E' finita l'operazione?'

'Si, è per questo che siamo usciti a chiamarvi. E' andato tutto bene, ma Hae ancora si deve svegliare. Ora Hyuk è con lui'

Kyuhyun guardò sconsolato il suo hyung.

Quello che gli aveva raccontato Siwon...
Quella ragazza...
Donghae...
E ora Sungmin che era arrabbiato con lui...
Non riusciva a capire dove doveva trovare la forza per combattere.

'Kyuhyun-ah non ti preoccupare, tutto andrà per il meglio. E a Minnie-hyung passerà. Andiamo dentro anche noi'

Kibum allungò la mano verso Kyu, che non aveva mai dimostrato di essere il più piccolo...mai come in quel momento.



‘Avevate ragione. Ci ha traditi’
‘Lo sapevo! Non perderla d’occhio nemmeno un istante. Me la pagherà per questo’
‘Si, come volete’
Yu Hee attaccò il telefono.
Se lo sentiva che non avrebbe dovuto fidarsi di quella pezzente.
Anche se il suo servo non era riuscito a sentire l’intera conversazione, aveva ascoltato abbastanza da poterle permettere una contromossa.
Avrebbe dovuto chiedere aiuto a suo padre…ma prima di tutto, avrebbe chiamato sua madre per dirle di licenziare la madre di Kate…


'Dottore Dottore...si è svegliato!!'

Hyuk era corso fuori dalla stanza in cerca di qualcuno che lo potesse aiutare. Subito incrociò il dottore che prima lo aveva condotto nella stanza di Hae.

'Davvero? Perfetto'

Disse mentre correva anche lui dal suo paziente.

'Mi aspetti qui, farò una visita al suo amico e dopo potrà rientrare'

Hyuk non stava più nella pelle. Andava avanti e indietro fuori quella stanza aspettando che la visita finisse. Dopo qualche minuto il dottore uscì.

'Benissimo. Il paziente sta bene. Ora deve solo riposare'

Hyuk si accasciò sulle ginocchia, in lacrime continuando a ripetere 'grazie grazie' tra i singhiozzi.

'Susu, non faccia così. Tutto è andato per il meglio. Ora entri dentro, che il ragazzo ha chiesto di lei. Io andrò ad informare i suoi amici che tutto sta procedendo per il meglio. E mi raccomando, lasci riposare il suo amico, è fondamentale!'

'Si, certo grazie mille'

Mentre il dottore si allontanava per andare nella sala d'attesa, Hyuk si rialzò, si asciugò le lacrime ed entrò nella stanza.
Una volta varcata la soglia, vide Donghae con gli occhi chiusi.
Subito accorse vicino al suo letto urlando il suo nome.

'Ehi, calmati. Vedi che ci sento'

Aveva sussurrato il piccolo, aprendo lentamente gli occhi.

'Cavolo Hae, mi hai fatto prendere un colpo...pensavo te ne fossi andato di nuovo'

'Te l'ho detto che sarei tornato'

'Hai fatto bene a tornare. Altrimenti sarei venuto ovunque a riprenderti'

'Lo so. Grazie'

'Perche mi dici "grazie"?'

Donghae prese la mano di Hyuk e la strinse con quel poco di forza che aveva.

'Perche sono qui solo grazie a te. Grazie per avermi riportato indietro'

Una lacrima scese dal volto del più piccolo, che chiuse nuovamente gli occhi, stremato dallo sforzo che stava affrontando.

'Non parlare più piccolo mio. L'importante è che tu sia qui. Non ti lascerò andare da nessuna parte. Staremo per sempre insieme'

Sorrise il più grande, lasciando un piccolo bacio sulle labbra di Donghae.

'Ora dormi, se il dottore ti trova ancora sveglio ammazzerà me! Quando ti sveglierai sarò qui, insieme a tutti gli altri'

'Va bene. A dopo. Ti amo'

'Anche io'


 
Nella sala d’attesa le cose andavano sempre peggiorando.
Non solo tutti erano atterriti per la notizia di Hae, ma da quando quei 4 erano rientrati con in più una ragazza, la situazione si era fatta insostenibile.
Sungmin agitava continuamente un piede non smettendo un attimo di guardare il soffitto con quel suo musetto arricciato tipico di quando non è in se.
Kyuhyun lo fissava disperato.
Kibum non toglieva un attimo gli occhi da dosso alla ragazza, che sembrava più che spaesata.
E Siwon…
Siwon…aveva lo sguardo vuoto, assente.
Non guardava nessuno.
Non faceva domande.
Non era li.
Heechul lo guardava ogni tanto, di sfuggita…come se non volesse farsi sorprendere.
Ma Hangeng se n’era accorto.
A lui non sfuggiva nulla che riguardasse il suo Chul.

Dopo un po’ di tempo, videro la porta aprirsi di nuovo.
Era di nuovo il medico, ma questa volta portava delle buone notizie: Donghae si era svegliato, stava meglio.
Ora bisognava solo lasciarlo riposare e controllare se il suo corpo reagiva bene al post-operatorio.
L’atmosfera tra i ragazzi si sciolse…anche se alcuni di loro erano ancora preoccupati.
Wookie iniziò a piangere dalla gioia tra le braccia di Yesung e Kangin urlò saltellando per tutta la stanza.
Anche Sungmin per un attimo dimenticò di essere arrabbiato con Kyuhyun e corse ad abbracciarlo..ma subito dopo si staccò girandogli la faccia, cosa che ferì Kyu.

Dopo attimi di gioia però, Leeteuk fece zittire tutti e si girò verso Siwon, che aveva ancora il volto scuro:

‘Penso che tu abbia qualcosa da dirci’

‘Si, hyung. E’ arrivata l’ora di parlare. Ma questo non è ne il luogo ne il  momento. Ne riparliamo dopo quando andiamo al dormitorio’

‘Ma sarà sicuro tornare li?’

Aveva detto Kyu guardando la ragazza, sorpresa dalla domanda.

‘Ma soprattutto…qualunque cosa lei c’entri…ci possiamo fidare?’

Aveva chiesto Kibum, senza smettere un attimo di fissarla.

‘Io non ci sto capendo nulla. Che succede? E chi è lei?’

Aveva  chiesto un esasperato Sungmim.

‘Hyung, vi prometto che dopo tutto sarà chiaro. E Kibum, non abbiamo altra scelta che fidarci di lei’


Ad interrompere la conversazione fu Eunhyuk che era appena entrato con un sorriso a 36 denti. Ma quando vide il volto interdetto dei suoi amici disse:

‘E’ fatta!! Si è svegliato!! Vi vuole vedere’

Urlando come un pazzo.

‘Si, hyung lo sappiamo’

Aveva detto Henry.

‘E allora che sono quelle facce? Che mi sono perso?’

‘Lo vorremmo sapere anche noi’

Anche Hangeng aveva parlato.

‘Ok…andiamo da Donghae, lui ora è la priorità. Poi andiamo al dormitorio e parleremo con calma’

‘Questa cosa non mi piace. Perché devi decidere tutto tu? Da quando in qua ti comporti da leader? Leader di chi, poi? Non siamo più un gruppo’

Hangeng si era quasi scagliato contro Siwon e la sua decisione.

‘Ma cosa dici? Certo che siamo un gruppo! ‘

Aveva risposto Hyuk guardando incredulo Geng.

‘No, che non lo siamo. Non siate ipocriti! Per tutto questo tempo non ve n’è fregato nulla di nessuno. Ed ora solo perché vi sentite in colpa per Hae vi comportate come una grande famiglia unita e felice. Mi fate schifo’

SCHIAFF

Heechul si era alzato ed era corso verso Hangeng, dandogli uno schiaffo potentissimo.

‘Nessuno ti obbliga a rimanere’  Stava dicendo tra le lacrime
‘Se non ti senti parte del gruppo, vattene.
Se non ti senti parte della famiglia, vattene.
Se non ne vuoi sapere più di noi, vattene’

Geng osservava attonito Chul e le sue lacrime.

‘Non mi riferivo a te’

‘Si, invece. Loro sono i miei migliori amici e per quanto in questi anni li abbia sentiti poco, lo rimarranno per sempre.
Se tu offendi loro, offendi me.
Se tu abbandoni loro, abbandoni me

Geng e Chul rimasero qualche istante a fissarsi negli occhi, quando Hangeng disse:

‘Bene. Se è questo che vuoi…Addio Super Junior…Addio Heechul’

E se ne andò via, lasciando 13 persone alle spalle distrutte dalle sue fredde parole.

‘Bene’ Disse Heechul che ormai singhiozzava
‘Andiamo da Hae, e poi - si rivolse a Siwon - voglio sapere tutto’.

‘Certo’

Gli rispose il più piccolo, andando avanti verso la stanza del suo più caro amico.

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Capitolo 16
*** Chapter 16~choices ***


Chapter 16


La radio stava trasmettendo  -U-.
Quanto anni erano passati dal rilascio di quel singolo? Dalla vittoria del loro primo premio?

'Cause I can't stop thinking about you, girl...'

L'autista era così concentrato a cantare che nemmeno si era reso conto che qualcuno era entrato nel taxi.

'Scusi...'

Ma l'autista non l'aveva sentito, continuava a cantare ed ora anche a ballare...

'Mi scusi!!!'

