It's Not Over Till You're Underground...

di DrunkBunny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Famiglia Si Allarga! ***
Capitolo 2: *** Nessuno Mi Aveva Mai Parlato Così... ***
Capitolo 3: *** Un Gioco Un Pò Particolare! ***
Capitolo 4: *** Giochi Idioti Sotto Il Sole! ***
Capitolo 5: *** E Quando Senti Il Mondo Caderti Addosso? ***
Capitolo 6: *** Solo Un Fratello o Qualcos'altro? ***
Capitolo 7: *** Ho Bisogno Di Qualcuno Che Mi Capisca... ***
Capitolo 8: *** Vorrei Solo Che Capissi... ***
Capitolo 9: *** Starei Tra Le Tue Braccia Per Sempre... ***
Capitolo 10: *** Ti Voglio, Ti Desidero, Ti Amo! ***
Capitolo 11: *** Solo Dubbi, Niente Certezze! ***
Capitolo 12: *** In Fondo So Che Hai Solo Paura... ***
Capitolo 13: *** E' Così Facile Illudersi... ***
Capitolo 14: *** Perché La Delusione Fa Così Male... ***
Capitolo 15: *** E Tu, Che Ci Fai Qui? ***
Capitolo 16: *** Sei L'unico Che Riesce A Farmi Dimenticare... ***
Capitolo 17: *** Ti Amo e Ti Odio! ***
Capitolo 18: *** Fidanzato Part-Time ***
Capitolo 19: *** Sei Sincero? ***
Capitolo 20: *** Le Vecchie Abitudini Non Muoiono Mai ***
Capitolo 21: *** I Rimpianti Sono Inutili... ***
Capitolo 22: *** Tra I Due Litiganti... ***
Capitolo 23: *** Richiesta Inaspettata ***
Capitolo 24: *** Ovunque Andrai ***
Capitolo 25: *** Casa Dolce Casa ***
Capitolo 26: *** Amore Impossibile? No, vero! ***



Capitolo 1
*** La Famiglia Si Allarga! ***


CAPITOLO 1: LA FAMIGLIA SI ALLARGA!
La vita…
Solo chi ti ama per davvero può farti un dono così grande! Perché la vita è la più grande fortuna che ti possa mai capitare! È lei che ti offre possibilità che possono cambiarti radicalmente, è lei che ti mette accanto persone speciali con le quali condividere tutte le emozioni positive che esistano. Felicità, gioia, soddisfazione, contentezza e molte altre…
Lei ti mette sempre davanti due strade, due possibilità, e cerca in tutti i modi di aiutarti a prendere quella giusta. Sta a te poi decidere se dargli retta oppure no!
La maggior parte delle volte però non gli diamo molta retta e finiamo nei guai. E poi la colpa è sempre sua, secondo noi, quando invece sappiamo bene che è stata lei che ha fatto di tutto pur di farci prendere la decisione giusta, e scagliare contro di lei tutto l’odio che abbiamo dentro quando qualcosa ci va storto non è la soluzione migliore. Bisogna invece cercare di rimediare e sperare che lei ci aiuti di nuovo nelle nostre scelte, anche se noi gli abbiamo voltato le spalle dandogli la colpa delle nostre sofferenze.
C’è però chi riesce a rovinare questo legame tra noi stessi e la vita.
E i responsabili sono la droga, l’alcol, il sentirsi superiori agli altri…
Bisognerebbe sfuggire da queste cose, tenersi lontano, perché il loro scopo è solo quello di rovinarti la vita. Nient’altro! Rovinano il rapporto che hai con i tuoi famigliari, con i tuoi amici…
Se si riesce a scappare da queste orribili cose, ci si può godere a pieno la vita. Perché la vita è bella! Basta guardare tutto quello che ci circonda per capirlo! E non parlo solo di persone, ma anche della natura che abbiamo attorno.
La natura ci offre dei bellissimi spettacoli. Il tramonto, l’alba, il riflesso della luna sul mare, le grandi distese di verde, le minuscole case sparse qua e là sulle colline…
In poche parole la vita è davvero tutto quello che una persona può desiderare!
Essa però, a volte, può diventare la tua peggior nemica…
All’improvviso tutto va per il verso sbagliato. Succedono cose che mai avresti immaginato accadessero proprio a te. A te che è sempre andato tutto per il verso giusto.
Ma nella vita non è sempre tutto rose e fiori. Perdi un famigliare, litighi col tuo migliore amico, a scuola non dai il massimo e il tuo rendimento non è dei migliori…insomma la tua vita fa schifo! Cerchi di rimediare e invece peggiori le cose, vuoi essere d’aiuto per qualcuno e invece ti senti impotente, insignificante…vorresti che la tua famiglia sia orgogliosa di te e invece prendi quelle decisioni sbagliate che ti portano a diventare la “vergogna” della tua famiglia…
E in quel momento vorresti solo non essere mai nato, perché forse avresti dato meno fastidio in questo mondo di merda! Dove c’è una società di cazzo guidata da bastardi che vogliono solo comandare e fottersi i soldi delle persone oneste. Dove tu sei solo un piccolo granello di sabbia disperso su questo mondo che è come un deserto, troppo grande per te…
Questi bastardi che pretendono che la gente gli segua come dei cagnolini solo per poi pugnalarli alle spalle e portarli alla rovina!
Insomma la vita può essere la tua migliore amica, ma poi finisce per diventare la tua torturatrice che ti costringe a fare sacrifici su sacrifici, senza mai ottenere un bel niente!
                                                                                                 ***
“Qualcuno vuole spegnere quella cazzo di sveglia!” dissi mentre cercavo di mettermi la testa sotto il cuscino nell’intento di non sentire più quell’infernale rumore.
“Invece di lamentarti alzati che è tardi!” mi rispose mia sorella togliendomi le coperte di dosso.
“Sta ferma!”
Cercai di levargliele di mano.
“Ha ragione tua sorella, Cele! Alzati che fra poco arriva Elisa!” gridò mio padre dalla cucina.
“Porca puttana me ne ero dimenticata!” dissi dandomi un colpo sulla fronte e scendendo dal letto.
Mio padre aveva divorziato da mia madre qualche anno fa, e l’estate scorsa mentre era in vacanza in Italia ha conosciuto Elisa. Si sono subito innamorati. È stato un colpo di fulmine! Come dice mio padre.
Io non ci sto male, anche perché i miei genitori sono rimasti in buoni rapporti…quindi non vedo perché dovrei esserlo!
Mi stiracchiai e sbadigliai. Poi alzai lo sguardo su mia sorella.
Era già vestita a differenza mia che portavo ancora il mio bel pigiama nero e bianco.
Portava un vestito a fiori rosa, un paio di ballerine, anch’esse rosa. Aveva i capelli legati in uno chignon, portava come orecchini due cerchioni che sembravano più le ruote di una macchina per quanto erano grandi.
Scoppiai a ridere.
“Ma dove hai intenzione di andare vestita in quel modo?”
“Ma che ti ridi scema! Voglio fare bella figura, non mi chiamo mica Celeste che vado vestita di nero anche ai matrimoni eh!”
Gli buttai il cuscino in faccia.
“Fa la finita stronza!”
“Finitela voi due!” disse mio padre entrando in camera nostra.
“Cele, ancora in pigiama?” continuò fulminandomi con lo sguardo.
“Corro subito in bagno!”
Dopodiché sparì.
Mi lavai in pochissimo tempo e poi tornai in camera per vestirmi.
Aprì il mio armadio. Non c’era molta scelta in realtà! Tutti i miei vestiti andavano dal nero, al blu, al grigio…ero la felicità fatta in persona quando si trattava di vestiti!
Alla fine optai per una maglietta dei Red Hot Chilli Peppers e un paio di pantaloncini neri con le borchie. Gli adoravo!
Poi mi sedetti sul letto e indossai le mie amatissime Converse grigie.
“Ma non potresti cambiare look almeno per oggi?”
“No, Raperonzolo! Non vedo perché dovrei…”
Io e mia sorella Miriam eravamo completamente diverse.
Lei era bassina, aveva dei bellissimi capelli biondi, occhi verdi ed era molto vivace e simpatica. A volte invidiavo la sua voglia di vivere e la sua spensieratezza…
Io invece ero un po’ più alta di lei, i miei capelli erano neri e avevo il ciuffo rosso, i miei occhi marroni scuro e, a differenza sua, ero una stronza a volte! Ma sapevo anche essere molto dolce, con chi se lo meritava però!
Anche se a volte discutevamo perché lei mi prendeva in giro per come mi vestivo, ci volevamo un mondo di bene.
È stata da sempre una delle persone a cui tengo di più.
“Non chiamarmi Raperonzolo!”
“Ma se sei uguale!”
“Devo prenderlo come un complimento?”
“Beh se la vediamo dal fatto che lei ha dei bellissimi capelli lunghi diciamo di si, se invece la vediamo dal fatto che come lei devi stare rinchiusa in una torre per sempre, sotto il controllo di una brutta matrigna, direi di no!”
“Quanto sei scema!”
Ero davanti allo specchio a mettermi la matita nera agli occhi quando, improvvisamente, suonarono alla porta.
“Dovrebbero essere loro!”
Ci precipitammo giù come due saette. Sembravamo le figlie di Superman.
“Finalmente!” ci disse nostro padre mentre andava ad aprire la porta.
Elisa era una donna molto bella. Alta, magra, capelli lunghi, ricci e castani, occhi marroni che ispiravano fiducia.
Dietro di lei c’erano due ragazzi.
Io puntai subito gli occhi su quello più grande. Non era molto alto, magro, capelli nerissimi e occhi verdi intensi.
Porca puttana che belli occhi!
Quel ragazzo mi guardò e io distolsi subito lo sguardo facendo finta di niente.
Se solo avessi guardato solo per un altro istante quei bellissimi occhi sarei entrata in tranche, erano ipnotici cazzo! Una volta guardati non smettevi più di farlo…
Elisa e papà si diedero un tenero bacio, poi mio padre parlò.
“Elisa, queste sono le mie due figlie! Celeste e Miriam!”
“Piacere!” dicemmo io e Miriam contemporaneamente.
“Piacere! Hai due figlie molto belle!” rispose Elisa sorridendoci.
Miriam al suono di questa frase non perse tempo e mostrò tutti e 72 i suoi denti, io invece mi limitai a curvare le labbra cercando di fare un sorriso almeno decente.
Non amavo per niente i complimenti! Mi mettevano in imbarazzo, cazzo!
“Loro invece sono i miei figli!” continuò Elisa.
Quei due ragazzi si fecero avanti.
“Billie Joe e Tom!”
Billie Joe? Che razza di nome è Billie Joe?
“Ciao ragazzi!” disse subito Miriam.
“Ciao!” rispose Tom.
Billie non disse niente. Sembrava un vegetale, non dava nessun segno di vita. Si limitava solo a sbuffare.
Ammazza sprizza gioia da tutti i pori questo ragazzo eh!
“Celeste, Miriam mostrate le camere ai ragazzi, per favore?” ci chiese mio padre.
“Certo papà!”
Miriam fece segno a Billie e Tom di seguirla su per le scale. Io gli seguì.
“Cele io mostro a Tom la sua camera, tu pensi a Billie?”
“Scema ma se stanno nella stessa camera!”
“Giusto, me ne ero dimenticata! Comunque non c’è bisogno di essere cosi “gentili” eh!”
Alzai gli occhi al cielo, poi aprimmo la porta della camera dei ragazzi.
“Questa è la vostra camera, spero vi piaccia!” disse Miriam.
“Ma sicuro che ci piace! Vero Billie?” rispose Tom poggiando la sua valigia sul suo letto.
“Si certo…”
“Non fate caso a lui, non è molto socievole! Soprattutto con chi non conosce…” ci sussurrò Tom.
“Ce ne siamo accorte!” dissi io.
Miriam mi diede una gomitata nella pancia.
“Ahia deficiente!”
“Vi va di fare un giro in città dopo pranzo?” propose Miriam.
“Bell’idea!” rispose Tom.
“Io non vengo, Miriam…”
“Oh e dai Cele! Perché sei così noiosa?”
“Ma devo suonare la chitarra!”
Alla parola chitarra Billie mi guardò.
Cazzo, più gli guardo più mi piacciono i suoi occhi! Devo smetterla di fissarlo o mi prenderà per una cretina!
Smettila, smettila, smettila!
Girai lo sguardo verso mia sorella.
“Sempre con questa chitarra! E la mia chitarra di qua, e la mia chitarra di là…esci un po’!”
“Eh va bene! Lo faccio solo per non sentire le tue lagne!”
“Brava bimba!” Miriam mi mise un braccio intorno al collo.
Quanto la odio quanto mi chiama “bimba”! La impiccherei!
“Non chiamarmi bimba Raperonzolo! Sai che mi da fastidio!” dissi togliendo il suo braccio dalle mie spalle.
“Raperonzolo?” chiese Tom ridendo.
“Si, Raperonzolo! Guardala, è uguale!”
“Smettila cretina!” disse Miriam spingendomi e diventando rossa.
“Dai torniamo in camera nostra, lasciamoli da soli! Ciao ragazzi, a dopo!”
Presi Miriam per un braccio e la trascinai via da lì.
Entrate in camera mi stesi sul mio letto e misi le cuffie, mentre mia sorella si levava i cerchioni che aveva alle orecchie.
Feci partire Eletrical Storm degli U2.
Con quella fantastica canzone che faceva da sottofondo, nella mia testa gironzolava un solo pensiero. In quel momento pensavo solo a lui…a Billie….non so perché, cioè lo conoscevo da neanche un’ora! Però c’era qualcosa che mi attraeva in lui, forse erano i suoi capelli. Io impazzivo per i capelli neri e disordinati come i suoi! Oppure erano i suoi bellissimi occhi verdi…non so, ma sentivo che ero davvero attratta da lui…
Tutto ad un tratto vidi mia sorella vicino al mio letto che agitava la sua mano davanti alla mia faccia.
“Che vuoi?” dissi togliendomi le cuffie.
“A che pensi?”
“A niente, perché?”
Miriam incrociò le braccia.
“Mi prendi per un’idiota?”
“Beh più o meno…”
“Dai scema dimmi che hai?” mi chiese sedendosi di fianco a me.
“Ti ho già detto che non ho niente!”
“Pensi a Billie?”
Ho una maga come sorella e non me ne sono mai accorta per caso?
“Che mi leggi nel pensiero?”
“Ho visto il modo in qui lo guardavi eh…”
“Non posso negare che è un bel ragazzo, però non provo niente per lui. Non lo conosco bene ancora, e poi è il figlio della compagna di nostro padre, sarei solo una stupida se mi innamorassi proprio di lui!”
Lo sguardo di Miriam era preoccupato e perplesso allo stesso tempo.
“Stai tranquilla! Non mi affezionerò di certo ad uno come lui. Ma hai visto com’è antipatico?”
“Mah no! Non è antipatico, è solo un ragazzo chiuso, non molto socievole.”
“Ecco appunto, è antipatico!”
“Vabbè va, lasciamo perdere! Comunque vieni con noi dopo pranzo?”
“Si, vengo basta che la finisci di chiedermelo!”
“Brava bi…scusa!” disse rendendosi conto di quello che stava per dire guardando la faccia che avevo appena fatto.
Mi stava chiamando di nuovo “bimba”! Qualche giorno la ammazzo!




 

Saaaalve ragazze! :DD Rieccomi con una nuova storia :3
Che ne dite del primo capitolo?!
Si è capito che Billie, il fratellastro di Celeste, non è molto socievole e simpatico come suo fratello Tom : Ma chissà! Potrebbe anche cambiare, no? ;) Potrebbe sorprenderci xD
Alla prossima!<3
Rage&Love
Greendayer98

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Capitolo 2
*** Nessuno Mi Aveva Mai Parlato Così... ***


CAPITOLO 2: NESSUNO MI AVEVA MAI PARLATO COSì…

“Ragazzi scendente su, è pronto!” gridò mio padre dalla cucina.
Io e Miriam uscimmo dalla camera proprio nel momento in cui Tom e Billie uscirono dalla loro.
Io e Billie ci guardammo, ma abbassai subito lo sguardo.
Il pranzo passò in fretta tra lunghe chiacchierate per conoscerci meglio. Elisa era davvero molto simpatica e dolce, ci saremmo trovate sicuramente bene con lei in casa. Anche perché in casa mancava la presenza femminile per le faccende di casa e il resto! Si è vero, c’eravamo io e Miriam, però a me non andava di fare mai un cazzo e mia sorella aveva paura di rompersi le unghie o di rischiare che le sue mani si screpolassero per colpa dei troppi detersivi.
Era fissata con il suo aspetto mia sorella. Passava ore e ore nel bagno ogni volta che dovevamo uscire.
A me invece non importava un emerito cazzo dell’aspetto esteriore. Per carità mi curavo anch’io, ma non ero così ossessionata come mia sorella! Lei era esagerata porca miseria!
Subito dopo aver finito di pranzare io, Miriam, Tom e Billie uscimmo di casa per fare una passeggiata e mostrare ai ragazzi la città.
Camminavamo per le vie della città, quando vidi Miriam avviarsi insieme a Tom in un bar vicino al parco. Io e Billie eravamo un po’ più indietro di loro.
L’enorme insegna colorata diceva “BAR 600”.
Aspettate! Quel bar…eh no, non proprio quello per favore!
“Miriam, dove stai andando?” dissi fermandomi.
“Vado al bar non vedi!”
“Io resto qui, allora…”
“Ma perché?”
“Non ci vengo in quel posto del cazzo! Lo sai che lì ci vanno tutte le puttane della città, e sai anche che ogni volta che mi vedono devono fare commenti idioti! E a me da fastidio!”
“Ma non puoi restare qui da sola!”
“Non sarà da sola, rimango io qui con lei…” intervenne Billie.
“Ok, ci vediamo dopo allora!”
Dopodiché Miriam e Tom se ne andarono, mentre io e Billie ci sedemmo su una panchina.
Che imbarazzo porca puttana! Cele non guardarlo negl’occhi o mi rincoglionisci! NON GUARDARLO!
“Allora suoni la chitarra?” disse Billie rompendo il silenzio.
“Si…” dissi con il capo chinato per terra.
“Anche io la suono!”
“Davvero?” alzai lo sguardo, ma non verso di lui.
“Già, da un bel po’ di anni!”
“Wow! Voglio sentirti suonare allora!” dissi sorridendo.
Passò di lì una ragazza che aveva deciso di fare la rompicoglioni proprio quel giorno.
“Oh guardate chi c’è! La bambina che non ha più la mamma! Dov’è tua madre Cele? Dov’è? Per caso se la sta facendo qualche sconosciuto?”
“Sparisci troia se non vuoi che ti rovini quella faccia di cazzo che ti ritrovi!”
M guardò con una faccia disgustata, forse per le parole che avevo appena detto, e poi se ne andò.
“Hai un bel caratterino!”
“Te ne sei accorto eh! Le ucciderei tutte quelle puttane!”
“E’ questo il motivo per cui non volevi andare in quel bar?”
“Esatto! Un giorno ci sono andata con mia sorella e quelle oche hanno incominciato a fare commenti del cazzo su mia madre e mio padre che avevano appena divorziato…mia sorella ci torna lo stesso, anche perché a lei non dicono più niente. In fondo lei è molto più bella di me, molto più simpatica. Ha molti amici, e invece io…dopotutto chi vorrebbe un’amica come me? Stronza e volgare come me!”
“Cazzate! Tu non hai amici non per il tuo carattere, dopotutto non ha niente che non va. Tu non hai amici solo perché gli altri non riescono a vedere dentro di te, non riescono a vedere i lati positivi della tua persona perché sono accecati da tutte le stronzate che dominano questo mondo di merda! E poi a me piaci così come sei! Non ti tieni niente dentro, proprio come me!”
Cazzo, amo il modo in cui ragiona questo ragazzo!
“Nessuno mi ha mai parlato così….”
I miei occhi in quel momento brillavano.
Billie mi sorrise.
“Ti va di camminare un po’? Le mie gambe si stanno addormentando!”
“Come vuoi!”
Ci alzammo e ci incamminammo verso un viottolo ghiaioso.
“Parlami un po’ di te!”
“Cosa vorresti sapere? Hai già capito che persona sono…”
“Perché quando parli di te hai un tono insoddisfatto, infelice…”
“Hai detto bene, non sono molto soddisfatta di me stessa…”
“Perché?”
“Credo di essere stata chiara prima!”
Alzai il passo.
“Ehi…”
Billie mi fermò per un braccio. Mi girai verso di lui e lo guardai negl’occhi. Non so con quale coraggio, ma lo feci.
“Te ne devi fregare di quello che dicono gli altri, ok? Tu sei perfetta così come sei, e non cambierai di certo solo perché non piaci agli altri!”
Ci siamo appena conosciuti, ma è come se ci conoscessimo da una vita…Fin ad ora Billie è l’unico che è riuscito a guardarmi dentro, conoscendo la persona che sono in realtà! Ed è bastato un solo pomeriggio!
“Grazie Billie, davvero!”
“E di cosa? Sei o non sei la mia sorellastra?”
Sorrisi come mai avevo fatto. In quel momento mi sentivo davvero felice.
Squillò il mio cellulare.
“Miriam, che cavolo vuoi?”
“Dove diavolo sei finita?”
“Sono con Billie, facciamo una passeggiata!”
“Noi stiamo tornando a casa, vi dobbiamo aspettare?”
“Nono, andate pure avanti! Stiamo venendo.”
“Come vuoi.” E riattaccò.
“Direi che ci tocca tornare a casa!”
Non appena arrivati mi precipitai in bagno per fare una bella doccia rinfrescante. Con questo caldo era l’ideale!
Aprì la finestra per far entrate un po’ d’aria fresca, poi mi spogliai ed entrai nella doccia.
L’acqua fredda sulla mia pelle mi rasserenava. Era come se il macigno che avevo sulla spalla a causa della calda giornata e dello stress  si disintegrava dandomi sollievo.
Finito mi avvolsi nell’asciugamano, poi ne presi un altro per asciugare i capelli, il beauty case e aprì la porta per tornare in camera.
Mi ritrovai davanti Billie.
“Ehm, scusami! Non sapevo che ci fossi tu…”
“Sta tranquillo, io ho finito puoi entrare!” dissi sorridendogli.
Uscì dal bagno e, mentre aprivo la porta della mia camera, mi girai indietro e notai che Billie mi stava fissando a occhi spalancati dal bacino in giù.
“Che fai guardi?”
“Nono!” disse chiudendosi in bagno.
Sorrisi al pensiero.
Indossai dei leggings neri e un top nero con la scritta “Fuck!” bianca.
“Perché stai sorridendo come una ebete?” mi chiese Miriam mentre mi asciugavo i capelli.
“Così!”
“Mmh…”
“Oh Miriam non sorrido solo quando mi succede qualcosa di bello eh!”
“Ah si, perché adesso si sorride anche senza motivo? Tu sei scema!”
“Ha parlato lei!”
“Cosa avete fatto tu e Billie?”
“Niente di che, abbiamo chiacchierato, abbiamo fatto una passeggiata…”
“Capito! Lo trovi ancora antipatico?”
“Ehm, direi di no! Anzi è un ragazzo molto simpatico a quanto ho potuto vedere.”
“Mi devo preoccupare?”
“La vuoi finire con questa storia? Ho solo detto che è simpatico, mica che lo amo!”
“Ok ok, non ti scaldare!”
Proprio in quell’istante entrò in camera mia la mia migliore amica.
“Splendore!” disse correndomi incontro e abbracciandomi.
“Ciao bellissima!” risposi ricambiando l’abbraccio.
Gaia è stata da sempre la mia migliore amica! Era l’unica che riusciva a consolarmi quando ero giù di morale. Riusciva a trovare sempre un modo per farmi sorridere…era unica! Gli volevo un mondo di bene, era come una sorella per me!
“Beh mi fai conoscere i tuoi nuovi fratelli?”
“Da quanto tempo è che mi stai stressando con questa storia? Due mesi?”
“No, quattro!” rispose ridendo.
Gli volevo bene si, ma odiavo la sua risata da deficiente! Sembrava un topo in calore!
“Andiamo, te li presento!” dissi prendendola per un braccio e trascinandola fuori dalla mia stanza.
Bussai alla porta dei ragazzi.
“Avanti!”
“Ciao Billie! Questa è la mia migliore amica Gaia, Gaia questo è il mio fratellastro Billie!”
Si strinsero la mano e si sorrisero a vicenda.
Improvvisamente entrò Tom.
“Buonaseera! Ohoh, Cele chi è questa bella ragazza?”
“Tom la finisci di fare sempre il cascamorto con tutte le ragazze che ti ritrovi davanti?” disse Billie sdraiandosi sul suo letto.
“Sta zitto coglione! Non faccio il cascamorto con tutte le ragazze che mi ritrovo davanti!” rispose Tom, gridando contro Billie e bruciandolo con gli occhi.
“Ehm, Tom? Non volevi conoscere la mia amica?” intervenni io per evitare che quei due si picchiassero.
“Si si! Piacere io sono Tom!”
“Piacere, io mi chiamo Gaia!”
“Contento ora?” domandai.
“Molto, grazie!”
Alzai gli occhi al cielo.
“Noi andiamo, ciao!”
E uscimmo da quella camera.
“Simpatici!”
“Già, e pensare che prima credevo che Billie fosse antipatico! Invece conoscendolo ho capito che non lo è affatto, anzi!”
“Cele? Te lo ha mai detto nessuno che quando parli di lui ti si illuminano gli occhi?”
“Anche tu? Ma perché tutti credete che a me piaccia Billie?”
“Perché, chi è che lo crede oltre a me?”
“Mia sorella!”
“Non è vero?”
“No…cioè…forse…boh…non so!” balbettai.
“Cele guardami negl’occhi e dimmi che Billie non ti piace!”
“Dobbiamo parlare proprio di lui? Non possiamo cambiare argomento?” chiesi cominciando a spazientirmi.
“Va bene, ma lo riprenderemo questo discorso! Non te la caverai così facilmente cara!”
Non sapevo neanche io se mi piaceva Billie, adesso immaginatevi se potevo dirlo a lei! Quello di cui ero sicura era che ogni volta che guardavo i suoi occhi dentro di me succedeva qualcosa…qualcosa che non ho mai avvertito prima…



 

Ma Ciauuuu :33 Questo era il secondo capitolo! :D A quanto pare Billie è riuscito a riconoscere in Celeste quello che lei è per davvero ma che nessuno prima d'ora se ne era accorto *.*
Spero davvero che vi sia piaciuto!<3
Alla prossima!<33
Rage&Love
Greendayer98

 

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Capitolo 3
*** Un Gioco Un Pò Particolare! ***


Ma ciau belle bimbeee! :33 In questa capitolo Celeste, Billie, Miriam, Tom e Gaia (insomma tutta la compagnia bella xD) faranno un giochino un pò PARTICOLARE insieme a due amici di Billie (Chissà chi sono xD) Spero davvero vi piaccia! :3 *svanisce nel nulla*
Alla prossima!<3
Rage&Love
Greendayer98



CAPITOLO 3: UN GIOCO UN PO’ PARTICOLARE!
La sera arrivò subito, e io e Gaia ci addormentammo sul mio letto.
Venni svegliata improvvisamente però da uno strano baccano che proveniva dal salotto.
Svegliai quella dormigliona della mia amica.
“Cazzo rompi Cele! Voglio dormire!”
“Svegliati fannullona! Scendi con me a vedere cosa cazzo sta succedendo giù!”
Gaia sbuffò e strofinandosi le dita sugl’occhi scese dal letto con fare annoiato.
Scendemmo giù e ci ritrovammo davanti mia sorella, Tom, Billie e altri due ragazzi a me sconosciuti seduti per terra che ridevano tra di loro.
“Era ora che ti svegliassi Cele!” disse Miriam prendendomi per un braccio e facendomi sedere di fianco a lei.
Feci segno a Gaia di mettersi vicino a me. Aveva una faccia da drogata in quel momento. D’altronde ce l’aveva sempre quando si svegliava. Mi faceva morire.
Soffocai una risata.
“Papà e Elisa dove sono?” chiesi rivolta a mia sorella.
“Sono fuori, quindi la casa è nostra fino a tarda notte!”
“Capito! Ma…loro due chi sono?” continuai poi rivolgendo uno sguardo ai due ragazzi vicino a Billie.
“Ah giusto! Loro sono miei amici, Mike e Tré!” mi rispose Billie indicando prima il biondino che aveva alla sua sinistra e poi quello coi capelli arancioni alla sua destra.
“Tu devi essere la sorellastra di Billie?” chiese Tré.
“Perspicace il ragazzo!” dissi.
Mike sorrise, e così anche Billie.
“Che ne dite se giochiamo al gioco della bottiglia?” propose Tom.
“Oh ti prego Tom! Il gioco della bottiglia è un gioco per bambini!” intervenni subito io.
“Mamma Cele, ma perché devi sempre essere rompi palle?”
Miriam mi diede uno spintone che mi fece cadere su Gaia.
Mi rialzai e la guardai male.
“Allora facciamo così! Giochiamo si al gioco della bottiglia, però facciamo qualche variazione per far contenta la nostra Celeste. Che ne dite?” farfugliò Tré.
Aveva di sicuro bevuto, si sentiva il suo alito da chilometri.
“Che tipo di variazioni?” chiesi incuriosita.
“Invece di fare i soliti obblighi come bacio sulla guancia, carezza, schiaffo e cazzate varie, mettiamo cose più eccitanti!”
Avevo già capito dove voleva arrivare, e dal suo sguardo si capiva che voleva mettermi alla prova.
“Ci sto!” dissi in tono di sfida.
“Ottimo! Iniziamo?”
Tutti gridammo di si.
Tré fece girare la bottiglia, e uscì Mike. Lui sorrise compiaciuto. Avevo paura di quello che stava andando a dire, sentivo che sarebbe stato qualcosa di…
“Voglio che chi capiti si levi la maglietta!”
Ecco appunto!
Tré girò di nuovo la bottiglia e uscì Gaia.
“Oh no no ragazzi, io non lo faccio!” disse subito lei.
“La solita polla!” dissi provocandola.
“Ah si! Ti faccio vedere io chi è la polla!”
Si alzò e si levò la maglietta. Sotto non aveva neanche la canottiera, quindi rimase in reggiseno.
Si alzò un boato, e io mi misi a ridere.
“Questa volta giro io!” gridò Miriam.
Prese la bottiglia e la fece girare.
Uscì Tom che disse che avrebbe dato un bacio con la lingua a chiunque fosse capitato. Sapevo che sperava uscisse una di noi ragazze, ma non aveva tenuto in considerazione che erano presenti anche tre ragazzi.
E infatti la bottiglia puntò Billie. E adesso voglio proprio godermi lo spettacolo.
“No ragazzi, è mio fratello!”
“Non ci interessa, fallo e basta!” disse Tré divertito dal fatto che Billie e Tom dovevano baciarsi.
Tom si avvicinò a Billie e chiudendo gli occhi lo baciò.
“Oh ma che schifo!” gridai io.
Billie lo allontanò subito e cominciò a sputare per terra.
“Ehi dopo pulisci tu eh!” dissi io.
“Voglio vedere te se ti dovevi baciare con tua sorella!”
Beh in effetti…
Mi misi a ridere.
Al prossimo turno toccò a Tré.
“Voglio che questa volta la prima persona che indica la bottiglia faccia eccitare nel modo in cui vuole la seconda che uscirà!”
“Tré sei un pervertito!” disse Mike cadendo all’indietro per le risate.
Come temevo la bottiglia puntò me.
“Tré giuro che ti uccido!” dissi mangiandomelo con gli occhi.
“Hai paura bimba?”
“Non chiamarmi bimba se non ti picchio!”
Tré sorridendo fece rigirare la bottiglia e puntò….Billie.
E che cazzo! Proprio lui? No, porca puttana!
Io e Billie ci guardammo.
“Devo proprio farlo?”
Tutti si lanciarono degli sguardi divertiti, poi iniziarono a incitare.
“Celeste! Celeste! Celeste!”
Avendo capito che non c’era nient’altro da fare, mi alzai. Raggiunsi Billie e mi misi a cavalcioni su di lui.
Cominciai a mordergli l’orecchio e mi accorsi che lui stava sorridendo.
Poi lo baciai e sentì la sua lingua che sfiorava la mia. Mentre facevo questo scesi con la mia mano fin in mezzo ai suoi pantaloni.
Avvertì subito che stava cominciando a eccitarsi, così mi allontanai.
La mia faccia prese fuoco e a quanto pare anche quella di Billie.
Guardai Tré e dissi:
“Contento?”
“Moltissimo!” rispose facendomi un sorrisetto.
“Mamma mi vieni voglia di prenderti a schiaffi!” dissi mettendomi a sedere.
Mentre continuavano a giocare, io mi morsi il labbro ricordando quello che avevo appena fatto. Avevo ancora il suo sapore sulla mia bocca.
Cazzo come bacia bene! Mi sa che mi sono eccitata più io che lui!
Mi alzai.
“Dove vai Cele?” mi chiese Gaia.
“Torno subito vado un attimo in bagno…” dissi, dopodiché mi avviai verso le scale.
Guardai per un momento Billie e mi accorsi che anche lui mi stava guardando, poi salì le scale e andai in bagno.
Mi sciacquai il viso che stava ancora prendendo fuoco.
Perché ho provato tutte quelle emozioni? Non ho avvertito mai nulla del genere per nessun ragazzo…Cioè se devo essere sincera mi è piaciuto porco cazzo! Mi è piaciuto sul serio. Sarei stata su di lui a sentire ancora le nostre labbra che combaciano alla perfezione per ore…
Oh ma sentitemi! Ma che diavolo mi sta succedendo? La devo finire con questi pensieri del cazzo! E’ tuo fratello Cele, capito? È tuo fratello! Non ci potrà mai essere niente tra di voi, NIENTE!
Mi sedetti per terra e seppellì il mio viso tra le mani.
Da quanto lo conosco? Da un giorno, da un fottutissimo giorno! Non posso essere attratta in questo modo da lui se lo conosco da così poco tempo! Vabbè che oggi mi ha dimostrato di conoscermi più di chiunque altro, però….
Guardai il mio cellulare. Erano le 22.00.
Andai un attimo in camera e misi il mio pigiama. Pantaloncini neri e maglietta a maniche giro nera a pois bianchi. Mi guardai allo specchio e pensai ‘wow, sembro una bambina tanto dolce e ingenua!’
Dolce non credo proprio, ma ingenua direi proprio di si…
Scesi di nuovo giù e vidi che si erano tutti addormentati, o meglio tutti tranne Billie. Ma quanto sono stata via? A me sono sembrati meno di 10 minuti! Bah!
Gaia era stesa sulle gambe di Mike, Miriam era appoggiata sulla spalla di Tom, mentre Tré era steso a terra con la bocca e le gambe aperte. È pervertito anche quando dorme eh!
Sorrisi guardandolo.
Billie era affacciato alla finestra.
“Dormono tutti?” dissi rompendo il silenzio tombale che si era creato.
“Già…” mi rispose con voce sognante.
Mi sedetti di nuovo a terra, e dopo un po’ Billie fece lo stesso.
“Senti per quello che è successo prima…beh...ehm…Tré è uno stronzo! Si diverte a mettere in imbarazzo le persone!”
“Tranquillo fa niente, anche se uno schiaffo non glielo leva nessuno!”
Billie sorrise.
“L’importante è che non abbia dato noia a te…” continuai abbassando lo sguardo.
“Non ti preoccupare, non mi ha dato fastidio! E se posso dirlo, baci molto bene!”
Arrossì.
“Scusa, non volevo metterti in imbarazzo…”
“Nono, no…non mi hai messo in imbarazzo!” dissi subito.
“La volete finire voi due!” disse Tré tirandoci addosso la bottiglia di plastica che avevamo usato prima e che mi colpì sulla testa.
“Aha!” dissi massaggiandomi la fronte.
“Ti sei fatta male?” mi chiese Billie con un tono di voce molto dolce.
“No tranquillo, non è niente!”
“Comunque Tré se vuoi dormire torna a casa tua!” continuò.
Ma Tré si era già riaddormentato.
E dopo un po’ finimmo per addormentarci anche io e Billie.





