il college

di to the moon and back
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** April ***
Capitolo 2: *** cioccolata calda ***
Capitolo 3: *** la bicicletta ***
Capitolo 4: *** l'appuntamento ***



Capitolo 1
*** April ***


Ecco il mio primo giorno di scuola... pensai.

Mi ero appena trasferita e dovetti iniziare il primo giorno di scuola senza conoscere nessuno, bruttissimo.

Presi lo scuolabus vicino a casa mi, era una tra le prime fermate. A metà del tragitto mi si sedette accanto un ragazzo, era carino ma non gli feci troppo caso. Arrivammo a scuola, scesi dal bus e mi diressi verso la segreteria. Lì mi dissero dov'era la mia classe, la raggiunsi appena in tempo *driiiin*. Mi sedetti nell'unico banco vuoto, vicino ad una ragazza vestita gotica, non sembrava molto amichevole, ma non mi importava, non lo ero nemmeno io. Mi dovetti presentare davanti alla classe

-Mi chiamo April Johnson e ho 15 anni fatti in luglio, ho una sorella che frequenta la prima e un fratello che va all'università. Ho un cane di nome Jake-

La professoressa non diceva nulla allora chiesi se potevo andare a sedermi anche perché mi stavo un po' rompendo di essere fissata da tutti

-Solo un'ultima domanda, da dove vieni?- chiese

-California-

-Lo sospettavo- disse guardando la mia carnagione abbronzata e i miei capelli biondi tinti

No, non ero la solita ragazza popolare piena di ragazzi che le stanno dietro, avevo gli occhiali, l'apparecchio ai denti, ero scorbutica... Tutti mi giudicavano una sfigata, soprattutto perché non avevo amici. Non che in California ne avessi avuti molti, sono sempre stata,come dire,solitaria ecco... Beh, fino ad un certo punto.

Le settimane correvano tutte uguali ed ecco le vacanze di Natale. Qualcosa nella mia vita sociale era cambiata, avevo una migliore amica cioè la mia compagna di banco, si proprio la ragazza gotica. Era dolcissima e mi capiva al volo.


non avevo molto tempo ma tra un paio di giorni prometto che pubblicherò il prossimo capitolo :)
commentate please 

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Capitolo 2
*** cioccolata calda ***
















Le vacanze le passai in casa mia e quella di Katie la gotica, così la chiamavano. Un giorno ci annoiavamo allora decidemmo di uscire, andammo in un bar. Prendemmo due cioccolate calde. Ci mettemmo chiacchiere, quando entrò un gruppo di ragazzi che frequentavano il nostro college, sembravano di quarta o di quinta. Uno si girò verso di noi e sorrise, io ricambiai, era il mio “compagno di bus” si sedeva ogni giorno accanto a me, dall'inizio della scuola, nello scuolabus e mi salutava e sorrideva, ma altro di lui non sapevo. Parlava con gli amici ma mai con me.

-Ma quello è Oliver!- mi disse Katie

-Chi?- chiesi io

-Oliver Cooper, il capitano della squadra di rugby! Il ragazzo più popolare della scuola!- disse lei un po' sconvolta del fatto che io non ne sapevo nulla

-Ci ha sorriso?- chiese

-Mi ha sorriso...- risposi imbarazzata

-Ma se hai appena detto che non lo conosci-

-Si siede ogni mattina accanto a me in bus, lui ha cominciato a salutarmi e a sorridermi, io semplicemente ricambio-

-Che fortunata! Perché non me lo avevi detto?-

-Perché cosa sapevo io che era così popolare? Pensavo fosse così con tutte-

-Gli interessi- disse lei secca – Quando il ragazzo più popolare della scuola ti sorride, ti sorride e nonostante sia con i suoi amici ti fissi ogni due secondi allora vuol dire che gli interessi- concluse

-Non è vero- dissi imbarazzata -non mi fissa...-

-Vuoi che gli faccio un video e poi te lo mostro sennò non ti convinco?-

-Ma smettila!- le dissi ancora più imbarazzata

Cambiammo discorso. Ad un certo punto i ragazzi se ne andarono e restò solo Oliver a pagare, aveva preso una scommessa. Pagò e si avvicinò al nostro tavolo e mi salutò con la mano

-Volevo chiederti come ti chiami..-

-April- risposi imbarazzata -tu?-

-Oliver- sorridendo

-Io Katie- intervenne -e vado un attimo in bagno- e mi fece l'occhiolino e se ne andò pagò e quando Oliver non guardava corse fuori dalla porta del bar.

