Phobos

di WaitingToHappen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Monofobia - Molly Weasley ***
Capitolo 2: *** Mnemofobia - George Weasley ***
Capitolo 3: *** Filofobia - Albus Dumbledore ***
Capitolo 4: *** Atelofobia – Hermione Granger ***
Capitolo 5: *** Claustrofobia – Sirius Black ***
Capitolo 6: *** Afefobia - Remus Lupin ***
Capitolo 7: *** Enosiofobia – Fleur Delacour ***
Capitolo 8: *** Antropofobia – Ariana Dumbledore ***
Capitolo 9: *** Dementofobia – Alice Longbottom ***
Capitolo 10: *** Atychifobia – Harry Potter ***
Capitolo 11: *** Amartofobia - Merope Marvolo Gaunt ***
Capitolo 12: *** Sociofobia – Neville Longbottom ***
Capitolo 13: *** Logofobia - Sybill Trelawney ***
Capitolo 14: *** Catagelofobia – Ronald Weasley ***
Capitolo 15: *** Necrofobia – Cadmus Peverell ***
Capitolo 16: *** Ipnofobia - Ginny Weasley ***
Capitolo 17: *** Tanatofobia – Voldemort ***



Capitolo 1
*** Monofobia - Molly Weasley ***


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Monofobia - Molly Weasley
(paura di rimanere soli)

Stirpe di poco conto quella dei Prewett.
Finita nell'oblio mentre mi affannavo a dar vita a coloro che avrebbero ascoltato la mia storia.
Non sento urla, ne vedo lacrime.
Sono chiusa nel limbo di questa insana battaglia, mentre cerco con lo sguardo il vermiglio dei capelli nella folla.
E mi ritrovo con le mani poggiate sul lavabo, le unghie che graffiano il marmo, i denti che torturano le labbra.
E capisco che lui è morto, quando sento l'aria gelida che mi accarezza i capelli.
Ed è furia negli occhi e disperazione nelle mani, che stringono convulsamente la bacchetta.
La sua.

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Capitolo 2
*** Mnemofobia - George Weasley ***


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Mnemofobia - George Weasley
(paura dei ricordi)

Rivoli di sudore sulla fronte.
Scendono lenti, bagnano la pelle, si insinuano nei vestiti.
Come mani gelide che tentano disperatamente di accarezzarmi, mentre continuo a parlare a uno specchio che non mi risponde.
Sudore nelle gambe che non si muovono più, mentre osservo il mio riflesso.
Il suo ricordo.
Le pupille dilatate che guardano, fissano, cercando disperatamente un'espressione che mi renda diverso da lui.
Ma è una ricerca vana, mentre sento le ginocchia cedere sotto il mio peso, quando urlo e vedo in lui lo stesso strazio.
E il suo ricordo che si frantuma, ora cornice vuota di me stesso.

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Capitolo 3
*** Filofobia - Albus Dumbledore ***


Filofobia - Albus Dumbledore
(paura di innamorarsi)

Aveva le gambe lunghe, gambe che non riuscivano a stare ferme.
Passi ampi e decisi, nell'aria tiepida della mattina.
Piedi che sbattevano sul terreno da dentro gli stivali.
Lo vedevo dalla mia stanza girare attorno al letto, affannandosi a trovare risposte.
Gambe immobili quel giorno.
Piantate nell'erba secca che ci circondava, ferme come la sua bacchetta, puntata contro di me.
Lacrime dense come olio, quelle che colavano sul mio naso.
La bacchetta scossa da un tremore lieve, a porre fine a questa lagnosa diatesi d'amore.
Gambe nella polvere, ora.
Come i ricordi che affogano disperati dentro di me.

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Capitolo 4
*** Atelofobia – Hermione Granger ***


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Atelofobia - Hermione Granger
(avversione all'imperfezione)

Allineo le matite sul tavolino della sala comune.
Con precisione millimetrica le ordino, una accanto all'altra, reggimento di assoluta perfezione.
Rimango a fissarle, sguardo vuoto che divora l'aria pesante della sera.
Ne sollevo una, rigirandola incerta tra le dita.
La guardo con attenzione, leggendo storie non scritte nell'anima di grafite.
Gli occhi che diventano fessure, le labbra strette e severe, mentre sento il legno spezzarsi fra le mani, le schegge infilarsi nella pelle macchiata d'inchiostro.
Sento i muscoli rilassarsi quando alzo lo sguardo per incrociare i suoi occhi.
Dannatamente imperfetti nella loro limpida sincerità.

