Truths di Neurotica (/viewuser.php?uid=31595)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
cap1
TRUTHS
Capitolo 1
--Ottery St Chapole—
The Burrow
Un ragazzino dai capelli rossi basso e magro stava cercando
furiosamente nella sua piccola stanza da letto.Aveva cercato ovunque
negli angoli,sotto la scrivania, e persino nel piccolo buco del muro
vicino alla porta. Un Percy Weasley di dieci anni spinse gli occhiali
più in alto sul suo naso mentre cercava sotto il letto per la
quinta
volta quella mattina.
“deve essere da qualche parte” mormorò. Percy si
alzò e guardò la sua stanza per un momento cercando di
concentrarsi. Passi pesanti cominciarono a sentirsi dalla stanza sopra
la sua , e furono presto seguiti dal rumore di qualcosa che si
rompeva…e silenzio.
Percy roteò gli occhi pomposamente e sospirò. “Perfetto i gemelli sono svegli…” pensò
Con un altro forte sospiro Percy aggiustò i suoi vestiti a si
diresse di sotto per fare colazione. Quando arrivò in cucina i
suoi fratelli avevano già riempito i piatti con uova e salsicce.
Suo padre era intento a leggere La Gazzetta del Profeta mentre sua
madre finiva di preparare la colazione.
Percy camminò intorno al tavolo e si sedette al suo solito
posto: tra Bill e sua madre. Mise velocemente un po’ di uova nel
suo piatto prima che Charlie realizzasse che erano le ultime e le
prendesse per lui. Percy guardò ancora una volta intorno
al tavolo e aspetto che sua madre si sedette.
“Mamma” cominciò Percy “hai viso Crosta da qualche parte ? ”
Molly Weasley finì di tagliare la colazione di Ginny e stava per
aprire la bocca per rispondere, quando si sentì un pianto
acuto dall’altra parte del tavolo.
“Fred! George! Non possiamo mai trascorrere un pasto senza qualche problema causato da voi due? Molly urlò
Sembrava che i gemelli fossero riusciti in qualche modo a
infilare ragni nelle uova di Ron. Il povero bambino di sei anni
scappò via dal tavolo urlando e si chiuse in camera. Bill,
Charlie and Ginny si concentrarono sui loro piatti per non scoppiare a
ridere. Arthur Weasley cercava di resistere a non seguire il loro
esempio. Percy roteò gli occhi nelle sue uova, che aveva spinto
intorno al piatto con una forchetta.
Dopo qualche minuto visto che nessuno faceva niente Percy decise di
sfruttare il tempo chiedere a suo padre. Percy spinse via il suo
piatto, si alzo, girò intorno al tavolo per raggiungere suo
padre che leggeva il giornale.
“Papà “ disse Percy “ hai visto crosta da
qualche parte ? Ho cercato dappertutto, ma non riesco a trovarlo”
Arthur piegò il giornale e lo mise sul tavolo. “ Allora
Percy dove l’hai visto l’ultima volta? Chiese pazientemente
sopra gli strilli della moglie che continuava a sgridare i gemelli.
“ Ieri sera. Prima che andassi a dormire stava dormendo sul mio
cuscino, ma quando mi sono svegliato stamattina non c’era
più ! Sembra sparito”
Arthur diede affettuosamente delle pacche sul braccio di Percy e disse,
“ Che ne dici se dopo colazione tu ed io andiamo di sopra e
vediamo se riusciamo a trovarlo?”
Percy sorrise e ringraziò suo padre prima di tornare di sopra per continuare a cercare il suo adorato topo.
Cinque anni prima Percy era in giardino mentre aiutava Bill e Charlie a
disinfestare il giardino dagli gnomi .
Colui-che-non-deve-essere-mai-nominato era scomparso due giorni prima,
e i tre Weasley maggiori erano più che felici di poter
stare in giardino senza che la loro madre li controllasse ogni due
minuti.
Mentre Percy si addentrava di più nel giardino trovò uno
gnomo che stava terrorizzando un piccolo topo indifeso. Lo gnomo
l’aveva preso dalla coda facendolo dondolare avanti e indietro
ridendo come un matto. Non si era neanche accorto che Percy era
arrivato dietro di lui. Percy diede un calcio allo gnomo e
quest’ultimo fece cadere il topo e corse in un buco vicino per
salvarsi.
Percy si inginocchiò e avvicinò una piccola mano verso il
topo tremante. Il topo si avvicinò con cautela di qualche
centimetro verso il bambino annusò la sua mano e lasciò
che Percy lo accarezzasse. Dopo un momento Percy prese in mano il ratto
per guardarlo da vicino. Il topo era stranamente grasso aveva due
acquosi occhi blu (“strano” penso Percy) peluria marrone ,
e guardando più da vicino una delle sue zampe Percy vide che
mancava un dito.
“Sei ferito” Percy sussurrò al topo. Si alzò
con il topo in mano e si avviò velocemente verso la casa
dimenticandosi del tutto degli gnomi.
Percy entrò in cucina e trovò sua madre che rincorreva un
piccolo ammasso di capelli rossi per la stanza. Fred ( o forse era
George, Percy non sapeva mai distinguerli) aveva rubato la bacchetta di
Molly e stava correndo per la stanza cambiando i colori ad ogni cosa.
Una di queste cose purtroppo era la sorellina di Percy che era appena
nata, Ginny. Molly finalmente riuscì ad acciuffare Fred(o
George) a riprendersi la bacchetta e a far tornare Ginny, che in
quel momento era diventata viola, nel suo colore normale.
Molly si girò senza fiato verso il gemello colpevole “
George! Cosa ti ho detto a proposito di prendere la bacchetta di mamma?
Cattivo George! “ lo rimproverò.
Gorge rise sonoramente e corse via per cercare il suo gemello. Molly si
lasciò cadere stancamente su una sedia con un sospiro. Percy
capì che era la sua unica opportunità prima che i gemelli
avessero rotto o fatto esplodere qualcosa.
“ Mamma ho trovato questo topo fuori, gli gnomi erano cattivi con
lui, e ha un piede ferito vedi? Posso tenerlo e farlo stare meglio ?
Posso? “ chiese in un respiro
Molly diede uno sguardo al topo con un sopracciglio alzato e
guardò alla faccia speranzosa di suo figlio “ chi
può dire no a questo ?” chiese a se stessa “ e poi
è meglio di altre cose che potrebbe desiderare di tenere” .
La settimana prima, Charlie aveva pregato ininterrottamente Molly e
Arthur di prenderli un drago, e si rifiutava di mangiare quando loro
dicevano no. Era durato solo poche ore finché Molly non
aveva preparato i biscotti. E solo due giorni prima i gemelli avevano
cercato di portare nella loro camera un grande varietà di
insetti probabilmente letali.
“Oh non vedo perché no Per-“ ma Molly fu interrotta
dal suono di vetri che si rompevano in cucina . Si alzò
(Percy dovette saltare indietro per evitare di essere travolto) e corse
verso la cucina.
“Fred! George! NO! I piatti per la cena non sono frisbees!”.
Soddisfatto dal fatto che sua madre gli permetteva di tenere il topo,
Percy andò velocemente in camera sua. Mise il topo sul suo letto
perfettamente rifatto e si inginocchiò vicino a lui.
“Puoi dormire nel mio letto. C’è un sacco di spazio
!” disse Percy al suo nuovo animale. Il ragazzino
guardò più da vicino nello spazio dove mancava il dito;
sembrava fosse accaduto molto recentemente la crosta era nuova. Percy
pensò per un momento.
“Hmm… penso che ti chiamerò crosta ti piace?”
Il topo squittì in risposta.
Prendendolo come un sì, Percy corse felice verso la cucina dove
prese un po’ di toast rimasto dalla colazione e una ciotola
d’acqua per crosta. Quando tornò in camera il topo era sul
cuscino di Percy profondamente addormentato.
Da quel giorno Percy portava crosta dappertutto. Ma ora era scomparso
Arthur aveva mantenuto la sua promessa e aveva aiutato Percy a cercare
il suo animale. La ricerca però, non aveva portato a niente:
crosta si era semplicemente smaterializzato.
Nel frattempo il topo chiamato crosta stava vagando nella foresta. Era
scappato dalla stanza di Percy mentre lui dormiva. Aveva programmato
questo per mesi e finalmente c’era riuscito. Crosta si
fermò un momento per riprendere fiato. Era grasso nella sua
forma da animagus come in quella umana.
Peter Minus , detto Codaliscia , era stato così fortunato
da trovare una famiglia di maghi cinque anni prima. Il suo piano
aveva funzionato; Sirius era in Azkaban , lui Codaliscia, era vivo e
libero.
Il suo piano ora era quello di trovare Harry Potter. Il bambino aveva
rovinato le cose di brutto per Codaliscia quell’Halloween. Come
poteva un bambino indifeso di quindici mesi essere stato capace di
sconfiggere l’oscuro signore , Codaliscia non ne aveva idea.
Quello che sapeva però era che i mangiamorte non erano molto
contenti con lui. Se uno di loro avesse scoperto che era sopravvissuto
quel giorno… Bè non voleva pensare a quello che avrebbero
potuto fargli. Ma ora era il momento di risolvere tutto. Quando
Codaliscia avrebbe consegnato Harry Potter ai mangiamorte sarebbe stato
accolto con onore.
Codaliscia ghignò solo come sa fare un topo e guardò su nel cielo.
Luna Piena.
Si chiese come se la stesse cavando Remus senza Codaliscia, Felpato e
Ramoso cm compagnia . Memorie delle avventure di loro quattro ad
Hogwarts cominciarono a scorrere nella sua mente
“ Ma questo è il passato” pensò furiosamente,
respingendo le memorie. “ Appena avrò consegnato Harry ai
mangiamorte il passato non importerà più”
Un ululato in lontananza fece riscuotere Codaliscia dai suoi pensieri.
Curiosamente il topo seguì il rumore fino ad un cottage nel
centro della foresta terribilmente familiare
“Come sono arrivato qui?” Codaliscia pensò stupito
Lentamente e con attenzione Codaliscia si stava avvicinando verso il cottage di Remus Lupin.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
capitolo 2
TRUTHS
Capitolo 2
Il lupo mannaro chiamato Lunastorta camminava avanti e indietro
intorno alla fredda cantina aspettando che loro arrivassero. Aveva
aspettato per cinque anni. Era ovvio che Lunastorta non aveva ancora
accettato che due dei suoi amici erano morti e uno stava marcendo ad
Azkaban, più morto che vivo.
Perciò, ogni luna piena , Lunastorta aspettava.
La sua metà umana sapeva che non sarebbero tornati mai
più, e provava in tutti i modi a farlo capire anche a
Lunastorta. Ogni volta però Lunastorta si ribellava contro la
sua parte umana lasciandola piena di sangue e lividi all’alba.
Quella sera sapeva che era diverso. Aveva riconosciuto un odore
familiare. Non importava quante volte si fosse detto che era
impossibile questa volta era diversa.
Ululò ai suoi amici per dirgli di raggiungerlo. Perché lo
stavano facendo aspettare? Lunastorta guardò fuori dalla piccola
finestra rettangolare e vide ciò che aveva aspettato per tutti
quegli anni.
Per un momento, lupo e topo si guardarono semplicemente. Nessuno dei
due riusciva a credere di essere davanti all’altro. Gli occhi di
Lunastorta erano spalancati peni di sorpresa; gli occhi di Codaliscia
erano spalancati, ma pieni di paura: era stato scoperto.
Correndo il più velocemente possibile sulle sue gambe
corte Codaliscia tornò nella foresta maledicendosi per il
suo stupido errore.
Lunastorta ricominciò ad ululare. Era furioso con
Codaliscia per essersene andato via così velocemente ,
aveva aspettato così tanto , e il suo amico l’aveva
lasciato ancora una volta. Perché?
Nella sua miseria cominciò a graffiarsi e mordersi godendosi il sapore del suo stesso sangue.
Dopo ore di questo il lupo mannaro svenne sul pavimento.
La luna era finalmente sparita e il sole stava cominciando a
sorgere. Appena i raggi del sole lo colpirono Remus John Lupin si
svegliò. La notte prima era stata la peggiore che si ricordasse
fosse mai avvenuta.
Ferito e sanguinante, Remus si alzò dal pavimento con
cautela strizzando gli occhi per il dolore procurato da tutte le ferita
che erano state fatte da lui stesso. Lentamente Remus barcollò
verso le scale della cantina per dirigersi verso il bagno. Ci
impiegò molto più tempo del previsto. Cominciò a
raccogliere tutte le pozioni, fasciature e creme rigeneranti che
gli servivano per curare le sue ferite e si lasciò cedere sul
freddo pavimento del bagno.
“Di solito Codaliscia lo faceva per me la mattina” pensò
Codaliscia???
Remus faticava a ricordare la notte precedente. Si ricordava Lunastorta
che ululava per Codaliscia, Felpato, e Ramoso. Questo accadeva ogni
luna piena ma c’era stato qualcos’altro , qualcosa di molto
più strano…
La Finestra.
Codaliscia era alla finestra!
“No! Codaliscia è morto” pensò furiosamente
“Ma l’odore,Remus, non puoi aver confuso l’odore” disse un’altra voce
“Stavo immaginando tutto non è possibile che Peter fosse
qui ieri sera. Black l’ha ucciso!” Si rispose da solo.
“Ma forse… Sirius non ha ucciso Codaliscia”, la voce
continuò, “forse era tutta una falsa…”
“NO” Remus urlò, la sua voce riecheggiò sui muri del bagni.
Quando la voce non disse più niente Remus continuò a
curarsi le ferite. Appena ebbe finito di mettere le creme contro il
dolore e per far rimarginare le ferite, e dopo aver bevuto
un’ampia varietà di pozioni Remus si trascino fuori dal
bagno verso la sua stanza dove si buttò sul letto
Dopo pochi minuti era profondamente addormentato.
Mentre Remus dormiva, Codaliscia era seduto nella foresta chiedendosi
cosa lo avesse spinto a guardare in quella cavolo di finestra.
“Lui sa ! Lui sa ! “ il topo continuava a ripetersi all’infinito
Doveva fare qualcosa. Certamente Remus era abbastanza astuto da capire
cosa aveva visto e Codaliscia avrebbe avuto Silente e chissà chi
altro alla sua ricerca in un batter d’occhi.
Era nei guai, lo sapeva. Doveva andarsene … velocemente!
Ma qualcosa lo stava trattenendo. Codaliscia aveva sentito gli ululati
di dolore del suo amico, “ no ex amico” si corresse,
solo poche ore prima.
E prima ancora di realizzare quello che stava facendo, Codaliscia stava
tornando indietro verso il piccolo cottage di Remus. La finestra
della cucina era aperta (“per la posta via gufo”
pensò il topo ), e lui la usò per entrare nel cottage.
Sbirciò la cucina per vedere se c’era traccia di Remus. La
strada sembrava libera e quindi Codaliscia superò il bordo della
finestra ed entrò.
Camminò lentamente attraverso il cottage, cercando Remus, anche
se non sapeva perché ; aveva smesso di preoccuparsi per i suoi
“cosiddetti” amici anni fa. Appena aveva ricevuto il
marchio nero loro non importavano più.
O perlomeno aveva cercato di convincere se stesso.
Codaliscia sapeva nel profondo, che se non fosse stato per Sirius o per
Remus o James … bè lui non sarebbe stato proprio
nessuno. Non che si sentisse qualcosa nel gruppo. Sirius lo prendeva in
giro in continuazione, era il bersaglio preferito per le sue battute, e
in molte occasioni era stato la cavia di nuovi scherzi che stavano
provando. In breve Codaliscia non si era mai sentito abbastanza
apprezzato dai malandrini.
Questa era stata una delle ragioni per cui si era unito al gruppo del
signore oscuro. Come mangiamorte Codaliscia era qualcosa di più
del cagnolino di James Potter. Era importante; lui raccoglieva
informazioni riguardo l’ordine della fenice e le passava al
suo padrone . I Potter erano diventati un’ossessione per il suo
capo ,e Codaliscia, essendo così vicino a loro aveva un
vantaggio che gli altri mangiamorte non avevano.
La notte in cui era diventato custode segreto dei Potter era stata una
delle più belle della sua breve vita. Codaliscia aveva
finalmente qualcosa per far contento il suo padrone qualcosa che gli
avrebbe certamente permesso di essere ammesso nel suo gruppo più
ristretto.
Quella notte Peter Minus aveva fatto qualcosa che nemmeno Lucius o
Bellatrix potevano superare: aveva consegnato i Potter al signore
oscuro su un piatto d’argento con un bel fiocco in cima.
Ma tutti sappiamo a cosa portò questo…
Codaliscia vagava per i corridoi della piccola casa di Remus.
Guardò velocemente nel bagno notando pacchi di bende, bottiglie
vuote di pozioni e contenitori aperti di creme curative. Poi
guardò dallo spiraglio della porta dentro la camera di Remus.
Quest’ultimo era steso lì con le gambe che uscivano dal
lato del letto.
Codaliscia sospirò “ deve essere stata proprio una lunga
notte se non è neanche riuscito a entrare bene nel letto “
pensò
Codaliscia si arrampicò sulle coperte e si avvicino a Remus. Il suo respiro regolare stava dormendo.
E merlino se Remus dormiva. Sarebbe stato così fino a domani mattina.
Codaliscia torno indietro verso i piedi del letto e scese giù.
Si concentrò per un momento e tornò nella sua forma
umana per la prima volta in cinque anni. Scosse la testa per la sua
stupidità.
Silenziosamente e con attenzione spostò Remus completamente sul
letto gli mise addosso una coperta calda e sussurrò “ Mi
dispiace Lunastorta, non avevo altra scelta.”
Con un sospiro Codaliscia si girò per lasciare la stanza. Forse
Remus aveva un po’ di cibo commestibile in cucina…
“ Codaliscia…?” disse una voce calma e roca.
Lentamente , e con gli occhi spalancati Codaliscia tornò verso
il letto di Remus. I suoi occhi erano ancora chiusi e non si era mosso
di un centimetro.
“ Magari penserà che stava sognando” Codaliscia pensò speranzoso.
Senza esitazione si trasformò di nuovo in topo e scappo via dal
cottage di Remus. Aveva sprecato troppo tempo e se fosse rimasto ancora
lì rischiava di essere catturato. Poteva solo sperare che
veramente Remus pensasse di aver sognato…
Quel pomeriggio Remus stava sognando. Sognò di essere a Godric’s Hollow, a casa di Lily e James.
La scena non era una sua memoria e quando entrò nel salotto nessuno sembrava essersi accorto della sua presenza.
James e Lily erano seduti vicini sul divano, mentre Sirius era seduto
di fronte a loro, al suo solito posto sulla poltrona, sembrava
che stessero discutendo qualcosa di grande importanza.
“ James sai benissimo che morirei per voi tre. Siete
l’unica famiglia che ho , cavolo siete l’unica famiglia cha
abbia mai avuto” disse Sirius piano senza riuscire a guardare
negli occhi gli altri due.
James annuì, ma non disse niente mentre guardava il pavimento.
Sirius continuò “ Ascoltatemi Voldemort saprà che
mi sceglierete come custode segreto. È sicuro,
è troppo ovvio. E tu sai benissimo che io non gli direi
mai niente neanche per tutti i galeoni del mondo.” Si
fermò. “ Ma Ramoso avrà sicuramente modi per farlo
potrebbe usare l’imperius…o semplicemente uccidermi. Non
voglio che tu pensi che io stia dicendo questo perché ho paura
per me. Non ho paura di morire. Ho paura per voi. Tu Lily ed Harry.
Voi tre siete più importanti.” Sirius sospirò.
Alla fine dopo quelle che sembravano ore, James parlò. “
Cosa stai cercando di dire, Sirius? Non vuoi essere il nostro custode
segreto?”
Sirius sussultò allo sguardo di dolore che James aveva negli
occhi. “ James credo che se tu e Lily faceste custode segreto
qualcuno meno ovvio forse avreste più possibilità di
uscire salvi da questo schifo. Ovviamente , faremo sempre sembrare che
sia io. In questo modo il vero custode segreto è più
sicuro. È l’imbroglio perfetto.”
Lily schiarì la voce, lanciò un’occhiata a
James, che stava guardando i suoi piedi e poi si rigirò verso
Sirius. “ Okay Sirius se fossimo d’accordo chi ci
consiglieresti per – l’imbroglio perfetto-? Remus?”
Sirius scosse la testa.” Assolutamente no ti ho già detto
la mia teoria su Remus” Lily roteò gli occhi ne avevano
discusso milioni di volte ma in quel momento non disse nulla.” No
Peter. Peter dovrebbe essere il vostro custode segreto”. Sirius
aspettò di vedere le loro reazioni con sguardo trionfante.
James e Lily lo guadarono con le sopracciglia inarcate “
Peter? Peter Minus?” chiese James chiaramente confuso.
Lily scosse la testa e mormorò qualcosa che suonava come “ Sirius è chiaramente impazzito”.
“Sì” disse Sirius con entusiasmo “Pensateci!
Chi diavolo potrebbe mai sospettare che voi mettiate nelle mani di
Peter qualcosa di così importante? Nessuno ecco chi! Non un sola
singola persona potrebbe pensare che voi mettiate Codaliscia in una
posizione come questa” sorrise con soddisfazione e si mise
più comodo nella poltrona con le mani incrociate dietro la
testa. “ L’imbroglio perfetto.”
All’improvviso la scena cambiò. Remus era ancora nel
salotto dei Potter ma sembrava che fosse un giorno diverso. Il piccolo
Harry era addormentato in braccio a Lily e al posto di Sirius sulla
poltrona c’era Peter.
Peter reggeva la bacchetta e aveva molte gocce di sudore che scendevano
sulla faccia era come se i tre adulti avessero appena fatto qualcosa di
decisivo che riguardava il presente.
“ Bè Pete “ disse James “ sei il nostro custode segreto”
Sulla faccia di Peter si era formato il ghigno più grande che Remus gli avesse mai visto.
“ Y-Yeah… penso di esserlo. Non riesco a credere che voi crediate in me così tanto da…”
Lily interruppe la risposta di Peter “ Peter se non ci fidassimo di te non saresti qui.” Disse semplicemente.
Peter annuì perso nei suoi pensieri.
James si alzò dal divano , batté le mani e disse, “
Bè penso sia meglio che tu vada eh?” Peter si alzò
e si avvicinò al suo amico. “ Ora ascolta Felpato ti
controllerà intorno al primo. Dice che potrebbe passare ad
Halloween ma non è ancora sicuro. Tieniti solo al sicuro okay
Peter?”
Peter annuì di nuovo “ lo farò Ramoso. Non
preoccuparti di niente. Siete salvi con me. Mi prenderò cura di
voi. “Porse la mano verso James perché la stringesse ma si
ritrovò nel forte abbraccio di uno dei migliori amici che avesse
mai avuto.
“ Stai attento Peter” sussurrò James
Peter ricambiò l’abbraccio che finì poco dopo. Poi
si girò verso Lily che passò Harry ancora addormentato a
James. Aveva le lacrime agli occhi e anche lei abbracciò Peter.
Prima di lasciarlo andare sussurrò “ grazie Peter” e
gli baciò la guancia.
Peter non riusciva a trovare niente da dire. Perciò annuì a andò via dalla casa dei Potter.
Remus si sveglio pieno di sudore freddo più tardi quella notte,
l’orologio sul comodino diceva 1.42 del mattino. Tutto quello a
cui riusciva a pensare era quanto il sogno sembrasse vero.
Questo è il link per trovare tutte le sue storie
originali http://www.fanfiction.net/u/612219/Neurotica grazie per le
recensioni che ho ricevuto quando ho pubblicato la storia con il mio
account valeballerina. Continuate a recensire se avete tempo
Vi assicuro dopo il 3 capitolo diventa stupenda
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
chap 3
TRUTHS
Capitolo 3
Remus si svegliò la mattina dopo sentendosi riposato e pronto a
conciare la giornata. Ringraziò mentalmente i creatori delle
pozioni per curare le ferite e per il dolore perché facevano il
loro lavoro così bene ed efficacemente.
Nonostante ciò, c’era qualcosa, qualcosa di diverso dal
solito che sentiva la sua forma umana. Non aveva dimenticato i sogni
del giorno prima. Si era però dimenticato del momento in cui si
era avvolto nella coperta che ora era intorno al suo bacino. Ecco
cos’era successo nel sogno; qualcuno l’aveva coperto non
uno qualunque però, ma Peter…
In quel primo sogno, Codaliscia, il suo vecchio amico, il suo vecchio
amico morto, era stato lì. Aveva avvolto Remus nella coperta e
gli aveva chiesto scusa per qualcosa. Remus non aveva capito per cosa
si stava scusando, lui non doveva scusarsi di nulla.
Questo era stato nauseante quasi quanto l’altro sogno…
Quasi.
Remus si alzò dal letto, scelse i vestiti da indossare quel
giorno, e si diresse in bagno per una doccia calda. Una buona doccia
calda sembrava sempre aiutare a chiarire la mente di Remus . Si tolse
il pigiama e aprì il rubinetto dell’acqua. Quando
raggiunse la temperatura giusta entrò nella doccia.
Cominciò subito a pensare alla notte prima.
“E se non fosse stato un sogno?” Si chiese “E se si fossero veramente scambiati?”
Remus non si era neanche dimenticato che il lupo aveva sentito
l’odore del topo due notti prima. E Remus era sicuro che il lupo
non si sarebbe mai potuto sbagliare su questo. Non importava quanto gli
mancassero i suoi amici o quante volte si era ripetuto che erano morti
( in un modo o nell’altro) il lupo conosceva l’odore. Non
ci si poteva sbagliare.
Ma comunque continuava a non avere alcun senso.
Doveva discuterne con qualcuno. Qualcuno che non avrebbe pensato
automaticamente che fosse pazzo e che aveva solo bisogno di andare al
St. Mungo. Qualcuno che fosse stato disponibile ad ascoltare la sua
storia assurda e forse provare a dare una visione intelligente alla
cosa. Qualsiasi cosa questa persona potesse pensare Remus aveva bisogno
di sapere se era pazzo o no.
E conosceva proprio la persona giusta.
Albus Silente.
Avendo deciso cosa fare Remus finì velocemente la doccia e si
vestì. Si diresse verso il camino prendendo la scatola con la
polvere volante dal mantello. Remus ne buttò un po’ nelle
fiamme verdi e disse chiaramente” Hogwarts ufficio del
preside”
Remus mise la sua testa in messo alle fiamme e aspettò che
smettessero di girare. Appena successe , Remus cominciò a
guardare nell’ufficio cercando di ignorare la nausea che aveva
ogni volta che usava la polvere volante ; l’ufficio non era
cambiato neanche un po’ dall’ultima volta che l’aveva
visto più di tre anni fa. La stanza era impressionante come al
solito.
Seduto alla scrivania , scrivendo su un pezzo di pergamena c’era
l’uomo con cui Remus aveva bisogno di parlare. Non si era
ovviamente accorto della testa del lupo mannaro nel suo camino cosa che
insospettì Remus: Silente sapeva sempre quello che succedeva ad
Hogwarts.
Remus si schiarì la voce “ Mi scusi preside, mi dispiace interromperla”
La testa di Silente si alzò velocemente dalla pergamena lo scintillio negli occhi dell’uomo era molto forte.
“ Ah Remus che piacevole sorpresa!” disse mentre camminava
verso il camino e si inginocchiava al livello di Remus “ Cosa
posso fare per te in questo piacevole giorno d’estate?”
“ Buon giorno signore, mi stavo chiedendo se potevo parlare con
lei” Remus si sentì all’improvviso molto a disagio e
non per la sua posizione davanti al camino “ Si tratta di
…err.. Peter Minus signore”
Silente sembrava piuttosto sorpreso dalla scelta di argomento del suo
ex studente ma sorrise lo stesso. “ Certo mio caro ragazzo Entra
pure” si alzò “ e ti prego chiamami Albus”
Remus rise e uscì completamente dal camino. Seguì Silente
alla sua scrivania e si sedette nella sedia di fronte a quella del
preside come quest’ultimo gli indicò.
Remus osservò Silente che cominciava a fare il thè
silenziosamente. Appena ebbe finito lo mise in due tazze e ne porse una
a Remus. Remus ringraziò sorridendo mentre Silente sedendosi
tirò fuori dal suo mantello una piccola scatola di dolci gialli.
“ Sorbetto al limone?” chiese gentilmente
Remus rise e ne prese uno. Lui, James , Peter e Sirius erano diventati
piuttosto golosi di questi dolci mentre erano a scuola. Ogni volta che
la Mc.Granitt li portava prima dal preside lui glieli offriva sempre.
Appena i due uomini ebbero finito la loro strana combinazione di
thè e sorbetto Silente cominciò la conversazione “
quindi mi dicevi , Remus, che volevi parlarmi di Peter Minus.
Remus sospirò cercando di trovare il modo migliore per dire a
Silente dei suoi “ sogni” senza che l’anziano
pensasse che fosse diventato matto. Ma Remus si ricordò
velocemente che anche Silente poteva essere un po’ pazzo quando
voleva. La sua ossessione con i dolci babbani era piuttosto
assurda…
“ Bè signore non voglio parlare solo di Peter anche se la
maggior parte di quello che devo dire riguarda lui “
cominciò “ riguarda Peter come riguarda James Lily e
… Sirius “ Silente si mise più dritto sulla sua
sedia, Remus continuò “ vede l’altra sera durante la
luna piena ho sentito un odore, l’odore di Peter e lo so che
è morto ma signore so che era lui.” Silente
guardò Remus negli occhi scrutandolo e dopo un momento
sospirò e annuì incitandolo a continuare “
Bé il pomeriggio successivo ho un paio di sogni strani ma non
sono sicuro che fossero solo sogni.”
Spiegò il primo nel quale Peter era entrato a casa di
Remus, l’avesse avvolto in una coperta e si fosse scusato
per… qualcosa. Che quando si era svegliato si era veramente
trovato nella coperta. Remus aveva evitato appositamente di dire a
Silente che aveva visto il topo alla finestra ; Silente non aveva idea
che James Sirius e Peter fossero animagus illegali.
Appena ebbe finito il suo racconto, Silente si spostò più
in avanti con i suoi gomiti sulla scrivania le dita intrecciate sotto
il mento, perso nei suoi pensieri. Chiese con calma “ come facevi
a sapere che era l’odore di Peter quello che il lupo ha
sentito?”
Remus si agitò un po’ alla domanda, non poteva dire al
preside degli animagus o che ogni luna piena i quattro malandrini
esploravano i terreni di Hogwarts e più tardi anche di
Hogsmeade. Se Silente aveva notato l’esitazione di Remus non
aveva detto niente comunque. “ bè presumo che sia grazie
ai miei sensi più sviluppati da lupo mannaro. Ho diviso il
dormitorio con Peter per sette anni e semplicemente conosco il suo
odore” mentì
Silente annuì “ molto bene, avevi detto che c’era stato un altro sogno?”
Remus lasciò andare inosservato un piccolo sospiro di sollievo
perché non c’erano state ulteriori domande
sull’argomento e spiegò a Silente l’altro sogno. Di
Sirius che suggeriva a Lily e James di scambiare custodi segreti e di
come Peter alla fine lo fosse diventato.
“ è che sembrava così reale, così chiaro
come se io fossi veramente lì. Come in un pensatoio. E so che
questo non è possibile” i due maghi sedettero in silenzio
per pochi minuti ognuno perso nei suoi pensieri poi Silente parlò
“ Remus tu credi che James e Lily avessero cambiato custode segreto prima di essere uccisi?” chiese
Remus sospirò profondamente “ è che non so
più cosa pensare signore” rispose scotendo la testa
“ cioè potrebbe essere possibile. Se l’avessero
fatto veramente però significa che Peter era la spia non Sirius.
Peter ha consegnato James e Lily a Voldemort non Sirius. Però
non saprei come spiegare quello che accadde il giorno dopo. Peter che
era andato a cercare Sirius per attaccarlo in quel modo… a
meno che non fosse il contrario, a meno che fosse Sirius che lo stava
facendo, lui stava cercando Peter. “ Remus scosse nuovamente la
testa “ Ma allora tutti quei babbani morti? E Peter? Bè
l’unica cosa di cui sono sicuro è che Sirius avrebbe
potuto uccidere Peter. Sirius è sempre stato quello che voleva
vendetta ad ogni costo…” pensò ad alta voce
Il misterioso e confortevole scintillio negli occhi di Silente era
sparito da molto tempo. Nessuno sapeva in quale momento ma ora Remus
non riusciva a trovarne nessuna traccia. E per la prima volta in quasi
sei anni Remus vide veramente quanto Silente fosse vecchio.
“ Ci potrebbe essere la possibilità, Remus, “
cominciò il preside ,“ che quei sogni non fossero affatto
sogni. Potrebbe essere che quelle scene siano realmente accadute. Hai
trovato qualche segno che mostra che qualcuno si sia veramente
introdotto a casa tua ieri pomeriggio?”
“A parte la coperta no, ma potrei essermi semplicemente coperto
da solo e non me lo ricordo” Silente annuì ma rimase
silenzioso mentre ci pensava.
Remus sapeva, anche se non aveva il coraggio di crederci, che
c’era solo un modo per scoprire la completa verità , solo
un modo per risolvere il mistero che si era formato nella sua mente.
Forse era tutto solo nella sua mente. Forse era stato così solo
e disperato per cinque anni che aveva inventato tutto. Forse
l’odore era solo un ricordo del suo amico. Il topo alla finestra
poteva essere un semplice topo di campagna.
L’altra metà della sua testa stava avendo un dibatto
simile ma riguardo l’opposto. C’era una possibilità
reale che James e Lily avessero scambiato custodi segreti, e se
l’avessero fatto avrebbero sicuramente scelto Peter, e aveva
senso soprattutto se Sirius era convinto che Remus fosse la spia.
Sirius aveva ragione su una sola cosa : nessuno avrebbe mai sospettato
che il piccolo Peter Minus potesse essere stato scelto come custode
segreto . Il piccolo ragazzo cicciotello che era terrorizzato da tutti
i serpeverde custode segreto? Che cavolo certe volte Peter aveva
paura persino della sua stessa ombra! Loro tre James, Sirius e Remus
avevano passato la maggior parte del loro tempo libero ad Hogwarts
difendendolo dagli studenti più cattivi.
“Ma poi Peter era cresciuto”, una voce stava dicendo a
Remus, “ era cresciuto ed era cominciato a sparire nei momenti
più assurdi”
“ questo è vero “ pensò Remus. C’era
stata un’occasione particolare che era ancora chiara nella mente
di Remus.
Harry era appena nato. I quattro malandrini erano tutti intorno alla
finestra della nursery del reparto maternità cercando di vedere
Ramoso Jr . All’improvviso Peter aveva esclamato con la voce
più acuta del solito, quella che faceva quando era nervoso, che
si era dimenticato di fare qualcosa per sua madre e che sarebbe tornato
più tardi.
Ora che Remus ci pensava più attentamente Peter aveva cominciato
a farlo sempre più spesso da quando si erano diplomati da
Hogwarts. Ma come era possibile che nessuno si fosse accorto di
nulla ? La risposta era piuttosto semplice: nessuno prestava molta
attenzione a Peter Minus. E nell’anno precedente alla morte dei
Potter tra “nessuno “ c’erano anche gli amici di
Peter che non se ne erano proprio resi conto.
Ma perché Peter sarebbe voluto diventare spia?
Potere?
Peter non aveva mai potere sopra qualcosa. Sua madre lo aveva
controllato per tutta la vita, fino al giorno in cui morì. Tutto
partendo da quello che doveva indossare ogni giorno o che lavoro
avrebbe fatto.
Popolarità?
Questo era sempre stato il settore di Sirius e James. I due ragazzi
più popolari di tutta Hogwarts. I migliori a Quidditch i
migliori in classe. Potevano perfino avere le ragazze che volevano.
Anche Remus era stato capace di sfruttare un po’ dei riflettori
con Felpato e Ramoso. Peter dall’altra parte era il malandrino
“ dimenticato”. Il cagnolino che li seguiva dappertutto.
Rispetto?
Ha. Questo lo faceva ridere. Peter riceveva raramente rispetto dal
gruppo. Remus aveva fatto tutto il possibile ma certe volte Peter
sapeva essere così così… stupido.
Sirius lo prendeva in giro quotidianamente ma insisteva che stava solo
scherzando. James non ci provava neanche a farlo smettere prima di
arrivare al settimo anno. Ma forse era comunque già troppo tardi?
Forse Peter era diventato spia per fare qualcosa che gli altri non avevano fatto?
Non era particolarmente intelligente o sportivo. Non aveva mai preso
punteggi alti nei test una sufficienza era un enorme successo per il
ragazzo. Non era neanche nella squadra di Quidditch (a meno che
non si conti “ organizzatore dell’attrezzatura”,
James gli aveva dato il titolo quando era diventato capitano il sesto
anno.)
Peter rappresentava la spia perfetta. Nessuno lo notava. Non parlava
mai quando c’erano molte persone a meno che non fosse
interpellato oppure stesse parlando con un altro malandrino. Poteva
aver origliato conversazioni nella sua forma da animagus. Poteva
benissimo aver passato informazioni a Voldemort senza che nessuno lo
sapesse.
Lo stomaco di Remus si restrinse dolorosamente. Ora tutto cominciava ad avere senso, nella sua mente almeno.
“C’è un modo per provare tutto questo e tu lo sai.” La voce era tornata.
Perso nei suoi pensieri Remus non si accorse di Silente che lo scrutava
attraverso gli occhiali a mezza luna. Dopo un altro momento Remus si
accorse di essere guardato e restituì lo sguardo al preside.
“ cosa hai intenzione di fare con questa informazione Remus?” chiese Silente con calma
“ non c’è altra scelta… devo sapere!” pensò Remus
Con un sospiro pesante chiedendosi se fosse davvero la cosa giusta da
fare Remus parlò “ vorrei andare ad Azkaban a parlare con
Sirius. C’è qualcosa che può fare per
organizzarlo?”
Remus notò per un momento lo scintillio negli occhi di Silente “ sei libero questo pomeriggio Remus?”
Vagando per le strade buie di Londra, Codaliscia stava cercando il
tunnel che gli serviva. Dopo aver viaggiato per ore dal cottage di
Remus Codaliscia si era incontrato con alcuni topi che erano stati
così gentili da aiutarlo a trovare la strada.
Aveva bisogno di andare a Little Whinging, Surrey. Codaliscia sapeva
che quello era il posto dove era stato portato Harry Potter. Era andato
a Godric’s Hollow con il suo padrone quella notte di Halloween.
Si era nascosto tra gli alberi mentre tutto succedeva. Codaliscia aveva
sentito James urlare a Lily di prendere Harry e scappare via. Poi aveva
sentito James e l’oscuro signore duellare per qualche minuto
prima che la vita di James fosse interrotta. Codaliscia sentì
Lily implorare per la vita di suo figlio, il suo padrone mentre rideva
e finalmente sentì le urla di Lily mentre veniva assassinata.
Qualche momento dopo scoppiò luce verde seguita da
un urlo di dolore e confusione. Quello era stato il momento in
cui il signore oscuro era stato battuto ed era volata via. Codaliscia
non lasciò la sua posizione in mezzo agli alberi. Aspettava che
il suo maestro tornasse per dargli istruzioni.
Sirius arrivò meno di cinque minuti dopo. Codaliscia lo
guardò mentre si disperava per Lily e James. Lo guardò
mentre quando stava andando via tornò indietro perché
aveva sentito qualosa e trovò un bambino di quindici mesi. Harry
era sopravvissuto. Poi arrivò Hagrid che disse a Sirius che
Harry doveva essere portato a casa dei suoi zii.
Codaliscia se ne era andato dopo aver sentito questo.
Codaliscia sapeva esattamente dove si trovava la casa della famiglia
della sorella di Lily. Appena diplomati James e Sirius avevano
avuto la brillante idea di fare uno scherzo ai babbani che
avevano reso la vita di Lily un inferno, come diceva James.
Quindi i malandrini andarono al numero 4 di Privet Drive e cambiarono
la casa dei Dursley in vari colori. Quando ebbero finito la cosa era
rosa con pallini gialli su una parte e un arcobaleno
sull’altra. Per essere sicuri Sirius bombardò la casa con
uova marce (avrebbe preferito usare la carta igienica ma Remus gli
aveva detto era da malati ed era riuscito a farli cambiare idea). Lily
non lo venne mai a sapere se l’avesse saputo i malandrini, e
specialmente James, sarebbero stati in un mare di guai con lei. Era
inoltre uno scherzo innocuo i colori erano solo incantesimi, sparivano
due giorni dopo!
Da quando Peter era diventato un mangiamorte, e quindi una spia, aveva
imparato a prestare molta attenzione ai dettagli, per questo si
ricordava perfettamente dove trovare Harry Potter.
L’unico problema era trovare il tunnel che l’avrebbe
portato fino nel Surrey. Codaliscia era coperto di fango da capo a
piedi e stava cominciando a pensare che i topi gli avessero dato la via
sbagliata. Sembrava non sapessero dove lo stavano mandando. Ma
Codaliscia continuò a seguire la via. Non che avesse altra
scelta. Se non stesse seguendo la via poteva anche finire in Australia
per quanto poco ne capiva di tubature!
Alla fine il topo davanti a lui squittì eccitato indicando una
zampa sporca verso un altro tunnel umido e scuro. Codaliscia
ringraziò il topo con impazienza e se ne andò
sperando di uscire il prima possibile dalla tubature.
Ok dal prox chap si entra proprio nel vivo della storia e finalmente appare siriuuuuuuuus! Cmq grazie per le recensioni
Continuate così!!!
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Cap 4
TRUTHS
Capitolo 2
Costruita nel bel mezzo del mare, molto lontano dalla civiltà,
c’era una fortezza di pietra. Solo la costruzione in sé
dava un terribile senso di angoscia. I suoi muri grigi erano colpiti
incessantemente da pioggia fredda. Tuoni e fulmini non si fermavano mai
intorno all’isola; al ministero piaceva dare ai futuri abitanti
dell’isola un assaggio del loro futuro. E se la vista della
prigione di Azkaban non era abbastanza, i dissennatori avrebbero
decisamente finito il lavoro.
C’era solo un modo per arrivare o andare via dall’isola:
una piccola barca di legno babbana. Gli auror incaricati di portare
nella fortezza i nuovi prigionieri dovevano affrontare la pioggia
fredda seguita dall’incontro con i dissennatori. Più di un
auror aveva giurato di non mettere mai più piede ad Azkaban in
vita loro.
Dentro la prigione era ancora peggio, se possibile. Non c’era mai
un momento di pace. La maggior parte dei prigionieri diventavano
pazzi nel giro di pochi giorni dopo l’incontro con il primo
dissennatore.
Dico la maggior parte perché c’era un prigioniero di
Azkaban che sembrava essere assolutamente immune dall’influenza
dalle creature oscure. Bè non totalmente immune, questo non era
possibile , ma per la maggior parte del tempo che quest’uomo
aveva trascorso ad Azkaban quest’uomo era piuttosto normale.
Aveva trovato in qualche modo la via per non impazzire.
I maghi di guardia dicevano che questo succedeva perché il
prigioniero faceva uso di potenti arti oscure che gli erano state
insegnate da Colui-che-non-deve-essere-nominato in persona.
Chiunque visitasse la cella numero 382 nell’area di massima
sicurezza trovava semplicemente un uomo che sembrava solo annoiato.
Nonostante fosse circondato da compagni che urlavano per la pazzia, il
prigioniero rimaneva seduto nell’angolo della sua cella fissando
il muro di fronte , estraniato dal resto del mondo. Bè non
proprio estraniato ma più che altro era uno a cui non importava
o come ho detto prima… un uomo annoiato.
Mi chiedete chi era quest’uomo? Chi può avere così
tanto potere da resistere alla pazzia? Era il mago più temuto di
tutta la prigione. Più temuto dei Lestrange che erano pazzi
addirittura prima di essere arrestai per i loro crimini. Un uomo
che aveva ucciso dodici babbani, e uno dei suoi migliori amici con un
solo incantesimo; un uomo che aveva provocato la morte anche del suo
altro migliore amico , un traditore della causa a cui voleva
partecipare così tanto quando era giovane. Il braccio destro del
signore oscuro. Quest’uomo era nientemeno che Sirius Black.
Contrariamente alle credenze popolari, comunque, Black non stava usando
magia oscura per non perdere la testa con i dissennatori. C’erano
due motivi per cui non stava accadendo.Il primo era che Black era
innocente, era stato incastrato dal topo. Ma sfortunatamente per Black
solo lui e il topo lo sapevano e il topo non aveva intenzione di
parlare.
Il secondo motivo era qualcosa che solo altre due persone al
mondo oltre Black sapevano. Da quando aveva quindici anni, Sirius Black
era stato un animagus illegale. L’animale rassomigliante al gramo
aveva fatto da scudo per Black contro i dissennatori.
Loro non potevano vedere ma potevano sentire le emozioni meno umane che
provenivano dalla cella. Perciò , ogni volta che Black
cominciava a sentire il freddo che portavano i dissennatori, si
trasformava.
I dissennatori rimanevano di guardia appena fuori l’area di
sicurezza ed entravano quando volevano per torturare i prigionieri.
Quel pomeriggio avevano appena finito di divertirsi ed erano di nuovo
appostati ai loro posti. Se qualcuno fosse riuscito a prendere Sirius
di sorpresa ( cosa che non sarebbe mai riuscita ad accadere) avrebbe
visto un grosso cane nero.
I peli una volta lucenti ora erano pieni di sporco e sangue incrostato.
La sua cassa toracica era chiaramente visibile sotto la sua peluria
sottile a causa dei cinque anni passati nella prigione. Era seduto
tremante in un angolo nascosto della piccola cella, ascoltando le urla
di terrore degli altri prigionieri. Le urla non davano più
fastidio all’animagus come quando era arrivato; dopo un po’
di tempo ad Azkaban impari a non farci caso.
Il cane era steso sul pavimento di cemento sporco e freddo con la
testa fra le sue zampe, mentre cercava di dormire. Non gli importava
del “letto” che gli aveva fornito Azkaban. Era più
che altro un lettino piuttosto malandato di legno con sopra qualcosa
che sembravano coperte.
Passi.
Le orecchie del cane si rizzarono. Anche sopra le urla di pazzia e di terrore poteva sentirli chiaramente.
E si stavano avvicinando, forse a tre celle di distanza.
Il cane tornò nella sua forma umana ma rimase ancora
accucciato nell’angolo, braccia strette intorno alle ginocchia.
Due figure alte si fermarono proprio davanti la cella di Sirius Black e
una delle due era l’ultima persona che il prigioniero si sarebbe
mai immaginato di vedere lì.
Albus Silente guardò Sirius con un’espressione illeggibile sul volto. Sirius restituì lo sguardo.
La seconda figura ( “ credevo fossero tre…”
pensò Sirius), era un auror: Kingsley Shackelbolt ad essere
precisi. Sirius, insieme a James, lavorava con Kingsley quando era lui
stesso un auror cinque anni prima. Sembrava così tanto tempo
fa…
Shackelbolt aprì la porta permettendo a Silente di entrare. Il
preside attraversò la cella, si sedette sul letto e
guardò verso il corridoio aspettando qualcosa.
Un momento dopo un altro uomo entrò nervosamente, un uomo che
fece salire il cuore di Sirius in gola. Non si sarebbe mai aspettato di
vedere di nuovo in vita sua Remus Lupin. Dal momento in cui era entrato
ad Azkaban Sirius si era convinto che era senza amici. Non c’era
nessun motivo al mondo per cui Remus avrebbe dovuto credere
all’innocenza di Sirius. Non dopo tutte le prove che
puntavano contro di lui. E per quanto Remus avrebbe dovuto sapere
Sirius era il custode segreto e quindi era il colpevole.
Remus guardò Sirius con la stessa espressione di Silente:
nessuna. Era completamente privo di ogni emozione sulla sua faccia.
Remus era un esperto a fare questo, aveva imparato da giovane a
nascondere le sue emozioni.
Sirius non riusciva a parlare. Era perso nei mille pensieri che
vorticavano nella sua testa. C’era così tanto che
voleva-che aveva bisogno- di dire al suo vecchio amico ma al momento lo
trovava impossibile.
Dopo qualche momento di silenzio imbarazzante Silente parlò :
“ ciao Sirius sono sicuro che ti stai chiedendo perché
siamo qui?” Sirius annuì a malapena “ Remus ed io
speravamo di farti qualche domanda per cercare di capire alcune cose.
Ma forse dovremmo trovare un posto più comodo”
guardò Shackelbolt. L’auror si avvicinò dove Sirius
era seduto fissando Remus senza sbattere le palpebre.
“ muoviti Black, alzati “ disse in una voce autoritaria e profonda
Lentamente Sirius cominciò ad alzarsi. Le sue gambe erano deboli
perché non venivano mai usate e Sirius doveva essere
mantenuto dall’auror per non cadere.
Silenziosamente Silente uscì dalla cella seguito subito da
Remus. Shackelbolt manteneva fortemente Sirius per il braccio, non per
evitare che cadesse , ma per evitare che scappasse. Sirius non avrebbe
provato a scappare anche se avesse potuto. Era troppo curioso di
sapere perché cosa avesse spinto il suo ex migliore amico e il
suo ex preside, ad andare a farli visita.
I quattro maghi camminarono silenziosamente per i corridoi della
prigione. Urla di dolore si sentivano intorno a loro. I dissennatori
erano stati spostati dall’altra parte della prigione mentre i
visitatori erano dentro.
Sirius guardava diritto alla schiena di Remus “ che cavolo sta succedendo ?” si chiese
Dopo cinque anni senza nessun tipo di contatto Remus e Silente erano
lì. Non che Sirius stesse dando la colpa a Remus perché
non si era fatto sentire. Se Remus fosse stato quello in prigione,
quello accusato di aver ucciso tredici persone, e di essere un
mangiamorte, e di essere il responsabile della morte di Lily e James,
Sirius non avrebbe assolutamente voluto vederlo.
Camminarono per altri cinque minuti finché arrivarono davanti ad
una grande porta di metallo. Silente girò il pomello,
entrò dentro e aspettò che lo facessero anche gli altri
prima di chiudere la porta e attraversare la stanza.
Una stanza per gli interrogatori.
C’era un lungo tavolo di metallo in mezzo alla stanza, era
circondato da diverse sedie piene di catene che sembravano molto
scomode. Shackelbolt portò Sirius verso una di esse e lo fece
sedere. L’auror si mise proprio dietro Sirius con la bacchetta
pronta come a sfidarlo a fare qualcosa. Remus e Silente si misero sulla
parte opposta.
Prima di sedersi Silente tirò fuori una larga tavoletta di
cioccolato dal suo mantello. Appena la ebbe scartata spezzò la
cioccolata in quattro pezzi e la passò agli altri prima di
addentare la sua.
Sirius guardava dalla cioccolata nelle sue mani a Silente e Remus,
nessuno dei due restituì lo sguardo. Diede un morso alla
cioccolata e sentì subito il calore e l’energia che non
aveva avuto in anni.
Remus era seduto sulla sua sedia, mangiando la cioccolata che gli aveva
dato Silente chiedendosi se fosse stata veramente una buona idea dopo
tutto. Guardò dall’altra parte del tavolo verso Sirius. La
sua faccia, una volta così piena e abbronzata ora era pallida e
terribilmente scheletrica. I suoi occhi una volta di un grigio
splendente e pieni di vita ora erano vuoti, privi di ogni emozione.
Aveva l’aspetto di uno che non aveva mangiato per mesi. Remus
riusciva a vedere perfettamente le ossa attraverso le divise sporche e
strappate di Azkaban. Onestamente stava veramente da schifo.
“Ma “ Remus ricordò a se stesso “ è
stato in Azkaban per cinque anni, non posso sapere come è
diventato veramente “
Remus non sapeva cosa aspettarsi. Entro la fine del pomeriggio avrebbe
avuto le risposte che aveva bisogno disperatamente di sapere. E se
Sirius era innocente…
“ Che sta succedendo?” Remus sussultò alla voce che
ora apparteneva al suo ex migliore amico. Sirius guardava Remus per
avere risposte. Remus evitò lo sguardo di Sirius guardando
Silente al suo posto.
“ Bè Sirius “ parlò il mago più
anziano “ abbiamo solo qualche domanda. Non dovrebbe volerci
molto tempo.”
Appena ebbe finito di pronunciare queste parole la porta di metallo si
aprì. Entrarono altri due uomini. Il primo era più o meno
un anno più giovane di Sirius e Remus. Infatti se la memoria di
Remus era corretta era esattamente un anno dietro di loro ad Hogwarts.
L’uomo più giovane aveva capelli corti ricci e biondi e
gli occhi azzurri. Portava con se un pezzo di pergamena e piume e
inchiostro.
Sirius sapeva benissimo chi fosse l’altro uomo . Era uno dei
lavoratori del ministero che era presente il giorno della sua cattura.
Era l’unico che aveva visitato la cella di Sirius numerose volte
per controllare, come credeva Sirius , il suo livello di pazzia.
Era una delle ragioni per cui Sirius non ebbe mai un processo. Era il
ministro della magia : Cornelius Caramell.
Quel pomeriggio però, Sirius notò che sembrava
particolarmente turbato. La domanda nella sua testa era
“perché? questa sembrava essere l’unica cosa che
continuava a ripetersi nella testa dell’accusato
dall’arrivo di Remus e Silente solo poco tempo prima.
Perché?
Con uno sguardo intriso di puro odio e disgusto Caramell superò
Sirius ( che ricambiò alla stessa maniera lo sguardo) e
andò diritto da Silente. L’anziano mago si alzò con
quello che sembrava un sorriso profondamente forzato e strinse la mano
del ministro.
“ Cornelius come stai questo pomeriggio?” chiese gentilmente
La smorfia sul volto di Caramell si ampliò “ Non sto bene
per niente Silente. Non capisco dove vuoi arrivare facendo questa
cosa.” Indicò Sirius. “ ma vorrei finire il prima
possibile. Ci sono cose più importanti che devo fare “
Sirius resistette all’impulso di roteare gli occhi.
Silente piegò la testa e cominciò a frugare nei suoi
vestiti ancora una volta. Questa volta però tirò fuori
una fialetta piena di un liquido chiarissimo e la mise direttamente
davanti a Sirius.
Sirius guardò dalla fialetta a Silente senza capire. Silente si
sedette e incrociò le mani sul tavolo. Caramell fece un segnale
all’uomo con cui era arrivato , e lui srotolò la pergamena
mise la piuma nell’inchiostro e aspettò.
Dopo qualche momento di silenzio Silente finalmente parlò.
“ Sirius quello davanti a te è Veritaserum. Ti stiamo
chiedendo di berne tre gocce così possiamo farti qualche
domanda. Puoi sempre rifiutare se vuoi ovviamente, se lo fai ti
riporteremo nella tua cella.” Si fermò “ abbiamo il
tuo permesso per darti il Veritaserum Sirius ?”
Sirius guardò prima Silente e poi Remus. Il suo amico aveva
rivolto velocemente lo sguardo al tavolo. Sirius guardò di nuovo
verso Silente e annuì. ( “ quello era un sorriso??”)
Shackelbolt si avvicinò e aprì la fiala di Veritaserum. Ne mise un po’ nel contagocce e la richiuse.
“ apri la bocca Black” disse
Sirius aprì la bocca e aspetto che Shackelbolt facesse
cadere le gocce sulla lingua. Una … due… tre… il
liquido freddo scivolò nella sua gola. La stanza cominciò
a sparire.
Remus osservò mentre ingoiava il Veritaserum. “ il momento della verità… “ pensò.
Silente parlò di nuovo
“ Qual è il tuo nome completo?”
“ Sirius Orion Black” disse Sirius con una voce distante.
“ Data di nascita?”
“ 12 Dicembre 1959”
Gli vennero chieste altre semplici domande per essere sicuri
dell’effetto del Veritaserum, come procedura del ministero. E
infine la domande difficili.
“Conosceva Lily e James Potter?”
“ Sì “
“ Come li conosceva?”
“ James ed io siamo stati migliori amici da quando avevamo cinque anni. Lily ed io ci siamo conosciuti ad Hogwarts”
“ Quando è stata l’ultima volta che gli ha visti vivi?”
Remus si sedette meglio sulla sedia.
“ Due giorni prima che fossero uccisi”
“ Sirius eri tu il custode segreto di Lily e James?”
Remus trattenne il respiro
“ No”
“ Chi era il loro custode segreto?”
“ Peter Minus”
Remus nascose la testa nelle sue mani tremanti
“ Perché i Potter scelsero lui?”
“ Glielo chiesi io. Voldemort- “ un brivido percorse
tutti tranne che Remus e Silente “ avrebbe immaginato
subito che mi avrebbero scelto come custode segreto, perciò io
ho suggerito qualcuno meno prevedibile.”
“ Perché non avete informato nessuno del cambiamento?”
“ Volevamo far credere alle persone che io ero ancora il custode
segreto. Peter si sarebbe nascosto . Doveva essere l’imbroglio
perfetto. Ma poi è successo che Peter era la spia.
“ Sirius cosa successe la mattina del 1 Novembre 1981?”
“ Dopo che lasciai Godric’s Hollow andai a londra.
Stavo cercando Minus. Alla fine l’avevo trovato, lo bloccai. Lui
però aveva la sua bacchetta pronta e un piccolo coltello
d’argento dietro la schiena. Non li vidi e tirai fuori la mia
bacchetta. Gli dissi alcune cose e lui urlò all’intera
città che io avevo tradito James e Lily. Si tagliò il
dito, fece saltare in aria la strada , alla fine si
trasformò in topo e scappò nelle fognature.”
Tutta la stanza rimase seduta in silenzio per qualche minuto. Persino
il ministro non riusciva a trovare niente da dire. Remus si
asciugò in fretta le lacrime che stavano per uscire dai suoi
occhi.
Silente lanciò uno sguardo a Remus prima di riportare la sua attenzione a Sirius.
“ Peter Minus è un animagus illegale?
“ Sì” la testa di Sirius ricadde sulle sue spalle segnalando che l’effetto del Veritaserum era finito.
Scusate se sto aggiornando tardi ma come potete vedere i capitoli sono
lunghi ed è iniziata la scuola… quindi è proprio
difficile trovare il tempo. Proverò ad aggiornare più
velocemente. Grazie mille per le recensioni!!!!!!!!
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Chap 5
TRUTHS
Capitolo 5
La stanza per gli interrogatori della prigione di Azkaban era rimasta
scioccata in un silenzio teso. Tutte le persone presenti sembravano
aver smesso di respirare; si poteva letteralmente sentire l’eco delle
gocce d’acqua fuori dalla prigione. Nessuno riusciva a trovare
niente da dire dopo quello che avevano appena scoperto. Sirius Black
che tutti credevano un assassino, mangiamorte e traditore era
innocente. Innocente e in prigione.
Una voce che si schiariva interruppe il silenzio “ hai registrato
tutto questo Jhonson?” chiese Cornelius Caramell al suo
assistente. La sua voce era roca e poco più di un sussurro.
Jhonson guardò il pezzo di pergamena che teneva in mano con gli occhi spalancati,rilesse le sue note e annuì.
“ molto bene” disse Caramell schiarendosi la gola “
ritorno al ministero e vi manderò una lettera con la mia
decisione al più presto”. Si alzò per andarsene e
Jhonson seguì il suo esempio.
Si alzò anche Silente, lo scintillio era tornato nei suoi occhi.
“ grazie per la pazienza Cornelius. Aspetteremo con ansia la tua
decisione.
Caramell annuì ancora una volta e lasciò la stanza.
Remus, che fino a quel momento era rimasto seduto con la testa fra le
sue mani sul tavolo tornò alla realtà quando sentì
il rumore della porta che si chiudeva. Guardò dall’altra
parte del tavolo verso Sirius che era ancora svenuto per il
Veritaserum, e poi verso Silente. Ingoiò la saliva nonostante la
sua bocca fosse completamente secca.
“ Signore” iniziò con voce tremante “ che cosa succederà a Sirius?”
Silente si voltò verso il suo ex-studente e sorrise “
Bè se le mie previsioni sono corrette, il ministro
ritornerà nel suo ufficio,deciderà un rimborso e
poi spedirà un gufo per dirci che Sirius sarà
liberato”
Libero.
Sirius sarebbe stato liberato. Era innocente. Peter era il traditore.
Peter era la ragione per cui James e Lily erano morti. Peter era il
motivo per cui Harry era un orfano costretto a vivere con i
babbani. E Peter era la ragione per cui Remus era stato solo per cinque
anni. Rabbia e tristezza, e più di tutto il senso di colpa che
stava attraversando Remus come un fiume in piena erano le emozioni che
il lupo mannaro provava in quel momento. Tutta l’amarezza e
l’odio che aveva provato per Sirius erano spariti quindici
minuti prima. Remus aveva di nuovo con sé uno dei suoi fratelli.
Come una diga che si rompeva, lacrime cominciarono ad uscire dagli
occhi di Remus prima che se ne accorgesse. Tutto quello che era
successo negli ultimi cinque anni , tutto quello che aveva provato per
cinque anni, era tornato in quel preciso momento.
Appena Remus si ricompose, ed ebbe asciugato la faccia con la manica
dei suoi vestiti tornò a guardare il preside, che da quello che
sembrava aveva guardato altrove per lasciare al lupo mannaro un
momento, e lui gliene era grato.
Silente restituì lo sguardo a Remus e chiese gentilmente “ tutto bene?”
“ Sì signore sto bene” era la risposta appena udibile di Remus.
Una voce profonda risuonò vicino a Remus che sussultò
“ Bè è stato un giorno interessante” disse
Kingsley. Sembrava scioccato quanto gli altri presenti nella stanza.
Appena l’interrogatorio era finito Kingsley aveva fatto apparire
una sedia per sedersi; Remus non se ne era neanche accorto.
Silente soffocò una risata e disse “ lo è stato veramente Kingsley, lo è stato.”
I tre maghi si fissarono per qualche minuto ognuno perso nei suoi pensieri
Un lamento fece saltare tutti e tre. Sirius si stava svegliando.
Aprì gli occhi controvoglia, combattendo contro la forte luce
che c’era nella stanza. “ dove sono?” si chiese. Non
era certamente nella sua cella era troppo dannatamente luminoso. E poi
si ricordò. Remus. Silente. Caramell. Veritaserum.
Sirius spalancò gli occhi di scatto osservando la stanza. Albus
Silente stava rispondendo al suo sguardo e anche Kingsley Shacklebolt e
anche Remus Lupin. Tornò la confusione: perché era qui?
Perché veniva interrogato dopo tutti quegli anni?
Silente parlò con la voce gentile che , Sirius ricordò,
usava quando lui andava ancora ad Hogwarts “ ciao Sirius , come
ti senti?”
Sirius chiuse gli occhi e mise una mano tremante sulla testa “
come uno a cui farebbe veramente bene un incantesimo contro la sbornia
signore” disse con la stessa voce rauca che aveva usato poco
prima.
Shacklebolt sbuffò a questo, non per il suo
umorismo, ma per il fatto che riuscisse a mantenerlo dopo cinque anni
con i dissennatori. Silente soffocò una risata e Remus
riuscì a fare un piccolo sorriso. Si sentiva un po’
stordito al momento.
“signore che sta succedendo? Perché diavolo siete qui?” chiese Sirius
“Sirius come stavo dicendo a Remus penso che entro un’ora sarai liberato dal ministero”
Gli occhi di Sirius si spalancarono ancora di più “ mi
scusi co-cosa? “ riuscì a dire “ ma…c-come?
Perché?”
Silente guardò alla sua sinistra verso Remus, era nuovamente nel
suo piccolo mondo. Guardò Kingslwy e gli chiese “ Kingsley
mi chiedevo se tu potessi uscire un momento?”
L’auror si alzò, sorrise e disse “ certamente
signore, mi faccia sapere se ha bisogno di me” con un inchino
rispettoso della testa verso Silente Kingsley lasciò la stanza.
Ancora una volta la porta che si chiudeva fece uscire Remus dai suoi
pensieri. Alzò lo sguardo per trovare Sirius e Remus che lo
stavano fissando.
“ Forse vorresti essere tu a spiegare gli ultimi avvenimenti a Sirius Remus?” chiese Silente.
Remus sospirò e per la prima volta in cinque anni guardò
negli occhi il suo vecchio amico. Gli occhi erano vuoti, come se
fossero morti. Remus si schiarì la gola e cominciò
“ Bè S- Sirius l’altra notte, durante la luna piena,
il lupo ha sentito l’odore di Codaliscia. Credo che fosse fuori
dalla mia casa.” Remus guardò Sirius che cominciava ad
agitarsi nella sua sedia. “ La mattina dopo, ho fatto un sogno in
cui Codaliscia entrava nella sua stanza mi copriva con una coperta e si
scusava per qualcosa. “ Remus chiuse gli occhi e sospirò
pesantemente.
“Dopo quel sogno ne ho fatto un altro. Era su di te e su
James e Lily. Stavate discutendo di cambiare la scelta per il custode
segreto. Tu volevi che loro scegliessero Peter perché pensavi
che sarebbe stato “ L’imbroglio perfetto”. E dopo
penso che fosse un altro giorno, Peter era lì al tuo posto, e
penso che loro avessero appena finito l’incantesimo per farlo
diventare custode segreto.” Riaprì gli occhi e
guardò nuovamente Sirius. Sembrava che anche lui stesse per
scoppiare a piangere e stesse trattenendo a fatica le lacrime. “
questa mattina sono andato da Silente e gli ho raccontato i
miei sogni. Poi siamo venuti qui”.
Sirius ruppe il contatto visivo e guardò il tavolo di metallo.
Lentamente, guardò di nuovo Remus con un’espressione di
dolore sul volto. “ tu… hai sognato tutto questo? Su James
e Lily?” chiese piano. Remus annuì lentamente. “
Wow. Bè penso di doverti ringraziare allora?” Cercò
di sorridere ma riuscì solo a fare una piccola smorfia.”
Grazie Remus” disse sinceramente. Poi porse la sua mano tremante
verso Remus perché la stringesse .
Per un momento Remus fissò la mano magra di Sirius e poi si
alzò di scatto. Camminò dall’altro lato del tavolo.
Sirius sembrava sorpreso dal movimento improvviso finché Remus
porse la sua mano e avvicinò Sirius per un lungo abbraccio.
“ Mi dispiace Sirius” sussurrò.
Sapevano tutti e due che c’erano ancora tante cose da dire ma
decisero che quello non era il momento, e le tennero per loro.
Si lasciarono nello stesso momento e tutti e due avevano gli occhi
pieni di lacrime. Un grosso peso era stato sollevato dalle spalle dei
due ragazzi dopo tanto tempo.
La porta si aprì ancora una volta e Kingsley Shacklebolt
rientrò mantenendo una busta spessa. “ Mi dispiace
interrompere” disse “ Ma ho pensato che voleste vedere
questa. È appena arrivata dal ministero”
Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo e poi guardarono Silente. Gli
occhi del vecchio uomo avevano ancora lo scintillio e c’era un
piccolo sorriso sulle sue labbra. Annuì a Kingsley per fargli
aprire la busta. All’interno c’erano molti pezzi di
pergamena. Kingsley la aprì e cominciò a leggerlo in
silenzio . Guardò verso gli altri tre che lo guardavano
ansiosamente. Bè forse non Silente, lui sembrava sapere
perfettamente quello che conteneva la pergamena.
Kingsley si schiarì la voce e cominciò a leggere ad alta
voce: “ Io, Cornelius Caramell, ministro della magia, garantisco
a Sirius Orion Black immediato rilascio da Azkaban. Il signor
Black riceverà un risarcimento per il suo imprigionamento
sbagliato di 638,419 galeoni. Il ministero è profondamente
addolorato e chiede scusa per questo terribile errore. Firmato
Cornelius Caramell, ministro della magia.
E questi sono i fogli per il rilascio di Sirius “ diede i fogli
rimanenti a Sirius “ Devo andare a parlare con i dissennatori.
Tornerò tra un momento e poi potremmo andarcene via da questo
posto assurdo.” Kingsley rabbrividì all’idea di
tornare vicino ai dissennatori, e uscì dalla stanza.
Silente,per la terza volta quel pomeriggio frugò tra i suoi
vestiti e diede a Sirius una piuma. “ Penso che avrai bisogno di
questa Sirius”
Sirius prese la penna, le mani che tremavano ancora e guardò i
fogli. “ Questo sta succedendo veramente?” si chiese
“ Sono quasi libero! Questo è quello che ho sognato per
cinque dannatissimi anni”
Dieci minuti dopo i fogli erano stati firmati, e i tre maghi stavano
aspettando il ritorno di Kingsley. Nessuno aveva più detto una
parola da quando Silente aveva offerto la piuma a Sirius. Remus e
Sirius stavano ancora cercando di digerire completamente quello che
stava succedendo. Silente li guardava con interesse.
“ Ho una domanda per tutti e due” cominciò con una
voce seria. Remus e Sirius guardarono il loro ex-preside e aspettarono
che continuasse “Chi vuole spiegarmi come siete diventate
animagus?”
I due maghi più giovani si guardarono sorpresi. Lui lo sapeva.
Erano fregati. Sarebbero stati spediti tutti e due ad Azkaban. Forse
non Remus. Non era un animagus, era un lupo mannaro. E se fosse spedito
in prigione anche lui visto che era stata la causa per cui i suoi
amici non avevano seguito le leggi magiche durante il loro quinto
anno?
Quando guardarono di nuovo Silente, comunque, qualcosa fece capire che
lui sapeva già tutto da molto tempo. Aveva un largo sorriso
sulla faccia e non avevano mai visto i suoi occhi scintillare
così tanto.
Da qualche parte in mezzo al nulla…
Codaliscia aveva viaggiato giorno e notte. Non era abituato a tutto
quest’esercizio; di solito rimaneva steso su un cuscino e
mangiava tutto il giorno. Praticamente era abituato ad essere un topo
grosso e pigro.
Era appena uscito dalle tubature e si era trovato nel bel mezzo di un
campo da qualche parte. Si era perso… di nuovo. Quel topo nelle
tubature non aveva idea di che cosa stava parlando.
Fino a quel momento durante il suo viaggio aveva incontrato topi
imbecilli,orrende tubature e un gatto molto affamato dal quale era
riuscito a scappare a malapena.
Ma un momento. Codaliscia riusciva a vedere le luci di una città
in lontananza. Il sole stava tramontando e il topo decise che era il
momento per un po’ di riposo. Poche ore e poi avrebbe deciso cosa
fare, e avrebbe cercato di capire in che città si
trovasse.(sperando fosse qualcosa vicino al Surrey…) Si sistemo
su un pezzo d’erba sotto un cespuglio e chiuse gli occhi. Forse
dopo aver dormito poteva esplorare i cassonetti della città per
un po’ di cibo.
Le cose si stavano già andando meglio per Codaliscia. In pochi
giorni avrebbe avuto Harry Potter tra le sue mani e sarebbe andato a
fare visita al suo compagno mangiamorte, Lucius Malfoy per dargli il
bambino e ricevere la sua ricompensa.
Ormai niente poteva andargli più male.
Almeno questo era quello che credeva…
Fortunatamente non sarebbe stato capace di leggere i giornali quella notte…
GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI!!! APPENA L’AUTRICE MI RISPONDE VI
FARò SAPERE COSA HA DETTO. CONTINUATE A LEGGERE E RECENSIRE!!!!
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
chap6
TRUTHS
Capitolo 6
Una bellissima sera verso la fine di giugno del 1986, mentre le streghe
e i maghi per tutta la gran Bretagna, erano seduti nei loro
salotti, i gufi stavano distribuendo la notizia più scioccante
che si sentita dai tempi di colui-che-non-deve-essere-nominato.
Era forse ancora più incredibile di scoprire che il piccolo
Harry Potter(ora conosciuto molto di più come il bambino
sopravvissuto) era sopravvissuto all’anatema che uccide e aveva
“ucciso” il mago più terribile di tutti i tempi.
La gazzetta del profeta, edizione serale speciale, aveva stampato
un’edizione speciale per parlare della storia. Tutti i maghi
leggevano i giornali provando sentimenti di
shock,disgusto,incredulità, più shock, rabbia tristezza,
ho già detto shock?
Sulla copertina dell’edizione speciale c’era un uomo che sembrava avere poco più di ventuno
Anni. Indossava divise di Azkaban appena ricevute . La sua faccia
sembrava quella di uno psicopatico; rideva a proposito dei suoi
crimini in faccia ai lettori.
Per anni, nessuno aveva dubitato le accuse contro di lui. Che quelli
che l’avevano conosciuto prima che la foto fosse stata scattata
fossero senza parole era riduttivo. “Sembrava un così
bravo ragazzo “ pensavano.
Un combina guai, ma mai un mangiamorte così assetato di sangue e potere.
Gli altri invece non sembravano per niente sorpresi. Questi erano
quelli che lo conoscevano solo per la reputazione della sua famiglia.
Non pensavo affatto a tutti i successi che aveva riscosso a scuola e
non gli importava minimamente del fatto che fosse stato tra i migliori
auror per oltre 3 anni prima di essere arrestato. Guardavano soltanto
alla famiglia dell’uomo. Una famiglia da cui era scappato. Una
famiglia che aveva disperatamente cercato di dimenticare mentre
cresceva. Ma quelle persone erano certe che un ragazzo cresciuto in una
famiglia come i Black sarebbe sicuramente diventato un mago oscuro,
come tutti gli altri componenti della famiglia.
Comunque non importava quello che il mondo magico sapeva della storia
di Sirius Black, la prima pagina del profeta fece spalancare un sacco
di bocche quella sera.
SIRIUS BLACK :INNOCENTE!
Questo pomeriggio il ministro della
magia Cornelius Caramell ha tenuto una conferenza stampa nel suo
ufficio a proposito di Sirius Black, l’uomo accusato di aver
ucciso dodici babbani e un mago. Black è stato nella prigione di
Azkaban per questi ultimi cinque anni.
Nonostante questo il ministro
Caramell ha detto ai giornalisti che Sirius Black è innocente.
Il ministro si rifiuta di commentare gli eventi che hanno portato a
scoprire l’apparente innocenza di Black, ma ha detto questo:
“ Per cinque anni, abbiamo
creduto che Black fosse un assassino e un mangiamorte, Il braccio
destro di Lord come-cavolo-si-chiama. Questi fatti non sono veri e
Sirius Black è in realtà innocente. Sarà
ricompensato con più di 600,000 galeoni come risarcimento per il
imprigionamento errato , ed è stato liberato stasera”
Quando gli abbiamo chiesto a
proposito degli omicidi avvenuto il 1 Novembre 1980, giorno dopo la
caduta di colui-che-non-deve-essere-nominato , Caramell ha detto che la
vera colpa era di Peter Minus.
Minus, come sappiamo tutti, era il
giovane mago che aveva bloccato Black quella terribile mattina.
Accecato dal dolore per la morte di Lily e James Potter, Minus aveva
cercato di catturare Black. Il suo piano andò a monte quando
Black,che allora era ancora un auror del ministero,ha causato
un’esplosione per le strade babbane di Londra uccidendo dodici
innocenti e lo stesso Minus. Tutto quello che rimaneva di Minus era il
suo indice destro. Minus ricevette l’ordine di Merlino poco dopo.
Questo, però, secondo Caramell, non è quello che accadde veramente. Sembra che Minus…
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“Bè ora hai quello che volevi Sirius, tutti sanno
finalmente la verità” Albus Silente parlò da dietro
la sua scrivania nel suo ufficio ad Hogwarts.
Sirius Black era seduto nella sedia di fronte al preside, con la testa
tra le mani e ancora senza riuscire a credere agli eventi di quel
giorno. Lui , Silente e Remus Lupin avevano lasciato il ministero della
magia solo un’ora prima. A Sirius erano stati dati nuovi vestiti,
e gli elfi domestici di Hogwarts avevano fatto un grande spettacolo
bruciando quelli vecchi di Azkaban.
L’incredulità di Remus stava diventando maggiore rispetto
a quella di Sirius in quel momento. Questo non era assolutamente quello
che avrebbe pensato di fare quella sera .i suoi piani erano la
solita cena da solo e forse l’aver guardato qualche film babbano
sulla televisione che Lily e James gli avevano regalato un natale.
“Tutto questo è da pazzi” Mormorò Remus. Silente e Sirius annuirono.
“ E lo dici a me?? Non avrei mai pensato che questo potesse
accadere. Neanche nei mie sogni più assurdi. E lo devo dire, a
me sembra ancora un sogno “ Sirius disse più a se stesso
che alle altre persone presenti nell’ufficio.
Silente sospirò pesantemente “ Sirius penso di doverti delle scuse…”
Sirius bloccò il preside con un gesto delle mani “ Non
c’era nessuna possibilità che lei potesse saperlo”
Sirius guardò alla sua destra verso Remus che adesso aveva la
testa nascosta tra le mani, trovando il pavimento molto interessante in
quel momento. “ Non c’era nessuno modo per cui qualcuno
avrebbe potuto saperlo. Lily ,James, Harry, Codaliscia ed io eravamo
gli unici a doverlo sapere, questo era il modo in cui volevamo
accadesse. Pensavamo fosse il piano perfetto. Se una persona deve
scusarsi con qualcuno sono io, che devo farlo con voi due. Avremmo
dovuto dirlo almeno a lei professore, se l’avessimo fatto forse
James e Lily sarebbero ancora vivi oggi.”
Remus guardò il suo amico, ignorando gli ultimi commenti per il
momento. “ Hai ragione Sirius non avremmo mai potuto sapere del
cambiamento ma io avrei dovuto capire che tu non potevi essere la spia.
Non avevo abbastanza prove per dimostrare che tu lo fossi. Avrei dovuto
sapere che proprio tu , tra tutti , non avresti mai tradito la nostra
fiducia, specialmente quella di Lily e James, per nessuno al mondo.
Avrei dovuto saperlo. Ma invece di precipitarmi al ministero il giorno
che sei stato arrestato decisi di rimanere a casa a crogiolarmi nella
mia stessa miseria. Non ho mai dubitato della tua colpevolezza. Avrei
dovuto almeno chiedere che ti concedessero un processo” disse
amaramente.
Sirius sorrise amaramente di rimando“ Pensi veramente che quegli
idioti del cavolo del ministero ti avrebbero ascoltato Remus? Loro
erano troppo contenti del fatto che Voldemort fosse scomparso per
preoccuparsi minimamente di chi stavano buttando ad Azkaban.”
Sirius lanciò uno sguardo di scusa a Silente che fingeva di
essere interessato in un ritratto. “ inoltre io sono un Black. Se
tu fossi entrato al ministero chiedendo un processo per il figlio di
dei sostenitori dichiarati di Voldemort, dopo tutte le cosiddette
prove che credevano di avere su di me ti avrebbero riso in faccia. Per
non parlare del fatto che sei un lupo mannaro. Probabilmente ti
avrebbero gettato nella cella di fronte alla mia perché avevi
mostrato di essere dalla sua parte. Non c’era niente che potessi
fare Lunastorta.” Sirius sospirò e sorrise un
po’” Bé fino ad oggi almeno.”
Remus provò a rispondere al sorriso ma fallì miseramente.
La colpa che sentiva nei confronti del suo migliore amico era
indescrivibile. Remus sentiva di aver deluso James e Lily non credendo
a Sirius in quel modo.
E tutto sembrava peggiore sapendo che il vero traditore era fuori da qualche parte…
Remus alla fine si era convinto di non aver sognato Codaliscia la notte
di due giorni prima. Era stato lì e ora nessuno sapeva dove
potesse essere andato. Era totalmente fuori di testa; ovviamente Peter
Minus non era mai stato molto intelligente.
Ma perché ora? Perché all’improvviso il traditore
era uscito dal suo nascondiglio? Ci sarebbe dovuta essere un
ragione… e Remus era intenzionato a scoprirla.
Il bussare alla porta dell’ufficio del preside spezzò il
silenzio teso e pieno di pensieri. Silente invitò il visitatore
ad entrare. Né Sirius né Remus alzarono lo
sguardo,finché non sentirono una voce familiare.
“ Albus “ disse una voce tagliente che i due avevano
sentito numerose volte in punizione. “ Ho appena letto i
giornali. È vero?”
Minerva McGranitt capo della casa di Grifondoro e, appena nominata
vicepresidentessa, sembrava completamente sotto shock. I suoi capelli
solitamente raccolti in uno stretto chignon, erano un disastro
totale, andavano in tutte le direzioni più strane. (
ricordò a Sirius il secondo anno quando James le incantò
i suoi capelli per farli rimanere come colpiti da una scossa
elettrica). Nella sua entrata, arrabbiata com’era, non aveva
notato gli altri due maghi nella stanza.
Silente sorrise alla McGranitt, mentre sembrava divertirsi alla strano look della professoressa quella sera.
“ Sì Minerva, è tutto vero. Sirius Black è innocente.”
“ E Minus?” chiese la McGranitt in un sussurro spezzato
Il sorriso del preside sparì con un sospiro. Fu Remus a rispondere alla domanda della professoressa.
“ Peter era il traditore per tutto quel tempo. Ha incastrato
Sirius.” Disse con calma , cercando di convincersi ancora che
tutto questo stava accadendo veramente.
La McGranitt guardò Remus come se non avesse visto niente come
lui prima d’ora. Poi guardò alla sinistra di Remus. I suoi
occhi si spalancarono e la sua mano andò sulla sua bocca con un
verso strozzato.
“ Black!” sibilò. Ovviamente anche se il giornale e
Silente e ora anche Silente le avessero detto la verità, era
ancora difficile cambiare le idee della gente.
Sirius ignorò il tono pieno di disgusto che aveva usato la sua
vecchia professoressa, e invece, lui usò il tono con cui le
parlava quando andava a scuola.
