Made in the USA

di OneDirectionILoveYoou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter One ***
Capitolo 3: *** Chapter Two ***
Capitolo 4: *** Chapter Three ***
Capitolo 5: *** Chapter Four ***
Capitolo 6: *** Chapter Five ***
Capitolo 7: *** Chapter Six ***
Capitolo 8: *** Chapter Seven ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sono sempre vissuta in un mondo in cui la vittoria e la superiorità sono sempre state le principali ragioni per continuare quel percorso che tutte le normali persone chiamano vita. Anche se non sono certa di poterla definire tale la mia, cerco di andare avanti nascondendo le mie difficoltà perché quando cresci in un mondo che non ritieni tuo, l'unico modo per andare avanti e cercare di fingere l'esistenza di un' altra indole in te adatta a sopportare con forza ogni giorno. All'inizio sembra tutto un gioco, ma alla fine ti ci abitui e ci vivi di questo. A sei anni, le mie bambole erano piccoli coltelli, ai miei 16 anni i trucchi erano pistole continuamente cariche a chi desse fastidio.
-Fatti valere, sei una Payne fai vedere a tutti di che stoffa sei fatta. Non farti mettere mai i piedi in testa e ricorda che se ci sarà mai qualcuno pronto a farti torto, la pistola è sempre al suo posto. La continua pratica rende perfetti, figlia mia, tu lo sarai-
Le parole di mio padre restarono indelbili in me, come una promessa impossibile da sciogliere. Era come quando decidi di provare un gioco: devi giocarci fino alla fine per sapere di aver vinto o perso. Bene io, ci ero entrata e nonostante sapessi già la mia fine, non c'era più via d'uscita, perchè una volta entrati non si esce più. Entri nel giro e le possibilità che tu ce la faccia siano minime. Dipende tutto da te: la forza, la tenacia, la fiducia, l'abilità... perchè se vuoi puoi tutto.








#AngoloAutrice

Ragazze questa è la mia nuova fan fiction :) oltre agli OneD ritroverete Justin Bieber, naturalmente la storia e ambientata in un mondo esterno a quello a cui appartengono i protagonisti nella realtà :) spero di avervi incuriosito..alla prossima!
-DreamJarla10-94 ;)

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Capitolo 2
*** Chapter One ***


Elyn's Pov

Odiavo la notte era qualcosa di cupo, era il momento in cui tutti i rimorsi ed i sensi di colpa si facevano sentire, e faceva tornare alla mente ricordi di cui avrei preferito fare a meno.
Contrariamente agli altri giorni ero andata presto a dormire; fare le ore piccole era un'abitudine per me da ormai 9 anni, e si sa: è difficile distogliersi dalle solite abitudini.
Non c'è un preciso motivo per cui lo dica sempre, o ne sia totalmente convinta, penso soltanto che, sia il fatto che mi ha portato a vivere questa vita, la stessa ragione per cui io non mi abituo facilmente a qualcosa.
La mia paura più grande era appunto quella: abituarmi a qualcosa e poi perderla, senza riuscire a non averne più bisogno. Era qualcosa che avevo provato sulla mia pelle, e di certo la reazione che aveva provocato non era stata una delle migliori, al contrario, mi aveva portato a fare cose che non avrei mai pensato di fare.
La morte di mio padre mi distrusse totalmente, non che mia madre non mi bastasse, ma con lui era tutto diverso. Avevamo un rapporto padre figlia, da far invidia a chiunque. Era il mio tutto è come tutte le cose in quel periodo se n'è andò in una fredda notte di dicembre; non penso dimenticherò mai quella scena orribile. Era sdraiato in una pozza di sangue, nel giardino di casa, in mano aveva la sua amata revolver carica e pronta per qualsiasi vendetta, era stato colpito al petto. Cinque maledetti colpi di pistola lo portarono via da me, cambiando totalmente il mio destino. Mamma cadde in depressione e morì una settimana dopo mio padre: il dolore era un grosso peso da sopportare per lei. Mio fratello prese il posto di mio padre nella mia vita, cambiandola a suo piacere per le sue esigenze; aveva un gruppo di amici, persone pazze tanto quanto lui, con tutti un solo obbiettivo in testa: la vendetta. Avrei sicuramente voluto veder il colpevole della morte di mio padre, che non si era mai fatto vedere, ma non pensavo che tutto questo mi avrebbe portato a vivere una vita che non ritenevo mia. Tutta Las Vegas conosceva e temeva i "Motors" la banda dei Payne e i suoi amici. Ero ricercata in tutta la California, per i continui danni di mio fratello e dei suoi compagni; non che io non avessi colpa in tutto quel che facessero, ma quella di cui tutta Las Vegas parlava era io, Kathelyn Payne, una diciottenne criminale, ricercata ovunque. Liam, mio fratello, non aveva mai fatto nulla per sistemare la situazione: a lui andava bene così; solo due cose si teneva a raccomandare: Non dire mai il tuo vero nome. E sta lontano da Calabasas. .
Ero distesa nel mio letto, già sveglia ma con troppa poca volontà di aprire gli occhi definitivamente e alzarmi, erano giorni che non dormivo e anche se vorrei dormire non ce la facevo, così preferivo starmene distesa a letto con gli occhi sbarrati. Aprì definitivamente gli occhi quando vengo colta di sorpresa da un rumore sordo e uno sparo provenire da un'altra delle stanze della casa. Mi alzai di corsa e senza fare rumore iniziai a cercare la mia adorata pistola, la trovai al suo solito posto, raccolsi i capelli in una veloce e disordinata coda alta per evitare che i capelli mi si sarebbero messi davanti impedendomi la visuale completa della casa, riempì il caricatore della pistola e la nascosi dentro una tasca interna al pantalone creata appunto per queste evenienze. Respirai profondamente prima di abbassare lentamente e silenziosamente la maniglia della mia camera, aprì una fessura e controllai che sia tutto okay prima di "uscire allo scoperto" .
Camminai a piedi scalzi per evitare di far rumore e iniziai pian piano a controllare la casa seguendo il rumore di un caricatore riempirsi,riuscì finalmente a capire da dove venisse quel rumore, la camera di mio fratello Liam. Poggiai la schiena contro il muro accanto alla porta di quella che sarebbe la camera di mio fratello maggiore, uscì la pistola dalla tasca dei miei pantaloni. Feci un respiro profondo ed aprì di scatto la porta ritrovandomi davanti mio fratello che si esercitava al bersaglio. Sospiro esasperata.
<< Coglione mi hai fatto prendere un colpo!! >> buttai fuori spostando velocemente una ciocca di capelli sfuggita all'elastico legato male
<< Che ho fatto ora sentiamo?! >> mi chiese continuando a sparare al suo "bersaglio"
<< Ma ti pare un'orario per allenarsi a sparare?! Per tua informazione stavo DORMENDO e sentendo quegli spari ho pensato che qualcuno della nostra gang rivale fosse entrata in casa nostra!!! >> gli dissi incredibilmente incavolata mentre gli levai la pistola dalle mani Liam mi guardò scrutando il mio sguardo
<< Scusa,hai ragione non ci avevo pensato >> disse alzando le mani in segno di resa
<< Non provarci mai più o la prossima volta ti faccio provare io cosa significa svegliarsi con il botto di uno sparo! >> urlai incazzata uscendo dalla stanza e sbattendo violentemente la porta Ripensai che infondo dovevo essere sollevata dal fatto che a sparare fosse stato mio fratello, e ad un bersaglio. Ma ero troppo incavolata in quel momento , non avrei mai permesso che un membro della nostra gang rivale entrasse in casa mia. Loro erano gli assassini di mio padre infondo e, il giorno che scoprì finalmente chi erano, decisi che mi sarei vendicata.



#AngoloAutrice
Hey ragazze! :)
eccoci di nuovo qui <3
si si eccoci, non ci sono solo io a scrivere ma anche una mia amica
scusate la cortezza del capitolo ma vedendo che già il prologo ha avuto abbastanza visite
abbiamo deciso di non farvi aspettare e di mettere subito il primo capitolo <3
scusateci se ci siamo dimenticate di inserire i personaggi
eccoveli qui:

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Capitolo 3
*** Chapter Two ***


Justin's Pov

Se squilla altre due volte sarà importante, pensai mentre il cellulare non voleva smettere di vibrare sul comodino accanto al mio comodo letto. Non avevo per niente voglia di alzarmi quel giorno; la notte prima era stata una di quelle stancanti e pericolose, avevo dormito giusto qualche ora ed il mio corpo chiedeva riposo. Nonostante fossi un tipo superattivo, odiavo essere svegliato di buona mattina per non so quale assurdo motivo. Con stanchezza e lentezza assoluta, decisi di rispondere al cellulare:
-Chiunque tu sia, che cazzo vuoi?-
-Ehii amore calmati, sono io... Susan-
Susan era la mia ragazza da circa due settimane. Era un tipo dolce e scherzoso, abbastanza simpatica, e talmente sexy da farmi eccitare anche ad un solo sorriso.
-Ah sei tu... dimmi.-
-Ti avevo chiamato per chiederti di venirmi a prendere, mia madre è già uscita e sai quanto è lontano casa mia da scuola.-
Le sue parole mi fecero tornare in mente il mio obbligo di dover frequentare le lezioni scolastiche. Per quanto strano potesse sembrare non avevo mai frequentato la scuola, cioè ero un criminale, mi nascondevo in continuazione viaggiando da un continente all'altro, la scuola non mi sarebbe servita a nulla. Ma purtroppo Jaxon, aveva avuto la fantastica idea di iscrivermi a scuola per poter frequentare almeno l'ultimo semestre, anche per conoscere altra gente. Non che ne avessi bisogno, ma per lui era fondamentale che io non vivessi solo di vendetta, ma anche di amore, amicizia e sentimenti vari che teneva ad elencare tal volta chiedevo spiegazioni sulla sua folle idea.
-Si certo, a dopo.-
-Un bacio...-
Odiavo quando faceva tutte queste moine al telefono, mi faceva sembrare un protagonista di una storia rosa, in cui ero l'innamorato adolescente felice e spensierato. Il che non mi rappresenterebbe per niente, vista la mia natura assassina e cattiva. Ero ricercato in tutta la California per via dei tanti ratti e violenze fatte; "Bieber e i Devils colpiscono ancora" era la testata di ogni giornale, odiavo quando attribuivano la colpa a me e ai miei amici, anche per danni commessi dai cittadini stessi, eravamo una giustificazione alle mancanze di Las Vegas, san Diego e Los Angeles; non che noi non avessimo colpa ma delle volte non sapendo il colpevole era palese il fatto che gli artefici fossimo noi. Io e i miei amici venivamo chiamati I Devils, di nome e di fatto. Nonostante i ragazzi fossero gente non tanto apposto, erano dei buoni amici, dei veri amici, persone su cui avrei potuto contare, e a cui avrei affidato la mia vita. Eravamo dei criminali, usavamo le pistole per ogni evenienza ed esigenza Naturalmente Susan di tutto non ne era a conoscenza, e non gliel'avrei di sicuro fatto sapere; insomma chi vorrebbe vivere accanto ad un assassino? Era anche per questo che non mi innamoravo mai, le mie erano relazioni di una botta e via. Trovavo talmente strano il fatto di stare con Susan già da due settimane, di solito era solo per una notte; ma con lei era tutto diverso, lei non era come Kayla o come Alessya, con loro era solo un passatempo. Preso dallo sconforto totale, mi alzai dal comodo lettone che mi ritrovavo nella mia semplice stanza. Pareti viola, letto matrimoniale, comodino al lato destro e un armadio appoggiato alla parete. Con i nostri affari, io e i ragazzi eravamo riusciti ad ottenere una grande villa a Calabasas, non molto lontano da Las Vegas; lì, c'era la discoteca, i più grandi ricconi a cui rubare qualche soldo, la scuola, e poi c'erano anche i Motors.