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Capitolo 4
*** Giochi Idioti Sotto Il Sole! ***


CAPITOLO 4: GIOCHI IDIOTI SOTTO IL SOLE!
Il mattino dopo mi svegliai che ero appoggiata su Billie. Mi allontanai e mi stiracchiai.
Guardai fuori dalla finestra. Era davvero una bella giornata, dopo colazione avrei proposto agli altri di fare un bagno in piscina.
Si svegliò anche Gaia.
“Buongiorno Polla!” dissi ridendo e ricordando la scena di lei che si levava la maglietta davanti a tutti.
“La finisci di chiamarmi polla? Hai visto che alla fine l’ho fatto poi!”
Andammo in cucina. Seduti al tavolo c’erano Elisa e papà.
“Buongiorno! Posso sapere cosa ci facevate tutti stesi a terra?” chiese mio padre mentre io e Gaia prendevamo posto.
“Ieri abbiamo passato tutta la notte a chiacchierare e alla fine ci siamo addormentati per terra!” risposi sbadigliando.
Ovviamente non gli avrei mai detto che avevamo giocato al gioco della bottiglia! Soprattutto se poi quel cretino di Tré ci aveva costretti a diventare “attori porno”!
Ecco parli del diavolo e spuntano le corna! Tré, seguito da Mike e Billie, entrò in cucina.
“Buongiorno!” disse con la faccia di un drogato peggio di quella di Gaia.
“Voi siete gli amici di Billie, giusto?” chiese mio padre mentre prendeva un sorso dalla tua tazza di caffè.
“Esatto! Piacere signore, il mio nome è Trè!”
Tré strinse la mano a mio padre e poi prese posto di fianco a me.
“Io sono Mike!”
Mike fece lo stesso e si sedette di fianco a Gaia. Billie si mise di fronte a me.
“Neanche un grazie per ieri, ingrata!” mi sussurrò Tré.
“Grazie per che cosa? Semmai ti dovrei dare un bello schiaffo in faccia!”
“Guarda che ce ne siamo accorti tutti che ti sarebbe piaciuto continuare!”
Diventai subito rossa.
“Ma sta zitto, fa la finita!”
“Come vuoi, ma sappi che anche a Billie è piaciuto…”
Gli pesati il piedi talmente forte, tanto che Tré sbatté la gamba sul tavolo.
“Questa me la paghi!” disse massaggiandosi il ginocchio.
“Te la sei cercata caro!” dissi alzandomi.
“Gaia andiamo in camera mia?” continuai.
“Aspetta Cele, fammi finire di far colazione almeno!” mi rispose con la bocca piena.
Alzai gli occhi al cielo, poi salì in camera mia.
Pensavo e ripensavo a quello che mi aveva appena detto Tré.
‘Sappi che anche a Billie è piaciuto…’
Era vero? O mi stava prendendo per il culo? Si, sicuramente si stava divertendo a raccontarmi cazzate! E se…e se non erano cazzate?
Sorrisi fantasticando sul fatto che forse anche a lui era piaciuto.
Gaia mi raggiunse con un cornetto in mano.
“Ancora mangi?” dissi rimanendo a bocca aperta. Era incorreggibile quella ragazza!
“Che c’è? Ho fame!” rispose addentando il cornetto e mettendosi a sedere sul mio letto.
“Tu c’hai sempre fame! Comunque ti va di fare un bagno in piscina?”
“Cosa hai provato ieri?”
Ecco, sapevo che prima o poi me lo avrebbe chiesto…
“E’ una così bella giornata, un bagno in piscina sarebbe l’ideale con questo caldo!” cercai di sviare il discorso.
“Cele non cambiare discorso per piacere!”
Mi appoggiai alla scrivania.
“Gaia non voglio parlare di quello che è successo ieri!”
“Ti piace Billie?”
Feci per uscire dalla camera, ma Gaia mi fermò.
“Rispondimi Cele! Ti piace Billie?”
“No!” gridai.
“No, non mi piace Billie!” mi staccai dalla sua presa.
Uscì dalla camera.
“Scusami…” disse poi.
Mi girai indietro e mi accorsi che Gaia aveva lo sguardo rivolto verso il basso.
Mi avvicinai a lei e gli alzai il viso.
“No, scusami tu. Non dovevo gridare…”
“Adesso crederai che io non mi fidi più di te…”
“Mah no! Sta tranquilla, non lo credo affatto.”
Mi abbracciò. La strinsi forte.
“Ga non fare così! Non sono arrabbiata con te, perché dovrei esserlo?”
“Forse perché sono una buona a nulla che non crede più alla sua migliore amica, e mi dispiace…”
“Ehi non devi scusarti, non è successo niente! Non sei una buona a nulla, sei la mia migliore amica! Sei come una sorella per me e ti voglio bene, non mi arrabbierò di certo per questa sciocchezza!  Andiamo in bagno su, mettiamoci il costume e poi buttiamoci in piscina!” dissi sorridendogli e dandogli un bacio sulla guancia.
Entrammo in bagno e mettemmo il costume. Il mio era, ovviamente, nero! Quello di gaia invece era rosso fuoco.
Scendemmo le scale e ci ritrovammo davanti Tré.
“Dove andate voi due in costume?” ci chiese squadrandoci malizioso.
“Andiamo a fare un bagno in piscina! Vieni con noi?” domandai.
“E me lo chiedi? Aspettatemi che vado a cambiarmi!”
“Billie!” gridò “Posso indossare un tuo costume?”
“A che ti serve il costu…”
Billie si bloccò davanti alla porta della cucina e mi guardò dalla testa ai piedi, soffermandosi un po’ di più sul mio seno.
“Che c’è Billie, non hai mai visto una ragazza in costume?” disse Tré.
Non c’è niente da fare! Quel ragazzo ama provocare le persone!
“Sta zitto cretino! Comunque, avete una piscina?” disse poi rivolto a me.
“Certo! Quindi che fate venite?”
“Si si, mettiamo il costume e vi raggiungiamo!”
Dopodiché mentre loro salivano su, seguiti anche da Mike, a mettere il costume da bagno, io e Gaia uscimmo fuori e raggiungemmo la piscina.
Cominciammo nuotare un po’, per rinfrescarci.
Dopo neanche 5 minuti Billie, Mike e Tré ci raggiunsero. Con loro c’erano anche Tom e Miriam col suo odiosissimo costume rosa.
Tré si tuffò in piscina schizzando tutto e tutti, compresa me.
“Oh Tré puoi stare più attento?” dissi.
“Perché ti lamenti sempre “porno star”?”
“Eh? Come mi hai chiamata?”
“Porno star! Ieri sei stata così brava, che perfino io guardandoti mi stavo eccitando!”
“Tré se non la finisci con questa storia farai una brutta fine!”
Mentre io e Tré litigavamo, Mike, Gaia, Miriam e Tom avevano iniziato a giocare con la palla. Billie invece era seduto sulla sdraio.
Improvvisamente Tré mi ficcò la testa in acqua. Cercai di muovermi il più impossibile nella speranza di colpirlo proprio in mezzo al costume, ma non riuscivo ad acchiapparlo quel bastardo!
Mi lasciò ed emisi un lungo respiro.
“Ma sei deficiente! Rischiavo di affogare!”
Intanto Tré era già uscito dalla piscina.
Lo guardai e lo incenerì con lo sguardo.
“Sei morto bastardo!”
Uscì dall’acqua anche io e cominciai a corrergli dietro nell’intento di acchiapparlo per fargli quello che lui stava facendo a me qualche istante prima. Affogarlo!
Ma siccome il bordo della piscina era bagnato, scivolai e rischiai di cadere in acqua. Ma miracolosamente Billie mi prese per un braccio.
“Ehi sta attenta!”
“Grazie. Tutta colpa di quel cretino del tuo amico!”
“Billie la smetti di provarci con Celeste? Tanto non te la da!” gridò Tré.
Io e Billie ci guardammo e ci capimmo all’istante.
“Pronta?” disse.
“Pronta!”
Iniziammo ad inseguirlo e alla fine riuscimmo ad acchiapparlo. Io lo tenevo per le gambe, mentre Billie per le braccia. Lo gettammo in acqua.
Mike e tutti gli altri che fino a un momento prima giocavano a pallavolo, adesso si stavano crepando dalle risate. Così come me e Billie che ci demmo un batti cinque.
Tré intanto aveva assunto un espressione arrabbiata.
“Ti avevo avvisato!” dissi.
“Sei una bastarda! E tu con lei!” disse rivolto a Billie.
“Su non ti arrabbiare Tré, ero solo uno scherzo!” rispose lui.
Rimanemmo in piscina per un’altra oretta, dopodiché rientrammo tutti.
Gaia, così come anche Mike e Tré, se ne andarono a casa loro. Ma sarebbero tornati la sera.
Quella mattina passai uno dei giorni più belli della mia vita! Mi divertì così tanto.
Ma…neanche quella magnifica mattinata riuscì a levarmi dalla testa il bacio che ci eravamo dati io e Billie la sera prima….




Ma ciau bellissime!<3 A dir la verità questo capitolo non era un granché, ma spero che vi sia piaciuto ugualmente :\ *prega perchè sia così*
Come avete letto Celeste e Tré si "odiano" e se ne combinano di tutti i colori x'D Mentre tra lei e Billie comincia a crearsi un rapporto davvero speciale! *---*
Ok, basta! Non dico più niente xD (Sono noiosa lo so T.T) *si cuce la bocca*
Alla prossimaa!<3
Rage&Love
Greendayer98

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Capitolo 5
*** E Quando Senti Il Mondo Caderti Addosso? ***


CAPITOLO 5: E QUANDO SENTI IL MONDO CADERTI ADDOSSO?
La sera decidemmo di fare una passeggiata tutti insieme. Ormai, anche se ci conoscevamo da poco (tranne me e Gaia che ci conoscevamo dalle elementari) tra di noi si era creato un rapporto stupendo! Ed io ero felicissima per questo! Non avevo mai avuto dei veri amici…ma finalmente potevo sentire la bellissima sensazione che si provava sapendo che c’era qualcuno che ti voleva davvero bene.
Escludendo Tré ovviamente, che se solo mi sarebbe capitato tra le mani lo avrei strozzato! Ma no, scherzo! Anche se mi dava ai nervi gli volevo bene, dai!
Gaia fu la prima ad arrivare. Portava un bellissimo vestito azzurro e nero (erano i suoi colori preferiti) e aveva i capelli legati in una coda alta. Era bellissima!
“Wooh, che schianto!” dissi non appena la vidi.
Fece un giro su se stessa.
“Ti piace?” disse.
“E’ stupendo! Ma come mai così elegante oggi?”
“Beh siccome dobbiamo uscire con gli altri ho pensato di mettermi questo vestito! Non c’è niente di male, no?”
“Nono, non c’è niente di male! E stai sicura che Mike ti sbaverà addosso!”
“Mike? Io non ho nominato Mike!” disse arrossendo.
“Si è vero, ma si vede lontano un miglio che ti piace!”
“A me non piace Mike!”
“Si, certo! Non ti piace…”
“Zitta tu che non so per quale miracolo hai messo un vestito! E bello corto anche.”
In effetti avevo addosso un vestito nero, molto stretto, che non arrivava neanche fino alle ginocchia. Questo voleva dire che era molto, ma molto, corto. Cosa insolita perché io non mettevo mai vestiti!
“Vabbè ho deciso di cambiare un po’ il mio look!”
“Chissà per chi!”
“Per nessuno, finiscila!”
“Andiamo va!” disse spingendomi fuori dalla camera.
Andammo giù in salotto ad aspettare gli altri.
Trovammo già Tré e Mike seduti sul divano. Tré portava un paio di jeans scuri e una camicia blu, mentre Mike pantaloni neri e camicia bianca.
“Wow Cele! Non avevo mai notato le tue gambe!”
“E io non avrei mai pensato che tu potessi essere così attraente!” risposi ridendo.
“Il mio fascino colpisce ancora!” disse a Mike che alzò gli occhi al cielo.
In effetti sia lui che Mike, vestiti così, stavano davvero bene.
Intanto Mike stava squadrando da capo a piedi Gaia.
“Che ti avevo detto!” gli sussurrai nell’orecchio.
“Sta zitta!” disse guardando Mike e sorridendogli.
“Billie dov’è?” chiesi subito.
“Eccomi!” mi rispose scendendo le scale.
Portava un paio di pantaloni neri e stretti, una camicia anch’essa nera e una cravatta rossa.
Porca puttana! Adesso comincio a sbavare!
“Ecco lo sapevo! Cele, Billie ti sta mangiando con gli occhi!”
“Oh ma smettila!” disse Billie.
“Allora la finisci di guardargli le gambe?” continuò Tré.
“Non gli sto guardando le gambe, cretino!”
“Che c’è, sei strabico?”
“Tré adesso le prendi!” intervenni io.
“Va bene, va bene la smetto!”
“Grazie!” dissi.
Scesero anche Miriam e Tom, dopodiché uscimmo di casa.
Facemmo una lunga passeggiata mentre chiacchieravamo (ad eccetto di me e Tré che stavamo discutendo per la millesima volta perché lui continuava a sbirciarmi sotto la gonna).
“Tré smettila!” disse d’un tratto Billie.
“Oh il nostro Billie è geloso!”
“E’ mia sorella, ovvio che sono geloso di lei!”
Billie è geloso di me? Oh mamma muoio, decedo!
Però…ha detto anche che è geloso di me perché sono sua sorella. Questo vuol dire che non lo fossi non se ne fotterebbe un cazzo di me! Oh ma che felicità!
Prendemmo un gelato e ci sedemmo su un muretto.
Mentre parlavamo e scherzavamo tra di noi, passarono di lì tre puttane…ops, volevo dire ragazze!
“Ciao orfana!” disse una rivolta a me.
“Non sono orfana deficiente, ho un padre!”
“Si, hai un padre! Ma già tua madre se ne è andata per farsela con tutti, chi ce lo dice che non lo farà anche lui!”
“Smettila!” dissi incominciando ad innervosirmi.
“Che c’è, ti da fastidio sapere che tua madre è una puttana?”
Mi alzai e gli diedi una schiaffo in faccia.
“Muori troia!” dopodiché corsi via, piangendo.
Come si era permessa quella puttana di parlare di mia madre in quel modo? Come?
In quel momento sentì il mondo cadermi addosso. Mi veniva una rabbia quando sentivo gli altri parlare male dei miei genitori. Non si dovevamo permettere a toccargli! E se solo ci avessero provato gli avrei uccisi con le mie stesse mani! Soprattutto quelle galline tutto trucco e niente cervello! Gli avrei strappato i capelli uno ad uno per farle soffrire così come loro fanno soffrire me!
Raggiunsi un viottolo deserto. Era buoi e faceva freddo.
Mentre correvo inciampai in un sasso e caddi a terra sbattendo la testa sul muro di una casa.
“Porca puttana ci mancava solo questo!” mi misi a sedere e mi toccai la ferita.
Come se non bastasse si era anche strappato il vestito. Ma che bella serata!
Improvvisamente sentì qualcuno che mi chiamava.
“Cele? Cele dove ti sei cacciata?”
Era la voce di Billie.
“Cele, ma che ti è successo?” disse mettendosi in ginocchio di fronte a me non appena mi trovò. “Stai sanguinando!”
“Niente tranquillo, ho solo sbattuto la testa…” dissi piangendo.
“Ho solo sbattuto la testa? Ne parli come se fosse una cosa da niente!”
“In questo momento sto così male che neanche una coltellata mi farebbe provare dolore…”
Si sedette di fianco a me.
“Comunque perché sei venuto a cercarmi? Torna dagli altri!”
“Io non ti lascio da sola!”
Lo guardai negl’occhi e poi lo abbracciai forte.
“Non piangere, sta calma! Le devi lasciar perdere quelle lì, trovano solo gusto a far sta male le persone!”
“Billie in questo momento mi sento davvero sola…”
“Non sei sola, ci sono io qui con te. Non ti lascerò mai da sola, sei mia sorella adesso…”
Eravamo ancora abbracciati e non appena disse così lo strinsi ancora più forte.
Ero così felice in quel momento. Ero tra le braccia di Billie e non potevo desiderare di meglio. Avevo solo bisogno di lui in quel momento, di nessun’altro. Avevo bisogno di sentirlo vicino.
Solo che ogni volta che pronunciava la parola “sorella” io ci stavo male…
“Ti voglio bene, Cele…” disse tutto ad un tratto.
“Te ne voglio anche io Billie, tanto…”
Si, ti voglio bene…
“Torniamo a casa ora, fa freddo e stai tremando…”
Mi aiutò ad alzarmi e poi tornammo a casa. Io ero sempre abbracciata a lui e non avevo nessuna intenzione di lasciarlo.
Mi accompagnò in camera mia. Mi stesi sul letto.
Billie stava per andarsene, ma lo fermai per un braccio.
“Ti prego non te ne andare…”
Mi guardò e poi si stese di fianco a me. Mi mise un braccio attorno al collo e io mi strinsi a lui.
“Adesso cerca di dormire, sei stanca…e sta tranquilla non me ne vado, resto qui con te…”
Nella mia mente girovagavano milioni e milioni di pensieri. Stare così vicina a lui mi faceva sentire protetta, al sicuro, anche se ero un po’ nervosa e il mio cuore batteva all’impazzata.
Quella sera avevo capito che per me lui non era un semplice fratello, ma forse qualcosa di più…
E con lui al mio fianco mi addormentai, lasciandomi cullare dal calore del suo corpo.




Ciao Ciaooo! :D Eccomi con il 5 capitolooo!
Avete visto come è dolce Billie nei confronti della sua "sorellastra" Celeste :33 *sorriso da ebete*
E invece avete visto anche che Tré è il solito rompipalle x'D Ma anche per questo ci piace no? :')
Beh che dire...grazie a chi ha letto questo capitolo e a chi recensirà!<3
Ah dimenticavo! *si da una botta sulla fronte* dedico questo capitolo a Brady98, a Ilovegreenday, a Ale GD e a Violetta GD! VI VOGLIO BENE RAGAZZE<3 <3 <3

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Capitolo 6
*** Solo Un Fratello o Qualcos'altro? ***


Ma Saaalve ;D Beeeeh si è capito che Celeste è forse forse innamorata del suo bellissimo fratellastro...ops :\ Cosa succederà? Leggete e....spero vi piaccia ;) :33
Alla prossimaaa!<3
Rage&Love
Greendayer98


CAPITOLO 6: SOLO UN FRATELLO O QUALCOS’ALTRO?
Mi svegliai stranamente di buon’umore e avevo il sorriso stampato in faccia sapendo che la prima persona che avrei visto sarebbe stata Billie. Ma aprendo gli occhi non vidi nessuno al mio fianco. Ma dove cavolo si è cacciato?
Mi misi a sedere a gambe incrociate sul letto e guardai fuori dalla finestra. Il sole splendeva ed il cielo era così celeste! Il mio umore quella mattina era più o meno come il tempo quel giorno, sereno.
Feci un profondo respiro e notai che avevo addosso ancora il suo profumo.
D’un tratto entrò in camera Billie.
“Buongiorno!” disse sorridendomi e mettendosi di fianco a me. “Dormito bene?”
“Si, grazie! Ehm…spero che non ti abbia chiesto troppo ieri volendo che restassi con me…”
In quel momento ero abbastanza imbarazzata.
“Ma no, che dici! Stavi male e non ti avrei lasciata da sola ugualmente…” disse spostandomi una ciocca di capelli che mi copriva l’occhio sinistro.
Improvvisamente la ferita che avevo alla testa cominciò a bruciarmi.
“Ah mi ero dimenticata di avere questo taglio sulla testa!”
“Ti fa ancora male?” mi chiese preoccupato.
“Un po’, ma sta tranquillo passerà!” risposi abbozzando un sorriso.
“Aspetta, vado a prendere un cerotto!”
“Billie!” lo fermai per un braccio. “Non dire niente a papà ed Elisa di quello che è successo ieri…”
“Tranquilla, non lo farò!” dopodiché uscì.
Avevo una strana voglia di stringerlo di nuovo a me, ma non dovevo e non potevo farlo. Dovevo cercare di dimenticarlo, dovevo reprimere i miei sentimenti per lui adesso, o se avrei aspettato un altro po’ sarebbe diventato più difficile farlo…
Una lacrima mi rigò il viso. Oh cazzo ci mancavano solo le lacrime adesso!
“Perché piangi?”
Billie era appena rientrato in camera.
Asciugai subito gli occhi.
“No, niente niente tranquillo!” cercai di sembrare il più serena possibile.
“E’ per ieri?” disse sedendosi e mettendomi il cerotto sulla ferita.
“Si, è per ieri…” mentì.
“Vieni qui…” mi prese e mi abbracciò.
Lo strinsi forte. Il suo profumo, il suo corpo, tutto in lui riusciva a farmi sentire meglio.
Ok, meglio mettere fine a questa cosa ora!
“Forse è meglio se mi vado a lavare…” dissi staccandomi da lui.
“Va bene…”
Andai in bagno e mi feci una bella doccia, nella speranza di dimenticare tutto almeno per un po’….
Tornata in camera mi ritrovai la mia migliore amica stesa sul mio letto. Ma Billie non c’era.
“Ehilà! Come stai?”
“Bene, tranquilla! ” risposi sorridendogli.
“Wow che sorriso! Credevo di trovarti con una faccia da funerale!”
“A dir la verità mi sono svegliata di buon’umore oggi!”
“Mmh, qui c’è aria di ragazza innamorata!” disse facendomi solletico.
“Ferma, ferma, ferma! Comunque forse si, sono innamorata…”
Cambiai immediatamente espressione. Divenni triste e questo non passò inosservato all’occhio di Gaia.
“Guarda che essere innamorati è una cosa bella eh!”
“Non quando il tuo amore è un amore impossibile…”
“Ma di chi sei innamorata?”
“Non posso dirtelo…”
“Perché non puoi dirmelo? Sono o non sono la tua migliore amica?”
“Si, ma…me ne vergogno…”
“Ma sei stata sempre tu che mi hai detto che non te ne deve importare di quello che pensa la legge di te!”
“Si, ma questa volta è diverso…”
Ci fu un attimo di silenzio.
“Va bene non insisto, se non vuoi dirmelo fa niente!”
“Ga sicura che non sei arrabbiata?”
“Perché dovrei esserlo? Non lo sono assolutamente, tranquilla!”
La abbracciai.
“Ti prego non arrabbiarti perché in questo momento ho bisogno di te più che mai!”
“Sta tranquilla Cele, non ti lascerò sola!”
Gli volevo bene anche per questo. Se non volevo dirgli qualcosa lei non insisteva, e io gliene ero davvero grata…
“Facciamo una passeggiata?” chiesi alzandomi dal letto.
“Mmh…direi che è un’ottima idea!”
“Bene, andiamo!”
Uscimmo dalla mia stanza.
“Dove andate?”
Billie era appena uscito dalla sua camera.
“Andiamo a fare un giro, vieni?” rispose Gaia.
“No!” gridai improvvisamente io.
Gaia e Billie mi guardarono stupiti.
“Cioè…volevo dire che forse Billie hai i suoi impegni, giusto?” cercai di sistemare.
“Veramente ero libero, ma se NON MI VUOI non vengo, tranquilla!”
Mi guardò per l’ultima volta e poi scese giù per le scale. Sembrava arrabbiato.
“Ma cosa diavolo ti è preso?”
“Non lo so Ga, non lo so…”
“Mi avevi detto che incominciavi a trovarlo simpatico e poi che fai? Lo tratti così!”
Mi sedetti sulle scale e Gaia di fianco a me.
“Cele che diamine ti sta succedendo?”
“Giuro che non lo so neanche io…non so cosa cazzo mi sta prendendo!”
Mi nascosi il viso tra le mani.
“Andiamo, un po’ d’aria fresca ti farà bene…” Gaia mi sorrise.
Cerca di ricambiare, poi mi alzai e insieme a lei scesi giù.
“Cele so che dopo quello che è appena successo sarebbe da egoisti dirtelo però…devo dirti una cosa!” mi disse Gaia mentre passeggiavamo.
“Sta tranquilla, dimmi!”
“Credo di essermi innamorata anche io…”
“E fammi indovinare un po’…che per caso il fortunato è un certo Mike?”
“Si è lui! Non so come hai fatto a capirlo, non riesco a tenerti niente nascosto!”
“Ma se ogni volta che lo vedi i tuoi occhi si trasformano in due cuoricini!”
“Dici che se ne è accorto?” chiese turbata.
“E anche se fosse? Guarda che anche lui ti sbava dietro!”
“Magari…” questa volta il suo tono era sognante.
“Magari? Lo fa già signorina!”
“Spero non sia solo una tua impressione!”
“Non lo è, se ne accorgerebbe anche Tré che è un ritardato peggio di me!”
Si mise a ridere.
“Non so come fai Cele! Riesci a essere felice e a farmi divertire anche adesso che sei distrutta per quello che è successo con Billie…”
“Eh già…”
Si, all’esterno sembrava che fossi felice, ridevo, scherzavo con Gaia….ma dentro mi sentivo morire per quello che avevo fatto…poteva essere sbagliato ma dovevo farlo! O non sarei mai riuscita a levarmelo dalla testa…
“Felice ma sempre sovrappensiero eh!”
“Scusami, non riesco a non pensare a…”
“Billie…” mi interruppe lei.
“Dai sta tranquilla, ti perdonerà ne sono sicura!” continuò facendomi un sorriso di incoraggiamento.
“Non lo farà…”
Tornata a casa, senza Gaia che era dovuta correre a casa sua perché aveva ospiti, mio padre mi chiamò dalla cucina.
Entrai e vidi lui e Billie seduti al tavolo.
“Si, papà! Che c’è?” risposi cercando di non guardare Billie.
“Questa sera la Signora Purple, la nostra vicina di casa, ci ha chiesto se potevamo tenere sua figlia di 5 anni perché lei e suo marito avevano una cena di lavoro, ma io ed Elisa dobbiamo uscire con degli amici e mi chiedevo se…”
“Papà taglia corto per favore!”
“Potresti badare alla bambina tu? Ti può aiutare Billie se vuoi!”
“No, ce la faccio da sola!”
“Mah no, è un piacere per me aiutarti tanto non ho impegni per questa sera!” rispose Billie come per farmi un dispetto.
“Ottimo, allora ci pensate voi?”
“Va bene papà…” risposi uscendo dalla cucina e accendendo la TV in salotto.
Una serata intera con Billie…sola con lui…io cerco di evitare di stargli vicino e invece mi costringono a fare da babysitter ad una bambina insieme a lui! Ma porca puttana, tutte a me!
Erano le 20.00 quando suonarono alla porta. Era la Signora Purple che aveva portato sua figlia.
“Salve bellissima!” disse sorridendomi.
“Buonasera Signora Purple!”
“Ti ringrazio tanto per aver accettato di badare a mia figlia!”
La Signora indicò una bambina al suo fianco che si nascondeva dietro le sue gambe.
“Ma si figuri!”
 Mi inginocchiai.
“Ciao piccolina! Come ti chiami?” dissi rivolgendogli un sorriso.
“E…Emily..” rispose timidamente.
Era una bambina molto carina. Aveva i capelli ricci e biondi e due occhi celesti molto dolci.
“Che bel nome! Io mi chiamo Celeste…”
“E io Billie…” disse spuntando da dietro di me. “Buonasera Signora!”
“Tu dovresti essere il figlio della compagna di Kevin!”
“Esatto sono io! Molto piacere!”
“Piacere mio! Io devo andare, ci vediamo dopo. E grazie ancora!”
Dopodiché se ne andò.
Io presi la piccolina in braccio, mentre Billie il suo zaino con dentro tutti i suoi giocattoli.
Mi sedetti con lei sul tappeto e insieme incominciammo a giocare coi suoi peluche e le sue bambole.
La piccola Emily aveva in mano due bambole.
“Lo sai come si chiamano?” mi chiese guardandomi negli occhi e sorridendomi.
“No, dimmelo tu piccolina!”
“Billie e Celeste, come voi due!”
“Oh…”
Riuscì a dire solo questo, nient’altro.
“Voi due state insieme come il mio papà e la mia mamma?” chiese la bambina.
Lo sguardo mio e quello di Billie si incrociarono.
“Ehm piccola io e Billie siamo fratelli…”
Come era difficile pronunciare quella parola…
La bambina si limitò a sorriderci, sia a me che a Billie, poi non disse nulla e continuò a giocare con le sue bambole.
Mi alzai per andare in cucina a bere un bicchiere d’acqua. Avevo bisogno di stare un attimo lontana da lui, lontana dai suoi occhi fottutamente magnifici e dal suo corpo fottutamente eccitante!
Tornando in salotto, siccome Emily aveva seminato i suoi giochi dappertutto, inciampai e caddi su Billie che proprio in quel momento si era steso per terra e giocherellava con una piccola pallina blu.
Eravamo così vicini che i nostri nasi si sfiorarono. 
“Sc…scusami…” dissi rialzandomi.
“Fa niente…”
Arrossì improvvisamente.
“Cele ti sei fatta male? Sei tutta rossa!” disse la piccola Emily.
“No, piccolina sta tranquilla!”
Dopo quello che era successo io e Billie non facevamo altro che lanciarci sguardi imbarazzati.
Io non ce la faccio! Non posso continuare a vivere così…non posso continuare a vivere sotto il suo stesso tetto perché rischio di rovinare tutto!





 

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Capitolo 7
*** Ho Bisogno Di Qualcuno Che Mi Capisca... ***


Celeste che evita il suo bellissimo fratellastro? Beh qualcuno di voi potrà ritenerla stupida, però deve farlo o rovinerà la famiglia :\ E anche se ci soffre parecchio ce la sta mettendo tutta, però....
Beh leggete e recensite! ;D Spero vi piaccia :3
Alla prossima!<3
Rage&Love
Greendayer98



CAPITOLO 7: HO BISOGNO DI QUALCUNO CHE MI CAPISCA…

Dopo quello che era successo la sera prima io e Billie non ci parlavamo. Abitavamo nella stessa casa eppure sembrava come se non ci conoscessimo per niente. Non eravamo più fratellastri, né amici, né conoscenti…eravamo sconosciuti…
Intanto io cercavo di evitarlo il più possibile. E anche se ci stavo male sapevo che era la cosa giusta da fare se non volevo rovinare l’equilibrio che si era creato in famiglia.
E poi rischiavo anche di deludere mio padre, ed questa era l’ultima cosa che volevo….
Mi era stato sempre vicino, tanto che anche se mia madre non era più con noi non ne sentivo molto la mancanza. Aveva fatto sempre sacrifici per me e Miriam e deluderlo sarebbe stato da veri egoisti.
Tuttavia non riuscivo a resistergli…non riuscivo a resistere ai suoi occhi , alle sue labbra, al suo corpo. Tutto in lui mi attraeva ed era per questo che non era per niente facile ritrovarmelo davanti agli occhi e fare finta che non esistesse.
Poi c’erano quei giorni che me lo ritrovavo a girare per casa senza maglietta, magari dopo che si era appena fatto una doccia. E in quei casi avevo sempre più voglia di saltargli addosso, ma cercavo di trattenermi. Anche se era un sacrificio assai grande….
Perché il suo corpo, anche se non era perfetto, aveva qualcosa che mi piaceva e non riuscivo a resistergli. Avrei voluto sentire il contatto tra il mio corpo e il suo solo anche solo per un istante, per poter sentire di nuovo il suo profumo, il suo calore, e poterlo stringerlo forte a me.
Si Cele, però se non la smetti con questi pensieri andiamo bene!
Liberai subito la mia mente e mi concentrai sul dilemma di quel giorno. Si, perché io avevo dilemmi anche di prima mattina!
E questa volta era: Cosa cazzo mi metto?
Quella mattina Mike e Tré ci avevano invitato a noi ragazzi a mangiare a casa loro. E non so ancora spiegarmi il perché ero più preoccupata sui vestiti che sul fatto che avrei dovuto sopportare la presenza di Billie…
Alla fine optai per una maglietta a maniche larghe marroncina, con la scritta “Live, Work, Create” e un paio di pantaloncini neri strappati. Legai i capelli in una coda alta, lasciando libero però il ciuffo rosso che cadeva sul mio occhio e che a volte non mi faceva vedere un cazzo. Però a me piaceva e se solo qualcuno si sarebbe permesso a toccarmelo sarei diventata peggio di Hulk!
E questo mia sorella lo sapeva bene! Infatti un giorno mentre ero davanti allo specchio intenta a legarmi i capelli Miriam arrivò e mi scompigliò il ciuffo, prima di uscire dalla stanza. Ma io riuscì a lanciargli la spazzola che gli arrivò proprio in testa. E la spazzola era di legno, quindi immaginate un po’ il dolore che doveva fare! Ma lei aveva fatto male a toccarmi il ciuffo, glielo avevo detto un miliardo di volte eppure lei si ostinava a farlo sempre.
Gaia entrò improvvisamente in camera mia gridando così forte il “Buongiorno” che mi fece spaventare a tal punto che sbattei la testa alla scrivania, dato che mi ero inginocchiata per prendere la molletta che mi era appena caduta.
“Ma sei cretina?” dissi massaggiandomi la testa.
“Ops, scusami!”
“Tutta questa felicità a cosa è dovuta?”
“C’è qualcuno?” Gaia mi diede una botta sulla testa. “Ti sei dimenticata che oggi dobbiamo andare a casa di Mike e Tré?”
“No, non me lo sono dimenticata! E non permetterti più a darmi botte in testa, già mi fa male per come lo sbattuta. Anzi per come me l’hai fatta sbattere!”
“Come siamo nervosi sta mattina! Che c’è fare da babysitter ieri ti ha dato alla testa?”
Prima che potessi rispondere Billie entrò nella mia camera.
“Ragazze Mike e Tré sono arrivati! Andiamo?”
“E’ arrivato Mike, andiamo su!” gridò Gaia prendendomi per un braccio e trascinandomi giù dalle scale.
Appena scese trovammo Mike, Tré, Miriam e Tom ad aspettarci vicino alla porta.
“Oh Tré come siamo sexy!” dissi non appena lo vidi.
Portava un paio di pantaloncini di jeans chiari, una maglietta arancione e un paio di occhiali da sole.
“Anche tu non scherzi eh!” rispose guardandomi le gambe.
Billie gli diede uno schiaffo sulla testa.
“La fai finita? Sempre a fare il pervertito!”
“Billie lo abbiamo capito tutti che ti piace Celeste, però non c’è bisogno di tirarmi schiaffi!” disse Tré offeso.
Billie mi guardò, ma distolsi lo sguardo.
Uscimmo di casa e ci incamminammo verso la casa di quei due.
Mentre camminavamo ci passò a fianco la stessa ragazza che la sera che uscimmo tutti insieme aveva dato della puttana a mia madre. Feci finta di non vederla, ma mi accorsi che stava aprendo la bocca per dire sicuramente qualcos’altro contro i miei genitori. Prima che lo facesse la guardai e dissi:
“Chiudi quella cazzo di bocca brutta troia!”
Gli altri mi guardarono perplessi, poi si accorsero di lei e cercarono di convincermi a lasciarla perdere e continuare a camminare avanti.
“Attenta con le parole, bella!”
“Io modero il linguaggio solo se tu la smetti di fare la stronza!”
Si avvicinò e mi diede uno schiaffo. Ok, questo è troppo!
Cercai di avventarmi su di lei, ma Billie mi acchiappò e cercava di tenermi ferma.
“Lasciami, lasciami! Voglio ucciderla quella puttana!” cominciai a gridare.
“Vattene!” disse Tré rivolto a quella ragazza.
Quella corse via, spaventata.
“Ho detto lasciami!” con uno spintone lo allontanai, davanti agli occhi stupefatti degli altri.
Billie mi guardò triste e arrabbiato allo stesso momento.
“Non ho bisogno del tuo aiuto!” continuai.
Poi, rendendomi conto di quello che avevo appena detto e fatto, andai via.
Ma cosa cazzo mi è saltato in mente? Trattarlo così dopo che mi stava aiutando…sono una stupida, una cretina e un’idiota!
Il suo sguardo…mi ha guardato con uno sguardo triste, arrabbiato…l’ho ferito…
Sono un’incapace! Faccio schifo come persona e come tutto!
“Ehi ma che ti è preso?”
Tré mi raggiunse e mi fermò per un braccio.
“Tré per favore, lasciami sola!”
Avevo cominciato a piangere. Le lacrime avevano cominciato a bagnarmi il viso come mai avevano fatto.
“Ma fermati un attimo!”
Mi fermai, ma ero sempre girata di spalle. Tré si mise di fronte a me.
“Cele…perché lo hai trattato così?”
“Non lo so Tré…” lo abbracciai.
Ci sedemmo sul marciapiede. Raccolsi le mie gambe tra le braccia e nascosi il viso.
“Sono stata una stupida, non dovevo trattarlo così…”
“Cele, guardami!”
Alzai il viso e lo guardai negl’occhi.
“Sei innamorata di lui?”
Come fa a saperlo? Dio mi ha preso alla sprovvista! Che dico?
“Beh…io…” cominciai a balbettare.
“Non negare che si vede da chilometri!”
“E va bene! Si, sono innamorata di lui…”
“Da quanto?”
“Non lo so con certezza…ma già dalla prima volta che l’ho guardato negli occhi ho capito che c’era qualcosa che mi attraeva in lui…e pian piano ho capito di essermi innamorata…”
“Perché non glielo dici?”
Lo guardai come se avesse appena detto qualcosa di soprannaturale.
“Ma che sei scemo? Se glielo dico combino un casino che neanche immagini! Tré è il mio fratellastro, non posso innamorarmi di lui!”
“Ma lo sei già, Cele! E sai anche che non puoi dimenticarlo!”
“Però ci devo provare!”
“Non è l’unico motivo per cui non vuoi dirglielo, giusto?”
Ma che cazz..?
“Tré, hai fatto qualche corso di lettura del pensiero e non me lo hai detto?”
Si mise a ridere, e anche io accennai un sorriso.
“Comunque si, ho anche paura che lui non ricambi…”
“Ma finché non glielo dici non lo puoi sapere…”
“Oh Tré non insistere, non glielo dirò mai!”
“Sei più cocciuta di un mulo eh!”
Ci fu un attimo di silenzio, poi Tré si alzò e mi porse una mano.
“Vieni, andiamo!”
Mi aiutò ad alzarmi.
“Tré non dirlo a nessuno, per favore…”
“Tranquilla sarà il nostro segreto!” mi fece l’occhiolino.
Lo abbracciai.
“Grazie Tré, davvero!”
“E di cosa? Sei o non sei mia amica? E poi anche se stiamo a litigare 24 ore su 24 come due bambini, ci tengo a te!”
“Ti voglio bene!” lo strinsi ancora più forte.
“Te ne voglio anche io, porno star!”
Mi staccai da lui e gli diedi uno schiaffo sul braccio.
“La smetti di chiamarmi porno star?” dissi ridendo.
“Ahia! Potevi chiedermelo senza menarmi eh!”
“Dai, andiamo su!”
E insieme ci incamminammo verso casa sua.
Intanto…
“Billie non puoi stare per tutta la serata con il muso!”
“Ma hai visto come mi ha trattato?”
“Dai, era nervosa per quella lì e senza volerlo ha scaricato la sua rabbia su di te. Sono sicuro che non voleva farlo!”
“Si, certo come no! Mike, sono due giorni che mi evita!”
“E tu ci stai male…”
“Non ci sto male!”
“Oh andiamo Billie! Ce ne siamo accorti tutti che provi qualcosa per lei!”
“Tutti tranne lei però…”
“E poi sono sicuro che lei, invece, non prova niente per me…” continuò Billie.
“Non c’è cazzata più grande, Billie! Lo sai benissimo che ti vuole anche lei!”
Billie non rispose.
Io e Tré arrivammo. Entrammo in casa e mi accorsi che c’erano tutti tranne Billie e Mike.
Gli altri invece erano sul divano a chiacchierare e a guardare la TV.
“Ciao ragazzi!” dissi io nascondendo il fatto che ero distrutta per come avevo trattato Billie prima.
“Ciao Cele! Ma dove eri finita?” mi chiese Miriam.
“Era tornata a casa perché si era dimenticata il cellulare” mentì Tré.
Guardai Gaia e mi accorsi dal suo sguardo che sapeva benissimo che non era per quello che ero corsa via.
Billie e Mike entrarono in salotto.
“Ehi Cele!” mi disse Mike sorridendomi.
“Ciao Mike!” risposi ricambiando il sorriso.
Billie non mi disse niente, si limitò a guardarmi di sfuggita e poi di sedette.
Dopotutto cosa volevo che mi dicesse. Lo avevo trattato in quel modo e aveva tutte le ragioni del mondo ad essere arrabbiato con me.
Improvvisamente, però, vidi che si alzò di nuovo. Mi prese per un braccio e mi trascinò in cucina. Chiuse la porta a chiave, così che nessuno ci potesse disturbare.
“Perché mi eviti?” chiese subito.
“Non ti sto evitando…”
“Ah no? Allora come lo spieghi il fatto che quando Gaia mi ha chiesto di uscire con voi tu hai detto NO?”
Non risposi. Non sapevo che dire. Aveva ragione, aveva capito che lo stavo evitando. A questo punto potevo solo sperare che non avesse capito il perché…
“Bene, non rispondi neanche! Cele voglio solo sapere perché! Non mi sopporti? Ti sto sul cazzo? Eh?”
“No, non è quello…”
“E allora cos’è? No, spiegamelo perché non riesco proprio a capirlo!”
“Niente, Billie…Niente, non ti sto evitando!” cercai di nascondere.
“A me non sembra…”
“E poi perché dovrei?”
“Non lo so, è per questo che te l’ho chiesto…”
Silenzio…
Mi sentivo in colpa. Non volevo evitarlo e soprattutto non volevo mentirgli…
Si avvicinò e mi abbracciò, mi strinse forte a lui.
“Ti prego non mi evitare…non farlo Cele…”
“Non lo farò, promesso…”

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Capitolo 8
*** Vorrei Solo Che Capissi... ***


