Quando la tua vita si stravolge

di mary10990
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le lettere ***
Capitolo 2: *** I Potter ***
Capitolo 3: *** Olivander ***



Capitolo 1
*** Le lettere ***


le lettere

I personaggi non mi appartengono e sono di proprietà di J.K. Rowling

Spero la storia vi piaccia almeno un po'.  Ho stravolto la storia, ma questa idea mi frullava da un po' nella mente. Scusatemi :)

Buona lettura :D

Caro Michael,

immagino tu sia spaventato e preoccupato, ma come più volte ti ho detto non potrai aspettare ancora per molto.

Silente si è mostrato già troppo paziente, i ragazzi hanno quattordici anni ormai. Credi davvero che per loro non sarà difficile recuperare tutti gli studi persi?

Silente ti ha anche proposto la cattedra di Incantesimi per poter stare vicino a loro.

Ti conviene rivelare al più presto ai ragazzi la verità; credo sia meglio per loro venirlo a sapere da te piuttosto che da chiunque altro.

Se hai bisogno di sostegno per dirglielo io e James verremo volentieri a darti una mano.

Scrivimi presto,

con affetto

Lily


Michael ripiegò con cura la lettera che stava rileggendo da ormai una quindicina di minuti. Lily aveva ragione, Arianna e Adam dovevano saperlo.

Ma se fossero stati dei Maghinò? Infondo non avevano mai mostrato di aver qualche dote magica. O forse era stato lui ad non essersene mai accorto?

Doveva farsi coraggio, doveva dirglielo.

I ragazzi avevano il diritto di sapere la verità su Miranda.

Pensando alla defunta moglie non poté non ricordare a se stesso la somiglianza tra madre e figlia. Arianna era la copia esatta della madre: capelli ricci e scuri come le tenebre in contrasto alla sua pelle così chiara da poter intravedere le vene in alcuni punti, lineamenti delicati e armonici e, ciò che scioccava di più Michael, i suoi stessi identici occhi verdi. Quegli stessi occhi di cui si era innamorato più di una ventina di anni prima.

Adam invece sembrava aver ereditato tutto da lui: alto per la sua età, fisico asciutto e sottile, capelli castani e scompigliati e espressivi occhi nocciola.

Quando li guardava non poteva non vedere se stesso e Miranda gironzolare per il castello.

L'uomo si ritrovò a pensare ai suoi figli con indosso le uniformi di Hogwarts e un misto di gioia e paura gli strinse lo stomaco.

Dopo la morte di Miranda, Michael si era rifugiato nel mondo dei Babbani e aveva imparato a vivere come loro; eccetto per il suo gufo Astolfo, unico suo mezzo di comunicazione col mondo magico.

Doveva dirglielo, Silente aveva già mandato loro le lettere, arrivate con lo stesso gufo usato da Lily.

I ragazzi si sarebbero alzati a momenti e sarebbero scesi a far colazione, lui gli avrebbe spiegato tutto e sarebbe poi toccato a loro scegliere se frequentare la scuola o no.

-”Buongiorno papà!” lo salutarono i ragazzi scendendo in cucina. Arianna posò un bacio sulla guancia del padre e si sedette su una sedia alla sua destra, mentre il fratello si accomodava sulla sinistra.

-”Buongiorno ragazzi.”

Michael era nervoso e continuava a girare la sottile fede d'oro che decorava l'anulare della sua mano sinistra.

Non aveva avuto il coraggio di toglierselo dopo la morte di Miranda: quell'anello, insieme ai suoi figli, era la prova che lei era esistita e l'aveva amato davvero.

-”C'è qualcosa che non va?” chiese il ragazzo osservando il padre pensoso. Adam aveva un forte spirito di osservazione e riusciva a leggere dentro alle persona come fossero libri aperti. Era impossibile nascondergli qualcosa, a meno che lui stesso non sapesse che gliela stavi nascondendo.

-”Devo dirvi una cosa ragazzi, una cosa molto importante. Credo però che sia meglio se prima vi spieghi alcune cose”.

I ragazzi fissarono il padre in silenzio e aspettarono che parlasse.

-”Vi capita mai di fare cose che non credevate fosse possibile fare? Cose che nessun altro può fare?”. A quella domanda i ragazzi si guardarono e silenziosamente annuirono al padre.

-”Che genere di cose?”

-”A volte” - iniziò Arianna - “posso spostare le cose solo guardandole. Altre volte riesco a trovarmi in alcuni luoghi senza sapere come ci sono arrivata.”

-”Capita lo stesso anche a me” ammise il ragazzo abbassando la testa, leggermente in imbarazzo.

-”Perché non me lo avete mai detto?” chiese loro l'uomo, rendendosi conto solo in quell'istante che i poteri dei figli rischiavano di diventare un pericolo per loro stessi. Come aveva potuto permettere che covassero in loro senza una guida?

-”Avevamo paura.” - ammise Adam - “Paura che potesse essere qualcosa di brutto e tu fossi costretto a chiuderci in un manicomio o cose del genere. Ti prego papà, non lo facciamo volontariamente, solo.. a volte capita. Non sappiamo neanche noi perché”.

