All that matters to me

di Eenie Meenie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** EINS ***
Capitolo 2: *** ZWEI ***
Capitolo 3: *** DREI ***
Capitolo 4: *** VIER ***
Capitolo 5: *** FUNF ***
Capitolo 6: *** SECHS ***
Capitolo 7: *** SIEBEN ***
Capitolo 8: *** ACHT ***
Capitolo 9: *** NEUN ***
Capitolo 10: *** ZEHN ***
Capitolo 11: *** ELF ***
Capitolo 12: *** ZWOLF ***
Capitolo 13: *** DREIZEHN ***
Capitolo 14: *** VIERZEHN ***
Capitolo 15: *** FUNFZEHN ***
Capitolo 16: *** SECHSZEHN ***
Capitolo 17: *** SIEBENZEHN ***
Capitolo 18: *** ACHTZEHN ***
Capitolo 19: *** NEUNZEHN ***
Capitolo 20: *** ZWANZIG ***
Capitolo 21: *** EINUNDZWANZIG ***
Capitolo 22: *** ZWEIUNDZWANZIG ***
Capitolo 23: *** DREIUNDZWANZIG ***
Capitolo 24: *** VIERUNDZWANZIG ***
Capitolo 25: *** FUNFUNDZWANIZG ***
Capitolo 26: *** SECHSUNDZWANZIG ***
Capitolo 27: *** SIEBENUNDZWANZIG ***
Capitolo 28: *** ACHTUNDZWANIZG ***
Capitolo 29: *** NEUNUNDZWANZIG ***
Capitolo 30: *** DREIßIG ***
Capitolo 31: *** EINUNDDREISIG ***
Capitolo 32: *** ZWEIUNDDREISIG ***
Capitolo 33: *** DREIUNDDREISIG ***
Capitolo 34: *** VIERUNDDREISIG ***
Capitolo 35: *** FUNFUNDDREISIG ***
Capitolo 36: *** SECHSUNDDREISIG ***
Capitolo 37: *** SIEBENUNDDRESIG ***
Capitolo 38: *** ACHTUNDDREISIG ***
Capitolo 39: *** NEUNUNDDREISIG ***
Capitolo 40: *** THE END! ***



Capitolo 1
*** EINS ***


Saaaaaaaaaaalve! Allora prima di leggere vorrei dire delle cose jhfdjhfsdkljhflskdhfalsdj
Avevo già scritto questa storia e avevo pubblicato i primi 3 capitoli, mi pare (?) ma visto che nessuno se la leggeva la cancellai, ora invece avendo scritto gli altri capitoli ed essere arrivata al 26esimo ho deciso di ripubblicarlo e magari che sia considerata da qualcuno.
Forse vi aspetterete una FF tipo Danger ma no, non farò la brutta copia di Danger perchè Danger è una FF che io amo e di certo non mi metto a copiarla o a prenderne spunto come sono la maggior parte della FF su Justin in questo sito.
Premetto che qui Justin non è il cantante di fama mondiale come lo conosciamo noi lol, è un ragazzo semplice, innamorato e super anzi iper protettivo e mega dolce...una storia tutta basata sulla mia fantasia, frutto della mia testolina castana (?)
Bando alle cazzate, vi prego se vi piace o se dovete criticarmi o se volete consigliarmi vi prego scrivetemi! (Y)
Go Go HAHAHAHAHAHAHHAAH 



EINS-
Un'altra sera fuori casa come una vagabonda a girovagare per Los Angeles...avevo una casa ma non ci stavo mai perche' preferivo restare da sola per conto mio come un'emarginata. Mi chiamo Aurora Watson e ho 17 anni, vivo a Los Angeles con i miei nonni, mia sorella di 15 anni e mio fratello di 20..che in realtà vive a New York per motivi di studio ma delle volte torna a casa per stare con la famiglia. I miei genitori? Sono morti in un incidente stradale quando io avevo 10 anni e da allora i nostri nonni si presero cura di noi. Quando ero più piccola stavo sempre a rispettarli perchè mamma e papà dicevano sempre che dovevamo portargli rispetto visto che sono più grandi ma da quando compii 15 anni qualcosa è cambiato, la ragazzina dolce ed educata si è tramutata in una ragazza con una corazza di ferro, una che sta sempre per i fatti suoi, una ragazza non in grado di provare forti emozioni come l'amore, quello ormai è morto per me da quando il mio ex ragazzo mi tradì con la mia migliore amica, che zoccola (scusate). In questo momento sto cazzeggiando per la strada in cerca di qualcosa da fare, ho un jeans scuro, una felpa larga fin sotto al sedere,le blazer viola e il cappello con la visiera NY del medesimo colore con i capelli di lato...si sono un maschiaccio nel vestirmi ma mi piace, mi sento comoda..odio le gonne, i vestiti e i tacchi...mi sento femminile con un jeans, una maglia e un paio di vans, almeno così evito di farmi una brutta reputazione a scuola. Penserete sei na sfigata e a scuola come ti comporti? Bhe a scuola vengo rispettata un po' da tutti, da quando ho litigato con qualcuno piu' in alto di me adesso mi lasciano in pace e non rompono i coglioni a me e ai miei amici, che a dire il vero il mio migliore amico fa parte della cerchia dei "vip" e non capisco cosa cazzo ci abbia trovato in me tanto da poter diventare uno degl'amici piu' cari che ho, ci conosciamo dal primo anno del liceo e adesso sto al 4 quindi un'amicizia che dura da anni e anni ed e' anche lui un motivo per cui le troie della scuola non si mettono contro di me, bha meglio cosi'.
Decido di entrare in una tavola calda un po' nascosta da gente che non voglio vedere e ordino un panino e una coca-cola, andai a sedermi al posto infondo...la classica tavola calda americana, due divanetti rossi con al centro una tavolo di legno, difronte c'e' il bancone e al lato un bagno ed uno sgabuzzino. Mi portano l'ordinazione e iniziai a mordicchiare il mio panino quando dalla porta d'ingresso noto che sta entrando un ragazzo alto, magrolino con un pantalone fin sotto al sedere, una felpa ed un cappello anche lui, costui mi e' gemello hahahaha...lo vidi avvicinarsi al bancone e prendere una birra si girava a destra e a manca per vedere un posto per sedersi e pregai tutti i santi che non venisse da me, sarei stata scontrosa con il mio solito carattere di merda quindi meglio sloggiare da persone come me...ma purtroppo i santi mi odiano e sentii una voce dirmi "posso sedermi o è occupato?", alzai lo sguardo e lo guardai, dal suo viso non sembrava un bastardo quindi se lui si stava per cazzi suoi e io per  i miei potevamo andare d'accordo.... risposi "no è libero, accomodati pure"..lui si sedette e alzò la visiera posizionando il cappello in sù mentre io avevo il viso coperto continuando a mordicchiare il mio panino e a bere quella coca. In me speravo che quel ragazzo non mi rivolgesse parola anche perchè ero timida con persone che non conoscevo e non sapevo cosa dire o fare, ma sopratutto perchè non avevo voglia di inscenare una conversazione tranquilla al chiaro di luna e sotto la pioggia nascosta in una tavola calda...ma le mie speranze andarono in fumo, egli parlo' "Che brutto tempo vero?"...parlava del tempo? Sul serio? Risposi per gentilezza "Si davvero pessimo"..stop, chiuso discorso. 
Lui: Come ti chiami?-azz mo voleva sapere pure il nome? 
I: Tu parli con una sconosciuta?-chiesi io azzardando e lui fece spallucce e sorrise.
Lui: Bhe si, un modo per passare il tempo non credi?!
I: No non credo per niente.
Lui: Scusa volevo essere solo gentile e cortese.
I: Nessuno te l'ha chiesto.-stette in silenzio e non ci parlammo per un po' di tempo quando mi pentii di averlo trattato male, io sono fatta così mi pento subito del mio comportamento di merda..
I: Ehi senti scusa ma è un brutto momento, scusa davvero-lui alzò la testa e abbozzò un sorriso, minchia se ero bello, il sorriso ovviamente. Lui era biondo, aveva occhi color miele con delle spruzzatine di verde e un sorriso da far invidia al mondo.
Lui: Non preoccuparti-disse gentilmente.
I: Comunque io mi chiamo Aurora-dissi sorridendo.
Lui: Io sono Justin piacere-mi porse la mano per stringergliela e così feci.
I: Bel nome Justin, sembra un nome importante-dissi scherzandoci sopra.
Lui: Anche Aurora è bello-sorrisi  e finì la coca-cola. Mi alzai e lasciai i soldi sul tavolo e vidi anche lui alzarsi.
I: Bhe è stato un piacere ora devo andare, ciao!-lo salutai ma poi mi bloccò per il braccio.
Lui: Dai ti accompagno a casa è buio e sei una ragazza-com'era premuroso, vabbe' accetto la proposta anche perchè era buio pesto.
I: Va bene andiamo-uscimmo dalla tavola calda e ci avviammo per casa mia, abitavo in una villetta in centro, una delle solite case tipo..i miei nonnini erano ricchi sfondati ma per i loro nipoti non spendono manco 10 dollari. Stavamo camminando, io stretta alla mia felpa super larga e con il cappello abbassato e lui lo stesso, era il mese di ottobre e non faceva tutto questo gran freddo però tirava un bel venticello fresco. 
Lui: Bhe quanti anni hai Aurora?-chiese lui cogliendomi di sorpresa.
I: 17 e tu?
Lui: 18, bhe sembri più piccola, scusa se te lo dico-in realtà non mi offese per niente, tutti mi dicevano che assomigliavo a una 15enne piuttosto che a una 17enne e a me andava bene, non mi importava di mostrarmi più grande come facevamo le mie adoratissime compagne di scuola, ci sono alcune che hanno sul serio 15 o 16 anni e sembrano le mie madri, tacchi, gonne, top, 10 chili di trucco in faccia e pettinature alla Barbie, bhe se dovevo vestirmi come loro per dimostrare la mia età non ci penso manco per niente. Io ero alta 1.65 per meglio dire un metro e na banana, ero magra una corporatura normale, capelli castano scuro che ricadevano a boccoli sulla mia schiena, occhi verdi smeraldo e tutti mi dicevano che quando sorridevo sui miei zigomi si formavano le fossette e io adoravo questo fatto...non ero brutta per dirla tutta e loro non mi prendevano in giro per il mio aspetto fisico ma perchè  ero un maschiaccio nel vestirmi, nel comportarmi e non ero una cheerleader come loro, bhe meglio così. Justin ed io parlammo del più e del meno e continuando così arrivammo sotto casa mia..
I: Siamo arrivati, bhe grazie della compagnia Justin-dissi io ringraziandolo e lui sorrise.
Lui: Di nulla, l'ho fatto con piacere..bhe ci vediamo-detto questo mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò mentre io entravo in casa. Aprì la porta e mi trovai appoggiata alla colonna dell'entrata mia nonna a braccia conserte, ecco in arrivo un'altra predica...
I: Ciao nonna-dissi io facendo la finta buonista.
N.a: Ti sembra questa l'ora di tornare? Sono le 23.00 e tu domani hai scuola...cosa vuoi fare? Arrivare in ritardo per la milionesima volta?-si comportava come se fosse mia madre ma non ne aveva nessun diritto, non appena avessi compiuto 18 anni me ne sarei andata da questa maledetta casa portandomi dietro mia sorella Ambra.
I: Nonna ero con un amico tranquilla, non mi hanno stuprata-detto questo la lasciai lì da sola come un pesce lesso e salì su in camera mia, io e Ambra non dormivamo insieme, questa casa era come una reggia aveva molte stanze e sicuramente la mia sorellina non avrebbe dormito con me ahahhaha le voglio bene ma delle volte le sorelle minori rompono un po' le palle. Entrai in camera mia e mi tolsi le scarpe, oh finalmente non ne potevo piu'...i miei piedini erano liberi ahahahah, andai in bagno a svestirmi e struccarmi e poi tornai a letto nella speranza di dormire e di non svegliarmi più.


To be continued...

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Capitolo 2
*** ZWEI ***


Saaaaaaalve di nuovo ahahah dato che ho messo il primo e non avevo un cacchio da fare ho deciso di mettere anche il secondo e se mi ricordo, stasera metto anche il terzo.
Spero che vi sia piaciuto il primo e che vi piacerà anche questo secondo capitolo.
GO GO (mi piace dire Go Go si nota?) HAHAHAHAAH


ZWEI-
N.a: Aurora alzatiiiiiiii-sentì gridare mia nonna dalle scale, lei sembrava il gallo, mi svegliava alle 6 ma cavolo io ho scuola alle 8 e non alle 7...misi la testa sotto al cuscino e premetti forte in modo da non poterla sentire e cosi' passarono 5 minuti...10......20...30...e poi la sentì di nuovo gridare che erano le 7 meno 10, cazzo quanto la odio. Mi misi seduta sul letto a guardare un punto fisso e poi mi risvegliai dal mio stato di trans, misi le ciabatte ed andai in bagno a fare plin plin, uscì dal bagno e ed andai nella cabina armadio, bhe non ero sempre solita mettere cose larghe, il mio stile era un po' come quello del negozio H&M infatti compravo tutto li, mi piaceva...tirai fuori un jeans scuro, un maglioncino color pesca a pois bianchi e le vans nere. Andai in bagno a lavarmi e poco dopo tornai in camera mia a vestirmi. Ero pronta, mi sentivo al top...presi il cappello rosso NY, ad esempio di questi cappelli ne avevo a bizzecca, li amavo e li avevo di molti colori e oggi mi andava di mettere il rosso, lasciai i capelli scendere morbidi sulla mia schiena, mi ero truccata appena appena, solo un po' di phard color terra e il mascara, ma solo per risaltare i miei occhi verdi, presi la tracolla e il telefono e scesi giu' in sala da pranzo dove stavano nonna, nonno e Ambra. Ambra aveva 15 anni e veniva a scuola da me, il secondo anno..lei stava per diventare una di loro, ora anche lei si vestiva come le prostitute e stava sempre con amiche come quelle che odio tanto io, si truccava come loro e usavo un litro di profumo..mamma mia e poi lo cambiava sempre, una donna usa solo un profumo tipo io uso Chanel n5...era il preferito di mia madre e lo metto sopratutto per ricordarmi di lei **. 
N.o: Aurora oggi a che ora esci?-chiese nonno, io e lui andavamo daccordo ma con la nonna ogni giorno c'era sempre qualche battibecco, loro erano i genitori di mio padre.
I: All'1 perche'? Ti serve qualcosa?-chiesi io gentilmente.
N.o: No nulla, era solo per chiedere...dai muovetevi e andate a scuola-bevvi il mio succo alla svelta e poi andai a prendere il mio giubbino, misi la traccola, mi aggiustai i capelli ed usci' da casa seguita da quella stupida di mia sorella.
Am: Ti piace come sono vestita oggi? Devo far colpo su un ragazzo che mi piace-ecco, cosa avevo detto io? Stava diventando come loro.
I: Non ti sembra esagerato metterti 3 litri di profumo e metterti quella gonna cosi corta? E poi quanti anni ha questo ragazzo?-dissi io rimproverandola.
Am: Bhe meglio di te che ti vesti sempre come se fossi un ragazzo, con questi cappelli da sfigata e poi questo ragazzo si chiama Adam ed ha 16 anni e mezzo-minchia era del terzo o quarto anno? Quasi la mia eta'.
I: In primo luogo questo Adam e' troppo grande per te e poi tu hai 15 anni e non e' adatto vestirsi come una prostituta a quest'eta'.
Am: Genny dice il contrario-disse lei mettendo in mezzo la topolona della scuola.
I: Genny ha preso piu' uccelli di Cicciolina e tu ascolti una come lei??!?! Ma per favore, io almeno sono diversa da voi, tu invece segui la massa come la cretina del gruppo..apri gli occhi..nella vita bisogna essere diversi dagl'altri per essere qualcuno, non bisogna fare la pecorella del gruppo senno rimarrai sempre indietro.
Am: Io non ascolto una come te, sfigata-arrivammo ai cancelli della scuola e non appena vide le sue amiche troie se ne andò lasciandomi da sola. La nostra scuola era molto grande, una classica scuola americana moderna che affaccia sull'oceano hahaha..un campus enorme, campi da basket, da football, da tennis e sale multimediali davvero grandi, inoltre una specialità davvero enorme era che era divisa in due parti: biennio e triennio...e per mia fortuna Ambra stava dall'altra parte. Entrai a scuola e vicino al mio armadietto vidi Tony, il mio migliore amico, e Sara la mia migliore amica...arrivai da loro e li salutai...
I: Buongiorno-dissi aprendo l'armadietto con forza.
To: Giorno pazza scatenata, figo il cappello comunque-disse ridendo.
Sa: Cos'è successo a prima mattina? Litigata con la nonnina?-ci scherzò sopra.
I: No ma che, ho litigato con Ambra quella peste e' diventata come Lory-ecco parli del diavolo e spuntano le corna..stava arrivando Lory, la sanguisuga che sta sempre attaccata a Tony...
Lo: Buongiorno a tutti voi e buongiorno a te pulcino mio-disse baciando sulla guancia Tony hahaha che non appena si staccò si passo la mano sulla guancia per togliersi il rossetto rosso di quella vipera.
Sa&Io: Ciao pulcino mio-dicemmo imitando Lory e lui fece la faccia disgustata. Sara era la mia migliore amica, eravamo cresciute insieme e quando morirono i miei genitori lei è stata sempre con me, l'adoravo anche perchè era mia amica, amica di una come me e non come l'altra stronza che non appena ha potuto si è scopata il mio ragazzo e diventando amica con quelle. Saretta era alta qualche centimetro più di me, bionda liscia, occhi azzurri, sorriso da far invidia all'universo e un corpo da sballo, lei vestiva normale ahahhaha. Dalla porta d'ingresso entrò un ragazzo con un pantalone a cavallo basso, le supra viola, una maglia bianca con la camicia azzurra, il cappello NY viola, e un giubbotto nero...non appena alzò il viso notai che era Justin, lui? Cosa ci faceva a scuola mia? Iniziò a camminare timidamente verso il corridoio e si avvicinò a Tony...
Lui: Ehi scusa mica sapresti indicarmi l'armadietto 320?-non si era ancora accorto di me.
To: Ehm si, è questo-era il secondo armadietto a sinistro del mio.
Lui: Grazie mille-andò verso il suo armadietto, lo aprì e poi prese in mano il foglio bianco delle lezioni e dei corsi.
To: Sarà nuovo, dai lo vado ad aiutare-disse Tony, com'era gentile, andò verso di lui ed iniziarono a parlare, vennero verso di noi...e Justin mi guardò finalmente e rimase a bocca aperta...
Lui: Aurora?-chiese stupefatto.
I: Si sono io, ehi ma cosa ci fai qui?
Lui: Mi sono appena trasferito e così vengo a fare l'ultimo anno qui, ma tu vieni qui a scuola? Wa non lo sapevo-io e Justin parlavamo tranquillamente non facendo capire a Tony e Sara una mazza.
To: Ma voi due vi conoscete?
I: Si ci siamo incontrati ieri sera in una tavola calda e poi mi ha riaccompagnato a casa-io e Justin ci mettemmo a ridere.
Sa: Comunque piacere io sono Sara-disse lei dandogli la mano, lui gliela strinse e iniziammo a parlare tra di noi come quattro amici, mi sarebbe piaciuto che si fosse ambientato bene tra di noi, Tony si sarebbe sentito meno solo con un ragazzo in più nella nostra  gang. Arrivarono Lory e le sue amichette..
Lo: Tony non ci presenti il tuo nuovo amico?-ma come? Prima lo chiama pulcino e poi fa la gatta morta con Justin e poi mi chiedono perchè la chiami troia!!
Lui: Io sono Justin e tu saresti?-disse lui schifato.
Lo: Io sono Lorena ma per gli amici Lory e loro sono Blair, Angy e Jane.
Lui: Piacere-disse gentilmente. Justin le guardava con indifferenza, Lory e le sue amiche lo guardavano come una preda che dovevano presto avere..minchia non si smentiscono mai queste. Loro se ne andarono e rimanemmo noi 4...
Lui: Ragazzi potreste darmi una mano? Sono nel pallone totale-com'era dolce e coccoloso, noi ci offrimmo di aiutarlo e così lo accompagnammo alla sua classe lasciandolo al suo destino. Io e Sara andammo in classe nostra mentre Tony doveva parlare con il preside riguardo a non so cosa. Alla prima ora avevamo filosofia, mamma che babba..la prof interrogò e per mia grandissima botta di culo non mi chiamò, anche perchè non avevo studiato manco una cicca. Ero brava a scuola, avevo voti alti ma per una volta non è che mi ammazzavano se non studiavo. 
Sa: Dimmi una cosa ma ti piace il nuovo arrivato?-disse lei sorridendo e sorrisi anche io.
I: No non mi piace, sai che odio l'amore e qualsiasi sua forma.
Sa: Ma non c'è nulla di male a dire che è carino, ammettilo che ti stuzzica un pochettino-mi diede una gomitata vicino alla spalla.
I: Si è carino ma nulla di più-era carino e dolce, ma io odiavo l'amore da quando mi lasciai con Chuck...e non avevo intenzione di innamorarmi di nuovo.
Io e la mia amica andammo verso gli armadietti per prendere i libri della materia dopo e trovammo anche Justin e Tony che scherzavano tra di loro, bene mi faceva piacere che andassero d'accordo.
I: Ehi, andata bene la prima lezione?-chiesi arrivando alla mia postazione.
Lui: Si alla grande, Tony mi ha fatto morire dal ridere-una cosa in comune? Andavano in classe insieme.
To: Maddai ahahah l'hai vista a quella? Sembrava na rana quando leggeva-continuavano a ridere mentre io e Sara non ci capivamo una mazza.
I: Ok bene vi siete divertiti, ma il preside cosa ti ha detto?-chiesi a Tony curiosa.
To: Ah si mi ha detto che tra una settimana ci sarà il solito ballo autunnale...sai che scoperta-ci mettemmo a ridere, ormai questa scuola è così monotona che io preferirei morire piuttosto che venirci hahahaah. 
Lui: Wo un ballo? Che cosa stupida-ecco ora si che mi piaceva, eravamo gemelli per caso?
I: Dammi la mano amico-ci stringemmo la mano.
Sa: Come siete cattivi...io adoro il ballo e sarà un buon pretesto per andarci con Liam-Ah si lei era innamorata pazza di Liam Payne e lui sembrava ricambiare me non si decidevano a far qualcosa.
I: Buon per te, io mi sa che me ne resto a casa.
Sa: No tu devi venire, almeno quest'anno...dai dai dai dai..non ci sei mai venuta e devi venirci per forza.
I: Ma che dici? No, io non ci vengo manco se mi ammazzano.
Sa: Dai ti prego, non ti chiedo mai nulla ma devi venirci.-ok era vero, non mi chiedeva mai nulla e in un certo senso glielo dovevo perchè lei mi aiuta sempre.
I: Ok ci vengo, il bello è che non ho nessuno con cui venire-si avevo avuto inviti gli anni passati ma li avevo stroncati sempre tutti, Tony andava con Lory che subito se ne era approfittata.
Lui: Bhe dai se ti va puoi venirci con me! Sempre che ti vada bene-mi stava invitando? Lui? Che carino che era, bhe si per far felice un'amica avrei accettato.
I: Si ok va bene-dissi io sorridendo. Io e i ragazzi tornammo nelle nostre aule e alla fine della giornata ci incontrammo di nuovo alle postazioni, ormai era diventata un'abitudine. Mentre ce ne stavamo andando arrivò Angy, l'amica vipera di quell'altra vipera...che si fermo' davanti a Justine e tutta che faceva la smorfiosetta...
An: Ehi senti visto che sei nuovo ti va di venire alla festa autunnale con me?-io la guardai come per dire "ehehe mo vedi che ti risposta ti da" hahahaha
Lui:Mi dispiace ma vado con Aurora-lei sbiancò e poi  come un tacchino spellacchiato se ne andò.
I: Non sono molto amata da loro-disse io sorridendo.
Lui: Perchè? Cos'hanno loro che tu non hai?
I: Bhe diciamo che mi prendono in giro perchè io non vesto come loro, perchè non sono troia quanto loro ecc...
Lui: Non devi essere come loro, loro sono sono delle galline senza cervello..nemmeno mi conoscono e subito si prendono certe confidenze, prima quella ragazza Angy è entrata in classe quando me ne stavo andando e ha iniziato a fare la cretina con me, cioè si capisce subito che tipo di ragazze siano...non ci vuole il genio.
I: Hahahahahahah meno male dai, si vede sin da adesso che ti volevano acchiappare come una preda...
Lui: Ma io non sono così stupido come pensano-Sara stava con Liam, mentre Tony non so dove sia andato ma io dovevo tornare a casa per studiare.
I: Ehm senti io dovrei tornare a casa, quindi meglio che vada-dissi salutando Justin.
Lui: Se vuoi ti accompagno-si propose lui, ma meglio di no sarebbe venuta anche Ambra e di sicuro avrebbe combinato qualche casino, come sempre.
I: Ehm no grazie, non ti preoccupare devo anche aspettare mia sorella..sarà per la prossima volta.
Ci salutammo e poi io uscì e aspettai mia sorella ai cancelli, lei arrivò tutta bella pimpante e pensai che il suo appuntamento fosse andato a buon fine.
I: Ti muovi?-dissi io urlandole dietro.
Am: Un attimo mamma mia-lei arrivò e ci avviammo verso casa.
Am: Oggi Adam mi ha chiesto di andare con lui al ballo, come sono felice-disse lei sorridendo come un'oca sgozzata.
I: Bene, sono felice per te.
Am: Tu invece cosa farai a casa quel giorno?-dava per scontato che rimanessi a casa e non si aspettava di certo che le dicessi che ci andavo anche io al ballo.
I: Verrò al ballo anche io-lei si schiattò di risate e poi si riprese.
Am: Con chi se Tony va con Lory?
I: Con un mio nuovo amico-dissi facendo l'indifferente.
Am: E chi è? Il fantasma formaggino?-continuò a prendermi in giro, bhe avrebbe visto con che ragazzo di figo sarei andata al ballo.
I: Lo vedrai al ballo-arrivammo a casa. Entrammo e lei maleducatamente buttò lo zaino sulle scale, mentre io salì in camera e posai la tracolla sulla sedia, il giubbino nella cabina armadio e tolsi le scarpe mettendo le ciabatte. Scesi giù in salotto e andai in bagno a lavarmi le mani e poi educatamente mi sedetti a tavola, mentre quella peste si era seduta sul divano con le gambe sul tavolino...
N.a: Com'è andata oggi a scuola?-chiese nonna.
I: Be...-non finì la frase che Ambra si mise in mezzo.
Am: Benissimo tra una settimana ci sarà il ballo autunnale e io ci andrò con Adam-disse lei sedendosi sulla sedia.
N.o: E tu Aurora? Ci andrai?-chiese invece nonno facendo ridere quel mostro di sorella che mi ritrovo.
I: Si ci andrò-loro mi guardarono e poi si autoconvinsero che la loro nipote super ribelle e per niente perfetta andrà a quello stupidissimo ballo.
N.a: Davvero?!?! E con chi?-chiese nonna.
I: Con un ragazzo che è appena arrivato e che mi ha invitata.
N.a: Bhe allora sono felice per te-mangiammo e poi verso le 15.00 salì in camera a studiare filosofia, geografia e chimica. Che palle, non vedevo l'ora di uscire da questa casa.

To be continued...

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Capitolo 3
*** DREI ***


Eccomi di nuovo qui *salutaconlamano* lol
Avevo detto di mettere il 3 ieri sera ma poi mi addormentai sui libri e me ne sono completamente dimenticata. Scusatemi già da adesso se trovate qualche errore ortografico, qualche verbo coniugato male o qualche parola di troppo ma non ho riletto perchè devo andare subito a studiare.
Vi ripeto, che se avete qualcosa da dirmi anche brutta, su questa storia, vi prego ditemelo e io cercherò di migliore. I promise 
Go Go xx


DREI-

Stavo ancora studiando quando verso le 18.00 mi arrivò un messaggio da Sara "Dolcezza oggi che fai? Esci o stai studiando?" le risposi "Ho appena finito di studiare, a che ora ci vediamo?" lei "Tra mezz'ora al campetto dietro casa mia, a dopo <3"...chiusi i libbri e poi andai in bagno a svestirmi e andai alla cabina armadio..presi una tuta larga grigia, una felpa dei Lakers, le air force1 bianche e il cappello NY blu. Ero pronta per uscire, presi il telefono che misi nella tasca dei pantaloni e ci attaccai il cavetto delle cuffie, chiusi la cirniera e andai sotto in salotto...
N.o: Ehi esci?-chiese nonno dal divano.
I: Si mi vedo con Sara-dissi io sorridendo.
N.o: Vieni qui devo dirti una cosa-andai verso di lui e mi sedetti sul divano accanto a egli.
I: Dimmi-dissi io dolcemente.
N.o: Non importartene di quello che dice tua sorella, lei è solo invidiosa di non essere come te, tu hai preso il carattere di tuo padre e lei ne è gelosa..ma tu spaccherai i culi a quella festa e lo farai anche per loro che ti guardano da lassù, sarebbero fieri di te sicuramente e lo sono anche tanto.-mi fece rabbrividire e mi avvicinò a lui dandomi un bacio sulla fronte, mi scese una lacrima pensando alle sue parole.
I: Grazie nonno, ti voglio bene-gli diedi un bacio e poi andai fuori al giardino dove presi lo skate. Usci' dal cancelletto di casa, misi le cuffie nelle orecchie e parti' la playlist che avevo impostato e cominciai a camminare con lo skate arrivando in poco tempo al campetto dove vidi anche Justin e Tony, non appena mi videro sorrisero.
I: Non sapevo ci fossi anche tu-dissi a Justin.
Lui: Eh si mi ha invitato Tony-sorrise.
To: Ciao socia-mi diede il 5.
I: Ciao socio.
Sa: Comunque andrò al ballo con Liam, sono elettrizzata all'idea.-ero felice per lei e anche tanto,se lo meritava.
I: Sono felice per te amore-l'abbracciai. Justin aveva una tuta anche lui grigia, le supra nere, une felpa e il cappello NY nero...era davvero bello.
To: Guarda cosa ti ho portato?-andò verso gli spalti e tirò fuori il pallone da basket, io ci adoravo giocare, non ero molto brava ma avevo tanta voglia di imparare...
I: Che bello, dai facciamo due tiri.
Lui: Posso unirvi a voi?-chiese educatamente.
To: Se non lo fai ti ammazzo-lui si mise a ridere e venne a giocare mentre Sara invece ci guardava e faceva il tifo per noi, anzi per me visto che quei due mostri stavano contro di me...
I: Ma non è giusto io sono una ragazza e voi siete due maschi è spregevole da parte vostra-dissi io mettendo il broncio.
Lui: Ok gioco io con te-disse Justin venendo dalla mia parte e lasciando quel babbeo di Tony da solo. Iniziammo a giocare e vincevamo sempre noi, giocammo fino a sentirci male e così passò il tempo e si fecero le 20.00...andammo sugli spalti e bevemmo un po' di acqua.
To: Mi avete fatto una merda ma vi voglio benee lo stesso.
I: HAHAHAHAH Socio lo sai che ti adoro-mi misi a ridere e lo abbracciai.
Lui: Si ti adoro anche io-imitò la voce delle cornacchie della scuola e ci mettemmo tutti a ridere come matti.
Sa: Bhe forse è meglio se andiamo, domani abbiamo un esaustiva giornata di scuola.
I: Si infatti e poi se arrivo tardi i nonni mi fanno na merda-dissi io prendendo lo skate.
Lui: Bhe allora ci vediamo domani a scuola?!?!
To: Si certo...ah Bieber domani mattina aspettami ai cancelli ahahah..ciao belli-Tony se ne andò e così fece anche Justin dopo averci salutato amorevolmente.
Sa: Bhe ti piace-disse lei e io non capi' a cosa o a chi si stesse riferendo.
I: Ma chi?-chiesi io sorpresa.
Sa: Justin chi altro?-oh mamma di nuovo su sta storia? Non mi piace, è dolce e carino ma non mi piace, ci puo' essere solo amicizia tra di noi.
I: Ti prego non mi piace, lo vedo solo come un amico..ora smettila.
Sa: Va bene bellezza, allora ci vediamo domani-ci salutammo e poi tornai a casa mia. Entrai in casa e trovai nonna seduta sulla sedia a donodolo, posai lo skate in giardino e tornai da lei in salotto..
I: Ciao nonna-dissi io educatamente.
N.a: Ehi andata bene la serata?-non me l'aveva mai chiesto...cos'e' questo interesse per me?
I: Bene, mi sono divertita davvero tanto-mi sedetti sul divano accanto a lei.
N.a: Mi fa piacere...sai anche tuo padre alla tua età stava sempre fuori con gli amici e amava il basket come lo ami tu, sai mi ricordi moltissimo lui...un'anima libera, uno che combatte per i suoi sogni ed è per questo che a volte mi scontro con te, perchè mi ricordi lui, testa dura come lui e sopratutto andate avanti per la vostra strada senza importarvene degl'altri-non capivo queste sue parole..infondo nonna non si è mai soffermata a dirmi tutte queste cose. Tutti dicevano che io avevo preso la bellezza di mia madre e il carattere di mio padre, mentre Nathan, mio fratello aveva preso il carattere buonista di mamma e Ambraa non si capiva da chi avesse preso, forse perchè è ancora piccola e deve crescere davvero tanto.
I: Nonna perchè mi dici questo? Ho fatto qualcosa?-chiesi io curiosa.
N.a: No assolutamente niente, solo che oggi con tuo nonno stavamo parlando e mi ha fatto ricordare che tu assomigli tanto ai tuoi, sai quando tuo padre si è messo con tua madre io non ero molto felice perchè sapevo che lo avrebbe reso felice e che lui non sarebbe rimasto per sempre il mio piccino. Quando si sposarono capi' che lo avevo perso e il fatto che si fossero trasferiti a Chicago mi fece ancora piu' male. Quando nacque tuo fratello io e nonno ne fummo davvero felici, sai lui ha gli occhi color castano come tua madre ma quando nascesti tu fu un momento bellissimo, tu che eri femmina non appena ti misero tra le braccia di tua mamma ti dimenavi come una tigre e ricordo le parole che disse tuo padre "lei ha preso da me, sicuro"...man mano che crescevi assomigliavi sempre di piu' a loro, sei la loro fotocopia e quando vedo te vedo lui, vedo quel mio ragazzotto tornare da casa dopo una bella giornata con i suoi amici, magari non prendertela con Ambraa quando si comporta cosi'...lei è piccola ancora ma quando sarà più grande capirà che il suo atteggiamento non la porterà da nessuna parte.-quello che mi disse nonna mi fece emozionare davvero tanto, non mi aveva mai detto questo ed ora ha aperto il suo cuore a me :')
I: Grazie nonna, io spero solo che loro siano orgogliosi di me, tutto quello che sto facendo lo faccio per loro...non voglio deluderli-lei si alzò dalla sedia a dondolo e venne a sedersi accanto a me prendendomi tra le sue braccia e facendomi appoggiare la testa al suo petto.
N.a: Loro sono orgogliosi di avere una figlia come te, non potrebbero far altro e lo siamo anche noi..ricordalo!-mi diede un bacio sulla nuca e io iniziai a piangere e a singhiozzare come una bambina piccola.
I: Grazie davvero-mi coccolava e mi spostava i capelli dalla fronte per rassicurarmi.
N.a: Non devi dirlo nemmeno, a proposito devo darti una cosa che ti sarà molto utile per il ballo di sabato-si alzò e nel frattempo io con il dorso della mano mi asciugavo gli occhi..tornò poco dopo con una scatola bianca quadrata e la posò sul tavolo...
I: Cos'è?-chiesi io.
N.a: Aprilo-mi disse sorridendo e sedendosi di nuovo accanto a me, io mi avvicinai al pacchetto e lo aprì, spostai la carta che c'era sopra ed era un vestito lungo velato con delle parti azzurre e a macchioline bianche, aveva uno scollo a cuore e sulle spalle aveva due spalline brillantine grigie, lo guardai sognante, era bellissimo, anzi stupendo era uno stile vintage.
I: Nonna ma è bellissimo di chi è?-chiesi io guardando prima lei e poi posando lo sguardo di nuovo sul vestito.
N.a: E' tuo adesso ma prima era di tua madre-la guardai di scatto non capendo cosa ci facesse un vestito di mamma qui da lei.
I: Di mamma?-chiesi non capendo.
N.a: Si di tua madre, sai quando si sposarono loro si sposarono qui a Los Angeles e lei in chiesa aveva un vestito bianco stupendo mentre al ricevimento aveva questo e quando se ne andarono lo lasciarono qui e così lo conservai sperando un giorno di poterlo dare a una delle sue figlie meravigliose e tu te lo meriti di più sicuramente-guardavo quel vestito con le lacrime agl'occhi, non potevo credere di avere tra le mani il vestito di mamma, il vestito di quando si sposò con papà...lo adoravo e come nonna lo diede a me, io lo darò a mia figlia quando andrà al ballo, sicuro.
I: Grazie mille nonna, non so cosa dire.
N.a: Non dire nulla e vallo a provare, voglio vedere come ti sta-le sorrisi e corsi in camera a provarlo, mi svestii di fretta e furia e lo indossai, era bellissimo, mi arrivava ai piedi, sembravo una principessa delle favole, odiavo i vestitini ma questo vestito lo avrei potuto mettere per tutta la vita se bastava per farmi sentire mia madre vicina a me. Avevo i capelli di lato e non facevo altro che guardarmi allo specchio e a girare per vedere che il velo del vestito girava appresso a me. Scesi giù dalle scale e arrivai in salotto dove era appena arrivato anche mio nonno, erano girati a preparare la tavola quando feci una finta tosse per farlo girare verso di me e cosi' fecero rimanendo a bocca aperta, mi guardavano quasi con le lacrime agl'occhi e poi avanzarono verso di me..
I: Che dite? Come sto?-dissi io girando.
N.o: Sei bellissima, come tua madre.
N.a: Sei stupenda proprio come lei, sicuramente è felice anche lei da lassù.
I: Oh grazie nonni-andai verso di loro abbracciandoli entrambi, loro mi diedero un bacio sulla guancia e poi io tornai in camera mia a svestirmi, misi la tuta di prima e posai il vestito in una custodia e mettendolo nella cabina armadio, in un posto sicuro. Scesi giù in sala da pranzo dove stava anche Ambraa..
Am: Ah eccoti, aspettavamo solo te per mangiare-disse lei scorbutica come sempre.
I: Scusate-iniziammo a mangiare e poi ci sedemmo tutti e 4 davanti alla televisione a guardare qualche programma interessante e verso le 22.00 salimmo tutti a dormire. Io andai in camera mia e mi misi a letto con il pc, chattai con Sara e le dissi del vestito e lei era super felice per me e non vedeva l'ora di vedermelo addosso. Mi addormentai verso le 23.30 e spronfondai nei sogni piu' belli.


To be continued...

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Capitolo 4
*** VIER ***


Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee...
Eccomi di nuovo con il quarto anche se a nessuno interesserà, sicuro D:
Bhe questo è un pochino lungo ma spero che vi piaccia alla fin fine.
Va bene ora mi dileguo.
Scusate per eventuali errori.
Go Go (?)


VIER-


Il giorno del ballo.
Era passata una settimana e a scuola andava tutto bene, solo che le troie non mi lasciavano in pace, come sempre e litigavo ogni giorno con Ambra ma nel tutto la settimana è andata bene. Ho stretto amicizia con Justin e lui di conseguenza con Tony e Sara, ormai il trio non esisteva più ma eravamo un quadretto niente male a scuola. Tutti avevano fatto amicizia con Justin, era un ragazzo adorabile e il professore di educazione fisica gli aveva proposto di entrare in squadra ma lui non aveva accettato, o meglio aveva detto di pensarci ma a noi ci aveva confessato di non voler accettare, non capivo il perchè..insomma lui è bravissimo e la squadra avrebbe un elemento davvero bravo con se, ma vabbe contento lui. Finalmente questa giornata a scuola era finita e per la prima volta ero contenta di partecipare a un ballo, sopratutto perchè dovevo indossare il vestito di mia madre e poi di compagnia ero stata fortunata. Io e Ambra tornammo a casa e lei ce l'aveva un po' con me perchè la nonna aveva dato il vestito di nostra madre a me piuttosto che a lei, ma sembrava che l'odio le fosse passato o almeno speravo, non volevo litigare con lei per questo. Tornammo a casa e come sempre io avevo la mia solita abitudine di andare sopra, mettermi comoda, lavarmi le mani e sedermi a tavola, mangiammo e poi verso le 15.30 salì in camera per mettermi d'accordo con Justin sull'ora in cui avrebbe dovuto venirmi a prendere. Chattammo su facebook e disse che sarebbe venuto verso le 20.30...perfetto pensai, poi aprimmo una chat a 4 dove c'eravamo noi, Sara e Tony e parlavamo del ballo e Tony si lamentava del fatto che sarebbe dovuto andarci con Lory, ma cavolo era stato anche lui a dire di si...
*In chat*
Tony
"Ragazzi aiutatemi come devo fare con quella sanguisuga?"

Sara
"Bhe perche' le hai detto di si?"

Justin
"Amico dalle un calcio nel suo sedere rifatto e addio ahahahaha"

Aurora
"Tony sei stato tu un cretino a dirlo di si"

Tony 
"Sara e Aurora ma che cazzo ne sapevo, me l'aveva chiesto a settembre e le ho detto di si, ma adesso devo trovare un modo per togliermela di dosso prima che succhi il mio sangue del tutto"

Justin
"Succhi il sangue o altro? LOL"

Aurora
"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH Scemo"

Sara
" Lui pensa che gli succhierà il sangue, noi crediamo che lei voglia succhiarti altro"

Justin 
"Sara tu non ci sembri, ma sei na pervertita O.o"

Aurora
"Tu mo lo stai a sapè che è pervertita? 

Tony
"La nostra Saretta è la più pervertita di tutti"

Sara
"Ma quando mai, io sono un umpa lumpa dolce e coccoloso u.u"

Justin
"Si un umpa lumpa, come no...e io sono Dio in carne ed ossa"

Tony
"AAHAHAHAHA e io sono Michael Jordan in persona"

Justin
"No ma che davvero? Piacere Michael io sono Dio"

Tony
"Piacere Dio io ezzele grande tuo fan"

Aurora
"La smettete di prendervi in giro, io sono Audrey Hapburn"

Sara
"E io sono Sara Clark"

Justin
"Ciao Audrey e Sara questa era squallida -.-"

Aurora
"Sara? No .-."

Tony
"Sara vai a nasconderti per 5 minuti, non sei degna di stare con noi famosi"

Sara
"Andatevene a fanculo tutti, bastardi"

Justin
"Dai che noi scherziamo"

Tony
"Ma che ore sono?"

Sara
"E' l'ora che ti prepari per farti bello con Lory...sono le 18.30 idiota"

Aurora
"Oh cazzo O.O così tardi? Minchia mia sorella si starà preparando da due ore ahahahaha"

Sara
"Vorrei vedere tanto il vestito di tua sorella"

Ambra
"Meglio di no, è tutto scollato e sembra na mignotta"

Justin
"Povera sorellina"

Tony
"Aurora tua sorella è bona"

Aurora
"Justin ma che dici? Povera me che la devo sopportare...Tony sei un porco -.-"

Tony
"Scherzo, vado a lavarmi ciao stronzi a dopo :)"

Sara
"Ciao e depilati che ti leccherà tutto Lory ahahaha"

Justin
"Addio amico, a dopo :)
Vado anche io ragazze, a dopo"

Aurora
"A dopo :)"

Sara
"Ciao :3"

Aurora
"Meglio che andiamo anche a noi, ciao matta"

Sara
"Ciao scema"-chiusi facebook e andai nella cabina armadio a prendere gli indumenti che avrei dovuto mettere, avevo scelto un reggiseno color bianco con la coppa a cuore e una mutanda normale, niente di particolare bianca e di pizzo ahahahah. Andai in bagno a farmi la doccia ed entrai nel box della vasca. Il getto d'acqua calda mi fece dimenticare di tutte le preoccupazioni e mi faceva sognare una serata perfetta insieme ai miei amici. Dopo circa 20 minuti uscì dalla doccia e mi avvolsi al mio morbido accapatoio e pulì ogni angolo del mio corpo, presi i capelli avvolgendoli nell'asciugamano e piegandolo facendo un bel turbante e per la prima volta mi era venuto perfetto, mi misi l'intimo e dopo essermi rimessa l'accapatoio tornai in camera mia. Dal comodino accanto al letto presi la mia crema alle fragole e me la spalmai sulle braccia, sulle gambe, sulla pancia, sul collo e dietro la schiena anche se era un po' difficile ahhaahha. Mi sedetti sulla sedia davanti al mio tavolo dove avevo uno specchio enorme con tutti i trucchi, pettine ecc...avevo uno di quei tavoli che si usavano ai tempi antichi, tipo un po' come le principesse..presi il ferro e l'asciuga capelli e inizia ad asciugarli facendoli venire lisci e poi col ferro iniziai a farmeli ricci dalla radice fino alla punta fin quando mi vennero alla grande, ero fiera di me. Dopo cominciai a truccarmi, misi una crema che serviva da base, poi un po' di fondo tinta, ma proprio chiaro solo per coprire le imperfezioni, il phard terra, mascara e nient'altro, solo un po' di lucidalabbra anche se le mie labbra erano rosee di natura stessa. Mi alzai dalla sedia ed andai nella cabina armadio a prendere il vestito ed eccolo li, dove lo avevo riposto l'ultima volta, lo presi e lo posai sul letto, aprì la custodia ed era perfetto in tutta la sua bellezza, lo presi e ci tolsi la stampella, poi mi tolsi l'accapatoio e lo indossai, chiusi la cirniera al mio lato ed andai a prendere le scarpe, avevo comprato con nonna un paio di tacchi color bianco crema, non troppo alti ma adatti al vestito, li misi ed ero pronta, i capelli dietro la schiena e io che stavo sclerando perchè ero emozionata. Presi dalla custodia una collana con una perla bianca, spruzzai un po' di profumo, presi poi la pochette dove ci misi dentro telefono e chiavi di casa ed ero sul serio pronta. Sentii bussare alla porta e non sentii più nulla dopo quel suono, solo nonna che urlò il mio nome, o mamma sarà Justin...Presi coraggio ed uscì dalla stanza, Ambra già se ne era andata mezz'ora prima e questo mi dava sollievo sennò avrebbe inscenato un teatrino davanti a Juss. Iniziai a scendere la scala a chioccia arrivando difronte alla porta, ma non vidi nessuno, mah forse staranno in salotto, scesi con calma per paura di inciampare e di rovinare quel vestito. Arrivai sotto ed andai in salotto dove vidi i nonni faccia a faccia con Justin che era girato, loro mi guardarono e di scatto anche lui si girò...erano tutti e tre a bocca aperta, più che altro nonna tra poco si sarebbe messa a piangere...Justin si era messo uno smoking nero con il papillon e il ciuffo alzato all'in sù, era perfetto.
Lui: Sei bellissima-disse lui facendomi diventare rossa.
I: Tu non sei da meno Bieber-ci giocai io sopra.
N.a: Sei stupenda amore della nonna.
N.o: Sono d'accordo con lei-mi fecero mille complimenti.
I: Forse meglio se andiamo-andai verso l'armadio dei cappotti e presi la giacca che avevo scelto di indossare, era di un beje con i bordi neri, e poi era stretto in vita da una fascia che veniva legata a forma di un fiocco, con le maniche a mo' di vampiro, Justin mi aiutò a metterlo e poi salutammo i miei nonni e uscimmo di casa.
I: Grazie per avermi fatto i complimenti davanti ai miei nonni, sai mentire bene-dissi io dandogli un colpo sulla spalla.
Lui: Ma che dici? Non l'ho detto per loro ma perchè sei davvero bellissima-oh ma davvero? *lacrimelacrimelacrime*
I: Sul serio? Non sembro una scema vero?
Lui: No non lo sembri, dai vieni-era venuto con una macchina nera, oserei azzardare che fosse una range rover dell'ultimo tipo, macchina classica degl'americani haah, mi fece salire in auto e poi salì anche lui mettendo in moto e andando verso scuola. Durante il tragitto parlammo del più e del meno ed io ero elettrizzata all'idea di esserci anche io, per una volta, a questo maledetto ballo scolastico.
Arrivammo e Justin parcheggiò nel parcheggio riservato agl'alunni della scuola, mi fece scendere e poi giocando mi fece mettere il braccio sopra al suo e con aria da gran signori ci dirigemmo alla palestra dove giocavano di solito a basket e si sentiva il volume della musica, avevano messo palloncini ovunque, e l'aria era così fraccassante che mi scoppiava già la testa. Fuori c'era un arco fatto di palloncini bianchi e rosa e poi c'era un vialone con tappeto rosso che portava all'entrata...camminammo ed eccoci dentro..
X: Mi date i vostri cappotti?-disse un ragazzo che si era messo li a lavorare. Justin mi aiutò a togliere il mio e insieme al suo lo diede a quel ragazzo. Erano tutti li a ballare, alcuni si erano già ubriacati e come sempre al bancone degl'alcolici c'erano le troiette della scuola che per mia fortuna non mi videro. Misero d'improvviso la canzone "Moon River" e io l'adoravo.
Lui: Mi concede questo onore Signorina Watson?-chiese gentilemente e ridendo.
I: Ma certo Mr. Bieber-gli presi la mano e andammo in pista, lui con le mani sulla mia schiena e io con le mie attorno al suo collo, eravamo attaccati e sentivo il suo respiro battermi sul collo e sorrideva e a sua risposta sorridevo anche io, avevo le farfalle allo stomaco e non so se fosse per la canzone o per lui, ma qualunque fosse il motivo ne ero felice. Finimmo di ballare e vedemmo Sara e Tony e ci avvicinammo a loro..appena mi videro anche loro rimasero come due pesci lessi haahhaahaha cazzo mi fanno sentire come un'emarginata.
Sa: Chi sei tu? Che ne hai fatto della mia migliore amica?-disse scherzando e mi abbracciò.
To: Io mi aspettavo di vederti con le vans, cappello con la visiera e felpa enorme.
I: Per una volta ho fatto uno strappo alla regola socio...a proposito ho visto la tua topolona-dissi io ridendo.
To: Ti prego, sto cercando di nascondermi-io e Justin ci mettemmo a ridere.
Sa: Si è venuto a rompere le palle a me e Liam.
I: Dov'è Liam adesso?-chiesi non vedendolo con lei.
Sa: E' andato a prendere qualcosa da bere, a breve tornerà.-rimanemmo a parlare un altro po' e poi ci scatenammo tutti in pista a ballare come dei ragazzi che si volevano soltanto divertire ed ero felice ma quella felicità durò per poco perchè arrivarono Lory con le sue amichette del cazzo...
Lo: Bhe per una volta ti sei resa presentabile-disse guardandomi dall'alto verso il basso.
I: Tu invece lo stesso vestito che ti metti a scuola te lo sei messo anche qui.
Lo: E cioè scusa?-chiese con la sua voce da gallina.
I: Ma come? Non lo sai? Quello della zoccola ovviamente-Sara, Justin, Liam si schiattarono dal ridere mentre Tony rideva sotto i baffi.
Lo: Bhe meglio del tuo...ah e poi come mai non vedo i tuoi nonnini qui alla festa?-cosa c'entrano loro adesso.
I: Non sono cose che ti riguardando, ora sparisci.
Lo: Mi proccupo solo per te, dato che i tuoi genitori sono morti pensavo ti portassi dietro loro, tutto qui.-l'unica cosa che non doveva mettermi in mezzo erano i miei genitori e i miei nonni, quello era il mio tallone di Achille, il mio punto debole.
I: Non permetterti di parlare di loro, pulisciti la bocca con il sapone vipera che non sei altro-vidi Ambra avvicinarsi a lei e non diceva nulla.
Lo: Perchè ti scaldi tanto? Credi di essere bella con questo tuo straccetto da 4 soldi che aveva la tua povera mamma defunta?!!? Bhe lei starà sicuramente ridendo per come ti stia di merda questo abitino-stavo per mettermi a piangere e gli altri non dicevano nulla, di questo vestito lo sapevano solo Sara e Ambra e non ci voleva il genio per capire chi avesse fatto la spia...
I: Ti odio vipera maledetta-corsi via dalla pista in preda alle lacrime, perchè a me? Perchè dovevano mettere in mezzo i miei genitori? Le odio, odio lei, odio Ambra, odio tutta questa scuola di cretini maledetti e odio me stessa per essere cosi'.

Justin P.o.v
Aurora non mi aveva raccontato molto della sua vita, sapevo solo che abitava con i nonni ma non sapevo che i suoi genitori fossero morti e mettere in mezzo questo da parte di Lory è stato davvero spregevole per non dire disumano, alle ultime parole di Lory, Aurora fuggì di corsa coprendosi il viso per via delle lacrime mentre Lory sembrava soddisfatta di ciò che aveva fatto e detto, Ambra, la sorella se ne stava li ferma come un'impalata e non diceva nulla mentre Sara litigava con Lory per le parole che aveva detto all'amica..
To: Bene tra me e te è finita brutta puttana che non sei altro e non avvicinarti più ad Aurora senno giuro che ti meno anche se sei una ragazza-Tony era davvero incazzato e lo stesso Sara, io corsi da Aurora senza trovarla però. Fuori non c'era e così provai a vedere dentro la scuola, camminavo per i corridoi e poi eccola lì, seduta sulle scale, con le braccia piegate sulle gambe e la testa fra di esse, la sentivo singhiozzare e mi faceva una tenerezza inaudita, mi avvicinai a lei e la coprì con la mia giacca poichè stava tremando..
Lei: Ti prego va via..-disse lei piangendo.
I: No, non ti lascio da sola-le dissi io cercando di essere il più cauto possibile, mi sedetti accanto a lei e le alzai la testa poggiandola sul mio petto e la strinsi a me e lei piangeva come una fontana, non sapevo cosa dire o fare, sapevo solo di provare rabbia per Lory, per ciò che le ha detto e per ciò che ha fatto la sorella.
I: Ti prego non pensare a quello che ti ha detto lei, io non so cosa sia successo ma non farti mettere sotto da una come Lory-le dissi io, lei alzò la testa e si asciugò le lacrime e mi guardò con occhi lucidi...
Lei: I miei genitori sono morti quando avevo 10 anni in un incidente stradale e da Chicago io e i miei fratelli venimmo a vivere a Los Angeles con i miei nonni, questo vestito che ho addosso è il vestito che indossava mia madre quando fecero il ricevimento di matrimonio-spiegò lei, ogni sua parola veniva fermata da una lacrima e io avevo delle fitte allo stomaco, ma più che fitte erano delle pugnalate forti, mi dispiaceva un sacco per lei e quel vestito non è vero che le stava da schifo ma la rendeva bellissima e la madre sarebbe stata fiera di lei e anche molto felice.
I: Non piangere per lei, non dargliela vinta e non è vero che ti sta da schifo questo abito, ti sta da Dio e tua madre sarà fiera di te ma non lo sarà più di tanto se dai peso alle parole di quella vipera di Lory.
Lei: Non piango per il vestito o per altro, piango perchè odio quando le persone mettono in mezzo i miei genitori e odio mia sorella per averglielo detto, insomma si era arrabbiata con me e la nonna perchè lo ha dato a me ma non pensavo lo andasse a dire a lei, mi ha deluso e non la considero più mia sorella..per me non esiste più.
I: Forse hai ragione ma avanti non piangere, non sopporto vederti così-la conoscevo da men che meno una settimana ma l'avevo già nel cuore, era una ragazza dura fuori ma dolce dentro ed una ragazza altrettanto speciale e difficile da trovare...fortunato io ad averla trovata.
Lei: Ti prego portami via, non voglio restare un minuto di più qui dentro-disse lei abbracciandomi. Ci alzammo in piedi ed uscimmo dalla scuola tornando li dentro, prendemmo le giacche e l'aiutai a mettere la sua di giacca quando Sara venne correndo verso di noi...

Aurora P.ov.
Io e Justin eravamo rientrati li dentro e avevamo preso le giacche, lui mi aiutò a mettere la mia e poi si mise la sua, quando vidi Sara correre verso di me...
Sa: Amore come stai? Ero preoccupata per te-mi abbracciò...oh dolce lei.
I: Bene non preoccuparti, meno male che c'era Justin con me-sorrisi guardando lui.
Sa: Già, senti mi dispiace per quella vipera di Lory, giuro la volevo picchiare ma Liam mi ha fermato.
I: Ha fatto bene, non vale la pena sprecarsi per una come lei.
Sa: Andate a casa?
I: Si non voglio restare un momento di più qui dentro-nel frattempo arrivarono Tony e Liam...Tony mi corse incontro abbracciandomi forte, come se non mi vedesse da anni ed anni hahahaha
To: Stai bene?-chiese dolcemente.
I: Si non preoccuparti, sto bene-dissi tranquillamente.
Li: Mi dispiace tantissimo per ciò che è successo.
I: Non preoccuparti e grazie di aver fermato Sara..a quest'ora Lory sarebbe morta.
Li: Di niente, dovere-mi misi a ridere quando sentii delle voci da fuori, più che delle voci erano dei lamenti di una persona, uscimmo fuori e vidi un ragazzo sopra a una ragazza e lei continuava a dire "no no lasciami"..non appena egli si spostò vidi subito che era mia sorella Ambra, corsi d'istinto verso di lei e le tolsi quel animale di dosso, lui era tutto ubriaco mentre lei aveva il vestito rotto sulla gamba e piangeva, mi accasciai accanto a lei e la strinsi a me mentre Tony e Justin se la vedevano con quel tizio, la feci alzare in piedi e dissi a Sara di farle prendere la giacca dentro, dopo pochi minuti tornò fuori e mi diede la giacca sua e gliela misi e poi andammo verso la macchina di Justin, la feci sedere dietro e mentre io salivo anche Justin entroò in macchina e partimmo alla velocità della luce verso casa. Non dicemmo nulla durante la via, mia sorella potrà aver fatto anche la stronza con me ma rimane sangue del mio sangue, rimane la mia sorellina adorata. Arrivammo a casa e Justin mi aiutò a portarla dentro casa e la feci sedere sul divano mentre accompagnai lui alla porta...
I: Grazie di tutto-gli dissi sorridendo.
Lui: Di niente, lo sai quando vuoi io ci sono-com'era dolce e gentile.
I: Grazie di nuovo e scusa per tutto il casino che abbiamo fatto, non ti ho fatto passare nemmeno un buon ballo scolastico.
Lui: Non ci pensare nemmeno, io manco ci volevo andare mi ha fatto piacere restare con te, bhe vado. Buonanotte-mi diede un bacio sulla guancia.
I: Notte a domani-richiusi la porta alle mie spalle e sorrisi. Tornai in salotto e non vidi più Ambra, bhe magari sarà andata in camera sua. Mi tolsi la giacca e scarpe salì verso la mia stanza, andai in bagno a struccarmi e svestirmi e tornai in camera mia per mettermi il pigiama e così feci. Mi misi nel letto col telefono a parlare con Sara quando sentì porta aprirsi, mi girai e vidi Ambra a testa bassa vicino al muro...
Am: Posso dormire con te, ti prego-mi chiese, io mi feci più in largo e lei si buttò sotto le coperte e mi abbracciò.
Am: Scusa scusa per quello che ho fatto, non volevo ma Lory mi ha obbligata a dirle dove avevi preso quel vestito...mi dispiace per tutto, ti prego perdonami-l'abbracciai più forte.
I: Non ti preoccupare, tutto passato.
Am: Mamma e papà mi odieranno di sicuro.
I: Non dirlo nemmeno questo, loro sono fieri di te, di me e di Nathan, sono pur sempre i nostri genitori e ci amano anche quando sbagliamo.
Am: Ma non sono la figlia che desideravano, non sono come te o come Nathan, sono semplicemente io.
I: Tu sei figlia loro e questo ti basta, non devi essere come me o come Nathan per essere amata, sii te stessa, fai vedere la vera te e la gente ti accetterà per quello che fai.
Au: Grazie.
I: Prego, ora dormiamo che domani abbiamo scuola.-Ci addormentammo abbracciate, per la prima volta, anche si in circostanze disastrose, sentivo mia sorella...mia sorella.


To be continued...

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Capitolo 5
*** FUNF ***


Saaaaaaaaaalve pipol (?)
Eccomi qui con il quarto...spero che vi piaccia!
Scusate sempre per eventuali errori.
xx Go Go 



FUNF-

La mattina dopo ci alzammo e lei andò a prepararsi in camera sua mentre io mi alzai dal letto ed andai in bagno a fare il solito fabisogno umano. Tornai in camera mia a iniziai a prepararmi, misi leggins jeans chiaro, una maglioncino marrone con la bandiera americana, converse bianche e cappello NY rosso. Tornai in bagno a lavarmi i denti e la faccia, mi misi un po' di phard e mascara e poi tornai in stanza per prendere il telefono, le chiavi di casa e la tracolla insieme al parka di zara che avevo comprato tempo fa in vista dell'inverno e oggi faceva davvero freddo. Scesi giù in sala da pranzo e vidi tutti a tavola, Ambra aveva messo un jeans con un maglione che le fece nonna qualche settimana fa, con le vans anche lei e poi aveva legato i capelli ed aveva messo occhiali da sole vintage..questa era la sorellina che volevo vedere. Facemmo colazione e poi uscimmo di casa e andammo verso scuola...
Am: Di sicuro oggi mi faranno una merda le ragazze-disse lei spaventata.
I: Trovati altre amiche, se faranno le stronze vuol dire che non erano vere amiche come credevi.
Am: Si certo ma rimane il fatto che mi faranno lo stesso na merda.
I: Difenditi da sola, come ho imparato io...sei pur sempre mia sorella-dissi io abbracciandola. Arrivammo a scuola e lei andò verso il suo edificio scolastico mentre io entrai a scuola con il cappello abbassato e gli occhi puntati verso l'armadietto dove ci trovai Justin...
Lui: Ciao bellezza-disse lui salutandomi calorasamente.
I: Buongiorno Juss-dissi io sorridendo.
Lui: Figo il maglioncino davvero figo-disse lui indicandomi la maglia.
I: Grazie mille-lo ringraziai.
Lui: Allora? Con tua sorella? Come va?
I: Bene stanotte abbiamo parlato e abbiamo dormito insieme.
Lui: Mi fa piacere-stavamo parlando quando entrarono a scuola Chuck con la mia ex migliore amica, Vanessa..quanto cazzo li odiavo. Io e Chuck ci siamo messi insieme prima della fine del 3 anno e in estate eravamo andati in vacanza insieme, con Vanessa e altri amici, una serata in discoteca scoprì che mi aveva messo le corna con lei e me le stava mettendo ancora così lo lasciai e mandai a fanculo lui e quella puttana di amica che mi ero ritrovata, la cosa strana è che durano ancora insieme, magari sarà vero amore. HAHAHAHAHAHAHAHAH che ridere Dio santo. Loro mi passarono vicino ed io li degnai solo di uno sguardo..
Lui: Chi sono quelli?-chiese lui riportandomi sul pianeta terra.
I: Lei è Vanessa la mia ex migliore amica e lui Chuck il mio ex ragazzo-dissi con odio.
Lui: Ah capisco, bhe che te frega dai-disse lui, in realtà aveva ragione che me ne fregava, non potevo rovinarmi la vita a causa loro...mai e poi mai.
I: Già-mentre parlavamo arrivarono Sara e Tony...
To: Giorno popolo di scuola-disse ridendo.
I: Ciao socio-dissi ridendo anche io.
Sa: Ciao stupidi della scuola-ecco, avevo smesso di ridere per le solite stupide battute di Sara, ma come devo fare io con lei? E? E? E?
I: Era pessima questa lo sai vero?
Sa: Si lo so idiota-disse abbracciandomi hahaha
To: Bhe com'è andata ieri con tua sorella?
I: Tutto bene, ci siamo chiarite.
Sa: Alleluja hahahahaha
Lui: Hanno dormito anche insieme-disse lui ridendo facendo ridere anche gli altri.
I: Si e allora? Qualche problema? Tze!-dissi io giocando. Io e i ragazzi andammo a lezione ed io fui interrogata a chimica dove presi A, lo stesso a matematica e una A- a storia...bhe meglio delle F che prende Tony HAHAHAHAHAHAH...Finì la giornata scolastica ed io con i ragazzi uscimmo da scuola e andammo al parco tutti insieme...
Sa: Tony insegnami a giocare a basket-chiese lei, oddio no...Sara che vuole imparare O.o
To: Come mai? Hai scoperto un Jordan in te?-disse ridendo facendo ridere anche me e Justin.
Sa: No devo fare colpo su Liam razza di cretino-ecco ora si capisce tutto.
I: Ma non hai bisogno del basket, lui già ti ama-si distrasse per un momento e mentre mi diceva "oh dolce" le arrivà la pallontata in faccia da Tony..lei si scusò e inizio a rincorrere quel coglione.
Iniziarono a giocare mentre io ero sugli spalti con Justin...
I: Bhe allora che mi dici? Tutto bene?-chiesi interessata alla sua vita privata.
Lui: Si diciamo tutto bene-quel diciamo non mi convinceva per niente.
I: Come mai diciamo? E' successo qualcosa?
Lui: I miei genitori stanno per divorziare e papà tornerà in Canada mentre mamma vuole rimanere qui a Los Angeles-woooooooooooow non me l'aspettavo.
I: E tu vorresti tornare in Canada o vuoi rimanere con tua madre e i tuoi fratelli?-chiesi io.
Lui: Io vorrei tornare in Canada ma ormai qui ho la scuola e non voglio abbandonare mamma, Jazzy e Jaxson..magari ci ritorno quando finisco la scuola-mi sarebbe dispiaciuto se se ne fosse andato.
I: Wa mi dispiacerà non averti più qui-dissi triste.
Lui: Tornerò a salutarvi e poi si sta parlando di qualcosa ancora di incerto.
I: Spero che non te ne debba andare mai, ti voglio bene-lo abbracciai e sentimmo delle risate.
Sa: Ehi voi due venite a giocare e non rimanete li a sbaciucchiarvi-scherzò sopra Sara.
I: Ora ti faccio vedere-corsi a terra e arrivai da lei facendole il solletico.
To: Adoro vedere ragazze che litigano è così eccitante-io e Sara ci guardammo e ci avvicinammo a lui iniziando a rincorrerlo e una volta preso lo prendemmo a botte..
I: Scommetto che adesso non è più così eccitante come prima vero?!?!
To: Siete delle bastarde, a momenti mi castravate-disse piegandosi in due dal dolore, in tutto questo Justin era rimasto a godersi lo spettacolo e a ridere come un pazzo..
To: Amico ma tu non fai niente al posto di ridere?
Lui: No ti hanno conciato così bene per le feste-continuò a ridere come un matto trascinandoci  tutti in una risata fragorosa. Verso il pomeriggio ognuno tornò a casa propria e io mi misi un po' a studiare e poi verso le 18.00 uscì con mia sorella per negozi, almeno le facevo il guardaroba nuovo e poi era uscita anche per comprare il cappello NY grigio che aspettavo ormai da mesi. Girammo per negozi e comprò tante cose belle e io presi finalmente il mio cappello **. Tornammo a casa felici e contente e io corsi in camera mia per mettere al suo posto d'onore quel cappello, ne avevo un sacco ormai di tutti i colori. Scesi giù in cucina dove stavano nonna e nonno...
N.a: Hai comprato il cappello?
I: Si è bellissimo, lo stavo aspettando da tempo ormai.
N.o: Meno male dai e tua sorella?
I: Lei si è rifatta l'armadio, un sacco di jeans, maglie, due paia di scarpe e una borsa-mi misi a ridere.
Am: Hai dimenticato un giubbino-disse lei alle mie spalle.
I: Ah si giusto e il giubbino-i nonni si misero a ridere e dopo aver aiutato nonna a preparare la cena mangiammo come una vera famiglia, parlando senza rancore e raccontandoci cosa avevamo fatto oggi a scuola e dopo la scuola, visto che ne io e ne lei eravamo tornate a casa. Io ero stata con i ragazzi mentre lei a casa di un'amica, un'amica buona e non una di quelle troie, per fortuna. Dopo cena salì in camera, presi i vestiti ed andai a farmi una doccia calda per rilassarmi, poco dopo uscì, mi vestì ed andai a letto messaggiando con Justin, com'era dolce questo ragazzo, mi sarebbe dispiaciuto il fatto che sarebbe tornato in Canada, avrei perso un grande amico. Dato che il giorno era sabato e il sabato non si andava a scuola mi addormentai all'1...oh che bella cosa.


To be continued...

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Capitolo 6
*** SECHS ***


Saaaaaaaalve! Scusate se ieri non ho aggiornato ma lo faccio adesso!
Grazie per chi l'altra volta ha recensito,solo una ragazza, ma va bene sono lo stesso mega giga felice (?)
Fatemi sapere, per favore *facciacucciolosa*



SECHS-
Mi svegliai tardissimo, verso le 11.00 e alle 10.00 sarei dovuta andare a fare colazione con i ragazzi ma non ce la facevo proprio ad alzarmi, volevo solo dormireeeeeeeee, mandai un messaggio di scuse e mi risposero di non essere arrabbiati con me, meno male dai. Stetti un altro po' a letto e poi con calma e sangue freddo mi alzai e mi vestì comodamente per restare a casa. Feci pulizia in camera mia e misi in ordine il mio bagno, la mia cabina armadio e aggiustai anche il letto...Ben fatto dissi a me stessa.

Justin P.o.v
Stamattina ero uscito alle 10.00 per fare colazione con i ragazzi ma era solo un modo per scappare da casa dopo l'ennesima litigata dei miei genitori, ormai non facevano altro che tutto il giorno...se dovevano divorziare che lo facessero invece di continuare a litigare, questo non avrebbe fatto altro che causare sofferenza a me e ai miei fratelli. Aurora non si presentò poichè si era addormentata e così adesso insieme a Tony eravamo un po' in giro mentre Sara era tornata a casa...
To: Justin ma che c'hai? Stai così da stamattina-si era accorto che non stavo per niente bene.
I: Nulla amico solo qualche problema a casa.
To: Ah capito, se vuoi parlarne io ci sono eh...non farti problemi lo sai.
I: Si lo so grazie, passammo davanti a un negozio di abbigliamento sportivo e vidi il cappello NY grigio...quello che mi mancava, cacchio doveva essere mio quel cappello. Entrammo al negozio e chiesi di poter acquistare quel cappello, mi avvicinai alla cassa...
X: Sei fortunato era l'ultimo, il penultimo lo venne a comprare una ragazza ieri pomeriggio.
I: Allora sono fortunato.
To: Chissà se Aurora lo sa che è uscito questo cappello-mi misi a ridere, pagai il cappello ed uscimmo dal negozio. Io e Tony facemmo altri giri per LA e poi prima di ora di pranzo ognuno tornò a casa propria. Entrai in casa e per miracolo divino non sentì litigare nessuno oppure non vidi voli di piatti o bicchieri contro al muro, almeno oggi erano stati discreti nel litigare davanti ai bambini, vado in salotto e li trovo lì seduti, mamma sul divanetto singolo e papà su quello a tre piazze...
I: E' morto il gatto?-cercai di sdramatizzare la situazione ma più che altro la stavo peggiorando notevolmente.
Pa: Siediti per favore, io e tua madre dobbiamo parlarti-ecco quelle parole mi fecero intuire subito che stava per succedere qualcosa di grave ma che in cuor mio già sapevo:divorzio.
Andai a sedermi accanto a papà mentre loro due si mandavano sguardi alquanto scomodi e che mi davano parecchio fastidio.
Ma: Vedi io e tuo padre abbiamo una cosa da dirti-eccolo là, la bella notizia.
I: Ditemi tutto-ero davvero pronto a sapere che la mia famiglia è rovinata per sempre? Che a Natale starò con mamma e che in estate starò con papà? 
Pa: Senti io e la mamma abbiamo deciso di lasciarci di comune accordo-1 colpo al cuore-e io torno domani sera a Stratford-2 colpo al cuore-e tu devi decidere se rimanere con lei e i tuoi fratelli oppure venire con me domani-e per finire 3 colpo al cuore.
I: Quanto tempo ho per decidere?-chiesi senza chiedergli il perchè o per come di questa decisione, ormai era questione di giorni.
Pa: Domani mattina devo prenotare i biglietti quindi entro stasera, massimo domani mattina quando ti svegli-feci un respiro profondo ed andai verso la porta quando sentì mamma chiedermi dove stessi andando e molto scorbuticamente le risposi "Non sono affari tuoi, ciao"...uscì di casa sbattendo la porta alle mie spalle e iniziai a camminare prendendo a calci una lattina di pepsi che era a terra accartocciata. Cosa dovevo fare? Stratford mi mancava, mi mancavano i miei amici, la mia scuola ma qui ho nuovi amici, ho la nuova scuola e non posso lasciare i miei fratelli da soli, hanno bisogno di me. Devo parlare con qualcuno e quella persona è Aurora. Lei è l'unica che mi capisce e che sa aiutarmi, non che Tony e Sara non lo facciano ma lei ha quel non so che di speciale che mi porta a fidarmi di lei, le voglio molto bene e ci tengo davvero tanto. Camminando per circa 10 minuti arrivai al nostro "campetto"...quando notai qualcuno seduto a terra a gambe incrociate con il cappuccio in testa e con il pallone a terra che faceva rotolare con il dito, mi avvicinai con la voglia di scoprire chi fosse quando capì che era Aurora...
I: Aurora-urlai io per farmi sentire e lei alzò la testa scrutando a destra e sinistra per vedere da quale parte fosse arrivata la voce e appena mi vide abbozzò un sorriso.

Aurora P.o.v...
Avevo finito di studiare ed ero uscita con l'intenzione di stare un po' per conto mio a riflettere su un paio di cose che mi stavano accadendo..forse Sara ha ragione quando dice che Justin mi piace ma sono troppo testarda e orgogliosa e non voglio soffrire, odio l'amore e tutte le sue strane forme...passerà anche questa stupida cotta da 17enne quale sono. Ero andata al campetto, avevo fatto qualche tiro libero e adesso stavo seduta a gambe incrociate a terra, con il cappello e il cappuccio della felpa sopra...avevo il pallone a terra e con il dito lo facevo rotolare quando d'improvviso sentì urlare il mio nome, alzai la testa per vedere chi fosse, mi girai a destra e sinistra ma non vidi nessuno, quando poi mi soffermai con lo guardo davanti a me ed era Justin, abbozzai un sorriso e lo vidi venire verso di me, io mi alzai pulendomi il pantalone e non appena arrivò lo vidi con aria triste e desolata..per questo gli andai in contro e lo abbracciai e lui poggiò la testa sulla mia spalla, sapevo di cosa si trattasse e mi faceva maledettamente male vederlo in quello stato a causa dei suoi genitori. Lui alzò il capo e mi guardò negl'occhi...
I: Vuoi parlare? Io sono qui, lo sai-cercai di rassicurarlo nel modo migliore..lui sorrise, mi prese la mano ed andammo a sederci sugli spalti.
Lui: Ormai è sicuro, divorziano-mi dispiaceva davvero tanto, non conoscevo i suoi genitori ma mi faceva male vederlo in quello stato.
I: Mi dispiace Juss, ma tu cosa farai?-chiesi capendo al volo che comunque doveva scegliere se stare con uno o l'altro.
Lui: Non so cosa fare, insomma Stratford mi manca, mi mancano i miei amici, la mia scuola ma non voglio lasciare i miei fratelli qui da soli con mamma e poi ho te, i miei nuovi amici e mi sembra da stupidi lasciare la scuola a qualche mese dalla fine..magari torno a Stratford quando finisco gli esami-bhe se questo era quello che voleva ben venga che rimanga qui con noi.
I: Sicuro che non te ne pentirai? Insomma io sarei felicissima se rimanessi ma se io potessi tornare a Chicago lo farei di corsa.
Lui: Non lo so cazzo, devo ancora decidere...non so come fare-disse disperato...non l'avevo mai visto in quello stato. Continuammo a parlare per un altro po' quando si fecero le 19.30...
I: Per una volta fatti accompagnare da me a casa-dissi io gentilmente, mi guardò male e poi disse di si. Stavamo camminando verso casa sua e quando arrivammo ci sedemmo sulle scale...
Lui: Grazie-disse lui sorridendo.
I: Per cosa? Non ho fatto niente.
Lui: Grazie di capirmi e di aiutarmi, sei speciale Aurora Watson-diventai rossa in faccia e sorrisi di rimando.
I: Di nulla, lo sai io ci sono-sentimmo alle nostre spalle la porta aprirsi e subito ci alzammo in piedi, era una donna alta, magra, mora e bella...sarà la madre sicuro.
Lui: Ehm mamma lei è Aurora e Aurora lei è Pattie..mia madre-disse lui facendo le presentazioni dovute, la mamma mi strinse la mano e sorrise.
Pa: Piacere di conoscerti, Justin mi ha parlato spesso di te-diventai doppiamente rossa.
I: Piacere mio e grazie ma sicuramente dirà molte bugie su di me-sdrammatizzai la cosa.
Pa: No tutte cose veritiere a quanto vedo..
I: Bhe grazie allora-mi misi a ridere mentre Justin ci guardava meravigliato.
Pa: Justin ti aspetto dentro..è stato un piacere Aurora.-disse lei rientrando in casa, io guardai Justin che abbassò di colpo la testa.
I: Bhe meglio che tu vada...fammi sapere cosa decidi poi-gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai.
Lui: Ciao-lo sentì dire da dietro le spalle. Tornai a casa e mi misi direttamente il pigiama, faceva freddo e stavo morendo come un polaretto...io e la mia famiglia cenammo verso le 20.00 e corsi in camera mia per mettermi sotto le coperte calde, avevo un gran sonno ed ero preoccupata per la decisione che avrebbe dovuto prendere Juss, pensando e ripensando mi addormentai sul più bello della mia immaginazione.
La mattina dopo mi alzai grazie alla sveglia, mostrava le 07:00, balzai in piedi ed andai in bagno per lavarmi e per fare le mie solite cose. Tornai in stanza ed andai a prendere i vestiti, jeans scuro, maglioncino con il cappello inglese, occhiali e baffi..poi le air force1 a collo alto e il cappello NY blu con i capelli legati in una treccia di lato. Presi la tracolla dalla sedia, il telefono e scesi giù in salotto a fare colazione...
N.o: Buongiorno-disse nonno sorridendo, la nonna stava mettendo in tavola le cose da mangiare mentre Ambra invece era ancora sopra.
I: 'giorno-risposi altrettanto sorridendo.
N.a: A che ora torni oggi?!?!
I: Non lo so, dovrei uscire all'1 ma non so se faccio qualcosa con i ragazzi se qualcosa ti chiamo, ora devo sbrigarmi-presi al volo la fetta di pane tostato e iniziai a mangiarla mentre andavo a prendere il giubbino e andare al volo a scuola. 
I: Ciao nonna, ciao nonno-li salutai e cominciai a camminare a passo svelto verso scuola. Arrivai come sempre, in ritardo ma almeno li trovai tutti e 3 lì, alle nostre solit postazioni di arrivo e di andata..andai verso di loro.
I: Buongiornoooooo-urlai abbracciandoli in un caloroso abbraccio di gruppo.
To: Pensavo non venissi-disse Tony ridendo.
I: Se, ti sarebbe piaciuto-gli diedi una pacca sulla spalla.
Sa: A me saresti mancata invece-oh com'era dolce.
I: Tu si che mi ami ragazza.
Sa: Solo perchè mi devi aiutare all'interrogazione di chimica-bastarda sfruttatrice.
I: Dopo questa te ne vai a fanculo proprio-dissi andandomene da vicino a loro, tornai indietro presi i libri e davvero li lasciai li come dei baccalà...mi venne dietro Justin.
Lui: Ehi bellezza, scherzavano-disse arrivando accanto a me.
I: Lo so voglio fargli credere di esserci rimasta male...allora deciso?-chiesi curiosa di sapere cosa avesse deciso..se andare o restare.
Lui: Mi dispiace deluderti ma...-nooooooooo se ne va!?!?!? Oddio ora piango e mi stendo a terra battendo i piedi come una dannata.
I: Te ne vai? Lo sapevo infondo la casa è sempre casa ricordati che ti voglio bene biondo-gli spazzolai con la mano il ciuffo..lui sorrideva beffardo.
Lui: Mi dispiace deluderti ma rimarrò qui a romperti le palle-coglione mi aveva fatto preoccupare per niente, gli saltai al collo abbracciandolo forte a me, cazzo come ero felice che rimanesse...ci staccammo ma eravamo vicinissimi l'una all'altra, sentivo i suoi occhi puntati su di me e i miei lo erano sui suoi...poi con una tosse finta mi spostai e tornammo di nuovo come prima.
I: Bhe meglio che vada in classe...a dopo-lo salutai e me ne andai in classe, arrivò anche Sara che si sedette vicino a me.
Sa: Sul serio te la sei presa?-mi chiese amareggiata.
I: No non me la sono presa tranquilla-poggiai il gomito sul banco e la testa sul palmo della mano mentre facevo cerchi immaginari sul banco.
Sa: Cosa ti succede?-notò subito che qualcosa in me non andava, a dire il vero nemmeno io sapevo cosa ci fosse in me che non andasse, insomma sto bene, a scuola vado a bene, ho amici fantastici, una famiglia che mi vuole bene e ho scoperto che Justin rimane...cosa cazzo mi prende? Magari mancanza di amore, ma non di amore tra amiche ma amore di un ragazzo, forse mi faccio questo giro di pippe mentali perchè all'entrata ho visto Chuck e Vanessa abbracciati a baciarsi, non provai rabbia per loro ma invidia, invidia perchè lei e lui sanno di poter contare a vicenda tra di loro mentre io ho solo la mia testa che mi fa compagnia e il mio orgoglio del cazzo.
I: Nulla nulla-cercai di tagliare corto il discorso.
Sa: Justin vero!?!?-ormai le piaceva parlare di Justin con me, l'aveva preso sottoforma di gioco.
I: No non è per lui-bugia.
Sa: Non ti credo, ma quando sarai pronta me ne parlerai-entrò la prof in classe e spiegò il nuovo argomento. Finimmo le lezioni ed andammo agl'armadietti..posai i libri e poi me ne uscì da scuola non salutando nessuno.