“ Professoressa McGranitt da quanto tempo! Sempre bellissima da
quello che vedo…” disse provando a usare il suo miglior
sorriso “incantatore” .
La McGranitt chiuse gli occhi un momento per ordinare i suoi pensieri.
Quando li riaprì camminò fino ad arrivare proprio davanti
alla sedia di Sirius e si fermò “ alzati Black”
disse nel suo tono serio da professoressa.
Sirius guardò da Silente a Remus con sguardo confuso, ma fece quello che gli era stato detto.
E poi successe qualcosa che nessuna delle tre persone presenti nella
stanza si sarebbe ai aspettata di vedere. La quarta avrebbe
semplicemente negato che fosse mai successo.
La professoressa Minerva McGranitt, forse la professoressa più
severa che avesse mai insegnato in tutta Hogwarts,
abbracciò Sirius Black.
All’inizio Sirius non sapeva cosa fare, non è che uno
abbraccia un tipo di professoressa come lei tutti i giorni. Infatti ,
questa era la prima volta che tutti i componenti nella stanza avessero
visto la professoressa di trasfigurazione comportarsi in questo modo.
Era come se la McGranitt stesse abbracciando un figlio che non vedeva
da tempo. Sirius le diede delle pacche sulla spalla con non poco
imbarazzo.
Remus era combattuto tra essere emozionato o scoppiare a ridere
per la sola idea che la McGranitt stesse abbracciando qualcuno,
soprattutto qualcuno come Sirius. Quando guardò Silente ,vide
che stava combattendo la sua stessa battaglia.
Con l’enorme sollievo di Sirius, alla fine la McGranitt lo
lasciò andare. Si schiarì la voce e sembrava come se
avesse un forte raffreddore e cominciò a guardare gli altri con
sguardo minaccioso. Le labbra del preside si muovano pericolosamente ma
lo sguardo della vicepreside fece cessare ogni movimento. La McGranitt
fece apparire una sedia fuori dal nulla e si sedette vicino a Sirius.
Silente stava per offrirle un sorbetto al limone ma dopo un altro
sguardo dalla professoressa, scrollo le spalle e se ne mise uno nella
sua bocca.
“ Oh Cielo…” disse tra i denti. Sirius e Remus
scoppiarono a ridere mentre la McGranitt roteò gli occhi e
sbuffò. Sentendo l’impazienza della vicepreside Silente
alla fine parlò “ Bè visto che Minerva è
qui, forse dovremmo parlare della ricerca per Peter Minus” tutte
l’umorismo precedente completamente sparito.” Remus ,
Sirius , forse voi potreste descriverci la forma di animagus di
Peter”
La McGranitt emise un verso strozzato di nuovo. “ è un animagus? Ma… c-come?”
I due ex studenti si scambiarono uno sguardo tra di loro e poi verso
Silente. Remus aprì la bocca per rispondere ma il preside fu
più veloce.
“ Ti spiegherò tutto dopo Minerva” lanciando uno sguardo eloquente ai due maghi più giovani.
Sirius si schiarì la voce e disse “ Bè ha il pelo
marrone, come i suoi capelli, sembra molto viscido e cosa più
importante non ha un dito nella sua zampa destra sul davanti”.
Remus continuò “ ha anche una lunga cicatrice sullo
stomaco, lui ha combattuto contro qualcuno… ehm molto tempo
fa” Remus e Sirius si scambiarono un altro sguardo. Codaliscia
aveva ricevuto quella cicatrice in una delle escursioni dei malandrini
durante la luna piena. Sembrava che le zampe di topi e lupi mannari non
andassero d’accordo.
Silente annuì. “ Manderò queste informazioni al
ministero. Sono sicuro che gli auror vorranno perquisire la tua casa e
la proprietà circostante Remus, per qualsiasi traccia che possa
farci capire dove sia andato Minus”
Remus annuì “ Sarò più che felice di aiutare signore”
La McGranitt sembrava persa nei suoi pensieri quando parlò
“ Se Minus è rimasto nascosto tutto questo tempo
perché ha deciso di uscire ora allo scoperto?”
Silente sospirò “ Ci potrebbero essere numerose ragioni
per questo, la maggior parte delle quali impossibili. Tuttavia,”
guardò Remus” Non penso volesse farsi vedere da
Remus”
Sirius roteò gli occhi “ Sì questo è stata
la cosa più stupida che potesse fare, stupida per lui, grandiosa
per me. Avrebbe dovuto sapere, come tutti noi quanto è
sviluppato il senso dell’olfatto di Remus”
La McGranitt lanciò un altro sguardo interrogativo a Silente.
“ Ti spiego dopo” le disse “ il ministro Caramell ci
ha garantito i migliori auror per questo caso. E con un po’ di
fortuna cattureranno Minus al più presto.” Silente si
fermò “ Ora, Sirius, credo di avere qualcosa che ti
appartiene.” Silente si alzò e attraversò la stanza
per raggiungere un mobile di legno.
Sirius alzò le sopracciglia verso le Remus che si limitò
a scrollare le spalle. Silente cominciò a cercare nei cassetti.
“ So che è qui da qualche parte…” mormorò “ Ah eccola qui.”
Il vecchio mago tirò fuori una lunga scatola grigia. Si voltò nuovamente verso gli altri e sorrise a Sirius.
“ Proprio poco dopo ce ti arrestarono,” cominciò
“ mi sono preso la libertà di chiedere ad un amico di
prenderla e portarla a me. Allora credevo che sarebbe stato meglio
tenerla come prova invece che spezzarla in due come è solito al
ministero. Ma ora penso che sia il momento che ritorni dal duo
proprietario”
“ silente porse la scatola misteriosa per farla prendere a
Sirius. Lui pensava di aver capito cosa potesse essere… Ma non
era assolutamente possibile…
Appena aprì il coperchio della statua i suoi occhi si
spalancarono, e lui emise una piccola risata per la meraviglia. Nella
scatola c’era un bastoncino di legno, mogano, dentro la
bacchetta c’erano muscoli di cuore di drago.
Era una bacchetta, ma non una bacchetta qualunque… Era la bacchetta di Sirius Black
Sirius prese la bacchetta, la sua bacchetta dalla scatola e la strinse
forte nella sua mano destra. Subito sentì un calore che non
sentiva da quando aveva undici anni. Era la sensazione della bacchetta
che accoglieva nuovamente il suo padrone.
Sirius guardò Silente con uno sguardo di completa
incredulità “C-Come ?” fu tutto quello che
riuscì a dire.
Silente si sedette “ Bè diciamo che malocchio Moody non
è così inutile come pensano tutti al ministero.
Disse con gli occhi che scintillavano furbescamente.
Sirius e Remus risero. Persino la McGranitt sembrava impressionata che
Albus Silente , considerato il più grande mago degli ultimi
secoli, era riuscito ad entrare in possesso della bacchetta
“dell’ assassino” più temuto di tutta la
nazione.
Appena a Silente sembrò che Sirius avesse superato lo shock
iniziale parlò, “ Bè si sta facendo tardi, e se ho
ragione mi pare che voi due non abbiate mangiato niente stasera, quindi
perché non andate giù nelle cucine, penso che sappiate
dove si trovino, e mangiate qualcosa. Sareste tutti e due i benvenuti
se decideste di passare anche la notte nel castello.”
Silente si alzò, e Sirius Remus e la McGranitt seguirono il suo
esempio. Sirius strinse la mano a Silente “ Grazie mille signore,
per tutto quello che ha fatto oggi” disse sinceramente.
Silente scosse la testa. “ questo non sarebbe mai dovuto
accadere. Ti faccio di nuovo le mie scuse più profonde”
Sirius sorrise al preside “ grazie ancora signore”
Remus fu il successivo a stringere la mano a Silente.”
Vorrei ringraziarla anche io signore. E penso che accetteremo la sua
offerta di restare per la notte”
“ Farò preparare una stanza per voi dagli elfi domestici” disse sorridendo
Remus e Sirius ringraziarono e andarono verso la porta. La mano di
Remus stava girando la maniglia della porta quando un pensiero
balenò nella testa di Sirius.
Si girò nuovamente verso silente con uno sguardo di ansiosa
curiosità “ Professore che mi dice di , insomma sono
appena tornato, ma cosa facciamo a proposito di Harry signore?
Remus lasciò velocemente la maniglia e si girò per sentire la risposta del preside
“ Ah sì il piccolo Harry Potter” lo scintillio nei
suoi occhi era ipnotizzante” mi stavo chiedendo quando mi avresti
domandato di lui Sirius”
GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI!CONTINUATE COSì LA SCRITTRICE HA
DETTO CHE è CONTENTISSIMA E CHE LE FA SEMPRE PIACERE QUANDO
ANCHE A PERSONE DI ALTRE NAZIONALITà PIACCIONO LE SUE STORIE!
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
cap 7
TRUTHS
Capitolo 7
Codaliscia non riusciva a credere alla sua fortuna. Stava viaggiando da
meno di tre giorni e in qualche modo era riuscito ad arrivare a Londra.
Mentre vagava per le strade cominciò a ripassare in mente il suo
piano.
Era assolutamente perfetto.
Codaliscia pensava che alla fine Remus avesse veramente pensato che la
sua piccola visita fosse stata solo un sogno, se non fosse stato
così gli auror sarebbero arrivati per portarlo ad Azkaban in
quel preciso momento, mentre mangiava un pezzo di pane trovato nel
cassonetto in cui viveva.
Forse sarebbe stato più facile cancellare la memoria di Remus
con la sua stessa bacchetta che si trovava proprio sul comodino vicino
al letto. Ma Codaliscia questo non l’aveva neanche considerato.
L’animagus finì in fretta il suo, piccolo e poco
soddisfacente, pasto e saltò fuori dal cassonetto per andare in
direzione di Little Whinging, Surrey.
Per come stavano andando le cose, Codaliscia avrebbe avuto il bambino nelle sue mani in meno di una settimana.
Mentre si allontanava dal cassonetto,però, Codaliscia non vide
una donna , una strega ad essere precisi, passargli accanto e gettare
una vecchia copia della gazzetta del profeta. Se l’avesse fatto,
probabilmente si sarebbe completamente dimenticato del piano. Sulla
prima pagina del giornale c’era una foto di Sirius Black
che rideva come un pazzo guardando il cielo del mattino.
Il sole stava sorgendo sul castello di Hogwarts. Da quello che si
poteva vedere sembrava che sarebbe stata una splendida giornata. La
piovra gigante del lago, uscì in superficie, spruzzando acqua
sulla riva al cane di Hagrid.
Dentro al castello, i professori che erano rimasti dopo che gli
studenti erano partiti per le vacanze estive cominciavano ad alzarsi e
ad andare verso la sala grande. Pensavano tutti alla stessa cosa:
Sirius Black.
L’intero staff aveva letto la gazzetta la sera prima, e volevano
tutti chiedere a Silente se fosse vero, se Sirius Black fosse innocente
o no. Molti di loro si ricordavano Sirius Black a scuola. E chi poteva
dimenticarlo? Black, James Potter, Remus Lupin e Peter Minus ,
scontavano almeno una punizione con ogni professore della scuola tutte
le settimane. E questo quando provavano a comportarsi bene…
Ora avevano tutti bisogno di risposte. E chi meglio di Albus Silente poteva dargliele?
Nel frattempo, giù nelle cucine due uomini erano seduti ad un
tavolo nascosto con la testa fra le braccia, erano profondamente
addormentati. I due ex Grifondoro erano tra i preferiti degli elfi
domestici di Hogwarts. Quando andavano ancora a scuola, appena
trovarono le cucine dietro il dipinto con il cesto di frutta, erano
sempre lì. Molte volte , questi due uomini, insieme ai loro
altri due amici, saltavano i pasti nella sala grande per andare a
trovare gli elfi domestici che erano più che entusiasti.
La sera prima erano arrivati in compagnia di Albus Silente. I tre maghi
stavano discutendo fatti della massima importanza, e vennero accolti
con dolci e bibite dagli elfi. Dopo un ora più o meno il predide
se ne andò per tornare nel suo ufficio mentre gli altri due,
Sirius Black e Remus Lupin, rimasero.
Il tema della discussione che stavano avendo con il preside era Harry Potter, il bambino sopravvissuto.
Dal momento che Sirius era il guardiano legale del bambino, Silente non
riusciva a trovare una sola ragione per rifiutare la richiesta di
custodia di Sirius. Non che il preside non avesse provato a
dissuaderlo. Il preside era più preoccupato per la sicurezza di
Harry senza la protezione lasciata dal sangue di sua madre. Ma
sia Sirius che Remus si arrabbiarono dicendo che erano due maghi
adulti perfettamente in grado di tenere al sicuro un bambino.
Entrambi avrebbero preferito morire piuttosto lasciare che qualcosa
accadesse all’unico figlio di Lily e James. Entrambi avevano
amato profondamente il bambino da quando l’avevano visto per la
prima volta. Tutti e due erano pronti a sacrificare la loro routine
quotidiana, nonostante Sirius non ne avesse avuta una in cinque anni,
per prendersi cura del giovane Harry Potter.
L’ultima speranza di Silente era il ministero della magia; loro
risarebbero sicuramente schierati con lui dando precedenza alla
sicurezza di Harry Potter. Per questo Silente dovette dire
dolorosamente ai due maghi che probabilmente il ministero si sarebbe
opposto alla custodia fino alla morte. Ma Sirius lo zittì subito
“ Vorranno farsi perdonare dopo quello che mi hanno fatto”
disse
Se una cosa di Sirius Black era rimasta uguale era quanto fosse
testardo quando aveva qualcosa in mente. Questo era ciò che
aveva portato a molte delle 900 punizioni ad Hogwarts, un record che
Sirius era molto orgoglioso di avere.
Perciò , dopo questo, Silente lasciò perdere.
Ora , non prendetela per il verso sbagliato, Non è che Silente
non volesse che Harry vivesse con il suo padrino, era più una
questione di sicurezza. Albus Silente era ossessionato con la sicurezza
quasi quanto lo era con il sorbetto al limone. Ma il vecchio uomo non
era stupido, anzi era molto lontano dall’esserlo veramente. Lui
sapeva cosa significava per Sirius che Harry andasse a vivere con lui,
ed era sicuro che anche Harry sarebbe stato contentissimo.
Questo era il motivo per cui, alla fine, Silente acconsentì a
Sirius Black di avere la custodia di Harry Potter . Però con
alcune condizioni da rispettare.
Primo Silente voleva aspettare almeno una settimana prima che Harry
lasciasse la casa dei suoi zii. Questo serviva perché Sirius,
appena rilasciato da Azkaban, si abituasse ad essere di nuovo nel
mondo, e anche perché doveva finire di occuparsi di alcune
questioni personali. Il posto dove sarebbe andato a vivere non era un
problema. Remus aveva insistito che il suo appena ritrovato migliore
amico ed suo “ nipotino” andassero a vivere con lui. Sirius
era pienamente d’accordo.
Secondo visto che Sirius ed Harry sarebbero andati a vivere con Remus,
barriere e incantesimi andavo posti intorno alla casa di Remus. Silente
e Alastor Moody si sarebbero occupati della sicurezza personalmente. Se
c’era una persona più preoccupato( e sono buona usando il
termine preoccupato…) per la sicurezza di Silente , questo era
Alastor “Malocchio” Moody.
Infine avrebbero fatto in modo che pochissime persone del mondo magico
sarebbero state messe a conoscenza del nuovo cambio di residenza del
piccolo Harry Potter. In quel momento un gran numero di giornalisti
della gazzetta del profeta e altri giornali magici si trovavano fuori
dall’ingresso del costello cercando di parlare con Sirius;
mettere Harry Potter in mezzo a tutto questo , non sarebbe stato molto
intelligente. Ovviamente con il tempo si sarebbe venuto a sapere
che Harry era sotto custodia di Sirius, era inevitabile. E poi Silente
non stava mica chiudendo Sirius ed Harry in una casa tutto il giorno!
Ma prima che tutti lo venissero a sapere , il mondo doveva abituarsi ad
avere di nuovo tra loro Sirius Black.
Alla fine queste condizioni non erano così male per Sirius, a
parte per il fatto che Sirius era molto tentato a saltare sul
nottetempo e ad andare a Privet Drive 4 in quel preciso istante. Ma
Remus e Silente avevano bocciato il suo piano ancora prima che finisse
di uscire dalla sua bocca.
Tornado al presente, i due malandrini stavano ancora dormendo
profondamente sul piccolo tavolo. La bocca di Sirius era spalancata, e
c’era un p di saliva sotto la sua faccia. La faccia di Remus era
asciutta ma stava russando molto rumorosamente.
Un piccolo colpo alla sua gamba fece svegliare velocemente il lupo
mannaro dal suo riposo, Remus guardò giù, sul suo
ginocchio, e vide uno degli elfi domestici(un maschio chiamato Sketch)
che lo guardava apprensivamente con gli occhi gialli spalancati.
“ A Sketch dispiace molto svegliarla signore” disse
l’elfo,” ma il preside Silente vi invita a raggiungerlo
nella sala grande signore”
Remus aprì e chiuse gli occhi cercando di svegliarsi,” oh
okay” disse con uno sbadiglio”per favore puoi dire al
preside che lo raggiungeremo appena riesco a svegliare il mio
amico”
L’elfo fece un grande sorriso , si inchinò profondamente, e sparì con un potente crack.
Remus fisso il punto in cui l’elfo era sparito per un momento.
Guardò dall’altra parte del tavolo alla figura
addormentata di Sirius e dovette trattenersi molto per non ridere forte
a quello che vedeva. Un braccio era steso sul tavolo con la sua testa
appoggiata sopra, l’altro cadeva pigramente dall’altro lato.
Quando erano arrivati ad Hogwarts la sera prima, Silente aveva
suggerito gentilmente che Sirius facesse una doccia e si cambiasse in
vestiti più puliti prima che cominciassero la discussione.
Appena Sirius uscì dalla doccia quasi quaranta minuti dopo, un
gruppo di cinque elfi domestici si dedicarono a lui. Quando ebbero
finito, Sirius era completamente pulito e i suoi capelli erano stati
tagliati poco prima delle sue spalle, molto meglio che lasciarli lunghi
fino ai gomiti.
Remus pensò che stava decisamente meglio dopo questo ma comunque
ancora troppo magro. “ gli elfi domestici se ne occuperanno
sicuramente” pensò
Madama Chips controllò la salute di Sirius gli aveva dato almeno 100 cioccorane e poi l’aveva mandato via.
Una cosa che Remus non riusciva ancora ad accettare, a parte tutta la
situazione Sirius innocente/Codaliscia traditore, erano gli occhi di
Sirius. Sembravano così morti. Non aiutava per niente poi il
fatto che fosse anche pallido come un lenzuolo. Se Remus non lo avesse
conosciuto avrebbe detto che Sirius era un vampiro.
Andrà meglio con il tempo, Remus cercò di rassicurarsi.
Doveva ricordarsi in continuazione che Sirius aveva passato 5 anni ad
Azkaban. Remus riusciva a malapena a tollerare mezza giornata in quel
posto , figuriamoci 1800 giorni.
Riprendendosi dai suoi pensieri, Remus cercò di svegliare Sirius “ Sirius “ sussurrò.
Niente. Remus lo scosse leggermente “ Sirius “ disse più forte
Ancora niente. “ Oy!” felpato! Alzati!”
Ancora nessun movimento.
Con un sospiro irritato ma comunque colpito, Remus si girò per
trovare un elfo domestico che rideva piano, porgerli un secchio di
acqua ghiacciata. Ricordandosi i tempi di Hogwarts, Remus ghignò
malignamente e prese il secchio dall’elfo. Tornò a
guardare Sirius , roteando gli occhi per quanto lui stesso si stesse
comportando in maniera infantile, e rivoltò l’intero
secchio sulla testa addormentata di Sirius.
L’animagus, saltò di botto, quasi cadendo dalla
sedia. Scusate ho detto quasi? Intendevo dire che Sirius era caduto
completamente dalla sedia, atterrando sul pavimento freddo con un thud.
Impiegò un minuto per realizzare cosa fosse appena successo.
Guardò su attraverso i suoi capelli sgocciolanti per trovare
Remus Lupin, ex precetto e sempre bravo ragazzo, il più
responsabile e sensibile di tutti i malandrini, piegato in due mentre
rideva istericamente. Il secchio d’acqua , ora vuoto, giaceva
dimenticato ai suoi piedi.
Sirius guardò male il suo amico per un momento, ma presto stava
ridendo anche lui. Appena i due ventiseienni riuscirono a calmarsi un
po’, Remus fece un incantesimo per asciugare l’ormai
tremante Sirius.
“ Merlino non ridevo così da anni!” commentò Remus.
Sirius grugnì “ non ho riso e basta da anni!” tutto
l’umorismo di prima era sparito in un istante. Sirius non
intendeva rovinare l’atmosfera, era capitato per caso. Questo
però lasciò un Remus a sentirsi in colpo, e Sirius
depresso e arrabbiato pensando ai suoi giorni ad Azkaban.
Dopo un momento di silenzio deprimente, Remus si alzò “
Silente ci vuole nella sala grande per la colazione” disse piano.
Sirius annuì e seguì Remus fuori dalle cucine e
attraverso i corridoi. Dopo dieci minuti di cammino ( e questo con le
scorciatoie) erano arrivati nella sala grande. Le enormi porte dorate
erano state lasciate completamente aperte, permettendo alle voci dei
professori di Hogwarts di arrivare fuori.
“ Sei completamente impazzito Albus?” chiese la
professoressa Sprite. Remus e Sirius non avevano mai sentito nessuno, a
parte la professoressa McGranitt certe volte, parlare al preside con un
tono così duro e tagliente. E soprattutto non avevano mai
sentito la professoressa Sprite parlare a nessuno in quel modo. “
Un assassino in questo castello?”
Era più che ovvio di cosa avevano discusso quella mattina. Remus
lanciò di sbieco uno sguardo a Sirius quando quest’ultimo
si lasciò sfuggire un profondo sospiro.
“ Le assicuro, mia cara professoressa Sprite, che la mia mente
funziona ancora perfettamente” disse la voce calma ma convincente
di Silente. “ Sirius Black è innocente al 100%, e lo
è sempre stato dalla sua cattura.” Silente smise di
guardare la professoressa di erbologia e si accorse di Sirius e Remus
che indugiavano sulle porte della sala grande.
“ Ah buon giorno ragazzi,mi stavo chiedendo se non fosse il caso
di mandare una squadra di ricerca per voi due. Venite a fare
colazione con noi, il porridge è assolutamente squisito”
Si poteva tagliare la tensione nella sala con una motosega appena lo
staff si accorse dei nuovi arrivati. Molte facce erano di shock e
incredulità. Poche , okay solo Hagrid, salutarono Sirius con le
lacrime agli occhi. I due si incamminarono verso il tavolo dei
professori dove Silente aveva fatto apparire due sedie in mezzo a
lui e la McGranitt.
Il silenzio che c’era nella sala era insopportabile per Sirius.
Non gli piaceva come tutti continuassero a fissarlo come se da un
momento all’altro gli avrebbe uccisi tutti con l’Avada
Kedavra . Ignorò più che poté gli sguardi di
disgusto e il mormorio ansioso , e cominciò a riempirsi il
piatto con la colazione.
Remus lanciò uno sguardo a Sirius e anche lui cominciò a
mangiare. Appena si mise in bocca una forchetta piena di uova
provò a guardare il tavolo dei professori. Tutti tranne la
McGranitt e Silente fissavano Sirius. Sperava che per la poca
sanità mentale rimasta al suo amico, finissero tutti in fretta
di mangiare e andassero via.
Come se Silente avesse letto la mente di Remus , anche lui
cominciò a guardare il tavolo dei professori preoccupato. Si
schiarì sonoramente la voce attirando l’attenzione degli
altri su di lui “ Se non continuate a mangiare “
cominciò “ dovremmo preoccuparci di non pochi elfi
domestici arrabbiati e insultati.” Non c’era nessuno
scintillio nei suoi occhi in quel momento. L’intero staff aveva
capito cosa aveva veramente voluto dire: smettetela di fissare Sirius
come idioti del cavolo e finite quel pasto porca miseria! Ma
sappiamo tutti che Silente è troppo educato per dire veramente
questo. Senza niente da dire, capirono il significato e finirono di
mangiare.
Mentre Sirius evitava contatto visivo con tutti i presenti nella sala
grande, Remus e Silente stavano discutendo il loro piano di andare a
Diagon Alley più tardi quel giorno.
Quasi subito, per l’immenso sollievo di Sirius , lo staff di
Hogwarts finì il suo pasto e se ne andò. Alcuni degli ex
professori di Sirius si congratularono nervosamente con lui mentre li
passavo vicino. Sirius li ringraziò piano ma con gratitudine.
Hagrid si alzò dalla sua sedia e si avvicinò al centro
del tavolo dove era seduto Sirius poco tempo dopo.
“ sapevo che non potevi essere stato tu, Sirius, sapevo che non
sei così male!” il mezzo gigante diede delle pacche sulla
spalla di Sirius facendolo cadere con la testa nel suo piatto.
Remus e Silente cercarono do trattenere le loro risate mentre Sirius si
sedeva di nuovo correttamente con le uova nei capelli e su tutta la
faccia. Sirius ringraziò Hagrid e lo guardò mentre usciva
dalla sala.
Un ora dopo la sala grande era vuota tranne che per Sirius Remus e la McGranitt.
“ Bè sarebbe potuta andare molto peggio” disse
Remus. Sembrava molto sorpreso dal (quasi) benvenuto positivo che
Sirius aveva appena ricevuto.
Sirius, la cui bocca era piena di pancake, annuì. Stava
prendendo un bicchiere di succo di zucca quando una figura scura
entrò nella sala grande. La mano di Sirius si fermò a
metà strada dal bicchiere e si spostò invece
istintivamente tra i suoi vestiti dove si trovava la bacchetta .
Per qualche minuto, Sirius Black e Severus Piton si squadrano con
profondo disgusto, l’odio scorreva tra i due nemici. Ma
nessuno dei due si mosse o disse una singola parola. Entrambi sembrava
che si fossero dimenticati che c’erano altre persone nella sala.
Remus guardava tutti e due, aspettando il momento in cui avrebbe dovuto
separarli. Odiava Piton quasi quanto Sirius ma non voleva vedere il suo
amico finire ad Azkaban dopo meno di un giorno di libertà.
Comunque non c’era motivo di preoccuparsi, dopo quasi cinque
minuti Piton si girò e andò via per tornare nei
suoi sotterranei senza dire una parola a nessuno.
Remus si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. Sirius continuò a mangiare come se non fosse successo nulla.
Quindici minuti dopo, mentre Sirius e Remus si incamminarono
verso le stanze che Silente aveva fatto preparare per loro, Sirius
disse “ è bello sapere che certe cose non cambiano
mai”
Remus alzò un sopracciglio “ che intendi dire?”
“Mocciosus è ancora un imbecille con i capelli unti”
“ veramente Felpato , questo è cambiato, Mocciosus ora è un professore con i capelli unti”
“ Stessa cosa!”
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
TRUTHS
Capitolo 8
Il mondo magico non aveva mai sentito niente del genere: un uomo
innocente sbattuto ad Azkaban mentre il vero assassino,traditore e
mangiamorte rimaneva in libertà. Molti si chiedevano se fosse
possibile che accadessero cose del genere. La risposta era semplice se
sapevi dove cercare: Barty Crouch e Cornelius Caramell. Per loro due un
uomo innocente era stato condannato ad Azkaban per cinque anni. Una
vita innocente rovinata.
Crouch aveva già perso molta popolarità nel mondo magico,
dopo che suo figlio era stato accusato di essere un mangiamorte;
accusato di aver partecipato alla tortura di Frank e Alice Paciock;
accusato di aver cercato Colui-che-non-deve-essere-nominato per provare
a riportarlo al potere.
Cornelius Caramell era un’altra storia.
La maggior parte del mondo magico chiedeva che Caramell fosse
rimpiazzato come ministro della magia. Tutti sentivano che lui era
responsabile(nonostante non era in ufficio a quel tempo) di aver
permesso a Crouch di gettare uomini e donne ad Azkaban senza neanche
uno straccio di processo.
La gazzetta del profeta aveva pubblicato molti articoli
sull’argomento. Albus Silente, preside della scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts, era il candidato favorito per la posizione (
nonostante avesse ripetuto più volte che preferiva rimanere ad
Hogwarts, e che non aveva nessuna interesse in una carriera politica),
come anche Amelia Bones, capo dell’ufficio Applicazione della
legge sulla magia.
Dopo un incontro del Wizengamont, si era deciso che le elezioni
avverranno all’inizio di Agosto. Questo darà modo ai
candidati di condurre le loro campagne elettorali.
Un altro possibile candidato per ministro della magia era Lucius
Malfoy. Malfoy che aveva negato ogni forma di supporto per
Colui-che-non-deve-essere-nominato, è una figura molto
rispettata nel mondo della magia. La sua famiglia era una delle
più antiche purosangue in tutta Europa. Lucius Molto potente e
aveva amici nei posti che contano. Molti lo rispettavano solo
perché avevano paura, i Malfoy oltre ad essere tra i più
ricchi potevano anche essere i più cattivi quando volevano.
I Black, un’altra ricca famiglia purosangue, erano rispettati e
temuti tanto quanto loro qualche tempo fa. Però appena Walburga
Black era morta all’inizio dell’anno, suo figlio maggiore
era rimasto l’unico erede della loro fortuna. Sirius Black
è, ovviamente, il falso accusato e appena rilasciato ex
prigioniero di Azkaban. Avendo ereditato non solo l’infinita
fortuna dei Black ,ma anche tutti i soldi ricevuti dal ministero come
scusa per il suo imprigionamento e infine una grande eredità dal
un lontano prozio Black poteva essere considerato ora uno degli uomini
più ricchi di tutta la Gran Bretagna, secondo solo a Lucius
Malfoy.
Nell’ultima settimana erano stati fatti tantissimi pettegolezzi
riguardanti Black. Alcuni erano totalmente improbabili altri no.
Alastor –Malocchio- Moody doveva andare in pensione alla fine di
quell’anno. Giravano voci che avesse raccomandato Black come suo
successore. Prima di essere arrestato Black era uno degli auror
migliori della sua classe insieme a James Potter. Molti pensavano che
sarebbe stato un ottimo successore anche perché Moody stava
diventando un po’ troppo paranoico con il passare degli anni.
Si diceva anche che Black stesso si sarebbe candidato per diventare
ministro della magia. “ La persona che ha inventato questa storia
assurda dovrebbe essere data in pasto alla piovra gigante del lago di
Hogwarts” era stata l’esatta risposta di Sirius Black.
Solo una delle voci che stavano girando sembrava avere un fondo di
verità: Sirius Black avrebbe avuto la custodia di Harry Potter,
il bambino sopravvissuto. Ora come questa notizia fosse arrivata alle
orecchie di tutti non si riusciva a capire. Albus Silente, Sirius Black
e il suo miglior amico Remus Lupin erano gli unici a saperlo.
Inoltre molti giornalisti della gazzetta del profeta e altri giornali
erano ancora una volta fuori dai cancelli di Hogwarts per avere la
conferma da Silente o da Black. Erano molto delusi comunque, quando
Rebus Hagrid aveva fatto da Bodyguard a Sirius Black e aveva mandato
via i giornalisti. Il suo cane si era divertito molto a rincorrere i
giornalisti fino fuori i cancelli dove si smaterializzarono per tornare
nei loro uffici.
Un mercoledì in cui non c’erano giornalisti nei
paraggi, una settimana dopo il rilascio di Sirius, lui e Remus si
stavano godendo il bel tempo nei bellissimi giardini di Hogwarts. Per
tutta la settimana non avevano fatto altro che incontrarsi con Silente
per discutere della custodia di Harry Potter.
Il piano di Silente era che Sirius e Remus si smaterializzassero a casa
di Arabella Figg. Arabella era una magonò vicina di casa di
Harry, e anche una vecchia amica di Silente. Silente aveva chiesto ad
Arabella di vivere a Privet Drive per la assicurarsi della sicurezza di
Harry. Appena arrivati a casa di Arabella ,Sirius e Remus sarebbero
andati al numero 4 di Privet Drive avrebbero preso Harry e sarebbero
ritornati a casa si Arabella dove una passaporta gli avrebbe portati ad
Hogwarts sani e salvi.
Piuttosto semplice, no?
Il piano era studiato perfettamente,nei minimi dettagli, e con due
maghi adulti sarebbe andati tutto sicuramente bene, senza nessun
inconveniente.
Vero ?
Vero .
Un altro problema di cui si era discusso era la licantropia di Remus.
Una nuova scoperta fatta recentemente da alcuni guaritori del St.Mungo.
La pozione antilupo aveva il potere di permettere al lupo mannaro di
controllarsi durante le notti di luna piena. Molti erano ancora
piuttosto scettici ma Remus l’avrebbe presa lo stesso. Harry
sarebbe stato comunque portato ad Hogwarts da Sirius durante la luna
piena, ma per Remus era comunque un passo aventi riuscire ad avere
controllo sulle sue azioni.
Camminando per i giardini di Hogwarts, Remus osservava Sirius
stravaccato sotto un albero molto familiare che i malandrini erano
soliti frequentare durante gli anni scolastici. Con un sorriso Remus si
sedette vicino a lui.
Remus lo guardava il suo vecchio amico con sguardo pensieroso. Negli
ultimi giorni si erano abituati di nuovo alla presenza e ala
personalità dell’altro. Avevano anche parlato di tutte le
cose che si erano tenuti dentro negli ultimi anni.
Sirius aveva ammesso che il motivo per cui aveva sospettato Remus come
spia era perché Voldemort stava radunando diverse creature
oscure tra i suoi alleati . I Lupi Mannari erano quelli che
continuavano ad aumentare di numero durante gli anni. Sirius era giunto
alla conclusione che Remus era entrato nelle schiere di Voldemort ,
quando si accorse che spariva per lunghi periodi di tempo. Si
scoprì invece, dopo che Remus glielo ebbe spiegato, che erano
state tutte missioni segrete per Silente e l’ordine della
Fenice.
La ragione per cui Remus credeva che Sirius fosse una spia ,invece, era
che aveva sentito dei mangiamorte parlare di un Black che si era unito
recentemente al loro gruppo. Questo Black di cui parlavano, era molto
utile a Voldemort e avrebbe causato tantissimi problemi a Silente e ai
suoi sostenitori. Ovviamente era Regulus Black, il fratello più
giovane di Sirius. Remus era stato ucciso per ragioni sconosciute poco
dopo la scomparsa di Voldemort.
Dopo questa conversazione, molte cose ora avevano senso per i due uomini.
Perciò le cose si stavano finalmente aggiustando tra i due.
Erano capaci di essere molto più aperti e sinceri tra di loro
ora che avevano discusso ciò che aveva provocato così
tanti problemi tutti quegli anni fa.
Guardando Sirius , Remus vide che aveva ancora quello sguardo
vuoto negli occhi. Era però subito cambiato con uno di pura
gioia ogni volta che Harry veniva discusso. Remus sperava vivamente che
Harry potesse aiutare Sirius a superare il trauma degli anni trascorsi
ad Azkaban.
“ allora Sirius, come stai?” chiese Remus guardando il lago.
Sirius sembrava fosse perso nei suoi pensieri, saltò quando
Remus parlò “ Cosa? Oh sto bene. Perché me lo
chiedi?”
Remus scrollò le spalle “ Curiosità. Sei stato molto silenzioso questo pomeriggio.”
“ Stavo solo pensando” rispose Sirius con un sospiro
“ Sto cercando di abituarmi ad essere fuori all’aria aperta
di nuovo”
Sirius si girò di nuovo e guardò malinconicamente il
campo da Quidditch. Remus seguì il suo sguardo e sorrise.
“ Sai Felpato penso che la nuova insegnante di volo ti lascerebbe
prendere in prestito una scopa se vuoi volare.”
Sirius scoppiò a ridere, “ Stai scherzando vero?
Lunastorta non volo da quando abbiamo finito la scuola. Finirei
probabilmente col cadere rompendomi l’osso del collo o
qualcos’altro.”
“ Ha! Da quando Sirius Black ha paura di cadere da una scopa?
Credo di ricordare perfettamente quando durante il sesto anno, per
permettere a James di segnare hai colpito un bolide saltando giù
dalla scopa a più di tre metri dal terreno”
Sirius rise “ Sì, bè la buona notizia è che
abbiamo vinto la coppa, la cattiva è che ho passato
un’intera settimana in infermeria”
Remus scosse la testa e sorrise “ Voi due eravate dei competi
idioti quando si trattava di Quidditch. Avreste fatto di tutto per
vincere”
“ Oy ! Aspetta un momento , Io credo di ricordare molto bene un
certo Lupo Mannaro, fondarsi in campo quando al nostro cercatore era
stato fatto un fallo che non era stato ammonito!”
“ Non ho assolutamente idea di cosa tu stia parlando Felpato” Rispose Remus con sguardo innocente
Sirius sorrise, roteò gli occhi e guardò il lago. La
piovra gigante nuotava sulla schiena , cercando di prendere un uccello
proprio sopra di lui, troppo lontano dai suoi tentacoli.
Sirius e Remus rimasero seduti per un po’ in silenzio ricordandosi dei loro anni passati a scuola.
“ Sai Remus, avere di nuovo Harry vicino sarà fantastico.
Possiamo insegnarli ad essere il più grande malandrino mai
esistito. E ovviamente diventerà una star del Quidditch, proprio
come Ramoso.” Si fermò “ mi stavo chiedendo cosa
potesse essere accaduto al suo mantello
dell’invisibilità…”
Remus sorrise tristemente “ non ne ho idea. Sono andato a
Godric’s Hollow qualche giorno dopo che… successe.. e sono
stato capace di salvare alcune cose tipo foto e oggetti vari, ma non ho
visto il mantello”
Sirius annuì vagamente senza essere ancora capace di parlare
dettagliatamente di Godric’s Hollow “ Forse Silente sa dove
è? Sarebbe fantastico avere di nuovo il mantello” Remus
sorrise e annuì “ Pensi che Gazza abbia ancora la
mappa?”
“ Probabilmente. Dubito che il vecchio Gazza abbia mai gettato
via una delle cose che ha confiscato. Sperando che non sia
abbastanza intelligente per capire come farla funzionare.”
“ Nahhh è un magonò, non sarebbe capace di farla
funzionare neanche se avesse una bacchetta” Sirius si
fermò pensando un momento in silenzio “ Pensi che dovremmo
riprendercela?”
“ Cosa? La mappa?” Sirius annuì. Remus alzò
le sopracciglia scetticamente . “ Intendi rubare la mappa?
Dall’ufficio di Gazza? Sei completamente impazzito?”
“ Bé… sì ma non mi puoi dire che non
vorresti indietro la mappa, non dopo tutto il lavoro per crearla, per
perfezionarla. Era la nostra bambina Lunastorta”
“ Sirius” Remus disse come se stesse parlando con un
bambino” anche se ci fosse un modo per entrare nell’ufficio
di Gazza con quella dannata gatta in giro, a cosa ci servirebbe ora?
Abbiamo finito la scuola, e anche da molto tempo”
“ Lo so ma… potremmo darla ad Harry quando lui comincia Hogwarts.”
Remus roteò gli occhi “ Tu vuoi trasformare quel bambino nel peggior incubo della McGranitt vero?”
“ Assolutamente! Qualcuno deve far passare a Minnie il suo tempo
libero in punizioni! E chi può farlo meglio di Ramoso
Junior?” Sirius guardò Remus con gli occhi da cucciolo
“ andiamo Lunastorta la mappa dei malandrini è una parte
della nostra storia! Una parte dei migliori anni della nostra vita!
Come puoi lasciarla marcire in qualche cassetto polveroso
nell’ufficio di Gazza! Non la vuoi indietro almeno un
pochino?”
Remus provò a trattenere un sorriso allo sguardo di Sirius, era
così penoso. Ovviamente non ci riuscì “ Okay ci
sto. Ma aspettiamo un po’. Abbiamo abbastanza di cui occuparci
per il momento”
Sirius ghignò smettendo con lo sguardo da cucciolo.
“ Vedi! Lo sapevo che avevi ancora lo spirito da malandrino in te
Lunastorta!” Remus rise quando Sirius si alzò, e gli diede
una pacca sulla spalla “ Ora prendiamo le scope e andiamo a
volare!”
Remus si alzò e dovette correre per raggiungere Sirius che era
già molto più avanti di lui con la sua voglia pazza di
tornare di nuovo a volare.
I due maghi volarono fino a tarda sera. Sirius decise che voleva fare
una partita, perciò Remus faceva il portiere e Sirius
Cacciatore. Incantarono un bolide per rincorrere Sirius così non
sarebbe stato così facile…
Alla fine i due nonostante fossero terribilmente stanchi , risero
molto mentre tornavano al castello e si ricordavano dei magnifici tiri
e paraggi che avevano appena fatto. Entrambi si sentivano molto meglio
di quanto non si fossero sentiti per anni. E il giorno dopo si
sarebbero riuniti con Harry.
Sì le cose sembrava che stessero andando finalmente bene per i
restanti malandrini, e con un po’ di fortuna, sarebbero rimaste
sempre così.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Chp 9
TRUTHS
Capitolo 9
Perfettamente normale
Questo era il modo migliore per descrivere Privet Drive: perfettamente normale.
Era un posto che avresti sicuramente trovato in qualche strano film
dell'orrore; tutto quanto dai marciapiedi alle strade, dalle case agli
alberi, e persino le persone, era perfettamente normale.
Inquietante...
E questo era il modo in cui gli abitanti di Privet Drive volevano che
fosse. Non accadeva mai niente fuori dall’ordinario
lì… Tutto era sempre perfettamente normale…
Tutto a meno che qualcuno non si fermasse a guardare dentro al numero
4. Vernon e Petunia Dursley erano ossessionati nel mantenere le
loro vite il più normali possibile( anche più
ossessionati di Silente con sorbetto al limone e sicurezza, e questo
dice tutto!). Vernon lavorava per la compagnia di trapani Grunnings,
mentre Petunia faceva la parte della perfetta casalinga. Il loro
figlio, Dudley, era un bambino normale quanto potevano esserlo i suoi
genitori…Vernon e Petunia Dursley pensavano fosse perfetto.
C’era però un segreto, che non permetteva ai Dursley si
avere vite perfettamente perfette. Quasi cinque anni prima,un bambino
era stato lasciato davanti alla loro porta. Era il figlio della sorella
di Petunia, Lily, e nonostante Petunia non avesse parlato con sua
sorella per anni, il neonato le era stato lasciato con una
lettera da parte di un certo Albus Silente. La lettera spiegava ai
Dursley che ora erano gli unici parenti in vita del bambino, che i suoi
genitori erano stati assassinati la notte prima da un uomo chiamato
Lord Voldemort, che i Dursley dovevano accogliere il bambino in casa
loro per la sua sicurezza.
Anche se avessero voluto mandarlo indietro non potevano più, una
volta che l’avevano fatto entrare in casa, il destino era stato
deciso. Dovevano tenerlo.
Perciò i Dursley avevano un nuovo membro nella loro famiglia,
anche se non si sarebbe mai saputo guardando le foto di famiglia sulle
pareti. I Dursley preferivano fingere che il piccolo Harry Potter non
esistesse, rendeva le loro vite più semplici.
Credevano di aver fatto un atto di profonda gentilezza verso Harry
quando l’avevano accettato in casa loro, quando gli avevano dato
i vecchi vestiti di Dudley ( che sembravano paracaduti addosso al
piccolo bambino), dandoli da mangiare una o due volte al giorno( se si
comportava bene), e permettendoli di dormire nel ripostiglio sotto le
scale.
Harry era obbligato a ripagare questa
“gentilezza” facendo le faccende in giro per la casa.
Non piccole faccende cerchiamo di capirci. Era obbligato a tagliare il
prato,fare i letti, pulire i pavimenti, e qualsiasi altra cosa venisse
in mente ai Dursleys. Petunia aveva cominciato recentemente ad
insegnare, al bambino di cinque anni, a cucinare.
La vita del piccolo Harry era molto lontana dalla normalità.
Veramente era un totale inferno. Quando non era occupato a fare le
faccende per i suoi zii, se gli era permesso andare un po’ fuori,
veniva rincorso da quel maiale di suo cugino e il suo miglior amico,
Pier Polkiss.
Infatti, in quel momento , Harry si stava nascondendo dietro un albero,
sperando che la sua piccola forma non fosse vista da Dudley e Piers. I
due cattivi avevano appena scoperto un nuovo gioco che avevano chiamato
“ Caccia ad Harry”. Loro lo adoravano. Harry lo odiava. Lo
scopo del “gioco” era che Harry corresse mentre Dudley e
Piers cercavo di prenderlo, prenderlo in giro per la sua
“stranezza”, e forse dargli un paio di pugni prima di
pranzo.
Harry sperava che qualcosa li distraesse così da scappare nel parco vicino.
E , come se qualcuno stesse ascoltando le su preghiere, la distrazione
arrivò sotto forma di un topo con una grossa cosa, che era
uscito fuori da dentro alcuni cespugli dietro il nascondiglio di Harry.
Il topo si era diretto subito verso Harry, ma prima che lo
raggiungesse, Dudley l’aveva indicato a Piers e i due avevano
cominciato a inseguirlo con le loro biciclette. Harry guardò il
topo che correva tra le ruote, cercando di non essere investito,ma
Harry non poteva smettere di sentirsi grato per il tempismo del topo;
Dudley e Piers erano stati vicinissimi al nascondiglio di Harry dietro
l’albero.
Mentre erano distratti, Harry corse via dal posto in cui era rimasto
nascosto per gli ultimi trenta minuti, e si diresse verso il parco.
Passò davanti alla casa di Mrs Figg dove ebbe le distinta
sensazione di essere osservato. Scrollò le spalle e finalmente
arrivò al parco.
Quel giorno sembrava piuttosto pieno di genitori che giocavano con i
loro figli. Harry si sedette su un’altalena,guardandoli
tristemente, desiderando che qualcuno spingesse lui
sull’altalena…
Zia Petunia gli aveva detto l’anno prima che i suoi genitori
erano stati uccisi in un incidente d’auto. Questo incidente era
anche la causa della cicatrice a forma di saetta sulla sua fronte. Poi
gli aveva detto di smettere di fare domande. Spesso,Harry faceva sogni
di quello che doveva essere stato l’incidente, forti luci verdi e
una risata terribile, anche se la risata non aveva senso. Recentemente
, Harry aveva cominciato a sognare anche un’enorme motocicletta,
grandi cani neri, lupi e un cervo dal pelo scuro, ma non riusciva a
capire neanche il significato di queste cose. Poi, specialmente quando
Zio Vernon lo puniva per essere “strano”, Harry cercava il
più possibile di sognare qualche parente lontano che lo portava
via da Privet Drive, ma questo non sarebbe mai accaduto…
Lo stomaco di Harry si attorcigliò rumorosamente, segnalando che
era ora di andare a preparare il pranzo di Dudley, un’altra
faccenda che Zia Petunia riservava al povero bambino di cinque anni.
Con un’ultima spinta all’altalena, Harry saltò
giù e cominciò a tornare indietro verso il numero 4( non
l’aveva mai considerato casa…). Passò di nuovo casa
di Mrs Figg, i gatti sul portico lo seguirono con lo sguardo,
attraversò la strada e raggiunse la sua meta.
Sembrava che Dudley e Piers avessero perso velocemente interesse nel
topo ( Harry pensò che l’avrebbe cercato dopo, tanto per
essere sicuri che fosse ancora vivo), e fossero andati a pranzo. Harry
aprì la porta della casa ed entrò in cucina. La
televisione del salotto era accesa , con il cartone preferito di Dudley
a tutto volume, piaceva molto anche ad Harry quando li permettevano di
guardarlo.
Zia Petunia era dietro il ripiano della cucina , e preparava
l’enorme piatto di Dudley, un enorme panino con prosciutto e
maionese e tantissime patatine fritte. Si girò con il piatto in
mano e vide Harry “ Sei in ritardo ragazzo. Dudley ha
dovuto aspettare per il suo pranzo perché tu non ti sei preso la
briga di tornare in tempo.”
Harry ingoiò la saliva “ Mi dispiace Zia Petunia” Sussurrò debolmente
“ Ti ho preparato il pranzo dal momento che dovevo già
preparare quello di Dudley , è sul ripiano” disse con il
tono di voce che indicava che aveva appena fatto ad Harry un enorme
favore. Mise il piatto di fronte a Dudley e passo le mani tra i suoi
capelli biondi con affetto. “ E non fare disordine o rimarrai
chiuso nel sottoscala per tutto il resto del pomeriggio.”
“ Sì Zia Petunia”
Il suo pranzo, che consisteva in un pezzo di pane, vecchio formaggio e
carote crude era non in un piatto, ma su un tovagliolo. Harry
sospirò alla vista del suo pasto, era sempre di meno, e si
avvicinò al tavolo della cucina. Si sedette nella sedia
più lontana da Dudley, che comunque era troppo preso dalla
televisione in salotto , e non si era neanche accorto della maionese
che colava da uno dei suoi tanti menti.
“Quando hai finito” disse Zia Petunia mentre Harry
cominciava a mangiare il suo “pranzo” “ devi togliere
le erbacce dal giardino, stanno cominciando ad essere fuori controllo.
E dopo questo devi passare l’aspirapolvere di sopra e pulire il
pavimento della cucina. E non farmelo ripetere due volte. Mi hai capito
ragazzo?”
Harry annuì timidamente, “ Sì Zia Petunia”
Appena ebbe finito il suo pasto , tutto meno che soddisfacente, Harry
andò fuori per occuparsi del giardino. Per la millesima volta
nella sua vita Harry si chiese come sarebbe stato vivere da
un’altra parte, con persone a cui importava veramente di lui.
Dall’altra parte della strada, a casa di Arabella Figg due persone erano appena apparse dal nulla nel giardino di dietro.
“ Sono sorpreso di non essermi spezzato in due dopo non averlo
fatto per così tanto tempo” commentò Sirius Black.
Il suo complice , più conosciuto come Remus Lupin
ridacchiò.
“ Sì questa sarebbe stata una vista magnifica Felpato. Il
mistero che doveva mettere a posto Sirius Black, famoso omicida di
massa, sì sarebbe stato proprio bello da vedere.”
“Stai zitto Lunastorta” ringhiò Sirius Black. Remus
stava per rispondere ma una voce dietro di loro lo bloccò.
“ Era ora che voi due arrivaste!”
Sirius sorrise largamente “ Figgy! Fantastico vederti di nuovo vecchia ragazza! Come stai?”
Arabella Figg stava in piedi con i suoi capelli neri in una vecchia
retina, indossando un vestito verde a fiori, le sue mani sui
fianchi.
“ Buon pomeriggio Arabella come stai oggi?” disse Remus con un sorriso accattivante.
Arsella roteò gli occhi, ma sorrise ai sue maghi “ Sto
bene, Sto bene, entrate dobbiamo farla finita con questa faccenda prima
che quell’idiota di Vernon Dursley torni dal lavoro. Darà
già abbastanza terribile vedersela con Petunia”
Sirius sbuffò “ Non preoccuparti della cara Petunia Figgy. Lasciala a noi!”
Arabella guardò male Sirius “ Black ho detto a te e
Mundugus Fletcher di smettere di chiamarmi “Figgy””
Sirius andò verso il portico e avvolse Arabella in un abbraccio
“ Dai lo sai che in verità ci ami”
sussurrò “ Figgy”
Arabella colpì Sirius con una piccola borsa che sembrava
contenere cibo per gatti e Remus dovette trattenersi per non ridere.
“ E tu Remus togliti quel ghigno dalla faccia e vieni a darmi un
bell’abbraccio, non ti vedo da anni” disse Arabella. Remus
sorrise e la abbracciò.
“ Bene ora dentro tutti e due. E trasfigurate quei vestiti in
quelli babbani, non volete attirare altra attenzione in questo
vicinato.”
Sirius e Remus lanciarono uno sguardo divertito al formale membro
dell’ordine della Fenice e la seguirono. Arabella li guidò
nella sua casa che puzzava di cavolo verso la cucina. Quattro o cinque
gatti guardano male gli uomini e scapparono dalla stanza.
“ non so cosa gli è preso… non l’ hanno mai
fatto prima” mormorò Arabella. Remus e Sirius si
lanciarono uno sguardo.
“ Sedetevi, sedetevi” continuò Arabella. I tre si
sedettero intorno al piccolo tavolo della cucina. “ Bè
allora, prima di tutto Sirius ben tornato. Lo so che te l’avranno
detto molte volte nell’ultima settimana ma volevo dirtelo anche
io.” Sirius sorrise per ringraziarla prima che lei continuasse
“ ora Silente mi ha detto , certamente, perché siete qui.
E devo dirlo era ora che qualcuno si decidesse finalmente a
farlo” Sirius e Remus alzarono le loro sopracciglia
contemporaneamente.
“ Quel bambino è la cosa più meravigliosa di questo
mondo e quella famiglia del cavolo è orribile con lui. Se quel
bambino resta qui sarà veramente distrutto quando
arriverà il momento di andare a Hogwarts” Prima che uno
dei due potesse avere il tempo di chiederle di che cosa stesse parlando
Arabella continuò
“ Cinque anni! Quel bambino ha cinque anni e quei due che hanno
il coraggio di chiamarsi persone. Lo fanno lavorare fino allo
sfinimento! L’ ho visto scavare in giardino quando
c’erano 50° gradi fuori! Gli fanno spostare i mobili
mentre tutti gli altri bambini giocano fuori. E quel maiale che si
ritrovano come figlio! Va in giro come se fosse il ministro della
magia, facendo il bullo con i bambini più piccoli. E cosa
fanno i suoi genitori? Niente! Pensano sia la cosa migliore che sia mai
capitata dal Quidditch”
Quando Arabella finì il suo discorso, Sirius e Remus erano
combattuti tra la rabbia per il modo in cui Harry era stato trattato, e
la paura per l’ avere davanti un donna anziana veramente
arrabbiata. Solo Remus ebbe abbastanza coraggio da interromperla
“Err Arabella?” disse con paura
“ Cosa ?” disse senza fiato. Si era ovviamente tenuta dentro tutte queste opinioni da un bel po’…
Remus ingoiò la saliva “ Err , forse … dovremmo andare da Harry ora…”
Arabella tornò in sé e ricacciò indietro la rabbia
“ Oh giusto Harry. Sì. Allora vi lascio andare” Si
alzò e uscì dalla cucina “ E cambiate quei vestiti
ve l’ ho già detto prima!”
Remus e Sirius trasfigurarono i loro vestiti in un paio di jeans e una
maglietta, e nascosero le bacchette nelle tasche posteriori , solo per
precauzione.
Arabella gli accompagnò fuori e indicò una casa “
Ecco , quello è il numero 4” Remus e Sirius rimasero
fermi” Bè muovetevi,andate! Io torno dentro Silente deve
mandare la passaporta” Tornò indietro e sbattè la
porta della casa. Sia Sirius che Remus saltarono al rumore.
I due si camminarono fino alla porta d’ingresso del numero 4 e rimasero a fissarla.
Sirius sorrise “ Ah! Proprio come me la ricordavo eccetto meno
colorata e senza uova. È molto peggio così se vuoi il mio
parere…” Remus rise e roteò gli occhi.
“ Harry è dietro questa porta Lunastorta! “ disse Sirius eccitato
Remus ghignò “ Sì lo so “ disse, e poi suonò il campanello.
Aspettarono. Si sentiva il rumore di una televisione accesa da qualche
parte della casa, sembrava qualcosa come un cartone animato.
Alla fine , dopo quella che era sembrata un’eternità ad un
Sirius Black molto impaziente, la porta si aprì rivelando
Petunia Dursley proprio come se la ricordavano Sirius e Remus: labbra
sottili, un lungo collo da giraffa, faccia da cavallo ecc…
“ Posso aiutarvi?” chiese con maleducazione
Remus si schiarì la voce, si era già deciso che Remus si
sarebbe occupata di Petunia , Sirius avrebbe reso solo le cose
più difficili. “ Buon Pomeriggio signora Dursley. Non
credo che si ricordi di noi, ma eravamo buoni amici con
Lily”
Le sopracciglia di Petunia si alzarono fino ad arrivare ai suoi capelli
biondi e la bocca si spalancò quando realizzò chi aveva
davanti “ Voi” sibilò “ Cosa è venuta a
fare qui gente come voi?” guardò dietro i due maghi per
essere sicura che non ci fosse nessuno ad ascoltare la loro
conversazione. Sirius e Remus guardarono intorno anche loro,confusi.
“ Ehm ,sì, gente come noi… Ascolta Petunia”
Sirius cominciò dimenticandosi completamente dell’accordo
“ siamo qui per Harry. Dov’è ?”
Petunia si mise dritta in tutta la sua altezza, ancora piuttosto bassa
rispetto ai due uomini davanti a lei. “ è nel sul retro,
sta tosando il prato” disse con un tono di superiorità.
Ora era il turno di Sirius e Remus di alzare le sopracciglia
“ Sta…tosando il prato?” chiese Remus senza riuscire a crederci
“ è quello che ho appena detto”
Sirius lanciò velocemente uno sguardo a Remus. Poteva vedere
chiaramente che la rabbia del suo amico stava salendo, nonostante la
nascondesse molto bene. Sirius aveva molti più problemi nel
riuscire a farlo “ E per quale assurdo motivo un bambino di
cinque anni dovrebbe tosare il prato?” disse a denti stretti.
Avrebbe provato a rimanere calmo…davvero…
“ A quel bambino deve essere insegnato che la sua stranezza non è la benvenuta qui.”
La faccia di Sirius stava gradualmente diventando sempre più
rossa. Sentì Remus fare un enorme sorriso per provare a calmarsi
“ La sua…” stranezza?” chiese Remus con una voce strana e molto tesa.
“ Esattamente” rispose Petunia “ abbiamo preso con
noi quel bambino dopo che la mia strana sorella e quel buono a nulla di
suo marito si sono fatti esplodere. Avevamo detto che saremmo riusciti
a far sparire la stranezza che c’era in lui , ma più
diventa grande più diventa strano. Potete prenderlo e non
presentarvi mai più alla mia porta”
Questo era troppo…Petunia Dursley aveva appena fatto il
più grande errore che potesse fare: aveva insultato la famiglia
di Sirius e Remus. Aveva insultato i Potter. Nessuno osava
insultare i Potter.
Sirius tirò fuori la sua bacchetta prima di rendersi conto di
quello che stava facendo, ma Remus trattenne il suo braccio. Sirius
guardò confuso il suo amico per un momento. Questo prima di
vedere lo sguardo sulla faccia di Remus; Sirius non aveva mai visto
Remus così arrabbiato da…mai…
“ Petunia ti do tre secondi per dirci dove si trova Harry. Quando
questi tre secondi finiranno io e il mio amico non esiteremo per
un secondo a mandarti all’inferno con un incantesimo” disse
Remus con una calma ma parlando a denti stretti.
Petunia impallidì. Il suo sguardo andava dalla bacchetta in mano
a Sirius e a Remus; era difficile dire quale dei due le facesse
più paura. “ è-è nel giardino sul
retro” disse sussurrandolo piano e piena di paura.
Remus la superò, spingendola sulla parete. Sirius
dall’altra parte rimase fermo dove era fissando la sorella di
Lily. Come può questa questa… cosa essere la sorella di
Lily? Di chiese
“Sirius andiamo” disse Remus con voce ferma
Sirius guardò da Petunia al suo miglior amico che aveva
un’espressione illeggibile sulla sua faccia, annuì e lo
seguì rimettendo la bacchetta nella sua tasca posteriore.
Camminarono attraverso il salotto dove un trovarono un bambino, che
sembrava avere almeno otto o nove anni per la sua taglia, si stava
mettendo in bocca una barretta di cioccolato. Remus scosse la testa.
Disgustoso pensò mentre il bambino fissava i maghi con sguardo
stupido.
I due trovarono la cucina, e la porta per andare sul retro. Attraverso
la finestra potevano vedere chiaramente un piccolo bambino,con capelli
neri spettinati inginocchiato per terra nel giardino. Entrambi gli
uomini sentirono i loro cuori scendere nello stomaco alla vista.
Il figlio di James… il figlio del mio migliore amico usato come un elfo domestico , pensò Remus
Questa è tutta colpa mia , pensò invece Sirius
“ andiamo prima lo portiamo via di qui meglio è” disse Remus piano.
Uscirono dalla porta lentamente, e si avvicinarono alla forma troppo magra e piccola di Harry.
“ Harry?” disse Remus piano. Harry fece un salto e si
girò. Remus e Sirius dovettero trattenersi dallo spalancare le
loro bocche alla vista dei suoi occhi, gli occhi di Lily…
Harry guardò in su verso i due uomini che erano in piedi davanti
a lui. La sua faccia era tutta sporca e sudata per il lavoro in
giardino, ma la paura era evidente. Rimase accucciato sul pavimento,
Sirius e Remus si inginocchiarono davanti a lui.
“ ciao Harry” disse Sirius con voce roca. Dovette usare
tutta la sua volontà per resistere alla tentazione di prenderlo
in braccio e tenerlo stretto per il resto della sua vita. Ma
resistette, non voleva spaventarlo.
Harry ingoiò la saliva “ C-Ciao” disse in un sussurro appena udibile
Remus lanciò uno sguardo a Sirius e poi al piccolo bambino.
Cercò di fargli un sorriso rassicurante ma fallì
miseramente “ Harry il mio nome è Remus, questo è
il mio amico Sirius. Siamo ehm… eravamo amici dei tuoi
genitori.” Remus si corresse dolorosamente. Vide Sirius chiudere
gli occhi di colpo e riaprirli subito, ma Harry non sembrava aver
notato niente di strano nei loro comportamenti. Guardò Remus con
occhi spalancati.
“ conoscevi i miei genitori?” disse in un sussurro impressionato.
Sirius sorrise e annuì tristemente “ Sì li
conoscevamo” non riusciva a smettere di guardare gli occhi di
Harry.
“ Harry”, cominciò Remus, dovevano portarlo via di
lì al più presto, prima che uno di loro due facesse
qualcosa di drastico a Petunia Dursley. “ Siamo qui per portarti
via. Via dai tuoi zii. Vorresti venire con noi?”
Gli occhi di Harry si spalancarono ancora di più, e la sua bocca
anche. Sirius e Remus lo guardarono per un lunghissimo minuto mentre
lui li osservava decidendo cosa fare. Alla fine chiese ansiosamente
sempre sussurrando “ per andare dove?”
Remus sorrise “ Bè, prima dobbiamo andare a trovare una
nostra amica e poi andremo ad Hogwarts. Sai che cos’è
Harry?”
Harry scosse la testa
“ che sorpresa…” Sirius mormorò in modo tale che solo Remus potesse sentirlo.
Remus lo ignorò “ Hogwarts è la nostra
vecchia scuola,è dove abbiamo incontrato i tuoi genitori”
spiegò
Harry annuì cercando ancora decidere cosa fare “ E poi
dove andiamo?” chiese in una voce ancora più bassa di
prima.
“ Dopo andremo a casa mia. Ti piace come idea?”
Harry distolse lo sguardo da Remus e cominciò a fissare il
pavimento. La sua voce era così bassa questa volto che se Remus
e Sirius non avessero avuto il loro udito eccezionale non
l’avrebbero sentito.
“ Per quanto tempo?”
“ Per sempre” disse subito Sirius
Harry alzò lo sguardo e Remus poteva giurare di aver visto un
piccolo sorriso formarsi sulla faccia del bambino ma poteva anche non
essere stato così. Harry rimase perso nei suoi pensieri per
qualche minuto. Alla fine annuì. Remus e Sirius avevano studiato
Harry attentamente altrimenti non avrebbero visto la risposta.
Remus e Sirius sorrisero entrambi sia per il sollievo che per la totale felicità.
Remus si alzò, guardando l’espressione sulla faccia di
Sirius, e porse una mano ad Harry “ Allora, vogliamo
andare?”
Sirius si alzò così come anche Harry che prese la mano di
Remus. Remus li condusse di nuovo verso la casa, e nella cucina.
Petunia deve aver portato il figlio di sopra pensò, buona
idea…
Remus guardò giù verso Harry che si era fermato di botto, tremando, guardano la cucina pieno di paura.
“ Che c’è che non va Harry?” chiese Remus preoccupato
Harry sollevò la testa, i sui verdi occhi smeraldo spalancati e
bagnati dalle lacrime.” N-Non ho finito di lavorare in giardino.
Zio Vernon si arrabbierà molto…” cominciò
“ Non preoccuparti di lui Harry. Non dovrai vedere mai più
nessuna di queste persone per il resto della tua vita okay?”
Sirius disse da dietro le spalle di Remus e Harry.
Harry si girò e li fece un piccolo sorriso. Sirius sorrise anche
lui cercando di rassicurarlo, prendendo la sua latra mano.
Remus sorrise anche lui “Okay Harry dove è la tua stanza?
Prendiamo le tue cose e ce ne andiamo subito” Remus non voleva
andare dove c’era anche Petunia ma avevano bisogno di
prendere le cose di Harry
Harry lasciò le loro mani e gli portò non per le scale ma
in un piccolo ripostiglio sotto le scale. Remus e Sirius lo guardarono
mentre apriva la porta entrava dentro e cominciava a prendere varie
cose da là dentro. I due maghi si scambiarono uno sguardo
confuso.
“ Ehm Harry che stai facendo?” chiese Remus
Harry uscì la testa dalla porta “ Sto prendendo le mie
cose” disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“ Perché le tue cose sono qui Harry?” gli chiese Sirius perplesso
Harry era tornato ad ispezionare il ripostiglio un’altra volta “ Questa è la mia stanza” fu la risposta
La rabbia di Sirius cominciò a salire di nuovo. Vicino a lui
Remus chiuse forte gli occhi e scosse la testa senza riuscire a
crederci. Guardarono dentro il ripostiglio e videro una piccola
brandina coperta con un solo lenzuolo molto sottile e un cuscino tutto
sporco. Vecchi vestiti che , chiaramente, non erano di Harry erano
sparsi per il “letto”. Il respiro di Sirius stava
diventando corto e veloce. Non era molto diversa dalla sua cella ad
Azkaban: buia, piccola polverosa e ammuffita. Harry meritava molto
meglio …
Dopo qualche altro minuto, Remus e Sirius si spostarono dalla porta
mentre Harry usciva. Portava con sé una federa piena di vecchi
vestiti in una mano e nell’altra manteneva con delicatezza una
vecchia foto.
“ Cosa è quella Harry?” chiese Remus gentilmente indicando la foto
Harry esitò ma poi la porse ai due uomini. Era una foto babbana
di una ragazzina di 12 anni con i capelli rossi e gli occhi verdi.
Remus e Sirius sentirono di avere le lacrime agli occhi. “
Non-Non dovrei averla. L’ho trovata mentre pulivo la stanza di
zia Petunia.” Disse Harry piano “ Mi piaceva, è
molto bella…” il suo sguardo vagava tra i due uomini per
la paura di averli fatti arrabbiare.
Remus sorrise “ Non fa niente Harry. Abbiamo un sacco di foto
della tua mamma , e anche di tuo padre se vorrai vederle.” Harry
fece il sorriso più grande fino a quel momento “
andiamo” continuò Remus dobbiamo andare.
Harry sorrise e prese la mano che gli porgeva Sirius. Remus aveva in
mano la federa piena di vestiti, ma diede la foto indietro ad Harry. Il
trio lasciò il numero 4 di Privet Drive e si diresse verso casa
di Arabella.
Remus si girò e vide la faccia ossuta di Petunia che li fissava
da una finestra del piano superiore. Sparì appena vide che Remus
l’aveva vista. Remus dovette resistere molto, a non fare come
avrebbe fatto Sirius, e mandare una maledizione ai Dursley.
Alla fine arrivarono a casa di Arabella. La vecchia signora li stava
aspettando sul portico. Sorrise ad Harry “ Ciao Harry come
stai?” chiese
Harry era ovviamente sorpreso per il fatto che fossero a casa della sua
vecchia Baby-Sitter ma le rispose lo stesso cortesemente “ Bene
signora ,Figg e lei?”
“ sto molto bene Harry, grazie per avermelo chiesto” disse
gentilmente. Harry guardò Remus e Sirius quando Arabella
parlò a loro. “ Venite dentro. La passaporta è
arrivata. Silente voleva che andaste ad Hogwarts appena tornati
qui”
Sirius guidò Harry attraverso la casa di Arabella “ Aspettate qui “ disse lei quando arrivarono in salotto.
Andò velocemente in cucina e tornò un secondo dopo portando una teiera di ceramica a fiori. La diede a Remus
“ Si attirerà in trenta secondi” gli informò
Arabella. Harry non aveva idea di che cosa stesse parlando che cosa si
sarebbe attivato? Pensò “ Buona fortuna a tutti e tre.
Potrei anche venire a salutarvi qualche volta.”
“ Grazie Arabella” disse Remus sorridendo all’anziana
signora” Harry ho bisogno che tu metta la tua mano sulla teiera
okay?”
Harry annuì preoccupato, mise la foto nei suoi grandi jeans e mise la sua mano, ora libera, sulla teiera.
Sirius salutò Arabella e cominciò il conto alla rovescia
della passaporta. “ Dieci …
nove…otto…sette…sei… lasciala lì
Harry,quattro…tre…due…uno”
Tutti e tre sentirono i piedi che si staccavano dal pavimento.
__________________________________________________________________________________________
Era stato così vicino…
Così vicino ad avere Harry Potter tra le sue mani…
Così vicino a diventare il miglior mangiamorte mai esistito.
Ma ora… tutto era rovinato.
Codaliscia rimase nascosto dietro un cespuglio, proprio a pochi
passi da dove il bambino si trovava pochi minuti prima. Perché
aveva esitato? Perché doveva aver esitato?
Si era quasi trasformato preso Harry , il momento in cui la porta della
cucina si era aperta e loro erano arrivati. Sarebbe stato il momento
sbagliato, non solo non avrebbe avuto il bambino, ma era sicuro che
Sirius e Remus l’avrebbero ucciso subito. Se solo avesse preso il
bambino appena era arrivato in giardino, tutto sarebbe andato alla
perfezione. Ma aveva esitato.
Maledizione, pensò Codaliscia arrabbiato.
Ancora nella sua forma da topo, Codaliscia si allontanò in fretta da Privet Drive per tornare a Londra.
Sarebbe andato a vedere Lucius Malfoy.
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
chap 10
TRUTHS
Capitolo 10
Tre paia di piedi andarono a sbattere contro il pavimento
dell’ufficio di Albus Silente. Il preside alzò gli occhi
appena in tempo per vedere Sirius afferrare un piccolo bambino, prima
che quest’ultimo cadesse con la faccia sul pavimento di legno.
“Questo può solo essere Harry, è la copia di
James” pensò con un sorriso.
Harry guardò in su verso Sirius e chiese in una piccola voce, quasi spaventata, “ Che cosa era quello?”
Sirius ghignò mentre rimetteva Harry in piedi “ Quella Harry era magia!”
Harry smise di guardare Sirius e cominciò invece a fissare le
sue scarpe “ Non esiste niente come la magia…”
mormorò
Remus si inginocchiò vicino a lui “ Certo che esiste
Harry” disse “ Chi ti ha detto che non esiste niente come
la magia?” Harry spostava il peso da un piede all’altro e
mormorò qualcosa che poteva essere solo “ Zio Vernon”
Remus guardò Sirius, che aveva chiuso gli occhi cercando
di controllare la rabbia che saliva, e poi di nuovo Harry “
Bè Zio Vernon non aveva ragione” Remus disse “
Esiste la magia Harry, ed io te lo proverò”
Remus tirò fuori la bacchetta e prese un libro da una mensola
vicina; era un libro babbano intitolato “ come fare le
magie” (sulla copertina c’era un cappello nero dal quale
usciva la testa di un coniglio bianco).
“ Posso ?” chiese a Silente. Silente gli fece segno di
continuare, i suoi occhi brillavano di nuovo. Remus colpì due
volte il libro con la bacchetta, mormorò alcune parole che Harry
non riuscì a sentire, e dal libro immediatamente spuntarono un
paio di gambe che cominciarono a fare il tip-tap davanti al camino.
La bocca di Harry si spalancò “ Wow!” Sussurrò “ Come hai fatto?”
Remus ghignò con un occhiolino a Sirius “ Magia” disse semplicemente.
“ Quando sarai più grande Harry” Silente
parlò dalla sua scrivania “ Sarai capace di far ballare i
libri anche tu”
Harry distolse lo sguardo dal libro che ora stava facendo una
quadriglia, e guardò l‘anziano signore. La sua bocca si
chiuse di scatto.
“ Harry ti voglio presentare Albus Silente. Era il nostro
preside” disse Sirius.” Benvenuto alla scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts” aggiunse con un sorriso.
Harry fissò le sue scarpe, le sue scarpe sporche e bucate, e
mormorò “ Ciao” ignorando completamente la
spiegazione che gli aveva dato Sirius su dove si trovassero.
I tre maghi si scambiarono uno sguardo, quello di Silente un po’
confuso, quelli di Sirius e Remus arrabbiatissimi. Silente fece segno
ai nuovi arrivati di accomodarsi. Sirius si sedette per primo, poi
Remus ( dopo aver fermato il libro che stava facendo il tango da solo),
facendo sedere Harry al centro. Il bambino di cinque anni si sedette
silenziosamente , senza però osservare l’ufficio, che
riusciva ad attirare l’attenzione di maghi adulti, ma le sue
scarpe ancora una volta. Cominciò a giocare con un buco che
c’era nei suoi jeans.
Silente offrì il solito thè e sorbetto a limone prima di
sedersi lui stesso. Harry accettò entrambi anche se si vedeva
perfettamente che era molto sorpreso per il trattamento che stava
ricevendo. Queste persone, persone che aveva appena incontrato (gli
aveva già incontrati prima?), erano così gentili con lui.
I suoi zii non gli avrebbero mai dato una tazza di thè tutta per
lui, per non parlare di qualsiasi tipo di dolce…
Silente guardò Remus e Sirius. I due maghi stavano guardando
Harry sorseggiare il suo thè con molto interesse. “ Non
c’è stato nessun problema presumo” disse
riportandoli alla realtà.
Sirius grugnì rumorosamente , continuando a guardare Harry, ma
Remus rispose “ A parte il fatto che quei babbani lo trattavano
come uno schiavo, lo obbligavano a dormire nel ripostiglio del
sottoscala, e lo insultavano continuamente…No,nessun problema
signore” Silente colse la rabbia e il sarcasmo che raramente
aveva sentito da Remus Lupin. Lo scintillio nei suoi occhi era sparito
e le sue sopracciglia bianche si alzarono mentre anche lui guardava
Harry. “ Capisco” fu l’unica risposta. Ne avrebbero
parlato di nuovo un’altra volta.
“ Ti sta piacendo il sorbetto al limone Harry?” Silente
chiese gentilmente. Harry annuì timidamente,senza guardare
nessuno. “Mi sono sempre piaciuti i dolci babbani, alcuni dicono
che è un’ossessione” Lanciò uno sguardo
significativo a Remus e Sirius che dovettero trattenersi per non ridere.
“ Che cosa è un babbano?” chiese Harry con una
piccola voce esitante a Silente. Gli era sempre stato detto di non fare
domande; le persone non avrebbero risposto a una persona strana come
lui. Ma Silente invece sorrise.
“ Un babbano Harry, è qualcuno che non possiede la magia.” Disse
“ Allora io sono un babbano” disse Harry non come un
domanda, ma come una verità sicura. Silente fece una faccia
preoccupata.
“No Harry tu non sei un babbano” disse. Allo sguardo di confusione del bambino aggiunse “ Sei un mago”
La faccia di Harry sarebbe stata divertente per Sirius e Remus , se non
per il fatto che tutto questo Harry avrebbe dovuto saperlo tempo fa.
Cosa altro non sapeva?
“ Cosa?” chiese Harry in un piccolo sussurro.
Silente sorrise di nuovo. “ Sì, tu sei un mago. E anche
Sirius e Remus. Tua madre e tuo padre erano due trai migliori maghi e
streghe che abbiano mai studiato ad Hogwarts.(sono sicuro che Sirius e
Remus ti diranno tutto di loro se glielo chiedi)” Sirius e Remus
annuirono ad Harry “ E quando sai abbastanza grande, sarai capace
di studiare qui”
“Davvero” chiese Harry.
Il sorriso di Silente aumentò alla vista della faccia più
eccitata, anche se ancora molto timida. “ Sì Harry
veramente.” Disse “ Ora c’è qualcosa che
vorresti chiederci Harry?”
Harry sprofondò di nuovo nella sua sedia,osservando i tre uomini
con interesse. C’era solo una cosa che voleva chiedere. Con la
sua voce da bambino disse “ Perché mi avete portato
via?”
“ Come ti abbiamo detto prima Harry” disse Sirius
pazientemente “ conoscevamo i tuoi genitori,erano i nostri
migliori amici, e quando tu sei nato mi hanno scelto come tuo
padrino.” Allo sguardo confuso di Harry aggiunse “ Sai cosa
è un padrino Harry?” Harry scosse la testa. Sirius
guardò dall’altro lato di Harry , verso Remus. Come
spiegare a un bambino di cinque anni cosa è un padrino?
Remus afferrò la richiesta di aiuto che Sirius gli stava
mandando mentalmente “ Un padrino Harry, è una persona che
si prende cura di un bambino quando i genitori non possono più
farlo” disse con facilità” Sirius è il tuo
padrino, perciò è venuto a prenderti per prendersi cura
di te. Hai capito?”
Harry annuì lentamente, Sirius fece a Remus un piccolo sorriso di ringraziamento.
Silente parlò di nuovo “ Bè penso che voi due
abbiate molto di cui parlare, e di certo non vorrete spendere un
pomeriggio così bello con un uomo anziano come me” Sirius
e Remus ghignarono al loro vecchio preside e si alzarono. Harry
seguì il loro esempio e si alzò.Silente prese un vecchio
fermacarte mormorò “ Portus” e la passò a
Sirius.
“ Voi tre siete i benvenuti ad Hogwarts in qualsiasi momento.
Harry è stato un piacere incontrarti ancora” disse con un
sorriso al piccolo bambino.
Harry sorrise “ Anche per me signore” disse piano. Silente rimase colpito per quanto fosse educato.
“ Okay Harry, metti la tua mano sul fermacarte” disse
Sirius. Harry obbedì e dice secondi dopo sentì i suoi
piedi che lasciavano il pavimento.
I piedi di Sirius toccarono il tappeto del salotto di Remus e lui
istintivamente si sporse per afferrare Harry prima che cadesse. Remus
si sedette sul divano con un sospiro felice “ Ah casa dolce
casa” disse. Sirius ghignò “ Siediti Harry, mettiti
comodo”
Harry si sedette con esitazione su una vecchia poltrona vicino al
camino. Passò un lungo momento di silenzio tra di loro, durante
il quale Sirius studiò Harry attentamente per la centesima volta
in quella giornata.
Il bambino era molto magro, anche se questo poteva avere anche a che
fare con i vestiti enormi che indossava. Sirius fece nota mentale di
portare Harry a Diagon Alley al più presto. I suoi capelli neri
e spettinati, erano indubbiamente quelli di James,fino al ricciolo che
sbucava dietro la testa. Veramente ora che Sirius lo osservava bene si
poteva dire che era l’esatta copia di James; persino gli occhiali
tondi erano uguali , nonostante quelli di Harry fossero tenuti insieme
da dello scotch al centro. Gli occhi però, gli occhi erano di
Lily. Erano il punto più importante da guardare sulla faccia
pallida di Harry; il posto per vedere le emozioni, rabbia, tristezza,
paura,felicità. In quel momento gli occhi di Harry avevano uno
sguardo di confusione mista ad un po’ di paura.
Sirius sapeva che tutto questo era accaduto troppo velocemente per
Harry. Tutto ciò che era accaduto nelle ultime ore, era
abbastanza per far girare la testa del bambino. Era anche molto timido,
cosa che Lily e James non erano mai stati.” Questo per aver
vissuto con quei babbani” pensò Sirius con rabbia.
Si ricordava di quando Harry era solo un neonato come se fosse ieri.
Harry rideva per ogni piccola cosa, i suoi occhi brillavano quando
sorrideva. Parlava nel suo linguaggio da bambino tutto il giorno, senza
mai fermarsi. No questo non era lo stesso Harry che Sirius conosceva
prima. Avrebbe fatto di tutto per farlo tornare come prima.
Remus ruppe i pensieri di Sirius “ Non so voi due ma io sto morendo di fame. Hai fame Harry?”
Harry annuì debolmente, senza guardare Remus. Remus andò
da lui, li porse la mano e lo condusse in cucina. Sirius li
seguì. Remus tirò fuori una sedia dal tavolo, prese Harry
in braccio e lo fece sedere gentilmente. Il piccolo corpo di Harry non
li permetteva di vedere sul tavolo.
Remus alzò un sopracciglio “ Bè così non va
bene vero?” prese la bacchetta e la puntò verso la
sedia di Harry. Harry si spaventò “ Va tutto bene Harry,
non ti farà male per niente”. Appena sembrò che
Harry si fosse calmato abbastanza, Remus mormorò alcune parole ,
facendo uscire scintille blu dalla bacchetta. Subito la sedia di Harry
si alzò di qualche centimetro, permettendo al bambino di vedere
oltre il tavolo. “Molto meglio” disse Remus con un sorriso
soddisfatto.
Sirius mormorò a denti stretti “ Sbruffone…” e si sedette vicino ad Harry
Remus colpì leggermente la testa di Sirius da dietro mentre attraversava la stanza per raggiungere il frigo.
“ Allora che cosa vogliamo mangiare signori?” chiese Remus.
Sirius guardò Harry “ Cosa ti piacerebbe magiare?”.