Il ragazzo guardò la sorella e si rese conto che anche lei, come lui, era parecchio nervosa. Infatti giocherellava con un riccio ribelle che le sfiorava una guancia e i suoi occhi sembravano molto affascinati dalla fetta di pane imburrata che adesso giaceva nel piatto solitaria.

-”Lo so io ragazzi. E credetemi, in questo momento mi accorgo che avrei dovuto dirvelo prima ma.. ero così spaventato. Ho cercato di farvi crescere al sicuro, ma mi sarei dovuto rendere conto che non potevo nascondervi da ciò che siamo.”

-”Ragazzi” - continuò Michael - “noi siamo dei maghi.”

I due si fissarono spalancando gli occhi e poi si voltarono a fissare il padre che estraeva dalla tasca due lettere pesanti e giallastre che somigliavano molto a pergamena.

Arianna guardò la sua e, l'inchiostro verde che indicava la loro esatta posizione, le provocò un piccola riga di espressione fra le sopracciglia. Come potevano saperlo con così tanta precisione?


Signorina A. Montgomery

Secondo piano, seconda porta a destra

27, Leyspring Street

Leytonstone


L'aprì ed estrasse con cura la pergamena, quasi spaventata di poterla rovinare soltanto toccandola.


SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Direttore: Albus Silente

(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)

Cara signorina Montgomery,

siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle 

attrezzature necessarie.

I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.

Con ossequi,

Minerva McGranitt

Vicedirettrice


-”É tutto vero?” chiese Adam alzando gli occhi dalla pergamena.

-”Fino all'ultima parola. Adesso è solo vostra la scelta ragazzi. Qualsiasi cosa desideriate fare, io resterò con voi e vi darò tutto il sostegno che posso.”

Quella frase galleggiò nell'aria intorno alle tre persona sedute attorno al vecchio tavolo di mogano.

Dalla finestre i raggi del caldo sole del primo di luglio entravano prepotenti e si posavano su qualsiasi cosa trovassero.

Uno di questi si posò sulla busta di Arianna e fece brillare l'inchiostro verde. La ragazza lo fissò per qualche minuto.

Nella sua mente continuava a chiedersi se fosse tutto vero o se stesse semplicemente ancora sognando.

Maghi. Come era possibile? Per anni aveva cercato con Adam una spiegazione a quegli strani eventi e adesso l'aveva proprio lì davanti.

-”Quindi io sono un mago?” chiese Arianna al padre.

-”Beh tesoro, tu tecnicamente saresti una strega” le sorrise e le strinse la mano. Poco dopo prese anche quella del figlio e, avvicinandoli a sé come quando erano alti 

poco più di un metro, gli parlò.

-”Ricordate, io starò dalla vostra parte, sempre. Qualsiasi decisione voi prendiate.”

-”Ho intenzione di frequentare la scuola” i due ragazzi parlarono nello stesso istante e quella frase echeggiò nella cucina della casa al numero 27 di Leyspring.

Pronunciando quelle parole avevano dato il via a una serie di eventi, ma questo ancora non lo sapevano.

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Capitolo 2
*** I Potter ***


capitolo 2

Ed ecco qui il secondo capitolo! Buona lettura :D


Una strega. Arianna ancora non riusciva a crederci, le sembrava tutto così strano.

-”Papà, perciò sei anche tu un mago?” chiese la ragazzina entusiasta. Da piccola aveva sempre preteso che Michael le leggesse libri pieni di magia e, quando aveva imparato lei stessa a leggere, si era arrangiata a cercare tutti i possibili libri contenenti anche un briciolo di magia.

-”Sì, tesoro. Anche se devo ammettere che negli ultimi tredici anni non ho più tirato fuori la mia bacchetta. Però la porto sempre con me, non si può mai sapere cosa ti succederà.”

Alzando la gamba destra del pantalone beige che indossava e abbassando il calzino nero, Michael tirò fuori una bacchetta di legno scuro.

-”Wow” - disse Adam toccandola - “ne avremo una anche noi?”

-”Certo ragazzo, dovremo fare un giro a Diagon Alley per procurarci tutto ciò che ci serve” si disse Michael sovrappensiero, riponendo la bacchetta nel suo nascondiglio.

I tre si alzarono dal tavolo, lasciando lì la colazione praticamente ancora intatta. C'era troppa euforia nell'aria per potersi sedere e mangiare.

L'uomo guardò i figli che, fermi davanti a lui, aspettavano delle istruzioni.

Mentalmente l'uomo si appuntò tutto ciò che andava fatto quella mattina: preparare i bauli, scrivere a Lily, trovare i rimasugli di metropolvere nascosta da qualche parte in soffitta.

-”Ragazzi seguitemi” disse Michael.

Adam e Arianna lo seguirono al piano di sopra ed entrarono tutti e tre nella camera del ragazzo. Il letto dalle lenzuola blu era ancora disfatto, sul pavimento erano disseminati vestiti, libri scolastici e CD. Di certo su Adam si poteva dire tutto, tranne che fosse ordinato.