Justin P.o.v
Stavamo uscendo dalla classe io e Tony quando vedemmo Sara e Aurora agl'armadietti, Aurora lasciò i libri e senza salutare ne me, ne Tony e nemmeno Sara e se ne andò...mah non la capivo proprio, un momento prima è felice e poi si comporta in questo modo..ci avvicinammo a Sara che la stava guardando mentre se ne andava..
To: Ma è successo qualcosa?-chiese vicino all'amica.
Sa: Niente lo sai che le prendono sti attacchi di solitudine improvvisa-cosa voleva dire? Che delle volte di punto in biano si sente sola?
I: Che vuoi dire scusa?-chiesi io entrando nel mezzo del discorso come un fungo.
Sa: A volte si isola per riflettere ed è come se entrasse in uno stato di solitudine e noi non possiamo farci niente-ma come? Loro non provano a farle capire che non è sola? Forse le vado a parlare io. Salutai i due ragazzi ed andai all'entrata, iniziai a camminare verso casa sua quando la vidi sul ciglio della strada, le corsi accanto e la fermai per la spalla rimanendo bloccato per la mancanza di aria...ma quando costei si girò notai che non era  Aurora, che figura di merda.


To be continued...

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Capitolo 7
*** SIEBEN ***


Ribuonsalve ahahahah ho messo anche il settimo perchè ieri non l'ho messo e perchè forse domani non sarò a casa e non posso, di conseguenza, pubblicarlo.
Mi scuso sempre per eventuali errori di battitura.
Spero che vi piaccia!!
Xx


SIEBEN-
Justin P.o.v
Avevo chiesto scusa a quella ragazza per averla presa per Aurora, continuai a camminare verso casa sua quando ci arrivai, mi decisi a bussare e così feci, vidi la porta aprirsi..
N.a: Ciao Justin cosa ci fai qui?-chiese la nonna.
I: Salve ehm sono venuto per parlare con Aurora, è in casa?!!?-chiesi agitato, cioè ero imbarazzato dalla situazione, lei mi guardò stranita e poi rispose.
N.a: A dire il vero non è ancora tornata ma a breve sarà qui, vuoi aspettarla dentro?-mi chiese dolcemente, chissà come mai Aurora non era tornata ancora a casa. La nonna mi fece entrare ed andammo in salotto dove stava anche il nonno, lui si alzò dal divano e venne a salutarmi..
N.o: Ragazzo vuoi qualcosa da bere?
I: No nulla grazie.
N.a: Vuoi rimanere per pranzo?-com'erano genitli i suoi nonni, la mia di nonna fa schifo peggio di mia madre e ho avuto la sfortuna che abitasse anche qui vicino da me.
I: No mia madre mi aspetta per il pranzo-dissi sorridendo. Io e i suoi nonni parlammo un po' di tutto, della scuola, degli studi quando sentimmo la porta di casa aprirsi e la nonna mi disse "eccola", sentimmo chiamare e quando venne in salotto e mi guardò rimase a bocca aperta, lo so, non se lo aspettava ahahahah...che bella sorpresa.

Aurora P.o.v
Avevo bisogno di stare da sola e così mentre tornavo stavo riflettendo su cosa voler fare e la mia unica soluzione, come sempre, era prendere quella stupidissima "lametta" e farmi del male solo per stare meglio. Entrai in casa e sentì delle voci dal salotto così urlai "nonna"...lei non venne da me così andai io da loro, e appena entrai in salotto vidi l'ultima persona che potessi aspettarmi "Justin" O.o mi lasciai scivolare dal braccio la tracolla e la posai per terra, poi con uno sguardo stranito proferi' parola..
I: Eh tu cosa ci fai qui?!?!
Lui: Sono venuto perchè devo parlarti-o.O di cosa doveva parlarmi? Non capivo niente.
I: Si ok, possiamo andare in camera mia-la nonna mi mandò un'occhiataccia e lo stesso nonno, ma poi gli feci un sorriso per dirgli "state tranquilli" e loro capirono, Justin si alzò dal divano e mi seguì mentre salivo le scale ed entravo in camera mia. Entrammo e posai la tracolla sulla sedia mentre lui si accomodava sul mio letto, io poi tolsi la giacca e la misi nella cabina armadio e poi tornai da lui...
I: Non capisco perchè tu sia venuto, di cosa vuoi parlarmi?-chiesi curiosa e piuttosto scazzata.
Lui: Niente è che oggi te ne sei andata senza salutarci e poi Sara ha detto che non stavi molto bene-ecco: Sara. E' mia amica ma dovrebbe imparare a tener la bocca chiusa qualche volta.
I: Mmm e allora? Ti sei preoccupato per me? Che dolce ma non ho bisogno della compassione di nessuno, tanto meno la tua-dissi arrabbiata e molto maleducatamente e lui sgranò gli occhi, eccerto chi se lo aspetta da me che io risponda male e me ne freghi delle persone!?!? Nessuno.
Lui: Non voglio compatirti volevo solo parlare ma sei cocciuta peggio di un mulo ed è inutile parlarti, vuoi stare da sola? Ok. Vuoi sprofondare nella depressione? Ok ma poi non dire che nessuno ha fatto per te qualcosa-aveva ragione a trattarmi così male ma io volevo solo stare da sola e piangere fino a finire le mie lacrime, iniziai a piangere facendo scendere dai miei occhi qualche lacrima fin quando lui non se ne accorse e si avvicinò a me...
Lui: Piangi?-bella domanda coglione, che dici? Ma io ero testa dura e di certo non mi mostravo debole davanti a altre persone, l'unica persona che mi ha visto piangere è stata Sara, l'unica.
I: No, io non piango mai-mi asciugai la lacrima con la manica della maglia e poi mi alzai ma lui mi prese per il polso stringendo e mi fece male, perchè sotto a quel tessuto c'erano i miei tagli, c'erano i tagli che mi ero fatta con la lametta, c'erano i miei sfoghi e di certo ci mancava solo che li vedesse, lui notò che stavo soffrendo e iniziò a guardare prima me e poi il polso, fece così per un paio di volte fin quando mi scopriì il braccio e rimase a bocca aperta, ritorsi il braccio e mi coprì con la felpa, mi misi a braccia incrociate davanti a lui.
Lui: Perchè ti tagli?-ma che razza di domande mi fa??! Mah.
I: Perchè ne ho bisogno per sfogare la mia tensione, lo faccio per sentirmi meglio e per dimenticare delle mie mancanze.
Lui: Mancanze? Ma se hai tutto? Una famiglia che ti ama, amici che ti adorono, una bella vita e poi dici di non avere niente, mah io non ti capisco proprio ma sei cretina? Non devi farlo più-disse come un babbo premuroso....
I: Io ho tutto? Ma cosa cazzo dici? Io ho perso i miei genitori quando ero piccola, non ho nessuno che mi ami e i miei amici non contanto, lo so che loro mi vogliono bene ma non serve solo quello nella vita, ho bisogno di sentirmi amata e l'unico era quel bastardo di Chuck ma pure lui ha capito che persona di merda sono e si è trovata Vanessa..Ho tutto eh? Si bel tutto, preferirei morire piuttosto che avere questa vita da cane-sputai tutto senza mai fermarmi e lui rimase a bocca aperta.
Lui: E tu per questo ti tagli? Perchè credi di non avere nessuno che ti ami, perchè hai perso i tuoi genitori, perchè quel cretino ti ha lasciato per mettersi con Vanessa e credi di essere una merda? Tu sei matta, giuro. Non è vero che nessuno ti ama, ti amano i tuoi nonni, i tuoi amici e per l'amore in senso di fidanzato c'è tempo per trovarlo, non hai bisogno di averlo già oggi e smettila di sentirti una merda perchè sei perfetta, è lui il coglione che non ti merita, tutti vorrebbero stare con te-mi stava facendo credere davvero alle sue parole ma io ho la testa come una roccia e non ci credo e rimango convinta delle mie idee anche se scendesse Dio a dirmi tutto questo non ci crederei. Faccio schifo punto.
I: Justin tu la fai facile ma io ho bisogno di quella lametta per sentirmi meglio, ti prego lasciami in pace-si alzò dal letto e mi prese per il braccio trascinandomi in bagno.
I: Justin che cosa fai? Lasciami il braccio-non mi ascolto' ed entrammo in bagno.
Lui: Prendi la lametta, muoviti-O.o
I: Perchè? Magari vuoi tagliarti anche tu?-feci la sarcastica.
Lui: Visto che ti vuoi tagliare fallo davanti a me, prendi quella cazzo di lametta e fallo...cosa c'è? Troppo codarda?-ma cosa insinuava? Io non ho paura di nessuno tanto meno di lui, aprì il cassetto e presi la lametta e posai il braccio sul bordo del lavandino, lui mi stava guardando, posai la lametta sui polsi e dopo qualche secondo ero pronta a tagliarmi quando Justin me la prese dalle mani e me la gettò a terra.
Lui: Non farlo, ti prego, non farlo per tutte le persone che tengono a te, non farlo per te, non ne hai bisogno-mi misi a piangere di nuovo, questa volta non serviva solo una manica per asciugare le lacrime e quindi iniziai a piangere a singhiozzi, lui mi prese per il braccio e mi abbracciò forte forte, sentivo il suo cuore battere all'impazzata, lui aveva il mento poggiato sulla mia nuca e con una mano mi accarezzava i capelli mentre l'altra la teneva stretta alla mia vita. Mi sentivo protretta con lui, una sensazione che non sentivo da tempo ormai, penso da quando mi lasciai con Chuck. Tornammo in camera mia e...
Lui: Forse è meglio che vada, mamma mi sta aspettando-disse lui con quello sguardo per dire "devo andarmene ma non voglio, scusa".
I: Ok, ci vediamo dopo oppure se non esco ci vediamo domani a scuola-dissi io sorridendo.
Lui: Mi prometti che non lo fai?-questa era una sfida per me, non lo avevo promesso mai a nessuno anzi nemmeno a Sara, lei lo sapeva, io ho iniziato a tagliarmi quando avevo 14 anni ed adesso ne ho 17, quindi 3 anni e sinceramente non lo avevo mai promesso a nessuno, ma come ho detto prima è una sfida e io devo riuscirci.
I: Ok promesso-lo abbracciai di nuovo e poi lo accompagnai alla porta salutandolo ulteriormente con un bacio sulla guancia. Andai a mangiare e poi verso le 3.00 iniziai a fare i compiti: chimica, biologia, storia, arte e matematica...Dio me la mandi buona vi prego. Passai il pomeriggio a studiare  e come se non bastasse iniziò a piovere, ma porca troia inculata da una vacca, tutte a me oggi!!?!!? Io volevo uscire e andare a giocare mentre che fa? Piove. Dio vuole i miei mali, ne sono sicura. Stetti a casa, mi misi un po' al pc e passai del tempo a sentire musica, che bella giornata ahahahaha. Verso sera, le 8.00, scesi in sala da pranzo a mangiare...
N.o: Justin mi piace, è un bravo ragazzo-iniziò il discorso mio nonno.
I: Si è vero, è un bravo ragazzo-affermai io senza alzare lo sguardo dal piatto.
N.a: Anche a me piace, sembra così premuroso con te-*tosse* mo questi due si pensano che tra me e lui ci sia qualcosa ahahah.
I: Se volete saperlo, no, non stiamo insieme-dissi io guardandoli sorridendo.
N.o: Non volevamo sapere questo, stavamo solo dicendo che ci piace.-sisi e io ci credevo, li conoscevo troppo bene e quando facevano così era solo un modo per scoprire qualcosa di piu' losco ahahah.
I: Va bene-finimmo di mangiare e poi andai in camera a mettermi il pigiama e poi subito a letto, faceva molto freddo e le mie calde coperte mi tenevano al caldo....oh che bella sensazione.


To be continued...

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Capitolo 8
*** ACHT ***


Saaaaaaaaaaaaalve rieccomi qui, come sempre.
Allora come sempre se dovete dirmi qualcosa fatelo, anche se è qualcosa di cattivo cattivissimo.
Coooomunque avete sentito tutto quel trambusto su Justin, i soldi buttati alle puttane del locare e il video dove quella specie di trans si masturba? Io non ci credo, inoltre il video risale a 17 settimane fa e lui era in tour. Non voglio difenderlo ecc ma io credo a lui e poi ha quasi 20 anni e fa quel che gli pare, tranne che sul buttar soldi che poi alla fine sono i soldi che gli facciamo guadagnare noi, ma come ho detto non ci credo e poi nel video fa vedere che non è Justin a lanciare i denari (?) quindi è tutta na scenata.
E poi quella tipa ha scritto su twitter di aver passato la notte con Justin, ma poi oggi è uscita una cosa dove diceva che uno di TMZ ha pagato quelle troiette per dire tutte quelle cazzate su di lui. 
Ora, vero o non vero, la vita è la sua e fa quel che vuole.
Tornando al capitolo, tra poco vi metto anche il nono.
Bye bye xx

ACHT-

Dopo un mese e mezzo.
Questo mese era andato bene, io stavo andando alla grande a scuola, tutte A e con i miei amici tutto bene. Con Justin avevo legato tantissimo, passavamo tutti i giorni insieme e delle volte uscivamo senza Sara e Tony, mi stavo davvero affezzionando a lui e credevo di provare qualcosa in più all'amicizia, me ne sono accorta mentre un giorno parlavo con Sara. Io sinceramente non credo nell'amore e nelle altre stronzate del genere quindi la considero solo una stupida cotto da 17enne, una cotta che passerà, o almeno spero che passi. Stasera è il compleanno della sorella di Sara e gentilemente ha invitato me, Tony e Justin, che cosa bella..
Adesso sono appena uscita da scuola e devo andare subito a casa perchè Ambraa sta poco bene e i miei nonni sono andati all'ospedale per fare le solite analisi di routine..
I: Oh ci vediamo stasera eh-dissi salutando i ragazzi con la mano.
Lui: Non fare tardi-mi urlò Justin e io mi girai facendo la linguaccia. Camminai a passo svelto e in meno di 10 minuti, da dire record, arrivai a casa. Entrai e posai la tracolla sopra in camera e poi scendendo mi feci un tuppo e arrivai in cucina, dove vidi Ambra guardare la tv...
I: Ciao stupidona-le spazzolai i capelli e lei rise.
Am: Sicura che non muoio? Sai non so se posso fidarmi di come cucini-disse lei ridendo dietro il sciarpone di lana.
I: Non ti preoccupare ti farò un pranzetto con i fiocchi-dissi mandandole un bacio volante. Mi misi ai fornelli e le preparai un po' di pasta al pomodoro, poi insalata e un pezzo di carne e come dolce nonna ieri sera avevo fatto i budini....
I: Vieni a mangiare-le urlai io portando a tavola i piatti di pasta, quelli con la carne e l'insalta...lei arrivò e guardò tutto con aria invitante.
Am: Spero che sia tutto di mio gradimento haahahahah
I: Lo sarà, dai siediti e fammi sapere-ci sedemmo a tavola e io poggiai il fazzoletto sulle gambe e lei fece lo stesso, poi prese la prima forchettata e mangiò e mi stava facendo passare le pene dell'inferno perchè non proferiva parola...poi d'improvviso cambiò faccia e stava per dire qualcosa.
Am: Non è buono ma è perfetto-urlò mangiandosi altra pasta. Oh meno male le era piaciuto, son contenta. Finimmo di mangiare e verso le 15.00 andai a studiare latino, storia, francese e tedesco...mmm che palle. Verso le 18.30 finì di studiare e posai i libri in cartella per domani, anche se andavo alla festa la scuola mi aspetta -.-.
Andai nella cabina armadio e presi l'intimo e dopo andai in bagno a farmi una bella doccia calda. Rimasi sotto il getto d'acqua per un po' di tempo, le goccioline scendevano a catinelle sul mio corpo e mentre mi schiumavo i capelli stavo riflettendo che magari sarebbe meglio se prendessi per un po' di tempo le distanze da Justin, meno stiamo insieme e meno lo penso e ci sto male. Dovevo parlarne con Sara, assolutamente. Uscì dalla doccia dopo una mezz'oretta e iniziai ad asciugarmi con l'accapatoio, poi presi la lozione alle fragole e ma la spalmai ovunque ahahahahah e infine indossai l'intimo e tornai in camera a fare altre cose..

Justin P.o.v...
Questo mese era andato bene, papà era tornato a Stratford mentre io ero rimasto a LA con mamma e i miei fratellini...la scuola andava bene e per amicizie lo stesso..con Tony e Sara mi trovavo molto bene per non parlare di Aurora. Io e lei andavamo d'amore e daccordo anzi, forse un po' troppo. Passavamo molto tempo insieme e ci confidavamo l'uno con l'altra e la cosa che mi ha fatto più male è sapere che lei odia ogni forma d'amore o di altre cose di questo tipo e mi fa male perchè credo che mi piaccia, anzi piacere è una parola troppo piccola per descrivere ciò che provo...non so come o il perchè ma so che è successo, credo di essermi innamorato. Lei è tutto quello che desidero, non è la solita ochetta di passaggio che sta con te, ti scopa e poi addio..lei è una ragazza dolcissima che prova a nasconderlo solo per non mostrarsi debole, lei è quella ragazza che nonostante tutto non porta mai rancore come con sua sorella Ambra, non potevo chiedere di meglio. Non mi importava della ragazza da gonne, tacchi e vestitini per me era bella anche con il pigiama..si, credo di essermi proprio innamorato. In questo momento stavo con Tony, eravamo usciti per giocare a basket e adesso dovevamo tornare a casa per prepararci per il compleanno della sorella di Sara...
To: Amico posso farti una domanda?-disse Tony di punto in bianco, le sue domande sono sempre stupide quindi non avevo paura.
I: Dimmi-risposi sorridendo.
To: Ti piace Aurora?-oh mamma O.o ma chi è lui? Un mago per caso? Per la prima volta una delle sue domande non erano stupide ma era più che altro giusta...glielo dico o no?!!? Bhe si tanto lui è mio amico ed è giusto dirglielo.
I: Si-lui mi guardò un po' male all'inizio ma poi proferì parola..
To: Ti prego solo una cosa: non farla soffrire-lui si riferiva a quel coglione di Chuck ma io non ero il tipo da farmi sfuggire una perla così preziosa e di certo non volevo farla soffrire, ma il punto è che manco glielo dirò, so cosa pensa lei dell'amore e di certo non cambierà idea per me.
I: No Tony non ti preoccupare ma non penso che lo verrà mai a sapere-dissi io abbassando la testa.
To: Non vuoi dirglielo?
I: No insomma sai anche tu come la pensa e sinceramente perchè rovinare un'amicizia?!? Per così poco!?!? No, grazie.
To: Ma ti piace. Come ti passerà? Con una lavata di straccio?
I: Troverò un modo, tranquillo-il nostro discorso finì lì e io tornai a casa pronto a prepararmi.

Aurora P.o.v...
Non sapevo cosa mettermi, di certo niente gonne o tacchi ma a qualcosa di semplice magari anche un pantaloncino con delle calze sotto andava bene, infondo non faceva poi così tanto freddo. Andai nella cabina armadio e iniziai a cercare qualcosa di decente da mettere. Dopo minuti interi a disfare i vestiti decisi di mettere  un paio di pantaloncini jeans chiaro/scuro a vita alta con una camicia a righe verticali bianche e nere, con delle calze nere molto chiare saranno si o no da 20/30 den, poi come scarpe un paio di inglesine nere, scamosciate con i lacci e per finire come giacca una giacchetta (come quelle di Harry Styles) color blu tendente al nero ed eccomi pronta. Mi asciugai i capelli e scendevano a boccoli sulla mia schiena, un po' di trucco ma proprio leggero leggero e per finire il profumo. Mi guardai per l'ultima volta allo specchio e per la seconda volta mi piacevo hahaha. Erano le 20.30 ed ero già in ritardo perchè la festa iniziava alle 20.00. Scesi in salotto e trovai i nonni con Ambra sul divano...
Am: Oh ma come sei bella-disse sorridendo e ridendo.
I: Grazie sorellina, bhe io devo andare...non so a che ora torno quindi prendo le chiavi!-i nonni mi salutarono, presi le chiavi ed uscì di casa. Iniziai a camminare a passo svelto e dopo 20 minuti eccomi a casa di Sara, si sentiva la musica sin da furoi, bussai e venne ad aprirmi Clara, la festeggiata...
Cl: Tesoro pensavo non venissi-disse abbracciandomi.
I: Non potevo mancare al tuo compleanno lo sai, dov'è quella svitata di tua sorella?-dissi entrando in casa.
Cl: Sta in salotto con Tony e Justin-oh bene era già arrivato Justin. Andai in salotto e appena mi videro Sara e Tony mi apostrofarono con la mano salutandomi, io andai da loro e mi sedetti sul divano...
I: Ciao pazzi-dissi ridendo.
Sa: Sempre gentile tu, comunque sei bellissima darling.
I: Grazie scema-prendemmo a parlare e Justin sembrava nemmeno notasse la mia presenza, mi dava sui nervi perchè non sapevo cosa avessi fatto e mi stizzava sta cosa anche se avevo deciso di prendere le distanze, ma che cavolo però uffy. Ad un certo punto presi Sara per il braccio e andammo in un sala affianco a quella da pranzo...
Sa: Cosa c'è adesso?
I: Non hai visto come mi ignora?
Sa: Si ho notato mah forse sarà preoccupato per fatti suoi...dai non te la prendere prova a parlargli magari chiarite-si aveva ragione, se continuava così per tutta la sera lo acchiappavo e ci parlavo. Uscimmo dalla sala e Tony e lui si erano spostati verso la cucina dove c'erano bevande e altre cose mentre io e Sara ci risedemmo sul divano e iniziammo a parlare. La serata proseguiva come prima, tutti ballavamo, bevevamo, mangiavamo e parlavamo ma Justin mi ignorava lo stesso manco avessi la peste bubbonica, ad un certo punto sposto lo sguardo lo vedo dare una pacca sulla spalla a Tony  uscendosene..ma che diamine faceva?!!? No, ora gli vado dietro, salutai Sara ed uscì dalla porta notandolo camminare verso la sua macchina...
I: Justiiiin-urlai io e lui si girò aspettandomi, avanzai verso di lui e mi ritrovai faccia a faccia..
Lui: Cosa vuoi?-chiese un po' scorbutico, manco lo avessi sparato al cuore.
I: Niente volevo parlare mi stai ignorando da quando sono arrivata, ho fatto qualcosa che non va?!!?-chiesi pronta alla sua risposta sperando che mi dicesse la verità.
Lui: No scusa è colpa mia-si scusò ma non mi sembrava sincero e dovevamo chiarire questa situazione.
I: Tu non mi stai dicendo la verità.
Lui: Vuoi parlarne in mezzo alla strada?-bella osservazione e oltretutto faceva freddo.
I: No.
Lui: Ok dai vieni, andiamo a casa mia-a casa sua?!!? Ma non ci sono i suoi fratelli e sua madre?
I: Scusa ma a casa tua non c'è la tua famiglia?
Lui: Mamma fa il turno di notte all'ospedale mentre i miei fratelli sono dai nonni visto che io dovevo venire alla festa, che fai? Vieni si o no?-mi chiese, io feci "si" con la testa ed entrammo in macchina, mise in moto e partimmo. Dopo un quarto d'ora arrivammo a casa sua, scesi dalla macchina ed entrammo in casa, semplice all'entrata difronte c'erano le scale, poi dritto c'era il bagno, al lato il salotto, al lato destro la cucina e poi sopra penso ci fossero le stanze. 
Lui: Vuoi qualcosa da bere?-mi chiese gentilmente.
I: Un po' d'acqua grazie-lui andò in cucina e io lo seguii, prese dal frigo la bottiglia, avvicinò a se il bicchiere e ne verso un po' e poi me lo passò..
I: Grazie-iniziai a bere e dopo aver finito lo riposi nel lavandino.
Lui: Dai vieni-iniziò a camminare davanti a me e io lo seguivo da dietro, salimmo le scale ed entrammo nell'ultima porta a destra ed era la sua stanza, una stanza semplice, le pareti color viola e giallo...un letto a una piazza e mezzo, libreria, scrivania, un bagno e la cabina armadio molto grande..hahah ci terrà dentro tutti i suoi vestiti belli. Mi sentivo un po' in imbarazzo, avevo il cuore a mille, ogni parte del mio corpo era in fibrilazione a stare con lui da soli, si, ci siamo stati anche in altre occasioni ma cavolo questa volta ci trovavamo nella sua camera da letto e i miei istinti erano poco casti ma molto pervertiti ahahahaha ma calma Aurora, calma i tuoi ormoni ahahahaha...
Lui: Dai siediti, mica ti mangia il letto-disse ridendo e risi anche io. Mi sedetti ai piedi del letto e lui affianco a me.
I: Allora mi dici cos'hai? Ti prego se ho fatto qualcosa di male dimmelo e non dire bugie che me ne rendo subito conto, lo sai-iniziai la conversazione.
Lui: Ti giuro non hai fatto nulla..è colpa mia-nuovamente non mi convinceva...se non era colpa mia di chi lo era? Bha.
I: Tu menti di nuovo, c'entro qualcosa io...ti ho mancato di rispetto? Ti ho fatto un torto? Ti ho parlato dietro con qualcuno? Ti prego...-non finì la mia frase perchè è accaduto qualcosa di inaspettabile, qualcosa che volevo e non, mi ha baciata, mi ha preso il viso tra le mani e mi ha stampato un bacio, ci staccammo ma rimanemmo lo stesso vicini, ci fu quello scontro di sguardi e così mi morsi il labbro e lui si riavvicinò a me e non mi opposi a qualcosa che stava per succedere di nuovo e così mi ribaciò di nuovo, labbro sopra labbro e non appena schiusi le labbra lui si fece spazio con la sua lingua facendo diventare quel bacio qualcosa di più. Non vi dico le emozioni: farfalle allo stomaco, brividi, film mentali e altro. Continuavamo a baciarci, lui aveva una mano dietro alla mia nuca l'altra dietro la schiena, mentre io entrambi le avevo sulla sua schiena, era un continuo di baci quando decisi di staccarmi, lo sbaglio più grande che avessi mai fatto ma non volevo complicazioni, no, no, no, no, no l'amore non è per me, soffrirei di nuovo e io non voglio, non lo voglio affatto.
Lui: Scusa, mi dispiace-si scusò lui, io mi allontanai da lui e misi le mani sulle gambe e avevo lo sguardo rivolto a terra.
I: Non ti preoccupare, era il momento giusto?-chiesi come per dire "cazzo dici di si, fammene convincere" lui mi guardò stranito e fece si con la nuca.
I: Forse è il caso che me ne vada-mi alzai dal letto.
Lui: Ti accompagno-si alzò anche lui.
I: No...non ti preoccupare faccio due passi, ci vediamo domani a scuola-me ne uscì dalla sua stanza, percorsi subito le scale ed uscì dalla sua abitazione, più che uscire stavo scappando...scappando da qualcosa che poteva nascere ma che avrei soltanto omesso per paura di ammetterlo a me stessa, codarda, codarda...sono una codarda con la C maiuscola..faccio schifo e l'ho lasciato lì, da solo e me ne pento ma non potevo fare altrimenti. Iniziai a camminare verso casa mia stretta alla giacca per il freddo e in poco tempo ero arrivata. Entrai e chiusi alle mie spalle la porta, salì le scale ed entrai in camera mia, tolsi le scarpe ed andai in bagno a svestirmi, mi lavai e poi indossai il pigiama. Mi catapultai nel letto e iniziai a messaggiare con Sara
*Per messaggi*

Da: Sara
Com'è andata con Justin?

A: Sara
Male, peggio...mi ha baciata!

Da: Sara
Woooooooooooooooooooooow ti ha baciata o vi siete baciati? E' diversa la cosa.

A: Sara
Ci siamo baciati -.- contenta?

Da: Sara
No ma meglio mettere le cose in chiaro, non va bene dare la colpa solo a lui..siete stati entrambi a volerlo.

A: Sara
Sara non significa nulla è stato solo uno stupido bacio dettato dalla situazione..stop.

Da: Sara
Significa invece qualcosa un bacio è sempre un bacio, non è una stretta di mano...puoi mentire a te stessa quanto vuoi ma a me non mi fai stupida.

A: Sara
Ok come vuoi..ora vado a letto. Notte e domani aspettami ai cancelli.

Da: Sara
Ok va bene, buonanotte sistah
Riposai il telefono sotto al cuscino e mi lasciai spronfondare nel magnifico mondo dei sogni, il mio.
La mattina dopo mi svegliai non appena aprì gli occhi presi il telefono per controllare le novità hahaah ma niente, 0 spaccato. Mi alzai e andai in bagno per fare plin plin e per farmi una bella doccia rilassante, dopo 10 minuti uscì ed andai a vestirmi: intimo, jeans chiaro, felpa della Paul Frank, cappello NY blu, e nike blazer blu con il logo bianco e poi presi la tracolla, telefono e scesi giù in sala da pranzo per colazionare (?)...
N.a: A che ora torni a casa oggi?-chiese nonna mettendomi davanti una tazza di latte e cereali.
I: Non lo so, devo anche andare al centro commerciale per prendere il vestito...ti ricordi vero? Del compleanno di Tony?!?!-in pratica tra una settimana è il 18esimo compleanno di Tony e la fa nella villa che hanno i suoi genitori sul mare...un posto bellissimo, ci portò in estate e ci rimanemmo fino all'inizio della scuola. In pratica dopo la scuola io e Sara dovevamo andare al centro commerciale per comprare i vestiti e Tony mi aveva obbligata a prendermi per forza un vestito...ma dico io no!?!? Scelgo io come andare ad una festa mica tu? E invece lui no, ha deciso lui per me...che tragedia io con vestitino e tacchi allontanatevi tutti pericolo costante. 
N.a: Ah si allora prenditi la carta di tuo nonno, poi quando finisci vai con i tuoi amici o torni a casa!?!?
I: Non lo so, ma forse torno a casa perchè devo studiare.
N.a: Va bene-finì di prendere il mio succo, presi la carta da nonno, misi il giubbino ed eccomi fuori casa a correre come una forsennata per arrivare in anticipo a scuola senza farmi vedere da Justin, tanto lui viene sempre tardi quindi nemmeno mi noterà.
Arrivai ai cancelli alle 08.10 MIRACOLO DIVINO...vidi Sara ai cancelli e mi avvicinai a lei...
I: Ecchime buongiorno-mi affiancai a lei.
Sa: Miracolo, dai entriamo pazza-entrammo nella scuola e mentre camminavamo Sara mi strinse la mano..
Sa: C'è Justin-oh mamma ma perchè proprio oggi doveva fare prima? Perchè? Perchè? Presi la mano di Sara e la strinsi iniziando a camminare a passo svelto...
I: Non ti fermare, non li salutare e cammina-dissi bisbigliando e andammo in classe senza girarci verso di loro e così scampammo il primo intoppo della giornata. Durante la lezione io e Sara stavamo parlando...
Sa: Vuoi fare così per sempre? Così capirà che per te ha avuto significato il bacio di ieri scema-disse lei come una mamma che urla al proprio figlio.
I: Senti fin quando dura il gioco facciamo così..sennò ci comportiamo come sempre..gioco facile no!?!?
Sa: Se tu la fai facile ma non è così...-passammo le ore in classe anche al cambio dell'ora e mandavo Sara a prendermi i libri all'armadietto e se qualcuno chiedeva qualcosa lei doveva dire "No Aurora sta aiutando una compagna di classe a recuperare le materie" ahahahah bella idea vero!? Grandissima.
Passammo le 5 ore sui libri e all'uscita aspettammo prima che uscisse la classe di lui e poi sgattaiolammo come due topi fuori dalla scuola senza esser viste da nessunooo....UOF secondo intoppo superato, ora diamoci allo shopping per il compleanno di quella capra...ma chi me lo fa fare a me eh?!!? Sono una scema. Io e Sara ci fermammo in una pizzeria e ci prendemmo pizza e coca-cola e dopo aver finito ci recammo al centro commerciale in cerca di qualcosa di carino da mettere...anche se io stavo male con tutto anche con l'abito più elegante che esista al mondo...SONO IL CESSO. Entrammo nel grande centro commerciale e iniziammo a girare per negozi e vedevo scarpe bellissime solo che Sara mi tirava per il braccio prima che svuotassi il negozio sportivo, entrammo in vari negozi ma la mia attenzione non attirava nulla di carino o di accettabile...
Sa: Proviamo da Zara magari trovi qualcosa che ti piace-feci "si" con la testa ed entrammo in questo negozio grande, girai un po' per vedere i capi quando i miei occhi si fissarono su un vestito davvero bello, giallo a giromaniche, stretto sopra al seno con una fascia centrale in cui aveva due bottoni argentati sia a destra che a sinistra e poi scendeva a caramella sotto..un po' più sopra delle ginocchia..era perfetto a mio avviso, così presi la taglia ed andai a provarmelo. Entrai nella cabina e me lo provai, mi piacevo, mi giravo a destra e sinistra per vedere se mi stesse bene anche dietro ed era fatto apposta per me, era stupendo. Uscì dalla cabina dove c'era Sara ad aspettarmi..
Sa: Wooooooooooooooooooooow sei bellissima-disse lei rimanendo a bocca aperta.
I: Davvero? Non pensi sia esagerato? Non vorrei sembrare chi sai tu.
Sa: Ma che dici?! Sei bellissima ti obbligo a comprartelo-sorrisi e tornai in cabina per rimettere i miei vestiti. Decisi di prenderlo, così lo pagai ed uscimmo dal negozio.
Sa: Ora bisogna trovarti un paio di scarpe, preferibilmente nere-lei faceva la mia stylist ahahahah era la mia stilista personale e io facevo ciò che diceva lei, entrammo in vari negozi ma nessuno di loro mi piaceva, nemmeno un po'.
Entrammo in un negozio di nome Natasha e iniziammo a guardare quando Sara mi indicò un paio di tacchi alti, nere, con un laccio attorno alla caviglia e con la punta chiusa così ci avrei fatto bene a mettere un paio di calze..chiesi alla commessa il mio numero e lei me le porse, mi sedetti sul divano e le provai...mi alzai e inizialmente barcollai per rimanere in equilibrio e poi inizia a fare avanti e indietro e più o meno ci stavo bene dai :')
Sa: Ci stai bene, devi solo abituarti a starci sopra...-disse lei guardandomi, la faceva facile lei, Sara sui tacchi sembrava Lady Gaga con quei tacchi vertiginosi ci camminava come una regina io sembravo un dromedario -.-
I: Si tanto ho una settimana, va bene le prendo anche perchè mi piacciono e sono carine-pagai anche quelle e poi uscimmo. Finalmente finimmo non ce la facevo a rimanre un altro po' li dentro...un altro po' e scoppiavo di noia. Io e Sara ci avviammo verso casa, io andai alla mia e lei continuò la strada per la sua. Entrai e trovai Ambra sul divano che stava guardando la tv...
Am: Ciao sorellona-disse lei guardandomi.
I: Ciao sorellina i nonni?-chiesi non vedendoli.
Am: Sono andati da Lina-Lina è la loro migliore amica da tanto tempo.
I: Oh okkey.
Am: Cosa hai comprato? Fammi vedere-disse lei curiosa, io andai verso di lei e le porsi le buste e così iniziò a cacciare tutto...
Am: Woooooooooooow ma sono bellissimi, ma il vestito dove lo hai preso?
I: Da Zara, devo solo trovare una borsetta che ci vada bene-dissi io esasperata.
Am: Non ti preoccupare la borsa te la presto io-come mai così dolce?!!? Però meglio approfittare sennò poi non me la da ahahahahah.
I: Va bene, poi me la fai vedere ora devo andare a studiare..cia bell-andai in camera mia e misi in ordine le nuove cose comprate e poi mi misi avanti con lo studio, studiai matematica, storia e arte...sperando di prendere almeno una A domani sennò dopo tutto questo studio posso anche uccidermi.
Che bella serata ahaahah :')


To be continued....

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Capitolo 9
*** NEUN ***


Ribuonsalve.
Ecco come avevo detto anche il 9.
Fatemi sapere cosa ne pensate, pleaseee *facciadacucciolo*
Nel capitolo 10 succederanno delle cose fshdklfhasdkjfhskldjhklsdjhfalk
Scusate sempre per eventuali errori.
Xx

NEUN-
Dopo aver studiato, cenai, mi feci una doccia e poi crollai a letto. La mattina dopo mi alzai in ritardo, alle 7.20...mi vestì alla svelta con un leggins nero, maglione lungo, giubbino e mi feci una cosa, poi presi tracolla e telefono e scesi in sala da pranzo e vidi nonna con nonno mentre parlavano...
N.o: Fatto tardi oggi!?!
I: Si e non capisco perchè...sono andata a dormire presto stanotte..mah bho-bevvi alla svelta il succo e poi salutai in fretta i nonni e corsi fuori di casa. Misi il turbo alle gambe e in 15 minuti arrivai a scuola, in ritardo come sempre. Entrai a scuola e per mia benedizione non vidi nessuno, il nessuno equivale a Justin ahahah, camminai tranquilla quando davanti a me lo vidi venire, oh cazzo e mo che faccio?!!? Calma Aurora, calma lo saluti come sempre e tutto andrà bene, lui si avvicinò a me e avanzai anche io di qualche passo...
I-Lui: Ciao-lo dicemmo all'unisono e poi lui abbassò la testa e io sorrisi come un'idiota, cioè ma che cazzo mi rido pure io.
Lui: In ritardo come sempre tu eh!?!?-disse scherzando.
I: Si mi sono svegliata tardi, ehm scusa devo correre in classe ci vediamo o sentiamo dopo, ciao-lo lasciai li da solo e corsi in classe anche se alla prima ora avevo informatica ma meglio informatica che un discorso con lui...mooolto meglio.
Entrai in classe, presi i libri e andai in sala informatica, la prof mi fece una cazziata ma nulla di che. Le ore trascorsero bene, sempre stesso ragionamento di ieri, Sara doveva dire la solita palla che stavo dando lezioni a un paio di ragazzi. All'uscita, uscì di corsa senza farmi vedere e misi nuovamente il turbo alle gambe arrivando a casa in anticipo tanto che anche i miei nonni si meravigliarono ahahah RECORD. Pranzammo solo noi perchè Ambrsa mangiava da un'amica e verso le 15.00 loro andarono in ospedale per delle visite mentre io avevo la giornata libera, niente studio yeahhhh. Mi venne l'idea di provarmi i tacchi che comprai ieri, anche perchè così mi ci abituavo meglio così corsi sopra in camera mia, li presi e poi scesi sotto e mi sedetti sul divano. Tolsi le vans e così mi misi quelli, barcollai di nuovo e poi iniziai a camminare per tutta casa, si erano comodi ma non il mio stile infatti li metterò solo in questa occasione, camminai un altro po' davanti e dietro e poi suonarono al campanello, eh mo chi cazzo eh?!!? Continuarono a suonare e quindi andai ad aprire in tutta la mia bruttezza. Aprì la porta e mi trovai Justin davanti con una mano dietro la testa mentre mi guardava con aria confusa...
I: C-ciao-dissi balbettando.
Lui: Ti ho disturbato per caso?
I: Nono entra non rimanere li fuori-lo feci passare e ce ne andammo in salotto, lui mi guardò da testa a piedi e si soffermò alle scarpe, poi mi guardai i piedi e sorrisi.
Lui: Stavi facendo delle prove?-rise.
I: Si per il compleanno di Tony hahaha aspetta vado a levarmele-lui fece "si" con la testa e io corsi di sopra in camera mia a toglierli, misi le ciabatte e subito andai da lui, se lo facevo aspettare chissà cosa poteva pensare, che magari lo facevo apposta. Lo vidi seduto sul divano e appena mi vide alzò le sopraciglia e mi sorrise ed io mi sedetti accanto a lui poggiando il gomito sul bordo del divano e tenendo la mia nuca sul palmo della mano.
Lui: Che mi dici di bello? Come vanno le lezioni private?-rimasi un po' di ghiaccio e poi pensai alla palla che avevo fatto dire a Sara per coprirmi.
I: Oh molto bene grazie.-dissi io facendo finta di nulla.
Lui: Bhe tu sei molto brava a chimica quindi andranno sicuro bene all'interrogazione-disse lui sorridendo e poi non capivo la materia che aveva messo in mezzo, bho magari Sara gli avrà sparato una materia a caso.
I: Mmmm si si speriamo in bene-dissi io facendo "sisi " con la testa.
Lui: Aurora ti prendevo in giro, la materia me la sono appena inventata-oh cazzo mi aveva teso una trappola..e mo?!!? Cosa cacchio gli dico? Aspetta gli dico: ehi sai mi sono innamorata di te ma il mio orgoglio del cazzo mi impedisce di amarti e sono una codarda...bella frase Aurora, davvero bella.
I: Oww-solo quella parola uscì dalla mia bocca.
Lui: Quindi ammetti che era una palla?
I: Non ammetto niente..perchè dovrei farlo?
Lui: Ammettilo cacchio...
I: No
Lui: Si-continuammo a battibeccarci per qualche tempo e poi mi arresi.
I: Si ok ho fatto dire a Sara delle balle-dissi io arrivata allo sfinimento.
Lui: Solo perchè non volevi vedermi?
I: Diciamo di si.
Lui: Per il bacio!?!?-ecco che metteva in mezzo quel bacio, quel bacio che è stato bellissimo ma che dovevo dimenticare, anzi assolutamente dimenticare.
I: Dobbiamo parlarne davvero?!-chiesi coprendomi la faccia con il cuscino.
Lui: Si se serve a sistemare le cose e a salutarci come prima.
I: Bhe non c'è nulla da dire, è successo, è stato dettato dal momento non ha avuto importanza giusto?!!?-parlai prima io, prima che mettesse in mezzo altre cose, lo vidi abbozzare un sorriso.
Lui: Si giusto, hai ragione-dentro me morivo ma fuori invece cercavo di non piangere e di non urlare, io so strana forte lo so...il punto è che il 99 di me lo vuole ma rimane quell'1 per cento che si chiama "orgoglio di merda" che mi dice di non fidarmi, che l'amore non fa per me, che avremmo sofferto entrambi e ste cose qui. 
I: Ok allora tutto apposto?!
Lui: Si si-lo vidi alzarsi-ora devo andare ciao-mi salutò con un bacio sulla guancia e poi lo vidi andare verso la porta, gliela aprì e lui uscì. Quando richiusi la porta alle mie spalle mi lasciai scivolare alla porta lentamente prendendomi la testa tra le mani e iniziando a dire a me stessa "sei una cogliona" questo per un bel po' di tempo.

Justin P.o.v
Erano due giorni che mi evitava e sapevo che c'entrava quel bacio così decisi di andare da lei e di trarle una trappola, trappola che ha funzionato alla grande... Io ero andato per dirle che per me quel gesto ha avuto significato e una volta arrivato lei mi ha smontato tutto, tutto quello che avevo programmato di dirle, tutto quello che avevo immaginato di fare con lei e invece per lei non ha significato nulla. Bha non lo so ma a me sembrava che non le fosse per niente dispiaciuto, forse sono strano io.

Aurora P.o.v
Continuavo a ripetermi "sei una cogliona" lo avevo fatto andare via senza dargli una spiegazione ma lo avevo fatto scappare, ripeto "sono una cogliona". Andai sopra in camera mia e telefonai a Sara, l'unica che mi potesse capire..
*Al telefono*
Sa: Pronto?!/
I: Ho bisogno di te, adesso!
Sa: Justin?!?!-capitan ovvio dovevo chiamarla.
I: Si sono una cogliona super patentata.
Sa: Cosa è successo?!!? Dai dimmelo-mi incitò lei a parlare.
I: E' venuto a casa da me, mi ha teso una trappola e in poche parole ha scoperto che lo evitavo per via del bacio e alla fine io ho detto che magari quel bacio è stato dato dal momento e da altre cose e lui ha detto che era vero...cioè capisci si o no che sono una cogliona!?!?
Sa: Si che lo sei, ma non gli potevi dire invece che ti piace ma che sei troppo stupida per ammetterlo a te stessa?!?!
I: Sara dai non ti ci mettere anche tu ti prego, già ci sto male di mio ci manca solo che ti ci metti anche tu.
Sa: Scusa se ti dico la verità, adesso come siete rimasti!?!?
I: Detto sinceramente non lo so, ma penso che non dovremmo più nasconderci.
Sa: Oh finalmente, bhe scusa ma devo andare ci vediamo domani a scuola.
I: Ok ciao-richiusi la chiamata e poi mi buttai a peso morto sul letto aspettando qualche maledizione per quanto io possa esser stata stupida o peggio letteralmente I M B E C I L L E. Ok quel che è fatto è fatto pensiamo ad andare avanti, dopo che mi sono rinfrescata dal nervoso mi misi a studiare anche se non avevo nulla da fare per il giorno dopo, almeno mi sarei fatta i compiti per la prossima volta. Continuai a studiare anche se Tony e Sara volevano che io andassi al campo con loro ma ogni messaggio riceveva sempre un "no" come risposta.
Verso sera mi feci una doccia prima di cenare e poi dopo aver mangiato qualcosa di semplice e leggero mi misi a letto. La mattina dopo non avevo voglia di andare a scuola e mi venne in mente che per una volta nella mia vita potevo far festa, si avrei fatto festa e mi sarei rintanata in qualche tavola calda a leggere un bel libro oppure sarei andata al parco. Mi alzai ed andai in bagno a prepararmi: jeans, maglione di Batman, vans nere, giubbino di pelle e poi la tracolla...come al mio solito solo che con 5 quaderni in meno. Presi il cellulare e scesi in sala da pranzo facendo colazione, la nonna come al solito chiedeva a che ora sarei ritornata a casa e la mia risposta fu "all'1 come sempre"...detto questo presi la tracolla da vicino alla porta e insieme a mia sorella uscimmo di casa...
I: Ambra senti io oggi non vengo a scuola-le dissi fermandola per un braccio.
Am: Come mai!?!? Mia sorella è trasgry-si mise a ridere e fece ridere anche a me.
I: Non mi va e così me ne sto un po' per conto mio...ti prego non fare la spia con nonna e nonno-le dissi io preoccupandomi se lo avessero saputo e a quel punto mi avrebbero trucidato, sul serio.
Am: Non ti preoccupare non dirò nulla-detto questo ci salutammo, lei andò verso scuola io invece me ne andai per conto mio. Cominciai a camminare verso qualcosa di incerto senza mai fermarmi, volevo solo camminare e sentirmi bene.

Justin P.o.v
Come ogni mattina mamma veniva in camera a svegliarmi, avevo 18 anni ma non avevo ancora la forza di alzarmi da solo, che bravo ragazzo che sono.  Mi alzai dal letto ed andai in bagno a lavarmi e poco dopo a vestirmi come al mio solito: pantalone nero fin sotto al sedere, una maglia lunga, una felpa, le supra nere e il cappello NY nero, mi aggiustai il ciuffetto dei capelli e poi presi la tracolla e senza fermarmi per fare colazione mi avviai per andare a scuola.
La situazione con Aurora mi pare essere chiarita anche se voglio combattere pur di averla, le farò capire che si sbaglia e che io non sono Chuck e che non la farei mai soffrire. Io sento che le piaccio e che non le sono differente ma devo trovare il modo per farle capire che io ci sono e ci sarò sempre.
Arrivai a scuola ed andai al mio armadietto dove vidi Tony e Sara, Aurora?!?!? Spero che non si sia nascosta di nuovo per non vedermi.
I: Buongiorno ragazzi-diedi una pacca sulla spalla a tony e con un sorriso salutai Sara.
Sa: Ciao Justin-disse lei prendendo i libri dall'armadietto.
To: Ragazzi ma Aurora?-bella domanda.
Sa: Mi ha mandato un messaggio dicendomi che faceva festa, voleva stare da sola-non appena catturò il mio sguardo mi guardò come per farmi intendere che era anche un po' per causa mia e io mi inumidi le labbra.
To: Non è da Aurora far festa ahahah magari è diventata una bad Girl...-mi stavo per mettere a ridere quando suonò la campanella e io e Tony dopo aver accompagnato Sara in classe andammo nella nostra lasciandoci rompere i coglioni da quelle materie insopportabili.

Aurora P.o.v
Il tipo di mia giornata ideale consisteva in una giornata in solitudine, in un parco o al campo di basket o a leggere un libro...ma oggi mi sono soffermata a sedermi al parco e a leggere. Passavano le ore e così continuavo a sfogliare quelle pagine come fossero foglioline..i secondi, i minuti e le ore trascorrevano come nulla, i miei pensieri si soffermavano sempre su Justin. Oh per Dio quel ragazzo mi manderà al manicomio, di sicuro. Verso l'13:00 decisi che forse era bene andare ad aspettare Sara fuori i cancelli scolastici, non si sa mai se a quei genii di nonna e nonno veniva in mente di venirmi a prendere, se avessero scoperto che la loro nipote perfettina aveva fatto sega a scuola mi avrebbero diseredato oppure peggio, mi avrebbero ucciso.
Misi il libro nella borsa e mi alzai pulendomi il jeans dietro, cominciai a camminare e in 10 minuti arrivai a scuola, mi misi verso l'angolo senza farmi vedere da nessuno quando 5 minuti dopo sentimmo suonare la campanella "Oh finalmente" pensai..i ragazzi passavano e vidi arrivare Tony con Sara e Justin...oh ma che bella cosa -.-
Sa: Ah eccola la perfettina che fa filone a scuola-disse Sara urlando e indicandomi, mi misi una mano in faccia.
I: Urlalo un altro po', i professori non ti hanno sentito bene-dissi sgridandola.
Sa: Si scusa, ho urlato troppo forte-mi chiese scusa mentre Tony e Justin parlavano per fatti loro senza nemmeno salutarmi.
I: Bhe io vado a casa, ciao-dissi salutando Sara.
Sa: Ciao pazza, a domani!-cominciai a camminare verso casa e in poco tempo ci ero arrivata. Pranzai con i nonni, poi feci le stesse cose che faccio sempre: studio fino alle 19:00, mi lavo, ceno e poi cazzeggio su facebook e twitter...e così posando il tablet sul comodino mi lasciai trascinare da Morfeo nel mondo del sonno. Addio problemi.

To be continued...

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Capitolo 10
*** ZEHN ***


Salveeee..scusate se ieri non ho postato nulla ma sono uscita e poi dovevo studiare.
Comunque anche se non ve ne frega niente ieri ho comprato THE KEY, sto ancora sclerando perchè non avevo ne Someday e nemmeno Girlfriend e ci tenevo davvero tanto ad avere The Key. Tipo che me se lo spruzzato sullo scollo del pigiama e ho dormito da Dio, si, lo so, ho qualche problema mentale HAHAHAAHAHAHAHAH
Avete sentito Hold Tight? Dio è la perfezione quella canzone sjfhjdhfskhdfksahdfakl
Anche se tra le nuove tre canzoni la mia preferita è Heartbreaker <3.<3 nulla da togliere alle altre ma Heartbreaker è una cosa spettacolare.
Cooooooomunque veniamo a noi, ho notato nelle visualizzazioni che leggete l'ultimo capitolo ma non quello prima..tipo no?!?! Vi pubblico l'8 e il 9 insieme? Ma viene letto molto di più il 9 che l'8. Vabbò comunque oggi ve ne metto due insieme, perchè domani moolto probabilmente non ci sarò
Ok fatemi sapere sempre cosa ne pensate, vi prego fatelo è davvero importante per me <3
Byeee <3


ZEHN-
Era arrivato finalmente il sabato, il grande giorno del compleanno del mio migliore amico. Questi giorni erano stati davvero esaustivi, intendo ovviamente con Justin, insomma c'era il reciproco rispetto: "buongiorno", "ciao ciao", "buon pomeriggio", "buonasera" e "buonanotte"..ma niente altro, o meglio non come prima. Prima ci confidavamo, lui mi parlava di lui e io di me ma da quando feci sega a scuola e ci tornai le cose cambiarono, da parte mia, lui continuava a fare lo scemo ad abbracciarmi ma in realtà ci stavo na merda, da una parte ci morivo tra le sue braccia ma dall'altra invece volevo allontanarmi solo per non soffrire ulteriormente. Oggi era la festa di Tony, del mio migliore amico e avevo deciso di volermi divertire come una 17enne quale sono, basta la ragazzina di sempre, basta la monaca di sempre, stasera mi sarei ubriacata e avrei passato una serata indimenticabile con i miei amici, anche perchè io e Sara dopo la festa avremmo dormito a casa di Tony, la faceva nella sua villa sulla spiaggia e poi la mattina dopo ci avrebbe riaccompagnato a casa, direi perfetto.
Era, come vi dicevo prima, sabato e noi non andavamo a scuola il sabato così decisi di prendermela con comodo e dormire fino alle 11, che cosa bella.
Mi squillò il telefono e ma porco giuda chi era adesso che rompeva?!?!? Decisi di rispondere...
*Al telefono*
I: Pronto?-dissi con una voce da appena svegli avete presente? Voce roca, spezzata dal sonno e sopratutto con la bocca impastata.
X: Alzati cogliona-urlò qualcuno dall'altra parte della cornetta.
I: Ma chi cazzo sei?-dissi scontrosa.
X: Ma come? Razza di scema sono Tony-disse quel deficente, ma che cazzo voleva alle 9:30 del mattino?
I: Cazzo vuoi coglione?-non avevo mai risposto così male a una persona figuriamoci al mio migliore amico.
To: Alzati, lavati che puzzi, mettiti in tuta e vieni con me a correre, ti aspetto tra mezz'ora sotto casa tua-oh bene, ma che cazzo io volevo dormire D:
I: Come fai a sapere che puzzo?
To: Si sente fino a casa mia la tua puzza di muffa, alza il culo e lavati-mi riattaccò il telefono in faccia e io caddi con la testa sul cuscino...dopo 5 minuti mi alzai, andai in bagno a lavarmi e poi uscì di corsa andandomi a vestire: una tuta blu, felpa col cappuccio grigia con uno smile, air force1 bianche e poi ai capelli ci feci una coda, presi il cell con le cuffie e scesi sotto, non ci stava nessuno così presi un bicchiere di succo e poi uscì di casa e vidi Tony seduto sulle scale..
I: Ricordami di ucciderti dopo-dissi dandogli una pacca sulla spalla.
To: Dopo mi ringrazierai scema-mi misi la mano dietro la schiena e mi diede un bacio sulla guancia.
I: Si come no, vedremo-iniziammo una bella corsetta per l'intero parco, poi andammo verso scuola, un altro giro di andata e ritorno e ci fermammo allo Starbucks..mi manca letteralmente l'aria. Tony entrò dentro dove mi prese un bel caffè e poi uscì fuori sedendosi accanto a me...
To: Era da tempo che non passavamo del tempo insieme io e te, vero?-si era vero, ma il più delle volte per colpa sua.
I: Si è vero, e non devo dirti io di chi è la colpa-feci spallucce.
To: Bhe tua, ovvio-O.o Wtf?!?!?! Really?
I: Ma che dici? Io ci sono sempre, sei tu che sei troppo occupato a far non so cosa.
To: A dire il vero tu non ci sei mai, una volta per evitare Justin, una volta fai festa a scuola, e una settimana stai poco e niente con noi solo per evitare nuovamente Justin...vuoi dare la colpa ancora a me?-disse lui sorridendo, ci portarono i caffè e io ammisi la mia colpa.
I: Si ok è vero ma neanche tu ti sei fatto sentire eh tanto.
To: Non è vero infatti ti sei anche dimenticata di una cosa-feci mente locale e poi ecco cosa mi ero dimenticata, gli auguri...cazzo balzai dalla sedia e gli saltai in braccio abbracciandolo e dandogli mille baci
I: Auguriiiiiiiiiiiiiiiiii socio-gli dissi abbracciandolo forte, lui mi abbracciava e mi ringraziava, cavoli come cazzo ho fatto a dimenticarmi del suo compleanno!?!?  Sono un'idiota patentata.
To: Ti sei dimenticata? 
I: La verità? No solo che mi è passato di mente, letteralmente.
To: Ok ti perdono solo perchè sei la mia migliore amica.
I: Grazie scemo-rimanemmo un altro po' a parlare quando poi verso le 11 tornai a casa.
N.a: Ma dove stavi? Ero in pensiero per te-disse nonna preoccupata.
I: Ho fatto una corsa con Tony e ci siamo fermati al bar, non preoccuparti nonna-le diedi un bacio sulla fronte e poi salì sopra in camera mia a mettere in ordine le mie cose, ed avevo creato un casino enorme ahahahahah. Verso le 13:30 scesi in sala da pranzo a mangiare, la nonna aveva preparato un pranzo davvero abbondante e io stavo per scoppiare ma avrei fatto meglio a mangiare adesso dato che alla festa non avrei mangiato nulla. 
Am: A che ora devi andare al compleanno?-chiese Aumbra finendo l'ultimo boccone di dolce.
I: Alle 21:00 viene a prendermi Sara e poi torno domani pomeriggio visto che stiamo a casa di Tony.
Am: Ah capito.
I: Come mai? Devi fare qualcosa?-chesi io curiosa.
Am: Sai vorrei invitare Alex a dormire da noi e volevo chiederti se io potevo dormire nel tuo letto lasciando a lei il mio-fece una faccia da cucciolo e io le diedi il permesso, in primis perchè mi doveva prestare la borsa e punto due perchè mi faceva piacere che lei avesse amiche come Alex e non come quelle altre troiette.
I: Va bene, a che ora deve venire Alex?
Am: Ale 20:00 ci facciamo la pizza, poi guardiamo dei film e poi a nanna-le spazzolai i capelli e poi le sorrisi.
I: Va bene, divertitevi-dopo aver detto questo salì in camera mia e mi misi una tuta leggera per stare a casa, poi andai verso la cabina armadio e cacciai il vestito, le scarpe e la giacca che avrei dovuto indossare per la serata...mi ricordai che dovevo andare ancora da Ambra per prenderle la borsa così uscì dalla mia stanza ed andai nella sua...bussai
Am: Avanti-urlò lei, entrai e la vidi seduta davanti al pc che chattava.
I: Ehi scusa tesoro ma mica puoi darmi la borsa che mi avevi promesso?!!?-le chiesi gentilmente.
Am: Si aspetta-andò verso la sua cabina armadio e mi porse la borsetta.
I: Sicura di volermela dare?-era un regalo che le fecero, una borsetta della chanel nera...una semplice 2.55
Am: Si basta che non me la rovini-feci "si" con la testa.
I: Grazie tesoro-le diedi un bacio sulla guancia e poi tornai in camera mia. Dato che mi stavo scazzando mi misi a cazzeggiare su facebook e twitter, non avendo nulla da fare andai a vedere le foto di Justin, si proprio per caso, credeteci ahahahah. Andai nell'album delle foto del profilo e iniziai a guardarle, mentre scorrevano una ad una mi mordevo il labbro inferiore e, ed era perfetto amavo il suo sguardo, amavo la sua faccia, amavo quel gesto inconsueto che ha passandosi la lingua tra le labbra, amavo quella faccia buffa che fa quando non capisce qualcosa e fa "no" con la testa hdfjsdgfsjhda...penso proprio di esser uscita fuori di testa, si per forza. Rimasi altri 10 minuti a scorrere tutte le sue foto, poi ripartivo di nuovo dalla prima e scorrevo di nuovo ritrovandomi la stessa faccia ogni volta. Verso le 4.30 mi misi a letto a leggere, un bel libro di storia "Notre dame de Paris" e sfogliavo pagine su pagine fin quando non accorgendomi del tempo passato vidi sull'orologio: 19:00, "o cazzo devo prepararmi"...balzai in piedi e corsi subito in bagno a lavarmi, aprì il rubinetto verso l'acqua calda ed iniziai a spogliarmi, dopo qualche minuto entrai nella vasca e mi lasciai al dolce rilassamento che mi offriva il bel e buon bagno caldo che mi ero preparata, sali minerali e tanta schiuma PERFECT. Dopo una 15ina di minuti uscì dalla vasca da bagno e mi avvolsi nell'accapatoio, mi asciugai e mi spalmai creme e lozioni varie e poi indossai l'intimo: una brasiliana nera e un reggiseno a coppa di cuore del medesimo colore. Tornai in camera e  misi la vestaglia di seta, mi sistemai davanti allo specchio e iniziai ad asciugarmi i capelli e poi con la piastra cercai di farmi dei boccoli che partissero dalla radice, i miei naturali erano lisci sopra e boccolati sotto mentre questa volta cercai di farmeli venire da sopra e ci riusci, dopo mezz'ora. Dopo aver concluso con i capelli mi dedicai al trucco, usai un po' di fondotinta per coprire le imperfezioni, poi phard color terra, eyelinear, mascara e per finire un po' di rossetto rosa. Erano le 20:00 e se non mi muovevo Sara mi ammazzava a colpi di sprangate sui denti. Veniamo al vestiario, non sapevo se mettermi calze o no, insomma faceva caldino fuori e poi era sulla spiaggia la festa quindi forse era meglio senza calze anche perchè poi il piede mi scivolava nella scarpa. Lo presi dalla custodia e sfilai la zip e lo indossai da sotto, con un po' di difficoltà riuscì ad alzare la zip, mi vidi allo specchio e mi piacevo,si, ero figa. Dopo essermi messa il vestito, presi i tacchi e mi sedetti sul letto, le indossai e allacciai il laccio intorno alla caviglia, mi alzai in piedi e non traballavo, dopo giorni e giorni di prova ero sicura di non fare figure di merda. Iniziai a camminare avanti e dietro per la mia stanza, presi dal bauletto un bracciale color oro, poi mi spruzzai il mio profumo ed ero pronta...finalmente. Presi la borsetta di Ambra e ci misi dentro: telefono, chiavi di casa e lucidalabbra e il portafogli, poi mi misi la giacca, presi la borsa con i cambi per domani  e usci' dalla mia cameratta scendendo le scale arrivando in salotto dove stavano nonna, nonno, Ambra e Alex...
Am: Wooooooooooooow come sei bella-disse Ambra.
I: Non sembro un clown vero!?!?-dissi io imbarazzata.
Al: No per niente, sei stupenda-disse l'amica di mia sorella.
I: Grazie Alex e benvenuta a casa nostra-le sorrisi.
Al: Grazie mille-anche nonna e nonno mi dissero che ero bella e mentre parlavamo mi arrivo' un messaggio di Sara "Amore sono fuori, vieni"...riposi il cell nella borsetta, salutai tutti ed uscì di casa. Entrai in macchina..
I: Buonasera-dissi cordialmente.
X: Ciao Aurora, tutto bene? A casa i nonni come stanno?-chiese la mamma di Sara.
I: Tutto bene grazie a voi?
X: Anche noi, grazie.
Sa: Ciao pazza sei bellissima-disse Sara salutandomi molto educatamente, come sempre.
I: Ciao amore, anche tu-non parlammo più fin quando 20 minuti dopo arrivammo alla casa di Tony. C'era già molta gente, la musica si sentiva da fuori, uscimmo dalla macchina e salutammo la mamma di Sara e poi io e lei ci aviammo alla festa. Entrammo e ci accolse Tony, bello come non mai aveva indossato: un pantalone scuro nero, una camicia azzurrina, una giacca del medesimo colore con il pezzo di stoffa al gomito blu, poi delle polacchine ai piedi blu di camoscio...stupendo. 
To: Ciao bellezze-disse lui dandoci baci sulla guancia.
I: Ciao bellissimo e auguri di nuovo-dissi abbracciandolo, lui mi strinse forte.
Sa: Auguriiiiiii-gli saltò praticamente in braccio e si sbaciucchiarono sulla guancia fin quando arrivò Liam e guardò Tony con aria gelosa, questo dava molti punti di vantaggio a Sara.
La festa proseguiva bene, tutti molto gentili e cortesi ma forse lo erano solo perchè erano ubriachi fradici, di Justin nessuna traccia, magari doveva venire ancora anche perchè non credo che mancherebbe al compleanno del suo migliore amico.
Io e Sara ci andammo a sedere sui divanetti in sala e iniziammo a parlare quando Sara mi fece segno di guardare verso la porta, mi girai e lo vidi, vidi Justin entrare dalla porta con le mani nei pantaloni con i pollici fuori, quel ciuffo biondo all'insù, quello sguardo dolce come un peluche e ogni tanto si passava la lingua sulle labbra, si accorse che lo stavo guardando e così gli sorrisi...
Sa: Vai da lui scema-mi disse Sara, io la guardai e poi mi alzai e andai da lui...
Ju: Ehi-disse lui salutandomi.
I: Ciao, pensavo non venissi-dissi sorridendo.
Ju: Non potevo mancare al compleanno del mio migliore amico, comunque sei bellissima-arrossì di colpo ma non ci feci molto caso anche per non fare figure di merda come mio solito.
I: Grazie anche tu sei niente male-aveva un pantalone nero, maglia bianca con scollo a V, giacca nera semplice e scarpe classiche del medesimo colore...era stupendo.
To: Amicooooo pensavo non venissi-si mise in mezzo Tony.
Ju: Lo sai non sarei mai mancato al tuo compleanno, Auguri fratello-gli sorrise lui e gli diede il 5.
To: Grazie brò, mi dispiace che non rimani con noi, magari vieni domani mattina così passiamo la giornata insieme-lui annuì e io me ne andai. Io e Sara ci scatenavamo a ballare, ero bravina solo che non mi riuscivo a sciogliere come ci si doveva e così dopo varie cose iniziai a sciogliermi a ballare con più disinvoltura. 
I: Sara vado a sedermi-le disse all'orecchio, lei mi prese la mano e ci andammo a sedere entrambe.
Sa: Ma va tutto bene?-chiese lei preoccupata
I: Si perchè?-le richiesi io.
Sa: Niente ti vedo accaldata.
I: No no non ho niente-mi girai per vedere un po' di gente e vidi Justin parlare con una tipa, molto carina e molto ochetta...mi fece arrizzare i nervi.
I: Sara ma quella chi è?-le chiesi indicando quella ragazza.
Sa: Non lo so, magari qualche amica-mi diede ai nervi questa cosa, mi fece altamente imbestialire, si, sono gelosa e quella la odiavo per semplice fatto che era bellissima e che stava accanto a Justin...mmmm i nervi a fior di pelle. Presi Sara per il braccio e tornammo a ballare, ballare come pazze scatenate e dissi a Liam di prendermi un essence, dopo quello ne presi altri 3...non ero ubriaca ma solamente brilla, ci capivo ancora qualcosa di ciò che stavo facendo. Ballavamo ancora come delle matte e ogni tanto rivolgevo lo sguardo a Justin che notavo mi fissasse, ad un certo punto che mi girava al testa mi andai a sedere vicino al bancone del bar che aveva fatto allestire Tony prenotando un barista specializzato in queste cose...
X: Cosa prendi?-mi chiese egli con gentilezza
I: Niente grazie-dissi io sorridendo.
Ju: Vedo che ti stai divertendo molto-disse una voce dietro le mie spalle, non ebbi bisogno di girarmi che notai subito fosse Justin.
I: Bhe ho 17 anni e posso fare quello che voglio..e poi ci dobbiamo divertire non credi!?!?
Ju: Ma senza esagerare, non credi??!?!-disse imitando il mio "non credi".
I: Non mi frega un cazzo, non sei mio padre quindi torna dove stavi prima-lo risposi male e sapevo che tra due minuti me ne sarei pentita amaramente.
Ju: Che vuoi dire?!!?
I: Torna a ciò che stavi facendo prima non importartene di me, ti starà aspettando l'amichetta tua-dissi con disgusto, lui rise rumorosamente e poi sorrise.
Ju: E' una compagna di classe mia e di Tony-Il mio cuore sembrava essersi sollevato, anche la mia mente e il mio fisico sembravano esserlo.
I: Non ti ho chiesto spiegazioni-risposi seccata, dovevo tenere l'umore scazzato sennò se ne sarebbe accorto che ero gelosa. Lui mi prese il polso stringendomelo e mi trascinava sopra per le scale...
I: Lasciami mi fai male Justin-dissi io cercando di dimenarmi ma non ci riuscì. Entrammo in una stanza buia, accese la luce e si chiuse la porta alle spalle con la chiave, mi lasciò il polso e io mi misi davanti a lui massaggiandomi i polsi.
I: Ma che diavolo credi di fare?-dissi io urlando.
Ju: Non urlare-disse mettendosi il dito davanti alla bocca.
I: Perchè mi hai portata qui? Lasciami andare Justin-cercai di aprire la porta ma non ci riuscì.
Ju: Perchè ti stai comportando come una stronza?-mi chiese lui serio.
I: Non mi sto comportando come una stronza.
Ju: Si invece.
I: No invece
Ju: Si invece.
I: No porco giuda-lui mi guardò sorpreso e si avvicinò pericolosamente a me, io non mi mossi di un passo, lui si avvicinava sempre di più e con un dito iniziò ad accarezzarmi la guancia, la mia testa: "cogliona non farlo, cazzo dimenati"...il mio cuore: "si cazzo bacialo, fallo cretina"...oh ma a chi devo dar conto alla testa o al cuore!?!??! Lui chinò la testa e unì le sue labbra con le mie, un bacio fermo, impassibile, niente movimenti strani ma stavano solo incollate tra di loro, io mi tolsi e girai la testa verso il lato destro, il suo sguardò si posò su di me...
Ju: Scusa, non avrei dovuto farlo-si scusò lui, io non dissi una parola, lo vidi andarsene ma non so per quale strano motivo con una mano gli presi il braccio e lo feci tornare a me, lui sorrise e così lo baciai, feci incontrare le nostre labbra e le unì in un'unica cosa. Lui teneva le sue mani dietro la mia schiena mentre io le mie le avevo dietro al suo collo toccandogli i capelli, schiusi le labbra e lui fece incontrare le nostre lingue unendole in un'unica danza, io con molta lentezza gli misi le mani sotto la giacca e con nonchalance gli tolsi la giacca buttandola a terra, lui sorrise a fior di labbra e la stessa cosa feci anche io. Mi fece girare di scatto scontrando il suo petto con la mia schiena, mi spostò i capelli dal collo e iniziò a lasciare baci umidi su di esso, poi con una mano delicata mi abbassò la zip del vestito lasciando scoperta la mia schiena, poi con entrambe le mani spostò le bretelle e lo fece cadere a terra, mi girai verso di lui e ci iniziammo di nuovo a baciare, un bacio  poco casto, ma del tutto passionale...con una mano scese fino al mio fondoschiena dove mi strizzò il sedere, sorrisi e trascinandoci indietro caddi sul letto, mi sistemai comodamente e poi lui si distese sopra di me, divaricai le gambe e lui ci si mise in mezzo, ci baciammo nuovamente e poi scendeva con baci umidi sul collo, scollo a V e poi fino al mio ombellico, iniziò a giocare con l'elastico dei miei slip, mentre io mettevo le mani sotto la sua maglietta, iniziai a girare l'orlo della maglietta fin quando lui si alzò e se la tolse definitivamente. Avevo il cuore a mille, ogni volta che ci baciavamo o che percorreva con le sue mani ogni centimentro del mio corpo il mio cuore perdeva di un battito, avevo i brividi, avevo dinosauri nello stomaco che mi divoravano dentro, il suo profumo, e il suo dolce e delicato bacio mi facevano toccare il cielo con un dito, una sensazione stupenda. Io e Justin continuavamo a baciarci fin quando non iniziai a slacciargli la cintura dei suoi pantaloni, dopo vari tentativi si alzò e se li tolse lui stesso facendosi ritrovare in boxer, "mamma Dio buono let me die" pensai ahahaha, si distese nuovamente su di me e con una mano delicata iniziò a scendere verso la mia parte intima, iniziò a giocherallare con l'elastico della mia mutandina e poi quando volle lui iniziò a togliermela, alzai un po' il bacino così da lasciargli campo libero, mi sentivo imbarazzata, ero rossa in faccia ma cercavo di non dargli peso sennò mi avrebbe preso per una bambina, mi sentivo strana direi, insomma avevo perso la mia verginità quando stavo con quel bastardo ma con lui non provavo tutta questa vergogna mentre con Justin invece tremavo, avevo brividi ovunque ed ero timidissima hahaha..
Ju: Non essere timida sei bellissima-mi sussurrò all'orecchio destro, sorrisi e cercai di tranquillizzarmi anche se il mio cuore faceva capriole a destra e a manca. Era un continuo di baci spezzati, di toccatine, di sensazione fuse tra di loro, Justin si abbassò i suoi boxer, poi mi prese le mani le alzò ai miei lati e le intrecciammo, entrò in me...i gemiti venivano soffocati dai nostri baci, dalle nostre risatine, dai nostri respiri, si sentivano solo quelli nella stanza, lui si muoveva esperto con me ed io mi sentivo alle stelle. 
Che bella sensazione, sembrava di essere in paradiso.


To be continued...

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Capitolo 11
*** ELF ***


Ribuonsalve ed ecco a voi l'undici.
Scusate sempre per eventuali errori.
Kiss xx


ELF-
Era successo, i nostri corpi si erano uniti, c'era stato questo incontro di anime che se ci penso non riesco ancora a crederci. Justin ed io lo avevamo fatto, abbiamo fatto l'amore e non sesso, il sesso è solo un unione di piacere e "ciao". Stavamo ancora a letto, lui con un braccio dietro la testa mentre io con il lenzuolo fin sopra al collo, decisi di alzarmi anche perchè tra poco ci sarà la torta e la consegna del regalo e io non posso mancare assolutamente. Mi alzai e mi misi seduta sul letto, presi il reggiseno da terra e lo indossai e lo stesso feci con le mutandine, appena mi alzai lui mi tirò per il braccio..
Ju: Dove vai?-disse sorridendo.
I: Bhe tra poco ci sarà la torta e la consegna del regalo quindi dovremmo andare-lui rimase un po' spiazzato e poi si alzò anche lui. Dopo essermi rimessa il vestito e le scarpe, andai un attimo al bagno ad aggiustarmi e poi senti delle mani posarsi sui miei fianchi, era Juss.
Ju: Sei stupenda-sorrise e mi diede un bacio sulla spalla, io sorrisi.
I: Grazie, ma adesso muoviamoci oppure penseranno che siamo morti-dopo esserci ricomposti entrambi uscimmo dalla camera, scesi prima io e dopo qualche minuto Justin..la festa stava proseguendo bene, vidi Sara fare uno sguardo come per dire "ma dove diavolo sei finita?" glielo avrei spiegato dopo, ora dovevo trovare Chris e Charles che dovevano portare la batteria in casa. Si, gli avevamo regalato una batteria, lui ama suonare sopratutto la batteria e così alla fine gliela regalammo però prima avevamo preparato uno scherzo. Andai verso la cucina e trovai quei due ingordi a mangiare patatine e a bare come due spugne..
I: Ma che diamine fate qui? Andate a prendere la batteria idioti-dissi io poggiando la mano sul bordo del tavolo, loro due sgranarono gli occhi e corsero nel retro per prendere il regalo.
Io tornai in salotto dove avevano già messo la torta, che carina che era, con 18 candeline sopra, tutti quanti si apprestavano a farsi foto con il festeggiato, poi chiamò me, Justin e Sara..noi andammo e io mi misi alla sua destra, Sara alla sinistra e Justin vicino a me, ci facemmo la foto e poi una singolarmente per ognuno hahahahaah...che scemo che era, faceva anche facce buffe al suo compleanno. Era arrivato il momento del taglio e tutti erano con le loro macchine fotografiche a fare foto a destra e a sinistra mentre io e Sara piangevamo dall'emozione infatti Tony ci guardò e ci fece un dolce sorriso. Dopo aver dato la torta a tutti e dopo aver finito di mangiarla era arrivato il momento del regalo e dovevo presentarlo io, che emozione...
Sa: Dai vai-mi disse spingendomi verso il centro della sala, io ci andai e schiarì la voce per avere un po' di silenzio..
I: Ecco grazie...bene dopo la torta e le foto e sopratutto i pianti per questo ragazzino di 18 anni, è arrivato il momento di darti il nostro regalo..è da parte di tutti speriamo che ti piaccia.- Chris mi passò il pacco truccato, io glielo posai sul tavolino e lui iniziò a scartarlo, all'inizio trovò solo cartaccia ma poi trovò la custodia di una borsa della Guess, la aprì e ci trovò la borsa a bauletto viola, ahahhahaah dato che tutti lo sfottevano gay allora abbiamo deciso un piccolo scherzo, ci guardò stranito e poi iniziò a ridere e a sfottersi da solo, dopo le tante risate era arrivato del vero regalo...
I: Tony scusaci per il piccolo scherzo ma dato che tu a noi ce ne fai tutti i giorni questa era la nostra vendetta. Bene, ora ti diamo il vero regalo e sono sicura che ti piacerà molto di più delle borsa Guess.-Chris, Charles e Justin portarono la batteria al centro del salotto, era un pacco enorme e all'inizio Tony pensava fosse un altro scherzo, iniziò a scartarlo ai lati togliendoci lo scotch, appena finì i pezzi di cartone caddero da soli scoprendo quella meravigliosa batteria, Tony la guardò sognante e poi venne ad abbracciare me e Sara sussurandoci un "grazie", noi facemmo un sorriso e lo abbracciammo. Lui si mise seduto dietro la batteria e la iniziò a suonare come un matto e noi tutti ridevamo. Verso l'1:00 tutti gli invitati se ne andarono prendendosi la bomboniera che Tony aveva fatto fare, se ne dovette andare anche Justin, volevo che rimanesse con noi ma purtroppo non poteva per via dei fratellini. Io e Sara ci andammo a cambiare nella nostra stanza..mentre ci preparavamo iniziammo a parlare e volevo dirgli ciò che avevo fatto...
Sa: Dove eri finita prima? Pensavo te ne fossi andata dopo aver visto chi sai tu con quella cretina-si riferiva a Justin con quella compagna di classe, ero in bagno a lavarmi i denti e glielo dissi...
I; Hofattol'amoreconJustin-dissi tutto d'un fiato mentre mi spazzolavo i denti, lei corse in bagno e mi guardò con uno sguardo da esorcista.
Sa: Puoi ripetere non ho sentito bene-disse lei sporgendo l'orecchio destro verso di me, finì di fare il gargarismo e glielo ripetei.
I: Io ho fatto l'amore con Justin prima-Sara spalancò la bocca e continuava a fissarmi come una demente...io tornai nella stanza seguita da lei.
Sa: Tu Aurora Watson cosa hai fatto?? Ma ti sei impazzita per caso?-disse lei urlando.
I: Non urlare e poi non ho ucciso nessuno ho solo..-non completai la frase.
Sa: Hai solo scopato con Justin-odiavo quando a volte era così esplicita nel dire le cose, sopratutto cose così intime.
I: Non ho scopato con Justin ci ho fatto l'amore, è diverso-dissi io scandendo le parole, ogni singola lettera.
Sa: Si ok scusa, ma come diamine è successo scusa?-iniziò a chiedere curiosa.
I: E' successo che mi ha trascinato in camera e una cosa tira l'altra lo abbiamo fatto-dissi io ripensando a quel momento.
Sa: Com'è stato?-chiese impaziente.
I: Bellissimo Sara, stupendo, magnifico, perfetto, irresistibile, meraviglioso...oh cazzo quanto ci sto sotto a sta storia.
Sa: Madonna mia tu ti sei proprio innamorata-disse lei sorpresa, come se non lo sapesse, presi un cuscino e me lo misi sulla faccia spingendomi indietro.
I: Cosa devo fare adesso Saaaaaaaa?-dissi urlando contro il cuscino
Sa: Digli che lo ami-se, la fa facile lei ma per me non è facile fidarmi delle persone, sopratutto alle persone a cui tengo.
I: Ma se ci sto male? Se poi mi fa soffrire? Se poi tutto va male?-ooooooh troppe domande mi stavo facendo in testa.
Sa: L'amore è questo, buttarsi a capofitto in una relazione, soffrire e amare e tu invece vuoi la cosa perfetta, svegliati non esiste la perfezione-mi parlò quasi sgridandomi e io alzai la testa.
I: Non puoi parlarmi in questo modo sapendo cosa mi ha fatto Chuck-dissi io quasi urlando.
Sa: Ma cazzo Aurora, Justin non è Chuck e tutti lo notano come ti guarda o come si comporta con te, lo vedrebbe anche un cieco.
I: Non vedo come mi parla o come si comporta con me, lo vedo allo stesso modo che si comporta con te sinceramente.
Sa: Tu allora hai dei problemi seri, quando parla con te gli si illuminano gli occhi e con me questo non succede, quando ti parla sta sempre attento a quello che dice e dice un sacco di cose belle su di te cosa che con me non accade...ci sono tante cose che tu non noti solo perchè sei ottusa.
I: Ehi calma con le parole-non appena finì la frase la porta si spalancò ed entro Tony buttandosi in mezzo a noi due.
To: Di che parlate donne!?!?-chiese lui ridendo.
I: Niente della serata come sta il nuovo vecchietto del gruppo?-dissi ridendo.
To: Bene sono solo un po' stanco-io e Sara lo guardammo sorprese.
I: Stanco? Ma se non hai fatto altro che divertirti stasera-gli diedi un colpo sulla spalla.
To: Ehi anche voi vi siete divertite o sbaglio!?!?
Sa: Aurora sicuro si-mi lanciò uno sguardo di fuoco, io feci una tosse e mi ripresi.
To: Che vuoi dire?
Sa: Non lo so chiedi a lei-lui si girò di scatto verso di me e mi guardò con uno sguardo di pietra.
I: Massi mi sono divertita un mondo a bere, ballare e ridere sopratutto per il tuo regalo-cercai di salvare la situazione.
To: Aaaaaaaaaaaaaah si bello scherzo comunque, non ve lo avrei mai perdonato sappiatelo-mise il broncio.
I: Sese-io e Sara iniziammo a fargli il solletico e lui cercava di dimenarsi. Passammo la nottata a ridere e scherzare e vero le 4 del mattino ci addormentammo...anzi si addormentarono. Io mi alzai dal letto ed andai nella stanza in cui eravamo stati io e Justin, mi distesi sul letto e iniziai a pensare a cosa era successo solo qualche ora fa: il suo tocco esperto su di me, i suoi baci, il suo profumo, il suo muoversi in contemporaneo con me, le sue parole, perfino il suo respiro era diventato per me vitale ma può l'amore soffocarti così tanto da non riuscire a respirare? Io credo di si, ma la ragione ha sempre la meglio su di me per questo devo tenere duro, ma ogni volta che ci provo ecco che rispunta lui e tutto il mio castello di sabbia cade a terra frantumandosi in 654873657843 pezzi.
Mi addormentai avvolta tra quelle lenzuola che sapevano di noi e su quel cuscino dove si sentiva ancora il suo profumo, vi prego lasciatemi qui per sempre e non svegliatemi mai. 
I raggi di soli riflettevano sulla finestra della stanza e accecavano i miei occhi, li strizzai con le dita e poi rimisi la testa sul cuscino guardando quel meraviglioso sfondo che appariva ai miei occhi: l'oceano.
Sentii la porta aprirsi dietro di me, alzai la testa e vidi che era Sara, si mise al mio fianco...
Sa: Come mai sei venuta a dormire qui stamattina?
I: Volevo riflettere e poi qui è dove io e Juss siamo stati insieme-lei sorrise.
Sa: Davvero?
I: Si-dissi io sorridendo.
Sa: Cosa farai allora?-domandò lei riferendosi al fatto di dirgli o meno ciò che provavo.
I: Sono troppo codarda per dirgli che lo amo e quindi ancora una volta soffocherò i miei sentimenti.
Sa: Hai detto che lo ami-sorrise puntandomi il dito contro.
I: Si è vero, l'ho detto-sprofondai la testa nel cuscino.
Sa: Sicura di quello che fai? So già che te ne pentirai-lei mi conosceva troppo bene e anche io mi conoscevo e so benissimo che me ne sarei pentita ma non riuscivo a fare altrimenti.
I: Lo so-Erano le 9:00 e io e Sara andammo in bagno a lavarci e a prepararci e verso le 10:30/11:00 scendemmo sotto. Io avevo indossato un leggins nero, felpa americana e le vans nere, i capelli li avevo rimasti sciolti e mi ero truccata appena appena. Io e Sara arrivammo in salotto e vedemmo Tony ai fornelli che preparava la colazione.
To: Buongiorno dolcezze-disse dolcemente, ci sedemmo a tavola e notai che c'erano 4 piatti e 4 bicchieri aspettavamo qualcuno!?!?
I: Ciao socio ma come mai 4 piatti e bicchieri?-chiesi curiosa.
Ju: Ci sono anche io-ecco che spunta Justin da dietro il muro con un sorriso a 32 denti, com'era bello anzi dovrei dire "sexy".
Sa: Ciao Justin-disse Sara salutandolo, io non avevo ancora proferito parola.
Ju: Ciao Saretta.
I: C-ciao-maledetta me che balbetto sempre come una demente, con tutto il rispetto per i dementi.
Tony portò in tavola colazione e iniziammo a mangiare, io e Justin ci scambiavamo sguardi e io sorridevo, ero felice, si ma non basta, non basta a farmi cambiare idea. Dopo aver fatto colazione, scendemmo un po' in spiaggia a passeggiare e poi verso le 13:00 tornammo a casa...
Ju: Aurora posso parlarti?-ecco che arriva il momento del patibolo.
I: Si si-mi portò fuori in veranda e ci sedemmo sulle scalinate.
Ju: Tutto bene?
I: S-si te?-un'altra volta che balbetto e mi affogo da sola nell'oceano, maledetta, maledetta, maledetta me.
Ju: Senti riguardo ieri...-lo stoppai prima di fargli continuare la frase.
I: Justin io non...-non finì la frase.
Ju: Mi sono innamorato di te-Booooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooom...nella mia mente sorrisi mentre al di fuori avevo gli occhi ghiacciati a guardare un punto fisso.
I: Justin io-io ti voglio bene ma quello che è successo ieri è stato un errore-lo avevo detto, sul serio? Sul serio avevo detto al ragazzo che amo che lo voglio solo bene? Sparatemi.
Ju: Un errore? Lo chiami errore tu quello?-si girò verso di me con uno sguardo deluso e cattivo.
I: Mi dispiace ma è successo e non posso cambiarlo.
Ju: Perchè non ti lasci una possibilità? Perchè allontani tutti quelli che ti amano? Mi spieghi il perchè?-aveva ragione, cazzo se aveva ragione.
I: Perchè ho sofferto già troppo e non ho bisogno di soffrire nuovamente.
Ju: Se pensi questo allora non troverai mai spazio nel tuo cuore per l'amore-detto questo si alzò e se ne andò...iniziai a piangere come una fontana mettendomi la testa sulle ginocchia recintate dalle mie braccia..sentì toccarmi la spalla, alzai la testa era Tony...
To: Perchè lo hai fatto?
I: Perche lo amo sul serio ma sono troppo codarda per darmi una possibilità di essere felice-lui si sedette accanto a me e mi abbracciò, piansi a dirotto tra le sue braccia. Justin se ne era andato dopo aver parlato e noi ce ne andammo da casa verso le 19:00...durante il tragitto ero seduta dietro e guardavo il paesaggio, arrivai a casa sana e salva. Parlai con i nonni della festa e verso le 20:00 andai in camera a lavarmi e poi a dormire, non avevo fame ma volevo solo dormire fino a domani sapendo che dovevo affrontare quel maledetto carcere minorile.
La mattina dopo mi alzai con due occhi che erano gonfi come una mongolfiera, stanotte ho pianto..mi alzai dal letto e andai in bagno a lavarmi, uscì poco dopo e mi iniziai a preparare: jeans scuro, felpa paul frank grigia, cappello NY grigio (quello nuovo **), vans nere, giubbino di pelle nero e occhiali da sole. Presi tracolla e telefono e scesi giù in sala da pranzo..feci colazione con i nonni e me ne andai a scuola, sperando che sia un giorno per lo meno sopportabile.
Speriamo.