Harry ancora colpito dalla sua sedia che si alzava nell’aria
scrollò le spalle timidamente.
Remus tornò al tavolo e si sedette dall’altra parte di
Harry “ Bè possiamo mangiare dei panini, o pasta, o
pizza… qualsiasi cosa tu voglia Harry!”
Harry mormorò qualcosa che non riuscirono a capire
“ Cosa hai detto Harry?” chiese Remus gentilmente
“ P-Possiamo magiare cereali?” Harry disse piano
Sirius e Remus sorrisero largamente “ Certo Harry!”
Harry fece a tutti e due un piccolo sorriso mentre prendevano ciotole, cucchiai, latte e cereali.
I tre mangiarono per la maggior parte del tempo in silenzio, ognuno di
loro perso nei suoi pensieri. Appena Sirius finì il suo
pranzo-colazione, lanciò uno sguardo intorno al piccolo tavolo,
ad Harry e a Remus. “ Potrei decisamente abituarmi a tutto
questo…” pensò felicemente.
_______________________________________________________________________________
Appena tutti ebbero finito i cereali, Remus decise che era arrivato il
momento di far fare ad Harry il giro del piccolo cottage. Lo finirono
in pochi minuti. C’erano solo altre quattro stanze che Harry
doveva vedere: il bagno, la stanza di Remus,una stanza degli ospiti che
era diventata la stanza di Sirius, e il piccolo ufficio di Remus che
ora era diventato la stanza di Harry.
Nel corso della settimana precedente, mentre Silente e Moody
mettevano le barriere e gli incantesimi intorno alla casa, Sirius e
Remus si tennero occupati andando a Diagon Alley e Hogsmeade, comprano
tutte le cose che potevano servire ad un bambino di cinque anni.
“ E questa Harry è la tua stanza…” disse Sirius.
Il tour terminò davanti ad una porta di legno dove c’era
scritto “ Stanza di Harry” con delle lettere dorate. Sirius
non poté trattenersi dal ghignare mentre apriva la porta della
stanza.
La stanza era semplicemente magnifica. Era decisamente in tema
Grifondoro/Quidditch. Un grande letto a baldacchino era appoggiato ad
un muro vicino ad un’enorme finestra. Le coperte, le lenzuola e i
cuscini erano un misto di rosso e oro. I muri della stanza erano rosso
con le rifiniture d’oro, e coperti di postere di varie squadre di
Quidditch dell’Europa. Dall’altra parte del letto
c’era un grande baule di legno pieno di ogni sorta di giocattoli,
magici o babbani, che tutti i bambini avrebbero voluto avere. Sul muro
vicino alla porta c’era una piccola libreria, riempita di libri
da Remus, e una piccola scrivania.
Remus e Sirius lo guardarono , curiosi di vedere la sua reazione. “ Cosa ne pensi Harry?” chiese Remus
Harry guardò in su verso i due maghi guardandoli con gli
occhi verdi spalancati “ Questo è tutto mio”
sussurrò in ammirazione.
Sirius annuì “ Sì! È tutto tuo Harry, entra
a dare un’occhiata.” Diede ad Harry una piccola spinta
dentro la stanza.
Harry guardò intorno alla stanza con la meraviglia che hanno
solo i bambini. I suoi occhi si posarono sui poster di Quidditch che
coprivano le pareti. I giocatori si lanciavano una bluffa avanti e
indietro. Il cacciatore dei cannoni di Chudley la fece cadere molte
volte, ma ghignò ad Harry come se niente fosse. La bocca di
Harry si spalancò, si girò verso Sirius e Remus che lo
guardavano con enormi sorrisi dalla porta e indicò il poster
“ Si muovono!” esclamò confuso ed eccitato.
Sirius rise “ Certo che si muovono! Ti aspettavi rimanessero fermi tutto il giorno?”
Harry continuò a guardare i poster ipnotizzato dall’idea di foto che si muovessero.
Il resto del pomeriggio fu passato da Harry e Sirius e scoprire
tutti i tesori nel baule dei giochi. Remus era seduto alla scrivania,
divertito dal fatto che un uomo di ventisei anni potesse divertirsi
tanto a giocare a
“ Crea la faccia di Mister Patata”
“ Bè è di Sirius che stiamo parlando qui…” pensò Remus
Remus era molto contento di vedere che sia Sirius , che Harry si
stessero divertendo così tanto insieme. Lo sguardo quasi da
morto negli occhi di Sirius si trasformava in pura gioia quando
riusciva a fare ridere Harry un pochino. Ed Harry nonostante ancora
molto timido e incredulo si stava aprendo molto rispetto a quella
mattina.
“ Di questo passo,le cose torneranno ad essere come dovrebbero in pochissimo tempo” pensò Remus.
Ma mentre guardava i due divertirsi insieme, il suo sorriso
diventò una smorfia triste pensando al pezzo che mancava al
puzzle. Lily e James sarebbero dovuti essere lì, ridendo e
scherzando con Harry. Sirius non avrebbe dovuto perdere cinque anni
della vita del suo figlioccio. Era tutto sbagliato. Sarebbero dovuti
essere a Godric’ s Hollow, mentre ascoltavano Lily che
rimproverava Sirius e James per aver insegnato ad Harry come lanciare
caccabombe.
Era tutta colpa di Codaliscia. Era stato lui a rovinare tutte queste
vite, condannando Lily e James a morte, facendo diventare Harry orfano,
facendo andare Sirius ad Azkaban. Codaliscia era la ragione dello
sguardo morto negli occhi di Sirius. E Remus giurò, ancora una
volta di trovare il topo e di farlo pagare per tutto il male che aveva
causato.
“ Remus guarda questo, è Mocciosus!”
Remus fu distolto dai suoi pensieri dalla voce allegra di Sirius, e
dalla sua risata simile all’abbaiare di un cane. Guardò
verso i due seduti sul pavimento. Sirius aveva in mano una patata che
era stata decisamente corretta con un bacchetta. Il gioco ora aveva
lungi capelli unti, un naso ad uncino e una faccia di patata pallida.
Remus scosse la testa e rise “ Attento Sirius non vorrai mica una
lettera dall’ufficio uso improprio dei manufatti babbani2
Sirius rise mentre Harry chiedeva “ Chi è Mocciosus?”
Sirius ghignò ancora una volta “ solo un imbecille
con i capelli unti. Non ti devi preoccupare di lui Harry”
scompigliò i capelli di Harry facendoli diventare ancora
più scompigliati e si alzò.
“ Andiamo ragazzi è ora di cena! A me andrebbe una pizza che ne dici Harry?”disse guardando Harry e Remus
Harry sorrise a annuì con entusiasmo. Sirius gridò
“ Ti sfido!” e corse verso la cucina. Harry lo seguì
velocemente. Remus rise piano,e si diresse anche lui verso la cucina
con passo più lento.
Appena arrivato in cucina vide Sirius in un angolo con Harry, mentre
faceva il solletico al povero bambino senza pietà. Harry si
rotolava sul pavimento ridendo come un matto.
“ Sì potrei decisamente abituarmi a questo”
pensò il lupo mannaro sorridendo. Si unì ai due ,
cercando di “salvare” Harry da Sirius.
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Dopo cena, Sirius e Remus aiutarono Harry a fare il bagno. Non era
così difficile come si erano aspettati. Tutto quello di cui
Harry aveva bisogno per rimanere felice, era una vasca piena di bolle.
I due adulti aspettarono che Harry finisse di giocare, lavarsi e
asciugarsi e gli diedero un nuovo pigiama, una della sua taglia,e lo
portarono a letto.Lì Sirius lesse una storia ad Harry a
proposito di un bambino babbano e di un drago( Harry si era
addormentato a metà storia), poi spense la luce e uscì
dalla stanza, lasciando la porta un po’ aperta solo per
precauzione.
Sirius vagò per la casa,cercando Remus , trovandolo infine in
una piccola stanza nella cantina ( quella più grande era stata
lasciata a Remus per trasformarsi una volta al mese.). L’oggetto
della ricerca di Sirius era chinato sopra una grande scatola.
“ Che cosa stai guardando Lunastorta?” chiese, sedendosi vicino al suo amico
Remus sorrise lievemente “ Questa è la scatola della cosa
che sono riuscito a salvare da Godric’s Hollow”
Sirius sorrise tristemente, e guardò dentro la scatola.
C’erano un’enorme quantità di lettere su pergamene e
carta babbana e varie foto che risalivano al loro primo anno ad
Hogwarts. Un vecchio specchio polveroso era nel fondo della scatola.
“ Dio non sapevo avesse ancora questo…” disse Sirius
piano, esaminando attentamente lo specchio. Era uno degli specchi che
Sirius e James usavano quando erano messi in punizione separati.
“ Sì…” disse Remus sorridendo “ Ehi
guarda questi. Non mi ricordavo di averli trovati…” aveva
in mano due animaletti di peluche: un lupo marrone e un cane nero. I
malandrini gli avevano comprati ad Harry quando era nato.
Sirius sorrise all’inizio, ma il sorriso sparì poco dopo “ E il cervo? Domandò
Remus sospirò pesantemente “ E’ stato… distrutto… nell’incendio…”
Sirius chiuse forte gli occhi, cercando di scacciare le lacrime. Il
cervo era stato il preferito tra i peluche. Non lo lasciava mai.
Piangeva se non era vicino a lui.
Dopo un minuto per ricomporsi,Sirius aprì gli occhi e sorrise
piano “ Bè , dovremo solo prendergliene un altro allora
eh?”
Remus sorrise e annuì “ Sì penso che dovremmo”
“ E’ fantastico vero? Harry intendo. Un bambino così meraviglioso…”
“ Sì lo è davvero. Pensa solo a come sarà quando andrà ad Hogwarts”
Sirius rise “ Proprio come James presumo. Intelligente ,pieno di talento, e solo un po’ pieno di se “
Remus grugnì “ James era più di – solo un
po’ pieno di sé- a quei tempi Felpato” disse
sorridendo
Sirius sorrise di rimando “ Vero. Ma Harry ha preso molto anche
da Lily ; bilancia il carattere di James. Così siamo sicuri che
non sarà un totale pallone gonfiato.
Remus annuì e si alzò, con ancora in mano i due animali
“ Bè direi che è ora di andare. Abbiamo bisogno di
dormire. Solo merlino sa quanto presto si alza la mattina un bambino di
cinque anni.”
Sirius rise e permise a Remus di aiutarlo ad alzarsi dal pavimento. I
due migliori amici si avviarono verso le loro rispettive camere da
letto, ma non senza aver prima controllato Harry. Remus e Sirius si
avvicinarono piano al suo letto e misero da ogni parte di Harry il lupo
e il cane.
Il piccolo bambino non si era accorto di niente; stava dormendo
contento nel suoi nuovo letto caldo, con un piccolo sorriso sulla
faccia.
“ Chissà che cosa sta sognando…?” pensò Remus ad alta voce
“ Non ne ho idea ma spero sia felice” rispose Sirius.
“ Anche io” Disse Remus “ Bè buona notte Felpato”
“ Notte Lunastorta”
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Harry continuò ad osservare la
foresta confuso. Non aveva idea di come fosse arrivato lì ma
continuò a camminare in quella direzione senza sapere il
perché.
Mentre camminava, l’unico suono
era il rumore dei suoi piedi che calpestavano le foglie, notò
una forte luce bianca alla sua sinistra. Girandosi da quella parte,
Harry vide che la luce era prodotta da un cervo. Intorno a lui
c’erano anche un lupo marrone e un grande cane nero.
I tre si rincorsero e giocarono come
se fossero migliori amici. Era una strana combinazione, un cervo che
giocava con un lupo e un cane, ma Harry gli osservava con interesse
mentre si rotolavano in mezzo alle foglie.
Qualcosa di loro sembrava familiare ad Harry, anche se non era sicuro esattamente cosa.
Qualsiasi cosa fosse, ad Harry piaceva. Gli piaceva guardare quei tre animali particolari giocare insieme.
Harry non riusciva a ricordarsi
l’ultima volta in cui era stato così felice. Certamente
non era stato a casa dei suoi zii. La familiarità dei tre
animali gli diedero un senso di gioia e di speranza, e lui non voleva
assolutamente sprecare questo momento. Harry si sedette su una radice
d’albero che sporgeva dal terreno e li guardò per quelle
che sembravano ore.
Il suo sorriso aumentò man
mano che la notte continuava. Harry non sapeva che sentimento fosse, ma
poteva decisamente abituarsi a questo….
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
chap11
TRUTHS
Capitolo 11
Erano passati tre giorni da quando Harry era andato a vivere con Sirius
e Remus, e nessuno dei due uomini ricordava un momento in cui erano
stati più felici. Harry, nonostante fosse ancora molto timido,
stava diventando velocemente la cosa migliore che gli fosse mai
capitata. Solo la sua presenza, sia che stesse mangiando
tranquillamente la cena, guardando la televisione con Sirius,leggendo
un libro con Remus, o stesse semplicemente dormendo, faceva sorridere e
dimenticare ai due maghi tutte le cose orribili che avevano passato.
Il tempo che aveva passato dai Dursley , aveva decisamente lasciato un
segno profondo in Harry, ed era qualcosa che Remus e Sirius stavano
cercando di superare senza andare a fare qualcosa di doloroso alla
famiglia babbana di Harry.
Harry non era un grande fan del contatto fisico; diventava rigido, o
indietreggiava se Sirius o Remus provavano ad abbracciarlo o prenderlo
in braccio quando lui non se lo aspettava. Questo cominciò a far
sospettare un possibile abuso fisico da parte dei Dursley. Però
Sirius e Remus non avevano notato nessun livido o cicatrice ( eccetto
quella sulla fronte) che lo provasse. Meglio così; Sirius stava
morendo dalla voglia di mostrare ai Dursley molte fatture che lui e
James avevano creato ad Hogwarts…
Negli ultimi tre giorni,Sirius e Remus avevano passato la maggior parte
del tempo raccontando ad Harry storie sul mondo magico ( Diagon Alley,
Hogwarts, Il ministero della magia), sui malandrini, e ovviamente su
Lily e James. I due amici avevano fatto un patto: non avrebbero parlato
ad Harry si Voldemort finché non sarebbe diventato un po’
più grande. Sarebbe stato più facile per lui capire
, anche se non sarebbe diventato più facile spiegarlo. Sirius e
Remus non avevano dubbi sul fatto che i Dursley non avessero detto ad
Harry come erano morti i suoi genitori, e quando scoprirono le bugie
che gli avevano raccontato, erano molto vicini ad esplodere.
Harry trovava le storie terribilmente affascinanti; dopo due giorni in
cui gli avevano raccontato storie, aveva cominciato a richiederne
alcune in particolare, la maggior parte delle quali riguardavano Lily e
James. Era molto interessato nel mondo magico, ed era quello il motivo
per cui quel giorno, Sirius e Remus avevano organizzato una visita
speciale a Diagon Alley per Harry.
In quel momento la nuova famiglia era in piedi nel salotto. Sirius e
Remus stavano cercando di spiegare i punti principali del viaggio via
camino ad Harry, ma Sirius però , non stava facendo un buon
lavoro.
“…ma non ti devi preoccupare di quello Harry” disse Sirius “ Ti tengo io”
Harry guardò il camino perplesso e spaventato. Remus rise piano
alla difficoltà di Sirius di capire che un bambino di cinque
anni probabilmente non aveva bisogno di sentire di storie riguardo
cadere nel posto sbagliato e trovarsi bacchette puntate alla
faccia dopo essersi rialzati.
“ Sirius penso che non sia stata una buona idea raccontargli
quello” commentò Remus, cercando di non ghignare alla
memoria “ Potrebbe traumatizzarlo” si avvicinò al
camino prendendo la scatola con la polvere volante.
“ il ghigno di Sirius sparì dalla sua faccia. Si
inginocchiò per essere faccia a faccia con il suo
figlioccio, il labbro inferiore di Harry stava tremando. “ non
volevo spaventarti Harry. Mi dispiace” disse sinceramente
“è stato un incidente comunque, nessuno arriva nel posto
sbagliato, e tra l’altro James mi aveva spinto “ Harry non
sembrava molto rassicurato. “ Okay piccolo sai cosa ti dico? Ti
prometto, parola di malandrino, che non ti lascerò andare
finchè non arriveremo sani e salvi al paiolo magico. Okay? E tu
puoi stringerti a me quanto forte vuoi. Se non ti piacerà
viaggiare così ci smaterializzeremo al ritorno okay?”
Harry era ancora terrorizzato all’idea di cadere nel camino di
qualche posto sconosciuto , e avere un estraneo puntarli addosso la
bacchetta. Ma gli ultimi giorni gli avevano mostrato che poteva fidarsi
di Sirius e Remus. C’era qualcosa di familiare nei due uomini,
Harry doveva solo capire cosa. Ma non era importante al momento; Harry
sapeva che quando Sirius diceva che non l’avrebbe lasciato andare
era parlava sul serio. E questo era abbastanza per Harry.
“Okay” disse a Sirius. Stese le braccia per essere preso in
braccio , e appena fu tra le braccia di Sirius Harry mise le sue
intorno al collo di Sirius,quasi tagliando del tutto la riserva
d’aria dell’uomo, e nascose la testa nell’incavo
della spalla di Sirius.
Sirius sporse una mano per prendere un po’ di polvere volante da
Remus, che stava sorridendo largamente alla vista di fronte a lui,
entrò nel camino controllò che Harry stesse bene e disse
chiaramente “Diagon Alley!”
Viaggiare tra fiamme e poco spazio, trasportando un bambino di cinque
anni, non era una passeggiata nel parco, ma in qualche modo Sirius ci
riuscì. Piegò le ginocchia in anticipo preparandosi alla
brusca fermata che stava per arrivare, e qualche secondo dopo,
sentì i suoi piedi atterrare sul pavimento con un rumore sordo.
Sirius uscì dal camino,aumentando la stretta su Harry , in modo
tale che non cadesse. Quando finalmente si su rimesso in piedi, Sirius
guardò in giù e trovò due paia di brillanti occhi
verdi che lo fissavano eccitati.
“ Possiamo farlo di nuovo?” chiese Harry
Sirius rise e ghignò “ Più tardi piccolo!”
Un woosh si sentì dal camino dietro di loro, segnalando
l’arrivo di Remus. Sembrava piuttosto nauseato, Sirius si
ricordò che il suo vecchio compagno non amava particolarmente
viaggiare per camini. Remus si alzò, si aggiustò i
vestiti, si accertò che non avrebbe vomitato, e guardò le
due figure davanti a lui.
“ Bè?” chiese
“ Lo ha adorato! Non vede l’ora di farlo di nuovo” disse Sirius con un altro ghigno
“ Maledizione “ mormorò Remus. Aveva sperato di
smaterializzarsi al ritorno. “ Penso che userò un modo
alternativo per il viaggio di ritorno” disse massaggiandosi lo
stomaco.
Sirius rise e si girò “ Fa come vuoi” disse guardando in giro nel paiolo magico.
Il posto era pieno per una domenica pomeriggio. Maghi e streghe
sedevano da soli o con le loro famiglie, godendosi i pasti e le bibite
del locale. Sirius sapeva che lui da solo era abbastanza per far
voltare molte teste nel paiolo magico,e forse farne scappare via
alcune, e non stava vedendo l’ora di vedere le reazioni le
reazioni che avrebbe suscitato quando si sarebbero resi conto che aveva
in braccio Harry Potter.
Parlando del suo figlioccio, Sirius sorrise mentre guardava Harry
esaminare il nuovo posto con eccitazione. Teiere stavano volando da
sole verso i clienti che le aspettavano, panni pulivano da soli il
bancone dalla polvere, e c’era qualcosa in un angolo che
aveva catturato l’attenzione di Harry. Cominciò a cercare
di scendere ma Sirius non l’avrebbe ancora lasciato andare.
Sirius guardò Remus, entrambi stavano pensando la stessa cosa:
dovevano raggiungere Diagon Alley prima che qualcuno si accorgesse di
loro. “ Andiamo, usciamo di qui” Sirius mormorò
dall’angolo della sua bocca. “ Non voglio rimanere troppo
qui.” Remus annuì e li condusse verso la porta che
conduceva a Diagon Alley. Riuscirono ad attraversare il paiolo magico
senza incidenti, e si ritrovarono davanti al muro di mattoni.
Harry si guardò intorno, piuttosto confuso. Remus e Sirius gli
avevano raccontato di quanto Diagon Alley fosse fantastica , ma Harry
non capiva dive fosse tutta la grandezza.
“ Sirius” disse guardando un cassonetto in un angolo “ dove siamo?”
Sirius non rispose ma invece ghignò “ Signor Lunastorta, potrebbe gentilmente…”
Anche Remus ghignò e prese la bacchetta dai suoi vestiti.
Colpì una serie di mattoni, tre verticalmente, due
orizzontalmente. Fece un passo indietro vicino a Sirius ed Harry.
Harry guardò con occhi spalancati, i mattoni che cominciavano a
muoversi, formando un arco così alto che ci sarebbe potuto
passare Remus sulle spalle di Sirius senza sbattere la testa. Harry
fissò affascinato alle strade di pietra, piene di compratori che
portavano pacchi di ogni forma e taglia. Gufi volavano alla luce del
sole; Remus e Sirius gli avevano detto che lo facevano, ma era ancora
molto strano. C’erano negozi allineati in quelle strade, che
vendevano delle cose di cui Harry non aveva mai sentito parlare.
Sirius e Remus guardarono Harry con due ghigni identici “
Benvenuto Harry “ disse Remus “ a Diagon Alley”
Harry continuava a fissare senza chiudere gli occhi alle cose intorno a lui. “ Wow” sussurrò
Sirius rise e spinse Harry più alto sul suo fianco così
che il piccolo bambino riuscisse a vedere tutto. “ Bè
andiamo! Se vuoi vedere tutto ci vorrà tutto il giorno”
Remus li seguì mentre si incamminavano verso la Gringott ; i due
maghi sapevano che avrebbero speso molto oro quel giorno, specialmente
se Remus avesse permesso a Sirius di andare al negozio di Quidditch, e
al vecchio negozio di scherzi che i malandrini avevano praticamente
mantenuto in affari durante i loro anni di scuola.
I sorrisi di Sirius e Remus cominciarono a sparire velocemente come si
erano formati. Non erano neanche a metà strada dalla
banca, quando i sussurri e le occhiate cominciarono.
“ Quello non è Sirius Black…?”
“…e Santo Merlino! Harry Potter!”
“… nelle mani di un mangiamorte. Il ministro deve essere diventato pazzo per aver permesso questo”
“…dice che è innocente…”
“ Caramell è un idiota! Non chiudono le persone ad Azkaban senza un motivo valido!”
“…un assassino… con quel caro piccolo bambino. Mi chiedo se sa la verità…”
Remus era tentato a schiantarli tutti quanti. “ mi chiedo cosa
direbbero se sapessero che il piccolo Harry Potter vive anche con un
lupo mannaro” pensò amaramente
La stretta di Sirius intorno ad Harry era aumentata visibilmente, e
guardava tutti male mentre passavano. Harry guardava Sirius con
un’espressione confusa e pensierosa.
“ Di che cosa stanno parlando Sirius?” sussurrò Harry “ Come fanno a sapere chi sono?”
“Maledizione “ pensò Remus. “ Era chiedere troppo una giornata tranquilla…”
“ Niente Harry non ascoltarli” Sirius mormorò teso mentre salivano velocemente le scale della Gringott.
Entrarono attraverso le enormi porte di bronzo e arrivarono
nell’enorme ingresso di marmo. I goblin erano alle loro
postazioni, aiutando i clienti a cambiare il denaro babbano in magico e
viceversa, pesando diamanti e gioielli più grandi della mano di
Harry, e contando enormi pile di monete d’argento, d’oro e
di bronzo. Harry si era dimenticato , per il momento, delle persone per
le strade, mentre guardava le piccole e brutte creature.
Vedendo lo sguardo confuso sulla faccia di Harry Remus sussurrò “ Questi sono goblin Harry”
Sirius mormorò in modo tale che solo Harry potesse sentire
“ Piccole mostriciattoli brutti vero?” Harry
ridacchiò piano
Andarono da un goblin libero, che stava scrivendo su un pezzo di
pergamena. Sirius si schiarì la voce e il goblin alzò lo
sguardo. “ serve aiuto?” grugnì.
“ Sì , devo fare un prelievo dalla 711 per favore
“ il goblin studiò Sirius per un momento, dopo con
uno sguardo veloce ad Harry ringhiò “ Chiave?”
Sirius spostò Harry dall’altra parte e cominciò a
cercare tra i suoi vestiti, trovando alla fine la chiave. Sirius aveva
deciso di spostare tutto il contenuto della fortuna della famiglia
Black nel suo. Nonostante ci fossero dentro tante cose strane solo la
stanza in sè dava i brividi a Sirius. Sirius non era né
felice o orgoglioso della somma di denaro che aveva ereditato, avrebbe
preferito di gran lunga metterlo tutto in quello di Remus, ma sapeva
che lui non avrebbe mai acconsentito.
Il goblin prese la chiave di Sirius e la esaminò. “ Sembra
tutto in ordine “ disse il goblin “ Bob!”
Sirius alzò il suo sopracciglio a Remus “Bob” disse
solo con le labbra. Remus scrollò le spalle con uno sguardo
divertito. I goblin erano strane creature…
“ devi andare a prelevare qualcosa Remus? “ chiese Sirius mentre seguivano Bob ai carrelli.
Remus scosse la testa stizzito e mormorò “No”
fissando dritto davanti a lui. Sirius sospirò quando il carrello
si fermò davanti a loro. Bob entrò per primo, poi Sirius
con Harry in braccio e Remus.
Con un balzo il carrello partì.
La famiglia Lupin, nonostante tutta purosangue finchè il padre
di Remus non sposò sua madre che era babbana, era terribilmente
povera. Remus non aveva mai vestiti nuovi(sua madre glieli comprava
sempre di seconda mano), o nuovi libri scolastici, non aveva quasi
nessun libro, e questo era il motivo per cui passava la maggior parte
del suo ad Hogwarts nella biblioteca, o non aveva nemmeno mai avuto una
nuova scopa fiammante(Remus usava ancora una vecchia comet 60 che suo
padre gli aveva dato quando aveva 12 anni). Nonostante tutto ciò
Remus non si era mai lamentato. Ma Sirius aveva sempre pensato che
Remus meritasse più di quello che aveva. Era stato molto
difficile per il licantropo trovare lavoro dopo il diploma. Il
ministero non lo considerava proprio , e quei pochi lavori che era
riuscito ad avere ,li perdeva dopo aver perso molti giorni ogni mese.
Non era giusto, Sirius lo sapeva,che Remus essendo il mago
straordinario che era non poteva neanche avere un lavoro come
lavapiatti per ingiusti pregiudizi del mondo della magia.
Dopo un viaggio veloce, durante il quale Harry si sporse troppo dal
carrello e stava per cadere dopo aver visto qualcosa che sembrava un
drago; Sirius e Remus lo presero in tempo e lo mantennero seduto
per il resto della corsa. Si fermarono davanti alla cassetta si
Sicurezza di Sirius. Tutti uscirono e seguirono Bob davanti alla porta.
“ Perché tu non vai dentro Sirius mentre io tengo d’occhio Harry?” suggerì Remus
Nessuno dei due maghi aveva idea di quanti oggetti di magia nera
fossero stati trasferiti dalla roba della famiglia Black. A parte
i galeoni , zellini e falci c’erano strani oggetti che Sirius era
sicuro respirassero.
Bob prese la chiave di Sirius e aprì la porta.
“ Augurami buona fortuna” disse Sirius con una strana
espressione che Remus non riconobbe, mentre camminava verso la porta.
Remus si inginocchiò davanti ad Harry “ Allora cosa te ne pare di Diagon Alley?” chiese
Harry si girò dal posto in cui era stato fino a quel momento,
cercando di vedere oltre le enormi rocce, verso Remus e sorrise
“ è fantastica!” disse ma poi il sorriso
sparì dalla sua faccia.
“ Cosa c’è che non va Harry?” chiese Remus preoccupato
Harry sospirò troppo pesantemente per quanto dovrebbe fare un
bambino di cinque anni “ Quelle persone. Che cosa intendevano
riguardo a Sirius? Come fanno a sapere il mio nome?”
Remus chiuse gli occhi. Non volevo fare questo per almeno qualche mese.
Sirius sapeva che avrebbe dovuto dire ad Harry del tempo che aveva
passato ad Azkaban, del topo che l’aveva incastrato e che aveva
tradito Lily e James vendendoli a Voldemort. E lui… Voldemort,
solo per parlare di lui ci voleva almeno una giornata intera. Ma non
così presto…
“Bè Harry” Remus esitò, cercando di dirlo il
più semplicemente possibile “ ci sono alcune persone che
credono certe cose su Sirius. Niente di quello che credono
è vero, ma quelle persone per le strade non vogliono credere che
non sia vero.”
Harry sembrava confuso” Che genere di cose?”
Remus fece una smorfia “ Alcune persone credono che Sirius abbia
fatto qualcosa di…brutto… qualche anno fa. Quelle persone
continuano a pensare che sia stato lui a farlo, ed ecco perché
ne parlavano per le strade”.
“ Ma…se non ha fatto quella brutta cosa perché
pensano che l’abbia fatta?” chiese Harry innocentemente
Remus guardò Harry tristemente.
Perché Harry, alcune persone sono dei bastardi ignoranti che non
accetterebbero la verità neanche se la loro testa fosse colpita
da un bolide . “ Non lo so davvero Harry”
Harry guardò verso la porta attraverso la quale Sirius era
entrato pensieroso “ Non penso che Sirius sia cattivo.”
Disse semplicemente
Remus sorrise e arruffò i capelli di Harry mentre Sirius li
raggiungeva con un sacco di pelle pieno di monete tintinnanti.
Sirius ghignò verso di loro “ Bè che cosa stiamo aspettando C’è un sacco da esplorare”
Harry ghignò di rimando, e corse verso il carrello, non vedendo l’ora che ricominciasse a muoversi.
Remus trattene Sirius . Il sorriso sparì dalla faccia di Sirius
alla vista dello sguardo di Remus “Che c’è?”
Remus sospirò“ Quando torniamo a casa” disse piano
ma chiaramente”dobbiamo fare una lunga chiacchierata con
Harry”
Questo fu tutto quello che disse Remus ma Sirius capì
perfettamente il significato che celavano le parole. Il suo stomaco era
improvvisamente diventato pesante. Sirius annuì e anche Remus lo
fece di rimando, poi tornarono al carrello silenziosamente.
______________________________________________________________________________
Appena usciti dalla Gringott, Sirius condusse Harry per mano attraverso
la maggior parte dei negozi di Diagon Alley. Visitarono Il
ghirigoro ( Sirius comprò ad Harry alcuni libri per bambini con
le figure, sotto raccomandazione di Remus), l’emporio del gufo
dove ci volle un’ora intera per permettere ai due adulti di
riuscire a trascinare Harry fuori da lì, un negozio di vestiti
per bambini che aveva sia vestiti babbani che da mago ( comprarono un
nuovo guardaroba completo), e infine andarono nel negozio di Quidditch
e quello di scherzi. Remus fu separato da Sirius e Harry da un gruppo
di ragazzi di Hogwarts, che sembravano essere del terzo anno. Sirius
uscì dal negozio con un’enorme busta che diede a Remus un
senso di pericolo imminente. La loro ultima fermata della giornata (Il
sole stava tramontando velocemente) fu da Florian Fortebraccio.
Remus e Sirus guardarono con crescente divertimento Harry che mangiava
velocemente il suo gelato a l burro d’arachidi e cioccolato. Il
gelato copriva la sua maglietta,le sue mani, bocca, e in qualche
modo i suoi capelli da dietro.
Dopo aver finito Sirius fece velocemente un incantesimo pulente su
Harry e condusse lui e Remus verso il Paiolo Magico. Appena dentro
Sirius si bloccò all’improvviso.
“ Lunastorta mi sono dimenticato di una cosa. Puoi guardare Harry per un minuto? Torno subito”
E senza un’altra parola Sirius lasciò le loro buste e pacchi per su un tavolo e corse di nuovo verso Diagon Alley.
“ Dove sta andando?” chiese Harry curiosamente
Con un sospiro divertito Remus rispose “ Solo Merlino lo sa Harry, non si può mai sapere con Sirius?”
Durante l’assenza di Sirius Remus divertì Harry
rimpicciolendo ogni cosa che avevano comprato per farlo entrare nelle
loro tasche. Quindici minuti dopo Sirius ritornò al loro tavolo
a mani vuote.
Remus alzò le sopracciglia “ Hai dimenticato di nuovo qualcosa Felpato?”
Sirius ghignò malignamente (Oh no Remus pensò)”
No” disse “ Tutti pronti ad andare? Tutto rimpicciolito?
Grande! Remus ci vediamo tra un po’”
Detto questo, Sirius prese Harry in braccio e si diresse verso il
camino. Disse l’indirizzo di Remus e i due sparirono tra le
fiamme verdi.
Remus fissò il camino , ora vuoto e buio, scosse la testa con un
altro profondo sospiro e si smaterializzò con un piccolo pop.
Non sapeva cosa lo aspettava a casa , ma ne aveva paura!
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
Chap 12
TRUTHS
Capitolo 12
Remus arrivò a casa con un pop e trovò il cottage in
completo silenzio. Questo era sospetto, non era successo da prima
dell’ultima luna piena. Per un piccolo momento pensò che
Sirius ed Harry forse non erano ancora arrivati, e guardò verso
il camino aspettando che si illuminasse. Però poi Remus
sbirciò nel corridoio e vide Sirius che usciva dalla stanza di
Harry, lasciando la porta un po’ aperta.
“Che succede?” chiese Remus
Sirius sorrise “Si è addormentato appena siamo usciti dal
camino. L’ ho messo a letto” disse “ Perché tu
ci hai messo tanto?”
Remus guardò dalla finestra, la notte era scesa. Probabilmente
erano passate da poco le nove; Harry di solito si addormentava alle
otto e mezza ( o almeno quella era stata la routine per tre giorni).
Guardò di nuovo Sirius e sorrise “ Mi stavo solo chiedendo
cosa avrei trovato appena tornato a casa. Ho pensato di aspettare un
po’ in caso aveste deciso di riempire la casa di
trappole” Remus lanciò intorno uno sguardo ansioso .
“ Non è piena di trappole…vero?”
Sirius ghignò “ Forse lo è… forse non lo
è, a quanto pare dovrai aspettare per scoprirlo”
Remus roteò gli occhi e cominciò a svuotare le tasche
dalle cose che aveva comprato. Si sedette sul divano, e Sirius vicino a
lui, osservando i loro acquisti. “ Hmm… Non credevo
avessimo comprato così tanto oggi” mormorò
Remus ridacchiò “ Bè questo tende ad accadere quando un Potter e un Black vanno a fare shopping” disse
Sirius fece un ghigno, anche se sparì dopo un minuto
“ Allora cos’è successo alla Gringott?” chiese
debolmente.
Remus chiuse il libro che stava sfogliando e sospirò “
Harry voleva sapere di che cosa stessero parlando tutte quelle persone
a Diagon Alley. Sembra che la tua risposta non abbia soddisfatto la sua
curiosità senza fine” disse sorridendo un poco.
Sirius invece non sorrise. Ignorò il tentativo del suo amico di
alleggerire la situazione e disse piano “ E tu che cosa gli hai
detto?”
“ Gli ho detto che alcune persone pensano che tu abbia fatto
qualcosa di veramente cattivo che tu non hai fatto, ma non vogliono
accettare la realtà” Sirius annuì pensieroso
“non penso abbia capito tutto quello che gli stavo dicendo ma un
senso generale se l’è fatto”. Remus si fermò
e sorrise “ Se ti fa sentire meglio, per qualche strana ragione,
Harry non crede affatto che tu sia così cattivo”
Sirius sorrise a questo ma non disse niente. Dopo un momento teso di
silenzio, nel quale entrambi i maghi si stavano chiedendo cosa fare,
Sirius parlò “ Che cosa dovremmo dirgli?”
Remus ci aveva pensato per tutto il pomeriggio “ Bè
ovviamente dobbiamo dirgli la verità su Lily e James e su
Voldemort” Era davvero bello per Remus vedere qualcuno che non
sussultava sentendo il nome.”E penso che dovremmo spiegargli
quello che è successo a te”
“Codaliscia e tutto?”
“ Codaliscia e tutto. Deve sapere tutta la storia per poterla
capire. So che è piccolo e questo è il motivo per cui non
gliel’abbiamo detto subito, ma penso che Harry sia abbastanza
intelligente per capire.” Remus rispose con un sospiro.
Sirius annuì , ancora più piano e senza guardare Remus in faccia disse “ E la profezia?”
Remus fissò Sirius per un momento, cercando di capire cosa
avesse appena detto e poi disse “Profezia? Quale profezia?”
“La profezia che era stata fatta su Harry prima che fosse
nato.” Sirius spiegò con la voce di uno che non vedeva
l’ora che si finisse di parlare dell’argomento”
Quella era la ragione per cui Voldemort perseguitava Lily e James, ed
Harry. Stava cercando di rispondere alla profezia.” Sirius
guardò la faccia di Remus, era completamente sotto shock. Sirius
ritornò a guardare i suoi piedi, le sue scarpe erano più
facili da guardare della faccia dell'amico al momento. “
Praticamente, dice che Harry avrà il potere di distruggere
Voldemort …alla fine”
“Quindi Voldemort voleva uccidere Harry prima che riuscisse a
farlo lui?” Sirius annuì “Ma…Harry distrusse
Voldemort quella notte, Bè almeno per il momento,
ma…”
Sirius lo interruppe “ La profezia dice che il signore oscuro
sceglierà il bambino nato alla fine di luglio da genitori che
l’avevano già sconfitto tre volte. Da quello che ho
capito, e non è molto, Voldemort ha scelto Harry la notte in cui
ha ucciso Lily e James”
Remus alzò le sopracciglia, non aveva mai sentito niente del genere “ Come fai a sapere tutto questo?”
Sirius sospirò e guardò fuori dalla finestra;
l’albero che si muoveva era ,molto più interessante delle
sue scarpe “James , me l’ ha detto, appena Silente l’
ha comunicato a lui e Lily. A quei tempi non erano ancora sicuri che si
parlasse di Harry, ma Silente gli disse di nascondersi lo stesso.
C’era un altro bambino che doveva nascere alla fine di luglio e
anche loro si sarebbero nascosti.” Sirius stava cercando di
prendere tempo per arrivare al punto e si vedeva.
“ I Paciock…” disse Remus, ora tutto cominciava ad essere chiaro nella sua mente.
“ I Paciock” confermò Sirius. Remus scosse
tristemente la testa. I suoi occhi si volsero verso Sirius aspettando
con ansia il resto della storia.
Con un altro sospiro “ Cerca solo di finirla al più presto…”
pensò, e poi continuò “ Voldemort conosceva solo
una parte della profezia, un mangiamorte la stava origliando mentre
veniva fatta, ma fu scoperto a metà e lo buttarono fuori. Lily e
James non te l’ hanno detto perché io gli ho detto
così. Gli ho detto che…”
“ Che io era la spia” finì Remus debolmente.
Sirius finalmente lo guardò negli occhi “ Non mi credevano
Remus. Lily ha minacciato di fare delle cose a certe parti del mio
corpo solo per averlo suggerito. E credevo che James avrebbe avuto un
aneurisma per la vena che pulsava sulla sua fronte, era così
arrabbiato con me “ Sirius disse velocemente tutto in un fiato
“ Loro non hanno mai, nemmeno per un secondo, creduto che fossi
tu Remus. Non volevano credere che fosse nessuno di noi, ma i fatti
erano lì. Uno di noi era la spia. È stata tutta colpa
mia. Io gli ho detto di non dirti niente riguardo all’incanto
fidelius, io gli ho detto che tu eri la spia, e ancora una volta Remus
mi dispiace tanto.”
Remus scosse la testa e cercò di concentrarsi su una macchia sul
tappeto. “ Non preoccuparti di questo Sirius, non dimenticarti
“ disse guardando nuovamente Sirius “ Che io ho creduto che
tu fossi un pluriassassino per quasi cinque anni”
Sirius sbuffò piano “ Sì…”
Entrambi erano di nuovo persi nei loro pensieri.
Remus era stato più che sollevato di sentire da Sirius, che Lily
e James non avevano creduto che lui fosse la spia. Aveva saputo tutto
il tempo che Sirius stava cercando di convincerli che era lui la spia.
Remus aveva provato a fare lo stesso su Sirius con James ma non
andò tanto bene. Entrambi avevano sbagliato, e ora lo sapevano.
Tutti loro, Remus, Sirius,James e Lily, si erano ricordati di Peter
troppo tardi. Nessuno considerava Peter la spia, bè forse
ci pensavano solo per un secondo, ma dopo quello il pensiero che
Peter Minus potesse essere una spia di Voldemort diventava ridicolo e
assolutamente impossibile.
Non c’era stata nessuna esitazione da parte di Remus nel
perdonare Sirius per averlo accusato di essere la spia, in fondo come
aveva detto Remus, anche lui aveva pensato lo stesso di Sirius. Remus
sperava solamente che il suo amico lo perdonasse veramente per non aver
cercare la verità dopo che era accaduto tutto. Remus non era
stato in sé per mesi dopo la morte di Lily e James e
l’imprigionamento di Sirius. Aveva raramente lasciato la sua
casa, a parte ovviamente per andare ai funerali per gli ultimi Potter,
e per il presunto morto Peter.
Era stato più facile per Remus accettare solo le scuse di Sirius
senza chiedersi se Lily e James erano morti pensando che Sirius era
convinto che Remus fosse il traditore...
Sirius si schiarì la voce “ Quindi domani parliamo ad Harry allora?” chiese
“Remus ingoiò la saliva e annuì “ Sì “ disse con voce roca.
Sirius si alzò “ Bè allora io vado a letto, sono esausto”
Remus continuava a non guardare Sirius negli occhi. “ Okay, ci vediamo domani mattina”
“ Notte”
Sirius se n’era andato da dieci minuti prima che Remus decidesse
ad alzarsi. Scese nella cantina, nella stanza dove teneva i suoi tesori
segreti, e prese una vecchia scatola di foto, dopo averne sfogliate
alcune, trovò quella che stava cercando. Una foto magica dei
malandrini, Lily ed Harry il natale prima che il loro mondo crollasse.
Remus guardò la foto per ore,ridendo occasionalmente quando
Sirius e James facevano facce buffe e cercavano di spingersi
fuori dalla cornice, o quando occasionalmente James baciava Lily ed
Harry, o quando Sirius e Remus tenevano a turno Harry, allora di cinque
mesi, in braccio. Guardò Codaliscia entrare e uscire dalla foto
sbirciando Harry da sopra le spalle degli altri con una strana
espressione sulla faccia.
Alla fine, intorno a mezzanotte,Remus mise gentilmente la foto nella
scatola e si diresse a letto. La giornata successiva sarebbe stata
molto lunga…
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Sirius camminava lungo i corridoi deserti della casa dei Potter a Godric ‘s Hollow.
“James” disse
Non ci fu nessuna risposta”
“Lily?Harry? C’è qualcuno in casa?”
Niente.
Nella cucina, Sirius cercò l’interruttore, ma anche dopo averlo spinto, la stanza era rimasta buia.
“Strano…”
mormorò confuso. Cercò la bacchetta tra i suoi vestiti,
non era lì. Sirius cercò in tutte le tasche, stranamente
ce ne erano molte, ma non c’era niente.
Uno scricchiolio del pavimento si sentì da qualche parte sopra di lui.
Sirius guardò in su in confusione “ Perché non mi hanno risposto?” mormorò
Sirius lasciò la cucina e si
avviò verso le scale. “Da quando ci sono così tante
scale in questo posto?” pensò
“James?” chiamò piano “ Sei lì? Sono io, Felpato”
Sirius non sapeva perché stesse informando il suo migliore amico che fosse lui, James avrebbe già dovuto capirlo.
Raggiunse la fine della scale e si
guardò intorno. Nella parte più lontana, in fondo al
corridoio, c’era una porta socchiusa e la luce era accesa.
Un’ombra passò nella stanza e la porta si chiuse. Sirius
si girò e guardò dall’altra parte del corridoio.
Tutto il resto era buio. L’unica fonte di luce era dietro quella
porta.
Sirius tornò a guardare la
porta. Sembrava ancora più lontana di prima, ma camminò
lentamente verso di essa.
Prima di rendersene conto, Sirius si
ritrovò davanti alla porta di mogano. Era la stanza da letto di
Lily e James, quella di Harry era due porte più in giù
sulla destra.
Sirius mise una mano sulla maniglia,( “E dietro la porta numero 1 abbiamo…” pensò con divertimento)
e aprì la porta lentamente. “ Perché questa porta è così pesante?”
Si era aspettato di vedere James sul
pavimento, appoggiato al letto a baldacchino, mentre giocava con Harry.
Quando aprì completamente la porta, però, vi trovò
la vista più strana che avesse mai visto.
Quella non era la stanza di Lily e
James. Era una stanza di cemento che aveva un solo punto di luce nel
centro, sotto il quale c’era un corpo steso a terra. Era James.
Era morto.
In qualche modo Sirius si
spostò dalla porta, vicino a James in un secondo, cadendo sulle
sue ginocchia. Guardò negli occhi marroni e ormai vuoti di James
e singhiozzò “Mi dispiace tanto James, mi manchi
tanto…”
All’improvviso, una mano forte,
quella di James, si alzò e afferrò il collo di Sirius. La
faccia morta di James si distorse in un ghigno malefico.
“ Tu ci hai ucciso Sirius “ disse James in una voce che non era la sua.
“No! No! Non l’ ho fatto
James! Lo giuro! È stato Voldemort !” Sirius urlò
velocemente, cercando di allontanare le mani fredde di James dalla sua
gola.
“ Tu ci hai detto di scegliere
Codaliscia. Tu hai ucciso Lily. Tu mi hi ucciso. Tu sei la causa
per cui Harry è orfano”
“No! Harry è con me e Lunastorta ora! È felice!”
“ è solo colpa tua
Sirius se mio figlio, il mio primo e unico figlio, è stato
obbligato a spendere i primi cinque anni della sua vita con quelli
orribili babbani.” La stretta di James aumentò” Tu
meritavi Azkaban. I dissennatori avrebbero dovuto darti il bacio per
quello che ci hai fatto.Eravamo felici,E tu hai rovinato tutto.”
James avvicinò maggiormente
Sirius, Sirius poteva sentire il fiato da morto di James. Guardò
in basso, verso la mano che gli stringeva la gola, la pelle stava
sparendo e si cominciava a vedere l’osso. Guardò di nuovo
verso James che disse “ tu non sei meglio Bellatrix” la
pelle sotto gli occhi di James stava cominciando a sparire “ Tu
non sei meglio di Regulus” ora c’erano solo ossa che
stringevano la pelle di Sirius “ Non sei meglio di tua
madre”
James avrebbe ucciso Sirius. Era stranamente forte per un uomo scheletro.
“No!James non sapevo che fosse
Codaliscia! Lo giuro! Non lo sapevo! Non avrei mai fatto una cosa del
genere a te! Mi dispiace!”
“ sei un traditore Sirius. Un
traditore della tua famiglia. Un traditore dei tuoi amici. Un traditore
dell’ordine. Non sei il fratello che credevo fossi. Non sei
niente per me”
“Sirius”
“No James! Ti prego! Mi dispiace! “ Sirius stava tremando, mentre cercava ancora di allontanare James
“Sirius !”
“ ti prego James! Non lo sapevo!”
“SIRIUS!”
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Sirius si svegliò con un balzo, mettendosi seduto. Era bagnato
di sudore freddo, i suoi capelli erano appiccicati alla fronte, le
guance piene di lacrime calde. Remus era in piedi davanti a lui
guardandolo allarmato. Sirius rispose allo sguardo con gli occhi
spalancati, il respiro corto e veloce.
“Sirius” disse Remus preoccupato “ stai bene?”
Sirius premette i polpastrelli sui suoi occhi, dai quali
continuavano a scendere delle lacrime, cercando di togliersi dalla
mente l’immagine di James, la sensazione delle mani di James che
gli stringevano la gola, l’odore del suo respiro e il suono della
sua strana voce che diceva a Sirius che era colpa sua.
Sirius aprì gli occhi e guardò Remus, poi cominciò
a guardare intorno alla stanza “ Dov’è Harry?”
chiese con voce rauca.
“Sta ancora dormendo” Remus rispose piano “Ho sentito
piangere qualcuno. Credevo fosse Harry, tu continuavi a rigirarti nel
letto…chiamando James”
“faccio sempre quel sogno” Sirius disse così piano
che Remus dovette rizzare le orecchie” lui mi dà la colpa.
Dice che ho ucciso lui e Lily. Dice che avrei dovuto ricevere il bacio
dai dissennatori” Sirius scosse le spalle involontariamente.
Sentì a malapena il movimento del letto mentre Remus si sedeva
vicino a lui.” Dice che sono un traditore. A volte dice che
l’ ho convinto a scegliere Codaliscia sapendo che era lui la
spia. Dice che l’avevo preparato…non avrei mai fatto una
cosa del genere Remus. Se avessi saputo che era Codaliscia
l’avrei ucciso.” Sirius non si accorse né delle
lacrime che continuavano a scendere, né di Remus che aveva
cominciato a massaggiargli la schiena cercando di rassicurarlo.
“ Dice che non sono meglio di Bellatrix, o di Regulus o …
mia madre” Sirius tirò su con il naso “ Non lo
sapevo Remus, lo giuro su Dio, io non lo sapevo”
Remus ricacciò indietro le lacrime mentre sentiva Sirius
mormorare “ Lo so Sirius “ disse “ Era solo un sogno,
non era reale. Nessuno di noi ti dà la colpa. E James
sicuramente non lo fa. Non è stata colpa tua Sirius “
Remus aveva l’impressione che Sirius non lo stesse neanche
ascoltando “ Torno subito” Remus si alzò dal letto e
uscì dalla stanza. Sirius non si era accorto di nulla.
Qualche minuto dopo, Remus tornò indietro portando un bicchiere
alto pieno di un liquido verde. “ Pozione per dormire senza fare
sogni” disse “ bevila , ti sentirai meglio domani
mattina”
Sirius prese il bicchiere senza essere sicuro di quello che stava
bevendo, ma comunque non preoccupandosi, anche se fosse stato veleno, e
bevve la pozione in tre sorsi. Tutto cominciò a sparire…
_______________________________________________________________________________
La mattina dopo, Remus era seduto al tavolo della cucina bevendo una
tazza di caffè fumante. Non aveva dormito per niente dopo che
Sirius si era riaddormentato. Il sole era sorto sulla foresta che
circondava la casa di Remus, facendo sparire la nebbia che si era
formata durante la notte.
“Non è più solo la mia casa” pensò con un sorriso
La porta del bagno si aprì e chiuse con un click,e qualche
momento dopo, Remus sentì il rumore dello scarico, e poi
l’acqua che scorreva nel lavandino. La porta si aprì e
uscì Harry, vestito con un pigiama rosso di flanella e una
maglietta, che entrò in cucina. I suoi capelli erano più
spettinati del solito, e i suoi occhi, sotto gli occhiali appena
riparati, erano ancora assonnati.
“Oh Dio se assomiglia a James” Remus pensò per la
millesima volta da quando Harry era andato a vivere con loro. Il suo
sorriso si allargò.
“Buon giorno Harry” disse Remus.
Harry sbadigliò sonoramente “ Giorno Remus” disse piano
“Vuoi un po’ di cereali?”
“ Sì” Harry rispose con il suo sorriso timido.
Remus mise giù il suo caffè e arruffò i capelli di
Harry ricevendo come risposta una risatina stanca. Il mago prese una
ciotola,cucchiaio, cereali e latte per la colazione di Harry e
tornò al tavolo.
Harry lo guardava pensieroso mentre gli preparava la colazione. Appena
fu pronta Remus si sedette. Harry prese il cucchiaio ma non cominciava
a mangiare; continuò a guardare Remus.
“C’è qualcosa che non va con i tuoi cereali? Vuoi un po’ di zucchero?” chiese Remus
Harry scosse la testa, guardò nella sua ciotola e
cominciò a rigirare il cucchiaio nella ciotola, pensando
intensamente.
“Remus?” disse in un sussurro
“Sì Harry?”
Harry appoggiò il cucchiaio sull’orlo della ciotola e
guardò Remus che aveva cominciato a bere il suo caffè.
“Sei un lupo?”
Remus quasi si strozzò con il liquido caldo. Harry non sapeva
niente della licantropia di Remus. Sapeva che Sirius e James erano
animagus, ma niente su Remus. Aveva programmato di dirlo più
tardi ad Harry.
Remus diventò bianco, e appoggiò sul tavolo con mani
tremanti la tazza di caffè. “Come” si schiarì
la voce roca e provò ancora “ Cosa ti fa pensare questo
Harry?”
Harry ritornò a guardare Remus, un po’ spaventato, ma
senza ritirare la domanda. “ Lo sei… vero?”
Remus annuì silenziosamente, “Come lo sa?” si
chiese. Pensò per un momento che Sirius potesse averglielo
detto, ma poi pensò che Sirius gliel’avrebbe detto se
l’avesse fatto. Perciò lui era fuori questione…
“ Come fai a saperlo Harry?” la sua voce era ancora piuttosto roca, non poteva farci niente al momento.
Harry tornò a guardare nella sua ciotola “ Un sogno” mormorò chiaramente
“ Un sogno? “ Remus controllò
Harry annuì
Remus annuì a se stesso, molto confuso. Come poteva Harry aver
sognato una cosa del genere? Non aveva mai visto Remus nella sua forma
da lupo quindi come era possibile?
E poi cos’altro sapeva…?
“Come sei diventato un lupo?” chiese Harry esitante, ma completamente sveglio ora.
Remus distolse lo sguardo dalla finestra che aveva osservato fino a
quel momento, e tornò a guardare Harry. Il bambino stava
guardando Remus con un’attenta curiosità infantile.
Remus sospirò “ A questo punto è meglio se glielo
dico ora. Tanto alla fine lo scoprirà lo stesso…”
pensò
“ Bè quando ero un po’ più giovane di te,
intorno ai quattro anni, io e i miei genitori vivevamo qui. Una notte
durante la luna piena, uscì di nascosto dalla mia stanza, e
fuori dalla casa, per prendere un giocattolo che avevo dimenticato. I
miei genitori mi avevano sempre detto di non andare mai fuori di notte.
Quella notte mi avvicinai troppo agli alberi” Remus si
fermò, ricordandosi della sua stupidità. Aveva detto solo
ad altre tre persone questa storia,e questo durante il secondo anni a
scuola. Ora lo stava dicendo al figlio di cinque anni di una di queste
persone. Ma Harry lo guardava in attesa; doveva finire la storia.
“ sentì un rumore e guardai tra gli alberi, senza
aspettarmi di vedere niente,ma vidi due occhi gialli che mi fissavano.
Saltai in piedi e corsi verso la casa. Lo potevo sentire mentre
mi seguiva. “ Remus ingoiò la saliva. Questa era la parte
più difficile da dire.” Prima di riuscire a raggiungere la
porta, mi acchiappò,urlai. Lo senti mordermi, su questo
lato.” Indicò un punto sotto la maglietta. Harry
guardò velocemente e poi di nuovo verso Remus, la sua bocca era
leggermente aperta. “ Mentre svenivo per il dolore, la porta si
aprì e mio padre lo schiantò.”
Harry ingoiò la saliva “ Che cos’era?” chiese in un sussurro curioso
“ Era…Era un lupo mannaro.”
“ Un lupo mannaro? “ Remus annuì” Che è successo dopo?”
“ I miei genitori mi portarono all’ospedale magico. I
guaritori provarono a far guarire le mie ferite, ma aveva ancora una
piccola cicatrice. Dissero che ero fortunato ad essere ancora
vivo” Remus sussurrò l’ultima parte, ricordando a se
stesso quanto era stato fortunato, o sfortunato, a seconda dei punti di
vista, quella notte. Continuò “ il guaritore
informò i miei genitori che da quella notte in poi, ogni luna
piena, mi sarei trasformato in un lupo mannaro”
Ecco. Era fatta. Ora Harry sarebbe scappato urlando fuori dalla cucina.
Non accadde mai. Harry rimase lì dov’era, la faccia
pensierosa cercando di capire tutto “ Quindi… se tu mi
mordi durante la luna piena diventerò anche io un lupo
mannaro?” chiese
Remus era scioccato dalla domanda, ma si riprese in fretta “
B-Bè sì…tu lo diventeresti…”
balbettò “ Ma non sarai mai qui durante la luna
piena” aggiunse velocemente
Gli occhi di Harry erano confusi” Perché?” chiese
“Perché non voglio che tu ti faccia male. I lupi mannari sono pericolosi Harry”
Harry scosse la testa, i suoi capelli che volavano in tutte le direzioni “ Tu non sei pericoloso Remus”
Remus sorrise un po’ “ No non lo sono,ma durante la luna piena il lupo può esserlo”
Harry sospirò “ E allora dove andrò?” chiese.
Poi la sua faccia diventò terrorizzata “ D-Di nuovo da zia
Petunia e zio Vernon?
“No!” Remus disse velocemente e con un tono di voce
più alto di quello che intendeva usare. “ No Harry,non
tornerai mai più lì te lo prometto. No. Sirius ti
porterà ad Hogwarts durante le notti di luna piena. Potrai
vedere il castello, e il campo da Quidditch…”
“ E la foresta?” chiese con gli occhi che brillavano per l’eccitazione
“Ehm… non sono proprio sicuro di questo, ma potrai vedere
tutto il resto” Remus rise davanti all’indignazione di
Harry. Guardò la ciotola di Harry e sorrise “ I tuoi
cereali sono diventati immangiabile, che dici se lo buttiamo via
e facciamo bacon e pancakes?”
“ Qualcuno ha detto bacon?”disse una voce addormentata dalla porta
Remus ed Harry si voltarono in tempo per vedere Sirius che entrava in
cucina con addosso solo i pantaloni rossi di flanella del
pigiama,mentre allungava le sue lunghe braccia verso il soffitto.
“Giorno Sirius “ disse Remus mentre si alzava e portava la
ciotola di Harry nel lavandino “ Ti senti meglio?” aggiunse
con voce preoccupata
Sirius annuì e sbadigliò “ Sì… e
grazie di tutto” disse evitando lo sguardo del suo migliore amico.
“ Tutte le volte che vuoi” Remus sorrise
“ Buon giorno Harry” disse Sirius mentre attraversava la piccola cucina.
“Hey Sirius indovina?” disse Harry con eccitazione
“Cosa?” disse Sirius cercando, senza riuscirci, di suonare eccitato quanto il suo figlioccio
"Remus dice che andremo ad Hogwarts, e che possiamo vedere il castello e il campo di Qui-Quid…”
“Il campo da Quidditch ?” Sirius provò ad aiutarlo
“ Sì! Quello ! Possiamo vedere la foresta?”
“ quando accadrà tutto questo?” Sirius disse girandosi verso Remus
“ Durante la luna piena” Sirius alzò le sopracciglia
“Ehmm Harry ed io abbiano avuto la prima parte della nostra
chiacchierata prima che tu ti alzassi”
“Oh okay “ disse Sirius piuttosto sorpreso. Si voltò
di nuovo verso la faccia eccitata di Harry “ Uhm ne riparliamo a
proposito della foresta Harry “
Remus ridacchiò e roteò gli occhi mentre faceva uscire
l’impasto per i pancake dalla bacchetta, e metteva il bacon a
friggere. Quando la colazione fu pronta, Remus mise tutto su piatti
separati e li mandò verso il tavolo con la bacchetta.
Aprì il frigorifero e prese una confezione di succo di zucca,
tre bicchieri dal mobile vicino, e poi si sedette al tavolo di fronte a
Sirius.
Harry e Sirius erano tutti e due rossi per le troppe risate, a causa di
una storia che Sirius stava raccontando “ E poi Lily uscì
fuori e disse Potter! Black ! vi avevo detto di smetterla di
trasformare quelli del primo anno in lumache! Dirò tutto alla
professoressa McGranitt” Sirius imitò malamente la voce di
Lily del quinto anno. “ E quindi andò dalla McGranitt e
James ed io ci beccammo il peggior mese di punizioni della storia
nell’infermeria, e cinquanta punti a testa tolti a
Grifondoro.” Sirius si asciugò una lacrima con la mano,
tremando ancora per le risate “ Lo giuro James aveva programmato
tutto solo per vedere Lily arrabbiata”
Harry continuò a ridere
“ Non dovresti dirgli queste cose Felpato, potresti dargli idee” Remus disse con un ghigno.
“ Era questo il piano Lunastorta!” rispose Sirius allegramente “ Ah cibo! Fantastico!”
Sirius afferrò una forchetta e cominciò ad ingurgitare il
cibo. Harry seguì il suo esempio ma almeno masticava i pancake!
“ Dopo colazione Sirius, dovremmo toglierci di mezzo quella chiacchierata.” Disse Remus
La forchetta di Sirius, piena di pancake gocciolanti di sciroppo, si
fermò a metà strada dalla sua bocca. Lanciò uno
sguardo ad Harry con l’angolo dei suoi occhi, e poi di nuovo
verso Remus annuendo. Sirius continuò a mangiare i suoi pancakes
e disse “ E poi dopo quello, ho una sorpresa per voi
due…”
“Che sorpresa ?” chiese Harry con la bocca piena di pancakes
Gli occhi di Sirius scintillarono malignamente, e ghignò. Remus
grugnì involontariamente, questa non era mai stata una buona
combinazione
“ Lo vedrai piccolo “ disse misteriosamente, e poi
aggiunse con un occhiolino a Remus “ E non dovresti parlare con
la bocca piena…”
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
chap13
TRUTHS
Capitolo 13
Remus e Sirius osservavano Harry mentre giocava con dei cubi magici da
costruzione. Erano incantati per non cadere mai, nonostante quanto alta
la torre potesse diventare.
Remus sospirò “ Dobbiamo farlo” disse a se stesso e a Sirius
Sirius annuì “ Lo so”. Fece un espiro profondo,
preparandosi per la prova “ Okay togliamocela di mezzo”
Sirius si alzò dalla sua sedia nella cucina e camminò
lentamente nel salotto, dove stava giocando Harry, con Remus dietro di
lui. Harry sorrise ai suoi nuovi guardiani mentre si sedevano intorno a
lui sul pavimento di fronte al camino. I due maghi sorrisero debolmente
di rimando e poi Sirius si schiarì la voce.
“Ehm Harry, Remus ed io dobbiamo parlare di alcune cose con
te” Sirius cominciò. Quando Harry guardò in su
verso Sirius con un’espressione curiosa in viso, Sirius perse la
forza che credeva di avere, e mandò uno sguardo implorante a
Remus.
“è meglio cominciare dall’inizio
suppongo…” pensò Remus. “ Harry”
cominciò esitante” tu sai come la tua mamma e il tuo
papà sono… morti?” sussurrò l’ultima
parte, era ancora difficile da accettare…
Harry sembrava sorpreso per la domanda, ma rispose velocemente, come se
fosse stata una cosa che aveva sentito molte volte “ Sì
mia zia Petunia mi ha detto che sono morti in un incidente
stradale”
Remus avrebbe cominciato a imprecare così tanto da fare
arrossire un giocatore di Quidditch professionista, se Sirius non
l’avesse battuto sul tempo.
Avevano sospettato che i Dursley non avessero detto la completa
verità ad Harry riguardo la morte di Lily e James Potter, ma
questo… sarebbe stato meglio se Petunia non avesse detto niente
e basta. Dire che Lily e James Potter erano stati uccisi in un
incidente stradale babbano era un insulto alla loro memoria.
Appena Sirius ebbe concluso il suo elenco di tutte le maledizioni e
incantesimi che avrebbe voluto lanciare sui Dursley, si ricompose, e
nonostante fosse ancora rosso sulla sua faccia pallida, chiese ad Harry
con una voce poco controllata “ Che altro ti hanno detto sui tuoi
genitori?”
Harry guardò terrorizzato Sirius, il suo sfogo aveva ovviamente
spaventato il bambino, e disse “ Loro-Loro mi hanno detto che
papà era un ubriacone sempre senza lavoro. E che mia madre era
una stramba inutile.”
Il tono che stava usando per descrivere quello che gli era stato detto
sui suoi genitori suggeriva che i Dursley gli avevano detto quelle cose
in più di un’occasione. L’odio che Sirius e Remus
avevano precedentemente provato per i Dursley, era niente in confronto
a quello che sentivano in quel momento.
Remus si aspettava un’altra scenata da parte di Sirius,ma la
stanza rimase scioccata in silenzio. Sirius fissò Harry come se
stesse vedendo per la prima volta il suo figlioccio.
Remus era completamente privo di emozioni, era perso nei suoi pensieri
ancora una volta. Non soltanto Harry non sapeva niente del suo mondo,
il mondo in cui era nato, ma gli erano anche state dette bugie
disgustose sui suoi genitori. Che genere di persone erano capaci di
mentire ad un bambino in quel modo?
“ Prima di tutto Harry” Sirius disse con voce roca e
soffocata “ tuo padre… James, era il miglio auror dei
nostri tempi. Aveva un lavoro Harry, il ministero l’aveva assunto
immediatamente, subito dopo il diploma. E non era un ubriacone. Non lo
è mai stato.” Sirius si fermò “ Tuo padre
è stato l’uomo più meraviglioso che abbia mai
conosciuto in tutta la mia vita”
Remus continuò, Sirius si stava lasciando prendere troppo dalle
emozioni “ E tua madre non era certamente una stramba inutile
Harry. Era una donna bellissima, dentro e fuori. Piena di talento da
non credere; Lily capiva cose più velocemente di chiunque altro
del nostro anno, specialmente in incantesimi e pozioni. Era brillante a
dir poco, gentile, divertente… i tuoi genitori non si
dimenticano facilmente Harry” Vorrei che tu avessi potuto conoscerli come noi… pensò
Sirius riprese la conversazione ancora una volta “ E secondo, non
sono morti in un incidente stradale” disse a denti stretti. Stava
ancora pensando al modo migliore per fare una fattura a Petunia e
Vernon, e anche a Dudley se riusciva ad acchiappare quel piccolo maiale.
Quando sentì questo Harry alzò la testa così di
scatto che si sentì scrocchiare il collo “ Davvero?”
“Sì. Sono stati assassinati da Lord Voldemort” disse
Sirius con voce ferma. Harry lo guardò, completamente confuso,
ma prima che potesse chiedere qualcosa Sirius continuò “
quando noi quattro, i tuoi genitori, Remus ed io, cominciammo
Hogwarts,c’era un mago molto cattivo. All’inizio le persone
pensavano che non fosse niente di importante, che semplicemente non
sopportava i babbani e voleva un po’ di potere. Pensavano che
sarebbe sparito in pochi anni. Ma questi pochi anni passarono,e le
sparizioni e morti diventarono sempre più frequenti. Quando
finimmo Hogwarts le persone avevano addirittura paura a pronunciare il
suo nome. Credevano che dire il suo nome avrebbe condotto la morte alla
loro porta. Ma tu non dovrai mai avere paura di dire il suo nome Harry,
non ha senso vivere temendo un nome. Non ti riferire mai a lui
come Colui-che-non-deve-essere-nominato, o peggio
Tu-sai-chi.” Sirius si fermò per organizzare i suoi
pensieri prima di continuare.
“ Il professor Silente,formò un gruppo di maghi e streghe
per cercare di fermare la scalata al potere di Voldemort. Ma in quel
momento Voldemort aveva già spie e seguaci dappertutto. Era
difficile capire chi era dalla sua parte, volente o nolente. “
Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo “ Erano ovunque”
“ Noi fummo invitati ad unirci al gruppo del professor Silente,
L’ordine della Fenice, e lo facemmo.” Sirius si
fermò di nuovo, cercando di organizzare al meglio la prossima
parte da dire, senza l’uso di parolacce troppo elaborate.
“c’era stato anche un quarto malandrino. A scuola,
era sempre stato quello emarginato, ma noi gli abbiamo voluto bene, e
l’abbiamo accettato come avevamo fatto tra di noi. Il suo
soprannome era Codaliscia, e ance lui diventò un animagus con me
e James. La sua forma era quella di un…”
“…topo” finì Harry piano,guardando il pavimento.
Sirius guardò Remus, aspettandosi di vedere sulla sua faccia lo
stesso shock che c’era sulla sua,ma Remus rispose allo sguardo
con calma e disse solo con la bocca “ Ne parliamo dopo”
Sirius annuì senza capire e continuò “ Esatto.
Bè comunque, dopo il diploma Codaliscia diventò uno dei
sostenitori di Voldemort, si chiamano mangiamorte. Ma nessuno di noi se
ne accorse prima che fosse troppo tardi.
I tuoi genitori furono costretti a nascondersi quando tu avevi solo un
anno. Avrebbero usato un incantesimo sulla loro casa. La persona che
faceva l’incantesimo era chiamata Custode segreto. Quella persona
era l’unica che poteva dire a qualcuno dov’eri. “
Sirius sospirò tristemente e con rabbia
“All’inizio, sarei dovuto essere io il custode segreto,ma
all’ultimo momento, convinsi i tuoi genitori a scegliere
Codaliscia.”
“ Ma io credevo…” Harry cominciò
Remus lo fermò con calma “ Non sapevamo che Codaliscia
fosse un mangiamorte Harry, non in quel momento almeno”
Sirius annuì miseramente “ Esatto. Quindi Codaliscia
diventò il custode segreto. La notte di Halloween, cinque anni
fa, Codaliscia ha tradito te e i tuoi genitori consegnandovi a
Voldemort. Gli ha detto dove trovarvi. Voldemort venne da voi. Uccise i
tuoi genitori e provò ad u-uccidere anche te…”
“ Ha provato ad uccidermi?” Harry chiese con un sussurro spaventato
Remus continuò al posto di Sirius “ Sì, ma invece
di riuscirci Harry, successe qualcosa… la maledizione che
doveva ucciderti tornò indietro a Voldemort. Nessuno sa
esattamente quello che accadde quella notte, perché la
maledizione non ha funzionato? Nessuno era mai sopravvissuto prima, e
invece qui abbiamo un bambino che sopravvisse a quindici mesi.”
“ Che cosa è successo poi a V-Vold Vol-“
“ Voldemort” Harry annuì. “ Nessuno lo sa per
certo. Alcuni pensano che sia morto , che quando la maledizione
tornò indietro uccise lui al posto tuo. Ma quelli che sono
abbastanza intelligenti da non credere a queste storie, sanno che
è ancora fuori da qualche parte. Non ha più forze,
è troppo debole per continuare. Ora è meno di niente.
Quella notte Harry, tu hai fatto qualcosa per cui il mondo magico aveva
pregato dieci anni che accadesse: ci hai liberati di Lord
Voldemort”
Harry era scioccato. Fissò Remus con gli occhi spalancati e la bocca aperta “ Io , Io l’ ho fatto?”
Remus annuì “ Sì. Quella cicatrice sulla tua
fronte” indicò la saetta nascosta sotto i capelli di Harry
“ Lì è dove Voldemort ha provato a mandare la
maledizione”
Harry si passò sulla sua cicatrice con una nuova consapevolezza, e un improvviso fiume di memorie
“ C’era una luce verde e poi qualcuno ha riso” disse fissando il vuoto.
Sirius guardò Remus colpito,ma Remus continuava a fissare Harry.
“ Sarà stata quella notte” pensò tristemente
Harry voltò lentamente la testa verso Sirius e sussurrò
“ Che cosa è successo dopo” come se in qualche modo
sapesse che la prossima parte riguardava Sirius.
Sirius guardò giù verso le sue mani e iniziò
lentamente “ Andai a casa vostra che era completamente distrutta.
Trovai tuo padre, e poi tua madre, e poi te. Ti volevo portare via da
lì, metterti in salvo, ma arrivò Hagrid e disse che
Silente voleva che tu andassi a casa sei tuoi zii. Litigai un po’
con lui, ma non ebbi scelta alla fine. “ guardò Harry con
gli occhi lucidi. “ Ho lasciato che ti portasse via Harry, mi
dispiace tanto. Avrei dovuto prenderti e scappare via appena ti ho
trovato.”
Harry si arrampicò in braccio a Sirius e lo
abbracciò forte. Sirius rispose
all’abbraccio,singhiozzando piano tra i capelli arruffati di
Harry. Remus si asciugò le lacrime dalla faccia silenziosamente.
Dopo qualche momento Harry si allontanò lentamente da Sirius e
asciugò una lacrima dalla faccia del suo padrino, con il suo
piccolo dito. “ E poi?” chiese
Sirius sorrise debolmente prima di continuare “poi sono andato a
cercare Codaliscia. L’ho trovato nella Londra babbana. Ma prima
che potessi fare qualcosa, urlò alla strada che IO avevo tradito
Lily e James. Si tagliò il dito indice dalla mano destra, fece
scoppiare la strada, uccise dodici babbani innocenti, si
trasformò in topo , e scappò attraverso le tubature. Poco
dopo arrivò il ministero. Mi arrestarono per quello che aveva
fatto Codaliscia, senza credere alla mia innocenza. Sono stato in
prigione fino ad undici giorni fa.”
“ Che cosa è successo undici giorni fa?” chiese Harry piano
Sirius guardò Remus con un sorriso. “ Remus ha scoperto la
verità. Lui e Silente sono venuti a liberarmi” Remus
provò a sorridere, ma riuscì solo a far alzare lievemente
un angolo della sua bocca. “ Poi siamo venuti a prenderti,e
questo è tutto”
Harry annuì “ quindi questo è quello di cui stavano
parlando quelle persone a Diagon Alley? Disse ricordandosene
Sirius annuì “ Pensano ancora che abbia fatto quello per
cui sono stato arrestato. Nonostante molte persone gli abbiano detto
che non l’ ho fatto”
Harry annuì di nuovo.
Remus si schiarì la voce e parò per la prima volta da
diversi minuti “ C’è qualcosa che vorresti chiederci
Harry?”
Harry ci pensò un momento e poi disse “ Perché Vold- Vol “
“Voldemort “ Remus disse per lui
Harry annuì “ Perché voleva ucciderci?”
Remus guardò Sirius, chiedendosi se avrebbe detto ad Harry della
profezia. Personalmente non pensava fosse una buona idea in quel
momento. Sembrava che Sirius stesse pensando la stessa cosa.
“Penso che dovremmo discuterne un’altra volta Harry va
bene?” chiese Sirius. Non voleva mentire ad Harry dicendogli che
i suoi genitori erano stati uccisi perché erano
nell’ordine o qualcosa del genere, nonostante fosse comunque una
parte del motivo. Sirius voleva dire ad Harry la verità totale,
ma sentiva che Harry aveva già abbastanza cose a cui pensare per
il momento.
Harry guardò in su da dove era seduto piuttosto comodamente in braccio a Sirius, e annuì.
“ Okay” disse Sirius con tono finale.
Per un po’ di tempo, i tre sedettero in silenzio, ognuno pensando
a quello che era stato appena discusso. Remus pensò che avevano
fatto un buon lavoro spiegandogli tutto in quel modo. Era un argomento
difficile da trattare,specialmente con qualcuno giovane come Harry. Ma
avevano deciso che il modo migliore per farlo era dire subito le cose
come stavano, senza giri di parole. A volte essere “
brutali” ha i suoi vantaggi.
Harry doveva sapere. Doveva capire cosa stava per affrontare nel mondo.
Ma anche se non ci fosse riuscito, Remus e Sirius erano lì per
aiutarlo a capire, e a spiegarglielo meglio.
Sirius aveva lasciato fuori appositamente i dettagli del suo soggiorno
ad Azkaban. Non era ancora pronto a parlare di dissennatori e
prigionieri fuori di mente. Non con Harry, non con Remus, non con
nessun altro. Non voleva neanche pensare ad Azkaban,sognarla era
già abbastanza. Forse avrebbe dovuto cominciare a studiare
occlumanzia.
“Sirius?” disse Remus distogliendolo dai suoi pensieri
Sirius guardò interrogativamente il suo migliore amico,
realizzando che Harry era sceso dalle sue gambe,e aveva ricominciato a
giocare con i suoi cubi. Sirius sorrise dolcemente. Era contento che
Harry riuscisse a continuare a giocare dopo la discussione che avevano
appena avuto, anche se sapeva che Harry ci stava ancora pensando.
Sirius si alzò fece il suo ghigno malefico per alleggerire la
situazione. Funzionò in qualche modo, gli occhi di Remus si
spalancarono “ Credo di avervi promesso una sorpresa a
colazione”
Harry lasciò cadere il suo cubo e guardò in su verso
Sirius curioso ed eccitato. Remus invece sembrava…spaventato?
Sirius rise e disse “ Torno subito”
Senza un’altra parola, corse nella sua camera da letto, dalla
quale ne uscì pochi secondi dopo. Ancora una volta non sembrava
stesse portando niente.
“chiudete gli occhi” disse a Remus ed Harry. Il più
piccolo obbedì, ma Remus sembrava scettico. “ Non è
niente di brutto Remus” insistette Sirius
Remus esitò ma alla fine chiuse anche lui gli occhi.
Sentì Sirius mormorare “Engorgio” tre volte prima di
avere il permesso di riaprire gli occhi di nuovo. Remus lo fece e vide
davanti a se un Sirius ghignante, che era in piedi vicino a tre manici
da scopa nuovi di zecca.
Vedendo lo sguardo confuso e interrogatorio sulla faccia di Remus
Sirius disse felice “ Nimbus 950! È uscita questo mese!
Sono bellissime vero?”
Né Remus né Harry ebbero le reazioni che Sirius si
aspettava. Harry sembrava perplesso e Remus lo guardava con le
sopracciglia alzate.
“ Cosa?” chiese Sirius “ Ho pensato che potevamo
insegnare ad Harry a volare, e tu non puoi fare molto con quel pezzo di
antiquariato che usi dal secondo anno. “Remus aveva ancora le
sopracciglia alzate “Okay lo so che era di tuo padre, ma
Lunastorta hai bisogno di una scopa nuova.” Remus non aveva
cambiato per niente la sua espressione, Sirius roteò gli occhi
“ Okay, abbassa quelle dannate sopracciglia o diventeranno presto
parte dei tuoi capelli. Non sono stato capace di comprare qualcosa a te
o ad Harry per cinque anni. Fammi fare questo per te okay?”
L’espressione di Remus si ammorbidì un po’, e Sirius
vide l’ombra di un sorriso. Se Sirius voleva comprare ai suoi
amici nuove scope fiammanti chi era Remus per fermarlo? Tra
l’altro erano anche piuttosto belle…
“ Io potrò volare?” chiese Harry eccitato, esaminando una delle scope con curiosità
“ Certo! Appena riusciamo a trascinare Remus fuori ti insegneremo a volare”
Harry corse dove era seduto Remus e cominciò a tirarlo per il
braccio “ ti prego Remus! Andiamo a volare” disse senza
fiato.
Remus alzò le sopracciglia verso il piccolo bambino, riusciva a
malapena ad alzare il braccio di Remus. Prese Harry, e cominciò
a fargli il solletico
“ Remus” Harry urlò tra le risate “Fermati! Ti prego!”
“Okay,Okay” disse Remus lasciando Harry con un ghigno
“ Bè cosa state aspettando? Se dobbiamo volare dobbiamo
farlo prima che diventi buio!”
Sirius ghignò e lanciò una delle scope a Remus mentre si
alzava. “ L’ultimo ad uscire è un Serpeverde!”
urlò correndo fuori dalla cucina.
Remus ed Harry si guardarono, meditando vendetta, e poi uscirono fuori per la prima lezione di volo di Harry.
__________________________________________________________________________________
Località sconosciuta…
Ancora una volta Codaliscia stava viaggiando. Questa volta però
era diverso, questa volta non stava cercando Harry Potter…
Era arrivato a casa di Lucius Malfoy le prime ora del mattino del
giorno dopo aver lasciato il Surrey. Lucius non era assolutamente
contento di vedere il suo compagno mangiamorte alla porta di casa sua.
In fatti Lucius aveva acchiappato Codaliscia per il collo,
l’aveva lanciato contro una parete, e gli aveva puntato la
bacchetta al cuore, chiedendoli perché stava disturbando
lui e la sua famiglia.
Codaliscia raccontò velocemente la storia degli ultimi cinque
anni, di come aveva incastrato Sirius, di come si era nascosto in una
casa di maghi, e di come aveva provato a prendere Harry Potter, ma che
Sirius e Remus l’avevano battuto sul tempo.
Lucius era piuttosto impaziente che finisse al più presto mentre
Codaliscia spiegava il suo ultimo piano. Ma lui sapeva anche che Lucius
era l’unico mangiamorte con il coraggio di metterlo in pratica,
per non parlare del fatto che era schifosamente ricco…
Alla fine, dopo il racconto di Codaliscia, e gli sguardi di disgusto di Lucius, Lucius accettò.
Ora Codaliscia aveva una nuova missione, la quale poteva rappresentare
una grossa sorpresa per il mondo magico. Ma Codaliscia era determinato
a risolvere gli errori che aveva commesso cinque anni fa, e ora che
Sirius era libero di nuovo, aveva bisogno di far accadere qualcosa di
grande.
Non sapeva ancora dove era diretto, ma aveva ancora una volta chiesto
aiuto ad alcuni topi. Tutto quello che sapeva era che si trovava dentro
una foresta molto buia. Il silenzio lo circondava, e i topi si
rifiutarono di accompagnarlo oltre. Apparentemente gli animali
evitavano quel posto per paura di essere mangiati dalle “
Ombre”
Con la cosa dell’occhio, Codaliscia vide qualcosa strisciare tra gli alberi.
In quel momento, la fase uno del piano di Codaliscia era completa.
