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Chiedo umilmente perdono. Non lo meritate.
Sono sparita per anni e torno ora con questa raccolta orripilante, nel senso, a
me fa pena come mi riescono le cose. Non so a voi. Anyway, ho deciso di sospendere l’altra mia long, “Hurt”, e probabilmente di cancellarla. Lo so, dispiace
anche a me, ma che ci posso fare? L’ispirazione fa schifo.
Ma l’altra Long la continuo. Perché è la mia vita e non continuandola farei un
torto sia a me stessa che a voi, cari lettori.
Quindi, spero voi leggiate tutto ciò, e nel frattempo mi nascondo, perché una
come me può fare solo questo.
Tanti Baci A Tutti Voi,
Giulia ♥ P.S. Scusate se non ho più seguito
o recensito le vostre storie, ma la scuola mi sta opprimendo. Letteralmente.
#1
Stars~
Nel cielo dominano le
stelle, questa sera.
Piccole lucine che emanano un torpore tenue, da farti brillare gli occhi alla
sola vista.
Mi trovavo stesa sul prato, i miei abiti accarezzavano i ciuffi d’erba, e
accanto a me c’era lui.
« Hofreddo…» tremai,
strofinando le mani gelide.
« Tieni. » sorrise, togliendosi la felpa e porgendomela.
« Oh, che cavaliere! » risi, vedendomi Duncan nei panni di un gentiluomo, «
molte grazie, sir!»
Indossai la felpa, e lui scoppiò a ridere: « Ah, ah, ah! Principessa, sei
buffissima! »
Guardai di sfuggita com’ero. Beh, sembravo decisamente unarepper.
Misi il broncio lanciandogli stilettate e mi girai dall’altro lato.
« Ehi? » cominciò ad accarezzarmi la schiena. « Guarda che scherzavo,
permalosetta! »
« Certo, come no. » sibilai, accarezzando il manto verde. « E levami quelle
manacce di dosso, pervertito! »
Lui sembrò rimanerci male, ma sussurrò comunque un“va bene”e non lo
sentii più fiatare né farmi niente.
Girai lievemente il capo per vedere che faceva, e lo vidi girato dal lato
opposto al mio.
« Duncan? »
« Sì? »
«Scusaper prima. » bisbigliai, mentre lui si rimetteva a pancia in su.
« Niente, Principessa. » sbadigliò.
Mi avvicinai sempre di più, fino a stendermi accanto a lui.
I nostri corpi si sfioravano, era un momento magico.
«Hmmm, Duncan?
» dissi, cercando di richiamare la sua attenzione.
« Dimmi. » rispose lui.
« Guarda, vedi quellacostellazione…? »
chiesi debolmente.
Lui sorrise, «D+C, eh?
Sembra scritto proprio quello. »
« Già. » dissi flebile.
« Lo confermano pure le stelle,Principessa. »
ghignò lui.
Io appoggiai la testa sul suo petto rannicchiandomi: « Sono pesante? »
« No, sei leggera come una piuma. » rise, accarezzandomi dolcemente i capelli.
Io mi girai fissandolo negli occhi. « Allora era questo il posto in cui mi
volevi portare. »
Lui annuì. «Sì,
perché per me sei come una stella.»
sospirò, mentre arrossiva, «Illumini
la mia vita, Courtney. E sei bellissima, e io penso che tu…
che tu brilli più di ogni cosa. »
«Davvero?» chiesi, avvampando.
« Ehm, sì. » mormorò, mentre io mi stendevo sopra di lui ad afferrargli il viso
tra le mani.
«Perché per me è lo stesso.» conclusi, posando delicatamente le mie labbra sulle sue e
chiudendo gli occhi.
E in quel momento capii che Duncan non era semplicemente la mia stella.
Lui era qualcosa di più.
Qualcosa di più,come…la mia
vita.
Giulia’s Corner: Okay,
okay, okay. No, davvero, uccidetemi pure.
Dovrei continuare a scrivere e aggiornare costantemente la mia long, e invece
mi ritrovo a scrivere qui delleflashficssullaDuncney.
È che, GENTE, sono talmente depressa per la scuola che solo un po’ di sano
fluffpucciosopuò
tirarmi su, quindi dovrete sorbirvi le miecuccioloseficcyDxC.
Lo so, non è venuta come speravo.
Nel senso, sì, si può definire fluffosa,ma…non so se
le parole toccano il cuore.
Boh, questo ditemelo voi nelle recensioni, sempre se avrete voglia di
scrivermene una.
Spero di sì!
