Your silver eyes

di Black Firework
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Risvegli ***
Capitolo 2: *** Tensione e Risate ***
Capitolo 3: *** Caccia aperta ***
Capitolo 4: *** Mente strategica ***
Capitolo 5: *** Elusione e ricerca ***
Capitolo 6: *** Quando la sfiga va a chiamata ***
Capitolo 7: *** Curare lo squarcio ***
Capitolo 8: *** Reagenti basici, prodotti acidi ***



Capitolo 1
*** Prologo: Risvegli ***


Risvegli…

Era un giorno come un altro sulla Rotta Maggiore, o almeno, lo era per le tranquille isole di questa, ma in mare aperto, o più precisamente, su una nave in particolare, quel giorno, come tutti i predecessori e i futuri, non era affatto tranquillo né nella norma.

La nave in questione era un enorme galeone che navigava tranquillo tra le calme onde marine. Una persona che vedeva per la prima volta la suddetta imbarcazione avrebbe potuto benissimo scambiarla per il mezzo di trasporto di un qualche dio della morte o armata del giudizio data le scure tonalità borgogna e nere delle fiancate e la macabra prua che ricordava uno scheletro umano. A confermare la teoria vi era un membro dell’equipaggio che stava di guardia sulla coffa la cui pelle bianco-grigio, gli strani segni simili a cuciture sulle labbra e i capelli indaco lo facevano somigliare incredibilmente a uno zombie.

Heat, questo il nome dell’uomo, lottava per tenere aperti gli occhi che minacciavano di chiudersi per il sonno arretrato: era rimasto di guardia tutta la notte per avvistare una terra che da molto tempo rimaneva nascosta dall’orizzonte.

Morfeo stava per avere la meglio quando una leggera linea scura si fece strada tra cielo e mare. L’uomo, dando fondo alle ultime energie, afferrò il cannocchiale che teneva in tasca e se lo portò all’occhio per confermare la sua visione:- Terra!!! - urlò Heat scivolando sull’albero maestro per raggiungere il ponte della nave. Si diresse di corsa al timone, dove un omone alto più di due metri, ben piazzato e dagli strani capelli rossi che, da come rimanevano ritti in testa, sembravano ignorare le leggi di gravità, rispose all’annuncio con un largo sorriso:- Evvai cazzo! Era ora di avvistare la strafottutissima terra!! E anche in anticipo da come aveva previsto il navigatore! -. Il rosso scoppiò in una sonora risata che si affievolì per poi interrompersi appena notò che il turchino era rimasto lì fino a quel momento con le palpebre che cominciavano a cedere:- Oh… Puoi andare Heat, ottimo lavoro – disse con voce già più seria. Lo pseudo - zombie si rallegrò leggermente a quelle parole:- Grazie capitano!- ringraziò per poi dirigersi in sottocoperta.

Da questa ne uscì un uomo alto e dal fisico atletico e pelle olivastra, ma la cosa che saltava all’occhio era la maschera forellata a strisce bianche e celesti, che portava sul viso, da cui fuoriusciva una lunghissima e folta chioma bionda. L’uomo si diresse dal suo capitano, che aveva lasciato il timone a un mingherlino che passava vicino a lui:- Ohi Kidd! Ho sentito che abbiamo avvistato terra, è vero?- chiese il biondo con la tipica voce di chi si è svegliato troppo in fretta.

Il rosso, che fino a quel momento si stava godendo i residui della brezza marina dell’alba ormai passata, gli rivolse un sorriso:- Eh già Killer! Il navigatore aveva detto che per la prossima isola ci sarebbe voluta un’altra giornata; ancora sottovaluta la velocità della mia Jack Skull, dopo tre anni che è qui a bordo! Ahahahahah!!!!-

Killer non poté che rallegrarsi, la nave era si veloce, ma, in realtà, era tutto merito del loro navigatore e delle sue capacità, i quali purtroppo non venivano mai considerati nella cerchia di “complimenti” del capitano. Un brivido freddo percorse la schiena del biondo quando si rese conto della mancanza di una certa persona; e quando non c’era voleva dire soltanto una cosa:- Kidd? Dov’è…-- Dorme ancora!- lo interruppe il capitano con una risposta che sembrava la cosa più normale del mondo, ma con una nota irritata nella voce. Il brivido lungo la schiena di Killer si accentuò e stava per controbattere ma Kidd lo interruppe ancora notando il cambiamento d’umore del suo vice-capitano:- So cosa vuoi dire e ti tocca! Un giorno a me e uno a te, poche balle e vai a svegliare quel fottutissimo navigatore che se entro 30 minuti non è qui scendo giù e l’accoppo, vero come sono Eustass “Capitano” Kidd il più ricercato delle undici supernove!!-.

Killer chinò la testa a quell’affermazione, voleva ribattere ma era evidente che il suo capitano non era intenzionato a smuoversi, così alzò le mani in segno di resa, salutò con un cenno Kidd e si avviò in sottocoperta, verso la camera del navigatore.

 

 

Angolo dell’Autrice:

Ecco qua! Questa è la mia prima storia ma mi impegnerò per migliorarmi sempre più! Allora…. Le ciurme nel mirino saranno due principalmente: quella di Kidd, che spero di non farlo troppo OOC, e l’altra apparirà più avanti ;) Poi ci sarà il mio OC che immagino abbiate capito che ruolo abbia nella ciurma… ma per scoprire di più su di lui bisognerà aspettare il prossimo capitolo.

Penso di aggiornare ogni settimana, al massimo ogni due, causa scuola e altri impegni.

 

Dopo questo mi congedo !! XD lasciate una recensionina anche negativa giusto per farmi capire se vi è piaciuta o meno.

                                                            Black Firework 

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Capitolo 2
*** Tensione e Risate ***


Tensione e risate

Kidd se ne stava a riflettere appoggiato alla balaustra a osservare la linea di terra che diveniva, man mano, sempre più estesa e definita di fronte a se.

Navigavano senza sosta da quasi una settimana ed era solo grazie al navigatore, e alle sue conoscenze in generale, che avevano impiegato meno tempo rispetto a una qualunque altra nave pirata senza incontrare ostacoli, quali Marina e tempeste. Aveva un grande talento nel coordinare tutto il suo sapere in fatto di meteorologia, navigazione, sfruttamento delle capacità della Jack Skull e intercettazione dei messaggi in codice della marina; in poche parole, avrebbe potuto benissimo sfondare come un ottimo stratega militare. E la fortuna aveva voluto che fosse il loro navigatore e vice capitano insieme a Killer.

A pensare al biondo Kidd provò una leggera pena ad averlo costretto a scendere in sottocoperta per andare nella stanza del suo “vantaggio”. Era particolarmente irritabile la mattina, non tanto perché dopo rimaneva infuriato tutto il giorno o cose così, ma più che altro, se svegliato ad orari improponibili o con metodi poco ortodossi, si vendicava con ripicche ben congegnate col solo scopo di farla pagare, e anche cara! Ma era anche peggiore quando non veniva avvisata dell’approdo imminente: pretendeva di essere sempre messo al corrente di quanto mancava alla terra ferma cosicché, appena calata l’ancora, si fiondava per le vie a far compere, o, quasi a seguire una legge della fisica, a cacciarsi nei guai a causa della sua lingua tagliente. Il rosso capitano sospirò a quei pensieri: “Quante volte l’abbiamo tirata fuori dai guai; lei e le sue fisse da donna….”

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Killer camminava per i corridoi della sottocoperta con passo deciso e automatico, ma nella sua mente la decisione, che manifestava con i movimenti, stava lentamente andando a farsi friggere. Lei di prima mattina odiava essere svegliata presto, o meglio, di mattina non voleva essere svegliata affatto. Qualsiasi numero d’ore dormisse, fino a mezzogiorno era come se avesse appena chiuso gli occhi: la cosa era probabilmente dovuta al grande sforzo mentale che compieva per studiare libri su libri per poi utilizzare quanto scritto per tracciare le rotte nautiche che avrebbero seguito. A lei non bastava “arrivare”, voleva che la navigazione fosse il più sicura e veloce possibile, e se non lo era, ricorreva a vie alternative per mangiar via qualche giorno in mare; per questo tutti nella ciurma la rispettavano e stimavano, anche Kidd.

Killer sperava con tutto se stesso che lei non si arrabbiasse troppo dell’essere svegliata di mattina, ma anzi, si rallegrasse per l’approdo imminente: oh, se lo sperava.

“…sette…otto…nove…” contava il biondo mentre avanzava in mezzo all’esercito di porte lignee delle cabine: anche se su ognuna di queste vi era il nome degli abitanti delle suddette, di notte, un qualche membro dell’equipaggio, troppo brillo per ragionare o troppo annoiato per resistere, scambiava la targhetta con i nomi sulle porte e allora bisognava entrare in tutte le camere per rimetterle a posto. Una volta Kidd, per farlo, aveva indetto una perquisizione a sorpresa degli effetti di ogni camera per individuarne il proprietario; ma il più di questi erano finiti in mare perché proibiti a bordo, come bottiglie di un qualche liquore rubato in dispensa, riviste porno, carte da gioco e addirittura biancheria femminile!

Il peggio venne quando un marinaio, non messo al corrente dello scambio delle targhette, entrò in quella che credeva fosse la sua camera ma… in realtà era quella del navigatore, e, dato che la sfiga ha la vista di falco, matematico, la trovò che si stava cambiando. Questo, dopo l’evento, era andato in giro a vantarsi di aver visto il corpo della navigatrice; non l’avesse mai fatto! Il giorno dopo trovarono il “povero” ragazzo appeso al pennone, a testa in giù con nelle orecchie delle cuffiette collegate a un Tone Dial che ripeteva canti gregoriani all’infinito; dopo questo il giovane non ha mai più smesso di parlare in falsetto!

Killer rise di quei ricordi ma quando contò diciassette si fermò ed osservò la porta di scuro legno di tek dalla maniglia d’ottone dorato: “Diciassette…E’ l’unica in tutta la ciurma ad aver mandato al diavolo la malasorte e prendersi questa cabina dato che nessuno la voleva…".Sorellina, sei troppo forte!”. Il biondo sorrise da sotto la maschera, espressione che rimase inalterata anche mentre bussava la porta. Nessuna risposta. Stava ancora dormendo. Allora Killer trasse un lungo respiro ed entrò nella camera. Purtroppo quel giorno una certa dea dalla vista a dieci decimi, li osservava con la lente d’ingrandimento e la porta cigolò rumorosamente appena venne aperta e il biondo si lasciò sfuggire un’ imprecazione tra i denti, ma buttò lo stesso un occhio dentro e tirò un sospiro di sollievo quando vide che lei dormiva ancora della grossa.

Entrò nella stanza e si richiuse la porta alle spalle il più silenziosamente possibile: la stanza, anche se oscurata dalle spesse tende appese alle finestre, appariva ordinata e ampia, di forma quadrata, le cui pareti erano occupate da quattro grandi mobili, una scrivania, tappezzata di cancelleria e fogli, con annessa sedia, una libreria ripiena di pesanti tomi, quaderni d’appunti e alcuni oggettini di diversa origine, l’enorme armadio crema scuro e il letto da una piazza e mezzo con il dormiente ospite seppellito tra la montagna di coperte che lo sovrastava.

L’uomo si avvicinò con l’intenzione di scrollare dal sonno la ragazza, ma ci rinunciò quando gli venne in mente le possibili conseguenze, così si limito inizialmente ad osservarla. Nonostante la penombra si vedevano chiaramente i lunghi boccoli dalla splendida tonalità aurea, i tratti del viso adulti e femminili, ora ripiegati in espressione di pura serenità, le labbra piene e carnose e gli occhi leggermente allungati, celati dalle sottili palpebre contornate dalle ciglia naturalmente lunghe e spesse del medesimo colore dei capelli. Però, nonostante i suoi ventidue anni, chi la vedeva per la prima volta, poteva darle benissimo un paio d’anni in meno ma Kidd dava fastidio che lei avesse un anno in più rispetto a lui, così il più delle volte la soprannominava “vecchietta” nel tentativo, ovviamente vano, di farle perdere la pazienza.

Killer si sollevò la maschera dal viso per vedere meglio in quell’oscurità e tentò con voce sussurrata di svegliare dolcemente il navigatore:-Sorellina….- . Nessuna reazione. Allora tentò di aprire le tende ma nella rotta letto-finestra inciampò nel tappeto a terra e cadde di faccia ma, avendo ancora la maschera alzata, batté il naso sul pavimento. Un grugnito di dolore, seguito da un’imprecazione, uscirono dalla sua bocca mentre si massaggiava la parte lesa. Continuò per un bel po’ fino a che non sentì dietro di sé un leggero riso, si girò e vide due occhi scintillanti dal colore poco definito per l’oscurità che lo osservavano divertiti. Lei si era svegliata per le “dolci parole” di Killer e aveva dedotto subito cos’era successo. Il biondo si rialzò da terra e si sedette sul letto di fianco a lei:-Buongiorno sorellina, dormito bene?- chiese titubante:-Divinamente Killer-kun - rispose la ragazza con voce ancora impastata dal sonno. L’uomo notò il suo carattere stranamente sereno e non poté fare a meno di domandare:-Sei stranamente allegra stamattina, nonostante l’orario. Perché?- -Beh Killer-kun, devi ammettere che svegliarsi con un pirata sanguinario e spietato, ricercato dalla marina, che t’inciampa ai piedi del letto, è un risveglio molto più piacevole di un orso tutto muscoli che bestemmia una volta no e tre si, che per buttarti giù dal letto ti rovescia il materasso!- -Ah…ha fatto così….comunque Kidd mi ha mandato qui per dirti che abbiamo avvistato terra…- - Lo so!- lo interruppe la navigatrice con un leggero sorriso, d’altro canto l’uomo era rimasto a bocca aperta a quell’affermazione:-Come lo puoi sapere? Ieri avevi detto che saremo arrivati questo pomeriggio come minimo-.

La ragazza si alzò da letto e si avviò verso l’armadio mentre rispondeva:-Durante la notte si è verificato un aumento di pressione dovuto a un uragano che è imperversato chilometri più a poppa, generando una corrente che fluiva verso l’isola su cui siamo diretti, Whadde Island, aumentando la velocità di navigazione quindi siamo…Ma Killer, mi stai ascoltando?- il biondo aveva, infatti, puntato lo sguardo verso l’unica al quale un essere di genere maschile avrebbe posato gli occhi; anche se era una fissa non ci avrebbe mai fatto l’abitudine! Lei dormiva sempre con delle braghette di maglina corte, molto corte, e reggiseno, e ora che si trovava in piedi, con tutti i punti critici scoperti, a chiunque sarebbe cascato l’occhio!

