Kill her.

di Annie_Prim
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rephaim. ***
Capitolo 2: *** Il sangue che imbratta l'erba. ***
Capitolo 3: *** Non farmi preoccupare. ***
Capitolo 4: *** Dubbi. ***
Capitolo 5: *** Possibilitá ***
Capitolo 6: *** La Luce infuria. ***



Capitolo 1
*** Rephaim. ***


Era buio,e io,Stevie Rae Johnson,ero seduta a gambe incrociate sotto una quercia,a contemplare il cielo puntellato di stelle.Il potere della Terra mi tranquillizzava sempre,e lo sapeva la Dea se non avevo bisogno di tranquillità,in quel momento.Perciò ero lì,cercando di mettermi in contatto col mio elemento e con la mia Dea.Rephaim era morto quattro settimane prima,ucciso dalla Tenebra di Neferet durante un'imboscata.Ci aveva sperato così tanto,di ucciderla,che alla fine crederci veniva naturale anche a me.Mi aveva fatto comodo,in fondo,non preoccuparmi.E dopo una giornata senza sue notizie quando tutti erano tornati a casa,l'avevo sentito pronunciare il mio nome nella testa,con voce flebile,poi il legame dell'Inprinting si era rotto.Per sempre.Il dolore era stato straziante,c'erano notti in cui mi svegliavo ancora urlando,e il cuore mi sanguinava senza sosta,ma come Somma Sacerdotessa Rossa dovevo andare avanti.Non potevo cedere,perchè avrebbe significato darla vinta a quella strega di Neferet.E allora cercavo la forza dalla Terra e da Nyx,sperando nella loro guida benedetta.A occhi chiusi,respirando lentamente,immaginavo il Regno della Dea,la sua pace,il suo equilibrio e distrattamente pensai che non volevo altro che un viaggetto last minute nell'Aldilá per rivedere Rephaim.Quel pensiero buttato lì a casaccio mi turbó,così scossi con forza la testa nel tentativo di cancellarlo,di scordarlo.Non dovevo nemmeno pensarci,era un'idea orribile e soprattutto pericolosa.Zoey...Zoey aveva passato cosi tanto per poterne uscire,da quel Regno...
《Ehi campagnola,che ci fai qui tutta sola?》
Una voce familiare mi scosse dalle mie elucubrazioni.Afrodite.Sorrisi debolmente aprendo gli occhi e massaggiandomi le tempie doloranti,che pulsavano da quella mattina.Anche se volevo stare da sola non ero sicura che fosse la cosa giusta da fare,in fondo,cosi non obiettai alla sua presenza.In fondo Afrodite aveva un certo dono speciale che ti impediva di pensare,e questo mi faceva comodo sul serio.
《Afrodite...ciao....Sto cercando di trovare un pò di tranquillitá.》
Pronunciai le parole con cura,ma poi scossi di nuovo la testa.Afrodite sapeva?Forse no,dedussi dalla sua occhiata interrogativa.
《Si tratta di Rephaim..Neferet....lo ha ucciso.Non..non hai saputo?》
Era la prima volta che lo dicevo ad alta voce e dirlo mi fece male,riaprì la ferita facendo sgorgare di nuovo il sangue. Piccole lacrime spuntarono e mi scesero lungo le guance,silenziose.Afrodite si sedette al mio fianco,stranamente senza parole.
《Okay,scusami.Ehi,mi dispiace per il corv..per Rephaim.Neferet la pagherá.Te lo prometto,Stevie Rae.Lo giuro sulla Dea Nyx.》
La guardai asciugandomi le lacrime col fazzoletto che mi porgeva.Afrodite che giurava?Che ne avevano fatto dell'altra Afrodite?Per un momento considerai l'idea di ridere davanti a quelle parole,ma poi mi passò la voglia.Rephaim,diceva la mia testa ogni volta che pensavo ad altro. Mi appoggiai ad una spalla di Afrodite,stringendo il fazzoletto -uhlalá,seta pura- in mano.Lo feci senza riflettere,ma lei stranamente non sussultò,arrabbiandosi come le altre volte.No.Rimase zitta e mi accarezzò i capelli.Mi ritrovai a sorridere,e mi sentì un pò colpevole.Non avrei dovuto permettermi di essere felice,non quando Rephaim era morto.Non quando tutto era finito.Dovevo solo stringere i denti e combattere,per coloro che erano morti.Niente altro.Eppure ...
《Ho paura,Afrodite.Chi sará il prossimo.Chi?Prima Heath,poi Jack,adesso Rephaim.Ormai,vedi,ho paura di svegliarmi e di scoprire di essere rimasta sola,contro tutto e tutti.》
La mia voce era flebile e rifletteva la mia fragilitá.Mi strinsi le ginocchia al petto cercando di non cadere a pezzi. In quel momento nemmeno tutti i Lucky Charms del mondo avrebbero avuto molto senso,pensai distrattamente.Afrodite taque,condividendo il mio pensiero cupo sul nostro futuro.Cosa si poteva rispondere a una simile affermazione,in fondo?Dopo un pò spostai lo sguardo su Afrodite,che assottigliò gli occhi e increspò le labbra,una promessa detta a fior di pelle contro la mia mano che aveva preso nella sua,poco prima che la baciasse.
《La ucciderò.》
Afrodite lo disse come si poteva dire 'ehi domani ti porto a mangiare una pizza fuori',con l'altra mano sul cuore,e sembrava sicura,implacabile.Quasi mi fece paura.Eppure non doveva niente a Rephaim,ma vedermi cosi impaurita forse era riuscito a smuoverle qualcosa dentro.Il desiderio di fare qualcosa che mi aiutasse,che facesse giustizia al mio dolore.
《Lo so.》
La mia risposta uscì di getto,senza che potessi frenarla.Forse,pensai con orrore crescente,Afrodite sarebbe stata la prossima.
 