Dopo aver tirato fuori la bacchetta, Michael liberò una porzione di pavimento e fece apparire un vecchio baule che giaceva da tempo in soffitta.

Si voltò verso i suoi figli e li vide a bocca aperta, palesemente stupefatti.

-”È una forza, non è vero?” chiese sorridendo ai due ragazzi ancora scioccati. Vederli annuire a bocca aperta fece ridere Michael che si avvicinò a loro per chiudergli le bocche.

-”Forza Adam, metti qui dentro tutto ciò che può servirti. Tutto. Non penso che ritorneremo”

-”Papà! Ma non ci entrerà mai tutto! Insomma.. non puoi farne apparire un alto? O altri due magari”

Michael agitò la bacchetta, ma non accadde nulla.

-”Cosa sarebbe dovuto succedere?” chiese il ragazzo.

-”Apri il baule, vedrai che adesso ci starà tutto” così dicendo Michael uscì dalla camera sorridendo e Arianna lo seguì.

-”Cosa hai fatto al baule?” chiese curiosa la ragazza.

-”Un Incantesimo Estensivo Irriconoscibile. Praticamente l'ho ingrandito all'interno, senza che fuori si vedesse niente. Geniale, no?”

-”Assolutamente” rispose sorridendo al padre e aprendo la porta della sua stanza.

Dopo aver visto il caos di Adam, la pace e l'ordine che impregnavano la camera di Arianna erano una gioia per gli occhi. L'ampia libreria accoglieva tutti i libri che la ragazza aveva amato, dalla sua infanzia fino a quel momento; le lenzuola verdi ricoprivano ordinatamente il letto, l'ampia scrivania di mogano era ricoperta di libri e quaderni.

Tutto ciò era Arianna Montgomery: libri e una buona dose di curiosità e intelligenza.

Michael fece apparire un baule anche lì e lasciò Arianna da sola, mentre lui si diresse al piano di sotto.

Avrebbe dovuto scrivere a Lily e James come si stava evolvendo la situazione. Raggiunta la cucina, aprì il mobiletto sopra il forno e da lì estrasse un foglio di pergamena, prese la sua vecchia piuma, l'inchiostro, e si sedette al tavolo.

Dopo aver spostato i piatti della colazione, intinse la piuma nell'inchiostro e iniziò a scrivere.


Cara Lily,

l'ho finalmente detto ai ragazzi. Sembrano entusiasti e hanno deciso di studiare ad Hogwarts. Spero che tutte le mie ansie si plachino e loro possano essere al sicuro. Mentre ti scrivo stanno preparando i bauli. Non ho ancora deciso dove andremo, ma penso che alla fine affitteremo un paio di stanze al Paiolo Magico. Avrei molto piacere se veniste a trovarci lì, magari anche con i ragazzi.

Grazie per essermi sempre stata vicina in tutti questi anni.

In attesa di rivedervi presto,

Michael


L'uomo poggiò la piuma sul tavolo e portò la lettera ad Astolfo che, ne era certo, stava svolazzando per la soffitta in cerca di qualche topo.

L'uomo salì al secondo piano e, dopo aver abbassato la botolo che portava alla soffitta, vi salì.

Come aveva immaginato, Astolfo era lì, appollaiato su un vecchio appendiabiti che riposava pacifico. Michael si avvicinò a lui e gli accarezzò la testa. Al suo tocco il gufo si sveglio e, vedendo la lettera, si preparò al viaggio.

-”Devi portarla a Lily” gli disse l'uomo mentre legava con uno spago la pergamena alla sua zampa. Astolfo si girò a beccare amorevolmente un dito a Michael e poi spiccò il volo, uscendo dalla finestrella sulla parete.

In attesa di una risposta, l'uomo si mise alla ricerca della metropolvere.

Nel frattempo Arianna impilava libri e vestiti dentro i bauli. Mentre riponeva tutta la sua vita dentro quei bauli, si perse nei ricordi che conservava su quella stanza. Adam che veniva a svegliarla la mattina saltandole addosso, Michael che le portava la colazione a letto per il suo compleanno.

Ma il più bel ricordo di Arianna riguardava una sera di una decina di anni prima. Lei e Adam avevano poco più di quattro anni e un potente blackout aveva oscurato l'intera zona. Michael li aveva presi per mano e li aveva condotti nella camera di Arianna. I due bambini si erano appollaiati sull'ampio letto e aspettavano in silenzio ed impauriti che il padre sistemasse le cose. Ma Michael non fece tornare la luce, almeno non come i bambini si erano aspettati.

L'uomo aveva invece estratto da un cassetto un paio di torce e, dopo averle accese, aveva organizzato una “gita nella giungla” con i suoi figli.

Arianna ricordava ancora gli schiamazzi delle scimmie e i ruggiti dei leoni che il padre produceva.

