Truths

di Neurotica
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


cap1 TRUTHS

Capitolo 1

--Ottery St Chapole—

The Burrow


Un ragazzino dai capelli rossi basso e magro stava cercando furiosamente nella sua piccola stanza da letto.Aveva cercato ovunque negli angoli,sotto la scrivania, e persino nel piccolo buco del muro vicino alla porta. Un Percy Weasley di dieci anni spinse gli occhiali più in alto sul suo naso mentre cercava sotto il letto per la quinta
volta quella mattina.

“deve essere da qualche parte” mormorò. Percy si alzò e guardò la sua stanza per un momento cercando di concentrarsi. Passi pesanti cominciarono a sentirsi dalla stanza sopra la sua , e furono presto seguiti dal rumore di qualcosa che si rompeva…e silenzio.

Percy roteò gli occhi pomposamente e sospirò. “Perfetto i gemelli sono svegli…” pensò

Con un altro forte sospiro Percy aggiustò i suoi vestiti a si diresse di sotto per fare colazione. Quando arrivò in cucina i suoi fratelli avevano già riempito i piatti con uova e salsicce. Suo padre era intento a leggere La Gazzetta del Profeta mentre sua madre finiva di preparare la colazione.

Percy camminò intorno al tavolo e si sedette al suo solito posto: tra Bill e sua madre. Mise velocemente un po’ di uova nel suo piatto prima che Charlie realizzasse che erano le ultime e le prendesse per lui. Percy  guardò ancora una volta intorno al tavolo e aspetto che sua madre si sedette.

“Mamma” cominciò Percy “hai viso Crosta  da qualche parte ? ”

Molly Weasley finì di tagliare la colazione di Ginny e stava per aprire la bocca per rispondere, quando si sentì  un pianto acuto  dall’altra parte del tavolo.

“Fred! George! Non possiamo mai trascorrere  un pasto senza qualche problema causato da voi due? Molly urlò

Sembrava che i gemelli fossero riusciti in qualche modo a  infilare ragni nelle uova di Ron. Il povero bambino di sei anni scappò via dal tavolo urlando e si chiuse in camera. Bill, Charlie and Ginny si concentrarono sui loro piatti per non scoppiare a ridere. Arthur Weasley cercava di resistere a non seguire il loro esempio. Percy roteò gli occhi nelle sue uova, che aveva spinto intorno al piatto con una forchetta.

Dopo qualche minuto visto che nessuno faceva niente Percy decise di sfruttare il tempo  chiedere a suo padre. Percy spinse via il suo piatto, si alzo, girò intorno al tavolo per raggiungere suo padre che leggeva il giornale.

“Papà “ disse Percy “ hai visto crosta da qualche parte ? Ho cercato dappertutto, ma non riesco a trovarlo”
Arthur piegò il giornale e lo mise sul tavolo. “ Allora Percy dove l’hai visto l’ultima volta? Chiese pazientemente sopra gli strilli della moglie che continuava a sgridare i gemelli.

“ Ieri sera. Prima che andassi a dormire stava dormendo sul mio cuscino, ma quando mi sono svegliato stamattina non c’era più ! Sembra sparito”

Arthur diede affettuosamente delle pacche sul braccio di Percy e disse, “ Che ne dici se dopo colazione tu ed io andiamo di sopra e vediamo se riusciamo a trovarlo?”

Percy sorrise e ringraziò suo padre prima di tornare di sopra per continuare a cercare il suo adorato topo.

Cinque anni prima Percy era in giardino mentre aiutava Bill e Charlie a disinfestare il giardino dagli gnomi . Colui-che-non-deve-essere-mai-nominato era scomparso due giorni prima, e i tre Weasley maggiori erano  più che felici di poter stare in giardino senza che la loro madre li controllasse ogni due minuti.

Mentre Percy si addentrava di più nel giardino trovò uno gnomo che stava terrorizzando un piccolo topo indifeso. Lo gnomo l’aveva preso dalla coda facendolo dondolare avanti e indietro ridendo come un matto. Non si era neanche accorto che Percy era arrivato dietro di lui. Percy diede un calcio allo gnomo e quest’ultimo fece cadere il topo e corse in un buco vicino per salvarsi.

Percy si inginocchiò e avvicinò una piccola mano verso il topo tremante. Il topo si avvicinò con cautela di qualche centimetro verso il bambino annusò la sua mano e lasciò che Percy lo accarezzasse. Dopo un momento Percy prese in mano il ratto per guardarlo da vicino. Il topo era stranamente grasso aveva due acquosi occhi blu (“strano” penso Percy) peluria marrone , e guardando più da vicino una delle sue zampe Percy vide che mancava un dito.

“Sei ferito” Percy sussurrò al topo. Si alzò con il topo in mano e si avviò velocemente verso la casa dimenticandosi del tutto degli gnomi.

Percy entrò in cucina e trovò sua madre che rincorreva un piccolo ammasso di capelli rossi per la stanza. Fred ( o forse era George, Percy non sapeva mai distinguerli) aveva rubato la bacchetta di Molly e stava correndo per la stanza cambiando i colori ad ogni cosa. Una di queste cose purtroppo era la sorellina di Percy che era appena nata, Ginny. Molly finalmente riuscì ad acciuffare Fred(o George) a riprendersi la bacchetta e a far tornare Ginny, che  in quel momento era diventata viola, nel suo colore normale.

Molly si girò senza fiato verso il gemello colpevole “ George! Cosa ti ho detto a proposito di prendere la bacchetta di mamma? Cattivo George! “ lo rimproverò.

Gorge rise sonoramente e corse via per cercare il suo gemello. Molly si lasciò cadere stancamente su una sedia con un sospiro. Percy capì che era la sua unica opportunità prima che i gemelli avessero rotto o fatto esplodere qualcosa.

“ Mamma ho trovato questo topo fuori, gli gnomi erano cattivi con lui, e ha un piede ferito vedi? Posso tenerlo e farlo stare meglio ? Posso? “ chiese in un respiro

Molly diede uno sguardo al topo con un sopracciglio alzato e guardò alla faccia speranzosa di suo figlio “ chi può dire no a questo ?” chiese a se stessa “ e poi è meglio di altre cose che potrebbe desiderare di tenere” .

La settimana prima, Charlie aveva pregato ininterrottamente Molly e Arthur di prenderli un drago, e si rifiutava di mangiare quando loro dicevano no. Era durato solo poche ore finché  Molly non aveva preparato i biscotti. E solo due giorni prima i gemelli avevano cercato di portare nella loro camera un grande varietà di insetti probabilmente letali.

“Oh non vedo perché no Per-“ ma Molly fu interrotta dal suono di vetri che si rompevano in cucina . Si alzò  (Percy dovette saltare indietro per evitare di essere travolto) e corse verso la cucina.

“Fred! George! NO! I piatti per la cena non sono frisbees!”.

Soddisfatto dal fatto che sua madre gli permetteva di tenere il topo, Percy andò velocemente in camera sua. Mise il topo sul suo letto perfettamente rifatto e si inginocchiò vicino a lui.

“Puoi dormire nel mio letto. C’è un sacco di spazio !” disse  Percy al suo nuovo animale. Il ragazzino guardò più da vicino nello spazio dove mancava il dito; sembrava fosse accaduto molto recentemente la crosta era nuova. Percy pensò per un momento.

“Hmm… penso che ti chiamerò crosta ti piace?”

Il topo squittì in risposta.

Prendendolo come un sì, Percy corse felice verso la cucina dove prese un po’ di toast rimasto dalla colazione e una ciotola d’acqua per crosta. Quando tornò in camera il topo era sul cuscino di Percy profondamente addormentato.

Da quel giorno Percy portava crosta dappertutto. Ma ora era scomparso

Arthur aveva mantenuto la sua promessa e aveva aiutato Percy a cercare il suo animale. La ricerca però, non aveva portato a niente: crosta si era semplicemente smaterializzato.

Nel frattempo il topo chiamato crosta stava vagando nella foresta. Era scappato dalla stanza di Percy mentre lui dormiva. Aveva programmato questo per mesi e finalmente c’era riuscito. Crosta si fermò un momento per riprendere fiato. Era grasso nella sua forma da animagus come in quella umana.

Peter  Minus , detto Codaliscia , era stato così fortunato da trovare una famiglia di maghi  cinque anni prima. Il suo piano aveva funzionato; Sirius era in Azkaban , lui Codaliscia, era vivo e libero.

Il suo piano ora era quello di trovare Harry Potter. Il bambino aveva rovinato le cose di brutto per Codaliscia quell’Halloween. Come poteva un bambino indifeso di quindici mesi essere stato capace di sconfiggere l’oscuro signore , Codaliscia non ne aveva idea. Quello che sapeva però era che i mangiamorte non erano molto contenti con lui. Se uno di loro avesse scoperto che era sopravvissuto quel giorno… Bè non voleva pensare a quello che avrebbero potuto fargli. Ma ora era il momento di risolvere tutto. Quando Codaliscia avrebbe consegnato Harry Potter ai mangiamorte sarebbe stato accolto con onore.

Codaliscia ghignò solo come sa fare un topo e guardò su nel cielo.

Luna Piena.

Si chiese come se la stesse cavando Remus senza Codaliscia, Felpato e Ramoso cm compagnia . Memorie delle avventure di loro quattro ad Hogwarts cominciarono a scorrere nella sua mente

“ Ma questo è il passato” pensò furiosamente, respingendo le memorie. “ Appena avrò consegnato Harry ai mangiamorte il passato non  importerà più”

Un ululato in lontananza fece riscuotere Codaliscia dai suoi pensieri. Curiosamente il topo seguì il rumore fino ad un cottage nel centro della foresta terribilmente familiare

“Come sono arrivato qui?” Codaliscia pensò stupito

Lentamente e con attenzione  Codaliscia si stava avvicinando verso il cottage di Remus Lupin.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


capitolo 2 TRUTHS


Capitolo 2


Il lupo mannaro chiamato Lunastorta camminava avanti e indietro  intorno alla fredda cantina aspettando che loro arrivassero. Aveva aspettato per cinque anni. Era ovvio che Lunastorta non aveva ancora accettato che due dei suoi amici erano morti e uno stava marcendo ad Azkaban,  più morto che vivo.

Perciò, ogni luna piena , Lunastorta aspettava.

La sua metà umana sapeva che non sarebbero tornati mai più, e provava in tutti i modi a farlo capire anche a Lunastorta. Ogni volta però Lunastorta si ribellava contro la sua parte umana lasciandola piena di sangue e lividi all’alba.

Quella sera sapeva che era diverso. Aveva riconosciuto un odore familiare. Non importava quante volte si fosse detto che era impossibile questa volta era diversa.
Ululò ai suoi amici per dirgli di raggiungerlo. Perché lo stavano facendo aspettare? Lunastorta guardò fuori dalla piccola finestra rettangolare e vide ciò che aveva aspettato per tutti quegli anni.

Per un momento, lupo e topo si guardarono semplicemente. Nessuno dei due riusciva a credere di essere davanti all’altro. Gli occhi di Lunastorta erano spalancati peni di sorpresa; gli occhi di Codaliscia erano spalancati, ma pieni di paura: era stato scoperto.

Correndo il più velocemente possibile sulle sue gambe corte  Codaliscia tornò nella foresta maledicendosi per il suo stupido errore.

Lunastorta ricominciò ad ululare. Era furioso con Codaliscia  per essersene andato via così velocemente , aveva aspettato così tanto , e il suo amico l’aveva lasciato ancora una volta. Perché?

Nella sua miseria cominciò a graffiarsi e mordersi godendosi il sapore del suo stesso sangue.

Dopo ore di questo il lupo mannaro svenne sul pavimento.


La luna era finalmente sparita  e il sole stava cominciando a sorgere. Appena i raggi del sole lo colpirono Remus John Lupin si svegliò. La notte prima era stata la peggiore che si ricordasse fosse mai avvenuta.

Ferito  e sanguinante, Remus si alzò dal pavimento con cautela strizzando gli occhi per il dolore procurato da tutte le ferita che erano state fatte da lui stesso. Lentamente Remus barcollò verso le scale della cantina per dirigersi verso il bagno. Ci impiegò molto più tempo del previsto. Cominciò a raccogliere tutte le pozioni, fasciature  e creme rigeneranti che gli servivano per curare le sue ferite e si lasciò cedere sul freddo pavimento del bagno.

“Di solito Codaliscia lo faceva per me la mattina” pensò

Codaliscia???

Remus faticava a ricordare la notte precedente. Si ricordava Lunastorta che ululava per Codaliscia, Felpato, e Ramoso. Questo accadeva ogni luna piena ma c’era stato qualcos’altro , qualcosa di molto più strano…

La Finestra.

Codaliscia era alla finestra!

“No! Codaliscia è morto” pensò furiosamente

“Ma l’odore,Remus, non puoi aver confuso l’odore” disse un’altra voce

“Stavo immaginando tutto non è possibile che Peter fosse qui ieri sera. Black l’ha ucciso!” Si rispose da solo.

“Ma forse… Sirius non ha ucciso Codaliscia”, la voce continuò, “forse era tutta una falsa…”
   

“NO” Remus urlò, la sua voce riecheggiò sui muri del bagni.

Quando la voce non disse più niente Remus continuò a curarsi le ferite. Appena ebbe finito di mettere le creme contro il dolore e per far rimarginare le ferite, e dopo aver bevuto un’ampia varietà di pozioni Remus si trascino fuori dal bagno verso la sua stanza dove si buttò sul letto

Dopo pochi minuti era profondamente  addormentato.


Mentre Remus dormiva, Codaliscia era seduto nella foresta chiedendosi cosa lo avesse spinto a guardare in quella cavolo di finestra.

“Lui sa ! Lui sa ! “ il topo continuava a ripetersi all’infinito

Doveva fare qualcosa. Certamente Remus era abbastanza astuto da capire cosa aveva visto e Codaliscia avrebbe avuto Silente e chissà chi altro alla sua ricerca in un batter d’occhi.

Era nei guai, lo sapeva. Doveva andarsene … velocemente!

Ma qualcosa lo stava trattenendo. Codaliscia aveva sentito gli ululati di dolore del suo amico,  “ no ex amico” si corresse, solo poche  ore prima.

E prima ancora di realizzare quello che stava facendo, Codaliscia stava tornando indietro verso il piccolo cottage di  Remus. La finestra della cucina era aperta (“per la posta via gufo” pensò il topo ), e lui la usò per entrare nel cottage. Sbirciò la cucina per vedere se c’era traccia di Remus. La strada sembrava libera e quindi Codaliscia superò il bordo della finestra ed entrò.

Camminò lentamente attraverso il cottage, cercando Remus, anche se non sapeva perché ; aveva smesso di preoccuparsi per i suoi “cosiddetti” amici anni fa. Appena aveva ricevuto il marchio nero loro non importavano più.

O perlomeno aveva cercato di convincere se stesso.

Codaliscia sapeva nel profondo, che se non fosse stato per Sirius o per Remus o James … bè  lui non sarebbe stato proprio nessuno. Non che si sentisse qualcosa nel gruppo. Sirius lo prendeva in giro in continuazione, era il bersaglio preferito per le sue battute, e in molte occasioni era stato la cavia di nuovi scherzi che stavano provando. In breve Codaliscia non si era mai sentito abbastanza apprezzato dai malandrini.

Questa era stata una delle ragioni per cui si era unito al gruppo del signore oscuro. Come mangiamorte Codaliscia era qualcosa di più del cagnolino di James Potter. Era importante; lui raccoglieva informazioni  riguardo l’ordine della fenice e le passava al suo padrone . I Potter erano diventati un’ossessione per il suo capo ,e Codaliscia, essendo così vicino a loro aveva un vantaggio che gli altri mangiamorte non avevano.

La notte in cui era diventato custode segreto dei Potter era stata una delle più belle della sua breve vita. Codaliscia aveva finalmente qualcosa per far contento il suo padrone qualcosa che gli avrebbe certamente permesso di essere ammesso nel suo gruppo più ristretto.

Quella notte Peter Minus aveva fatto qualcosa che nemmeno Lucius o Bellatrix potevano superare: aveva consegnato i Potter al signore oscuro su un piatto d’argento con un bel fiocco in cima.

Ma tutti sappiamo a cosa portò questo…
Codaliscia vagava per i corridoi della piccola casa di Remus. Guardò velocemente nel bagno notando pacchi di bende, bottiglie vuote di pozioni e contenitori aperti di creme curative. Poi guardò dallo spiraglio della porta dentro la camera di Remus. Quest’ultimo era steso lì con le gambe che uscivano dal lato del letto.

Codaliscia sospirò “ deve essere stata proprio una lunga notte se non è neanche riuscito a entrare bene nel letto “ pensò

Codaliscia si arrampicò sulle coperte e si avvicino a Remus. Il suo respiro regolare stava dormendo.

E merlino se Remus dormiva. Sarebbe stato così fino a domani mattina.

Codaliscia torno indietro verso i piedi del letto e scese giù. Si concentrò per  un momento e tornò nella sua forma umana per la prima volta in cinque anni. Scosse la testa per la sua stupidità.

Silenziosamente e con attenzione spostò Remus completamente sul letto gli mise addosso una coperta calda e sussurrò “ Mi dispiace Lunastorta, non avevo altra scelta.”

Con un sospiro Codaliscia si girò per lasciare la stanza. Forse Remus aveva un po’ di cibo commestibile in cucina…

“ Codaliscia…?” disse una voce calma e roca.

Lentamente , e con gli occhi spalancati Codaliscia tornò verso il letto di Remus. I suoi occhi erano ancora chiusi e non si era mosso di un centimetro.

“ Magari penserà che stava sognando” Codaliscia pensò speranzoso.

Senza esitazione si trasformò di nuovo in topo e scappo via dal cottage di Remus. Aveva sprecato troppo tempo e se fosse rimasto ancora lì rischiava di essere catturato. Poteva solo sperare che veramente Remus pensasse di aver sognato…


Quel pomeriggio Remus stava sognando. Sognò di essere a Godric’s Hollow, a casa di Lily e James.

La scena non era una sua memoria  e quando entrò nel salotto nessuno sembrava essersi accorto della sua presenza.

James e Lily erano seduti vicini sul divano, mentre Sirius era seduto di fronte  a loro, al suo solito posto sulla poltrona, sembrava che stessero discutendo qualcosa di grande importanza.

“ James sai benissimo che morirei per voi tre. Siete l’unica famiglia che ho , cavolo siete l’unica famiglia cha abbia mai avuto” disse Sirius piano senza riuscire a guardare negli occhi gli altri due.

James annuì, ma non disse niente mentre guardava il pavimento. Sirius continuò “ Ascoltatemi Voldemort saprà che mi sceglierete come custode segreto. È sicuro,  è  troppo ovvio. E tu sai benissimo che io non gli direi mai niente  neanche per tutti i galeoni del mondo.” Si fermò. “ Ma Ramoso avrà sicuramente modi per farlo potrebbe usare l’imperius…o semplicemente uccidermi. Non voglio che tu pensi che io stia dicendo questo perché ho paura per me. Non ho paura di morire. Ho paura per voi. Tu Lily ed Harry. Voi  tre siete più importanti.” Sirius sospirò.

Alla fine dopo quelle che sembravano ore, James parlò. “ Cosa stai cercando di dire, Sirius? Non vuoi essere il nostro custode segreto?”

Sirius sussultò allo sguardo di dolore che James aveva negli occhi. “ James credo che se tu e Lily faceste custode segreto qualcuno meno ovvio forse avreste più possibilità di uscire salvi da questo schifo. Ovviamente , faremo sempre sembrare che sia io. In questo modo il vero custode segreto è più sicuro. È l’imbroglio perfetto.”

Lily schiarì la voce, lanciò un’occhiata a  James, che stava guardando i suoi piedi e poi si rigirò verso Sirius. “ Okay Sirius se fossimo d’accordo chi ci consiglieresti per – l’imbroglio perfetto-? Remus?”

Sirius scosse la testa.” Assolutamente no ti ho già detto la mia teoria su Remus” Lily roteò gli occhi ne avevano discusso milioni di volte ma in quel momento non disse nulla.” No Peter. Peter dovrebbe essere il vostro custode segreto”. Sirius aspettò di vedere le loro reazioni con sguardo trionfante.

James e  Lily lo guadarono con le sopracciglia inarcate “ Peter? Peter Minus?”  chiese James chiaramente confuso.

Lily scosse la testa e mormorò qualcosa che suonava come “ Sirius è chiaramente impazzito”.

“Sì” disse Sirius con entusiasmo “Pensateci! Chi diavolo potrebbe mai sospettare che voi mettiate nelle mani di Peter qualcosa di così importante? Nessuno ecco chi! Non un sola singola persona potrebbe pensare che voi mettiate Codaliscia in una posizione come questa” sorrise con soddisfazione e si mise più comodo nella poltrona con le mani incrociate dietro la testa. “ L’imbroglio perfetto.”
All’improvviso la scena cambiò. Remus era ancora nel salotto dei Potter ma sembrava che fosse un giorno diverso. Il piccolo Harry era addormentato in braccio a Lily e al posto di Sirius sulla poltrona c’era Peter.

Peter reggeva la bacchetta e aveva molte gocce di sudore che scendevano sulla faccia era come se i tre adulti avessero appena fatto qualcosa di decisivo che riguardava il presente.

“ Bè Pete “ disse James “ sei il nostro custode segreto”

Sulla faccia di Peter si era formato il ghigno più grande che Remus gli avesse mai visto.

“ Y-Yeah… penso di esserlo. Non riesco a credere che voi crediate in me così tanto da…”

Lily interruppe la risposta di Peter “ Peter se non ci fidassimo di te non saresti qui.” Disse semplicemente.

Peter annuì perso nei suoi pensieri.

James si alzò dal divano , batté le mani e disse, “ Bè penso sia meglio che tu vada eh?” Peter si alzò e si avvicinò al suo amico. “ Ora ascolta Felpato ti controllerà intorno al primo. Dice che potrebbe passare ad Halloween ma non è ancora sicuro. Tieniti solo al sicuro okay Peter?”

Peter annuì di nuovo “ lo farò Ramoso. Non preoccuparti di niente. Siete salvi con me. Mi prenderò cura di voi. “Porse la mano verso James perché la stringesse ma si ritrovò nel forte abbraccio di uno dei migliori amici che avesse mai avuto.

“ Stai attento Peter” sussurrò James

Peter ricambiò l’abbraccio che finì poco dopo. Poi si girò verso Lily che passò Harry ancora addormentato a James. Aveva le lacrime agli occhi e anche lei abbracciò Peter. Prima di lasciarlo andare sussurrò “ grazie Peter” e gli baciò la guancia.

Peter non riusciva a trovare niente da dire. Perciò  annuì a andò via dalla casa dei Potter.

Remus si sveglio pieno di sudore freddo più tardi quella notte, l’orologio sul comodino diceva 1.42 del mattino. Tutto quello a cui riusciva a pensare era quanto il sogno sembrasse vero.

  Questo è il link per trovare tutte le sue storie originali http://www.fanfiction.net/u/612219/Neurotica grazie per le recensioni che ho ricevuto quando ho pubblicato la storia con il mio account valeballerina. Continuate a recensire se avete tempo
Vi assicuro dopo il 3 capitolo diventa stupenda

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


chap 3
TRUTHS

Capitolo 3



Remus si svegliò la mattina dopo sentendosi riposato e pronto a conciare la giornata. Ringraziò mentalmente i creatori delle pozioni per curare le ferite e per il dolore perché facevano il loro lavoro così bene ed efficacemente.

Nonostante ciò, c’era qualcosa, qualcosa di diverso dal solito che sentiva la sua forma umana. Non aveva dimenticato i sogni del giorno prima. Si era però dimenticato del momento in cui si era avvolto nella coperta che ora era intorno al suo bacino. Ecco cos’era successo nel sogno; qualcuno l’aveva coperto non uno qualunque però, ma Peter…

In quel primo sogno, Codaliscia, il suo vecchio amico, il suo vecchio amico morto, era stato lì. Aveva avvolto Remus nella coperta e gli aveva chiesto scusa per qualcosa. Remus non aveva capito per cosa si stava scusando, lui non doveva scusarsi di nulla.

Questo era stato  nauseante quasi  quanto l’altro sogno…

Quasi.

Remus si alzò dal letto, scelse i vestiti da indossare quel giorno, e si diresse in bagno per una doccia calda. Una buona doccia calda sembrava sempre aiutare a chiarire la mente di Remus . Si tolse il pigiama e aprì il rubinetto dell’acqua. Quando raggiunse la temperatura giusta entrò nella doccia. Cominciò subito a pensare alla notte prima.

“E se non fosse stato un sogno?” Si chiese “E se si fossero veramente scambiati?”

Remus non si era neanche dimenticato che il lupo aveva sentito l’odore del topo due notti prima. E Remus era sicuro che il lupo non si sarebbe mai potuto sbagliare su questo. Non importava quanto gli mancassero i suoi amici o quante volte si era ripetuto che erano morti ( in un modo o nell’altro) il lupo conosceva l’odore. Non ci si poteva sbagliare.

Ma comunque continuava a non avere alcun senso.

Doveva discuterne con qualcuno. Qualcuno che non avrebbe pensato automaticamente che fosse pazzo e che aveva solo bisogno di andare al St. Mungo. Qualcuno che fosse stato disponibile ad ascoltare la sua storia assurda e forse provare a dare una visione intelligente alla cosa. Qualsiasi cosa questa persona potesse pensare Remus aveva bisogno di sapere se era pazzo o no.

E conosceva proprio la persona giusta.

Albus Silente.

Avendo deciso cosa fare Remus finì velocemente la doccia e si vestì. Si diresse verso il camino prendendo la scatola con la polvere volante dal mantello. Remus ne buttò un po’ nelle fiamme verdi e disse chiaramente” Hogwarts ufficio del preside”

Remus mise la sua testa in messo alle fiamme e aspettò che smettessero di girare. Appena successe , Remus cominciò a guardare nell’ufficio cercando di ignorare la nausea che aveva ogni volta che usava la polvere volante ; l’ufficio non era cambiato neanche un po’ dall’ultima volta che l’aveva visto più di tre anni fa. La stanza era impressionante come al solito.

Seduto alla scrivania , scrivendo su un pezzo di pergamena c’era l’uomo con cui Remus aveva bisogno di parlare. Non si era ovviamente accorto della testa del lupo mannaro nel suo camino cosa che insospettì Remus: Silente sapeva sempre quello che succedeva ad Hogwarts.

Remus si schiarì la voce “ Mi scusi preside, mi dispiace interromperla”

La testa di Silente si alzò velocemente dalla pergamena lo scintillio negli occhi dell’uomo era molto forte.

“ Ah Remus che piacevole sorpresa!” disse mentre camminava verso il camino e si inginocchiava al livello di Remus “ Cosa posso fare per te in questo piacevole giorno d’estate?”

“ Buon giorno signore, mi stavo chiedendo se potevo parlare con lei” Remus si sentì all’improvviso molto a disagio e non per la sua posizione davanti al camino “ Si tratta di …err.. Peter Minus signore”

Silente sembrava piuttosto sorpreso dalla scelta di argomento del suo ex studente ma sorrise lo stesso. “ Certo mio caro ragazzo Entra pure” si alzò “ e ti prego chiamami Albus”

Remus rise e uscì completamente dal camino. Seguì Silente alla sua scrivania e si sedette nella sedia di fronte a quella del preside come quest’ultimo gli indicò.

Remus osservò Silente che cominciava a fare il thè silenziosamente. Appena ebbe finito lo mise in due tazze e ne porse una a Remus. Remus ringraziò sorridendo mentre Silente sedendosi tirò fuori dal suo mantello una piccola scatola di dolci gialli.

“ Sorbetto al limone?” chiese gentilmente

Remus rise e ne prese uno. Lui, James , Peter e Sirius erano diventati piuttosto golosi di questi dolci mentre erano a scuola. Ogni volta che la Mc.Granitt li portava prima dal preside lui glieli offriva sempre.

Appena i due uomini ebbero finito la loro strana combinazione di thè e sorbetto Silente cominciò la conversazione “ quindi mi dicevi , Remus, che volevi parlarmi di Peter Minus.

Remus sospirò cercando di trovare il modo migliore per dire a Silente dei suoi “ sogni” senza che l’anziano pensasse che fosse diventato matto. Ma Remus si ricordò velocemente che anche Silente poteva essere un po’ pazzo quando voleva. La sua ossessione con i dolci babbani era piuttosto assurda…

“ Bè signore non voglio parlare solo di Peter anche se la maggior parte di quello che devo dire riguarda lui “ cominciò “ riguarda Peter come riguarda James Lily e … Sirius “ Silente si mise più dritto sulla sua sedia, Remus continuò “ vede l’altra sera durante la luna piena ho sentito un odore, l’odore di Peter e lo so che è morto ma  signore so che era lui.” Silente guardò Remus negli occhi scrutandolo e dopo un momento sospirò e annuì incitandolo a continuare “ Bé il pomeriggio successivo ho un paio di sogni strani ma non sono sicuro che fossero solo sogni.”

Spiegò il primo  nel quale Peter era entrato a casa di Remus, l’avesse avvolto in una coperta e si fosse scusato per… qualcosa. Che quando si era svegliato si era veramente trovato nella coperta. Remus aveva evitato appositamente di dire a Silente che aveva visto il topo alla finestra ; Silente non aveva idea che James Sirius e Peter fossero animagus illegali.

Appena ebbe finito il suo racconto, Silente si spostò più in avanti con i suoi gomiti sulla scrivania le dita intrecciate sotto il mento, perso nei suoi pensieri. Chiese con calma “ come facevi a sapere che era l’odore di Peter quello che il lupo ha sentito?”

Remus si agitò un po’ alla domanda, non poteva dire al preside degli animagus o che ogni luna piena i quattro malandrini esploravano i terreni di Hogwarts e più tardi anche di Hogsmeade. Se Silente aveva notato l’esitazione di Remus non aveva detto niente comunque. “ bè presumo che sia grazie ai miei sensi più sviluppati da lupo mannaro. Ho diviso il dormitorio con Peter per sette anni e semplicemente conosco il suo odore” mentì

Silente annuì “ molto bene, avevi detto che c’era stato un altro sogno?”

Remus lasciò andare inosservato un piccolo sospiro di sollievo perché non c’erano state ulteriori domande sull’argomento e spiegò a Silente l’altro sogno. Di Sirius che suggeriva a Lily e James di scambiare custodi segreti e di come Peter alla fine lo fosse diventato.

“ è che sembrava così reale, così chiaro come se io fossi veramente lì. Come in un pensatoio. E so che questo non è possibile” i due maghi sedettero in silenzio per pochi minuti ognuno perso nei suoi pensieri poi Silente parlò

“ Remus tu credi che James e Lily avessero cambiato custode segreto prima di essere uccisi?” chiese

Remus sospirò profondamente “ è che non so più cosa pensare signore” rispose scotendo la testa “ cioè potrebbe essere possibile. Se l’avessero fatto veramente però significa che Peter era la spia non Sirius. Peter ha consegnato James e Lily a Voldemort non Sirius. Però non saprei come spiegare quello che accadde il giorno dopo. Peter che era andato a cercare  Sirius per attaccarlo in quel modo… a meno che non fosse il contrario, a meno che fosse Sirius che lo stava facendo, lui stava cercando Peter. “ Remus scosse nuovamente la testa “ Ma allora tutti quei babbani morti? E Peter? Bè l’unica cosa di cui sono sicuro è che Sirius avrebbe potuto uccidere Peter. Sirius è sempre stato quello che voleva vendetta ad ogni costo…” pensò ad alta voce

Il misterioso e confortevole scintillio negli occhi di Silente era sparito da molto tempo. Nessuno sapeva in quale momento ma ora Remus non riusciva a trovarne nessuna traccia. E per la prima volta in quasi sei anni Remus vide veramente quanto Silente fosse vecchio.

“ Ci potrebbe essere la possibilità, Remus, “  cominciò il preside ,“ che quei sogni non fossero affatto sogni. Potrebbe essere che quelle scene siano realmente accadute. Hai trovato qualche segno che mostra che qualcuno si sia veramente introdotto a casa tua ieri pomeriggio?”

“A parte la coperta no, ma potrei essermi semplicemente coperto da solo e non me lo ricordo” Silente annuì ma rimase silenzioso mentre ci pensava.

Remus sapeva, anche se non aveva il coraggio di crederci, che c’era solo un modo per scoprire la completa verità , solo un modo per risolvere il mistero che si era formato nella sua mente.

Forse era tutto solo nella sua mente. Forse era stato così solo e disperato per cinque anni che aveva inventato tutto. Forse l’odore era solo un ricordo del suo amico. Il topo alla finestra poteva essere un semplice topo di campagna.

L’altra metà della sua testa stava avendo un dibatto simile ma riguardo l’opposto. C’era una possibilità reale che James e Lily avessero scambiato custodi segreti, e se l’avessero fatto avrebbero sicuramente scelto Peter, e aveva senso soprattutto se Sirius era convinto che Remus fosse la spia.

Sirius aveva ragione su una sola cosa : nessuno avrebbe mai sospettato che il piccolo Peter Minus potesse essere stato scelto come custode segreto . Il piccolo ragazzo cicciotello che era terrorizzato da tutti i serpeverde custode segreto?  Che cavolo certe volte Peter aveva paura persino della sua stessa ombra! Loro tre James, Sirius e Remus avevano passato la maggior parte del loro tempo libero ad Hogwarts difendendolo dagli studenti più cattivi.

“Ma poi Peter era cresciuto”, una voce stava dicendo a Remus, “ era cresciuto ed era cominciato a sparire nei momenti più assurdi”

“ questo è vero “ pensò Remus. C’era stata un’occasione particolare che era ancora chiara nella mente di Remus.

Harry era appena nato. I quattro malandrini erano tutti intorno alla finestra della nursery del reparto maternità cercando di vedere Ramoso Jr . All’improvviso Peter aveva esclamato con la voce più acuta del solito, quella che faceva quando era nervoso, che si era dimenticato di fare qualcosa per sua madre e che sarebbe tornato più tardi.

Ora che Remus ci pensava più attentamente Peter aveva cominciato a farlo sempre più spesso da quando si erano diplomati da Hogwarts. Ma come era possibile  che nessuno si fosse accorto di nulla ? La risposta era piuttosto semplice: nessuno prestava molta attenzione a Peter Minus. E nell’anno precedente alla morte dei Potter tra “nessuno “ c’erano anche gli amici di Peter che non se ne erano proprio resi conto.

Ma perché Peter sarebbe voluto diventare spia?

Potere?

Peter non aveva mai potere sopra qualcosa. Sua madre lo aveva controllato per tutta la vita, fino al giorno in cui morì. Tutto partendo da quello che doveva indossare ogni giorno o che lavoro avrebbe fatto.

Popolarità?

Questo era sempre stato il settore di Sirius e James. I due ragazzi più popolari di tutta Hogwarts. I migliori a Quidditch i migliori in classe. Potevano perfino avere le ragazze che volevano.

Anche Remus era stato capace di sfruttare un po’ dei riflettori con Felpato e Ramoso. Peter dall’altra parte era il malandrino “ dimenticato”. Il cagnolino che li seguiva dappertutto.

Rispetto?

Ha. Questo lo faceva ridere. Peter riceveva raramente rispetto dal gruppo. Remus aveva fatto tutto il possibile ma certe volte Peter sapeva essere così così… stupido.
Sirius lo prendeva in giro quotidianamente ma insisteva che stava solo scherzando. James non ci provava neanche a farlo smettere prima di arrivare al settimo anno. Ma forse era comunque già troppo tardi?

Forse Peter era diventato spia per fare qualcosa che gli altri non avevano fatto?

Non era particolarmente intelligente o sportivo. Non aveva mai preso punteggi alti nei test una sufficienza era un enorme successo per il ragazzo. Non era neanche  nella squadra di Quidditch (a meno che non si conti “ organizzatore dell’attrezzatura”, James gli aveva dato il titolo quando era diventato capitano il sesto anno.)

Peter rappresentava la spia perfetta. Nessuno lo notava. Non parlava mai quando c’erano molte persone a meno che non fosse interpellato oppure stesse parlando con un altro malandrino. Poteva aver origliato conversazioni nella sua forma da animagus. Poteva benissimo aver passato informazioni a Voldemort senza che nessuno lo sapesse.

Lo stomaco di Remus si restrinse dolorosamente. Ora tutto cominciava ad avere senso, nella sua mente almeno.

“C’è un modo per provare tutto questo e tu lo sai.” La voce era tornata.

Perso nei suoi pensieri Remus non si accorse di Silente che lo scrutava attraverso gli occhiali a mezza luna. Dopo un altro momento Remus si accorse di essere guardato e restituì lo sguardo al preside.

“ cosa hai intenzione di fare con questa informazione Remus?” chiese Silente con calma

“ non c’è altra scelta… devo sapere!” pensò Remus

Con un sospiro pesante chiedendosi se fosse davvero la cosa giusta da fare Remus parlò “ vorrei andare ad Azkaban a parlare con Sirius. C’è qualcosa che può fare per organizzarlo?”

Remus notò per un momento lo scintillio negli occhi di Silente “ sei libero questo pomeriggio Remus?”


Vagando per le strade buie di Londra, Codaliscia stava cercando il tunnel che gli serviva. Dopo aver viaggiato per ore dal cottage di Remus Codaliscia si era incontrato con alcuni topi che erano stati così gentili da aiutarlo a trovare la strada.

Aveva bisogno di andare a Little Whinging, Surrey. Codaliscia sapeva che quello era il posto dove era stato portato Harry Potter. Era andato a Godric’s Hollow con il suo padrone quella notte di Halloween. Si era nascosto tra gli alberi mentre tutto succedeva. Codaliscia aveva sentito James urlare a Lily di prendere Harry e scappare via. Poi aveva sentito James e l’oscuro signore duellare per qualche minuto prima che la vita di James fosse interrotta. Codaliscia sentì Lily implorare per la vita di suo figlio, il suo padrone mentre rideva e finalmente sentì le urla di Lily mentre veniva assassinata. Qualche momento dopo scoppiò  luce verde  seguita da un urlo di dolore e confusione. Quello era stato il momento  in cui il signore oscuro era stato battuto ed era volata via. Codaliscia non lasciò la sua posizione in mezzo agli alberi. Aspettava che il suo maestro tornasse per dargli istruzioni.

Sirius arrivò meno di cinque minuti dopo. Codaliscia lo guardò mentre si disperava per Lily e James. Lo guardò mentre quando stava andando via tornò indietro perché aveva sentito qualosa e trovò un bambino di quindici mesi. Harry era sopravvissuto. Poi arrivò Hagrid che disse a Sirius che Harry doveva essere portato a casa dei suoi zii.

Codaliscia se ne era andato dopo aver sentito questo.

Codaliscia sapeva esattamente dove si trovava la casa della famiglia della sorella di Lily. Appena diplomati  James e Sirius avevano avuto la brillante idea di  fare uno scherzo ai  babbani che avevano reso la vita di Lily un inferno, come diceva James.

Quindi i malandrini andarono al numero 4 di Privet Drive e cambiarono la casa dei Dursley in vari colori. Quando ebbero finito la cosa era rosa con pallini gialli  su una parte e un arcobaleno sull’altra. Per essere sicuri Sirius bombardò la casa con uova marce (avrebbe preferito usare la carta igienica ma Remus gli aveva detto era da malati ed era riuscito a farli cambiare idea). Lily non lo venne mai a sapere se l’avesse saputo i malandrini, e specialmente James, sarebbero stati in un mare di guai con lei. Era inoltre uno scherzo innocuo i colori erano solo incantesimi, sparivano due giorni dopo!

Da quando Peter era diventato un mangiamorte, e quindi una spia, aveva imparato a prestare molta attenzione ai dettagli, per questo si ricordava perfettamente dove trovare Harry Potter.

L’unico problema era trovare il tunnel che l’avrebbe portato fino nel Surrey. Codaliscia era coperto di fango da capo a piedi e stava cominciando a pensare che i topi gli avessero dato la via sbagliata. Sembrava non sapessero dove lo stavano mandando. Ma Codaliscia continuò a seguire la via. Non che avesse altra scelta. Se non stesse seguendo la via poteva anche finire in Australia per quanto poco ne capiva di tubature!

Alla fine il topo davanti a lui squittì eccitato indicando una zampa sporca  verso un altro tunnel umido e scuro. Codaliscia ringraziò il topo con impazienza e  se ne andò sperando di uscire il prima possibile dalla tubature.



Ok dal prox chap si entra proprio nel vivo della storia e finalmente appare siriuuuuuuuus! Cmq grazie  per le recensioni
 Continuate così!!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Cap 4 TRUTHS

Capitolo 2

Costruita nel bel mezzo del mare, molto lontano dalla civiltà, c’era una fortezza di pietra. Solo la costruzione in sé dava un terribile senso di angoscia. I suoi muri grigi erano colpiti incessantemente da pioggia fredda. Tuoni e fulmini non si fermavano mai intorno all’isola; al ministero piaceva dare ai futuri abitanti dell’isola un assaggio del loro futuro. E se la vista della prigione di Azkaban non era abbastanza, i dissennatori avrebbero decisamente finito il lavoro.

C’era solo un modo per arrivare o andare via dall’isola: una piccola barca di legno babbana. Gli auror incaricati di portare nella fortezza i nuovi prigionieri dovevano affrontare la pioggia fredda seguita dall’incontro con i dissennatori. Più di un auror aveva giurato di non mettere mai più piede ad Azkaban in vita loro.

Dentro la prigione era ancora peggio, se possibile. Non c’era mai un momento di pace. La maggior parte  dei prigionieri diventavano pazzi nel giro di pochi giorni dopo l’incontro con il primo dissennatore.

Dico la maggior parte perché c’era un prigioniero di Azkaban che sembrava essere assolutamente immune dall’influenza dalle creature oscure. Bè non totalmente immune, questo non era possibile , ma per la maggior parte del tempo che quest’uomo aveva trascorso ad Azkaban quest’uomo era piuttosto normale. Aveva trovato in qualche modo la via per non impazzire.

I maghi di guardia  dicevano che questo succedeva perché il prigioniero faceva uso di potenti arti oscure che gli erano state insegnate da Colui-che-non-deve-essere-nominato in persona.

Chiunque visitasse la cella numero 382 nell’area di massima sicurezza trovava semplicemente un uomo che sembrava solo annoiato. Nonostante fosse circondato da compagni che urlavano per la pazzia, il prigioniero rimaneva seduto nell’angolo della sua cella fissando il muro di fronte , estraniato dal resto del mondo. Bè non proprio estraniato ma più che altro era uno a cui non importava o come ho detto prima… un uomo annoiato.

Mi chiedete chi era quest’uomo? Chi può avere così tanto potere da resistere alla pazzia? Era il mago più temuto di tutta la prigione. Più temuto dei Lestrange che erano pazzi addirittura prima di essere arrestai per i loro crimini. Un  uomo che aveva ucciso dodici babbani, e uno dei suoi migliori amici con un solo incantesimo; un uomo che aveva provocato la morte anche del suo altro migliore amico , un traditore della causa a cui voleva partecipare così tanto quando era giovane. Il braccio destro del signore oscuro. Quest’uomo era nientemeno che Sirius Black.

Contrariamente alle credenze popolari, comunque, Black non stava usando magia oscura per non perdere la testa con i dissennatori. C’erano due motivi per cui non stava accadendo.Il primo era che Black era innocente, era stato incastrato dal topo. Ma sfortunatamente per Black solo lui e il topo lo sapevano e il topo non aveva intenzione di parlare.

Il secondo motivo era qualcosa che solo altre due persone  al mondo oltre Black sapevano. Da quando aveva quindici anni, Sirius Black era stato un animagus illegale. L’animale rassomigliante al gramo aveva fatto da scudo per Black contro i dissennatori.

Loro non potevano vedere ma potevano sentire le emozioni meno umane che provenivano dalla cella. Perciò , ogni volta che Black cominciava  a sentire il freddo che portavano i dissennatori, si trasformava.

I dissennatori rimanevano di guardia appena fuori l’area di sicurezza ed entravano quando volevano per torturare i prigionieri. Quel pomeriggio avevano appena finito di divertirsi ed erano di nuovo appostati ai loro posti. Se qualcuno fosse riuscito a prendere Sirius di sorpresa ( cosa che non sarebbe mai riuscita ad accadere) avrebbe visto un grosso cane nero.

I peli una volta lucenti ora erano pieni di sporco e sangue incrostato. La sua cassa toracica era chiaramente visibile sotto la sua peluria sottile a causa dei cinque anni passati nella prigione. Era seduto tremante in un angolo nascosto della piccola cella, ascoltando le urla di terrore degli altri prigionieri. Le urla non davano più fastidio all’animagus come quando era arrivato; dopo un po’ di tempo ad Azkaban impari a non farci caso.

Il cane era steso sul  pavimento di cemento sporco e freddo con la testa fra le sue zampe, mentre cercava di dormire. Non gli importava del “letto” che gli aveva fornito Azkaban. Era più che altro un lettino piuttosto malandato di legno con sopra qualcosa che sembravano coperte.

Passi.

Le orecchie del cane si rizzarono. Anche sopra le urla di pazzia e di terrore poteva sentirli chiaramente.
E si stavano avvicinando, forse a tre celle di distanza.

Il cane tornò nella sua forma umana ma rimase ancora  accucciato nell’angolo, braccia strette intorno alle ginocchia.

Due figure alte si fermarono proprio davanti la cella di Sirius Black e una delle due era l’ultima persona che il prigioniero si sarebbe mai immaginato di vedere lì.

Albus Silente guardò Sirius con un’espressione illeggibile sul volto. Sirius restituì lo sguardo.

La seconda figura ( “ credevo fossero tre…” pensò Sirius), era un auror: Kingsley Shackelbolt ad essere precisi. Sirius, insieme a James, lavorava con Kingsley quando era lui stesso un auror cinque anni prima. Sembrava così tanto tempo fa…

Shackelbolt aprì la porta permettendo a Silente di entrare. Il preside attraversò la cella, si sedette sul letto e guardò verso il corridoio aspettando qualcosa.

Un momento dopo un altro uomo entrò nervosamente, un uomo che fece salire il cuore di Sirius in gola. Non si sarebbe mai aspettato di vedere di nuovo in vita sua Remus Lupin. Dal momento in cui era entrato ad Azkaban Sirius si era convinto che era senza amici. Non c’era nessun motivo al mondo per cui Remus avrebbe dovuto credere all’innocenza di Sirius. Non dopo  tutte le prove che puntavano contro di lui. E per quanto Remus avrebbe dovuto sapere Sirius era il custode segreto e quindi era il colpevole.

Remus guardò Sirius con la stessa espressione di Silente: nessuna. Era completamente privo di ogni emozione sulla sua faccia. Remus era un esperto a fare questo, aveva imparato da giovane a nascondere le sue emozioni.

Sirius non riusciva a parlare. Era perso nei mille pensieri che vorticavano nella sua testa. C’era così tanto che voleva-che aveva bisogno- di dire al suo vecchio amico ma al momento lo trovava impossibile.

Dopo qualche momento di silenzio imbarazzante Silente parlò : “ ciao Sirius sono sicuro che ti stai chiedendo perché siamo qui?” Sirius annuì a malapena “ Remus ed io speravamo di farti qualche domanda per cercare di capire alcune cose. Ma forse dovremmo trovare un posto più comodo” guardò Shackelbolt. L’auror si avvicinò dove Sirius era seduto fissando Remus senza sbattere le palpebre.

“ muoviti Black, alzati “ disse in una voce autoritaria e profonda

Lentamente Sirius cominciò ad alzarsi. Le sue gambe erano deboli perché non venivano mai usate  e Sirius doveva essere mantenuto dall’auror per non cadere.

Silenziosamente Silente uscì dalla cella seguito subito da Remus. Shackelbolt manteneva fortemente Sirius per il braccio, non per evitare che cadesse , ma per evitare che scappasse. Sirius non avrebbe provato  a scappare anche se avesse potuto. Era troppo curioso di sapere perché cosa avesse spinto il suo ex migliore amico e il suo ex preside, ad andare a farli visita.

I quattro maghi camminarono silenziosamente per i corridoi della prigione. Urla di dolore si sentivano intorno a loro. I dissennatori erano stati spostati dall’altra parte della prigione mentre i visitatori erano dentro.

Sirius guardava diritto alla schiena di Remus “ che cavolo sta succedendo ?” si chiese

Dopo cinque anni senza nessun tipo di contatto Remus e Silente erano lì. Non che Sirius stesse dando la colpa a Remus perché non si era fatto sentire. Se Remus fosse stato quello in prigione, quello accusato di aver ucciso tredici persone, e di essere un mangiamorte, e di essere il responsabile della morte di Lily e James, Sirius non avrebbe assolutamente voluto vederlo.

Camminarono per altri cinque minuti finché arrivarono davanti ad una grande porta di metallo. Silente girò il pomello, entrò dentro e aspettò che lo facessero anche gli altri prima di chiudere la porta  e attraversare la stanza.

Una stanza per gli interrogatori.

C’era un lungo tavolo di metallo in mezzo alla stanza, era circondato da diverse sedie piene di catene che sembravano molto scomode. Shackelbolt portò Sirius verso una di esse e lo fece sedere. L’auror si mise proprio dietro Sirius con la bacchetta pronta come a sfidarlo a fare qualcosa. Remus e Silente si misero sulla parte opposta.

Prima di sedersi Silente tirò fuori una larga tavoletta di cioccolato dal suo mantello. Appena la ebbe scartata spezzò la cioccolata in quattro pezzi e la passò agli altri prima di addentare la sua.

Sirius guardava dalla cioccolata nelle sue mani a Silente e Remus, nessuno dei due restituì lo sguardo. Diede un morso alla cioccolata e sentì subito il calore e l’energia che non aveva avuto in anni.

Remus era seduto sulla sua sedia, mangiando la cioccolata che gli aveva dato Silente chiedendosi se fosse stata veramente una buona idea dopo tutto. Guardò dall’altra parte del tavolo verso Sirius. La sua faccia, una volta così piena e abbronzata ora era pallida e terribilmente scheletrica. I suoi occhi una volta di un grigio splendente e pieni di vita ora erano vuoti, privi di ogni emozione. Aveva l’aspetto di uno che non aveva mangiato per mesi. Remus riusciva a vedere perfettamente le ossa attraverso le divise sporche e strappate di Azkaban. Onestamente stava veramente da schifo.

“Ma “ Remus ricordò a se stesso “ è stato in Azkaban per cinque anni, non posso sapere come è diventato veramente “

Remus non sapeva cosa aspettarsi. Entro la fine del pomeriggio avrebbe avuto le risposte che aveva bisogno disperatamente di sapere. E se Sirius era innocente…

“ Che sta succedendo?” Remus sussultò alla voce che ora apparteneva al suo ex migliore amico. Sirius guardava Remus per avere risposte. Remus evitò lo sguardo di Sirius guardando Silente al suo posto.

“ Bè Sirius “ parlò il mago più anziano “ abbiamo solo qualche domanda. Non dovrebbe volerci molto tempo.”

Appena ebbe finito di pronunciare queste parole la porta di metallo si aprì. Entrarono altri due uomini. Il primo era più o meno un anno più giovane di Sirius e Remus. Infatti se la memoria di Remus era corretta era esattamente un anno dietro di loro ad Hogwarts. L’uomo più giovane aveva capelli corti ricci e biondi e gli occhi azzurri. Portava con se un pezzo di pergamena e piume e inchiostro.

Sirius sapeva benissimo chi fosse l’altro uomo . Era uno dei lavoratori del ministero che era presente il giorno della sua cattura. Era l’unico che aveva visitato la cella di Sirius numerose volte per controllare, come credeva  Sirius , il suo livello di pazzia. Era una delle ragioni per cui Sirius non ebbe mai un processo. Era il ministro della magia : Cornelius Caramell.

Quel pomeriggio però, Sirius notò che sembrava particolarmente turbato. La domanda nella sua testa era “perché? questa sembrava essere l’unica cosa che continuava a ripetersi nella testa dell’accusato dall’arrivo di Remus e Silente solo poco tempo prima.

Perché?

Con uno sguardo intriso di puro odio e disgusto Caramell superò Sirius ( che ricambiò alla stessa maniera lo sguardo) e andò diritto da Silente. L’anziano mago si alzò con quello che sembrava un sorriso profondamente forzato e strinse la mano del ministro.

“ Cornelius come stai questo pomeriggio?” chiese gentilmente

La smorfia sul volto di Caramell si ampliò “ Non sto bene per niente Silente. Non capisco dove vuoi arrivare facendo questa cosa.” Indicò Sirius. “ ma vorrei finire il prima possibile. Ci sono cose più importanti che devo fare “ Sirius resistette all’impulso di roteare gli occhi.

Silente piegò la testa e cominciò a frugare nei suoi vestiti ancora una volta. Questa volta però tirò fuori una fialetta piena di un liquido chiarissimo e la mise direttamente davanti a Sirius.

Sirius guardò dalla fialetta a Silente senza capire. Silente si sedette e incrociò le mani sul tavolo. Caramell fece un segnale all’uomo con cui era arrivato , e lui srotolò la pergamena mise la piuma nell’inchiostro e aspettò.

Dopo qualche momento di silenzio Silente finalmente parlò. “ Sirius quello davanti a te è Veritaserum. Ti stiamo chiedendo di berne tre gocce così possiamo farti qualche domanda. Puoi sempre rifiutare se vuoi ovviamente, se lo fai ti riporteremo nella tua cella.” Si fermò “ abbiamo il tuo permesso per darti il Veritaserum Sirius ?”

Sirius guardò prima Silente e poi Remus. Il suo amico aveva rivolto velocemente lo sguardo al tavolo. Sirius guardò di nuovo verso Silente e annuì. ( “ quello era un sorriso??”)

Shackelbolt si avvicinò e aprì la fiala di Veritaserum. Ne mise un po’ nel contagocce e la richiuse.

“ apri la bocca Black” disse

Sirius aprì la bocca e aspetto che  Shackelbolt facesse cadere le gocce sulla lingua. Una … due… tre… il liquido freddo scivolò nella sua gola. La stanza cominciò a sparire.


 Remus osservò mentre ingoiava il Veritaserum. “ il momento della verità… “ pensò.

Silente parlò di nuovo

“ Qual è il tuo nome completo?”

“ Sirius Orion Black” disse Sirius con una voce distante.

“ Data di nascita?”

“ 12 Dicembre 1959”

Gli vennero chieste altre semplici domande per essere sicuri dell’effetto del Veritaserum, come procedura del ministero. E infine la domande difficili.

“Conosceva Lily e James Potter?”

“ Sì “

“ Come li conosceva?”

“ James ed io siamo stati migliori amici da quando avevamo cinque anni. Lily ed io ci siamo conosciuti ad Hogwarts”

“ Quando è stata l’ultima volta che gli ha visti vivi?”

Remus si sedette meglio sulla sedia.

“ Due giorni prima che fossero uccisi”

“ Sirius eri tu il custode segreto di Lily e James?”

Remus trattenne il respiro

“ No”

“ Chi era il loro  custode segreto?”

“ Peter Minus”

Remus nascose la testa nelle sue mani tremanti

“ Perché i Potter scelsero lui?”

“ Glielo chiesi io. Voldemort- “ un brivido percorse tutti  tranne che Remus e Silente “ avrebbe immaginato subito che mi avrebbero scelto come custode segreto, perciò io ho suggerito qualcuno meno prevedibile.”

“ Perché non avete informato nessuno del cambiamento?”

“ Volevamo far credere alle persone che io ero ancora il custode segreto. Peter si sarebbe nascosto . Doveva essere l’imbroglio perfetto. Ma poi è successo che Peter era la spia.

“ Sirius cosa successe la mattina del 1 Novembre 1981?”

“ Dopo che lasciai  Godric’s Hollow andai a londra. Stavo cercando Minus. Alla fine l’avevo trovato, lo bloccai. Lui però aveva la sua bacchetta pronta e un piccolo coltello d’argento dietro la schiena. Non li vidi e tirai fuori la mia bacchetta. Gli dissi alcune cose e lui urlò all’intera città che io avevo tradito James e Lily. Si tagliò il dito, fece saltare in aria la strada ,  alla fine si trasformò in topo e scappò nelle fognature.”

Tutta la stanza rimase seduta in silenzio per qualche minuto. Persino il ministro non riusciva a trovare niente da dire. Remus si asciugò in fretta le lacrime che stavano per uscire dai suoi occhi.

Silente lanciò uno sguardo a Remus prima di riportare la sua attenzione a Sirius.

“ Peter Minus è un animagus illegale?

“ Sì” la testa di Sirius ricadde sulle sue spalle segnalando che l’effetto del Veritaserum era finito.

Scusate se sto aggiornando tardi ma come potete vedere i capitoli sono lunghi ed è iniziata la scuola… quindi è proprio difficile trovare il tempo. Proverò ad aggiornare più velocemente. Grazie mille per le recensioni!!!!!!!!

 



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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Chap 5
TRUTHS

Capitolo 5



La stanza per gli interrogatori della prigione di Azkaban era rimasta scioccata in un silenzio teso. Tutte le persone presenti sembravano aver smesso di respirare; si poteva letteralmente sentire l’eco delle gocce d’acqua fuori dalla prigione. Nessuno riusciva a trovare niente da dire dopo quello che avevano appena scoperto. Sirius Black che tutti credevano un assassino, mangiamorte e  traditore era innocente. Innocente e in prigione.

Una voce che si schiariva interruppe il silenzio “ hai registrato tutto questo Jhonson?” chiese Cornelius Caramell al suo assistente. La sua voce era roca e poco più di un sussurro.

Jhonson guardò il pezzo di pergamena che teneva in mano con gli occhi spalancati,rilesse le sue note e annuì.

“ molto bene” disse Caramell schiarendosi la gola “ ritorno al ministero e vi manderò una lettera con la mia decisione al più presto”. Si alzò per andarsene e Jhonson seguì il suo esempio.

Si alzò anche Silente, lo scintillio era tornato nei suoi occhi. “ grazie per la pazienza Cornelius. Aspetteremo con ansia la tua decisione.

Caramell annuì ancora una volta e lasciò la stanza.

Remus, che fino a quel momento era rimasto seduto con la testa fra le sue mani sul tavolo tornò alla realtà quando sentì il rumore della porta che si chiudeva. Guardò dall’altra parte del tavolo verso Sirius che era ancora svenuto per il Veritaserum, e poi verso Silente. Ingoiò la saliva nonostante la sua bocca fosse completamente secca.

“ Signore” iniziò con voce tremante “ che cosa succederà a Sirius?”

Silente si voltò verso il suo ex-studente e sorrise “ Bè se le mie previsioni sono corrette, il ministro ritornerà nel suo ufficio,deciderà un rimborso e  poi spedirà un gufo per dirci che Sirius sarà liberato”

Libero.

Sirius sarebbe stato liberato. Era innocente. Peter era il traditore. Peter era la ragione per cui James e Lily erano morti. Peter era il motivo per cui Harry era un orfano costretto a  vivere con i babbani. E Peter era la ragione per cui Remus era stato solo per cinque anni. Rabbia e tristezza, e più di tutto il senso di colpa che stava attraversando Remus come un fiume in piena erano le emozioni che il lupo mannaro provava in quel momento. Tutta l’amarezza e l’odio che aveva provato  per Sirius erano spariti quindici minuti prima. Remus aveva di nuovo con sé uno dei suoi fratelli.

Come una diga che si rompeva, lacrime cominciarono ad uscire dagli occhi di Remus prima che se ne accorgesse. Tutto quello che era successo negli ultimi cinque anni , tutto quello che aveva provato per cinque anni, era tornato in quel preciso momento.

Appena Remus si ricompose, ed ebbe asciugato la faccia con la manica dei suoi vestiti tornò a guardare il preside, che da quello che sembrava aveva guardato altrove per lasciare al lupo mannaro un momento, e lui gliene era grato.

Silente restituì lo sguardo a Remus e chiese gentilmente “ tutto bene?”

“ Sì signore sto bene” era la risposta appena udibile di Remus.

Una voce profonda risuonò vicino a Remus che sussultò “ Bè è stato un giorno interessante” disse Kingsley. Sembrava scioccato quanto gli altri presenti nella stanza. Appena l’interrogatorio era finito Kingsley aveva fatto apparire una sedia per sedersi; Remus non se ne era neanche accorto.

Silente soffocò una risata e disse “ lo è stato veramente Kingsley, lo è stato.”

I tre maghi si fissarono per qualche minuto ognuno perso nei suoi pensieri

Un lamento fece saltare tutti e tre. Sirius si stava svegliando.

Aprì gli occhi controvoglia, combattendo contro la forte luce che c’era nella stanza. “ dove sono?” si chiese. Non era certamente nella sua cella era troppo dannatamente luminoso. E poi si ricordò. Remus. Silente. Caramell. Veritaserum.

Sirius spalancò gli occhi di scatto osservando la stanza. Albus Silente stava rispondendo al suo sguardo e anche Kingsley Shacklebolt e anche Remus Lupin. Tornò la confusione: perché era qui? Perché veniva interrogato dopo tutti quegli anni?

Silente parlò con la voce gentile che , Sirius ricordò, usava quando lui andava ancora ad Hogwarts “ ciao Sirius , come ti senti?”

Sirius chiuse gli occhi e mise una mano tremante sulla testa “ come uno a cui farebbe veramente bene un incantesimo contro la sbornia signore” disse con la stessa voce rauca che aveva usato poco prima.

 Shacklebolt sbuffò a questo, non per il  suo umorismo, ma per il fatto che riuscisse a mantenerlo dopo cinque anni con i dissennatori. Silente soffocò una risata e Remus riuscì a fare un piccolo sorriso. Si sentiva un po’ stordito al momento.

“signore che sta succedendo? Perché diavolo siete qui?” chiese Sirius

“Sirius come stavo dicendo a Remus penso che entro un’ora sarai liberato dal ministero”

Gli occhi di Sirius si spalancarono ancora di più “ mi scusi co-cosa? “ riuscì a dire “ ma…c-come? Perché?”

Silente guardò alla sua sinistra verso Remus, era nuovamente nel suo piccolo mondo. Guardò Kingslwy e gli chiese “ Kingsley mi chiedevo se tu potessi uscire un momento?”

L’auror si alzò, sorrise e disse “ certamente signore, mi faccia sapere se ha bisogno di me” con un inchino rispettoso della testa verso Silente Kingsley lasciò la stanza.

Ancora una volta la porta che si chiudeva fece uscire Remus dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo per trovare Sirius e Remus che lo stavano fissando.

“ Forse vorresti essere tu a spiegare gli ultimi avvenimenti a Sirius Remus?” chiese Silente.

Remus sospirò e per la prima volta in cinque anni guardò negli occhi il suo vecchio amico. Gli occhi erano vuoti, come se fossero morti. Remus si schiarì la gola e cominciò “ Bè S- Sirius l’altra notte, durante la luna piena, il lupo ha sentito l’odore di Codaliscia. Credo che fosse fuori dalla mia casa.” Remus guardò Sirius che cominciava ad agitarsi nella sua sedia. “ La mattina dopo, ho fatto un sogno in cui Codaliscia entrava nella sua stanza mi copriva con una coperta e si scusava per qualcosa. “ Remus chiuse gli occhi e sospirò pesantemente.

“Dopo quel sogno ne ho fatto un altro. Era su di te  e su James e Lily. Stavate discutendo di cambiare la scelta per il custode segreto. Tu volevi che loro scegliessero Peter perché pensavi che sarebbe stato “ L’imbroglio perfetto”. E dopo penso che fosse un altro giorno, Peter era lì al tuo posto, e penso che loro avessero appena finito l’incantesimo per farlo diventare custode segreto.” Riaprì gli occhi e guardò nuovamente Sirius. Sembrava che anche lui stesse per scoppiare a piangere e stesse trattenendo a fatica le lacrime. “ questa mattina sono andato da Silente  e gli  ho raccontato i miei sogni. Poi siamo venuti qui”.

Sirius ruppe il contatto visivo e guardò il tavolo di metallo. Lentamente, guardò di nuovo Remus con un’espressione di dolore sul volto. “ tu… hai sognato tutto questo? Su James e Lily?” chiese piano. Remus annuì lentamente. “ Wow. Bè penso di doverti ringraziare allora?” Cercò di sorridere ma riuscì solo a fare una piccola smorfia.” Grazie Remus” disse sinceramente. Poi porse la sua mano tremante verso Remus perché la stringesse .

Per un momento Remus fissò la mano magra di Sirius e poi si alzò di scatto. Camminò dall’altro lato del tavolo. Sirius sembrava sorpreso dal movimento improvviso finché Remus porse la sua mano e avvicinò Sirius per un lungo abbraccio. “ Mi dispiace Sirius” sussurrò.

Sapevano tutti e due che c’erano ancora tante cose da dire ma decisero che quello non era il momento, e le tennero per loro.

Si lasciarono nello stesso momento e tutti e due avevano gli occhi pieni di lacrime. Un grosso peso era stato sollevato dalle spalle dei due ragazzi dopo tanto tempo.

La porta si aprì ancora una volta e Kingsley Shacklebolt rientrò mantenendo una busta spessa. “ Mi dispiace interrompere” disse “ Ma ho pensato che voleste vedere questa. È appena arrivata dal ministero”

Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo e poi guardarono Silente. Gli occhi del vecchio uomo avevano ancora lo scintillio e c’era un piccolo sorriso sulle sue labbra. Annuì a Kingsley per fargli aprire la busta. All’interno c’erano molti pezzi di pergamena. Kingsley la aprì e cominciò a leggerlo in silenzio . Guardò verso gli altri tre che lo guardavano ansiosamente. Bè forse non Silente, lui sembrava sapere perfettamente quello che conteneva la pergamena.

Kingsley si schiarì la voce e cominciò a leggere ad alta voce: “ Io, Cornelius Caramell, ministro della magia, garantisco a Sirius  Orion Black immediato rilascio da Azkaban. Il signor Black riceverà un risarcimento per il suo imprigionamento sbagliato di 638,419 galeoni. Il ministero è profondamente addolorato e chiede scusa per questo terribile errore. Firmato Cornelius Caramell, ministro della magia.
E questi sono i fogli per il rilascio di Sirius “ diede i fogli rimanenti a Sirius “ Devo andare a parlare con i dissennatori. Tornerò tra un momento e poi potremmo andarcene via da questo posto assurdo.” Kingsley rabbrividì all’idea di tornare vicino ai dissennatori, e uscì dalla stanza.

Silente,per la terza volta quel pomeriggio frugò tra i suoi vestiti e diede a Sirius una piuma. “ Penso che avrai bisogno di questa Sirius”

Sirius prese la penna, le mani che tremavano ancora e guardò i fogli. “ Questo sta succedendo veramente?” si chiese “ Sono quasi libero! Questo è quello che ho sognato per cinque dannatissimi anni”

Dieci minuti dopo i fogli erano stati firmati, e i tre maghi stavano aspettando il ritorno di Kingsley. Nessuno aveva più detto una parola da quando Silente aveva offerto la piuma a Sirius. Remus e Sirius stavano ancora cercando di digerire completamente quello che stava succedendo. Silente li guardava con interesse.

“ Ho una domanda per tutti e due” cominciò con una voce seria. Remus e Sirius guardarono il loro ex-preside e aspettarono che continuasse “Chi vuole spiegarmi come siete diventate animagus?”

I due maghi più giovani si guardarono sorpresi. Lui lo sapeva. Erano fregati. Sarebbero stati spediti tutti e due ad Azkaban. Forse non Remus. Non era un animagus, era un lupo mannaro. E se fosse spedito in prigione anche lui visto che era stata la causa per cui i suoi amici  non avevano seguito le leggi magiche durante il loro quinto anno?

Quando guardarono di nuovo Silente, comunque, qualcosa fece capire che lui sapeva già tutto da molto tempo. Aveva un largo sorriso sulla faccia e non avevano mai visto i suoi occhi scintillare così tanto.


Da qualche parte in mezzo al nulla…

Codaliscia aveva viaggiato giorno e notte. Non era abituato a tutto quest’esercizio; di solito rimaneva steso su un cuscino e mangiava tutto il giorno. Praticamente era abituato ad essere un topo grosso e pigro.

Era appena uscito dalle tubature e si era trovato nel bel mezzo di un campo da qualche parte. Si era perso… di nuovo. Quel topo nelle tubature non aveva idea di che cosa stava parlando.

Fino a quel momento durante il suo viaggio aveva incontrato topi imbecilli,orrende tubature e un gatto molto affamato dal quale era riuscito a scappare a malapena.

Ma un momento. Codaliscia riusciva a vedere le luci di una città in lontananza. Il sole stava tramontando e il topo decise che era il momento per un po’ di riposo. Poche ore e poi avrebbe deciso cosa fare, e avrebbe cercato di capire in che città si trovasse.(sperando fosse qualcosa vicino al Surrey…) Si sistemo su un pezzo d’erba sotto un cespuglio e chiuse gli occhi. Forse dopo aver dormito poteva esplorare i cassonetti della città per un po’ di cibo.

Le cose si stavano già andando meglio per Codaliscia. In pochi giorni avrebbe avuto Harry Potter tra le sue mani e sarebbe andato a fare visita al suo compagno mangiamorte, Lucius Malfoy per dargli il bambino e ricevere la sua ricompensa.

Ormai niente poteva andargli più male.

Almeno questo era quello che credeva…
Fortunatamente non sarebbe stato capace di leggere i giornali quella notte…

GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI!!! APPENA L’AUTRICE MI RISPONDE VI FARò SAPERE COSA HA DETTO. CONTINUATE A LEGGERE E RECENSIRE!!!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


chap6
TRUTHS

Capitolo 6




Una bellissima sera verso la fine di giugno del 1986, mentre le streghe e i maghi  per tutta la gran Bretagna, erano seduti nei loro salotti, i gufi stavano distribuendo la notizia più scioccante che si sentita dai tempi di  colui-che-non-deve-essere-nominato. Era forse ancora più incredibile di scoprire che il piccolo Harry Potter(ora conosciuto molto di più come il bambino sopravvissuto) era sopravvissuto all’anatema che uccide e aveva “ucciso” il mago più terribile di tutti i tempi.

La gazzetta del profeta, edizione serale speciale, aveva stampato un’edizione speciale per parlare della storia. Tutti i maghi leggevano i giornali  provando sentimenti di  shock,disgusto,incredulità, più shock, rabbia tristezza, ho già detto shock?

Sulla copertina dell’edizione speciale c’era un uomo che sembrava avere poco più di ventuno
Anni. Indossava divise di Azkaban appena ricevute . La sua faccia sembrava quella di uno psicopatico; rideva  a proposito dei suoi crimini in faccia ai lettori.

Per anni, nessuno aveva dubitato le accuse contro di lui. Che quelli che l’avevano conosciuto prima che la foto fosse stata scattata fossero senza parole era riduttivo. “Sembrava un così bravo ragazzo “ pensavano.
Un combina guai, ma mai un mangiamorte così assetato di sangue e potere.

Gli altri invece non sembravano per niente sorpresi. Questi erano quelli che lo conoscevano solo per la reputazione della sua famiglia. Non pensavo affatto a tutti i successi che aveva riscosso a scuola e non gli importava minimamente del fatto che fosse stato tra i migliori auror per oltre 3 anni prima di essere arrestato. Guardavano soltanto alla famiglia dell’uomo. Una famiglia da cui era scappato. Una famiglia che aveva disperatamente cercato di dimenticare mentre cresceva. Ma quelle persone erano certe che un ragazzo cresciuto in una famiglia come i Black sarebbe sicuramente diventato un mago oscuro, come tutti gli altri componenti della famiglia.

Comunque non importava quello che il mondo magico sapeva della storia di Sirius Black, la prima pagina del profeta fece spalancare un sacco di bocche quella sera.

SIRIUS BLACK :INNOCENTE!

Questo pomeriggio il ministro della magia Cornelius Caramell ha tenuto una conferenza stampa nel suo ufficio a proposito di Sirius Black, l’uomo accusato di aver ucciso dodici babbani e un mago. Black è stato nella prigione di Azkaban per questi ultimi cinque anni.

Nonostante questo il ministro Caramell ha detto ai giornalisti che Sirius Black è innocente. Il ministro si rifiuta di commentare gli eventi che hanno portato a scoprire l’apparente innocenza di Black, ma ha detto questo:

“ Per cinque anni, abbiamo creduto che Black fosse un assassino e un mangiamorte, Il braccio destro di Lord come-cavolo-si-chiama. Questi fatti non sono veri e Sirius Black è in realtà innocente. Sarà ricompensato con più di 600,000 galeoni come risarcimento per il imprigionamento errato , ed è stato liberato stasera”

Quando gli abbiamo chiesto a proposito degli omicidi avvenuto il 1 Novembre 1980, giorno dopo la caduta di colui-che-non-deve-essere-nominato , Caramell ha detto che la vera colpa era di Peter Minus.

Minus, come sappiamo tutti, era il giovane mago che aveva bloccato Black quella terribile mattina. Accecato dal dolore per la morte di Lily e James Potter, Minus aveva cercato di catturare Black. Il suo piano andò a monte quando Black,che allora era ancora un auror del ministero,ha causato un’esplosione per le strade babbane di Londra uccidendo dodici innocenti e lo stesso Minus. Tutto quello che rimaneva di Minus era il suo indice destro. Minus ricevette l’ordine di Merlino poco dopo.

Questo, però, secondo Caramell, non è quello che accadde veramente. Sembra che Minus…

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“Bè ora hai quello che volevi Sirius, tutti sanno finalmente la verità” Albus Silente parlò da dietro la sua scrivania  nel suo ufficio ad Hogwarts.

Sirius Black era seduto nella sedia di fronte al preside, con la testa tra le mani e ancora senza riuscire a  credere agli eventi di quel giorno. Lui , Silente e Remus Lupin avevano lasciato il ministero della magia solo un’ora prima. A Sirius erano stati dati nuovi vestiti, e gli elfi domestici di Hogwarts avevano fatto un grande spettacolo bruciando quelli vecchi di Azkaban.

L’incredulità di Remus stava diventando maggiore rispetto a quella di Sirius in quel momento. Questo non era assolutamente quello che avrebbe pensato di fare  quella sera .i suoi piani erano la solita cena da solo e forse l’aver guardato qualche film babbano sulla televisione che Lily e James gli avevano regalato un natale.

“Tutto questo è da pazzi” Mormorò Remus. Silente e Sirius annuirono.

“ E lo dici a me?? Non avrei mai pensato che questo potesse accadere. Neanche nei mie sogni più assurdi. E lo devo dire, a me sembra ancora un sogno “ Sirius disse più a se stesso che alle altre persone presenti nell’ufficio.

Silente sospirò pesantemente “ Sirius penso di doverti delle scuse…”

Sirius bloccò il preside con un gesto delle mani “ Non c’era nessuna possibilità che lei potesse saperlo” Sirius guardò alla sua destra verso Remus che adesso aveva la testa nascosta tra le mani, trovando il pavimento molto interessante in quel momento. “ Non c’era nessuno modo per cui qualcuno avrebbe potuto saperlo. Lily ,James, Harry, Codaliscia ed io eravamo gli unici a doverlo sapere, questo era il modo in cui volevamo accadesse. Pensavamo fosse il piano perfetto. Se una persona deve scusarsi con qualcuno sono io, che devo farlo con voi due. Avremmo dovuto dirlo almeno a lei professore, se l’avessimo fatto forse James e Lily sarebbero ancora vivi oggi.”

Remus guardò il suo amico, ignorando gli ultimi commenti per il momento. “ Hai ragione Sirius non avremmo mai potuto sapere del cambiamento ma io avrei dovuto capire che tu non potevi essere la spia. Non avevo abbastanza prove per dimostrare che tu lo fossi. Avrei dovuto sapere che proprio tu , tra tutti , non avresti mai tradito la nostra fiducia, specialmente quella di Lily e James, per nessuno al mondo. Avrei dovuto saperlo. Ma invece di precipitarmi al ministero il giorno che sei stato arrestato decisi di rimanere a casa a crogiolarmi nella mia stessa miseria. Non ho mai dubitato della tua colpevolezza. Avrei dovuto almeno chiedere che ti concedessero un processo” disse amaramente.

Sirius sorrise amaramente di rimando“ Pensi veramente che quegli idioti del cavolo del ministero ti avrebbero ascoltato Remus? Loro erano troppo contenti del fatto che Voldemort fosse scomparso per preoccuparsi minimamente di chi stavano buttando ad Azkaban.” Sirius lanciò uno sguardo di scusa a Silente che fingeva di essere interessato in un ritratto. “ inoltre io sono un Black. Se tu fossi entrato al ministero chiedendo un processo per il figlio di dei  sostenitori dichiarati di Voldemort, dopo tutte le cosiddette prove che credevano di avere su di me ti avrebbero riso in faccia. Per non parlare del fatto che sei un lupo mannaro. Probabilmente ti avrebbero gettato nella cella di fronte alla mia perché avevi mostrato di essere dalla sua parte. Non c’era niente che potessi fare Lunastorta.” Sirius sospirò e sorrise un po’” Bé fino ad oggi almeno.”

Remus provò a rispondere al sorriso ma fallì miseramente. La colpa che sentiva nei confronti del suo migliore amico era indescrivibile. Remus sentiva di aver deluso James e Lily non credendo a Sirius in quel modo.

E tutto sembrava peggiore sapendo che il vero traditore era fuori da qualche parte…

Remus alla fine si era convinto di non aver sognato Codaliscia la notte di due giorni prima. Era stato lì e ora nessuno sapeva dove potesse essere andato. Era totalmente fuori di testa; ovviamente Peter Minus non era mai stato molto intelligente.

Ma perché ora? Perché all’improvviso il traditore era uscito dal suo nascondiglio? Ci sarebbe dovuta essere un ragione… e Remus era intenzionato a scoprirla.

Il bussare alla porta dell’ufficio del preside spezzò il silenzio teso e pieno di pensieri. Silente invitò il visitatore ad entrare. Né Sirius né Remus alzarono lo sguardo,finché non sentirono una voce familiare.

“ Albus “ disse una voce tagliente che i due avevano sentito numerose volte in punizione. “ Ho appena letto i giornali. È vero?”

Minerva McGranitt capo della casa di Grifondoro e, appena nominata vicepresidentessa, sembrava completamente sotto shock. I suoi capelli solitamente raccolti in uno  stretto chignon, erano un disastro totale, andavano in tutte le direzioni più strane. ( ricordò a Sirius il secondo anno quando James le incantò i suoi capelli per farli rimanere come colpiti da una scossa elettrica). Nella sua entrata, arrabbiata com’era, non aveva notato gli altri due maghi nella stanza.

Silente sorrise alla McGranitt, mentre sembrava divertirsi alla strano look della professoressa quella sera.

“ Sì Minerva, è tutto vero. Sirius Black è innocente.”

“ E Minus?” chiese la McGranitt in un sussurro spezzato

Il sorriso del preside sparì con un sospiro. Fu  Remus a rispondere   alla domanda della professoressa.

“ Peter era il traditore per tutto quel tempo. Ha incastrato Sirius.” Disse con calma , cercando di convincersi ancora che tutto questo stava accadendo veramente.

La McGranitt guardò Remus come se non avesse visto niente come lui prima d’ora. Poi guardò alla sinistra di Remus. I suoi occhi si spalancarono e la sua mano andò sulla sua bocca con un verso strozzato.

“ Black!” sibilò. Ovviamente anche se il giornale e Silente e ora anche Silente le avessero detto la verità, era ancora difficile cambiare le idee della gente.