Odiavo i Motors. Era un patetico gruppo composto dai Payne e i loro stupidi amici: Horan, Styles, Tomlison e Malik. Ci rovinavamo gli affari a vicenda e il nostro rapporto non era uno dei migliori. Uno dei tanti motivi per cui avevo preso una cosa utile andare a scuola, era il fatto di poter finalmente avere la mia vendetta su di loro. Mi avevano rovinato la vita, e su questo nessuno li avrebbe salvati. Trascinando i piedi sul pavimento, mi diressi in bagno, dove in meno di quindici minuti, feci una doccia ed indossai dei Jeans scuri, una canottiera bianca e una giacchetta di pelle nera lucida. Infilai le mie supra bianche e dopo aver alzato il mio ciuffo biondo mi guardai allo specchio:poteva andare come primo giorno di scuola.
-Come siamo sexy stamattina Bieber-
La voce di Julia echeggiò per tutto il corridoio.
-Sta zitta, brutta zoccola-
-Ehi ehi ehi, moderiamo i termini...-
Jaxon fece capolino dal salone raggiungendoci in cucina. Jaxon era il capo, d'altronde era il più grande e anche il più esperto nel nostro campo, Julia invece era sua sorella, una tipa tutta tette e culo. Mi concentrai a cacciare una tazza di latte tra gli sportelli in cucina, ne bevvi qualche sorso e poi come se niente fosse svuotai il bicchiere nel lavandino e lo lasciai lì dentro insieme al resto delle stoviglie. L'intero gruppo si riunì in cucina dondosi il buongiorno. C'erano tutti : Ryan, Jaxon,Julia, Kayla, Cedrick, Alessya, Damien e Mike. Mentre mi maledicevo mentalmente per aver scelto la stessa scuola di Susan, mi diressi in macchina e la andai a prendere. Indossava un Top forellato che lasciava ben poco all'immaginazione, una minigonna in jeans blu, e dei calzettoni neri alti con delle decoltè bianche non tanto alte. Al solito era truccata benissimo, ed il suo viso era talmente affascinante da poter attirare chiunque. Mi piaceva il modo in cui accettava le cose, dalle più belle alle più drammatiche; nonostante la morta di sua sorella minore, di cui mi parlò in un suo sfogo, era riuscita a riprendersi in un modo pazzesco, e la ammiravo per quello.
-Sei nervoso?-
Mi chiese alludendo al primo giorno di scuola.
-Niente che non abbia già fatto...-
Mentì. La mia Range Rover sfrecciava per Las Vegas, e in meno di 5 minuti arrivammo al grande edificio: un immobile a dir poco ebnorme con tanto di vetrate ovunque. Il cortile era abbastanza grande, e i posti per le auto erano sparsi dappertutto. Quella città era gigante, e speravo con tutto il cuore di poter trovare almeno uno di quel dannato gruppo e farlo fuori come se niente fosse. Presi Susan per mano, e ci dirigemmo all'interno dell'edificio; ritirai tutti i foglietti necessari per poter individuare la mia posizione e quella delle aule delle lezioni che avrei dovuto seguire.
-Il mio armadietto è il 103, il tuo?-
Mi chiese Susan, che mi accompagnò in segreteria aspettando l'inizio della lezione di fisica.
-Il 406...-
-Bè, non siamo molto vicini.-
Disse subito dopo con un'aria triste. Poi un'idea le sorvolò per la testa e sorrise guardandomi.
-Però sei vicino a Kahelyn... ti piacerà vedrai-
sorrise per l'ennesima volta, e poi, dopo avermi lasciato un bacio casto sulle labbra mi lasciò in mezzo al corridoio sculettando verso l'aula di fisica.
-Ci puoi scommettere...-
sussurrai sarcastico. Mi sentivo un perfetto idiota. Ero il nuovo arrivato, tutti gli sguardi erano puntati su di me. Le ragazze fighe mi spogliavano con gli occhi, poi c'erano i giocatori di football che mi invidiavano in qualche modo sbuffando ad ogni mio gesto o parola, e poi c'erano i secchioni e gli sfigati che se ne stavano lì immobili a guardarmi e classificarmi in una loro classe mentale. Secondo il famoso foglietto sarei dovuto essere nell'aula di Chimica, ma come giusta regola mi avviai al mio armadietto per prendere i libri, che sotto informazione della dirigente mi aspettavano irrequieti dentro il mio scaffale al numero 406. Ero da solo per i corridoi, oramai erano le nove passate e i ragazzi erano tutti rinchiusi dentro quelle aule a sentire spiegazioni su non so quale materia. Ero arrivato al 400, quando notai una persona indaffarta nel cercare qualcosa nel suo scaffale: era una ragazza. Capelli biondo scuoro lunghi fino al bacino, con qualche ciocca viola, cappellino di lana in testa, skinny jeans chiari, felpa blu e converse del medesimo colore. Portava a tracolla una sacca dell'eastpack in fantasia fiorata, sulla gamma del rosa. dalla mia posizione potevo notare il suo cellulare nella tasca dei pantaloni, legato a delle cuffiette che teneva alle orecchie, mentre ascoltava la musica. Era particolarmente carina: occhi verde intenso, labbra carnose, gote arrossate e un nasino all'insù molto carino. Proseguì fino al 406 e notai il numero del suo armadietto : il 408.
Lo aprì indifferente notando che lei non mi aveva nemmeno sentito arrivare, vista la musica. Presi i miei libri, ma lei rimase ancora lì intenta a cercare qualcosa. Forse sentì la mia presenza fisica oppure le fischiarono le orecchie dati i miei pensieri perversi ed erotici su di lei, tanto che si girò e per un attimo giurai di essermi sentito debole. Era come se quella ragazza avesse qualcosa che mi attirasse ma era impossibile, insomma l'avevo vista da nemmeno un minuto. Era sicuramente qualcosa data dal fatto che fosse così talmente sexy da farmi eccitare anche solo posando il suo sguardo sul mio. Mi sorrise ed io ricambiai, poi la vidi scomparire nella stessa direzione da cui ero venuto .
Rimasi a guardare il punto da cui quella stupenda figura era totalmente scomparsa,era davvero una bella ragazza..
Ma a che stavo a pensare!? Justin ricorda la regola numero 1 del tuo codice: Mai innamorarsi seriamente. è sempre stata la regola numero del mio codice, l'amore poteva rovinare quello che avevo creato di me stesso in una vita ed io questo non potevo permettermelo.
Cominciai a camminare nel lungo corridoio,nel frattempo fischiettavo dato che il silenzio era assordante,ed io odiavo il silenzio, nessun rumore,nessuno che parla,niente di niente, il silenzio era una delle cose che odiavo di più, soprattutto durante le solite "battaglie" che nascevano con l'altra gang.
Quando c'è silenzio durante una battaglia,non puoi sapere se il nemico ti attaccherà e ,soprattutto,non puoi sapere la sua posizione per evitarlo. Continuai a camminare nell'infinito corridoio fino ad arrivare alla mia classe, arrivai un po' in ritardo dato che,non volendo chiedere informazioni per trovare la classe,me la trovai da solo.Ma non potevo farci niente,l'orgoglio era una parte di me che non avrei eliminato mai. Entrai in classe senza bussare e tutti si girano a guardarmi, controllai attentamente i volti dei miei nuovi compagni e riuscii a ritrovare il volto della ragazza incrociata prima in corridoio.
-Buongiorno Bieber,primo giorno e lei entra già in ritardo?-
la professoressa mi scrutò da capo a piedi
-Scusi prof ma non trovavo l'aula -
-E non poteva chiedere a qualcuno?!-
odiavo quel tono di voce, nessuno poteva dirmi cosa dovevo o non dovevo fare.
La guardai con aria di sfida ma poi cedetti..
Non potevo farmi buttare fuori già dal primo giorno
-Dove posso sedermi? -
La professoressa scrutò la classe per poi indicare il posto accanto alla ragazza del corridoio
-Si sieda pure vicino alla signorina Payne-
I miei occhi si ingrandirono così tanto a sentir nominare quel cognome che credevo mi stessero per uscire dal viso
-Allora? Bieber si può gentilmente sedere accanto alla signorina Payne?-
All'inizio mi rifiutai col pensiero ma poi le mie gambe si mossero da sole conducendomi a quel banco.
Prima di sedermi accanto a quella ragazza,la scrutai negli occhi,aveva due occhi belli da far paura,talmente bella da far invidia a Susan ma soprattutto talmente attraente da farmi perdere la testa...





#AngoloAutrice
Buona Sera bamboline! :)
eccoci di nuovo qui :)
speriamo che il capitolo vi sia piaciuto..lasciate qualche recensione per favore!
avremo molto bisogno del vostro parere <3
Grazie mille in anticipo <3

Un bacione,Il team DreamJarla10-94

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Capitolo 4
*** Chapter Three ***


 

Elyn's pov

 

Faceva talmente caldo che iniziavo ad odiare la mia felpa, che quel giorno scartai tra mille magliettine e camicette aderenti che Liam si limitava a comprarmi in uno dei tanti negozietti che frequentava solo per le commesse, delle ragazze molto facili.

 

Tentata dal fatto di rimanere in canottiera e togliere la felpa, mi incamminai verso il mio armadietto: al solito i corridoi erano deserti.

Erano quasi le nove e tutti erano nelle proprie aule che aspettavano i loro insegnanti.

 

Venivo a scuola leggermente in ritardo proprio per questo: evitare di parlare con la gente.

Odiavo la mia vita, e se qualcuno ne fosse entrato a far parte ne avrebbe pagato di certo le conseguenze; non mi andava di deludere qualcuno quindi mi limitavo a seguire le lezioni e rimanere la sfigata che mangia da sola in mensa e non esce il sabato sera, ma bensì rimane tutte le notti fuori facendo in modo di non morire con una pallottola in testa.

 

Avevo giusto un'amica: Susan Thomas, figlia di un vecchio amico di mio padre.

Susan era una tipa simpatica e dolce con tutti, ma era anche una ragazza molto facile, e questo non faceva altro che renderla debole.

Ci conoscevamo dalla nascita, ma lei faceva parte delle cheerleader, e non era raccomandabile per lei, farsi notare con una sfigata.

Ecco cos'ero per tutti: una stupida sfigata, che non aveva amici e che si rifugiava in un paio di cuffiette pur di sfuggire alla vita reale; quando invece facevo di tutto per andare avanti ogni giorno cercando di non morire assassinata per i guai di mio padre e di mio fratello.

 

Susan di tutto questo naturalmente non ne sapeva niente, e non gliel'avrei sicuramente detto!