Michael era stato ed era ancora un padre fantastico, sempre presente e vicino ai figli. Aveva cercato in tutti i modi di non far pesare loro la mancanza di una figura materna e ci era riuscito abbastanza bene. Ogni tanto però le capitava di pensare come sarebbe stata la sua vita se sua madre non avesse avuto quell'incidente d'auto in cui lei si era salvata per miracolo, con solo una piccola cicatrice a forma di saetta sulla fronte.

Un nuovo pensiero attraverso la mente della ragazza. Anche la madre era stata una maga? Se lo era perché non aveva evitato quell'incidente?

Avrebbe posto quella domanda al padre in un secondo momento.

Passando accanto alla scrivania guardò tutti i suoi vecchi libri scolastici. Chissà come sarebbe stata la nuova scuola, cosa avrebbe imparato.. con quei pensieri che le frullavano per la testa ripose l'ultimo paio di jeans nel baule. Indossò un paio di pantaloni al ginocchio ed una magliettina blu, sistemò il pigiama nel baule e lo chiuse. Controllò se nella camera ci fosse ancora qualcosa che aveva dimenticato e, dopo aver decretato di aver preso tutto, uscì e si diresse verso la camera del fratello.

Aprì la porta e lo vide intento a gettare alla rinfusa tutto ciò che trovare per la stanza dentro al baule.

-”Adam! Sei sempre il solito” disse la ragazza sorridendo e andando a sedersi sul letto.

-”È pratico e veloce” rispose il fratello buttando il mucchio di vestiti che stringeva fra le braccia nel baule.

-”Che ne pensi? Maghi! Non è fantastico?” chiese Arianna poggiando la testa sul cuscino.

-”È incredibile. L'avresti mai detto? Non vedo l'ora di avere una bacchetta e fare un sacco di incantesimi! Potrei far apparire un sacco si cose e fare quello che voglio!”

Arianna sorrise nel sentire l'entusiasmo del fratello, nonostante lui fosse più grande di una decina di mesi, lei era sempre stata la più matura fra i due.

Adam gettò gli ultimi vestiti nel baule e si coricò accanto alla sorella.

-”Non vedo l'ora di andare a quella Diagon Alley di cui parlava papà. Chissà quante cose magiche ci saranno lì! E scommetto che sarà pieno di maghi e streghe”

-”Io invece non vedo l'ora di comprare i libri! Hai dato un'occhiata alla lista? Non vedo l'ora che sia il primo di settembre” rispose Arianna al fratello.

Mentre i ragazzi fantasticavano su quello che li avrebbe aspettati, un gufo entrò dalla finestrella della soffitta e si poggiò sulla spalla dell'uomo che tirava fuori da un vecchio baule un sacchetto di polvere.

-”Grazie Astolfo” disse Michael slegando la busta dalla zampa del gufo. Aprì la lettera ed estrasse la pergamena.


Caro Michael,

come accidenti ti è venuto in mente che andrai a stare al Paiolo Magico? Io e James vi abbiamo preparato dei letti e non vediamo l'ora di avervi come nostri ospiti. I ragazzi sono entusiasti di conoscervi. Ti allego questo tappo che diventerà una Passaporta a mezzogiorno in punto. Mi raccomando non perdetela.

In attesa di rivedervi,

Lily


Michael sorrise e tirò fuori il tappo di sughero dalla busta. Guardò l'orologio e si rese conto che mancavano poco più di 10 minuti a mezzogiorno.

Afferrando il sacchetto di metropolvere corse nella sua stanza, dove fece apparire l'ultimo baule che aveva in soffitta e lo riempì con un paio di colpi di bacchetta. Controllò nuovamente l'orologio che segnava le 11:55. Uscì di gran carriera dalla sua stanza e si diresse verso quella di Adam.

Aprì la porta e trovo entrambi i suoi figli sul letto a chiacchierare.

-”Spero abbiate finito di fare i bagagli, perché tra meno di cinque minuti dobbiamo partire.” annunciò loro il padre. I ragazzi saltarono giù dal letto e si avvicinarono al padre.

-”Andremo in macchina? O farai qualche incantesimo con la bacchetta? Dove andremo? Ci saranno altri maghi?” Adam continuava a porre al padre domande e questo, sorridendo, li condusse al piano di sotto.

Michael controllò l'orologio e si estrasse dalla tasca un tappo di sughero.

-”Ragazzi adesso toccate il tappo. Quella che stiamo per usare è una Passaporta. Ci condurrà a casa di alcuni vecchi amici”

I ragazzi posarono le dita sul tappo e dopo pochi secondi una sensazione strana li invase: era come se un gancio aggrappato all'ombelico li stesse tirando.

Accadde tutto in una manciata di secondi.

Arianna e Adam caddero sul pavimento di un salotto che non avevano mai visto. Il padre, atterrato in piedi, tese loro le mani per aiutarli ad alzarsi.

Una volta in piedi i ragazzi scoprirono quattro figure che li osservavano.