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Capitolo 2
*** Il sangue che imbratta l'erba. ***


Saaalve!
Preparatevi ad una bella sorpresa,shippatori AfroxRae.

Ps:Ho usato il doppio POV per ragioni che capirete leggendo.

Buona lettura!


STEVIE RAE.
 
Le parole di Afrodite mi seguirono per tutto il tragitto verso la mia stanza.Afrodite.Sapevo che quella di cui aveva parlato era una follia bella e cotta,come avrebbe detto la mia mamy,ma prima non ebbi la forza di dirglielo.E adesso era troppo tardi.Era quasi mezzanotte,mancavano ancora un pò di ore all'alba,quindi decisi di fare dietro front e andare a fare una passeggiata nel parco di Tulsa.Uscendo dalla Casa della notte,però,fui assalita da una sensazione orribile alla bocca dello stomaco.Feci un respiro profondo,soppesando l'idea di tornarmene di corsa a letto e ficcarmi sotto le coperte,ma decisi di soprassedere.Le cose brutte non venivano mai tutte insieme,no?Sapevo che mi sbagliavo,ma avevo bisogno di crederlo.Così mi incamminai verso il parco,l'unica compagnia lo scricchiolare delle foglie sotto gli stivali.Misi le mani nelle tasche dei miei amati Roper,cercando senza successo di focalizzare la mente su qualcosa che non fosse Rephaim.Eravamo in guerra,e pensare troppo ai caduti non faceva altro che indebolire le nostre forze.Ci sarebbe stato,se avremmo vinto,beninteso,il tempo di piangere Rephaim degnamente.Adesso dovevo,dovevamo solo stringere i denti e andare avanti.Sarebbe finita,prima o poi,no?Arrivai al parco con questi pensieri,il vento improvvisamente forte che mi graffiava le guance mentre mi sedevo a gambe incrociate sotto una quercia e chiudevo gli occhi.Respirai a fondo e cominciai a pregare Nyx.Sapevo che mi avrebbe ascoltata come ero sicura della forza del mio elemento.
《Nyx,mia Dea benedetta.Rephaim è morto e io....io ho un grande vuoto dentro di me.Mi manca.Sento la mia anima come frantumata,a pezzi.E so che in queste condizioni sono l'anello debole del cerchio.Dammi la forza di andare avanti,ti prego.Ti prego,mia Dea..》
《Nyx non ti ascolterà,Rossa,abominio,feccia tra i vampiri!》
Sgranai gli occhi e mi trovai di fronte Neferet.Una forza sconosciuta mi montò nel petto e mi alzai,il mio elemento che mi circondava con la sua aura.Puntai un dito contro quella strega,piena di rabbia.
《Tu hai il coraggio di chiamare me abominio?Ma ti sei vista?Serva della Tenebra,reietta,disonore di Nyx.》
Non so dove trovai la forza di pronunciare cosi imperiosamente quelle parole,e credo che non lo saprò mai.Neferet increspò le labbra e mi puntò a sua volta un dito contro.
《Muori,Rossa!》
E cosi dicendo un tentacolo di Tenebra arrivò a trapassarmi il petto.Il sangue cadde sul terreno erboso in un fiotto.Gli occhi mi si velarono e caddi a terra di schiena,percependo che aveva mancato di poco,anzi pochissimo,il cuore.
《Sta attenta,Afrodite.》
Poi svenni.
 
AFRODITE.
 