Ci sentivamo delle volte, quando lei era da sola, io ero sempre disponibile; era un po' opportunista sotto questo punto di vista, però a me non dispiaceva. 

Avrei fatto di tutto per avere almeno una persona su cui contare quando tutta questa vendetta sarebbe finita, quando mio fratello e la sua famiglia pazzoide sarebbe stata sotto un mucchio di macerie a far compagnia a mio padre, ero disposta a qualsiasi cosa.

 

Ero intenta a cercare il libro di chimica, avevo le auricolari alle orecchie e il cellulare con la riproduzione casuale, quando sentì la presenza di qualcuno accanto a me: mi voltai ed il mio sguardo incontrò due meravigliosi occhi nocciola, un viso d'angelo e dei capelli biondi tirati su in una cresta ben ordinata.

Indossava un jeans scuro, una giacchetta nera di pelle sbottonata, da cui si poteva notare una canottiera bianca che lasciava intravedere l'ombra dei suoi addominali scolpiti, e delle supra bianche ben pulite.

 

Sarà il nuovo arrivato, pensai.

Gli sorrisi, e dopo aver lasciato che ricambiasse vi avviai verso l'aula di Chimica.

Quel ragazzo era un dono della natura!

Aveva un sorriso perfetto, era meraviglioso.

Troppo bello per Las Vegas; qui c'è qualcosa sotto, pensai tra me e me.

 

Cercai di pensare positivo, ma risultò inutile.

Di sicuro quel ragazzo non era nulla di buono: è sempre così, i ragazzi più fighi sono privi di  cervello o vita normale, che non somigliasse minimamente alla mia!

 

Entrai in classe, evitando i rimproveri insulsi della White.

Era una donna alquanto severa, era un'ottima insegnante ma allo stesso tempo una cattiva compagnia per chiunque si fosse degnato di passare del tempo con lei.

Questo spiegava il motivo del suo non matrimonio con il collaboratore, il signor Grieg.

Si diceva che ci fosse del feeling tra i due, ma l'unica cosa di cui si è parlato per due settimane è stato l'urlo della White contro il suo quasi marito, per non averle detto che vivesse ancora con i genitori.

 

Ero immersa nei miei pensieri, senza ascoltare minimamente la noiosa lezione, quando la porta in legno, fece il solito rumorino snervante facendo comparire il ragazzo di prima.

Lui e tutto il suo fascino si spinsero verso la cattedra, e dopo aver dato il solito rimprovero per il ritardo, la professoressa, disse delle parole che non avrei preferito sentire:

-Si sieda pure accanto alla signorina Payne-

 

Sgranai gli occhi, per la sorpresa e come se niente fosse lo vidi sedersi accanto a me.

Potevo sentire gli occhi di tutta la classe su di me:

la professoressa che voleva vedere se il nuovo arrivato, il signorino Bieber a quanto si era detto, avesse seguito i suoi maledetti ordini.

Le cheerleader invidiose per la mia fortuna, anche se io non avrei mai pensato di poterla definire tale.

I ragazzi che lo guardavano per potersi assicurare di non avere un nuovo rivale, e poi c'erano Harry e Louis, che mi fissavano come se avessi lasciato in vita il nemico.

 

Che avevo fatto adesso?

 

-Quindi è così che ti chiami...- il suono della sua voce mi distrasse dalla voce squillante della White.

 

-Così come?-

 

-Payne...- rispose, il nuovo ragazzo fissando la professoressa, fingendo di essere attento.

 

Odiavo il fatto che non mi guardasse mentre mi parlava, in effetti odiavo quando tutti lo facevano.

 

-Bieber...- 

 

-Come ti chiami??- 

 

No okkay, a che gioco stavamo giocando?

Il ragazzo era un po' fregato mentalmente.

Mi dice di conoscere il mio nome e finge indifferenza ma poi mi chiede quale sia il mio nome nonostante lo conoscesse già, diventando curioso.

 

-Dove vuoi arrivare?- Chiesi girandomi e fissandolo.

 

-Oh niente che ti possa importare piccola...-

 

-Non chiamarmi piccola... ho un nome!-

 

Risposi innervosita.

Lo conoscevo da nemmeno 5 minuti e già avevo capito che era un deficiente nato.

 

Mentre Harry innervosito continuava a fissarmi girandosi dal terzo banco per arrivare a me seduta all'ultimo, notavo Louis intento a calmarlo.

 

Quei due erano fuori, certamente non quanto il signorino qui accanto a me, ma ci erano vicini... insomma cosa si credevano che avessi raccontato tutto di noi al primo che capita??

 

Harry e Louis erano due dei migliori amici di mio fratello, e odiavano il fatto che io facessi parte del gruppo, e questo lo odiava anche Liam visto che papà prima di morire aveva affidato tutto a me, nonostante fossi una ragazza e fossi la figlia minore.

Temevano che li avrei rovinati, ma si sbagliavo di grosso.

Li avevo sempre aiutati, e anche salvati delle volte!

 

Sentì Bieber sospirare pesantemente. 

Il che mi diede fastidio; so che è un normale respiro ma lui mi dava fastidio così anche il suo respiro era fastidioso per me:

 

-La smetti?- soffocai in un urlo.

 

-Di fare che?- mi guardò lui alzando un sopracciglio.

OHH questa volta si era degnato di girarsi.

 

-Di respirare... pesantemente!-

 

Fece una smorfia.

 

-Mi dai fastidio- aggiunsi snobbando il fatto che fosse un gran figo.

 

Lui rise in silenzio, incredulo della mia frase insensata e io mi irritai al tal punto da fissarlo con odio tutto il tempo; il che continuò le sue risate soffocate per lo svolgimento della lezione, e gli sguardi assassini di Harry.

 

Presi i miei appunti con serenità e sclerando mentalmente sul mio nuovo compagno di banco, sentì il suono della campanella suonare e come da manuale corsi fuori per lasciare quel povero pazzo ai suoi problemi mentali.

 

 

Harry's Pov

 

Era l'ora di chimica.

Non c'è bisogno di dirlo, il fatto che io odiassi la chimica era ovvio.

Per fortuna la lezione la seguivo con Louis e così avrei potuto distarmi come volevo.

 

-Hai visto quant'era bella ieri quella sul cubo???- mi chiese Louis alludendo alla notte precedente passata in discoteca con tutta la gang.

 

-Ohh sì... era così eccitante...- dissi mordendomi il labbro inferiore.

 

Subito dopo scoppiammo a ridere entrambi, ma la professoressa ci lanciò il suo ennesimo rimprovero pregandoci di smetterla.

 

Eravamo intenti a non parlare, il che era strano dato che noi chiacchieravamo in continuazione, quando bussarono alla porta ed entrò un ragazzo alto all'incirca quanto me: capelli biondi alzati in una cresta, pantaloni scuri, canottiera e scarpe bianche con giacca di pelle.

Aveva stile ed era anche carino ma modestamente io ero molto meglio.

 

-Si può accomodare accanto alla signorina Payne-

 

il mio cuore perse un battito alle parole della professoressa... insomma: Bieber era un nostro rivale , ed Elyn era la sorella di Liam.

 

Anche se non l'avevo mai ammesso per poter accadere debole agli occhi di tutti, avevo sempre avuto un debole per Elyn, si da quando era una bambina.

 

Era un bella ragazza e il suo modo di fare e di comportarsi mi piacevano molto: amavo il modo in cui sorrideva, in cui metteva una ciocca di capelli dietro l'orecchio, in cui si mordeva il labbro inferiore amavo tutto di lei.

 

Questo mio amore che non le avevo mai dimostrato cercavo di nasconderlo con l'odio nei suoi confronti, sopratutto nel fatto che lei faceva parte dei Motors.

 

Naturalmente Louis di questo sapeva tutto e mi aveva mille volte, consigliato di parlarle ma io avevo sempre rinunciato avendo paura di una sua possibile negazione.

 

 

Notavo i due ragazzi parlare, anche se i loro sguardi erano sempre separati:

 

-Tranquillo amico, Kathelyn non si butta a quei livelli.-

Louis mi rassicurò, ma io non avevo voglia di sopportare quella situazione.

 

 

Elyn's Pov

 

La prossima ora sarebbe stata occupata dal professor Harris, l'insegnante di Scienze.

Come giusta regola sarei dovuta andare a posare i libri di chimica nell'armadietto per alleggerire la sacca, ma il fatto di dover incontrare il deficiente di prima non mi andava molto a genio, quindi mi limitai  a proseguire verso il secondo piano, sperando vivamente che il ragazzo non fosse con me anche quest'altra ora.

 

Insomma era un gran bel ragazzo, su questo non ci pioveva, ma era molto irritante, e poi era un Bieber, e alle parole di mio fratello la  famiglia Bieber non aveva nulla di buono, se non il fascino, aggiungerei io.

 

Ero completamente immersa nei miei pensieri quando il cellulare mi vibrò in tasca: un messaggio da Liam.

Diceva: "Sta' attenta!"

 

Era possibile?  Già sapeva tutto.

Sicuramente Harry e Louis avranno riferito tutto.

Odiavo le situazioni come queste, loro si coalizzavano tra di loro lasciando sempre la colpa a me.

 

L'unico di cui mi fidavo maggiormente lì dentro era Zayn; era l'unico che mi capisse davvero, o almeno tentava.

 

Harry era davvero carino, ma il suo odio nei miei confronti mi aveva spinto a trattarlo con disprezzo perché d'altronde era quello che si meritava.

Ce l'aveva con me per non so quale motivo, e non perdeva tempo quando si trattava di rimproverarmi; delle volte era molto più irritante di mio fratello: e peggio di Liam non c'è nessuno!

 

Riposai il cellulare in tasca, e improvvisamente mi sentì tirare da dietro.

Era Bieber, avrei riconosciuto la sua voce snervante, tra mille.

 

-Dirai qualcosa a tuo fratello?-

 

Sapevo che non era una persona con una vita normale, e adesso questa sua domanda ne era la conferma.

Lui mi lasciò il braccio che poco prima aveva stretto per attirare la mia attenzione.

 

-Dovrei?- 

 

Feci una smorfia, e lui imbarazzato si grattò la nuca.

 

-bè...- Fece per parlare ma lo bloccai dicendo:

 

-sa già tutto...-

 

Lui rise nervoso. 

La sua risata era molto melodiosa da sentire, ma i complimenti tra di noi non erano leciti, quindi feci spallucce e cercai di tornare a camminare, ma lui tornò ad afferrarmi il braccio facendomi tornare indietro:

 

-Lasciami... - dissi mentre cercavo di liberarmi dalla sua presa.

 

-Aspetta... sono Justin, Justin Bieber!- mi sorrise porgendomi la mano.

 

Ricambiai il sorriso e gli stinsi la mano a mia volta... sembrava un bravo ragazzo, se non si chiamasse Bieber.

Justin, forse era un nome che non gli si addiceva, visto che la sua vita era uguale alla mia, non era nulla di giusto.

 

Ne ero certa, faceva parte dei Devils, la banda che viveva a Calabasas, la gang che mio fratello voleva morta, l'assassino di mio padre.