Una donna dai capelli rossi e gli occhi verdi poggiava una mano sulla spalla di un ragazzo coi capelli neri e gli stessi occhi verdi, incorniciati da un paio di occhiali rotondi. Accanto a loro un uomo con gli stessi occhiali poggiava la mano sulla spalla di una ragazza con i capelli cespugliosi.

Michael si avvicinò ai suoi amici e li abbracciò, rivedendoli per la prima volta dopo tutti quegli anni.

-”Quanto tempo è passato? Sembra una vita!” disse Michael all'altro uomo dopo aver sciolto l'abbraccio.

Michael si girò verso i suoi figli e, avvicinandoli a sé, fece le presentazioni.

-”Loro sono Lily e James Potter, e questi sono i loro figli Hermione ed Harry” disse ai ragazzi.

I nuovi arrivati tesero loro le mani e si presentarono.

-”Piacere di conoscervi. Io sono Arianna Montgomery”

-”Ed io Adam Montgomery”

Dopo le presentazioni si diressero tutti in cucina, esortati da Lily, per pranzare.

Adam ed Arianna, che per la troppa euforia non avevano fatto colazione, cominciarono a sentire i morsi della fame e accettarono di buon grado il pasticcio di rognone che Lily servì loro.

-”Sapete, mi ricordo di voi quando eravate piccoli piccoli e adesso.. diamine se siete cresciuti! Hai fatto uno splendido lavoro Michael!” disse Lily sedendosi accanto a James.

-”Siete pronti per iniziare il recupero, ragazzi?” chiese loro James.

-”Recupero?” chiesero i ragazzi, guardando il padre.

Michael iniziò a rigirarsi la fede intorno all'anulare.

-”Ehm.. ecco ragazzi, voi avreste dovuto cominciare la scuola tre anni fa, ma per varie motivazioni che ho intenzione di raccontarvi dopo, ho preferito aspettare. Ma non preoccupatevi, sono certo che vi rimetterete alla pari. Io e James vi insegneremo tutto ciò che dovrete sapere per affrontare il quarto anno”

-”Io e Harry vi aiuteremo volentieri! Abbiamo i compiti delle vacanze da fare e sono certa che potremmo farli insieme, così potrete allenarvi anche voi” disse loro Hermione.

-”Spero di riuscire a recuperare tutto! Dobbiamo iniziare il prima possibile Adam!”

-”Ti prego Ari, lasciami respirare”

La tavolata si mise a ridere, tranne Hermione che sorrise ad Arianna come per dirle che la capiva.

Tra una chiacchiera e l'altra, i Potter entrarono a far parte delle vite dei ragazzi Montgomery.


Ed eccoci alla fine del capitolo! Spero vi sia piaciuto, alla prossima!

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Capitolo 3
*** Olivander ***


Olivander

Ed ecco il terzo capitolo! Buona lettura :D


Terminato il pranzo, si riunirono tutti nel salone della famiglia Potter. Arianna continuava a tormentarsi, preoccupata di non essere in grado di affrontare il quarto anno ad Hogwarts. Sarebbe davvero riuscita in due mesi ad imparare tutto ciò di cui aveva bisogno? Voleva cominciare al più presto, che Adam fosse d'accordo o no.

-”Sai Arianna, è incredibile quanto tu sia uguale a tua madre alla sua età”

-”Ha ragione Lily. Hai i suoi stessi occhi.” disse James sorridendo alla ragazza.

Improvvisamente la ragazza si ricordò della domanda che avrebbe voluto porre al padre, ma non era sicura se fosse pronta o no a parlarne davanti a così tanta gente. Perciò decise di aspettare a quando sarebbero stati da soli.

-”Beh ragazzi, io proporrei di fare una gita a Diagon Alley. Prima i ragazzi avranno i libri e prima Arianna si tranquillizzerà” disse Michael facendo una smorfia alla figlia.

-”Allora vado a scrivere a Ron dove stiamo andando, così magari potremo fare gli acquisti insieme” disse Harry alzandosi dal divano e dirigendosi al piano di sopra.

-”Ron è un nostro caro amico” - spiegò Hermione - “frequenta anche lui il quarto anno come noi”

-”È il maschio più piccolo dei Weasley” disse Lily a Michael.

-”I Weasley? Mi sembra sia passato un secolo da quando li ho visti l'ultima volta!”

Dopo una ventina di minuti Harry scese giù dalle scale di gran carriera è annunciò che la famiglia del suo amico li avrebbe aspettati al Paiolo Magico.

-”Cos'è il Paiolo Magico?” chiese Adam curioso.

-”È una locanda, ma lì si trova il passaggio per Diagon Alley” spiego James al ragazzo.

-”Direi che possiamo andare allora. Credo sia meglio spostarsi con mezzi babbani, avete già provato una Passaporta, non vorrei scombussolarvi troppo” disse Lily premurosa ai ragazzi.

-”Babbani?” chiese Arianna aggrottando la fronte.

-”Non magici, cara” precisò la signora Potter.

-”Tesoro, tira fuori un po' di quelle sterline” disse il signor Potter alla moglie, alzandosi dalla poltrona e dirigendosi verso l'uscita.