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Capitolo 5
*** Claustrofobia – Sirius Black ***


Claustrofobia – Sirius Black
(paura dei luoghi chiusi)

Mura spesse queste.
Fatte di anime aggrovigliate, di parole morte in gola.
Li sente passare, ansimano vicino ai suoi capelli, bocche rancide di desiderio.
Puzza di selvatico, ora.
Odore invisibile di muscoli tesi e sudore.
Scivola tra le sbarre, schiuma di gioia sul muso nero.
Cane bastardo che ha perso se stesso, arranca lungo i muri, zampe silenziose come il suo animo.
Esce Sirius.
Dal portone che l'aveva visto umano e ora non lo riconosce nella bestia.
Non sente più freddo, inghiottito dalla luna piena che domina l'eternità della notte.
Ululato secco e lamentoso.
“Sono tornato, Remus”

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Capitolo 6
*** Afefobia - Remus Lupin ***


Afefobia – Remus Lupin
(paura di essere toccati)

Rannicchiato in un angolo.
[solo]
Gli scuri delle finestre chiusi, la luna che pian piano va riempiendosi.
[notte dopo notte]
E senti che sta arrivando, selvaggio e inarrestabile.
Corri verso la finestra, mani urgenti che non rispondono più al tuo controllo, istinto inguaribile che ti strappa via le viscere.
La guardi per un attimo, perdendoti nei suoi occhi sbarrati dall'orrore e nella sua mano che cerca di accarezzarti tremando.
E senti la voglia di afferrarla prima di fuggire nella notte.
Disperatamente perduto e solo in un corpo che non hai scelto.
Disperatamente troppo bambino per non piangere al suo ricordo.

***

Mi sono sempre chiesta come Lupin abbia vissuto il fatto di essere stato morso da Fenrir Greyback quando era solo un bambino.
E mi sono sempre chiesta cosa possa provare una madre nel vedere il figlio perduto dentro se stesso.

@ alermeglio92: Approfitto per scriverti qualche chiarimento sulle drabbles precedenti.
Nella prima, Molly, ovviamente percepisce la morte di Fred. La descrizione di lei appoggiata al lavabo è una sorta di mio viaggio mentale per sottolineare il fatto che, prima di qualsiasi battaglia, lei è una Madre. Con la “m” maiuscola.
Per quanto riguarda Dumbledore ho fatto riferimento alla lunga storia contorta che lo lega a Gellert Grindelwald. Quindi la prima parte si collega al periodo subito dopo il diploma a Hogwarts (quindi al loro primo incontro), mentre la seconda al duello che hanno i due.
Anche se non era un amore fisico era comunque un sentimento talmente potente da far uscire persino un personaggio come Dumbledore fuori dai binari, facendolo avvicinare a ideologie potenzialmente pericolose.
L'amore rende deboli ed è per questo che nel mio “immaginario fobico” ho associato questa paura proprio a lui che l'ha provato sulla propria pelle.

Per tutti gli altri che hanno recensito e che mi stanno seguendo assiduamente (?)... grazie :P.
(magari sembra il contrario ma non mi prendo per nulla sul serio, quindi leggere certi commenti entusiastici mi fa pensare di aver sbagliato account, gh!)

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Capitolo 7
*** Enosiofobia – Fleur Delacour ***


Enosiofobia – Fleur Delacour
(paura delle critiche o di aver commesso un peccato mortale)

Note nell'aria spenta della sera.
Una vecchia canzone francese, suono sporco di un disco ascoltato troppe volte.
Movimenti lenti e cadenzati, melodia elegante nei capelli che lievi le accarezzano la schiena.
Balla Fleur.
Note struggenti nelle mani che danzano sinuose nell'aria.
E li sente.
Sguardi che le tirano i capelli, infamie che la leccano piano, mentre la gola si strozza ingoiando se stessa.
Le strappano via l'anima, masticandola e vomitandola ai suoi piedi, piccoli piedi, maciullata e sporca.
E affonda Fleur.
Affonda, giù, sempre più giù, per non sentire più niente.
La puntina stride sul vecchio disco.
Nessuno balla più.