Sirius ignorò il tono pieno di disgusto che aveva usato la sua vecchia professoressa, e invece, lui usò il tono con cui le parlava quando andava a scuola.

“ Professoressa McGranitt da quanto tempo! Sempre bellissima da quello che vedo…” disse provando a usare il suo miglior sorriso “incantatore” .

La McGranitt chiuse gli occhi un momento per ordinare i suoi pensieri. Quando li riaprì camminò fino ad arrivare proprio davanti alla sedia di Sirius e si fermò “ alzati Black” disse nel suo tono serio da professoressa.

Sirius guardò da Silente a Remus con sguardo confuso, ma fece quello che gli era stato detto.

E poi successe qualcosa che nessuna delle tre persone presenti nella stanza si sarebbe ai aspettata di vedere. La quarta avrebbe semplicemente negato che fosse mai successo.

La professoressa Minerva McGranitt, forse la professoressa più severa che avesse mai insegnato in  tutta Hogwarts, abbracciò Sirius Black.

All’inizio Sirius non sapeva cosa fare, non è che uno abbraccia un tipo di professoressa come lei tutti i giorni. Infatti , questa era la prima volta che tutti i componenti nella stanza avessero visto la professoressa di trasfigurazione comportarsi in questo modo. Era come se la McGranitt stesse abbracciando un figlio che non vedeva da tempo. Sirius le diede delle pacche sulla spalla con non poco imbarazzo.

Remus era combattuto tra essere emozionato  o scoppiare a ridere per la sola idea che la McGranitt stesse abbracciando qualcuno, soprattutto qualcuno come Sirius. Quando guardò Silente ,vide che stava combattendo la sua stessa battaglia.

Con l’enorme sollievo di Sirius, alla fine la McGranitt lo lasciò andare. Si schiarì la voce e sembrava come se avesse un forte raffreddore e cominciò a guardare gli altri con sguardo minaccioso. Le labbra del preside si muovano pericolosamente ma lo sguardo della vicepreside fece cessare ogni movimento. La McGranitt fece apparire una sedia fuori dal nulla e si sedette vicino a Sirius. Silente stava per offrirle un sorbetto al limone ma dopo un altro sguardo dalla professoressa, scrollo le spalle e se ne mise uno nella sua bocca.

“ Oh Cielo…” disse tra i denti. Sirius e Remus scoppiarono a ridere mentre la McGranitt roteò gli occhi e sbuffò. Sentendo l’impazienza della vicepreside Silente alla fine parlò “ Bè visto che Minerva è qui, forse dovremmo parlare della ricerca per Peter Minus” tutte l’umorismo precedente completamente sparito.” Remus , Sirius , forse voi potreste descriverci la forma di animagus di Peter”

La McGranitt emise un verso strozzato di nuovo. “  è un animagus? Ma… c-come?”

I due ex studenti si scambiarono uno sguardo tra di loro e poi verso Silente. Remus aprì la bocca per rispondere ma il preside fu più veloce.

“ Ti spiegherò tutto dopo Minerva” lanciando uno sguardo eloquente ai due maghi più giovani.

Sirius si schiarì la voce e disse “ Bè ha il pelo marrone, come i suoi capelli, sembra molto viscido e cosa più importante non ha un dito nella sua zampa destra sul davanti”.

Remus continuò “ ha anche una lunga cicatrice sullo stomaco, lui ha combattuto contro qualcuno… ehm molto tempo fa” Remus e Sirius si scambiarono un altro sguardo. Codaliscia aveva ricevuto quella cicatrice in una delle escursioni dei malandrini durante la luna piena. Sembrava che le zampe di topi e lupi mannari non andassero d’accordo.

Silente annuì. “ Manderò queste informazioni al ministero. Sono sicuro che gli auror vorranno perquisire la tua casa e la proprietà circostante Remus, per qualsiasi traccia che possa farci capire dove sia andato Minus”

Remus annuì “ Sarò più che felice di aiutare signore”

La McGranitt sembrava persa nei suoi pensieri quando parlò “ Se Minus è rimasto nascosto tutto questo tempo perché ha deciso di uscire ora allo scoperto?”

Silente sospirò “ Ci potrebbero essere numerose ragioni per questo, la maggior parte delle quali impossibili. Tuttavia,” guardò Remus” Non penso volesse farsi vedere da Remus”

Sirius roteò gli occhi “ Sì questo è stata la cosa più stupida che potesse fare, stupida per lui, grandiosa per me. Avrebbe dovuto sapere, come tutti noi quanto è sviluppato il senso dell’olfatto di Remus”

La McGranitt lanciò un altro sguardo interrogativo a Silente.

“ Ti spiego dopo” le disse “ il ministro Caramell ci ha garantito i migliori auror per questo caso. E con un po’ di fortuna cattureranno Minus al più presto.” Silente si fermò “ Ora, Sirius, credo di avere qualcosa che ti appartiene.” Silente si alzò e attraversò la stanza per raggiungere un mobile di legno.

Sirius alzò le sopracciglia verso le Remus che si limitò a scrollare le spalle. Silente cominciò a cercare nei cassetti.

“ So che è qui da qualche parte…” mormorò “ Ah eccola qui.”

Il vecchio mago tirò fuori una lunga scatola grigia. Si voltò nuovamente verso gli altri  e sorrise a Sirius.

“ Proprio poco dopo ce ti arrestarono,” cominciò “ mi sono preso la libertà di chiedere ad un amico di prenderla e portarla a me. Allora credevo che sarebbe stato meglio tenerla come prova invece che spezzarla in due come è solito al ministero. Ma ora penso che sia il momento che ritorni dal duo proprietario”

“ silente porse la scatola misteriosa per farla prendere a Sirius. Lui pensava di aver capito cosa potesse essere… Ma non era assolutamente possibile…

Appena aprì il coperchio della statua i suoi occhi si spalancarono, e lui emise una piccola risata per la meraviglia. Nella scatola c’era un bastoncino di legno, mogano,  dentro la bacchetta c’erano muscoli di cuore di drago.

Era una bacchetta, ma non una bacchetta qualunque… Era la bacchetta di Sirius Black

Sirius prese la bacchetta, la sua bacchetta dalla scatola e la strinse forte nella sua mano destra. Subito sentì un calore che non sentiva da quando aveva undici anni. Era la sensazione della bacchetta che accoglieva nuovamente il suo padrone.

Sirius guardò Silente con uno sguardo di completa incredulità “C-Come ?” fu tutto quello che riuscì a dire.

Silente si sedette “ Bè diciamo che malocchio Moody non è così inutile  come pensano tutti al ministero. Disse con gli occhi che scintillavano furbescamente.

Sirius e Remus risero. Persino la McGranitt sembrava impressionata che Albus Silente , considerato il più grande mago degli ultimi secoli, era riuscito ad entrare in possesso della bacchetta “dell’ assassino” più temuto di tutta la nazione.

Appena a Silente sembrò che Sirius avesse superato lo shock iniziale parlò, “ Bè si sta facendo tardi, e se ho ragione mi pare che voi due non abbiate mangiato niente stasera, quindi perché non andate giù nelle cucine, penso che sappiate dove si trovino, e mangiate qualcosa. Sareste tutti e due i benvenuti se decideste di passare anche la notte nel castello.”

Silente si alzò, e Sirius Remus e la McGranitt seguirono il suo esempio. Sirius strinse la mano a Silente “ Grazie mille signore, per tutto quello che ha fatto oggi” disse sinceramente.

Silente scosse la testa. “ questo non sarebbe mai dovuto accadere. Ti faccio di nuovo le mie scuse più profonde”

Sirius sorrise al preside “ grazie ancora signore”

Remus fu il successivo  a stringere la mano a Silente.” Vorrei ringraziarla anche io signore. E penso che accetteremo la sua offerta di restare per la notte”

“ Farò preparare una stanza per voi dagli elfi domestici” disse sorridendo

Remus e Sirius ringraziarono e andarono verso la porta. La mano di Remus stava girando la maniglia della porta quando un pensiero balenò nella testa di Sirius.

Si girò nuovamente verso silente con uno sguardo di ansiosa curiosità “ Professore che mi dice di , insomma sono appena tornato, ma cosa facciamo a proposito di Harry signore?

Remus lasciò velocemente la maniglia e si girò per sentire la risposta del preside

“ Ah sì il piccolo Harry Potter” lo scintillio nei suoi occhi era ipnotizzante” mi stavo chiedendo quando mi avresti domandato di lui Sirius”

GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI!CONTINUATE COSì LA SCRITTRICE HA DETTO CHE è CONTENTISSIMA E CHE LE FA SEMPRE PIACERE QUANDO ANCHE A PERSONE DI ALTRE NAZIONALITà PIACCIONO LE SUE STORIE!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


cap 7
TRUTHS

Capitolo 7



Codaliscia non riusciva a credere alla sua fortuna. Stava viaggiando da meno di tre giorni e in qualche modo era riuscito ad arrivare a Londra. Mentre vagava per le strade cominciò a ripassare in mente il suo piano.

Era assolutamente perfetto.

Codaliscia pensava che alla fine Remus avesse veramente pensato che la sua piccola visita fosse stata solo un sogno, se non fosse stato così gli auror sarebbero arrivati per portarlo ad Azkaban in quel preciso momento, mentre mangiava un pezzo di pane trovato nel cassonetto in cui viveva.

Forse sarebbe stato più facile cancellare la memoria di Remus con la sua stessa bacchetta che si trovava proprio sul comodino vicino al letto. Ma Codaliscia questo non l’aveva neanche considerato. L’animagus finì in fretta il suo, piccolo e poco soddisfacente, pasto e saltò fuori dal cassonetto per andare in direzione di Little Whinging, Surrey.

Per come stavano andando le cose, Codaliscia avrebbe avuto il bambino nelle sue mani in meno di una settimana.

Mentre si allontanava dal cassonetto,però, Codaliscia non vide una donna , una strega ad essere precisi, passargli accanto e gettare una vecchia copia della gazzetta del profeta. Se l’avesse fatto, probabilmente si sarebbe completamente dimenticato del piano. Sulla prima pagina del giornale c’era una foto di Sirius Black  che rideva come un pazzo guardando il cielo del mattino.


Il sole stava sorgendo sul castello di Hogwarts. Da quello che si poteva vedere sembrava che sarebbe stata una splendida giornata. La piovra gigante del lago, uscì in superficie, spruzzando acqua sulla riva al cane di Hagrid.

Dentro al castello, i professori che erano rimasti dopo che gli studenti erano partiti per le vacanze estive cominciavano ad alzarsi e ad andare verso la sala grande. Pensavano tutti alla stessa cosa: Sirius Black.

L’intero staff aveva letto la gazzetta la sera prima, e volevano tutti chiedere a Silente se fosse vero, se Sirius Black fosse innocente o no. Molti di loro si ricordavano Sirius Black a scuola. E chi poteva dimenticarlo? Black, James Potter, Remus Lupin e Peter Minus , scontavano almeno una punizione con ogni professore della scuola tutte le settimane. E questo quando provavano a comportarsi bene…

Ora avevano tutti bisogno di risposte. E chi meglio di Albus Silente poteva dargliele?

Nel frattempo, giù nelle cucine due uomini erano seduti ad un tavolo nascosto con la testa fra le braccia, erano profondamente addormentati. I due ex Grifondoro erano tra i preferiti degli elfi domestici di Hogwarts. Quando andavano ancora a scuola, appena trovarono le cucine dietro il dipinto con il cesto di frutta, erano sempre lì. Molte volte , questi due uomini, insieme ai loro altri  due amici, saltavano i pasti nella sala grande per andare a trovare gli elfi domestici che erano più che entusiasti.

La sera prima erano arrivati in compagnia di Albus Silente. I tre maghi stavano discutendo fatti della massima importanza, e vennero accolti con dolci e bibite dagli elfi. Dopo un ora più o meno il predide se ne andò per tornare nel suo ufficio mentre gli altri due, Sirius Black e Remus Lupin, rimasero.

Il tema della discussione che stavano avendo con il preside era Harry Potter, il bambino sopravvissuto.

Dal momento che Sirius era il guardiano legale del bambino, Silente non riusciva a trovare una sola ragione per rifiutare la richiesta di custodia di Sirius. Non che il preside non avesse provato a dissuaderlo. Il preside era più preoccupato per la sicurezza di Harry  senza la protezione lasciata dal sangue di sua madre. Ma sia Sirius che Remus si arrabbiarono dicendo che erano due maghi  adulti perfettamente in grado di tenere al sicuro un bambino.

Entrambi avrebbero preferito morire piuttosto lasciare che qualcosa accadesse all’unico figlio di Lily e James. Entrambi avevano amato profondamente il bambino da quando l’avevano visto per la prima volta. Tutti e due erano pronti a sacrificare la loro routine quotidiana, nonostante Sirius non ne avesse avuta una in cinque anni, per prendersi cura del giovane Harry Potter.

L’ultima speranza di Silente era il ministero della magia; loro risarebbero sicuramente schierati con lui dando precedenza alla sicurezza di Harry Potter. Per questo Silente dovette dire dolorosamente ai due maghi che probabilmente il ministero si sarebbe opposto alla custodia fino alla morte. Ma Sirius lo zittì subito “ Vorranno farsi perdonare dopo quello che mi hanno fatto” disse

Se una cosa di Sirius Black era rimasta uguale era quanto fosse testardo quando aveva qualcosa in mente. Questo era ciò che aveva portato a molte delle 900 punizioni ad Hogwarts, un record che Sirius era molto orgoglioso di avere.

Perciò , dopo questo, Silente lasciò perdere.

Ora , non prendetela per il verso sbagliato, Non è che Silente non volesse che Harry vivesse con il suo padrino, era più una questione di sicurezza. Albus Silente era ossessionato con la sicurezza quasi quanto lo era con il sorbetto al limone. Ma il vecchio uomo non era stupido, anzi era molto lontano dall’esserlo veramente. Lui sapeva cosa significava per Sirius che Harry andasse a vivere con lui, ed era sicuro che anche Harry sarebbe stato contentissimo.

Questo era il motivo per cui, alla fine, Silente acconsentì a Sirius Black di avere la custodia di Harry Potter . Però con alcune condizioni da rispettare.

Primo Silente voleva aspettare almeno una settimana prima che Harry lasciasse la casa dei suoi zii. Questo serviva perché Sirius, appena rilasciato da Azkaban, si abituasse ad essere di nuovo nel mondo, e anche perché doveva finire di occuparsi di alcune questioni personali. Il posto dove sarebbe andato a vivere non era un problema. Remus aveva insistito che il suo appena ritrovato migliore amico ed suo “ nipotino” andassero a vivere con lui. Sirius era pienamente d’accordo.

Secondo visto che Sirius ed Harry sarebbero andati a vivere con Remus, barriere e incantesimi andavo posti intorno alla casa di Remus. Silente e Alastor Moody si sarebbero occupati della sicurezza personalmente. Se c’era una persona più preoccupato( e sono buona usando il termine preoccupato…) per la sicurezza di Silente , questo era Alastor “Malocchio” Moody.

Infine avrebbero fatto in modo che pochissime persone del mondo magico sarebbero state messe a conoscenza del nuovo cambio di residenza del piccolo Harry Potter. In quel momento un gran numero di giornalisti della gazzetta del profeta e altri giornali magici si trovavano fuori dall’ingresso del costello cercando di parlare con Sirius; mettere Harry Potter in mezzo a tutto questo , non sarebbe stato molto intelligente. Ovviamente con il tempo si  sarebbe venuto a sapere che Harry era sotto custodia di Sirius, era inevitabile. E poi Silente non stava mica chiudendo Sirius ed Harry in una casa tutto il giorno! Ma prima che tutti lo venissero a sapere , il mondo doveva abituarsi ad avere di nuovo tra loro Sirius Black.

Alla fine queste condizioni non erano così male per Sirius, a parte per il fatto che Sirius era molto tentato a saltare sul nottetempo e ad andare a Privet Drive 4 in quel preciso istante. Ma Remus e Silente avevano bocciato il suo piano ancora prima che finisse di uscire dalla sua bocca.

Tornado al presente, i due malandrini stavano ancora dormendo profondamente sul piccolo tavolo. La bocca di Sirius era spalancata, e c’era un p di saliva sotto la sua faccia. La faccia di Remus era asciutta ma stava russando molto rumorosamente.

Un piccolo colpo alla sua gamba fece svegliare velocemente il lupo mannaro dal suo riposo, Remus guardò giù, sul suo ginocchio, e vide uno degli elfi domestici(un maschio chiamato Sketch) che lo guardava apprensivamente con gli occhi gialli spalancati.

“ A Sketch dispiace molto svegliarla signore” disse l’elfo,” ma il preside Silente vi invita a raggiungerlo nella sala grande signore”

Remus aprì e chiuse gli occhi cercando di svegliarsi,” oh okay” disse con uno sbadiglio”per favore puoi dire al preside che lo raggiungeremo appena riesco a svegliare il mio amico”

L’elfo fece un grande sorriso , si inchinò profondamente, e sparì con un potente crack.

Remus fisso il punto in cui l’elfo era sparito per un momento. Guardò dall’altra parte del tavolo alla figura addormentata di Sirius e dovette trattenersi molto per non ridere forte a quello che vedeva. Un braccio era steso sul tavolo con la sua testa appoggiata sopra, l’altro cadeva pigramente dall’altro lato.

Quando erano arrivati ad Hogwarts la sera prima, Silente aveva suggerito gentilmente che Sirius facesse una doccia e si cambiasse in vestiti più puliti prima che cominciassero la discussione. Appena Sirius uscì dalla doccia quasi quaranta minuti dopo, un gruppo di cinque elfi domestici si dedicarono a lui. Quando ebbero finito, Sirius era completamente pulito e i suoi capelli erano stati tagliati poco prima delle sue spalle, molto meglio che lasciarli lunghi fino ai gomiti.

Remus pensò che stava decisamente meglio dopo questo ma comunque ancora troppo magro. “ gli elfi domestici se ne occuperanno sicuramente” pensò

Madama Chips controllò la salute di Sirius gli aveva dato almeno 100 cioccorane e poi l’aveva mandato via.

Una cosa che Remus non riusciva ancora ad accettare, a parte tutta la situazione Sirius innocente/Codaliscia traditore, erano gli occhi di Sirius. Sembravano così morti. Non aiutava per niente poi il fatto che fosse anche pallido come un lenzuolo. Se Remus non lo avesse conosciuto avrebbe detto che  Sirius era un vampiro.

Andrà meglio con il tempo, Remus cercò di rassicurarsi. Doveva ricordarsi in continuazione che Sirius aveva passato 5 anni ad Azkaban. Remus riusciva a malapena a tollerare mezza giornata in quel posto , figuriamoci 1800 giorni.

Riprendendosi dai suoi pensieri, Remus cercò di svegliare Sirius “ Sirius “ sussurrò.

Niente. Remus lo scosse leggermente “ Sirius “ disse più forte

Ancora niente. “ Oy!” felpato! Alzati!”

Ancora nessun movimento.

Con un sospiro irritato ma comunque colpito, Remus si girò per trovare un elfo domestico che rideva piano, porgerli un secchio di acqua ghiacciata. Ricordandosi i tempi di Hogwarts, Remus ghignò malignamente e prese il secchio dall’elfo. Tornò a guardare Sirius , roteando gli occhi per quanto lui stesso si stesse comportando in maniera infantile, e rivoltò l’intero secchio sulla testa addormentata di Sirius.

L’animagus, saltò di botto, quasi  cadendo dalla sedia. Scusate ho detto quasi? Intendevo dire che Sirius era caduto completamente dalla sedia, atterrando sul pavimento freddo con un thud.

Impiegò un minuto per realizzare cosa fosse appena successo. Guardò su attraverso i suoi capelli sgocciolanti per trovare Remus Lupin, ex precetto e sempre bravo ragazzo, il più responsabile e sensibile di tutti i malandrini, piegato in due mentre rideva istericamente. Il secchio d’acqua , ora vuoto, giaceva dimenticato ai suoi piedi.

Sirius guardò male il suo amico per un momento, ma presto stava ridendo anche lui. Appena i due ventiseienni riuscirono a calmarsi un po’, Remus fece un incantesimo per asciugare l’ormai tremante Sirius.

“ Merlino non ridevo così da anni!” commentò Remus.

Sirius grugnì “ non ho riso e basta da anni!” tutto l’umorismo di prima era sparito in un istante. Sirius non intendeva rovinare l’atmosfera, era capitato per caso. Questo però lasciò un Remus a sentirsi in colpo, e Sirius depresso e arrabbiato pensando ai suoi giorni ad Azkaban.

Dopo un momento di silenzio deprimente, Remus si alzò “ Silente ci vuole nella sala grande per la colazione” disse piano.

Sirius annuì e seguì Remus fuori dalle cucine e attraverso i corridoi. Dopo dieci minuti di cammino ( e questo con le scorciatoie) erano arrivati nella sala grande. Le enormi porte dorate erano state lasciate completamente aperte, permettendo alle voci dei professori di Hogwarts di arrivare fuori.

“ Sei completamente impazzito Albus?” chiese la professoressa Sprite. Remus e Sirius non avevano mai sentito nessuno, a parte la professoressa McGranitt certe volte, parlare al preside con un tono così duro e tagliente. E soprattutto non avevano mai sentito la professoressa Sprite parlare a nessuno in quel modo. “ Un assassino in questo castello?”

Era più che ovvio di cosa avevano discusso quella mattina. Remus lanciò di sbieco uno sguardo a Sirius quando quest’ultimo si lasciò sfuggire un profondo sospiro.

“ Le assicuro, mia cara professoressa Sprite, che la mia mente funziona ancora perfettamente” disse la voce calma ma convincente di Silente. “ Sirius Black è innocente al 100%, e lo è sempre stato dalla sua cattura.” Silente smise di guardare la professoressa di erbologia e si accorse di Sirius e Remus che indugiavano sulle porte della sala grande.


“ Ah buon giorno ragazzi,mi stavo chiedendo se non fosse il caso di mandare una squadra di ricerca per voi due. Venite a fare  colazione con noi, il porridge è assolutamente squisito”

Si poteva tagliare la tensione nella sala con una motosega appena lo staff si accorse dei nuovi arrivati. Molte facce erano di shock e incredulità. Poche , okay solo Hagrid, salutarono Sirius con le lacrime agli occhi. I due si incamminarono verso il tavolo dei professori  dove Silente aveva fatto apparire due sedie in mezzo a lui e la McGranitt.

Il silenzio che c’era nella sala era insopportabile per Sirius. Non gli piaceva come tutti continuassero a fissarlo come se da un momento all’altro gli avrebbe uccisi tutti con l’Avada Kedavra . Ignorò più che poté gli sguardi di disgusto e il mormorio ansioso , e cominciò a riempirsi il piatto con la colazione.


Remus lanciò uno sguardo a Sirius e anche lui cominciò a mangiare. Appena si mise in bocca una forchetta piena di uova provò a guardare il tavolo dei professori. Tutti tranne la McGranitt e Silente fissavano Sirius. Sperava che per la poca sanità mentale rimasta al suo amico, finissero tutti in fretta di mangiare e andassero via.

Come se Silente avesse letto la mente di Remus , anche lui cominciò a guardare il tavolo dei professori preoccupato. Si schiarì sonoramente la voce attirando l’attenzione degli altri su di lui “ Se non continuate a mangiare “ cominciò “ dovremmo preoccuparci di non pochi elfi domestici arrabbiati e insultati.” Non c’era nessuno scintillio nei suoi occhi in quel momento. L’intero staff aveva capito cosa aveva veramente voluto dire: smettetela di fissare Sirius come  idioti del cavolo e finite quel pasto porca miseria! Ma sappiamo tutti che Silente è troppo educato per dire veramente questo. Senza niente da dire, capirono il significato e finirono di mangiare.

Mentre Sirius evitava contatto visivo con tutti i presenti nella sala grande, Remus e Silente stavano discutendo il loro piano di andare a Diagon Alley più tardi quel giorno.

Quasi subito, per l’immenso sollievo di Sirius , lo staff di Hogwarts finì il suo pasto e se ne andò. Alcuni degli ex professori di Sirius si congratularono nervosamente con lui mentre li passavo vicino. Sirius li ringraziò piano ma con gratitudine. Hagrid si alzò dalla sua sedia e si avvicinò al centro del tavolo dove era seduto Sirius poco tempo dopo.

“ sapevo che non potevi essere stato tu, Sirius, sapevo che non sei così male!” il mezzo gigante diede delle pacche sulla spalla di Sirius facendolo cadere con la testa nel suo piatto.

Remus e Silente cercarono do trattenere le loro risate mentre Sirius si sedeva di nuovo correttamente con le uova nei capelli e su tutta la faccia. Sirius ringraziò Hagrid e lo guardò mentre usciva dalla sala.

Un ora dopo la sala grande era vuota tranne che per Sirius Remus e la McGranitt.

“ Bè sarebbe potuta andare molto peggio” disse Remus. Sembrava molto sorpreso dal (quasi) benvenuto positivo che Sirius aveva appena ricevuto.

Sirius, la cui bocca era piena di pancake, annuì. Stava prendendo un bicchiere di succo di zucca quando una figura scura entrò nella sala grande. La mano di Sirius si fermò a metà strada dal bicchiere e si spostò invece istintivamente  tra i suoi vestiti dove si trovava la bacchetta .

Per qualche minuto, Sirius Black e Severus Piton si squadrano con profondo disgusto, l’odio  scorreva tra i due nemici. Ma nessuno dei due si mosse o disse una singola parola. Entrambi sembrava che si fossero dimenticati che c’erano altre persone nella sala.

Remus guardava tutti e due, aspettando il momento in cui avrebbe dovuto separarli. Odiava Piton quasi quanto Sirius ma non voleva vedere il suo amico finire ad Azkaban dopo meno di un giorno di libertà. Comunque non c’era motivo di preoccuparsi, dopo quasi cinque minuti Piton si girò  e andò via per tornare nei suoi sotterranei senza dire una parola a nessuno.

Remus si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. Sirius continuò a mangiare come se non fosse successo nulla.

 Quindici minuti dopo, mentre Sirius e Remus si incamminarono verso le stanze che Silente aveva fatto preparare per loro, Sirius disse “ è bello sapere che certe cose non cambiano mai”

Remus alzò un sopracciglio “ che intendi dire?”

“Mocciosus  è ancora un imbecille con i capelli unti”

“ veramente Felpato , questo è cambiato, Mocciosus ora è un professore con i capelli unti”

“ Stessa cosa!”






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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
TRUTHS

Capitolo 8



Il mondo magico non aveva mai sentito niente del genere: un uomo innocente sbattuto ad Azkaban mentre il vero assassino,traditore e mangiamorte rimaneva in libertà. Molti si chiedevano se fosse possibile che accadessero cose del genere. La risposta era semplice se sapevi dove cercare: Barty Crouch e Cornelius Caramell. Per loro due un uomo innocente era stato condannato ad Azkaban per cinque anni. Una vita innocente rovinata.

Crouch aveva già perso molta popolarità nel mondo magico, dopo che suo figlio era stato accusato di essere un mangiamorte; accusato di aver partecipato alla tortura di Frank e Alice Paciock; accusato di aver cercato Colui-che-non-deve-essere-nominato per provare a riportarlo al potere.

Cornelius Caramell era un’altra storia.

La maggior parte del mondo magico chiedeva che Caramell fosse rimpiazzato come ministro della magia. Tutti sentivano che lui era responsabile(nonostante non era in ufficio a quel tempo) di aver permesso a Crouch di gettare uomini e donne ad Azkaban senza neanche uno straccio di processo.

La gazzetta del profeta aveva pubblicato molti articoli sull’argomento. Albus Silente, preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, era il candidato favorito per la posizione ( nonostante avesse ripetuto più volte che preferiva rimanere ad Hogwarts, e che non aveva nessuna interesse in una carriera politica), come anche Amelia Bones,  capo dell’ufficio Applicazione della legge sulla magia.

Dopo un incontro del Wizengamont, si era deciso che le elezioni avverranno all’inizio di Agosto. Questo darà modo ai candidati di condurre le loro campagne elettorali.

Un altro possibile candidato per ministro della magia era Lucius Malfoy. Malfoy che aveva negato ogni forma di supporto per Colui-che-non-deve-essere-nominato, è una figura molto rispettata nel mondo della magia. La sua famiglia era una delle più antiche purosangue in tutta Europa. Lucius Molto potente e aveva amici nei posti che contano. Molti lo rispettavano solo perché avevano paura, i Malfoy oltre ad essere tra i più ricchi potevano anche essere i più cattivi quando volevano.

I Black, un’altra ricca famiglia purosangue, erano rispettati e temuti tanto quanto loro qualche tempo fa. Però appena Walburga Black era morta all’inizio dell’anno, suo figlio maggiore era rimasto l’unico erede della loro fortuna. Sirius Black è, ovviamente, il falso accusato e appena rilasciato ex prigioniero di Azkaban. Avendo ereditato non solo l’infinita fortuna dei Black ,ma anche tutti i soldi ricevuti dal ministero come scusa per il suo imprigionamento e infine una grande eredità dal un lontano prozio Black poteva essere considerato ora uno degli uomini più ricchi di tutta la Gran Bretagna, secondo solo a Lucius Malfoy.

Nell’ultima settimana erano stati fatti tantissimi pettegolezzi riguardanti Black. Alcuni erano totalmente improbabili altri no.

Alastor –Malocchio- Moody doveva andare in pensione alla fine di quell’anno. Giravano voci che avesse raccomandato Black come suo successore. Prima di essere arrestato Black era uno degli auror migliori della sua classe insieme a James Potter. Molti pensavano che sarebbe stato un ottimo successore anche perché Moody stava diventando un po’ troppo paranoico con il passare degli anni.

Si diceva anche che Black stesso si sarebbe candidato per diventare ministro della magia. “ La persona che ha inventato questa storia assurda dovrebbe essere data in pasto alla piovra gigante del lago di Hogwarts” era stata l’esatta risposta di Sirius Black.

Solo una delle voci che stavano girando sembrava avere un fondo di verità: Sirius Black avrebbe avuto la custodia di Harry Potter, il bambino sopravvissuto. Ora come questa notizia fosse arrivata alle orecchie di tutti non si riusciva a capire. Albus Silente, Sirius Black e il suo miglior amico Remus Lupin erano gli unici a saperlo.

Inoltre molti giornalisti della gazzetta del profeta e altri giornali erano ancora una volta fuori dai cancelli di Hogwarts per avere la conferma da Silente o da Black. Erano molto delusi comunque, quando Rebus Hagrid aveva fatto da Bodyguard a Sirius Black e aveva mandato via i giornalisti. Il suo cane si era divertito molto a rincorrere i giornalisti fino fuori i cancelli dove si smaterializzarono per tornare nei loro uffici.

 Un mercoledì in cui non c’erano giornalisti nei paraggi, una settimana dopo il rilascio di Sirius, lui e Remus si stavano godendo il bel tempo nei bellissimi giardini di Hogwarts. Per tutta la settimana non avevano fatto altro che incontrarsi con Silente per discutere della custodia di Harry Potter.

Il piano di Silente era che Sirius e Remus si smaterializzassero a casa di Arabella Figg. Arabella era una magonò vicina di casa di Harry, e anche una vecchia amica di Silente. Silente aveva chiesto ad Arabella di vivere a Privet Drive per la assicurarsi della sicurezza di Harry. Appena arrivati a casa di Arabella ,Sirius e Remus sarebbero andati al numero 4 di Privet Drive avrebbero preso Harry e sarebbero ritornati a casa si Arabella dove una passaporta gli avrebbe portati ad Hogwarts sani e salvi.

Piuttosto semplice, no?

Il piano era studiato perfettamente,nei minimi dettagli, e con due maghi adulti sarebbe andati tutto sicuramente bene, senza nessun inconveniente.

Vero ?

Vero .

Un altro problema di cui si era discusso era la licantropia di Remus. Una nuova scoperta fatta recentemente da alcuni guaritori del St.Mungo. La pozione antilupo aveva il potere di permettere al lupo mannaro di controllarsi durante le notti di luna piena. Molti erano ancora piuttosto scettici ma Remus l’avrebbe presa lo stesso. Harry sarebbe stato comunque portato ad Hogwarts da Sirius durante la luna piena, ma per Remus era comunque un passo aventi riuscire ad avere controllo sulle sue azioni.

Camminando per i giardini di Hogwarts, Remus osservava Sirius stravaccato sotto un albero molto familiare che i malandrini erano soliti frequentare durante gli anni scolastici. Con un sorriso Remus si sedette vicino a lui.

Remus lo guardava il suo vecchio amico con sguardo pensieroso. Negli ultimi giorni si erano abituati di nuovo alla presenza e ala personalità dell’altro. Avevano anche parlato di tutte le cose che si erano tenuti dentro negli ultimi anni.

Sirius aveva ammesso che il motivo per cui aveva sospettato Remus come spia era perché Voldemort stava radunando diverse creature oscure tra i suoi alleati . I Lupi Mannari erano quelli che continuavano ad aumentare di numero durante gli anni. Sirius era giunto alla conclusione che Remus era entrato nelle schiere di Voldemort , quando si accorse che spariva per lunghi periodi di tempo. Si scoprì invece, dopo che Remus glielo ebbe spiegato, che erano state tutte  missioni segrete per Silente e l’ordine della Fenice.

La ragione per cui Remus credeva che Sirius fosse una spia ,invece, era che aveva sentito dei mangiamorte parlare di un Black che si era unito recentemente al loro gruppo. Questo Black di cui parlavano, era molto utile a Voldemort e avrebbe causato tantissimi problemi a Silente e ai suoi sostenitori. Ovviamente era Regulus Black, il fratello più giovane di Sirius. Remus era stato ucciso per ragioni sconosciute poco dopo la scomparsa di Voldemort.

Dopo questa conversazione, molte cose ora avevano senso per i due uomini.

Perciò le cose si stavano finalmente aggiustando tra i due. Erano capaci di essere molto più aperti e sinceri tra di loro ora che avevano discusso ciò che aveva provocato così tanti problemi tutti quegli anni fa.

Guardando Sirius , Remus vide  che aveva ancora quello sguardo vuoto negli occhi. Era però subito cambiato con uno di pura gioia ogni volta che Harry veniva discusso. Remus sperava vivamente che Harry potesse aiutare Sirius a superare il trauma degli anni trascorsi ad Azkaban.

“ allora Sirius, come stai?” chiese Remus guardando il lago.

Sirius sembrava fosse perso nei suoi pensieri, saltò quando Remus parlò “ Cosa? Oh sto bene. Perché me lo chiedi?”

Remus scrollò le spalle “ Curiosità. Sei stato molto silenzioso questo pomeriggio.”

“ Stavo solo pensando” rispose Sirius con un sospiro “ Sto cercando di abituarmi ad essere fuori all’aria aperta di nuovo”

Sirius si girò di nuovo e guardò malinconicamente il campo da Quidditch. Remus seguì il suo sguardo e sorrise. “ Sai Felpato penso che la nuova insegnante di volo ti lascerebbe prendere in prestito una scopa se vuoi volare.”

Sirius scoppiò a ridere, “ Stai scherzando vero? Lunastorta non volo da quando abbiamo finito la scuola. Finirei probabilmente col cadere rompendomi l’osso del collo o qualcos’altro.”

“ Ha! Da quando Sirius Black ha paura di cadere da una scopa? Credo di ricordare perfettamente quando durante il sesto anno, per permettere a James di segnare hai colpito un bolide saltando giù dalla scopa a più di tre metri dal terreno”

Sirius rise “ Sì, bè la buona notizia è che abbiamo vinto la coppa, la cattiva è che ho passato un’intera settimana in infermeria”

Remus scosse la testa e sorrise “ Voi due eravate dei competi idioti quando si trattava di Quidditch. Avreste fatto di tutto per vincere”

“ Oy ! Aspetta un momento , Io credo di ricordare molto bene un certo Lupo Mannaro, fondarsi in campo quando al nostro cercatore era stato fatto un fallo che non era stato ammonito!”

“ Non ho assolutamente idea di cosa tu stia parlando Felpato” Rispose Remus con sguardo innocente


Sirius sorrise, roteò gli occhi e guardò il lago. La piovra gigante nuotava sulla schiena , cercando di prendere un uccello proprio sopra di lui, troppo lontano dai suoi tentacoli.

Sirius e Remus rimasero seduti per un po’ in silenzio ricordandosi dei loro anni passati a scuola.

“ Sai Remus, avere di nuovo Harry vicino sarà fantastico. Possiamo insegnarli ad essere il più grande malandrino mai esistito. E ovviamente diventerà una star del Quidditch, proprio come Ramoso.” Si fermò “ mi stavo chiedendo cosa potesse essere accaduto al suo mantello dell’invisibilità…”

Remus sorrise tristemente “ non ne ho idea. Sono andato a Godric’s Hollow qualche giorno dopo che… successe.. e sono stato capace di salvare alcune cose tipo foto e oggetti vari, ma non ho visto il mantello”

Sirius annuì vagamente senza essere ancora capace di parlare dettagliatamente di Godric’s Hollow “ Forse Silente sa dove è? Sarebbe fantastico avere di nuovo il mantello” Remus sorrise e annuì “ Pensi che Gazza abbia ancora la mappa?”

“ Probabilmente. Dubito che il vecchio Gazza abbia mai gettato via una delle cose che ha confiscato. Sperando  che non sia abbastanza intelligente per capire come farla funzionare.”


“ Nahhh è un magonò, non sarebbe capace di farla funzionare neanche se avesse una bacchetta” Sirius si fermò pensando un momento in silenzio “ Pensi che dovremmo riprendercela?”

“ Cosa? La mappa?” Sirius annuì. Remus alzò le sopracciglia scetticamente . “ Intendi rubare la mappa? Dall’ufficio di Gazza? Sei completamente impazzito?”

“ Bé… sì ma non mi puoi dire che non vorresti indietro la mappa, non dopo tutto il lavoro per crearla, per perfezionarla. Era la nostra bambina Lunastorta”

“ Sirius” Remus disse come se stesse parlando con un bambino” anche se ci fosse un modo per entrare nell’ufficio di Gazza con quella dannata gatta in giro, a cosa ci servirebbe ora? Abbiamo finito la scuola, e anche da molto tempo”

“ Lo so ma… potremmo darla ad Harry quando lui comincia Hogwarts.”

Remus roteò gli occhi “ Tu vuoi trasformare quel bambino nel peggior incubo della McGranitt vero?”

“ Assolutamente! Qualcuno deve far passare a Minnie il suo tempo libero in punizioni! E chi può farlo meglio di Ramoso Junior?” Sirius guardò Remus con gli occhi da cucciolo “ andiamo Lunastorta la mappa dei malandrini è una parte della nostra storia! Una parte dei migliori anni della nostra vita! Come puoi lasciarla marcire in qualche cassetto polveroso nell’ufficio di Gazza! Non la vuoi indietro almeno un pochino?”


Remus provò a trattenere un sorriso allo sguardo di Sirius, era così penoso. Ovviamente non ci riuscì “ Okay ci sto. Ma aspettiamo un po’. Abbiamo abbastanza di cui occuparci per il momento”

Sirius  ghignò  smettendo con lo sguardo da cucciolo. “ Vedi! Lo sapevo che avevi ancora lo spirito da malandrino in te Lunastorta!” Remus rise quando Sirius si alzò, e gli diede una pacca sulla spalla “ Ora prendiamo le scope e andiamo a volare!”

Remus si alzò e dovette correre per raggiungere Sirius che era già molto più avanti di lui con la sua voglia pazza di tornare di nuovo a volare.

I due maghi volarono fino a tarda sera. Sirius decise che voleva fare una partita, perciò Remus faceva il portiere e Sirius Cacciatore. Incantarono un bolide per rincorrere Sirius così non sarebbe stato così facile…

Alla fine i  due nonostante fossero terribilmente stanchi , risero molto mentre tornavano al castello e si ricordavano dei magnifici tiri e paraggi che avevano appena fatto. Entrambi si sentivano molto meglio di quanto non si fossero sentiti per anni. E il giorno dopo si sarebbero riuniti con Harry.

Sì le cose sembrava che stessero andando finalmente bene per i restanti malandrini, e con un po’ di fortuna, sarebbero rimaste sempre così.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Chp 9
TRUTHS

Capitolo 9


Perfettamente normale

Questo era il modo migliore per descrivere Privet Drive: perfettamente normale.

Era un posto che avresti sicuramente trovato in qualche strano film dell'orrore; tutto quanto dai marciapiedi alle strade, dalle case agli alberi, e persino le persone, era perfettamente normale.

Inquietante...

E questo era il modo in cui gli abitanti di Privet Drive volevano che fosse. Non accadeva mai niente fuori dall’ordinario lì… Tutto era sempre perfettamente normale…

Tutto a meno che qualcuno non si fermasse a guardare dentro al numero 4. Vernon  e Petunia Dursley erano ossessionati nel mantenere le loro vite il più normali possibile( anche più ossessionati di Silente con sorbetto al limone e sicurezza, e questo dice tutto!). Vernon lavorava per la compagnia di trapani Grunnings, mentre Petunia faceva la parte della perfetta casalinga. Il loro figlio, Dudley, era un bambino normale quanto potevano esserlo i suoi genitori…Vernon e Petunia Dursley pensavano fosse perfetto.

C’era però un segreto, che non permetteva ai Dursley si avere vite perfettamente perfette. Quasi cinque anni prima,un bambino era stato lasciato davanti alla loro porta. Era il figlio della sorella di Petunia, Lily, e nonostante Petunia non avesse parlato con sua sorella per anni, il neonato le  era  stato lasciato con una lettera da parte di un certo Albus Silente. La lettera spiegava ai Dursley che ora erano gli unici parenti in vita del bambino, che i suoi genitori erano stati assassinati la notte prima da un uomo chiamato Lord Voldemort, che i Dursley dovevano accogliere il bambino in casa loro per la sua sicurezza.

Anche se avessero voluto mandarlo indietro non potevano più, una volta che l’avevano fatto entrare in casa, il destino era stato deciso. Dovevano tenerlo.

Perciò i Dursley avevano un nuovo membro nella loro famiglia, anche se non si sarebbe mai saputo guardando le foto di famiglia sulle pareti. I Dursley preferivano fingere che il piccolo Harry Potter non esistesse, rendeva le loro vite più semplici.

Credevano di aver fatto un atto di profonda gentilezza verso Harry quando l’avevano accettato in casa loro, quando gli avevano dato i vecchi vestiti di Dudley ( che sembravano paracaduti addosso al piccolo bambino), dandoli da mangiare una o due volte al giorno( se si comportava bene), e permettendoli di dormire nel ripostiglio sotto le scale.

Harry era obbligato  a ripagare questa “gentilezza”  facendo le faccende in giro per la casa. Non piccole faccende cerchiamo di capirci. Era obbligato a tagliare il prato,fare i letti, pulire i pavimenti, e qualsiasi altra cosa venisse in mente ai Dursleys. Petunia aveva cominciato recentemente ad insegnare, al bambino di cinque anni, a cucinare.

La vita del piccolo Harry era molto lontana dalla normalità. Veramente era un totale inferno. Quando non era occupato a fare le faccende per i suoi zii, se gli era permesso andare un po’ fuori, veniva rincorso da quel maiale di suo cugino e il suo miglior amico, Pier Polkiss.

Infatti, in quel momento , Harry si stava nascondendo dietro un albero, sperando che la sua piccola forma non fosse vista da Dudley e Piers. I due cattivi avevano appena scoperto un nuovo gioco che avevano chiamato “ Caccia ad Harry”. Loro lo adoravano. Harry lo odiava. Lo scopo del “gioco” era che Harry corresse mentre Dudley e Piers cercavo di prenderlo, prenderlo in giro per la sua “stranezza”, e forse dargli un paio di pugni prima di pranzo.

Harry sperava che qualcosa li distraesse così da scappare nel parco vicino.

E , come se qualcuno stesse ascoltando le su preghiere, la distrazione arrivò sotto forma di un topo con una grossa cosa, che era uscito fuori da dentro alcuni cespugli dietro il nascondiglio di Harry. Il topo si era diretto subito verso Harry, ma prima che lo raggiungesse, Dudley l’aveva indicato a Piers e i due avevano cominciato a inseguirlo con le loro biciclette. Harry guardò il topo che correva tra le ruote, cercando di non essere investito,ma Harry non poteva smettere di sentirsi grato per il tempismo del topo; Dudley e Piers erano stati vicinissimi al nascondiglio di Harry dietro l’albero.

Mentre erano distratti, Harry corse via dal posto in cui era rimasto nascosto per gli ultimi trenta minuti, e si diresse verso il parco. Passò davanti alla casa di Mrs Figg dove ebbe le distinta sensazione di essere osservato. Scrollò le spalle e finalmente arrivò al parco.

Quel giorno sembrava piuttosto pieno di genitori che giocavano con i loro figli. Harry si sedette su un’altalena,guardandoli tristemente, desiderando che qualcuno spingesse lui sull’altalena…

Zia Petunia gli aveva detto l’anno prima che i suoi genitori erano stati uccisi in un incidente d’auto. Questo incidente era anche la causa della cicatrice a forma di saetta sulla sua fronte. Poi gli aveva detto di smettere di fare domande. Spesso,Harry faceva sogni di quello che doveva essere stato l’incidente, forti luci verdi e una risata terribile, anche se la risata non aveva senso. Recentemente , Harry aveva cominciato a sognare anche un’enorme motocicletta, grandi cani neri, lupi e un cervo dal pelo scuro, ma non riusciva a capire neanche il significato di queste cose. Poi, specialmente quando Zio Vernon lo puniva per essere “strano”, Harry cercava il più possibile di sognare qualche parente lontano che lo portava via da Privet Drive, ma questo non sarebbe mai accaduto…

Lo stomaco di Harry si attorcigliò rumorosamente, segnalando che era ora di andare a preparare il pranzo di Dudley, un’altra faccenda che Zia Petunia riservava al povero bambino di cinque anni. Con un’ultima spinta all’altalena, Harry saltò giù e cominciò a tornare indietro verso il numero 4( non l’aveva mai considerato casa…). Passò di nuovo casa di Mrs Figg, i gatti sul portico lo seguirono con lo sguardo, attraversò la strada e raggiunse la sua meta.

Sembrava che Dudley e Piers avessero perso velocemente interesse nel topo ( Harry pensò che l’avrebbe cercato dopo, tanto per essere sicuri che fosse ancora vivo), e fossero andati a pranzo. Harry aprì la porta della casa ed entrò in cucina. La televisione del salotto era accesa , con il cartone preferito di Dudley a tutto volume, piaceva molto anche ad Harry quando li permettevano di guardarlo.

Zia Petunia era dietro il ripiano della cucina , e preparava l’enorme piatto di Dudley, un enorme panino con prosciutto e maionese e tantissime patatine fritte. Si girò con il piatto in mano  e vide Harry “ Sei in ritardo ragazzo. Dudley ha dovuto aspettare per il suo pranzo perché tu non ti sei preso la briga di tornare in tempo.”

Harry ingoiò la saliva “ Mi dispiace Zia Petunia” Sussurrò debolmente

“ Ti ho preparato il pranzo dal momento che dovevo già preparare quello di Dudley , è sul ripiano” disse con il tono di voce che indicava che aveva appena fatto ad Harry un enorme favore. Mise il piatto di fronte a Dudley e passo le mani tra i suoi capelli biondi con affetto. “ E non fare disordine o rimarrai chiuso nel sottoscala per tutto il resto del pomeriggio.”

“ Sì Zia Petunia”

Il suo pranzo, che consisteva in un pezzo di pane, vecchio formaggio e carote crude era non in un piatto, ma su un tovagliolo. Harry sospirò alla vista del suo pasto, era sempre di meno, e si avvicinò al tavolo della cucina. Si sedette nella sedia più lontana da Dudley, che comunque era troppo preso dalla televisione in salotto , e non si era neanche accorto della maionese che colava da uno dei suoi tanti menti.

“Quando hai finito” disse Zia Petunia mentre Harry cominciava a mangiare il suo “pranzo” “ devi togliere le erbacce dal giardino, stanno cominciando ad essere fuori controllo. E dopo questo devi passare l’aspirapolvere di sopra e pulire il pavimento della cucina. E non farmelo ripetere due volte. Mi hai capito ragazzo?”

Harry annuì timidamente, “ Sì Zia Petunia”

Appena ebbe finito il suo pasto , tutto meno che soddisfacente, Harry andò fuori per occuparsi del giardino. Per la millesima volta nella sua vita Harry si chiese come sarebbe stato vivere da un’altra parte, con persone a cui importava veramente di lui.


Dall’altra parte della strada, a casa di Arabella Figg due persone erano appena apparse dal nulla nel giardino di dietro.

“ Sono sorpreso di non essermi spezzato in due dopo non averlo fatto per così tanto tempo” commentò Sirius Black. Il suo complice , più conosciuto come Remus Lupin ridacchiò.

“ Sì questa sarebbe stata una vista magnifica Felpato. Il mistero che doveva mettere a posto Sirius Black, famoso omicida di massa, sì sarebbe stato proprio bello da vedere.”

“Stai zitto Lunastorta” ringhiò Sirius Black. Remus stava per rispondere ma una voce dietro di loro lo bloccò.

“ Era ora che voi due arrivaste!”

Sirius sorrise largamente “ Figgy! Fantastico vederti di nuovo vecchia ragazza! Come stai?”

Arabella Figg stava in piedi con i suoi capelli neri in una vecchia retina, indossando un vestito verde a fiori, le sue  mani sui fianchi.

“ Buon pomeriggio Arabella come stai oggi?” disse Remus con un sorriso accattivante.

Arsella roteò gli occhi, ma sorrise ai sue maghi “ Sto bene, Sto bene, entrate dobbiamo farla finita con questa faccenda prima che quell’idiota di Vernon Dursley torni dal lavoro. Darà già abbastanza terribile vedersela con  Petunia”

Sirius sbuffò “ Non preoccuparti della cara Petunia Figgy. Lasciala a noi!”

Arabella guardò male Sirius “ Black ho detto a te e Mundugus Fletcher di smettere di chiamarmi “Figgy””

Sirius andò verso il portico e avvolse Arabella in un abbraccio “ Dai lo sai che in verità  ci ami” sussurrò “ Figgy”

Arabella colpì Sirius con una piccola borsa che sembrava contenere cibo per gatti e Remus dovette trattenersi per non ridere.

“ E tu Remus togliti quel ghigno dalla faccia e vieni a darmi un bell’abbraccio, non ti vedo da anni” disse Arabella. Remus sorrise e la abbracciò.

“ Bene ora dentro tutti e due. E trasfigurate quei vestiti in quelli babbani, non volete attirare altra attenzione in questo vicinato.”

Sirius e Remus lanciarono uno sguardo divertito al  formale membro dell’ordine della Fenice e la seguirono. Arabella li guidò nella sua casa che puzzava di cavolo verso la cucina. Quattro o cinque gatti guardano male gli uomini e scapparono dalla stanza.

“ non so cosa gli è preso… non l’ hanno mai fatto prima” mormorò Arabella. Remus e Sirius si lanciarono uno sguardo.

“ Sedetevi, sedetevi” continuò Arabella. I tre si sedettero intorno al piccolo tavolo della cucina. “ Bè allora, prima di tutto Sirius ben tornato. Lo so che te l’avranno detto molte volte nell’ultima settimana ma volevo dirtelo anche io.” Sirius sorrise per ringraziarla prima che lei continuasse “ ora Silente mi ha detto , certamente, perché siete qui. E devo dirlo era ora che qualcuno si decidesse finalmente a farlo” Sirius e Remus alzarono le loro sopracciglia contemporaneamente.

“ Quel bambino è la cosa più meravigliosa di questo mondo e quella famiglia del cavolo è orribile con lui. Se quel bambino resta qui sarà veramente distrutto quando arriverà il momento di andare a Hogwarts” Prima che uno dei due potesse avere il tempo di chiederle di che cosa stesse parlando Arabella continuò
“ Cinque anni! Quel bambino ha cinque anni e quei due che hanno il coraggio di chiamarsi persone. Lo fanno lavorare fino allo sfinimento! L’ ho visto scavare in giardino quando c’erano  50° gradi fuori! Gli fanno spostare i mobili mentre tutti gli altri bambini giocano fuori. E quel maiale che si ritrovano come figlio! Va in giro come se fosse il ministro della magia, facendo il bullo con  i bambini più piccoli. E cosa fanno i suoi genitori? Niente! Pensano sia la cosa migliore che sia mai capitata dal Quidditch”

Quando Arabella finì il suo discorso, Sirius e Remus erano combattuti tra la rabbia per il modo in cui Harry era stato trattato, e la paura per l’ avere davanti un donna anziana veramente arrabbiata. Solo Remus ebbe abbastanza coraggio da interromperla “Err Arabella?” disse con paura

“ Cosa ?” disse senza fiato. Si era ovviamente tenuta dentro tutte queste opinioni da un bel po’…

Remus ingoiò la saliva “ Err , forse … dovremmo andare da Harry ora…”

Arabella tornò in sé e ricacciò indietro la rabbia “ Oh giusto Harry. Sì. Allora vi lascio andare” Si alzò e uscì dalla cucina “ E cambiate quei vestiti ve l’ ho già detto prima!”



Remus e Sirius trasfigurarono i loro vestiti in un paio di jeans e una maglietta, e nascosero le bacchette nelle tasche posteriori , solo per precauzione.

Arabella gli accompagnò fuori e indicò una casa “ Ecco , quello è il numero 4” Remus e Sirius rimasero fermi” Bè muovetevi,andate! Io torno dentro Silente deve mandare la passaporta” Tornò indietro e sbattè la porta della casa. Sia Sirius che Remus saltarono al rumore.

I due si camminarono fino alla porta d’ingresso del numero 4 e rimasero a fissarla.

Sirius sorrise “ Ah! Proprio come me la ricordavo eccetto meno colorata e senza uova. È molto peggio così se vuoi il mio parere…” Remus rise e roteò gli occhi.

“ Harry è dietro questa porta Lunastorta! “ disse Sirius eccitato

Remus ghignò “ Sì lo so “ disse, e poi suonò il campanello.

Aspettarono. Si sentiva il rumore di una televisione accesa da qualche parte della casa, sembrava qualcosa come un cartone animato.

Alla fine , dopo quella che era sembrata un’eternità ad un Sirius Black  molto impaziente, la porta si aprì rivelando Petunia Dursley proprio come se la ricordavano Sirius e Remus: labbra sottili, un lungo collo da giraffa, faccia da cavallo ecc…

“ Posso aiutarvi?” chiese con maleducazione

Remus si schiarì la voce, si era già deciso che Remus si sarebbe occupata di Petunia , Sirius avrebbe reso solo le cose più difficili. “ Buon Pomeriggio signora Dursley. Non credo che si ricordi di noi, ma eravamo  buoni amici con Lily”

Le sopracciglia di Petunia si alzarono fino ad arrivare ai suoi capelli biondi e la bocca si spalancò quando realizzò chi aveva davanti “ Voi” sibilò “ Cosa è venuta a fare qui gente come voi?” guardò dietro i due maghi per essere sicura che non ci fosse nessuno ad ascoltare la loro conversazione. Sirius e Remus guardarono intorno anche loro,confusi.

“ Ehm ,sì, gente come noi… Ascolta Petunia” Sirius cominciò dimenticandosi completamente dell’accordo “ siamo qui per Harry. Dov’è ?”

Petunia si mise dritta in tutta la sua altezza, ancora piuttosto bassa rispetto ai due uomini davanti a lei. “ è nel sul retro, sta tosando il prato” disse con un tono di superiorità. Ora era il turno di Sirius e Remus di alzare le sopracciglia

“ Sta…tosando il prato?” chiese Remus senza riuscire a crederci

“ è quello che ho appena detto”

Sirius lanciò velocemente uno sguardo a Remus. Poteva vedere chiaramente che la rabbia del suo amico stava salendo, nonostante la nascondesse molto bene. Sirius aveva molti più problemi nel riuscire a farlo “ E per quale assurdo motivo un bambino di cinque anni dovrebbe tosare il prato?” disse a denti stretti. Avrebbe provato a rimanere calmo…davvero…

“ A quel bambino deve essere insegnato che la sua stranezza non è la benvenuta qui.”

La faccia di Sirius stava gradualmente diventando sempre più rossa. Sentì Remus fare un enorme sorriso per provare a calmarsi

“ La sua…” stranezza?” chiese Remus con una voce strana e molto tesa.

“ Esattamente” rispose Petunia “ abbiamo preso con noi quel bambino dopo che la mia strana sorella e quel buono a nulla di suo marito si sono fatti esplodere. Avevamo detto che saremmo riusciti a far sparire la stranezza che c’era in lui , ma più diventa grande più diventa strano. Potete prenderlo e non presentarvi mai più alla mia porta”

Questo era troppo…Petunia Dursley aveva appena fatto il più grande errore che potesse fare: aveva insultato la famiglia di Sirius e Remus. Aveva  insultato i Potter. Nessuno osava insultare i Potter.

Sirius tirò fuori la sua bacchetta prima di rendersi conto di quello che stava facendo, ma Remus trattenne il suo braccio. Sirius guardò confuso il suo amico per un momento. Questo prima di vedere lo sguardo sulla faccia di Remus; Sirius non aveva mai visto Remus così arrabbiato da…mai…

“ Petunia ti do tre secondi per dirci dove si trova Harry. Quando questi tre secondi finiranno io e il mio amico  non esiteremo per un secondo a mandarti all’inferno con un incantesimo” disse Remus con una calma ma parlando a denti stretti.

Petunia impallidì. Il suo sguardo andava dalla bacchetta in mano a Sirius e a Remus; era difficile dire quale dei due le facesse più paura. “ è-è nel giardino sul retro” disse sussurrandolo piano e piena di paura.

Remus la superò, spingendola sulla parete. Sirius dall’altra parte rimase fermo dove era fissando la sorella di Lily. Come può questa questa… cosa essere la sorella di Lily? Di chiese

“Sirius andiamo” disse Remus con voce ferma

Sirius guardò da Petunia al suo miglior amico che aveva un’espressione illeggibile sulla sua faccia, annuì e lo seguì rimettendo la bacchetta nella sua tasca posteriore. Camminarono attraverso il salotto dove un trovarono un bambino, che sembrava avere almeno otto o nove anni per la sua taglia, si stava mettendo in bocca una barretta di cioccolato. Remus scosse la testa. Disgustoso pensò mentre il bambino fissava i maghi con sguardo stupido.

I due trovarono la cucina, e la porta per andare sul retro. Attraverso la finestra potevano vedere chiaramente un piccolo bambino,con capelli neri spettinati inginocchiato per terra nel giardino. Entrambi gli uomini sentirono i loro cuori scendere nello stomaco alla vista.

Il figlio di James… il figlio del mio migliore amico usato come un elfo domestico , pensò Remus

Questa è tutta colpa mia , pensò invece Sirius

“ andiamo prima lo portiamo via di qui meglio è” disse Remus piano.

Uscirono dalla porta lentamente, e si avvicinarono alla forma troppo magra e piccola di Harry.

“ Harry?” disse Remus piano. Harry fece un salto e si girò. Remus e Sirius dovettero trattenersi dallo spalancare le loro bocche alla vista dei suoi occhi, gli occhi di Lily…

Harry guardò in su verso i due uomini che erano in piedi davanti a lui. La sua faccia era tutta sporca e sudata per il lavoro in giardino, ma la paura era evidente. Rimase accucciato sul pavimento, Sirius e Remus si inginocchiarono davanti a lui.

“ ciao Harry” disse Sirius con voce roca. Dovette usare tutta la sua volontà per resistere alla tentazione di prenderlo in braccio e tenerlo stretto per il resto della sua vita. Ma resistette, non voleva spaventarlo.

Harry ingoiò la saliva “ C-Ciao” disse in un sussurro appena udibile

Remus lanciò uno sguardo a Sirius e poi al piccolo bambino. Cercò di fargli un sorriso rassicurante ma fallì miseramente “ Harry il mio nome è Remus, questo è il mio amico Sirius. Siamo ehm… eravamo amici dei tuoi genitori.” Remus si corresse dolorosamente. Vide Sirius chiudere gli occhi di colpo e riaprirli subito, ma Harry non sembrava aver notato niente di strano nei loro comportamenti. Guardò Remus con occhi spalancati.

“ conoscevi i miei genitori?” disse in un sussurro impressionato.

Sirius sorrise e annuì tristemente “ Sì li conoscevamo” non riusciva a smettere di guardare gli occhi di Harry.

“ Harry”, cominciò Remus, dovevano portarlo via di lì al più presto, prima che uno di loro due facesse qualcosa di drastico a Petunia Dursley. “ Siamo qui per portarti via. Via dai tuoi zii. Vorresti venire con noi?”

Gli occhi di Harry si spalancarono ancora di più, e la sua bocca anche. Sirius e Remus lo guardarono per un lunghissimo minuto mentre lui li osservava decidendo cosa fare. Alla fine chiese ansiosamente sempre sussurrando “ per andare dove?”

Remus sorrise “ Bè, prima dobbiamo andare a trovare una nostra amica e poi andremo ad Hogwarts. Sai che cos’è Harry?”

Harry scosse la testa

“ che sorpresa…” Sirius mormorò in modo tale che solo Remus potesse sentirlo.

Remus lo ignorò “ Hogwarts  è la nostra vecchia scuola,è dove abbiamo incontrato i tuoi genitori” spiegò

Harry annuì cercando ancora decidere cosa fare “ E poi dove andiamo?” chiese in una voce ancora più bassa di prima.

“ Dopo andremo a casa mia. Ti piace come idea?”

Harry distolse lo sguardo da Remus e cominciò a fissare il pavimento. La sua voce era così bassa questa volto che se Remus e Sirius non avessero avuto il loro udito eccezionale non l’avrebbero sentito.
“ Per quanto tempo?”


“ Per sempre” disse subito Sirius

Harry alzò lo sguardo e Remus poteva giurare di aver visto un piccolo sorriso formarsi sulla faccia del bambino ma poteva anche non essere stato così. Harry rimase perso nei suoi pensieri per qualche minuto. Alla fine annuì. Remus e Sirius avevano studiato Harry attentamente altrimenti non avrebbero visto la risposta.

Remus e Sirius sorrisero entrambi sia per il sollievo che per la totale felicità.

Remus si alzò, guardando l’espressione sulla faccia di Sirius, e porse una mano ad Harry “ Allora, vogliamo andare?”

Sirius si alzò così come anche Harry che prese la mano di Remus. Remus li condusse di nuovo verso la casa, e nella cucina. Petunia deve aver portato il figlio di sopra pensò, buona idea…

Remus guardò giù verso Harry che si era fermato di botto, tremando, guardano la cucina pieno di paura.

“ Che c’è che non va Harry?” chiese Remus preoccupato

Harry sollevò la testa, i sui verdi occhi smeraldo spalancati e bagnati dalle lacrime.” N-Non ho finito di lavorare in giardino. Zio Vernon si arrabbierà molto…” cominciò

“ Non preoccuparti di lui Harry. Non dovrai vedere mai più nessuna di queste persone per il resto della tua vita okay?” Sirius disse da dietro le spalle di Remus e Harry.

Harry si girò e li fece un piccolo sorriso. Sirius sorrise anche lui cercando di rassicurarlo, prendendo la sua latra mano.

Remus sorrise anche lui “Okay Harry dove è la tua stanza? Prendiamo le tue cose e ce ne andiamo subito” Remus non voleva andare dove c’era anche  Petunia ma avevano bisogno di prendere le cose di Harry

Harry lasciò le loro mani e gli portò non per le scale ma in un piccolo ripostiglio sotto le scale. Remus e Sirius lo guardarono mentre apriva la porta entrava dentro e cominciava a prendere varie cose da là dentro. I due maghi si scambiarono uno sguardo confuso.

“ Ehm Harry che stai facendo?” chiese Remus

Harry uscì la testa dalla porta “ Sto prendendo le mie cose” disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“ Perché le tue cose sono qui Harry?” gli chiese Sirius perplesso

Harry era tornato ad ispezionare il ripostiglio un’altra volta “ Questa è la mia stanza” fu la risposta

La rabbia di Sirius cominciò a salire di nuovo. Vicino a lui Remus chiuse forte gli occhi e scosse la testa senza riuscire a crederci. Guardarono dentro il ripostiglio e videro una piccola brandina coperta con un solo lenzuolo molto sottile e un cuscino tutto sporco. Vecchi vestiti che , chiaramente, non erano di Harry erano sparsi per il “letto”. Il respiro di Sirius stava diventando corto e veloce. Non era molto diversa dalla sua cella ad Azkaban: buia, piccola polverosa e ammuffita. Harry meritava molto meglio …

Dopo qualche altro minuto, Remus e Sirius si spostarono dalla porta mentre Harry usciva. Portava con sé una federa piena di vecchi vestiti in una mano e nell’altra manteneva con delicatezza una vecchia foto.

“ Cosa è quella Harry?” chiese Remus gentilmente indicando la foto

Harry esitò ma poi la porse ai due uomini. Era una foto babbana di una ragazzina di 12 anni con i capelli rossi e gli occhi verdi. Remus e Sirius sentirono di avere le lacrime agli occhi. “ Non-Non dovrei averla. L’ho trovata mentre pulivo la stanza di zia Petunia.” Disse Harry piano “ Mi piaceva, è molto bella…” il suo sguardo vagava tra i due uomini per la paura di averli fatti arrabbiare.

Remus sorrise “ Non fa niente Harry. Abbiamo un sacco di foto della tua mamma , e anche di tuo padre se vorrai vederle.” Harry fece il sorriso più grande fino a quel momento “ andiamo” continuò Remus dobbiamo andare.

Harry sorrise e prese la mano che gli porgeva Sirius. Remus aveva in mano la federa piena di vestiti, ma diede la foto indietro ad Harry. Il trio lasciò il numero 4 di Privet Drive e si diresse verso casa di Arabella.

Remus si girò e vide la faccia ossuta di Petunia che li fissava da una finestra del piano superiore. Sparì appena vide che Remus l’aveva vista. Remus dovette resistere molto, a non fare come avrebbe fatto Sirius, e mandare una maledizione ai Dursley.

Alla fine arrivarono a casa di Arabella. La vecchia signora li stava aspettando sul portico. Sorrise ad Harry “ Ciao Harry come stai?” chiese

Harry era ovviamente sorpreso per il fatto che fossero a casa della sua vecchia Baby-Sitter ma le rispose lo stesso cortesemente “ Bene signora ,Figg e lei?”

“ sto molto bene Harry, grazie per avermelo chiesto” disse gentilmente. Harry guardò Remus e Sirius quando Arabella parlò a loro. “ Venite dentro. La passaporta è arrivata. Silente voleva che andaste ad Hogwarts appena tornati qui”

Sirius guidò Harry attraverso la casa di Arabella “ Aspettate qui “ disse lei quando arrivarono in salotto.
Andò velocemente in cucina e tornò un secondo dopo portando una teiera di ceramica a fiori. La diede a Remus

“ Si attirerà in trenta secondi” gli informò Arabella. Harry non aveva idea di che cosa stesse parlando che cosa si sarebbe attivato? Pensò “ Buona fortuna a tutti e tre. Potrei anche venire a salutarvi qualche volta.”

“ Grazie Arabella” disse Remus sorridendo all’anziana signora” Harry ho bisogno che tu metta la tua mano sulla teiera okay?”

Harry annuì preoccupato, mise la foto nei suoi grandi jeans e mise la sua mano, ora libera, sulla teiera.

Sirius salutò Arabella e cominciò il conto alla rovescia della passaporta. “ Dieci … nove…otto…sette…sei… lasciala lì Harry,quattro…tre…due…uno”

Tutti e tre sentirono i piedi che si staccavano dal pavimento.

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Era stato così vicino…

Così vicino ad avere Harry Potter tra le sue mani…

Così vicino a diventare il miglior mangiamorte mai esistito.

Ma ora… tutto era rovinato.

Codaliscia rimase nascosto dietro un cespuglio, proprio a  pochi passi da dove il bambino si trovava pochi minuti prima. Perché aveva esitato? Perché doveva aver esitato?

Si era quasi trasformato preso Harry , il momento in cui la porta della cucina si era aperta e loro erano arrivati. Sarebbe stato il momento sbagliato, non solo non avrebbe avuto il bambino, ma era sicuro che Sirius e Remus l’avrebbero ucciso subito. Se solo avesse preso il bambino appena era arrivato in giardino, tutto sarebbe andato alla perfezione. Ma aveva esitato.

Maledizione, pensò Codaliscia arrabbiato.

Ancora nella sua forma da topo, Codaliscia si allontanò in fretta da Privet Drive per tornare a Londra.

Sarebbe andato a vedere Lucius Malfoy.



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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


chap 10
TRUTHS

Capitolo 10

Tre paia di piedi andarono a sbattere contro il pavimento dell’ufficio di Albus Silente. Il preside alzò gli occhi appena in tempo per vedere Sirius afferrare un piccolo bambino, prima che quest’ultimo cadesse con la faccia sul pavimento di legno. “Questo può solo essere Harry, è la copia di James” pensò con un sorriso.

Harry guardò in su verso Sirius e chiese in una piccola voce, quasi spaventata, “ Che cosa era quello?”

Sirius ghignò mentre rimetteva Harry in piedi “ Quella Harry era magia!”

Harry smise di guardare Sirius e cominciò invece a fissare le sue scarpe “ Non esiste niente come la magia…” mormorò

Remus si inginocchiò vicino a lui “ Certo che esiste Harry” disse “ Chi ti ha detto che non esiste niente come la magia?” Harry spostava il peso da un piede all’altro e mormorò qualcosa che poteva essere solo “ Zio Vernon”

Remus guardò Sirius, che aveva chiuso gli occhi  cercando di controllare la rabbia che saliva, e poi di nuovo Harry  “ Bè Zio Vernon non aveva ragione” Remus disse “ Esiste la magia Harry, ed io te lo proverò”

Remus tirò fuori la bacchetta e prese un libro da una mensola vicina; era un libro babbano intitolato “ come fare le magie” (sulla copertina c’era un cappello nero dal quale usciva la testa di un coniglio bianco).

“ Posso ?” chiese a Silente. Silente gli fece segno di continuare, i suoi occhi brillavano di nuovo. Remus colpì due volte il libro con la bacchetta, mormorò alcune parole che Harry non riuscì a sentire, e dal libro immediatamente spuntarono un paio di gambe che cominciarono a fare il tip-tap davanti al camino.

 La bocca di Harry si spalancò “ Wow!” Sussurrò “ Come hai fatto?”

Remus ghignò con un occhiolino a Sirius “ Magia” disse semplicemente.

“ Quando sarai più grande Harry” Silente parlò dalla sua scrivania “ Sarai capace di far ballare i libri anche tu”

Harry distolse lo sguardo dal libro che ora stava facendo una quadriglia, e guardò l‘anziano signore. La sua bocca si chiuse di scatto.

“ Harry  ti voglio presentare Albus Silente. Era il nostro preside” disse Sirius.” Benvenuto alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts” aggiunse con un sorriso.

Harry fissò le sue scarpe, le sue scarpe sporche e bucate, e mormorò “ Ciao” ignorando completamente la spiegazione che gli aveva dato Sirius su dove si trovassero.

I tre maghi si scambiarono uno sguardo, quello di Silente un po’ confuso, quelli di Sirius e Remus arrabbiatissimi. Silente fece segno ai nuovi arrivati di accomodarsi. Sirius si sedette per primo, poi Remus ( dopo aver fermato il libro che stava facendo il tango da solo), facendo sedere Harry al centro. Il bambino di cinque anni si sedette silenziosamente , senza però osservare l’ufficio, che riusciva ad attirare l’attenzione di maghi adulti, ma le sue scarpe ancora una volta. Cominciò a giocare con un buco che c’era nei suoi jeans.

Silente offrì il solito thè e sorbetto a limone prima di sedersi lui stesso. Harry accettò entrambi anche se si vedeva perfettamente che era molto sorpreso per il trattamento che stava ricevendo. Queste persone, persone che aveva appena incontrato (gli aveva già incontrati prima?), erano così gentili con lui. I suoi zii non gli avrebbero mai dato una tazza di thè tutta per lui, per non parlare di qualsiasi tipo di dolce…

Silente guardò Remus e Sirius. I due maghi stavano guardando Harry sorseggiare il suo thè con molto interesse. “ Non c’è stato nessun problema presumo” disse riportandoli alla realtà.

Sirius grugnì rumorosamente , continuando a guardare Harry, ma Remus rispose “ A parte il fatto che quei babbani lo trattavano come uno schiavo, lo obbligavano a dormire nel ripostiglio del sottoscala, e lo insultavano continuamente…No,nessun problema signore” Silente colse la rabbia e il sarcasmo che raramente aveva sentito da Remus Lupin. Lo scintillio nei suoi occhi era sparito e le sue sopracciglia bianche si alzarono mentre anche lui guardava Harry. “ Capisco” fu l’unica risposta. Ne avrebbero parlato di nuovo un’altra volta.

“ Ti sta piacendo il sorbetto al limone Harry?” Silente chiese gentilmente. Harry annuì timidamente,senza guardare nessuno. “Mi sono sempre piaciuti i dolci babbani, alcuni dicono che è un’ossessione” Lanciò uno sguardo significativo a Remus e Sirius che dovettero trattenersi per non ridere.

“ Che cosa è un babbano?” chiese Harry con una piccola voce esitante a Silente. Gli era sempre stato detto di non fare domande; le persone non avrebbero risposto a una persona strana come lui. Ma Silente invece sorrise.

“ Un babbano Harry, è qualcuno che non possiede la magia.” Disse

“ Allora io sono un babbano” disse Harry non come un domanda, ma come una verità sicura. Silente fece una faccia preoccupata.

“No Harry tu non sei un babbano” disse. Allo sguardo di confusione del bambino aggiunse “ Sei un mago”

La faccia di Harry sarebbe stata divertente per Sirius e Remus , se non per il fatto che tutto questo Harry avrebbe dovuto saperlo tempo fa. Cosa altro non sapeva?

“ Cosa?” chiese Harry in un piccolo sussurro.

Silente sorrise di nuovo. “ Sì, tu sei un mago. E anche Sirius e Remus. Tua madre e tuo padre erano due trai migliori maghi e streghe che abbiano mai studiato ad Hogwarts.(sono sicuro che Sirius e Remus ti diranno tutto di loro se glielo chiedi)” Sirius e Remus annuirono ad Harry “ E quando sai abbastanza grande, sarai capace di studiare qui”

“Davvero” chiese Harry.

Il sorriso di Silente aumentò alla vista della faccia più eccitata, anche se ancora molto timida. “ Sì Harry veramente.” Disse “ Ora c’è qualcosa che vorresti chiederci Harry?”

Harry sprofondò di nuovo nella sua sedia,osservando i tre uomini con interesse. C’era solo una cosa che voleva chiedere. Con la sua voce da bambino disse “ Perché mi avete portato via?”

“ Come ti abbiamo detto prima Harry” disse Sirius pazientemente “ conoscevamo i tuoi genitori,erano i nostri migliori amici, e quando tu sei nato mi hanno scelto come tuo padrino.” Allo sguardo confuso di Harry aggiunse “ Sai cosa è un padrino Harry?” Harry scosse la testa. Sirius guardò dall’altro lato di Harry , verso Remus. Come spiegare a un bambino di cinque anni cosa è un padrino?

Remus afferrò la richiesta di aiuto che Sirius gli stava mandando mentalmente “ Un padrino Harry, è una persona che si prende cura di un bambino quando i genitori non possono più farlo” disse con facilità” Sirius è il tuo padrino, perciò è venuto a prenderti per prendersi cura di te. Hai capito?”

Harry annuì lentamente, Sirius fece a Remus un piccolo sorriso di ringraziamento.

Silente parlò di nuovo “ Bè penso che voi due abbiate molto di cui parlare, e di certo non vorrete spendere un pomeriggio così bello con un uomo anziano come me” Sirius e Remus ghignarono al loro vecchio preside e si alzarono. Harry seguì il loro esempio e si alzò.Silente prese un vecchio fermacarte mormorò “ Portus” e la passò a Sirius.

“ Voi tre siete i benvenuti ad Hogwarts in qualsiasi momento. Harry è stato un piacere incontrarti ancora” disse con un sorriso al piccolo bambino.

Harry sorrise “ Anche per me signore” disse piano. Silente rimase colpito per quanto fosse educato.

“ Okay Harry, metti la tua mano sul fermacarte” disse Sirius. Harry obbedì e dice secondi dopo sentì i suoi piedi che lasciavano il pavimento.


I piedi di Sirius toccarono il tappeto del salotto di Remus e lui istintivamente si sporse per afferrare Harry prima che cadesse. Remus si sedette sul divano con un sospiro felice “ Ah casa dolce casa” disse. Sirius ghignò “ Siediti Harry, mettiti comodo”

Harry si sedette con esitazione su una vecchia poltrona vicino al camino. Passò un lungo momento di silenzio tra di loro, durante il quale Sirius studiò Harry attentamente per la centesima volta in quella giornata.

Il bambino era molto magro, anche se questo poteva avere anche a che fare con i vestiti enormi che indossava. Sirius fece nota mentale di portare Harry a Diagon Alley al più presto. I suoi capelli neri e spettinati, erano indubbiamente quelli di James,fino al ricciolo che sbucava dietro la testa. Veramente ora che Sirius lo osservava bene si poteva dire che era l’esatta copia di James; persino gli occhiali tondi erano uguali , nonostante quelli di Harry fossero tenuti insieme da dello scotch al centro. Gli occhi però, gli occhi erano di Lily. Erano il punto più importante da guardare sulla faccia pallida di Harry; il posto per vedere le emozioni, rabbia, tristezza, paura,felicità. In quel momento gli occhi di Harry avevano uno sguardo di confusione mista ad un po’ di paura.

Sirius sapeva che tutto questo era accaduto troppo velocemente per Harry. Tutto ciò che era accaduto nelle ultime ore, era abbastanza per far girare la testa del bambino. Era anche molto timido, cosa che Lily e James non erano mai stati.” Questo per aver vissuto con quei babbani” pensò Sirius con rabbia.

Si ricordava di quando Harry era solo un neonato come se fosse ieri. Harry rideva per ogni piccola cosa, i suoi occhi brillavano quando sorrideva. Parlava nel suo linguaggio da bambino tutto il giorno, senza mai fermarsi. No questo non era lo stesso Harry che Sirius conosceva prima. Avrebbe fatto di tutto per farlo tornare come prima.

Remus ruppe i pensieri di Sirius “ Non so voi due ma io sto morendo di fame. Hai fame Harry?”

Harry annuì debolmente, senza guardare Remus. Remus andò da lui, li porse la mano e lo condusse in cucina. Sirius li seguì. Remus tirò fuori una sedia dal tavolo, prese Harry in braccio e lo fece sedere gentilmente. Il piccolo corpo di Harry non li permetteva di vedere sul tavolo.

Remus alzò un sopracciglio “ Bè così non va bene vero?”  prese la bacchetta e la puntò verso la sedia di Harry. Harry si spaventò “ Va tutto bene Harry, non ti farà male per niente”. Appena sembrò che Harry si fosse calmato abbastanza, Remus mormorò alcune parole , facendo uscire scintille blu dalla bacchetta. Subito la sedia di Harry si alzò di qualche centimetro, permettendo al bambino di vedere oltre il tavolo. “Molto meglio” disse Remus con un sorriso soddisfatto.

Sirius mormorò a denti stretti “ Sbruffone…” e si sedette vicino ad Harry

Remus colpì leggermente la testa di Sirius da dietro mentre attraversava la stanza per raggiungere il frigo.
“ Allora che cosa vogliamo mangiare signori?” chiese Remus.