Aveva praticamente urlato.

'Oh, non me ne ero accorto! Dove devo portarla?'

Era quasi comico come il tipo sapesse la canzoni e i passi della coreografia a memoria, ma non riconoscesse uno dei cantanti.
Comico...ma fortunato! Se l'avesse riconosciuto ci sarebbero stati dei grattacapi, che così aveva evitato.

'All'aeroporto'

'Deve partire?'

'Già'

'Per dove di bello? Se posso permettermi...'

Hangeng guardò fuori dal finestrino. Era iniziato a piovere.

'Vado in Cina'

'Ah...viaggio di piacere o di lavoro?'

'No, torno a...casa'

Ma mentre diceva quelle parole, gli venne un vuoto nello stomaco.
Sapeva che quello che aveva detto aveva qualcosa di sbagliato.
Non stava tornando a casa...lui ora non aveva più una casa.
Perché nessun luogo senza il suo Heechul poteva definirsi tale...

Arrivato in aeroporto, iniziò a controllare le partenze. C'era un volo per Pechino quasi imminente...avrebbe dovuto aspettare solo un po'.
Comprò il biglietto e si sedette ad un bar per prendere un caffè, ripensando alla conversazione che aveva in ospedale.
Le parole che aveva detto erano state davvero fredde, dure...quasi crudeli.
Forse era stato un po' cinico, ma aveva detto davvero quello che pensava.
Era vero, anche lui era preoccupato per Donghae, e gli voleva ancora bene così come voleva bene a tutti gli altri. Ma non se la sentiva di definirli come la sua famiglia.
In fondo, non li aveva mai considerati tali, nemmeno quando erano ancora un gruppo.
Solo Heechul.
Solo lui era stato davvero indispensabile per lui a quel tempo così come ancora in quel momento.
Vederlo reagire così alle sue parole lo aveva ferito.
Il segno lasciato da quello schiaffo faceva ancora male.
Quelle lacrime lo logoravano...

Lo amava.
Ma lo odiava.
Odiava come l'aveva cacciato, preferendo i loro ex-compagni a lui.
Odiava come alla prima occasione aveva scelto Siwon, ed abbandonato lui.
Ma nonostante tutto non poteva fare a meno di amarlo.

Mentre era perso nei suoi pensieri, qualcosa colpì la sua attenzione.
Al maxischermo del bar stavano trasmettendo le immagini di Donghae, mentre una giornalista stava annunciando:

'Lee Donghae, noto attore e cantante dell'ex-gruppo Super Junior, è stato stamane operato, ed è attualmente ricoverato all'ospedale centrale di Seoul. Non si conoscono ancora i dettagli dell'intervento, ma delle indiscrezioni riferiscono che l'operazione sia già terminata e che sia andata a buon termine. Aggiornamenti nelle prossime edizioni...'

Hangeng fissava sbalordito lo schermo.
Come era possibile?
Come avevano fatto a scoprirlo?
Ed ora che tutti sapevano...come avrebbero fatto gli altri ad uscire dall'ospedale senza dare nell'occhio?
Provò a chiamarli per avvertirli...ma nessuno di loro era raggiungibile. Evidentemente erano all'interno dell'edificio dove non c'era campo.
Ed ora?
Lo speaker stava annunciando l'inizio dell'imbarco per il volo per Pechino.
Il suo volo.
Doveva prendere una decisione: partire o restare?



'Bhe di sicuro non possiamo entrare tutti insieme. Quindi ci divideremo, che dite?'

A parlare era stato Shindong.

'Sono d'accordo...iniziate ad andare voi. Io ho bisogno di un po' d'aria. Entrerò dopo'

Aveva detto Sungmin, avviandosi verso il tetto dell'ospedale.

'Aspetta, posso venire con te?'

Aveva praticamente urlato Kyuhyun, che si mise ad inseguirlo.

'Fai quello che vuoi'

Gli aveva però risposto freddamente il più grande, mentre entrambi scomparirono dietro l'angolo.

'Bhe, in verità io ho un po' fame. Wookie mi accompagni a comprare qualcosa?'

'Si certo. Anche noi entreremo dopo. Ciao'

E così anche Yesung e Ryeowook si allontanarono.

'Siamo rimasti noi, possiamo entrare tutti?'

Aveva chiesto Kangin.

'Secondo me siamo ancora troppi...'

'Io entro dopo. Non voglio farmi vedere da Hae in questo stato'

Chul aveva ancora gli occhi gonfi pieni di lacrime. Si risedette sulla sedia, poggiando la testa al muro.

'Scusate...io non c'entro nulla...penso che uscirò qui fuori a fumarmi una sigaretta. Vi aspetterò qui'

Anche Kate aveva finalmente parlato.

'Vengo con te. Così ti tengo d'occhio'

Kibum si affiancò alla ragazza ed insieme uscirono fuori nel cortile.

'Bhe, non dovrebbero esserci problemi così...andiamo?'

'Anche io resto qui'

A quelle parole Heechul aprì di scatto gli occhi.
Siwon sarebbe rimasto con lui.
Perché??

'Ok, Won...a dopo allora'

Disse Hyuk, mentre il gruppetto si allontanava lasciando Siwon ed Heechul da soli.



Sungmin stava fissando il panorama, con lo sguardo perso nel vuoto.
Sentiva la presenza di Kyu dietro, ma quest'ultimo non aveva ancora detto nulla.
In quel momento non era arrabbiato con lui.
Ma con se stesso.
Aver visto Kyu che abbracciava qualcun altro l'aveva così ferito...pur sapendo che l'altro non stava facendo nulla di male, si era arrabbiato lo stesso.
Il fatto che lui sapesse qualcosa che lui ignorava, lo faceva arrabbiare.
L'effetto che quel ragazzo aveva su di lui, lo faceva arrabbiare.
Ecco perchè stava così...odiava non saper gestire quel tipo di sentimento.

'Come sapevi l'accesso al tetto?'

Finalmente Kyu aveva rotto il silenzio.

'Quando ero piccolo, qui era ricoverata mia nonna. Venivo spesso qui sopra a pensare da solo'

'Vuoi che me ne vada?'

'Non lo so'

Era vero, non sapeva quello che voleva.
All'improvviso si sentì cingere le spalle.
Kyu lo stava abbracciando.

'Scusami. Non volevo feriti. Ma davvero non è come credi'

'Lo so. Scusami tu, sono uno stupido'

Gli occhi di Minnie si riempirono di lacrime. Non voleva piangere.

'No, non dire che sei uno stupido. In fondo sono contento che tu sia geloso. Significa che ci tieni a me'

'Come se tu non lo sapessi già...'

Kyu girò Minnie, fissandolo negli occhi.

'Si, ma è bello sentirselo dire'

Gli sorrise.
Sungmin lo abbracciò, sussurandogli un 'Ti amo' davvero lieve, ma che nelle orecchie di Kyu risuonò come un urlo, facendolo sorridere.

'Così va mooolto meglio'

'Si, ma ciò non toglie che sia arrabbiato! Chi è quella ragazza e che c'entra con te?'

Min aveva sciolto l'abbraccio e stava guardando Kyu in cagnesco.

'Bhe...è una storia lunga...'

'E quindi?'

'Non so se è il momento...'

'Io dico proprio di si'

Sungmin continuava a guardarlo male, e Kyu non poté far altro che cedere...

'Vabbene, ora ti spiego!'




Kate frugava nella borsa alla ricerca delle sigarette.
Si era ripromessa che non avrebbe più fumato...ma in quella situazione ne aveva davvero bisogno!
A peggiorare il tutto, era anche lo sguardo fisso di Kibum su di lei.
Non le toglieva gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Era inquietante.

'La smetti di guardarmi un attimo? Non trovo le sigarette...'

'E io che c'entro?'

'I tuoi occhi addosso mi mettono l'ansia e non riesco nemmeno a vedere'

'Lo sai che quello che dici non ha senso, vero?'

Kibum si mise a ridere, ma girò lo sguardo da lei che dopo qualche secondo disse:

'Trovate! Visto che era colpa tua?'

'Bha...se lo dici tu...'

'Ne vuoi una?'

Chiesa la ragazza.

'No, non fumo'

'Bravo, anche io dovrei smettere'

Dopo di che rimasero in silenzio per un po' di tempo.

'Che ci fai qui? Pensavo di essere stato chiaro. E che voleva dire Siwon con il fatto che gli servi? In che senso?'

'Ti racconterà tutto lui, dopo'

'Lo voglio sapere da te...adesso'

Di nuovo quel tono calmo ma allo stesso tempo autoritario.
Quel tono che intimoriva Kate...ma che allo stesso tempo l'affascinava così tanto.
Non sapeva dirgli di no..non poteva.

'Avevi ragione. Sono stata una vostra grande fan. Ma non è questo il motivo per cui vi ho seguiti'

'Quindi è vero che ci hai seguiti?'

'Si. In verità non dovevo seguire tutti...ma solo uno'

'Dovevi? Come dovevi? E chi avresti dovuto seguire?'

Kibum si stava agitando. La cosa sembrava davvero molto complicata, più di quanto si aspettava.

'Se non mi interrompessi ogni due secondi avrei già finito di spiegare!'

'Bhe scusami tanto...forza su, continua!!'