-Si, ti sto ascoltando, ma è difficile con te in quella tua “uniforme”- rispose veloce Killer –Eddai Killer-kun! Non mi aspettavo queste reazioni da te, mi deludi! Hihihihi!- rise provocatoria la navigatrice -E poi, mio caro, devi capire che non sono fortunata come voi tutti che provenite dal Mar Meridionale mentre io sono l’unica pirla che è nata in un’isola del Settentrionale dove fa un freddo boia un giorno si e l’altro pure!- si finse imbronciata la ragazza per poi scoppiare a ridere, seguita subito da Killer: era impossibile non ridere insieme a lei o alle sue battute sottili.

Purtroppo il loro momento d’allegria ebbe vita breve quando la navigatrice si sentì chiamare per nome da una voce da fare invidia a un baritono:-TJ!!!! Muovi il culo che stiamo ammainando le vele ed io voglio sbarcare presto, porca troia!!- la voce del capitano cremisi si perpetuò nei corridoi tanto da far tremare le pareti. Allora, TJ, il navigatore dei pirati di Kidd, infilò i vestiti che si era tirata fuori prima, mentre parla con Killer, senza far sfiorire il ghigno ironico che da un po’ non lasciava il bel viso della ragazza:-Si!!! Arrivo!! Che impazienza….- rispose con timbro squillante, tipico di lei.

Una volta vestita si rassettò i capelli leggermente spettinati dal sonno, richiuse il letto e infine, aprì le finestre. Killer ora aveva una perfetta visuale della giovane donna: il fisico era morbido, ma non grasso, delle fasce di muscoli appena accentuati decoravano, senza entrare nell’esagerato, gambe addome e spalle, quest’ultime più larghe della media femminile ma senza perderne l’elemento principale. Per l’abbigliamento aveva optato per una gonna a balze ciano, una canotta bianca e una giacca di jeans lunga fino a metà busto: in questo modo risaltava il fondoschiena e il seno rotondi, nonostante quest’ultimo non fosse grandissimo, ma spesso le sue misure erano oggetto di scherno da parte di Kidd, ma lui era abituato a materia prima più “formosa”…

-Sarà meglio che mi muova, se no quella cara voce bianca viene qui e mi romperà i timpani a furia di sclerare! E poi se non salgo in coperta: uno, si giocherà le tonsille a furia di sgolare, due, senza di me ci farà attraccare settimana prossima, visto che ancora non sa come si fa, e tre, quello è capace anche di farmi incagliare la nave!!- disse la navigatrice con tono scherzoso mentre infilava degli stivaletti bassi di camoscio color notte. Poi afferrò una borsa di pelle molto grande che stazionava sulla sedia da ufficio bianca e rivolse un allegro saluto al biondo:-Allora a più tardi Killer-kun!- e uscì veloce per dirigersi sul ponte, lasciando un taciturno ma sorridente Killer, con ancora in mente l’ultimo sguardo che TJ gli aveva dedicato: in tre anni quei meravigliosi e scintillanti occhi d’argento non erano mai cambiati né nell’aspetto, né nell’espressione.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice :)

Eccoci qua! Finalmente si scopre qualcosa sul misterioso navigatore!! Voglio fare i complimenti a evelinstar31 che ci ha preso subito sul vero genere di TJ (quando ho letto la tua recensione mi sono detta “mi hanno beccata!”) poi un grazie enorme anche agli altri che hanno recensito cioè:

 NamiZoroLawKid

 Aliaaara

 beadanno

 Adele Vergas

Poi un grazie a quelli che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, e anche ai lettori silenziosi ;)

Spero di pubblicare così in orario anche domenica prossima, dato che questo capitolo l’ho letteralmente sudato e non so neanche se è venuto benissimo...

Alla prossima                                       Black Firework

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Capitolo 3
*** Caccia aperta ***


Caccia aperta

TJ camminava con passo spedito attraverso gli scuri corridoi di tek della nave. La Jack Skull era stranamente silenziosa “O stanno dormendo o stanno lavorando” pensò la navigatrice con il suo solito ghigno divertito sulle labbra. Finalmente arrivò davanti alle scale che conducevano in coperta ma all’ultimo deviò per dirigersi in sala mensa, sentendo un leggero languorino “Prima il mangiare, poi  il lavorare!”.

Dentro l’enorme stanza c’era ancora qualche compagno di bordo, che spiluccava quel poco che era sopravvissuto ai pozzi senza fondo che facevano parte della ciurma mentre chiacchieravano quietamente, e un vecchio molto alto dalla scura e lunga barba li osservava silenzioso. Quest’ultimo girò lo sguardo verso la bionda che era appena entrata e le sorrise per poi, dopo un cenno del capo verso questa, dirigersi verso la cucina mentre TJ si sedette a uno dei tavoli della mensa. In quel momento un gruppetto di uomini si alzò per uscire e uno lasciò il giornale che stava leggendo vicino alla ragazza:- Leggilo, c’è una cosa che ti può interessare – le disse per poi defilarsi. La bionda gli gridò un “grazie”, per poi cominciare a sfogliare il quotidiano, capendo subito il motivo per cui il marinaio glielo aveva lasciato. Una coppia di manifesti scivolò giù dalle pagine e, immediatamente, li raccolse. Ghignò divertita alla vista dei suoi occhi d’argento che spiccavano al centro del manifesto, unico punto di riconoscimento del suo viso oscurato da un cappuccio. Sotto la sua foto era scritto in grande: TJ “luna d’argento” viva o morta 97.000.000 berry.

E’ aumentata ancora dopo l’ultima isola…. Neanche avessero scoperto che sono in questa ciurma o avessi fatto chissà che…. Ho solo risposto a tono ad un ufficiale della Marina! Ah si, poi gli ho rubato il cappotto! Ma quanto mi sono divertita!” si ritrovò a ridere di nuovo la ragazza, per poi quietarsi mentre osservava il secondo manifesto. Questo raffigurava un altro pirata, giovane, massimo un paio d’anni più di lei, il viso dai tratti delicati, quasi femminei, era contratto in un sinistro sorriso sadico, i capelli scuri erano nascosti da un buffo cappello bianco a macchie marroni e gli occhi del ragazzo, freddi e grigi, che guardavano pericolosi l’obbiettivo e chi osservava il manifesto; Trafalgar Law “chirurgo della morte” vivo o morto 200.000.000 berry, così recitavano le parole sotto la foto.

Il pirata non era mai stato simpatico a Kidd per svariati, e ovvi, motivi. Era una delle supernova, cioè l’insieme dei “novellini” con una taglia superiore a 100.000.000 berry, di cui facevano parte sia il rosso che Killer, e, per poco, anche lei. Ma alla bionda aveva colpito più di tutto gli occhi del capitano, cinerei, ma non come i suoi, che tendevano all’argento e le avevano prevalso il suo soprannome, ma un color ferro, quindi più scuro del suo ma anche più glaciale e possedeva una strana scintilla che le era familiare: una luce che pervade gli occhi quando arrechi dolore a qualcuno e, totalmente o in parte, ne provi soddisfazione. Quel bagliore occupava tutt’ora anche gli occhi del suo capitano e una volta lo aveva visto anche in altri; i suoi.

I pensieri di TJ furono interrotti dal vecchio di prima, un anziano ma dotato cuoco di nome Josh, che era l’addetto alla “riempitura stomaci”, come diceva la navigatrice, il quale appoggiò sul tavolo una tazzina di caffè leggermente macchiato e una focaccina. -Grazie Joshie, gentilissimo come sempre- gli sorrise la giovane donna mentre richiudeva il giornale e cominciava a tirare su un po’ di schiuma di latte e mangiarla. L’uomo si era seduto di fianco a lei e osservava la calcolata precisione con cui lavorava la bionda:- Hai visto i giornali di oggi, bimba?- le chiese subito:- Si paparino, ho visto la mia nuova taglia, perché me lo chiedi?--Bimba, quel Commodoro ha capito tutto sul tuo conto, sa che sei in questa ciurma, ma vedi per caso qualche notizia a riguardo?- le rispose alzando un pochetto il tono ma mantenendo quella nota di saggezza che lo caratterizzava:- Non c’è bisogno che me lo dici, Josh. Lo so che quella brutta testa di pongo sta architettando qualcosa. Ma non preoccuparti non succederà nulla a nessuno di voi- affermò sicura TJ, scolandosi il caffè e godendosi il forte retrogusto di miele e zucchero. Ma il cuoco continuò:-Non devi preoccuparti sempre per noi, ogni tanto pensa a te stessa. Per favore, non devi sempre credere che le tue scelte determino la nostra vita o morte, no! Tu devi per prima cosa pensare a te, perché se tu finisci nei guai o ti intristisci, questa nave diventerà un mortorio, parola mia. Come se quelle canzoni fatte di pane, zucchero e bestemmie fossero piacevoli- finì l’uomo mettendo una mano sulla spalla della navigatrice per poi sparire in cucina a controllare le provviste per il prossimo sbarco.

La bionda si alzò in piedi, trasse un profondo respiro, infilò in bocca la focaccina e si avviò finalmente verso la coperta, non prima di aver salutato Josh, il quale ricambiò, e gli uomini rimasti in sala mensa.

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Kidd batteva nervoso il piede mentre un ramo di vene sulla fronte si gonfiava e pulsava freneticamente:-DOVE CAZZO E’ QUELLA VECCHIA DI MERDA!!!!- esplose in colpo solo il capitano inarcando la schiena per supportare la forza dell’urlo. Stava anche per mettersi a bestemmiare quando un rumore di tacchi non gli arrivò alle orecchie e, girandosi, non intercettò una coppia di occhi chiaramente divertiti:-Ma che belle paroline dolci, Kidd-chan, sono commossa!- rise provocatoria TJ sgagnando un pezzo di focaccia:-Porca Eva, vecchietta, ti vengo a chiamare e tu, non solo ritardi, ma te ne vai in cucina a mangiare! Dove credi di essere? Al Grand Hotel? Di questo passo è la volta buona che ti lascio a terra!- finì il rosso avvicinandosi pericolosamente al viso della bionda, che ancora masticava.

Era sempre così. Lei tendeva spesso a fargli perdere la pazienza approfittando del fatto che era grazie a lei che più volte erano scampati a morte e cattura certe, e sempre lei aveva costruito, o meglio, progettato e pagato la Jack Skull, quindi un grande debito!

Il rosso rimase a fissare gli occhi divertiti della ragazza: per istanti, che parvero ore, oro e argento, capitano e vice, si fronteggiarono in una gara di sguardi silenziosi. Ma lei detestava il silenzio:-Avanti Kidd-chan, se mi lasci a terra, chi scriverà tutte quelle belle rotte che segui ogni giorno, chi decripterà tutte le tue mappe del tesoro in codice, chi ti aiuterà a manovrare la nave quando sarai inseguito dalla Marina, chi si….- -Ho capito!- la interruppe l’uomo:- Piantala con ‘sti “chi” di qua e “chi” di la, mi sono rotto il cazzo! Lo vuoi sentire? Si, senza di te saremmo spacciati, ok? Ma preferirei che ogni tanto tra le tue frasette finisse anche “chi ti terrà compagnia di notte”- finì Kidd con la tipica faccia di chi ha la vittoria in pugno.

Ma davanti a sé non c’era un uomo pronto a rispondere a calci, pugni e testate, ma TJ “luna d’argento”, una delle donne più intelligenti di tutti i mari e la più conosciuta del Mare Settentrionale. Il suo mare. –Oh Kidd-chan… a che ti servo io, la tipica asse da stiro ai tuoi occhi, quando tra poco, a terra, liquiderai le maniglie dell’amore con procaci seni su due gambe a furia di “ancheggiare”?- rispose calma TJ:- E poi se vuoi compagnia, puoi sempre usare scusa dell’esame della prostata durante le visite mediche con gli altri…..-.

I marinai sul ponte, che ancora sghignazzavano per la precedente stoccata della bionda, si fermarono di colpo e si portarono d’istinto una mano sul pacco e una sul sedere mentre un’espressione di puro terrore pervadeva i loro visi; l’unico che rideva era Kidd, il quale aveva ignorato le parole della ragazza e ora osservava i suoi “istintivi” uomini.

Ma TJ non prestava più attenzione all’equipaggio, ma al porto di Whadde Island che si avvicinava man mano:-Tutte le vele ammainate! Fiancheggiate il molo! Attracchiamo!- urlò mentre si avvicinava alla balaustra per scendere:- Ehi, vecchietta d’argento!- “Ancora con questo nomignolo, ho solo un anno più di te ma li porto molto meglio, gorilla malpelo” protestò mentalmente la navigatrice al richiamo del suo capitano:-Che c’è?- chiese girando leggermente la testa mentre il rosso le si accostava all’orecchio:-Vedi di non causare guai mentre siamo a terra. L’ultima volta quel fottuto commodoro Claymask ci è stato attaccato al culo per tutta l’isola di Camedrio per colpa della tua lingua maledetta! Per poco non scopriva che sei in questa ciurma…Che non capiti più! Ne ho le palle piene di venirti a parare il culo continuamente neanche usassi quei tuoi strani trucchi!!- finì Kidd:- E cerca di non creare confusioni: se ti alzano ancora la taglia come è appena successo, diventi una supernova, e già siamo in due, tre farebbero gola anche al più cretino del mondo, e non voglio rotture, ok?!- TJ sfoggiò il suo migliore sorriso rassicurante:-Cristallino! E Kidd?- richiamò l’attenzione del pirata mentre il molo fiancheggiava la Jack Skull.

Appena l’uomo si girò di nuovo verso di lei, questa continuò:- Oggi non soffermarti troppo su di me, ma preoccupati per qualcosa di ben più importante…- detto questo, con un agile balzo scese a terra per poi cominciare a camminare verso il paesello:- Ehi bionda, aspetta! Di cosa dovrei preoccuparmi?!- le urlò dietro il rosso sporgendosi pericolosamente dalla balaustra:- Guarda un po’ la Kidd-chan, la riconosci quella nave?- rispose la donna senza girarsi ma indicando una bizzarra imbarcazione a 200 metri da loro. La nave, era si strana, ma a Kidd non ricordava proprio nulla:-Cioè? Spiegati vecchietta!! E’ una nave come un'altra, secondo te dovrei riconoscerla?!-.