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Capitolo 8
*** Antropofobia – Ariana Dumbledore ***


Antropofobia – Ariana Dumbledore
(paura della gente)

Se ne sta accartocciata su se stessa.
I vestiti che si mescolano con la pelle, i capelli sporchi, vivi.
Non ha più occhi, sfiniti dai ricordi confusi da bambina.
Non ha più mani, nelle braccia che non si muovono più.
Respira buio e silenzio, mentre gioca coi topi e la polvere.
La sente arrivare, un ansimo leggero e poi un urlo breve che annaspa nell'aria.
I topi che scappano, la polvere che si solleva, quando striscia verso sua madre.
Vede il sangue colarle dalla bocca, l'immensità negli occhi rivoltati.
Si accoccola tra le sue braccia.
Dorme.
Polvere su di loro.

***

Per la mia media questo è un mare di recensioni inaspettato :).
Bene, mi inchino con cordiale riverenza a tutti voi.
Un pò di cose in ordine sparso, senza preferenze di sorta.

Ho alzato leggermente il rating ;).
Ariana e Kendra sono diventate troppo selvagge mentre scrivevo e comunque ritengo che – nonostante sia tutto molto velato – la morte di Kendra per mano di Ariana sia un argomento molto poco simpatico.

@ lady_slytherin: Mi piace pensare che Fleur sia una che balla da sola, perché solo così può essere se stessa.
Sente il peso di essere sempre al centro dell'attenzione - più spesso nel male che nel bene - e degli sguardi, che la giudicano a priori senza interessarsi minimamente a quello che c'è oltre l'apparenza.
Meccanismi di difesa a mille e Enosiofobia che ci stava bene per la doppia valenza che ha: paura delle critiche (che sviliscono il suo essere) o di aver commesso un peccato mortale (troppo bella per essere donna di questo mondo).
La spiegazione è perversa, lo so. Comunque dovrebbe riassumere bene come io vedo Fleur.
(ehm ehm). (cough, cough).

@ ninny & Fuuma: grazie per aver recensito anche le altre drabbles che ho scritto tempo fa :).

@ Elizabeth9: Vedrò di rimediare in tempi brevi (ci provo, ci provo, ci provo, non ho tempo ma ci provo)

@ SiJay: Ron dovrebbe esserci. O perlomeno ho un'idea piuttosto chiara di dove andare a parare. Appena riuscirò a approdare a "Ronalandia" scriverò ;).

Ecco, chiariti i dubbi non sto a ringraziarvi uno per uno.
Sappiate che le vostre recensioni sono state tutte gradite e mi fa piacere che da un'idea bislacca come questa delle fobie stia venendo fuori una cosa - penso - interessante.
O perlomeno leggibile.
O perlomeno, qualcosa.


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Capitolo 9
*** Dementofobia – Alice Longbottom ***


Dementofobia – Alice Longbottom
(paura della follia)

Strappata, lei.
Fatta a pezzi, piccoli pezzi, sbattuta nell'oblio con noncuranza.
Alessitimica, lei.
Senza più parole né emozioni, gli occhi vitrei che si spalancano alla ricerca della sua coscienza.
Si accuccia, lei.
La cerca sotto le scarpe di quel ragazzino, con le sopracciglia che si aggrottano insoddisfatte.
Canta ninna nanne, lei.
Nenie stonate, mentre stringe le ginocchia al petto e si dondola.
Vuole dormire per sempre, lei.
Morde le coperte sporche, strappa l'orlo della federa, selvaggia disperazione di chi non ha più niente.
Urla, lei.
Nella notte che non ha più pietà del suo ego inconsapevole.
Perduta per sempre, lei.

***

Alice è uno dei personaggi che più amo. Nonostante ci siano si e no 4 pagine dedicate a lei.

@ Vale Lovegood: Uhm. Harry c'è, perchè ho già scritto su di lui qualche tempo fa. Forse sarà la prossima che pubblicherò. Per quanto riguarda Voldemort qualche tempo fa meditavo di scriverci qualcosa, anche se mi piacerebbe fare riferimento alla giovinezza (ergo a Riddle). Vedrò se viene qualcosa oppure no, non mi sforzo mai di scrivere su un determinato argomento, faccio in modo che tutto venga fuori in modo inconsapevole. Su Snape avevo scritto qualcosa nell'altra mia serie di drabbles, “Morsmordre”. Dacci un'occhiata se hai voglia :).

Grazie a tutti, come al solito :).

