Niente mai più come prima

di Portgas D Taty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo ***
Capitolo 2: *** Capitolo ***
Capitolo 3: *** Capitolo ***
Capitolo 4: *** Capitolo ***
Capitolo 5: *** Capitolo ***
Capitolo 6: *** Capitolo ***
Capitolo 7: *** Capitolo ***
Capitolo 8: *** Capitolo ***
Capitolo 9: *** Capitolo ***
Capitolo 10: *** Capitolo ***
Capitolo 11: *** Capitolo ***
Capitolo 12: *** Capitolo ***
Capitolo 13: *** Capitolo ***



Capitolo 1
*** Capitolo ***


Sul tetto di una comune casa,due figure nascoste dalla nebbia osservavano dall’alto il paesaggio di una Londra addormentata.
-Wow da qui si vede il Big Ben-disse una vocina squillante,una bambina sui 5 anni non di più guardava estasiata i monumenti che erano riusciti a sfuggire alla  coperta nebbiosa .Era il momento della giornata che preferiva,quando la sera,lui con discrezione entrava dalla finestra della sua cameretta e la faceva volare di tetto in tetto.Si sentiva tanto Wendy in quel preciso momento di assoluta libertà,ma di certo l’uomo che la portava a fare quei viaggi non era Peter Pan,ma a lei poco importava,si sentiva felice con quell’uomo, ancora più spensierata di quanto già non fosse.Certo non sapeva nulla di lui e se la mamma fosse venuta a sapere di questi incontri notturni di certo le avrebbe dato della bimba cattiva e l’avrebbe messa in punizione,ma c’era qualcosa di innato in lei che la spingeva a fidarsi di quella misteriosa figura.Qualcosa che a 5 anni non puoi spiegarti e forse nemmeno in età adulta.Questi incontri clandestini erano iniziati due anni fa,precisamente il 20 febbrario il giorno del suo terzo compleanno.La madre era un avvocato prestigioso conosciuta in tutta New York per le sue abilità nei casi.E quella sera speciale l’aveva lasciata sola in quella enorme villa dicendole che avrebbero festeggiato il compleanno al suo ritorno.Lei aspettò gli occhietti gonfi e colmi di lacrime e poi spostata per il pianto e l’ora tarda non resistette più, e calò tra le braccia di Morfeo.Quando riaprì gli occhi sentì un arietta umida scompigliarle i capelli,ma non aveva freddo,le braccia di qualcuno la tenevano al caldo alzò lo sguardo e tutto ciò che vide fu un sorriso sincero :”Buon Compleanno Holly”. E la storia si ripetè per tutte le sere seguenti,in compagnia di quella figura silenziosa e rassicurante Holly si sentiva bene come non lo era mai stata prima.
-Te l’ho mai detto che ti voglio bene?-disse così a bruciapelo,l’uomo sussultò sorpreso da quella frase inaspettata,la bimba puntò gli occhietti sulla figura nera,non poteva vederla ,troppo ben nascosta dalla nebbia,e la sua miopia non aiutava.
-No non me l’hai mai detto-la voce dell’uomo era dura ma dolce allo stesso tempo,per Holly era la voce più bella del mondo.
-Allora te l’ho dico adesso,Ti voglio bene-la voce della piccola prese una nota quasi mielosa abbandonando per qualche secondo la sua voce squillante e acuta,si avvinghiò al braccio della persona al suo fianco e ci appoggiò la testolina,chiuse gli occhi beandosi di quel momento perfetto.-Non lasciarmi mai-sussurrò forse più persa tra i suoi pensieri che a lui.Poi ad un tratto sentì una voce chiamarla,il suono era flebile tanto delicato che poteva essere paragonato ad un tintinnio in una tormenta.Alzò il volto credendo che fosse l’uomo ad averla chiamata ma si accorse ben presto che il suono era troppo lieve per venire da una persona così vicina a lei.La nebbia si stava facendo più fitta,tanto bianca da coprire l’intera capitale,ed oscurare del tutto la sua vista.
Ebbe paura strinse ancora di più la presa al braccio ma con sua grande sorpresa si trovò a stringere il vuoto.Ora era tutto completamente bianco,il tetto dove era seduta,Londra e l’uomo erano scomparsi ora vi era solo il nulla.-Holly!-quella voce,era diventata più forte e ora sembrava rimbombare nella sua mente.-Holly-di nuovo ora la voce era nitida quasi come se fosse accanto a lei.-Svegliati tesoro-


Strofinai gli occhi cercando di abituarmi alla fastidiosa luce che filtrava dalla finestra,appena riuscii a focalizzare il tutto vidi il dolce sorriso di mia madre china su di me aspettando che mi alzassi dal mio caldo giaciglio.
-Forza tesoro,ci attende una giornata meravigliosa-mi scaraventai di nuovo sul cuscino,cosa c’era di meraviglioso in questa giornata?! Un bel niente!Ero stata strappata di nuovo da quel magico sogno che sapeva di frammenti di ricordi e invece era solo vana illusione. Come poteva qualcosa che sembrava così reale essere solo frutto del mio inconscio??
-Holly non te l’ho ripeterò di nuovo esci da quel letto SUBITO!-disse accigliata,accentuando il subito.Non ebbi scelta e presi in appello tutta la mia forza di volontà per alzarmi dal letto.Mi alzai stiracchiandomi e sbadigliando.Era iniziata una nuova noiosa giornata!
-Ti do 10 minuti,sai bene che alle 8.00 devo essere in ufficio- le feci un cenno con la testa,presi gli occhiali dal comodino e mi diressi verso il bagno.
Velocemente mi lavai e poi indossai la divisa della mia scuola,la San Diego,prestigiosa scuola privata.Il destino delle persone che uscivano di lì era già scritto:politici,giudici,avvocati.Insomma tutti lavori che compiacevano mia madre,ma non di certo la diretta interessata.
Presi al volo la cartella ed entrai nella lussuosa  macchina nera parcheggiata sul viale di casa.
Diedi un occhiata al posto del guidatore.Mia madre era splendida,come sempre.Il tailleur lilla sembrava essere cucito apposta per la sua minuta figura e indossava delle decoltè bianche che esaltavano la slanciatura delle sue gambe.Nonostante gli anni era ancora una donna desiderata e bellissima.Mi è sempre sorto spontaneo il dubbio  da dove fossi uscita.L’unica cosa che avevo preso da lei erano i capelli arancioscarlatti per il resto tutto un mistero:gambette storte,petto piatto(nonostante i miei 17 anni),ma tra tutti questi difetti fisici quello che odiavo di più erano i miei occhi,avrei tanto voluto ereditare gli stupendi occhi azzurri di mia madre così luminosi  e invece i miei sono di un colore talmente improbabile da far quasi invidia ad un vampiro.Un verde tra il fluo e il giallo,nessuno nella famiglia di mia madre ha queste particolari iridi,quindi ho optato che le avesse mio padre,ma di lui so poco e niente visto che a mia madre non piace parlarne.Una delle poche cose che so di mio padre e che oltre ad avere questo colore anormale di occhi era anche miope,cosa che si è trasmessa a me,ma di questo lo ringrazio posso coprire almeno in parte questo orrendo colore dietro delle lenti.
-Buona giornata tesoro-l’ottimismo di mia madre di primo mattino mi disarma e disgusta allo stesso tempo-Si si,ci vediamo oggi-le dico cercando di essere il meno acida possibile.
-Ehm no,mi spiace piccola ma oggi ho un incontro con un cliente mi sa che torno tardi dovrai cenare senza di me- mi dice con un sorriso tirato.Come se fosse una novità,fin dalla tenera età passo le mie giornate da sola ormai ci ho fatto l’abitidune.La solitudine e il silenzio sono diventanti i miei migliori amici. Scendo dall’auto rivolgendole un freddo-Ciao- che la lascia sbigottita e triste allo stesso tempo.Mi spiace di averla trattata in questo modo,ma a volte mi da l’impressione che si diverta più a lavoro che in mia compagnia.Che tragica situazione familiare!
Mi appresso a correre per l’entrata,la campanella e già suonata da un pezzo,e io come al solito mi sono persa nei miei contorti pensieri.La struttura vittoriana che si estendeva al mio orizzonte diventava sempre più vicina man mano che la lunghezza diminuiva.Credo che sia l’unico edificio vittoriano in tutta New York,una metropoli così moderna ha lasciato in piedi una scuola così antica che cosa bizzarra.
Entro in classe con il fiatone ricevendo anche un occhiataccia dalla professoressa di Filosofia, che si avvicina con fare minaccioso,squadrandomi dal basso in alto,nel vero senso della parola visto che sarà si e no 1.40.
-Signorina Preston,sempre in orario vedo-
-Ehm Mrs.Bodler ho fatto solo un ritardo di 5 minut…-
-5 minuti o no,e comunque un ritardo,si tratterà di più per scontare un castigo.Sua madre è una donna colta e laboriasa,cerchi di prendere come modello lei-siamo alle solite sempre a paragonarmi a mia madre,lo so già da me che molto probabilmente all’ospedale hanno fatto confusione non c’è bisogno di sottolinearlo.
-Come vuole-le rispondo atona,prendendo posto a sedere.Il buongiorno si vede dal mattino.
                                                                     ***
Dopo le lezioni,mi diressi nell’aula punizioni(luogo che conoscevo meglio di tutta la scuola).Entrai stupendomi di trovare solo la nana malefica,cavolo in tutta questa stramaledetta scuola di altezzosi ero l’unica in tutto l’arco della giornata ad aver “disobbedito” alle regole?Sbuffai irritata, la giornata non poteva far altro che migliorare,dopo il sogno sfumato,l’ennessima buca da parte di mia madre,la punizione,ora avevo bisogno solo di un colpo di fortuna per trasformare il mio broncio in un sorriso.
Presi posto all’ultimo banco,più lontano stavo da lei meglio era,quell’ora di punizione doveva volare.Presi i-pood e mi infilai le cuffie nelle orecchie cercando di rilassarmi sotto le note di Dum dei Nirvana.Alzai gli occhi, la megera aveva lo sguardo puntato su di me attenta ad ogni mio respiro.Metteva i brividi.
My heart is broke
But i have some glue”

Questa era in assoluto la frase che amavo di più di questa canzone,chissà se io troverò mai un pò di colla per riparare il mio cuore a pezzi.Appoggiai la testa sulla tracolla e cullata dalle note di Dumb caddi nel sonno più profondo sperando di sognare ancora Londra e l’uomo misterioso.
 
Il rumore di macerie che cadono,urla di donna,risatine isteriche mi svegliarono.Ma che stava succedendo?
Aprii gli occhi lentamente alzando la testa dal banco guardandomi attorno,ciò che vidi mi lasciò esterefatta.
Il muro che divideva l’aula dal cortile aveva un enorme buco e i banchi erano capovolti o buttati dall’altro lato,e il pavimento era pieno di macerie ma non fu questo a stupirmi di più,no a lasciarmi letteralmente a bocca aperta era un tizio tutto vestito di rosso con la lunga chioma del medesimo colore che minacciava la Bodler con una motosega.La poverina era all’angolo che sudava freddo,con il viso completamente sbiancato e la motosega (in funzione) letteralmente sotto il naso.
-Nessuno può darmi ordini mi hai capito vecchia?Se voglio restare in questo luogo così poco chic,ci resto intesi e poi la mia presenza non può far altro che riavvivare un ambiente così grigio,ci vorrebbe un pò di rosso…-portò la mano sotto il mento come se stesse davvero prendendo in considerazione l’idea di riarredare l’interno della scuola,mettendo la motosega a terra (con grande gioia della Bodler) e appoggiandoci sopra come se fosse un bastone.
Okay c’è un pazzo sclerotico,psicopatico all’interno della mia scuola,no all’interno della mia classe.Stava per uccidere la Bodler,certo questo l’avrebbe reso l’idolo di tutta la scuola,ma c’ero anch’io e se dopo la Bodler quel tipo prendesse in considerazione di uccidere anche me?
Mi trovavo letteralmente nella merda e uscirne non sarebbe stato facile,continuavo a fissarlo studiando i suoi movimenti e calcolando quanto fosse lontano l’enorme buco nel muro dal banco in cui mi stavo disperatamente nascondendo.Maledetta Bodler a quest’ora la scuola era deserta ben ti sta a dare punizioni inutili,anche se in questo caso ci rimettevo anch’io.L’oggetto dei miei pensieri si voltò a guardarmi,appena i nostri sguardi si incrociarono sbiancai più di quanto già non fossi e lui mi mostro una fila di denti bianchissimi e appuntiti?!Cavolo ora si che me la stavo facendo addosso.Il mio cervello non sembrava volermi aiutare, annegato dalla mia stessa paura.Le mani e le gambe mi tremavano, quel tipo si stava dirigendo a passi eleganti verso di me e io ero nel panico più totale.La Bodler non poteva essermi di nessuno aiuto visto che era svenuta inerme sul pavimento,okay me la dovrò cavare da sola. Presa dall’istinto di soppravivenza o da attimi di stupidità  cercai di catapultarmi nel buco che dava sul cortile,ma la strada mi venne sbarrata dallo strano tizio rosso.
-Non rendermi il lavoro ancora più complicato cara-disse con un ghigno sinistro.
-C-chi sei? E cosa vuoi da me?-chissà con quale coraggio tirai fuori queste parole,forse prima di morire volevo almeno sapere chi era il mio assassino e il motivo della mia morte.
-Sono Grell Sutcliffe *DEATH*- fece una giravolta su se stesso per completare con tanto di posa teatrale alla fine,tutto ciò non fece altro che aumentare in me la consapevolezza che questo tipo era uno squilibrato-Sono qui per Holly Preston,sei tu-Oh dio mio,ma cosa ti ho fatto di male?Ricordate quando ho detto la giornata può solo migliorare beh dimenticatevelo peggio di così si muore.Nel vero senso della parola.Indietreggiai lentamente,quella non era una domanda ma un affermazione,quindi lui sapeva che ero io Holly Preston,ingoiai la mia saliva più volte avevo la gola secca e a furia di indietreggiare ero finita seduta su un banco.Chiusi gli occhi aspettando che la morte sopraggiungesse da un momento all’altro.
-Su forza vieni con me- aprii prima un occhio e poi un altro,che il tipo volesse prima abusare di me?Nooo questo era da escludere,a occhio sembrava una persona dalla dubbia sessualità,ma allora dove voleva condurmi.-D-dove vuoi portarmi?-sbuffo annoiato,si avvicinò a me e puntò i suoi occhi nei miei.Mi stupii di costatare che le sue iridi erano identiche alle mie.-Nel mondo degli Shinigami dove se no?-

Attenzione all'autore 
Allora premetto che è la mia prima ff,quindi spero di aver almeno in qualche modo coinvolto.Mi rendo conto che non è un granchè,ma ripeto è la mia prima ff quindi chiedo venia Y.Y Recensite,critiche positive o negative che siano.Voglio migliorare!Quindi fatemi sapere ora vi lascio.Buona lettura e *Death*  ;*