Per tutta risposta TJ si girò, mise una mano a pugno vicino alla spalla e l’altra sopra la testa nella tipica mossa di “calare il cappello sugli occhi”:-Non ti viene in mente niente? Mi deludi Eustass-ya- e detto questo si rimise a passeggiare, mentre Kidd sbiancava ancora di più di quanto non era già:-Killer! Muovi il culo e vieni qui!- chiamò il rosso il primo vice capitano, il quale arrivò con una velocità olimpionica:-Che succede Kidd?- -Vai dietro alla vecchietta. Quel medico del cazzo è in giro e se mette le mani sulla mia navigatrice, gli sostituisco gli occhi con i coglioni!-.

Anche se non lo dava a vedere il pirata ci teneva immensamente alla ragazza, per un periodo ne era stato addirittura innamorato anche se fu una cosa passeggera, e ora la considerava come una sorella ma, al contrario di Killer, non aveva mai dimostrato un qualche tipo di affetto. E ora con Trafalgar Law in città, prova le espressioni di TJ e la nave gialla, che in realtà era un sottomarino, ormeggiata qualche molo più in là, non si poteva star sicuri:- Certo capitano!- e detto ciò, Killer “il massacratore”, 162.000.000 berry, scese dalla nave alla ricerca della ragazza, ma un’espressione poco convinto nacque sotto la maschera “Spero solo che con i suoi poteri non si renda conto che la sto pedinando, e se le usa i suoi trabocchetti per far perdere le sue tracce, è la volta buona che Kidd scatena l’apocalisse e l’armageddon in una volta sola”.

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Intanto, sopra un conosciuto sottomarino giallo, una sguardo ghiacciato osservava con incredibile attenzione la Jack Skull, la nave del suo più grande rivale, Eustass “Capitano” Kidd. Era sempre un piacere punzecchiarlo con frecciatine ed osservarne le reazione “Il tipico soggetto aggressivo tende a perdere la ragione per fare spazio ad un istinto omicida che si placa solo se è la materia bruta a comandare” pensò Trafalgar Law senza staccare gli occhi dall’imbarcazione. A parte l’indole violenta del rosso, Law era più curioso che mai di scoprire il segreto delle perfette fughe di Kidd “Anche dopo Camedrio, nonostante tutte quelle navi alle costole è riuscito a scappare, e non solo: gliele ha ridate nei denti a quelli della Marina facendo incagliare le loro navi in una secca! Però Kidd-ya non ha tutta questa astuzia. Fosse stato per lui avrebbe attaccato le navi con la sua proverbiale aggressività finendo col danneggiare il proprio galeone e quindi rallentare la navigazione. Quindi chi è che idea questi piani subdoli, quasi si divertisse? Chi scrive quelle rotte, tenendo conto di ogni possibile fattore per navigare in sicurezza e velocità? Chi è l’uomo che Kidd usa per tutto questo, chi può essere?”. I pensieri del chirurgo si intrecciavano sempre più confondendogli le idee, ma, dopotutto, la soluzione era chiara. Il navigatore. Ma non uno qualunque, ma un vero e proprio genio, molto intelligente, sagace e calcolatore, e anche forte, dato che faceva parte di quella ciurma. “Devo scoprire chi è. In tutti i manifesti della ciurma di Kidd-ya non appare il navigatore, quindi deve essere molto furbo per non farsi riprendere dai fotografi e quindi riconoscere…. Se c’è un navigatore così nella ciurma di Eustass-ya devo assolutamente farlo mio: un simile potenziale non può certo andare sprecato per quell’ignorante tutto muscoli! Credo che in questa caccia alla volpe mi divertirò….” il pirata ghignò spostando lo sguardo verso il paesino finché una voce particolarmente acuta non lo distolse dai suoi pensieri:-Capitano, quali sono gli ordini?- a parlare era stato un orso bianco che vestiva una bizzarra tuta arancione:-Bepo, fai scendere gli uomini meno chi ha il turno di guardia, tu, Shachi e Penguin verrete con me…- gli interessati si girarono verso il loro capitano: l’orso e due ragazzi, vestiti con la stessa tuta bianca, uniche differenze erano che il primo aveva dei lunghi capelli castano-rame, gli occhiali da sole e un cappello acquamarina e rosa, mentre l’altro portava solamente un berretto con un pon-pon rosso e la scritta “PENGUIN” sopra esso. –Oggi….si va a caccia- finì ghignante Law. I pirati sorrisero al loro capitano e si accinsero a seguirlo a terra:-Aye!- dissero in coro.

 

 

 

 

 

 

Angolo di questa ritardata:

*entra in scena usando Kidd come scudo*

Lo so! Sono in ritardo, ma guardate…. È lunghetto quindi sono perdonata? Si? Vabbè lui me lo tengo per sicurezza (EHI! ndKidd zitto, soffri in silenzio! ndBF) No seriamente mi dispiace ma piuttosto che scrivere un obrobrio in tempo preferivo qualcosa di decente in ritardo ;) allora… TJ è finalmente scesa in città, ma cosa combinerà? Chi lo sa? Speriamo non si cacci nei guai XD…. Bene ora ringrazio tutti quelli che hanno recensito, un grazie grande a tutti <3 e anche a quelli che hanno messo tra preferite, seguite e ricordate, nonché ai lettori silenziosi che sono tantissimi ^_^

Detto questo lasciate una recensionina per dirmi se vi è piaciuta o no e on questo vi saluto <3

(posso andare ora? ndKidd ma se vuoi tuffarti dalla folla fai pure, io vado a mangiare le castagne :P ndBF  Fe-fe-ferma aspettami Lu’ ndKidd *e la insegue uscendo di scena*)         

 

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Capitolo 4
*** Mente strategica ***


Mente strategica

TJ si era sempre distinta per svariati motivi, il più legati al suo aspetto o al suo particolare portamento nobile, ma chi la conosceva bene la poteva distinguere da una persona comune per la sua parlantina, a volte strafottente, altre irritante, o anche, ma solo con Kidd e Killer, molto dolce e confidente. E nei tanti guai in cui si era cacciata, la sua lingua tagliente era sempre la causa: non riusciva a non dire la sua in ogni argomento, ed erano sempre commenti sinceri; ma come si sa, la verità fa male e si ritrovava a correre in ogni dove per salvare la pelle. Anche in questo si distingueva.

La navigatrice passeggiava in completa calma tra le vie commerciali del paesino, buttando pensierosa un occhio alle vetrine “Dunque…secondo i piani di oggi devo andare in una bottega dove ho sentito vendono cartine attendibili che mi torneranno utili per la prossima destinazione, poi dovrò fare degli acquisti in questi bei negozi ed infine farò un salto in biblioteca per scrivere la prossima rotta e documentarmi per bene” si appuntò la ragazza “La prossima destinazione è l’arcipelago di Sabaody poi ci sarà un ingresso nel nuovo mondo e la prima isola sarà o quella degli uomini pesce, o Grand Mountains, ma pochi riescono a superare la corrente di Asleiny per raggiungerla… quei libri sono di vitale importanza! E io non voglio che finiamo incagliati chissà dove, perché comporta solo grane e noia; e io detesto la noia, oh se la detesto!”. I pensieri di TJ non finivano più ma si interruppero di colpo quando inchiodò davanti a quello che sembrava un semplice bazar, ma strani oggetti di vari origini e fini facevano pensare il contrario:-Dev’essere qui- disse tra sé la bionda per poi entrare nel negozio.

Si presentava come un piccolo negozio zeppo di scaffali con gli oggetti più disparati, che avrebbero attirato l’attenzione di chiunque, e TJ fu attirata da un’ area del negozio in cui erano raggruppati decine di libri e fogli. Si avvicinò per osservare meglio il mucchio cartaceo: tutto quello che le poteva tornare utile per il viaggio era lì di sicuro! I fogli, che erano delle carte di navigazione, riguardavano le rotte più complicate che la bionda avesse mai visto “Che schifo! Sono un insulto al mio lavoro! Sono così disordinate e sembrano il vano tentativo di velocizzare la navigazione, quando in realtà, con tutti questi giri, la complichi! Basta seguire le correnti d’aria, che c’è di così difficile?” si lamentò mentalmente, ma dopotutto, non era una rotta che le serviva, ma il punto di partenza e d’arrivo di queste, poi avrebbe ridisegnato l’intera mappa ed infine riscritto un percorso perfetto.

-Serve aiuto signorina?- le chiese una voce arrochita dall’età alle spalle della giovane. Quando si girò trovò davanti a sé un anziano e curvo signore dal tipico sguardo di chi ne aveva passate tante, con una nota di chi non vede una donna da tempo:-Si, vorrei acquistare, se possibile, una carta nautica che conduca da l’arcipelago di Sabaody a Grand Mountain e un libro sulla prima- rispose con il miglior tono cortese che conosceva, ignorando gli sguardi maliziosi del vecchio. Questo si grattò la barba incolta mentre pensava alla richiesta, poi sorrise leggermente e si diresse verso il bancone in fondo alla bottega e sparire sotto d’esso:-Quello che cerchi ce l’ho ma non sono cose comuni, quindi non posso garantirti che siano economiche, ma se vuoi ti potrei fare uno sconticino in cambio di una cosetta…- disse il nonnetto riemergendo e ammiccando alla giovane, mentre posava sul bancone un rotolo di carta ingiallita dal tempo e un libro verde dalle particolari rifiniture:-Stai tranquillo cocco, non sono qui a richiedere sconti, dato che i soldi sono l’ultimo dei miei problemi. Quindi se hai ciò che ho chiesto desidero comprarlo, pochi giri di parole e veloce!-. Detestava le persone che erano maniache e quelle che la tiravano per le lunghe.

Il vecchio divenne serio d’un colpo solo e distolse lo sguardo dagli occhi argentati della ragazza per osservare l’ingresso della bottega: qualcuno doveva essere entrato e, dal rumore di passi, era più di uno. Ma né TJ né il nonnetto dettero attenzione a loro perché ritornarono a discutere:-Signorina, veda di abbassare la cresta, è mia scelta venderti o meno questa merce!- la provocò:-Ed è anche mia scelta comprarla o no, per me quel vecchio pezzo di carta e quel libraccio sono soltanto un “facilitamento”, ma sinceramente preferisco avere la borsa piena di soldi che di inutili pezzi di carta igienica!- ribatté la navigatrice vittoriosa senza staccare le pupille dagli occhi del vecchio.

Alle sue spalle sentì delle risatine trattenute e spostò lo sguardo cercando di vedere chi sghignazzava, ma, chiunque fosse, era alle sue spalle e non riuscendoci, ritornò al vecchio che stava srotolando la cartina davanti a lei:-Quali insulti! Osserva ragazzina!-“E tanti saluti alla cortesia” commentò silenziosa:-Questo è un autentico capolavoro, non ti permetto di insultarlo!- furono le iraconde parole dell’anziano. Ma l’attenzione di TJ era caduta sulla mappa e in quel momento, la seria espressione che teneva con l’uomo, aveva lasciato posto al suo caratteristico ghigno:-Hai ragione vecchio, è un capolavoro, credo che te lo lascerò. Non priverei mai un anziano del suo tesoro- finì la giovane donna, lasciando il vecchio stupito e confuso.

Con questo TJ sposò la borsa di pelle sull’altra spalla, si scostò un boccolo ribelle dietro la schiena e si avviò verso la porta, cercando con lo sguardo le persone che prima erano entrate: erano quattro, o meglio, tre più quello che sembrava un grosso orso bianco. Gli altri erano due ragazzi vestiti con una stana tuta bianca mentre l’ultimo portava una felpa gialla e nera con il disegno stilizzato di un virus, o così sembrava alla navigatrice, stampato sul davanti.

La bionda riconobbe subito l’uomo, non dagli abiti, né tantomeno dai tipi al seguito o la lunga nodachi che teneva appoggiata a una spalla, ma dagli occhi; grigi e freddi, che nonostante non fossero esattamente della sua stessa tonalità, avevano la stessa scintilla sadica che aveva fatto parte delle sue lune d’argento.

Le pepite di ferro di Trafalgar Law e gli argentei anelli tempestati di zaffiri di TJ, si scrutarono per lunghi secondi e una silenziosa aura avvolse la linea d’aria che li separava. Il momento venne interrotto dalla ragazza, la quale girò la testa verso la porta e uscì dalla bottega.

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Il chirurgo della morte continuava a fissare la porta della bottega ormai richiusa da tempo. Quella misteriosa ragazza dai boccoli d’oro l’aveva divertita, aveva affrontato il negoziante con una lingua tagliente che credeva di essere l’unico a manifestare, ma soprattutto, aveva affrontato di sua volontà il suo sguardo di ghiaccio con il proprio e l’aveva distolto.

Chi avesse osservato la scena avrebbe pensato che la giovane si fosse ritirata alla sfida oculare perché di volontà debole, ma Law sapeva il vero motivo e questo lo stupiva. Era la prima donna, anzi, la prima persona che avesse reagito così. Un sorrisetto apparì sulle sue labbra e si diresse verso il bancone del negozio dove il vecchio di prima borbottava insulti mentre risistemava la merce. Un divertito quanto nuovo pensiero balenava nella mente calcolatrice del bel pirata “Bizzarra e curiosa, quella ragazza: è diversa da ogni donna che abbia mai visto, le cui bellezze e misure erano inversamente proporzionate al cervello. Questa è tutto il contrario. Devo ammettere che è molto bella, ma da come ha risposto al signore è intelligente e astuta, poi quello sguardo… non l’aveva distolto né per paura, né per debolezza, ma per qualcosa che non ho mai visto negli occhi di una donna, o almeno, non in una simile situazione. Non sono sicuro, ma credo che quella luce fosse….noia”.