 

Anche se non era sicuramente stato lui il suo assassino, era un mio nemico, e dovevo odiarlo, per forza, era comunque una delle persone che mi avevano portato via mio padre, e avrebbero pagato le conseguenze: me se sarei occupata personalmente.

 

-Dovresti dirmi il tuo nome adesso..- mi fece notare Justin.

 

-Penso che tu già lo sappia.- risposi io, ritirando la mia mano dalla sua.

 

-Come vuoi piccola.- sospirò dopo aver sistemato lo zaino in una spalla.

 

Continuava a chiamarmi piccola, sapendo che mi desse fastidio e questo mi faceva innervosire.

Era così irritante!

-Non chiamarmi piccola!-

 

-Come dovrei chiamarti se non mi vuoi dire il tuo nome ?!- disse ovvio facendo spallucce.

 

-Mi chiamo...-

 

Ci pensai su. Lo so era normale che io avessi dovuto dire Kathelyn, ma il mio cervello mi suggerì di mentire.

So che sapeva già che fossi una dei Motors ma coprirmi ulteriormente non mi avrebbe sicuramente danneggiato.

 

-Lola...Lola Payne- Vidi lui sorridere, e subito dopo si sistemò il ciuffo biondo.

Lo stavo fissando, e lui faceva lo stesso.

avevamo posato lo sguardo l'uno su l'altra e la cosa era molto imbarazzante: mi persi in quegli occhi d'oro e penso lui fece lo stesso nei miei smeraldo.

Per un attimo, mi sentì debole, come se non ci fosse altra cosa che mi sarebbe potuta piacere altre quello sguardo che ti toglieva il respiro.

 

-KATHELYN?!??-  la voce di Susan improvvisamente mi stonò l'orecchio.

 

Io e Justin ci girammo a guardarla: stava correndo verso di noi.

Maledicendo il suo arrivo, sperai con tutto il cuore che la campanella della seconda ora suonasse per portarmi in classe lontano dalle mie fottute bugie.

che fine avrebbe fatto LOLA??

 

 

Zayn's Pov

 

Appena la campanella della seconda ora suonò, mi alzai dal mio banco per andare fuori in giardino, naturalmente nessuno si accorse che un'attimo prima c'ero e l'attimo dopo non più, dato che ad ogni suono di campana i miei compagni iniziavano a fare un macello bestiale.

 

Uscì dalla classe assaporando il silenzio creato appena uscito da quella stanza troppo rumorosa, amavo il silenzio, mi dava una pace interiore assurda e mi era spesso utile per pensare.

 

Continuai a camminare nell'infinito corridoio scolastico, trovandomi poco dopo finalmente la porta d'uscita davanti, girai la maniglia ed uscì.

Naturalmente i miei 4 migliori amici erano già arrivati per la nostra "riunione fuori orario".

-Allora? Che succede ragazzi? Come mai questa riunione? -

Dissi dato che non mi era ancora stato spiegato niente

-Bieber..è in classe con Elyn, e indovina un po'? è seduto con lei-

mi spiegò Liam mentre stringeva le mani in due pugni facendo diventare le nocche bianche.

Non riuscivo a credere alle mie orecchie e credo che la mia bocca stesse toccando il suolo, ma mi ricomposi subito.

-Che facciamo?- 

Stavolta fu Harry a parlare.

-Sicuramente non ce ne staremo qui con le mani in mano-

sentì dire a Liam con una voce preoccupata mista di arrabbiatura.

-Allora che facciamo?-

disse Niall giocando con le chiavi della sua macchina.

-Niall..tu sai per caso dove si arriva alla casa Devils?-

Disse Liam con un non so che di strano nella voce

-Si certo..perché?-

Disse il biondo stringendo la chiavi.

-Andiamo-

disse Liam attirando l'attenzione di tutti.

-Dobbiamo andare a..-

Liam non lasciò finire la frase a Louis che aggiunse

-Si, andiamo a casa Devils, a Calabasas-





#AngoloAutrice
Hey bellissime! abbiamo aggiornato <3
speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e che lascerete qualche recensione
vi SCONGIURIAMO DI FARLO  :c
infondo che vi costa scriverci una piccola recensione? <3
ah ! vorremo sapere se qualcuno potrebbe farci il banner <3
per chi vorrebbe farlo basta che ci contatti <3

grazie mille a tutti <3

un bacione,il team DreamJarla10-94

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Capitolo 5
*** Chapter Four ***


Justin's Pov

Kathelyn..Lola..ma che...?

Allora, ricapitolando lei mi aveva detto che si chiamava Lola però  Susan l'aveva chiamata Kathelyn..

Okay, probabilmente o meglio, sicuramente, mi aveva mentito, ma perché nascondere il nome?

ormai io sapevo che lei era la sorella di Liam e lei sapeva il mio nome, quindi perché nascondermi il suo?

Certo che era davvero strana questa ragazza..

-Juss, amore! Vedo che hai conosciuto Kathelyn-

disse Susan mentre si avvicinava a me sculettando

-Già..Kathelyn- 

dissi guardandola mentre teneva lo sguardo basso per la sua gaff 

-Allora? Come ti sei trovato? Sai che mi sei mancato tanto?-

Disse mentre mi abbracciava da dietro 

-Bene, davvero alla grande-

dissi continuando a guardare Kathelyn, capì che Susan iniziava ad essere gelosa dato che aveva iniziato a stringermi più forte e la sentì sbuffare silenziosamente

-Tu amore?-

Dissi per eliminare il silenzio assordante che si era creato

-Ora che ti vedo sto alla grande!-

Disse mentre si posizionava davanti a me e mettendosi un mio braccio attorno alla vita

Questa era una delle cose che non sapevo se odiare o amare di lei, il fatto che se voleva qualcosa la otteneva, quindi se voleva il mio braccio attorno alla sua vita, vedendo che io non accennavo a metterglielo se lo metteva da sola.

Spostai lo sguardo su Elyn, che intanto assisteva alla nostra "scenetta romantica"

e vidi che aveva la faccia un po' disgustata.

Naturalmente, Susan se ne accorse e si girò di colpo buttando le sue labbra nelle mie,

all'inizio fui un po' confuso data la rapidità in cui di era svolto il tutto, ma poi ricambiai il gesto, ma al stavolta non chiusi gli occhi com'ero solito a fare, ma guardai la reazione che avrebbe fatto Kathelyn, infatti aveva la faccia leggermente troppo schifata, vedendola in quello stato sorrisi involontariamente, quasi come se quel fatto mi facesse piacere.

Liam's Pov


Ero davvero furioso, i Devils avevano mandato Bieber a Las Vegas, per farci qualche torto, ne ero più che certo.
Jaxon Peterson, e il suo dannato gruppo di assassini, erano le persone che odiavo maggiormente; erano gli assassini di mio padre, e questo non glielo avrei mai perdonato, lo uccisero una notte sparandogli cinque colpi al petto, furono più che meschini con lui. Dicevano che la mia famiglia avesse rubato qualcosa di prezioso appartenente ai Devils, e che mio padre dopo aver messo in atto il furto avesse ucciso Joseph Peterson, avendo pietà per i due figli: Julia e Jaxon.