-”Dovrei averle messe qui da qualche parte” – sbuffò Lily con la testa in una piccola credenza - “perché non posso utilizzare i galeoni anche i babbani?”

-”Galeoni? Sono i soldi magici?” chiese Adam incuriosito. Quel ragazzo aveva continuato a far domande a destra e a manca, su ogni cosa. C'era da aspettarselo in fondo: quanti avrebbero resistito a non domandare alcunché su un mondo magico appena scoperto?

-”Quelli d'oro sono i galeoni” - spiegò James tirando fuori dalla tasca dei pantaloni tre strane monete - “Diciassette falci d'argento fanno un galeone e ventinove zellini fanno un falce: facilissimo, no?” concluse sorridendo ai ragazzi Montgomery.

-”Non esattamente” ammise Arianna avvicinandosi alle monete.

-”Ne avrete da imparare cari ragazzi, ma non preoccupatevi: siamo qui per aiutarvi” disse la signora Potter tirando la testa fuori dalla credenza e avvicinandosi ai ragazzi. Nella mano destra stringeva quelli che ad occhio Arianna giudicò cento sterline. Le infilò nella borsetta e aprì la porta di casa.

-”Vi raggiungo subito” disse Michael al gruppo che aveva già cominciato ad uscire di casa.

Arianna ebbe un lampo di genio e, mentre il gruppo si apprestava a chiudersi la porta alle spalle, lei segui il padre che si stava dirigendo al piano di sopra.

-”Hai dimenticato qualcosa papà?” chiese a Michael che, colto alla sprovvista, sussultò.

-”Ero convinto fossi andata con gli altri tesoro” - disse girandosi verso la figlia - “devo solo prendere la chiave della cassaforte che abbiamo alla Gringott, la banca dei maghi”

Insieme salirono le scale che portavano al secondo piano in silenzio.

-”Papà” - chiese Arianna facendo appello a tutto il coraggio che aveva - “la mamma.. Insomma, era anche lei.. una strega?”

-”Certo che lo era tesoro, ed era una delle migliori che io ricordi. Quando studiavamo ad Hogwarts mi aiutava sempre coi compiti nella sala comune”

Arianna si chiese cosa fosse questa sala comune, ma al momento era un altro l'argomento che le premeva.

-”E se era una così brava maga, non c'era niente che avrebbe potuto fare per evitare l'incidente?”

Michael si fermò sul corridoio e iniziò a rigirarsi la fede intorno all'anulare.

-”Tesoro, preferirei parlarti della mamma quando ci sarà anche Adam ad ascoltare” spiegò l'uomo mettendo una mano sulla spalla della figlia.

-”Certo. Vorrei solo capire” si giustificò Arianna. Era ovvio che il padre ritenesse corretto aspettare anche Adam, ma la curiosità e una strana ansia ribollivano nel petto della ragazza. Perché provava questa strana sensazione?

-”Adesso muoviamoci dai, ci staranno aspettando” disse l'uomo dando un buffetto affettuoso alla figlia.

Entrarono in una stanza decorata con un centinaio di tonalità di blu. Più Arianna fissava ciò che la circondava più credeva di essere nell'oceano.

Il letto, ricoperto da morbide lenzuola blu, era ornato da una decina di cuscini che avevano tutti una tonalità diversa, dall'azzurrino, al celeste ad un blu molto intenso. Lo scrittoio, posto sotto un'ampia finestra dove le tendine celesti non impedivano al sole di entrare, era ricoperto di libri rilegati in pelle, piume e boccette di inchiostro. In un angolo della camera, appollaiato nella sua gabbia, Astolfo riposa emettendo qualche piccolo sbuffo ogni volta che espirava. Ma ciò che in assoluto lasciava la ragazza senza parole erano i quadri. Magnifiche scene di uomini al comando di navi e pesci che nuotavano nel profondo blu ornavano quelle pareti azzurro pastello. Arianna si avvicinò ad un quadro dove due maestosi pesci gialli si guardavano. Non appena poggiò le dita sulla cornice i due pesci sparirono oltre uno degli lati di essa.

Arianna ritirò le dita come se si fosse scottata.

-”Come è possibile?” chiese al padre che richiudeva il baule poggiato accanto alla gabbia di Astolfo.

-”Arianna, qui i quadri hanno una vita loro” - spiegò Michael sorridendo alla figlia - “sta a vedere”.

L'uomo si avvicinò ad un quadro che raffigurava due marinai intenti ad issare le vele di una vecchia barca.

-”Scusate signori, verso che terre siete diretti?”

-”Speriamo di raggiungere le Americhe” gracchiò uno dei due marinai.

-”Grazie mille, e buon viaggio”

Michael tornò accanto a sua figlia e le mise una mano sulla spalla.

-”Visto tesoro? Dai, prima avremo comprato i libri e prima vi rimetterete al passo con gli altri”

Insieme uscirono dalla camera e, successivamente, dalla casa.