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TJ camminava nella via principale, e nel frattempo, tra un passo e l’altro pensava “Che rottura quel Law! Non la finiva più di guardarmi! Se non me ne andavo io, non so quanto ancora rimanevo lì!! Vabbè, l’importante è che abbia visto quella mappa: nessuno può immaginare che ho architettato tutto per vederla, e, in quei pochi secondi, l’ho imparata a memoria! Ora mi basterà soltanto riscriverla e tracciare la rotta per quando saremo a Sabaody, e per arrivarci mi basterà trovare quello stesso libro che il vecchio bacucco mi ha mostrato e il gioco è fatto”. Ora il leggero broncio della navigatrice aveva lasciato posto a un bellissimo sorriso radioso. Nella sua lista di “cose da fare”, il prossimo punto era lo shopping: non era che andasse pazza per il “spendere e indossa”, ma in fin dei conti si divertiva e lei non poteva non divertirsi; e poi c’era da dire che da troppo rimandava un rinnovo del guardaroba “Ormai è troppo che uso le solite tre cose sopravvissute ai simpatici furti di Kidd: l’ultima volta il mio chiodo di jeans l’aveva nascosto nel posto di vedetta, per non parlare di quando  gli ho lanciato dietro un canotta e se l’è tenuta” ripensò la bionda per poi voltare di scatto la testa alla vista di una bella vetrina di un negozio da donna. I manichini esposti portavano dei meravigliosi pantaloni aderenti, il suo genere preferito, e la parte superiore era agghindata in modi differenti per ognuno, ma tra giacche e vestiti vi era una meraviglioso giubbino in pelle blu col collo di pelliccia. Una sola parola occupò la mente della navigatrice per poi essere pubblicizzata:- MIO!- e si fiondò dentro. Dopo un’ora buona nei camerini ne uscì con addosso dei pantaloni lucidi neri, un lupetto smanicato del medesimo colore e la stessa giacca che prima era in vetrina, il tutto mentre trascinava verso il bancone del negozio i restanti abiti che aveva provato e adesso venivano imbustati. Rifilò un frecciatina al commesso che aveva fatto la classica avance, naturalmente molto spinta, e uscì ridente “Bene! Ho comprato un sacco di roba per me  ora farò lo stesso ma per Killer- kun e Kidd-chan, poi di corsa in biblioteca!” la giovane chiuse il pugno davanti a sé per manifestare la sua contentezza e socchiuse gli occhi dall’emozione “Quanto mi diverto! Oh quanto mi diverto!” continuò a festeggiare finchè non si fermò di colpo e un espressione dispiaciuta le comparve sul viso:-Arcidiavoli! Mi sono dimenticata di comprare degli stivali! Questi sono gli unici sopravissuti alle piccole risse di bordo o alle mie gare di lancio, e presto toccherà anche a loro raggiungere i fratelli… ma avrò abbastanza soldi per tutto, tra i regali per i miei uomini e questi non so… Ahhhh Arcidiavoli!! Dovevo amministrare meglio il mio denaro, no anzi, il denaro di Kidd che ho preso in prestito senza determinare il termine finale…- disse tra sé la navigatrice scuotendosi la testa per autopunirsi.

Ma si riprese subito: era TJ “luna d’argento”, per la miseria, una bazzecola simile non poteva tirarla giù di morale! Così si avviò verso il primo bel negozio da uomo che trovò. Ne uscì dopo un lungo periodo con una coppia di borse, una per i rispettivi Kidd e Killer imbottiti di abbigliamenti dalle fantasie scure e alquanto discutibili per il capitano e camicie e jeans già più normali per il biondo.

Per il rosso però aveva espressamente escluso l’acquisto di magliette o cose così a parte, ma solo per scrupolo di coscienza, un paio di canotte: infatti questo preferiva girare a torso nudo o , al massimo, una pesante e lunga pelliccia borchiata che portava aperta; chi lo capiva era bravo.

TJ si avviò per raggiungere la Jack Skull, dove avrebbe posato le buste, ma si interruppe dopo una decina di metri: una strana sensazione  l’aveva colpita e, per sicurezza, attivò il suo potere “Qualcuno mi sta seguendo…chi sarà?” pensò prima di chiudere gli occhi e “ricercare” la persona che la pedinava “Che strano, non sento nessuno… no aspetta! Quest’anima… è molto forte, non è una persona comune. Poi sta saltando di tetto in tetto! Però non emana cattive intenzioni… la sua anima è si forte, ma calma, che ragiona, e con uno strano istinto fraterno… ma …. è Killer! Brutta testa di papavero senza peli facciali, mi hai fatto pedinare!” finì leggermente irritata la ragazza. I suoi poteri consistevano nel percepire le anime e gli oggetti presenti in un raggio massimo di 5 chilometri e, se si concentrava particolarmente, poteva tracciare una mappa della zona o leggere una psiche in particolare così da identificare il soggetto o, semplicemente, intuirne alcuni pensieri.

Il fatto di essere pedinata non le piaceva, ma, dato che non era nella sua natura arrabbiarsi, poteva trovare un buon movente per divertirsi con il suo pedinatore…

Continuò a camminare e si infilò in un vicolo attendendo che la sua preda si manifestasse, e così fu; una lunga chioma bionda dal proprietario mascherato superò il borghetto con un atteggiamento tra lo stufato e il preoccupato. TJ seguì Killer per un po’, il quale intanto si guardava in giro, non poco notato dai passanti, finchè lei non si fermò a pochi centimetri dall’uomo  e urlò:-Killer-kun!!- questo sobbalzò e istintivo cercò una scappatoia:-N-n-no sorellina, non ti stavo seguendo, io stavo… osservando le vetrine! Si, è così- - Certo, come no…- ribattè la bionda con un sopracciglio alzato e un ghigno ironico:-Eddai sorellina ! lo sai che se non lo facevo Kidd mi squartava…- furono le parole di giustifica del biondo:- Mmmm… Killer “lo squartato”… non suona male!- rise la navigatrice, mentre l’uomo la guardava ancora mogio per poi venire contagiato dalla ragazza. La sua risata non era il tipico esempio di “cristallina”, però aveva la capacità di calmare e spesso, contagiare:- Va bene Killer-kun, non preoccuparti, ma per farti perdonare, dovrai tornare alla nave con queste…- dichiarò la vice capitano porgendo le pesanti borse al massacratore che si lamentò non poco:-Ma TJ!!! Se vado in giro con questo mi daranno del frocio!!- -E allora passa per i tetti oppure fatti le gambe correndo- affermò con tono calmo ma sempre strafottente. Killer sospirò, tanto aveva vinto lei, allora prese le borse per poi afflosciare di colpo le braccia:- Ma che cosa diavolo ci hai messo dentro?! Tutta la Marina insieme all’intera flotta di corazzate?! Pesano delle tonnellate!!- protestò il biondo:- Su su, Killer-kun, fatti forza: se le porterai correndo non solo ti allenerai i polpacci ma ti farai anche le braccia, e se metti una borsa in testa ti crescerà anche l’equilibrio!- continuò con una  espressione da finto allenatore. L’uomo sospirò di nuovo e si diresse, prima marciante poi correndo, verso il galeone con i tanto discussi “pesi”, lasciando un’ancora sghignazzante navigatrice dai boccoli d’oro dietro di sé “Evvai, fuori uno! Un po’ mi dispiace per Killer-kun ma se non voglio essere pedinata, ci sarà un motivo… vabbè ora, tra pedinatori e borse, due pesi in meno e libertà in più, prossima fermata… locanda! Ho voglia di bagnarmi la gola. Tutto questo movimento di gambe, portafoglio e lingua mi ha messo sete!” detto, o meglio, pensato e fatto, TJ si incamminò alla ricerca di un locale.

 

 

Angolo mio (Addirittura...ndKidd)

Buona sera! Come state? Siete stati al Lucca Comics? Divertiti? (Basta con le domande e inizia ad essere seria ndKidd Scimmione :P)

Bene, TJ è entrata in azione e ha pure mostrato i suoi poteri, niente male! E povero Killer che le riprese in quel posto dall'astuzia della bionda XD chissà cosa combinerà la prossima volta? E cosa farà il bel chirurgo? Riuscirà a scoprire che la sua volpe è la bella ragazza che ha annoiato? XP Vedremo... (Votatemi come presidente! Approverò tutto quello che è divertente e rosso!! Anche la fucilazione di 'sta deficente che mi cambia i nomi e scrive obrobri indecenti ndKidd Buffone) Ignoratelo, ha battuta la testa da bambino e così è rimasto.... *Kidd si morde le dita per non cacciare bestemmie in ogni lingua conosciuta e sconosciuta*

Ok! Grazie a tutti quelli che hanno recensito, messo tra preferite/seguite/ricordate o anche solo passati a leggere :) Se vi è piaciuto lasciate una recensionina anche a questo capitolo :D                                                                            un bacione Black Firework senzatette (Vendetta!!! ndKidd)

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Capitolo 5
*** Elusione e ricerca ***


Elusione e ricerca

-Capitano? Tutto ok?- chiese Shachi al chirurgo, il quale da più di un’ ora era con la testa fra le nuvole e non accennava a parlare: certo, non era il tipico chiacchierone, ma adesso era esagerato! Non rispondeva neanche alle domande che gli ponevano i suoi sottoposti!

Venne definitivamente riportato alla realtà da una zampona bianca che gli si poggiò sulla spalla:-Capitano, va tutto bene? State forse male?- domandò titubante Bepo. Law scosse la testa per riprendersi del tutto:-Si Bepo, sto bene….stavo…..pensando…- rispose alla fine il moro:-Oh m-m-mi scusi…- balbettò l’orso chinando la testa:-Non ti scusare sempre!!- lo ripresero Shachi e Penguin. Law sorrise nel vedere i suoi subalterni così allegri e che pensavano sempre al suo umore non alterando il loro, ma il pirata non poteva evitare di pensare alle due prede che erano entrate nel suo mirino: il navigatore di Kidd e la misteriosa ragazza dai boccoli d’oro e gli occhi d’argento. La volpe e la lince.

Comunque il chirurgo dovette ammettere che la sicura astuzia del primo lo rendeva introvabile, così ora il primo obiettivo era la ragazza “Devo trovare quella donna, secondo me è molto più di quello che appare per non parlare di quello sguardo; perche non conoscerla più a fondo…” si convinse il moro con un ghigno sul volto. –Capitano!- richiamò l’attenzione Penguin:- Andiamo in una locanda? Magari troviamo un sacco di belle ragazze!-. Law sembrò pensarci su e convenne che da troppo non si rilassava come si deve, ne i suoi uomini, e perché no, la ragazza che cercava poteva essere in un qualche gruppo di coetanee. Si girò verso i subalterni i quali, ansiosi, attendevano risposta:-Va bene! Su, muoversi!- - Aye!- urlarono in coro gli uomini per poi dirigersi verso la locanda a pochi passi da loro.

Entrati notarono subito gruppi di pirati intenti a bere e parlare, adulti del posto che giocavano a carte e belle cameriere dai vestiti alquanto discutibili che giravano per il locale portando da bere, ritirando mance e lasciando qualche toccata da parte di qualcuno:-D-d-d-d-onne…- balbettò tra le lacrime Shachi, seguito da Penguin, colpiti da Bepo e commiserati da Law.

I pirati si sedettero a un tavolo vicino al bancone e subito una cameriera dai folti ricci scuri chiese le ordinazioni:-Prego, che cosa vi porto?- i due pirati più giovani erano rimasti a fissare la ragazza e la scollatura del suo vestito mentre Bepo chinava la testa imbarazzato, così fu il loro capitano a parlare:-Tre boccali di birra e uno di latte- la cameriera scrisse veloce su un taccuino e sorrise per poi sparire in retrobottega. Nell’attesa i pirati si rilassarono, chi osservava le ragazze e cercava di abbordarle da seduti, chi rimaneva a testa abbassata perché a disagio e chi ascoltava le conversazioni dei tavoli vicini:-Si, secondo me è culo!- -No e poi no, ti dico che sotto a quei capelli rossi nasconde la genialità di una volpe!-. Alle parole “volpe” e “rossi”, Law drizzò la testa e spostò la sua sedia per unirsi alla conversazione:- Scusatemi, potrei sapere il soggetto del vostro discorso?-.

Due paia di occhi si fissarono sul giovane e uno dei due proprietari parlò:-Ragazzo, mi stupisco! Forse non lo sai ma oggi è attraccata la nave dei pirati di Eustass Kidd, quella supernova da 315.000.000 di berry! E’ arrivato qui dall’isola di Camedrio in meno di una settimana!! Neanche la nave più veloce della Marina ci riuscirebbe in così poco tempo! Tutta una questione di fortuna- finì l’uomo con la faccia di chi la sapeva lunga:- Brutta capra, secondo te è venuto fin qui con la fortuna? Ma fammi il piacere! Secondo me capitan Kidd è un genio della navigazione! Perché altrimenti sarebbe riuscito ad arrivare qui sfruttando l’uragano Ovest-Nord-Ovest? E non mi dire che è il caso a dargliela buona perché è tutta una questione di calcoli- ribattè il secondo uomo irritato. Il chirurgo sogghignò all’idea che gli uomini avevano di “Eustass-ya”: poteva essere stravagante, differente e una sua “intelligenza” ce l’aveva; ma per dire genio ce ne voleva!

In quel momento un risolino sommesso provenì da una persona seduta al bancone su un alto sgabello mentre sorseggiava un drink verde: questa aveva sicuramente sentito il discorso e aveva da ridire sulla faccenda del genio, come Law, ma solo quest’ultimo la sentì. Il pirata intervenne nel discorso dei due uomini, i quali ora si lanciavano occhiate della serie “se gli sguardi uccidessero”:- E’ completamente abilità, ma non di Kidd-ya, ma del navigatore ai suoi ordini; questo è poco ma sicuro- affermò secco, riottenendo l’attenzione e uno dei due riaprì bocca:-Può darsi ragazzo! Ma il problema è chi sia il navigatore? Non di certo quel biondone, quel…come si chiama…- - Killer! Si chiama Killer detto “il massacratore”- continuò per lui il suo amico:- Io, però, ho sentito che il navigatore è stato visto da una merciaia dell’isola e per giorni non faceva che parlarne!- “Questo mi interessa” pensò subito Law per poi riprestare attenzione all’uomo:-Ha detto che è un uomo di mezz’età, dai capelli e barbone scuri, occhi neri, ricoperto di cicatrici….- un suono interruppe la descrizione: qualcuno aveva sputato di colpo quello che stava bevendo per poi tossire e rivolgersi a loro con fare a dir poco offeso:- E queste minchiate campate per aria dove le avreste sentite?- finì una voce chiaramente femminile e giovane. La suddetta ragazza era la persona che prima rideva al bancone e che ora si era girata verso gli uomini con fare di puro scetticismo, per poi rimanere spiazzata alla vista del chirurgo della morte: infatti la donna era niente poco di meno che TJ, la quale era rimasta ad ascoltare la conversazione seduta a bere!

Roger ballerino! Perché devo sempre parlare troppo? Non posso starmene bella e zitta a bere il mio Green Witch? No, devo dire la mia e per di più ritrovarmi quel bellimbusto del capitano dei pirati Heart….. Perfetto! Non può andare meglio!” si rimproverò la luna d’argento inacutendo sempre più la voce mentale ridendo nervosa della situazione. Questo per lei, ma per Law le cose erano ben diverse, nei suoi occhi grigi spiccava chiaro e tondo una luce maliziosa e un ghigno faceva da specchio dei suoi pensieri “Ti ho trovata, mia bella lince”.

Accadde tutto in pochi istanti: il pirata avanzò verso la bionda coll’ intento di impedirle la fuga, ma questa, capita la faccenda, rese vano il tentativo scartando veloce il chirurgo e uscire a gambe levate dalla locanda non prima di aver lanciato un’ultima occhiata al bel moro per poi defilarsi.