CAPITOLO 8: VORREI SOLO CHE CAPISSI…
Gli avevo fatto una promessa. Non potevo romperla o lo avrei deluso ancora una volta.
Avevo deciso di non evitarlo più, perché avevo capito che lui non lo voleva e ci sarebbe stato male se lo avessi fatto. E l’ultima cosa che volevo era vederlo triste. Quindi non avevo scelta…
Si, da una parte stavo ancora peggio perché adesso lo avrei avuto più tempo vicino e non sapevo se sarei stata capace di resistere, o peggio ancora di dimenticarlo. Dall’altra, invece, ero felice. Non mi andava di evitarlo e tenerli il muso per tutto il tempo! Volevo che tra di noi ci fosse un bel rapporto e avrei fatto di tutto pur di averlo, senza esagerare però…cosa molto improbabile dato che ero pazzamente innamorata di lui…
Tornammo di lì, in soggiorno, da tutti gli altri.
“Avete chiarito eh?” ci chiese Mike non appena vide che eravamo usciti dalla cucina sorridendo.
“Già!” disse Billie guardandomi.
“Ah allora Cele gli hai detto che…”
Gli pestai il piede.
“Porca…” gridò Tré dal dolore.
“Così impari a stare zitto!” gli sussurrai.
“Scusa, pensavo glielo avessi detto!”
“Dirmi cosa?” chiese Billie.
“Niente, niente! Lascialo stare, sai com’è!”
“Oddio si muore di caldo!” disse Gaia alzandosi improvvisamente dl divano. “Usciamo fuori?”
“E lo domandi? Tutti fuori!” gridò Tré.
Uscimmo fuori, in giardino, e ci sedemmo in mezzo al prato mentre bevevamo del thè fresco. Faceva davvero caldo quel giorno. Era la giornata ideale da trascorrere insieme agli amici all’aperto.
Mentre chiacchieravamo Tré si avvicinò a me e mi buttò sopra una vasca piena d’acqua.
Rimasi immobile. Era ghiacciata quell’acqua!
Mike e Billie intanto stavano ridendo. Eh si, tanto sono io quella che ha ricevuto una “cascata” d’acqua gelida sopra!
“Cazzo ridete deficienti!” mi girai verso Tré e lo guardai con uno sguardo “killer”. “Tu sei morto!”
Cominciai a corrergli dietro. Doveva pagarmela quell’idiota!
Però non riuscivo ad acchiapparlo. Primo perché era più veloce di me, e secondo perché mi si stavano congelando tutti i muscoli.
“Ah Billie, Billie…la tua malattia non ha cura!” disse Mike sottovoce a Billie mentre io inseguivo Tré.
“Quale malattia?”
“E’ da quando si è alzata che la stai fissando!”
“Io non sto fissando nessuno!”
“La smetti di negare? Non concludi niente se lo fai!”
“Ok, va bene! È che non riesco a toglierli gli occhi di dosso…Tré è fortunato…”
“Tré fortunato? E per cosa?”
“Per avere un rapporto così stretto con Celeste! Scherzano sempre e poi si vede che si vogliono davvero bene…”
 Billie aveva un tono di voce dispiaciuto.
“Oh ma Billie, lei vuole solo te! Solo e soltanto te. Si il rapporto che ha con Tré è molto bello e si vogliono bene, ma lei ama te! Te lo vuoi mettere in quella cazzo di testa?”
Intanto io stavo tornando da loro perché avevo perso le speranze di prendere quel bastardo.
Mentre raggiungevo Billie e Mike, però, qualcuno di dietro mi buttò addosso un’altra vasca d’acqua.
Porca puttana io odio l’acqua fredda sulla schiena!
Mi girai e vidi Miriam e Tom che per quanto stavano ridendo avevano anche fatto cadere per terra la vasca.
“Ma che ce l’avete tutti con me oggi?”
Improvvisamente Billie mi prese in braccio.
“Ehi ehi ehi, che intenzione hai?”
“Solo buttarti in piscina!”
“Non ti permettere sai!”
“Perché se no?”
Non feci in tempo a rispondere che Billie mi buttò in acqua, e poi si tuffò anche lui.
“Sei peggio di quell’idiota di Tré, lo sai?”
“Devo prenderlo come un complimento?”
“Mmh, dire di no!”
Si mise a ridere.
Pian piano si avvicinò a me. Eravamo a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altro. I suoi occhi nei miei, i nostri respiri che si fondevano e le nostre labbra che stavano per toccarsi.
Mi diede una dolce carezza e le nostre labbra si sfiorarono, ma…
“Ehi piccioncini, che intenzioni avete? Esiste la camera da letto eh!”
Tré era sbucato da neanche io so dove e come al solito aveva deciso di romperci le palle.
“Perché devi sempre rompere, Tré?” disse Billie allontanandosi un po’ da me.
“Billie ho per caso interrotto i tuoi tentativi di portare Celeste a letto?”
“Tré sparisci!” intervenni io.
“Ho capito, vi lascio soli!” e se ne andò.
“Non cambierà mai!” dissi guardando Billie che aveva lo sguardo basso.
“Billie che hai?” chiesi avvicinandomi.
“Niente, solo che avrei preferito che non ci interrompesse…”
Dopodiché uscì dalla piscina senza aggiungere altro.
Lo avrei preferito anche io Billie…
Andai un attimo in bagno per asciugarmi. Ero troppo bagnata e se sarei rimasta così avrei rischiato di prendere un bel raffreddore.
Tornando in giardino vidi che tutti gli altri erano di nuovo seduti sul prato.
Sfortunatamente, però, inciampai in quella maledetta vasca che Miriam e Tom avevano lasciato cadere per terra. Caddi su Tré e senza volerlo le mie labbra si appoggiarono sulle sue.
Sotto gli occhi stupiti di tutti mi spostai subito.
Guardai Billie e mi accorsi che mi stava guardando anche lui.
Stavo per parlare ma lui si alzò e se ne andò via incazzato.
“Non guardatemi così voi! Non l’ho fatto apposta, sono inciampata!” dissi notando che tutti mi stavano ancora fissando come se avessi appena ucciso qualcuno.
“Sicura che non lo hai fatto apposta?” mi chiese Mike.
“E’ ovvio Mike, è ovvio!” dissi alzando la voce.
Poi mi girai verso Tré e dissi “Tré scusami, non volevo!”
“Tranquilla non è successo niente! Ora però va da lui…”
Annuì, poi mi alzai e lo raggiunsi.
“Billie aspetta!” lo fermai per un braccio.
“Che cazzo vuoi?”
“Billie ascoltami, ti giuro che non l’ho fatto apposta! Sono inciampata su quella vasca del cazzo e non volendo ho baciato Tré!”
“Certo, e dovrei crederti?”
“Si, perché è la verità! A me Tré non piace, è solo un amico!”
“E perché lo hai baciato?”
“Non l’ho baciato! Cazzo Billie lo vuoi capire che non provo niente per Tré? Gli voglio molto bene si, però niente di più!”
“Non sembrava così quando ti sei buttata di sopra!”
“Billie sei duro eh! Ti ho già detto che non l’ho fatto apposta, porca puttana te lo vuoi mettere in quella testa?”
“Si certo come no…”
E se andò, lasciandomi lì, da sola con i sensi di colpa che incominciavano ad invadere la mia mente.
Mi inginocchiai a terra e alcune lacrime mi rigarono il viso.
Gaia mi raggiunse, si mise di fianco a me.
“Cele mi puoi per favore spiegare che cosa sta succedendo?”
“Te l’ho detto, sono innamorata di un ragazzo impossibile…”
“E chi sarebbe?”
“Possibile che non lo hai ancora capito?”
“Ehm…”
“Gaia sono innamorata di Billie!”
“Ti sei innamorata di tuo fratello?” si mise a gridare.
“Fratellastro!”
“Fate sempre parte della stessa famiglia!”
“Non abbiamo legami di sangue, quindi non centra un cazzo!”
“Ma Cele è una cosa impossibile!”
“Grazie per avermelo ricordato!”
“Devi dimenticarlo!”
“Ga ci ho già provato! Che credi che in questi giorni sia stata tranquilla e serena? No, sono stata malissimo! Ho cercato anche di evitarlo, ma non ce l’ho fatta…”
Gaia mi abbracciò e cominciai a piangere.
“Non piangere su, si sistemerà tutto vedrai…”

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Capitolo 9
*** Starei Tra Le Tue Braccia Per Sempre... ***


Saaalve! :D Nel capitolo precedente avete visto che Billie stava quasi per baciare Celeste *O* E sarebbe successo se non si fosse messo in mezzo quel rompipalle di Tré xD Comuuuunque! In questo capitolo succederà qualcosa tra Billie e Celeste *.* Spero davvero vi piaccia :33
Alla prossima!<3
Rage&Love
Greendayer98
P.S: Ah quasi dimenticavo! Dedico questo capitolo a Ilovegreenday, Violetta GD, Ale GD e Brady98 che recensiscono sempre la mia storia *O* Vi voglio bene ragazze!<333



CAPITOLO 9:  STAREI TRA LE TUE BRACCIA PER SEMPRE…
Basta non ce la faccio più! Devo dirglielo, devo dirgli che sono innamorata di lui o rischierò di perderlo come è già successo questo pomeriggio quando non volendo ho baciato Tré…devo dirglielo perché devo fargli capire che l’unico che amo è lui, nessun’altro…
Quella sera in casa non c’era nessuno, a parte me e Billie. Mio padre ed Elisa erano appena usciti insieme a Tom e Miriam e io mi ritrovai nella mia camera, da sola, a pensare.
Cosa faccio? Vado o non vado da lui? Mah si ci vado!
E se mi rifiuta? Nono, non vado. Evitiamo di fare figure di merda!
Mi sedetti sul letto e cominciai a guardarmi le scarpe. Siccome erano molto interessanti!
Oh Cele adesso basta! Non fare la bambina, vacci punto!
Uscì dalla mia camera e mi avvicinai alla sua. Mentre appoggiavo la mano sulla maniglia cominciai a tremare. Nella mia testa balenò subito l’idea di ritornare indietro, ma la scacciai. Dovevo farlo!
Mi feci coraggio ed entrai, però Billie non c’era. Bene, io che rischio di farmela addosso per la paura per andare da lui e lui non c’è! Fanculo!
Stavo tornando in camera e mi accorsi che Billie era vicino alla mia porta.
Ci guardammo e ci mettemmo a ridere.
“Io vengo nella tua camera e tu che fai? Vai nella mia!” dissi sorridendo.
Mi avvicinai a lui.
“Dovevo darti una cosa…”
“Cosa?” chiesi incuriosita e perplessa allo stesso tempo.
“Questo…”
Mi prese per i fianchi e mi baciò. Sorrisi e mi morsi il labbro. Prese la mia mano e insieme andammo in camera sua. Chiuse la porta mentre ancora mi teneva per mano, poi si avvicinò e ricominciò a baciarmi.
Le nostre labbra combaciavano alla perfezione. Le sue mani finirono dal massaggiarmi la schiena a toccarmi dolcemente il sedere.
Sentì la sua lingua sfiorare la mia. Poi smise di baciarmi sulle labbra e cominciò a farlo sul collo.
Gli misi le mani nei capelli mentre mi stringeva ancora di più a lui. Gli levai la maglietta e cercai di spuntargli i pantaloni ma mi fermò.
“Ehi vacci piano!”
“Scusa…” dissi un po’ in imbarazzo. Mi hai fatto sembrare una pervertita, coglione!
Mi diede un piccolo bacio e mi levò la maglietta, poi abbassò le mani sui miei fianchi e mi tolse anche i pantaloncini che finirono subito per terra.
Mi prese in braccio e mi stese sul letto. Si levò i pantaloni e iniziò a baciarmi prima sul collo, poi scese pian piano fino alla mia pancia che rabbrividì non appena le sue labbra la sfiorarono.
Chiusi gli occhi. In un attimo ci ritrovammo tutti e due senza intimo. Cominciai ad essere tesa e nervosa e lui se ne accorse.
“Che hai?”
“Billie è la mia prima volta e ho un po’ paura…”
“Ti fidi di me?”
Feci di si con la testa.
“E allora sta tranquilla, rilassati…”
“Però fai piano…”
“Non ti farai male, promesso…”
Cominciò a muoversi lentamente su di me. Lo strinsi ancora più forte mentre tenevo gli occhi chiusi.
Cominciai ad emettere piccoli sospiri di piacere. I sospiri si trasformarono presto in leggeri gemiti. Mi tranquillizzai del tutto.
Riprendemmo a baciarci sulle labbra. Ci staccavamo solo per prendere il respiro.
Le sue labbra erano così calde. Ma non bruciavano sulla mia pelle, anzi era un calore piacevole.
Billie cadde al mio fianco sfinito, e lo ero anch’io. Ma nulla poteva essere messo a confronto di quella meravigliosa nottata, a confronto di come mi sentivo io in quel momento…dopo aver fatto sesso con il mio Billie.
Mi girai verso di lui e cominciai a guardarlo sorridendo.
“Che c’è?” mi chiese mettendosi su di un fianco.
“Niente…”
Si avvicinò a mi baciò.
“Ti amo…” disse mettendomi un braccio intorno al bacino e avvicinandomi ancora di più a lui.
“Ti amo anche io…”
Sentimmo improvvisamente un rumore di sotto.
“Oh cazzo sono tornati!” dissi alzandomi dal letto di Billie e cominciando a vestirmi alla velocità della luce.
Diedi un veloce bacio a Billie e uscì di corsa dalla sua camera ed andai nella mia. Conservai i vestiti nel mio armadio, misi il pigiama e mi infilai nelle coperte facendo finta di dormire.
Miriam entrò in camera e senza fare rumore si svestì anche lei e si mise a letto credendo che stessi dormendo per davvero.
Feci un sospiro di sollievo. Mamma mia per un soffio! Poi chiusi gli occhi pensando a quello che era appena successo tra me e Billie.
Sorrisi al pensiero, prima di addormentami subito. Ero stanca…
La mattina mi svegliai col sorriso. Pensavo e ripensavo a ieri. A me che ero insieme a Billie nel suo letto, dove le nostre labbra si erano unite più e più volte.
Mi ero appena stiracchiata quando Billie entrò in camera mia. Per fortuna Miriam non c’era.
“Che ci fai qui?” dissi.
“Non vuoi stare con me?”
“Sono domande che si fanno queste? Ovvio che voglio stare con te!”
Mi scostai un po’ per far stendere Billie di fianco a me. Mi abbracciò e mi diede un bacio.
“Non rischiamo di essere scoperti?” chiesi un po’ impaurita.
“Tranquilla, Miriam e Tom sono a casa di Mike e Tré. Mamma e Kevin sono in camera loro e credo che non usciranno di lì presto!”
“Billie ieri è stato bellissimo, davvero…”
“Lo è stato anche per me…”
Gli misi un braccio intorno al collo e iniziai a baciarlo. Sentì di nuovo la sua lingua che toccava la mia. Mise le sue mani sulla mia schiena e pian piano scesero più in giù.
“Come cazzo fai a farmi sentire così anche solo sfiorandomi, Billie?”
Si mise a ridere.
“No, la domanda è: come fai ad avere un corpo così eccitante?”
Mi avvicinai ancora di più a lui e ricominciai a baciarlo, mentre le sue mani finirono sotto la maglietta del mio pigiama.
Cercò di sganciarmi il reggiseno.
“Che fai?”
“Che c’è, non vuoi?”
“No Billie, adesso no! Di là c’è mio padre e Elisa e rischiamo di farci scoprire…”
Fece la faccia da cucciolo.
“Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego!” mi supplicò.
“Billie smettila, ho detto no!”
“Daiiii!”
“Dobbiamo andare a casa di Mike e Tré, quindi no!”
Lo scavalcai e scesi dal letto.
“Stasera?”
“Stasera cosa?” dissi mentre sceglievo qualcosa da mettere dall’armadio.
“Stasera sei di nuovo mia?”
“Mmh, non so…vedremo!”
“Sei odiosa quando fai così!”
Gli diedi un baciò.
“Vado in bagno”
“Vengo con te?”
“No!”
“Mi privi del sesso, almeno fammi venire con te!”
“E va bene, vieni!”
Andammo in bagno. Mi lavai mentre Billie era seduto sulla lavatrice.
Levai il pigiama. Stavo per mettermi la camicia ma Billie cominciò ad annusarmi il collo e poi prese a baciarmi la spalla.
“Sapevo che non dovevo portarti con me in bagno…” dissi.
Dalla mia voce si riusciva a capire che i suoi baci mi trasmettevano piacere e che avrei voluto che continuasse. E Billie lo capì.
“Il tuo tono di voce mi dice il contrario…”
Mi girai verso di lui e sorrisi.
“Può essere che la mia voce dica il contrario, ma lei non ha nessun potere sulle mie decisioni, quindi se dico no è no! Punto”
“Sei tremenda!”
Lo baciai. Improvvisamente bussarono alla porta del bagno.
“Cele sei qui dentro?”
“E’ mio padre!” sussurrai a Billie.
“Si, papà!” risposi.
“Che fai, mangi qui a casa o vai fuori?”
“Ehm, no vado da Mike e Tré insieme a Billie!”
“Ah ok! A proposito, Billie dov’è?”
E adesso? Cazzo rispondo?
“Non so, sarà in camera sua o in giardino che mi aspetta”
“Vabbè, non tornare tardi eh!”
“No, tranquillo!”
Sentì mio padre che si allontanava e scendeva le scale.
“Mamma per un pelo!” dissi mettendomi i leggings.
“Già! Sei pronta?”
“Sisi, un attimo che aggiusto i capelli!”
Me li legai in una coda alta e per finire misi la matita nera agli occhi e un po’ di mascara.
Uscimmo dal bagno. Stavo per dirigermi sulle scale, ma Billie mi prese e mi diede un lungo bacio.
“E questo bacio a cosa è dovuto?”
“Stiamo andando a casa di Mike e Tré e loro non sanno che stiamo insieme”
“Quindi…”
“Quindi non ti potrò baciare e nemmeno sfiorare se non vogliamo che lo scoprano. Per questo ti ho dato “l’ultimo” bacio prima di andare da loro!”
“Tanto prima o poi glielo diremo, o no?”
“Certo! Ma…anche a tua sorella?”
“No, a Miriam no…”
“E neanche a Tom…”
“Infatti…ora andiamo, ci staranno aspettando!”

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Capitolo 10
*** Ti Voglio, Ti Desidero, Ti Amo! ***


Mi scuso in anticipo! Sinceramente questo capitolo non è un granché :\ Però, come sempre, spero vi piaccia :3
In quello precendete FINALMENTE Billie e Celeste lo hanno fatto! *O*
Comunque dedico questo capitolo a Ilovegreenday perchè lo aspettava con ansia! xD Spero ti piaccia <333
Alla prossima!<3
Rage&Love
Greendayer98


CAPITOLO 10: TI VOGLIO, TI DESIDERO, TI AMO!
Appena arrivati a casa di Mike e Tré notammo che c’era un gran silenzio. Esso però era interrotto ogni qualche minuto da dei rumori che provenivano dal piano di sopra.
“Ma non c’è nessuno?” domandai girando per casa nella speranza di trovare qualcuno.
“Mi pare di no! Ma sento dei rumori di sopra…”
“Già, li sento anche io...”
Billie mi prese per mano e insieme salimmo le scale.
Quei rumori si facevano sempre più vicini e alla fine ci rendemmo conto che provenivano dalla stanza di Mike.
“Ma cosa cazzo sta facendo Mike?”
Billie non rispose subito, ma si concentrò meglio per capire che cosa stava succedendo nella stanza di quel biondino.
“Doveva venire anche Gaia?” mi chiese poco dopo.
“Ehm…si. Perché?”
“Ho capito cosa sta facendo Mike!”
In un primo momento lo guardai perplessa, non ci stavo capendo un granché. Dopo però pensandoci bene capì dove voleva arrivare Billie.
“Gli spiamo?” chiese divertito.
“Ma sei cretino? Assolutamente no!”
“Oh eh dai!”
“Ho detto no!”
“Solo una sbirciatina, ti prego!”
“No!”
“Guardami!”
“Non giocare la carta degli occhi perché sai che non ti resisto!”
“Proprio per questo ti ho detto di guardarmi”
Lo guardai solo per un istante e subito mi pentì di averlo fatto.
“Perché riesci a convincermi così facilmente? Ti odio!”
Mi diede un bacio.
“Si amore, ti amo anche io!”
Ci avvicinammo in silenzio e aprimmo di qualche centimetro la porta. Mi ritrovai davanti agli occhi una scena che avrei preferito non vedere, ma siccome Billie mi aveva costretto…
Mike e Gaia insieme sul letto che si baciavano. E con passione aggiungerei!
“Non mi dire che lo vogliono fare proprio ADESSO?”
“Direi proprio di si!” mi rispose Billie gasato.
“Voglio capire perché ti diverte così tanto guardare gli altri mentre fanno sesso!”
“Sono curioso! Voglio proprio vedere se Mike è bravo”
“Quanto sei cretino!”
Guardai di nuovo dentro la camera di Mike e mi accorsi che si stavano spogliando e mancava poco che rimanessero tutti e due senza niente, completamente nudi.
Mike cominciò a muoversi su Gaia mentre la baciava sulle labbra. Riuscivo a sentire Gaia che emetteva leggeri gemiti.
“Ok, adesso basta! Non voglio guardare loro due che fanno sesso, e soprattutto non voglio vedere Mike nudo!”
“Invece a me non dispiace guardare Gaia!”
“Stronzo!” gli diedi uno schiaffo e me ne andai.
“Ehi!” Billie mi fermò per un braccio.
“Non volevi guardare Gaia? Allora lasciami stare!” e mi staccai dalla sua presa.
“Dai amore stavo scherzando! Lo sai che non mi interessa niente di lei. Perché dovrei guardarla quando ho te…”
Mi diede una dolce carezza. Gli presi la mano, poi mi avvicinai a lui e lo baciai.
Proprio in quel momento uscirono dalla camera Mike e Gaia.
Mike si stava appuntando la camicia, mentre Gaia era intenta a rimettersi la maglietta. Appena ci videro si bloccarono.
“Billie, Cele! Vi stavate per caso baciando?” chiese Gaia rimanendo a bocca aperta.
Io e Billie ci guardammo e sorridemmo.
“No, impressione tua è!” risposi. Quanto era scema quella ragazza!
“Finalmente vi siete dichiararvi!” intervenne Mike.
“Finalmente voi due lo avete fatto!” disse Billie.
“Ci avete spiato?” chiese Mike.
“Colpa sua!” dissi subito io indicando Billie.
“Brutto stronzo!”
Mike inseguì Billie fin sotto le scale.
“Allora ora state insieme?” mi chiese Gaia sorridendo.
“E tu anche con Mike a quanto ho visto!”
“Che imbarazzo!” Gaia diventò rossa.
“Ehm…è stato più imbarazzante per me, credimi!”
Si mise a ridere.
“Come glielo hai detto?” mi chiese.
“Teoricamente non c’è stato bisogno che dicessi niente…”
“Che vuoi dire?”
“Che abbiamo fatto pace in un altro modo!” dissi mordendomi il labbro inferiore al solo pensiero.
“Lo avete fatto?” chiese Gaia eccitata.
Annuì mostrando un sorriso a 32 denti.
“Oh la mia Cele ha perso la verginità!”
“E a quanto pare anche la mia Gaia!”
“A proposito! Non avete rischiato di farvi vedere?”
“Non c’era nessuno in casa. Papà e Elisa insieme a Miriam e Tom erano fuori, quindi potevamo farlo tranquillamente! Adesso te la faccio io una domanda. Non vi è passato minimamente per la testa che qualcuno potesse arrivare e vedervi?”
“Sinceramente non ci abbiamo proprio pensato! Sai, abbiamo aspettato troppo tempo quindi non ce ne stava fottendo niente di nessuno”
“Scendiamo su, ho paura che il tuo biondino uccida il mio Billie!”
Scendemmo le scale e trovammo Billie e Mike seduti sulle poltroncine del soggiorno che parlavano e ridevano tra loro.
“Billie sei ancora vivo! Per fortuna, per un momento ho pensato che Mike ti avesse fatto fuori!” dissi dandogli un bacio e sedendomi di sopra a lui.
Gaia fece lo stesso, sedendosi su di  Mike.
“Gli altri dove sono?” chiesi poi.
“Sono andati a comprare da mangiare”
Mike non fece neanche in tempo a finire la frase che Tré, Miriam e Tom entrarono in casa.
“Finalmente siete arrivati voi due! Aspettavamo tutti voi” disse Tré rivolto a me e a Billie.
“Cele, cosa ci fai seduta su Billie?” mi chiese Miriam accigliata.
Oh porca puttana e adesso? Che invento? Pensa Cele, pensa…
“Beh…non c’era altro posto e mi sono seduta su di lui. Tanto è mio fratello, non c’è niente di male no?”
Sono un genio!
“Hai ragione! Beh io, Tom e Tré andiamo in cucina a preparare qualcosa da mangiare. Vi saremmo grati se apparecchiaste la tavola, grazie!”
Quanto la odio quando fa così!
Tré si avvicinò a me e mi sussurrò nell’orecchio:
“Finalmente hai deciso di dargliela eh!”
“Tré va subito in cucina se non vuoi che ti dia un calcio in mezzo ai pantaloni!”
E ridendo sparì dietro la porta della cucina.
Billie mi spostò i capelli e cominciò a baciarmi sul collo.
“Billie sta fermo! Potrebbero vederci”
“Non ce la sto facendo più!”
“Aspetta, andiamo su!” dissi prendendolo per mano.
Gaia e Mike ci guardarono salire le scale, sorridendo tra di loro.
Appena raggiunto il piano di sopra Billie incominciò a baciarmi sulle labbra e mi spinse contro il muro.
“Non ho mai desiderato qualcosa come desidero te, Cele!” mi sussurrò Billie.
Le mie mani finirono nei suoi capelli, mentre le sue nei miei leggings.
Mi prese in braccio mentre con le mani mi alzava lentamente la maglietta fino ad arrivare al mio petto.
Dalle mie labbra fuoriuscirono sospiri di piacere. Amavo quando mi toccava con tanta passione.
“Billie, aspetta un attimo! Non qui, potrebbero vederci”
Billie si guardò un po’ intorno.
“Andiamo in camera di Tré”
“Tu vai, io devo dire una cosa a Gaia”
Mi mise giù.
“Non metterci troppo però!”
“Arrivo subito, tranquillo!”
Scesi di corsa le scale e chiamai Gaia.
“Mi devi fare un favore! Non fare entrare nessuno nella camera di Tré”
“Perché?” mi chiese con uno sguardo malizioso.
“Tu non fare entrare nessuno!”
Dopodiché salì di nuovo ed entrai nella camera dove c’era Billie. Era seduto sul letto. Lo raggiunsi e gli diedi un bacio.
“Ho detto a Gaia di non fare entrare nessuno”
Billie sorrise poi, pian piano, mi fece stendere su di lui mentre mi teneva per i fianchi.
Mi lasciai trasportare dai suoi magnifici baci e dalle sue braccia che mi avvolgevano dolcemente.
 
 

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Capitolo 11
*** Solo Dubbi, Niente Certezze! ***


Ssaalve! :D E voilà il 11 capitolo di questa mia storia :3 Quello precedente non era un granché, quindi spero di rifarmi con questo qui! ;)
Presto la mente di Celeste verrà bombardata da dubbi, incertezze, paure…:\ Ma Billie sarà al sua fianco, cercando di tranquillizzarla<3
Spero vi piaccia :33
Alla prossima!<3
Rage&Love
Greendayer98



CAPITOLO 11: SOLO DUBBI, NIENTE CERTEZZE!
Tornammo a casa verso le 16.30. Miriam e Tom erano già a casa, se ne sono andati da casa di Mike e Tré poco dopo aver finito di pranzare. Io e Billie invece siamo rimasti un alto po’, almeno potevano stare insieme senza problemi. Senza che nessuno ci vedesse.
Appena aperta la porta di casa squillò il cellulare di Billie. Era un messaggio. Billie lo lesse e poi sorrise.
“Perché ridi? Chi è?”
“Tré! Mi ha scritto di cercare un altro posto dove divertirci la prossima volta e non proprio la sua camera”
Mi misi a ridere. In effetti avevamo lasciato la camera di Tré un po’ in disordine. Il letto era tutto sfatto e le lenzuola ormai sembravano un mucchio di stracci.
Billie si avvicinò e mi diede un bacio interrompendo i miei pensieri.
“A me va bene dappertutto, anche per terra, basta che sono con te”
Questa volta fui io a dargli un bacio mettendogli le braccia intorno al collo.
Proprio in quell’istante uscì dalla cucina Elisa.
Billie se ne accorse in tempo e mi spinse via, ed io urtai il mobile che era proprio a fianco all’entrata di casa.
“Che stavate facendo?” chiese aggrottando leggermente le sopracciglia.
“Ehm, niente perché?” rispose Billie nervoso.
“No, mi sembrava di avervi visto…vabbè non importa! Comunque avete pranzato?”
“Sisi, sta tranquilla mamma”
Dopodiché ritornò in cucina sorridendo, ma aveva ancora l’aria perplessa, segno che stava ancora cercando di capire cosa stessimo facendo io e Billie prima che lei ci interrompesse.
“La prossima volta mi potresti lasciar andare con più gentilezza e non facendomi sbattere contro il mobile!” dissi massaggiandomi il fianco che avevo urtato poco prima.
“Scusami, ma dovevo farlo o avremmo di rischiato che mia madre ci scoprisse…”
“Già, mancava poco e si sarebbe accorta che ci stavamo baciando. Ma hai visto la sua faccia?”
“Si, l’ho vista. Speriamo che non abbia visto niente o sono cazzi nostri!”
“Ehi…non fare quella faccia, non ci ha visti tranquilla!” continuò Billie rendendosi conto che ero preoccupata e anche un po’ spaventata.
“Ma avrebbe potuto farlo! Abbiamo rischiato molto Billie!” alzai un po’ la voce.
 “Scusami…” dissi poco dopo. “Scusami non…non volevo gridare”
“Fa niente, ti capisco sono preoccupato anche io…”
Mi prese la mano e mi diede un dolce bacio.
“Non ci pensare più, non succederà niente, fidati di me…”
“Mi fido…”
Salimmo su, io andai nella mia di camera dove trovai Miriam stesa sul letto che leggeva un libro, mentre Billie entrò nella sua.
Volevamo stare insieme, magari uscire un po’ per evitare che ci vedesse qualcuno, ma dopo quello che era appena successo decidemmo di restare a casa. Io nella mia camera e lui nella sua.
Ero dispiaciuta perché volevo stare con lui, solo con lui, ma avevamo già rischiato parecchio quindi era meglio evitare.
Mi stesi anche io sul mio letto e avevo intenzione di mettermi le cuffie e non pensare a niente, ma non feci in tempo perché Miriam si sedette sul mio letto.
“Cele possiamo parlare un po’?”
“E’ successo qualcosa?”
“A me no, ma ho paura che stia succedendo a te…”
Non bastava Elisa, adesso anche Miriam sospettava di me e Billie. Ma bene sono nella merda fino al collo!
“A me? A me non sta succedendo niente”
“Che ci facevi seduta su Billie?”
“Te l’ho già detto! Non c’era posto e mi sono seduta su di lui”
“Non prendermi in giro Cele, c’era un divano intero dove potevi sederti!”
Ho appena realizzato di aver detto una cazzata prima. La “genialata” che mi era venuta in mente era una scusa del cazzo, solo uno stupido ci sarebbe cascato!
“Non la pensavi così appena te l’ho detto!”
“Era per non creare casino a casa di Mike e Tré, non volevo discutere davanti agli altri”
“Miriam non ne fare una tragedia adesso! Mi sono solo seduta su Billie non ci ho fatto niente! In fondo è mio fratello e non faccio del male a nessuno se mi ci siedo sopra, va bene?”
“Ti chiedo solo di non fare cazzate, Cele…”
Mi guardò per l’ultima volta negli occhi, poi tornò sul suo letto riprendendo a leggere il suo libro.
Questa giornata è iniziata bene, ma a quanto vedo si sta concludendo nel peggiore dei modi…prima Elisa che ci ha quasi visti mentre ci baciavamo, adesso mia sorella che a quanto pare ha capito tutto. In fondo non è così stupida come credevo…
La voglia di ascoltare musica mi era passata. Un tempo se avevo un problema bastava che mettessi le mie cuffie e ogni pensiero negativo scompariva. Adesso neanche lei era in grado di liberarmi la mente da tutti i problemi che cominciavano a incasinarmi la testa.
Uscì di casa senza dire niente a nessuno. Non avvisai neanche Billie. Avevo bisogno di restare un po’ da sola, da sola coi miei pensieri…
Andai e mi sedetti su quella panchina dove tempo fa Billie mi rivolse la parola per la prima volta, quando mi dimostrò che fino ad allora era stato l’unico che era riuscito a capirmi sul serio, l’unico a cui piacevo per quella che ero. Stronza, la maggior parte delle volte volgare e quando volevo dolce.
Una lacrima mi rigò il viso, ma non feci in tempo ad asciugarmela che qualcun altro lo aveva già fatto.
Mi girai per vedere chi era stato e incrociai i suoi bellissimi occhi verdi.
“Finalmente ti ho trovata!”
“Billie che ci fai qui?”
“Tua sorella mi ha detto che eri uscita. Non ci ho messo molto a capire dove saresti andata” si sedette di fianco a me mettendomi un braccio intorno al collo.
Mi poggiai sulla sua spalla.
“Cosa vi siete dette tu e Miriam?”
Lo guardai stupita. Perché tutti si stanno dimostrando molto più intelligenti di quanto sembrino, mentre io divento sempre più stupida?
“Come fai a saperlo?”
“Me lo ha detto lei…”
“Ha capito tutto, Billie…”
“Vuoi dire che sa che stiamo insieme?”
“Non sono sicura che lo sappia, però sospetta che tra di noi ci sia qualcosa…”
“Ho paura Billie!” continuai non lasciandogli neanche il tempo di rispondere.
Mi strinse ancora di più e io cominciai a piangere come una bambina.
“Non piangere piccola, troveremo una soluzione…”
“Giuramelo, Billie. Ti prego devi giurarmelo”
“Te lo prometto! Non permetterò a nessuno di mettersi tra di noi, a nessuno! Fosse anche mia madre o tuo padre”
Gli diedi un bacio mentre ancora alcune lacrime bagnavano il mio viso. E per colpa delle mie lacrime anche il viso di Billie si bagnò. Mi allontanai e gli asciugai le guance.
“Ti amo…” dissi.
“Ti amo anche io amore”
Un altro bacio.
“Come faremo a non farci scoprire?”
“Staremo attenti, non lo scopriranno mai”
“Mai? Billie non possiamo tenerlo nascosto per sempre!”
“Per sempre no, ma almeno per adesso…”
Ci fu un attimo di silenzio, interrotto solo dai miei singhiozzi e dal rumore delle labbra di Billie che ogni tanto si poggiavano sulla mia fronte.
“Vieni, facciamo quattro passi”
Gli diedi la mano e mi alzai dalla panchina. Ero un po’ più tranquilla dopo aver parlato con Billie. Si, non potevo negare che la paura c’era ancora ma era diminuita adesso che lui era con me.
Mentre camminavamo mi saltò in testa un altro dubbio.
“Billie, credi che stiamo facendo la cosa giusta?”
Billie si fermò e mi prese il viso tra le mani.
“Amore io ti amo e non rinuncerò mai a te! Neanche se mi cacciassero via di casa, non ti lascerò mai…mai!”
Lo abbracciai forte.
“Ti lascerò andare solo se tu non mi vorrai più…”
“Allora non ti libererai più di me, perché neanche io ho intenzione di rinunciare a te, per nessuna ragione al mondo”
Eravamo arrivati davanti casa e io stavo per aprire la porta, ma Billie poggiando la mia mano sulla mia mi fermò.
“Aspetta…”
“Che c’è?”
“Domani sera, ti prego non dirmi di no, sarai mia?”
Sorrisi mordendomi il labbro inferiore al pensiero di quello che era già successo tra di noi e a quello che poteva succedere ancora se avessi detto di si.
Lo guardai negli occhi e feci di si con la testa.
“Però non qui a casa nostra, è troppo rischioso e non sappiamo neanche se saremo soli…”
“Tranquilla, c’è pur sempre la casa di Mike e Tré!”
“Okay, però non in camera di Tré!” dissi ridendo.
“Chi ti ha detto che voglio farlo sul letto?” mi rispose sorridendo e cingendomi col braccio i fianchi.
“Esiste anche il divano o il pavimento eh…” continuò dandomi un bacio.
“Te l’ho mai detto che oltre a essere molto dolce hai anche delle idee perverse?”
Si mise a ridere.
“Le idee perverse me le metti in testa tu, amore”
“Io? Adesso va a finire che la colpa è mia!”
“Si che è tua la colpa, sei tu che mi provochi…”
Billie mi squadrò dalla testa ai piedi con sguardo malizioso.
“Billie abbiamo detto sta sera, non mi guardare così!” dissi aprendo la porta ed entrando in casa.