To be continued...

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Capitolo 12
*** ZWOLF ***


Salveeeeeeeeeee..scusate il ritardo di giorni ma non ho avuto davvero modo di pubblicare, comunque volevo dirvi una cosa, per chiarire.
Ho scritto questa ff da prima dell'estate e in quel periodo il mio computer dava di pazzo così mio cugino me lo ha riformattato e ha messo un altro sistema operativo, in pratica la tastiera del pc mi dava i segni a cazzo e non mi faceva mettere più l'accento così ho scritto con l'apostrofo, fin quando il ragazzo di mia sorella me lo ha aggiustato e ho riavuto la mia amata tastiera normale ahahahaah. Quello che volevo dirvi è che per i prossimi capitoli invece di trovare l'accento vicino alle parole troverete l'apostrofo, fino al precedente capitolo li ho sempre corretti ma adesso mi scazza di rimettermi ad aggiustarli e quindi vi avviso prima.
Bene dato che sono mancata tre giorni, vi metterò 3 capitoli **
Grazie alle ragazze che mi hanno recensito, sono felice che vi piaccia la storia.
Tschus <3

ZWOLF-

Dopo due settimane e qualcosa.
Un giorno qualcuno mi disse "vivi la giornata a pieno che i giorni passano piu' velocemente, vivili male e i giorno non passano mai" chiunque sia stato a dirmi questo bhe ha la mia stima profonda. A scuola andavo bene, come sempre. Con Justin, bhe come potrebbe andare? Male, anzi peggio...non ci parliamo, non riusciamo nemmeno a guardarci negl'occhi, ormai se lui usciva con Sara e Tony io non uscivo e se dovevamo riunirci a casa di qualcuno di certo io non andavo se c'era lui, da dire che tutto questo dipendeva da me, lui delle volte mi rivolgeva la parola ma io stavo zitta e non rispondevo.
Stamattina le cose non sono diverse, ero appena arrivata a scuola con il mio solito look da emarginata: leggins nero, maglione color panna fin sotto al culo, vans nere, giubbino di pelle nero, cappello NY grigio e tracolla. Andai verso gli armdietti dove stavano Tony e Sara...
I: Buongiorno-cercai di fare un sorriso.
To: Ciauuuuuuu socia-mi abbraccio' lui.
I: Ciao socio-prese i libri pronta per andare in classe quando vidi Justin parlare con una tizia vicino all'entrata, stava sorridendo e ridendo e lei tutta che se lo toccava...bhe almeno lui e' riuscito a dimenticarmi dopo due settimane, e' veloce a dimenticare le persone a cui tiene, o meglio dovrei dire "teneva".
Sa: Dai Aurora andiamo in classe-mi mise la mano sulla spalla quando sentimmo Justin gridare il suo nome, ci girammo entrambe e lo vedemmo arrivare con questa ragazza...
Ju: Buongiorno.
To: Ciao amico-disse Tony dandogli il 5.
Sa: Ciao Juss-lo saluto' lei cordialemente. Io? Io non dissi nulla. 
Ju: Volevo presentarvi Laila, e' appena arrivata a scuola nostra-Laila? Pff che nome da bambina (scusatemi se c'e' qualcuna di voi che si chiama Laila ahahah) 
To: Ciao Laila, piacere io sono Tony-le diede la mano.
La: Io sono Laila piacere-pure una voce da bambina, stamm appost allor.
Sa: Io sono Sara invece-le sorrise, oh ma tutti contro di me adesso!!?!? Tutti guardavano me e si aspettavano una presentazione ma io non ne avevo alcuna voglia, assolutamente.
I: Devo andare in classe ciao-detto questo girai i tacchi e me ne andai lasciandoli li come 4 merluzzi.

Sara P.o.v
Aurora era mia amica e la conoscevo come conosco me stessa, anzi di piu' e sapevo che ci soffriva e vedere Juss con Laila le ha fatto male e forse anche Justin ha sbagliato a portarla da noi quando c'era anche lei.  Io e i ragazzi rimanemmo intontiti vedendo la strafottenza di Aurora nel presentarsi alla nuova arrivata...
I: Lei era Aurora, scusala-mi scusai io per lei, la ragazza sorrise e poi si congedo' per andare in classe sua, rimanemmo io, Tony e Justin.
To: Amico perdi sempre piu' punti con Aurora-disse Tony dando una pacca sulla spalla all'amico.
Ju: Ma cosa ci posso fare io oh!?!? Le ho detto che mi sono innamorato di lei e mi ha rifiutato per la 2 volta sono stanco di andarle sempre io dietro-lo capivo da una parte, ma dall'altra doveva anche capirla insomma si, ha un carattere di merda Aurora ma si vedeva che lo amava e forse Justin avrebbe dovuto avere piu' pazienza con lei..ma forse ci voleva una spinta.
I: Justin anche lei e' innamorata di te solo che ha paura di soffrire.
Ju: Sara io non voglio starci male di nuovo e sinceramente non capisco il suo comportamento verso Laila, insomma si sara' sentita una merda...ok prendersela con me ma lei non c'entra un cavolo.
I: Ma quanto sei stupido Justin, ma non la vedi come ci sta male?
Ju: E io non ci sto male secondo te? Io mi sono esposto due volte e due volte ho ricevuto un NO.-si ok, aveva ragione.
I: Ok, basta parlarne.-suono' la campanella e io andai in classe.

Aurora P.o.v
La prima e la seconda ora erano volate, con la mente sorvolavo verso altro ma con il fisico stavo a sentire, per finta, quei palloni gonfiati dei miei professori. Alla fine della seconda ora uscimmo tutti per andare a fare ricreazione, io e Sara andammo a posare i libri aspettando l'arrivo di Tony...arrivo' anche lui...
To: Andiamo a mangiare? Sto morendo di fame-disse ridendo e mi misi a ridere anche io, poco prima di andarcene arrivo' Justin con Laila...oh ma sta Laila sembra davanti al cazzo sta!?!? Mo la meno... "calma Aurora calma"
Ju: Andate a mangiare?
I: Si-risposi io fredda facendogli intendere di andarsene per conto suo.
Sa: Mantieni la calma Aurora-mi sussurro' lei nell'orecchio.
Ju: Possiamo unirci a voi?-dovevo ammetterlo aveva coraggio, ma come diamine gli viene in mente di voler venire a pranzare con noi con questa tipa? Era matto per caso??! Si, per forza.
I: No-dissi io subito, lui abbasso' la testa e Laila ci guardava straniti.
To: Aurora non fare la maleducata anche con la nuova arrivata-disse lui tenendomi per il braccio, il fuoco bruciava dentro le mie vene, porco giuda quanto cazzo la stavo odiando a sta tipa.
I: Non me ne fotte un cazzo, decidete o me o loro due-dissi io mettendomi davanti a Sara e Tony.
Ju: Ce ne andiamo non ci sono problemi.
I: Bene, fai la cosa migliore idiota-dissi io molto stronzamente (?)
Sa: Aurora smettila-O.o ma davvero l'aveva detto? Oh bene, ora anche loro mi mollano, presi la tracolla e me ne andai lasciando i fantastici 4 da soli.
To: Aurora torna qui-urlo' Tony ma da dietro gli fece il gesto del "Fuck"...camminavo per i corridoi fino a quando mi sedetti sulle scale che portavano al secondo piano. Avevo sbagliato, lo so ma non riesco a controllare la mia rabbia e cavolo lui mi faceva arrabbiare a morte, non volevo nemmeno essere scontrosa con Laila ma ne ero gelosa. Mentre stavo da sola a pensare una mano si poso' sulla mia spalla, mi girai e vidi l'ultima persona che mi aspettavo di vedere: Chuck.
I: Cosa vuoi tu da me!?!?-dissi allontandomi da lui.
Ch: Tranquilla non voglio farti nulla, ti ho vista qui da sola e volevo parlare se ti va-si, avevo voglia di parlare ma fa strano che ne debba parlare con lui...vabbe meglio di niente.
I: Solo perche' sei l'unico-dissi io fredda, lui si sedette accanto a me.
Ch: Spara che succede?
I: Chuck prima posso farti una domanda?-chiesi io, lui annui' con la testa.
Ch: Dimmi pure.
I: Cosa ho sbagliato io con te? Insomma sara' stata colpa mia se ci siamo lasciati e tu sei andato da Vanessa.
Ch: Aurora tu con me non hai sbagliato nulla, sono io che mi sono innamorato di Vanessa e cosi' e' successo. Sai ancora oggi Vanessa mi parla di te, mi dice quanto ci sta male nel vedere che non parlate ma non e' stata colpa sua-sinceramente l'odio che provavo per loro era svanito nel momento in cui ho capito di amare Justin.
I: Ok, mi sono innamorata-dissi tutto d'un fiato.
Ch: Di Justin?-ma come diavolo fa a saperlo? O.o
I: Tu come lo sai?
Ch: Bhe non ci vuole il genio per capirlo...cosa c'e' allora che non va? Tu non gli piaci?-pff ahahahahahahah no macche.
I: No anzi mi ha confessato di essere innamorato di me.
Ch: Eh allora? Dove sta il problema?
I: Il problema e' la mia testa, non voglio soffrire di nuovo.
Ch: Ma Justin non e' me-oh almeno lo ammetteva.
I: Lo so ma comunque non riesco ad andare oltre al mio orgoglio.
Ch: Fallo perche' senno' lo perderai e perderai l'occasione di essere finalmente felice-com'e' romantico.
I: Vanessa ti ha fatto bene a quanto vedo.
Ch: Ci amiamo.
I: Gia'-suono' la campanella, Chuck si alzo' in piedi e aiuto' anche me ad alzarmi, iniziammo a camminare per i corridoi fin quando vedemmo Vanessa, lei si avvicino' a noi...
I: Ciao Vane-la chiamavo cosi' quando eravamo amiche.
Va: C-ciao Aurora-disse lei balbettando ancora incredula per quello che era succeso appena 10 secondi prima.
I: Bhe ci si vede, ora devo tornare in classe-quando li lasciai notai che verso la mia traiettoria stavano venendo: Tony, Sara e Justin che appena mi videro parlare con loro fecero una faccia strana, me ne fregai e andai verso il mio armadietto. Stavo prendendo i libri quando si avvicinarono anche loro 3...
Sa: Come mai parlavi con Chuck e Vanessa?-non la risposi.
To: Aurora!?!?-non lo risposi.
Sa: Cazzo Aurora rispondi-girai la faccia verso Sara.
I: Tu hai scelto di stare con Justin e Laila? E io scelgo di stare con Chuck e Vanessa problemi?-le risposi arrabbiata e Justin rimase sorpreso.
Ju: Perche' ti comporti cosi'?-disse picchiarello, si, Justin sarebbe picchiarello.
I: Tu non hai il diritto di parlare, nessuno ti ha menzionato-lo risposi altrettanto male.
To: Smettila di fare la bambina e cresci una volta tanto.
I: Faccio quel cazzo che mi pare hai capito? Voi avete scelto loro due? Bene, dimenticatevi di avere me.-Detto questo me ne tornai in classe e le altre 3 ore passarono con tale noia che volevo solo morire. Tornai a casa e come mia solita routine: pranzavo, studiavo, leggevo, cazzeggiavo su facebook, cenavo e dormivo...bella vita.
I giorni passavano e io mi allontanavo sempre di piu' da Tony e Sara, ormai non parlavamo su facebook, a scuola, al campo non andavo piu' e stavo sempre a casa a piangere. Bella merda.

To be continued...

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Capitolo 13
*** DREIZEHN ***


Salve!
Scusate sempre per eventuali errori e vi ho spiegato nel capitolo precendete il perchè dell'uso degli apostrofi al posto dell'accento.
Grazie buona lettura.



DREIZEHN-

Dopo un mese e mezzo.
Dopo circa un mese e mezzo avevo reiniziato a parlare con Sara e Tony mentre con Justin ancora niente, nemmeno uno sguardo carino o di pietra..nada de nada.
Stavo andando a scuola quando mi si avvicino' con la macchina Tony...
To: Dai sali-apri' la portiera della macchina e ci sali' sopra.
I: Grazie-dissi sedendomi composta con lo zaino in braccio.
To: Tutto bene?-mi chiese guardandomi.
I: Si te?
To: Diciamo di si-strano O.o era sempre cosi' pimpante e felice.
I: Come mai? Successo qualcosa?-chiesi curiosa io.
To: Ma come? Non lo sai?-di che diamine parlava?
I: Cosa dovrei sapere Tony?
To: Justin ha deciso di tornare in Canada-colpo al cuore, davvero tornava in Canada? 
I:Sul serio? Come mai?-domandai io.
To: Non vuole piu' stare qui e cosi' torna a Stratford-mi dispiace, e anche tanto e vorrei fare qualcosa se solo non avessi questa cazzo di paura di soffrire. Arrivammo a scuola e io e Tony andammo verso gli armadietti...c'erano Sara e Justin che parlavano...
I: 'Giorno-dissi andando in mezzo a loro due per poter prendere i miei libri.
Sa:Buongiorno-mi diede un bacio sulla guancia.
Ju: Ciao-mi saluto' lui e poi saluto' Tony.
Andai in classe e le ore trascorsero limpide, oggi non era una giornata difficile avevo: religione, ed. fisica, storia, francese e informatica.
Alla fine della scuola, ognuno torno' a casa propria. Entrai in casa e trovai nonna in cucina a cucinare, nonno in salotto e Ambra doveva rimanere a scuola per un corso...non so di cosa ma vabbe dettagli ahahahaha. Verso l'1:30 pranzammo e poi sali' in camera mia a studiare, come sempre. Dopo aver finito  di studiare mi misi sul letto a leggere, qualcuno busso' alla mia porta...
I: Avanti-urlai io, entro' nonna.
N.a: Disturbo?-entro' in camera e si sedette sul mio letto.
I: Nono lo sai tu non disturbi mai nonna.
N.a: In questi giorni sei triste, come mai?-ecco, anche loro se ne erano accorti.
I: Nulla nonna, e' solo un periodo un po' cosi'-cercai di tirarmi fuori da questa conversazione.
N.a: Per caso c'entra quel giovanotto?-si riferiva sicuramente a Justin.
I: Chi nonna?-Feci la fintatonta.
N.a:Quel Justin-ecco, che avevo detto io!?!
I: Nonna me ne sono innamorata-forse parlare con nonna mi faceva bene.
N.a: E lui non ti ricambia?
I: Si mi ha confessato che e' innamorato di me ma io l'ho allontanato come una scema che sono.
N.a: E perche' lo hai fatto?
I:Perche' ho paura di soffrire come e' successo con il mio ex ragazzo-dissi abbassando la testa.
N.a: Se la pensi cosi' allora non sarai mai in grado di aprire il tuo cuore a un altro.
I: Nonna io sono davvero innamorata di Justin ma se dopo tutto m rifiutasse? Sono passati mesi ormai.
N.a: Se il ragazzo e' innamorato sul serio non ti lascera' andare.
I: Ma se dovesse ferirmi? Io non lo sopporterei.
N.a: E se non dovesse farlo? E se dovesse renderti felice? E se fosse un compagno perfetto? Lo perderesti solo perche' hai troppa paura, nipote mia buttati nelle cose non arrivare a 80 anni con il rimpianto di aver detto di "no" al possibile amore della tua vita.
I: Ho deciso! Glielo dico domani mattina...grazie grazie grazie-l'abbracciai e lei mi strinse a se.
N.a: Di nulla e non cambiare idea.
I: No promesso-la nonna mi diede un bacio sulla fronte e se ne ando'. 
Passai la serata a preparami un discorso sensato per poter confessare a Justin che lo amo ma tutto cio' che avevo programmato mi sembrava troppo banale o imperfetto, vabbe ci pensero' al momento. Cenai alle 21:00 e poi subito a letto.
La mattina dopo mi alzai alle 07:00 impaziente di essere di nuovo tra le braccia di Justin, andai in bagno a lavarmi poi tornai in stanza dove mi preparai: jeans scuro, felpa bianca dei Lakers, vans nere, giubbino, tracolla e una sciarpa dato che faceva freddo. Scesi in cucina a mangiare ma non trovai nessuno cosi' andai direttamente a scuola. Arrivai ai cancelli e vidi Tony con Sara, cosi' corsi da loro...
I: Ragazzi dove sta Justin?-chiesi impaziente.
To: Come mai? Vuoi litigare di nuovo?-fece lo spiritoso.
I: No voglio dirgli che lo amo, allora? Dov'e'?-rimasero basiti e anche un po' sconsolati.
Sa: Aurora, Justin stamattina parte per il Canada-sentii come se una spada mi stesse entrando nel cuore, no, non potevo essermi fatta lasciar andare l'amore della mia vita.
I: A che ora aveva l'aereo?-dovevo fare qualsiasi cosa pur di dirgli che lo amavo.
To: Non lo so prova chiedere a Laila-senza rispondere entrai a scuola in cerca di Laila, ecco che la vidi vicino alla classe di chimica...
I: Lailaaaaa-urlai il suo nome, lei si giro' e mi guardo' soprafatta.
La: Dimmi-disse lei cortesemente.
I: A che ora Justin ha l'aereo?-chiesi senza giri di parole, lei mi guardo' e sorrise.
La: Sono felice che tu  me l'abbia chiesto, e' precisamente tra un'ora..muoviti-l'abbracciai di getto e corsi fuori scuola.
To: Allora?
I: Tra un'ora, ma ora come ci arrivo all'aeroporto?-bella domanda vero? Ero la solit sfigata di sta minchia e ogni minuto che perdevo era un minuto che mi allontanava da Justin.
To: Ti accompagno io, dai andiamo-gli sorrisi e lo ringraziai. Salimmo in macchina e a tutto gas Tony parti' verso l'aeroporto, avevo le farfalle allo stomaco, anzi no, i dinosauri che mi logoravano..speravo solo di arrivare in tempo anche solo per dirgli "Ti amo". Mancavano 40 minuti ed eravamo ancora lontani dall'aeroporto, iniziavo a sudare freddo e imprecavo con parolacce che mi uscivano dalla bocca senza pensarci due volte. Dopo 10 minuti arrivammo all'aeroporto scesi a volo a volo dalla macchina ed entrai li dentro...cercavo sul tabellone: Stratford e dopo un po' eccolo, lo vidi e partiva tra 20 minuti, ok avevo tempo...
X: I passeggeri per il volo direzione Stratford sono pregati di dirigersi verso il gate A2-cazzo non posso tardare, iniziai a salire le scale di corsa, correvo in mezzo alla gente come una demente ed entrai nella sala dei metal detector, cercavo una testa bionda ed ecco che la vidi, mi dimenavo tra le persone...
I: Justiiiiiiiiiiiiiiiin-urlai con tutta l'aria che avevo in corpo, lui si giro' verso di me e mi guardo' sconcertato, si tolse dalla fila e venne verso di me, io mi trattenevo con le mani sulle ginocchia dato che mi mancava l'aria...
Ju: Tu cosa ci fai qui?-mi chiese arrabbiato, lo capivo.
I: Devo dirti una cosa prima che tu parta-dissi riprendendo aria.
Ju: Cosa? Perdo l'aereo senno'-disse lui frettolosamente.
I: Ti prego non mi parlare cosi' gia' sono imbarazzata a doverti dire questo se mi tratti cosi' sto ancora peggio.
Ju: Ok allora dimmi-alzai la testa e incontrai i suoi occhi color miele, cavoli che belli.
I: Avevo preparato tutto un testo con delle parole belle ma poi ho cancellato tutto dalla memoria, scusa per tutte le volte che ti ho aggredito, scusa per tutte le volte che non ti ho parlato facendoti sentire na merda e scusa per non averti detto prima che ti amo, si, proprio cosi' io Ti amo Justin Drew Bieber e non volevo ammetterlo a me stessa solo perche' ero troppo codarda per farlo e non avevo il coraggio di dirtelo perche' avevo paura che mi spezzassi il cuore come quell'altro cogl...-non fini' la frase che ritrovai le sue labbra sulle mie, soffici, delicate proprio come le ricordavo.
Ju: Ti amo anche io Aurora Watson-mi abbraccio' e mi bacio' di nuovo e lasciandomi baci umidi sul collo.
I: Ma il Canada? L'aereo?-chiesi staccandomi da lui.
Ju: Cosa ci vado a fare in Canada se la mia ragazza si trova a Los Angeles?-ha detto "la mia ragazza"? Se si, uccidetemi.
I: La tua ragazza? Mmmm suona bene Aurora Bieber-mi misi a ridere e anche lui.
Ju: Bhe si lo sei adesso, sei mia solo mia-mi alzo' da terra facendomi girare come una trottola.
I: E tu sei solo mio-lo baciai.
Ju: Ma sei venuta da sola? E come facevi a sapere che partivo adesso?
I: Sono venuta con Tony e me l'ha detto Laila che partivi adesso.
Ju: Aaaaaaaaaaaaaaah Laila-si mise a ridere-simpatica come ragazza-lo guardai male.
I: Gia' mi tradisci?
Ju: Non sia mai amore...e poi a lei non piaccio io ma un altro-cosa voleva dire?
I: E cioe'?
Ju: Prometti di non dirlo a nessuno?-feci si con la testa-le piace Tony-O.o wtf? Tony?
I: Mi prendi in giro vero?-fece "no" con la testa.
Ju: Dai almeno sei piu' tranquilla adesso a sapere che non le piaccio io.
I: Cosa vorrebbe dire questo? Che se le fossi piaciuto ci avresti fatto un pensiero sopra?
Ju: No solo che ho notato quanto sei gelosa di lei e allora ho voluto dirtelo.
I: Meglio per te.-lo abbracciai e poi notai che tutti ci stavano guardando cosi' mi spostai e mi accucciolai tra le braccia di Justin visto che ero troppo timida...
Tutti: Auguri-dissero tutti e noi due sorridemmo.
Ju: Grazie-disse lui ringraziandoli io ero tutta rossa in faccia e non spiccicavo parola. Justin e io stavamo uscendo dall'aeroporto quando notammo che dritto davanti a noi c'era Tony, andammo verso di lui e si salutarono facendo quell'odioso saluto da "ehi bro'"
To: Ma come non torni piu' a Stratford? Io gia' ti avevo rimpiazzato con Dan!-disse ridendo, Dan era lo sfigato della scuola, ma poverino pero'.
Ju: Non e' stata colpa mia, dai la colpa a questa signorina di fianco a me-disse indicandomi.
I: Ehi ma se vuoi te ne puoi andare, nessuno ti costringe a rimanere-mi allontanai da lui ma poi mi mise il braccio intorno al mio di braccio e mi tiro' a se.
Ju: No ma infondo Los Angeles non e' male-ci mettemmo a ridere.
To: Quindi adesso che ne dite di tornare a casa? Odio l'aeroporto sembra il posto degli "addii"..-ci mettemmo a ridere e cosi entrammo in macchina, Justin e Tony davanti mentre io dietro.
I: Tony metti il cd dei Coldplay dai dai-dissi mettendomi al centro e poggiando le mani sui sediolini...la sinistra sul sediolino di Tony e la destra su quella di Justin..
To: No dai, tanto siamo quasi arrivati-caddi all'indietro, sbuffai e dissi un "uff". Dopo 10 minuti quasi arrivammo a casa di Justin, doveva posare le valigie a casa e cosi' Tony ci lascio' entrambi li', lo salutammo e se ne ando'.
I: Ma tua madre ci sta a casa?
Ju: Dovrebbe esserci-detto questo ci avvicinammo alla porta e lui la apri' con le sue chiavi. Entrammo in casa e Justin mise i bagagli vicino le scale e poi entro' in salotto e io lo segui', non c'era nessuno in casa..
Ju: Vuoi qualcosa?-feci "no" con la testa e gli sorrisi.
I: Nonna mi uccidera' sapendo che ho fatto sega a scuola-dissi sedendomi sulla sedia.
Ju: Dille che era per una buona causa-mi diede un bacio sulla guancia da dietro.
I: In verita' e' colpa sua-mi misi a ridere rumorosamente, mannaggia a me.
Ju: Perche'?-si sedette di fianco a me.
I: Lei ha detto che dovevo venire da te quindi se mi dice qualcosa le dico che e' colpa sua se ho fatto festa a scuola-sorrisi.
Ju: Amo tua nonna, diglielo-disse ridendo.
I: Scusa e la nipote?-feci una faccia da cucciolo bastonato.
Ju: Ambra? Bhe si mi e' simpatica-gli diedi uno schiaffo sul braccio e lui fece l'offeso.
I: Bhe te lo meriti-mi alzai dalla sedia ed andai verso il frigo, ora avevo sete..lui mi prese per il braccio e mi fece sedere sopra le sue gambe
Ju: Mi hai fatto male sappilo-disse toccandosi ancora il braccio.
I: Ma se ti ho solo sfiorato O.o
Ju: Ma a me fa male, fai qualcosa-disse lui sorridendo.
I: Cosa dovrei fare? Magari un massaggino oppure un bacio!?!?-lui ci penso' sopra.
Ju: La seconda opzione mi va bene-gli presi il braccio e lo baciai dove gli avevo dato lo schiaffo.
I: Contento adesso?-lui fece la faccia come per dire "no".
Ju: Pensandoci bene ho un dolore alle labbra ma proprio non capisco il perche', visto che il tuo bacio mi guarisce da tutto allora guariscimi di nuovo-mi misi a ridere e poi gli presi la faccia tra le mani e lo baciai.
I: Lo sai che non devi usare questi trucchetti con me, ti avrei baciato lo stesso Bieber.
Ju: Ow davvero!!!?!? Peccato che non lo facevi da quando siamo usciti dall'aeroporto.
I: Stasera che ne dici se rimediamo!?!?-dissi maliziosa ahahahah ogni tanto ci vuole
Ju: Ooooooooh yes dove?
I: Vieni da me, tanto Ambraa deve uscire e lo sai i nonni ti adorano quindi non romperanno ahahahahahah
Ju: Come sei cattiva con loro.
I: Non ho detto nulla di male-stavamo parlando quando sentimmo la porta di casa aprirsi, io mi alzai in piedi e anche Justin, da dietro il muro usci' Pattie che appena ci vide sembrava che le fosse venuto un colpo al cuore, si mise la mano sul pette e poi venne ad abbracciare il figlio...
Pa: Ma tu cosa ci fai qui? Non dovevi partire?-disse lei emozionata.
Ju: Non sono piu' partito grazie a questa signorina-mi indico', io ero in un angolino tutta rossa in faccia, Pattie si giro' verso di me e mi sorrise.
Pa: Bhe grazie allora..Aurora vero?-feci "si" con la testa.
Ju: Allora contenta di riavermi a casa?-disse alla madre ridendo, lei lo riabbraccio' e sorrisero insieme, io stavo ancora nell'angolo a vedere quella bellissima scena.
Ju: Aurorra vieni qui-apri' le braccia e io andai da lui, mi strinse a se'.
Pa: Ma quindi ora state insieme?-chiese lei curiosa.
Ju: Bhe si-io sorrisi timidamente e lei lo noto' tanto che mi sorrise e mi tocco' il braccio.
Pa: Bhe io sono felice per voi-ero felice che lei fosse contenta per noi, insomma io me ne frego molto del giudizio degl'altri e non volevo avere degli scontri con nessuno quindi cercavo di comportarmi sempre educatamente con tutti, come mi hanno insegnato i miei genitori e i nonni, se qualcuno non mi sopportava io ero in grado di demoralizzarmi in un secondo e non mi riprendevo piu' tranne con le oche della scuola, quelle mi odiavano solo perche' non ero popolare ma io ho scelto questo e non loro.
Dopo aver parlato con Pattie ecco che arriva l'ora di tornare a casa..
I: Io ora devo andare a casa-dissi alzandomi dal divano.
Ju: Aspetta ti accompagno alla porta.
I: Bhe grazie Pattie di tutto e a presto-le sorrisi e lei si alzo' in piedi e mi abbraccio'...wow ero sorpresa, sul serio. Io e Justin uscimmo di casa..
Ju: Bhe ci vediamo stasera no!?!?-mi abbraccio' mettendomi le mani un po' piu' sopra del mio fondoschiena.
I: Siiii-dissi sorridendo.
Ju: Poi fammi sapere a che ora.
I: Te lo dico su facebook perche' non ho soldi sul cell.
Ju: Va bene-mi bacio' e poi entro' dentro mentre io mi ritirai a casa mia. Dopo un 10 minuti buoni arrivai a casa bella pimpante, posai la tracolla in camera sopra e poi scesi giu' dove ad aspettarmi c'erano i nonni...
N.a: Bhe allora? Tutto bene?-si riferiva al discorso di ieri.
I: Si nonna tutto bene, solo che oggi ho fatto festa a scuola per andarglielo a dire all'aeroporto-la nonna mi sorrise e non mi fece una ramanzina, strano O.o ahahahahahahhaahhaahhahahahahahahahahahhaha.
N.a: Bhe sono felice per te nipote mia-mi diede un abbraccio e poi si intromise nonno.
N.o: Di che cosa state parlando?-chiese lui biricchino.
I: Di me e di Justin-lui sorrise e poi fece un segno con la testa come per dire "aaaaah capito".
I: A proposito stasera viene mica e' un problema per voi?-la nonna fece di "no" con la testa e nonno lo stesso.
N.a: Dopo mi metto a fare i biscotti-dissi gia' mettendosi a cercare gli ingredienti.
N.o: Magari quando viene ci facciamo una partitella a carte eh? Che ne dici? Io a Justin sto simpatico-sembrava un ragazzino di 18 anni e non perdeva mai il suo buon umorismo...lo adoravo.
I: Si nonno, tutto quello che vuoi tu.-Una volta pronto il pranzo ci sedemmo a tavola e cominciammo a mangiare, di Ambra ancora nulla magari stara' ancora a fare quel benedetto progetto.
Dopo aver mangiato mi misi su facebook e si apri' la chat tra noi 4 interlecutori: Sara, Tony, Justin ed io...era Sara che scriveva
*Chat*
Sara
"Oggi mi sono annoiata a scuola"

Aurora
"Come mai? Ti ha interrogata chimica? ahahahah"

Justin
"Dai per una volta non fa niente" 

Sara
"No non mi ha chiamata chimica ma mi annoiavo da sola, voi che avete fatto?"

Tony
"Io ho pulito la mia camera"

Justin
"Io sono stato a casa mia con Aurora"

Aurora
"Sono stata a casa di Justin"

Sara
"Aurora e Justin avete scritto la stessa cosa ahahahaha...comunque sono felice per voi...Tony quale miracolo e' successo per farti pulire la tua camera?"

Tony
"Stai zitta che mamma mi ha messo a lavoro piuttosto che darmi una punizione ahahahah"

Justin
"Non ti ci vedo in punizione ahahahahahaha povero cucciolo :3"

Aurora
"Dai non lo sfottere, pero' e' vero chissa' come saresti in punizione"

Tony
"Bastardi di merda, vi odio"

Sara
"Ti amiamo anche noi...scusatemi vado a fare inglese"

Aurora
"Cosa si doveva fare scusa?"

Justin
"Ciao secchiona :P"

Sara
"Aurora tu ci andasti l'altra volta io le devo portare il vecchio...Justin FUCK OFF"

Justin
"Dai che scherzo"

Aurora
"Aaaaaaaah si e' vero, vabbe buono studio"

Sara
"Ciao scemi a domani <3"

Tony
"Ciao Saretta"

Justin
"Ciao Sa'"

Aurora
"Ciao caccola"

Justin
"Sempre molto gentile tu vero?"

Tony
"Capiamola...e' Aurora"

Aurora
"Aahahaahah esatto, vado anche io dai..ciao scemi"

Tony
"Ciao socia"

Justin
"Ciao Watson, a dopo"-Chiusi facebook e poi mi misi a studiare matematica sperando che passi subito questo pomeriggio e che venga subito sera per stare con Justin **

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Capitolo 14
*** VIERZEHN ***


Scusate sempre per gli errori, ditemi cosa ne pensate se vi va.
Grazie.


VIERZEHN-


Stavo studiando ancora, erano le 18:00 ed avevo detto a Justin di venire verso le 19:30 cosi' avremmo cenato da me :3....maledetta trigonometria pensai.
Finalmente alle 18:30 fini' quello studio infernale e andai subito a farmi una doccia, una doccia rilassante e calda calda che mi fece dimenticare di tutti i problemi anche se non li avevo, ero felice: avevo l'amore, a scuola andavo bene, avevo una famiglia, avevo amici cosa mai poteva mancarmi? Nulla.
Dopo essere tornata in camera mi vesti leggera: un leggins nero, un maglioncino fin sotto al sedere, delle babucce di minnie ** e poi i capelli li raccolsi in una comoda coda. Erano le 19:15 e tra poco doveva arrivare, o mamma sento il cuore uscirmi fuori dal petto tanto che sono felice, finalmente stiamo insieme e si, sono una scema patenta a poter credere di riuscire a stare meglio senza di lui.
N.a: Auroraaaaaaa-senti' chiamarmi, non poteva essere Justin mi avrebbe mandato un messaggio quando stava venendo. Scesi in salotto e la vidi ancora ai fornelli mentre nonno prendeva le carte da gioco ahahaha si prospetta una serata stravagante.
I: Dimmi-dissi andando verso di lei.
N.a: Justin allora mangia con noi stasera?
I: Si nonna, te lo dissi anche prima.
N.a: Volevo esserne sicura tesoro-mi misi a sedere con il nonno sul divano fin quando bussarono alla porta, mi alzai, mi sistemai ed andai ad aprire, era Justin...hfjsdhgfjsgdkj
Ju: Ciao dolcezza-mi diede un bacio sulla guancia.
I: Ciao Bieber-sorrisi, mamma come cazzo era bello..stava in tuta e con le supra, direi molto eccitante ahahahah.
I: Se ti dicono qualcosa tu dici di no e saliamo sopra ok?-dissi io puntandogli il dito contro sapendo cosa sarebbe successo a momenti.
Ju: Mmmm okkey-andammo nel salotto e nonna e nonno erano in posa come due soldatini ad aspettarci, Justin sembrava turbato o preoccupato non lo so, so solo che mi stringeva la mano e io stringevo la sua...
Ju: Salve signori Watson-saluto' timidamente lui.
N.o: Ohhhn no ragazzo chiamami Mike o nonno Mike come vuoi-disse nonno sorridendo.
N.a: E a me chiamami Luisa-com'erano dolci verso il mio ragazzo, minchia fa strando dire il mio ragazzo...davvero strano.
N.a: Justin vuoi qualcosa? Biscotti? Acqua? Qualsiasi cosa-propose lei.
Ju: No grazie, non mangio mai prima di cena senno' mi si chiude lo stomaco.
N.o: Figliolo dopo facciamo una partitina a carte va bene?-disse nonno prendendo in mano le carte.
Ju: Si si okkey.
I: Bene noi andiamo sopra, ciao-presi la mano di Justin e iniziammo a salire le scale per poi entrare in camera mia.
Ju: Ospitali i tuoi nonni-disse lui sedendosi sul mio letto.
I: Davvero mooolto ospitali direi ahahah-mi sedetti anche io sul letto insieme a lui.
Ju: A proposito di ospitalita' io e te non dovevamo recuperare il tempo perduto?-si avvicino' a me, sorrise e poi mi bacio'...
I: Come sei frettoloso...hahahaha ti sono mancata parecchio vedo-dissi staccandomi da lui.
Ju: Tantissimo direi-questa volta gli presi io la testa fra le mani e lo baciai, mi tirai indietro stendendomi praticamente sul letto, lui di lato a me e continuavamo a baciarci e a baciarci non staccandoci mai, lui mi massaggiava la gamba mentre io posizionavo le mani ovunque su di lui: schiena, petto, collo, capelli jhdfjasgdfajhgdj i brividi a non finire.
Ju: Sei molto sexy con questo leggins-disse sussurandomi all'orecchio, sorrisi timidamente.
I: Tu non sei il contrario, sei dannatamente eccitante con la tuta Justin Bieber-ok, la timidezza era andata a farsi fottere ma non riesci a non pensarlo e a non dirlo quando hai davanti un ragazzo come lui, Justin sorrise a fior di labbra e mise le sue mani sotto la mia maglia, al punto cruciale ci sentimmo chiamare da nonna..."PORCA MERDA" pensai, si dovrebbe dare un premio Nobel a loro, sanno rovinare ogni momento perfetto nel punto piu' bello, Justin si alzo' da me e mi alzai anche io aggiustandomi la maglia..
I: Sanno rovinare tutto-dissi sbuffando e rimettendomi le babucce di minnie.
Ju: Dai non ti preoccupare, dopo recuperiamo-sorrise maliziosamente si avvicino' a me e mi bacio'...io ero sulle punte e lui mi teneva stretta con le braccia intorno alla mia schiena.
Scendemmo giu' in sala da pranzo mano nella mano e appena arrivammo vidi nonno seduto a capotavola e nonna che portava i piatti...
I: Justin siedeti al posto di Ambra, vicino a me-gli lascai la mano e lui si ando' a sedere mettendosi a parlare con nonno io, invece andai ad aiutare nonna...
I: Ti aiuto-presi forchette, coltelli e cucchiai e andai a metterli in tavolo, prima a nonno, poi a Justin, poi a me e per ultimo a nonna, in ordine di come stavamo seduti...
N.o: Aiuti la nonna solo per far vedere al tuo fidanzato che sei una donna di casa-disse nonno ridendo facendo ridere anche Justin.
I: Ma io sono una donna di casa-feci la linguaccia e andai a prendere i bicchieri mentre nonna aveva portato la cena in tavola...mmmm che buon odore. Poco dopo aver portato i bicchieri in tavola mi sedetti accanto a Justin che mi diede la mano, nonna divise la cena e iniziammo a mangiare. Nonno chiedeva di tutto a Justin, del Canada, degli studi, di che lavoro voleva fare dopo la scuola mentre la nonna ammirava tutto come stavo facendo anche io, ero felice che loro andassero daccordo con Justin cosa che con Chuck non succedeva e avevano anche ragione, lo ammetto.
Dopo aver finito di mangiare nonna porto' in tavola la crostata di cioccolato che aveva fatto, il mio dolce preferito **
Ju: Mi farete ingrassare in questo modo-disse lui toccandosi la pancia.
N.a: Devi metterti in forza ragazzo mio, sei troppo magro-disse lei sorridendo e dandogli un pezzo di dolce.
I: Ma a me piace cosi' com'e'-dissi abbracciandolo e loro si misero a ridere.
N.a: Tu invece di metterti a mangiare dovresti metterti a dieta nipote mia-mi guardai e non notai di essere ingrassata o altro.
I: Non sono ingrassata nonna-dissi io con la faccia triste.
N.a: Stavo scherzando infatti-ah ora si mette anche a scherzare? I nervi -.-
N.o: Bhe Justin che ne dici allora di fare questa partita a carte?-Justin fece "si" con la testa e andarono a sedersi sul divano giocando sopra al tavolina che c'era al centro del salotto..io andai a sedermi sulla poltrona accanto a loro e li ammirai giocare.
I: Nonno una partita e basta ok?.
N.o: Si si non ti preoccupare-Ecco..da quel "sisi non ti preoccupare" e' passata mezz'ora, il nonno perdeva sempre e chiedeva la rivincita a Justin e lui non saprebbe dirgli di no e cosi' lo accontenta sempre, ma adesso mi stavano salendo i nervi e guardai nonna con disperazione...
N.a: Mike basta giocare dai fai andare i ragazzi sopra-il nonno le sventolo' la mano davanti come per dire "non metterti in mezzo lasciami in pace"..gli lasciai finire la partita e dopo questa mi alzai in piedi...
I: Nonno dai basta, Justin vieni-dissi io cominciando a camminare.
Ju: No aspetta fammi giocare-mi girai e lo guardai sorpresa O.o
I: Scusa cosa hai detto?-chiesi mettendomi davanti a lui, mi guardo' con aria da cane bastonato e io me ne sali' in camera mia, un bambino, ecco cos'era ahahahahahah. Mi sdraiai a letto con le gambe piegate e iniziai a giocare con i pollici mentre ammazzavo il tempo..sentivo goccioline picchiettare sulla finestra e andai a vedere: era pioggia ** io adoro la pioggia ma odio i fulmini ahahahahaahah...cercai di chiudere la finestra ma si era bloccata e l'acqua cominciava ad entrare cosi' con forza cercai di chiuderla ma ancora una volta non ci riusci' cosi' iniziai ad imprecare con parolacce...
Ju: Lascia faccio io-senti' Justin arrivare dietro di me, mi spostai e con velocita' riusci' a chiuderla....la finestra mi odiava, per forza.
I: Grazie ora puoi tornare giu'-dissi buttandomi di nuovo a letto girandomi verso il muro, lo senti stendersi accanto a me e girarmi di forza dalla sua parte...
Ju: Dai scusa ma lo sai a tuo nonno non si puo' dir di no e cosi' mi sono lasciato prendere-fece una faccia cucciolosa e appoggiai la testa sopra il suo petto.
I: Perdonato tranquillo-iniziai con il dito a fare cerchi immaginari sul suo petto sopra alla stoffa della sua maglia.
Ju: Non mi hai mai fatto vedere la tua stanza.
I: Cosa ci sta da vedere? E' solo questa-mi misi a ridere.
Ju: Bho okkey, comunque sembra molto da te...niente rosa, niente colori chiari ma colori scuri tranne per il giallo...hai colorato la parete per i Lakers?-avevo le pareti viola e gialle.
I: Si ma comunque hai ragione non hai visto tutto, ti manca la cabina armadio dai vieni-mi alzai e scavalcandolo mi misi in piedi, lui si alzo' e lo accompagnai nella cabina, apri' la porta e lui rimase sorpreso, entrai dentro seguita da lui
I: A destra ci sono i jeans, a sinistra le maglie, felpe ecc..poi venendo piu' avanti a destra trovi i cappelli e a sinistra i giubbini..-lui continuava a guardare sorpreso sopratutto i cappelli che avevo, non erano solo NY, ma anche LA, Vans e altre marche basta che erano con la visiera e tutto andava bene.
Ju: Tu sei favolosa haahhaah ma le scarpe?-chiese sorpreso.
I: Eccole-apri' due ante davanti a lui e ci stavano tutte le mie scarpe: vans, blazer, adidas, air force, converse, superga ecc...
Ju: Wooooooooow potresti quasi superarmi ahahah ma perche' quel posto al centro e' vuoto?-te ne sei dimenticata di qualcuna?-si mise a ridere.
I: No quel posto e' vuoto per metterci le mie future Supra-lui mi guardo' e sorrise.
Ju: E perche' non le compri?
I: In questi negozi qui non mi piacciono sono solo colarate, io le voglio nere a collo alto e fin quando non ci sono non le voglio-detto questo chiusi le ante e uscimmo dalla cabina armadio. 
Ju: Bhe domani cosa fai?-chiese andandosi a sedere nuovamente sul mio letto.
I: Non lo so tu cosa vuoi fare?-andai davanti a lui e poggiai le mani sulle sue spalle.
Ju: A dire il vero volevo portarti un posto e poi ti portavo a mangiare fuori che ne dici?-che cosa dolce e carina che aveva pensato per me.
I: Si va bene-mi sedetti in braccio a lui.
Ju: Ti passo a prendere verso le 10:00 ok?-mi se la mano sopra la mia gamba.
I: Si va benissimo-mi avvicino' la faccia alla sua e mi bacio', cominciammo uno di quei baci che si tramutano in un vortice di tutte emozioni fantastiche. Non credo che avrei fatto a meno di tutto questo, lui adesso per me era importante e non volevo lasciarlo mai mai. Ci staccammo da quel bacio e lui guardo' l'orologio...
Ju: Sono le 11 devo tornare a casa-mi alzai da lui.
I: Va bien
Ju: Tanto ci vediamo domani-sorrise e mi prese la mano.
I: Giusto allora alle 10:00?!?!-chiesi di conferma.
Ju: Si-mi diede un bacio a stampo.
I: Dai ti accompagno alla porta-uscimmo dalla mia stanza e scendemmo le scale fino ad arrivare al salotto..
N.o: Te ne vai giovanotto?-chiese nonno alzandosi dal divano.
Ju: Si ormai si e' fatto tardi e devo tornare a casa-disse lui gentilmente.
N.a: Torna presto a farci visita.
Ju: Sicuramente e grazie per la cena era fantastica-la nonna gli sorrise e poi io e Justin andammo vicino alla porta.
I: Grazie di essere venuto stasera-dissi sorridendo.
Ju: Grazie a te-mi diede un altro bacio e poi se ne ando'. Tornai in camera mia, andai in bagno a cambiarmi e poi tornai a letto, mi misi sotto le coperte e iniziai a fare il riassunto della giornata bhe come primo sono corsa all'aeroporto, poi sono stata a casa sua e poi lui e' venuto da me, direi che e' stata una giornata bellissima.
Chissa' dove mi portera' domani, sono davvero curiosa. Buonanotte mondo.

To be continued...

 

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Capitolo 15
*** FUNFZEHN ***


Salveeeeeee.
Scusate per il ritardo ma anche se ho già i capitoli pronti non sono riuscita ad entrare su efp per poterlo pubblicare.
Scusate sempre per gli errori, l'uso dell'apostrofo l'ho spiegato nell'altro capitolo e spero che vi piaccia.
Fatemi sapere xx


FUNFZEHN-
Ero sveglia piu' o meno dalla 06:00, avete presente quando siete felici per qualcosa e non riuscite e non chiudere occhio tutta la notte? A me capita lo stesso e adesso era uno di quei momenti, ero davvero felice per cio' che mi stava succedendo, intendo Justin e me. Quando mi sono alzata pensavo di aver sognato tutto ma poi quando presi il telefono e lessi la buonanotte di Justin ho capito che non era frutto della mia mente ma era davvero successo, io e lui stavamo insieme e niente poteva cambiare questo.
Ero seduta sul bordo della mia finestra con uno sguardo fuori, erano le 08:00 e molte persone andavano a lavoro, guardavo la casa difronte alla mia e come ogni mattina la Signora Baker usciva nel vialetto per prendere il giornale e non appena mi vedeva mi faceva "ciao" con la mano, era davvero deliziosa, abitava con suo marito e qualche volta in estate venivano i suoi nipoti e io ci uscivo insieme, eravamo amici in un certo senso.
Mi mancano un po' quei tempi, erano tipo due anni che loro non venivano in citta' e questo mi dispiaceva ma in ogni modo ci mantenevamo sempre in contatto su facebook, twitter, skype o altro. Forse e' meglio se io cominci a prepararmi per la giornata insieme a Justin, scesi dal bordo della finestra e andai verso la cabina armadio presi un paio di mutandine, il reggiseno, una canottiera ed andai in bagno a lavarmi. Apri' il rubinetto verso l'acqua calda e mentre questa si surriscaldava io mi toglievo il pigiama e lo buttavo nella cesta dei panni da lavare, entrai nel box e mi lasciai al totale rilassamento sentendo le goccioline scendere a catinelle sul mio corpo, mi insaponai i capelli e li massaggiai lentamente mentre l'acqua continuava a scorrere, li lavai e poi dopo mi insaponai il corpo facendo lo stesso procedimento che avevo fatto con i capelli. I minuti passavano, l'acqua continuava a scorrere e io continuavo a stare come una statua sotto l'acqua, hahaha lo amavo..poco dopo chiusi il rubinetto, usci' dal box e mi copri' con l'accapatoio. Mi sedetti sul mobiletto e iniziai ad asciugarmi, feci un turbante in testa che piu' che un turbante mi sembrava la gobba di un cammello hhahahaha...indossai mutande e reggiseno e poi mi spalmai la lozione per il corpo, dopo aver finito misi la canotta e tornai in camera mia pronta a uscire matta pensando a cosa mettere. Andai verso la cabina armadio e restai ferma a vedere cosa potevo indossare, cosa poteva rendermi presentabile agl occhi del mio ragazzo e sopratutto non sapevo dove mi portava quindi la mia domanda e' "che cazzo mi metto?", camminai verso i jeans e ne presi uno blu a sigaretta, li amavo lol, poi verso le maglie e mi ando' a finire l'occhio su una maglia nera con le borchie sulla spalla, ok avrei indossato quella. Andai verso il letto e cominciai a vestirmi, sciolsi il turbante e mi pettinai i capelli bagnati, poi tornai in bagno e cominciai ad asciugare i miei lunghissimi capelli. Dopo circa 20 minuti li avevo gia' asciugati, erano venuti come al solito lisci sopra e boccolati sotto. Tornai in camera scalza, misi i calzini neri ed andai di nuovo a scegliere quali scarpe mettere e alla fine decisi per le mie immancabili vans nere, poi presi la giacca di pelle nero ed ero indecisa se mettermi un cappello o no, ma forse avrei fatto meglio a metterlo, non lo so avevo una sensazione strana e la mia testa mi diceva di metterlo, cosi' presi quello grigio e tornai di nuovo sul mio letto, posai il tutto ed andai verso il mio angolo "beauty" iniziai a truccarmi un po': phard, mascara e lucidalabbra, poi andai a mettermi le scarpe. Ero finalmente pronta ed erano le 09:45, presi la giacca e il cappello e scesi giu' in salotto dove vidi nonna e nonno mangiare..
I: Buongiorno-dissi con un sorriso sulle labbra, loro si girarono verso di me e mi guardarono sorpresi.
No: Buongiorno ma come mai cosi' mattiniera e perche' sei preparata?-domando' nonno, inefetti mi ero dimenticata di dirgli che oggi non ci sarei stata perche' uscivo con Justin.
I: Mi sono dimenticata di dirvi che alle 10:00 esco con Justin, scusate-presi un biscotto e me lo misi in bocca.
Na: Ah e quando torni?-chiese nonna mettendomi il succo nel bicchiere.
I: Non lo so nonna, non ne ho la piu' pallida idea...e' tutta una sorpresa di Justin-dissi io sorridendo immaginando dove mi potrebbe mai portare.
Na: Quel ragazzo e' pieno di sorprese-disse sedendosi accanto a me, credo che la nonna si sia innamorata di Justin hahahaah
No: Anche io alla sua eta' ero pieno di sorprese-disse nonno facendo il finto offeso, dolci che erano loro.
Na: A me non hai mai fatto delle sorprese forse a qualche tua amante si-disse la nonna ridendo.
No: Non ascoltarla Aurora, non e' vero che avevo delle amanti-disse gesticolando con la mano verso di me.
I: Ohohoh io non credo a nulla-risposi io ridendo.
Na: Ah si e Maria chi era?-disse nonna incrociando le braccia, ok, ora si scatenava na rissa tra questi due.
No: Ma era un errore di gioventu' e poi io e te non stavamo gia' insieme quindi quello non vale-rispose nonno a tono, ora l'unica cosa che volevo era che Justin venisse a salvarmi e sembra che Dio ascolti le mie preghiere visto che qualcuno busso' alla porta..
I: Vado io-dissi urlando alzandomi dalla sedia e correndo verso la porta e la apri' e mi ritrovai il mio bellissimo ragazzo, guardai l'ora ed era stato puntuale come un orologio svizzero...
Ju: Buongiorno dolcezza-disse con un sorriso a 32 denti mentre io lo tiravo per il braccio facendolo entrare in casa.
I: Ciauuuu-feci la voce dolce come i cartoni animati :3
Ju: Pronta?-si strofino' le mani come mago Merlino (non so da dove mi sia uscita, scusate).
I: Si e muoviamoci-dissi andando a prendere giacca e cappello, Justin entro' in salotto dove nonna e nonno discutevano ancora sui bei vecchi tempi passati.
Ju: Buongiorno-disse lui gentilmente, loro smisero per un secondo lo salutarono e poi tornarno a discutere come se fossero ragazzini della nostra eta'.
I: Noi andiamo, ciao-iniziai a spingere Justin verso la porta e in men che non si dica eravamo fuori di casa e il vento mi scompigliava i capelli.
Entrammo in macchina e Justin si mise la cintura e cosi' feci anche io.
I: Meno male che ce ne siamo andati-dissi sollevata, Justin si giro' verso di me e sorrise non capendo a cosa mi riferivo.
Ju: Ma cosa stava succedendo in casa?
I: Ma non ne ho la piu' pallida idea...stavano ricordando i bei vecchi tempi e poi scopro che mio nonno era un playboy e che avesse anche delle amanti-dissi schifata da quella situazione.
Ju: Grande il nonnino-sorrise, lo guardai male e gli diedi un pugno sullo stomaco.
Ju: Scusa-alzo' le mani in segno di scusa e poi gli scappo' un sorriso ma piu' che un sorriso stava proprio ridendo a crepa pelle e non capivo il motivo.
I: Ma che hai?-chiesi sorpresa dalla sua reazione.
Ju: Stavo immaginando che forse dopo la loro litigata andranno a fare roba in camera da letto-rimasi basita ma pensandoci sopra anche io mi misi a ridere, ma quanto era idiota questo ragazzo? Tanto.
I: Ma dai Justin che schifo, non farmici pensare senno' vomito-dissi trattenendo lo schifo.
Ju: Perche' tu credi che loro siano dei Santi? Pff-in realta' non ci avevo mai pensato ma che cacchio hanno 70 anni non penso che vanno a fare ste zozzerie.
I: Ma sono anziani e loro li hanno avuto i momenti divertenti, ora devono pensare a riposare e ad occuparsi dei loro nipoti.
Ju: Come sei antica amore-disse dandomi una pacca facendomi alzare il braccio.
I: Non sono antica sono realista e ora andiamo-mise in moto e continuammo a parlare di sto fatto...
Ju: Comunque se continuano a fare cio' che fanno e' una bella cosa, vuol dire che il loro amore non e' finito-ma a Justin piaceva parlare dei miei nonni? O.o
I: Come mai pensi a loro?-chiesi sorpresa mentre poggiavo il braccio sul bordo del finestrino guardandolo.
Ju: Secondo me e' bello un amore come il loro, insomma stanno insieme da giovani e guarda adesso? Stanno ancora insieme, litigano come ogni coppietta e si prendono cura di voi..non e' una bella cosa secondo te?-si effettivamente era una bella cosa.
I: Si lo e' sono davvero belli insieme-sorrisi, non avevo mai pensato a un amore eterno, insomma prima di Chuck e Justin mi ero innamorata di altri ragazzi e quando mi confidavo con il mio diario segreto scrivevo sempre che volevo stare con lui per sempre felici e contenti ahaha che idiota che ero.
Ju: A cosa pensi?-chiese notando che con il corpo ero in macchina con lui mentre con la testa mi trovavo da un'altra parte.
I: A nulla, stavo pensando a delle cose non ben definite-gli sorrisi.
Ju: Ma se hai qualcosa me lo diresti vero?-poggio' la sua mano sopra la mia.
I: Si certo, non ti preoccupare-mi spostai dal sedile e gli diedi un bacio sulla guancia mentre intrecciammo le nostre mani mentre con l'altra continuava a guidare.
Ju: Sei curiosa di sapere dove ti sto portando?-disse lui sorridendo, in realta' si ero curiosa ma mi fidavo.
I: Si da morire, dai dimmelo-dissi io pregandolo, lui mi fece segno di guardare avanti a me e appena lo feci notai che mi stava portando in un centro commerciale. Centro commerciale? Mmmm a cosa si deve?
Ju: So che ti sembrera' strano ma fidati di me! Ti piacera' esser venuta qui-mi sorrise e io non capivo a cosa si riferiva ma mi fidavo lo stesso, hahahah chissa' che giornata divertente mi avrebbe atteso. Arrivammo ai parcheggi del centro commerciale, Justin giro' un paio di volte prima di trovare un posto. Appena scesi dalla macchina mi aggiustai il jeans e la maglia guardandomi attraverso il finestrino, aggiustai il cappello e andai verso di lui che mi guardava completamente sorpreso...
I: Che c'e'?-ci demmo la mano.
Ju: Niente, ti ammiravo-lo guardai alzando un sopraciglio.
I: Ammiravi? Addirittura?
Ju: Si ammiravo, sei bellissima-mi fece arrossire e con il braccio mi circondo' le spalle stringendomi a lui. Entrammo nel grande centro commerciale e c'erano un bel po' di gente, bambini che correvano attorno alla fontana, famiglie che mangiavano un gelato vicino alla piazzetta, un via vai di persone che correvano attraverso i vari negozi, era tutto cosi' bello e stranamente tranquillo. Penserete: tranquillo un centro commerciale? Vedete delle volte e' fastidioso ma se ci pensate e' bello, e' divertente stare tutti insieme, fare compere, mangiare anche uno stupido gelato e condividerlo con qualcuno, rende tutto speciale se lo fai con qualcuno. 
Ju: Dove vuoi andare prima?-mi chiese guardandomi.
I: Mmm non lo so, magari se non ti spiace vorrei andare in libreria-volevo comprare un libro, qualche giorno fa avevo visto "The last song" e mi avevano detto che il libro era favoloso e cosi' volevo comprarlo per leggermelo.
Ju: Ma certo che non mi dispiace, andiamo-intrecciammo le nostre mani, mi diede un bacio e salimmo al piano di sopra attraverso le scale mobili. Arrivammo in libreria e iniziai a girare intorno cercando il libro, arrivai alla T e iniziai a tracciare ogni libro con il dito fin quando lo trovai, lo presi e sorrisi, ero felice di averlo trovato il film mi era piaciuto da morire e il libro mi sarebbe piaciuto doppiamente e poi si sa che i libri sono molto meglio del film.
Ju: Hai trovato il tuo libro?-disse facendomi spaventare, non lo avevo vicino e la sua voce di punto in bianco mi ha fatto spaventare..
I: Si ora possiamo andare.
Ju: A dire il vero, sai ho trovato molti libri interessanti nella schiera della psicologia vorrei fartene vedere qualcuno-mi prese la mano e inizio' a trascinarmi verso la sezione da lui scelta.
I: Quali sono questi libri sentiam-incrociai le braccia mentre Justin, molto interessato, cercava il libro.
Ju: Questo!-mi mostro' un libro chiamato "Chi e' il carnefice in una coppia?" che fa? Mi prende in giro?
I: E io che pensavo di avere un ragazzo serio-dissi alzando gli occhi al cielo e ridendo.
Ju: Hei io sono serio-fece il finto offeso.
I: Ah si? E ti presenti a me con questo libro?-lo indicai con il dito.
Ju: Bhe si. Ora ti spiego la mia idea. Io e te stiamo insieme da due giorni circa, quindi in un rapporto meglio prevenire che curare, appunto per questo dovremmo prendere questo libro cosi' le cose tra di noi andranno meglio non credi?!?!?-Era ufficiale: il mio ragazzo era uscito di senno! 
I: Sai amore se tu hai qualche problema mentale possiamo andare da uno psicologo, scegli tu chi-gli andai vicino.
Ju: Perche' non mi prendi sul serio?!?-mi prese il polso bloccandomi il braccio mentre tentavo di accarezzargli il viso.
I: Io ti prendo sul serio, appunto per questo devi andare da un psicologo-stavo per scoppiare dalle risate per questa assurda situazione ma mi controllai dal non farlo.
Ju: Ok, lasciamo stare. Mi sono offeso sappilo-e come un bambino di 5 anni poso' il libro e comincio' a camminare da solo per tutta la libreria. Andai a pagare il mio libro e poi usci' fuori dove vidi Justin appoggiato al muro mentre mi aspettava...
I: Ancora offeso?-dissi facendo faccia da cucciolo.
Ju: Mi spieghi come faccio ad essere offeso con te?-mi sorrise, Dio quanto amavo questo ragazzo.
I: Quindi mi hai perdonata per non averti dato ascolto con quel libro?-misi le mie mani sui suoi fianchi tirandolo a me mentre lui incrocio' le sue braccia dietro la mia schiena.
Ju: Ma io scherzavo con quel libro, davvero credevi che volessi prenderlo?-si mise a ridere e cosi' anche io. 
I: Beh non lo so, sembravi cosi' serio-lo guardai negl occhi mentre sorridevamo entrambi.
Ju: Naaaaah io scherzavo-mi diede un bacio e dopo vari secondi mi tirai indietro da quel bellissimo bacio che a breve, se fosse stato per me, si sarebbe concluso da un'altra parte, si lo so, sono una pervertita del cavolo ma con questo ragazzo che mi ritrovo non riesco a non fare pensieri sconci, perdonatemi.
Ju: Ora andiamo, ho una sorpresa per te!-mi sorrise rimettendo il suo braccio dietro il mio collo.
I: Oh davvero?-chiesi curiosa.
Ju: Si e so che ti piacera' un casino-detto questo cominciammo a camminare e dopo qualche minuto arrivammo davanti al negozio sportivo e non capivo il motivo per cui mi aveva portata qui.
I: Cosa ci facciamo qui?-chiesi guardando tutto cio' che mi circondava e cioe' il mio mondo: cappelli, converse, vans, nike, felpone grandi, tute e chi piu' ne ha piu' ne metta, sembrava il paradiso ai miei occhi!
Ju: Vedi tu mi hai detto che alla tua collezione mancava qualcosa con un piccolo dettaglio che per te e' importante e cosi' ho chiamato un mio amico che lavora qui e gli ho chiesto un favore!-non capivo a cosa si riferiva ma vedevo la gioia nei suoi occhi.
I: Non capisco Justin-lui senza dire una parola mi tiro' per il braccio facendomi andare con lui verso un ragazzo, appena egli si libero' da altri clienti venne verso di noi...
X: Ehi amico-si diedero il 5 e poi si abbracciarono.
Ju: Ciao Jack, tutto bene?-chiese all'amico mentre io continuavo a guardare tutto molto interessata.
Ja: Non c'e' male dai te? Tutto bene?
Ju: Si alla grande, vorrei presentarti una persona-disse guardandomi, io mi tirai avanti e sorrisi al ragazzo.
Ju: Lei e' Aurora la mia ragazza, lui e' Jack invece, un mio amico-ci demmo la mano e cominciammo a parlare del piu' e del meno.
Ja: Ah senti io ti ho fatto quel favore ma non so se vanno bene!-disse Jack prima di scomparire dietro una porta color marrone chiaro.
I: Mi dici cosa succede?-dissi curiosa.
Ju: Aspetta di vederlo con i tuoi occhi-mi disse lasciandomi da sola tra i miei pensieri. Arrivo' Jack con un pacco in mano, lo poso' sul tavolo li' accanto a noi e non appena lo apri' notai il logo della custodia "Supra", non riuscivo a parlare, ero li', ferma a guardare...non appena apri' la custodia prese in mano un paio di supra nere a collo alto. Erano stupende proprio come quelle che volevo io, a collo alto, nere, con i lacci neri, la parte della suoletta bianca...erano perfette.
I: Tu sei matto-mi girai verso Justin che mi guardava divertito, si, sembrero' una scema in questo momento.
Ja: Che numero porti tu?-disse l'amico guardandomi.
I: Il 39-dissi io adorando con gli occhi quelle magnifiche scarpe.
Ja: Sei fortunata, abbiamo il 39 e il 40-sorrisi e lui mi porto' a sedermi sui divanetti. Justin si mise accanto a me e io cominciai a slacciarmi le vans, provai la destra e sembrava andarmi bene, mi alzai in piedi e iniziai a camminare avanti e indietro mentre vedevo se mi andasse bene al piede, mi andava bene solo che la punta mi toccava il dito del piede e mi dava noia...
Ja: Qualcosa non va?-chiese Jack venendo verso di me.
I: Ehm si mi vanno bene solo che quando cammino la punta mi tocca con il dito del piede e mi da fastidio..magari potresti darmi il 40?-chiesi gentilmente, lui sorrise e spari' dietro al magazzino.
Ju: Sono stupende e ti stanno benissimo-disse lui guardandomi, mi andai a risedere accanto a lui.
I: Non avresti dovuto farlo sai?
Ju: Ma io volevo farlo e poi visto che le cercavi da tanto tempo ne ho approfittato per farti un regalo.
I: Sei fantastico-gli diedi un bacio.
Ju: Mmm si lo so, sei stata molto fortunata-sorrisi e poi arrivo' Jack con il paio di scarpe in mano..provai sempre la destra e questa volta mi andava alla grande, nessun problema, erano praticamente perfette.
Ja: Queste ti vanno bene?-chiese Jack.
I: Si sono perfette-camminai avanti e indietro guardandomi allo specchio per vedere come mi stavano ed erano bellissime. Mi sedetti di nuovo al divanetto e mi tolsi la scarpa mentre mi rimettevo le vans, nel frattempo Justin era andato con Jack, io invece erano andata a farmi un giro verso le felpe e le tracolle, ce ne stava una bellina dell'america ma aveva la fascia bianca e non mi piaceva, d'improvviso senti' stringermi le spalle da qualcuno, mi girai e vidi Justin sorridere porgermi la busta...
I: Continuo a dire che non avresti dovuto farlo-dissi sorridendo.
Ju: E io continuo a dire che non devi preoccuparti!-mi sorrise e ci baciammo. Continuava il nostro tour per il centro commerciale e fino ad ora Justin aveva comprato delle magliette tutte buffe mentre io avevo preso solo una maglia a maniche corte dei Rolling Stones e una giacca jeans con le maniche piegate fino ai gomiti.
Ju: Bhe ci siamo divertiti oggi non credi?-mi guardo' sorridendo.
I: Si da morire, era da tanto che non mi divertivo cosi'.
Ju: Mi fa piacere, devi fare qualcos altro oppure possiamo tornare a casa?-chiese lui fermandosi.
I: No io non devo vedere nulla-mi prese per mano e uscimmo dal centro commerciale. Ci dirigemmo alla macchina e prima di entrare Justin poso' le nostre cose nei sedili posteriori, io entrai in macchina e poco dopo venne anche lui.
Ju: Stasera hai da fare?-mi chiese mettendo in moto la macchina.
I: Non in particolare come mai?-chiesi girandomi verso di lui.
Ju: Sai stasera mamma sta a lavoro e i miei fratelli vanno da nonna volevo chiederti se ti va di venire da me.
I: Si certo che mi va-gli diedi un bacio sulla guancia e poi tornai al mio posto!
Ju: Bene!-continuo' a guidare fin quando arrivammo fuori casa mia, spense i motori e si concentro' su di me.
I: Bhe allora ci vediamo stasera-mi avvicinai a lui e con grande sorpresa lui con molta velocita' mi aveva preso il viso tra le mani e mi aveva baciata, ci stetti un po' prima di schiudere le labbra e far scivolare la sua lingua dentro la mia bocca giocando con la mia, le sue mani posate sui miei fianchi mentre le mie si trovavano sul suo petto. Approfondimmo quel bacio quando poi entrambi ci tirammo indietro e ci guardammo per una manciata di secondi.
I: Forse e' meglio che io entri! A dopo amore-scesi dalla macchina prendendo le mie cose e prima di salire sulle scale rivolsi lo sguardo a lui salutandolo con la mano. Apri' la porta di casa e mi appoggiai ad essa una volta entrata, sorrisi a me stessa ripensando a prima e poi sali' le scale per poi entrare in camera mia. Posai il giubbino nella cabina armadio e poi presi le Supra e le posizionai su quel spazio vuoto che non vedeva l'ora di essere colmato, ecco ora la mia collezione poteva definirsi quasi perfetta, sistemai anche la giacca e la maglia e poi andai a sedermi davanti al pc, chattando con Sara su facebook e cazzeggiando un po' su twitter per perdere tempo fin quando si fossero fatte le 19:00 cosi' da potermi preparare per andare da Justin.
Non vedevo l'ora. 


To be continued...

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Capitolo 16
*** SECHSZEHN ***


Salveeeeee, scusatemi sempre per il ritardo ma per le feste la mia migliore amica è venuta a dormire da me e non ho avuto nemmeno un po' di tempo per poter pubblicare ma mi rifarò oggi , prometto!
Bhe spero che vi piaccia, fatemi sapere e sapete già il motivo per cui uso gli apostrofi e per chi non lo sappia, l'ho spiegato in capitoli precedenti LOL
Scusate sempre per gli errori e buona lettura.


SIEBENZEHN-

Sentivo bussare alla porta ma ero troppo pigra per dire "avanti" cosi' facevo versi inconsueti e alla fine entro' qualcuno, un qualcuno che si butto' sul mio letto facendomi sobbalzare, era quella idiota di mia sorella...
I: Porco cactus ma cosa ti salta in mente?-dissi io stronfinando gli occhi.
Am: Scusa ma tu mi hai detto di svegliarti alle sette-feci mente locale e mi ricordai della serata a casa di Justin, subito balzai in piedi ancora assonata "ugh maledetta me che mi sono addormentata" pensai.
I: Grazie per avermi svegliata-le diedi il 5.
Am: Di nulla, ehm senti Aurora ti posso chiedere un paio di cosette?-non mi aveva mai chiesto nulla ed era particolarmente strana.
I: Si ma ti dispiace se nel frattempo mi preparo?-dissi andando verso la cabina armadio.
Am: Ehm nono non ti preoccupare-apri' le ante e decisi di mettere un leggins nero con delle fantasie floreali bianche sopra, poi presi la maglia nuova dei Rolling Stones e la giacca jeans appena comprata e tornai da mia sorella che era seduta ancora sul mio letto...
I: Avanti sputa il rospo-le dissi io mentre mi svestivo.
Am: Bhe vedi mi piace un ragazzo-mi bloccai e la fissai e le feci cenno di continuare.
Am: Si chiama Max ed ha 16 anni, sai e' dolcissimo con me, sta al 3 anno della nostra scuola e mi ha invitato alla sua festa di compleanno per domani..secondo te dovrei andarci o no?!?!-mentre lei parlava io continuavo a riflettere e a prepararmi ed ero finalmente pronta, mi alzai in piedi e la guardai..
I: Bhe mica assomiglia a quell'altro idiota di nome Adam, giusto?-mi riferivo a quel cretino che aveva tentato di metterle le mani addosso al ballo autunnale.
Am: No e' il contrario di Adam, e' dolce, un bravo ragazzo, ottimi voti a scuola, famiglia benestante, compagnie non sbagliate praticamente il ragazzo perfetto e a me piace un casino solo che non so se io piaccio a lui-disse affranta, awww la mia sorellina era innamorata!
I: Senti se ci tieni vai alla festa, vedi come si comporta e poi vediamo cosa fare okkey?
Am: Mmm ok e se domani provasse a baciarmi?
I: Bhe fallo anche tu ma NON andare oltre senno' giuro che ti uccido con le mie mani.
Am: HAHAHAHAHAH no tranquilla, bhe ti lascio ai tuoi preparativi io vado di la per mettermi daccordo con Alex per domani!-mi diede un bacio sulla guancia e ando' in camera sua. Io ero pronta, dovevo prendere solo la tracolla e il telefono e potevo uscire! Scesi in salotto e mi venne l'idea che magari potevo portarmi dietro qualche film da vedere con Justin e presi quello che mi piaceva di piu "The last song" si ok ero fissata ma amavo questo film e non vedevo l'ora di iniziai a leggere il libro! Salutai i nonni ed usci' di casa, iniziai a camminare verso casa di Justin quando mi squillo' il telefono, era Sara.
*Al telefono*
I: Ehi!
Sa: Ciao amica
I: Come mai mi hai chiamato? Successo qualcosa?
Sa: Si e' successo qualcosa-dalla sua voce capivo che era felice.
I: Bhe che aspetti a parlare? Muoviti.
Sa: Tra poco vado a casa di Liam
I: Oh cavoli che bello, com sono felice per te amore.
Sa: Si anche io, insomma andro' da lui ancora non posso crederci.
I: E invece credici scema! Divertiti eh, mi raccomando.
Sa: Hahahahha lo spero! Tu che fai invece?
I: Io sto andando a casa di Justin!
Sa: Ah allora divertiti anche tu!
I: Speriamo!-arrivai a casa di Justin.
I: Amore senti sono appena arrivata, magari ci sentiamo piu' tardi se ti metti su facebook!
Sa: Ok ciao, salutami Justin!-chiusi la telefonata e misi il telefono nella tracolla, bussai alla porta e venne ad aprirmi l'amore mio..com'era bello in tuta, davvero sexy!
Ju: Ehi!-mi fece entrare.
I: Scusa per il ritardo ma mentre venivo mi ha chiamato Sara e ho perso tempo a parlare con lei al telefono!-mi scusai entrando in casa, mi fece segno di seguirlo in salotto!
Ju: Non ti preoccupare-mi tolsi il giubbino e lo diedi a lui che lo ando' a posare per poi tornare a me.
I: Ho portato un film da poter vedere-dissi battendo le mani prendendo il dvd dalla tracolla.
Ju: E quale?-disse sorridendo.
I: Il mio preferito "The last song"-dissi con un sorriso a 32 denti mentre Justin invece fece una faccia schifata.
Ju: Ma e' noioso e palloso-lo guardai male.
I: E' super romantico ed e' stupendo e che tu lo voglia o no ce lo vedremo-posai la tracolla sul divano e andavo davanti alla tv capendo dove cacchio stesse l'entrata DVD..quando capi' dove stava lo cacciai dalla custodia e lo misi dentro, mi sedetti sul divano e presi il telecomando, praticamente in casa sua ora comandavo io.
Ju: Cioe' tu vuoi davvero guardare questo film mega palloso?-mi guardo' incarnando un sopraciglio.
I: La smetti di dire che e' palloso? Guardalo e poi commenta! Dai vieni a sederti vicino a me e guardiamoci il film, ti piacera' sicuramente!-tenendosi un po' sulle sue alla fine venne accanto a me e io premetti play facendo cominciare il film! Stavamo guardando il film da circa mezz'ora ma ogni volta sentivo Justin lamentarsi mentre io facevo commenti su Liam, ma insomma quel ragazzo e' bellissimo come si fa a non commentarlo? Sarebbe impossibile, era arrivata la parte dove Ronnie va da Will e dopo c'e' il bacio...
Ju: Vabbe dai si sa che mo si baciano sti due, i film romantici so tutti uguali-disse scocciato!
I: Madonna che palla che sei!-continuai a vedere e finalmente c'e' la parte del bacio e io cominciai a fare occhi da cucciolo, questo film mi faceva sempre piangere..
Ju: Ma che fai? Piangi?-disse Justin guardandomi.
I: Si sono perfetti insieme, lo sai tra poco si sposano nella vita reale, insomma si sono innamorati nel cast e adesso si sposano, che cosa dolce!-continuammo a guardare il film e Justin rimase in silenzio sapendo che mi davano fastidio le sue battutine idiote su questo film che e' praticamente unico! Eravamo arrivati verso la fine, la parte in cui Ronnie mette in ordine le cose del padre nelle scatole dopo la sua morte e vede Will fuori sulla spiaggia..cavoli questa parte era fantastica quando lei dice "tutti commettono errori, anche le persone che amiamo", stavo li' a guardare il finale mentre continuavo a piangere. Alla fine del film tolsi il dvd dal lettore e lo risposi nella custodia ed andai a sedermi di nuovo sul divano con le gambe sopra piegate e con la testa sopra le ginocchia, Justin era andato a preparare due tazze di cioccolato e nel mentre che aspettavo ripensavo al discorso con mia sorella, ormai non aveva piu' 10 anni ne aveva 15 ed era libera di prendere le decisioni da sola ma io rimanevo sempre preoccupata per lei, non sapevo nulla su questo Max a parte quello che mi ha raccontato Ambra ma chissa se posso fidarmi. Anche io quando iniziai ad uscire con il mio primo ragazzo a 14 anni dicevo ai miei nonni che era un ragazzo educato ecc in relata' aveva gia' dei tatoo e un piercing haahha piccole bugie a fin di bene, solo che lui aveva 18 anni e io 14 hahhaha.
Ju: Tieni-senti' dirmi e appena alzai il viso vidi Justin porgermi la tazza di ciccolato, la presi e me la portai alle ginocchia iniziando a soffiarci sopra.
I: Grazie amore-dissi sorridendo a 32 denti.
Ju: Di nulla baby-si sedette stando difronte a me.
Ju: A cosa pensi?-mi chiese notando sicuramente che con il corpo ero li' invece con la testa mi trovavo su un altro pianeta.
I: A niente-cercai di dissimulare.
Ju: Dai lo so che c'e' qualcosa che ti turba, puoi parlarmene lo sai-forse parlare con lui mi avrebbe fatto bene.
I: Mia sorella-dissi io sospirando.
Ju: Di nuovo incasinata?
I: Nono, mi ha detto che vuole andare al compleanno del ragazzo che le piace-lui sorrise.
Ju: E cosa c'e' di male scusa? Mi sembra normale no?!?
I: Sisi solo che sto giovanotto sta in 3 e lei dice che e' educato e gentile e tutto..ma tutti da ragazzi abbiamo detto qualche bugia a fin di bene-dissi io ricordando i miei tempi ahahah
Ju: Io non ho mai mentito ai miei genitori sulle mie ragazze-fece spallucce..si ma grazie al cactus lui e' un ragazzo, mica la madre e il padre si facevano problemi a sapere con cui usciva, noi femmine invece veniamo tenute sotto controllo sempre quindi dovevi per forza mentire su queste cose.
I: Si Justin ma i tuoi mica si facevano problemi a sapere con chi uscivi oppure no ahahah io invece ho sempre mentito-mi misi a ridere coprendomi la faccia.
Ju: Ah si? Ho una fidanzata bugiarda allora.
I: Maddai avevo si e no 14 o 15 anni-risi nuovamente guardando la sua bocca spalancata.
Ju: Una domanda mi sorge spontanea scusa...ma a quanti anni hai avuto il tuo primo ragazzo?-eeeeh chi se lo ricorda adesso ahahahah il mio primo primo lo ebbi a 9 anni ma non ci baciavamo ne niente e poi quello che piu' rispecchiava l'idea di fidanzato lo ebbi a 13 anni e poi dopo conobbi quel 18enne a 14 anni.
I: 13-rimase nuovamente sotto shock
Ju: E quali bugie avresti detto? Sentiamo?
I: Bhe tipo a 14 anni uscivo con un ragazzo che aveva 18 anni, era pieno di tatoo, aveva dei piercing e sai era quel ragazzo che si voleva divertire mica era uno che stava appresso a me che avevo 14 anni? Cosi' per uscire sempre piu' spesso con lui dicevo ai nonni che uscivo con un ragazzo di 15 anni che era educato, un bravo studente e quelle stronzate varie-mi guardava sul serio stranito.
Ju: Ti piacciono quelli piu' grandi di te e con i tatoo e piercing?
I: No ma lui era davvero figo e dovessi vedere com'e' diventato ora...un figone della madonna-ok l'ultima cosa lo dissi per farlo ingelosire ahahah.
Ju: Mmmm bene-era rosso come un peperone ma non doveva arrabbiarsi anche lui ha detto che aveva avuto molte ragazze quindi siamo pari.
I: Tu invece? La tua prima ragazza? Com'era?-volevo sapere tutto.
Ju: Io avevo 12 anni e lei 11, era alta, bionda, magra, una brava ragazza e adesso non so che fine abbia fatto ma penso che sia a New York perche' poi qualche anno fa i suoi si trasferirono e da allora non la rividi piu'..che peccato, mi sarebbe piaciuto rivederla di nuovo-sssssssssi mmmh interessante, davvero interessante ahahahah
I: Wow bello-mi finsi interessata ahahaha, ora andiamo alle domande serie-la tua prima volta?
Ju: Oddio ahahah avevo 16 anni e lei aveva la mia eta', stavamo insieme da 5 mesi e alla fine lei un giorno venne a casa mia per fare i compiti e una cosa tira l'altra lo facemmo-disse tranquillamente, se penso a me che l'ho persa a 17 anni mi viene la vergogna ahahahha.
Ju: Tu?
I: La mia prima volta? Con Chuck quest'anno a 17 anni
Ju: Pentita?
I: Sinceramente? Anche se mi ha fatto del male e l'ho odiato con tutto il cuore no, non me ne sono mai pentita, era una cosa che volevo fare e l'ho fatta.
Ju: E ora con Chuck? Avete fatto pace?
I: Perche' questa domanda?-chiesi scettica.
Ju: L'altro giorno a scuola quando non stavamo ancora insieme ti vidi con lui e Vanessa e volevo sapere, tutto qui.
I: Bhe ormai e' passato, lui sta con Vanessa, lei lo rende felice e tu rendi felice me quindi acqua passata-sorrisi pensando di aver detto che lui mi rende felice, il che e' vero ma non pensavo di dirlo.
Ju: Eeeee cosi' ti rendo felice eh?!?!-sorrise beffardo.
I: Bhe si, se credevo di odiare l'amore mi sono dovuta ricredere subito per capire che l'amore non fa schifo anzi e' stupendo-occhi a cuoricino mode on.
Ju: Bhe sono felice anche perche' per  come sei testarda avevo paura che non ti avrei mai avuta infatti stavo partendo per il Canada-mi prese le mani.
I: Oh si, avrei fatto la piu' grande stronzata della mia vita se ti avessi lasciato andare.
Ju: La mia ragazza e' dolce-si avvicino' a me e mi diede un bacio.
I: Si sei stato piuttosto fortunato-mi staccai dal bacio e sorrisi per poi nuovamente attaccarmi alle sue labbra. Le sue mani vagavano per il mio corpo, passando dai fianchi alle gambe mentre eravamo ancora distesi sul divano, avevo voglia ma non potevo, sapete com è, ho le mie cose, porca trottola oh.
Justin  passò a baciarmi il collo ma sapeva benissimo che non potevo e stava facendo di tutto per farmi morire, le sue mani si erano spostate sul mio ventre me lo accarezzava e poi iniziò a tirarmi la maglia e mise le sue mani sulla mia pelle calda, la sua mano fredda, fece uno strano effetto sulla pelle calda, mi fece venire i brividi..
I: J-Justin non posso-cercai di dire mentre continuava a baciare e succhiare la parte del mio collo.
Ju: Sei sicura?!-chiese come se mi stesse sfidando, continuava a strofinare il suo naso sull'incavo del mio collo mentre continuava a vagare con la sua mano sul mio ventre, i fianchi e iniziando a salire fino ad arrivare al mio reggiseno. "Cazzo Aurora tirati indietro, fallo" continuavo a dire nella mia testa ma lui era troppo convincente e troppo sexy.
I: Justin basta dai-gli tolsi la mano da sotto la mia maglia e lo riportai alla posizione di prima.
Ju: Non capisco perchè voi ragazze siate così complicate-si mise la mano dietro la testa con "fare" arrabbiato.
I: Complicate? Non scegliamo noi di avere queste maledette cose per 5 giorni al mese-risposi mettendo le braccia incrociate.
Ju: Non sono arrabbiato con te-mi passò il braccio dietro al collo tirandomi a se.
I: Ti prometto che mi rifarò-gli tirai le guanciotte e gli diedi un bacio a stampo. Io e Justin ci eravamo coccolati per un'altra ora e poi me ne dovetti andare perchè si stava facendo tardi e i nonni si sarebbero preoccupati, salutai Justin con un bacio e poi mi incamminai verso casa imprecando maledizioni contro il 'ciclo'. Arrivai sana e salva, senza nessuno che mi rapisse o peggio mi stuprasse in un vicolo buio e schifoso, entrai in casa e notando tutto spento e nessuno in giro corsi in camera mia dove mi cambiai e poi mi misi a letto messaggiando con il mio ragazzo. 
Datemi un pizzicotto perchè io non posso ancora crederci, anzi no, non datemelo perchè sennò verrò a cercarvi u.u parola di Aurora Watson! 