Shachi, Penguin e Bepo avevano osservato la scena a bocca aperta e solo quest’ultimo aveva riconosciuto la ragazza della bottega:- Capitano, dobbiamo inseguirla?- chiese ancora scosso l’orso :- Bepo, avverti la ciurma e spargila per tutta la citta! Dobbiamo trovare quella ragazza! – ordinò il pirata:- Ma capitano, non dobbiamo cercare il navigatore di Kidd?- si intromise confuso Penguin:- Non hai sentito la conversazione? Quando abbiamo pronunciato Eustass-ya ha riso per poi scoppiare quando l’uomo di fianco a me ha nominato l’aspetto del navigatore. Ciò vuol dire che ha contatti sia con Kidd-ya che con la sua ciurma- rispose eccitato Law per poi mettersi lui stesso alla ricerca della bella bionda. Aveva seguito le tracce di quella che sembrava una preda piccola ma bella, ma ora si ritrovava nel bel mezzo di un inseguimento di qualcosa di ben più grosso e di certo vincere la caccia non sarebbe stato affatto facile.

•••

TJ corse a perdifiato finchè non sentì di essersi allontanata abbastanza, così rallentò il ritmo e iniziò a respirare profondamente per recuperare il fiato. Era scappata passando per vicoli e borghetti sfruttando la sua capacità di “mappatura”. Non è che faticasse nell’usare questo potere ma semplicemente non voleva sfruttarlo per cause minori; ma scappare da un pirata sadico e calcolatore, rinomato per essere uno spietato torturatore di prigionieri, era un motivo più che valido per andare contro i suoi principi.

Maledetto il pirla senza neuroni che mi ha fatto la parlantina! Perché la sfortuna è sempre su di me! Non solo parlo troppo, ma mi ritrovo quella faccia da schiaffi di Trafalgar Law! Se non avessi intuito le sue intenzioni leggendogli l’anima, non so che fine avrei fatto…. Perché dovevo attirare la sua attenzione nella bottega di quel vecchiaccio?! E poi, mezzo mondo è fatto di uomini, ma me lo vado a ritrovare in quella taverna con tutti quegli ignoranti che ascoltano solo chiacchiere di paese!!!”. La bionda continuava a far sbollire l’arrabbiatura con i suoi lamenti silenziosi, ma tanto era inutile, ormai il danno era fatto, quindi poteva tranquillamente dire addio a un calmo giro del paese. “Mi stanno cercando…. Lo sento! Arcidiavoli, ma quanti me ne ha sguinzagliati dietro quel medico dei poveri?” TJ aveva attivato i suoi poteri per vedere meglio la situazione. Tutto quello che poteva notare era una moltitudine di uomini con lo stesso genere di “agitazione dell’anima”, sparsi per il campo d’azione della sua abilità “diavoli fritti! Tutti questi uomini con uno strano istinto di ricerca non promettono bene: dovrò stare lontana dalla via principale… Anzi, mi nasconderò per un po’ in biblioteca, così potrò trovare quel libro che quel vecchiaccio di quart’ordine mi voleva rifilaree me lo studierò ben bene!” la ragazza rise gutturalmente “Si prospetta una giornata divertente; sento che un piccolo inseguimento in caso di emergenza mi divertirà…”. Questi pensieri non poterono che rallegrarla: adorava trasformare le sue sventure in fonti di divertimento.  Così si diresse veloce verso la biblioteca, passando per i vicoli in modo da evitare i suoi “cacciatori”.

Dopo un buon quarto d’ora, arrivò davanti al tanto ricercato edificio; un palazzo semplice e non così grande come si aspettava la navigatrice, ma entrata ritirò qualunque preconcetto si era fatta. Lo spazio interno era stato sfruttato al meglio, enormi librerie infatti tappezzavano la sala e pratici tavoli erano sistemati nello stacco tra un mobile e l’altro. Lei si diresse verso uno di questi e si sedette appoggiando sul piano la borsa, dalla quale tirò fuori degli enormi fogli di pergamena, un set di squadre e un astuccio a busta che minacciava di esplodere “Devo riscrivere quell’offesa di cartina prima che me ne dimentichi, poi cercherò il libro su Sabaody: essendo un insieme di mangrovie Yarukiman non emette un campo magnetico come una normale isola, quindi il Log Pose non può segnare la sua posizione. Quel libro è di vitale importanza per raggiungerla!” affermò a se stessa la bionda.

Così iniziò a disegnare la cartina con un’ incredibile velocità dettata tutta dall’esperienza, e grazie alla quale finì in poco meno di un’ora. Poggiò la matita rossa, con cui aveva scritto la rotta da seguire, con un sorriso soddisfatto sul viso e ripose tutto nella propria sacca, che lasciò sul tavolo, per poi dirigersi verso il reparto di navigazione alla ricerca del suo tanto agognato volume. Appena si trovò davanti alla libreria giusta comincio ad analizzare tutti i volumi presenti, focalizzandosi su quelli di media altezza e rilegati in pelle verde.

Passò lì almeno dieci minuti con solo gli occhi che si spostavano da un libro all’altro, finchè non notò uno che corrispondeva perfettamente alla descrizione nello scaffale più basso:- Bingo…- sussurrò la navigatrice accennando un sorriso. Afferrò il tomo e si appoggiò con la schiena sulla libreria e si mise a sfogliare la ruvida carta delle pagine. “Però! Ci sono tante informazioni utili qua dentro: rotte e anche le giuste coordinate di Sabaody! Con questo posso scrivere una carta nautica già da subito! Però siamo sicuri che le informazioni siano attendibili? Sembra che dei pezzi siano stati modificati….Ma che?” TJ aveva notato che qualcosa si avvicinava così intensificò il campo d’azione della percezione dell’anima finchè una strana aura, ma incredibilmente familiare entrò nell’area. Imprecò non appena riconobbe il proprietario di quell’anima ma era già troppo tardi.

Un alone celestino avvolse una buona parte intorno a lei e una voce maschile ma dannatamente calma pronunciò testuali parole:-Shambles - e subito la bionda fu trasportata con la schiena contro un’altra libreria e davanti a sé, appoggiato al mobile, stava il creatore di tutto ciò “Perché in neanche mezza giornata mi devo ritrovare quel ghigno da caprone per ben tre volte? La fortuna oggi mi vuole proprio bene…” protestò alla dea bendata la ragazza quando il suo sfrontato argento e il glaciale ferro di Trafalgar Law si scontrarono, ma a distanze molto più ravvicinate.

 

 

 

 

 

Angolo della autrice rediviva:

sono tornata!!! Non vi siete liberati di me XD tornerò per sempre a rompervi le scatole con questi obbrobri fidatevi ;P

No seriamente, scusate tanto il ritardo ma non ho avuto molto tempo in queste due settimane e ho avuto un paio di “incidenti”… ma ritorno con questo capitoletto e spero di essere puntuale la prossima volta ;)

La nostra TJ sembra essere finita in un bel guaio… il suo cacciatore l’ha stanata, chissà se questa è la volta buona che smascheri la sua identità? Oppure, la bionda navigatrice riuscirà a scappare anche questa volta? Chi lo sa? Tutto si scoprirà nel prossimo capitolo, spero XD  

Ci tengo a dire grazie a tutti quelli che recensiscono, e hanno messo la storia tra preferite/seguite/ricordate e anche a tutti i lettori silenziosi. E un grazie in particolare a Bea, che mi ha dato dei grandissimi consigli per sistemare il capitolo e, semplicemente, mi ha sopportato per tutto questo tempo! :D

 

Un bacione Black Firework <3

ps: se vi state chiedendo dov'è Kidd, oggi non c'è perchè sto scrivendo che è tardi quindi è di là che dorme e non ho la minima intenzione di svegliarlo onde evitare conseguenze spiacevoli. Ma la prossima volta ci sarà ;) sempre che non "sparisca" misteriosamente....

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Capitolo 6
*** Quando la sfiga va a chiamata ***


Quando la sfiga va’ a chiamata

Killer ritornava alla nave armato delle buste che quella furbastra di TJ gli aveva rifilato con  i suoi giochi di parole e ricatti. Il biondo subiva in silenzio lamentandosi tra sé e sé “Porco cane! Ed ecco che ricapita di nuovo. Mi sono ancora lasciato fregare da TJ.  Se Kidd lo viene a sapere è la volta buona che mi squarta e mi usa come scendiletto…  Ma non posso rimettermi alla ricerca della sorellina, perderei la reputazione andando in giro con ‘sti pesi, ma se ritorno alla nave senza di lei…. Non voglio pensarci. Però  che faccio se si caccia in un qualche guaio?”. Le ultime parole famose.

Il biondo si guardò intorno, colto da un brutto presentimento, quando davanti a sé, ma lontano di una ventina di metri, si radunarono degli uomini vestiti tutti con una strana tuta bianca. Questi si misero a parlare tra di loro:- Il capitano è stato chiaro, una ragazza di circa vent’anni, di media statura e costituzione, capelli mossi e chiari, occhi grigio chiaro. Dobbiamo trovarla!- .

Killer, che aveva sentito tutto, cacciò un’imprecazione tra i denti quando riconobbe nella descrizione la sua sorellina “Ma che diavolo! Possibile che non possa passare neanche cinque minuti a terra da sola che si ritrova braccata come una strega?” così il massacratore si mise a correre verso il molo, come inseguito dal diavolo, raggiungendolo in poco tempo. Doveva assolutamente avvertire Kidd, perché adesso preferiva di gran lunga morire in una vasca di acido e mutilato con un coltellino svizzero e ricoperto di ematomi piuttosto che vedere TJ in pericolo. – Kidd!!- urlò lui vedendolo passeggiare davanti a una locanda. Il rosso aveva passato tutta la mattinata a recuperare il tempo perso senza i suoi amati alcol e ancheggi:- Che c’è Killer? Che succede?- chiese il capitano vedendo il suo vice stremato dalla corsa e preoccupato, ma non era difficile capire la situazione; le borse che si trascinava e la non presenza della navigatrice parlavano da sé.

- Dov’è la vecchietta?- domandò Kidd più a se stesso che al biondo con il terrore che gli divorava gli occhi. Nonostante sapesse già la risposta, sperava che, come spesso faceva, si sbagliasse, ma vedendo il massacratore che esitava insistè:- Killer, dov’è TJ?- - L’ho persa di vista… gli uomini di Law, i pirati Heart la stanno cercando…- rispose a testa bassa Killer, prima di farla rientrare nelle spalle per supportare le mille bestemmie, una più fantasiosa e colorita dell’altra, che uscirono dalla gola del rosso, quasi volessero far crepare l’aria. Il capitano si calmò leggermente, senza far sfiorire il ramo di vene che pulsavano frenetiche nella sua fronte:- Ma porca di quella… Killer! Ti avevo detto di tenerla d’occhio, porca puttana! E che cosa mi hai detto? I pirati di quel medico del cazzo che è buono solo come sfogo per i froci la cercano? Ma dov’eri tu quando è successo?!- il biondo stava per rispondere, ma rinunciò per non peggiorare la situazione e il suo capitano capì tutto: nonostante non fosse la persona più educata o più intelligente del mondo, riusciva a essere incredibilmente comprensivo e intuitivo verso i suoi subordinati; Killer era molto più gentile di lui verso TJ, quindi era quasi scontato che si fosse fatto incastrare da lei.  – Non fa niente…- riprese poi Kidd tenendosi la fronte con due dita per calmarsi e ragionare, poi chiamò a sé tutti i suoi uomini e quando furono tutti riuniti, scandì bene gli ordini mentre indicava gli interessati:- Allora, voi tre tornate sulla nave e fate la guardia, pronti a partire, voi salite sui tetti e cercate la vecchietta dall’alto, Killer unisciti a loro, tutti gli altri con me che cerchiamo per il paese…. Ah, tu col cappello, porta a bordo quelle cose da donna- finì riferendosi alle borse che ancora ingombravano le braccia del biondo. Detto questo si misero in moto, ma Killer ancora tremava all’idea che succedesse qualcosa di grave alla ragazza “Ti prego TJ, qualunque cosa succeda, resta al sicuro più che puoi. Senza di te siamo perduti tutti!”.

•••

Shachi, Penguin e Bepo erano alla ricerca della ragazza come ordinato del loro capitano. Era già un paio d’ore che giravano per le vie senza una vera destinazione, né un riferimento, e la noia cominciava a imporsi prepotente:- Che due scatole! Non possiamo fare dell’altro ragazzi?- domandò esasperato Pen:- Dobbiamo cercare quella donna lo sapete, sono gli ordini- gli rispose Bepo con tono che non ammetteva repliche:- Quindi non provate a girovagare con chissà quale intenzione, perché lo sapete che vi aspetta- continuò l’orso bianco:- Si, Bepo- assentirono afflitti i due, chinando la testa.

Il loro amico, dopotutto, aveva ragione. Il loro capitano era comprensivo finchè voleva, però quando si trattava di ordini, questi andavano presi alla lettera o era finita. Un dubbio però si infiltrò nella mente di Shachi:- Ma perché dobbiamo trovarla? Il capitano non è già abbastanza circondato da belle donne? Ora ne vuole un’altra?- chiese infine il castano. L’orsetto lo osservò con le sue tonde biglie d’ebano con fare quasi di rimprovero, poi sospirò e rispose comunque:- Il capitano pensa che lei abbia dei contatti col navigatore di Eustass Kidd e con lui stesso, quindi immagino voglia interrogarla- - E divertirsi con lei!- si intromise Penguin guadagnandosi un’occhiata scandalizzata degli altri due:- Non mi guardate così, l’avete vista no? Era bellissima, non il mio genere di “forme”, ma sembrava uscita da una sfilata di modelle…- spiegò con fare sognante e loro non poterono che dargli un po’di ragione.

Camminarono ancora per un buon dieci minuti finchè Shachi non si impalò lì dov’era:- Ma dove diavolo la cerchiamo una donna in un’intera isola tra migliaia di persone?!- esplose tutto d’un colpo. Proprio in quel momento videro che verso di loro correva a perdifiato qualcuno equipaggiato di una grossa borsa di pelle inseguito da un uomo che imbracciava una nodachi: puntuale come un orologio svizzero e armata della sua tanto amata sfiga, TJ aveva innescato un inseguimento con Trafalgar Law dopo che questo l’aveva bloccata in biblioteca.

Shachi, Penguin e Bepo assistevano alla scena con la bocca che spazzava per terra, ma con le urla del loro capitano si ripresero:- Non state lì imbambolati, idioti! Fermatela!-. allora i tre si misero in posizione di guardia, pronti a bloccare l’avanzata della bionda “Illusi, che credete di fare così? Non sapete chi avete davanti allora…” pensò TJ mentre l’espressione di disperazione lasciava spazio a un ghigno, il suo marchio di fabbrica.