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Capitolo 12
*** In Fondo So Che Hai Solo Paura... ***


Ed ecco qua il 12 capitolo :3 Chissà se Celeste è ancora preoccupata per Elisa e per Miriam :\ Alla fine del capitolo precedente sembrava che si fosse tranquillizzata xD Però...
Leggete e spero vi piaccia ;D
Alla prossima!<3
Rage&Love
Greendayer98



CAPITOLO 12: IN FONDO SO CHE HAI SOLO PAURA…

“Ahia!” gridai. “Billie aspetta un attimo”
Billie si levò da sopra di me, mentre io misi il mio braccio sotto la mia schiena per scoprire cosa cazzo mi aveva provocato quel dolore sulla spalla destra.
“Fottuta penna!” dissi stizzita lanciandola via.
“Ti sei fatta male?” mi chiese Billie preoccupato.
“Tu che dici? La punta di quella penna mi si è ficcata dietro la spalla!” risposi mentre mi massaggiavo nel punto in cui sentivo dolore. Quella fottutissima penna mi aveva anche lasciato un piccolo buco sulla pelle.
“Te l’avevo detto che non era una buona idea farlo per terra!”
“Cele ho capito che ti sei fatta male, ma perché cazzo te la stai prendendo con me adesso?”
Mi massaggiai la fronte e chiusi per un istante gli occhi.
“Scusami, non volevo gridare…” riaprì gli occhi e guardai Billie dispiaciuta.
“Tranquilla, vieni qui…” Billie mi fece segno di avvicinarmi a lui.
Lo strinsi forte a me e lui mi spostò il ciuffo per darmi un dolce bacio sulla fronte.
“Sei ancora preoccupata per mamma?”
“Si, ma non ho paura che ci scoprano, cioè si ho anche paura per quello, però sono terrorizzata dal fatto che se qualcuno lo venisse a sapere ci potrebbe anche separare e io non voglio”
“Neanche io lo voglio, credimi, però potresti almeno per ora non pensarci? Sai avevo intenzione di trascorrere una serata con te senza problemi né distrazioni…”
“Hai ragione scusami!” mi misi a cavalcioni su di lui e gli diedi un bacio.
“Mi faccio perdonare subito…”
Mi levai la maglietta e Billie fece lo stesso con la sua. Gli accarezzai il petto fermandomi nel punto in cui cominciavano i suoi pantaloni.
“Guarda che potevi scendere anche più in giù eh!”
“Ti stai zitto e mi lasci fare, per piacere?” dissi scoppiando a ridere.
Lo baciai e le nostre lingue si toccarono, cominciando a giocare tra di loro. Le sue mani mi sfiorarono dolcemente la schiena, poi scesero giù, dentro i miei pantaloni. La mia di mano invece, che prima era nei suoi capelli, adesso scendeva fin in mezzo ai suoi pantaloni causando in Billie un’eccitazione improvvisa.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: “Contento ora?”
Billie rise, poi mi stese per terra e lui sopra di me. La sua mano destra cercò di levarmi i leggings.
“Che ne dici se leviamo anche questi leggings, bella di papà?”
“Ma quanto sei scemo!” scoppiai di nuovo in una risata fragorosa.
Poco dopo i miei leggings, insieme anche ai suoi pantaloni, erano a terra.
Cominciai ad essere travolta da un’ondata di emozioni e sensazioni. Avvertì anche dei brividi sulla schiena che solo quando ero con Billie riuscivo ad avvertire.
***
Tornammo a casa che erano le 10.00 di mattina. Avevamo trascorso la notte a casa di Mike e Tré io e Billie, da soli, mentre loro avevano dormito a casa di Gaia insieme anche a mia sorella e a Tom.
Appena varcata la soglia della porta mio padre uscì dalla cucina con le bracciai incrociate. Aveva un’espressione seria, non lo avevo mai visto così.
Cominciai a preoccuparmi sul serio e guardai Billie un po’ spaventata. Anche lui lo era, ma mi sorrise come per rassicurarmi che non c’era niente di cui preoccuparsi. Ma io sapevo che lo faceva solo per non farmi spaventare, ma io sentivo che stava per succedere qualcosa.
“Billie posso parlarti?” anche la voce di mio padre non era la stessa. Era fredda, di solito era vivace e serena mentre adesso la sentivo anche un po’ nervosa.
Proprio in quel momento scese Miriam. Anche lei era arrabbiata. Oh ma che cazzo, tutti contro di noi oggi?
“Ah eccoti finalmente! Dove sei stata? Non c’eri a casa di Gaia”
In quel momento avrei voluto ucciderla, sempre a parlare, non chiudeva mai quella fottuta bocca.
Lo sguardo di mio padre passò da Miriam a me.
“Ehm, certo Kevin” intervenne Billie per levare l’attenzione da quello che aveva appena detto Miriam.
Kevin rientrò in cucina, seguito da Billie che prima di sparire dietro la porta mi lanciò uno sguardo.
“Ma che cazzo mi gridi certe cose davanti a papà eh!” dissi a Miriam non appena la porta della cucina si fu chiusa.
“Perché qual è il problema? Dove siete stati tu e Billie?”
“Ti interessa? Fatti i cazzi tuoi almeno per una volta!”
Stavo per salire le scale ma Miriam mi fermò per un braccio.
“Cele ti avevo solo chiesto di non fare cazzate…”
“Mi spieghi che cosa ho fatto? Dimmi, ho ucciso qualcuno?”
“Ti sei innamorata di Billie, ti sei innamorata di nostro fratello!”
Avvertì una strana sensazione allo stomaco. Aveva capito tutto.
“E cosa c’è di male? Adesso è diventato illegale innamorarsi?”
“No, ma non puoi nei confronti di Billie che è tuo fratello!”
“Non è mio fratello, Miriam! Non siamo veramente parenti!”
“Non centra, sua madre sta insieme a nostro padre e innamorarsi di lui non è una cosa normale!” Miriam stava alzando la voce.
“E adesso che vuoi che faccia? Vuoi che mi uccida solo perché mi sono innamorata di lui?” anche io alzai la voce.
“Sei stata tu a dirlo a papà, vero?” continuai poi vedendo che Miriam non rispondeva.
“Pensavo che mi potessi fidare, pensavo che almeno per tua sorella avessi tenuto quella cazzo di bocca chiusa. E invece no, dovevi distruggere l’unica cosa che mi rendeva davvero felice. Ti avverto, se solo per colpa tua io e Billie saremo costretti a rinunciare l’uno all’altro ti conviene non farti più vedere. Non ti dovrai avvicinare neanche di un centimetro a me e non dovrai neanche rivolgermi la parola”
Mi avvicinai alla porta, ma prima che potessi uscire Miriam parlò.
“Non puoi parlarmi così, Cele! Sono tua sorella”
“Sorella? Io non ho nessuna sorella, o meglio, non più…” detto ciò uscì di casa sbattendo la porta.
Mi incamminai verso la casa di Gaia, mentre dai miei occhi iniziarono a scendere grosse lacrime che mi bagnarono tutto il viso. Avevo davvero paura in quel momento. Cosa gli starà dicendo mio padre a Billie?
Giuro che se solo io e Billie ci lasciamo, io Miriam la faccio fuori.
Chiamai Gaia per avvisarla che stavo andando da lei.
“Pronto Cele?”
“Gaia sei a casa?” la mia voce tremava.
“Cele che è successo? Stai piangendo?”
“Gaia è successo un casino, mi devi aiutare, ti prego sono disperata!”
“Ehi calmati, respira e dimmi cosa è successo?”
“Te l’ho già detto, è successo un casino!”
“Adesso devi calmarti però, sono sicura che qualunque cosa sia si sistemerà presto, ne sono sicura”
“Calmarmi? Si sistemerà tutto? Gaia tu neanche immagini cosa è successo per colpa di quella stronza di mia sorella”
“Miriam? Cosa centra lei adesso?”
“Ti racconto tutto quanto arrivo, e ti prego aiutami a trovare una soluzione perché se no faccio qualche cazzata di cui potrei pentirmene”
E riattaccai senza neanche lasciarla rispondere.
Un soffio di vento mi travolse facendomi rabbrividire. Mi strinsi in un abbraccio automatico.
Lo sapevo! Lo sapevo che sarebbe successo qualcosa prima o poi! Quello che era successo con Elisa era niente in confronto a quello che poteva succedere se per davvero mio padre avesse scoperto di me e Billie. Sarebbe scoppiato un casino di dimensioni gigantesche, e per chi? Per quella viziata di mia sorella che se solo mi capita tra le mani la ammazzo!
Arrivata davanti casa di Gaia, alzai il pugno per bussare. Il mio tocco fu così debole che neanche il supereroe con l’udito più acuto dell’universo avrebbe sentito.
Per fortuna però Gaia riuscì a sentirlo e adesso era lì di fronte a me, preoccupata.
“Cele ma ti senti bene? Sei bianca in viso e hai gli occhi rossi. Dai entra” Gaia mi fece segno di entrare in casa.
“Gaia lo sa, mio padre sa tutto!”
“Cosa sa? Cele per favore calmati che non sto capendo niente. Ora ci sediamo e mi racconti tutto facendomi almeno capire qualcosa, va bene?”
Ci sedemmo sul grande divano che prendeva la maggior parte dello spazio del salotto.
“Cosa ha scoperto tuo padre?”
“Sa di me e Billie, sa che stiamo insieme e tutto per colpa di quella deficiente di Miriam!”
La notizia a quanto pareva aveva spiazzato Gaia, che mi guardava con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
“E Miriam come faceva a saperlo?” mi chiese dopo che si fu ripresa da quella specie di “coma” in cui era entrata.
“Non lo so, aveva sospetti già da qualche giorno credo. Mi aveva anche detto di non fare cazzate lo stesso giorno che mi ha vista seduta su di Billie mentre eravamo a casa di Mike e Tré”
“E adesso dov’è Billie?”
“Con mio padre…a casa. Appena siamo arrivati ce lo siamo ritrovato davanti e ha chiesto a Billie se potevano parlare. Proprio n quel momento ,poi,  Miriam spunta fuori e incomincia a chiedere a me e a Billie dove eravamo ieri sera…”
Gaia mi abbracciò e io la strinsi forte.
“Gaia per favore aiutami a trovare una soluzione perché ho paura di perderlo, e se solo succede io…io”
“Calmati, si sistemerà tutto vedrai” dal suo tono di voce capì che neanche lei era tanto convinta che questa cosa si sarebbe risolta così facilmente.
Restammo abbracciate per parecchi minuti, dopodiché mi staccai da lei e mi asciugai le lacrime.
Gaia mi spostò il ciuffo dagli occhi e poi mi chiese: “Che dici, facciamo una passeggiata?”
Feci di si con la testa, poi ci alzammo dal divano e uscimmo di casa.
Presi il cellulare nella speranza di trovare qualche messaggio di Billie, dove magari mi rassicurava che non era successo niente, che era tutto apposto, e invece niente. Nessun messaggio, nessuna chiamata.
“Cele guarda chi c’è lì”
Alzai lo sguardo e vidi Billie, da solo.
Gli corsi incontro e non appena lo raggiunsi lo abbracciai forte. Sorrisi per un istante.
“Billie finalmente! Che è successo? Cosa ti ha detto mio padre?”
Billie si allontanò così tanto che dovetti levare le mie braccia dal suo collo.
“Niente tranquilla, non era niente…”
il suo tono non era tanto convincente.
“Sul serio? Non mi hai convinta tanto…”
“Scusami Cele devo andare da Mike e Trè…”
Cele? Non mi chiamava mai per nome, se non solo quando era arrabbiato. E adesso non mi sembrava proprio che fosse arrabbiato.
Mi avvicinai per dargli un bacio, ma Billie si allontanò ancora di più.
“Billie ma che cazzo c’hai? Non posso neanche baciarti adesso? Che c’è non mi vuoi più?”
“Scusa, vado di fretta…”
Se ne andò, lasciandomi lì, in mezzo alla strada, mentre il mio viso si riempiva ancora una volta di lacrime.

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Capitolo 13
*** E' Così Facile Illudersi... ***


Saaalve :DD In questo 13 capitolo scoprirete perchè Billie si è comportato in quel modo con Celeste :\ Ma..non sempre le cose sono come sembrano ;)
Leggete e spero che vi piaccia :33
Alla prossima!<33
Greendayer98



CAPITOLO 13: È COSì FACILE ILLUDERSI…

“Ehi che è successo? Perché piangi?”
Gaia mi aveva raggiunto di corsa e adesso era al mio fianco col fiatone.
Non risposi subito. Pensavo ancora alle sue parole fredde, al suo comportamento distaccato, al fatto che non voleva che lo baciassi…
“Mi ha rifiutato…” risposi con un filo di voce tra le lacrime.
“Che cosa? Billie ti ha…Cosa?”
“Non ha voluto che lo baciassi, Gaia!”
Mi ero girata verso di lei e la mia voce aveva improvvisamente aumentato di tono.
“Ma perché? Cosa gli ha detto tuo padre?”
“Vallo a chiedere a lui, io a questo punto non sto capendo più un cazzo”
Il mio cellulare squillò. Era un messaggio di Mike: Cele credo che il tuo ragazzo abbia qualcosa che non va.
Il mio ragazzo…improvvisamente ho come la sensazione che non lo sia più.
“Andiamo da Mike e Tré” dissi prendendo per un braccio Gaia e trascinandola dietro di me.
“Che dobbiamo fare a casa loro?” mi domandò “Cele ho capito che sei preoccupata, però so camminare sola”
“Scusami” liberai il suo braccio dalla mia presa e Gaia si mise al mio fianco. “Mike mi ha mandato un messaggio con scritto che il mio ragazzo ha qualcosa che non va”
“Grazie Mike, ci hai aperto un mondo!” esclamò Gaia facendomi scappare un sorriso.
Arrivate davanti casa loro un senso di paura mi pervase e mi bloccai.
“Cele che hai adesso?”
“Ga io non ce la faccio a vederlo comportarsi così nei miei confronti”
“Ehi guardami” Gaia mi alzò il mento con un dito. “Si sistemerà tutto, tranquilla”
Annuì, ma dentro di me era come se ci fosse qualcosa che mi impediva di crederci fino in fondo.
Prima che potessimo bussare ci ritrovammo davanti Mike.
“Finalmente, stavo venendo a cercarti. Credo che Billie abbia bisogno di te, è da quando è arrivato che si comporta in modo strano. È agitato, non smette di fare avanti e indietro e nomina spesso tuo padre…”
Alla parola padre il mio stomaco si chiuse. Sapevo che centrava lui in tutta questa storia.
Prima che potessi dire qualcosa, Mike mi prese per un braccio e mi trascinò dentro casa. Gaia ci seguì e chiuse la porta.
Billie si accorse subito della mia presenza, infatti mi guardò per un istante e poi sparì su per le scale.
“Va da lui…” Mike mi diede una spinta. “Vai e parlagli, credo che tu sia l’unica che voglia ascoltare”
“Mike ma non hai ancora capito che il motivo per il quale lui sta così sono io!”
Mike mi guardò perplesso, come se gli stessi dicendo qualcosa che non stava né in cielo né in terra.
Raggiunsi Tré, che era seduto sul divano, e mi misi di fianco a lui.
Mike e Gaia si guardarono, poi si misero a sedere anche loro sulle poltroncine ai lati del divano.
“Cele ci spieghi che cosa sta succedendo?” mi chiese Tré.
“Vorrei saperlo anche io…” risposi trattenendo a stento le lacrime.
Squillò di nuovo il mi cellulare. Questa volta, con mia sorpresa, era Billie: Vieni su, dobbiamo parlare…
“È Billie, vuole che vada su per parlare…”
Mi alzai dal divano, ma prima che potessi fare un altro passo Mike mi chiese: “Perché si sta comportando così, perché sembra come se vi foste lasciati?”
“Mio padre ha parlato con Billie…” risposi.
Non entrai nei dettagli ma questa frase parve sorprendere Mike e Tré.
Salì su per le scale e trovai la camera da letto di Mike aperta. Entrai e vidi Billie che andava su e giù strofinandosi le mani.
Mi misi a sedere sul letto e aspettai che lui dicesse qualcosa, ma pareva non ne avesse intenzione. Per questo parlai io: “Perché mi ha trattata così Billie? Perché lo hai fatto?”
Billie non rispose e questo mi fece andare su tutte le furie. Mi alzai dal letto e iniziai a urlare: “Potresti anche rispondermi e non fare come se non fossi qui con te! Hai voluto che parlassimo e adesso rimani lì in silenzio senza dirmi niente. Lo sai come sto io in questo momento? Lo sai come mi sono sentita quando non hai voluto che ti baciassi? Che cosa ti prendi Billie? Non mi guardi neanche in faccia!”
Mi avvicinai a lui e gli girai il viso verso di me. “Che cosa hai? Ti prego Billie spiegami cosa ti sta succedendo o rischio di diventare matta. Abbiamo passato la notte insieme, siamo tornati a casa e papà ha voluto parlarti. Che cosa ti ha detto?”
“Cele…è finita”
“C-cosa?” non riuscivo a credere a quello che avevo appena sentito. “Mi stai dicendo che vuoi lasciarmi? Ma perché?”
Non riuscì più a trattenere le lacrime. Billie era lì davanti a me che mi diceva che tra noi due era tutto finito.
Senza pensarci due volte poggiai le mie labbra sulle sue. In un primo momento sembrò come se Billie non volesse, ma poi si lascio andare anche lui. Ma tutto ad un tratto mi allontanò da lui.
“Basta Cele, ti prego”
“Ma porca puttana Billie mi dici come hanno fatto i tuoi sentimenti a cambiare così in fretta nei miei confronti? Sembrava che mi volessi per davvero, sembrava che fossi felice che stessimo insieme e adesso mi respingi già per la seconda volta? Eri tu quello che mi diceva di stare tranquilla. Era a te che non importava niente dei sospetti di mio padre e tua madre!”
Billie non rispose ancora. Mi stava facendo innervosire sul serio, avevo voglia di prenderlo a schiaffi.
Stava per andarsene, ma lo fermai più forte che potevo per non lasciarlo andare.
“Billie non puoi andartene così, senza avermi ancora spiegato perché cazzo vuoi lasciarmi! È stato mio padre, vero? Te l’ha detto lui di mettere fine alla nostra storia? Billie cazzo rispondimi!”
“No, non è stato lui! Sono io che non ti voglio, non ti ho mai voluta!”
Billie uscì dalla camera. Io rimasi lì, col viso bagnato e con le lacrime che non avevano nessuna intenzione di smettere di rigarmelo. Non potevo e non volevo credere a quello che aveva appena detto. No, non era vero!
Gli corsi dietro, scesi di corsa le scale e lo fermai di nuovo.
“Billie ti supplico dimmi che quello che hai appena detto non è vero, ti prego…”
Billie si liberò dalla mia presa e uscì di casa, sbattendo la porta, sotto gli occhi stupiti di Mike, Tré e Gaia.
Mi poggiai al muro e mi lasciai cadere a terra, coprendomi il viso con le mani e cominciando a singhiozzare.
Mike, Tré e Gaia si avvicinarono di corsa a me e si misero in ginocchio.
“Che cosa è successo, Cele?” mi chiese dolcemente Gaia mentre si dava una carezza.
“È successo che mio padre è uno stronzo, mia sorella una puttana e Billie un coglione!” gridai mentre ancora piangevo.
“Perché gridavate? Si sentivano da qui le vostre urla” mi disse Tré dispiaciuto.
“Mi ha lasciata…”
“Cosa?” urlarono tutti e tre contemporaneamente.
“Vi prego non fatemelo ripetere…”
“Billie è davvero un coglione! Prima mi rompe le palle perché ti voleva ma non poteva averti, poi ha cominciato a rompermele perché mi diceva che era felicissimo di stare con te e ti amava, e adesso si comporta da stronzo!”
“Me lo ha gridato in faccia. Mi ha urlato contro che non mi vuole più e che non mi ha mai voluta”
Gli occhi mi bruciavano, avevo il viso completamente bagnato e cominciavo a sentirmi male.
Gaia mi abbracciò, e così anche Mike e Trè.
“Vuoi che ci parlo io con Billie?” mi domandò Mike.
“No! Nessuno di voi si deve permettere a parlare con lui di questa cosa, intesi?”
Quei tre si guardarono, poi annuirono.
“Io sono sempre più sicura che sia colpa di mio padre. Non è possibile che non mi abbia mai amata! Non è possibile, non è vero!”
Ricominciai a piangere, più forte. Non potevo e non volevo credere alle sue parole, perché non erano vere! Lui mi ama è solo colpa di mio padre e di mia sorella. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, lo sapevo!
“Perché non possiamo stare insieme? Perché? Non facciamo niente di male, non siamo veri FRATELLI porca puttana!”
“Cele ora calmati, troveremo una soluzione”
“Troveremo una soluzione? Gaia forse non hai capito che ho contro tutta la famiglia. Prima non mi importava perché avevo Billie, ma adesso mi ha lasciata. Sono sola…”
“Non sei sola! Ci siamo noi tre che non ti abbandoneremo mai” mi disse Tré deciso.
Mi porse una mano e mi aiutò ad alzarmi. Proprio in quel momento entrarono in casa Miriam e Tom.
“Tu!” dissi indicando mia sorella. “Brutta stronza lo sai che casino ha combinato?” urlai cercando di avvicinarmi per tirargli uno schiaffo, un pugno, un calcio, qualsiasi cosa.
Mike e Tré mi fermarono.
“Cele no! Non ne vale la pena”
“Per colpa tua Billie mi ha lasciata! Per colpa della tua testa di cazzo ho perso la persona più importante della mia vita!” gridai ricominciando a piangere.
Questa volta le lacrime non erano solo di tristezza ma anche, e soprattutto, di rabbia.
“Cele mi dispiace…”
“Mi dispiace? Mi dispiace? Non provarci nemmeno a chiedermi scusa! Se sto in queste condizioni è solo e soltanto colpa tua!”
“Cele davvero non volevo, non pensavo che…”
“Sta zitta! Non voglio ascoltarti, chiudi quella cazzo di bocca!”
Stavo lottando con Mike e Tré che non avevano alcuna intenzione di lasciarmi, mentre io facevo di tutto pur di liberarmi per prendere a schiaffi quella puttana di mia sorella.
“Cele non potevo far finta che non stesse succedendo niente, papà avrebbe potuto infuriarsi se lo avesse scoperto da qualcun altro!”
“Adesso non dirmi che lo hai fatto per me, perché è una grossa cazzata! Dovevi tenere chiusa quella bocca, ok? Io e Billie eravamo abbastanza maturi, sapevamo i rischi che correvamo. Però ci amavamo e nessuno si sarebbe messo tra noi rovinando tutto, o almeno così pensavo…”
“Non pensavo che tenevate così tanto l’uno all’altra, non pensavo di…”
“Vattene!”
“Ma Cele io…”
“Ho detto vattene!” urlai.
Tom prese per mano Miriam e gli fece segno di andarsene. Miriam mi guardò per un ultimo istante, con gli occhi stracolmi di lacrime, e poi uscì di casa. Mike e Tré mi lasciarono andare. Tom si avvicinò a me e mi sussurrò: “Ci parlo io con mio fratello, stai tranquilla…”
Detto ciò se ne andarono.
Mi girai verso Tré e lo abbracciai. Mi strinse forte accarezzandomi dolcemente i capelli.
“Stai tranquilla, ti prometto che sistemeremo tutto…”

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Capitolo 14
*** Perché La Delusione Fa Così Male... ***


Ciaooooo! :DD Come avete notato nel corso della storia Tom non ha mai avuto un ruolo di rilievo, ma in questo capitolo si capirà che diventerà una persona molto importante per Celeste che è ormai distrutta per quello che è successo con Billie...
Bhe che dire! Spero vi piaccia ;33
Alla prossima!<3
Rage&Love
Whatsername72 (ex Greendayer98 xD)



CAPITOLO 14: PERCHÉ LA DELUSIONE FA COSì MALE…

Tornai a casa che avevo un terribile mal di testa. Gli occhi ancora rossi per le lacrime e adesso bruciavano anche. Poggiai le chiavi sul mobiletto vicino all’entrata e poi mi avviai su per le scale.
“Dove credi di andare, signorina?” tuonò mio padre alle mie spalle.
“In camera mia, perché non posso?” risposi con chiara strafottenza.
“Prima parliamo, poi se vuoi vai in camera tua!” mi ordinò.
Mi girai verso di lui e con tono di sfida dissi: “Di cosa vorresti parlare? Di come mi hai rovinato la vita?!”
“Ah, io ti ho rovinato la vita? Sei stata tu a deludermi, Celeste! Non mi sono mai permesso di trattarti male, non ti ho mai fatto mancare niente e come mi ricambi? Mettendoti insieme a tuo fratello!”
“Ma che cazzo, tutti fissati con questa storia! Billie non è mio fratello! Ve lo volete mettere in testa?” urlai rabbiosa e stufa di sentirmi dire sempre le stesse cose.
“Fratello o no fa sempre parte della tua stessa famiglia!”
“Ma io lo amo, papà! Lo volete capire una volta per tutte?”
Ormai ero sull’orlo della disperazione. Non ce la facevo più a sentire le lagne di mio padre e di quella stupida di mia sorella.
“Lo ami? Tu lo devi dimenticare!” urlò lui puntandomi un dito contro.
“Io non lo voglio dimenticare!” esclamai. “Tu, insieme a quella stronza di Miriam avete rovinato la cosa più bella che avevo, lo capite che tutto quello che sto passando è colpa vostra? Lo volete capire che se sto soffrendo in questo modo è solo colpa tua e di Miriam?”
Mio padre, senza pensarci due volte, mi tirò uno schiaffo.
“Non parlarmi mai più in questo modo…”
Mi massaggiai la guancia ormai dolorante. Mio padre non mi aveva mai tirato uno schiaffo o qualsiasi altra cosa, non era da lui.
“Non ti riconosco più, papà. Il mio vero padre non si sarebbe mai permesso di sfiorarmi anche con un solo dito…” poi con tutta la rabbia e la tristezza che avevo in corpo urlai: “Ti odio!”
Corsi in camera mia, furiosa e disperata. Su per le scale mi scontrai con l’ultima persona che volevo vedere in quel momento. Billie…
Gli urtai la spalla più forte che potevo e poi cercai di raggiungere la mia camera, ma lui mi fermò.
“Che è successo?”
“Dopo che mi hai trattata in quel modo, dopo che mi hai detto che non mi hai mai voluto senza neanche pensare che si sarei rimasta di merda, pretendi che ti dica cosa è successo?”
“Forse n-non ti a…” esitò un momento, poi con uno sforzo che sembrava andare oltre le sue possibilità disse: “Forse non ti amo, ma non mi piace vederti così…”
“Billie ma ti stai sentendo? È anche colpa tua se sto così, anzi è soprattutto colpa tua! Non mi ami? Lo sai quanto fa male sentirti dire così? Lo sai?”
Billie non rispose, ma abbassò lo sguardo.
“Ti rendi conto che sei venuto a letto con me per ben due volte e che eri tu quello che non riusciva a stare lontano da me nemmeno per un secondo? Ti rendi conto che hai avuto anche il coraggio di dirmi ti amo? Mi fai schifo!”
Mi liberai dalla sua presa e mi precipitai in camera. Sbattei la porta alle mie spalle e mi stesi sul letto ricominciando a piangere, come se non bastassero tutte le lacrime che avevo già buttato quel giorno.
Ma cosa ho fatto per meritarmi tutta questa sofferenza? Cosa? Sto provando tutto questo dolore solo perché mi sono innamorata del mio fratellastro, eppure mi trattano come se avessi compiuto chissà quale omicidio! Nessuno più si fida di me, tutta la mia famiglia mi va contro…
Bussarono improvvisamente alla mia porta. Entrò Tom.
“Posso?” mi chiese.
Annuì, mi misi a sedere sul letto e cercai di asciugarmi le lacrime.
“Ti va se parliamo un po’?” disse mettendosi di fianco a me.
“Certo…”
“Ho sentito quello che vi siete detti tu e Billie sulle scale…”
“Quindi hai avuto la conferma che tuo fratello è un coglione!”
“Cele lui ti vuole…”
Lo guardai stupita come se stesse dicendo chissà quale grande cazzata.
“Tu non hai sentito quello che ha avuto il coraggio di dirmi a casa di Mike e Tré. Tu non lo hai sentito quando mi ha urlato contro che non mi vuole e che non mi ha mai voluta!” gridai mentre miliardi di lacrime mi bagnavano il viso.
“Vieni qui…”
Mi prese e mi abbracciò. Mi strinsi così forte a lui che rischiai di fargli davvero male.
“Cele devi ascoltarmi, forse mio fratello è stato un vero coglione a dirti certe cose però è stato da sempre innamorato di te e le cose non cambieranno di certo perché tuo padre glielo ha proibito!”
“E allora perché mi ha trattata così eh? Perché?”
“Probabilmente lo ha fatto per cercare di non rovinare il tuo rapporto con tuo padre…”
“A me non interessa niente del rapporto con mio padre se non ho più lui!”
“Ti ho promesso che parlerò con Billie e lo farò, Cele, perché anche se non abbiamo mai avuto un rapporto molto stretto come quello mio con Miriam o tuo con mio fratello, ti voglio bene e non mi piace vederti soffrire…”
“Grazie Tom, a questo punto sei l’unico della famiglia di cui mi posso fidare…” lo strinsi ancora più forte e poi mi allontanai.
“Ti posso chiedere una cosa?” dissi poi. Tom annuì.
“Se fosse capitato a te di innamorarti, che so, di Miriam cosa avresti fatto se mio padre ti avesse detto di lasciarla?”
“Non lo avrei fatto, perché quando si ama veramente una persona non si lascia andare così…”
Ok, adesso sono ancora più depressa…
“E con questo ho capito che realmente Billie non mi ha mai amata…” ammisi mentre una lacrima cadde sul letto bagnando le lenzuola.
“Questo è un caso a parte. Billie ti ama, la devi finire di metterlo in discussione!”
Improvvisamente qualcuno entrò in camera. Tom si spostò e io vidi che davanti alla porta c’era Miriam.
“Vi lascio sole…” disse Tom alzandosi dal mio letto e uscendo lanciando un’occhiata a Miriam.
“Che cosa vuoi? Mi sembra di averti fatto capire che non volevo vederti più!”
“Mi dispiace Cele, sul serio, non mi sono mai sentita così in colpa…”
“È il minimo per quello che mi hai fatto!”
“Non pensavo che lui fosse davvero così importante per te”
“E invece lo era, guarda un po’”
“Cele ma cosa stiamo facendo? Non abbiamo mai litigato, ci siamo sempre voluto così bene…”
“Miriam non credere che io non ci stia male per questo! Anche a me dispiace essere arrabbiata con te, però non dovevi fare quello che hai fatto. Non dovevi!”
“Scusami, non volevo farti del male. Pensavo che così si sarebbero aggiustate le cose, pensavo che avresti capito che stare con lui fosse sbagliato…”
“Ma cosa c’è di sbagliato in due ragazzi che si amano, Miriam? Cosa?”
“Niente...”
“E lo hai capito solo adesso? Non potevi sforzarti per capirlo prima? E non quando già hai causato tutto questo! Tu neanche immagini come sto io adesso che ho perso Billie, tu non puoi capire come mi sento sapendo che ho deluso papà…”
Mi coprì il viso con le mani, cercando di nascondere le lacrime. Miriam si avvicinò a me e mi abbracciò.
“Mi dispiace così tanto, Cele. Perdonami ti prego, non avrei mai voluto essere il motivo della tua sofferenza….”
“Non sei tu il motivo per cui sto così male, Miriam, ma Billie. E’ per lui che non riesco più nemmeno ad accennare un solo sorriso. Sentirsi dire dalla persona che ami che non ti ha mai voluto non è una cosa bella…”
“Farò qualsiasi cosa per farvi tornare insieme, non mi interessa se mi metterò contro nostro padre, io ti prometto che sistemerò le cose, fosse l’ultima cosa che faccio…”
Dopodiché se ne andò, ed io rimasi di nuovo sola coi miei pensieri.
***
“Tom non voglio parlare di questo!”
“E invece ora tu ti metti seduto e mi ascolti, ok?” disse Tom facendo sedere con la forza Billie sul letto.
“Perché hai detto a Celeste che non l’hai mai voluta?”
“Perché è vero…”
“Non dire cazzate Billie, per piacere! Non è assolutamente vero, perché sai benissimo che tu senza di lei non ci sai stare!” Tom sembrava davvero arrabbiato perché suo fratello stesse negando qualcosa che si capiva da chilometri che era vera.
“Ok, è vero io senza di lei non ci so stare! Ma cosa dovevo fare? Kevin mi ha proibito di continuare a stare con lei o chi l’avrebbe pagata sarebbe stata Celeste e io, ovviamente, non voglio che gli succeda qualcosa a causa mia”
“E allora perché cazzo gli hai fatto capire che non l’hai mai amata?”
“Perché così mi avrebbe dimenticato più facilmente…”
“Non ti dimenticherà mai, Billie. E non lo farai neanche tu! Quindi diglielo che non è vero che non la vuoi più, digli che la ami e che non potrai mai smettere di farlo, perché sai che è questa l’unica verità”
“No Tom, non lo farò! Non voglio rovinare il rapporto che ha con suo padre, non voglio metterla contro di lui”
“Ma a lei non importa niente di suo padre se non ha più te!”
“E tu come lo sai?”
“Perché me lo ha detto lei!” disse Tom sotto lo sguardo stupito di Billie.
“Hai parlato con lei? C-come, quando?”
“Poco fa, ho sentito quello che vi siete detti tu e lei sulle scale e così ho deciso di andare a parlargli”
“Chi cazzo te lo ha detto di farlo? Tu non ti dovevi intromettere!” urlò Billie prendendolo per il colletto della maglietta.
Tom si liberò e si alzò di scatto. “Ho fatto solo quello che tu ti rifiuti di fare, stargli accanto! Non mi piace vederla soffrire e di certo non starò a guardarla piangere come stai facendo tu!”
“Pensi che a me piaccia vederla in quelle condizioni? Credi che non stia soffrendo anch’io?”
“Io penso solo che sei un codardo ed egoista che non sa prendersi le proprio responsabilità, Billie!”
Tom fece per andarsene.
“Che cosa ti ha detto lei?” chiese Billie abbattuto.
“Mi ha detto prima di tutto che sei un coglione, e poi, ritornando al discorso di prima, che non gli interessa un bel niente se il rapporto con suo padre si è rovinato perché non ha più te, e adesso l’unica cosa che vuole e scoprire che tutto quello che gli hai detto è stato solo un brutto incubo…”
Billie nascose il viso tra le mani e poi cominciò a guardare giù, verso il pavimento, come se prima o poi sarebbe apparso qualcosa di straordinariamente interessante che lo avrebbe distratto da tutto quello che stava succedendo.
“Billie la smetti di star lì a non fare niente?! Vedi di darti una mossa, se la ami sul serio cerca di aggiustare le cose, perché se non ti sbrighi rischi di perderla per sempre e se succede non venire da me perché non ti aiuterò di certo!”
 
 
 

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Capitolo 15
*** E Tu, Che Ci Fai Qui? ***


Mi scuso in anticipo per il capitolo un pò corto :\ Comunque qui succederà qualcosa, ve ne accorgerete nell'ultima parte del capitolo :3 Però scoprirete tutto nel prossimo ;) (non odiatemi xD)
Spero vi piaccia ;3
Alla prossima<333
Rage&Love
Whatsername72


CAPITOLO 15: E TU, CHE CI FAI QUI?

“Come non puoi dirmelo?”

“Mi dispiace Cele, non posso proprio dirti quello che mi ha detto Billie”

“Cristo Tom, ma perché?” urlai disperata.

“Perdonami, gliel’ho promesso. Gli ho dato la mia parola che non ti avrei detto niente” mi rispose evidentemente dispiaciuto.

“Pensavo di poter contare su di te…”

“Cele ti ho detto che non posso dirti quello che mi ha detto Billie, non che non voglio aiutarti!”

“Ma se io non so quello che passa per la testa a tuo fratello mi dici come pretendi che si aggiustino le cose?”

Tom non rispose e abbassò lo sguardo per terra mettendo le mani in tasca.

“Ho capito, quando vuoi qualcosa te la devi procurare da solo!”

Detto ciò uscì dalla mia camera, lasciando da solo Tom e dirigendomi verso quella di Billie. Entrai e, prendendo la chiave che era poggiata sul comodino vicino alla porta, chiusi a chiave. Billie non appena si accorse di me si alzò di scatto dal letto.

“Ora tu mi dici parola per parola quello che hai detto a tuo fratello!” esclamai.

“Cele torna in camera tua o rischiamo di essere visti da tuo padre”

“Non trovare scuse! Mio padre ed Elisa sono usciti, quindi non rischiamo un bel niente!”

“Cosa vuoi?” mi chiese.

“Cosa voglio? Cosa voglio? Tu devi dirmi perché Tom non vuole raccontarmi quello che vi siete detti!”

“Perché non sono affari tuoi!”

“Avete parlato di me, eccome se sono affari miei!”

“Senti Cele come te lo devo dire che devi dimenticarmi”

“Ma io non voglio dimenticarti, Billie! Tu non riesci a capire che io non ce la faccio a cancellarti definitivamente dalla mi vita, non ce la faccio!” abbassai lo sguardo per non far vedere a Billie che i miei occhi erano ormai stracolmi di lacrime.

Si avvicinò, esitò per un attimo, ma poi mi accarezzò sulla guancia.

“Ti prego Cele dimenticami…” mi supplicò.

“Mettitelo bene in testa Billie, io non ti dimenticherò! Quindi smettila di ripetermelo!”

“No che non la smetto! Perché tu devi dimenticarmi come ho fatto io”

“Tu non mi hai dimenticata…” dissi avanzando verso di lui. Billie indietreggiò e andò a finire contro il muro.

“E a te chi lo dice?”

“Te lo leggo negli occhi”

“Allora i miei occhi mentono”

“Non è vero e tu lo sai…”

Avvicinai il mio viso al suo tanto che le nostre labbra erano a pochissimi centimetri di distanza le une dalle altre.

“Baciami. Ti prego Billie, baciami” lo supplicai io questa volta.

Lo vidi esitare per un momento, poi però mi mise una mano tra i capelli e poggiò le sue labbra sulle mie. Gli misi le braccia intorno al collo e lo strinsi forte, mentre le sue mani scendevano sui miei fianchi. Lo avvicinai al letto, ma lui si allontanò così velocemente che neanche me ne resi conto.

“Basta! Io non ti amo più e tu devi dimenticarmi”

Uscì di fretta dalla camera e mi lasciò lì, da sola, mentre una piccola e calda lacrima mi rigava la guancia destra. Mi morsi il labbro, sentivo ancora il suo sapore. Perché doveva mentirmi in quel modo? Perché doveva mentire anche a se stesso? Le lacrime diventarono due, poi tre…

Mi misi a sedere e sentì improvvisamente delle braccia che mi strinsero in un abbraccio. Era Tom…

“Hai sentito tutto?”

“Si, purtroppo…”

“Tom, Billie non mi vuole davvero più” ammisi a malincuore. “Devo dimenticarlo, non c’è altra soluzione”

“Cele, Billie ha solo paura…”

“Paura? Ma che paura Tom! Non è più innamorato di me, finitela di illudermi!” urlai prima di uscire di corsa da quella camera.

Entrai in bagno sbattendo la porta, non so se per la rabbia, la tristezza  o per tutte e due.

Mi sciacquai il viso. Gli occhi mi bruciavano, come al solito, e la testa mi scoppiava. Un po’ per i troppi pensieri che mi giravano per la mente, un po’ per la sincera delusione che mi aveva dato Billie.

Non sapevo che fare, io lo amavo ancora troppo e non volevo lasciarlo andare via così. Ma ormai avevo capito che non c’era possibilità che tornassimo più insieme, dovevo dimenticarlo…

Mandai un messaggio a Gaia: ‘Ga incontriamoci all’angolo di casa mia, ho bisogno di parlare con qualcuno’

Dopo averlo inviato uscì di casa con la speranza di non incontrare né mio padre né Billie.

Non appena mi chiusi la porta alle spalle notai qualcuno seduto sul marciapiede di casa mia. Mi avvicinai e vidi proprio lui, Billie. Che cosa ci fa lui qui?

Avanzai ancora di qualche centimetro e mi nascosi per evitare che mi vedesse. Lo guardai bene in viso e sembrava come se il suo sguardo fosse perso nel vuoto, aveva l’aria afflitta e non la smetteva di torturarsi le mani.

Improvvisamente il mio cellulare squillò. Cercai di prenderlo in fretta o avrei rischiato che lui si accorgesse di me. Lo accesi e vidi un messaggio di Gaia: ‘Va bene, cinque minuti e sono lì’

Rimisi il cellulare in tasca e poi voltandomi di nuovo verso Billie mi parve di vedere una lacrima rigare il suo viso. Ma che fa piange?

Un altro messaggio e questa volta avevo seriamente rischiato di farmi scoprire, perché Billie si guardava intorno, sicuramente perché aveva sentito la suoneria.

Era di nuovo Gaia che mi chiedeva dov’ero e che eli era quasi arrivata. Uscì da dietro la pianta dove mi ero nascosta e mi avviai senza neanche lanciare uno sguardo a Billie.

Gaia era già lì e non appena mi vide mi corse incontro.

“Cele è successo qualcosa?” mi chiese allarmata.

“Ho parlato di nuovo con Billie…”

“Che ti ha detto?”

“Che mi ha già dimenticata, che non mi ama più e che devo dimenticarlo anch’io…” dissi tutto d’un fiato.

“Senti ma non hai pensato che forse sta facendo così solo perché ha paura di tuo padre?”

La fulminai con lo sguardo. “No Gaia, no! Se Billie mi amasse veramente non mi lascerebbe così, per niente, ok?”

“Si, però….”

“Però niente! Ho voluto incontrarti per sfogarmi un po’ e non per parlare del perché Billie mi ha lasciata!” la interruppi io.

“Hai ragione, scusa…Cosa farai adesso?”