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Capitolo 2
*** Capitolo ***


La naturalezza con cui rispose alla mia domanda mi spiazzò.Avevo sentito bene aveva detto il mondo degli shinigami?! Tutto ciò non aveva senso,mi sentivo terribilmente confusa ed impaurita senza contare che lo sguardo dello psicopatico rosso era ancora a studiare la mia persona.
-Ti muovi??-sembrava essere molto irritato,ma non mossi un passo dalla mia posizione.Lui inspirò e poi espirò,un gesto tipico di chi cerca di controllarsi-Stammi a sentire pel di carota,di solito io lavoro tra l’800 e 900,il ventunesimo secolo non mi compete e non voglio comunque averne niente a che fare,qui i ragazzi non sono per niente carini,ma sono stato degradato-sospirò quasi rassegnato-in poche parole ho i nervi a fior di pelle,fai ancora la sostenuta e userò la mia falce su di te-aveva un tono minaccioso e un ghigno compiaciuto sul volto,convenni che era meglio non scherzare con questo tipo, faceva sul serio.Di certo il discorso che mi aveva appena fatto non aveva alcun senso,ma non avevo scelta,lentamente scesi dal banco e mi avvicinai a lui\lei tenendo lo sguardo basso.Dovetti far forza a tutto il mio coraggio visto che le gambe stavano per cedere.-Brava bimba,sei intelligente- disse soddisfatto.Si voltò attraversando il buco che lui stesso aveva provocato convinto di essere seguito,ma io in realtà stavo indietreggiando alla porta del aula.-Beh ovvio che tu sei intelligente in fondo sei una ….Hey che stai facendo!-prima che potesse dire altro aprii la porta e corsi veloce via da quell’ inferno.Correvo come non avevo mai corso in vita mia,i miei piedi sembravano volare e avevo l’adrenalina a mille ma non badai di guardarmi le spalle ora il mio unico pensiero era :Sopravvivere.Non badai neanche a dove stessi andando,infatti minuti dopo la mia corsa sfrenata ero finita ad un vicolo ceco.Avevo il fiatone,ma ero pronta a fare altri 1000 km pur di aumentare la distanza da me e quel tipo strano.Quando sentii dei passi,il rosso aveva appena svoltato l’angolo e mi guardava cupo,i denti appuntiti e il ghigno sinistro erano scomparsi dal suo volto,lasciando posto a un espressione omicida.
Indietreggiai fino a toccare il  muro,mi spingevo così tanto sulla parete che sembrava volessi sprofondarci e in un certo senso era così,qualsiasi miracolo pur di togliermi da quella situazione.Il rosso alzò la motosega sopra alla sua testa  azionandola,ora il viso pallido aveva ripreso quel sorrisetto inquietante.Il mio cuore aveva cominciato a pompare sangue furiosamente ero sicura che prima che l’aggeggio rotante avesse sfiorato la mia pelle io sarei già morta di crepacuore.-Ti avevo avvertito pel di carota- l’oggetto calò velocemente verso di me,era la fine.Una fine precoce,avevo solo 17 anni tutta la vita da vivere strappata via,da un psicopatico con la sessualità ambigua bel modo per morire.Avrei lasciato sola mia madre,non avrei più rivisto il suo sorriso,non avrei potuto godere del suo ottimismo in ogni contesto.Una lacrima sfuggì al mio occhio e solcò la guancia fino a morire sulle mie labbra.
-Addio mamma-sussurai impercettibilmente.
Un dolore lancinante alla nuca,la vista andava pian piano ad oscurarsi.Una macchia scarlatta fu l’ultima cosa che vidi.
                                                      ***
-Dovevi trasportarla qui non tramortirla-
-Ma Willy  la ragazzina era un osso duro,è stato difficile portartela qui senza ucciderla.E sono stata tentata più volte mi sono trattenuta a stento-
-Hai rovinato un edificio storico,quando ti aveva esplicitamente chiesto di irrompere nella struttura con discrezione,hai fatto quasi morire un umana che non era sulla lista di crepacuore e oltretutto hai usato la violenza sull’ibrido,verrai degradato.Lascia pure la falce nel mio ufficio-
Un continuo vociare mi fece ritornare alla realtà,se così si può dire.La testa mi scoppiava,specialmente la zona del cervelletto era in fiamme.Massaggiai la parte dolorante e poi piano aprii gli occhi.
Era un luogo luminoso,forse anche troppo.Aspetta un attimo ora ricordavo,lo strano tipo rosso mi aveva ucciso,forse il posto in cui mi trovavo ora era il paradiso.Benchè non confidassi in una vita dopo la morte,dovetti ricredermi quello doveva essere per forza il paradiso o almeno di questo mi stavo autoconvincendo.Anche se ero seduta su una sedia invece che su una nuvoletta.
Poi mi accorsi che davanti a me c’erano due figure,una rossa e l’altra nera,ma erano troppo sfocate per contraddistinguerne i volti,mi toccai il viso,ero senza i miei occhiali.Cavolo anche in paradiso dovevo essere miope!
-Ben svegliata signorina Preston-una voce dura e piatta mi parlò,il suono proveniva dalla figura nera,girai il volto versa di essa.
-Sono in paradiso?-chiesi.Una risata isterica mi fece sussultare.Conoscevo quella risata,era l’ultima cosa che ho sentito prima della mia morte.-Sei nel mondo degli shinigami te l’ho detto che ti ci portavo- la sua voce era inconfondibile.No lui,non di nuovo il tizio rosso.Allora non ero morta,ma non ero nemmeno fuori pericolo se lui era ancora qui.
Sbarrai gli occhi,sudavo freddo,non volevo rivivere di nuovo l’esperienza di vedere la morte in faccia,non era per niente piacevole,convenni che era preferibile fare ciò che mi riusciva meglio. Scappare.Che gran stupidata!Scansai in malo modo i due, e presi a correre per chi sa dove visto che non vedevo nulla se non ombre sfocate.La mia breve corsa frenetica venne interrotta da un scontro con  qualcosa o per meglio dire qualcuno.
Il contatto del mio sedere con le mattonelle fu brusco e doloroso,ma era l’ultimo dei miei problemi,dovevo allontanarmi da quel tipo.
-Oh sarai spaventata e confusa senza i tuoi occhiali,ecco tieni ero andato a pulirteli.Va meglio?-quel qualcuno con cui avevo urtato,aveva deposto di nuovo i miei occhiali sul mio naso.La nitida immagine di un bel giovane occhialuto mi si presentò di fronte,era piegato sulle ginocchia per essere alla mia altezza,aveva un taglio particolare di capelli, bicolore.Biondi sopra e nero sotto,aveva un sorriso sornione e  i suoi occhi erano del mio medesimo colore,ma a lui stavano decisamente meglio.
Stetti lì non so per quanto tempo a fissarlo con la bocca aperta,non sapendo che parole pronunciare,sembravano tutte inadatte.Quella imbarazzante situazione fu interrotta dalla voce del rosso.
-Questa ragazzina è una maga delle fughe!-mi voltai vedendolo lì avvinghiato al braccio,di un tipo serioso con i capelli neri ordinatamente portati all’indietro anche lui munito di un paio di lenti.Sembrava non approvare la vicinanza del rosso,e infatti subito dopo lo scansò malamente.Ma quello invece di replicare lo guardò con un espressione sognante.
Scattai in piedi,non volevo che il rosso facesse un singolo passo verso di me.Quel tipo mi aveva fatto vivere l’esperienza più traumatica della mia vita e non negavo che fossi spaventata da quel bizzarro individuo.
Mi nascosi codardamente dietro il ragazzo dai capelli bicolore,lasciandolo sconcertato visto che lo stavo letteralmente usando come scudo umano.In questo momento però era l’unico tra i presenti ad avermi dato una briciola di fiducia.
-Tranquilla non vogliamo farti alcun male-pronunciò serio l’uomo moro.Su questa parte avevo dei dubbi.
-Ma davvero?Il tuo amico mi ha colpito con la sua motosega,e mi ha rapito,tutto fa presupporre il contrario-per un paio di secondi mi chiesi dove avevo trovato tutto quel coraggio,poi amaramente mi resi conto che ero nascosta dietro un'altra persona come una vigliacca.
-Su questo non posso darti torto,ma non era così che doveva andare,il mio collega ha usato forse,dei metodi bruschi-si voltò per fulminare con lo sguardo il rosso che per tutta risposta gli mando un bacio,quest’ultimo lo ingnorò-ma non abbiamo cattive intenzioni,guardati attorno ti sembra una stanza di torture questa?- in effetti era un banalissimo ufficio,tutto bianco,ma pur sempre un banalissimo ufficio.
-E allora chi siete?E perché mi avete portato in questo luogo?-mi mossi in avanti spingendo il ragazzo per incitargli a fare lo stesso,all’inizio oppose resistenza ma poi perse le speranze e mi accontentò.Mi sentivo troppo al sicuro dietro di lui non avrei mai abbandonato la mia posizione,soprattutto se quella sottospecie di pomodoro era ancora in questa stanza.
-Sono William T. Spears e lui Grell Sutcliffe,il ragazzo che invece stai usando come scudo è Ronald Knox-
-Ciao-fece quest’ultimo voltando la testa e facendomi un gesto con la mano,il tutto con un sorrisetto tirato.-Piacere….allora posso avere delle spiegazioni?-
-Sei nel mondo degli shinigami e…-non gli lasciai il tempo di finire,ero stufa di menzogne, quella giornata era già stata abbastanza pesante.
-Basta mi avete stancato,sappiate che questo è un rapimento bello e buono passerete dei guai mia madre è un avvocato molto famoso vi ridurrà sul lastrico…-
-Un umana può far ben poco con degli shinigami-la serietà e la compostezza di quel tipo mi stupirono,le mie minacce non lo avevano toccato nemmeno di striscio.Si avvicinò lentamente prendendomi la mano facendomi uscire da dietro la mia “fortezza”.
Mi posizionò di fronte a lui,dovetti alzare la testa per guardarlo in volto,visto che la sua altezza superava di gran lunga la mia,non una increspatura di emozioni sul suo viso,serio e composto.Scorsi anche in lui le iridi fluo.Non poteva essere una coincidenza.Dopo attimi di silenzio fatto solo di sguardi l’uomo prese parola, spezzando l’ansia e la tensione che si erano creati
-Lei ha un anima signorina Preston?-quella domanda mi lasciò interdetta,che nesso logico aveva con quella situazione.Lo guardai confusa.Era forse una domanda retorica?
-Mi risponda-la sua voce ferma rispose alla mia domanda muta.
-Beh suppongo di si-risposi incerta
-Suppone,bene e dopo la morte l’anima cosa fa?-altre domande ambigue
-Senta ma questo cosa centra?-
-Lei risponda-sbuffai ero stanca,volevo solo andare a casa e farmi 24 ore di sonno.
-Non saprei,penso che girovaghi sulla terra,diventando fantasma-ora fu il suo turno di sbuffare-Non sia ridicola-
-Non lo so.Contento?!-
-Vede ognuno di noi in questo mondo ha un ruolo,niente viene lasciato al caso,persino lei ha una qualche sorta di funzione-mi sfuggì un occhiata irritata,non ne ero convinta ma quello mi sembrava un insulto velato-E anche noi-indicò il restante delle persone nella stanza-ne abbiamo una-
-Tutto ciò cosa a che fare con me?-
-Uh che caratterino la ragazzina-si lasciò sfuggire il ragazzo al mio fianco alias scudo umano.
-Pel di carota non ti sei posta delle domande su te stessa,non hai mai riscontrato delle anormalità in te,qualcosa che ti facesse sentire diversa tra tutte le persone che ti circondavano?!-la frase di Grell mi spiazzò totalmente,si mi ero sempre sentita anormale,un pesce che va contro corrente,un filo d’erba cresciuto troppo in alto.Non sono mai riuscita a farmi degli amici,mi sentivo sempre a disagio,come se fossi inadeguata, fuori posto.Ma ho sempre pensato che ciò era dovuto alla fase adolescenziale non di più anche se è dalla mia infanzia che questa situazione va avanti.
-Se nasci rotondo di certo non puoi morire quadrato- il più giovane dei tre parlò di nuovo,portando le mani dietro la nuca e guardando un punto impreciso della stanza.Non riuscivo ancora a capire  dove volevano andare a parare con quei discorsi.
-Non capisco cosa state cercando di dirmi-
-Sei una Shinigami.Preston-
-una shinigami?!Ma non esistono-
-E noi cosa siamo nani da giardino?!- protestò Grell
-Attenzione,sei solo un ibrido di shinigami-
-Un che???-ero più confusa di prima.Rapimenti,Shinigami,Ibridi?!Ma dove diavolo ero finita in una casa di cura?
-Ibrido,un essere a metà,un mezzosangue puoi essere chiamata in una moltitudine di nomi diversi.In poche parole il frutto tra un umana e uno shinigami-William continuava a scrutarmi studiando la mia mimica facciale,che era tra lo sconvolto e il riluttante,insomma una persona normale non avrebbe mai creduto a una storia del genere.Ok io non ero una persona normale ma non ero nemmeno così sprovveduta da credere a menzogne del genere.Will lesse nei miei occhi lo scetticismo,poi puntò il suo sguardo sul ragazzo alla mia sinistra-Ronald hai già archiviato l’ultimo cinema records?-
-No sempai stavo giusto per andare- quest’ultimo si stava apprestando a uscire quando il moro lo bloccò.-No portalo qui,mostreremo alla signorina Preston che ciò che abbiamo appena detto è la verità-Ronald si limitò a fare un cenno col capo,poi uscì dall’ufficio.Tornò 2 secondi dopo con uno strano libro tra le mani,di color marroncino.Lo porse a William  che puntò di nuovo i suoi occhi verde fluo su di me.Era strano come sul suo volto apparissero così inquietanti.
-Guardi questo libro, contiene il cinema records di Amanda Jonson-sussultai,conoscevo Amanda era una cara amica nonché collega di mia madre,morta qualche giorno fa per un arresto cardiaco,come conoscevano Amanda?Ma la domanda più adatta era cosa aveva a che fare in tutto questo miscuglio di stupidaggini?
William aprì il libro e dal suo interno sbucarono delle pellicole cinematografiche che riempirono l’intera stanza.Ero sconvolta,ciò che si prostrava ai miei occhi non era vero,non poteva essere.Indietreggiai ma fui bloccata da Ronald –Guarda al loro interno-mi sussurrò all’orecchio.Feci come mi era stato chiesto,intravidi Amanda in età adolescenziale alle prese con un auto,poi ne intravidi un altro dove parlava con mia madre e infine vidi Amanda che si portava le mani al petto e si accasciava a terra.William chiuse il libro e tutte le pellicole sparirono,avevo ancora gli occhi sgranati e i miei battiti non sembravano voler diminuire,era stato tutto frutto della mia immaginazione?Insomma tutto ciò andava ai limiti del fantascientifico.
-Convinta ora?-la voce di Grell mi riportò alla realtà,puntai i miei occhi su di lui poi su William che mi fissava serio,poi mi voltai per incontrare il sorriso di Ronald che ancora mi teneva per le spalle,quasi avesse paura che potessi fuggire via,di certo lui non poteva sapere che a stento potevo reggermi con le mie gambe figuriamoci un'altra fuga.
-C-che cos’era quel coso?-
-Cinema records contengono tutti i ricordi di una persona,dalla sua nascita fino alla morte-mi rispose William in tutta la sua allegria.
-E voi quindi…-
-Noi spezziamo il flusso dei ricordi e naturalmente prendiamo le anime-deglutii,stavo cominciando a credere a questa storia degli shinigami anche perché dopo ciò che mi era stato appena mostrato sarebbe stato un po’ impossibile rimanere scettici,ma io non volevo avere niente a che fare con tutto questo.
-Io…- ma non potei proferire altro perché venni subito messa a tacere da Will.
-Lei come le ho spiegato prima è una specie di abbozzo di shinigami,ora è giunta l’età consona per intraprendere l’onorevole lavoro di mietitore di anime-
-E se mi rifiutassi-presa da uno sprizzo di coraggio,mi ribellai.Non volevo aver niente a che fare con gente morta.Grazie per l’offerta di lavoro,ma no!
-Non puoi-cominciò Grell-è dovere di ogni shinigami prendersi le proprie responsabilità,in tal caso questo non avvenisse si va contro le regole-
-Tutto ciò è ridicolo,io non so nemmeno da dove si comincia a mietere un anima-esclamai stizzita
-Ed è per questo che le farò da maestro almeno finché non supererà tutti gli esami è sarà una shinigami in piena regola-la risposta del moro mi rimase a bocca aperta,dovevo averlo come maestro?!Quel tipo mi inquietava,certo sempre meglio di Grell ma pur sempre inquietante.
-Dai Holly-chan vedrai che questo lavoro ti piacerà in fondo è gratificante-Ronald aveva preso a scuotermi con le spalle-Quando non ci sono gli straordinari però-disse più  a se stesso che a me.Mi sciolsi dalla sua presa e puntai lo sguardo su William-Non posso e non voglio fare la shinigami.Mi spiace-incrociai le braccia al petto ferma nella mia decisione.
-Non puoi sottrarti,volente o nolente devi farlo,sei nata shinigami a metà,ma sei pur sempre della nostra razza e quindi come tutti devi attenerti a questo destino.In tal caso ti rifiutassi…-ora lo sguardo di William aveva preso un non so che di sinistro,e a giudicare dalle facce di Ronald e Grell non ero l’unica  ad esserne terrorizzata.-Ci sarebbero provvedimenti drastici che non coinvolgerebbero solo te-
-Non mia madre-lui si limitò ad annuire.Il mio terrore lasciò posto alla rabbia,osavano prendersela anche con chi non era per niente aderente con quella situazione,strinsi i pugni così tanto da far sbiancare le nocche e serrai la mascella.Purtroppo però non avevo scelta avrei dovuto accettare non volevo che mia madre ne pagasse le conseguenze per colpa mia.
Annuii tenendo lo sguardo basso.-Bene-fu l’ultima risposta che sentii da parte di William-Alloggerai a casa di Ronald Knox almeno finché non troveremo un'altra sistemazione-alzai di scatto il volto,avevo sentito bene?Avrei dovuto alloggiare nella casa del ragazzo dai capelli bicolore?! Mi voltai a guardarlo,si grattava la nuca con fare annoiato.Sentii le guance avvampare-C’è no senti,non posso starmene a casa mia e poi venirmi ad allenare qui?!-gli sorrisi,sperando con tutto il cuore in una risposta positiva.Potevo accettare di essere stata rapita dal signor Denti di squalo lì giù,accettare di mietere anime e avere come maestro quel pezzo di ghiaccio di William ma non esisteva che andassi a dormire da un ragazzo.La mia timidezza e goffaggine mi avrebbero fatto fare solo figure di merda.E di questo ne ero sicura al 101%.
-No-fu la risposta secca del moro-Tua madre ora crede che tu sia in gita scolastica-
-Cosa?!Pensate che continuerà a credere a una scusa del genere ancora per molto?-
-Vedi pel di carota nel mondo degli shinigami il tempo è diciamo leggermente diverso,qui può anche passare un anno o due ma nel tuo mondo sembrerà che siano passati solo un paio di settimane- la risposta di Grell mi rimase a bocca aperta,quel posto era strano forte!
-Ora Ronald ti accompagnerà nel suo appartamento dove troverai già i tuoi abiti e…-
-I miei abiti?Quindi sapevate che avrei accettato-
-Ovviamente-rispose atono Will per poi continuare-Riposati devi essere scattante per domani,cominceremo alle 8.00 in punto.- sbuffai questo tipo sembrava la Bodler in versione maschile.
                                                        ***
Appena fuori dalla struttura ci dirigemmo verso una specie di parcheggio,quel luogo sembrava essere un po’ come New York,ma completamente immerso nel bianco.
-Sali-mi voltai verso Ronald,vedendolo mantenermi aperto lo sportello di una lussuosa macchina nera,sportiva.Nero che spiccava in confronto a tutto l’arredato chiaro.Salii anche se un pò riluttante,in fondo non conoscevo questo tizio,e la mia poca esperienza mi aveva insegnato a dubitare degli altri.
-Sta tranquilla non voglio farti niente quindi rilassati ok?-disse quest’ultimo mentre si apprestava ad accendere il motore e uscire dal parcheggio.Era così facile capire quello che pensavo? O erano loro ad essere oltre che mietitori di anime anche degli indovini?!
Eravamo in viaggio da dieci minuti circa,ma nessuno dei due si era apprestato più a dire una sola parola e nell’ abitacolo era sceso un silenzio imbarazzante che sembrava agitare solo me,infatti il ragazzo al mio fianco guidava tranquillo continuando a tenere lo sguardo sulla strada.
-Senti,ehm mi dispiace per averti usato come scudo prima-mi torturavo le mani continuando a tenere lo sguardo basso,avrei pur dovuto scusarmi prima o poi,e sempre meglio prima che poi.Lui scoppiò a ridere,puntando per due secondi lo sguardo su di me per poi ripuntarlo sulla strada.-Ah ma figurati,suppongo che era la mia vicinanza a rassicurarti-l’ultime parole avevano preso una nota seducente che fecero diventare le mie guance color Grell.
-Si cioè no no,e che eri quello più vicino tutto qui-spostai i miei occhi sul finestrino,sperando con tutta me stessa che non notasse le guance rosse che ora cercavo disperatamente di coprire con i capelli.
-Scherzavo,sei più tesa di una corda di violino-disse,poggiando una mano sulla mia spalla sussultai.-Vedi, ragazzina non stai andando al patibolo calmati-aveva ragione,ma ero agitata non potevo farci nulla,lo ero già da prima,ma la sua vicinanza e il fatto di stare da sola in auto con lui aveva quadruplicato la mia agitazione.Ecco la mia serie di figure di merda aveva ufficialmente inizio!
-Comunque siamo arrivati-parcheggiò l’auto davanti un grattacielo enorme,rimasi a bocca aperta a quanto fosse maestoso.Il suo appartamento era lì?!