Così i Devils il nostri rivali, ebbero la loro vendetta mettendo morte a mio padre, che non voleva ammettere la sua colpa. Sapevo che avessero puntato a Elyn; per quanto potessi odiare mia sorella per la sua fottuta priorità in tutto, era pur sempre sangue del mio sangue, ed essendo suo fratello maggiore avevo il compito di proteggerla. Decisi di andare a Calabasas per chiarire tutto con i devils in modo che lasciassero in pace mia sorella; così dopo aver fatto una riunione di gruppo con i ragazzi, prendemmo il furgone nero, e partimmo per il piccolo e lussuoso quartiere di Los Angeles. Josh era alla guida, e io, Harry, Niall, Louis e Zayn eravamo dietro per preparare tutto. Il suv era più che attrezzato, lo utilizzavamo in situazioni come queste: caricammo le revolver e ne prendemmo una ciascuno.
Io la infilai nella tasca posteriore e notai gli altri fare lo stesso dopo essersi assicurati che ci fossero abbastanza munizioni all'interno. Non avevo intenzione di sparatorie varie, anche perché in pieno giorno, non avremmo fatto altro che agevolare la polizia nel suo arrivo, e la nostra vita diventerebbe peggiore di quanto fosse già. Sapevo di vivere un'avventura alquanto pericolosa, e schifosa, ma non potevo negare di essere attratto e orgoglioso di fare tutto ciò da solo, a soli 20 anni. Questa vita mi aveva portato a conoscere fantastiche persone su cui avrei potuto contare, e fidarmi completamente.
In meno di quindici minuti, Josh arrivò e parcheggiò qualche metro distante dalle grande villa dei Devils. Il capo di quella gang era Peterson, ma Bieber era un ragazzo così vivace e spinto, da poter prendere il suo posto, se volesse davvero. Chiamai Harry con me, e insieme ci avvicinammo alla ringhiera di recinzione della villa: c'era del prato all'inglese, tutto attorno alla casa a due piani. Il tetto era spiovente ricoperto di tegole marroni scure, i muri erano gialli, ma dal suolo al primo metro e mezzo, delle pietre circondavano tutto il perimetro della casa. La porta principale era in legno, e le finestre che si vedevano dalla strada erano chiuse, ma le persiani marrori erano aperte, per poter fare entrare la luce. Dal tetto, fuoriusciva la ventola del camino, che come i muri della casa, era ricoperta in pietra. Nel giardino, sul prato a destra, c'era un gazebo in legno, e fu facile per me capirne la funzione.
Sicuramente quel piccolo immobile conteneva munizioni e roba varia per qualsiasi scontro; parcheggiata dentro c'era una Ferrari bianca, e una Ducati nera. non si accontentano di poco i ragazzi, pensai notando tutto il lusso dentro quella abitazione. Ero completamente intento a guardare la villa, che non mi accorsi delle due figure che avanzavano verso il cancello: erano due bionde, una era sicuramente la sorella di Peterson, e l'altra una delle tante ragazze che i Devils si facevano giornalmente.
-Si, l'ho pensato anch'io... è troppo prevedibile-
disse una.
-Ehii ricorda che si chiama Bieber-
disse l'altra per poi scoppiare a ridere, contagiando anche l'amica. Erano due belle ragazze, con un bel fisico; erano entrambe seminude. Una indossava un vestitino, corto sotto il sedere nero a decoltè con dei tacchi 12 dorati, invece l'altra aveva una coda alta, una minigonna in jeans e un top rosso,sopra l'ombellico e delle francesine nere molto alte.
Nonostante fosse Aprile e l'aria non fosse molto calda, le due erano molto scollate e sembravano non sentire nemmeno un po', il freddo nell'aria. Una delle due amiche, notò me e Harry e si zittì immediatamente, facendo segno all'altra che dopo averci notato fece silenzio fissandoci.
-Qualche problema?-
Chiese la ragazza con il vestito.
-Cerchiamo i Peterson.-
Disse Harry notando il mio disagio nel parlare con quelle due bombe sexy. Di solito ero molto sciolto ed estroverso, ma questa volta mi bloccai letteralmente. Opera dei devils o no... io nn ero a mio agio con quell'aria.
-Prego... Sono Julia, julia Peterson!-
Disse l'altra ragazza, con i capelli legati. Feci segno ai ragazzi di venire, e finalmente fummo tutti e sei di fronte al cancello, tutti e sei con sguardi seri, tutti e sei decisi, tutti e sei determinati in tutto ciò che avevamo creato e per cui avevamo combattuto fino ad allora. Julia, s'intimorì vedendoci, capii che ci riconobbe.
Il suo sguardo si fece cupo e preoccupato, l'opposto di quando l'avevo vista prima.
-Siamo I Motors. E penso che tu e tuo fratello ci dobbiate delle spiegazioni.-
Presi coraggio e parlai. Alla fine ero il leader; non potevo deludere il gruppo. Niall sorrise,e notai la bionda a canto alla Peterson fargli l'occhiolino; fantastico, se si accoppiavano eravamo finiti! Non bastò un movimento della ragazza, che dalle veranda posteriore, attraverso il prato, arrivò Jaxon. Il mio sguardo diventò odioso mentre, il suo era molto irritante e altrettanto divertito dalla situazione.
Noi restammo fuori dal cancello e lui si fermo dall'altro lato, le due sotto ordine del ragazzo entrarono in casa; non ero nemmeno un po' agitato, ero abituato alla situazione ormai da tanto, per me era tutto indifferente.
-Bene bene... a cosa devo l'onore della vostra visita?-
Disse ironico Jaxon, mettendo entrambe le mani nelle tasche. Era grande quanto me, ma il suo fisico, era un tantino più muscoloso del mio, tanto da farlo sembrare più grande del dovuto. Indossava dei jeans con una maglia rossa e delle sneakers dell'adidas, niente di molto complicato. Il suo corpo non mi spaventava minimamente: conoscevo questo tipo di ragazzi: erano tutto fumo e niente arrosto; tanta apparenza ma niente sostanza.
-Non fare il povero illuso Peterson, sai dove voglio arrivare...-
dissi io serio.
-Parli di Justin?!-
fece una smorfia. Louis annuì e Harry parlò:
-Te la senti eh?? La scuola di Las Vegas era più invitante rispetto a quella di Los Angeles, o magari le persone lo erano?!?-
-quanti anni hai?! diciannove?!?!?-
chiese Peterson riferito ad Harry.
Lui annuì, serio quanto l'altro.
-Non dovresti chiedermi niente allora, non ti è tutto chiaro?!-
Il tono di jaxon si fece più duro, lasciando quello ironico.
-Ha la tua stessa età non può andare a scuola!? certo che non pensavo foste così chiusi.-
Continuò snobbando il fatto che fossimo tutti insieme, e avremmo potuto attaccare facilmente.
-Ehiii Noi siamo qui per assicurarci che nessuno ci faccia del male, come è successo l'ultima volta!-
Urlò Zayn difendendo Harry.
-Qualcuno di voi si è mai chiesto per cui io vi abbai fatto del male?!?!-
Chiese Peterson avvicinandosi pericolosamente a noi, che stando ancora fuori dal cancello, restammo immobili aspettando una sua mossa.
-E voi uccidete una persona per un oggetto?! Questa vostra vendetta è stata la cosa più stupida che aveste mai potuto fare, avete ucciso mio padre per un oggetto.-
Questa volta urlai io. ero molto irritato da questa situazione. Notavo Niall che tranquillamente giocava con il suo braccialetto mentre io stringevo le mani in due pugni, e la rabbia prese la meglio. Notavo Jaxon ridere nervoso, scambiai qualche occhiaiata con Zayn, Harry e Josh come per capire il motivo delle sue Risate. Poi improvvisamente iniziò a parlare.
-Credevo sapessi tutto, ma evidentemente tuo padre ha deciso di tenere tutto per se... Mia madre era in gravidanza poco tempo prima la partenza di mio padre per il New Jersey, e partorì a fine Agosto, quando mio padre tornò il nuovo figlio era un tesoro per tutti, era un nuovo membro per il gruppo. Ma il figlio, era femmina, ed era una cosa nuova per tutti allenare un corpo femminile alla vita che conduciamo. Tuo padre scherzò sulla nascita di mia sorella, titubando del fatto che mio padre non sarebbe stato mai abbastanza per lei. Così una notte la rubò uccidendo mio padre che tentava di proteggerla. La cosa che tuo padre ha rubato, non è mai stato un oggetto, Pensi davvero che avremmo ucciso una persona, per qualcosa di prezioso?! Forse sarebbe stato un buon modo per togliersi dalle scatole il capo dei Payne, visto che nell'ultimo periodo era davvero irritante, ma non l'avremmo mai fatto per un oggetto. Credi davvero che Kathelyn sia tua sorella?!?! Hai mai visto una foto in cui siete insieme all'età di due, tre anni?!?? Elyn Peterson, non è mai stata tua sorella, e non lo sarà mai...-
Le parole di Jaxon mi lasciarono spiazzato del tutto, i miei pugni si rilassarono, e io sgranai gli occhi incapace di realizzare la situazione. Non era possibile, Kathelyn, era sempre stat la preferita di papà, era sempre stat la meglio per lui, insomma: trattava più come figlia lei che me.
-Allora se Elyn e tua sorella, e non vuoi farle del male, Perché Bieber è con lei?!-
Chiese Harry non capendo.
-Justin vuole soltanto vivere una vita normale, andando a scuola. Il fatto che voi tra abbiate la stessa età è una coincidenza.-
Confessò Peterson.
-Non dirle niente...-
Quelle tre parole uscirono dalla mia bocca sorprendendo il ragazzo dall'altro lato.
-Penso sia furba abbastanza per capirlo da se...-
Mi rispose lui.
-Facciamo un patto, la smetterò con i soliti tentati omicidi, e tu non le dirai nulla.-
Disse Niall, che sembrava distratto, ma che in realtà aveva sentito tutto. Lui annuì sorridendo compiaciuto.
-Chi mi dirà che tu non lo farai?!-
mi chiese vedendo le mie intenzioni di lasciare il quartiere.
-dacci un'occasione!-
disse Josh
-Festa, stasera qui... tentate omicidi, e io le dico tutto!-
disse lui sorridendo sghembo. Io annuii insieme ai ragazzi e salutandolo con un solo gesto di ano, ce ne andammo. I ragazzi chiacchieravano tranquilli nel suv, ma le loro parole erano vane nelle mie orecchie; ero totalmente confuso: la dichiarazione di Jaxon, mi aveva lasciato spiazzato. Non avrei mai pensato che mio padre potesse mentirmi così; alla sua morte avevo già sei anni, anche se ero piccolo, però credo che avrei potuto accettare e crescere la situazione nel miglior modo possibile.
-Ehi amico oggi si fa festa-
disse entusiasta Josh dandomi il pugno.
-Già... si fa festa...-
risposi io di ricambio nella confusione totale. Jaxon aveva ragione, Elyn era dannatamente furba, glielo avrei potuto nascondere ma prima o poi lo avrebbe scoperto. In quel momento lamia paura più grande non fu più la morte, ma bensì la verità!





#AngoloAutrice

Hey bellissime :) eccoci qui!
abbiamo aggiornato la storia, speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e
vi preghiamo nuovamente di lasciare qualche recensione.

un bacione, il team DreamJarla10-94

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Capitolo 6
*** Chapter Five ***


ELYN 'S POV
 
Il rumore che producevano le dita di Lily mentre picchiettavano la superficie dello specchio, riflettente la mia forma racchiusa in un vestito rosa barbie; mi dava su i nervi.
Inziavo a pentirmi di averle chiesto aiuto.
 
-Ancora non capisco perché vuoi comprare un vestito nuovo. Ne hai abiti belli, non vedo il bisogno di questo shopping improvviso alle 2 del pomeriggio Elyn.-
 
Lily continuava a ripetermi le stesse due frasi da circa un'ora e mezza, e questo non faceva altro che aumentare la mia dose di indecisione mista al voler ammutolire mia cugina che faceva di tutto in quel negozio fuorchè aiutarmi.
 
-Senti Lily questa non è la solita festa del sabato sera a cui partecipo per gli affari della gang, ci sarà mezza scuola a differenza dei signori di mezza età dei party di Las Vegas... insomma vado a Los Angeles, posso comprare un vestito?!?-
 
Le dissi, tirando verso il basso il vestitino mentre fissavo il mio riflesso allo specchio, e notavo il suo sguardo annuire con un sorriso sincero.
Lily era mia cugina, da parte materna, e conosceva la nostra storia da capo a fine, e nonostante lei vivesse a San Francisco, facemmo la promessa di non abbandonarci mai, e di aiutarci in qualsiasi modo , per qualsiasi evenienza.
Sua madre, era sorella di Lucy (mia mamma) e aveva da sempre appoggiato il nostro rapporto molto simile a quello tra sorelle, e non negava mai a sua figlia un viaggetto a Las Vegas per venirmi a trovare.
 
Lily aveva la mia stessa età: era un po' come me, insicura delle volte, estremamente debole, ma dura per non dimostrarlo; eravamo così simili che era inevitabile amarla come una sorella.
 
I suoi occhi azzurri continuavano a guardarmi mentre sospirava indecisa sul da farsi, io la notavo dallo specchio, e lei stando dietro di me cercava con lo sguardo il mio per capirmi dentro.
Era una cosa che le riusciva bene, mi guardava negli occhi, ci si perdeva all'interno e mi capiva in tutti i modi in cui una persona può farlo.
 
-è per lui vero?- domandò improvvisamente.
 
Sgranai gli occhi, per la sorpresa alla sua domanda, e facendo spallucce annuì.
Non avrei mai voluto far capire a nessuno la mia attrazione verso Bieber, ma nascondere una cosa a mia cugina, era praticamente impossibile.
 
-Guarda che presentandoti come una diva a Calabasas, non farà altro che fargli capire tutto... non pensi?- disse lei sorridendo ovvia.
 
Amavo il suo sorriso: metteva sicurezza e trasmetteva tranquillità, quella di cui avrei avuto bisogno.
 
-Non mi ha invitato lui, Liam mi ha detto che Jaxon ha organizzato una festa a casa loro e che ci vogliono lì per una specie di tregua momentanea...-
 
Lei annuì con una smorfia, che conoscevo alla perfezione; in quel corridoio pieno di camerini eravamo le uniche due presenti, e il silenzio metteva eco a tutte le nostre parole, che sembravano avere un importanza maggiore.
Lily afferrò dalle gruccette presenti nel magazzino una maglia sull'azzurro da legare al collo, leggermente a palloncino, scollata dietro e tremendamente bella.
Pensai a quanta fortuna avesse  avuto nel prenderla perchè pensai di aver trovato il necessario per quella sera.
 
-é la mia misura. Con le decoltè nere, e i leggins di pelle come va??-
Le chiesi mentre sistemavo la maglia sui fianchi, e lei mi guardava attraverso lo specchio come prima.
 
-Si è okay, non sei troppo effervescente ma sei sportiva e figa...-
disse lei sull'ironico.
 
-Effervescente?- alzai un sopracciglio.
 