Sirius guardò Harry “ Cosa ti piacerebbe magiare?”. Harry ancora colpito dalla sua sedia che si alzava nell’aria scrollò le spalle timidamente.

Remus tornò al tavolo e si sedette dall’altra parte di Harry “ Bè possiamo mangiare dei panini, o pasta, o pizza… qualsiasi cosa tu voglia Harry!”

Harry mormorò qualcosa che non riuscirono a capire

“ Cosa hai detto Harry?” chiese Remus gentilmente

“ P-Possiamo magiare cereali?” Harry disse piano

Sirius e Remus sorrisero largamente “ Certo Harry!”

Harry fece a tutti e due un piccolo sorriso mentre prendevano ciotole, cucchiai, latte e cereali.

I tre mangiarono per la maggior parte del tempo in silenzio, ognuno di loro perso nei suoi pensieri. Appena Sirius finì il suo pranzo-colazione, lanciò uno sguardo intorno al piccolo tavolo, ad Harry e a Remus. “ Potrei decisamente abituarmi a tutto questo…” pensò felicemente.

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Appena tutti ebbero finito i cereali, Remus decise che era arrivato il momento di far fare ad Harry il giro del piccolo cottage. Lo finirono in pochi minuti. C’erano solo altre quattro stanze che Harry doveva vedere: il bagno, la stanza di Remus,una stanza degli ospiti che era diventata la stanza di Sirius, e il piccolo ufficio di Remus che ora era diventato la stanza di Harry.

Nel corso della settimana precedente, mentre Silente e Moody  mettevano le barriere e gli incantesimi intorno alla casa, Sirius e Remus si tennero occupati andando a Diagon Alley e Hogsmeade, comprano tutte le cose che potevano servire ad un bambino di cinque anni.

“ E questa Harry è la tua stanza…” disse Sirius.

Il tour terminò davanti ad una porta di legno dove c’era scritto “ Stanza di Harry” con delle lettere dorate. Sirius non poté trattenersi dal ghignare mentre apriva la porta della stanza.

La stanza era semplicemente magnifica. Era  decisamente in tema Grifondoro/Quidditch. Un grande letto a baldacchino era appoggiato ad un muro vicino ad un’enorme finestra. Le coperte, le lenzuola e i cuscini erano un misto di rosso e oro. I muri della stanza erano rosso con le rifiniture d’oro, e coperti di postere di varie squadre di Quidditch dell’Europa. Dall’altra parte del letto c’era un grande baule di legno pieno di ogni sorta di giocattoli, magici o babbani, che tutti i bambini avrebbero voluto avere. Sul muro vicino alla porta c’era una piccola libreria, riempita di libri da Remus, e una piccola scrivania.

Remus e Sirius lo guardarono , curiosi di vedere la sua reazione. “ Cosa ne pensi Harry?” chiese Remus

Harry guardò in su verso i due maghi  guardandoli con gli occhi verdi spalancati “ Questo è tutto mio” sussurrò in ammirazione.

Sirius annuì “ Sì! È tutto tuo Harry, entra a dare un’occhiata.” Diede ad Harry una piccola spinta dentro la stanza.

Harry guardò intorno alla stanza con la meraviglia che hanno solo i bambini. I suoi occhi si posarono sui poster di Quidditch che coprivano le pareti. I giocatori si lanciavano una bluffa avanti e indietro. Il cacciatore dei cannoni di Chudley la fece cadere molte volte, ma ghignò ad Harry come se niente fosse. La bocca di Harry si spalancò, si girò verso Sirius e Remus che lo guardavano con enormi sorrisi dalla porta e indicò il poster “ Si muovono!” esclamò confuso ed eccitato.

Sirius rise “ Certo che si muovono! Ti aspettavi rimanessero fermi tutto il giorno?”

Harry continuò a guardare i poster ipnotizzato dall’idea di foto che si muovessero.

Il  resto del pomeriggio fu passato da Harry e Sirius e scoprire tutti i tesori nel baule dei giochi. Remus era seduto alla scrivania, divertito dal fatto che un uomo di ventisei anni potesse divertirsi tanto a giocare a
“ Crea la faccia di Mister Patata”
“ Bè è di Sirius che stiamo parlando qui…” pensò Remus

Remus era molto contento di vedere che sia Sirius , che Harry si stessero divertendo così tanto insieme. Lo sguardo quasi da morto negli occhi di Sirius si trasformava in pura gioia quando riusciva a fare ridere Harry un pochino. Ed Harry nonostante ancora molto timido e incredulo si stava aprendo molto rispetto a quella mattina.

“ Di questo passo,le cose torneranno ad essere come dovrebbero in pochissimo tempo” pensò Remus.

Ma mentre guardava i due divertirsi insieme, il suo sorriso diventò una smorfia triste pensando al pezzo che mancava al puzzle. Lily e James sarebbero dovuti essere lì, ridendo e scherzando con Harry. Sirius non avrebbe dovuto perdere cinque anni della vita del suo figlioccio. Era tutto sbagliato. Sarebbero dovuti essere a Godric’ s Hollow, mentre ascoltavano Lily che rimproverava Sirius e James per aver insegnato ad Harry come lanciare caccabombe.

Era tutta colpa di Codaliscia. Era stato lui a rovinare tutte queste vite, condannando Lily e James a morte, facendo diventare Harry orfano, facendo andare Sirius ad Azkaban. Codaliscia era la ragione dello sguardo morto negli occhi di Sirius. E Remus giurò, ancora una volta di trovare il topo e di farlo pagare per tutto il male che aveva causato.

“ Remus guarda questo, è Mocciosus!”

Remus fu distolto dai suoi pensieri dalla voce allegra di Sirius, e dalla sua risata simile all’abbaiare di un cane. Guardò verso i due seduti sul pavimento. Sirius aveva in mano una patata che era stata decisamente corretta con un bacchetta. Il gioco ora aveva lungi capelli unti, un naso ad uncino e una faccia di patata pallida.

Remus scosse la testa e rise “ Attento Sirius non vorrai mica una lettera dall’ufficio uso improprio dei manufatti babbani2

Sirius rise mentre Harry chiedeva “ Chi è Mocciosus?”

Sirius ghignò ancora una volta “  solo un imbecille con i capelli unti. Non ti devi preoccupare di lui Harry” scompigliò i capelli di Harry facendoli diventare ancora più scompigliati e si alzò.

“ Andiamo ragazzi è ora di cena! A me andrebbe una pizza che ne dici Harry?”disse guardando Harry e Remus

Harry sorrise a annuì con entusiasmo. Sirius gridò “ Ti sfido!” e corse verso la cucina. Harry lo seguì velocemente. Remus rise piano,e si diresse anche lui verso la cucina con passo più lento.

Appena arrivato in cucina vide Sirius in un angolo con Harry, mentre faceva il solletico al povero bambino senza pietà. Harry si rotolava sul pavimento ridendo come un matto.

“ Sì potrei decisamente abituarmi a questo” pensò il lupo mannaro sorridendo. Si unì ai due , cercando di “salvare” Harry da Sirius.

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Dopo cena, Sirius e Remus aiutarono Harry a fare il bagno. Non era così difficile come si erano aspettati. Tutto quello di cui Harry aveva bisogno per rimanere felice, era una vasca piena di bolle.

I due adulti aspettarono che Harry finisse di giocare, lavarsi e asciugarsi e gli diedero un nuovo pigiama, una della sua taglia,e lo portarono a letto.Lì Sirius lesse una storia ad Harry a proposito di un bambino babbano e di un drago( Harry si era addormentato a metà storia), poi spense la luce e uscì dalla stanza, lasciando la porta un po’ aperta solo per precauzione.

Sirius vagò per la casa,cercando Remus , trovandolo infine in una piccola stanza nella cantina ( quella più grande era stata lasciata a Remus per trasformarsi una volta al mese.). L’oggetto della ricerca di Sirius era chinato sopra una grande scatola.

“ Che cosa stai guardando Lunastorta?” chiese, sedendosi vicino al suo amico

Remus sorrise lievemente “ Questa è la scatola della cosa che sono riuscito a salvare da Godric’s Hollow”

Sirius sorrise tristemente, e guardò dentro la scatola. C’erano un’enorme quantità di lettere su pergamene e carta babbana e varie foto che risalivano al loro primo anno ad Hogwarts. Un vecchio specchio polveroso era nel fondo della scatola.

“ Dio non sapevo avesse ancora questo…” disse Sirius piano, esaminando attentamente lo specchio. Era uno degli specchi che Sirius e James usavano quando erano messi in punizione separati.

“ Sì…” disse Remus sorridendo “ Ehi guarda questi. Non mi ricordavo di averli trovati…” aveva in mano due animaletti di peluche: un lupo marrone e un cane nero. I malandrini gli avevano comprati ad Harry quando era nato.

Sirius sorrise all’inizio, ma il sorriso sparì poco dopo “ E il cervo? Domandò

Remus sospirò pesantemente “ E’ stato… distrutto… nell’incendio…”

Sirius chiuse forte gli occhi, cercando di scacciare le lacrime. Il cervo era stato il preferito tra i peluche. Non lo lasciava mai. Piangeva se non era vicino a lui.

Dopo un minuto per ricomporsi,Sirius aprì gli occhi e sorrise piano “ Bè , dovremo solo prendergliene un altro allora eh?”

Remus sorrise e annuì “ Sì penso che dovremmo”

“ E’ fantastico vero? Harry intendo. Un bambino così meraviglioso…”

“ Sì lo è davvero. Pensa solo a come sarà quando andrà ad Hogwarts”

Sirius rise “ Proprio come James presumo. Intelligente ,pieno di talento, e solo un po’ pieno di se “

Remus grugnì “ James era più di – solo un po’ pieno di sé- a quei tempi Felpato” disse sorridendo

Sirius sorrise di rimando “ Vero. Ma Harry ha preso molto anche da Lily ; bilancia il carattere di James. Così siamo sicuri che non sarà un totale pallone gonfiato.

Remus annuì e si alzò, con ancora in mano i due animali “ Bè direi che è ora di andare. Abbiamo bisogno di dormire. Solo merlino sa quanto presto si alza la mattina un bambino di cinque anni.”

Sirius rise e permise a Remus di aiutarlo ad alzarsi dal pavimento. I due migliori amici si avviarono verso le loro rispettive camere da letto, ma non senza aver prima controllato Harry. Remus e Sirius si avvicinarono piano al suo letto e misero da ogni parte di Harry il lupo e il cane.

Il piccolo bambino non si era accorto di niente; stava dormendo contento nel suoi nuovo letto caldo, con un piccolo sorriso sulla faccia.

“ Chissà che cosa sta sognando…?” pensò Remus ad alta voce

“ Non ne ho idea ma spero sia felice” rispose Sirius.

“ Anche io” Disse Remus “ Bè buona notte Felpato”

“ Notte Lunastorta”

_________________________________________________________________________________


Harry continuò ad osservare la foresta confuso. Non aveva idea di come fosse arrivato lì ma continuò  a camminare in quella direzione senza sapere il perché.

Mentre camminava, l’unico suono era il rumore dei suoi piedi che calpestavano le foglie, notò una forte luce bianca alla sua sinistra. Girandosi da quella parte, Harry vide che la luce era prodotta da un cervo. Intorno a lui c’erano anche un lupo marrone e un grande cane nero.

I tre si rincorsero e giocarono come se fossero migliori amici. Era una strana combinazione, un cervo che giocava con un lupo e un cane, ma Harry gli osservava con interesse mentre si rotolavano in mezzo alle foglie.

Qualcosa di loro sembrava familiare ad Harry, anche se non era sicuro esattamente cosa.

Qualsiasi cosa fosse, ad Harry piaceva. Gli piaceva guardare quei tre animali particolari giocare insieme.

Harry non riusciva a ricordarsi l’ultima volta in cui era stato così felice. Certamente non era stato a casa dei suoi zii. La familiarità dei tre animali gli diedero un senso di gioia e di speranza, e lui non voleva assolutamente sprecare questo momento. Harry si sedette su una radice d’albero che sporgeva dal terreno e li guardò per quelle che sembravano ore.

Il suo sorriso aumentò man mano che la notte continuava. Harry non sapeva che sentimento fosse, ma poteva decisamente abituarsi a questo….

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


chap11
TRUTHS

Capitolo 11

Erano passati tre giorni da quando Harry era andato a vivere con Sirius e Remus, e nessuno dei due uomini ricordava un momento in cui erano stati più felici. Harry, nonostante fosse ancora molto timido, stava diventando velocemente la cosa migliore che gli fosse  mai capitata. Solo la sua presenza, sia che stesse mangiando tranquillamente la cena, guardando la televisione con Sirius,leggendo un libro con Remus, o stesse semplicemente dormendo, faceva sorridere e dimenticare ai due maghi tutte le cose orribili che avevano passato.

Il tempo che aveva passato dai Dursley , aveva decisamente lasciato un segno profondo in Harry, ed era qualcosa che Remus e Sirius stavano cercando di superare senza andare a fare qualcosa di doloroso alla famiglia babbana di Harry.

Harry non era un grande fan del contatto fisico; diventava rigido, o indietreggiava se Sirius o Remus provavano ad abbracciarlo o prenderlo in braccio quando lui non se lo aspettava. Questo cominciò a far sospettare un possibile abuso fisico da parte dei Dursley. Però Sirius e Remus non avevano notato nessun livido o cicatrice ( eccetto quella sulla fronte) che lo provasse. Meglio così; Sirius stava morendo dalla voglia di mostrare ai Dursley molte fatture che lui e James avevano creato ad Hogwarts…

Negli ultimi tre giorni,Sirius e Remus avevano passato la maggior parte del tempo raccontando ad Harry storie sul mondo magico ( Diagon Alley, Hogwarts, Il ministero della magia), sui malandrini, e ovviamente su Lily e James. I due amici avevano fatto un patto: non avrebbero parlato ad Harry si Voldemort finché non sarebbe diventato un po’ più grande. Sarebbe stato più facile per lui  capire , anche se non sarebbe diventato più facile spiegarlo. Sirius e Remus non avevano dubbi sul fatto che i Dursley non avessero detto ad Harry come erano morti i suoi genitori, e quando scoprirono le bugie che gli avevano raccontato, erano molto vicini ad esplodere.

Harry trovava le storie terribilmente affascinanti; dopo due giorni in cui gli avevano raccontato storie, aveva cominciato a richiederne alcune in particolare, la maggior parte delle quali riguardavano Lily e James. Era molto interessato nel mondo magico, ed era quello il motivo per cui quel giorno, Sirius e Remus avevano organizzato una visita speciale a Diagon Alley per Harry.

In quel momento la nuova famiglia era in piedi nel salotto. Sirius e Remus stavano cercando di spiegare i punti principali del viaggio via camino ad Harry, ma Sirius però , non stava facendo un buon lavoro.

“…ma non ti devi preoccupare di quello Harry” disse Sirius “ Ti tengo io”

Harry guardò il camino perplesso e spaventato. Remus rise piano alla difficoltà di Sirius di capire che un bambino di cinque anni probabilmente non aveva bisogno di sentire di storie riguardo cadere nel posto sbagliato e trovarsi  bacchette puntate alla faccia dopo essersi rialzati.

“ Sirius penso che non sia stata una buona idea raccontargli quello” commentò Remus, cercando di non ghignare alla memoria “ Potrebbe traumatizzarlo” si avvicinò al camino prendendo la scatola con la polvere volante.

“ il ghigno di Sirius sparì dalla sua faccia. Si inginocchiò per essere  faccia a faccia con il suo figlioccio, il labbro inferiore di Harry stava tremando. “ non volevo spaventarti Harry. Mi dispiace” disse sinceramente “è stato un incidente comunque, nessuno arriva nel posto sbagliato, e tra l’altro James mi aveva spinto “ Harry non sembrava molto rassicurato. “ Okay piccolo sai cosa ti dico? Ti prometto, parola di malandrino, che non ti lascerò andare finchè non arriveremo sani e salvi al paiolo magico. Okay? E tu puoi stringerti a me quanto forte vuoi. Se non ti piacerà viaggiare così ci smaterializzeremo al ritorno okay?”

Harry era ancora terrorizzato all’idea di cadere nel camino di qualche posto sconosciuto , e avere un estraneo puntarli addosso la bacchetta. Ma gli ultimi giorni gli avevano mostrato che poteva fidarsi di Sirius e Remus. C’era qualcosa di familiare nei due uomini, Harry doveva solo capire cosa. Ma non era importante al momento; Harry sapeva che quando Sirius diceva che non l’avrebbe lasciato andare era parlava sul serio. E questo era abbastanza per Harry.

“Okay” disse a Sirius. Stese le braccia per essere preso in braccio , e appena fu tra le braccia di Sirius Harry mise le sue intorno al collo di Sirius,quasi tagliando del tutto la riserva d’aria dell’uomo, e nascose la testa nell’incavo della spalla di Sirius.

Sirius sporse una mano per prendere un po’ di polvere volante da Remus, che stava sorridendo largamente alla vista di fronte a lui, entrò nel camino controllò che Harry stesse bene e disse chiaramente “Diagon Alley!”

Viaggiare tra fiamme e poco spazio, trasportando un bambino di cinque anni, non era una passeggiata nel parco, ma in qualche modo Sirius ci riuscì. Piegò le ginocchia in anticipo preparandosi alla brusca fermata che stava per arrivare, e qualche secondo dopo, sentì i suoi piedi atterrare sul pavimento con un rumore sordo. Sirius uscì dal camino,aumentando la stretta su Harry , in modo tale che non cadesse. Quando finalmente si su rimesso in piedi, Sirius guardò in giù e trovò due paia di brillanti occhi verdi che lo fissavano eccitati.

“ Possiamo farlo di nuovo?” chiese Harry

Sirius rise e ghignò “ Più tardi piccolo!”

Un woosh si sentì dal camino dietro di loro, segnalando l’arrivo di Remus. Sembrava piuttosto nauseato, Sirius si ricordò che il suo vecchio compagno non amava particolarmente viaggiare per camini. Remus si alzò, si aggiustò i vestiti, si accertò che non avrebbe vomitato, e guardò le due figure davanti a lui.

“ Bè?” chiese

“ Lo ha adorato! Non vede l’ora di farlo di nuovo” disse Sirius con un altro ghigno

“ Maledizione “ mormorò Remus. Aveva sperato di smaterializzarsi al ritorno. “ Penso che userò un modo alternativo per il viaggio di ritorno” disse massaggiandosi lo stomaco.

Sirius rise e si girò “ Fa come vuoi” disse guardando in giro nel paiolo magico.

Il posto era pieno per una domenica pomeriggio. Maghi e streghe sedevano da soli o con le loro famiglie, godendosi i pasti e le bibite del locale. Sirius sapeva che lui da solo era abbastanza per far voltare molte teste nel paiolo magico,e forse farne scappare via alcune, e non stava vedendo l’ora di vedere le reazioni le reazioni che avrebbe suscitato quando si sarebbero resi conto che aveva in braccio Harry Potter.

Parlando del suo figlioccio, Sirius sorrise mentre guardava Harry esaminare il nuovo posto con eccitazione. Teiere stavano volando da sole verso i clienti che le aspettavano, panni pulivano da soli il bancone dalla polvere, e c’era qualcosa  in un angolo che aveva catturato l’attenzione di Harry. Cominciò a cercare di scendere ma Sirius non l’avrebbe ancora lasciato andare.

Sirius guardò Remus, entrambi stavano pensando la stessa cosa: dovevano raggiungere Diagon Alley prima che qualcuno si accorgesse di loro. “ Andiamo, usciamo di qui” Sirius mormorò dall’angolo della sua bocca. “ Non voglio rimanere troppo qui.” Remus annuì e li condusse verso la porta che conduceva a Diagon Alley. Riuscirono ad attraversare il paiolo magico senza incidenti, e si ritrovarono davanti al muro di mattoni.

Harry si guardò intorno, piuttosto confuso. Remus e Sirius gli avevano raccontato di quanto Diagon Alley fosse fantastica , ma Harry non capiva  dive fosse tutta la grandezza.

“ Sirius” disse guardando un cassonetto in un angolo “ dove siamo?”

Sirius non rispose ma invece ghignò “ Signor Lunastorta, potrebbe gentilmente…”

Anche Remus ghignò e prese la bacchetta dai suoi vestiti. Colpì una serie di mattoni, tre verticalmente, due orizzontalmente. Fece un passo indietro vicino a Sirius ed Harry.

Harry guardò con occhi spalancati, i mattoni che cominciavano a muoversi, formando un arco così alto che ci sarebbe potuto passare Remus sulle spalle di Sirius senza sbattere la testa. Harry fissò affascinato alle strade di pietra, piene di compratori che portavano pacchi di ogni forma e taglia. Gufi volavano alla luce del sole; Remus e Sirius gli avevano detto che lo facevano, ma era ancora molto strano. C’erano negozi allineati in quelle strade, che vendevano delle cose di cui Harry non aveva mai sentito parlare.

Sirius e Remus guardarono Harry con due ghigni identici “ Benvenuto Harry “ disse Remus “ a Diagon Alley”

Harry continuava a fissare senza chiudere gli occhi alle cose intorno a lui. “ Wow” sussurrò

Sirius rise e spinse Harry più alto sul suo fianco così che il piccolo bambino riuscisse a vedere tutto. “ Bè andiamo! Se vuoi vedere tutto ci vorrà tutto il giorno”

Remus li seguì mentre si incamminavano verso la Gringott ; i due maghi sapevano che avrebbero speso molto oro quel giorno, specialmente se Remus avesse permesso a Sirius di andare al negozio di Quidditch, e al vecchio negozio di scherzi che i malandrini avevano praticamente mantenuto in affari durante i loro anni di scuola.

I sorrisi di Sirius e Remus cominciarono a sparire velocemente come si erano formati. Non erano neanche  a metà strada dalla banca, quando i sussurri e le occhiate cominciarono.

“ Quello non è Sirius Black…?”

“…e  Santo Merlino! Harry Potter!”

“… nelle mani di un mangiamorte. Il ministro deve essere diventato pazzo per aver permesso questo”

“…dice che è innocente…”

“ Caramell è un idiota! Non chiudono le persone ad Azkaban senza un motivo valido!”

“…un assassino… con quel caro piccolo bambino. Mi chiedo se sa la verità…”

Remus era tentato a schiantarli tutti quanti. “ mi chiedo cosa direbbero se sapessero che il piccolo Harry Potter vive anche con un lupo mannaro” pensò amaramente

La stretta di Sirius intorno ad Harry era aumentata visibilmente, e guardava tutti male mentre passavano. Harry guardava Sirius con un’espressione confusa e pensierosa.

“ Di che cosa stanno parlando Sirius?” sussurrò Harry “ Come fanno a sapere chi sono?”

“Maledizione “ pensò Remus. “ Era chiedere troppo una giornata tranquilla…”

“ Niente Harry non ascoltarli” Sirius mormorò teso mentre salivano velocemente  le scale della Gringott.

Entrarono attraverso le enormi porte di bronzo e arrivarono nell’enorme ingresso di marmo. I goblin erano alle loro postazioni, aiutando i clienti a cambiare il denaro babbano in magico e viceversa, pesando diamanti e gioielli più grandi della mano di Harry, e contando enormi pile di monete d’argento, d’oro e di bronzo. Harry si era dimenticato , per il momento, delle persone per le strade, mentre guardava le piccole e brutte creature.

Vedendo lo sguardo confuso sulla faccia di Harry Remus sussurrò “ Questi sono goblin Harry”

Sirius mormorò in modo tale che solo Harry potesse sentire “ Piccole mostriciattoli brutti vero?” Harry ridacchiò piano

Andarono da un goblin libero, che stava scrivendo su un pezzo di pergamena. Sirius si schiarì la voce e il goblin alzò lo sguardo. “ serve aiuto?” grugnì.

“ Sì , devo fare un prelievo dalla 711 per favore “  il goblin studiò Sirius per un momento, dopo con uno sguardo veloce ad Harry ringhiò “ Chiave?”

Sirius spostò Harry dall’altra parte e cominciò a cercare tra i suoi vestiti, trovando alla fine la chiave. Sirius aveva deciso di spostare tutto il contenuto della fortuna della famiglia Black nel suo. Nonostante ci fossero dentro tante cose strane solo la stanza in sè dava i brividi a Sirius. Sirius non era né felice o orgoglioso della somma di denaro che aveva ereditato, avrebbe preferito di gran lunga metterlo tutto in quello di Remus, ma sapeva che lui non avrebbe mai acconsentito.

Il goblin prese la chiave di Sirius e la esaminò. “ Sembra tutto  in ordine  “ disse il goblin “ Bob!”

Sirius alzò il suo sopracciglio a Remus “Bob” disse solo con le labbra. Remus scrollò le spalle con uno sguardo divertito. I goblin erano strane creature…


“ devi andare a prelevare qualcosa Remus? “ chiese Sirius mentre seguivano Bob ai carrelli.

Remus scosse la testa stizzito e mormorò “No” fissando dritto davanti a lui. Sirius sospirò quando il carrello si fermò davanti a loro. Bob entrò per primo, poi Sirius con Harry in braccio e Remus.

Con un balzo il carrello partì.

La famiglia Lupin, nonostante tutta purosangue finchè il padre di Remus non sposò sua madre che era babbana, era terribilmente povera. Remus non aveva mai vestiti nuovi(sua madre glieli comprava sempre di seconda mano), o nuovi libri scolastici, non aveva quasi nessun libro, e questo era il motivo per cui passava la maggior parte del suo ad Hogwarts nella biblioteca, o non aveva nemmeno mai avuto una nuova scopa fiammante(Remus usava ancora una vecchia comet 60 che suo padre gli aveva dato quando aveva 12 anni). Nonostante tutto ciò Remus non si era mai lamentato. Ma Sirius aveva sempre pensato che Remus meritasse più di quello che aveva. Era stato molto difficile per il licantropo trovare lavoro dopo il diploma. Il ministero non lo considerava proprio , e quei pochi lavori che era riuscito ad avere ,li perdeva dopo aver perso molti giorni ogni mese.

Non era giusto, Sirius lo sapeva,che Remus essendo il mago straordinario che era non poteva neanche avere un lavoro come lavapiatti per ingiusti pregiudizi del mondo della magia.

Dopo un viaggio veloce, durante il quale Harry si sporse troppo dal carrello e stava per cadere dopo aver visto qualcosa che sembrava un drago; Sirius  e Remus lo presero in tempo e lo mantennero seduto per il resto della corsa. Si fermarono davanti alla cassetta si Sicurezza di Sirius. Tutti uscirono e seguirono Bob davanti alla porta.

“ Perché  tu non vai dentro Sirius mentre io tengo d’occhio Harry?” suggerì Remus

Nessuno dei due maghi aveva idea di quanti oggetti di magia nera fossero stati trasferiti dalla roba  della famiglia Black. A parte i galeoni , zellini e falci c’erano strani oggetti che Sirius era sicuro respirassero.

Bob prese la chiave di Sirius e aprì la porta.

“ Augurami buona fortuna” disse Sirius con una strana espressione che Remus non riconobbe, mentre camminava verso la porta.

Remus si inginocchiò davanti ad Harry “ Allora cosa te ne pare di Diagon Alley?” chiese

Harry si girò dal posto in cui era stato fino a quel momento, cercando di vedere oltre le enormi rocce,  verso Remus e sorrise “ è fantastica!” disse ma poi il sorriso sparì dalla sua faccia.

“ Cosa c’è che non va Harry?” chiese Remus preoccupato

Harry sospirò troppo pesantemente per quanto dovrebbe fare un bambino di cinque anni “ Quelle persone. Che cosa intendevano riguardo a Sirius? Come fanno a sapere il mio nome?”

Remus chiuse gli occhi. Non volevo fare questo per almeno qualche mese. Sirius sapeva che avrebbe dovuto dire ad Harry del tempo che aveva passato ad Azkaban, del topo che l’aveva incastrato e che aveva tradito Lily e James vendendoli a Voldemort. E lui… Voldemort, solo per parlare di lui ci voleva almeno una giornata intera. Ma non così presto…

“Bè Harry” Remus esitò, cercando di dirlo il più semplicemente possibile “ ci sono alcune persone che credono certe cose su  Sirius. Niente di quello che credono è vero, ma quelle persone per le strade non vogliono credere che non sia vero.”

Harry sembrava confuso” Che genere di cose?”

Remus fece una smorfia “ Alcune persone credono che Sirius abbia fatto qualcosa di…brutto… qualche anno fa. Quelle persone continuano a pensare che sia stato lui a farlo, ed ecco perché ne parlavano per le strade”.

“ Ma…se non ha fatto quella brutta cosa perché pensano che l’abbia fatta?” chiese Harry innocentemente

Remus guardò Harry tristemente. Perché Harry, alcune persone sono dei bastardi ignoranti che non accetterebbero la verità neanche se la loro testa fosse colpita da un bolide . “ Non lo so davvero Harry”

Harry guardò verso la porta attraverso la quale Sirius era entrato pensieroso “ Non penso che Sirius sia cattivo.” Disse semplicemente

Remus sorrise e arruffò i capelli di Harry mentre Sirius li raggiungeva con un sacco di pelle pieno di monete tintinnanti.

Sirius ghignò verso di loro “ Bè che cosa stiamo aspettando C’è un sacco da esplorare”

Harry ghignò di rimando, e corse verso il carrello, non vedendo l’ora che ricominciasse a muoversi.

Remus trattene Sirius . Il sorriso sparì dalla faccia di Sirius alla vista dello sguardo di Remus “Che c’è?”

Remus sospirò“ Quando torniamo a casa” disse piano ma chiaramente”dobbiamo fare una lunga chiacchierata con Harry”

Questo fu tutto quello che disse Remus ma Sirius capì perfettamente il significato che celavano le parole. Il suo stomaco era improvvisamente diventato pesante. Sirius annuì e anche Remus lo fece di rimando, poi tornarono al carrello silenziosamente.

______________________________________________________________________________

Appena usciti dalla Gringott, Sirius condusse Harry per mano attraverso la maggior parte dei negozi di Diagon Alley. Visitarono  Il ghirigoro ( Sirius comprò ad Harry alcuni libri per bambini con le figure, sotto raccomandazione di Remus), l’emporio del gufo dove ci volle un’ora intera per permettere ai due adulti di riuscire a trascinare Harry fuori da lì, un negozio di vestiti per bambini che aveva sia vestiti babbani che da mago ( comprarono un nuovo guardaroba completo), e infine andarono nel negozio di Quidditch e quello di scherzi. Remus fu separato da Sirius e Harry da un gruppo di ragazzi di Hogwarts, che sembravano essere del terzo anno. Sirius uscì dal negozio con un’enorme busta che diede a Remus un senso di pericolo imminente. La loro ultima fermata della giornata (Il sole stava tramontando velocemente) fu da Florian Fortebraccio.

Remus e Sirus guardarono con crescente divertimento Harry che mangiava velocemente il suo gelato a l burro d’arachidi e cioccolato. Il gelato copriva la sua maglietta,le sue mani, bocca, e in qualche  modo i suoi capelli da dietro.

Dopo aver finito Sirius fece velocemente un incantesimo pulente su Harry e condusse lui e Remus verso il Paiolo Magico. Appena dentro Sirius si bloccò all’improvviso.

“ Lunastorta mi sono dimenticato di una cosa. Puoi guardare Harry per un minuto? Torno subito”

E senza un’altra parola Sirius lasciò le loro buste e pacchi per su un tavolo e corse di nuovo verso Diagon Alley.

“ Dove sta andando?” chiese Harry curiosamente

Con un sospiro divertito Remus rispose “ Solo Merlino lo sa Harry, non si può mai sapere con Sirius?”

Durante l’assenza di Sirius Remus divertì Harry rimpicciolendo ogni cosa che avevano comprato per farlo entrare nelle loro tasche. Quindici minuti dopo Sirius ritornò al loro tavolo a mani vuote.

Remus alzò le sopracciglia “ Hai dimenticato di nuovo qualcosa Felpato?”

Sirius ghignò malignamente (Oh no Remus pensò)” No” disse “ Tutti pronti ad andare? Tutto rimpicciolito? Grande! Remus ci vediamo tra un po’”

Detto questo, Sirius prese Harry in braccio e si diresse verso il camino. Disse l’indirizzo di Remus  e i due sparirono tra le fiamme verdi.

Remus fissò il camino , ora vuoto e buio, scosse la testa con un altro profondo sospiro e si smaterializzò con un piccolo pop.

Non sapeva cosa lo aspettava a casa , ma ne aveva paura!


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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Chap 12
TRUTHS

Capitolo 12


Remus arrivò a casa con un pop e trovò il cottage in completo silenzio. Questo era sospetto, non era successo da prima dell’ultima luna piena. Per un piccolo momento pensò che Sirius ed Harry forse non erano ancora arrivati, e guardò verso il camino aspettando che si illuminasse. Però poi Remus sbirciò nel corridoio e vide Sirius che usciva dalla stanza di Harry, lasciando la porta un po’ aperta.

“Che succede?” chiese Remus

Sirius sorrise “Si è addormentato appena siamo usciti dal camino. L’ ho messo a letto” disse “ Perché tu ci hai messo tanto?”

Remus guardò dalla finestra, la notte era scesa. Probabilmente erano passate da poco le nove; Harry di solito si addormentava alle otto e mezza ( o almeno quella era stata la routine per tre giorni). Guardò di nuovo Sirius e sorrise “ Mi stavo solo chiedendo cosa avrei trovato appena tornato a casa. Ho pensato di aspettare un po’ in caso aveste  deciso di riempire la casa di trappole” Remus lanciò intorno uno sguardo ansioso . “ Non è piena di trappole…vero?”

Sirius ghignò “ Forse lo è… forse non lo è, a quanto pare dovrai aspettare per scoprirlo”

Remus roteò gli occhi e cominciò a svuotare le tasche dalle cose che aveva comprato. Si sedette sul divano, e Sirius vicino a lui, osservando i loro acquisti. “ Hmm… Non credevo avessimo comprato così tanto oggi” mormorò

Remus ridacchiò “ Bè questo tende ad accadere quando un Potter e un Black vanno a fare shopping” disse

Sirius fece un  ghigno, anche se sparì dopo un minuto “ Allora cos’è successo alla Gringott?” chiese debolmente.

Remus chiuse il libro che stava sfogliando e sospirò “ Harry voleva sapere di che cosa stessero parlando tutte quelle persone a Diagon Alley. Sembra che la tua risposta non abbia soddisfatto la sua curiosità senza fine” disse sorridendo un poco.

Sirius invece non sorrise. Ignorò il tentativo del suo amico di alleggerire la situazione e disse piano “ E tu che cosa gli hai detto?”

“ Gli ho detto che alcune persone pensano che tu abbia fatto qualcosa di veramente cattivo che tu non hai fatto, ma non vogliono accettare la realtà” Sirius annuì pensieroso “non penso abbia capito tutto quello che gli stavo dicendo ma un senso generale se l’è fatto”. Remus si fermò e sorrise “ Se ti fa sentire meglio, per qualche strana ragione, Harry non crede affatto che tu sia così cattivo”

Sirius sorrise a questo ma non disse niente. Dopo un momento teso di silenzio, nel quale entrambi i maghi si stavano chiedendo cosa fare, Sirius parlò “ Che cosa dovremmo dirgli?”

Remus ci aveva pensato per tutto il pomeriggio “ Bè ovviamente dobbiamo dirgli la verità su Lily e James e su Voldemort” Era davvero bello per Remus vedere qualcuno che non sussultava sentendo il nome.”E penso che dovremmo spiegargli quello che è successo a  te”

“Codaliscia e tutto?”

“ Codaliscia e tutto. Deve sapere tutta la storia per poterla capire. So che è piccolo e questo è il motivo per cui non gliel’abbiamo detto subito, ma penso che Harry sia abbastanza intelligente per capire.” Remus rispose con un sospiro.

Sirius annuì , ancora più piano e senza guardare Remus in faccia disse “ E la profezia?”

Remus fissò Sirius per un momento, cercando di capire cosa avesse appena detto e poi disse “Profezia? Quale profezia?”

“La profezia che era stata fatta su Harry prima che fosse nato.” Sirius spiegò con la voce di uno che non vedeva l’ora che si finisse di parlare dell’argomento” Quella era la ragione per cui Voldemort perseguitava Lily e James, ed Harry. Stava cercando di rispondere alla  profezia.” Sirius guardò la faccia di Remus, era completamente sotto shock. Sirius ritornò a guardare i suoi piedi, le sue scarpe erano più facili da guardare della faccia dell'amico al momento. “ Praticamente, dice che Harry avrà il potere di distruggere Voldemort …alla fine”

“Quindi Voldemort voleva uccidere Harry prima che riuscisse a farlo lui?” Sirius annuì “Ma…Harry distrusse Voldemort quella notte, Bè almeno per il momento, ma…”

Sirius lo interruppe “ La profezia dice che il signore oscuro sceglierà il bambino nato alla fine di luglio da genitori che l’avevano già sconfitto tre volte. Da quello che ho capito, e non è molto, Voldemort ha scelto Harry la notte in cui ha ucciso Lily e James”

Remus alzò le sopracciglia, non aveva mai sentito niente del genere “ Come fai a sapere tutto questo?”

Sirius sospirò e guardò fuori dalla finestra; l’albero che si muoveva era ,molto più interessante delle sue scarpe “James , me l’ ha detto, appena Silente l’ ha comunicato a lui e Lily. A quei tempi non erano ancora sicuri che si parlasse di Harry, ma Silente gli disse di nascondersi lo stesso. C’era un altro bambino che doveva nascere alla fine di luglio e anche loro si sarebbero nascosti.” Sirius stava cercando di prendere tempo per arrivare al punto e si vedeva.

“ I Paciock…” disse Remus, ora tutto cominciava ad essere chiaro nella sua mente.

“ I Paciock” confermò Sirius. Remus scosse tristemente la testa. I suoi occhi si volsero verso Sirius aspettando con ansia il resto della storia.

Con un altro sospiro “ Cerca solo di finirla al più presto…” pensò, e poi continuò “ Voldemort conosceva solo una parte della profezia, un mangiamorte la stava origliando mentre veniva fatta, ma fu scoperto a metà e lo buttarono fuori. Lily e James non te l’ hanno detto perché io gli ho detto così. Gli ho detto che…”

“ Che io era la spia” finì Remus debolmente.

Sirius finalmente lo guardò negli occhi “ Non mi credevano Remus. Lily ha minacciato di fare delle cose a certe parti del mio corpo solo per averlo suggerito. E credevo che James avrebbe avuto un aneurisma per la vena che pulsava sulla sua fronte, era così arrabbiato con me “ Sirius disse velocemente tutto in un fiato “ Loro non hanno mai, nemmeno per un secondo, creduto che fossi tu Remus. Non volevano credere che fosse nessuno di noi, ma i fatti erano lì. Uno di noi era la spia. È stata tutta colpa mia. Io gli ho detto di non dirti niente riguardo all’incanto fidelius, io gli ho detto che tu eri la spia, e ancora una volta Remus mi dispiace tanto.”

Remus scosse la testa e cercò di concentrarsi su una macchia sul tappeto. “ Non preoccuparti di questo Sirius, non dimenticarti “ disse guardando nuovamente Sirius “ Che io ho creduto che tu fossi un pluriassassino per quasi cinque anni”

Sirius sbuffò piano “ Sì…”

Entrambi erano di nuovo persi nei loro pensieri.

Remus era stato più che sollevato di sentire da Sirius, che Lily e James non avevano creduto che lui fosse la spia. Aveva saputo tutto il tempo che Sirius stava cercando di convincerli che era lui la spia. Remus aveva provato a fare lo stesso su Sirius con James ma non andò tanto bene. Entrambi avevano sbagliato, e ora lo sapevano. Tutti loro, Remus, Sirius,James e Lily, si erano ricordati di Peter troppo tardi. Nessuno considerava Peter la spia, bè forse  ci pensavano solo per un secondo, ma dopo quello il pensiero che Peter Minus potesse essere una spia di Voldemort diventava ridicolo e assolutamente impossibile.

Non c’era stata nessuna esitazione da parte di Remus nel perdonare Sirius per averlo accusato di essere la spia, in fondo come aveva detto Remus, anche lui aveva pensato lo stesso di Sirius. Remus sperava solamente che il suo amico lo perdonasse veramente per non aver cercare la verità dopo che era accaduto tutto. Remus non era stato in sé per mesi dopo la morte di Lily e James e l’imprigionamento di Sirius. Aveva raramente lasciato la sua casa, a parte ovviamente per andare ai funerali per gli ultimi Potter, e per il presunto morto Peter.

Era stato più facile per Remus accettare solo le scuse di Sirius senza chiedersi se Lily e James erano morti pensando che Sirius era convinto che Remus  fosse il traditore...


Sirius si schiarì la voce “ Quindi domani parliamo ad Harry allora?” chiese

“Remus ingoiò la saliva e annuì “ Sì “ disse con voce roca.

Sirius si alzò “ Bè allora io vado a letto, sono esausto”

Remus continuava a non guardare Sirius negli occhi. “ Okay, ci vediamo domani mattina”

“ Notte”

Sirius se n’era andato da dieci minuti prima che Remus decidesse ad alzarsi. Scese nella cantina, nella stanza dove teneva i suoi tesori segreti, e prese una vecchia scatola di foto, dopo averne sfogliate alcune, trovò quella che stava cercando. Una foto magica dei malandrini, Lily ed Harry il natale prima che il loro mondo crollasse.

Remus guardò la foto per ore,ridendo occasionalmente quando Sirius  e James facevano facce buffe e cercavano di spingersi fuori dalla cornice, o quando occasionalmente James baciava Lily ed Harry, o quando Sirius e Remus tenevano a turno Harry, allora di cinque mesi, in braccio. Guardò Codaliscia entrare e uscire dalla foto sbirciando Harry da sopra le spalle degli altri con una strana espressione sulla faccia.

Alla fine, intorno a mezzanotte,Remus mise gentilmente la foto nella scatola e si diresse a letto. La giornata successiva sarebbe stata molto lunga…

______________________________________________________________________________

Sirius camminava lungo i corridoi deserti della casa dei Potter a Godric ‘s Hollow.

“James” disse

Non ci fu nessuna risposta”

“Lily?Harry? C’è qualcuno in casa?”

Niente.

Nella cucina, Sirius cercò l’interruttore, ma anche dopo averlo spinto, la  stanza era rimasta buia.

“Strano…” mormorò confuso. Cercò la bacchetta tra i suoi vestiti, non era lì. Sirius cercò in tutte le tasche, stranamente ce ne erano molte, ma non c’era niente.

Uno scricchiolio del pavimento si sentì da qualche parte sopra di lui.

Sirius guardò in su in confusione “ Perché non mi hanno risposto?” mormorò

Sirius lasciò la cucina e si avviò verso le scale. “Da quando ci sono così tante scale in questo posto?” pensò

“James?” chiamò piano “ Sei lì? Sono io, Felpato”

Sirius non sapeva perché stesse informando il suo migliore amico che fosse lui, James avrebbe già dovuto capirlo.

Raggiunse la fine della scale e si guardò intorno. Nella parte più lontana, in fondo al corridoio, c’era una porta socchiusa e la luce era accesa. Un’ombra passò nella stanza e la porta si chiuse. Sirius si girò e guardò dall’altra parte del corridoio. Tutto il resto era buio. L’unica fonte di luce era dietro quella porta.

Sirius tornò a guardare la porta. Sembrava ancora più lontana di prima, ma camminò lentamente verso di essa.

Prima di rendersene conto, Sirius si ritrovò davanti alla porta di mogano. Era la stanza da letto di Lily e James, quella di Harry era due porte più in giù sulla destra.

Sirius mise una mano sulla maniglia,( “E dietro la porta numero 1 abbiamo…” pensò con divertimento)
e aprì la porta lentamente. “ Perché questa porta è così pesante?”

Si era aspettato di vedere James sul pavimento, appoggiato al letto a baldacchino, mentre giocava con Harry. Quando aprì completamente la porta, però, vi trovò la vista più strana che avesse mai visto.

Quella non era la stanza di Lily e James. Era una stanza di cemento che aveva un solo punto di luce nel centro, sotto il quale c’era un corpo steso a terra. Era James. Era morto.

In qualche modo Sirius si spostò dalla porta, vicino a James in un secondo, cadendo sulle sue ginocchia. Guardò negli occhi marroni e ormai vuoti di James e singhiozzò “Mi dispiace tanto James, mi manchi tanto…”

All’improvviso, una mano forte, quella di James, si alzò e afferrò il collo di Sirius. La faccia morta di James si distorse in un ghigno malefico.

“ Tu ci hai ucciso Sirius “ disse James in una voce che non era la sua.

“No! No! Non l’ ho fatto James! Lo giuro! È stato Voldemort !” Sirius urlò velocemente, cercando di allontanare le mani fredde di James dalla sua gola.

“ Tu ci hai detto di scegliere Codaliscia. Tu hai ucciso Lily.  Tu mi hi ucciso. Tu sei la causa per cui Harry è orfano”

“No! Harry è con me e Lunastorta ora! È felice!”

“ è solo colpa tua Sirius se mio figlio, il mio primo e unico figlio, è stato obbligato a spendere i primi cinque anni della sua vita con quelli orribili babbani.” La stretta di James aumentò” Tu meritavi Azkaban. I dissennatori avrebbero dovuto darti il bacio per quello che ci hai fatto.Eravamo felici,E tu hai rovinato tutto.”

James avvicinò maggiormente Sirius, Sirius poteva sentire il fiato da morto di James. Guardò in basso, verso la mano che gli stringeva la gola, la pelle stava sparendo e si cominciava a vedere l’osso. Guardò di nuovo verso James che disse “ tu non sei meglio Bellatrix” la pelle sotto gli occhi di James stava cominciando a sparire “ Tu non sei meglio di Regulus” ora c’erano solo ossa che stringevano la pelle di Sirius “ Non sei meglio di tua madre”

James avrebbe ucciso Sirius. Era stranamente  forte per un uomo scheletro.

“No!James non sapevo che fosse Codaliscia! Lo giuro! Non lo sapevo! Non avrei mai fatto una cosa del genere a te! Mi dispiace!”

“ sei un traditore Sirius. Un traditore della tua famiglia. Un traditore dei tuoi amici. Un traditore dell’ordine. Non sei il fratello che credevo fossi. Non sei niente per me”

“Sirius”

“No James! Ti prego! Mi dispiace! “ Sirius stava tremando, mentre cercava ancora di allontanare James

“Sirius !”

“ ti prego James! Non lo sapevo!”

“SIRIUS!”

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Sirius si svegliò con un balzo, mettendosi seduto. Era bagnato di sudore freddo, i suoi capelli erano appiccicati alla fronte, le guance piene di lacrime calde. Remus era in piedi davanti a lui guardandolo allarmato. Sirius rispose allo sguardo con gli occhi spalancati, il respiro corto e veloce.

“Sirius” disse Remus preoccupato “ stai bene?”

Sirius premette i polpastrelli sui suoi occhi, dai quali  continuavano a scendere delle lacrime, cercando di togliersi dalla mente l’immagine di James, la sensazione delle mani di James che gli stringevano la gola, l’odore del suo respiro e il suono della sua strana voce che diceva a Sirius che era colpa sua.

Sirius aprì gli occhi e guardò Remus, poi cominciò a guardare intorno alla stanza “ Dov’è Harry?” chiese con voce rauca.

“Sta ancora dormendo” Remus rispose piano “Ho sentito piangere qualcuno. Credevo fosse Harry, tu continuavi a rigirarti nel letto…chiamando James”

“faccio sempre quel sogno” Sirius disse così piano che Remus dovette rizzare le orecchie” lui mi dà la colpa. Dice che ho ucciso lui e Lily. Dice che avrei dovuto ricevere il bacio dai dissennatori” Sirius scosse le spalle involontariamente. Sentì a malapena il movimento del letto mentre Remus si sedeva vicino a lui.” Dice che sono un traditore. A volte dice che l’ ho convinto a scegliere Codaliscia sapendo che era lui la spia. Dice che l’avevo preparato…non avrei mai fatto una cosa del genere Remus. Se avessi saputo che era Codaliscia l’avrei ucciso.” Sirius non si accorse né delle lacrime che continuavano a scendere, né di Remus che aveva cominciato a massaggiargli la schiena cercando di rassicurarlo.

“ Dice che non sono meglio di Bellatrix, o di Regulus o … mia madre” Sirius tirò su con il naso “ Non lo sapevo Remus, lo giuro su Dio, io non lo sapevo”

Remus ricacciò indietro le lacrime mentre sentiva Sirius mormorare “ Lo so Sirius “ disse “ Era solo un sogno, non era reale. Nessuno di noi ti dà la colpa. E James sicuramente non lo fa. Non è stata colpa tua Sirius “ Remus aveva l’impressione che Sirius non lo stesse neanche ascoltando “ Torno subito” Remus si alzò dal letto e uscì dalla stanza. Sirius non si era accorto di nulla.

Qualche minuto dopo, Remus tornò indietro portando un bicchiere alto pieno di un liquido verde. “ Pozione per dormire senza fare sogni” disse “ bevila , ti sentirai meglio domani mattina”

Sirius prese il bicchiere senza essere sicuro di quello che stava bevendo, ma comunque non preoccupandosi, anche se fosse stato veleno, e bevve la pozione in tre sorsi. Tutto cominciò a sparire…

_______________________________________________________________________________

La mattina dopo, Remus era seduto al tavolo della cucina bevendo una tazza di caffè fumante. Non aveva dormito per niente dopo che Sirius si era riaddormentato. Il sole era sorto sulla foresta che circondava la casa di Remus, facendo sparire la nebbia che si era formata durante la notte.

“Non è più solo la mia casa” pensò con un sorriso

La porta del bagno si aprì e chiuse con un click,e qualche momento dopo, Remus sentì il rumore dello scarico, e poi l’acqua che scorreva nel lavandino. La porta si aprì e uscì Harry, vestito con un pigiama rosso di flanella e una maglietta, che entrò in cucina. I suoi capelli erano più spettinati del solito, e i suoi occhi, sotto gli occhiali appena riparati, erano ancora assonnati.

“Oh Dio se assomiglia a James” Remus pensò per la millesima volta da quando Harry era andato a vivere con loro. Il suo sorriso si allargò.

“Buon giorno Harry” disse Remus.

Harry sbadigliò sonoramente “ Giorno Remus” disse piano

“Vuoi un po’ di cereali?”

“ Sì” Harry rispose con il suo sorriso timido.

Remus mise giù il suo caffè e arruffò i capelli di Harry ricevendo come risposta una risatina stanca. Il mago prese una ciotola,cucchiaio, cereali e latte per la colazione di Harry e tornò al tavolo.

Harry lo guardava pensieroso mentre gli preparava la colazione. Appena fu pronta Remus si sedette. Harry prese il cucchiaio ma non cominciava a mangiare; continuò a guardare Remus.

“C’è qualcosa che non va con i tuoi cereali? Vuoi un po’ di zucchero?” chiese Remus

Harry scosse la testa, guardò nella sua ciotola e cominciò a rigirare il cucchiaio nella ciotola, pensando intensamente.

“Remus?” disse in un sussurro

“Sì Harry?”

Harry appoggiò il cucchiaio sull’orlo della ciotola e guardò Remus che aveva cominciato a bere il suo caffè.

“Sei un lupo?”

Remus quasi si strozzò con il liquido caldo. Harry non sapeva niente della licantropia di Remus. Sapeva che Sirius e James erano animagus, ma niente su Remus. Aveva programmato di dirlo più tardi ad Harry.

Remus diventò bianco, e appoggiò sul tavolo con mani tremanti la tazza di caffè. “Come” si schiarì la voce roca e provò ancora “ Cosa ti fa pensare questo Harry?”

Harry ritornò a guardare Remus, un po’ spaventato, ma senza ritirare la domanda. “ Lo sei… vero?”

Remus annuì silenziosamente, “Come lo sa?” si chiese. Pensò per un momento che Sirius potesse averglielo detto, ma poi pensò che Sirius gliel’avrebbe detto se l’avesse fatto. Perciò lui era fuori questione…

“ Come fai a saperlo Harry?” la sua voce era ancora piuttosto roca, non poteva farci niente al momento.

Harry tornò a guardare nella sua ciotola “ Un sogno” mormorò chiaramente

“ Un sogno? “  Remus controllò

Harry annuì

Remus annuì a se stesso, molto confuso. Come poteva Harry aver sognato una cosa del genere? Non aveva mai visto Remus nella sua forma da lupo quindi come era possibile?

E poi cos’altro sapeva…?

“Come sei diventato un lupo?” chiese Harry esitante, ma completamente sveglio ora.

Remus distolse lo sguardo dalla finestra che aveva osservato fino a quel momento, e tornò a guardare Harry. Il bambino stava guardando Remus con un’attenta curiosità infantile.

Remus sospirò “ A questo punto è meglio se glielo dico ora. Tanto alla fine lo scoprirà lo stesso…” pensò

“ Bè quando ero un po’ più giovane di te, intorno ai quattro anni, io e i miei genitori vivevamo qui. Una notte durante la luna piena, uscì di nascosto dalla mia stanza, e fuori dalla casa, per prendere un giocattolo che avevo dimenticato. I miei genitori mi avevano sempre detto di non andare mai fuori di notte. Quella notte mi avvicinai troppo agli alberi” Remus si fermò, ricordandosi della sua stupidità. Aveva detto solo ad altre tre persone questa storia,e questo durante il secondo anni a scuola. Ora lo stava dicendo al figlio di cinque anni di una di queste persone. Ma Harry lo guardava in attesa; doveva finire la storia.

“ sentì un rumore e guardai tra gli alberi, senza aspettarmi di vedere niente,ma vidi due occhi gialli che mi fissavano. Saltai in piedi  e corsi verso la casa. Lo potevo sentire mentre mi seguiva. “ Remus ingoiò la saliva. Questa era la parte più difficile da dire.” Prima di riuscire a raggiungere la porta, mi acchiappò,urlai. Lo senti mordermi, su questo lato.” Indicò un punto sotto la maglietta. Harry guardò velocemente e poi di nuovo verso Remus, la sua bocca era leggermente aperta. “ Mentre svenivo per il dolore, la porta si aprì e mio padre lo schiantò.”

Harry ingoiò la saliva “ Che cos’era?” chiese in un sussurro curioso

“ Era…Era un lupo mannaro.”

“ Un lupo mannaro? “ Remus annuì” Che è successo dopo?”

“ I miei genitori mi portarono all’ospedale magico. I guaritori provarono a far guarire le mie ferite, ma aveva ancora una piccola cicatrice. Dissero che ero fortunato ad essere ancora vivo” Remus sussurrò l’ultima parte, ricordando a se stesso quanto era stato fortunato, o sfortunato, a seconda dei punti di vista, quella notte. Continuò “ il guaritore informò i miei genitori che da quella notte in poi, ogni luna piena, mi sarei trasformato in un lupo mannaro”

Ecco. Era fatta. Ora Harry sarebbe scappato urlando fuori dalla cucina.

Non accadde mai. Harry rimase lì dov’era, la faccia pensierosa cercando di capire tutto “ Quindi… se tu mi mordi durante la luna piena diventerò anche io un lupo mannaro?” chiese

Remus era scioccato dalla domanda, ma si riprese in fretta “ B-Bè sì…tu lo diventeresti…” balbettò “ Ma non sarai mai qui durante la luna piena” aggiunse velocemente

Gli occhi di Harry erano confusi” Perché?” chiese

“Perché non voglio che tu ti faccia male. I lupi mannari sono pericolosi Harry”

Harry scosse la testa, i suoi capelli che volavano in tutte le direzioni “ Tu non sei pericoloso Remus”

Remus sorrise un po’ “ No non lo sono,ma durante la luna piena il lupo può esserlo”

Harry sospirò “ E allora dove andrò?” chiese. Poi la sua faccia diventò terrorizzata “ D-Di nuovo da zia Petunia e zio Vernon?

“No!” Remus disse velocemente e con un tono di voce più alto di quello che intendeva usare. “ No Harry,non tornerai mai più lì te lo prometto. No. Sirius ti porterà ad Hogwarts durante le notti di luna piena. Potrai vedere il castello, e il campo da Quidditch…”

“ E la foresta?” chiese con gli occhi che brillavano per l’eccitazione

“Ehm… non sono proprio sicuro di questo, ma potrai vedere tutto il resto” Remus rise davanti all’indignazione di Harry. Guardò la ciotola di Harry e sorrise “ I tuoi cereali sono  diventati immangiabile, che dici se lo buttiamo via e facciamo bacon e pancakes?”

“ Qualcuno ha detto bacon?”disse una voce addormentata dalla porta

Remus ed Harry si voltarono in tempo per vedere Sirius che entrava in cucina con addosso solo i pantaloni rossi di flanella del pigiama,mentre allungava le sue lunghe braccia verso il soffitto.


“Giorno Sirius “ disse Remus mentre si alzava e portava la ciotola di Harry nel lavandino “ Ti senti meglio?” aggiunse con voce preoccupata

Sirius annuì e sbadigliò “ Sì… e grazie di tutto” disse evitando lo sguardo del suo migliore amico.

“ Tutte le volte che vuoi” Remus sorrise

“ Buon giorno Harry” disse Sirius mentre attraversava la piccola cucina.

“Hey Sirius indovina?” disse Harry con eccitazione

“Cosa?” disse Sirius cercando, senza riuscirci, di suonare eccitato quanto il suo figlioccio

"Remus dice che andremo ad Hogwarts, e che possiamo vedere il castello e il campo di Qui-Quid…”

“Il campo da Quidditch ?” Sirius provò ad aiutarlo

“ Sì! Quello ! Possiamo vedere la foresta?”

“ quando accadrà tutto questo?” Sirius disse girandosi verso Remus

“ Durante la luna piena” Sirius alzò le sopracciglia “Ehmm  Harry ed io abbiano avuto la prima parte della nostra chiacchierata prima che tu ti alzassi”

“Oh okay “ disse Sirius piuttosto sorpreso. Si voltò di nuovo verso la faccia eccitata di Harry “ Uhm ne riparliamo a proposito della foresta Harry “

Remus ridacchiò e roteò gli occhi mentre faceva uscire l’impasto per i pancake dalla bacchetta, e metteva il bacon a friggere. Quando la colazione fu pronta, Remus mise tutto su piatti separati e li mandò verso il tavolo con la bacchetta. Aprì il frigorifero e prese una confezione di succo di zucca, tre bicchieri dal mobile vicino, e poi si sedette al tavolo di fronte a Sirius.

Harry e Sirius erano tutti e due rossi per le troppe risate, a causa di una storia che Sirius stava raccontando “ E poi Lily uscì fuori e disse Potter! Black ! vi avevo detto di smetterla di trasformare quelli del primo anno in lumache! Dirò tutto alla professoressa McGranitt” Sirius imitò malamente la voce di Lily del quinto anno. “ E quindi andò dalla McGranitt e James ed io ci beccammo il peggior mese di punizioni della storia nell’infermeria, e cinquanta punti a testa tolti a Grifondoro.” Sirius si asciugò una lacrima con la mano, tremando ancora per le risate “ Lo giuro James aveva programmato tutto solo per vedere Lily arrabbiata”

Harry continuò a ridere

“ Non dovresti dirgli queste cose Felpato, potresti dargli idee” Remus disse con un ghigno.

“ Era questo il piano Lunastorta!” rispose Sirius allegramente “ Ah cibo! Fantastico!”

Sirius afferrò una forchetta e cominciò ad ingurgitare il cibo. Harry seguì il suo esempio ma almeno masticava i pancake!

“ Dopo colazione Sirius, dovremmo toglierci di mezzo quella chiacchierata.” Disse Remus

La forchetta di Sirius, piena di pancake gocciolanti di sciroppo, si fermò a metà strada dalla sua bocca. Lanciò uno sguardo ad Harry con l’angolo dei suoi occhi, e poi di nuovo verso Remus annuendo. Sirius continuò a mangiare i suoi pancakes e disse “ E poi dopo quello, ho una sorpresa per voi due…”

“Che sorpresa ?” chiese Harry con la bocca piena di pancakes

Gli occhi di Sirius scintillarono malignamente, e ghignò. Remus grugnì involontariamente, questa non era mai stata una buona combinazione

“ Lo vedrai piccolo “ disse misteriosamente, e poi  aggiunse con un occhiolino a Remus “ E non dovresti parlare con la bocca piena…”

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


chap13
TRUTHS

Capitolo 13

Remus e Sirius osservavano Harry mentre giocava con dei cubi magici da costruzione. Erano incantati per non cadere mai, nonostante quanto alta la torre potesse diventare.

Remus sospirò “ Dobbiamo farlo” disse a se stesso e a Sirius

Sirius annuì “ Lo so”. Fece un espiro profondo, preparandosi per la prova “ Okay togliamocela di mezzo”

Sirius si alzò dalla sua sedia nella cucina e camminò lentamente nel salotto, dove stava giocando Harry, con Remus dietro di lui. Harry sorrise ai suoi nuovi guardiani mentre si sedevano intorno a lui sul pavimento di fronte al camino. I due maghi sorrisero debolmente di rimando e poi Sirius si schiarì la voce.

“Ehm Harry, Remus ed io dobbiamo parlare di alcune cose con te” Sirius cominciò. Quando Harry guardò in su verso Sirius con un’espressione curiosa in viso, Sirius perse la forza che credeva di avere, e mandò uno sguardo implorante a Remus.

“è meglio cominciare dall’inizio suppongo…” pensò Remus. “ Harry” cominciò esitante” tu sai come la tua mamma e il tuo papà sono… morti?” sussurrò l’ultima parte, era ancora difficile da accettare…

Harry sembrava sorpreso per la domanda, ma rispose velocemente, come se fosse stata una cosa che aveva sentito molte volte “ Sì mia zia Petunia mi ha detto che sono morti in un incidente stradale”

Remus avrebbe cominciato a imprecare così tanto da fare arrossire un giocatore di Quidditch professionista, se Sirius non l’avesse battuto sul tempo.

Avevano sospettato che i Dursley non avessero detto la completa verità ad Harry riguardo la morte di Lily e James Potter, ma questo… sarebbe stato meglio se Petunia non avesse detto niente e basta. Dire che Lily e James Potter erano stati uccisi in un incidente stradale babbano era un insulto alla loro memoria.

Appena Sirius ebbe concluso il suo elenco di tutte le maledizioni e incantesimi che avrebbe voluto lanciare sui Dursley, si ricompose, e nonostante fosse ancora rosso sulla sua faccia pallida, chiese ad Harry con una voce poco controllata “ Che altro ti hanno detto sui tuoi genitori?”

Harry guardò terrorizzato Sirius, il suo sfogo aveva ovviamente spaventato il bambino, e disse “ Loro-Loro mi hanno detto che papà era un ubriacone sempre senza lavoro. E che mia madre era una stramba inutile.”

Il tono che stava usando per descrivere quello che gli era stato detto sui suoi genitori suggeriva che i Dursley gli avevano detto quelle cose in più di un’occasione. L’odio che Sirius e Remus avevano precedentemente provato per i Dursley, era niente in confronto a quello che sentivano in quel momento.

Remus si aspettava un’altra scenata da parte di Sirius,ma la stanza rimase scioccata in silenzio. Sirius fissò Harry come se stesse vedendo per la prima volta il suo figlioccio.

Remus era completamente privo di emozioni, era perso nei suoi pensieri ancora una volta. Non soltanto Harry non sapeva niente del suo mondo, il mondo in cui era nato, ma gli erano anche state dette bugie disgustose sui suoi genitori. Che genere di persone erano capaci di mentire ad un bambino in quel modo?

“ Prima di tutto Harry” Sirius disse con voce roca e soffocata “ tuo padre… James, era il miglio auror dei nostri tempi. Aveva un lavoro Harry, il ministero l’aveva assunto immediatamente, subito dopo il diploma. E non era un ubriacone. Non lo è mai stato.” Sirius si fermò “ Tuo padre è stato l’uomo più meraviglioso che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita”

Remus continuò, Sirius si stava lasciando prendere troppo dalle emozioni “ E tua madre non era certamente una stramba inutile Harry. Era una donna bellissima, dentro e fuori. Piena di talento da non credere; Lily capiva cose più velocemente di chiunque altro del nostro anno, specialmente in incantesimi e pozioni. Era brillante a dir poco, gentile, divertente… i tuoi genitori non si dimenticano facilmente Harry” Vorrei che tu avessi potuto conoscerli come noi… pensò

Sirius riprese la conversazione ancora una volta “ E secondo, non sono morti in un incidente stradale” disse a denti stretti. Stava ancora pensando al modo migliore per fare una fattura a Petunia e Vernon, e anche a Dudley se riusciva ad acchiappare quel piccolo maiale.

Quando sentì questo Harry alzò la testa così di scatto che si sentì scrocchiare il collo “ Davvero?”

“Sì. Sono stati assassinati da Lord Voldemort” disse Sirius con voce ferma. Harry lo guardò, completamente confuso, ma prima che potesse chiedere qualcosa Sirius continuò “ quando noi quattro, i tuoi genitori, Remus ed io, cominciammo Hogwarts,c’era un mago molto cattivo. All’inizio le persone pensavano che non fosse niente di importante, che semplicemente non sopportava i babbani e voleva un po’ di potere. Pensavano che sarebbe sparito in pochi anni. Ma questi pochi anni passarono,e le sparizioni e morti diventarono sempre più frequenti. Quando finimmo Hogwarts le persone avevano addirittura paura a pronunciare il suo nome. Credevano che dire il suo nome avrebbe condotto la morte alla loro porta. Ma tu non dovrai mai avere paura di dire il suo nome Harry, non ha senso vivere temendo un nome. Non ti riferire mai a lui come  Colui-che-non-deve-essere-nominato, o peggio Tu-sai-chi.” Sirius si fermò per organizzare i suoi pensieri prima di continuare.

“ Il professor Silente,formò un gruppo di maghi e streghe per cercare di fermare la scalata al potere di Voldemort. Ma in quel momento Voldemort aveva già spie e seguaci dappertutto. Era difficile capire chi era dalla sua parte, volente o nolente. “ Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo “ Erano ovunque”

“ Noi fummo invitati ad unirci al gruppo del professor Silente, L’ordine della Fenice, e lo facemmo.” Sirius si fermò di nuovo, cercando di organizzare al meglio la prossima parte da dire, senza l’uso di parolacce troppo elaborate. “c’era  stato anche un quarto malandrino. A scuola, era sempre stato quello emarginato, ma noi gli abbiamo voluto bene, e l’abbiamo accettato come avevamo fatto tra di noi. Il suo soprannome era Codaliscia, e ance lui diventò un animagus con me e James. La sua forma era quella di  un…”

“…topo” finì Harry piano,guardando il pavimento.

Sirius guardò Remus, aspettandosi di vedere sulla sua faccia lo stesso shock che c’era sulla sua,ma Remus rispose allo sguardo con calma e disse solo con la bocca “ Ne parliamo dopo”

Sirius annuì senza capire e continuò “ Esatto. Bè comunque, dopo il diploma Codaliscia diventò uno dei sostenitori di Voldemort, si chiamano mangiamorte. Ma nessuno di noi se ne accorse prima che fosse troppo tardi.

I tuoi genitori furono costretti a nascondersi quando tu avevi solo un anno. Avrebbero usato un incantesimo sulla loro casa. La persona che faceva l’incantesimo era chiamata Custode segreto. Quella persona era l’unica che poteva dire a qualcuno dov’eri. “ Sirius sospirò tristemente e con rabbia
“All’inizio, sarei dovuto essere io il custode segreto,ma all’ultimo momento, convinsi i tuoi genitori a scegliere Codaliscia.”

“ Ma io credevo…” Harry cominciò

Remus lo fermò con calma “ Non sapevamo che Codaliscia fosse un mangiamorte Harry, non in quel momento almeno”

Sirius annuì miseramente “ Esatto. Quindi Codaliscia diventò il custode segreto. La notte di Halloween, cinque anni fa, Codaliscia ha tradito te e i tuoi genitori consegnandovi a Voldemort. Gli ha detto dove trovarvi. Voldemort venne da voi. Uccise i tuoi genitori e provò ad u-uccidere anche te…”

“ Ha provato ad uccidermi?” Harry chiese con un sussurro spaventato

Remus continuò al posto di Sirius “ Sì, ma invece di riuscirci Harry,  successe qualcosa… la maledizione che doveva ucciderti tornò indietro a Voldemort. Nessuno sa esattamente quello che accadde quella notte, perché la maledizione non ha funzionato? Nessuno era mai sopravvissuto prima, e invece qui abbiamo un bambino che sopravvisse a quindici mesi.”

“ Che cosa è successo poi a V-Vold Vol-“

“ Voldemort” Harry annuì. “ Nessuno lo sa per certo. Alcuni pensano che sia morto , che quando la maledizione tornò indietro uccise lui al posto tuo. Ma quelli che sono abbastanza intelligenti da non credere a queste storie, sanno che è ancora fuori da qualche parte. Non ha più forze, è troppo debole per continuare. Ora è meno di niente. Quella notte Harry, tu hai fatto qualcosa per cui il mondo magico aveva pregato dieci anni che  accadesse: ci hai liberati di Lord Voldemort”

Harry era scioccato. Fissò Remus con gli occhi spalancati e la bocca aperta “ Io , Io l’ ho fatto?”

Remus annuì “ Sì. Quella cicatrice sulla tua fronte” indicò la saetta nascosta sotto i capelli di Harry “ Lì è dove Voldemort ha provato a mandare la maledizione”

Harry si passò sulla sua cicatrice con una nuova consapevolezza, e un improvviso fiume di memorie
“ C’era una luce verde e poi qualcuno ha riso” disse fissando il vuoto.

Sirius guardò Remus colpito,ma Remus continuava a fissare Harry. “ Sarà stata quella notte” pensò tristemente

Harry voltò lentamente la testa verso Sirius e sussurrò “ Che cosa è successo dopo” come se in qualche modo sapesse che la prossima parte riguardava Sirius.

Sirius guardò giù verso le sue mani e iniziò lentamente “ Andai a casa vostra che era completamente distrutta. Trovai tuo padre, e poi tua madre, e poi te. Ti volevo portare via da lì, metterti in salvo, ma arrivò Hagrid e disse che Silente voleva che tu andassi a casa sei tuoi zii. Litigai un po’ con lui, ma non ebbi scelta alla fine. “ guardò Harry con gli occhi lucidi. “ Ho lasciato che ti portasse via Harry, mi dispiace tanto. Avrei dovuto prenderti e scappare via appena ti ho trovato.”

Harry si arrampicò in braccio  a Sirius e lo abbracciò forte. Sirius rispose all’abbraccio,singhiozzando piano tra i capelli arruffati di Harry. Remus si asciugò le lacrime dalla faccia silenziosamente.

Dopo qualche momento Harry si allontanò lentamente da Sirius e asciugò una lacrima dalla faccia del suo padrino, con il suo piccolo dito. “ E poi?” chiese

Sirius sorrise debolmente prima di continuare “poi sono andato a cercare Codaliscia. L’ho trovato nella Londra babbana. Ma prima che potessi fare qualcosa, urlò alla strada che IO avevo tradito Lily e James. Si tagliò il dito indice dalla mano destra, fece scoppiare la strada, uccise dodici babbani innocenti, si trasformò in topo , e scappò attraverso le tubature. Poco dopo arrivò il ministero. Mi arrestarono per quello che aveva fatto Codaliscia, senza credere alla mia innocenza. Sono stato in prigione fino ad undici giorni fa.”

“ Che cosa è successo undici giorni fa?” chiese Harry piano

Sirius guardò Remus con un sorriso. “ Remus ha scoperto la verità. Lui e Silente sono venuti a liberarmi” Remus provò a sorridere, ma riuscì solo a far alzare lievemente un angolo della sua bocca. “ Poi siamo venuti a prenderti,e questo è tutto”

Harry annuì “ quindi questo è quello di cui stavano parlando quelle persone a Diagon Alley? Disse ricordandosene

Sirius annuì “ Pensano ancora che abbia fatto quello per cui sono stato arrestato. Nonostante molte persone gli abbiano detto che non l’ ho fatto”

Harry annuì di nuovo.

Remus si schiarì la voce e parò per la prima volta da diversi minuti “ C’è qualcosa che vorresti chiederci Harry?”

Harry ci pensò un momento e poi disse “ Perché Vold- Vol “

“Voldemort “ Remus disse per lui

Harry annuì “ Perché voleva ucciderci?”

Remus guardò Sirius, chiedendosi se avrebbe detto ad Harry della profezia. Personalmente non pensava fosse una buona idea in quel momento. Sembrava che Sirius stesse pensando la stessa cosa.

“Penso che dovremmo discuterne un’altra volta Harry va bene?” chiese Sirius. Non voleva mentire ad Harry dicendogli che i suoi genitori erano stati uccisi perché erano nell’ordine o qualcosa del genere, nonostante fosse comunque una parte del motivo. Sirius voleva dire ad Harry la verità totale, ma sentiva che Harry aveva già abbastanza cose a cui pensare per il momento.

Harry guardò in su da dove era seduto piuttosto comodamente in braccio a Sirius, e annuì.

“ Okay” disse Sirius con tono finale.

Per un po’ di tempo, i tre sedettero in silenzio, ognuno pensando a quello che era stato appena discusso. Remus pensò che avevano fatto un buon lavoro spiegandogli tutto in quel modo. Era un argomento difficile da trattare,specialmente con qualcuno giovane come Harry. Ma avevano deciso che il modo migliore per farlo era dire subito le cose come stavano, senza giri di parole. A volte essere “ brutali” ha i suoi vantaggi.

Harry doveva sapere. Doveva capire cosa stava per affrontare nel mondo. Ma anche se non ci fosse riuscito, Remus e Sirius erano lì per aiutarlo a capire, e a  spiegarglielo meglio.

Sirius aveva lasciato fuori appositamente i dettagli del suo soggiorno ad Azkaban. Non era ancora pronto a parlare di dissennatori e prigionieri fuori di mente. Non con Harry, non con Remus, non con nessun altro. Non voleva neanche pensare ad Azkaban,sognarla era già abbastanza. Forse avrebbe dovuto cominciare a studiare occlumanzia.

“Sirius?” disse Remus distogliendolo dai suoi pensieri

Sirius guardò interrogativamente il suo migliore amico, realizzando che Harry era sceso dalle sue gambe,e aveva ricominciato a giocare con i suoi cubi. Sirius sorrise dolcemente. Era contento che Harry riuscisse a continuare a giocare dopo la discussione che avevano appena avuto, anche se sapeva che Harry ci stava ancora pensando.

Sirius si alzò fece il suo ghigno malefico per alleggerire la situazione. Funzionò in qualche modo, gli occhi di Remus si spalancarono “ Credo di avervi promesso una sorpresa a colazione”

Harry lasciò cadere il suo cubo e guardò in su verso Sirius curioso ed eccitato. Remus invece sembrava…spaventato?

Sirius rise e disse “ Torno subito”

Senza un’altra parola, corse nella sua camera da letto, dalla quale ne uscì pochi secondi dopo. Ancora una volta non sembrava stesse portando niente.

“chiudete gli occhi” disse a Remus ed Harry. Il più piccolo obbedì, ma Remus sembrava scettico. “ Non è niente di brutto Remus” insistette Sirius

Remus esitò ma alla fine chiuse anche lui gli occhi. Sentì Sirius mormorare “Engorgio” tre volte prima di avere il permesso di riaprire gli occhi di nuovo. Remus lo fece e vide davanti a se un Sirius ghignante, che era in piedi vicino a tre manici da scopa nuovi di zecca.

Vedendo lo sguardo confuso e interrogatorio sulla faccia di Remus Sirius disse felice “ Nimbus 950! È uscita questo mese! Sono bellissime vero?”

Né Remus né Harry ebbero le reazioni che Sirius si aspettava. Harry sembrava perplesso e Remus lo guardava con le sopracciglia alzate.

“ Cosa?” chiese Sirius “ Ho pensato che potevamo insegnare ad Harry a volare, e tu non puoi fare molto con quel pezzo di antiquariato che usi dal secondo anno. “Remus aveva ancora le sopracciglia alzate  “Okay lo so che era di tuo padre, ma Lunastorta hai bisogno di una scopa nuova.” Remus non aveva cambiato per niente la sua espressione, Sirius roteò gli occhi “ Okay, abbassa quelle dannate sopracciglia o diventeranno presto parte dei tuoi capelli. Non sono stato capace di comprare qualcosa a te o ad Harry per cinque anni. Fammi fare questo per te okay?”

L’espressione di Remus si ammorbidì un po’, e Sirius vide l’ombra di un sorriso. Se Sirius voleva comprare ai suoi amici nuove scope fiammanti chi era Remus per fermarlo? Tra l’altro erano anche piuttosto belle…

“ Io potrò volare?” chiese Harry eccitato, esaminando una delle scope con curiosità

“ Certo! Appena riusciamo a trascinare Remus fuori ti insegneremo a volare”

Harry corse dove era seduto Remus e cominciò a tirarlo per il braccio “ ti prego Remus! Andiamo a volare” disse senza fiato.

Remus alzò le sopracciglia verso il piccolo bambino, riusciva a malapena ad alzare il braccio di Remus. Prese Harry, e cominciò a fargli il solletico

“ Remus” Harry urlò tra le risate “Fermati! Ti prego!”

“Okay,Okay” disse Remus lasciando Harry con un ghigno “ Bè cosa state aspettando? Se dobbiamo volare dobbiamo farlo prima che diventi buio!”

Sirius ghignò e lanciò una delle scope a Remus mentre si alzava. “ L’ultimo ad uscire è un Serpeverde!” urlò correndo fuori dalla cucina.

Remus ed Harry si guardarono, meditando vendetta, e poi uscirono fuori per la prima lezione di volo di Harry.

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Località sconosciuta…

Ancora una volta Codaliscia stava viaggiando. Questa volta però era diverso, questa volta non stava cercando Harry Potter…

Era arrivato a casa di Lucius Malfoy le prime ora del mattino del giorno dopo aver lasciato il Surrey. Lucius non era assolutamente contento di vedere il suo compagno mangiamorte alla porta di casa sua. In fatti Lucius aveva acchiappato Codaliscia per il collo, l’aveva lanciato contro una parete, e gli aveva puntato la bacchetta al cuore, chiedendoli perché stava disturbando lui  e la sua famiglia.

Codaliscia raccontò velocemente la storia degli ultimi cinque anni, di come aveva incastrato Sirius, di come si era nascosto in una casa di maghi, e di come aveva provato a prendere Harry Potter, ma che Sirius e Remus l’avevano battuto sul tempo.

Lucius era piuttosto impaziente che finisse al più presto mentre Codaliscia spiegava il suo ultimo piano. Ma lui sapeva anche che Lucius era l’unico mangiamorte con il coraggio di metterlo in pratica, per non parlare del fatto che era schifosamente ricco…

Alla fine, dopo il racconto di Codaliscia, e gli sguardi di disgusto di Lucius, Lucius accettò.

Ora Codaliscia aveva una nuova missione, la quale poteva rappresentare una grossa sorpresa per il mondo magico. Ma Codaliscia era determinato a risolvere gli errori che aveva commesso cinque anni fa, e ora che Sirius era libero di nuovo, aveva bisogno di far accadere qualcosa di grande.

Non sapeva ancora dove era diretto, ma aveva ancora una volta chiesto aiuto ad alcuni topi. Tutto quello che sapeva era che si trovava dentro una foresta molto buia. Il silenzio lo circondava, e i topi si rifiutarono di accompagnarlo oltre. Apparentemente gli animali evitavano quel posto per paura di essere mangiati dalle “ Ombre”

Con la cosa dell’occhio, Codaliscia vide qualcosa strisciare tra gli alberi.