To be continued...

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Capitolo 17
*** SIEBENZEHN ***


Salveeee salvino ecco papà paperino (?) HHAHAHAHAHAHAHAHAHAH ok era pessima, davvero pessima c.c
Comunque so di avervi promesso dei capitolo ieri ma poi uscii e mi dimenticai, comunque eccomi con l'altro.
Avete ascoltato #BadDay? Dio io la trovo di una perfezione kdlhfdsklhfajdalkshdfakl, la mia preferità è Heartbreaker però Justin si è davvero impegnato in queste canzoni e devo riconoscerlo anche se a malincuore che è cresciuto :'( riportatemi indietro nel tempooooooooooooo.
Ritornando a noi fatemi sapere come sempre, ci tengo!
P.s Una ragazza nelle recensioni mi ha scritto cosa volessero dire i miei capitoli, bhè per chi non lo avesse capito sono numeri in tedesco!


SIEBNZEHN-
Salto temporale.
Due mesi dopo!


Sentivo il telefono squillare solo che ero troppo pigra per rispondere cosi' mi rigirai dall'altra parte del letto mettendomi le coperte in testa al fine di far smettere quella maledettissima tortura, smise di squillare, AMEN! Cercai di tornare di nuovo nel mio sogno, vi capita che fate un sogno bellissimo poi vi svegliano e allora fate di tutto per tornare a quel sogno?!? Ecco lo stesso che capita a me, stavo facendo un sogno strabello solo che qualcuno lo ha interrotto giuro che se vedo chi e' lo vado a prendere a calci adesso, in qualsiasi modo io sia messa.
*TOCTOC* Ci mancava solo che qualcuno bussasse alla porta...
I: Chi e'?!!?-dissi io strofinando il viso sul cuscino e girandomi verso la porta.
X: Sono la nonna-senti' dire da dietro la porta.
I: Avanti!-urlai io, la porta si apri'e la nonna entro' in camera mia, si avvicino' a me e mi fece una leggera carezza sulla nuca.
Nonna: Buongiorno dormigliona-sorrise.
I: Ngiorno nonna.
Nonna: Ma non devi andare a scuola stamane?-ah gia' la scuola, che novita' -.-
I: Si ma che ore sono!?!?-dissi io stiracchiandomi.
Nonna: Le sette.
I: Ow okkey adesso mi alzo-la nonna si alzo' dal letto e usci' dalla mia camera. Mi alzai e cominciai a camminare verso il bagno come uno zombie, curvata in avanti e le mani penzolanti, arrivai davanti al lavandino e guardandomi allo specchio mi venne un colpo, mascara tutto colato e azzeccato sotto gli occhi, capelli come caparezza ai tempi di "sono fuori dal tunnel" e il viso rigato per via del cuscino, siii Aurora sei bellissima, mi misi a ridere tra me e me. Mi feci una doccia veloce, acqua che scendeva calda giu' per il mio corpo, muscoli rilassati e immaginazione che si trovava a pensare a quel bellissimo sogno che avevano interrotto prima, a proposito devo vedere chi mi ha chiamato! Usci' dalla doccia e mi coprii con l'accapatoio, tornai in camera mia e mi sedetti sul letto prendendo dal comodino la lozione per il corpo alle fragole. Mi asciugai, indossai l'intimo e iniziai a spalmare la crema, dopo aver finito la riposai e finalmente presi il telefono in mano, sto cazzo di telefono non e' buono a niente, ho un telefono dell'era della pietra ahahah ancora quelli con i tasti, devo prendermene uno nuovo solo che non so quale scegliere, bha poi vedro'...apri' la chiamata e vidi che era di Justin! Owww Justin...beh se vi starete chiedendo che fine abbiamo fatto rispondo subito ahahaha. Bhe stiamo da due mesi insieme e va tutto bene, come tutte le coppie litighiamo ma facciamo subito pace, il piu' delle volte litighiamo perche' ci sono ragazze a scuola che lo fermano sempre piripiripa ahaahah che oche, Dio mi viene voglia di ucciderle altro che gelosia qui c'e' di mezzo l'omicidio proprio. Ieri sera siamo usciti io, lui, Sara e Liam che stanno insieme e poi Laila con Tony che non so ancora cosa sono, mah vabbe fatti loro!
Dicembre era passato e si era portato dietro un Natale bellissimo, lo avevo passato con la mia famiglia ed era anche il primo Natale con Justin...Dio che bello. Dopo per 4 giorni io e lui siamo andati in un resorts soli soletti e ci siamo divertiti un mondo! L'anno nuovo? Con loro, i miei amici e il mio ragazzo, stupendo, bellissimo, meraviglioso e non so come descriverlo, cioe' mi sono divertita davvero molto con loro ma come ogni cosa bella tutto e' destinato a finire infatti oggi torniamo a scuola! Andai verso l'armadio lasciando il telefono sul letto, decisi di mettere un jeans scuro, il maglione nero con una croce bianca sopra, bella larga proprio come piacciono a me, presi le supra nere, il cappello NY nero, il giubbino ed andai verso il letto lasciando il tutto li'. Cominciai a vestirmi e poi andai in bagno ad asciugarmi i capelli, vennero lisci come sempre e poi tornai in camera mia, mi truccai appena appena un po' di matita sopra gli occhi, mascara e phard. Misi il cappello, presi la tracolla e il giubbino e scesi giu' in sala da pranzo dove vidi tutti seduti a tavola..
I: Buongiorno!-dissi io posando la tracolla sulla sedia.
Am: Giorno-disse mia sorella intenta a mangiare il toast con la nutella.
Nonno: Buongiorno, allora pronte a tornare a scuola?-che bella domanda nonno.
I&Am: No!-dicemmo all'unisono e ci mettemmo a ridere come due sceme. Feci colazione e poi andai verso l'attaccapanni per prendere la sciarpa, misi il giubbino, la tracolla ed ero pronta ad andare a scuola. Salutai tutti e poi andai in garage a prendere la macchina, entrai dentro e buttai la borsa sul seggiolino di fianco al mio, misi in moto e parti' verso scuola. Strade piene di nebbia, tempo abbastanza freddo e nuvoloni che colmavano il cielo, si Los Angeles era un bello spettacolo in questi tempi. 
Dopo 10 minuti quasi arrivai a scuola, parcheggiai nel parcheggio destinato a noi ragazzi e notai che c'era la Range Rover di Justin, "era gia' arrivato" pensai, spensi tutto, presi la borsa ed usci' dall'autovettura chiudendola con la chiave. Mi incamminai verso l'entrata notando che Ambra era in compagnia di un ragazzo, lui la stringeva e sorridevano, sembrava essere felice e lui la riempiva di attenzioni ma io non sapevo nulla, cosi' decisi di andare a salutarli. Mi avvicinai a loro e Ambra appena mi vide tolse le braccia del ragazzo dai suoi fianchi, andai da loro sorridendo..
I: Ciao Ambra-dissi io guardando lei e il ragazzo.
Am: Ciao Aurora-rispose imbarazzata.
I: Piacere sono Aurora, la sorella di Ambra-diedi la mano al ragazzo che sgrano' gli occhi e mi strinse la mano.
X: Ciao io sono Max-aaaah e cosi' lui e' quel famoso Max di cui mi parlo' tempo fa, bhe non sembrava malaccio.
I: Bhe scusate ma io ho classe adesso, ci vediamo dopo e parliamo un po'-dissi io ridendo sapendo di aver messo in imbarazzo Ambra.
Am: Ok ciao sorellona-disse lei sorridendo e mi saluto' anche l'amichetto barra ragazzo. Mi avviai all'entrata ed entrai a scuola, gente che mi salutava a destra e a manca e io che mi sentivo come Dio sceso in terra, arrivai agli armadietti e ci stava Laila..
La: Buongiorno Auri-disse lei sorridendo a 32 denti.
I: Ciao Laila tutto bene?-dissi io stranamente felice oggi, mi sono svegliata male ma adesso ero felice, forse vedere mia sorella felice aveva reso anche a me felice.
La: Si certo tu? Come stai?
I: Benissimo, che hai adesso?-cercai i libri di storia nell'armadietto e appena li presi, li misi nella tracolla.
La: Fisica ma come vedo tu hai storia, quindi io vado ciao Auri ci vediamo dopo!
I: Ok ciao-dissi prima di vederla sparire dietro l'angolo. Vidi Sara in lontananza con Liam che si baciavano, oh madonna che smielosi che sono :3
Richiusi l'armadietto e prima di entrare in classe andai alla macchinetta per prendere una cioccolata calda, misi i soldi li' dentro e aspettai che fosse pronto, mentre aspettavo mi appoggiai al distributore e maneggiavo il cellulare tanto per perdere tempo, sentii prendermi per i fianchi e spingermi verso qualcuno, o meglio il petto di qualcuno e solo a sentire l'odoro sapevo che era lui, Justin! 
Ju: Buongiorno principessa-disse sussurandomi all'orecchio mandandomi all'inferno in meno di un minuto, mi girai verso di lui e sorrisi non appena incontrai i suoi occhi, bellissimo come sempre, anzi fin troppo bello...
I: Giorno amore-dissi baciandolo, misi le mie braccia dietro al suo collo spingendolo piu' vicino a me, mi prese per i fianchi e mi schiaccio' al distributore, meno male che non c'era anima viva in quel corridoio, un bacio che da semplice diventava sempre piu' spinto e passionale.
Ju: Mi sei mancata stanotte lo sai?-disse staccandosi da me. 
I: Ow davvero? Anche tu-ritornai sulle sue labbra, mi morse il labbro inferiore e appena ne ebbe l'occasione infilo' la sua lingua dentro la mia bocca iniziando a giocare. Passarono dei minuti e ormai la cioccolata era pronta da un bel pezzo, mi staccai sorridendo!
I: Aspetta devo prendere la cioccolata-mi sporsi verso il buco da dove usciva il bicchiere, alzai la finestrella e presi il bicchiere in mano, prima di iniziare a soffiarci sopra.
Ju: Che hai adesso?-gli feci vedere il libro di storia visto che ero impegnata a soffiare sulla bevanda.
Ju: Mmm io ho letteratura che palle, che ne dici se ci saltiamo la prima ora e ce ne andiamo a fare colazione che so-mi prese per i fianchi-da Starbucks e poi ce ne stiamo un po' da soli?!?!-la proposta devo dire mi allettava parecchio ma no, dovevamo andare in classe.
I: Amore la tua proposta e' molto allettante ma No! Muovi quel sedere che ti ritrovi e vai in classe-dissi sorridendo.
Ju: Che palle-butto' la testa all'indietro. Cominciammo a camminare verso la mia classe, mi voleva accompagnare lui...
I: Ci vediamo dopo?-chiesi, magari aveva qualcosa da fare.
Ju: Sisi ciao principessa-mi diede un bacio ed io entrai in classe dove vidi tutti presenti, chi stava seduto sui banchi, chi sulle sedie mentre si raccontavano le vacanze natalizie, tutti a darmi il buongiorno, andai a sedermi e continuai a sorseggiare la bevanda calda, vidi entrare Sara che corse subito ad abbracciarmi..
Sa: Buongiorno amicona-disse sedendosi accanto a me. Nel frattempo io mi toglievo il giubbino e lo appendevo all'attaccapanni.
I: Ciao Saretta-dissi sorridendo.
Sa: Devo dirtelo ma tu e Justin siete proprio belli insieme-arrossi' di colpo ahahah me lo aveva sempre detto ma se me lo ha detto adesso vuol dire che ha visto che ci baciavamo prima :3
I: Ci hai visto prima?-fece "si" con la testa.
I: Anche io ho visto te e Liam...minchia ma non ti lascia mai da sola eh!?!?-dissi io ridendo.
Sa: Meglio, cosi' non devo lottare contro le ragazze che me lo sciupano.
I: Beata te, io invece ogni minuto devo guardarmi le spalle..ci sono troppo cozze che pagherebbero oro pur di stare sotto al mio ragazzo, Dio mi viene voglia di ucciderle.
Sa: Dai tranquilla, lui vuole solo te-mi diede una pacca sulla spalla. Continuammo a parlare mentre in classe entro' la prof di storia, ci chiese delle vacanza e per perdere tempo Clarissa chiese anche a lei com'erano andate le vacanze, e quella quando parla non la smette piu' quindi un'ora passo' ascoltando la prof che ci parlava del suo viaggio in Europa con suo figlio e suo marito, una vera palla. Suono' la campanella e ci raccomando' di ripetere le cose vecchie che poi ci faceva qualche domanda, uscimmo dalla classe e andammo verso gli armadietti.
Sa: Ma tu il libro di biologia lo tieni? Io me lo sono dimenticata a casa-disse con la faccia triste, per sua fortuna ce lo avevo senno' chi la sentiva la prof che ci faceva la solita predica.
I: Amami lo tengo-dissi aprendo l'armadietto.
Sa: TI AMO-disse scandendo ogni singola lettera.
Ju: Si ma e' mia-sentimmo una voce dietro di noi, mi girai e vidi Justin.
I: Si solo tua-lo abbracciai e poi presi il libro di bio.
Ju: Dopo che fai? Vai a casa?-chiese portandomi in disparte.
I: Perche'? Vorresti fare qualcosa?-dissi con uno sguardo ammiccante.
Ju: Bhe vorrei continuare quel che abbiamo lasciato in sospeso stamattina per colpa tua che non hai voluto saltare la prima ora-disse avvicinandosi di piu' a me mentre la sua presa sui miei fianchi si stringeva ancora di piu'.
I: Bhe mi basta chiamare nonna e dirle che sto con te, tanto lei ti adora e si fida di te-dissi sorridendo, nonna lo amava, ci mancava solo che dovevo guardami anche da lei.
Ju: Brava-mi diede un bacino sul naso.
I: Lo so!-feci la linguaccia.
Ju: Fallo di nuovo e salterai tutte le altre lezioni a venire-mi misi a ridere nascondendo il mio viso sul suo petto. Tornammo da Sara che parlava con Tony...andai verso di lui e gli diedi una pacca sulla spalla...
To: Ooooooooooooh che ti viene!?!?-disse scazzato, misi il muso lungo e dissi con la voce da bambina "Niente volevo salutarti", lui torno' a sorridere e mi abbraccio'.
To: Scusami-disse dispiaciuto per avermi risposta male, sorrisi e ci passai sopra.
Sa: Possiamo andare adesso in classe?-chiese.
I: Shi andiamo!-diedi un bacio a Justin e io e Sara andammo in classe.
Le ore trascorsero leggere e limpide, tutti chiedevano le stesse cose: vacanze, cosa avevamo fatto, che regali avevamo ricevuto e se avevamo studiato..bhe sull'ultima domanda tutti davamo la stessa risposta e il prof sorrideva come per dire "eh lo sapevo" ahahhaha. L'ultima ora di geografia fu quella un po' piu' triste, il marito della prof ha un tumore e si e' sfogata con noi, ci ha raccontato di come abbia passato le vacanze e di certo non erano state come tutte le altre degli altri prof che si erano divertiti ma lei e' dovuta stare accanto al marito 24 ore su 24...al che disse una frase davvero bella e significativa "Solo adesso ho scoperto cosa vuol dire amare sul serio"...una frase che mi e' rimasta sul serio impressa nella mente. Noi giovani ci diciamo sempre "ti amo" ma mi chiedo quale sia davvero il suo significato, insomma non bisogna avere per forza il proprio compagno in fin di vita ma ci sono sul serio coppie che si dicono "ti amo" e quando si lasciano si odiano e quell'amore che provavano svanisce in  un colpo..bha la vita e' davvero strana! Suono' la campanella e uscimmo dalla classe lasciando la prof da sola mentre metteva in ordine le carte. Andammo agli armadietti e posai i libri, salutai Sara e Liam e poi usci' fuori in cortile ad aspettare Justin! Mi sedetti sul muretto mentre chiamavo nonna per dirle che non tornavo a casa 
*Al telefono*
Nonna: Pronto?
I: Nonna sono Aurora.
Nonna: Oh Aurora dimmi cos'e' successo?
I: Niente non preoccuparti, io non vengo oggi a pranzo..sto con Justin!
Nonna: Ah va bene e Ambra cosa fa? Torna a casa?
I: Bho penso di si, chiamala magari.
Nonna: Va bene, ciao e salutami Justin!
I: Ok ciao nonna.
Nonna: Ciao ciao-chiusi la chiamata e riposai il cell nella borsa, guardavo tutti uscire e di Justin nemmeno l'ombra, bha chissa' che fine avra' fatto. Riabbassai lo sguardo prendendo dalla borsa il libro di storia per vedere cosa dovevo ripetere, iniziai a sfogliare le pagine e non era molta roba..
Ju: Sempre a studiare eh-disse qualcuno con un tono da rimprovero.
I: Bhe non posso rischiare di prendere delle B quindi mi tocca studiare al tuo contrario che devi fare anche l'esame tra 5 mesi-dissi contando i mesi sulle dita della mano.
Ju: Non farmici pensare ti prego, odio la scuola-disse sedendosi vicino a me.
I: Anche io ma se non studio il tempo non passa mai e quindi meglio studiare piuttosto adesso che rischiare di perdere l'anno e rimanere in questo inferno per piu' tempo...non credi?
Ju: Visto cosi'si hai ragione!-disse facendo spallucce.
I: Io ho sempre ragione-sorrisi.
Ju: Ho una ragazza intelligente io-mi prese la testa fra le mani e mi bacio'.
I: Si sei stato piuttosto fortunato, anzi fortunatissimo-mi passai la lingua sulle labbra.
Ju: Che dici? Andiamo?
I: Si ma con la tua o la mia macchina?
Ju: Sei venuta con la macchina?-chiese sorpreso.
I: Si-risposai posando il libro in borsa.
Ju: Facciamo cosi'..andiamo con la mia e poi veniamo di nuovo qui e ti riprendi la tua, tanto la scuola sta aperta fino alle 6 per la squadra di basket!
I: Mmm mi sembra perfetto, andiamo!-saltai giu' dal muretto e ci avviammo verso la sua macchina. Salimmo e Justin mise in moto per poi mettersi in strada...
I: Sai oggi la prof di geografia mi ha fatto una gran tenerezza-dissi ripensando a quello che ha detto prima.
Ju: Come mai?-chiese interessato mentre cambiava la marcia.
I: Suo marito e' malato, ha un tumore allo stomaco e oggi ci ha raccontato che le sue vacanze sono state pesanti perche' e' stato accanto a lui 24 ore su 24...e poi ha detto una frase che mi ha colpito molto.
Ju: Che frase?
I: Ha detto "Solo adesso ho scoperto cosa vuol dire amare sul serio"..cioe' sta frase mi e' rimasta proprio impressa.
Ju: Bhe non sara' per niente facile per lei.
I: Gia'...io se mio marito fosse malato avrei voglia di morire con lui, ormai la mia vita sarebbe finita insieme alla sua.
Ju: Io invece vorrei che lei fosse felice e che la sua vita andasse avanti!-disse continuando a guidare.
I: Mado che bruttooo, spero che non mi capiti mai una cosa del genere, insomma ho gia' perso i miei genitori non vorrei perdere qualcun altro di importante della mia vita-dissi poggiando la testa sulla spalla di Justin.
Ju: Non perderai nessuno e per quanto banale possa essere non perderai me!-non era banale per niente, io spero che questa storia tra me e lui continui e se Dio vuole che tra 7 anni staremo ancora insieme ben venga, se invece ci lasciassimo, mettiamo le corna, beh gli auguro tutta la felicita' di questo mondo.
I: E tu non perderai me-mi diede un bacetto sulla nuca. Arrivammo su una collina, Justin spense i motori e scendemmo dalla macchina, chiusi lo sportello e andai davanti con lui, camminammo piu' avanti e si intravedeva un po' tutta Los Angeles, mi abbraccio' da dietro Justin stringendomi a lui..
Ju: E' bellissimo qui sopra-sussurro', si era davvero stupendo.
I: Si lo e'-andammo a sederci sull'erba sotto un alberello, Justin con la schiena contro il tronco mentro io ero davanti a lui con la schiena contro il suo petto...gli facevo i grattini sul braccio...
I: Ci pensi mai al futuro amore?-chiesi ammirando il paesaggio.
Ju: Si a volte!-mi faceva delle carezze sul braccio.
I: E a cosa pensi? Se posso saperlo!-dissi io girandomi un po' per poterlo vedere meglio in viso.
Ju: Bhe vorrei tornare in Canada dopo la scuola, vorrei lavorare, costruire una famiglia..sai solite cose-fece il vago, il fatto che voglia tornare in Canada lo sapevo, lo diceva sempre che dopo gli esami voleva tornare li'.
I: Owww capito!-risposi senza proferire altre parole o chidere altre cose, non sapevo cosa dire. 
Ju: Tu invece?-chiese lui prendendomi di sorpresa.
I: Bhe io vorrei fare il college dopo la scuola, vorrei diventare una fotografa e costruire anche io la mia famiglia...sai solite cose-aggiunsi la sua frase finale facendo spallucce.
Ju: Rimarrei a Los Angeles se me lo chiedessi-disse d'un tratto, non volendo sorrisi, era quella risposta che qualunque ragazza volesse avere...
I: Non ho detto di voler fare il college per forza qui, sai penso che anche in Canada ci siano dei college...-sorrisi, il punto e' che volevo avere quella risposta ma solo per sapere se per lui contavo davvero qualcosa ma penso che per lui io abbandonerei tutto e andrei ovunque mi voglia portare.
Ju: Verresti davvero in Canada per me?!-sembrava sorpreso dalla mia riposta.
I: Verrei ovunque tu mi chiedessi di venire, l'importante e' stare con te-mi girai e gli diedi un bacio.
Ju: Sei meravigliosa-sorrise, mi morsi il labbro inferiore e poi ritornai a baciare le sue labbra, schiusi le labbra e lasciai che la sua lingua incombesse sulla mia, mi girai di piu' per stare comoda e poi senti' una stretta sui fianchi, mi alzo' facendomi mettere in braccio a lui, gli misi la mano dietro al collo mentre lo portavo piu' vicino a me, le sue mani posizionate sopra le mie cosce, ogni tanto ci staccavamo per riprendere fiato e poi tornavamo a giocare tra di noi. Continuavamo quella meravigliosa magia fin quando non si fece ora di andare! Ci alzammo dal nostro posticino e salimmo in macchina prima di salutare tutta LA...
In macchina scherzavamo, giocavamo come due bambini e senza che nemmeno ce ne accorgessimo arrivammo a scuola...
I: Ti chiamo quando arrivo ok?-dissi prima di aprire lo sportello, mi prese per un braccio facendomi girare e senza che lo realizzassi mi ritrovai di nuovo sulle sue labbra..
Ju: Ok-sentivo il suo sguardo pesante su di me e questo mi fece bloccare e irrigidire il corpo, in modo positivo, mi sentivo cosi' piccola accanto a lui.
Scesi dalla macchina e andai nella mia, misi in moto e parti' per tornare a casa.
Ah che bel pomeriggio!


To be continued....

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Capitolo 18
*** ACHTZEHN ***


Ribuonsalveee..si ho messo anche il 18 ahahahah amatemi LOL
Scusate per gli errori nel precedente e anche in questo se ce ne sono, sicuro si c.c
Bhe vi lascio e fatemi sempre sapere.
Vi ame pipol (?)


ACHTZEHN-

Arrivai a casa ed erano tipo le 15:30, misi la macchina nel garage ed entrai dalla porta di servizio che dava in cucina. Entrai e mi avviai verso il salotto dove vidi nonna e nonno guardare la tv...
I: Ciao nonni-dissi io passando per di li'.
Nonna: Ciao com'e' andata con Justin?-chiese lei alzandosi dal divano e venendo verso di me.
I: Bene bene grazie, ora vado a studiare. A dopo-la salutai con un bacino sulla guancia e poi sali' su fino in camera mia, posai tutta la roba e poi mi misi comoda con una tuta, le pantofole e il felpone di Minnie, pronta a ripetere le vecchie cose di storia.
Il tempo passava e mentre mi scervellavo a ripetere facevo 5 minuti di pausa e poi tornavo sui libri, maneggiavo la matita, la mordicchiavo, poi scleravo e tornavo sui libri, si questo e' il mio metodo di studio.
Mi squillo' il telefono e quella fu la mia salvezza divina...
*Al telefono*
I: Pronto?
Sa: Ciao scema che fai?
I: Sto studiando storia tu??
Sa: Ho appena finito mado che palle.
I: A chi lo dici, Dio ho bisogno di distrarmi.
Sa: Appunto per questo ti ho chiamato-un sorriso si formo' sulle mie labbra.
I: Dimmi muoviti.
Sa: Tra un'ora ci vediamo tutti al campo e poi andiamo da una parte, ci divertiremo un mondo promesso.
I: Ok ci sto.
Sa: Ah dimenticavo, portati il costume da bagno, ciao-non ebbi il tempo di rispondere che mi chiuse il telefono in faccia. Il costume da bagno? A gennaio? Mi vorranno uccidere o peggio, oh mamma e chissa' dove cacchio sta adesso quel coso, dopo il cambio invernale non mi ricordo piu' dove nonna mi abbia spostato i vestiti estivi. Andai a chiedere a lei cosi' facevo prima...
I: Nonnaaaa-urlai scendendo le scale a due a due ahhaah
No: Sono in cucina-disse lei, arrivai in cucina e la vidi a lavoro coi fornelli.
I: Nonna ma le cose mie estive dove sono?
No: Stanno nella camera degli ospiti, nell'armadio grande ma perche'?
I: No niente mi serviva na maglia, grazie-le diedi una pacca sulla spalla e sali' le scale sempre a due a due, andai nella camera degli ospiti e rovistai nell'armadio, aprendo cassetto per cassetto e alla fine trovai i costumi da bagno..ne avevo molti ma nessuno mi piaceva piu' di tanto, alla fine decisi di mettere quello che mi piaceva di piu' rispetto agli altri, era uno con la fascia a cuore con il laccetto sopra e la mutandina normale di colore rosso rubino, bhe ci puo' stare. Dopo averlo preso tornai in camera mia e mi preparai per andare dai ragazzi. Misi la tuta grigia, una felpa bianca con scritto "I <3 Los Angeles", le air force1 a collo alto bianche, legai i capelli in una coda alta, presi la borsa dove ci misi: costume, telefono, macchina fotografica, chiavi e un telo. Fini' di prepararmi, misi il giubbino e scesi giu'..
Nonno: Dove vai?-chiese nonno vedendomi tutta preparata.
I: Esco con i ragazzi, torno tardi non aspettatemi-dissi prendendo la sciarpa.
Nonna: Va bene ma non fare troppo tardi-sbuco' nonna dalla cucina.
I: No promesso, ciao!-chiusi la porta alle mie spalle e mi avviai a piedi verso il campo, le cuffie nelle orecchie e l'iPod in riproduzione. Il freddo mi congelava tutte le parti del mio corpo, il vento entrava anche dalle scarpe e mi chiedo dove cazzo vogliano andare quelli tanto da farmi portare il costume da bagno, saranno usciti fuori di senno.
Arrivai al campetto e li vidi tutti seduti sugli spalti, tolsi le cuffie riposando l'iPod nella borsa e andai verso di loro..
Sa: Finalmente sei arrivata!-disse Sara allargando le braccia come se avesse visto Gesu' Cristo.
I: Sai com'e' una ragazza mi ha detto di portarmi il costume da bagno a Gennaio e ho dovuto cercare ovunque.
Sa: Non e' colpa mia, dai la colpa a Tony-disse segnando con il dito quel coglione del mio migliore amico.
To: Ehi ehi sono sicuro che ci divertiremo-nel frattempo Justin era sceso ed era venuto accanto a me.
Ju: Sei bellissima-mi sussurro' nell'orecchio, i brividi si fecero sentire nuovamente.
La: Bhe andiamo?!!?-eravamo in 6 dove ci mettevamo?
I: Ma siamo in 6, dove ci sediamo?-dissi contandoci.
To: Io avanti col tuo ragazzo-mi guardo' male-sai per indicargli la strada, Liam con in braccio Sara, e tu con Laila vi stringete un po'..dai andiamo!-detto questo ci sedemmo tutti quanti nella macchina di Justin e partimmo per la destinazione sconosciuta.
Durante il viaggio parlavo con Laila e vedevo Liam e Sara scambiarsi qualche bacio pensando che nessuno li guardava e invece zaccate' che li beccavamo ma facevamo finta di nulla, Justin continuava a guidare seguendo le informazioni di Tony e ormai la sera si intravedeva, mi chiedo ancora dove minchia ci stiano portando! Ripresi l'iPod e continuai ad ascoltare la canzone di prima "Pompeii", poggiai il gomito sul braccio della portiera e poggiai il capo sulla finestra. 
Senti' un click e apri' gli occhi e vidi davanti a me Justin che aveva aperto la portiera, mi strofinai gli occhi e lo vidi bello come il sole..
I: Siamo arrivati?-dissi cercando di non sbadigliare, si, mi ero addormentata.
Ju: Si dai vieni-mi prese la mano e scendemmo tutti quanti, ci trovammo in una difronte a quelle solite case tipo e non capi' perche' eravamo venuti qui.
I: Qualcuno mi spiega?
To: Bhe questa e' una delle millesime case che paparino sta costruendo ed e' stata terminata ieri quindi che ne dici se come ai vecchi tempi la inauguriamo noi per primi?!!?-il padre di Tony era un architetto e praticamente case come queste le aveva progettate tutte lui qui a Los Angeles, o meglio non tutte ma quasi. Quando lui le terminava Tony portava me e Sara in queste case, entravamo e ci divertivamo e poi la mattina ce ne andavamo senza far sapere nulla a nessuno.
I: Ci sto cacchio-man mano tutti scavalcavamo il cancello piccolo e poi Tony con le duplici chiavi che aveva apri' la porta di questa casa, bellissima dentro, davvero bella, tutti ci spartivamo nei vari settori della casa, io e Justin andammo a vedere fuori e notammo che c'era quest'altra casetta chiusa, entrammo e dentro ci stava una piscina con idromassaggio, sedie sdraio e tutto il necessario che serviva..
Ju: Ora capisco l'utilita' del costume-disse sbalordito.
I: Mmmm anche io ahahah-ci mettemmo a ridere e poi mi prese per i fianchi e andammo dentro dagli altri.
To: Avete visto il mostro li' fuori?-intendeva dire la piscina.
I: Sii e' davvero stupenda, vorrei avere una casa come questa.
To: Tranquilla quando ti sposerai il mio regalo di nozze sara' una di queste case tipo-ci mettemmo a ridere.
Ju: Bhe allora mi conviene sposarmi con Aurora, poi dopo qualche mese divorziamo e la casa rimane a me-disse lui stringendomi da dietro.
I: Non ci contare, la casa sara' a mio nome-gli diedi un colpo sul braccio.
Sa: Bhe io e le ragazze andiamo a cambiarci ciaooooo-tiro' me e Laila per il braccio e ci trascino' sopra lasciando i ragazzi da soli.
Salimmo le scale e la parte superiore era bellissimo, invece di avere pareti fatte di muro (?) aveva vetrate ed era tutto stupendo, entrammo in una stanza qualunque...
Sa: Non vedo l'ora di andare in piscina-disse lei sorridendo.
I: Porcella hahah vuoi fare la scema con Liam eh!?!?-dissi io sorridendo facendo ridere anche Laila.
Sa: Come se tu non avessi la stessa voglia con Justin-bhe si aveva ragione ma io non lo dicevo.
I: Voi che costume avete portato?-chiesi cambiando discorso.
La: Io uno nero semplice, voi?
Sa: Io quello viola dell'anno scorso-non lo ricordavo sinceramente.
I: Io uno normale-andai in bagno, mi svestii e cacciai il costume fuori, lo misi e mi guardai allo specchio e mi piacevo, mi feci una coda alta e usci' dal bagno facendo voltare le ragazze...
La: Meno male che era normale-disse sbarrando gli occhi.
Sa: Justin avra' da fare stanotte-mi fece ridere.
I: Dite che e' troppo?-dissi dondolandomi sui piedi.
Sa: Naaaaaaaaaah vai bene, ora andiamo!-presi il telo e scendemmo, arrivammo nel salotto dove stavano i ragazzi.
La: Siamo pronte-disse lei andando verso Tony e lo stesso fece Sara con Liam mentre io ero imbarazzata da morire, Justin era bellissimo, aveva un costume di quelli che portano i ragazzi fin sopra le ginocchia di colore nero con delle fantasie bianche, mi guardo' sbalordito, gli altri ragazzi erano gia' andati fuori, camminai a passo di lumaca verso di lui...
Ju: Un giorno di questi mi farai venire un colpo al cuore sappilo-disse venendo verso di me abbracciandomi posando le mani al di sopra del mio sedere.
I: Anche tu, sappilo-sorrisi e ci baciammo e poi andammo dai ragazzi, posammo i teli sulle sdraio e ci buttammo in piscina. Ridevamo, giocavamo, facemmo le lotte, ci schizzavamo con l'acqua, ci rilassavamo ed era da tempo che non lo facevamo cosi'.
Sa: Bella serata ragazzi-disse ridendo.
I: Si ahaha magnifica, dovremmo farlo piu' spesso-dissi io appoggiandomi al bordo della piscina.
To: Non ti preoccupare tanto paparino ne sta completanto tante di queste case-disse lui facendo il segno dell'ok.
Ju: Meno male dai-ridemmo tutti. Man mano i ragazzi se ne salivano e andavano verso l'altra parte della casa, cosi' decisi di andare anche io con loro ma Justin mi tiro' per un braccio facendomi ricadere in acqua...
I: Ma che fai?-dissi sorpresa.
Ju: Voglio stare un po' con te, da soli-mi fisso', tornai al posto di prima contro al bordo della piscina e lui davanti a me mentre teneva le sua mani sui miei fianchi e attaccava il suo corpo bagnato al mio, una sensazione bellissima. Ci fissammo negli occhi e avvicinandoci entrambi ci baciammo, allacciai le mie gambe al suo bacino stringendolo di piu' a me, spostando le mani dai miei fianchi le passo' sulle mie cosce per poi arrivare a metterle sul mio sedere strizzandomelo (?) facendomi sussultare, ci staccavamo ogni tanto per riprendere fiato e tornavamo a fare quello che stavamo facendo prima...
Ju: Sei cosi' sexy-disse sussurrandomi all'orecchio, sorrisi e affondai la testa sulla sua spalla dalla vergogna.
Ju: Ti imbarazzi sempre per queste cose-sorrise prendendomi il viso fra le mani.
I: Si bhe sai com'e' sono una ragazza-sorrisi.
Ju: Adoro quando arrossisci e nascondi il tuo bel viso sul mio petto, lo adoro davvero tanto!-si passo' la lingua tra le labbra.
I: Mi sento cosi' piccola quando sto con te-ammisi.
Ju: Tu SEI la mia piccola principessa-mi bacio' nuovamente.
I: Che ne dici se usciamo e ci asciughiamo?!!?-dissi posando le mani sulle sue spalle.
Ju: Che ne dici se finiamo quello che abbiamo interrotto?
I: E lo vuoi finire qui? In piscina?-chiesi sorpresa.
Ju: Si perche' non ce la faccio piu' ad aspettare-oh mamma mia aiuto aiuto aiuto a i u t o.
I: Non e' meglio, asciutti-passai una mano sul suo petto-su di un letto, al caldo?!? Eh?
Ju: Quando e dove?-rispose soltanto.
I: Giochiamo un po'-dissi io da vera stronza.
Ju: Tu mi vuoi morto, si per forza..che gioco?-mi fece ridere, lo volevo stuzzicare un po'.
I: Ora ce ne usciamo, io vado di sopra e tu dovrai indovinare in quale stanza sono ok?!?-dissi dettando le regole.
Ju: E come faccio ad indovinare dove sei?
I: Si chiama nascondino honey!-mi tolsi da sotto la sua presa e iniziai a salire le scalinate della piscina lasciando Justin da solo pensando ancora a come fare a trovarmi!
I: Non metterci troppo amore senno' mi raffreddo!-risi di gusto.
Ju: Non preoccuparti a riscaldarti ci penso io-mi lancio' uno sguardo sexy, presi il telo, me lo iniziai a strofinare per tutto il corpo avendo lo sguardo fisso di Justin su di me, si lo feci apposta..adoravo farlo impazzire. Prima di uscire dalla porta vetrata lo salutai con la mano e me ne andai dentro. Gli altri anche loro erano andati a farsi i fatti loro e cosi' me ne sali' sopra, entrai in una stanza bellissima, aveva un letto a baldacchino, il balcone enorme e una toiletta a se...andai in bagno ad asciugarmi e aspettai che Justin mi trovasse hahaah povero!
Dopo aver finito di asciugarmi me ne usci' un po' in balcone, mi sporsi un po' poggiando i gomiti sul bordo...dopo qualche minuto senti' la porta aprirsi e appena mi girai vidi Justin...
I: Ce ne hai messo di tempo eh-dissi ridendo.
Ju: Non e' stata colpa mia, mi ha fermato Tony su per le scale-andai verso di lui.
I: Si Tony come no, ammettilo che non mi riuscivi a trovare-dissi arrivando davanti a lui.
Ju: Fatto sta che ti ho trovata, il mio premio?!?!
I: Vuoi anche il premio adesso?-chiesi scherzando.
Ju: Bhe si-mise le mani sui miei fianchi mentre io le mie le misi sulle sue spalle, inizio' a farmi indietreggiare verso il letto..
I: Ci hai messo troppo a trovarmi amore, dovrei darti una punizione.
Ju: Pensaci dopo-inizio' a baciarmi il collo, arrivammo al letto, mi ci sdraiai sopra e indietreggai al fine di arrivare ai cuscini, lui si mise sopra di me e ci iniziammo a baciare, le sue braccia tese al lato della mia testa, divaricai le gambe e lui si sistemo' meglio in mezzo, passo' a baciarmi di nuovo il collo iniziando a giocherellare con l'elastico del top dietro di esso, me lo slaccio' facendo intravedere il mio seno, le sue mani si trovavano sulla mia coscia destra che accarezzava dolcemente mentre io mi muovevo sinuosa a contatto con il suo corpo, i suoi capelli rilasciavano ancora acqua cosi' come i miei, anzi anche i nostri costumi erano ancora bagnati ma in realta' era una bella sensazione. Justin si alzo' intento a slacciarsi il pantaloncino facendoselo scivolare giu' per le gambe rimanendo solo in boxer, si rimise su di me e mi tolse completamente la parte di sopra del costume, inizio' a lasciare baci umidi sul seno per poi scendere ed arrivare fino all'elastico degli slip, me lo inizio' a sfilare, alzai un po' il bacino per facilitargli la cosa e cosi' anche quel pezzo di stoffa cadde a terra in qualche angolo sperduto della camera. Ero praticamente nuda sotto di lui e aveva quel suo solito sguardo pesante su di me che mi faceva sentire piccola piccola vicino a lui, tolti anche i suoi boxer potevo sentire quella tensione attorno a noi, si abbasso' di nuovo a me e nel momento in cui mi diede un bacio entro' in me con una solo spinta che mi fece andare in dietro la testa, rimase un po' fermo fin quando riprendemmo fiato e poi inizio' a muoversi dentro e fuori da me per tutta la sua lunghezza.
Ju: Avrai ancora voglia di darmi una punizione?-parlo' lui.
I: S-si-risposi balbettando e lui si fermo' o.O
I: Che fai Justin?-chiesi sorpresa.
Ju: Non voglio una punizione voglio un altro premio-oh mamma che bambino che era.
I: Se non ti muovi a finire quello che hai iniziato giuro che ti lascio in bianco per un mese-senza proferire parole inizio' a muoversi piu' veloce fin quando all'apice del piacere lui si tolse da me e si sdraio'. Eravamo ancora a letto e io avevo il lenzuolo fin sopra al collo mentre Justin fino al bacino con la mano destra dietro la testa, mi torturavo le dita di solito dopo averlo fatto perche' non sapevo mai se parlare, o non parlare, fare o non fare qualcosa...ma di solito lui diceva qualcosa, stavolta non e' capitato. Presi i lembi del lenzuolo e alzandomi me lo trascinai con me lasciando Justin inerme sul letto, ancora nudo...
Ju: Ma che fai?!-disse sorpreso, si alzo' dal letto, riprese i suoi boxer e se li rimise venendo verso di me.
I: Nulla mi devo rivestire perche'?-dissi cercando il mio costume da bagno sotto al letto in posizione 90°
Ju: Che bella posizione, dovremmo provarla un giorno-disse ridendo ma questo invece mi fece arrabbiare.
I: Fai poco lo scemo Justin-mi rialzai spintonandolo e andai verso la porta pronta per tornare nella camera dove stavo con le ragazze ma mi prese da dietro facendomi voltare verso di lui...
Ju: Mi dici che hai?-chiese mettendo le mani dietro la mia schiena.
I: Non ho nulla sul serio, sara' meglio andare!-lasciai la sua presa su di me e andai in camera dove stavano anche le ragazze. Entrai dentro e sotto il loro sguardo presi la mia borsa e andai in bagno a cambiarmi per poter tornare finalmente a casa. Mi asciugai meglio, presi i miei vestiti indossandoli e ai capelli che erano meta' bagnati e meta' asciutti si feci una treccia laterale, misi tutto in ordine nella borsa e poi usci' dal bagno..
Sa: Ma che ti succede Auro?-chiese Sara vedendomi giu' di morale.
La: Hai litigato con Justin per caso?-chiese Laila.
I: No anzi va bene con Justin solo che non lo so, mi e' salito sto magone addosso e non riesco a farlo andare via.
Sa: Ah capito, vabbe' dai passera' tranquilla-disse lei abbracciandomi.
I: Si spera, bhe voi come va?-chiesi io vedendo sorridere Sara.
Sa: Oh benissimo-disse lei ridendo e avevo gia' capito cosa era successo.
I: Cosa hai fatto?-volevo farmi raccontare tutto.
Sa: Cosa abbiamo fatto vorrai dire..bhe siamo usciti e siamo andati in spiaggia e una cosa tira l'altra sai come vanno ste cose-rise e mi misi a ridere anche io.
I: Eeeeeeh brava e tu Laila? Fatto roba con Tony?-azzardai a chiedere.
La: No macche' abbiamo parlato, parlato e parlato e mi ha baciata-disse sorridendo.
I: Non e' una buona cosa?
La: Bhe si e' buonissima ma prima mi bacia, poi dice di voler essere amici, poi mi riprende, mi bacia e poi non si sa mai cosa gli passi per la testa a quel ragazzo..giuro non so piu' come comportarmi con lui.-la capivo ma Tony era cosi', prima di fare una cosa seria e giusta ci pensava sopra 759438 volte e quando si pentiva degli sbagli che faceva tornava sempre indietro solo che con Laila sta sbagliando di brutto..gli piace ma e' troppo testardo per provare a stare con lei, solo che se continua cosi' la perdera' e addio Laila.
Sa: Perdonalo e' nato coglione-disse Sara sdrammatizzando la cosa.
I: Sembra brutto dirlo ma aspettalo ti prego, lui ha i suoi tempi ma ci tiene a te, sul serio..gli ci vuole solo tempo per prendere delle decisioni l'importante e' non lasciarlo-dissi con calma.
La: Io non ho intenzione di lasciarlo perche' ci tengo troppo solo che ci rimango male quando si comporta in questo modo e non so mai come comportarmi.
I: Ti capisco, dai andiamo che senno' ci danno per disperse i ragazzi-prendemmo tutte le nostre cose e scendemmo giu' dove i ragazzi ci stavano aspettando vicino la porta, appena scendemmo lo sguardo di Justin si poso' interamente su di me facendomi imbarazzare..
Sa: Allora? Andiamo?-disse felice come una Pasqua, Liam la tiro' a se e le diede un bacio. Laila si affianco' a Tony mentre io ero ancora sulle scale..
To: Andiamo!?!?
I: Si-dissi io scendendo le scale affiancando il mio ragazzo che mi abbraccio' posando il suo braccio attorno al mio collo. Uscimmo tutti da casa e man mano tutti scavalcammo il cancello per poi trovarci davanti alla macchina, sempre le disposizioni di prima credo..Justin ando' al lato del guidatore e mentre Tony saliva accanto a lui, lui lo blocco'...
Ju: Tony ti voglio bene e la strada l'ho imparata ma vorrei la mia ragazza accanto a me-il mio cuore fece una capriola di felicita'.
To: Bastardo questa me la paghi-disse ridendo per poi sedersi dietro e lasciare il posto avanti a me, mi sedetti e Justin mise in moto per poi mettersi in strada.
Durante il tragitto parlavamo con i ragazzi e facevamo battute in continuazione poi dopo presi l'iPod dalla borsa, misi le cuffie nelle orecchie e mi lasciai andare alla musica, in riproduzione ci stava "Mirrors" di Timberlake, poggiai la testa al finestrino e mi senti prendere le mani da Justin, girai la testa per poi vederlo sorridere e continuare a guidare.
Il viaggio prosegui' nei migliori dei modi e arrivammo a casa verso le 23:00...
Ju: Ragazzi vi accompagno a casa o vi lascio al campetto?-chiese Justin prima di fermarsi.
Sa: No lasciaci al campetto-disse Sara, Justin continuo' a guidare fin quando si fermo' al campetto e tutti scesero dalla macchina cosi' stavo per fare anche io quando Justin mi blocco' e decise di accompagnarmi lui a casa, quindi salutai gli altri.
Ju: Bhe serata divertente oggi non credi?-parlo' lui.
I: Si una bella serata-risposi io sorridendo. Arrivammo sotto casa mia e lui spense i motori...
Ju: Domani a che ora vieni a scuola?
I: Penso per le 8:10 tanto vengo in macchina.
Ju: Ah va bene, allora ci vediamo domani?!!?
I: Ok-si avvicino' e mi diede un bacio, feci per scendere..
Ju: Ah dimenticavo di darti questi-prese dalla sua borsa il mio costume da bagno e sorrisi prendendolo in mano..
I: Ehhm grazie!-dissi imbarazzata.
Ju: Prego principessa-un altro bacio e scesi dalla macchina per poi entrare in casa. Non c'era nessuno, forse tutti a dormire, sali' sopra in camera mia, mi svesti' e andai a farmi una doccia, una calda doccia rilassante per togliermi tutte le tensioni di dosso e sperare in una giornata migliore.
Alla fine misi il pigiamone e andai a letto sprofondando nel migliore dei sogni.


To be continued...

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Capitolo 19
*** NEUNZEHN ***


Dovete sul serio amarmi ahahahahah vi ho messo 3 capitoli...
HAHAHAHAHAHAHAHAH comunque scusatemi sempre per eventuali errori e buona lettura, come sempre fatemi sapere!!
XX


NEUNZEHN-


Mi svegliai con un forte mal di testa e non so perche', sta di fatto che tra poco mi scoppia.
Dopo essermi lavata e preparata scesi giu' in sala da pranzo per colazionare...
Nonna: Buongiorno cara, non ti senti bene?-noto' la mia situazione nonna.
I: Ho mal di testa non ce la faccio piu'-poggiai la testa sul tavolo.
Nonna: Tieni-mi porse la bustina-prendila dopo le 10 dopo aver mangiato qualcosa-si raccomando'.
I: Ok grazie-presi la bustina mettendola nel taschino del giubbino e poi presi il mio succo con la brioche (se si scrive cosi').
I: Vado a scuola, ciao a dopo!-misi il giubbino, il cappello e la sciarpa, poi presi la tracolla e usci' dalla porta della cucina per trovarmi direttamente nel garage ed entrare in macchina.
Mi misi in corsia e camminando piano piano in 10 minuti e passa ero arrivata a scuola, parcheggiai e poi scesi chiudendomela alle spalle. Camminai verso l'entrata della scuola e senza salutare nessuno, abbassai la visiera del cappello e andai verso il mio armadietto, presi il libro di Letteratura e posai gli altri libri e quaderni insieme alla bustina, va a finire che me la dimenticavo di avere nel giubbino...
Sa: Buongiornoooooo-disse Sara urlando causandomi un dolore allucinante alle orecchie.
I: Potresti smettere di urlare? Mi fa male la testa-mise il broncio e poi si scuso' con me abbracciandomi.
Sa: Pronta per letteratura?
I: No non sono pronta in niente oggi e se mi dicono qualcosa sara' la prima volta che mi rifiuto di andare all'interrogazione o alla lavagna, ti giuro non mi sono mai sentita cosi' male-ammisi poggiandomi all'armadietto con la testa fra le mani.
Sa: Ow piccola-mi diede una carezza sulla spalla-andiamo in classe?
I: Tu vai io passo alla macchinetta per prendermi la cioccolata-dissi dandole una pacca sulla spalla, lei se ne ando' verso la classe mentre io mi avviai verso la macchinetta, in lontananza vidi Justin parlare con Lory..Lory? Quella brutta stronza, e lui civettava pure con lei, miiinchia l'omicidio si stava imposessando di me..mantenni la calma e camminai verso la macchinetta senza girare lo sguardo, o meglio mi girai ma senza darlo a vedere. Mi dava fastidio cazzo, mi dava fastidio perche' lei mi ha rovinato la vita, ha osato parlare della morte dei miei genitori davanti tutta scuola e ora quel bamboccio di Justin ci parla pure con lei? No ma grazie eh...bel fidanzato che ho.
Misi i soldi nella macchinetta e cliccai per "cioccolato e latte", aspettai indignata ancora per quello che ho visto prima, insomma si sono gelosa e penso che tutte lo sarebbero, ma il fatto che mi fa arrabbiare di piu' e' che lui si sia fermato a parlare con lei, tra tutte le ragazze della scuola lui proprio con Lory doveva avere una conversazione, bhe lei sicuro sara' felice, tutto quello che vuole e averlo e fare un dispetto a me, ma si sbaglia di grosso se pensa che io mi faccia trattare come una scema, la prossima volta che la vedo avvinghiata al mio ragazzo una strascinata di capelli non gliela leva nessuno. Presi il mio bicchierino con la bevanda e iniziai a sorseggiare camminando verso la mia classe notando che i due stavano ancora parlando davanti all'entrata, la risate di lei, da gallina mi fece aizare i nervi, beeeeeeene dopo che avra' avuto un incontro con me la stronza ridera' come una gallina sgozzata. Entrai in classe e andai a sedermi al mio posto..
I: Sa'?!!?-la chiamai io.
Sa: Dimmi-rispose lei sorridendo.
I: Tu pensi che Lory sia migliore di me?-la sua faccia era disgustata non appena senti' il suo nome.
Sa: Ma che dici? Certo che no...Lory non ti arriva nemmeno alla caviglia amore, ma perche'?
I: Prima ho visto Justin parlare con lei e sembravano cosi' complici, lei rideva e lui anche-ammisi io.
Sa: Lo sai com'e' lei...non perde mai occasione di fare l'oca con tutti e devo ricordarti Tony?!!?-feci no con la testa-ecco appunto, lasciala perdere. Senti lui ha scelto te, ha lottato per averti e non avrebbe la minima intenzione di lasciarti per poi mettersi con quella specie di ragazza andata a male-mi misi a ridere per le sue parole, sapeva sempre come farmi ridere.
I: Grazie, Sara io non voglio perderlo-dissi poggiando la testa sulla sua spalla.
Sa: E non lo perderai, tranquilla-entro' la prof in classe e Dio ha voluto che non interrogasse e nemmeno spiegasse, infatti e' stata tutto il tempo fuori a parlare con altri professori. Suono' la campanella e io e Sara andammo verso gli armadietti..dove stavano Tony e Justin...
Ju: Buongiorno principessa-mi diede un bacio sulla guancia.
I: Ciao-posai i libri dentro e poi presi quelli dell'ora successiva.
Ju: Che succede?-chiese notando la mia reazione.
I: Mmmmh nulla-dissi abbozzando un sorriso falsissimo.
Ju: Sara che succede?-si rivolse a lei, lanciai uno sguardo a Sara come per dire "non dire nulla"
Sa: Nulla-sorrise anche lei.
Ju: Ma che ho fatto di male?-si prese la testa fra le mani.
I: Oh niente amore, tranquillo va tuuuutto bene-gli diedi una pacca sulla spalla.
Ju: Non me lo dirai vero cosa ti prende?
I: Ingegnati signorino Bieber-lo lasciai li' da solo con Tony mentre io e Sara tornavamo in classe...
Sa: Non credi di esser stata un po' stronza?!!?-chiese ridendo.
I: No non credo proprio!-entro' la prof di storia, ci chiese cose vecchie e alla fine ha detto che siamo andati tutti bene. Al termine della seconda ora uscimmo dalla classe e andammo verso gli armadietti, posai i libri e mi ricordai di prendere la bustina...
I: Vieni fuori con me?-chiesi a Sara.
Sa: Si certo, andiamo!-presi la bustina, il bicchiere 10 cent alla macchinetta e uscimmo fuori per poi andarci a sedere sull'erba sotto ad un alberello. Ragazzi che correvano da una parte all'altra, giocatori di basket che si allenavano senza maglietta sul prato, ragazzi che pomiciavano e io e Sara ferme a guardare quei giocatori di basket senza maglietta...
I: Niente male Sa'-dissi a bocca aperta.
Sa: Gia'-n'altro po' ci usciva la bava ad entrambe.
I: Dai passami l'acqua-la feci tornare alla realta', mi passo' l'acqua e io la misi nel bicchiere insieme alla bustina, girai l'intruglio e me lo bevvi tutto d'un fiato.
Sa: Non vuoi dire a Justin cosa ti prende?-chiese Sara sorridendomi.
I: Si glielo voglio dire ma deve capirlo lui da solo, cioe' non ci vuole il genio a capire che Lory mi sta sulle balle.
Sa: Si ma lui e' un ragazzo, mica si immagina cosa ti passa per la testa?!? Sai come sono, se non glielo dici non ci arrivano manco tra 10 anni a capire il perche' tu ti sia arrabbiata-mi misi a ridere perche' aveva ragione, aspettare che loro capiscano e' come aspettare che Dio scenda in terra a salvarci tutti.
Finimmo di fare la nostra pausa e senza volercene andare ci alzammo e salutammo i giocatori di basket a malincuore, cacchio se erano belli, pero' preferisco il mio Bieber a loro. Entrammo a scuola e vidi Justin vicino al mio armadietto e Sara mi diede una stretta di mano segnale che dovevo andare da lui e parlare faccia a faccia, la salutai e poi andai da lui...
I: Ti sposti per piacere? Devo prendere i libri-dissi arrivando vicino a lui, si sposto' e io apri' l'armadietto e presi i libri.
Ju: Ti prego dimmi cosa ti succede, sto scoppiando ti giuro-sembrava davvero triste e quindi non lo avrei fatto piu' scervellare.
I: Cosa mi succede? Tra tutte le ragazze della scuola tu ti dovevi mettere a civettare con Lory. Ti rendi conto? Lory? Hai presente cosa mi ha fatto? Hai presente il ballo autunalle quando per ferirmi ha messo in mezzo la morte dei miei genitori? Bhe si vede che non la tieni presente perche' senno' non ci avresti parlato ammesso che tu ci abbia solo parlato. Non mi interessa, vuoi lei? Vai da lei.
Ju: Ehi ehi ma che dici? Io non voglio lei voglio te e sara' cosi' anche tra milioni di anni. Stavamo parlando solo perche' mi ha chiesto degli appunti di letteratura-ma se Justin non prendeva mai appunti in un cazzo?!? Certo che Lory se le cerca proprio le botte.
I: Mmm sicuro? E perche' ridevate?-chiesi ancora scettica.
Ju: Perche' stavamo facendo l'imitazione della prof e quella fa morire dal ridere-inefetti si, faceva ridere ma mi dava fastidio che lui dovesse ridere proprio con lei.
I: Dovrei crederti? Quella ti vuole-dissi dondolando sui piedi.
Ju: Si dovresti credermi e anche se mi vuole io non voglio lei-mi stava sul serio convincendo.
I: Va beene-mi abbraccio' e mi diede un bacio.
Ju: Tu sei solo mia e io sono solo tuo-mi diede un bacio sulla nuca mentre mi teneva stretta a lui.
I: Meglio cosi' anche perche' senno' Lory si sarebbe dovuta trovare davanti un Aurora mai vista.
Ju: Ohoh la mia ragazza e' una vera dura-disse staccandosi da me.
I: Si e se non la vuoi vedere faresti meglio a tenerti l'amico nei pantaloni ed evitare di civettare con tutte-gli diedi un bacino sul naso.
Ju: Lo stesso vale per te eh-disse di rimprovero a me, io da quando sto con lui non ho mai civettato con nessuno, un altro po' non parlo manco con le ragazze o.o
I: Non ho mai visto un ragazzo che parla con me, a parte Tony e Liam.
Ju: Non parlano con te ma io sento i loro commenti-disse scazzato.
I: Mmmm e cosa dicono di cosi' compromettente?-chiese interessata.
Ju: Bhe dicono cose tipo "quant e' bella quella" oppure "non so cosa le farei"...-Scoppiai a ridere in faccia a lui e non riuscivo a trattenermi.
I: Ma io sono bella e per quanto riguarda le cose che mi faranno non lo proveranno mai, tranquillo-dissi dandogli un bacio.
Ju: Meglio per te guarda!-mi diede un altro bacio.
I: Devo andare ho classe, a dopo!-lo salutai con un bacio sulla guancia e andai in classe.
Le ore passarono lente e pallose, come sempre d'altronde. Non vedevo l'ora di tornare a casa, buttarmi sul letto e riposare tanto per domani non avevo nulla da studiare. Io e Sara uscimmo dalla classe e andammo verso gli armadietti dove stava Liam a parlare con Tony..
To: Ehi ciao belle sorelle-disse tutto euforico.
I: Che ti succede? Fatto passi avanti con Laila per caso?-azzardai a chiedere.
To: Non ne parliamo ti prego-disse lui tornando triste.
I: Ok scusa-mi scusai mentre posavo i libri nell'armadietto, arrivarono anche Justin e Laila.
Ju: Belli che si fa oggi?!?-chiese tutto pimpante.
I: Io niente voglio solo riposare oggi-presi la tracolla e me la misi aggiustando i capelli e mettendomi il cappello.
Ju: Ow almeno ci vediamo stasera!?!?-mi chiese prendendomi in disparte.
I: Non lo so, magari dopo che ho riposato ti chiamo!-gli diedi un bacio e poi tornai dai ragazzi.
To: Auri mi dai un passaggio fino a casa?-mi chiese Tony mettendo le mani in segno di preghiera, come era buffo.
I: Ma certo, andiamo va-dissi prendendo le chiavi della macchina dalla borsa.
Ju: Tienimela d'occhio-Justin si raccomando' a Tony.
I: Quella che ti deve tenere d'occhio sono io visto che te le fai con le troie-detto questo senza guardarlo me ne andai prendendo Tony per il braccio. Uscimmo dal campus della scuola e ci avviammo verso la macchina, posai la tracolla dietro e Tony sali' al mio fianco, io mi sedetti, misi le chiavi nel nottolino e misi in moto facendo retromarcia e mettendomi in strada...
To: Sei stata un po' stronza con Justin eh, fattelo dire amica-disse Tony guardandomi.
I: Tony non ti ci mettere anche tu adesso. Lui ha sbagliato, ma insomma ci sono centinai di ragazze con cui parlare lui con chi parla? Con Lory, ma ti sembra giusto per caso?-sbottai io.
To: Ok ha sbagliato e ti ha chiesto scusa ora passaci sopra e vai avanti-a dire il vero non mi aveva chiesto scusa, si era solo preoccupato di pararsi il culo.
I: Non mi ha chiesto scusa e comunque io ci passo sopra ma non sparasse minchiate su di me, perche' da quando sto con lui sembro na monaca di clausura e tu lo sai bene che io non ero cosi'...da quanto tempo non tocco la palla da basket? Due mesi e da quanto sto con lui? Due mesi-feci capitan ovvio.
To: Non e' mica colpa sua se tu non vieni mai al campo a giocare con noi?!!?
I: No non e' colpa sua, in parte, ma mi da fastidio che dica di tenermi d'occhio come se avessi 40mila spasimanti ai miei piedi..e' ridicolo dai-feci un sorriso sarcastico.
To: Va bene tu la pensi cosi' e io in un altro modo, ma non trattarlo di merda solo perche' ha parlato con Lory-ok aveva ragione, ma in quel momento volevo solo risponderlo male e farlo stare male come ci sono stata io stamattina.
I: Ok ho sbagliato, magari dopo gli chiedo scusa-arrivammo sotto casa di Tony.
To: Grazie del passaggio, ci vediamo stasera o domani mattina non so-mi diede un bacio sulla guancia e usci' dalla macchina. Ritornai in strada e accesi la radio sentendo qualche canzone mai sentita prima, bha meglio che stare in silenzio, continuai a guidare fino ad arrivare a casa. Misi la macchina nel garage ed entrai dalla porta di servizio..
Nonna: Ciao Aurora-disse nonna prendendomi di sorpresa.
I: Ciao nonna, mi hai fatto prendere uno spavento Dio Santo-avevo la mano sul petto.
Nonna: Scusa non era mia intenzione, dai vieni a mangiare-andai in camera mia per posare la tracolla e il giubbino e poi scesi in cucina, mi lavai le mani e poi mi sedetti a tavola vicino a mia sorella che gia' aveva iniziato a mangiare.
Nonno: Bhe a scuola quest'anno? Tutto bene?-chiese nonno posando la forchetta sul tavolo.
I: Si io ho tutte A-dissi sorridendo.
Nonna: Ma brava la mia nipotina e tu Ambra?-chiese la nonna, Ambra tossi' e poi fece finta dicendo "eh? Scusa?"
Am: Bhe io non ho tutte le A di Aurora ma a una C ci arrivo dai-si mise a ridere.
Nonno: Vuoi dire che quest'anno forse ti bocciano?-chiese il nonno serio.
Am: No, vuol dire che non lo so..per favore smettiamola di parlare di scuola mi mette a disagio-disse lei innervosita.
I: Si dai basta, parlare un altro giorno!
Nonna: Va beeeeeeene come volete, Aurora allora come va con Justin?!!?.
I: Ok torniamo a parlare della scuola-Ambra mi diede un colpo sul braccio-Auch mi hai fatto male scema-mi toccai il braccio dolorante.
Nonno: Ma che avete voi due oggi? Una non vuole parlare della scuola e l'altra del fidanzato.
I: Non e' il mio fidanzato, e' il mio ragazzo-dissi scandendo le parole.
Nonno: Come vuoi ma resta il fatto che state insieme, che lui viene qui qualche volta e che tu vai da lui quindi per quanto mi riguarda siete FIDANZATI.
I: Non ci sposeremo mica-scherzai.
Nonno: Non ho detto questo.
I: Meno male ora possiamo continuare a mangiare in Santa pace cosi' posso andare a riposare?-chiesi irritata.
Nonna: Va bene-continuammo a mangiare e al fine di quel pranzo noioso me ne sali' in camera mia.
Mi cambiai mettendomi il pigiama ed andai sotto le coperte giocando con il telefono quando lo vidi illuminarsi segno che era arrivato un messaggio..
*SMS*
Justin "Amore :*"
Io "Ehi (:"
Justin "Che fai?"
Io "Sto a letto perche' ho freddo tu?"
Justin "Devo aiutare mamma per delle cose in casa"
Io "Bravo uomo di casa haahahah"
Justin "Scusa per oggi"
Io "Scusami tu, mi sono comportata malissimo"
Justin "Non ti preoccupare (:"
Io "<3"
Justin "Ti lascio riposare, a dopo principessa :*"
Io "Ciao amore :*"-misi il telefono sottto al cuscino e mi addormentai.
Che caspita di sonno che ho.


To be continued...

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Capitolo 20
*** ZWANZIG ***


Eccomi con il capitolo 20 lalalalala
Ci sono cose nuove in giro HAHAHAAHAH lo capirete dopo..comunque grazie alle ragazze che mi recensiscono, siete davvero fantasticheeeeeeee <3
Ora vi lascio alla lettura e se incontrate errori o altro, scusatemi!
XX


ZWANZIG-

Iniziai a muovere qualche muscolo, il braccio che avevo tenuto sotto il petto si era fatto bianco e un altro po' non circolava nemmeno il sangue, mi stiracchiai alzando le braccia in aria e buttando i piedi sopra le coperte, minchia ma quanto ho dormito?!? Mi alzai ed andai verso la finestra, alzai le tapparelle ed era mattina..mattina?!!? Strabuzzai gli occhi...wow ho dormito un giorno intero, quasi.
Risi tra me e me, andai in bagno a lavarmi e dopo aver finito ritornai in camera mia...misi l'intimo e poi andai verso l'armadio ballando a ritmo di "don't worry child", oggi mi sentivo particolarmente felice, il sonno fa proprio bene. Decisi di mettere un leggins nero, una maglione color pesca con una rondine bianca sopra lunga, le vans nere e il cappello NY rosso, misi nella tracolla: chiavi, quaderni, penne, matite, agenda e telefono. Scesi giu' in sala da pranzo...
Nonna: Buongiorno piccola-disse nonna sorridendo.
I: Ciao nonna-bevvi il mio succo e presi dei biscotti in mano perche' stavo facendo tardi a scuola.
I: Devo andare ciao nonnina bella-le diedi un bacio sulla guancia, presi il giubbino ed andai nel garage per prendere la macchina. Entrai in macchina, misi in moto e mi misi in strada, mentre guidavo mangiavo un biscottino stando attenta a non farmi vedere da qualche vigile. Nello stesso lasso di tempo di sempre arrivai a scuola, parcheggiai e usci' dalla macchina chiudendola alle mie spalle.
Non ero l'unica ritardataria, meno male...entrai a scuola ma venni travolta da qualcuno "porcatroia" imprecai mentalmente.
X: Scusa scusa non volevo-si scuso' la persona che mi e' venuta addosso, mentre riprendevo le mie cose da terra dissi un "non ti preoccupare"..
I: La prossima volta stai attenta-mi alzai e non era una ragazza ma un ragazzo, un beel ragazzo devo dire...
X: Attento-mi corresse e scoppiai a ridere per la bruttissima figura che ho fatto.
I: Scusa pensavo fossi una..-non continuai la frase.
X: Una ragazza? Si lo so hahaah tranquilla, piacere Adam-mi diede la mano e gliela strinsi.
I: Io sono Aurora il piacere e' mio-sorrisi-ma sei nuovo? Non ti ho mai visto da queste parti.
Ad: Si sono arrivato l'altro ieri e devo dirtelo-si avvicino' al mio orecchio-mi sento completamente un'idiota-mi misi a ridere (punto di vista mio lol Adam sarebbe Adam Brody l'attore che faceva Seth Cohen di The O.C)
I: Dai non ti preoccupare mica ti mangiamo.
Ad: Ma perche' qui si mangiano le persone?-scoppiai a ridere di nuovo, questo ragazzo mi faceva morire dal ridere.
I: Hahahaha Bhe Adam in che classe devi andare?-prese il foglio in mano e controllo'.
Ad: 4C sai dove sta?.
I: Si e' la mia classe-ci mettemmo a ridere entrambi, figo un nuovo compagno di classe.
Ad: Dio sia lodato-alzo' le mani al cielo. Camminammo verso la classe e quando entrammo lo presentai a tutta la classe e tutti sembravano felici di averlo tra noi anche perche' era un ragazzo spiritoso e divertente.
I: Adam lei e' la mia migliore amica, Sara, Sara lui e' Adam-si diedero la mano e iniziarono a conversare.
Quando arrivo' la prof in classe lo presento' e lo fece sedere avanti me e Sara vicino a Josh. L'ora passo' tranquilla anche perche' Adam ci faceva morire dal ridere, alla fine della campanella uscimmo dalla classe...
I: Dove si trova il tuo armadietto?-controllo' di nuovo il foglio.
Ad: Corridoio C numero 23.
I: Il tuo corridoio e' adiacente al mio figo, dai vieni ti accompagno finisce che ti perdi-lo presi per il braccio e lo accompagnai verso il suo armadietto.
Ad: Grazie non so cosa avrei fatto senza di te-sorrise, aveva un bel sorriso.
I: Saresti ancora all'entrata a vedere in che classe dovevi andare-ridemmo insieme, vidi Justin uscire dalla sua classe e alzai la mano sperando che mi vedesse e cosi' fu, venne verso di noi..
Ju: Buongiorno amore-mi diede un bacio.
I: Ciao Justin, vorrei presentarti una persona-Justin si mise dietro di me abbracciandomi.
I: Adam lui e Justin, Justin lui e' Adam-feci le dovute presentazioni e si strinsero la mano.
Ad: Piacere sono Adam-dissi Adam educatamente.
Ju: Piacere io sono Justin il ragazzo di Aurora-disse marcando la parola "ragazzo".
Ad: Si ho notato ahahah-mi misi a ridere mentre Justin invece era serio e guardava Adam come se fosse uno scarafaggio schifoso.
Ju: Bhe scusate vado a prendere i libri, vieni amore?-mi chiese, lasciai Adam con un sorriso e gli dissi che ci vedevamo dopo in classe e lui sorrise.
I: Non c'era bisogno di dirgli "sono Justin il ragazzo di Aurora"-imitai la sua voce.
Ju: Gli deve essere chiaro il posto dove deve stare-disse stringendomi la mano.
I: E lo sa infatti, non devi essere geloso di Adam, anche se devo ammetterlo e' un bellissimo ragazzo-mi guardo' malissimo-ma io preferisco il mio Bieber gelosone.
Ju: Meglio per te guarda e meglio anche per quell'Adam, si troverebbe gia' un nemico in questa scuola-arrivammo agli armadietti e c'erano Sara e Tony...
Sa: Justin hai conosciuto Adam? Minchia quel ragazzo e' divertentissimo-sorrisi alle sue parole, faceva ridere anche a me e mi stava sul serio simpatico.
Ju: Anche lei lo conosce questo Adam?-disse sbottando.
Sa: Aurora non te l'ha detto? Sta in classe con noi-proprio mentre facevo "no" con la testa quella scema della mia migliore amica completo' la frase.
Ju: Sta anche in classe con te?-si giro' arrabbiato verso di me.
I: Si ma non ti devi preoccupare amore, a lui non interesso e lui non interessa a me, patti chiari amicizia lunga-presi i libri dell'ora dopo.
Ju: Lo spero per lui-mi diede un bacio sulla fronte e se ne ando' con Tony.
Sa: Scusa non sapevo che non glielo avessi detto-disse mettendo il broncio.
I: Non ti preoccupare dai-le diedi una pacca sulla spalla. Tornammo in classe e notammo che Adam stava gia' familiarizzando con tutti.
Ad: Ehi fidanzata di Justin-mi saluto' ironicamente con la mano.
I: Ehi scusalo per prima-dissi io sorridendo.
Ad: Dai non ti preoccupare, lo capisco-ci sedemmo e parlammo del piu' e del meno, o meglio io e Sara eravamo interessate di sapere tutto di lui, ci ha raccontato che viene da New York, che il padre e la madre sono venuti a Los Angeles perche' il padre ha avuto un'offerta di lavoro e che ha 18 anni ma sta al 4 anno perche' ha perso un anno per via di una lite avuta con un bulletto della scuola. Man mano che passavano le ore ridevamo sempre di piu' con lui ed era un ragazzo davvero educato, simpatico, una persona con cui puoi dialogare normalmente. Alla fine della giornata scolastica uscimmo dalla classe, Sara ando' da Liam mentre io e Adam andammo prima al suo armadietto e poi al mio, mentre passeggiavamo per i corridoi notai di nuovo che Lory parlava con Justin e mi venne l'istinto omicida di nuovo e Adam lo noto'...senza degnarli di un millessimo sguardo me ne andai verso gli armadietti mentre imprecavo maledizioni verso quella troia di merda.
Ad: Chi era quella?
I: Una troia bastarda che cerca di rubarmi il ragazzo, una stronza che mi ha rovinato la vita.
Ad: Sei stata molto chiara-rise facendomi ridere anche a me.
Ad: Se ti offro un caffe' qui fuori me ne parli?-chiese gentilmente.
I: Si accetto-posai i libri, presi la tracolla, misi il cappello e uscimmo dalla scuola per dirigerci al bar qui fuori. Ci sedemmo e venne il cameriere..
X: Cosa prendete ragazzi?
Ad: Un caffe grazie tu?-chiese a me.
I: Una tazza di the' grazie-prese le ordinazioni il cameriere entro' dentro.
Ad: Allora? Inizia a raccontare-iniziai a raccontare chi era Lory, della sua storia di nemicizia con me e l'arrivo di Justin a scuola...
I: E cosi' ora cerca di rubarmelo solo per farmi un dispetto-conclusi io mentre bevevo il mio the'.
Ad: Mi dispiace per i tuoi genitori-disse prima di tutto e apprezzai questo fatto.
I: Gia'-abbassai la testa.
Ad: E comunque dai non ti preoccupare per Justin, dopo tutto cio' che ha fatto per averti non credo ti mollerebbe per andare dietro a quella Lory, non lo vedo cosi' stupido-disse facendo spallucce.
I: Non mi preoccupo di lui ma di lei, sai se la vedo ancora con il mio ragazzo la prendo a sberle davanti a tutti-dissi battendo i pugni sul tavolo.
Ad: Dai calmati su-finimmo di bere the' e caffe' e poi ci alzammo.
I: Come te ne vai a casa?
Ad: Ho la macchina tranquilla-disse segnando con il dito la sua macchina.
I: Ah capito, bhe ci vediamo domani-dissi salutandolo con un abbraccio.
Ad: Si certo, ciao!-ci salutammo e poi io andai verso la macchina notando che Justin vi si era appoggiato sopra.
I: Cosa ci fai qui?-chiesi irritata.
Ju: Sono venuto per aspettarti ma tu eri impegnata a flirtare con il tuo nuovo amichetto-disse storpiando la parola amichetto.
I: Non stavo flirtando con il mio nuovo amichetto, siamo solo andati a parlare un po'-dissi scazzata.
Ju: E dovevi andare proprio dentro al bar? Proprio dove non ti vedeva nessuno eh-stava insinuando qualcosa o sbaglio?!!?
I: Io non stavo flirtando e non ho bisogno certo di nascondermi, tu invece quando parli con quel pezzo di troia di Lory nasconditi perche' se la vedo di nuovo in giro le faccio provare le stelle a colpi di calci, capito?!!?-dissi sbottando lasciandolo a bocca aperta.
Ju: Perche' quando mi vedi parlare con lei non vieni vicino a noi?!?!
I: Perche' mi fa schifo stare accanto a quella succhiacazzi!
Ju: Dovresti venire qualche giorno, ti accorgeresti che non diciamo nulla di che a parte parlare della scuola.
I: Senti ma tu ci sei o ci fai? Tutti lo sanno a scuola che tu non studi mai niente, che non prendi appunti di nessuna materia e guarda caso Lory ti ferma per i compiti in classe? Ma per favore, non pensavo fossi cosi' stupido.
Ju: Non e' colpa mia se mi ferma e mi chiede qualcosa, non posso mica dirle "ehi non parlare con me perche' se la mia ragazza ti vede ti prende a sberle in faccia"
I: No certo, dovresti allontanarla subito dopo averti chiesto quella cosa e non rimanere a parlare tre ore con lei davanti tutta la scuola facendomi passare per la stupida della situazione.
Ju: Ma lo vuoi capire che tra me e lei non c'e' niente?!?!
I: E tu lo vuoi capire che tra me e Adam non c'e' niente?!?
Ju: Da parte tua no ma quell'Adam ti sta appicciato come una cozza e mi da noia-uuuuuh era geloso.
I: E tu devi fidarti di me!-gli presi le mani dalle tasche dei pantaloni.
Ju: Si scusa e' che mi da troppo fastidio-poggiai la mia fronte sulla sua e poi sorrisi e ci baciammo.
I: Dovrei tornare a casa, devo studiare tanto tanto.
Ju: Ok vai, ci sentiamo dopo-mi diede un altro bacio e poi sali' in macchina, misi in moto e sfrecciai per le strade di Los Angeles. Arrivai a casa, pranzai con nonna e nonno mentre Ambra stava ancora a scuola e poi andai sopra in camera a studiare. Mentre prendevo i libri dalla tracolla accesi il pc, era da tempo che non mi mettevo un po' su fb e twitter.
Entrai su facebook e trovai 2 richieste di amicizia, 1 messaggio privato e 3 notifiche...mm bene iniziamo dalle notifiche, erano tutte di Sara che metteva "mi piace" a delle mie foto, poi il messaggio era di Sara che mi chiedeva di portare il libro di geografia e le richieste di amicizia era una di Adam Brody che accettai subito hahaahah e l'altra era da una ragazza della mia scuola che accettai anche quella..nemmeno il tempo di cambiare pagina che mi scrissero in chat, andai a vedere ed era Adam..
*Chat*
Adam
"Ciao scema"

Io
"Ciao scemo"

Adam
"Che fai ne?"