-”Era ora! Avanti, non vedo l'ora di andare da Olivander!” disse Adam saltellando da un piede all'altro.

-”Vedo che ti hanno già spiegato qualcosa” sorrise Michael.

Il gruppo si diresse alla metropolitana e, dopo qualche difficoltà nel superare i tornelli, salirono tutti sulla metro che li avrebbe portati a Charing Cross.

Durante il viaggio Arianna continuò a farsi domande sulla madre. Più pensava a lei, e più quello strano senso di ansia aumentava al centro esatto del suo petto. C'era qualcosa che il padre non aveva detto loro, lo capiva dal modo in cui si era rigirato la fede fra le dita.

-”Ricordati, ogni volta che papà si rigira la fede fra le dite sta per dirci qualcosa di importante” le aveva detto una volta Adam.

Quando arrivarono scesero tutti dalla metro e uscirono all'aperto. James, Michael e Lily guidavano il gruppo e intanto si raccontavano quello che era successo durante la loro separazione. Arianna colse solo alcune frasi sconnesse.

-”Sirius e Remus faranno i salti di gioia quando ti vedranno!” disse James.

-”I Malandrini sono tornati” continuò Lily.

Hermione nel frattempo stava spiegando a lei e ad Adam come funzionavano le cose ad Hogwarts. Dispiacendosi di essersi fatta distrarre, focalizzò tutta la sua attenzione su di lei.

E poi il Cappello Parlante vi smisterà in una delle quattro case, spero sia Grifondoro così potremmo stare più insieme, ma anche se fosse una delle altre case potremmo frequentarci comunque”

-”Sperate solo di non finire in Serpeverde” disse Harry unendosi al discorso.

-”Harry avanti non dire così! Grandi maghi sono usciti dalla casa di Serpeverde”

-”Oh certo, come ad esempio Tu-Sai-Chi” disse il ragazzo alla sorella.

-”Tu-Sai-Chi?” chiese Adam ad Harry.

-”Il più grande mago oscuro di tutti i tempi, o almeno.. lo era.”

-”E adesso? Qualcuno di più oscuro ha preso il suo posto?”

-”Oh no, è stato annientato”

-”E da chi?” chiese curiosa Arianna.

-”Sarà meglio che ci muoviamo, gli altri sono già lontani” disse Hermione ponendo fine al discorso.

Arianna ebbe l'impressione che Hermione rimproverasse con lo sguardo Harry, ma non ne fu del tutto sicura.

Raggiunsero un vecchio edificio ed entrarono.

All'interno il locale era buio e dismesso, ma ad attirare l'attenzione della ragazza furono un gruppo di sei persone coi capelli rossi. Due ragazzi stavano confabulando fra di loro, l'unica ragazza parlava con quelli che Arianna suppose essere la madre e il padre e l'altro ragazzo era occupato a divorare un piatto di cosce di pollo.

Vedendo che si dirigevano tutti in quella direzione, Arianna capì che quelli dovevano essere i Weasley.

-”Scusate il ritardo” disse Lily sorridendo al gruppo seduto al tavolo.

All'istante la donna rossa si alzò ed abbracciò Lily, e lo stesso fece la ragazzina con Hermione.

-”Eccovi qui! Eravamo tutti in attesa! Harry ci ha detto che Michael è tornato e..” la donna si interruppe guardando Arianna. Immediatamente si avvicinò a lei.

-”E da non crederci, sei identica a tua madre”

-”È la seconda persona che me lo dice oggi.” - sorrise Arianna tendendo la mano verso la donna - “Piacere, Arianna Montgomery”

La donna le strinse la mano e si presentò come Molly Weasley.

-”Michael, è una vita che non ti vedo! Finalmente ti sei deciso a tornare!” disse l'uomo stringendo la mano a Michael e presentandosi ai ragazzi come Arthur Weasley.

-”E questi sono i miei figli: quei due sono Fred e George, lei è Ginny e lui è Ron”

Il ragazzo rosso lasciò da parte il suo pollo per un attimo e fissò Arianna meravigliato.

-”Accidenti, tu sei Arianna Montgomery!È.. è incredibile”

Arianna fissò il ragazzo stranita e Michael cambiò discorso all'istante.

-”Forza andiamo, le vostre bacchette vi aspettano!”

Seguito dagli altri si diresse nel retrobottega e, battendo un colpo di bacchetta su un muro di mattoni, un passaggio si aprì loro.

Meravigliata Arianna entrò guardandosi intorno e vide una centinaia di persona bizzarre camminare tranquilla per quelle vie.

-”Direi di prendere prima le bacchette, che ne pensate ragazzi?” chiese Michael ai figli che risposero annuendo.

-”Allora direi che possiamo ritrovarci al Ghirigoro per comprare i libri” aggiunse l'uomo rivolto al gruppo.

Si salutarono e la famiglia Montgomery si incamminò verso il negozio di Olivander.

Arrivarono davanti ad un negozietto scuro con un'insegna a lettere d'oro scortecciate sopra la porta che diceva: "Olivander: Fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C."