In quel momento, la fase uno del piano di Codaliscia era completa.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


chap14
TRUTHS

Capitolo 14



La giornata era bellissima e piena di sole, il cielo era azzurro e senza nuvole, non c’era tanto vento,e la temperatura era perfetta per volare, il che era esattamente quello che stavano facendo Sirius Black ed Harry Potter.

Da quando Sirius aveva portato a casa le tre Nimbus 950, lui, Remus ed Harry, avevano volato in ogni momento libero che avevano a disposizione. Durante le ultime settimane,però, il tempo non era stato d’aiuto, aveva diluviato per una settimana di fila, e dopo aveva fatto troppo freddo per volare. Ma quel giorno era perfetto.

“ Rallenta un po’ Harry” disse Sirius al suo figlioccio.

Dopo la loro prima lezione di volo con Harry, Sirius e Remus raggiunsero la conclusione che il bambino di cinque anni assomigliava al padre molto di più di quello che avevano creduto inizialmente. Harry  stava al volare come una sirena stava all’acqua.

Semplicemente Harry Potter era nato per volare.

Nonostante questo però, Sirius aveva messo un incantesimo sulla scopa di Harry per non farlo cadere. Era una buona cosa; ad Harry piaceva volare in alto e molto velocemente.

L’espressione che aveva mentre volava e faceva giri intorno agli alberi, era abbastanza per mandare brividi lungo la schiena di Sirius. Era uguale a James quando volava: capelli neri che andavano in tutte le direzioni,gli occhi che scintillavano largamente, e lo sguardo di pura felicità dopo una mossa particolarmente difficile. Sirius era orgoglioso mentre guardava il figlio del suo migliore amico fare cose che molti maghi adulti non sapevano fare. E questo era solo l’inizio. Con più pratica per controllare meglio la scopa, Harry sarebbe presto diventato il migliore a volare dai tempi di James Potter stesso, e questo era già molto.

Sirius distolse lo sguardo da Harry per un momento, quando sentì il suo nome che veniva chiamato da terra. Remus gli stava facendo segno di tornare  giù, e non sembrava molto felice. Ricordava molto a Sirius il giorno in cui James aveva portato Harry a volare quando aveva solo nove mesi. Nemmeno Lily era stata molto felice .

Con una smorfia, Sirius chiamò Harry per dirgli che dovevano smettere di volare.

“Ohhhhh Sirius! Dobbiamo farlo per forza?” Harry si lamentò adorabilmente mentre volava verso il suo padrino.

Sirius sorrise “ Sì Harry dobbiamo. Altrimenti penso Remus potrebbe spellarci vivi… forza scendiamo”

Cominciarono a scendere lentamente. Harry non era ancora molto bravo ad atterrare, e Sirius non se la sentiva di spiegare un Harry Potter pancake a Silente. Un minuto dopo, Sirius atterrò davanti a Remus “ Lunastorta , vecchio mio sei venuto a volare con noi?” chiese con voce allegra.

Remus  guardò con il sopracciglio inarcato, le mani ancora sui fianchi, verso Harry “ Non avresti dovuto farlo volare così in alto Felpato. E se cadeva?”

“ Sembri proprio Lily” Sirius ghignò “ Pensi veramente che lo lascerei cadere?” camminò vicino ad Harry, che era appena atterrato, e mormorò “ Finite incantatem!”, mentre aiutava Harry a scendere dalla scopa.
“vedi Lunastorta, non c’era nessuna possibilità che cadesse. Vero Harry?”

Harry ghignò in su verso Remus “ no non c’era! È stato divertente! Possiamo andarci di nuovo?”

Remus rise “ Forse più tardi, Harry. Ora perché non mi aiutate a svuotare tutte le buste con la spesa che ho fatto a Diagon Alley?”

I tre si diressero verso la casa, Sirius prese le scope e le mise nell’armadio dell’ingresso, dopo andò anche lui in cucina per aiutare Remus

“ Allora Sirius “ disse Remus casualmente “ non indovinerai mai chi ho appena incontrato a Diagon Alley”

“Chi ?” disse Sirius distrattamente, mettendo a posto una cassa di Burrobirra

“Mundugus Fletcher”  rispose Remus

“ Dung?” chiese Sirius con un ghigno “ Come sta quel vecchio mascalzone? “

“ Sta bene “ disse Remus “ Mi ha detto di dirti ‘ciao’ da parte sua. E poi ha accennato qualcosa riguardo a candidarsi come ministro della magia…”

“ Dung si candida come ministro? Sei sicuro che non ha detto che stava scappando dal ministro.” Remus rise “ Questo sembra sarà interessante…”

“ Sì posso capire perché” disse Remus, “ Il mercato nero dei calderoni fa all’improvviso la sua comparsa al centro di Diagon Alley. È scoppiato il caos quando il ministro Dung ha annunciato che il wiskey incendiario è la cura per l’influenza. Per non parlare poi del fatto che userà il ministero per vendere e ricevere beni rubati.”

Sirius rise “ Sì, Bè, è comunque un uso migliore di quello che ne stanno facendo adesso” tra le risate guardò Remus pensieroso “ Perché non ti candidi tu Remus come ministro? Penso che faresti un lavoro dannatamente fantastico!”

Ora era il turno di Remus di ridere “ Io? Candidato come ministro della magia?” Sirius annuì convinto “ penso che sei stato colpito in testo dai bolidi troppe volte” Sirius continuava a fissarlo senza battere ciglio . Remus sospirò. “ Prima di tutto Sirius, non mi interessa affatto la politica. Secondo nessuno voterebbe per un lupo mannaro, eccetto forse gli altri lupi mannari” disse

Proprio quando Sirius stava per rispondere si sentì una voce eccitata dall’altra parte del tavolo “Mi candido io come ministro della magia” disse Harry

Sirius e Remus risero “ Ti candideresti, adesso?” chiese Remus, mentre camminava intorno al tavolo per sedersi accanto ad Harry.

“ Sì” disse semplicemente, scalciando felice le piccole gambe sotto il tavolo.

Sirius sorrise e scosse la testa “ Questo è molto bello Harry,ma se diventi ministro della magia adesso non potrai mai andare ad Hogwarts.”

“Davvero?” chiese Harry,terrorizzato al solo pensiero di non frequentare Hogwarts

“Davvero” disse Sirius,annuendo gravemente “perciò che ne dici che se ci dimentichiamo della tua potenziale carriera politica fino a dopo il diploma, e vediamo se Lunastorta ci ha comprato un po’ di cioccolata?”

In quel momento un gufo entrò dalla finestra aperta della cucina,e lasciò cadere una lettera al centro del tavolo. Se ne andò velocemente, così come era arrivato.

Remus si sporse per prenderla con un sopracciglio alzato. Nessuno gli spediva mai delle lettere. Girò la lettera e trovò il simbolo familiare di Hogwarts. Remus sorrise mentre cominciò a leggerla.

“ Di che cosa parla?” chiese Sirius che era seduto dall’altra parte di Harry.

Remus si schiarì la gola e la  lesse ad alta voce.

“Cari Remus,Sirius,e ovviamente Harry, spero che stiate tutti e tre bene. Io stesso mi sono goduto il tempo magnifico qui ad Hogwarts,assistendo Hagrid nell’acchiappare folletti della Cornovaglia nella foresta proibita. Sembrava  che ai folletti  piacesse molto frequentare il suo campo degli ortaggi  .”

“ Silente non deve proprio aver niente di meglio da fare per cercare folletti” disse Remus ghignando

“ Nah Silente è solo un uomo morto strano” commentò Sirius “ continua per favore”

Remus rise “Sono sicuro che vi starete domandando la ragione per cui vi mando questa lettera. Bè è questa; la professoressa McGranitt ed io ci stavamo chiedendo se vorreste unirvi a noi stasera a cena, per discutere di un evento recente. È meglio non dirvi più niente qui. Se non avete altri piani,e potete venire,vi prego di arrivare nella sala grande alle sei. Sinceramente Albus Silente.

Sirius cominciò a pensare “ Evento recente? Cosa potrebbe essere?”

Remus scosse la testa e scrollò le spalle “ Non ne ho idea. Ma sembra..ehm… importante” Remus e James avevano imparato ad evitare la parola serio davanti a Sirius per evitare una battuta che diventava velocemente fastidiosa

“Mmm” disse Sirius, sorseggiano una burrobirra “ bè sono le quattro. Penso che dovremmo prepararci e andare. Così possiamo far vedere un po’ dei giardini ad Harry. Che ne dici piccolo?”

“Andiamo ad Hogwarts?” Sirius annuì “ Mitico!”

Remus e Sirius ghignarono all’eccitazione più che ovvia di Harry “ Okay,allora vai a cambiarti i vestiti e lavati i denti. Non c’è motivo di provare nemmeno a fare qualcosa per quei capelli..” disse Sirius

Non ci fu bisogno di ripeterglielo due volte. Scappò via alla velocità della luce.

Remus rise “Sai Sirius, non credo che sia stata una buona idea raccontare ad Harry tutte quelle storie su Hogwarts”

“Perché?” disse Sirius indignato

“Bè perché sai benissimo che il momento in cui incontrerà Mrs Purr, vorrà lanciarle addosso una caccaboma!

Sirius cominciò a ridere “ E che problema c’è! L’abbiamo addestrato bene che posso dire!”

Quarantacinque minuti dopo , appena Sirius e Remus ebbero fatto una doccia, erano pronti ad andare. Sirius ed Harry volevano usare la polvere volante, ma Remus li convinse che smaterializzarsi era un modo migliore per viaggiare. “ I vestiti non si sporcano quando ci si smaterializza” disse usando la prima scusa che gli era venuta in mente.

Perciò Sirius prese Harry in braccio e si smaterializzò proprio fuori dai giardini di Hogwarts. Remus arrivò con un piccolo pop subito dopo.

“ Wow…” Harry disse affascinato appena posò per la prima volta gli occhi sul castello di Hogwarts.

“ Magico eh?”

“Sì…”

Sirius mise Harry a terra, e il bambino prese le mani dei suoi guardiani mentre attraversavano i cancelli. Le statue ai due lati li fissarono per tutto il tempo mentre camminavano.

“ Questo posto non è cambiato per niente! Il platano picchiatore è un po’ più grande, sembra ancora che ti potrebbe decapitare con uno di quei rami…” Sirius  disse a Remus. Il lupo mannaro guardò l’albero, e si poteva vedere in lontananza anche la stamberga strillante, in cui lui aveva passato tante notti ad Hogwarts.

Si sentì abbaiare forte dai giardini, e per una frazione di secondo Remus pensò che Sirius si fosse trasformato. Era Thor invece, che correva allegro verso di loro. Hagrid era dietro di lui.

“Sirius!Remus! cosa ci fate qui?” chiese allegramente

“ Che bello vederti Hagrid! Siamo qui per vedere il  professor Silente. Non saremmo dovuti arrivare prima delle sei, ma abbiamo pensato di far fare un giro ad Harry.” Disse Sirius, accarezzando Thor dietro le orecchie.

“ ‘arry?” chiese Hagrid

guardò in basso verso il piccolo bambino in piedi tra Sirius e Remus. Harry rispose allo sguardo scioccato per l’altezza di Hagrid, che era senza parole. Si inginocchiò per guardare meglio Harry, nonostante rimanesse comunque più alto di Remus. “ ciao Harry. Non ti vedo da quando eri un neonato. Sei proprio uguale a James…ma con gli occhi di Lily….” Disse guardandolo con gli occhi lucidi

Remus decise che era meglio cambiare argomento, prima che Hagrid diventasse troppo emotivo e provasse ad abbracciare Harry. Lui personalmente era stato già abbracciato da Hagrid, e non aveva potuto toccarsi le costole per una settimana. Non voleva neanche immaginare quello che avrebbe fatto ad Harry… “ Allora Hagrid come vanno le cose?” chiese

“ Hagrid tirò su col naso sonoramente e si alzò “ le cose vanno benissimo Remus grazie. Stavo proprio andando dalla piovra. Volete venire con me?”

Harry guardò in su verso Sirius e Remus con gli occhi spalancati per l’eccitazione. “ Possiamo vedere la piovra gigante? Possiamo?”

Sirius guardò Remus divertito. Remus scrollò le spalle nascondendo un sorriso “ Non vedo perché no. A meno che non diamo fastidio ad Hagrid”.

“ Certo che non mi date fastidio! Andiamo allora!”

Hagrid li condusse sulla riva del lago. Harry guardò affascinato mentre  chiamava la piovra gigante in superficie. Un lungo tentacolo rosa uscì dall’acqua. Harry lo toccò “ è viscido” disse con una risatina

Sirius e Remus permisero ad Harry di giocare con la piovra ancora un po', poi salutarono Hagrid e continuarono a camminare per i giardini.

Mostrarono ad Harry il campo da Quidditch (raccontando di partite memorabili), la foresta proibita ( Harry voleva entrarci, ma sia Sirius che Remus dissero “un’altra volta”), e le serre (raccontarono ad Harry di quella volta che James aveva fatto un incantesimo ad una mandragola perché urlasse a Lily quanto lui l’amasse. Si beccò una settimana di punizione dalla professoressa Sprite e uno schiaffo da Lily, anche se lei successivamente disse che era stato un ottimo incantesimo e che aveva funzionato un po’)

Alla fine, fu l’ora di dirigersi nella sala grande. I corridoi di Hogwarts erano deserti; la maggior parte dei professori era a casa per le vacanze estive. I  malandrini mostrarono a quello più piccolo dov’erano le sale comuni, come raggiungere le cucine, come convincere Madama Chips a farti uscire un giorno prima dall’infermeria... , sulla strada per raggiungere la sala grande

Le larghe porte dorate erano spalancate quando entrarono. Harry si guardava intorno affascinato,e i suoi occhi si fermarono sul soffitto incantato. Remus colse lo sguardo sulla faccia di Harry e ridacchiò “ impressionante vero?” disse. Aveva esattamente lo stesso sguardo la prima volta che era entrato nella sala grande.

“Mm Mm” fu la risposta. Harry stava ancora guardando in su.

“ Ah! Ecco i nostri ospiti! Disse una voce

Il tavolo degli insegnanti era sparito. Al suo posto c’era un largo tavolo di legno, apparecchiato per cinque persone.

“ Professor Silente, come sta signore?” chiese Remus,stringendo la mano del preside

Silente sorrise “ Remus te l’ho già detto: chiamami Albus.” Remus rise e annuì. “ Questo vale anche per te Sirius. Voi due non siete più studenti qui, non abbiamo bisogno di tutte queste formalità”

Sirius ghignò e strinse la mano di Silente “ Posso chiamarti Albie?” chiese il mago più giovane

Silente lo guardò serio da sopra i suoi occhiali a mezzaluna “ Solo se vuoi scoprire l’uso di alcuni di quegli oggetti spettacolari nel mio ufficio”

Gli occhi di Sirius si spalancarono un po' per la sorpresa, e un po’ per la paura, finchè non vide che gli occhi di Silente tradivano il suo umorismo. Ghignò di nuovo “ Magari un’altra volta Albus”

Silente sospirò, ma sorrise “ Nessuno accetta mai quell’offerta. È sempre lì se cambi idea.” Il preside guardò in giù e si accorse di Harry. “ Ah il giovane Harry Potter, come stai oggi?”

Harry sorrise timidamente “ Bene signore. E lei?”

Silente sorrise largamente “ Molto bene Harry. Grazie per avermelo chiesto. Perché ora non ci sediamo, e iniziamo quella che sono sicuro sarà una buonissima cena.”

Sirius e Remus salutarono e presentarono Harry alla McGranitt, che aveva fissato Harry tutto il tempo da quando avevano attraversato la porta. Riuscirono ad evitare per poco un altro “ Episodio  abbraccio” come quello che era avvenuto con Sirius. la professoressa aveva le lacrime agli occhi, mentre stringeva la mano al figlio di Lily e James. Ma fortunatamente Silente disse ad alta voce “ costolette di maiale” mentre la McGranitt si stava avvicinando ad Harry.

Saltando per la sorpresa, Remus si girò verso Silente. Costolette di maiale con  contorni,  erano apparsi sul suo piatto d’oro. Silente fece un occhiolino a Remus mentre  lui e la McGranitt si sedevano, lui davanti al preside. Remus ghignò e disse verso il suo piatto “ Bistecca e patate al forno” il suo ordine apparve subito con una burrobirra.

La McGranitt ordinò pollo e insalata e Sirius lo stesso di Remus. Harry fissava affascinato e confuso il cibo che era apparso nel piatto degli altri. Sirius decise di dargli una mano “ Cosa ti andrebbe di mangiare Harry?”

Harry ci pensò su un momento prima di dire “ Formaggio alla griglia” un secondo dopo un sandwich al formaggio e una montagna di patatine si materializzò nel suo piatto.

Mentre cenavano, Sirius e Remus aggiornarono Silente su quello che era successo nelle ultime settimane. Silente era contento di notare l’ovvia felicità sia da parte dei due maghi che da Harry.

Appena finirono la cena e il dessert quasi un’ora e mezza dopo( gli elfi domestici sapevano proprio preparare degli ottimi banchetti…), si incamminarono tutti insieme verso l’ufficio di Silente ( bè gli adulti camminarono, Harry era in braccio a Sirius, tutto il cibo che aveva fatto mangiare l’aveva fatto diventare stanco)

Silente disse la password “ bacchette di liquirizia” e la statua del gargoyle si aprì. Salirono per le scale a spirale, ed entrarono nell’ufficio. Sirius distese Harry sul divano vicino alla scrivana del preside, dove Harry si addormentò pochi minuti dopo.

La McGranitt fece apparire tre sedie, dove si sedettero, aspettando che Silente cominciasse a parlare. “ Grazie per essere venuti stasera con così poco preavviso “disse sedendosi sulla sua sedia. Remus e Sirius annuirono “l’evento recente di cui vi ho scritto nella mia lettera riguarda Peter Minus. È stato avvistato” Silente alzò una mani verso Sirius prima che cominciasse a parlare. “ Ora il motivo per cui non vi ho informato quando è accaduto, è perché pensavo che voi due aveste già abbastanza cose a cui pensare quando è avvenuto l’avvistamento” Silente si fermò un momento, preparandosi per le reazioni che avrebbe ricevuto “ Minus era a Privet Drive, pochi minuti prima che voi andaste a riprendere Harry. Si stava nascondendo tra i cespugli , proprio di fronte ad Harry quando siete arrivati nel giardino. Se ne è andato poco dopo di voi.”

Remus impallidì, e Sirius sembrava aver assorbito il colore che aveva perso l’amico. Erano entrambi molto arrabbiati. Silente continuò “ Una squadra di Auror è stata mandata a investigare, ma non c’era nessun segno che indicasse dove potesse essere Minus. Credono che sia rimasto nella sua forma da Animagus per tutto il tempo che ha vissuto nel vicinato.”

“ Come fa a sapere che era lui signore?” chiese Remus piano.

“ Avevo attivato incantesimi e barriere sin da quando Harry è andato a vivere con i suoi  zii. Le varie barriere mi avrebbero avvisato quando un mago o una strega  le oltrepassavano, ed entravano nel vicinato. Quel giorno gli allarmi suonarono per avvisarmi che un mago era entrato a Privet Drive. Non ci ho prestato attenzione in quel momento, pensavo si trattasse di voi due che eravate arrivati a casa di Arabella, ma non arrivò mai un allarme riguardo il secondo mago. Tra l’altro l’allarme che era suonato era quella indicante non solo un mago, ma un mangiamorte. Le barriere erano state incantate per riconoscere il marchio nero. Appena mi giunse l’informazione , fui sicuro che si trattava di Peter Minus.”

Sirius stringeva i braccioli della sua sedia così forte che le sue nocche , strette a pugno, erano bianche come lenzuola. “ Che diavolo stava facendo lì?” chiese a denti stretti, con sguardo infuriato.

“Non è ovvio?” disse Remus con voce roca come se avesse capito tutto. Stava guardando oltre Sirius, Sirius seguì il suo sguardo, che andava diritto verso Harry e sentì la sua bocca spalancarsi.

“Harry?” chiese perplesso “ Cosa potrebbe volere Codaliscia da Harry?”

Silente parlò di nuovo, lo scintillio assente nei suoi occhi, e nessuna traccia di un sorriso. “ Ho qualche teoria. Forse Minus crede che finendo il lavoro del suo padrone su Harry, Voldemort tornerà al potere” la McGranitt sussultò, nessuno sembrò accorgersene. “ o forse vuole semplicemente la sua vendetta su Harry per aver distrutto il suo padrone. O forse ha altri piani…”

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Un’ora dopo, Sirius e Remus erano seduti tremanti al tavolo della cucina del cottage. Harry era stato messo a letto, era già addormentato quando avevano lasciato Hogwarts, e non si era svegliato nemmeno quando si erano smaterializzati a casa.

“Hai realizzato Remus” disse Sirius guardando  il tavolo “ Che quel ratto era solo a pochi passi da noi…da Harry….”

Remus guardò Sirius, ancora piuttosto pallido. “ Sì l’ ho realizzato” disse piano.

“ Se avessimo sprecato solo un altro minuto discutendo con Petunia, Codaliscia potrebbe averlo preso”

“Lo so”

“ Quello che mi piacerebbe sapere, è cosa quel bastardo vorrebbe fare con lui”

“Non lo so Sirius, vorrei saperlo anche io. Ma l’unica cosa che possiamo fare è assicurarci che Harry sia in salvo, e che Codaliscia non provi neanche lontanamente ad avvicinarsi a lui” Remus disse, guardando fuori dalla finestra, verso il cielo stellato

“Ah puoi contarci” disse mentre si alzava e cominciava a camminare avanti e indietro per la cucina rabbiosamente “ Lo giuro su Dio Remus se prova a posare solo un dito sulla testa di Harry , lo uccido. Non mi importa di tornare ad Azkaban. Io ucciderò Codaliscia.”

Remus non disse niente. Sospettava che Sirius avrebbe ucciso Codaliscia solo vedendolo, che Harry fosse stato toccato o no. Remus aveva avuto gli stessi pensieri.

“Che piani aveva Codaliscia?”

“Che cosa questi piani avevano a che fare con Harry?”

“Perché le loro vite non potevano essere solo calme e normali?”

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La mattina dopo, Malocchio Moody arrivò al cottage per aumentare la potenza delle barriere intorno alla casa, sotto suggerimento di Silente. Appena ebbe finito il vecchio Auror trattenne Sirius fuori.

“Ho una proposta per te Black” ringhiò

Sirius alzò le sopracciglia alla domanda. “ Okay” disse piano

“ Tu e Potter siete stati i migliori Auror che ho avuto durante quei tre anni. A volte irresponsabili, ma dannatamente bravi a catturare mangiamorte. Ora la mia domanda per te è questa Black:  hai ancora la tua licenza da Auror?

Sirius era ancora intontito per la domanda ma si riprese in fretta. “ La mia licenza? Ehm sì ce l’ ho. Remus ed io l’abbiamo trovata in alcune vecchie scatole…perché?”

“Bene,Bene. In questo caso voglio che tu ritorni a lavorare al ministero appena Caramell se ne sarà andato. Abbiamo bisogno del meglio.” La faccia legnosa di Moody si spalancò in un sorriso “ Cosa ne dici?”

Sirius era scioccato. Moody lo voleva di nuovo al ministero, come un Auror. Sirius aveva voluto diventare un Auror da quando aveva tredici anni e aveva visto il padre di James in azione. Il  tempo passato a catturare mangiamorte era stato il migliore della vita di Sirius, che ne andava fiero.

Ma voleva veramente riprendere la sua vita da dove l’aveva lasciata?

Voleva provare al mondo che non  era un pluriassassino psicopatico?

Voleva far vedere ad Harry che cosa lui e suo padre avevano fatto così bene?

Voleva partecipare alle ricerche per Codaliscia?

“Dove firmo malocchio?” disse Sirius con un ghigno

Moody porse una mano piena di cicatrici a Sirius

Sirius Black sarebbe tornato ad essere un Auror.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


chap 15
TRUTHS

Capitolo 15



Il 29 Luglio 1986, portò con sé la prima luna piena da quando Sirius Black era tornato nel mondo magico. Era anche la prima luna piena alla quale ora Harry Potter avrebbe dato un significato più profondo di  “Carina”

Però era ancora più importante, il fatto che questa luna piena sarebbe stata il primo test per Remus Lupin.

Se la pozione antilupo che aveva preso dal St. Mungo  avesse funzionato correttamente, Remus sarebbe stato capace di controllarsi da lupo, qualcosa che non era riuscito a fare dai tempi di Hogwarts. Per tre giorni Remus si sforzò di bere la pozione amara (lo zucchero sfortunatamente annullava i suoi poteri), e il pomeriggio prima della sua trasformazione poteva già sentire una differenza.

“La presenza del lupo non si fa sentire come al solito” spiegò a Sirius “ e non mi sento affatto debole"

“ Sei ancora pallido però, e anche un po’ sudato” rispose Sirius mentre lanciava al suo amico uno sguardo preoccupato.

“Bé,sì, ma penso che sia solo per la trasformazione che si avvicina. Non lo so! Penso che dovremmo solo aspettare stanotte per esserne sicuri”

“ Andrà tutto bene” disse Sirius incoraggiante “ speravo solo di riuscire a stare con te sai? Come i gloriosi giorni del passato”

Remus sorrise ricordandosene “ Sì sarebbe veramente fantastico. Ma devi portare Harry ad Hogwarts. Voglio essere sicuro che non gli succederà niente. E se ti tiri indietro ora, dovremmo vedercela con un bambino molto arrabbiato.”

Sirius rise “ vero, molto vero. E non vorremmo neanche che si arrabbiasse proprio prima del suo compleanno vero?

“Decisamente no” concordò Remus, guardando la  cucina. “ Parlando di Harry…qualche idea su dove possa essere ora?”

Sirius sporse il collo per guardare nel salotto. Alzò le sopracciglia sorpreso. “ era lì a giocare con quei piccoli draghi volanti che gli avevi regalato”

Infatti c’erano draghi che volavano per tutta la stanza,uno dei quali un ungaro spinato, che facevano uscire fuoco finto, ma nessuna traccia di Harry

“ forse è nella sua stanza” suggerì Remus

Insieme Sirius e Remus attraversarono il piccolo corridoio per raggiungere la stanza di Harry che aveva la porta mezza aperta.

La aprirono di più, e trovarono il bambino che stavano cercando seduto sul suo letto, che teneva in mano un libro al contrario. Girando le loro teste simultaneamente da un lato, Sirius e Remus lessero il titolo “ Alice nel Paese delle meraviglie”. Era stato il libro preferito di Lily, e Remus aveva pensato che anche Harry dovesse averne una copia.

“ Che stai facendo Harry?” chiese Sirius con un sorriso

Senza alzare lo sguardo Harry girò una pagina del suo libro e disse “ Sto leggendo”

Remus trattenne una risata “ Tu sei cosciente Harry che il tuo libro è al contrario vero?”

Harry fissò i suoi guardiani per mezzo secondo, e poi guardò la copertina. Annuì che era perfettamente al corrente della posizione del suo libro e tornò al suo “ Leggere”

Sirius alzò le sopracciglia e sorrise di più “ Okay Harry. Allora dal momento che preferisci rimanere qui a leggere suppongo che dovrò andare da solo ad Hogwarts”

La frase ebbe la reazione che Sirius si aspettava. Harry chiuse velocemente il suo libro, fece un enorme sorriso sulla  faccia abbronzata(lui e Sirius passavano la maggior parte delle giornate a volare), e saltò giù dal letto.

“ Andiamo adesso ad Hogwarts?” Harry chiese con la sua eccitazione infantile.

“ Ci andremo presto” disse Sirius con un ghigno “ Ma prima abbiamo bisogno di preparare le tue cose per la notte”

Harry era già al suo armadio buttando tutto ciò che aveva sul pavimento, cercando di fare entrare tutto nella piccola borsa che gli serviva per la notte.

Remus lo fermò “Whoa Harry” disse attraversando la stanza “ Aspetta un secondo. Vai via solo per una notte. Avrai solo bisogno del pigiama,vestiti da indossare domani e lo spazzolino.”

Harry smise di svuotare l’armadio e guardò Remus “Oh” disse con un sorriso imbarazzato.

Remus rise e gli arruffò i capelli “ Sì, Oh!. Ora perché non rimettiamo tutto questo nell’armadio okay?”

Mentre Remus ed Harry mettevano a posto Sirius li guardava profondamente divertito dalla porta. Appena finirono di sistemare tutto e di preparare la borsa per la notte, Harry corse fuori dalla stanza superando Sirius, per andare a  mettersi davanti al camino,aspettando di partire.

“Cosa ci trova quel bambino nella polvere volante?” mormorò Remus

Sirius rise mentre lo seguiva verso Harry, che aveva il suo zaino sulle spalle e sembrava molto impaziente.

“ Forza Sirius!Andiamo!” esclamò tirando la mano di Sirius

Remus alzò un sopracciglio “ Non ti dimentichi qualcosa Harry?”

Harry lasciò andare la mano di Sirius e ci pensò su. Dopo un momento i suoi occhi aperti si spalancarono “Il mio manico di scopa!" Urlò

Harry lasciò cadere la borsa sul pavimento, vicino a Sirius, e corse nella sua stanza. Tornò un secondo dopo portando con se il suo oggetto  prezioso.

Remus si scambiò uno sguardo divertito con Sirius. “Ehm Harry, penso che Remus voglia un abbraccio prima che ce ne andiamo “ disse Sirius mentre prendeva la scopa e la borsa di Harry, e spingeva il bambino verso Remus.

Harry ghignò imbarazzato “ L’avevo capito!” disse abbracciando forte Remus, che rise

Con un bacio sulla fronte, e dopo aver arruffato nuovamente i capelli di Harry, Remus lo lasciò andare. Si alzò e strinse la mano di Sirius.

“Buona fortuna stasera” disse Sirius”

“ Grazie! Bè è meglio se cominciate ad andare, è quasi il tramonto”

“ Ok allora andiamo Harry” disse Sirius prima di rimpicciolire le loro scope e mettersele in tasca. Poi si piegò e prese Harry in braccio.

“ Divertitevi e non fate venire alla McGranitt troppi capelli bianchi” disse Remus con finta severità

“Mai!” esclamarono Harry e Sirius insieme

Remus fece un passo indietro dal camino mentre Sirius diceva chiaramente la loro destinazione ( Hogwarts ufficio del preside)e con un ultimo saluto di Harry , erano spariti tra le fiamme verdi. Gli occhi di Remus si spostarono dalle fiamme alla finestra inconsciamente. Il sole cominciava a sparire. In un’ora più o meno, la luna sarebbe sorta, e Remus avrebbe saputo se la nuova pozione funzionava veramente

Andò in cucina e mangiò velocemente un sandwich,prima di prendere la sua ultima dose di pozione antilupo

“Bè speriamo funzioni!” disse a se stesso. Ingoiò l’ultimo sorso della pozione con una smorfia di disgusto, e si diresse in cantina per prepararsi per la notte.


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Sirius uscì dalla spirale di fiamme e mise Harry sul pavimento. Entrambi cominciarono a spolverare i vestiti per la cenere. Sirius guardò nella stanza. L’ufficio di Silente era vuoto.

Bè non completamente vuoto. Fanny la fenice era seduta sul suo alto trespolo, osservando i due visitatori.

Harry si avvicinò per osservare meglio lo strano uccello; Fanny non era nell’ufficio durante l’ultima visita di Harry. Fanny si alzò in volo, dirigendosi verso Harry, che stese un braccio verso di lei.

Sembrava che si stessero stringendo la mano, o le piume o … qualcosa. Sirius osservò con interesse mentre Fanny si posizionava sul braccio steso di Harry. Aveva visto farlo fare alla  fenice solamente con altre due persone: Albus Silente e Lily Evans.

Harry si girò lentamente verso il suo padrino “Guarda Sirius!” disse sorridendo

Sirius sorrise di rimando “ Penso che tu gli piaccia Harry”

Harry sorrise ancora di più a Sirius e tornò a studiare Fanny

“Che cosa è?” disse accarezzandole le piume

“Quella Harry, è una fenice” disse una voce gentile dalla porta.

Harry e Sirius guardarono la faccia sorridente di Silente. Il preside si avvicinò ad Harry e Fanny e si inginocchiò “ Le fenici sono una razza molto rara di uccelli. Sono creature molto fedeli e intelligenti, possono trasportare oggetti molto pesanti e le loro lacrime hanno proprietà curative”

Harry distolse lo sguardo da quello di Silente e ricominciò a fissare Fanny, molto impressionato “ Wow” mormorò piano.

Silente si alzò e sorrise, voltandosi verso Sirius. “ Ciao Sirius come stai?”

“ Molto bene signore, grazie di averci permesso di rimanere qui stanotte”

“Nessun problema Sirius. Sono molto contento di avervi qui.” Disse Silente “ Come se la sta cavando Remus?”

Sirius sorrise “ Sta bene signore. “ disse sinceramente “ è un po’ nervoso di sapere i risultati della pozione me dice che sente già una differenza”

Silente sorrise di rimando “ Meraviglioso. Remus merita un po’ di lucidità durante quei brutti momenti. Bè sono sicuro che voi due vogliate sistemarvi per la notte. Se avete fame, sono sicuro che gli elfi domestici saranno più che felici di occuparsi di voi.”

“Perfetto! Grazie ancora signore. Andiamo a lasciare la nostra roba Harry, così possiamo esplorare il castello”

Harry non voleva lasciare Fanny, ma dopo essere stato rassicurato sia da Sirius che da Silente, che l’avrebbe rivista ancora, Harry seguì Sirius fuori dall’ufficio. Camminarono attraverso i corridoi deserti, passando occasionalmente un fantasma o un dipinto, con cui Sirius si fermava a parlare.

Dopo una lunga camminata, raggiunsero il posto dove avrebbero dormito,proprio vicino ai dormitori di Grifondoro ( La signora grassa non era nel suo dipinto al momento). La stanza principale era simile alla sala comune di Grifondoro, solo un po’ più piccola. Tre porte conducevano a un bagno e due camere da letto.

Sirius accompagnò prima Harry a vedere la sua stanza, e poi si diresse nella sua. Il letto a baldacchino al centro della stanza era esattamente come quello che aveva a scuola: Grande e comodo. La camera era dipinta con i colori di Grifondoro,e una grande finestra mostrava i magnifici giardini di Hogwarts al tramonto.

Sirius lasciò la borsa su una poltrona, e prese le scope dalle tasche. Le aveva appena messe sul letto per ingrandirle quando notò un bozzo sotto la coperta. Curioso la sollevò, rivelando un pacco marrone chiuso da spago bianco, e una lettera con il suo nome sopra. La aprì e lesse:

Sirius,

penso che tu sappia perfettamente cos’è questo, e anche la sua storia interessante.

James me l’ ha lasciato prima di morire. Voleva che fosse passato ad Harry quando avrebbe raggiunto l’età giusta.

Ho pensato ti sarebbe piaciuto averlo.

Fanne buon uso

A.S.

Sirius rilesse la nota tre volte prima di riuscire a comprenderne tutto il significato. Qualsiasi cosa ci fosse nel pacchetto era stata di James. Era stato lasciato a Silente( Sirius sapeva cosa significasse A.S.) e doveva essere passato ed Harry.

Non può essere… pensò Sirius. Aprì il pacco e rimase senza parole.

Un materiale sottile e d’argento cadde sulle sue gambe. Lo prese e lo poggiò sulle sue  braccia che svanirono all’istante.

Il Mantello Dell’Invisibilità di James.

Sirius si sedette sul bordo del letto tremando un po’. Ovviamente sapeva cos’era quell’oggetto. Erano almeno mille le volte in cui lui James e Remus l’avevano usato per uno scherzo, o per andare nelle cucine o ad Hogsmeade.

Memorie cominciarono a riaffiorare nella mente di Sirius; James era tornato dalle vacanze di Natale durante il primo anno. Aveva raggruppato i Malandrini, che non si chiamavano ancora così, nel loro dormitorio e gliel’aveva mostrato. Era stato un possedimento di famiglia dei Potter, ed era stato passato da padre e figlio per secoli. Immediatamente i ragazzi l’avevano indossato, e avevano creato il caos nella sala comune di Grifondoro.

Negli ultimi anni di scuola James lo usava quando lui e Lily sgattaiolavano nella torre di astronomia per…

“Perché stai piangendo Sirius?” chiese Harry dalla porta

Sirius alzò lo sguardo. Non si era neanche accorto che aveva ricominciato di nuovo a piangere. Si asciugò le lacrime dalle guance e sorrise al bambino “ Vieni qui Harry” disse

Harry si incamminò verso il grande letto a baldacchino, e con un po’ di aiuto riuscì ad arrampicarsi sopra.

“Che cos’è questo?” disse Harry indicando il mantello vicino al suo padrino

Sirius sorrise largamente “Questo Harry, è il mantello dell’invisibilità di tuo padre”

Gli occhi di Harry si spalancarono , aveva sentito storie sul mantello e la mappa del malandrino “ Davvero?” chiese sporgendo le mani per prendere il mantello che Sirius gli stava sporgendo “ Questo era di mio padre”

“Sì. E quando tu comincerai Hogwarts è tutto tuo”

“”Posso provarlo?” chiese

“ Certo” disse Sirius ghignando

Harry si mise in piedi sul letto con il mantello in mano, se lo  avvolse intorno a sé e sparì. L’unico segno che indicava che si era trovato lì erano le piccole impronte di piedi che si muovevano sul letto.

“ Girati verso lo specchio “ disse Sirius.

“ Wow! Sono sparito!” si sentì la voce eccitata di Harry

Sirius rise “Bè è quello l’obiettivo di un mantello dell’invisibilità no?” Sentì la risata di Harry “ Okay mettiamolo al sicuro e andiamo a mangiare qualcosa”

Harry obbedì e un secondo dopo, apparve nuovamente vicino a Sirius. “ è stato fantastico” Harry ghignò

Sirius ghignò di rimando e arruffò i capelli di Harry mentre si alzava  “ Forza piccolo andiamo nelle cucine!”

Harry saltò sulla schiena di Sirius e si diressero verso le cucine. Sirius mostrò ad Harry il punto preciso dove fare il solletico al quadro, per fare apparire la maniglia d’oro.

“Non dire a Silente che te l’ ho fatto vedere!” disse Sirius. Ricevette una risatina come risposta.

Entrarono nelle cucine, dove furono subito accolti da una dozzina di elfi domestici. Sketch, l’elfo domestico che aveva servito Sirius e Remus la prima notte che erano tornati al castello, era in prima fila, inchinandosi fino al pavimento.

“Cosa possiamo portare al padrone e piccolo padroncino questa sera?” disse raddrizzandosi

“Vediamo, penso che due sandwich di pollo, patatine, e due fette di torna alla ciliegia per dessert andranno bene” disse Sirius

Subito, l’elfo domestico condusse Sirius ed Harry verso un piccolo tavolo, e li fece sedere. Il loro cibo arrivò un momento dopo, appena fatto. Sirius ebbe una Burrobirra, e Sketch diede ad Harry un bicchiere ghiacciato di succo di zucca.

“Grazie a tutti!” disse Sirius rivolto agli elfi domestici “sembra buonissimo!” gli elfi contenti si allontanarono

Sirius cominciò a mangiare,mentre Harry fissava impressionato gli elfi “ Cosa sono quelle cose?” chiese piano

“Elfi domestici” disse Sirius tra un boccone e l’altro di pollo “Lavorano qui, bè non proprio lavoro, non vengono pagati, ma sono i migliori elfi domestici della nazione!”

Alcuni elfi intorno a loro arrossirono.


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Quando un’ora dopo finirono il loro pasto( i piatti continuavano a riempirsi da soli), Sirius ed Harry decisero che erano sazi, e si diressero verso le loro camere. Per la strada, si imbatterono in una faccia familiare ( da notare che nessuno ha detto “amica”)

“Black” disse la voce odiosa del capitano dei Serpeverde in persona, Severus Piton

“Mocciosus  “ rispose freddo Sirius.

Piton incurvò le labbra e guardò tagliente verso Harry , che si erano nascosto dietro Sirius.

“ E questo deve essere… Harry Potter” disse Piton piano “ Sì vedo la somiglianza con Potter numero 1…tsk… che sfortuna aver ereditato l’aspetto di suo padre. Ha ereditato anche l’arroganza di suo padre forse?”

Sirius si avvicinò rabbiosamente “ Vai via Mocciosus,  o ripeteremo quello che è successo durante il quinto anno.”

La testa di Piton si alzò per incontrare lo sguardo freddo e furioso di Sirius. Guardò il corridoio dietro Sirius prima di parlare di nuovo “ Ma dov’è Lupin?” disse fingendo confusione “ Ah sì giusto. Lupo mannaro. Luna piena. Si sta probabilmente tagliando a pezzi mentre parliamo. Meno male. Il mondo ha bisogno di liberarsi di sporchi mostri come lui”

Successe in un attimo: la bacchetta si Sirius era pontata alla gola di Piton, che fece lo stesso con Siirus.

“ Ti sto avvisando Mocciosus, un’altra parola….”

“ Sirius…” disse una voce terrorizzata dall’angolo

Sirius spostò gli occhi su Harry. Si era spostato e ora stava piangendo appiattito contro la parete.

Immediatamente, Sirius lasciò cadere la bacchetta puntata a Piton, la rimise nella tasca del mantello, e si precipitò da Harry. Prese il bambino in braccio e cominciò a sussurrare scuse e parole di conforto. Alla fine Harry cominciò a calmarsi.

“Che scena toccante” disse Piton freddo.

Sirius si alzò, nascondendo la testa di Harry nella sua spalla, e pensando alla maledizione migliore da mandare a Piton. Ma in quell’istante, Pix il poltergeist, alleato dei malandrini sin dall’inizio, gettò un secchio pieno di acqua ghiacciata sulla testa di Piton.

“PIIIIX!” ruggì Piton

Harry e Sirius si stavano sbellicando dalle risate. Pix scese giù ancora una volta e svuotò una bottiglia si shampoo al profumo di fiori sui capelli già bagnati di Piton, lanciò una spugna al professore e sparì.

Sirius aveva dovuto mettere di nuovo Harry a terra prima che lo facesse cadere per le troppe risate. Con un ultimo sguardo di puro odio a Sirius ed Harry, Piton scappò vi verso i sotterranei, togliendosi lo shampoo e asciugandosi i capelli con un movimento della bacchetta.

Ma anche dopo aver voltato l’angolo Piton riuscì a sentire perfettamente la domanda che fece Harry “ Sirius, quello non era mister testa di patata?”,e la risata di Sirius che si sentì per tutto il corridoio.

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Di solito, ore più tarde della notte, i corridoi di Hogwarts sembravano completamente deserti ad occhio nudo. Questo però non era il caso; se qualcuno rizzava le orecchie,sarebbe riuscito a sentire i passi silenziosi di Sirius Black.


Lui ed Harry avevano deciso che un’escursione notturna era d’obbligo. Si erano nascosti sotto il mantello dell’invisibilità e ora camminavano silenziosi per il castello.

Ad un certo punto avevano oltrepassato Silente. Harry era stato silenzioso come un topo di chiesa, senza voler attirare l’attenzione su di loro, ma il vecchio mago mandò un piccolo occhiolino a Sirius e continuò a camminare come si niente fosse. Harry non si accorse di niente.

In qualche modo durante l’escursione, Sirius non si capacitava ancora come, erano arrivati davanti alla porta dell’ufficio di Argus Gazza.

“Hmm….tra tutti i posti….” Pensò Sirius con un ghigno.

Harry saltò un po’ in braccio a Sirius,quando Pix apparve vicino a loro,sistemando un busto di un vecchio mago sopra la porta,in  modo tale che cadesse in testa a Gazza e Mrs Purr quando entravano nell’ufficio.

“Pix” sussurrò. Il fantasma lasciò quasi cadere il busto, mentre si guardava stupidamente intorno.”Pix, sono io Sirius “

Pix ghignò “Ohhhhhhhhhhhhhhhhh Serioso Sirius Black!”

“ Sì proprio lui, senti Pix, ho bisogno che tu distragga Gazza e il suo gatto. Puoi che ne so, rompere qualcosa, diciamo al settimo piano?”

Pix salutò e sparì.

Qualche momento dopo si sentì un rumore “ Rimani qui Harry. Resta sotto il mantello” disse velocemente mettendo Harry giù.

Sirius uscì da sotto il mantello e guardò ancora una volta il corridoio buio, prima di aprire la porta dell’ufficio di Gazza. L’ufficio puzzava peggio del solito,uova marce e latte andato a male,ma Sirius era troppo preso dalla sua missione per pensarci. Vide l’archivio in un angolo della stanza “ Oggetti confiscati altamente pericolosi” e si diresse direttamente verso di esso. Cominciò la ricerca con la lettera M , ma non c’era niente. Sirius fu contento di vedere che i malandrini avevano un cassetto tutto per loro. L’avrebbe guardato un’altra volta, la mappa non era nemmeno lì.

Sirius sbirciò la lettera “P”, aprì il cassetto e guardò dentro. Lì sotto noccioline esplosive, c’era la mappa in tutta la sua gloria. Un po’ vecchia e ingiallita, e un po’ strappata nell’angolo destro,ma per il resto come Sirius se la ricordava. Velocemente, ma molto gentilmente ,mise la mappa tra i suoi vestiti, e tornò nel corridoio per prendere Harry.

“Harry?” lo chiamò piano cercando nel corridoio deserto.

“ Sono qui” sentì qualcuno alla sua sinistra.

Harry alzò il mantello e Sirius lo prese in braccio. Mise il mantello su di lui e si diresse verso le loro stanze.

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“Giuro Solennemente di Non aver Buone Intenzioni” disse Sirius mentre colpiva la mappa con la bacchetta

Immediatamente cominciarono a formarsi linee che dal centro si sparsero per tutto il pezzo di pergamena, rivelando la mappa del malandrino.

Sirius rilesse la scritta per la milionesima volta nella sua vita,ricordandosi delle notti di duro lavoro passate a creare "il pezzo d’arte."

Il signor Lunastorta, Codaliscia,Felpato e Ramoso

Sono orgogliosi di presentare

La Mappa del Malandrino.


“Wow” mormorò Harry fissando incantato la mappa.

“Sì…Wow…” Sirius ghignò. Non avrebbe mai pensato di rivederla ancora.

“L’hai fatta tu?”chiese Harry al suo padrino.

“Bè ho aiutato. Tuo padre e Remus sono i geni che l’hanno ideata.”

Guardarono Silente camminare avanti e indietro nel suo ufficio, la McGranitt che andava e tornava dalle cucine e Gazza e Mrs Purr che rincorrevano Pix. La guardarono finchè non si addormentarono insieme nel letto di Sirius.

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“Allora Lunastorta come è andata la notte?” chiese Sirius  a Remus appena lui ed Harry uscirono dal camino la mattina dopo.

Remus era seduto sul divano, con grande sorriso stanco sulla faccia, mentre aspettava che arrivassero. “Magnificamente!” disse alzandosi in piedi.” Non ho perso il controllo neanche una volta Sirius ! sono rimasto accucciato in un angolo, ero un lupo innocuo!” mostrò a Sirius la sua schiena e le braccia per provargli che non si era né morso né graffiato.

“è fantastico! Sono così contento per te!” disse Sirius seguendo Remus ed Harry nella cucina

“Sì infatti! Allora come è andata la vostra notte?” chiese mentre dava ad Harry cereali e succo di zucca

Sirius ed Harry gli dissero tutto quello che era successo. Fanny la fenice,le cucine, Piton,Pix ma salvarono il meglio per la fine.

“Non potrai mai immaginare cosa abbiamo portato con noi da Hogwarts” Sirius ghignò felice

“Cosa?” chiese Remus sorseggiando una tazza di caffè”Non le torte rocciose di Hagrid spero”

“Meglio. Chiudi gli occhi.”

Remus fece quello che gli era stato detto. Sentì un rumore familiare ma non sapeva riconoscere cosa fosse “ Okay puoi aprirli adesso”

Remus lo fece. Sirius era lì, ma Harry no. “Che cosa gli hai fatto?” chiese Remus con il sopracciglio alzato.

Sirius continuò a ghignare e indicò la ciotola di cereali di Harry. Il cucchiaio si muoveva da solo, e sembrava che i cereali svanissero nell’aria.

“Non è possibile…” Remus mormorò muovendosi verso Harry sporgendo in avanti la mano.

“Sì invece!” Sirius ghignò ancora di più

Remus sorrise a Sirius mentre sollevava il mantello dell’invisibilità dalla testa di Harry. Harry piegò una la testa da un lato mentre ghignava verso Remus. Remus mantenne il materiale d’argento tra le sue braccia, proprio come aveva fatto Sirius la sera prima.

“C’è di più!” disse Sirius cercando tra i suoi vestiti. Tirò fuori la mappa e la porse a Remus.

Remus fissava con gli occhi spalancati il pezzo di pergamena tra le mani del suo amico, prima di prenderla. Tirò fuori la sua bacchetta e mormorò colpendo il foglio.

“Giuro Solennemente di non avere buone intenzioni”

Remus fissò ipnotizzato la mappa che appariva sulla pergamena “L’hai fatto veramente… non riesco a credere che tu l’abbia fatto:…” continuava a ripetere osservando le figure di Hogwarts che si muovevano.

“Ho avuto un po’ d’aiuto dal vecchio Pix ed Harry “ disse Sirius mentre guardava la faccia gioiosa di Remus

Remus distolse lo sguardo dalla mappa e ghignò ad Harry e Sirius “ Questo amici miei” disse riferendosi al mantello e alla mappa “Segna un nuovo capitolo nella storia dei malandrini”

Il resto del giorno e parte della sera fu trascorso guardando vecchi album di  foto e raccontando storie ad Harry sui giorni di scuola dei malandrini, e fissando la mappa.

Alle nove Harry era profondamente addormentato sul divano tra Sirius e Remus. La mappa era aperta tra di loro sul tavolino. Remus chiuse l’album mentre Sirius prendeva in braccio Harry per portarlo a letto.

Prima di lasciare la stanza, Sirius e Remus ghignarono e colpirono la mappa contemporaneamente  con le loro bacchette dicendo “Fatto il misfatto”

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Cha 16
TRUTHS

Capitolo 16




Questo era un giorno da essere celebrato e ricordato dagli amici e familiari di Harry James Potter. Un anno fa le loro vite erano cambiate drasticamente quando questo piccolo fardello di gioia era entrato nei loro mondi e nei loro cuori. Ora che c’era Harry era cambiato tutto; le priorità, le abitudini, e persino il linguaggio( O Lily ti mostrava un altro modo in cui poteva usare incantesimi…)

Il giardino sul retro in cui Lily Potter aveva passato  molto tempo  per renderlo perfetto, oggi era pieno di palloncini e striscioni. Un grande tavolo era appoggiato alla villa a due piani, ed era pieno di così tanto cibo da soddisfare persino la fame senza fine di James e Sirius.

In quel momento il giardino era vuoto, ma in meno di un’ora si sarebbe riempito da membri dell’ordine, i Paciock, e ovviamente i Malandrini.

Dentro la magnifica casa dei Potter, si sentiva l’odore di torte appena sfornate, biscotti, e altri dolci. I muri erano pieni di foto; Dall’ultima ecografia di Lily risalente a tre giorni prima della nascita di Harry, a foto di James con i suoi amici, e di tutti i membri della famiglia che purtroppo avevano perso negli anni precedenti. I Potter amavano fare fotografie. Lily preferiva usare una macchina fotografica babbana per catturare il momento così com’era.

Parlando di Lily, ora si stava occupando degli ultimi tocchi da mettere sui regali di Harry. Lei e James avevano esagerato un po’ ma non gliene importava un fico secco. Era il primo compleanno del loro piccolino e l’avrebbero viziato da morire quel giorno.

Mentre metteva un fiocco intorno alla scopa giocattolo che James aveva insistito a comprare, sentì due risatine sopra di lei. Sorrise dolcemente,avrebbe riconosciuto quelle risate dappertutto…Lily mise la scopa tra gli altri regali e salì le scale. Girando a sinistra trovò la fonte delle risatine, due camere più giù dalla stanza da letto sua e di James. Si appoggiò alla porta mentre guardava James fare il solletico ad Harry attraverso le sbarre della sua culla.

“…e così Harry, è come mamma e papà si sono innamorati” disse James mentre si abbassava per dare un bacio sui capelli arruffati di suo figlio.

Lily sorrise, e si avvicinò a suo marito abbracciandolo forte da dietro.

“Spero vivamente amore mio, che tu non stia riempiendo la mente di nostro figlio con orribili bugie” disse Lily baciando la spalla di James.

James rise “ Oh Lily, mio piccolo fiore , non farei mai una cosa del genere”

James si girò verso Lily mettendo le sue braccia intorno a lei. Lily abbassò la testa per permettergli di baciarla. Ma prima che riuscissero ad avvicinarsi del tutto, James sentì qualcosa di morbido colpirlo dietro la testa, seguito dal suono di risatine felici. James fece un salto, e come riusato andò a sbattere la  testa con quella di Lily.

“Ahia!” disse Lily massaggiandosi la fronte

Questo provocò più risate da dietro James. Si girarono entrambi per guardare il figlio. Era in piedi nella culla, mantenendosi alle sbarre, con un ghigno perfido che aveva ereditato dal padre. James si piegò sul pavimento e prese una pluffa di peluche. Si girò verso il figlio con lo stesso ghigno.


“Continua così Harry e sarai il miglior cacciatore della squadra di Grifondoro” disse arruffando piano i capelli di Harry.

Lily rise “No, no. Harry sceglierà qualcosa di meno pericoloso con cui trascorrere il suo tempo, vero biscottino?” disse prendendo Harry dalla culla. Il bambino rispose con qualcosa che suonava  come caccabombe. Lily guardò male James per un momento, prima di lasciare la stanza.

James la seguì fingendo indignazione “ E cosa gli suggeriresti di fare Lily?”

Lily non rispose immediatamente. Mentre scendevano le scale guardò verso James da sopra la sua spalla e disse con un ghigno “Club delle Gobbiglie”

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Due ore dopo, la festa era in pieno svolgimento. James, Sirius e Remus si stavano beccando una bella sgridata da Lily perché avevano tentato di correggere il punch con del firewiskey. Harry stava giocando tranquillamente nel suo box con Neville Paciock.

“Sai Ramoso” disse Sirius mentre Lily si allontanava per parlare con la madre di Neville, Alice,e Fabian Gideon “ Avrei pensato che dopo tutti questi anni avesse imparato a fidarsi di noi almeno un po’” disse scotendo la testa tristemente

Remus grugnì, seduto vicino a James “ Sono sicuro che si fiderebbe Felpato,se noi non facessimo sempre cose ce lei non approva”

James rise “ Vero Lunastorta. È da quando ci siamo sposati che mi dice che noi tre dobbiamo crescere.”

“Veramente quello lo dice dal secondo anno di scuola” lo interruppe Sirius

“ Ma noi miei cari amici, siamo Malandrini, e loro,non crescono mai!”

“Assolutamente!” dissero Sirius e Remus facendo sbattere le loro bottiglie di Burrobirra.

Remus guardò in giro per il giardino mentre beveva il suo drink. Era pieno di persone che parlavano e ridevano felicemente. Era veramente un sollievo poter vedere una scena del genere dopo i mesi difficili che aveva avuto l’ordine. Benjy Fenwick e Dorcas Meadowes, due membri dell’ordine molto importanti, e fantastiche persone, erano state le ultime vittime di Voldemort e i suoi mangiamorte. E le cose continuavano a peggiorare. Girava voce che Voldemort si occupasse dei membri dell’ordine personalmente. Nessuno sapeva come avesse avuto la lista di nomi, ma Voldemort gli stava uccidendo,uno per uno…

A tutti serviva una pausa dalla guerra per dimenticarsene per un po’. Chi poteva sapere cosa sarebbe successo nei mesi successivi? Tra l’altro Lily e James sapevano perfettamente come organizzare una bella festa…

Con un altro sorso alla sua burrobirra, Remus si voltò verso i suoi amici. Stavano discutendo possibili modi per infilare caccabombe nel mantello di Moody.

“Hey” disse Remus interrompendo il loro piano d’attacco. “Uno di voi ha visto Peter ultimamente?”

James guardò il giardino, e il suo sorriso sparì “ Aveva detto che sarebbe venuto. Doveva fare prima una cosa, non mi ha detto quale,ma sarebbe già dovuto essere qui”

James non era cieco,bè senza occhiali sì, ma questa è un’altra storia. Il punto è che aveva cominciato a notare i ritardi, le sparizioni, e le assenze di Peter, in molti degli ultimi incontri. Questo gli aveva fatto venire vari dubbi, ma non l’aveva detto a nessuno, neanche a Lily. Più ci pensava, più cercava di convincersi che Peter aveva solo una nuova ragazza, e si vergognava di presentarla ai suoi amici.

“Codaliscia!” disse Sirius ad alta voce

Peter era appena arrivato, sembrava pallido e tremante, stava ghignando, e aveva con sé un pacco impacchettato malamente.

“Hey”disse avvicinandosi ai suoi amici “Scusa il ritardo Ramoso m-ma dovevo andare…ehm…in un posto”

James aprì la bocca per rispondere, ma Lily lo interruppe “Peter!Sei qui!” disse attraversando il giardino e raggiungendo  i malandrini. “Non ti vediamo da secoli! Dove sei stato?” lo abbracciò e Peter fece una smorfia dolorosa. Solo James lo notò.

Peter si staccò dall’abbraccio di Lily, e ingoiò nervosamente. Ancora una volta, solo James lo notò “ Io…ehm…lo sai… solo…bè…in giro” fece una risata tremante. Gli occhi di James erano ridotti a due fessure.

“Bè andiamo! Ci sono regali da aprire e torta da mangiare!”disse Lily felicemente

Aveva detto le paroline magiche. Gli occhi di Sirius si spalancarono, e urlò “ TORTA” mentre correva per il giardino da Harry e Neville, saltando come un bambino di due anni che aveva mangiato troppo zucchero.

Lily sospirò e prese a braccetto James e Remus mentre attraversavano il giardino “Cosa facciamo con lui?”

“Penso che l’infermeria abbia un bisogno disperato di pulizia. Non è stata disinfettata bene dai tempi dell’ultima punizione di Sirius e James. Questo secondo quello che dice Madama Chips ovviamente.” Albus Silente era appena arrivato, con gli occhi che scintillavano felicemente, e un grande sorriso sulla faccia.

“Albus! Non eravamo sicuri che ce l’avresti fatta!” disse Lily allegramente mentre lasciava cadere le braccia di Sirius e James per stringere la mano a Silente.

“Non me lo sarei perso per niente al mondo Lily” disse inclinando la testa

“Tempo perfetto signore! Stavamo proprio per tagliare la torta!” disse James, stringendo anche lui la mano del preside

Silente rise e si guardò intorno “Bè che cosa stiamo aspettando allora?” disse strofinandosi le mani

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Più tardi quella notte, dopo che il giardino era stato pulito, e le persone erano andate via, Lily entrò nel salotto e si sedette sul divano vicino a James sospirando felicemente. Sirius era sulla sua solita poltrona,con le mani dietro la testa, le gambe incrociate e gli occhi chiusi. Remus era appoggiato al divano, vicino a Lily, e guardava il fuoco. Peter se ne era andato subito dopo la torta. Aveva detto che doveva andare…da qualche parte. Tra tutta l’eccitazione, nessuno si accorse dello squittio doloroso che emise, mentre si toccava il polso.

“Bè Harry è profondamente addormentato. Si è stancato molto oggi” disse rivolta alle persone nella stanza

James annuì felicemente, allungando il braccio verso sua moglie per portarla più vicino a lui. “Sì, e stavo pensando” cominciò con sguardo sognante “che dovremmo farlo ogni anno da adesso in poi”

Remus rise,mentre fissava ancora il fuoco,”intendi dire che lo lascerai cavalcarti nella tua forma da animagus, anche al suo sedicesimo compleanno?”

Sirius rise, e Lily sentì alzarsi l’angolo della sua bocca. Non le piaceva l’idea di Harry che cavalcava qualche animale, neanche se era James, quando era ancora così piccolo. Lily Potter era molto protettiva nei confronti di suo figlio.

“Assolutamente!” rispose James  felicemente” Nuova tradizione dei Potter: I Bambini cavalcano gli animagus!”

Lily rise e si accucciò vicino a James “ Almeno hai aspettato finché se ne sono andati tutti. Non me la sentivo di spiegare ai miei colleghi lunedì, che mio marito è ad Azkaban perché ha deciso di diventare un animagus illegale all’età di quindici anni, per aiutare il suo miglior amico lupo mannaro”

“James è troppo buono per andare ad Azkaban Lillian” disse Sirius. Lily lo guardò male per averla chiamata “Lillian”, odiava quel nome.

“Infatti Felpato, ci andresti tu” disse Remus con una risata guardando Sirius.

“Io? Perché diavolo dovrei andare ad Azkaban Lunastorta?”

“Perché sei un idiota” disse Remus casualmente mentre girava la testa e guardava fuori dalla finestra.

Un cuscino volò attraverso la stanza e colpì Remus in testa.

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Intorno a mezzanotte, Sirius e Remus erano andati a casa, Lily e James erano svegli, stesi nel loro letto.

“Bè Signor Potter, penso che oggi sia stato assolutamente perfetto” disse Lily piano

James sorrise, e baciò la testa rossa di Lily “ Penso che abbia proprio ragione Signora Potter”

“ E il prossimo anno sarà ancora meglio”

“ E Quello dopo…e dopo…e dopo”

Lily baciò il petto di James con un sorriso “Sì” disse immaginandolo “Buona notte James”

“Notte  Lily. Ti amo”

“Anch’io ti amo” disse Lily assonnata

Quella notte Lily e James Potter avevano deciso che la loro vita sarebbe stata perfetta. Avrebbero guardato il loro bambino diventare un uomo magnifico. Avrebbero avuto un sacco di nipotini che correvano per la casa quando sarebbero diventati vecchi con i capelli grigi. E per quanto riguardava il futuro più vicino, la coppia aveva anche parlato di avere un altro figlio…

Tre mesi dopo, Lily e James Potter furono assassinati. I loro sogni morirono con loro.

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“Lunastorta puoi portare qui i palloncini per favore?” sussurrò Sirius affacciandosi nel corridoio vicino alla stanza di Harry. Il festeggiato stava ancora dormendo.

Remus uscì portando con sé una dozzina di palloncini rossi e dorati in ogni mano. Gli mise sul pavimento con un movimento della bacchetta. Sirius lo seguì, chiudendo piano la porta.

Remus e Sirius stavano cercando di ricreare le decorazioni del primo compleanno di Harry. Avevano tutto, dai grandi tavoli pieridi cibo e regali, allo striscione appeso tra due alberi dove c’era scritto “Buon 6 Compleanno Harry”

Silente aveva persino mandato una lettera quella mattina, dicendo che sarebbe passato se aveva un momento.

Il giardino non sarebbe stato così pieno come quello dei Potter cinque anni prima, ma Sirius  e Remus erano determinati lo stesso a dare ad Harry un bellissimo compleanno”

Per le dieci di mattina, tutte le decorazioni erano state sistemate. Sirius e Remus si guardarono intorno sorridenti. Stavano pensando entrambi la stessa cosa, che James e Lily sarebbero dovuti essere lì, a festeggiare con loro. Questo ovviamente spostò i loro pensieri al modo migliore di cucinare un topo al barbecue. Sirius stava proprio pensando come avrebbe funzionato una salsa teryaki, quando Remus parlò

“Dovremmo svegliare Harry ora” disse guardando verso la casa con un sorriso.

Sirius ghignò in un modo che Remus aveva imparato a temere, e disse”Mi permetta Mr, Lunastorta”

Remus chiuse gli occhi e sospirò “ Questo non promette niente di buono…”disse seguendo Sirius nella casa.

Silenziosamente raggiunsero la stanza di Harry, e Sirius si trasformò nel cane nero, che invece Remus aveva imparato ad amare, incondizionatamente , si ripeteva sempre.

Il cane spinse con la zampa la porta di Harry. Harry era steso su un lato, abbracciando il cane e il lupo di peluche, e stava ancora dormendo. Remus guardò più da vicino la faccia di Harry e sorrise. Il cane davanti a Remus esitò per un attimo prima di buttarsi sul letto gioiosamente.

Remus rise forte quando Harry si girò e spiaccicò un palloncino pieno d’acqua sulla testa da cane di Sirius. Harry il suo letto, e Sirius erano bagnati fradici. Il cane ringhiò giocosamente buttò le coperte del letto di Harry per terra prendendole con i denti, e si ritrasformò in Sirius.

“Questo Harry è stato dannatamente brillante” Sirius rise “ Devo ammettere che stai migliorando. Pensavamo veramente che stessi dormendo”

“Forse tu Felpato. Ma Harry un piccolo consiglio : la prossima volta cerca di non sorridere prima di lanciare un palloncino sulla testa del tuo, ovviamente ignaro, padrino” disse Remus con un occhiolino ad Harry

Harry sorrise mentre si sedeva “Okay” disse, e Remus faceva un incantesimo per asciugare i vestiti

Appena asciutto, Sirius ghignò di nuovo. Si sedette vicino ad Harry sul letto e disse “Buon compleanno”, abbracciandolo forte.

Remus notò uno sguardo sorpreso, ma felice, mentre sia lui che Sirius lo abbracciavano.

Sirius si alzò dal letto, con le braccia che dondolavano felicemente “ Bè forza piccolo! Abbiamo un sacco di sorprese per te!”

Harry sorrise largamente mentre Sirius lo prendeva per mano e lo conduceva fuori dalla stanza. Remus disse ad Harry di chiudere gli occhi quando raggiunsero la cucina. Quando furono sicuri che non stava sbirciando,Remus aprì la porta sul retro e seguì fuori Sirius.

Quando arrivarono al centro del giardino, Sirius mise le mani sulle spalle di Harry e disse “Okay ora puoi aprirli”

Harry lo fece, e rimase senza parole. Non aveva mai avuto una festa di compleanno da quello che si ricordava; di solito i Dursley gli davano filo interdentale,o se ne dimenticavano proprio.

C’era una pila enorme di regali sul tavolo appoggiato al cottage. Harry si stava chiedendo per chi fossero. Si guardò intorno, e alla fine i suoi occhi si posarono sullo striscione. Non sapeva ancora leggere(Remus aveva cominciato ad insegnarli solo la settimana scorsa), ma riconobbe il suo nome, scritto in lettere d’oro.

Guardò in su ai suoi guardiani e chiese piano “ Tutto questo è per me?”

Sirius ghignò largamente “ Certo! Per chi credevi che fosse?”

Harry scrollò le spalle imbarazzato, senza riuscire a credere che qualcuno potesse fare una cosa del genere per lui. Ma sapeva che Sirius e Remus gli volevano bene, e che avrebbero fatto di tutto per renderlo felice

“Harry non so te,ma io sto morendo di sapere che regali hai avuto” disse Remus.

Harry ritornò a guardare la montagna di regali impacchettati, ma a differenza di quello che avrebbe fatto ogni bambino di sei anni, rimase fermo senza correre a strappare la carta.

Sirius notò l’esitazione,e maledì mentalmente i Dursley. Questa  era tutta colpa loro. Spinse gentilmente Harry verso i regali dall’altra parte del giardino. Ne prese uno e lo porse ad Harry.

Harry sorrise timidamente e cominciò a scartare attentamente la carta dall’angolo; era molto bella e non voleva romperla e mettere in disordine.

Sirius alzò un sopracciglio “ Harry strappala e basta! Questa è la parte migliore dei compleanni”

“Credevo che la torta fosse la parte migliore” disse Remus mentre si sedeva sull’erba vicino ad Harry

Sirius rise e si sedette anche lui “Bè lo è, ma strappare la carta e fare macello è la seconda. Perciò forza Harry! Vediamo cosa hai avuto!”

Harry ghignò e strappò velocemente la carta del negozio di accessori per il Quidditch,facendo sfrecciare fuori i poveri giocatori, e dentro trovò un libro: “Guida per bambini sul Quidditch attraverso i secoli”. Era pieno di pagine con maghi e streghe che volavano, descrivevano tecniche di gioco che un bambino poteva capire facilmente, e mostravano le squadre di Quidditch di tutti i tempi.

“Wow!” mormorò piano. Guardò sorridendo i suoi guardiani e disse “Grazie”

Sirius e Remus ghignarono. “ E appena finiremo di aprire questi, possiamo mangiare quella buonissima torta!” disse Remus felicemente

Il sorriso di Harry divenne ancora più grande mentre continuava a scartare i suoi regali. Ce ne erano così tanti che non riusciva a contarli: nuovi giocattoli, libri, vestiti, un nuovo set per fare allenamento con pluffa e bolidi(erano incantati per volare lentamente intorno al giocatore, ma non per colpirlo) un boccino, e divise per bambini dei cannoni di Chudley. I cannoni erano la squadra preferita di James; Sirius preferiva le Montrose Magpies( T.N  Se qualcuno sa come si traduce in italiano me lo faccia sapere…), e Remus preferiva il Puddlemore  United.

Due ore dopo,appena la carta da regalo fu pulita, e la torta tagliata, mentre Sirius stava continuando la tradizione di “Cavalca l’animagus ” con Harry, Albus Silente attraversò la porta con Remus.

La vista davanti a lui era davvero divertente. Harry rideva come un pazzo mentre cavalcava il grosso cane nero, che correva per tutto il cortile e a volte saltava qualche ostacolo.

“Come può vedere signore” disse Remus ridendo “Stiamo facendo il possibile per tenere Harry salco e felice mentre è con noi”

Silente ridacchiò mentre Sirius rincorreva un uccellino “Penso che tu e Sirius stiate facendo un lavoro stupendo Remus. Sembra che Harry si stia adattando perfettamente alla sua nuova casa”

Remus fece un grande sorriso, e si girò nuovamente verso Silente “ Grazie signore. Significa molto per noi”

Sirius si bloccò un momento ed Harry scese dalla sua schiena.

“Ciao Harry” disse Silente “ Buon compleanno!”

Harry sorrise senza fiato mentre Silente gli porgeva un enorme scatola impacchettata con carta viola luccicante e un grande fiocco giallo.

“Grazie signore” disse prendendo il regalo.

Harry si sedette sul pavimento mentre Sirius si trasformava nella sua forma umana. “Wow Harry “ disse con l’affanno,” sai veramente come far stancare un cane”

Remus e Silente risero “ Sei solo fuori forma Felpato. Forse dovresti smetterla con la Burrobirra e le cioccorane, stai cominciando ad ingrassare” diede dei colpetti sullo stomaco di Sirius mentre si sedeva vicino ad Harry.

Sirius guardò Remus fingendosi offeso “ io mio caro amico, sono in perfetta forma. Grazie mille”

Remus soffocò una risata, lasciando cadere l’argomento. “ Avanti Harry  vediamo cosa ti ha portato il professor Silente”

Sirius e Remus risero mentre Harry strappava la carta con la stessa, se non più, forza di prima. Appena si fu liberato della carta, Harry rimase a fissare quello che aveva davanti: Un numero infinito di dolci magici. Tutto, dai calderoni di zucca agli scarafaggi a grappolo.

Sirius sbirciò felicemente nel pacco “ Niente male Harry. Non è che c’è anche qualche bacchetta di liquirizia?”

Remus lo colpì dietro la testa “Sono di Harry Sirius!” disse cercando di essere serio mentre guardava affamato le gelatine tutti gusti + 1.

Harry guardò Silente, felicità scritta su tutta la sua giovane faccia. “Grazie signore”

Silente sorrise di rimando “ non c’è di che Harry. Spero che ti piaceranno. E tra te e me, è meglio se tieni lontane le piume di zucchero dai tuoi guardiani” disse con un occhiolino. Si voltò verso Sirius e Remus “ mi dispiace ma devo andare. Dovrebbero arrivare i gufi con le risposte per il nuovo anno scolastico e me ne devo occupare personalmente”

Sirius e Remus si alzarono, e strinsero la mano di Silente ringraziandolo per essere venuto.

“Non me lo sarei perso per niente al mondo” disse proprio come aveva fatto cinque anni prima.

Remus condusse il preside dentro casa mentre Sirius ed Harry si dedicavano ai dolci. Prima che Silente entrasse nel camino Remus lanciò un’occhiata fuori per essere sicuro che Sirius fosse occupato.

Prese un respiro profondo e disse “ Signore prima che vada… Ha saputo qualcosa su Peter dall’ultima volta che ne abbiamo parlato?”

Silente fisso la faccia ansiosa di Remus dai suoi occhiali a mezzaluna “ Mi dispiace Remus ma no” mise una mano sulle spalle del suo ex studente “Ma non credo ci vorrà molto prima che faccia un altro errore e si faccia scoprire. E quando accadrà lo prenderemo”

Remus annuì scoraggiato. Non avevano più saputo niente di Codaliscia da quando Silente gli aveva informati che il topo era stato a Privet Drive. Dopo che si salutarono Silente tornò ad Hogwarts, lasciando Harry solo con i suoi pensieri.

Forse Codaliscia era semplicemente tornato a nascondersi; era esattamente quello che un codardo come lui avrebbe fatto, e Remus era sicuro che appena il ratto aveva saputo del rilascio di Sirius si era spaventato a morte.

C’era ancora la domanda, però, sul perché fosse andato da Harry. Forse Silente aveva ragione, Codaliscia voleva solo finire quello che Voldemort aveva iniziato cinque anni prima. Ma perché adesso? E quale sarebbe stata la sua prossima mossa?

Remus attraversò la porta della cucina e osservò Sirius che rincorreva Harry per il cortile. Mentre guardava gli ultimi membri rimasti della sua famiglia, giurò che non avrebbe permesso che gli accadesse niente. Avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per tenere Sirius ed Harry lontano da pericolo e dolore.

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Sirius ed Harry erano stesi sul letto di quest’ultimo, sfogliando attraverso le pagine di Guida per bambini sul Quidditch attraverso i secoli.

“Allora Harry sei soddisfatto del tuo compleanno?” chiese mentre guardavano un cacciatore dei cannoni di chudley spiaccicarsi  a terra.

Harry sorrise e si girò a guardare Sirius “ è stato il più bel compleanno in assoluto!” disse felicemente

Sirius sorrise e mise un braccio intorno ad Harry “Bene! Sono contento che ti sia divertito”

“Cosa facciamo domani?” chiese Harry curiosamente

Sirius chiuse il libro e lo appoggiò sul comodino. “ Avevo pensato che io e te potremmo andare ad esplorare un po’ la foresta qua intorno. Forse anche volare un po’ qualche miglio lontano da qui”

Harry annu’ stancamente e si raggomitolò vicino a Sirius. Remus entrò piano nella stanza, con un pacco marrone dietro la schiena.

Si schiarì la voce e Sirius ed Harry si girarono sorridenti verso di lui “ Vieni qui Remus c’è un sacco di spazio” disse Sirius, spostandosi un po’ per fare spazio al suo amico.

Remus si avvicinò al letto, si sedette, e tirò fuori il pacco che stava nascondendo. Harry e Sirius lo guardarono confusi. Remus disse piano “ L’avevo dimenticato nella mia stanza quando abbiamo portato fuori gli altri regali. Pensavo ti sarebbe piaciuto aprirlo prima di andare a letto” disse ad Harry.

Sirius alzò un sopracciglio. Non si ricordava che ci fosse un altro regalo… Harry si sedette e prese la scatola dalle mani di Remus con un sorriso. La aprì e trovò dentro un cervo marrone scuro. Sirius lo fissò e sorrise approvandolo a Remus. Era come la forma da animagus di James. Sirius era sicuro che Remus avesse incantato gli occhi per farli diventare del colore esatto.

Harry sorrise “ Come lo dovrei chiamare?” chiese guardando i suoi guardiani.

“Come lo vuoi chiamare Harry” chiese Sirius

Harry ci pensò per un momento  prima di sorridere ancora “Ramoso” disse semplicemente.

“Ramoso è un nome magnifico per un cervo Harry” concordò Remus “ Un nome perfetto”

SCUSATE PER IL RITARDO CON L’AGGIORNAMENTO MA FACCIO L’ULTIMO ANNO DI LICEO E LA SCUOLA è TERRIBILEEE. CMQ CERCHERò DI AGGIORNARE ALMENO UNA VOLTA A SETTIMANA…. UNA DOMANDA: PREFERITE CHE IL CERVO SI CHIAMI RAMOSO O PRONGS, LA VERSIONE INGLESE? SECONDO ME è MEGLIO PRONGS… MA FATEMI SAPERE VOI NELLE VOSTRE RECENSIONI! P.S L’AUTRICE CONTINUA A MANDARE RINGRAZIAMENTI  PER TUTTE LE RECENSIONI. CONTINUATE COSì!


















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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Chap 17
TRUTHS

Capitolo 17



Amelia Bones vince per cinque voti!

Ex capo dell’ufficio applicazione della legge sulla magia, Amelia Bones, ha festeggiato ieri sera dopo che il Wizengamot lo ha nominata ministro della magia. È stata una lotta all’ultimo sangue fino alla fine con Lucius Malfoy, che è arrivato secondo per pochissimo. Mundugus Fletcher ha avuto a mala pena sei voti. Nessuno degli altri due candidati ha voluto rilasciare un commento.

Madam Bones ha detto questo riguardo Peter Minus, assassino di dodici babbani e sostenitore di Colui-Che-Non-Deve-essere-Nominato:

“ Lavorerò molto con la comunità magica e il mio ex ufficio per portare tutti i sostenitori di Colui-Che-Non.Deve-Essere-Nominato in prigione. Penso che se lavoriamo insieme riusciremo a rendere il nostro mondo migliore. Un posto in cui possiamo stare tranquilli se i nostri figli giocano all’aperto, senza preoccuparci che possano essere attaccati”

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“ Bè buono a sapersi che qualcuno mette questo al primo posto. Caramell non lo ha mai fatto di sicuro” disse Remus poggiando il giornale sul tavolo.

Sirius grugnì dal bancone della cucina, mentre metteva il latte sui suoi cereali pieni di zucchero “Sono solo contento che Malfoy non sia stato eletto. Avrei preso Harry e saremmo scappati in America se fosse successo qualcosa del genere.”

Remus si girò e guardò Sirius indignato “ E Io? MI lasceresti qui da solo a vedermela con quell’idiota biondo platinato che usa più gel per capelli in un giorno di quanto mia madre ne usasse in un mese, mentre tu ed Harry corteggiate donne a Miami o da qualche altra parte?”

Sirius scrollò le spalle mentre si sedeva al tavolo davanti a Remus “ Sì più o meno” disse con un ghigno

“Bastardo…” mormorò Remus ridendo

Sirius ingoiò i suoi cereali “ Allora cosa c’è sull’agenda per oggi Lunastorta?”

Remus aprì di nuovo il giornale e cominciò a leggere un articolo sullo spessore dei calderoni “ Non lo so, devo andare a Diagon Alley per alcune cose ,ma “ aggiunse per lo sguardo di Sirius “ Ho pensato che tu ed Harry potreste trascorrere la giornata qui senza far scoppiare troppe cose”

Sirius annuì pensieroso, ingnorando la mancanza di fiducia che Remus aveva nei suoi confronti “ Sì penso che riusciremo a trovare qualcosa sa fare per passare il tempo”

C’era uno scintillio malefico negli occhi di Sirius che fece capire subito a Remus che ci sarebbero stati guai.