Io
"Volevo studiare tu?"

Adam
"Sto studiando, che palle Dio mio"

Io
"Eh lo so, ma tanto sono altri 4 mesi e mezzo e finisce tutto"

Adam
"Grazie Dio ahahahah"

Io
"HAHAHAAHAHAHAH lol"

Adam
"Oggi che fai?"

Io
"Non lo so perche'?"

Adam
"Ti va se usciamo? Vorrei ambientarmi bene qui..ma se a Justin da fastidio non se ne fa nulla eh"

Io
"No va bene dai ahahah ci vediamo alle 5, va bene?"

Adam
"Perfetto vengo a prenderti a?!?"

Io
"Lake district 22, a dopo scemo"

Adam
"HAHAHAAHAH ciao"
Chiusi facebook e mi concentrai sui libri. Mentre studiavo pensavo se dovessi dire a Justin che uscivo con Adam, insomma ne era geloso ma lui sa che puo' fidarsi di me..dopo molti ripensamente decisi di dirglielo cosi' lo chiamai...
*Al telefono*
Ju: Ehi amore
I: Ehiii
Ju: Che succede?
I: Ti devo dire una cosa.
Ju: Cosa!?
I: Senti pero' non devi arrabbiarti, me lo prometti?!?!
Ju: Se non me lo dici giuro che vengo a casa tua e te lo faccio dire con la forza.
I: JUSTIN prometti!!
Ju: Vabbe ja promesso.
I: Vedi Adam mi ha chiesto se potevo fargli fare un giro per Los Angeles dopo e io ho detto di si.
Ju: Aaaah
I: Ti sei arrabbiato?
Ju: Naaaaaaaaaah mi stai praticamente dicendo che il ragazzo che ti sta attaccato come na cozza ti ha invitata ad uscire e tu hai detto di si..perche' mai dovrei arrabbiarmi?!?!
I: Justin e' solo un giro per fargli vedere un po' la citta' come feci con te mesi fa, non ci vedo nulla di male.
Ju: Non paragonarmi a lui e poi se io uscissi con Lory a quest'ora tu mi avresti gia' lasciato.
I: Lory ti vuole Adam non mi vuole, sono due cose differenti.
Ju: Ma se quello ti mangia con gli occhi!?!?
I: Se vabbe ja...e Lory ti scopa con gli occhi.
Ju: Questo lo vedi solo tu.
I: Questo lo vede tutta la scuola, ora scusa ma devo continuare a studiare visto che tra un'ora viene Adam.
Ju: Mi stai praticamente chiudendo il telefono in faccia?
I: Se la metti cosi' si, ciao-biiip biiip gli staccai la telefonata e tornai sui libri.
Erano tipo le 16:15 e forse era meglio se mi andavo a preparare, andai nella cabina armadio e presi un paio di leggins neri, un maglione di lana verde acqua, le vans nere, il giubbino di pelle nero, la sciarpa e il cappello stavolta di lana u.u
Mi andai a vestire e poi decisi che magari per un giro in citta' fosse meglio prendere lo skateboard, mi truccai un po', mi misi la sciarpa, in tasca avevo telefono e chiavi con portafogli mini mignon e cosi' scesi giu' in perfetto orario.
Nonna: Esci con Justin?
I: No esco con un mio compagno di classe, a stasera ciao-usci' di casa e mentre Adam non era ancora venuto andai in garage a prendere lo skate..poi quando usci' eccolo che stava davanti alle scalinate...
Ad: Ehii-sventolo' la mano.
I: Ciao Adam-dissi io salutandolo
Ad: Anche tu hai lo skate?-chiese indicando lo skate.
I: Si sono una bad girl yoyo-dissi facendo la truzza.
Ad: Figo, allora andiamo no?!?!-mi chiese.
I: Certo-mi misi il cappellino e poi iniziammo a sfrecciare sui nostri skate.

To be continued...


 

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Capitolo 21
*** EINUNDZWANZIG ***


Ho messo anche il 21, dato che domani non posso mettermi perchè giovedì ho test di matematica e interrogazione di storia e devo studiare :'(
Comunque spero che vi piaccia..fatemi sapere sempre cosa ne pensate djhfklsjhdfkasjhdfakl.
Go Go!!
HAHAHAHAH


EINUNDZWANZIG-

Avevamo fatto un giro per il quartiere e ora stavamo andando nel centro di Los Angeles, avevamo preso la metro per fare piu' veloce. Arrivammo nel centro di Los Angeles e gli feci vedere qualche negozio bello, qualche monumento, le piazze piu' importanti ecc...
Ad: Ti va se ci andiamo a sedere da qualche parte?-mi chiese mentre facevo le foto un po' a tutto.
I: Si va bene, andiamo-lo presi per il braccio e lo portai verso una caffetteria davvero carina che affacciava su una delle vie piu' belle di LA.
x: Cosa prendete?-chiese il cameriere.
I: Io prendo un cappuccino-dissi mettendo a posto giubbino, cappello e sciarpa.
Ad: Anche per me grazie-il cameriere se ne ando' lasciandoci da soli.
I: Bhe allora? Ti piace?-chiesi poggiando le braccia sul tavolo.
Ad: Se mi piace? E' bellissimo qui, grazie di avermi fatto fare il giro turistico-disse sorridendo.
I: Di niente-mi sono divertita con lui questo pomeriggio ma avevo sempre il pensiero fisso sulla lite con Justin...non riuscivo a non pensarci.
Ad: A cosa stai pensando eh?!?!-interruppe i miei pensieri.
I: Mmm?! A nulla scusa-dissi cercando di forzare un sorriso.
Ad: Sicura? Se vuoi puoi parlarmene-disse gentilmente, cosa mai potevo dirgli "ehi il mio ragazzo ti odia e non vuole che esca con te"? 
I: Si sono sicura, grazie-venne il cameriere che ci porto' le nostre ordinazioni.
Ad: Grazie.
I: Grazie.
X: Prego ragazzi-disse per poi andarsene.
Ad: Non me lo vuoi proprio dire cosa hai?!?-continuo' a chiedere.
I: No Adam non mi va di parlarne scusa.
Ad: Va bene come vuoi-finimmo di bere i nostri cappuccini e poi continuammo il giro turistico.
Ad: Si sono fatte le 20:00 che facciamo? Torniamo a casa?-mi propose, si forse era meglio se tornavamo a casa.
I: Si andiamo!-prendemmo la metro di nuovo e poi ci fermo' proprio nel nostro quartiere. Adam era stato cosi' gentile da riportarmi davanti casa mia..
I: Bhe spero ti sia piaciuto il giro-dissi sorridendo.
Ad: Si da morire, grazie!!! Aurora posso darti un consiglio?!?!-mi prese di sorpresa, davvero.
I: Dimmi.
Ad: So che e' successo qualcosa tra te e Justin, lo si vede dall'espressione della tua faccia, vai da lui e chiaritevi-ma come cacchio ha fatto?!!? Forse aveva ragione, dovevo andare da lui e chiarire perche' non posso stare arrabbiata con lui per molto tempo, voglio riabbracciarlo, sentire il suo calore che mi incombe tutta.
I: Grazie!
Ad: Di nulla, io vado ciao!-se ne ando' lasciandomi sulle scalinate di casa mia, senza pensarci un minuto mi iniziai ad incamminare verso casa di Justin.
Durante il tragitto pensavo a cosa dire o fare per farmi perdonare, magari andavo li gli saltavo al collo oppure che so mi inginocchiavo e gli chiedevo perdono, avrei fatto di tutto per farmi perdonare...ho bisogno di lui.
Arrivai sotto casa sua ed ero tipo "vado o non vado?!" optai per la prima opzione, sali' le scale e bussai al campanello "speriamo che ci sia, speriamo che ci sia" mi ripetevo in mente e smisi di pregare quando venne ad aprirmi la porta Pattie..
Pa: Ciao Aurora-disse sorridendo.
I: Salve signora-dissi cortese.
Pa: Ohh lo sai che non mi devi chiamare signora ma solo Pattie-disse facendosi largo per farmi passare-dai entra.
I: Si scusa-rimasi a dondolarmi su me stessa.
Pa: Cerchi Justin per caso?!-si mise a ridere.
I: Si e' in casa?
Pa: Si sta in camera sua!-nel mio stomaco ci fu un eruzione di farfalle.
I: Grazie, ci vediamo!-dissi sorridendo. Pattie se ne torno' in salotto mentre io sali' le scale per andare in camera di Justin, le mie gambe erano come gelatina, le mie mani iniziavano a sudare e il mio cuore a poco esplodeva..."calma tanto mica ti uccide" continuavo a ripetere nella mia testa, la porta della sua camera era chiusa, "che faccio busso o non busso?!" busso va, tichettai con le nocche della mano sulla porta ma non ebbi nessuna risposta, ribussai ma niente cosi' piano piano abbassai la maniglia e mi esporsi ma non c'era in camera sua, entrai e senti' lo scorrere dell'acqua della doccia, "si stara' facendo la doccia" pensai, cosi' decisi di aspettarlo sedendomi ai piedi del letto mentre mi torturavo le dita. L'acqua fini' di scorrere segno che aveva finito la doccia, aspettai e aspettai fin quando non senti' dei rumori dietro la porta del bagno, la sua presenza usci' da quella porta del bagno guardandomi come se avesse appena visto un fantasma o peggio, mi alzai dal letto inchiodando i miei piedi al pavimento. Fermi, non dicevamo nulla, lui era bellissimo con l'asciugamano in vita che gli si intravedeva la V, l'altro asciugamano piccolo in mano...
Ju: Cosa ci fai qui?!?-chiese con voce dura, ecco, sta incazzato nero con me.
I: Ehi ciao anche a te-feci la sarcastica ma vidi che la cosa non funzionava affatto e cosi' ritornai seria.
I: Volevo parlare-abbassai lo sguardo.
Ju: Di cosa?!-chiese mentre camminava per tutta la stanza in cerca di qualcosa.
I: Bhe volevo chiederti scusa per oggi, sai la telefonata di prima-iniziai a gesticolare con le mani.
Ju: Ah ho capito, bhe com'e' andato il giretto? Adam si e' divertito?-chiese non interessato.
I: Si penso di si ma perche' parlare di lui? Io sono venuta per chiederti scusa non per parlare del giro turistico che ho fatto fare ad Adam-sbottai completamente, lui si giro' e venne davanti a me.
Ju: E ti sei divertita?-che fa? Evita il mio discorso?!
I: Vuoi la verita'?-fece "si" con la testa-No, non mi sono divertita, ho pensato a te tutto il tempo, a come farmi perdonare per prima, volevo solo tornare a casa-ammisi io convinta delle cose che ho appena detto.
Ju: Davvero?!-chiese guardandomi con quel suo solito sguardo che mi faceva venir voglia di nascondermi perche' mi imbarazzavo troppo.
I: Si, ti prego perdonami per prima!-chiesi nuovamente scusa.
Ju: Gia' perdonata ore fa-detto questo incollo' le sue labbra alle mie prendendomi di sorpresa, mi lasciai travolgere completamente da lui, da quel momento stupendo che si era venuto a creare tra di noi.
I: Forse dovrei andare-dissi staccandomi dalle sue labbra.
Ju: E perche' mai dovresti?-chiese iniziando a darmi dei baci sul collo.
I: Si sta facendo sera e a casa saranno preoccupati-dissi facendomi rimanere la saliva in gola quando inizio' a leccare sulla mia pelle calda.
Ju: Naaaaah rimani qui-inizio' a togliermi il giubbino di dosso facendolo cadere per terra.
I: C'e' tua madre di sotto.
Ju: Tanto tra poco va a lavorare-lo staccai da me perche' mi stava praticamente mandando all'inferno, lo guardai per una manciata di secondi prima di ribaciarlo di nuovo. Continuavamo a baciarci quando mise le mani sotto il mio maglione, me lo inizio' a rotolare per poi staccarsi da me e sfilarmelo di dosso poi passo' ai miei leggins che con una mano esperta riusci' a togliermi facendoli scivolare a terra e cosi' rimasi in intimo anche io. Di sorpresa mi prese in braccio portandomi fino al letto posandomi leggermente come se fossi una piuma, si mise sopra di me tenendosi con le braccia, continuavamo a baciarci, avevo le braccia attorno al suo collo spingendolo sempre di piu' a me, le sue mani mi percorrevano tutta fin quando decisi di prendere io in mano il gioco, almeno per un po'...ci rotolammo facendo finire me sopra di lui, lo guardavo negli occhi e mi abbassai su di lui iniziandolo a baciare con foga, passando poi sotto al suo collo, gli morsi leggermente il lobo dell'orecchio e poi scesi iniziando a lasciare baci umidi sulla pelle, lo sentivo gemere al di sotto di me, poi percorsi il suo petto baciandolo, sentivo la sua erezione a contatto con la mia initimita' e mi imbarazzai un po' su questa cosa ma non glielo feci notare. Mi prese per i fianchi violentemente facendomi tornare al posto di prima, mi slaccio' il reggiseno e poi gioco' con l'elastico dei miei slip iniziandoli a sfilare, alzai il bacino e anche quelle furono tolte, si tolse l'asciugamano di dosso e entro' in me, soffoco' i miei gemiti baciandomi mentre si muoveva dentro di me, prese le mie mani e insieme alle sue le intreccio' portandole sopra la mia testa. Si muoveva sempre piu' veloce, le goccioline di sudore gli contornavano la fronte, era dolcissimo in quello stato. Verso la fine Justin si muoveva molto piu' velocemente e prima di arrivare si tolse da me affiancandomi sul letto...
I: Oddio-riusci' solo a dire mentre riprendevo fiato.
Ju: Gia', dovremmo litigare piu' spesso-affermo' lui e gli diedi un colpo sul petto.
I: Non scherzare-mi copri' con la coperta.
Ju: Vieni qui-mise dietro la mia nuca il suo braccio sinistro e mi strinse forte a se'.
I: Justin!?-dissi io, lui giro' la testa verso di me.
Ju: Uhg? Dimmi-sorrise.
I: Non voglio litigare piu' con te-dissi poggiando il palmo della mia mano sulla sua guancia.
Ju: Nemmeno io, anche se fare la pace con te e' bellissimo-arrossi'.
I: Smettila dai-dissi rossa come il pomodoro.
Ju: E' la verita' scusa-mi prese la testa fra le mani baciandomi, mi strinse a se e continuo' a baciarmi con passione..
I: Se credi che ti conceda il secondo round stai fuori di testa-dissi ridendo.
Ju: E' tutto da vedere-mi strinse di piu' a se.
I: Dovrei chiamare a casa, a quest'ora mi staranno gia' cercando-mi misi a ridere.
Ju: Rimani qui stanotte, ti prego-feci la faccia da cucciolo, faccia a cui io non potevo resistere.
I: Cosa dico ai nonni?-dovevo inventarmi una scusa plausibile.
Ju: Digli che rimani da me no!? Tanto loro mi amano-disse ridendo.
I: Non penso che mi lascerebbero ahahah gli diro' che dormo da Sara cosi' almeno stanno piu' tranquilli.
Ju: Va bene, basta che rimani-mi voltai verso l'altro, mi abbassai verso il pavimento e dopo molte difficolta' riusci' a tirare a me il giubbino, presi il telefono e digitai il numero di casa.
Biiiiiiip...Biiiiiiiiiiip...Biiiiiiiiip...Biiiiiiip...Biiiiip 
*Al telefono*
X: Pronto?!
I: Nonno sono Aurora.
Nonno: Ah ciao Aurora cosa c'e'!?
I: Niente volevo avvertirvi che stasera rimango a dormire da Sara perche' la mamma sta a lavoro e mi ha chiesto se le potevo fare compagnia.
No: E con la scuola domani?
I: Vengo prima a casa e poi vado a scuola.
Nonno: Va bene, buonanotte e saluta Sara!
I: Ok notte nonno-chiusi la telefonata e posai il cell sul comodino.
Ju: Allora?!!?-chiese impaziente.
I: Posso rimanere-dissi sorridendo.
Ju: Auch io speravo che te ne andassi-disse mettendosi una mano dietro la testa e guardando il soffitto.
I: Ehi-gli diedi un colpo sul petto
Ju: Dai scema lo sai che io scherzo-mi abbraccio' di nuovo.
I: Meglio per te guarda!
Ju: Che ne dici se ci alziamo da questo letto e scendiamo a mangiare qualcosa?!-propose.
I: Siiiiiiiii si mangia-dissi come una bambina di 5 anni.
Ju: Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta l'idea, mangiona.
I: Si ma mica potresti darmi qualcosa da mettermi, sai mi non mi va di mettermi di nuovo leggins e maglione-dissi alzando il busto.
Ju: Certo-si alzo' dal letto, si mise un paio di boxer e poi ando' verso la sua cabina armadio, poco dopo torno' e mi butto' sul letto una maglietta e un paio di pantaloncini.
Ju: Spero ti vadano bene-disse per poi andare in bagno, colsi l'occasione di alzarmi e di mettermi il reggiseno e gli slip, poi presi i vestiti che mi ha prestato e me li misi, la maglia sembrava un vestito ahaha e i pantaloncini bhe quelli mi andavano bene dai . Justin usci' dal bagno e non appena mi vide si mise a ridere..
I: Sono figa vero??!-dissi scherzando.
Ju: Da morire-venne vicino a me-sei bellissima-mi stampo' un bacio sulle labbra.
I: Si lo so, dai andiamo!-anche lui si era messo un paio di pantaloncini con una maglia a scollo V come quella che aveva dato a me. Scendemmo giu' in cucina e come aveva detto, la madre era andata a lavoro...
I: Scusa Justin ma Jazzy e Jaxon dove sono?!-chiesi notando che non c'erano in casa.
Ju: Sono dalla nonna, non ti preoccupare abbiamo tutta casa per noi stasera-disse malizioso mentre si avvicinava a me.
I: Non contarci-dissi ridendo.
Ju: Poi vedremo, cosa vuoi da mangiare?!-chiese andando dietro ai fornelli.
I: Qualunque cosa basta che si mangia, ho una tale fame-dissi sedendomi dietro al tavolo che affacciava sull'angolo cottura, cosi' lo avevo faccia a faccia.
Ju: Ingorda di una ragazza-mi prese in giro.
I: Ehi non e' colpa mia se mi hai fatto rimanere senza mangiare.
Ju: Adesso sarebbe colpa mia se non hai mangiato?!?-si punto' il dito da solo.
I: Si perche' quando sono venuta avremmo potuto prima mangiare e invece hai fatto di testa tua, come sempre.
Ju: Non ti sei lamentata prima mentri urlavi il mio nome-mi imbarazzai di nuovo.
I: Cucina va, che e' meglio-cambiai discorso, si mise all'opera e mentre aspettavo mi andai a sedere sul divano e accesi la tv..
I: Juuuuuuuuuuuuuuuuustin-urlai il suo nome hahahah non andava il telecomando.
Ju: Che succede?!-chiese venendo da me.
I: Non va il telecomando-dissi facendo la faccia da cane bastonato.
Ju: Dammi qui va-prese il telecomando in mano e non so come minchia ha fatto ma e' riuscito ad aggiustarlo.
I: Genio!-dissi alzando le braccia in aria mentre mi mettevo comoda sul divano con le gambe incrociate.
Ju: Si lo so-si avvicino' mi diede un bacio sulla fronte e poi se ne torno' in cucina. Giravo i canali in cerca di qualcosa di interessante da vedere e mi fermai su Boing, il canale di cartoni animati..si avevo quasi 18 anni e mi piaceva vedere ancora i cartoni animati ahahahah.
Ju: Ma cosa stai guardando?-disse puntando il dito verso la tele.
I: Boing la tv che libera tutti-mi misi a ridere.
Ju: Ho una ragazza cogliona, l'ho sempre saputo-rise per poi tornarsene di la.
I: E io ho un ragazzo fottutamente stronzo-urlai per farmi sentire e si affaccio' di nuovo...
Ju: Volevi dire sexy vero!?!-feci "no" con la testa.
Ju: Comunque tra 5 minuti e' pronto-disse sorridendo, mi misi a guardare l'ultimo cartone animato e poi mi alzai andando verso la sala da pranzo.
Ju: Si segga prego-disse facendomi segno di sedermi a tavola
I: Oh ma grazie-mi misi comoda guardando Justin che metteva in ordine: fazzoletto, coltello e forchetta, mentre andava avanti e indietro lo guardavo e sorridevo, era cosi' preciso in tutto cio' che faceva, sopportava ogni mio sclero, mi perdonava sempre quando sbagliavo ed era praticamente da sposare.
Ju: Ecco a te-interruppe i miei pensieri portando i piatti a tavola, aveva preparato bistecca e patatine fritte, fanculo le calorie e i grassi.
I: Grazie-sorrisi e poi aspettai anche lui, si venne a sedere davanti a me.
Ju: Buon appettito.
I: Anche a te-iniziai a mangiare tagliando a pezzetti la bistecca e poi mangiando prima un pezzo, poi un altro e un altro ancora, era buonissimo, chi lo avrebbe mai detto che Justin sapesse cucinare io invece ma la cavavo in poco e niente, a parte il pranzo di tempo fa con mia sorella che mi era venuto buono.
Ju: Ti piace?-mi chiese sorridendo.
I: Si e' buonissimo, non sapevo sapessi cucinare-mangiai un altro boccone.
Ju: Cose semplici come queste le so fare ma altre cose complicate no.
I: Ah bhe nemmeno io-ci mettemmo a ridere, mangiai le patatine e poi fini' il tutto, un altro po' leccavo anche il piatto per quanto era buono il tutto.
Ju: A quanto vedo ti e' piaciuto molto-sorrise quando vide che ebbi finito di mangiare.
I: Si molto-mi toccai il pancino.
Ju: Menomale-fini' anche lui di mangiare e poi man mano io portavo i piatti nel lavello pronti a lavarli.
Ju: Dai ti do una mano-disse scherzando, non e' che si doveva offrire per aiutarmi ma doveva aiutarmi, per forza.
I: Ohhh ma grazie signorino-risi mentre lo vidi arrivare verso di me.
Ju: Cosa devo fare?!-chiese mettendosi davanti al lavello come me.
I: Bhe che ne dici se io lavo i piatti e tu li asciughi, sai non ci vuole molto..solo strofinare con un panno asciutto-feci la maestrine e lui mi rispose con un sorriso falso.
Iniziai a lavare prima la padella e man mano che lavavo gliela passavo vicino a me e lo vedevo mentre lìasciugava con tanta cura, sorrisi tra me e me. Era cosi' bello il fatto di poter stare tutto il tempo con lei, mi divertivo un mondo, mi faceva ridere, era bravo ad ascoltare e dare consigli, un bravo cuoco a quanto ho visto e provato, un ragazzo protettivo e lo notai anche quando alla festa autunnale aiuto' mia sorella da quell'idiota che voleva sfilarle il vestito, bravo con i bambini infatti lo vidi molte volte alle prese con i suoi fratellini era praticamente perfetto, nessuno e' come lui, semplicemente unico.
Ju: Abbiamo finito?!?-chiese posando il panno sul piano della cucina.
I: A dire il vero mancano le posate-dissi io guardandolo mentre sorridevo, ma non uno di quei sorrisi da riso ma quei sorrisi dolci e spontanei che ti vengono d'improvviso.
Ju: Ah va bene-riprese il panno e aspetto' che gli passassi le posate e cosi' feci dopo averle lavate per bene.
Ju: Dio grazie abbiamo finito-si poggio' al bordo del piano cucina.
I: Ehi tu non hai fatto altro che asciugare, io ho fatto il duro lavoro non ti lamentare-presi il panno e lo colpi' sul braccio.
Ju: Vabbe dai abbiamo fatto un duro lavoro entrambi, contenta adesso!?
I: Contentissima grazie!-feci la linguaccia.
Ju: Che vuoi fare ora?-mi prese per i fianchi avvicinandomi a lui.
I: Mmmm non lo so tu?
Ju: Eh bhe io qualche idea ce l'avrei-disse malizioso e so dove sarebbe andato a parare.
I: Io dico che come tutte le coppiette dolci dolci possiamo andare sul divano e guardare la tv davanti al camino eh? Che ne dici?
Ju: Se ci tieni proprio-mi prese per mano e andammo a sederci sul divano, lui era sdraiato e io davanti a lui con la testa sul suo petto, la luce del fuoco che illuminava i nostri visi, la tv che ci faceva compagnia. Anche con mamma e papa' in inverno ci mettevamo tutti sul divano, davanti al camino, a guardare la tv principalmente cartoni animati e stavamo cosi' tutta la serata, in famiglia..con i nonni invece non era mai capitato, nemmeno dopo la loro morte, non erano mai venuti vicino a noi a dire qualcosa di carino o di dolce, al massimo solo il nonno ma la nonna mai solo in questi ultimi tempi si e' addolcita!
Ju: A cosa pensi?-chiese Justin guardandomi sovrapensiero.
I: A loro-risposi sorridendo.
Ju: Loro chi?!-aggrotto' la fronte.
I: Ai miei genitori-sorrisi, di solito mi faceva male pensare a loro ma stavolta non so, ero felice di poter ricordare.
Ju: Ow, ti mancano molto vero?!
I: Da morire non sai quanto, darei di tutto pur di averli di nuovo con me.
Ju: Loro vegliano su di te, su Ambra e su tuo fratello.
I: Gia'-sorrisi nuovamente.
Ju: Ti va di parlarmi di loro?-chiese, ma non volevo essere troppo fastidiosa.
I: Ti annoierei di sicuro-dissi sistemandomi bene tra le sue braccia.
Ju: Ma io voglio sapere di loro quindi racconta-insistette.
I: Cosa vuoi sapere?-non sapevo da dove iniziare.
Ju: Bhe puoi parlarmi di tuo padre per iniziare-aw paparino.
I: Hahahahaha nonna dice che io sono la sua copia solo in versione femminile. Lui si chiama Robert ed era il papa' migliore di tutti, era premuroso, dolce, stava sempre con me e Nathan perche' Ambra era ancora piccola e stava sempre con mamma, delle volte ci portava al parco e mentre spingeva Nathan veniva subito a spingere me, poi la domenica era d'obbligo che la mattina ci portava in gelateria e mangiavamo un gelato enorme di nascosto a mamma perche' lei non voleva, e ogni volta prima di tornare a casa ci controllava se eravamo puliti per non destare sospetto a mamma, ma credo che lei se ne sia sempre accorta-mi misi a ridere soltanto a quei pensieri.
Ju: Da lui hai ereditato la passione per il basket?-chiese stringendomi.
I: Credo di si, lui era capitano della squadra della sua scuola, fu accettato anche da una squadra importante di New York ma disse di no perche' mamma era incinta di Nathan.
Ju: Capito e tua mamma?!
I: Mamma?!? Con mamma c'erano sempre delle divergenze perche' lei amava Nathan e Ambra piu' di me, forse sapeva che io adoravo piu' babbo e quindi se la prendeva per questo motivo. Era una brava mamma, una donna straordinaria, era una specie di pittrice, cioe' dipingeva e quel che riusciva a ricavare lo dava per i bambini meno sfortunati.
Ju: E tu da chi hai preso?! Insomma di aspetto fisico, di carattere-gesticolo' con le mani.
I: Tutti dicono che di aspetto fisico ho preso da mia madre ma caratterialmente tutto da mio padre: testardaggine, spirito libero, basket, l'amore, la dedizione un po' tutto diciamo!
Ju: E tuo fratello? Insomma Ambra la conosco ma Nathan no, lo vorrei incontrare un giorno-sorrisi.
I: Non ti preoccupare lo incontrerai a breve, verra' tra una settimana-avevo dimenticato di dirglielo.
Ju: Sono felice di questo, ma parlami di lui.
I: Ti sto raccontando praticamente il mio albero genialogico-mi misi a ridere.
Ju: A me fa piacere quindi muoviti.
I: Nathan bhe e' un fratello maggiore stupendo, quando i miei genitori morirono e venimmo ad abitare dai nonni lui si prese letteralmente cura di me e Ambra, quando io stavo male a volte rinunciava ad uscire con i suoi amici pur di starmi accanto, era semplicemente un fratello maggiore perfetto. Quando ando' al college non ti dico come ci stavo male, ma infondo si parlava del suo futuro e anche se stavo male dovevo comunque accettarlo, alla fine sarebbe sempre venuto a trovarmi mica sarebbe andato a vivere in Antartide-ci mettemmo a ridere.
Ju: Da come ne parli sembra un super-fratello.
I: Lo e', in tutti i sensi.
Ju: Vorrei esserlo anche io per Jazzy e Jaxon.
I: Tu lo sei gia' per loro, non lo vedi come ti guardano quando stai con loro? Tu li fai divertire cosa che e' fondamentale quando si e' piccoli, hai rinunciato a tornare a Stratford pur di non lasciarli soli con tua madre qui a Los Angeles, ti prendi cura di loro come si deve a una fratello responsabile, ti amano ne sono sicura-mi girai verso di lui dandogli un bacio sulle labbra.
Ju: Farei di tutto per proteggere quei mocciosi-mi misi a ridere.
I: Anche io lo farei per Ambra, e' ancora piccola.
Ju: Ha 15 anni non 11 Aurora.
I: Lo so che non ha 11 anni ma 15 ma la vedo come la mia sorellina piccola che devo proteggere...non so cosa fara' quando io finiro' il liceo, insomma e' cosi' trasportabile dalle persone, basta dirle qualcosa di carino e lei subito ci casca.
Ju: Crescera', non rimarra' la bambina di adesso, come sei cresciuta crescera' anche lei, tranquilla-mi diede un bacio sulla fronte. Tornammo a guardare le tv e mentre Justin mi teneva a se' e guardavo quella luce fastidiosa mi lasciai prendere da Morfeo.


To be continued...

 

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Capitolo 22
*** ZWEIUNDZWANZIG ***


Salve, sono riuscita a staccarmi 10 minuti dai compiti e sono venuta per mettervi il 22 e il 23.
Comunque questo è l'ultimo capitolo che scrivo con l'apostrofo quindi AMEN hahaahahhahahahaha
Spero che vi piaccia e fatemi sempre sapere!!
XX


ZWEIUNDZWANZIG-

When She was just a girl
She expected the world
But it flew away from her reach
So she ran away in her sleep
Dreamed of paradise
Every time she closed her eyes


La sveglia cazzo, sempre quella maledettissima sveglia, misi il braccio fuori intenta a prendere il telefono ma non lo trovavo, apri' gli occhi e segui' il suono accorgendomi che l'avevo lasciato sulla scrivania di Justin "ma bene" imprecai a me stessa. Notai che non eravamo piu' sul divano come mi ricordavo ma stavamo in camera di Justin "come ci sono finita?" domandai a me stessa, girai la testa verso la mia sinistra e notai Justin dormire come un angelo, poi scostai le coperte, appoggiai i piedi a terra e alzandomi andai a prendere il telefono per vedere che ora era: 6:30, dovevo muovermi per fare presto a scuola e magari farmi anche una bella doccia. Iniziai a raccogliere le mie cose e andai in bagno a cambiarmi, ripiegai i suoi vestiti, mi lavai il viso e indossa gli indumenti con cui ero venuta, feci una coda ai capelli e poi usci' dal bagno tornando in camera sua. Lo guardai mentre era a petto in giu', la mano destra sotto al cuscino, i capelli tutti smossi, la coperta fino a meta' schiena, era proprio un angelo..andai verso di lui verso il suo lato, gli lasciai un bacio sulla nuca e poi andai verso la sua scrivania prendendo un post-it, una penna e gli scrissi "Buongiorno amore io me ne sto andando, non volevo svegliarti eri bellissimo mentre dormivi. 
Ti amo. Ci vediamo a scuola.
Aurora <3"  lasciai il foglietto sul cuscino dove avevo dormito io, presi la borsa e usci' dalla sua camera. Usci' da casa sua, si stava facendo mattina man mano e iniziai ad allungare il passo cercando di arrivare a casa il prima possibile e in 10 minuti e qualcosa ero davanti casa mia, apri' la porta con le chiavi e notai che non si era svegliato ancora nessuno "meglio cosi'". Andai in camera mia, buttai la borsa sul letto e andai subito a prendere i vestiti che avrei messo oggi a scuola: jeans scuro, camicia jeans da mettere sotto a un maglioncino rosso scuro, poi presi le converse nere con la pelliccia dentro e tornai di la', posai tutto sul letto e andai in bagno a lavarmi. Non c'e' cosa piu' bella che farsi una doccia di mattina, cioe' ti libera proprio da ogni pensiero, da ogni preoccupazione. Mentre strofinavo la spugnetta contro di me ripensai a me e Justin, mi scappo' un sorriso e poi continuavi a strofinarmi e a sciacquarmi. Dopo essermi asciugata cominciai a vestirmi ed era anche tardi, feci in fretta e furia, presi il parka dall'armadio, cappellino di lana, guanti e sciarpa, tracolla con quaderni, chiavi, telefono, spruzzai un po' di profumo ed ero pronta, finalmente. Scesi in sala da pranzo dove stava solo Ambra...
Am: Buongiorno sorellona-disse mangiando pane e nutella.
I: Ciao ma nonna e nonno?!?
Am: Non lo so quando sono scesa non c'erano-fece spallucce.
I: Vabbe dai dopo chiamo la nonna, ora devo scappare ciao-presi solo un biscotto che misi in bocca. Andai in garage e decisi di andare con la macchina a scuola, almeno ci avrei messo meno tempo. Entrai in strada e accesi la radio, che tempo di merda, nebbia e non si vede un cacchio, speriamo di non mettere nessuno sotto. Alle 08:10 arrivai sana e salva a scuola, nessuno mi era venuto addosso mentre guidavo e tutto andava bene. Dopo aver chiuso la macchina alle mie spalle mi diressi verso l'edificio, entrai e andai subito verso il mio armadietto...
X: Buongiorno-urlo' qualcuno accanto a me, mi prese un colpo mi girai e vidi che era Adam.
I: Adam ma sei scemo o che? Mi hai fatto venire un colpo-gli diedi un colpo sulla spalla.
Ad: Scusa non ho fatto apposta-si scuso' mentre teneva la mano nel punto dove lo avevo colpito.
I: Sei proprio scemo-presi i libri della prima ora.
Ad: Si lo so, bhe allora? Hai chiarito con Justin ieri?-ripensandoci avevamo piu' che chiarito, risi a me stessa.
I: Si si va tutto bene grazie-sorrisi, ero felice oggi a parte per la pace fatta con Justin ma non so, ero di buon umore.
Ad: Vado in classe dai, ci vediamo dopo.
I: Si ok ciao-lo salutai e mentre lui se ne andava controllavo sul libro quali esercizi si dovevano fare per oggi, mi sa che mi ero dimenticata di farli.
Ju: Buongiorno fuggitiva-mi strinse i fianchi da dietro facendomi trasalire.
I: Fuggitiva? Da dove ti viene?-mi girai per guardarlo meglio.
Ju: Stamattina mi sono svegliato e tu non ci stavi ho pensato ti avessero rapito poi ho letto il biglietto e ho capito che eri scappata, sai mi hai ferito al cuore-si porto' la mano sul cuore e fece il labbruccio.
I: Le principesse se ne vanno sempre prima che il principe si risvegli, non lo sapevi?
Ju: Non ho mai sentito una cosa del genere-fece una faccia buffa.
I: Fa niente, io sono una principessa diversa dalle altre.
Ju: Si tu sei la mia principessa speciale-mi tiro' a se dandomi un bacio sulle labbra.
I: Si una principessa che se non si muove prende una D oggi per non aver fatto i compiti di biologia-sbuffai.
Ju: Ulala la mia geniaccia oggi non ha fatto i compiti eh?!? Chissa' cosa ha avuto da fare ieri-la sua voce aveva un tono divertito mentre mi stringeva i fianchi.
I: Ti prego non scherzare qui la cosa e' seria, devo andare in classe a fare qualcosa senno' mi mette veramente una D quella strega.
Ju: Ok ti accompagno-chiusi l'armadietto e poi mano nelle mano andammo verso la mia classe.
I: Oggi pomeriggio che fai?-chiesi girandomi verso di lui.
Ju: Devo leggere un libro per il compito di letteratura, Dio che palle.
I: Io non ho nulla da fare per domani, Dio grazie-sembra quasi che lo stessi facendo apposta ma giuro che non e' cosi'.
Ju: Sei una stronza lo sai?
I: Dai scusa ma se vuoi posso darti una mano con il libro dopo a casa.
Ju: Mmm si se per te non e' un problema-arrivammo davanti alla mia classe e ci fermammo vicino alla porta.
I: No scemo, allora a dopo-gli diedi un bacio sulle labbra e poi entrai in classe seguita da una pacca sul sedere che mi ha dato quel deficiente del mio ragazzo, gli feci la linguaccia e una volta entrata in classe andai verso Sara che mi aspettava seduta sul banco..
Sa: Buongiorno amicamiacheieriseicompletamentesparita-disse tutto d'un fiato e infatti non c'ho capito una ceppa.
I: Scusa puoi ripetere?-misi la tracolla sulla sedia e andai vicino a lei.
Sa: Niente e' che ieri sei completamente sparita e non sapevo che fine avessi fatto magari ti rapiva un alieno, oppure ti ammazzavano che cosa ne potevo sapere io e? E? E?-mi fece ridere cosi' tanto che dovetti sedermi sulla sedia.
I: Tranquilla come vedi sono viva e vegeta sono stata con Justin-risposi sorridendo ripensando a ieri.
Sa: Racconta su dai-iniziai a raccontare che dovevo far fare a Adam un giro per Los Angeles, che avevo chiamato Justin per dirglielo e che lui si era incazzato. Poi sono passata a raccontargli cosa avevo fatto dopo il giro con Adam tralasciando dettagli sul "dopo" con il mio ragazzo e le ho detto che ho dormito a casa sua stanotte e che se la nonna chiedeva io sono stata da lei a dormire.
Sa: Wow quindi hai dormito da lui? Tranquilla acqua in bocca con i nonnini-fece il segno di cucirsi le labbra e buttare l'ago.
I: Si minchia Sa' ero troppo felice, cioe' con lui va tutto bene e non voglio che nessuno si metta in mezzo tra me e Justin, e' troppo importante.
Sa: Nessuno rovinera' la tua felicita' tranquilla e se qualcuno si mette in mezzo tu parla con me che risolvo tutto io-ci mettemmo a ridere e venimmo a sapere che la prof di biologia non c'era in classe e saltammo tutti dalla gioia compresa io che non avevo fatto gli esercizi
A: Justin <3
"La prof manca, che bello...ti giuro sto saltando di gioia"-inviai al mio amore mentre riprendevo aria dopo aver saltato per tutta la classe.
Da: Justin <3
"Hahahaha beata te io c'ho sto pallone gonfiato di matematica, ti prego salvami"
A: Justin <3
"Dici che vai in bagno ed esci dalla classe, semplice no?!"
Da: Justin <3
"Si pero' vieni anche tu fuori con me ok? Tanto non avete nessuno dai dai dai D:"
A: Justin <3
"Ok ci vediamo vicino gli armadietti"-riposai il telefono nella tasca dei jeans e poi dissi a Sara che se qualcuno chiedeva di me io ero in bagno. Usci' dalla classe con il cartellino per non farmi sgridare dai bidelli e andai verso il mio armadietto dove Justin non si vedeva ancora. Per perdere tempo iniziai a giocherellare con il telefonino fin quando non notai una presenza accanto a me, mi girai ma non vidi Justin, no, era Lory...
Lo: Ciao Ambra-uso' quella sua voce stridula.
I: Ciao Lory-risposi scazzata, quella ragazza mi faceva saltare i nervi anche quando stava zitta.
Lo: Tutto bene?
I: Lory scusa ma vuoi qualcosa?-chiesi scazzata.
Lo: Si, Justin-al nome del mio ragazzo senti' i muscoli striarsi e irrigidirsi, se questa troia non se ne va entro 10 secondi la meno.
I: Ma lui non ti vuole, ama me mettitelo in testa-cercai di essere piu' diplomatica possibile.
Lo: Passera' l'amore per te e allora avra' me, una ragazza vera e non come te, stupida bambolina-lei che dava a me della bambolina spacciandosi per una ragazza vera? Ah, questa e' da segnare.
I: Io sarei una bambolina? Io oppure tu che ti vesti come una barbie, la dai a tutti quelli che incontri e fai la smorfiosa con un ragazzo gia' impegnato?
Lo: Io avro' Justin come ho avuto tutti gli altri, ciao baby-se ne ando' con quel fare da gran troia mentre io mi trattenevo da non andarla a prendere a calci in culo. Quando sarebbe venuto Justin non sapevo se dirgli o meno dell'incontro con Lory, lui sicuro mi avrebbe rassicurata e tutto ma questa cosa la dovevamo risolvere io e lei, e nessun altro...parlando del diavolo spuntano le corna, ecco che arriva Justin, minchia com'e' bello: il pantalone basso con le mani dentro e i pollici fuori, la maglia fin sotto al sedere, la giacca sopra, le supra viola..da stupro.
Ju: Ciao amore-venne vicino a me mentre io continuavo a fissarlo come una cretina.
Ju: Auroraaaa?!!?-mi sventolo' la mano davanti agl'occhi e ritornai sul pianeta terra.
I: Eh? Ciao amore-lo abbracciai stringendolo a me, non volevo che quella troia me lo portasse via, lui era mio, soltanto mio e guai a chi si metteva in mezzo.
Ju: Ehi mica scappo eh-noto' che lo stringevo troppo e sorrisi.
I: Si scusa e' che sei troppo morbidoso.
Ju: Morbidoso? Mmm mi piace, vieni qui-mi tiro' di nuovo a se stringendomi come io prima avevo fatto con lui. Stare tra le sue braccia e' un emozione troppo forte, non so descriverlo e' come se avessi accanto tutto cio' che ho sempre voluto, desiderato, e' come avere vicino  un qualcosa di prezioso che non vorresti mai che te lo portassero via e lui per me era quel qualcosa di prezioso che nessuno doveva portarmi via, non saprei cosa fare se non ci fosse lui accanto a me, mi sentirei morire letteralmente.
I: Justin?!?-chiamai la sua attenzione su di me.
Ju: Dimmi.
I: Secondo te io sono solo una bambolina? Insomma non una donna vera-chiesi ripensando alle cose dette prima da Lory.
Ju: Ma che dici? Tu sei perfetta e non sei una bambolina, sei la ragazza che tutti vorrebbero avere e io sono stato fortunato ad averti trovata.
I: Sei sicuro? Insomma io no..-non terminai la frase che mi ritrovai le labbra di Justin sulle mie mentre mi spingeva all'armadietto e teneva la sua mano dietro la mia testa..
Ju: Dovresti tacere qualche volta sai...-si allontano' da me mentre io gli fissai le labbra, perche' ogni volta fa quel gesto involontario di passarsi la lingua sulle labbra e io amo quel gesto inconsueto che fa.
I: Se mi fai tacere ogni volta cosi' allora devo parlare e blaterare piu' spesso-mi avvicinai a lui.
Ju: Se non la smetti di dire sciocchezze non mi limitero' a tacerti con un bacio-questa sua affermazione mi fece arrossire e nascosi il mio viso sulla sua spalla. Rimanemmo un altro po' da soli e poi suono' la campanella, vennero tutti fuori e alla seconda ora io avevo fisica, altra palla.
Sa: Buongiorno piccioncini-arrivo' Sara urlando.
Ju: Ciao Sara.
Sa: Allora? Tutto bene?
I: Mmm sisi, uh guarda sta Liam-dissi facendole notare che sta arrivando Liam.
Sa: Se vabbe ciao va-ci saluto' e poi ando' verso Liam.
I: Forse e' meglio che vado in classe-dissi a Justin che nel frattempo sfogliava il libro di letteratura.
Ju: E? sisi..amore anche io vado ci vediamo dopo?
I: Si si ciao scemo-tornai in classe e come se non bastasse mi ha anche interrogato fisica ma per mia fortuna ho preso solo una A- che era pur sempre meglio di una D o una C. Le altre ore trascorsero come sempre con una grande noia, non raccontai nulla a Sara del discorso con Lory, non volevo parlarne con nessuno per il momento, dovevo vedermela da sola. Uscimmo dalla classe e andammo verso l'uscita quando mi affianco' Justin..
I: Ma ciao amore- gli feci fare con la bocca cioppi cioppi, era cosi' dolce quando lo faceva.
Ju: Sei una bambina proprio-ci mettemmo a ridere.
I: La tua bambina vero?!-fece "si" con la testa e mi diede un bacio.
To: Madonna e come siete smielosi!
I: Tu lo dici solo perche' non hai una persona con cui poterlo fare.
To: Senti a me, meglio soli che mal accompagnati...infondo le ragazze sono cosi' vanno e vengono-gesticolo' con le mani ma il mio caro migliore amico non si accorse che affianco c'era Laila e che lo aveva sentito, appena se ne accorse nemmeno il tempo di aprire la bocca che Laila se ne ando' senza nemmeno salutare me e Justin.
I: Certo che tu sei proprio un coglione eh-lo rimproverai.
To: Lascia stare, ciao eh-se ne ando' anche lui, certe volte non lo capivo proprio..prima le piace e poi si tira indietro, poi la bacia e si tira indietro, la ribacia e si tira indietro..certo che delle volte i ragazzi non li capisco proprio.
Ju: Bhe allora che fai? Torni a casa e poi vieni da me oppure vieni direttamente da me?
I: No vado a casa poi piu' tardi vengo da te, ciao amore-gli diedi un bacio, entrai in macchina e mi avviai verso casa. Mentre guidavo ripensavo alle parole di quella oca da quattro soldi, magari mi sto facendo troppe seghe mentali ma proprio non ci riesco a non pensare a quella che mi dice "si, Justin" con quella faccia tosta che si ritrova, mm i nervi i nervi a palla proprio.
Arrivai a casa e non appena posai la macchina nel garage entrai dentro sperando di trovare nonna e nonno ma in realta' nessuno dei due ci stava, mi stavo seriamente preoccupando di solito mi chiamavano quando non ci stavano e invece oggi sembrano scomparsi nel nulla...
Am: Ciao Aurora-mi saluto' mia sorella appena mi vide.
I: Ciao oh, ma i nonni? Per caso hanno chiamato?
Am: Ehm no pensavo avessero chiamato te-mi sedetti sul divano a peso morto e presi il cellulare digitando il numero di nonna
*Al telefono*
Biiiip-biiiiiip-biiiip-biip
N.a: Aurora!
I: Nonna ma dove state?
N.a: Eh nonno si e' sentito poco bene e siamo venuti in ospedale per delle analisi.
I: Oddio e cosa dicono i dottori?-vidi Ambra avvicinarsi per sentire meglio.
N.a: Eh pare che stia bene, tra un po' torniamo a casa..ora devo andare ciao
I: Ciao-staccai la telefonata. Dire che ero preoccupata e' dire poco, la salute del nonno vacilla ogni giorno sempre piu' una volta sta bene, una sta male, l'altra tiene la pressione troppo alta, l'altra troppo bassa, un giorno mi fara' venire un colpo.
Am: Allora che ha detto nonna?-chiese impaziente.
I: Niente il nonno stava poco bene e stanno in ospedale ma tra un po' vengono.
Am: Ah! Speriamo che adesso stia meglio-feci "si" con la testa e poi entrambe salimmo in camera nostra.  Mi svestii e indossa i pantaloni della tuta e una maglia con la felpa sopra mentre accendevo il pc. Apri' la pagina di facebook e niente di nuovo a parte le solite cose, forse dovevo dire a Justin che non sarei andata da lui volevo aspettare nonna e nonno per sapere come andavano le cose cosi' decisi di chiamarlo al telefono
*Al telefono*
Ju: Amore.
I: Ehi ciao.
Ju: Come mai mi hai chiamato?
I: Devo dirti che oggi non posso venire perche' il nonno si e' sentito poco bene e voglio aspettarli a casa, ti spiace?
Ju: No no anzi quando arrivano fammi sapere come sta.
I: Ok scusa amore, ciao.
Ju: Ciao scema-chiusi la telefonata e mi andai a stendere sul letto guardando il soffitto. 
X: Aurora, Aurora, Aurora-sentii scuotermi da qualcuno cosi' apri' gli occhi.
I: Mmm chi e'?!?
X: Tua sorella-disse Ambra ridendo poco dopo.
I: Che vuoi?-mossi il braccio in aria per scacciarla dalla mia camera.
Am: Sono arrivati nonna e nonno-mi alzai di scatto del letto sentendo come una botta alla testa.
I: Ah bene bene ora scendo-mi disse "ciao" e poi se ne ando' dalla mia stanza. Alzandomi in piedi andai in bagno dandomi una pulita e poi scesi anche io in salotto dove trovai nonno seduto sul divano mentre la nonna in cucina..
I: Nonno ma come stai?-mi precipitai a sedermi sul divano con lui.
No: Eh il nonno non e' piu' l'umo di una volta ma tranquilla sto bene-mi passo' la mano fra i capelli tranquillizandomi.
I: Riguardati-lo abbracciai e rimasi con la testa sul suo petto avvolta tra le sue braccia.
No: Ti voglio bene piccola mia-mi diede un bacio sulla nuca.
I: Anche io nonno-rimanemmo abbracciati un altro po' e poi andai da nonna in cucina mentre Ambra stava con lui a parlare sul divano. Entrai in cucina e vidi nonna vicino al lavello mentre lavava qualcosa e le andai vicino..
I: Ehi nonna-le poggiai una mano sulla spalla e la sentì tipo singhiozzare come se stesse piangendo, e si passò il dorso della mano sotto agl'occhi.
I: Nonna ma che hai? Cosa è successo?-ero sul serio preoccupata.
Na: Il nonno, mi preoccupa tanto-mi guardò negli occhi e vidi quanto male ci stava per quella situazione, detto francamente anche io ci stavo malissimo ma chissà lei come si sente. Ha passato più di 40 anni insieme a quell'uomo, hanno passato di tutto e di più insieme e vederli in questo stato mi fa stringere il cuore.
I: Dai nonna, non ti preoccupare andrà tutto bene-la presi a me e l'abbracciai.
Na: Lo spero proprio-ci staccammo da quell'abbraccio e poi io la aiutai a preparare la cena. Dopo aver cenato ci mettemmo tutti seduti sul divano a guardare la tv e nonna e nonno erano abbracciati mentre io e Ambra li guardavamo con un gran sorriso, per una volta ci eravamo riuniti come i vecchi tempi, mi mancava tutto questo, mi mancava la mia famiglia.


To be continued...

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Capitolo 23
*** DREIUNDZWANZIG ***


Ecco il 23...mmm ve lo dico, sarà un po' triste :'(
Però spero vi piaccia lo stesso, fatemi sapere come sempre <3
XX


DREIUNDZWANZIG-

La scorsa serata io, i nonni e Ambra l'avevamo passata benissimo e io non potrei essere più contenta di così anche se la situazione di nonno mi preoccupava davvero molto, non si sa con certezza cosa abbia e questo mi fa paura, mi fa paura che possa andarsene all'improvviso come accade ai miei genitori e rimanere di nuovo da sola. Scaccia dalla testa questi brutti pensieri e mi alzai dal letto andando in bagno per fare le mie solite cose e poi tornai in camera per vestirmi: un jeans chiaro, una felpa nera, converse bianche ed ero pronta per tornare a scuola. Lasciai i capelli sciolti, misi un cappellino di lana, la sciarpa, presi borsa e telefono e poi scesi giù in cucina dove trovai nonno a capotavola, come sempre, mentre bevava il suo caffè, sorrideva oggi e mi sembrava un giorno davvero bello, gli sorrisi di rimando e poi andai vicino a lui dandogli un bacio sulla fronte..
No: Aw la mia dolce nipotina-disse nonno ridendo.
I: Ciao nonno, come stai oggi?-chiesi sedendomi.
No: Un po' meglio di ieri ma grazie che ti preoccupi per me anche se sarebbe compito mio farlo-allungò un braccio verso di me e mi accarezzò la guancia.
I: Non dire così, ormai sono grande e dovrei essere io a occuparmi di voi.
No: Non parliamo di questo, dimmi, come va con Justin? Tutto bene?-gli andava a genio Justin eh ahahah.
I: Mmm tutto bene nonno-sorrisi e poi guardai l'orologio, era ora di andare.
No: Mi fa piacere, ora vai a scuola su-mi alzai salutandolo di nuovo e poi presi la giacca e uscì di casa guardandolo di nuovo. Decisi di non prendere la macchina ma di andare a piedi oggi a scuola, misi le cuffie e poi iniziai a camminare allungando il passo sempre più, dopo circa 10 minuti arrivai a scuola ed entrai visto che non vidi ne il mio ragazzo ne i miei amici ai cancelli. Andai verso il mio armadietto e presi i libri della prima lezione che avevo e cioè biologia..
X: Buongiorno!-sentì una voce dietro le mie spalle, mi girai e vidi Laila.
I: Ciao Laila-la salutai con due baci sulla guancia.
La: Tutto bene?-chiese sorridendo.
I: Si si te?-richiusi l'armadietto e iniziammo a camminare per i corridoi.
La: Bene dai-sentivo un velo di tristezza nella sua voce.
I: Davvero? Lo sai a me puoi dirlo se c'è qualcosa che non va-la rassicurai.
La: E' che non voglio metterti in difficoltà con chi sai tu-si riferiva al mio migliore amico nonchè un coglione patentato Tony.
I: Dai parla, non mi metterai in difficoltà con nessuno.
La: Questa situazione con Tony mi sta davvero stancando, prima mi bacia e poi se ne va, poi lo rifa e se ne va di nuovo..a volte vorrei essere nella sua testa per capire cosa pensa di fare, non sono una bambolina che prende quando ha voglia e poi mi rimette in ordine quando non mi vuole più, io sono innamorata di lui ma se lui non ha intenzione di fare nulla con me allora è meglio che smettiamo di vederci anche se mi dispiacerebbe non vedere più te o Sara o Justin-wooow un bello sfogo.
I: Senti lo sai che Tony è mio amico ma non sai quante volte ho provato a parlargli o anche Sara ma sai che ha un carattere difficile, a volte nemmeno io riesco a capirlo, dovreste chiudervi in una stanza parlare e poi vedere cosa combinate, se lui ti evita e tu lo eviti non andrete da nessuna parte almeno questo è quello che penso io-le dissi come se stessi dando un consiglio a Sara.
La: Ma io provo a parlarci ma lui evita il discorso o se ne va, non so più cosa fare-avrei potuto dire che se non fossimo state a scuola tra 5 secondi questa ragazza sarebbe scoppiata in lacrime.
I: Dai vieni qui-l'abbracciai e poi continuammo a camminare, la lasciai in classe sua e poi mi incamminai verso la mia. Strano oggi non avevo visto ancora nessuno a parte Laila, non è che hanno fatto assenza di massa? Non credo, me lo avrebbero detto. Entrai in classe e poco dopo arrivò anche Sara..
Sa: Buongiorno e scusa il ritardo solo che sono stata con Liam-disse arrivando euforica vicino al banco.
I: Non preoccuparti pensavo avessi fato festa oggi.
Sa: Naaaaaaaaaaaah sono troppo trasgry per far festa-ma come minchia parla?!? HAHAHAHAHA crepo troppo.
I: Sta zitta va-ci mettemmo a ridere e poi entrò la prof, avremmo dovuto subirci due ore di biologio...HELP! Meno 1 minuto e sarebbe suonata la seconda campanella che segnava le due ore di bio finite, nel momento in cui sembrava stesse scoppiando la mia testa ecco che sentiamo quello strano rumore di campanella e tutti ci alziamo, prendiamo le borse e usciamo dalla classe congedando la prof con un "arrivederci prof"...
Sa: Dio grazie è finita la tortura-disse alzando le mani al cielo.
I: Dopo chi abbiamo? Menomale che usciamo a mezzogiorno eh-andammo agli armadietti e c'erano anche Justin e tony.
Ju: Buongiorno principessa-mi abbracciò dandomi un bacio che io ricambiai.
To: Smettetela con le smancerie vi prego-si mise la mano davanti agli occhi per non poter guardare, io e Justin ridemmo e poi ci staccammo.
I: Ciao amore!-gli misi la mano sulla spalla mentre prendeva i libri per l'ora successiva.
Ju: Come sta tuo nonno? Dopo che ci siamo sentiti ieri non mi hai più chiamato-ah si vero me ne ero completamente dimenticata.
I: A vedere sta bene ma non lo so mi preoccupa troppo-ammisi.
Ju: Dai vedrai starà bene-mi prese tra le sue braccia cullandomi, avevo giusto bisogno di un abbraccio da parte del mio ragazzo.
I: Devo andare in classe ora, ci vediamo quando usciamo, ciao principino-gli diedi un bacio a stampo e poi me ne andai con Sara in classe. Alla terza ora avevamo matematica e poi alla fine era informatica quindi saremmo dovuti andare in sala computer, amen!
Io e Sara parlavamo dei fatti nostri mentre l'insegnante spiegava e nessuno le dava retta, come sempre. Sara e io parlavamo di lei e Liam e mi diceva delle nuove novità mentre io le raccontavo delle situazioni di nonno, mi confortava ed era una grande amica per me, mai avrei potuto trovarne una migliore di lei. Anche l'ora di matematica era finita e poi come detto andammo in sala pc, la prof credeva che stessimo facendo schemi sulla statistica ma andiamo, quale alunno in una sala computer si metterebbe a svolgere i compiti? Tutti erano su facebook o su twitter e nessuno ascoltava quella povera prof che si sgolava mentre cercava di richiamare la nostra attenzione, non avrei mai voluto fare l'insegnate, ci vuole molta pazienza cosa che io non ho, in due giorni uscirei completamente matta! Suonò l'ultima campanella e finalmente uscimmo dalla classe per poi andare verso i nostri armadietti, sentì il telefono squillare e dopo averlo cercato nella tasca del giubbino mi accorsi di averlo in quella del jeans, che cogliona che sono, presi il telefono in mano e vidi che era un numero sconosciuto, cliccai sul tasto verde...
*Al telefono*
I: Pronto?!?
X: Aurora?
I: Si sono io chi parla?
X: Aurora sono la nonna-balbettava, non l'avevo riconosciuta dalla voce e sopratutto dal numero sconosciuto.
I: Nonna cosa c'è? E' successo qualcosa?-mi affrettai a chiedere.
Na: S-si il nonno è in ospedale-sono bastate quelle parole a farmi sentir male "il nonno è in ospedale", non riuscivo a capire cosa stesse succedendo attorno a me, vedevo solo un via vai di persone che uscivano dalle classi dirigendosi verso l'uscita...
Na: Aurora? Aurora?-tornai alla realtà sentendo nonna dall'altra parte del telefono.
I: Cosa? Perchè? Dove? Come sta? Oddio-riuscì solo a dire.
Na: Ha avuto un malore e lo abbiamo portato al policlinico, i dottori non dicono nulla e non so più cosa fare, ti prego vieni presto!-disse nonna e questo bastò per farmi chiudere la chiamata e partire in terza per poter trovare qualcuno che mi accompagnasse al policlinico..
Sa: Amore cos'è successo?-mi chiese guardandomi sconvolta.
I: E' successo qualcosa a mio nonno devo correre al policlinico subito-dissi posando tutto nell'armadietto e prendendo il telefono mandando un messaggio a Justin, lui era l'unico che poteva capirmi e starmi vicino.
Sa: Oddio vengo con te, non ti lascio da sola-si affrettò a dire io feci "si" con la testa, avevo bisogno anche di lei, si, della mia migliore amica. Justin non rispondeva al telefono, cacchio dovevo trovarlo assolutamente. Io e Sara iniziammo a camminare verso i corridoi e poi verso l'uscita quando vidi Justin parlare con Lory, sempre e solo lei, non ho tempo di mettermi a pensare a Lory e alle sue manie di troismo (?), iniziai a camminare verso di loro quando lei prese la base del collo di Justin con le mani e alla fine portarlo a se con un bacio, rimasi con i piedi incollati a terra mentre Sara era vicino a me. Lory avvinghiata a lui e lui che non faceva assolutamente nulla per togliersela di dosso, quando si staccarono lui rivolse lo sguardo in giro notandomi lì, in piedi come un pesce lesso, ormai le lacrime si erano fatte vedere sul mio viso, lui corse da me urlando il mio nome ma appena arrivò accanto a me nessuno mi fermò dal dargli uno schiaffo in pieno viso e andarmene senza dire nulla, anzi scappare completamente lasciandolo lì da solo. Uscì da scuola appoggiandomi per un minuto sul muretto fuori scuola, tutto in nemmeno 5 minuti, mio nonno, il mio ragazzo...sembrava che oggi fosse un buon giorno ma invece si è rivelato il peggiore della mia vita, non riuscivo a pensare con lucidità tutto quello a cui pensavo era solo di voler scomparire dal pianeta terra..
Sa: Aurora di sicuro c'è una spiegazione-cercava di confortarmi ma nulla in quel momento poteva tranquillizzarmi, ne una parola detta per benino ne delle stupide scuse da quel che era il mio ragazzo, nulla di nulla.

Justin P.o.v
Era successo davvero o era soltanto un incubo? La gente rimaneva a fissare la scena sbalordita e mentre io ero fermo immobile a cercare di capire cosa fosse appena successo vidi Aurora andarsene di corsa con dietro Sara e Tony rimanere fermo dove stavano precisamente loro, andai verso di lui..
To: Ma che hai fatto?-mi chiese arrabbiato, lo capivo, era il suo migliore amico.
I: Ti giuro non lo so, mi è saltata addosso e mi ha baciato, ma ti prego credimi io non volevo e infatti l'ho spostata subito-cercai di essere convincente anche perchè stavo dicendo la verità.
To: Cristo che situazione-si passò una mano dietro la testa.
I: Eh Aurora se ne è andata via, la devo trovare assolutamente-mi girai per andare fuori ma Tony mi bloccò il braccio.
To: No, lascia stare per un po' parlarle adesso non servirà a nulla, la conosco-ci pensai un po' su e poi feci "si" con la testa.
I: Maledetta Lory oh-mi passai la mano dietro il collo.
To: Maledetta veramente-ripetè lui, almeno c'era qualcuno che mi credeva.
To: Dai vieni, andiamocene-mi poggiò una mano sulla spalla e poi uscimmo da scuola.

Aurora P.o.v
Stavamo camminando fuori dall'area scolastica e a me serviva un passaggio fino in ospedale, l'unica cosa era tornare a casa, prendere la mia macchina e andare da nonna. Sara mi stava vicina e cercava di parlarmi ma non avevo voglia di parlare con nessuno e tantomeno parlare di quello che mi stava succedendo, il mio unico pensiero era mio nonno e di Justin me ne sarei occupata in un altro momento anche perchè non ce proprio niente di cui parlare.
Sa: Potremmo prendere un autobus e andare al policlinico oppure il tram, faremo più presto eh? Che dici?-mi chiese e feci "si" con la testa senza prestarle molta attenzione.
I: Grazie Sara, per tutto-riuscì solo a dirle e lei mi guardò facendo un sorriso, mi stava accanto anche se a volte ero un'amica pessima e questo lo apprezzavo davvero molto. Continuammo a camminare quando sentimmo il rumore dei claxon dietro le nostre spalle, ci girammo e vedemmo una macchina dall'altra parte del marciapiede ferma, costei o colui abbassò il finestrino ed era Adam..
Ad: Dai venite, vi accompagno io-disse sorridendo e io e Sara accettammo la proposta e andammo con lui. Io al posto davanti e Sara dietro mentre Adam guidava, avrei di certo voluto che al posto suo in questo momento ci fosse il mio fidanzato ma purtroppo lui era impegnato a ficcare la lingua in bocca a quella bambolina, forse farei meglio a concentrarmi su mio nonno piuttosto che a queste inutili sciocchezze. Arrivammo al policlinico e Adam ci lasciò proprio lì davanti, lo salutammo di fretta e io e Sara iniziammo a correre verso l'interno dell'edificio. Non mi erano mai piaciuti gli ospedali, da quando ero bambina, mi ricordano troppo l'incidente, la morte dei miei genitori e ora ritrovarmici per mio nonno era un altro colpo duro per me, infermieri che correvano a destra e a sinistra con le loro cartelline bianche, i dottori che dicono la solita frase fatte "se non siete un parente non posso darvi informazioni", oppure invece che se ti devono dire una cosa cercano di dirtela nel modo meno doloroso possibile, sembra tremendamente una scena da film drammatico. Io e Sara arrivammo vicino al bancone e un'infermiera ci venne a ricevere..
X: Cosa posso fare per voi?
I: Ehm mio nonno è stato portato qui
X: Il nome?
I: Watson-controllò sul cartellina e poi mi guardò, uno sguardo che sembrava non terminasse mai.
X: Terzo piano lì poi le diranno altro-mi fece segno di dove si trovasse l'ascensore, la salutammo e poi andammo verso l'ascensore dove vi ci entrammo e prememmo il numero 3. Le mie mani tremavano e non facevo altro che battere il piede destro a terra provocando un rumore fastidioso visto che l'ascensore scricchiolava, chissà da quanti anni sta qui. Le porte si aprirono e davanti a noi c'era un lungo corridoio bianco con le pareti azzurrine chiare, uscimmo da lì dentro e poi ci avviammo verso un infermiere che parlava con qualcun altro...
X: Posso esservi utile?
I: Si vorrei sapere dove si trova mio nonno, il suo nome è Watson-dissi io torturandomi le dita.
X: Si allora, continua il corridoio, gira a destra e stanza 315-mi congedò e poi con Sara ci avviammo nella stanza di nonno, arrivammo lì fuori e vidi nonna che camminava avanti e indietro per il corridoio, appena la vidi corsi da lei e l'abbracciai.


To be continued...

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Capitolo 24
*** VIERUNDZWANZIG ***


Ho messo anche il 24 dai lalalalalala 
Eccolo qui, fatemi sapere daiiii daiiiii daiiii daiiiii daiiiii 
XX


VIERUNDZWANZIG-

Eravamo in sala d'attesa e c'erano persone in camicie bianco che giravano con le cartelline in mano, davanti a me c'era una donna con un bambino appena nato, oserei direi, in braccio e poi una bambina di circa 4 o 5 anni seduta affianco a loro che giocherellava con il suo giocattolo e ogni tanto alzava la testa per fissare le persone e quando incontrava il mio sguardo mi sorrideva e io di rimando sorridevo a lei. I dottori non erano usciti dalla stanza di mio nonno e quest'ansia mi stava letteralmente uccidendo, Sara era rimasta ancora con me che nel frattempo era andata alla macchinetta per prendermi un caffè. Qualcuno aveva ascoltato le mie preghiere e finalmente un medico era uscito da quella stanza, si fermò per parlare con un infermiere e poi guardò verso le persone in sala d'attesa e subito mi alzai andando da lui..
I: Dottore come sta mio nonno? Si riprenderà?-chiesi a raffica cercando di stare un po' più calma.
Do: Mi spiace ma suo nonno ha avuto un infarto-ora per poco veniva a me l'infarto. Ma cosa dice? Mi prende in giro? La mia bocca si spalancò di risposta e misi la mano davanti mentre cercavo di riordinare le idee, non è possibile, non è affatto possibile.
N.a: A cosa è stato dovuto?-parlò per la prima volta nonna dal momento in cui il dottore era uscito.
Do: Pressione troppo alta e poi avendo il colesterolo alto questo ha fatto sì che i vasi sanguigni si otturassero e che il sangue non abbia fluito in modo regolare-spiegò il dottore.
I: E ora? Come sta? Ci dica qualcosa in più dottore.-un altro po' e mi incazzavo. Odiavo i dottori, facevano sempre le solite faccette, i soliti discorsi sulla vita e sulla morte e poi quando devono dare brutte notizie iniziavano a guardarti come se gli facessi compassione e poi tra una parola e un'altra ecco che ti danno la notizia, la domanda è semplice "Ce la farà? Si o no?" non esistono parole di mezzo, non ci vuole il genio per capirlo.
Do: Ora è sotto osservazione ma non possiamo dirvi con esattezza cosa succederà e quando, mi dispiace-detto questo il dottore se ne andò e io mi girai verso la nonna per guardarla mentre con il fazzoletto si asciugava le lacrime, Sara era arrivata da poco vicino a noi e mi mise un braccio intorno alla vita mentre cercava di consolarmi. Sembrava esser tornato tutto a 7 anni e mezzo fa, quando avevo 10 anni e persi i miei genitori, me lo ricordo come se fosse ieri: la chiamata improvvisa a casa, Nathan che prende me e Ambra e che ci porta in ospedale, i dottori che non parlavano e la notizia della loro morte, l'arrivo dei nonni, il funerale e il trasferimento a Los Angeles, sembrava essere una di quelle macchinette fotografiche giocattolo dove premevi il tastino e ti uscivano le foto dei monumenti della città, a me in quel momento uscivano i momenti più brutti e tristi della mia vita. Si era fatto pomeriggio ormai e stavamo ancora in ospedale, Sara mi era stata davvero vicina e non smetterò mai di ringraziarla..
I: Torna a casa io starò bene-le dissi mentre si trovava vicino a me.
Sa: Non ti lascio da sola-la dolcezza in persona era.
I: Se proprio non vuoi lasciarmi da sola, vai a casa, riposati e poi se ti va torna più tardi, io credo di passare la notte qui-le accarezzai il braccio e lei mi sorrise.
Sa: Ok ma tornerò presto e per qualsiasi cosa chiamami-mi diede un bacio sulla fronte, salutò mia nonna e poi se ne andò.
N.a: Ambra sarà preoccupata non vedendoci a casa-pensavo l'avesse avvisata.
I: Non le hai detto nulla?
N.a: E' successo così in fretta che mi è passato di mente
I: Forse faresti meglio a tornare anche tu a casa, riposati e poi con Ambra tornate dopo, rimarrò io con il nonno-le dissi consolandola.
N.a: Ma sei sicura? Sei qui da quando sei uscita da scuola, sarai stanca.-si preoccupava per me, ma nessuno mi avrebbe tenuta lontana da quella salta d'attesa.
I: Non preoccuparti per me, io sto bene ora vai e se succede qualcosa ti chiamo-la nonna mi sorrise e poi anche lei se ne andò e rimasi io da sola. Erano passate quasi due ore e io ero ancora seduta sulla sedia della sala d'attesa, avevo un braccio piegato e la testa sopra e per poco mi addormentavo ma non dovevo cedere, se avessero avuto delle novità avrei voluto saperle subito, forse sarebbe stato meglio andarmi a prendere un altro caffè. Mi alzai dalla poltroncina e passando per il corridoio arrivai alla macchinettà, misi i soldi e premetti il pulsante, mentre aspettavo il caffè mi appoggiai al distributore con la testa fra le mani, mi scoppiava in un modo incredibile..
X: Aurora?-sentì una voce chiamarmi, direi da donna, tolsi le mani dal viso, mi sistemai per non sembrare un dromedario e mi girai notando una persona che proprio non mi aspettavo di vedere, sopratutto in ospedale e con il camicie bianco come le infermiere, era Lory.
I: Tu cosa ci fai qui? Sei venuta a rubare il fidanzato a qualche anima buona?-dissi io arrabbiata.
Lo: No, faccio volontariato in questo ospedale da 2 anni-wow e chi si aspettava che la puttanella della scuola facesse volontariato in un ospedale, che aiutava le persone deboli e poi la mattina diventava di nuovo una troietta di passaggio.
I: Wow mi sorprendi, cosa vuoi da me ora?-patti chiari e amicizia lunga, ora se per favore se ne andava così tornavo alle mie cose.
Lo: Ti ho vista qui e mi sembrava strano, qualcuno della tua famiglia sta male?
I: Mio nonno ha avuto un infarto-non so perchè glielo avessi detto, lei infondo è sempre la ragazza che mi ha rovinato la vita, che ha giocato sulla morte dei miei genitori il giorno del ballo autunnale ed è sempre la ragazza che ha baciato il mio ragazzo.
Lo: Mi spiace-abbassò la testa.
I: Davvero? Wow rimango sempre più sorpresa-dico rimanendo davvero senza parole.
Lo: Si, posso chiederti un favore?
I: Di che tipo?
Lo: Ti prego non dire a nessuno che mi hai vista qui e che faccio volontariato-un segreto con Lory? Chi lo avrebbe mai detto, sono sorpresa, davvero.
I: Come mai? Non mi sembra che tu vada a divertirti per locali, anche se devo dirti me lo aspettavo, secondo me è un lavoro bello fare il volontariato-le dissi tranquillamente senza alcun risentimento per quel che era successo.
Lo: Ti va se parliamo fuori?-per una volta potevo anche sopportarla e mi avrebbe fatto bene a non pensare troppo a tutto quello che mi stava succedendo. Uscimmo dall'ospedale e andammo a sederci sulle panchine del parco, io con le mani tra le gambe mentre Lory si metteva comodamente seduta sulla panca.
I: Ora puoi parlare-dissi sorridendo.
Lo: Non mi vergogno di fare volontariato è solo che a scuola mi vedono tutti come la ragazza popolare e non andrebbero mai a pensare che da due anni a questa parte vado ad aiutare le persone malate in ospedale e che questo lavoro mi piace.
I: E a te piace esser vista come la ragazza popolare o la ragazza dal cuore tenero che aiuta i meno fortunati?
Lo: In qualsiasi modo io mi veda, la gente ha sempre pregiudizi-questo era anche vero.
I: Allora usa la tua popolarità per non far parlare più nessuno, non hai nulla di cui vergognarti, non uccidi nessuno anzi, sai, fai male a non dirlo a nessuno.
Lo: L'ho detto a te e questo mi basta sicuramente
I: Come mai?-chiesi sorpresa.
Lo: Bhe io e te non siamo andate mai d'amore e d'accordo quindi dirlo a te è stata già difficile, quindi passo dal dirlo a tutta la scuola-aaaaaaah ora capisco.
I: Mmm se a te va bene così ok.
Lo: Volevo dirti anche un'altra cosa.
I: Di cosa si tratta?
Lo: Di Justin.
I: Oh e cosa devi dirmi?
Lo: Lui ti ama davvero, oggi a scuola ho visto che stavi arrivando di corsa e l'ho preso di forza per baciarmi che a dire la verità l'ho baciato io e lui mi ha subito spinta, ma volevo dirti che anche le altre volte che io ci provavo lui diceva che non voleva perchè ti amava e voleva stare con te, non prendertela con lui, se vuoi ammazzami pure ma lui non ha colpe-confessò tranquillamente. Devo ammettere che le sue parole mi hanno fatto sentire piuttosto bene, non avevo molti dubbi su chi avesse dato inizio alla cosa ma meglio saperlo con certezza.
I: Grazie-non credevo di doverlo mai dire ma in quel caso ho fatto uno strappo alla regola.
Lo: Non devi ringraziarmi, io ti ho mancato troppe volte di rispetto e ti chiedo anche scusa per quello che ti dissi al ballo autunnale, mi dispiace davvero per i tuoi genitori-questa ragazza mi sorprende davvero.
I: Ormai è passato-Dopo aver parlato con Lory rientrai dentro aspettando nuove notizie di nonno ma nulla, nada de nada. Le ore passavano e verso le 21:30 arrivarono Ambra e la nonna, a Sara avevo detto di non venire perchè non sarebbe servito a nulla farla venire per senza niente e così eravamo rimaste solo noi 3. La nonna e Ambra erano rimaste fino alle 23:00 ma poi se ne erano andate perchè Ambra domani aveva scuola e la nonna era davvero stanca morta, io mi ero sistemata sui divanetti con una coperta portata da casa, avevo il mio amato mp3 e le cuffie e così avrei passato la nottata in ospedale.


To be continued...
 

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Capitolo 25
*** FUNFUNDZWANIZG ***


Holaaaaaaaa mis amigos del corazon <3 
Dopo avervi dato il benvenuto in uno spagnolo completamente pessimo, mi scuso, ecco che torno di nuovo con il chappy (?) 25 lol Scusatemi sempre per gli errori ma non rileggo quasi mai visto che i capitoli li ho scritti settimane fa :'(
Spero che vi piaccia e fatemi sapere se vi va, Danke!
XX


FUNFUNDZWANZIG-

Mi ero svegliata, per così dire, verso le 8:00 del mattino. La notte non avevo fatto altro che chiudere gli occhi per mezz'ora e poi riaprirli per controllare le cose. I dottori entravano e uscivano dalla camera di nonno ma non mi dicevano nulla, a volte mi alzavo facendomi coraggio di andare a chiedere notizie ma passavano davanti a me, mi sorridevano e poi se ne andavano come se non fosse successo nulla, questa cosa mi dava piuttosto sui nervi, vorrei vedere loro al mio posto. Erano le 11 e Sara mi aveva mandato dei messaggi dove mi chiedeva se stavo bene, se andava tutto bene e se c'erano novità, avevo ricevuto dei messaggi e delle chiamate anche da Justin ma non mi sembrava il caso di dirgli che ero in ospedale sopratutto dopo quello che era successo e anche se Lory mi ha detto che è stata colpa sua e non del mio ragazzo comunque non voleva dire che era tutto apposto, che adesso saremmo tornati alla vita normale.

Justin P.o.v
Stavo letteralmente uscendo pazzo, Aurora non mi rispondeva ne ai messaggi e nemmeno alle chiamate e non era venuta nemmeno a scuola, avevo visto Ambra da lontano ma non mi sembrava il caso di andarle vicino, sarei risultato patetico. Sara non mi diceva niente e inoltre mi snobbava completamente come se avessi la peste, non mi aveva nemmeno fatto parlare che subito si è scagliata contro di me dicendo che io non tenevo ad Aurora, che l'ho presa in giro e che sono uno stronzo. Sul fatto dello stronzo ha ragione, lo sono, dovevo stare più attento a quella stupida di Lory, ma sul fatto che non ci tenevo o la prendevo in giro si sbagliava di grosso. Stanotte non avevo fatto altro che pensare a lei, a come chiederle scusa e mi sarei messo anche in ginocchio se fosse servito, oppure mi sarei arrampicato alla sua finestra pur di farmi perdonare, chiamatemi pazzo ma amo alla follia quella ragazza. Quando mi sono trasferito a Los Angeles non avevo la minima idea di cosa la vita mi potesse regalare e alla fine invece mi sono innamorato, amo tutto di lei e anche se sembra prematuro vedo davvero un futuro da poter costruire.
Era suonata l'ultima campanella e Aurora ancora non rispondeva ai messaggi, ho capito che è arrabbiata con me ma in questo momento vorrei anche un messaggio con su scritto che mi odia o altre cose del genere, stavo uscendo per andare a posare i libri quando vengo preso per il braccio e portato dietro al muro..
I: Ma che cazz-era Lory, se questa provava a fare qualcosa giuro che le alzo le mani addosso.
I: Che vuoi tu? Combinare altri guai?
Lo: No volevo dirti una cosa
I: Va sentiam-misi le braccia incrociate.
Lo: Mi dispiace per averti baciato e per Aurora ma lei ha bisogno di te quindi corri al policlinico che si trova a 20 minuti da qui-ma che cazz?! Mi prendeva in giro? 
I: Perchè dovrei crederti? Tu hai sempre odiato Aurora e ora dici che lei ha bisogno di me e che devo correre al Policlinico, cos'hai organizzato?
Lo: Non ho organizzato nulla, suo nonno ha avuto un infarto ieri e si trovano al policlinico-non riuscivo a captare le sue parole ma pensandoci forse è per questo che correva verso di me ieri, per dirmelo e io invece sono stato fermato da questa, forse è per questo che stava già piangendo..dovevo andare da lei.
I: Non dovrei dirtelo ma ti ringrazio per avermelo detto-la lasciai lì da sola e poi corsi fuori dove entrai in macchina e sfrecciai sull'asfalto verso il policlinico.