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
chap14
TRUTHS
Capitolo 14
La giornata era bellissima e piena di sole, il cielo era azzurro e
senza nuvole, non c’era tanto vento,e la temperatura era perfetta
per volare, il che era esattamente quello che stavano facendo Sirius
Black ed Harry Potter.
Da quando Sirius aveva portato a casa le tre Nimbus 950, lui, Remus ed
Harry, avevano volato in ogni momento libero che avevano a
disposizione. Durante le ultime settimane,però, il tempo non era
stato d’aiuto, aveva diluviato per una settimana di fila, e dopo
aveva fatto troppo freddo per volare. Ma quel giorno era perfetto.
“ Rallenta un po’ Harry” disse Sirius al suo figlioccio.
Dopo la loro prima lezione di volo con Harry, Sirius e Remus
raggiunsero la conclusione che il bambino di cinque anni assomigliava
al padre molto di più di quello che avevano creduto
inizialmente. Harry stava al volare come una sirena stava
all’acqua.
Semplicemente Harry Potter era nato per volare.
Nonostante questo però, Sirius aveva messo un incantesimo sulla
scopa di Harry per non farlo cadere. Era una buona cosa; ad Harry
piaceva volare in alto e molto velocemente.
L’espressione che aveva mentre volava e faceva giri intorno agli
alberi, era abbastanza per mandare brividi lungo la schiena di Sirius.
Era uguale a James quando volava: capelli neri che andavano in tutte le
direzioni,gli occhi che scintillavano largamente, e lo sguardo di pura
felicità dopo una mossa particolarmente difficile. Sirius era
orgoglioso mentre guardava il figlio del suo migliore amico fare cose
che molti maghi adulti non sapevano fare. E questo era solo
l’inizio. Con più pratica per controllare meglio la scopa,
Harry sarebbe presto diventato il migliore a volare dai tempi di James
Potter stesso, e questo era già molto.
Sirius distolse lo sguardo da Harry per un momento, quando sentì
il suo nome che veniva chiamato da terra. Remus gli stava facendo segno
di tornare giù, e non sembrava molto
felice. Ricordava molto a Sirius il giorno in cui James aveva
portato Harry a volare quando aveva solo nove mesi. Nemmeno Lily era
stata molto felice .
Con una smorfia, Sirius chiamò Harry per dirgli che dovevano smettere di volare.
“Ohhhhh Sirius! Dobbiamo farlo per forza?” Harry si lamentò adorabilmente mentre volava verso il suo padrino.
Sirius sorrise “ Sì Harry dobbiamo. Altrimenti penso Remus potrebbe spellarci vivi… forza scendiamo”
Cominciarono a scendere lentamente. Harry non era ancora molto bravo ad
atterrare, e Sirius non se la sentiva di spiegare un Harry Potter
pancake a Silente. Un minuto dopo, Sirius atterrò davanti a
Remus “ Lunastorta , vecchio mio sei venuto a volare con
noi?” chiese con voce allegra.
Remus guardò con il sopracciglio inarcato, le mani ancora
sui fianchi, verso Harry “ Non avresti dovuto farlo volare
così in alto Felpato. E se cadeva?”
“ Sembri proprio Lily” Sirius ghignò “ Pensi
veramente che lo lascerei cadere?” camminò vicino ad
Harry, che era appena atterrato, e mormorò “ Finite
incantatem!”, mentre aiutava Harry a scendere dalla scopa.
“vedi Lunastorta, non c’era nessuna possibilità che cadesse. Vero Harry?”
Harry ghignò in su verso Remus “ no non c’era! È stato divertente! Possiamo andarci di nuovo?”
Remus rise “ Forse più tardi, Harry. Ora perché non
mi aiutate a svuotare tutte le buste con la spesa che ho fatto a Diagon
Alley?”
I tre si diressero verso la casa, Sirius prese le scope e le mise
nell’armadio dell’ingresso, dopo andò anche lui in
cucina per aiutare Remus
“ Allora Sirius “ disse Remus casualmente “ non indovinerai mai chi ho appena incontrato a Diagon Alley”
“Chi ?” disse Sirius distrattamente, mettendo a posto una cassa di Burrobirra
“Mundugus Fletcher” rispose Remus
“ Dung?” chiese Sirius con un ghigno “ Come sta quel vecchio mascalzone? “
“ Sta bene “ disse Remus “ Mi ha detto di dirti
‘ciao’ da parte sua. E poi ha accennato qualcosa riguardo a
candidarsi come ministro della magia…”
“ Dung si candida come ministro? Sei sicuro che non ha detto che
stava scappando dal ministro.” Remus rise “ Questo sembra
sarà interessante…”
“ Sì posso capire perché” disse Remus,
“ Il mercato nero dei calderoni fa all’improvviso la sua
comparsa al centro di Diagon Alley. È scoppiato il caos quando
il ministro Dung ha annunciato che il wiskey incendiario è la
cura per l’influenza. Per non parlare poi del fatto che
userà il ministero per vendere e ricevere beni rubati.”
Sirius rise “ Sì, Bè, è comunque un uso
migliore di quello che ne stanno facendo adesso” tra le risate
guardò Remus pensieroso “ Perché non ti candidi tu
Remus come ministro? Penso che faresti un lavoro dannatamente
fantastico!”
Ora era il turno di Remus di ridere “ Io? Candidato come ministro
della magia?” Sirius annuì convinto “ penso che sei
stato colpito in testo dai bolidi troppe volte” Sirius continuava
a fissarlo senza battere ciglio . Remus sospirò. “
Prima di tutto Sirius, non mi interessa affatto la politica. Secondo
nessuno voterebbe per un lupo mannaro, eccetto forse gli altri lupi
mannari” disse
Proprio quando Sirius stava per rispondere si sentì una voce
eccitata dall’altra parte del tavolo “Mi candido io come
ministro della magia” disse Harry
Sirius e Remus risero “ Ti candideresti, adesso?” chiese
Remus, mentre camminava intorno al tavolo per sedersi accanto ad Harry.
“ Sì” disse semplicemente, scalciando felice le piccole gambe sotto il tavolo.
Sirius sorrise e scosse la testa “ Questo è molto bello
Harry,ma se diventi ministro della magia adesso non potrai mai andare
ad Hogwarts.”
“Davvero?” chiese Harry,terrorizzato al solo pensiero di non frequentare Hogwarts
“Davvero” disse Sirius,annuendo gravemente
“perciò che ne dici che se ci dimentichiamo della tua
potenziale carriera politica fino a dopo il diploma, e vediamo se
Lunastorta ci ha comprato un po’ di cioccolata?”
In quel momento un gufo entrò dalla finestra aperta della
cucina,e lasciò cadere una lettera al centro del tavolo. Se ne
andò velocemente, così come era arrivato.
Remus si sporse per prenderla con un sopracciglio alzato. Nessuno gli
spediva mai delle lettere. Girò la lettera e trovò il
simbolo familiare di Hogwarts. Remus sorrise mentre cominciò a
leggerla.
“ Di che cosa parla?” chiese Sirius che era seduto dall’altra parte di Harry.
Remus si schiarì la gola e la lesse ad alta voce.
“Cari Remus,Sirius,e ovviamente
Harry, spero che stiate tutti e tre bene. Io stesso mi sono goduto il
tempo magnifico qui ad Hogwarts,assistendo Hagrid
nell’acchiappare folletti della Cornovaglia nella foresta
proibita. Sembrava che ai folletti piacesse molto
frequentare il suo campo degli ortaggi .”
“ Silente non deve proprio aver niente di meglio da fare per cercare folletti” disse Remus ghignando
“ Nah Silente è solo un uomo morto strano” commentò Sirius “ continua per favore”
Remus rise “Sono sicuro che vi
starete domandando la ragione per cui vi mando questa lettera.
Bè è questa; la professoressa McGranitt ed io ci stavamo
chiedendo se vorreste unirvi a noi stasera a cena, per discutere di un
evento recente. È meglio non dirvi più niente qui. Se non
avete altri piani,e potete venire,vi prego di arrivare nella sala
grande alle sei. Sinceramente Albus Silente.
Sirius cominciò a pensare “ Evento recente? Cosa potrebbe essere?”
Remus scosse la testa e scrollò le spalle “ Non ne ho
idea. Ma sembra..ehm… importante” Remus e James avevano
imparato ad evitare la parola serio davanti a Sirius per evitare una
battuta che diventava velocemente fastidiosa
“Mmm” disse Sirius, sorseggiano una burrobirra “
bè sono le quattro. Penso che dovremmo prepararci e andare.
Così possiamo far vedere un po’ dei giardini ad Harry. Che
ne dici piccolo?”
“Andiamo ad Hogwarts?” Sirius annuì “ Mitico!”
Remus e Sirius ghignarono all’eccitazione più che ovvia di
Harry “ Okay,allora vai a cambiarti i vestiti e lavati i denti.
Non c’è motivo di provare nemmeno a fare qualcosa per quei
capelli..” disse Sirius
Non ci fu bisogno di ripeterglielo due volte. Scappò via alla velocità della luce.
Remus rise “Sai Sirius, non credo che sia stata una buona idea raccontare ad Harry tutte quelle storie su Hogwarts”
“Perché?” disse Sirius indignato
“Bè perché sai benissimo che il momento in cui
incontrerà Mrs Purr, vorrà lanciarle addosso una
caccaboma!
Sirius cominciò a ridere “ E che problema c’è! L’abbiamo addestrato bene che posso dire!”
Quarantacinque minuti dopo , appena Sirius e Remus ebbero fatto una
doccia, erano pronti ad andare. Sirius ed Harry volevano usare la
polvere volante, ma Remus li convinse che smaterializzarsi era un modo
migliore per viaggiare. “ I vestiti non si sporcano quando ci si
smaterializza” disse usando la prima scusa che gli era venuta in
mente.
Perciò Sirius prese Harry in braccio e si smaterializzò
proprio fuori dai giardini di Hogwarts. Remus arrivò con un
piccolo pop subito dopo.
“ Wow…” Harry disse affascinato appena posò per la prima volta gli occhi sul castello di Hogwarts.
“ Magico eh?”
“Sì…”
Sirius mise Harry a terra, e il bambino prese le mani dei suoi
guardiani mentre attraversavano i cancelli. Le statue ai due lati li
fissarono per tutto il tempo mentre camminavano.
“ Questo posto non è cambiato per niente! Il platano
picchiatore è un po’ più grande, sembra ancora che
ti potrebbe decapitare con uno di quei rami…” Sirius
disse a Remus. Il lupo mannaro guardò l’albero, e si
poteva vedere in lontananza anche la stamberga strillante, in cui lui
aveva passato tante notti ad Hogwarts.
Si sentì abbaiare forte dai giardini, e per una frazione di
secondo Remus pensò che Sirius si fosse trasformato. Era Thor
invece, che correva allegro verso di loro. Hagrid era dietro di lui.
“Sirius!Remus! cosa ci fate qui?” chiese allegramente
“ Che bello vederti Hagrid! Siamo qui per vedere il
professor Silente. Non saremmo dovuti arrivare prima delle sei, ma
abbiamo pensato di far fare un giro ad Harry.” Disse Sirius,
accarezzando Thor dietro le orecchie.
“ ‘arry?” chiese Hagrid
guardò in basso verso il piccolo bambino in piedi tra Sirius e
Remus. Harry rispose allo sguardo scioccato per l’altezza di
Hagrid, che era senza parole. Si inginocchiò per guardare meglio
Harry, nonostante rimanesse comunque più alto di Remus. “
ciao Harry. Non ti vedo da quando eri un neonato. Sei proprio uguale a
James…ma con gli occhi di Lily….” Disse guardandolo
con gli occhi lucidi
Remus decise che era meglio cambiare argomento, prima che Hagrid
diventasse troppo emotivo e provasse ad abbracciare Harry. Lui
personalmente era stato già abbracciato da Hagrid, e non aveva
potuto toccarsi le costole per una settimana. Non voleva neanche
immaginare quello che avrebbe fatto ad Harry… “ Allora
Hagrid come vanno le cose?” chiese
“ Hagrid tirò su col naso sonoramente e si alzò
“ le cose vanno benissimo Remus grazie. Stavo proprio andando
dalla piovra. Volete venire con me?”
Harry guardò in su verso Sirius e Remus con gli occhi spalancati
per l’eccitazione. “ Possiamo vedere la piovra gigante?
Possiamo?”
Sirius guardò Remus divertito. Remus scrollò le spalle
nascondendo un sorriso “ Non vedo perché no. A meno che
non diamo fastidio ad Hagrid”.
“ Certo che non mi date fastidio! Andiamo allora!”
Hagrid li condusse sulla riva del lago. Harry guardò affascinato
mentre chiamava la piovra gigante in superficie. Un lungo
tentacolo rosa uscì dall’acqua. Harry lo toccò
“ è viscido” disse con una risatina
Sirius e Remus permisero ad Harry di giocare con la piovra ancora un
po', poi salutarono Hagrid e continuarono a camminare per i giardini.
Mostrarono ad Harry il campo da Quidditch (raccontando di partite
memorabili), la foresta proibita ( Harry voleva entrarci, ma sia Sirius
che Remus dissero “un’altra volta”), e le serre
(raccontarono ad Harry di quella volta che James aveva fatto un
incantesimo ad una mandragola perché urlasse a Lily quanto lui
l’amasse. Si beccò una settimana di punizione dalla
professoressa Sprite e uno schiaffo da Lily, anche se lei
successivamente disse che era stato un ottimo incantesimo e che aveva
funzionato un po’)
Alla fine, fu l’ora di dirigersi nella sala grande. I corridoi di
Hogwarts erano deserti; la maggior parte dei professori era a casa per
le vacanze estive. I malandrini mostrarono a quello più
piccolo dov’erano le sale comuni, come raggiungere le cucine,
come convincere Madama Chips a farti uscire un giorno prima
dall’infermeria... , sulla strada per raggiungere la sala grande
Le larghe porte dorate erano spalancate quando entrarono. Harry si
guardava intorno affascinato,e i suoi occhi si fermarono sul soffitto
incantato. Remus colse lo sguardo sulla faccia di Harry e
ridacchiò “ impressionante vero?” disse. Aveva
esattamente lo stesso sguardo la prima volta che era entrato nella sala
grande.
“Mm Mm” fu la risposta. Harry stava ancora guardando in su.
“ Ah! Ecco i nostri ospiti! Disse una voce
Il tavolo degli insegnanti era sparito. Al suo posto c’era un largo tavolo di legno, apparecchiato per cinque persone.
“ Professor Silente, come sta signore?” chiese Remus,stringendo la mano del preside
Silente sorrise “ Remus te l’ho già detto: chiamami
Albus.” Remus rise e annuì. “ Questo vale anche per
te Sirius. Voi due non siete più studenti qui, non abbiamo
bisogno di tutte queste formalità”
Sirius ghignò e strinse la mano di Silente “ Posso chiamarti Albie?” chiese il mago più giovane
Silente lo guardò serio da sopra i suoi occhiali a mezzaluna
“ Solo se vuoi scoprire l’uso di alcuni di quegli oggetti
spettacolari nel mio ufficio”
Gli occhi di Sirius si spalancarono un po' per la sorpresa, e un
po’ per la paura, finchè non vide che gli occhi di Silente
tradivano il suo umorismo. Ghignò di nuovo “ Magari
un’altra volta Albus”
Silente sospirò, ma sorrise “ Nessuno accetta mai
quell’offerta. È sempre lì se cambi idea.” Il
preside guardò in giù e si accorse di Harry. “ Ah
il giovane Harry Potter, come stai oggi?”
Harry sorrise timidamente “ Bene signore. E lei?”
Silente sorrise largamente “ Molto bene Harry. Grazie per
avermelo chiesto. Perché ora non ci sediamo, e iniziamo quella
che sono sicuro sarà una buonissima cena.”
Sirius e Remus salutarono e presentarono Harry alla McGranitt, che
aveva fissato Harry tutto il tempo da quando avevano attraversato la
porta. Riuscirono ad evitare per poco un altro “ Episodio
abbraccio” come quello che era avvenuto con Sirius. la
professoressa aveva le lacrime agli occhi, mentre stringeva la mano al
figlio di Lily e James. Ma fortunatamente Silente disse ad alta voce
“ costolette di maiale” mentre la McGranitt si stava
avvicinando ad Harry.
Saltando per la sorpresa, Remus si girò verso Silente.
Costolette di maiale con contorni, erano apparsi sul suo
piatto d’oro. Silente fece un occhiolino a Remus mentre lui
e la McGranitt si sedevano, lui davanti al preside. Remus ghignò
e disse verso il suo piatto “ Bistecca e patate al forno”
il suo ordine apparve subito con una burrobirra.
La McGranitt ordinò pollo e insalata e Sirius lo stesso di
Remus. Harry fissava affascinato e confuso il cibo che era apparso nel
piatto degli altri. Sirius decise di dargli una mano “ Cosa ti
andrebbe di mangiare Harry?”
Harry ci pensò su un momento prima di dire “ Formaggio
alla griglia” un secondo dopo un sandwich al formaggio e una
montagna di patatine si materializzò nel suo piatto.
Mentre cenavano, Sirius e Remus aggiornarono Silente su quello che era
successo nelle ultime settimane. Silente era contento di notare
l’ovvia felicità sia da parte dei due maghi che da Harry.
Appena finirono la cena e il dessert quasi un’ora e mezza dopo(
gli elfi domestici sapevano proprio preparare degli ottimi
banchetti…), si incamminarono tutti insieme verso
l’ufficio di Silente ( bè gli adulti camminarono, Harry
era in braccio a Sirius, tutto il cibo che aveva fatto mangiare
l’aveva fatto diventare stanco)
Silente disse la password “ bacchette di liquirizia” e la
statua del gargoyle si aprì. Salirono per le scale a spirale, ed
entrarono nell’ufficio. Sirius distese Harry sul divano vicino
alla scrivana del preside, dove Harry si addormentò pochi minuti
dopo.
La McGranitt fece apparire tre sedie, dove si sedettero, aspettando che
Silente cominciasse a parlare. “ Grazie per essere venuti stasera
con così poco preavviso “disse sedendosi sulla sua sedia.
Remus e Sirius annuirono “l’evento recente di cui vi ho
scritto nella mia lettera riguarda Peter Minus. È stato
avvistato” Silente alzò una mani verso Sirius prima che
cominciasse a parlare. “ Ora il motivo per cui non vi ho
informato quando è accaduto, è perché pensavo che
voi due aveste già abbastanza cose a cui pensare quando è
avvenuto l’avvistamento” Silente si fermò un
momento, preparandosi per le reazioni che avrebbe ricevuto “
Minus era a Privet Drive, pochi minuti prima che voi andaste a
riprendere Harry. Si stava nascondendo tra i cespugli , proprio di
fronte ad Harry quando siete arrivati nel giardino. Se ne è
andato poco dopo di voi.”
Remus impallidì, e Sirius sembrava aver assorbito il colore che
aveva perso l’amico. Erano entrambi molto arrabbiati. Silente
continuò “ Una squadra di Auror è stata mandata a
investigare, ma non c’era nessun segno che indicasse dove potesse
essere Minus. Credono che sia rimasto nella sua forma da Animagus per
tutto il tempo che ha vissuto nel vicinato.”
“ Come fa a sapere che era lui signore?” chiese Remus piano.
“ Avevo attivato incantesimi e barriere sin da quando Harry
è andato a vivere con i suoi zii. Le varie barriere mi
avrebbero avvisato quando un mago o una strega le oltrepassavano,
ed entravano nel vicinato. Quel giorno gli allarmi suonarono per
avvisarmi che un mago era entrato a Privet Drive. Non ci ho prestato
attenzione in quel momento, pensavo si trattasse di voi due che eravate
arrivati a casa di Arabella, ma non arrivò mai un allarme
riguardo il secondo mago. Tra l’altro l’allarme che era
suonato era quella indicante non solo un mago, ma un mangiamorte. Le
barriere erano state incantate per riconoscere il marchio nero. Appena
mi giunse l’informazione , fui sicuro che si trattava di Peter
Minus.”
Sirius stringeva i braccioli della sua sedia così forte che le
sue nocche , strette a pugno, erano bianche come lenzuola. “ Che
diavolo stava facendo lì?” chiese a denti stretti, con
sguardo infuriato.
“Non è ovvio?” disse Remus con voce roca come se
avesse capito tutto. Stava guardando oltre Sirius, Sirius seguì
il suo sguardo, che andava diritto verso Harry e sentì la sua
bocca spalancarsi.
“Harry?” chiese perplesso “ Cosa potrebbe volere Codaliscia da Harry?”
Silente parlò di nuovo, lo scintillio assente nei suoi occhi, e
nessuna traccia di un sorriso. “ Ho qualche teoria. Forse Minus
crede che finendo il lavoro del suo padrone su Harry, Voldemort
tornerà al potere” la McGranitt sussultò, nessuno
sembrò accorgersene. “ o forse vuole semplicemente la sua
vendetta su Harry per aver distrutto il suo padrone. O forse ha altri
piani…”
___________________________________________________________________________________________________
Un’ora dopo, Sirius e Remus erano seduti tremanti al tavolo della
cucina del cottage. Harry era stato messo a letto, era già
addormentato quando avevano lasciato Hogwarts, e non si era svegliato
nemmeno quando si erano smaterializzati a casa.
“Hai realizzato Remus” disse Sirius guardando il
tavolo “ Che quel ratto era solo a pochi passi da noi…da
Harry….”
Remus guardò Sirius, ancora piuttosto pallido. “ Sì l’ ho realizzato” disse piano.
“ Se avessimo sprecato solo un altro minuto discutendo con Petunia, Codaliscia potrebbe averlo preso”
“Lo so”
“ Quello che mi piacerebbe sapere, è cosa quel bastardo vorrebbe fare con lui”
“Non lo so Sirius, vorrei saperlo anche io. Ma l’unica cosa
che possiamo fare è assicurarci che Harry sia in salvo, e che
Codaliscia non provi neanche lontanamente ad avvicinarsi a lui”
Remus disse, guardando fuori dalla finestra, verso il cielo stellato
“Ah puoi contarci” disse mentre si alzava e cominciava a
camminare avanti e indietro per la cucina rabbiosamente “ Lo
giuro su Dio Remus se prova a posare solo un dito sulla testa di Harry
, lo uccido. Non mi importa di tornare ad Azkaban. Io ucciderò
Codaliscia.”
Remus non disse niente. Sospettava che Sirius avrebbe ucciso Codaliscia
solo vedendolo, che Harry fosse stato toccato o no. Remus aveva avuto
gli stessi pensieri.
“Che piani aveva Codaliscia?”
“Che cosa questi piani avevano a che fare con Harry?”
“Perché le loro vite non potevano essere solo calme e normali?”
_______________________________________________________________________________________________________________________
La mattina dopo, Malocchio Moody arrivò al cottage per aumentare
la potenza delle barriere intorno alla casa, sotto suggerimento di
Silente. Appena ebbe finito il vecchio Auror trattenne Sirius fuori.
“Ho una proposta per te Black” ringhiò
Sirius alzò le sopracciglia alla domanda. “ Okay” disse piano
“ Tu e Potter siete stati i migliori Auror che ho avuto durante
quei tre anni. A volte irresponsabili, ma dannatamente bravi a
catturare mangiamorte. Ora la mia domanda per te è questa
Black: hai ancora la tua licenza da Auror?
Sirius era ancora intontito per la domanda ma si riprese in fretta.
“ La mia licenza? Ehm sì ce l’ ho. Remus ed io
l’abbiamo trovata in alcune vecchie
scatole…perché?”
“Bene,Bene. In questo caso voglio che tu ritorni a lavorare al
ministero appena Caramell se ne sarà andato. Abbiamo bisogno del
meglio.” La faccia legnosa di Moody si spalancò in un
sorriso “ Cosa ne dici?”
Sirius era scioccato. Moody lo voleva di nuovo al ministero, come un
Auror. Sirius aveva voluto diventare un Auror da quando aveva tredici
anni e aveva visto il padre di James in azione. Il tempo passato
a catturare mangiamorte era stato il migliore della vita di Sirius, che
ne andava fiero.
Ma voleva veramente riprendere la sua vita da dove l’aveva lasciata?
Voleva provare al mondo che non era un pluriassassino psicopatico?
Voleva far vedere ad Harry che cosa lui e suo padre avevano fatto così bene?
Voleva partecipare alle ricerche per Codaliscia?
“Dove firmo malocchio?” disse Sirius con un ghigno
Moody porse una mano piena di cicatrici a Sirius
Sirius Black sarebbe tornato ad essere un Auror.
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
chap 15
TRUTHS
Capitolo 15
Il 29 Luglio 1986, portò con sé la prima luna piena da
quando Sirius Black era tornato nel mondo magico. Era anche la prima
luna piena alla quale ora Harry Potter avrebbe dato un significato
più profondo di “Carina”
Però era ancora più importante, il fatto che questa luna piena sarebbe stata il primo test per Remus Lupin.
Se la pozione antilupo che aveva preso dal St. Mungo avesse
funzionato correttamente, Remus sarebbe stato capace di controllarsi da
lupo, qualcosa che non era riuscito a fare dai tempi di Hogwarts. Per
tre giorni Remus si sforzò di bere la pozione amara (lo zucchero
sfortunatamente annullava i suoi poteri), e il pomeriggio prima della
sua trasformazione poteva già sentire una differenza.
“La presenza del lupo non si fa sentire come al solito”
spiegò a Sirius “ e non mi sento affatto debole"
“ Sei ancora pallido però, e anche un po’
sudato” rispose Sirius mentre lanciava al suo amico uno sguardo
preoccupato.
“Bé,sì, ma penso che sia solo per la trasformazione
che si avvicina. Non lo so! Penso che dovremmo solo aspettare stanotte
per esserne sicuri”
“ Andrà tutto bene” disse Sirius incoraggiante
“ speravo solo di riuscire a stare con te sai? Come i gloriosi
giorni del passato”
Remus sorrise ricordandosene “ Sì sarebbe veramente
fantastico. Ma devi portare Harry ad Hogwarts. Voglio essere sicuro che
non gli succederà niente. E se ti tiri indietro ora, dovremmo
vedercela con un bambino molto arrabbiato.”
Sirius rise “ vero, molto vero. E non vorremmo neanche che si arrabbiasse proprio prima del suo compleanno vero?
“Decisamente no” concordò Remus, guardando la
cucina. “ Parlando di Harry…qualche idea su dove possa
essere ora?”
Sirius sporse il collo per guardare nel salotto. Alzò le
sopracciglia sorpreso. “ era lì a giocare con quei piccoli
draghi volanti che gli avevi regalato”
Infatti c’erano draghi che volavano per tutta la stanza,uno dei
quali un ungaro spinato, che facevano uscire fuoco finto, ma nessuna
traccia di Harry
“ forse è nella sua stanza” suggerì Remus
Insieme Sirius e Remus attraversarono il piccolo corridoio per raggiungere la stanza di Harry che aveva la porta mezza aperta.
La aprirono di più, e trovarono il bambino che stavano cercando
seduto sul suo letto, che teneva in mano un libro al contrario. Girando
le loro teste simultaneamente da un lato, Sirius e Remus lessero il
titolo “ Alice nel Paese delle meraviglie”. Era stato il
libro preferito di Lily, e Remus aveva pensato che anche Harry dovesse
averne una copia.
“ Che stai facendo Harry?” chiese Sirius con un sorriso
Senza alzare lo sguardo Harry girò una pagina del suo libro e disse “ Sto leggendo”
Remus trattenne una risata “ Tu sei cosciente Harry che il tuo libro è al contrario vero?”
Harry fissò i suoi guardiani per mezzo secondo, e poi
guardò la copertina. Annuì che era perfettamente al
corrente della posizione del suo libro e tornò al suo “
Leggere”
Sirius alzò le sopracciglia e sorrise di più “ Okay
Harry. Allora dal momento che preferisci rimanere qui a leggere
suppongo che dovrò andare da solo ad Hogwarts”
La frase ebbe la reazione che Sirius si aspettava. Harry chiuse
velocemente il suo libro, fece un enorme sorriso sulla faccia
abbronzata(lui e Sirius passavano la maggior parte delle giornate a
volare), e saltò giù dal letto.
“ Andiamo adesso ad Hogwarts?” Harry chiese con la sua eccitazione infantile.
“ Ci andremo presto” disse Sirius con un ghigno “ Ma
prima abbiamo bisogno di preparare le tue cose per la notte”
Harry era già al suo armadio buttando tutto ciò che aveva
sul pavimento, cercando di fare entrare tutto nella piccola borsa che
gli serviva per la notte.
Remus lo fermò “Whoa Harry” disse attraversando la
stanza “ Aspetta un secondo. Vai via solo per una notte. Avrai
solo bisogno del pigiama,vestiti da indossare domani e lo
spazzolino.”
Harry smise di svuotare l’armadio e guardò Remus “Oh” disse con un sorriso imbarazzato.
Remus rise e gli arruffò i capelli “ Sì, Oh!. Ora
perché non rimettiamo tutto questo nell’armadio
okay?”
Mentre Remus ed Harry mettevano a posto Sirius li guardava
profondamente divertito dalla porta. Appena finirono di sistemare tutto
e di preparare la borsa per la notte, Harry corse fuori dalla stanza
superando Sirius, per andare a mettersi davanti al
camino,aspettando di partire.
“Cosa ci trova quel bambino nella polvere volante?” mormorò Remus
Sirius rise mentre lo seguiva verso Harry, che aveva il suo zaino sulle spalle e sembrava molto impaziente.
“ Forza Sirius!Andiamo!” esclamò tirando la mano di Sirius
Remus alzò un sopracciglio “ Non ti dimentichi qualcosa Harry?”
Harry lasciò andare la mano di Sirius e ci pensò su. Dopo
un momento i suoi occhi aperti si spalancarono “Il mio manico di
scopa!" Urlò
Harry lasciò cadere la borsa sul pavimento, vicino a Sirius, e
corse nella sua stanza. Tornò un secondo dopo portando con se il
suo oggetto prezioso.
Remus si scambiò uno sguardo divertito con Sirius. “Ehm
Harry, penso che Remus voglia un abbraccio prima che ce ne andiamo
“ disse Sirius mentre prendeva la scopa e la borsa di Harry, e
spingeva il bambino verso Remus.
Harry ghignò imbarazzato “ L’avevo capito!” disse abbracciando forte Remus, che rise
Con un bacio sulla fronte, e dopo aver arruffato nuovamente i capelli
di Harry, Remus lo lasciò andare. Si alzò e strinse la
mano di Sirius.
“Buona fortuna stasera” disse Sirius”
“ Grazie! Bè è meglio se cominciate ad andare, è quasi il tramonto”
“ Ok allora andiamo Harry” disse Sirius prima di
rimpicciolire le loro scope e mettersele in tasca. Poi si piegò
e prese Harry in braccio.
“ Divertitevi e non fate venire alla McGranitt troppi capelli bianchi” disse Remus con finta severità
“Mai!” esclamarono Harry e Sirius insieme
Remus fece un passo indietro dal camino mentre Sirius diceva
chiaramente la loro destinazione ( Hogwarts ufficio del preside)e con
un ultimo saluto di Harry , erano spariti tra le fiamme verdi. Gli
occhi di Remus si spostarono dalle fiamme alla finestra inconsciamente.
Il sole cominciava a sparire. In un’ora più o meno, la
luna sarebbe sorta, e Remus avrebbe saputo se la nuova pozione
funzionava veramente
Andò in cucina e mangiò velocemente un sandwich,prima di prendere la sua ultima dose di pozione antilupo
“Bè speriamo funzioni!” disse a se stesso.
Ingoiò l’ultimo sorso della pozione con una smorfia di
disgusto, e si diresse in cantina per prepararsi per la notte.
_____________________________________________________________________________________
Sirius uscì dalla spirale di fiamme e mise Harry sul pavimento.
Entrambi cominciarono a spolverare i vestiti per la cenere. Sirius
guardò nella stanza. L’ufficio di Silente era vuoto.
Bè non completamente vuoto. Fanny la fenice era seduta sul suo alto trespolo, osservando i due visitatori.
Harry si avvicinò per osservare meglio lo strano uccello; Fanny
non era nell’ufficio durante l’ultima visita di Harry.
Fanny si alzò in volo, dirigendosi verso Harry, che stese un
braccio verso di lei.
Sembrava che si stessero stringendo la mano, o le piume o …
qualcosa. Sirius osservò con interesse mentre Fanny si
posizionava sul braccio steso di Harry. Aveva visto farlo fare
alla fenice solamente con altre due persone: Albus Silente e Lily
Evans.
Harry si girò lentamente verso il suo padrino “Guarda Sirius!” disse sorridendo
Sirius sorrise di rimando “ Penso che tu gli piaccia Harry”
Harry sorrise ancora di più a Sirius e tornò a studiare Fanny
“Che cosa è?” disse accarezzandole le piume
“Quella Harry, è una fenice” disse una voce gentile dalla porta.
Harry e Sirius guardarono la faccia sorridente di Silente. Il preside
si avvicinò ad Harry e Fanny e si inginocchiò “ Le
fenici sono una razza molto rara di uccelli. Sono creature molto fedeli
e intelligenti, possono trasportare oggetti molto pesanti e le loro
lacrime hanno proprietà curative”
Harry distolse lo sguardo da quello di Silente e ricominciò a
fissare Fanny, molto impressionato “ Wow” mormorò
piano.
Silente si alzò e sorrise, voltandosi verso Sirius. “ Ciao Sirius come stai?”
“ Molto bene signore, grazie di averci permesso di rimanere qui stanotte”
“Nessun problema Sirius. Sono molto contento di avervi
qui.” Disse Silente “ Come se la sta cavando Remus?”
Sirius sorrise “ Sta bene signore. “ disse sinceramente
“ è un po’ nervoso di sapere i risultati della
pozione me dice che sente già una differenza”
Silente sorrise di rimando “ Meraviglioso. Remus merita un
po’ di lucidità durante quei brutti momenti. Bè
sono sicuro che voi due vogliate sistemarvi per la notte. Se avete
fame, sono sicuro che gli elfi domestici saranno più che felici
di occuparsi di voi.”
“Perfetto! Grazie ancora signore. Andiamo a lasciare la nostra
roba Harry, così possiamo esplorare il castello”
Harry non voleva lasciare Fanny, ma dopo essere stato rassicurato sia
da Sirius che da Silente, che l’avrebbe rivista ancora, Harry
seguì Sirius fuori dall’ufficio. Camminarono attraverso i
corridoi deserti, passando occasionalmente un fantasma o un dipinto,
con cui Sirius si fermava a parlare.
Dopo una lunga camminata, raggiunsero il posto dove avrebbero
dormito,proprio vicino ai dormitori di Grifondoro ( La signora grassa
non era nel suo dipinto al momento). La stanza principale era simile
alla sala comune di Grifondoro, solo un po’ più piccola.
Tre porte conducevano a un bagno e due camere da letto.
Sirius accompagnò prima Harry a vedere la sua stanza, e poi si
diresse nella sua. Il letto a baldacchino al centro della stanza era
esattamente come quello che aveva a scuola: Grande e comodo. La camera
era dipinta con i colori di Grifondoro,e una grande finestra mostrava i
magnifici giardini di Hogwarts al tramonto.
Sirius lasciò la borsa su una poltrona, e prese le scope dalle
tasche. Le aveva appena messe sul letto per ingrandirle quando
notò un bozzo sotto la coperta. Curioso la sollevò,
rivelando un pacco marrone chiuso da spago bianco, e una lettera con il
suo nome sopra. La aprì e lesse:
Sirius,
penso che tu sappia perfettamente cos’è questo, e anche la sua storia interessante.
James me l’ ha lasciato prima
di morire. Voleva che fosse passato ad Harry quando avrebbe raggiunto
l’età giusta.
Ho pensato ti sarebbe piaciuto averlo.
Fanne buon uso
A.S.
Sirius rilesse la nota tre volte prima di riuscire a comprenderne tutto
il significato. Qualsiasi cosa ci fosse nel pacchetto era stata di
James. Era stato lasciato a Silente( Sirius sapeva cosa significasse
A.S.) e doveva essere passato ed Harry.
Non può essere… pensò Sirius. Aprì il pacco e rimase senza parole.
Un materiale sottile e d’argento cadde sulle sue gambe. Lo prese
e lo poggiò sulle sue braccia che svanirono
all’istante.
Il Mantello Dell’Invisibilità di James.
Sirius si sedette sul bordo del letto tremando un po’. Ovviamente
sapeva cos’era quell’oggetto. Erano almeno mille le volte
in cui lui James e Remus l’avevano usato per uno scherzo, o per
andare nelle cucine o ad Hogsmeade.
Memorie cominciarono a riaffiorare nella mente di Sirius; James era
tornato dalle vacanze di Natale durante il primo anno. Aveva
raggruppato i Malandrini, che non si chiamavano ancora così, nel
loro dormitorio e gliel’aveva mostrato. Era stato un possedimento
di famiglia dei Potter, ed era stato passato da padre e figlio per
secoli. Immediatamente i ragazzi l’avevano indossato, e avevano
creato il caos nella sala comune di Grifondoro.
Negli ultimi anni di scuola James lo usava quando lui e Lily sgattaiolavano nella torre di astronomia per…
“Perché stai piangendo Sirius?” chiese Harry dalla porta
Sirius alzò lo sguardo. Non si era neanche accorto che aveva
ricominciato di nuovo a piangere. Si asciugò le lacrime dalle
guance e sorrise al bambino “ Vieni qui Harry” disse
Harry si incamminò verso il grande letto a baldacchino, e con un po’ di aiuto riuscì ad arrampicarsi sopra.
“Che cos’è questo?” disse Harry indicando il mantello vicino al suo padrino
Sirius sorrise largamente “Questo Harry, è il mantello dell’invisibilità di tuo padre”
Gli occhi di Harry si spalancarono , aveva sentito storie sul mantello
e la mappa del malandrino “ Davvero?” chiese sporgendo le
mani per prendere il mantello che Sirius gli stava sporgendo “
Questo era di mio padre”
“Sì. E quando tu comincerai Hogwarts è tutto tuo”
“”Posso provarlo?” chiese
“ Certo” disse Sirius ghignando
Harry si mise in piedi sul letto con il mantello in mano, se lo
avvolse intorno a sé e sparì. L’unico segno che
indicava che si era trovato lì erano le piccole impronte di
piedi che si muovevano sul letto.
“ Girati verso lo specchio “ disse Sirius.
“ Wow! Sono sparito!” si sentì la voce eccitata di Harry
Sirius rise “Bè è quello l’obiettivo di un
mantello dell’invisibilità no?” Sentì la
risata di Harry “ Okay mettiamolo al sicuro e andiamo a mangiare
qualcosa”
Harry obbedì e un secondo dopo, apparve nuovamente vicino a
Sirius. “ è stato fantastico” Harry ghignò
Sirius ghignò di rimando e arruffò i capelli di Harry
mentre si alzava “ Forza piccolo andiamo nelle
cucine!”
Harry saltò sulla schiena di Sirius e si diressero verso le
cucine. Sirius mostrò ad Harry il punto preciso dove fare il
solletico al quadro, per fare apparire la maniglia d’oro.
“Non dire a Silente che te l’ ho fatto vedere!” disse Sirius. Ricevette una risatina come risposta.
Entrarono nelle cucine, dove furono subito accolti da una dozzina di
elfi domestici. Sketch, l’elfo domestico che aveva servito Sirius
e Remus la prima notte che erano tornati al castello, era in prima
fila, inchinandosi fino al pavimento.
“Cosa possiamo portare al padrone e piccolo padroncino questa sera?” disse raddrizzandosi
“Vediamo, penso che due sandwich di pollo, patatine, e due fette
di torna alla ciliegia per dessert andranno bene” disse Sirius
Subito, l’elfo domestico condusse Sirius ed Harry verso un
piccolo tavolo, e li fece sedere. Il loro cibo arrivò un momento
dopo, appena fatto. Sirius ebbe una Burrobirra, e Sketch diede ad Harry
un bicchiere ghiacciato di succo di zucca.
“Grazie a tutti!” disse Sirius rivolto agli elfi domestici
“sembra buonissimo!” gli elfi contenti si allontanarono
Sirius cominciò a mangiare,mentre Harry fissava impressionato gli elfi “ Cosa sono quelle cose?” chiese piano
“Elfi domestici” disse Sirius tra un boccone e
l’altro di pollo “Lavorano qui, bè non proprio
lavoro, non vengono pagati, ma sono i migliori elfi domestici della
nazione!”
Alcuni elfi intorno a loro arrossirono.
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Quando un’ora dopo finirono il loro pasto( i piatti continuavano
a riempirsi da soli), Sirius ed Harry decisero che erano sazi, e si
diressero verso le loro camere. Per la strada, si imbatterono in una
faccia familiare ( da notare che nessuno ha detto “amica”)
“Black” disse la voce odiosa del capitano dei Serpeverde in persona, Severus Piton
“Mocciosus “ rispose freddo Sirius.
Piton incurvò le labbra e guardò tagliente verso Harry , che si erano nascosto dietro Sirius.
“ E questo deve essere… Harry Potter” disse Piton
piano “ Sì vedo la somiglianza con Potter numero
1…tsk… che sfortuna aver ereditato l’aspetto di suo
padre. Ha ereditato anche l’arroganza di suo padre forse?”
Sirius si avvicinò rabbiosamente “ Vai via
Mocciosus, o ripeteremo quello che è successo durante il
quinto anno.”
La testa di Piton si alzò per incontrare lo sguardo freddo e
furioso di Sirius. Guardò il corridoio dietro Sirius prima di
parlare di nuovo “ Ma dov’è Lupin?” disse
fingendo confusione “ Ah sì giusto. Lupo mannaro. Luna
piena. Si sta probabilmente tagliando a pezzi mentre parliamo. Meno
male. Il mondo ha bisogno di liberarsi di sporchi mostri come lui”
Successe in un attimo: la bacchetta si Sirius era pontata alla gola di Piton, che fece lo stesso con Siirus.
“ Ti sto avvisando Mocciosus, un’altra parola….”
“ Sirius…” disse una voce terrorizzata dall’angolo
Sirius spostò gli occhi su Harry. Si era spostato e ora stava piangendo appiattito contro la parete.
Immediatamente, Sirius lasciò cadere la bacchetta puntata a
Piton, la rimise nella tasca del mantello, e si precipitò da
Harry. Prese il bambino in braccio e cominciò a sussurrare scuse
e parole di conforto. Alla fine Harry cominciò a calmarsi.
“Che scena toccante” disse Piton freddo.
Sirius si alzò, nascondendo la testa di Harry nella sua spalla,
e pensando alla maledizione migliore da mandare a Piton. Ma in
quell’istante, Pix il poltergeist, alleato dei malandrini sin
dall’inizio, gettò un secchio pieno di acqua ghiacciata
sulla testa di Piton.
“PIIIIX!” ruggì Piton
Harry e Sirius si stavano sbellicando dalle risate. Pix scese
giù ancora una volta e svuotò una bottiglia si shampoo al
profumo di fiori sui capelli già bagnati di Piton, lanciò
una spugna al professore e sparì.
Sirius aveva dovuto mettere di nuovo Harry a terra prima che lo facesse
cadere per le troppe risate. Con un ultimo sguardo di puro odio a
Sirius ed Harry, Piton scappò vi verso i sotterranei,
togliendosi lo shampoo e asciugandosi i capelli con un movimento della
bacchetta.
Ma anche dopo aver voltato l’angolo Piton riuscì a sentire
perfettamente la domanda che fece Harry “ Sirius, quello non era
mister testa di patata?”,e la risata di Sirius che si
sentì per tutto il corridoio.
_____________________________________________________________________________
Di solito, ore più tarde della notte, i corridoi di Hogwarts
sembravano completamente deserti ad occhio nudo. Questo però non
era il caso; se qualcuno rizzava le orecchie,sarebbe riuscito a sentire
i passi silenziosi di Sirius Black.
Lui ed Harry avevano deciso che un’escursione notturna era
d’obbligo. Si erano nascosti sotto il mantello
dell’invisibilità e ora camminavano silenziosi per il
castello.
Ad un certo punto avevano oltrepassato Silente. Harry era stato
silenzioso come un topo di chiesa, senza voler attirare
l’attenzione su di loro, ma il vecchio mago mandò un
piccolo occhiolino a Sirius e continuò a camminare come si
niente fosse. Harry non si accorse di niente.
In qualche modo durante l’escursione, Sirius non si capacitava
ancora come, erano arrivati davanti alla porta dell’ufficio di
Argus Gazza.
“Hmm….tra tutti i posti….” Pensò Sirius con un ghigno.
Harry saltò un po’ in braccio a Sirius,quando Pix apparve
vicino a loro,sistemando un busto di un vecchio mago sopra la
porta,in modo tale che cadesse in testa a Gazza e Mrs Purr quando
entravano nell’ufficio.
“Pix” sussurrò. Il fantasma lasciò quasi
cadere il busto, mentre si guardava stupidamente intorno.”Pix,
sono io Sirius “
Pix ghignò “Ohhhhhhhhhhhhhhhhh Serioso Sirius Black!”
“ Sì proprio lui, senti Pix, ho bisogno che tu distragga
Gazza e il suo gatto. Puoi che ne so, rompere qualcosa, diciamo al
settimo piano?”
Pix salutò e sparì.
Qualche momento dopo si sentì un rumore “ Rimani qui
Harry. Resta sotto il mantello” disse velocemente mettendo Harry
giù.
Sirius uscì da sotto il mantello e guardò ancora una
volta il corridoio buio, prima di aprire la porta dell’ufficio di
Gazza. L’ufficio puzzava peggio del solito,uova marce e latte
andato a male,ma Sirius era troppo preso dalla sua missione per
pensarci. Vide l’archivio in un angolo della stanza “
Oggetti confiscati altamente pericolosi” e si diresse
direttamente verso di esso. Cominciò la ricerca con la lettera M
, ma non c’era niente. Sirius fu contento di vedere che i
malandrini avevano un cassetto tutto per loro. L’avrebbe guardato
un’altra volta, la mappa non era nemmeno lì.
Sirius sbirciò la lettera “P”, aprì il
cassetto e guardò dentro. Lì sotto noccioline esplosive,
c’era la mappa in tutta la sua gloria. Un po’ vecchia e
ingiallita, e un po’ strappata nell’angolo destro,ma per il
resto come Sirius se la ricordava. Velocemente, ma molto gentilmente
,mise la mappa tra i suoi vestiti, e tornò nel corridoio per
prendere Harry.
“Harry?” lo chiamò piano cercando nel corridoio deserto.
“ Sono qui” sentì qualcuno alla sua sinistra.
Harry alzò il mantello e Sirius lo prese in braccio. Mise il mantello su di lui e si diresse verso le loro stanze.
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“Giuro Solennemente di Non aver Buone Intenzioni” disse Sirius mentre colpiva la mappa con la bacchetta
Immediatamente cominciarono a formarsi linee che dal centro si sparsero
per tutto il pezzo di pergamena, rivelando la mappa del malandrino.
Sirius rilesse la scritta per la milionesima volta nella sua
vita,ricordandosi delle notti di duro lavoro passate a creare "il pezzo
d’arte."
Il signor Lunastorta, Codaliscia,Felpato e Ramoso
Sono orgogliosi di presentare
La Mappa del Malandrino.
“Wow” mormorò Harry fissando incantato la mappa.
“Sì…Wow…” Sirius ghignò. Non avrebbe mai pensato di rivederla ancora.
“L’hai fatta tu?”chiese Harry al suo padrino.
“Bè ho aiutato. Tuo padre e Remus sono i geni che l’hanno ideata.”
Guardarono Silente camminare avanti e indietro nel suo ufficio, la
McGranitt che andava e tornava dalle cucine e Gazza e Mrs Purr che
rincorrevano Pix. La guardarono finchè non si addormentarono
insieme nel letto di Sirius.
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“Allora Lunastorta come è andata la notte?” chiese
Sirius a Remus appena lui ed Harry uscirono dal camino la mattina
dopo.
Remus era seduto sul divano, con grande sorriso stanco sulla faccia,
mentre aspettava che arrivassero. “Magnificamente!” disse
alzandosi in piedi.” Non ho perso il controllo neanche una volta
Sirius ! sono rimasto accucciato in un angolo, ero un lupo
innocuo!” mostrò a Sirius la sua schiena e le braccia per
provargli che non si era né morso né graffiato.
“è fantastico! Sono così contento per te!” disse Sirius seguendo Remus ed Harry nella cucina
“Sì infatti! Allora come è andata la vostra
notte?” chiese mentre dava ad Harry cereali e succo di zucca
Sirius ed Harry gli dissero tutto quello che era successo. Fanny la
fenice,le cucine, Piton,Pix ma salvarono il meglio per la fine.
“Non potrai mai immaginare cosa abbiamo portato con noi da Hogwarts” Sirius ghignò felice
“Cosa?” chiese Remus sorseggiando una tazza di caffè”Non le torte rocciose di Hagrid spero”
“Meglio. Chiudi gli occhi.”
Remus fece quello che gli era stato detto. Sentì un rumore
familiare ma non sapeva riconoscere cosa fosse “ Okay puoi
aprirli adesso”
Remus lo fece. Sirius era lì, ma Harry no. “Che cosa gli hai fatto?” chiese Remus con il sopracciglio alzato.
Sirius continuò a ghignare e indicò la ciotola di cereali
di Harry. Il cucchiaio si muoveva da solo, e sembrava che i cereali
svanissero nell’aria.
“Non è possibile…” Remus mormorò muovendosi verso Harry sporgendo in avanti la mano.
“Sì invece!” Sirius ghignò ancora di più
Remus sorrise a Sirius mentre sollevava il mantello
dell’invisibilità dalla testa di Harry. Harry piegò
una la testa da un lato mentre ghignava verso Remus. Remus mantenne il
materiale d’argento tra le sue braccia, proprio come aveva fatto
Sirius la sera prima.
“C’è di più!” disse Sirius cercando tra
i suoi vestiti. Tirò fuori la mappa e la porse a Remus.
Remus fissava con gli occhi spalancati il pezzo di pergamena tra le
mani del suo amico, prima di prenderla. Tirò fuori la sua
bacchetta e mormorò colpendo il foglio.
“Giuro Solennemente di non avere buone intenzioni”
Remus fissò ipnotizzato la mappa che appariva sulla pergamena
“L’hai fatto veramente… non riesco a credere che tu
l’abbia fatto:…” continuava a ripetere osservando le
figure di Hogwarts che si muovevano.
“Ho avuto un po’ d’aiuto dal vecchio Pix ed Harry
“ disse Sirius mentre guardava la faccia gioiosa di Remus
Remus distolse lo sguardo dalla mappa e ghignò ad Harry e Sirius
“ Questo amici miei” disse riferendosi al mantello e alla
mappa “Segna un nuovo capitolo nella storia dei malandrini”
Il resto del giorno e parte della sera fu trascorso guardando vecchi
album di foto e raccontando storie ad Harry sui giorni di scuola
dei malandrini, e fissando la mappa.
Alle nove Harry era profondamente addormentato sul divano tra Sirius e
Remus. La mappa era aperta tra di loro sul tavolino. Remus chiuse
l’album mentre Sirius prendeva in braccio Harry per portarlo a
letto.
Prima di lasciare la stanza, Sirius e Remus ghignarono e colpirono la
mappa contemporaneamente con le loro bacchette dicendo
“Fatto il misfatto”
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Cha 16
TRUTHS
Capitolo 16
Questo era un giorno da essere
celebrato e ricordato dagli amici e familiari di Harry James Potter. Un
anno fa le loro vite erano cambiate drasticamente quando questo piccolo
fardello di gioia era entrato nei loro mondi e nei loro cuori. Ora che
c’era Harry era cambiato tutto; le priorità, le abitudini,
e persino il linguaggio( O Lily ti mostrava un altro modo in cui poteva
usare incantesimi…)
Il giardino sul retro in cui Lily
Potter aveva passato molto tempo per renderlo perfetto,
oggi era pieno di palloncini e striscioni. Un grande tavolo era
appoggiato alla villa a due piani, ed era pieno di così tanto
cibo da soddisfare persino la fame senza fine di James e Sirius.
In quel momento il giardino era
vuoto, ma in meno di un’ora si sarebbe riempito da membri
dell’ordine, i Paciock, e ovviamente i Malandrini.
Dentro la magnifica casa dei Potter,
si sentiva l’odore di torte appena sfornate, biscotti, e altri
dolci. I muri erano pieni di foto; Dall’ultima ecografia di Lily
risalente a tre giorni prima della nascita di Harry, a foto di James
con i suoi amici, e di tutti i membri della famiglia che purtroppo
avevano perso negli anni precedenti. I Potter amavano fare fotografie.
Lily preferiva usare una macchina fotografica babbana per catturare il
momento così com’era.
Parlando di Lily, ora si stava
occupando degli ultimi tocchi da mettere sui regali di Harry. Lei e
James avevano esagerato un po’ ma non gliene importava un fico
secco. Era il primo compleanno del loro piccolino e l’avrebbero
viziato da morire quel giorno.
Mentre metteva un fiocco intorno alla
scopa giocattolo che James aveva insistito a comprare, sentì due
risatine sopra di lei. Sorrise dolcemente,avrebbe riconosciuto quelle
risate dappertutto…Lily mise la scopa tra gli altri regali e
salì le scale. Girando a sinistra trovò la fonte delle
risatine, due camere più giù dalla stanza da letto sua e
di James. Si appoggiò alla porta mentre guardava James fare il
solletico ad Harry attraverso le sbarre della sua culla.
“…e così Harry,
è come mamma e papà si sono innamorati” disse James
mentre si abbassava per dare un bacio sui capelli arruffati di suo
figlio.
Lily sorrise, e si avvicinò a suo marito abbracciandolo forte da dietro.
“Spero vivamente amore mio, che
tu non stia riempiendo la mente di nostro figlio con orribili
bugie” disse Lily baciando la spalla di James.
James rise “ Oh Lily, mio piccolo fiore , non farei mai una cosa del genere”
James si girò verso Lily
mettendo le sue braccia intorno a lei. Lily abbassò la testa per
permettergli di baciarla. Ma prima che riuscissero ad avvicinarsi del
tutto, James sentì qualcosa di morbido colpirlo dietro la testa,
seguito dal suono di risatine felici. James fece un salto, e come
riusato andò a sbattere la testa con quella di Lily.
“Ahia!” disse Lily massaggiandosi la fronte
Questo provocò più
risate da dietro James. Si girarono entrambi per guardare il figlio.
Era in piedi nella culla, mantenendosi alle sbarre, con un ghigno
perfido che aveva ereditato dal padre. James si piegò sul
pavimento e prese una pluffa di peluche. Si girò verso il figlio
con lo stesso ghigno.
“Continua così Harry e
sarai il miglior cacciatore della squadra di Grifondoro” disse
arruffando piano i capelli di Harry.
Lily rise “No, no. Harry
sceglierà qualcosa di meno pericoloso con cui trascorrere il suo
tempo, vero biscottino?” disse prendendo Harry dalla culla. Il
bambino rispose con qualcosa che suonava come caccabombe. Lily
guardò male James per un momento, prima di lasciare la stanza.
James la seguì fingendo indignazione “ E cosa gli suggeriresti di fare Lily?”
Lily non rispose immediatamente.
Mentre scendevano le scale guardò verso James da sopra la sua
spalla e disse con un ghigno “Club delle Gobbiglie”
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Due ore dopo, la festa era in pieno
svolgimento. James, Sirius e Remus si stavano beccando una bella
sgridata da Lily perché avevano tentato di correggere il punch
con del firewiskey. Harry stava giocando tranquillamente nel suo box
con Neville Paciock.
“Sai Ramoso” disse Sirius
mentre Lily si allontanava per parlare con la madre di Neville, Alice,e
Fabian Gideon “ Avrei pensato che dopo tutti questi anni avesse
imparato a fidarsi di noi almeno un po’” disse scotendo la
testa tristemente
Remus grugnì, seduto vicino a
James “ Sono sicuro che si fiderebbe Felpato,se noi non facessimo
sempre cose ce lei non approva”
James rise “ Vero Lunastorta. È da quando ci siamo sposati che mi dice che noi tre dobbiamo crescere.”
“Veramente quello lo dice dal secondo anno di scuola” lo interruppe Sirius
“ Ma noi miei cari amici, siamo Malandrini, e loro,non crescono mai!”
“Assolutamente!” dissero Sirius e Remus facendo sbattere le loro bottiglie di Burrobirra.
Remus guardò in giro per il
giardino mentre beveva il suo drink. Era pieno di persone che parlavano
e ridevano felicemente. Era veramente un sollievo poter vedere una
scena del genere dopo i mesi difficili che aveva avuto l’ordine.
Benjy Fenwick e Dorcas Meadowes, due membri dell’ordine molto
importanti, e fantastiche persone, erano state le ultime vittime di
Voldemort e i suoi mangiamorte. E le cose continuavano a peggiorare.
Girava voce che Voldemort si occupasse dei membri dell’ordine
personalmente. Nessuno sapeva come avesse avuto la lista di nomi, ma
Voldemort gli stava uccidendo,uno per uno…
A tutti serviva una pausa dalla
guerra per dimenticarsene per un po’. Chi poteva sapere cosa
sarebbe successo nei mesi successivi? Tra l’altro Lily e James
sapevano perfettamente come organizzare una bella festa…
Con un altro sorso alla sua
burrobirra, Remus si voltò verso i suoi amici. Stavano
discutendo possibili modi per infilare caccabombe nel mantello di Moody.
“Hey” disse Remus interrompendo il loro piano d’attacco. “Uno di voi ha visto Peter ultimamente?”
James guardò il giardino, e il
suo sorriso sparì “ Aveva detto che sarebbe venuto. Doveva
fare prima una cosa, non mi ha detto quale,ma sarebbe già dovuto
essere qui”
James non era cieco,bè senza
occhiali sì, ma questa è un’altra storia. Il punto
è che aveva cominciato a notare i ritardi, le sparizioni, e le
assenze di Peter, in molti degli ultimi incontri. Questo gli aveva
fatto venire vari dubbi, ma non l’aveva detto a nessuno, neanche
a Lily. Più ci pensava, più cercava di convincersi che
Peter aveva solo una nuova ragazza, e si vergognava di presentarla ai
suoi amici.
“Codaliscia!” disse Sirius ad alta voce
Peter era appena arrivato, sembrava pallido e tremante, stava ghignando, e aveva con sé un pacco impacchettato malamente.
“Hey”disse avvicinandosi
ai suoi amici “Scusa il ritardo Ramoso m-ma dovevo
andare…ehm…in un posto”
James aprì la bocca per
rispondere, ma Lily lo interruppe “Peter!Sei qui!” disse
attraversando il giardino e raggiungendo i malandrini. “Non
ti vediamo da secoli! Dove sei stato?” lo abbracciò e
Peter fece una smorfia dolorosa. Solo James lo notò.
Peter si staccò
dall’abbraccio di Lily, e ingoiò nervosamente. Ancora una
volta, solo James lo notò “ Io…ehm…lo
sai… solo…bè…in giro” fece una risata
tremante. Gli occhi di James erano ridotti a due fessure.
“Bè andiamo! Ci sono regali da aprire e torta da mangiare!”disse Lily felicemente
Aveva detto le paroline magiche. Gli
occhi di Sirius si spalancarono, e urlò “ TORTA”
mentre correva per il giardino da Harry e Neville, saltando come un
bambino di due anni che aveva mangiato troppo zucchero.
Lily sospirò e prese a braccetto James e Remus mentre attraversavano il giardino “Cosa facciamo con lui?”
“Penso che l’infermeria
abbia un bisogno disperato di pulizia. Non è stata disinfettata
bene dai tempi dell’ultima punizione di Sirius e James. Questo
secondo quello che dice Madama Chips ovviamente.” Albus Silente
era appena arrivato, con gli occhi che scintillavano felicemente, e un
grande sorriso sulla faccia.
“Albus! Non eravamo sicuri che
ce l’avresti fatta!” disse Lily allegramente mentre
lasciava cadere le braccia di Sirius e James per stringere la mano a
Silente.
“Non me lo sarei perso per niente al mondo Lily” disse inclinando la testa
“Tempo perfetto signore!
Stavamo proprio per tagliare la torta!” disse James, stringendo
anche lui la mano del preside
Silente rise e si guardò intorno “Bè che cosa stiamo aspettando allora?” disse strofinandosi le mani
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Più tardi quella notte, dopo
che il giardino era stato pulito, e le persone erano andate via, Lily
entrò nel salotto e si sedette sul divano vicino a James
sospirando felicemente. Sirius era sulla sua solita poltrona,con le
mani dietro la testa, le gambe incrociate e gli occhi chiusi. Remus era
appoggiato al divano, vicino a Lily, e guardava il fuoco. Peter se ne
era andato subito dopo la torta. Aveva detto che doveva
andare…da qualche parte. Tra tutta l’eccitazione, nessuno
si accorse dello squittio doloroso che emise, mentre si toccava il
polso.
“Bè Harry è
profondamente addormentato. Si è stancato molto oggi”
disse rivolta alle persone nella stanza
James annuì felicemente,
allungando il braccio verso sua moglie per portarla più vicino a
lui. “Sì, e stavo pensando” cominciò con
sguardo sognante “che dovremmo farlo ogni anno da adesso in
poi”
Remus rise,mentre fissava ancora il
fuoco,”intendi dire che lo lascerai cavalcarti nella tua forma da
animagus, anche al suo sedicesimo compleanno?”
Sirius rise, e Lily sentì
alzarsi l’angolo della sua bocca. Non le piaceva l’idea di
Harry che cavalcava qualche animale, neanche se era James, quando era
ancora così piccolo. Lily Potter era molto protettiva nei
confronti di suo figlio.
“Assolutamente!” rispose
James felicemente” Nuova tradizione dei Potter: I Bambini
cavalcano gli animagus!”
Lily rise e si accucciò vicino
a James “ Almeno hai aspettato finché se ne sono andati
tutti. Non me la sentivo di spiegare ai miei colleghi lunedì,
che mio marito è ad Azkaban perché ha deciso di diventare
un animagus illegale all’età di quindici anni, per aiutare
il suo miglior amico lupo mannaro”
“James è troppo buono
per andare ad Azkaban Lillian” disse Sirius. Lily lo
guardò male per averla chiamata “Lillian”, odiava
quel nome.
“Infatti Felpato, ci andresti tu” disse Remus con una risata guardando Sirius.
“Io? Perché diavolo dovrei andare ad Azkaban Lunastorta?”
“Perché sei un idiota” disse Remus casualmente mentre girava la testa e guardava fuori dalla finestra.
Un cuscino volò attraverso la stanza e colpì Remus in testa.
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Intorno a mezzanotte, Sirius e Remus erano andati a casa, Lily e James erano svegli, stesi nel loro letto.
“Bè Signor Potter, penso che oggi sia stato assolutamente perfetto” disse Lily piano
James sorrise, e baciò la testa rossa di Lily “ Penso che abbia proprio ragione Signora Potter”
“ E il prossimo anno sarà ancora meglio”
“ E Quello dopo…e dopo…e dopo”
Lily baciò il petto di James con un sorriso “Sì” disse immaginandolo “Buona notte James”
“Notte Lily. Ti amo”
“Anch’io ti amo” disse Lily assonnata
Quella notte Lily e James Potter
avevano deciso che la loro vita sarebbe stata perfetta. Avrebbero
guardato il loro bambino diventare un uomo magnifico. Avrebbero avuto
un sacco di nipotini che correvano per la casa quando sarebbero
diventati vecchi con i capelli grigi. E per quanto riguardava il futuro
più vicino, la coppia aveva anche parlato di avere un altro
figlio…
Tre mesi dopo, Lily e James Potter furono assassinati. I loro sogni morirono con loro.
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“Lunastorta puoi portare qui i palloncini per favore?”
sussurrò Sirius affacciandosi nel corridoio vicino alla stanza
di Harry. Il festeggiato stava ancora dormendo.
Remus uscì portando con sé una dozzina di palloncini
rossi e dorati in ogni mano. Gli mise sul pavimento con un movimento
della bacchetta. Sirius lo seguì, chiudendo piano la porta.
Remus e Sirius stavano cercando di ricreare le decorazioni del primo
compleanno di Harry. Avevano tutto, dai grandi tavoli pieridi cibo e
regali, allo striscione appeso tra due alberi dove c’era scritto
“Buon 6 Compleanno Harry”
Silente aveva persino mandato una lettera quella mattina, dicendo che sarebbe passato se aveva un momento.
Il giardino non sarebbe stato così pieno come quello dei Potter
cinque anni prima, ma Sirius e Remus erano determinati lo stesso
a dare ad Harry un bellissimo compleanno”
Per le dieci di mattina, tutte le decorazioni erano state sistemate.
Sirius e Remus si guardarono intorno sorridenti. Stavano pensando
entrambi la stessa cosa, che James e Lily sarebbero dovuti essere
lì, a festeggiare con loro. Questo ovviamente spostò i
loro pensieri al modo migliore di cucinare un topo al barbecue. Sirius
stava proprio pensando come avrebbe funzionato una salsa teryaki,
quando Remus parlò
“Dovremmo svegliare Harry ora” disse guardando verso la casa con un sorriso.
Sirius ghignò in un modo che Remus aveva imparato a temere, e disse”Mi permetta Mr, Lunastorta”
Remus chiuse gli occhi e sospirò “ Questo non promette
niente di buono…”disse seguendo Sirius nella casa.
Silenziosamente raggiunsero la stanza di Harry, e Sirius si
trasformò nel cane nero, che invece Remus aveva imparato ad
amare, incondizionatamente , si ripeteva sempre.
Il cane spinse con la zampa la porta di Harry. Harry era steso su un
lato, abbracciando il cane e il lupo di peluche, e stava ancora
dormendo. Remus guardò più da vicino la faccia di Harry e
sorrise. Il cane davanti a Remus esitò per un attimo prima di
buttarsi sul letto gioiosamente.
Remus rise forte quando Harry si girò e spiaccicò un
palloncino pieno d’acqua sulla testa da cane di Sirius. Harry il
suo letto, e Sirius erano bagnati fradici. Il cane ringhiò
giocosamente buttò le coperte del letto di Harry per terra
prendendole con i denti, e si ritrasformò in Sirius.
“Questo Harry è stato dannatamente brillante” Sirius
rise “ Devo ammettere che stai migliorando. Pensavamo veramente
che stessi dormendo”
“Forse tu Felpato. Ma Harry un piccolo consiglio : la prossima
volta cerca di non sorridere prima di lanciare un palloncino sulla
testa del tuo, ovviamente ignaro, padrino” disse Remus con un
occhiolino ad Harry
Harry sorrise mentre si sedeva “Okay” disse, e Remus faceva un incantesimo per asciugare i vestiti
Appena asciutto, Sirius ghignò di nuovo. Si sedette vicino ad
Harry sul letto e disse “Buon compleanno”, abbracciandolo
forte.
Remus notò uno sguardo sorpreso, ma felice, mentre sia lui che Sirius lo abbracciavano.
Sirius si alzò dal letto, con le braccia che dondolavano
felicemente “ Bè forza piccolo! Abbiamo un sacco di
sorprese per te!”
Harry sorrise largamente mentre Sirius lo prendeva per mano e lo
conduceva fuori dalla stanza. Remus disse ad Harry di chiudere gli
occhi quando raggiunsero la cucina. Quando furono sicuri che non stava
sbirciando,Remus aprì la porta sul retro e seguì fuori
Sirius.
Quando arrivarono al centro del giardino, Sirius mise le mani sulle spalle di Harry e disse “Okay ora puoi aprirli”
Harry lo fece, e rimase senza parole. Non aveva mai avuto una festa di
compleanno da quello che si ricordava; di solito i Dursley gli davano
filo interdentale,o se ne dimenticavano proprio.
C’era una pila enorme di regali sul tavolo appoggiato al cottage.
Harry si stava chiedendo per chi fossero. Si guardò intorno, e
alla fine i suoi occhi si posarono sullo striscione. Non sapeva ancora
leggere(Remus aveva cominciato ad insegnarli solo la settimana scorsa),
ma riconobbe il suo nome, scritto in lettere d’oro.
Guardò in su ai suoi guardiani e chiese piano “ Tutto questo è per me?”
Sirius ghignò largamente “ Certo! Per chi credevi che fosse?”
Harry scrollò le spalle imbarazzato, senza riuscire a credere
che qualcuno potesse fare una cosa del genere per lui. Ma sapeva che
Sirius e Remus gli volevano bene, e che avrebbero fatto di tutto per
renderlo felice
“Harry non so te,ma io sto morendo di sapere che regali hai avuto” disse Remus.
Harry ritornò a guardare la montagna di regali impacchettati, ma
a differenza di quello che avrebbe fatto ogni bambino di sei anni,
rimase fermo senza correre a strappare la carta.
Sirius notò l’esitazione,e maledì mentalmente i
Dursley. Questa era tutta colpa loro. Spinse gentilmente Harry
verso i regali dall’altra parte del giardino. Ne prese uno e lo
porse ad Harry.
Harry sorrise timidamente e cominciò a scartare attentamente la
carta dall’angolo; era molto bella e non voleva romperla e
mettere in disordine.
Sirius alzò un sopracciglio “ Harry strappala e basta! Questa è la parte migliore dei compleanni”
“Credevo che la torta fosse la parte migliore” disse Remus mentre si sedeva sull’erba vicino ad Harry
Sirius rise e si sedette anche lui “Bè lo è, ma
strappare la carta e fare macello è la seconda. Perciò
forza Harry! Vediamo cosa hai avuto!”
Harry ghignò e strappò velocemente la carta del negozio
di accessori per il Quidditch,facendo sfrecciare fuori i poveri
giocatori, e dentro trovò un libro: “Guida per bambini sul Quidditch attraverso i secoli”.
Era pieno di pagine con maghi e streghe che volavano, descrivevano
tecniche di gioco che un bambino poteva capire facilmente, e mostravano
le squadre di Quidditch di tutti i tempi.
“Wow!” mormorò piano. Guardò sorridendo i suoi guardiani e disse “Grazie”
Sirius e Remus ghignarono. “ E appena finiremo di aprire questi,
possiamo mangiare quella buonissima torta!” disse Remus
felicemente
Il sorriso di Harry divenne ancora più grande mentre continuava
a scartare i suoi regali. Ce ne erano così tanti che non
riusciva a contarli: nuovi giocattoli, libri, vestiti, un nuovo set per
fare allenamento con pluffa e bolidi(erano incantati per volare
lentamente intorno al giocatore, ma non per colpirlo) un boccino, e
divise per bambini dei cannoni di Chudley. I cannoni erano la squadra
preferita di James; Sirius preferiva le Montrose Magpies( T.N Se
qualcuno sa come si traduce in italiano me lo faccia sapere…), e
Remus preferiva il Puddlemore United.
Due ore dopo,appena la carta da regalo fu pulita, e la torta tagliata,
mentre Sirius stava continuando la tradizione di “Cavalca
l’animagus ” con Harry, Albus Silente attraversò la
porta con Remus.
La vista davanti a lui era davvero divertente. Harry rideva come un
pazzo mentre cavalcava il grosso cane nero, che correva per tutto il
cortile e a volte saltava qualche ostacolo.
“Come può vedere signore” disse Remus ridendo
“Stiamo facendo il possibile per tenere Harry salco e felice
mentre è con noi”
Silente ridacchiò mentre Sirius rincorreva un uccellino
“Penso che tu e Sirius stiate facendo un lavoro stupendo Remus.
Sembra che Harry si stia adattando perfettamente alla sua nuova
casa”
Remus fece un grande sorriso, e si girò nuovamente verso Silente “ Grazie signore. Significa molto per noi”
Sirius si bloccò un momento ed Harry scese dalla sua schiena.
“Ciao Harry” disse Silente “ Buon compleanno!”
Harry sorrise senza fiato mentre Silente gli porgeva un enorme scatola
impacchettata con carta viola luccicante e un grande fiocco giallo.
“Grazie signore” disse prendendo il regalo.
Harry si sedette sul pavimento mentre Sirius si trasformava nella sua
forma umana. “Wow Harry “ disse con l’affanno,”
sai veramente come far stancare un cane”
Remus e Silente risero “ Sei solo fuori forma Felpato. Forse
dovresti smetterla con la Burrobirra e le cioccorane, stai cominciando
ad ingrassare” diede dei colpetti sullo stomaco di Sirius mentre
si sedeva vicino ad Harry.
Sirius guardò Remus fingendosi offeso “ io mio caro amico, sono in perfetta forma. Grazie mille”
Remus soffocò una risata, lasciando cadere l’argomento.
“ Avanti Harry vediamo cosa ti ha portato il professor
Silente”
Sirius e Remus risero mentre Harry strappava la carta con la stessa, se
non più, forza di prima. Appena si fu liberato della carta,
Harry rimase a fissare quello che aveva davanti: Un numero infinito di
dolci magici. Tutto, dai calderoni di zucca agli scarafaggi a grappolo.
Sirius sbirciò felicemente nel pacco “ Niente male Harry.
Non è che c’è anche qualche bacchetta di
liquirizia?”
Remus lo colpì dietro la testa “Sono di Harry
Sirius!” disse cercando di essere serio mentre guardava affamato
le gelatine tutti gusti + 1.
Harry guardò Silente, felicità scritta su tutta la sua giovane faccia. “Grazie signore”
Silente sorrise di rimando “ non c’è di che Harry.
Spero che ti piaceranno. E tra te e me, è meglio se tieni
lontane le piume di zucchero dai tuoi guardiani” disse con un
occhiolino. Si voltò verso Sirius e Remus “ mi dispiace ma
devo andare. Dovrebbero arrivare i gufi con le risposte per il nuovo
anno scolastico e me ne devo occupare personalmente”
Sirius e Remus si alzarono, e strinsero la mano di Silente ringraziandolo per essere venuto.
“Non me lo sarei perso per niente al mondo” disse proprio come aveva fatto cinque anni prima.
Remus condusse il preside dentro casa mentre Sirius ed Harry si
dedicavano ai dolci. Prima che Silente entrasse nel camino Remus
lanciò un’occhiata fuori per essere sicuro che Sirius
fosse occupato.
Prese un respiro profondo e disse “ Signore prima che
vada… Ha saputo qualcosa su Peter dall’ultima volta che ne
abbiamo parlato?”
Silente fisso la faccia ansiosa di Remus dai suoi occhiali a mezzaluna
“ Mi dispiace Remus ma no” mise una mano sulle spalle del
suo ex studente “Ma non credo ci vorrà molto prima che
faccia un altro errore e si faccia scoprire. E quando accadrà lo
prenderemo”
Remus annuì scoraggiato. Non avevano più saputo niente di
Codaliscia da quando Silente gli aveva informati che il topo era stato
a Privet Drive. Dopo che si salutarono Silente tornò ad
Hogwarts, lasciando Harry solo con i suoi pensieri.
Forse Codaliscia era semplicemente tornato a nascondersi; era
esattamente quello che un codardo come lui avrebbe fatto, e Remus era
sicuro che appena il ratto aveva saputo del rilascio di Sirius si era
spaventato a morte.
C’era ancora la domanda, però, sul perché fosse
andato da Harry. Forse Silente aveva ragione, Codaliscia voleva solo
finire quello che Voldemort aveva iniziato cinque anni prima. Ma
perché adesso? E quale sarebbe stata la sua prossima mossa?
Remus attraversò la porta della cucina e osservò Sirius
che rincorreva Harry per il cortile. Mentre guardava gli ultimi membri
rimasti della sua famiglia, giurò che non avrebbe permesso che
gli accadesse niente. Avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere
per tenere Sirius ed Harry lontano da pericolo e dolore.
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Sirius ed Harry erano stesi sul letto di quest’ultimo, sfogliando attraverso le pagine di Guida per bambini sul Quidditch attraverso i secoli.
“Allora Harry sei soddisfatto del tuo compleanno?” chiese
mentre guardavano un cacciatore dei cannoni di chudley
spiaccicarsi a terra.
Harry sorrise e si girò a guardare Sirius “ è stato
il più bel compleanno in assoluto!” disse felicemente
Sirius sorrise e mise un braccio intorno ad Harry “Bene! Sono contento che ti sia divertito”
“Cosa facciamo domani?” chiese Harry curiosamente
Sirius chiuse il libro e lo appoggiò sul comodino. “ Avevo
pensato che io e te potremmo andare ad esplorare un po’ la
foresta qua intorno. Forse anche volare un po’ qualche miglio
lontano da qui”
Harry annu’ stancamente e si raggomitolò vicino a Sirius.
Remus entrò piano nella stanza, con un pacco marrone dietro la
schiena.
Si schiarì la voce e Sirius ed Harry si girarono sorridenti
verso di lui “ Vieni qui Remus c’è un sacco di
spazio” disse Sirius, spostandosi un po’ per fare spazio al
suo amico.
Remus si avvicinò al letto, si sedette, e tirò fuori il
pacco che stava nascondendo. Harry e Sirius lo guardarono confusi.
Remus disse piano “ L’avevo dimenticato nella mia stanza
quando abbiamo portato fuori gli altri regali. Pensavo ti sarebbe
piaciuto aprirlo prima di andare a letto” disse ad Harry.
Sirius alzò un sopracciglio. Non si ricordava che ci fosse un
altro regalo… Harry si sedette e prese la scatola dalle mani di
Remus con un sorriso. La aprì e trovò dentro un cervo
marrone scuro. Sirius lo fissò e sorrise approvandolo a Remus.
Era come la forma da animagus di James. Sirius era sicuro che Remus
avesse incantato gli occhi per farli diventare del colore esatto.
Harry sorrise “ Come lo dovrei chiamare?” chiese guardando i suoi guardiani.
“Come lo vuoi chiamare Harry” chiese Sirius
Harry ci pensò per un momento prima di sorridere ancora “Ramoso” disse semplicemente.
“Ramoso è un nome magnifico per un cervo Harry” concordò Remus “ Un nome perfetto”
SCUSATE PER IL RITARDO CON L’AGGIORNAMENTO MA FACCIO
L’ULTIMO ANNO DI LICEO E LA SCUOLA è TERRIBILEEE. CMQ
CERCHERò DI AGGIORNARE ALMENO UNA VOLTA A SETTIMANA…. UNA
DOMANDA: PREFERITE CHE IL CERVO SI CHIAMI RAMOSO O PRONGS, LA VERSIONE
INGLESE? SECONDO ME è MEGLIO PRONGS… MA FATEMI SAPERE VOI
NELLE VOSTRE RECENSIONI! P.S L’AUTRICE CONTINUA A MANDARE
RINGRAZIAMENTI PER TUTTE LE RECENSIONI. CONTINUATE COSì!
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
Chap 17
TRUTHS
Capitolo 17
Amelia Bones vince per cinque voti!
Ex capo dell’ufficio
applicazione della legge sulla magia, Amelia Bones, ha festeggiato ieri
sera dopo che il Wizengamot lo ha nominata ministro della magia.
È stata una lotta all’ultimo sangue fino alla fine con
Lucius Malfoy, che è arrivato secondo per pochissimo. Mundugus
Fletcher ha avuto a mala pena sei voti. Nessuno degli altri due
candidati ha voluto rilasciare un commento.
Madam Bones ha detto questo riguardo
Peter Minus, assassino di dodici babbani e sostenitore di
Colui-Che-Non-Deve-essere-Nominato:
“ Lavorerò molto con la
comunità magica e il mio ex ufficio per portare tutti i
sostenitori di Colui-Che-Non.Deve-Essere-Nominato in prigione. Penso
che se lavoriamo insieme riusciremo a rendere il nostro mondo migliore.
Un posto in cui possiamo stare tranquilli se i nostri figli giocano
all’aperto, senza preoccuparci che possano essere attaccati”
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“ Bè buono a sapersi che qualcuno mette questo al primo
posto. Caramell non lo ha mai fatto di sicuro” disse Remus
poggiando il giornale sul tavolo.
Sirius grugnì dal bancone della cucina, mentre metteva il latte
sui suoi cereali pieni di zucchero “Sono solo contento che Malfoy
non sia stato eletto. Avrei preso Harry e saremmo scappati in America
se fosse successo qualcosa del genere.”
Remus si girò e guardò Sirius indignato “ E Io? MI
lasceresti qui da solo a vedermela con quell’idiota biondo
platinato che usa più gel per capelli in un giorno di quanto mia
madre ne usasse in un mese, mentre tu ed Harry corteggiate donne a
Miami o da qualche altra parte?”
Sirius scrollò le spalle mentre si sedeva al tavolo davanti a
Remus “ Sì più o meno” disse con un ghigno
“Bastardo…” mormorò Remus ridendo
Sirius ingoiò i suoi cereali “ Allora cosa c’è sull’agenda per oggi Lunastorta?”
Remus aprì di nuovo il giornale e cominciò a leggere un
articolo sullo spessore dei calderoni “ Non lo so, devo andare a
Diagon Alley per alcune cose ,ma “ aggiunse per lo sguardo di
Sirius “ Ho pensato che tu ed Harry potreste trascorrere la
giornata qui senza far scoppiare troppe cose”
Sirius annuì pensieroso, ingnorando la mancanza di fiducia che
Remus aveva nei suoi confronti “ Sì penso che riusciremo a
trovare qualcosa sa fare per passare il tempo”
C’era uno scintillio malefico negli occhi di Sirius che fece capire subito a Remus che ci sarebbero stati guai.
“Sirius” disse Remus come se stesse parlando con un bambino di tre anni a volte sarebbe più facile parlare con loro che con Sirius…
pensò “ Ti prego per quel poco rimasto della sanità
mentale che avevo prima di conoscere te, ti prego non fare niente di
stupido” lo implorò
Era passata una settimana dal compleanno di Harry. Da quel giorno
Sirius e Remus avevano scoperto altri dettagli sulla vita di Harry con
i Dursley: Non aveva mai ricevuto più di un pezzo di carta o un
po’ di filo interdentale come regalo di compleanno; non aveva mai
avuto giocattoli mentre suo cugino era stato viziato abbondantemente.