“Sirius” disse Remus come se stesse parlando con un bambino di tre anni  a volte sarebbe più facile parlare con loro che con Sirius… pensò “ Ti prego per quel poco rimasto della sanità mentale che avevo prima di conoscere te, ti prego non fare niente di stupido” lo implorò

Era passata una settimana dal compleanno di Harry. Da quel giorno Sirius e Remus avevano scoperto altri dettagli sulla vita di Harry con i Dursley: Non aveva mai ricevuto più di un pezzo di carta o un po’ di filo interdentale come regalo di compleanno; non aveva mai avuto giocattoli mentre suo cugino era stato viziato abbondantemente. Sirius aveva parlato solo del modo migliore per torturare i Dursley.

“Cosa?” disse Sirius con uno sguardo innocente al quale Remus aveva imparato a non credere “ Cosa farei? Non è che stia pensano di spostare Figgy e far saltare in aria tutto il vicinato” si fermò” e tra l’altro non è nemmeno una cattiva idea” aggiunse pensieroso

Remus lasciò cadere la testa tra le mani esasperato “ Sirius ti prego” disse “ Harry è fuori di lì ora. È felice. E per quanto io odi i Dursley , è finita. Lascia perdere!”

Ne avevano parlato milioni di volte ma Sirius Black, e chi se non lui, era testardo.

“ Pensi veramente che lascerò stare dopo quello che hanno fatto ad Harry? Cosa pensi farebbero Lily e James se scoprissero con chi ha vissuto e come è stato trattato? Non avrebbero solo –lasciato perdere- “ rispose ad alta voce Sirius

Remus alzò al testa e guardò il suo migliore amico, il suo unico amico. Quando rispose lo fece con calma forzata. “ Prima di tutto, abbassa la voce, Harry sta ancora dormendo. Secondo hai esagerato Sirius, sai benissimo che Harry non avrebbe vissuto con quelle “persone” se Lily e James fossero ancora vivi. Nessuno di noi due avrebbe potuto cambiare quello che è successo a loro o a Harry. Pensi veramente che io non mi senta orribile perché Harry è stato costretto a vivere con loro? Non pensi che avrei dato la mia vita per permettere ad Harry di averne una migliore?” sussurrò duramente

Sirius rispose allo sguardo duramente senza essere intimorito dal tono che Remus usava raramente “ tu volevi dare ad Harry una vita migliore? E allora perché diavolo mentre io ero bloccato ad Azkaban con solo Dissennatori a farmi compagnia non hai chiesto la sua custodia?”

La faccia di Remus  non lasciava trasparire niente, era vuota, e Sirius sapeva che aveva fatto veramente arrabbiare il lupo mannaro, il che non era mai una cosa buona da fare “Mi stai chiedendo perché non ho avuto la custodia di Harry?” disse Remus debolmente guardando Sirius dritto negli occhi “ Perché il ministero non avrebbe consegnato “Il bambino che è sopravvissuto” a un lupo mannaro registrato. Credimi ci ho provato. Ho provato per mesi. Ma alla fine l’unica cosa che potevo fare era stare seduto e aspettare notizie su di lui da Silente. E lasciati dire Sirius che non era facile visto che non voleva che Harry fosse in contatto con maghi. Credo che Silente sperasse che dopo un po’ mi sarei dimenticato di Harry. Non mi faceva nemmeno contattare Arabella per sapere come stava. Per gli ultimi due anni non ho saputo niente della vita di Harry. Non sapevo se fosse felice, se aveva bisogno di qualcosa. Che diavolo non sapevo nemmeno che aspetto avesse. Finché tu non sei tornato nessuno ha mai nominato Harry davanti a me”

Sirius si accorse della punta di invidia che c’era nella voce del suo amico. Si sentì all’improvviso colpevole di aver accusato il suo amico per niente.

“Remus io…”

“ No non lo fare” disse Remus alzandosi “ fai quello che vuoi ai Dursley non me ne importa più niente. Quando sarai arrestato per aver attaccato dei babbani non mi chiamare. Però non provare a pensare neanche per un dannato minuto che io non tenga ad Harry quanto te. Ci vediamo stasera” Remus afferrò la sua giacca, nonostante fosse un giorno caldo, e si smaterializzò dal cottage.

Sirius fissò shockato il punto in cui si trovava in piedi il suo amico un secondo prima. Non avrebbe voluto che litigassero così era solo venuto fuori per sbaglio. Non voleva accusare Remus, Sirius sapeva che il suo amico adorava Harry quanto lui.

Remus non gli aveva mai detto che aveva provato ad avere custodia di Harry, e Sirius capiva la sua rabbia. Era difficile per Remus ottenere quello che voleva, che fosse un lavoro, un bambino, o la possibilità di una vita normale, ma Sirius dopo essere stato in prigione per cinque anni ottiene la stessa cosa che Remus aveva sempre voluto in meno di una settimana.

In quel momento Harry uscì dalla sua stanza portando il suo cervo di peluche sotto il braccio. Per qualche ragione che Sirius non riusciva a comprendere, da quando aveva ricevuto il cervo non andava da nessuna parte senza di lui.

“ Buon Giorno Sirius” mormorò Harry assonnato

Sirius sorrise “ Giorno Harry “

Harry si guardò intorno “ Dov’è Remus?”

Sirius sospirò “ è dovuto andare a Diagon Alley per delle cose. Tornerà più tardi.” Speriamo... aggiunse nella sua testa .

Harry annuì e cominciò a mangiare i cereali che Sirius gli aveva messo davanti “Possiamo andare di nuovo nella foresta?” chiese tra una cucchiaiata e l’altra.

Sirius annuì distrattamente pensando ancora a Remus “Sì certo. Dopo colazione però”

Appena Sirius ed Harry ebbero finito di mangiare ( Sirius mangiò altre tre ciotole di cereali), si vestirono e si diressero verso la foresta che circondava il cottage. Sirius impacchettò il pranzo, l’ultima volta erano rimasti fuori tutto il giorno.

Harry  camminava spedito, con Sirius poco dietro di lui. Sirius indicava le creature magiche che incontravano lungo la strada. E si procurò un taglio profondo da un Asticello dopo averlo scambiato per un pezzo di ramo che bloccava la strada.

I due mangiarono i loro pranzi, panini al prosciutto e burrobirra all’ombra di un grande albero. Sirius faceva divertire Harry raccontandogli di tutte le volte che lui e James erano andati a trovare Remus durante l’estate e avevano esplorato la foresta.

Continuarono a camminare fino a un grande spazio dove i malandrini si esercitavano a Quidditch e aspettarono che arrivasse il tramonto. Sirius rovistò tra le sue tasche e tirò fuori le loro scope, che aveva rimpicciolito per farle rimanere nel palmo della mano. Mormorò Engorgio e diede la scopa ad Harry che non vedeva  l’ora.

Harry saltò sulla scopa ed era impaziente che Sirius finisse l’incantesimo per non farlo cadere. Appena Sirius ebbe finito Harry si alzò in volo verso il tramonto, ridendo e urlando al suo padrino che era ancora  a terra “ TI sfido!”

Sirius rise e raggiunse Harry.

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Remus si smaterializzò a casa e la trovò di nuovo in completo silenzio. Ma invece della voglia di vederli che aveva di solito, questa volta aveva paura a trovarli, bè almeno Sirius.

Sospirò e chiamò la sua famiglia. Non ebbe nessuna risposta. Remus entrò in cucina per mettere a posto gli ingredienti per le pozioni che aveva comprato a Diagon Alley.

Trovò un biglietto sul bancone della cucina vicino al lavandino con la scrittura disordinata di Sirius  che diceva:

Remus,

Ho portato Harry nella foresta. Torniamo più tardi. Ci sono dei sandwich nel frigo.

Felpato

P.S. mi dispiace per stamattina

Remus sospirò stancamente. Aveva pensato alla litigata tutto il giorno. Non era stata colpa di Sirius, bè questo non era del tutto vero, la maggior parte era stata colpa sua.

Era stato tutto senza senso. Remus stava accusando Sirius per qualcosa che nessuno dei due avrebbe potuto cambiare. Remus era leggermente geloso che Sirius era riuscito ad ottenere Harry così facilmente, ma capiva anche perché era successo: Sirius era il tutore legale di Harry Remus no. Remus era un lupo mannaro, Sirius no.

Cercare di ottenere qualcosa dal ministero era stata una completa perdita di tempo per Remus. Remus non avrebbe mai potuto avere custodia di Harry. Era però contentissimo che l’avesse avuta Sirius, era magnifico avere Harry.Faceva tornare di nuovo Remus alla normalità in qualche modo.

E non era che Harry preferisse Sirius su Remus, al contrario sembrava molto attaccato a entrambi per averci passato così poco tempo. Harry si rivolgeva a Sirius per ridere, volare e organizzare scherzi, mentre andava da Remus per tutto il resto, specialmente quando voleva vendicarsi su Sirius.

Remus aprì il frigo e tirò fuori uno dei sandwich lasciati da Sirius. Sopra il panino c’era una cioccorana che fece ridere Remus; ogni volta che Sirius voleva chiedere scusa per le cose stupide che faceva, regalava cioccorane. Prese anche una burrobirra e si diresse in salotto per vedere cosa c’era in televisione.

Si stava facendo buio, i primi segni della luna cominciavano ad apparire, e Remus sapeva che Sirius ed Harry sarebbero tornati presto.

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Qualche ora dopo, era scesa la notte. Sirius creò delle lampade cosicché era ancora luminoso abbastanza per volare, e poteva controllare Harry.

Mentre si rincorrevano Sirius diede uno sguardo all’orologio, erano quasi le nove. Dovevano tornare al più presto o Remus si sarebbe preoccupato.

“Harry!” lo chiamò Sirius “ Dobbiamo tornare a casa!”

Riluttante Harry rallentò e Sirius si avvicinò. Gradualmente scesero fino a toccare il pavimento, Sirius tolse l’incantesimo ad Harry e rimpicciolì le scope.

Prendendo la mano sudata di Harry. Sirius alzò la punta della bacchetta e si diresse verso il cottage. Dopo una quindicina di minuti Harry cominciò a mostrare segni di fatica, Sirius sorrise e lo prese in braccio. In pochi minuti Sirius sentì un lieve russare:Harry si era addormentato.


Quando stavano per arrivare al confine della foresta all’improvviso tutto diventò buio e freddo. Sembrava che le stelle si fossero spente. I rumori della foresta scomparvero. Sirius si fermò di botto mentre la punta della bacchetta si spegneva completamente. Poteva sentire il suo respiro diventare più affannoso. Il respiro di Harry sul suo collo era freddissimo.

E poi Sirius cominciò a sentire qualcosa che sperava di non dover sentire più nella sua vita: il sentimento di disperazione, l’impressione di perdere tutta la felicità… il sentimento che provocavano i dissennatori.

Rizzando le orecchie, Sirius sentì il respiro dei dissennatori, preso dal panico si girò di scatto nel buio. Poteva vedere le ombre delle loro vesti sugli alberi.

Harry si svegliò all’improvviso con un urlo fortissimo.

“ Shh, Harry va tutto bene” Sirius disse velocemente, con la voce che tremava e le orecchie tese. Lo fece sedere contro un albero “ ho bisogno che tu stia qui Harry. Tieni la schiena appoggiata all’albero”

“NO!” Harry gridò mentre cercava di tornare in braccio a Sirius

Sirius guardò spaventato oltre le sue spalle. I dissennatori si stavano avvicinando.

Poteva sentire Codaliscia che lo accusava di aver tradito Lily e James, tutti i nomi con cui l’aveva chiamato sua madre da bambino, il corpo senza vita di James tra i resti di Godric’s Hollow.

Sirius cercò di riprendersi, doveva proteggere Harry…

“Harry non ti muovere” disse Sirius “Andrà tutto bene, te lo prometto. Resta qui ok?”

Harry annuì mentre lacrime di paura continuavano ad uscire dai suoi occhi verdi.

Sirius si girò, facendo da scudo ad Harry contro i dissennatori. Pensò a Remus e ad Harry, a quanto fosse bello averli di nuovo nella sua vita, prima di urlare “EXPECTO PATRONUM!”

Un aquila bianca, scintillante, uscì dalla punta della sua bacchetta e si diresse verso i dissennatori che avanzavano. Il patronus spinse via i dissennatori da Sirius ed Harry. Sirius seguiva l’aquila con la bacchetta mentre cominciavano tutti a sparire. Fece qualche passo avanti con il Patronus ancora davanti a lui per proteggerlo dai pericoli. All’improvviso l’aquila si divise e una parte si diresse dietro Sirius che si girò di colpo. Con orrore vide un dissennatore piegato su Harry. Il corpo del  suo figlioccio era immobile sotto le mani ossute della creatura oscura.

“Prendilo!” Sirius urlò al suo patronus

L’aquila allontanò il dissennatore da Harry. Sirius la fissò per un momento mentre si dirigeva nella foresta e si spegneva.

I dissennatori se ne erano andati.

Facendo cadere la sua bacchetta Sirius si gettò sul pavimento dove era caduto Harry.

“Harry?” sussurrò preoccupato “ Harry! Ti prego svegliati!”

Harry non rispose.

“NO! Ti prego no!”

Sirius raccolse la bacchetta dal pavimento e prese Harry in braccio. Corse a tutta velocità la poca strada per arrivare al cottage, inciampando nelle radici sporgenti degli alberi, ma senza mai cadere a terra.

Quando raggiunse il confine della foresta e iniziò a intravedere le luci della casa cominciò ad urlare il nome di Remus. Remus uscì si corsa dalla porta sul retro un secondo dopo, con lo sguardo che da confuso si trasformò in orrore appena vide il corpo di Harry tra le braccia di Sirius. Remus corse da loro.

“che cosa è successo?” domandò

Sirius era senza fiato, con le lacrime che sgorgavano dagli occhi”D-Dissennatori” disse con la voce rauca.

Questa non era la risposta che si aspettava Remus, aveva creduto che Harry fosse caduto dalla scopa o qualcosa del genere. Prese velocemente Harry dalle braccia di Sirius e li portò nel salotto. Remus appoggiò gentilmente Harry sul divano e lo esaminò. Gli occhi del bambino  erano rivoltati all’indietro e ora si vedeva solo il bianco,e la sua bocca era aperta.

Remus  mise una mano tremante sulla gola di Harry. Fece un sospiro di sollievo quando trovò un battito debole.

“Bè?” chiese Sirius inginocchiandosi vicino a Remus

“è vivo” disse Remus semplicemente

Sirius finalmente respirò, non si era neanche accorto di averlo trattenuto. “Cos’ha che non va? Perché non si sveglia?” disse disperato prendendo la mano di Harry.

“Per lo shock credo” disse Remus alzandosi in piedi. Attraversò la stanza e prese un pezzo della cioccorana della sua cena che aveva messo da parte per darla a Sirius “mangiala” disse piano. Fece sedere Harry gentilmente e mise un piccolo pezzo di cioccolata sulla sua lingua, assicurandosi che non soffocasse “Dovrebbe svegliarsi presto. Che cosa è successo?”

La faccia di Sirius era bianca come un gesso, ma comunque più colorata della faccia di Harry che sembrava quella di un fantasma. Sirius stava tremando terribilmente, e aveva le braccia intorno alle sue spalle. “Loro- Loro sono arrivati all’improvviso. Ho appoggiato Harry ad un albero. Invocato il mio patronus che ha mandato via due di loro. Non sapevo ce ne fosse un terzo. Aveva Harry. C-credevo c-che l’avrebbe b-baciato” sirius rabbrividì “ Alla fine il mio patronus l’ha cacciato e io sono corso qui con Harry”

Remus irrigidì la mandibola e penso a cosa fare “ Vado a chiamare Silente. Vorrà sapere quello che è successo. Resta con Harry”

Sirius annuì. Si accorse a malapena Remus che attraversava la stanza e si avvicinava al camino. Era concentrato solo su Harry. Sirius non notò nemmeno Remus che qualche minuto dopo era tornato con Silente e Madama Chips.

Remus tirò gentilmente Sirius per un braccio e lo portò lontano dal divano in modo che tale che i nuovi arrivati potessero dare uno sguardo ad Harry. Era ancora molto pallido ma il suo respiro si sentiva più chiaramente.

Remus si passò una mano tremante tra i capelli mentre li osservava. Madama Chips fece passare la bacchetta sopra Harry mormorando incantesimi. Lei e Silente sussurravano insieme. Remus e Sirius erano concentrati su Harry, chiedendosi se sarebbe stato bene, e cercavano di capire quello che gli altri due stavano dicendo.

Alla fine dopo quella che sembrò un’eternità per i  due guardiani preoccupati, Silente e Madama Chips si alzarono.

Madama Chips si voltò verso i due giovani con sguardo serio e disse “ Starà bene” Sirius e Remus sospirarono di sollievo. “ è in shock. Non credo di dover spiegare a nessuno di voi due gli orribili effetti che i dissennatori hanno sulle persone. Ora sta semplicemente dormendo. Qualsiasi cosa gli abbiano fatto vedere l’ha spaventato molto. È meglio non spostarlo finché non si sveglia. Non lo svegliate voi deve farlo da solo. Ora torno a scuola a prendere alcune pozioni che dovete dargli. La cioccolata non gli farebbe male e neanche a te Black” Sirius e Remus annuirono mentre Madama Chips entrava nel camino.

Sirius si sedette sul divano, facendo attenzione ad Harry, con lo sguardo fisso sulle sue ginocchia. Come…perché era successo a loro?

“cosa stavano facendo i dissennatori fuori da Azkaban Albus?” chiese Remus come se stesse leggendo la mente di Sirius.

Silente guardò gli occhi ora chiusi di Harry e sospirò “ Vorrei saperlo Remus. Non so che significa. I dissennatori non sono stati fuori dal controllo del  ministero dai tempi di Voldemort”

Sirius alzò lo sguardo, dopo che un pensiero si era formato nella sua mente “ potrebbe avere qualcosa a che fare con Codaliscia?” sussurrò temendo la risposta.

Ma Silente scosse la testa. “Non lo so. Ma ti assicuro, comunque, che avvertirò il ministero al più presto. Tornerò qui appena saprò si più”

Sirius continuò a fissare Harry. Remus annuì. “ Grazie per essere venuto così velocemente signore” disse

“Poppy tornerà presto. Lui starà bene Sirius.” aggiunse mettendo una mano sulla spalla di Sirius.

Sirius non alzò nemmeno lo sguardo mentre annuiva vagamente.

Silente andò via attraverso il camino come Madama Chips aveva fatto qualche momento prima.

Remus si lasciò cadere sul pavimento vicino a Sirius ed Harry. Gli ultimi trenta minuti erano sembrate ore, e Remus era già sfinito dalla preoccupazione.

“Vorrà il suo cervo…” mormorò Sirius “ Non dorme mai senza di lui…”

Remus alzò la bacchetta, le puntò verso la stanza di Harry e mormorò “ Accio Cervo”. Il cervo di peluche di Harry volò obbediente sulla mano di Remus che lo posò sulle braccia di Harry.

Passarono delle ore. Madama Chips era tornata con una scorta di pozioni per Harry, da quella ricostituente a quella per dormire senza sognare. Harry non si era mosso neanche una volta durante la notte. Per il sollievo dei suoi guardiani, il duo respiro era tornato normale.

Appena si incominciò ad intravedere l’alba, Harry cominciò a lamentarsi piano. Sirius e Remus, che non avevano dormito neanche un po’, si avvicinarono aspettando di vedere altri segni di vita.

“Harry?” disse Remus piano, spostando gentilmente i capelli dagli occhi del bambino

Gli occhi di Harry si aprirono all’improvviso e cercò di sedersi. Sirius e Remus lo spinsero dolcemente giù sul divano, cercando di calmarlo.

“Shh, Harry va tutto bene, sei a casa, sei salvo” Remus sussurrò ad Harry che era vicino ad una crisi isterica.

Sirius alla fine si avvicinò e lo prese in braccio, cullandolo avanti e indietro.

“Cosa è successo?” sussurrò Harry tremando tra le braccia del suo padrino

Remus si alzò dal tappeto e si sedette vicino a Sirius, massaggiando la schiena tremante di Harry “Un dissennatore ti ha attaccato nella foresta ieri notte” Disse Remus con la voce rauca “ Sono creature oscure, fanno la guardia alla prigione dei maghi”

“Perché?” chiese Harry con la voce smorzata nella maglietta di Sirius.

“Non lo sappiamo Harry, ma lo scopriremo”

“Come ti senti?” chiese Sirius piano

Harry tirò su con il naso “ Stanco” mormorò

Sirius guardò Remus “ Sì penso che siamo tutti un po’ stanchi piccolo. Che ne dici di dormire un po’?”

Remus annuì, le sue ciglia erano pesanti come bolidi “ Prima però dobbiamo dare ad Harry alcune delle pozioni o  a Madama Chips salterà una valvola”

“Che cosa è una valvola?”

“non importa” disse Remus scotendo la testa, non aveva voglia di spiegare frasi babbane in quel momento. Porse ad Harry una cioccorana e un po’ di pozione per un sonno senza sogni.

Non c’era niente da fare se non aspettare che Silente li contattasse

Meno di dieci minuti dopo Sirius ed Harry erano raggomitolati sul divano mentre Remus dormiva su una poltrona.

Scusate tantissimo per l'attesa ma sn stata impegnatissima con la scuola... meno male che ora ci sono le vacanze... cercherò di tradurre più capitoli possibili! valeballerina











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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Csap 18
       TRUTHS
       Capitolo 18



“Bè?” disse una fredda voce strascicata appena Codaliscia entrò velocemente dalla porta dell’ufficio.

“S-Sono stati mandati” balbettò Codaliscia, sfregando nervosamente le mani.

“E?” disse Lucius Malfoy, guardando l’uomo davanti  a lui con disprezzo.

“I-Io non so ancora cosa è s-successo?”

Malfoy roteò gli occhi “ E l’altro piano?” disse organizzando i fogli sulla scrivania mentre Codaliscia continuava a balbettare.

“ L-Lui sta guadagnando forza” disse Codaliscia inghiottendo la saliva “ D-Desidera V-Vederti”

Malfoy sospirò profondamente. Avrebbe dovuto immaginare che  questo momento sarebbe arrivato più prima che dopo, anche se avrebbe preferito arrivasse il più tardi possibile. “ Molto bene “ disse piano, massaggiandosi senza accorgersene l’avambraccio sinistro “ Arriverò lì domani a mezzanotte. Non sarebbe di nessuno aiuto se qualche Babbano si accorgesse di qualcosa”

Codaliscia annuì vigorosamente “ L-Lo avviserò”

Malfoy ritornò ai suoi fogli e alzò lo sguardo solo quando si accorse che Codaliscia era ancora in piedi sulla soglia della porta del suo studio.

“Perché sei ancora qui?” ringhiò puntando la bacchetta verso di lui “ FUORI!”

Malfoy continuò a scrivere come se non fosse successo niente.

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La notte era scesa da ore sulla casa di Sirius Remus ed Harry, ma non era meglio della giorno appena trascorso. Lontana dal piacevole, la giornata era trascorsa allo stesso modo ogni ora: Harry si addormentava e, pozione senza sogni o no, si svegliava trenta minuti dopo urlando.

Remus e Sirius avevano un’idea piuttosto chiara di quello che stava tormentando Harry, il suo passato avrebbe dato incubi a chiunque,  ma dal momento che Harry non ne voleva parlare non erano del tutto sicuri.

Come risultato, né Sirius né Remus si erano riposati molto durante il giorno. Avevano fatto turni per confortare Harry quando si svegliava, mentre l’altro aveva un momento per rilassarsi.

Remus uscì piano dalla stanza di Harry, lasciando la porta completamente aperta. Appena arrivò nel salotto si accorse che Sirius non era sul divano, ovvero dove l’aveva lasciato. Invece, stava camminando avanti e indietro per la stanza, con le mani incrociate dietro la testa. Remus si lasciò cadere sul divano e guardò il suo amico per un momento, ma dopo un po’ gli fece solo venire di unirsi a lui nel camminare. “ Farai un buco nel pavimento se continui così Sirius” disse Remus piano.

Sirius sobbalzò; non si era reso conto che Remus era tornato nella stanza. Si fermò, si sedette sul divano vicino a lui e si passò una mano nei capelli lunghi.

“Come sta?” chiese fissando il camino davanti a lui.

“Sempre uguale” disse l’altro con un sospiro “ Continua a non voler dire niente sugli incubi. E ora vuole che lasciamo accesa la luce sulla scrivania prima di uscire dalla stanza”

Sirius annuì e tirò fuori una lettera dai suoi vestiti “ Silente ha mandato un gufo” disse porgendola a Remus. Remus alzò lo sguardo dalla macchia sul tappeto che aveva osservato fino a quel momento, e prese il pezzo di pergamena.

Cari Remus e Sirius,

Subito dopo aver lasciato casa vostra ieri sera, ho parlato con Madama Bones. Ha mandato una squadra di Auror ad Azkaban e ha scoperto che tre dissennatori hanno veramente lasciato le loro postazioni qualche giorno fa.

Non hanno detto però, perché l’hanno fatto. I maghi che sono alla guardia di Azkaban sono sotto l’impressione che i tre dissennatori abbiano solo attraversato il mare e trovato Sirius ed Harry nella foresta.

Madama Bones vuole credere che sia così anche lei.

Io, d’altra parte, non ci credo per niente. Questo può significare diverse cose. Cose di cui preferisco non parlare in una lettera.

Il ministro mi ha assicurato che continuerà a lavorare giorno e notte per scoprire la “vera” ragione dell’attacco.

Fino a quel momento, state in guardia, e come direbbe Alastor Moody “ Vigilanza costante”. Contattatemi se avete bisogno di qualsiasi cosa.

I miei migliori auguri ad Harry

Sinceramente,

Albus Silente

Remus rilesse la lettera per essere sicuro si non aver perso niente, forse qualcosa che fosse stato scritto con inchiostro invisibile? La sua fronte si aggrottò per la frustrazione “ Bè questo non ci dice niente che non avremmo potuto capire da soli. Eccetto per il fatto che Azkaban ha bisogno di nuove guardie…”

“Lo so” mormorò Sirius” Pensi che Silente abbia una vaga idea di quello che sta succedendo?”

“Lo spero. Se così non è siamo nei guai. Non mi importa quello che vuole credere Madama Bones, o quello che quelle dannate guardie credono sia successo. I dissennatori non vanno via a meno che non gli venga ordinato. Non agiscono usando la loro mente” disse Remus rabbiosamente.

“Bè questo non è del tutto vero. È come dire che i lupi mannari non agiscono con la loro mente, e tutti sappiamo che hai un cervello migliore di metà dei maghi in questa nazione. I dissennatori possono essere creature sciocche e cattive, ma sapevamo quello che stavano facendo. Come pensi che Voldemort gli abbia convinti ad unirsi a lui durante la guerra?”

Remus si passò le mani sulla faccia “ Lo so e non provare a paragonare un dissennatore con un lupo mannaro… è un insulto…i dissennatori dovrebbero essere sotto il controllo del ministero. C’era un articolo di due pagine sulla Gazzetta del Profeta poco dopo la caduta di Voldemort per spiegarlo.”

“Avrò perso quell’edizione” replicò Sirius tra i denti. Remus gli mandò uno sguardo tagliente “ Tutto quello che sto dicendo Remus è che i dissennatori non sono creature senza cervello. Sembrano sapere esattamente quali sono i loro prigionieri preferiti” Sirius scrollò le spalle “ I dissennatori sanno pensare perfettamente da soli mio caro amico”

Remus scosse la testa “ No c’è una spiegazione più grande per tutto questo, qualcosa di grosso sta  accadendo”

“ Forse non volevano che me ne andassi così facilmente e mi hanno cercato” disse Sirius pensieroso

“Non è divertente Sirius “disse Remus serio

“Non doveva esserlo” replicò “Che cosa pensi stessero facendo nella foresta?”

Remus ci pensò per un momento organizzando i suoi pensieri “ I dissennatori non sono stati fuori  dal controllo del ministero dai tempi di Voldemort. Forse questo significa…” Remus si fermò terrorizzato alla conclusione che avevano preso i suoi pensieri.

Sirius strinse gli occhi “ Cosa? Pensi che stia tornando?”

Remus non disse niente mentre continuava a fissare il camino vuoto.

“Remus ascoltami. Voldemort non è tornato e non tornerà. Ci sarà un’altra spiegazione. Ci deve essere.” Sirius aggiunse speranzoso.

Remus prese un respiro profondo e aveva appena aperto la bocca per rispondere quando le urla di Harry riempirono la stanza.

Sirius si alzò immediatamente e praticamente volò nella stanza del suo figlioccio. Accese la luce e si avvicinò a lui. Il bambino era fradicio di sudore e lacrime ed era molto pallido. Sirius si sedette vicino e lui ed Harry si attaccò subito a lui per essere confortato.

“Shh è tutto ok Harry” disse Sirius piano massaggiandoli la schiena “ va tutto bene. Siamo qui, sei salvo”

Dopo circa dieci minuti il pianto forte di Harry si calmò, ma era ancora stretto forte a Sirius.

“Harry?” Sirius sussurrò. Harry gemette piano, segno che era sveglio e attento “ Mi vuoi dire che cosa stavi sognando?”

Gli avevano fatto la stessa domanda per tutto il giorno, e la risposta non era cambiata dall’ultima volta che Sirius gliel’aveva chiesto. Harry scosse la testa e si nascose ancora di più nel petto di Sirius.

Sirius sospirò “ Okay. Però ricorda, Remus ed io siamo qui se ce lo vuoi dire okay?”

Harry annuì a mala pena .

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Un’ora dopo Sirius non era ancora tornato dalla stanza di Harry. Curioso e preoccupato Remus si alzò dal divano e andò a controllarli. Sirius era addormentato sul letto di Harry con una gamba che penzolava fuori dal letto. Harry era accoccolato comodamente, praticamente sopra di lui. Remus li coprì con una coperta che Harry aveva buttato sul pavimento ad un certo punto della notte, e spense la luce. Tornò nel salotto e si buttò nuovamente sul divano. Si addormentò in pochi minuti.

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La mattina dopo, Remus si svegliò per l’odore di bacon e french toast. Curioso si alzò riluttante dal letto e si diresse stiracchiandosi nella cucina.

Sirius era in piedi davanti ai fornelli, vestito con le sue nuove vesti, a cucinare la colazione. Remus alzò un sopracciglio. Aveva visto Sirius “cucinare” solo in un’altra occasione, che come risultato aveva distrutto temporaneamente la cucina di James.

Remus si sedette al tavolo della cucina e guardò la schiena di Sirius per un momento “ Da quando cucini?” chiese con un sorriso.

Senza girarsi Sirius rispose “ Da quando non ti alzi all’alba?”

Remus soffocò una risata e guardò l’orologio della cucina. Sospirò “ La mancanza di sonno è la colpa. Come sta Harry?”

Sirius mise qualche fetta di french toast su un piatto e lo porse a Remus. “Sta ancora dormendo, grazie a Merlino…, quel povero bambino è esausto” tornò ai fornelli e si preparò il suo piatto, poi tirò fuori dal frigo una brocca di succo di zucca.

Remus annuì “ non posso biasimarlo. Non è stata proprio una passeggiata al parco non è vero?”

Sirius grugnì mentre attraversava la cucina e si sedeva di fronte a Remus “ è stato peggio che essere rinchiusi ad Azkaban”    
“Come mai?”chiese Remus scetticamente, non credeva che ci fosse qualcosa di peggio di essere rinchiusi ad Azkaban.

“Prima cosa ti aspetti che un dissennatore venga da te quando sei in prigione. Secondo…” esitò un momento “i ricordi erano peggio questa volta. E tre Harry era lì. Se fossi stato un po’ più lento con il mio patronus…”Sirius si fermò fissando il tavolo.

Remus sospirò. Era stato così occupato con Harry, che non si era fermato a pensare agli effetti che i dissennatori potevano avere avuto su Sirius. “ Bè non sei stato lento” rassicurò il suo amico “ Ed Harry starà benissimo. Madama Chips ha detto…”

Sirius lo interruppe “ Quale pensi sia il suo peggior ricordo?” chiese piano conoscendo la risposta.

Remus fu sorpreso dalla domanda “ Ehm bè penso sia Halloween…”

Sirius annuì piano “ Sì è quello che penso anche io”

“Ti ha detto qualcosa?”

“No” disse Sirius masticando il bacon”Non dice una parola”

Remus annuì “Forse ce lo dirà oggi” diede un morso al suo french toast e sorrise “Niente male Felpato!”

Sirius sorrise nel succo di zucca “ Non è difficile quando hai la bacchetta” il suo sorriso si allargò ancora di più “ E James non sta cercando di “aiutarti” “

Remus rise “ Allora perché sei vestito elegante di prima mattina? Di solito resti in pigiama fino a mezzogiorno”

“Mi devo incontrare con Malocchio per discutere del mio ritorno al ministero”

“Oggi?”

“ Bè doveva essere ieri ma mentre tu dormivi ho contattato l’ufficio degli auror e mi hanno detto di andarci oggi”

Remus annuì “ Forse prenderò Harry e andrò a parlare con Silente mentre non ci sei, così vedo se ha qualche nuova notizia”

“Okay” disse Sirius alzandosi e portando il suo piatto nel lavandino. Si girò lentamente verso Remus e si schiarì la voce “ Ehm Remus? Siamo…sai…okay dopo l’altro giorno?” mormorò ansiosamente

Era la cosa più simile a delle scuse che Remus avesse mai visto fare a Sirius in tutto il tempo in cui l’aveva conosciuto. Sorrise e annuì “ Sì certo! Ti chiedo scusa anche io Sirius, dimentica tutto!”

Sirius sorrise sollevato “ Fantastico! Bè su questo dovrei proprio andare. Devo essere lì per le undici” Si diresse verso la sua stanza da letto e tornò un minuto dopo “ Ecco prendi il mio specchio, io ho quello di James” Fammi sapere se succede qualcosa” Remus prese lo specchio” Ti ricordi come funzionano vero Lunastorta?” disse ghignando

“Ah Ah. Esci subito fuori di qui” Remus rise “ Ci vediamo stasera”

“ Ci si vede!” Sirius disse prima di smaterializzarsi con un pop
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Due ore dopo Remus era davanti ai cancelli di Hogwarts con Harry in braccio. Harry non aveva detto molto da quando si era svegliato. Aveva solo chiesto dove fosse andato Sirius,  e rispondeva alle domande solo con cenni della testa. Remus gli aveva offerto la colazione ma Harry non aveva mangiato niente.

Remus posò gentilmente Harry sul pavimento e il bambino strinse immediatamente forte la mano del mago più grande. Il suo altro braccio era stretto attorno al suo cervo di peluche. Insieme attraversarono il grande prato e raggiunsero le grandi porte del castello. Potevano sembrare pesanti all’inizio ma Remus le aprì senza fatica. Il mago cercò di creare una conversazione con Harry parlando dei ritratti che vedevano ma Harry mantenne la testa bassa mentre si lasciava condurre per i corridoi di Hogwarts.

Raggiunsero il gargoyle di pietra e Remus disse la parola d’ordine che Silente gli aveva fornito se avevano bisogno di vederlo. Arrivati in cima alle scale a spirale Remus aveva appena alzato il braccio per bussare alla porta, quando questa si spalancò. Remus fece entrare prima Harry ma tenendo sempre stretta la sua mano.

“Remus, Harry che sorpresa” disse Silente alzandosi in piedi

Sfortunatamente per Remus, Silente non era solo nel suo ufficio, e Remus capì subito a chi apparteneva  la testa con i capelli unti. Grugnì involontariamente”Io, uhm, spero che non stiamo interrompendo niente Albus” Remus disse mentre lui e Piton si squadravano. Il labbro di Piton si incurvò appena vide Harry.

“Per niente Remus” disse Silente contento, ignorando il gelo tra i suoi due ex studenti. “ Io e Severus stavamo solo discutendo dell’organizzazione delle sue lezioni per il prossimo anno scolastico. Prego sedetevi”

Remus condusse Harry verso il divano vicino alla scrivania di Silente e si sedette. Harry si accoccolò subito addosso a Remus e nascose la testa nel suo mantello un secondo dopo.

Silente alzò le sopracciglia preoccupato, e ritornò a parlare con Piton “ Severus, Verrò più tardi questo pomeriggio nei sotterranei per finire questa conversazione”

“Molto bene preside” Piton si alzò e si diresse verso la porta ma non senza mandare prima un ultimo sguardo pieno di odio a Remus.

“Cosa posso fare  oggi per te Remus?” chiese Silente sedendosi di nuovo

Remus distolse lo sguardo dalla porta , si aggiustò meglio Harry e sospirò “Mi stavo solo chiedendo se avesse avuto qualche altra notizia sui dissennatori signore”

Gli occhi di Silente si posarono per un secondo sulla porta dalla quale Piton era appena uscito da meno di un secondo  e rivolse di nuovo la sua attenzione verso Remus “ No mi dispiace. Non c’è ancora nessuna dichiarazione da Azkaban sul perché abbiano lasciato le loro postazioni, e io non ho fatto passi avanti con le mie idee”

Remus annuì pensieroso, guardando a un ritratto vuoto di un vecchio preside, sul muro di Silente “Io avrei un’idea signore” disse esitante.

Gli occhi di Silente osservarono Remus “ Tu pensi che questo possa significare il ritorno di Voldemort?” Remus riportò gli occhi sorpreso verso il vecchio mago. Silente sospirò pesantemente “ Anche io ci ho pensato”

Remus aspetto che Silente continuasse ma quest’ultimo spostò gli occhi verso Fanny che stava dormendo sul suo trespolo d’oro.

“ E che cosa ne pensa signore?” chiese Remus piano

“Non lo so” rispose Silente senza distogliere lo sguardo dal suo uccello fedele “ ho cercato di trovare informazioni a proposito, ma al momento sono fuori dal giro quanto te”

I due maghi condivisero un momento di silenzio pensieroso. Harry si mosse ad un certo punto, mettendosi più comodo, e stringendo più forte il suo cervo. Remus guardò il suo “nipotino” e passo una mano dolcemente sulla sua schiena.

“ Signore le dispiace se le faccio una domanda? La prego mi dica se non può rispondere ma ero curioso di avere qualche notizia su qualcosa” Silente annuì per permettere a Remus di continuare. Con un altro sguardo alla testa spettinata di Harry Remus iniziò esitante “ Bè Sirius ed io stavamo spigando delle cose ad Harry a proposito di Lily e James e Voldemort. Sirius ha nominato qualcosa riguardante Harry. Qualcosa su una profezia…” Remus si fermò per lo sguardo che aveva Silente

Il preside si sedette più indietro sulla sua sedia, con le dita intrecciate sotto il mento e la barba. “ Sirius sa della profezia?”

“Ehm sì…James gliel’ha detto subito dopo che lei l’ha detto a lui e Lily”

“ Capisco. E penso tu voglia sapere cosa dica” disse Silente

“Lo capisco se non me lo può dire” disse Remus velocemente.

Silente scosse piano la testa, e con un sospiro pesante si alzò dalla sedia , attraversò la stanza e si diresse verso un grosso armadio. Silente tirò fuori quello che Remus riconobbe subito: un pensatoio.

Facendo attenzione Silente lo posò sulla scrivania e si sedette nuovamente. Guardò Remus con occhi tristi “ Penso che tu abbia diritto di sapere cosa dice questa profezia e cosa significa. Renderà le cose più semplici e potrai spiegare tutto ad Harry quando diventerà più grande.”

Remus lo guardò con curiosità, però con un lieve sentimento di paura che cresceva nel suo stomaco, mentre Silente portava la bacchetta alla sua testa e prendeva un filo argentato di pensieri. Lo posò nel pensatoio e lo fece girare.

“ Circa sei anni fa, ho incontrato una possibile professoressa per la cattedra di divinazione. Alla fine dell’incontro ero certo di aver fatto un errore ad incontrarla  ma proprio quando stavo per uscire la ragazza entrò in una specie di trance” Spiegò Silente.

Una figura si cominciò a vedere nel grigio del pensatoio e Remus guardò Sibilla Cooman che faceva la sua prima profezia…

Meno male che sono in vacanza così ho più tempo per tradurre… penso di riuscire a tradurne un altro entro domani… continuate a recensire l’autrice è molto contenta!



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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


cap 19
TRUTHS
Capitolo 19


“Allora come puoi vedere Black le cose sono piuttosto calme da queste parti, così sarà più facile per te abituarti di nuovo” disse Alastor “Malocchio” Moody mentre conduceva Sirius attraverso gli uffici degli Auror

L’ufficio era pieno di cubicoli, e di persone che fissavano Sirius con un misto di paura e curiosità quando passava davanti a loro. Sirius però era troppo contento per preoccuparsi delle occhiate che stava ricevendo.

Dopo un breve periodo di allenamento, durante il quale Sirius avrebbe imparato le nuove procedure e il nuovo protocollo degli Auror, sarebbe tornato subito in azione. Sarebbe diventato un membro anziano della squadra proprio come prima, e avrebbe ricevuto la stessa paga. Il suo primo incarico, l’unico che voleva al momento, riguardava la ricerca di Peter Minus. Al momento  Kingsley Shacklebolt era a capo della ricerca e Sirius lo avrebbe affiancato.

L’unica differenza che vedeva Sirius era l’assenza di James. I due erano stati compagni sin dal primo giorno in cui avevano cominciato a lavorare al ministero.

“Shacklebolt ha il giorno libero ma ti mostro lo stesso dove sarai posizionato.” Ringhiò Moody, zoppicando tra i cubicoli.

Il capo degli Auror condusse Sirius in fondo agli uffici. Stranamente la nuova postazione era proprio di fronte a quella vecchia che divideva con James. Ora una strega bionda che non riconobbe occupava il loro posto.

“Bè eccoci qui” Moody puntò un dito pieno di cicatrici verso il cubicolo

Sirius sentì la rabbia salire appena posò gli occhi sulle foto che coprivano le pareti. I muri erano tutti coperti con immagini di Codaliscia durante la sua vita, durante Hogwarts, al diploma, persino al matrimonio di Lily e James. Una in particolare attirò l’attenzione di Sirius: era una che raffigurava uno degli ultimi natali che i malandrini avevano trascorso insieme. Sirius non ricordava precisamente che anno fosse, ma i malandrini erano tutti lì, ridendo e cercando di spingersi fuori dalla foto. C’erano anche articoli di giornale che andavano dal giorno in cui Sirius fu arrestato, a quello di qualche giorno prima che parlavano di Codaliscia. Una grande mappa mostrava la nazione, ed era ricoperta con puntine rosse che indicavano le località dove avevano già cercato, o dove era stato Minus. Sirius guardò più da vicino e ne vide una sul Surrey, e una sul cottage di Remus in Kent. Distolse lo sguardo dalla foto e osservò le scrivanie ai due lati della stanza. Una era vuota (sarebbe diventata di Sirius), ma l’altra aveva oggetti personali, una scatola piena di posta e inchiostro e pergamene.

Dopo che Sirius lo ebbe guardato bene Moody si schiarì la gola “Bene, allora suppongo che queste siano le cose importanti da dire. Puoi andare a casa, prenditi cura di quel bambino. Torna domani. Nove precise mi raccomando”

Sirius sorrise e ringraziò Moody per tutto quello che aveva fatto prima che il capo degli Auror andasse via zoppicando verso il suo ufficio. Con un altro sguardo, Sirius tornò felice verso l’atrium ansioso di smaterializzarsi a casa per dire ad Harry e Remus la buona notizia.

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Remus era seduto pallido e tremante sul divano di Silente, stringendo forte Harry che si era addormentato. Il preside aveva appena finito una lunga spiegazione sulla profezia e su Voldemort.

Sarà ucciso o dovrà uccidere… è questo quello che sarà della sua vita? Continuava a pensare Remus.

“Stai bene Remus?” chiese Silente gentilmente.

Il lupo mannaro uscì dai suoi pensieri e annuì debolmente al preside, o almeno ci provò. “ Allora la prima guerra… era solo l’inizio non è vero?” sussurrò Remus con voce rauca

“Ho paura di sì” Silente disse senza lasciar trasparire nessuna emozione, e con un tono fin troppo calmo secondo Remus. “Però finché siamo attenti, e ci prepariamo bene prima, possiamo essere capaci di liberarci di Voldemort per sempre.

“Ma a quale rischio?” chiese Remus con il tono più tagliente che avesse mai usato con il suo mentore. La sua stretta su Harry aumentò “ Cosa- Cosa succede se noi… perdiamo?” sussurrò l’ultima parola senza voler cominciare a pensare alle possibilità negative.

“Una battaglia finale tra Harry e Voldemort è inevitabile Remus, non lo possiamo cambiare questo. Ma se viene addestrato bene abbastanza presto, prima del ritorno di Voldemort, Harry lo può battere. Non ho alcun dubbio a proposito” rispose Silente piano.

Remus annuì sperando che tutto questo fosse un incubo e che presto si sarebbe svegliato con Harry e Sirius ghignanti in piedi davanti a lui, che gli stavano facendo uno scherzo. Prima di avere l’opportunità di aprire bocca un urlo acuto proveniente dal suo petto riempì la stanza. Remus guardò in giù agitato mentre Silente si alzava dalla sua sedia.

Harry si stava lamentando per il dolore e stringeva la sua forte mentre continuava ad urlare.

“Harry!” urlò Remus, cercando di svegliare il piccolo bambino “ Harry svegliati!” disse scotendolo.

Harry però non si svegliava.

Silente li raggiunse e si inginocchiò davanti a loro. Posò una mano sulla fronte sudata di Harry, e mormorò alcune parole che Remus non capì perché coperte dalle urla di Harry. Quasi subito Harry smise di muoversi e si svegliò. Tremava terribilmente, piangeva forte ma silenziosamente, e continuava a tenere la fronte, mentre guardava un Remus terrorizzato.

“Harry?” disse Silente piano

Gli occhi verdi bagnati di Harry si spostarono sul preside. Gentilmente Silente tolse la mano di Harry dalla sua fronte “Stai bene?” chiese Silente. Harry scosse piano la testa, il dolore non era ancora andato via “ Puoi dirci dove ti fa male Harry?”

Tirando su col naso Harry alzò una mano tremante e indicò la sua cicatrice a forma di saetta.


Gli occhi di Remus  si spalancarono, così come la bocca, e il poco colore rimasto sulla faccia del lupo mannaro sparì. Silente d’altra parte non sembrava sorpreso dalla reazione di Harry. “ Ti ricordi quello che stavi sognando?” chiese piano il mago più anziano senza lasciar trasparire nessuna emozione.

Harry tirò ancora un po’ su col naso, si sistemò di nuovo meglio sul petto di Remus e chiuse gli occhi “Uomini cattivi…” sussurrò così piano che Remus e Silente dovettero rizzare le orecchie.

“Che tipo di uomini cattivi Harry? Che aspetto avevano?” disse Silente.

Il respirò di Remus si blocco in gola.

“M-Mantelli neri…facce bianche” rispose Harry

Mangiamorte… pensò subito Remus

“Sai quanti ce ne erano?”

“Due. Ma uno era su una sedia, lui n-non aveva un mantello” Harry disse rabbrividendo. Remus massaggiò il braccio e la schiena di Harry. Il cervo cadde a terra.

Silente lo raccolse e lo porse al bambino. “ Che aspetto aveva l’uomo sulla sedia Harry?”

Harry strinse forse il cervo con tutte e due le braccia, come se fosse l’unica cosa che potesse proteggerlo “…pauroso…” fu l’unica cosa che disse.

Silente annuì. Sembrava capire perfettamente il significato delle parole di Harry, cosa che a Remus non riusciva. Questa non era la prima volta che Remus pensava che il vecchio mago stesse usando la legilimanzia.

Silente si alzò ancora una volta senza una parola e tornò alla scrivania. Per un momento rimase in silenzio osservando Harry da sopra i suoi occhiali a mezzaluna. I suoi occhi blu incrociarono per diversi minuti quelli verdi di Harry appena il bambino aprì gli occhi e fissò Silente. All’improvviso e senza nessuna ragione che Remus potesse vedere Silente sobbalzò nella sua sedia sorpreso. I suoi occhi si spalancarono per un secondo prima che rompesse il contatto con Harry. Il preside non spiegò cosa avesse visto in quel secondo( cosa aveva visto negli occhi di Harry?)  ma invece cambiò argomento.

“ è proprio un bel cervo quello che hai lì Harry” disse Silente. Lo scintillio nei suoi occhi era debole, ma presente, mentre cercava di rallegrare il morale.

Harry fece un sorriso, e anche se piccolo era il primo che Remus vedeva in quasi due giorni. Fu un immenso sollievo.

“Come si chiama?” chiese Silente

“Ramoso” sussurrò Harry continuando a sorridere. Il pianto si era fermato ma continuava a tirare su col naso.

Silente sorrise e guardò Remus “ Perché non porti Harry a casa? Sono sicuro che ora starà bene. E sono anche certo che tu abbia delle cose da discutere con Sirius. Verrò più tardi questa sera, se ti va bene, per discutere alcune cose”

Remus era ancora pallido e tremante, ma riuscì ad annuire a Silente. Si alzò, con le gambe che sembravano spaghetti bagnati, con Harry ancora tra le sue braccia.

“Possiamo usare la polvere volante?” chiese Harry piano. Un po’ di colore era ritornato sul corpo del bambino.

Remus ingoiò la saliva e annuì “ Certo Harry, certo” Almeno parla ora… pensò.

Silente si alzò nuovamente, e porse una scatola di polvere a Remus. Prendendone una manciata, Remus si schiarì la voce ed entrò nel camino. Dopo aver detto chiaramente il suo indirizzo, lui ed Harry sparirono in un turbine di fiamme verdi.

Silente attraversò la stanza e si sedette pesantemente alla sua scrivania. Quello che aveva visto negli occhi di Harry era qualcosa che non desiderava vedere mai più. Anche se sapeva che sarebbe successo, non era più facile occuparsi del problema. La conoscenza non era sempre una benedizione…

Il momento in cui Silente aveva incrociato gli occhi con Harry, il preside aveva visto un lampo di rosso in quelli occhi verdi e luccicanti. Era stato solo visibile per un momento, ma Silente non l’aveva perso.

Aggiungendo questo all’incubo che aveva svegliato Harry, Silente era sicuro di quello che stava succedendo.

Doveva agire in fretta.

_________________________________________________________________________________________________________________


Remus ed Harry arrivarono a casa prima di Sirius quel pomeriggio. Appena uscirono dal camino Harry disse che aveva fame. Remus non lo dubitò per un secondo. Harry non aveva mangiato praticamente niente negli ultimi giorni.

Mentre Harry mangiava il suo pranzo Remus pensò all’orribile giornata appena trascorsa. Tanti nuovi fatti erano entrati nel suo cervello in così poco tempo che non sarebbe stato capace di comprenderli pienamente per diverse ore. Harry avrebbe dovuto affrontare Voldemort, qualcosa che nessun mago strega, o perfino mangiamorte non avrebbe mai voluto fare. Solo Harry aveva il potere per distruggerlo una volta per tutte. Silente il mago più potente degli ultimi secoli non poteva. Perché? Perché Harry? Aveva solo sei anni…

Uno non può vivere se l’altro sopravvive… aveva detto la profezia.

Poi c’era stato l’incubo che aveva svegliato Harry. Ma era stato veramente solo un incubo? Uomini cattivi con mantelli e facce bianche, ce ne erano due. Forse uno di loro era Codaliscia? E chi era l’altro? Un terzo era senza mantello. “Pauroso…” era l’unica cosa che aveva detto Harry.

Ma che cosa significava tutto questo?

Prima che Remus potesse andare avanti con il suo ragionamento, Sirius si materializzò nel salotto.

“Harry?Remus? Ci siete?” chiese di spalle alla cucina.

“Sirius!” strillò Harry

Dimenticandosi del suo pranzo, corse dal suo padrino e gli abbracciò le gambe così forte che Sirius quasi inciampò per lo shock.

“Ehm…hey Harry” disse Sirius guardando confuso Remus, solo quella mattina Harry era stato il bambino più calmo che avesse mai visto. Remus evitò lo sguardo di Sirius “ Che succede?” chiese quest’ultimo ad Harry e Remus, prendendo il bambino in braccio mentre entrava in cucina.

“Siamo andati ad Hogwarts!” urlò Harry appena Sirius lo mise di nuovo seduto davanti al suo pranzo.

“Davvero? Ora ?” chiese Sirius sedendosi al suo solito posto, vicino ad Harry e di fronte a Remus.

“Uh Uh”

“Remus va tutto bene?” chiese Sirius preoccupato, guardando il suo amico, ancora pallido. Aveva lo stesso aspetto prima della luna piena, ma quella non sarebbe arrivata per settimane.

Remus provò, ma non ci riuscì a sorridere, tutto quello che uscì fu una specie di ghigno “ Sto bene” disse con voce rauca. Non voleva dire quello che era successo nell’ufficio di Silente davanti ad Harry. Remus si schiarì la voce e cercò di dire casualmente “ Silente verrà qui stasera?”

“Come mai?” disse Sirius alzando le sopracciglia

“Lui, ehm vuole discutere alcune…cose” disse Remus debolmente

“Okay” disse Sirius lentamente “ Come ti senti Harry?”

“Bene “ disse continuando a  mangiare il suo pranzo

“Allora Sirius” disse Remus cambiando argomento “ Come è andata al ministero?”

La faccia di Sirius si illuminò “ Benissimo! Avrò la mia vecchia posizione, e il mio partner sarà Kingsley Shacklebolt. Devo solo fare una settimana di allenamento prima di poter tornare veramente all’azione. E sono nel caso di Codaliscia.”

Gli occhi di Remus si spalancarono “ Ti mettono nel caso di Codaliscia?”

“Sì l’ho richiesto io e Moody ha capito, lui sa che io conosco bene Minus” Sirius si corresse “ Bè che lo conoscevo bene”

Remus annuì vagamente

Harry finì il suo pranzo poco dopo, e chiese a Sirius se potevano andare a volare. Sirius fu molto contento di accettare. Non sapeva cosa avesse cambiato l’umore di Harry così velocemente, ma voleva sfruttarlo il più possibile. Si cambiarono con i vestiti per volare e andarono fuori. Remus disse che li avrebbe raggiunti dopo.

Con un movimento della bacchetta Remus pulì i piatti sporchi che aveva usato per preparare il pranzo ad Harry. Lentamente si diresse fuori, fece apparire una sedia e si sedette a guardare Sirius ed Harry volare.

Silente non aveva né negato né confermato il ritorno di Voldemort; l’unica cosa che aveva detto era che avrebbe provato a raccogliere informazioni, qualsiasi cosa volesse dire.

Remus sapeva che Silente aveva una spia tra i mangiamorte. Nonostante Silente non l’avesse mai detto direttamente, era l’unica spiegazione sul perché avessero sempre ricevuto notizie su quello che Voldemort stesse facendo o organizzando.

Ma chi era la spia?

Ovviamente doveva essere qualcuno di cui Silente si fidava. Qualcuno vicino a Silente sia durante la prima guerra che dopo.

Remus cominciò a pensare a tutti i membri dell’ordine della fenice, cercando di indovinare chi potesse essere, ma nessuno sembrava il tipo che si sarebbe fatto marchiare il braccio per andare a caccia di babbani.

Remus grugnì a se stesso amaramente. Nemmeno Peter sembrava il tipo, anzi l’opposto totale… ma guarda cosa aveva fatto…

Altre domande, altre vie senza uscita… che cosa stava succedendo?

Prima che i suoi pensieri potessero continuare, Sirius lo chiamò dal cielo “ Andiamo Lunastorta prendi la tua scopa e porta il tuo sedere qui!”

Remus rise mentre Harry volò così veloce vicino a Sirius che quest’ultimo quasi cadde dalla scopa.

I tre volarono per qualche altra ora, e cominciarono una piccola partita di Quidditch. Remus era il portiere ancora una volta, Sirius era un cacciatore e Harry aveva voluto essere cercatore. Il gioco non era nemmeno cominciato da quindici minuti quando Remus e Sirius sentirono l’urlo di gioia di Harry.

“ L’ho preso! L’ho preso! Guardate!” Sirius e Remus lo osservavano. Harry stava stringendo il boccino nella sua piccola mano.

“Bravissimo Harry!” disse Sirius abbracciando Harry in aria mentre cominciavano a scendere verso terra.

Entrarono in casa proprio quando Silente uscì dal camino. Si pulì la polvere dai suoi vestiti viola, si alzò e sorrise alla famiglia che era appena entrata. “ Ah vedo che vi state abituando a queste fantastiche scope”

Sirius sorrise mentre stringeva la mano a Silente “ Proprio così signore, Harry ci ha appena insegnato come catturare un boccino. Ci ha messo solo quindici minuti”

Harry sorrise timidamente da vicino a Sirius e si arruffò i capelli già disordinati con la mano.

Remus grugnì e sorrise ricordando il passato “ Oh No Sirius ne abbiamo un altro!”

Sirius rise. Harry lasciò cadere lentamente la mano. “Che c’è?” chiese senza capire.

“Niente Harry” disse Remus mentre metteva a posto le scope nell’armadio dell’ingresso.

“ Resti a cena Albus?” chiese Sirius

“Ne sarei deliziato grazie Sirius”

Sirius sorrise a annuì, dirigendosi in cucina per preparare qualcosa per loro quattro, possibilmente mangiabile. Remus offrì a Silente una tazza di te e si sedette sul divano vicino ad Harry. Si mise ad ascoltare Silente che raccontava ad Harry quanto fosse cambiato il Quidditch da quando ci giocava lui.

Mezz’ora dopo, e con solo due maledizioni da parte di Sirius, la cena era pronta a tavola. Si sedettero tutti, e riempirono i piatti con pollo, patate e verdure.

“Sembra tutto buonissimo Sirius, non sapevo che tu sapessi cucinare” commentò Silente con una risatina.

“Grazie signore, non avevo mai realizzato quanto fosse difficile cucinare, meno male che ho una bacchetta” la mosse un po’ per enfatizzare il suo pensiero.

“Sì un’ottima cosa” disse Remus sarcastico con un sorriso. Sirius gli tirò un involtino.


Qualche ora dopo, dopo che ebbero fatto il bagno e messo a letto Harry, Remus, Sirius e Silente erano seduti in un silenzio teso al tavolo della cucina. Silente aveva raccontato a Sirius tutto quello che era successo durante il giorno, dalla profezia e il suo significato all’incubo di Harry. Alla fine Sirius era pallido e tremante come era stato Remus. James non aveva detto niente sul fatto che Harry avrebbe dovuto affrontare Voldemort in una battaglia finale.

“Che cosa significa tutto questo signore?” Remus disse ad alta voce i suoi pensieri.

“Come ho spiegato, il segno sulla fronte di Harry non è una semplice cicatrice. Quello a cui ho assistito negli occhi di Harry questo pomeriggio mi porta a credere che Voldemort abbia creato una connessione con Harry la notte che cercò di ucciderlo. Questa connessione può portare a molte cose: Harry può sentire i sentimenti di Voldemort, quando è felice o abbracciato, persino cosa sta facendo in un momento preciso. Penso che questo sia quello che è successo oggi. Harry si è addormentato nel mio ufficio ed ha assistito ad un incontro tra Voldemort e i suoi mangiamorte.

Sirius fissò Silente con un’espressione di incredulità e di paura “ Allora pensa che Voldemort sia tornato o stia per tornare?”

“Non credo che Voldemort abbia già riacquistato tutti i suoi poteri. L’avrei già saputo se fosse successo” disse misteriosamente “ Però sta guadagnando forza mentre parliamo molto probabilmente”

Sirius chiuse gli occhi e scosse la testa. Era come il ritorno di un incubo. Qualcosa che lui, come il resto del mondo magico aveva sperato e pregato che fosse scomparso per sempre.

Ma Silente non avrebbe mai detto che Voldemort stava tornando se non avesse avuto la certezza. Un’altra guerra poteva cominciare. Più morti… più torture…più buio…

“ Quanto tempo ci metterà Voldemort a riacquistare i suoi poteri?” chiese Remus

“Non lo so” rispose Silente “ Nessuno può saperlo con certezza. Deve prima riconquistare il suo corpo. Ci potrebbe mettere settimane,mesi o anni”

“E che cosa possiamo fare oltre girarci i pollici e aspettare che appaia il marchio nero?” disse Sirius. Remus lo guardò male.

“State in guardia per qualsiasi cosa fuori dal normale. State attenti alle persone di cui vi fidate” disse Silente serio.

Poco dopo, Silente era tornato ad Hogwarts, lasciando Sirius e Remus al tavolo della cucina, entrambi erano sotto shock.

“Questo non può succedere di nuovo” disse Sirius più che altro a se stesso.

Remus annuì senza neanche sapere a che cosa stesse annuendo.

Se c’era la possibilità di un’altra guerra, entrambi i maghi sapevano cosa voleva dire: Harry,la luce delle loro vite, sarebbe stato in grave pericolo. Tutta la normalità che loro tre avevano guadagnato negli ultimo mese e mezzo sarebbe sparita.

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La mattina dopo Sirius arrivò in ufficio trovandolo nel caos più totale. Moody era circondato da un gruppo di persone provenienti da diversi dipartimenti del ministero.

Shacklebolt vide Sirius e si mosse velocemente tra la folla per raggiungerlo.

“Che sta succedendo” chiese Sirius meravigliato.

Shacklebolt sospirò forte “Non ci crederai mai…”

“Shacklebolt,Black! Venite qui!” li chiamò Moody, liberandosi della folla.

I due Auror si incontrarono con il loro capo a metà strada “Voi due dovete andare sul posto, investigare ma non parlare con i giornalisti, lo farò io dopo. Quando avete finito tornate subito qui”

Shacklebolt e Sirius annuirono, anche se quest’ultimo non aveva idea di quello che stesse accadendo. Moody gli porse una passaporta. Tre secondi dopo Sirius si sentì tirare mentre lasciava il ministero senza sapere dove stesse andando.

Sirius e Kingsley colpirono forte il pavimento di quello che era un quartiere babbano. Dopo un momento Sirius lo riconobbe immediatamente. I suoi occhi si mossero istintivamente verso Private Drive e quello che vide lo fece quasi svenire.

Alla luce del giorno, sopra la casa c’era un teschio verde con un serpente appeso fuori dalla bocca.

Il marchio nero.

“Non è possibile…” mormorò Sirius.”Questo non sta accadendo…”

“Andiamo” disse Shacklebolt. Era schifato anche lui dalla vista, ma avevano un lavoro da fare.

Oltrepassarono i giornalisti della Gazzetta del Profeta ,superarono il nastro giallo del ministero ed entrarono dalla porta principale del numero  quattro.

La prima cosa che catturò Sirius fu che la casa non era più senza macchie ed immacolata. Un vaso era rotto sul pavimento subito davanti alla porta,e il pavimento era pieno di sporcizia e di quello che poteva solo essere sangue. Foto erano cadute dai muri ed erano sul pavimento. La porta del ripostiglio nel quale Harry era stato costretto a vivere era stata scardinata e ridotta in pezzi. Qualcuno deve aver provato a nascondersi lì…Pensò Sirius

“Oh mio Dio…” mormorò Sirius ispezionando la casa

“Che c’è? Conoscevi queste persone o qualcosa del genere?” chiese Shacklebolt

“Erano solo conoscenti. Questa è la casa della sorella di Lily. Harry viveva qui prima che lo prendessimo io e Remus.”

Un altro Auror si accorse dei due dall’altra parte della stanza, si scusò dalla persona con cui stava parlando e li raggiunse.

“Che cosa è successo Richards?” chiese Shacklebolt in tono professionale.

Richards era visibilmente scosso “Bè ovviamente avete visto il marchio nero” gli altri due annuirono “ Avada Kedavra sul marito” indicò una grande forma coperta da un lenzuolo sul pavimento del salotto “ Cruciatus sulla moglie. È morta al St. Mungo, ci è appena arrivata notizia. Il figlio era a casa di un amico. È con una zia ora.” Si fermò per essere sicuro che nessun altro stesse ascoltando “E uhm chiunque abbia fatto questo ha lasciato un piccolo messaggio”

Richards fece segno a Sirius e Shacklebolt di seguirlo. Entrano in cucina e indicò il muro sulla sinistra.

Là scritto con quello che Sirius era certo fosse sangue, c’erano quattordici parole che fecero gelare a Sirius il sangue nelle vene.

Il signore oscuro sorgerà di nuovo

Il bambino sopravvissuto non vivrà per molto.


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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Chap 20
TRUTHS
Capitolo 20


“Non volevo che morissero, solo che pagassero per quello che avevano fatto ad Harry…” disse Sirius piano a Remus

Remus come il resto della comunità magica, aveva saputo velocemente di quello che era accaduto nel Surrey.

Entrambi i maghi avevano la testa tra le mani mentre erano seduti sul divano. Stavano aspettando notizie da Silente. Il preside di Hogwarts aveva avuto riunioni tutto il giorno, e ora anche a tarda sera con il ministro Amelia Bones. Era stata eletta da pochi giorni e stava già affrontando tempi molto difficili.

Fortunatamente, nessuno aveva saputo del messaggio scritto con il sangue sul muro della cucina. Il dipartimento per l’applicazione della legge sulla magia, lo aveva coperto in qualche modo, e ora erano a guardia della casa in modo tale che nessun giornalista potesse entrare. Rita Skeeter,una nuova inviata speciale della Gazzetta del Profeta, era presente sulla scena quando Sirius e Kingsley stavano andando via per raccontare tutto a Moody, e quando non avevano risposto alle sue domande, si era creata le sue conclusioni. Sirius però le aveva strappato le penne prendi appunti prima che potessero scrivere qualcosa.

“Forse dovremmo dormire un po’. Silente potrebbe non mandare niente fino a domani mattina” disse Remus piatto, senza nessuna convinzione. Sirius grugnì in risposta, ma nessuno dei due si mosse.

Un’altra ora tranquilla passò senza movimenti, finché i due sentirono Harry che camminava piano dalla sua stanza verso la cucina per un bicchiere d’acqua.

“Dovremmo dirglielo?” chiese Sirius piano mentre osservava Harry in cucina.

“Non adesso. Non so come potrebbe prenderla. Aspettiamo di sentire quello che dice Silente” rispose Remus

Harry finì l’acqua e camminò mezzo addormentato dove erano seduti Sirius e Remus.

“Hey piccolo non riesci a dormire?” chiese Sirius mentre Harry si arrampicava tra loro due sul divano.

“ No, avevo sete” sbadigliò

Sirius annuì “Bè che ne dite se dormiamo tutti qui stanotte? Non mi va di camminare fino alla mia camera”

Remus rise piano “ Tutti i venti passi…pigrone” disse mettendosi più comodo sul divano.

Sirius calciò via i suoi stivali e stese le gambe sul tavolino. Harry poggiò la testa sul petto di Remus e le gambe su quello di Remus. Meno di dieci minuti dopo, tre persone che russavano si potevano sentire nella casa tranquilla.

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“Dov’è Lucius”sibilo una voce da dietro la sedia

Codaliscia ingoiò nervosamente la saliva, con la paura di avvicinarsi di più. “A-Arriverà p-presto mio s-signore”

“Avete completato il piano sui babbani?”

“S-Sì mio signore. L-Lucius l’ ha visto personalmente” balbettò Codaliscia

“E il bambino?”

“è ancora con il l-l-lupo mannaro e Black mio signore”

“I miei dissennatori non hanno fatto il loro lavoro Codaliscia. Mi avevi assicurato che avrebbero baciato Black e il lupo mannaro” sibilò il signore oscuro “ Avvicinati Codaliscia”

I denti di Minus cominciarono a tremare mentre si incamminava davanti al suo padrone.

La cosa sulla sedia ghignò con cattiveria a Codaliscia “Spero” disse piano “ che tu rimedierai presto ai tuoi errori. Non voglio che il mio piano sia allungato di nuovo” alzò la bacchetta con il braccio debole e disse “CRUCIO!”

Una risata forte e crudele tagliò l’aria mentre Codaliscia si contorceva per il dolore sul pavimento.

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Remus si svegliò di soprassalto la mattina dopo, per colpa dell’inconfondibile suono di un gufo che beccava la finestra. Aprì piano gli occhi e guardò in giù. Trattenne a stento una risata.

Durante la notte, Sirius si era trasformato in cane. La sua lunga coda era sul ginocchio di Remus. Harry si era spostato dall’altra parte del divano, la sua testa era allo stesso livello di quella di Sirius e aveva un braccio intorno al collo del cane. L’altro braccio era dietro la sua schiena in una strana posizione e le gambe erano sul petto di Remus.

Il beccare aumentò. Il gufo sapeva che qualcuno era sveglio e lo stava ignorando. Remus si districò dalla massa di gambe e coda e spostò gentilmente  il braccio di Harry in una posizione più comoda, senza svegliare gli altri due.

Piano e velocemente,Remus aprì la finestra per far entrare il gufo, che lasciò cadere la lettera sul davanzale, beccò la mano di Remus e poi volò di nuovo verso la crescente luce del sole.

“Ahia!” disse massaggiandosi la mano

Prese  la lettera e si sedette sulla poltrona per leggerla. Era da parte di Silente.

Cari Remus e Sirius,

dopo un lungo incontro con Madama Bones, il ministro è d’accordo con me che questo non è stato un casuale attacco ai babbani. Sono sicuro che anche voi abbiate raggiunto la stessa conclusione: erano mangiamorte. Solo loro sanno invocare il marchio nero che avete trovato sopra il numero 4 si Privet Drive.

La barriera che avevo messo è caduta il giorno in cui Harry ha cambiato abitazione, quindi non c’è nessun modo si sapere chi ha assassinato Vernon e Petunia Dursley. Il messaggio lasciato in cucina sta venendo analizzato per trovare informazioni,ma al momento sembra che  ci troviamo in un vicolo cieco.

Sto organizzando un incontro con alcuni vecchi amici a mezzanotte. Vi prego di portare Harry,sarà più al sicuro qui. Venite al settimo piano davanti all’arazzo di Barnaba il babbeo, ci incontreremo nella stanza delle necessità.

Spero di vedervi lì.

Sinceramente

A.D.

Remus finì la lettera e la piegò lentamente. Non ci voleva un genio a capire che i mangiamorte erano i responsabili della morte dei babbani.

E non ci voleva nemmeno un genio per capire perché Silente stesse convocando un incontro con dei “vecchi amici” a mezzanotte nella stanza delle necessità quella sera. Arrivò alla conclusione senza pensarci molto: Silente stava richiamando l’ordine della fenice.

Questo voleva dire che il preside era preoccupato. Non stava correndo rischi questa volta. Se Voldemort stava tornando, non si sarebbero fatti prendere alla sprovvista di nuovo. Sarebbero stati preparati.

Ovviamente sarebbero andati all’incontro. Remus aveva colto l’occasione di unirsi all’ordine della fenice appena uscito da Hogwarts. Voleva fare tutto il possibile per aiutare, come anche James,Lily e Sirius. Peter aveva esitato un po’ ma Remus era sicuro che non sarebbe rimasto  a guardare nemmeno questa volta.

Se riuscivano ad agire presto, forse potevano evitare il ritorno di Voldemort. Non sapevano con quanta velocità stesse riguadagnando i suoi poteri, forse mancavano mesi, o anni. Se riuscivano a bloccarlo forse non sarebbe mai tornato al potere.

“Che cos’è quella?” disse una voce assonnata dal divano.

Remus era così immerso nei suoi pensieri da non accorgersi che Sirius era tornato nella sua forma umana. Guardò la lettera che aveva in mano e sospirò “Una lettera da parte di Silente”

Sirius prese la pergamena. Remus osservò la sua faccia mentre la leggeva, ma non faceva intravedere nessuna emozione.

Appena ebbe finito Sirius annuì due volte per indicare che aveva capito quello che stava succedendo, e incendiò la lettera con la bacchetta. Remus alzò un sopracciglio, ma Sirius scrollò le spalle e rispose “Veccie abitudini”. I due osservarono la lettera che bruciava piano finché non sparì.

Un grosso sbadiglio interruppe il silenzio appena Harry si svegliò “Che c’è per colazione?” disse massaggiandosi gli occhi assonnati.

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“Perché stiamo andando ad Hogwarts così tardi?” disse Harry sbadigliando nel collo di Sirius.

“Dobbiamo parlare con Silente. Troveremo un posto comodo per farti dormire” rispose Remus mentre attraversavo i giardini di Hogwarts.

“Dov’è Ramoso?” disse Harry ora completamente sveglio mentre cercava il suo cervo.

Sirius rise “ Proprio qui, ce l’ho io” mise il cervo tra le braccia di Harry per farglielo vedere.

Harry si rilassò di nuovo tra le braccia di Sirius.

Gli unici rumori che si sentivano per i corridoi di Hogwarts erano i passi di Sirius e Remus. Non si vedeva in giro né un fantasma né un professore mentre si dirigevano verso il settimo piano.

“Questo mi ricorda tante cose…”disse Sirius con un sorriso guardando l’arazzo di Barnaba il babbeo

Remus sorrise e aprì la porta che apparve appena si avvicinarono.

La stanza da dentro era semplice ma elegante. I muri erano d’oro,ed era tutto ben illuminato. Al centro della stanza c’era un grande tavolo rotondo di mogano, con sopra una ciotola di quelli che a Remus sembravano sorbetti al limone. C’erano inoltre  sedie per almeno trenta persone.

Al momento però c’erano solo due persone nella stanza: Albus Silente e Minerva McGranitt. I due stavano parlando piano vicino ad una finestra, quando Silente si accorse dei nuovi arrivati. “ Buona sera signori, o dovrei dire buon giorno” disse con un sorriso.

“ Salve Albus, buonasera professoressa” disse Remus stringendogli le mani.

“ Niente affatto Remus, chiamami Minerva” disse la McGranitt sorridente mentre salutava Sirius e un Harry molto stanco.

“Invece tu Black puoi continuare a chiamarmi professoressa” scherzò

Sirius rise. Aspetta un momento, sto ridendo per qualcosa che ha detto la McGranitt? Che cosa è successo al mondo? Pensò

“Ho preparato una piccola camera dove possono stare i bambini durante l’incontro. Se Harry vuole dormire posso far apparire un piccolo letto per lui” disse Silente

Remus e Sirius seguirono il loro vecchio preside in una stanza adiacente.

“Verranno altri bambini signore?” chiese Sirius curioso.

Sul tappeto c’erano vari giocattoli e libri da colorare.

“Sì ho chiesto di venire anche a Molly e Arthur Weasley, e porteranno i loro figli più piccoli, Ronald e Ginevra”

“Quanti figli hanno ora? L’ultima volta erano sei” mormorò Sirius mentre Silente faceva apparire un piccolo letto per Harry.

“Sette. Sei maschi e una femmina” rispose Silente con un sorriso.

Sirius fece stendere Harry sul letto e lasciò il suo cervo tra le sue braccia. “Ti veniamo a prendere appena la riunione è finita ok?” disse ad Harry.

“Okay” rispose Harry girandosi dall’altra parte.

I tre maghi lasciarono insieme la stanza, chiudendo piano la porta. Durante la loro assenza erano arrivate diverse persone, molte delle quali Sirius riconobbe perché facevano parte del vecchio ordine: Elphias Doge che indossava ancora quello stupido cappello,Dedalus Lux, Arabella Figg che stava parlando piano con la McGranitt,Sturgis Podmore ed Emmeline Vance.

C’erano anche altre persone che stavano entrando: Kingsley Shacklebolt che era appena apparso dietro Moody,una strega con i capelli neri e le guance rosse che sembrava appena uscita da Hogwarts, un mago e una strega che potevano solo essere Arthur e Molly Weasley, per i loro capelli rosso fuoco. Questo erano accompagnati da dei bambini dell’età di Harry (un maschio e una femmina) e due gemelli. Molly sembrava furiosa per qualcosa. Si sentiva anche un forte odore di whiskey e sigarette che poteva appartenere solo a …

“Dung! Mi stavo chiedendo quando ti avrei visto!” disse Sirius salutando il suo vecchio compagno di scuola, che assomigliava ad una pila di panni sporchi.

Mundugus Fletcher non era cambiato per niente dall’ultima volta in cui l’aveva visto cinque anni prima. Aveva ancora un aspetto trasandato e sporco. Aveva almeno tre giorni di barba non tagliata sulla faccia e stringeva forte il suo cappotto.

“Sirius! Come stai? Lupin ha detto che sei stato con lui nelle ultime settimane” disse Dung stringendo la mano di Sirius.

“Sì proprio come i vecchi tempi. Mi è dispiaciuto sapere che non sei riuscito a diventare ministro della magia”

“ Non ti preoccupare, sarebbe stato comunque troppo lavoro per me” disse senza preoccupazione sedendosi. Il suo cappotto andò a sbattere contro il tavolo facendo un rumore metallico.

“Allora cosa c’è nel cappotto Dung?” chiese Remus sedendosi vicino a Sirius.

“ Eh? Ah niente d’importante, solo sai affari” disse un po’ troppo casualmente.

Sirius e Remus si scambiarono un ghigno.

Appena i quattro figli di Molly si furono sistemati nella stanza adiacente, Silente fece un incantesimo per insonorizzarla, ma che comunque gli avrebbe permesso di sentire se i bambini avevano bisogno di loro (specialmente Harry). Salì sul podio con una fenice incastonata che si trovava all’inizio del tavolo. Tutte le persone nella stanza dovevano essere stati vecchi studenti di Hogwarts, smisero immediatamente di parlare.

“Buona sera. Vi ringrazio per essere venuti qui con così poco preavviso e a quest’ora di notte. Purtroppo questo è necessario per la vostra salvezza, e per la salvezza di quello che verrà detto stasera.”  I nuovi membri avevano tutti sguardi sorpresi. “ Quelli che conoscono le ragioni di questa segretezza avranno capito. Ora spiegherò tutto per i nuovi arrivati” Silente si fermò per osservare la stanza. Tutti gli occhi erano puntati su di lui.

“ Durante la guerra, ho creato un gruppo di persone chiamato ordine della fenice. La nostra missione era quella di fermare Voldemort - ” la maggior parte dei presenti rabbrividì sentendo il nome “ – una volta per tutte. Sfortunatamente non era una missione facile. La maggior parte dei nostri membri è stata assassinata  dai mangiamorte o da Voldemort in persona” Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo.

“ Sono stati fatti molti errori” Sirius grugnì “ Quelli che credevamo amici ci hanno tradito. Quelli di cui non ci siamo fidati erano innocenti” Silente guardò Sirius per un momento e lui rispose calmo allo sguardo. “ Questa volta però saremo preparati”

“ Che cosa intende con –questa volta?” chiese Molly Weasley prima di riuscire a fermarsi.

Silente guardò il gruppo prima di rispondere “ Voldemort sta cercando di nuovo di guadagnare potere”

L’effetto di questa frase fu immediato. Dedalus Lux cadde dalla sedia. Hestia lanciò un piccolo urlo e gli altri cominciarono a sussurrare in panico tra di loro. Sirius e Remus erano tra i pochi che fissavano calmi Silente, aspettando di sentire il resto.

“ Meno di un mese fa Peter Minus è riapparso  come penso tutti voi abbiate letto” il gruppo annuì “ Io credo, e anche il ministro Bones che Minus sia andato dal suo vecchio padrone per riportarlo in vita.”

“ Ma non può essere” disse la strega dalle guance rosse “ Tu-sai-chi è morto, il bambino dei Potter l’ha ucciso”

Remus e Sirius la guardarono male.