Occhio all'autrice 
Volevo ringraziare Chizuru per aver rencensito e per aver messo la storia tra i preferiti ^^ e poi Silvery e Nekory per averla inserita tra le seguite grazie.Ringrazio anche per tutti quelli che l'hanno letta,spero che anche questo capitolo possa piacervi.Mi raccomando recensite sono curiosa di leggere i vostri commenti innerenti alla storia.Ora vi saluto un bacio a tutti :* 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo ***


Appena misi piede in quell’attico non potei fare a meno di spalancare bocca e occhi,quel posto era molto fastoso forse anche troppo per i miei gusti.Un immenso salotto era la prima cosa che ti si parava davanti al naso, non potei evitare di notare il piccolo bancone bar all’angolo della stanza,dove sugli scaffali c’erano le più svariate marche di alcolici,il primo pensiero di Ronald appena tornato a casa fu di allentarsi la cravatta,togliersi la giacca buttarla in malo modo sul divano di pelle bianca e dirigersi al bancone.
-Ne vuoi?-chiese mentre maneggiava quelle bottiglie come un barista datato.-Tecnicamente sono minorenne non dovresti nemmeno propormelo- la mia risposta lo fece solo ridere di gusto,sputando quel po’ d’alcool che aveva bevuto.
Scavalcò il bancone,per poi scaraventarsi con la minor grazia possibile sul divano,appoggiando i piedi sul tavolino.
-Sei davvero divertente lo sai??-disse mentre si asciugava una lacrima all’angolo dell’occhio,che cosa buffa nemmeno io sapevo di essere divertente.- Che fai ancora in piedi siediti no?Ora mi casa es tu casa chica-feci come mi era stato detto,ma sedendomi con una notevole distanza da lui.Lo squadrai,era intento ad agitare il bicchiere nel tentativo di mescolare meglio gli alcolici.Sembrava un ragazzino che si atteggiava a uomo consumato ma non glielo avrei mai detto, nonostante ciò non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso,ammaliata da ogni suo singolo movimento.
-A fine giornata è proprio un tocca sana- disse bevendo una grossa sorsata e rivolgendosi più a se stesso che a me.-Siamo silenziosi eh-puntò i suoi occhi su di me,involontariamente rizzai la schiena-Ehm e che stavo pensando-in parte era vero,certo non potevo dirgli “Beh sai mi ero incantata a guardare estasiata le tue labbra perfette che si posavano sul bicchiere e per un attimo mi sono sentita un verme ad essere gelosa di un oggetto inanimato ahahhaah” che perdente mi facevo pietà da sola.
-Ah davvero a cosa pensavi?Non mi stavi mica spogliando con gli occhi perché basta chiedere-disse in tono allusivo, ammicando,potevo sentire le guance tingersi nuovamente di rosso mentre lui si avvicinava cercando di diminuire la distanza dei nostri corpi,ed io goffamente facevo retromarcia per impediglielo.Credo che la situazione l’ho divertisse al contrario della sottoscritta.
-Ehm in realtà pensavo a mio padre-pronunciai flebile, continuando a tenere lo sguardo basso non avendo il coraggio di incontrare i suoi occhi.Ma quando ebbi l’audacia di alzarli da terra il suo volto era mutato in un’espressione seria.
-Se mio padre è uno shinigami tu allora devi conoscerlo-azzardai
-No mi spiace non conosco tuo padre-fui presa dallo sconforto,non avevo nemmeno una foto di lui,niente che possa almeno mostrarmi il suo volto o un oggetto che possa collegarmi a lui.L’unica parola con cui avrei potuto descrivere mio padre con tutte le informazione che avevo era:Shinigami.E nient’altro
-Senti a noi giungono notizie sul servizietto non chi l’ha compiuto- Ronald Knox il signore del tatto.
-Va beh ma da domani sarò a contatto con un sacco di Shinigami tra di loro ci dovrà pur essere mio padre no?-la scetticità sul volto di Ron la diceva lunga-Ci saranno più di 3000 Shinigami in quel dipartimento per non contare le nuove reclute e le donne,cosa vorresti fare andare vicino e chiedergli gentilmente un esame del DNA?- non aveva tutti i torti,la mia situazione era molto più che drastica,ma non volevo arrendermi.Se si trattava di mio padre sarei andata fino in fondo.-Tu conosci quasi tutti lì dentro, non ho la fisionomia almeno vagamente di nessuno di loro?-lui sembrò studiarmi per qualche secondo,i suoi occhi fissi su di me mi facevano sentire inerme.Avevo il respiro sospeso non riuscendo nemmeno a sbattere le palpebre.
Mi prese il mento tra le mani,facendomi voltare a destra poi a sinistra.
-Mmm vediamo….no,mi spiace nessuno che io conosca purtroppo- sospirai,sarebbe stato più difficile del previsto trovare mio padre.
-Aspetta un attimo quindi voi sapevate della mia esistenza e della mia identità?-se non erro prima ha detto “giungono notizie sul servizietto” ergo in qualche modo sapevano della mia nascita.
-Sei sveglia ragazzina-disse sorseggiando l’ultimo goccio di alcool per poi continuare-Vedi tu sei molto più speciale di quello che credi-il suo volto era serio,mi osservava come se volesse scorgere al di là di me stessa qualcosa che nemmeno io mostravo.
-Speciale?Io?! Ronald sono l’essere più anonimo che esiste su questo pianeta-sorrise ma questa volta non era un sorriso ironico,continuava a tenere lo sguardo fisso su di me mettendomi leggermente a disagio.E dopo alcuni secondi di silenzio continuò.-Gli archivi sono pieni di certificati di nascita di ibridi.Però,purtroppo ci sono in quantità numerica pari anche quelli di morte-la sua voce aveva assunto una nota triste,cominciavo ad incuriosirmi sempre di più-I mezzosangue o ibridi,non superavano l’anno di nascita- mi coprii la bocca ormai spalancata con la mano,sconcertata dalla notizia non riuscivano a sopravvivere tutto ciò era impossibile.Insomma io ero qui!
-Ed è per questo che tu sei incredibile,non sappiamo come ma tu,una normale ragazza nata in una struttura umana,sopravissuta e arrivata al diciassettesimo anno di età,hai superato le aspettative di tutti e  creato scalpore nel mio mondo,e per questo motivo che ti hanno costretto a diventare una shinigami.Dobbiamo tutelarti sei l’unico ibrido sopravvissuto Holly- non riuscivo a credere alle parole di Ronald,io l’unica sopravvissuta di una specie di incrocio tra razze.Per questo motivo erano arrivati alle minacce,in qualche modo volevano proteggermi,ma da cosa?Insomma se avevo vissuto bene e in salute per 17 anni perché comparire tutto ad un tratto per mettermi sotto una campana di vetro?Scossi la testa in questo momento non era quella la domanda principale.
-Perché non superavano l’anno di vita?-fu una domanda spontanea,doveva esserci una spiegazione logica.Perchè io avevo diritto alla vita e quei bambini no?
-Come potertelo spiegare in termini semplici,vediamo...-si prese a grattarsi il mento nel tentativo di fare una frase di senso compiuto-Ecco!I nostri DNA,quello umano e quello degli shinigami,non è compatibile.Fisicamente io potrei passare per uno della tua razza,ma credimi sono ben lontano ad essere definito umano.Noi shinigami siamo forti,l’unica cosa che può ucciderci e la nostra stessa falce della morte a differenza degli umani che sono molto più debolucci.-
-Ho capito ciò che ne scaturisce non è un essere vivente stabile-
-Esattamente-
-Ma allora io come ho fatto a sopravvivere?- vidi il dubbio sul volto di Ron evidentemente nemmeno lui ne era a conoscenza.
-Non lo so!Sei un bel mistero tu eh-questa volta sul suo viso c’era un sorriso dolce,che per un momento oscurò tutte le domande che affollavano la mia mente.
-Ah non farne parola con nessuno,tecnicamente non avresti dovuto venire a conoscenza di queste cose-
-E allora perché me le hai rivelate?-
-Perché sono convinto che tu debba sapere la verità-da quella affermazione Ronald mi apparve sotto un'altra luce,non capivo il perché rischiasse così tanto per me.Una persona che conosceva si e no da tre ore.Però apprezzai molto il suo gesto.
-Ti ringrazio-gli dissi con un sorriso sincero,per un breve secondo i nostri occhi si incontrarono,verde fluo in verde fluo,ma lui chinò il capo spezzando quel contatto.
-Okay è venuto il momento di andare a nanna,domani sveglia alle 3.00- si alzò stiracchiandosi e avviandosi all’inizio del corridoio.
Scattai dal divano -Un momento sveglia alle 3.00?!Ma domani io devo essere al dipartimento per le 8.00-
-Non preoccuparti pel di carota,mi sono organizzato con William,sarà lui a venirti a prendere-a quelle parole mi sentii mancare.
-ahahah-cercai di sdrammatizzare il mio volto preoccupato con una risata giocosa,ma il risultato fu una terrificante risata isterica.-Ma che problema c’è andrò a piedi tanto me la ricordo la strada- al contrario di Ronald,William non mi aveva fatto per niente una bella impressione,la sua serietà e compostezza costante mi irritavano e impaurivano allo stesso tempo.Va beh vediamo il lato positivo meglio lui che Grell,quello era addirittura peggio.
-Non essere sciocca casa mia dista un po’ dal dipartimento e poi è stato lo stesso Will ad insistere-bene ci mancava solo questa.Non avevo nuovamente scelta,il solo pensiero di restare sola con Mr Serietà anche solo per un quarto d’ora,mi metteva i brividi.
-Su vieni ti faccio vedere la tua stanza- ci inoltrammo nel corridoio e dopo pochi passi aprì una camera sulla destra.
-Non è un granchè ma può andare per adesso,ah il bagno è in fondo al corridoio per qualsiasi cosa sono nella stanza di fronte-avevo sentito poco e niente del discorso di Ron,intenta a studiare la stanza.
Era carina arredata in modo semplice in confronto al resto della casa,con un letto, un armadio e una piccola scrivania in cui scorsi il mio pc.
-Wow avete pensato a portarmi proprio tutto-dissi dirigendomi accanto all’oggetto elettronico
-Beh non te ne andrai molto presto da qui-sbadigliò rumorosamente stiracchiandosi una seconda volta e sfregandosi gli occhi.Doveva essere molto stanco,ma non potei fare a meno di pensare che era terribilmente tenero.-Buona notte scricciolo ci vediamo domani-
-Notte- ricambiai i suoi saluti ma si era già chiuso la porta alle spalle,lasciandomi da sola.Sbadigliai anch’io, o era Ronald ad essere contagioso o evidentemente ero stanca morta.Optai per la seconda d’altronde non era stata una giornata per niente normale e con tutte quelle nuove scoperte avevano acceso in me tante domande a cui non sapevo dare risposta.Mi scaraventai sul letto,troppo stanca anche per togliermi la divisa e cercai di chiudere le palpebre ormai calanti.Ma il cervello non voleva andare in modalità off.Mio padre, era lui al centro dei miei pensieri.Chi era?Dove era?Era ancora al dipartimento?Forse l’avevo già incontrato ma non me ne ero accorta?
Aaaah troppe domande,troppe domande senza risposte.Scaraventai la testa sotto il cuscino in un ultimo disperato tentativo di addormentarmi.Infatti sembrò funzionare pochi secondi dopo ero già crollata.Stanca fisicamente ed emotivamente.