'Si, dovevo. Nel senso che sono stata ingaggiata per seguire Kyuhyun. Ma poi mi sono ritrovata tutti voi...'

Kate si fermò...non sapeva cosa dire, come continuare.

'Continuo a non capire. Perché dovevi seguire Kyu? E chi ti ha ingaggiata?'

'Park Yu Hee, la fidanzata ufficiale di Kyuhyun oppa. Lei non è davvero la sua fidanzata, hanno fatto una specie di accordo...non ho ben capito. Ma per i dettagli devi chiedere a Kyu oppa. In ogni caso, lei si è innamorata davvero e voleva sapere da me se Kyu si vedeva con qualcuno. Quindi mi ha chiesto di pedinarlo. Anche se questa cosa non mi piaceva per nulla'

'Se non ti piaceva, perché l'hai fatto?'

'Mi paga'

'E tu pedini una persona, indaghi nella sua privacy per i soldi? Ma che razza di persona...'

Kate si alzò in piedi e si piazzò di fronte al ragazzo, guardandolo con gli occhi di fuoco.

'Non giudicarmi se non sai la verità'

Kibum si alzò anche lui, avvicinandosi.
Erano uno di fronte all'altra.
Così vicini che i nasi quasi si sfioravano.

'E allora qual è la verità?'

Kate non poté reggere ancora quella vicinanza e si scostò.

'Mi ha in pugno. Io e mia mamma siamo sole, piene di debiti. Lei lavora per un'amica della madre di Yu Hee che ha minacciato di licenziarla se non avessi fatto come diceva lei. E si, in più mi paga, e anche bene. Quei soldi mi servono per estinguere tutti i debiti, e poter far quindi smettere di lavorare a mia madre. Se questo è essere orribili, ebbene si...sono una persona orribile'

Kibum abbassò lo sguardo. Si sentiva in colpa.

'Scusa, non volevo'

'Si che volevi...anche io avrei detto una cosa del genere al tuo posto. Non ti preoccupare'

'C'è ancora qualcosa che non capisco'

'Cosa?'

'Perché sei uscita allo scoperto? E perché Kyu ti consolava? E in cosa ci serviresti?'

Kate si risedette, sospirando.

'Lo avevo seguito fin qui. Mi ero appostata proprio qui, dietro quella pianta. Non riuscivo a capire che ci facevate tutti qui. Quando lui e Siwon sono usciti fuori,ed hanno iniziato a parlare. Bhe ho sentito tutto. Ed ho preso una decisione. Io non sono una cattiva persona, e Yu Hee non mi è mai stata simpatica. Quindi ho offerto una mano agli oppa, ed ho raccontato tutta la verità sul pedinamento e il resto. E bhe...Kyu oppa era dispiaciuto per me e per le minacce che avevo subito. Si sente responsabile dato che Yu Hee sta facendo tutto questo per lui. Tutto qui'

'In cosa vorresti dare una mano?'

'Bhe quello te lo lascio spiegare da Siwon oppa'

Kate sorrise, e si rilassò quando Kibum le sorrise.

'Ok. Diciamo che ti credo'

'Grazie^^'

'Si ma credere e fidarsi sono due cose differenti'

'Lo so. Conquisterò la tua fiducia'

'Vedremo'

Ma Kibum continuava a sorridere, guardandola divertito.

'Quindi eri una nostra fan, eh? Chi era il tuo preferito?'

'Perché me lo chiedi?'

'Così sono curioso'

'Bhe, tendevo maggiormente per Sungmin oppa'

'Davvero?'

'Si, perché?'

'Bha, Sungmin non mi sembra un tipo che faccio per te'

'A no, e chi sarebbe un tipo per me?'

'Ed io, ti ero simpatico?'

'No, in verità eri l'unico che mi stava sulle palle'

Kibum scoppiò a ridere.

'Non so perché, ma lo sospettavo...'

All'improvviso il cellulare di Kate squillò.

'Si, pronto? Mamma...mamma calmati. Che succede? Cosa?'

Kate attaccò il cellulare ancora scossa...

'Ehi, che succede?'

Kate alzò lo sguardo. E fissò Kibum quasi disperata.

'Mia mamma. E' stata licenziata'

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Capitolo 17
*** Chapter 17~comebacks ***


'Sigh'

'Ehi, perché stai piangendo?'

Yesung e Ryeowook si stavano avviando verso il bar dell'ospedale quando Wookie aveva iniziato improvvisamente a piangere.

'Scusa, non volevo. Ma non ce la faccio più'

Ryeo cercava di coprire le lacrime con le sua mani. Non volendo farsi vedere da Yesung.
Si odiava quando non riusciva a trattenersi.
Quando quelle lacrime scendevano senza controllo.
Quando non si comportava da uomo ma solo da bambino piagnucolone.

'Dai non fa nulla. Anzi mi sono alquanto sorpreso su come non fossi già scoppiato'

Rise Yesung.
Ma a quelle parole Wookie, ormai in piena crisi isterica, si coprì ancora di più cercando di soffocare i singhiozzi.

'Ehi, dai non fare così. Calmati'

Yesung non sapeva che fare.
Vedere il suo ragazzo li, piccolo e così indifeso che continuava a piangere senza freni lo faceva stare male.
Senza pensarci due volte lo afferrò e lo abbracciò, facendo pressione sulla testa del più piccolo in modo tale da fargli utilizzare il suo petto come cuscino.
Wookie dopo un primo attimo di smarrimento cercò di scostarsi, davvero non voleva farsi vedere così dal suo amato, ma Ye lo strinse ancora di più.

'Non ti azzardare ad allontanarti. Non ti lascio andare. Se vuoi piangere, fallo. Tu sei fatto così, ed io ti amo proprio per questo. Non cambiare mai per nessuno, in particolar modo per me. Per me sei perfetto così come sei'

A quelle parole Wookie arrossì violentemente, contento che l'altro non potesse vederlo. Si aggrappò con forza al più grande, quasi con disperazione.
Ancora non ci credeva. Sembrava un sogno. Un sogno bellissimo.

'Ma voglio la tua parola che ogni volta che vorrai piangere lo farai solo quando sono io presente'

Wookie si scostò e guardò Yesung negli occhi.

'Perché?'

'Semplice, perché in questo modo posso consolarti. Non voglio che piangi da solo chissà dove o peggio che sia qualcun altro a consolarti. Quindi lo devi fare solo in mia presenza, capito?'

A quelle parole anche il volto di Yesung si fece rosso.
Non avrebbe mai pensato che tali parole potessero uscire dalla sua bocca.
Wookie sorrise e disse 'Ok...'
Stettero stretti l'uno all'altro per altri 5 minuti, quando mano nella mano continuarono a camminare.

'Quando tutto questo casino sarà finito ce ne andiamo da qualche parte?'

'Un viaggio?'

'Si, lontano da tutto. Solo io e te. Ci stai?'

'Certo che ci sto!! Ye, ma cos'è quella folla li?'

'Non lo so...andiamo a vedere'

I due si avviarono verso l'uscita, quando ad un certo punto Yesung bloccò Wookie.

'Cazzo. Dobbiamo tornare indietro. Forza muoviti dobbiamo fare in fretta'



Siwon e Heechul erano in silenzio. Immobili. Uno affianco all'altro che fissavano la parete di fronte.
Solo dopo molto tempo a rompere il silenzio fu Heechul.

'Grazie'

'Per cosa?'

Rispose brusco Siwon.

'Per essere rimasto con me'

'Non l'ho fatto per te'

'Non m'importa il motivo per il quale l'hai fatto, l'importante è che tu stia qui con me'

Siwon sorrise.

'L'ho sempre saputo che fossi strano, ma mi sa che sei peggiorato'

'O migliorato'

'Ne dubito'

L'aria si era inaspettatamente rasserenata, cosa che fece molto piacere ad Heechul.

'Siwon, mi dici che succede?'

'Come?'

'Cosa sta succedendo? Sono confuso e tu lo sai che odio essere confuso e all'oscuro di qualcosa'

Siwon sospirò ma iniziò a raccontare esattamente ciò che aveva detto a Kyuhyun.
La reazione di Hee fu esattamente come quella del maknae, era anche lui sgomento.
Come era possibile?

'E ora quella ragazza, Kate, ha detto che ci darà una mano. Sarà lei a diffondere la notizia del concerto senza dare troppo nell'occhio'

'E perché ti fidi di lei? Chi è? Non ti sembra strano che sbuca fuori proprio quando ci serve una fan?'

Siwon raccontò anche la storia di Kate, dello spionaggio e dei ricatti.

'Questa storia mi piace ancora meno'

'Si, ma non ho altra scelta che fidarmi di lei'

Anche Heechul sospirò.
Che casino.
Ma gli piaceva.
I Super Junior di nuovo insieme.
Tutti insieme sul palco.
Già tutti...non era vero.
E Hangeng?
Ora lui se ne era andato.
Non sarebbe mai tornato.
No dopo quello che era successo.
Dopo quello schiaffo...
Si sentiva davvero uno schifo.
Diviso.

'Stai pensando ad Hangeng, vero?'

'Si'

'Sei ancora in tempo per fermarlo'

'Il problema è che non so se lo voglio'

'Hee non dire scemenze! Certo che lo vuoi!'

Siwon si era alzato in piedi, mentre Heechul aveva lo sguardo fisso nel vuoto.