“Quello che dovevo fare tempo fa, prima di mettermi insieme a lui. Dimenticarlo…”

Gaia mi abbracciò. In quel momento avevo bisogno della mia migliore amica, perché era l’unica che riusciva a capirmi per davvero e spesso anche a strapparmi un sorriso quando ero triste. Senza di lei sarei persa…

“Però io non riesco a capirlo” continuai staccandomi da lei. “Prima di venire da te ho visto Billie seduto sul marciapiede di casa nostra e per un istante mi è sembrato di vedere una lacrima sul suo viso…”

“Secondo te che significa? Che sta soffrendo anche lui, e adesso non ti permettere a dire che non è vero! Perché può darsi che è uno stronzo, ma adesso che ti ha lasciata non sta facendo i salti di gioia, Cele”

Non risposi perché, sinceramente, non sapevo proprio che pensare in quel momento. Forse Gaia aveva ragione, Billie stava soffrendo anche lui come me. Però, porca miseria, perché si doveva complicare la vita a questo punto? Se ci sta male perché doveva mettere la parola fine alla nostra storia?
No, lui non sta male per quello che è successo, non gliene frega un cazzo di me e di tutto quello che abbiamo passato insieme! E’ solo un egoista e io DEVO dimenticarlo!

“Gaia è stato lui a decidere di lasciarmi, che senso ha adesso dire che sta soffrendo? Gli ho dato un’altra possibilità poco fa, ho cercato di fargli capire che non può farla finita così, l’ho anche baciato per dimostrargli che lui mi vuole ancora, ma niente! Si ostina a dire che ormai non mi ama più e io non posso farci più niente. L’unica soluzione è dimenticarlo. E né tu, né Mike, né Tré, né Tom e né Miriam dovete intromettervi per cercare di aggiustare le cose, perché ormai non c’è più speranza che io e lui ritorniamo insieme…”

Detto ciò me ne andai, senza neanche lasciare tempo a Gaia di rispondere. In fondo sapeva anche lei che avevo ragione.

Il mal di testa dopo quella “chiacchierata” con lei non era migliorato. Mi misi una mano in fronte e abbassai lo sguardo.

Improvvisamente mi scontrai con qualcuno. Nel momento in cui alzai lo sguardo vidi quel ragazzo che non pensavo avrei rivisto mai più.

“Matt? Che cosa ci fai qui?”

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Capitolo 16
*** Sei L'unico Che Riesce A Farmi Dimenticare... ***


Eccomi quaaaaaaaaa col 16 capitolo! ;D
La scorsa volta vi ho lasciato con Celeste che si scontra per sbaglio con qualcuno. Questo qualcuno è Matt, il suo “vecchio” migliore amico :3 Leggete e ne scoprirete di più ;)
Spero vi piaccia ;3
Alla prossima<333
RaGe&LoVe
Whatsername72


CAPITOLO 16: SEI L’UNICO CHE RIESCE A FARMI DIMENTICARE…

“Che ci fai qui? Beh mi aspettavo un  saluto più caloroso! O ti sei dimenticata che sono il tuo migliore amico?”
Sorrisi, e questa volta era un sorriso sincero, poi lo abbracciai forte. Matt era il mio migliore amico, ci conoscevamo fin da piccolissimi. Siamo stati sempre insieme, eravamo inseparabili o così pensavamo. Tre anni fa i suoi hanno trovato lavoro fuori paese e si sono dovuti trasferire. Non l’ho rivisto più, non ci siamo più sentiti e adesso me lo ritrovo davanti.
“Così va meglio!” esclamò stringendomi forte.
“Come mai sei qui? Quando sei tornato?” chiesi sorpresa.
“Questa mattina”
“Ma siete tornati per restare?” feci speranzosa.
“I miei devono ancora decidere, però adesso sono qui” mi rispose con un occhiolino.
Lo abbracciai nuovamente, ancora più forte e sentì Matt che sorrideva.
“Mi sei mancato così tanto, Matt!”
“Mi sei mancata tanto anche tu”
Mi allontanai e cominciai a studiarlo. Era cambiato così tanto, era cresciuto di qualche centimetro, i suoi capelli erano più corti dell’ultima volta ma sempre biondi, i suoi occhi erano di un bellissimo verde smeraldo, proprio come ricordavo.
“Mmh, Matt ti stai facendo proprio un bel ragazzo!”
“Avevi dubbi?”
“Sempre modesto, mi raccomando!” gli diedi un amichevole schiaffo sul braccio. “E comunque abbassa la cresta mio caro, che se vedo almeno una ragazza venirti dietro mi ingelosisco!”
“Ma tesoro io sono solo tuo”
“Bravo bimbo! Vieni a casa mia? Così saluti gli altri”
“E me lo chiedi? Andiamo!”
“Lo sai che mio padre ha trovato una nuova compagna?” dissi mentre andavamo verso casa mia.
“Davvero? Oh zio Kevin ha fatto finalmente colpo!”
Mi misi ridere.
“Quindi hai dei fratellastri?” continuò poi Matt.
“Si, due purtroppo…” dissi con un filo di voce.
“Dal tuo entusiasmo devo capire che non andate molto d’accordo?”
“No no, con Tom vado più che d’accordo, è con Billie che ho qualche problema…”
“Che tipo di problemi?”
“Matt ti racconto tutto dopo, promesso”
Arrivati davanti casa mia, vidi che Billie non era più lì seduto sul marciapiede. Peccato avrei voluto che mi vedesse con Matt.
Non appena noi due mettemmo piede dentro casa, mio padre uscì dalla cucina.
“Matt? Ragazzo mio che ci fai qui?” disse non appena ci vide, mentre la sua bocca si apriva in un grande sorriso.
Matt e mio padre si abbracciarono.
“Sono arrivato questa mattina, io e miei genitori avevamo nostalgia del nostro vecchio paese”
Improvvisamente sentimmo un rumore. Era Miriam che scendeva di corsa le scale, essendosi probabilmente accorta della presenza di Matt. Gli saltò addosso e lo stritolò in un abbraccio.
“Matt!” squittì.
“Ciao Miriam!”
“Da quanto tempo, come stai?”
“Non mi lamento, tu?”
“Anche! Menomale che sei qui, Celeste aveva proprio bisogno di distrarsi un po’” gli sussurrò poi nell’orecchio. Ma io riuscì a sentirla.
“Ok, adesso basta” intervenni staccando mia sorella dal collo del mio migliore amico. “Matt vieni con me ti faccio conoscere Tom”
Lo presi per mano e salimmo su per le scale, con Miriam che ci seguiva.
Per fortuna, arrivati al piano superiore, vidi Tom uscire dal bagno. Almeno avrei evitato di entrare in camera sua per chiamarlo e vedere Billie.
“Tom lui è Matt, il mio migliore amico da tempo disperso” dissi sarcasticamente.
Tom gli strinse la mano sorridendo. “Ciao Matt!”
“Matt lui è Tom, il mio fratellastro” continuai. Matt sorrise.
“E Billie? Non mi avevi detto che anche lui è tuo fratellastro?” mi chiese poi.
“Ah giusto…” risposi io. Matt mi guardò preoccupato.
“Matt se non vuoi vederla con questa faccia da funerale evita di pronunciare la parola ‘Billie’…” gli disse Miriam.
“Tranquilli, non la vedrete più col muso adesso che ci sono io!” esclamò Matt prendendomi improvvisamente in braccio. Sorrisi e con me anche Miriam e Tom.
Proprio in quel momento, Billie uscì dalla sua camera e sgranò gli occhi vedendo me e Matt in quelle condizioni.
“E tu chi sei?” fece lanciando uno sguardo non molto cortese a Matt.
Lui mi mise giù, poi io dissi: “Prima di tutto modera il tono e poi non credo siano affari tuoi chi è lui!”
Poi presi Matt per mano. “Vieni, andiamocene…”
Scendemmo le scale, mentre Billie rientrò in camera sua sbattendo la porta.
“Era quello Billie?”
“Si, era lui…”
“Ti va di raccontarmi cosa c’è che non va tra voi due?”
Annuì, poi aprì la porta e uscimmo. Non volevo parlargli di me e Billie in casa, avrebbe potuto sentirci mio padre o addirittura Billie stesso.
“Allora?” mi chiese Matt mentre ci incamminavamo per le strade del paese.
“Io e Billie fino a due giorni fa stavamo insieme…”
“Tu e Billie…COSA?”
“Matt ti sarei grato se non gridassi, mi hai quasi spaccato un timpano!”
“Scusa, ma…tu…Billie…insieme…fratelli…!”
“Cosa cazzo stai farfugliando? Non si capisce niente, Matt! Riprenditi e parla decentemente”
Vidi Matt prendere un profondo respiro.
“CELE MA TU E BILLIE SIETE FRATELLI?” urlò.
“Che cosa ti ho detto 5 secondi fa? NON URLARE! E comunque io e Billie non siamo veri fratelli, tutti che mi ripetono le stesse cose. Mi sono seriamente rotta le palle!”
Ci fu un momento di totale silenzio, durante il quale io tenevo il muso e le braccia conserte, mentre Matt camminava di fianco a me con le mani in tasca.
“Perché vi siete lasciati?” mi chiese poi.
“È stato lui a lasciarmi. Dice che non mi ha mai voluta…”
“Ed è vero?”
“Non lo so, forse si…ma io penso più che sia stata colpa di mio padre”
“Kevin? Perché?”
“Un giorno mio padre ha voluto parlare con Billie e dopo quella fottuta conversazione lui ha cominciato ad evitarmi e alla fine mi ha lasciata…” dissi trattenendo a stento le lacrime.
“Cele, mi dispiace…vieni qui” Matt mi prese per un braccio e mi abbracciò. Era da tanto che non lo sentivo così vicino e un suo abbraccio in questo momento era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Mi staccai da lui poco dopo, ma rimanemmo ugualmente vicini. Matt mi diede una dolce carezza sulla guancia e poi mi disse: “Non ci pensare più, ok? Non merita le tue lacrime. Certo non lo conosco e quindi non posso criticarlo, però bisogna essere coglioni per farsi scappare una ragazza come te”
Sorrisi, poi lo guardai negli occhi e dissi: “Grazie, Matt. Ti voglio bene”
“Te ne voglio anch’io, Cele, tanto…”
Un altro abbraccio.
“Ora però basta depressione! Sono venuto per passare un po’ di tempo con te e divertirmi, non per vederti piangere” disse poi asciugandomi le lacrime.
“Hai ragione, basta lacrime!” esclamami io decisa.
“Così mi piaci!” Matt mi fece l’occhiolino. “Beh dove mi porti?”
“Ehi signorino sei tu il ragazzo, quindi sono io quella che deve chiederti dove mi porti!”
“Pignola!”
Gli diedi una spinta. “Non sono pignola, sei tu quello ritardato!”
“Ah si?” Matt mi caricò a forza sulla spalla.
“Dai Matt, lasciami!” cominciai ad urlare io mentre gli davo pungi sulla schiena.
“Non ne ho nessunissima intenzione, quindi chiudi la bocca!” disse scoppiando a ridere.
“Ritiro tutto quello che ti ho detto! Non ti voglio più bene”
Matt si fermò e mi lasciò a terra.
“Ah non mi vuoi più bene?”
“No!”
Mi voltò le spalle e fece per andarsene, offeso. Lo trattenni per la maglietta e lo costrinsi a tornare indietro.
“Dove vai scemo! Stavo scherzando. Come posso non volerti bene?”
Matt sorrise. Aveva davvero un bel sorriso, non lo avevo mai notato.
Mentre lo guardavo sorridere, avvertì una strana sensazione allo stomaco. Ehi ma che mi prende?

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Capitolo 17
*** Ti Amo e Ti Odio! ***


Si, lo so, sono in ritardo madornale .-. Perdonatemiiiiiii! Ma sono stata occupata coi stramaledettissimi compiti per le vacanze D:
Dopo 50 secoli, però, eccovi il capitolo 17 xD Nel precedente Celeste ha avvertito qualcosa quando ha visto Matt sorridere…ma perché? Lo scoprirete leggendo questo capitolo ;)
Spero vi piaccia :33
Alla prossima<3
Rage&Love
Whatsername72


CAPITOLO 17: TI AMO E TI ODIO!
“Gaia sono letteralmente nella merda, lo sai?” urlai.
“Su via, Cele, ne stai facendo un dramma!”
“QUESTO E’ UN DRAMMA, GAIA!”
Stavo perdendo la pazienza e le viscere mi si erano contorte.
“Cele sapevi che se lo avresti rivisto sarebbe capitato, in fondo sei stata innamorata di lui per 5 anni”
“Si, ma lui è il mio migliore amico! Avevo promesso a me stessa di non ricascarci più”
“Può essere una cosa passeggera…” cercò di rassicurarmi Gaia.
“Lo spero…”
Mi lasciai cadere sul letto, di fianco a Gaia.
“Però guarda la cosa dal lato positivo, almeno potresti dimenticare Billie”
“Ma io non voglio dimenticarlo!”
“Cele ma quanto sei rincoglionita tu non lo è nessuno! A questo punto posso dire che sei tu che vuoi soffrire per lui”
“Ma non dire cazzate!”
“Scusami eh, ti si presenta l’occasione giusta per levartelo dalla testa e tu la rifiuti così? Solo perché non VUOI dimenticarlo?”
“Senti Gaia, anche se vorrei non sarei capace di dimenticare Billie, ok?”
“Ma almeno provaci…”
Sbuffai. Non sapevo né cosa fare né cosa pensare. Amavo ancora molto Billie, ma forse provavo anche qualcosa per Matt…e come se non bastasse, dopo tutto quello che mi stava facendo passare, non avevo neanche il coraggio di dimenticarlo, perché volevo ancora stare con lui, perché lo amavo ancora troppo…
“Ga scusami, ho bisogno di stare da sola…” dissi uscendo dalla mia camera.
Decisi di andare a fare una passeggiata, almeno avrei potuto riflettere meglio. Ma prima che potessi raggiungere le scale, mi sentì tirare per un braccio. Era Billie che mi stava trascinando nel bagno.
“Che cosa vuoi?”
“Non perdi tempo tu eh! Non sono passati neanche tre giorni da quando ci siamo lasciati e già ti sei trovata il ragazzo”
“Matt non è il mio ragazzo! Siamo solo amici. E poi a te che importa?”
“A me importa eccome, Cele!”
“Cosa?”
“Niente…” Billie si allontanò da me.
“Hai detto che ti importa, Billie…” dissi io avvicinandomi.
“No, non l’ho detto”
“Si che lo hai detto!” replicai ad alta voce.
“Smettila di sperare che io ti ami ancora! Io non ti voglio più”
Quelle parole mi trafissero come miliardi di lance conficcate nel cuore. Abbassai gli occhi al pavimento e alcune lacrime mi rigarono il viso.
“Ma tu lo sai quanto sto soffrendo in questi giorni? Dovevi anche gridarmi in faccia per la terza volta che non mi ami? Non ti basta quello che mi stai facendo passare? Provi piacere nel vedermi soffrire? Eh?!”
Billie non rispose. Mi lasciai cadere per terra.
“Vattene…Billie vattene, sparisci dalla mia vita!” urlai disperata.
Billie uscì a passo lento dal bagno, chiudendosi la porta alle spalle. Tirai un pugno contro la porta e rischiai di farmi veramente male, mentre le lacrime continuavano a bagnarmi il viso e anche i vestiti. Nascosi il viso tra le mani mentre continuavo a sussultare per i forti singhiozzi.
Qualcuno entrò nel bagno. Non alzai lo sguardo, non mi interessava di niente e nessuno in quel momento.
“Cele! Ma che è successo?”
Era mio padre, che si era appena inginocchiato di fronte a me.
“Avevi ragione papà. Sono stata una stupida a pensare solo per un istante che tra me e Billie potesse funzionare…mi dispiace, mi dispiace così tanto non volevo deluderti…”
Mio padre mi strinse in un abbraccio.
“Non mi hai deluso, Cele, non mi hai deluso…”
***
‘Matt, ho bisogno di te…’
Mandato il messaggio poggiai il cellulare sul letto, al mio fianco. Mi strinsi in un abbraccio automatico, mentre ancora il mio viso veniva bagnato dalle lacrime, e guardai fuori dalla finestra: splendeva il sole e stormi di uccelli volavano spensierati nel cielo, che quel giorno era di un bellissimo azzurro; a quanto pareva il tempo non rispecchiava il mio umore in quel momento. Ero distrutta, delusa e anche un po’ arrabbiata. Ero stanca di quella situazione e volevo trovare al più presto una soluzione, perché non ce la facevo davvero più.
“Cele!” Matt era appena entrato nella mia camera, e aveva un’espressione alquanto preoccupata.
Gli corsi incontro e lo abbracciai più forte che potevo.
“Aiutami Matt, ti prego…” sussurrai con voce tremante.
“Shh, non piangere. Dimmi, cosa è successo?” mi chiese Matt col suo solito tono affettuoso che aveva ogni volta che mi vedeva distrutta e triste come in quel momento.
“Billie…prima mi dimostra di essere geloso di te e me e poi mi ricorda che non mi ama più. Io non sto capendo più niente, Matt! Mi sono stufata di tutto questo, vorrei dimenticare tutto quello che è successo, vorrei dimenticare lui!” urlai piangendo a dirotto.
“Ok, io lo ammazzo!” Matt si staccò da me e fece per uscire dalla camera, ma lo fermai prendendolo per mano.
“No! Matt per favore, rimani qui con me…”
Guardò prima le nostre mani incrociate e per un momento mi sembrò di vedere un sorriso appena accennato sul suo volto, poi posò il suo sguardo sui miei occhi pieni di lacrime. Mi avvicinò lentamente a lui e mi abbracciò di nuovo, affondando la sua faccia nei miei capelli.
Proprio in quel momento Billie uscì dalla sua di stanza e, siccome la porta della mia era aperta, ci vide. Il suo sguardo si posò sulla mia mano che era ancora incastrata a quella di Matt, poi mi guardò a me, prima di abbassare il suo sguardo sul pavimento e scendere le scale.
Squillò improvvisamente il mio cellulare.
“Gaia, che c’è?” risposi allontanandomi leggermente da Matt.
“Cele sono a casa di Mike e Tré, vieni?”
“C’è anche Billie?”
“Ehm…nono!”
“Arrivo” riattaccai. “Matt ti va di venire con me?” proposi al mio migliore amico.
“Certo, ma dove?”
“In un posto deserto, dietro una siepe dove poi abuserò del tuo corpo per piacere personale”
Matt sgranò gli occhi.
“Cretino sto scherzando!” dissi dandogli una spinta. “A casa di due miei amici”
Matt si mise a ridere e quella strana sensazione ritornò a invadermi lo stomaco. Cele, basta! La devi smettere, è il tuo migliore amico cazzo!
“Andiamo va!” dissi prendendolo per mano e uscendo di casa.
Ci incamminammo verso la casa di Mike e Tré.
“Tu lo ami ancora?” mi chiese improvvisamente Matt.
“Si, ma ora come ora provo anche odio verso di lui per come mi ha trattata…”
Matt col dito voltò il mio viso verso di lui.
“Non fare quella faccia, non mi piace vederti così…”
Sorrisi. “Cercherò di non farla mai più, promesso. E credo anche che ci riuscirò adesso che tu sei qui con me…”
Questa volta fu Matt a sorridere.
Arrivati a casa di quei due, bussai e ci aprì Mike. Mi si buttò al collo per abbracciarmi.
“Cele, da quanto tempo!” esclamò.
“Wow, non mi aspettavo questo abbraccio”
Mike sorrise e si allontanò, facendoci spazio per entrare. Appena dentro mi guardai in giro e lo vidi.
“Mike, Gaia mi aveva detto che Billie non sarebbe venuto!” dissi a denti stretti prendendo Mike per il colletto della maglietta.
“Se te lo avrebbe detto non saresti venuta”
“Guarda che come sono arrivata me ne posso andare!”
“Dai Cele!” mi supplicò Mike trattenendomi per un braccio per evitare che me ne andassi.
Matt si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: “Cele fai l’indifferente, non darli la soddisfazione che stai ancora soffrendo per lui”
Annuì, poi seguì Mike fino al salotto con Matt al mio fianco.
“E a te chi ti ha invitato?!” fece Billie non appena lo vide.
“Guarda che qui quello che non è gradito sei tu, Billie, e non Matt!” risposi io.
Billie si alzò dal divano, mi guardò per l’ultima volta e sparì dietro la porta della cucina.
“Scusate io vado un attimo in bagno” dissi improvvisamente.
Salì le scale e mi diressi verso la porta del bagno. Entrai e poggiai la schiena sulla porta. Chiusi gli occhi e trassi un profondo respiro.
Ok, Cele, calmati. Non puoi farti rovinare la giornata da un deficiente come lui! Lo hai sentito Matt…INDIFFERENZA!
Mi avvicinai al lavandino e sciacquai il viso con l’acqua fresca. Nel momento in cui presi l’asciugamano per asciugarmi la faccia, la porta si aprì.
“Hai dimenticato il significato del verbo bussare, Billie?”
Poggiai l’asciugamano e lo soprassai urtandoli la spalla.
“E tu invece hai dimenticato il significato della parola gentilezza, vedo!” ribatté lui.
Mi voltai di nuovo verso di lui.
“Ricordati che sei tu quello che tratta di merda le persone, Billie, non io”

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Capitolo 18
*** Fidanzato Part-Time ***


Ed ecco qua la ritardataria .-. (come al solito xD) Scusatemi se non ho aggiornato prima ma sono stata occupata con i stramaledettissimi compiti per le vacanze e poi non potevo usare Internet D:
Però eccomi finalmente col 18 capitolo :3
Spero vi piaccia e scusate ancore per avervi fatto aspettare :\
Alla prossima<3 (Che sarà presto, promesso)
Rage&Love
Whatsername72


CAPITOLO 18: FIDANZATO PART-TIME.

Era passata già una settimana da quando Matt era arrivato, e una settimana che io e Billie non ci sopportavamo a vicenda. Tutte le volte che ci ritrovavamo nella stessa stanza cominciavamo a bisticciare come due bambini deficienti di 5 anni. A volte cercavo di fare l’indifferente con lui, ma era insopportabile e spesso cominciavano a volare parole non molto gentili.
L’amore verso di lui era diventato in gran parte odio. Ma, porca puttana, c’era sempre quella parte di me che lo voleva ancora, che lo amava ancora…
“CHE COSA?!” urlammo io e Billie.
“Vi prego, si tratta solo di una sera” mi supplicò Miriam.
“Ma non se ne parla proprio!” esclamai io.
“Ti prego Cele, non mi far fare la figura della cogliona!”
“E io dovrei far finta di stare insieme a lui solo perché voi due…” e indicai prima mia sorella e poi Tom. “Avete raccontato ai vostri amici che stiamo insieme?!”
“Lo so, abbiamo fatto una cazzata, però adesso ci dovete aiutare, per favore!”
“Ma perché cazzo avete detto che io e Billie stiamo insieme?”
“Sapevano che due componenti della nostra famiglia stavano insieme e pensavano fossimo noi, ma noi abbiamo negato e…”
“Avete detto che siamo noi i due “fidanzatini”” concluse Billie con un’espressione contraria.
“Esatto…”
“Non mi interessa! Ve la vedete voi, io non ho nessuna intenzione di fingere di stare insieme a questo qui!”
“Questo qui ha un nome!” ribatté Billie ad alta voce.
“Non mi urlare contro!”
“Io urlo quanto mi pare e piace!”
“Oh la piantate voi due? Avete rotto i coglioni con i vostri stupidi litigi!” ci interruppe Tom.
“Io non ho nessuna intenzione di far finta che lei sia la mia fidanzata!” continuò Billie deciso.
“Ed io neanche!”
“Se non lo farete diremo a papà e ad Elisa che siete andati a letto insieme!” ci ricattò Miriam.
“Non ci pensare neanche!” esclamammo in contemporanea.
“E allora fate come vi diciamo senza troppe storie!”
Improvvisamente qualcuno bussò talmente forte alla porta che sussultammo tutti e quattro.
“Devono essere loro. Cele siediti su Billie” mi ordinò Tom.
“Cosa? Ma non se ne parla proprio!”
“Preferisci che Kevin venga a sapere che avete fatto sesso insieme?”
Sbuffai infastidita e mi misi sulle gambe di Billie, che mi cinse i fianchi con le braccia.
“Tieni le mani a posto, Billie, se non vuoi che te le tagli!” lo avvertì.
“Scusa se voglio far sembrare la cosa almeno un po’ reale”
“Ciao Cele!”
Una ragazza bassina, capelli rossi e ricci e occhi verdi con striature marroncine stava venendo verso me e Billie.
“Veronica! Come stai?”
“Bene grazie, tu?”
“Non mi lamento”
“Allora Miriam non mentiva quando ha detto che tu e Billie state insieme?”
“Già” risposi cercando di sembrare il più sincera possibile.
“Sono felice per te!” esclamò entusiasta.
Lei e mia sorella hanno cercato in tutti i modi di trovarmi un ragazzo negl’ultimi anni, ma senza nessun risultato. Quindi mi aspettavo una reazione del genere da parte sua.
“Adesso ci credete?” disse Miriam.
“Questa volta te la sei cavata, Miriam” fu la risposta di un ragazzo alle spalle di Veronica. “Ciao Cele!”
“Ehi Alex!”
“Beh sedetevi” gli esortò Tom.
“Vado a prendere qualcosa da bere” disse Miriam prima di sparire dietro al porta della cucina.
“Ma non avete paura che vi scoprano di nuovo? Sai Cele, girano voci che tuo padre si è infuriato quando è venuto a sapere che stavate insieme, eppure non vi siete lasciati” osservò Veronica mentre prendeva posto vicino ad Alex.
In un primo momento rimasi stupita, così come anche Billie. Come faceva a sapere di come aveva reagito mio padre?
“Stiamo attenti, anche perché sono convinti che sia davvero tutto finito…” mentì cercando di trattenere le lacrime.
“Meglio se continuano a crederlo, siete così dolci insieme”
Nello stesso momento in cui io cercai di abbozzare un sorriso almeno decente, Billie incastrò la sua mano con la mia.
Avvertì all’improvviso le farfalle nello stomaco. Posai prima lo sguardo sulle nostre mani, poi guardai Billie negli occhi.
“Spero vi piaccia il succo d’ananas” Miriam era appena ritornata da noi, in salotto. Posò i bicchieri sul piccolo tavolo di fronte al divano dove eravamo seduti io e Billie e cominciò a versarci dentro del succo. Poi si mise a sedere tra Veronica e Alex e quei tre cominciarono a parlottare tra di loro.
Tom ci urtò col gomito.
“Baciala!” disse a Billie.
“Che cosa? No!” fece lui.
“Non fare l’idiota! Ho detto baciala! E tu non opporre resistenza se non vuoi che tuo padre sappia che avete passato la notte insieme” disse poi rivolto a me vedendo che stavo per ribattere.
Billie, col dito, voltò lentamente il mio viso verso di lui. I suoi bellissimi occhi verdi erano nei miei e il suo caldo respiro sulle mie guance. Mi sfiorò le labbra e una serie di sensazioni presero il sopravvento dentro di me: il mio cuore fece le valigie e mi abbandonò per sempre, la mia faccia prese fuoco e nel mio stomaco non c’erano più solo le farfalle ma un intero zoo.
“Ti avverto Billie, non te ne approfittare se no…”
Ma non mi fece finire la frase, perché poggiò le sue labbra sulle mie. Cercai di resistere, ma alla fine mi lasciai andare e gli misi le braccia intorno al collo, mentre la sua mano finiva sulla mia gamba. Si alzò un boato e riuscì a sentire Tom, di fianco a noi, che sorrideva.
Mi staccai a fatica dalla sua fantastica bocca, e prima che potessi allontanarmi, Billie mi lasciò un ultimo dolce bacio a stampo.
Squillò un cellulare. Era quello di Veronica.
“Ragazzi noi dobbiamo scappare! È stato un piacere rivederti Cele”
“Anche per me…” risposi distratta mentre ancora guardavo Billie negli occhi.
Miriam e Tom accompagnarono quei due alla porta.
“E menomale che non volevate far finta di stare insieme! il bacio che vi siete dati sembrava più che sincero” osservò Tom mentre lanciava uno sguardo a Miriam che sorrise.
Mi alzai di scatto. “Il nostro bacio non era sincero!”
Tom e mia sorella alzarono gli occhi al cielo. “Come volete voi!”
“Io vado in camera mia” dissi poi.
Salì le scale e arrivata in camera mia mi chiusi la porta alle spalle e mi ci poggiai sopra. Mi passai una mano tra i capelli e mi lasciai scivolare a terra. Raccolsi le gambe tra le braccia e appoggiai la mia testa su di esse.
E dopo questo ho capito che non dimenticherò mai Billie…Mannaggia a me e a quando ho accettato di fare questa scenata!
Mi passai un dito sul labbro inferiore. È dura ammetterlo, però il mio di bacio era davvero sincero…
Mentre quei pensieri mi incasinavano la mente, sentì bussare alla porta.
“Cele vieni con noi da Mike e Tré?” mi chiese mia sorella non appena le aprì la porta.
“Si, fammi solo chiamare Matt…”
“È già lì, ci sta aspettando insieme a Gaia”
“Davvero?”
“Si, Tré ha invitato anche lui”
“Ah ok, andiamo allora…”
Non appena uscì dalla mia camera vidi anche Billie e Tom. Miriam insieme a lui scese le scale e prima che potesse farlo anche Billie lo fermai per un braccio.
“Che vuoi?”
“Non una parola con nessuno di quello che siamo stati costretti a fare oggi!”
“Che c’è? Ha paura che possa dire al tuo amichetto che mi hai baciato?”
“Guarda che sei stato tu a baciare me, e non il contrario!”
“Si, ma tu non hai opposto resistenza, anzi sembrava ti piacesse”
“Stavo solo fingendo!” mentì io.
“Si, va bene…” Billie scese giù senza aggiungere altro.
Durante il tragitto nessuno parlò, si era creato un silenzio parecchio imbarazzante. Finalmente dopo circa 5/10 minuti arrivammo e Tré ci aprì la porta.
Appena dentro salutai tutti e poi feci segno a Gaia di seguirmi su.
“Che è successo?” mi chiese subito sicuramente perché aveva notato la mia faccia da funerale.
“Io e Billie ci siamo baciati…”
“Che cosa avete fatto?!” urlò.
“Calmati, non arrivare sempre a conclusioni affrettate! Siamo stati costretti…beh da un lato”
“Ok, non ci sto capendo niente” ammise Gaia.
“Miriam e Tom ci hanno chiesto di far finta di stare insieme perché quei due coglioni hanno raccontato ai loro amici che io e Billie siamo fidanzati”
“Che cosa?!”
“Hai capito bene. E poi Tom ci ha costretti a baciarci…”
“Ci mancava solo questa!”
“Già…il problema Gaia è che quel bacio mi ha fatto capire che io amo ancora troppo Billie”
“Ehi cerca di non pensarci, ok? Non ti far rovinare anche questa serata. Divertiti e lasciati tutto alle spalle…”
Annuì.
“Ma cos’è questo fracasso?” domandai poco dopo.
Gaia alzò le spalle, perplessa.
Scendemmo giù e, appena messo piede in salotto, vidimo Tré, Mike, Miriam, Tom e Matt che ballavano come matti. Dallo stereo si poteva sentire uno di quei tipici brani da discoteca.
Appena ci videro, Mike corse da Gaia e la trascinò nella “pista da ballo”, mentre Matt venne da me.
“Balla con me signorina?”
“Con molto piacere!” risposi scoppiando a ridere.
Ci lanciammo nella mischia e cominciammo a ballare, anzi a muoverci come sette ubriachi. Ridevamo, urlavamo, saltavamo, ci stavamo divertendo come matti, tranne qualcuno….C’era Billie che era rimasto seduto sul divano e aveva lo sguardo perso nel vuoto.
D’un tratto mi ritrovai nel mezzo di un cerchio che tutti avevano formato intorno a me. Mi stavo scatenando, mentre tutti gli altri mi incitavano a continuare a ballare. Improvvisamente, però, mi sentì tirare per un braccio. Qualcuno mi stava trascinando fuori dal quel cerchio.
Mi ritrovai davanti Matt che mi avvicinava sempre di più a lui.
“Matt, che intenzioni hai?” chiesi sorridendo.
“Oh nulla, tranquilla” sorrise anche lui e mi mise un dito sotto il mento. Poi avvicinò le sue labbra alle mie e mi baciò tra le urla e i fischi degli altri.
Gli misi le braccia intorno al collo e ricambiai con molto piacere quel bacio, mentre Matt mi sfiorava con le sue mani dalla schiena in giù.
Si sentì all’improvviso sbattere la porta. Mi staccai da Matt e guardai verso il divano. Billie non c’era più…

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Capitolo 19
*** Sei Sincero? ***


Eeeeeeccomi quiiiiii! :') Questa volta non ho fatto tardi hai visto Angel Blue? u.u L'ho fatto per te<3
Comuuuunque....Matt ha baciato Celeste...Lei ha ricambiato il bacio...Billie si è incazzato :\ Come andrà a finire?
Leggete e lo scoprirete ;D
Spero vi piaccia anche questo capitolo :33
Alla prossima<3 (E anche questa volta non sarò la solita ritardataria, lo giuro *si mette una mano sul cuore* xD)
Rage&Love
Whatsername72


CAPITOLO 19: SEI SINCERO?

Quella mattina mi alzai molto presto, tanto che già alle 7.30 ero in cucina a fare colazione. Beh colazione non proprio, stavo solo bevendo un bicchiere di succo d’ananas.
Guardavo oltre la finestra e avevo la testa altrove. Pensavo a Matt, al bacio che ci siamo dati ieri sera. Mi toccai istintivamente le labbra col dito indice e sorrisi.
Improvvisamente qualcuno entrò in cucina aprendo la porta con un tonfo. Era Billie che mi aveva appena riportato alla realtà, interrompendo le mie fantasie.
“Ecco la dolce fanciulla che pensa al suo principe azzurro”
“Ah ma come siamo spiritosi sta mattina”
Aprì il frigo e vi sparì dentro. Ne riemerse poco dopo con la bottiglia di succo in mano. Si sedette di fronte a me e se ne versò un po’ in un bicchiere.
“Perché te ne sei andato ieri?” chiesi improvvisamente.
“Non credo siano affari tuoi!”
Alzai gli occhi al cielo e ricominciai a guardare di nuovo fuori dalla finestra.
“Tu invece, ti sei divertita con il tuo Matt?”
“Molto” gli risposi strafottente.
Billie sbatté il bicchiere così forte sul tavolo, che rischiò di romperlo in mille pezzi. Si alzò e fece per andarsene.
“Che c’è ti da fastidio che Matt mi abbia baciata? Mi sembrava di aver capito che non mi volessi più” lo provocai io.
“Puoi fare quel che cazzo ti pare, a me non interessa niente!” ribatté lui uscendo dalla cucina.
Mi alzai anch’io e lo seguì su per le scale. Quando lo raggiunsi lo fermai per un braccio.
“Che vuoi ancora?” mi fece lui annoiato.
“Voglio che mi spieghi perché cazzo prima fai il geloso e poi mi dici che non ti interessa niente di quello che faccio!”
“Io non sono per niente geloso di te! Sono io quello che non capisco come hai fatto a dimenticarmi così facilmente. Prima “Billie ti amo, torniamo insieme, ti voglio” e poi ti fai scopare dal prima che ti ritrovi davanti!”
“Prima di tutto non ci ho scopato con Matt e comunque non sono affari tuoi. Poi scusami se anch’io voglio essere almeno un po’ felice dopo che ho sofferto per un coglione a cui non gliene frega un cazzo di me!”
“Come mi hai chiamato?” sbottò Billie avvicinandosi ancora di più a me.
“Coglione! E non voglio dire altro, non vorrei traumatizzarti perché sai, i bambini rimangono scioccati nel sentire troppe parole non molto gentili”
“Ah e sarei io il bambino?”
“E chi se no, io? Sei tu quello che prima dice di amarmi, poi mi lascia senza nessun motivo, poi fa il geloso ma lo nasconde dicendo che non gli interessa niente di me”
“Parla quella che prima dice di amarmi e poi se ne va con qualcun altro!”
Billie fece un altro passo in avanti e io indietreggiai. Ma inciampai e persi l’equilibrio, cadendo giù dalle scale.
“Cele, no!”
Billie cercò di acchiapparmi ma non ci fu niente da fare. Rotolai giù e alla fine finì per terra, svenuta, sbattendo la testa al pavimento.