Occhio all'autrice 
Mi scuso per il ritardo ma con gli impegni scolastici è difficile avere del tempo libero.Comunque ritornando alla storia,spero che possa piacervi ringrazio chi la sta leggendo,ringrazio anche Coralorion per averla messa tra le seguite e un grande ringraziamento anche alla dolce Chizu per la rencensione.Basta vi ho ammosciato anche troppo ora vado 
un bacio a tutti :* 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo ***


-Non devi lasciarmi mai-
-Non ti lascerò-
-Giura-
-è inutile giurare su una promessa che sarebbe per me impossibile infrangere-

                                                                                                                             ***
La striscia di luce che filtrava dalle veneziane si posò dispettosamente proprio sui miei occhi interrompendo quell’ ennesimo bellissimo sogno.
Spalancai un po’ a fatica gli occhi facendomi ombra con la mano mentre con l’altra cercavo a tentoni gli occhiali sul comodino.
Appena la visione mi fu nitida intravidi tutti i dettagli della stanza e per un milionesimo di secondo mi stupii di non trovarmi in camera mia,poi ricordai gli accaduti di ieri e sospirai.
La mia vita fino a ieri scorreva in maniera monotona e normale,le giornate erano sempre le stesse:scuola,lezioni di piano,cena solitaria.Avevo pregato a lungo per uno svolto una qualsiasi scossa che movimentasse un po’ la mia vita,un rapimento alieno,la mia lettera da Hogwarts ma mai mi sarei immaginata una cosa del genere,e mai avrei sospettato che mia madre avesse avuto una relazione con un essere-non-umano.Insomma dove si erano potuti incontrare se gli shinigami e gli umani vivevano in due mondi completamente differenti?
Un funerale?Una rimpatriata tra dimensioni diverse?La guerra dei due mondi?? E queste non erano nemmeno la metà delle tante domande che la mia mente stava partorendo,la confusione era tale da avermi provocato una tremenda emicrania di prima mattina.Come se non avessi già abbastanza problemi,avevo ancora quell’ incontro con Will,lui e il suo stramaledetto allenamento…un attimo ma che ora era?
Scattai in piedi dirigendomi alla scrivania dove era depositato il mio telefono.7:45,cavolo sarebbe stato qui tra un quarto d’ora. Accidenti a me e i miei monologhi,non c’è la farò mai a prepararmi in così poco tempo anche perché a prima mattina sono lenta quanto un bradipo stitico e Will non mi sembrava un tipo a cui piace aspettare.
Mi scaraventai fuori dalla stanza per dirigermi nel bagno quando notai un post-it attaccato sul retro della porta.
“Giorno Scricciolo, in frigo credo ci sia del latte (se è scaduto non berlo) Ah dovrebbero esserci dei cereali da qualche parte non so dove,cerca.
P.S. la tua divisa è nella mia stanza
P.P.S. Non far arrabbiare il sempai non è molto paziente
                                                     Baci Ronald”
Si era premunito di lasciarmi un bigliettino,ma quanto poteva essere dolce?!E mi aveva anche mandato dei baci,non poteva esserci risveglio migliore,ma un momento se fino a un minuto fa mi lamentavo dell’emicrania e del risveglio brusco,ci mancava solo questo conflitto con me stessa,sono proprio la coerenza fatta persona.Ritornando al presente dovevo sbrigarmi o sarei passata per una di quelle ragazze che fa aspettare i ragazzi,anche se in questo momento si trattava di William ma in fondo anche lui è uomo,credo.Decisi di  saltare la colazione i prodotti non mi sembravano di prima scelta probabilmente Ronny non faceva la spesa da un pò.Mi diressi nella camera di Ronald ritrovandomi davanti agli occhi l’ apoteosi del disordine,vestiti qua e là tanto che cominciai a sospettare che una bomba gli fosse esplosa nell’armadio.Una prova alla mia tesi poteva essere il calzino indisturbato sul lampadario,il letto matrimoniale disfatto e addirittura un cartone di pizza.Ma come si fa a vivere così?Quella camera non sembrava appartenere all’attico visto che tutto il resto era lindo e pinto.Mi feci coraggio inoltrandomi in quella giungla degli orrori,la camera di Ron era abbastanza grande,anche se con tutto quel disordine si perdeva la concezione dello spazio. Vidi appeso al pomello dell’armadio una divisa completamente nera,non ci voleva un genio per capire che fosse la mia.Andai a passo sicuro verso l’anta ma mi bloccai di colpo appena vidi a terra,un enorme reggiseno di pizzo rosso.Okay le ipotesi erano tre o Ronald aveva una doppia identità oppure era del pazzo tizio rosso,sclerotico(perché si c’è lo vedevo trafficare con certi indumenti) e dopo una presunta visita l’aveva dimentica qui o forse e l’ipotesi più probabile era di una ragazza con le tette enormi che Ronny aveva invitato in camera e non per discutere dell’effetto serra sul pianeta.Sospirai affranta,si sarebbe potuto tranquillamente mangiare il mio da quant’era enorme.
Ma chi prendo in giro, non mi ha mai notato nessuno figurati un figo come Ronny,rassegnati Holly sarai sempre la ragazzina sfigata che indossa felpe larghe e si confonde con i muri.Presi la divisa scocciatamente,il mio umore stranamente era finito di nuovo sotto le scarpe,non avevo per niente voglia di cominciare quelle lezioni e a maggior ragione non volevo vedere il volto serio di William ma purtroppo era una cosa che mi toccava,mi trascinai fino alla mia camera e stesi la divisa sul letto e solo allora mi resi conto che c’era un piccolo inconveniente.La divisa era munita di gonna,e direte e allora?Beh non sarebbe stato chissà quale problema se la gonna,non fosse così mini e così stretta all’inverosimile.Sospirai rassegnata e mi feci coraggio indossandola forse non era così male,insomma anche la mia divisa scolastica era munita di gonna certo non corta e stretta come quella ma era pur sempre una gonna.Forse mettendola avrebbe fatto un altro effetto.
No decisamente,arrivava poco più giù delle mutandine per non parlare che era tanto stretta da far diventare il mio sedere un bagagliaio.Non avrei mai e poi mai indossato quella cosa in pubblico! La tolsi rimettendola attaccata alla stampella,chi cavolo aveva ideato quella divisa uno sceneggiatore di film porno?!Almeno la parte di sopra era giusta,ne larga ne stretta perfetta e poi mi dava un aria leggermente seria la giacca nera con la cravatta.Si la parte di sopra aveva superato il mio test ma la gonna era stata bocciata,però certo non potevo presentarmi in mutande,anche se le mie mutande con i gatti le adoravo e facevano tendenza non potevo presentarmi solo con quelle.
Rovistai nel trollei nel disperato tentativo di un qualcosa che non fossero jeans.Trovai solo jeans strappati,a vita bassa,scuri,chiari ma perché diamine avevo questa scorta infinita di jeans?
Quando ad un tratto sentii bussare,a grandi passi percorsi il corridoio appena entrai nel salotto mi ritrovai sullo schermo del citofono la faccia seriosa di Will che fissava dritto sulla telecamera,istintivamente allungai la giacca per coprirmi le mutande poi ebbi la rivelazione che lui non poteva vedermi.Sono sempre stato un tipo sveglio!
Cosa dovevo fare,dovevo ancora trovare un pantalone decente ma soprattutto non potevo aprigli in mutande,ma c’era da dire  che era scortese fallo aspettare giù.Gli aprii il portone,e gli socchiusi la porta e poi corsi in camera,in questo modo si sarebbe accomodato da solo aspettando in salotto,almeno non aspettava giù.
Ritornai a rovistare nel trolley,niente solo e soltanto jeans e tute,maledetta me.Appunti per me stessa comprare un pantalone nero,di raso preferibilmente.
-Buongiorno è permesso?!- sentii la porta splancarsi accompagnata dalla voce di Will.
-Entra,mi sto ancora vestendo-gli urlai dalla mia stanza,sperando che mi avesse sentita.
- Regola numero uno del perfetto shinigami essere sempre pronti e puntuali-disse atono,cominciamo bene,avevo già infranto la prima regola.
Presi il jeans più scuro che avevo,infilai le scarpe,lavai denti e viso e  pettinai i capelli alla meno peggio.Il tutto in 15 secondi.
-Eccomi sono pronta-appena misi piede in salotto lo sguardo glaciale di William si posò su di me.
-Regola numero due indossare sempre la divisa autorizzata- e siamo a due regole infrante a distanza di 15 secondi,un piccolo record.
-Intendi forse quella divisa con quella gonna talmente oscena da far impallidire addirittura Elena di Troia?!- questa era pesante,mi sarei data il batticinque da sola ma poi avrei perso davanti agli occhi di Will quel poco  di barlume d’ intelligenza in cui lui credeva io fossi dotata.William rimase indifferente,come sempre,alla mia risposta si risistemò gli occhiali e rispose pacato-Di cosa stai parlando?-
-Della gonna,il completo della divisa è talmente corta che ad ogni passo mi si alzava per non parlare di quanto fosse stretta sembra una seconda pelle-
-Forse abbiamo sbagliato misura-disse scrutandomi da parte a parte,mi coprii istintivamente con le braccia-Eppure la parte superiore come puoi notare mi va alla perfezione-
-Forse è perché hai fianchi grossi tutto qui-lo disse con una tale naturalezza da farla sembrare quasi una cosa ovvia,io invece ero tra il sorpreso ed irritato.Mi aveva detto che ero grassa?
-Non ho fianchi grossi!-sbottai forse con troppa furia,lui rimase impassibile come se non fosse nemmeno partecipe di quella conversazione.
-In effetti no-disse avvicinandosi e chinandosi leggermente come se volesse osservarmi meglio-Sei davvero minuta e sprovvista di forme,scusami e che gli occhiali ingradiscono-un’altra batosta,ero passata da grassa a ‘sprovvista di forme’ avrei preferito la prima opzione.
Lasciai cadere l’argomento,appuntandomi però che gliela avrei fatta pagare per questa offesa e ci dirigemmo verso la struttura del giorno prima.
Will era privo di auto secondo lui inquinava troppo,fu un colpo duro per me,sono sempre stata pigra all’inverosimile e ora mi toccava andare a piedi dalla casa di Ronny al distretto e non era un tratto breve.Maledetto William l’ecologista lui e la sua tutela dell’ambiente.
Passammo un bel po’ di tempo in silenzio,nessuno dei due sembrava deciso ad aprire una conversazione quindi mi feci coraggio e cominciai io.
-Willy posso farti una domanda?-
-William-sempai per te-mi corresse lui,senza degnarmi di uno sguardo.
-Okay,William-Sempai posso farti una domanda?-dissi enfatizzando sul William-sempai.
-Dimmi-
-Ho notato che tutti gli shinigami hanno questo strano colore degli occhi,che sembra un miscuglio tra i capelli di Roronoa Zoro e le iridi di Edward Cullen.Perchè?-vidi finalmente Willy distorcere lo sguardo dall’interessantissima strada e puntarlo su di me.
-è una caratterizzazione che ci distingue dagli altri-
-Tutto qui?!Insomma pensavo che dietro ci fosse un potere figo che avessimo solo noi shinigami,e invece era solo una forma di contradistizione,e poi doppia sfiga abbiamo anche la miopia.Che fregatura essere Shinigami!-dissi scocciata e delusa,non mi aspettavo certo di poter cacciare laser dagli occhi o vedere attraverso i muri,ma almeno che questo bizzarro colore mi potesse essere utile e invece no era solo un modo per dire al mondo “Io sono diversa”
                                                                                                                         ***
 
Avevo cronometrato la nostra camminata,e a piedi dall’attico di Knox al dipartimento degli shinigami ci avevamo messo circa tre quarti d’ora.Tempo che si poteva risparmiare se Willy o pardon William-sempai avesse avuto la macchina.Appena misi piede nella struttura mi sedetti sulla prima cosa più vicina,in questo caso un divano e ci sprofondai dentro,per tenere il passo di Willy, ad un certo punto mi ero dovuta mettere a correre e per una tipa come me che gli unici spostamenti che fa sono frigo-letto è stato un trauma.
-Ciao!-una voce cordiale mi rivolse la parola,girai il volto nella sua direzione,trovandomi di fronte un uomo sui 30 anni capelli sul biondiccio con trecce ad un solo lato e tanto di pizzetto.
-Ciao-gli risposi dando un contegno alla mia posizione poco consona per una signorina,come direbbe mia madre,mettendomi con la schiena dritta e chiudendo le gambe che avevo spaparanzato poco prima.
-Tu devi essere Holly,io sono Eric è un piacere-mi disse con un sorriso luminoso e stringendomi la mano.
-Piacere mio-ricambiando il sorriso e la stretta,sembrava un tipo simpatico a differenza di una certa persona.-Signorina Preston venga con me e smettetela di disturbare il signor Slingsby-appunto parli del diavolo e spuntano le corna.
-Nessun disturbo Spears anzi sono io che ho  attaccato bottone con questa bella signorina-mi difese subito l’uomo al mio fianco.Si mi stava decisamente simpatico,e non perché aveva detto che ero bella,nono era una cosa a pelle.
-Bene-disse più glaciale del solito Will,poi puntando i suoi occhi fluo su di me-Vuole rimanere seduta sul questo divano per tutto il giorno?!-beh l’idea mi allettava alquanto,però Will in questo momento mi faceva decisamente paura quindi era meglio non contradirlo.
-N-no signore-dissi scattando in piedi.
-Finalmente vedo del buon senso in lei,andiamo abbiamo intense ore di studio da fare-disse cominciando ad incamminarsi,ma le quattro paroline di prima mi avevano leggermente demotivata “intense-ore-di-studio”.Mi girai verso Eric con un espressione disperata e un ‘aiuto’ muto.Lui mi strinse la mano come incoraggiamento sussurando impercettibilmente-C’è la puoi fare-su questo avevo dei dubbi.
-Andiamo-la voce atona di Will aveva assunto una nota irritata,era ancora voltato e aspettava che lo seguissi.
-Ehm io credo di essere una scocciatura per lei William-sempai,quindi per amor suo cambierò maestro-dissi con un sorriso tirato,sperando che la mia scusa campata in aria funzionasse.Non avevo voglia di far lezione con quel tizio,non ci voleva Eisten per capire che avevamo dell’odio reciproco.
-Eric-sempai a lei dispiacerebbe farmi da maestro?-gli feci un sorriso a trentadue denti,lui per la sorpresa scattò in piedi,mi avvicinai a lui sfoderando l’espressione più dolce del mio repertorio.
-Ehm io non so-stava tentennando, gli sorrisi ancora di più (per quanto fosse possibile) e sbattei leggermente le ciglia ‘carina e coccolosa Holly,carina e coccolosa’.
-Ma si perché no-disse infine,scoppiai in urletto di felicità e gli cinsi il collo con le braccia ringraziandolo,per un attimo rimase spiazzato ma poi si fece trascinare dal mio entusiasmo.
-No-la negazione secca e concisa di William mi mise i brividi,mi girai lentamente nella sua direzione sciogliendo l’abbraccio con Eric.
Il viso di William non traspariva nessuna emozione al contrario degli occhi da glaciali erano passati a infuocati incutevano ancora più terrore,se si potesse uccidere con lo sguardo avrebbero dovuto potarmi già all’obitorio.
-William davvero non c’è problem…-cercò di persuaderlo Eric ma Will lo fece tacere subito.-No,sono io l’addetto alle nuove reclute e la signorina Preston è stata affidata a ME.Quindi sarò io ad aiutarla in questo percorso formativo-la risposta del moro era chiara e concisa ma soprattutto non ammetteva repliche,affranta salutai Eric,che mi sorrise lieve per darmi coraggio e seguii quel dittatore di William.Ora sulla mia scala delle antipatie era arrivato secondo,al primo stanziava Grell.
Entrammo in una specie di aula universitaria dove c’erano altri ragazzi tutti maschi che aspettavano l’inizio della lezione,nel frattempo chiacchieravano tra di loro,William appena scese le scalinate fece notare la sua presenza,calò il silenzio e ognuno ritornò ai propri posti e tutti lo salutarono con un’Buongiorno William-Sempai’.Wow allora non incuteva paura solo alla sottoscritta.Lui li ignorò bellamente avvicinandosi alla cattedra guardando le scartoffie che vi erano sopra mentre io presi posto accanto a un ragazzetto albino che sembrava molto impaurito,infatti torturava le mani e si aggiustava continuamente gli occhiali tondi.Poverino faceva quasi pietà.
-Ciao io sono Holly Preston-gli dissi sorridendogli,distraendosi un po’ si sarebbe calmato.
-P-piacere s-sono Jeremy Irons-sembrava più insicuro di me,infatti non aveva nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi.
-Stai tranquillo andrà bene-cercai di essere il più rassicurabile possibile,ma non ero affatto tranquilla.
-Non è la lezione a spaventarmi ma quel tipo, è sempre così serio-se l’obiettivo di Will era spaventare le nuove reclute ci era riuscito alla grande!
-Hai ragione lo è-dissi dandogli delle pacche sulla spalla sapevo cosa stava passando quel poverino,all’improvviso sentimmo la porta spalancarsi in un rumore sordo.
Tutti ci girammo alla fonte del trambusto-Buongiorno miei cari-oh no,non lui,non quella checca isterica rossa!
Grell continuava a mandare baci su baci al vento in maniera anche abbastanza teatrale.Che esibizionista! Per non parlare che metteva i brividi e il disgusto e dalle facce degli altri non ero l’unica a pensarla in questo modo.
-Wiruuu,mon amour-lo vidi precipitarsi con le braccia spalancate verso un Willy leggermente infastidito.
Ma proprio quando era a pochi centimetri dal suo obiettivo,il moro gli infilò quella sua specie di pinzatrice nella fronte,facendogli calare il sangue a fiumi.
-Contegno, Sutcliffe contegno-disse con la solita diffidenza togliendo la pinzatrice o per meglio dire “falce” dalla fronte del malcapitato e aiutandosi con ella a riposizionarvi le lenti.
-Wiru sei sempre così freddo,aaaaaaah! Tu si che sai come far venire i brividi a una fanciulla-disse tutto estasiato con le guance porpora,strusciandosi su Will.Ci mancò poco che non diedi di stomaco,insomma sono sensibile a certe scene.
-Procediamo-disse Will spostandosi e facendo cadere il rosso ancora incantato come un sacco di patate a terra.
                                                                