'Tu non sai nulla'

'No sei tu che non sai nulla! Da quando sei diventato un codardo? Da quando sei diventato un bugiardo? Per quanto Hangeng possa ferirti tu lo amerai comunque'

Non sapeva  perché stava dicendo quelle cose.
Quelle parole che si ripeteva da anni...si erano inculcate nella sua mente.
Fissate.
Non se ne andavano.
Heechul amava Hangeng.
Basta.
Punto.
Questione chiusa.
Quella cosa non cambiava.
Era inutile che adesso faceva la parte triste perché aveva litigato con il suo ragazzo.
Soprattutto con lui, Siwon, che l'aveva amato per tutto quel tempo...che lo amava ancora.

'Da dove nasce questa tua convinzione?'

Anche Heechul si era alzato.
Piazzato li, di fronte a Siwon.

'Che ne sai quello che provo? Sei nel mio cervello?'

'Hi, sei come un libro aperto per me'

'Evidentemente il libro si è chiuso, dato che non hai capito nulla'

Heechul si fece sempre più vicino.

'Le cose possono cambiare'

Ancora più vicino. Orai era a pochi centimetri da lui.

'Le cose cambiano'

Aveva sussurrato.
Mentre la distanza tra i due stava per colmarsi però sentirono dei passi, e qualche istante dopo Yesung e Wook arrivarono ansimanti, mano nella mano.

'Che succede?'

Chiese Siwon.

'Lo sanno. Fuori ci sono una marea di giornalisti che cercano di entrare e vogliono notizie di Donghae'

Siwon sbiancò, mentre nello stesso istante arrivarono tutti gli altri.

'Dobbiamo trovare un modo per andare via senza dare nell'occhio, o tutto sarà finito ancor prima di iniziare'

'Ma come?'

Erano tutti li, grande e grossi ma incapaci di trovare un sistema utile per uscire.
Dopo qualche minuto però entrò un'infermiera anziana nella sala d'attesa.
Aveva una 24ore e una busta in mano.

'Scusate c'è qui per caso un certo Kim Hee Chul?'

'Si, sono io'

'Bene. Un tuo amico mi ha chiesto di darti questo'

'Un mio amico? Bhe grazie mille'

Si inchinò mentre la vecchia signora uscì dalla stanza.

'Di chi è quella lettera?'

'Un tuo amico? Chi?'

Heechul aprì la lettera e lesse velocemente il contenuto.
Dopo un leggero cambiamento di espressione, chiuse la lettera e se la mise in tasca.

'E' di Hangeng. Dice che ci da una mano per uscire da qui. Si farà vedere all'entrata principale in modo tale da attirare l'attenzione dei media. Noi potremmo sfruttare la confusione per fuggire dal retro. Ha detto che ha controllato e ci sono solo poche persone'

'Si ma quelle poche persone ci riconoscerebbero lo stesso'

'Si, è qui che entra in scena la valigia. Ci ha messo delle parrucche e degli occhiali. Possiamo travestirci e uscire un po' alla volta'

'E' un genio'

Disse Kangin.
Nel frattempo gli altri avevano gia' aperto la valigia e si stavano scegliendo gli accessori da indossare.

'Io non me ne vado'

Aveva affermato Hyuk.

'Resto con Donghae'

'No. Vieni con noi'

Aveva però ribattuto Siwon.

'No, non lo lascio solo'

'Resto io qui con lui'

Aveva detto Heechul.

'Cosa?'

'Sarebbe strano se solo Hangeng fosse venuto qui. E si sa che io e lui stiamo insieme quindi sarebbe ancora più strano se io non fossi con lui. Lo portiamo noi fuori di qui'

'Si ma dove andiamo?'

'Al dormitorio. Hangeng ha detto che non c'è nessuno li'

Tutti si guardavano sconcertati. Anche se non tutti sapevano la verità avevano intuito che era qualcosa di importante.

'Come hanno fatto a scoprirlo?'

Aveva chiesto Kyuhyun.

'E' stata lei. Lo sa'

Kate stava ancora piangendo in silenzio, sostenuta da Kibum.

'Che vuoi dire?'

'Non può essere una coincidenza che mia madre venga licenziata e la notizia di Donghae divulgata. Evidentemente mi faceva seguire. Ha scoperto tutto'

'Scusate, ma io continuo a non capire nulla...'

Aveva detto Leeteuk quasi alterato.

'Si, infatti. Anche io voglio sapere'

'Ok. Stop. Andiamo via di qui e vi spiegherò tutto. Davvero. Hyung, ok resta qui e per favore racconta tutto a Donghae ed Hangeng. Ci vediamo al dormitorio al più presto. Abbi cura di Donghae'

Aveva detto Siwon, senza nemmeno guardare Heechul.


Dopo 10 minuti erano tutti pronti.
Wookie, Minnie, Teukie, Henry erano delle perfette ragazze anche grazie all'aiuto di Kate, che invece si era travestita da uomo per non farsi riconoscere.
Nel frattempo anche Hangeng aveva iniziato il suo piano, facendosi vedere all'entrata, e grazie a quel diversivo in 30 minuti tutti riuscirono ad uscire senza problemi ed a raggiungere il dormitorio.
Una volta saliti, Siwon iniziò a raccontare a tutti la verità e il suo piano.
Dopo che ebbe finito, tutti rimasero in silenzio, senza fiatare.
Siwon aveva quasi paura che si sarebbero aizzati contro di lui dandolo per un pazzo, uno squilibrato.

Il primo a parlare fu Leeteuk.

'Scusatemi'

'Hyung perché ti scusi?'

'Non lo sapevo. Che razza di leader sono se non riesco a proteggere nemmeno i miei membri?'

'Non dire cosi, tu sei il miglior leader che avremmo mai potuto avere'

'Si, ma...'

'Non è colpa tua. Nessuno se lo sarebbe immaginato. Io stesso lo sono venuto a sapere per caso. Tu non hai nessuna colpa'

Tutti assentirono.
Non c'era miglior leader al mondo di lui, su questo erano tutti d'accordo.

'Allora?'

Chiese Siwon dopo un po'.

'Allora che?'

'Siete d'accordo?'

Tutti scoppiarono a ridere.

'Ovvio che siamo d'accordo!'

Siwon iniziò a ridere anche lui.
Ridere forte.

'I Super Junior tornano!!!'

Aveva urlato Hyuk.

'Siii'

Avevano risposto tutti in coro.

'Perfetto. Allora chiamerò il manager e lo informo che siete tutti d'accordo. Devo avere solo la conferma da Donghae...'

'E ce l'avrai'

'E da Hangeng'

'Speriamo bene, allora'

'Scusate se interrompo il vostro idillio. Ma c'è un altro piccolissimo problema'

Aveva detto Kate.

'Cosa?'

'Yu Hee'

'Le parlerò io. E vedrò di risolvere il problema. In fondo è colpa mia'

Aveva detto Kyuhyun.

'Anzi la chiamo subito'

'Bene, ora che tutti abbiamo da fare iniziamo le prove per il nostro comeback'

'ahhahahahhahahaahah'

Il morale era davvero alle stelle.
E tutti iniziarono ancora di più a ridere quando Shindong urlò:

'Sorry sorry, but we'll back again!!'

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Capitolo 18
*** Chapter 18~plans ***


Chapter 18


'Pronto? Sono io. Scusa se ti disturbo. Lo so che non dovrei...ma ho bisogno di una mano.
Ti prego, solo tu puoi aiutarci...'



Era seduto sul suo letto.
Tutto sembrava girare a mille.
Andava tutto troppo veloce.
Prima tristezza e solitudine che avevano fatto spazio a gioia e serenità.
Poi di nuovo oblio, disperazione.
Infine eccitazione, trepidazione.
Ed ora? Toccava a lui fare la sua parte.
Risolvere il problema che aveva creato tutto quello scompiglio.
La ragione per cui l'ansia attanagliava ancora di più i loro cuori, giù messi a dura prova da tutta quella situazione.
Prese il cellulare e compose quel numero che tanto odiava, odiava con tutto se stesso.

'Oppa, aspettavo una tua chiamata. E' arrivata prima di quanto pensassi...'

'Dobbiamo parlare'

'Oggi non posso. Che dici di una cenetta domani sera?'

'Yu Hee...'

'Oppa, non sei tu a dettare le condizioni. Prendere o lasciare. E credimi, non conviene farmi arrabbiare adesso'

L'avrebbe uccisa. Ne era certo.

'Ok. A domani'

Attaccò e sospirò.
A cosa stava pensando quando aveva accettato la proposta di quella psicopatica?
In quel momento entrò Sungmin.

'Tutto ok?'

Kyuhyun non rispose.

'Kyu...non preoccuparti, andrà tutto bene'

Kyuhyun continuava a rimanere in silenzio.
Minnie si avvicinò e si sedette accanto a lui.

'Kyuhyun-ah...l'EvilKyu del gruppo che ha paura di una ragazzina?'

Scherzò Sungmin.

'Non ho paura di lei. Mi dispiace solo per tutto questo casino. E anche per Kate'

'Non è colpa tua'

'Si invece'

'Kyu non fare il cretino, nessuno ti da la colpa di nulla. Anche Kate ha detto di non farti problemi, quindi basta, ok? Altrimenti mi tocca punirti!!'