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Capitolo 10
*** Atychifobia – Harry Potter ***


Atychifobia – Harry Potter
(paura di fallire)

Gli occhi mangiati dalla neve che cade incessantemente.
Ridotti a fessure, scrutano la notte quieta che lo circonda.
Bacchetta stretta, appena sotto al mento.
Corpo intorpidito, vuoto, mentre la mente corre via nella tormenta.
Corre, ansima, lontano, sempre di più, ancora.
Non si volta indietro, corre sempre più a perdifiato.
Scruta visi sconosciuti, guarda ossessiva tutte le case.
Cerca la sua.
Pensieri frenetici, come urli agonizzanti nell'aria gelida.
Non c'è eco stanotte, né mani che accarezzano lente la testa.
Non c'è nessun posto in cui tornare, né mura che proteggono.
Una smorfia lieve sul viso.
Neve sui capelli neri.

***

Uhm, sostanzialmente è quasi un missing moment di Deathly Hallows.
Non amo particolarmente il personaggio di Harry ma mi piaceva il binomio di mente/corpo che si slegano tra loro, un po' come una sorta di fuga e ritorno.
O qualcosa del genere, insomma.
(ah, ovviamente "ossessiva" è al femminile perchè fa riferimento a mente. -> puntualizzazione inutile).

@ Vale Lovegood: Uh, a me piace veramente tanto il pairing Alice/Frank. O più in generale mi piace moltissimo la famiglia Longbottom nella sua interezza. Vedrò di approfittare del weekend per leggere, anche se le long-fiction mi massacrano dentro (nel senso che ho seri problemi a leggere a video visto che devo starci davanti praticamente 12 ore al giorno per lavoro).

@ LittleBell: Gh, ma figurati. Ti posso assicurare che sono rimasta piacevolmente stupita leggendo i tuoi scritti e leggendo il tuo profilo. Sarà che mi ricordi come ero io all'epoca (ecco, il complesso dello scialle torna in azione). Ti continuerò a seguire, sperando che la cosa ti faccia piacere (tra l'altro ho letto “When my Hearts Starts to beat”, appena ho tempo di pensare con ponderatezza ti lascio una recensione).
Ecco, insomma, io sono una dannatissima cinica bastarda, quindi prendi quello che ti scrivo come sincero.
Mi odio cordialmente, ma non posso fare a meno di dire le cose come stanno sia nel bene che nel male.

WtH si inchina anche a:
ninny, alermeglio92 (denghiù, spero di non deluderti nemmeno stavolta), Mayuko, gabryweasley, Topino88, Facsa e tutti gli altri che hanno recensito o aggiunto la storia tra i preferiti.
O solo letto, ovviamente.

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Capitolo 11
*** Amartofobia - Merope Marvolo Gaunt ***


Amartofobia - Merope Marvolo Gaunt
(paura di peccare o di sbagliare)

Scivola per la strada, annaspa tra l'indifferenza.
Ansima nel tentativo di portare sempre con se l'unico ricordo del suo amore perverso.
L'anima incrostata dal terrore, il cuore tenuto insieme solo dal sangue.
Puro, come lei non ha mai avuto il permesso di essere.
Chiude gli occhi, Merope.
Sogna una sconfinata distesa di pace.
E lui.
L'unico.
Lui, che la guarda, un sorriso appena accennato.
E lei non ha occhi che per lui.
E non è che per lui.
Un pianto lontano che scuote l'aria, l'ultima speranza che fluisce via dal suo corpo.
E muore, Merope.
Svuotata.
Per lui.
L'unico.

***

Non sono solita mettere spiegazioni alla fine perché è decisamente più divertente scoprire come le persone interpretano certe cose ma stavolta lo reputo necessario.
Merope ovviamente si incentra sul rapporto ossessivo avuto con Tom Riddle Senior (Lui, l'unico) e sul figlio, che poi è l'unico segno tangibile di quella relazione. Involontariamente ho sovrapposto la sua immagine a quella descritta da Werther a Alberto ne “I dolori del giovane Werther”, dove l'amore ossessivo diventa una malattia dell'anima che porta all'autodistruzione.
Ho commesso un sacrilegio e ne sono pienamente consapevole.
Soprattutto mi scuso per questi discorsi pseudo filosofeggianti che forse stonano parecchio nel contesto in cui mi trovo.
Sempre colpa mia, sono nata al contrario.

Passiamo a cose più divertenti! I ringraziamenti in ordine sparso!

@ myki: Oh, che forza di volontà! E' ovvio che le tue recensioni mi hanno fatto piacere, figuriamoci! Io non avrei mai avuto tanta costanza e naturalmente mi interessa *molto* quello che la gente pensa di ciò che scrivo, altrimenti non sarei qui :).
Per Ariana. Ovviamente è Ariana a uccidere Kendra. Nei libri si fa riferimento alla morte di Kendra come a causa di una magia accidentale della stessa Ariana che, dopo l'aggressione, non era più in grado di controllare i suoi poteri. Da qui la drabble in cui, nel mio immaginario perverso, Ariana si spaventa sentendo i passi sulle scale di Kendra e commette inconsapevolmente l'omicidio.
Per Hermione. Sì, sì. Hai pensato bene. Gli occhi a cui faccio riferimento sono quelli di Ron.