“ Harry Non ha ucciso Voldemort Hestia” rispose Silente Pazientemente “ Voldemort non era abbastanza umano per essere ucciso. La maledizione che aveva usato su Harry è solo rimbalzata lasciandolo debole e senza potere. Voldemort perse il suo corpo e fu costretto a volare via come una nuvola di fumo. È solo una questione di tempo finché riacquisterà il suo corpo e comincerà la seconda guerra”

Ci fu ancora più parlare e mormorare prima che Arthur Weasley parlasse “ per che cosa siamo qui esattamente Silente”

“ Magnifica domanda Arthur. Questo era il prossimo punto. Vorrei che tutti voi mi aiutaste come alcuni di voi hanno già fatto in passato, a cercare di fermare Voldemort una volta per tutte. Quelli che erano nel vecchio ordine sanno cosa vi sto chiedendo: fate tutto quello che potete. Anche piccole cose aiutano. Quelli di voi che lavorano al ministero, sono molto importanti per individuare spie. Chi non lavora lì può aiutare in altre cose”

“ Questo non è un incarico da prendere alla leggera. Se accettate, perché ovviamente siete liberi di rifiutare, dovete capire tutti i rischi che correrete. Non bisogna mai parlare di questo gruppo a quelli che non ne fanno parte o rischiamo di essere scoperti. I membri dell’ordine sanno come comunicare tra di loro. Spiegherò come tra un momento”

“ Se non volete farne parte potete andarvene dopo che vi avremo modificato la memoria. Sono sicuro che capite le ragioni per cui lo facciamo” Silente si fermò.

Sirius guardò la stanza. I nuovi membri sembravano voler scappare dalla nazione. I Weasley erano pallidi, e Molly tremava leggermente. Se ricordava bene i Gideon e Fabian Prewett che erano nell’ordine l’ultima colta erano i suoi fratelli.

Le persone che Sirius conosceva invece si guardavano agitati. Sirius sperava che la paura di una seconda guerra non gli avrebbe impedito di aiutare. Dovevano agire in fretta…

“ Ringrazio coloro che vogliono rimanere” disse Silente “ Per quelli che se ne vogliono andare non nutro nessun tipo di rancore, e vi auguro tutta la felicità possibile nella vita. Se volete andare, alzatevi in piedi così posso modificarvi la memoria dell’ultima mezzora”

L’unico movimento nella stanza erano le persone che si guardavano intorno per vedere se qualcuno si sarebbe alzato.

Dopo qualche minuto Silente stese le braccia verso la folla davanti a lui “ Vi do il benvenuto nell’ordine della fenice.

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“Allora… sei veramente Harry Potter” chiese uno dei gemelli con i capelli rossi.

Harry lo guardò perplesso dal letto, dove era seduto a gambe incrociate. “ Sì…”

L’altro gemello sorrise apertamente “ Forte… possiamo vedere la tua cicatrice?” chiese eccitato.

“La mia cicatrice? Perché la volete vedere?” chiese con una piccola risata.

“ Non è dove ti ha colpito Tu-sai-chi?” chiese il gemello

“Tu-sai-chi?” chiese Harry con il sopracciglio alzato che aveva preso da Remus. Poi capì Sirius glielo aveva detto… “ Oh intendi dire Voldemort vero?”

I quattro bambini sussultarono.

Il bambino più giovane impallidì e si guardò intorno “ Non dovresti dire il suo nome” Sussurrò spaventato.

“Sirius e Remus hanno detto che posso” rispose Harry spavaldo.

“ Chi sono?” chiese la bambina

“ I miei guardiani” disse Harry orgoglioso.

“Allora possiamo vedere la tua cicatrice?” chiese un gemello speranzoso.

Harry scrollò le spalle “ Credo di sì” spostò la frangia e osservò stupefatto gli altri bambini che  fissavano la sua fronte a bocca aperta.

“Wow…” mormorò il bambino più piccolo.

Uno dei gemelli stese la mano “ Sono Fred Weasley piacere di conoscerti. Questi sono George, Ron e Ginny”

“Siete tutti maghi?” ora era il turno di Harry di fare domande.

“Sì” rispose George “Da tutta la vita. Abbiamo sentito che sei il miglior mago di tutti i tempi”

“Chi ve l’ha detto?” chiese Harry confuso. Non aveva mai avuto il permesso di toccare una bacchetta, figuriamoci se aveva potuto fare qualcosa da renderlo “ Il miglior mago di tutti i tempi”

“ Un bambino” George scrollò le spalle

“ Silente è il migliore. Remus lo dice sempre” disse Harry.

“Oh. Per che squadra di Quidditch tifi?

Il resto del tempo nella stanzetta trascorse parlando di Quidditch, e delle scope che i bambini possedevano ( I bambini erano estremamente invidiosi della nimbus 950 di Harry)

Harry voleva sapere tutto della loro vita. Il padre era ossessionato con i babbani. I Weasley volevano sapere tutto a proposito della vita con Sirius Black, famoso assassino ( I bambini smisero di dirlo quando Harry spiegò arrabbiato che non era vero), e Remus. Gli disse che volavano tutto il giorno, e che si facevano scherzi, ma non che Remus era un lupo mannaro e Sirius un animagus.

Qualche ora dopo una donna con i capelli rossi entrò nella stanza. Deve essere la loro mamma… pensò Harry un po’ invidioso.

“Mammina,Mammina guarda è Harry Potter” urlò Ginny indicando Harry.

“Non indicare Ginny” disse la donna. Sorrise gentilmente ad Harry che ricambiò il sorriso “ Ciao Harry caro. Spero che i miei bambini non ti abbiano dato troppo fastidio” disse guardando male i gemelli.

“No signora” disse Harry piano.

“Bene. Sirius e Remus mi hanno detto di dirti che arriveranno tra un po’ per portarti a casa. Stanno solo discutendo delle cose con il preside”

“Okay grazie” disse Harry mentre la signora Weasley e i suoi bambini lasciavano la stanza. Si sedette di nuovo sul letto e aspettò che Sirius e Remus venissero a prenderlo.

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“ Hai detto che tuo figlio aveva un topo come animale Arthur?” chiese Sirius.

La maggior parte delle persone se ne era andata per tornare a casa. Silente aveva chiesto notizie degli altri figli dei Weasley e Arthur aveva detto che uno di loro aveva perso da poco il suo topo ed era molto triste ultimamente.

Arthur si voltò verso Sirius. “ Sì, mio figlio Percy l’aveva trovato più o meno cinque anni fa nel nostro giardino. Si chiamava Crosta ed era come un membro della famiglia prima che scappasse il mese scorso. Io e Molly pensiamo che sia morto ma non lo vogliamo dire a Percy.”

Remus aggrottò la fronte “ Che aspetto aveva il topo di tuo figlio si chiamava Crosta vero?” chiese con un tono che sperava fosse uscito solo come curiosità.

Arthur fu sorpreso dalla domanda ma rispose lo stesso. “ Ehm, bè era marrone, piuttosto grasso, tutto quello che faceva era mangiare e dormire. Aveva una lunga cicatrice sullo stomaco che mi ha mostrato Percy una volta, la coda senza peli e poi la cosa più strana… è l’unico topo che abbia mai visto con gli occhi azzurri” disse soffocando una risata.

Sirius quasi cadde, ma Remus gli afferrò il braccio, forse per mantenersi in equilibrio anche lui. Arthur però non notò il loro strano comportamento, Molly era tornata nella stanza con i bambini e ora si stavano preparando ad andare via.

Prima che se ne andasse Sirius chiese ad Arthur “ Lui a-aveva per caso un dito che mancava dalla zampa destra?” chiese con la voce rauca.

Arthur ci pensò per un momento,e rispose felice “ Sì, ecco perché Percy lo chiamava Crosta. Sembrava una ferita recente quando l’abbiamo trovato”

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“Oh mio Dio” continuava a ripetere Sirius mentre camminavano di nuovo attraverso i corridoi di Hogwarts.

Remus li lanciò uno sguardo ammonitore. Aveva lui Harry in braccio dal momento che Sirius era ancora sotto shock per la recente scoperta del luogo in cui Codaliscia si era nascosto negli ultimi anni.

“Allora Harry ti sei divertito stasera con gli altri bambini” chiese speranzoso e calmo.

“Sì” disse Harry nella spalla di Remus. “ Tutti quei bambini volevano vedere la mia cicatrice.”

“Davvero?”chiese Remus

“Sì”

“Felpato sei certo di riuscire a smaterializzarti?” disse Remus guardando Sirius. Non avevano bisogno che arrivasse la squadra per rimetterlo a posto se si spezzava.

Sirius annuì distrattamente “ Sì sto bene”

Si è nascosto in una famiglia di maghi. Deve averli lasciati proprio prima che andasse da Remus. Bastardo. Devo dire ad Arthur chi ha dormito esattamente nel letto di suo figlio per cinque anni. Pensò Sirius .

Raggiunsero i cancelli di Hogwarts e si smaterializzarono a casa.

Harry si era già addormentato quando Remus lo mise a letto e lo coprì nella coperta. Non era una sorpresa dopotutto erano le due e mezza…

Remus lasciò la stanza ed entrò in cucina dove trovò un Sirius depresso che guardava male il tavolo, come se fosse Codaliscia.

“Sirius forse dovresti dormire un po’. Sono successe tante cose questa settimana e sono sicuro che sei esausto” disse Remus piano ed esitando.

A Sirius Black non piaceva che gli si dicesse cosa fare quando era di cattivo umore. Non si poteva sapere come avrebbe reagito,se sarebbe stato d’accordo o se si sarebbe arrabbiato e avesse cominciato ad urlare.

Ma per il sollievo di Remus Sirius annuì e cammino fino alla sua stanza senza una parola. Remus fissò la porta chiusa per un momento prima di dirigersi nella sua stanza così da riposarsi finalmente anche lui.

In risposta alla recensione di Kaled hai ragione in Italiano sono 13 ma in inglese 14 non ho contato le parole mentre traducevo… lo correggerò.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


chap 21
TRUTHS
Capitolo 21



Gli occhi blu acquosi di Codaliscia fissarono nervosamente quelli grigi di Sirius. Sirius lo guardò male, con tutto l’odio possibile. A dirla tutta odio non era una parola abbastanza forte per descrivere i sentimenti che Sirius provava nei confronti del suo ex amico: non esisteva la parola esatta.

Sirius guardò Codaliscia cominciare piano a tremare. I suoi occhi si assottigliarono e continuò a guardarlo con tanta intensità che se gli sguardi potessero uccidere Codaliscia sarebbe già morto tre volte. Minus si girò alla sua destra,toccò James sulla spalla e indicò Sirius. James lo guardò con un ghigno e lo salutò felicemente. Lo sguardo di Sirius si addolcì un po’. Codaliscia uscì dalla cornice.

“Va tutto bene Black?” disse una voce profonda di fronte a Sirius.

Sirius sobbalzò un po’ sulla sua sedia, e distolse lo sguardo dalla foto sul muro che aveva osservato negli ultimi quindici minuti. “Sì, Sì sto bene scusa, mi ero solo distratto un momento”

Kingsley Shacklebolt annuì, ma non sembrava convinto “Ti stavo chiedendo se Minus ha ancora qualche parente in vita?”

Sirius si alzò in piedi e ci pensò bene “ Bè suo padre è morto qualche mese dopo che avevamo iniziato il terzo anno. Da quello che mi ha detto Remus sua madre è morta circa tre anni fa. È figlio unico…e sono piuttosto sicuro che i suoi nonni siano morti. Non so niente di zii o cugini, non ce ne ha mai parlato” rispose scrollando le spalle.

Kingsley annuì di nuovo e tornò al pezzo di pergamena che stava studiando.

Stavano cercando di scoprire il posto in cui Codaliscia si stava nascondendo. Amici non era possibile,gli unici che Codaliscia aveva ad Hogwarts erano i malandrini. C’era la possibilità che si stesse nascondendo da un suo compagno mangiamorte, ma questo era difficile da provare dal momento che ogni mangiamorte conosciuto era ad Azkaban, o aveva dichiarato di essere stato messo sotto incantesimo ai tempi di Voldemort. Se invece si stava nascondendo sotto forma di animagus sarebbe stato quasi impossibile trovarlo, ma Sirius non avrebbe perso la speranza.

Il dipartimento dell’applicazione della legge sulla magia stava nascondendo il fatto che Minus fosse un animagus. La squadra degli Auror  lo sapeva,ma erano gli unici. Sirius e Kingsley però avevano detto a Moody che sarebbe stato meglio renderlo di dominio pubblico, avrebbe potuto semplificare le cose. Dopo una discussione con il ministro della magia, a Moody era stato dato il permesso di annunciarlo durante una conferenza stampa che si sarebbe tenuta in tre giorni.

Perciò in uno di questi tre giorni Sirius doveva trovare il coraggio di dire ad Arthur Weasley la verità su Codaliscia. Era passata una settimana dall’incontro ad Hogwarts, ed ogni volta che Sirius provava a dirlo ad Arthur perdeva il coraggio. Ogni volta si prendeva a calci mentalmente, facendosi la stessa domanda “Sono un Grifondoro o no?”

In difesa di Sirius però, si poteva dire che era veramente un argomento difficile da tirare fuori. Uno non può andare da una persona al distributore dell’acqua e dire “ Hey hai presente il topo di tuo figlio? Sì? Bè e un mangiamorte animagus che ha ucciso dodici babbani e ha tradito i suoi migliori amici! Allora hai visto la partita di Quidditch l’altra sera?” non si poteva fare così. Era una situazione da trattare delicatamente.

Lunastorta saprebbe cosa fare… sospirò Sirius. Sirius diede uno sguardo negli uffici auror ed individuò l’unica persona che aveva sperato di evitare almeno fino all’ora di pranzo. Arthur Weasley camminava felice tra i cubicoli, ricevendo occhiatacce da alcuni auror mentre canticchiava una canzone, e si diresse direttamente nell’ufficio di Sirius e Kingsley.

“Buongiorno Sirius, Kingsley” disse contento.

“Giorno Weasley” disse Kingsley distrattamente, mentre organizzava dei fogli.

“Ciao Arthur che cosa ti porta qui? Chiese Sirius

“Bè Molly mi ha detto di chiederti se a te Remus ed Harry piacerebbe venire a cena da noi stasera. Ai bambini sembra piacere molto Harry e ci hanno chiesto quando l’avrebbero rivisto.” Disse Arthur.

Sirius era piuttosto sorpreso dell’invito. Aveva avuto l’impressione di non piacere molto a Molly Weasley “ Oh ehm certo. Mi sembra magnifico. Anche ad Harry piacciono i tuoi figli. Non fa altro che parlare dei tuoi gemelli”

Arthur sorrise “ Fred e George. Sì sono dei combina guai anche se non hanno ancora fatto niente troppo terribile…” Sirius osservò Arthur che perdeva il filo del discorso e scrollava le spalle “ Comunque, fantastico venite verso le sei. Molly sarà molto contenta di sapere che venite”

Sirius salutò Arthur, e quest’ultimo si diresse nel suo ufficio per l’uso improprio dei manufatti dei babbani.

Assurdo come si siano rivoltate le cose… pensò Sirius. Lui e Remus potevano dirlo ad Arthur e Molly quella sera. Sirius si fece piccolo piccolo al pensiero della faccia di Molly… ma hanno il diritto di saperlo…si convinse prima di ricominciare a lavorare.

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Remus ed Harry erano seduti al tavolo della cucina, con un vasto assortimento di libri e pergamene davanti a loro. La lingua di Harry sporgeva un po’ fuori dalle sue labbra, mentre si concentrava a muovere la piuma sulla pergamena.

Finalmente dopo un minuto, Harry urlò felice “Ce l’ ho fatta! Guarda Remus!”

Remus sorrise largamente mentre guardava sulla pergamena di Harry. Il bambino di sei anni aveva scritto vari termini di Quidditch sotto gli spazi in cui Remus aveva scritto gli esempi. La scrittura di Harry era grossa e disordinata, ma Remus riusciva a distinguere le parole “portiere” e “boccino”.

“Bravissimo Harry! Stai migliorando molto” disse il mago arruffando i capelli del bambino. Harry sorrise orgoglioso tornando a guardare il suo lavoro.

Negli ultimi giorni, Harry aveva mostrato interesse nell’imparare a leggere e a scrivere. Remus, che già faceva da tutor ad Hogwarts si era offerto di insegnargli come fare mentre Sirius era a lavoro.

Il fatto che Sirius avesse un lavoro e Remus no, non dava più tanto fastidio a Remus rispetto a qualche anno prima. Nonostante anche a Remus sarebbe piaciuto avere un lavoro ben pagato al ministero, era più felice di trascorrere le sue giornate con Harry.

“A che ora torna Sirius?” chiese Harry guardando ansiosamente l’orologio.

Remus sorrise “ Cosa? Non ti vado bene come compagnia?”

“No, volevo solo saperlo” disse Harry un po’ troppo innocentemente.

Remus alzò un sopracciglio. Era lo stesso sguardo che aveva James dopo che aveva incantato i libri di Piton, in modo tale che si richiudessero di botto appena Severus li toccava. “Che cosa hai fatto?” chiese

“Niente”

“Harry” disse Remus serio

Harry sospirò “ Ho messo I fuochi d’artificio ad acqua nel suo letto. Gli avrei tirato addosso un palloncino pieno d’acqua appena tornava a casa” disse sconfitto.

Remus trattenne un sorriso… difficilmente “ Non è una cattiva idea, ma io so come renderla migliore”

Harry ghignò per il sorriso malefico da malandrino che aveva Remus sulla faccia.

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“Tesoro sono a casa” urlò Sirius felice appena si materializzò nel cottage.

Remus ed Harry erano seduti innocentemente sul divano a leggere un libro.

“Zitto Felpato!” disse Remus con un ghigno. Harry cominciò a ridere ma Remus lo zittì con uno sguardo. “Come è andata la giornata?” chiese casualmente.

“Bene” sospirò Sirius lasciandosi cadere sulla sua poltrona.”Non ci sono nuove notizie sui babbani” disse lanciando un’occhiata ad Harry. Non gli avevano ancora detto niente dei Dursley, e non erano sicuri se l’avrebbero mai fatto. Perché dirgli qualcosa che l’avrebbe tormentato? “Ehm..Arthur Weasley è venuto nel mio ufficio oggi”

Remus alzò lo sguardo “E?”

“Mi ha chiesto se volevamo andare a cena da loro stasera”

Remus alzò un sopracciglio, una cosa che Sirius stava veramente cominciando ad odiare.”Non gliel’ hai ancora detto”

Sirius sospirò “ No. Come faccio a dirgli una cosa del genere?”

“So che è difficile Sirius ma quell’uomo ha il diritto di saperlo”

“Lo so, Lo so” disse Sirius massaggiandosi il collo “ Ho pensato che forse potevi aiutarmi tu stasera” aggiunse con il sorriso incantatore che gli aveva portato sempre quasi tutto quello che voleva.

“Quel sorriso non funziona con me Felpato. Non so nemmeno perché ci provi” disse Remus debolmente.

Sirius lasciò perdere il sorriso “ Ti prego Lunastorta” lo implorò “ Sei sempre stato bravo con queste cose”

“Non ho mai dovuto dire a qualcuno una cosa del genere Sirius!” Remus roteò gli occhi davanti alla faccia da cucciolo che stava facendo l’amico. “ Va bene ti aiuterò. Ma enfatizzo la parola aiuto, e lo faccio solo perché loro devono saperlo e tu non hai il coraggio. A che ora dobbiamo essere lì?”

Sirius ghignò “Alle sei. Grazie Lunastorta, ti devo un favore! Vado a fare velocemente una doccia”

Harry rise, sbirciando Sirius dal libro mentre si dirigeva verso il corridoio. Sirius si fermò e alzò le sopracciglia.

“Il libro è divertente” riuscì a dire tra le risate.

Sirius guardò il titolo del libro “Come rendere divertente l’erbologia per il tuo bambino” “Ok” disse piano “ Ora vado a fare la doccia. Sirius guardò sospettoso Remus ed Harry e si chiuse la porta del bagno alle spalle.

Remus ed Harry si guardarono ghignando e sgattaiolarono piano nel corridoio. Sentirono Sirius tossire…svestirsi… era solo questione di secondi…Sirius aprì il rubinetto dell’acqua…

Botti, scricchiolii e luci scoppiarono nel bagno, ed erano coperti dalle urla di Sirius. Remus ed Harry si afflosciarono sul muro ridendo come pazzi.

Sirius spalancò la porta pochi secondi dopo con un asciugamano intorno alla vita “ Ma che diavolo!” urlò

Né Remus né Harry riuscivano a dire una parola attraverso le risate. Sirius incrociò le braccia sul petto, si appoggiò sulla porta ed aspettò.

Dieci minuti dopo, Remus che era molto rosso in faccia, fece un respiro profondo e guardò Sirius con un grande ghigno “ è stata un’idea di Harry” disse indicando il bambino vicino a lui che si rotolava a terra dalle risate.

Harry riuscì a sedersi “Hey non è stata una mia idea! È stata tua!”

“Tu eri quello che voleva usare i fuochi d’artificio ad acqua Harry, non io”

Sirius sospirò e aspetto divertito che finisse la loro piccola lite.

“Oh sì” disse Harry pensieroso “ Ma tu sei quello che li ha resi invisibili e messi nella doccia”

Remus si girò e ghignò a Sirius “Puoi dirlo forte che l’ ho fatto!”

Sirius finalmente rise “Carino ragazzi molto carino. Ora prima che io torni dentro ci sono altre cose invisibili di cui devo essere informato?”

Remus finse di pensarci su “ No, non che io sappia. Harry?”

Harry scosse la testa continuando a ridere.

Sirius annuì e tornò in bagno. Prima di chiudere la porta guardò  la sua famiglia e ghignò malignamente “ Lo sapete vero che questo significa guerra?”

I ghigni svanirono immediatamente dalle facce di Remus ed Harry.

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“ è stata una cena fantastica Molly” disse Remus pulendosi la bocca con un fazzoletto.

“Grazie Remus” rispose Molly mentre serviva ad Harry la terza porzione di roast beef e patate.

“ Sì è vero. Non mangiavo così bene dai tempi di Hogwarts. Grazie per averci invitato” disse Sirius mentre guardava Molly tagliare la carne di Harry.

“Piacere nostro caro. Voi tre siete i benvenuti qui ogni volta che volete”

I Weasley, Sirius Remus e Harry erano seduti intorno ad un grande tavolo nel giardino della tana. I bambini erano seduti ad una estremità ridendo e parlando, mentre gli adulti dal lato opposto discutevano del ministero e di Quidditch.

“Mamma possiamo portare Harry a giocare a Quidditch?” chiese il figlio maggiore dei Weasley Bill.

“Non vedo perché no ma dovete chiedere prima a Sirius e Remus” disse Molly riempiendo il bicchiere di Harry con succo di zucca.

Tutti guardarono speranzosi i due maghi.

“Posso? Per favore?” chiese Harry impaziente.

“Dove giocate a Quidditch?” chiese Sirius a Bill. Non aveva molta voglia di far andare Harry lontano senza la supervisione di un adulto. Non dopo i dissennatori…

“Sopra la collina” indicò Bill “ Starà bene. E promettiamo di tornare prima che faccia buio”

Tutti i bambini annuirono entusiasti. Sirius guardò Remus per avere una risposta.

Remus annuì “ Certo. Ma se ci sono problemi fatecelo sapere immediatamente”

“Lo faremo” disse Bill. I bambini si alzarono dal tavolo e corsero al ripostiglio delle scope.

“Posso avere la mia scopa Sirius?” chiese Harry saltellando da un piede all’altro.

“Siamo impazienti vero?” ghignò Sirius. Tirò fuori la scopa dal mantello. Appena fu ingrandita Harry ci salì sopra e aspettò.

“Non fai l’incantesimo?” chiese il bambino

Sirius esitò ma poi mise la bacchetta sul tavolo “ Penso che tu sia diventato abbastanza bravo. Non credo ti serva più l’incantesimo, però stai attento okay?”

Harry era raggiante mentre abbracciava Sirius e Remus, prima di volare a chiamare gli altri bambini. Sirius e Remus lo guardavano ansiosi mentre volava verso la collina.

“Starà bene. Bill e Charlie lo terranno d’occhio” li rassicurò Arthur gentilmente.

Remus distolse gli occhi dal cielo e sorrise ad Arthur e Molly, che risposero al sorriso consapevoli.

“Harry è un bambino fantastico. Così ben educato. Alcuni dei miei figli dovrebbero prendere esempio da lui” disse Molly.

Sirius finalmente distolse lo sguardo dalla collina dove poteva solo vedere forme sbiadite “ Non lasciarti incantare da lui Molly. Quel bambino può creare guai. Avresti dovuto vedere quello che mi hanno fatto oggi lui e Remus”

Remus rise “ Te lo meritavi” mormorò.

“Bè penso che sia fantastico quello che state facendo per lui. Se c’è una persona che merita una bella vita è Harry. Mi sono sempre chiesta che cosa li fosse successo dopo l’affare con Voi-sapete-chi” disse Molly. “ Mi dispiace” aggiunse subito vedendo come erano diventati tesi gli sguardi di Sirius e Remus.

“Non preoccuparti Molly” disse Remus sorridendo.

“Parlando di Voi-sapete-chi” disse Arthur piano e seriamente “ Avete avuto notizie di Minus Sirius?”

Sirius si scambiò velocemente uno sguardo con Remus prima di schiarirsi la voce “ Ehm, divertente che tu abbia tirato fuori l’argomento Arthur…” Sirius si grattò la testa chiedendosi da dove cominciare. “ Hai detto che tuo figlio aveva un topo?”

Arthur annuì “Sì,Percy aveva un topo…” disse senza capire cosa avesse a che fare il topo di suo figlio con un mangiamorte.

“Bè” cominciò Remus imbarazzato. Questo è veramente difficile…pensò. “ C’è qualcosa che pensiamo abbiate il diritto di sapere”

“Okay” disse Molly lentamente osservando confusa i due maghi più giovani.

Sirius guardò Remus “ Cominciamo dall’inizio ok?” Remus annuì “ Sì, bè quando eravamo a scuola James Potter, Minus ed io decidemmo di diventare animagi.” Sirius non voleva parlare della condizione di Remus senza averne prima parlato con lui, e questo rendeva le cose più difficili “ Ci siamo riusciti durante il quinto anno”

“Aspetta un momento… tu sei un animagus?” chiese Molly ad alta voce.

“Sì” rispose Sirius calmo “ Ma preferirei che non lo dicessi a nessuno. Non sono registrato legalmente”

Molly ed Arthur scioccati, si lanciarono uno sguardo.

“Comunque” continuò Sirius “James era un cervo” tirò su il cervo di Harry per enfatizzarlo “io sono un cane, e Minus…” prese un respiro profondo “ è un topo”

Arthur alzò le sopracciglia, Molly boccheggiò “S-Scusa puoi ripetere l’ultima cosa?” chiese Arthur con voce rauca.

Remus prese il suo posto “ La forma da animagus di Minus è un topo. Ha occhi blu acquosi, una coda grossa e senza peli, una cicatrice sullo stomaco e non ha un dito sulla zampa destra.” Disse piano tutto d’un fiato, evitando gli occhi di Arthur e Molly.

“State cercando di dirci” disse Molly con voce tremante “ Che pensate che il topo di nostro figlio fosse in verità un animagus”

Lo sguardo che stava mandando Molly ai due maghi più giovani era abbastanza per farli rimpicciolire sulle loro sedie. “ Sì crediamo di sì” confermò Remus piano.

Sirius annuì incrociando lo sguardo di Arthur “Sì” disse semplicemente. Non c’era nient’altro da dire o almeno così pensava. Remus riuscì a dire qualcos’altro.

“Io penso, e Silente è d’accordo con me, che dopo aver lasciato casa vostra sia venuto da me. Silente pensa che stesse andando a cercare Harry.” Disse Harry.

“Mio Dio” mormorò Arthur, stringendo la mano di sua moglie. Tutti gli occhi si girarono a guardare il punto dove si potevano veder volare i bambini.

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“Non sarebbe potuta andare peggio” disse Sirius seguendo Remus fuori dal camino qualche ora dopo, portando in braccio Harry addormentato.

“Non lo so, non è andata così male. Molly l’ha presa meglio di quello che mi aspettassi. Almeno non ci odia perché non gliel’abbiamo detto prima” rispose Remus mentre si incamminavano verso la stanza di Harry.

Sirius annuì mentre metteva Harry a letto, lo copriva con una coperta e gli baciava la fronte. Lui e Remus lasciarono la stanza e si diressero nel salotto, dove entrambi si lasciarono cadere sul divano.

Sirius guardò pigramente fuori dalla finestra. “ Hey abbiamo ricevuto una lettera” disse. Prese la bacchetta e la fece arrivare tra le sue mani falla finestra aperta. Remus roteò gli occhi per la pigrizia dell’amico.

Sirius lesse la lettera velocemente, e la incendiò con la bacchetta.” Riunione dell’ordine ad Hogwarts tra due giorni alle dieci.”

Remus annuì e poco dopo andarono entrambi a letto.

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“Il ministero non è ancora sicuro del motivo dell’assassinio di Vernon e Petunia Dursley” parlò Silente dal suo podio. “ Io credo comunque, che sia stato organizzato tutto da Voldemort” Un brivido percorse la stanza, e Silente lo ignorò “Voldemort ha spedito mangiamorte ad attaccare i Dursley quando ha realizzato che non sarebbe stato così facile mettere le mani su Harry Potter”

“Che cosa?” chiese Sirius ad alta voce.

Silente annuì con aria funesta” I Dursley non sono stati i primi ad essere attaccati. Sono stati mandati dissennatori da te e Remus con la speranza di rapire Harry. Quando hanno fallito, Voldemort era furioso e ha sfogato la sua rabbia sui Dursley, lasciando un messaggio che ci avvisasse del suo ritorno”

“Ecco perché sono stati mandati…” disse Remus piano.

Silente annuì di nuovo “ Al momento Voldemort sta riguadagnando velocemente le forze. Non so però quando o come riuscirà a riavere il suo corpo, anche se prima o poi succederà. Sta dando ordine a un piccolo gruppo di mangiamorte che si sono uniti nuovamente a lui”

“Codaliscia” dissero Sirius e Remus contemporaneamente.

Silente annuì ancora.

“ Come sa tutto questo signore?” chiese Emmeline Vance. Sirius e Remus sobbalzarono. Si erano dimenticati di non essere soli nella stanza.

Silente guardò ogni faccia prima di rispondere “Ho i miei modi Emmeline, e non posso metterli a rischio rivelandoli a nessuno di voi. Spero che mi perdoniate” la stanza annuì vagamente.

“Il ministero ha questa informazione?” disse Elphias Doge.

“Sì. O almeno Madama Bones lo sa. È stata molto collaborativi”

Doge annuì e fissò il tavolo.

Passarono dei minuti di silenzio prima che Silente parlasse di nuovo.” Prima di concludere questo incontro ho una richiesta da farvi” tutti quanti guardarono negli occhi l’unico uomo che Voldemort avesse mai temuto.” Il nuovo anno scolastico comincerà presto, e sarebbe meglio per tutti noi, e per gli studenti, se riuscissimo a trovare un altro posto fuori dalla scuola dove possiamo incontrarci. Un posto che non conoscono molte persone, così che non sia strano vedere persone entrare e uscire a diverse ore del giorno e della notte. Se qualcuno di voi conosce o ha sentito parlare di un posto del genere me lo faccia sapere il prima possibile.”

L’incontro finì. Le sedie scricchiolarono sul pavimento mentre i maghi e le streghe lasciavano la stanza, parlando piano.

Remus si alzò e si diresse a prendere Harry ma Sirius rimase seduto, con la faccia profondamente concentrata. “Sirius?” disse Remus mettendo una mano sulla spalla del suo amico.

Sirius ignorò Remus e si alzò, dirigendosi dove Silente e Moody stavano parlando. Remus lo guardò curioso.

“Conosco un posto signore” disse Sirius in qualche modo riluttante. Silente si girò e guardò il giovane mago come se sapesse quello che stava per dire.

“Dove Sirius?” chiese piano.

Con un sorriso truce e sbilenco Sirius rispose “ La nobile e antica casa dei Black”

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


chap 23
TRUTHS
Capitolo 22


Si erano organizzati con Sirius in modo tale che accompagnasse Moody e Silente nella casa dove aveva trascorso la sua infanzia, due giorni prima della luna piena. Sirius era ovviamente molto riluttante all’idea di rimettere piede in una casa che non vedeva da quando aveva sedici anni.

Il numero dodici di Grimmauld Place non era cambiato neanche un po’ dall’ultima volta che Sirius l’aveva visto. Era ancora buio e pieno di muffa, e i muri ti facevano sentire in prigione. La polvere era aumentata notevolmente, dando a Sirius l’impressione che lui fosse il primo Black ad entrare di nuovo nella casa dalla morte di sua madre.

“Sembra vuota” disse Moody, con l’occhio magico che roteava in tutte le direzioni.

“ Questo  è disgustoso lo sai Malocchio” disse Sirius guardando l’occhio blu elettrico che girava, stava cominciando a dargli la nausea.

“Sta zitto Black” rispose piano Moody.

Sirius sospirò e si guardò intorno “ Controlla la cucina. C’è un ripostiglio dove vive il vecchio elfo domestico.”

L’occhio di Moody cominciò a muoversi di nuovo. “ Sì è ancora lì”

“è vivo?”

“Sì”

“Maledizione!” mormorò Sirius.

Silente osservò quello che lo circondava con interesse “ Con un po’ di pulizia penso che questo posto andrà benissimo.” Disse contento.

“Mmm” grugnì Sirius. Non voleva tornare di nuovo in quel posto.

Silente cominciò a camminare per il corridoio buio ma si fermò di colpo appena un urlo invase le sue orecchie.

“COME OSATE ENTRARE NEL    LA CASA DEI MIEI ANTENATI!” gridò la madre di Sirius dal suo ritratto. I suoi occhi osservarono il corridoio e si accorsero di Sirius.

“ TU!” sibilò “FECCIA!VERGONGNA DELLA MIA CARNE!”

“Stai zitta vecchia strega” gridò Sirius di rimando. Mosse la bacchetta cercando di farla stare zitta.

Non funzionò.


“- ENTRARE NELLA MIA CASA!TRADITORE DEL TUO SANGUE!ASSASSINO!”

Cercarono di schiantare il ritratto. La donna pazza urlò ancora di più.

“HAI ABBANDONATO LA TUA FAMIGLIA! AMANTE DEI MEZZOSANGUE!SPORCO GRIFONDORO!”

Moody stava cercando disperatamente qualcosa che potesse far stare zitto il ritratto. Alla fine strappò una tenda ammuffita dalla finestra e con l’aiuto di Silente e Sirius riuscì a coprire Mrs Black, e quindi a farla stare zitta.

I tre maghi si appoggiarono alla parete con il respiro affannoso.

“Donna simpatica Walburga Black” disse Silente seccamente.

“Non era meglio quando era in vita ve lo  assicuro.” Disse Sirius.

“Kreacher si sta chiedendo chi abbia svegliato la sua padrona. Kreacher ha sentito le urla dalla sua dispensa” disse una voce rauca da dietro i tre maghi.

Sirius si girò e osservò una cosa perfida quasi quanto sua madre: il suo vecchio elfo domestico.

“Kreacher” disse Sirius freddamente.

Kreacher alzò lo sguardo e i suoi occhi si spalancarono. “ Il padrone è tornato. Ma il padrone ha portato altre persone. Kreacher si chiede chi siano.”

Silente si avvicinò piano all’elfo. “ Ciao Kreacher. Io sono Albus Silente. Questo è Alastor Moody” indicò la figura piena di cicatrici accanto a lui. “ E sono certo che tu conosca Sirius”

“Kreacher si chiede perché questo vecchio rimbambito parla a Kreacher come se fosse suo amico.” Mormorò l’elfo.

Silente alzò le sopracciglia,ma Sirius parlò per primo. “ Attento a quello che dici Kreacher o finirai su quel muro prima di quello che pensi”

“Che muro?” chiese Moody guardando Sirius.

“Non me lo chiedere” rispose Sirius scuro in volto, senza distogliere lo sguardo da Kreacher.

“Kreacher si chiede perché ci siano visitatori. La padrona non aveva detto niente a Kreacher. Kreacher si chiede se la padrona gli abbia invitati…”

“Siamo stati invitati da Sirius Kreacher. Lui ci ha permesso di venire a dare un’occhiata alla casa” Silente disse.

“Il padrone gli ha invitati” Kreacher continuò a mormorare a se stesso “ Kreacher ha sentito che il padrone è un assassino e un seguace di colui che non deve essere nominato. Kreacher si chiede se sia vero.”

“Kreacher torna nella tua dispensa e resta lì finché non ce ne andiamo” ringhiò Sirius a denti stretti, tenendo ancora stretta la bacchetta sperando di avere una scusa per colpire il vecchio elfo.

Kreacher si inchinò fino a toccare il pavimento. “ Kreacher deve fare quello che gli si ordina di fare. Anche se il padrone è un traditore del suo sangue.” Aggiunse piano mentre scendeva le scale della cantina.

Sirius stava per rincorrerlo ma Moody e Silente lo trattennero.

“Abbiamo del lavoro da fare Sirius” lo ammonì serio.

Sirius annuì rassegnato, e dopo un momento seguì i due maghi più anziani per le scale.

“Phineas ha detto che il suo ritratto è nella tua vecchia camera da letto Sirius” disse Silente.

Sirius annuì senza parlare, e li condusse nella stanza dove aveva trascorso sedici miserabili anni. “ è lì” indicò la porta chiusa ma non si mosse per aprirla.

Silente sorrise piano “ Non hai bisogno di entrare anche tu. Non ancora” Sirius tirò un respiro di sollievo.

Dopo un breve giro della casa si ritrovarono davanti alla porta di ingresso.

Silente si guardò intorno ancora una volta. “ Sì pensò che andrà benissimo. Grazie Sirius”

“nessun problema” disse Sirius “ Tanto non l’avrei usata comunque. Anche se tutto questo legno si potrebbe usare per il camino…”

Con questo i tre maghi lasciarono Grimmauld Place e si smaterializzarono uno ad Hogwarts , Silente, uno al ministero, Moody, e uno al cottage, Sirius.

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“ Allora come è stato tornare lì?” chiese Remus  mentre batteva Sirius a scacchi.

“Non molto diverso da quando vivevo lì. La mia carissima madre che urlava e chiamava, come ha detto? Una vergogna della sua carne. Kreacher che ha chiamato Silente un vecchio rimbambito. La casa emanava ancora tutta la cattiveria di qualche anno fa. Certe cose  non cambiano mai” disse Sirius dopo che la sua regina fu spazzata via dal re di Remus. “ Come questo” indicò la scacchiera. “ Mi batti ancora a scacchi”

Remus sorrise “ Proprio come i vecchi tempi”

Sirius rise e si stiracchiò “ Hai preso la tua pozione?”

“Sì” rispose Remus “Era amara come il mese scorso ma ne vale la pensa per il sollievo che mi dà il giorno dopo”

Sirius annuì “ Dove è Harry?” chiese guardandosi intorno “ Era proprio lì…”

“ è andato a prendere alcuni dei suoi libri da colorare” rispose Remus mentre osservava i pezzi della scacchiera che si riparavano dopo la battaglia brutale.

Proprio in quel momento, Harry tornò nella stanza con le braccia piene di pastelli e un grande libro che aveva dei draghi sulla copertina. Si sistemò, inginocchiandosi davanti al tavolino,  e guardò un attimo Sirius e Remus prima di iniziare il suo disegno. “ Andiamo ad Hogwarts domani?” chiese.

“No dopodomani. Tu ed io andiamo ad Hogwarts, ma Remus non può.” Disse Sirius al suo figlioccio.

Harry annuì e cominciò a colorare un Dorsorugoso Norvegese. Sirius e Remus lo osservarono colorare per un’ora prima che Remus dicesse “ Andiamo a mettere a posto questa roba Harry è ora di fare il bagno. Puoi finire il tuo disegno domani”

Riluttante Harry annuì e chiuse il libro “Okay”.

Sirius aiutò Harry a preparare l’acqua per il bagno, e lo lasciò solo.

Mentre Harry faceva il bagno Sirius e Remus mangiarono la torta di pesche che Molly Weasley aveva mandato il giorno prima.

“ Quella donna sì che sa cucinare!” commentò Sirius tra un boccone e l’altro.

Remus annuì felice ma ingoiò il dolce prima di commentare “ La migliore che abbia mai mangiato”

Appena Harry finì il bagno Sirius gli lesse una storia e lui e Remus gli augurarono la buonanotte.

“ Allora che cosa farete quando andrete ad Hogwarts?” Remus chiese appena tornarono nel salotto per prendere i giochi che aveva lasciato Harry.

“ Ho pensato di portarlo ad Hogsmeade. Mostrargli i monumenti, e farli conoscere la vera burrobirra ai tre manici di scopa.” Rispose Sirius lasciandosi cadere sulla sua poltrona.

Remus annuì “ Sembra bello. Ho sempre preferito la burrobirra dei tre manici di scopa rispetto a quella che vendono a Diagon Alley.”!

“Penso che tu preferisca Madama Rosmerta” Sirius ghignò

Remus arrossì leggermente “ Stai zitto Felpato!”

Sirius rise e gli lanciò un cuscino in faccia.

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“Salve Professore” disse Harry appena lui e Sirius uscirono dal camino ad Hogwarts.

“Ciao Harry, Sirius” rispose Silente con un sorriso. “ Come state in questa bellissima serata?”

“Magnificamente signore” disse Sirius pulendo la polvere dai suoi vestiti.

Harry si diresse subito verso Fanny mentre Sirius si sedeva di fronte a Silente. I due osservarono Harry e la fenice per qualche minuto, sembrava che a Fanny il bambino piacesse molto.

“Come vanno le cose al ministero Sirius?” chiese Silente porgendoli una tazza di the.

“Grazie” disse Sirius “ C’è un po’ di confusione signore. Le persone continuano a mandare gufi chiedendo perché non abbiamo ancora catturato chiunque sia dietro quelli attentati. Moody ha ricevuto già cinque strillettere. E Rita Skeeter continua a venire da me chiedendomi un’intervista, vuole sapere che effetto ha avuto Azkaban su di me, e com’è crescere il bambino sopravvissuto”

“ E tu cosa le hai detto?” chiese Silente con gli occhi che scintillavano

“ Che se non se ne andava immediatamente le avrei messo la sua piuma su per il … ehm in una parte non appropriata” Sirius si bloccò in tempo e mandò a Silente uno sguardo di scuse.

Silente rise “ Sì è stata un po’ un tormento da quando ha cominciato a lavorare per la gazzetta. Madama Bones è stata costretta ad  assumere guardie del corpo per evitare le sue domande.”

Sirius scosse la testa “Questo è ridicolo. Come se non avesse già abbastanza problemi…”

Silente annuì ma non rispose. Harry aveva cominciato a tirare il vestito di Sirius tutto eccitato. “ Posso avere una fenice Sirius?”

Sirius rise “ Ehm…sono piuttosto rare Harry. Non penso che riusciremo a trovarne una a Diagon Alley”

La faccia di Harry diventò delusa “Oh” disse e si girò di nuovo verso Fanny.

“Se sei come tuo padre Harry sono sicuro che vedrai Fanny molto spesso in questo ufficio quando verrai a studiare ad Hogwarts” disse Silente sorridendo ad Harry.

Sirius rise “ è completamente vero signore. Ho conosciuto Fanny molto bene quando venivo a scuola. La vedevo almeno una volta a settimana.”

“Davvero?Perché?” chiese Harry.

“Perché il professor Silente adorava invitare i Malandrini a prendere il the” rispose Sirius facilmente facendo un ghigno a Silente.

Silente rise “ Bè penso che sia meglio che torni al lavoro. Il nuovo anno scolastico comincia domani e ci sono un sacco di cose da fare”

Sirius si alzò “ Ah sì il nuovo anno per i ragazzini. La parte migliore è sempre stata il banchetto di inizio anno. Mi manca veramente. E poi sentire che nuovi oggetti proibiti aveva inserito Gazza nella sua lista. Quando eravamo al primo anno erano centocinquanta, ma l’anno del diploma erano saliti a trecentoventisette.”

Silente si alzò e condusse Sirius ed Harry alla porta. “ Sì a Gazza voi tre non siete mai piaciuti. Comunque la mia parte preferita d’inizio anno è sempre stata lo scherzo che facevano tre studenti di cui è meglio non dire il nome”

Sirius rise “ Sì piacevano molto anche a me. Andiamo Harry hai preso il tuo cervo? Bene. Grazie ancora per farci rimanere qui signore. Lo apprezziamo molto.”

“Nessun problema Sirius. Godetevi la serata.” Silente sorrise.

Sirius ed Harry scesero le scale di pietra e si diressero subito verso le loro stanze.

“Che cosa facciamo?” chiese Harry dopo aver messo la borsa nella sua stanza.

“Bè se vuoi possiamo andare ad esplorare il villaggio.”

“Sì” urlò Harry eccitato prendendo il suo cervo e dirigendosi verso la porta “Possiamo prendere la scorciatoia?”

Sirius ghignò Tale padre tale figlio… pensò felice. “ Non vedo perché no” disse tirando fuori la mappa dalla sua borsa.

“Posso farlo io?” chiese Harry

“Sì vieni qui”

Harry prese con attenzione la bacchetta di Sirius e colpì la pergamena. “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” sussurrò. La mappa apparve ed Harry guardò Sirius con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. “Ce l’ho fatta!”

“Bel lavoro” disse Sirius riprendendosi la sua bacchetta. “ Sei un talento naturale! Mi raccomando non dire a Lunastorta che ti ho lasciato usare la mia bacchetta”

“Okay! Forza andiamo!”

Harry manteneva la mappa e condusse Sirius espertamente attraverso i corridoi di Hogwarts prima di raggiungere la familiare (almeno per Sirius) strega dalla schiena orba.

“Okay” sussurrò Sirius “ Controlla che non stia arrivando nessuno”

Harry osservò la mappa con la lingua che fuoriusciva dalla bocca e annuì” Nessuno”

Sirius colpì la strega e sussurrò “ Dissendium”

Harry si arrampicò per primo nel tunnel e scivolò attraverso la pietra con Sirius dietro di lui.

“Hai tu Ramoso?” chiese Harry appena Sirius si alzò dal pavimento.

“Sì facciamo scambio se mi dai la mappa”

Harry prese il suo cervo mentre Sirius faceva scomparire la mappa e la ripiegava, mettendosela in tasca. Mormorò Lumos per camminare più facilmente nel tunnel.

Mezzora dopo Sirius sbucò dalla porta nel pavimento, la strada era libera. Lui uscì per primo e aiutò Harry ad entrare nella dispensa di Mielandia. Salirono piano le scale cercando di evitare i gradini che scricchiolavano, che avevano fatto quasi scoprire i malandrini una volta o due, e poi sbirciò dalla porta. Il padrone del negozio era di spalle, e stava aiutando un cliente a scegliere alcune cioccolate. Piano e velocemente, Sirius ed Harry uscirono dal negozio in punta di piedi.

“ è stato troppo bello!” disse Harry felice.

Sirius ghignò “ Sì è vero. Forza andiamo a vedere se è arrivato qualcosa di nuovo da Zonko”

I due trascorsero un’ora a cercare cose con cui fare degli scherzi a Remus. Alla fine Sirius spese quindici galeoni e dieci falci.

“E adesso dove andiamo?” chiese Harry sistemando il cervo e una piccola busta di scherzi nelle braccia.

“Che ne dici dei tre manici di scopa?” suggerì Sirius.

Harry era d’accordo e qualche minuto dopo entrarono nel pub dove Sirius e James avevano assaggiato il loro primo Firewiskey.

“Sirius Black!” urlò una voce da dietro il bancone. “ Mi stavo chiedendo se saresti mai venuto a trovarmi”

“Rosie mia cara! Bella come sempre! Come stai?” disse Sirius mentre Madama Rosmerta andava ad abbracciarlo.

“Va tutto benissimo” rispose “ E chi è lui?” aggiunse mentre guardava Harry con un grande sorriso amichevole.

“ Rosie questo è Harry. Harry questa è Madama Rosmerta” disse Sirius.

Harry salutò e sorrise timidamente.

“Puoi chiamarmi Rosie Harry. O mio Dio è proprio uguale a James” disse Rosmerta a Sirius “ venite, vi trovo un tavolo”

Condusse Sirius ed Harry attraverso vari tavoli pieni di clienti, la maggior parte dei quali li stava fissando apertamente. Entrambi lo ignorarono.

“ Ecco il tuo solito tavolo Mr Black” disse mentre lo ripuliva.

“Grazie Rosie” disse Sirius sedendosi vicino ad Harry.

“Cosa posso portarvi stasera? Qualsiasi cose volete, offro tutto io per i miei clienti preferiti!” disse Rosmerta felice prendendo una piuma e un pezzo di pergamena dalla sua tasca.

“Grazie mille Rosie è molto gentile da parte tua. Penso che prenderemo tutti e due la specialità del giorno e due burrobirre” disse Sirius

Rosmerta annuì e disse che i loro ordini sarebbero arrivati subito, poi ritornò al bar per servire gli altri clienti.

“Possiamo andare a vedere Hagrid più tardi?” chiese Harry guardandosi intorno.

“ Certo” rispose Sirius

Le persone continuavano a fissare il loro tavolo con curiosità. Almeno non stanno sussurrando questa volta… pensò grato Sirius.

Rosmerta inviò le loro bibite al tavolo qualche minuto dopo.

“Salute Harry” disse Sirius sbattendo il suo bicchiere contro quello di Harry. Dopo aver bevuto sospirò felice ! “ Oh sì! Mi mancava questa!”

“ è molto buona “ esclamò Harry che stava bevendo piano per non far cadere la burrobirra.

“ E aspetta di assaggiare il cibo!”

In quel momento i loro piatti arrivarono al tavolo. Sirius ed Harry mangiarono felici e silenziosamente, dicendosi occasionalmente quanto fosse buono il loro cibo.

Appena finirono di mangiare Rosmerta insistette che Sirius ed Harry prendessero un’altra burrobirra. Dopo aver ringraziato la barista e averle promesso che sarebbero tornati presto, Sirius ed Harry si diressero verso il castello.

“Perché non torniamo attraverso il passaggio segreto?” chiese Harry stringendo il suo cervo in una mano e nell’altra quella di Sirius, che aveva rimpicciolito le loro buste di  Zonko per tornare a casa.

“ Perché potrebbero scoprirci, non c’è molta gente a quest’ora da Mielandia” disse Sirius.

“Oh”

Mentre superavano i cancelli di Hogwarts, Sirius guardò la luna, chiedendosi come se la stesse cavando Remus.

Sirius ed Harry si stavano dirigendo verso la capanna di Hagrid.

“ Pensi che sia a casa?” chiese Harry stringendo gli occhi, cercando di vedere da lontano la capanna.

“ Penso di sì, a meno che non sia al castello.”

Si avvicinarono alla capanna e bussarono. Nessuna risposta. Aspettarono qualche secondo prima di decidere che Hagrid non era a casa. Sirius ed Harry si diressero verso il castello quando sentirono un forte abbaiare provenire dai confini della foresta proibita. Harry si distaccò da Sirius per andare a salutare Thor. Il cane si gettò su Harry, facendolo cadere sull’erba. Il cervo di Harry volò da qualche parte alla sua sinistra.

“Thor!”rise Harry mentre il cane lo leccava riempiendolo di bava. Sirius avrebbe aiutato il suo figlioccio se non fosse stato troppo occupato a ridere.

“ THOR!” ringhiò una nuova voce. Hagrid era appena uscito dalla foresta. Ridacchiò vedendo quello che stava succedendo e tolse facilmente il grosso cane dal piccolo  bambino di sei anni.

“ Ciao Harry, Sirius! Come state ?” chiese Hagrid aiutando Harry ad alzarsi, cercando di togliere un po’ di sporco dai suoi vestiti. La sua forza stava per far cadere di nuovo Harry sul pavimento.

“ Stiamo bene Hagrid. Siamo appena tornati dal villaggio. Ho pensato si mostrarlo ad Harry” disse Sirius.

“ Bè entrate, ho un po’ di the e ho appena fatto le mie tortine” disse Hagrid.

“ Ah del thè sarebbe magnifico Hagrid, ma abbiamo appena mangiato, non c’è bisogno delle tortine”

“Come volete” rispose Hagrid.

Entrarono nella piccola capanna e Sirius ed Harry si sedettero al grande tavolo mentre Hagrid faceva il thè.

“Come è stato tornare al ministero Sirius?” chiese Hagrid sedendosi vicino ad Harry.Thor aveva la testa sul ginocchio di Harry e stava sbavando felice.

“è stato bello, cioè sono stato occupatissimo, e alcuni degli Auror non fanno altro che correre di qua e di là come ippogrifi a cui hanno tagliato la testa, ma sono abituato. Io e James iniziammo nel periodo peggiore per i nuovi auror, perciò non c’è niente che non possa sopportare” disse Sirius sorseggiando il suo thè.

“ Sì capisco. Mi ricordo di Lily quando mi raccontava di sua sorella. Sembrava pazza secondo me” Hagrid sussurrò mentre Harry e Thor giocavano sul pavimento.

“ Sì non era normale. Però non è che sia felice che sia morta, nessuno merita di  morire in quel modo, bè forse posso trovare alcune persone… ma.. insomma tu sai cosa intendo” disse Sirius.

“ Eh sì lo so. Come sta Remus?”

“ Abbastanza bene. Sta insegnando ad Harry a leggere e scrivere e cose del genere. Sembra che si stiano divertendo tutti e due.” Sirius scoppiò a ridere mentre Thor bloccò Harry sul pavimento leccandogli la faccia. Gli occhiali del bambino volarono dalla faccia del bambino. Sirius li richiamò, e dopo averli puliti se li mise in tasca per sicurezza.

Sirius e Hagrid  parlarono per un’altra mezzora finchè Harry si addormentò. Il mago ringraziò Hagrid per il thè, districò Harry dal cane e si diresse verso il castello. Il buon umore di Sirius finì subito appena si accorse di una delle poche persone che potevano provocarlo a fare qualcosa che lo avrebbe fatto finire ad Azkaban per il resto della sua vita.

“ Bene, Bene, Bene Sirius Black. Da quanto tempo” disse la fredda voce del cugino acquisito di Sirius, Lucius Malfoy.

“Malfoy” disse Sirius freddamente mentre stringeva Harry che era ancora addormentato.

“ E questo è quello che penso che sia? Oh sì, posso vedere la sua cicatrice. Come è adorabile vedere il bambino sopravvissuto tra le braccia di un pazzo assassino.” Disse piano Malfoy, guardando da vicino il bambino.

“Come sta Minus, Malfoy? Tutti e due a fare di nuovo gli amichetti di  Voldemort?” disse Sirius aumentando la stretta su Harry.

“Tsk Tsk Tsk Black. Non dovresti dire il suo nome. Perché io dovrei avere qualcosa a che fare con un traditore e il signore oscuro?” disse piano Malfoy.

Sirius sentì qualcuno respirare pesantemente sotto di lui. Guardò in basso per vedere un elfo domestico con occhi grandi come palle da tennis guardare incantato lui ed Harry. Sembrava che volesse dire qualcosa, ma rimase in silenzio.

Sirius guardò di nuovo la faccia di Malfoy e disse “ Cosa ci fai qui?”

“ sono venuto a parlare con in preside Black. Faccio parte del consiglio scolastico. Bisogna occuparsi dei propri doveri una volta ogni tanto” rispose l’altro mago guardandosi le dita.

“ Bè sembra che il tuo lavoro qui sia finito. Perché non torni al tuo maniero e cominci a pensare a come arredare la tua cella di Azkaban” disse Sirius.

Malfoy fece una faccia di finta sorpresa. “ Ma io pensavo che le guardie di azkaban non permettessero di farlo. Tu lo dovresti sapere. Sono sicuro che manchi molto ai dissennatori Black.”

Se non avesse avuto Harry in braccio, Sirius avrebbe subito tolto il ghigno dalla sua faccia. Invece fece qualcosa che non aveva mai fatto prima: decise di non lottare. Non ne valeva la pena questa volta e doveva mettere Harry a letto. Cammino diritto verso il castello e lasciò Malfoy e il suo elfo a fissarlo.

“Il Signore Oscuro tornerà di nuovo Black. Puoi contarci” sussurrò Malfoy.” Andiamo Dobby ho cose migliori da fare che parlare con un traditore del suo sangue e un mezzo sangue”

Sirius si fermò, pensando seriamente di mettere Harry a terra per maledire Malfoy diritto all’inferno. Malfoy però camminò dalla parte opposta dando calci al suo elfo domestico.

Sirius scosse la testa disgustato e si diresse verso le loro stanze. La prima cosa che avrebbe fatto il giorno dopo al lavoro era quella di dire a Moody di spedire un team di Auror a perquisire Malfoy Manor, solo per il piacere di farlo.

Nella stanza di Harry, Sirius appoggiò gentilmente il suo figlioccio sul letto, gli tolse la giacca e le scarpe e lo mise sotto le coperte. Prese gli occhiali dal suo mantello e li poggiò sul comodino. Sirius baciò Harry sulla fronte e si guardò intorno. C’era qualcosa che mancava.

Dov’è il suo cervo? Pensò Sirius perplesso. Harry non l’aveva lasciato da nessuna parte sin da quando l’aveva ricevuto al suo compleanno… poi si ricordò Thor che spingeva Harry sul pavimento, e il cervo che volava dalla sue braccia. Sirius si divertì per un momento pensando a James che volava nella sua forma di cervo. Harry non sembrava aver notato la mancanza del suo peluche. Potevano recuperarlo di mattina.

Sirius lasciò la stanza per mettersi a letto. Si addormentò appena toccato il cuscino.

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Moony si accucciò contento sul pavimento della cantina fissando la luna. Il lupo non aveva mostrato nessuna voglia di far del male alla sua parte umana, e Remus era felice di sapere che non si sarebbe svegliato in una pozza di sangue la mattina dopo.

Mentre sbadigliava però Remus ebbe una strana sensazione nel profondo del suo stomaco. Era qualcosa che aveva già sentito, ma mai durante la luna piena. L’ultima volta era stata la notte della morte di Lily e James. Era una brutta sensazione, come se ci fosse qualcosa di veramente sbagliato. Ma cosa? Sirius ed Harry erano in salvo ad Hogwarts, niente poteva toccarli con Silente nei paraggi…

Dando la colpa per questa sensazione al suo forte senso  protettivo, Remus si addormentò in un angolo, sognando felicemente a uova e bacon.


Harry non riusciva a dormire. Provava e riprovava ma proprio non riusciva a tenere gli occhi chiusi. Si era svegliato qualche minuto dopo che Sirius l’aveva messo a letto, cercando Ramoso, ma il cervo non era lì. Harry si sedette a letto sospirando.

Si ricordava esattamente dove era finito il suo peluche, me si era dimenticato di prenderlo prima di entrare nella capanna di Hagrid.

Harry si alzò dal letto e di diresse piano verso la stanza di Sirius. il suo padrino dormiva sulla schiena, braccia e gambe e bocca spalancate. Se Harry non fosse stato così preoccupato per il suo cervo avrebbe sicuramente pensato ad uno scherzo da fare.

Piano Harry si avvicinò “ Sirius” sussurrò, toccando la spalla del suo padrino.

Sirius non si mosse.

“Sirius” disse a voce più alta.

“Mmph” fu la risposta.

“Sirius svegliati. Ho lasciato ramoso da Hagrid”

Sirius rispose con qualcosa che sembrava “Mimbulus mimbletonia” e continuò a russare.

Aggrottando la fronte, Harry si guardò intorno. Attraverso la finestra poteva vedere la luna piena che brillava sui prati. C’era molta luce…

Harry ci pensò su e poi annuì a se stesso. Non sarebbe stato difficile attraversare il prato per raggiungere Hagrid. E poi Sirius e Remus non avevano sempre detto che Hogwarts era il posto più sicuro del mondo?

Sorridendo alla sua decisione, Harry lasciò la stanza di Sirius, si mise la giacca  e le scarpe e uscì. Attraversò i corridoi di Hogwarts senza perdersi, era stato lì abbastanza volte per sapere da che parte andare. Harry aprì le porte del castello facilmente, e uscì alla luce della luna piena.

Attraversò il prato velocemente. Le cose ad Hogwarts sembravano molto diverse di notte e lui non vedeva l’ora di tornare a letto. Non c’era vento e gli unici rumori che si sentivano erano i gufi in lontananza, e i passi di Harry sull’erba.

Su ricordò di uno dei sogni che aveva fatto quando si era trasferito da poco da Sirius e Remus. C’erano un cane un lupo e un cervo che giocavano in una foresta che assomigliava molto a quella in cui si stava dirigendo. Ovviamente le foreste sembrano sempre tutte uguali, ma provate a dirlo a un bambino di 6 anni. Con quel pensiero Harry camminò velocemente verso la campagna di Hagrid sentendosi più confortato.

Harry raggiunse il confine della foresta in poco tempo e cominciò a cercare ramoso. Il bambino pensò di aver sentito ringhiare dietro di lui ma quando si guardò intorno non vide niente. Forse aveva immaginato tutto.

Harry sorrise largamente appena individuò il suo cervo. Camminò verso di esso, dando le spalle alla foresta, e dopo averlo preso si diresse nuovamente verso il castello.

L’ultima cosa che Harry sentì prima di svenire furono un paio di grosse mani che lo stringevano intorno al collo e alla vita, trascinandolo nella foresta.

Il cervo era ancora lì, dimenticato ai confini della foresta.

Scusate se ancora una volta vi ho fatto aspettare con la traduzione ma sn veramente impegnata con la scuola…
 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Chap 24
TRUTHS
Capitolo 23


Sirius si svegliò la mattina dopo con  una strana sensazione nello stomaco. Non sapeva se fosse fame o nervi. Aprì gli occhi e fissò il soffitto, cercando di ricordare cosa aveva sognato. Era qualcosa a che fare con un cocco, una cassa di fuochi d’artificio e Piton. Normalmente il pensiero di fare uno scherzo a Piton avrebbe reso felice Sirius ma non questa mattina. La sensazione aveva qualcosa di sbagliato.

Scotendo il sentimento per un po’ e pensando che forse era veramente la fame Sirius si alzò e si diresse verso la stanza  di Harry per portarlo a colazione. In quel momento il suo stomaco brontolò come se gli stesse dicendo di darsi una mossa.

Sirius aprì la porta di Harry e guardò nella stanza. Tutti i pensieri sul cibo sparirono in un secondo. Alzò un sopracciglio. Il letto di Harry era vuoto. “ Harry?” disse nella stanza vuota.


Si avvicinò al letto di Harry. Gli occhiali del suo figlioccio non c’erano, e il suo letto sembrava fosse stato vuoto da diverse ore. Guardando il suo orologio il suo sentimento di agitazione aumentò, erano solo le 8.30 Harry non si alzava mai così presto…

Uscendo velocemente dalla stanza Sirius si diresse verso il bagno che era vuoto. “ Harry?” disse di nuovo. Nessuna risposta.

Dove potrebbe essere?

Cercando di restare calmo, Sirius tornò nella stanza di Harry per guardare di nuovo. Era ovvio che non c’era nessuna traccia, e quindi cominciò a cercare nel resto delle altre stanze, compreso il suo letto, senza trovare  niente.

“ Harry dove sei?” urlò nella sala comune. Forse Harry stava giocando a nascondino senza che il suo padrino lo sapesse. “ Harry James Potter se se sei in questa stanza esci fuori SUBITO!”

Niente. Neanche una risatina che avrebbe fatto scoprire il nascondiglio di Harry. Sirius si voltò e andò a cercare nella stanza per la 100 volta. Fu allora che Sirius notò che mancavano altre cose, cose di cui non si era accorto inizialmente: la giacca di Harry non c’era e anche le sue scarpe, e perché diavolo la porta era aperta.?

Sirius uscì a tutta velocità  indossando solo i pantaloni , e corse per i corridoi di Hogwarts mezzo nudo chiamando Harry.

Girò un angolo e andò a sbattere contro il preside a tutta forza. Sirius cadde sul pavimento, ma in qualche modo l’uomo anziano rimase in piedi.

Silente guardò divertito verso Sirius che era senza fiato. “ Mio caro ragazzo” disse Silente porgendo una mano per aiutare il mago più giovane ad alzarsi.” Perché tanta fretta?”

Sirius si alzò immediatamente e cominciò a raccontare a Silente quello che era accaduto “Harry! È sparito! Non so dove sia! Deve aiutarmi a trovarlo” disse nel panico.

L’espressione divertita sulla faccia del preside sparì subito “ Calmati Sirius.Troveremo Harry. Non può essere andato lontano”

Sirius respirò profondamente, cercando, ma fallendo, di rimanere calmo, prima che Silente parlasse di nuovo. “ Dove pensi che Harry possa essere andato Sirius?” chiese piano. Era piuttosto calmo nonostante le circostanze, e questo aiutò Sirius a calmarsi un po’.

“I-Io no…” Sirius si fermò, la sua faccia era diventata ancora più bianca da quando era stata buttata a terra. “ Ramoso” sussurrò con gli occhi spalancati.

“ Cosa intendi Sirius”

“ Ramoso! Il cervo di Harry” L’aveva fatto cadere mentre eravamo da Hagrid ieri sera” urlò Sirius impazientemente “P-Penso abbia cercato di svegliarmi ieri sera per dirmelo ma…” la sua voce si spezzò.

“ Vieni allora” disse Silente, allontanando Sirius dai suoi pensieri “ Andiamo da Hagrid”.

Praticamente correndo, Sirius e Silente camminarono attraverso il castello e i prati. Hagrid e Thor erano già fuori, curando il giardino.

“Hagrid!” lo chiamò Silente mentre si avvicinavano.

“Professor Silente, Sirius, buon giorno! Sirius perché non sei vestito?” disse Hagrid allegramente.

“Non è il momento per questo Hagrid” disse Silente velocemente “ Hai visto Harry questa mattina?”

“No non l’ho visto” disse Hagrid confuso per la domanda” Ma ho trovato il pupazzo di peluche che si porta dappertutto”

Hagrid mise la mano in una delle sue tasche e tirò fuori il cervo di Harry. Sirius lo prese, e senza che se ne rendesse conto, le lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi grigi.

“Sirius” disse Silente gentilmente.”Harry potrebbe essere andato nella foresta per qualche motivo?”

“La foresta?” disse Hagrid ad alta voce “Perché avrebbe dovuto –“ Silente lo fece stare zitto in modo tale che Sirius potesse parlare”

Sirius tirò su col naso e guardò verso gli alberi scuri “ Non senza me o il suo cervo” rispose debolmente,

“Vorrei cominciare a cercare nella foresta, con un po’ di fortuna lo troveremo subito. Hagrid informa lo staff di cominciare a cercare il castello, i giardini e Hogsmeade. Io e Sirius cominceremo a guardare nella foresta. Dì a Minerva di contattare Remus e di portarlo qui.” Disse Silente.

Hagrid sembrava sia confuso che terrorizzato all’idea di Harry solo nella foresta, ma fece quello che gli era stato detto. Lasciò Thor con Sirius e si diresse vero il castello.

“ Forza Sirius cominciamo” disse Silente piano.

Sirius annuì lentamente. Senza allentare la presa sul cervo di Harry seguì Silente nella foresta.

_______________________________________________________________


Remus si svegliò appena i raggi del sole colpirono il suo angolo. Per il secondo mese di fila, aveva avuto una  luna piena piacevole, tranquilla e cosa più importante senza dolore. Prese un paio di pantaloni del pigiama e salì al piano di sole per preparare la colazione; era insolitamente affamato. Remus prese la sua bacchetta dal tavolo della cucina e cominciò a far riscaldare i fornelli.

Appena tirò fuori un uovo dalla  frigorifero, un pop dietro di lui fece cadere l’oggetto nelle sue mani. Remus si girò per trovarsi davanti Minerva McGranitt in preda al panico.

“Professoressa cosa ci f-“ Remus fu interrotto.

“Harry non era nel suo letto questa mattina. Silente e Sirius stanno cercando nella foresta. Devi venire lì velocemente Remus” disse la McGranitt tutto d’un fiato tremante.

“Non era nel suo letto? Perché diavolo no?” disse Remus con calma nonostante dentro era pieno di paura.

“Non lo so” disse la professoressa” dobbiamo tornare al castello”

Remus corse nella sua camera e si mise la prima camicia che vide. Appena si finì di allacciare le scarpe corse in cucina dove la McGranitt stava aspettando pazientemente.

Senza una parola i due si smaterializzarono davanti ai cancelli di Hogwarts. Senza aspettare la sua vecchia professoressa , Remus corse a tutta forza verso la foresta. Si fermò di botto appena Hagrid uscì dalla sua capanna con il cappello in mano.

“Dove- Sono?” disse respirando affannosamente

“Ancora nella foresta” rispose Hagrid. “ Mi stavo proprio dirigendo lì per aiutarli”

Prima che uno dei due potesse dire qualcosa, Silente e Thor insieme a Sirius in preda al panico emersero dagli alberi.

“Dov’è?” urlò Remus, attraversando il prato per raggiungere gli altri due

Sirius sembrava non riuscisse a parlare, e Remus era sicuro che non si fosse nemmeno accorto della sua presenza e quindi figuriamoci averlo  sentito... Sirius si lasciò cadere a terra senza sapere che quello era lo stesso punto dove era stato rapito Harry la sera prima.

“Abbiamo cercato nella foresta. I centauri che sono stati di molto aiuto, ci hanno detto di aver visto un uomo con un mantello nero che aveva in braccio un bambino svenuto. La descrizione corrisponde con quella di Harry. Penso che si siano smaterializzati” Spiegò Silente.

“Questo è Impossibile” ringhiò Remus “ Non puoi materializzarti o smaterializzarti nei confini di Hogwarts! Tu –“

Silente lo bloccò “ C’è un punto, nella profondità della foresta dove lo puoi fare. Non molte persone lo conoscono. La sua esistenza è a conoscenza di due persone, io e Tom Riddle.”

“E chi diavolo è Tom Riddle?” urlò Remus, senza riuscire a capire come facesse Silente a rimanere così calmo.

“Voldemort”

Quello fu il turno di Remus di cadere tremante sul pavimento. A Sirius era stata già data questa informazione, ecco perché si trovava in quello stato.

Voldemort sa come entrare e uscire da Hogwarts? Pensò Remus con orrore. Questo allora vuol dire che ha Harry?

“Per favore Sirius, Remus venite nel mio ufficio. Devo informare il ministero dell’accaduto.” Disse piano Silente.

Con l’aiuto di Hagrid Sirius e Remus si diressero verso l’ufficio di Silente. Nessuno dei due maghi si era accorto di quello che stava succedendo, erano troppo persi nei loro pensieri.

Mentre camminavano, migliaia di pensieri passarono per la testa di Remus. Dov’ era Harry? Stava bene? Era ferito? Aveva fame? Aveva freddo? Era…morto? L’ultimo pensiero fece quasi cadere Remus in ginocchio, ma fortunatamente Hagrid teneva stretto il suo braccio.

Il tragitto verso l’ufficio di Silente fu fatto in silenzio, che si ruppe solo quando Silente disse la parola d’ordine al gargoyle di pietra. Senza dire una parola Hagrid aiutò Remus e Sirius a sedersi sul divano di Silente e poi si posizionò sulla sedia di fronte alla scrivania del preside. Sirius non aveva detto una parola da quando Remus era arrivato. Era seduto stringendo forte al petto il cervo di Harry, era troppo scosso anche per piangere.

Silente contattò il ministero e parlò a lungo con il ministro Bones e Alastor Moody. Remus non sentì neanche una parola, era paralizzato. La sua mente non aveva più pensieri e il suo corpo non sentiva niente.

Come era potuto succedere?

Molti minuti dopo, Silente lasciò il camino e si sedette pesantemente sulla sua sedia fissando i due uomini sconvolti davanti a lui.

Remus in qualche modo riuscì ad alzare la testa, e disse solo una parola al preside “Come?”

Silente rimase in silenzio per un momento “ Da quello che ho capito, Harry aveva lasciato il suo peluche vicino alla foresta ieri sera. Ha cercato di svegliare Sirius ma non ci è riuscito. Harry allora ha deciso di vedersela da solo per recuperare il suo cervo. Penso che quello sia stato il momento in cui è stato preso.”

Remus rimase in silenzio, facendo penetrare le parole che aveva appena detto Silente. Harry aveva lasciato un gioco vicino alla foresta. Durante la luna piena. Lo scenario sembrava così familiare a Remus, colo che nel suo caso era stato morso da un lupo mannaro, non rapito.

Improvvisamente Remus sentì una rabbia fortissima. Si alzò e si girò furiosamente verso Sirius. “ COME HAI POTUTO LASCIARLO ANDARE COSì? SEI DAVVERO COSì IRRESPONSABILE? LO HAI INGNORATO MENTRE CERCAVA DI AVERE LA TUA ATTENZIONE, E GUARDA COSA è SUCCESSO? COME HAI POTUTO SIRIUS? QUESTA è TUTTA COLPA TUA! IO MI FIDAVO DI TE PER TENERLO IN SALVO E GUARDA COSA SUCCEDE? HAI LASCIATO CHE IL FIGLIO DEL TUO MIGLIOR AMICO FOSSE RAPITO DA CHISSà CHI” Remus urlò come non aveva mai fatto prima. Se qualche mese dopo qualcuno gli avesse chiesto perché aveva incolpato così Sirius non avrebbe saputo rispondere.

Silente e Hagrid erano colpiti. Non avevano mai visto Remus perdere così la pazienza. L’ultima volta che Silente l’aveva visto così era stato al sesto anno quando Sirius aveva detto a Piton del platano picchiatore. Ma anche quell’episodio era niente paragonato alla faccia attuale di Remus.

Sirius rimase fermo nella stessa posizione che aveva prima che Remus urlasse. Continuava a fissare la scrivania di Silente. Aveva sentito Remus urlare, probabilmente tutti nel castello l’avevano sentito, ma solo certe frasi erano arrivate al cervello. Non riuscì a reagire immediatamente.

Sirius fissò il suoi amico con gli occhi spalancati e pieni di lacrime. Hagrid lo teneva fermo perché aveva paura che potesse attaccarlo, ma Sirius non faceva altro che sussurrare “Mi dispiace, mi dispiace…”

Remus cadde rigidamente tra le braccia di Hagrid, sopraffatto dall’emozione allo sguardo che aveva Sirius, e per il pensiero che forse non avrebbe più visto Harry. Hagrid lo fece sedere gentilmente su una sedia, mentre Silente osservava tutto, con la faccia che non mostrava nessuna emozione.

Dopo che le cose si furono calmate, Silente parlò piano “ Alastor sta mandando quattro squadre di Auror a cercare tra i prati e il castello qualche indizio. Dovrebbero arrivare qui in qualsiasi momento.”

Remus e Sirius lo sentirono a malapena.

Silente chiese gentilmente a Sirius il racconto degli eventi del giorno prima, da quando lui ed Harry avevano lasciato il castello la sera prima alla mattina. Sirius lo fece senza mostrare la minima emozione.

“… e quando stavamo tornando al castello” disse con voce funerea “ abbiamo incontrato…” Sirius si fermò, i suoi occhi mostravano una rivelazione. “ Malfoy”.

“Lucius Malfoy?” chiese Silente con tono tagliente.

Sirius annuì “ Lui e il suo elfo domestico. Ha detto che era qui per parlare con te” disse incrociando lo sguardo di Silente.

Silente si alzò e si voltò verso Hagrid. “Hagrid” disse velocemente “ Trova Alastor Moody e digli di mandare una squadra di auror a perquisire Malfoy Manor”

Hagrid si alzò, annuì e lasciò velocemente l’ufficio.

“Pensa che Malfoy abbia Harry?” chiese Remus con voce roca. L’urlata che aveva fatto a Sirius aveva fatto effetto sulla sua gola.

“Non lo so Remus, ma non può farci male controllare”


Silente poi si scusò dicendo che voleva parlare con il suo staff e gli auror, e lasciò Sirius e Remus da soli.

Remus alzò la testa e guardò il suo miglior amico. Fu sorpreso di vedere che anche lui lo stava fissando. Remus notò subito che lo sguardo vuoto che il suo amico aveva appena uscito da Azkaban era tornato a tutta forza.

“Mi dispiace” sussurrò Sirius , quasi implorandolo.

“E a me dispiace aver urlato” rispose Remus.

Entrambi distolsero lo sguardo, troppo presi dai loro pensieri, nessuno dei due voleva dire a voce alta l’ipotesi che Harry potesse già essere stato ucciso. O peggio.

Perché Voldemort voleva Harry? Questa era facile… quella dannata profezia, silente aveva detto che il signore oscuro non l’aveva sentita tutta, ma questo non voleva dire che Voldemort avrebbe esitato a mandare uno dei suoi seguaci a rapire Harry, e ad ucciderlo.

Che altro poteva volere Voldemort da lui?

Sirius e Remus aspettarono piano e impazientemente che Silente tornasse.

Sembrava fossero passate ore quando finalmente il preside tornò, accompagnato dal capo di Sirius, Alastor Moody.

I maghi più giovani guardarono in attesa Silente mentre si sedeva alla sua scrivania.

“Alastor ha mandato una squadra a casa di Malfoy. Ci avviseranno subito se trovano qualcosa. La foresta verrà perquisita per la terza volta, brevemente. La seconda ispezione non ha portato niente di nuovo”

“Avevi detto che c’era un punto per smaterializzarsi nella foresta” disse Remus con voce roca. “ Come fa Voldemort a conoscerlo?”

“Quando era giovane Voldemort era conosciuto come Tom Riddle. Ha frequentato Hogwarts e fu anche fatto caposcuola. Una notte Tom stava esplorando la foresta  e raggiunse quel posto. Il preside di quel tempo, Armando Dippet, aveva messo delle protezioni intorno ai confini della foresta per avvisarlo se uno studente ci entrava. Dippet sentì suonare le barriere a mandò alla ricerca dello studente me e il vecchio guardiacaccia, Ogg. Profondamente nella foresta, trovammo Tom Riddle, a quel tempo già caposcuola, materializzarsi in un punto senza erba o pianta. Gli insetti si muovevano intorno al luogo.

“Tom fu ovviamente, portato di nuovo al castello, e lo interrogammo approfonditamente per scoprire come aveva fatto a smaterializzarsi nella foresta proibita, e dove era stato. Le nostre domande non portarono a niente. Tom disse di essere capitato in quel punto per caso, e che non l’aveva mai usato prima di quella notte. Disse di essere stato a Diagon Alley.

“ Dopo che Tom lasciò l’ufficio e tornò nelle sue stanze, io tornai nella foresta per mettere un forte incantesimo anti-smaterializzazione intorno all’area. Era rimasto lì per quasi 40 anni. L’incantesimo deve essersi spezzato recentemente, permettendo di materializzarsi” concluse Silente.

La stanza rimase in silenzio. Gli altri tre occupanti stavano fissando Silente a bocca aperta. Nessuno sapeva cosa dire.

“Troveremo Harry” disse Silente dopo che si alzò dopo qualche minuto di silenzio “ Ora se volete scusare me e Alastor, dovremmo parlare con lo staff”

Lui e Moody se ne andarono nuovamente per parlare con le squadre di auror.

“Dobbiamo trovarlo…” disse Sirius “ Dobbiamo per forza averlo indietro…”

Remus non sapeva cosa rispondere per consolare il suo amico, non sapeva neanche come consolare se stesso.