Si era avvicinata molto al “muro” creato dagli Hearts quando un passante, per qualche strana ragione si scontrò con l’orso bianco facendolo cadere di muso insieme agli altri due. La navigatrice poi saltò gli ostacoli caduti ridente e gli stessi ostacoli avevano fermato il chirurgo, un po’ perché ingombravano la sua corsa, un po’ per controllare che fossero interi e un po’ per notare che il passante continuava a scusarsi dicendo che non era cosciente. Il moro si fece pensieroso e il suo cervello calcolatore cominciò a collegare un paio di punti.

La ragazza aveva ripreso a correre e, poco prima di svoltare in una viuzza, aveva urlato ai pirati:- A mai più rivederci Trafalgar Law, grazie per la corsa ad ostacoli!- dopo il danno la beffa. Il chirurgo guardò la bionda che spariva nei vicoli e socchiuse gli occhi, era pur sempre stato sconfitto, poi si girò verso i suoi uomini che boccheggiavano per la situazione:- Se non siete pesci for d’acqua chiudete quelle fogne o ve le suturo!- minacciò lui. Solo Bepo osò infine riaprir bocca:- Ma capitano che è successo?- - non mi crederesti…- liquidò la domanda il medico per passare ad altro:- E rendetevi utili, andate a chiamare gli altri, forse non lo avete notato ma passa per dei borghi che conducono al porto, quindi dirigetevi lì e attirate l’attenzione vicino alla nave di Eustass-ya; accorrerà all’istante e potremo mettere così in atto il piano “spy”-. Lui ghignò per poi iniziare a dirigersi calmo verso il molo con un sinistro ghigno sulle labbra, pregustando già una sicura vittoria. Unico difetto era una piccola ferita dentro l’animo: quella donna dai boccoli d’oro l’aveva fatto arrabbiare, e molto!

Qualche minuto prima…

La guardò negli occhi ancora per un po’: quelle lune d’argento erano spettacolari, perché  si, era un grigio chiaro, ma sfumava verso il celeste in alcuni puntini come mille zaffiri e il tutto appariva come l’effetto ottico della superficie lunare.

 Si, era un nomignolo più che azzeccato quello che le avevano dato.

La cosà che però stupì incredibilmente il chirurgo era il fatto che lei non avesse paura. Non era impassibile, genere statua di ghiaccio, ma neppure spaventata né irrequieta; anche lei lo stava studiando. Curiosità e attesa di reazioni coronavano quello sguardo. Law si leccò il labbro sensuale poi vide che la ragazza sollevava il sopracciglio dubbiosa, come a dire “tutto qui?”, e sicuramente era così.

Lei sospirò poi prese parola:- Che due scatole… E io che pensavo avrei passato la giornata in totale calma-. Il moro rimase impassibile:- Non saresti andata in giro per principio, con il pesante macigno che ti trascini- - Macigno? Quale macigno?- chiese lei stupita dell’affermazione:- Parlo di Eustass-ya, il capitano dei pirati di Kidd, un uomo potente, che contatti hai con lui?- riprese voce il moro, portando la voce su un tono più sensuale.

La bionda trattenne a stento la mano per darsi un colpo in fronte, da tanto riteneva scemo il comportamento del capitano pirata, poi rivolse uno sguardo deciso al medico:- E va bene, conosco Kidd ma non credo che quello che tu cerchi sia lui, ma qualcosa di ben più potente, giusto? Tiro a indovinare: il navigatore!- azzardò lei, ma dentro sapeva che aveva centrato perfettamente. Il chirurgo infatti spalancò gli occhi all’arguzia di TJ. Lei però stava cercando un modo per andarsene di lì, dato che era pur sempre incastrata tra la libreria e il corpo del pirata che le aderiva sempre più; poi il lampo di genio. Guardò oltre le spalle del chirurgo, come attirata da qualcosa, mentre con una mano frugava nelle tasche della giacca:- Ma che ci fa qui il Grandammiraglio della Marina?- si chiese infine. Law scattò sull’attenti e si girò con violenza per guardare dietro di sé: mossa sbagliata. Dietro di lui non c’era nessuno.

TJ estrasse dalla tasca un Tone Dial e lo piazzò di fianco all’orecchi dell’uomo attivandolo: potenti onde sonore si estesero in tutta la stanza costringendolo ad indietreggiare, così lei velocissima corse a riprendere la sua borsa di pelle e il libro su Sabaody e scappò fuori dalla biblioteca. Il moro si riprese dall’impatto sonoro e le corse dietro urlando:- Non la passerai liscia, donna!-

Adesso…

“Scappa, lince… tanto ho già capito qualcosa di te” pensò eccitato Law camminando “Eustass-ya ha amici potenti, un ex ricercato pericoloso non è cosa da poco, o sbaglio?”. Si leccò il labbro con gli occhi di ferro che brillavano e disse:- Dimostrami di cosa sei capace, TJ!-

 

 

 

Angolo dell’autrice dalla testa bacata:

Eccoci!! Finalmente pubblico dopo ben tre riscritture!!! No seriamente, questo capitolo doveva essere molto diverso ma alla fine è venuto così e fa un po’ pena a mio dire e non sapete quanto mi dispiace di essere così ritardataria :’(

Comunque, avete visto? In questo capitolo torna alla carica il nostro amico scarlatto (non sono tuo amico, stronza ritardata! ndKidd) si si :v

Comunque c’è un mistero dietro l’altro: cos’è “spy”? Come fa Law a conoscere il nome della nostra navigatrice? Segreti che solo lui conosce? E perché ex ricercato pericoloso della marina? Che ci nascondi TJ? (ma si! Aggiungi anche perché quel vecchietto era un vecchietto così siamo tutti contenti! ndKidd Demente evapora! O ti prendo e faccio una storia Yaoi con il chirurgo in cui sei tu la donna! ndBF No ti prego!!!! ndKidd perché mi sento tirato in causa? ndLaw Tu da dove arrivi!? ndduecretini  La porta era aperta… ndLaw)

 

Ok finiamola con gli sfolli…. Spero vi sia piaciuto il capitolo e ringrazio tutti quelli che recensiscono oppure mettono tra preferite/seguite/ricordate e anche tutti i lettori silenziosi <3  

Mettete una recensionina a questo capitolo solo per sapere com’è ;) dopo questo vi saluto e anche ‘sti due, di cui uno imbucato ( Fanculo demente! Io non saluto proprio nessuno!! Saluto solo la Bea perché è buona! ndKidd Io non lo faccio solo perché mi hai dato dell’imbucato ndLaw Siete degli infami -.- ndBF)

 

                             Un bacione da parte mia lo stesso Black Firework <3

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Capitolo 7
*** Curare lo squarcio ***


Curare lo squarcio

 

-Correte signorine! Il campo non si percorre da solo e il fango non vi viene incontro quindi poche chiacchiere e muovete i vostri culi da passerella o lo gonfio di calci!- urlava l’uomo dai capelli lunghi a un gruppo che annaspava nella melma di fronte a lui.

Un altro giorno era passato nella estenuante corsa senza fine dei poveri giovani che pensavano di trovare libertà e un futuro; e invece erano finiti all’inferno.

Solo un ragazzo era rimasto indietro nel gruppo. Solo uno aveva ceduto alla fatica e alla fame. Un ragazzo, no, una ragazza dagli abbaglianti occhi d’argento.

-Ehi numero 17! Rialzati, non è ancora tempo di dormire!- le gridò furioso l’uomo ma la ragazza non accennava a muoversi, rimaneva immobile tra il fango, la pioggia battente e il suo sangue che da un po’ non la riscaldava più. I capelli aurei le si attaccavano al volto impedendole di vedere l’uomo che le si avvicinava livido d’ira:- Allora bastarda, cosa ti ho appena detto?!-.

Lui la sollevò di peso e se la portò al viso:- Non mi ha sentito numero 17? Devi muoverti!-ma lei non accennava a reagire, la stanchezza era troppa e aveva anche un terribile dolore alle gambe. Non era abituata a simili sforzi, come nessuno dei suoi compagni, ma essendo donna, o forse meno volenterosa, aveva ceduto prima di tutti.

Girò lo sguardo verso gli occhi color dell’acido dell’uomo, ansimando rumorosamente, come se un polmone fosse pronto per staccarsi e andarsene per i fatti suoi, ma osò rispondere:- Signore, noi siamo soldati, no? Perché correre nel fango come maiali allora?-

Troppo. Aveva parlato troppo. La verità scorreva fuori dalle sue labbra come acqua in una fontana; una fontana che sarebbe andata distrutta.

-Perché, mi chiedi? Perché voi tutti siete nient’altro che manichini nelle nostre mani, carne da cannone! Solo i migliori saliranno i gradini della gerarchia, ma per adesso siete solo peggio dei maiali, no! Peggio della melma e del fango! Avete giurato fedeltà a noi e ora la dimostrate, feccia che non siete altro! Quindi soldato Findabair muovi quel tuo culo da troia prima che ti sbatta contro il muro e torna a correre!

 

Correre….

Correre. E’ un’azione con molti fini. Chi corre dietro al treno o al cane appena scappato, chi per arrivare a casa di un amico o per dare l’ultimo saluto a un familiare morente. Chi per l’ultima maglietta in saldo, chi per scappare.

Scappare…

Anche questa è un’azione con molti fini e TJ aveva passato una vita a scappare, dal dolore, dal fato, dalla morte, dalla legge e anche dal suo passato rancoroso.

Perché chiunque può fingersi un santarellino quanto vuole, ma avrà sempre un qualche scheletro nell’armadio. E lei si che ne aveva, ma probabilmente nessuno avrebbe mai aperto il suo cuore per svelare questi misteri.

Ora la giovane navigatrice correva tra i borghi di Whadde Island per raggiungere il prima possibile la Jack Skull:- Lo giuro, se arrivo sana e  salva alla nave, mi barrico nella cabina e dormo fino a Natale dell’anno prossimo!- si promise a se stessa col fiato corto e le gambe che ormai non ne potevano più.

Alzò lo sguardo per vedere oltre i tetti delle case e vide un alto pennone sul quale spiccava fiero un Jolly Roger di una ciurma. La sua ciurma. La bionda esultò e raccolse le ultime energie per correre fino alla fine del vicolo, ma si bloccò quando il suo sistema di mappatura individuò lo stesso gruppo di uomini che prima la cercava in giro per la città.

Si attaccò al muro e sbirciò cauta l’agglomerato di uomini fermo di fronte al suo galeone:- Che ci fanno qui gli uomini di Law? La movida?- bisbigliò ironica TJ. L’ironia fece il suo tempo quando vide che tra una dozzina di tute bianche spiccava una felpa gialla e nera:- No!!!! Ancora quell’anoressico del piffero con quel suo cappello da capra che io butterei ai Sea Kings! Ma perché sta parlando con… con…. con Kidd!!!- . Il chirurgo della morte aveva infatti attaccato bottone con il capitano della bionda, e dal ghigno strafottente di Law e un principio di esplosione venosa di massa di Kidd, la cosa non stava prendendo una piega favorevole a lei.

-Cosa cazzo ha detto?- urlò il rosso:- Hai capito bene Eustass-ya, vorrei parlare col tuo navigatore, gira voce che sia molto abile, uno scambio di opinioni porterebbe solo profitto ad entrambe le nostre ciurme- illustrò con una calma snervante il moro:- Ma vai a farti fottere Law! Non lascerei il mio navigatore in tua presenza neanche per lo One Piece! Quindi tornatene a giocare all’allegro chirurgo!- ribattè furioso Kidd. Il capitano degli Hearts respirò profondamente per recuperare la sua proverbiale calma e metabolizzare gli insulti appena ricevuti. Se c’era una cosa che poteva farlo irritare era l’essere insultato sulle sue capacità mediche, ma se si infilava in una rissa col pirata cremisi poteva dire addio alla possibilità di incontrare la sua “volpe”.

-Findabair!- l’uomo corvino la raggiunse di corsa. Lei lo guardò stranita, il suo superiore che la chiamava per cognome e le veniva incontro non era cosa da tutti giorni:- Si, signore? Di cosa ha bisogno?- le chiese la bionda:- Dov’eri ieri sera alle undici? È importante- lei sembro pensarci su ma qualcosa nell’espressione del suo superiore non la convinceva. ma non c’era niente di male nel rispondere: aveva passato la serata in sala mensa per festeggiare la promozione di alcuni compagni per poi andare a dormire, niente di che quindi. L’uomo non demorse:- Stai omettendo qualcosa?- la ragazza stava per negare quando le venne in mente che aveva deviato all’ultimo per dare la buona notte al suo unico vero amico lì dentro: un timido ragazzo di nome Hisashi che per un incidente era diventato tetraplegico. Quando lo disse l’uomo sospirò:- Allora è così… mi dispiace ma devo darti una brutta notizia: il sergente Whitehole  Hisashi è stato assassinato questa notte e secondo l’autopsia l’ora del decesso è intorno alle undici di sera. Questo vuol dire che in questo istante…- lei non ascoltava già più. Il suo migliore amico, l’uomo che forse amava era stato ucciso. Non c’era più. strinse i pugni ma alzò la testa quando il suo superiore disse “sei in arresto”. La ragazza lo fissò trattenendo delle lacrime:-Scusi?- chiese con voce tremante. Il suo superiore prese fiato e recitò di nuovo, stavolta ghignante:- Soldato numero 17, capo del settore navigazione e strategia Findabair, come unica possibile sospettata dell’assassinio del sergente Hisashi ti dichiaro in arresto. Sarai processata e se il verdetto sarà di colpevolezza, sarai giustiziata la mattina del giorno successivo- lei lasciò sfuggire le lacrime trattenute:- Non è possibile non lo avrei mai fatto! Non avete prove!- l’uomo sghignazzò e le si avvicinò all’orecchio e bisbigliò:- Si non ci sono prove, ma a chi crederanno: a una ragazza accusata o al suo superiore di gran lunga più influente?-.

Era stato lui.

Lui l’aveva accusata.

 Lui l’aveva incastrata.

Lui l’aveva ucciso.

Corse via giurando a se stessa vendetta. Quell’uomo la rese una ricercata, ma di una cosa era certa: mai avrebbe dimenticato quegli occhi color dell’acido e quel nome, Lucifer Claymasck.