@ LittleBell: Tzè, vedremo se non ti verrà voglia di sputarmi addosso prima o poi XD. Comunque il non trovare mai soddisfacente il proprio lavoro temo sia un problema piuttosto comune (ed è un bene, altrimenti saremmo tutti come un certo “scrittore” molto famoso che non si sa come faccia a pubblicare libri e a vendere così tanto, visto la sua proverbiale problematica nella costruzione delle frasi XD). Grazie come al solito :).

@ alermeglio92: Yeah!

E poi... Vale Lovegood / lady_slytherin / ninny / gabryweasley / Fuuma e tutti quelli che avrò sicuramente dimenticato.

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Capitolo 12
*** Sociofobia – Neville Longbottom ***


Sociofobia – Neville Longbottom
(paura della società o della gente in generale)

Stringe la bacchetta tra le mani, dita bianche che fanno l'amore con il legno.
Parole sussurrate e un lieve singulto, che si perde nell'aria immobile.
Pensieri che si accavallano tra loro, frenetici, quando vede in lei l'ombra di suo padre.
La stringe convulsamente, inspirando tutto quello che lo circonda, come se volesse buttarsi nei polmoni qualcosa di più dell'aria.
La presa che si fa debole, mentre la sente scivolare via dalle mani.
Cadono insieme, cullati dal pavimento freddo che non ha pietà di loro.
Lacrime calde negli occhi di Neville.
E sul legno, immobile e senza più anima.

***

E' stato parecchio difficile scegliere le giuste parole per definire sociofobia. Perché racchiude in sé miriadi di sfumature diverse, che calzano tutte a pennello con il Neville dei primi libri.
L'ansia, il dare peso in maniera ossessiva ai propri fallimenti, il timore di essere valutati in maniera negativa da chi ci circonda e la paura di non essere compresi.
E la bacchetta di Neville, la bacchetta di suo padre, come l'essenza stessa di un ricordo.

Ho poco tempo quindi faccio un ringraziamento generale a tutti quelli che hanno letto e recensito.
Perché, come ha giustamente scritto LittleBell, noi poveri scrittori viviamo in funzione vostra.

@ Evillinnie: ti manderò una mail nei prossimi giorni, anche per spiegarti i punti oscuri delle mie drabbles :). Ora non ho il tempo fisico per scrivere qualcosa di ponderato :). Intanto ti ringrazio per il tempo perso e per le bellissime recensioni (e non sto scherzando :P).

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Capitolo 13
*** Logofobia - Sybill Trelawney ***


Logofobia - Sybill Trelawney
(paura delle parole)

Puzza di sherry nelle mani serrate attorno al bicchiere.
Il liquido ambrato che gira vorticosamente negli occhi chiusi e nella mani, vecchie mani, così fredde da sembrare morte.
Ride Sybill.
Culla la bottiglia, beandosi del suo profumo amaro, come la verità che lei non è mai riuscita a toccare.
E sente la compassione che le tira le gambe, mentre scalcia per fuggire, certa di aver capito solo ora il suo futuro.
Gli occhiali spessi che nascondono le lacrime, l'aria viziata di melliflua menzogna e ricordi perduti.
Si sdraia sulla poltrona, spenta.
L'ultimo sherry che cola sul pavimento.
Ineluttabile.

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Capitolo 14
*** Catagelofobia – Ronald Weasley ***


Catagelofobia – Ronald Weasley
(paura di essere presi in giro)

Se ne sta sdraiato là in mezzo, i capelli piantati nella terra bagnata.
Echi di voci lontane dagli spalti deserti, grida che sanguinano nella testa come piombo.
Acqua dolce e salata che si mescola in bocca quando affonda nel fango.
Gli bacia i capelli, cola lento sul viso e poi scivola in gola, mangiando l'aria che non arriva più ai polmoni.
E non sente più niente quando diventa come la terra sotto di lui.
Ma poi la pioggia, dolce, lava via il fango dagli occhi e dai rimpianti.
E lui rinasce dalla terra in cui voleva morire.
Giorno dopo giorno.