-Si con quel vestito parevi Susan al suo decimo compleanno.... ti ricordi?-
 
Scoppiai a ridere ripensando a Susan, e il suo vestito per la sua festa dei suoi dieci anni.
Ci aveva invitate entrambe, a me e a Lily, e noi ci eravamo presentate con uncpaio di jeans e una canottiera, non sapendo  che la festa era sul tema delle bratz, anche se Susan sembrava di tutto quella sera salvo che una bratz; era un misto tra Winx e barbie, con qualche coroncina che la legava alla principessa della serata, e il suo vestito aveva una scollatura vertiginosa, fancendola sembrare anche una delle ragazze ferme in periferia che fanno l'autostop.
 
Pagai tutto e insieme alla pazza della mia amica/sorella/fighissima/sexy/stronza/fantastica cugina, tornai a casa per sistemare tutto.
 
Lily tornò a casa, e la ringraziai di tutto nel solito modo che le piaceva sempre: andavamo allo starbucks e prendevamo un frullato insieme parlando di Zayn, il suo aspirante ragazzo.
 
 
JUSTIN'S POV
 
Jaxon aveva invitato i Motors da noi per la nostra solita festa del sabato sera, solo che questa sarebbe stata di Mercoledì.
Annuì con sguardo vago, alla sua idea totalmete stupida e insensata.
 
Si fecero le sei di pomeriggio, e Kayla continuava a girarmi intorno, aspettando la sua solita ricompensa per avermi coperto l'altra sera.
 
Tra me e lei c'erano degli accordi: io uscivo al notte per la mia solita dose di droga, e lei mi copriva per poi meritarsi una notte di passione solo io e lei. Era uno stress per me questa vita da coglione che conducevo ma era l'unica che mi portava ad un guadagno serio: tra lo spaccio e gli affari ero ricco, e potevo nutrirmi ogni giorno senza deperirmi come successe dieci anni fa.
 
Jaxon non sapeva dei miei accordi con i Reilers a Santa Monica, e non lo avrebbe mai saputo se continuavo a fare sesso con la bionda alcolizzata peggio del vicino la domenica mattina.
La mia era specie di "prostituzione" ma a buon fine: 
ero ancora piccolo quando mio padre uscì di casa per poi non tornare più, si era fatto una nuova famiglia e mia madre soffrì per questo, cadendo in depressione per un periodo al quanto lungo, e toccava a me prendersi cura di lei , di me e della casa che era l'unica cosa rimasta.
I Tigers, una gang di San Jose, imparentata lontanamente con mio padre, conosceva i miei problemi economici e mi ricattò dicendomi che se non avrei dato  loro la casa e i soldi di mio padre lasciati mesi prima di partire, nella buca dell'acqua ancora vuota per il restauro (di cui io non ero a conoscenza) avrebbero fatto del male a mia madre.
Io rispettai i piani, ma loro rapirono lo stesso mia madre, fantasticando sul fatto che i soldi fossero solo una breve dose di tutta la somma.
Da allora, vogliono altri soldi, che naturalmente non posso rubare dal fondo comune della mia gang e quindi iniziai a fare affari con i Reilers, a santa monica: loro mi vendevano la droga e io vendendola ottenevo i soldi da dare ai Tigers, in speranza della liberazione di mia madre.
Iniziai questa vita a quattordici anni, e anche se non resi fiero i miei genitori di questo ho un tetto sotto cui vivere.
Non avrei mai voluto che qualcuno sapesse della mia storia, ma Kayla seguendomi un giorno, notò i vari sacchetti di polvere bianca nelle tasche dei miei jeans vecchio modello, e capendo la sostanza mi chiese se poteva fare qualche tiro anche lei con me, ma io non drogandomi e spacciando solamente, non potei far altro che raccontarle tutto.
 
Aspetto ancora da cinque anni il momento adatto per prender William Jackson e puntargli una pallottola in testa facendo finita tutta questa storia, ma mia madre potrebbe essere ancora viva e uccidendo il capo dei Tigers non farei altro che complicare la situazione.
 
Elyn's Pov
 
Arrivammo alla casa dei Devils,sotto l'ordine di mio fratello avevo lasciato a casa la pistola con le rispettive munizioni, ero rimasta pietrificata davanti alla richiesta/ordine di mio fratello, dato che era sempre stato il primo a dirmi di portarmi sempre dietro la mia adorata revolver per i casi d'emergenza.
Harry suonò due volte il campanello di casa Devils.
Sentì dei passi avvicinarsi alla porta d'ingresso per poi aprirla, era Justin.
-Oh..ciao...Elyn-
disse guardandomi.
-Ciao Bieber-
disse Harry con dell'astio in voce  
-Ciao Styles.-
disse con lo stesso tono di voce usato prima da Harry
-Va bene basta, possiamo entrare?-
disse Zayn interrompendoli subito prima che finisse tutto come l'ultima volta.
-Si certo, accomodatevi.-
Disse Justin aprendo la porta della sua enorme villa.
Entrammo in quella che sarebbe stata la casa dei nostri nemici, della nostra gang rivale.
Sembrava davvero infinita, era di un lusso tremendo, lampadari, mobili, specchi ovunque erano di un pregio elevatissimo, e anche se non ero un'esperta potevo ben capire quanti soldi valesse ogni mobile di quella casa.
Sicuramente i Devils non si erano risparmiati niente.
Justin ci condusse davanti alla porta di una stanza e quando l'aprì, scoprì che il meglio doveva ancora arrivare.
Era una stanza enorme piena di luci, grande come una discoteca.
Al centro della stanza un'enorme palla da disco, rifletteva i colori in tutto quello che la circondava, mentre la musica del Dj risuonava nella stanza a volume elevatissimo.
Sorrisi a quella visione, era la prima volta che vedevo una discoteca, la mia vita era troppo pericolosa, e andare in locali notturni non l'avrebbe facilitata e, non ne avevo mai avuto il tempo, dato che i nostri colpi avvenivano sempre durante la notte.
 

Justin's Pov
 
Sentì suonare due volte il campanello ed andai ad aprire dato che sicuramente ero stato l'unico a sentirlo in tutto quel macello.
Aprì la porta e mi ritrovai davanti Elyn...santo cielo quant'era bella.
La maglietta azzurra sotto al giubbotto di pelle lasciava poco all'immaginazione, il giubbotto di pelle la rendeva più aggressiva e sensuale e la stessa cosa valeva per i pantaloni di pelle nera che indossava, talmente aderenti da farmi notare le sue linee perfette.
La guardai negli occhi ancora incantato da quella visione quando, lo sguardo un po' confuso che ricevetti da parte sua mi riportò alla realtà.
-Oh...ciao..Elyn-
le dissi continuando a guardarla.
-Ciao Bieber-
sentì la voce fastidiosa di Styles entrarmi nelle orecchie e mi costrinse a guardarlo.
-Ciao Styles-
risposi col suo stesso tono di voce, ci guardammo un po'  e si era creata abbastanza tensione tra noi
-Va bene basta, possiamo entrare?-
La voce di Zayn mi distolse nuovamente dai miei pensieri e da Harry.
-Si certo, accomodatevi-
dissi facendoli entrare in casa.
Li vidi tutti abbastanza sorpresi dalla grandezza della casa, ma quella più presa dai mobili e da tutto era Elyn, la guardai e sorrisi sotto i baffi.
Li portai nella nostra stanza/discoteca facendoli entrare, vidi Elyn sorridere sorpresa e felice, non capì il perché dato che era una semplice discoteca.
-Che hai?-
dissi guardandola e sorridendo.
-Ehm...no niente, è solo che è la prima volta che vedo una discoteca-
disse un po' imbarazzata, era così carina...
NO Juss! Ricorda sempre il tuo punto 1. niente amore.
-Wow..davvero è la prima volta?- 
le chiesi leggermente stupito, e lei annuì leggermente col capo.
-Che aspettate? Entrate pure!-
dissi invitando la mia gang rivale a entrare in sala.
Annuirono per poi entrare in sala.
Vidi Jaxon avvicinarsi a noi.
-Finalmente i nostri ospiti d'onore sono arrivati-
disse sorridendo falsamente e guardando Liam negli occhi.
Rivolsi il mio sguardo a Liam e lo vidi stringere i pugni, qui c'era qualcosa che non andava, e questo andava per niente bene.
Mi avvicinai lentamente a Jaxon.
-Ragazzi scusatemi, torniamo subito-
dissi prendendo Jaxon e portandolo abbastanza lontano dai Motors.
-Ma che ti prende?! Che succede qui?!-
Dissi appena fummo abbastanza lontani.
-Niente, perché?-
Odiavo quando faceva il finto tonto, sapevo benissimo che mi stava nascondendo qualcosa.
-Perché me lo nascondi?-
Dissi e vidi Jaxon raggelarsi di colpo.
-Nasconderti cosa?-
Disse nervoso torturandosi le mani.
-Ah ah! allora visto che mi nascondi qualcosa?!-
Dissi incrociando le braccia per la mia vittoria
-No Justin ti giuro che non ti sto nascondendo niente! Perché dovrei nasconderti qualcosa?-
disse guardandomi serio negli occhi, e capì che forse era vero che mi stava nascondendo niente.
-Okay, scusami, ora torno dai Motors, a dopo-
dissi per poi tornare a cercare Elyn e i suoi amici.
 

Harry's Pov
 
Era da un buon quarto d'ora che Bieber  era sparito insieme a Jaxon, e questo non mi piaceva.
Magari tutta questa festa era una trappola, una trappola segreta organizzata nei minimi dettagli dai Devils, e magari la stessa storia raccontata da Jaxon la mattina stessa forse faceva parte del loro piano per una trappola.
Insomma, eravamo nella casa dei Devils, nella casa del nemico, non potevamo pensare  che tutto questo fosse normale, perché non lo era.
Da quando mai le gang rivali invitano i nemici ad una festa nella propria casa?
Tutto questo mi puzza di marcio.
Ci deve essere qualcosa sotto ne sono certo.
 
Sta nel fatto che ora che Bieber se n'era andato con il suo amichetto io avevo campo libero con Elyn.
Dovevo ammettere che aveva un'aspetto mozzafiato.
Era talmente bella da togliermi il respiro, era così vicina a me, eppure così lontana da sembrare irraggiungibile.
Ero sempre stato bravo ad avere le ragazze ai miei piedi, ma con Elyn era tutto diverso.
Era da anni che provavo di tutto per farmi notare eppure lei niente, neanche uno sguardo d'amore o un messaggio al cellulare.
Niente di niente.
Forse era questo che mi attraeva di lei, era diversa. 
Non seguiva la massa, ma preferiva rimanere lei.
Quella magari sarebbe stata la sera perfetta per conquistarla, magari invitandola a ballare prima che lo facesse Bieber.
-Elyn, ti andrebbe di ba...-
lasciai la frase a metà quando vidi che stava guardando un punto fisso,
girai il mio sguardo fino a quando non scorsi la figura che Elyn era intenta a guardare, Bieber.
Strinsi le mani a pugno, lei era mia, nessuno me l'avrebbe portata via e soprattutto non un ragazzino viziato e lussuoso.
Elyn era sempre stata mia nonostante lei non lo sapesse.
Ogni volta che si invadiva di un ragazzo che non aveva una bella reputazione glielo facevo notare silenziosamente mandandole messaggi d'avviso in anonimo, con i quali le inviavo: foto, video e registrazioni  che potessero compromettere la cotta che lei iniziava ad avere per quei tipi.
Ed ogni volta funzionava e lei smetteva immediatamente di credere in loro.
L'avevo sempre protetta silenziosamente da tutto e tutti, lei non lo sapeva ancora, ma una sera i Devils tentarono di ucciderla, di farla fuori ma fui io a salvarla.
 