-Allora... sei nuova?- mi chiese

-Si, mi sono appena trasferita- risposi

-Ma non sembri una di prima... In che classe vai?-

-Terza b. tu?-

-Quinta C. lo sapevo che non eri di prima! Ma sembri una di quarta o di quinta-

-Ma non è vero dai , si vede che sono più piccola! Ho solo 15 anni- dissi diventando viola

-Io ne ho 17 e sembri mia coetanea- disse continuando a sorridermi e dato che io continuavo a non dire nulla per l'imbarazzo, lui mi guardò negli occhi e mi disse

-Sei così bella quando ti imbarazzi...-

Io diventai ancora più rossa

-G... Grazie- mugugnai

Guardai l'ora sul cellulare

-È tardi, devo andare, ciao!- dissi appena ritrovai le parole

-Aspetta- mi disse afferrandomi il polso mentre mi alzavo. Mi voltai

-Torni qui domani?- chiese

-Se vuoi, va bene- risposi

sentivo il suo calore sulla mano...

-A domani bellissima- mi disse

-A domani- dissi mega imbarazzata e me ne andai salutandolo all'uscita.

 

Scusatemi per il ritardo ma ho avuto problemi in famiglia e non ho avuto tempo di aggiornare prima di oggi :/
commentate la storia please <3
baci Made in the USA :*

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Capitolo 3
*** la bicicletta ***





Presi la mia bici che avevo parcheggiato fuori ma non trovavo la chiave per aprire la catena
Chiamai Katie
*Ehi Katie*
* Cosa c'è April? Come va col moroso?*
* Non è il mio moroso! Comunque non è per quello, dove sono le chiavi della mia catena? Le hai ancora tu?*
*Aspetta... Ops, si sono nella mia tasca scusami...*
*Vabè fa niente me le torni domani*
*Ok, scusa ancora... Ciao*
*Ciao*
Cazzo
Tentai di sforzare la catena ma niente. Tutta arrabbiata tirarai un calcio alla bici ma colpii il palo a cui era legata
-AHI!- urlai
-Qualcosa non va?- chiese una voce dietro di me
-No cioè si, sono rimasta piedi- risposi ad Oliver
-La catena eh?- mi disse lui con fare saccente -È successo un sacco di volte anche a me-
-Sì esatto la catena- ero disperata
-Lo vuoi un passaggio?-
-Grazie, ma con cosa?- chiesi guardandomi attorno
-Con quella- disse indicandomi una macchina sportiva rossa
-Dimenticavo tu hai già la patente!-
-Da questa parte signorina- disse ridendo accompagnandomi all'auto
'Bip-bip' e si aprì
Mi aprì la portiera poi andò al posto di guida 'Che dolce' pensai
-Dove la porto Madame?- mi disse scherzando
-Casa mia è di fronte al panificio di Josh-
Passò un minuto di imbarazzante silenzio, decisi di romperlo
-Fratelli o sorelle?-
-Un fratello maggiore, due anni più grande di me e una sorella più piccola- rispose -tu?-
-Una sorella minore che va in prima qui da noi e un fratello maggiore che va all'Università-
-Eccoci arrivati- disse lui dopo un po'
-Grazie ancora mi hai salvata-

-Allora a che ora passo domani a prenderti?- chiese
-Pensavo ci vedessimo pomeriggio in bar- risposi
-Ma ci vai a piedi?-
-Ah giá mia stupida bicicletta è ancora là... Va bene se passi per le 17?-
-Perfetto- disse contento
Camminai fino all'ingresso della mia casa
-A DOMANI BELLISSIMA!- urlò lui sbracciandosi dall'auto.
Risposi imbarazzata con un cenno della mano diventando fucsia.
Chiusi la porta e arrivata in camera pensai 'Ho un appuntamento con il più carino della scuola!'
Guardai il cellulare: un nuovo messaggio
'da Katie ♥' apro il messaggio
*Sei a casa?*
*Si, sono arrivata adesso* risposi aspettai una manciata di secondi e mi arrivó la risposta
*Eccomi*
Dieci minuti dopo suona il campanello
-Raccontami tutto-
Le raccontai quello che ci eravamo detti ma non le dissi che mi aveva fatto anche dei complimenti
-Awwww dolcini voi!-
-Ah ma smettila-
-Ecco le tue chiavi,- mi disse -mi stavo quasi dimenticando-
-Grazie eh!-
-Ti ho detto di scusarmi! Ma come sei tornata a casa?-
-Ha la patente-
- TI HA ACCOMPAGNATA LUI?-
-Non urlare! Sì comunque- risposi
-UUUUUUUUUUUUU-
-SMETTILA-
-Ahahaha- rise -ma non sei contenta di fidanzarti?-
- NON CI FIDANZEREMO!- conclusi
Fernando dopo una mezz'ora. Io cenai con i miei e andai a dormire attorno all'una, avevo visto un film in tv. Pensando a quanto mi mancasse la California mi addormentai.
E quella notte lo sognai, era bellissimo...