                                                                                                                                     ***
 
Erano ormai 4 ore e mezza che Will parlava,parlava,parlava e parlava,non smetteva nemmeno per prendere aria.
Le prime due ore mi ero anche messa d’impegno a seguirlo e appuntandomi sul quadernone datomi in dotazione da lui stesso,tutte quelle strambe norme,ma a lungo andare la mia attenzione andò scemando e con me anche tutti gli altri,compreso Grell che se ne stava seduto a gambe accavallate a limarsi le unghie.Insomma William non si poteva certo definire il re del coinvolgimento,l’unico coinvolto nella lezione era lui, spiegando con fin troppa intensità e orgoglio quelle regole assurde una fra tante era:Non avere rapporti con una banana.
Ma andiamo quale persona sana di mente avrebbe rapporti con una banana,shinigami e non?!
Ero così presa dai miei pensieri e il mio scribacchiare sul quaderno che non mi accorsi della presenza minacciosa di Willy almeno finché Jeremy non mi diede una leggera gomitata e finalmente mi decisi ad alzare il volto incontrando gli occhi di Will  accigliati in un espressione truce,tanto che ebbi paura di farmela nei jeans,letteralmente.
-Spero per lei che quelli siano appunti inerenti all’argomento-
-C-certo,c-certo-dissi facendogli un sorrisetto nervoso,lui strappò il foglio dalle mie grinfie e solo allora mi resi conto della cavolata colossale che avevo commesso. Sul quel foglio non c’erano appunti ma bensì un mio piccolo attacco d’arte,come soggetto Willy ritratto con una lingua biforcuta le corna,con in mano la testa di qualche studente mentre ne calpestava un’ altra  decina e per completare l’opera gli avevo fatto una aura malefica che avevo indentificato come “PUZZONE” vidi la vena sulla sua tempia pulsare,mentre l’occhio destro aveva un tic,stava cercando di contenersi e io ero nei guai.Perchè improvvisamente mi sentivo tutti gli occhi addosso?
-Ehm William-sempai non è come sembra,questo è uno sfogo artistico-cercai di rendere sensato quello schizzo che lo raffigurava come una specie di demonio\dittatore,ma tutto ciò che dicevo sembrava aumentare la rabbia di Willy, e le risate di Grell non miglioravano la situazione.
-E che nome avrebbe questa tua opera?-disse Grell ancora preso dall’ilarità.
-Oppressione- dissi guardando un punto imprecisato della stanza per sembrare più artistica e filosofica.
-Adesso basta!- la calma di Will era ufficialmente andata a quel paese,era la prima volta che lo vedevo perdere la sua maschera anti-emozioni.C’era da dire che faceva gelare il sangue nelle vene.
-Questo non è un gioco,lo vuole capire o no?Siamo shinigami noi decidiamo sulla vita delle persone non è una scelta da prendere alla leggera,il nostro è un lavoro serio!-mi urlò praticamente in faccia,il suo volto era contratto in una smorfia di rabbia e aveva il respiro leggermente affannato per le parole buttate con così tanta foga.Il silenzio era calato sull’aula,nessuno osava anche solo fare un respiro in più,nemmeno Grell osò distruggere quella finta quiete.
Sentii gli occhi pizzicarmi,nessuno mi aveva mai rimproverato con quel tono,così furioso quasi animale.
Mi schiacciai allo schienale della sedia volevo più distanza possibile da William,in quel momento come non mai nella mia vita, mi sentii così inerme e fragile.
Si risistemò i capelli all’indietro gli occhiali, e si schiarì la voce dandosi un contegno, e tornado la scorza dura e indifferente di prima continuò la sua lezione come se nulla fosse successo,non riuscii a seguire il resto, il gesto di prima mi aveva scioccato e offesa allo stesso tempo.
Certo dovevo ammettere che la buona parte della colpa era mia ma la sua reazione era stata fin troppo esagerata,non volevo offenderlo in realtà quel disegno era uscito dalle mie mani da solo non era mia intenzione mancargli di rispetto o altro,forse avrei dovuto scusarmi ma ora come ora William mi incuteva una certa paura,e dubitavo che sarei riuscita a spiccicare più di due parole.
-La lezione è finita ora potete andare,ci vediamo domani con una relazione di 500 pagine su come tenere lucida e pulita la propria falce-i brusii contrariati dei miei compagni mi riportarono alla realtà,si stavano tutti apprestando ad uscire,la lezione ma soprattutto quella opprimente giornata erano finalmente finite.
-Hai sentito 500 pagine,si vede che è ancora furioso-mi disse Jeremy nel vano tentativo di creare un dialogo,ma non mi sentivo in vena di chiacchere,volevo solo tornarmene a casa e dimenticare questa brutta giornata.Stavamo per uscire quando la voce monocorde di William mi fermò.
-Dove crede di andare?-
-A casa-risposi ingenuamente,vidi Grell dietro Will che mimava un no.
-Tu resterai qui e sconterai una punizione-
-Cosa?!Credevo che la relazione già di per se fosse una punizione-vidi lo sguardo di William indurirsi ancora di più per quanto fosse possibile.Ma perché non imparo a tenere la bocca chiusa!
-Starai qui con me a svolgere le pratiche degli straordinari e non si discute-
-Ahahahah buon divertimento pel di carota-il tono altezzoso e giulivo di Grell,mi diede più fastidio del solito.Quanto odiavo quel tipo,però in questo momento avrei voluto che non lasciasse mai quest’aula,non volevo rimanere da sola con lui.
Ma purtroppo la fortuna è una dea bendata,ma la sfiga ci vede benissimo, difatti,dopo le avance del rosso a Spears si dileguò,lasciando me e Will uno di fronte all’altro avvolti in un silenzio che sapeva di inquietudine e insicurezza.
-Mi segua-non aspettò un mio consenso e si avviò all’uscita dell’aula, conducendomi nell’ufficio del giorno prima,quello stesso ufficio che aveva visto la mia vita cambiare.
Scoprii poco dopo essere l’ufficio del sempai Spears,in effetti l’arredamento rispecchiava molto il padrone,sobrio,non eccessivo,tutto molto ordinato e preciso.
Si sedette sulla poltrona dietro la scrivania a me fece segno di sedermi su una delle due sedie davanti.
Non ebbi il coraggio di alzare gli occhi continuavo ad osservare le mie mani strette a pugno sulle ginocchie mentre sentivo lo sguardo opprimente di William su di me,per diversi minuti il silenzio fu l’unico protagonista in quella stanza.
-Hai paura di me Holly?-quella domanda mi fece sussultare,ma soprattutto non mi aspettavo che potesse darmi del tu e chiamarmi per nome.
-N-no-mentii.Avevo capito che la mia schiettezza lo infastidiva e poi mi sembrava ridicolo digli che mi terrorizzava.
-Non mentirmi e guardami negli occhi quando ti parlo-la fermezza della sua voce fece aumentare la mia inquietudine e i miei battiti,feci come mi era stato chiesto anche perché non potevo fare altrimenti.
Ingoiai la mia saliva e strinsi più forte il tessuto dei jeans nel mio pugno,dovevo cercare di rimanere calma eppure appena sollevai lo sguardo e guardai quegli occhi così uguali ai miei ma allo stesso tempo così diversi sentii la sensazione che Will potesse leggermi dentro,che fossi un libro aperto per lui.
-Si,sono un po’ spaventata-ammisi amaramente,vidi Will contrarre la mascella.Che la mia affermazione l’avesse offeso o in qualche modo turbato? No non credo,insomma parliamo del freddo impassibile William T. Spears.
-Capisco-nella sua voce c’era una nota di tristezza,o forse me l’ero semplicemente immaginata-Ma io prendo molto seriamente il mio lavoro e pretendo lo stesso anche da lei,essere shinigami comporta avere molte responsabilità- ora la sua voce era tornata quella monocorde di sempre.
-Si e comprendo ciò che mi chiede ma si metta anche nei miei panni io sono stata obbligata a stare qui contro la mia volonta,strappata dai miei affetti, dalla mia vita.E il tutto per un ruolo che non sento mio e che probabilmente non mi apparterà mai!-le ultime parole le avevo praticamente urlate a pieni polmoni,mi ero sfogata davanti a uno degli uomini che tolleravo di meno,ma non ero riuscita a trattenermi era successo tutto naturalmente come se mente e bocca non fossero collegati.
Will non si scompose nemmeno in quel momento,ma mi guardava in maniera diversa non glaciale,non con odio,non in maniera indifferente.
Che fosse compassione quella che scorgevo nel suo sguardo?Non seppi dirlo con certezza,William per me era un mistero.
-Io non riuscirei mai a giudicare una persona in maniera così fredda e impassibile-dissi desolata,ma era così,non sarei mai riuscita a privare una persona della propria vita nemmeno se fosse giunta alla fine qualunque azione essa abbia svolto durante la sua esistenza.
-Rifletta per un momento se noi lasciassimo tutte le anime in vita ci sarebbe un sovrappopolamento mondiale e questo porterebbe al ridursi delle risorse primarie e l’uomo è un animale,Preston,se messo alle strette,come in questo caso la sopravvivenza sarebbe capace di uccidere i suoi stessi simili e nutrirsi della loro carne,pur di rimanere in vita-rimasi disgustata dalle spiegazione di William,mi doleva ammetterlo ma aveva ragione la morte era necessaria esattamente come la vita,mi ritornò in mente la frase che mi disse il giorno prima “ognuno di noi ha un ruolo”,ed era vero niente viene creato a caso, il mio destino era essere una shinigami e mietere anime era questo il mio ruolo nel mondo.
-Hai ragione-mi limitai a pronunciare,vidi Will alzarsi prendere le sue cartelle e avvicinarsi alla porta-Forza andiamo a casa- quelle parole mi stupirono non poco.
-E la punizione?!-chiesi
-Non la farai,anche perché non voglio che trovi la scusa che ti abbia tenuta occupata tutto il pomeriggio per non portare la tua relazione-quella di Willy sembrava molto più una scusa ma non ci badai ero davvero contenta di non dover rimanere in quell’ufficio a scrivere scartoffie.Beh forse in fondo anche lui aveva un cuore!
Lo seguii saltellando quando il mio stomaco emesse un terribile boato,le mie guance si tinsero immediatamente di rosso,ma non potevo farci niente era dalla sera prima che non mettevo nulla sotto i denti.
-Ma prima di riportarti a casa sarà il caso che ti porti a mangiare qualcosa,non vogliamo mica che svieni per calo di zuccheri?-avevo sentito bene voleva invitarmi a mangiare qualcosa con lui?!E poi da quando si preoccupava per me?
-No,no,non c’è problema quando tornerò a casa mi cucinerò qualcosa-dissi con un sorriso nervoso,insomma avevo sopportato la faccia di Willy per tutto il giorno,andare anche a pranzo insieme era troppo!
-Non essere ridicola! Ronald è giovane e sigle non c’è quasi mai in casa,avrà sicuramente credenze e frigo vuoti-si ma gli scaffali con sopra gli alcolici sono pieni però.
Un’ altro boato interruppe la nostra conversazione, anche il mio corpo mi era contro oggi!Alla fine mi rassegnai la fame era troppa e l’invito di Willy non era aperto a risposte negative.
Passammo insieme praticamente tutto il pomeriggio,mangiammo in un ristorantino italiano dove Willy era cliente abituale,mi stupii di trovare ristorantini con cucine etniche anche nel mondo degli shinigami ma tutto sommato la cucina era squisita,non per niente quella italiana era la mia preferita per poi scoprire che era anche quella di Willy.
Mi fece da guida turistica per tutta quella specie di New York degli shinigami,il tour si concluse con la biblioteca degli shinigami,la fantasia sui nomi nel loro mondo è davastante.Il moro mi spiegò che lì vi erano archiviati tutti i cinema records,mi sarebbe piaciuto visitarla,ma ero ancora una shinigami apprendista e per me era vietato l’accesso.
Tutto sommato dovevo ammettere che fu un pomeriggio piacevole,Willy non era  così noioso come sembrava,a volte i suoi silenzi erano piacevoli e rassicuranti, ogni sorta di timore nei suoi confronti era sfumato,forse anch’io allo stesso tempo gli avevo fatto passare un bel pomeriggio  ogni tanto le mie battute e la mia ironia,la maggior parte delle volte involontaria,gli faceva increspare un po’ le labbra,non di molto e per brevi istanti,così brevi che a volte credevo di immaginarmelo.
Quando ritornammo a casa erano le nove passate e menomale che non dovevo passare tutto il pomeriggio fuori ma concentrarmi sullo studio della relazione.
-Il tempo è volato,scusami Preston-si scusò guardando l’orologio da polso.
-Ah ma si figuri,anzi mi sono divertita-gli dissi facendogli un sorriso sincero,era vero avevo passato un bel pomeriggio.
-Ne sono contento-le sue labbra si alzarono di poco all’insù,forse per Willy doveva essere un record aveva increspato le labbra per di più di una volta in un giorno solo.
-Ah Sempai,potete chiamarmi anche Holly-
-Non esageriamo adesso-disse ritornando serio,beh mi chiamava con il tu non potevo pretendere oltre.
-Buonanotte Preston a domani e porta la relazione –si raccomandò,gli feci un energico si col capo,mi sarei impegnata,gli avrei dimostrato che potevo essere anche una persona seria e responsabile.
-Buonanotte sempai a domani-lo abbracciai un gesto spontaneo ma anche un piccolo ringraziamento per ciò che aveva fatto per me quel giorno,lo sentii irrigidirsi,alzai il volto e lessi un leggero  disagio sul suo viso così mi allontanai subito da lui,che non fosse abituato agli abbracci?Bah William era tutto da scoprire.
Entrai nell’edificio praticamente trascinandomi ero stanca morta,avevamo visitato tutta la città a piedi e come avevo spiegato precedentemente sono pigra da far paura,infatti con mia somma sfiga l’ascensore era guasto,ci mancava solo questa!L’unica spiegazione possibile che trovai a quell’ennesimo calcio nel deretano era che qualcuno lì su mi odiava.
Presi in appello le mie ultime briciole di volontà e cominciai a salire per le scale,cercando di non pensare che l’attico di Ronald si trovasse all’ultimo piano.Accidenti perché tra tutti gli appartamenti doveva scegliere un attico?! Forza Holly sono solo ventotto piani che sarà mai.
Ne avevo fatti appena un decina,ero stanca morta praticamente strisciavo sulle scale di marmo,e avevo la lingua di fuori,forza Holly mancano solo altri diciotto piani,solo diciotto.
Il mio incoraggiamento mi fece deprimere ancora di più di quanto già non fossi,per un attimo presi in considerazione di accamparmi tra il dodicesimo e il tredicesimo piano in fondo che male potevo fare?Poi mi resi conto che era un idea stupida soprattutto per le persone che sarebbero scese il mattino dopo,già immagino “O guarda poverina è rimasta fuori alla porta!” no era solo pigrizia!
Notai però che mano a mano che mi avvicinavo le mie orecchie captavano qualcosa.Sembrava essere una specie rimbombo.


Occhi sull'autore 

No non vi siete ancora liberati di me mi dispiace xD eccomi qui con un ennesimo stupidissimo capitolo spero che apprezziate e fatemi sapere sono sempre pronta a migliorare,quindi esprimetevi xD.
Ringrazio LaylaThePirate per averla inserita tra le seguita,e naturalmente la Chizu che è fantastica,segue e recensisce sempre.Ti ringrazio.E poi naturalmente tutti quelli che leggono la mia stramba storia.Un bacio Taty :*

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Capitolo 5
*** Capitolo ***


Prima che andiate alle lettura,volevo dedicare questo capitolo a Chizu,perchè mi ha sostenuto fin dall'inizio e non l'ha ringrazierò mai abbastanza per questo.Sei unica Chizu <3
  1. Il rimbombo si fece sempre più insistente cominciavo ad essere davvero curiosa di sapere di cosa si trattasse.​Cominciai a correre all’impazzata,inciappando un paio di volte sulle scalinate (ringraziando il cielo che a quell’ora non c’era nessuno) e fermandomi ogni cinque secondi per riprendere fiato.Quando giunsi finalmente davanti alla porta di Ronald mi resi conto che il rumore veniva da lì e non erano dei semplici boati, era musica!Bussai alla porta ma essa si spalancò da sola,non avevo notato che era socchiusa.Appena la porta fu del tutto spalancata mi si parò davanti agli occhi la visione di gente che faceva baldoria fregandosene altamente del casino che provocavano,c’era gente che non si reggeva in piedi, altri che ballavano sul tavolino,in cucina ovunque sotto le note di “Don’t Stop Music” di Rihanna,e poi i peggiori quelli che limonavano a ogni angolo della stanza e anche in maniera abbastanza spinta.Entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle,quella sarebbe stata una lunga notte.