Sempre qui a rompervi e a distribuire biscottini,
Giulia ♥
Buonsalve a tutta la gente che legge
la mia raccolta!
Allora, come state?
Spero bene.
Comunque, mi spiace dirvi che è una drabble.
No, nel senso, non mi spiace perché sono super emozionata dato che è la prima
che scrivo e spero mi sia riuscita bene, mi spiace invece perché questa è una
raccolta di flashfics!
Ma un’eccezione si può fare, no?
Ragazzi, lodatemi. E’ di 101 parole! Sono stata troppo brava, modestamente. Anche se fa schifo. Okay, vi lascio, ci si vede più in basso!
Giulia ♥
Green ~
A me erano
sempre piaciuti i ragazzi biondi.
Quelle persone con i capelli raffinati e dalla tinta color miele, affascinanti.
Normalmente i ragazzi biondi erano anche gentili, dolci, e carini. Mi piacevano
anche per questo.
Ma in seconda superiore ebbi un fidanzato moro.
E devo dire che anche loro non scherzavano.
I loro capelli sembravano così setosi e vellutati, e se incorniciati con un bel
sorriso erano il massimo.
I rossi non mi piacevano. Ce n’erano
pochi, ed erano strani.
Solitamente, in un ragazzo guardavo i capelli.
Biondi o mori, mori o biondi. Mai, mai avrei
pensato di scegliere un verde.
Giulia’s
Corner: Ciau a tutti!
Allora, che ve ne pare?
A me piace solo quel “101 words” a fine drabble. Huh. *pessimismotime*
No, a parte gli scherzi, questa drabble la dedico
alla mia migliore amica Emma (non è in questo sito) che mi ha fatto passare il
periodo brutto facendomi ridere e scherzare.
Ti voglio bene, Emily ♥ Anyway, dolcezza time a
parte, devo andare!
Pan Di Stelle,
Giulia ♥ ♥♥
Bah.
Ho aggiornato in frettissima, punto positivo.
Ma fa pena, perdono.
Sono i pensieri di Duncan… volevo spenderci più parole, e invece quel misero
“235 words” mi demoralizza.
E’ piccolina, ma anche tanto fluffosa.
Ditemi voi se è OOC, perché sì, un po’ lo è… ma d’altra parte…
Beh, me ne vado prima di svelarvi tutta la storia!
Ci si vede sotto, ci conto! Giulia ♥
Why? ~
Non capivo cosa
mi stava succedendo.
Non ritenevo possibile che a persone come me – veri duri, intendiamoci –
capitassero certe cose.
Perché quando incrociavo i suoi occhi scuri mi sentivo abbagliare?
Perché quando eravamo insieme mi veniva naturale cingerle con un braccio la
vita, non per fare il fico, ma semplicemente per proteggerla?
Ma soprattutto, perché quando posava le sue calde labbra sulle mie, mi si
scaldava qualcosa dentro? Rammollito. Solo i rammolliti si innamorano… io invece ero un duro!
Un punk, un forte, che non ha paura di niente! Tranne che di lei. Una paura strana, la paura di non riuscire a vivere senza la mia
Principessa.
Non riuscivo a capirne il motivo, non riuscivo a capire niente… tranne che…
Finora l’unica cosa che capivo – e anche bene – era che insieme a lei stavo
bene. Ma che discorsi sto facendo? Non starò
mica diventando come quello sfigato di Elvis alias Trent? No, no, no. Il romanticismo non faceva per me.
Mi sollevai da letto, facendo cadere il cuscino.
E poi la vidi, la foto di lei che sorrideva, i capelli mori che adoravo tanto
accarezzare, quelle guance così adorabili e rosate…
Presi la foto e ci passai un dito sopra. Aspetta…
anche tenere la foto della propria fidanzata sotto il cuscino era da
rammolliti! Ma non avevo il coraggio di toglierla.
La lasciai lì, a vegliare su di me. Mentre io vegliavo su di lei.
Giulia’s
Corner: Here
I am.
Allora, che ve ne pare?
Ripeto: bah.
Non so anch’io che pensare. Sì, okay, è pucciosa, lo ammetto, ma… bah.
Un po’ banale, no?
Scusate, non sapevo far di meglio.
La trovate OOC?
Io un po’, ma giusto un pochino, perché se notate comunque Duncan si ribella a
quei pensieri sdolcinati.
E poi anche quella darkettona di Gwen ha detto che lui nascondeva una foto di
Courtney sotto il cuscino!
Beh, bacibaci, ci si vede! Giulia ♥
Buongiorno, caVi!
Come state?