***

“Finalmente ti sei svegliata”
Aprì gli occhi e mi ritrovai circondata da Matt, Gaia, Mike, Tré e Billie.
“Cele come stai?” mi chiese Gaia preoccupata.
“Insomma…” mi misi seduta sul letto e mi toccai la testa dove notai di avere un cerotto. “Sono ferita?”
“Hai sbattuto la testa contro il pavimento molto forte, ti sei procurata un taglio abbastanza profondo sulla fronte…” mi rispose Billie. Aveva un’espressione dispiaciuta.
“Ma come sono caduta?”
Billie nel sentire questa domanda abbassò prima lo sguardo, poi uscì dalla mia camera.
“È stata colpa sua!” esclamò Matt irritato. “Io lo ammazzo!”
“No, Matt, per favore!”
Ma era troppo tardi, era già sparito dietro la porta.
“Mike per favore, va da loro…Ho paura che succeda qualcosa” li chiesi gentilmente.
Mike annuì e andò anche lui. Ora vicino al mio letto c’erano sono Tré e Gaia.
“Non ricordi niente?” mi domandò Tré.
“Stavo litigando con Billie su per le scale e poi credo di essere inciampata…”
“Stavate litigando? Ancora?”
“Non è colpa mia se lui è un cretino a tutti gli effetti!” esclamai cominciando ad innervosirmi.
Improvvisamente sentimmo delle urla provenire da fuori.
“Hai visto come l’hai ridotta?!”
“Non sono stato io! È inciampata da sola!”
“Io penso che sia stato tu a buttarla giù dalla scale!”
“Ma che cazzo dici? Io non le farei mai del male!”
“Oh ma per favore, ora non farmi credere che ci tieni a lei”
“Io ci ho sempre tenuto a lei!” ruggì Billie.
“Ok, ora basta!” mi alzai e uscì fuori dalla camera.
“Lei amava me!” continuò Billie.
“Hai detto bene, amava te! Ora non è più così”
“E a te chi lo dice?”
“La volete finire voi due!” gridai. “Sembrate due ragazzini”
Matt e Billie si guardarono per l’ultima volta in cagnesco e poi incrociarono le braccia. Sono proprio due bambini!
“Matt va a casa” dissi poco dopo.
“Ma…”
“Vai, ci sentiamo più tardi”
Si avvicinò a me e mi diede un bacio, poi lanciò un’occhiataccia a Billie e scese giù per le scale.
“Tu levati dalla faccia quello stupido sorriso compiaciuto! Non l’ho mandato via di certo per fare un favore  a te!” esclamai poi rivolta a Billie.
Incominciò a girarmi la testa. Mi poggiai automaticamente una mano sulla fronte. Cercai di mantenermi al muro, ma rischiai di cadere per terra. Per fortuna Tré era proprio dietro di me e riuscì a prendermi in tempo.
Mi prese in braccio e mi portò di nuovo in camera, seguito da tutti gli altri, compreso Billie. Mi stese lentamente sul letto.
“Mi scoppia la testa…” balbettai.
“Vado a prenderti un bicchiere d’acqua” mi disse Tré dandomi una carezza sulla fronte.
Mike fece segno a Gaia di uscire, e così fecero. Rimasi da sola con Billie…
“Mi dispiace…” disse all’improvviso lui.
“Tranquillo Billie, non ti sto dando la colpa di niente…”
Si sedette di fianco a me e mi sfiorò la fronte. Feci una smorfia di dolore quando mi toccò la ferita.
“Scusa…”
Scossi il capo come per dire che non era niente.
“Ti ho sentito prima. Hai detto a Matt che tu hai sempre tenuto a me…è vero?”
Ma prima che potesse rispondermi, mio padre, insieme ad Elisa, Tom e Miriam, comparvero sulla soglia della porta di camera mia.
“Mio Dio Cele, che ti è successo?”
“Non è niente papà, sono solo caduta dalle scale”
“Sei solo caduta dalle scale? Ti sembra una cosa da niente?!”
“Ma sto bene, ho solo un piccolo taglio sulla fronte, nient’altro…”
“Fa vedere…”
Elisa si avvicinò e mi tolse dolcemente il cerotto. “È abbastanza profondo. Dovremmo disinfettarlo, che dici?”
Annuì.
“Torno subito allora” Elisa mi accarezzò la guancia con la sua mano liscia e delicata, poi uscì.
“Sicura di stare bene?” mi domandò ancora preoccupata mia sorella.
“Tranquilla, sto bene…”
“Ma come hai fatto a cadere?”
Lanciai uno sguardo a Billie, che subito abbassò il suo.
“Stavo salendo le scale di corsa per venire qui in camera, siccome mi stava squillando il cellulare, e sono inciampata…” mentì. Poi mi girai verso di lui e li sorrisi. “Menomale che c’era Billie…”
Ricambiò il sorriso, un po’ sollevato.
Elisa ritornò in camera con in mano la bottiglia di disinfettante, un po’ di ovatta e un cerotto pulito. Si avvicinò al letto e Billie le lasciò il posto per sedersi. Cominciò a picchiettarmi piano sul taglio con un pezzo di ovatta imbevuto di disinfettante. Sussultai, bruciava…
“Lo so brucia, però così guarirai presto” mi rassicurò Elisa con tono materno.
Finito mi coprì la ferita col cerotto.
“Ti lasciamo sola…” disse mio padre lasciandomi un dolce bacio sulla fronte.
Uscirono tutti…tutti tranne Billie.
“Tu non vai?”
Billie si mise inginocchio vicino al mio letto e mi prese la mano.
“No, rimango qui con te…”
“Devi farti male più spesso, Cele, almeno non litigate come due bambini rompipalle”
Tré era appena rientrato in camera insieme a tutti quanti gli altri.
Io e Billie ci mettemmo a ridere.
“Fammi posto!” esclamò poi tuffandosi sul mio letto, di fianco a me.
“Ma non puoi sederti a terra o su una sedia come tutti gli altri?”
“Ehm…no!”
Alzai gli occhi al cielo e sorrisi.
Passammo tutta la mattinata che restava e il pomeriggio a chiacchierare, ascoltare musica e cantare a squarciagola, a guardare la Tv, ma soprattutto a cercare di fare tacere Tré che non la smetteva di raccontare battute idiote.
“Qual è il colmo per un albero di Natale?”
“Oh no, ci risiamo!” esclamò Mike.
“Essere conciato per le feste!” si rispose da solo Tré ridendo come un cretino.
Nessuno si mise a ridere, tranne lui.
“Oh andiamo, questa era bella”
“Si Tré, certo” dissi io battendoli un’amichevole pacca sulla spalla.
“Smettila, mi fai sembrare un ragazzo andicappato!” fece offeso incrociando le braccia.
“Perché non lo sei?”
Prese un cuscino e cercò di tirarmelo addosso.
“Attento Tré, io sono rotolata giù da una rampa di scale, potrei sentirmi male”
Tré abbassò il cuscino, deluso. Ci mettemmo tutti a ridere.
Erano le 22.30 quando mi girai verso Tré, lo abbracciai e mi addormentai con lui al mio fianco. Ero davvero stanca….

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Capitolo 20
*** Le Vecchie Abitudini Non Muoiono Mai ***


Ed eccomi qua col 20 capitolooooo :)) Vi dico una cosa: Pensate ai primi capitoli...In questo succederà qualcosa di simile :') (Non so se mi sono spiegata :\)
Comunque spero vi piaccia :33
Alla prossima<33
Rage&Love
Whatsername72


CAPITOLO 20: LE VECCHIE ABITUDINI NON MUOIONO MAI.

Quando mi svegliai, quella mattina, mi accorsi che tutti erano rimasti con me per l’intera nottata. C’era Tré che dormiva con la bocca aperta di fianco a me, Billie steso sulle mie gambe, Gaia si era addormentata su Mike che era seduto su una sedia e Miriam e Tom poggiati l’uno all’altra per terra.
Mi stiracchiai e misi a sedere a gambe incrociate. Guardai Billie che dormiva tranquillo immerso nel suo mondo dei sogni. Li accarezzai i capelli e sorrisi, poi poggiai istintivamente la mia mano sulla sua e Billie me la strinse come se sapesse che ero io.
“Provi ancora qualcosa per lui, vero?”
Levai di scatto la mia mano da quella di Billie e mi voltai. Tré si era appena svegliato.
“Si, ma provo anche qualcosa per Matt…”
“A chi tieni di più?”
Lanciai uno sguardo di nuovo a Billie. “A lui…”
“Perché non glielo dici?”
Scossi la testa. “Lui non prova più niente per me, forse mi considera ormai solo una sorella, nient’altro…”
“Sai benissimo che non è così”
“È quello che mi ha dimostrato lui…”
Squillò improvvisamente il mio cellulare. Lo presi e vidi che c’era un messaggio di Matt. ‘Buongiorno amore, come stai?’
La mia risposta fu immediata: ‘Molto meglio, grazie…Vieni?’
Appena mandai il messaggio, bussarono alla porta. Mi alzai silenziosamente dal letto ed andai ad aprire.
“Matt? Ma eri dietro la porta?” dissi ridendo.
“A dir la verità si”
Mi misi a ridere, poi Matt mi avvicinò lentamente a lui e mi baciò. Si sentì un colpo di tosse alle nostre spalle.
“Ehm, Matt…Non siamo soli”
Mi spostai e Matt sgranò leggermente gli occhi.
“Ma hanno dormito tutti qui?” domandò stupito.
“Si, non hanno voluto lasciarmi sola”
“Ha dormito anche lui, vedo!” disse poi lanciando un’occhiataccia a Billie.
Gli diedi un colpo dietro la nuca.
“Smettila!”
“Ahia! Che adesso prendi anche le sue difese?”
“Non sto prendendo le difese di nessuno! Dovete solo finirla di comportarvi come bambini!”
La nostra piccola discussione fece svegliare tutti gli altri. Ritornai sul letto, di fianco a Tré, mentre Matt chiuse la porta e vi si poggiò sopra.
“Ma che sono queste urla di prima mattina…” farfugliò Mike.
“Mike…” presi un cuscino e glielo lanciai in testa. “Sono le 11.30!”
“Minchia abbiamo dormito fino a quest’ora?”
“E di cosa ti lamenti? Ieri ci siamo addormentati verso le 03.00” intervenne Billie stiracchiandosi.
“Oh, ciao Matt!” esclamò Miriam.
Billie che fino a quel momento non si era accorto della presenza di Matt, si voltò di scattò verso di lui guardandolo con uno sguardo pieno di odio.
“Chi ha fame?” intervenne subito Tré per evitare che quei due ricominciassero a litigare.
Tutti alzarono la mano, tranne me e Matt, che non appena gli altri se ne furono andati per fare colazione si stese di fianco a me. Io mi avvicinai per abbracciarlo.
“Perché lui è potuto restare con te, mentre io no?” mi chiese d’un tratto.
“Matt, per favore non ricominciare!” esclamai un tantino irritata. “Billie abita nella mia stessa casa e non potevo mandarlo via se aveva deciso di restare con me come tutti gli altri”
“Perché no? Come me lo hai fatto!”
“Non ti ho mandato via! Ti ho solo detto di andare perché ero stufa di sentirvi litigare!”
Mi allontanai subito da lui e cercai di scavalcarlo, ma lui mi bloccò.
“Aspetta!” le sue mani scesero sui miei fianchi. Avvicinò le sue labbra alle mie. “Scusami…” mi sussurrò prima di lasciarmi un bacio.
“Si, ma tu la devi smettere di dire certe cose perché a me…” ma non feci in tempo a finire la frase che Matt ricominciò a baciarmi, mentre le sue mani finivano dentro il mio pigiama a prendevano a sfiorarmi dappertutto.

***

Eravamo tutti in salotto, da soli. Mio padre ed Elisa erano usciti per una cena coi genitori di Matt.
Avevamo tutta la casa per noi e pure non sapevamo che fare. Ci stavamo annoiando a morte.
“Ragazzi su, fatevi venire in mente qualche idea. Mi sto rompendo il cazzo a stare seduta senza far niente” esclamai io rompendo il silenzio.
Al pronunciare questa frase Tré e Tom si scambiarono uno sguardo divertito.
“Gioco della bottiglia?” propose Tré.
“No!” urlammo io e Billie contemporaneamente. Tutti si voltarono a guardarci ed io arrossì di colpo.
“Perché no? Dai, almeno ci divertiamo un po’” mi disse Matt.
“Allora è deciso!” Tom si alzò e corse in cucina a prendere una bottiglia vuota da usare.
Quando tornò ci sedemmo tutti a terra, formando un cerchio. La bottiglia in mezzo.
“Giro io” disse Miriam.
La bottiglia puntò per primo Tom. “Mmh, vediamo un po’…”
“Tom cerca di scegliere qualcosa di normale o sarò costretto di nuovo a baciarti” sbottò improvvisamente Billie disgustato all’idea di baciare di nuovo suo fratello.
Tutti scoppiammo a ridere. Tutti tranne Matt che ovviamente non sapeva niente.
“Voglio che chi esca mi morda l’orecchio…con sensualità”
“Capisce il ragazzo” sentenziò Tré ridendo.
La bottiglia girò per la secondo volta e puntò Miriam, che appena se ne rese conto rimase a bocca aperta per qualche secondo, stupita.
“Miriam datti una mossa che il tempo passa!” la incitò Tré.
Imbarazzata, mia sorella si avvicinò a Tom e cominciò a mordergli l’orecchio, mentre con la mano li sfiorava la gamba.
Io e Gaia ci lanciammo uno sguardo e ci mettemmo a ridere.
“E…STOP!” urlò Tré. “Brava Miriam, complimenti”
Mia sorella si allontanò immediatamente da Tom e arrossì.
“Questa volta faccio io” Gaia prese la bottiglia e la fece girare sul pavimento, quando si fermò la sua punta indicava Matt.
Io mi girai verso di lui e lo guardai, come per dire ‘stai attento a quello che scegli che se non esco io ti ammazzo!’
“Direi che scelgo un semplice bacio, però…con la lingua” disse Matt ricambiando il mio sguardo.
“Guarda che potrei anche non uscire io!” esclamai con un pizzico di gelosia nella voce.
“Dai Cele, è solo un gioco” cercò di rassicurarmi lui.
La bottiglia girò di nuovo e, come sospettavo, non puntò me ma Gaia. Io incrociai le braccia.
“Ehm, Cele…”
“Gaia fallo e basta!”
Lei si alzò, sotto l’occhio vigile di Mike che, come me, stava incominciando ad innervosirsi, e si inginocchiò vicino a Matt. Rimasero per alcuni secondi fermi, l’una davanti all’altro, poi cominciarono a baciarsi. Matt mise le mani sui fianchi di Gaia, mentre lei prese e a toccarli i capelli. Lentamente notai le braccia di Matt scendere più giù, sul suo sedere.
“Matt!” urlai.
Gaia si allontanò di scattò e mi guardò con uno sguardo dispiaciuto, poi ritornò al suo posto, mentre Tré, insieme a Tom e Billie ridevano per il mio urlo.
“Scusami…” mi disse Matt.
“Scusami il cazzo!” esclamai furiosa.
Calò un silenzio imbarazzante, interrotto ogni qualche secondo dai borbotti di Mike che discuteva con Gaia.
Alla fine Billie prese la bottiglia in mano. “Faccio io”
Questa volta uscì io. Matt mi guardò preoccupato. E adesso me la paghi!
“Anche io scelgo bacio con la lingua”
Tré mi lanciò uno sguardo divertito e io sorrisi.
Per quanto mi ero innervosita speravo che uscisse Billie, così Matt si sarebbe infuriato ancora di più. E, infatti, la bottiglia puntò proprio lui.
“Non avrai intenzione di farlo sul serio!” esclamò Matt.
“Che c’è, Matt? Sei geloso?”
Matt mi guardò stupito, poi incrociò le braccia e mise il muso, mentre io mi avvicinavo a Billie. Come feci anche la prima volta, mi misi a cavalcioni su di lui e senza aspettare neanche un secondo di più lo baciai. Cominciai da subito ad usare la lingua e presto anche Billie fece lo stesso.
Non appena Billie prese a sfiorarmi il viso, avvertì le farfalle nello stomaco. Ecco, lo sapevo che sarebbe andata a finire così!
Le sue braccia finirono presto intorno ai miei fianchi, mentre le mie erano poggiate sul suo petto.
“Billie tieni a posto le mani…” li sussurrai.
“Hai paura che il tuo Matt si ingelosisca? Mi pare che fosse il tuo obiettivo, o sbaglio?”
Mi levai subito da sopra di lui e mi guardai intorno. Tutti stavano sorridendo e si guardavano l’un l’altro divertiti. Tutti tranne, ovviamente, Matt che appena mi voltai verso di lui si alzò e se ne andò.
Cominciai a sentirmi un po’ in colpa.  Forse avevo esagerato…
Lo raggiunsi di corsa.
“Matt, aspetta!”
“Che cazzo vuoi, Cele? Lasciami in pace e torna dal tuo Billie!” urlò lui furioso e triste allo stesso tempo.
“Mi dispiace, n-n-non volevo…Davvero!”
“A me è sembrato più che ti stesse piacendo farti toccare il culo da quello stronzo!”
“Ok, io avrò anche esagerato, ma anche tu non scherzavi quando hai iniziato a toccare dappertutto Gaia!” sbottai cominciando ad infuriarmi anch’io.
Questa mia affermazione zittì Matt. In fondo sapeva che avevo ragione.
“Io l’ho fatto solo perché mi aveva dato fastidio che tu e Gaia vi foste baciati…” continuai. “Mentre tu lo hai fatto di tua spontanea volontà! Quindi non cercare di farmi sentire in colpa, perché abbiamo sbagliato entrambi!”
Matt aveva lo sguardo basso, e siccome non rispondeva feci per andarmene, ma mi sentì fermare per un braccio.
“Scusami…Hai ragione, sono stato un coglione, mi dispiace…” si scusò Matt e dalla sua voce mi resi conto che era sincero.
Mi avvicinai a lui e subito mi ritrovai tra le sue braccia, che mi stringevano forte.
“Ti prego, non litighiamo più per cose del genere…”
Annuì, poi li presi il viso tra le mani e li diedi un bacio.

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Capitolo 21
*** I Rimpianti Sono Inutili... ***


E dopo secoli e secoli di attesa ecco la vostra (?) Whatsername72 che aggiorna :') Scusatemi per il ritardo ragazze, ma ho avuto...come dire...il blocco dello scrittore :\ Ora però ecco finalmente il tanto atteso (?) 21 capitolo xD Billie e Celeste qui si riavvicineranno un pò :3
Spero vi piaccia ;3
Alla prossima<3 (Che spero sia presto :\)
Rage&Love
Whatsername72



CAPITOLO 21: I RIMPIANTI SONO INUTILI…

Oramai la casa era vuota. Tutti erano andati via e mio padre insieme ad Elisa non erano ancora arrivati. Matt era tornato a casa insieme a Tré, avevano deciso di fare la strada insieme, mentre Mike aveva accompagnato Gaia. E secondo me non solo per non farla ritornare a casa da sola, ma anche per chiarire quello che era successo tra lei e Matt.
Io, invece, ero ancora in salotto, seduta a gambe incrociate, con lo sguardo fisso sulla bellissima luna piena che c’era quella sera. Pensavo…
E non a Matt, né al nostro litigio, ma al bacio che ci siamo dati io e Billie…
Avrei preferito che fosse stato vero e non solo un pegno da pagare per uno stupido gioco.
Improvvisamente entrò un soffio di vento dalla finestra aperta che mi fece rabbrividire all’istante. Mi strinsi in un abbraccio automatico.
Se solo non lo avessi baciato, se solo non gli avessi permesso di cingermi i fianchi con le sue braccia a stringermi forte a sé, avrei potuto evitare tutti questi pensieri del cazzo che mi facevano solo star male. Io Billie lo volevo ancora…
Mi vibrò il cellulare. Lo presi e notai un messaggio di Tré: ‘Mi dispiace, Cele. Non avrei dovuto proporre di nuovo di giocare al gioco della bottiglia, sono un coglione!’
Decisi di chiamarlo, per rassicurarlo e per dirgli che non era colpa sua.
“Pronto, Cele?” mi rispose subito lui.
“Ciao Tré! Ascolta ho letto il messaggio che mi hai appena mandato…” gli raccontai, un po’ in colpa per il fatto che lui si stesse sentendo colpevole. “E non devi preoccuparti, non è successo niente…”
“Si, certo, non è successo niente...Te lo hanno mai detto che non sai mentire?” Mi scappò un sorriso. “Cele tu lo vuoi ancora e sai benissimo che per te, e anche per lui, quel bacio non è stato solo un gioco!”
Rimasi per un attimo in silenzio, cercando di trattenere le lacrime. Tré aveva completamente ragione…
“Non so più che fare, Tré…”
“Io ti ripeto quello che ti ho già detto sta mattina: devi dirglielo!” insistette lui.
“No…no, Tré, mi dispiace…”
“Ma perché?” disse, anzi gridò, Tré al cellulare rischiando di spaccarmi un timpano.
“Perché tra noi due non c’è più niente! Può essere che io lo ami ancora, ma non è lo stesso per lui…non più…” ribattei io.
“Mi permetti di dirti che sei una vera e propria deficiente?!”
“No, ma grazie eh!”
Tutto ad un tratto sentì dei passi su per le scale.
“Senti, Tré ti devo lasciare. Ci vediamo domani, notte” e riattaccai.
Poggiai di nuovo il cellulare sul divano, di fianco a me e cercai di capire chi fosse.
The regrets are useless , in my mind
She’s in my head, I must confess
Quella voce…ma è Billie. E sta cantando?
Cercai di alzarmi dal divano facendo meno rumore possibile.
The regrets are useless, in my mind
She’s in my head…
From so long ago…And in the darkest night
If my memories serves me right
I’ll never turn back time
Forgetting you, but not the time…
Mi lasciai cadere a terra, con le spalle contro il muro. Quelle parole erano così tristi…e lo era anche la sua voce…
Una lacrima mi rigò la guancia destra. Raccolsi le gambe tra le braccia e ci affondai la mia testa, serrando gli occhi nella speranza che le lacrime si fermassero.
Improvvisamente avvertì una calda mano poggiarsi sulla mia spalla.
Alzai lo sguardo e vidi Billie, inginocchio di fronte a me, che mi guardava preoccupato.
“Stavi piangendo?”
“N-no…” dissi asciugandomi le lacrime.
“Si, e io sono il frontman di una famosa band punk-rock!” esclamò lui con sarcasmo. “Non mi mentire”
“Ti ho sentito cantare…” spiegai semplicemente io.
“Ah adesso capisco! Piangevi per la mia orribile voce, ora è tutto chiaro”
Mi misi a ridere.
“Ma zitto! Hai una voce semplicemente fantastica”
“Grazie” mi rispose lui compiaciuto. “Ora però mi dici il vero motivo per cui stavi piangendo” insistette lui.
Presi un profondo respiro, poi dissi: “L’hai scritta tu quella canzone?”
Billie annuì.
“A chi pensavi quando l’hai scritta?” gli chiesi improvvisamente.
Billie mi guardò fisso negli occhi, poi abbassò lo sguardo e si morse il labbro inferiore.
“Non credo ci sia bisogno che te lo dica…”
Abbassai anch’io lo sguardo. Ero un tantino imbarazzata in quel momento.
Billie mi mise un dito sotto il mento e mi costrinse a guardarlo. Lo vidi esitare per un momento, poi però si avvicinò ancora di più a me, eravamo a un soffio dal baciarci. Le nostre labbra si sfiorarono, ma subito sentimmo delle voci proprio fuori casa.
Billie si alzò di scatto, poi mi porse una mano e mi aiutò a tirarmi su.
“C-credo siano arrivati…” balbettai io.
E infatti proprio in quel momento mio padre infilò la chiave nella serratura ed entrò, seguito da Elisa.
“Oh, siete ancora svegli?”
“Ehm…stavamo andando a dormire, mamma” rispose subito Billie. “Gli altri se ne sono andati da poco” mentì.
Dopodiché sparì su per le scale.
“Tesoro, stai bene?” mi chiese mio padre.
“Si, certo. Solo un po’ stanca” lo rassicurai io. “Vado su anch’io, notte”

***

Non credo ci sia bisogno che te lo dica…
Quella frase girava e rigirava nella mia testa e non voleva lasciarmi respirare. Mi bombardava la mente come per dire ‘Cogliona, ma non vedi che è un segno questo?!’.
Scacciai tutti quei pensieri, che di prima mattina provocavano solo un terribile mal di testa e mi alzai dal letto, per andare in bagno.
Mi sciacquai il viso con l’acqua fresca.
Senza rendermene conto avevo cominciato ad intonare la canzone che cantava ieri Billie. Quelle parole erano bellissime e anche  molto dolci.
Qualcuno bussò alla porta e poco dopo entrò Billie.
“Ehi, che fai canti la mia canzone?” Sorrisi.
“È davvero molto bella, Billie”
“Ringrazia la persona che mi ha ispirato quelle parole, allora” disse sorridendomi con dolcezza.
Billie si chiuse la porta alle spalle e si mise al mio fianco. iniziò a frugare nel beauty case di Elisa.
“Billie, cosa fai?” chiesi io perplessa.
“Cerco una cosa…”
Poco dopo ne estrasse una matita nera.
“Cercavi una…matita?”
“Si, voglio provare a fare una cosa” fece lui tranquillo.
“Vuoi che me ne vada?”
“No no, mi serve un tuo consiglio”
Continuavo a guardarlo perplessa. Ma che voleva fare?
Billie si mise di fronte allo specchio e incominciò a mettere la matita nera agli occhi.
“Hai intenzione di truccarti, Billie?” gli domandai quasi divertita.
Dopo alcuni secondi si voltò verso di me e io rischiai di imprecare pesantemente. Porca puttana, così era ancora più bello del solito. Il nero intenso della matita faceva risaltare i suoi bellissimi occhi verde smeraldo. Era…era…era bellissimo!
“Che dici?” mi chiese lui con un sorriso a 32 denti.
“S-stai bene…” balbettai io ancora sotto shock. “Davvero, Billie, ti sta bene la matita agli occhi” continuai poi sotto il suo sguardo stupito.
Billie guardò la sua immagine riflessa nella specchio. “Ma io sono sempre bello!”
“Abbassa la cresta, Billie! Sapevo che non dovevo farti tutti quei complimenti”
Si mise a ridere. Poi aprì il rubinetto dell’acqua.
“No!” esclamai subito io. “Non farlo, Billie. Sul serio, così stai benissimo”
“Vuoi che mi lasci la matita?”
Annuì.
“Come vuoi tu” Billie arrestò il flusso dell’acqua. “Vieni anche tu da Mike e Tré?” mi chiese poi poggiandosi sul lavandino.
“Perché non vuoi?” dissi io provocandolo.
“E se ti dicessi no?”
“Ti manderei a fanculo e verrei lo stesso!”
Billie si mise di nuovo a ridere.
“Se vuoi ci andiamo insieme…” propose lui. “Sempre se non deve venire a prenderti Matt…”
“No, possiamo andarci insieme” lo rassicurai sorridendogli.
Billie ricambiò il sorriso.
Uscimmo di casa, rassicurando i nostri genitori che saremmo ritornati presto.
Mentre camminavamo sentì Billie che canticchiava. Incuriosita gli chiesi: “Cosa canti?”
“Mm…niente” mi rispose lui con tono vago.
“Oh andiamo Billie non fare il misterioso, adesso!”
“Cantavo una canzone…”
“Ma no? Dio, Billie mi hai aperto un mondo!” esclamai sarcasticamente. “Non mi sarei mai aspettata che qualcuno avesse mai avuto il coraggio di cantare una canzone” continuai prendendolo per il culo.
“Mm…spiritosa! Intendevo una mia canzone”
“Un’altra? Ma tu scrivi canzoni e non mi dici niente?!”
“Beh, in questo ultimo periodo non abbiamo avuto un bel rapporto…”
Avrei preferito che non arrivassimo fino a quel punto. Avrei preferito che non toccassimo mai più quel discorso. Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante, Billie si schiarì la gola e ricominciò a parlare. Ed io gliene ero davvero grata, perché se solo avessimo continuato a camminare senza neanche pronunciare una parola sarei scappata via, urlando.
“Si chiama Boulevard Of Broken Dreams…”
“Cantamela” lo incitai io.
“Cosa? No!” esclamò stupito dalla mia richiesta.
“Ehi!” feci io quasi offesa. “Voglio sentirla!”
“Ma…io…”
“Billie…” si voltò verso di me. “Datti una mossa!”
“Eh va bene Signorina-se-non-canti-adesso-finisce-male!”
Mi misi a ridere, soddisfatta. Intanto Billie prese un profondo respiro e iniziò a cantare:
My shadow’s only one that walks beside me
My shallow heart’s the only thing that’s beating
Sometimes I wish someone out there will find me
‘Till then I walk alone…
“Billie la canzone è bellissima, però sembri un tossico dipendente depresso! I temi delle tue canzone sono sempre così tristi?”
Billie non parve offeso da questa mia affermazione, anzi sorrise. In fondo io non lo avevo detto per offenderlo, era solo un commento sarcastico, anche perché la canzone era stupenda, così come le parole.
“No, ne ho anche scritta una che non tratta temi come la solitudine o la sofferenza per un amore perduto…” Billie scandì bene le ultime parole.
“Ah menomale! Come si chiama?”
“Holiday”
“Mi piace, cantamene un pezzo…ti prego!” lo supplicai.
“No, siamo arrivati!”
Billie indicò un punto proprio di fronte e noi, dove c’era la casa di Mike e Tré.
“Allora me la canti un’altra volta, ok?”
“Ok, va bene” accettò lui sorridendo divertito.
Bussammo e venimmo accolti da un sorridente Tré.
“Ah finalmente! Mancavate solo voi due”
“Si, scusaci Tré, ma abbiamo fatto la strada più lunga per chiacchierare un po’” si scusò Billie.
Tré rimase a bocca aperta. “Mi state dicendo che siete venuti insieme e non avete litigato?!”
“Esatto!” risposi io evidentemente divertita dall’espressione di chiara sorpresa disegnata sul volto di Tré.
“Oh Gesù benedetto sacrificato in croce per noi peccatori, questo è un miracolo!” esclamò guardando in cielo. Per un momento pensai che si sarebbe buttato a terra e avrebbe incominciato a baciare il pavimento per la felicità. Io e Billie ci guardammo e scoppiammo a ridere.
Entrati notammo che in casa c’era un gran silenzio. Strano, pensai.
“Tré?” lo chiamai io dato che era già partito in quarta e si trovava ad un paio di metri da me e Billie. Si voltò nella mia direzione. “Dove sono tutti?”
“In giardino. Faceva troppo caldo per restare in casa” rispose tranquillamente lui.
Tré ci guidò sul retro della casa, dove davanti ai miei occhi si presentò una vista splendida. Quello di Mike e Tré non era un semplice giardino, ma un intero parco nazionale.
“Per la miseria!” esclamai io. “Avevi intenzione di tenerci nascosto questo ben di Dio per molto tempo ancora, Tré?”
Mi guardai intorno e il mio sguardo fu catturato da un gruppo di ragazzi seduto sull’erba che chiacchierava animatamente. Gaia mi fece segno di raggiungerli.
Erano tutti lì. Tré aveva ragione quando ci ha detto che mancavamo solo noi.
“Scusate!” dissi subito io vedendo che stavano per rimproverarci per il ritardo. “Ci siamo attardati un po’ per strada” spiegai.
Gaia e Mike si lanciarono uno sguardo e sorrisero, così come anche Miriam e Tom. Mentre Matt guardava Billie con uno sguardo stracolmo di odio.
Di nascosto dagli altri gli tirai un calcio sulla gamba e lui mi guardò con espressione interrogativa, mentre si massaggiava il ginocchio ormai dolorante. Mi sedetti di fianco a lui e Billie fece lo stesso, prendendo posto alla mia destra.
“Perché mi hai dato un calcio?!”
“Perché la devi smettere di comportarti da stupido! Abbiamo semplicemente fatto la strada insieme, punto” gli raccontai un tantino irritata dalla sua mania di pensare sempre che tra me e Billie fosse successo qualcosa.
Tutto ad un tratto notai Gaia che guardava Billie perplessa.
“Billie ma cosa diamine hai fatto agli occhi?”
Tutti si voltarono verso di lui, incuriositi, puntando i loro occhi su quelli di Billie. Lui mi lanciò un’occhiata ed io sorrisi.
“Niente, questa mattina mi sono alzato con una strana voglia” spiegò tranquillamente lui.
“Che per caso sei incinta, Billie?” fu il solito commento idiota di…Tré, ovviamente!
Allungai il braccio e gli diedi un colpo sulla fronte. “Ma la pianti di dire cazzate!”
“Che c’è? Era solo una battuta!”
Roteai gli occhi al cielo. Quel ragazzo non aveva speranze.
Gaia scrutò attentamente Billie per alcuni secondi in più e poi le sue labbra si curvarono in un sorriso.
“Hai messo la matita!” esclamò.
Billie annuì, ridendo.
“Stai bene!” sentenziò Miriam.
“Visto? Io te l’avevo detto!” intervenni io con aria da saputella. Billie mi diede una spinta.
“Ehi! Sei particolarmente antipatico sta mattina”
“Tu lo sei sempre, tesoro”
Billie si alzò di scatto e così feci anch’io. Incominciai ad inseguirlo per l’intera ed immensa distesa di verde. E vi assicuro che era una bella impresa, dato che era chilometri e chilometri lunga e anche perché Billie era più veloce di me.
All’improvviso lo persi di vista. Ma dove diavolo si è cacciato?
Mentre io mi guardavo intorno nella speranza di vederlo, mi sentì trascinare per un braccio. Improvvisamente mi ritrovai contro un muro, con Billie di fronte e a me. Teneva le mani contro la superficie fredda e ruvida della parete, come per non lasciarmi scappare.
“Alla fine sono stato io quello che è riuscito a prendere te”
“Sei troppo veloce! E poi sei sparito senza che me ne rendessi conto”
Avevo il fiatone e a quanto pareva anche lui respirava affannosamente. Sentivo il suo petto spingere contro il mio ogni volta che prendeva un respiro.
Per un istante ci guardammo fisso negli occhi e io non ce la feci più. Poggiai le mie labbra sulle sue in un dolce ma breve bacio.
“S-scusami…” Spostai il suo braccio e me ne andai.
“No, Cele, aspetta!”
Ma ormai ero lontana da lui e mi stavo dirigendo dagli altri.
“Dov’è Billie?”
“N-non lo so, l’ho perso di vista…” mentì io rimettendomi a sedere.
Poco dopo anche Billie ritornò e si mise di nuovo al mio fianco, ma non disse nulla.
Né io, né lui parlammo più. Restammo in silenzio per il resto della giornata, ci lanciavamo solo sguardi imbarazzati. E questo non passò inosservato agli occhi di Gaia, che ci stava fissando entrambi.
Erano le 21.30 quando decidemmo di tronare tutti a casa.
“Vuoi che ti accompagno?” mi disse Matt non appena ci ritrovammo fuori casa di Mike e Tré.
“No, Matt, tranquillo. Ci sono Miriam, Tom e Billie con me…”
Mi diede un bacio e se andò, un tantino dispiaciuto.
Per tutto il tragitto cercai di stare il più lontano possibile da Billie, che invece cercava il mio sguardo.
Appena rientrati, Miriam e Tom filarono nelle loro camere, Billie no. Si mise a sedere sul divano e accese la Tv.
Non appena decisi di andare a dormire anch’io, mio padre spuntò fuori dalla cucina facendomi prendere un colpo.
“Mio Dio, papà! La prossima volta avvisa” lo rimproverai io.
“Scusami, tesoro”
“Fa niente…” lo rassicurai io.
“Possiamo parlare un attimo?” mi chiese poi. Quella domanda mi colse di sorpresa. Di cosa voleva parlare?




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Capitolo 22
*** Tra I Due Litiganti... ***


Avete visto che questa volta non ho fatto tardi? :’) Yeeeeeeeeeeeh un applauso a meeeee! Ok, basta xD
Eccomi con il 22 capitolooooooooo *-* Scoprirete cosa voleva il papà di Celeste da lei e perché le voleva parlare :o (Ma credo che qualcuno lo abbia già capito ;))
Beh che dire, spero vi piaccia (come sempre) :33
Alla prossima<3
Rage&Love
La vostra Whatsername72


CAPITOLO 22: TRA I DUE LITIGANTI…
Lo seguì fin dentro la cucina, sotto lo sguardo perplesso e incuriosito di Billie.
In realtà ero un tantino preoccupata. L’ultima volta che mio padre aveva voluto parlare con qualcuno in privato io e Billie ci siamo lasciati.
Mio padre faceva su e giù, per la stanza, e non la smetteva di strofinarsi le mani per il nervosismo.
“Papà? Tutto bene?”
“Ricordi quando ho voluto parlare da solo con Billie?” cominciò lui.
“Beh, direi che non è una cosa semplice da dimenticare…” ammisi in tutta sincerità.
Un’altra pausa. Continuava a muoversi da una parte all’altra della cucina, come se così facendo potesse calmare quel senso di paura e colpa che lo opprimeva.
“Papà, ora calmati, per favore!”
Mio padre prese posto su una sedia e si passò entrambe le mani tra i capelli.
“Ok, forse è meglio se parliamo domani. Sembra come se dovessi andare al patibolo!”
“Sono stato io a dire a Billie di lasciarti!” urlò alla fine.
Tutto ad un tratto mi sentì incapace di muovere un solo muscolo e di pronunciare una qualsiasi parola.
“Lui non ha mai smesso di amarti, ti ha mentito solo perché gliel’ho chiesto io…” continuò, e nella sua voce si poteva sentire il tipico tono di chi stava ammettendo un proprio sbaglio e se ne pentiva.
Non riuscivo a rispondere, quello che aveva detto mi aveva lasciato senza fiato, senza parole…
Io lo avevo sospettato, ma dopo tutte quelle volte che mi sono sentita gridare in faccia da Billie che non mi amava più, lo avevo escluso definitivamente.
I miei occhi si riempirono di lacrime e mio padre se ne accorse, anche perché non avevo nessuna intenzione di nascondermi. Lo avevo già fatto troppe volte.
“Mi dispiace…”
“Tu mi stai dicendo che lo hai costretto a lasciarmi?!” gridai quando ebbi finalmente trovato il fiato per parlare. “Mi stai facendo capire che ho sofferto per niente?! Che l’ho odiato senza motivo?!”
In quel momento mi sentivo in colpa per tutto quello che avevo detto a Billie quando ero accecata dall’odio per lui, e allo stesso tempo infuriata con mio padre per avermi tenuto nascosta questa cosa.
“Non potevo far finta di niente, Cele! Tu e Billie siete fratelli”
Roteai gli occhi al cielo. “Ricominciamo con questa storia dei fratelli? Siamo fratellastri, cazzo!”
Ci fu un attimo di silenzio.
Mio padre si alzò e si diresse verso la porta. Appoggiò la sua mano sulla maniglia, poi si voltò verso di me.
“Perdonami, Cele…” e se ne andò.
Non appena rimasi sola, tirai un calcio contro il tavolo per la rabbia. Mi inginocchiai a terra e nascosi il viso tra le mani, incominciando a piangere.
Per tutto questo tempo ho creduto che per Billie non contassi più niente, che non mi volesse davvero più. L’ho accusato ingiustamente per le mie sofferenze, senza sapere che era stato costretto a mettere fine alla nostra storia. Mi sentivo uno schifo.
Mi rimisi in piedi e mi poggiai per un momento sulla porta. Presi un profondo respiro e con il polso asciugai le lacrime. Poi uscì.
Non appena ebbi messo un piede fuori dalla cucina, mi accorsi che Billie era steso sul divano e stava dormendo. Sicuramente mi stava aspettando, ma stanco com’era aveva finito per addormentarsi. Sorrisi. Vedendolo così avevo già dimenticato tutto quello che ci eravamo detti io e mio padre poco fa.
Notai una coperta su una delle due poltroncine ai lati del divano. La presi e gliela poggiai silenziosamente sopra. Poi mi voltai, intenta ad andare in camera mia. Non appena poggiai un piede sul primo gradino della rampa di scale, però, mi fermai. Rimasi così ferma per un attimo, poi ritornai indietro, da Billie.
Pian piano mi stesi al suo fianco per non farlo svegliare. Subito lo sentì cingermi i fianchi col suo braccio. Sicuramente stava sognando, pensai.
Gli accarezzai i capelli e gli diedi un bacio sulla fronte.
“Notte, Billie” gli sussurrai prima di accoccolarmi al suo petto.
“Buonanotte, Cele…”
Nel sentirgli pronunciare quelle parole il mio stomaco si chiuse. Pensavo stesse dormendo e invece mi aveva sentita.
Billie mi strinse ancora di più a sé ed io mi tranquillizzai, finendo per addormentarmi tra le sue braccia.