Sirius aveva ragione: dovevano avere Harry indietro. Remus voleva credere a quello che aveva detto Silente, che avrebbero trovato Harry, ma c’era ancora una voce nel profondo della sua mente che urlava “ E Se…”

______________________________________________________________________________________

Erano passate ore da quando Harry era scomparso. Il mattino era diventato pomeriggio presto e non c’era ancora nessuna notizia su dove il bambino potesse essere.

Non c’era nessuna pista a Malfoy Manor, e Malfoy stesso aveva offerto il suo aiuto nella ricerca dell’ “Adorabile bambino”, come l’aveva definito lui. Remus e Sirius erano sicuri che il biondo fosse scoppiato a ridere appena gli Auror erano usciti dalla sua porta dopo aver finito l’ispezione.

Per quanto riguardava Remus e Sirius, i due maghi avevano aiutato a perlustrare tutta Hogwarts, persino servendosi della mappa del malandrino, ma non trovarono traccia di Harry da nessuna parte.

Silente aveva suggerito che andassero in cucina a mangiare qualcosa ma non faceva differenza quanto cibo ci fosse davanti a loro, nessuno dei due riusciva a mangiare.

“Pensi che stia bene?” chiese piano Sirius.

Remus guardò il suo amico pallido e pieno di rimorsi. Appariva esattamente come si sentiva Remus in quel momento: vuoto. “Lo spero” rispose con voce roca.

“Dovrei essere là fuori. Ho bisogno di cercarlo. Non dovrei essere seduto in questa dannata cucina a fare niente!” disse Sirius ad alta voce. Sbatté il pugno sul tavolo facendo cadere a terra alcuni piatti. Alcuni elfi domestici si precipitarono a pulire tutto ma nessuno dei due maghi se ne accorse.


Remus si sentiva come se avesse perso di nuovo Lily e James. Aveva avuto un assaggio della vera felicità e ancora una volta, gli era stata strappata violentemente via. Remus aveva giurato che nessuno avrebbe fatto del male ad Harry e Sirius. Aveva fallito.

Harry era chissà dove, con chissà chi facendoli chissà cosa.

E Sirius… a Sirius sembrava aver perso tutto in poche ore. La sua vita si era sgretolata di nuovo intorno a lui. Harry era diventato il suo mondo in meno di due mesi. La sua vita ruotava intorno al suo figlioccio, il figlio dei suoi due migliori amici. Il fatto che Sirius volesse passare all’azione, e salvare Harry non era una sopresa, ma Remus sapeva che era meglio lasciare il lavoro agli auror che non erano così coinvolti personalmente.

Per il momento almeno…

Sirius si alzò all’improvviso “ Vado a vedere se Silente ha già saputo qualcosa”

Remus annuì, e seguì silenziosamente Sirius fuori dalle porte della cucina, andando in direzione dell’ufficio del preside. Sirius, notò Remus aveva ancora stretto il cervo di Harry. Non l’aveva perso di vista neanche una volta.

Camminando nei corridoi, un vago pensiero passò per la mente di Remus. Quel giorno era il primo settembre in poche ore sarebbe iniziato un nuovo anno scolastico per gli studenti di Hogwarts. Probabilmente stavano raggiungendo la stazione di Hogsmeade mangiando i dolci comprati dal carrello.

In cinque anni anche Harry sarebbe stato uno di quelli studenti. Avrebbe riso e incontrato nuovi amici proprio come aveva fatto Remus il primo giorno di scuola. Sarebbe entrato nella sala grande e messo il cappello parlante. Non c’era alcun dubbio che sarebbe stato smistato a Grifondoro, proprio come i suoi genitori.

Se vivrà così a lungo… disse una voce sinistra nella sua testa.

Stai zitta! pensò Remus starà bene…

Remus disse la password per entrare nell’ufficio di Silente e dopo che il gargoyle di pietra si spostò, segui Sirius per le scale.

Sirius bussò piano, e la porta si aprì lentamente da sola.

Prima che Remus riuscisse a entrare Sirius si bloccò di scatto

“Che diavolo ci fa lui qui?” urlò Sirius.

Remus entrò dietro il suo amico, e grugnì involontariamente. Seduto di fronte a Silente c’era l’unica persona che poteva rendere questa situazione dieci volte peggio: Severus Piton.

Ho già il prossimo capitolo tradotto lo metterò online stasera…






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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Cap 24
TRUTHS
Capitolo 24

Harry aprì gli occhi dolorosamente rivelando i contorni sbiaditi della stanza in cui si trovava. Si toccò la faccia e vide che mancava qualcosa, in qualche modo aveva perso i suoi occhiali.

Guardandosi intorno, Harry non riusciva a capire dove fosse. Era ancora ad Hogwarts? Da quello che poteva vedere la stanza era buia, eccetto per un raggio di luce argentata proveniente da una finestra nell’altra parte della stanza, coperta da assi di legno. Il freddo pavimento di cemento era coperto di polvere. Questa non poteva essere Hogwarts…

Harry cercò di alzarsi in piedi, ma le sue gambe si piegarono per un forte dolore in fondo alla schiena. Tirando su col naso e massaggiando il punto che faceva male, Harry si avvicinò al muro.

“Sirius!” gridò con voce roca “ Remus!”

I guardiani non risposero e Harry cominciò a piangere più forte. Voleva andare a casa, lontano dal posto in cui si trovava ora. La piccola stanza gli ricordava del ripostiglio del sottoscala a cada dei suoi zii. Ma Sirius gli aveva promesso che non sarebbe più tornato lì.

Harry sussultò per il dolore mentre tirava le ginocchia verso il suo petto. Aveva perso una scarpa,e la sua giacca era sporca e stappata.

Inaspettatamente Harry sentì un dolore mai sentito prima, scoppiare nella sua fronte. Harry  sbatté la mano contro la sua cicatrice a forma di saetta. Era come se al sua testa fosse sul punto di scoppiare. Harry pianse ancora più forte, sperando più di tutto che qualcuno lo trovasse. Il dolore nella sua testa si fermò di botto così come era cominciato.

La porta della stanza si aprì piano con un cigolio. Attraverso i suoi occhi rossi e pieni di lacrime, Harry poteva vedere un profilo sulla porta. La figura accese la punta della bacchetta e la puntò nella stanza, cercando qualcosa. Dopo qualche secondo, la luce si fermò su Harry, che chiuse forte gli occhi per l’improvvisa presenza di luce.

Poteva sentire il rumore delle scarpe sul pavimento polveroso, e sentì qualcuno respirare pesantemente proprio di fronte a lui. Harry alzò lo sguardo e sentì il suo stomaco stringersi. Questa non era la persona che voleva che lo trovasse.

La figura era un uomo basso, grosso e pelato. I suoi occhi blu acquosi fissavano Harry attraverso la scia di luce.

“Sirius!” Harry cercò di urlare, ma uscì fuori solo un sussurro rauco.

“L-Lui non v-verrà per te” balbettò l’uomo.

“Sirius!” Harry finalmente riuscì ad urlare.

L’uomo mise la mano sulla bocca di Harry. Il bambino aprì di nuovo la bocca per urlare, ma invece diede forte un morso sulla mano dell’uomo, che fece un salto indietro e si lasciò scappare un lamento.

Harry si alzò meglio che poteva e cercò di correre fuori dalla stanza. L’uomo si girò e puntò la bacchetta verso il bambino, urlando una parola che Harry non aveva mai sentito prima. Una forte luce volò attraverso la stanza e colpì Harry sulla schiena, allontanandolo dalla porta, e facendolo sbattere contro un muro.

Harry sentì un crack sinistro sopra i suoi pianti: la sua gamba si era rotta.

L’uomo si alzò e si avvicinò al punto dove Harry era caduto. Il bambino era raggomitolato e si reggeva la gamba. Fece cessare il pianto di Harry con un movimento della bacchetta e fece apparire delle corde con cui legò strette braccia e gambe del bambino.

Senza dire una parola, l’uomo lasciò la stanza, lasciando Harry da solo a piangere silenziosamente.


Remus era in piedi vicino a Sirius, ricordando qualcosa che gli aveva detto Lily una volta: un babbano chiamato Murphy aveva detto “ Tutto quello che può andare male, andrà male”. Bè al momento le cose non potevano peggiorare più di così.

“Cosa- ci-fa-lui-qui?” chiese Sirius a denti stretti. Piton si voltò dalla sedia in cui era seduto e  sghignazzò ai due nuovi arrivati.

Silente si alzò lentamente e fece segno a Sirius e Remus di sedersi prima di parlare. “ Ho chiesto io a Severus di universi a noi. Potrebbe esserci d’aiuto”

Remus alzò scettico un sopracciglio, ma non disse niente. Condusse gentilmente Sirius verso il divano vicino alla scrivania di Silente, che ormai conoscevano bene. Fece attenzione a sedersi lui vicino Piton, o Sirius avrebbe potuto attaccarlo.

I due si sedettero. Sirius non aveva distolto lo sguardo da Sirius, Remus guardò Silente aspettando quella che sarebbe dovuta essere davvero una buona spiegazione.

Ci fu un minuto di silenzio teso prima che Sirius ringhiò, guardando ancora male Piton “Bè?”

Lanciando un mezzo sguardo a Piton Silente parlò “Per aiutarci a trovare Harry, Piton ha contattato alcuni sostenitori di Voldemort per avere informazioni. Questo pomeriggio ha ricevuto un invito per incontrarsi con Lucius Malfoy in un posto segreto . Severus crede, e io sono d’accordo con lui, che quello è il posto dove troveremo Harry”.

Remus strinse lievemente gli occhi “Perché Malfoy dovrebbe invitare Piton nel posto dove si trova Harry? Se Malfoy sta nascondendo Harry da qualche parte non vorrebbe tenere per lui questa informazione?”

Silente guardò verso Piton ancora una volta. Questa volta doveva essere passata una domanda silenziosa tra di loro visto che Piton annuì una volta.

“Durante la guerra” cominciò Silente “ sono sicuro che vi ricordiate la disparità di elementi nella la parte buona, appena Voldemort ha cominciato a reclutare spie. A quel tempo, l’unico circolo sicuro nel mondo magico era l’ordine della fenice. Questo ovviamente, è stato prima che si rivelasse la verità su Minus. Eravamo contro un muro. Molti dei nostri membri venivano ammazzati brutalmente. Un anno dopo che voi vi eravate diplomati da Hogwarts, Severus venne da me e mi mostrò il marchio nero sul suo braccio”

“Aspetta un dannato secondo!” disse Sirius ad alta voce “ è un maledetto mangiamorte? E lei si aspetta che noi ci potremmo mai fidare di lui per avere indietro il mio figlioccio?”

Remus lo zittì con uno sguardo tagliente. Si voltò verso Silente, e alcune cose scattarono nella sua mente “ Piton era la spia…” disse piano.

Silente annuì “ Sì. Durante gli ultimi anni del dominio di Voldemort Severus mi ha fornito molte informazioni per prevenire alcuni attacchi. È stato lui che mi ha informato di un traditore dalla nostra parte, anche se non sapeva chi fosse. Severus ha realizzato che qualcuno stava passando informazioni riguardanti Lily e James Potter a Voldemort. E mi ha detto questo rischiando molto”

Sirius finalmente spostò lo sguardo da Piton verso Silente “ E che cosa le fa credere, signore, che ha veramente cambiato parte? Come fa ad essere sicuro che non stia ancora lavorando per Voldemort?”

“Questo, Sirius, è tra me e Severus” disse Silente ponendo fine alla discussione sulla lealtà di Piton. Persino Sirius non era così stupido da iniziare una lotta con il preside “ Il problema in questo momento è trovare Harry e riportarlo qui sano e salvo. Penso che possiamo essere tutti d’accordo su questo”

Sirius e Remus annuirono, nessuno guardò Piton per vedere se era d’accordo anche lui.

“Ho organizzato un piccolo gruppo di aurors, tra cui anche Alstor Moody e Kingsley Shacklebolt, di trovare il luogo in cui si recherà Severus stasera. Partirà subito dopo il banchetto d’inizio anno. Io mi incontrerò, insieme a un gruppo selezionato di membri dell’ordine della fenice, nella vecchia casa di Sirius, ed escogiteremo  un piano da lì.”

Remus aprì la bocca per parlare ma Sirius lo fece per primo “ Andiamo anche noi” disse sicuro come per provocare il preside.

Silente annuì “ Certamente. Non potrei mai chiedervi di restarne fuori. Fino alla fine della festa però, sono costretto a chiedervi di andare al numero dodici per aspettare altre istruzioni. Alastor e Kingsley stanno aspettando il vostro arrivo.”

“Quindi noi…aspettiamo solamente?”  disse Sirius a voce alta perdendo la pazienza “ Fino al momento in cui finirà il banchetto, Harry potrebbe essere…” si bloccò fissando il pavimento.

“ A Potter non verrà ancora fatto del male” Piton parlò per la prima volta dal loro arrivo.

“E che cosa te lo fa pensare?” chiese Remus con quanta più calma possibile.

“Perché serve per qualcos’altro, qualcosa di più terribile. Non servirebbe a niente se fosse morto” rispose piano Piton, senza guardare gli altri due maghi.

Remus si massaggio stancamente la faccia  con le mani e lanciò uno sguardo a Sirius. Il suo amico stava cominciando a tremare, e questo era un buon segno che stava per perdere completamente la pazienza. Remus doveva allontanarlo da Piton prima che il suo amico sfogasse tutta la sua rabbia sull’ex serpeverde.

La pazienza di Remus non era comunque migliore. Come poteva Piton parlare così tranquillamente di quello che stava succedendo a Harry quando lui e Sirius erano pronti a impazzire per la preoccupazione? Remus ricordò a se stesso che a Piton non era mai piaciuto James e i malandrini, l’odio si era probabilmente esteso ad Harry.

“è meglio se voi due ve ne andiate adesso” disse Silente piano “ Alastor e Kingsley stanno aspettando”

Remus si alzò tremante un momento dopo e così fece Sirius. Silente li condusse verso il camino, porse il  barattolo con la polvere volante e li guardò mentre dicevano l’indirizzo della loro destinazione. I due maghi sparirono tra le fiamme verdi.

Silente si voltò verso Piton “ Andiamo Severus, ci dobbiamo preparare per questa sera” disse.

Piton annuì e seguì  il preside fuori dalla stanza, stringendo istintivamente l’avambraccio.

Sarebbe stata sicuramente una notte lunga…


“Lucius” sibilò la voce acuta da dietro la sedia.

Lucius Malfoy trattenne l’impulso di ingoiare pesantemente la saliva per la paura, e attraversò la stanza. C’era solo una cosa in tutto il mondo di cui Malfoy aveva paura, ed era la furia del signora oscuro. Nonostante avesse sempre sostenuto il suo maestro sin da quando si era diplomato da Hogwarts tanti anni fa, nonostante anche lui sentiva che i mezzosangue e gli ibridi dovevano essere eliminati, Malfoy non sapeva mai cosa aspettarsi quando si trattava del suo maestro. Ogni incontro poteva portare ad una morte o una tortura. Malfoy aveva visto abbastanza di entrambe, che diavolo aveva causato alcune di esse. Nonostante tutto questo, la voce del signore oscuro anche se debole faceva rabbrividire chiunque.

Malfoy si avvicinò velocemente alla sedia, ma si inginocchio cautamente davanti ad essa, con la testa piegata. “Mio signore” disse piano.

“è tutto a posto per stanotte Lucius?”

“Sì mio signore” disse Malfoy, senza osare alzare lo sguardo.

“Severus?”

“Arriverà per aiutarci appena finisce il banchetto ad Hogwarts, mio signore. Silente è convinto che andrà a Diagon Alley per la notte”

“Silente non è ignorante Lucius. Ma si fida troppo delle persone” sibilò il signore oscuro freddamente.

“Sì mio signore” fu d’accordo Lucius.

“E il bambino?”

“Minus si sta occupando di lui mio signore”

“stanotte è il momento Lucius. Stanotte Lord Voldemort ritornerà al potere, e Harry Potter farà la fine che si merita”


Sirius uscì dal fuoco subito dopo Remus , nella cucina del numero 12 di Grimmauld Place.

Shackelbolt e Moody erano seduti sul tavolo di legno di fronte a loro,mentre i maghi più giovani si spolveravano i vestiti.

Sirius guardò Remus che osservava con interesse la cucina “ Se pensi che questa sia brutta” disse debolmente “ Aspetta di vedere il resto della casa”

“Qualche notizia?” ringhiò Moody

Sirius scosse la testa “ dobbiamo rimanere ad … aspettare” disse amaramente.

Moody annuì.

Sirius e Remus si sedettero al tavolo, osservando il camino vuoto.

Aspettare… se c’era una cosa che Sirius odiava più di tutto era aspettare. Odiava aspettare quasi quanto odiava quell’unta palla di Piton, e questo  è qualcosa. Questo era probabilmente il giorno peggiore della sua vita. Aspettare di trovare Harry… aspettare di sapere se avrebbe mai rivisto vivo il suo figlioccio ridere di nuovo.

La tensione nella stanza stava aumentando. Tutti e quattro i maghi, volevano, anzi avevano bisogno di fare qualcosa… qualsiasi cosa. A nessun auror piaceva provare la sensazione di non essere d’aiuto in questo tipo di situazione. E nonostante Remus non fosse un auror, Sirius era sicuro che la sensazione non piacesse neanche a lui.

“Perché colui-che-non-deve-essere-nominato vorrebbe un bambino di sei anni?” chiese Kingsley rompendo il silenzio.

“Perché è pazzo figlio di puttana” mormorò Sirius rabbiosamente.

“Silente sembra credere che Voi-sapete-chi abbia bisogno di Potter per recuperare i suoi poteri” ringhiò piano Moody.

“Come?” chiese Kingsley “ Com’è lontanamente possibile?”

“Ci sono modi” Remus disse piano. Gli altri tre lo guardarono curiosamente. “Non ne so molto, ma è possibile che Voldemort ritorni con un corpo e tutti i poteri” C’è un modo che ho letto qualche anni fa, che richiede l’osso del padre, la carne del servo, e il sangue del nemico”.

“E questo può resuscitarlo?” chiese Sirius.

Remus annuì “ Ce ne sono anche altri, ma questo è l’unico che riesco a ricordare.”

“mentre stiamo aspettando Silente forse dovremmo cercare gli altri. In questo modo possiamo sapere cosa potremmo trovarci davanti” disse Kingsley.

“Troverai probabilmente tutto quello che ti serve nello studio di mio padre. Cerca di stare attento però. Alcuni di quei libri mordono…letteralmente” disse Sirius.

Remus alzò un sopracciglio. Sirius si alzò e condusse Remus su per le scale della cucina, e attraverso lei corridoi bui e polverosi. Remus individuò la tenda mangiata dalla muffa ed ebbe la sensazione che si muovesse qualcosa dietro.

“Sono sicuro che incontrerai mia madre ad un certo punto. Ma se fossi in te posticiperei questo momento il più tardi possibile” sussurrò Sirius davanti a lui.

Salirono altre scale, superando porte chiuse e le teste degli elfi sui muri.

“Allora dov’è la tua vecchia stanza?” chiese piano Remus.

“là dietro” Sirius indicò un punto oltre la spalla di Remus. “ Non c’è niente di interessante lì, il ritratto del mio trisavolo dovrebbe essere lì, o almeno così dice Silente, ma non ci sono entrato per anni. Eccoci qui. La biblioteca della famiglia Black.”

Sirius aprì le doppie porte e permise a Remus di entrare per primo. Dopo uno sguardo iniziale, si rese conto che la biblioteca non era molto diversa da quella di Hogwarts. Con un’ispezione approfondita però, Remus si rese conto che la sua ipotesi era solo parzialmente corretta: la biblioteca dei black era esattamente come il reparto proibito della biblioteca di Hogwarts.

Remus vagò cautamente per qualche minuto, esaminando i libri, cercando di trovare qualcosa sulla resurrezione del mago più cattivo della storia. Si voltò e vide Sirius appoggiato alla porta, le braccia incrociate e la faccia seria.

“Stai bene?” chiese piano

“No” rispose Sirius “Tu?”

“No” ammise Remus.

“Non dovremmo essere qui Remus. Dovremmo essere là fuori a trovare Harry. Solo Dio sa dov’è…”

“Mi sento allo stesso modo, ma dobbiamo essere pazienti. Silente sa cosa sta facendo, anche se a noi non piace. E anche se sapessimo dove sia Harry, pensi che sarebbe una cosa saggia irrompere lì? Chi sa quanti mangiamorte si aspettano che lo facciamo. Tutto quello che possiamo fare è prepararci per quando saremo costretti a farlo, e sarà presto. Presto avremo Harry indietro e potremo tornare a  vivere le nostre vite. Andrà tutto bene Sirius” disse Remus.

Sirius non rispose. Invece annuì e lasciò la stanza così che Remus potesse fare la sua ricerca. Mentre apriva un libro di magia nera, l’unica cosa che Remus poteva fare, era sperare che non ci fosse Firewhiskey nella casa…

Harry si svegliò ancora una volta, ma non osò aprire gli occhi. Forse se ci pensava tanto poteva riuscire a tornare da Sirius e Remus.

La sua gamba e la schiena gli facevano male, aveva fame e freddo e voleva la sua famiglia. Ma quell’uomo aveva detto che Sirius non stava venendo per lui. Harry non voleva crederci, ma non poteva evitare di chiedersi perché Sirius lo stava lasciando lì seduto e dolorante.

Forse Harry aveva fatto qualcosa di cattivo. Forse Sirius e Remus non volevano più intorno una persona strana come lui. Questi pensieri facevano piangere Harry più forte, anche se non emetteva nessun suono.

Lottò contro i nodi della corda, ma non si allentarono. Cercò di urlare, ma l’unico suono della stanza era quello degli insetti che camminavano sui muri.

Che cosa gli sarebbe successo?

Harry spostò lo sguardo verso la finestra coperta dalle assi di fronte a lui. Sembrava che la luce del sole sarebbe tramontata presto.

Per quanto tempo sarebbe rimasto lì?

Aveva pensato a scappare, cercando di uscire da quel posto, ma anche se riusciva a liberarsi delle corde, la sua gamba non glielo avrebbe permesso.

Continuando a piangere Harry si spinse di nuovo verso il muro usando la sua gamba buona. Doveva solo aspettare che qualcuno venisse per lui. Harry sperava solo che facessero in fretta.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


cap 25
TRUTHS
Capitolo 25


Remus lesse a tutta velocità volume dopo volume, nella biblioteca  dei Black, cercando di trovare qualcosa, qualsiasi cosa, a proposito della resurrezione completa di corpo e poteri di un mago. Fino a quel momento non aveva avuto  fortuna, nonostante fosse spaventosamente sorpreso di trovare tutti i tipi possibili di libri. Molti erano di pozioni e maledizioni mortali che non erano più  state usate dal medioevo, e altri mostravano foto grottesche di incantesimi e cose del genere che erano andati terribilmente male. Sirius aveva sempre detto ai suoi amici come fosse la sua famiglia, quanto fossero cattivi, ma Remus aveva sempre pensato che esagerasse la maggior parte del tempo. Ora non lo pensava più.

Sospirando profondamente, Remus chiuse un altro libro pesante, e lo appoggiò sugli altri sei che aveva già letto. Si passò una mano tra i capelli leggermente grigi, e cominciò nuovamente a guardarsi intorno.

Remus sobbalzò quando sentì un rumore molto forte sotto di lui, seguito dalle urla acute e piene di odio di una donna. Sorpreso e preoccupato, Remus si precipitò fuori dalla biblioteca, e scese le scale per raggiungere il piano terra. Lì, trovo Sirius e Kingsley che tiravano con forza la tenda mangiata dalla muffa che aveva visto prima. Remus riconobbe subito la donna nel ritratto: l’aveva vista qualche volta durante i suoi anni di scuola, quando andava a prendere Sirius o Remus alla stazione. Remus pensava già allora che avesse un aspetto terrificante, e di certo non era migliorata.

Tirando la tenda con forza un’ultima volta, Kingsley e Sirius riuscirono finalmente a coprire il ritratto, facendo stare zitta Mrs Black. Sirius si voltò per vedere Remus con il fiatone “ Remus ti ricordi mia madre?” disse seccato, tornando in cucina.

Remus si scambiò uno sguardo con Kingsley, che scrollò le spalle, e seguirono Sirius.

Giù in cucina, la fonte del rumore sembrava essere stata quella di piatti che erano caduti dalla credenza. “ Kreacher ha deciso di informare mia madre del fatto che ci fossero delle persone in casa.” Disse Sirius. Entrò nella dispensa e cominciò a rovistarci dentro.

“Trovato qualcosa?” chiese Moody a Remus, pulendo gli ultimi frammenti di vetro con un movimento della bacchetta.

Sirius uscì dalla dispensa  un momento dopo, portando con sé un bottiglia che sembrava  essere Odgen’s  Firewiskey. Remus scosse la testa ma non disse niente. Sirius aveva bisogno di affrontare le cose a modo suo, e nessuno, nemmeno Remus, poteva convincerlo a fare diversamente. Sirius mise la mano in una credenza, tirò fuori quattro bicchieri polverosi, li pulì con la bacchetta e li portò al tavolo. Gli altri lo osservarono mentre riempiva tre bicchieri a metà e uno fino all’orlo. Sirius spinse i tre bicchieri mezzi pieni a Remus, Kingsley e Moody prima di prendere in mano il suo.

Prima che potesse bere però Remus parlò “ Sei sicuro che sia Firewiskey e non un prodotto per pulire?”

Sirius annusò il suo drink e bevve un grosso sorso. Dopo un momento mise il bicchiere sul tavolo “ No, è Firewiskey” disse suonando deluso.

Remus alzò un sopracciglio per il tono di Sirius, ma avvicinò lo stesso il bicchiere alle sue labbra. Normalmente, non era un tipo che beveva, ma anche lui, come Sirius, qualche volta aveva bisogno di calmare un po’ i nervi.  Anche Kingsley cominciò a bere mentre Moody ignorò il bicchiere davanti a lui, preferendo bere dalla sua fiaschetta.

I quattro uomini bevvero silenziosamente, chiedendosi cosa avrebbe portato quella notte. Remus guardò il suo orologio:5.45. Gli  studenti sarebbero arrivati ad Hogwarts in due ore. Il banchetto e lo smistamento di solito duravano un’ora e mezza e se Piton fosse andato al quartier generale come prima cosa, sarebbero stati capaci di trovare Harry subito dopo.

“Come riuscirete a rintracciare la posizione di Piton?” chiese Remus a Moody e Kingsley, cercando di rompere il silenzio teso.

“è un incantesimo non rintracciabile. Appena lo metteremo su di lui apparirà una mappa, come un ologramma babbano e lo potremo seguire dappertutto.” Spiegò Kingsley.

Remus annuì, guardando Sirius che riempiva il suo secondo bicchiere di liquore “ Allora aspettiamo solo che lui appaia  sulla mappa in modo tale da materializzarci in quel luogo?”

“Non esattamente. Non possiamo materializzarci nello stesso punto di Piton, ci potrebbero essere incantesimi di protezione sul posto” disse l’auror “ Perciò ci materializziamo a due miglia di distanza, e camminiamo fino al punto in cui dovremmo arrivare”

“Ma se ci sono incantesimi sul luogo, non saranno capaci di individuarci appena li oltrepassiamo?”

“Non se usiamo forti incantesimi che non possono essere rilevati, possiamo renderci invisibili alle barriere e incantesimi, in modo tale da entrare facilmente. Ci ha salvato la vita molte volte credimi”

Remus annuì.

“Ma comunque ci sono buone possibilità che se Minus sta dirigendo tutto, non ci siano forti incantesimi. Black ha detto che era senza speranza in quel genere di cose”

Remus sbuffò nel suo bicchiere. “ E questo è dire poco. L’unica ragione per cui è riuscito a superare metà delle sue classi è che copiava da noi.”

“Bè speriamo solo che non sia diventato più intelligente nel corso degli anni” disse Moody.

“Sirius forse dovresti ridurre il whiskey” suggerì Remus piano.

Sirius ignorò il tono preoccupato, del suo amico e cominciò a riempire un terzo bicchiere.

Remus scosse la testa senza speranza e si alzò. “ Torno su vedo se riesco a trovare qualcosa” disse

Moody e Kingsley annuirono, e Remus si diresse su per le scale, sperando con tutto se stesso che la notte portasse il lieto fine che tutti volevano.

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Codaliscia camminava avanti e dietro fuori dalla stanza in cui tenevano Harry. Non riusciva a dimenticare quanto il bambino assomigliasse a James, ma con gli occhi di Lily. Era sempre stato affascinato da quelle due sfere verde smeraldo. Continuava a ripetersi di dimenticare i suoi vecchi amici, ma le loro facce continuavano a tornargli in mente: quella affettuosa di Lily che cercava di spiegarli una pozione complicata a scuola, e il modo in cui gli occhi di James si illuminavano furbescamente dopo che gli era riuscito un bello scherzo.

A Codaliscia quasi dispiaceva per Harry, era ovvio che la forza del suo incantesimo gli aveva rotto la gamba. Ma ancora una volta dovette dire a se stesso di smettere di preoccuparsi. La preoccupazione era ciò che lo aveva quasi fatto scoprire l’ultima volta.

Il piano del suo padrone era al suo posto. In poche ore, il signore oscuro sarebbe ritornato, più grande e terribile di prima. E lui,  Codaliscia, sarebbe stato ricompensato oltre i suoi oltre i suoi sogni più selvaggi. Lui da solo aveva aiutato il suo padrone a recuperare le forze, ed era finalmente riuscito a portarli Harry Potter, la cosa che voleva più di tutto.

Codaliscia aveva aspettato nella foresta proibita per ore, cercando di trovare un modo per entrare nel castello, individuare il luogo in cui si trovavano Harry e Sirius, prendere Harry e andarsene senza che fosse scoperto da Silente, da uno dei professori, o peggio… da Sirius.

Malfoy aveva lasciato Hogwarts dopo il suo incontro con il preside ed era andato ad informare il signore oscuro della posizione di Harry e Black. Ovviamente avevano mandato Codaliscia. Uno perché si poteva camuffare facilmente, e due perché Malfoy sarebbe risultato sospetto se fosse stato trovato di nuovo nei giardini.

Il piano non stava andando bene all’inizio. Codaliscia stava iniziando a perdere la pazienza. Ma poi proprio dopo mezzanotte, Harry stava vagando liberamente, tutto solo.

Codaliscia l’aveva guardato camminare proprio qualche metro davanti al suo nascondiglio. Il momento in cui si era piegato sul pavimento per prendere qualcosa, Codaliscia aveva lasciato gli alberi e l’aveva afferrato. Il suo padrone gli aveva detto del punto in cui ci si poteva smaterializzare nella foresta, e quindi era riuscito ad andarsene velocemente.

In sostanza era stata una giornata estremamente lunga per Codaliscia. Si appoggiò al muro, e si lasciò scivolare lentamente sul pavimento. Se chiudeva gli occhi per qualche minuto non sarebbe successo niente vero?

Codaliscia aveva chiuso gli occhi solo da due minuti quando sentì un sibilo familiare e il rumore del serpente del suo padrone, Nagini, che strisciava. Più di una volta Codaliscia giurava di aver visto il serpente guardarlo come se stesse per diventare il suo prossimo pasto. E più di una volta Codaliscia era andato nella direzione opposta a quella del serpente.

Si alzò velocemente, non volendo diventare una preda facile per il serpente. Appena il serpente voltò l’angolo in cui si trovava, l’animagus si infilò velocemente nella stanza a cui aveva fatto la guardi tutto il pomeriggio, e sbatté la porta. Aspettando di sentire il serpente superare la porta, Codaliscia rabbrividì, non gli erano mai piaciuti molto i serpenti.

Codaliscia si voltò nella stanza buia, e diede una rapida occhiata piccolo bambino che era intrappolato lì. Accese la sua bacchetta e si avvicinò al corpo svenuto del bambino. La gamba sinistra giaceva in quella che sembrava essere una posizione molto scomoda e dolorosa. Codaliscia non osò muoverla, non aveva bisogno che Harry si svegliasse in quel momento, anche se c’era un incantesimo per farlo stare zitto su di lui.

Se Harry avesse avuto solo sei anni in più la posizione in cui si trovava l’avrebbe fatto sembrare esattamente come James dopo che era caduto dalla scopa in una partita di Quidditch al secondo anno. La sua gamba si era rotta nello stesso punto, e se le gambe e le braccia di Harry non fossero state legate, Codaliscia era sicuro che le avrebbe aperte proprio come fece James quel giorno.

Codaliscia si riscosse nuovamente. A chi importa di James? A che importa di Harry?

A te importava, disse una voce distante nella sua testa.

“Non più” sussurrò Codaliscia. Voltò la schiena al figlio del suo ex amico, e lascio la stanza velocemente come era entrato.

___________________________________________________________


Sirius bevve l’ultimo goccio di Firewiskey della bottiglia e si guardò intorno senza nessuna speranza. Moody e Kingsley erano andati di sopra per vedere come se la stava cavando Remus nelle ricerche. E Kreacher… a Sirius non importava un accidenti se si era affogato da qualche parte, un essere inutile in meno di cui occuparsi.

La sua mente era bloccata sul pensiero del suo figlioccio. Gli ultimi due mesi erano stati un turbine di emozioni per Sirius, e non riusciva neanche ad immaginare come si stesse sentendo Harry. Sirius nascose la testa tra le mani. Perché la sua vita non poteva essere normale per una volta? Perchè non potevano essere, e rimanere felici?

Sirius si alzò di scatto, facendo cadere la sua sedia sul pavimento. Camminò avanti e indietro nella cucina che non avrebbe voluto rivedere mai più nella sua vita.

Dieci anni prima Sirius aveva lasciato questa casa e la sua famiglia. Era andato nell’unico posto in cui sapeva sarebbe stato accettato: casa di James. I suoi genitori avevano dato  felicemente il permesso al sedicenne scappato di casa, di rimanere per tutto il tempo che voleva.

James aveva fatto così tanto per Sirius durante la loro amicizia. Era stato lì per Sirius quando lui ne aveva più bisogno. E cosa aveva fatto Sirius per l’uomo che considerava un fratello? Aveva praticamente causato la sua morte e quella di sua moglie, facendo vivere il loro unico figlio con le due persone che Lily e James avevano fatto giurare a tutti  che non avrebbero avuto Harry per nessuna ragione al mondo. E cinque anni dopo, aveva lasciato che il figlio del suo migliore amico fosse catturato dai mangiamorte.

Sì, Sirius aveva fallito. Aveva fallito come miglior amico, come fratello e peggio di tutti, aveva fallito come padrino. La cosa più importante che gli avevano dato Lily e James era Harry. Ora Harry se ne era andato, e le possibilità di ritrovarlo sano e salvo non erano molto alte a questo punto.

Piangere non era più un’opzione per Sirius, era passato ben oltre quella fase. Preoccupazione, dolore, rabbia, tristezza e la sensazione di non poter fare niente, erano tutte le emozioni che aveva provato in meno di dieci ore. Un’intera bottiglia di Firewiskey non era in grado di aiutare Sirius ora.

“Sirius” disse piano una voce dalle scale

Sirius si girò, trovando il pavimento inclinato da un lato. Remus era lì in piedi con un’espressione preoccupata sulla faccia pallida. Sirius sospirò e si appoggiò al bancone della cucina.


Remus fece qualche passo, avvicinandosi al suo amico per esaminarlo. Gli occhi di Sirius erano rosso sangue per il whiskey che aveva ingerito in così poco tempo, e sembrava non riuscire a stare in piedi. Remus sospirò e tirò fuori la bacchetta dalla sua tasca.

“avrai bisogno di un incantesimo per tornare sobrio, prima che arrivi Silente” disse

Sirius annuì, evitando gli occhi di Remus. “ Non ancora però” disse con voce roca.

Remus esitò, ma poi mise di nuovo la bacchetta in tasca. Si avvicinò al tavolo, alzò la sedia che era caduta a terra e si sedette. Remus prese la bottiglia vuota di Firewiskey e la sventolò davanti a Sirius “ Quando è stata l’ultima volta che l’avevi fatto?” chiese

“La notte che James mi disse che Voldemort li stava cercando e che si sarebbero nascosti” rispose Sirius piano, guardando tutto tranne Remus.

Remus annuì silenziosamente, e appoggiò di nuovo la bottiglia sul tavolo.

Dopo qualche momento di silenzio Sirius parlò “Che ore sono?”

Remus guardò l’orologio “ Le nove” disse “ Silente dovrebbe arrivare presto”

“Pensavo avesse detto che sarebbero venuto altri auror e membri dell’ordine?”

Remus aprì la bocca per rispondere quando suonò il campanello di sopra. Di conseguenza il rumore aveva svegliato di nuovo la madre di Sirius.

Sirius trasalì al rumore “ MI farebbe comodo quell’incantesimo ora” disse massaggiandosi le tempie. Remus si alzò, prese nuovamente la bacchetta e mormorò l’incantesimo. Qualche momento dopo Sirius scosse la testa.

“Molto meglio grazie” mormoro prima di dirigersi verso le scale.

“Quando vuoi” disse Remus seguendolo

Kingsley aveva già fatto stare zitta Mrs Black quando avevano raggiunto l’ingresso. Moody aprì la porta con la bacchetta tesa,e  il suo occhio magico che girava.

Remus guardò chi c’era sulla soglia e alzò un sopracciglio. Se questo era colui che Silente aveva contattato per salvare Harry, allora Remus era sicuro che le cose erano appena peggiorate.

“Dung?” sussurrò Sirius, sorpreso quanto Remus “ ma stiamo scherzando” mormorò. Sirius si girò e tornò in cucina.

“ Ciao gente” disse Dung allegramente entrando in casa “ Come vanno le cose?”

Remus scosse la testa chiedendosi dove fosse finita la sanità mentale di Silente.

Moody colpì Dung dietro la testa, “ Sta zitto e vai giù” grugnì.

Dung alzò le sopracciglia e seguì Moody e Kingsley nella cucina “ Qual è il suo problema?” chiese a Remus appena lo superò.

Seguendo gli altri tre maghi giù per le scale, Remus sperò, per la centesima volta in quella giornata, che fosse tutto un incubo, e che si sarebbe svegliato nella sua cantina da un momento all’altro. Sirius guardò male Dung appena si sedette davanti a lui con un grosso sorriso sulla faccia sporca. Il sorriso sparì subito dalla faccia di Dung appena vide lo sguardo di Sirius.

Gli altri si sedettero silenziosamente intorno al tavolo aspettando ancora una volta. Silente sarebbe arrivato da un momento all’altro e finalmente la missione poteva cominciare.

“Abbiamo tutto Shacklebolt?” chiese Moody

Kingsley annuì “ Sì ora dobbiamo solo aspettare Piton”

“Piton?” chiese Dung ad alta voce

Gli altri lo zittirono con uno sguardo.

Si sentirono piccoli passi sopra di loro, causando ai cinque maghi di alzare lo sguardo. Un momento dopo, si poteva sentire Kreacher mormorare

“Kreacher si chiede chi c’è nella cucina della sua padrona. Kreacher ha sentito le urla della padrona dalla soffitta” il mormorare divenne più forte appena Kreacher cominciò a scendere le scale della cucina “ Kreacher sa che ci sono il figlio traditore del suo sangue della sua padrona, e il suo amico lupo mannaro, ma Kreacher si chiede perché”?

Sirius si alzò di scatto dalla sua sedia, facendo cominciare ad alzarsi anche gli altri “ Non ho voglia di occuparmi di questa merda stasera” mormorò arrabbiato.

Gli altri guardarono curiosi e un po’ divertiti Sirius che saliva le scale, prendeva Kreacher per il collo, e lo trascinava nuovamente su per le scale. Ci fu qualche minuto di silenzio prima che Moody cominciasse a ridacchiare. Remus notò il suo occhio magico che era girato verso il soffitto.

“Che cosa ha fatto?” chiese Remus ansiosamente

“L’ ha gettato nel bagno di sopra, facendo un incantesimo per tenere chiusa la porta” rispose Moody.

Remus annuì

“Chi è un lupo mannaro?” chiese Dung stupidamente.

Remus roteò gli occhi, e nessuno rispose alla domanda. Passò qualche altro minuto prima che Sirius tornasse in cucina. Si sedette pesantemente vicino a Remus e guardò gli sguardi interrogativi degli altri.

Sirius scrollò le spalle “ Mi dispiace per questo. Lo volevo fare da quando ho compiuto dieci anni”

Remus stava per rispondere quando il camino si riempì di fiamme verdi. Le teste di tutti si voltarono contemporaneamente mentre una forma nera girava velocemente per poi fermarsi. Sirius gemette piano  appena Piton uscì dal camino spolverandosi i vestiti.

L’insegnate di pozioni non diede nessun segno di aver notato gli altri maghi, ma guardò la cucina buia sghignazzando.

“ è meglio se ti sposti dal fuoco Mocciosus” disse Sirius facendo conversazione “ I tuoi capelli sono combustibili. Non vorrei che riducessi in cenere la cucina.”

“Sirius” lo ammonì Remus.

“Bella casa Black. È un posto perfetto per un assassino, un lupo mannaro e quello che resta di un tentato omicidio.” Rispose Piton con cattiveria

In un istante, Sirius si alzò dalla sedia, facendola cadere ancora una volta sul pavimento. Prese la bacchetta e la spinse forte nel collo di Piton.

“Sirius!” urlò Remus alzandosi in piedi.

“Rimangia quello che hai detto Bastardo!” ringhiò Sirius.

Il camino si riempì nuovamente di fiamme verdi e un momento dopo uscì Silente. Guardò curioso Sirius e Piton. Sirius abbassò la bacchetta, e tornò al tavolo.

Remus scosse la testa e sospirò mentre Sirius rialzava la sedia e si sedeva.

Silente non disse niente riguardo la scena a cui aveva appena assistito. Guardò ogni membro nella stanza, senza il suo solito luccichio negli occhi. “Prima che Severus se ne vada” cominciò “ Vorrei rivedere il nostro piano. Kingsley metterà l’incantesimo su Severus. Appena si smaterializzerà dalla cucina, guarderemo la mappa-ologramma, e ci smaterializzeremo a meno di due miglia da lì. Mentre cammineremo faremo altri piani. Alastor siamo pronti?” chiese Silente guardando l’auror.

“Sì” rispose Moody.

Kingsley si alzò, prese la bacchetta e si avvicinò a Piton. Il resto dei maghi guardarono mentre Kingsley mormorava un incantesimo lungo e complicato. Appena ebbe finito Piton cominciò a brillare di una luce bianca fortissima. Durò solo qualche secondo e poi la cucina diventò buia di nuovo. Nel mezzo della cucina apparve un largo ologramma.

Era una mappa tridimensionale del mondo. Un punto rosso solitario girò intono al globo per qualche secondo prima di fermarsi sull’Inghilterra. Un secondo dopo la mappa assottigliò la ricerca a Londra, e poi apparve una foto del numero 12, mostrando la cucina in cantina e i sette maghi che guardavano la mappa.

Remus e Sirius si lanciarono uno sguardo impressionato.

Silente parlò nuovamente “ Come potete vedere, la mappa è molto dettagliata. Mostrerà qualsiasi luogo del mondo in cui arriverà Severus. Per ragioni di sicurezza tempo che Malfoy abbia detto a Severus di incontrarlo in un luogo diverso rispetto a quello in cui si trova Harry. Insieme viaggeranno verso la vera destinazione. Non ci muoveremo finché entrambi i maghi sono stati nella destinazione per dieci minuti. Malfoy non è stupido-“ gli altri sbuffarono senza essere d’accordo “- e cercherà qualcuno che stia seguendo Severus” Silente, l’unico capace di decifrarlo, guardò il suo orologio d’oro,  “è ora” si girò verso Piton e gli strinse la mano. “Buona Fortuna Severus”

“Grazie preside” disse piano. Con un sospiro si smaterializzò.

Remus fissò il punto in cui Piton era sparito per un momento. Sarà anche un bastardo pensò Ma è un bastardo coraggioso.

Gli altri si voltarono verso la mappa e guardarono il punto volare sulla terra. Qualche momento dopo si fermò da qualche parte in Spagna. La figura si ingrandì e finalmente riuscirono a vedere Piton che si guardava intono una foresta. Malfoy uscì da dietro un albero e si avvicinò a Piton. I due si strinsero brevemente la mano e si dissero qualche parola. Un pezzo di carta passo da Malfoy a Piton. Piton lo lesse, lo bruciò con la bacchetta e annuì. Malfoy annuì di rimando, si guardò introno con un pop silenzioso. Piton fece la stessa cosa un secondo dopo.

L’ologramma cominciò a ruotare ancora una volta, con il puntino rosso che si muoveva velocemente. Si fermò sull’Inghilterra…. Di nuovo, su Little Hangleton, come diceva una piccola bolla sopra il punto. Malfoy e Piton apparvero di nuovo, uscirono da una foresta, superarono un cortile ed entrarono in una  grande porta di legno.

Silente distolse lo sguardo dalla mappa, attirando l’attenzione degli altri. “ Questa è la nostra destinazione. Come ho detto ci smaterializzeremo a due miglia di distanza. Sarà proprio ai confini del villaggio”

“Sa qualcosa su questo posto signore?” chiese Remus curiosamente.

“Il villaggio è babbano. La casa è conosciuta dagli abitanti come la casa dei Riddle. Era la casa del padre di Voldemort, prima che suo figlio assassinasse lui e la sua famiglia” rispose Silente.

Remus annuì e Sirius mormorò “ Splendido…”

“Mentre aspettiamo dovremmo mettere gli incantesimi non rintracciabili su di noi” disse Silente prendendo la sua bacchetta.

Gli altri si alzarono e seguirono il suo esempio.

“Non farebbero male anche incantesimi di disillusione su di noi” disse Moody.

Silente annuì “ Buona idea Alastor”

Durante i loro dieci minuti, i sei maghi lanciarono gli incantesimi su di loro e si aiutarono con gli incantesimi di disillusione.

Con un ultimo sguardo alla cucina Silente parlò piano “è ora. Vi vedrò tutti lì. Buona fortuna.”

Con un pop Silente era sparito. Cinque pop dopo la cucina dell’antica e nobile casata dei Black era vuota.

Avrebbero finalmente salvato Harry.

In risposta alla recensione di WingsHp, no l'autrice non scrive solo di Harry bambino, la storia ha tre sequel e si conclude quando Harry ha 18 anni.

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Cap 26
TRUTHS
Capitolo 26



Sirius atterrò su una strada sporca e buia, ai confini di Little Hangleton. Si guardò intorno e sentì Remus e gli altri arrivare con un pop accanto di lui.

“Felpato?” sussurrò Remus.

“Sono qui” sussurrò Sirius, sporgendosi per toccare il suo amico. L’incantesimo di disillusione aveva i suoi vantaggi, ma a Sirius cominciava a dare fastidio non essere capace di vedere i suoi amici nel buio.

“Ci siamo tutti?” Sentirono chiedere Silente. Si sentirono cinque “ sì” e il loro leader continuò “ muoviamoci. Prima arriviamo meglio è”

Finalmente qualcosa su cui Sirius era d’accordo.

Cominciarono a camminare, facendo attenzione a rimanere sui lati della strada, lontano dalle luci e dagli occhi dei babbani che guardavano fuori dalla finestra.

“Sirius?” disse Remus piano alla destra di Sirius.

“Sì?”

Sirius sentì Remus esitare “ So che quando arriveremo lì, correrai subito a cercare Harry” disse con cautela “ Ma sarebbe meglio per tutti noi, specialmente Harry, se aspettiamo di vedere a cosa stiamo andando in contro”

Sirius rimase in silenzio.

Remus lo conosceva troppo bene. Ovviamente stava già creando il suo piano personale per salvare Harry, correndo nella casa con la bacchetta tesa. E come poteva non farlo? E lui sapeva che Remus voleva fare la stessa identica cosa, ma Remus Lupin era quello logico, quello più cauto. Creava tutti i piani più intelligenti per i loro scherzi, quelli che non li facevano mai beccare. Certo, questo era diverso da uno scherzo fatto ai Serpeverde ad Hogwarts, molto diverso, ma i ruoli rimanevano li stessi: Remus era quello calmo e logico, il tipo pensare- prima di agire mentre Sirius era sempre lo stesso auror irrazionale entriamo-subito-in-azione.

“Sirius” ripeté Remus a voce più alta

“Ti ho sentito” rispose Sirius debolmente.

“Andrà tutto bene” disse Remus per la centesima volta quel giorno.

“ E tu come fai a saperlo?” chiese Sirius, facendo scorrere tutti i pensieri della giornata prima che potesse fermarli. “ Come fai a sapere che quando arriveremo lì non troveremo Harry morto nelle mani di Codaliscia o qualche altro mangiamorte?”

Era la prima volta che uno dei due esprimesse ad alta voce le loro peggiori paure. Remus ovviamente non aveva una risposta. Sirius sentì il braccio del suo amico appoggiarsi sulla sua spalla per conforto. Sirius ricambiò il gesto e i due camminarono così in silenzio per molti minuti.

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Codaliscia scese velocemente le scale appena sentì la porta dell’ingresso aprirsi e poi chiudersi. La sua bacchetta tremava nella mano sinistra, dal momento che quella destra non poteva mantenerla bene con sole quattro dita. Camminò piano nell’ingresso e tirò un mezzo respiro di sollievo alla vista di Lucius e Severus.

“Minus” disse Lucius piano e freddamente.

“L-Lucius” balbetto Codaliscia “ I-Il nostro padrone stava aspettando il tuo arrivo.”

Codaliscia osservò silenziosamente Lucius che lo superava senza dire una parola. Severus gli scoccò uno sguardo calcolatore  e lo seguì. Codaliscia ingoiò pesantemente la saliva e guardò nuovamente la stanza. Cammino lentamente nella salotto dove Lucius e Severus erano in piedi vicino alla sedia del signore oscuro.

“Codaliscia…” sibilò il loro padrone.

“S-Sì mio signore?” disse Codaliscia andando velocemente vicino a Lucius.

“è stato preparato tutto?”

“S-Sì mio signore stiamo solo aspettando le sue istruzioni”

“ Molto bene” sibilò il signore oscuro con la sua voce acuta e crudele. “ Severus, troverai tutti gli ingredienti di cui hai bisogna per fare una pozione nella stanza di fronte a questa. Codaliscia ha scritto gentilmente tutte le istruzioni” il signore oscuro si fermò, aspettando che Codaliscia agisse. Quando non lo fece, il signore oscuro sibilò più forte “ Codaliscia, Ora!

Codaliscia sobbalzò e rovistò nel suo mantello per un momento. Alzò lo sguardo e vide i suoi compagni mangiamorte roteare gli occhi. Finalmente individuò il pezzo di pergamena e lo porse a Severus con la mano tremante. Severus strappò il foglio dalle sue mani e lo esaminò attentamente. Codaliscia pensò di vedere un guizzo di sorpresa nei suoi occhi.

“Lo puoi fare Severus?” chiese il signore oscuro

“Sì mio signore, certamente. Non dovrebbero volerci più di quaranta minuti” rispose Severus piano.

“ E sei sicuro che non ti abbiano seguito?” chiese la voce acuta sospettosamente.

“Sì sono sicuro. Silente pensa che stia sbrigando delle faccende per le prossime lezioni”

“Bene. Codaliscia porta Severus nella stanza della preparazione. Voglio che tutto sia completato al più presto”

Dopo che Codaliscia balbettò la sua obbedienza, lui e Severus si inchinarono davanti al loro padrone e lasciarono la stanza, chiudendo la porta dietro di loro.

Attraversarono il corridoio, con Codaliscia davanti, e raggiunsero una porta di legno chiusa. Codaliscia la aprì e la mantenne aperta per far entrare Severus.

“D-Dovresti trovare qui tutto quello di cui hai b-bisogno” disse Codaliscia.

Piton annuì una volta per segnalare che aveva sentito, ma per il resto rimase in silenzio.

Ingoiando nuovamente la saliva, Codaliscia guardò Severus raccogliere gli ingredienti e un calderone e poi lo lasciò lavorare.

Sarebbe successo presto, Severus aveva detto quaranta minuti. Ma ora che Codaliscia ci pensava, forse non era stata proprio una buona idea. Il signor oscuro che tornava a pieni poteri era una cosa piuttosto negativa, perfino Codaliscia lo sapeva.

Ma Codaliscia sapeva anche che era o  il ritorno del  signore oscuro, e per lui, Codaliscia,  la possibilità di riscuotere una ricompensa per aver aiutato il suo maestro nella sua ascesa, o essere costretto a nascondersi di nuovo come un topo e aspettare che Sirius Black lo trovasse.

Codaliscia rabbrividì leggermente al pensiero di affrontare nuovamente Sirius. Se non avesse mantenuto la calma in giorno che l’aveva incastrato, Codaliscia sarebbe stato un uomo morto. In tutti gli anni in cui aveva conosciuto Sirius, Codaliscia non l’aveva mai visto in quel modo…

Codaliscia si guardò nuovamente intorno nella stanza buia. Non osava tornare nel salotto  , il suo padrone avrebbe preferito dare istruzioni  a Lucius. Per la prima volta nella sua vita, Codaliscia  si chiese cosa sarebbe successo nella sua vita inutile se non fosse passato al lato oscuro dopo essersi diplomato a Hogwarts. Il signore oscuro sarebbe ancora al potere, ne era sicuro. Lily e James probabilmente sarebbero stati ancora vivi. Sirius e Remus sarebbero ancora stati suoi amici. I tempi sarebbero stati bui, ma i malandrini sarebbero stati ancora insieme…

Per un secondo, che passò velocemente come era arrivato, Codaliscia sentì l’impulso di salire le scale, prendere Harry e andare a Hogwarts. Forse Silente l’avrebbe risparmiato.

“Minus” lo chiamò la voce fredda di Lucius.

Con un altro sospiro, Codaliscia si dimenticò di tutte le sue idee e andò dal suo padrone.

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“Perché Silente ha portato Dung?” chiese Sirius all’improvviso rompendo il silenzio teso.

“Probabilmente perché è bravo a frugare nei posti, trovando le uscite, e individuando chi c’è. Dung è piuttosto utile quando vuole” rispose piano Remus.

“Sì”

Remus si guardò intorno. Stavano camminando da trenta minuti, sarebbero dovuti arrivare presto alla casa dei Riddle.

Sospirò, chiedendosi  ancora una volta come se la stesse cavando Harry. Sì, aveva pensato alla possibilità di trovare Harry morto appena arrivati lì, e il suo cuore si stringeva dolorosamente ogni volta.

Remus aveva pensato molto al futuro con Sirius ed Harry. Aveva fatto pensieri su Harry che andava ad Hogwarts, ovviamente mettendosi sempre nei guai. Remus, ovviamente, avrebbe dovuto essere quello severo. Sirius sarebbe stato troppo preoccupato a spingerlo a mettersi ancora di più nei guai. Avere Harry che andava da loro a chiedere consigli sulle ragazze sarebbe stata una cosa interessante. Se Harry era davvero come suo padre, le ragazze si sarebbero messe in fila per lui.

Girarono un altro angolo. Remus guardò davanti a loro e individuò quella che doveva essere la loro destinazione. Sembrava che un tempo fosse stata una bellissima casa, tenuta molto bene. Ora, però, la dei Riddle appariva in rovina e abbandonata. Assi coprivano ogni finestra, alcune delle quali sembravano rotte. Spesse piante rampicanti verdi coprivano i lati della casa, facendola sembrare coperta di serpenti. Il cortile sembrava sorprendentemente in buone condizioni. Erano spuntate erbacce in alcuni punti, ma per il resto sembrava che qualcuno lo curasse regolarmente.

Si avvicinarono al vecchio cancello d’acciaio arrugginito e si riunirono introno a Silente, aspettando istruzioni. Remus lanciò uno sguardo alle finestre coperte da assi, cercando di vedere attraverso, per capire se Harry era veramente lì o tutto questo era stato fatto invano.

Le sue domande ebbero una risposta quando Silente chiese a Moody di guardare nella casa con il suo occhio magico.

“Due nel salotto, sembrano Malfoy e Minus” disse Moody velocemente. Sirius ringhiò piano e strinse i pugni. “ C’è qualcosa su una poltrona, sembra il bambino più brutto che abbia mai visto…” i suoi occhi si mossero lentamente attraverso la casa “Piton è da solo in una stanza, sembra stia lavorando ad una pozione…”

“Una pozione” chiese Remus “ Per che cosa dovrebbe fare una pozione?”

“Molto probabilmente per far resuscitare Voldemort” disse Silente con tono funebre.

Tutti quanti, compresi Sirius e Remus, rabbrividirono alle implicazioni.

“E Harry?” disse Sirius a Moody

Gli occhi di Moody viaggiarono lentamente sulla casa, guardando tutto con attenzione. Finalmente si fermarono. Moody strinse gli occhi per vedere meglio “ è qui, di sopra, l’ultima stanza da letto sulla sinistra!

“Sta bene?” chiese Remus teso.

“è vivo. Sembra che la sua gamba sia rotta. È svenuto”

Sirius e Remus fecero un respiro di sollievo. Harry era vivo, un ostacolo superato, ne rimanevano solo un altro milione…

Silente attirò di nuovo l’attenzione di tutti.” Ora dobbiamo lavorare furtivamente. Nonostante sembra che ci siano solo due mangiamorte, potrebbero aspettare dei rinforzi. Ci divideremo a coppie. Kingsley, tu e Sirius vi nasconderete nel corridoio più vicino alla porta. Non sappiamo chi altro potrebbe arrivare, chi ha contattato Malfoy. Alastor e Dung voi dovete perquisire la casa e i giardini per verificare la presenza di altri mangiamorte. Mi raccomando controllate la capanna nel giardino sul retro. Remus tu resterai con me” disse velocemente.

Sirius voleva discutere, prima di ricevere una gomitata nelle costole da parte di Remus. C’era sempre una ragione dietro le azioni di Silente. Anche se queste ragioni a volte non si capivano, c’erano comunque.

“Piano e velocemente. Non  agite senza un mio ordine, non ha importanza quello che vedete o sentite. È tutto chiaro?” chiese Silente.

Nonostante Sirius non potesse vederlo, sapeva che Silente lo stava guardando da sopra i suoi occhiali a mezzaluna con uno sguardo serio.

“Sì signore” mormorò Sirius. Gli altri concordarono.

“Entriamo allora”

Rapidamente, il gruppo si fece strada attraverso il vialetto di ciottoli fino alla porta. Silente mormorò un incantesimo silenzioso sulla porta in caso avesse svelato il loro arrivo. Aprì la porta senza fare rumore ed entrarono. Appena entrarono tutti nell’ingresso, qualcuno, probabilmente Silente, chiuse la porta dietro di loro. Il buon fece capire a tutti di non accendere le bacchette, per questo aspettarono tutti un minuto o due finché i loro occhi si aggiustarono al buio.

La casa aveva un forte odore di muffa, e un altro odore che fece quasi rimettere Remus. Facendo attenzione Remus annusò l’aria intorno a lui. Era piena di qualcosa di orrendo che non aveva mai sentito prima. Poteva sentire debolmente l’odore di Codaliscia, ma l’altra puzza era piuttosto forte.

Silenziosamente, il gruppo si separò. Moody e Dung si diressero verso le scale, e Kingsley e Sirius rimasero di guardia alla porta sebbene  ritrosamente da parte di Sirius. Un leggero tocco alla spalla disse a Remus di seguire Silente. Esitando Remus lo fece. Sperava solo che Kingsley fosse capace di controllare Sirius.

Remus e Silente superarono silenziosamente una stanza chiusa, quella in cui Moody aveva detto ci fosse Piton. Per un momento sembrò che Silente volesse entrare, ma la porta rimase chiusa e Remus continuò a seguire i passi silenziosi di Silente.

Remus vide il profilo di Silente fermarsi proprio davanti quello che doveva essere il salotto. Un piccolo getto di luce proveniente dal camino si vedeva sotto la porta. Si sentivano voci basse, una fredda e acuta, e l’altra bassa e strascicata. La seconda voce doveva essere di Malfoy, ma Remus non riusciva ad individuare l’altra.

Con un leggero “Resta qui” che Remus non avrebbe sentito se non fosse stato per i suoi sensi acuti, il profilo di Silente svanì. Remus era sicuro che si fosse reso invisibile.

Il lupo mannaro si appoggiò al muro e cercò di sentire con tutta la sua forza le voci dietro di lui.

“Codaliscia” disse la voce acuta “ Controlla il lavoro di Severus. Lucius va a prendere il bambino”

Gli occhi di Remus si spalancarono e  si sentì mancare il respiro. Sentì un doppio “Sì padrone” da Malfoy e Codaliscia. Si nascose più a fondo nell’ ombra, non volendo essere trovato. Guardando le schiene di Malfoy e Codaliscia, l’unica cosa che voleva fare Remus era schiantarli, ma Silente gli aveva detto di non agire prematuramente. Erano in momenti come questi che Remus malediva Silente per la sua pazienza.

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Harry si guardò intorno nella stanza buia. Qualcosa stava arrivando, qualcosa di cattivo, lo sapeva. Cercò di urlare ma si accorse che la sua voce non funzionava ancora.

Harry facendo attenzione, stese le braccia coperte dalle corde e si toccò la gamba. Faceva terribilmente male, e desiderava che qualcuno lo andasse presto ad aiutare.

Pensò di nuovo a Sirius e Remus, e si chiese se sarebbero mai venuti per lui. Quell’uomo aveva detto di no… voleva che Sirius lo abbracciasse e gli dicesse che era in salvo, che andava tutto bene. Voleva che Remus gli arruffasse i capelli e gli facesse un sorriso rassicurante. Voleva tornare nel suo letto caldo e comodo con ramoso. Voleva tornare nella sua stanza, circondato dai poster di Quidditch e dai suoi giocattoli, voleva volare… voleva andare a casa… punto e basta!.

Senza preavviso la porta si spalancò. Harry balzò indietro e sbatté forte la testa sul muro dietro di lui.

Per un momento pensò che l’uomo basso fosse tornato. Ma questa volta era un uomo diverso. Era alto, quasi quanto Sirius, ma da quello che Harry riusciva a vedere, quest’uomo non era per niente il suo padrino. Aveva lunghi capelli lunghi, e solo stando in piedi sulla porta faceva rabbrividire Harry.

L’uomo individuò Harry, e attraversò la piccola stanza in tre lunghi passi. Si piegò e afferrò la corda che stringeva le braccia di Harry. Harry cominciò a ribellarsi contro l’uomo mentre lo trascinava sul pavimento freddo. L’uomo si fermò si inginocchiò al livello di Harry e schiaffeggiò forte il bambino sulla faccia. Harry non si dimenò più mentre veniva trasportato fuori dalla corda e nel corridoio.

Se aveva pensato che il dolore alla gamba non potesse aumentare più di così si era sbagliato. L’uomo lo spinse giù per le scale di legno, facendogli provare un dolore terribile e insopportabile alla gamba. Harry pianse come non aveva mai fatto prima, ma non riusciva ancora a fare rumore. Mentre il dolore diventava più forte Harry svenne ancora una volta.

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Sirius era in piedi silenziosamente nelle ombre dell’ingresso guardando Codaliscia e Malfoy passare davanti a loro. Se avesse agito subito sarebbe finito tutto. A chi importava quello che diceva Silente? Questo riguardava Harry. Ma proprio quando aveva appoggiato la mano sulla bacchetta, sentì la mano di Kingsley sul suo polso come avvertimento. Molto riluttante, Sirius rilassò il braccio. Kingsley continuò a tenere una presa salda sul suo braccio per qualche altro minuto.

Malfoy e Codaliscia sparirono. Dove stavano andando era un mistero per Sirius. dopo una lunga attesa, la sua domanda ebbe una risposta appena una porta si aprì, e ne uscì Piton con Codaliscia che lo aiutava a trasportare un calderone. Girarono un angolo e sparirono di nuovo.

Ancora qualche altro minuto…

Un rumore sinistro si poteva sentire sopra di loro. Entrambi gli auror guardarono le scale. Malfoy stava scendendo trasportando qualcosa. Il rumore sordo divenne più forte e un secondo dopo si rivelò essere il corpo rigido e svenuto di Harry.

Sirius guardò con occhi spalancati Malfoy che tirava senza cura il corpo di Harry oltre l’ultimo gradino,e poi attraverso il corridoio come se fosse un semplice sacco di patate.

“Figlio di puttana” ringhiò Sirius. Kingsley fu costretto a tenere Sirius per la vita, finché Malfoy girò lo stesso angolo di Codaliscia e Piton. Appena sparirono Sirius si girò verso il suo partner. “Come puoi lasciarli andare così?” sussurrò furiosamente.

“Stai zitto Black o ci farai scoprire” rispose Kingsley altrettanto furioso.

Come poteva non importarli quello che aveva appena visto?

Erano sei contro due, sette se si contava Piton, cosa che Sirius non faceva, e stavano tutti in piedi stupidamente, ad aspettare cosa?

Harry era gravemente ferito. Sirius aveva visto la sua gamba sinistra formare un brutto angolo. Come poteva qualcuno stare fermo e sopportare una vista del genere? Prima che tutto questo fosse finito Sirius avrebbe ridotto Malfoy molto, ma molto peggio.

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Remus guardò senza poter fare niente Harry che veniva trasportato da Malfoy nel salotto. Chiuse forte gli occhi,  strinse i pugni finché sentì le unghie scavare dolorosamente nel suo palmo, e fece una serie di respiri furiosi.

Non potevano ancora agire… ma quando lo avrebbero fatto? Non c’era alcun dubbio nella mente di Remus che Harry stesse provando un forte dolore.

Remus si spinse sul muro cercando di rimanere diritto. Lo stava uccidendo non poter agire, veramente. Si stava chiedendo come aveva reagito Sirius. Remus non sarebbe stato sorpreso di vedere Kingsley con un occhio nero e il naso rotto quando tutto questo sarebbe finito.

Un colpo morbido risuonò  sul pavimento nel salotto Harry… pensò Remus disperatamente.

Si sentirono nuovamente delle voci.

“è pronta Severus?” sibilò la voce acuta.

“Sì mio signore” disse Piton piano.

Mio signore…? Quello è Voldemort! Pensò Remus con lo stomaco che si stringeva. Perché non lo aveva realizzato prima.?

“Bel lavoro Severus” disse Voldemort “ Codaliscia metti il bambino davanti a me”

Il rumore di piedi che si affrettavano… qualcosa che veniva trascinato sul pavimento (Harry).

“Bene, Bene Codaliscia. “ disse Voldemort con una punta di divertimento nella sua voce “ Che cosa gli è successo?”

“H-Ha provato a scappare m-mio signore” balbettò piano Codaliscia. “L-L’ho anche zittito con un incantesimo”

Malfoy fece un suono divertito e sorpreso.

“Bel lavoro Codaliscia” sibilò Voldemort.

Il respiro di Remus era diventato corto e pesante.

“è ora di chiamare gli altri sostenitori, Codaliscia dammi il braccio…”

Passò un secondo, Codaliscia ululò per il dolore…

Remus ascoltò con confusione e terrore il rumore che si sentì di una dozzina di pop, segnalandogli che ora erano spaventosamente in svantaggio numerico.

Sono contenta di avervi incuriosito, i sequel sono ancora meglio di questa…




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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


cap 27
TRUTHS
Capitolo 27

La rabbia di Sirius svanì momentaneamente quando 12 pops risuonarono nella vecchia casa.

“Che diavolo è stato?” chiese piano Kingsley fissando il corridoio.

“Sembra che abbiamo compagnia…” disse Sirius a bassa voce.

Guardarono con attenzione dietro l’angolo e videro almeno una dozzina di ombre che prima non erano state lì. Poco dopo Sirius sentì un forte braccio che stringeva il suo,e che lo trascinava per le scale. Entrarono una stanza e videro che Dung e Moody si erano disillusi.

Sirius sentì la punta di una bacchetta colpirlo velocemente sulla testa, e riapparve come gli altri. Si guardò intorno e vide Moody fare la stessa cosa con Remus.

I due amici si guardarono e realizzarono subito di essere entrambi molto pallidi.

“L’hai visto?” chiese Sirius piano ignorando gli altri.

Remus annuì, ma non riuscì a parlare.

Silente riapparve e guardò serio gli altri maghi “ Avremo bisogno di rinforzi” disse piano.

“Già fatto” rispose Moody burbero “ Gli Auror arriveranno presto”

“Perché abbiamo aspettato?” chiese Sirius

Silente, per la prima volta non aveva una risposta. Sirius scosse la testa e si guardò intorno nella stanza piccola e buia. Dung stava sbirciando dal buco di una delle finestre coperte di assi, controllando se arrivavano gli auror.

“Bè io non aspetto più. Harry è laggiù. Possiamo occuparci di quei mangiamorte,  lei può occuparsene” disse Sirius indicando Silente con tono accusatorio “ No sapranno cosa gli ha colpiti”

Si voltò e si diresse verso la porta, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Si piegò e prese un paio di piccoli occhiali neri e rotti. Si voltò e li mostrò agli altri “ Qualcuno viene con me?” disse guardando Remus. Il suo amico fissò il paio di occhiali che teneva in mano.

Con uno sguardo a Silente, Remus annuì e seguì Sirius fuori dalla stanza. Qualche minuto dopo  li raggiunsero Moody, Dung e Kingsley.

Piano scesero le scale.

“ Dov’è Silente?” sussurrò Remus

“Si è smaterializzato fuori. Aspetta gli auror” disse piano Dung

Sirius si trattenne dall’esprimere a voce alta la sua frustrazione su Silente, continuò a camminare verso il salotto e si mise ad ascoltare.

“…per assistere alla mia rinascita. Dal momento che nessuno di voi è venuto ad aiutarmi mentre ero debole, voglio che voi vediate cosa sono diventato, cosa mi avete fatto diventare. Vedete cosa mi ha fatto questo bambino? Sì…” disse Voldemort piano “ Anche Harry Potter si è unito a noi stasera. Presto miei mangiamorte, tornerò con tutta la mia potenza, e Lord Voldemort regnerà ancora. Il mio primo ordine, sarà quello di spedire il giovane Harry Potter dalla sua madre mezzosangue”

Sirius guardò gli altri e annuì. Uno per uno i cinque manghi entrarono spediti nella stanza, e cominciarono a urlare incantesimi e maledizioni. I mangiamorte urlarono sorpresi, e maldestramente tirarono fuori le bacchette.

“STUPEFICIUM!” urlò uno di loro.

Sirius notò subito che tutte le facce erano coperte da maschere bianche. Si piegò giusto in tempo per evitare il lampo di luce rossa che era stato spedito verso di lui.

Era cinque contro quattordici, e la sorpresa dei mangiamorte non durò a lungo. Presto era in atto una vera e propria battaglia nella grande stanza. Lampi di luce volavano come proiettili. Almeno due volte Sirius sentì le parole Avada Kedavra, ma quando si guardava intorno, realizzava che la maledizione non aveva colpito il suo obiettivo.

Sirius aveva due obiettivi durante la battaglia. Il primo era tenere i mangiamorte a bada, il secondo, e il più importante, era quello di trovare Harry e andarsene al più presto.

“Sirius!Attento!” urlò Remus dall’altra parte della stanza.

Sirius si voltò dal mangiamorte con cui stava combattendo, e si spostò appena in tempo prima che un lampo di luce verde lo colpisse. La maledizione colpì un muro, facendolo esplodere, e fece rivoltare il calderone pieno della pozione che aveva preparato Piton. La pozione fece un buco nel pavimento.

“EXPLELLIARMUS!” ruggì Sirius. La bacchetta del mangiamorte volò dalle sue mani, e l’uomo colpì il muro, svenendo.

Facendosi strada tra le varie battaglie, Sirius raggiunse Remus.

“L’hai visto?” urlò Sirius sopra la sua spalla. La sua schiena era appoggiata a quella di Remus mentre combattevano contro i mangiamorte.

“No! Prima era vicino al camino!” rispose Remus proprio quando stava per essere colpito da una fattura tagliente, che creò un grosso taglio sulla sua guancia.

“IMPEDIMENTA!” urlò Sirius. Il suo mangiamorte volò per dieci piedi e colpì il muro. Anche lui era svenuto.

Un urlo tagliò l’aria, e Sirius voltò la testa appena in tempo per vedere Dung venire colpito da una serie di lampi di luce verde. Non sentì pronunciare la maledizione che uccide, ma non gli piacque il modo in cui Dung atterrò sul pavimento.

“STUPEFICIUM!” urlò puntando la bacchetta al mangiamorte che aveva colpito Dung.

Corse per la stanza, mandano maledizioni mentre passava, e si inginocchiò vicino a Dung. Appoggiò due dita sul collo di Dung. Sentì il battito, era debole, ma almeno c’era.

“DIFFINDO!” Urlò una voce dietro di lui.

Sirius si girò velocemente e gridò “PROTEGO!” appena in tempo. La maledizione fu evitata, e il mangiamorte fu colpito da dietro da Kingsley.

Per qualche secondo Sirius si limitò a guardarsi intorno. Remus stava duellando da solo con due mangiamorte, e sembrava se la stesse cavando. Moody stava combattendo con quello che sembrava essere Malfoy. Altri due si stavano avvicinando da dietro al vecchio auror. Moody li vide con il suo occhio magico e mandò maledizioni in tre direzioni diverse, una dopo l’altra. Kingsley stava combattendo ferocemente con altri due.

“STUPEFICIUM”

Sirius rotolò lontano dalla direzione dell’incantesimo, e urlò ogni maledizione e fattura che gli venne in mente. Dove cavolo sono gli auror? Si chiese.


C’erano alcune cose che mancavano nella battaglia, pensò Sirius mentre combatteva forte. Harry non era decisamente lì per cominciare, e neanche Codaliscia. E a meno che non avesse fatto un grandissimo errore era sicuro che anche Voldemort era lì.

La battaglia stava diventando feroce. Sembrava stesse continuando da ore, quando in realtà erano solo passati pochi minuti. Le cose stavano accadendo velocemente. Proprio come piaceva a Sirius.

Con un altro “Stupeficium” un altro mangiamorte era a terra.

Ora erano sette contro quattro ( Sirius immaginava che Piton fosse svignato prima per incontrarsi con Silente). La disparità tra i due gruppi  era un po’ meglio, ma non  ancora abbastanza.

Sirius corse in aiuto a Kingsley quando un altro mangiamorte si unì ai due che stava già combattendo. Stava cercando ancora qualche segno di Harry, anche se era sicuro che il suo figlioccio era sparito di nuovo. Sirius combatté più forte ogni minuto che passava. Più continuava la battaglia, meno possibilità aveva Harry di rimanere vivo.

Un lampo di luce colpì la spalla di Sirius facendola sanguinare notevolmente. Con l’onda di rabbia che aumentava, Sirius urlò più maledizioni, ognuna peggiore della precedente. Non era mai riuscito ad usare una di quelle senza perdono. Nemmeno quando era legale usarle per gli auror durante la prima guerra. Se ne avrebbe mai usata una, l’avrebbe risparmiata per un certo ratto.

Un urlo di immenso dolore raggiunse le orecchie di Sirius, sugli altri rumori. Sirius si guardò intorno velocemente e vide Remus cadere pesantemente sul pavimento. Sirius non sapeva cosa l’avesse colpito.

“REMUS!”urlò Sirius. Schiantò finalmente un altro mangiamorte, ma non riuscì a raggiungere Remus, visto che altri due arrivati dal nulla presero parte alla battaglia.

Si Stanno moltiplicando…? Si chiese Sirius.

Guardandosi intorno con la coda dell’occhio, Sirius realizzò che i mangiamorte colpito erano stati svegliati dai loro compagni, ed erano tornati in battaglia. I numeri si stavano riducendo, e il tempo stava finendo. Remus ed Harry avevano bisogno di lui…

In quel preciso momento, le porte del salotto, che erano state chiuse in qualche modo, furono fatte saltare dai cardini, rivelando Silente davanti ad un grande gruppo di auror.

Qualcuno, un mangiamorte, strinse forte Sirius intorno al collo, riducendo notevolmente la sua riserva d’aria. Sirius rosso in faccia e cercando di respirare, cercava di allontanare le dita dalla gola, quando una voce sussurrò piano nel suo orecchio. “ Li troverai nel cimitero”. La stretta sparì, e quando Sirius si voltò il mangiamorte era sparito nella mischia di auror e altri mangiamorte.

Sirius non rimase molto dopo questo. A meno che non si stesse sbagliando Piton gli aveva appena detto dove erano andati Harry e Codaliscia. Fece prendere il posto a Silente e gli auror,e si precipitò fuori dalla casa, cercando selvaggiamente il cimitero. Eccolo, su una collina alla sua destra… Sirius corse verso la collina, ma realizzò di poterci arrivare più velocemente se…

Un grosso cane apparve dove era stato Sirius fino a quel momento, e corse la distanza rimanente per raggiungere la collina. Era più facile con quattro gambe rispetto a due.

In cima alla collina Sirius si trasformò di nuovo. Si guardò intorno velocemente cercando qualsiasi traccia del suo figlioccio. Un urlò perforante spezzò l’aria alla destra di Sirius, ma non era la voce di Harry.
Sirius si girò e corse da quella parte. Quello che vide fece quasi piegare le sue ginocchia sotto di lui.

Harry legato ad una lapide…. Codaliscia con la mano coperta di sangue…e un grosso calderone.

Si sentì un forte sibilo che si dirigeva verso Sirius. Senza pensarci urlò “STUPEFICIUM!” e superò velocemente il serpente che aveva schiantato.

“CODALISCIA!” ruggì Sirius nella notte.

La testa tremante di Codaliscia distolse lo sguardo dal calderone. Ma invece di avere uno sguardo terrorizzato come Sirius pensava, Codaliscia ghignò. Era lo stesso ghigno che aveva visto Sirius il giorno in cui era stato incastrato.

“Sei arrivato troppo tardi Sirius” disse con voce stridente Codaliscia, mantenendosi dolorosamente la mano.

Sirius concentrò gli occhi sul calderone, che ora emetteva scintille bianche. Il celo notturno era ora coperto da una spessa cappa di fumo bianco, e Sirius non vedeva niente davanti a lui.

Sperando di sapere che diavolo stesse facendo, Sirius puntò la bacchetta verso il calderone e urlò con tutto quello che aveva “REDUCTO!”

Sembrava fosse passata un’eternità, e Sirius pensò di averlo mancato, ma finalmente, sentì uno scoppio fortissimo e il calderone esplose in mille pezzi. Il liquido bollente e le schegge del calderone colpirono Sirius causando tagli e ustioni, ma a lui non importava. Aspettò un momento per far schiarire il fumo, ora nero, e poi corse in avanti.

Tossendo Sirius urlò “HARRY!”

Non ci fu risposta dal suo figlioccio. Temendo il peggio per l’esplosione (Harry era stato molto più vicino di lui), le gambe di Sirius cedettero, e lui continuò gattonando attraverso le macerie.

“HARRY!” chiamò ancora.

Sentì tossire e lamentarsi, ma sapeva che non era Harry. Sirius gattonò verso i rumori e apparve davanti a Codaliscia.

“Bastardo!” ringhiò colpendo in faccia Codaliscia con tutta la sua forza.

Codaliscia non aveva notato la sua presenza, prima che il pugno di Sirius colpì il lato sinistro della sua faccia. Si girò ansimando.

“S-Sirius” ansimò, mettendo la mano buona sulla faccia mentre l’altra sanguinava. I suoi si erano spalancati per l’evidente paura.

“Bastardo!” ripeté Sirius.