Sono ancora qui, per vostra (s)fortuna!
Allora, questa flash di 443 parole a me ha toccato il cuore, spero lo faccia
anche con voi! Viva il fluff! Vi lascio, e come sempre ci si vede sotto al “Giulia’s
Corner”, non mancate!
Biscottini e bacibaci,
Giulia ♥
Daisy ~
Un petalo cadde,
seguito da un altro. M’ama, non m’ama. La ragazza si trovava cosparsa di fiori, i suoi preferiti.
Le margherite.
Così belle nella loro semplicità, così naturali. M’ama, non m’ama. Era stupido verificare l’amore di un ragazzo in un fiore, ma continuava a
farlo, sorridendo ogni volta che pronunciava “M’ama” e rabbuiandosi ogni qualvolta capitava un “Non m’ama”.
Stava levando i petali all’ultimo fiore, pensando a quanto fosse bello abitare
in campagna.
« M’ama! » esultò, lanciando in aria il gambo del fiore e distendendosi nel
prato cosparso di fiori di ogni tipo.
« Principessa, è successo qualcosa? » da lontano scorse la figura di Duncan
correre, preoccupato.
Rise: « No, stavo solo giocando con le margherite. »
« Giocando con le margherite? » le fece eco lui, incuriosito.
Lei sospirò e rotolò tra i ciuffi d’erba. « Non ti ha mai insegnato nessuno, da
bambino, il gioco del m’ama o non m’ama? »
Poi Courtney si ricordò dell’infanzia orribile passata da lui e sorrise. «
Tranquillo, è semplice. Basta strappare i petali alle margherite, uno per
volta, e pronunciare ad ogni strappo m’ama,
e successivamente non m’ama. »
Lui ghignò: « Fai ancora questi giochetti qua, eh? »
« Ma no, era tanto per passare il tempo! » sospirò Courtney.
« Aah… » rise Duncan, per stuzzicarla. « E a chi
pensavi mentre levavi i petali ai fiori? »
Arrossì. « A-a nessuno in particolare. » balbettò,
torturandosi l’orlo della camicetta bianca.
« Ah, sì? Beh, sono sicuro che se ci provassi io pensando a te…
» disse, prima di essere interrotto.
« Sono solamente superstizioni! » esclamò, « e comunque, se ci fosse un pizzico
di verità, ovviamente verrebbe non m’ama,
non trovi? »
« No, non trovo, dato che siamo sposati da un po’. » sorriso beffardo, segno di
chi ha ragione. Incastrata.« Se, se. Io se fossi in te non ci conterei. » si alzò in piedi,
stropicciando i jeans con le mani per togliere i petali e i ciuffi d’erba
rimasti. « Vado a preparare da mangiare, tra poco tornano i bambini. »
Lui lasciò perdere e annuì. « Courtney, aspetta! »
Lei gli lanciò una stilettata. « Che hai, ora? »
Lui la rincorse e le abbracciò la vita. « Non mi dai neanche un bacino? »
Lei guardò altrove: « No. »
Duncan però si avvicinò lentamente, fino ad essere a cinque millimetri dalle
sue labbra.
Courtney non oppose resistenza, perciò lui la strinse più forte baciandola
dolcemente.
Si staccarono: « E allora, m’ami o non m’ami? » rise Duncan, mentre lei
teneramente gli cingeva le braccia al collo.
« T’amo. » rispose.
Giulia’s
Corner: Eccomi
ancora qui a tormentarvi, nonostante dovrei essere completamente immersa nel
libro di matematica. Domani ho la prova d’ingresso. Bleah!
D:
Ragazzi, chiedo perdono di un possibile contagio fluffoso/puccioso/dolcioso/teneroso/cuccioloso che vi
lascerà una faccia più o meno così:
*____________________________________________________*
Amo il fluff! :3
Ok, ragazzi, vi devo lasciare, mi spiace! #Duncneyforevahandevah Giulia ♥
Alla
fine, ragazzi, aggiorno pure io, no? ♥
Beh, sì, avete capito bene.
Sono qui!
Allora, come sempre vi preannunciotaaaaaaaaaaantozucchero
etaaaaaaaaantoAMMMMMMMORE.
Sesta!flashsullaDuncney, ecco a voi 485 parole di tenerezza.
Giulia ♥
Otherwise? ~
Uno squillo, un altro.
Non rispondeva. Che succede? « Perché papà non risponde al telefono? » chiedeva la piccola dagli occhi
azzurri, tirando l’orlo dell’abito di sua madre.
« Stai tranquilla, tesoro, il lavoro lo sta prendendo molto, in questi giorni.