Stavo gironzolando per Tulsa,a piedi,senza la minima idea di dove andare o cosa fare.Era mezzanotte,ora poco sicura,ma sapevo di non correre alcun rischio,almeno per quanto riguardava gli Umani.Sentivo un gran peso sul petto,come succedeva sempre quando stava per succedere qualcosa di brutto.Merda.Stavo diventando forse 'Zoey due,la vendetta' ?
Speravo con tutto il cuore di no,sarebbe stato davvero molto poco piacevole e poco chic.Mi tirai indietro i capelli con una manata,ripensando alle parole che avevo rivolto a Stevie Rae.
《La ucciderò.》
Era come se qualcuno avesse parlato attraverso me,usando la mia voce.Certo,volevo che Neferet morisse,ma non ero convinta di poterlo fare,da Umana quale ero.Arrivai in prossimitá del parco di Tulsa,e fui travolta da un capogiro.Mi rannicchiai e vomitai l'anima.Merda.Era di nuovo uno dei segni alla Zoey,quelli brutti.Mi raddrizzai barcollando,mi asciugai la bocca e feci qualche passo,senza sapere perchè.Sapevo solo che dovevo entrare nel parco.Dovevo.Vi entrai stringendo le braccia intorno al corpo,il vento che spirava forte e mi graffiava la pelle.Fu allora che la vidi.Era stesa a terra,gli occhi chiusi,e una pozza di sangue inzuppava il terreno tutto attorno.Stevie Rae.Mi guardai intorno,cercando con lo sguardo chi le aveva fatto quello.L'avrei ucciso con le mani,ma non c'era anima viva.Arrancai verso Stevie Rae,mi inginocchiai al suo fianco ed esaminai la ferita.Un foro le si apriva sul petto e vi sgorgava ancora sangue.Deglutii.Non poteva essere morta.No.Non l'avrei accettato.La scossi con forza urlando il suo nome,un panico sordo che mi faceva fischiare le orecchie.Era tutto inutile.La pelle sbiancava sempre più.Nere occhiaie le cerchiavano gli occhi.
《Non ti permetto di morire,campagnola.》
Mi morsi con forza il polso,facendo sgorgare il sangue,e glielo poggiai sulla bocca.
《Avanti,avanti,avanti.》
Finalmente una reazione.Stevie Rae aprì lentamente la bocca e affondò i canini nel polso.
Mugolai,ricordando le sensazioni passionali del morso.Ma tutto ciò che contava in quel momento era che Stevie Rae reagiva.Strinsi i denti,soffocando un ansito,cercando di focalizzare il pensiero su qualcos'altro.Impossibile.Socchiusi gli occhi,il sangue che defluiva con dolorosa dolcezza e poggiai una mano sui suoi boccoli biondi,accarezzandoli.Era tutto perfetto.Poi sentì un tuffo al cuore,e uno strano calore propagarsi in me.Inizialmente non capii,ma quando Stevie Rae si staccò e lo disse,seppi che era la veritá.
《Ora abbiamo un Imprinting,Afrodite.Di nuovo.》

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Capitolo 3
*** Non farmi preoccupare. ***