Aurora P.o.v
Nel frattempo che aspettavo erano arrivate anche la nonna con Ambra, io ero stata tutto il tempo a fare avanti e indietro tra la sala d'attesa e il giardino dell'ospedale, i dottori ancora non ci dicevano nulla e io stavo letteralmente impazzendo..
I: Odio questi dottori maledetti-proferì parola e la nonna mi guardò.
N.a: Fanno solo il loro dovere, presto ci diranno qualcosa-cercò di tranquillizzarmi.
I: Il loro dovere? Il loro dovere è di avvertire la famiglia delle sue condizioni fisiche non di andare avanti e indietro a prendere il caffè-stavo uscendo pazza sul serio ma non sopportavo più questa situazione. Continuavo a camminare avanti e indietro quando sentii un rumore tipo come una campanella e vidi gli infermieri andare a prendere qualcosa, poi i dottori che correvano ed entravano nell'unica stanza che mi interessava, quella di mio nonno. Era un codice rosso. Il mio cuore batteva all'impazzata, nonna ed Ambra erano andate vicino alla stanza mentre io ero seduta sulla sedia con la testa fra le mani e i gomiti appoggiati alle ginocchia, piangevo, e non me ne ero resa conto fin quando non sentì qualcosa di salato e bagnato scivolarmi sulle labbra. Non avevo mai preso in considerazione la perdita di mio nonno, forse è la persona che ho amato di più dopo i miei genitori e non potevo perderlo, non anche lui. Rialzai la testa e asciugai le lacrime con il dorso della mano quando vidi da lontano entrare dietro le porte scorrevoli Justin, cosa ci faceva qui? Come sapeva dove stavo? Oh ma al diavolo queste stupide domande avevo bisogno di lui, del ragazzo che amo. Lui si guardò intorno e quando mi vide seduta si fermò a qualche cm di distanza guardandomi non sapendo cosa fare e così mi alzai e corsi da lui abbracciandolo. Gli buttai le braccia al collo e lui mi strinse forte a se, dandomi dei baci sulla tempia in segno di consolazione, passarono secondi interminabili e ancora non ci eravamo staccati da quell'abbraccio, volevo che in quel momento solo lui ci fosse al mio fianco e mi confortava sapere che c'era...
Ju: Mi dispiace per tuo nonno-sentì dire, sorrisi involontariamente e tolsi la testa dall'incavo del collo e scapola.
I: Lo so-continuai a piangere e così lui mi prese di nuovo e mi abbracciò ancora e ancora. Il calore del suo corpo mi dava sicurezza e questo bastava, anche se per poco, per farmi scappare dalla realtà, ma i sogni durano davvero poco.
I: Come facevi a sapere dov'ero?-ero curiosa di saperlo.
Ju: Me lo ha detto Lory-Aaah Lory! Per una volta o anche due volte aveva fatto una cosa per me e devo ringraziarla, due volte.
I: Capisco-sorrisi e lui si avvicinò di più a me.
Ju: Mi dispiace per ieri ma no..-non lo lasciai finire che lo baciai, sapevo che non era colpa sua e non vedevo l'ora di poterlo rifare, le sue labbra morbidi combaciavano con le mie e dopo un giorno si erano incontrate di nuovo.
I: So che non è colpa tua, me lo ha detto Lory-gli dissi non appena mi staccai da lui.
Ju: Ow bene!-ci andammo a sedere sulle sedie e poi poco dopo tornarono la nonna e Ambra che salutarono Justin con un cenno della mano. Eravamo tutti e quattro seduti in quella sala d'attesa impazienti di sapere cosa stava succedendo, Justin era accanto a me con un braccio dietro la mia schiena mentre la nonna e Ambra erano difronte a noi mentre ci guardavano. Dopo essattamente un'ora i dottori uscirono dalla stanza e vennero verso di noi, la solita aria desolata e triste, non capivo se era perchè avevano la solita maschera facciale o perchè dovevano avvertirci di qualcosa di molto doloroso, per una volta avrei preferito fosse la prima opzione.
Il dottore che ci parlò ieri venne vicino a noi e ci squadrò uno per uno..
N.a: dottore allora? Cosa succede a mio marito?-parlò mia nonna, io e Justin ci mettemmo accanto a lei nel frattempo che aspettavamo le notizie.
Do: Abbiamo fatto tutto il possibile signora Watson ma suo marito non ce l'ha fatta. Mi dispiace-Lo avevo perso, per sempre. Ambra iniziò a piangere a singhiozzi, la nonna che si era seduta dopo la batosta appena presa e io ero ancora tra le braccia di Justin mentre piangevo silenziosamente. Fa male sapere che una persona un giorno c'è e l'altro no, la persona che ti ha cresciuto in un punto della tua vita ti abbandona per sempre, anche se il nonno mi ripeteva sempre di essere forte come i miei genitori, forse in quel momento dovevo onorare le sue parole. Dovevo essere forte per tutti a casa, dovevo fare quello che il nonno avrebbe voluto anche se sarebbe stato difficile.
Do: Se volete potete entrare per dirgli addio-annuimmo tutti insieme e alla fine il dottore ci lasciò da soli. Andai accanto alla nonna abbracciandola mentre Justin era andato vicino Ambra, ora la nonna aveva solo noi nipoti e non potevamo lasciarla da sola. 
N.a: Dai andiamo-si asciugò le lacrime e iniziammo ad andare verso la sua stanza quando notai che Justin non era vicino a me ma si era fermato ai divanetti..
I: Che fai, non vieni?-chiesi sorpresa.
Ju: E' una cosa di famiglia e non sono di famiglia-abbassò il capo e lo guardai, soffermandomi su ogni minimo particolare e lo vidi, era dolce ma a volte diceva certe cose che facevano venire i nervi. Il nonno lo adorava e non era vero che non faceva parte della famiglia, da quando è entrato in quella casa lui era diventato parte di noi, della nostra vita e aveva tutti i diritti di entrare con noi e dare un ultimo addio al nonno. Andai verso di lui e gli presi il braccio sorridendogli...
I: Andiamo dai-lo tirai e lui si fece trascinare, arrivammo vicino alla stanza, la nonna e Ambra erano già entrate. Entrai e la stanza era bianca con delle macchioline grigie e delle piccole crepe sul soffitto, una sedia color azzurro, un armadietto con un lucchetto, i tavolini vicino al letto, le coperte verdi e poi c'era il nonno, senza alcun filo attaccato, le braccia conserte, la coperta fino al busto. La nonna si era seduta sulla sedia vicino a lui mentre Ambra era seduta sul lettino accanto a lui, ora era Justin a trascinarmi verso il letto. Arrivai accanto a letto, poggiai le mani su quelle del nonno, erano ancora calde, sembrava che non fosse morto e invece lui non ci sarebbe stato più, non lo avrei visto più la mattina a colazione, non ci sarebbe stato più a chiedermi come andava a scuola, non sarebbe stato più ore intere a giocare a carte con me e Justin e anche se qualche volte lo urlavo non smettevo nemmeno per un secondo di volergli bene, era sempre il nonno, il nonno perfetto. Dopo avergli detto addio, uscimmo dalla stanza e firmammo delle carte per il rilascio della salma. Justin ci accompagnò a casa, in macchina un silenzio tombale, nessuno parlava. La nonna era seduta dietro con Ambra mentre io ero davanti che mi torturavo le mani mentre Justin con la mano sinistra teneva il volante mentre la destra era poggiata sulla mia mano, lo amavo per essermi accanto in questo momento. Arrivammo a casa e Justin si fermò davanti al marciapiede..
N.a: Grazie Justin, di tutto.-disse la nonna prima di scendere accompagnata da Ambra che anch'essa ringraziò Justin, io rimasi in macchina per avere qualche minuto per me prima di entrare in casa.
Ju: Aurora-la sua voce aveva un velo di tristezza, di dolcezza anche.
I: Non posso ancora crederci-dissi voltandomi verso di lui che mi guardò tristemente.
Ju: Tu non lo hai perso, lui vivrà sempre nel tuo cuore come i tuoi genitori.
I: Mi manca così tanto-scoppiai in un pianto liberatorio e Justin mi abbracciò facendomi piangere sul suo petto. Un pianto fatto di singhiozzi e lacrime a non finire, come avrei fatto a sopportare tutto questo proprio non lo so ma ce l'avrei fatta.
Ju: Vuoi che rimanga con voi? Potrebbe servirvi una mano per preparare tutto.
I: Avrai sicuro altre cose da fare piuttosto che stare con me, Ambra e la nonna a compiangerci addosso per la perdita-mi staccai da lui.
Ju: Non c'è nessun altro posto dove vorrei essere adesso, credimi-mi diede un bacio e alla fine rimase anche lui con noi. Verso sera a casa vennero un sacco di persone per le condoglianze, vennero anche Sara e Tony con Laila, più che altro per essermi accanto in un momento così tragico e lo apprezzavo davvero tanto. Arrivarono molte persone e c'erano alcune che non avevo mai visto, alcuni erano vecchi compagni di mio nonno, altri erano quei vecchietti con cui giocava a carte ogni pomeriggio fuori al bar vicino casa, erano tutti riuniti intorno alla nostra famiglia. Più tardi arrivò anche la madre di Justin, ci fece le condoglianze e poi rimase con noi aiutando la nonna in faccende di casa e a ricevere le persone, non smetterò mai di dirle grazie.
I: Ragazzi non c'è bisogno che rimaniate tutta la notte con me, io sto bene-dissi guardando i ragazzi.
Ju: Io non mi muovo manco se mi trascinano con un camion.
Sa: Nemmeno io.
To: Quoto Justin.
La: Ah si è, noi non ci muoviamo da qui-li adoravo. Rimasero qui tutta la notte e così anche Pattie, ci fecero compagnia ed era anche una buona cosa per non pensare tanto al nonno. Verso le 6 del mattino qualcuno bussò alla porta ed andai ad aprire io ero e con mia grande sorpresa e gioia era mio fratello Nathan, gli saltai al collo abbracciandolo e lui si fece scivolare le borse a terra e colse l'occasione per stringermi a se.
N.a: Nathan figlio mio-arrivò nonna e così potette abbracciarlo anche lei.
Na: Come state?-ci chiese per prima cosa.
I: Non male-lo facemmo entrare in casa e poi dalle scale scese Ambra che appena vide Nathan gli si fiondò praticamente addosso, Ambra aveva sempre adorato Nathan e lui anche.
Na: Come sei cresciuta-le spazzolò i capelli e poi andammo in salotto dove i nostri ospiti ci attendevano..Sara e Tony già lo conoscevano ma Justin, Laila e Pattie no. Nathan andò vicino Justin e si presentò..
Na: Piacere sono Nathan-gli diede la mano che Justin strinse.
Ju: Io sono Justin, piacere-poi si presentò agli altri.
Dopo aver dato la notizia a Nathan lui era partito subito per Los Angeles ed era arrivato senza dirci praticamente nulla. Questa giornata si proponeva alquanto dura.


To be continued...

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Capitolo 26
*** SECHSUNDZWANZIG ***


Hellooooooooo!
Inizio col dire che mi dispiace di non aver aggiornato ieri ma non ho potuto perchè non ero a casa e sono tornata anche tardi.
Comunque ecco il 26, mooooolto corto ma solo perchè è un capitolo di passaggio, scusatemi!
Fatemi sapere se vi va (:
Alla prossima xx


SECHSUNDZWANZIG- 

Era arrivato il giorno della funzione, il nonno aveva lasciato scritto che voleva che le sue ceneri fossero sparse nell'oceano e così avremmo fatto. Erano le 9:30 quando scendemmo tutti a tavola, nessuno aveva osato sedersi al suo posto e nessuno proferiva parola su quell'argomento ma tutti dentro di noi piangevamo per la sua perdita. A tavola era un continuo di parole dette senza senso e di silenzi imbarazzanti, quando poi alle 10 mi alzai da tavola e andai in camera per prepararmi, avevo i capelli lisci come spaghetti, un jeans scurso, un maglioncino nero e poi sopra avrei messo il giubbino del medesimo colore e poi le vans nere, non mi truccai nemmeno un po' e dopo essermi finita di preparare sentì un rombo di macchina fuori casa, mi affacciai alla finestra ed era arrivato Justin. Io sarei andata con lui mentre la nonna, Ambra e Nathan sarebbero andati con la mia macchina. Scesi giù in salotto e Justin era già entrato e parlava con Nathan..
Ju: Ciao amore-disse non appena mi vide.
I: Buongiorno-gli diedi un bacio a fior di labbra e poi poco dopo eravamo tutti pronti per andare a dire definitivamente addio al nonno.
Il viaggio in auto fu di assoluto silenzio, Justin stringeva la mia mano nella sua e io continuavo a guardare fuori dal finestrino fin quando dopo circa mezz'ora arrivammo a destinazione. Io e Justin scendemmo dalla macchina e aspettammo l'arrivo di Nathan, nel frattempo ero appoggiata alla steccata che ci divideva dalla spiaggia, Justin mi abbracciò da dietro e io poggiai le mie mani sulle sue braccia che erano avvolte intorno a me..
I: Grazie-dissi e mi riferivo a tutto. In questi giorni è sempre stato con noi, ha aiutato con tutto quel da fare che c'era in casa e non mi ha mai lasciata sola.
Ju: Per cosa?
I: Per tutto-mi girai sciogliendo l'abbraccio e ora ero difronte a lui.
Ju: Non dirlo nemmeno, io ti amo.
I: Anche io ti amo-lo abbracciai poggiando la testa sul suo petto. Arrivarono anche gli altri e salimmo verso la scogliera attraverso una stradina, nonna teneva stretta a se l'urna e poi quando arrivammo in cima ognungo di noi prendeva l'urna e versava il contenuto, che sarebbe il nonno, nell'oceano. Scendemmo da lì sopra e la nonna dovette sedersi un po' quindi nessuno badava a me, così presi le chiavi della mia auto e senza che nessuno mi vedesse me ne andai. Continuavo a guidare senza meta, mi pentivo per averli lasciati lì da soli ma Justin sicuramente li avrebbe riaccompagnati a casa, non volevo approfittarmi della sua gentilezza ma conoscendolo so che avrebbe fatto la cosa giusta. Dopo circa mezz'ora di guida arrivai sulla collina dove si intravedeva Los Angeles, la famosa collina dove mi portò Justin settimane fa, parcheggiai la macchina e poi scesi e andai a sedermi sul prato.
Questo posto era perfetto per scappare da tutti i problemi, dal giorno dell'ospedale non avevo mai quasi tempo per me, tutti mi stavano vicina e lo apprezzavo molto ma desideravo avere anche del tempo per stare da sola. Mi ritrovai a ricordare tutti i momenti passati insieme e non potevo assolutamente crederci che gli ho detto addio per sempre, una parte di me era andata via con lui, non sarei stata più la stessa, io sono fatta così, quando mi succede qualcosa allontano tutto e tutti da me non facendoli avvicinare ma solo allontanare per via del mio comportamento ostile. Lo so che sbaglio ma non riesco a farne a meno, devo solo andare avanti e cercare di affrontare tutto, devo solo capire se sono in grado di farlo.


To be continued...

 

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Capitolo 27
*** SIEBENUNDZWANZIG ***


Salve bella gente!

Vorrei scusarmi in primisi per non aver aggiornato ma la scuola mi sta davvero stressando e pensare che alla fine dell'anno devo dare l'esame di Stato mi mette davvero tanta paura tale da dover stare tutto il giorno sui libri x.x si, sto al quinto anno se ve lo state chiedendo.
Comunque ora vi dico delle cose..sapete che io ho già scritto questa storia fino a un tot di capitoli, bene io sono arrivata fino al 30 tipo, quindi tra qualche giorno, se aggiorno sempre, dovrei terminare i capitoli pronti...quel che sto cercando di dirvi è che poi magari non sarò in grado di aggiornare spesso, dovrò pensare e scrivere e sarà difficile co sto peso della scuola, farò del mio meglio promesso anche perchè credo che meno di 10 capitoli e finisco la storia D:

Coooooooooooomunque eccovi il 27, spero vi piaccia!
Alla prossima xx


SIEBENUNDZWANIZG-


UN MESE DOPO.
Un mese, era passato un mese da quel giorno e in casa sembrava esser tornata la serenità, nonna cercava di essere forte per me e per Ambra ma in realtà ogni notte la sentivo piangere in camera sua. All'inizio fu terribile, continuava ad apparecchiare per 4 e metteva il mazzetto di carte sul tavolino poi man mano ha preso il controllo e sta tirando avanti, come si suol dire. Io? Io bhe anche io vado avanti come sempre, un po' con meno carica delle altre giornate ma anche io tiro avanti. Stamattina a scuola non guardavo nessuno, continuavo a camminare dritta dritta verso la mia classe, non mi importava fermarmi e parlare, non mi importava sentire tutte le novità e i pettegolezzi sui miei amati compagni di scuola, non volevo sentire niente e nessuno. I miei amici mi sono sempre accanto, a volte li rispondo male perchè non capiscono quando è il caso di lasciarmi da sola e altre volte li evito completamente, con Justin la stessa cosa solo che lui cerca sempre di starmi accanto anche quando sono io a non volerlo. Lo amo sempre ma dovrebbe capire quando viene l'ora di mollare la presa. Entrai in classe e buttai lo zaino a terra sedendomi sulla sedia e poggiando la testa sul banco, Sara non era ancora arrivata, c'erano si o no 5 persone in classe mia e continuai a tenere la testa sul banco mentre il mio telefono vibrava sopra ad esso, alzai la testa e vidi che era Tony, lo lasciai squillare fin quando non riattaccò lui stesso..
X: Buongiorno-disse una voce dietro di me, mi girai e vidi che era Sara, aveva cambiato voce per caso?
I: Ciao-le risposi io rimettendo la testa sul banco.
Sa: Come va?-le risposi con la mano facendo il segno dell'ok. I ragazzi arrivavano e anche l'insegnate in classe, spiegò la nuova lezione e poi al cambio dell'ora non uscì dalla classe, mandai Sara a prendermi i libri e così feci fino all'1 quando dovettimo andarcene, agl'armadietti stavano Justin e Tony..
To: Ciao socia-disse alzando la mano per darmi il 5 ma io non ricambiai il gesto.
I: Ciao Tony-posai i libri dentro e poi posai lo sguardo su Justin.
Ju: Ciao amore-mi diede un bacio sulla guancia e a quello ricambiai con un bacio sulla sua guancia, mi feci il risvolto alla manica della maglia ma quando lo sguardo di Justin si posò sul polso lo riabbassai di colpo.
Ju: Ti accompagno io a casa?-chiese e io annuì. Dopo aver salutato Sara e Tony entrammo in macchina di Justin e lui si mise in strada diretto per casa mia. In macchina c'era silenzio assoluto..
Ju: Lo hai fatto di nuovo?-chiese di punto in bianco, non capivo a cosa si riferiva.
I: Cosa?-chiesi sorpresa dalla sua domanda.
Ju: Non fare finta di nulla, li ho visti-distolse lo sguardo per un secondo dalla strada e mi guardò il braccio e capì, aveva visto i tagli.
I: Ti riferisci ai tagli? Si, l'ho rifatto-ammisi senza pentirmene.
Ju: Me lo avevi promesso, avevi promesso di non rifarlo.
I: Ti stai arrabbiando perchè te l'ho promesso e non ho mantenuto la promessa? Dio Justin, il braccio è il mio non tuo, ci faccio quel che voglio.
Ju: Il braccio è tuo ma una promessa è una promessa, cioè non ci posso credere che tu lo abbia rifatto..credi che tuo nonno sarebbe fiero di te?-perchè quando ti moriva qualcuno e facevi un errore le persone ti dicono "codesta persona sarebbe fiero di te?", sempre la stessa battuta.
I: Non credere di potermi dire ciò che devo fare o no e per quanto riguarda mio nonno lui non c'è più-mi stavo stancando di questa inutile discussione.
Ju: Io lo dico per te, non capisci? Vieni a scuola come uno zombie ambulante, non saluti Sara e Tony, non ti fermi mai a parlare con noi, non esci dalla classe e stai sempre con la testa bassa per i fatti tuoi come se ti avessimo ammazzato qualcuno, non ti sei neanche accorta che per una settimana non sono venuto a scuola perchè ero caduto e mi sono fatto male alla gamba..non sei la stessa Aurora-disse lui facendo l'epilogo della mia insignificante vita, aveva ragione, non ero più la stessa Aurora.
I: E cosa vuoi farci? Lasciami in pace così forse starete bene tutti, ora per favore fermati, voglio scendere-eravamo a metà strada e Justin continuò a guidare.
I: Te lo ripeto Justin, fermati e fammi scendere-lui mi guardò e quando notò che non scherzavo si fermò sul ciglio della strada e io scesi senza nemmeno salutarlo. Arrivai a piedi a casa e poi senza farmi vedere da nessuno, andai in garage e presi la macchina iniziando ad andare in qualche posto a caso, solo per stare lontanto dalla solita monotonia.
Mi ritrovai al solito posto di sempre, scesi dalla macchina e chiusi la portiera alle mie spalle poi iniziai a camminare salendo su una stradina fatta di ciottoli e poi andai a sedermi sulla scogliera. Guardai l'oceano difronte a me, era limpido, liscio come una tavola, solo qualche onda che batteva contro gli scogli, il vento mi veniva in faccia, mi attraversava sul collo facendomi venire 1000 brividi, faceva freddo qui sopra. Dopo la funzione del funerale venivo sempre qui, da sola, di giorno, di sera, due o tre volte ero venuta anche di notte e buttavo sull'oceano un fiore e iniziavo a confidarmi con lui, lo so che è stupido ma anche se le sue ceneri sono chissà dove, questo posto me lo faceva sentire più vicino, iniziai a parlare con l'oceano o meglio con lui..
"Ehi ciao nonno, lo so è da stupidi parlarti in questo modo ma mi manchi sai? Manchi alla nonna e ad Ambra, a casa si sente molto la tua assenza, la nonna ormai non da più di matto e Ambra ha smesso di piangere sempre guardando qualche tua foto ma io non credo di aver passato questo momento. E' passato un mese e ricordo ancora come se tutto fosse accaduto ieri, ogni giorno vado a scuola pensando che magari un domani possa succedere qualcosa anche a me e perdere tutti i miei affetti, nonostante questi miei pensieri non faccio altro che allontanare tutti da me, Sara, Tony, Laila e poi Justin. Prima abbiamo avuto una discussione perchè ha notato i miei tagli, ha detto che non saresti stato fiero di me e io lo so che ha ragione ma sembra che tutti vogliano dirmi ciò che devo fare e ciò che non devo fare. Mi sento solo e vuota, ti ho perso come ho perso anche mamma e papà 7 anni fa, li hai incontrati per caso? Come stanno? Agh che domande stupide che faccio, tu non puoi rispondermi, ma se davvero esiste un modo per comunicare con i morti ti prego, se li vedi, digli che li voglio bene e che mi mancano.
Vorrei tanto tornare ad essere la ragazza di prima nonno, ma non ci riesco, non ce la faccio, sembra che il mondo mi venga contro, non riesco ad essere felice come prima, ormai questa città, quella casa non sembrano nemmeno essere più mie, mi manchi tanto, so che te l'ho già detto ma te lo ripeto" guardai di nuovo difronte a me e poi sentì posarsi sulla mia spalla una mano, mi girai di scatto spaventata e poi vidi che era Justin. Rimasi sorpresa nel vederlo...
I: Come hai fatto a sapere dove mi trovavo?-chiesi guardandolo dal basso verso l'alto visto che lui era ancora in piedi.
Ju: Bhe ti ho seguita e quando hai imboccato la strada per il mare ho capito dove stavi andando o meglio, da chi.-si sedette vicino a me.
I: Vengo sempre qui-ripresi a guardare l'oceano.
Ju: Mi dispiace per prima è solo che mi preoccupo per te-gli presi la mano e la intrecciai con la mia.
I: Lo so, scusami tu per averti risposto male è solo che mi sento così vuota e sola, tutti mi abbandonano, tu tra un mese avrai gli esami e hai giurato di tornartene a Stratford e io rimarrò in questa città sola più di prima-continuai a fissare in un punto vacante.
Ju: Non sei sola, hai me e io non andrò da nessuna parte senza di te-mise un braccio dietro la schiena e mi strinse a se.
I: Come fai a dirlo? Nessuno può sapere come sarà il futuro, un momento prima ci sei e l'altro no, un momento prima hai qualcuno e l'altro no..la vita è così incerta che a volte mi fa paura.
Ju: Io so solo che respiro, che sono sano come un pesce. So che ti amo, so che sarò sempre e comunque accanto a te se tu lo vorrai e so che qualsiasi cosa accada io non ti lascerò mai-mi scesero delle lacrime.
I: Se provi solo ad allontanarti da me giuro che vengo a cercarti e ti prendo a calci, capito?-mi sorrise e poi mi sollevò la testa con un dito posato sotto al mento e mi baciò, mi erano mancati i suoi baci, il calore che emenava il suo corpo a contatto con il mio. Potevo fare di tutto per allontanarlo ma non avrei mai voluto che se ne andasse e che mi lasciasse da sola, lo amavo troppo. Mi staccai per un attimo da lui guardandolo negl'occhi "ti amo anch'io" sussurai a fior di labbra e ripresi a baciarlo come prima. Iniziai a sentire qualche goccia cadermi sui capelli e poi sulla faccia, segno di pioggia ovviamente..e se questo fosse un segno? Un segno di mio nonno, ho sempre creduto a queste cose e bho, una parte di me lo sperava, magari mi stava dicendo che stavo facendo la cosa giusta, sorrisi e poi mi alzai in piedi prendendo Justin per il braccio iniziando a correre sotto la pioggia verso le macchine. Arrivammo vicino alle auto e entrammo in quella di Justin...guardando fuori dal finestrino mi misi a ridere, notando il tempismo di questa pioggia, ora però avevo freddo e stavo ghiacciando...
Ju: Amore hai freddo?-chiese notando che tremavo, feci "si" con la testa, mi abbracciò strofinando la mano sulle mie braccia, poi mi venne l'idea che magari potevamo rintanarci per un po' nella sua caldissima macchina, premetti il pulsante per distendere il sediolino e poco tempo dopo mi ero sdraiata completamente sui sedili posteriori..
Ju: Ma che fai?-chiese sorpreso.
I: Se dobbiamo aspettare che smetta di piovere voglio stare comoda e quindi vieni anche tu visto che sto morendo di freddo e ho bisogno di te, stufa umana-gli feci la linguaccia, lui piegò anche il suo sediolino e venne dietro con me. Dopo esserci sistemati con molte difficoltà alla fine lui si era poggiato alla portiera e io di fianco a lui con metà corpo sul sediolino ancora piegato, eravamo faccia a faccia, lui aveva una mano dietro la mia schiena e poi con la sua giacca ci eravamo creati una coperta per poterci coprire..
Ju: Hai avuto una bella idea eh-disse notando il tutto.
I: Io l'ho sempre detto che sei stato fortunato-gli diedi un bacio e poi mi accocolai di nuovo tra le sue braccia, il più stretta possibile.
Ju: Vorrei rimanere così per sempre-mi diede un bacio sulla testolina.
I: Anche io, non sai quanto-Quando conobbi Justin avevo paura di innamorarmi, avevo paura di soffrire di nuovo ma lui non ha mai smesso di lottare per me, per noi. Mi è sempre stato accanto e questo non lo dimenticherò mai, il nonno aveva proprio ragione quando diceva che era un tipo da "sposare", non avrei mai voluto lasciarlo, mi sarei incollata al suo corpo pur di non staccarci mai.
Ju: A cosa pensi?-interruppe i miei pensieri.
I: A te!-ammisi io.
Ju: A me? E a cosa di preciso?
I: Bhe che tipo ti amo da morire, che a costo di incollare i nostri corpi non ti lascerò mai andare via da me, che il nonno aveva sempre avuto ragione su di te, sei perfetto Justin Drew Bieber.
Ju: Ti amo anche io e non ci sarà bisogno di incollare i nostri corpi, io non me ne andrò mai via da te-mi diede un bacio, volendo di più posai la mano destra dietro il suo collo spingendolo più vicino a me e approfondendo il bacio, una sua mano si trovavo avvolta attorno a me e mi stringeva a se. Il suo respiro batteva sul mio collo mentre continuavamo a baciarci, io mi girai un po' di più stando proprio difronte a lui, intrecciammo le nostre gambe e poi Justin si staccò da me..
Ju: Mi sei mancata in questi tempi-disse quasi attaccato alle mie labbra.
I: Lo so e mi sei mancato anche tu-con la mano destra ancora dietro il suo collo lo spinsi nuovamente a me per poterlo ribaciare di nuovo.
La pioggia fuori si era fatta ancora più feroce, pezzi di grandine si abbattevano sui vetri della macchina e io e Justin eravamo lì dentro, coperti da una sola giacca a baciarci, a coccolarci come non facevamo da tempo.
I: Mi sono appena ricordata, ma come mai ti sei fatto male alla gamba?-ricordai il momento di stamattina in macchina.
Ju: Nulla giocavo a calcetto con Jaxon e sono scivolato facendomi male, mi hanno messo una benda ma non potevo muovermi e così non sono venuto a scuola, nulla di che-mi attirò di nuovo a sè, ma questa volta per un abbraccio.
I: Devo esser stata parecchio stronza per non averlo notato, è solo che sentivo di dover stare da sola e poi io quando ho questi comportamenti allontano tutti da me, mi dispiace-mi strinsi di più accanto a lui.
Ju: Non preoccuparti, è tutto passato.
La pioggia sembrava stesse per terminare, così ci ricomponemmo (?) ed eravamo di nuovo seduti sui sediolini..
Ju: Ci vediamo domani a scuola allora?-chiese rimettendosi la giacca.
I: Si amore, ora però meglio se torno a casa sennò nonna si preoccupa-gli diedi un bacio, poi aprì la portiera ma Justin mi tirò per il braccio e mi diede un altro bacio.
I: Devo andare Juss-dissi ma in realtà non volevo, volevo stare per sempre con lui.
Ju: Ok-fece la faccia da cucciolo e così gli diedi un bacio a stampo sulle sue labbra rosee perfette. Uscì dalla sua auto ed entrai nella mia, poi insieme tornammo in città, io a casa mia e lui alla sua. Arrivai e quando entrai in casa, posai lo zaino a terra sorridendo per le ore appena trascorse con il mio ragazzo, per la prima volta dopo tutto quel che è successo sono finalmente felice, arrivò vicino a me mia nonna che mi guardò con aria interrogativa..
I: Cosa c'è?-si era fermata a guardarmi per qualche secondo.
N.a: Nulla è che sembri felice-si pulì le mani sulla pezza che aveva tra di esse.
I: Lo sono infatti-sorrisi di nuovo e poi mi staccai dalla porta ed andai vicino a lei.
N.a: Justin?-domandò e io feci "si" due volte con la testa.
N.a: Sono felice di vederti di nuovo così-mi abbracciò e io l'abbracciai sorridendo.
I: Anche io-dopo esserci staccate, io non mangiai ma andai sopra in camera mia, mi cambiai e poi mi misi a letto perchè volevo riposare dopo questa giornata e poi la pioggia mi stancava terribilmente.
Buonanotte ahahahahah.


To be continued....

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Capitolo 28
*** ACHTUNDZWANIZG ***


Salve, questa volta non ho ritardato anche perchè non avevo molti compiti da fare..ALLELUJAAAAAAAAAAAAAAAAAAA haahahahah
Bhe scusate sempre per eventuali errori di battitura e spero vi piaccia, fatemi sapere se vi va, grazie mille.
Un grazie a chi legge in silenzio, un doppio grazie a chi ha messo la storia nelle seguite, nelle ricordate e nelle preferite e un triplo grazie alle ragazze che mi recensiscono vi adoro **
Alla prossima xx


ACHTUNDZWANIZG-

La mattina mi alzai col sorriso sulle labbra e con la visione di un mondo meraviglioso nella mia testa fatto solo di pace, amore e felicità. Andai in bagno bella pimpante, feci i fatti miei e poi tornai in camera mia a prepararmi: leggins nero, maglione bianco a righe verticali neri, poi le vans, il cappellino di lana, giubbino ed ero pronta per andare a scuola. Scesi in cucina..
N.a: Buongiorno piccola-mi accolse dandomi un bicchiere di succo e dei biscotti.
I: Ciao nonna grazie-iniziai a bere il succo e poi mangiai i biscotti.
N.a: A che ora esci oggi?-chiese sedendosi.
I: All'1, lo sai che ogni venerdì esco all'1-fece mente locale e si ricordò. Mi alzai dal tavola, le diedi un bacio sulla fronte e poi prendendo la tracolla e le chiavi della macchina andai in garage e entrai in macchina e poi mi avviai verso scuola. Volevo stare più tempo con i miei amici e con Justin, in questo mese sono stata davvero rompiscatole con loro e dovevo rimediare e sopratutto chiedere scusa. Arrivai a scuola alle 08:05, chiusi alle mie spalle l'auto e poi entrai. Passai qualche corridoio e poi andai verso il mio armadietto dove vidi Sara..
I: Buongiorno-arrivai bella pimpante.
Sa: Ehi-mi abbracciò.
I: Sà ti volevo chiedere scusa se questo mese ti ho lasciata un po' fuori ma dopo tutto quello che è successo volevo solo stare da sola-mi guardò sorridendomi e poi mi riede un abbraccio forte forte.
Sa: Non preoccuparti è tutto apposto-arrivarono anche Tony e Justin, chiesi scusa anche a Tony e poi Justin mi prese per il braccio trascinandomi dietro il muro..
I: Stia attento sà, ho un fidanzato piuttosto geloso eh-gli diedi un colpetto sul petto.
Ju: Ah si?! E dimmi-mi abbracciò mettendo le mani sul mio fondoschiena attirandomi a se-Saresti disposta a tradirlo con me?
I: No lui è unico e perfetto-sorrisi rotolando le labbra all'interno della mia bocca leccandole per poi farle riuscire.
Ju: Questo tuo ragazzo è davvero fortunato, così fortunato che ha pensato di farti una sorpresa-sorrise e così lo strinsi a me scherzando.
I: Che sorpresa?! Dai dimmi-cercai di dimenarmi da lui con forza ma lui non faceva altro che tirarmi a se.
Ju: Se fai la brava te lo dico-feci la faccia da cucciolo.
I: Dici, dici dai dai-lo implorai.
Ju: Bhe dato che è venerdì ho organizzato una cosa per noi due, soli soletti-sorrise e lo feci anche io, poi si avvicinò e mi diede un bacio.
I: Mmm e cosa di preciso?-chiesi staccandomi da lui.
Ju: E' una sorpresa, devi solo sapere che passeremo il week-end insieme e che ti passo a prendere oggi alle 6-ero curiosa di sapere dove mi avrebbe portato ma non so, non volevo lasciare la nonna e Ambra da sola.
Ju: Cosa c'è? Non vuoi?-chiese riportandomi sul pianeta terra.
I: No è che non vorrei che la nonna e Ambra rimanessero da sole-ammisi, Justin mi guardò sorridendo.
Ju: Sapevo che lo avresti detto e così ho chiamato tua nonna per chiederle se andava bene e ha detto di si-aveva pensato a tutto praticamente, bhe allora che sia, passerò il week-end con il mio ragazzo.
I: Okkey ci sto-lo abbracciai e poi ognuno andò in classe propria. Le ore trascorrevano velocemente, non avevo materie difficili oggi e poi pensavo e ripensavo ai giorni che passerò con Justin e sopratutto non avevo idea di dove mi portasse quindi non sapevo cosa portarmi dietro. Sara mi aveva detto di portarmi metà armadio ma cavoli sono soltanto due giorni e a parte questi inutili consigli aveva detto di portarmi dietro anche qualche intimino sexy per la notte hot con Justin, ma sinceramente non ci avevo nemmeno pensato anche se l'idea non mi dispiaceva affatto, infondo era un mese che non eravamo intimi e ci siamo mancati entrambi. Dopo esser uscita da scuola corsi subito a casa, per mangiare e prepararmi. Avevo parcheggiato la macchina ed ero entrata dalla porta della cucina dove trovai nonna e Ambra a tavola..
I: Ciao-dissi sorridendo e posando la tracolla sul divanetto andandomi a sedere sulla sedia.
Am: Ciao sorellona-mi diede il 5, anche se non capivo il motivo.
N.a: Dai mangiate subito che poi alle 6 tu Aurora devi andare-le sorrisi dicendole un grazie con il labiale. Finimmo di mangiare e poi verso le 14:30 andai di sopra, feci qualche compito per lunedì e poi dopo un'ora e mezza presi il borsone da viaggio che usavo di solito e andai verso la cabina armadio. Cosa mai potevo prendere? Bhe per iniziare mi porto due jeans, un vestito carino, due o tre maglie, e poi adesso mi metto sempre il leggins, il maglioncino con la bandiera americana, le vans e il giubbino sopra. Misi tutto in borsa e poi andai a prendere qualche intimo carino da mettere e ne presi tre per essere sicura di aver fatto la scelta giusta. Finì di preparare il tutto verso le 17:20 e dopodichè mi misi a cazzeggiare su facebook parlando con Sara
*Chat*
Sara
"Allora? Sei pronta?"
Io
"Direi di si lol"
Sara
"Cosa ti sei portata dietro?"
Io
"Qualche jeans, magliette, scarpe e un vestito"
Sara
"E per quanto riguarda la notte? ^^"
Io
"Non preoccuparti ho portato tre cose che mi piacciono, così posso scegliere"
Sara
"HAHAHAHAAH ok brava, poi fammi sapere"
Io
"Ceeeeeeerto e tu fai la brava con Liam"
Sara
"Sempre eh, magari potessimo andare pure noi da qualche parte da soli D:"
Io
"Già..mi dispiace, ma avete altre occasioni per stare insieme"
Sara
"Si certo a casa sua con i suoi genitori e sua sorella e da me lo stesso, sai che bella cosa"
Io
"Eh vabbe oh, magari ti organizza anche lui qualcosa ahahahha"
Sara
"Si nei miei sogni ahahahahah"-senza accorgermene si sono fatte le 18:00 e Justin a breve sarebbe venuto quindi meglio chiudere tutto e scendere.
Io
"Saretta io inizio a scendere, appena posso ti chiamo. Mi mancherai, ti voglio bene"
Sara
"Ok ok e fai la brava ahahah ti voglio bene anche io e non tornarmi a casa incinta lol"
Io
"Tranquilla haahah ciao"-chiusi il pc, poi presi la mia tracolla, il borsone e scesi giù in salotto dove nonna stava pulendo la cucina.
N.a: Justin sta arrivando?-domandò venendo accanto a me.
I: Credo di si-appena smisi di parlare suonarono al campanello, andai ad aprire ed era Justin.
Ju: Ciao amore-mi diede un bacio ma quando si accorse che stava nonna si staccò da me e fece una tosse finta segno di timidezza.
N.a: Falla sorridere a questa mia bella nipote-disse sorridendo e sorrisi anche io, lei voleva vederci felici ma mi chiedevo quando sarebbe stata lei felice.
Ju: Sarà fatto-mi misi a ridere per la sua scemitaggine e poi salutai nonna mentre Justin mi posava la borsa in macchina...
N.a: Divertiti e non pensare a casa, noi staremo più che bene, ora vai sù-l'abbracciai e poi andai verso la macchina, la salutai di nuovo con la mano e poi entrai per mettermi comoda sul sediolino.
I: Hai intenzione di dirmelo dove mi porti si o no?-chiesi curiosa, mi stavo ammazzando di curiosità, Justin si girò verso di me e con un sorriso, si avvicinò a me pronto a dirmi un bacio ma invece disse un NO secco e si allontanò da me, lo odiavo.
I: Lo sai che ti odio vero?-mi misi con le braccia incrociate e il broncio.
Ju: E io invece ti amo sopratutto quando fai quella faccetta, dai abbi pazienza. Fidati di me-mi fidavo ovvio ma che cacchio io volevo sapere dove mi portava, stavo davvero per impazzire. Justin continuava a guidare verso la sua meta segreta mentre io ero seduta a leggere un libro che avevo iniziato qualche giorno prima "I miserabili" di Victor Hugo...
Ju: Tra 10 minuti più o meno dovremmo arrivare-io alzai la testa, gli sorrisi e annuì, eravamo partiti da casa circa mezz'ora e stavamo salendo tipo la montagna quindi niente mare. Esattamente dopo circa 20 minuti arrivammo, era una tenuta e c'era uno Chalet che probabilmente era l'Albergo, poi c'erano enormi campi da golf, poi c'erano un sacco di persone che giravano e si godevano il paesaggio, chi andava in bici, cavolo anche io avrei voluto andare in bici djhfkashdkljhfskldf
Ju: Ti piace?-domandò vedendo la mia espressione in quel momento.
I: Se mi piace? E' stupendo-continuai a guardare fuori dal finestrino come una demente con la bocca aperta, tra poco mi sarebbe entrata na zanzara ahahah.
Ju: Forza, scendiamo!-ci eravamo fermati e io non me ne ero nemmeno accorta, Justin scese e poi anche io, mise le borse a terra e dopo aver dato le chiavi della sua auto al facchino entrammo dentro. Era un albergo davvero gigante, da fuori non ci sembrava poi così tanto, era pieno di luci, scale a destra e sinistra che conducevano al piano di sopra, e poi difronte c'era la reception, Justin andò lì e dopo qualche minuto ritornò da me con un sorriso sulle labbra..
Ju: Terzo piano, camera 117 (1 per 1 Marzo e 17 perchè è il mio compleanno ahahah)-fece roteare le chiavi intorno al dito, gliele presi e poi iniziai a salire le scale per poi fermarci all'ascensore. Salivamo di piano in piano e quando arrivammo al 3 ce lo fece capire quando suonò il campanellino e la voce robotomizzata disse "terzo piano", io e Justin ci mettemmo a ridere e poi uscimmo per andare verso il corridoio che conduceva alla nostra camera, una volta arrivati aprì la porta e rimasi nuovamente sbalordita. Era una stanza enorme, aveva delle finestre vetrate che davano sulla vista del campo da golf, della piscina chiusa e poi era tutto megaspettacolare, ritornando alla camera era stile proprio chalet, aveva un tappeto enorme e morbido bianco, poi c'era un letto matrimoniale a baldacchino con delle coperte color crema, di lato c'era il bagno con tanto di vasca e doccia, poi intorno alla camera c'erano un tavolino, due sedie, due armadi uno a cassetti fatti di legno..era tutto così romantico e perfetto...
Ju: Wow avevo visto le foto ma sono davvero sbaloridoto ora-disse Justin andando vicino alla vetrata.
I: Si anche io-non riuscivo a parlare, era tutto mega stupendo. 
Ju: Tra poco dovremmo scendere a mangiare quindi meglio se ci prepariamo-annuì e poi correndo lo andai ad abbracciare e lui mi prese in braccio.
I: Sono così contenta di essere qui con te per questi giorni-gli dissi vicinissima alle sue labbra.
Ju: Anche io dolcezza-avvicinò la testa e mi diede un bacio mentre mi teneva ancora in braccio con le mani sotto le mie cosce. Mi fece scendere a terra e poi ci demmo una ripulita e dopo aver messo le cose in ordine scendemmo al ristorante a mangiare. Il ristorante era molto grande, lampadari pendenti, molte persone erano scese proprio in quel momento, altre invece c'erano già, il cameriere ci portò al nostro tavolo e poi ci diede il menù. Justin mise il tovagliolo sulle gambe e lo stesso anche io e poi portandomi il menù davanti la faccia iniziai a leggere ma più che altro osservavo il mio bellissimo, magnifico, perfetto ragazzo. Justin guardava la carta dei vini senza accorgersi che il mio sguardo era posato su di lui, notavo ogni minimo movimento, quando deglutiva, quando fissava qualcosa, quando contorceva le labbra e poi il suo sorriso, ogni volta che mi sorride è come se rinascessi, è come se prima nulla fosse successo, se mi chiedessero lo ami? Direi che dire "lo amo" è davvero poco per descrivere ciò che provo per lui, è entrato nella mia vita come un fulmine a ciel sereno e ora è diventato fondamentale!


To be continued...

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Capitolo 29
*** NEUNUNDZWANZIG ***


Salve, questa volta vi ho fatto aspettare di meno **
Comunque scusate sempre per errori e spero vi piaccia!
Al prossimo
xx


NEUNUNDZWANZIG-

La cena procedeva bene anzi benone, eravamo arrivati al dolce e io avevo preso un pezzo di torta con panna e nutella mentre Justin aveva preso una delizia al limone...
Ju: Ti giuro sono pieno-disse toccandosi lo stomaco e mi fece ridere, riportò lo sguardo su di me facendomi pensare di avere qualcosa di strano in faccia.
I: Ho qualcosa che non va?-chiesi toccandomi il viso e lui prese le mie mani tra le sue e poi scosse la testa e continuò a sorridermi, dovrebbe smetterla di fare così oppure in poco tempo mi avrebbe fatto venire un attacco di cuore. Finimmo la nostra cena verso le 21:00 e dopo esserci alzati uscimmo un po' fuori per una passeggiata...
I: Sai domani vorrei andare in bici, ti prego ti prego mi ci porti?-gli chiesi implorandolo come si fa quando si vuole qualcosa dal proprio padre.
Ju: Va bene ma solo perchè me lo chiedi in questo modo-mi diedi il 5 mentalmente e poi lo abbracciai, continuammo a camminare un po' in giro fin quando non iniziò a far freddo e decidemmo di entrare. Ritornammo in camera nostra e poi decisi di andarmi a fare una doccia veloce, presi dalla mia borsa il bagnoschiuma e poi mi ricordai di dover scegliere quale intimo indossare e così senza farmi vedere da Justin me li portai con me. Una doccia rilassante è proprio quello di cui avevo bisogno da stamattina, ripensandoci questa giornata sembrava non passare ed era ciò che volevo, che non passasse mai. Finì la doccia e mi avvolsi all'asciugamano e poi presi la crema per il corpo al cioccolato e iniziai a spalmare, quando ebbi finito presi uno dei tre intimi (?) e me li posai da sopra all'asciugamano davanti allo specchio per vedere quale mi piaceva di più, alla fine scelsi per quello azzurro, aveva una mutanda di pizzo azzurra, un reggiseno a coppa del medesimo colore e sempre di pizzo e poi sopra una vestaglietta che scendeva un po' più sotto del sedere, trasparente e sempre azzurrina chiara, lasciai i capelli sciolti e poi posai l'asciugamano sull'attaccapanni. "Forza e coraggio Aurora" continuavo a ripetermi in testa, abbassai la maniglia della porta e poi uscì dal bagno per poi notare che Justin era sdraiato sul letto e il busto appoggiato alla testiera del letto, aveva solo il pantalone pigiama col petto da fuori e dire che stavo per morire era davvero poco, era perfetto, sembrava un angelo, la sua pelle era come se brillasse, il suo sguardo si posò su di me e io mi sentii avampare, camminai verso il letto e poi a gattoni salì dalla mia parte di letto e mi misi accanto a lui..
I: Che fai?-chiesi notando che aveva un giornale in mano.
Ju: Sfogliavo questo giornale mentre aspettavo che uscissi-disse girandosi verso di me e poggiando il giornalino sulle ginocchia, chiuso.
I: Mmmmh e cosa guardavi di interessante?-chiesi mentre piegavo le gambe.
Ju: Nulla, sfogliavo così, tanto per ammazzare il tempo-gli presi il giornalino dalle ginocchia e poi mettendomi a gattoni lo buttai sul comodino, per poi tornare nella mia posizione iniziale. Lo sguardo di Justin era posato sempre su di me, non smetteva di fissarmi e mi sentivo piuttosto in imbarazzo...
I: Ma perchè mi fissi? Mi metti in imbarazzo-presi il cuscino mettendomelo davanti la faccia.
Ju: No ma cosa? Nulla è che sei bellissima-prese il cuscino e me lo tolse da davanti la mia faccia, ero rossissima, mi avvicinai di più a lui e lo baciai e lui prese l'occasione per mettermi le mani ai lati del mio viso per bloccarmi ogni azione al fine di potermi togliere, fece scorrere la sua lingua all'interno della mia bocca dando vita ad un bacio per niente casto, le mie mani ai lati del mio corpo e le sue ancora ferme al mio viso. Il respiro caldo di Justin si sentiva e anche i miei gemiti, poi Justin si staccò da me e mi guardò negl'occhi, il suo sguardo sapeva sempre mettermi in soggezione, è come se i suoi occhi fossero magnetici e stai lì a fissarli e a fissarli come se non ci fosse un domani. Justin si mise sulle ginocchia facendomi alzare anche a me mettendoci uno di fronte all'altro, si avvicinò di più a me facendo scontrare i nostri petti (?), poi con la mano destra iniziò a rotolare i bordi della vestaglia fino ad alzarmela, poi alzando le braccia me la sfilò per poi farmi rimanere solo in intimo di fronte a lui. Mi prese per i fianchi delicatamente e mi baciò di nuovo, poi ogni qual volta ci staccavamo ci guardavamo negl'occhi ed era tutto bellissimo. Lui mi faceva stare bene, mi faceva sentire importante, speciale e unica e questo non lo aveva fatto mai nessun ragazzo con me...
Ju: Sei così bella-sussurrò mentre mi baciava e mordicchiava leggermente la pelle del mio collo, la mia testa china di lato mentre lui faceva la sua magia con me, le mani dietro la sua schiena mentre lo spingevo più vicino a me anche se lo eravamo già ma amavo sentire la sensazione del suo corpo a contatto col mio, poi quando finì di baciarmi mi fece stendere sul letto mettendosi sopra di me tenendosi con le braccia. Io e Justin ci stavamo baciando e poi lui scendeva sul mio collo e lo adoravo quando lo faceva, perchè i baci sul collo io li amo e ne andavo matta, poi scese sullo scollo a V del mio petto e iniziò a lasciare baci anche lì per poi far scorrere le mani dietro il gancetto del mio reggiseno, con un movimento di polso e di dita me lo sganciò e poi fece scorrere le bretelle dalle mie braccia rivelando il mio seno scoperto. Dire che ero intimidita era poco, mi sentivo così piccola sotto di lui, così fragile e lui lo notava quasi sempre, insomma credo che i ragazzi notino certe cose. Aiutandolo, alla fine anche il suo pigiama era da qualche parte della stanza, eravamo solo in intimo entrambi, mentre ci baciavamo chinai la testa avanti pronta a dargli dei baci sul petto e poi lo riportai a me baciandolo con passione. Le sue mani tracciavano ogni parte del mio corpo mandandomi sulle stelle, lui aveva quel modo tutto suo di farti sentire sua e sopratutto desiderata, portando una mano sul mio basso ventre iniziò a tirare l'elastico delle mie mutandine e poi iniziò a sfilarmele e io alzai il bacino per facilitargli la cosa, ora ero completamente spoglia al di sotto di lui e mi sentivo così strana, dopodichè anche io lo aiutai a togliere i suoi boxer, lui si sistemò in mezzo alle mie gambe e poi entrò in me con tutta la sua lunghezza facendomi sentire le stelle, avete presente quando ti danno un pizzicotto sul braccio e sentite il dolore e le stelle? Uguale solo più forte e più intenso, le mie mani erano sulle sue spalle che stringevano la sua pelle per il dolore appena provato, lui si fermò all'inizio uscendo da me e poi rientrando completamente dentro di me, la fitta si ripresentò ma quando Justin iniziò a muoversi quel dolore si dissolse e prese posto il piacere. Justin mi sussurava parole dolci all'orecchio e io ne ero felice, mi sentivo davvero bene con lui e poi diciamocelo, lui era proprio la perfezione.
In questa notte era riuscito a farmi arrivare 3 volte, cosa mai capitata. Adesso eramo stesi uno vicino all'altro nel letto mentre riprendevamo fiato per il "gran" rapporto avuto prima, la coperta come sempre me la tiravo fin sopra al petto mentre Justin come suo solito fino al bacino, con le mani dietro la testa mentre fissava il soffitto, avevo una voglia matta di abbracciarlo..
I: Posso?!-gli chiesi con i gesti di potermi accocolare tra le sue braccia.
Ju: E me lo chiedi? Ovvio-allargò le braccia e io mi ci fiondai all'istante senza farmelo ripetere due volte. Era così caldo, così bello che ancora non potevo crederci, dopo mesi e mesi, che io e lui stessimo insieme.
I: Ti amo-dissi d'improvviso e iniziai a fare cerchi immaginare sul suo petto con il mio dito.
Ju: Anche io ti amo principessa-mi strinse a se e io sorriso come un ebete.
I: Sai adoro quando mi chiami principessa-ammisi timidissima, lui girò la testa verso di me.
Ju: Davvero?-chiese sorpreso.
I: Si, davvero
Ju: Bhè allora principessa-bacio-principessa-bacio-principessa-bacio-principessa-bacio ma poi non lo feci staccare più e lo trascinai a me approfondendo il bacio.
Ju: Ma così non vale però-disse arrabbiato.
I: Si che vale, ora dormiamo che oggi mi porti in bici-lo baciai a stampo-buonanotte amore- e mi girai dall'altra parte del letto, poi sentì una mano cingermi i fianchi e un petto scontrarsi contro la mia schiena e finalmente potevo dire di trovarmi in paradiso.

Ho sempre adorato avere la vetrata che dava sul paesaggio ma certe volte non la sopportavo perchè il sole mi accecava completamente come in questo momento. Ripensai alla notte passata con il mio ragazzo e sorrisi girandomi dall'altra parte del letto convinta di trovarci Justin ma lui non c'era, alzai il busto per vedere se si trovava da qualche parte della stanza ma niente..così poi mi guardai intorno e notai come tutto oggi sembrasse bellissimo poi a peso morto caddi all'indietro sul cuscino lasciando che le mie braccia cadessero sul lenzuolo. Dopo circa 5/10 minuti che ero lì da sola sentì la porta aprirsi così alzai la testa e vidi che era Justin..
I: Pensavo che dopo la notte di stanotte te ne fossi andato-dissi scherzando, lui si avvicinò a me sedendosi sul letto.
Ju: Mai e poi mai-mi diede un bacio sulla fronte.
I: Dov'eri?-chiesi mentre gli prendevo le mani tra le mie.
Ju: Ero sceso per prenotare le bici così oggi ti porto in bici e poi dovevo fare un'altra cosa che è una sorpresa-lo presi per il lembo della maglia attirandolo a me.
I: Me lo dici vero?-feci una faccia da cucciolo.
Ju: Non impari mai vero?-feci "no" con la testa, poi abbassò il capo e mi diede un bacio, non avevo notato che stanotte mi ero rimessa solo gli slip e che ero col seno scoperto, menomale che avevo la coperta che mi copriva.
Ju: Ora alzati, lavati, preparati che tra un po' scendiamo per fare colazione e dopo andiamo in bici..sùsù alzati culona-ci rimasi di merda per il "culona".
I: Grazie per aver detto alla tua ragazza di essere grassa-mi tolse da davanti a lui e poi nascosta dalle coperte presi il reggiseno da terra e me lo misi, poi scoprendomi andai verso il bagno ma Justin corse verso la mia direzione per poi afferarmi per il polso facendomi tornare da lui...
Ju: Scherzavo dai, non sei per niente grassa anzi sei perfetta-si avvicinò per darmi un bacio ma gli misi il dito davanti alle labbra.
I: Quindi non sono culona?-gli chiesi sorridendo, lui si avvicinò ancora di più a me e poi mise una mano dietro la mia schiena per poi arrivare al mio fondoschiena dove mi palpò il sedere e con il labbiale disse di "no", si avvicinò a me e finalmente mi baciò.
Ju: Ora vai sennò finisce male-disse staccandosi da me.
I: Finisce benissimo invece ma forse è meglio che vada a lavarmi prima di fare tardi e rimaner senza mangiare-corsi in bagno e chiusi la porta alle mie spalle. Mentre mi schiumavo il corpo e i capelli ripensai alla notte passata, Justin, me, noi due insieme, i suoi baci, le sue carezze, il suo profumo, le sue parole dolci dette in sussurro come se fossero il nostro piccolo segreto. Amavo tutto di lui e amavo il fatto che abbia organizzato questa sorpresa per me di venire a stare due giorni da soli lontano da tutti. Uscì dalla doccia e presi l'asciugamano iniziando ad asciugarmi, poi presi la lozione che avevo lasciato ieri sera sul lavandino e me la spalmai e poi presi l'intimo che avevo preso e lo indossai. Uscì dal bagno con l'asciugamano avvolto al corpo mentre vidi Justin rovistare nella sua borsa..
I: Cosa mi nascondi? -chiesi arrivando vicino al mio borsone.
Ju: Eheheheh sapessi-lo guardai male e poi tornai alla mia borsa, presi il leggins di ieri sera, misi una maglia con il segno della Chanel e poi pensandoci non mi ero portate felpe o giubbini ma solo la giacca di ieri sera e un'altra che non era da sport..
Ju: Che hai?-chiese guardandomi confusa sul cosa mettermi, girai la testa e lo vidi avanzare verso di me.
I: Non mi sono portata una felpa da mettere-dissi facendo il labbruccio.
Ju: E ti preoccupi di questo? Tu hai un ragazzo che ha portato tre felpe dietro-mi misi a ridere-te ne do una io-andò verso la sua borsa mi passò quella viola che adoravo tanto, la presi e me la misi allacciandomela, mi arrivava un po' sotto al sedere ma amavo le felpe lunghe e poi le sue sono bellissime e profumano di lui.
I: La adoro, me la regali?
Ju: Se ti piace davvero si-fece spallucce, la mia domanda era un po' sarcastica ma se davvero me la regalava wow non me lo facevo dire due volte.
I: Grazieeeee-gli saltai al collo abbracciandolo e stampandogli un bacio sulle labbra.
Ju: Vai ad asciugarti i capelli primi che ti bagni del tutta-feci come detto e tornai in bagno per asciugarmi i capelli, e vennero come sempre, lisci con i boccoli sotto. Io e Justin dopo aver chiuso la camera scendemmo sotto e andammo a fare colazione, io presi i cereali e anche lui, ci andammo a sedere e iniziammo a mangiare..
Ju: Eri proprio affamata eh-guardò mentre mangiavo i cereali a grande quantità, in realtà si avevo fame e anche molta.
I: Si problemi?-dissi deglutendo bevendo un po' di succo.
Ju: No assolutamente, amo le donne che hanno appetito-lo guardai malissimo quando disse "amo le donne".
I: Le donne? Le donne? Really?-dissi facendo gestacci come una mezza pazza, lui sorrise e poi iniziò a ridere mettendosi una mano davanti la bocca.
I: Cosa ti ridi scusa? No dimmelo ti prego, sono curiosa-continuò a ridere.
Ju: Amore-rideva e non la smetteva-mi fai morire quando sei gelosa delle altre-ah si?! Volevo vedere se parlavo io di un ragazzo come reagiva lui.
I: Bhe sai com'è ho un ragazzo stupendo e un sacco di ragazze vorrebbero essere al mio posto-mi pulì le labbra e lui si avvicinò a me.
Ju: Ma io amo te e soltanto te-si era messo in ginocchio vicino a me e poi chinando la testa lo baciai.
Così doveva essere, dovevo essere l'unica per lui perchè a chiunque si fosse messo in mezzo lo avrei conciato per le feste u.u lui è mio, solo mio.


To be continued...
 

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Capitolo 30
*** DREIßIG ***


Salveeeee, scusate sempre per il ritardo ma questa maledetta scuola mi sta uccidendo e siamo solo a novembre x.x
Comunque scusatemi sempre per eventuali errori, spero vi piaccia.
Al prossimo xx


DREIßIG-

Dopo aver finito di fare colazione io e Justin uscimmo fuori dove ci avevano portato le bici, avevo sempre adorato andarci da quando ero piccola, papà portava sempre me e Nathan in giro per Chicago, era stupendo.
Ju: Sei sicura che non mi cadi e non ti fai male?-disse mentre si metteva il telefono in tasca e mi guardava.
I: Cosa pensi che io sia? Una cretina?-lo guardai con un sopraciglio alzato e lui mi fece spallucce.
Ju: Domanda a trabocchetto?-gli feci il gesto del "Fuck" e poi salì in sella e prima di Justin iniziai a pedalare lasciandolo dietro di me..
Ju: Non vale aspettami-lo sentì urlare dietro di me ma non frenai oppure rallentai ma continuai a pedelare. Amavo la sensazione del vento tra i capelli, della spensieratezza che provi ma poi viene il momento in cui sudi e ti viene quella voglia di grattarti la trachea e pensi "come cazzo faccio ad amare la bicicletta?". Io e Justin imboccammo un sentiero che ci portò in un prato gigante pieno di fiorellini colorati, c'era il sole ed era un tempo stupendo, sembrava il posto delle meraviglie...
Ju: Wow sembra fantastico-mi affiancò.
I: Lo è, ti prego rimaniamo qui per sempre-dissi sorridendo.
Ju: Se lo vuoi davvero per me va bene-mi girai guardandolo poi mi esporsi dalla bici, lui fece lo stesso, e ci demmo un bacio.
Il nostro giro turistico continuò fino alle 12:00 e poi tornammo in albergo dove posammo le bici e andammo in camera nostra per cambiarci e scendere a pranzare. Adoravo stare qui con Justin, dopo il mese buio e triste che avevo passato ne avevo proprio bisogno ma c'era una piccola parte di me che si sentiva in colpa, insomma ho perso il nonno un mese fa e ora sono qui a godermi questi due giorni con il mio ragazzo mentre la nonna e Ambra erano a casa. Sapevo che loro volevano solo la mia felicità ma non potevo fare a meno di sentirmi in questo modo. 
Il pomeriggio trascorse bene, io e Justin eravamo stati in camera a coccolarci come due panda pandosi (?) come anche in questo momento..
Ju: Sei così bella-io ero stesa con la testa sulle gambe di Justin e non faceva altro che accarezzarmi e baciarmi, voglio morire di diabete.
I: Seeeeeh come no-dissi girando la testa verso il lato opposto al suo sguardo.
Ju: Si che lo sei, ho la ragazza più bella del pianeta.
I: E io il ragazzo più bugiardo, ma ti amo per questo-mi girai verso di lui.
Ju: Visto che credi che io sia un bugiardo magari ti mento anche quando dico che ti amo-mi alzai di scatto e lo guardai malissimo, gli si leggeva la beffa in faccia.
I: Non ne saresti capace-lui mi guardò facendo spallucce.
Ju: Eh bhè che ne sai tu?-allungò la mano verso di me ma gli bloccai i polsi con la mia mano.
I: Lo so e basta-misi il broncio guardando da parte sua che non c'era nessun azione, così scoppiò a ridere.
I: Justin ma vaffanculo-gli lasciai il braccio, lui crepeva dalle risate, dovrò sembrare davvero buffa per suscitare in lui questa reazione.
Ju: Sei ancora più bella quando ti arrabbi-mi avvicinò a lui.
I: Smettila sennò mi incazzo ancora di più-iniziai a dargli buffetti, lui poi mi afferrò i polsi stringendomeli e buttandomi sul letto iniziando a farmi il solletico, quanto cacchio lo odiavo il solletico era proprio na tortura. Justin continuava a ridere mentre stava su di me facendomi il solletico sui fianchi...
I: Ti prego smettila-cercai di dimenarmi dalla sua presa ma inutilmente.
Ju: E cosa mi dai in cambio se smetto?-chiese come un bambino pretenzioso.
I: Se non ti sposti ti do un calcio nei bassi fondi e poi vediamo ok?!?!-lui fece uno sguardo malizioso e poi si avvicinò per darmi un bacio ma quando la sua faccia era a 1mm dalla mia io girai di scatto il volto.
Justin si tolse da me e tornammo fermi e composti come prima, erano più o meno le 19:00 quando Justin scattò in piedi come se si fosse accesa una lampadina nella sua testolina bionda.
I: Cosa ti prende?-io ero ancora sul letto con il braccio piegato e la testa sul palmo della mano mentre lo guardavo andare avanti e dietro come uno psicopatico.
Ju: A me? Niiiiiiiente-non mi convinceva per niente ma facciamo finta di si.
I: E allora questa fretta?-chiesi guardandolo andare avanti e indietro come una furia mentre cercava di mettersi una maglia presa a caso dalla sua borsa.
Ju: Invece di chiedere a me cosa sto facendo sai cosa devi fare tu?-annuì sentendo cosa aveva da dirmi-Ora tu ti alzi, vai a lavarti, ti prepari una bomba come al solito e poi mi aspetti qui in camera per le 21:00 ok?-ero eccitata all'idea di sapere cosa aveva in mente, così senza dirgli nulla corsi in bagno a lavarmi. Mi lavai e ora mi stavo ripulendo dal sapone che era sul mio corpo, mentre lo facevo sorridevo, non sapevo a cosa avevo pensato ma sapevo di certo che sarebbe stato qualcosa di stupendo. Dopo aver finito la doccia mi avvolsi all'accapatoio, feci un turbante ai capelli e poi uscì dal bagno notando che Justin non era in camera "Aah quel ragazzo" pensai. Andai verso la mia borsa e tirai fuori quello che dovevo mettere, l'unico vestito che mi ero portata dietro era uno blu notte, stretto sotto al seno e con le maniche lunghe, poi la stoffa sopra era uno di quei tipi velati, poi le scarpe avevo portato un paio di zeppe di camoscio chiuse e un cappottino lungo nero con dei bottoni dorati tipo come le giacche dei facchini, non se avete presente. Mi vestii e poi andai ad asciugare i capelli in bagno e dopo aver finito presi la mia borsa dei trucchi e iniziai a truccarmi un po', phard color pesca, mascara, lucidalabbra e poi spruzzai un po' del mio profumo. Ero pronta ed erano le 21:00, bene e io ora cosa faccio non sapendo cosa fare?!? HAHAHAH, mi misi seduta sul letto ad aspettare con la giacca in mano mentre con la zeppa tichettavo a terra a ritmo di walzer tipo 1..2..3..1..2..3, poi dopo 5 minuti esaustivi Justin entrò in camera, tutto vestito di punta con un pantalone elegante nero, una camicia bianca, e la giacca nera sopra e non appena mi vide seduta sul letto mi scannerizzò e poi venne verso di me..
Ju: Woooow mi togli il respiro così-si portò la mano sul cuore e io sorrisi, mi piaceva sentirmi bella per lui.
I: Oh bhe anche tu mi togli il respiro-sorrisi avvicinandomi a dandogli un bacio sulle labbra.
Ju: Pronta?-mi porse la mano e io gliela presi e andammo verso la porta.
I: Anche se non so per cosa, si, sono pronta-Uscimmo dalla stanza e scendemmo giù nella hall, poi Justin mi portò fuori e cominciammo a camminare verso un posto sconosciuto. Continuavamo a camminare e il dolore ai piedi cominciava a farsi sentire, mi tenevo al braccio di Justin quando poi lui imboccò una via che era contornata da erbacce e fiori colorati, poi più avanti a terra era disteso un tappeto rosso scuro e andando più avanti in una specie di gazebo fatto di legno c'era apparecchiato un tavolo con delle candele accese, "strano che non si siano spente?O.o" pensai, ma poi quando Justin mi strinse la mano scacciai quel pensiero idiota e mi fece trasportare da lui verso quel ben di Dio...
I: Justin è-è perfetto, sul serio-gli dissi ancora analizzando il tutto, non c'era uno sbaglio, era tutto davvero magnifico.
Ju: No tu sei perfetta e meriti il meglio-mi diede un bacio, ci staccammo e poggiai la giacca sulla sedia e lui da gentil uomo quale è mi fece sedere come se fossi una principessa, lo adoravo troppo, tipo come facevano nei film mi sentivo come Audrey Hepburn in colazione da Tiffany. Justin si accomodò al suo posto e poi prese la bottiglia di vino rosso e ne verso un po' nei due bicchieri destinati a noi due. Questa serata mi sembrava spettacolare, lui lo era ed era stato fantastico, dolcissimo e romanticissimo a organizzare questo, mi sentivo come una principessa.
Questa serata mi sarebbe piaciuta da morire, me lo sento.


To be continued...

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Capitolo 31
*** EINUNDDREISIG ***


Holaa chicos.
Mi scuso per il ritardo ma finalmente oggi mi sono tolta di mezzo l'interrogazione di italiano e arte, che palle e poi in questi giorni sono più libera perchè poi la settimana prossima mi spettano altre interrogazioni, quindi se Dio vuole e tempo permettendo vi dovrei aggiornare più spesso.
Bando alle cazzate ecco il 31, spero come sempre che vi piaccia e scusatemi per gli errori.
Go Go xx


EINUNDDREISIG-

La serata era proseguita alla perfezione direi, Justin mi aveva fatto ballare la nostra prima canzone e cioè "Moon River", aveva fatto preparare i miei dolcetti preferiti e non potevo assolutamente lamentarmi di nulla a parte il fatto di avermi fatta ubriacare un pochetto con quel vino rosso. L'alcool si faceva sentire in me ed era come se mi sentissi di toccare il cielo con un dito, vedevo tutto fantasticamente meraviglioso, 'si ho qualche problema alla testa', risi.
Justin ed io stavamo tornando in albergo, questa sarebbe stata la nostra ultima notte da soli e poi domani sera sarei dovuta tornare a casa e poi affrontare questo ultimo mese scolastico, sai che bellezza.
Ju: Bella serata vero?-non mi accorsi che lo stavo scannerizzando, devo dirlo, il mio ragazzo è davvero sexy. Quella camicia bianca aperta di qualche bottone gli andava a pennello, e quei pantaloni gli stavano da Dio o quanto avrei voluto toglierglieli ora.
I: Si bellissima-il vento mi smuoveva il vestito anche se avevo il giubbino sopra, i piedi mi facevano male per via delle zeppe alte, se dovessimo camminare per altri 10 minuti circa inizierei a camminare come un transessuale che non riesce a stare alta sui tacchi.
Ju: Spero tu ti sei divertita-le nostre mani legate insieme mentre entravamo in albergo e venivamo accecati dalla luce dei grandi lampadari penzolanti sopra le nostre teste.
I: Da morire-risposi sorridendo, Justin andò verso la reception e prese la Key card poi tornò da me con un sorrisetto sulle labbra.
Ju: Andiamo dai-mi prese di nuovo le mani tra le sue e poi salimmo le scale per poi entrare di nuovo in ascensore, io mi appoggiai alla parete con la testa poggiata su di essa mentre guardavo Justin che stava davanti alle porte, poi girò il suo sguardo verso di me e mi guardò, uno sguardo che quasi mai mi aveva rivolto, passò a scannerizzarmi e invece delle altre volte che provai vergogna sentì gasarmi dentro e mi sentii bella da far schifo, l'alcool fa un brutto effetto ahahahah. L'ascensore arrivò al nostro piano e lo deducemmo dal suono fastidio che provocava ogni volta, io e Justin uscimmo da lì dentro e poi ci incaminammo verso la nostra stanza, mentre lui infilava la Key card io lo guardavo e non volevo altro in quel momento che sentirlo mio, sentirmi dire parole dolci e le sue affermazioni su quanto fossi bella ai suoi occhi. Entrammo in camera, lui prima di me e poi entrai io, chiusi la porta alle spalle e poi mentre accendevo la luce lui mi venne contro facendomi scontrare contro il muro e tenendomi ferma con il suo corpo attaccato al mio, mi diede un bacio quasi selvaggio e aggressivo, la sua lingua iniziò ad esplorare la mia bocca mentre con una mano mi tracciava la gamba destra e me la alzava portandola quasi all'altezza del suo bacino, sentivo crescere la nostra tensione sessuale e poi lui prese a baciarmi dove stavo l'incavo del mio collo, iniziò a baciare, soffiarci sopra col suo respiro caldo e poi succhiare la mia pelle che sembrava andasse a fuoco..
I: Oddio-emisi tenendo la sua testa ferma con la mia mano, lui si staccava da me e poi riscontrava il suo corpo contro il mio facendomi trasalire ogni volta.
Justin continuava a baciarmi e poi io gli iniziai a sbottare i bottoni della camicia e alla fine quell'indumento finì a terra, lui mi tolse il giubbino e rimasi solo col vestito, aiutandomi da sola mi tolsi le scarpe e poi togliendoci dal muro arrivammo verso il letto, Justin si fermò e poi quasi con uno scatto veloce mi fece girare facendomi trovare con la schiena contro il suo petto, mi scostò i capelli e poi lasciò baci umidi sull'altra parte del collo scendendo fino alla spalla, poi con la mano mi abbassò la spallina del vestito e fece così anche con l'altra spallina e poi mi fece scivolare il vestito a terra. Senza perdere tempo mi girai subito verso Justin e prendendogli la testa fra le mani lo baciai con foga, come se non ci fosse un domani, lui teneva le mani un po' più sopra del mio fondoschiena e poi abbassando le mani le mise sotto le mie natiche alzandomi facendomi allacciare le gambe attorno al suo bacino, il suo petto era caldo quasi quanto il mio..camminò fino ad arrivare al letto dove ci distendemmo, lui sopra di me con le mie gambe ancora avvolte a lui. Justin mi baciava e mi sentivo alla grande, l'alcool farà anche male ma delle volte fa bene, ti fa sentire come se fossi padrone del mondo, tutto ciò di cui avevo bisogno era di essere sua e che lui sia mio. Justin fece scivolare le sue mani dietro al mio reggiseno, con un movimento di dita me lo tolse buttando per terra e poi lasciò baci su di esso, con le mie mani iniziai a sbottonargli i bottoni del pantalone, poi lui si alzò e se li tolse lui da solo mettendoci molto meno tempo di quello che c'avrei messo io, se ci fossi riuscita ovviamente.
Eravamo entrambi in intimo, continuavamo a baciarci e a guardarci negl'occhi, lo amavo troppo, lo dico troppo spesso ma è così, è quando capisci che lui è unico per te, che potresti vivere senza nessuno tranne lui, è quel pensiero che la mattina ti fa alzare dal letto caldo, mettere i piedi sul pavimento freddo e iniziare una giornata con un sorriso sulle labbra, è quel pensiero la notte che prima di addormentare ti fa dormire con un sorriso a 32 denti sulle labbra, è tutto per me, è vita..se non lo avessi incontrato mi troverei ancora ad odiare il mondo intero, ad odiare l'amore e ad odiare me stessa e invece grazie a lui sono rinsavita, sono riuscita ad aprirmi e a lasciare spazio nel mio cuore per qualcun altro, mi sono trovata a preoccuparmi di altre persone senza pensare sempre e soltanto a me, mi ha insegnato un mondo di cose e non smetterò mai di dirgli grazie.
Justin era passato a baciarmi il collo e poi con una mano prese ad abbassarmi gli slip e a buttarli su qualche parte del pavimento, il palmo della sua mano vagava sul mio corpo nudo al di sotto del suo mentre le mie mani erano dietro la sua schiena e cercavo di non pensare all'imbarazzo che provavo in quel momento, lui si mosse su di me togliendosi i suoi boxer e poi prendendo le nostre mani insieme entrò in me facendomi venire quasi una vibrazione tra le mie gambe, come se non fossero abituate a quello stato, provai subito il dolore infatti strinsi gli occhi e poi li riaprì ritornando a baciare il mio bellissimo fidanzato. Il dolore passò e iniziai a provare piacere, devo ammettere che questo mese di lontananza lo abbiamo decisamente recuperato, risi nella mia testa..
Ju: Sei solo mia-mi sussurrò all'orecchio facendomi rabbrividire, mentre rotolavamo per una posizione più comoda il lenzuolo faceva il nostro stesso viaggio.
I: Solo tua-risposi io mentre riprendevamo a baciarci come se volessimo che quella notte non passasse mai, ma ahimè tutte le cose belle finiscono e oggi saremmo dovuti ritornare a casa. Negl'ultimi minuti di noi due insieme Justin cominciò ad aumentare il ritmo facendomi arrivare e poi arrivò anche lui, uscì da me e si distese completamente sul letto facendo anche io lo stesso portandomi la coperta su di me. Eravamo rimasti qualche attimo in silenzio e poi mi intrufolai tra le sue braccia e mi ci pizzai, la mia mano sul suo petto mentre la sua dietro il mio collo mentre con le dita mi faceva i grattini sul braccio, mmmh lo adoravo.
Ju: Rimaniamo qui per sempre-disse guardando un punto fisso davanti a lui.
I: Se fosse per me ci rimarrei sicuro ma dobbiamo tornare alla vita quotidiana..
Ju: Dobbiamo proprio?-mi guardò alzando un sopraciglio.
I: Tu per forza, io no tanto i voti li ho e posso anche non andare questo ultimo mese tanto ho tutte A-feci la saputella della situazione.
Ju: Già, l'esame-sospirò e mi fece venire un punto interrogativo. I sospiri vogliono dire tante cose ma il suo sembrava un misto di scazzo e di tristezza.
I: Qualcosa non va?-chiesi, azzardai a chiedere anche se so che mi avrebbe detto di no, ma tentar non nuoce.
Ju: Sono solamente teso per gli esami, tutto qui-facciamo finta di crederci.
I: Di solito voi ragazzi non vi preoccupate per queste sciocchezze come un esame, siamo più noi ragazze che quasi sveniamo davanti a una commissione di professori.
Ju: Lo so ma comunque fa paura e poi dopo cosa farò? Nulla praticamente-si portò la mano dietro la testa, sapevo a cosa si riferiva, si riferiva al fatto di tornare in Canada, al fatto che io sto al quarto anno e lui vuole rimanere con me a Los Angeles, io non voglio obbligarlo, voglio la sua felicità, certo un anno è tanto ma passerà in fretta e chi dice che poi non ci possiamo vedere? Esistono le vacanze di Natale, di Pasqua e altre feste che possiamo sempre sfruttare a nostro vantaggio, una volta lui qui a Los Angeles e un'altra io a Stratford.
I: Ho capito-dissi soltanto, non volevo prolungare questa conversazione, lui sa che può parlarmi di tutto quindi quando vorrà io sono sempre qui per lui.
Mi spostai da lui alzandomi dal letto e indossando gli slip e il reggiseno e poi andai verso il bagno dove feci le mie cose, mi feci una coda ai capelli e poi tornai in camera, andai verso la mia parte di letto e poi mi misi di lato pronta a prendere sonno..
Ju: Cosa fai?-chiese lentamente quasi come se avesse paura a disturbarmi.
I: Sono stanca e ho sonno, buonanotte-girai la testa e notai che si era avvicinato a me, gli diedi un bacetto a stampo e poi mi rigirai lasciandomi trasportare da Morfeo.

Mi svegliai piano piano sentendo che Justin tracciava la mia colonna vertebrale con le dita e i brividi provocatomi mi fecero aprire gli occhi, stetti un po' ancora girata e poi facendogli capire che ero sveglia iniziai a muovermi nel letto e a fare versi come una persona appena svegliata, sorrisi alla mia stupidaggine...
Ju: Buongiorno principessa-mi disse in un sussurro vicino all'orecchio, mi sentii travolgere lo stomaco, come se ci fossero dinosauri nel mio stomaco, cacciai il mio braccio fuori dalle lenzuola
I: Buongiorno-dissi con la voce impastata dal sonno.
I: Che ore sono?-chiesi strofinandomi gli occhi con la mano destra, sentì Justin muoversi sul letto e poi avvicinarsi di nuovo a me.
Ju: Sono le 9 e mezza ed è anche l'ora che ti giri e mi dai un bacio-sorrisi alla sue parole e poi tenendo la coperta su di me mi girai e lui si abbassò verso la mia faccia e ci demmo un bacio, teneva il palmo della sua mano sul mio stomaco coperto e la mia stava sul suo bicipite e l'altra era dietro la sua nuca.
I: A che ora dovremmo partire per andare a casa?-dissi una volta che ci staccammo.
Ju: Quando vuoi-mise il braccio dietro il mio collo e io mi piazzai con la testa sul suo petto.
I: Bhe direi che per le 6 potremmo essere già a casa no?!? Così almeno ho tempo di ripetere chimica per domani-mi mancava questa ultima interrogazione e poi avevo finito, questo ultimo mese serviva per tutte le persone che dovevano recuperare e io non ero tra questi.
Ju: Ai tuoi ordini baby-sfoggiò un sorriso a 32 denti e poi mi strinse di nuovo a sè stritolandomi come quando da piccoli abbracciavamo il nostro pupazzo preferito, o almeno io facevo così. Rimanemmo un altro po' nel letto e poi una alla volta andavamo in bagno per lavarci e prepararci, io avevo già fatto la doccia e ora stavo sistemando nella borsa i miei panni, per il viaggio di ritorno avrei messo il jeans, una maglia a maniche lunghe e la felpa viola di Justin con le vans ai piedi, poi raccolsi da terra il vestito di stanotte e le zeppe e le rimisi nella borsa insieme anche al giubbino. Ripensai a questi due giorni fantastici passati con il mio ragazzo e mentre ricordavo sorridevo ricordando le risate, i baci, le coccole durante la notte e le parole dette in sussurro. Non avevo sentito uscire Justin dalla porta fin quando non mi strinse da dietro facendomi bagnare la felpa con il suo petto bagnato, mi dava dei leggeri baci sul collo mentre aveva la testa poggiata sull'incavo del mio collo...
I: Hai già preparato la borsa?
Ju: Non ancora ma tanto faccio in 5 minuti-mi lasciò andare e mentre lui si vestiva e faceva le sue cose io andai in bagno per prendere le mie creme, l'asciugacapelli, il pettine, lo spazzolino, il phard, il mascara e le altre cose riponendole nella borsetta che portavo sempre con me, quando uscì dal bagno Justin stava sistemando le sue cose e aveva indossato solo i pantaloni ed era a petto nudo con ancora i capelli bagnati, lo guardai poggiata allo stipite della porta e poi sorridendo misi la borsetta nella borsa e chiusi la cerniera..
Ju: Che guardavi? Eh?-ah ma allora se ne era accorto che lo guardavo.
I: Te-gli misi le braccia intorno al collo mentre lui piazzò le sue mani sui miei fianchi.
Ju: Eh come mai?
I: Perchè sei bellissimo-ammisi io e lui sorrise e si avvicinò per darmi un bacio che non aspettò ad approfondire e ad attirarmi a sè, mi sentivo di toccare il cielo con un dito, con lui tutto era più bello e semplice.

Avevamo passato l'ultimo giorno a girare per il campus, eravamo andati a vedere il campo da golf, poi abbiamo scoperto che c'era anche un campo da basket e andammo anche lì tanto per perdere tempo, poi pranzammo e uscimmo di nuovo, io comprai delle calamite per la nonna che collezionava un sacco di calamite di tutti i posti dove era andata e poi comprai una collanina con il nome Ambra argentato e sono sicura che gli avrebbe fatto piacere, poi presi un'altra collana per Sara con un cuore spezzato e l'altra metà l'avevo io e per Tony bhè niente, no scherzo, seriamente non so cosa gli abbia comprato Justin ma mi aveva detto che gli sarebbe sicuramente piaciuto un mondo, mi fidai di lui. Una volta tornati in albergo, mettemmo le cose in oridine e poi verso le 5 lasciammo la nostra stanza, sentimmo per l'ultima volta la voce robotomizzata dell'ascensore, salutammo il receptionist e dicemmo addio a quel meraviglioso posto.
In macchina avevo messo il CD dei muse e mentre ascoltavo Justin continuava a mantenere lo sguardo fisso verso la strada e i pugni serrati sul volante, qualche volta mi rivolgeva un sorriso e poi tornava al suo dovere. Non mi accorsi che mi ero addormentata con la testa poggiata sul piccolo bordo vicino la finestra e sentivo chiamarmi, aprì gli occhi e notai strada familiare, quartiere familiare e girandomi verso destra notai la casa familiare, cioè la mia.
Eravamo arrivati, che sfiga.
Ju: Eccoci qui-disse spegnendo il motore e poggiandosi completamente al sediolino.
I: Già-proferì parola con voce triste, non volevo tornare alla vita di scuola, anche se tra un mese anzi meno di un mese sarebbe tutto finito, assafà.
Ju: Ti aiuto con la borsa?
I: Non c'è bisogno grazie-gli sorrisi e poi mi avvicinai per baciarlo, rimanemmo 10 minuti buoni in macchina a salutarci e a baciarci e poi io dovetti entrare, salutai Justin a malincuore, presi la mia borsa ed entrai in casa. La nonna e Ambra erano felice di avermi di nuovo a casa e altrettanto felici per i regali ricevuti, poi andai sopra dove posai i vestiti e le altre cose. Ripassai chimica per domani, cenai verso le 21:00 e poi stanca ed esausta mi misi a letto sprofondando nel sonno.


To be continued...
 