Il primo impatto fu traumatico,presi anche in considerazione di aver sbagliato appartamento,poi riflettei che di attico c’è ne era solo uno,e io ero arrivata all’ultimo piano ergo quello era attico\discoteca di Ronald.
-Hey tesoro lo sai che mi sembri un semaforo *hic*- ad attirare la mia attenzione fu un ragazzo abbastanza alto che puzzava d’alcool a un km di distanza,faceva pena.
-E perché mai?-probabilmente ero più fuori di lui,per rivolgere una domanda a un essere che in questo momento non aveva la capacità di intendere e di volere.
-*hic* Perché ho visto rosso e mi sono dovuto fermare-ero sicura che sul mio viso fosse uscita una terribile espressione squallida,di tentativi di abbordaggio ne avevo sentiti ma mai così patetici,il tizio non si fece scoraggiare dalla mia espressione facciale,anzi cercò di  avvolgere un braccio intorno alle spalle,cercai di staccarlo subito ma il tipo non demordeva.
-Il tuo tentativo di abbordaggio è penoso-lo insultai cercando di spingerlo via,ma quello aveva più tentacoli di un polpo.
-Joe lascia in pace la signorina-mi voltai nella direzione della voce,vedendo che era niente poco di meno che Eric,con un espressione seria e un bicchiere in mano.
-Dai Eric *hic* fammi *hic* divertire-disse quest’ultimo stringendomi ancora di più a se,sarei morta di asfissia per quella sera ne ero sicura,o per mancanza d’aria o per troppo odore di alcool inalato.
-Joe non si discute,non ti divertirai con la signorina Holly,vai a casa sei ubriaco fracido-lo intimò un Eric risoluto,Joe sbuffò e finalmente mi lasciò libera,ne approfittai per andare accanto a Eric e respirare aria pulita,si fa per dire l’attico puzzava d’alcool e di fumo di sigaretta e se c’era altro non volevo saperlo.
-Joe le chiavi della macchina-disse Eric aspettando con la mano libera le chiavi,quest’ultimo sbuffo di nuovo e gliele sbattè sul palmo e infine uscì dalla casa sbattendosi la porta alle spalle.
-Che ci fai qui?Questo non è un posto adatto a una ragazzina-mi disse con uno sguardo preoccupato,anche nella sua voce c’era una certa nota d’apprensione.
-Beh…io qui ci abito-era la verità,non ero nemmeno stata messa al corrente di questa festa,magari avrei alloggiato in qualche albergo,anche se stare a una festa mi allettava,non avevo mai partecipato a eventi del generi,un po’ perché non ero un’animale da festa e un po’ perché nessuno mi ci aveva mai invitato.
Quindi quella era la mia prima festa,e a parte il brutto incontro di qualche secondo prima mi sembrava una festa “carina”,insomma un tipico party liceale.
-Cosa William ti ha fatto ospitare dal giovane Ronald?!-sembrava piuttosto perplesso.
-Sempai a proposito di Ronald mi sa dire dov è?-
-Oh non so se ti conviene andare da lui-sul volto di Eric era comparsa un’espressione indecifrabile,cominciavo a spaventarmi.
-Dov è?-insistetti,lui sospirò rassegnato-è fuori al balcone nella Jacuzzi-
-Grazie Sem…-mi bloccai di colpo,facendo filtrare tutte le parole che mi erano state dette per il cervello.Avevo sentito bene aveva detto Jacuzzi?!
Scossi la testa sotto lo sguardo perplesso di Eric,lo ringraziai di nuovo sia per le informazioni ma soprattutto per avermi salvata dalle grinfie di quel tipo.
Quell’appartamento mi sembrava un campo di concentramento,dovetti saltare un paio di pozze di vomito ,ubriachi stesi a terra,schivare gente che ballava e si sbaciucchiava e offerte d’alcool,mi sentivo una specie di Rambo tanto che presa dall’entusiasmo del momento lanciai la mia giacca e la cravatta da qualche parte nella stanza,rimanendo solo in camicia e cominciando a strisciare tra le gambe delle persone per arrivare al mio obiettivo.
Quando finalmente giunsi al tanto agognato terrazzo,la prima cosa che feci era prendere un grosso respiro,l’aria dentro era piuttosto malsana,ma poi rimasi subito incantata da ciò che mi si estendeva di fronte agli occhi.
Un immensa piscina e le luci di milioni di grattacieli,la prima cosa che mi fu automatico pensare e che Ronald non se la passasse male,poi riscossi i miei pensieri e lo cercai subito con lo sguardo trovandolo in una vasca circolare coperto da bolle e donne!
Non seppi dire cosa provocò il mio terribile tic all’occhio so soltanto che mi ci vollero un paio di minuti per farlo smettere, e quando fui certa di essere calma abbastanza mi apprestai ad andargli a parlare.
-E allora le ho detto,sono qui per mieterti l’anima non per fare lo spogliarellista alla tua festa di addio al nubilato- le risate di quelle quattro oche aumentarono il mio nervosismo e Ronald non sembrava essersi nemmeno accorto della mia presenza,schiarii un po’ la voce per far notare che non erano soli e infatti tutti i presenti si voltarono a guardarmi.
-Scricciolo,ben tornata allora ti piace la festa?-mi disse Knox con un sorrisone appoggiandosi al bordo della vasca dove ero situata io.
-Beh ecco..-non mi diedero nemmeno il tempo di rispondere che una tizia mora più tette che corpo mi zittì.
-Ron-Ron è lei la bimba che stai ospitando strano mi avevano detto che era un’adolescente-lo sguardo delle 4 donne si fece più insistente scrutandomi da capo a piedi.
-Infatti lo sono ho diciassette anni!-sbottai,non ero la tipa più alta che ci fosse ma diavolo come potevano scambiarmi per una mocciosa.
-Hai il fisico di una dodicenne-mi rispose un'altra che era ancora avvinghiata a Ronald.Quella era la più antipatica!
-Io a diciassette anni ero già ben piazzata-si intromise una ragazza di colore con una certa nota di orgoglio nella voce, le stavo per rispondere ‘e chi se ne frega?’ quando fui nuovamente interrotta da una bionda.
-E dove ti avevano messo?-rispose ingenuamente con la sua vocina da finta bimba,mi venne automatico sbattermi una manata sulla fronte,ma dove aveva trovato certi soggetti,ero stufa delle loro chiacchere e dei loro sguardi di disprezzo,sguardi che conoscevo anche fin troppo bene “Tu non sei alla nostra altezza” e avevano ragione,erano tutte bellissime ciò che non ero io.
Sbuffai,girai i tacchi apprestandomi a ritornare dentro ma nemmeno quattro passi che la voce di Ronald mi fermò.
-Hey Holly aspetta,non ascoltarle aprono bocca senza sapere nemmeno cosa dicono-non mi voltai,ma sentivo la sua presenza alle mie spalle.
-C’è qualche problema?-solo allora mi voltai,non l’avessi mai fatto.
Ronald completamente bagnato era una visione paradisiaca,non riuscivo a staccare gli occhi dalle goccioline che scendevano per i suoi addominali scolpiti e si infiltravano dispettose sotto il suo costume,deglutii cercando di mettere a tacere una parte del mio cervello che non conoscevo,la libido.Inspirai cercando di far diminuire i battiti del mio cuore,la mia più grande paura che lui potesse sentirli,e poi mettere a tacere quei pensierini poco casti che nascevano nella mia mente.E per la Peppa,Holly tu non sei mai stata così pervertita,che a contatto con Grell sia stata contagiata?
-La festa ecco il problema-dissi riprendendo una briciola di lucidità,lui mi guardò interrogativo.
-Per domani devo consegnare una relazione di 500 pagine,Ronald è praticamente un tomo dimmi tu come posso lavorare con tutto questo casino?-
-Ah solo questo!Vai nella tua stanza chiuditi dentro e mettiti al lavoro,vedrai così non sentirai nulla-mi disse naturale,come se mi fossi preoccupata per niente.
-E se invece si sentisse tutto?-
-Torna da me e insieme troveremo una soluzione-mi disse con un sorriso mentre mi trascinava dentro,un chiaro invito ad andarmene.
Sospirai e mi avviai verso la mia camera superando di nuovo i mille ostacoli di prima,appena entrai nella mia stanza vidi le lenzuola muoversi,di certo non poteva essere il cane di Ron,anche perché Ron non ha un cane,mi rifiutavo di credere che due tizi ci davano dentro nel mio letto,quello in cui dormivo,no no doveva esserci una spiegazione logica.
-è occupato- sbucò una testa da sotto le lenzuola e anche piuttosto irritata,corsi via urlando mettendomi a cercare subito Ron,lo trovai accanto al bancone con un drink in mano in accappatoio mentre chiacchierava tranquillamente con una tipa,una nuova a quanto sembrava Ronald cambiava spesso.
-Ron la mia camera…-
-Scusami Britney-Ron si congedò dalla sua amica con un sorrisetto nervoso trascinando via anche me.
-Che cosa è successo adesso?-disse annoiato mentre si grattava la testa.
-Vuoi sapere che è successo te l’ho dico subito,due persone ci stanno dando dentro in camera mia-gli urlai,se lui era scocciato io lo ero molto di più.
-E allora,lo stanno facendo sulla scrivania?-
-No-
-E allora e tutto a posto-mi disse sorridendomi in maniera innocente,e girando i tacchi per ritornarsene dalla sua amica,ma io prontamente lo afferrai con la manica della vestaglia e lo feci rigirare.
-No non è tutto apposto,in queste condizioni io non potrò fare la mia relazione-ero seria e anche un po’ disperata ci tenevo a rendere William orgoglioso di me e di questo passo l’avrei solo deluso per non parlare delle punizioni non avrebbe chiuso un occhio una seconda volta.
-Okay,okay rilassati ti farò fare una giustifica da Grell-sempai-disse indicando una parte della stanza,infatti il rosso era lì che ballava in maniera oscena con un tipo che non sapeva nemmeno cosa stesse facendo,stolsi subito lo sguardo,quella scena mi aveva fatto venire i brividi.
-No niente giustifiche io voglio dimostrare a William che sarò un’ottima futura shinigami,ma così non potrò concludere niente e lui si fiderà sempre di meno di me e…-la disperazione mi aveva fatto cominciare a parlare a vanvera con frasi completamente sconclusionate,mentre Ronald mi guardava senza sapere esattamente cosa fare,poi prese un bicchiere a un passante e me lo porse-Bevi-suonava quasi come un ordine.
-Cos’è?-chiesi alquanto scettica,insomma non avevo mai ingerito alcool in vita mia,nemmeno lo spumante di inizio anno,Ronald ne bevve un sorso poi leccandosi le labbra me lo porse nuovamente
-Rhum e Cola-
-Non lo so-risposi dubbiosa.
-Non lo fare Holly-Eric si fece largo tra la folla e si posizionò accanto a Ronald guardandolo di traverso.
Eric questa sera mi sembrava una specie di cavaliere senza cavallo pronto a togliermi dai guai.
-Andiamo sempai,guardatela dall’ agitazione sta addirittura tremando,sembra un pulcino bagnato un po’ d’alcool le distenderà i nervi-
-No Knox!Ha solo diciassette anni-disse Eric risoluto,il mio sguardo saettava dall’uno all’altro,dovevano solo essere in versione ridotta e vestiti da diavolo e angelo e li avrei posizionati sulle mie spalle.
-E allora io a diciassette anni bevevo e mi divertivo e sono diventato uno shinigami di tutto rispetto-disse Ronny con una punta d’orgoglio-E poi la vita è una sola,prima o poi anche gli shinigami tirano le cuoia vuoi andartene con dei rimpianti?-mi chiese Ronald,stavo cominciando a tentennare,insomma un singolo bicchiere cosa poteva farmi?
-No non si discute,Holly ci sono ragazzi che ne diventano dipendenti specialmente per te che sei,insomma non del tutto shinigami,sarai più propensa-Eric sembrava molto deciso a non farmi bere quella roba mentre io al contrario ne ero molto tentata.
- Holly,devi provare tutto nella vita,non stare a sentire Eric se continuerai di questo passo a essere rigida e severa con te stessa alla mia età sarai un surrogato di William,devi imparare a lasciarti andare-il biondo stava facendo oscillare il bicchiere davanti ai miei occhi quasi come se volesse ipnotizzarmi,Eric sospirò e si chinò facendo in modo che i nostri occhi si incontrassero,poggiandomi una mano sulla mia spalla.
-Senti Holly tu devi essere semplicemente te stessa,fai ciò che ti sembra giusto- in questa occasione Eric mi sembrava quasi un padre,infatti il sorriso che mi fece era rassicurante e caloroso.
-Senza offesa Eric-sempai ma vorrei essere tutto furche me stessa-presi il bicchiere tra le mani di Ron per tutta risposta il biondo mi fece un sorriso sornione mentre Eric scosse la testa deluso,mi dispiaceva di averlo amareggiato ma mi trovavo d’accordo con Ronald dovevo fare le mie esperienze.Fissai un bel po’ il bicchiere prima di prendere il coraggio di fare la prima sorsata,costatando che non era così male.Mi leccai le labbra soddisfatta per poi  bere la bevanda tutta in un sorso.
-Complimenti Knox-si congratulò Eric con un ironia pungente per poi dileguarsi sotto lo sguardo interrogativo del ragazzo.
Il primo bicchiere non era stato così traumatizzante come pensavo anzi mi dava scariche in tutto il corpo,sensazione piacevole e assuefante  infatti dopo pochi minuti quei brividi sparirono lasciandomi quasi vuota.
-Ne voglio ancora-suonava più come un ordine tanto che mi stupii di me stessa, e non solo io a giudicare dalla faccia di Knox.
-Ehm sarà meglio non esagerare-mi disse accennando a un sorriso tirato.
-Cosa prima mi istighi a bere e poi mi fai fermare a un bicchiere?-scoppiai a ridere senza nemmeno sapere esattamente il motivo,una cosa era certa l’alcool stava facendo effetto.
Scansai in malo modo Ronald e mi diressi al bancone,lungo il tragitto un ragazzo mi offrì da bere e per una volta non disdegnai la sua offerta.
-Ma che stai facendo?-mi sentii tirare per un braccio e incontrai il viso leggermente alterato di Ronald.
-Brindo alla salute Ronny-gli dissi portandogli il bicchiere sotto il naso per poi prendere un’altra sorsata,la lucidità mi stava abbandonando lo sentivo,anche perché avevo Ronny a un cm dal mio viso e non arrossivo.
-Se qualcuno ti offre qualcosa e perché ne vuole ricevere un’altra in cambio-
-Ah e che sarà mai,ho i contanti con me-
-Non in quel senso-sospirò frustato-Non avrei mai dovuto farti bere,ma perché non do mai ascolto ai sempai?!-credo che questo fosse più rivolto a se stesso che a me,ma in questo momento poco mi importava mi slacciai dalla sua presa e mi diressi nuovamente al bancone lì tutti allineati c’erano un mare di bicchieri di carta strapieni di alcool,cominciai a berne uno poi due, sentivo la voce di Ronald come ovattata che mi diceva di smettere,lo stesso per le voci delle persone nella stanza che mi dicevano di continuare.
Io ascoltai solo me stessa continuai a bere finché non si fece tutto nero.
                                                                ***
 