La salvai appena in tempo da quei colpi di pistola deviandoli con i proiettili della mia.
 
Elyn's Pov
 
Guardai il modo in cui Juss stava venendo verso di noi, era..come dire? un po' frettoloso, stava proprio per raggiungerci quando una troia piena di trucco, con una minigonna che le arrivava a metà sedere e una maglietta da lasciare niente all'immaginazione si avvicinò a lui. Strinsi i pugni senza saperne il perché mentre lei lo bloccava e lui iniziava a guardarla con uno sguardo sorpreso.
Che idioti gli uomini, basta una troia tutta tette e culo e niente cervello, piena di trucco e che se ne fa uno al giorno per farli andare fuori di testa..
Vidi che la ragazza gli alzò un po' la maglietta lasciando intravedere i suoi addominali e iniziandoglieli a toccare, nel frattempo lui le guardava le tette, che schifo.
La ragazza gli chiese qualcosa che con tutto in questo casino non riuscì a capire, ma dato che subito dopo si misero a ballare potetti immaginare che gli chiese di ballare.
Sentivo una rabbia strana ribollirmi dentro mentre li guardavo ballare in un modo talmente sporco da farmi venire il vomito.
Notai che Harry era rimasto con la bocca semi aperta, come se avesse lasciato una frase a metà.
-Che c'è Harry?-
Gli chiesi risvegliandolo dal suo mondo.
-Ehm..volevo chiederti se volevi ballare..ti va?-
Chiese abbassando lo sguardo, wow, Styles che abbassa la cresta e mi chiede di ballare,
interessante! Guardai di nuovo Bieber mentre ballava con la troietta prima di rispondere ad Harry.
-Okay, andiamo!-
dissi mentre lo trascinavo vicino alla coppia Bieber-troia , sotto o sguardo sorpreso di Harry.
Quando arrivammo vicino a loro iniziammo a ballare, non ero abituata a ballare, era il primo ballo di coppia della mia vita.
-Hey..so che è il tuo primo ballo in coppia..quindi seguimi se ti va-
disse Styles mostrando un sorriso a 32 denti.
Annui con il capo e lui iniziò ad abbracciarmi i fianchi e mi disse di mettergli le braccia al collo.
Annuì e gliele misi, iniziammo a ballare lentamente, non sapevo perché ma  Harry sorrideva come se per lui fossi speciale, come se fossi unica, come se...non riuscivo a spiegarmelo.
Distolsi lo sguardo da quello di Harry e lanciai un'occhiatina a Bieber senza farmi notare, e vidi che continuava a guardarci intensamente con un po' di rabbia mista a frustrazione negli occhi...
Continuai a ballare con Harry per ben 5 lenti.
-Harry puoi aspettarmi un attimo? Vado a prendermi un drink-
gli dissi levando le braccia dal suo collo.
-Okay..-
annuì poco convinto ed io mi incamminai verso il banco dei drink






#AngoloAutrice

Hey bellezze
^^ finalmente abbiamo aggiornato :)
scusateci per il ritardo ma le idee tardavano ad arrivare haha
speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e vi preghiamo di lasciare almeno due recensioni.
Due per farci andare avanti, fin quando le due recensioni non arriveranno noi non continueremo :)
Scusateci per questo ma vorremo sapere il vostro parere e senza recensioni non sappiamo se la storia vi piace o meno..quindi abbiamo deciso di fare in questo modo :)
Un grandissimo grazie a chi segue, legge e recensisce la storia <3

un bacione, il team DreamJarla10-94

P.S questo è l'abbigliamento di Elyn alla festa: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=92147841&.locale=it

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Capitolo 7
*** Chapter Six ***


Elyn's Pov

 

Stanca dell'ennesimo lento con Harry e abbastanza assetata decisi di andare al tavolo dei drink.

Cercavo di farmi strada fra la gente che invadeva l'intera sala da ballo, dovevo ammettere che il party non era male, e che i Devils se la cavavano abbastanza con i party.

Continuavo a camminare assorta trai miei pensieri cercando il tavolo dei drink senza riuscire a trovarlo.

Continuai per minuti e, proprio quando stavo per arrendermi non riuscendo a trovarlo, lo trovai. Ed il magico sorriso trionfante di una ragazza assetata quando trova il tavolo dei drink, apparse nel mio volto.

Mentre cercavo di scegliere fra l'infinità di drink presenti nel tavolo, sentì dei singhiozzi provenire da un'angolo della sala vicino al tavolo.

Curiosa cercai di capire da dove venissero quei singhiozzi, mi alzai sulle punte cercando la persona che probabilmente era in lacrime, la trovai.

Una bellissima ragazza dai lunghi capelli rossi si nascondeva dietro al corpo di un ragazzo intimidita dalla sua stazza.

Al primo sguardo non capì esattamente cosa stava succedendo, fin quando non vidi i polsi della rossa tenuti stretti da una mano del ragazzo.

A quel punto decisi di andare ad aiutarla.

 

Nel mondo in cui vivevo ero una delle poche ragazze che sapevano difendersi per la "professione" che fanno. Le altre ragazze invece, erano più deboli, più fragili, anche io lo sarei se la mia vita non fosse così pericolosa.

Mi avvicinai lentamente al ragazzo, che essendo voltato non poteva vedermi, il rumore assordante della musica a palla, probabilmente non gli faceva nemmeno sentire i miei passi mentre mi avvicinavo.

Quando la rossa mi notò i suoi grandi occhi castani invasi dalle lacrime, mi fecero cenno di allontanarmi, ma io con un cenno della mano le feci capire di starsi calma. Annuì senza farsi vedere dal ragazzo che ora mi ritrovavo davanti.

 

Sospirai profondamente prima di tirargli un pugno dietro la schiena.

Il dolore che il mio pugno (direi anche abbastanza forte per essere un pugno di ragazza) gli provocò il dolore necessario per lasciar andare i polsi della ragazza a cui dissi istantaneamente

<<  VAI! A lui ci penso io tranquilla, non ti toccherà più un capello  >>

La ragazza annuì poco convinta, e mi sorrise.

Prima di andarsene sussurrò un "grazie"

 

Appena fui certa che la ragazza fosse abbastanza lontana, mi girai nuovamente verso il ragazzo.

Era scomparso.

Mi guardai intorno confusa, mi ero girata per più o meno 3 secondi..non poteva già essere scomparso.

Ma le mie domande mentali furono interrotte quando un dolore atroce alla guancia si fece sentire, solcata da un pugno.

Non mi potetti più muovere. Il ragazzo che prima era scomparso ora teneva i miei polsi stretti nella sua mano.

 

<<  Non dovevi farlo  >> sussurrò avvicinandosi al mio orecchio.

<<  Ah no? Beh stavi picchiando una ragazza. Io odio i maschilisti che osano picchiare le ragazze.  >> dissi con una voce tagliente

Il ragazzo scoppiò a ridermi in faccia. Cosa che mi fece innervosire ulteriormente.

<<  CHE CAZZO RIDI TU?! >> gli urlai.

Lui smise di ridere.

<<  Tesoro, anche tu sei una ragazza, non puoi fare molto. Sei sola, sei piccola. Contro di me non hai speranze  >> disse, ed un brivido mi percorse la schiena quando ricordai di aver lasciato la pistola a casa, non potevo difendermi.

 

Mi guardai intorno velocemente nella speranza di scorgere mio fratello e i suoi amici.

Niente.

Stavolta ero nei guai, e non me la sarei cavata tanto facilmente.

Sentì il ragazzo fare una risatina.

 

<<  Hai capito di essere nei guai? Oh povera la mia principessa, si è accorta che non doveva alzarmi le mani. Poverina, che pena  >>

Disse sorridendo, il solito sorrisetto malvagio che mi fa saltare i nervi, e che SOLO io posso fare.

<<  Beh, principessa, è stato bello conoscerti >>

Disse, per poi alzare la mano che gli era rimasta libera per darmi un'altro pugno.

 

Chiusi gli occhi per non vedere la scena.

Aspettai un pugno che non arrivò, mi maledissi mentalmente per poi aprire gli occhi. Li spalancai quando trovai i miei polsi liberi, ed il ragazzo di prima a terra con un naso e un labbro sanguinante.

 

Ero stata salvata, ma da chi? 

Continuai a farmi l'elenco mentale di chi avrebbe potuto farlo, ma i nomi che mi venivano in mente erano solo 6.

Mio fratello Liam, poco probabile.

Harry, naaah.

Zayn? Non credo proprio.

Louis? Neanche.

Niall? Non credo.

Josh? Scoppiai a ridere al solo pensiero, no, non può essere lui.

 

 

<<  A quanto pare ti ho salvata, non mi merito almeno un grazie?  >> una voce mi distolse dai miei pensieri.

Alzai lo sguardo per incrociarlo con quello di Bieber.

No, non potevo crederci. 

Era TROPPO impossibile..ceh

da quando mai uno salva il suo nemico dalla morte probabile? No, okay, mi sta pigliando per il culo..è troppo ovvio.

Lui, Justin Drew Bieber, il ragazzo che da anni cerca la mia morte, ora mi salva? NAAAAH MI PIGLIA PER IL CULO è CERTO.

 

 

Lo guardai male.

<<  Che c'è?!  >> mi disse

<<  Mi stai pigliando per il culo vero?  >> lo guardai ancora peggio

Il suo sguardo si fece confuso.

<<  Perché? >> 

<<  Dai diciamolo, è impossibile che mi hai salvata  >> dissi con voce ovvia

Divenne ancora più confuso.

<<  Ripeto la domanda..Perché? >>

<<  Bieber? Ti sei per caso dimenticato che siamo nemici? I nemici non si salvano. Anzi si cerca la loro morte. Hai mai sentito parlare di qualcuno che salva il suo nemico?No. Ecco perché è impossibile che mi hai salvato.  >>

Diventò triste per pochi secondi per poi riprendersi e dire

<<  Ma vedi che le conosco a memoria le leggi dei nemici. Soltanto che se ti avesse uccisa in casa mia, i tuoi amichetti avrebbero pensato che eravamo noi ad averti uccisa, cosa non vera.  >>

Sorrise trionfante dopo la sua spiegazione. 

 

 

Ci riflettei un'attimo ed infondo tutto aveva un senso.