'Azz punirmi addirittura? E sentiamo come hai intenzione di punirmi?'

'Non sfidarmi. Sarò anche piccoletto ma...'

Kyu si mise seduto sul letto ed iniziò a ridere.

'Ma?'

Sungmin gli si lanciò contro ed iniziò a fargli il solletico, facendo urlare Kyu che lo soffriva e anche parecchio.

'Ok ok ha vinto basta. Bastaaa'

Tutti e due stesi sul letto, Sungmin smise ma lo abbracciò stretto.

'Che c'è?'

'Kyu...'

'Cosa?'

'Non è che...'

'Non è che...cosa? Min che hai?'

'Non è che ti piace Kate?'

'Ma che farnetichi?'

Sungmin lasciò la presa e mi rimise seduto.

'Non lo so...ho questa sensazione...'

Kyu scoppiò a ridere. Si mise anche lui seduto e lo abbracciò fortissimo.

'Lee Sungmin ascoltami bene. Tu sei l'unico che mi piace. Sei l'unico che amo. E non ho intenzione di lasciati così facilmente. Anzi, non ho l'intenzione di lasciarti per nulla. Quindi preparati bene a dovermi sopportare per tutta la vita'

Sungmin sorrise al settimo cielo. Si sentiva così stupido per essere stato geloso.

'Per tutta la vita? Mmmmh, non lo so ci devo pensare'

Si girò e gli scoccò un bacio sulle labbra.

'Per tutta la vita sembra un po' poco, che dici?'





Donghae stava ancora dormendo.
Sembrava un angelo li disteso in quel freddo letto d'ospedale.
Meno male che stava meglio.
Heechul era li impalato su quella sedia a fissare il suo amico...e pensando.
Pensando a quella situazione.
Pensando ad Hangeng.
Alla sua lettera.
Pensando a Siwon.
La porta si aprì all'improvviso, ed entrò lui.
Un po' affannato e con i capelli arruffati, fissò prima lui e poi posò il suo sguardo al letto.

'Sta ancora dormendo'

'Già'

'Scusa il ritardo, ma non volevano lasciarmi andare. Erano stupiti che fossi qua. Bhe come biasimarli'

'Grazie'

'Già'

'Geng...'

Heechul stava per dire qualcosa quando però Donghae si mosse ed aprì gli occhi.

'Hyung...siete qui. Ciao'

Hee si alzò di scatto e si avvicinò al paziente.

'Piccolo. Buon risveglio. Come ti senti?'

'Meglio. Grazie.'

'Mi fa piacere'

'Hyung non vorrei essere scortese ma...dov'è Hyuk?'

Sia Heechul che Hangeng risero.
La faccia di Donghae era rossissima e buffissima.

'Donghae ho qualcosa di dirti. E anche a te, Geng'

'A me?'

'Già ascoltatemi bene'

Heechul raccontò tutto agli unici due che ormai erano all'oscuro di tutto.
Dopo il solito momento di sbigottimento, il primo a rompere il silenzio fu Donghae.

'Io ci sto. Anche se non potrò dare una grande mano'

'Il fatto che tu ci sia E' GIA' una grande mano'

'Io...'

'Non devi darmi una risposta subito. Puoi pensarci. Pensaci'

Chul e Geng si fissarono negli occhi, sotto lo sguardo ignoto di un Donghae che non era a conoscenza di tutte le scenate precedenti.

'Ok. Ci penserò'

'Grazie' Sorrise Heechul 'E ora, voi non avete fame?'

Deviò spudoratamente la discussione.
Anche se prima o poi l'avrebbe dovuta in ogni caso affrontare.




'Posso?'

Kibum aprì la porta e trovò Kate ancora seduta vicino al pc, proprio dove l'aveva lasciata 4 ore prima.

'Kibum oppa!! Cercavo proprio te'

'Davvero?'

'Si. Vieni qui'

Kibum si avvicinò mentre Kate si alzò prendendo il cellulare.

'Avvicina il volto. Cheese'

Scattando una fato di loro due.

'Perché questa foto?'

'Bhe, anche se molte ELF le ho convinte, altre vogliono le prove che io vi conosco'

'Certo. Ovvio. E perché hai fatto la foto solo con me?'

Kate si girò vedendo il volto compiaciuto del suo interlocutore.

'In verità ho già fatto una foto con tutti i presenti. Mi mancavi solo tu'

Kibum cambiò espressione.

'Ah...'

Kate rise, trascinandolo vicino al pc.

'Stiamo facendo grandi progressi. Mi sono allineata con il vostro manager e stiamo pianificando il tutto. La data del concerto sarà proprio il 6 novembre, allo stadio di Seoul. L'abbiamo anche affittato'

'Come? Ma così non si verrà a sapere che siamo noi?'

'E qui che entra in gioco la mia genialità'

Kate ammiccò e continuò a raccontare.

'Ho suggerito di effettuare la prenotazione sotto il nome di un gruppo Europeo. Non è molto famoso qui in Korea ed in ogni caso di certo non attirerebbe l'attenzione della SM, essendo un gruppo occidentale. Lo abbiamo già contattato, chiedendo il 'permesso' dell'utilizzo del loro nome, ed in più il 10% dell'incasso del concerto'

'Geniale, ma ti è sfuggito qualcosa'

Kate lo guardò interdetta.

'Cosa?'

'Bhe...come faranno a compare il biglietto le fan? Cioè dovranno comprare il biglietto di 'sti tipi? E se qualcuno davvero vuole vedersi un loro concerto? Non sarebbe un problema che al NOSTRO concerto si presenteranno i LORO fan?'

'Hahaha e secondo te poteva mai sfuggirmi una cosa del genere? Semplice. La vendita dei biglietti avverrà solo on-line. E no presso le classiche agenzie, ma presso un sito aperto appositamente, a quale sarà possibile l'accesso solo con un apposita password che verrà rilasciata dai funbase ufficiali. Ti ho stupito eh?'

'A dire il vero si. Bravissima'

'Grazie grazie. Mi sto divertendo un mondo. Mi è sempre piaciuto organizzare eventi e cose varie...ma farlo così in grande non solo è fantastico ma anche eccitante e stimolante'

Kate era davvero raggiante, e Kibum non potè fare a meno di pensare che era anche davvero bella.

'Che dice tua mamma?'

Kate si rabbuiò.

'E' ancora depressa. Non è riuscita ancora a trovare un lavoro. Per ora va avanti con i soldi che abbiamo messo da parte. Ma sono davvero pochi. Devo muovermi a trovare un lavoro'

Non sapeva cosa lo stava spingendo a farlo...ma vederla così triste...Kibum l'abbracciò, accarenzzandole i lunghi capelli.

'Non preoccuparti si risolverà tutto. Inoltre, mi è venuta un'idea'

'Quale?'
 
Kate stava rischiando seriamente un'autocombustione, li stretta tra le braccia di Kibum.

'Se tutto va bene. Se riusciamo a ritornare...potresti farci da manager.  Dato il tuo ottimo lavoro penso che anche il nostro attuale manager non sarà dispiaciuto ad avere qualcuno come te che gli da una mano. Poi sei simpatica a tutti. Saremo felici ad averti con noi'

'Non sono simpatica a tutti'

'Si, invece'

'No, Sungmin oppa mi guarda sempre male'

Kibum rise.

'Quello scemo è solo geloso'

'Geloso?? E perché mai?'

'Bhe, perchè Kyu si sta preoccupando molto per te. Ed inoltre vi ha visti abbracciati'

'Ma Kyu oppa è solo gentile. Io non gli piaccio. E lui non mi piace'

'Mi fa piacere sentirlo'

'Cosa hai detto? Non ho sentito'

'Nulla. Allora ti piace l'idea?'

'L'adoro. Grazie'

I due si staccarono sorridendosi.

'Quindi ti dispiace che a Min hyung non sei molto simpatica, eh?'

Sghignazzò Kibum.

'Bhe in fondo lui era il mio bias, no?'

'Ancora con questa storia che lui era il tuo preferito? Vedi che lui non fa per te'

Kate rise.

'Lo so che lui non fa per me. E poi lui ha già Kyu oppa. Ma è troppo carino'

'Vabbè ti lascio al tuo lavoro. Vado di la a finire di pianificare le schedule delle prove'

Sembrava un po' arrabbiato.
Prima che potesse chiudersi la porta alle spalle però Kate lo chiamò.

'Oppa. I bias possono cambiare. E poi...bhe, poi...anche tu sei molto carino'

Non sapeva perchè l'aveva detto. Inoltre adesso aveva la faccia in fiamme.
Kibum non rispose, ma sorrise prima di chiudere la porta.




Il giorno dopo...

'Oddio sono stanchissimo'

'Si, anche io...si vede che eravamo fuori allenamento, nè?'

'Io ho fame'

'Si, Dong non ne avevamo dubbi'

Tutti iniziarono a ridere.
Erano tutti li, seduti in salotto, stanchissimi dopo la prima giornata di prove.
Stanchi ma entusiasti.

'Ma dove sono Siwon e Sungmin?'

Aveva chiesto Henry.

'Non lo so. Sungmin forse è di la con Kyu'

Ma dopo qualche secondo Kyu uscì solo dalla sua stanza.