Sirius aveva parlato solo del modo migliore per torturare i Dursley.
“Cosa?” disse Sirius con uno sguardo innocente al quale
Remus aveva imparato a non credere “ Cosa farei? Non è che
stia pensano di spostare Figgy e far saltare in aria tutto il
vicinato” si fermò” e tra l’altro non è
nemmeno una cattiva idea” aggiunse pensieroso
Remus lasciò cadere la testa tra le mani esasperato “
Sirius ti prego” disse “ Harry è fuori di lì
ora. È felice. E per quanto io odi i Dursley , è finita.
Lascia perdere!”
Ne avevano parlato milioni di volte ma Sirius Black, e chi se non lui, era testardo.
“ Pensi veramente che lascerò stare dopo quello che hanno
fatto ad Harry? Cosa pensi farebbero Lily e James se scoprissero con
chi ha vissuto e come è stato trattato? Non avrebbero solo
–lasciato perdere- “ rispose ad alta voce Sirius
Remus alzò al testa e guardò il suo migliore amico, il
suo unico amico. Quando rispose lo fece con calma forzata. “
Prima di tutto, abbassa la voce, Harry sta ancora dormendo. Secondo hai
esagerato Sirius, sai benissimo che Harry non avrebbe vissuto con
quelle “persone” se Lily e James fossero ancora vivi.
Nessuno di noi due avrebbe potuto cambiare quello che è successo
a loro o a Harry. Pensi veramente che io non mi senta orribile
perché Harry è stato costretto a vivere con loro? Non
pensi che avrei dato la mia vita per permettere ad Harry di averne una
migliore?” sussurrò duramente
Sirius rispose allo sguardo duramente senza essere intimorito dal tono
che Remus usava raramente “ tu volevi dare ad Harry una vita
migliore? E allora perché diavolo mentre io ero bloccato ad
Azkaban con solo Dissennatori a farmi compagnia non hai chiesto la sua
custodia?”
La faccia di Remus non lasciava trasparire niente, era vuota, e
Sirius sapeva che aveva fatto veramente arrabbiare il lupo mannaro, il
che non era mai una cosa buona da fare “Mi stai chiedendo
perché non ho avuto la custodia di Harry?” disse Remus
debolmente guardando Sirius dritto negli occhi “ Perché il
ministero non avrebbe consegnato “Il bambino che è
sopravvissuto” a un lupo mannaro registrato. Credimi ci ho
provato. Ho provato per mesi. Ma alla fine l’unica cosa che
potevo fare era stare seduto e aspettare notizie su di lui da Silente.
E lasciati dire Sirius che non era facile visto che non voleva che
Harry fosse in contatto con maghi. Credo che Silente sperasse che dopo
un po’ mi sarei dimenticato di Harry. Non mi faceva nemmeno
contattare Arabella per sapere come stava. Per gli ultimi due anni non
ho saputo niente della vita di Harry. Non sapevo se fosse felice, se
aveva bisogno di qualcosa. Che diavolo non sapevo nemmeno che aspetto
avesse. Finché tu non sei tornato nessuno ha mai nominato Harry
davanti a me”
Sirius si accorse della punta di invidia che c’era nella voce del
suo amico. Si sentì all’improvviso colpevole di aver
accusato il suo amico per niente.
“Remus io…”
“ No non lo fare” disse Remus alzandosi “ fai quello
che vuoi ai Dursley non me ne importa più niente. Quando sarai
arrestato per aver attaccato dei babbani non mi chiamare. Però
non provare a pensare neanche per un dannato minuto che io non tenga ad
Harry quanto te. Ci vediamo stasera” Remus afferrò la sua
giacca, nonostante fosse un giorno caldo, e si smaterializzò dal
cottage.
Sirius fissò shockato il punto in cui si trovava in piedi il suo
amico un secondo prima. Non avrebbe voluto che litigassero così
era solo venuto fuori per sbaglio. Non voleva accusare Remus, Sirius
sapeva che il suo amico adorava Harry quanto lui.
Remus non gli aveva mai detto che aveva provato ad avere custodia di
Harry, e Sirius capiva la sua rabbia. Era difficile per Remus ottenere
quello che voleva, che fosse un lavoro, un bambino, o la
possibilità di una vita normale, ma Sirius dopo essere stato in
prigione per cinque anni ottiene la stessa cosa che Remus aveva sempre
voluto in meno di una settimana.
In quel momento Harry uscì dalla sua stanza portando il suo
cervo di peluche sotto il braccio. Per qualche ragione che Sirius non
riusciva a comprendere, da quando aveva ricevuto il cervo non andava da
nessuna parte senza di lui.
“ Buon Giorno Sirius” mormorò Harry assonnato
Sirius sorrise “ Giorno Harry “
Harry si guardò intorno “ Dov’è Remus?”
Sirius sospirò “ è dovuto andare a Diagon Alley per
delle cose. Tornerà più tardi.” Speriamo... aggiunse
nella sua testa .
Harry annuì e cominciò a mangiare i cereali che Sirius
gli aveva messo davanti “Possiamo andare di nuovo nella
foresta?” chiese tra una cucchiaiata e l’altra.
Sirius annuì distrattamente pensando ancora a Remus “Sì certo. Dopo colazione però”
Appena Sirius ed Harry ebbero finito di mangiare ( Sirius mangiò
altre tre ciotole di cereali), si vestirono e si diressero verso la
foresta che circondava il cottage. Sirius impacchettò il pranzo,
l’ultima volta erano rimasti fuori tutto il giorno.
Harry camminava spedito, con Sirius poco dietro di lui. Sirius
indicava le creature magiche che incontravano lungo la strada. E si
procurò un taglio profondo da un Asticello dopo averlo scambiato
per un pezzo di ramo che bloccava la strada.
I due mangiarono i loro pranzi, panini al prosciutto e burrobirra
all’ombra di un grande albero. Sirius faceva divertire Harry
raccontandogli di tutte le volte che lui e James erano andati a trovare
Remus durante l’estate e avevano esplorato la foresta.
Continuarono a camminare fino a un grande spazio dove i malandrini si
esercitavano a Quidditch e aspettarono che arrivasse il tramonto.
Sirius rovistò tra le sue tasche e tirò fuori le loro
scope, che aveva rimpicciolito per farle rimanere nel palmo della mano.
Mormorò Engorgio e diede la scopa ad Harry che non vedeva l’ora.
Harry saltò sulla scopa ed era impaziente che Sirius finisse
l’incantesimo per non farlo cadere. Appena Sirius ebbe finito
Harry si alzò in volo verso il tramonto, ridendo e urlando al
suo padrino che era ancora a terra “ TI sfido!”
Sirius rise e raggiunse Harry.
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Remus si smaterializzò a casa e la trovò di nuovo in
completo silenzio. Ma invece della voglia di vederli che aveva di
solito, questa volta aveva paura a trovarli, bè almeno Sirius.
Sospirò e chiamò la sua famiglia. Non ebbe nessuna
risposta. Remus entrò in cucina per mettere a posto gli
ingredienti per le pozioni che aveva comprato a Diagon Alley.
Trovò un biglietto sul bancone della cucina vicino al lavandino con la scrittura disordinata di Sirius che diceva:
Remus,
Ho portato Harry nella foresta. Torniamo più tardi. Ci sono dei sandwich nel frigo.
Felpato
P.S. mi dispiace per stamattina
Remus sospirò stancamente. Aveva pensato alla litigata tutto il
giorno. Non era stata colpa di Sirius, bè questo non era del
tutto vero, la maggior parte era stata colpa sua.
Era stato tutto senza senso. Remus stava accusando Sirius per qualcosa
che nessuno dei due avrebbe potuto cambiare. Remus era leggermente
geloso che Sirius era riuscito ad ottenere Harry così
facilmente, ma capiva anche perché era successo: Sirius era il
tutore legale di Harry Remus no. Remus era un lupo mannaro, Sirius no.
Cercare di ottenere qualcosa dal ministero era stata una completa
perdita di tempo per Remus. Remus non avrebbe mai potuto avere custodia
di Harry. Era però contentissimo che l’avesse avuta
Sirius, era magnifico avere Harry.Faceva tornare di nuovo Remus alla
normalità in qualche modo.
E non era che Harry preferisse Sirius su Remus, al contrario sembrava
molto attaccato a entrambi per averci passato così poco tempo.
Harry si rivolgeva a Sirius per ridere, volare e organizzare scherzi,
mentre andava da Remus per tutto il resto, specialmente quando voleva
vendicarsi su Sirius.
Remus aprì il frigo e tirò fuori uno dei sandwich
lasciati da Sirius. Sopra il panino c’era una cioccorana che fece
ridere Remus; ogni volta che Sirius voleva chiedere scusa per le cose
stupide che faceva, regalava cioccorane. Prese anche una burrobirra e
si diresse in salotto per vedere cosa c’era in televisione.
Si stava facendo buio, i primi segni della luna cominciavano ad
apparire, e Remus sapeva che Sirius ed Harry sarebbero tornati presto.
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Qualche ora dopo, era scesa la notte. Sirius creò delle lampade
cosicché era ancora luminoso abbastanza per volare, e poteva
controllare Harry.
Mentre si rincorrevano Sirius diede uno sguardo all’orologio,
erano quasi le nove. Dovevano tornare al più presto o Remus si
sarebbe preoccupato.
“Harry!” lo chiamò Sirius “ Dobbiamo tornare a casa!”
Riluttante Harry rallentò e Sirius si avvicinò.
Gradualmente scesero fino a toccare il pavimento, Sirius tolse
l’incantesimo ad Harry e rimpicciolì le scope.
Prendendo la mano sudata di Harry. Sirius alzò la punta della
bacchetta e si diresse verso il cottage. Dopo una quindicina di minuti
Harry cominciò a mostrare segni di fatica, Sirius sorrise e lo
prese in braccio. In pochi minuti Sirius sentì un lieve
russare:Harry si era addormentato.
Quando stavano per arrivare al confine della foresta
all’improvviso tutto diventò buio e freddo. Sembrava che
le stelle si fossero spente. I rumori della foresta scomparvero. Sirius
si fermò di botto mentre la punta della bacchetta si spegneva
completamente. Poteva sentire il suo respiro diventare più
affannoso. Il respiro di Harry sul suo collo era freddissimo.
E poi Sirius cominciò a sentire qualcosa che sperava di non
dover sentire più nella sua vita: il sentimento di disperazione,
l’impressione di perdere tutta la felicità… il
sentimento che provocavano i dissennatori.
Rizzando le orecchie, Sirius sentì il respiro dei dissennatori,
preso dal panico si girò di scatto nel buio. Poteva vedere le
ombre delle loro vesti sugli alberi.
Harry si svegliò all’improvviso con un urlo fortissimo.
“ Shh, Harry va tutto bene” Sirius disse velocemente, con
la voce che tremava e le orecchie tese. Lo fece sedere contro un albero
“ ho bisogno che tu stia qui Harry. Tieni la schiena appoggiata
all’albero”
“NO!” Harry gridò mentre cercava di tornare in braccio a Sirius
Sirius guardò spaventato oltre le sue spalle. I dissennatori si stavano avvicinando.
Poteva sentire Codaliscia che lo accusava di aver tradito Lily e James,
tutti i nomi con cui l’aveva chiamato sua madre da bambino, il
corpo senza vita di James tra i resti di Godric’s Hollow.
Sirius cercò di riprendersi, doveva proteggere Harry…
“Harry non ti muovere” disse Sirius “Andrà tutto bene, te lo prometto. Resta qui ok?”
Harry annuì mentre lacrime di paura continuavano ad uscire dai suoi occhi verdi.
Sirius si girò, facendo da scudo ad Harry contro i dissennatori.
Pensò a Remus e ad Harry, a quanto fosse bello averli di nuovo
nella sua vita, prima di urlare “EXPECTO PATRONUM!”
Un aquila bianca, scintillante, uscì dalla punta della sua
bacchetta e si diresse verso i dissennatori che avanzavano. Il patronus
spinse via i dissennatori da Sirius ed Harry. Sirius seguiva
l’aquila con la bacchetta mentre cominciavano tutti a sparire.
Fece qualche passo avanti con il Patronus ancora davanti a lui per
proteggerlo dai pericoli. All’improvviso l’aquila si divise
e una parte si diresse dietro Sirius che si girò di colpo. Con
orrore vide un dissennatore piegato su Harry. Il corpo del suo
figlioccio era immobile sotto le mani ossute della creatura oscura.
“Prendilo!” Sirius urlò al suo patronus
L’aquila allontanò il dissennatore da Harry. Sirius la
fissò per un momento mentre si dirigeva nella foresta e si
spegneva.
I dissennatori se ne erano andati.
Facendo cadere la sua bacchetta Sirius si gettò sul pavimento dove era caduto Harry.
“Harry?” sussurrò preoccupato “ Harry! Ti prego svegliati!”
Harry non rispose.
“NO! Ti prego no!”
Sirius raccolse la bacchetta dal pavimento e prese Harry in braccio.
Corse a tutta velocità la poca strada per arrivare al cottage,
inciampando nelle radici sporgenti degli alberi, ma senza mai cadere a
terra.
Quando raggiunse il confine della foresta e iniziò a intravedere
le luci della casa cominciò ad urlare il nome di Remus. Remus
uscì si corsa dalla porta sul retro un secondo dopo, con lo
sguardo che da confuso si trasformò in orrore appena vide il
corpo di Harry tra le braccia di Sirius. Remus corse da loro.
“che cosa è successo?” domandò
Sirius era senza fiato, con le lacrime che sgorgavano dagli occhi”D-Dissennatori” disse con la voce rauca.
Questa non era la risposta che si aspettava Remus, aveva creduto che
Harry fosse caduto dalla scopa o qualcosa del genere. Prese velocemente
Harry dalle braccia di Sirius e li portò nel salotto. Remus
appoggiò gentilmente Harry sul divano e lo esaminò. Gli
occhi del bambino erano rivoltati all’indietro e ora si
vedeva solo il bianco,e la sua bocca era aperta.
Remus mise una mano tremante sulla gola di Harry. Fece un sospiro di sollievo quando trovò un battito debole.
“Bè?” chiese Sirius inginocchiandosi vicino a Remus
“è vivo” disse Remus semplicemente
Sirius finalmente respirò, non si era neanche accorto di averlo
trattenuto. “Cos’ha che non va? Perché non si
sveglia?” disse disperato prendendo la mano di Harry.
“Per lo shock credo” disse Remus alzandosi in piedi.
Attraversò la stanza e prese un pezzo della cioccorana della sua
cena che aveva messo da parte per darla a Sirius “mangiala”
disse piano. Fece sedere Harry gentilmente e mise un piccolo pezzo di
cioccolata sulla sua lingua, assicurandosi che non soffocasse
“Dovrebbe svegliarsi presto. Che cosa è successo?”
La faccia di Sirius era bianca come un gesso, ma comunque più
colorata della faccia di Harry che sembrava quella di un fantasma.
Sirius stava tremando terribilmente, e aveva le braccia intorno alle
sue spalle. “Loro- Loro sono arrivati all’improvviso. Ho
appoggiato Harry ad un albero. Invocato il mio patronus che ha mandato
via due di loro. Non sapevo ce ne fosse un terzo. Aveva Harry.
C-credevo c-che l’avrebbe b-baciato” sirius
rabbrividì “ Alla fine il mio patronus l’ha cacciato
e io sono corso qui con Harry”
Remus irrigidì la mandibola e penso a cosa fare “ Vado a
chiamare Silente. Vorrà sapere quello che è successo.
Resta con Harry”
Sirius annuì. Si accorse a malapena Remus che attraversava la
stanza e si avvicinava al camino. Era concentrato solo su Harry. Sirius
non notò nemmeno Remus che qualche minuto dopo era tornato con
Silente e Madama Chips.
Remus tirò gentilmente Sirius per un braccio e lo portò
lontano dal divano in modo che tale che i nuovi arrivati potessero dare
uno sguardo ad Harry. Era ancora molto pallido ma il suo respiro si
sentiva più chiaramente.
Remus si passò una mano tremante tra i capelli mentre li
osservava. Madama Chips fece passare la bacchetta sopra Harry
mormorando incantesimi. Lei e Silente sussurravano insieme. Remus e
Sirius erano concentrati su Harry, chiedendosi se sarebbe stato bene, e
cercavano di capire quello che gli altri due stavano dicendo.
Alla fine dopo quella che sembrò un’eternità per
i due guardiani preoccupati, Silente e Madama Chips si alzarono.
Madama Chips si voltò verso i due giovani con sguardo serio e
disse “ Starà bene” Sirius e Remus sospirarono di
sollievo. “ è in shock. Non credo di dover spiegare a
nessuno di voi due gli orribili effetti che i dissennatori hanno sulle
persone. Ora sta semplicemente dormendo. Qualsiasi cosa gli abbiano
fatto vedere l’ha spaventato molto. È meglio non spostarlo
finché non si sveglia. Non lo svegliate voi deve farlo da solo.
Ora torno a scuola a prendere alcune pozioni che dovete dargli. La
cioccolata non gli farebbe male e neanche a te Black” Sirius e
Remus annuirono mentre Madama Chips entrava nel camino.
Sirius si sedette sul divano, facendo attenzione ad Harry, con lo sguardo fisso sulle sue ginocchia. Come…perché era successo a loro?
“cosa stavano facendo i dissennatori fuori da Azkaban
Albus?” chiese Remus come se stesse leggendo la mente di Sirius.
Silente guardò gli occhi ora chiusi di Harry e sospirò
“ Vorrei saperlo Remus. Non so che significa. I dissennatori non
sono stati fuori dal controllo del ministero dai tempi di
Voldemort”
Sirius alzò lo sguardo, dopo che un pensiero si era formato
nella sua mente “ potrebbe avere qualcosa a che fare con
Codaliscia?” sussurrò temendo la risposta.
Ma Silente scosse la testa. “Non lo so. Ma ti assicuro, comunque,
che avvertirò il ministero al più presto. Tornerò
qui appena saprò si più”
Sirius continuò a fissare Harry. Remus annuì. “
Grazie per essere venuto così velocemente signore” disse
“Poppy tornerà presto. Lui starà bene Sirius.” aggiunse mettendo una mano sulla spalla di Sirius.
Sirius non alzò nemmeno lo sguardo mentre annuiva vagamente.
Silente andò via attraverso il camino come Madama Chips aveva fatto qualche momento prima.
Remus si lasciò cadere sul pavimento vicino a Sirius ed Harry.
Gli ultimi trenta minuti erano sembrate ore, e Remus era già
sfinito dalla preoccupazione.
“Vorrà il suo cervo…” mormorò Sirius “ Non dorme mai senza di lui…”
Remus alzò la bacchetta, le puntò verso la stanza di
Harry e mormorò “ Accio Cervo”. Il cervo di peluche
di Harry volò obbediente sulla mano di Remus che lo posò
sulle braccia di Harry.
Passarono delle ore. Madama Chips era tornata con una scorta di pozioni
per Harry, da quella ricostituente a quella per dormire senza sognare.
Harry non si era mosso neanche una volta durante la notte. Per il
sollievo dei suoi guardiani, il duo respiro era tornato normale.
Appena si incominciò ad intravedere l’alba, Harry
cominciò a lamentarsi piano. Sirius e Remus, che non avevano
dormito neanche un po’, si avvicinarono aspettando di vedere
altri segni di vita.
“Harry?” disse Remus piano, spostando gentilmente i capelli dagli occhi del bambino
Gli occhi di Harry si aprirono all’improvviso e cercò di
sedersi. Sirius e Remus lo spinsero dolcemente giù sul divano,
cercando di calmarlo.
“Shh, Harry va tutto bene, sei a casa, sei salvo” Remus
sussurrò ad Harry che era vicino ad una crisi isterica.
Sirius alla fine si avvicinò e lo prese in braccio, cullandolo avanti e indietro.
“Cosa è successo?” sussurrò Harry tremando tra le braccia del suo padrino
Remus si alzò dal tappeto e si sedette vicino a Sirius,
massaggiando la schiena tremante di Harry “Un dissennatore ti ha
attaccato nella foresta ieri notte” Disse Remus con la voce rauca
“ Sono creature oscure, fanno la guardia alla prigione dei
maghi”
“Perché?” chiese Harry con la voce smorzata nella maglietta di Sirius.
“Non lo sappiamo Harry, ma lo scopriremo”
“Come ti senti?” chiese Sirius piano
Harry tirò su con il naso “ Stanco” mormorò
Sirius guardò Remus “ Sì penso che siamo tutti un
po’ stanchi piccolo. Che ne dici di dormire un po’?”
Remus annuì, le sue ciglia erano pesanti come bolidi “
Prima però dobbiamo dare ad Harry alcune delle pozioni o a
Madama Chips salterà una valvola”
“Che cosa è una valvola?”
“non importa” disse Remus scotendo la testa, non aveva
voglia di spiegare frasi babbane in quel momento. Porse ad Harry una
cioccorana e un po’ di pozione per un sonno senza sogni.
Non c’era niente da fare se non aspettare che Silente li contattasse
Meno di dieci minuti dopo Sirius ed Harry erano raggomitolati sul divano mentre Remus dormiva su una poltrona.
Scusate tantissimo per
l'attesa ma sn stata impegnatissima con la scuola... meno male che ora
ci sono le vacanze... cercherò di tradurre più capitoli
possibili! valeballerina
|
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
Csap 18
“Bè?” disse una fredda voce strascicata appena
Codaliscia entrò velocemente dalla porta dell’ufficio.
“S-Sono stati mandati” balbettò Codaliscia, sfregando nervosamente le mani.
“E?” disse Lucius Malfoy, guardando l’uomo davanti a lui con disprezzo.
“I-Io non so ancora cosa è s-successo?”
Malfoy roteò gli occhi “ E l’altro piano?”
disse organizzando i fogli sulla scrivania mentre Codaliscia continuava
a balbettare.
“ L-Lui sta guadagnando forza” disse Codaliscia inghiottendo la saliva “ D-Desidera V-Vederti”
Malfoy sospirò profondamente. Avrebbe dovuto immaginare
che questo momento sarebbe arrivato più prima che dopo,
anche se avrebbe preferito arrivasse il più tardi possibile.
“ Molto bene “ disse piano, massaggiandosi senza
accorgersene l’avambraccio sinistro “ Arriverò
lì domani a mezzanotte. Non sarebbe di nessuno aiuto se qualche
Babbano si accorgesse di qualcosa”
Codaliscia annuì vigorosamente “ L-Lo avviserò”
Malfoy ritornò ai suoi fogli e alzò lo sguardo solo
quando si accorse che Codaliscia era ancora in piedi sulla soglia della
porta del suo studio.
“Perché sei ancora qui?” ringhiò puntando la bacchetta verso di lui “ FUORI!”
Malfoy continuò a scrivere come se non fosse successo niente.
____________________________________________________________________________________
La notte era scesa da ore sulla casa di Sirius Remus ed Harry, ma non
era meglio della giorno appena trascorso. Lontana dal piacevole, la
giornata era trascorsa allo stesso modo ogni ora: Harry si addormentava
e, pozione senza sogni o no, si svegliava trenta minuti dopo urlando.
Remus e Sirius avevano un’idea piuttosto chiara di quello che
stava tormentando Harry, il suo passato avrebbe dato incubi a
chiunque, ma dal momento che Harry non ne voleva parlare non
erano del tutto sicuri.
Come risultato, né Sirius né Remus si erano riposati
molto durante il giorno. Avevano fatto turni per confortare Harry
quando si svegliava, mentre l’altro aveva un momento per
rilassarsi.
Remus uscì piano dalla stanza di Harry, lasciando la porta
completamente aperta. Appena arrivò nel salotto si accorse che
Sirius non era sul divano, ovvero dove l’aveva lasciato. Invece,
stava camminando avanti e indietro per la stanza, con le mani
incrociate dietro la testa. Remus si lasciò cadere sul divano e
guardò il suo amico per un momento, ma dopo un po’ gli
fece solo venire di unirsi a lui nel camminare. “ Farai un buco
nel pavimento se continui così Sirius” disse Remus piano.
Sirius sobbalzò; non si era reso conto che Remus era tornato
nella stanza. Si fermò, si sedette sul divano vicino a lui e si
passò una mano nei capelli lunghi.
“Come sta?” chiese fissando il camino davanti a lui.
“Sempre uguale” disse l’altro con un sospiro “
Continua a non voler dire niente sugli incubi. E ora vuole che lasciamo
accesa la luce sulla scrivania prima di uscire dalla stanza”
Sirius annuì e tirò fuori una lettera dai suoi vestiti
“ Silente ha mandato un gufo” disse porgendola a Remus.
Remus alzò lo sguardo dalla macchia sul tappeto che aveva
osservato fino a quel momento, e prese il pezzo di pergamena.
Cari Remus e Sirius,
Subito dopo aver lasciato casa vostra
ieri sera, ho parlato con Madama Bones. Ha mandato una squadra di Auror
ad Azkaban e ha scoperto che tre dissennatori hanno veramente lasciato
le loro postazioni qualche giorno fa.
Non hanno detto però,
perché l’hanno fatto. I maghi che sono alla guardia di
Azkaban sono sotto l’impressione che i tre dissennatori abbiano
solo attraversato il mare e trovato Sirius ed Harry nella foresta.
Madama Bones vuole credere che sia così anche lei.
Io, d’altra parte, non ci credo
per niente. Questo può significare diverse cose. Cose di cui
preferisco non parlare in una lettera.
Il ministro mi ha assicurato che
continuerà a lavorare giorno e notte per scoprire la
“vera” ragione dell’attacco.
Fino a quel momento, state in
guardia, e come direbbe Alastor Moody “ Vigilanza
costante”. Contattatemi se avete bisogno di qualsiasi cosa.
I miei migliori auguri ad Harry
Sinceramente,
Albus Silente
Remus rilesse la lettera per essere sicuro si non aver perso niente,
forse qualcosa che fosse stato scritto con inchiostro invisibile? La
sua fronte si aggrottò per la frustrazione “ Bè
questo non ci dice niente che non avremmo potuto capire da soli.
Eccetto per il fatto che Azkaban ha bisogno di nuove
guardie…”
“Lo so” mormorò Sirius” Pensi che Silente abbia una vaga idea di quello che sta succedendo?”
“Lo spero. Se così non è siamo nei guai. Non mi
importa quello che vuole credere Madama Bones, o quello che quelle
dannate guardie credono sia successo. I dissennatori non vanno via a
meno che non gli venga ordinato. Non agiscono usando la loro
mente” disse Remus rabbiosamente.
“Bè questo non è del tutto vero. È come dire
che i lupi mannari non agiscono con la loro mente, e tutti sappiamo che
hai un cervello migliore di metà dei maghi in questa nazione. I
dissennatori possono essere creature sciocche e cattive, ma sapevamo
quello che stavano facendo. Come pensi che Voldemort gli abbia convinti
ad unirsi a lui durante la guerra?”
Remus si passò le mani sulla faccia “ Lo so e non provare
a paragonare un dissennatore con un lupo mannaro… è un
insulto…i dissennatori dovrebbero essere sotto il controllo del
ministero. C’era un articolo di due pagine sulla Gazzetta del
Profeta poco dopo la caduta di Voldemort per spiegarlo.”
“Avrò perso quell’edizione” replicò
Sirius tra i denti. Remus gli mandò uno sguardo tagliente
“ Tutto quello che sto dicendo Remus è che i dissennatori
non sono creature senza cervello. Sembrano sapere esattamente quali
sono i loro prigionieri preferiti” Sirius scrollò le
spalle “ I dissennatori sanno pensare perfettamente da soli mio
caro amico”
Remus scosse la testa “ No c’è una spiegazione
più grande per tutto questo, qualcosa di grosso sta
accadendo”
“ Forse non volevano che me ne andassi così facilmente e mi hanno cercato” disse Sirius pensieroso
“Non è divertente Sirius “disse Remus serio
“Non doveva esserlo” replicò “Che cosa pensi stessero facendo nella foresta?”
Remus ci pensò per un momento organizzando i suoi pensieri
“ I dissennatori non sono stati fuori dal controllo del
ministero dai tempi di Voldemort. Forse questo significa…”
Remus si fermò terrorizzato alla conclusione che avevano preso i
suoi pensieri.
Sirius strinse gli occhi “ Cosa? Pensi che stia tornando?”
Remus non disse niente mentre continuava a fissare il camino vuoto.
“Remus ascoltami. Voldemort non è tornato e non
tornerà. Ci sarà un’altra spiegazione. Ci deve
essere.” Sirius aggiunse speranzoso.
Remus prese un respiro profondo e aveva appena aperto la bocca per rispondere quando le urla di Harry riempirono la stanza.
Sirius si alzò immediatamente e praticamente volò nella
stanza del suo figlioccio. Accese la luce e si avvicinò a lui.
Il bambino era fradicio di sudore e lacrime ed era molto pallido.
Sirius si sedette vicino e lui ed Harry si attaccò subito a lui
per essere confortato.
“Shh è tutto ok Harry” disse Sirius piano
massaggiandoli la schiena “ va tutto bene. Siamo qui, sei
salvo”
Dopo circa dieci minuti il pianto forte di Harry si calmò, ma era ancora stretto forte a Sirius.
“Harry?” Sirius sussurrò. Harry gemette piano, segno
che era sveglio e attento “ Mi vuoi dire che cosa stavi
sognando?”
Gli avevano fatto la stessa domanda per tutto il giorno, e la risposta
non era cambiata dall’ultima volta che Sirius gliel’aveva
chiesto. Harry scosse la testa e si nascose ancora di più nel
petto di Sirius.
Sirius sospirò “ Okay. Però ricorda, Remus ed io siamo qui se ce lo vuoi dire okay?”
Harry annuì a mala pena .
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Un’ora dopo Sirius non era ancora tornato dalla stanza di Harry.
Curioso e preoccupato Remus si alzò dal divano e andò a
controllarli. Sirius era addormentato sul letto di Harry con una gamba
che penzolava fuori dal letto. Harry era accoccolato comodamente,
praticamente sopra di lui. Remus li coprì con una coperta che
Harry aveva buttato sul pavimento ad un certo punto della notte, e
spense la luce. Tornò nel salotto e si buttò nuovamente
sul divano. Si addormentò in pochi minuti.
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La mattina dopo, Remus si svegliò per l’odore di bacon e
french toast. Curioso si alzò riluttante dal letto e si diresse
stiracchiandosi nella cucina.
Sirius era in piedi davanti ai fornelli, vestito con le sue nuove
vesti, a cucinare la colazione. Remus alzò un sopracciglio.
Aveva visto Sirius “cucinare” solo in un’altra
occasione, che come risultato aveva distrutto temporaneamente la cucina
di James.
Remus si sedette al tavolo della cucina e guardò la schiena di
Sirius per un momento “ Da quando cucini?” chiese con un
sorriso.
Senza girarsi Sirius rispose “ Da quando non ti alzi all’alba?”
Remus soffocò una risata e guardò l’orologio della
cucina. Sospirò “ La mancanza di sonno è la colpa.
Come sta Harry?”
Sirius mise qualche fetta di french toast su un piatto e lo porse a
Remus. “Sta ancora dormendo, grazie a Merlino…, quel
povero bambino è esausto” tornò ai fornelli e si
preparò il suo piatto, poi tirò fuori dal frigo una
brocca di succo di zucca.
Remus annuì “ non posso biasimarlo. Non è stata proprio una passeggiata al parco non è vero?”
Sirius grugnì mentre attraversava la cucina e si sedeva di
fronte a Remus “ è stato peggio che essere rinchiusi ad
Azkaban”
“Come mai?”chiese Remus scetticamente, non credeva che ci fosse qualcosa di peggio di essere rinchiusi ad Azkaban.
“Prima cosa ti aspetti che un dissennatore venga da te quando sei
in prigione. Secondo…” esitò un momento “i
ricordi erano peggio questa volta. E tre Harry era lì. Se fossi
stato un po’ più lento con il mio
patronus…”Sirius si fermò fissando il tavolo.
Remus sospirò. Era stato così occupato con Harry, che non
si era fermato a pensare agli effetti che i dissennatori potevano avere
avuto su Sirius. “ Bè non sei stato lento”
rassicurò il suo amico “ Ed Harry starà benissimo.
Madama Chips ha detto…”
Sirius lo interruppe “ Quale pensi sia il suo peggior ricordo?” chiese piano conoscendo la risposta.
Remus fu sorpreso dalla domanda “ Ehm bè penso sia Halloween…”
Sirius annuì piano “ Sì è quello che penso anche io”
“Ti ha detto qualcosa?”
“No” disse Sirius masticando il bacon”Non dice una parola”
Remus annuì “Forse ce lo dirà oggi” diede un
morso al suo french toast e sorrise “Niente male Felpato!”
Sirius sorrise nel succo di zucca “ Non è difficile quando
hai la bacchetta” il suo sorriso si allargò ancora di
più “ E James non sta cercando di “aiutarti”
“
Remus rise “ Allora perché sei vestito elegante di prima
mattina? Di solito resti in pigiama fino a mezzogiorno”
“Mi devo incontrare con Malocchio per discutere del mio ritorno al ministero”
“Oggi?”
“ Bè doveva essere ieri ma mentre tu dormivi ho contattato
l’ufficio degli auror e mi hanno detto di andarci oggi”
Remus annuì “ Forse prenderò Harry e andrò a
parlare con Silente mentre non ci sei, così vedo se ha qualche
nuova notizia”
“Okay” disse Sirius alzandosi e portando il suo piatto nel
lavandino. Si girò lentamente verso Remus e si schiarì la
voce “ Ehm Remus? Siamo…sai…okay dopo l’altro
giorno?” mormorò ansiosamente
Era la cosa più simile a delle scuse che Remus avesse mai visto
fare a Sirius in tutto il tempo in cui l’aveva conosciuto.
Sorrise e annuì “ Sì certo! Ti chiedo scusa anche
io Sirius, dimentica tutto!”
Sirius sorrise sollevato “ Fantastico! Bè su questo dovrei
proprio andare. Devo essere lì per le undici” Si diresse
verso la sua stanza da letto e tornò un minuto dopo “ Ecco
prendi il mio specchio, io ho quello di James” Fammi sapere se
succede qualcosa” Remus prese lo specchio” Ti ricordi come
funzionano vero Lunastorta?” disse ghignando
“Ah Ah. Esci subito fuori di qui” Remus rise “ Ci vediamo stasera”
“ Ci si vede!” Sirius disse prima di smaterializzarsi con un pop
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Due ore dopo Remus era davanti ai cancelli di Hogwarts con Harry in
braccio. Harry non aveva detto molto da quando si era svegliato. Aveva
solo chiesto dove fosse andato Sirius, e rispondeva alle domande
solo con cenni della testa. Remus gli aveva offerto la colazione ma
Harry non aveva mangiato niente.
Remus posò gentilmente Harry sul pavimento e il bambino strinse
immediatamente forte la mano del mago più grande. Il suo altro
braccio era stretto attorno al suo cervo di peluche. Insieme
attraversarono il grande prato e raggiunsero le grandi porte del
castello. Potevano sembrare pesanti all’inizio ma Remus le
aprì senza fatica. Il mago cercò di creare una
conversazione con Harry parlando dei ritratti che vedevano ma Harry
mantenne la testa bassa mentre si lasciava condurre per i corridoi di
Hogwarts.
Raggiunsero il gargoyle di pietra e Remus disse la parola
d’ordine che Silente gli aveva fornito se avevano bisogno di
vederlo. Arrivati in cima alle scale a spirale Remus aveva appena
alzato il braccio per bussare alla porta, quando questa si
spalancò. Remus fece entrare prima Harry ma tenendo sempre
stretta la sua mano.
“Remus, Harry che sorpresa” disse Silente alzandosi in piedi
Sfortunatamente per Remus, Silente non era solo nel suo ufficio, e
Remus capì subito a chi apparteneva la testa con i capelli
unti. Grugnì involontariamente”Io, uhm, spero che non
stiamo interrompendo niente Albus” Remus disse mentre lui e Piton
si squadravano. Il labbro di Piton si incurvò appena vide Harry.
“Per niente Remus” disse Silente contento, ignorando il
gelo tra i suoi due ex studenti. “ Io e Severus stavamo solo
discutendo dell’organizzazione delle sue lezioni per il prossimo
anno scolastico. Prego sedetevi”
Remus condusse Harry verso il divano vicino alla scrivania di Silente e
si sedette. Harry si accoccolò subito addosso a Remus e nascose
la testa nel suo mantello un secondo dopo.
Silente alzò le sopracciglia preoccupato, e ritornò a
parlare con Piton “ Severus, Verrò più tardi questo
pomeriggio nei sotterranei per finire questa conversazione”
“Molto bene preside” Piton si alzò e si diresse
verso la porta ma non senza mandare prima un ultimo sguardo pieno di
odio a Remus.
“Cosa posso fare oggi per te Remus?” chiese Silente sedendosi di nuovo
Remus distolse lo sguardo dalla porta , si aggiustò meglio Harry
e sospirò “Mi stavo solo chiedendo se avesse avuto qualche
altra notizia sui dissennatori signore”
Gli occhi di Silente si posarono per un secondo sulla porta dalla quale
Piton era appena uscito da meno di un secondo e rivolse di nuovo
la sua attenzione verso Remus “ No mi dispiace. Non
c’è ancora nessuna dichiarazione da Azkaban sul
perché abbiano lasciato le loro postazioni, e io non ho fatto
passi avanti con le mie idee”
Remus annuì pensieroso, guardando a un ritratto vuoto di un
vecchio preside, sul muro di Silente “Io avrei un’idea
signore” disse esitante.
Gli occhi di Silente osservarono Remus “ Tu pensi che questo
possa significare il ritorno di Voldemort?” Remus riportò
gli occhi sorpreso verso il vecchio mago. Silente sospirò
pesantemente “ Anche io ci ho pensato”
Remus aspetto che Silente continuasse ma quest’ultimo
spostò gli occhi verso Fanny che stava dormendo sul suo trespolo
d’oro.
“ E che cosa ne pensa signore?” chiese Remus piano
“Non lo so” rispose Silente senza distogliere lo sguardo
dal suo uccello fedele “ ho cercato di trovare informazioni a
proposito, ma al momento sono fuori dal giro quanto te”
I due maghi condivisero un momento di silenzio pensieroso. Harry si
mosse ad un certo punto, mettendosi più comodo, e stringendo
più forte il suo cervo. Remus guardò il suo
“nipotino” e passo una mano dolcemente sulla sua schiena.
“ Signore le dispiace se le faccio una domanda? La prego mi dica
se non può rispondere ma ero curioso di avere qualche notizia su
qualcosa” Silente annuì per permettere a Remus di
continuare. Con un altro sguardo alla testa spettinata di Harry Remus
iniziò esitante “ Bè Sirius ed io stavamo spigando
delle cose ad Harry a proposito di Lily e James e Voldemort. Sirius ha
nominato qualcosa riguardante Harry. Qualcosa su una
profezia…” Remus si fermò per lo sguardo che aveva
Silente
Il preside si sedette più indietro sulla sua sedia, con le dita
intrecciate sotto il mento e la barba. “ Sirius sa della
profezia?”
“Ehm sì…James gliel’ha detto subito dopo che lei l’ha detto a lui e Lily”
“ Capisco. E penso tu voglia sapere cosa dica” disse Silente
“Lo capisco se non me lo può dire” disse Remus velocemente.
Silente scosse piano la testa, e con un sospiro pesante si alzò
dalla sedia , attraversò la stanza e si diresse verso un grosso
armadio. Silente tirò fuori quello che Remus riconobbe subito:
un pensatoio.
Facendo attenzione Silente lo posò sulla scrivania e si sedette
nuovamente. Guardò Remus con occhi tristi “ Penso che tu
abbia diritto di sapere cosa dice questa profezia e cosa significa.
Renderà le cose più semplici e potrai spiegare tutto ad
Harry quando diventerà più grande.”
Remus lo guardò con curiosità, però con un lieve
sentimento di paura che cresceva nel suo stomaco, mentre Silente
portava la bacchetta alla sua testa e prendeva un filo argentato di
pensieri. Lo posò nel pensatoio e lo fece girare.
“ Circa sei anni fa, ho incontrato una possibile professoressa
per la cattedra di divinazione. Alla fine dell’incontro ero certo
di aver fatto un errore ad incontrarla ma proprio quando stavo
per uscire la ragazza entrò in una specie di trance”
Spiegò Silente.
Una figura si cominciò a vedere nel grigio del pensatoio e Remus
guardò Sibilla Cooman che faceva la sua prima profezia…
Meno male che sono in vacanza
così ho più tempo per tradurre… penso di riuscire
a tradurne un altro entro domani… continuate a recensire
l’autrice è molto contenta!
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
cap 19
TRUTHS
Capitolo 19
“Allora come puoi vedere
Black le cose sono piuttosto calme da queste parti, così
sarà più facile per te abituarti di nuovo” disse
Alastor “Malocchio” Moody mentre conduceva Sirius
attraverso gli uffici degli Auror
L’ufficio era pieno di
cubicoli, e di persone che fissavano Sirius con un misto di paura e
curiosità quando passava davanti a loro. Sirius però era
troppo contento per preoccuparsi delle occhiate che stava ricevendo.
Dopo un breve periodo di
allenamento, durante il quale Sirius avrebbe imparato le nuove
procedure e il nuovo protocollo degli Auror, sarebbe tornato subito in
azione. Sarebbe diventato un membro anziano della squadra proprio come
prima, e avrebbe ricevuto la stessa paga. Il suo primo incarico,
l’unico che voleva al momento, riguardava la ricerca di Peter
Minus. Al momento Kingsley Shacklebolt era a capo della ricerca e
Sirius lo avrebbe affiancato.
L’unica differenza che vedeva
Sirius era l’assenza di James. I due erano stati compagni sin dal
primo giorno in cui avevano cominciato a lavorare al ministero.
“Shacklebolt ha il giorno
libero ma ti mostro lo stesso dove sarai posizionato.”
Ringhiò Moody, zoppicando tra i cubicoli.
Il capo degli Auror condusse Sirius
in fondo agli uffici. Stranamente la nuova postazione era proprio di
fronte a quella vecchia che divideva con James. Ora una strega bionda
che non riconobbe occupava il loro posto.
“Bè eccoci qui” Moody puntò un dito pieno di cicatrici verso il cubicolo
Sirius sentì la rabbia
salire appena posò gli occhi sulle foto che coprivano le pareti.
I muri erano tutti coperti con immagini di Codaliscia durante la sua
vita, durante Hogwarts, al diploma, persino al matrimonio di Lily e
James. Una in particolare attirò l’attenzione di Sirius:
era una che raffigurava uno degli ultimi natali che i malandrini
avevano trascorso insieme. Sirius non ricordava precisamente che anno
fosse, ma i malandrini erano tutti lì, ridendo e cercando di
spingersi fuori dalla foto. C’erano anche articoli di giornale
che andavano dal giorno in cui Sirius fu arrestato, a quello di qualche
giorno prima che parlavano di Codaliscia. Una grande mappa mostrava la
nazione, ed era ricoperta con puntine rosse che indicavano le
località dove avevano già cercato, o dove era stato
Minus. Sirius guardò più da vicino e ne vide una sul
Surrey, e una sul cottage di Remus in Kent. Distolse lo sguardo dalla
foto e osservò le scrivanie ai due lati della stanza. Una era
vuota (sarebbe diventata di Sirius), ma l’altra aveva oggetti
personali, una scatola piena di posta e inchiostro e pergamene.
Dopo che Sirius lo ebbe guardato
bene Moody si schiarì la gola “Bene, allora suppongo che
queste siano le cose importanti da dire. Puoi andare a casa, prenditi
cura di quel bambino. Torna domani. Nove precise mi raccomando”
Sirius sorrise e ringraziò
Moody per tutto quello che aveva fatto prima che il capo degli Auror
andasse via zoppicando verso il suo ufficio. Con un altro sguardo,
Sirius tornò felice verso l’atrium ansioso di
smaterializzarsi a casa per dire ad Harry e Remus la buona notizia.
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Remus era seduto pallido e tremante
sul divano di Silente, stringendo forte Harry che si era addormentato.
Il preside aveva appena finito una lunga spiegazione sulla profezia e
su Voldemort.
Sarà ucciso o dovrà
uccidere… è questo quello che sarà della sua vita?
Continuava a pensare Remus.
“Stai bene Remus?” chiese Silente gentilmente.
Il lupo mannaro uscì dai
suoi pensieri e annuì debolmente al preside, o almeno ci
provò. “ Allora la prima guerra… era solo
l’inizio non è vero?” sussurrò Remus con voce
rauca
“Ho paura di sì”
Silente disse senza lasciar trasparire nessuna emozione, e con un tono
fin troppo calmo secondo Remus. “Però finché siamo
attenti, e ci prepariamo bene prima, possiamo essere capaci di
liberarci di Voldemort per sempre.
“Ma a quale rischio?”
chiese Remus con il tono più tagliente che avesse mai usato con
il suo mentore. La sua stretta su Harry aumentò “ Cosa-
Cosa succede se noi… perdiamo?” sussurrò
l’ultima parola senza voler cominciare a pensare alle
possibilità negative.
“Una battaglia finale tra
Harry e Voldemort è inevitabile Remus, non lo possiamo cambiare
questo. Ma se viene addestrato bene abbastanza presto, prima del
ritorno di Voldemort, Harry lo può battere. Non ho alcun dubbio
a proposito” rispose Silente piano.
Remus annuì sperando che
tutto questo fosse un incubo e che presto si sarebbe svegliato con
Harry e Sirius ghignanti in piedi davanti a lui, che gli stavano
facendo uno scherzo. Prima di avere l’opportunità di
aprire bocca un urlo acuto proveniente dal suo petto riempì la
stanza. Remus guardò in giù agitato mentre Silente si
alzava dalla sua sedia.
Harry si stava lamentando per il dolore e stringeva la sua forte mentre continuava ad urlare.
“Harry!” urlò
Remus, cercando di svegliare il piccolo bambino “ Harry
svegliati!” disse scotendolo.
Harry però non si svegliava.
Silente li raggiunse e si
inginocchiò davanti a loro. Posò una mano sulla fronte
sudata di Harry, e mormorò alcune parole che Remus non
capì perché coperte dalle urla di Harry. Quasi subito
Harry smise di muoversi e si svegliò. Tremava terribilmente,
piangeva forte ma silenziosamente, e continuava a tenere la fronte,
mentre guardava un Remus terrorizzato.
“Harry?” disse Silente piano
Gli occhi verdi bagnati di Harry si
spostarono sul preside. Gentilmente Silente tolse la mano di Harry
dalla sua fronte “Stai bene?” chiese Silente. Harry scosse
piano la testa, il dolore non era ancora andato via “ Puoi dirci
dove ti fa male Harry?”
Tirando su col naso Harry alzò una mano tremante e indicò la sua cicatrice a forma di saetta.
Gli occhi di Remus si
spalancarono, così come la bocca, e il poco colore rimasto sulla
faccia del lupo mannaro sparì. Silente d’altra parte non
sembrava sorpreso dalla reazione di Harry. “ Ti ricordi quello
che stavi sognando?” chiese piano il mago più anziano
senza lasciar trasparire nessuna emozione.
Harry tirò ancora un
po’ su col naso, si sistemò di nuovo meglio sul petto di
Remus e chiuse gli occhi “Uomini cattivi…”
sussurrò così piano che Remus e Silente dovettero rizzare
le orecchie.
“Che tipo di uomini cattivi Harry? Che aspetto avevano?” disse Silente.
Il respirò di Remus si blocco in gola.
“M-Mantelli neri…facce bianche” rispose Harry
Mangiamorte… pensò subito Remus
“Sai quanti ce ne erano?”
“Due. Ma uno era su una
sedia, lui n-non aveva un mantello” Harry disse rabbrividendo.
Remus massaggiò il braccio e la schiena di Harry. Il cervo cadde
a terra.
Silente lo raccolse e lo porse al bambino. “ Che aspetto aveva l’uomo sulla sedia Harry?”
Harry strinse forse il cervo con
tutte e due le braccia, come se fosse l’unica cosa che potesse
proteggerlo “…pauroso…” fu l’unica cosa
che disse.
Silente annuì. Sembrava
capire perfettamente il significato delle parole di Harry, cosa che a
Remus non riusciva. Questa non era la prima volta che Remus pensava che
il vecchio mago stesse usando la legilimanzia.
Silente si alzò ancora una
volta senza una parola e tornò alla scrivania. Per un momento
rimase in silenzio osservando Harry da sopra i suoi occhiali a
mezzaluna. I suoi occhi blu incrociarono per diversi minuti quelli
verdi di Harry appena il bambino aprì gli occhi e fissò
Silente. All’improvviso e senza nessuna ragione che Remus potesse
vedere Silente sobbalzò nella sua sedia sorpreso. I suoi occhi
si spalancarono per un secondo prima che rompesse il contatto con
Harry. Il preside non spiegò cosa avesse visto in quel secondo(
cosa aveva visto negli occhi di Harry?) ma invece cambiò
argomento.
“ è proprio un bel
cervo quello che hai lì Harry” disse Silente. Lo
scintillio nei suoi occhi era debole, ma presente, mentre cercava di
rallegrare il morale.
Harry fece un sorriso, e anche se piccolo era il primo che Remus vedeva in quasi due giorni. Fu un immenso sollievo.
“Come si chiama?” chiese Silente
“Ramoso” sussurrò Harry continuando a sorridere. Il pianto si era fermato ma continuava a tirare su col naso.
Silente sorrise e guardò
Remus “ Perché non porti Harry a casa? Sono sicuro che ora
starà bene. E sono anche certo che tu abbia delle cose da
discutere con Sirius. Verrò più tardi questa sera, se ti
va bene, per discutere alcune cose”
Remus era ancora pallido e
tremante, ma riuscì ad annuire a Silente. Si alzò, con le
gambe che sembravano spaghetti bagnati, con Harry ancora tra le sue
braccia.
“Possiamo usare la polvere volante?” chiese Harry piano. Un po’ di colore era ritornato sul corpo del bambino.
Remus ingoiò la saliva e annuì “ Certo Harry, certo” Almeno parla ora… pensò.
Silente si alzò nuovamente,
e porse una scatola di polvere a Remus. Prendendone una manciata, Remus
si schiarì la voce ed entrò nel camino. Dopo aver detto
chiaramente il suo indirizzo, lui ed Harry sparirono in un turbine di
fiamme verdi.
Silente attraversò la stanza
e si sedette pesantemente alla sua scrivania. Quello che aveva visto
negli occhi di Harry era qualcosa che non desiderava vedere mai
più. Anche se sapeva che sarebbe successo, non era più
facile occuparsi del problema. La conoscenza non era sempre una
benedizione…
Il momento in cui Silente aveva
incrociato gli occhi con Harry, il preside aveva visto un lampo di
rosso in quelli occhi verdi e luccicanti. Era stato solo visibile per
un momento, ma Silente non l’aveva perso.
Aggiungendo questo all’incubo che aveva svegliato Harry, Silente era sicuro di quello che stava succedendo.
Doveva agire in fretta.
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Remus ed Harry arrivarono a casa
prima di Sirius quel pomeriggio. Appena uscirono dal camino Harry disse
che aveva fame. Remus non lo dubitò per un secondo. Harry non
aveva mangiato praticamente niente negli ultimi giorni.
Mentre Harry mangiava il suo pranzo
Remus pensò all’orribile giornata appena trascorsa. Tanti
nuovi fatti erano entrati nel suo cervello in così poco tempo
che non sarebbe stato capace di comprenderli pienamente per diverse
ore. Harry avrebbe dovuto affrontare Voldemort, qualcosa che nessun
mago strega, o perfino mangiamorte non avrebbe mai voluto fare. Solo
Harry aveva il potere per distruggerlo una volta per tutte. Silente il
mago più potente degli ultimi secoli non poteva. Perché?
Perché Harry? Aveva solo sei anni…
Uno non può vivere se l’altro sopravvive… aveva detto la profezia.
Poi c’era stato
l’incubo che aveva svegliato Harry. Ma era stato veramente solo
un incubo? Uomini cattivi con mantelli e facce bianche, ce ne erano
due. Forse uno di loro era Codaliscia? E chi era l’altro? Un
terzo era senza mantello. “Pauroso…” era
l’unica cosa che aveva detto Harry.
Ma che cosa significava tutto questo?
Prima che Remus potesse andare avanti con il suo ragionamento, Sirius si materializzò nel salotto.
“Harry?Remus? Ci siete?” chiese di spalle alla cucina.
“Sirius!” strillò Harry
Dimenticandosi del suo pranzo,
corse dal suo padrino e gli abbracciò le gambe così forte
che Sirius quasi inciampò per lo shock.
“Ehm…hey Harry”
disse Sirius guardando confuso Remus, solo quella mattina Harry era
stato il bambino più calmo che avesse mai visto. Remus
evitò lo sguardo di Sirius “ Che succede?” chiese
quest’ultimo ad Harry e Remus, prendendo il bambino in braccio
mentre entrava in cucina.
“Siamo andati ad Hogwarts!” urlò Harry appena Sirius lo mise di nuovo seduto davanti al suo pranzo.
“Davvero? Ora ?” chiese Sirius sedendosi al suo solito posto, vicino ad Harry e di fronte a Remus.
“Uh Uh”
“Remus va tutto bene?”
chiese Sirius preoccupato, guardando il suo amico, ancora pallido.
Aveva lo stesso aspetto prima della luna piena, ma quella non sarebbe
arrivata per settimane.
Remus provò, ma non ci
riuscì a sorridere, tutto quello che uscì fu una specie
di ghigno “ Sto bene” disse con voce rauca. Non voleva dire
quello che era successo nell’ufficio di Silente davanti ad Harry.
Remus si schiarì la voce e cercò di dire casualmente
“ Silente verrà qui stasera?”
“Come mai?” disse Sirius alzando le sopracciglia
“Lui, ehm vuole discutere alcune…cose” disse Remus debolmente
“Okay” disse Sirius lentamente “ Come ti senti Harry?”
“Bene “ disse continuando a mangiare il suo pranzo
“Allora Sirius” disse Remus cambiando argomento “ Come è andata al ministero?”
La faccia di Sirius si
illuminò “ Benissimo! Avrò la mia vecchia
posizione, e il mio partner sarà Kingsley Shacklebolt. Devo solo
fare una settimana di allenamento prima di poter tornare veramente
all’azione. E sono nel caso di Codaliscia.”
Gli occhi di Remus si spalancarono “ Ti mettono nel caso di Codaliscia?”
“Sì l’ho
richiesto io e Moody ha capito, lui sa che io conosco bene Minus”
Sirius si corresse “ Bè che lo conoscevo bene”
Remus annuì vagamente
Harry finì il suo pranzo
poco dopo, e chiese a Sirius se potevano andare a volare. Sirius fu
molto contento di accettare. Non sapeva cosa avesse cambiato
l’umore di Harry così velocemente, ma voleva sfruttarlo il
più possibile. Si cambiarono con i vestiti per volare e andarono
fuori. Remus disse che li avrebbe raggiunti dopo.
Con un movimento della bacchetta
Remus pulì i piatti sporchi che aveva usato per preparare il
pranzo ad Harry. Lentamente si diresse fuori, fece apparire una sedia e
si sedette a guardare Sirius ed Harry volare.
Silente non aveva né negato
né confermato il ritorno di Voldemort; l’unica cosa che
aveva detto era che avrebbe provato a raccogliere informazioni,
qualsiasi cosa volesse dire.
Remus sapeva che Silente aveva una
spia tra i mangiamorte. Nonostante Silente non l’avesse mai detto
direttamente, era l’unica spiegazione sul perché avessero
sempre ricevuto notizie su quello che Voldemort stesse facendo o
organizzando.
Ma chi era la spia?
Ovviamente doveva essere qualcuno di cui Silente si fidava. Qualcuno vicino a Silente sia durante la prima guerra che dopo.
Remus cominciò a pensare a
tutti i membri dell’ordine della fenice, cercando di indovinare
chi potesse essere, ma nessuno sembrava il tipo che si sarebbe fatto
marchiare il braccio per andare a caccia di babbani.
Remus grugnì a se stesso
amaramente. Nemmeno Peter sembrava il tipo, anzi l’opposto
totale… ma guarda cosa aveva fatto…
Altre domande, altre vie senza uscita… che cosa stava succedendo?
Prima che i suoi pensieri potessero
continuare, Sirius lo chiamò dal cielo “ Andiamo
Lunastorta prendi la tua scopa e porta il tuo sedere qui!”
Remus rise mentre Harry volò così veloce vicino a Sirius che quest’ultimo quasi cadde dalla scopa.
I tre volarono per qualche altra
ora, e cominciarono una piccola partita di Quidditch. Remus era il
portiere ancora una volta, Sirius era un cacciatore e Harry aveva
voluto essere cercatore. Il gioco non era nemmeno cominciato da
quindici minuti quando Remus e Sirius sentirono l’urlo di gioia
di Harry.
“ L’ho preso!
L’ho preso! Guardate!” Sirius e Remus lo osservavano. Harry
stava stringendo il boccino nella sua piccola mano.
“Bravissimo Harry!” disse Sirius abbracciando Harry in aria mentre cominciavano a scendere verso terra.
Entrarono in casa proprio quando
Silente uscì dal camino. Si pulì la polvere dai suoi
vestiti viola, si alzò e sorrise alla famiglia che era appena
entrata. “ Ah vedo che vi state abituando a queste fantastiche
scope”
Sirius sorrise mentre stringeva la
mano a Silente “ Proprio così signore, Harry ci ha appena
insegnato come catturare un boccino. Ci ha messo solo quindici
minuti”
Harry sorrise timidamente da vicino a Sirius e si arruffò i capelli già disordinati con la mano.
Remus grugnì e sorrise ricordando il passato “ Oh No Sirius ne abbiamo un altro!”
Sirius rise. Harry lasciò cadere lentamente la mano. “Che c’è?” chiese senza capire.
“Niente Harry” disse Remus mentre metteva a posto le scope nell’armadio dell’ingresso.
“ Resti a cena Albus?” chiese Sirius
“Ne sarei deliziato grazie Sirius”
Sirius sorrise a annuì,
dirigendosi in cucina per preparare qualcosa per loro quattro,
possibilmente mangiabile. Remus offrì a Silente una tazza di te
e si sedette sul divano vicino ad Harry. Si mise ad ascoltare Silente
che raccontava ad Harry quanto fosse cambiato il Quidditch da quando ci
giocava lui.
Mezz’ora dopo, e con solo due
maledizioni da parte di Sirius, la cena era pronta a tavola. Si
sedettero tutti, e riempirono i piatti con pollo, patate e verdure.
“Sembra tutto buonissimo Sirius, non sapevo che tu sapessi cucinare” commentò Silente con una risatina.
“Grazie signore, non avevo
mai realizzato quanto fosse difficile cucinare, meno male che ho una
bacchetta” la mosse un po’ per enfatizzare il suo pensiero.
“Sì un’ottima cosa” disse Remus sarcastico con un sorriso. Sirius gli tirò un involtino.
Qualche ora dopo, dopo che ebbero
fatto il bagno e messo a letto Harry, Remus, Sirius e Silente erano
seduti in un silenzio teso al tavolo della cucina. Silente aveva
raccontato a Sirius tutto quello che era successo durante il giorno,
dalla profezia e il suo significato all’incubo di Harry. Alla
fine Sirius era pallido e tremante come era stato Remus. James non
aveva detto niente sul fatto che Harry avrebbe dovuto affrontare
Voldemort in una battaglia finale.
“Che cosa significa tutto questo signore?” Remus disse ad alta voce i suoi pensieri.
“Come ho spiegato, il segno
sulla fronte di Harry non è una semplice cicatrice. Quello a cui
ho assistito negli occhi di Harry questo pomeriggio mi porta a credere
che Voldemort abbia creato una connessione con Harry la notte che
cercò di ucciderlo. Questa connessione può portare a
molte cose: Harry può sentire i sentimenti di Voldemort, quando
è felice o abbracciato, persino cosa sta facendo in un momento
preciso. Penso che questo sia quello che è successo oggi. Harry
si è addormentato nel mio ufficio ed ha assistito ad un incontro
tra Voldemort e i suoi mangiamorte.
Sirius fissò Silente con
un’espressione di incredulità e di paura “ Allora
pensa che Voldemort sia tornato o stia per tornare?”
“Non credo che Voldemort
abbia già riacquistato tutti i suoi poteri. L’avrei
già saputo se fosse successo” disse misteriosamente
“ Però sta guadagnando forza mentre parliamo molto
probabilmente”
Sirius chiuse gli occhi e scosse la
testa. Era come il ritorno di un incubo. Qualcosa che lui, come il
resto del mondo magico aveva sperato e pregato che fosse scomparso per
sempre.
Ma Silente non avrebbe mai detto
che Voldemort stava tornando se non avesse avuto la certezza.
Un’altra guerra poteva cominciare. Più morti…
più torture…più buio…
“ Quanto tempo ci metterà Voldemort a riacquistare i suoi poteri?” chiese Remus
“Non lo so” rispose
Silente “ Nessuno può saperlo con certezza. Deve prima
riconquistare il suo corpo. Ci potrebbe mettere settimane,mesi o
anni”
“E che cosa possiamo fare
oltre girarci i pollici e aspettare che appaia il marchio nero?”
disse Sirius. Remus lo guardò male.
“State in guardia per
qualsiasi cosa fuori dal normale. State attenti alle persone di cui vi
fidate” disse Silente serio.
Poco dopo, Silente era tornato ad Hogwarts, lasciando Sirius e Remus al tavolo della cucina, entrambi erano sotto shock.
“Questo non può succedere di nuovo” disse Sirius più che altro a se stesso.
Remus annuì senza neanche sapere a che cosa stesse annuendo.
Se c’era la
possibilità di un’altra guerra, entrambi i maghi sapevano
cosa voleva dire: Harry,la luce delle loro vite, sarebbe stato in grave
pericolo. Tutta la normalità che loro tre avevano guadagnato
negli ultimo mese e mezzo sarebbe sparita.
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La mattina dopo Sirius
arrivò in ufficio trovandolo nel caos più totale. Moody
era circondato da un gruppo di persone provenienti da diversi
dipartimenti del ministero.
Shacklebolt vide Sirius e si mosse velocemente tra la folla per raggiungerlo.
“Che sta succedendo” chiese Sirius meravigliato.
Shacklebolt sospirò forte “Non ci crederai mai…”
“Shacklebolt,Black! Venite qui!” li chiamò Moody, liberandosi della folla.
I due Auror si incontrarono con il
loro capo a metà strada “Voi due dovete andare sul posto,
investigare ma non parlare con i giornalisti, lo farò io dopo.
Quando avete finito tornate subito qui”
Shacklebolt e Sirius annuirono,
anche se quest’ultimo non aveva idea di quello che stesse
accadendo. Moody gli porse una passaporta. Tre secondi dopo Sirius si
sentì tirare mentre lasciava il ministero senza sapere dove
stesse andando.
Sirius e Kingsley colpirono forte
il pavimento di quello che era un quartiere babbano. Dopo un momento
Sirius lo riconobbe immediatamente. I suoi occhi si mossero
istintivamente verso Private Drive e quello che vide lo fece quasi
svenire.
Alla luce del giorno, sopra la casa c’era un teschio verde con un serpente appeso fuori dalla bocca.
Il marchio nero.
“Non è possibile…” mormorò Sirius.”Questo non sta accadendo…”
“Andiamo” disse Shacklebolt. Era schifato anche lui dalla vista, ma avevano un lavoro da fare.
Oltrepassarono i giornalisti della
Gazzetta del Profeta ,superarono il nastro giallo del ministero ed
entrarono dalla porta principale del numero quattro.
La prima cosa che catturò
Sirius fu che la casa non era più senza macchie ed immacolata.
Un vaso era rotto sul pavimento subito davanti alla porta,e il
pavimento era pieno di sporcizia e di quello che poteva solo essere
sangue. Foto erano cadute dai muri ed erano sul pavimento. La porta del
ripostiglio nel quale Harry era stato costretto a vivere era stata
scardinata e ridotta in pezzi. Qualcuno deve aver provato a nascondersi
lì…Pensò Sirius
“Oh mio Dio…” mormorò Sirius ispezionando la casa
“Che c’è? Conoscevi queste persone o qualcosa del genere?” chiese Shacklebolt
“Erano solo conoscenti.
Questa è la casa della sorella di Lily. Harry viveva qui prima
che lo prendessimo io e Remus.”
Un altro Auror si accorse dei due
dall’altra parte della stanza, si scusò dalla persona con
cui stava parlando e li raggiunse.
“Che cosa è successo Richards?” chiese Shacklebolt in tono professionale.
Richards era visibilmente scosso
“Bè ovviamente avete visto il marchio nero” gli
altri due annuirono “ Avada Kedavra sul marito”
indicò una grande forma coperta da un lenzuolo sul pavimento del
salotto “ Cruciatus sulla moglie. È morta al St. Mungo, ci
è appena arrivata notizia. Il figlio era a casa di un amico.
È con una zia ora.” Si fermò per essere sicuro che
nessun altro stesse ascoltando “E uhm chiunque abbia fatto questo
ha lasciato un piccolo messaggio”
Richards fece segno a Sirius e Shacklebolt di seguirlo. Entrano in cucina e indicò il muro sulla sinistra.
Là scritto con quello che
Sirius era certo fosse sangue, c’erano quattordici parole che
fecero gelare a Sirius il sangue nelle vene.
Il signore oscuro sorgerà di nuovo
Il bambino sopravvissuto non vivrà per molto.
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
Chap 20
TRUTHS
Capitolo 20
“Non volevo che
morissero, solo che pagassero per quello che avevano fatto ad
Harry…” disse Sirius piano a Remus
Remus come il resto della comunità magica, aveva saputo velocemente di quello che era accaduto nel Surrey.
Entrambi i maghi avevano la testa
tra le mani mentre erano seduti sul divano. Stavano aspettando notizie
da Silente. Il preside di Hogwarts aveva avuto riunioni tutto il
giorno, e ora anche a tarda sera con il ministro Amelia Bones. Era
stata eletta da pochi giorni e stava già affrontando tempi molto
difficili.
Fortunatamente, nessuno aveva
saputo del messaggio scritto con il sangue sul muro della cucina. Il
dipartimento per l’applicazione della legge sulla magia, lo aveva
coperto in qualche modo, e ora erano a guardia della casa in modo tale
che nessun giornalista potesse entrare. Rita Skeeter,una nuova inviata
speciale della Gazzetta del Profeta, era presente sulla scena quando
Sirius e Kingsley stavano andando via per raccontare tutto a Moody, e
quando non avevano risposto alle sue domande, si era creata le sue
conclusioni. Sirius però le aveva strappato le penne prendi
appunti prima che potessero scrivere qualcosa.
“Forse dovremmo dormire un
po’. Silente potrebbe non mandare niente fino a domani
mattina” disse Remus piatto, senza nessuna convinzione. Sirius
grugnì in risposta, ma nessuno dei due si mosse.
Un’altra ora tranquilla
passò senza movimenti, finché i due sentirono Harry che
camminava piano dalla sua stanza verso la cucina per un bicchiere
d’acqua.
“Dovremmo dirglielo?” chiese Sirius piano mentre osservava Harry in cucina.
“Non adesso. Non so come potrebbe prenderla. Aspettiamo di sentire quello che dice Silente” rispose Remus
Harry finì l’acqua e camminò mezzo addormentato dove erano seduti Sirius e Remus.
“Hey piccolo non riesci a dormire?” chiese Sirius mentre Harry si arrampicava tra loro due sul divano.
“ No, avevo sete” sbadigliò
Sirius annuì
“Bè che ne dite se dormiamo tutti qui stanotte? Non mi va
di camminare fino alla mia camera”
Remus rise piano “ Tutti i venti passi…pigrone” disse mettendosi più comodo sul divano.
Sirius calciò via i suoi
stivali e stese le gambe sul tavolino. Harry poggiò la testa sul
petto di Remus e le gambe su quello di Remus. Meno di dieci minuti
dopo, tre persone che russavano si potevano sentire nella casa
tranquilla.
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“Dov’è Lucius”sibilo una voce da dietro la sedia
Codaliscia ingoiò
nervosamente la saliva, con la paura di avvicinarsi di più.
“A-Arriverà p-presto mio s-signore”
“Avete completato il piano sui babbani?”
“S-Sì mio signore. L-Lucius l’ ha visto personalmente” balbettò Codaliscia
“E il bambino?”
“è ancora con il l-l-lupo mannaro e Black mio signore”
“I miei dissennatori non
hanno fatto il loro lavoro Codaliscia. Mi avevi assicurato che
avrebbero baciato Black e il lupo mannaro” sibilò il
signore oscuro “ Avvicinati Codaliscia”
I denti di Minus cominciarono a tremare mentre si incamminava davanti al suo padrone.
La cosa sulla sedia ghignò
con cattiveria a Codaliscia “Spero” disse piano “ che
tu rimedierai presto ai tuoi errori. Non voglio che il mio piano sia
allungato di nuovo” alzò la bacchetta con il braccio
debole e disse “CRUCIO!”
Una risata forte e crudele tagliò l’aria mentre Codaliscia si contorceva per il dolore sul pavimento.
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Remus si svegliò di
soprassalto la mattina dopo, per colpa dell’inconfondibile suono
di un gufo che beccava la finestra. Aprì piano gli occhi e
guardò in giù. Trattenne a stento una risata.
Durante la notte, Sirius si era
trasformato in cane. La sua lunga coda era sul ginocchio di Remus.
Harry si era spostato dall’altra parte del divano, la sua testa
era allo stesso livello di quella di Sirius e aveva un braccio intorno
al collo del cane. L’altro braccio era dietro la sua schiena in
una strana posizione e le gambe erano sul petto di Remus.
Il beccare aumentò. Il gufo
sapeva che qualcuno era sveglio e lo stava ignorando. Remus si
districò dalla massa di gambe e coda e spostò
gentilmente il braccio di Harry in una posizione più
comoda, senza svegliare gli altri due.
Piano e velocemente,Remus
aprì la finestra per far entrare il gufo, che lasciò
cadere la lettera sul davanzale, beccò la mano di Remus e poi
volò di nuovo verso la crescente luce del sole.
“Ahia!” disse massaggiandosi la mano
Prese la lettera e si sedette sulla poltrona per leggerla. Era da parte di Silente.
Cari Remus e Sirius,
dopo un lungo
incontro con Madama Bones, il ministro è d’accordo con me
che questo non è stato un casuale attacco ai babbani. Sono
sicuro che anche voi abbiate raggiunto la stessa conclusione: erano
mangiamorte. Solo loro sanno invocare il marchio nero che avete trovato
sopra il numero 4 si Privet Drive.
La barriera che
avevo messo è caduta il giorno in cui Harry ha cambiato
abitazione, quindi non c’è nessun modo si sapere chi ha
assassinato Vernon e Petunia Dursley. Il messaggio lasciato in cucina
sta venendo analizzato per trovare informazioni,ma al momento sembra
che ci troviamo in un vicolo cieco.
Sto
organizzando un incontro con alcuni vecchi amici a mezzanotte. Vi prego
di portare Harry,sarà più al sicuro qui. Venite al
settimo piano davanti all’arazzo di Barnaba il babbeo, ci
incontreremo nella stanza delle necessità.
Spero di vedervi lì.
Sinceramente
A.D.
Remus finì la lettera e la
piegò lentamente. Non ci voleva un genio a capire che i
mangiamorte erano i responsabili della morte dei babbani.
E non ci voleva nemmeno un genio
per capire perché Silente stesse convocando un incontro con dei
“vecchi amici” a mezzanotte nella stanza delle
necessità quella sera. Arrivò alla conclusione senza
pensarci molto: Silente stava richiamando l’ordine della fenice.
Questo voleva dire che il preside
era preoccupato. Non stava correndo rischi questa volta. Se Voldemort
stava tornando, non si sarebbero fatti prendere alla sprovvista di
nuovo. Sarebbero stati preparati.
Ovviamente sarebbero andati
all’incontro. Remus aveva colto l’occasione di unirsi
all’ordine della fenice appena uscito da Hogwarts. Voleva fare
tutto il possibile per aiutare, come anche James,Lily e Sirius. Peter
aveva esitato un po’ ma Remus era sicuro che non sarebbe
rimasto a guardare nemmeno questa volta.
Se riuscivano ad agire presto,
forse potevano evitare il ritorno di Voldemort. Non sapevano con quanta
velocità stesse riguadagnando i suoi poteri, forse mancavano
mesi, o anni. Se riuscivano a bloccarlo forse non sarebbe mai tornato
al potere.
“Che cos’è quella?” disse una voce assonnata dal divano.
Remus era così immerso nei
suoi pensieri da non accorgersi che Sirius era tornato nella sua forma
umana. Guardò la lettera che aveva in mano e sospirò
“Una lettera da parte di Silente”
Sirius prese la pergamena. Remus osservò la sua faccia mentre la leggeva, ma non faceva intravedere nessuna emozione.
Appena ebbe finito Sirius
annuì due volte per indicare che aveva capito quello che stava
succedendo, e incendiò la lettera con la bacchetta. Remus
alzò un sopracciglio, ma Sirius scrollò le spalle e
rispose “Veccie abitudini”. I due osservarono la lettera
che bruciava piano finché non sparì.
Un grosso sbadiglio interruppe il
silenzio appena Harry si svegliò “Che c’è per
colazione?” disse massaggiandosi gli occhi assonnati.
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“Perché stiamo andando ad Hogwarts così tardi?” disse Harry sbadigliando nel collo di Sirius.
“Dobbiamo parlare con
Silente. Troveremo un posto comodo per farti dormire” rispose
Remus mentre attraversavo i giardini di Hogwarts.
“Dov’è Ramoso?” disse Harry ora completamente sveglio mentre cercava il suo cervo.
Sirius rise “ Proprio qui, ce l’ho io” mise il cervo tra le braccia di Harry per farglielo vedere.
Harry si rilassò di nuovo tra le braccia di Sirius.
Gli unici rumori che si sentivano
per i corridoi di Hogwarts erano i passi di Sirius e Remus. Non si
vedeva in giro né un fantasma né un professore mentre si
dirigevano verso il settimo piano.
“Questo mi ricorda tante cose…”disse Sirius con un sorriso guardando l’arazzo di Barnaba il babbeo
Remus sorrise e aprì la porta che apparve appena si avvicinarono.
La stanza da dentro era semplice ma
elegante. I muri erano d’oro,ed era tutto ben illuminato. Al
centro della stanza c’era un grande tavolo rotondo di mogano, con
sopra una ciotola di quelli che a Remus sembravano sorbetti al limone.
C’erano inoltre sedie per almeno trenta persone.
Al momento però
c’erano solo due persone nella stanza: Albus Silente e Minerva
McGranitt. I due stavano parlando piano vicino ad una finestra, quando
Silente si accorse dei nuovi arrivati. “ Buona sera signori, o
dovrei dire buon giorno” disse con un sorriso.
“ Salve Albus, buonasera professoressa” disse Remus stringendogli le mani.
“ Niente affatto Remus,
chiamami Minerva” disse la McGranitt sorridente mentre salutava
Sirius e un Harry molto stanco.
“Invece tu Black puoi continuare a chiamarmi professoressa” scherzò
Sirius rise. Aspetta un momento, sto ridendo per qualcosa che ha detto la McGranitt? Che cosa è successo al mondo? Pensò
“Ho preparato una piccola
camera dove possono stare i bambini durante l’incontro. Se Harry
vuole dormire posso far apparire un piccolo letto per lui” disse
Silente
Remus e Sirius seguirono il loro vecchio preside in una stanza adiacente.
“Verranno altri bambini signore?” chiese Sirius curioso.
Sul tappeto c’erano vari giocattoli e libri da colorare.
“Sì ho chiesto di
venire anche a Molly e Arthur Weasley, e porteranno i loro figli
più piccoli, Ronald e Ginevra”
“Quanti figli hanno ora?
L’ultima volta erano sei” mormorò Sirius mentre
Silente faceva apparire un piccolo letto per Harry.
“Sette. Sei maschi e una femmina” rispose Silente con un sorriso.
Sirius fece stendere Harry sul
letto e lasciò il suo cervo tra le sue braccia. “Ti
veniamo a prendere appena la riunione è finita ok?” disse
ad Harry.
“Okay” rispose Harry girandosi dall’altra parte.
I tre maghi lasciarono insieme la
stanza, chiudendo piano la porta. Durante la loro assenza erano
arrivate diverse persone, molte delle quali Sirius riconobbe
perché facevano parte del vecchio ordine: Elphias Doge che
indossava ancora quello stupido cappello,Dedalus Lux, Arabella Figg che
stava parlando piano con la McGranitt,Sturgis Podmore ed Emmeline Vance.
C’erano anche altre persone
che stavano entrando: Kingsley Shacklebolt che era appena apparso
dietro Moody,una strega con i capelli neri e le guance rosse che
sembrava appena uscita da Hogwarts, un mago e una strega che potevano
solo essere Arthur e Molly Weasley, per i loro capelli rosso fuoco.
Questo erano accompagnati da dei bambini dell’età di Harry
(un maschio e una femmina) e due gemelli. Molly sembrava furiosa per
qualcosa. Si sentiva anche un forte odore di whiskey e sigarette che
poteva appartenere solo a …
“Dung! Mi stavo chiedendo
quando ti avrei visto!” disse Sirius salutando il suo vecchio
compagno di scuola, che assomigliava ad una pila di panni sporchi.
Mundugus Fletcher non era cambiato
per niente dall’ultima volta in cui l’aveva visto cinque
anni prima. Aveva ancora un aspetto trasandato e sporco. Aveva almeno
tre giorni di barba non tagliata sulla faccia e stringeva forte il suo
cappotto.
“Sirius! Come stai? Lupin ha
detto che sei stato con lui nelle ultime settimane” disse Dung
stringendo la mano di Sirius.
“Sì proprio come i
vecchi tempi. Mi è dispiaciuto sapere che non sei riuscito a
diventare ministro della magia”
“ Non ti preoccupare, sarebbe
stato comunque troppo lavoro per me” disse senza preoccupazione
sedendosi. Il suo cappotto andò a sbattere contro il tavolo
facendo un rumore metallico.
“Allora cosa c’è nel cappotto Dung?” chiese Remus sedendosi vicino a Sirius.
“ Eh? Ah niente d’importante, solo sai affari” disse un po’ troppo casualmente.
Sirius e Remus si scambiarono un ghigno.
Appena i quattro figli di Molly si
furono sistemati nella stanza adiacente, Silente fece un incantesimo
per insonorizzarla, ma che comunque gli avrebbe permesso di sentire se
i bambini avevano bisogno di loro (specialmente Harry). Salì sul
podio con una fenice incastonata che si trovava all’inizio del
tavolo. Tutte le persone nella stanza dovevano essere stati vecchi
studenti di Hogwarts, smisero immediatamente di parlare.
“Buona sera. Vi ringrazio per
essere venuti qui con così poco preavviso e a quest’ora di
notte. Purtroppo questo è necessario per la vostra salvezza, e
per la salvezza di quello che verrà detto stasera.”
I nuovi membri avevano tutti sguardi sorpresi. “ Quelli che
conoscono le ragioni di questa segretezza avranno capito. Ora
spiegherò tutto per i nuovi arrivati” Silente si
fermò per osservare la stanza. Tutti gli occhi erano puntati su
di lui.
“ Durante la guerra, ho
creato un gruppo di persone chiamato ordine della fenice. La nostra
missione era quella di fermare Voldemort - ” la maggior parte dei
presenti rabbrividì sentendo il nome “ – una volta
per tutte. Sfortunatamente non era una missione facile. La maggior
parte dei nostri membri è stata assassinata dai
mangiamorte o da Voldemort in persona” Sirius e Remus si
scambiarono uno sguardo.
“ Sono stati fatti molti
errori” Sirius grugnì “ Quelli che credevamo amici
ci hanno tradito. Quelli di cui non ci siamo fidati erano
innocenti” Silente guardò Sirius per un momento e lui
rispose calmo allo sguardo. “ Questa volta però saremo
preparati”
“ Che cosa intende con –questa volta?” chiese Molly Weasley prima di riuscire a fermarsi.
Silente guardò il gruppo prima di rispondere “ Voldemort sta cercando di nuovo di guadagnare potere”
L’effetto di questa frase fu
immediato. Dedalus Lux cadde dalla sedia. Hestia lanciò un
piccolo urlo e gli altri cominciarono a sussurrare in panico tra di
loro. Sirius e Remus erano tra i pochi che fissavano calmi Silente,
aspettando di sentire il resto.
“ Meno di un mese fa Peter
Minus è riapparso come penso tutti voi abbiate
letto” il gruppo annuì “ Io credo, e anche il
ministro Bones che Minus sia andato dal suo vecchio padrone per
riportarlo in vita.”
“ Ma non può
essere” disse la strega dalle guance rosse “ Tu-sai-chi
è morto, il bambino dei Potter l’ha ucciso”
Remus e Sirius la guardarono male.
“ Harry Non ha ucciso
Voldemort Hestia” rispose Silente Pazientemente “ Voldemort
non era abbastanza umano per essere ucciso. La maledizione che aveva
usato su Harry è solo rimbalzata lasciandolo debole e senza
potere. Voldemort perse il suo corpo e fu costretto a volare via come
una nuvola di fumo. È solo una questione di tempo finché
riacquisterà il suo corpo e comincerà la seconda
guerra”
Ci fu ancora più parlare e
mormorare prima che Arthur Weasley parlasse “ per che cosa siamo
qui esattamente Silente”
“ Magnifica domanda Arthur.