Per tutte le mucche di Oklahoma City.Avevo un Imprinting con Afrodite.Di nuovo.Nel momento in cui lo dissi,realizzai che era vero.Lei mi guardava stralunata,ma sapevo che anche lei sapeva.Nel profondo,ormai eravamo legate a doppio filo.Sorrisi,Afrodite,anche detta stronza infernale,mi aveva salvato la vita.Mormorai un grazie e mi guardai la ferita,o meglio,il punto dove ero stata ferita.Non rimaneva che pelle bianca,visibile attraverso lo strappo della camicetta.Guardai Afrodite.Si era alzata e sembrava avere una brutta cera.Mi alzai anche io,togliendomi dalla fronte i capelli sudati.
《Afrodite?Sei pallida
....sta..stai bene?》
Le ultime parole le sussurrai appena,presa dalla paura di averle preso troppo sangue.Afrodite sembrava stizzita,ma tramite l'Imprinting riuscivo a penetrare lo scudo.Scoprí che era solo felicitá per avermi salvata,ma,mi resi conto all'improvviso,sentivo che lo avrei capito anche senza l'Imprinting.In fondo,Afrodite era solo insicura,lo sapevo bene.Cercava di creare uno scudo per non soffrire a causa degli altri.Distratta,non notai che mi aveva lasciata indietro,e facendo un mezzo sorriso la rincorsi mettendomi al suo fianco.
《Afro adesso comincerai ad ignorarmi,non é cosi?》
Lo dissi scherzosamente,ma lei mi fulminò con lo sguardo.
《Non chiamarmi Afro,campagnola.È molto poco chic non usare il mio nome.Afro-dite.Ricordi?》
Scandí le parole quasi fossi una bambina che si cerca di far parlare.Ridacchiai nascondendomi dietro la mano.Ormai eravamo uscite dal parco,così ci dirigemmo verso la scuola.Mezzanotte era passata,e la notte stava scivolando via,lasciandomi intorpidita e stanca.Sbadigliai.
《Ho sonno.》
Gracchiai con la mano sulla bocca.Ed era vero.Afrodite mi gettò un'occhiata a metà tra il divertito e il sarcastico,poi si girò e aumentò il passo.Sospirai.A volte era così difficile avere una conversazione con lei.Misi le mani nelle tasche dei Roper e,con un sospiro,mi incamminai lanciando ogni tanto occhiate al cielo ancora scuro.Arrivata a scuola scoprì che Afrodite,contro ogni aspettativa,mi stava aspettando al cancello.Non potei trattenere un sorriso.
《Quanto ci hai messo,campagnola?》
Il tono era asciutto,ma grazie all'Imprinting riuscì a capire che in realtá era preoccupata per me.Scossi la testa.
《Non ho mica le ali ai piedi come te,Afro.》
Smorfia di Afrodite.
Punto.
1-1,palla al centro.
La oltrepassai,preoccupata di essere stata troppo tagliente,ma Afrodite mi fermò mettendomi una mano sulla spalla.
《Ti preferisco campagnola,Miss Oklahoma City.Odio quando fai la sarcastica,sei talmente ingenua e pura che si capisce subito che bluffi.》
Ahi.
Punto per Afro.
2-1,palla al centro.
Feci un sorriso e la guardai negli occhi.In quel momento sapevo di star guardando la vera Afrodite,senza maschere di ghiaccio nè niente.Senza sapere perchè le misi una mano sulla guancia,e lei non si ritrasse.Uno strano calore ci circondò,non dovuto alla temperatura e all'Imprinting.Era dipeso solo da noi due e basta.Guardai nei suoi occhi,e mi persi nel loro inaspettato calore.Come al rallentatore,Afrodite si avvicinò a me,arrivando a mettere una distanza irrisoria tra noi.Arrossì,pensando che,se mi avesse baciata,non avrei opposto resistenza.Anzi.Non ebbi il tempo di pensare oltre,e chiusi gli occhi,aspettando il tocco delle sue labbra sulle mie,che non arrivò mai.Invece mi bació sulla guancia mormorando poche parole,che mi accesero il cuore di rinnovata speranza.
《Non farmi preoccupare mai più così,campagnola.》
E dicendo questo si allontanò,lasciandomi sola,una mano sulla guancia baciata e il cuore a tremila.
Per Nyx,mi stavo innamorando della strega infernale?

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Capitolo 4
*** Dubbi. ***


Dopo il quasi-bacio di Afrodite,me ne ritornai in camera mia,confusa oltre ogni dire e con la faccia a punto interrogativo.
Afrodite mi aveva salvato la vita e poi era a tanto così da baciarmi : la mia mamy avrebbe detto che era più probabile che piovessero mucche sulla Casa Bianca.Forse,mamy,le mucche sarebbero state più verosimili,pensai,stretta nelle coperte rigorosamente a motivo cappello di cowboy e sempre meno sveglia.Cercavo di dare una spiegazione razionale alla cosa,pur sapendo che non esisteva affatto,ma ci provai sul serio.
Chiederlo direttamente a lei,dopotutto,significava volerla imbestialita e,probabilmente,anche ferita.
Volevo ferire Afrodite?
No,naturalmente.
Quindi dovevo rimanermene zitta e aspettare ulteriori sviluppi.
Se ci sarebbero stati.
Sbadigliai e,stanca come solo il sole aveva il potere di fare,mi addormentai con la faccia di Afrodite stampata nella testa.
Dopotutto,il sonno porta consiglio,no?
 
 
 