» sorrise teneramente, dando un buffetto sulla guancia alla bambina.
« Papà è un grande! » esclamò il bambino dai capelli biondi. « Anch’io voglio
fare il meccanico, da grande! »
La moretta arriccia il naso. « Tu scherzi! Il lavoro della mamma è il migliore… l’avvocato aiuta la gente in difficoltà, ed
è un lavoro molto bello. Vero, mamma? »
Courtney ridacchiò: « Anche il meccanico è un bel lavoro, Alice! »
Il biondino ghignò. Quel ghigno ereditato dal padre… « Gne, gne, gne, gne, gne! » sghignazzò, « hai sentito? Mamma dà ragione a me! »
« Non è vero! » strillò Alice.
« Adesso basta, bambini! » disse Courtney, « Brian, smettila di trattare tua
sorella così! Alice… per te vale lo stesso!
»
« D’accordo, mamma. » esalarono all’unisono chinando lo sguardo sul pavimento.
« Facciamo una gara a chi arriva prima al piano sopra? » esultò Brian,
sorridendo.
« Puoi scommetterci, tanto vinco io! » la bambina si mise in posizione da
corsa.
« Ah, sì? » il bimbo alzò gli occhi al cielo. « Al tre. »
« Uno… »
« Due… »
« Tre! »
La mora stava per sgridarli e minacciarli di mandargli a letto senza cena, ma
fu troppo tardi.
Stavano già correndo per tutta la casa.
Si sentì un girare di chiavi, Courtney scattò in piedi.
« Duncan! » gridò, correndogli incontro e abbracciandolo. « Temevo che ti fosse
successo qualcosa! Perché diamine non rispondevi? »
Lui sorrise: « Perdonami, Principessa, ma dovevo riparare un paio d’auto. »
Lei gli gettò le braccia al collo: « Perdonato, per oggi. Ma ricorda: devi
stare in ansia anche tu, sennò non è giusto che debba patire solo io! »
« E quindi? » lui ghignò, accarezzandole amorevolmente la schiena.
« E quindi… » ci pensò su, « domani
arriverò moooolto tardi. Sai, devo riparare
un paio di processi! »
Duncan avvicinò le sue labbra su quelle di Courtney, facendole battere, come
sempre, a mille il cuore. « Te lo puoi ben scordare. »
« Vuoi scommetterci? » fece un sorriso malizioso, mentre le labbra di lui
indugiavano sulle sue.
« Sì, ci scommetto, Principessa. » ghignò, « secondo me non farai tanto tardi… »
Courtney ridacchiò mentalmente promettendosi di averla vinta, e andò a
preparare la cena.
Il giorno dopo, un certo Duncan Nelson parcheggiò l’auto davanti all’ufficio
della prestigiosissima avvocatessa Barlow.
Scese dall’auto, corse per le scale e la raggiunse.
« Buonasera, avvocato. » sghignazzò, mentre sul volto di lei si dipingeva uno
sguardo sorpreso.
Lui non esitò a prenderla in braccio.
« Mettimi giù! » gridava Courtney.
Duncan scosse la testa: « Altrimenti? »
Giulia’sCorner: Eh sì, sono ancora qui.
Mi ripropongo con 485 parole che, per me, significano tanto.
Questa è una vera famiglia, per me.
E questo è un grande amore,pucciosoodolciosoche sia! ♥
Perché, come spero pensiatetutti(nessuno, dico NESSUNO, escluso.), laDuncneyè cosa buona e giusta!
Ora vado, le mie amiche mi attendono!
Devo ammetterlo, questa volta ho cercato di aggiornare il prima
possibile. :3
Ci sono riuscita. Oh, yeah! ♥
Beh, che dire, ecco a voi 195 parole sdolcinate, ma non troppo.
Ecco a voi, dunque, i pensieri di Courtney.
Giulia ♥
Your
eyes and your smile ~
Se la gente mi
chiede cosa mi piace di più di lui, io rispondo gli occhi.
« Gli occhi? » sempre con la solita perplessità, mi rispondono.
« Sì, gli occhi. Perché sono talmente azzurri che mi sembra di nuotare in un
oceano. O di volare nel cielo. » dico, stringendo i pugni. « Calamite che mi
attraggono. Parole che mi invitano a restare, freddezza che considero uno scudo
d’orgoglio. »
« Oh, davvero? » si sorprendono. « Beh, ti piacerà per forza qualcos’altro di
lui! »
« Sì. » affermo pronta, rilassando le mani. « Il suo sorriso. »
Ed ecco che è di nuovo la sorpresa a dipingergli il volto: « Tsk, il sorriso.