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Capitolo 4
*** l'appuntamento ***




*APRIL*

La mattina mi svegliai tardi.
Feci la colazione, guardai la TV e dopo un paio di ore feci il pranzo. Delle uova strapazzate bastavano, non avevo molta fame.
Giocai un po' con il pc e guardai l'ora '16:07' 
Merda
Sarebbe arrivato tra un'ora.Corsi di sopra in camera mia e mi cambiai, mi lavai i denti, mi truccai e infine mi piastrai i capelli. Scesi, presi la giacca e la indossai, infilai le All Star velocemente e guardai l'orologio '16:44'
- Wow che velocità!- esclamai - vieni Jake, giochiamo nel giardino mentre aspetto-
Presi la palla e corsi fuori seguita a ruota dal mio cane. Amava giocare con la palla, ma mai quanto rovinare il giardino! Ormai era diventato una specie di campo minato, pieno di giochi di quando ero piccola e ossa di pollo.
Quando giocava si agitava molto, la palla era già finita in strada ben tre volte, ogni volta correvo a recuperarla. Alla quarta volta urlai - non c'è due senza tre e il quattro viene da sé eh Jake?!- ero leggermente esausta. Ma bastò quel momento in cui mi distraetti per non notare la macchina che stava arrivando.
Vidi due luci, tutto buio.
Mi svegliai quella non era la mia stanza. Era troppo bianca e spoglia.

*OLIVER*

'Quant'è bella' pensai mentre mi preparavo. Mi pettinai mi vestii presi le chiavi e uscii di casa.
Misi in moto e partii
'Ecco la via, ecco questo è il pan...' non riuscii nemmeno a finire il pensiero che sentii un tonfo e un colpo.
Inchiodai.
Scendo dall'auto e vedo un cane nel prato della casa di April e guardando a terra e vidi lei distesa dolorante. Per fortuna l'avevo solo toccata infatti la macchina non riportava segni, come notai successivamente. Chiamai subito l'ambulanza poi la andai vicino era ancora cosciente ma non sembrava lucida.

Decisi di provare a parlarle
-Come stai?-
-Jake-
-No piccola, io sono Oliver-
-Jake- ripetè e il cagnolino le si avvicinó
Capito, dovevo portarlo in casa che per fortuna era rimasta aperta.
Chiusi la porta e sentii la sirena.
Spiegai ciò che era successo
-Posso venire anch'io?- chiesi
-Solo parenti- rispose
-Sono il fidanzato, la prego-
Sospiró -Non dovrei, ma non c'è nessuno in casa... D'accordo-
-Mi dia le credenziali della ragazza-
Finito di rispondere alle domande mi venne in mente solo una cosa che avrei voluto fare
-In che sala è? Posso andare a vederla?- chiesi ansioso
-Deve aspettare un attimo che esca il dottore-
Mi sedetti e aspettai una ventina di minuti
-Per April Johnson?-
Mi alzai raggiunsi il medico che mi informó che le avevano dovuto mettere il collare. Poi mi fece entrare nella stanza e se ne andò
Mi avvicinai lentamente
-Ehi- mormorai 
-Chi sei? Non ti conosco- disse
Oh cazzo, le avevo procurato pure problemi di amnesia, come mi sentivo in colpa
-Sono il tuo ragazzo, Oliver!- risposi offeso
-Ma io non sono fidanzata... Aspetta! Oliver! Quello di quinta, avevamo un appuntamento!- 
Disse felice e senza pensarci si battè le mani ridendo
Quel sorriso mi faceva sciogliere
-Accidenti speravo mi credessi! Dovevi farlo-commentai
Rise di nuovo


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