 

 

Non ci vide più. Un po’ la rabbia, un po’ il rancore, un po’ la paura le fecero portare due dita alle tempie e un’aura si espanse prepotente nel raggio di venti metri. TJ, allora, uscì dal vicolo al gruppo di fronte alla sua nave con una decisa e seria smorfia in volto; solo una nota di fatica era fuoriuscita da lei come scintilla negli occhi. E se ne fregò altamente, doveva trovare una soluzione a quella faccenda il prima possibile.

Ma la cosa strana, non era tanto lei e il suo stato d’animo, ma al fatto che era appena salita sulla Jack Skull passando proprio in mezzo ai fulmini che decoravano gli sguardi che sia i pirati Hearts, sia i pirati di Kidd si lanciavano e nessuno, neanche Kidd, Killer o Law, l’avevano vista, come se, d’un tratto, fosse diventata invisibile.

•••

TJ si fiondò nella sua cabina, chiuse a chiave la porta e si mise a frugare nei cassetti della scrivania per tirarne fuori trionfante uno strano boccetto di plastica bruna. L’agitò per sentirne il contenuto: il rimbombo di una dozzina di pasticche fu il suono emesso. “Ne ho ancora per un po’, o almeno spero…” pensò melanconica la navigatrice mentre si portava alla bocca un paio di compresse bianche che aveva tirato fuori dal flacone sulla cui etichetta spiccava a caratteri rossastri “Ibuprofene”.

 

-Devi prendere queste se non resisti più-

-Non voglio delle medicine che mi squassino il cervello!-

-Stai tranquilla che non saranno le medicine a farlo ma questo addestramento da campo di concentramento, Sweet J-

-Finiscila con questo soprannome! Lo odio!-

-Se vuoi che la finisca prendi quelle pasticche e torna di là che ti aspetta il tuo amorino!-

-Land, vai a quel paese! Ho già l’emicrania e l’addestramento e  ti ci metti pure te, vecchia!-

-Scusami… Sweet J!-

 

Un ondata di ricordi l’avvolse di nuovo ma li ricacciò dentro di sé. Deglutì a forza e si massaggiò le tempie. Funzionava così, lei usava una certa diramazione dei suoi poteri e questa, uscita dagli schemi, le costava delle emicranie da svenimento, soprattutto la sua capacità secondaria, alterare la percezione della realtà alle persone nel suo campo d’azione massimo di trenta metri; come ora che aveva celato la sua presenza a tutti gli uomini lì fuori. Ma lo sforzo era pazzesco, per non parlare di tutte le menti che aveva dovuto soggiogare “ Per fortuna uso questo potere praticamente mai, altrimenti avrei un principio di Handicap mentale… tutta colpa di quel Law e le sue idee sceme da uomo… che crede? Che tutte le persone che attirano la sua attenzione si fermano e si lasciano analizzare come cavie? Ma è demente? Bah…. solo un uomo con tendenze maniacali tendenti al sadismo può creare una simile agitazione dell’anima. E’ come Kidd, ma lui è molto istinto e poca ragione, mentre Trafalgar…. È calcolatore, intelligente, scaltro. Ha una sua logica nell’agire, non agisce tanto per farlo, no, è tutta una questione di curiosità e divertimento”. TJ rise leggermente quando capì di aver fatto centro solo con pochi punti di riferimento che aveva inquadrato; lei era una grande osservatrice, molto acuta, una Sherlock Holmes al femminile. Ma del resto, era semplice intuire com’era lo stato d’animo e la mentalità di una persona che di base ti somiglia, dopotutto, anche lei per divertimento e curiosità provocava danni e fatti solo per ridere e osservare le reazioni dei coinvolti.

Trafalgar Law era come lei, li divideva solo un paio d’anni di percorso mentale, e la bionda non potè negare che l’uomo l’incuriosiva, l’attirava, e poi c’era da dire che era molto bello.

La ragazza si sedette sul letto quando ormai il mal di testa era passato. Dal corridoio provenivano delle voci e normalmente non ci avrebbe dato peso, ma chiunque fosse parlava con voce troppo sussurrata e camminava troppo silenziosamente per essere un membro del suo equipaggio. Ora la persona in questione, ma dalle voci erano forse di più, aveva camminato decisa fino a fermarsi nei pressi della sua camera e riprendere a bisbigliare:- E’ questa?- fece una voce:- Ma che domande, certo! Deve essere questa, è l’ultima rimasta, cretino!- rispose una seconda molto irritata ma sempre dal tono basso:- Cretino sarà tuo nonno! E poi ho solo domandato, Dauphin…- - Che fai? Non apri, Hut?!- - Cosa apro? Non vedi che è chiusa a chiave? Ma gli occhi li hai venduti per compagnia serale?- l’atmosfera si scaldava ma non accennarono a fermarsi - Ho visto che è chiusa, deficiente! Proprio per questo la dobbiamo aprire- la voce sembrava la stessa che si usa per le lodi ai bambini neonati, quindi una voce usata con molta, molta ironia unità a nervosismo.

Quell’altro uomo non si trattenne dal chiedere:- E come?- il suo compare sospirò esasperato, sul punto di dar di matto:- O santo Roger, dammi la forza… La scassini, no!- - Oh… bastava dirlo, nevrotico…-. Il silenzio piombò tra i due e al di là della porta provenì un tintinnio ferrico, seguito da un goffo ticchettio in prossimità della serratura.

Alla donna salirono i brividi mentre cercava una scappatoia; ma non ce n’erano. O almeno, poteva scappare con lo stesso metodo con cui era salita a bordo, ma se sveniva in corridoio per l’emicrania era da capo. “Tanto varrebbe mettermi al collo un cartello con scritto ‘Prego, portatemi via, fate pure con comodo” :- Ma che diavolo… E poi chi sono questi!?- sussurrò. Uno scatto secco riverberò e due uomini vestiti di una strana tuta bianca sbirciarono cauti dentro la cabina per poi serrare gli occhi appena la videro. - Roger ballerino…- fu tutto quello che le uscì dalle labbra.

 

Angolo di un' autrice della serie "chi non muore si rivede"

Eccomi! Sono tornata con un nuovo capitolo :) (Quindi io sarei bello? ndLaw Un pochetto.... ndBF se sono solo un pochetto me ne vado! ndLaw no!!! mi sono finalmente liberata di quel malpelo ora rimani perchè da sola non lavoro!! ndBF) 

Dicevo! Grazie mille per le recensioni che davvero mi danno la carica per scrivere sempre più e meglio, poi un grazie ancha a chi legge e rimane in silenzio, perchè davvero siete tantissimi! Non me l'aspettavo... (è tutto merito mio! ndLaw sei apparso nel secondo capitolo come manifesto e non c'è stata differenza quindi, no, non è merito tuo... ndBF è merito mio! Solo e solamente mio! ndTJ tu come sei arrivata qui?! ndLaw e BF Sono TJ che diavolo.... dovevate immaginare che c'ero anche io :3 ndTJ) vabbè...

spero che vi sia piaciuto questo capitolo in cui si hanno un po' di "squarci" dell passato di TJ e come più o meno è divenuta una ricercata... ma che razza di soldato era? perchè incastrarla? e ora come se non bastasse si ritrova due pirati Hearts davanti: che farà? e questi suoi poteri... che origine hanno? fin dove si fermano? Lo scopriremo solo vivendo :P

Lasciate una recensionina in questo capitolo anche solo per dire che ne pensate, idea negativa o positiva mi vanno bene tutte ;)

Ma adesso voglio fare una cosa che da tempo mi andava di inserire: una sorta di "guida" sull'origine di alcuni nomi della fanfic! La farò ogni tanto quando avrò un po' di materiale ma adesso dirò qualcosina:

Whadde Island: la nostra isola su cui si svolgono le attuali vicende prende il nome da una sorta di mia "pigrizia". Ho chiesto a una mia amica di dirmi la prima cosa che le passava per la testa e lei mi ha detto "ma che diavolo di domanda" così ho preso le prime due parole, le ho messe in inglese e storpiate :D

isola di Camedrio: l'isola da cui arrivano i nostri pirati, dato che studio nomenclatura delle piante ho aperto il mio libro su una pagina a caso e mi è saltato fuori il fiore spontaneo "Camedrio" e da qui il nome

Findabair: per chi non lo avesse capito, è il cognome di TJ, è un modo in cui può essere letto il nome di Ginevra, la moglie di re Artù


Ok per ora non c'è nient'altro ma si aggiungeranno altre voci che spiegherò poi ;) quindi da me e Law (sai che roba che ho fatto... ndLaw e io? ci sono anch'io... ndTJ) e l'infiltrata TJ è tutto

un bacione Black Firework <3



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Capitolo 8
*** Reagenti basici, prodotti acidi ***


Reagenti basici, prodotti acidi

 

I minuti scorrevano, come le serie di parole poco gentili che i capitani Kidd e Law, si stavano scambiando con non una minore quantità d’astio.

Era da troppo che le due ciurme erano lì a sentirli così, per compensare con la noia e la ripetitività dell’accesa “discussione”, da perfetti nemici, essi erano passati a compagni di giochi e chiunque li avesse, anche solo per un momento fissati, non li avrebbe mai visti come ciurme rivali. Infatti parlavano come compagni di avventure, si scambiavano battute e storie, altri avevano anche tirato fuori carte, soldi e alcol e giocavano, scommettendo pure. Tutti meno che Killer, il “massacratore”.

Il biondo era indeciso se aggiungersi agli altri, rimanere a far da sostegno al suo capitano, oppure girare i tacchi e cercare un muro su cui sbattere la testa fino a rompersi il casco. Ma nessuna delle tre lo convinceva abbastanza cosi decise che sdraiarsi in branda era la scelta più adatta:- Kidd io vado dentro... Ti va bene?- chiese il mascherato ma non ricevette risposta dal rosso, troppo impegnato a inventare insulti sempre più fantasiosi; ma come si dice “chi tace acconsente” e Killer si avviò per la sottocoperta.

Il cuore della nave attutiva le urla che provenivano dall’esterno e lì, Killer si sentì in pace; gli unici suoni che abbellivano quell’atmosfera paradisiaca erano le stoviglie di Josh mentre cucinava, come se per lui non fosse un problema quello che si stava sviluppando lì fuori, le suole delle scarpe contro il tek della nave e dei corpi che cadevano a terra di peso. Un momento… Corpi?

Il rimbombo di un pesante urto raggiunse il biondo mettendolo in allarme e distraendolo dal suo piccolo relax, costringendolo a correre verso l’origine del tonfo.

Osservò tutte le porte del corridoio ma solo una poteva essere l’origine: ne troppo lontana ne troppo vicina, l’unica con la porta aperta, contrassegnata dal numero 17 stava la camera di TJ e tutto questo fece salire i sudori freddi al massacratore. Si mise in posizione d’attacco, lame sguainate e arrivo all’uscio della porta; ma quello che trovò era ben diverso da quello che si aspettava…

 

•••

Una coppia di bagliori d’argento analizzarono stupiti i due Hearts che si ritrovarono in camera: ora si che qualcuno era nei casini. Con il precedente trucco, TJ si era giocata gran parte della sopportazione al dolore dato dall’emicrania e ora usarne un altro, con ancora l’Ibuprofene da smaltire, rischiava sul serio di bruciarsi i neuroni. Doveva almeno sapere il perché di quella situazione, risposta che arrivò da sé:- Non è lui… Non è il navigatore!- affermò il più alto dei due, lievemente in imbarazzo davanti alla bionda:- No guarda… Da dove proviene tutta questa perspicacia?- chiese ironico quell’altro roteando gli occhi. TJ intanto osservava silenziosa i due Hearts con totale calma cercando di tirare fuori quante più informazioni poteva dal litigio:- Oh ma vai a cagare! Sei tu che non capisci nulla! Dovevamo trovare un cazzo di navigatore e rapirlo tutto qua! E ora guarda dove siamo! In una camera sconosciuta con un pezzo di ragazza che…- il pirata si interruppe alle sue parole e cosi anche il suo compare.

Si girarono a guardare la bionda con più attenzione, la quale si era seduta con fare indifferente sul letto, e una leggera scintilla maliziosa prese a brillare nei loro occhi:- Non tutto il male vien per nuocere vero Hut?- ammise il più alto:- Ben detto Douphin! – confermò l’altro e insieme si avvicinarono a lei. “Perfetto… Ci mancavano i maniaci incapaci alle dipendenze di Law… A questo punto sono costretta a fare di testa mia!” .

La bionda si alzò in piedi e, sospirando, impedì ai due di avanzare oltre mettendogli le mani sulle teste:- Possession….- una leggera aura avvolse le mani della ragazza e questa si trasferì attorno alla loro faccia:-… Sleeping Beauty…-  un onda affaticò sempre più il tessuto nervoso dei cervelli e gli occhi dei pirati si fecero pesanti fino a che un Morfeo troppo pretenzioso li trascinò a forza tra le sue braccia.

Il tonfo dei corpi che cadevano fu seguito da quello di TJ che si sedeva a terra a reggersi le tempie, e quasi a farle da angelo custode, Killer apparve all’ingresso della stanza e, neanche fossero passati istanti, era di fianco a lei a reggerle la testa:- Utilizzare la possessione non ti fa bene, lo sai sorellina….- sospirò Killer con tono fin troppo fraterno da sembrare che la stesse riprendendo:- E scommetto che l’hai fatto anche per salire giusto?-.

La perspicacia del biondo la colpì tanto da farla sorridere appena:- Si nota tanto? Beh… almeno non sono ancora svenuta Killer-kun! E guarda! Li ho stesi!- reagì solare la donna indicando i corpi inerti. Ma la tanta allegria si spense affloscio di colpo il braccio per la stanchezza.

Non era svenuta ma ciò non voleva dire che era pronta per una gara di triathlon:- Oh bravissima! Ma sbaglio o sono dei pirati di Trafalgar?- chiese alla fine il biondo:-Non sbagli… ed erano qui per… il navigatore…- rispose a scatti TJ mentre cercava di recuperare le forse e allo stesso tempo ragionare qualcosa di logico:- Quindi cercavano te… Ma non ti hanno riconosciuta?- -No, o almeno, secondo me non sapevano nemmeno la faccia del navigatore e sono andati per esclusione ma invece che trovarsi chissà quale uomo di sapienza con la barba chilometrica…- - Hanno trovato una ragazza, giovane e che non da il minimo accenno di sapienza…- completò il massacratore causando una leggera reazione nella ragazza:-Ehi! Con questo che vuoi dire!?- - Scherzavo sorellina!- si difese e l’aiutò a rialzarsi.

Poi si avvicinò ai due pirati a terra e frugò nelle tasche per trovare qualcosa che riconducesse a un possibile piano B d’emergenza, ma il misero bottino erano ferri da scassinatore e un foglietto scritto con un’elegante grafia fin troppo meticolosa “SPY: trovare il navigatore e rapire il soggetto una volta identificato”.