♪ılı♫ılı♪\*Bacchikoi!! Bacchikoi!! Beibee!!
Bacchikoi
Oo mai ga! Oo mai ga!
Kinou no shippai de kujiketatte
Gottsuan desu!Gottusuan desu!
♪ılı♫ılı♪\*
Afferrai il cellulare dalla tasca e spensi velocemente la sveglia,la mia testa non poteva sopportare un altro rumore in più,sembrava che avessi un martello pneumatico sulle tempie e gli operai non credo che sarebbero andati in pausa pranzo!
Controllai l’orario sul desktop le 7:30,beh di positivo c’era che mi ero svegliata un quarto d’ora prima,stavo cominciando a fare progressi.
Cercai di tirarmi su ma senza risultati,la testa non mi dava tregua e la nausea aumentava “Voglio morire qui” pensai disperata,già sul parquet di Ronald,almeno mi avrebbero fatto una di quelle sagome fighe che ho visto spesso da CSI quando trovavano un cadavere.
Beh Holly ti faccio i miei complimenti hai raggiunto l’apice dell’idiozia ora alzati,lavati,vestiti fai la fottutissima relazione e vai al dipartimento!
Si ho ragione ho dei doveri,specialmente verso William,lui non me l’ha detto a parole,ma mi ha fatto intendere che conta su di me e io non posso deluderlo.
Finalmente riuscii ad alzarmi,ma poi dovetti appoggiarmi subito al muro dietro di me,un forte giramento di testa mi aveva colto impreparata,quella parete mi aveva salvata da una brutta caduta.
Cercai di prendere il controllo di me stessa ma rimanere in piedi non mi era facile,il mal di testa era atroce poi proprio per giungere la beffa al danno mi venne un fortissimo conato di vomito il peggiore dei miei diciassette anni,non so come riuscii a fare il tragitto salotto bagno di corsa,so solo che vomitai l’anima in quel gabinetto,altro che nuove esperienze,Ronald me l’avrebbe pagata cara ma prima dovevo riprendermi io.
Ritornai in salotto ritrovando il casanova spaparanzato tra il divano e il pavimento con la vestaglia aperta e evidenti segni di rossetto a partire dal collo al torace,sentivo che il vomito mi stava risalendo.
Dovevo mettere a termine quella scena pietosa,così nella maniera più elegante e raffinata possibile mi tolsi una sneakers e gliela sbattei in fronte facendolo sobbalzare –Angelina il mio corpo è pronto-urlò con la voce ancora impastata dal sonno.
-Hey Brad Pitt,Jolie ti aspetta al dipartimento-gli dissi acida.
-Buongiorno anche a te-mi disse ironico mentre si stiracchiava e stropicciava gli occhi.
-Che ore sono?-
-…-scena muta,non gli avrei rivolto una parola di più.
-Andiamo che ti succede?-lo ignorai dirigendomi in camera trovandola per fortuna,vuota aprii il pc e iniziai a scrivere la mia relazione,avrei fatto ben poco in mezz’ora ma era sempre meglio di niente.
-Ah ho capito mi ignori-disse appoggiandosi allo stipite della porta,beh almeno non era stupido!-Senti se è per la sbronza io ti giuro che ho cercato di fermarti,ma non c’è stato verso-si giustificò,ma continuai a far finta che non ci fosse, non sapevo ancora perché ero arrabbiata con lui insomma sapevo che la maggior parte della colpa della mia ubriacatura era mia quindi perché avercela ancora con Ronald?Ma c’era una vocina nella mia testa che non potevo ignorare,che continuava a dirmi che Ronald aveva sbagliato e io avevo intenzione di dargli ragione.
Lui finalmente se ne andò e io potei continuare in pace la mia relazione,si fa per dire,anche i rumori dei tasti che pigiavo aumentavano il mio mal di testa,mi massaggiai le tempie avrei ucciso per mandare via questa tortura.
-Tieni-vidi ricomparire Ronald ma con un bicchiere in mano che appoggiò sulla scrivania,lo fissai era acqua ma gassata.
-Tranquilla è solo un’aspirina,so come ci si sente dopo la prima bevuta non è una bella sensazione-accennò a un sorriso che scomparve subito insieme a lui che si apprestò a lasciare la stanza.Non sapevo cosa dire di certo non mi aspettavo tutta questa premura da parte sua.
Bevvi avidamente il liquido,un po’ perché avevo la gola secca e un po’ perché non vedevo l’ora che questo dolore sparisse,scoccai le dita e ritornai alla relazione.
In venti minuti riuscii a fare solo quaranta pagine,allungando il brodo con qualsiasi cosa e quando dico qualsiasi intendo nel vero senso della parola!
Stampai quella sottospecie di relazione e corsi a prepararmi,dio mio se le cose sarebbero andate bene me la sarei cavata con una sgridata.
-Forza,forza siamo in ritardo-mi urlò Ronald dalla cucina,io ero in salotto a mettere la mia “relazione” in borsa,e se mi fingessi malata per non andarci?Anzi sarebbe una mezza verità d’altronde ho i postumi del dopo sbornia che non mi danno tregua.No era comunque una scusa stupida avevo passato tutto il giorno con William,saltellando di qua e di là figurati se crede alla scusa “sta a letto con la febbre”.
-Siamo in ritardo!-vidi Ronald precipitarsi su di me,afferrarmi per la mano e trascinarmi fuori,se non fossi arrabbiata con lui potrei dire quasi che piacevolmente morbida e calda ma visto che sono ancora infuriata  dirò che è callosa!
Dovemmo farci tutte le scale a piedi perché quel cavolo di ascensore era ancora guasto e Ronald non mi dava tregua e io sono particolarmente scoordinata infatti la mia caduta non ritardò ad arrivare ma grazie ai riflessi di Knox salvai la faccia,no sul serio se non mi avrebbe afferrato l’ultima cosa che avrei visto sarebbe stato l’impatto del mio naso con il marmo delle scalinate.
Mi prese in braccio come se fossi un sacco di patate,potevo sentire il sangue affluirmi nelle guance,portata in braccio come una poppante,da Ronald,perché mi odi così tanto uomo barbuto?!(si riferisce a Dio)
-Menomale che sei leggera anzi anche troppo ti sento le ossa sicura di mangiare abbastanza?!-anche troppo mio caro Ronald,ma naturalmente non glielo riferii,ricordate ancora arrabbiata,si l’ammetto alcune volte so essere davvero infantile.
-Più tardi ti porto un cornetto va-mi rispose semplicemente,aveva capito che era una conversazione a senso unico,però la parola cornetto e l’oscilio che provocava Ronald avevano fatto aumentare la mia nausea,sicuramente chi mi avrebbe visto da fuori avrebbe detto che non avevo una bella cera,eppure il ragazzo dai capelli bicolore sembrava stare più che bene,beh molto probabilmente ne era abituato, al dipartimento parlavano di Ronald come un casanova e un festaiolo,quindi non dovevo stupirmi se riusciva a farsi tutte queste stramaledette scale senza fermarsi neanche per riprendere fiato.
                                                                                                 ***
 
-Dai Scricciolo vuoi farmi scena muta per tutta la vita?Guarda che gli Shinigami vivono a lungo-dovevo ammettere che ogni volta che mi rivolgeva la parola stavo sempre per cedere,ma poi mi ricordavo di tutti i fatti accaduti il giorno precedente e tutta la mia voglia di parlagli scompariva.
-Okay Holly non insisterò però sappi che io ho provato in tutti i modi a fermarti-si vedeva lontano un miglio che era sincero,però stranamente io continuavo ad avercela con lui,tolsi lo sguardo dalla strada e lo posai su Ronald era concentrato alla guida dovetti amaramente costatare che aveva un profilo perfetto,greco per intenderci,si era davvero un bel ragazzo infatti non mi stupiva che avesse così tanto successo con il gentil sesso,e poi sapeva essere anche premuroso,dolce e…sto divagando,dovevo ammettere che non riuscivo più a sostenere quella situazione,Ronny non meritava tutto questo astio,anche perché non sapevo nemmeno io il motivo della mia arrabbiatura!
-Ronny tii perdonooo-presa dalla foga del momento lo abbracciai,profumava di buono…
-Holly staccati così mi farai fare un incidente-mi urlò tra il terrorizzato e lo sbigottito molto probabilmente per il mio gesto di espansiva affettuosità,obbedii alla sua richiesta ma prima di staccarmi non potei fare a meno di ispirare quel odore dolce per un ultima volta.
-Mi stai annusando?- Merda!
-Oh no no!Ti sto conoscendo-che scusa orribile,Ronald per tutta risposta alzò un sopracciglio.
-Ma si i cani per conoscersi meglio si annusano non lo sapevi-Satana fammi profondare negli inferi,ADESSO!
-Si annusano il sedere però-
-Sono troppo civile per annusarti il sedere!-risposi girandomi dall’altro lato in maniera altezzosa per dare più enfasi alle mie parole,lui scoppiò a ridere-Ahaha sai tu più che un cane assomigli a una bertuccia,si si proprio una bertuccia!-disse beffardo,avevo sentito bene lui mi vedeva come una scimmia?
-Come osi?-risposi fingendomi offesa.
-Sono animali nobili si grattano il sedere vicino agli alberi-mi rispose ridendo,quindi per Ronald le cose nobili si grattavano il sedere con qualcosa,interessante.Però dovevo ammettere che aveva una risata davvero contagiosa,infatti scoppiai a ridere anch’io.
-Mi hai mai visto che mi grattavo il sedere vicino a un albero?-
-No però sei piccola e giocherellona ti ho visto saltellare attorno a William prima che usciste insieme dal dipartimento-strano che io non lo notai proprio eppure Ronald non è un tipo che passa inosservato.
-Ieri non ti ho proprio visto-
-Ero nel mio ufficio a finire delle pratiche,a proposito non per farmi i fatti tuoi ma che hai fatto tutto il pomeriggio con il sempai-e menomale che non si voleva fare i fatti miei!
-Mi ha fatto fare un giro guidato della città-vidi il volto di Ronald mutare in un’ espressione perplessa.
-C’è qualcosa che non va?-
-No no e solo che è strano che il sempai sia stato così disponibile-lo vidi chiudersi nei suoi pensieri poi scosse leggermente la testa e mi fece un sorriso dolce per smorzare la tensione che si era creata.
Quando arrivammo a destinazione ci salutammo dandoci appuntamento alle sei al parcheggio e poi all’interno della struttura ci dividemmo.
Appena entrai al dipartimento,l’attenzione di tutti i presenti era su di di me,mi sentii subito a disagio,abbassai il capo e aumentai il passo per arrivare il più in fretta possibile in classe-Hey ciao Holly-mi salutò un tipo passandomi accanto.
-Buongiorno Holly-un altro e dopo questo ne seguirono mille altri,la situazione era più che sospetta perché ieri nessuno mi aveva degnato di un solo sguardo figurarsi tutto questo interessamento non mi ero mai sentita così “popolare” eppure era una sensazione che non mi piaceva affatto io vivevo nell’ombra ed era lì che mi piaceva stare,odio attirare attenzioni inutili.
Quando fui finalmente in classe sentii di nuovo tutti gli sguardi dei presenti su di me,insomma la gente non ha niente di meglio da fare che fissarmi!Puntai lo sguardo sulle mie stupende sneakers apprestandomi a sedermi accanto a Jeremi che mi sorrise timidamente.
Vidi William discutere con Grell (come al solito) poi posare lo sguardo su di me e sorridermi,sogno o son desta?William T Spears mi stava sorridendo,miracolo,oppure primo segno dell’apocalisse vabbè dipende da come uno l’interpreta,ricambiai il sorriso cercando di farlo sembrare il più spontaneo possibile poi mi ripresi subito,c’era ancora la mia relazione non dovevo abituarmi troppo a quei piccoli gesti d’affetto da parte di Willy appena avrebbe letto cosa avevo scritto a stento mi guarderà in faccia ne ero sicura.
Le ore sembrarono non passare mai,per fortuna c’era un lato positivo l’aspirina di quella mattina aveva fatto leggermente il suo effetto,il mal di testa e la nausea non erano del tutto scomparsi,ma comunque erano meno forti di prima,ma adesso cominciavo a risentire della nottata insonne,non riuscendo a tenere gli occhi aperti,sperai solo che William non l’avesse notato.
-La lezione è finita se avete domande ditemi pure,niente?!Bene allora potete andare,ah e non dimenticate di consegnare la relazione-bene e ora cosa potevo dirgli,la verità?”Hey sai Will non ho potuto fare la tua relazione perché mi sono sbronzata per tutta la notte,divertente no?!ahahah!”NO era una catastrofe.
-Holly-chan hai fatto la relazione?-il timido bisbigliare di Jeremi mi riportò alla realtà,lo fissai con sguardo vuoto e poi gli feci un cenno col capo.
-Menomale perché sei l’unica che ancora la deve consegnare-mi guardai attorno disorientata quante ore erano passate,l’aula era completamente vuota,poi guardai il moro stava aspettando me questo era ovvio,portai lo sguardo sul rosso aveva gli occhiali da sole e le cuffie,forse risentiva della serata precedente quanto me.
Salutai Jeremi e gli dissi di non aspettarmi,la sfuriata che stavo per ricevere prendeva tempo.
-Ecco sempai-gli consegnai il foglio praticamente con mano tremante e questa cosa a lui non sfuggì.
-Stai bene Preston?-
-Si si più che bene-dissi cercando di sorridere ma il risultato fu una specie di sorriso al botulino.
-Hai la febbre?-poggiò il palmo sulla mia fronte,poi sulla guancia per cercare di individuare la mia temperatura,la mano di Will era più grande della mia guancia e le dita erano lunghe e affusolate se non sapessi che era uno shinigami lo scambierei per un pianista.
-No la temperatura è standard-riscontrò ma sembrava quasi insospettito che sapesse della festa?
-Forza Wiru lascia perdere Pel di carota e andiamocene-la richiesta di Grell mi sembrava molto più una supplica.
-Nessuno ti obbliga a restare il tuo turno è finito-lo rispose stoico Will.
-Ma come vedi una fanciulla malata e te ne freghi?Però di una mocciosetta piatta come una tavola da stiro te ne curi-rispose stizzito,lo guardai truce e lui ricambiò,credo,insomma con gli occhiali da sole e chi può dirlo.
-Sei allergica a qualcosa?-William ritornava all’attacco dovevo distorcere l’argomento o sarebbe arrivato alla festa e avrebbe punito Ronald.
-Ehm no è solo….quel periodo del mese-risposi imbarazzata concentrandomi sul cesto della spazzatura.
-Oh-fu l’unica risposta di William poi si schiarì la voce e si risistemò gli occhiali era ovvio che l’avevo messo a disagio ma almeno non saremmo più ricaduti su quell’argomento.
Aprì la mia relazione stupendosi di quanto fosse piccola in confronto agli altri,la sfogliò e vidi che si accigliava pagina dopo pagina,me l’aspettavo infondo avevo combinato un disastro utilizzando il carattere  90 per prendere più spazio possibile o ripetendo le parole più volte,insomma era tutto furche una relazione.
-Chi pulisce più di chanteclair aaaah-lesse senza espressione Wiru,rovinando la bellissima canzone dello spot,ricordate quando ho detto ho usato qualsiasi cosa beh non mentivo.
-Questo…-si prese del tempo per trovare le parole adatte-Surrogato di una relazione pessima è inaccettabile spero che tu lo capisca-
-Si signore-
-Mi aspettavo di più-ecco quella frase ebbe il potere di distruggere il mio orgoglio,ma d’altronde non avevo scusanti avevo davvero fatto un grande buco nell’acqua.
-Si signore-risposi demotivata e nettamente giù di morale,mi ero ripetuta fino allo sfinimento che avrei reso fiero di me William e invece non ero riuscita a tenere testa nemmeno a una mia promessa,ma d’altronde cosa mi aspettavo sono Holly Preston,la teenager più sottovalutata e buon nulla di New York,colei che non può contare nemmeno su se stessa,eppure per un barlume di secondo ci avevo sperato che questo fosse il mio posto che qui finalmente avrei riscattato il mio orgoglio e invece solo illusione come sempre del resto.
William non proferì più parola e lasciò la stanza,quel silenzio valeva più di mille parole,in quel momento mi sentii l’essere più inutile e inaffidabile sulla faccia della terra,una persona da disprezzare,eppure era solo una relazione,insomma nella mia vecchia scuola avevo saltato i compiti molte volte e non mi è venuto mai un scrupolo di coscienza e allora perché adesso era diverso?Forse perché William era la prima persona che aveva deposto un briciolo di fiducia in me e io l’avevo deluso.
Non riuscii a trattenere le lacrime che annebbiarono subito la mia vista,in quel momento come mai nella mia vita mi ero così odiata,se non mi fossi ubriacata avrei terminato la relazione,era tutta colpa mia!
-Oh povera la piccola Pel di carota ha deluso il suo sempai solo per coprire la sua cottarella-mi ero completamente dimenticata della sua presenza,asciugai in fretta gli occhi e mi voltai verso di lui con rabbia,in questo momento i suoi commenti erano l’ultima cosa che volevo sentire.-Peccato però hai rischiato una punizione per un ragazzo che non ti ricambierà mai,oh beh ce l’amour-disse alzandosi e andando verso la porta ancheggiando.
-No ti sbagli non ho una cotta per Ronald e anche se l’avessi non sono affari che ti riguardano,hai ragione lui non contraccambierebbe mai una tipa come me,ma sono sicura che nemmeno William ti degnerà mai di attenzioni e ora se vuoi scusarmi,il ragazzo che non  ricambierà mai i miei “sentimenti” mi aspetta al parcheggio-sbottai tutto in un fiato e dicendo questo lo affiancai buttando i miei capelli indietro con stizza buttandoglieli volutamente in volto e me andai lasciandolo ancora sbigottito,probabilmente non se l’ho aspettava in realtà non me l’aspettavo neanch’io si vede che i sentimenti negativi mi danno più forza di quanto pensassi.
                                                      ***
Stavamo cenando con della pizza,che avevamo preso durante il tragitto,Ronald mi aveva spiegato che non stava quasi mai in casa e mangiava spesso a feste o ristoranti quindi aveva dispense e frigo praticamente vuoti,a me poco importava non avevo fame infatti nella mia pizza mancava solo un trancio che avevo gentilmente offerto a Ronald perché la wurstel e patatine è una delle sue preferite,mi aveva offerto la sua ma era strapiena di salsiccia piccante,e il cibo speziato non è il mio preferito.
-Dai stai facendo parlare solo me,mi dici che succede?-
-William-risposi solamente,ma non furono neccessarie altre parole.
-La relazione?-feci un cenno con la testa-Mi dispiace,mi sento terribilmente in colpa quando lo vedrò io…-ma non lo lasciai continuare,dopo tutta la fatica per coprirlo lui voleva confessare.
-No lui non sa della festa-
-Mi hai coperto?-era sinceramente sorpreso,dissi un impercettibile si che lui riuscì lo stesso a captare.
-Non avresti dovuto farlo ora ti sei messa nei guai per niente,anche perché a quella festa c’era tutto il dipartimento prima o poi ne sarebbe venuto a conoscenza-mi sorrise-Perché non hai detto nulla della festa?-
-Saresti andato nei guai e molto probabilmente mi avrebbe fatto cambiare coinquilino e ora mi sono abituata a te-dissi guardandomi le mani,non riuscendo a guardarlo negli occhi,sentivo le guance in fiamme,ero sempre la solita ma almeno adesso non avevo balbettato.
-Sei davvero una brava bertuccia ammaestrata-disse sorridendomi con uno dei sorrisi più dolci che io abbia mai visto nei miei diciassette anni poi scossi la testa cercando di ritornare alla realtà.
-Comunque sappi che tu mi ricordi un topo!-dissi riprendendo almeno in parte la mia sicurezza.
-Io un topo?!-rispose tra l’offeso e lo sbigottito.
-Già,già-
-Un topo di fogna?-
-No uno di quei dolcissimi topi bianchi-
-Ah ho capito una cavia da laboratorio-disse togliendo il sorriso dolce di prima per prenderne uno da faccia da schiaffi.
-Ma le ragazze non avevano paura dei topi?-chiese sorpreso
-Oh no,io sono un eccezione adoro i topi,i pipistrelli,i ragni e i serpenti-ero sicura che i miei occhi brillassero,perché succedeva tutte le volte che parlavo\vedevo questi meravigliosi animaletti,Ronald al contrario di me aveva una faccia disgustata.
-Tu sei strana-mi disse ancora scioccato-Si lo so-quante volte mi ero sentita dire questa frase?Uff avevo perso il conto.
Il biondo si alzò dal tavolo e si stiracchiò sbadigliando rumorosamente
-Però non sono mai stato così stanco-
-Forse perché hai passato la notte insonne?-dissi sarcastica
-Già,già-costatò-Bene andiamo-e si avviò verso il corridoio,lo capivo ero  stanca anch’io e finalmente mi sarei potuta fare una dormita come si deve,stendermi su quel giaciglio caldo nelle lenzuola e…..oh Merda!
-Ron io non dormirò in quel letto-affermai risoluta,dopo l’avventura erotica di quei tizi sul mio materasso e tra le mie lenzuola,l’unica funzione che ora potevano avere era legna d’ardere per il camino e Ronald non aveva un camino.
-Perché?-
-Perché due tizi hanno copulato nel MIO LETTO-le ultime parole le scandii con una lentezza assurda giusto per fargli imprimere bene il concetto.
-Okay ti darò delle lenzuola pulite-allora era scemo!
Si stava apprestando per andare a prenderle ma io lo feci rivoltare
-Non ci siamo capiti io in quel letto non ci dormo!-ero decisa,non avrei dormito in quel letto nemmeno se ci fosse stato Johnny Depp in persona ad aspettarmi.
-E vabbene-esclamò quasi esasperato-dormirai con me stanotte-
Okay stavo rivalutando l’idea di andare a dormire nel mio letto ma se glielo avessi detto mi avrebbe preso per scema.
-Ehm figurati dormirò sul divano-dissi scoppiando a ridere in una risata nervosa.
-Il divano è troppo scomodo fidati te l’ho dico per esperienza-non volevo sapere perché si era messo a dormire sul divano nel suo appartamento,la questione era un’altra-Ma io sono minuta sono sicura che andrà bene-un nuova risata che sapeva di isteria.
-Se lunedì ritorni con i dolori William mi farà a pezzi,chissà perché ma con me pensa sempre negativo,sai cosa intendo-ero tentata di rispondergli”non ho dubbi” ma improvvisamente mi sentii sollevare,Ronald mi aveva nuovamente preso in braccio e mi stava trasportando nella sua stanza-Il mio letto è enorme non sentirai nemmeno la mia presenza-avevo dei dubbi.
-Ehm io non voglio dormire con teee-mi lanciò sul letto,guardandomi indifferente poi la sua espressione mutò in una preoccupata.
-Oh l’hai saputo-deglutì
-Cosa?-chiesi quasi terrorizzata,insomma che era successo?
-Hai saputo che sono uno stupratore seriale che adesca ragazzine particolarmente minute e le ospito a casa mia per poterle violentare-il suo volto era diventato improvvisamente cupo e serioso,gli sbattei un cuscino in faccia allora era vero,è proprio scemo!
-Solo per questa notte-precisai-Domani andiamo a comprare un materasso nuovo-
-Yes,my lady-disse lui inchinandosi e rispedendomi il cuscino che gli avevo gentilmente lanciato,glielo ributtai ma lo schivò-Eheh una volta si due no!-
Dovevo ammettere che aveva ragione il letto era abbastanza ampio che non ci eravamo sfiorati nemmeno una volta,eppure nonostante fossi coperta dalle coperte sentivo freddo come se mi mancasse qualcosa e quel qualcosa sapevo perfettamente cos’era.
Un pigiama invernale,ma il tizio che mi aveva fatto le valigie evidentemente non gli era passato nemmeno per l’anticamera del cervello che anche nel mondo degli shinigami faceva freddo e le culotte e la t-shirt non coprivano una beneamata mazza!
-Megan Fox lo sai che anch’io ho un autobot hihihi indovina dove?-mi voltai  vedendo Ronald spaparanzato che riposava beatamente,ci mancava solo questa, parlava pure nel sonno e quel che era peggio anche lì cambiava costantemente ragazza.
Lo fissai per un altro po’ non so dire precisamente per quanto so soltanto che senza occhiali e quella divisa sembrava essere così piccolo,William mi aveva detto che aveva diciannove anni eppure il biondo faceva di tutto per apparire più grande,più maturo.
Che lo facesse per dimostrare che era alla pari dei suoi colleghi più adulti?Ah ma perché adesso mi scervellavo su Ronald,insomma a me non me ne può importar di meno ecco,mi rigirai di nuovo e cercai di concentrarmi sulla mia stanchezza che effettivamente era tanta,ma il russare di Ron era estremamente fastidioso,buttai la testa sotto le lenzuola volevo solo lasciarmi andare a Morfeo.
Ispirai anche le sue lenzuola avevano il suo profumo,quel odore tra il dolce e il mascolino che io definirei afrodisiaco.Ne potrei diventare dipendente e se fosse in commercio sarei la prima che andasse a comprarlo,dopo questi pensieri assurdi e cullata dall’essenza di Ronald mi lasciai definitivamente andare.
 