***

Grazie di cuore a tutti.
A chi ha letto.
A chi ha recensito.
A chi ha messo questa serie tra i preferiti.
“Phobos” sta avvicinandosi lentamente alla naturale conclusione.
Spero che fino alla fine continuerete a leggere, nel bene e nel male :).
Un ringraziamento speciale e una “mezza” dedica a Joy per le tante cose che, sono certa, non hai bisogno che ti ricordi.

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Capitolo 15
*** Necrofobia – Cadmus Peverell ***


Necrofobia – Cadmus Peverell
(paura dei corpi morti)

Respira piano, Cadmus.
Gira la pietra lentamente, gli occhi chiusi di chi non vuole più cedere all’illusione.
La polvere che danza nell’aria, quando lei risorge dalle vecchie assi del pavimento.
Vede il chiaro di luna nella pelle bianca, l’assoluto negli occhi che aveva bramato.
Ma non sente che freddo quando abbraccia la sua purezza corrotta dalla morte.
Cerca di liberarsi ma lei lo stringe più forte, fino a strappargli via tutto il sangue, invidiosa della vita che le è stata negata due volte.
Cade Cadmus, vinto dalla morte che voleva sconfiggere.
E la pietra scivola dalle mani fredde, espiazione eterna dell’arroganza mortale.

***

Scrivere qualcosa su Cadmus Peverell significa proprio essere arrivati al totale delirio mentale. Però i tre fratelli sono troppo interessanti per essere ignorati del tutto.

@ lady_slytherin: :) :) :).

@ alermeglio92: La povera Sybil è stata troppo bistrattata per non essere l'apoteosi della frustrazione :). Grazie per la recensione, come al solito :).

@ Lill: Gh, in realtà quella di Ron era tra quelle che non volevo pubblicare perchè c'era qualcosa che proprio non mi tornava. Grazie per seguire questo delirio :).

@ HarryEly: Ma ciao :). Sul serio, non penso di meritarmi appellativi di tale fattura. Grazie mille, ricevere recensioni del genere fa bene al mio povero ego caffeinomane :).

@gabryweasley: Uhm, l'aracnofobia sarebbe stata troppo scontata. In più è una paura che si rifà a qualcosa di tangibile, quando ho sempre cercato - più o meno - di scegliere cose che potessi legare alla psicologia più profonda del personaggio. Insomma, in realtà il "mio" Ron ha preso quella via e non potevo fare altrimenti :).

@LittleBell: Non studiare troppo, gh! Se trovi un time turner lanciala anche in queste lande. Temo sia l'unica cosa che potrebbe salvarci da questo delirio.

 

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Capitolo 16
*** Ipnofobia - Ginny Weasley ***


Ipnofobia – Ginny Weasley
(paura di dormire)

Sta rannicchiata in un angolo della stanza, col buio che le cola addosso.
Tiene gli occhi spalancati, i denti che massacrano la lingua fino a farla sanguinare.
Sente i ricordi che le sgozzano il cuore, annientato dall’oscurità che la rende impotente e fragile.
Scivola sempre più giù, sepolta viva dal nulla che la circonda, dall’incertezza che le strangola l’esistenza.
E allora prega, come una bambina egoista che non ha più speranze.
Prega che anche per lui ogni notte sia solo una lunga veglia prima dell’agonia del giorno.
Prega che nemmeno lui riesca più a dormire.
E torni da lei.
Vivo.

***

Odio cordialmente Ginny Weasley.
Grazie a tutti quelli che hanno inserito questa raccolta nei preferiti ;). Siete un numero decisamente inaspettato :).

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Capitolo 17
*** Tanatofobia – Voldemort ***


Tanatofobia – Voldemort
(paura ossessiva della morte)

Bacchetta sul cuore, parole lente che scivolano via dalla bocca.
L’anima che si scinde, l’ultima essenza del suo spirito che lo abbandona fluttuando lieve nell’aria.
Sangue di velluto che diventa pietra quando la imprigiona.
Immortale e vuoto accarezza l’ultimo Horcrux.
Ma poi li vede.
Selvaggi e impauriti si riflettono sul metallo lucido.
Occhi vivi che ormai non gli appartengono più.
Fugace apparizione del bambino che non è mai stato, l’ultimo ricordo di ciò che sarebbe potuto essere.
Ma il vento spalanca le finestre, divora la luce e nel buio l’ultima reliquia della sua umanità scompare.
E lui diventa solo morte.

***

E questa è davvero la fine.
Buone fobie a tutti.

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