La bionda rabbrividì all’idea di aver scampato un possibile rapimento poi si mise a pensare: era l’unico momento in cui nessuno la disturbava, quando lei si metteva nella sua posa, una mano a reggere una guancia e l’altra che sosteneva il braccio, segno che stava cercando una strategia per risolvere una situazione.

Non le semplici idee su come risolvere un problema, ma LA strategia per la soluzione definitiva. Lei cercava ogni possibile mezzo, ingrediente da mettere nel suo calderone e tirare fuori ciò che più serviva. In questo caso che non tardò ad arrivare:-Killer-kun trascinali fuori senza farti notare e lasciali sul ponte, quando hai fatto torna da Kidd e devi fargli smettere di giocare e sgomberare il molo il prima possibile… Io penserò a Law…- espose alla fine il suo piano. Ma di tutte le cose giuste che aveva detto solo Killer poteva notare il piccolo difetto del piano: troppo veloce, era tutto troppo diretto per essere una normale strategia; c’era qualcosa sotto e non era niente di buono.

Ma per tutta risposta Killer caricò in spalla i due pirati e si avviò fuori; il sorriso che nacque sulle labbra della navigatrice valeva molto più che stare a pensare ai dubbi che aveva, lei non aveva mai sbagliato quindi perché doveva succedere ora?

 

•••

-Non me ne frega un emerito cazzo se ci torna comodo! Tu il mio navigatore non lo vedi neanche da morto mi sono spiegato, drogato di Betadine?- Kidd stava iniziando a dar di matto e di questo passo le parole non gli sarebbero bastate, l’unica cosa che lo poteva calmare era una salutare rissa da bar; ma di avere la Marina alle costole proprio non era giornata.

Law respirò a fondo e guardò il ponte della Jack Skull, in attesa che i suoi due infiltrati uscissero con il tanto agognato bottino. Per un attimo credette che nemmeno quella fosse la volta buona ma qualcosa uscì, anche se non era ciò che si aspettava.

Un leggero rumore di tacchi bassi risuono sul legno cerato del ponte e bastarono quei pochi tacchettii a fa zittire tutti i pirati del rosso, e di conseguenza, tutti gli Hearts. Persino Kidd si era girato a guardare la sua nave con un ben poco nascosto ghigno di vittoria, anche se una leggera scintilla di nervosismo cominciò a farsi notare negli occhi aurei.

Poi ecco che la morbida e femminile figura di TJ si affacciò alla passerella con fare divertito e osservò tutte le reazioni: i suoi compagni che sorridevano, gli Hearts che la fissavano confusi, dei quali solo in pochi la riconobbero come la ragazza che avevano tanto cercato, e Law che da stupito era passato a un ghigno allegro.

La bionda rivolse al gruppo sul molo:- Noto con piacere che siete belli vispi stamattina… Tanto da dovermi allontanare dal navigatore per mettere pace in questo casino…-  sospirò non nascondendo l’indole solare. Le due ciurme guardarono incuriosite la ragazza, a chiedere silenziosi risposte; e qualcuno parlò, ma per ben altro motivo.

-Così è questa la tua ciurma, mia cara lince! E io che pensavo fossi dell’isola…- ghignò il chirurgo della morte, ricevendo una fulminata da parte di Kidd,  cosa che non risparmiò nemmeno per TJ, la quale lo ignorò del tutto:- La cosa ti crea problemi? Piuttosto dovrei essere io a farti delle gran domande, Trafalgar!- ribatté la luna d’argento inclinando la testa con fare strafottente:- Ma dato che tutto quello che devo sapere è già archiviato mi limiterò solo a dire un paio di cose e tornarmene dentro. Trafalgar…- incominciò di nuovo sistemando bene le pause per dare enfasi alla sua parlantina:-… Mi sai spiegare il perche di questi uomini sulla nostra nave?- chiese infine, facendo rotolare dalla passerella i prigionieri, ora legati tra loro come salami, fino al molo.

La reazione di Law la fece estasiare, un misto di stupore quanto di concitazione modellavano i lineamenti delicati del chirugo; tutto a causa della sua sconfitta. Aveva perso per la seconda volta contro di lei. Ma in quel momento era il pericolo minore: un certo capitano cremisi iniziava letteralmente a fumare dalle orecchie e il caratteristico ramo di vene ormai stava creando una vera e propria catena montuosa sulla fronte. Già il suo navigatore, anche se sotto mentite spoglie da come cercava di apparire, era troppo vicino al chirurgo e ora due infiltrati nella Jack Skull di cui non era al corrente: la faccenda stava mettendo a dura prova il suo autocontrollo, il quale era arrivato a vette da record!

Law sospirò a vedere i suoi uomini e rivolse uno sguardo serio alla navigatrice:-Quindi il mio piccolo piano è fallito. Pensavo seriamente che non sarebbe successo nulla, ma mi sbagliavo. Non ho contato che ci fossi tu sulla nave, anche se a causa tua sono avvantaggiati…- la provocò il moro riprendendo possesso del suo ghigno caratteristico:- Che intendi? Io sono soltanto una donna nella ciurma, non avvantaggio nessuno…- replicò TJ facendo trasparire una nota di nervosismo: qualcosa era cambiato nella psiche di Law e lei lo vedeva.

Sicurezza. Ecco che cos’era la mente del chirurgo in quel momento. Era sicuro di quello che diceva e la bionda non poteva che preoccuparsene; e sia Kidd che Killer, che aveva già raggiunto il suo capitano per la gioia di molti senza farsi notare,  che avevano notato il cambiamento repentino della ragazza, non se lo riuscivano a spiegare. Il capitano degli Hearts si avvicinò lento alla ragazza, come a mettere enfasi in ogni passo: ogni suo gesto, segno, movimento, parola, era calcolato nei minimi particolari, solo per inquietare ancora di più la sua preda, la sua lince. Ora che i tasselli del suo puzzle si erano posizionati, un secondo piano aveva preso forma e non restava che il colpo di grazia:- Si, tu sei un loro vantaggio sai? Non tutti possono avere una donna come te nella ciurma… Bella, solare, un vero collante all’interno dell’equipaggio, ma soprattutto intelligente e strategica-.

Gli occhi di ferro del chirurgo brillavano come piccole stelle, ma invece che di luce, risplendevano di sadismo e soddisfazione, soprattutto quando TJ irrigidì il corpo e intese subito le sue intenzioni “Ha capito tutto… “ fu tutto quello che la sua mente scaltra riuscì ad elaborare; e cessò del tutto le sue attività quando il chirurgo riprese parola:- Sai, ci sono arrivato quando sei scappata dai miei uomini, una persona normale non sarebbe mai riuscita a scappare per così tanto tempo e così velocemente poi! Quindi ho pensato che era un addestramento ad averti reso così e mi sono messo a pensare a quale e ci sono arrivato!- Trafalgar ghignò strafottente, gustandosi il primo segno di disorientamento e paura che balenava in quegli occhi d’argento che lo seguivano in ogni mossa che compieva; tutto il suo piano prendeva forma davanti a sé mentre quello della ragazza, piano piano, si smontava. Il capitano Hearts riprese fiato e continuò:- Ho collegato ogni dettaglio, e alla fine eccoti qua, navigatore dei pirati di Kidd… Addestrata nel centro militare speciale del mar Settentrionale, ora pirata, sei conosciuta come TJ detta “Luna d’Argento”, ma solo per chi proviene dal quel mare sa molto più…-. La bionda sudava freddo e le pupille le si ridussero a minuscoli puntini in un bagno di iride argentata “No… Non puoi saperlo… Non devi! Sta zitto…” i pensieri di TJ non andarono mai oltre le sue labbra: il troppo sgomento la stava immobilizzando e la gola secca non aiutava la sua volontà a controbattere.

Era sta scoperta, denudata come un verme che cerca di costruirsi la pupa, e un uccello lo tira fuori dal suo antro incompleto e lo fa diventare la sua cena; ecco, così stava finendo. La sua mente brillante anche se pensava di essere al traguardo, era stata superata all’ultimo e ora ne stava subendo le conseguenze: mai le era successo di perdere nel suo stesso campo, la strategia, e ora arrivava questo Trafalgar Law che la superava. Non riusciva ad accettarlo ma era così.

Il moro, dopo aver creato abbastanza atmosfera terminò:- Sei conosciuta come capo del settore strategia e navigazione della Marina, ex capitano Findabair, fino a poco tempo fa denominata “Stermina-marine” – il chirurgo sorrise vittorioso, rivolgendo occhiate sia alla ragazza, che al suo stesso capitano, il quale, se non fosse stato per Killer che parlando sottovoce lo tratteneva, avrebbe scatenato una vera strage.

Quel nome, quel dannatissimo nome l’aveva perseguitate e arrecato dolore per due anni interi. Dopo la morte di Hisashi e la sua fuga, doveva pur difendersi e per questo “Stermina-marine”. Quel nome le lascio un’espressione di incredulità sul viso, le memorie di anni di fuga e dolore scorrevano lente nella sua mente, devastandola; e tutto perche un unico pirata della sua stessa provenienza si ricordava dell’ex marine che aveva seminato il panico tra quelli che una volta chiamava “compagni”. Era troppo per lei e anche se voleva ribattere, le parole, la sua parlantina, la sua lingua tagliente, le morirono in gola ancor prima di nascere.

Ma la rabbia, l’incredulità, e la strafottenza che aleggiavano, furono tutti interrotti da rumori di gente che si muoveva: una corsa ordinata, una specie di marcia molto veloce, e il tintinnio di fucili che cozzavano e spade sguainate furono il segnale di quello che avanzava verso pirati di Kidd e Hearts:- La Marina…- sussurrarono alcuni pirati ma solo uno, o meglio una, aveva tutt’altro parere “Lucifer… Claymasck….”.

•••

I primi accenni di tramonto coloravano il cielo, rendendolo di quelle tipiche tonalità calde che mai in un altro momento possedeva. In quel momento, seduto a poppa di una nave della Marina, un uomo dalle elettriche iridi verdi, fissava quell’orizzonte sospirando di tanto in tanto; con tutto il lavoro che aveva, non possedeva di quel gran tempo per potersi rilassare. Ma preferiva far così, prima di una battaglia.

A riportarlo alla realtà ci pensò il suo comandante in seconda, il quale con un filo di disapprovazione era arrivato fin lì a chiedere ordini:- Commodoro? Le truppe sono assettate… Attendiamo solo voi…- riferì professionale rimanendo sull’attenti per tutto il tempo. L’uomo si scostò una ciocca corvina dal viso e sospirò:- Con tutta questa fretta non si farà molto, capitano… I nostri pirati non scappano mica!- l’uomo si girò verso il suo vice e si diresse verso di lui:- Ma signore! Stiamo parlando di Eustass Kidd e Trafalgar Law, più Killer “il massacratore”, sono tre supernove!- ribattè il capitano sciogliendo la posa rigida che aveva assunto e fissando stranito il corvino; a volte quel suo troppo rilassamento lo stupiva.

-Ah… Supernove… E allora non preoccuparti! Se siamo pronti li prenderemo vedrai, capitano… Però ora dobbiamo pensare ad altro!- cambiò discorso l’ufficiale, ridendo sommessamente:- Dovete prima di tutto circondarli e indebolire la ciurma, ai capitani penserò io…- ordinò infine, iniziando a scendere dalla nave respirando a pieni polmoni la brezza marina di quel tramonto che iniziava sempre più a intensificarsi.

Il suo vice assentì l’ordine e si mise a seguire il suo superiore, mantenendo una compostezza tipica solo dei soldati, al contrario dell’uomo che gli camminava davanti, il quale sembrava stesse passeggiando per le grandi città, alla ricerca di soldi, successo e donne. –E’ un ottima giornata per catturare pirati vero, capitano?- fece notare il commodoro, ricevendo l’ennesimo si della giornata. Poi vide i suoi uomini mettersi in movimento all’ordine del suo sottoposto, così  gli angoli della bocca gli si inclinarono verso l’alto e lo sguardo, da rilassato e leggermente pigro, cambio in più serio e divertito:-Vedete di sterminare quei piratucoli, ma le taglie alte verranno portate a Impel Down e le incasserò, tutto meno che la ragazza sono stato chiaro? Lei è troppo preziosa…- riferì serio l’uomo fissando la fine del molo, dal quale, se avanzavi ancora, si sarebbero sicuramente viste le navi che cercava.

Il capitano di fianco a lui si mise sull’attenti e si sistemò gli occhiali da sole, come concentrarsi meglio ed elaborare le informazioni:- Ricevuto, sarà come da lei chiesto, Commodoro Claymasck-.

 

Angolo dell'autrice che (per la non-gioia di molti) è ritornata

Sono perfettamente d'accordo con voi... Sono in ultra mega super extra ritardo e ho scritto solo un aborto...(come siamo delicati...NDLaw zitto... lasciami morire in pace... ora arriveranno a tirarmi i sassi... ndBF molto depressa) 

Ora basta! Lo so sono in ritardo e tutto , ma tra scuola e alcuni problemi non irrilevanti mi hanno tolto tempo e ispirazione a scrivere..( Ma non avevi alcuni capitoli già scritti? ndLaw si da il caso che dei miei amici molto simpatici me l'abbiano distrutto, testa di capra! ndBF ok ok... e non offendere il mio cappello! ndLaw) comunque eccomi di ritorno e spero che riaggiornerò a breve dato che ho riiniziato a scrivere alcuni capitoli :) 

E per informare tutti tra poco pubblicherò una nuova storia sempre a contesto One Piece con l'aiuto della mia migliore amica <3 ancor senza titolo ma presto ci sarà volevo solo dire questo...

Per tornare alla storia: TJ ha perso per la prima volta nel suo ccampo, la strategia, e contro Law per giunta! Per non parlare della scoperta del suo passato come Marine! Alcune cose vengono a galla mentre altre rimangono nascoste e si annebbiano sempre più... E il pericolo imminente denominato Claymasck si avvicina! (ma come scrivi?! ndLaw mi fa schifo quel personaggio quindi anche il suo nome deve fare schifo! ndBF come vuole lei somma scrittrice... ndLaw non mi lusingare che il posto da protagonista non te lo lascio...ndBF uffa...ndLaw) 

Ok e dopo questo ringrazio tantissimo tutti quelli che hanno recensito e messo la mia storia tra preferite/seguite/ricordate o anche solo passati per leggere! Vi adoro! 

Lasciate una recensionina anche solo per sapere se posso continuare oppure faccio schifo e devo lanciare il PC giù dalla finestra... e con questo vi saluto e spero di aggiornare a breve!

                            un bacione Black Firework <3

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