Entrarono e un anziano signore si presentò loro da dietro un ampio bancone.

Olivander, che piacere vederti” - disse Michael all'uomo - “ti ho portato due giovani maghi bisognosi di bacchetta”

-”Oh, il signore e la signorina Montgomery. Mi chiedevo quanto ancora avrei dovuto attendere la vostra venuta”

L'uomo uscì da dietro il bancone e tese una mano ai ragazzi.

-”Vorrei iniziare con lei signor Montgomery, non le dispiace vero, signorina?” chiese guardando Arianna.

La ragazza scosse il capo e Olivander si diresse verso uno dei giganteschi armadi pieni di tanti piccoli cassetti. Ne aprì uno e tirò fuori una bacchetta.

-”Mogano, 11 pollici esatti. Nucleo di crine di Unicorno. Buona flessibilità”

Dopo essersela rigirata tra le mani qualche secondo la diede ad Adam.

Il ragazzo la strinse nella mano destra e sussultò.

-”Wow, avverto un certo calore alle punte delle dita”

-”Sa, è una vera fortuna trovare la bacchetta al primo tentativo.” disse l'anziano uomo al ragazzo. Riprese la bacchetta che aveva data ad Adam e la incartò, mettendola in una scatola.

-”E adesso è il suo turno signorina”

Così dicendo si diresse nuovamente ai cassetti ed estrasse un altra bacchetta.

-”Acero, 13 pollici e un quarto. Nucleo di corde di cuore di Drago. Rigida. La provi” disse tendendola alla ragazza.

Arianna non fece in tempo a stringere la bacchetta che Olivander gliela aveva già strappata di mano.

-”No no, non ci siamo”

Si avvicinò ad un altro cassetto ed estrasse un'altra bacchetta.

-”Quercia, 9 pollici e mezzo. Nucleo di crine di Unicorno. Flessibilità discreta. Tenga” disse porgendola alla ragazza.

Nuovamente la ragazza non fece in tempo a toccarla che Olivander gliela strappò di mano.

No no. Non ci siamo ancora. Cliente difficile, eh?”

Arianna iniziava a spazientirsi. Come poteva sapere se quella era o no la sua bacchetta se quell'uomo continuava a strappargliela di mano?

L'uomo si avvicinò ad un altro cassetto ed estrasse una bacchetta.

Ora mi chiedo... sì, perché no... combinazione insolita... agrifoglio e piume di fenice, undici pollici, bella flessibile. La provi”

Arianna la prese in mano. Avvertì un calore improvviso alle dita. La alzò sopra la testa, la abbassò sferzando l'aria polverosa e una scia di scintille rosse e d'oro si sprigionò dall'estremità come un fuoco d'artificio, proiettando sulle pareti minuscoli riflessi danzanti di luce.

-”Finalmente” Strano però, molto strano”

-”Cosa trova strano, signor Olivander?” chiese la ragazza. L'uomo iniziò ad impacchettare anche l'altra bacchetta.

-”Ricordo tutte le bacchette che ho venduto, signorina Montgomery, una ad una. E si dia il caso che la fenice da cui deriva il nucleo della sua bacchetta abbia dato soltanto un'altra piuma. Ciò che è strano è che lei sia destinata a questa bacchetta, dal momento che la sua gemella le ha inferto quella cicatrice”

Le parole del vecchio spiazzarono Arianna.

Era impossibile. Quella cicatrice lei se l'era procurata nell'incidente che aveva ucciso sua madre.

Improvvisamente nella sua testa tutte le frasi che aveva sentito quel giorno assunsero un senso.

Hermione che faceva tacere Harry, lo stupore del ragazzo coi capelli rossi di cui adesso non riusciva a ricordare il nome.

-”Grazie Olivander, adesso sarà meglio andare” disse Michael pagando.

Arianna e Adam lo seguirono meccanicamente.

-”Ti senti bene?” chiese il ragazzo alla sorella.

La ragazza si limitò ad annuire.

-”Ragazzi” - disse Adam fermandosi davanti ad una gelateria - “credo sia giunto il momento di parlarvi di vostra madre. Sediamoci”

Entrarono nella gelateria e il padre sorridendo chiese un tavolo appartato ad un uomo. Sembrava conoscerlo, ma al momento Arianna non riusciva a rendersi conto di ciò che le stava succedendo attorno. Tutto era così surreale e, adesso che iniziava ad avvicinarsi la spiegazione che aspettava, quello strano senso di ansia assumeva un significato.

In un solo giorno la sua vita si era ribaltata e lei non era ancora sicura della piega che avrebbe assunto.

Dopo essersi seduti restarono qualche minuto in silenzio.

Michael continuava a rigirarsi la fede fra le dita e Arianna iniziò a giocare con un boccolo ribelle che le accarezzava una guancia.

-”Devo raccontarvi cosa successe quella notte..”



Spero vi sia piaciuto! E scusate se non riesco ad aggiornare spesso, ma posso promettervi che mi impegnerò a postare un capitolo a settimana!

Alla prossima!

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