Il sorriso? »
Annuisco: « Esatto, il sorriso. Non il terribile ghigno che indossa quando
vuole avere ragione, e neanche quello in cui solleva solo un angolo della bocca
con fare da fico. » scuoto la testa, ripensando ai momenti in cui mi donava la
felicità semplicemente muovendo i suoi due angoli della bocca. « Il sorriso di
quando è felice. Quando mostra tutti i suoi trentadue denti, quando
illumina il mio viso. Quello, per me, è casa. »
Giulia’s
Corner: Ciau
di nuovo! *___*
Uhm, che ne dite di questa piccola !flash?
Tanto, tanto carie da denti, vero?
Attenzione, però, dopo non vi pago io il dentista, siete stati voi a voler
leggere!
Okay, scherzi (?) a parte, spero vi piaccia, anche se è sdolcinata e OOC, probabilmente.
Ora sparisco, ma tornerò presto. (?) Giulia ♥
Sul serio, ragazzi.
Non so che mi stia succedendo, ma L’Ispirazione per questa raccolta si fa
sentire e scrivere momenti di tenerezza Duncney mi
sta risultando così facile che non posso fare a meno di aggiornare. E
sorridere. C: Allooooora, spero che questo momentino puccioso vi piaccia!
Tanto ammmmmore,
Giulia ♥
You are mychampion~
Si avvicinò sfoderando
il suo bel ghigno, mentre io arretravo fino a sentire la superficie ruvida del
muro toccarsi con la mia schiena. Fregata, pensai.
« Fregata. » come se non bastasse, ad alimentare i miei pensieri me lo
confermava la sua voce.
Serrai le labbra, guardando altrove, alla ricerca di una via d’uscita. Non mi hai ancora del tutto presa. Si avvicinò pericolosamente, e io barcollai chinandomi a terra. O, se pensi ciò, vuol dire che non mi
conosci abbastanza.
Cercai di sgattaiolare a gattoni, ma la sua costante presenza non me lo
permetteva.
« Ehi, guarda! Una… scimmia che impugna una banana! »
gridai, indicando un posto impreciso dietro di lui. Che cretina,riflettei, credo che
frequentare certa gente con l’andare del tempo abbia dato i suoi frutti… Lui rise apparentemente divertito: « Usi ancora questi trucchetti
da rammolliti, Principessa? »
« Veramente è la prima volta che li uso. » sibilai, alzandomi pian piano in
piedi.
« Non intendi mollare, vero? » chiese strafottente.
« No. » dissi freddamente.
« Bene. »
« Bene! »
Feci qualche passo verso destra, dirigendomi verso la porta.
Sempre camminando all’indietro, mi avvicinai alla porta aprendo leggermente la
maniglia.
Ridacchiò: « Forza, scappa! »
Non me lo feci ripetere due volte e corsi, sicura di aver vinto, verso il prato.
Ma lui, prontamente, mi afferrò con una mano il polso.
« Mi sa che hai perso. » sospirò, con un finto fare da dispiaciuto.
« A me sa di no. » cercai di imitare un ghigno, senza molti risultati.
« Ah, sì? Ti ho presa, sei mia. » esclamò.
Trattenni il fiato: « Non ancora. »
« In che senso? »
« I patti dicevano che tu avresti
vinto se fossi riuscito a baciarmi. » dissi, sentendo la sua stretta farsi meno
forte.
« Hai ragione. » mormorò tristemente, allentando del tutto la stretta che aveva
sul mio polso lasciandola.
Io, a quel punto, sorrisi trionfante e mi girai, quando due forti braccia mi
abbracciarono la vita da dietro.
Stavo per girarmi e sputargli qualche frase acida e sarcastica, ma una volta
girata mi accorsi di quanto fosse terribilmente
vicino il suo viso al mio.
Persi la condizione del tempo per qualche secondo, mentre la sua bocca si
avvicinava sempre di più alla mia,
Alla fine mi baciò, e io mi arresi affondando le mie dita nei suoi capelli verdi.
« Hai vinto.
»
Giulia’s
Corner: Tranquilli,
sono sempre io. :3
Allora, che ne dite?
Uhm, speriamo bene! *incrocia le dita*
Okay, non so nemmeno io come definire tutto ciò!
Mi auguro che lo sappiate fare voi nelle recensioni! ♥
Tanti baci, Giulia ♥
Ciao, miei cari ragazzuoli! ♥
Mi spiace dirvi che la Giulia depressa è tornata. D:
Ma non temete, dalle ficcy non si capisce, anzi,
sembra che stia esplodendo di gioia.