***


Schiusi lentamente gli occhi, ma per alcuni instanti rimasi ancora mezza addormentata.
Non ricordavo dove mi ero addormentata la sera prima e soprattutto con chi, perché sentivo la presenza di qualcuno al mio fianco.
Decisa a dare delle risposte a questi miei dubbi aprì definitivamente gli occhi e la prima cosa che vidi fu la sua maglietta a righe rosse e nere. Subito ricordai di essermi addormentata insieme a Billie.
La seconda cosa che notai era che avevo un braccio attorno al suo bacino e una gamba attorcigliata alle sue, mentre la sua mano destra era poggiata sul mio fianco.
Qualcuno stava giocando con alcune ciocche dei miei capelli. Alzai lo sguardo e vidi Billie che mi guardava sorridendo.
“Che fai mi fissi?” dissi appoggiandomi su di un gomito.
“Mi piace guardarti mentre dormi…” rispose semplicemente lui.
Nell’udire quella frase le mi guance avvamparono. Cercai di allontanarmi un po’ da lui, per l’imbarazzo, ma sfortunatamente caddi a terra. Billie si mise a ridere.
“Ma che ti ridi?!” dissi io con una finta espressione offesa. “Mi sono fatta male”
Mi stavo massaggiando il sedere, siccome l’impatto che avevo avuto col pavimento mi aveva procurato un livido.
“Nessuno ti ha detto di allontanarti da me” mi provocò lui. “Potevi restare”
Adesso non solo le mie guance erano rosse, ma l’intera faccia ormai aveva cambiato colore.
Mi alzai a fatica da terra.
“Che ore sono?” domandai, cercando di cambiare discorso.
“Le 10.30””
“Non c’è nessuno in casa? C’è troppo silenzio per una famiglia di 7 componenti!” commentai sarcasticamente.
“Kevin è a casa della Signora Purple, credo stia aiutando il marito ad aggiustare…qualcosa. Mia madre è andata a fare la spesa, mentre Miriam e Tom sono…”
“…a casa di Mike e Tré” lo interruppi io. “Ormai quella è diventata la nostra seconda casa”
Billie si mise a ridere.
Subito mi saltò in mente un dubbio.
“Tutto bene?” mi chiese Billie, sicuramente essendosi accorto dell’espressione preoccupata che avevo assunto.
“C-ci hanno visti…beh, ecco…insieme?”
Billie annuì, ma non sembrava turbato da questa cosa.
“Tranquilla, non stavamo mica facendo niente” disse con un sorriso malizioso stampato in faccia.
Da nascosto da lui presi un cuscino dal divano e glielo lanciai addosso. “Billie fa la finita!”
“Ehi, che cosa ho fatto adesso?”
Roteai gli occhi al cielo e sorrisi.
Billie si mise a sedere e si stiracchiò. “Non è poi così comodo dormire in due sul divano eh!” commentò massaggiandosi il braccio sinistro.
“In effetti…” ammisi io.
Billie si alzò e si avvicinò al mio orecchio. “Per te questo ed altro, tesoro” mi sussurrò con la sua voce fottutamente sexy.
Allungai un braccio e gli diedi uno schiaffo dietro la nuca, mentre lui se ne andava ridendo.
Salì anch’io in camera mia. Aprì il mio armadio e ci frugai dentro nella speranza di trovare qualcosa di decente da mettere. Alla fine optai per una maglietta con le maniche larghe, nera, con la scritta “Love” a grandi caratteri rossi e un paio di pantaloncini di jeans, strappati qua e là. Poi andai in bagno, dove trovai Billie intento a mettersi di nuovo la matita nera agli occhi.
“Ah, è diventata una fissazione, adesso?”
“Ieri eri tu quella che insisteva perché la mettessi e adesso mi prendi per il culo?”
“Stavo scherzando! Mamma mia come siamo permalosi sta mattina”
Presi la spazzola e cominciai a pettinarmi i capelli, per poi legarli in una coda alta.
Mentre Billie contemplava il suo “capolavoro” allo specchio, io mi sedetti sul cestino della biancheria sporca e infilai le mie Converse.
“Sei pronta?” mi chiese non appena ebbe finito di infilarsi la sua maglietta a righe bianche e nere.
Annuì.
“Andiamo allora, siamo sempre noi due i ritardatari” Billie uscì dal bagno e si diresse verso le scale.
“Papà mi ha detto tutto…” dissi improvvisamente io. Non potevo aspettare ancora, dovevo dirglielo.
Billie si fermò di colpo e si voltò verso di me.
“So tutto quello che vi siete detti quando mi hai lasciata…” continuai. “So che ti ha costretto lui a farlo…”
“S-sei arrabbiata con me?” fu la sua domanda.
Scossi il capo. “Forse solo un po’, perché non me lo hai detto e perché ho buttato tutte quelle lacrime per niente…”
“Mi dispiace, Cele, ma tuo padre mi ha fatto giurare di non dirti niente…”
“Pensavo non mi volessi davvero più, pensavo ti fossi dimenticato di me…” i miei occhi si riempirono di lacrime. Billie si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia sinistra.
“Io non ti ho mai dimenticata…”
Lo guardai fisso negli occhi. “Mi ami ancora?”
Billie si allontanò. “Che importa…ormai tu stai con Matt…”
Abbassai lo sguardo, incapace di resistere ai suoi occhi, incapace di rispondere…
Improvvisamente Billie incastrò la sua mano con la mia. Abbassò leggermente la testa per potermi guardare in faccia. “Andiamo…”
Per tutto il tragitto, da casa nostra a quella di Mike e Tré, nessuno dei due spiccicò parola.
Quando arrivammo ad “accoglierci” fu Gaia.
“Gaia, stai bene?” chiesi io notando che era un tantino preoccupata.
“Io si…” si spostò, senza aggiungere altro, per lasciarci passare.
Appena entrati, notai che non solo Gaia era strana, ma anche tutti gli altri avevano una faccia da funerale. Soprattutto Matt che sembrava furioso.
“Ah è arrivato lo stronzo!” disse non appena il suo sguardo si fu posato su Billie.
Quest’ultimo lo guardava perplesso, e a dir la verità lo ero anche io.
Matt si alzò di scatto dal divano e si avvicinò a noi due. Guardava con così tanto odio Billie, che per un attimo pensai che da un momento all’altro l’avrebbe incenerito con lo sguardo.
“Come te lo devo dire che non la devi neanche sfiorare, eh?” incominciò Matt dando una spinta a Billie.
“Matt ma che ti prende?” gli chiesi io.
“Tu non fare la parte di quella che non capisce, adesso! Vi ho visti, sta mattina”
Ok, siamo letteralmente fottuti!
“Matt, ascolta…” tentai io, ma lui non parve ascoltarmi. Aveva occhi solo per Billie.
“Che c’è? Vuoi farti perdonare per tutto quello che le hai fatto passare e magari anche tornarci insieme?!”
“Matt non abbiamo fatto niente!” urlò Billie infastidito dal suo comportamento.
“Forse non hai capito, tu la devi lasciar stare! Non ti devi più avvicinare a lei!” un’altra spinta e questa volta Billie andò a sbattere contro la porta.
Ok, adesso basta, pensai.
“Matt sono stata io a voler dormire insieme a lui, ok? Lui non sapeva niente!” raccontai io.
Si voltò verso di me e mi accorsi che il suo sguardo era cambiato. Non era più pieno di odio ma triste e stupito da quello che avevo appena detto.
“Che c’è, Matty? Ti da fastidio sapere che lei prova ancora qualcosa per me?” intervenne Billie con una finta voce dispiaciuta.
Nel sentirgli pronunciare queste parole, Matt non ci vide più e gli tirò un pugno in piena faccia, ferendolo al labbro inferiore.
Billie spuntò sangue a terra, poi si asciugò le labbra con il polso, prima di lanciarsi su Matt. Iniziarono a picchiarsi.
“Matt, Billie, vi prego smettetela!”
Ma loro non mi ascoltavano, volevano solo far più male che potevano l’uno all’altro.
“Mike, Tré per la mor del cielo fate qualcosa!” urlai disperata.
I due motivati dalla mia incitazione a far smettere Matt e Billie di picchiarsi, si misero in mezzo e cercarono di tenerli lontani. Mike aveva bloccato Billie per le braccia, mentre Matt era tenuto fermo da Tré.
“Rassegnati, Matt! Lei è ancora innamorata di me!” esclamò Billie.
Matt cercò di avventarsi di nuovo su di lui, ma io urlai tra le lacrime: “Matt, basta!”
Gaia era al mio fianco a e mi guardava dispiaciuta.
“Vattene!” dissi poi.
“Cosa?” fece lui incredulo.
“Ho detto vattene, Matt!”
Non se lo fece ripetere due volte. Spinse via Tré e uscì da quella casa sbattendosi la porta alle spalle.
Anche Mike aveva lasciato Billie, che tentò di avvicinarsi a me, ma io non glielo lasciai fare e corsi via. Mi chiusi nella camera di Tré.
Mi sedetti a terra. Piangevo…per la rabbia, il nervoso e perché non sapevo più che fare.
Nascosi il viso tra le braccia e cominciai a sussultare a causa dei forti singhiozzi.
Poco dopo Billie mi raggiunse e si mise al mio fianco.
“Mi dispiace per quello che è successo…”
Non risposi, mi limitai a voltarmi dall’altra parte.
Billie, con la mano, mi costrinse a guardarlo. “Scusami…” mi disse.
Guardandolo negli occhi capì che era sincero.
Istintivamente portai il mio dito sul taglio che aveva sul labbro e lui fece una smorfia di dolore.
“Ti fa male?”
“Non è niente…” mi rassicurò lui.
Lentamente gli misi le braccia al collo e lo abbracciai. Lui mi strinse forte ed io lo sentì sorridere.



P.S: Per Bestia Idiota (Gaia hai visto che in questo capitolo ho messo la nostra ape rossaaaaaaa *O*)

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Capitolo 23
*** Richiesta Inaspettata ***


Salve ragazzeee :3 Eccomi finalmente con il 23 capitolo ;D Vi avverto: probabilmente nella prima parte vi verrà una strana voglia di prendermi a scarpate per quello che succederà :\ Però mi farà perdonare ;) Basta che leggiate fino alla fine questo capitolo xD
Spero vi piaccia :33
Alla prossima<3
Rage&Love
Whatsername72



CAPITOLO 23: RICHIESTA INASPETTATA.
Dopo quello che era successo non avevo voglia di rimanere insieme agli altri, così ritornai a casa, da sola. Billie insistette per accompagnarmi, ma io gli dissi di no. Avevo bisogno di restare sola.
Ero stesa sul divano, con le cuffie nelle orecchie, intenta a rilassarmi un po’ con Don’t Cry dei Guns ’n Roses come sottofondo.
Stavo per prendere sonno, quando qualcuno suonò al citofono, facendomi sussultare per lo spavento. Imprecai silenziosamente: odiavo quando mi interrompevano mentre ascoltavo musica. Mi alzai controvoglia e andai ad aprire. Con mia sorpresa mi ritrovai sulla soglia della porta, Matt. Aveva lo sguardo basso e le mani infilate in tasca.
“Ciao…”
“Che vuoi?” gli chiesi subito io col mio tipico tono di voce distaccato di quando ero arrabbiata con qualcuno.
“Ti va di fare quattro passi…insieme?” mi domandò lui un po’ scettico, come se neanche lui stesso stesse credendo alle sue parole, come se non si aspettasse di ritrovarsi a casa mia a chiedermi di fare una passeggiata insieme.
Non risposi subito, mi limitai a guardarlo, come per rimproverarlo con lo sguardo dopo quello che aveva fatto.
“Ti prego…” continuò, e quella sua richiesta parve quasi una supplica.
Emisi un profondo sospiro. “Va bene…” dissi alla fine.
Presi il cellulare e le chiavi di casa, poi uscì con lui al mio fianco.
Camminammo per alcuni istanti in silenzio, durante i quali Matt continuava a dare calci a tutti i sassi che trovava sulla sua strada.
“Cele mi dispiace per quello che è successo sta mattina…davvero” disse improvvisamente rompendo il silenzio imbarazzante che era calato subito dopo aver messo piede fuori casa mia.
“Ti dispiace…Si, certo!” feci io ironica.
“Credimi, ero accecato dalla gelosia e non sono riuscito a trattenermi” ammise lui.
“Hai dato un pugno in faccia a Billie, Matt!”
“Lui vuole portarti via da me!” urlò.
Ci guardammo per un momento fisso negli occhi. I miei erano pieni di rabbia in quel momento, i suoi invece erano tristi, anche se dal tono di voce riuscivo ad avvertire un pizzico di gelosia.
“Billie non vuole portarmi via da te” ricominciai cercando di mantenere la calma.
Matt alzò gli occhi al cielo, non mi credeva.
“E poi anche se fosse io non ti lascerei mai…”
Matt mi guardò incredulo. Le mie parole erano sincere. Anche se amavo Billie non avevo il coraggio di lasciare Matt, ci tenevo troppo anche a lui.
Matt mi bloccò la strada. Con dolcezza mi prese il viso tra le mani.
“Vieni mia con me…” furono le sue parole.
“Venire via con te?” mormorai io perplessa.
“Si, andiamo via da qui. Coi miei avevamo deciso di trasferirci nella nostra casa sul lago, domani. Vieni con me” mi supplicò.
Sapevo che un giorno me ne sarei pentita, e quando lo avrei fatto ormai sarebbe stato troppo tardi per rimediare, ma accettai ugualmente.
Sul volto di Matt si disegnò un’espressione di chiara felicità grazie al mio ‘si’. Mi prese in braccio e mi fece fare un giro completo, mentre io ridevo. Quando mi mise giù, senza neanche pensarci due volte, premette le sue labbra sulle mie in un bacio più travolgente rispetto a tutti quelli che mi dava di solito.
“Ti amo…”
Quelle parole mi fecero male, in un certo senso. Perché io lo stavo tradendo col solo pensiero e non avrei mai smesso di farlo, dato che sapevo che non avrei mai dimenticato Billie.
Ma non lo lasciai a vedere. Sorrisi, poi gli misi una mano dietro il collo e lo avvicinai di nuovo a me, lasciandogli un lungo e dolce bacio sulla bocca.
Proprio in quel momento passarono di lì Billie, Mike, Tré e tutta la compagnia bella.
“Oh oh, i piccioncini hanno fatto pace” commentò Tré con un fischio. Mike gli pestò il piede e lui in un primo momento lo guardò con sguardo interrogativo, poi, quando Mike gli fece segno con la testa verso Billie, capì.
“Ho fatto una cazzata!” mormorò a bassa voce. Poi con le labbra mimò un ‘Scusa’ a Billie che scosse la testa come per dire che non era niente. Ma io sapevo benissimo che per lui quello che aveva appeno visto era più che niente.
Mi lanciò un’occhiata, che era un misto tra la delusione e la tristezza. Abbassai lo sguardo, non ero capace di sostenere il verde smeraldo dei suoi occhi.
Matt tossicchiò per attirare l’attenzione di tutti. “Vi dobbiamo dire una cosa”
Tutti voltarono lo sguardo verso noi due e attesero con ansia di conoscere la “novità”.
Matt mi mise un braccio intorno al collo e mi strinse a sé, come per non lasciarmi scappare.
“Io e Celeste domani partiamo” annunciò sorridendo.
“Tu e Celeste, cosa?!” fece Gaia stupita.
“Io e lei partiamo, ci trasferiamo nella mia casa sul lago” ripeté lui un po’ sorpreso dalla reazione di Gaia.
Ora tutti si lanciavano occhiate nervose.
“C-che bella notizia” balbettò Gaia con un finto sorriso stampato in faccia.
Matt guardava tutti con perplessità, sperava che reagissero diversamente. Forse che si lanciassero su di noi per abbracciarci. E invece erano tutti lì, davanti a noi, che non spiccicavano parola.
Fulminai Tré con lo sguardo, per incitarlo a dire qualcosa. Qualsiasi cosa.
“Ehm, che ne dite di organizzare una festa?” propose e io annuì come per ringraziarlo.
“Mm…si, è un’ottima idea” sentenziò Matt.
Tutti acconsentirono. Tutti, tranne Billie. Che riuscì solo a dire: “Scusatemi…” prima di andarsene.
“Chi mi aiuta a prendere le cose che ci servono per far di questa una festa con la F maiuscola?” disse Tré per spostare l’attenzione di tutti su di sé.
“Ehm, Matt tu vai, io arrivo subito…”
“Ma…” fece lui.
“Vai, tranquillo…” lo rassicurai.
Tré lo prese per n braccio e lo costrinse e seguirli, mentre io ritornai a casa, dove ero sicura di trovare Billie.
Camminai per qualche minuto prima di arrivare. Entrai e la prima cosa che feci fu guardarmi intorno nella speranza di scorgere Billie in salotto, ma non c’era. Quindi salì al piano di sopra e notai la porta della sua camera socchiusa. Bussai.
“Non voglio vedere nessuno!” urlò lui dall’interno.
“Neanche me?” dissi entrando e chiudendomi la porta alle spalle.
“Oh sei tu…”
“Non mi sembra ti faccia piacere…” notai dispiaciuta.
Mi avvicinai a passo lento e mi stesi di fianco a lui.
“Quindi te ne vai?”
“Billie è la cosa migliore per tutti e due…” cercai di convincerlo.
“Per te forse…”
“No, per entrambi!”
“Per me no, ok?!” urlò lui guardandomi fisso negli occhi.
Mi misi a sedere, cercando di tenergli nascosto i miei occhi che cominciavano a riempirsi di lacrime.
Billie poggiò la sua mano sulla mia e incastrò le sue dita con le mie. “Non andare, ti prego…” mi supplicò.
Mi alzai di scatto. “Devo, Billie, mi dispiace…”
“No, io non lascerò che lui ti porti via da me!” esclamò mettendosi in piedi anche lui.
“Billie, per favore…” lo supplicai ancora, mentre una lacrima mi rigava il viso.
“NO!” gridò lui.
Mi avvicinai. “Guardami, Billie…” non mi ascoltò, anzi fece tutto il contrario, abbassò lo sguardo. “Guardami!” questa volta mi obbedì. “Devi lasciarmi andare”
Billie mi guardò intensamente per alcuni istanti.
“Va bene, ti lascerò andare, però prima ti devo chiedere una cosa…”
Annuì, come per incitarlo a continuare.
“Dimmi che mi ami. Dimmelo”
In un primo momento restai sorpresa da quella sua richiesta, poi però mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: “Ti amo, Billie…lo sai meglio di me”



La festa era già iniziata. Tré si era messo davvero di impegno per addobbare la casa.
Mike e Gaia erano già in mezzo alla pista da ballo che ballavano, così come anche Miriam e Tom.
Io, Billie, Matt e Tré, invece, eravamo seduti e chiacchieravamo tra di noi.
Tutto ad un tratto Tré si alzò dalla sua sedia e mi porse una mano.
“Mi concede questo ballo, signorina?”
“Con molto piacere!”
Ci lanciammo insieme tra quei quattro che ci accolsero con un boato. Cominciammo a ballare tutti come dei matti. Ogni tanto lanciavo delle occhiate verso Matt e Billie, anche perché Matt era già mezzo ubriaco e temevo che da un momento all’altro avrebbero incominciato a litigare. E invece, per mia fortuna, non successe niente.
“Cele, che ore sono?” mi chiese Gaia.
Portai istintivamente la mano in tasca per prendere il cellulare, ma non lo trovai.
“Cazzo, dov’è che l’ho messo il cellulare adesso?” domandai a nessuno in particolare. “Scusate, vado a cercarlo in camera”
Ed entrai in casa. Salì di corsa le scale, tanto che rischiai anche di cadere, e mi precipitai in camera mia.
Arrivata, iniziai a rovistare dappertutto in cerca del mio maledettissimo cellulare che aveva deciso di darsela a gambe proprio quella sera.
La mia ricerca durò qualche minuto, dopo i quali non riuscì a trovare un bel niente. Ma dove cazzo l’ho messo?, dissi tra me e me.
Decisi di guardare anche sotto il letto, non si poteva mai sapere. E infatti era proprio lì quel fottuto. Allungai il braccio e lo afferrai.
Quando mi rialzai sentì, all’improvviso, qualcuno cingermi i fianchi. Sussultai per lo spavento.
“Billie…” mormorai col cuore a mille.
“Scusa non volevo spaventarti” mi spostò lentamente i capelli e cominciò ad annusarmi il collo e a sfiorarmelo con le sue labbra, cosa che mi provocò un brivido lungo la schiena.
“N-non mi hai spavent…Billie che vuoi?” dissi d’un tratto vedendo che aveva incominciato a darmi piccoli baci sulla spalla.
“Te, voglio te” mi sussurrò. Chiusi istintivamente gli occhi e mi lasciai trascinare dal suono della sua voce e dal suo respiro sul mio collo.
Mi girò verso di lui e senza pensarci due volte poggiò le sue labbra sulle mie, mentre con le braccia mi stringeva a sé. In un primo momento lasciai che mi baciasse, poi però gli misi una mano sul petto e lo allontanai.
“No, Billie…”
“Scusami…” mi rispose lui toccandosi il labbro inferiore.
Gli voltai le spalle, perché se solo lo avessi guardato per un altro istante negli occhi non ci avrei pensato più di due volte e avrei tradito Matt.
 Lo sentì avvicinarsi alla porta per andare via.
Oh su via Cele non fare la cogliona! Lo sai benissimo che lo vuoi anche tu, non vorrai mica lasciarlo andare cosi! Domani partirai e non lo rivedrai per un bel po’ di tempo…ti vuoi dare una mossa?!
Mi girai di scatto e vidi Billie che stava per uscire dalla camera. Lo fermai per un braccio e lui si voltò verso di me. Stava per dire qualcosa ma io poggiai il mio dito indice sulla sua bocca per zittirlo. Mi avvicinai ancora di più e lo baciai. Billie chiuse la porta e poi mi spinse contro di essa. Mise le mani contro la superfice liscia e fece aderire il suo copro al mio.
La sua lingua cominciò a “giocare” con la mia. Gli misi le braccia attorno ai fianchi e lo strinsi a me. Volevo sentirlo vicino, volevo sentirlo di nuovo mio…
Mi levai la maglietta, la lanciai in aria e cadde a terra senza fare il minimo rumore. Poi levai anche la sua. Insieme abbassammo le mani sui nostri fianchi e ci levammo i pantaloni a vicenda. Mi scappò un sorriso.
Billie mi trascinò sul letto e lui si mise su di me. Si mantenne sui gomiti e mi spostò il ciuffo.
“Mi sei mancata, lo sai?”
“Mi sei mancato anche tu, Billie…”
Ricominciò a baciarmi e presto sentì le sue mani sulla mia schiena. Mi slacciò il reggiseno e lo buttò per terra. Io con le mani, intanto, scesi giù fino al suo bacino e gli levai i boxer. Poi fu lui a levarmi gli slip.
Lentamente lo sentì entrarmi dentro, ed io cercai di non urlare o gli altri se ne sarebbero accorti, però un primo gemito mi uscì spontaneo.
Le mie mani erano sulla sua schiena e lo stringevo forte. Quasi rischiai di graffiarlo.
Intanto lui aveva incominciato a baciarmi il collo. Poggiò le sue labbra poco sotto il mio orecchio, prima di sussurrarmi: “Ti amo, Cele, ti amo”
Cominciai a lasciargli piccoli baci sulla guancia.
Billie prese le mie mani e le incastrò alle sue, riprendendo a baciarmi con foga sulle labbra.
Ero sua, lui era mio. Non ci importava di niente e nessuno in quel momento. Avevamo solo bisogno l’uno dell’altra. Avevamo di nuovo bisogno di dimostrarci che ci amavamo ancora.
Poco dopo Billie si stese al mio fianco. Lo guardai e notai che respirava affannosamente. Sorrisi, prima di rubargli un altro bacio.
“Non hai paura che ci scoprano?” mi chiese Billie dopo che mi fui staccata da lui.
“Tranquillo, credo che ci sta pensando Tré a Matt”
Mi guardò con sguardo interrogativo.
“Quei due deficienti si stanno ubriacando” spiegai in poche parole.
Billie sorrise divertito.
“Vieni qui…” mi fece segno di mettermi su di lui.
Si avvicinò al mio orecchio e iniziò a mordicchiarmelo, mentre io ridevo. Poi la sua bocca di spostò sul mio collo, ma non per baciarmelo, bensì per mordermi anche lì. Improvvisamente sentì un lieve dolore proprio in quel punto, ma lo lasciai fare.
Dopo qualche secondo Billie si allontanò, sorridendo. Mi porta istintivamente la mano sul collo.
“Mi hai fatto un succhiotto, Billie?”
Lui annuì, ridendo.
“Ma sei deficiente?!” esclamai con una finta espressione arrabbiata. Infatti, come lui, stavo anche ridendo.
Cercai di tirargli uno schiaffo, ma lui mi bloccò il braccio.
“Ah ah, questo non si fa piccola” mi avvertì, divertito.
“Tu spera solo che Matt non se ne accorga, o saranno cazzi tuoi! E questa volta non ti difend…”
Billie mi zittì con un bacio. “Mi piace quando mi sgridi” mi sussurrò mordendosi il labbro.
Roteai gli occhi al cielo, sorridendo.
“Quand’è che devi partire?” mi chiese poi.
“Bello, dolce, pervertito e anche ritardato. Wow il ragazzo perfetto!” commentai ironicamente.
Billie fece il finto offeso.
“Ehi che vorresti dire?” mi circondò il bacino con le sue braccia e con un’abile mossa mi portò sotto di lui, mentre continuava a darmi piccoli baci dappertutto, facendomi il solletico e provocandomi piccoli brividi sulla pelle.
“Dai, smettila!” dissi tra una risata e l’altra. Billie si fermò e mi diede un bacio sulle labbra.
Il mio sguardo si soffermò sui suoi occhi. In un primo momento, come al solito, mi persi in quel verde intenso, poi ritornai alla realtà e notai che quella sera non aveva messo la matita nera.
“Non hai la matita” osservai.
“Perché non ti piaccio così?” mi disse in tono provocatorio.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: “Si, ma con la matita agli occhi sei così sexy”
“Oh la mia Cele arrapata!” scoppiai a ridere, così come lui.
Improvvisamente sentimmo bussare alla porta.
“Chi è?” mi chiese Billie.
“E io che ne so!” risposi, cominciando ad agitarmi.
Un altro colpo sulla porta. “Cele, sei qui?”
“Porca troia, è Matt!” esclamai a voce bassa.
Billie si levò da sopra di me ed io ricominciai a vestirmi, stile Superman. Poi mi voltai di nuovo verso di lui e dissi: “Stai zitto, non fiatare!”
Si limitò ad annuire. Sembrava divertito e aveva anche incominciato a ridere.
Ma io non so, qui rischiamo di essere scoperti e lui ride!
Mi affacciai e mi ritrovai Matt di fronte.
“Ma che fine avevi fatto?” mi domandò un tantino preoccupato.
“Niente Matt, tranquillo…solo un lieve mal di testa” mentì io.
“Sono venuto a dirti che devo scappare, mio padre mi ha chiamato e vuole che torni immediatamente a casa per aiutare lui e mia madre con le valigie” sbuffò. “Ma se vuoi resto qui con te, dato che non ti senti molto bene”
“No no, tranquillo, vai pure. Sto molto meglio ora” altra bugia. Sto diventando una professionista in questo campo.
“Come vuoi. Ti vengo a prendere domani mattina” mi diede un bacio. “Notte”
Sorrisi e aspettai che scendesse definitivamente le scale, prima di rientrare. Emisi un sospiro di sollievo, poi notai che Billie stava ancora ridendo.
“Ma la vuoi finire?” lo rimproverai. “Abbiamo rischiato di essere scoperti!”
“Ma non è successo, no?”
Mi sedetti di fianco a lui. “Vestiti e ritorniamo dagli altri o si insospettiranno anche loro. E non credo che sopporterò le solite battute ironiche di Tré”
Billie si alzò e incominciò a infilarsi i vestiti, mentre io mi avvicinai allo specchio.
“Mi dici come lo copro questo, adesso?” dissi riferendomi al succhiotto che mi aveva fatto quel cretino.
“Non c’è niente tra i trucchi che usate voi ragazze che riesca a coprirlo?”
“Posso usare un po’ di fondotinta”
Mi voltai e Billie mi cinse subito i fianchi. Mi diede un bacio (come se non bastassero già tutti quelli che ci siamo dati).
“Ti amo…”
“Ti amo anch’io, Billie…”

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Capitolo 24
*** Ovunque Andrai ***


Dio ragazze sono in ritardo madornale T.T Scusatemi davvero, ma Internet in questi giorni non mi sta funzionando bene e non ho potuto aggiornare prima :\
Chiedo perdono :cc Non succederà più, spero….
Comunque eccovi qui il 24 capitolo della storia :33 Questa mia fanfic, purtroppo, sta giungendo al termine :’c *piange*
Molte sicuramente mi odieranno per quello che succederà in questo capitolo, per questo chiedo scusa in anticipo :’)
Spero davvero che vi piaccia :33 Aspetto le vostre recensioni *-*
Alla prossima<33 (sperando che non faccia di nuovo ritardo :\)
Un bacio a tutte :*
La vostra Whatsername72


CAPITOLO 24: OVUNQUE ANDRAI.

 La sveglia cominciò a suonare improvvisamente quella mattina, producendo un rumore talmente assordante che mi svegliai di soprassalto e caddi giù dal letto.
“Che bel risveglio..” mormorai con la bocca ancora impastata dal sonno.
Mi stropicciai gli occhi e mi alzai a fatica dal pavimento. Mi avvicinai a passo lento allo specchio per legare i miei capelli in una coda. Guardando il mio riflesso notai un piccola macchia rossa sul mio collo. La sfiorai delicatamente e sorrisi.
Andai in bagno e mi lavai velocemente senza fare il minimo rumore, per non svegliare gli altri.
Ritornata in camera, con il beauty case in mano, rovistai nel mio armadio in cerca di qualcosa di comodo da mettere per il viaggio.
Dopo aver indossato i miei amatissimi e comodissimi leggings neri e una semplice maglietta a maniche corte rossa, mi misi a lavoro col trucco. Misi un leggero filo di matita nera e un po’ di fondotinta per coprire il succhiotto lasciatomi da Billie la sera prima. Dopo averlo ricoperto per bene, per non far trasparire nulla, passai ai capelli. Li pettinai e li lasciai sciolti.
Non appena poggiai il pettine sul tavolo, notai un MP4 accompagnato da un biglietto. Lo guardai perplessa, poi presi il figlio e lessi: Io ci sarò sempre, ovunque tu andrai.
Riconobbi la scrittura. Era quella di Billie.
Con l’MP4 in mano mi affacciai dalla finestra e misi le cuffie nelle orecchie. Schiacciai play e subito partì una canzone.
Va bene, c’è un perché se sei sicura
Che non c’è posto al mondo più per noi
Ma so che infondo hai solo un po’ paura
E che tu non mi dimenticherai.
Perché siamo una scintilla,
D’acqua e d’elettricità…
Io sarò dove sei,
Scriverò sui muri ovunque andrai
Ci sarò, ci sarai per sempre?
Come stai? Con chi sei?
Chiederò alle strade ovunque andrai
E lo so, prima o poi li incontrerai.
All’angolo tra i nostri due sentieri
Ti vedo, ti avvicino. Non sei tu..
Così ti cerco in mezzo ai miei pensieri
E lì ti trovo e non ne esco più
Non dirmi che tra noi è finita
E me ne andrò.
Io sarò dove sei,
Conterò i tuoi passi ovunque andrai
Ci sarò, ci sarai per sempre?
Come stai? Con chi sei?
Porterò i tuoi sogni ovunque andrai
Ci sarò, ci sarai per sempre?
Ci sarò…Dove sei?
Capirò i tuoi sbagli ovunque andrai
Cosa fai? Ci sarai per sempre?
Ci sarò, con chi sei?
Io, te e lui saremo ovunque andrai
Ci sarò, ci sarai per sempre…noi
Ci sarò, ci sarai?
Conterò i tuoi passi ovunque andrai
Ci sarò, ci sarai per sempre?
Ci sarò, ci sarai?
Porterò i tuoi sogni ovunque andrai
Ci sarò, ci sarai per sempre?
Ci sarò, ci sarai?
Conterò i tuoi passi ovunque andrai
Ci sarò, ci sarai per sempre?

Le lacrime avevano incominciato a rigarmi il viso senza alcun permesso.
Un senso di vuoto prese il sopravvento su di me. Vuoto, tristezza. Erano le uniche cose che provavo in quel momento.
Perché doveva sempre rendere le cose più difficili di quanto già lo erano?
Va bene, c’è un perché se sei sicura che non c’è posto al mondo più per noi. Ma so che in fondo ai solo un po’ paura e che tu non mi dimenticherai…Quanto erano vere quelle parole.
Sapevo che non dovevo ricascarci di nuovo. Quello che è successo tra noi ieri sera è stato inevitabile, lo volevamo tutti e due ma non dovevamo. Non dovevamo…
Qualcuno bussò alla mia porta, interrompendo i miei pensieri.
Mi asciugai velocemente le lacrime e dissi: “Avanti”
Entrò mia sorella, Miriam, in pigiama. “Cele, Matt è arrivato” mi avvisò.
“Va bene, Miriam grazie. Scendo subito”
Mia sorella mi guardò preoccupata, prima di chiudersi la porta alle spalle. Sicuramente si era accorta che fino a pochi secondi fa stavo piangendo e sapeva benissimo anche il motivo.
Presi un profondo respiro e cercai di trattenere le lacrime che ancora insistevano per poter bagnarmi nuovamente il viso.
Presi la valigia che avevo preparato ieri prima di andare a dormire e uscì a passo lento dalla mia camera.
Non appena chiusi la porta e mi voltai, vidi Billie che usciva dalla sua di camera. Ci guardammo per un lungo istante negli occhi, poi lasciai cadere a terra la valigia e corsi da lui, stringendolo in un abbraccio.
Lui ricambiò stringendomi forte a sua volta. Ricominciai a piangere mentre lui mi accarezzava dolcemente i capelli, premendo sempre di più il suo corpo contro il mio.
Eravamo una cosa sola, lo siamo sempre stati…
Intravidi mio padre sulle scale che ci guardava. Per un momento ebbi paura che avrebbe fatto una scenata e avrebbe iniziato ad urlare e invece era lì, con lo sguardo fisso su noi due che sorrideva.
“Ti amo..” mi sussurrò Billie. “Sempre”
Chiusi gli occhi e altre lacrime cominciarono a scendere sul mio viso.
Mi allontanai di poco da lui, con le braccia ancora strette attorno al suo collo.
Billie mi asciugò dolcemente le lacrime, sorridendomi. Quel sorriso era triste.
Mi voltai di lato per vedere se mio padre era ancora lì, e dopo essermi assicurata che non c’era nessuno poggiai automaticamente le mie labbra su quelle di Billie, lasciandogli un dolce ma significativo bacio.
Lui chiuse gli occhi, poi si allontanò. “Vai…” parve quasi una supplica. “Non farlo aspettare..”
Lo lasciai andare, a malincuore. Presi la valigia, mentre lui rientrava nella sua camera. Poi scesi le scale e mi ritrovai all’ingresso tutta la mia famiglia, insieme anche a Mike, Tré e Gaia.
Matt appena si accorse di me mi venne incontro e mi diede un bacio. “Pronta, piccola?”
Annuì sforzandomi di rivolgergli un sorriso sincero. Ma mi uscì più una smorfia, in realtà.
“Ti aspetto in macchina” mi prese la valigia di mano e uscì di casa.
Cominciai a salutare tutti cercando a stento di trattenere le lacrime.
Abbracciai per primo mio padre, che mi strinse forte.
“Grazie per non avermi ostacolata, prima..” gli sussurrai.
“Non potevo proibirvi di salutarvi come si deve dopo tutto quello che vi ho fatto passare”
Poi toccò ad Elisa. Appena mi avvicinai mi accarezzò i capelli e mi sorrise. “Fai la brava”
Abbracciai anche lei. “Ti voglio bene” le dissi e lei mi strinse ancora di più.
Quando mi lasciò andare nei suoi occhi riuscì a vedere tracce di lacrime.
Poi arrivò il momento dell’abbraccio di gruppo. Tom, Miriam, Gaia, Mike e Tré mi saltarono addosso.
“Mi mancherete troppo, ragazzi”
“Ci mancherai anche tu, Cele” rispose Gaia con le lacrime che le bagnavano le guance.
Quando ci allontanammo saltai al collo di Tré, per poterlo abbracciare di nuovo.
“Ehi, che abbraccio!” esclamò lui.
“Mi sei stato vicino, sempre…Ti voglio bene”
“Te ne voglio anch’io, Cele…tanto”
Mi staccai da lui ed aprì la porta. Lanciai un’ultima occhiata su per le scale, nella speranza di vedere di nuovo Billie, ma lui non c’era.
***
La casa sul lago di Matt era molto bella. Accogliente, spaziosa, tranquilla.
I suoi genitori avevano preparato una camera solo per me e lui, dove dormire insieme.
Ma Matt aveva in mente qualcos’altro da farci lì dentro. Ogni notte cercava di comunicarmi, con frasi a doppio senso, che voleva fare l’amore con me. Ma fino ad adesso non è mai successo: o facevo finta di non capire o inventavo scuse del tipo ‘Sta sera no Matt, ho mal di testa’.
Lui ci restava male ed io mi sentivo un po’ in colpa. Ma non potevo fare sesso con lui. Non quando amavo qualcun altro.
Ormai erano passate quasi due settimane dal giorno della mia partenza, eppure io tentavo ancora di mostrare a Matt che ero felice lì con lui. E intanto dentro mi sentivo morire.
Stavo male. Male per aver lasciato Billie, l’unico ragazzo che io abbia mai amato per davvero. L’unico che mi rendeva felice anche solo chiamandomi ‘amore’ o anche solo guardandomi negli occhi.
Non riuscivo a dimenticarlo e sinceramente non ci mettevo nemmeno impegno. Perché? Perché io non volevo cancellarlo definitivamente dalla mia vita. Non lo avrei fatto mai. Non ne avevo il coraggio, né la forza. Aveva lasciato una traccia indelebile, oramai, e non si sarebbe cancellata così facilmente.
Nell’ultimo periodo erano molto frequenti i momenti in cui ce l’avevo a morte con me stessa per quello che avevo fatto. Lasciare Billie e andare via con Matt? Ma cosa cazzo mi era saltato in mente?
‘Sono una totale cogliona!’ mi ripetevo.  Ed era vero, mi sono comportata da vera idiota, cretina e deficiente!
Ma ormai avevo fatto la mia scelta. Sbagliata, ma l’avevo fatta.
Passavo intere ore seduta in veranda a guardare il lago. Farlo mi rasserenava e mi liberava la mente dai brutti pensieri. Ma a quanto pareva non era più così, dato che non facevo altro che farmi del male da sola ascoltando di continuo la canzone che Billie mi aveva dedicato prima che partissi.
E sotto quelle tristi, ma vere parole ricordavo tutto quello che avevamo passato io e lui, insieme.
La prima volta che l’ho visto entrare in casa mia, quando mi era sembrato solo un ragazzino antipatico con due smeraldi al posto degli occhi. Quando mi ha detto che gli piacevo così com’ero e che in fondo non c’era niente di male nel mio carattere un po’ troppo “aperto”. Il primo bacio che ci siamo dati, come pegno da pagare per il gioco della bottiglia. Quando lui si è incazzato dopo che per sbaglio ho baciato Tré. La nostra prima volta. Mio padre che gli proibisce di stare con me e lui che mi dice ‘E’ finita’. Tutti le notti passate a piangere per quelle parole, per il suo comportamento. La sua gelosia per l’arrivo di Matt. Quando abbiamo dormito insieme sul divano, abbracciati. La sua espressione quando Matt ha annunciato che saremmo partiti. I baci che mi dava, i suoi TI AMO, i suoi occhi erano ormai bellissimi ma dolorosi ricordi. Mi mancava persino affondare le mie mani nei suoi capelli e stringerglieli.
Mi mancava tutto di lui. Tutto…
“Amore, di nuovo qui?”
Scacciai subito tutti quei pensieri e tolsi le cuffie, sorridendo a Matt che si era appena seduto al mio fianco.
“Mi piace…”
“Guardare il lago...” mi interruppe lui. “Conosci solo queste parole?”
“Scusami è che…”
“Ti manca la tua famiglia?”
“Un po’” risposi io. In realtà mi mancavano tutti da morire.
“Non sei felice di stare qui con me?” mi chiese e sul suo volto aleggiava un’espressione dispiaciuta.
“Ma no, Matt, non è questo. È solo che non sono mai stata lontana dai miei famigliari ed è logico che mi manchino” dissi. “Non credo sia sbagliato sentire la mancanza di qualcuno a cui tieni”
“No, finché non è il tuo ex fidanzato…”
No, ok. O Matt mi legge nel pensiero o io sono tanto cretina da non saper nascondere nulla. E mi sa tanto che è la seconda.
“Matt è normale che mi manchi anche Billie. E’ pur sempre il mio…” presi un profondo respiro. “…fratellastro”
“Ma se mi fai capire che lo pensi ancora, io cosa dovrei credere?”
Gli misi un dito sotto al mento e lo costrinsi a guardarmi in faccia. “Matt io ho scelto te, non lui. Non dimenticarlo”
“Hai ragione, scusami. E’ solo che ho paura di perderti”
Quelle parole furono un meritato pugno nello stomaco. Ci teneva davvero a me ed io lo stavo prendendo in giro. Oltre che cogliona sono anche stronza. Beh, la ragazza perfetta direi!
Non gli risposi, ma gli diedi un bacio, cercando di farlo sembrare il più sincero possibile. E fortunatamente ci riuscì, perché anche se non lo amavo gli volevo pur sempre molto bene.
Questo era il motivo principale per cui non avevo il coraggio di lasciarlo. Avevo paura di perdere il mio migliore amico, per sempre.
Mi staccai poco dopo e sul volto di Matt si disegnò un bel sorriso, che andava dall’attaccatura dell’orecchio sinistro a quella dell’orecchio destro.
Quel suo sorriso che mi aveva fatto capire che provavo ancora qualcosa per lui. Anche se quella cosa non superava ciò che sentivo nei confronti di Billie.
Chissà se mi pensava. Se gli mancavo. Se aveva trovato qualcun’altra che lo avrebbe reso davvero felice. Cosa che io non ho fatto…
Questa volta fu il mio cellulare ad interrompere i miei pensieri. Mi allontanai da Matt e risposi.
“Ciao, Gaia”
“Ehi amore, come stai?”
“Bene, credo…”
“Non sembra” notò lei. “E’ sempre per lui, vero?”
Guardai Matt, che mi sorrise. Mi mimò con le labbra ‘ Salutami Gaia’, prima di rientrare dentro.
“Si..” risposi infine a Gaia dopo che rimasi sola.
“Matt cosa dice?”
“Se ne accorto che penso ancora a lui, ma non ne sta facendo un dramma. Anche perché io cerco di fargli capire che Billie mi manca solo come fratello…”
Gaia sospirò.
“Come sta?” chiesi poi.
“E’ distrutto, Cele. Nel vero senso della parola. Non lo abbiamo visto sorridere più dopo che sei partita. È sempre chiuso nella sua camera, non esce mai” mi raccontò. “Sta davvero male”
“Mi manca troppo, Gaia…”
Un momento di silenzio, poi qualcuno parlò:  “Mi manchi tanto anche tu…”
Ma era lui!
“Billie?”
“Ciao…”
Sentire di nuovo la sua voce non fece altro che peggiorare la situazione. Adesso stavo ancora peggio.
Chiusi gli occhi e lacrime amare cominciarono ad inondare i miei occhi, fino a ricadere sulle mie guance.
“Ti prego non piangere, Cele…” mi supplicò lui.
“Ormai è la sola cosa che so fare in questi giorni…senza di te”
A quella mia frase seguì un altro momento di silenzio. Poi Billie pronunciò due semplici parole che furono un altro meritatissimo calcio nello stomaco: “Ti amo”
Non riuscì a rispondergli e riattaccai. Strinsi il cellulare nella mano, ricominciando a piangere per l’ennesima volta.