Era il tramonto quando mi svegliai da un sonno agitato e confuso.Non riuscivo a togliermi dalla testa gli eventi della notte prima,anche se mi ero ripromessa di farlo per il nostro bene.Il fatto che ero quasi stata uccisa da Neferet sembrava irrilevante,in confronto a quello.Quasi l'avevo rimosso dalla mente.Mi alzai,i capelli un unico groviglio biondo degno di una cavernicola.Sbadigliai e mi rifugiai in bagno,magari una doccia avrebbe fatto un buon effetto sui miei nervi.Sbagliato.
Dopo una buona mezz'ora sotto il getto dell'acqua,mi sentivo esattamente come prima.Confusa.Nervosa.
Il fatto che poi,a colazione (o a cena,a seconda),Afrodite evitava accuratamente di guardarmi,stava a sottolineare che preferiva scordarsi tutto.Nessuna delle due fece parola dell'attacco di Neferet nè dell'Imprinting.Benissimo.Altri segreti e altre bugie,proprio quello di cui avevo bisogno.Mi guardai intorno,irritata,cercando di mettere ordine in quel nuovo casino.
Zoey stava mangiando silenziosamente i suoi Conte Chocula.
Damien rigirava il cucchiaio nella tazza dei cereali,mestamente.
Le gemelle sembravano solo stanche e assonnate mentre bevevano i loro caffé macchiati.Stark sembrava solo stranito da quel silenzio così innaturale,almeno per noi.
Dario sembrava sparito e,dulcis in fundo,io e Afrodite condividevano un nuovo casino.Perfetto.
La colazione tipica degli studenti,no?
Mi alzai con un'ultima occhiata ai miei Lucky Charms,borbottando un :《Non ho fame,scusatemi.》
Non aspettai nemmeno che mi rispondessero.Mi avviai verso l'esterno,le mani nelle tasche dei Roper e l'umore nero che sembrava crescere ogni istante di più.Percorsi i corridoi facendo cenni di saluto col capo ai novizi che incontravo,cercando di non mostrare la mia irritazione.Non dovevo coinvolgere nessuno.
Nemmeno Zoey.
Odiavo tenerle segrete le cose,ma stavolta dovevo.
Al momento giusto glielo avrei detto.
Come con Rephaim.
Il mio cuore perse un battito.
Rephaim.
Non era morto nemmeno da un mese che giá la mia testa correva dietro un'altra persona.
Una persona che mi aveva appena dimostrato che di me,dopotutto,non se ne importava poi molto.
Per Nyx,questa da me non me la sarei mai aspettata.
Uscii fuori,il vento che mi accarezzava le guance,e mi sedetti sugli scalini dell'ingresso.Mi presi la testa tra le mani,che stava cominciando a dolere.
Diavolo.
Cos'avevo nel cervello?
Segatura?
Merda di mucca?
Diavolo.
Mi alzai,frustrata e incazzata con me stessa e diedi un calcio ad una pietra,facendola rotolare rumorosamente lungo il selciato.
Mi fermai e mi accasciai puntellandomi sui talloni,sul punto di piangere,perché non volevo dare il ben servito a Rephaim solo perchè era morto.Non avevo il diritto di provare quello che stavo provando,e nemmeno di innamorarmi di nuovo.E poi era anche una cosa a senso unico,perchè certamente Afrodite non era innamorata di me.Voleva stuzzicarmi,ed io c'ero caduta.Tipico.
Rimasi lì per un tempo che mi parve infinito,fino a quando non sentì dei passi e un singhiozzo a stento trattenuto.
Merda.
Era Afrodite,l'avrei riconosciuta anche senza Imprinting,ne ero certa.
Rimasi ferma.
《Che vuol dire questo?Mi stai....mi stai lasciando?Dario io..》
Diavolo.
Era al cellulare.
Con Dario.
E lui la stava lasciando.
Trattenni un'urlo.
Come poteva lasciarla dopo tutto quello che avevano condiviso?
Forse era a causa del nostro Imprinting?
Pensa che...
Oh.Nyx.
Il cellulare fu scagliato rumorosamente a terra e Afrodite tirò su col naso.
《Avanti campagnola,lo so che sei lì.》
Modalitá mimetizzazione : Da rivedere completamente.
Mi alzai e la guardai negli occhi lucidi di pianto.
《Afrodite..non stavo origliando,davvero.Io..》
Afrodite alzò una mano per zittirmi.
《Lo so,miss Oklahoma,lo so.》
Annuii.
《Vuoi parlare?》
Afrodite scosse la testa.
《Voglio scordarmi di lui,ecco cosa voglio.》
Annuii di nuovo.La capivo anche troppo bene,anche se non volevo ammetterlo.
Così rimanemmo zitte e ci andammo a sedere su una panchina,ognuna 
a pensare ai suoi guai.
E al casino che eravamo noi due.

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Capitolo 5
*** Possibilitá ***


STEVIE RAE.
 
Dopo essere rimasta con Afrodite fino quasi all'alba,andai di nuovo a letto.
Avevamo parlato poco e niente,in realtá.
Eravamo semplicemente rimaste lì,sedute su una vecchia panchina,a guardare il cielo e a pensare alle nostre traversie.
Soffriva molto,lo si vedeva benissimo.Ed io..io volevo aiutarla.
Non sapevo come,però,cosi quando le tre stavano per far posto alle quattro,con solo un cenno del capo ci eravamo dette buonanotte.
Fine.
E ora,infilata nelle coperte,stentavo a capire me stessa.
Afrodite.
Di colpo il suo dolore aveva distrutto anche l'ultima barriera che esisteva tra di noi.
Eravamo solo noi due,senza maschere.
Il dolore e il rimpianto avevano fatto tutto il lavoro.
E quante parole avevamo sprecato,quanto tempo avevamo buttato.
Invece col silenzio avevamo risolto tutto in una manciata di ore.
Sentivo un trasporto che aveva un nome ben preciso nei suoi confronti,non potevo negarlo.
Non volevo.
Ormai,anche per Rephaim,dovevo essere felice.
Lo avrei ricordato sempre,ma anche io meritavo qualcuno che rendesse la mia vita più bella e gioiosa.
E con Afrodite,malgrado tutto,sentivo di essere ciò che più volevo diventare.
Felice.
Afrodite.
Chiusi gli occhi e sospirai.
L'indomani le avrei detto tutto.
O era troppo presto?
D'altronde era stata appena mollata da quello stronzo megagalattico di Dario.
E se lo amava ancora?
Sbuffai.Non potevo vederla soffrire così,lo sapevo.
Non volevo,malgrado lei mi avesse concesso di vedere oltre la maschera e non mi avrebbe dato di più.
Non voleva stare con me?
Lo avrei accettato,ma doveva ritrovare la felicitá -almeno quella che questa guerra concedeva a noi tutti- e l'avrei aiutata diventando ciò di cui aveva bisogno.
Mi bastava questo.
Sospirai e scivolai nel sonno,un sonno privo di dubbi ma con solo una certezza.
Amavo Afrodite. 
 