Quindi fate finta che non vi abbia detto niente! Alloooora, questo cappy è
troppo dolce! :3
Sì, sì, sì. Questa volta sono abbastanza soddisfatta! (:
Buona lettura, ci si vede sotto!
Giulia ♥
Marry me ~
I raggi di sole
che filtravano dalla tapparella abbassata giocarono con il mio viso.
Mi stiracchiai sbadigliando, guardando la figura marmorea accanto a me.
« Duncan? » lo scossi per una spalla, tentando inutilmente di svegliarlo. « Duncan Nelson? »
Feci spallucce, tanto oggi era domenica.
Scesi le scale ancora in pigiama, mangiai dei cornflakes col latte e aspettai il suo risveglio.
Udii un mugolio dal piano di sopra.
Rassegnata, mi alzai e andai a controllare.
« Principessa? »
« Buongiorno, finalmente ti sei deciso a svegliarti, pigrone! » ridacchiai,
avvicinandomi a lui. « Dormito bene? »
« Uhm, sì. » mormorò, « ti stendi accanto a me? »
Sospirai, pensando alla lavatrice che dovevo fare, al bucato da stendere, la
doccia da aggiustare, la spesa da comprare, ma alla fine mi stesi vicino a
Duncan.
Lui mi fissò con quel suo ghigno odioso
« Che c’è? » chiesi infastidita.
« Stavo notando quanto sei particolarmente bella stamattina e quanto sia
fortunato ad averti con me. » disse, senza smettere di ghignare.
Arrossii: « Ehm, grazie. »
Circondò un braccio attorno alla mia vita, stringendomi a sé. « Lo sai,
Principessa? Il tuo cognome mi fa schifo. »
Rimasi stizzita: « Come, scusa? »
« Sì, Barlow… che sapore ha? » scosse la testa. « Fa
pena. Io ti consiglierei vivamente di cambiarlo, per evitare di fare tremende
figure. »
« Spero che tu stia scherzando. » mi sedetti sul letto a gambe incrociate,
molto offesa. « Come ti permetti? Il mio cognome dà un senso di importanza. E
tu dici che dovrei cambiarlo? »
« Sì. »
« Ah, bene. E in cosa dovrei cambiarlo?! » sbottai, riducendo gli occhi a due
fessure. Duncan aveva oltrepassato il limite!
« Hmmm, che ne dici di qualcosa tipo…
Nelson? » sorrise, uno di quei sorrisi sghembi così adorabili.
« Stai forse chiedendomi di sposarti? » dalla gioia la mia voce era
terribilmente acuta.
Raccolse il mio volto tra le mani: « In un certo senso…
sì. Ora manca la tua risposta, però. Vuoi sposarmi? »
Spalancai la bocca per la sorpresa: « Sì, sì, sì! Duncan, lo voglio! »
Affondai le mani tra i suoi capelli e lo baciai appassionatamente. Quanto lo
amavo.
Giulia’s
Corner: Sempre
io! ♥
Allora, che ne dite?
Fluff spudorato, vero? :3
E così, in una maniera un po’ strana –
e terribilmente alla Duncan, devo dire – le ha chiesto di sposarla. Awwwww, troppo dolci! ♥♥♥
Attendo le vostre recensioni, fatemi sapere!
Sì! Aggiorno pure io!
Come state? ♥
Mi ripropongo – come sempre, sigh – in una Duncney piccola e dolciosa!
Tanto ammmmore,
Giulia ♥
You said “I love you.” ~
«Sai, Principessa, stanotte hai parlato nel sonno.» Alzai
lo sguardo dalle righe del miocarolibro e squadrai in malo modo la
figura di Duncan, strafottente come sempre. «Scusami,
dovevi proprio interrompermi mentre leggevo un libro?» sospirai, «che hai?» «Uhm,
niente, volevo solo cercare di dialogare con te. Non ho sposato una secchiona!»