Questo era il prossimo punto. Vorrei che tutti voi mi aiutaste come
alcuni di voi hanno già fatto in passato, a cercare di fermare
Voldemort una volta per tutte. Quelli che erano nel vecchio ordine
sanno cosa vi sto chiedendo: fate tutto quello che potete. Anche
piccole cose aiutano. Quelli di voi che lavorano al ministero, sono
molto importanti per individuare spie. Chi non lavora lì
può aiutare in altre cose”
“ Questo non è un
incarico da prendere alla leggera. Se accettate, perché
ovviamente siete liberi di rifiutare, dovete capire tutti i rischi che
correrete. Non bisogna mai parlare di questo gruppo a quelli che non ne
fanno parte o rischiamo di essere scoperti. I membri dell’ordine
sanno come comunicare tra di loro. Spiegherò come tra un
momento”
“ Se non volete farne parte
potete andarvene dopo che vi avremo modificato la memoria. Sono sicuro
che capite le ragioni per cui lo facciamo” Silente si
fermò.
Sirius guardò la stanza. I
nuovi membri sembravano voler scappare dalla nazione. I Weasley erano
pallidi, e Molly tremava leggermente. Se ricordava bene i Gideon e
Fabian Prewett che erano nell’ordine l’ultima colta erano i
suoi fratelli.
Le persone che Sirius conosceva
invece si guardavano agitati. Sirius sperava che la paura di una
seconda guerra non gli avrebbe impedito di aiutare. Dovevano agire in
fretta…
“ Ringrazio coloro che
vogliono rimanere” disse Silente “ Per quelli che se ne
vogliono andare non nutro nessun tipo di rancore, e vi auguro tutta la
felicità possibile nella vita. Se volete andare, alzatevi in
piedi così posso modificarvi la memoria dell’ultima
mezzora”
L’unico movimento nella stanza erano le persone che si guardavano intorno per vedere se qualcuno si sarebbe alzato.
Dopo qualche minuto Silente stese
le braccia verso la folla davanti a lui “ Vi do il benvenuto
nell’ordine della fenice.
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“Allora… sei veramente Harry Potter” chiese uno dei gemelli con i capelli rossi.
Harry lo guardò perplesso dal letto, dove era seduto a gambe incrociate. “ Sì…”
L’altro gemello sorrise apertamente “ Forte… possiamo vedere la tua cicatrice?” chiese eccitato.
“La mia cicatrice? Perché la volete vedere?” chiese con una piccola risata.
“ Non è dove ti ha colpito Tu-sai-chi?” chiese il gemello
“Tu-sai-chi?” chiese
Harry con il sopracciglio alzato che aveva preso da Remus. Poi
capì Sirius glielo aveva detto… “ Oh intendi dire
Voldemort vero?”
I quattro bambini sussultarono.
Il bambino più giovane
impallidì e si guardò intorno “ Non dovresti dire
il suo nome” Sussurrò spaventato.
“Sirius e Remus hanno detto che posso” rispose Harry spavaldo.
“ Chi sono?” chiese la bambina
“ I miei guardiani” disse Harry orgoglioso.
“Allora possiamo vedere la tua cicatrice?” chiese un gemello speranzoso.
Harry scrollò le spalle
“ Credo di sì” spostò la frangia e
osservò stupefatto gli altri bambini che fissavano la sua
fronte a bocca aperta.
“Wow…” mormorò il bambino più piccolo.
Uno dei gemelli stese la mano “ Sono Fred Weasley piacere di conoscerti. Questi sono George, Ron e Ginny”
“Siete tutti maghi?” ora era il turno di Harry di fare domande.
“Sì” rispose George “Da tutta la vita. Abbiamo sentito che sei il miglior mago di tutti i tempi”
“Chi ve l’ha
detto?” chiese Harry confuso. Non aveva mai avuto il permesso di
toccare una bacchetta, figuriamoci se aveva potuto fare qualcosa da
renderlo “ Il miglior mago di tutti i tempi”
“ Un bambino” George scrollò le spalle
“ Silente è il migliore. Remus lo dice sempre” disse Harry.
“Oh. Per che squadra di Quidditch tifi?
Il resto del tempo nella stanzetta
trascorse parlando di Quidditch, e delle scope che i bambini
possedevano ( I bambini erano estremamente invidiosi della nimbus 950
di Harry)
Harry voleva sapere tutto della
loro vita. Il padre era ossessionato con i babbani. I Weasley volevano
sapere tutto a proposito della vita con Sirius Black, famoso assassino
( I bambini smisero di dirlo quando Harry spiegò arrabbiato che
non era vero), e Remus. Gli disse che volavano tutto il giorno, e che
si facevano scherzi, ma non che Remus era un lupo mannaro e Sirius un
animagus.
Qualche ora dopo una donna con i
capelli rossi entrò nella stanza. Deve essere la loro
mamma… pensò Harry un po’ invidioso.
“Mammina,Mammina guarda è Harry Potter” urlò Ginny indicando Harry.
“Non indicare Ginny”
disse la donna. Sorrise gentilmente ad Harry che ricambiò il
sorriso “ Ciao Harry caro. Spero che i miei bambini non ti
abbiano dato troppo fastidio” disse guardando male i gemelli.
“No signora” disse Harry piano.
“Bene. Sirius e Remus mi
hanno detto di dirti che arriveranno tra un po’ per portarti a
casa. Stanno solo discutendo delle cose con il preside”
“Okay grazie” disse
Harry mentre la signora Weasley e i suoi bambini lasciavano la stanza.
Si sedette di nuovo sul letto e aspettò che Sirius e Remus
venissero a prenderlo.
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“ Hai detto che tuo figlio aveva un topo come animale Arthur?” chiese Sirius.
La maggior parte delle persone se
ne era andata per tornare a casa. Silente aveva chiesto notizie degli
altri figli dei Weasley e Arthur aveva detto che uno di loro aveva
perso da poco il suo topo ed era molto triste ultimamente.
Arthur si voltò verso
Sirius. “ Sì, mio figlio Percy l’aveva trovato
più o meno cinque anni fa nel nostro giardino. Si chiamava
Crosta ed era come un membro della famiglia prima che scappasse il mese
scorso. Io e Molly pensiamo che sia morto ma non lo vogliamo dire a
Percy.”
Remus aggrottò la fronte
“ Che aspetto aveva il topo di tuo figlio si chiamava Crosta
vero?” chiese con un tono che sperava fosse uscito solo come
curiosità.
Arthur fu sorpreso dalla domanda ma
rispose lo stesso. “ Ehm, bè era marrone, piuttosto
grasso, tutto quello che faceva era mangiare e dormire. Aveva una lunga
cicatrice sullo stomaco che mi ha mostrato Percy una volta, la coda
senza peli e poi la cosa più strana… è
l’unico topo che abbia mai visto con gli occhi azzurri”
disse soffocando una risata.
Sirius quasi cadde, ma Remus gli
afferrò il braccio, forse per mantenersi in equilibrio anche
lui. Arthur però non notò il loro strano comportamento,
Molly era tornata nella stanza con i bambini e ora si stavano
preparando ad andare via.
Prima che se ne andasse Sirius
chiese ad Arthur “ Lui a-aveva per caso un dito che mancava dalla
zampa destra?” chiese con la voce rauca.
Arthur ci pensò per un
momento,e rispose felice “ Sì, ecco perché Percy lo
chiamava Crosta. Sembrava una ferita recente quando l’abbiamo
trovato”
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“Oh mio Dio” continuava a ripetere Sirius mentre camminavano di nuovo attraverso i corridoi di Hogwarts.
Remus li lanciò uno sguardo
ammonitore. Aveva lui Harry in braccio dal momento che Sirius era
ancora sotto shock per la recente scoperta del luogo in cui Codaliscia
si era nascosto negli ultimi anni.
“Allora Harry ti sei divertito stasera con gli altri bambini” chiese speranzoso e calmo.
“Sì” disse Harry nella spalla di Remus. “ Tutti quei bambini volevano vedere la mia cicatrice.”
“Davvero?”chiese Remus
“Sì”
“Felpato sei certo di
riuscire a smaterializzarti?” disse Remus guardando Sirius. Non
avevano bisogno che arrivasse la squadra per rimetterlo a posto se si
spezzava.
Sirius annuì distrattamente “ Sì sto bene”
Si è nascosto in una
famiglia di maghi. Deve averli lasciati proprio prima che andasse da
Remus. Bastardo. Devo dire ad Arthur chi ha dormito esattamente nel
letto di suo figlio per cinque anni. Pensò Sirius .
Raggiunsero i cancelli di Hogwarts e si smaterializzarono a casa.
Harry si era già
addormentato quando Remus lo mise a letto e lo coprì nella
coperta. Non era una sorpresa dopotutto erano le due e mezza…
Remus lasciò la stanza ed
entrò in cucina dove trovò un Sirius depresso che
guardava male il tavolo, come se fosse Codaliscia.
“Sirius forse dovresti
dormire un po’. Sono successe tante cose questa settimana e sono
sicuro che sei esausto” disse Remus piano ed esitando.
A Sirius Black non piaceva che gli
si dicesse cosa fare quando era di cattivo umore. Non si poteva sapere
come avrebbe reagito,se sarebbe stato d’accordo o se si sarebbe
arrabbiato e avesse cominciato ad urlare.
Ma per il sollievo di Remus Sirius
annuì e cammino fino alla sua stanza senza una parola. Remus
fissò la porta chiusa per un momento prima di dirigersi nella
sua stanza così da riposarsi finalmente anche lui.
In risposta alla recensione
di Kaled hai ragione in Italiano sono 13 ma in inglese 14 non ho
contato le parole mentre traducevo… lo correggerò.
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Capitolo 21 *** Capitolo 21 ***
chap 21
TRUTHS
Capitolo 21
Gli occhi blu acquosi di Codaliscia
fissarono nervosamente quelli grigi di Sirius. Sirius lo guardò
male, con tutto l’odio possibile. A dirla tutta odio non era una
parola abbastanza forte per descrivere i sentimenti che Sirius provava
nei confronti del suo ex amico: non esisteva la parola esatta.
Sirius guardò Codaliscia
cominciare piano a tremare. I suoi occhi si assottigliarono e
continuò a guardarlo con tanta intensità che se gli
sguardi potessero uccidere Codaliscia sarebbe già morto tre
volte. Minus si girò alla sua destra,toccò James sulla
spalla e indicò Sirius. James lo guardò con un ghigno e
lo salutò felicemente. Lo sguardo di Sirius si addolcì un
po’. Codaliscia uscì dalla cornice.
“Va tutto bene Black?” disse una voce profonda di fronte a Sirius.
Sirius sobbalzò un po’
sulla sua sedia, e distolse lo sguardo dalla foto sul muro che aveva
osservato negli ultimi quindici minuti. “Sì, Sì sto
bene scusa, mi ero solo distratto un momento”
Kingsley Shacklebolt annuì,
ma non sembrava convinto “Ti stavo chiedendo se Minus ha ancora
qualche parente in vita?”
Sirius si alzò in piedi e ci
pensò bene “ Bè suo padre è morto qualche
mese dopo che avevamo iniziato il terzo anno. Da quello che mi ha detto
Remus sua madre è morta circa tre anni fa. È figlio
unico…e sono piuttosto sicuro che i suoi nonni siano morti. Non
so niente di zii o cugini, non ce ne ha mai parlato” rispose
scrollando le spalle.
Kingsley annuì di nuovo e tornò al pezzo di pergamena che stava studiando.
Stavano cercando di scoprire il
posto in cui Codaliscia si stava nascondendo. Amici non era
possibile,gli unici che Codaliscia aveva ad Hogwarts erano i
malandrini. C’era la possibilità che si stesse nascondendo
da un suo compagno mangiamorte, ma questo era difficile da provare dal
momento che ogni mangiamorte conosciuto era ad Azkaban, o aveva
dichiarato di essere stato messo sotto incantesimo ai tempi di
Voldemort. Se invece si stava nascondendo sotto forma di animagus
sarebbe stato quasi impossibile trovarlo, ma Sirius non avrebbe perso
la speranza.
Il dipartimento
dell’applicazione della legge sulla magia stava nascondendo il
fatto che Minus fosse un animagus. La squadra degli Auror lo
sapeva,ma erano gli unici. Sirius e Kingsley però avevano detto
a Moody che sarebbe stato meglio renderlo di dominio pubblico, avrebbe
potuto semplificare le cose. Dopo una discussione con il ministro della
magia, a Moody era stato dato il permesso di annunciarlo durante una
conferenza stampa che si sarebbe tenuta in tre giorni.
Perciò in uno di questi tre
giorni Sirius doveva trovare il coraggio di dire ad Arthur Weasley la
verità su Codaliscia. Era passata una settimana
dall’incontro ad Hogwarts, ed ogni volta che Sirius provava a
dirlo ad Arthur perdeva il coraggio. Ogni volta si prendeva a calci
mentalmente, facendosi la stessa domanda “Sono un Grifondoro o
no?”
In difesa di Sirius però, si
poteva dire che era veramente un argomento difficile da tirare fuori.
Uno non può andare da una persona al distributore
dell’acqua e dire “ Hey hai presente il topo di tuo figlio?
Sì? Bè e un mangiamorte animagus che ha ucciso dodici
babbani e ha tradito i suoi migliori amici! Allora hai visto la partita
di Quidditch l’altra sera?” non si poteva fare così.
Era una situazione da trattare delicatamente.
Lunastorta saprebbe cosa fare…
sospirò Sirius. Sirius diede uno sguardo negli uffici auror ed
individuò l’unica persona che aveva sperato di evitare
almeno fino all’ora di pranzo. Arthur Weasley camminava felice
tra i cubicoli, ricevendo occhiatacce da alcuni auror mentre
canticchiava una canzone, e si diresse direttamente nell’ufficio
di Sirius e Kingsley.
“Buongiorno Sirius, Kingsley” disse contento.
“Giorno Weasley” disse Kingsley distrattamente, mentre organizzava dei fogli.
“Ciao Arthur che cosa ti porta qui? Chiese Sirius
“Bè Molly mi ha detto
di chiederti se a te Remus ed Harry piacerebbe venire a cena da noi
stasera. Ai bambini sembra piacere molto Harry e ci hanno chiesto
quando l’avrebbero rivisto.” Disse Arthur.
Sirius era piuttosto sorpreso
dell’invito. Aveva avuto l’impressione di non piacere molto
a Molly Weasley “ Oh ehm certo. Mi sembra magnifico. Anche ad
Harry piacciono i tuoi figli. Non fa altro che parlare dei tuoi
gemelli”
Arthur sorrise “ Fred e
George. Sì sono dei combina guai anche se non hanno ancora fatto
niente troppo terribile…” Sirius osservò Arthur che
perdeva il filo del discorso e scrollava le spalle “ Comunque,
fantastico venite verso le sei. Molly sarà molto contenta di
sapere che venite”
Sirius salutò Arthur, e
quest’ultimo si diresse nel suo ufficio per l’uso improprio
dei manufatti dei babbani.
Assurdo come si siano rivoltate le
cose… pensò Sirius. Lui e Remus potevano dirlo ad Arthur
e Molly quella sera. Sirius si fece piccolo piccolo al pensiero della
faccia di Molly… ma hanno il diritto di saperlo…si convinse prima di ricominciare a lavorare.
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Remus ed Harry erano seduti al
tavolo della cucina, con un vasto assortimento di libri e pergamene
davanti a loro. La lingua di Harry sporgeva un po’ fuori dalle
sue labbra, mentre si concentrava a muovere la piuma sulla pergamena.
Finalmente dopo un minuto, Harry urlò felice “Ce l’ ho fatta! Guarda Remus!”
Remus sorrise largamente mentre
guardava sulla pergamena di Harry. Il bambino di sei anni aveva scritto
vari termini di Quidditch sotto gli spazi in cui Remus aveva scritto
gli esempi. La scrittura di Harry era grossa e disordinata, ma Remus
riusciva a distinguere le parole “portiere” e
“boccino”.
“Bravissimo Harry! Stai
migliorando molto” disse il mago arruffando i capelli del
bambino. Harry sorrise orgoglioso tornando a guardare il suo lavoro.
Negli ultimi giorni, Harry aveva
mostrato interesse nell’imparare a leggere e a scrivere. Remus,
che già faceva da tutor ad Hogwarts si era offerto di
insegnargli come fare mentre Sirius era a lavoro.
Il fatto che Sirius avesse un
lavoro e Remus no, non dava più tanto fastidio a Remus rispetto
a qualche anno prima. Nonostante anche a Remus sarebbe piaciuto avere
un lavoro ben pagato al ministero, era più felice di trascorrere
le sue giornate con Harry.
“A che ora torna Sirius?” chiese Harry guardando ansiosamente l’orologio.
Remus sorrise “ Cosa? Non ti vado bene come compagnia?”
“No, volevo solo saperlo” disse Harry un po’ troppo innocentemente.
Remus alzò un sopracciglio.
Era lo stesso sguardo che aveva James dopo che aveva incantato i libri
di Piton, in modo tale che si richiudessero di botto appena Severus li
toccava. “Che cosa hai fatto?” chiese
“Niente”
“Harry” disse Remus serio
Harry sospirò “ Ho
messo I fuochi d’artificio ad acqua nel suo letto. Gli avrei
tirato addosso un palloncino pieno d’acqua appena tornava a
casa” disse sconfitto.
Remus trattenne un sorriso… difficilmente “ Non è una cattiva idea, ma io so come renderla migliore”
Harry ghignò per il sorriso malefico da malandrino che aveva Remus sulla faccia.
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“Tesoro sono a casa” urlò Sirius felice appena si materializzò nel cottage.
Remus ed Harry erano seduti innocentemente sul divano a leggere un libro.
“Zitto Felpato!” disse
Remus con un ghigno. Harry cominciò a ridere ma Remus lo
zittì con uno sguardo. “Come è andata la
giornata?” chiese casualmente.
“Bene” sospirò
Sirius lasciandosi cadere sulla sua poltrona.”Non ci sono nuove
notizie sui babbani” disse lanciando un’occhiata ad Harry.
Non gli avevano ancora detto niente dei Dursley, e non erano sicuri se
l’avrebbero mai fatto. Perché dirgli qualcosa che
l’avrebbe tormentato? “Ehm..Arthur Weasley è venuto
nel mio ufficio oggi”
Remus alzò lo sguardo “E?”
“Mi ha chiesto se volevamo andare a cena da loro stasera”
Remus alzò un sopracciglio,
una cosa che Sirius stava veramente cominciando ad odiare.”Non
gliel’ hai ancora detto”
Sirius sospirò “ No. Come faccio a dirgli una cosa del genere?”
“So che è difficile Sirius ma quell’uomo ha il diritto di saperlo”
“Lo so, Lo so” disse
Sirius massaggiandosi il collo “ Ho pensato che forse potevi
aiutarmi tu stasera” aggiunse con il sorriso incantatore che gli
aveva portato sempre quasi tutto quello che voleva.
“Quel sorriso non funziona con me Felpato. Non so nemmeno perché ci provi” disse Remus debolmente.
Sirius lasciò perdere il
sorriso “ Ti prego Lunastorta” lo implorò “
Sei sempre stato bravo con queste cose”
“Non ho mai dovuto dire a
qualcuno una cosa del genere Sirius!” Remus roteò gli
occhi davanti alla faccia da cucciolo che stava facendo l’amico.
“ Va bene ti aiuterò. Ma enfatizzo la parola aiuto, e lo
faccio solo perché loro devono saperlo e tu non hai il coraggio.
A che ora dobbiamo essere lì?”
Sirius ghignò “Alle sei. Grazie Lunastorta, ti devo un favore! Vado a fare velocemente una doccia”
Harry rise, sbirciando Sirius dal
libro mentre si dirigeva verso il corridoio. Sirius si fermò e
alzò le sopracciglia.
“Il libro è divertente” riuscì a dire tra le risate.
Sirius guardò il titolo del libro “Come rendere divertente l’erbologia per il tuo bambino” “Ok”
disse piano “ Ora vado a fare la doccia. Sirius guardò
sospettoso Remus ed Harry e si chiuse la porta del bagno alle spalle.
Remus ed Harry si guardarono
ghignando e sgattaiolarono piano nel corridoio. Sentirono Sirius
tossire…svestirsi… era solo questione di
secondi…Sirius aprì il rubinetto dell’acqua…
Botti, scricchiolii e luci
scoppiarono nel bagno, ed erano coperti dalle urla di Sirius. Remus ed
Harry si afflosciarono sul muro ridendo come pazzi.
Sirius spalancò la porta
pochi secondi dopo con un asciugamano intorno alla vita “ Ma che
diavolo!” urlò
Né Remus né Harry
riuscivano a dire una parola attraverso le risate. Sirius
incrociò le braccia sul petto, si appoggiò sulla porta ed
aspettò.
Dieci minuti dopo, Remus che era
molto rosso in faccia, fece un respiro profondo e guardò Sirius
con un grande ghigno “ è stata un’idea di
Harry” disse indicando il bambino vicino a lui che si rotolava a
terra dalle risate.
Harry riuscì a sedersi “Hey non è stata una mia idea! È stata tua!”
“Tu eri quello che voleva usare i fuochi d’artificio ad acqua Harry, non io”
Sirius sospirò e aspetto divertito che finisse la loro piccola lite.
“Oh sì” disse Harry pensieroso “ Ma tu sei quello che li ha resi invisibili e messi nella doccia”
Remus si girò e ghignò a Sirius “Puoi dirlo forte che l’ ho fatto!”
Sirius finalmente rise
“Carino ragazzi molto carino. Ora prima che io torni dentro ci
sono altre cose invisibili di cui devo essere informato?”
Remus finse di pensarci su “ No, non che io sappia. Harry?”
Harry scosse la testa continuando a ridere.
Sirius annuì e tornò
in bagno. Prima di chiudere la porta guardò la sua
famiglia e ghignò malignamente “ Lo sapete vero che questo
significa guerra?”
I ghigni svanirono immediatamente dalle facce di Remus ed Harry.
___________________________________________________________________________________________
“ è stata una cena fantastica Molly” disse Remus pulendosi la bocca con un fazzoletto.
“Grazie Remus” rispose Molly mentre serviva ad Harry la terza porzione di roast beef e patate.
“ Sì è vero.
Non mangiavo così bene dai tempi di Hogwarts. Grazie per averci
invitato” disse Sirius mentre guardava Molly tagliare la carne di
Harry.
“Piacere nostro caro. Voi tre siete i benvenuti qui ogni volta che volete”
I Weasley, Sirius Remus e Harry
erano seduti intorno ad un grande tavolo nel giardino della tana. I
bambini erano seduti ad una estremità ridendo e parlando, mentre
gli adulti dal lato opposto discutevano del ministero e di Quidditch.
“Mamma possiamo portare Harry a giocare a Quidditch?” chiese il figlio maggiore dei Weasley Bill.
“Non vedo perché no ma
dovete chiedere prima a Sirius e Remus” disse Molly riempiendo il
bicchiere di Harry con succo di zucca.
Tutti guardarono speranzosi i due maghi.
“Posso? Per favore?” chiese Harry impaziente.
“Dove giocate a
Quidditch?” chiese Sirius a Bill. Non aveva molta voglia di far
andare Harry lontano senza la supervisione di un adulto. Non dopo i
dissennatori…
“Sopra la collina”
indicò Bill “ Starà bene. E promettiamo di tornare
prima che faccia buio”
Tutti i bambini annuirono entusiasti. Sirius guardò Remus per avere una risposta.
Remus annuì “ Certo. Ma se ci sono problemi fatecelo sapere immediatamente”
“Lo faremo” disse Bill. I bambini si alzarono dal tavolo e corsero al ripostiglio delle scope.
“Posso avere la mia scopa Sirius?” chiese Harry saltellando da un piede all’altro.
“Siamo impazienti
vero?” ghignò Sirius. Tirò fuori la scopa dal
mantello. Appena fu ingrandita Harry ci salì sopra e
aspettò.
“Non fai l’incantesimo?” chiese il bambino
Sirius esitò ma poi mise la
bacchetta sul tavolo “ Penso che tu sia diventato abbastanza
bravo. Non credo ti serva più l’incantesimo, però
stai attento okay?”
Harry era raggiante mentre
abbracciava Sirius e Remus, prima di volare a chiamare gli altri
bambini. Sirius e Remus lo guardavano ansiosi mentre volava verso la
collina.
“Starà bene. Bill e Charlie lo terranno d’occhio” li rassicurò Arthur gentilmente.
Remus distolse gli occhi dal cielo e sorrise ad Arthur e Molly, che risposero al sorriso consapevoli.
“Harry è un bambino
fantastico. Così ben educato. Alcuni dei miei figli dovrebbero
prendere esempio da lui” disse Molly.
Sirius finalmente distolse lo
sguardo dalla collina dove poteva solo vedere forme sbiadite “
Non lasciarti incantare da lui Molly. Quel bambino può creare
guai. Avresti dovuto vedere quello che mi hanno fatto oggi lui e
Remus”
Remus rise “ Te lo meritavi” mormorò.
“Bè penso che sia
fantastico quello che state facendo per lui. Se c’è una
persona che merita una bella vita è Harry. Mi sono sempre
chiesta che cosa li fosse successo dopo l’affare con
Voi-sapete-chi” disse Molly. “ Mi dispiace” aggiunse
subito vedendo come erano diventati tesi gli sguardi di Sirius e Remus.
“Non preoccuparti Molly” disse Remus sorridendo.
“Parlando di Voi-sapete-chi” disse Arthur piano e seriamente “ Avete avuto notizie di Minus Sirius?”
Sirius si scambiò
velocemente uno sguardo con Remus prima di schiarirsi la voce “
Ehm, divertente che tu abbia tirato fuori l’argomento
Arthur…” Sirius si grattò la testa chiedendosi da
dove cominciare. “ Hai detto che tuo figlio aveva un topo?”
Arthur annuì
“Sì,Percy aveva un topo…” disse senza capire
cosa avesse a che fare il topo di suo figlio con un mangiamorte.
“Bè” cominciò Remus imbarazzato. Questo è veramente difficile…pensò. “ C’è qualcosa che pensiamo abbiate il diritto di sapere”
“Okay” disse Molly lentamente osservando confusa i due maghi più giovani.
Sirius guardò Remus “
Cominciamo dall’inizio ok?” Remus annuì “
Sì, bè quando eravamo a scuola James Potter, Minus ed io
decidemmo di diventare animagi.” Sirius non voleva parlare della
condizione di Remus senza averne prima parlato con lui, e questo
rendeva le cose più difficili “ Ci siamo riusciti durante
il quinto anno”
“Aspetta un momento… tu sei un animagus?” chiese Molly ad alta voce.
“Sì” rispose
Sirius calmo “ Ma preferirei che non lo dicessi a nessuno. Non
sono registrato legalmente”
Molly ed Arthur scioccati, si lanciarono uno sguardo.
“Comunque”
continuò Sirius “James era un cervo” tirò su
il cervo di Harry per enfatizzarlo “io sono un cane, e
Minus…” prese un respiro profondo “ è un
topo”
Arthur alzò le sopracciglia,
Molly boccheggiò “S-Scusa puoi ripetere l’ultima
cosa?” chiese Arthur con voce rauca.
Remus prese il suo posto “ La
forma da animagus di Minus è un topo. Ha occhi blu acquosi, una
coda grossa e senza peli, una cicatrice sullo stomaco e non ha un dito
sulla zampa destra.” Disse piano tutto d’un fiato, evitando
gli occhi di Arthur e Molly.
“State cercando di
dirci” disse Molly con voce tremante “ Che pensate che il
topo di nostro figlio fosse in verità un animagus”
Lo sguardo che stava mandando Molly
ai due maghi più giovani era abbastanza per farli rimpicciolire
sulle loro sedie. “ Sì crediamo di sì”
confermò Remus piano.
Sirius annuì incrociando lo
sguardo di Arthur “Sì” disse semplicemente. Non
c’era nient’altro da dire o almeno così pensava.
Remus riuscì a dire qualcos’altro.
“Io penso, e Silente è
d’accordo con me, che dopo aver lasciato casa vostra sia venuto
da me. Silente pensa che stesse andando a cercare Harry.” Disse
Harry.
“Mio Dio”
mormorò Arthur, stringendo la mano di sua moglie. Tutti gli
occhi si girarono a guardare il punto dove si potevano veder volare i
bambini.
_________________________________________________________________________________________
“Non sarebbe potuta andare
peggio” disse Sirius seguendo Remus fuori dal camino qualche ora
dopo, portando in braccio Harry addormentato.
“Non lo so, non è
andata così male. Molly l’ha presa meglio di quello che mi
aspettassi. Almeno non ci odia perché non gliel’abbiamo
detto prima” rispose Remus mentre si incamminavano verso la
stanza di Harry.
Sirius annuì mentre metteva
Harry a letto, lo copriva con una coperta e gli baciava la fronte. Lui
e Remus lasciarono la stanza e si diressero nel salotto, dove entrambi
si lasciarono cadere sul divano.
Sirius guardò pigramente
fuori dalla finestra. “ Hey abbiamo ricevuto una lettera”
disse. Prese la bacchetta e la fece arrivare tra le sue mani falla
finestra aperta. Remus roteò gli occhi per la pigrizia
dell’amico.
Sirius lesse la lettera
velocemente, e la incendiò con la bacchetta.” Riunione
dell’ordine ad Hogwarts tra due giorni alle dieci.”
Remus annuì e poco dopo andarono entrambi a letto.
___________________________________________________________________________________
“Il ministero non è
ancora sicuro del motivo dell’assassinio di Vernon e Petunia
Dursley” parlò Silente dal suo podio. “ Io credo
comunque, che sia stato organizzato tutto da Voldemort” Un
brivido percorse la stanza, e Silente lo ignorò “Voldemort
ha spedito mangiamorte ad attaccare i Dursley quando ha realizzato che
non sarebbe stato così facile mettere le mani su Harry
Potter”
“Che cosa?” chiese Sirius ad alta voce.
Silente annuì con aria
funesta” I Dursley non sono stati i primi ad essere attaccati.
Sono stati mandati dissennatori da te e Remus con la speranza di rapire
Harry. Quando hanno fallito, Voldemort era furioso e ha sfogato la sua
rabbia sui Dursley, lasciando un messaggio che ci avvisasse del suo
ritorno”
“Ecco perché sono stati mandati…” disse Remus piano.
Silente annuì di nuovo
“ Al momento Voldemort sta riguadagnando velocemente le forze.
Non so però quando o come riuscirà a riavere il suo
corpo, anche se prima o poi succederà. Sta dando ordine a un
piccolo gruppo di mangiamorte che si sono uniti nuovamente a lui”
“Codaliscia” dissero Sirius e Remus contemporaneamente.
Silente annuì ancora.
“ Come sa tutto questo
signore?” chiese Emmeline Vance. Sirius e Remus sobbalzarono. Si
erano dimenticati di non essere soli nella stanza.
Silente guardò ogni faccia
prima di rispondere “Ho i miei modi Emmeline, e non posso
metterli a rischio rivelandoli a nessuno di voi. Spero che mi
perdoniate” la stanza annuì vagamente.
“Il ministero ha questa informazione?” disse Elphias Doge.
“Sì. O almeno Madama Bones lo sa. È stata molto collaborativi”
Doge annuì e fissò il tavolo.
Passarono dei minuti di silenzio
prima che Silente parlasse di nuovo.” Prima di concludere questo
incontro ho una richiesta da farvi” tutti quanti guardarono negli
occhi l’unico uomo che Voldemort avesse mai temuto.” Il
nuovo anno scolastico comincerà presto, e sarebbe meglio per
tutti noi, e per gli studenti, se riuscissimo a trovare un altro posto
fuori dalla scuola dove possiamo incontrarci. Un posto che non
conoscono molte persone, così che non sia strano vedere persone
entrare e uscire a diverse ore del giorno e della notte. Se qualcuno di
voi conosce o ha sentito parlare di un posto del genere me lo faccia
sapere il prima possibile.”
L’incontro finì. Le
sedie scricchiolarono sul pavimento mentre i maghi e le streghe
lasciavano la stanza, parlando piano.
Remus si alzò e si diresse a
prendere Harry ma Sirius rimase seduto, con la faccia profondamente
concentrata. “Sirius?” disse Remus mettendo una mano sulla
spalla del suo amico.
Sirius ignorò Remus e si alzò, dirigendosi dove Silente e Moody stavano parlando. Remus lo guardò curioso.
“Conosco un posto
signore” disse Sirius in qualche modo riluttante. Silente si
girò e guardò il giovane mago come se sapesse quello che
stava per dire.
“Dove Sirius?” chiese piano.
Con un sorriso truce e sbilenco Sirius rispose “ La nobile e antica casa dei Black”
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Capitolo 22 *** Capitolo 22 ***
chap 23
TRUTHS
Capitolo 22
Si erano organizzati con Sirius in
modo tale che accompagnasse Moody e Silente nella casa dove aveva
trascorso la sua infanzia, due giorni prima della luna piena. Sirius
era ovviamente molto riluttante all’idea di rimettere piede in
una casa che non vedeva da quando aveva sedici anni.
Il numero dodici di Grimmauld Place
non era cambiato neanche un po’ dall’ultima volta che
Sirius l’aveva visto. Era ancora buio e pieno di muffa, e i muri
ti facevano sentire in prigione. La polvere era aumentata notevolmente,
dando a Sirius l’impressione che lui fosse il primo Black ad
entrare di nuovo nella casa dalla morte di sua madre.
“Sembra vuota” disse Moody, con l’occhio magico che roteava in tutte le direzioni.
“ Questo è
disgustoso lo sai Malocchio” disse Sirius guardando
l’occhio blu elettrico che girava, stava cominciando a dargli la
nausea.
“Sta zitto Black” rispose piano Moody.
Sirius sospirò e si
guardò intorno “ Controlla la cucina. C’è un
ripostiglio dove vive il vecchio elfo domestico.”
L’occhio di Moody cominciò a muoversi di nuovo. “ Sì è ancora lì”
“è vivo?”
“Sì”
“Maledizione!” mormorò Sirius.
Silente osservò quello che
lo circondava con interesse “ Con un po’ di pulizia penso
che questo posto andrà benissimo.” Disse contento.
“Mmm” grugnì Sirius. Non voleva tornare di nuovo in quel posto.
Silente cominciò a camminare per il corridoio buio ma si fermò di colpo appena un urlo invase le sue orecchie.
“COME OSATE ENTRARE
NEL LA CASA DEI MIEI ANTENATI!” gridò la
madre di Sirius dal suo ritratto. I suoi occhi osservarono il corridoio
e si accorsero di Sirius.
“ TU!” sibilò “FECCIA!VERGONGNA DELLA MIA CARNE!”
“Stai zitta vecchia strega” gridò Sirius di rimando. Mosse la bacchetta cercando di farla stare zitta.
Non funzionò.
“- ENTRARE NELLA MIA CASA!TRADITORE DEL TUO SANGUE!ASSASSINO!”
Cercarono di schiantare il ritratto. La donna pazza urlò ancora di più.
“HAI ABBANDONATO LA TUA FAMIGLIA! AMANTE DEI MEZZOSANGUE!SPORCO GRIFONDORO!”
Moody stava cercando disperatamente
qualcosa che potesse far stare zitto il ritratto. Alla fine
strappò una tenda ammuffita dalla finestra e con l’aiuto
di Silente e Sirius riuscì a coprire Mrs Black, e quindi a farla
stare zitta.
I tre maghi si appoggiarono alla parete con il respiro affannoso.
“Donna simpatica Walburga Black” disse Silente seccamente.
“Non era meglio quando era in vita ve lo assicuro.” Disse Sirius.
“Kreacher si sta chiedendo
chi abbia svegliato la sua padrona. Kreacher ha sentito le urla dalla
sua dispensa” disse una voce rauca da dietro i tre maghi.
Sirius si girò e osservò una cosa perfida quasi quanto sua madre: il suo vecchio elfo domestico.
“Kreacher” disse Sirius freddamente.
Kreacher alzò lo sguardo e i
suoi occhi si spalancarono. “ Il padrone è tornato. Ma il
padrone ha portato altre persone. Kreacher si chiede chi siano.”
Silente si avvicinò piano
all’elfo. “ Ciao Kreacher. Io sono Albus Silente. Questo
è Alastor Moody” indicò la figura piena di
cicatrici accanto a lui. “ E sono certo che tu conosca
Sirius”
“Kreacher si chiede
perché questo vecchio rimbambito parla a Kreacher come se fosse
suo amico.” Mormorò l’elfo.
Silente alzò le
sopracciglia,ma Sirius parlò per primo. “ Attento a quello
che dici Kreacher o finirai su quel muro prima di quello che
pensi”
“Che muro?” chiese Moody guardando Sirius.
“Non me lo chiedere” rispose Sirius scuro in volto, senza distogliere lo sguardo da Kreacher.
“Kreacher si chiede
perché ci siano visitatori. La padrona non aveva detto niente a
Kreacher. Kreacher si chiede se la padrona gli abbia
invitati…”
“Siamo stati invitati da
Sirius Kreacher. Lui ci ha permesso di venire a dare un’occhiata
alla casa” Silente disse.
“Il padrone gli ha
invitati” Kreacher continuò a mormorare a se stesso
“ Kreacher ha sentito che il padrone è un assassino e un
seguace di colui che non deve essere nominato. Kreacher si chiede se
sia vero.”
“Kreacher torna nella tua
dispensa e resta lì finché non ce ne andiamo”
ringhiò Sirius a denti stretti, tenendo ancora stretta la
bacchetta sperando di avere una scusa per colpire il vecchio elfo.
Kreacher si inchinò fino a
toccare il pavimento. “ Kreacher deve fare quello che gli si
ordina di fare. Anche se il padrone è un traditore del suo
sangue.” Aggiunse piano mentre scendeva le scale della cantina.
Sirius stava per rincorrerlo ma Moody e Silente lo trattennero.
“Abbiamo del lavoro da fare Sirius” lo ammonì serio.
Sirius annuì rassegnato, e dopo un momento seguì i due maghi più anziani per le scale.
“Phineas ha detto che il suo ritratto è nella tua vecchia camera da letto Sirius” disse Silente.
Sirius annuì senza parlare,
e li condusse nella stanza dove aveva trascorso sedici miserabili anni.
“ è lì” indicò la porta chiusa ma non
si mosse per aprirla.
Silente sorrise piano “ Non hai bisogno di entrare anche tu. Non ancora” Sirius tirò un respiro di sollievo.
Dopo un breve giro della casa si ritrovarono davanti alla porta di ingresso.
Silente si guardò intorno
ancora una volta. “ Sì pensò che andrà
benissimo. Grazie Sirius”
“nessun problema” disse
Sirius “ Tanto non l’avrei usata comunque. Anche se tutto
questo legno si potrebbe usare per il camino…”
Con questo i tre maghi lasciarono
Grimmauld Place e si smaterializzarono uno ad Hogwarts , Silente, uno
al ministero, Moody, e uno al cottage, Sirius.
______________________________________________________________________
“ Allora come è stato tornare lì?” chiese Remus mentre batteva Sirius a scacchi.
“Non molto diverso da quando
vivevo lì. La mia carissima madre che urlava e chiamava, come ha
detto? Una vergogna della sua carne. Kreacher che ha chiamato Silente
un vecchio rimbambito. La casa emanava ancora tutta la cattiveria di
qualche anno fa. Certe cose non cambiano mai” disse Sirius
dopo che la sua regina fu spazzata via dal re di Remus. “ Come
questo” indicò la scacchiera. “ Mi batti ancora a
scacchi”
Remus sorrise “ Proprio come i vecchi tempi”
Sirius rise e si stiracchiò “ Hai preso la tua pozione?”
“Sì” rispose
Remus “Era amara come il mese scorso ma ne vale la pensa per il
sollievo che mi dà il giorno dopo”
Sirius annuì “ Dove è Harry?” chiese guardandosi intorno “ Era proprio lì…”
“ è andato a prendere
alcuni dei suoi libri da colorare” rispose Remus mentre osservava
i pezzi della scacchiera che si riparavano dopo la battaglia brutale.
Proprio in quel momento, Harry
tornò nella stanza con le braccia piene di pastelli e un grande
libro che aveva dei draghi sulla copertina. Si sistemò,
inginocchiandosi davanti al tavolino, e guardò un attimo
Sirius e Remus prima di iniziare il suo disegno. “ Andiamo ad
Hogwarts domani?” chiese.
“No dopodomani. Tu ed io andiamo ad Hogwarts, ma Remus non può.” Disse Sirius al suo figlioccio.
Harry annuì e
cominciò a colorare un Dorsorugoso Norvegese. Sirius e Remus lo
osservarono colorare per un’ora prima che Remus dicesse “
Andiamo a mettere a posto questa roba Harry è ora di fare il
bagno. Puoi finire il tuo disegno domani”
Riluttante Harry annuì e chiuse il libro “Okay”.
Sirius aiutò Harry a preparare l’acqua per il bagno, e lo lasciò solo.
Mentre Harry faceva il bagno Sirius e Remus mangiarono la torta di pesche che Molly Weasley aveva mandato il giorno prima.
“ Quella donna sì che sa cucinare!” commentò Sirius tra un boccone e l’altro.
Remus annuì felice ma ingoiò il dolce prima di commentare “ La migliore che abbia mai mangiato”
Appena Harry finì il bagno Sirius gli lesse una storia e lui e Remus gli augurarono la buonanotte.
“ Allora che cosa farete
quando andrete ad Hogwarts?” Remus chiese appena tornarono nel
salotto per prendere i giochi che aveva lasciato Harry.
“ Ho pensato di portarlo ad
Hogsmeade. Mostrargli i monumenti, e farli conoscere la vera burrobirra
ai tre manici di scopa.” Rispose Sirius lasciandosi cadere sulla
sua poltrona.
Remus annuì “ Sembra
bello. Ho sempre preferito la burrobirra dei tre manici di scopa
rispetto a quella che vendono a Diagon Alley.”!
“Penso che tu preferisca Madama Rosmerta” Sirius ghignò
Remus arrossì leggermente “ Stai zitto Felpato!”
Sirius rise e gli lanciò un cuscino in faccia.
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“Salve Professore” disse Harry appena lui e Sirius uscirono dal camino ad Hogwarts.
“Ciao Harry, Sirius” rispose Silente con un sorriso. “ Come state in questa bellissima serata?”
“Magnificamente signore” disse Sirius pulendo la polvere dai suoi vestiti.
Harry si diresse subito verso Fanny
mentre Sirius si sedeva di fronte a Silente. I due osservarono Harry e
la fenice per qualche minuto, sembrava che a Fanny il bambino piacesse
molto.
“Come vanno le cose al ministero Sirius?” chiese Silente porgendoli una tazza di the.
“Grazie” disse Sirius
“ C’è un po’ di confusione signore. Le persone
continuano a mandare gufi chiedendo perché non abbiamo ancora
catturato chiunque sia dietro quelli attentati. Moody ha ricevuto
già cinque strillettere. E Rita Skeeter continua a venire da me
chiedendomi un’intervista, vuole sapere che effetto ha avuto
Azkaban su di me, e com’è crescere il bambino
sopravvissuto”
“ E tu cosa le hai detto?” chiese Silente con gli occhi che scintillavano
“ Che se non se ne andava
immediatamente le avrei messo la sua piuma su per il … ehm in
una parte non appropriata” Sirius si bloccò in tempo e
mandò a Silente uno sguardo di scuse.
Silente rise “ Sì
è stata un po’ un tormento da quando ha cominciato a
lavorare per la gazzetta. Madama Bones è stata costretta
ad assumere guardie del corpo per evitare le sue domande.”
Sirius scosse la testa “Questo è ridicolo. Come se non avesse già abbastanza problemi…”
Silente annuì ma non
rispose. Harry aveva cominciato a tirare il vestito di Sirius tutto
eccitato. “ Posso avere una fenice Sirius?”
Sirius rise “ Ehm…sono piuttosto rare Harry. Non penso che riusciremo a trovarne una a Diagon Alley”
La faccia di Harry diventò delusa “Oh” disse e si girò di nuovo verso Fanny.
“Se sei come tuo padre Harry
sono sicuro che vedrai Fanny molto spesso in questo ufficio quando
verrai a studiare ad Hogwarts” disse Silente sorridendo ad Harry.
Sirius rise “ è
completamente vero signore. Ho conosciuto Fanny molto bene quando
venivo a scuola. La vedevo almeno una volta a settimana.”
“Davvero?Perché?” chiese Harry.
“Perché il professor
Silente adorava invitare i Malandrini a prendere il the” rispose
Sirius facilmente facendo un ghigno a Silente.
Silente rise “ Bè
penso che sia meglio che torni al lavoro. Il nuovo anno scolastico
comincia domani e ci sono un sacco di cose da fare”
Sirius si alzò “ Ah
sì il nuovo anno per i ragazzini. La parte migliore è
sempre stata il banchetto di inizio anno. Mi manca veramente. E poi
sentire che nuovi oggetti proibiti aveva inserito Gazza nella sua
lista. Quando eravamo al primo anno erano centocinquanta, ma
l’anno del diploma erano saliti a trecentoventisette.”
Silente si alzò e condusse
Sirius ed Harry alla porta. “ Sì a Gazza voi tre non siete
mai piaciuti. Comunque la mia parte preferita d’inizio anno
è sempre stata lo scherzo che facevano tre studenti di cui
è meglio non dire il nome”
Sirius rise “ Sì
piacevano molto anche a me. Andiamo Harry hai preso il tuo cervo? Bene.
Grazie ancora per farci rimanere qui signore. Lo apprezziamo
molto.”
“Nessun problema Sirius. Godetevi la serata.” Silente sorrise.
Sirius ed Harry scesero le scale di pietra e si diressero subito verso le loro stanze.
“Che cosa facciamo?” chiese Harry dopo aver messo la borsa nella sua stanza.
“Bè se vuoi possiamo andare ad esplorare il villaggio.”
“Sì” urlò
Harry eccitato prendendo il suo cervo e dirigendosi verso la porta
“Possiamo prendere la scorciatoia?”
Sirius ghignò Tale padre tale figlio… pensò felice. “ Non vedo perché no” disse tirando fuori la mappa dalla sua borsa.
“Posso farlo io?” chiese Harry
“Sì vieni qui”
Harry prese con attenzione la
bacchetta di Sirius e colpì la pergamena. “Giuro
solennemente di non avere buone intenzioni” sussurrò. La
mappa apparve ed Harry guardò Sirius con un sorriso che andava
da un orecchio all’altro. “Ce l’ho fatta!”
“Bel lavoro” disse
Sirius riprendendosi la sua bacchetta. “ Sei un talento naturale!
Mi raccomando non dire a Lunastorta che ti ho lasciato usare la mia
bacchetta”
“Okay! Forza andiamo!”
Harry manteneva la mappa e condusse
Sirius espertamente attraverso i corridoi di Hogwarts prima di
raggiungere la familiare (almeno per Sirius) strega dalla schiena orba.
“Okay” sussurrò Sirius “ Controlla che non stia arrivando nessuno”
Harry osservò la mappa con la lingua che fuoriusciva dalla bocca e annuì” Nessuno”
Sirius colpì la strega e sussurrò “ Dissendium”
Harry si arrampicò per primo nel tunnel e scivolò attraverso la pietra con Sirius dietro di lui.
“Hai tu Ramoso?” chiese Harry appena Sirius si alzò dal pavimento.
“Sì facciamo scambio se mi dai la mappa”
Harry prese il suo cervo mentre Sirius faceva scomparire la mappa e la ripiegava, mettendosela in tasca. Mormorò Lumos per camminare più facilmente nel tunnel.
Mezzora dopo Sirius sbucò
dalla porta nel pavimento, la strada era libera. Lui uscì per
primo e aiutò Harry ad entrare nella dispensa di Mielandia.
Salirono piano le scale cercando di evitare i gradini che
scricchiolavano, che avevano fatto quasi scoprire i malandrini una
volta o due, e poi sbirciò dalla porta. Il padrone del negozio
era di spalle, e stava aiutando un cliente a scegliere alcune
cioccolate. Piano e velocemente, Sirius ed Harry uscirono dal negozio
in punta di piedi.
“ è stato troppo bello!” disse Harry felice.
Sirius ghignò “
Sì è vero. Forza andiamo a vedere se è arrivato
qualcosa di nuovo da Zonko”
I due trascorsero un’ora a
cercare cose con cui fare degli scherzi a Remus. Alla fine Sirius spese
quindici galeoni e dieci falci.
“E adesso dove andiamo?” chiese Harry sistemando il cervo e una piccola busta di scherzi nelle braccia.
“Che ne dici dei tre manici di scopa?” suggerì Sirius.
Harry era d’accordo e qualche
minuto dopo entrarono nel pub dove Sirius e James avevano assaggiato il
loro primo Firewiskey.
“Sirius Black!”
urlò una voce da dietro il bancone. “ Mi stavo chiedendo
se saresti mai venuto a trovarmi”
“Rosie mia cara! Bella come sempre! Come stai?” disse Sirius mentre Madama Rosmerta andava ad abbracciarlo.
“Va tutto benissimo”
rispose “ E chi è lui?” aggiunse mentre guardava
Harry con un grande sorriso amichevole.
“ Rosie questo è Harry. Harry questa è Madama Rosmerta” disse Sirius.
Harry salutò e sorrise timidamente.
“Puoi chiamarmi Rosie Harry.
O mio Dio è proprio uguale a James” disse Rosmerta a
Sirius “ venite, vi trovo un tavolo”
Condusse Sirius ed Harry attraverso
vari tavoli pieni di clienti, la maggior parte dei quali li stava
fissando apertamente. Entrambi lo ignorarono.
“ Ecco il tuo solito tavolo Mr Black” disse mentre lo ripuliva.
“Grazie Rosie” disse Sirius sedendosi vicino ad Harry.
“Cosa posso portarvi stasera?
Qualsiasi cose volete, offro tutto io per i miei clienti
preferiti!” disse Rosmerta felice prendendo una piuma e un pezzo
di pergamena dalla sua tasca.
“Grazie mille Rosie è
molto gentile da parte tua. Penso che prenderemo tutti e due la
specialità del giorno e due burrobirre” disse Sirius
Rosmerta annuì e disse che i
loro ordini sarebbero arrivati subito, poi ritornò al bar per
servire gli altri clienti.
“Possiamo andare a vedere Hagrid più tardi?” chiese Harry guardandosi intorno.
“ Certo” rispose Sirius
Le persone continuavano a fissare il loro tavolo con curiosità. Almeno non stanno sussurrando questa volta… pensò grato Sirius.
Rosmerta inviò le loro bibite al tavolo qualche minuto dopo.
“Salute Harry” disse
Sirius sbattendo il suo bicchiere contro quello di Harry. Dopo aver
bevuto sospirò felice ! “ Oh sì! Mi mancava
questa!”
“ è molto buona “ esclamò Harry che stava bevendo piano per non far cadere la burrobirra.
“ E aspetta di assaggiare il cibo!”
In quel momento i loro piatti
arrivarono al tavolo. Sirius ed Harry mangiarono felici e
silenziosamente, dicendosi occasionalmente quanto fosse buono il loro
cibo.
Appena finirono di mangiare
Rosmerta insistette che Sirius ed Harry prendessero un’altra
burrobirra. Dopo aver ringraziato la barista e averle promesso che
sarebbero tornati presto, Sirius ed Harry si diressero verso il
castello.
“Perché non torniamo
attraverso il passaggio segreto?” chiese Harry stringendo il suo
cervo in una mano e nell’altra quella di Sirius, che aveva
rimpicciolito le loro buste di Zonko per tornare a casa.
“ Perché potrebbero scoprirci, non c’è molta gente a quest’ora da Mielandia” disse Sirius.
“Oh”
Mentre superavano i cancelli di Hogwarts, Sirius guardò la luna, chiedendosi come se la stesse cavando Remus.
Sirius ed Harry si stavano dirigendo verso la capanna di Hagrid.
“ Pensi che sia a casa?” chiese Harry stringendo gli occhi, cercando di vedere da lontano la capanna.
“ Penso di sì, a meno che non sia al castello.”
Si avvicinarono alla capanna e
bussarono. Nessuna risposta. Aspettarono qualche secondo prima di
decidere che Hagrid non era a casa. Sirius ed Harry si diressero verso
il castello quando sentirono un forte abbaiare provenire dai confini
della foresta proibita. Harry si distaccò da Sirius per andare a
salutare Thor. Il cane si gettò su Harry, facendolo cadere
sull’erba. Il cervo di Harry volò da qualche parte alla
sua sinistra.
“Thor!”rise Harry
mentre il cane lo leccava riempiendolo di bava. Sirius avrebbe aiutato
il suo figlioccio se non fosse stato troppo occupato a ridere.
“ THOR!” ringhiò
una nuova voce. Hagrid era appena uscito dalla foresta.
Ridacchiò vedendo quello che stava succedendo e tolse facilmente
il grosso cane dal piccolo bambino di sei anni.
“ Ciao Harry, Sirius! Come
state ?” chiese Hagrid aiutando Harry ad alzarsi, cercando di
togliere un po’ di sporco dai suoi vestiti. La sua forza stava
per far cadere di nuovo Harry sul pavimento.
“ Stiamo bene Hagrid. Siamo appena tornati dal villaggio. Ho pensato si mostrarlo ad Harry” disse Sirius.
“ Bè entrate, ho un po’ di the e ho appena fatto le mie tortine” disse Hagrid.
“ Ah del thè sarebbe
magnifico Hagrid, ma abbiamo appena mangiato, non c’è
bisogno delle tortine”
“Come volete” rispose Hagrid.
Entrarono nella piccola capanna e Sirius ed Harry si sedettero al grande tavolo mentre Hagrid faceva il thè.
“Come è stato tornare
al ministero Sirius?” chiese Hagrid sedendosi vicino ad
Harry.Thor aveva la testa sul ginocchio di Harry e stava sbavando
felice.
“è stato bello,
cioè sono stato occupatissimo, e alcuni degli Auror non fanno
altro che correre di qua e di là come ippogrifi a cui hanno
tagliato la testa, ma sono abituato. Io e James iniziammo nel periodo
peggiore per i nuovi auror, perciò non c’è niente
che non possa sopportare” disse Sirius sorseggiando il suo
thè.
“ Sì capisco. Mi
ricordo di Lily quando mi raccontava di sua sorella. Sembrava pazza
secondo me” Hagrid sussurrò mentre Harry e Thor giocavano
sul pavimento.
“ Sì non era normale.
Però non è che sia felice che sia morta, nessuno merita
di morire in quel modo, bè forse posso trovare alcune
persone… ma.. insomma tu sai cosa intendo” disse Sirius.
“ Eh sì lo so. Come sta Remus?”
“ Abbastanza bene. Sta
insegnando ad Harry a leggere e scrivere e cose del genere. Sembra che
si stiano divertendo tutti e due.” Sirius scoppiò a ridere
mentre Thor bloccò Harry sul pavimento leccandogli la faccia.
Gli occhiali del bambino volarono dalla faccia del bambino. Sirius li
richiamò, e dopo averli puliti se li mise in tasca per sicurezza.
Sirius e Hagrid parlarono per
un’altra mezzora finchè Harry si addormentò. Il
mago ringraziò Hagrid per il thè, districò Harry
dal cane e si diresse verso il castello. Il buon umore di Sirius
finì subito appena si accorse di una delle poche persone che
potevano provocarlo a fare qualcosa che lo avrebbe fatto finire ad
Azkaban per il resto della sua vita.
“ Bene, Bene, Bene Sirius
Black. Da quanto tempo” disse la fredda voce del cugino acquisito
di Sirius, Lucius Malfoy.
“Malfoy” disse Sirius freddamente mentre stringeva Harry che era ancora addormentato.
“ E questo è quello che penso che sia? Oh sì, posso vedere la sua cicatrice. Come è adorabile
vedere il bambino sopravvissuto tra le braccia di un pazzo
assassino.” Disse piano Malfoy, guardando da vicino il bambino.
“Come sta Minus, Malfoy?
Tutti e due a fare di nuovo gli amichetti di Voldemort?”
disse Sirius aumentando la stretta su Harry.
“Tsk Tsk Tsk Black. Non
dovresti dire il suo nome. Perché io dovrei avere qualcosa a che
fare con un traditore e il signore oscuro?” disse piano Malfoy.
Sirius sentì qualcuno
respirare pesantemente sotto di lui. Guardò in basso per vedere
un elfo domestico con occhi grandi come palle da tennis guardare
incantato lui ed Harry. Sembrava che volesse dire qualcosa, ma rimase
in silenzio.
Sirius guardò di nuovo la faccia di Malfoy e disse “ Cosa ci fai qui?”
“ sono venuto a parlare con
in preside Black. Faccio parte del consiglio scolastico. Bisogna
occuparsi dei propri doveri una volta ogni tanto” rispose
l’altro mago guardandosi le dita.
“ Bè sembra che il tuo
lavoro qui sia finito. Perché non torni al tuo maniero e cominci
a pensare a come arredare la tua cella di Azkaban” disse Sirius.
Malfoy fece una faccia di finta
sorpresa. “ Ma io pensavo che le guardie di azkaban non
permettessero di farlo. Tu lo dovresti sapere. Sono sicuro che manchi
molto ai dissennatori Black.”
Se non avesse avuto Harry in
braccio, Sirius avrebbe subito tolto il ghigno dalla sua faccia. Invece
fece qualcosa che non aveva mai fatto prima: decise di non lottare. Non
ne valeva la pena questa volta e doveva mettere Harry a letto. Cammino
diritto verso il castello e lasciò Malfoy e il suo elfo a
fissarlo.
“Il Signore Oscuro
tornerà di nuovo Black. Puoi contarci” sussurrò
Malfoy.” Andiamo Dobby ho cose migliori da fare che parlare con
un traditore del suo sangue e un mezzo sangue”
Sirius si fermò, pensando
seriamente di mettere Harry a terra per maledire Malfoy diritto
all’inferno. Malfoy però camminò dalla parte
opposta dando calci al suo elfo domestico.
Sirius scosse la testa disgustato e
si diresse verso le loro stanze. La prima cosa che avrebbe fatto il
giorno dopo al lavoro era quella di dire a Moody di spedire un team di
Auror a perquisire Malfoy Manor, solo per il piacere di farlo.
Nella stanza di Harry, Sirius
appoggiò gentilmente il suo figlioccio sul letto, gli tolse la
giacca e le scarpe e lo mise sotto le coperte. Prese gli occhiali dal
suo mantello e li poggiò sul comodino. Sirius baciò Harry
sulla fronte e si guardò intorno. C’era qualcosa che
mancava.
Dov’è il suo cervo?
Pensò Sirius perplesso. Harry non l’aveva lasciato da
nessuna parte sin da quando l’aveva ricevuto al suo
compleanno… poi si ricordò Thor che spingeva Harry sul
pavimento, e il cervo che volava dalla sue braccia. Sirius si
divertì per un momento pensando a James che volava nella sua
forma di cervo. Harry non sembrava aver notato la mancanza del suo
peluche. Potevano recuperarlo di mattina.
Sirius lasciò la stanza per mettersi a letto. Si addormentò appena toccato il cuscino.
_______________________________________________________________
Moony si accucciò contento
sul pavimento della cantina fissando la luna. Il lupo non aveva
mostrato nessuna voglia di far del male alla sua parte umana, e Remus
era felice di sapere che non si sarebbe svegliato in una pozza di
sangue la mattina dopo.
Mentre sbadigliava però
Remus ebbe una strana sensazione nel profondo del suo stomaco. Era
qualcosa che aveva già sentito, ma mai durante la luna piena.
L’ultima volta era stata la notte della morte di Lily e James.
Era una brutta sensazione, come se ci fosse qualcosa di veramente
sbagliato. Ma cosa? Sirius ed Harry erano in salvo ad Hogwarts, niente
poteva toccarli con Silente nei paraggi…
Dando la colpa per questa
sensazione al suo forte senso protettivo, Remus si
addormentò in un angolo, sognando felicemente a uova e bacon.
Harry non riusciva a dormire.
Provava e riprovava ma proprio non riusciva a tenere gli occhi chiusi.
Si era svegliato qualche minuto dopo che Sirius l’aveva messo a
letto, cercando Ramoso, ma il cervo non era lì. Harry si sedette
a letto sospirando.
Si ricordava esattamente dove era
finito il suo peluche, me si era dimenticato di prenderlo prima di
entrare nella capanna di Hagrid.
Harry si alzò dal letto e di
diresse piano verso la stanza di Sirius. il suo padrino dormiva sulla
schiena, braccia e gambe e bocca spalancate. Se Harry non fosse stato
così preoccupato per il suo cervo avrebbe sicuramente pensato ad
uno scherzo da fare.
Piano Harry si avvicinò “ Sirius” sussurrò, toccando la spalla del suo padrino.
Sirius non si mosse.
“Sirius” disse a voce più alta.
“Mmph” fu la risposta.
“Sirius svegliati. Ho lasciato ramoso da Hagrid”
Sirius rispose con qualcosa che sembrava “Mimbulus mimbletonia” e continuò a russare.
Aggrottando la fronte, Harry si
guardò intorno. Attraverso la finestra poteva vedere la luna
piena che brillava sui prati. C’era molta luce…
Harry ci pensò su e poi
annuì a se stesso. Non sarebbe stato difficile attraversare il
prato per raggiungere Hagrid. E poi Sirius e Remus non avevano sempre
detto che Hogwarts era il posto più sicuro del mondo?
Sorridendo alla sua decisione,
Harry lasciò la stanza di Sirius, si mise la giacca e le
scarpe e uscì. Attraversò i corridoi di Hogwarts senza
perdersi, era stato lì abbastanza volte per sapere da che parte
andare. Harry aprì le porte del castello facilmente, e
uscì alla luce della luna piena.
Attraversò il prato
velocemente. Le cose ad Hogwarts sembravano molto diverse di notte e
lui non vedeva l’ora di tornare a letto. Non c’era vento e
gli unici rumori che si sentivano erano i gufi in lontananza, e i passi
di Harry sull’erba.
Su ricordò di uno dei sogni
che aveva fatto quando si era trasferito da poco da Sirius e Remus.
C’erano un cane un lupo e un cervo che giocavano in una foresta
che assomigliava molto a quella in cui si stava dirigendo. Ovviamente
le foreste sembrano sempre tutte uguali, ma provate a dirlo a un
bambino di 6 anni. Con quel pensiero Harry camminò velocemente
verso la campagna di Hagrid sentendosi più confortato.
Harry raggiunse il confine della
foresta in poco tempo e cominciò a cercare ramoso. Il bambino
pensò di aver sentito ringhiare dietro di lui ma quando si
guardò intorno non vide niente. Forse aveva immaginato tutto.
Harry sorrise largamente appena
individuò il suo cervo. Camminò verso di esso, dando le
spalle alla foresta, e dopo averlo preso si diresse nuovamente verso il
castello.
L’ultima cosa che Harry
sentì prima di svenire furono un paio di grosse mani che lo
stringevano intorno al collo e alla vita, trascinandolo nella foresta.
Il cervo era ancora lì, dimenticato ai confini della foresta.
Scusate se ancora una volta vi ho fatto aspettare con la traduzione ma sn veramente impegnata con la scuola…
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Capitolo 23 *** Capitolo 23 ***
Chap 24
TRUTHS
Capitolo 23
Sirius si svegliò la mattina
dopo con una strana sensazione nello stomaco. Non sapeva se fosse
fame o nervi. Aprì gli occhi e fissò il soffitto,
cercando di ricordare cosa aveva sognato. Era qualcosa a che fare con
un cocco, una cassa di fuochi d’artificio e Piton. Normalmente il
pensiero di fare uno scherzo a Piton avrebbe reso felice Sirius ma non
questa mattina. La sensazione aveva qualcosa di sbagliato.
Scotendo il sentimento per un
po’ e pensando che forse era veramente la fame Sirius si
alzò e si diresse verso la stanza di Harry per portarlo a
colazione. In quel momento il suo stomaco brontolò come se gli
stesse dicendo di darsi una mossa.
Sirius aprì la porta di
Harry e guardò nella stanza. Tutti i pensieri sul cibo sparirono
in un secondo. Alzò un sopracciglio. Il letto di Harry era
vuoto. “ Harry?” disse nella stanza vuota.
Si avvicinò al letto di
Harry. Gli occhiali del suo figlioccio non c’erano, e il suo
letto sembrava fosse stato vuoto da diverse ore. Guardando il suo
orologio il suo sentimento di agitazione aumentò, erano solo le
8.30 Harry non si alzava mai così presto…
Uscendo velocemente dalla stanza
Sirius si diresse verso il bagno che era vuoto. “ Harry?”
disse di nuovo. Nessuna risposta.
Dove potrebbe essere?
Cercando di restare calmo, Sirius
tornò nella stanza di Harry per guardare di nuovo. Era ovvio che
non c’era nessuna traccia, e quindi cominciò a cercare nel
resto delle altre stanze, compreso il suo letto, senza trovare
niente.
“ Harry dove sei?”
urlò nella sala comune. Forse Harry stava giocando a nascondino
senza che il suo padrino lo sapesse. “ Harry James Potter se se
sei in questa stanza esci fuori SUBITO!”
Niente. Neanche una risatina che
avrebbe fatto scoprire il nascondiglio di Harry. Sirius si voltò
e andò a cercare nella stanza per la 100 volta. Fu allora che
Sirius notò che mancavano altre cose, cose di cui non si era
accorto inizialmente: la giacca di Harry non c’era e anche le sue
scarpe, e perché diavolo la porta era aperta.?
Sirius uscì a tutta
velocità indossando solo i pantaloni , e corse per i
corridoi di Hogwarts mezzo nudo chiamando Harry.
Girò un angolo e andò
a sbattere contro il preside a tutta forza. Sirius cadde sul pavimento,
ma in qualche modo l’uomo anziano rimase in piedi.
Silente guardò divertito
verso Sirius che era senza fiato. “ Mio caro ragazzo” disse
Silente porgendo una mano per aiutare il mago più giovane ad
alzarsi.” Perché tanta fretta?”
Sirius si alzò
immediatamente e cominciò a raccontare a Silente quello che era
accaduto “Harry! È sparito! Non so dove sia! Deve aiutarmi
a trovarlo” disse nel panico.
L’espressione divertita sulla
faccia del preside sparì subito “ Calmati Sirius.Troveremo
Harry. Non può essere andato lontano”
Sirius respirò
profondamente, cercando, ma fallendo, di rimanere calmo, prima che
Silente parlasse di nuovo. “ Dove pensi che Harry possa essere
andato Sirius?” chiese piano. Era piuttosto calmo nonostante le
circostanze, e questo aiutò Sirius a calmarsi un po’.
“I-Io no…”
Sirius si fermò, la sua faccia era diventata ancora più
bianca da quando era stata buttata a terra. “ Ramoso”
sussurrò con gli occhi spalancati.
“ Cosa intendi Sirius”
“ Ramoso! Il cervo di
Harry” L’aveva fatto cadere mentre eravamo da Hagrid ieri
sera” urlò Sirius impazientemente “P-Penso abbia
cercato di svegliarmi ieri sera per dirmelo ma…” la sua
voce si spezzò.
“ Vieni allora” disse Silente, allontanando Sirius dai suoi pensieri “ Andiamo da Hagrid”.
Praticamente correndo, Sirius e
Silente camminarono attraverso il castello e i prati. Hagrid e Thor
erano già fuori, curando il giardino.
“Hagrid!” lo chiamò Silente mentre si avvicinavano.
“Professor Silente, Sirius, buon giorno! Sirius perché non sei vestito?” disse Hagrid allegramente.
“Non è il momento per questo Hagrid” disse Silente velocemente “ Hai visto Harry questa mattina?”
“No non l’ho
visto” disse Hagrid confuso per la domanda” Ma ho trovato
il pupazzo di peluche che si porta dappertutto”
Hagrid mise la mano in una delle
sue tasche e tirò fuori il cervo di Harry. Sirius lo prese, e
senza che se ne rendesse conto, le lacrime cominciarono a scendere dai
suoi occhi grigi.
“Sirius” disse Silente gentilmente.”Harry potrebbe essere andato nella foresta per qualche motivo?”
“La foresta?” disse
Hagrid ad alta voce “Perché avrebbe dovuto –“
Silente lo fece stare zitto in modo tale che Sirius potesse
parlare”
Sirius tirò su col naso e
guardò verso gli alberi scuri “ Non senza me o il suo
cervo” rispose debolmente,
“Vorrei cominciare a cercare
nella foresta, con un po’ di fortuna lo troveremo subito. Hagrid
informa lo staff di cominciare a cercare il castello, i giardini e
Hogsmeade. Io e Sirius cominceremo a guardare nella foresta. Dì
a Minerva di contattare Remus e di portarlo qui.” Disse Silente.
Hagrid sembrava sia confuso che
terrorizzato all’idea di Harry solo nella foresta, ma fece quello
che gli era stato detto. Lasciò Thor con Sirius e si diresse
vero il castello.
“ Forza Sirius cominciamo” disse Silente piano.
Sirius annuì lentamente. Senza allentare la presa sul cervo di Harry seguì Silente nella foresta.
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Remus si svegliò appena i
raggi del sole colpirono il suo angolo. Per il secondo mese di fila,
aveva avuto una luna piena piacevole, tranquilla e cosa
più importante senza dolore. Prese un paio di pantaloni del
pigiama e salì al piano di sole per preparare la colazione; era
insolitamente affamato. Remus prese la sua bacchetta dal tavolo della
cucina e cominciò a far riscaldare i fornelli.
Appena tirò fuori un uovo
dalla frigorifero, un pop dietro di lui fece cadere
l’oggetto nelle sue mani. Remus si girò per trovarsi
davanti Minerva McGranitt in preda al panico.
“Professoressa cosa ci f-“ Remus fu interrotto.
“Harry non era nel suo letto
questa mattina. Silente e Sirius stanno cercando nella foresta. Devi
venire lì velocemente Remus” disse la McGranitt tutto
d’un fiato tremante.
“Non era nel suo letto? Perché diavolo no?” disse Remus con calma nonostante dentro era pieno di paura.
“Non lo so” disse la professoressa” dobbiamo tornare al castello”
Remus corse nella sua camera e si
mise la prima camicia che vide. Appena si finì di allacciare le
scarpe corse in cucina dove la McGranitt stava aspettando pazientemente.
Senza una parola i due si
smaterializzarono davanti ai cancelli di Hogwarts. Senza aspettare la
sua vecchia professoressa , Remus corse a tutta forza verso la foresta.
Si fermò di botto appena Hagrid uscì dalla sua capanna
con il cappello in mano.
“Dove- Sono?” disse respirando affannosamente
“Ancora nella foresta” rispose Hagrid. “ Mi stavo proprio dirigendo lì per aiutarli”
Prima che uno dei due potesse dire qualcosa, Silente e Thor insieme a Sirius in preda al panico emersero dagli alberi.
“Dov’è?” urlò Remus, attraversando il prato per raggiungere gli altri due
Sirius sembrava non riuscisse a
parlare, e Remus era sicuro che non si fosse nemmeno accorto della sua
presenza e quindi figuriamoci averlo sentito... Sirius si
lasciò cadere a terra senza sapere che quello era lo stesso
punto dove era stato rapito Harry la sera prima.
“Abbiamo cercato nella
foresta. I centauri che sono stati di molto aiuto, ci hanno detto di
aver visto un uomo con un mantello nero che aveva in braccio un bambino
svenuto. La descrizione corrisponde con quella di Harry. Penso che si
siano smaterializzati” Spiegò Silente.
“Questo è
Impossibile” ringhiò Remus “ Non puoi
materializzarti o smaterializzarti nei confini di Hogwarts! Tu
–“
Silente lo bloccò “
C’è un punto, nella profondità della foresta dove
lo puoi fare. Non molte persone lo conoscono. La sua esistenza è
a conoscenza di due persone, io e Tom Riddle.”
“E chi diavolo è Tom
Riddle?” urlò Remus, senza riuscire a capire come facesse
Silente a rimanere così calmo.
“Voldemort”
Quello fu il turno di Remus di
cadere tremante sul pavimento. A Sirius era stata già data
questa informazione, ecco perché si trovava in quello stato.
Voldemort sa come entrare e uscire da Hogwarts? Pensò Remus con orrore. Questo allora vuol dire che ha Harry?
“Per favore Sirius, Remus
venite nel mio ufficio. Devo informare il ministero
dell’accaduto.” Disse piano Silente.
Con l’aiuto di Hagrid Sirius
e Remus si diressero verso l’ufficio di Silente. Nessuno dei due
maghi si era accorto di quello che stava succedendo, erano troppo persi
nei loro pensieri.
Mentre camminavano, migliaia di
pensieri passarono per la testa di Remus. Dov’ era Harry? Stava
bene? Era ferito? Aveva fame? Aveva freddo? Era…morto?
L’ultimo pensiero fece quasi cadere Remus in ginocchio, ma
fortunatamente Hagrid teneva stretto il suo braccio.
Il tragitto verso l’ufficio
di Silente fu fatto in silenzio, che si ruppe solo quando Silente disse
la parola d’ordine al gargoyle di pietra. Senza dire una parola
Hagrid aiutò Remus e Sirius a sedersi sul divano di Silente e
poi si posizionò sulla sedia di fronte alla scrivania del
preside. Sirius non aveva detto una parola da quando Remus era
arrivato. Era seduto stringendo forte al petto il cervo di Harry, era
troppo scosso anche per piangere.
Silente contattò il
ministero e parlò a lungo con il ministro Bones e Alastor Moody.
Remus non sentì neanche una parola, era paralizzato. La sua
mente non aveva più pensieri e il suo corpo non sentiva niente.
Come era potuto succedere?
Molti minuti dopo, Silente
lasciò il camino e si sedette pesantemente sulla sua sedia
fissando i due uomini sconvolti davanti a lui.
Remus in qualche modo riuscì ad alzare la testa, e disse solo una parola al preside “Come?”
Silente rimase in silenzio per un
momento “ Da quello che ho capito, Harry aveva lasciato il suo
peluche vicino alla foresta ieri sera. Ha cercato di svegliare Sirius
ma non ci è riuscito. Harry allora ha deciso di vedersela da
solo per recuperare il suo cervo. Penso che quello sia stato il momento
in cui è stato preso.”
Remus rimase in silenzio, facendo
penetrare le parole che aveva appena detto Silente. Harry aveva
lasciato un gioco vicino alla foresta. Durante la luna piena. Lo
scenario sembrava così familiare a Remus, colo che nel suo caso
era stato morso da un lupo mannaro, non rapito.
Improvvisamente Remus sentì
una rabbia fortissima. Si alzò e si girò furiosamente
verso Sirius. “ COME HAI POTUTO LASCIARLO ANDARE COSì? SEI
DAVVERO COSì IRRESPONSABILE? LO HAI INGNORATO MENTRE CERCAVA DI
AVERE LA TUA ATTENZIONE, E GUARDA COSA è SUCCESSO? COME HAI
POTUTO SIRIUS? QUESTA è TUTTA COLPA TUA! IO MI FIDAVO DI TE PER
TENERLO IN SALVO E GUARDA COSA SUCCEDE? HAI LASCIATO CHE IL FIGLIO DEL
TUO MIGLIOR AMICO FOSSE RAPITO DA CHISSà CHI” Remus
urlò come non aveva mai fatto prima. Se qualche mese dopo
qualcuno gli avesse chiesto perché aveva incolpato così
Sirius non avrebbe saputo rispondere.
Silente e Hagrid erano colpiti. Non
avevano mai visto Remus perdere così la pazienza. L’ultima
volta che Silente l’aveva visto così era stato al sesto
anno quando Sirius aveva detto a Piton del platano picchiatore. Ma
anche quell’episodio era niente paragonato alla faccia attuale di
Remus.
Sirius rimase fermo nella stessa
posizione che aveva prima che Remus urlasse. Continuava a fissare la
scrivania di Silente. Aveva sentito Remus urlare, probabilmente tutti
nel castello l’avevano sentito, ma solo certe frasi erano
arrivate al cervello. Non riuscì a reagire immediatamente.
Sirius fissò il suoi amico
con gli occhi spalancati e pieni di lacrime. Hagrid lo teneva fermo
perché aveva paura che potesse attaccarlo, ma Sirius non faceva
altro che sussurrare “Mi dispiace, mi dispiace…”
Remus cadde rigidamente tra le
braccia di Hagrid, sopraffatto dall’emozione allo sguardo che
aveva Sirius, e per il pensiero che forse non avrebbe più visto
Harry. Hagrid lo fece sedere gentilmente su una sedia, mentre Silente
osservava tutto, con la faccia che non mostrava nessuna emozione.
Dopo che le cose si furono calmate,
Silente parlò piano “ Alastor sta mandando quattro squadre
di Auror a cercare tra i prati e il castello qualche indizio.
Dovrebbero arrivare qui in qualsiasi momento.”
Remus e Sirius lo sentirono a malapena.
Silente chiese gentilmente a Sirius
il racconto degli eventi del giorno prima, da quando lui ed Harry
avevano lasciato il castello la sera prima alla mattina. Sirius lo fece
senza mostrare la minima emozione.
“… e quando stavamo
tornando al castello” disse con voce funerea “ abbiamo
incontrato…” Sirius si fermò, i suoi occhi
mostravano una rivelazione. “ Malfoy”.
“Lucius Malfoy?” chiese Silente con tono tagliente.
Sirius annuì “ Lui e
il suo elfo domestico. Ha detto che era qui per parlare con te”
disse incrociando lo sguardo di Silente.
Silente si alzò e si
voltò verso Hagrid. “Hagrid” disse velocemente
“ Trova Alastor Moody e digli di mandare una squadra di auror a
perquisire Malfoy Manor”
Hagrid si alzò, annuì e lasciò velocemente l’ufficio.
“Pensa che Malfoy abbia
Harry?” chiese Remus con voce roca. L’urlata che aveva
fatto a Sirius aveva fatto effetto sulla sua gola.
“Non lo so Remus, ma non può farci male controllare”
Silente poi si scusò dicendo che voleva parlare con il suo staff e gli auror, e lasciò Sirius e Remus da soli.
Remus alzò la testa e
guardò il suo miglior amico. Fu sorpreso di vedere che anche lui
lo stava fissando. Remus notò subito che lo sguardo vuoto che il
suo amico aveva appena uscito da Azkaban era tornato a tutta forza.
“Mi dispiace” sussurrò Sirius , quasi implorandolo.
“E a me dispiace aver urlato” rispose Remus.
Entrambi distolsero lo sguardo,
troppo presi dai loro pensieri, nessuno dei due voleva dire a voce alta
l’ipotesi che Harry potesse già essere stato ucciso. O
peggio.
Perché Voldemort voleva
Harry? Questa era facile… quella dannata profezia, silente aveva
detto che il signore oscuro non l’aveva sentita tutta, ma questo
non voleva dire che Voldemort avrebbe esitato a mandare uno dei suoi
seguaci a rapire Harry, e ad ucciderlo.
Che altro poteva volere Voldemort da lui?
Sirius e Remus aspettarono piano e impazientemente che Silente tornasse.
Sembrava fossero passate ore quando finalmente il preside tornò, accompagnato dal capo di Sirius, Alastor Moody.
I maghi più giovani guardarono in attesa Silente mentre si sedeva alla sua scrivania.
“Alastor ha mandato una
squadra a casa di Malfoy. Ci avviseranno subito se trovano qualcosa. La
foresta verrà perquisita per la terza volta, brevemente. La
seconda ispezione non ha portato niente di nuovo”
“Avevi detto che c’era
un punto per smaterializzarsi nella foresta” disse Remus con voce
roca. “ Come fa Voldemort a conoscerlo?”
“Quando era giovane Voldemort
era conosciuto come Tom Riddle. Ha frequentato Hogwarts e fu anche
fatto caposcuola. Una notte Tom stava esplorando la foresta e
raggiunse quel posto. Il preside di quel tempo, Armando Dippet, aveva
messo delle protezioni intorno ai confini della foresta per avvisarlo
se uno studente ci entrava. Dippet sentì suonare le barriere a
mandò alla ricerca dello studente me e il vecchio guardiacaccia,
Ogg. Profondamente nella foresta, trovammo Tom Riddle, a quel tempo
già caposcuola, materializzarsi in un punto senza erba o pianta.
Gli insetti si muovevano intorno al luogo.
“Tom fu ovviamente, portato
di nuovo al castello, e lo interrogammo approfonditamente per scoprire
come aveva fatto a smaterializzarsi nella foresta proibita, e dove era
stato. Le nostre domande non portarono a niente. Tom disse di essere
capitato in quel punto per caso, e che non l’aveva mai usato
prima di quella notte. Disse di essere stato a Diagon Alley.
“ Dopo che Tom lasciò
l’ufficio e tornò nelle sue stanze, io tornai nella
foresta per mettere un forte incantesimo anti-smaterializzazione
intorno all’area. Era rimasto lì per quasi 40 anni.
L’incantesimo deve essersi spezzato recentemente, permettendo di
materializzarsi” concluse Silente.
La stanza rimase in silenzio. Gli altri tre occupanti stavano fissando Silente a bocca aperta. Nessuno sapeva cosa dire.
“Troveremo Harry” disse
Silente dopo che si alzò dopo qualche minuto di silenzio “
Ora se volete scusare me e Alastor, dovremmo parlare con lo staff”
Lui e Moody se ne andarono nuovamente per parlare con le squadre di auror.
“Dobbiamo trovarlo…” disse Sirius “ Dobbiamo per forza averlo indietro…”
Remus non sapeva cosa rispondere per consolare il suo amico, non sapeva neanche come consolare se stesso.
Sirius aveva ragione: dovevano
avere Harry indietro. Remus voleva credere a quello che aveva detto
Silente, che avrebbero trovato Harry, ma c’era ancora una voce
nel profondo della sua mente che urlava “ E Se…”
______________________________________________________________________________________
Erano passate ore da quando Harry
era scomparso. Il mattino era diventato pomeriggio presto e non
c’era ancora nessuna notizia su dove il bambino potesse essere.