 
 
 
AFRODITE.
 
Dario mi aveva mollata.
Il motivo non si era capito,in realtà,ma non potevo certo esserne sorpresa.
Erano settimane che ormai non sentivo più quella scintilla nel petto e che lui si limitava ad un saluto e ad un bacio la mattina e una carezza la sera.
Lo amavo ancora?
Il mio,sinceramente,era un no.
Si era comportato da vigliacco,decidendo di non prendere parte a quella stupida imboscata che aveva solo sortito una vittima in più.
Rephaim.
Stevie Rae faceva di tutto per non darlo a vedere,ma soffriva molto.
Odiavo vederla soffrire.
L'unico modo per aiutarla,forse,era mettere k.o Neferet.
Volevo farlo.
Volevo.
Ma come?
Un calore familiare mi incendiò il petto,e allora seppi cosa fare.
Nyx.
Andai nella mia stanza strascicando i piedi lungo i corridoi,infischiandomene per una volta degli altri.
Chiusi la porta e presi una candela bianca dalla mia scorta personale,dunque mi sedetti a gambe incrociate e la infilai nel porta candele che avevo preso dal Tempio di Nyx.
Infine l'accesi e,alzandola al cielo,intonai la mia preghiera alla Dea.
《Dea Nyx,la tua Profetessa,tua emissaria di Luce contro la Tenebra,ti chiede di onorarla con la tua visione sacra.Nyx,mia signora e madre,ti chiedo di apparire e di indicarmi la via.》
Per un secondo non successe niente,poi la luce familiare di Nyx mi inghiottì e la Dea si manifestò.
《Cosa ti turba figlia,mia Profetessa nel mondo moderno?》
La Dea,splendente e gioiosa,sorrise,la voce limpida e piena di amore.
Presi un respiro profondo,e le raccontai ogni cosa.
La Dea mi ascoltò paziente,infine sorrise,l'espressione mutata,ora gravosa ma non priva di amore.
《Ti dirò,figlia,anche se ciò mi addolora,in quanto riguarda una mia figlia,anche se da tempo ha lasciato la mia via.Neferet va abbattuta.Subito.La Tenebra acquista forza e bisogna fermarla prima che sia tardi.Prima che divenga invincibile.Solo una cosa può fermarla,in quanto ora la Tenebra la costituisce interamente.
Il marchio della Luna.》
Il marchio...della Luna?Inclinai il capo,incuriosita.Non ne avevo mai sentito parlare.
《Il marchio della Luna è il marchio della Luce per eccellenza.Solo io posso apporlo e finora...solo ad una vampira l'ho donato.La prima vampira,Elodie,che sconfisse le prime tenebre proprio grazie a questo marchio.
Ma il dono,in quanto in grado di sbaragliare le Tenebre,una volta sconfitte queste sparisce e...risucchia la vita di chi lo porta.》
Annuii.Immaginavo qualcosa del genere.
《Questo marchio è potentissimo,Afrodite,ma è l'unica cosa che può eliminare la minaccia di Neferet.Se te lo appongo,questa guerra finirá,ma tu...potresti morire.Se fossi una vampira saprei dirti con certezza il tuo destino,ma dato che sei Umana,non so dirti cosa ti accadrá.Sono sincera,e sei libera di rifiutare,se credi.Non ti biasimerei certamente.》
Guardai Nyx.
Avevo scelto.
Esisteva solo questa possibilitá.
Avrei ucciso Neferet e fatto giustizia a Stevie Rae.
《Ho fatto la mia scelta,Nyx.Accetto il marchio.
In tuo nome,Dea,combatterò e morirò,se devo.》
La Dea,grave ma orgogliosa della mia scelta,annuii e mi scostò i capelli.Dunque baciò la pelle sopra il sopracciglio sinistro.La pelle bruciava,ma non fiatai.Nyx si scostò dopo qualche istante e mi guardò sorridendo.
《Sei una figlia onorevole.Se vivrai,verrai ricompensata,Afrodite,figlia della Luce.》
Detto questo iniziò a sbiadire.
《Benedetta sia.》 Mormorai.
《Benedetta sia.》 Rispose la Dea,e scomparì.
Soffiai sulla candela,spegnendola,e mi alzai.Posai il portacandela sul comodino e mi diressi in bagno,davanti allo specchio.Mi scostai i capelli e guardai il marchio.Era una mezzaluna gialla,luminosa,che trasudava potere.
Era fatta.
Avevo finalmente la possibilitá di uccidere Neferet.
Lo avrei fatto.
E sarei morta.