ghignò. «No,
infatti! Leggere è sinonimo di cultura, Duncan. Io amo leggere, e lo sapevi
anche prima di sposarmi» Lui
rise: «D’accordo, d’accordo. Con tutto ciò intendi forse un “te la sei cercata,
ora stai zitto e lasciami in pace”?» «In
poche parole…» proclamai, posando di nuovo lo sguardo
tra le pagine del libro, quando mi ricordai di una cosa che aveva detto. «In
che senso, stanotte ho parlato nel sonno?» «Ah,
sì.» ridacchiò, «parlavi sempre, e dormivi. Certo che la tua parlantina non si
ferma mai» Arrossii:
«Che cosa dicevo?» «Hmmm… » scoppiò a ridere, «non penso che tu voglia saperlo!» «Sì
che lo voglio sapere, idiota!» bofonchiai. «Ehm, e nel caso che tu non lo sapessi,
parlare nel sonno è indice di intelligenza. Nobiltà, a volte.» «Certo,
miss Altezzosa, ma quello che tu hai detto non è affatto…
nobile.» «Oh,
sì, come no… e sentiamo, che ho detto?» sputai. «Che
vorresti squarciare il ventre a Gwen per averci
separato una volta.» Avvampai
violentemente. «Davvero l’ho detto?» «Sì.» Presi
un cuscino e mi nascosi il viso. «In effetti lo penso.» Sentii
il suo corpo sedersi accanto al mio, a pochi millimetri di distanza. Mi
cinse con un braccio la vita,amorevolmente.«Non è la sola cosa che hai detto.» «No,
ti prego, risparmiami i dettagli di un possibile omicidio colposo!» sussurrai. Sorrise:
«Niente omicidio colposo, promesso.»
Posai il cuscino in grembo. «Cos’altro ho detto, dunque?»
«Hai detto…» mormorò, «hai detto che mi amavi.»
Arrossendo, posai la testa sulla sua spalla. «Niente di più vero.»
Giulia’s
Corner: Ooooooh, quanto teneri e dolcinotteri sono?? *_____________________________* *fungirl esaltata (fiera di essero,
sigh)*
No, davvero, mentre scrivo queste cose mi sciolgo!
Ma quanto AMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMORE
sprigionano, quei due?
Tanto tanto. ♥ Vabbene, ho rotto.
La fungirl se ne va! ♥ Giulia ♥
Gente, perdono, ma dovevo farla. ♥
Ricordate la mia mini-drabbles “Babyfic”
nella sfida “I’m Sorry ~” che ho fatto?
Ho deciso di continuarla: Le
tese silenziosamente la mano, per fare pace. Courtney si chinò e ne baciò il
palmo. Se
avete tempo dateci un’occhiata, mi farebbe piacere una vostra opinione! ♥ Anyway, ho deciso di continuarla con i due AMMMMORI
bambinelli. Enjoyit! Giulia ♥
Me too~
«Non si fa!» la
bimba incrociò le braccia. «Mamma mi ha sempre insegnato che i bambini devono comportarsi bene con le bambine!»
Il moretto rise: «Okay, e se ti dicessi che la mia, di mamma, mi ha detto di
comportarmi male con le Principessine come te?»
«Be’,» ragionò. «Allora la tua mamma è cattiva.»
Sospirò, tirando dei calci alla ghiaia che ricopriva il terreno: «Hai ragione.»
«Ho sempre ragione, io. Me lo dicono tutti!» sorrise orgogliosamente, «ah, e io
non sono una Principessina!»
«Sì, che lo sei.»
«No, non lo sono!»
«E se io, invece, ti dico di sì?»
«Io rispondo di no!»
«Sei proprio un antipatica, sai. » sputò il bimbo.
«Anche tu, Duncan. Ti odio!» gridò, cercando di soffocare le lacrime.
«Io ti odio di più.» sibilò, con le mani nelle tasche dei jeans.
«Impossibile.» sussurrò Courtney, per poi andarsi a sedere appoggiata ad una
quercia, il più lontano possibile da lui.
Strinse le ginocchia al petto, affondandoci il viso e bagnandosi di lacrime.
«Ehi.» sentì una mano toccarle la spalla.
La scansò subito: «Lasciami in pace!»
«No.» rispose secco, porgendole una mano.
La mora la guardò, esitante. Dobbiamo fare pace? Alla fine si chinò e ne baciò il palmo.
«Mi odi sul serio?» chiese Duncan, sedendosi accanto a lei.
«A volte, sì. Perché sei cattivo.» proclamò, stringendosi di più le ginocchia. «Ma
a volte, no. Anzi, quasi sempre no. Tu… mi odi?»
Fece spallucce: «Naaah, Principessina.»
Lei poggiò la testa sulla sua spalla: «E allora cosa pensi di me?»
«Hmmm… a volte sei proprio scorbutica, eh. Ma sei
bellissima, e sempre forte.»
Arrossì: «Davvero?»
«Sì.» enfatizzò il piccolo, «e tu che pensi di me?»
«Che sei cattivello, fai scherzi bruttissimi per niente, ma anche che sei
dolcissimo. E carino.»