<<  Okay Bieber, Grazie  >>




#AngoloAutrici
Hey bellezze! Finalmente anche se un po' in ritardo abbiamo aggiornato :)
M: Mi dispiace per il capitolo corto ma la mia amica è stata fuori e non mi ha potuto aiutare nella scrittura, spero che vi piaccia lo stesso :)

Bacioni, il team DreamJArla10-94

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Capitolo 8
*** Chapter Seven ***


Elyn's pov

Sospirai guardando giù. Perchè tutte a me?! Liam aveva appena deciso di giocare a nascondino con il capo banchiere di Santa Monica, e (naturalmente) mentre Zayn continuava a guardare da destra a sinistra perchè non entrasse nessuno, nella cassaforte; la guardia entrò dal corridoio centrale. Riuscii a prendere poco, ma raccolsi il necessario per dei Royrogers, e dei nuovi Ray-ban a specchio "grrr"! Era decisamente buffo, il modo con cui sdrammatizzavo il momento della mia "quasi" morte: ero appesa al cornicione del soffitto della banca, sperando vivamente che il ciccione in vesti neri da Guardia/Spia, non mi vedesse. Era praticamente sulla soglia del balcone, e il mio piede era ben pendente verso la sua faccia, con un'espressione alla tipo "prendimi a schiaffi". Tentata dal far scivolare i miei stivali in faccia all'uomo, sfilai la revolver, dalla tasca posteriore dei miei jeans: Quei sei dove cazzo erano?! Puntai all'auto parcheggiata sei piani sotto di me, e strinsi il grilletto decisa, perforando il tetto, grigio lucente di quella Lamborghini. Il mio piano ebbe i suoi risultati: come da manuale il pelato in lutto, corse alla veranda per controllare cosa fosse accaduto. Riposi la pistola nei jeans, ringraziando il momento in cui decisi di indossare quei pantaloni, abbastanza stretti da permettermi movimenti veloci e sicuri... credo. Scivolai sulla ringhiera del balcone per poi saltare all'interno di quella stanza interamente bianca, piena di cassetti bloccati con diversi codici: cassaforti, le mie trousse preferite! Raccolsi le ultime banconote, e mi affrettai a raggiungere l'uscita e salire sul suv.

Louis' Pov

Ma quanto ci stava quella lì? Era più di un'ora che era dentro e ancora non era uscita, nemmeno Harry era venuto per dare il segnale. Iniziavo a pensare che aver guidato per 3 ore fino a santa Monica fosse stata solo una perdita di tempo. Liam necessitava di soldi, e l'unica banca ancora piena era appunto questa; ero sul grande portone di ciliegio, mentre sniffavo un odore rilassante, simile ad un profumo costoso; sapeva di chanel. Questi odori erano tipici di questi posti: uomini ricchi, mogli ricche, figlii ricchi e viziati... profumi costosi, gente smorfiosa, leccapiedi irritanti; invidia alle stelle.
-Sebastian... se mandiamo il fondo monetario all'azienda biologica, non rimarrano fondi per le industrie!-
una voce alquanto melodica arrivò da quel portone. Mi affacciai per poi notare una figura femminile accostata al trepiedi reggente una cornetta antiquata, come ogni cosa lì dentro. Vestiva Richmond, io amavo La Richmond: abito nero sopra il ginocchio; stretto fino alla vita, e morbido dal sedere in giù. Tacchi, visibilmente vertiginosi e trucco leggero ma pur sempre efficace, sul suo viso grazioso. Capelli rossi, legati in una coda alta, prontamente stretta con un nastro, chiuso in un fiocco... era talmente aggraziata da sembrare una divinità... e la sua eleganza era tremendamente fuori dal generale.
-Si, ma signorina Aria, sei i prodotti biologici non arrivano, le industrie non potranno lavorare!-
L'uomo sulla cinquantina che l'affiancava le rispose, con gentilezza, marcando le sue parole, con un tono risoluto. Dalle spalle della Dea, apparve la faccia comica di Kathelyn, che cercava di uscire, senza farsi notare: cosa IMPOSSIBILE viste le sue condizioni praticamente fuori dalle norme. Mi persi incoscentemente nella voce della divinità che mi ritrovavo a pochi metri, da non notare le occhiate di Elyn che chiedevano aiuto.

Aria's Pov

Odiavo mio padre, il suo lavoro, e il fatto che ne fossi coinvolta. Perchè mi chiedevano opinioni, se poi nn facevano altro che criticarle?! -Senta signor Hughes, quello che vuole fare faccia, in base ai risultati della vendita ci renderemo conto dei valori da spendere, e poi se ne potrà discutere!-
Il volto storpio e completamente rugato di hughes, si curvò leggermente fissandomi negli occhi, era davvero inquietante, ma mantenni la presa, e non mollai un attimo, finche lui sospirò e si congedò, capendo che era impossibile ribattere:
-Aria, ne riparlerò con vostro padre, lei non mi sembra la persona adatta a questo tipo di affari: torni a giocare con le bambole.-
-Bè lei faccia attenzione a non sbagliare codice di apertura per la cassaforte, vista l'halzimer!-
sorrisi beffarda, lasciando quel trepiedi, ridicolo che mio padre insisteva a lasciare all'entrata. Avrei dicerto potuto, frequentare un liceo, e poi andare ad un college famoso, e aver potuto dire di aver passato i test per l'ammissione. Avrei potuto diventare una cheerleader, magari non tanto troia come il resto, ma bensì convertire tutte le altre alla verginità, e magari partecipare ai corsi di canto pomeridiani. Ma d'altronde tutto questo sarebbe stato praticamente impossibile viste le teorie di mio padre: "Lavora il doppio, lavora sano, e sarai ricompensato" ... stavo ancora aspettando la ricompensa! Mi diressi verso il grande portone, sovrapensiero: chissà dove sarà Trevis?! Chi è trevis?! bè era il ragazzo più bello del New jersey che avessi mai conosciuto a philadelphia... dire che ne ero cotta, era praticamente mentire di fronte ad un barattolo di nutella dicendo che fa schifo: lo amavo più di me stessa; ma mio padre mi portò in California e debbi dire addio alla Est Coast e a Trevis, che non vedo da otto mesi. Fui così tanto imbranata da non vedere il ragazzo allo stipite del portone, e ci sbattei contro.
-Oddioo scusami... non volevo davvero!-
dissi vergognata mentre mi abbassai per raccogliere i fogli caduti dalla cartellina.
-Non ti preoccupare... non è niente!-
la sua voce richiamò le mie orecchie ed il mio sguardo che posandosi per la prima volta sul suo, mi mandò in paradiso. Aveva due occhi grigi, che aspiravano all'infinito, i suoi capeli erano sul biondo scuro, alzati in un ciuffo ricoperto di cera, era davvero stiloso, ed il suo genere era raro e attraente. Lui sembrò indifferente a me, quasi mi avesse da sempre visto e conosciuto. Ci rimasi male, ma poi nel suo volto si dipinse un sorriso che cacciò indietro tutti i miei pensieri accusatori su di lui. Ricambiai il sorriso:
-Ti ringrazio!-
smorzai a mezza voce, per l'imbarazzo quando mi porse uno dei fogli che mi caddero. La mia testa si svuotò di tutto in quel momento: erano spariti papà, mamma, il signor hughes, e... non avrei mai voluto dirlo ma... anche Trevis!

Juss'pov

Jaxon, mi mandò a santa Monica, per prendere qualcosina in più, era rimasto al verde, e l'unico non occupato con le solite scopate o roba varia ero rimasto io (sfortunatamente). Per mia grande sorpresa, all'ingresso della cassaforte, trovai la serraura aperta, e nessuno in guardia; il che era altamente strano, ma esageratamente comodo. Presi il più possibile, che incastrai in tutte le fessure dello zaino che Ryan usa in questi casi, e mi diressi all'uscita. Le scale erano talmente trafficate, che nessuno si accorgeva del fatto che io fossi estraneo (in modo di dire) all'ambiente; correvo e camminavo come se nulla fosse in quella specie di reggia che conteneva denaro a mai finire! Arrivai all'ultima rampa di scale, quando pestai un blocco da 1000 dollari: stava lì (?) sulla moquette, quasi si mimetizzava. Lo raccolsi tranquillo, cercando di non farmi notare (cosa impossibile), chi avrebbe potuto perdere un blocco così per le scale?! siamo a santa Monica, i cancelli sono perquisiti ad ogni ora, e le camere blindate hanno un guardiano ciascuno, la cassaforte era aperta, e il solito ciccione non era al suo posto di guardia... c'era sotto qualcosa, ma di certo non toccava a me scoprirlo. i miei pensieri caddero di punto in bianco, sulla figura esile e snella, stante alla fine delle scale, appoggiata alla ringhiera, che cercava di farsi notare da qualcuno... bè c'era riuscita! La mia visuale prendeva la sua parte posteriore, ed oltre a vedere una cascata di capelli biondoscuro, potevo benissimo notare quel bel sedere che tanto conoscevo e mi sembrava familiare. AVEVO UNA TEORIA. Scesi fin giù, lentamente, molto lentamente, e quando ebbi la conferma che la mia teoria era pura verità dissi:
-Kathelyn Payne.. qui, a santa Monica... ma che sorpresa!- 
Lei sobbalzò dallo spavento, ero dietro di lei quando le sussurrai e notai strano il fatto che non mi avesse sentito arrivare.
Ora si spiegava tutto: le guardie esaurite, la cassaforte aperta...
-Mi hai fatto prendere uno spavento idiota!-
-Quanto hai preso?!-
-Fatti tuoi?!-
si girò completamente verso di me e la potei guardare nuovamente.
-Acida la ragazza...-
feci una smorfia, e lei arruffò il naso, quasi infastidita.
-La smetti?! sei sempre così fastidioso, manderesti a fanculo anche i nervi di un santo!-
-Ho mandato a fanculo i tuoi nervi?! Obbiettivo raggiunto.-
sorrisi malizioso, ottenendo uno schiaffo in piena guancia, che mi fece girare il volto. La vena sul mio collo si gonfiò, e la rabbia prese di nuovo la meglio su di me:
-Senti... chi ti credi di essere?! eh?!-
Afferrai i suoi polsi, per poi stringere la presa su di essi, notai il suo viso impaurirsi, ma era comunque bellissima, aveva paura ma cercava di non darlo a vedere; era molto più orgogliosa del previsto.
-Giri per le borse delle California a rubare... vieni qui a dirmi che devo smetterla di darti fastidio, mi alzi le mani... non ancora capito, che qui comando io?!?! Dì a tuo fratello che può prepararsi a morire... ohh ma aspetta Liam non è tuo fratello!-
 
 
 
HEY BABES... come va?!?!? ecco il nuovo chapter.... ci ho messo un po' a scriverlo e mi dispiacerebbe molto se non fosse altezza delle vostre aspettative! Vi ringrazio immensamente (anche da parte della mia amica) per le 417 visualizzazioni nel primo capitolo e le 16 recensioni So che magari saranno poche, ma per noi è già tanto! Come... mai, questa volta ho deciso di scrivere io questa specie di cosa in cui la scrittrice (moi) scrive alle lettrici (vous), di solito si sfoga martina, ma questa volta le ho chiesto se potevo rompervi un po' le balle.. ahaha ANYWAY, cercheremo di aggiornare SOON... (lol) eeee nulla... spero che il capitolo vi piaccia, vi scongiuro di lasciare almeno due misere recensioni, per capire se questa specie di "Storia" interessi a qualcuno! Come non vi ho mai detto sono una belieber, so che magari molte di voi saranno directioners... ma ci tenevo a chiedervi cosa ne pensaste di HEARTBREAKER...IO LA AMO! #waitingallthatmatters mi materealizzo e vi lascio in pace... ahahah A PRESTOOO BACIIIIIIII
 

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