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Capitolo 6
*** La Luce infuria. ***


AFRODITE.
 
Ero uscita dalla Casa della Notte appena ricevuto il marchio.
Non potevo,né volevo,aspettare oltre.
《Finiamo questa partita,Neferet.》
Diedi un ultimo sguardo alla scuola,sapendo bene che forse non l'avrei più rivista.
Rividi tutto ciò che mi era successo tra quelle mura ed ebbi un tuffo al cuore.
Addio.
Addio banda di sfigati.
Addio Stevie Rae.
Avevo la possibilitá di liberarli.
Tutti quanti.
E l'avrei fatto.
Mi incamminai,seguendo i sensi.
La Luce e la Tenebra si attraggono in quanto opposti,no?
E cosi fu.
Arrivai alla periferia della città e vidi una villa circondata da potere nero.
Si trattava bene,la strega.
Stavo per muovermi verso l'abitazione,quando una domanda mi bloccó.
Come avrei attivato il marchio?
《Invocami,figlia,e la Luce provvederá.》
Annuii.
Sará fatto,mia Dea.
Oltrepassai il varco di Tenebra senza intoppi.
Strano.
Non me ne curai.
Mi mossi furtiva fino alla porta,ma nessuno faceva la guardia.
Strano.
La spalancai,trovando il buio davanti a me.
Neferet comparve,trionfante.
Ridi finchè puoi,strega.
《Sapevo che avresti ragionato,Afrodite.》
Ma cosa?
Ragionare?
Credeva forse che....
Dio che stupida.
Annuì,sorridendo come facevo una volta.
Come una stronza infernale.
La porta mi si chiuse alle spalle.
《Seguimi,Afrodite.La Tenebra sarà gioiosa di accoglierti come adepta,ed io come figlia.》
Dio,era una tale tonta.
La seguì,l'avrei distrutta insieme alla Tenebra.
Tanto meglio.
Fortuna che il marchio era coperto dai capelli,altrimenti mi avrebbe scoperta.
Avrai una bella sorpresa,stregaccia.
Neferet mi condusse attraverso un corridoio buio, con alcune candele sporadiche a illuminarlo malamente.
Alla fine del corridoio,c'era una porta con un Figlio di Erebo a guardia.
Non mi preoccupava più di tanto.
Caduta Neferet,sarebbe sicuramente stato liberato assieme ai suoi fratelli.
Il figlio si inchinò appena intravista la sua signora.
Io dovetti sforzarmi di non urlargli contro.
La portà si aprì,svelando un altare oscuro con l'effige del toro bianco.
Neferet mi fece cenno di inginocchiarmici di fronte,ed io obbedì.
Non avendomi trasformata in una vampira rossa dopo aver rifiutato la trasformazione,sicuramente aveva intenzione di fare un rituale per asservirmi a lei.
Mentre ero lì,inginocchiata,sentì dei passi alle mie spalle.
Uhm.
Un dolore sordo alla schiena mi fece accasciare in avanti.
Una risata.
Neferet.
Mi girai dolorante.
C'erano due Neferet?
La prima scomparve.
Una copia.
Mi aveva giocata.
Dolorante,mi rialzai a fatica
Non era ancora detta l'ultima parola.
Neferet rise.
《Credevi di avermi giocata?
Umana,feccia,inginocchiati a me.Sono la tua signora e padrona!》
Non mi mossi.
La guardai truce,gli occhi che mandavano lampi,le labbra strette.
Non te la caverai cosí,stronza.
Alzai le braccia.
Ero pronta.
Lo sguardo interrogativo di Neferet mi fece capire che non aveva idea di quello che stavo per fare.
Benissimo.
Sorrisi.
《Ti vogli...ti amo Stevie Rae.》
Sussurrai appena,poi protesi le mani verso Neferet,palmi aperti.
Sapevo che Stevie Rae mi avrebbe sentita anche in capo al mondo.
Stevie Rae.
《Nyx,signora della Luce,madre mia,madre del bene,io ti invoco.
Parla attraverso di me,pronuncia il giudizio per questa creatura mostruosa.
Luce che batte la Tenebra,sii tu ad agire!》
La fronte iniziò a bruciare,nel punto dove c'era il marchio c'era un incendio.Dalle mani partì un'esplosione di luce che investì Neferet.
Un urlo disumano.
Un boato.
La tenebra che si disgregava fino a sparire.
E poi la fine.
Neferet era morta.
Ed io stavo per seguirla.
Stavo giá scivolando via.
》Stevie Rae.》mormorai.
Poi svenni.
 