'Allora io vado'

Kyuhyun si era preparato ed era pronto a scendere.

'In bocca al lupo'

Fu l'esclamazione corale.

'Vengo con te'

Inaspettatamente qualcuno si era offerto volontario per accompagnarlo.

'Hyung, perchè?'

'Voglio dire anche io due paroline a quella li'

'Ok, se vuoi'

'Bene allora a dopo. Ciao'



Dopo una mezz'oretta, i due arrivarono all'appuntamento.
Yu Hee era già li.

'Oppa che ci fa lui qui'

'Anche a me fa piacere conoscerti'

'Scusala hyung non sa cosa sia l'educazione. Park Yu Hee lui è Kim Kibum. Hyung lei è l'arpia'

'Faresti meglio a moderare i termini'

'E tu faresti meglio ad imparare l'educazione'

I tre si sedettero e per un po' si fissarono senza proferir parola. La prima a romper il silenzio fu proprio l'"arpia".

'Farò finta che lui' - e indicò Kibum - 'non ci sia. Benissimo. So cosa avete in mente. E potrei impedirlo. Senza contare che ho delle foto molto, come dire...appetitose. Beh, per la stampa...non tanto per  voi'

Yu Hee cacciò dalla borsetta 2 foto.
La prima raffigurava Kyu e Minnie mano nella mano.
Kyuhyun pensò che quella foto non era poi chissà quale cose. In fondo erano soliti farlo in ogni caso.
Ma la seconda raffigurava qualcosa che nessuno dei due si aspettava.
Heechul e Siwon che si baciavano.
Okei, Hee era famoso per i suoi 'baci', ma quello sarebbe stato un po' difficile da spiegare.
Cavolo.

'Che peccato se scoppiasse uno scandalo, vero oppa? Heechul oppa non era in Cina con Hangeng oppa? No, aspetta...non sono in ospedale con il povero Donghae oppa? Cavolo...Heechul oppa è proprio cattivo, né?'

Ed iniziò a ridere, mentre Kyu dovette raccogliere tutta la sua buona volontà per non ucciderla in quel momento.
Evidentemente Kate non era la sola che li seguiva.
Doveva aspettarselo da una del genere.
Non poteva mandare tutto all'aria per una sua debolezza.
Non poteva rovinare il sogno di tutti.
E sopratutto non poteva distruggere la vita di Heechul, Hangeng e Siwon.

'Cosa vuoi in cambio di queste?'

'Bene vedo che hai capito. Prima di tutto sarò la tua fidanzata. Questa volta non solo da finta, ma vera. Mi presenterai alla tua famiglia e finalmente conoscerai mio padre. Se tutto va bene per la fine dell'anno potremmo anche sposarci. E poi...voglio che lasci i Super Junior. Non sopporterei l'idea di vederti ancora insieme a Sungmin oppa'

Kyuhyun sembrò sprofondare nel vuoto. Si immaginava la proposta di matrimonio, ma non pensava che arrivasse addirittura a separarlo dai SuJu...da Sungmin.

'In cambio prometti di stare buona e di non intralciare il loro comeback?'

'Si'

'E di darmi i le foto con tutti i negativi?'

'Si'

'Non pensavo che una ragazza così carina potesse essere così...stronza'

Aveva detto Kibum.

'Ma dove hai il cuore? Ti rendi conto di quello che stai facendo?'

'Se hai intenzione di puntare sul lato compassionevole non ti conviene, Kibum oppa. Io non ho compassione. E forse hai ragione, io non ho cuore. L'unica persona di cui mi interessa è mio padre. Ed ora anche di Kyuhyun oppa. Se per averlo devo fare come dici tu, la stronza, ebbene la farò'

'Quindi non ti importa di sfasciare la vita delle persone pur di ottenere ciò che vuoi'

'Esatto. Non me ne frega un fico secco'

Kibum la fissò a lungo.

'E non ti importa nemmeno di rovinare la vita dell'uomo che dici di amare? Questo, cara mia, non è amore. Quello che è disposto a fare Kyu, questo è amore. Tu non sei degna nemmeno di pronunciarla quella parola'

'Sai oppa, non riesco a capire perché ti scaldi tanto. In fondo tutto questo non ti riguarda. Perché sei qui? Cosa vuoi da me?'

'Voglio che lasci stare un mio amico. Voglio che lasci stare il gruppo. E voglio che lasci stare Kate'

'Kate?'

'Si'

'Perché è ancora viva? Non si è buttata ancora da un ponte?'

'Tu razza di...'

Kibum stava per colpirla quando Kyu lo bloccò.

'Non diamo adito ad altre occasioni per ricattarci, hyung. Perfetto. Diventerò tuo marito. Lascerò i SuJu. Ma tu devi anche lasciar stare Kate'

'Come vi scaldate per una povera pezzente. E va bene, se questo è quello che vuole il mio amato oppa'

Rispose Yu Hee ridendo.

'Che ne dite di un bel brindisi. Per siglare il nostro accordo'

Propose alzando un bicchiere di champagne raggiante.

'Aspetta'

Disse però una voce.

'Io non canterei subito vittoria'

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Capitolo 19
*** Final Chapter ***


Final Chapter


A spuntare all'improvviso fu Sungmin, tra lo stupore generale.

'Hyung che ci fai qui?'

'Piacere io sono Lee Sungmin. Il ragazzo di Kyuhyun-ah. Ma questo tu lo sai fin tropo bene, mia cara finta-fidanzata'

Yu Hee guardava con occhi di fuoco il nuovo arrivato che invece inaspettatamente sorrideva.

'Posso?'

Chiese Sungmin, ma prima di ottenere risposta si sedette, mentre continuava a ridere.

'Sai Kyuhyun-ah, sono stato proprio uno stupido ad essere geloso di lei. Anche se è successo per circa un nanosecondo. In televisione sembra così carina, dolce, gentile. Da vicino è non solo una vecchia arpia, ma non è nemmeno tutta questa bellezza. Almeno no se confrontata con me'

Kyu rise.

'Già hyung, ho sempre pensato che tu fossi molto più bello'

'Grazie. Sei davvero molto gentile. Ma farmi irritare non mi farà cambiare idea'

'Oh, ma io non ho intenzione di farti cambiare idea. Sarebbe come cercar di far smettere di mangiare a Shindong hyung: impossibile'

'Allora che ci fai qui?'

'Sono venuto ad usare esattamente la tua stessa arma. Anche se a differenza tua, io mi sento uno schifo'

'Cosa?'

'Pensavi che avessimo lasciato fare i tuoi sporchi comodi senza reagire? Beh ti sbagli. Non pensare che siamo dei novellini. Anche noi abbiamo i nostri assi nella manica. E sopratutto -Sungmin si fece all'improvviso serio e molto minaccioso- pensavi davvero che ti avrei ceduto Kyu senza reagire? Mia cara...sai da quanti anni sono innamorato di questo deficiente? Ed ora che è mio te l'avrei ceduto con tanta semplicità? Scordatelo'

Kyu era toccato, e anche un po' offeso, dalle parole del suo amato, ma non riusciva a capire dove volesse andare a parare. Assi nella manica? Davvero? E dov'erano? E perche lui non ne era a conoscenza? Beh, a guardare la faccia di Kibum, forse non era l'unico ignaro di tutto.

'Benissimo. Vediamo quali sono i vostri assi nella manica'

Disse la ragazza spavalda, sicura di se.
Sungmin non se lo fece ripetere due volte. Anche lui, come aveva fatto esattamente lei qualche secondo prima, cacciò delle foto dalla tasca della giacca.
Yu Hee rise a quel gesto...ma quando  mise a fuoco il contenuto delle istantanee perse colorito.

'Cosa significano?'

'Esattamente quello che vedi?'

Le foto ritraevano il suo amato padre in atteggiamenti che non si addicevano certo ad un grande uomo d'affari. Sopratutto perchè di certo non li stava facendo con la moglie.
A meno che la moglie non fosse un uomo.
E di certo quella sul tavolo non era la polvere magica di Pollon.
O forse si.

'Non sono vere. Sono dei fotomontaggi'

'Beh, credilo se vuoi. Ma vuoi davvero rischiare? Puoi prenderti tutto quello che vuoi. Kyuhyun-ah, i Super Junior, Kate...ma in cambio perderesti tuo padre, sfasceresti la tua famiglia...e non ultima, perderesti la tua condizione economica e sociale. Quindi non potresti più minacciare anima viva. Ergo, perderesti anche Kyuhyun-ah, i Super Junior e Kate. Allora cara mia finta-fidanzata, che ne dici di fare come se tutto ciò non fosse mai successo??  Ordina ai tuoi uomini di smetterla di seguirci. Cancella Kate dalla tua vita e possibilmente smettila di interferire con i lavori della madre. Scordarti dei Super Junior e del loro comeback. E sopratutto dimenticati di Kyu. Tu e lui non dovrete più avere nulla a che vedere. Appena ritorneremo voglio che annunci pubblicamente che ti ritiri dalle scene e che tu e Kyuhyun-ah vi siete lasciati perché non vi amate, anzi, che in fondo non vi siete mai amati. Sono stato chiaro?'

Yu Hee era sul punto di scoppiare in lacrime.
Non sapeva che rispondere.
Guardò Kyu che l'osservava con lo stesso sguardo degli altri due...odio profondo.
Non sarebbe servito a nulla andare avanti. Sungmin oppa aveva ragione. In ogni caso avrebbe perso.