P.S: La canzone “Ovunque Andrai” che Billie dedica a Celeste è quella che nella serie dei Cesaroni Marco scrive per Eva :’3 Mi sembrava opportuno mettere quella, dato che anche Marco ed Eva si sono innamorati pur essendo fratellastri C:


 
 

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Capitolo 25
*** Casa Dolce Casa ***


Hi girls! C: Ecco per voi il 25 capitolo :3
Lo dedico a _Brady98_  Bestia Idiota  greenday__americanidiot   jalex97 Triin e Dialocks…Vi voglio bene ragazzeeeeee<3
Spero davvero vi piaccia ;) Aspetto le vostre recensioni *-*
Al prossimo capitolo (che sarà anche l’ultimo :c)<3
Un bacione a tutte :*
Rage&Love
La vostra Whatsername72 :D



CAPITOLO 25: CASA DOLCE CASA.
Dopo 2 anni ero di nuovo lì. Davanti alla porta di quella casa. Della mia casa.
Non era cambiato nulla in quel quartiere. Nulla. Solo una cosa era diversa: la mia immagine riflessa sul vetro della finestra che si affacciava nel salotto.
Ero cresciuta, avevo 19 anni ormai. Non ero più quella ragazzina diciassettenne coi capelli lunghi, neri ed il ciuffo rosso. Ero una donna, adesso. Una donna che soffriva ancora per il suo primo vero amore.
In quei due anni non avevo mai smesso di pensare a lui. Al ragazzo che mi aveva letteralmente fatto perdere la testa, al mio fratellastro di cui ero ancora pazzamente innamorata.
Anche per questo ero immobile con la mano sulla maniglia e la valigia nell’altra. Avevo paura di vederlo insieme a qualcun’altra, magari. Felice insieme ad una ragazza che non ero io…
Si, ok, forse lo meritavo dopo quello che avevo fatto. Ma non potevo sopportare il fatto che lui non fosse più mio…
Presi il cellulare dalla mia tasca e mandai un messaggio a Gaia: ‘Gaia puoi uscire da casa un attimo?’
Sentì lo squillò del suo telefono e la risposta arrivò subito: ‘Perché dovrei uscire?’
Mamma quante domande faceva! ‘Tu esci!’
Riuscì a sentire i suoi passi, lei che si avvicinava alla porta d’ingresso. Non appena aprì la porta e mi vide sul suo viso si disegnò un sorriso enorme.
“Oh mio Dio, Cele!” urlò prima di saltarmi addosso e stringermi in un abbraccio.
Sorrisi e la strinsi forte a mia volta.
“Che ci fai qui?” mi chiese dopo che mi ebbe lasciato libera.
“Sono tornata. Che non sei felice?”
“Ma che domande fai? Sono felicissima di rivederti!” e mi abbracciò di nuovo. “Ma Matt?”
Abbassai lo sguardo.
“Cele cosa è successo?”
“L’ho scoperto mentre faceva sesso con un’altra..” le raccontai.
“Oh ma che bastardo! Dopo tutto quello che ha causato ti tradisce anche scopandosi un’altra?!”
“Già…”
Un altro abbraccio.
Era incredibile come un semplice abbraccio da parte sua riusciva a tranquillizzarmi. Anche per questo era la mia migliore amica…
“Dai ora non ci pensare” mi accarezzò la guancia.
Annuì.
“Vieni, sono tutti dentro” mi prese per mano e mi trascinò in casa.
Erano davvero tutti lì. Nel vederli di nuovo mi si stampò in faccia un sorriso sincero. Mi erano mancati tutti così tanto. Dal primo all’ultimo, nessuno escluso.
Mike insieme a Tré, Miriam e Tom erano sul divano. Mentre Billie era poggiato al muro, e ci dava le spalle.
Stavano chiacchierando animatamente e ridevano tra loro.
“Ragazzi, guardate chi c’è!” esclamò Gaia.
Tutti si voltarono.
“Cele!” Miriam si alzò di scatto in piedi e mi soffocò in un abbraccio. “Dio, quanto mi sei mancata!”
“Mi sei mancata tanto anche tu, Miriam”
Poi fu il turno di Tré, che mi stritolò nel vero senso della parola.
“Oh, è ritornata la mia porno star preferita!” gli diedi un colpo sulla nuca mentre eravamo ancora abbracciati.
“Ricominciamo con questa storia?” si allontanò, ridacchiando.
Poi toccò anche a Mike e Tom.
Quando incrociai lo sguardo di Billie notai che era rimasto a bocca aperta nel vedermi, quasi pensasse stesse sognando.
“Ciao” gli dissi.
Mi sorrise e senza rendermene conto mi ritrovai tra le sue braccia.
Finalmente lo potevo stringere forte a me. Riuscivo a sentire il suo fantastico profumo. Potevo affondare di nuovo il mio viso nei suoi capelli. Ma soprattutto potevo sentirlo di nuovo mio. Solo mio, di nessun’altra…
Non avevamo intenzione di staccarci. Non ci vedevamo da due anni e avevamo un enorme bisogno di sentirci vicini, come lo eravamo prima.
La mano di Billie finì nei miei capelli e me li strinse. Gli lasciai un dolce bacio sulla guancia.
Qualcuno tossicchiò. “Per quanto tempo ancora avete intenzione di restare così?” ci chiese Tré.
Mike gli diede una gomitata nella costola. “Ma che cazzo rompi?! Lasciali stare!”
Io e Billie ci staccammo e scoppiammo a ridere, così come tutti.
“Ehm, ragazzi avrei un urgente bisogno di fare un bel bagno caldo” dissi passandomi una mano tra i capelli.
“Sei appena arrivata e a cosa pensi? A farti una doccia?!” sbottò Tré, offeso.
“Questa volta sono d’accordo con lui” sentenziò Mike. “Sono 2 anni che non passiamo un po’ di tempo insieme. Avrai tempo per lavarti dopo che ce ne saremo andati”
“Ok, mi arrendo” dissi alzando le mani in aria. “Avete ragione. Mi sono mancati i miei migliori amici”
Di nascosto dagli altri, che si lanciavano sguardi felici, incastrai la mia mano con quella di Billie, che me la strinse senza esitare.
***
Uscì dalla doccia, dopo aver fatto un lungo e rilassante bagno caldo. Nel bagno ora c’erano circa 35 gradi, a causa del calore dell’acqua che circolava per tutta la stanza. Sembrava una sauna.
Mi avvolsi in un morbido asciugamano bianco e mi avvicinai allo specchio. Porca miseria mi si legge in faccia che sono sfinita per il viaggio. Ho le palpebre abbassate e sembro una tossicodipendente dopo una sniffata della sua qualità preferita di eroina. DATEMI UN LETTO CHE DORMO ANCHE QUI, IN BAGNO!
Improvvisamente la porta si aprì.
“Ops! Scusami non sapevo che ci fossi tu” si scusò Billie. Mi squadrò dalla testa ai piedi, soffermandosi qualche secondo in più sulle mie gambe e sul mio bacino.
“Non ti preoccupare” lo rassicurai, alzandogli il viso con la mano per far sì che mi guardasse negli occhi.
“Avvisami quando hai finito, che faccio una doccia anch’io”
“La puoi fare anche adesso” dissi, prima che potesse uscire. “Non ti guardo, tranquillo”
Senza farselo ripetere due volte chiuse la porta a chiave.
Abbassai lo sguardo, cercando di non guardarlo (anche se la tentazione era troppa).
Si levò i pantaloni e dopo anche la maglietta. Sbirciai per un solo istante e sgranai gli occhi. Cristo, mi ero dimenticata quanto fossi bello.
“Avevi detto che non guardavi” mi rimproverò lui, ridendo.
“Non ti sto guardando!” mi difesi, arrossendo lievemente.
Entrò nella doccia.
“Fai il bagno con i boxer addosso, Billie?” gli chiesi.
“No, li levo qui dentro. Non vorrei rischiare che mi guardassi di nuovo” ridacchiò.
“Come se fosse la prima volta che ti vedo senza nulla addosso”  Oh no! Ditemi che l’ho soltanto pensato e non l’ho detto ad alta voce, vi prego. “Ok, non so perché l’ho detto” mi affrettai ad aggiungere.
Billie scoppiò a ridere e alla sua risata si sovrappose, oltre al fruscio dell’acqua, anche la mia.
Dopo più di un quarto d’ora sentì il flusso dell’acqua arrestarsi. Vidi la mano di Billie afferrare un asciugamano e trascinarselo dentro con sé. Quando uscì lo aveva già legato alla vita.
“Ti puoi girare” mi disse.
Così feci. Mi poggiai al lavandino e incrociai le braccia attorno al mio petto.
“Billie potresti chiedere ai tuoi capelli di smetterla di bagnare tutto il pavimento?”
“Invece di lamentarti, saresti così gentile di passarmi un altro asciugamano?” disse con aria da saputello che mi fece scappare un sorriso.
Prendendogli un asciugamano, per sbaglio, feci cadere per terra il mio cellulare.
“Cazzo!” imprecai. Cercai di chinarmi, ma Billie intervenne. “Tranquilla, faccio io”
Si piegò sulle gambe e prese il mio telefono. Quando si rialzò ci rendemmo conto di stare a pochissimi centimetri di distanza l’uno dall’altra.
“Grazie..” mormorai con gli occhi fissi nei suoi.
Il suo sguardo fu catturato da un piccolo taglio che avevo sulla fronte.
“Che hai qui?” me lo sfiorò, delicatamente.
“N-niente. Non è niente” cercai di nascondere.
“Cele? Chi è stato?” sembrava un tantino arrabbiato in quel momento. Forse perché sotto sotto conosceva già la risposta.
“Matt…” dissi io sottovoce. “Una sera l’ho scoperto mentre faceva sesso con un’altra ragazza…” Billie sgranò gli occhi. “Abbiamo litigato e, troppo presa dalla rabbia, gli ho detto di aver fatto l’amore con te la sera prima della nostra partenza. Si è infuriato e ha lanciato per terra un vaso di vetro che si è rotto in mille pezzi. Una scheggia mi è arrivata sulla fronte…”
“Mi dispiace…” mormorò lui. Aveva lo sguardo basso.
“Ti dispiace di cosa?” gli domandai, perplessa.
“Non avrei dovuto venire a cercarti quella sera. Se solo non lo avessimo fatto adesso staresti ancora con lui…”
“Guardami” alzò lo sguardò e lo puntò nel mio. “Billie io lo avrei lasciato comunque. Mi ha tradito portandosi a letto un’altra!”
Un momento di silenzio, poi continuai. “E poi io ‘l’errore’ di andare a letto con te quella sera lo avrei rifatto 1000 volte” ammisi.
Mi accarezzò dolcemente una guancia, prima di poggiare le sue labbra sulle mie, senza parlare. In fondo non ce n’era bisogno. Quel baciò fu breve ma intenso.
Gli sorrisi. Poi gli portai entrambe le braccia al collo, stringendolo in un abbraccio. Mi lasciò un morbido bacio sul collo.
“Dio quanto mi sei mancata, Cele” mi sussurrò.
“Mai quanto tu sei mancato a me”
“Non ho mai smesso di pensare a te neanche per un solo istante. Io ti voglio ancora, ti voglio come ti volevo qualche anno fa” mi rivelò.
Mi allontanai di poco. “Mi vuoi anche dopo che ti ho lasciato per andarmene con Matt?” gli chiesi timidamente.
Annuì. “Ti amo ancora, perché so che tu non hai mai smesso di farlo nei miei confronti”
Improvvisamente fummo interrotti dallo squillò del mio cellulare. Billie sciolse la presa dai miei fianchi ed io aprì il messaggio che avevo appena ricevuto. Con mia sorpresa notai che era Elisa.
‘Miriam e Tom ci hanno detto che sei tornata. Tuo padre ha tanta voglia di vederti, ma avremmo tempo per salutarci domani mattina. Credo che adesso tu e Billie vogliate restare un po’ da soli. Un bacio’
Sorrisi leggendo quel messaggio. Era un sorriso sincero.
“Chi è?” mi chiese Billie, incuriosito.
“Tua madre” gli risposi semplicemente io. “Abbiamo tutta la casa per noi fino a domani mattina” mi morsi il labbro inferiore.
“Mm…” Billie si avvicinò al mio collo e iniziò ad annusarmelo. Sentì la sua mano scendere sul mio fondoschiena. “Ti va?” mi chiese.
“Sono due anni che non ci vediamo. Due anni durante i quali ti ho desiderato alla follia e mi chiedi anche se mi va?”
Mi mise una mano tra i capelli, mentre rideva. Mi baciò. Le sue mani mi alzarono di poco l’asciugamano. Mi sfiorò l’interno coscia ed io ansimai nella sua bocca.
Non riuscivamo a staccarci. Avevamo troppa voglia l’uno dell’altra.
Billie mi trascinò fin dentro la camera dei nostri genitori. Nel letto matrimoniale saremmo stati più comodi.
Non appena si chiuse la porta alle spalle io mi allontanai e mi incamminai verso la sponda opposta del letto. Gli voltai le spalle e lasciai cadere a terra il mio asciugamano. Mi infilai sotto le coperte e gli feci segno col dito di venire dentro con me. Sorrise e si sfilò anche lui l’asciugamano di dosso.
Si posizionò su di me, coprendo tutti e due con le lenzuola.
“Finalmente di nuovo tra le mie braccia” mi disse.
“Finalmente di nuovo insieme”
***
Billie giocava coi miei capelli e ogni tanto mi lasciava morbidi baci sulla fronte e sulla guancia. Io invece ero appoggiata al suo petto con gli occhi chiusi.
“Amore?” sussurrò lui.
“Mm...?” mugolai.
“Dormi?”
“Non ancora. Ma sono stanca. Il viaggio è stato lungo e il sesso mi ha sfinita” lo sentì sorridere.
Le sue dita tracciavano piccoli disegni sulla mia spalla, quasi senza toccarla.
Continuava a darmi piccoli baci sul viso.
“Me ne dai uno anche qui?” e indicai la mia bocca. Sorrise e unì subito le sue labbra con le mie in un breve ma bellissimo bacio.
“E qui, sul collo?”
Spinto dalla mia richiesta iniziò a baciarmi ripetutamente per tutta la lunghezza del collo. Ad un certo punto avvertì la punta della sua lingua accarezzare la mia pelle.
La mia mano finì istintivamente nei suoi capelli, mentre la sua scese fin sopra la mia gamba. Me la afferrò con dolcezza e la porto piano attorno al suo bacino, stringendomi a sé.
“B-Billie, ti prego n-non fare così…” balbettai io, ansimando. “O-o mi viene voglia di fare di nuovo sesso c-con te”
“Perché non lo facciamo?” mi incitò lui, divertito.
“No, sono stanchissima. Davvero. Per te sarà come farlo con una bambola di gomma e non credo ti convenga, se non vuoi che mi addormenti nel mentre” si mise a ridere, così come me.
“Non dicevo sul serio, comunque”
“Non dicevi sul serio? Si, certo! Su via Billie, dillo che c’hai ancora voglia”
“Ok, si è vero” ammise. “Però non insisto”
Gli lasciai un piccolo bacio all’angolo della bocca. “Mi ami, vero?”
“No, non ti amo…”
“Ehi” gli diedi un colpo sulla testa. “Coglione!”
“Ma se tu! Che domande fai?! Certo che ti amo”
“Vabbè mi piace sentirtelo dire”

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Capitolo 26
*** Amore Impossibile? No, vero! ***


E dopo tutto quello che hanno passato i nostri due protagonisti, Billie e Celeste, ecco che questa storia giunge al termine :3
Ho fatto del mio meglio per rendere questo capitolo il più lungo possibile…spero di esserci riuscita :\
Comunque dedico quest’ultimo capitolo a tutte coloro che hanno recensito, a chi ha messo questa mia fanfic nelle preferite e nelle seguite *-* Grazie di cuore ragazzee!<3
Spero che la mia storia vi sia piaciuta e…che dire…BUONA LETTURA ;3
Alla prossima fanfic C:
Un bacio :*
La vostra Whatsername72 :33


CAPITOLO 26: AMORE IMPOSSIBILE? NO, VERO!
Quella mattina a svegliarmi fu uno strano baccano proveniente dal piano di sotto.
Mi stiracchiai e schiusi lentamente gli occhi. Mi aspettavo di trovare Billie al mio fianco, ed invece non c’era nessuno. Aggrottai la fronte.
Mi stropicciai gli occhi con le mani e mi misi a sedere a gambe incrociate sul letto. Subito lo vidi. Era seduto di fronte a me e mi dava le spalle. Sorrisi.
Era a petto nudo, con indosso solo un paio di pantaloni neri. Stava indossando le sue amatissime Converse rosse.
Mi avvicinai in silenzio a lui e gli cinsi il bacino con le braccia, lasciandogli un bacio sul collo.
“Buongiorno piccola”
Lo strinsi ancora di più e poggiai la mia testa sulla sua spalla. “Chi c’è di sotto?” domandai.
“Tutti” mi rispose.
“Mm…” iniziai a distribuirgli piccoli baci su per il collo, la guancia e agli angoli della bocca.
“Amore non fare così” le sue labbra si curvarono in un sorrisetto.
“Perché? Non mi vuoi?” lo provocai.
“Guarda se io non ti volessi, Tré sarebbe il ragazzo più intelligente dell’universo” scoppiai a ridere. La mia risata gli causò un brivido lungo tutta la schiena.
“Allora vieni qui…” lo costrinsi a voltarsi. Lo trascinai su di me e gli portai entrambe le braccia intorno al collo, come per non lasciarlo scappare. Gli scoccai un bacio sulla bocca.
“Amore ti sei dimenticata che tuo padre vorrebbe salutarti?”
“Può aspettare. Che dici?”
Sorrise, prima di unire le sue labbra con le mie. Con le mani mi strinse intimamente i fianchi, facendo combaciare il suo bacino col mio.
Sentì le sue dita accarezzarmi la pancia. “Sei così liscia e calda…” mormorò con la voce traboccante di voglia.
Di nuovo la sua bocca era sulla mia. La sua mano sinistra scese fino a sfiorarmi l’interno coscia. “E così morbida…”
Iniziò ad annusarmi il collo. “Sei…” mi lasciò un bacio sulla pelle. “…fantastica” un altro piccolo bacio.
Intrecciai le mie gambe attorno al suo bacino avvinghiandomi a lui in un modo che non credevo neanche possibile.
Lo baciai. Quello era un bacio pieno di passione, vero.
“Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo!” alternai ogni ‘ti amo’ ad un bacio. Billie trattenne a stento una risata.
All’improvviso la porta della camera si spalancò, lasciando entrare Tré.
“Ehi piccioncini, che intenzioni avete? Scendete o ci dovete far aspettare ancora per molto?” si poggiò sul muro, a sinistra della porta, con le braccia incrociate.
Io arrossì visibilmente. Non era carino che ci vedessero avvinghiati in quel modo, anche se eravamo ancora vestiti. Per fortuna, aggiungerei.
Billie senza allontanarsi da me prese un cuscino e glielo lanciò addosso.
“Tré sparisci! Sei un rompicoglioni!”
“Ok ok, me ne vado. Ma voi datevi una mossa!” e sparì dietro la porta che si richiuse con un tonfo.
Billie si voltò nuovamente verso di me. “Dove eravamo rimasti?” mi sfiorò le labbra col pollice, sorridendo malizioso.
“Che dici se ci cambiamo e andiamo a fare colazione?” lo interruppi prima che potesse ricominciare a baciarmi. No che non volessi, anzi, però c’erano 7 persone che aspettavano solo noi in cucina.
“E tu che dici se restiamo ancora un altro po’ qui?” sentì le sue mani scendere sui miei fianchi ed alzarmi lentamente la canottiera. Lo vidi mordersi il labbro inferiore.
Subito incominciò a lasciarmi morbidi baci dal petto in giù. Arrivato all’altezza dell’ombelico, me lo sfiorò con la lingua facendomi rabbrividire. Gli diedi un innocuo schiaffo sulla testa.
“Billie smettila, mi fai il solletico!” esclamai, causando in lui una risata fragorosa.
Quando avvertì la sua bocca poggiarsi sul mio ventre, e le sue dita che si infilavano ai lati degli slip una scossa mi attraversò in mezzo alle gambe. Mi alzai di scatto, rimanendo però seduta sul letto. Billie alzò un sopracciglio.
“Mi avevi fatto capire che ne avevi voglia, o sbaglio?” mi chiese scettico.
“Non sbagli, però non possiamo far aspettare ancora tutti gli altri. Quindi vestiti!”
Scivolai via dalle sue braccia e scesi dal letto.
“Oh ma dai!” esclamò lui. “Adesso come faccio a farmi passare la voglia?!”
Scoppiai a ridere. “Dovresti tenere a bada il tuo amichetto, Billie” gli consigliai sarcasticamente. “Non puoi sempre eccitarti per così poco. Non stavamo mica facendo niente”
Roteò gli occhi al cielo e mi seguì, controvoglia, nel bagno.
Mi lavai in fretta e in furia ed indossai le prime cose che riuscì a prendere dal mio armadio: leggings a strisce verticali nere e bianche e una semplice maglietta con le maniche larghe, nera.
Mentre scendevamo le scale, Billie mi spinse contro il muro, ‘intrappolandomi’ con le braccia per non farmi scappare. Alzai un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.
“Che c’è, Billie?”
“Dopo colazione sarai mia” mi sussurrò. “Non mi scapperai di nuovo”
“È una minaccia?”
“Mm…più o meno” rispose lui, sorridendo. “Ti conviene fare la brava bambina, tesoro”
“Agli ordini capo” la mia mano scivolò piano dentro la tasca posteriore dei suoi pantaloni. Gli strinsi il fondoschiena, avvicinando ancora di più il suo corpo al mio.
“Mm…” mormorò Billie, mentre la sua bocca si curvava in un sorrisetto malizioso. “Aggressiva la ragazza”
Scoppiai a ridere. “Vieni qui…” unì le mie labbra con le sue.
La mano destra di Billie finì sotto la mia maglietta. Sostenne col palmo il mio seno sinistro. Strinse la presa delicatamente ed io spalancai gli occhi per la sorpresa.
“Ma non riuscite a stare lontani neanche 5 minuti, voi due?” urlò qualcuno. “Avete intenzione di farlo anche sulle scale?!”
Ci voltammo entrambi. Gaia era sulla soglia della porta della cucina e ci guardava, quasi divertita.
Mi avvicinai all’orecchio di Billie e gli sussurrai: “La prossima volta cerca di trattenerti e tenere le mani a posto. Non vorrei che mio padre ci vedesse in quelle condizioni proprio adesso che ci ha permesso di stare insieme” rise.
Incastrai la mia mano con la sua e insieme raggiungemmo, finalmente, gli altri.
Non appena misi piede nella cucina, mio padre si alzò di scatto dalla sua sedia e si precipitò da me, stringendomi in un forte abbraccio. Fui costretta a lasciare la mano di Billie, che andò a prendere posto.
“Figlia mia”
“Ciao papà”
Ci allontanammo di poco e mio padre mi squadrò da capo a piedi. “Sei cresciuta molto” notò.
“Che ti aspettavi, papà. Ho 19 anni, adesso”
“Hai ragione. Ormai sei una donna” sorrisi. “Questo però non significa che devi far aspettare tuo padre per dar sfogo alle tue voglie, tesoro” arrossì di colpo e sgranai gli occhi, causando una risata generale.
“Papà!” esclamai dandogli uno schiaffo sul braccio.
Ritornò al suo posto, vicino ad Elisa, ed io feci lo stesso sedendo di fianco a Billie.
“Dove avete dormito sta notte?” chiesi rivolta a mio padre, mentre riempivo il mio bicchiere con del succo al mirtillo.
“A casa mia” fu la risposta pronta di Gaia.
“Abbiamo usato la camera degli ospiti” continuò Elisa, prendendo un sorso dal suo caffè.
Annuì, in segno di comprensione.
“Avete fatto dormire i vostri genitori fuori casa, solo per poter fare se…” gli pestai il piede e Tré imprecò ad alta voce, per il dolore. Tutti scoppiarono a ridere.
“Così impari a farti i fattacci tuoi!” ringhiai fra i denti.
“Mi sono mancate le tue maniere gentili, Cele” biascicò Tré.
“Oh verrai preso a calci molto spesso se continui così, caro il mio Tré”
“Sei una bastarda”
Sorseggiai di nuovo il mio succo, trattenendo a stento una risata. Ma non ci riuscì: alcune gocce caddero sul pavimento.
“Oh ma dai Cele!” esclamò mio padre. “Adesso pulisci!”
“Subito” presi un tovagliolo e mi chinai per terra. Tré si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: “Cele, Billie non sta facendo altro che fissarti il sedere” mi voltai di poco e constatai che diceva il vero.
“In poche parole ti sta scopando con gli occhi” continuò, mettendosi a ridere.
Mi rialzai e, passando il tovagliolo sporco ad Elisa così che lo buttasse nel cestino, dissi a Billie sotto voce: “La smetti di squadrarmi da capo a piedi manco fossi senza vestiti?!”
“No” mi rispose, sorridendo. “Non ce la faccio. Tu potevi anche evitare di avvinghiarti a me in quel modo prima” la sua mano scese piano dentro i miei pantaloni, prendendo a sfiorarmi dalla vita in giù.
Rischiai di affogarmi, quando Billie prese a stringermi il fondoschiena. “Adesso siamo pari” mi sussurrò, malizioso.
Cominciai a tossicchiare, dato che il succo mi era andato di traverso.
“Che c’è, Cele?” mi chiese Miriam, perplessa.
“N-niente, niente” risposi. Poi senza farmi vedere dagli altri afferrai la mano di Billie e la trascinai fuori dai miei pantaloni.
“Smettila!” esclamai.
Improvvisamente il cellulare di mio padre prese a squillare.
“Scusatemi un attimo” disse, prima di uscire dalla cucina.
Billie, approfittando dell’assenza di mio padre, mi mise una mano sulla gamba.
“Che dici se ce ne andiamo su, in camera?” mi annusò il collo, lasciandomi un piccolo bacio all’angolo della bocca. La sua mano salì ancora di più sulla mia coscia.
“Billie ti prego, fa la finita!” sbottai. “Sei peggio di un ragazzino di 15 anni in preda alla sua prima tempesta ormonale”
“Scusami tanto amore se sono stato a digiuno dal tuo corpo per due anni interi”
Elisa allungò il braccio e diede uno schiaffo dietro la nuca a Billie.
“Ahia, mamma!”
“La prossima volta di arriva dritto in faccia”
Tutti scoppiarono a ridere, compresa me.
“Hai sentito quello che ho detto a lei?” le chiese.
“Lo abbiamo sentito tutti” intervenne Tré. “Dovresti imparare a controllare il tono della voce quando parli di certe cose”
Billie incrociò le braccia, imbarazzato.
“E comunque ti si legge in faccia che sei affamato di sesso” continuò Mike.
“Ehm, ragazzi vi dispiace cambiare argomento?” disse Elisa. “Sapete io sono ancora qui”
Ridacchiai, così come anche Gaia, Miriam e Tom.
“Dai vieni…” presi per mano Billie e lo trascinai in salotto.
Ci mettemmo entrambi seduti sul divano. Io con le gambe poggiate sulle sue, e lui con un braccio attorno alle mie spalle.
Con le dita cominciai a giocherellare con alcune ciocche dei suoi capelli.
“Siccome mi stai privando del sesso e ho anche fatto una figura di merda davanti a mia madre, me lo dai un bacio almeno?”
Risi, prima di mettere una mano dietro al suo collo per poterlo avvicinare a me e poggiare le mie labbra sulle sue.
“Oh ma guardateli!” Gaia ci aveva appena raggiunti in salotto, seguita da tutti gli altri.
Io e Billie ci staccammo. Lui poggiò la sua fronte sulla mia e mi sorrise. Ricambiai il sorriso, accarezzandogli la guancia sinistra.
“Oh come siete sdolcinati” commentò Tré. “Mi farete venire il diabete”
“Nessuno ti ha detto di guardarci!” ribattei io.
“Cele diventi sempre più antipatica, sappilo”
“Ma mi vuoi ugualmente bene, vero?”
Si mise a ridere.
“Billie adesso che siete tornati insieme gli avrai detto quello che vorresti da lei, no?” intervenne Mike.
Aggrottai la fronte e gli rivolsi uno sguardo interrogativo. “Di cosa state parlando?”
“Come? Non gli hai detto niente?” disse Tré, incredulo e divertito allo stesso tempo.
“Tré giuro che ti ammazzo se parli!” esclamò Billie.
“Oh andiamo Billie, potrebbe anche accettare eh”
“Accettare cosa?” mi intromisi io, evidentemente perplessa.
“Niente, lasciali stare”
“No, adesso me lo dite!” sbottai.
Tré e Mike si lanciarono uno sguardo. “A Billie non dispiacerebbe affatto se tu usassi la bocca per giocare un po’ col suo amichetto” mi spiegò Tré.
Io arrossì visibilmente e sgranai gli occhi.
“Sei un coglione!” urlò Billie, un tantino imbarazzato. “Mi avevi promesso che avresti tenuto quella bocca chiusa!”
“Perché non me lo hai detto?” gli domandai.
“Non voglio costringerti a fare nulla” fu la sua risposta pronta. “Devi volerlo, se no non fa niente”
Rimasi per alcuni istanti sovrappensiero.
“Che dici se andiamo a fare una doccia insieme?” dissi alla fine.
“Ma non l’abbiamo già fatta ieri sera?”
“Infatti è solo una scusa per poter soddisfare questo tuo desiderio, tesoro”
Billie spalancò gli occhi. “Sul serio?”
Annuì, sorridendo. “Andiamo..” lo presi per mano e me lo trascinai dietro, su per le scale.
“Buon divertimento!” urlò Tré, ridacchiando.
***
Quella sera il cielo, colorato di un intenso blu notte, era ricoperto da una miriade di stelle che luccicavano beate da lassù.
Billie era disteso sull’erba del nostro giardino, con la testa poggiata sulle mie gambe. Aveva gli occhi chiusi e un’espressione così rilassata. Io lo guardavo sorridendo, mentre con le mani accarezzavo i suoi nerissimi e arruffati capelli.
“Billie?” sussurrai.
“Mm..?”
“Lo sai che così finirai per addormentarti”
Sbadigliò e si strofinò gli occhi con le dita. Lo presi come un si.
“Vuoi che andiamo a letto?”
Scosse la testa. “No, restiamo ancora un altro po’”
“Va bene” risposi. Sostenni con le mani il peso del mio corpo ed alzai la testa al cielo, socchiudendo gli occhi. Soffiava un leggero e piacevole venticello quella sera, che scompigliava i miei capelli.
“Ricordi il primo bacio che ci siamo dati?” mi chiese Billie, all’improvviso, interrompendo quel silenzio che si era andato a creare. “Quando abbiamo giocato al gioco della bottiglia?”
“Certo che me lo ricordo” risposi, sorridendo al pensiero. “Come potrei dimenticarlo”
“Quel bacio mi è stato molto d’aiuto” mi raccontò.
Alzai un sopracciglio, perplessa. “Spiegati meglio”
“Con quel bacio ho capito che tu non saresti mai stata solo una sorella per me”
“A me invece quel bacio ha incasinato le idee” rivelai.
“Perché?” mi chiese alzandosi di poco e poggiandosi sui gomiti.
“Perché avevo paura di scoprire che per te provavo qualcosa che andava oltre quello che una sorella dovrebbe provare per suo fratello” le mie dita giocavano ancora con alcune ciocche dei suoi capelli.
“Quando hai capito di esserti innamorata di me?” dal suo tono di voce riuscì a percepire la sua infinita curiosità. Voleva conoscere più dettagli possibili.
“Quando hai dormito insieme a me, dopo che una delle tante puttane che vivono in questo paese aveva parlato male dei miei genitori” gli risposi semplicemente.
“Allora era per questo che mi evitavi” realizzò.
“Già. Avevo paura dei miei stessi sentimenti. Non volevo finire con l’innamorarmi del mio fratellastro, perché sapevo che se si fosse venuto a sapere sarebbe scoppiata la Terza Guerra Mondiale, come poi è successo”
Billie sospirò. “Non riesco ancora a perdonarmi il fatto di averti fatto soffrire in quel modo..” ammise. “Mi uccideva vederti in quello stato a causa mia. E stavo ancora peggio sapendo che non potevo fare niente. Volevo tanto dirti che era tutto falso, urlarti che ti amavo ancora, ma non potevo…” abbassò lo sguardo, dispiaciuto.
“Ehi, guardami” gli accarezzai i capelli. “È tutto passato, Billie. Non sentirti in colpa. Adesso sei qui con me” La sua mano scivolò lenta tra i miei capelli. “Ti amo” sussurrò.
“Ti amo” gli feci eco io, prima di ritrovarmi le sue labbra sulle mie.
Mi lasciò un breve ma dolce bacio, prima di sedersi al mio fianco. Mi poggiai sulla sua spalla, mentre le nostre mani si incrociavano l’un l’altra.
“Ti posso fare una domanda?” mormorai.
“Certo, dimmi”
“In questi due anni sei stato insieme a qualcun’altra?”
“Devo essere sincero?”
“Perché quante te ne sei fatte in mia assenza?”
“Scema, sono stato con una sola ragazza” mi raccontò, ridendo.
“Mm…” feci una smorfia, ingelosita. “Come si chiamava?”
“Silvia” rispose subito lui.
“Com’era? Descrivimela”
“Che per caso vuoi anche sapere il suo numero di cellulare, dove abita e quanti fratelli ha?” mi canzonò.
Mi misi a ridere “Dai sul serio, voglio sapere”
Roteò gli occhi al celo, sorridendo. “Alta, magra, bionda, occhi marroni a mandorla” lo guardai fisso negli occhi.
“Sei stati con una specie di top-model, Billie?” rise.
“Non era una storia seria, l’ho fatto più che altro per dimenticare te”
“E ci sei riuscito?”
“No” rispose. “Pensa che l’ho anche chiamata col tuo nome mentre eravamo a letto insieme”
Scoppiai a ridere. “No, non ci credo!” esclamai. “Billie ma che mi combini?!”
“Non l’ho mica fatto apposta!” si difese. “Pensavo a te in quel momento. Alla nostra prima volta e mi è venuto spontaneo dire il tuo nome”
“Tu non sei normale!” non riuscivo a smettere di ridere.
“Ah ti faccio ridere, eh? Adesso me la paghi”
Incominciò a farmi il solletico sulla pancia, e siccome io lo soffrivo molto caddi all’indietro e Billie su di me.
“Dai smettila! Billie ti prego, fa la finita!” lo supplicai con le lacrime agli occhi.
Mi tappò la bocca con una mano.”Ssh, non urlare o sveglierai tutti” io intanto avevo ricominciato a ridere, immaginando la faccia di quella povera ragazza nel momento in cui si è sentita chiamare con un altro nome.
“Hai deciso di ridermi in faccia per il resto della nottata?”
“Scusami, ma non ce la faccio proprio”
“Ti zittisco io, allora” mi ritrovai nuovamente ad assaporare il sapore delle sue morbide labbra.
Troppo presa dalla foga di quel meraviglioso bacio, gli morsi il labbro inferiore.
La sua bocca si staccò dalla mia con uno schiocco. Billie si poggiò sul mio petto, ed io lo strinsi tra le mie braccia.
“E comunque non ti ho raccontato quella cosa così che potessi prendermi in giro a vita” continuò, facendo il finto offeso.
“E perché allora?”
Puntò il suo sguardo nel mio. “Per dimostrarti che io non ti ho mai dimenticata. Che sei stata l’unica fra tante che è riuscita a farmi innamorare sul serio”
Sfoggiai un sorriso sincero, prima di riunire per l’ennesima volta le sue labbra alle mie.
Niente e nessuno ci avrebbe più separati. Eravamo una cosa sola, lo siamo sempre stati…

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