 
 
STEVIE RAE.
 
Stavo dormendo beata,quando la voce di Afrodite nella testa mi svegliò.
Avevo sentito bene?
《Stevie Rae...ti amo.》
Oh,Nyx.
Sorrisi,ma un dolore sordo al petto,fortissimo,mi bloccò per un istante.
Merda.
Mi alzai,mi vestii in tutta fretta e uscii,correndo all'impazzata guidata dall'Imprinting.
Cercando di ignorare il dolore che aumentava.
Afrodite.
Arrivai in poco tempo alle rovine di una villetta,alla periferia di Tulsa.
C'era un corpo steso,semi ricoperto dalle macerie.
Mi portai una mano alla bocca.
Era Afrodite.
 
 
 
AFORDITE.
 
Fluttuavo.
Le nuvole mi circondavano,ero una nuvola io stessa.
Sospirai.
Ci ero riuscita.
Avevo fatto giustizia a Stevie Rae.
Ed ero morta.
Non si poteva avere tutto dalla vita,no?
《Sbagli,figlia.》
Nyx,in tutta la sua gloria celeste,apparve.
Sorrisi.
《Sei stata brava,figlia.
E ti dirò,sono sorpresa dalla tua forza spirituale.》
Eh?
《Non sei morta.》 riveló la Dea. 《Tra poco ti risveglierai,ma ti ho condotto qui per ricompensarti.
Anche se niente puó eguagliare aver salvato le forze della Luce dall'assedio della Tenebra.》
La Dea si protese e mi baciò la fronte.Nella mente,sentii queste parole.
《Sei una mia figlia,Umana o Vampira che tu sia.
Ma se vuoi passare la vita con una vampira non esserlo potrebbe essere scomodo,no?》
Poi svenni di nuovo.
L'avevo detto,io,che stavo diventando Zoey 2,la vendetta.
Seriamente.
Passarono alcuni minuti,poi aprii gli occhi.
Il volto di Stevie Rae invadeva il mio campo visivo.
Sorrisi.
Stevie Rae mi aiutò a mettermi seduta e mi accorsi che piangeva.
Ma cosa?
《Ohmiadea Afrodite,guarda qui!》
Mi porse uno specchietto.
E sapevo perchè.
Mi specchiai e vidi il marchio color zaffiro,completo e appena "cesellato" che riempiva il mio viso.
Le volute erano moolto chic.
Mi piaceva un sacco.
E bhe.
Ero una vampira.
Stevie Rae mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio,la voce carica di emozione : 《Cosa voleva dire quel 《Ti amo?》,eh?》
Sorrisi.
Voleva dire qualcosa di molto preciso.
Lo sapevo bene.
《Questo.》mormorai guardandola negli occhi.
Le presi il volto tra le mani e la baciai,labbra contro labbra,sangue,disperazione e felicitá.E amore.
Lei non si ritrasse nè subì quel bacio.
Anzi,lo ricambió.
《Ti amo,Afrodite.》mormorò.
《Ti amo,Stevie Rae.》mormorai.
《È la prima volta che non mi chiami campagnola,sai?》mormorò ancora contro il mio orecchio.
Annuii.
Lo sapevo.
Oh,si che lo sapevo.
Dopo qualche decina di minuti passati a sbaciucchiarci come due liceali in preda a una tempesta ormonale,ci alzammo,i vestiti pieni di detriti.
《Allora...Neferet...è...》chiese grattandosi la testa.
《Morta.Finita.Caput.》risposi con un sorrisone.
《Ohmiadea racconta,racconta!》 Saltellò Stevie Rae battendo le mani.
Sorrisi.
《Ti racconterò,si.Ma prima ho bisogno di una doccia.Guarda come sono poco chic!Sembro una barbona della Quarantesima Strada,tanto sono sporca.》
Stevie Rae sorrise,il sorriso più bello del mondo.
Un sorriso in cui mi persi,e che si marchiò a fuoco nella mia mente.
Non lo avrei scordato più.
E cosi,mano nella mano,ci incamminammo verso la Casa della notte e verso il futuro.
Un futuro che volevo passare accanto alla Camp... a Stevie Rae.
Fino alla fine dei tempi.
Insieme.
 
 

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