“N-No Sirius! T-Ti prego! S-Sono stato costretto!” balbettò Codaliscia prima che il pugno di Sirius lo colpisse di nuovo.

“Salva le scuse per qualcuno a cui importa” ringhiò Sirius “STUPEFICIUM!”

Sirius si girò dal corpo schiantato di Codaliscia e cominciò a cercare Harry.  Proprio davanti a lui c’era il posto dove Harry era stato legato. Dal collo alla vita era legato stretto alla lapide, la testa giaceva floscia sul petto. La sua faccia era coperta di tagli e graffi e aveva una brutta ustione su un lato della faccia. Sirius guardò il braccio di Harry e vide che c’era un grosso tagli sanguinante proprio sopra il gomito.

Sirius si spostò dietro la lapide e disse un veloce incantesimo per tagliare la corda e liberare Harry. Il corpo floscio di Harry cominciò a cadere ma i riflessi veloci di Sirius lo presero prima che colpisse il pavimento.

“Harry” mormorò Sirius prendendo in braccio il suo figlioccio facendo attenzione. Non riusciva a sentire un battito, ma le sue mani tremavano troppo per sentire qualcosa. Prese la bacchetta vicino a lui la puntò al petto di Harry e disse “Innerva”

Harry sentì una nuova vita entrare dentro di lui appena Harry fece un respiro profondo e cominciò a tossire piano. Si guardò intorno lentamente e realizzò che non era nel posto in cui si trovava prima. Finalmente individuò Sirius, e i suoi occhi si spalancarono.

“Hey piccolo” sussurrò Sirius con un sorriso commosso.

Harry cercò di dire qualcosa, ma non uscirono suoni finché Sirius non annullò l’incantesimo silenzioso.

“Sirius” Harry ansimò con voce roca,  nascondendo la testa tra i vestiti del suo padrino.

Sirius lo strinse forte, ma Harry pianse per il dolore, mettendo una mano sulle costole. Probabilmente rotte, pensò Sirius con un misto di tristezza e rabbia.

“è tutto okay Harry, va tutto bene sei salvo ora” disse Sirius massaggiandoli la schiena in modo confortante “ Ti faremo curare presto” sussurrò.

”Mi dispiace” disse Harry disse Harry con la faccia sempre nascosta sul petto di Sirius.

Sirius spostò Harry dal suo petto aggrottando le ciglia. “Di cosa ti dispiace Harry? Non hai niente di cui dispiacerti”

“Per essere andato fuori a cercare ramoso” mormorò Harry senza guardare Sirius.

Sirius ridacchiò debolmente “Non preoccuparti di questo okay? Prova solo a riposarti. Ora ce ne andremo via di qui”

Harry annuì piano prima di nascondere di nuovo la testa dentro Sirius. I due rimasero seduti così per molto tempo. Sirius non riusciva a spiegare a parole come si sentiva a stringere Harry di nuovo. Era passato solo un giorno, ma per Sirius era stato il giorno più lungo di tutta la sua vita.

“Sono qui!” urlò una voce in lontananza.

Sirius si irrigidì e alzò lo sguardo, tenendo in una mano la bacchetta, pronto a colpire chiunque arrivasse sulla collina, e l’altra che stringeva Harry più vicino a lui. Si rilassò quando vide che era uno dei suoi compagni auror.

“Black stai bene?” chiese correndo verso lui ed Harry.

“Sì sto bene” rispose Sirius guardando l’auror osservare il cimitero distrutto.

Sirius si guardò anche lui intorno per la prima volta. Piccoli fuori erano nati da quello più grande dove era stato sopra il calderone. Un grosso marchio nero era apparso dove Sirius aveva ridotto in pezzi il calderone. C’era sangue proveniente dal braccio di Codaliscia su tutta l’erba.

“Sirius!” Silente attraversò il cimitero “sta bene?” disse inginocchiandosi davanti Sirius ed Harry.

“Sì sta bene. Tagli e graffi forse qualche costola rotta e la sua gamba.” Rispose Sirius guardando Harry. Sembrava essersi addormentato “Dov’è Remus?”

Silente sospirò. Gli occhi di Sirius si spalancarono “Non è…” si fermò piano.

“No,No è vivo. Ma è stata ferito gravemente. Lui, insieme a Dung e qualche altro auror, è stato spedito al St. Mungo per essere curato” disse Silente.

Sirius sospirò e annuì.

“Cosa è successo Sirius?”

Sirius aprì la bocca per rispondere prima di sentire un auror urlare “Portatelo via”

Alzò lo sguardo e vide due auror che si avvicinavano a Codaliscia. “No!No! aspettate!” gridò. Tutti quanti lo guardarono interrogativamente “è mio, lo porto via io. Lasciatelo lì”

Gli auror guardarono Moody che era appena arrivato.

“L’avete sentito” ringhiò il capo degli auror.

I due maghi lasciarono cadere pesantemente il corpo di Codaliscia sul pavimento e continuarono ad esaminare la scena.

“Forse dovremmo portare anche Harry in ospedale” disse piano Silente “Parleremo dopo”

Sirius annuì “Può portarlo lei? Devo tornare ad Azkaban…”

“Certamente” disse Silente prendendo Harry da Sirius.

“Arriverò presto piccolo” disse Sirius baciando la fronte di Harry prima che lui e Silente sparissero con un pop.

“Hai bisogno di aiuto Black?” chiese Moody aiutando Sirius ad alzarsi.

“No” rispose Sirius guardando il corpo schiantato di Codaliscia “ Lo devo fare da solo”

Moody annuì “ Ti faccio raggiungere da Kingsley appena finiscono di controllarlo”

Sirius annuì e si avvicinò a Codaliscia. Qualcuno aveva fermato la fuoriuscita di sangue dal suo braccio con un veloce incantesimo curante, e Sirius realizzò che non aveva più la mano destra.

“Se la è tagliata con questo” disse un auror.

Sirius si girò ed esaminò il pugnale nella mano dell’altro mago prima di annuire.”Innerva” mormorò puntando la bacchetta al petto di Codaliscia.

Codaliscia si stiracchiò, si guardò intorno e incrociò lo sguardo furioso di Sirius. Prima di capire cosa stava succedendo Sirius mise un incantesimo anti-trasformazione sull’altro animagus. “Non ci pensare nemmeno a scappare questa volta” disse sorpreso dalla sua calma.

Codaliscia ingoiò pesantemente la saliva, ma rimase zitto. Sirius si piegò, tirò Codaliscia su prendendolo per i vestiti, e si alzò, puntando la bacchetta sul suo petto.

“Peter Minus, ti dichiaro in arresto per il potere conferitomi dal ministero della magia. Sarai portato immediatamente in una cella ad Azkaban dove rimarrai fino al tuo processo. Se io fossi in te non spererei in un processo. Non essere sorpreso se ti somministrano il bacio del dissennatore stasera brutto figlio di puttana” aggiunse Sirius.

Codaliscia si lamtentò di nuovo. Sirius strinse le braccia del traditore e si smaterializzarono sulla costa dove avrebbero preso una nave per raggiungere la terribile prigione.

Solo per la sua soddisfazione personale Sirius diede un forte calcio dietro la gamba di Codaliscia, facendolo inciampare e cadere a terra.

“In piedi ratto” ringhiò Sirius, gettando Codaliscia in una delle piccole barche di legno.

Presto sarebbe finito tutto. Harry era salvo con Silente, e Codaliscia era finalmente nel posto a cui apparteneva. Sirius avrebbe, ovviamente, preferito legare completamente il corpo e gettarlo nel mare ghiacciato, ma questo avrebbe causato troppi fogli da riempire. E Sirius Black odiava riempire carte…


Sì certo tradurrò anche il sequel nn vi preoccupate! Anche se devo dire la verità sn sorpresa dal fatto che non la stia leggendo e recensendo molta gente… Su ff.net è una delle storie più recensite, i seguiti superano le 1000 recensioni, io la traduco perché ultimamente non ho letto molte belle storie in ita e quindi sn contenta di condividere cn voi  storie stupende che meritano di essere lette… L’autrice cmq è molto contenta e ringrazia chi continua a recensire!
P.S. controllate stasera, se riesco metterò online un altro capitolo



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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Capitolo 28
TRUTHS
Capitolo 28


Erano passati tre giorni dalla feroce battaglia a Little Hangleton. Il mondo magico si era svegliato con un grande shock la mattina dopo. La Gazzetta del profeta era piena di articoli sui mangiamorte catturati. Tra loro c’erano Avery, MacNair e Nott. Sfortunatamente il resto si era smaterializzato prima che le autorità riuscissero a catturarli.

Apparentemente, secondo il profeta, l’intera cosa si rivoltava intorno al bambino sopravvissuto. Nonostante i dettagli fossero un po’approssimativi, un fatto era certo: Harry Potter, il salvatore del loro mondo,era stato rapito da Peter Minus. Sirius Black, famoso ex-prigioniero di Azkaban aveva condotto una piccola squadra a recuperarlo. Alcuni erano stati feriti, ma non c’era stata nessuna morte.

Questo, a meno che non si sentiva la versione di Rita Skeeter, nella quale tre auror erano morti tragicamente per salvare il piccolo bambino dalle mani di Sirius Black. Black, secondo la Skeeter, era ancora un mangiamorte, e ci “aveva imbrogliato tutti, nel suo tentativo vano di crescere il piccolo Harry Potter”. Comunque, nessuna persona le aveva creduto, e Sirius Black era un eroe agli occhi di tutti.

Black, sfortunatamente per i giornalisti, non era stato disponibile per rilasciare commenti dalla battaglia, non che avrebbe comunque parlato con loro. Non aveva lasciato il quarto piano dell’ospedale St Mungo dal suo arrivo di pomeriggio tardi dopo la battaglia. Molti avevano pensato che fosse stato ferito ma non era così. Tutte le ferite erano minori, e furono curate con un gesto della bacchetta del guaritore.

Sirius Black era in ospedale per una ragione totalmente diversa. Che ragione? Voi potreste chiedere. Per rimanere con il suo miglior amico( o in parole di Sirius “Fratello”), Remus Lupin, durante la guarigione.

Remus non si era svegliato neanche una volta da quando era stato colpito da una maledizione sconosciuta durante la battaglia. I curatori dichiaravano di non aver mai visto niente di simile, e non potevano iniziare a curarlo finché non si svegliava e li diceva che cosa era successo esattamente.

Sirius era seduto in una  poltrona che aveva trasfigurato da una scomoda che era stata nella stanza precedentemente. Era posizionato tra due larghi letti di ospedale. Quello alla sua destra aveva Remus, pallido come le lenzuola, ma che, fortunatamente, respirava regolarmente. Il grosso graffio che aveva sulla guancia era stato curato, e ora c’era solo una piccola, pallida cicatrice che sarebbe sparita in pochi giorni.

Alla sinistra di Sirius c’era il suo figlioccio. Le ossa di Harry erano state aggiustate perfettamente. La sua gamba era ancora piuttosto infiammata e rigida, e aveva qualche livido, ma per il resto i guaritori erano contenti del suo ricovero. L’incantesimo silenzioso che era stato messo su di lui durante la cattura aveva fatto qualcosa alla sua voce, ed Harry aveva avuto problemi a parlare, ma i guaritori avevano rassicurato Sirius che si sarebbe curato da solo. Anche il taglio profondo sopra il gomito era stato curato e non c’era nessun segno che fosse stato lì.”

La porta della stanza si aprì e una medi-maga, entrò movendo due vassoi con del cibo con la bacchetta. Sirius la guardò stancamente mentre depositava il cibo su due tavoli che aveva avvicinato, uno davanti al letto di Harry e uno davanti a Sirius “ Controlli che Harry mangi tutto questo quando si sveglia, avrà bisogno di tutta la forza possibile” sussurrò la donna.

Sirius annuì.

“Ho pensato che anche a lei potesse servire qualcosa da mangiare. Non l’ho vista lasciare questa stanza in due giorni” disse con un tono accusatorio che ricordò a Sirius Madama Chips.

“Grazie “ disse Sirius piano.

Harry non aveva dormito bene da quando l’avevano portato indietro. Gli incubi lo torturavano incessantemente. Ma quando gli avevano dato della pozione senza sogni qualche ora prima si era finalmente addormentato, e Sirius non aveva intenzione di disturbarlo presto.

Sirius avvicinò il tavolo davanti a lui, e cominciò piano a mangiare. L’aiutante del guaritore fece alcuni esami a Remus, controllando il battito cardiaco e una serie di altre cose  che Sirius non capiva.

“Come sta?” chiese Sirius ingoiando un sorso di succo.

“Starà bene appena si sveglierà e ci dirà cosa è successo” disse sicura “ Ma se vuole la mia opinione personale, lo sta solo usando come scusa per dormire un po’” disse scherzosamente.

Sirius ridacchiò “Sa, non la eliminerei come possibilità”

La strega finì i suoi esami, fece un occhiolino a Sirius, e lasciò la stanza, chiudendo piano la porta.

Sirius finì il suo pasto, che doveva ammettere, non era così brutto rispetto agli standard degli ospedali,e cominciò alle parole crociate della gazzetta del profeta. Sette lettere per una creatura assetata di sangue. Sirius ci pensò per un momento, grattandosi il mento con la punta della piuma, poi finalmente sghignazzò a se stesso.

S-E-V-E-R-U-S.

L’odio tra Sirius e Severus non era cambiato neanche un po’ dalla battaglia. Sì, Piton aveva detto a Sirius dove si trovava Harry, e nonostante Sirius gliene fosse grato, questo non cambiava il fatto che Piton fosse un cretino dai capelli unti, troppo preso dalle pozioni e arti oscure per i suoi gusti.

Alcune cose non sarebbero mai cambiate, per nessun motivo al mondo, e Sirius non avrebbe voluto niente di diverso.

L’auror guardò il letto di Harry sentendo il fruscio delle lenzuola. Harry si girò un po’, russò una volta e continuò a russare. Sirius lo guardò pensieroso per un momento e poi tornò al suo puzzle.

Passò un’altra ora, Sirius aveva finito le parole crociate, e si era disteso sulla poltrona appoggiando i piedi per stare più comodo, preparandosi a qualche ora di sonno. Appena chiuse gli occhi, un lamento alla sua destra gli fece aprire gli occhi di scatto e alzarsi.

“Remus?”sussurrò avvicinandosi di più al suo amico.

Remus si spostò nel letto per mettersi più comodo. Finalmente aprì un po’ gli occhi e vide la faccia sorridente di Sirius troppo vicina alla sua.

“Buon Giorno raggio di sole!” disse Sirius felicemente.

Remus si lamentò di nuovo” Sì, bé tu non sei ciò che voglio vedere appena apro gli occhi Felpato” disse con voce roca.

Sirius rise e si sedette “ Posso chiamare Madama Rosmerta se preferisci”

“Sta zitto Sirius” mormorò Remus, diventando un po’ rosso. Si guardò intorno confuso per un momento “Dove siamo?”

“A St. Mungo” disse Sirius, con il tono scherzoso che svaniva un po’ “ Sei stato svenuto per tre giorni, stavo cominciando a chiedermi se ti saresti mai svegliato”

“Scusa amico, ma non ti libererai di me così facilmente” Remus tossì.

Sirius si alzò e riempì un bicchiere di acqua ghiacciata che aiutò Remus a bere.

“Grazie” disse Remus asciugandosi l’acqua che era caduta sulla punta del suo mento dalla sua bocca.
“Dov’è Harry?”

Sirius si spostò indietro, rivelando Harry accucciato su un lato, che stringeva il suo cervo di peluche.

“Sta bene?”

“Sì Sta bene. Aveva un braccio rotto ovviamente. I guaritori hanno fatto apparire la foto delle ossa. Era rotto in almeno sei pezzi. Quel maledetto di Malfoy che l’ha trascinato per la scale l’ha fatto diventare peggio di quello che era.” Disse Sirius rabbiosamente “Anche la sua gamba era conciata male Remus. Quando l’ho guardata bene, l’osso usciva fuori. I guaritori hanno ci impiegato quasi due ore per metterlo a posto. Aveva anche qualche costola rotta, una lieve contusione, graffi, lividi e un grosso taglio sul braccio ma starà bene. Ciò che mi preoccupa sono gli incubi che sta avendo”concluse.

Remus guardò Harry per un po’ prima di voltarsi di nuovo verso Sirius. “Cosa è successo dopo che sn svenuto?”

Sirius ghignò senza umorismo “ Bè, finalmente sono arrivati gli auror. Io ho avuto un, ehm, suggerimento, che Codaliscia aveva portato Harry nel cimitero locale, per questo mi sono diretto lì appena Silente ha preso in mano le cose. Codaliscia aveva preparato un calderone, il più grande che io abbia mai visto. Penso che abbia fatto la carne, ossa, sangue che ci avevi detto tu. Ma va tutto bene” aggiunse Sirius vedendo che Remus si stava facendo prendere dal panico” Ho fatto saltare in aria in calderone prima che potessero completare tutto. Codaliscia era un ammasso sanguinante, letteralmente, quando l’ho trovato. Si era tagliato la sua stessa mano. E se la mia memoria non fa scherzi, come al solito, era lo stesso pugnale che aveva usato per tagliarsi il dito.

Remus scosse la testa ma fu sollevato di sentire della strana idea di Sirius dell’incantesimo reductor. “Qualcun altro si è fatto male?”

Sirius sospirò “ Non troppo. Kingsley e Moody  avevano solo qualche graffio. Alcuni auror sono stati ricoverati, e Dung si è svegliato qualche ora dopo essere stato portato qui. Ma continuava a lamentarsi per il dolore, e quindi l’hanno tenuto fino a ieri. Penso che volesse solo usufruire la possibilità di stanza e cibo gratis.”

Remus ridacchiò un po’ “ E Codaliscia?”

Sirius si accigliò “Azkaban” disse” l’ho portato dentro io. Avrei preferito ucciderlo subito, con un po’ di tortura ovviamente, ma sarà tenuto lì fino alla settimana prossima. Ci sarà un processo perché per non so quale dannata ragione vogliono decidere cosa fare di lui. Vogliono che testimoniamo entrambi, volevano anche Harry, ma io gli ho detto, ehm, Gentilmente, di lasciarlo fuori.”

Remus ghignò “ Gli hai detto di levarsi dalle scatole vero?”

“Sì qualcosa del genere”

“E gli altri mangiamorte?” chiese Remus, con il ghigno che svaniva per lo sguardo sulla faccia di Sirius.

“Molti di loro sono scappati prima che qualcuno facesse un incantesimo anti-smaterializzazione. Compreso Malfoy.” Disse amaramente. “ E non abbiamo prove su ognuno di loro perché erano mascherati. Ma Malfoy è proprio sparito. Sua moglie e suo figlio sono stati in vacanza in Italia e li interrogheremo quando torneranno. Hanno messo tutti nel caso. E c’è un’intera pagina nel profeta su di lui. Ho conservato i giornali degli ultimi giorni, in caso tu volessi leggerne qualcuno. La Skeeter ha fatto un bel piccolo articolo sulla mia “lealtà” e lo voglio incorniciato e sul muro.”

“Splendido” disse Remus riferendosi alla fuga di Malfoy.”E Voldemort?”

Sirius aprì la bocca per rispondere, ma una voce stanca lo bloccò “Remus” disse Harry mettendosi seduto.

Remus fece un grande sorriso, sporgendosi per vedere meglio Harry “Hey Harry! Come ti senti?”

Harry si arrampicò dal suo letto addosso a Sirius per parlare meglio a Remus “Bene” disse appena si fu sistemato.

“Bene” ripeté Remus arruffando lievemente i capelli di Harry.

Harry sorrise e guardò Sirius “Quando possiamo andare a casa?”

“Appena i guaritori capiscono cosa è successo a Remus, anzi a proposito, tu non hai sentito cosa ti ha colpito?” aggiunse Sirius a Remus.

Remus aggottò la fronte pensieroso “ Era qualche tipo di scossa elettrica credo…”

Sirius annuì “Riposati. È quasi mezzanotte. Vado a chiamare un guaritore cosi ti  aggiusta e ce ne possiamo andare via da qui. Odio gli ospedali”

Remus ridacchiò mentre Sirius si alzava, sistemava Harry sulla poltrona e lasciava la stanza. Remus guardò Harry. L’espressione del suo nipote acquisito era ansiosa e un po’ paurosa.

Remus si accigliò “Cosa c’è che non va Harry?” chiese Remus gentilmente.

“Mi dispiace” mormorò.

“Ti dispiace? E per cosa?” chiese Remus perplesso.

“Se non fossi uscito la notte della luna piena per ramoso, tu non saresti qui” mormorò guardando in giù.

Remus sospirò. Si era aspettato qualcosa del genere “ Harry guardami” disse piano. Gli occhi verdi di Harry incrociarono i suoi “ una cosa che ho imparato durante la mia vita, è quella di aspettarsi l’inaspettato. Non potevi sapere in alcun modo cosa ti sarebbe successo se fossi uscito. E anche se non avresti dovuto farlo in primo luogo, non era colpa tua. Niente di questo è colpa tua. Gli unici che vanno incolpati sono Codaliscia e Voldemort” Remus non disse ciò che stava pensando veramente, che se Voldemort voleva davvero Harry non si sarebbe fermato prima di raggiungere il suo obiettivo. Avrebbe trovato qualche modo per entrare nel castello, e forse avrebbe preso Harry sotto il naso di Sirius e Silente, uccidendo gli altri due maghi per precauzione. “Tutto quello che importa ora” Remus continuò “ è che ti abbiamo trovato e sei salvo”

Harry tirò su col naso “Quell’uomo ha detto che non sareste venuti per me” disse triste

“Che uomo?” chiese Remus conoscendo già la risposta.

“Quello grasso e calvo”

Remus strinse i denti. Chissà se Sirius lo sapeva prima di consegnarlo ai dissennatori… non credo o Codaliscia non sarebbe vivo per avere quel dannato processo. “Harry, appena ci siamo resi conto di quello che era accaduto, abbiamo cominciato a pensare al modo migliore per salvarti. Ci abbiamo messo un po’ e sono molto triste per questo, ma ti abbiamo trovato..:”

Harry annuì solamente.

Sirius tornò qualche minuto dopo, accompagnato da due guaritori e Albus Silente. Remus si chiese vagamente se Sirius aveva perdonato il preside per la sua esitazione a casa Riddle per salvare Harry… lo dubitava molto.

I guaritori ascoltarono la versione degli eventi di Remus, gli chiesero cosa gli facesse male, e mossero le bacchette, curando tutto quello che poteva essere stato danneggiato dalla maledizione. Finalmente dichiararono Remus guarito, e dissero che poteva essere dimesso la mattina dopo, con la raccomandazione di riposarsi molto. Appena se ne andarono Silente si avvicinò al letto di Remus.

“Ehm, porto Harry di sopra, hanno dei libri da colorare” disse Sirius prendendo la mano di Harry e conducendolo verso la porta.

Remus annuì lievemente confuso, ma immaginò che Silente volesse parlare con lui senza che Harry fosse presente. Dopo che Sirius ed Harry lasciarono la stanza, Silente si sedette nella poltrona di Sirius e sorrise a Remus. “Come ti senti?” chiese.

“Non troppo male signore, un po’ dolorante ma non troppo male” rispose Remus.

“Bene, Bene” disse il preside. Rimasero in silenzio per un momento prima che l’espressione di Silente si fece seria. “ Sono sicuro che sei curioso di sapere cosa è successo a Voldemort” era una frase più che una domanda.

Remus annuì “ Tra le altre cose sì” rispose onestamente.

“Sirius ti ha detto che ha fatto esplodere il calderone che conteneva Voldemort non è vero?” Remus annuì. “Anche se è stato un pensiero e un’azione geniale, non ha ottenuto l’effetto che , Sirius e tutti noi, ci aspettavamo. Voldemort non è stato distrutto nell’esplosione. In qualche modo, mentre Sirius aspettava che il fumo scomparisse per cercare Harry, è volato via. Come, non lo so. Penso nello stesso modo con cui era scappato la notte che aveva ucciso Lily e James”

Remus sospirò pesantemente, sistemandosi sul cuscino. “Allora può ancora tornare?”chiese

“Sì. E lo farà. Di questo non ho alcun dubbio. Ora è solo una questione di quando e come” rispose Silente stancamente.

Remus annuì “ Ma come è possibile che l’esplosione non l’abbia ucciso?” la sua domanda fu risposta con il silenzio. Era come se Silente volesse che Remus arrivasse alla conclusione da solo. E dopo averci pensato per un minuto, ci riuscì. Remus si ricordò del giorno in cui Silente gli aveva detto di Harry e la profezia. “… E l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perché nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive…” l’unico modo in cui Silente poteva essere distrutto era Harry… non c’era nessun altro modo… se ci fosse stato qualcun altro nel calderone, avrebbe avuto una morte, brutale e dolorosa, ma Lord Voldemort non era solo qualcuno…

Decidendo di tornare sull’argomento successivamente, Remus chiese la domanda che era sicuro avesse posto subito Sirius appena si era ritrovato solo con Silente. “ Perché ha esitato a casa Riddle?”

Gli occhi blu di Silente incontrarono quelli di Remus e rimasero così per un lungo minuto.”Ci sono ragioni dietro che non capisco nemmeno io e quindi non so neanche spiegarle. Lo so che questa non è la risposta che volevi sentire, neanche Sirius era molto contento, ma ti assicuro Remus, non avrei mai potuto prevedere quello che stava per succedere.”

Remus annuì riluttante. Si fidava ciecamente di Silente, era sempre stato così, da quando Remus lo aveva incontrato per la prima volta quando aveva dieci anni, quasi undici. Era lontano dall’essere soddisfatto per la risposta del mago anziano, ma non poteva farci niente. C’era  un tono conclusivo nella di voce che fece capire a Remus di lasciar perdere.

“Ora, devo purtroppo tornare a scuola. Ho pensato di sgattaiolare per venire a vedere come stavi” Silente sorrise. “Ci vediamo la settimana prossima al processo. Prenditi cura di te Remus”

“Grazie signore, ci vediamo la prossima settimana” disse Remus piano rimuginando sulle cose che gli aveva appena detto Silente, appena quest’ultimo uscì dalla stanza.

Le risposte di Silente erano state totalmente vaghe. Per Remus, non aveva praticamente risposto alla domanda sul perché avesse esitato. Ma c’era sempre una ragione dietro ogni cosa che aveva fatto Silente nella sua vita. Ed essendo il più grande mago del suo tempo, non ci si poteva aspettare che spiegasse sempre tutto al resto del mondo. Alcune cose è meglio non dirle ad ogni modo… pensò Remus.

Sirius ed Harry tornarono qualche minuto dopo. Erano entrambi appesantiti dalle braccia piene di dolci e spuntini comprati nel negozio dell’ospedale.

“Ho pensato ti potesse fare bene un po’ di zucchero” disse Sirius succhiando una bacchetta di Liquirizia.

Remus ridacchiò. Harry si arrampicò sul suo letto e si sedette vicino a Remus, mentre Sirius faceva cadere i contenuti delle sue braccia sul tavolo che conteneva il suo piatto vuoto. Il pasto di Harry fu dimenticato mentre i tre parlavano e scherzavano come se gli ultimi tre giorni non fossero mai successi.

__________________________________________________________________________________________________________

Una settimana dopo Sirius e Remus entrarono insieme,con i loro vestiti migliori, nel livello più basso del ministero della magia. Questo era il giorno del processo di Codaliscia, e Sirius e Remus avrebbero mentito se avessero detto di essere poco ansiosi di vedere finalmente fatta giustizia.

Nell’ascensore, Sirius spinse il bottone del loro piano, mentre ascoltavano la foce femminile elencare i piani mentre scendevano. Alcuni maghi e streghe entrarono e uscirono, alcuni facendo conversazione con Sirius.

“Allora Black, il processo di Minus…era ora eh?” disse un mago anziano.

“Non ne hai idea” rispose Sirius scambiando uno sguardo pieno di significato con Remus.

L’ascensore si svuotò dopo qualche piano, lasciando Sirius e Remus da soli in silenzio. Nessuno dei due maghi era capace di spiegare i suoi pensieri all’altro.

Da una parte, l’uomo responsabile di cinque anni di dolore, avrebbe finalmente avuto quello che si meritava. Codaliscia aveva distrutto vite e amicizie durante gli anni, ed era stato scoperto colpevole solo qualche mese prima. Era colui che gli aveva ingannati per anni… la spia…l’assassino…il traditore…

“Dall’altra però Sirius e Remus si erano ritrovati entrambi (Sì entrambi) a pensare ai loro anni scolastici. Gli scherzi, il divertimento, le risate, le avventure alla luna piena. A quei tempi Codaliscia era stato accettabile a quei tempi, non sveglio, non popolare, ma era stato quello che tutti credevano un amico leale. Si erano sbagliati ovviamente, e ogni volta che pensavano a queste cose si ricordavano di Lily,James ed Harry.

“Ufficio Misteri…” disse la voce nell’ascensore, facendo riscuotere Sirius e Remus dai loro pensieri. Il cancello dell’ascensore si aprì, e i due amici uscirono.

“In che sala è l’udienza?” chiese Remus.

“Dieci” rispose Sirius conducendolo nel corridoio.

Girarono qualche angolo, e individuarono un grosso gruppo di persone proprio davanti alla porta della stanza numero dieci.

“Ecco Silente” indicò Remus senza necessità. Sirius poteva riconoscere quei capelli d’argento dappertutto.

Era in piedi con Kingsley,Moody, il ministro della magia, Amelia Bones, e per la sorpresa di Sirius Arthur Weasley. Avevano lasciato Harry con Molly quel pomeriggio, ma sembrava preoccupata per qualcosa che avevano fatto i gemelli, e non aveva il tempo per parlare.

“Buon giorno ragazzi” li salutò Silente appena si avvicinarono.

Sirius sbuffò a se stesso. Aveva una sensazione che nonostante quanti anni passassero, nonostante quanto sarebbero cresciuti lui  e Remus Silente gli avrebbe sempre chiamati “ragazzi”. Sentì Remus ridacchiare allo stesso pensiero.

“Buon giorno signore” disse Sirius “Buon giorno ministro Bones” aggiunse stringendo la mano al ministro.

“Buon Giorno Black. Siete pronti?” disse sorridendo ai due maghi più giovani.

“Sono pronto da anni signora” dichiarò Sirius.

La Bones annuì. ”Bene. Bè Albus forse dovremmo entrare, credo che stiano per cominciare”

Silente tenne la porta aperta “Dopo di te Amelia”

Moody si voltò verso Sirius e Remus subito dopo che Silente e la Bones entrarono nella sala dell’udienza. “Voi due entrate con noi. Di solito non permettono ai testimoni di guardare, ma Silente gli ha convinti. Ha pensato che avreste voluto vederlo” disse

“Bello da parte sua pensare a noi” mormorò Sirius entrando nella stanza dopo gli altri.

Raggiunsero velocemente le panche di pietra. Sirius e Remus si sedettero alla fine. Gli altri erano vicino a loro. Con disgusto da parte di Sirius Rita Skeeter si era posizionata solo due panche dietro di loro. Continuava a guardare speranzosa Sirius, volendo ovviamente un’intervista, ma non ne ebbe occasione quando Madama Bones richiese il silenzio.

“Buon Pomeriggio” disse alla stanza “ Siete qui oggi per assistere al processo di Peter Minus. Le accuse saranno lette appena l’imputato entrerà nella. Saranno chiamati al banco dei testimoni, uno per uno, per testimoniare contro l’imputato”

“Pensa davvero che si sia qualcuno qui a favore di quel bastardo” chiese Sirius a Remus.

Remus scosse la testa “No, è obbligatorio dire così, in modo tale che qualcuno non si ripresenti dicendo di avere avuto un processo ingiusto”

“Almeno lui lo ha un processo. Non so perché si preoccupano…”mormorò Sirius. Remus concordò silenziosamente.

“Portate dentro l’accusato” disse Madama Bones.

Sirius si irrigidì, appena due dissennatori entrarono nella stanza portando Codaliscia. Remus non sapeva se questa reazione fosse stata causata dai dissennatori o Codaliscia. Probabilmente per un misto di tutte e due.

I dissennatori scivolarono sul pavimento e fecero sedere con forza Codaliscia sulla sedia di metallo al centro. Le catene si strinsero intorno alle braccia e alle gambe.

“ Peter Minus sei accusato di essere un mangiamorte e sostenitore di colui-che-non-deve-essere-nominato. In aggiunta è accusato di passare informazioni a colui-che-non-deve-essere-nominato, a proposito del nascondiglio di Lily e James Potter, di aver ucciso brutalmente dodici babbani innocenti, e di aver rapito Harry Potter. Nega queste accuse?” disse Amelia Bones chiara e ad alta voce.

Codaliscia aveva perso peso nei dieci giorni che aveva trascorso ad Azkaban. Era ora un ammasso pallido e tremante. Il resto del braccio giaceva senza vita tra le catene “L-Lui mi ha obbligato!V-Vi prego abbiate pietà!”

Alcune persone risero freddamente, ma la maggior parte rimase in silenzio.

“Dal momento che si è dichiarato innocente, dobbiamo chiamare al banco i testimoni. “ il ministro guardò un pezzo di pergamena davanti a lei “Remus Lupin!” chiamò.

Remus sobbalzò un po’. Aveva osservato le azioni di Codaliscia con disgusto. Velocemente si alzò e cominciò a camminare. Appena le passo davanti, sentì il rumore della piuma di Rita Skeeter che scriveva.


La Bones fece segno a Remus di sedersi nella sedia vicino alla postazione del Wizengamont.

“Per Favore  dichiari il suo nome alla corte”disse Madama Bones.

Remus si schiarì la voce “Remus John Lupin”

“Da quanto conosce l’accusato signor Lupin?”

“Da quando l’ho incontrato sul treno per Hogwarts circa quindici anni fa”rispose Remus.

“E durante gli anni in cui ha conosciuto l’accusato ha mai pensato che la sua lealtà fosse passata a colui-che-non-deve-essere-nominato?”

“No.  Nemmeno una volta. Fino a qualche mese fa pensavo fosse morto”disse Remus.

Furono fatte altre domanda sulla lealtà di Codaliscia, e sulla conoscenza di Remus a proposito,prima che lo mandassero nuovamente a sedere al suo posto.

“R-Remus! T-Ti prego1 S-Sono io! Sono Codaliscia il tuo amico!” Ansimò Codaliscia appena Remus passò davanti alla sua sedia.

Remus si fermò di botto, e lentamente si girò guardando Codaliscia. “Tu non sei un mio amico” disse più calmo di come si sentisse. “Non se nemmeno se sei mai stato veramente mio amico”

Codaliscia cominciò a piangere e lamentarsi più forte, mentre Remus si sedeva nuovamente vicino a Sirius, guardando tutto tranne la cosa che un tempo aveva considerato un amico”

“Sirius Black!”

“Eccoci” disse Sirius guardando male Codaliscia. Se solo gli sguardi potessero uccidere…

“Signor Black può dirmi gentilmente alla corte, gli eventi della notte di Halloween del 1981 e dei giorni che seguirono?” richiese Madama Bones.

Sirius fece un respiro profondo e cominciò a raccontare di come Lily e James avessero nominato Codaliscia come custode segreto sotto sua richiesta, senza sapere cosa fosse veramente. Come la notte di Halloween, lui, Sirius, era andato a controllare Codaliscia e aveva trovato il posto in cui si nascondeva deserto. Spiegò, dettagliatamente, di essere arrivato a Godric’s Hollow, di aver trovato i corpi senza vita di Lily e James, di aver trovato Harry, di aver affidato il suo figlioccio ad Hagrid. Raccontò di come era andato a Londra e avesse trovato Codaliscia. Spiegò dell’esplosione che aveva ucciso i dodici babbani innocenti, di come Codaliscia si fosse tagliato il dito,e poi trasformato in topo, nascondendosi nelle fogne.

Alla fine del racconto di Sirius gli unici rumori nella stanza erano quelli di Codaliscia, che ormai piangeva e si lamentava apertamente.Nessun mago o strega presente aveva un po’ di pietà per lui.

Arthur Weasley fu il successivo ad essere chiamato e disse alla corte , disgustato, del topo che suo figlio aveva trovato nel loro giardino. Di come fosse sparito qualche giorno dopo l’uscita della notizia di Sirius e Codaliscia.

Qualche altra persona parlò, compreso Silente, che disse di come aveva conosciuto Codaliscia durante i suoi anni scolastici, e che non l’avrebbe mai creduto capace di commettere crimini così terribili. Moody parlò subito dopo Silente della battaglia tra loro e i mangiamorte a Little Hangleton.

Dopo molte ore di testimonianze, il Wizengamot chiese una pausa per discutere il destino di Codaliscia. Si diressero in silenzio verso una piccola stanza nel lato. Appena la porta si chiuse nella stanza tutti cominciarono a parlare.

Durante la pausa, che durò quasi trenta minuti, Rita Skeeter cercò di nuovo di avere un’intervista con Sirius “Come si sente a sentire il suo ex-amico in queste condizioni? Pensa che Lily e James Potter approverebbero il bacio del dissennatore?”

Invece di rispondere alle sue domande, Sirius spiegò alla cara Rita, il modo migliore per ingerire la sua piuma, che le strappò dalle mani e spezzò in due prima di ridargliela”.

Rita guardò male Sirius mentre Remus  tossiva dietro la sua mano, trasformandola in una risata all’ultimo momento. La giornalista tornò finalmente al suo posto, dove aprì la sua borsa di coccodrillo e tirò fuori un’altra  piuma che diresse così velocemente sulla pergamena,che Remus giurò di aver visto del fumo.

Alla fine il Wizengamot tornò nella stanza. Le chiacchiere si fermarono appena Madama Bones chiese il silenzio.

“Abbiamo raggiunto una decisione” disse alla corte. Sirius e Remus erano seduti ansiosamente sul bordo della panca.

“Peter Minus sei condannato ad un mese nella prigione di Azkaban. Appena sarà passato questo periodo” disse Madama Bones sopra le grida oltraggiate “Riceverà il bacio del dissennatore. I crimini che lei ha commesso non meritano niente di meno. Portatelo via.”

Le ultime tre parole potevano anche non essere state dette tanti fu forte il rumore che fecero tutti i maghi e le streghe che approvavano la decisione. I pianti che aumentavano di Codaliscia non riuscivano neanche ad essere sentiti sopra il rumore.

I dissennatori entrarono di nuovo nella stanza, liberarono Codaliscia dalle catene,e lo trascinarono, mentre urlava e scalciava fuori dalla porta, di nuovo ad Azkaban. Appena uscirono, i lamenti di Codaliscia quasi non si sentivano più.

Remus e Sirius non si unirono ai festeggiamenti. Entrambi sapevano che Codaliscia aveva avuto quello che si meritava, ma tutto quello che ognuno di loro riusciva a pensare era tornare a casa nel Kent, e cominciare vite tranquille e normali.

Riuscirono a sgattaiolare fuori dalla stanza, Silente tenne a bada la Skeeter, e si diressero verso L’Atrium, dove si smaterializzarono alla tana per andare a prendere Harry.

Scusate se ieri non ho messo online qsto capitolo ma non ho proprio avuto tempo… mi faccio perdonare oggi con un altro tra qualche ora e domani l’epilogo di questa storia. Per il seguito però, che si chiama LIES(Ricordatevi!) dovete aspettare una settimana perché parto.
 
In risposta alle vostre recensioni, si ho già letto i seguiti e sono bellissimi, ma vi avverto sono abbastanza tristi in alcuni punti… quindi se c’è qualcuno a cui nn piace io vi ho avvisato!
I seguiti sono quattro(non tre come avevo scritto precedentemente, ne avevo saltato uno…!):

1.    LIES: 30 capitoli

2.    CONSEQENCES: 30 capitoli

3.    ALTECARETIONS: 30 capitoli

4.    RESOLUTIONS: 50!! Capitoli

Ci sono anche due one-shots veramente simpaticissime, ke tradurrò più avanti in corrispondenza con il loro punto nelle storie. L’autrice vi ringrazia sempre per i complimenti, continuate a recensire!

p.s in rispsta a bulmettina e elipotterina94_n6 nn vi preoccupare per le recensioni, la mia nn era un’accusa ma solo un’osservazione. Capisco benissimo il problema della scuola io sn la prima a non avere mai tanto tempo non ho aggiornato per mesi la traduzione! Fortunatamente ora ho più tempo quindi aspettatevi aggiornamenti ogni giorno!

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


capitolo 29
TRUTHS
Capitolo 29


Remus era in piedi vicino alla finestra della cucina, guardando il sole che tramontava sugli alberi, come aveva fatto tante volte quando era giovane. Si girò per guardare l’orologio sul muro dietro di lui. 5:56. Con un lieve sospiro, Remus si avvicinò ai fornelli e cominciò a mescolare la pozione bollente nel calderone nero. Appena il contenuto cominciò a bollire, tirò fuori un bicchiere dalla credenza, e lo riempì di pozione.

“Salute” mormorò alla cucina, prima di tapparsi il naso, e ingoiare la pozione antilupo in pochi sorsi.

Mentre ingoiava l’ultima goccia, un pop risuonò dietro di lui. Guardò con la coda dell’occhio, ma non si girò. Remus mise il bicchiere nel lavandino e si girò trovando Sirius che ghignava a lui dal tavolo della cucina.

Remus sorrise e si sedette di fronte a lui. “Perché ci hai messo tanto? Ho pensato che ti fossi perso” lo stuzzicò.

“Nah, Harry non voleva che me ne andassi, è ancora un po’ titubante a trascorrere la luna piena da solo” disse Sirius sentendo un pizzico di colpa per aver lasciato solo il suo figlioccio.

Remus annuì “Non posso biasimarlo, ma questa è stata una tua idea”

“Sì lo so. Però io e Molly ci abbiamo messo lo stesso venti minuti per convincerlo a staccarsi, e altri dieci prima che mi lasciasse andare. Alla fine Fred e George sono entrati e si sono offerti di portarlo a volare. Non credo di averlo mai visto cambiare umore così velocemente” disse Sirius ridacchiando.

Remus rise e guardò di nuovo fuori dalla finestra.

“Hai preso la pozione?”chiese Sirius.

“Sì Sirius” disse Remus ruotando gli occhi.

“Hey, sto solo vigilando sul tuo benessere” disse sulla difensiva.

Remus ridacchiò “Lo so. Forza dovremmo andare giù. Non mi va dover riparare tutti i mobili del piano di sopra domani mattina.

Sirius annuì e si alzò, attraversando la stanza e mettendo la sua bacchetta vicino a quella di Remus sul bancone della cucina. Si diresse verso la porta della cantina e la tenne aperta per Remus “Dopo di te!” disse ghignando.

Remus roteò gli occhi e colpì Sirius dietro la testa, ma si diresse giù per le scale.

“Mi hai fatto male sai” disse Sirius massaggiandosi la testa, e seguendo Remus per le scale.

“Passaci sopra...” mormorò Remus togliendosi i vestiti e mettendoli su una mensola vicina, in modo tale che non si rovinassero durante la notte. Si legò una coperta intorno la vita e si sedette sul pavimento.

Sirius raggiunse la fine delle scale e si guardò intorno. “Sai dovremmo aggiustare un po’ questo posto. Potremmo mettere un bel tappeto al centro della stanza, così non dovresti stenderti sul pavimento di cemento. E anche una nuova luce, non quella singola lampadina del cavolo appesa al soffitto che hai. Saresti sorpreso di vedere che differenza”

Remus alzò lo sguardo dal punto sul pavimento che stava guardando “Sirius?”

“Sì”

“Stai zitto”

Sirius tirò fuori la lingua infantilmente, facendo ridere Remus “Idiota” mormorò.

Sirius si sedette ai piedi delle scale e osservò il respiro di Remus accelerare, mentre lui diventava più pallido. Passò qualche altro minuto e Remus diventò più teso.

“Ora…”mormorò.

Sirius si alzò, girandosi verso il muro, e si trasformò nel grosso cane nero. Le sue orecchie si rizzarono mentre ascoltava i lamenti di dolore di Remus, desiderando di poterlo aiutare in qualche modo. Da quando avevano passato la prima luna piena come animagi, Remus non aveva voluto che guardassero la sua trasformazione. Non avevano mai capito perché. Insomma quanto poteva essere terribile? Questo era stato finché una volta durante il settimo anno Sirius e James avevano sbirciato un po’. Non  era stata una bella vista e, dopo quella volta, Sirius e James rimasero girati finché era finita. Nessuno dei due poteva sopportare di vedere il loro amico in così tanto dolore.

Un basso ringhio  sostituì le urla di dolore, dopo quelle che sembrarono ore, e Felpato si voltò. Lunastorta era girato dall’altra parte del muro, accucciato da un lato, e respirando affannosamente.

Lentamente Felpato attraversò la cantina e colpì Lunastorta dietro la testa con il muso. Il lupo mannaro girò dolorosamente la testa, e fissò il cane negli occhi. Felpato abbaiò piano e si allontanò velocemente da Lunastorta. Se i lupi mannari avessero potuto roteare gli occhi, Lunastorta lo avrebbe fatto. Si alzò tremante su tutte e quattro le zampe, sovrastando l’altro canino. Felpato abbaiò più forte, e colpì scherzosamente Lunastorta con la zampa.

Come risposta, anche Lunastorta abbaiò,e morse leggermente la zampa. Felpato fece un suono che assomigliava ad una risata e si gettò sul lupo mannaro.

I due animali lottarono per un po’. Lunastorta faceva attenzione a non mordere o graffiare il suo amico. Appena finirono, entrambi respiravano affannosamente, con le lingue che penzolavano dalle loro bocche.

Felpato si diresse nell’angolo della cantina, e cominciò a bere da una grande ciotola d’acqua che era stata messa lì precedentemente quel giorno.

Lunastorta si sedette sul pavimento della cantina, e guardò fuori dalla piccola finestra, con la luce della luna piena che entrava e lo riscaldava in un modo che non aveva fatto da anni.

Appena quattro mesi prima aveva guardato fuori dalla stessa finestra, aspettando che i suoi amici lo raggiungessero. Quello era stato il momento in cui aveva individuato Codaliscia, dopo quello la sua vita era cambiata per sempre. Se aveste detto a Lunastorta o alla sua parte umana, prima che la luna sorgesse quella notte, che presto un suo amico lo avrebbe raggiunto,probabilmente vi avrebbe morso.

Lunastorta sorrise in un modo che potevano fare solo i lupi mannari. Le cose si erano aggiustate dopotutto.

Si sentì un colpo morbido vicino a Lunastorta, appena Felpato si sedette vicino a lui. Moony lanciò uno sguardo al suo amico e vide che anche lui stava guardando fuori dalla finestra, probabilmente pensando le sue stesse cose.

Felpato cominciò a ululare una melodia profonda e addolorata. Lunastorta seguì il suo esempio. Era un momento triste per entrambi, poiché si ricordarono di colui che non sarebbe tornato mai più da loro. Il grosso cervo che rimaneva nelle ombre, e guardava i due animali lottare e giocare, per poi roteare gli occhi alla fine, e condurli orgogliosamente attraverso il tunnel e i giardini di Hogwarts.

I due amici finirono la loro canzone e si stesero silenziosamente sul pavimento, addormentandosi velocemente.

_________________________________________________________________________________________________________________________

Sirius era seduto silenziosamente vicino a Remus, guardando il suo amico respirare pesantemente dopo la trasformazione. Aveva coperto Remus con una coperta calda, e ora stava aspettando che si svegliasse.

Remus aprì lentamente gli occhi.

“Giorno” disse Sirius piano senza l’ombra di un sorriso sulla faccia.

“Giorno” gemette Remus. Si sedette con l’aiuto di Sirius e tirò le coperte più su sul suo corpo.

“Buon Halloween” disse Sirius seccamente senza guardare Remus.

Remus guardò alla faccia triste del suo amico e sussurrò con lo stesso tono “Buon Halloween”

I due rimasero seduti persi nei loro pensieri per un momento, prima che Sirius si alzasse e attraversasse la cantina. Prese un paio di boxer e un paio pulito di jeans che era andato a prendere per Remus dopo la sua trasformazione all’alba.

“Grazie” disse Remus prendendo i vestiti da Sirius. Li indossò, e accettò la mano che stava porgendo Sirius per alzarsi dal pavimento freddo.

I due si diressero velocemente per le scale e nella cucina.

“A che ora dobbiamo andare a prendere Harry” chiese Remus appoggiandosi al bancone della cucina.

“Dieci” rispose Sirius con voce piatta, prendendo il cibo per preparare la colazione.

Remus annuì e studiò il suo amico per un momento. Sembrava essere giù di tono quel giorno, e la ragione era più che ovvia: quello era il primo Halloween per Sirius da quello di cinque anni prima, quello che aveva cambiato le vite di tutti in modo peggiore.

Remus permise a Sirius di preparare in pace la colazione, mentre si faceva velocemente una doccia. Appena ebbe finito e si vestì, Remus tornò in cucina e cominciò a mangiare un pasto di cui aveva veramente bisogno. Sirius stava mangiando a malapena, preferendo spostare le uova intorno al piatto con la forchetta, ma Remus non chiese niente a riguardo.

“Sei sicuro che dobbiamo portarlo?” chiese Sirius fissando il suo succo di zucca.

Remus finì di masticare il suo toast prima di rispondere.” Sì sono sicuro. È grande abbastanza per capire, non è mai stato lì e penso voglia vederli” rispose piano.

Sirius annuì prima di alzarsi e svuotare completamente la sua colazione nell’immondizia. “Bè faremmo meglio ad andare. Sono quasi le dieci” disse in una voce che molti avrebbero considerato casuale se non avessero conosciuto il mago per tutta la vita.

Remus finì velocemente la sua colazione e mise il piatto nel lavandino. “CI vediamo lì” disse prendendo la bacchetta e smaterializzandosi alla tana.

Sirius rimase nella cucina vuota, perso nei suoi pensieri. Alla fine annuì risoluto prese la sua bacchetta e seguì Remus.

Quando arrivò alla porta di ingresso della casa dei Weasley, Molly aveva appena aperto la porta.

“ Buon Giorno Molly” disse Remus

“Buon Giorno ragazzi” disse Molly con un sorriso stanco. “Entrate Harry è in salotto con Ron e gli altri”

Sirius e Remus seguirono Molly nella casa. Harry stava giocando ad una versione per bambini di scacchi magici con Ron. Uno dei pezzi di Ron aveva appena spezzato la regina di Harry in due, e il bambino dai capelli rossi agitò le braccia in aria trionfante.

“Ho Vinto!” gridò.

Harry fissò stupito la scacchiera. “Hai barato.” Dichiarò.

“Non è vero!” rispose Ron.

“Sì invece!”

Remus, Sirius e Molly guardarono divertiti i due bambini di sei anni che discutevano.

“Ti sembra familiare Felpato?” ghignò Remus.

Sirius rise attirando l’attenzione di Harry lontano da Ron. “Troppo familiare” borbottò mentre Harry si buttava sul suo padrino.

“Ti sei divertito Harry?” disse Remus arruffando i capelli del bambino.

“Sì! Siamo andati a volare e abbiamo fatto scherzi a Percy e giocato a scacchi” disse Harry molto velocemente.

“Spero non ti abbia dato troppo fastidio Molly” disse Remus alla donna dai capelli rossi.

“Oh no,no, per niente” disse movendo la mano “è stato un vero caro”


“Non credo che stiamo parlando dello stesso Harry che si trova qui…” Sirius sbuffò giocoso, spingendo Harry su un lato.


“Hey!” disse Harry oltraggiato.

“Hey!” lo imitò Sirius.

Remus sorrise ai due. “Okay bambini è ora di andare. Saluta i Weasley Harry.”

Ciao Weasley!” disse Harry nel salotto. I bambini risposero al saluto ed Harry si giro nelle braccia di Sirius, guardando Molly.”Arrivederci signora Weasley. Grazie per avermi fatto stare qui”


“Quando vuoi Harry caro” disse calorosamente.” Ci vediamo presto ragazzi” aggiunse a Sirius e Remus.


I due maghi salutarono tutti e si smaterializzarono tutti e tre a casa.


________________________________________________________________________________________________

Sirius, Remus ed Harry,camminarono lentamente attraverso il prato verde in completo silenzio. Tutti e tre erano avevano i loro vestiti neri migliori e le loro espressioni erano cupe. Entrarono dai grandi cancelli di acciaio nero, e seguirono Remus che era l’unico di loro ad essere già stato lì. Bellissime tombe riempivano il cimitero per quelli che erano morti durante il regno di Voldemort. Era un posto completamente magico, ed era diventato una triste necessità durante gli ultimi anni della guerra. Camminarono sul sentiero di pietra, fino all’angolo più lontano del cimitero, dove raggiunsero un grande  monumento commemorativo di granito.


Sirius sentì salire un nodo alla gola appena lesse le iscrizioni sulla pietra.

James Harold Potter – Lily Marie Potter

10 Gennaio 1960 – 19 Maggio 1960

31 Ottobre 1981

Genitori devoti e amorevoli

Amici stupendi e leali.

Amati da tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerli.

Era troppo semplice per i gusti di Sirius. L’iscrizione non diceva niente della gioia che Lily portava entrando semplicemente in una stanza, o del modo in cui James li faceva ridere anche in periodi bui quando non c’era nessuna speranza di sopravvivere. Non era abbastanza per dire al mondo quanto fossero stati veramente fantastici Lily e James. Sirius non pensava di essere capace a trovare parole adatte nella lingua inglese, o in qualsiasi altro linguaggio comunque, per descrivere cosa avevano significato per lui. Sperava che lo sapessero…

Remus tirò su col naso e condusse Harry ai piedi delle tombe. Harry mise una dozzina di rose bianche sull’erba davanti ai genitori e fece un passo indietro prendendo la mano di Sirius e Remus nelle sue.

“Vuoi un minuto Sirius?” chiese piano Remus.

Sirius annuì e sentì Remus portare via Harry per dargli un po’ di privacy. Si inginocchiò lentamente, cercando di trattenere le lacrime il più possibile.

“Hey voi due” sussurrò. Si guardò intorno per un momento, non essendo sicuro di come cominciare. Non l’aveva mai fatto prima, e c’erano tante cose che voleva dire. Vide Remus ed Harry non troppo lontano, guardando le altre tombe. “ Spero che voi due possiate vederlo ora. Sono passati pochi mesi, ma è già cambiato così tanto da quando siamo andati a prenderlo dai Dursley.

“So che siete entrambi arrabbiati con me per averlo fatto andare lì, ma ci ho provato,davvero. Lo volevo prendere e crescerlo come se fosse stato mio dall’inizio. E mi dispiace tanto se non ci sono riuscito. Mi dispiace di non essere diventato il vostro custode segreto quando me l’avete chiesto. Mi dispiace per non essere stato vicino a Remus in tutti questi anni. Spero che possiate perdonarmi un giorno” Sirius si fermò, senza preoccuparsi di asciugare le lacrime sulla sua faccia. “Ci stiamo provando sapete, io e Moony. So che non stiamo facendo un ottimo lavoro come avreste fatto voi, ma ci stiamo provando.

“Vi assomiglia così tanto. A volte fa quasi paura. Assomiglia a te Ramoso” disse piano. “Ma ha gli occhi di Lily, e il suo temperamento. Ed è anche dannatamente intelligente. Sarà un mago dannatamente bravo quando andrà ad Hogwarts. E scommetto quello che vuoi che sarà una star della squadra di Quidditch. Mi dispiace Lil, ma non c’è modo che quel bambino faccia parte del club delle gobbiglie” sorrise.

“Mi mancate entrambi. Ogni giorno. Spero che lo sappiate. E dovete anche sapere che voglio bene a tutti e due.” Sirius si alzò e si avvicinò alle tombe. Si abbassò e baciò la punta.

Sirius si asciugò con le lacrime con la manica,e raggiunse Remus ed Harry.

“Stai bene?” chiese Remus.

Sirius annuì lievemente “Sì sto bene. È il tuo turno”

Remus lo superò, stringendoli la spalla passandoli davanti,e andò a parlare con Lily e James. Sirius lo guardò per un momento prima di voltarsi verso Harry. Il suo figlioccio si era seduto sotto un grande albero, guardandosi intorno con occhi spalancati. Sirius si chiese per un momento se Harry stesse avendo dei flashbacks su Codaliscia e Voldemort. Ma invece di tirare fuori l’argomento, Sirius andò a sedersi vicino a lui.

“Vuoi parlarci anche tu dopo Remus?” Sirius chiese piano ad Harry.

Harry alzò lo sguardo e scosse le spalle. “Non so cosa dire” ammise.

“Qualsiasi cosa tu voglia. Tutto quello che ti viene in mente. Non devi neanche parlare se non vuoi, essere lì è abbastanza.” Disse Sirius.

“Ma loro non possono sentirmi vero?”

Sirius sorrise e guardò il cielo blu. “Ti possono sentire Harry. Sono sempre con te, non te lo dimenticare mai”

Harry ci pensò per un momento “ Voglio farlo” sussurrò.

“Okay”

Remus ci impiegò un po’ di più rispetto a Sirius. Ovviamente Remus era stato più spesso lì e non aveva problemi a trovare argomenti di cui parlare. Quando raggiunse l’albero, Remus sorrise tristemente attraverso i suoi occhi rossi.

“Siamo pronti?” chiese con la voce piuttosto roca.

“Harry vuole dire prima –ciao-“ disse Sirius.

Remus annuì, e aiutò Sirius e Harry ad alzarsi dal pavimento prima di tornare da Lily e James. “Va avanti Harry. Va tutto bene” lo incitò Remus, facendo un passo indietro per far passare ad Harry un po’ di tempo da solo con  i suoi genitori.

Sirius e Remus guardarono silenziosamente Harry che si sedeva a gambe incrociate davanti alla tomba di Lily.

Dieci minuti dopo Harry si alzò e tornò da Sirius e Remus con lacrime silenziose che scendevano dai suoi occhi verdi splendenti. Sirius prese in braccio il suo figlioccio senza dire una parola, e lo consolò mentre lasciavano il cimitero.

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Più tardi quella sera, dopo che Harry era andato a letto, Sirius e Remus erano seduti in silenzio sul divano, sfogliando vari album di foto. Il silenzio era rotto occasionalmente con una risatina per una foto particolare.

Sirius girò l’ultima pagina dell’album  che stava guardando e fece un grande sorriso. Era possibilmente la foto più bella che aveva visto fino a quel momento. Lily e James erano al centro, Con James che faceva rimbalzare Harry nelle sue braccia. Harry ridacchiava occasionalmente mostrando gli unici due denti che aveva a quel tempo. Sirius guardò Lily che strinse le braccia intorno ai suoi due ragazzi e li stringeva forte. Tutti e tre sembravano così felici e liberi. Harry non poteva aver avuto più di dieci mesi quando avevano fatto quella foto.

Guardando la sua famiglia, Sirius non pensava nemmeno a quello che era accaduto. Era stato così preso dai bei ricordi, che non aveva pensato alle cose negative per la prima volta in cinque anni.

“Stai bene?” chiese di nuovo Remus.

Sirius annuì, senza distogliere lo sguardo dalla foto “ Sì per la prima volta in cinque anni penso di stare veramente bene” girò la testa e rispose al sorriso che gli stava facendo Remus.

“Ti ha fatto bene parlare con loro vero?”

“Sì davvero. Sono stato sorpreso di quanto mi sia sentito bene. Ho sempre pensato che le persone fossero stupide a parlare con una pietra che non ti risponde. Ma ora ho capito perché lo fanno. Disse Sirius.

“Sì” disse Remus guardando il camino acceso.

I due amici rimasero seduti insieme, parlando dei loro ricordi per un’altra ora prima che Sirius si alzasse.

“Bè è meglio che vada a letto. Moody vuole parlarmi di qualcosa domani, mooolto presto”  disse Sirius non molto contento  “Ci vediamo domani mattina Moony”

Remus sorrise “Notte Felpato. Sono contento che tu abbia deciso di andarci oggi” disse seguendo Sirius nel corridoio.

Prima di entrare nella sua stanza, Sirius si voltò e sorrise “ Sì anche io”.

Remus continuò a camminare verso la sua stanza, si mise a letto e fissò il soffitto. Si addormentò quella notte sognando un cervo, un lupo e un cane che si rincorrevano in una grande foresta con un castello magnifico come sfondo.

Siamo quasi alla fine della prima storia, domani mattina metterò online l’epilogo, se riesco metterò il primo capitolo di Lies domani sera, così vi lascio qualcosa prima di partire… per il resto dovete aspettare domenica prossima sorry! L’autrice ringrazia tutti per i compimenti, continuate a recensire!P.s certo aggiornerò anche lies tutti giorni! non voglio lasciarvi con il fiato sospeso per troppo tempo...

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Capitolo 30
*** Epilogo ***


epilogo
TRUTHS
Epilogo



Sirius si appoggiò al tavolo della cucina, emettendo un sospiro impaziente ma divertito, mentre guardava l’orologio. Finalmente dopo che l’impazienza prese il sopravvento, andò nel corridoio e urlò fuori dalla porta del bagno chiusa “Harry James Potter! Sbrigati o faremo tardi!”

Ascoltò rumori strani nel bagno, e maledizioni mormorate a bassa voce che gli fecero alzare il sopracciglio , guardò la porta aprirsi, rivelando un Harry piuttosto seccato. “ Non riesco ad appiattire questi dannati capelli!” esclamò passandosi la mano tra i capelli per  enfatizzare il punto.

Sirius ghignò “ Prima di tutto, Linguaggio. Non farti sentire da Lunastorta parlare in questo modo o mi taglierà la testa. Secondo non ci provare nemmeno. Hai la più pallida idea di quanti incantesimi e prodotti abbia usato tua nonna per appiattire i capelli di James prima di rinunciarci definitivamente? È la maledizione dei Potter. Convivici!”

“Ma… è come se fossi appena uscito da una  galleria” disse Harry frustrato.

“Cos’è una galleria?” chiese Sirius alzando un sopracciglio “ Lascia perdere. Senti dimenticati dei tuoi capelli per ora, puoi combatterci più tardi. E sarà una  battaglia infernale!. La tua roba è pronta?”

“Sì Sirius” disse Harry, roteando gli occhi. “Ho preparato tutto due giorni fa, come ha insistito Remus”

“Bene! Prendi il tuo baule e andiamo. C’è una macchina del ministero che ci aspetta fuori” disse Sirius, camminando verso la porta d’ingresso “ E non roteare gli occhi!” aggiunse sopra la sua spalla.

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Harry sorrise, scosse la testa e andò nella sua stanza a prendere le sue cose. La sua civetta bianca era già nella gabbia, desiderosa di andare. Era stata un regalo di compleanno di Hagrid e Remus aveva insistito che la chiamasse Edvige.

Guardandosi intorno, Harry vide il suo manico di scopa in piedi da solo nell’angolo vicino alla scrivania. Per un momento dibatté se fosse il caso di portarla con lui, ma alla fine realizzò che Sirius l’avrebbe scoperto. Perciò con un sospiro, prese il suo baule e la gabbia di Edvige, e si diresse nel salotto.

Sirius sorrise orgoglioso alla vista “Ma guardati! Pronto per il primo anno ad Hogwarts! Non hai idea quanto io abbia aspettato questo momento!”

Harry rise “Oh no, lo so! L’hai detto almeno centosessantacinque volte da quando ho ricevuto la mia lettera”

“Oh sì” disse Sirius pensieroso “Bè forza allora. Abbiamo solo quarantacinque minuti per arrivare a Londra e sistemarti sul treno”

Sirius si incamminò per primo verso la macchina del ministero che stava aspettando fuori.

“Non puoi incantare il mio baule? Questa cosa è piuttosto pesante” disse Harry respirando affannosamente,faticando con il baule e la gabbia.

Sirius si limitò a ghignare “No! Fa parte dell’esperienza di Hogwarts!” disse felice.

Harry lo guardò male e continuò a trascinare il suo baule per il vialetto fino alla macchina. Finalmente Sirius ebbe pietà del suo figlioccio, e lo aiutò a sistemare gabbia e baule nel bagagliaio. I due di sedettero nei sedili posteriori della macchina. E aspettarono che l’autista iniziasse il viaggio verso la stazione di King’s Cross.

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“Okay dimmi di nuovo come devo fare questa cosa?” sussurrò Harry, fissando scetticamente il solido muro di mattoni tra i binari nove e dieci.

“Cammina dritto attraverso il muro” disse Sirius dopo che un gruppo di babbani si allontanò così da non riuscire a sentirli. “ Lo giuro non è uno scherzo” aggiunse alla vista sopracciglio alzato di Harry “Che c’è? Non ti fidi di me?”

“Non dopo quella volta quando avevo otto anni, e tu mi hai detto che il muro nel ripostiglio di Remus portava da Zonko” disse seccamente.

Sirius ghignò “Non dirmi che sei ancora arrabbiato per quello?” chiese. Un solo sguardo alla faccia di Harry gli fece capire che il suo figlioccio era in effetti, ancora arrabbiato per l’accaduto. “Ora non è come quella volta. Ascolta vuoi che vada io per primo?”

Harry annuì, volendo vedere ovviamente  il suo adorato padrino, rendersi ridicolo in pubblico.

“E va bene!” Sirius sospirò “Ci vediamo dall’altra parte”

Harry guardò Sirius mentre aspettava che passasse un gruppo di babbani. Fischiettò casualmente e camminò diritto nel muro. Poi sparì.

“Hmm” disse Harry pensieroso.

Si guardò intorno e spinse il carrello nella barriera. Quando non colpì i mattoni, sorrise e passò dall’altro lato.

Il treno rosso dal quale usciva vapore, brillava bellissimo alla luce del sole. Sirius lo stava fissando malinconico con le mani nelle tasche. Harry spinse i carrellò più avanti e si avvicinò a Sirius.

“Era ora!” Sirius ghignò senza distogliere lo sguardo dal treno.

“Ah-Ah” rispose Harry replicando il ghigno. Ma anche lui, senza spostare gli occhi dal treno. Questa era la prima volta che lo vedeva. Era magnifico.

“Allora” disse Sirius battendo le mani e girandosi verso Harry “Credo sia meglio trovarti uno scompartimento che ne dici?”

Harry ignorò, per il momento ,la lieve tristezza nella voce di Sirius e annuì. I due si fecero strada attraverso la folla fatta di famiglie che auguravano ai loro bambini più piccoli buona fortuna per l’anno scolastico, e a quelli più grandi di tenersi fuori dai guai. Camminarono fino alla fine del treno prima di essere capaci di trovare uno scompartimento libero. Sirius aiutò Harry a caricare il baule e la gabbia.

“Bè, è arrivato il momento…” disse Sirius. Alla vista dello sguardo di Harry che era tutto meno che eccitato di andare finalmente ad Hogwarts, Sirius chiese “Che c’è che non va piccolo?”

Harry esitò, e continuò a guardare fuori dal treno. “ E se non mi piace?” mormorò.

“Stai scherzando vero?” disse Sirius con una piccola risata. Quando Harry continuò a guardare fuori dalla finestra disse piano “ Vieni qui piccolo”

Harry si voltò verso la porta dello scompartimento, e si buttò tra le braccia aperte del suo padrino. “TI piacerà lì “ disse Sirius tra i capelli di Harry “Ti ricordi tutte le storie che ti abbiamo raccontato io e Remus?” Harry annuì nella maglietta di Sirius. “Sarà fantastico!”

“Avrei voluto che venisse anche Remus” disse Harry tristemente.

“Voleva esserci, davvero, ma doveva andare al lavoro”

“Tu sei qui”

“Bè sì, ma dal momento che sono il capo del dipartimento degli auror, posso decidere io i miei orari. Il lavoro di Remus non è così flessibile, sfortunatamente” disse Sirius massaggiando la schiena di Harry.

“Lo so”

“Tra l’altro lo vedrai presto” disse Sirius spingendolo un po’ indietro

“Sì credo di sì” Harry sospirò.

“Okay, prima che io vada, hai tutto quello che ti serve?”

“Sì”

“Hai la mappa?”

“Sì”

“Il mantello?”

“Sì”

“Le scorte di scherzi che ti ho comprato?”

“Sì Sirius” disse Harry alzando lo sguardo e ghignando al suo padrino. Non molti genitori avrebbero comprato scherzi ai loro figli, spiegandogli esattamente cosa farci.

“Bene” disse Sirius controllando il suo orologio: 10.50am. Sospirò “Devo andare. Voglio una lettera come prima cosa stasera appena arrivi al dormitorio, dove mi racconti come è andata”

Harry annuì “Okay”.

“Prenditi cura di te. E non fare venire ai tuoi professori più capelli grigi di quelli che la maggior parte di loro già ha.” Disse Sirius. Dopo averci pensato un momento aggiunse “Eccetto a Piton. Provocali tutti i capelli grigi possibili”

Harry rise mentre Sirius lo abbracciava forte di nuovo. Sirius baciò la testa del suo figlioccio e si allontanò. I suoi occhi grigi erano stranamente luccicanti.

“Ci parleremo presto” disse dirigendosi verso la porta dello scompartimento.

“ okay” disse Harry guardando tristemente Sirius che se ne andava.

“Ti voglio bene Harry” disse il suo padrino.

”Ti voglio bene anch’io Sirius” rispose Harry.

Sirius sorrise, fece l’occhiolino, e saltò giù dal treno, chiudendo la porta dietro di lui. Harry si sedette nel posto più vicino alla finestra e salutò a Sirius che rispose. Questa sarebbe stata la prima volta che sarebbe rimasto senza Sirius per un lungo periodo di tempo. E nonostante sia lui che Remus lo avevano rassicurato che il tempo passava velocemente, a Natale sembrava mancasse un’eternità.

La porta dello scompartimento si aprì, ed entrarono tre ragazzi con i capelli rossi, ghignando ad Harry.

“Hey Weasleys” disse Harry rispondendo al ghigno.

“Hey Harry, Come va?” chiese Fred Weasley, sedendosi di fronte ad Harry. George si sedette vicino a lui e Ron vicino ad Harry.

“Tutto bene. E a te?”

“Oh sai, il solito” disse George “Percy continua a vantarsi di essere diventato  prefetto, mamma non ci lascia prenderlo in giro, Ginny è ancora triste perché non può venire con noi…”

“E questo mi ricorda” disse Fred, alzandosi e aprendo la finestra. Sporse fuori la testa e disse “Hey Ginny! Ti manderemo una tazza del gabinetto di Hogwarts”

Harry e gli altri risero. Potevano Sentire la signora Weasley sgridare Fred, e la forte risata di Sirius.

“Sto solo scherzando mamma!” rispose Fred, facendo rientrare la testa.

In quel momento il treno si mosse in avanti. Harry si sporse fuori dalla finestra aperta e sorrise a Sirius, Ginny e Mrs Weasley. Lo salutarono tutti e lui continuò a salutare finché non sparirono dietro l’angolo.

Ritornò con la testa nello scompartimento e si sedette.

“Allora” disse George cercando qualcosa nel mantello. “Chi vuole giocare a spara schiocco?”

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Remus era seduto pazientemente al lungo tavolo, guardando il mare di studenti del primo anno che era appena entrato dalle porte della sala grande. Guardò  tra i bambini nervosi, e finalmente posò gli occhi sui capelli rosso fuoco di Ron Weasley. E come si aspettava, Harry era proprio vicino a lui. Harry incrociò il suo sguardo e sorrise largamente. Remus rispose al suo sorriso  e sventolò un po’ la mano.

Harry non aveva assolutamente idea di come sarebbe stato smistato. Sia Sirius che Remus si erano rifiutati di dirglielo, nonostante Sirius avesse descritto dettagliatamente, e con una faccia seria, il lago e la piovra gigante. Quando gli veniva chiesto, Remus si limitava a sorridere e a cambiare argomento, parlando del tempo o di qualcosa  di altrettanto evasivo.

Remus rimase seduto nella sua sedia mentre ascoltava la McGranitt fare il solito discorso agli studenti del primo anno allineati davanti al tavolo dei professori. Andò dall’altra parte della sala, e prese il gabello e il cappello parlante sistemandolo davanti agli studenti. Remus nascose un ghigno nel suo calice per lo sguardo perplesso di Harry. Tutte  le volte in cui era stato nell’ufficio di Silente Harry non aveva mai chiesto a cosa servisse il cappello.

Lo strappo del cappello si aprì e cominciò a cantare su tutte le case. Appena ebbe finito, Remus applaudì insieme al resto della sala. La McGranitt scrollò il suo lungo rotolo di pergamena.

“Appena chiamo il vostro nome, farete un passo avanti. Io metterò il cappello parlante sulla vostra testa, e sarete smistati nelle vostre case.” Disse la McGranitt agli studenti del primo anno.

Remus dovette mordersi forte le labbra per non scoppiare a ridere allo sguardo totale di shock sulla faccia di Harry.

“Che cosa è appena successo?” sussurrò Silente all’angolo della sua bocca.

“Sirius gli ha detto che avrebbe dovuto combattere contro la piovra gigante” disse Remus con la voce che tremava sull’orlo delle risate.

Il preside soffocò una risata e scosse la testa, concentrandosi sullo smistamento.

A Remus sembrava che fosse stato ieri il giorno in cui lui e Sirius erano andati nel Surrey a prendere il bambino di cinque anni. Anche se c’erano stati momenti difficili prima che tutto si sistemasse, Remus non avrebbe cambiato niente neanche per tutto l’oro della Gringott.

Harry era cresciuto, diventando un magnifico giovane uomo, proprio come suo padre. Era sicuro di sé ma non troppo, era intelligente, coraggioso e leale. Il piccolo bambino timido con cui avevano cominciato non se ne era andato, ma si ripresentava solo raramente.

La vita di Remus era cambiata  così drasticamente negli ultimi cinque anni, che spesso si chiedeva se non fosse stato solo un lungo magnifico sogno. Ora aveva avuto indietro la sua famiglia, almeno una parte, ed era più felice di quanto non lo fosse mai stato in tutta la sua vita.

Sirius sentiva esattamente la stessa cosa, Remus lo sapeva. Anche  lo sguardo vuoto prodotto dai cinque anni ad Azkaban non se ne era andato del tutto, ma come la timidezza di Harry, tornava solo qualche volta. C’erano stati dei momenti in cui i due amici ripensavano a come avevano quasi perso Harry per Codaliscia e Voldemort, e in quel caso lo sguardo ritornava.

Ma come Remus aveva predetto durante il rapimento di Harry, le cose alla fine si erano sistemate.

Nonostante Lucius Malfoy fosse ancora un fuggiasco, non c’era ancora nessun indizio riguardo dove potesse essere andato, e Voldemort era ancora là fuori  aspettando il momento opportuno per tornare, la vita era bella.

Il giorno in cui Codaliscia aveva ricevuto il bacio del dissennatore, Sirius e Remus erano andati ad Azkaban per assistere.( “privilegio di auror” aveva detto Sirius scuro in volto). Era stato qualcosa che Remus non avrebbe mai dimenticato fino al giorno della sua  morte. Aveva ancora incubi per la scena. Rabbrividì ricordandosene.

Tornando al presente, Remus si concentrò sullo smistamento. Strinse gli occhi appena vide un bambino dai capelli biondo platino mettere in testa il cappello. Non aveva sentito il nome ma non c’era alcun dubbio su chi fosse, data la sua faccia.

“SERPEVERDE!” gridò il cappello parlante senza aver quasi toccato la testa del figlio di Lucius Malfoy.

Narcissa Malfoy, una delle tante cugine di Sirius, aveva negato di sapere degli spostamenti di suo marito. Sirius stesso l’aveva investigata numerose volte, e aveva persino perquisito a fondo Malfoy Manor. Il lavoro di Sirius era concentrato nella ricerca del mangiamorte che aveva torturato Harry anni prima, e quando l’avrebbe trovato, Remus voleva essere presente, sarebbe stata una scena da non perdere.

“Potter, Harry!”.

Remus girò di scatto la testa dal tavolo di Serpeverde a Harry. Stava camminando lentamente, ancora visibilmente nervoso. Remus li sorrise rassicurante, ricevendo in risposta un sorriso tremolante. Harry si sedette sullo sgabello e la McGranitt mise il cappello parlante sulla sua testa. Remus incrociò le dita sotto il tavolo. Aggrottò leggermente la fronte quanto il cappello non urlò il nome della casa di Harry dopo due minuti.

Finalmente dopo quella che sembrò un’eternità, il cappello urlò alla sala “GRIFONDORO!”

Remus dovette resistere l’impulso di saltare in aria e festeggiare con il resto dei grifondoro. Si limitò a fare un sorriso enorme e ad applaudire forte mentre Hagrid fischiava. Harry si tolse il cappello e andò a sedersi con i suoi compagni di casa.

Quando si girò verso Remus aveva un ghigno che andava da un orecchio all’altro. Remus rispose e alzò leggermente il sopracciglio. Il ghigno di Harry svanì leggermente per mezzo secondo, ma scosse la testa e cominciò una discussione con Percy Weasley.

L’unica persona che Remus aveva visto, per la quale il cappello aveva impiegato tanto tempo era stato Sirius durante il loro primo anno. Sirius aveva ammesso recentemente che il cappello volesse metterlo a Serpeverde, ma dopo un lungo dibattito nella sua mente, l’aveva convinto che Grifondoro era la cosa migliore per lui.

Un giorno avrebbe chiesto ad Harry che cosa gli aveva detto il cappello. Anche Ron Weasley fu smistato a Grifondoro, con grande sollievo da parte di Harry. Quei due, insieme ai gemelli erano stati praticamente inseparabili da quando si erano incontrati tanti anni prima.

Appena Blaise Zabini fu mandato a Serpeverde, la cerimonia finì. Silente si alzò, stese le braccia in segno di benvenuto, e disse con uno sguardo radioso agli studenti. “ Ho solo quattro parole da dirvi al momento e sono: Pigna, pizzicotto,manicotto, tigre!”

Gli studenti e qualche insegnante risero. I gemelli Weasley cominciarono a canticchiare“ Finalmente!” appena il banchetto apparve davanti a loro. Era magnifico proprio come Remus se lo ricordava. Sarebbe andato più tardi a fare i complimenti agli elfi domestici.

Appena il cibo fu divorato dagli studenti affamati,  e i piatti d’oro ripuliti, Silente si alzò e cominciò il suo solito discorso di benvenuto. Erano le solite cose, era vietato entrare nella foresta proibita  Remus spedì ad Harry uno sguardo di avvertimento; Harry si limitò a ghignare in risposta imbarazzato), e i pericoli del platano picchiatore. La lista di Gazza di oggetti proibiti era aumentata dai tempi di Remus, e aveva un sospetto che i gemelli Weasley fossero i responsabili.

“Infine” disse Silente agli studenti “Vorrei presentarvi il nostro nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure il professor Remus Lupin”

Remus soffocò una risata appena Harry e i Weasley lo incitarono ad alta voce, e ignorò gli sguardi dal tavolo dei Serpeverde. Salutò educatamente prima che Silente continuasse “Adesso, è ora di andare a letto! Le lezioni cominciano molto presto domani mattina! Forza Forza!”

Alcuni degli studenti più grandi sbuffarono, ma cominciarono a dirigersi verso le porte della sala grande.

Harry sembrava volesse ignorare il richiamo di Percy per quelli del primo anno per andare a parlare con Remus. Remus scosse la testa e disse con le labbra”Ci vediamo domani” Harry si accigliò leggermente ma salutò Remus con la mano e seguì Percy fuori dalla sala per andare nella torre di Grifondoro.

Sì, pensò Remus sorridendo, le cose andranno bene. E questo è solo l’inizio.

Non ci credo siamo alla fine della prima storia!! Mi raccomando leggete il sequel Lies che metterò online domenica prossima ! buona settimana e recensite!!!

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