Ora fu il suo turno di arrossire: «Mi piaci, Courtney.»
«Anche tu, Duncan.»
Giulia’s
Corner: *______________________________________________________________________________* Ommioddio che tenerelli!
♥
Ve lo giuro, ho gli occhi a cuore! *sisciolgie*
Okay, che ne pensate? #fluffspudorato
Devo andare, voi continuate a recensire, eh!
Tanti baci a tutti voi e alla mia mogliA nonché metà Solluxy! Giulia ♥
Sospirò. Un’altra nuvoletta vaporosa si addensò nell’aria
scura della notte di Toronto. Sfregò le mani una con l’altra per far calore –
dato che i guanti senza dita scuri che indossava non contribuivano affatto a
scaldarla – e sistemò meglio il berretto di lana bianca che le copriva la
testa. Continuò a camminare insicura, guardandosi
attorno per la paura di non essere sola. «Via Green, numero quattordici.» si ripassò ad
alta voce, «dovrei quasi esserci.» Svoltò l’angolo, guardando il marciapiede pieno
di crepe sotto i suoi piedi. Oh, almeno una cosa con quello stupido
pavimento condividevo. Il mio cuore era pieno di graffi e crepe! Identici,
proprio. Si fermò improvvisamente, alla vista
di un numero quattordici scritto a caratteri cubitali. «Eccoti arrivata, Courtney.» Passò il dito congelato sopra il tastino dorato
del campanello, senza premerlo. Eddai,
Court! Fattiforza…devi farlo. Titubante, schiacciò il campanello.
Sapeva perfettamente che erano le tre di notte, e che di sicuro non era l’ora
adatta di andare a parlare al suo ex, ma l’impulso di provarci era più forte di
lei. «Sì?» lasuavoce.
Quella vellutata e dolce che tanto le era mancata.
«Ciao, Duncan.» balbettò, «sono Courtney. Scusa l’ora»
«C-courtney?»
si sorprese. Logico. «E-entrapure.» Sono venuta qui, ho passato mari e monti solo per vederti. Devo parlarti,
prima che il fardello che ho dentro mi opprima. Se, certo, manco fossimo in un’opera di Shakespeare!
Ma che poteva dire? Era quella la verità. Voleva vederlo, assicurarsi che fosse felice.
Certo, e poi magari se avesse avutocoraggio…
«Ehilà, da quanto tempo» sembrò irritato dalla sua presenza.
Questo la ferì. «Ehm, lo so che non è proprio orario daricevimento…èche…ho una cosa da
dirti. Importante.»
Duncan la squadrò: «Se sei qui per farmi causa sappi che ti risponderò con un
bell’insulto. Donna avvisata, mezza salvata»
Courtney guardò il pavimento, afflitta. Possibile che un ragazzo esercitasse così tanto potere su di lei?
Possibile che l’amore che provava nei suoi confronti riusciva a sopprimere
l’odio che avrebbe dovuto suscitare? «Niente cause» cercò timidamente di abbozzare un sorriso, arrossendo. «Sarò
breve.Io…ecco, trovo quel Reality molto scemo ed insensato. Sapevo che la nostra
relazione non sarebbe durata a lungo.Mi…dispiace di aver escogitato cose maligne su di te.»
Trattenne il fiato, poi lo liberò e riprese. «Duncan, sono venuta a chiedertiscusa. Hai
fatto benissimo atradirmi…è stata colpa mia. A me piaci così come sei, mi
dispiace di averti voluto cambiare, un tempo»
Lui rimase di stucco. Non si aspettava di certo quelle parole pronunciate dallasuaex
Principessa.
«Okay: lo comprendo.» ammise Courtney, fissando gli occhi acquamarina del punk.
«Non mi aspetto chissà che da te, mi odierai comunque. Ma volevo dirtelo, tutto
qui»
Si girò e fece per andarsene, quando una mano la bloccò per il polso.
Duncan si avvicinò e le schioccò un bacio sulla guancia.
«Grazie,Principessa.»
{480 words}
Koaletta: Ehi, ciao!♥
Era da un po’ che non cisentavamo, in questa raccolta, eh? Mi dispiace ):
Che ne dite? Vi piace?
Non c’è un granché di fluff, ma spero che la sappiate apprezzare lo stesso
♥
Sono sempre dell’opinione che laDuncneysia la perfezione e la tenerezza, anche se(spoiler)ormai è nata laScottney. E tanti saluti,sigh3:
TantiBaciotti, dolcini, e mi raccomando: recensite! *___*
VostraKoaletta♥