'Va bene. Hai vinto'

E senza aggiungere altro. so alzò e se ne andò.

'Oddio hyung sei stato super mega galattico. Mi sei sembrato Superman'

Aveva detto Kibum.

'Si, lo so. Sono troppo figo'

'Beh, io corro al dormitorio a dare la buona notizia a Kate...e anche agli altri. Venite con me?'

'Che ne dici di farci un giretto qui intorno, prima di tornare a casa?'

Suggerì Sungmin a Kyu, che lo guardò ed annuì.
Uscirono dal ristorante tutti e tre insieme, ma una volta fuori si separarono: Kibum da una parta e la Kyumin dall'altra.
Minnie portò Kyu in un parco li vicino che conosceva, che a quell'ora era deserto e godeva di una tranquillità quasi ultraterrena.
Sungmin si sedette subito su una panchina mentre Kyu rimase all'in piedi.

'Kyu c'è qualcosa che non va? Non hai detto una parola da quando sono arrivato'

'No, va tutto bene'

'Non è vero, te lo si legge in faccia che hai qualcosa che non va. Cosa?'

'Io sono...triste. Cioè sono sollevato ma...dispiaciuto'

'In che senso? Non ho capito...'

'Prima mi sentivo malissimo. Quando ho visto la foto di Siwon hyung e Heechul hyung mi sono sentito sconfitto, ho pensato che era davvero tutto finito per me. In quel momento ero davvero convinto di dover lasciare tutti. Di dover lasciare te. Ero furioso, ma non potevo evitarlo. Non potevo rovinare tutti a causa di una mia negligenza. Ma soprattutto era arrabbiato perché avrei dovuto rompere la promessa che ti avevo fatto. Non sarei potuto stare con te fino alla fine. Mi sentivo davvero uno schifo. Non mi sentivo un vero uomo. Non potevo renderti felice come mi ero ripromesso di fare. Avrei dovuto abbandonarti. Di nuovo.
Ma poi sei arrivato tu, ed hai risolto tutto. Sono davvero felice...ma anche arrabbiato.
Arrabbiato perché non sono stato io a risolvere la questione.
Arrabbiato perché non sono stato io a salvare la nostra vita.
Arrabbiato perché non sono stato io a salvare la nostra storia.
Mi sento inutile. Tu non meriti di stare con una persona debole ed inutile come me'

'Kyu, sai, forse tu non te ne sei reso conto...ma oggi è passato un mese dalla cena che abbiamo fatto tutti insieme..da quella notte. In quel momento non pensai a nulla...solo che tu stavi li con me. Non mi importava che eri fidanzato, che eri un ragazzo, che eri un mio amico. Ti volevo. Ti volevo da così tanto tempo che nemmeno me lo ricordo più. La mia felicità era al culmine. La notte in assoluto più bella della mia vita.
Ma poi mi sono svegliato. Ero confuso. Quando mi vennero in mente tutti i particolari della notte passata insieme, e vedendo che tu non c'eri più sono stato malissimo. Tu non puoi nemmeno immaginare quanto stessi soffrendo. Presi il bigliettino che mi lasciasti e me lo misi in tasca. Lo portavo sempre con me...lo porto sempre con me'

E cacciò il bigliettino dalla tasca.

'Sai perché lo porto sempre dietro? Perché è la prova che quella notte è esistita. Che non mi sono sognato tutto. Che noi siamo stati insieme.
Quando sei comparso sulla soglia di quel cottage...quando se venuto a prendermi...davvero mi sentivo come toccare il cielo con un dito'

'Hyung non capisco dove vuoi arrivare'

Sungmin si alzò e si avvicinò al più piccolo, prendendolo per mano.

'Quello che voglio dire, è che io ti amo. Davvero. Profondamente. Più della mia stessa vita. Non mi interessa essere protetto da te. Non interessa che tutto vada liscio, che tu risolva tutti i problemi di questo mondo. Voglio che noi siamo una squadra. Voglio che ci diciamo tutto, e che ci aiutiamo. Voglio vivere con te, accanto a te, no protetto dalla tua ala.
Sono felicissimo dalle tue parole...ma non voglio mai più sentire che tu non mi meriti.
Poi non dimenticare che sono io il più grande. Anche se non sembra sono perfettamente in grado di badare a me stesso...e anche a te. Poi sembrare il grande duro di questo mondo, ma sei e resterai il ragazzo più tenero, dolce  e buono di questo mondo. E proprio per questo che sono follemente innamorato di te'

Kyu non aspettò nemmeno un secondo e si fiondò sulle labbra del suo hyung. Aggrendendolo quasi.
Il più grande rispose con entusiasmo al bacio fino a quando si rese conto di non poter più resistere.
Di non voler più resistere.

'Kyu che ne dici di tornare a casa?'

'Perché?'

Chiese il più piccolo con falsa innocenza.

'Semplice...non mi sembra il caso di essere arrestati per atti osceni in luoghi pubblici 2 mesi prima del nostro comeback, che ne dici?'

'Peccato, mi piace un po' di brivido'

'Beh, a me no...vabbè se proprio ci tieni, rimaniamo qui e non se ne fa nulla'

Aveva sorriso Sungmin.

'Scordatelo'

Kyu afferrò il suo hyung con violenza, ed insieme si misero a correre per raggiungere la loro casa...la loro camera.


Kibum tornò a casa, ma notò che tutte le luci erano spente.
Davvero quella giornata aveva ucciso tutti.
Rise tra se e decise di andare anche lui a dormire.
Ma mentre stava per andarsene decise di passare in camera di Kate, per controllare che stesse dormendo.
Aprì lentamente la porta e vide che era ancora seduta vicino al computer.

'Posso?'

'Oppa siete tornati!! Allora?'

Kate si precipitò da Kibum con lo sguardo carico d'ansia.

'Tutto risolto. Ci aveva incastrato ma è arrivato Min hyung che ha risolto tutto'

'Sungmin oppa??'

'Si'

Disse Kibum, entrando nella stanza chiudendosi la porta alle spalle.

'Come ha fatto a risolvere tutto?'

'E' arrivato con il nostro asso nella manica. Mentre tornavo mi ha chiamato Siwon e mi ha chiesto come era andato l'incontro. Quando gli ho spiegato il tutto ha riso, e mi ha detto che aveva fatto bene a mandare Min. Bhe...Siwon ha chiesto aiuto a suo padre. Anche lui è un grande uomo d'affari...ed ha fatto scavare un po' nella vita privata dei Park, trovando cose molto interessanti'

'No, davvero?'

'Si, dovevi vedere che faccia ha fatto quella...'

'Uaaaaa, l'ho sempre saputo che Sungmin oppa era il migliore'

'Si, ma è stato Siwon ad ottenere le informazioni'

'Si, ma Sungmin oppa ha risolto tutto. Peccato che stia con Kyuhyun oppa però...'

Kibum la guardò seriamente male e disse bruscamente.

'Già, che peccato'

Kate lo guardò e chiese.

'Come mai sei voluto andare anche tu?'

'Così, non c'è un motivo'

'Davvero?'

'Già'

'Peccato, sono un po' delusa'

'E perché?'

'Bhe pensavo che fossi andato li per prendere le mie difese'

'E perché mai avrei dovuto?'

'Beh, perché siamo amici, no?'

Kibum la fissava. Sembrava alquanto divertita.

'Non dovresti essere contenta che a risolvere il tutto sia stato proprio il tuo bias?'

'Ancora con questa storia? Beh, sono contenta che lui abbia salvato il sedere al suo ragazzo...ma avrei preferito che a salvare il mio fosse stato invece il ragazzo che mi piace. Una cosa è amare un idol...una cosa è amare una persona'

Kate si fece rossa dando la conferma a Kibum che aveva capito bene.
Poteva anche essere il Super Junior che meno le piaceva, ma era il ragazzo di cui aveva una cotta. E questo gli era più che sufficiente.
Si avvicinò e l'abbracciò.

'Perfetto, allora la prossima volta mi impegnerò seriamente a salvarti il culo. Te lo prometto. Contenta?'

'Si'

'Bene'

E la baciò.



Una settimana dopo...

'Finalmente vedrò la luce del sole'

'Più o meno...è notte'

Donghae, Heechul e Hangeng erano pronti a lasciare l'ospedale.
In realtà i medici volevano tenere il paziente ancora sotto controllo, ma dopo l'insistenza di Donghae e le sempre più ottime condizioni di salute di quest'ultimo, decisero di dimetterlo.
Essendo un personaggio pubblico ebbero anche il permesso di lasciare l'ospedale di sera, un giorno prima di quanto fosse stato ufficialmente annunciata la dimissione.
Nonostante fossero stati per una settimana sempre insieme, Heechul e Hangeng non ebbero modo nè di parlare di loro nè tantomeno di chiarirsi.
Si sistemarono in auto e partirono alla volta del dormitorio. Una volta lì, li aspettava un Hyuk impaziente, che non appena vide Hae non stette più nella pelle.

'Donghae bentornato'

Dopo 10 minuti nei quali i due piccioncini non si accennavano a staccarsi, Heechul li separò con forza.