Non c’era nessuna pista a
Malfoy Manor, e Malfoy stesso aveva offerto il suo aiuto nella ricerca
dell’ “Adorabile bambino”, come l’aveva
definito lui. Remus e Sirius erano sicuri che il biondo fosse scoppiato
a ridere appena gli Auror erano usciti dalla sua porta dopo aver finito
l’ispezione.
Per quanto riguardava Remus e
Sirius, i due maghi avevano aiutato a perlustrare tutta Hogwarts,
persino servendosi della mappa del malandrino, ma non trovarono traccia
di Harry da nessuna parte.
Silente aveva suggerito che
andassero in cucina a mangiare qualcosa ma non faceva differenza quanto
cibo ci fosse davanti a loro, nessuno dei due riusciva a mangiare.
“Pensi che stia bene?” chiese piano Sirius.
Remus guardò il suo amico
pallido e pieno di rimorsi. Appariva esattamente come si sentiva Remus
in quel momento: vuoto. “Lo spero” rispose con voce roca.
“Dovrei essere là
fuori. Ho bisogno di cercarlo. Non dovrei essere seduto in questa
dannata cucina a fare niente!” disse Sirius ad alta voce.
Sbatté il pugno sul tavolo facendo cadere a terra alcuni piatti.
Alcuni elfi domestici si precipitarono a pulire tutto ma nessuno dei
due maghi se ne accorse.
Remus si sentiva come se avesse
perso di nuovo Lily e James. Aveva avuto un assaggio della vera
felicità e ancora una volta, gli era stata strappata
violentemente via. Remus aveva giurato che nessuno avrebbe fatto del
male ad Harry e Sirius. Aveva fallito.
Harry era chissà dove, con chissà chi facendoli chissà cosa.
E Sirius… a Sirius sembrava
aver perso tutto in poche ore. La sua vita si era sgretolata di nuovo
intorno a lui. Harry era diventato il suo mondo in meno di due mesi. La
sua vita ruotava intorno al suo figlioccio, il figlio dei suoi due
migliori amici. Il fatto che Sirius volesse passare all’azione, e
salvare Harry non era una sopresa, ma Remus sapeva che era meglio
lasciare il lavoro agli auror che non erano così coinvolti
personalmente.
Per il momento almeno…
Sirius si alzò all’improvviso “ Vado a vedere se Silente ha già saputo qualcosa”
Remus annuì, e seguì
silenziosamente Sirius fuori dalle porte della cucina, andando in
direzione dell’ufficio del preside. Sirius, notò Remus
aveva ancora stretto il cervo di Harry. Non l’aveva perso di
vista neanche una volta.
Camminando nei corridoi, un vago
pensiero passò per la mente di Remus. Quel giorno era il primo
settembre in poche ore sarebbe iniziato un nuovo anno scolastico per
gli studenti di Hogwarts. Probabilmente stavano raggiungendo la
stazione di Hogsmeade mangiando i dolci comprati dal carrello.
In cinque anni anche Harry sarebbe
stato uno di quelli studenti. Avrebbe riso e incontrato nuovi amici
proprio come aveva fatto Remus il primo giorno di scuola. Sarebbe
entrato nella sala grande e messo il cappello parlante. Non c’era
alcun dubbio che sarebbe stato smistato a Grifondoro, proprio come i
suoi genitori.
Se vivrà così a lungo… disse una voce sinistra nella sua testa.
Stai zitta! pensò Remus starà bene…
Remus disse la password per entrare
nell’ufficio di Silente e dopo che il gargoyle di pietra si
spostò, segui Sirius per le scale.
Sirius bussò piano, e la porta si aprì lentamente da sola.
Prima che Remus riuscisse a entrare Sirius si bloccò di scatto
“Che diavolo ci fa lui qui?” urlò Sirius.
Remus entrò dietro il suo
amico, e grugnì involontariamente. Seduto di fronte a Silente
c’era l’unica persona che poteva rendere questa situazione
dieci volte peggio: Severus Piton.
Ho già il prossimo capitolo tradotto lo metterò online stasera…
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Capitolo 24 *** Capitolo 24 ***
Cap 24
TRUTHS
Capitolo 24
Harry aprì gli occhi
dolorosamente rivelando i contorni sbiaditi della stanza in cui si
trovava. Si toccò la faccia e vide che mancava qualcosa, in
qualche modo aveva perso i suoi occhiali.
Guardandosi intorno, Harry non
riusciva a capire dove fosse. Era ancora ad Hogwarts? Da quello che
poteva vedere la stanza era buia, eccetto per un raggio di luce
argentata proveniente da una finestra nell’altra parte della
stanza, coperta da assi di legno. Il freddo pavimento di cemento era
coperto di polvere. Questa non poteva essere Hogwarts…
Harry cercò di alzarsi in
piedi, ma le sue gambe si piegarono per un forte dolore in fondo alla
schiena. Tirando su col naso e massaggiando il punto che faceva male,
Harry si avvicinò al muro.
“Sirius!” gridò con voce roca “ Remus!”
I guardiani non risposero e Harry
cominciò a piangere più forte. Voleva andare a casa,
lontano dal posto in cui si trovava ora. La piccola stanza gli
ricordava del ripostiglio del sottoscala a cada dei suoi zii. Ma Sirius
gli aveva promesso che non sarebbe più tornato lì.
Harry sussultò per il dolore
mentre tirava le ginocchia verso il suo petto. Aveva perso una scarpa,e
la sua giacca era sporca e stappata.
Inaspettatamente Harry sentì
un dolore mai sentito prima, scoppiare nella sua fronte. Harry
sbatté la mano contro la sua cicatrice a forma di saetta. Era
come se al sua testa fosse sul punto di scoppiare. Harry pianse ancora
più forte, sperando più di tutto che qualcuno lo
trovasse. Il dolore nella sua testa si fermò di botto
così come era cominciato.
La porta della stanza si
aprì piano con un cigolio. Attraverso i suoi occhi rossi e pieni
di lacrime, Harry poteva vedere un profilo sulla porta. La figura
accese la punta della bacchetta e la puntò nella stanza,
cercando qualcosa. Dopo qualche secondo, la luce si fermò su
Harry, che chiuse forte gli occhi per l’improvvisa presenza di
luce.
Poteva sentire il rumore delle
scarpe sul pavimento polveroso, e sentì qualcuno respirare
pesantemente proprio di fronte a lui. Harry alzò lo sguardo e
sentì il suo stomaco stringersi. Questa non era la persona che
voleva che lo trovasse.
La figura era un uomo basso, grosso e pelato. I suoi occhi blu acquosi fissavano Harry attraverso la scia di luce.
“Sirius!” Harry cercò di urlare, ma uscì fuori solo un sussurro rauco.
“L-Lui non v-verrà per te” balbettò l’uomo.
“Sirius!” Harry finalmente riuscì ad urlare.
L’uomo mise la mano sulla
bocca di Harry. Il bambino aprì di nuovo la bocca per urlare, ma
invece diede forte un morso sulla mano dell’uomo, che fece un
salto indietro e si lasciò scappare un lamento.
Harry si alzò meglio che
poteva e cercò di correre fuori dalla stanza. L’uomo si
girò e puntò la bacchetta verso il bambino, urlando una
parola che Harry non aveva mai sentito prima. Una forte luce
volò attraverso la stanza e colpì Harry sulla schiena,
allontanandolo dalla porta, e facendolo sbattere contro un muro.
Harry sentì un crack sinistro sopra i suoi pianti: la sua gamba si era rotta.
L’uomo si alzò e si
avvicinò al punto dove Harry era caduto. Il bambino era
raggomitolato e si reggeva la gamba. Fece cessare il pianto di Harry
con un movimento della bacchetta e fece apparire delle corde con cui
legò strette braccia e gambe del bambino.
Senza dire una parola, l’uomo lasciò la stanza, lasciando Harry da solo a piangere silenziosamente.
Remus era in piedi vicino a Sirius,
ricordando qualcosa che gli aveva detto Lily una volta: un babbano
chiamato Murphy aveva detto “ Tutto quello che può andare
male, andrà male”. Bè al momento le cose non
potevano peggiorare più di così.
“Cosa- ci-fa-lui-qui?”
chiese Sirius a denti stretti. Piton si voltò dalla sedia in cui
era seduto e sghignazzò ai due nuovi arrivati.
Silente si alzò lentamente e
fece segno a Sirius e Remus di sedersi prima di parlare. “ Ho
chiesto io a Severus di universi a noi. Potrebbe esserci
d’aiuto”
Remus alzò scettico un
sopracciglio, ma non disse niente. Condusse gentilmente Sirius verso il
divano vicino alla scrivania di Silente, che ormai conoscevano bene.
Fece attenzione a sedersi lui vicino Piton, o Sirius avrebbe potuto
attaccarlo.
I due si sedettero. Sirius non
aveva distolto lo sguardo da Sirius, Remus guardò Silente
aspettando quella che sarebbe dovuta essere davvero una buona
spiegazione.
Ci fu un minuto di silenzio teso prima che Sirius ringhiò, guardando ancora male Piton “Bè?”
Lanciando un mezzo sguardo a Piton
Silente parlò “Per aiutarci a trovare Harry, Piton ha
contattato alcuni sostenitori di Voldemort per avere informazioni.
Questo pomeriggio ha ricevuto un invito per incontrarsi con Lucius
Malfoy in un posto segreto . Severus crede, e io sono d’accordo
con lui, che quello è il posto dove troveremo Harry”.
Remus strinse lievemente gli occhi
“Perché Malfoy dovrebbe invitare Piton nel posto dove si
trova Harry? Se Malfoy sta nascondendo Harry da qualche parte non
vorrebbe tenere per lui questa informazione?”
Silente guardò verso Piton
ancora una volta. Questa volta doveva essere passata una domanda
silenziosa tra di loro visto che Piton annuì una volta.
“Durante la guerra”
cominciò Silente “ sono sicuro che vi ricordiate la
disparità di elementi nella la parte buona, appena Voldemort ha
cominciato a reclutare spie. A quel tempo, l’unico circolo sicuro
nel mondo magico era l’ordine della fenice. Questo ovviamente,
è stato prima che si rivelasse la verità su Minus.
Eravamo contro un muro. Molti dei nostri membri venivano ammazzati
brutalmente. Un anno dopo che voi vi eravate diplomati da Hogwarts,
Severus venne da me e mi mostrò il marchio nero sul suo
braccio”
“Aspetta un dannato
secondo!” disse Sirius ad alta voce “ è un maledetto
mangiamorte? E lei si aspetta che noi ci potremmo mai fidare di lui per
avere indietro il mio figlioccio?”
Remus lo zittì con uno
sguardo tagliente. Si voltò verso Silente, e alcune cose
scattarono nella sua mente “ Piton era la spia…”
disse piano.
Silente annuì “
Sì. Durante gli ultimi anni del dominio di Voldemort Severus mi
ha fornito molte informazioni per prevenire alcuni attacchi. È
stato lui che mi ha informato di un traditore dalla nostra parte, anche
se non sapeva chi fosse. Severus ha realizzato che qualcuno stava
passando informazioni riguardanti Lily e James Potter a Voldemort. E mi
ha detto questo rischiando molto”
Sirius finalmente spostò lo sguardo da Piton verso Silente “ E che cosa le fa credere, signore, che ha veramente cambiato parte? Come fa ad essere sicuro che non stia ancora lavorando per Voldemort?”
“Questo, Sirius, è tra
me e Severus” disse Silente ponendo fine alla discussione sulla
lealtà di Piton. Persino Sirius non era così stupido da
iniziare una lotta con il preside “ Il problema in questo momento
è trovare Harry e riportarlo qui sano e salvo. Penso che
possiamo essere tutti d’accordo su questo”
Sirius e Remus annuirono, nessuno guardò Piton per vedere se era d’accordo anche lui.
“Ho organizzato un piccolo
gruppo di aurors, tra cui anche Alstor Moody e Kingsley Shacklebolt, di
trovare il luogo in cui si recherà Severus stasera.
Partirà subito dopo il banchetto d’inizio anno. Io mi
incontrerò, insieme a un gruppo selezionato di membri
dell’ordine della fenice, nella vecchia casa di Sirius, ed
escogiteremo un piano da lì.”
Remus aprì la bocca per
parlare ma Sirius lo fece per primo “ Andiamo anche noi”
disse sicuro come per provocare il preside.
Silente annuì “
Certamente. Non potrei mai chiedervi di restarne fuori. Fino alla fine
della festa però, sono costretto a chiedervi di andare al numero
dodici per aspettare altre istruzioni. Alastor e Kingsley stanno
aspettando il vostro arrivo.”
“Quindi noi…aspettiamo
solamente?” disse Sirius a voce alta perdendo la pazienza
“ Fino al momento in cui finirà il banchetto, Harry
potrebbe essere…” si bloccò fissando il pavimento.
“ A Potter non verrà ancora fatto del male” Piton parlò per la prima volta dal loro arrivo.
“E che cosa te lo fa pensare?” chiese Remus con quanta più calma possibile.
“Perché serve per
qualcos’altro, qualcosa di più terribile. Non servirebbe a
niente se fosse morto” rispose piano Piton, senza guardare gli
altri due maghi.
Remus si massaggio stancamente la
faccia con le mani e lanciò uno sguardo a Sirius. Il suo
amico stava cominciando a tremare, e questo era un buon segno che stava
per perdere completamente la pazienza. Remus doveva allontanarlo da
Piton prima che il suo amico sfogasse tutta la sua rabbia sull’ex
serpeverde.
La pazienza di Remus non era
comunque migliore. Come poteva Piton parlare così
tranquillamente di quello che stava succedendo a Harry quando lui e
Sirius erano pronti a impazzire per la preoccupazione? Remus
ricordò a se stesso che a Piton non era mai piaciuto James e i
malandrini, l’odio si era probabilmente esteso ad Harry.
“è meglio se voi due
ve ne andiate adesso” disse Silente piano “ Alastor e
Kingsley stanno aspettando”
Remus si alzò tremante un
momento dopo e così fece Sirius. Silente li condusse verso il
camino, porse il barattolo con la polvere volante e li
guardò mentre dicevano l’indirizzo della loro
destinazione. I due maghi sparirono tra le fiamme verdi.
Silente si voltò verso Piton “ Andiamo Severus, ci dobbiamo preparare per questa sera” disse.
Piton annuì e seguì il preside fuori dalla stanza, stringendo istintivamente l’avambraccio.
Sarebbe stata sicuramente una notte lunga…
“Lucius” sibilò la voce acuta da dietro la sedia.
Lucius Malfoy trattenne
l’impulso di ingoiare pesantemente la saliva per la paura, e
attraversò la stanza. C’era solo una cosa in tutto il
mondo di cui Malfoy aveva paura, ed era la furia del signora oscuro.
Nonostante avesse sempre sostenuto il suo maestro sin da quando si era
diplomato da Hogwarts tanti anni fa, nonostante anche lui sentiva che i
mezzosangue e gli ibridi dovevano essere eliminati, Malfoy non sapeva
mai cosa aspettarsi quando si trattava del suo maestro. Ogni incontro
poteva portare ad una morte o una tortura. Malfoy aveva visto
abbastanza di entrambe, che diavolo aveva causato alcune di esse.
Nonostante tutto questo, la voce del signore oscuro anche se debole
faceva rabbrividire chiunque.
Malfoy si avvicinò
velocemente alla sedia, ma si inginocchio cautamente davanti ad essa,
con la testa piegata. “Mio signore” disse piano.
“è tutto a posto per stanotte Lucius?”
“Sì mio signore” disse Malfoy, senza osare alzare lo sguardo.
“Severus?”
“Arriverà per aiutarci
appena finisce il banchetto ad Hogwarts, mio signore. Silente è
convinto che andrà a Diagon Alley per la notte”
“Silente non è
ignorante Lucius. Ma si fida troppo delle persone” sibilò
il signore oscuro freddamente.
“Sì mio signore” fu d’accordo Lucius.
“E il bambino?”
“Minus si sta occupando di lui mio signore”
“stanotte è il momento
Lucius. Stanotte Lord Voldemort ritornerà al potere, e Harry
Potter farà la fine che si merita”
Sirius uscì dal fuoco subito dopo Remus , nella cucina del numero 12 di Grimmauld Place.
Shackelbolt e Moody erano seduti
sul tavolo di legno di fronte a loro,mentre i maghi più giovani
si spolveravano i vestiti.
Sirius guardò Remus che
osservava con interesse la cucina “ Se pensi che questa sia
brutta” disse debolmente “ Aspetta di vedere il resto della
casa”
“Qualche notizia?” ringhiò Moody
Sirius scosse la testa “ dobbiamo rimanere ad … aspettare” disse amaramente.
Moody annuì.
Sirius e Remus si sedettero al tavolo, osservando il camino vuoto.
Aspettare… se c’era
una cosa che Sirius odiava più di tutto era aspettare. Odiava
aspettare quasi quanto odiava quell’unta palla di Piton, e
questo è qualcosa. Questo era probabilmente il giorno
peggiore della sua vita. Aspettare di trovare Harry… aspettare
di sapere se avrebbe mai rivisto vivo il suo figlioccio ridere di nuovo.
La tensione nella stanza stava
aumentando. Tutti e quattro i maghi, volevano, anzi avevano bisogno di
fare qualcosa… qualsiasi cosa. A nessun auror piaceva provare la
sensazione di non essere d’aiuto in questo tipo di situazione. E
nonostante Remus non fosse un auror, Sirius era sicuro che la
sensazione non piacesse neanche a lui.
“Perché
colui-che-non-deve-essere-nominato vorrebbe un bambino di sei
anni?” chiese Kingsley rompendo il silenzio.
“Perché è pazzo figlio di puttana” mormorò Sirius rabbiosamente.
“Silente sembra credere che
Voi-sapete-chi abbia bisogno di Potter per recuperare i suoi
poteri” ringhiò piano Moody.
“Come?” chiese Kingsley “ Com’è lontanamente possibile?”
“Ci sono modi” Remus
disse piano. Gli altri tre lo guardarono curiosamente. “Non ne so
molto, ma è possibile che Voldemort ritorni con un corpo e tutti
i poteri” C’è un modo che ho letto qualche anni fa,
che richiede l’osso del padre, la carne del servo, e il sangue
del nemico”.
“E questo può resuscitarlo?” chiese Sirius.
Remus annuì “ Ce ne sono anche altri, ma questo è l’unico che riesco a ricordare.”
“mentre stiamo aspettando
Silente forse dovremmo cercare gli altri. In questo modo possiamo
sapere cosa potremmo trovarci davanti” disse Kingsley.
“Troverai probabilmente tutto
quello che ti serve nello studio di mio padre. Cerca di stare attento
però. Alcuni di quei libri mordono…letteralmente”
disse Sirius.
Remus alzò un sopracciglio.
Sirius si alzò e condusse Remus su per le scale della cucina, e
attraverso lei corridoi bui e polverosi. Remus individuò la
tenda mangiata dalla muffa ed ebbe la sensazione che si muovesse
qualcosa dietro.
“Sono sicuro che incontrerai
mia madre ad un certo punto. Ma se fossi in te posticiperei questo
momento il più tardi possibile” sussurrò Sirius
davanti a lui.
Salirono altre scale, superando porte chiuse e le teste degli elfi sui muri.
“Allora dov’è la tua vecchia stanza?” chiese piano Remus.
“là dietro”
Sirius indicò un punto oltre la spalla di Remus. “ Non
c’è niente di interessante lì, il ritratto del mio
trisavolo dovrebbe essere lì, o almeno così dice Silente,
ma non ci sono entrato per anni. Eccoci qui. La biblioteca della
famiglia Black.”
Sirius aprì le doppie porte
e permise a Remus di entrare per primo. Dopo uno sguardo iniziale, si
rese conto che la biblioteca non era molto diversa da quella di
Hogwarts. Con un’ispezione approfondita però, Remus si
rese conto che la sua ipotesi era solo parzialmente corretta: la
biblioteca dei black era esattamente come il reparto proibito della
biblioteca di Hogwarts.
Remus vagò cautamente per
qualche minuto, esaminando i libri, cercando di trovare qualcosa sulla
resurrezione del mago più cattivo della storia. Si voltò
e vide Sirius appoggiato alla porta, le braccia incrociate e la faccia
seria.
“Stai bene?” chiese piano
“No” rispose Sirius “Tu?”
“No” ammise Remus.
“Non dovremmo essere qui
Remus. Dovremmo essere là fuori a trovare Harry. Solo Dio sa
dov’è…”
“Mi sento allo stesso modo,
ma dobbiamo essere pazienti. Silente sa cosa sta facendo, anche se a
noi non piace. E anche se sapessimo dove sia Harry, pensi che sarebbe
una cosa saggia irrompere lì? Chi sa quanti mangiamorte si
aspettano che lo facciamo. Tutto quello che possiamo fare è
prepararci per quando saremo costretti a farlo, e sarà presto.
Presto avremo Harry indietro e potremo tornare a vivere le nostre
vite. Andrà tutto bene Sirius” disse Remus.
Sirius non rispose. Invece
annuì e lasciò la stanza così che Remus potesse
fare la sua ricerca. Mentre apriva un libro di magia nera,
l’unica cosa che Remus poteva fare, era sperare che non ci fosse
Firewhiskey nella casa…
Harry si svegliò ancora una
volta, ma non osò aprire gli occhi. Forse se ci pensava tanto
poteva riuscire a tornare da Sirius e Remus.
La sua gamba e la schiena gli
facevano male, aveva fame e freddo e voleva la sua famiglia. Ma
quell’uomo aveva detto che Sirius non stava venendo per lui.
Harry non voleva crederci, ma non poteva evitare di chiedersi
perché Sirius lo stava lasciando lì seduto e dolorante.
Forse Harry aveva fatto qualcosa di
cattivo. Forse Sirius e Remus non volevano più intorno una
persona strana come lui. Questi pensieri facevano piangere Harry
più forte, anche se non emetteva nessun suono.
Lottò contro i nodi della
corda, ma non si allentarono. Cercò di urlare, ma l’unico
suono della stanza era quello degli insetti che camminavano sui muri.
Che cosa gli sarebbe successo?
Harry spostò lo sguardo
verso la finestra coperta dalle assi di fronte a lui. Sembrava che la
luce del sole sarebbe tramontata presto.
Per quanto tempo sarebbe rimasto lì?
Aveva pensato a scappare, cercando
di uscire da quel posto, ma anche se riusciva a liberarsi delle
corde, la sua gamba non glielo avrebbe permesso.
Continuando a piangere Harry si
spinse di nuovo verso il muro usando la sua gamba buona. Doveva solo
aspettare che qualcuno venisse per lui. Harry sperava solo che
facessero in fretta.
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Capitolo 25 *** Capitolo 25 ***
cap 25
TRUTHS
Capitolo 25
Remus lesse a tutta velocità
volume dopo volume, nella biblioteca dei Black, cercando di
trovare qualcosa, qualsiasi cosa, a proposito della resurrezione
completa di corpo e poteri di un mago. Fino a quel momento non aveva
avuto fortuna, nonostante fosse spaventosamente sorpreso di
trovare tutti i tipi possibili di libri. Molti erano di pozioni e
maledizioni mortali che non erano più state usate dal
medioevo, e altri mostravano foto grottesche di incantesimi e cose del
genere che erano andati terribilmente male. Sirius aveva sempre detto
ai suoi amici come fosse la sua famiglia, quanto fossero cattivi, ma
Remus aveva sempre pensato che esagerasse la maggior parte del tempo.
Ora non lo pensava più.
Sospirando profondamente, Remus
chiuse un altro libro pesante, e lo appoggiò sugli altri sei che
aveva già letto. Si passò una mano tra i capelli
leggermente grigi, e cominciò nuovamente a guardarsi intorno.
Remus sobbalzò quando
sentì un rumore molto forte sotto di lui, seguito dalle urla
acute e piene di odio di una donna. Sorpreso e preoccupato, Remus si
precipitò fuori dalla biblioteca, e scese le scale per
raggiungere il piano terra. Lì, trovo Sirius e Kingsley che
tiravano con forza la tenda mangiata dalla muffa che aveva visto prima.
Remus riconobbe subito la donna nel ritratto: l’aveva vista
qualche volta durante i suoi anni di scuola, quando andava a prendere
Sirius o Remus alla stazione. Remus pensava già allora che
avesse un aspetto terrificante, e di certo non era migliorata.
Tirando la tenda con forza
un’ultima volta, Kingsley e Sirius riuscirono finalmente a
coprire il ritratto, facendo stare zitta Mrs Black. Sirius si
voltò per vedere Remus con il fiatone “ Remus ti ricordi
mia madre?” disse seccato, tornando in cucina.
Remus si scambiò uno sguardo con Kingsley, che scrollò le spalle, e seguirono Sirius.
Giù in cucina, la fonte del
rumore sembrava essere stata quella di piatti che erano caduti dalla
credenza. “ Kreacher ha deciso di informare mia madre del fatto
che ci fossero delle persone in casa.” Disse Sirius. Entrò
nella dispensa e cominciò a rovistarci dentro.
“Trovato qualcosa?” chiese Moody a Remus, pulendo gli ultimi frammenti di vetro con un movimento della bacchetta.
Sirius uscì dalla
dispensa un momento dopo, portando con sé un bottiglia che
sembrava essere Odgen’s Firewiskey. Remus scosse la
testa ma non disse niente. Sirius aveva bisogno di affrontare le cose a
modo suo, e nessuno, nemmeno Remus, poteva convincerlo a fare
diversamente. Sirius mise la mano in una credenza, tirò fuori
quattro bicchieri polverosi, li pulì con la bacchetta e li
portò al tavolo. Gli altri lo osservarono mentre riempiva tre
bicchieri a metà e uno fino all’orlo. Sirius spinse i tre
bicchieri mezzi pieni a Remus, Kingsley e Moody prima di prendere in
mano il suo.
Prima che potesse bere però Remus parlò “ Sei sicuro che sia Firewiskey e non un prodotto per pulire?”
Sirius annusò il suo drink e
bevve un grosso sorso. Dopo un momento mise il bicchiere sul tavolo
“ No, è Firewiskey” disse suonando deluso.
Remus alzò un sopracciglio
per il tono di Sirius, ma avvicinò lo stesso il bicchiere alle
sue labbra. Normalmente, non era un tipo che beveva, ma anche lui, come
Sirius, qualche volta aveva bisogno di calmare un po’ i
nervi. Anche Kingsley cominciò a bere mentre Moody
ignorò il bicchiere davanti a lui, preferendo bere dalla sua
fiaschetta.
I quattro uomini bevvero
silenziosamente, chiedendosi cosa avrebbe portato quella notte. Remus
guardò il suo orologio:5.45. Gli studenti sarebbero
arrivati ad Hogwarts in due ore. Il banchetto e lo smistamento di
solito duravano un’ora e mezza e se Piton fosse andato al
quartier generale come prima cosa, sarebbero stati capaci di trovare
Harry subito dopo.
“Come riuscirete a
rintracciare la posizione di Piton?” chiese Remus a Moody e
Kingsley, cercando di rompere il silenzio teso.
“è un incantesimo non
rintracciabile. Appena lo metteremo su di lui apparirà una
mappa, come un ologramma babbano e lo potremo seguire
dappertutto.” Spiegò Kingsley.
Remus annuì, guardando
Sirius che riempiva il suo secondo bicchiere di liquore “ Allora
aspettiamo solo che lui appaia sulla mappa in modo tale da
materializzarci in quel luogo?”
“Non esattamente. Non
possiamo materializzarci nello stesso punto di Piton, ci potrebbero
essere incantesimi di protezione sul posto” disse l’auror
“ Perciò ci materializziamo a due miglia di distanza, e
camminiamo fino al punto in cui dovremmo arrivare”
“Ma se ci sono incantesimi sul luogo, non saranno capaci di individuarci appena li oltrepassiamo?”
“Non se usiamo forti
incantesimi che non possono essere rilevati, possiamo renderci
invisibili alle barriere e incantesimi, in modo tale da entrare
facilmente. Ci ha salvato la vita molte volte credimi”
Remus annuì.
“Ma comunque ci sono buone
possibilità che se Minus sta dirigendo tutto, non ci siano forti
incantesimi. Black ha detto che era senza speranza in quel genere di
cose”
Remus sbuffò nel suo
bicchiere. “ E questo è dire poco. L’unica ragione
per cui è riuscito a superare metà delle sue classi
è che copiava da noi.”
“Bè speriamo solo che non sia diventato più intelligente nel corso degli anni” disse Moody.
“Sirius forse dovresti ridurre il whiskey” suggerì Remus piano.
Sirius ignorò il tono preoccupato, del suo amico e cominciò a riempire un terzo bicchiere.
Remus scosse la testa senza speranza e si alzò. “ Torno su vedo se riesco a trovare qualcosa” disse
Moody e Kingsley annuirono, e Remus
si diresse su per le scale, sperando con tutto se stesso che la notte
portasse il lieto fine che tutti volevano.
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Codaliscia camminava avanti e
dietro fuori dalla stanza in cui tenevano Harry. Non riusciva a
dimenticare quanto il bambino assomigliasse a James, ma con gli occhi
di Lily. Era sempre stato affascinato da quelle due sfere verde
smeraldo. Continuava a ripetersi di dimenticare i suoi vecchi amici, ma
le loro facce continuavano a tornargli in mente: quella affettuosa di
Lily che cercava di spiegarli una pozione complicata a scuola, e il
modo in cui gli occhi di James si illuminavano furbescamente dopo che
gli era riuscito un bello scherzo.
A Codaliscia quasi dispiaceva per
Harry, era ovvio che la forza del suo incantesimo gli aveva rotto la
gamba. Ma ancora una volta dovette dire a se stesso di smettere di
preoccuparsi. La preoccupazione era ciò che lo aveva quasi fatto
scoprire l’ultima volta.
Il piano del suo padrone era al suo
posto. In poche ore, il signore oscuro sarebbe ritornato, più
grande e terribile di prima. E lui, Codaliscia, sarebbe stato
ricompensato oltre i suoi oltre i suoi sogni più selvaggi. Lui
da solo aveva aiutato il suo padrone a recuperare le forze, ed era
finalmente riuscito a portarli Harry Potter, la cosa che voleva
più di tutto.
Codaliscia aveva aspettato nella
foresta proibita per ore, cercando di trovare un modo per entrare nel
castello, individuare il luogo in cui si trovavano Harry e Sirius,
prendere Harry e andarsene senza che fosse scoperto da Silente, da uno
dei professori, o peggio… da Sirius.
Malfoy aveva lasciato Hogwarts dopo
il suo incontro con il preside ed era andato ad informare il signore
oscuro della posizione di Harry e Black. Ovviamente avevano mandato
Codaliscia. Uno perché si poteva camuffare facilmente, e due
perché Malfoy sarebbe risultato sospetto se fosse stato trovato
di nuovo nei giardini.
Il piano non stava andando bene
all’inizio. Codaliscia stava iniziando a perdere la pazienza. Ma
poi proprio dopo mezzanotte, Harry stava vagando liberamente, tutto
solo.
Codaliscia l’aveva guardato
camminare proprio qualche metro davanti al suo nascondiglio. Il momento
in cui si era piegato sul pavimento per prendere qualcosa, Codaliscia
aveva lasciato gli alberi e l’aveva afferrato. Il suo padrone gli
aveva detto del punto in cui ci si poteva smaterializzare nella
foresta, e quindi era riuscito ad andarsene velocemente.
In sostanza era stata una giornata
estremamente lunga per Codaliscia. Si appoggiò al muro, e si
lasciò scivolare lentamente sul pavimento. Se chiudeva gli occhi
per qualche minuto non sarebbe successo niente vero?
Codaliscia aveva chiuso gli occhi
solo da due minuti quando sentì un sibilo familiare e il rumore
del serpente del suo padrone, Nagini, che strisciava. Più di una
volta Codaliscia giurava di aver visto il serpente guardarlo come se
stesse per diventare il suo prossimo pasto. E più di una volta
Codaliscia era andato nella direzione opposta a quella del serpente.
Si alzò velocemente, non
volendo diventare una preda facile per il serpente. Appena il serpente
voltò l’angolo in cui si trovava, l’animagus si
infilò velocemente nella stanza a cui aveva fatto la guardi
tutto il pomeriggio, e sbatté la porta. Aspettando di sentire il
serpente superare la porta, Codaliscia rabbrividì, non gli erano
mai piaciuti molto i serpenti.
Codaliscia si voltò nella
stanza buia, e diede una rapida occhiata piccolo bambino che era
intrappolato lì. Accese la sua bacchetta e si avvicinò al
corpo svenuto del bambino. La gamba sinistra giaceva in quella che
sembrava essere una posizione molto scomoda e dolorosa. Codaliscia non
osò muoverla, non aveva bisogno che Harry si svegliasse in quel
momento, anche se c’era un incantesimo per farlo stare zitto su
di lui.
Se Harry avesse avuto solo sei anni
in più la posizione in cui si trovava l’avrebbe fatto
sembrare esattamente come James dopo che era caduto dalla scopa in una
partita di Quidditch al secondo anno. La sua gamba si era rotta nello
stesso punto, e se le gambe e le braccia di Harry non fossero state
legate, Codaliscia era sicuro che le avrebbe aperte proprio come fece
James quel giorno.
Codaliscia si riscosse nuovamente. A chi importa di James? A che importa di Harry?
A te importava, disse una voce distante nella sua testa.
“Non più”
sussurrò Codaliscia. Voltò la schiena al figlio del suo
ex amico, e lascio la stanza velocemente come era entrato.
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Sirius bevve l’ultimo goccio
di Firewiskey della bottiglia e si guardò intorno senza nessuna
speranza. Moody e Kingsley erano andati di sopra per vedere come se la
stava cavando Remus nelle ricerche. E Kreacher… a Sirius non
importava un accidenti se si era affogato da qualche parte, un essere
inutile in meno di cui occuparsi.
La sua mente era bloccata sul
pensiero del suo figlioccio. Gli ultimi due mesi erano stati un turbine
di emozioni per Sirius, e non riusciva neanche ad immaginare come si
stesse sentendo Harry. Sirius nascose la testa tra le mani.
Perché la sua vita non poteva essere normale per una volta?
Perchè non potevano essere, e rimanere felici?
Sirius si alzò di scatto,
facendo cadere la sua sedia sul pavimento. Camminò avanti e
indietro nella cucina che non avrebbe voluto rivedere mai più
nella sua vita.
Dieci anni prima Sirius aveva
lasciato questa casa e la sua famiglia. Era andato nell’unico
posto in cui sapeva sarebbe stato accettato: casa di James. I suoi
genitori avevano dato felicemente il permesso al sedicenne
scappato di casa, di rimanere per tutto il tempo che voleva.
James aveva fatto così tanto
per Sirius durante la loro amicizia. Era stato lì per Sirius
quando lui ne aveva più bisogno. E cosa aveva fatto Sirius per
l’uomo che considerava un fratello? Aveva praticamente causato la
sua morte e quella di sua moglie, facendo vivere il loro unico figlio
con le due persone che Lily e James avevano fatto giurare a tutti
che non avrebbero avuto Harry per nessuna ragione al mondo. E cinque
anni dopo, aveva lasciato che il figlio del suo migliore amico fosse
catturato dai mangiamorte.
Sì, Sirius aveva fallito.
Aveva fallito come miglior amico, come fratello e peggio di tutti,
aveva fallito come padrino. La cosa più importante che gli
avevano dato Lily e James era Harry. Ora Harry se ne era andato, e le
possibilità di ritrovarlo sano e salvo non erano molto alte a
questo punto.
Piangere non era più
un’opzione per Sirius, era passato ben oltre quella fase.
Preoccupazione, dolore, rabbia, tristezza e la sensazione di non poter
fare niente, erano tutte le emozioni che aveva provato in meno di dieci
ore. Un’intera bottiglia di Firewiskey non era in grado di
aiutare Sirius ora.
“Sirius” disse piano una voce dalle scale
Sirius si girò, trovando il
pavimento inclinato da un lato. Remus era lì in piedi con
un’espressione preoccupata sulla faccia pallida. Sirius
sospirò e si appoggiò al bancone della cucina.
Remus fece qualche passo,
avvicinandosi al suo amico per esaminarlo. Gli occhi di Sirius erano
rosso sangue per il whiskey che aveva ingerito in così poco
tempo, e sembrava non riuscire a stare in piedi. Remus sospirò e
tirò fuori la bacchetta dalla sua tasca.
“avrai bisogno di un incantesimo per tornare sobrio, prima che arrivi Silente” disse
Sirius annuì, evitando gli occhi di Remus. “ Non ancora però” disse con voce roca.
Remus esitò, ma poi mise di
nuovo la bacchetta in tasca. Si avvicinò al tavolo, alzò
la sedia che era caduta a terra e si sedette. Remus prese la bottiglia
vuota di Firewiskey e la sventolò davanti a Sirius “
Quando è stata l’ultima volta che l’avevi
fatto?” chiese
“La notte che James mi disse
che Voldemort li stava cercando e che si sarebbero nascosti”
rispose Sirius piano, guardando tutto tranne Remus.
Remus annuì silenziosamente, e appoggiò di nuovo la bottiglia sul tavolo.
Dopo qualche momento di silenzio Sirius parlò “Che ore sono?”
Remus guardò l’orologio “ Le nove” disse “ Silente dovrebbe arrivare presto”
“Pensavo avesse detto che sarebbero venuto altri auror e membri dell’ordine?”
Remus aprì la bocca per
rispondere quando suonò il campanello di sopra. Di conseguenza
il rumore aveva svegliato di nuovo la madre di Sirius.
Sirius trasalì al rumore
“ MI farebbe comodo quell’incantesimo ora” disse
massaggiandosi le tempie. Remus si alzò, prese nuovamente la
bacchetta e mormorò l’incantesimo. Qualche momento dopo
Sirius scosse la testa.
“Molto meglio grazie” mormoro prima di dirigersi verso le scale.
“Quando vuoi” disse Remus seguendolo
Kingsley aveva già fatto
stare zitta Mrs Black quando avevano raggiunto l’ingresso. Moody
aprì la porta con la bacchetta tesa,e il suo occhio magico
che girava.
Remus guardò chi c’era
sulla soglia e alzò un sopracciglio. Se questo era colui che
Silente aveva contattato per salvare Harry, allora Remus era sicuro che
le cose erano appena peggiorate.
“Dung?” sussurrò
Sirius, sorpreso quanto Remus “ ma stiamo scherzando”
mormorò. Sirius si girò e tornò in cucina.
“ Ciao gente” disse Dung allegramente entrando in casa “ Come vanno le cose?”
Remus scosse la testa chiedendosi dove fosse finita la sanità mentale di Silente.
Moody colpì Dung dietro la testa, “ Sta zitto e vai giù” grugnì.
Dung alzò le sopracciglia e
seguì Moody e Kingsley nella cucina “ Qual è il suo
problema?” chiese a Remus appena lo superò.
Seguendo gli altri tre maghi
giù per le scale, Remus sperò, per la centesima volta in
quella giornata, che fosse tutto un incubo, e che si sarebbe svegliato
nella sua cantina da un momento all’altro. Sirius guardò
male Dung appena si sedette davanti a lui con un grosso sorriso sulla
faccia sporca. Il sorriso sparì subito dalla faccia di Dung
appena vide lo sguardo di Sirius.
Gli altri si sedettero
silenziosamente intorno al tavolo aspettando ancora una volta. Silente
sarebbe arrivato da un momento all’altro e finalmente la missione
poteva cominciare.
“Abbiamo tutto Shacklebolt?” chiese Moody
Kingsley annuì “ Sì ora dobbiamo solo aspettare Piton”
“Piton?” chiese Dung ad alta voce
Gli altri lo zittirono con uno sguardo.
Si sentirono piccoli passi sopra di
loro, causando ai cinque maghi di alzare lo sguardo. Un momento dopo,
si poteva sentire Kreacher mormorare
“Kreacher si chiede chi
c’è nella cucina della sua padrona. Kreacher ha sentito le
urla della padrona dalla soffitta” il mormorare divenne
più forte appena Kreacher cominciò a scendere le scale
della cucina “ Kreacher sa che ci sono il figlio traditore del
suo sangue della sua padrona, e il suo amico lupo mannaro, ma Kreacher
si chiede perché”?
Sirius si alzò di scatto
dalla sua sedia, facendo cominciare ad alzarsi anche gli altri “
Non ho voglia di occuparmi di questa merda stasera”
mormorò arrabbiato.
Gli altri guardarono curiosi e un
po’ divertiti Sirius che saliva le scale, prendeva Kreacher per
il collo, e lo trascinava nuovamente su per le scale. Ci fu qualche
minuto di silenzio prima che Moody cominciasse a ridacchiare. Remus
notò il suo occhio magico che era girato verso il soffitto.
“Che cosa ha fatto?” chiese Remus ansiosamente
“L’ ha gettato nel bagno di sopra, facendo un incantesimo per tenere chiusa la porta” rispose Moody.
Remus annuì
“Chi è un lupo mannaro?” chiese Dung stupidamente.
Remus roteò gli occhi, e
nessuno rispose alla domanda. Passò qualche altro minuto prima
che Sirius tornasse in cucina. Si sedette pesantemente vicino a Remus e
guardò gli sguardi interrogativi degli altri.
Sirius scrollò le spalle “ Mi dispiace per questo. Lo volevo fare da quando ho compiuto dieci anni”
Remus stava per rispondere quando
il camino si riempì di fiamme verdi. Le teste di tutti si
voltarono contemporaneamente mentre una forma nera girava velocemente
per poi fermarsi. Sirius gemette piano appena Piton uscì
dal camino spolverandosi i vestiti.
L’insegnate di pozioni non
diede nessun segno di aver notato gli altri maghi, ma guardò la
cucina buia sghignazzando.
“ è meglio se ti
sposti dal fuoco Mocciosus” disse Sirius facendo conversazione
“ I tuoi capelli sono combustibili. Non vorrei che riducessi in
cenere la cucina.”
“Sirius” lo ammonì Remus.
“Bella casa Black. È
un posto perfetto per un assassino, un lupo mannaro e quello che resta
di un tentato omicidio.” Rispose Piton con cattiveria
In un istante, Sirius si
alzò dalla sedia, facendola cadere ancora una volta sul
pavimento. Prese la bacchetta e la spinse forte nel collo di Piton.
“Sirius!” urlò Remus alzandosi in piedi.
“Rimangia quello che hai detto Bastardo!” ringhiò Sirius.
Il camino si riempì
nuovamente di fiamme verdi e un momento dopo uscì Silente.
Guardò curioso Sirius e Piton. Sirius abbassò la
bacchetta, e tornò al tavolo.
Remus scosse la testa e sospirò mentre Sirius rialzava la sedia e si sedeva.
Silente non disse niente riguardo
la scena a cui aveva appena assistito. Guardò ogni membro nella
stanza, senza il suo solito luccichio negli occhi. “Prima che
Severus se ne vada” cominciò “ Vorrei rivedere il
nostro piano. Kingsley metterà l’incantesimo su Severus.
Appena si smaterializzerà dalla cucina, guarderemo la
mappa-ologramma, e ci smaterializzeremo a meno di due miglia da
lì. Mentre cammineremo faremo altri piani. Alastor siamo
pronti?” chiese Silente guardando l’auror.
“Sì” rispose Moody.
Kingsley si alzò, prese la
bacchetta e si avvicinò a Piton. Il resto dei maghi guardarono
mentre Kingsley mormorava un incantesimo lungo e complicato. Appena
ebbe finito Piton cominciò a brillare di una luce bianca
fortissima. Durò solo qualche secondo e poi la cucina
diventò buia di nuovo. Nel mezzo della cucina apparve un largo
ologramma.
Era una mappa tridimensionale del
mondo. Un punto rosso solitario girò intono al globo per qualche
secondo prima di fermarsi sull’Inghilterra. Un secondo dopo la
mappa assottigliò la ricerca a Londra, e poi apparve una foto
del numero 12, mostrando la cucina in cantina e i sette maghi che
guardavano la mappa.
Remus e Sirius si lanciarono uno sguardo impressionato.
Silente parlò nuovamente
“ Come potete vedere, la mappa è molto dettagliata.
Mostrerà qualsiasi luogo del mondo in cui arriverà
Severus. Per ragioni di sicurezza tempo che Malfoy abbia detto a
Severus di incontrarlo in un luogo diverso rispetto a quello in cui si
trova Harry. Insieme viaggeranno verso la vera destinazione. Non ci
muoveremo finché entrambi i maghi sono stati nella destinazione
per dieci minuti. Malfoy non è stupido-“ gli altri
sbuffarono senza essere d’accordo “- e cercherà
qualcuno che stia seguendo Severus” Silente, l’unico capace
di decifrarlo, guardò il suo orologio d’oro,
“è ora” si girò verso Piton e gli strinse la
mano. “Buona Fortuna Severus”
“Grazie preside” disse piano. Con un sospiro si smaterializzò.
Remus fissò il punto in cui Piton era sparito per un momento. Sarà anche un bastardo pensò Ma è un bastardo coraggioso.
Gli altri si voltarono verso la
mappa e guardarono il punto volare sulla terra. Qualche momento dopo si
fermò da qualche parte in Spagna. La figura si ingrandì e
finalmente riuscirono a vedere Piton che si guardava intono una
foresta. Malfoy uscì da dietro un albero e si avvicinò a
Piton. I due si strinsero brevemente la mano e si dissero qualche
parola. Un pezzo di carta passo da Malfoy a Piton. Piton lo lesse, lo
bruciò con la bacchetta e annuì. Malfoy annuì di
rimando, si guardò introno con un pop silenzioso. Piton fece la
stessa cosa un secondo dopo.
L’ologramma cominciò a
ruotare ancora una volta, con il puntino rosso che si muoveva
velocemente. Si fermò sull’Inghilterra…. Di nuovo,
su Little Hangleton, come diceva una piccola bolla sopra il punto.
Malfoy e Piton apparvero di nuovo, uscirono da una foresta, superarono
un cortile ed entrarono in una grande porta di legno.
Silente distolse lo sguardo dalla
mappa, attirando l’attenzione degli altri. “ Questa
è la nostra destinazione. Come ho detto ci smaterializzeremo a
due miglia di distanza. Sarà proprio ai confini del
villaggio”
“Sa qualcosa su questo posto signore?” chiese Remus curiosamente.
“Il villaggio è
babbano. La casa è conosciuta dagli abitanti come la casa dei
Riddle. Era la casa del padre di Voldemort, prima che suo figlio
assassinasse lui e la sua famiglia” rispose Silente.
Remus annuì e Sirius mormorò “ Splendido…”
“Mentre aspettiamo dovremmo
mettere gli incantesimi non rintracciabili su di noi” disse
Silente prendendo la sua bacchetta.
Gli altri si alzarono e seguirono il suo esempio.
“Non farebbero male anche incantesimi di disillusione su di noi” disse Moody.
Silente annuì “ Buona idea Alastor”
Durante i loro dieci minuti, i sei
maghi lanciarono gli incantesimi su di loro e si aiutarono con gli
incantesimi di disillusione.
Con un ultimo sguardo alla cucina
Silente parlò piano “è ora. Vi vedrò tutti
lì. Buona fortuna.”
Con un pop Silente era sparito. Cinque pop dopo la cucina dell’antica e nobile casata dei Black era vuota.
Avrebbero finalmente salvato Harry.
In risposta alla recensione di WingsHp, no l'autrice non scrive
solo di Harry bambino, la storia ha tre sequel e si conclude quando Harry ha 18
anni.
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Capitolo 26 *** Capitolo 26 ***
Cap 26
TRUTHS
Capitolo 26
Sirius atterrò su una strada sporca e buia, ai confini di Little
Hangleton. Si guardò intorno e sentì Remus e gli altri
arrivare con un pop accanto di lui.
“Felpato?” sussurrò Remus.
“Sono qui” sussurrò Sirius, sporgendosi per toccare
il suo amico. L’incantesimo di disillusione aveva i suoi
vantaggi, ma a Sirius cominciava a dare fastidio non essere capace di
vedere i suoi amici nel buio.
“Ci siamo tutti?” Sentirono chiedere Silente. Si sentirono
cinque “ sì” e il loro leader continuò
“ muoviamoci. Prima arriviamo meglio è”
Finalmente qualcosa su cui Sirius era d’accordo.
Cominciarono a camminare, facendo attenzione a rimanere sui lati della
strada, lontano dalle luci e dagli occhi dei babbani che guardavano
fuori dalla finestra.
“Sirius?” disse Remus piano alla destra di Sirius.
“Sì?”
Sirius sentì Remus esitare “ So che quando arriveremo
lì, correrai subito a cercare Harry” disse con cautela
“ Ma sarebbe meglio per tutti noi, specialmente Harry, se
aspettiamo di vedere a cosa stiamo andando in contro”
Sirius rimase in silenzio.
Remus lo conosceva troppo bene. Ovviamente stava già creando il
suo piano personale per salvare Harry, correndo nella casa con la
bacchetta tesa. E come poteva non farlo? E lui sapeva che Remus voleva
fare la stessa identica cosa, ma Remus Lupin era quello logico, quello
più cauto. Creava tutti i piani più intelligenti per i
loro scherzi, quelli che non li facevano mai beccare. Certo, questo era
diverso da uno scherzo fatto ai Serpeverde ad Hogwarts, molto diverso,
ma i ruoli rimanevano li stessi: Remus era quello calmo e logico, il
tipo pensare- prima di agire mentre Sirius era sempre lo stesso auror
irrazionale entriamo-subito-in-azione.
“Sirius” ripeté Remus a voce più alta
“Ti ho sentito” rispose Sirius debolmente.
“Andrà tutto bene” disse Remus per la centesima volta quel giorno.
“ E tu come fai a saperlo?” chiese Sirius, facendo scorrere
tutti i pensieri della giornata prima che potesse fermarli. “
Come fai a sapere che quando arriveremo lì non troveremo Harry
morto nelle mani di Codaliscia o qualche altro mangiamorte?”
Era la prima volta che uno dei due esprimesse ad alta voce le loro
peggiori paure. Remus ovviamente non aveva una risposta. Sirius
sentì il braccio del suo amico appoggiarsi sulla sua spalla per
conforto. Sirius ricambiò il gesto e i due camminarono
così in silenzio per molti minuti.
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Codaliscia scese velocemente le scale appena sentì la porta
dell’ingresso aprirsi e poi chiudersi. La sua bacchetta tremava
nella mano sinistra, dal momento che quella destra non poteva
mantenerla bene con sole quattro dita. Camminò piano
nell’ingresso e tirò un mezzo respiro di sollievo alla
vista di Lucius e Severus.
“Minus” disse Lucius piano e freddamente.
“L-Lucius” balbetto Codaliscia “ I-Il nostro padrone stava aspettando il tuo arrivo.”
Codaliscia osservò silenziosamente Lucius che lo superava senza
dire una parola. Severus gli scoccò uno sguardo
calcolatore e lo seguì. Codaliscia ingoiò
pesantemente la saliva e guardò nuovamente la stanza. Cammino
lentamente nella salotto dove Lucius e Severus erano in piedi vicino
alla sedia del signore oscuro.
“Codaliscia…” sibilò il loro padrone.
“S-Sì mio signore?” disse Codaliscia andando velocemente vicino a Lucius.
“è stato preparato tutto?”
“S-Sì mio signore stiamo solo aspettando le sue istruzioni”
“ Molto bene” sibilò il signore oscuro con la sua
voce acuta e crudele. “ Severus, troverai tutti gli ingredienti
di cui hai bisogna per fare una pozione nella stanza di fronte a
questa. Codaliscia ha scritto gentilmente tutte le istruzioni” il
signore oscuro si fermò, aspettando che Codaliscia agisse.
Quando non lo fece, il signore oscuro sibilò più forte
“ Codaliscia, Ora!”
Codaliscia sobbalzò e rovistò nel suo mantello per un
momento. Alzò lo sguardo e vide i suoi compagni mangiamorte
roteare gli occhi. Finalmente individuò il pezzo di pergamena e
lo porse a Severus con la mano tremante. Severus strappò il
foglio dalle sue mani e lo esaminò attentamente. Codaliscia
pensò di vedere un guizzo di sorpresa nei suoi occhi.
“Lo puoi fare Severus?” chiese il signore oscuro
“Sì mio signore, certamente. Non dovrebbero volerci più di quaranta minuti” rispose Severus piano.
“ E sei sicuro che non ti abbiano seguito?” chiese la voce acuta sospettosamente.
“Sì sono sicuro. Silente pensa che stia sbrigando delle faccende per le prossime lezioni”
“Bene. Codaliscia porta Severus nella stanza della preparazione.
Voglio che tutto sia completato al più presto”
Dopo che Codaliscia balbettò la sua obbedienza, lui e Severus si
inchinarono davanti al loro padrone e lasciarono la stanza, chiudendo
la porta dietro di loro.
Attraversarono il corridoio, con Codaliscia davanti, e raggiunsero una
porta di legno chiusa. Codaliscia la aprì e la mantenne aperta
per far entrare Severus.
“D-Dovresti trovare qui tutto quello di cui hai b-bisogno” disse Codaliscia.
Piton annuì una volta per segnalare che aveva sentito, ma per il resto rimase in silenzio.
Ingoiando nuovamente la saliva, Codaliscia guardò Severus
raccogliere gli ingredienti e un calderone e poi lo lasciò
lavorare.
Sarebbe successo presto, Severus aveva detto quaranta minuti. Ma ora
che Codaliscia ci pensava, forse non era stata proprio una buona idea.
Il signor oscuro che tornava a pieni poteri era una cosa piuttosto
negativa, perfino Codaliscia lo sapeva.
Ma Codaliscia sapeva anche che era o il ritorno del signore
oscuro, e per lui, Codaliscia, la possibilità di
riscuotere una ricompensa per aver aiutato il suo maestro nella sua
ascesa, o essere costretto a nascondersi di nuovo come un topo e
aspettare che Sirius Black lo trovasse.
Codaliscia rabbrividì leggermente al pensiero di affrontare
nuovamente Sirius. Se non avesse mantenuto la calma in giorno che
l’aveva incastrato, Codaliscia sarebbe stato un uomo morto. In
tutti gli anni in cui aveva conosciuto Sirius, Codaliscia non
l’aveva mai visto in quel modo…
Codaliscia si guardò nuovamente intorno nella stanza buia. Non
osava tornare nel salotto , il suo padrone avrebbe preferito dare
istruzioni a Lucius. Per la prima volta nella sua vita,
Codaliscia si chiese cosa sarebbe successo nella sua vita inutile
se non fosse passato al lato oscuro dopo essersi diplomato a Hogwarts.
Il signore oscuro sarebbe ancora al potere, ne era sicuro. Lily e James
probabilmente sarebbero stati ancora vivi. Sirius e Remus sarebbero
ancora stati suoi amici. I tempi sarebbero stati bui, ma i malandrini
sarebbero stati ancora insieme…
Per un secondo, che passò velocemente come era arrivato,
Codaliscia sentì l’impulso di salire le scale, prendere
Harry e andare a Hogwarts. Forse Silente l’avrebbe risparmiato.
“Minus” lo chiamò la voce fredda di Lucius.
Con un altro sospiro, Codaliscia si dimenticò di tutte le sue idee e andò dal suo padrone.
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“Perché Silente ha portato Dung?” chiese Sirius all’improvviso rompendo il silenzio teso.
“Probabilmente perché è bravo a frugare nei posti,
trovando le uscite, e individuando chi c’è. Dung è
piuttosto utile quando vuole” rispose piano Remus.
“Sì”
Remus si guardò intorno. Stavano camminando da trenta minuti, sarebbero dovuti arrivare presto alla casa dei Riddle.
Sospirò, chiedendosi ancora una volta come se la stesse
cavando Harry. Sì, aveva pensato alla possibilità di
trovare Harry morto appena arrivati lì, e il suo cuore si
stringeva dolorosamente ogni volta.
Remus aveva pensato molto al futuro con Sirius ed Harry. Aveva fatto
pensieri su Harry che andava ad Hogwarts, ovviamente mettendosi sempre
nei guai. Remus, ovviamente, avrebbe dovuto essere quello severo.
Sirius sarebbe stato troppo preoccupato a spingerlo a mettersi ancora
di più nei guai. Avere Harry che andava da loro a chiedere
consigli sulle ragazze sarebbe stata una cosa interessante. Se Harry
era davvero come suo padre, le ragazze si sarebbero messe in fila per
lui.
Girarono un altro angolo. Remus guardò davanti a loro e
individuò quella che doveva essere la loro destinazione.
Sembrava che un tempo fosse stata una bellissima casa, tenuta molto
bene. Ora, però, la dei Riddle appariva in rovina e abbandonata.
Assi coprivano ogni finestra, alcune delle quali sembravano rotte.
Spesse piante rampicanti verdi coprivano i lati della casa, facendola
sembrare coperta di serpenti. Il cortile sembrava sorprendentemente in
buone condizioni. Erano spuntate erbacce in alcuni punti, ma per il
resto sembrava che qualcuno lo curasse regolarmente.
Si avvicinarono al vecchio cancello d’acciaio arrugginito e si
riunirono introno a Silente, aspettando istruzioni. Remus lanciò
uno sguardo alle finestre coperte da assi, cercando di vedere
attraverso, per capire se Harry era veramente lì o tutto questo
era stato fatto invano.
Le sue domande ebbero una risposta quando Silente chiese a Moody di guardare nella casa con il suo occhio magico.
“Due nel salotto, sembrano Malfoy e Minus” disse Moody
velocemente. Sirius ringhiò piano e strinse i pugni. “
C’è qualcosa su
una poltrona, sembra il bambino più brutto che abbia mai
visto…” i suoi occhi si mossero lentamente attraverso la
casa “Piton è da solo in una stanza, sembra stia lavorando
ad una pozione…”
“Una pozione” chiese Remus “ Per che cosa dovrebbe fare una pozione?”
“Molto probabilmente per far resuscitare Voldemort” disse Silente con tono funebre.
Tutti quanti, compresi Sirius e Remus, rabbrividirono alle implicazioni.
“E Harry?” disse Sirius a Moody
Gli occhi di Moody viaggiarono lentamente sulla casa, guardando tutto
con attenzione. Finalmente si fermarono. Moody strinse gli occhi per
vedere meglio “ è qui, di sopra, l’ultima stanza da
letto sulla sinistra!
“Sta bene?” chiese Remus teso.
“è vivo. Sembra che la sua gamba sia rotta. È svenuto”
Sirius e Remus fecero un respiro di sollievo. Harry era vivo, un ostacolo superato, ne rimanevano solo un altro milione…
Silente attirò di nuovo l’attenzione di tutti.” Ora
dobbiamo lavorare furtivamente. Nonostante sembra che ci siano solo due
mangiamorte, potrebbero aspettare dei rinforzi. Ci divideremo a coppie.
Kingsley, tu e Sirius vi nasconderete nel corridoio più vicino
alla porta. Non sappiamo chi altro potrebbe arrivare, chi ha contattato
Malfoy. Alastor e Dung voi dovete perquisire la casa e i giardini per
verificare la presenza di altri mangiamorte. Mi raccomando controllate
la capanna nel giardino sul retro. Remus tu resterai con me”
disse velocemente.
Sirius voleva discutere, prima di ricevere una gomitata nelle costole
da parte di Remus. C’era sempre una ragione dietro le azioni di
Silente. Anche se queste ragioni a volte non si capivano, c’erano
comunque.
“Piano e velocemente. Non agite senza un mio ordine, non ha
importanza quello che vedete o sentite. È tutto chiaro?”
chiese Silente.
Nonostante Sirius non potesse vederlo, sapeva che Silente lo stava
guardando da sopra i suoi occhiali a mezzaluna con uno sguardo serio.
“Sì signore” mormorò Sirius. Gli altri concordarono.
“Entriamo allora”
Rapidamente, il gruppo si fece strada attraverso il vialetto di
ciottoli fino alla porta. Silente mormorò un incantesimo
silenzioso sulla porta in caso avesse svelato il loro arrivo.
Aprì la porta senza fare rumore ed entrarono. Appena entrarono
tutti nell’ingresso, qualcuno, probabilmente Silente, chiuse la
porta dietro di loro. Il buon fece capire a tutti di non accendere le
bacchette, per questo aspettarono tutti un minuto o due finché i
loro occhi si aggiustarono al buio.
La casa aveva un forte odore di muffa, e un altro odore che fece quasi
rimettere Remus. Facendo attenzione Remus annusò l’aria
intorno a lui. Era piena di qualcosa di orrendo che non aveva mai
sentito prima. Poteva sentire debolmente l’odore di Codaliscia,
ma l’altra puzza era piuttosto forte.
Silenziosamente, il gruppo si separò. Moody e Dung si diressero
verso le scale, e Kingsley e Sirius rimasero di guardia alla porta
sebbene ritrosamente da parte di Sirius. Un leggero tocco alla
spalla disse a Remus di seguire Silente. Esitando Remus lo fece.
Sperava solo che Kingsley fosse capace di controllare Sirius.
Remus e Silente superarono silenziosamente una stanza chiusa, quella in
cui Moody aveva detto ci fosse Piton. Per un momento sembrò che
Silente volesse entrare, ma la porta rimase chiusa e Remus
continuò a seguire i passi silenziosi di Silente.
Remus vide il profilo di Silente fermarsi proprio davanti quello che
doveva essere il salotto. Un piccolo getto di luce proveniente dal
camino si vedeva sotto la porta. Si sentivano voci basse, una fredda e
acuta, e l’altra bassa e strascicata. La seconda voce doveva
essere di Malfoy, ma Remus non riusciva ad individuare l’altra.
Con un leggero “Resta qui” che Remus non avrebbe sentito se
non fosse stato per i suoi sensi acuti, il profilo di Silente
svanì. Remus era sicuro che si fosse reso invisibile.
Il lupo mannaro si appoggiò al muro e cercò di sentire con tutta la sua forza le voci dietro di lui.
“Codaliscia” disse la voce acuta “ Controlla il lavoro di Severus. Lucius va a prendere il bambino”
Gli occhi di Remus si spalancarono e si sentì mancare il
respiro. Sentì un doppio “Sì padrone” da
Malfoy e Codaliscia. Si nascose più a fondo nell’ ombra,
non volendo essere trovato. Guardando le schiene di Malfoy e
Codaliscia, l’unica cosa che voleva fare Remus era schiantarli,
ma Silente gli aveva detto di non agire prematuramente. Erano in
momenti come questi che Remus malediva Silente per la sua pazienza.
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Harry si guardò intorno nella stanza buia. Qualcosa stava
arrivando, qualcosa di cattivo, lo sapeva. Cercò di urlare ma si
accorse che la sua voce non funzionava ancora.
Harry facendo attenzione, stese le braccia coperte dalle corde e si
toccò la gamba. Faceva terribilmente male, e desiderava che
qualcuno lo andasse presto ad aiutare.
Pensò di nuovo a Sirius e Remus, e si chiese se sarebbero mai
venuti per lui. Quell’uomo aveva detto di no… voleva che
Sirius lo abbracciasse e gli dicesse che era in salvo, che andava tutto
bene. Voleva che Remus gli arruffasse i capelli e gli facesse un
sorriso rassicurante. Voleva tornare nel suo letto caldo e comodo con
ramoso. Voleva tornare nella sua stanza, circondato dai poster di
Quidditch e dai suoi giocattoli, voleva volare… voleva andare a
casa… punto e basta!.
Senza preavviso la porta si spalancò. Harry balzò indietro e sbatté forte la testa sul muro dietro di lui.
Per un momento pensò che l’uomo basso fosse tornato. Ma
questa volta era un uomo diverso. Era alto, quasi quanto Sirius, ma da
quello che Harry riusciva a vedere, quest’uomo non era per niente
il suo padrino. Aveva lunghi capelli lunghi, e solo stando in piedi
sulla porta faceva rabbrividire Harry.
L’uomo individuò Harry, e attraversò la piccola
stanza in tre lunghi passi. Si piegò e afferrò la corda
che stringeva le braccia di Harry. Harry cominciò a ribellarsi
contro l’uomo mentre lo trascinava sul pavimento freddo.
L’uomo si fermò si inginocchiò al livello di Harry
e schiaffeggiò forte il bambino sulla faccia. Harry non si
dimenò più mentre veniva trasportato fuori dalla corda e
nel corridoio.
Se aveva pensato che il dolore alla gamba non potesse aumentare
più di così si era sbagliato. L’uomo lo spinse
giù per le scale di legno, facendogli provare un dolore
terribile e insopportabile alla gamba. Harry pianse come non aveva mai
fatto prima, ma non riusciva ancora a fare rumore. Mentre il dolore
diventava più forte Harry svenne ancora una volta.
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Sirius era in piedi silenziosamente nelle ombre dell’ingresso
guardando Codaliscia e Malfoy passare davanti a loro. Se avesse agito
subito sarebbe finito tutto. A chi importava quello che diceva Silente?
Questo riguardava Harry. Ma proprio quando aveva appoggiato la mano
sulla bacchetta, sentì la mano di Kingsley sul suo polso come
avvertimento. Molto riluttante, Sirius rilassò il braccio.
Kingsley continuò a tenere una presa salda sul suo braccio per
qualche altro minuto.
Malfoy e Codaliscia sparirono. Dove stavano andando era un mistero per
Sirius. dopo una lunga attesa, la sua domanda ebbe una risposta appena
una porta si aprì, e ne uscì Piton con Codaliscia che lo
aiutava a trasportare un calderone. Girarono un angolo e sparirono di
nuovo.
Ancora qualche altro minuto…
Un rumore sinistro si poteva sentire sopra di loro. Entrambi gli auror
guardarono le scale. Malfoy stava scendendo trasportando qualcosa. Il
rumore sordo divenne più forte e un secondo dopo si
rivelò essere il corpo rigido e svenuto di Harry.
Sirius guardò con occhi spalancati Malfoy che tirava senza cura
il corpo di Harry oltre l’ultimo gradino,e poi attraverso il
corridoio come se fosse un semplice sacco di patate.
“Figlio di puttana” ringhiò Sirius. Kingsley fu
costretto a tenere Sirius per la vita, finché Malfoy girò
lo stesso angolo di Codaliscia e Piton. Appena sparirono Sirius si
girò verso il suo partner. “Come puoi lasciarli andare
così?” sussurrò furiosamente.
“Stai zitto Black o ci farai scoprire” rispose Kingsley altrettanto furioso.
Come poteva non importarli quello che aveva appena visto?
Erano sei contro due, sette se si contava Piton, cosa che Sirius non
faceva, e stavano tutti in piedi stupidamente, ad aspettare cosa?
Harry era gravemente ferito. Sirius aveva visto la sua gamba sinistra
formare un brutto angolo. Come poteva qualcuno stare fermo e sopportare
una vista del genere? Prima che tutto questo fosse finito Sirius
avrebbe ridotto Malfoy molto, ma molto peggio.
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Remus guardò senza poter fare niente Harry che veniva
trasportato da Malfoy nel salotto. Chiuse forte gli occhi,
strinse i pugni finché sentì le unghie scavare
dolorosamente nel suo palmo, e fece una serie di respiri furiosi.
Non potevano ancora agire… ma quando lo avrebbero fatto? Non
c’era alcun dubbio nella mente di Remus che Harry stesse provando
un forte dolore.
Remus si spinse sul muro cercando di rimanere diritto. Lo stava
uccidendo non poter agire, veramente. Si stava chiedendo come aveva
reagito Sirius. Remus non sarebbe stato sorpreso di vedere Kingsley con
un occhio nero e il naso rotto quando tutto questo sarebbe finito.
Un colpo morbido risuonò sul pavimento nel salotto Harry… pensò Remus disperatamente.
Si sentirono nuovamente delle voci.
“è pronta Severus?” sibilò la voce acuta.
“Sì mio signore” disse Piton piano.
Mio signore…? Quello è Voldemort! Pensò Remus con lo stomaco che si stringeva. Perché non lo aveva realizzato prima.?
“Bel lavoro Severus” disse Voldemort “ Codaliscia metti il bambino davanti a me”
Il rumore di piedi che si affrettavano… qualcosa che veniva trascinato sul pavimento (Harry).
“Bene, Bene Codaliscia. “ disse Voldemort con una punta di
divertimento nella sua voce “ Che cosa gli è
successo?”
“H-Ha provato a scappare m-mio signore” balbettò
piano Codaliscia. “L-L’ho anche zittito con un
incantesimo”
Malfoy fece un suono divertito e sorpreso.
“Bel lavoro Codaliscia” sibilò Voldemort.
Il respiro di Remus era diventato corto e pesante.
“è ora di chiamare gli altri sostenitori, Codaliscia dammi il braccio…”
Passò un secondo, Codaliscia ululò per il dolore…
Remus ascoltò con confusione e terrore il rumore che si sentì di una dozzina di pop, segnalandogli che ora erano spaventosamente in svantaggio numerico.
Sono contenta di avervi incuriosito, i sequel sono ancora meglio di questa…
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Capitolo 27 *** Capitolo 27 ***
cap 27
TRUTHS
Capitolo 27
La rabbia di Sirius svanì momentaneamente quando 12 pops risuonarono nella vecchia casa.
“Che diavolo è stato?” chiese piano Kingsley fissando il corridoio.
“Sembra che abbiamo compagnia…” disse Sirius a bassa voce.
Guardarono con attenzione dietro
l’angolo e videro almeno una dozzina di ombre che prima non erano
state lì. Poco dopo Sirius sentì un forte braccio che
stringeva il suo,e che lo trascinava per le scale. Entrarono una stanza
e videro che Dung e Moody si erano disillusi.
Sirius sentì la punta di una
bacchetta colpirlo velocemente sulla testa, e riapparve come gli altri.
Si guardò intorno e vide Moody fare la stessa cosa con Remus.
I due amici si guardarono e realizzarono subito di essere entrambi molto pallidi.
“L’hai visto?” chiese Sirius piano ignorando gli altri.
Remus annuì, ma non riuscì a parlare.
Silente riapparve e guardò serio gli altri maghi “ Avremo bisogno di rinforzi” disse piano.
“Già fatto” rispose Moody burbero “ Gli Auror arriveranno presto”
“Perché abbiamo aspettato?” chiese Sirius
Silente, per la prima volta non
aveva una risposta. Sirius scosse la testa e si guardò intorno
nella stanza piccola e buia. Dung stava sbirciando dal buco di una
delle finestre coperte di assi, controllando se arrivavano gli auror.
“Bè io non aspetto più. Harry è laggiù. Possiamo occuparci di quei mangiamorte, lei
può occuparsene” disse Sirius indicando Silente con tono
accusatorio “ No sapranno cosa gli ha colpiti”
Si voltò e si diresse verso
la porta, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Si piegò
e prese un paio di piccoli occhiali neri e rotti. Si voltò e li
mostrò agli altri “ Qualcuno viene con me?” disse
guardando Remus. Il suo amico fissò il paio di occhiali che
teneva in mano.
Con uno sguardo a Silente, Remus
annuì e seguì Sirius fuori dalla stanza. Qualche minuto
dopo li raggiunsero Moody, Dung e Kingsley.
Piano scesero le scale.
“ Dov’è Silente?” sussurrò Remus
“Si è smaterializzato fuori. Aspetta gli auror” disse piano Dung
Sirius si trattenne
dall’esprimere a voce alta la sua frustrazione su Silente,
continuò a camminare verso il salotto e si mise ad ascoltare.
“…per assistere alla
mia rinascita. Dal momento che nessuno di voi è venuto ad
aiutarmi mentre ero debole, voglio che voi vediate cosa sono diventato,
cosa mi avete fatto diventare. Vedete cosa mi ha fatto questo bambino?
Sì…” disse Voldemort piano “ Anche Harry
Potter si è unito a noi stasera. Presto miei mangiamorte,
tornerò con tutta la mia potenza, e Lord Voldemort
regnerà ancora. Il mio primo ordine, sarà quello di
spedire il giovane Harry Potter dalla sua madre mezzosangue”
Sirius guardò gli altri e
annuì. Uno per uno i cinque manghi entrarono spediti nella
stanza, e cominciarono a urlare incantesimi e maledizioni. I
mangiamorte urlarono sorpresi, e maldestramente tirarono fuori le
bacchette.
“STUPEFICIUM!” urlò uno di loro.
Sirius notò subito che tutte
le facce erano coperte da maschere bianche. Si piegò giusto in
tempo per evitare il lampo di luce rossa che era stato spedito verso di
lui.
Era cinque contro quattordici, e la
sorpresa dei mangiamorte non durò a lungo. Presto era in atto
una vera e propria battaglia nella grande stanza. Lampi di luce
volavano come proiettili. Almeno due volte Sirius sentì le
parole Avada Kedavra, ma quando si guardava intorno, realizzava che la
maledizione non aveva colpito il suo obiettivo.
Sirius aveva due obiettivi durante
la battaglia. Il primo era tenere i mangiamorte a bada, il secondo, e
il più importante, era quello di trovare Harry e andarsene al
più presto.
“Sirius!Attento!” urlò Remus dall’altra parte della stanza.
Sirius si voltò dal
mangiamorte con cui stava combattendo, e si spostò appena in
tempo prima che un lampo di luce verde lo colpisse. La maledizione
colpì un muro, facendolo esplodere, e fece rivoltare il
calderone pieno della pozione che aveva preparato Piton. La pozione
fece un buco nel pavimento.
“EXPLELLIARMUS!”
ruggì Sirius. La bacchetta del mangiamorte volò dalle sue
mani, e l’uomo colpì il muro, svenendo.
Facendosi strada tra le varie battaglie, Sirius raggiunse Remus.
“L’hai visto?”
urlò Sirius sopra la sua spalla. La sua schiena era appoggiata a
quella di Remus mentre combattevano contro i mangiamorte.
“No! Prima era vicino al
camino!” rispose Remus proprio quando stava per essere colpito da
una fattura tagliente, che creò un grosso taglio sulla sua
guancia.
“IMPEDIMENTA!”
urlò Sirius. Il suo mangiamorte volò per dieci piedi e
colpì il muro. Anche lui era svenuto.
Un urlo tagliò l’aria,
e Sirius voltò la testa appena in tempo per vedere Dung venire
colpito da una serie di lampi di luce verde. Non sentì
pronunciare la maledizione che uccide, ma non gli piacque il modo in
cui Dung atterrò sul pavimento.
“STUPEFICIUM!” urlò puntando la bacchetta al mangiamorte che aveva colpito Dung.
Corse per la stanza, mandano
maledizioni mentre passava, e si inginocchiò vicino a Dung.
Appoggiò due dita sul collo di Dung. Sentì il battito,
era debole, ma almeno c’era.
“DIFFINDO!” Urlò una voce dietro di lui.
Sirius si girò velocemente e
gridò “PROTEGO!” appena in tempo. La maledizione fu
evitata, e il mangiamorte fu colpito da dietro da Kingsley.
Per qualche secondo Sirius si
limitò a guardarsi intorno. Remus stava duellando da solo con
due mangiamorte, e sembrava se la stesse cavando. Moody stava
combattendo con quello che sembrava essere Malfoy. Altri due si stavano
avvicinando da dietro al vecchio auror. Moody li vide con il suo occhio
magico e mandò maledizioni in tre direzioni diverse, una dopo
l’altra. Kingsley stava combattendo ferocemente con altri due.
“STUPEFICIUM”
Sirius rotolò lontano dalla
direzione dell’incantesimo, e urlò ogni maledizione e
fattura che gli venne in mente. Dove cavolo sono gli auror? Si chiese.
C’erano alcune cose che
mancavano nella battaglia, pensò Sirius mentre combatteva forte.
Harry non era decisamente lì per cominciare, e neanche
Codaliscia. E a meno che non avesse fatto un grandissimo errore era
sicuro che anche Voldemort era lì.
La battaglia stava diventando
feroce. Sembrava stesse continuando da ore, quando in realtà
erano solo passati pochi minuti. Le cose stavano accadendo velocemente.
Proprio come piaceva a Sirius.
Con un altro “Stupeficium” un altro mangiamorte era a terra.
Ora erano sette contro quattro (
Sirius immaginava che Piton fosse svignato prima per incontrarsi con
Silente). La disparità tra i due gruppi era un po’
meglio, ma non ancora abbastanza.
Sirius corse in aiuto a Kingsley
quando un altro mangiamorte si unì ai due che stava già
combattendo. Stava cercando ancora qualche segno di Harry, anche se era
sicuro che il suo figlioccio era sparito di nuovo. Sirius
combatté più forte ogni minuto che passava. Più
continuava la battaglia, meno possibilità aveva Harry di
rimanere vivo.
Un lampo di luce colpì la
spalla di Sirius facendola sanguinare notevolmente. Con l’onda di
rabbia che aumentava, Sirius urlò più maledizioni, ognuna
peggiore della precedente. Non era mai riuscito ad usare una di quelle
senza perdono. Nemmeno quando era legale usarle per gli auror durante
la prima guerra. Se ne avrebbe mai usata una, l’avrebbe
risparmiata per un certo ratto.
Un urlo di immenso dolore raggiunse
le orecchie di Sirius, sugli altri rumori. Sirius si guardò
intorno velocemente e vide Remus cadere pesantemente sul pavimento.
Sirius non sapeva cosa l’avesse colpito.
“REMUS!”urlò
Sirius. Schiantò finalmente un altro mangiamorte, ma non
riuscì a raggiungere Remus, visto che altri due arrivati dal
nulla presero parte alla battaglia.
Si Stanno moltiplicando…? Si chiese Sirius.
Guardandosi intorno con la coda
dell’occhio, Sirius realizzò che i mangiamorte colpito
erano stati svegliati dai loro compagni, ed erano tornati in battaglia.
I numeri si stavano riducendo, e il tempo stava finendo. Remus ed Harry
avevano bisogno di lui…
In quel preciso momento, le porte
del salotto, che erano state chiuse in qualche modo, furono fatte
saltare dai cardini, rivelando Silente davanti ad un grande gruppo di
auror.
Qualcuno, un mangiamorte, strinse
forte Sirius intorno al collo, riducendo notevolmente la sua riserva
d’aria. Sirius rosso in faccia e cercando di respirare, cercava
di allontanare le dita dalla gola, quando una voce sussurrò
piano nel suo orecchio. “ Li troverai nel cimitero”. La
stretta sparì, e quando Sirius si voltò il mangiamorte
era sparito nella mischia di auror e altri mangiamorte.
Sirius non rimase molto dopo
questo. A meno che non si stesse sbagliando Piton gli aveva appena
detto dove erano andati Harry e Codaliscia. Fece prendere il posto a
Silente e gli auror,e si precipitò fuori dalla casa, cercando
selvaggiamente il cimitero. Eccolo, su una collina alla sua
destra… Sirius corse verso la collina, ma realizzò di
poterci arrivare più velocemente se…
Un grosso cane apparve dove era
stato Sirius fino a quel momento, e corse la distanza rimanente per
raggiungere la collina. Era più facile con quattro gambe
rispetto a due.
In cima alla collina Sirius si
trasformò di nuovo. Si guardò intorno velocemente
cercando qualsiasi traccia del suo figlioccio. Un urlò
perforante spezzò l’aria alla destra di Sirius, ma non era
la voce di Harry.
Sirius si girò e corse da quella parte. Quello che vide fece quasi piegare le sue ginocchia sotto di lui.
Harry legato ad una lapide…. Codaliscia con la mano coperta di sangue…e un grosso calderone.
Si sentì un forte sibilo che
si dirigeva verso Sirius. Senza pensarci urlò
“STUPEFICIUM!” e superò velocemente il serpente che
aveva schiantato.
“CODALISCIA!” ruggì Sirius nella notte.
La testa tremante di Codaliscia
distolse lo sguardo dal calderone. Ma invece di avere uno sguardo
terrorizzato come Sirius pensava, Codaliscia ghignò. Era lo
stesso ghigno che aveva visto Sirius il giorno in cui era stato
incastrato.
“Sei arrivato troppo tardi Sirius” disse con voce stridente Codaliscia, mantenendosi dolorosamente la mano.
Sirius concentrò gli occhi
sul calderone, che ora emetteva scintille bianche. Il celo notturno era
ora coperto da una spessa cappa di fumo bianco, e Sirius non vedeva
niente davanti a lui.
Sperando di sapere che diavolo
stesse facendo, Sirius puntò la bacchetta verso il calderone e
urlò con tutto quello che aveva “REDUCTO!”
Sembrava fosse passata
un’eternità, e Sirius pensò di averlo mancato, ma
finalmente, sentì uno scoppio fortissimo e il calderone esplose
in mille pezzi. Il liquido bollente e le schegge del calderone
colpirono Sirius causando tagli e ustioni, ma a lui non importava.
Aspettò un momento per far schiarire il fumo, ora nero, e poi
corse in avanti.
Tossendo Sirius urlò “HARRY!”
Non ci fu risposta dal suo
figlioccio. Temendo il peggio per l’esplosione (Harry era stato
molto più vicino di lui), le gambe di Sirius cedettero, e lui
continuò gattonando attraverso le macerie.
“HARRY!” chiamò ancora.
Sentì tossire e lamentarsi,
ma sapeva che non era Harry. Sirius gattonò verso i rumori e
apparve davanti a Codaliscia.
“Bastardo!” ringhiò colpendo in faccia Codaliscia con tutta la sua forza.
Codaliscia non aveva notato la sua
presenza, prima che il pugno di Sirius colpì il lato sinistro
della sua faccia. Si girò ansimando.
“S-Sirius”
ansimò, mettendo la mano buona sulla faccia mentre l’altra
sanguinava. I suoi si erano spalancati per l’evidente paura.
“Bastardo!” ripeté Sirius.
“N-No Sirius! T-Ti prego!
S-Sono stato costretto!” balbettò Codaliscia prima che il
pugno di Sirius lo colpisse di nuovo.
“Salva le scuse per qualcuno a cui importa” ringhiò Sirius “STUPEFICIUM!”
Sirius si girò dal corpo
schiantato di Codaliscia e cominciò a cercare Harry.
Proprio davanti a lui c’era il posto dove Harry era stato legato.