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Capitolo 32
*** ZWEIUNDDREISIG ***


Buon Nataleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee meraviglie del mondo.
Salve! O meglio dovrei dire bentornati. 
So che manco da più di un mese ma avevo scuola e inoltre mi si è rotto il computer e mi sono potuta mettere su EFP solo con il telefono e non riuscivo a pubblicare il capitolo, nessuno ci riuscirebbe, credo o.o
Vabbè comunque vi chiedo scusa per l'enorme ritardo, vi do anche il permesso di bestemmiarmi dietro se volete però sul serio, scusatemi per il ritardo. Non l'ho mai fatto, intendo mancare per un mese.
Comunque spero che vi piaccia, altri pochi capitoli e arriverà la fine.
Scusate sempre per eventuali errori. 
Alla prossima xx


-ZWEIUNDDREISIG

Mi sono svegliata presto stamattina, vedere la mia stanza dopo due giorni di assoluto relax in albergo faceva uno strano effetto, mentre lì ero coccolata ora qui mi sento, direi meno coccolata infatti nonna mi aveva detto già di mettere in ordine il secondo piano oggi. Ne avevo approfittato per lavarmi e farmi anche lo shampoo, ne avevo proprio bisogno. Dopo esser uscita dal bagno mi asciugai e poi andai a vestirmi, indossai un jeans scuro, una maglia spiritosa e poi la felpa viola di Justin e poi misi le vans e cappello NY nero. Presi la tracolla e poi scesi in salotto dove Ambra e la nonna parlavano...
I: Buongiorno-poggiai la tracolla sulla sedia e poi andai a prendermi un bicchiere di succo.
Am: Ngiorno-mi passò davanti e andò a prendere il suo zaino, poi salutando soltanto me se ne andò, c'era qualcosa che non andava.
I: Cosa è successo?-chiesi bevendo, la nonna mi guardò e poi scosse la testa.
N.a: Mah nulla di importante, mi ha chiesto il permesso di poter andare a casa di un suo amico e io ho detto di no-mooolto interessante.
I: Magari per lei è importante non credi?-le chiesi posando il bicchiere nel lavello e poi poggiando la mano sul tavolo.
N.a: Per lei tutto è importante tranne che la scuola, invece di pensare di andare a casa di amici dovrebbe mettersi sui libri-non aveva tutti i torti ma se la lasciava andava non succedeva nulla di male.
I: Lasciala andare cosa ti costa?-le sfoggiai uno dei miei sorrisi cucciolosi, se la convincevo Ambra mi doveva un favore.
N.a: E se succede qualcosa?-le solite paure dei nonni.
I: Saranno a casa sua non in mezzo alla strada, cosa mai potrà succedere?-vabbe si poteva succedere di tutto ma era meglio non mettere nel programma anche questi avvenimenti.
N.a: Non so-era quasi sul punto di cedere, un altro passo e quella cozza di mia sorella sarebbe andata dal suo amico.
I: Dai lasciala andare, al massimo la vado a riprendere io poi-che sorella maggiore che sono eheheh mi dovrebbero fare una statua monumentale.
N.a: Se la metti così allora può andare ma non troppo tardi ok?-mi puntò il dito contro e io mi misi a ridere, feci "si" con la testa e poi essendo in ritardo presi al volo la tracolla e andai a scuola in macchina. Arrivai a scuola e se riuscivo a vedere quella testa calda di Ambra gli davo la bella notizia già adesso, così entrai nel suo edificio ed eccola che parlava con Alex, appena mi vide mi guardò sorpresa e poi appena arrivata salutai Alex...
Am: Cosa ci fai qui?-chiese scazzata.
I: Sono venuta a dirti che grazie alla sottoscritta la nonna ti lascia andare dal tuo amichetto-lei mi guardò ancora più sorpresa e poi mi saltò praticamente in braccio stringendomi a se, che dolce che era, solo delle volte però ahahah.
Am: Non so come abbia fatto tu a convincerla ma grazie, grazie milleeee.
I: A una condizione però-lei si tirò indietro.
Am: E cioè?
I: Al ritorno ti vengo a prendere io.
Am: Ok lo posso accettare, comunque grazie-mi abbracciò di nuovo e poi io entrai nel mio edificio. Mi avviai verso il mio armadietto per posare dei libri e poi prendere il quaderno degli appunti, non c'era nessuno dei miei amici e nemmeno Justin così me ne andai direttamente in classe per poter ripetere chimica in santa pace. Entrai e mi avviai verso il banco, posai la tracolla a terra e il libro sul banco, poi mi misi seduta e iniziai a ripetere...
Sa: Buongiorno secchiona-sentì dirmi e sorrisi.
I: Buongiorno ignorantona-gli feci la linguaccia.
Sa: Allora pronta per chimica?-feci il gesto della mano per dire "così e così".
Entrò la prof in classe, si mise seduta, fece l'appello e poi prese il registro e iniziò a chiamare, ovviamente capitai anche io tra quelli che dovevano finire e che magari volevano un voto abbastanza alto anche se io avevo già tutte A o A+. L'interrogazione era andata alla grande e avevo preso A+, mi congratulai con me stessa mentalmente. Uscimmo dalla classe e ridendo come pazzi io, Sara e Adam ci avviammo verso gli armadietti, accompagnammo prima Adam e poi andammo ai nostri..
Ad: Non posso credere che tu abbia già finito-si appoggiò con la schiena all'armadietto.
I: Sono un piccolo genio lo so lo so-mi spolverai le spalle mettendomi a ridere, poi vennero anche Tony e Justin.
Ju: Ciao amore-mi abbracciò dandomi un bacio e io avvolsi le braccia intorno al suo collo.
I: Ciao principe-gli altri sorrisero e dissero un "aww" in coro, idioti che sono.
Ju: Sembri felice oggi! Come mai?
I: Mmm bhe ho finito le interrogazioni e sono molto felice-feci la vaga ma in realtà volevo urlarlo a tutti che avevo preso A+.
Ju: Mmm buon per te, io devo studiare come un matto per questi stupidi esami-disse frustrato, poverino, chissà io cosa avrei fatto l'anno dopo in vista degli esami, magari mi sarei uccisa o avrei preso delle pillole per calmare la mia agitazione.
I: Dai che andrà bene. Quindi oggi devi studiare?-avrei voluto passare con lui del tempo ma se aveva da studiare allora io non potevo farci niente.
Ju: Dovrei si, ma se devo vedermi con te allora butto tutto all'aria-fece segno di alzare le mani in aria e buttare qualcosa al vento, mi fece ridere da morire e così gli diedi un bacio.
I: No è che stasera Ambra andrà a una festa e la vado a prendere io quindi pensavo che potevamo vederci ma se hai da studiare allora non fa niente, andrò da qualche parte con Sara-Sarà era lì vicino a noi mentre parlava con Tony e Laila che era appena arrivata!
Ju: No no niente Sara-si rivolse a lei e con il labiale disse "scusa" mentre sorrideva-tu stasera stai con me e magari potresti aiutarmi con matematica, eh? Che ne dici? Ti va di aiutare quel zuccone del tuo ragazzo?
I: Mi sembra perfetto amore-gli diedi un bacio a stampo-allora vengo verso le 19:30 oppure alle 20:00.
Ju: Alle 20:00 è meglio così non ci sarà mia madre tra i piedi-gli diedi uno schiaffetto sulla spalla e poi ridemmo, amavo ridere con lui, mi sentivo così bambina e invece ho 17 anni e mezzo, anzi dovrei dire praticamente che avevo 18 anni visto che tra una settimana è il mio compleanno, ero così emozionata all'idea di passarlo con i miei amici e la mia famiglia anche se mi viene la tristezza ricordando la mancanza di mio nonno, ma basta ricordi tristi adesso la mia vita va avanti ed è quello che vorrebbe anche lui.
Tornai in classe con Adam e Sara e mentre i professori interrogavano mi misi a pensare, a come sarebbe potuta diventare la mia vita in futuro, un po' il pensiero che accomuna noi ragazze, tipo che casa avremmo potuto avere, il lavoro, anche cose stupide come avere milioni di vestiti e scarpe, oppure pensare "voglio il letto così, la mia camera così ecc", sapete ci penso spesso e lo faccio da tempo ormai. Prima avrei voluto avere un attico nel centro di Los Angeles, avrei voluto fare la fotografa professionista e magari avere molti soldi, avrei voluto la mia camera arredata alla moda, con un letto a baldacchino e la mia cabina armadio stracolma di vestiti. Adesso, conoscendo Justin e vedendo il suo modo di essere così semplice, così spontaneo, così dolce e protettivo anche le mie idee sono cambiate, adesso vorrei avere una casa bella, a due piani e fatta tipo con travi di legno e pietra, avrei voluto arredarla sempre alla moda ma molto semplice, la mia camera o meglio la "nostra" camera doveva rispecchiare un po' i nostri gusti messi insieme e il letto, sempre e comunuque, a baldacchino, non so ma mi ci sono fissata sin da piccola, mi sembra una bella cosa avere un letto a baldacchino con magari una tendina bianca legata ai pali di ferro battuto. Le mie stupide, non so nemmeno se avrei continuato la mia vita con Justin anche se lo speravo da morire, insomma io sono felice con lui, mi rende tale ed è un ragazzo straordinariamente perfetto, per me intendo dire magari per altre Justin poteva risultare un montato o altro, ripensandoci meglio così, almeno non ci giravano intorno. Inoltre l'idea di stare per sempre con Justin sarebbe sicuramente piaciuta a mia nonna che venerava Justin come se fosse Dio, gli voleva bene come se fosse figlio suo e di sicuro sarebbe piaciuto anche il nonno che ogni giorno mi ricordava quanto fosse felice che io stessi con un ragazzo come lui. Chissà se mia madre sarebbe stata felice, mio padre penso di si, Justin per certi versi gli somiglia un po' sopratutto la passione che hanno entrambi per il basket. A interrompere i miei pensieri fu la campanella della quinta ora segno divino che dovevamo tornare a casa, avrei potuto saltare la scuola fino alla fine dell'anno ma le assenza, ahimè, contano parecchio e di certo non voglio rovinare i miei bellissimi voti con assenze senza alcun motivo valido anche se abbandonare il mio letto caldo è un motivo più che valido ma non credo che il preside e i professori potrebbero capire, ottusi.
Uscimmo dalla classe e ci avviammo verso l'uscita dove di questi tempi i campi e i cortili divenivano sempre più pieni di persone, ragazzi che si sbaciucchiavano sulle panchine, giocatori di basket con le loro tutine molto sexy tanto da mandare il mio cervello e quello di Sara in tilt, meglio non dirlo a Justin, poi c'erano le amiche che si salutavano a parlavano, c'era la schiera dei ragazzi intelligenti comunemente chiamati "nerd", con i loro apprecchi in mano, c'erano le cheerleader che ridevano e saltavano per il cortile e Lory mi rivolse anche uno sguardo sorridendo, e chi lo avrebbe mai detto che io e Lory un giorno saremmo potute andare d'accordo pacificamente?!? Nessuno, nemmeno io lo avrei mai detto anzi avrei odiato l'idea e invece adesso no, dopo quello che è successo ormai non mi importava più di nulla, se lei non mi avesse attacata al ballo io non sarei andata via facendomi rincorrere da Justin, se lei non avesse fatto la gatta morta con Justin non avrei mai saputo che Justin nonostante le moine di lei mi sarebbe stato fedele anche di fronte a una bellezza come quella di Lory, a parte il bacio potevo dire che ormai il passato è passato, ora mancavano quasi tre settimane e i ragazzi di 5 si sarebbero diplomati, io avrei dovuto iniziare l'ultimo anno con Sara mentre Tony e Justin non ci sarebbero stati. Ora alla "postazione" ci saremmo dovute incontrare solo noi due, non avrei potuto più prendere in giro Tony per tutte le ragazze che gli giravano attorno, non gli avrei dato più schiaffi dietro la testa arrivando come un fulmine vicino a lui, non avrei più sentito le sue lamentele sulle sue interrogazioni e sull'odio che provava verso l'insegnante di chimica e biologia. Di solito questi pensieri si fanno l'ultimo giorno di scuola e invece a me sembra oggi l'ultimo giorno di scuola, forse perchè i ragazzi attorno a me si comportano come se fosse tale, i ragazzi di basket avrebbero finito gli allenamenti alla fine di questa settimana, non avrei visto più i ragazzi in tuta, che disperazione, risi. Non avrei visto più le cheerleader con la tutina e i pom pom stretti alle loro mani, almeno mi risparmiavo la vista delle loro gambe perfettamente magre mentre le mie sembravano coscioni di prosciutto D:
Sa: A cosa pensi?-mi strinse la mano e io mi voltai verso di lei, non mi accorsi che avevo un espressione triste in volto mentre ero ferma all'entrata mentre i ragazzi passavano vicino a me ridendo e parlando dei fatti loro.
I: A tutto, alla fine della scuola, al fatto che mi mancherà tutto questo, al fatto che Tony e Justin non veranno più a scuola con noi. Sai tutto è molto triste-spiegai in parole povere.
Sa: Mancherà anche a me e dobbiamo affrontare ancora l'ultimo anno, magari Tony viene bocciato così ce lo ritroviamo in classe con noi e per quanto riguarda Justin, non ti preoccupare lo faremo bocciare noi-risi alla sua simpatia, al suo modo di farmi ridere anche in momenti come questi.
I: Buona idea-lei mi prese le braccia e poi allargò le sue stringendomi in un dolce abbraccio fra amiche del cuore, lei era la mia migliore amica ed era sul serio, la migliore.

Justin P.o.v
Giornata davvero estenuante, non ricordo nemmeno il mio nome pensando a quante cose avrei dovuto fare in queste settimane, l'unica cosa bella a cui dovevo pensare era all'organizzazione del compleanno della mia ragazza, faceva 18 anni e quelli si fanno solo una volta e quindi doveva essere tutto alla perfezione. Sara in questo mi stava aiutantdo, mi diceva cosa le poteva piacere e avevo in mente qualcosa di dolce solo tra di noi, sapevo che non le piacevano le cose in grande stile e amavo il suo essere così simile a me, semplice. Tony ed io ci stavamo avvicinando all'entrata dove notammo Aurora e Sara abbracciate, erano davvero carine insieme, ragazze per certi versi così diverse ma così amiche da far invidia.
To: Glielo hai detto?-interruppe il treno dei miei pensieri.
Ju: Cosa?-feci finta di non capire.
To: Lo sai benissimo cosa, non fare finta con me, io non sono Aurora.
Ju: No, non ancora! Mi serve tempo cavolo-disse frustrato.
To: Manca poco e tu non hai ancora detto nulla ad Aurora, amico diglielo il prima possibile-mi diede una pacca sulla spalla.
I: Lo so!-furono le uniche due parole che dissi, dovevo dirglielo.

To be continued...

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Capitolo 33
*** DREIUNDDREISIG ***


Salve, questa volta non ho fatto molto ritardo.
Ecco il 33, spero che vi piaccia. 
Fatemi sapere se vi piace o non vi piace, come volete.
Detto 
questo buona lettura e buone vacanze!
XX


-DREIUNDDREISIG

I ragazzi vennero all'uscita con me e Sara e poi ognuno tornò a casa propria e io e Justin ci saremmo dovuti vedere alle 20:00 per poterlo aiutare in matematica e io avrei dovuto aspettare di andare a prendere Ambra da Alex. Tornai a casa e pranzai insieme alla nonna e a mia sorella..
Am: Aurore poi ti chiamo quando devi venire a prendermi quindi togli il silenzioso al telefono-feci "ok" con il dito mentre stavo masticando la pasta.
N.a: Non troppo tardi però, per le 10:30 qui ok?-Ambra quasi soffocò con il suo boccone e mi fece ridere.
Am: Stai scherzando vero?-chiese posando la forchetta sul tavolo.
N.a: Perchè fino a quando vorresti rimanere? Mezzanotte per caso?-chiese la nonna in tono molto diplomatico, la adoravo quando faceva la autoritaria e poi invece era super buona.
Am: Ma almeno fino alle undici e un quarto, dai nonna ti prego-la supplicò e la nonna alla fine si arrese facendo "si" con il capo raccomandandosi che per le 23:30 dovevamo stare entrambe a casa sennò ci avrebbe chiuso fuori. 
Finimmo di pranzare e poi io andai sopra in camera mia, non avendo nulla da fare riordinai le mie cose come mi aveva raccomandato la nonna la mattina, poi verso le 16:00 mi cambiai mettendomi qualcosa di comodo e andai sul letto prendendo il libro che stavo leggendo cercando di concentrarmi anche se era difficile con i pensieri che mi frullavano la testa.
Leggendo le ore passano velocemente, quando presi il mio telefono erano le 18:30 e io ero arrivata quasi alla fine del libro, continuai prefissandomi in testa di dover terminare per le 19:15 così avrei potuto avere il tempo di preparami con calma.
Bella storia, molto emozionante direi..parlava di omicidi e di detective pazzi che riuscivano a scovare il colpevole in meno di 24 ore, mi ha trasmesso paura questo libro, lo avrei riposto all'ultimo posto in libreria senza avere il timore di vederlo sempre e ricordare il brutto contenuto. Andai in bagno a rinfrescarmi e poi tornai in camera dove mi spogliai e presi i vestiti dall'armadio: jeans scuro, una maglia grigia con i teschi neri, le vans e il chiodo (sarebbe un giubbino di pelle), mi sistemai i capelli in una coda alta e liscia, presi la tracolla e scesi giù in salotto dove vidi nonna che stava guardando la televisione...
N.a: Esci?-chiese sbirciando con la testa verso la porta.
I: Si vado ad aiutare Justin con matematica e poi rimango lì fino a quando vado a prendere Ambra-dissi mettendomi in tasca il telefono mezzo rotto che si è anche bloccato il tasto centrale.
N.a: Va bene, salutami Justin e sua madre-disse lei tornando a vedere la tv, io mi sistemai la sciarpa intorno al collo, anche se eravamo a maggio comunque tirava vento la sera e una bella sciarpa serviva. Uscì di casa incamminandomi verso quella di Justin, presi le cuffie con l'mp3 attaccato e iniziai ad ascoltare la musica, l'unica cosa che mi teneva davvero compagnia.
Arrivai davanti casa di Juss e bussai alla porta infilando l'mp3 in borsa, venne ad aprirmi Pattie..
Pa: Ciao Aurora, prego entra-si spostò di lato e io entrai.
I: Salve Pattie!-le diedi del lei.
Pa: Dopo mesi ancora non riesce a darmi del tu? Ti sembro così vecchia dal darmi del lei?
I: No assolutamente è che me ne dimentico, scusa-le sorrisi e lei lo fece di rimando.
Ju: Ciao amore-scese dalle scale facendo un salto dal terzo scalino e venne vicino a me abbracciandomi, Pattie ci guardava sorridendo.
Pa: Bhe io vado e vi lascio soli, ci vediamo Aurora-mi fece l'occhiolino e io la salutai con la mano.
Ju: Dai vieni-mi prese le mie mani e mi trascinò in salotto dove ci buttammo sul divano e Justin si precipitò a baciarmi e a stringermi a lui, amavo il modo in cui all'improvviso mi prendeva e mi baciava senza troppe pippe mentali.
Ju: Ti amo dolcezza-disse sfiorando le labbra e contornando le forme con le sue labbra, il respiro batteva sul mio collo e il suo sguardo era così bello, i suoi occhi mielati, la sua pelle perfetta e curata, il suo nasino, le sue labbra rosee e a cuoricino, amavo tutto di lui anche le imperfezioni, oh ma aspettate, lui non ha nulla di imperfetto.
I: Ti amo anche io biricchino-lo ripresi a baciare, prima dolcemente facendo anche gli scemi, stuzzicandoci a vicenda e poi lui fece incontrare le nostre lingue dedicandoci a un bacio passionale e dolce, seduti comodamente sul divano.
I: Non dovevi fare matematica?-mi staccai da lui anche se il palmo della sua mano era sulla base del mio collo mentre mi teneva ferma e il suo viso era inclinato di lato.
Ju: Non mi piace la matematica-riprese a baciarmi e mi lasciai trascinare nel vortice.
Dopo minuti interminabili ci staccammo a malincuore e Justin andò sopra per prendere quaderno e libro, io rimasi ad aspettarlo in salotto dove mi andai a sedere sulla sedia vicino al tavolo, sentì dei passi e quando mi girai lo vidi con in mano il necessario, anche la calcolatrice.
I: Cosa devi fare? Esercizi? Regole? Geometria? Algebra? Trigonometria? Avanti, hai difronte a te il grande genio, potrei essere paragonata alla figlia del grande Pitagora o Einstein che con la matematica poco c'entra ma essendo un genio lo sono anche io-dissi parole che non sapevo nemmeno da dove mi erano uscite, Justin mi guardò con una faccia perplesse e io scoppiai a ridere per la mia tale stupidità.
Ju: Mi fai paura lo sai?-si sedetti a capo tavolo di fianco a me, posò i libri e il quaderno e poi prese la matita e la calcolatrice.
I: Noi geni mettiamo sempre paura a zucconi come te, dai prendi quello che devi fare, prima finiamo e meglio è-Justin mi mandò uno sguardo divertito.
Ju: Cosa hai intenzione di fare dopo mio bel genio?-si mise la matita tra i denti alzando in modo sensuale le sopraciglia, che coglione.
I: Nulla-risi anche se le mie idee erano molte.
Ju: Se finiamo prima dopo ti farò dare i numeri-disse con voce roca avvicinandosi al mio collo e lasciandogli un bacio soffice facendomi venire i brividi.
I: I numeri te li farò venire io-dissi quando lui si allontanò.
Ju: Sexy e dannata-disse ridendo.
I: Non ho completato la frase, i numeri te li farò venire quando ti darò questo libro barra mattone in testa, capito? Ora mettiti a lavoro, plebeo-dissi divertita, anche se la sua affermazione di sexy e dannata fece accendere in me un bracere di fuoco.
Ju: Aggressiva la mia ragazza!-oggi si comporta in modo strano, in modo pazzo, quasi fuori dal normale, ma amavo la sua pazzia.
I: Non lo sono per niente!-poggiai i gomiti sul tavolo.
Ju: I graffi sulla mia schiena lo dimostrano-mi si bloccò la saliva in gola e poi dopo esser tornata in me gli diedi un pugno sul braccio che lo fece ridere.
I: Prendi il libro, dai muoviti-lui prese il libro e il quaderno e iniziò a farmi vedere cosa doveva fare, esercizi di algebra, semplici dai. Iniziai a spiegargli le regole e dopo questi passaggi gli feci vedere la pratica scrivendogli anche qualche esercizio sul quaderno in modo che poi si esercitasse. Justin concentrato sui libri lo avevo visto si e no due o tre volte, era bellissimo, la sua mascella, le sue labbra mentre faceva una smorfia cercando di capire il contenuto, il suo sguardo puntato sulle righe, i suoi capelli setosi che gli ricadevano in avanti, la sua mano mentre tichettava la matita sul libro...
I: Prendo un bicchiere d'acqua, lo vuoi anche tu?-gli chiesi, lui fece di "no" con il dito, andai verso il frigo, presi l'acqua e poi me ne versai un po' in un bicchiere, posai la bottiglia d'acqua e poi tornai da lui con il bicchiere tra le mani
Ju: Ho finito gli esercizi, sono un genio!-alzò le mani in alto.
I: Dobbiamo vedere se sono giusti, fammi controllare-presi il quaderno e controllai, nessun errore.
I: E bravo il mio amore, nessun errore.-dissi mettendogli intorno alle spalle il mio braccio facendogli una carezza sull braccio.
Ju: L'allievo che supera il maestro, questa me la voglio segnare-sorrisi al suo essere così bambino delle volte.
I: Hai finito per oggi?-chiesi sedendomi di nuovo al mio posto.
Ju: Si, domani ho test di matematica e spero che vada bene sennò mamma mi ammazza.
I: E con lei anche io-Justin mi fece spazio e mi sedetti sulle sue gambe mettendogli il braccio dietro al collo.
Ju: Allora spero che vada bene il compito, l'idea di non esistere più mi fa venire i brividi-gli diedi un colpetto e lui mi strinse a se.
I: Ti sta vibrando qualcosa nella tasca!-dissi avvertendo come una vibrazione.
Ju: Forse il telefono, aspetta!-mi alzai di poco in modo da fargli prendere il cellulare e poi mi rimisi apposto, Justin fece scorrere il dito sul blocco schermo del suo iPhone e notai che aveva come foto una mia e sua mentre ci davamo un bacio, com'era dolce! Aprì il messaggio che era di Tony dove ci chiedeva se volevamo andare a casa sua e c'era anche Sara.
Ju: Vuoi andare?-chiese riposando il telefono sul tavolo.
I: Per me va bene e per te?-chiesi sorridendo.
Ju: Anche per me, ora lo dico a Tony-riprese il telefono, digitò il messaggio e lo inviò.
I: Bravo pimpo!-gli accarezzai la guancia dandogli un bacio, lui mi tenne stretta e ricambiò il mio bacio.
Sentimmo la porta di casa aprirsi e di scatto mi staccai da lui e mi alzai facendo ridere il mio ragazzo, da dietro al muro parve Pattie con un'aria del tipo "ho interrotto qualcosa?".
Pa: Scusate se vi ho disturbati ma ho finito prima e sono tornata-disse dolcemente, figuriamoci se disturbava, era casa sua.
Ju: Non fa niente mamma, io e Aurora andiamo da Tony adesso!-disse Justin alzandosi e sistemandosi il pantalone.
Pa: Ah va bene!-andò verso l'attaccapanni dove mise il suo giubbino e poi tornò in salotto.
Ju: Vado a prendere il giubbino sopra!-detto questo andò sopra e io rimasi con Pattie! Non avevo di che parlare per la prima volta e invece iniziò lei il discorso.
Pa: Sarai triste per la notizia di Justin-disse lei venendo verso di me, non capivo a cosa si riferisse ma sapevo che se gli avessi fatto notare di non sapere a cosa si riferiva non me lo avrebbe detto quindi le tenni il gioco sperando che me lo dicesse.
I: Si, molto-dissi fingendomi davvero dispiaciuta.
Pa: Anche io sono davvero spossata per il suo ritorno in Canada ma Jeremy gli ha dato questa notizia e lui ha subito accettato, infondo si tratta del suo futuro...una notizia caduta come un fulmine a ciel sereno-disse tranquillamente pensando che io lo sapessi e io invece io non sapevo nulla, completamente nulla! Ritorno in Canada? Proposta di Jeremy? Accettato? Non sapevo cosa dire e non posso nemmeno crederci che io lo sia venuta a sapere in questo modo, avrei preferito che me lo dicesse lui.
I: Già, il suo futuro-dissi con tono triste, non potevo far altro. Justin arrivò in salotto dove vide me e Pattie parlare, poi alzò un sopraciglio e chiese di cosa stessimo parlando, Pattie gli volse un sorriso e disse "Parlavamo del tuo ritorno in Canada", a quella parole Justin sbiancò come se gli mancasse la terra sotto i piedi, lo vidi irrigidarsi e guardarmi con occhi quasi chiedendomi scusa, ma scusa di cosa? Non volevo le sue scuse, volevo che me lo dicesse lui, non avrei detto nulla se questo riguardava il suo futuro.
I: Già-Pattie notò l'imbarazzo tra noi due e si congedò andando sopra. Justin appena lei andò sopra avanzò verso di me.
Ju: Volevo dirtelo-furono le sue parole, "volevo dirtelo" si, magari il giorno prima di partire.
I: Quando? Telefonandomi dall'aeroporto dicendo "ehi cogliona sto tornando in Canada ma tranquilla ci sentiremo", oppure aspetta mi avresti lasciato una lettera strappalacrime in cui dicevi che eri dispiaciuto e altre stronzate, o magari nelle peggiori delle ipotesi non mi avresti detto niente e lo sarei venuta a sapere da tua madre come adesso"-dissi tutto d'un fiato mentre lui mi guardò come un cane bastonato.
Ju: No volevo dirtelo ma non ho trovato il tempo e il modo, ti prego scusami!-arrivò vicino a me e cercò di prendermi le mani ma io mi spostai andando avanti dandogli le spalle.
I: Io non devo scusarti, avrei voluto solamente saperlo da te e non così, da quanto tempo hai deciso?-chiesi mangiucchiandomi le unghie.
Ju: Più o meno dopo quello che è successo a tuo nonno-Ah! Un mese e mezzo e non ha avuto modo di dirmelo, bella scusa.
I: Hai avuto un mese e mezzo per dirmelo e non hai trovato il tempo? Ti prego dimmene un'altra, mi sto scompisciando dal ridere-iniziai a gesticolare come una pazza cercando di scrollare di dosso la rabbia.
Ju: Tu eri in quel periodo che non parlavi con nessuno e non mi sembrava il caso, poi abbiamo ricominciato ad andare di nuovo d'accordo, volevo dirtelo in questi giorni passati insieme ma non volevo rovinarli e volevo dirtelo oggi ma mia madre mi ha preceduto, a quanto vedo-disse con un velo pietose.
I: Balle! Tutte balle, se volevi dirmelo me lo dicevi tranquillamente-andai verso l'attaccapanni per prendere il chiodo e me lo misi.
Ju: Dove vai?-chiese indicandomi.
I: Vado via, ho bisogno di stare da sola-andai a prendere il telefono sul tavolo ma lui mi bloccò per le braccia.
Ju: Non volevo nascondertelo, volevo dirtelo ma non sapevo come. Dopo tuo nonno, il tuo periodo di depressione o come lo vuoi chiamare tu volevo solo stare con la mia ragazza e non volevo rovinare tutto con questa notizia. Credimi quando ti dico che volevo dirtelo, ti prego-era sincero e lo so, non sono arrabbiata, ci sono solo rimasta male perchè avrei voluto saperlo prima. Alzai la mano e con il palmo gli accarezzai la guancia, lui inclino la testa e chiuse gli occhi.
I: Ti credo e non sono arrabbiata, volevo solo saperlo prima e mi dispiace che sia stata io la causa del tuo, chiamiamolo "ritardo". Non sono arrabbiata, tranquillo. Ho solo voglia di stare da sola, sono quasi le 22:00 e tra poco dovrei andare a prendere Ambra.
Ju: Mi dispiace-mi staccai da lui, gli sorrisi e poi uscì fuori da casa sua. Il vento mi investì completamente, non sapevo dove andare e così decisi di allungare la camminata fino casa di Tony, stare con loro mi avrebbe fatto sicuro bene. Arrivai a casa di Tony e lui venne ad aprirmi notando che ero senza Justin, entrai dentro e seduta per terra su dei cuscini c'era Sara...
Sa: Ma Justin?-chiese sorpresa nel non vederlo, io mi sedetti a terra e venne anche Tony, poi di punto in bianco iniziarono a scendere delle lacrime assai salata sul mio viso, Sara mi guardò prima non capendo cosa avessi e poi mi abbracciò.
To: Ma che è successo? Dai racconta-mi liberai dall'abbraccio con Sara.
I: Justin ha deciso di tornare in Canada, per sempre forse e l'ho scoperto da sua madre, capite? Non è stato lui a dirmelo e poi io non voglio che se ne vada, io non resisterò un giorno senza di lui, ma devo accettarlo infondo si tratta del suo futuro e incatenarlo a Los Angeles non sarebbe per niente giusto-completai il tutto con singhiozzi. 
Sa: Mi dispiace Auri-mi abbracciò di nuovo e poi Tony non disse nulla.
I: E tu? Non dici nulla? Il tuo migliore amico se ne va e tu non fai o dici niente?-lo rimproverai.
To: Io lo sapevo-lo guardai malissimo e lui lentamente si allontanava da me sapendo che se fossi stata in forze lo avrei letteralmente picchiato.
I: Come? Tu lo sapevi e non mi hai detto nulla? Beeeene proprio-dissi battendo le mani sulle gambe piegate.
To: Mi ha fatto promettere di non dirti nulla perchè voleva essere lui a dirtelo, mi spiace-si scusò.
I: Già, chiedete sempre scusa quando sbagliate. Mio Dio che nervi che mi fate venire.
To: Senti capisco che tu sia arrabbiata o triste.
I: Non sono arrabbiata cazzo-dissi quasi urlando come una pazza.
To: Ok come vuoi tu ma non credere di essere l'unica a rimanerci male. Hai detto bene, il mio migliore amico, forse non so cosa si prova a lasciare andare via una persona che si ama ma ci sto anche io di merda sapendo che il mio migliore amico non vivrà più nella mia stessa città quindi non fare la parte della giovane addolorata perchè qui a tutti dispiace, compreso a me.
I: Si è vero, lo so che anche a te dispiace. 
To: Ecco e allora non trattarlo di merda, perchè se te lo ha tenuto nascosto fino ad oggi è solo perchè non sapeva come dirtelo e non perchè non voleva dirtelo. Prova a capirlo, non pensare solo a te stessa, qui tutti ci stiamo male, ma pensa come si starà sentendo lui adesso. Cosa gli hai detto prima di andartene?
I: Nulla, che non ero arrabbiata e poi gli ho sorriso e me ne sono andata..cosa dovevo fare? Mettergli tappeto rosso e lanciarmi addosso a lui dicendogli "che bello che te ne vai"?
To: No, avresti dovuto parlarci e non andartene così. Hai idea di come si possa sentire adesso?-lo sapevo, ho sbagliato.
I: Vuoi sentirti dire che ho sbagliato? Si, ok ho sbagliato. Cosa devo fare adesso? Fare finta di nulla? Esser felice per lui sapendo che tra qualche tempo se ne andrà e lo vedrò solo a Natale e a Pasqua? Tu forse ci riesci, ma io no! Mi spiace.
To: Va bene essere tristi ma devi parlarci, dovete parlare e sentirvi entrambi, non puoi fare così, non è da te.  Ora esci, vai da lui e parlate con calma, niente voli di piatti e bicchieri ma dovete sedervi e ascoltarvi-da quando Tony è diventanto uno psicologo?
I: Vado allora-guardai Sara che mi diede coraggio facendo "si" con la testa, li salutai e poi uscì di casa andando di nuovo verso quella di Justin, ma poi mi squillò il cellulare.
*Al telefono*
Am: Aurora?
I: Dimmi
Am: Puoi venire a prendermi?-e mo?
I: Senti io ho una cosa da fare, torna da sola a casa ce la fai?
Am: Si si mi accompagna Max-disse entusiasta.
I: Perfetto, poi non ti far vedere dalla nonna e se invece ti vede le spiego io tutto quando torno, ok?
Am: Va bene!
I: Ok grazie, ciao
Am: Grazie a te, ciao!-riattaccai la chiamata e continuai a camminare, anzi a correre verso casa di Justin. Arrivai all'entrata e senza nemmeno aver bussato la porta si aprì rivelando dietro di essa Justin con una faccia tra il misto di speranza e di tristezza, appena lo vidi di istinto lo abbracciai.
I: Mi dispiace-gli dissi sussurrando.
Ju: Di cosa? E' colpa mia-no non era vero, era colpa mia che mi sono preoccupata soltanto di me stessa lasciando lui da sola nella confusione totale.
I: Non è vero, ti va di parlarne?-gli chiesi stando ancora vicino alla porta aperta.
Ju: Certo che si, dai entra-mi fece entrare e poi andammo verso il salotto.

To be continued...

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Capitolo 34
*** VIERUNDDREISIG ***


Salve! Eccomi di nuovo qui a rompere HAHAHAHAHAH 
Vorrei dirvi che tutto ciò che leggete nel capitolo è frutto della mia immaginazione e anche spunti di qualche telefilm che amo/amavo guardare.
Bene detto questo, vi lascio!
Domani è capodanno lalalalalala sono troppo gasata, sperano che il 2014 sia migliore di questo 2013, e sperando in un miracolo tipo eliminare gli esami di Stato HAHAHAHAAHA magari.
Ok, ora vi abbandono sul serio.
Fatemi sapere come sempre se vi va e scusate sempre per gli errori.
XX


-VIERUNDREISIG

Sembrava che ci fossi entrata una prima volta in casa di Justin invece nemmeno mezz'ora fa ero qui con lui, ci sedemmo sul divano, uno difronte all'altro, io mi torturavo le mani mentre lui aveva il braccio appoggiato sul bordo del divano teso verso di me.
I: Scusami se prima me ne sono andata così ma ci sono rimasta male, insomma è stato davvero un colpo venirlo a sapere così-spiegai io mentre Justin mi stava a sentire.
Ju: Lo so che ci stai male e anche io ci sto male, non sai quanto! Ma come ti dissi mio padre ha un'azienda dove viene prodotto il vetro, e mi ha chiamato dicendo che avrei potuto lavorare lì avendo anche un posto vantaggioso e inoltre io non voglio dipendere per forza da loro, voglio lavorare e guadagnarmi i soldi da solo e anche se in questo caso sono il figlio del proprietario avrei lo stesso stipendio degl'altri dipendenti, voleva una riposta entro poco e non ho potuto rifiutare. Io amo il Canada, amo la mia città, mi manca, mi mancano i miei vecchi amici, mi manca la mia casa e mi dispiace dovertelo dire ma sono solamente sincero con te e credo che è questo quello che tu vuoi, che io sia sincero giusto?-feci "si" con la testa.
I: So quanto ti manca casa tua e anche i tuoi amici, ti ho impedito di ritornarci la prima volta ma non lo farò di nuovo. Io voglio che tu sia felice, voglio che tu abbia tutto ciò che desideri, non voglio incatenarti a questa città che sta stancando anche a me-gli poggiai la mano sopra la sua.
Ju: Tu sei quello che desidero veramente, se non posso averti non mi importa delle altre cose-che dolce che era, lo amavo da morire.
I: Ma io non voglio che tu rimanga! Io ti amo Justin ma non sarei capace di chiederti di restare, non è giusto per te e io non voglio che tu un giorno possa rimpiangere questa scelta, capisci?-fece "si" con la testa-vieni qui-lo tirai per il braccio e gli diedi un bacio.
Ju: Quindi mi hai perdonato?-chiesi staccandosi da me prendendo le mie mani tra le sue mentre mi guardava intensamente.
I: Non avevi nulla da farti perdonare sciocchino-risi e poi lo abbracciai, guardai l'orologio e mi ritrassi subito.
Ju: Cosa c'è?-domandò sorpreso dalla mia reazione.
I: Devo assolutamente tornare a casa sennò nonna mi ammazza e ammazza anche un innocente-mi alzai dal divano aggiustandomi il pantalone.
Ju: Mi spieghi? Non ci sto capendo nulla, giuro-rise, si dovrò sembrare davvero idiota in questo momento mentre cammino avanti e indietro come una psicopatica cercando di calmarmi.
I: Ricordi che dovevo andare a prendere Ambra? Bhè mi ha chiamato mentre venivo da te, le ho detto che magari poteva tornare da sola a casa e che sarei arrivata subito ma invece mi sono trattenuta a lungo, molto a lungo-spiegai mettendomi il chiodo, Justin si alzò e venne verso di me.
Ju: Ti accompagno.
I: Ma non è necessario, so badare a me stessa e se viene un maniaco sessuale gli sgancio un bel calcio nelle parti basse, sai io sono molto potente-gli mostrai il braccio con i muscoli e lui rise.
Ju: Si ci credo, ora andiamo Miss Forzanascosta-si mise la felpa e poi uscimmo da casa sua. Camminavamo in direzione di casa mia, mano nella mano come due innamorati alle prime armi, sarebbe stato perfetto se adesso si fosse fermato in qualche bancarella e mi avesse preso un lecca lecca multicolor, ho sempre desiderato averne uno, l'ultimo che ho mangiato è stato a 14 anni e ricordo ancora il sapore dei vari frutti mischiati insieme, adoravo quel che tutti chiamano "cibo spazzatura", diciamo che io amo tutte le schifezze: gomme, caramelle, cioccolata insomma se inventassero il paese dei dolci non ci penserei su un secondo che già avrei le valigie pronte per partire.
Chissà se a Justin piacciono le caramelle, un giorno magari glielo avrei chiesto. Arrivammo difronte casa mia e la prima cosa che notai erano le luci accese del salotto, sicuramente nonna avrà sgamato Ambra e ora aspettava me per poter commettere un pluriomicidio, strinsi la mano di Justin e poi ci incaminammo verso la porta...
Ju: Vuoi che entri anche io?-si propose, forse era meglio di si.
I: Si per favore-gli presi il colletto della felpa e lo attirai a me, misi le chiavi nella toppa della porta e aprì. Niente sangue, niente urla, camminammo verso il salotto dove mi parve davanti agl'occhi una scena che non credevo possibile: nonna seduta sulla poltrona, Ambra e quel tale di nome Max seduti sul divano mentre parlavano e ridevano con lei, e io che pensavo ci fosse stato un omicidio.
I: Cosa succede qui?-chiesi entrando di soppiatto nella stanza, tutti girarono la testa verso di noi.
N.a: Non lo vedi? Stiamo parlando-disse come se fosse la cosa più normale del mondo.
I: Cioè tu non sei arrabbiata?-domandai con calma, come quando ti viene puntata una pistola sulla testa e tu parli con calma cercando di persuadere la persone che hai davanti!
N.a: Sono sorpresa ma non arrabbiata, sto parlando con loro quindi perchè non venite anche voi qui? Ciao caro-disse a Justin che la salutò con la mano sinistra mentre la destra l'aveva dietro la testa, segno che era nervoso.
Ju: Salve signora, ciao Ambra-lei lo risalutò e poi andammo verso di loro, il ragazzo, Max sembrava a suo agio e Ambra gli stava tra le braccia quindi questo cosa vuol dire? Che stavano insieme?
Ma: Ora dovrei andare ma grazie per la chiacchierata-si alzò dal divano mentre Ambra lo guardava con una faccia da cucciolo tenendogli con la mano il suo braccio teso, sembrava uno di quei film romantici patetici.
N.a: Quando vuoi puoi venire a trovare Ambra senza problemi ragazzo-gli disse la nonna come fece mesi fa con Justin, o meglio con Justin è stato diverso, non hanno fatto discorsi strani o discorsi che potessero mettermi in imbarazzo a parte la prima cena a casa con il nonno che non lo mollava per poter giocare a carte, si quello è stato piuttosto imbarazzante. 
Ma: Grazie penso che passerò spesso allora-diede uno sguardo ad Ambra e lei si sciolse come un cremino mentre io ero in piedi con una posizione da detective mentre Justin, credo, si stava scompisciando dalle risate per questa scena familiare patetica.
Am: Ciao cucciolo-cucciolo? Davvero? Da quando mia sorella è così dolce?!? Bleah.
Ma: Ciao meraviglia-le disse lui, ah! Troppo smielosi, mi girai verso Justin facendogli segno con la testa di andare di sopra oppure alla porta ma appena mi girai la nonna mi bloccò con un dito.
N.a: Dobbiamo parlare, quindi saluta Justin e vieni qui-feci un "si" debole con la testa poi presi Justin per mano e lo accompagnai alla porta..
Ju: Riunione donne Watson-disse ridendo e gli diedi un colpetto sulla spalla.
I: Smettila, qualsiasi cosa di cui voglia parlare mia nonna sono sicura che sarà di una noia mortale, dopo ti dico-lui avanzò verso di me e posò le sue mani sui miei fianchi attirandomi e dandomi un bacio sicuramente migliore del discorso di nonna, decisi di allungare quel bacio e gli misi le mani sulle spalle facendo su e giù tra spalla e braccio e facendo incontrare le nostre bocche e lingue.
N.a: Muoviti Ambra-urlò nonna dal salotto e se Justin voleva staccarsi io non volevo e lo attiravo a me fin quando non si staccò definitivamente.
Ju: Amo baciarti e lo farei per ore e ore ma la nonna ti chiama a rapporto, dopo chiamami e fammi sapere-mi diede un bacio a stampo e poi uscì dalla porta. Ero psicologicamente non pronta, la mia testa era in piena convulsione e non sapevo cosa aspettarmi. Camminai lentamente verso il salotto dove andai a sedermi vicino ad Ambra che si torturava le dita...
N.a: Bene, allora vorrei dirvi in primis che non sono arrabbiata con voi e potete rilassarvi-avevo le spalle bloccate e dopo quella notizia il blocco non esisteva più.
N.a: Vorrei parlavi di una cosa abbastanza seria, avevo intenzione di parlarne con il nonno ma le cose sono andate così e devo farvi questo discorso da sola-di che parlava? Mi preoccupava, la vidi un po' in difficoltà come se avesse timore a parlarci, cosa mai successa.
Am: Dicci tutto nonna-la incoraggiò Ambra che sembrava felice, o si la potevo capire, insomma la nonna non era una che accettava qualcuno in casa così facilmente anche se con Justin aprì la porta sin da subito, anche prima che ci mettessimo insieme.
N.a: Bhe avete quasi 18 e 15 anni quindi sapete già qualcosa sulle contraccezioni, non devo spiegarvi io come si usano-OMG la nonna che parlava con noi di sesso? Di contraccezioni? Vi prego sotteratemi. Iniziai a tossire senza fermarmi fin quando Ambra non capì il mio disagio e mi mise una mano sulla spalla consolandomi.
Am: Nonna non devi preoccuparti sono sicura che Justin usi il preservativo con Aurora-brutta troia di una sorella ora la picchiavo, non sono affari suoi se il mio ragazzo usa o meno il preservativo e poi perchè doveva parlare con me? Infondo ho quasi 18 anni quella a rischio era Ambra che era in piena fase adolescenziale e la fase in cui gli ormoni fanno i pazzi.
I: Perchè ti preoccupi tanto per me? Gelosa che io abbia una vita sessualmente attiva mentre tu no?-ho appena ammesso difronte a mia nonna che non ero più vergine, ma insomma chi crederebbe che una ragazza fidanzata due volte seriamente all'età di 18 anni sia ancora pura e casta?
N.a: Quindi Aurora tu non sei più, insomma non sei più-mio dio che situazione.
I: No nonna, non sono più vergine-lo avevo detto sul serio? HAHAHAH mi sentivo libera, in un certo senso.
N.a: Ow capito-disse stranamente calma-e tu Ambra? Ci nascondi qualcosa? Con Max?-ora veniva il bello, volevo sentire cosa aveva da dire.
Am: Io sono ancora vergine ma se volessi farlo con Max so come fare, grazie nonna-disse infastidita, ora tra 3...2...1 me ne scappavo di sopra.
I: Ok fine conversazione vado sopra-corsi alla velocità della luce senza voltarmi indietro per vedere se Ambra mi stesse seguendo. Entrai in camera esausta, non posso credere che abbia parlato di sesso con mia nonna, che cosa disgustosa. Andai a farmi una doccia, finalmente. Oggi è stata una giornata davvero estenuante, ho saputo di Justin, ho parlato della mia verginità con mia nonna e mia sorella e ora l'unica cosa che voglio fare è dormire.
Uscì dalla doccia, indossai il pigiama e poi mi misi a letto a messaggiare con Justin e gli raccontai del momento imbarazzante, inutile dire che è morto dal ridere anche per la battuta poco sarcastica di mia sorella e ha aggiunto "dì a tua sorella che a casa ho un pacco pieno di preservativi", che idiota che era. Sarebbe meglio dormire e magari, possibilmente, svegliarmi il giorno del mio compleanno!

To be continued...

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Capitolo 35
*** FUNFUNDDREISIG ***


Ribuon salve!
Ho messo anche il 35 oggi perchè dato che domani è capodanno molto probabilmente non avrò tempo di metterlo il capitolo!
Comunque spero che vi piaccia e che vi sia piaciuto anche il precedente!
Scusate sempre per gli errori e fatemi sapere se vi va.
Baci bellissime e se non riesco a mettermi domani vi faccio già gli Auguri in anticipo!
XX


-FUNFUNDDREISIG

Giorno tanto atteso...

Diverso dalle altre mattine mi ero svegliata bella pimpante pronta ad urlare al mondo quanto fossi felice, era il mio compleanno e facevo 18 anni, certo avevo già la patente e il permesso di bere alcolici ma cavoli 18 anni son sempre 18 anni, è un traguardo importante tipo come dire che finalmente sono diventata una donna matura e che potevo prendere le decisioni liberamente, finalmente ero maggiorenne. Non diverso dalle altre mattine ero davanti al mio armadio cercando qualcosa di carino da mettere il giorno del mio compleanno, non troppo da "sono maggiorenne e faccio la troia" ma nemmento un abbigliamento tipo "manteniamoci sempre sull'essere bambino" quindi decisi per un jeans, una camicia a quadretti rossi e blu con le maniche rotolate fino ai gomiti, le vans rosse, i capelli sciolti lisci. Al mio viso da grandicella diedi un po' di colore con del phard rosa, il mascara e un po' di lucidalabbra ed ero finalmente pronta per andare a scuola e comportarmi come una donna matura. Scesi le scale saltandole due a due ed arrivai in salotto dove speravo di trovare le prime due donne a darmi gli auguri ma invece non trovai nessuno a parte il pupazzo di Ambra sul divano che mi fissava con quei occhietti dolci, meglio di niente va. Presi la tracolla e poi andai in garage decisa a prendere la mia macchinetta e andare a scuola. Mentre guidavo accesi la radio e c'era "Starry Eyed di Ellie Goulding" e iniziai a canticchiarla ridendo e ballando come una pazza stando sempre attenta alla strada e a guidare di certo non volevo far finire qualcuno in ospedale il giorno del mio compleanno. Arrivai a scuola, presi la tracolla e chiusi la portiera con il bacino mentre mi incamminavo verso l'entrata e fui colta di sorpresa quando qualcuno mi poggiò due mani sugl'occhi...
X: Qualcuno oggi compie gli anni o sbaglio?-chiunque fosse la persona ero super iper felice che qualcuno se lo sia ricordato.
I: Siiiiiiii-dissi elettrizzata battendo le mani come una bambina di 3 anni, la persona tolse le mani dagl'occhi e girandomi mi trovai Adam.
Ad: Auguriiiiiii piccola peste-sempre molto carino eh, lo abbracciai e lo ringraziai. Camminammo insieme verso gli armadietti dove non c'era ancora nessuno, avrei voluto urlarlo al mondo che oggi era il mio giorno.
Ad: Bhe come ti senti diciottenne?-direi strana, mi sentivo felice al settimo cielo o anche al decimo o millesimo, mi sentivo più scema e pazza di prima.
I: Alla grande!-alzai le mani al cielo. 
Ad: Ora devo andare, ci becchiamo dopo eh-mi diede una pacca sulla spalla e io mi girai verso l'interno dell'armadietto e presi i miei quaderni ad anelli...
X: Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii-mi spaccarono quasi il timpano mi girai per vedere la mia migliore amica con una maglia con su scritto "Happy Birthday Aurora. Love you <3" mio Dio che dolcezza questa ragazza, la amavo troppo e amavo la sua idea.
I: Ti voglio bene migliore amica-la presi tra le braccia congiungendoci in un abbraccio clamoroso e da lì a pochi secondo chiunque passasse vicino a me mi mandava un augurio, persino le cheerleader. Nessuna vista di Justin o Tony, bhe sarà meglio entrare in classe. Io e Sara ci avviammo in classe e con quella bella maglia faceva di sicuro una bella figura e faceva sì che tutti mi facessero gli auguri, alcuni anche da sconosciuti. Entrammo in classe e tutti si alzarono per darmi gli auguri, che dolci che erano e anche i professori fecero la stessa cosa per le prime due ore fin quando non suonò la campanella e dovettimo uscire, grazie a Dio! Io e Sara facemmo il giro della scuola solo perchè lei voleva vedere una cosa appesa all'albo scolastico e voleva vedere Liam, sono stata 5 minuti ad aspettarla e finalmente andammo verso il mio armadietto che era coperto da un lenzuolo bianco e una scritta in nero "Happy Birthday my princess. I love you! Justin-" mi sentivo come una regina oggi, la maglia di Sara, la sorpresa di Justin che a proposito dove stava? Eccolo lì dall'altro lato che mi aspettava, lasciai Sara correndo e saltando in braccio a Justin che mi prese al volo e mi diede un bacio facendo chiacchierare tutti i presenti, oh ma chissenefrega era il mio giorno e nessuno doveva rovinarlo..
Ju: Auguri amore-mi disse con il viso nascosto nei miei capelli, spostai il viso e lo guardai e poi gli diedi un altro bacio.
I: Grazie amore-poi gli diedi un colpetto sulla spalla e lui mi rimise giù, mi sistemai la camicia e tornammo da Sara.
Ju: Ciao Sara bella maglia-si diedero il 5.
Sa: Grazie-ma la domanda mi veniva spontanea: dov'è Tony?
I: Ehi ma Tony?-nessuno dei due rispose manco avessi fatto una domanda molto impegnativa, bisognava solo rispondere con calma e sincerità.
Sa: Ehmmm...-non continuò la frase.
To: Qualcuno mi cercava?-mi girai ed eccolo alle mie spalle con un sorriso a 32 denti.
I: Ehi socio pensavo non venissi-lo abbracciai.
To: Non potevo mancare il giorno del tuo compleanno e quasi dimenticavo Auguri socia-lo abbracciai di nuovo e lo ringraziai.
I: Bhe che avete da fare stasera? Possiamo andare da qualche parte a divertirci, magari andiamo a ballare? O ad ubriacarci fino a perdere i sensi? Magari compriamo dell'erba eh?-il viso dei spettatori era sorpresa, che vita ragazzi .-.
Sa: Mi sa che l'erba l'hai usata prima di venire a scuola e comunque mi spiace ma stasera Liam mi presenta alla sua famiglia e sono super mega felice-mmm peccato, vabbe se era una cosa che la rendeva felice potevo accettare.
I: Mmm va bene e tu Tony?-lo vidi in difficoltà.
To: Io non posso papà mi ha chiesto di accompagnarlo ad una riunione ma prometto che andiamo a far follie domani-mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò.
I: Ma che cavolo, grazie amici-urlai a Sara e Tony che si allontanavano. L'unico che era rimasto era Justin, speriamo che almeno a lui vada di divertirsi.
I: E tu? anche tu hai da fare?-gli chiesi tristemente.
Ju: A dire il vero ho una cena di famiglia a casa.
I: Anche tu no ti prego, non puoi mollarmi ai miei 18 anni.
Ju: Fammi finire, ho una cena di famiglia per festeggiare i 18 anni della mia bellissima ragazza-awwwww una cena a casa sua, che bello!
Ne ero davvero felice, non mi andava di passare questo giorno da sola a casa a deprimermi e stare con la famiglia di Justin mi avrebbe fatto bene.
I: Accetto volentieri amour-lo attirai a me e gli diedi un bacio mentre lui mi schiacciava all'armadietto e aveva le mani sui miei fianchi.
Ju: Continuerei volentieri ma ho classe, ci vediamo dopo!-mi diede un ultimo bacio e poi anche io tornai in classe. Giornata davvero entusiasmante, mi davano gli auguri, mi sentivo importante anche se mi sarebbe piaciuto passare questa giornata con i miei migliori amici e il mio ragazzo ma due di loro avevano di meglio da fare, brutti stromboli -.-
Questa giornata scolastica era finita e dovevo tornare a casa, finalmente! Arrivai vicino la macchina dove vidi poggiatosi Justin..
I: Ami la macchina o me?-gli diedi alzando un sopraciglio.
Ju: Dipende-si scostò e si avvicinò a me, mi prese per i fianchi e mi fece poggiare dove c'era lui prima.
I: Ohoh il mio regalo di compleanno anticipato-dissi esaltata.
Ju: Sarebbe?-si avvicinò di più a me dandomi dei baci sul collo.
I: Bhe fare cose sconce in un luogo pubblico, ho sempre avuto questa fantasia-ammisi senza vergognarmene, lui si scansò e mi guardo con uno sguardo sexy e poi mi baciò.
Ju: Non è la mia però quindi ci ridurremo a stasera baby, a stasera!-mi diede un bacetto sulle labbra e poi se ne andò, fanculo! Entrai in macchina ed andai a casa, aspettandomi almeno entusiasmo da parte di nonna e di Ambra. Arrivai a casa ed entrai e notai nonna e Ambra aspettarmi sulla soglia di casa e mi si buttarono al collo dandomi gli auguri, piuttosto calorosi.
I: Grazie-gentilmente dissi, andammo sul divano e raccontai della mia giornata a scuola e della sorpresa di Justin e Sara, e anche della cena a casa Bieber. La nonna non sembrava dispiaciuta anzi sembra addirittura felice, meglio così, mi sarei sentita meno in colpa. Il pomeriggio lo trascorsi in camera fin quando non si fece sentire Justin dicendo che veniva a prendermi alle 20:30 per la cena e così dato il tardo pomeriggio andai a lavarmi e a farmi uno shampoo, la doccia era l'unica cosa che mi rilassava, li non avevo limite di età e anche se avevo 18 anni continuavo a cantare tutte le canzoncine di boing, Justin avrebbe di sicuro riso per questo. Uscì dal bagno dopo mezz'ora e avvolta all'accapatoio andai verso la cabina armadio per cercare qualcosa di carino e classico da mettere, controllai tra i vestiti e l'unico che mi sembrava adatto era uno rosso molto semplice anzi semplicissimo, stretto sopra e morbido e largo sotto, ci avrei aggiunto sandali col tacco neri, pochette rossa e una specie di mantellina nera. Mi preparai e dopo essermi fatta bella e presentabile indossai una collana di perle bianche e mi spruzzai il profumo ed ero finalmente pronta alle 20:28, in perfetto orario.
Rimasi un po' in camera mia a prepararmi un discorso carino da fare a cena Bieber, insomma ci sarebbe stata la mamma e ci sarebbero stati i fratellini quindi dovevo essere il piu' calma possibile e anche divertente, ok la smetto con le pippe mentali. 
N.a: Aurora c'è Justin-appena sentì quel nome mi alzai di scatto dal letto e uscì dalla mia stanza ma prima di scendere feci un respiro profondo e poi scesi le scale piano piano avendo paura di cadere o di spaccare un tacco a metà il che sarebbe stato divertente, arrivai infondo alle scale e poi andai in salotto dove c'era Justin che parlava con la nonna..
I: Eccomi!-dissi arrivando, i due si voltarono e la nonna subito fece una faccia del tipo "o mio dio la mia piccola è cresciuta" mentre Justin sembrava tipo che avesse perso la parola, lo adoravo quando faceva così e mi sarebbe mancato, ok non devo pensare alla partenza devo solo pensare a stasera. Justin si avvicinò a me e mi disse "sei bellissima" awwwww mi sarei sciolta da lì a poco.
Ju: Andiamo?-mi chiese e io feci si con la testa, salutammo la nonna e poi uscimmo di casa, notai con mio dispiacere che dovevamo andare a piedi, che peccato!
I: Vuoi farmi arrivare a casa tua già mezza morta?-gli dissi mettendo il mio braccio incastrato al suo.
Ju: No scemina è solo che la macchina ha un problema tecnico e non potevo usarla ma se vuoi ti posso prendere in braccio-non male come idea, non male sul serio.
I: Ti risparmio di spaccarti la schiena con il mio peso da balena quindi più allunghiamo il passo e più facciamo presto!-dissi non notando lo sguardo di fuoco che mi ha mandato quando ho detto "peso da balena", si vabbè ma i ragazzi anche per farti felice ti facevano complimenti ma noi ragazze siamo le regine delle pippe mentali e nessuno può togliercele. Dopo 10 minuti arrivammo a casa di Justin e quando arrivammo alla porta lui prese le sue chiavi di casa e le mise nella toppa...
Ju: Sei pronta?-mi chiese, certo che ero pronta dovevo solo stare calma e non dire cazzate durante la cena "calma Aurora calma", tra 3...2...1... io ero ufficialmente morta.

To be continued...

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Capitolo 36
*** SECHSUNDDREISIG ***


Salve bellezze.
Felice anno nuovo, anche se non vi conosco vi auguro che sia un anno pieno di felicità e di grandi successia sia in vita privata che a scuola!
Detto questo, ecco a voi il 36!
Spero che vi piaccia e se volete fatemi sapere che ne pensate!
Grazie xx
TANTI AUGURI ANCORA!


-SECHSUNDDREISIG

Justin mi stava mettendo paura ogni qual volta girava la chiave diceva "sei pronta? sei pronta?" e rideva, non c'era nulla da ridere e se non si muoveva potevo semplicemente morire qui a terra e nessuno se ne sarebbe accorto. Finalmente aprì la porta e non appena entrai lui mi bloccò per il braccio, si chiuse la porta alle spalle e poi mi mise le mani sugl'occhi, ok ora mi faceva davvero paura.
Ju: Non aver paura-sussurrò vicino al mio orecchio provocandomi i brividi, le sue dita sottili e storte erano posate sui miei occhi bloccando la mia vista e mi facevo guidare da lui, ad un certo punto sentì la porta che divideva entrata principale e salotto aprirsi (era scorrevole), facemmo due passi e poi Justin mi tolse le mani e rimasi a bocca aperta portandomi la mano su di essa, c'erano Sara, Tony, Adam, Liam e Laila seduti a terra posati su dei cuscini sparsi lì, un tavolino pieno di schifezze, e poi sparsi per casa c'erano delle candele accese, proprio il mio tipo di atmosfera. Non potevo crederci, i miei migliori amici eccoli lì che si alzavano e mi davano gli auguri mentre Justin mi teneva la mano..
Ju: Ti piace?-mi chiese portandomi avanti.
I: Se mi piace? E' bellissimo-mi girai verso di lui e gli diedi un bacio poi guardai i miei amici che si risedevano a terra, mi tolsi i sandali rimanendo scalza e poi anche la mantellina e dopo mi buttai a terra finendo addosso a Sara e Laila che erano vicine...
Sa: Sempre la solita bambina eh-mi toccò i capelli come facevamo sempre, era una sorta di "passatempo", adoravamo farci toccare i capelli era una cosa che rilassava abbastanza.
I: Si-dissi mentre mi sistemavo meglio su di loro, i ragazzi erano messi in disparte mentre io parlavo con le ragazze..
La: E' così bello-disse all'improvviso la ragazza, io e Sara ci guardammo e poi guardammo lei che in contemporanea stava fissando Tony, ah l'amour, in realtà Tony era un bel ragazzo moro, occhi quasi verde smeraldo, era muscoloso ed era anche normale visto che giocava a basket e poi sapeva vestirsi così bene, ok basta Aurora. Stasera aveva un pantalone nero, una camicia azzurra bottonata fino al collo e ai piedi aveva vans nere, si aveva ragione Laila, era davvero bello stasera e poi con quel ciuffo alzato era anche meglio.
I: Non avete ancora parlato?-chiesi tornando a Laila che lo stava ancora fissando, le diedi un colpetto sul braccio e lei si girò di scatto.
La: In realtà mi ha chiesto di parlare dopo, cioè in realtà mi ha proposto se poteva accompagnarmi a casa e io ho accettato, tanto non mi dirà nulla ne sono sicura al 100%-spero che Tony abbia deciso di farsi avanti sennò lo uccidevo, lui e Laila secondo me erano proprio belli insieme e lei era una brava ragazza e poteva stargli affianco senza alcun problema.
I: Vado un po' dai ragazzi, scusatemi-mi alzai dalle loro gambe e poi gattonando andai in mezzo ai ragazzi sedendomi in braccio a Justin che mi prese a mo' di principessa...
To: Come stai festeggiata?-chiese dandomi la mano, che dolce che era.
I: Alla grande, a proposito ho fame e vado ad ingozzarmi di schifezze-i ragazzi risero e poi portai con me anche Justin, ci sedemmo attorno al tavolino e iniziai a scartare la caramella e poi me la portai alla bocca...
Ju: Non ingozzarti troppo sennò ti fanno male-mi disse il mio paparino protettivo, quanto ero carino a preoccuparsi per me, scartai un'altra caramella e la diedi a lui che se la mangiò senza protestare.
Sa: Vogliamo giocare? Eh? Che ne dite?-disse Sara alzandosi, non lo avevo notato prima ma era stupenda, aveva un jeans a sigaretta nero stretto stretto, una camicia velata bianca con i bordi neri e una giacca sopra nera che la faceva sembrare una di quelle segretarie sexy, Liam dopo ha di meglio da fare che giocare ahahahahahahah.
I: Yeah a che cosa?-mi alzai anche io andando vicino a Sara mentre gli altri erano seduti e ci guardavano come se fossimo due malate, ehi un po' di vita.
Sa: Decidete voi-grande Sara, propone di giocare e poi non sa a cosa, ho un'amica molto intelligente ahahah.
Ju: Che ne dite di questo gioco: io mi prendo la mia ragazza e voi giocate?-lui era un altro che era pieno di vita eh.
I: Ma io voglio giocare-misi il broncio e lui lasciò perdere, bravo ragazzo mio.
La: Un po' di musica? Non è meglio?-disse Laila alzandosi e prendendo tra le mani il suo telefono, bella idea quella di ballare che in questo caso avremmo ballato solo io e Sara, come sempre.
I: Mmm metti quella di Ellie mm come si chiama, Starry Eyed mi pare, ti prego ti prego è bellissima-nel frattempo i ragazzi si erano seduti sul divano mentre io e Sara ci prendevamo qualcosa da bere, Laila mise la canzoncina e io e Sara iniziammo a muoverci scuotendo insieme a noi i bicchieri pieni di qualunque cosa ci sia dentro, ballavamo come delle pazze mentre i ragazzi ci facevano le foto con i loro telefoni, era divertente e io mi divertivo con la mia migliore amica, non avrei voluto passare questa serata in modo diverso da quello che stavamo facendo, ero una ragazza abbastanza matura ma dentro ero ancora una bambina e mi piaceva esternarlo, se non fossi me stessa e avessi visto questa ragazza che si comportava così non gli avrei mai dato 18 anni al massimo 15 o 16.
La serata era trascorsa bene, ci eravamo fatti mille foto sopratutto io con le ragazze e alcune anche con Tony e Liam, vabbè con Justin altrettante ma le ha lui e non me ne vuole passare mai una, egoista.
La: Ora devo metterti questa, mi spiace-mi mostrò un nastro rosso e venne dietro di me posandomela sugl'occhi e legandola dietro con due o tre nodi, non ci cecavo una mazza e mi facevano male le ciglia se provavo ad aprire gli occhi, brutti stromboli chissà cosa avranno in mente.
I: Mi volete uccidere il giorno del mio compleanno? Non è affatto giusto sono ancora giovane per morire e poi non sono buona da mangiare, potreste mangiare molte carni buone tipo la bistecca ma non me, ho un sangue molto schifoso-parlai a raffica e li sentì ridacchiare.
Sa: Mi farebbe schifo bere il tuo sangue-eccola lì la mia Saretta.
I: Anche a me farebbe schifo bere il tuo Sara, tranquilla-nessuno parlò più ma sentì dei piedi camminare sul pavimento di fianco a me, poi sentì come se si fosse poggiato qualcosa sul tavolo e dopo di che, niente, nessun rumore. Mi avevano abbandonato?
I: Ragazzi posso levare la benda? Mi mettete paura?-dissi alzando le mani e tastanto l'aria che mi circondava, dovrò sembrare sul serio stupida. Non sentivo più nessun rumore e così decisi di fare da me, tolsi la benda ed eccoli lì, davanti a me allineati e con in mano una torta che per metà era poggiata sul tavolina, c'erano 18 candeline colorate e poi sulla torta c'era scritto l'augurio con il mio nome, ora piangevo e infatti era quello che stavo facendo, piangevo di felicità. Questa giornata era stata perfetta e questa torta era perfetta, ovviamente conoscevano i miei gusti perchè sennò non avrebbero scelto di fare apposta la kinder.
Tutti: Auguriiii-dissero in coro mentre io continuavo a piangere, non sapevo che dire o fare.
Ju: Esprimi un desiderio-mi disse Justin che era proprio difronte a me, l'unico desiderio che volevo speravo che si realizzasse, quindi lo dissi a mente e poi spensi tutte le candeline e ci fu un coro di applausi mentre io asciugavo le lacrime con il dorso della mano, Justin venne vicino a me...
I: Grazie, per tutto-gli dissi abbracciandolo, lui mi strinse mentre Sara pensava a tagliare la torta.
Ju: Tutto per te principessa-mi schioccò un bacio sulla fronte.
Sa: La torta è divisa ora potete mangiare e se non volete fa niente, ce la mangiamo solo io e Aurora.-ci demmo il 5 mentre gli altri tornavano seduti intorno a me, mentre mangiavamo la torta. Tony era il solito coglione che se la strafogava in un boccone e scherzava e rideva con Laila che, povera lei, lo sopportava. Sara accanto a Liam che mangiavano con tranquillità mentre Liam premuoroso com'era vedeva se era sporca o meno. E poi c'eravamo io e Justin, io ero per metà sulle sue gambe, con la schiena contro il suo petto e la testa poggiata sulla spalla mentre gli davo dei bocconi di torta da mangiare e gli altri me li pappavo io, si, era così che avrei voluto la mia serata ed eccola sviluppata. Poi di punto in bianco Justin si alzò e andò da qualche parte lasciandomi interamente sorpresa, poco dopo tornò a sedersi vicino con un pacchetto in mano.
Ju: Questo è il nostro regalo!-me lo mise in mano e io guardai tutti loro magicamente sconvolta, non sapevo cosa dire sul serio. Mi avevano organizzato questo, la serata, la torta, già il fatto che ci fossero tutti era un regalo, non avevo bisogno di altro.
Sa: Dai su aprilo-mi incitò la mia amica, così iniziai a scartarlo piano avendo paura che fosse un pacco sorpresa e che di punto in bianco comparisse un clown che mi avrebbe messo paura tale da farmi venire un infarto, per mia fortuna non era un pacco bomba ma un telefono. Un telefono nuovo? Proprio quello che mi serviva e poi ero quello che piaceve a me e cioè l'iPhone 5c azzurro.
Ju: Questo è per sostituire il tuo vecchio e con i tasti che nemmeno funzionano-mi disse ridendo, ehi, ero affezzionata al mio vecchio telefono.
Sa: C'è anche il biglietto, leggilo, leggilo-sembrava lei la festeggiata, era più ansiosa di me.
Presi la bustina ed estrassi il biglietto "Auguri piccola peste. Ora sei troppo grande per mangiare caramelle e guardare boing, quindi controllati. Da: Nonna, Justin, Sara, Tony, Laila, Liam e Ambra. Oddio anche loro? Che cuccioli che erano.
I: Grazie ragazzi, davvero, per tutto. Siete i migliori amici che potessi chiedere-mi alzai dal mio posto e andai in mezzo tra di loro abbracciandoli tutti per quanto le mie braccia corte potessero ospitare 4 persone! Era 00:00 e dovevano già andare, che peccato, volevo stare un altro po' con loro.
Sa: Ci vediamo domani dai, se riesci a svegliarti svitata-si domani è sabato, e noi il sabato non andiamo a scuola.
I: Grazie eh-ci salutammo abbracciandoci e dandoci miliardi di baci sulla guancia, feci lo stesso con Laila e Tony, poi salutai Liam ringraziandolo di aver passato questa serata con me e chiusi la porta alla mie spalle andando ad aiutare il mio ragazzo.
I: Lascia che ti aiuti-gli presi i piatti dalle mani e li portai nel lavello, poi rimisi i cuscini in ordine sul divano e spensi le candele portandole poi sul tavolino allineandole mentre ero seduta sullo sgabello e aspettavo Justin, dovevo tornare a casa si era fatto già molto tardi! Eccolo lì che arrivava bello pimpante..
Ju: Ehi principessa-venne vicino a me.
I: Ehi, dovrei tornare a casa-lui mi guardò sorridendo, era felice che me ne andassi? Che bullo.
Ju: In realtà tu stanotte rimani da me e so già che dirai che devi chiedere a tua nonna ma tranquilla ci ho già pensato io-aveva pensato proprio a tutto eh?! E bravo Justin, in realtà anche io volevo stare con lui e quindi ero super felice a questa idea di passare la notte con lui e già mi stavo facendo le mie fantasie su come avremmo trascorso questa nottata.
I: Sei proprio un biricchino eh-gli pizzicai le guanciotte e lui si lasciò torturare, mi lasciava fare quello che volevo, lo amavo troppo.
Ju: Bhe abbiamo finito qui quindi direi che possiamo salire sopra-disse allontanandosi da me, io scesi dalla sedia e appena fui in piedi Justin mise le braccia intorno alle mia schiena e intorno alle gambe prendendomi in braccio, sorpresa lanciai un urlo.
I: Justin vuoi spaccarti la schiena per caso?-gli dissi mentre lui aveva già iniziato a camminare verso le scale.
Ju: Smettila e fatti portare, devo far pur pratica per quando ci sposeremo-la saliva mi si bloccò in gola quando disse "sposeremo", non ne avevamo mai parlato e la parola sembrava essergli uscita dalla bocca senza nemmeno pensarci, io lo avrei voluto tanto insomma amavo alla follia Justin e quello sarebbe stato un passo davvero grande ed era anche vero che eravamo troppo giovani, troppo direi visto che io avevo 18 anni e lui 19. Salimmo in cima alle scale, poi arrivammo davanti alla porta della sua stanza e mi mise a terra...
Ju: Entra prima tu-lo guardai sorridendo e sorpresa, poi aprì la porta e aveva decorato tutta la sua stanza, coperte viola, lenzuola bianche, petali rossi sparsi sul letto, candele accese a terra e la lampada sul suo comodino era coperta da un velo provocando luce soffusa, Dio com'era romantico questo ragazzo.
I: Troppe sorprese-dissi andando verso il letto e prendendo un petalo tra le mani.
Ju: Ma te le meriti tutte e poi questo era il minimo che io potessi fare per te, tu mi rendi così felice che a volte credo che ti stancherai di me-io stancarmi di lui? Mai. Lo vidi abbassare la testa passandosi una mano dietro, gli andai vicino alzandogli la testa posando il dito sotto al suo mento. Finalmente i miei occhi incontrarono i suoi, gli occhi che tanto amavo in lui, a parte il suo sorriso e il modo in cui mi faceva sentire.
I: Spero tu scherza, io non mi stancherò mai di te. Dimmi, come posso stancarmi dell'unica persona in grado di rendermi felice? Eh? Tu sai come prendermi, non ti arrabbi mai quando ti faccio perdere la testa, mi sopporti sempre me e le mie seghe mentali, tu sei unico e guai a chi osa allontanarti da me-lo vidi che stava sorridendo, gli presi il viso tra le mani e gli lasciai un bacio sulle labbra.
Ju: Non c'è nulla che non farei per te, sei la mia piccola principessa da viziare e coccolare-mi abbracciò e io mi sentì come se lui fosse un angelo e mi tenesse sotto la sua ala, protetta e al sicuro.
Ci staccammo e mentre Justin si richiudeva la porta alle spalle io mi lanciai a peso morto sul letto facendo svolazzare i petali di rosa, poi mi alzai sui gomiti e iniziai a giocare con uno, Justin si girò e appena mi vide sul letto si portò le braccia al lato del corpo con il viso del tipo "noo sei una bambina", l'ha detto lui che sono la sua principessa da coccolare e viziare, quindi.
Ju: Almeno se ti vuoi sdraiare apri le coperte e togliamo i petali-non avevo intenzione di dormire, per niente.
I: Dammi le mani e aiutami ad alzarmi ti prego-dissi alzando le braccia e muovendo le dita, lui si avvicinò mettendosi tra le mie gambe, appena prese le mie mani in un momento debole per lui lo tirai facendolo cadere su di me, appena cadde si alzò subito con le braccia giusto per non farmi mancare l'aria..
Ju: Mi hai incastrato-disse sbuffando. Era così bello, questi occhi, queste labbra, queste guance, questi capelli, tutto di lui lo rendevano bellissimo!
I: Si, ora rimarrai per sempre con me-gli misi le braccia dietro la schiena tirandolo a me facendo sì che non si tenesse più sulle braccia.
Ju: Non potevo chiedere di meglio, sai?
I: Si lo so lo so-scherzai vantandomi. Justin si rialzò e andò verso la porta, ma cosa faceva?
I: Dove vai?-mi alzai anche io sedendomi sul letto.
Ju: Vado a prendere l'acqua, ho sete-fece la linguaccia e poi scomparì dietro la porta, decisi di alzarmi mentre lo aspettavo e girovagavo per la stanza come un'anima in pena, andai verso la libreria e vidi delle sue foto, c'era una da bambino mentre giocava a hockey, com'era dolce e carino, non è cambiato di molto, la faccia è sempre la sua e quel suo sorriso lo aveva anche da piccolo, camminai avanti e c'era una foto di lui con Jaxon e Jazzy, erano davvero fortunati ad avere Justin come fratello, sono sicura che li avrebbe protetti per sempre e avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro, andando più avanti c'erano foto di lui, Pattie e Jeremy, loro sono quelle persone che hanno cresciuto quel piccolo bambino e lo hanno fatto diventare l'uomo che è oggi, il mondo ha bisogno di Justin Drew Bieber, io ho bisogno di lui.
Ju: Cosa fai bellezza?-mi disse vicino all'orecchio facendomi spaventare a morte, mi girai e lo vidi con il bicchiere d'acqua in mano.
I: Guardavo le tue foto e pensavo-mi rigirai verso le foto e continuavo a guardarle: Justin il primo giorno di scuola, Justin con i suoi nonni, Justin con la sua famiglia e poi c'era una dove aveva in mano una chitarra, sapeva suonare e io non lo sapevo?
I: Sai suonare?-gli chiesi prendendo in mano quella foto mostrandogliela, lui sembrò un po' nervoso e iniziò a dondolarsi sui talloni.
Ju: Si!-disse abbassando la testa e poi la rialzò e mi guardò sorridendo, perchè non me lo aveva detto? Era così bello saper suonare uno strumento, io avrei voluto saper suonare il pianoforte o la batteria o il violino e invece lui sembrava quasi vergognarsene.
I: Mi suonerai un giorno qualcosa?-gli chiesi sorridendo, posai la foto e andai verso di lui.
Ju: Un giorno magari!-mi prendeva in giro e rideva, non scherzavo, pretendevo davvero che un giorno mi suonasse qualcosa. Andai da Justin e rimanendo in silenzio difronte a lui mi alzai sulle punte e lo baciai posando la mia mano dietro la sua nuca portandolo ad avvicinarsi di più mentre iniziava a baciarmi con foga e mi lasciai trasportare da lui come una trottola. Justin mise le sue mani sui miei fianchi che poi salirono verso la mia schiena stringendomi a lui mentre ero ancora sulle punte, non sentivo dolore mentre lo baciavo ma pensavo solo a noi due insieme, Justin trovò la cerniera del mio vestito e spostandomi i capelli di lato, mi diede qualche bacio sul collo facendo scendere le zip, poi scostò le spalline e fece scivolare il vestito a terra mentre lo guardavo così attento a non rovinarmelo. Riprendemmo a baciarci mentre ci spingevamo verso il letto, feci sedere Justin e poi io mi misi in braccio a lui con le gambe ai suoi lati. Ci baciavamo staccandoci qualche volte, poi scesi a baciargli il collo precisamente la parte sotto al lobo dell'orecchio, lui posò le sua mani sulle mie cosce, quando gli piaceva stringeva la pelle a contatto con il palmo della sua mano e a me non faceva male, anzi, accresceva la tensione in me e questo mi piaceva. Mentre ci allontanavamo per riprendere fiato io portai le mani al di sotto della sua maglia accarezzandogli il petto, poi presi il lembo della maglietta e la arrotolai facendo salire la maglia, Justin alzò le braccia e se la sfilò da solo. Justin mi baciava il collo e lasciava anche baci sulle spalle, lo stesso feci anche io, assaporavo ogni più piccola parte di lui, concentrandomi su ogni minima cosa. Adoravo tutto di lui, ogni più piccola particolarità perchè tutto di lui lo rendevano perfetto.
Ju: Ti amo-aggiunse quando fummo di nuovo faccia a faccia, con il dito mi toccava le labbra e me le contornava guardandomi fisso negl'occhi.
I: Ti amo anche io-detto questo lui spinse la mia faccia più vicina alla sua e riprese a baciarmi. Le mie mani sulla sua schiena che si muovevano ovunque e le sue braccia che cingevano la mia schiena stringendomi. Justin si alzò di poco, con me ancora in braccio, facendoci stendere entrambi sul letto, io al di sotto di lui, continuavamo a starci accanto e a non smettere di amarci, poi Justin si slacciò i bottoni dei suoi pantaloni e alzandosi se li sfilò per poi tornare su di me e riprendere a baciarmi. Non avevo mai provato sensazioni del genere, sarà l'atmosfera, sarà il romanticismo di Justin, oppure sarà la felicità di aver compiuto 18 anni ma tutto attorno a ma era magicamente fantastico, vedevo tutto con occhi diversi anche se quel che guardavo di più era il mio ragazzo, amavo la sensazione di sentire il suo corpo a contatto con il mio, di sentire quella brezza che mi provocava quando con la sua mano tracciava una piccola parte di me. Justin passò le sue mani dietro al gancetto del reggiseno e una volta riuscito portò le spalline ai lati delle mie braccia fin quando non me lo tolse definitivamente, mi guardava e toccava provocandomi innumerevoli brividi. Ci intrufolammo dentro le coperte, ora mi sentivo meno imbarazzata, Justin passò con le mani sul mio petto, il ventre e il basso ventre iniziando a smuovere l'elastico degli slip, una volta che io rialzai di poco il bacino lui me li sfilò lanciandole fuori la coperta, scontrò il suo bacino contro il mio facendomi sussultare. Una volta che anche lui si era liberato dei suoi indumenti, egli entrò in me facendo vibrare le mie pareti interne e mandandomi in un mondo parallelo, mi strinsi di più a lui per il dolore che provavo e lui cercò di bloccare i miei gemiti dandomi dei baci sulle labbra. La notte cresceva fuori dalle finestre e la mia felicità e gioia cresceva in me, questa nottata e la serata di prima potrei dire che sono uno di quei momenti da aggiungere alla liste dei giorni più belli della tua/mia vita.

To be continued...