'Si, ok siamo tutti contenti. Ma non mi sembra il caso di indugiare qui fuori. Andate a fare le vostre cose nella vostra stanza, susu...'

Donghae arrossì mentre Hyuk fece una linguaccia ad Heechul.

'Si, hyung andiamo. Salite con noi?'

'Vi raggiungiamo tra un attimo'

Rispose Hangeng. Così i due più piccoli iniziarono a salire, lasciando i più grandi dietro.

'Che ne dici di parlare?'

'Ok'

'Non mi sembra il caso di parlare qui, andiamo al solito posto?'

'Ok'

Heechul ed Hangeng si avviarono in un parco poco distante dal dormitorio, dove spesso si rifugiavano dal caos della casa quando vivevano ancora tutti insieme.
Una volti arrivati, Heechul fu il primo a parlare.

'Hai preso una decisione?'

'Si'

'Quale?'

'La potresti dedurre dalla lettera che ti ho fatto recapitare'

'Una lettera senza senso...'

'No, Hee, un senso ce l'ha. E lo sai bene'

'Geng, per quanto tu mi conosca non sai cosa provo. Non sai ciò che ho nel cuore'

'E' qui che ti sbagli. Il problema è che forse io ti conosco meglio di quanto tu conosca te stesso. Chul siamo stati insieme per tanti anni. Ci siamo amati tanto. Siamo stati bene.
Ma solo perché eravamo in Cina, lontani da tutti'

'Ma che dici? Non ti ho seguito perché ti amavo? Il che implica che lo facessi anche quando eravamo qui'

'Si, Hee...ma le cose non sarebbero state le stesse se fossimo rimasti in Corea. E lo sai bene'

'Non è vero!!'

Heechul ormai gridava ed era sull'orlo delle lacrime.
Perché non gli credeva?
Perché diceva quelle cose?

'Hee calmati, non ti sto accusando. Vedi io l'ho sempre saputo che in fondo tu eri innamorato di lui. Nonostante tu non ti fossi reso conto di questo sentimento, per me era evidente.
Ma non ti ho mai detto nulla.
Eravamo lontani da lui.
E dopo che ce ne siamo andati, non vi siete più sentiti.
Io ero sollevato, ma anche arrabbiato. Non riuscivo a capire perché nonostante tutto tu non riuscissi a dimenticarlo. Nonostante ci fossi io, tu pensavi sempre a lui'

'Certo, perché è un mio caro amico. Scegliendo te, seguendoti, ho lasciato indietro uno degli amici più cari che avevo'

'Heechul la smetti di nasconderti dietro questa stronzata? Erano tutti grandi amici, ma non hai mai sofferto per nessuno come hai sofferto per lui. E tutti erano a conoscenza del fatto che lui ti amava. L'ha sempre fatto'

'Ma che assurdità dici? Siwon non mi ha mai amato...'

Ma qualcosa all'interno di Heechul vacillò a quelle parole.
Siwon l'amava?
Davvero?
Per questo non si era più fatto sentire?
E quel bacio disperato...quel 'ti odio' urlato...era tutto per celare il suo amore per lui?

'Vedi? Anche adesso che stiamo discutendo di noi, non fai altro che pensare a lui'

'No, non è come...'

'Heechul. Ho preso la mia decisione. L'ho sempre saputo. E se la smetti un attimo di mentirti, ti renderai conto che anche tu lo sapevi già.
Tu sei la mia anima gemella...ma le anime gemelle non sono sempre destinate a stare insieme. Almeno no qui, in questo universo. Chissà forse in un'altra vita...in un universo parallelo...noi saremo felici, e vivremo insieme amandoci per sempre.
Forse questo semplicemente non è il nostro turno'

Heechul iniziò a piangere.

'Ti ho amato davvero'

Ripeteva tra le lacrime.

'Lo so. E ti ringrazio per questo'

'Non ti ho mai mentito'

'Lo so'

'Io ti amo ancora'

'Lo so...solo che ami più lui. L'hai sempre amato di più, solo che non te ne sei mai reso conto. Scusami per non averti fatto aprire gli occhi. Scusami se sono stato egoista. Scusami se ti ho fatto soffrire'

'Non sei tu che ti devi scusare. Sono io il mostro. Lo sono stato con te. Lo sono stato con lui. Sono un mostro'

'No, Hee...tu sei la persona più pura che io abbia mai incontrato. Forse sei la persona più pura di tutto questo universo. Lo so che non mi hai ferito di proposito. E anche se l'avessi fatto, non potrei ugualmente odiarti. Ti amo troppo'

'Ed ora?'

'Penso che sia il momento dell'addio'

Heechul ricominciò a piangere.

'Resta. Resta con noi'

'Non pensi che la tua sia una richiesta un po' troppo egoista? Come potrei stare qui e vederti di un altro. Mi dispiace non lo sopporterei...'

'Hangeng...'

Hangeng si avvicinò al più grande e lo abbracciò.

'Non preoccuparti per me. Prima o poi starò bene. Se davvero mi vuoi bene, per favore lasciami andare'

'Scusami. Rimarrai nel mio cuore per sempre'

'Grazie per questa settimana passata insieme. Grazie di tutto'

I due stettero abbracciati ancora per molto tempo prima di staccarsi e dirsi finalmente addio.
Hangeng sapeva che non avrebbe mai dimenticato Heechul, ma lo amava troppo per vederlo soffrire. E se fosse rimasto con lui, avrebbe sofferto sicuramente. Lontano dai SJ, lontano da Siwon.
Era una sofferenza lasciarlo piangendo li, in quel parco che li aveva visti tante volte felici e sorridenti.
Ora c'era un'ultima cosa che poteva fare per la sua anima gemella.
Renderla davvero felice.


Heechul continuava a piangere.
Non riusciva a smetterla.
Davvero amava Siwon più di Hangeng?
Era questo il motivo di tutta quella sofferenza?
Si mise le mani in tasca e prese la lettera di Hangeng, e rilesse di nuovo il contenuto.
Dopo le istruzioni per uscire dall'ospedale, c'era scritto qualcos'altro:

Spero che tu voglia restare con me a fare compagnia a Donghae in questi giorni.
Ritienilo un regalo per me.
Io lo considerò come tale.
Ti prometto che dopo ti lascerò al tuo destino.
Il tuo destino senza di me.
Ti amo, davvero.
Hangeng.

Rileggere quelle righe faceva male.
Quanto aveva e stava soffrendo per lui, Hangeng?
All'improvviso sentì dei passi avvicinarsi, alzò lo sguardo e lo vide.
In quel momento capì che forse davvero Hangeng lo conosceva meglio di quanto lui non conoscesse se stesso.

'Siwon, che ci fai qui?'

'Mi è arrivato un messaggio sul cellulare di Hangeng. Diceva che aveva lasciato un regalo per me nel parco dietro il dormitorio. Ce l'avresti tu questo regalo?'

Heechul rise.
Hangeng era stato gentile con lui fino alla fine.

'Penso che il tuo regalo sia io'

Siwon fece una faccia sorpresa.

'Cosa? Tu?'

Heechul si alzò e si avvicinò al più piccolo.
Quanto era bello.
Ora lo poteva vedere in tutta la sua bellezza. Senza nessun velo dettato dalla sua coscienza.

'Siwon'

Si faceva sempre più vicino.

'Siwon'

'Hyung...che succede?'

Siwon si vedeva arrivare Heechul sempre più vicino, e il suo cuore batteva all'impazzata.

'Siwon...ti amo'

'Hyung ma che dici? Ed Hangeng?'

'Ti amo'

Heechul si aggrappò alle spalle di Siwon, continuando a sussurrare 'ti amo' e 'scusa', mentre piangeva.
Dopo qualche istante Siwon rispose:

'Hyung, anche io ti amo'

Heechul sorrise.
Finalmente era davvero felice.

Il suo cuore sarebbe legato per sempre a Hangeng...ma sarebbe appartenuto a Siwon per l'eternità.


6 Novembre ore 19.55

Era tutto pronto.
Erano tutti pronti.
Lo stadio era pieno.
Tutti urlavano il loro nome.
Tutti erano impazienti di veder i Super Junior sul palco.
Tutti li amavano ancora.

I 14 membri erano eccitati e spaventati all'idea di risalire sul palco, tutti insieme, ancora una volta.
Ma quella non sarebbe stata la loro ultima volta.
Quella non era la fine.
Era solo l' inizio.
Il loro nuovo inizio.

Il concerto sarebbe iniziato con
'Endless Love'
La canzone per le ELF, la canzone per ringraziarle per tutto. Per ricordale che ciò che loro provavano per le loro fan era un amore senza fine.
Era solo grazie a loro se potevano ancora tutti continuare a cantare.

Leeteuk si alzò, attirando l'attenzione di tutti.

'E' ora'

Tutti si alzarono e lo seguirono fuori sul palco.
Tutto intorno a loro era colorato di Blue...Supphire Blue...il loro colore.
Il colore dei Super Junior e delle ELF insieme.

Le urla erano assordanti, ma quando il leader parlò tutti si zittirono.

'WE'RE SUPER JUNI ~ OR'

 
 
The End~

Ciao a tutte^^
volevo ringraziarvi per aver letto la mia piccola storia^^
grazie mille per averla letta^^
spero vi sia piaciuta~
alla prossima
Kya

 
 

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