Dal collo alla vita era legato stretto alla lapide, la testa giaceva
floscia sul petto. La sua faccia era coperta di tagli e graffi e aveva
una brutta ustione su un lato della faccia. Sirius guardò il
braccio di Harry e vide che c’era un grosso tagli sanguinante
proprio sopra il gomito.
Sirius si spostò dietro la
lapide e disse un veloce incantesimo per tagliare la corda e liberare
Harry. Il corpo floscio di Harry cominciò a cadere ma i riflessi
veloci di Sirius lo presero prima che colpisse il pavimento.
“Harry” mormorò
Sirius prendendo in braccio il suo figlioccio facendo attenzione. Non
riusciva a sentire un battito, ma le sue mani tremavano troppo per
sentire qualcosa. Prese la bacchetta vicino a lui la puntò al
petto di Harry e disse “Innerva”
Harry sentì una nuova vita
entrare dentro di lui appena Harry fece un respiro profondo e
cominciò a tossire piano. Si guardò intorno lentamente e
realizzò che non era nel posto in cui si trovava prima.
Finalmente individuò Sirius, e i suoi occhi si spalancarono.
“Hey piccolo” sussurrò Sirius con un sorriso commosso.
Harry cercò di dire
qualcosa, ma non uscirono suoni finché Sirius non annullò
l’incantesimo silenzioso.
“Sirius” Harry ansimò con voce roca, nascondendo la testa tra i vestiti del suo padrino.
Sirius lo strinse forte, ma Harry pianse per il dolore, mettendo una mano sulle costole. Probabilmente rotte, pensò Sirius con un misto di tristezza e rabbia.
“è tutto okay Harry,
va tutto bene sei salvo ora” disse Sirius massaggiandoli la
schiena in modo confortante “ Ti faremo curare presto”
sussurrò.
”Mi dispiace” disse Harry disse Harry con la faccia sempre nascosta sul petto di Sirius.
Sirius spostò Harry dal suo
petto aggrottando le ciglia. “Di cosa ti dispiace Harry? Non hai
niente di cui dispiacerti”
“Per essere andato fuori a cercare ramoso” mormorò Harry senza guardare Sirius.
Sirius ridacchiò debolmente
“Non preoccuparti di questo okay? Prova solo a riposarti. Ora ce
ne andremo via di qui”
Harry annuì piano prima di
nascondere di nuovo la testa dentro Sirius. I due rimasero seduti
così per molto tempo. Sirius non riusciva a spiegare a parole
come si sentiva a stringere Harry di nuovo. Era passato solo un giorno,
ma per Sirius era stato il giorno più lungo di tutta la sua vita.
“Sono qui!” urlò una voce in lontananza.
Sirius si irrigidì e
alzò lo sguardo, tenendo in una mano la bacchetta, pronto a
colpire chiunque arrivasse sulla collina, e l’altra che stringeva
Harry più vicino a lui. Si rilassò quando vide che era
uno dei suoi compagni auror.
“Black stai bene?” chiese correndo verso lui ed Harry.
“Sì sto bene” rispose Sirius guardando l’auror osservare il cimitero distrutto.
Sirius si guardò anche lui
intorno per la prima volta. Piccoli fuori erano nati da quello
più grande dove era stato sopra il calderone. Un grosso marchio
nero era apparso dove Sirius aveva ridotto in pezzi il calderone.
C’era sangue proveniente dal braccio di Codaliscia su tutta
l’erba.
“Sirius!” Silente
attraversò il cimitero “sta bene?” disse
inginocchiandosi davanti Sirius ed Harry.
“Sì sta bene. Tagli e
graffi forse qualche costola rotta e la sua gamba.” Rispose
Sirius guardando Harry. Sembrava essersi addormentato
“Dov’è Remus?”
Silente sospirò. Gli occhi di Sirius si spalancarono “Non è…” si fermò piano.
“No,No è vivo. Ma
è stata ferito gravemente. Lui, insieme a Dung e qualche altro
auror, è stato spedito al St. Mungo per essere curato”
disse Silente.
Sirius sospirò e annuì.
“Cosa è successo Sirius?”
Sirius aprì la bocca per rispondere prima di sentire un auror urlare “Portatelo via”
Alzò lo sguardo e vide due
auror che si avvicinavano a Codaliscia. “No!No! aspettate!”
gridò. Tutti quanti lo guardarono interrogativamente
“è mio, lo porto via io. Lasciatelo lì”
Gli auror guardarono Moody che era appena arrivato.
“L’avete sentito” ringhiò il capo degli auror.
I due maghi lasciarono cadere pesantemente il corpo di Codaliscia sul pavimento e continuarono ad esaminare la scena.
“Forse dovremmo portare anche Harry in ospedale” disse piano Silente “Parleremo dopo”
Sirius annuì “Può portarlo lei? Devo tornare ad Azkaban…”
“Certamente” disse Silente prendendo Harry da Sirius.
“Arriverò presto
piccolo” disse Sirius baciando la fronte di Harry prima che lui e
Silente sparissero con un pop.
“Hai bisogno di aiuto Black?” chiese Moody aiutando Sirius ad alzarsi.
“No” rispose Sirius guardando il corpo schiantato di Codaliscia “ Lo devo fare da solo”
Moody annuì “ Ti faccio raggiungere da Kingsley appena finiscono di controllarlo”
Sirius annuì e si
avvicinò a Codaliscia. Qualcuno aveva fermato la fuoriuscita di
sangue dal suo braccio con un veloce incantesimo curante, e Sirius
realizzò che non aveva più la mano destra.
“Se la è tagliata con questo” disse un auror.
Sirius si girò ed
esaminò il pugnale nella mano dell’altro mago prima di
annuire.”Innerva” mormorò puntando la bacchetta al
petto di Codaliscia.
Codaliscia si stiracchiò, si
guardò intorno e incrociò lo sguardo furioso di Sirius.
Prima di capire cosa stava succedendo Sirius mise un incantesimo
anti-trasformazione sull’altro animagus. “Non ci pensare
nemmeno a scappare questa volta” disse sorpreso dalla sua calma.
Codaliscia ingoiò
pesantemente la saliva, ma rimase zitto. Sirius si piegò,
tirò Codaliscia su prendendolo per i vestiti, e si alzò,
puntando la bacchetta sul suo petto.
“Peter Minus, ti dichiaro in
arresto per il potere conferitomi dal ministero della magia. Sarai
portato immediatamente in una cella ad Azkaban dove rimarrai fino al
tuo processo. Se io fossi in te non spererei in un processo. Non essere
sorpreso se ti somministrano il bacio del dissennatore stasera brutto
figlio di puttana” aggiunse Sirius.
Codaliscia si lamtentò di
nuovo. Sirius strinse le braccia del traditore e si smaterializzarono
sulla costa dove avrebbero preso una nave per raggiungere la terribile
prigione.
Solo per la sua soddisfazione
personale Sirius diede un forte calcio dietro la gamba di Codaliscia,
facendolo inciampare e cadere a terra.
“In piedi ratto” ringhiò Sirius, gettando Codaliscia in una delle piccole barche di legno.
Presto sarebbe finito tutto. Harry
era salvo con Silente, e Codaliscia era finalmente nel posto a cui
apparteneva. Sirius avrebbe, ovviamente, preferito legare completamente
il corpo e gettarlo nel mare ghiacciato, ma questo avrebbe causato
troppi fogli da riempire. E Sirius Black odiava riempire carte…
Sì
certo tradurrò anche il sequel nn vi preoccupate! Anche se devo
dire la verità sn sorpresa dal fatto che non la stia leggendo e
recensendo molta gente… Su ff.net è una delle storie
più recensite, i seguiti superano le 1000 recensioni, io la
traduco perché ultimamente non ho letto molte belle storie in
ita e quindi sn contenta di condividere cn voi storie stupende
che meritano di essere lette… L’autrice cmq è molto
contenta e ringrazia chi continua a recensire!
P.S. controllate stasera, se riesco metterò online un altro capitolo
|
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Capitolo 28 *** Capitolo 28 ***
Capitolo 28
TRUTHS
Capitolo 28
Erano passati tre giorni dalla
feroce battaglia a Little Hangleton. Il mondo magico si era svegliato
con un grande shock la mattina dopo. La Gazzetta del profeta
era piena di articoli sui mangiamorte catturati. Tra loro c’erano
Avery, MacNair e Nott. Sfortunatamente il resto si era smaterializzato
prima che le autorità riuscissero a catturarli.
Apparentemente, secondo il profeta,
l’intera cosa si rivoltava intorno al bambino sopravvissuto.
Nonostante i dettagli fossero un po’approssimativi, un fatto era
certo: Harry Potter, il salvatore del loro mondo,era stato rapito da
Peter Minus. Sirius Black, famoso ex-prigioniero di Azkaban aveva
condotto una piccola squadra a recuperarlo. Alcuni erano stati feriti,
ma non c’era stata nessuna morte.
Questo, a meno che non si sentiva
la versione di Rita Skeeter, nella quale tre auror erano morti
tragicamente per salvare il piccolo bambino dalle mani di Sirius Black.
Black, secondo la Skeeter, era ancora un mangiamorte, e ci “aveva
imbrogliato tutti, nel suo tentativo vano di crescere il piccolo Harry
Potter”. Comunque, nessuna persona le aveva creduto, e Sirius
Black era un eroe agli occhi di tutti.
Black, sfortunatamente per i
giornalisti, non era stato disponibile per rilasciare commenti dalla
battaglia, non che avrebbe comunque parlato con loro. Non aveva
lasciato il quarto piano dell’ospedale St Mungo dal suo arrivo di
pomeriggio tardi dopo la battaglia. Molti avevano pensato che fosse
stato ferito ma non era così. Tutte le ferite erano minori, e
furono curate con un gesto della bacchetta del guaritore.
Sirius Black era in ospedale per
una ragione totalmente diversa. Che ragione? Voi potreste chiedere. Per
rimanere con il suo miglior amico( o in parole di Sirius
“Fratello”), Remus Lupin, durante la guarigione.
Remus non si era svegliato neanche
una volta da quando era stato colpito da una maledizione sconosciuta
durante la battaglia. I curatori dichiaravano di non aver mai visto
niente di simile, e non potevano iniziare a curarlo finché non
si svegliava e li diceva che cosa era successo esattamente.
Sirius era seduto in una
poltrona che aveva trasfigurato da una scomoda che era stata nella
stanza precedentemente. Era posizionato tra due larghi letti di
ospedale. Quello alla sua destra aveva Remus, pallido come le lenzuola,
ma che, fortunatamente, respirava regolarmente. Il grosso graffio che
aveva sulla guancia era stato curato, e ora c’era solo una
piccola, pallida cicatrice che sarebbe sparita in pochi giorni.
Alla sinistra di Sirius c’era
il suo figlioccio. Le ossa di Harry erano state aggiustate
perfettamente. La sua gamba era ancora piuttosto infiammata e rigida, e
aveva qualche livido, ma per il resto i guaritori erano contenti del
suo ricovero. L’incantesimo silenzioso che era stato messo su di
lui durante la cattura aveva fatto qualcosa alla sua voce, ed Harry
aveva avuto problemi a parlare, ma i guaritori avevano rassicurato
Sirius che si sarebbe curato da solo. Anche il taglio profondo sopra il
gomito era stato curato e non c’era nessun segno che fosse stato
lì.”
La porta della stanza si
aprì e una medi-maga, entrò movendo due vassoi con del
cibo con la bacchetta. Sirius la guardò stancamente mentre
depositava il cibo su due tavoli che aveva avvicinato, uno davanti al
letto di Harry e uno davanti a Sirius “ Controlli che Harry mangi
tutto questo quando si sveglia, avrà bisogno di tutta la forza
possibile” sussurrò la donna.
Sirius annuì.
“Ho pensato che anche a lei
potesse servire qualcosa da mangiare. Non l’ho vista lasciare
questa stanza in due giorni” disse con un tono accusatorio che
ricordò a Sirius Madama Chips.
“Grazie “ disse Sirius piano.
Harry non aveva dormito bene da
quando l’avevano portato indietro. Gli incubi lo torturavano
incessantemente. Ma quando gli avevano dato della pozione senza sogni
qualche ora prima si era finalmente addormentato, e Sirius non aveva
intenzione di disturbarlo presto.
Sirius avvicinò il tavolo
davanti a lui, e cominciò piano a mangiare. L’aiutante del
guaritore fece alcuni esami a Remus, controllando il battito cardiaco e
una serie di altre cose che Sirius non capiva.
“Come sta?” chiese Sirius ingoiando un sorso di succo.
“Starà bene appena si
sveglierà e ci dirà cosa è successo” disse
sicura “ Ma se vuole la mia opinione personale, lo sta solo
usando come scusa per dormire un po’” disse scherzosamente.
Sirius ridacchiò “Sa, non la eliminerei come possibilità”
La strega finì i suoi esami, fece un occhiolino a Sirius, e lasciò la stanza, chiudendo piano la porta.
Sirius finì il suo pasto,
che doveva ammettere, non era così brutto rispetto agli standard
degli ospedali,e cominciò alle parole crociate della gazzetta del profeta. Sette lettere per una creatura assetata di sangue.
Sirius ci pensò per un momento, grattandosi il mento con la
punta della piuma, poi finalmente sghignazzò a se stesso.
S-E-V-E-R-U-S.
L’odio tra Sirius e Severus
non era cambiato neanche un po’ dalla battaglia. Sì, Piton
aveva detto a Sirius dove si trovava Harry, e nonostante Sirius gliene
fosse grato, questo non cambiava il fatto che Piton fosse un cretino
dai capelli unti, troppo preso dalle pozioni e arti oscure per i suoi
gusti.
Alcune cose non sarebbero mai cambiate, per nessun motivo al mondo, e Sirius non avrebbe voluto niente di diverso.
L’auror guardò il
letto di Harry sentendo il fruscio delle lenzuola. Harry si girò
un po’, russò una volta e continuò a russare.
Sirius lo guardò pensieroso per un momento e poi tornò al
suo puzzle.
Passò un’altra ora,
Sirius aveva finito le parole crociate, e si era disteso sulla poltrona
appoggiando i piedi per stare più comodo, preparandosi a qualche
ora di sonno. Appena chiuse gli occhi, un lamento alla sua destra gli
fece aprire gli occhi di scatto e alzarsi.
“Remus?”sussurrò avvicinandosi di più al suo amico.
Remus si spostò nel letto
per mettersi più comodo. Finalmente aprì un po’ gli
occhi e vide la faccia sorridente di Sirius troppo vicina alla sua.
“Buon Giorno raggio di sole!” disse Sirius felicemente.
Remus si lamentò di nuovo” Sì, bé tu non sei ciò che voglio vedere appena apro gli occhi Felpato” disse con voce roca.
Sirius rise e si sedette “ Posso chiamare Madama Rosmerta se preferisci”
“Sta zitto Sirius”
mormorò Remus, diventando un po’ rosso. Si guardò
intorno confuso per un momento “Dove siamo?”
“A St. Mungo” disse
Sirius, con il tono scherzoso che svaniva un po’ “ Sei
stato svenuto per tre giorni, stavo cominciando a chiedermi se ti
saresti mai svegliato”
“Scusa amico, ma non ti libererai di me così facilmente” Remus tossì.
Sirius si alzò e riempì un bicchiere di acqua ghiacciata che aiutò Remus a bere.
“Grazie” disse Remus asciugandosi l’acqua che era caduta sulla punta del suo mento dalla sua bocca.
“Dov’è Harry?”
Sirius si spostò indietro, rivelando Harry accucciato su un lato, che stringeva il suo cervo di peluche.
“Sta bene?”
“Sì Sta bene. Aveva un
braccio rotto ovviamente. I guaritori hanno fatto apparire la foto
delle ossa. Era rotto in almeno sei pezzi. Quel maledetto di Malfoy che
l’ha trascinato per la scale l’ha fatto diventare peggio di
quello che era.” Disse Sirius rabbiosamente “Anche la sua
gamba era conciata male Remus. Quando l’ho guardata bene,
l’osso usciva fuori. I guaritori hanno ci impiegato quasi due ore
per metterlo a posto. Aveva anche qualche costola rotta, una lieve
contusione, graffi, lividi e un grosso taglio sul braccio ma
starà bene. Ciò che mi preoccupa sono gli incubi che sta
avendo”concluse.
Remus guardò Harry per un
po’ prima di voltarsi di nuovo verso Sirius. “Cosa è
successo dopo che sn svenuto?”
Sirius ghignò senza umorismo
“ Bè, finalmente sono arrivati gli auror. Io ho avuto un,
ehm, suggerimento, che Codaliscia aveva portato Harry nel cimitero
locale, per questo mi sono diretto lì appena Silente ha preso in
mano le cose. Codaliscia aveva preparato un calderone, il più
grande che io abbia mai visto. Penso che abbia fatto la carne, ossa,
sangue che ci avevi detto tu. Ma va tutto bene” aggiunse Sirius
vedendo che Remus si stava facendo prendere dal panico” Ho fatto
saltare in aria in calderone prima che potessero completare tutto.
Codaliscia era un ammasso sanguinante, letteralmente, quando l’ho
trovato. Si era tagliato la sua stessa mano. E se la mia memoria non fa
scherzi, come al solito, era lo stesso pugnale che aveva usato per
tagliarsi il dito.
Remus scosse la testa ma fu
sollevato di sentire della strana idea di Sirius dell’incantesimo
reductor. “Qualcun altro si è fatto male?”
Sirius sospirò “ Non
troppo. Kingsley e Moody avevano solo qualche graffio. Alcuni
auror sono stati ricoverati, e Dung si è svegliato qualche ora
dopo essere stato portato qui. Ma continuava a lamentarsi per il
dolore, e quindi l’hanno tenuto fino a ieri. Penso che volesse
solo usufruire la possibilità di stanza e cibo gratis.”
Remus ridacchiò un po’ “ E Codaliscia?”
Sirius si accigliò
“Azkaban” disse” l’ho portato dentro io. Avrei
preferito ucciderlo subito, con un po’ di tortura ovviamente, ma
sarà tenuto lì fino alla settimana prossima. Ci
sarà un processo perché per non so quale dannata ragione
vogliono decidere cosa fare di lui. Vogliono che testimoniamo entrambi,
volevano anche Harry, ma io gli ho detto, ehm, Gentilmente, di lasciarlo fuori.”
Remus ghignò “ Gli hai detto di levarsi dalle scatole vero?”
“Sì qualcosa del genere”
“E gli altri mangiamorte?” chiese Remus, con il ghigno che svaniva per lo sguardo sulla faccia di Sirius.
“Molti di loro sono scappati
prima che qualcuno facesse un incantesimo anti-smaterializzazione.
Compreso Malfoy.” Disse amaramente. “ E non abbiamo prove
su ognuno di loro perché erano mascherati. Ma Malfoy è
proprio sparito. Sua moglie e suo figlio sono stati in vacanza in
Italia e li interrogheremo quando torneranno. Hanno messo tutti nel
caso. E c’è un’intera pagina nel profeta su di lui.
Ho conservato i giornali degli ultimi giorni, in caso tu volessi
leggerne qualcuno. La Skeeter ha fatto un bel piccolo articolo sulla
mia “lealtà” e lo voglio incorniciato e sul
muro.”
“Splendido” disse Remus riferendosi alla fuga di Malfoy.”E Voldemort?”
Sirius aprì la bocca per
rispondere, ma una voce stanca lo bloccò “Remus”
disse Harry mettendosi seduto.
Remus fece un grande sorriso, sporgendosi per vedere meglio Harry “Hey Harry! Come ti senti?”
Harry si arrampicò dal suo
letto addosso a Sirius per parlare meglio a Remus “Bene”
disse appena si fu sistemato.
“Bene” ripeté Remus arruffando lievemente i capelli di Harry.
Harry sorrise e guardò Sirius “Quando possiamo andare a casa?”
“Appena i guaritori capiscono
cosa è successo a Remus, anzi a proposito, tu non hai sentito
cosa ti ha colpito?” aggiunse Sirius a Remus.
Remus aggottò la fronte pensieroso “ Era qualche tipo di scossa elettrica credo…”
Sirius annuì
“Riposati. È quasi mezzanotte. Vado a chiamare un
guaritore cosi ti aggiusta e ce ne possiamo andare via da qui.
Odio gli ospedali”
Remus ridacchiò mentre
Sirius si alzava, sistemava Harry sulla poltrona e lasciava la stanza.
Remus guardò Harry. L’espressione del suo nipote acquisito
era ansiosa e un po’ paurosa.
Remus si accigliò “Cosa c’è che non va Harry?” chiese Remus gentilmente.
“Mi dispiace” mormorò.
“Ti dispiace? E per cosa?” chiese Remus perplesso.
“Se non fossi uscito la notte
della luna piena per ramoso, tu non saresti qui” mormorò
guardando in giù.
Remus sospirò. Si era
aspettato qualcosa del genere “ Harry guardami” disse
piano. Gli occhi verdi di Harry incrociarono i suoi “ una cosa
che ho imparato durante la mia vita, è quella di aspettarsi
l’inaspettato. Non potevi sapere in alcun modo cosa ti sarebbe
successo se fossi uscito. E anche se non avresti dovuto farlo in primo
luogo, non era colpa tua. Niente di questo è colpa tua. Gli
unici che vanno incolpati sono Codaliscia e Voldemort” Remus non
disse ciò che stava pensando veramente, che se Voldemort voleva
davvero Harry non si sarebbe fermato prima di raggiungere il suo
obiettivo. Avrebbe trovato qualche modo per entrare nel castello, e
forse avrebbe preso Harry sotto il naso di Sirius e Silente, uccidendo
gli altri due maghi per precauzione. “Tutto quello che importa
ora” Remus continuò “ è che ti abbiamo
trovato e sei salvo”
Harry tirò su col naso “Quell’uomo ha detto che non sareste venuti per me” disse triste
“Che uomo?” chiese Remus conoscendo già la risposta.
“Quello grasso e calvo”
Remus strinse i denti. Chissà
se Sirius lo sapeva prima di consegnarlo ai dissennatori… non
credo o Codaliscia non sarebbe vivo per avere quel dannato processo.
“Harry, appena ci siamo resi conto di quello che era accaduto,
abbiamo cominciato a pensare al modo migliore per salvarti. Ci abbiamo
messo un po’ e sono molto triste per questo, ma ti abbiamo
trovato..:”
Harry annuì solamente.
Sirius tornò qualche minuto
dopo, accompagnato da due guaritori e Albus Silente. Remus si chiese
vagamente se Sirius aveva perdonato il preside per la sua esitazione a
casa Riddle per salvare Harry… lo dubitava molto.
I guaritori ascoltarono la versione
degli eventi di Remus, gli chiesero cosa gli facesse male, e mossero le
bacchette, curando tutto quello che poteva essere stato danneggiato
dalla maledizione. Finalmente dichiararono Remus guarito, e dissero che
poteva essere dimesso la mattina dopo, con la raccomandazione di
riposarsi molto. Appena se ne andarono Silente si avvicinò al
letto di Remus.
“Ehm, porto Harry di sopra,
hanno dei libri da colorare” disse Sirius prendendo la mano di
Harry e conducendolo verso la porta.
Remus annuì lievemente
confuso, ma immaginò che Silente volesse parlare con lui senza
che Harry fosse presente. Dopo che Sirius ed Harry lasciarono la
stanza, Silente si sedette nella poltrona di Sirius e sorrise a Remus.
“Come ti senti?” chiese.
“Non troppo male signore, un po’ dolorante ma non troppo male” rispose Remus.
“Bene, Bene” disse il
preside. Rimasero in silenzio per un momento prima che
l’espressione di Silente si fece seria. “ Sono sicuro che
sei curioso di sapere cosa è successo a Voldemort” era una
frase più che una domanda.
Remus annuì “ Tra le altre cose sì” rispose onestamente.
“Sirius ti ha detto che ha
fatto esplodere il calderone che conteneva Voldemort non è
vero?” Remus annuì. “Anche se è stato un
pensiero e un’azione geniale, non ha ottenuto l’effetto che
, Sirius e tutti noi, ci aspettavamo. Voldemort non è stato
distrutto nell’esplosione. In qualche modo, mentre Sirius
aspettava che il fumo scomparisse per cercare Harry, è volato
via. Come, non lo so. Penso nello stesso modo con cui era scappato la
notte che aveva ucciso Lily e James”
Remus sospirò pesantemente, sistemandosi sul cuscino. “Allora può ancora tornare?”chiese
“Sì. E lo farà.
Di questo non ho alcun dubbio. Ora è solo una questione di
quando e come” rispose Silente stancamente.
Remus annuì “ Ma come
è possibile che l’esplosione non l’abbia
ucciso?” la sua domanda fu risposta con il silenzio. Era come se
Silente volesse che Remus arrivasse alla conclusione da solo. E dopo
averci pensato per un minuto, ci riuscì. Remus si ricordò
del giorno in cui Silente gli aveva detto di Harry e la profezia.
“… E l’uno dovrà morire per mano
dell’altro, perché nessuno dei due può vivere se
l’altro sopravvive…” l’unico modo in cui
Silente poteva essere distrutto era Harry… non c’era
nessun altro modo… se ci fosse stato qualcun altro nel
calderone, avrebbe avuto una morte, brutale e dolorosa, ma Lord
Voldemort non era solo qualcuno…
Decidendo di tornare
sull’argomento successivamente, Remus chiese la domanda che era
sicuro avesse posto subito Sirius appena si era ritrovato solo con
Silente. “ Perché ha esitato a casa Riddle?”
Gli occhi blu di Silente
incontrarono quelli di Remus e rimasero così per un lungo
minuto.”Ci sono ragioni dietro che non capisco nemmeno io e
quindi non so neanche spiegarle. Lo so che questa non è la
risposta che volevi sentire, neanche Sirius era molto contento, ma ti
assicuro Remus, non avrei mai potuto prevedere quello che stava per
succedere.”
Remus annuì riluttante. Si
fidava ciecamente di Silente, era sempre stato così, da quando
Remus lo aveva incontrato per la prima volta quando aveva dieci anni,
quasi undici. Era lontano dall’essere soddisfatto per la risposta
del mago anziano, ma non poteva farci niente. C’era un tono
conclusivo nella di voce che fece capire a Remus di lasciar perdere.
“Ora, devo purtroppo tornare
a scuola. Ho pensato di sgattaiolare per venire a vedere come
stavi” Silente sorrise. “Ci vediamo la settimana prossima
al processo. Prenditi cura di te Remus”
“Grazie signore, ci vediamo
la prossima settimana” disse Remus piano rimuginando sulle cose
che gli aveva appena detto Silente, appena quest’ultimo
uscì dalla stanza.
Le risposte di Silente erano state
totalmente vaghe. Per Remus, non aveva praticamente risposto alla
domanda sul perché avesse esitato. Ma c’era sempre una
ragione dietro ogni cosa che aveva fatto Silente nella sua vita. Ed
essendo il più grande mago del suo tempo, non ci si poteva
aspettare che spiegasse sempre tutto al resto del mondo. Alcune cose è meglio non dirle ad ogni modo… pensò Remus.
Sirius ed Harry tornarono qualche
minuto dopo. Erano entrambi appesantiti dalle braccia piene di dolci e
spuntini comprati nel negozio dell’ospedale.
“Ho pensato ti potesse fare bene un po’ di zucchero” disse Sirius succhiando una bacchetta di Liquirizia.
Remus ridacchiò. Harry si
arrampicò sul suo letto e si sedette vicino a Remus, mentre
Sirius faceva cadere i contenuti delle sue braccia sul tavolo che
conteneva il suo piatto vuoto. Il pasto di Harry fu dimenticato mentre
i tre parlavano e scherzavano come se gli ultimi tre giorni non fossero
mai successi.
__________________________________________________________________________________________________________
Una settimana dopo Sirius e Remus
entrarono insieme,con i loro vestiti migliori, nel livello più
basso del ministero della magia. Questo era il giorno del processo di
Codaliscia, e Sirius e Remus avrebbero mentito se avessero detto di
essere poco ansiosi di vedere finalmente fatta giustizia.
Nell’ascensore, Sirius spinse
il bottone del loro piano, mentre ascoltavano la foce femminile
elencare i piani mentre scendevano. Alcuni maghi e streghe entrarono e
uscirono, alcuni facendo conversazione con Sirius.
“Allora Black, il processo di Minus…era ora eh?” disse un mago anziano.
“Non ne hai idea” rispose Sirius scambiando uno sguardo pieno di significato con Remus.
L’ascensore si svuotò
dopo qualche piano, lasciando Sirius e Remus da soli in silenzio.
Nessuno dei due maghi era capace di spiegare i suoi pensieri
all’altro.
Da una parte, l’uomo
responsabile di cinque anni di dolore, avrebbe finalmente avuto quello
che si meritava. Codaliscia aveva distrutto vite e amicizie durante gli
anni, ed era stato scoperto colpevole solo qualche mese prima. Era
colui che gli aveva ingannati per anni… la
spia…l’assassino…il traditore…
“Dall’altra però
Sirius e Remus si erano ritrovati entrambi (Sì entrambi) a
pensare ai loro anni scolastici. Gli scherzi, il divertimento, le
risate, le avventure alla luna piena. A quei tempi Codaliscia era stato
accettabile a quei tempi, non sveglio, non popolare, ma era stato
quello che tutti credevano un amico leale. Si erano sbagliati
ovviamente, e ogni volta che pensavano a queste cose si ricordavano di
Lily,James ed Harry.
“Ufficio
Misteri…” disse la voce nell’ascensore, facendo
riscuotere Sirius e Remus dai loro pensieri. Il cancello
dell’ascensore si aprì, e i due amici uscirono.
“In che sala è l’udienza?” chiese Remus.
“Dieci” rispose Sirius conducendolo nel corridoio.
Girarono qualche angolo, e individuarono un grosso gruppo di persone proprio davanti alla porta della stanza numero dieci.
“Ecco Silente”
indicò Remus senza necessità. Sirius poteva riconoscere
quei capelli d’argento dappertutto.
Era in piedi con Kingsley,Moody, il
ministro della magia, Amelia Bones, e per la sorpresa di Sirius Arthur
Weasley. Avevano lasciato Harry con Molly quel pomeriggio, ma sembrava
preoccupata per qualcosa che avevano fatto i gemelli, e non aveva il
tempo per parlare.
“Buon giorno ragazzi” li salutò Silente appena si avvicinarono.
Sirius sbuffò a se stesso.
Aveva una sensazione che nonostante quanti anni passassero, nonostante
quanto sarebbero cresciuti lui e Remus Silente gli avrebbe sempre
chiamati “ragazzi”. Sentì Remus ridacchiare allo
stesso pensiero.
“Buon giorno signore” disse Sirius “Buon giorno ministro Bones” aggiunse stringendo la mano al ministro.
“Buon Giorno Black. Siete pronti?” disse sorridendo ai due maghi più giovani.
“Sono pronto da anni signora” dichiarò Sirius.
La Bones annuì. ”Bene. Bè Albus forse dovremmo entrare, credo che stiano per cominciare”
Silente tenne la porta aperta “Dopo di te Amelia”
Moody si voltò verso Sirius
e Remus subito dopo che Silente e la Bones entrarono nella sala
dell’udienza. “Voi due entrate con noi. Di solito non
permettono ai testimoni di guardare, ma Silente gli ha convinti. Ha
pensato che avreste voluto vederlo” disse
“Bello da parte sua pensare a noi” mormorò Sirius entrando nella stanza dopo gli altri.
Raggiunsero velocemente le panche
di pietra. Sirius e Remus si sedettero alla fine. Gli altri erano
vicino a loro. Con disgusto da parte di Sirius Rita Skeeter si era
posizionata solo due panche dietro di loro. Continuava a guardare
speranzosa Sirius, volendo ovviamente un’intervista, ma non ne
ebbe occasione quando Madama Bones richiese il silenzio.
“Buon Pomeriggio” disse
alla stanza “ Siete qui oggi per assistere al processo di Peter
Minus. Le accuse saranno lette appena l’imputato entrerà
nella. Saranno chiamati al banco dei testimoni, uno per uno, per
testimoniare contro l’imputato”
“Pensa davvero che si sia qualcuno qui a favore di quel bastardo” chiese Sirius a Remus.
Remus scosse la testa “No,
è obbligatorio dire così, in modo tale che qualcuno non
si ripresenti dicendo di avere avuto un processo ingiusto”
“Almeno lui lo ha un
processo. Non so perché si
preoccupano…”mormorò Sirius. Remus concordò
silenziosamente.
“Portate dentro l’accusato” disse Madama Bones.
Sirius si irrigidì, appena
due dissennatori entrarono nella stanza portando Codaliscia. Remus non
sapeva se questa reazione fosse stata causata dai dissennatori o
Codaliscia. Probabilmente per un misto di tutte e due.
I dissennatori scivolarono sul
pavimento e fecero sedere con forza Codaliscia sulla sedia di metallo
al centro. Le catene si strinsero intorno alle braccia e alle gambe.
“ Peter Minus sei accusato di
essere un mangiamorte e sostenitore di
colui-che-non-deve-essere-nominato. In aggiunta è accusato di
passare informazioni a colui-che-non-deve-essere-nominato, a proposito
del nascondiglio di Lily e James Potter, di aver ucciso brutalmente
dodici babbani innocenti, e di aver rapito Harry Potter. Nega queste
accuse?” disse Amelia Bones chiara e ad alta voce.
Codaliscia aveva perso peso nei
dieci giorni che aveva trascorso ad Azkaban. Era ora un ammasso pallido
e tremante. Il resto del braccio giaceva senza vita tra le catene
“L-Lui mi ha obbligato!V-Vi prego abbiate pietà!”
Alcune persone risero freddamente, ma la maggior parte rimase in silenzio.
“Dal momento che si è
dichiarato innocente, dobbiamo chiamare al banco i testimoni. “
il ministro guardò un pezzo di pergamena davanti a lei
“Remus Lupin!” chiamò.
Remus sobbalzò un po’.
Aveva osservato le azioni di Codaliscia con disgusto. Velocemente si
alzò e cominciò a camminare. Appena le passo davanti,
sentì il rumore della piuma di Rita Skeeter che scriveva.
La Bones fece segno a Remus di sedersi nella sedia vicino alla postazione del Wizengamont.
“Per Favore dichiari il suo nome alla corte”disse Madama Bones.
Remus si schiarì la voce “Remus John Lupin”
“Da quanto conosce l’accusato signor Lupin?”
“Da quando l’ho incontrato sul treno per Hogwarts circa quindici anni fa”rispose Remus.
“E durante gli anni in cui ha
conosciuto l’accusato ha mai pensato che la sua lealtà
fosse passata a colui-che-non-deve-essere-nominato?”
“No. Nemmeno una volta. Fino a qualche mese fa pensavo fosse morto”disse Remus.
Furono fatte altre domanda sulla
lealtà di Codaliscia, e sulla conoscenza di Remus a
proposito,prima che lo mandassero nuovamente a sedere al suo posto.
“R-Remus! T-Ti prego1 S-Sono
io! Sono Codaliscia il tuo amico!” Ansimò Codaliscia
appena Remus passò davanti alla sua sedia.
Remus si fermò di botto, e
lentamente si girò guardando Codaliscia. “Tu non sei un
mio amico” disse più calmo di come si sentisse. “Non
se nemmeno se sei mai stato veramente mio amico”
Codaliscia cominciò a
piangere e lamentarsi più forte, mentre Remus si sedeva
nuovamente vicino a Sirius, guardando tutto tranne la cosa che un tempo
aveva considerato un amico”
“Sirius Black!”
“Eccoci” disse Sirius guardando male Codaliscia. Se solo gli sguardi potessero uccidere…
“Signor Black può
dirmi gentilmente alla corte, gli eventi della notte di Halloween del
1981 e dei giorni che seguirono?” richiese Madama Bones.
Sirius fece un respiro profondo e
cominciò a raccontare di come Lily e James avessero nominato
Codaliscia come custode segreto sotto sua richiesta, senza sapere cosa
fosse veramente. Come la notte di Halloween, lui, Sirius, era andato a
controllare Codaliscia e aveva trovato il posto in cui si nascondeva
deserto. Spiegò, dettagliatamente, di essere arrivato a
Godric’s Hollow, di aver trovato i corpi senza vita di Lily e
James, di aver trovato Harry, di aver affidato il suo figlioccio ad
Hagrid. Raccontò di come era andato a Londra e avesse trovato
Codaliscia. Spiegò dell’esplosione che aveva ucciso i
dodici babbani innocenti, di come Codaliscia si fosse tagliato il
dito,e poi trasformato in topo, nascondendosi nelle fogne.
Alla fine del racconto di Sirius
gli unici rumori nella stanza erano quelli di Codaliscia, che ormai
piangeva e si lamentava apertamente.Nessun mago o strega presente aveva
un po’ di pietà per lui.
Arthur Weasley fu il successivo ad
essere chiamato e disse alla corte , disgustato, del topo che suo
figlio aveva trovato nel loro giardino. Di come fosse sparito qualche
giorno dopo l’uscita della notizia di Sirius e Codaliscia.
Qualche altra persona parlò,
compreso Silente, che disse di come aveva conosciuto Codaliscia durante
i suoi anni scolastici, e che non l’avrebbe mai creduto capace di
commettere crimini così terribili. Moody parlò subito
dopo Silente della battaglia tra loro e i mangiamorte a Little
Hangleton.
Dopo molte ore di testimonianze, il
Wizengamot chiese una pausa per discutere il destino di Codaliscia. Si
diressero in silenzio verso una piccola stanza nel lato. Appena la
porta si chiuse nella stanza tutti cominciarono a parlare.
Durante la pausa, che durò
quasi trenta minuti, Rita Skeeter cercò di nuovo di avere
un’intervista con Sirius “Come si sente a sentire il suo
ex-amico in queste condizioni? Pensa che Lily e James Potter
approverebbero il bacio del dissennatore?”
Invece di rispondere alle sue
domande, Sirius spiegò alla cara Rita, il modo migliore per
ingerire la sua piuma, che le strappò dalle mani e spezzò
in due prima di ridargliela”.
Rita guardò male Sirius
mentre Remus tossiva dietro la sua mano, trasformandola in una
risata all’ultimo momento. La giornalista tornò finalmente
al suo posto, dove aprì la sua borsa di coccodrillo e
tirò fuori un’altra piuma che diresse così
velocemente sulla pergamena,che Remus giurò di aver visto del
fumo.
Alla fine il Wizengamot tornò nella stanza. Le chiacchiere si fermarono appena Madama Bones chiese il silenzio.
“Abbiamo raggiunto una decisione” disse alla corte. Sirius e Remus erano seduti ansiosamente sul bordo della panca.
“Peter Minus sei condannato
ad un mese nella prigione di Azkaban. Appena sarà passato questo
periodo” disse Madama Bones sopra le grida oltraggiate
“Riceverà il bacio del dissennatore. I crimini che lei ha
commesso non meritano niente di meno. Portatelo via.”
Le ultime tre parole potevano anche
non essere state dette tanti fu forte il rumore che fecero tutti i
maghi e le streghe che approvavano la decisione. I pianti che
aumentavano di Codaliscia non riuscivano neanche ad essere sentiti
sopra il rumore.
I dissennatori entrarono di nuovo
nella stanza, liberarono Codaliscia dalle catene,e lo trascinarono,
mentre urlava e scalciava fuori dalla porta, di nuovo ad Azkaban.
Appena uscirono, i lamenti di Codaliscia quasi non si sentivano
più.
Remus e Sirius non si unirono ai
festeggiamenti. Entrambi sapevano che Codaliscia aveva avuto quello che
si meritava, ma tutto quello che ognuno di loro riusciva a pensare era
tornare a casa nel Kent, e cominciare vite tranquille e normali.
Riuscirono a sgattaiolare fuori
dalla stanza, Silente tenne a bada la Skeeter, e si diressero verso
L’Atrium, dove si smaterializzarono alla tana per andare a
prendere Harry.
Scusate se ieri non ho messo online
qsto capitolo ma non ho proprio avuto tempo… mi faccio perdonare
oggi con un altro tra qualche ora e domani l’epilogo di questa
storia. Per il seguito però, che si chiama LIES(Ricordatevi!)
dovete aspettare una settimana perché parto.
In
risposta alle vostre recensioni, si ho già letto i seguiti e
sono bellissimi, ma vi avverto sono abbastanza tristi in alcuni
punti… quindi se c’è qualcuno a cui nn piace io vi
ho avvisato!
I seguiti sono quattro(non tre come avevo scritto precedentemente, ne avevo saltato uno…!):
1. LIES: 30 capitoli
2. CONSEQENCES: 30 capitoli
3. ALTECARETIONS: 30 capitoli
4. RESOLUTIONS: 50!! Capitoli
Ci
sono anche due one-shots veramente simpaticissime, ke tradurrò
più avanti in corrispondenza con il loro punto nelle storie.
L’autrice vi ringrazia sempre per i complimenti, continuate a
recensire!
p.s
in rispsta a bulmettina e elipotterina94_n6 nn vi preoccupare per le
recensioni, la mia nn era un’accusa ma solo
un’osservazione. Capisco benissimo il problema della scuola io sn
la prima a non avere mai tanto tempo non ho aggiornato per mesi la
traduzione! Fortunatamente ora ho più tempo quindi aspettatevi
aggiornamenti ogni giorno!
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Capitolo 29 *** Capitolo 29 ***
capitolo 29
TRUTHS
Capitolo 29
Remus era in piedi vicino alla
finestra della cucina, guardando il sole che tramontava sugli alberi,
come aveva fatto tante volte quando era giovane. Si girò per
guardare l’orologio sul muro dietro di lui. 5:56. Con un lieve
sospiro, Remus si avvicinò ai fornelli e cominciò a
mescolare la pozione bollente nel calderone nero. Appena il contenuto
cominciò a bollire, tirò fuori un bicchiere dalla
credenza, e lo riempì di pozione.
“Salute” mormorò alla cucina, prima di tapparsi il naso, e ingoiare la pozione antilupo in pochi sorsi.
Mentre ingoiava l’ultima
goccia, un pop risuonò dietro di lui. Guardò con la coda
dell’occhio, ma non si girò. Remus mise il bicchiere nel
lavandino e si girò trovando Sirius che ghignava a lui dal
tavolo della cucina.
Remus sorrise e si sedette di
fronte a lui. “Perché ci hai messo tanto? Ho pensato che
ti fossi perso” lo stuzzicò.
“Nah, Harry non voleva che me
ne andassi, è ancora un po’ titubante a trascorrere la
luna piena da solo” disse Sirius sentendo un pizzico di colpa per
aver lasciato solo il suo figlioccio.
Remus annuì “Non posso biasimarlo, ma questa è stata una tua idea”
“Sì lo so. Però
io e Molly ci abbiamo messo lo stesso venti minuti per convincerlo a
staccarsi, e altri dieci prima che mi lasciasse andare. Alla fine Fred
e George sono entrati e si sono offerti di portarlo a volare. Non credo
di averlo mai visto cambiare umore così velocemente” disse
Sirius ridacchiando.
Remus rise e guardò di nuovo fuori dalla finestra.
“Hai preso la pozione?”chiese Sirius.
“Sì Sirius” disse Remus ruotando gli occhi.
“Hey, sto solo vigilando sul tuo benessere” disse sulla difensiva.
Remus ridacchiò “Lo
so. Forza dovremmo andare giù. Non mi va dover riparare tutti i
mobili del piano di sopra domani mattina.
Sirius annuì e si
alzò, attraversando la stanza e mettendo la sua bacchetta vicino
a quella di Remus sul bancone della cucina. Si diresse verso la porta
della cantina e la tenne aperta per Remus “Dopo di te!”
disse ghignando.
Remus roteò gli occhi e colpì Sirius dietro la testa, ma si diresse giù per le scale.
“Mi hai fatto male sai” disse Sirius massaggiandosi la testa, e seguendo Remus per le scale.
“Passaci sopra...”
mormorò Remus togliendosi i vestiti e mettendoli su una mensola
vicina, in modo tale che non si rovinassero durante la notte. Si
legò una coperta intorno la vita e si sedette sul pavimento.
Sirius raggiunse la fine delle
scale e si guardò intorno. “Sai dovremmo aggiustare un
po’ questo posto. Potremmo mettere un bel tappeto al centro della
stanza, così non dovresti stenderti sul pavimento di cemento. E
anche una nuova luce, non quella singola lampadina del cavolo appesa al
soffitto che hai. Saresti sorpreso di vedere che differenza”
Remus alzò lo sguardo dal punto sul pavimento che stava guardando “Sirius?”
“Sì”
“Stai zitto”
Sirius tirò fuori la lingua infantilmente, facendo ridere Remus “Idiota” mormorò.
Sirius si sedette ai piedi delle
scale e osservò il respiro di Remus accelerare, mentre lui
diventava più pallido. Passò qualche altro minuto e Remus
diventò più teso.
“Ora…”mormorò.
Sirius si alzò, girandosi
verso il muro, e si trasformò nel grosso cane nero. Le sue
orecchie si rizzarono mentre ascoltava i lamenti di dolore di Remus,
desiderando di poterlo aiutare in qualche modo. Da quando avevano
passato la prima luna piena come animagi, Remus non aveva voluto che
guardassero la sua trasformazione. Non avevano mai capito
perché. Insomma quanto poteva essere terribile? Questo era stato
finché una volta durante il settimo anno Sirius e James avevano
sbirciato un po’. Non era stata una bella vista e, dopo
quella volta, Sirius e James rimasero girati finché era finita.
Nessuno dei due poteva sopportare di vedere il loro amico in
così tanto dolore.
Un basso ringhio
sostituì le urla di dolore, dopo quelle che sembrarono ore, e
Felpato si voltò. Lunastorta era girato dall’altra parte del
muro, accucciato da un lato, e respirando affannosamente.
Lentamente Felpato
attraversò la cantina e colpì Lunastorta dietro la testa con
il muso. Il lupo mannaro girò dolorosamente la testa, e
fissò il cane negli occhi. Felpato abbaiò piano e si
allontanò velocemente da Lunastorta. Se i lupi mannari avessero
potuto roteare gli occhi, Lunastorta lo avrebbe fatto. Si alzò
tremante su tutte e quattro le zampe, sovrastando l’altro canino.
Felpato abbaiò più forte, e colpì scherzosamente
Lunastorta con la zampa.
Come risposta, anche Lunastorta
abbaiò,e morse leggermente la zampa. Felpato fece un suono che
assomigliava ad una risata e si gettò sul lupo mannaro.
I due animali lottarono per un
po’. Lunastorta faceva attenzione a non mordere o graffiare il suo
amico. Appena finirono, entrambi respiravano affannosamente, con le
lingue che penzolavano dalle loro bocche.
Felpato si diresse
nell’angolo della cantina, e cominciò a bere da una grande
ciotola d’acqua che era stata messa lì precedentemente
quel giorno.
Lunastorta si sedette sul pavimento
della cantina, e guardò fuori dalla piccola finestra, con la
luce della luna piena che entrava e lo riscaldava in un modo che non
aveva fatto da anni.
Appena quattro mesi prima aveva
guardato fuori dalla stessa finestra, aspettando che i suoi amici lo
raggiungessero. Quello era stato il momento in cui aveva individuato
Codaliscia, dopo quello la sua vita era cambiata per sempre. Se aveste
detto a Lunastorta o alla sua parte umana, prima che la luna sorgesse quella
notte, che presto un suo amico lo avrebbe raggiunto,probabilmente vi
avrebbe morso.
Lunastorta sorrise in un modo che potevano fare solo i lupi mannari. Le cose si erano aggiustate dopotutto.
Si sentì un colpo morbido
vicino a Lunastorta, appena Felpato si sedette vicino a lui. Moony
lanciò uno sguardo al suo amico e vide che anche lui stava
guardando fuori dalla finestra, probabilmente pensando le sue stesse
cose.
Felpato cominciò a ululare
una melodia profonda e addolorata. Lunastorta seguì il suo esempio.
Era un momento triste per entrambi, poiché si ricordarono di
colui che non sarebbe tornato mai più da loro. Il grosso cervo
che rimaneva nelle ombre, e guardava i due animali lottare e giocare,
per poi roteare gli occhi alla fine, e condurli orgogliosamente
attraverso il tunnel e i giardini di Hogwarts.
I due amici finirono la loro canzone e si stesero silenziosamente sul pavimento, addormentandosi velocemente.
_________________________________________________________________________________________________________________________
Sirius era seduto silenziosamente
vicino a Remus, guardando il suo amico respirare pesantemente dopo la
trasformazione. Aveva coperto Remus con una coperta calda, e ora stava
aspettando che si svegliasse.
Remus aprì lentamente gli occhi.
“Giorno” disse Sirius piano senza l’ombra di un sorriso sulla faccia.
“Giorno” gemette Remus. Si sedette con l’aiuto di Sirius e tirò le coperte più su sul suo corpo.
“Buon Halloween” disse Sirius seccamente senza guardare Remus.
Remus guardò alla faccia triste del suo amico e sussurrò con lo stesso tono “Buon Halloween”
I due rimasero seduti persi nei
loro pensieri per un momento, prima che Sirius si alzasse e
attraversasse la cantina. Prese un paio di boxer e un paio pulito di
jeans che era andato a prendere per Remus dopo la sua trasformazione
all’alba.
“Grazie” disse Remus
prendendo i vestiti da Sirius. Li indossò, e accettò la
mano che stava porgendo Sirius per alzarsi dal pavimento freddo.
I due si diressero velocemente per le scale e nella cucina.
“A che ora dobbiamo andare a prendere Harry” chiese Remus appoggiandosi al bancone della cucina.
“Dieci” rispose Sirius con voce piatta, prendendo il cibo per preparare la colazione.
Remus annuì e studiò
il suo amico per un momento. Sembrava essere giù di tono quel
giorno, e la ragione era più che ovvia: quello era il primo
Halloween per Sirius da quello di cinque anni prima, quello che aveva
cambiato le vite di tutti in modo peggiore.
Remus permise a Sirius di preparare
in pace la colazione, mentre si faceva velocemente una doccia. Appena
ebbe finito e si vestì, Remus tornò in cucina e
cominciò a mangiare un pasto di cui aveva veramente bisogno.
Sirius stava mangiando a malapena, preferendo spostare le uova intorno
al piatto con la forchetta, ma Remus non chiese niente a riguardo.
“Sei sicuro che dobbiamo portarlo?” chiese Sirius fissando il suo succo di zucca.
Remus finì di masticare il
suo toast prima di rispondere.” Sì sono sicuro. È
grande abbastanza per capire, non è mai stato lì e penso
voglia vederli” rispose piano.
Sirius annuì prima di
alzarsi e svuotare completamente la sua colazione
nell’immondizia. “Bè faremmo meglio ad andare. Sono
quasi le dieci” disse in una voce che molti avrebbero considerato
casuale se non avessero conosciuto il mago per tutta la vita.
Remus finì velocemente la
sua colazione e mise il piatto nel lavandino. “CI vediamo
lì” disse prendendo la bacchetta e smaterializzandosi alla
tana.
Sirius rimase nella cucina vuota,
perso nei suoi pensieri. Alla fine annuì risoluto prese la sua
bacchetta e seguì Remus.
Quando arrivò alla porta di ingresso della casa dei Weasley, Molly aveva appena aperto la porta.
“ Buon Giorno Molly” disse Remus
“Buon Giorno ragazzi”
disse Molly con un sorriso stanco. “Entrate Harry è in
salotto con Ron e gli altri”
Sirius e Remus seguirono Molly
nella casa. Harry stava giocando ad una versione per bambini di scacchi
magici con Ron. Uno dei pezzi di Ron aveva appena spezzato la regina di
Harry in due, e il bambino dai capelli rossi agitò le braccia in
aria trionfante.
“Ho Vinto!” gridò.
Harry fissò stupito la scacchiera. “Hai barato.” Dichiarò.
“Non è vero!” rispose Ron.
“Sì invece!”
Remus, Sirius e Molly guardarono divertiti i due bambini di sei anni che discutevano.
“Ti sembra familiare Felpato?” ghignò Remus.
Sirius rise attirando
l’attenzione di Harry lontano da Ron. “Troppo
familiare” borbottò mentre Harry si buttava sul suo
padrino.
“Ti sei divertito Harry?” disse Remus arruffando i capelli del bambino.
“Sì! Siamo andati a
volare e abbiamo fatto scherzi a Percy e giocato a scacchi” disse
Harry molto velocemente.
“Spero non ti abbia dato troppo fastidio Molly” disse Remus alla donna dai capelli rossi.
“Oh no,no, per niente” disse movendo la mano “è stato un vero caro”
“Non credo che stiamo parlando dello stesso Harry che si trova
qui…” Sirius sbuffò giocoso, spingendo Harry su un
lato.
“Hey!” disse Harry oltraggiato.
“Hey!” lo imitò Sirius.
Remus sorrise ai due. “Okay bambini è ora di andare. Saluta i Weasley Harry.”
“
Ciao Weasley!” disse Harry nel salotto. I bambini risposero al
saluto ed Harry si giro nelle braccia di Sirius, guardando
Molly.”Arrivederci signora Weasley. Grazie per avermi fatto stare
qui”
“Quando vuoi Harry caro” disse calorosamente.” Ci vediamo presto ragazzi” aggiunse a Sirius e Remus.
I due maghi salutarono tutti e si smaterializzarono tutti e tre a casa.
________________________________________________________________________________________________
Sirius, Remus ed Harry,camminarono lentamente attraverso il prato verde
in completo silenzio. Tutti e tre erano avevano i loro vestiti neri
migliori e le loro espressioni erano cupe. Entrarono dai grandi
cancelli di acciaio nero, e seguirono Remus che era l’unico di
loro ad essere già stato lì. Bellissime tombe riempivano
il cimitero per quelli che erano morti durante il regno di Voldemort.
Era un posto completamente magico, ed era diventato una triste
necessità durante gli ultimi anni della guerra. Camminarono sul
sentiero di pietra, fino all’angolo più lontano del
cimitero, dove raggiunsero un grande monumento commemorativo di
granito.
Sirius sentì salire un nodo alla gola appena lesse le iscrizioni sulla pietra.
James Harold Potter – Lily Marie Potter
10 Gennaio 1960 – 19 Maggio 1960
31 Ottobre 1981
Genitori devoti e amorevoli
Amici stupendi e leali.
Amati da tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerli.
Era troppo semplice per i gusti di
Sirius. L’iscrizione non diceva niente della gioia che Lily
portava entrando semplicemente in una stanza, o del modo in cui James
li faceva ridere anche in periodi bui quando non c’era nessuna
speranza di sopravvivere. Non era abbastanza per dire al mondo quanto
fossero stati veramente fantastici Lily e James. Sirius non pensava di
essere capace a trovare parole adatte nella lingua inglese, o in
qualsiasi altro linguaggio comunque, per descrivere cosa avevano
significato per lui. Sperava che lo sapessero…
Remus tirò su col naso e
condusse Harry ai piedi delle tombe. Harry mise una dozzina di rose
bianche sull’erba davanti ai genitori e fece un passo indietro
prendendo la mano di Sirius e Remus nelle sue.
“Vuoi un minuto Sirius?” chiese piano Remus.
Sirius annuì e sentì
Remus portare via Harry per dargli un po’ di privacy. Si
inginocchiò lentamente, cercando di trattenere le lacrime il
più possibile.
“Hey voi due”
sussurrò. Si guardò intorno per un momento, non essendo
sicuro di come cominciare. Non l’aveva mai fatto prima, e
c’erano tante cose che voleva dire. Vide Remus ed Harry non
troppo lontano, guardando le altre tombe. “ Spero che voi due
possiate vederlo ora. Sono passati pochi mesi, ma è già
cambiato così tanto da quando siamo andati a prenderlo dai
Dursley.
“So che siete entrambi
arrabbiati con me per averlo fatto andare lì, ma ci ho
provato,davvero. Lo volevo prendere e crescerlo come se fosse stato mio
dall’inizio. E mi dispiace tanto se non ci sono riuscito. Mi
dispiace di non essere diventato il vostro custode segreto quando me
l’avete chiesto. Mi dispiace per non essere stato vicino a Remus
in tutti questi anni. Spero che possiate perdonarmi un giorno”
Sirius si fermò, senza preoccuparsi di asciugare le lacrime
sulla sua faccia. “Ci stiamo provando sapete, io e Moony. So che
non stiamo facendo un ottimo lavoro come avreste fatto voi, ma ci
stiamo provando.
“Vi assomiglia così
tanto. A volte fa quasi paura. Assomiglia a te Ramoso” disse
piano. “Ma ha gli occhi di Lily, e il suo temperamento. Ed
è anche dannatamente intelligente. Sarà un mago
dannatamente bravo quando andrà ad Hogwarts. E scommetto quello
che vuoi che sarà una star della squadra di Quidditch. Mi
dispiace Lil, ma non c’è modo che quel bambino faccia
parte del club delle gobbiglie” sorrise.
“Mi mancate entrambi. Ogni
giorno. Spero che lo sappiate. E dovete anche sapere che voglio bene a
tutti e due.” Sirius si alzò e si avvicinò alle
tombe. Si abbassò e baciò la punta.
Sirius si asciugò con le lacrime con la manica,e raggiunse Remus ed Harry.
“Stai bene?” chiese Remus.
Sirius annuì lievemente “Sì sto bene. È il tuo turno”
Remus lo superò,
stringendoli la spalla passandoli davanti,e andò a parlare con
Lily e James. Sirius lo guardò per un momento prima di voltarsi
verso Harry. Il suo figlioccio si era seduto sotto un grande albero,
guardandosi intorno con occhi spalancati. Sirius si chiese per un
momento se Harry stesse avendo dei flashbacks su Codaliscia e
Voldemort. Ma invece di tirare fuori l’argomento, Sirius
andò a sedersi vicino a lui.
“Vuoi parlarci anche tu dopo Remus?” Sirius chiese piano ad Harry.
Harry alzò lo sguardo e scosse le spalle. “Non so cosa dire” ammise.
“Qualsiasi cosa tu voglia.
Tutto quello che ti viene in mente. Non devi neanche parlare se non
vuoi, essere lì è abbastanza.” Disse Sirius.
“Ma loro non possono sentirmi vero?”
Sirius sorrise e guardò il
cielo blu. “Ti possono sentire Harry. Sono sempre con te, non te
lo dimenticare mai”
Harry ci pensò per un momento “ Voglio farlo” sussurrò.
“Okay”
Remus ci impiegò un
po’ di più rispetto a Sirius. Ovviamente Remus era stato
più spesso lì e non aveva problemi a trovare argomenti di
cui parlare. Quando raggiunse l’albero, Remus sorrise tristemente
attraverso i suoi occhi rossi.
“Siamo pronti?” chiese con la voce piuttosto roca.
“Harry vuole dire prima –ciao-“ disse Sirius.
Remus annuì, e aiutò
Sirius e Harry ad alzarsi dal pavimento prima di tornare da Lily e
James. “Va avanti Harry. Va tutto bene” lo incitò
Remus, facendo un passo indietro per far passare ad Harry un po’
di tempo da solo con i suoi genitori.
Sirius e Remus guardarono silenziosamente Harry che si sedeva a gambe incrociate davanti alla tomba di Lily.
Dieci minuti dopo Harry si
alzò e tornò da Sirius e Remus con lacrime silenziose che
scendevano dai suoi occhi verdi splendenti. Sirius prese in braccio il
suo figlioccio senza dire una parola, e lo consolò mentre
lasciavano il cimitero.
________________________________________________________________________________________________________________________
Più tardi quella sera, dopo
che Harry era andato a letto, Sirius e Remus erano seduti in silenzio
sul divano, sfogliando vari album di foto. Il silenzio era rotto
occasionalmente con una risatina per una foto particolare.
Sirius girò l’ultima
pagina dell’album che stava guardando e fece un grande
sorriso. Era possibilmente la foto più bella che aveva visto
fino a quel momento. Lily e James erano al centro, Con James che faceva
rimbalzare Harry nelle sue braccia. Harry ridacchiava occasionalmente
mostrando gli unici due denti che aveva a quel tempo. Sirius
guardò Lily che strinse le braccia intorno ai suoi due ragazzi e
li stringeva forte. Tutti e tre sembravano così felici e liberi.
Harry non poteva aver avuto più di dieci mesi quando avevano
fatto quella foto.
Guardando la sua famiglia, Sirius
non pensava nemmeno a quello che era accaduto. Era stato così
preso dai bei ricordi, che non aveva pensato alle cose negative per la
prima volta in cinque anni.
“Stai bene?” chiese di nuovo Remus.
Sirius annuì, senza
distogliere lo sguardo dalla foto “ Sì per la prima volta
in cinque anni penso di stare veramente bene” girò la
testa e rispose al sorriso che gli stava facendo Remus.
“Ti ha fatto bene parlare con loro vero?”
“Sì davvero. Sono
stato sorpreso di quanto mi sia sentito bene. Ho sempre pensato che le
persone fossero stupide a parlare con una pietra che non ti risponde.
Ma ora ho capito perché lo fanno. Disse Sirius.
“Sì” disse Remus guardando il camino acceso.
I due amici rimasero seduti insieme, parlando dei loro ricordi per un’altra ora prima che Sirius si alzasse.
“Bè è meglio
che vada a letto. Moody vuole parlarmi di qualcosa domani, mooolto
presto” disse Sirius non molto contento “Ci
vediamo domani mattina Moony”
Remus sorrise “Notte Felpato.
Sono contento che tu abbia deciso di andarci oggi” disse seguendo
Sirius nel corridoio.
Prima di entrare nella sua stanza, Sirius si voltò e sorrise “ Sì anche io”.
Remus continuò a camminare
verso la sua stanza, si mise a letto e fissò il soffitto. Si
addormentò quella notte sognando un cervo, un lupo e un cane che
si rincorrevano in una grande foresta con un castello magnifico come
sfondo.
Siamo
quasi alla fine della prima storia, domani mattina metterò
online l’epilogo, se riesco metterò il primo capitolo di
Lies domani sera, così vi lascio qualcosa prima di
partire… per il resto dovete aspettare domenica prossima sorry!
L’autrice ringrazia tutti per i compimenti, continuate a
recensire!P.s certo aggiornerò anche lies tutti giorni! non voglio lasciarvi con il fiato sospeso per troppo tempo...
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Capitolo 30 *** Epilogo ***
epilogo
TRUTHS
Epilogo
Sirius si appoggiò al tavolo
della cucina, emettendo un sospiro impaziente ma divertito, mentre
guardava l’orologio. Finalmente dopo che l’impazienza prese
il sopravvento, andò nel corridoio e urlò fuori dalla
porta del bagno chiusa “Harry James Potter! Sbrigati o faremo
tardi!”
Ascoltò rumori strani nel
bagno, e maledizioni mormorate a bassa voce che gli fecero alzare il
sopracciglio , guardò la porta aprirsi, rivelando un Harry
piuttosto seccato. “ Non riesco ad appiattire questi dannati
capelli!” esclamò passandosi la mano tra i capelli
per enfatizzare il punto.
Sirius ghignò “ Prima
di tutto, Linguaggio. Non farti sentire da Lunastorta parlare in questo
modo o mi taglierà la testa. Secondo non ci provare nemmeno. Hai
la più pallida idea di quanti incantesimi e prodotti abbia usato
tua nonna per appiattire i capelli di James prima di rinunciarci
definitivamente? È la maledizione dei Potter. Convivici!”
“Ma… è come se fossi appena uscito da una galleria” disse Harry frustrato.
“Cos’è una
galleria?” chiese Sirius alzando un sopracciglio “ Lascia
perdere. Senti dimenticati dei tuoi capelli per ora, puoi combatterci
più tardi. E sarà una battaglia infernale!. La tua roba è pronta?”
“Sì Sirius”
disse Harry, roteando gli occhi. “Ho preparato tutto due giorni
fa, come ha insistito Remus”
“Bene! Prendi il tuo baule e
andiamo. C’è una macchina del ministero che ci aspetta
fuori” disse Sirius, camminando verso la porta d’ingresso
“ E non roteare gli occhi!” aggiunse sopra la sua spalla.
___________________________________________________________________________________________________________
Harry sorrise, scosse la testa e
andò nella sua stanza a prendere le sue cose. La sua civetta
bianca era già nella gabbia, desiderosa di andare. Era stata un
regalo di compleanno di Hagrid e Remus aveva insistito che la chiamasse
Edvige.
Guardandosi intorno, Harry vide il
suo manico di scopa in piedi da solo nell’angolo vicino alla
scrivania. Per un momento dibatté se fosse il caso di portarla
con lui, ma alla fine realizzò che Sirius l’avrebbe
scoperto. Perciò con un sospiro, prese il suo baule e la gabbia
di Edvige, e si diresse nel salotto.
Sirius sorrise orgoglioso alla
vista “Ma guardati! Pronto per il primo anno ad Hogwarts! Non hai
idea quanto io abbia aspettato questo momento!”
Harry rise “Oh no, lo so! L’hai detto almeno centosessantacinque volte da quando ho ricevuto la mia lettera”
“Oh sì” disse
Sirius pensieroso “Bè forza allora. Abbiamo solo
quarantacinque minuti per arrivare a Londra e sistemarti sul
treno”
Sirius si incamminò per primo verso la macchina del ministero che stava aspettando fuori.
“Non puoi incantare il mio
baule? Questa cosa è piuttosto pesante” disse Harry
respirando affannosamente,faticando con il baule e la gabbia.
Sirius si limitò a ghignare “No! Fa parte dell’esperienza di Hogwarts!” disse felice.
Harry lo guardò male e
continuò a trascinare il suo baule per il vialetto fino alla
macchina. Finalmente Sirius ebbe pietà del suo figlioccio, e lo
aiutò a sistemare gabbia e baule nel bagagliaio. I due di
sedettero nei sedili posteriori della macchina. E aspettarono che
l’autista iniziasse il viaggio verso la stazione di King’s
Cross.
_____________________________________________________________________________________________________________
“Okay dimmi di nuovo come
devo fare questa cosa?” sussurrò Harry, fissando
scetticamente il solido muro di mattoni tra i binari nove e dieci.
“Cammina dritto attraverso il
muro” disse Sirius dopo che un gruppo di babbani si
allontanò così da non riuscire a sentirli. “ Lo
giuro non è uno scherzo” aggiunse alla vista sopracciglio
alzato di Harry “Che c’è? Non ti fidi di me?”
“Non dopo quella volta quando
avevo otto anni, e tu mi hai detto che il muro nel ripostiglio di Remus
portava da Zonko” disse seccamente.
Sirius ghignò “Non
dirmi che sei ancora arrabbiato per quello?” chiese. Un solo
sguardo alla faccia di Harry gli fece capire che il suo figlioccio era
in effetti, ancora arrabbiato per l’accaduto. “Ora non
è come quella volta. Ascolta vuoi che vada io per primo?”
Harry annuì, volendo vedere ovviamente il suo adorato padrino, rendersi ridicolo in pubblico.
“E va bene!” Sirius sospirò “Ci vediamo dall’altra parte”
Harry guardò Sirius mentre
aspettava che passasse un gruppo di babbani. Fischiettò
casualmente e camminò diritto nel muro. Poi sparì.
“Hmm” disse Harry pensieroso.
Si guardò intorno e spinse
il carrello nella barriera. Quando non colpì i mattoni, sorrise
e passò dall’altro lato.
Il treno rosso dal quale usciva
vapore, brillava bellissimo alla luce del sole. Sirius lo stava
fissando malinconico con le mani nelle tasche. Harry spinse i
carrellò più avanti e si avvicinò a Sirius.
“Era ora!” Sirius ghignò senza distogliere lo sguardo dal treno.
“Ah-Ah” rispose Harry
replicando il ghigno. Ma anche lui, senza spostare gli occhi dal treno.
Questa era la prima volta che lo vedeva. Era magnifico.
“Allora” disse Sirius
battendo le mani e girandosi verso Harry “Credo sia meglio
trovarti uno scompartimento che ne dici?”
Harry ignorò, per il momento
,la lieve tristezza nella voce di Sirius e annuì. I due si
fecero strada attraverso la folla fatta di famiglie che auguravano ai
loro bambini più piccoli buona fortuna per l’anno
scolastico, e a quelli più grandi di tenersi fuori dai guai.
Camminarono fino alla fine del treno prima di essere capaci di trovare
uno scompartimento libero. Sirius aiutò Harry a caricare il
baule e la gabbia.
“Bè, è arrivato
il momento…” disse Sirius. Alla vista dello sguardo di
Harry che era tutto meno che eccitato di andare finalmente ad Hogwarts,
Sirius chiese “Che c’è che non va piccolo?”
Harry esitò, e continuò a guardare fuori dal treno. “ E se non mi piace?” mormorò.
“Stai scherzando vero?”
disse Sirius con una piccola risata. Quando Harry continuò a
guardare fuori dalla finestra disse piano “ Vieni qui
piccolo”
Harry si voltò verso la
porta dello scompartimento, e si buttò tra le braccia aperte del
suo padrino. “TI piacerà lì “ disse Sirius
tra i capelli di Harry “Ti ricordi tutte le storie che ti abbiamo
raccontato io e Remus?” Harry annuì nella maglietta di
Sirius. “Sarà fantastico!”
“Avrei voluto che venisse anche Remus” disse Harry tristemente.
“Voleva esserci, davvero, ma doveva andare al lavoro”
“Tu sei qui”
“Bè sì, ma dal
momento che sono il capo del dipartimento degli auror, posso decidere
io i miei orari. Il lavoro di Remus non è così
flessibile, sfortunatamente” disse Sirius massaggiando la schiena
di Harry.
“Lo so”
“Tra l’altro lo vedrai presto” disse Sirius spingendolo un po’ indietro
“Sì credo di sì” Harry sospirò.
“Okay, prima che io vada, hai tutto quello che ti serve?”
“Sì”
“Hai la mappa?”
“Sì”
“Il mantello?”
“Sì”
“Le scorte di scherzi che ti ho comprato?”
“Sì Sirius”
disse Harry alzando lo sguardo e ghignando al suo padrino. Non molti
genitori avrebbero comprato scherzi ai loro figli, spiegandogli esattamente cosa farci.
“Bene” disse Sirius
controllando il suo orologio: 10.50am. Sospirò “Devo
andare. Voglio una lettera come prima cosa stasera appena arrivi al
dormitorio, dove mi racconti come è andata”
Harry annuì “Okay”.
“Prenditi cura di te. E non
fare venire ai tuoi professori più capelli grigi di quelli che
la maggior parte di loro già ha.” Disse Sirius. Dopo
averci pensato un momento aggiunse “Eccetto a Piton. Provocali
tutti i capelli grigi possibili”
Harry rise mentre Sirius lo
abbracciava forte di nuovo. Sirius baciò la testa del suo
figlioccio e si allontanò. I suoi occhi grigi erano stranamente
luccicanti.
“Ci parleremo presto” disse dirigendosi verso la porta dello scompartimento.
“ okay” disse Harry guardando tristemente Sirius che se ne andava.
“Ti voglio bene Harry” disse il suo padrino.
”Ti voglio bene anch’io Sirius” rispose Harry.
Sirius sorrise, fece
l’occhiolino, e saltò giù dal treno, chiudendo la
porta dietro di lui. Harry si sedette nel posto più vicino alla
finestra e salutò a Sirius che rispose. Questa sarebbe stata la
prima volta che sarebbe rimasto senza Sirius per un lungo periodo di
tempo. E nonostante sia lui che Remus lo avevano rassicurato che il
tempo passava velocemente, a Natale sembrava mancasse
un’eternità.
La porta dello scompartimento si aprì, ed entrarono tre ragazzi con i capelli rossi, ghignando ad Harry.
“Hey Weasleys” disse Harry rispondendo al ghigno.
“Hey Harry, Come va?”
chiese Fred Weasley, sedendosi di fronte ad Harry. George si sedette
vicino a lui e Ron vicino ad Harry.
“Tutto bene. E a te?”
“Oh sai, il solito”
disse George “Percy continua a vantarsi di essere diventato
prefetto, mamma non ci lascia prenderlo in giro, Ginny è ancora
triste perché non può venire con noi…”
“E questo mi ricorda”
disse Fred, alzandosi e aprendo la finestra. Sporse fuori la testa e
disse “Hey Ginny! Ti manderemo una tazza del gabinetto di
Hogwarts”
Harry e gli altri risero. Potevano Sentire la signora Weasley sgridare Fred, e la forte risata di Sirius.
“Sto solo scherzando mamma!” rispose Fred, facendo rientrare la testa.
In quel momento il treno si mosse
in avanti. Harry si sporse fuori dalla finestra aperta e sorrise a
Sirius, Ginny e Mrs Weasley. Lo salutarono tutti e lui continuò
a salutare finché non sparirono dietro l’angolo.
Ritornò con la testa nello scompartimento e si sedette.
“Allora” disse George cercando qualcosa nel mantello. “Chi vuole giocare a spara schiocco?”
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Remus era seduto pazientemente al
lungo tavolo, guardando il mare di studenti del primo anno che era
appena entrato dalle porte della sala grande. Guardò tra i
bambini nervosi, e finalmente posò gli occhi sui capelli rosso
fuoco di Ron Weasley. E come si aspettava, Harry era proprio vicino a
lui. Harry incrociò il suo sguardo e sorrise largamente. Remus
rispose al suo sorriso e sventolò un po’ la mano.
Harry non aveva assolutamente idea
di come sarebbe stato smistato. Sia Sirius che Remus si erano rifiutati
di dirglielo, nonostante Sirius avesse descritto dettagliatamente, e
con una faccia seria, il lago e la piovra gigante. Quando gli veniva
chiesto, Remus si limitava a sorridere e a cambiare argomento, parlando
del tempo o di qualcosa di altrettanto evasivo.
Remus rimase seduto nella sua sedia
mentre ascoltava la McGranitt fare il solito discorso agli studenti del
primo anno allineati davanti al tavolo dei professori. Andò
dall’altra parte della sala, e prese il gabello e il cappello
parlante sistemandolo davanti agli studenti. Remus nascose un ghigno
nel suo calice per lo sguardo perplesso di Harry. Tutte le volte
in cui era stato nell’ufficio di Silente Harry non aveva mai
chiesto a cosa servisse il cappello.
Lo strappo del cappello si
aprì e cominciò a cantare su tutte le case. Appena ebbe
finito, Remus applaudì insieme al resto della sala. La McGranitt
scrollò il suo lungo rotolo di pergamena.
“Appena chiamo il vostro
nome, farete un passo avanti. Io metterò il cappello parlante
sulla vostra testa, e sarete smistati nelle vostre case.” Disse
la McGranitt agli studenti del primo anno.
Remus dovette mordersi forte le labbra per non scoppiare a ridere allo sguardo totale di shock sulla faccia di Harry.
“Che cosa è appena successo?” sussurrò Silente all’angolo della sua bocca.
“Sirius gli ha detto che
avrebbe dovuto combattere contro la piovra gigante” disse Remus
con la voce che tremava sull’orlo delle risate.
Il preside soffocò una risata e scosse la testa, concentrandosi sullo smistamento.
A Remus sembrava che fosse stato
ieri il giorno in cui lui e Sirius erano andati nel Surrey a prendere
il bambino di cinque anni. Anche se c’erano stati momenti
difficili prima che tutto si sistemasse, Remus non avrebbe cambiato
niente neanche per tutto l’oro della Gringott.
Harry era cresciuto, diventando un
magnifico giovane uomo, proprio come suo padre. Era sicuro di sé
ma non troppo, era intelligente, coraggioso e leale. Il piccolo bambino
timido con cui avevano cominciato non se ne era andato, ma si
ripresentava solo raramente.
La vita di Remus era cambiata
così drasticamente negli ultimi cinque anni, che spesso si
chiedeva se non fosse stato solo un lungo magnifico sogno. Ora aveva
avuto indietro la sua famiglia, almeno una parte, ed era più
felice di quanto non lo fosse mai stato in tutta la sua vita.
Sirius sentiva esattamente la
stessa cosa, Remus lo sapeva. Anche lo sguardo vuoto prodotto dai
cinque anni ad Azkaban non se ne era andato del tutto, ma come la
timidezza di Harry, tornava solo qualche volta. C’erano stati dei
momenti in cui i due amici ripensavano a come avevano quasi perso Harry
per Codaliscia e Voldemort, e in quel caso lo sguardo ritornava.
Ma come Remus aveva predetto durante il rapimento di Harry, le cose alla fine si erano sistemate.
Nonostante Lucius Malfoy fosse
ancora un fuggiasco, non c’era ancora nessun indizio riguardo
dove potesse essere andato, e Voldemort era ancora là
fuori aspettando il momento opportuno per tornare, la vita era
bella.
Il giorno in cui Codaliscia aveva
ricevuto il bacio del dissennatore, Sirius e Remus erano andati ad
Azkaban per assistere.( “privilegio di auror” aveva detto
Sirius scuro in volto). Era stato qualcosa che Remus non avrebbe mai
dimenticato fino al giorno della sua morte. Aveva ancora incubi
per la scena. Rabbrividì ricordandosene.
Tornando al presente, Remus si
concentrò sullo smistamento. Strinse gli occhi appena vide un
bambino dai capelli biondo platino mettere in testa il cappello. Non
aveva sentito il nome ma non c’era alcun dubbio su chi fosse,
data la sua faccia.
“SERPEVERDE!” gridò il cappello parlante senza aver quasi toccato la testa del figlio di Lucius Malfoy.
Narcissa Malfoy, una delle tante
cugine di Sirius, aveva negato di sapere degli spostamenti di suo
marito. Sirius stesso l’aveva investigata numerose volte, e aveva
persino perquisito a fondo Malfoy Manor. Il lavoro di Sirius era
concentrato nella ricerca del mangiamorte che aveva torturato Harry
anni prima, e quando l’avrebbe trovato, Remus voleva essere
presente, sarebbe stata una scena da non perdere.
“Potter, Harry!”.
Remus girò di scatto la
testa dal tavolo di Serpeverde a Harry. Stava camminando lentamente,
ancora visibilmente nervoso. Remus li sorrise rassicurante, ricevendo
in risposta un sorriso tremolante. Harry si sedette sullo sgabello e la
McGranitt mise il cappello parlante sulla sua testa. Remus
incrociò le dita sotto il tavolo. Aggrottò leggermente la
fronte quanto il cappello non urlò il nome della casa di Harry
dopo due minuti.
Finalmente dopo quella che sembrò un’eternità, il cappello urlò alla sala “GRIFONDORO!”
Remus dovette resistere
l’impulso di saltare in aria e festeggiare con il resto dei
grifondoro. Si limitò a fare un sorriso enorme e ad applaudire
forte mentre Hagrid fischiava. Harry si tolse il cappello e andò
a sedersi con i suoi compagni di casa.
Quando si girò verso Remus
aveva un ghigno che andava da un orecchio all’altro. Remus
rispose e alzò leggermente il sopracciglio. Il ghigno di Harry
svanì leggermente per mezzo secondo, ma scosse la testa e
cominciò una discussione con Percy Weasley.
L’unica persona che Remus
aveva visto, per la quale il cappello aveva impiegato tanto tempo era
stato Sirius durante il loro primo anno. Sirius aveva ammesso
recentemente che il cappello volesse metterlo a Serpeverde, ma dopo un
lungo dibattito nella sua mente, l’aveva convinto che Grifondoro
era la cosa migliore per lui.
Un giorno avrebbe chiesto ad Harry
che cosa gli aveva detto il cappello. Anche Ron Weasley fu smistato a
Grifondoro, con grande sollievo da parte di Harry. Quei due, insieme ai
gemelli erano stati praticamente inseparabili da quando si erano
incontrati tanti anni prima.
Appena Blaise Zabini fu mandato a
Serpeverde, la cerimonia finì. Silente si alzò, stese le
braccia in segno di benvenuto, e disse con uno sguardo radioso agli
studenti. “ Ho solo quattro parole da dirvi al momento e sono:
Pigna, pizzicotto,manicotto, tigre!”
Gli studenti e qualche insegnante
risero. I gemelli Weasley cominciarono a canticchiare“
Finalmente!” appena il banchetto apparve davanti a loro. Era
magnifico proprio come Remus se lo ricordava. Sarebbe andato più
tardi a fare i complimenti agli elfi domestici.
Appena il cibo fu divorato dagli
studenti affamati, e i piatti d’oro ripuliti, Silente si
alzò e cominciò il suo solito discorso di benvenuto.
Erano le solite cose, era vietato entrare nella foresta proibita
Remus spedì ad Harry uno sguardo di avvertimento; Harry si
limitò a ghignare in risposta imbarazzato), e i pericoli del
platano picchiatore. La lista di Gazza di oggetti proibiti era
aumentata dai tempi di Remus, e aveva un sospetto che i gemelli Weasley
fossero i responsabili.
“Infine” disse Silente
agli studenti “Vorrei presentarvi il nostro nuovo insegnante di
difesa contro le arti oscure il professor Remus Lupin”
Remus soffocò una risata
appena Harry e i Weasley lo incitarono ad alta voce, e ignorò
gli sguardi dal tavolo dei Serpeverde. Salutò educatamente prima
che Silente continuasse “Adesso, è ora di andare a letto!
Le lezioni cominciano molto presto domani mattina! Forza Forza!”
Alcuni degli studenti più grandi sbuffarono, ma cominciarono a dirigersi verso le porte della sala grande.
Harry sembrava volesse ignorare il
richiamo di Percy per quelli del primo anno per andare a parlare con
Remus. Remus scosse la testa e disse con le labbra”Ci vediamo
domani” Harry si accigliò leggermente ma salutò
Remus con la mano e seguì Percy fuori dalla sala per andare
nella torre di Grifondoro.
Sì, pensò Remus sorridendo, le cose andranno bene. E questo è solo l’inizio.
Non
ci credo siamo alla fine della prima storia!! Mi raccomando leggete il
sequel Lies che metterò online domenica prossima ! buona
settimana e recensite!!!
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