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Capitolo 37
*** SIEBENUNDDRESIG ***


Sono pronta a ricevere ulteriori insulti per il mio ritardo di 20 giorni ma mi dispiace davvero tanto, in questi tempi la mia vena ispiratrice fa un po' schifo e quindi non ho pensato molto. 
Ma eccomi qui con il 37esimo, è un po' lungo perchè lo avevo cominciato tempo fa e oggi l'ho completato.
Scusatemi ancora per il ritardo e buona lettura.
Perdonatemi sempre per eventuali errori di scrittura ma francamente ho riletto solo una volta e la mia vista fa schifo come la mia vena ispiratrice HAHAHAHAHAHAHAHAAH
Fatemi sapere se volete! 
Un beso :*


-SIEBENUNDDREISIG

Ero letteralmente felice e mi trovavo a vari gradi di gioia infinita, una volta raggiunto l'apice del piacere insieme a Justin, lui rimase ancora in me mentre mi dava delle carezze, dolci baci e mi diceva frasi mielose che mi facevano venire il diabete. Ora eravamo sdraiati sul letto coperti, Justin aveva un braccio intorno alla mie spalle e io avevo la testa poggiata sul suo petto al di sotto del mento mentre giocavo a intrecciare le nostre dita e lui sorrideva muovendo la mascella. 
Meno di due settimane, sembrava tanto e adesso invece che ci penso manca pochissimo, solo 14 giorni a partire da lunedì, non contando la settimana che si doveva preparare per gli esami, non ci saremmo potuti vedere ogni giorno e questo limitava il tempo a disposizione che avevo con lui fin alla sua partenza.
Ju: A che pensi?-chiese inclinando la testa di lato per potermi vedere, continuai a muovere le nostre dita in sincronia.
I: A nulla-scossi la testa ma in realtà non era vero, stavo pensando alla sua partenza, al suo ritorno in Canada, alla solitudine che proverò una volta che lui sarà partito e a quanto, dannatamente, mi mancherà e a quante volte avrò voglia di prendere il primo aereo e correre da lui, ecco a cosa pensavo.
Ju: Non ti credo, so riconoscere quando menti-si spostò facendo ricadere la mia testa sul cuscino morbido mentre lui era posizionato di lato con il braccio sotto la testa ed essa posata sul palmo e continuava a fissarmi e a fissarmi facendomi sentire come se avessi fatto qualcosa di male.
Ju: Dai parlamene-come facevo a dirgli quello a cui stavo pensando? Si sarebbe di sicuro sentito in colpa e io non volevo questo e non volevo rovinare quello che c'era stato tra noi poco prima.
I: Stavo pensando ad Ambra e a quel che è successo a casa mia giorni fa-buttai lì la prima scusa che mi venne in mente, lui mi porse la mano e io gli diedi la mia e quando queste si toccarono lui strinse la presa emanandomi sicurezza e guardandomi con occhi che imploravano di dirgli la verità.
Ju: Lo sai che a me puoi dire tutto, quindi dimmi a cosa pensi-non potevo mentirgli e se lui voleva sapere la verità gliel avrei detta.
I: Pensavo a te e a me-gli strinsi le mani-alla tua partenza e al fatto che mi mancherai da morire, dopo la morte di nonno mi sento sempre più sola e non avrei pensato di perdere anche a te, ecco-io smisi di parlare e lo guardai, lui inspirò e continuò a stringere le nostre mani.
Ju: Non mi perderai mai, lo sai questo e mi spiace di farti stare così male.
I: Tu non mi stai facendo del male, la vita è così e se tu hai questa opportunità perchè non coglierla? Io finisco tra un anno e poi vedremo come andranno le cose, non ti preoccupare troveremo una soluzione-gli posai il palmo della mano sulla guancia e alzando di poco la testa gli lasciai un bacio proprio lì.
Ju: Vieni con me-mi bloccai di colpo e anche il mio cervello non riuscì più a funzionare, andare con lui? Lasciare la mia famiglia? Lasciare Los Angeles? Lasciare Sara? Tony? 
I: Venire con te?-ripetei sperando di aver sentito bene, lui fece "si" con la testa e lì realizzai che per la prima volta in tutti questi mesi Justin mi aveva chiesto una cosa così importante e lo conosco, non lo avrebbe mai detto così per dire, lui era davvero sicuro. Avevo ancora la scuola da finire ma è anche vero che potevo finirla lì, ed è nuovamente vero che senza i miei amici e la mia famiglia sarebbe stato duro all'inizio ma alla fine mi sarei abituata invece senza Justin non sarei stata bene ne all'inizio, ne durante e nemmeno alla fine. Avevo ufficialmente 18 anni e non credevo che la prima decisione importante della mia vita la dovessi prendere adesso. Justin continuava a fissarmi, aspettava una risposta, aspettava me e mentre cercai di elaborare tutto quello a cui avevo pensato prima l'unica cosa che riuscì a fare è stata aprire la bocca per poi richiuderla. Sarebbe stato bello vivere con lui in Canada, si dice che sia bellissimo vivere lì e io sapevo che sarei stata bene.  Justin non era solo il mio ragazzo, era mio amico, era mio amante ma era sopratutto la mia famiglia. Adesso dovevo fare una scelta per me e per il mio futuro, vivere qui ed essere triste per non aver Justin con me oppure partire con lui, viverlo ogni giorno in ogni singolo momento della giornata? La mia scelta l'avevo fatta nel preciso momento in cui mi aveva posto la domanda ma aspettavo solo di realizzare la cosa.
I: Si-dissi guardandolo, lui sembrò non recepire la mia risposta, alzò le sopraciglie in totale sorpresa.
Ju: Si? Vuoi davvero venire con me?-richiese come feci io poco fa, sapendo che voleva esserne solo sicuro.
I: Si Justin!-ripetei, lui sfoggiò un sorriso a 32 denti e poi posò la sua mano sulla mia guancia abbassandosi e dandomi un bacio pieno di felicità e amore. Justin si distese di nuovo prendendomi tra le sue braccia.
Ju: Mi sembra un sogno-mi strinse di più a lui. Non era un sogno era la realtà. Sarei andata con lui ma adesso l'unica cosa da fare era parlare con nonna, poi mi spettava di doverlo dire alla mia anima gemella e al mio migliore amico, ce la potevo fare. 
I: Ora dobbiamo convincere la mia famiglia-Justin mi baciò la fronte.
Ju: Quando parlerai con tua nonna e Ambra io sarò con te, tranquilla e cercherò di convincere la nonna con le mie manie di seduzione-mi fece ridere, avrei dovuto accennarle qualcosa prima di sparare la notizia provocandole qualche infarto, se me lo avesse negato sarebbe triste ma partirei lo stesso, e se invece non me lo avesse negato bhè sarebbe bellissimo.
I: Poi dovremmo dirlo a Sara e Tony-forse Tony avrebbe compreso ma Sara non credo che sarebbe saltata di gioia, siamo amiche da anni e anche se ero felice di poter stare con Justin lei era l'unica persona che mi sarebbe mancata sul serio! 
Ju: Già, ma penso che sia meglio parlare con tua nonna e poi dirlo a loro. Eh? Che ne dici? Va bene?-si, aveva ragione, dovevo prima parlare con nonna e poi con loro.
I:Si è perfetto!-gli diedi un bacio sulle labbra e poi mi strinsi di più a lui. 
Era notte inoltrata, presi il mio vecchio telefono e guardai l'ora, erano le 4:00 di notte. Justin dormiva come un angelo nel lato del suo letto, io mi ero girata verso la finestra, mi alzai dal letto prendendo dalla sedia di Justin la sua felpa indossandola e mi incamminai verso la finestra che dava alla strada, mi sedetti sul davanzale sistemandomi la felpa e allungando le maniche portandomi le mani al volto per riscaldarmi di più. Ero sveglia più o meno da quando smettemmo di parlare e ci ricongiungemmo di nuovo, dopo aver terminato Justin si addormentò mentre io no, non riuscivo a dormire avevo la testa piena di pensieri e il cuore pieno di gioia. "Vivere in Canada" dissi con occhi a cuoricino sospirando, avrei vissuto giorno per giorno, ora per ora con Justin, avrei dormito sempre con lui, mi sarei comportata come una donnina di casa, gli avrei preparato la colazione e avremmo mangiato a letto come quelle scene da film che tanto amo. Si, sarebbe stato davvero bello vivere con lui, avrei conosciuto tutti i lati di Justin, magari la mattina era acido e poi si addolciva, oppure aveva qualche insolita abitudine che ancora non conosco e lui avrebbe conosciuto me, bhe a parte il fatto che non sono una brava cuoca e che ami Boing non c'è molto da scoprire di me. Continuavo a fissare il cielo notturno con qualche stella e poi portavo lo sguardo alla strada, oggi avrei parlato a nonna, prima lo facevo e meglio era, volevo togliermi subito il sassolino dalla scarpa e volevo sentirmi libera di essere felice alla luce del sole. Ero troppo felice continuavo a pensare a ripensare alla partenza e tutto, ero troppo eccitata all'idea, già mi stavo facendo le mie idee in testa ed era davvero stupido, già mi stavo facendo il mio programmino per vedere le attrazioni della città ma pensandoci avevo tutto il tempo di questo mondo se mi ci fossi trasferita. Stando seduta sul davanzale mi si stava congelando il sedere visto che sotto alla felpa stavo soltanto in intimo così mi rimisi di nuovo a letto posando la felpa ai piedi del letto e mettendomi sotto le coperte non dando fastidio a Justin che dormiva, era così bello mentre dormiva anzi lui era bello sempre, sembrava una divinità: i capelli color grano, occhi color miele anche se le divinità più che altro erano biondi e occhi celesti ma gli occhi del mio amore facevano invidia al mondo e a tutti i tipi di "color occhi" che esistevano, le sue labbra rosee, avrei potuto guardarlo per ore e non mi sarei minimamente stancata. Riuscì a dormire per qualche ora e poi il sonno mi passò e quando guardai nuovamente l'orologio erano le 8:30, Justin ancora dormiva così decisi di alzarmi e realizzare la mia fantasia, cioè portargli la colazione a letto. Scesi dal letto e andai verso il suo armadio cercando una tuta e ne presi una grigia che poteva andarmi bene e presi anche una maglia nera e andai a riprendere la felpa, poi aprì la porta e la richiusi lentamente alle mie spalle. Ero a piedi scalzi e scendevo lentamente le scale per non far rumore, arrivata in salotto andai verso la cucina e presi dal frigo del latte e poi nella mensola sopra l'angolo cottura presi il pacchetto con le bustine di cacao...
X: Buongiorno Aurora-disse una voce dietro di me, mi girai di scatto spaventata trovandomi Pattie difronte con un sorriso a 32 denti. Bell'inizio di giornata direi, ho fatto una grandissima figura di m***a con mia suocera, mi trovavo in casa sua, nella sua cucina con i vestiti di suo figlio, deve avere una pessima idea di me, non sapendo che fare la salutai con la mano molto imbarazzata ma poi quando la vidi storcere le labbra decisi che per salvare la situazione dovevo dire qualcosa, qualsiasi cosa "su Aurora puoi farcela" mi dissi mentalmente...
I: Ehm io ho dormito qui, sa Justin...-non finì la frase che Pattie iniziò a ridere e a venire verso di me, aggiungiamo un'altra figura di m***a.
Pa: Si lo so che hai dormito qui, me lo ha detto Justin e poi l'ho aiutato io ad addobbare un po' le cose qui in casa-mise la mano davanti la bocca come far sentire solo me, poi una volta liberata da questa situazione imbarazzante io scoppiai a ridere portando anche Pattie a ridere con me, era davvero una mamma fantastica non saprei se la mia avrebbe fatto la stessa cosa per me.
I: Grazie allora era tutto bellissimo-la ringraziai, poi lei di punto in bianco mi abbracciò stringendomi e non sapendo cosa fare le mise le mani sulla schiena abbracciandola anche io.
Pa: Auguri per ieri-disse alla fine, io la ringraziai e poi tornai ad occuparmi della colazione di Justin con l'aiuto di Pattie. Io e Pattie parlammo del più e del meno, mi chiese come stava la nonna dopo la morte del nonno e poi mi chiese qualcosa di me, cose tipo: cosa mi piace, cosa vorrei fare dopo il liceo, se avevo intenzione di studiare o meno e io gli dissi i miei programmi ma non dissi nulla sulla proposta di Justin anche perchè avrei voluto dirlo prima a nonna, per una questione di rispetto. Dopo aver finito di scaldare la pentolina di latte e cacao la versai in due tazze, poi presi una ciotola dove ci misi i cereali da mangiare senza latte, posai il tutto su uno tavolino da colazione e poi dopo aver salutato Pattie salì in camera sperando che Justin non si fosse alzato in modo da fargli una sorpresa. Prima quando ero uscita avevo lasciato la porta socchiusa così con un movimento del bacino aprì lentamente la porta e Justin per mia fortuna era ancora a letto, girato verso il suo lato con una mano attorno alle lenzuola e l'altra sotto al cuscino era così bello, se penso all'idea che forse potrei ammirare questo spettacolo tutti i giorni mi viene il batticuore. Andai verso Justin e posai la colazione al lato del mio letto così Justin non lo avrebbe rovesciato quando si sarebbe alzato, poi mi sedetti vicino a lui e con molta lentezza inizia a chiamarlo accarezzandogli la guancia, lui emise qualche suono iniziando a strofinarsi gli occhi con una mano e dopo di che finalmente aprì gli occhi e quando mi vide fece un sorriso...
I: Buongiorno pigrone-dissi ridendo, era così dolce quando si svegliava, sembrava un peluche.
Ju: Buongiorno principessa-si stiracchiò le braccia e poi si alzò sui gomiti e io mi abbassai per dargli un leggero bacio sulle labbra.
Ju: Come mai sveglia così presto?-chiese con la testa ancora piegata.
I: Bhe ti ho preparato la colazione-mi esporsi per prendere il tavolino con tutto l'occorrente e appena lui la vide la sua faccia ebbe un espressione sorpresa, non se l'aspettava proprio. Justin si mise comodo vicino la testiera del letto, io ero ai piedi del letto con le gambe piegate e in mezzo a noi c'era il tavolino, lui mi guardava ancora sorpreso e poi quando sorrise prese tra le mani la ciotola ripiena di cereali e iniziò a mangiare...
I: Ti piace? Ho pensato che magari avrei potuto far pratica-iniziai a parlare con una voce da bambina e lui sorrise. Mi chiedo come faccia ad essere bello anche appena sveglio, io la mattina sembro un panda, capelli tutti arruffati, occhiaie che mi facevano paura, una faccia tutta bucherellata e sopratutto le mie labbra erano gonfie e sembrava rifatte a mo' di canotto anche se quest'ultima cosa avrebbe potuto giovarmi visto che avevo delle semplici labbra sottili, invece lui era sempre perfetto, lo odiavo uffa.
Ju: Sei bravissima amore-mimò con le labbra un bacio e io arrossì di colpo. Finimmo di mangiare e di bere il latte con il cacao e poi io presi il tavolino da colazione e sotto suggerimento di Justin lo lasciai sulla sua scrivania e poi tornai da lui buttandomi sul letto come se fossi la cosa più leggera del mondo finendo completamente addosso a lui...
Ju: Sei felice oggi eh?-domandò voltandosi verso di me e sporgendosi per starmi più vicino, mi accarezzò una guancia e al suo tocco io chiusi gli occhi come per assaporare la cosa.
I: Direi proprio di si-dissi con un sorriso a 32 denti, ero totalmente felice e non sapevo il perché o meglio forse si e non si trattava solo del Canada ma ero felice anche per altre ragioni che non saprei spiegare.
Ju: E questa tua felicità si deve a qualcosa in particolare?-gli luccicarono gli occhi e sapevo che aveva capito che io ero felice per la sua proposta, come potevo non esserlo? Se non me lo avesse chiesto avrei segretamente pensato che non gli avrebbe fatto piacere avermi con se.
I: Si sono perchè ti amo tanto tanto tanto tanto-allungai le braccia e gli circondai il collo e lui si fece tirare da me allentando la presa.
Ju: Quanto tanto?-chiese sorridendo e ridendo mostrando i suoi bellissimi denti perfettamente allineati e bianchissimi come quelle pubblicità della colgate.
I: Bhè direi tanto-feci numero con le dita-tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto-continuai così fin quando arrivai a 25 e lui continuava a ridere-potrei continuare all'infinito sai?
Ju: Si lo so principessa e anche io ti amo tanto tanto tanto tanto-iniziò ad imitarmi e gli schiaffeggiai la spalla, poi lui mi prese le bracci tenendo man forte e si distese comodamente portando me sopra di lui e io mi sedetti di colpo sul suo basso ventre provocandogli un "auch", lo vidi ridere e così risi anche io.
I: Che c'è? Sono pesante?-gli chiesi muovendo su di lui facendolo ridere di più.
Ju: No, non sei per niente pesante-posò le sue mani sulle mie gambe e mi guardò dritto dritto negl'occhi, se continuava a fare così la convivenza insieme non sarebbe durata nemmeno una settimana!
Ju: Lo sai? Sei bellissima appena sveglia e con i miei vestiti-mi guardai e poi riportai lo sguardo su di lui, no, non ero bellissima lui lo era, appena sveglio e sembrava un angelo disceso sulla terra pronto a salvarmi.

Justin P.o.v
Avevo avuto un'opportunità grandiosa grazie a mio padre e avevo la ragazza dei miei sogni, Aurora. Lei era tutto per me, sapeva capirmi, a volte era così dolce e graziosa, altre così bambina e altre mi faceva alterare i nervi con le cose che diceva. Ogni volta che la guardavo nei suoi occhi verdi mi ci perdevo, erano così belli, lei era così bella, i suoi capelli, le sue labbra rosee che bacerei per ore e ore, le sue guance per non parlare delle fossette che si creano quando sorride, il suo nasino allineato, la sua pelle liscia che a volte mi sembrava una bambola di porcellana. Amavo tutto di lei, la sua passione per i cartoni animati nonostante la sua età, la sua risata rumorosa come una bambina di 4 anni, il suo amore per le caramelle, la sua forza nell'affrontare tutto, la sua passione per il basket che era anche la mia, l'essere così diversa dalle altre, chiamatemi pazzo ma la adoro. Stanotte guardandola e tenendola tra le mie braccia, dopo aver fatto l'amore, ho pensato a quanto la mia vita fosse cambiata in questo ultimo anno e poi ho pensato a lei e al fatto che non avrei resistito a starci senza e così le ho chiesto di getto di venire in Canada con me. In un primo momento avrei detto sicuro che avrebbe detto di no ma poi quando le sue labbra si dischiusero facendo apparire quei denti in un sorriso meraviglioso il mio cuore ha iniziato a battare di nuovo e al "si" mi sono sentito alle stelle, felice, pimpante e avevo voglia di gridare ma l'unica cosa che ho fatto è stato realizzare la sua riposta e abbracciarla stringendola a me come amo tanto fare e so che anche lei lo ama. So anche che deve parlare con la nonna e io voglio starle accanto per ogni cosa, non volevo abbandonarla in questo momento e di sicuro avrei insistito fino al mio ultimo respiro pur di farla venire con me. Era seduta sul mio basso ventre ed ero rimasto lì a fissarla mentre sapevo che lei si stava imbarazzando, ma non posso farci nulla, lei è stupenda.
Au: Non dire bugie, sembro un sacco di patate-disse ridendo allungando la mano per darmi un colpetto sul petto. 
I: Non è vero, giuro-misi una mano sul cuore e l'altra la alzai-che sei stupenda-lei sorrise dolcemente facendo formare le fossette sulle sue guance, poi si abbassò su di me facendo scivolare i suoi lunghissimi capelli da dietro la sua spalla ricadendo sul mio collo solleticandomi, si avvicinò e io posai le mie mani sulle sue cosce. Le sue labbra erano a pochi mm da me, mi faceva impazzire quando teneva lei il gioco ma allo stesso tempo mi piaceva, le sue labbra toccarono le mie senza darmi esattamente un bacio poi la mano destra la poggiò alla base del mio collo e iniziò a massaggiare. La mia presa sulle sue cosce aumentò, mi stava facendo letteralmente impazzire e questo lei lo notò quando sorrise beffarda da sopra le mie labbra, non riuscivo più a contenermi e così alzai il capo per poterle dare un bacio effettivo ma lei si ritrasse subito ridendo, ora si prendeva gioco di me.
I: Il tuo telefono si sta illuminando, ti stanno chiamando-le dissi facendo segno al lato opposto del suo sguardo, lei subito si girò e questo mi bastò per prendere in mano io la situazione facendo mettere lei sul letto e io ero sopra di lei schiacciandola, lei subito si mise a ridere battendo le mani sulle mie braccia cercando di farmi spostare.
Au: Non è giusto uffa-si lamentò lei ridendo scuotendo la testa e socchiudendo gli occhi.
I: Invece si che è giusto!-continuò a dimenarsi al di sotto di me ma con scarsi risultati, ero troppo forte per essere battuto da quelle mani sottili e quelle braccia senza un briciolo di muscolo, sorrisi pensando a quante volte aveva cercato di picchiarmi e alla fine ci aveva rimesso lei quando gli prendevo il braccio e glielo rigiravo dietro. Aurora smise di combattere con me e rimase ferma a fissarmi, forse stavo aspettando qualcosa e io stavo aspettando di fare una cosa così mi avvicinai al suo viso e dopo aver aspettato un secondo finalmente le mie labbra incontrarono le sue, sapevano di cacao, continuai a baciarla poi lei schiuse le labbra e io ne approfittai per fare scontrare le nostre lingue dando vita ad un bacio che a mio parere non sarebbe mai dovuto finire.
Aurora era così piccola sotto di me, le sue labbra combaciavano in modo perfetto con le mie e con lei, per quanto banale sia, mi sento al sicuro. E' come se lei fosse la mia casa, insomma la mia famiglia ormai non esiste più, papà a Stratford, mamma a LA e lei è stata l'unica persona a starmi vicina e a rendere la mia vita ciò che è adesso. Chissà cosa sarebbe successo se io fossi partito quel giorno di tanti mesi fa e lei non fosse corsa all'aeroporto. Dopo vari minuti per riprendere fiato ci staccammo, io mi spostai al lato e lei si girò ritrovandoci faccia a faccia...
Au: Forse dovrei tornare a casa-disse lei mettendosi una mano sotto la testa mentre con l'altra si metteva una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
I: T'accompagno-dissi immediatamente, non avrei lasciato andare per nessun motivo Aurora da sola a casa.
Au: Ci so arrivare anche da sola eh-mi prese in giro, la guardai male e poi mi alzai dal letto ricordandomi che ero ancora in boxer! Presi da terra i miei pantaloni e li indossai, poi mi alzai dal letto e andai verso la mia cabina armadio prendendo una maglia a caso, presi le Supra nere e le misi ai piedi. Tornai in camera e Aurora era sparita e insieme a lei i suoi vestiti però aveva lasciato sul mio letto i miei, dopo poco che il mio cervello stava elaborando la vidi uscire dal bagno con il suo vestito rosso, i capelli tirati di lato mentre da sola cercava di alzarsi la zip..
Au: Mi aiuti per piacere?-mi chiese guardandomi lì fermo come un baccalà, io mossi la mascella in segno di "si" e lei venne verso di me, mi sorrise e poi si girò di schiena. Sembravo un cretino fermo lì, presi la zip tra le dita e la alzai sopra, Aurora si girò e mi diede un bacio a fior di labbra. La stavo eternamendo fissando, si sedette sul mio letto e mise i suoi sandali, poi prese la mantellina nera e la pochette ed era pronta in pochissimo tempo mentre io ero rimasta a fissarla per un determinato tempo, era così bella in tutto quello che faceva e io ero felice di aver una ragazza come lei.
Eravamo pronti entrambi e così scendemmo al piano di sotto dove c'era mia madre sul divano a guardare la tv, appena la vidi feci cenno con la testa e lei si alzò per venire a salutare Aurora.
Ma: Justin accompagni Aurora?-chiese lei guardandomi da dietro Aurora, io feci "si" con la testa e lei sorrise, sono sicuro al 100% che fosse felice di avere una nuora come Aurora e inoltre chi non lo sarebbe?
Au: Grazie Pattie e grazie anche per l'aiuto di prima-disse e poi si misero a ridere entrambe. Di che parlavano? Cosa mi nascondevano? Ah, donne! Non le capirò mai.
Ma: Ma di nulla tesoro, sono felice che sia stata qui-tesoro? Mia madre non si è mai comportata così con una mia ragazza. Dopo di che, accadde l'inaspettato, si abbracciarono. Ripeto: le donne non le capirò mai.
Au: Alla prossima-la salutò lei e mamma fece il segno dell'ok con il dito. Uscimmo di casa ed entrammo in garage dove avrei preso la macchina per accompagnarla. Entrammo in macchina e io misi in moto uscendo dal garage e mettendomi in strada...
I: Di cosa parlavate te e tua madre?-chiesi curioso, lei sorrise rumorosamente e poi disse un flessibile "niente", ora mi nascondeva anche le cose?
I: Tanto lo scoprirò lo stesso-dissi come un bambino che avrebbe fatto di tutto per sapere la determinata cosa che voleva, appunto, sapere.
Au: Si certo come vuoi amore-si stava sul serio prendendo gioco di me. Non lo avrei permesso. Rimanemmo in silenzio fin quando non spensi il motore perchè eravamo arrivati a casa sua...
Au: Grazie per la serata di ieri e la mattinata di oggi-abbassò la testa per l'imbarazzo e io sorrisi, era così carina quando si imbarazzava.
I: Te la meritavi tutta!-mi avvicinai prendendole la testa tra le mani e dandole un bacio.
Au: Meglio che vada-aprì la portiera e dopo avermi dato un ulterirore bacio scese dalla macchina e si avviò correndo verso casa sua, prima di entrare si girò e quando vide che non me ne ero ancora andato mi salutò con la mano ed entrò.
Io sorrisi e mettendo in moto la macchina partì per ritornare a casa mia.
Questa ragazza e le cose che mi fa mi faranno morire di felicità un giorno.

To be continued...

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Capitolo 38
*** ACHTUNDDREISIG ***


Salveeee..eccomi di nuovo qui!
Non ho fatto passare molti giorni dai HAHAHAH, spero vi piaccia e avviso che dopo questo ci sarà un altro capitolo e poi la fine che ho già scritto e spero che vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me scriverlo!
Ora vi lascio a questo, fatemi sapere se vi va!
Alla prossima xx


-ACHTUNDDREISIG

Era pomeriggio e mi stavo riposando un po' perchè dopo esser tornata a casa avevo un po' di mal di testa. La nonna mi ha preparato del thè caldo con erbe naturali e mi aveva detto di stendermi finchè non mi fosse passato. Mi rigiravo nel letto come un gatto quando fa le fusa e avevo la testa di mille pensieri, avrei dovuto parlare al più presto con la nonna e questo "più presto" era ora e ne approfittavo anche dell'assenza di Ambra senza rischiare battutine sarcastiche da parte sua.
Mi alzai dal letto  mettendomi le pantofole e prendendo anche il plaid con me, poi aprì la porta della mia stanza e scesi giù in salotto dove la vidi fare lavori a maglia. "Calma Aurora" dissi a me stessa. Non era facile parlare di una cosa del genere, cosa mai le potevo dire? "Sai nonna Justin se ne torna a casa sua e io vado con lui"? No, le sarebbe venuto un infarto e ci mancava solo che perdevo anche a lei. La nonna alzò il capo sentendo i miei passi e mi fece un sorriso..
Na: Ciao Aurora-sorrise e mi fece segno di sedermi accanto a lei. Il cuore mi martellava nel petto, come avrei dovuto iniziare questa conversazione? Come avrei potuto convincerla con una sola parola? Camminando a mo' di pinguino andai a sedermi sul divano con lei torturandomi le dita. 
Au: Devo parlarti nonna-iniziai a dire. "Ben fatto Aurora, ora vai avanti inspira ed espira", la cosa scema oltre che parlare con me stessa è che veramente ho inspirato ed espirato.
Na: Dimmi tutto-era gentile e premurosa ma tra qualche minuto non lo sarebbe stata più poi così tanto.
I: Si tratta di Justin-lei si sistemò meglio sul divano e prese le mie mani tra le sue. Ma che aveva capito? Di sicuro ora penserà che io sia incinta o che Justin mi abbia picchiato! "Smettila Aurora", mi diedi uno schiaffo mentalmente morale.
Na: Racconta su, io sono qui.
I: Sai lui ha deciso che dopo gli esami partirà, tornerà in Canada dal padre-riuscì a dire quando la nonna mi strinse di più le mani tra le sue, cercava di darmi forza ma quella le sarebbe servita a lei tra pochi istanti.
Na: Mi dispiace tanto Aurora!-disse lei amareggiata, come facevo ora a dirglielo? Datemi una bomboletta del gas vi prego.
I: Già, ma non è questo quello che volevo dirti. O meglio si, in parte-"coraggio un altro passo e ce l'avrai fatta", la nonna lasciò le mie mani e si mise dritta e composta come se stesse per aspettarsi la brutta notizia.
Na: Vai avanti-"non puoi tirarti indietro adesso cretina", maledetta me che parlo da sola.
I: Bhe Justin mi ha chiesto se volevo andare con lui e io ho detto di si-"Fatto". La nonna mi guardò sorpresa, poi si alzò dal divano e iniziò a camminare avanti e indietro per tutto il salotto, mi stava facendo venire l'ansia.
Na: Tu sei uscita fuori di testa! Ma come puoi andare con lui? Hai ancora un anno di scuola da finire, io ho promesso ai tuoi genitori di proteggerti e tu prendi una decisione così importante in una notte? Tu devi esser uscita seriamente fuori di testa. Che incoscente che sei-mi stava praticamente urlando addosso come non avevo mai visto fare. La nonna non era stata sempre gentile e attenta e ci ha sempre sgridati quando ce lo meritavamo ma non l'avevo mai vista fare così.
I: Non sono uscita fuori di testa. Io amo Justin e lui ama me, lui può proteggermi e la scuola posso finira lì. Mamma e papà vorrebbero la mia felicità e tu invece stai urlando come se ti avessi detto chissà che cosa-cercai di restare calma, ma avevo anche io voglia di urlare.
Na: Non metto in dubbio che vi amiate e che Justin può proteggerti benissimo. Finisci la scuola e poi vai dove ti pare.-ne fa una questione di 'scuola'? Ma da che mondo e mondo esistono le scuole ovunque, avrei potuto seguire corsi da privatista e prendermi un diploma senza problemi.
I: Ma la scuola posso finirla lì, perchè non vuoi che ci vada?
Na: Sei troppo piccola e mandarti a vivere con il tuo ragazzo non è normale-iniziò a gesticolare.
I: Piccola? Ho 18 anni e quando mamma e papà si sono sposati non era molto molto più vecchi di me. 
Na: Loro erano diversi, erano altri tempi! 
I: Appunto! Nonna fammi partire con Justin, ti prego-la implorai e questo non era mai successo. Io implorare qualcuno? Ne ora ne mai, ma ahimè l'ho dovuto fare.
Na: No la mia risposta è no! Non voglio sentire ragioni ora vattene in camera e non rivenire con questo discorso-mi disse cacciandomi da quella stanza, le lacrime iniziarono a farsi sentire e mentre cercavo di elaborare quanto fosse successo iniziai un vero e proprio pianto liberatorio, così mi alzai e iniziai a correre su per le scale entrando in camera mia e buttandomi sul letto bagnando il plaid che avevo attorno a me e il cuscino. "Erano altri tempi" continuava a frullarmi questa frase in testa. Appunto, a quei tempi era più scandaloso il fatto che una ragazza di 19 anni si sposasse, invece ora come ora ci sono ragazze che rimangono incinte a 15 anni e io non posso partire con il ragazzo che amo perchè devo finire la scuola, Dio che nervi. Dovevo chiamare Justin e raccontargli tutto. Presi il telefono e lo sbloccai componendo il suo numero sulla tastiera numerica e portando l'apparecchio all'orecchio aspettai che rispondesse.
*Al telefono*
Biiiip, biiiip, biiiip, biiiip, biiiip 
Ju: Amore-sentì dire attraverso il telefono, ero ancora in fase post pianto.
I: Ju-Justin-dissi balbettando.
Ju: Ehi che succede?-disse con un tono preoccupato.
I: Justin ho parlato con la nonna-mi passai il dorso della mano sotto al naso per asciugarmi le lacrime che si erano andate a fermare lì.
Ju: Ah! E che ha detto?
I: Ha detto di no, ha detto che sono troppo piccola e che devo finire la scuola e bla bla. Brutta strega.
Ju: Vuoi che venga lì? Magari le parlo io.
I: Non servirebbe a nulla e poi tra poco vado a casa di Sara perchè la devo aiutare con fisica-cercai di calmarmi.
Ju: Principessa calmati ti prego, le parlerai domani e ci sarò anche io con te! Cercheremo di convincerla e di farle capire che con me starai bene!
I: Ma io, che lei voglia o no, partirò lo stesso con te.-lo sentì sorridere da dietro al telefono e sorrisi anche io difronte alla mia aggressività.
Ju: Ti amo principessa
I: Ti amo anche io, ora fammi andare a vestire sennò chi la sente Sara. Ciao amore.
Ju: Ciao principessa-riattaccai la telefonata e poi andai a farmi una doccia. Passerei le intere giornata sotto il getto d'acqua, è così puro e liberatorio che ti fa sentire per pochi minuti davvero bene. Anche se non mi piaceva l'idea, dovevo riparlare a nonna e se Justin fosse venuto davvero non avrei voluto vedere la nonna scagliarsi contro di lui imprecandogli addosso. Dovevo fare qualcosa, io volevo stare con lui e ci sarei riuscita ad ogni costo.
Finì la doccia e poi andai a vestirmi, presi un paio di jeans scuri a sigaretta, una camicia a righe bianche e nere e un cardigan nero con i taschini di lato, poi indossai le vans. Mi truccai appena appena, ai capelli ci adattai una coda alta, presi la tracolla e il telefono e scesi giù, la nonna era in cucina e non avevo la minima voglia di mettermi a discutere con lei quindi presi le chiavi della macchina e non appena stavo per uscire lei mi richiamò, che strazio.
Na: Dove vai?-chiese venendo verso di me.
I: Non ti preoccupare non scappo di casa vado da Sara-le dissi aggiustandomi davanti lo specchio.
Na: Fai poco la spiritosa e torna presto-mi ordinò come faceva mesi prima, voleva tornare al rapporto di prima? Per me non c'erano problemi.
I: Si certo certo come no, ciao!-le risposi di rimando uscendo di casa senza degnarmi di ascoltare la sua risposta nel caso ne avesse avuta una. Andai in garage ed entrai in macchina, feci retromarcia e mi misi in strada verso la casa della mia migliore amica.

Justin P.o.v
Sapevo che magari stavo combinando un casino, direi un casino enorme e sapevo benissimo che la nonna non sarebbe saltata di gioia per la fatidica notizia ma non aveva ragione di alterarsi così tanto, tanto da farla piangere e Aurora non piange mai per cose futili o che, sarà successo davvero un botto tra loro due. Mi ero lavato e preprato per poi mettermi in macchina e andare da una parte. Arrivai davanti la casa e con forza e coraggio bussai, poco dopo vennero ad aprire..
Lu: Justin?! Ciao-disse la nonna di Aurora. Si, ero venuto a parlare con lei anche se Aurora aveva detto di non pensarci, mi sentivo in dovere di fare qualcosa.
I: Salve signora Watson!-cercai di parlare senza alcun imbarazzo.
Lu: Vieni entra pure-mi fece entrare in casa, pochi istanti dopo andammo a sederci sul divano.
Lu: So già il motivo per cui sei venuto.-come poteva non aspettarselo? Anzi era meglio, almeno non avrei iniziato io il discorso sentendomi un vero stupido.
I: Già. Aurora mi ha chiamato prima dicendomi che avevate avuto una discussione.
Lu: Senti Justin, apprezzo il fatto che tu sia venuto qui a parlarmi ma tutto quello che avevo da dire l'ho detto ad Aurora nel pomeriggio. E' troppo piccola per poter venire con te e deve ancora finire la scuola, io l'ho promesso ai suoi genitori. Capisci?
I: Mi scusi la domanda, ma ai genitori di Aurora ha promesso di renderla felice o di farle finire la scuola?-azzardai a chiedere, avrebbe potuto rispondermi anche male e cacciarmi di casa per la mia poca delicatezza oppure avrebbe semplicemente ignorato la mia domanda.
Lu: Bhè...di renderla felice-disse con amarezza guardandomi-ma questo non cambia il fatto che ha solo 18 anni e che non può fare quello che le passa per la testa dalla mattina alla sera.
I: Mi scusi se le dico queste cose ma sua nipote ha 18 anni ed è già grande per prendere le sue decisioni inoltre lei la conosce, sa com'è fatta, sa benissimo che è una ragazza matura rispetto a molte altre ragazze della sua età-la nonna annuì con il capo non sapendo cosa dire.
Lu: Si, lo so-ammise così decisi di continuare e farla riflettere.
I: Ha mai chiesto a sua nipote come stesse dopo la morte di suo marito? Non voglio sembrare una che ne sa una più dell'altro ma lei ha passato un momento davvero difficile, mi ha detto molte volte di sentirsi da sola. Sa, io sono davvero molto innamorato di sua nipote e non le avrei mai chiesto di venire con me se non avessi saputo a cosa andavo incontro, la proteggerei sempre e per quanto riguarda la scuola la può finire da privatista oppure c'è il liceo che frequentavo io prima di venire qui a Los Angeles, ci sono mille modi. Chieda a sua nipote se è felice qui!-le dissi tutto senza prestare attenzione a niente.
Lu: Hai ragione, forse sono stata troppo aggressiva con lei-mi sorrise. Io capivo tutto, capivo le sue motivazioni, magari si sentiva sola e le dispiaceva dover lasciare andar via sua nipote ma ognuno ha la propria vita da costruire.
I: Io non pretendo che lei dica subito di si, non parto domani ma tra una settimana, ci pensi su per favore. Lo faccia per Aurora.
Lu: Lo farò figliolo-mi alzai in piedi pronto ad uscire di casa, la signora Luisa mi accompagnò alla porta e io uscì. Mi rimisi in macchina e tornai a casa aspettando la chiamata di Aurora sul tardi.

Aurora P.o.v
Io e Sara dopo aver studiato abbiamo fatto un giro in macchina per LA fermandoci a uno starbucks e poi verso le 9:00 l'ho riaccompagnata a casa e ora sto tornando a casa mia, l'idea di rivedere nonna non mi entusiasmava per niente. Il nonno non mi avrebbe mai trattato come ha fatto lei oggi, capisco il dirmi di 'no' ma cavoli mi ha tratta come se fossi una bambina stupida che sta implorando per uno dei suoi soliti capricci, ero grande e vaccinata sapevo cosa facevo e inoltre andarmene da Los Angeles mi avrebbe davvero giovato visto che qui non riesco più a trovarmici come prima. Parcheggiai la macchina in garage ed entrai dentro dalla porta della cucina, camminai verso il salotto fin quando non vidi la nonna mentre guardava la tv..
Na: Buonasera-disse lei sentendo i miei passi!
I: Ciao-risposi io secca, non mi andava di parlare ero ancora troppo arrabbiata per poter parlare con lei e inoltre dovevo andare sopra per telefonare Justin, avevo bisogno solo di lui adesso.
Na: Possiamo parlare?-domandò lei spegnendo la televisione.
I: Dobbiamo proprio?-risposi girandomi verso di lui con una faccia di intero scazzo.
Na: Si dobbiamo!-sbuffai e andai a sedermi sul divano facendo finta di guardarmi le unghie.
I: Parla su-dissi fregandomene, lei sospirò e poi si avvicinò a me con molta lentezza.
Na: E' venuto Justin prima-le parole le uscirono dalla bocca con molta calma, l'unica cosa che non mi aspettavo era che Justin fosse venuto a casa per parlare con lei. Chissà cosa si sono detti pensandoci Justin era stato un amore, era venuto a parlare dopo avermi sentito piangere, lo amavo troppo.
I: E cosa vi siete detti?-chiesi curiosa, la guardai negl'occhi e mi ci persi notando quando maledettamente somigliassero a quello di mio padre, chissà lui cosa avrebbe detto a riguardo? Gli sarebbe piaciuto Justin? Sarebbero andati d'accordo? Mi avrebbe lasciato partire con lui? Ah se solo lo avessi qui con me anche solo per 5 minuti, darei la mia vita per poter avere di nuovo un dialogo con loro.
Na: Mi ha detto che ha buone intenzioni con te e poi mi ha detto di chiederti se tu fossi felice qui, quindi te lo chiedo: sei felice?-mi ritrovai a pensare se dirle la verità o no, se dirle la verità sarebbe servito a farla convincere a farmi partire.
I: Mentirei se ti dicessi che sono felice qui, dopo la morte del nonno mi sento praticamente soffocare a Los Angeles persino qui in casa mia mi sento come se mi mancasse l'aria. 
Na: Mi dispiace che tu ti senta in questo modo ma non è una buona motivazione per poter partire-credeva che volessi partire perchè mi sentivo morta qui? No, certo che no. Io volevo partire per stare sempre con Justin, perchè lo amavo non certo per queste stronzate.
I: Nonna io non voglio andarmene per questo, io voglio andarmene per stare con Justin, perchè lui è l'unico a rendermi felice. Ricordi cosa mi dicesti quando non sapevo se stare con Justin o no?-fece 'si' con la testa guardando verso il basso.
Na: Ti ho detto che magari Justin sarebbe stato il compagno perfetto per tutta la vita.
I: Ecco! Lasciami andare, lascia che io sia felice-la supplicai, lei continuava a stare in silenzio e a pensare, chissà cosa le passava per la testa, magari che ero pazza o altro.
Na: Mi prometti però una cosa?-se ne uscì fuori così, prendendomi alla sprovvista, cosa avevo da prometterle?
I: Dimmi
Na: Mi prometti che tu e Justin verrete a Natale da noi?-mi stava praticamente dicendo di si?
I: Quindi mi lasci andare?-le chiesi per esserne sicura, avevo bisogno di un 'si' chiaro.
Na: Si-il mio cuore esplose di gioia in un attimo, mi lasciava andare, che bello! Il mio cuore faceva capriole a destra e a manca, le mie labbra si contrassero in un sorriso a 32 denti e la mie mente già viaggiava alla velocità della luce, iniziavo a pensare che avevo solo una settimana per potermi organizzare, dovevo parlare anche con Sara e Tony, lo avrei fatto domani! Mi alzai dal mio posto e abbracciai la nonna buttandomici completamente addosso e facendola cadera di schiena sullo schienale del divano, le diedi tanti baci e le disse 3939784 'grazie'. Dovevo dirlo assolutamente a Justin, doveva sapere che il suo gesto aveva aperto le porte del paradiso, risi per le mie stupide idee. Dopo aver lasciato la nonna in salotto, corsi su per le scale entrando in camera, presi il cellulare dalla tasca del jeans e composi il numero di Justin e mi attaccai il telefono all'orecchio aspettando la sua risposta...
*Al telefono*
Ju: Principessa
I: Amore devo dirti una cosa-dissi euforica, dal mio tono di voce si poteva certamente capire cosa avessi da dirgli.
Ju: Dimmi tutto
I: Il tuo gesto ha fatto effetto alla nonna, ha detto che mi lascia venire con te-ci fu un silenzio di sottofondo.
I: Justin sei vivo?-chiesi ridendo.
Ju: Si stavo solo riprendendo fiato dopo la bellissima notizia, sono davvero felice amore
I: Siiiiiiiiiiiii anche io, ora devo mettermi a lavoro e organizzare tutte le mie cose-lui si mise a ridere.
Ju: Fai con calma non partiamo di certo domani.
I: Si, tra una settimana. Ti sembra tanto? Invece no è pochissimo.
Ju: Aurora calmati, ti verrà un attacco se continui a preoccuparti
I: Si scusa, oh amore non vedo l'ora di partire con te.
Ju: Anche io, devo dirlo a mio padre e dobbiamo prenotare i biglietti aerei.
I: Uh sisi, ti porto i documenti domani!
Ju: Brava piccola.
I: Grazie plebeo!-mi misi a ridere.
Ju: Non sentirti grande genio!
I: Ma io sono grande! A proposito domani dobbiamo parlare anche con Tony e Sara.
Ju: Già, ma non ti preoccupare adesso, faremo tutto domani principessa.
I: Ti amo quando mi chiami principessa!
Ju: Io invece non ti amo quando mi chiami plebeo-disse offeso.
I; Uhhhhhh no allora non ti chiamo più plebeo.
Ju: Brava principessa.
I: Amore ora vado a lavarmi, ci sentiamo dopo! Ti amo ciao.
Ju: Ti amo anche io, ciao!-riattaccai la telefonata e poi andai a lavarmi. Ero troppo elettrizzata all'idea di partire con Justin, dovevo preparare tutto, dovevo andare a scuola e dire che non l'avrei più frequentata, avrei dovuto sistemare i miei vestiti, tutte le mie cose, dovevo darmi una mossa. Dopo essermi fatta la doccia andai a mettermi il pigiama e poi mi misi a letto giocando con il telefono, controllai anche qualche forum per quanto riguarda Stratford ed ero ancora in fase "gioia infinita". Mi arrivò un messaggio di Justin, era un allegato e rimasi sorpresa. Aprì il messaggio e c'era scritto "Buonanotte principessa! Ora potrò ammirarti ogni notte...", aprì l'allegato ed era una mia foto la scorsa notte quando ero seduta sul davanzale della sua finestra. Rimasi a bocca aperta guardando la foto, non stava dormendo quel furbetto. Gli risposi "Queste foto dovrebbero essere illegali. Buonanotte amore <3", aspettai una sua risposta che non tardò a venire "Dovrebbero esserlo solo per la tua infinita bellezza, a domani :*"...sorrisi come un ebete mentre rileggevo i messaggi, questo ragazzo sa sempre cosa dire e sa rendermi la ragazza più felice di questa terra.

To be continued...

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Capitolo 39
*** NEUNUNDDREISIG ***


Il penultimo scritto in un solo giorno, voi dovete amarmi HAHAHAHA.
Vi vorrei parlare allora, io il finale già l'ho scritto ed è bello pronto ora, se voi volete ve lo mette stesso stasera in modo da non aspettare domani anche perchè probabilmente domani non ci sarò tutto il giorno al pc visto che devo studiare una montagna di roba come letteratura, diritto e arte quindi non avrò tanto tempo e voi dovreste aspettare a dopodomani. 
Ditemi voi.
Intanto spero che questo semi-finale vi piaccia e scusatemi sempre per gli errori e spero che almeno mi facciate sapere.
Ci tengo molto e ormai siamo arrivati proprio alla fine!
Va bene, non vi rompo più e vi lascio alla lettura.
Alla prossima xx

P.s fatemi sapere eh! 


-NEUNUNDDREISIG

La settimana degli esami era iniziata e dal giorno in cui parlai con nonna trascorsero due giorni e non avevo ancora trovato il tempo per poterlo dire a Sara e Tony insieme, Tony era sempre impegnato con lo studio ma stasera ha trovato del tempo per stare con noi e così avrei sparato la bomba sperando che la prendessero bene e che fossero felice per me o meglio, per noi! Io e la nonna lo avevamo detto ad Ambra che all'inizio pensava stessimo scherzando ma poi quando ha capito che era la verità sembrava quasi dispiaciuta che me ne andassi, mi ha anche abbracciata dicendomi "ti voglio bene sorellona", la fine del mondo è vicina, risi. Justin in questi giorni si sta impegnando davvero tanto e non ci eravamo visti quasi mai, l'unica volta è stata quando io e Sara eravamo andate a fare un giro e lo avevo incontrato per strada mentre tornava a casa dopo aver comprato delle pizze, ma ci sentivamo molto per messaggi e cercavo di aiutarlo e di dargli coraggio, speravo di sentirmi utile in qualche modo. Ero molto preoccupata per stasera, di Tony non mi preoccupavo molto, sapevo che l'avrebbe presa bene invece mi sentivo agitata per Sara. Io e lei siamo amiche da quando venni a vivere a Los Angeles dai nonni. Avete presente le anime gemelle? Tipo che una capisce al volo quello che l'altra pensa o si sente? Io e lei eravamo così, Sara mi capiva subito da uno sguardo o da una parola e infatti lei lo capì prima di tutti quello che provavo all'inizio per Justin, lei riesce a tranquillizzarmi con un abbraccio o con una risata e io nel mio piccolo cercavo di fare lo stesso con lei. 
Erano le 18:30 e pensai che fosse meglio andare a prepararmi visto che alle 19:30 sarei dovuta andare da Tony. Andai verso la cabina armadio estraendo un paio di pantaloncini bianchi con dei ricami, una maglia con il segno della Chanel in rosso, poi misi sopra una camicia di jeans con le maniche fino ai gomiti e ci abbinai le vans rosse ai piedi. Ero pronta, presi la tracolla e scesi giù in salotto dove vidi la nonna guardare la tv...
Na: Vai da Tony?-chiese allungandosi per potermi guardare meglio.
I: Si si-le risposi aggiustandomi i capelli. Dopo averla salutata presi le chiavi della macchina andai in garage, la accesi, feci retromarcia e poi mi misi in strada andando verso casa di Tony. Accesi la radio e mi capitò di ascoltare "Counting stars" dei One Republic, bellina proprio come canzone e mi faceva venir voglia di ballare. Dopo 15 minuti di guida arrivai alla villa di Tony, bussai e mi aprirono il cancello e dopo esserci entrata parcheggiai la macchina vicina a quella di Justin che a quanto vedo era già arrivato prima di me. Scesi dalla macchina chiudendola alle spalle con il telecomando, presi il telefono nelle mano sinistra insieme alla tracolla e mi incamminai verso la porta. 
To: Finalmente sei arrivata!-disse aprendo la porta senza darmi il tempo di bussare, rimasi un po' basita ma poi scoppiai a ridere. Entrai in casa e c'erano proprio tutti, il 'tutti' comprendono: Sara e Justin.
Sa: Sempre puntuale tu eh-disse guardando l'orologio.
I: Eeeeeeeh che fa, per 5 minuti di ritardo-dissi posando la tracolla sul divano e andando verso Justin.
Sa: 10 minuti per l'esatto ma vabbè-sventolò la mano in aria mentre io mi sedevo in mezzo tra lei e Juss che non aveva ancora aperto bocca da quando ero entrata.
I: Cosa c'è che non va?-gli chiesi sussurrando girandomi verso di lui.
Ju: Nulla è che sono teso per gli esami-scosse la testa e capì che non era vero, non c'era nulla che potesse nascondermi questo ragazzo, ma annuì lo stesso mordendomi il labbro e girandomi verso gli altri. Avrei dovuto dirglielo subtio senza molti preamboli..
I: Ehm Sara, Tony io dovrei dirvi una cosa-dissi girandomi verso di loro mentre Justin da dietro aveva messo la mano sopra la mia, Sara e Tony si avvicinarono a noi e sembravano preoccupati...
To: Hai fatto coming out dichiarandoti lesbica?-ma che cazz? Cosa diamine gli passava per la testa a quel ragazzo? Solo lui oh.
I: No ma che? Noo certo che no!-dissi strizzando gli occhi e facendo delle smorfie.
To: Justin che hai fatto?-guardò male Justin-L'hai messa incinta prima di partire? Bel lavoro ma sappi che io non gli farò da padre al posto tuo-ma perchè questo ragazzo non mi fa mai parlare? E perchè ogni qual volta ho qualcosa di serio da dire tutti pensano che io sia rimasta incinta o altro? Capisco di non essere tipa da cose serie ma che diamine.
I: Tony smettila e fammi parlare!-gli gridai contro e finalmente rimase in silenzio sedendosi a terra mentre aspettava che parlassi. Non sapevo da cosa cominciare o come cominciare, ma per iniziare presi le mani di Sara tra le mie stringendole e lei mi fece uno dei suoi sorrisi comprensivi...
I: Vedete ragazzi, ho preso una decisione!-introdussi il discorso, li vidi annuire e con calma parlai.
I: Ho deciso di andare a Stratford con Justin una volta finiti gli esami-mi sentì libera dopo averglielo detto. Guardai i ragazzi, Tony sembrava imbambolato e poi si lasciò sfuggire dalla labbra un "wooow" mentre Sara lasciò le mie mani e iniziò a strofinarle sulle sue gambe segno che era agitata e che non sapeva cosa dire. 
To: Anche se mi mancherai socia sono felice per te-venne e mi abbracciò e poi si girò verso Justin-anche tu mi mancherai brò-si diedero il 5 e poi si abbracciarono. Continuai a guardare Sara e speravo che parlasse e con gli occhi la stavo implorando di dire qualcosa, qualsiasi cosa avesse per la testa. Lei alzò il capo e con un sorriso disse "Sono felice per voi", ma dopo pochi secondi si alzò dal divano e se ne uscì fuori dove c'era la piscina. Mi sentivo in colpa e non avevo motivo ma mi sentivo lo stesso in questo modo, abbassai la testa guardandomi le mani mentre i ragazzi erano rimasti a fissare la scena. Sentì una mano posarsi sulla mia schiena e capì subito che quello fosse Tony...
To: Le passerà, vai e parlale-mi diede conforto, aveva decisamente ragione, dovevo assolutamente parlarle. Mi girai verso di loro e Justin mi sorrise comprensivo, dovevo ancora sapere cosa aveva Justin ma me ne sarei occupata più tardi quando avrei finito con Sara, mi alzai dal divano e camminai verso la piscina dove Sara era seduta per terra a gambe incrociate mentre fissava il cielo costellato. Le arrivai accanto sedendomi nella stessa posizione vicino a lei che non mi degnò nemmeno di uno sguardo, questo silenzio imbarazzante tra me e lei non c'è mai stato e adesso mi faceva quasi paura, decisi di parlare.
I: Sei arrabbiata con me?-le chiesi girando la testa verso di lei e quando lei si girò verso di me vidi nei suoi occhi una tristezza mai vista ed io ero la causa di questo.
Sa: Non sono arrabbiata! Ti conosco Aurora, anche se Justin non te l'avesse chiesto saresti partita lo stesso con lui e se non adesso lo avresti fatto dopo e non dire di no perchè mentiresti soltanto a te stessa-mi puntò il dito contro come le mamme che rimproverano i propri figli. Forse era vero che sarei partita lo stesso, io quando mi metto in testa una cosa la faccio punto e basta e niente e nessuno può ostacolarmi.
I: Forse hai ragione!-risposi per poi dopo sospirare e guardare il cielo, lei si girò verso di me con uno sguardo come per dire "io ho ragione", la guardai ridendo e poi mi vennero in mente le milioni di conversazioni che abbiamo avuto dove lei aveva sempre ragione e io la contraddicevo solo perchè non volevo ammettere la verità, come quando parlavamo di Justin e io continuavo a dire "no, non mi piace" ma lei più di tutti lo sapeva che era vero, come io sapevo che era vero il suo amore per Liam nonostante lei i  primi tempi non lo ammettesse, eravamo praticamente uguali.
Sa: Ti voglio bene-disse all'improvviso facendomi girare di scatto guardandola sorpresa, Sara non era il tipo che diceva spesso 'ti voglio bene' per questo rimasi sorpresa. Non eravamo quel tipo di amiche che ci dicevamo ogni giorno 'ti voglio bene amica mia' oppure 'sei la mia vita', eravamo più il tipo che dimostravamo il nostro bene reciproco chiamandoci con nomignoli stupidi oppure aiutandoci a vicenda. L'abbracciai subito strigendola tra le mie braccia mentre lei poggiò la testa sulla mia spalla e mi accerchiò la schiena dandomi delle carezze e poi toccandomi i capelli. Abbracciandola le sussurai anche io 'ti voglio bene' e una volta staccate mi diede un bacio sulla guancia, adoravo la sua parte dolce perchè lei era proprio un dolce zuccherino.
I: Quindi non ce l'hai con me?-chiesi aggrottando le sopraciglia e facendo una smorfia con le labbra, lei fece 'no' con la testa e poi sfoggiò un bellissimo sorriso, ora riconoscevo la mia migliore amica, la mia Saretta.
Sa: Non potrei mai, tu sei la mia migliore amica, sei mia sorella e per quanto mi dispiaccia io sono felice per te e Justin, che farebbe meglio a comportarsi bene con te prima che prenda il primo aereo per Stratford e lo ammazzi di botte-ridemmo insieme mentre ci tenevamo le mani, poi ci alzammo in piedi e quando ci girammo verso la vetrata che portava verso casa notammo i ragazzi guardarci con un sorrisetto stampato sulle labbra, Justin ora sembrava calmo e potrei dire anche felice. Entrammo in casa e mentre parlavamo degli esami dei ragazzi e dei miei preparativi, che fecero ridere tutti e non capivo perchè, si fece sera e io dovevo tornare a casa perchè l'indomani mattina avrei avuto da fare molte cose.
I: Ora devo andare scimmioni!-dissi alzandomi dal divano e ridendo da sola per la mia battuta 'scimmioni' mentre gli altri mi guardavano credendo di avere davanti una pazza psicopatica che ride da sola alle sue stupidaggini ma mi faceva ridere il modo in cui l'ho detto, ovviamente loro non capiscono il mio spirito creativo.
Ju: Esco anche io con te-si alzò anche lui e poi Sara decise di rimanere a cena da Tony , li salutammo e poi uscimmo di casa e ci avvicinammo alle nostre macchine..
Ju: Non l'hanno presa poi così male eh-parlò lui mentre si appoggiava alla portiera della sua macchina mentre io avevo in mano le chiavi della mia.
I: No infatti. Ora è meglio che vada, domani ho da fare. Ci sentiamo per messaggi, ciao-gli diedi un bacio sulla guancia e quando stavo per andarmene lui mi tirò per il braccio guardandomi con uno sguardo spaesato non capendo il mio comportamento.
Ju: Che c'è? Eh?-chiese mettende le sue mani sopra i miei fianchi attirandomi a lui.
I: Dovrei essere io a chiederlo a te, non hai parlato proprio stasera e sembravi triste-alzai le mani e le misi sulla base del suo collo toccandogli con il pollice la guancia.
Ju: Nulla-buttò la testa all'indietro-sono solo teso per questi maledetti esami tanto che non ho nemmeno tanto tempo per stare con te e mi dispiace! Vorrei stare di più con te e meno sui libri-che dolce che era! Sorrisi e lo guardai con uno sguardo pieno d'amore e felicità.
I: Pensala in questo modo: finisci gli esami poi andremo a Stratford e potrai stare con me sempre-mi misi a ridere e anche lui sorrise, mi era mancato.
Ju: Già, è vero!-mi avvicinò di più fino a far attaccare i nostri corpi, si avvicinò alle mie labbra e prime di prenderle tra le sue sussurrò un 'mi sei mancata' e dopodichè attaccò le sue labbra alle mie dando via al carnevale brasiliano nel mio stomaco.
I: Domani a che ora hai l'esame?-gli chiesi staccandomi da lui passandomi la lingua fra le labbra.
Ju: Dieci e mezza come mai?
I: Ti va di venire da me stanotte?-domandai e lui sorrise, volevo che stanotte dormisse con me e non voleva dire che dovevamo fare per forza qualcosa, volevo solo averlo vicino e dormire insieme.
Ju: Ma tua nonna cosa dirà?
I: Dopo il discorso dell'altra volta non avrà nulla da dire e se lo facesse a noi non deve importare-gli diedi un bacio sulle labbra.
Ju: Va bene, vengo!-lo abbracciai alzandomi sulle punte e poi dopo esserci staccati ognuno entrò nella propria auto e ci avviammo a casa mia. Ero davvero felice di passare la notte con il mio ragazzo, inoltre a casa mia erano state pochissime volte quelle dove lui è stato con me ma a dormire mai, questa sarebbe stata la prima volta e se la nonna avesse avuto da ridire non mi sarebbe importato inoltre sarebbe stato stupido contando il fatto che tra meno di una settimana dormirò tutte le sere con lui. Arrivammo a casa mia e io parcheggiai la mia auto in garage mentre Justin lasciò la sua davanti al garage chiuso. Entrammo in casa, Justin era dietro di me, di sicuro sarà imbarazzato in questo momento, andammo in salotto dove c'erano Ambra e la nonna a guardare la televisione e quando ci notarono subito si misero composte e questo mi fece ridere.
Na: Ciao Justin-disse la nonna con un sorriso a 32 denti e lui la salutò cordialmente mentre Ambra si avvicinò a lui e gli diede il 5 mentre si abbracciavano. I: Nonna Justin si ferma a dormire da noi, è un problema?-le chiesi e lei fece subito di 'no' con la testa e fui contenta che non avesse fatto storie.
I: Noi andiamo sopra, buonanotte!-presi la mano di Justin nella mia e dopo averle salutate salimmo sopra e chiuse la porta della mia camera alle mie spalle.
Ju: Mi dai tu qualcosa da mettermi per dormire?-mi chiese venendo verso di me che ero intenta a togliermi la camicia jeans..
I: Dormi in boxer, fa caldo e per quanto riguarda me bhe non ti preoccupare non ti stuprerò durante la notte-mi misi a ridere e mi girai verso la cabina armadio per prendere i miei shorts e la canotta bianca con cui dormivo la notte. Sentì Justin ridere dietro di me e inefetti la scena faceva ridere, andai verso il bagno lasciando Justin in camera mia e di fretta e furia mi cambiai alla velocità della luce. Mi lavai il viso e legai i capelli in una crocchia spettinata e uscì dal bagno per poi ritrovarmi davanti a me Justin con solo i boxer addosso, aveva seguito il mio consiglio. Appena sentì lo scatto della porta Justin si era girato verso di me guardandomi sorridendo, Dio com'era bello, dovevo respirare lentamente e contare fino a 10 per non lasciare che i miei ormoni abbino la meglio su di me. Andai verso il letto seguita da lui e io mi buttai dentro la coperta attaccandomi al muro freddo mentre Justin si mise accanto a me tutto intimidito come se fosse la prima volta che dormiva con me o che mi stava vicino in questa situazione, si portò la coperta dietro la sua schiena..
I: Justin Bieber nervoso, uhuh mai visto-lo stuzzicai un po'.
Ju: Non sono nervoso, smettila-mise la sua mano sul mio fianco tirandomi a se e così feci, mi misi più vicina a lui tanto da far sfiorare i nostri nasi e guardare meglio i suoi occhi, mi avvicinai nuovamente a lui e gli diedi un bacio per poi staccarmi e aprire gli occhi per guardarlo meglio e poi spinta dalla voglia gli diedi un altro bacio che però non persi tempo a non approfondire facendo sorridere lui che di solito era lui il primo a prendere l'iniziativa. Potevo vivere solamente di quello, di me e di lui insieme, mi bastava.
Mi accocolai tra le sue braccia con il capo sul suo petto e le sue braccia attorno al mio corpicino e così ci addormentammo.


Fa uno strano effetto vedere la mia cabina armadio vuota. Avevo preparato tutto per la partenza di domani, valigia, bagaglio a mano, tutto. Non avevo portato con me proprio tutte le mie cose ma quelle essenziali si, le altre la nonna me le avrebbe spedite direttamente a Stratford. In questi giorni mi sono vista sempre con Sara e ieri i ragazzi avevano finito gli esami, è andato tutto bene per fortuna. Avevo appena finito di cenare con la nonna e Ambra, la nostra ultima cena e tra poco mi sarei vista con i ragazzi al campo di basket. Ero straemozionata per tutto questo, domani mattina sarei partita con Justin e avrei iniziato la mia vita con lui, che bello.
Avevo messo la tuta stasera mentre i vestiti che avrei messo domani in viaggio li avevo sistemati sopra alla scrivania. Ero pronta e così scesi giù dove presi lo skateboard e uscì di casa andando al campetto. 
Arrivai in ritardo come sempre e vidi che i ragazzi erano già arrivati..
Sa: Non la finirai mai di fare tardi eh-scherzò con me e posai lo skate sugli spalti.
I: No, lo sai!-dissi io ridendo. Justin e Tony prima che arrivassi vicino a loro erano già in campo con la palla da basket in mano mentre saltavano e facevano i tiri, poi vedendomi arrivarono vicino a me.
To: Socia facciamo due tiri?-andai vicino a lui e gli presi la palla tra le mani prima di farla rimbalzare a terra per poi prenderla bene in mano, fare un salto e mettere a canestro. Partirono un coro d'applausi e io feci l'inchino ringraziando i miei carissimi spettatori.
Io e i ragazzi giocavamo tranquillamente, divertendoci e ridendo mentre Sara aveva in mano il telefono e ci scattava delle foto ricordo. Smisi di giocare e andai sugli spalti mentre Sara andava verso Tony e Justin. Li guardai mentre giocavano, Sara si faceva prendere sempre la palla da Justin che poi la prendeva in giro e facevano i palleggi con Tony lasciando da parte Sara che ogni volta sbuffava.
Li amavo, erano troppo divertenti e mi sarebbero mancati da morire. A chi avrei rotto le scatole ogni domenica per poter giocare a basket? Con chi sarei uscita per prendere un caffè o una ciambella? Con chi avrei parlato dei miei problemi? Tony e Sara mi sarebbero mancati terribilmente e Tony aveva già promesso a Justin che appena avrebbe potuto sarebbe venuto a trovarci e Sara si era aggregata a lui. La distanza ci avrebbe fatto bene da una parte, perchè avrebbe reso la nostra amicizia ancora più forte di quello che era già. Domani sarei partita e anche se Sara si era offerta di volerci accompagnare avevo rifiutato perchè se c'è una cosa che odio sono gli addii, non potevo sopportare di piangere mentre la salutavo da dietro una stupida vetrata, mi avrebbe fatto troppo male.
Ero immersa nei miei pensieri non notando che i ragazzi mi stavano chiamando, sorrisi come una stupida e scesi dagli spalti andando da loro che si erano messi tipo a cerchio..
To: Ragazzi mi mancherete-aww Tony dolce che carino che era.
I: Anche tu ci mancherai socio-gli diedi un abbraccio e lui mi strinse tra le sue braccia, dopo abbracciai anche Sara e ci stringemmo in un abbraccio a quattro. Non volevo piangere anche se le lacrime mi mandarono un suono d'allarme, sorrisi e strinsi a me quei tre zucconi.
To: Un ultimo tiro?-propose Tony facendo girare la palla sul dito. Justin ed io ci guardammo negl'occhi e poi cercammo di prendere la palla dalle mani di Tony e una volta che lo feci lo tirai a Sara facendo il giro del campo e Sara, con pochissima capacità, riuscì a passarla a Justin che fece un salto è mise a canestro facendo inginocchiare a terra quel perdente di Tony. 
Erano momenti come questi che mi sarebbero mancati, le risate con i miei amici, le partite perse di Tony, i sorrisi dolci di Sara e gli abbracci da migliori amici, la mia vita mica finiva qui? Eh no, ora ne iniziava una nuova e anche a distanza di moltissimi chilometri Sara e Tony ne avrebbero fatto parte, come facevano parte della mia vita da 8 anni!
Amici come loro sono difficili da dimenticare sopratutto quando ti danno molti motivi per poterli ricordare.

To be continued...

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Capitolo 40
*** THE END! ***


Ho deciso di mettervi il finale lo stesso anche perchè pensandoci questa settimana è davvero un inferno coi compiti e avreste dovuto aspettare di più.
Spero che sia di vostro gradimento e che vi piaccia come è piaciuto a me scriverlo.
The End!


Tre anni dopo...


Da piccoli tutti nel nostro diario scrivevamo che volevamo un principe azzurro, un ragazzo che ci amasse con tutti i nostri pregi e difetti, un ragazzo perfetto con cui avremmo condiviso tutta la vita. Guardavamo film romantici dove c'erano le coppie di fidanzatini, si mettevano insieme, litigavano e poi si rimettevano insieme e tutto andava alla grande. Nelle fiabe si raccontava la storia d'amore perfetta e in ultimo ci aggiungevano "e vissero per sempre felici e contenti"..e poi nella vita reale? Una centrifuga di queste storie messe insieme, alcune vanno a finire bene, altre male, altre sono in bilico, questa è la vita.
La nuova vita in Canada va meravigliosamente, ci sono delle città fantastiche immerse nella natura che fanno invidia al mondo e sono felice di vivere qui con Justin. Ormai erano passati tre anni e sembrava andasse tutto bene, Justin continuava a lavorare con il padre nell'azienda familiare, io invece, dopo l'ultimo anno del liceo mi sono ritrovata a lavorare per un'azienda che cura le risorse ambientali e amo questo lavoro, sembrava essere perfetto per me. Il padre di Justin, Jeremy, aveva deciso di prendersi un appartamento tutto per sè lasciando la casa della famiglia Bieber a noi, aveva detto che questo era il seme della nostra nuova famiglia e che era felice di averlo piantato lui. Andavamo molto d'accordo, mi chiamava figliola e a volte mi ritrovavo a chiamarlo anche io papà, e in un certo senso lo è, mi ha trattata fin da subito come una figlia e non mi ha mai fatto mancare niente da quando vivevo qui con loro. Passiamo a raccontare delle ultime novità a Los Angeles, bhe Ambra tra poco avrebbe compiuto 19 anni ed io e Justin avevamo intenzione di andare a LA per festeggiare con lei, la nonna viveva bene e in tranquillità, quel cocomero di Tony finalmente si è deciso a mettersi con Laila e la mia migliore amica tra 10 mesi si sposa con Liam, è cambiato davvero tutto in tre anni. Ci sentiamo come sempre, anzi più di prima, lei ora lavora per uno studio di moda e sembra esser felice, almeno faceva qualcosa che le piace.
Io e Justin stavamo alla grande, non eravamo quelle solite coppiette anzi la convivenza da subito è andata bene, io sono diventata una brava cuoca, Justin ha imparato ad amare i miei gusti in campo di cinema e ha accettato anche il fatto che la sua ragazza di 21 anni ami guardare ancora Boing, anzi la sera quando non avevamo nulla da fare ci accomodavamo in salotto e lo guardavamo insieme. Ormai mi ero trasferita definitivamente qui, tempo fa la nonna mi ha mandato le ultime cose riposte nel ripostiglio e mentre mettevo in ordine mi sono ritrovata tra le mani il mio vecchio diario adolescenziale, leggerlo è stato come un tuffo nel passato ma riporlo a posto mi ha fatto capire che il passato è passato e devo pensare solo al futuro, alla creazione della mia nuova vita con il mio amore.
In questo momento stavo tirando fuori dagli scatoloni le luci natalizie che dovevamo mettere attorno all'albero di Natale, Justin era in garage per prendere altri pacchi mentre io mi elettrizzavo all'idea di fare l'albero con lui. Questo Natale non saremmo andati dalla nonna perchè andava da Nathan a New York con Ambra. Nathan ormai era un uomo adulto, stava vivendo con la sua famiglia a New York e ha il suo lavoro, Ambra alla fine dell'anno andrà a Yale e chi se lo sarebbe mai aspettato che la ragazzina da tutte le materie con C o D sarebbe stata accettata da uno dei college più importanti di New York?! Io di sicuro no e so che è brutto da dire ma sul serio non credevo nelle capacità di mia sorella e me ne pento. Poi ci sono io, io mi guardo in prima persona e credo di essere piuttosto migliorata in tutto, poi non so come posso sembrare agl'occhi degl'altri, ma credo che valga anche per loro lo stesso. 
Ju: Principessa dove li metto questi?-sentì una voce dietro le mie spalle, mi girai e sorrisi guardando Justin mentre teneva in bilico tre scatoloni pieni di addobbi, lo andai ad aiutare togliendo il primo pacco sopra e mettendolo a terra e poi di seguito anche gli altri.
I: Amore sono felicissima di questo Natale-dissi battendo le mani come una bimba e ridendo mentre Justin venne vicino a me posizionando le mani dietro la mia schiena tirandomi dolcemente a lui. Non era cambiato nulla, provavo ancora le stesse emozioni di 4 anni fa, il suo sorriso mi rendeva ancora debole, il suo tocco mi provocava ancora una scia di brividi e il calore di un suo abbraccio mi faceva sentire protetta e amata. Ripensando a come tutto era cominciato sorrisi istintivamente, ricordo la prima volta che lo vidi, aveva una felpa, il cappello con la visiera e io fui una grande stronza con lui, benedico quella notte in cui uscì di casa dopo la lite con la nonna, benedico quella tavola calda e benedico qualsiasi istinto Justin abbia avuto affinchè finisse lì. 
Ju: Come mai stai sorridendo?-mi chiese riportandomi sul pianeta terra. 
I: Stavo pensando-parlai tra una risata e l'altra.
Ju: Pensando cosa?-mi strinse ancora di più a lui ritrovandoci a pochi cm di distanza.
I: Pensavo a noi, a quando ci incontrammo la prima volta-lo vidi sorridere.
Ju: Ow si, la tavola calda giusto?-feci "si" con la testa-ricordo che avevi un jeans, una felpa larghissima che sembravi un pupazzo di neve-risi-avevi le blazer viola e anche il cappello NY viola-wooow si ricordava proprio tutto, io un altro po' non ricordavo cosa avevo mangiato a pranzo figuriamoci cosa indossavo 4 anni fa.
I: Ti ricordi proprio tutto eh?
Ju: Per quanto riguarda te, si, tutto-annullò la distanza tra di noi dandomi un bacio, portai le braccia al suo collo attirandolo di più, schiusi le labbra facendo incontrare le nostre lingue dando vita a un bacio pieno di amore.
Io e il mio ragazzo avevamo preso gli altri addobbi e li avevamo messi sull'albero, ridendo e scherzando proprio come una famiglia.
I: Justin sta venendo proprio bene il nostro albero vero?-dissi ammirandolo, ci mancava solo la stella sopra la punta.
Ju: Si è bellissimo e ora il tocco finale-disse allargando le braccia come quei presentatori della tv, mi fece ridere e poi presi di colpo la stella dalle sue mani facendogli fare il broncio.
I: Dai prendimi una sedia che così salgo-gli ordinai ma prima che potessi girarmi lo vidi vicino a me mentre si abbassava circondando le mie gambe con le sue braccia alzandomi da terra, questo ragazzo deve essere proprio pazzo.
I: Spostati un po' più a destra-si spostò ma troppo a destra-non così tanto, adesso un pochino più a sinistra-inizio a muoversi cercando un punto fisso e poi quando lo trovai urlai un 'fermo' e lui si fermò, mi sporsi verso la punta e poi ci misi la stella sopra sistemandola meglio.
I: Finito ora puoi mettermi giù-dissi poggiando la mano sulla sua spalla, lui mi mise giù e poi lo aiutai a rimettere i scatoloni in garage.
Ju: Cosa facciamo adesso?-disse mentre entravamo di nuovo in casa, volevo passare una serata tranquilla e mi venne in mente un'idea super dolce e super romantica.
I: Che ne dici di sederci davanti al camino avvolti con  una coperta e magari preparo anche qualcosa mangiare?-dissi sorridendo per la mia idea, era troppo romantica ma era perfetta per questo periodo e inoltre era da giorni che non passavamo una serata in santa pace, una volta torno io tardi da lavoro, un'altra lui e non passavamo tutte le serate insieme.
Ju: Si, mi sembra perfetto! Vado a prendere la legna fuori mentre tu cucini-mi diede un bacio a stampo sulle labbra e poi sulla fronte e poi scomparve dietro la porta. Andai in cucina e iniziai a cercare in dispensa qualcosa che potevo fare veloce e qualcosa di non pesante. Decisi di fare del riso in bianco, poi un'insalata e infine in forno avevo messo due cuor di ciobar. Mi misi a lavoro e poco dopo sentì aprire la porta rivelando un Justin con un cappellino di lana sopra la testa, una sciarpa al collo, il giubbino e in mano vari pezzi di legno, si pulì le scarpe sullo zerbino e poi venne in salotto, buttò il legno nel camino e poi si andò a liberare dei vari indumenti tornando di nuovo e iniziando ad accendare il fuoco. E' bello guardarlo mentre si adoperava a svolgere qualcosa, lo stavo praticamente fissando, ogni suo movimento e anche quando si pulisce le mani è dannatamente bello! Si girò verso di me sorridendo mentre io ero poggiata di schiena al mobile della cucina..
Ju: Che guardi?-mi disse e io scossi la testa sorridendo. Lui non è a conoscenza di che emozioni provoca in me ogni volta che mi guarda o che mi sorride, tremo ancora guardandolo e la notte a volte mi sveglio e rimango minuti o ore a fissarlo senza che lui lo sappia e ringrazio Dio ogni volta per il bellissimo dono che mi ha fatto. Il destino è così strano, mi ha tolto i miei genitori undici anni fa ma sette anni dopo mi ha fatto incontrare l'amore della mia vita, non voglio nemmeno pensarci a cosa sarei adesso se non avessi incontrato Justin.
A risollevarmi dai miei pensieri fu la campanella del forno, segno che il riso era pronto. Mi girai verso la pentola e con un cucchiaio provai il riso ed era pronto. Presi due piatti di fondo e li poggiai sul piano, poi con il mestolo misi in ogni piatto il riso, dopo aver finito portai i due piatti sul tavolino vicino al camino, tornai in cucina e presi anche la ciotola dell'insalta e misi anche quella vicino i due piatti e per non mancare Justin prese una bottiglia di vino e due bicchieri. Sistemai i cuscini a terra sul tappeto e infine ci sedemmo e ci coprimmo con la coperta color panna..
Ju: Riso? Buona idea, mi piace-disse alzando il pollice facendo il segno dell'ok.
I: Grazie grazie-prendemmo i due piatti mettendoli sulle ginocchia e iniziammo a mangiare. Il fuoco provocava scintelle e il calore che emenava ti entrava nella pelle riscaldandoti al massimo.
Ju: Mi è piaciuta questa tua idea sai?-disse finendo di mangiare l'insalata.
I: Si era da giorni che non passavamo una serata tranquilla-risposi sorridendo.
Ju: Mi dispiace che non passiamo poi così tanto tempo insieme, dovremmo segnarci un giorno alla settimana dove ci prefisseremo di tornare a casa puntuali e di passare una serata bella e tranquilla come questa, ci stai?-propose.
I: Si, ci sto amore.
Ju: Ok, dopo decidiamo il giorno-era proprio un pigrone, risi. Mi alzai da terra prendendo i piatti e posandoli nel lavello, poi presi dal forno i dolcetti mettendoli in un piattino con il cucchiaino vicino e andai di nuovo da Justin.
I: Ecco il tuo-gli dissi dandogli il piattino, lui si leccò le labbra e iniziò a mangiare facendo fuoriscire tutto il cioccolato dal centro, era proprio buffo e ovviamente si sporcò.
Ju: Era buonissimo amore-disse toccandosi il pancino.
I: Si ma-mi misi a ridere senza fermarmi-ti sei sporcato tutto-continuai a ridere senza sosta.
Ju: Ow davvero?
I: Siii-continuavo a ridere senza smettere, era impossibile non ridere con lui in quelle condizioni, sembrava proprio un cucciolo e poi il cioccolato sparso agl'angoli della bocca era proprio la ciliegina sulla torta.
Ju: Sai cosa faccio ora?-mi chiese sorridendo, io feci 'no' con la testa continuando a ridere. Justin si mosse veloce e portò la sua mano dietro la mia testa spingendola verso la sua e mi diede un bacio muovendo la bocca a destra e a sinistra sporcando anche me adesso.
I: Sei uno stronzo Justin-dissi allontanandomi di colpo da lui e ora era lui a ridere di me.
Ju: Si chiama vendetta, piccola!-mi fece l'occhiolino e gli lanciai un'occhiataccia, presi due tovaglioli e ci ripulimmo.
I: Cosa ti va di fare adesso?-chiesi ritornando a terra dopo aver messo tutti i piatti da lavare in lavostaviglia.
Ju: Quello che vuoi tu principessa-disse allargando le braccia e io mi ci infilai attaccandomi a lui come un ostrica quando è attaccata allo scoglio, mi coprì di più con la coperta e poggiai la testa sulla sua spalla. Eravamo lì in silenzio a goderci quell'atmosfera che si era creata, le luci dell'albero si riflettevano sul vetro dei mobili del salotto, il fuoco scintillava e le braccia di Justin mi stringevano forte a lui. Ero troppo contenta di passare questo Natale insieme, gli ultimi due anni siamo stati sempre a Los Angeles e questo sarebbe stato il nostro primo Natale noi due da soli. 
I: Justin?-lo chiamai istintivamente, avevo bisogno di lui e volevo un suo abbraccio.
Ju: Si?!-disse girandosi verso di me facendo sì che io alzassi il capo dalla sua spalla.
I: Abbracciami ti prego-lui rimase un po' sorpreso da questa mia richiesta ma poi quando ci guardammo qualche secondo negl'occhi lui allargò le braccia e mi prese tra di esse stringendomi forte forte come se non dovessi minimamente scappare da lui, non avreste potuto far passare nemmeno un foglio tra i nostri petti tanto che eravamo stretti. Il suo profumo mi inebriava, le mie dita gli carezzavano la cute e le sue braccia mi carezzavano la schiena facendo venire i brividi. Avevo gli occhi chiusi mentre mi godevo quel fatidico momento e quando decisi di riaprirli il mio sguardo di fermò sul tempo al di fuori della finestra, stavano cadendo fiocchi di neve e io amavo la neve. Mi staccai da Justin e in quel momento avevo gli occhi a cuoricino e lui lo notò scuotendo la testa come ad indicare "ma cosa succede?"...
I: Justin sta nevicandoooo-dissi come una bambina felice di vedere per la prima volta la neve, a Los angeles non nevicava mai e ora che qui a Stratford nevica mi sento troppo euforica. Justin girò subito la testa verso la finestra e quando lo vide anche lui sorrise e si girò verso di me.
Ju: E' stupendo-feci 'si' con la testa mordendomi il labbro, Justin prese le mie mani e togliendosi la coperta di dosso si alzò portando anche me sù. Mi trascinò vicino la finestra e lui si mise dietro di me incrociando le braccia attorno ai fianchi mettendo la testa vicino la mia dandomi un bacio sulla tempia.
Queste serate natalizie mi ricordavano troppo le serata di Natale a Chicago con la mia famiglia, mi ricordo la mamma mentre preparava la cena, papà che insieme a Nathan uscivano per prendere la legna, io e Ambra che giocavamo sul tappeto davanti il camino in attesa della cena, avevo davvero bisogno di loro.
In questo momento avevo bisogno sopratutto di mia madre, lei poteva darmi dei consigli su come affrontare tutto questo, lei poteva capirmi meglio di chiunque altro, volevo solo avere la conferma che tutto sarebbe andato per il meglio. Portai le mani attorno a quelle di Justin e ci stringemmo di più, sospirai guardando la neve mentre continuava a scendere...
I: Justin, staremo bene vero?
Ju: Si principessa, staremo bene-e mentre lo disse posò le mani sul mio ventre e si attacco di più a me facendomi stampare in viso un sorriso a 32 denti.
Vedete, la mia storia è una di quelle che finisce con "e il vissero per sempre felici e contenti".


The End!


Uhlala ecco a voi il finale!
Bhe che dire, sono molto felice di questa storia. Ho cercato in tutti i modi di non copiare lo stile che stanno prendendo tutti e ho cercato di rendere più mia questa storia e di descrivere il mio carattere attraverso quello di Aurora.
Ho in fase di scrittura altre due storie che però ho scritto solo il prologo, devo ancora capire con quale continuare hahahah ! 
Spero che questa storia vi sia piaciuta come è piaciuta a me scriverla. Mi fa un certo senso averla finita, ora non parlerò più di Aurora e Justin D:
Vorrei ringraziare in modo speciale "4everbelieber" per aver recensito ogni capitolo di questa storia.
E ora vi abbandono ma spero di rivederci presto con l'altra storia!
P.s fatemelo sapere se vi è piaciuta questa storia o meno, anche tre parole da commento breve! Please!
Strano vero non leggere più "to be continued"? HAHAHAHA ok sparisco sul serio!
Baci xx

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