Occhio all'autrice 

Rieccomi con un nuovo capitolo,allora premetto che questo è più lunghetto degli altri però ammetto che mi sono divertita a scriverlo spero che sarà lo stesso anche per voi nel leggerlo.A proposito quella è Holly mi rendo conto delle mie scarse qualità in disegno T^T chiedo venia.Okay ora andiamo ai ringraziamenti,ringranzio infinitamente Carebears e Vanilla per averla messa nelle preferite, poi Mevis Sutcliff per averla inserita nelle seguite,un immenso grazie davvero.E dolce sin fundo un grande ringraziamento a LaylaThePirate e Chizu per aver recensito.Un bacio Taty ;*


 

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Capitolo 6
*** Capitolo ***


Avete presente i classici risvegli nei films?Ma si quelli con la ragazza che apre piano i suoi occhietti,sorridendo contenta,con i capelli pettinati e ben curati come se fosse appena uscita da un parrucchiere e la classica musichetta col flauto accompagnata dal cinguettio di qualche passerotto?
Beh dimenticatevi tutto questo,il mio risveglio fu esattamente il meno romantico si possa aspettare.
Ero ancora beatamente nel mondo dei sogni quando sentii qualcosa sul mio seno destro,lì per lì non ci feci caso ero ancora nel dormiveglia,ed era domenica quindi non mi sarei mossa da quel letto nemmeno se fosse esplosa la terza guerra mondiale.
Poi la palpatina si fece più insistente fino ad arrivare a una vera e propria strizzatina non riuscii a trattenere un urlo,voltai il viso ancora incurante di non essere sola nel letto.
Quando finalmente misi a fuoco la situazione era troppo tardi.Ronald mi aveva praticamente circondata con le braccia e la sua mano ancora sul mio seno,sonnecchiando tranquillamente con un pupo e infatti sbavava anche come uno di loro.Cercai di reprimere la rabbia ma più che altro l’imbarazzo che ormai ne ero certa era esploso sulle mie guance,con l’ennessima strizzatina gli fondai un calcio in mezzo ai gioielli di famiglia, piccola punizione per quelle palpatine non richieste.Lo vidi arretrare subito e rannicchiarsi per il dolore tenendosi la parte lesa con le mani,mi alzai da letto guardandolo in maniera trionfante dall’alto della mia magnificenza.Holly1-Ronald0
-Cazzo che dolore!Le mie povere noci di cocco,le mie povere noci-continuava a lamentarsi,una lacrima sfuggi all’angolo del suo occhio sinistro,forse avevo esagerato eppure non mi sentivo in colpa anzi trattenevo a stento una risata,solo dopo una decina di minuti alzò il viso verso di me con un espressione contrariata.
-Ah eri tu,mi sembrava strano che Megan avesse le tettine così piccole-
Ronald 1 –Autostima di Holly sotto zero.
-Beh io almeno sono naturale non tutta rifatta come lei,se proprio vuoi farlo con della gomma comprati una bambola gonfiabile-sbottai offesa,perché il mio petto piatto era argomento out,nessuno e dico nessuno doveva toccare un tasto così doloroso.Lo vidi ridere,mentre si sedeva a gambe incrociate sul letto con un espressione sul volto che non prometteva niente di buono.Evidente il calcio nelle palle era stato troppo soft.
-Hihihi devo ammetterlo così piccole e sode possono essere delle ottime palline anti stress,potrei diventarne dipendente- esclamò gattonando verso di me tendendo la mano all’altezza del petto aprendola e chiudendola,come se immaginasse di averle sul palmo.
-A-allontanati-dissi nel più completo imbarazzo,cavolo non pensavo che Ronald fosse così pervertito!Ma che diavolo dico,certo che lo sapevo,non ci voleva nemmeno Sherlock per capirlo,ma evidentemente non volevo affrontare la realtà.
-Dove pensi di andare,devi pagare per quello che hai fatto-disse ghignando in maniera quasi sadica,cominciavo a spaventarmi,cercai di fare retromarce ma lui fu più veloce di me e con mossa fulminea mi afferrò con la vita prendendomi di peso e ributtandomi sul letto.
-C-che ho fatto?!-cercai di apparire il più calma e normale possibile,ma fu un tentativo vano.
-Cosa hai fatto?Mi hai castrato bella,hai condannato i posteri a restare senza dei piccoli Ronald Knox Junior-si posizionò su di me,bloccandomi i polsi con addosso ancora il suo sorriso malizioso.
-Credo che William mi erigerà una statua d’oro massiccio allora-risposi cercando di apparire sicura di me,ma in realtà la situazione aveva preso una piega un po’ troppo strana per i miei gusti.
-Ora subirai la mia ira-mi lasciò i polsi,cominciai già a temere il peggio ma per mia grande sorpresa lui cominciò a solleticarmi i fianchi facendo man mano crescere la mia ilarità.
-No ti prego basta-lo supplicai con le lacrime agli occhi,non riuscendo a smettere di ridere.Uno dei miei tanti talloni d’Achille era il solletico,bastardo solletico!Non dimenticherò mai quando a 6 anni,un mio compagno di classe,alla sua festa di compleanno, solleticandomi i fianchi così a lungo me la fece fare sotto,dinanzi a tutti persino davanti al clown ignaro,fu il giorno peggiore della mia vita,naturalmente ne seguirono altri,ma quello è segnato nella mia memoria con inchiostro indelebile,ricordo ancora bene i nomignoli che mi affibbiarono:piscialetto,pipì assassina,pisciona ed erano solo una parte,come se fosse colpa mia che ho la vescica piccola.
-Strano è la prima volta che una donna mi dice questa frase-mi disse con la sua solita faccia da schiaffi,mentre aumentava la mia tortura.
-No sul serio smettila-gli dissi disperata,anche se sembrava che mi stessi divertendo un mondo in realtà non era così,io odio a morte il solletico!
-Okay ma dovrai ripetere dopo di me tutto ciò che dico-sul suo volto era comparso un sorrisetto indisponente,cominciavo ad odiare anche lui,ma acconsentii,non volevo che il passato si ripetesse sul letto di Ronald!
-Oh potente Ronald,tu il più bello tra gli shinigami…-
-Scusa ma cos è un salmo?-riuscii a dire tra una risata e l’altra
-Zitta e ripeti-disse autoritario,ripetei le impronunciabili parole,anche se mi era difficile.
-Perdonami per aver colpito i tuoi formidabili gioielli di famiglia,come segno del mio pentimento ti farò toccare il mio seno tutte le volte che vuoi-
-Questo non lo dirò mai-ribattei contrariata.
-Allora crepa-la sua furia si imbatté su di me a colpi di solletico,mi faceva male la mascella tanto che ridevo non c’è la facevo più per fortuna lo squillò del suo cellulare mi salvò dalle sue grinfie.
Si posizionò dall’altra parte del letto e con un gesto elegante afferrò il cellulare che poco prima vibrava sul comodino.
-Pronto?Ah Vanessa sei tu-sentii la sua voce prendere un non so che di sensuale e ammaliatore,mi voltai a guardarlo,era preso dalla conversazione con questa “Vanessa”,cominciai a fargli delle linguacce da dietro,capriole,segnali di fumo…niente, lei aveva preso la sua totale attenzione.
-Come dici vederci stasera?-si volto a guardarmi,forse cercava il mio consenso ma proprio quando stavo per aprire bocca lui riparlò.
-Okay allora a stasera alle nove davanti Demon’s Bar,si ci vediamo lì,non vedo l’ora bambina,ci divertiremo-staccò di netto la chiamata,voltandosi verso di me con un sorriso a trentadue denti,che io non riuscii a ricambiare,forse perché non mi sforzai neanche di sorridere.
-Si vai così,wow una donna di 29 anni sono un portendo,vai Ronald,vai Ronald-lo vidi alzarsi e saltellare in maniera infantile festeggiando a modo suo la conquista,non sembrava per niente il ragazzo che fino a pochi secondi fa parlava con voce da perfetto seduttore,poi finalmente sembrò accorgersi di me,che fino ad allora ero rimasta in silenzio e non partecipavo ai suoi festeggiamenti.
-Oh Holly ehm a te non dispiace che io vada lì vero?!-mi domandò con un sorriso nervoso,se proprio lo vuoi sapere mio caro Ronald,si mi irrita che tu passi la tua domenica sera con quella donna,perché?Beh perché avevi promesso che saresti stato tutto il giorno con me,che ci saremo conosciuti e ora non puoi piantarmi per una donna,più grande,con più autostima e sicuramente più bella di me.
-No no figurati,anzi divertiti-sfoggiai il peggior sorriso finto che si possa esistere ma sembrò convincerlo.
-Uff menomale-disse tranquillizzato,gli risposi con un sorriso irritato,come poteva anche solo lontanamente pensare che io fossi d’accordo con tutto ciò?E poi era lui quello che conosceva le donne.
Dopo 5 minuti buoni di silenzio,io con uno sguardo omicida e un sorriso tirato sembravo la versione femminile del pagliaccio It e lui che si grattava nervosamente la nuca poi per smorzare la tensione propose di fare colazione.
Ero seduta sullo sgabello della cucina mentre lui prendeva tutto il necessario per una “colazione sana” a detta sua,sinceramente la colazione era l’ultimo dei miei pensieri,appoggiai la testa scorciatamente su un palmo,arrovellandomi il cervello su chi potesse essere quella donna,e perché una della sua età andava a presso a Ronald che era praticamente un ragazzino,ma ogni volta che cercavo di creare un immagine di lei,nella mia mente compariva sempre Ursula che con i suoi tentacoli portava Ronald nelle profondità marine.
Scossi la testa,dovevo smettere di preoccuparmi,cosa mai poteva importarmene a me di chi frequentava Ron?La vita era la sua che se la viva al massimo,come lui sempre sosteneva.
-Ti vanno delle frittelle?-la voce di Ronald mi riscosse dai miei pensieri e solo allora vidi che diavolo aveva addosso,un grembiule rosa completamente merlettato nel contorno, non riuscii a trattenere una risata –Ah ah ah ridi pure,ma questo era l’unico modo per non sporcarmi-disse contrariato,forse non amava particolarmente essere preso in giro.
-Sporcarti cosa,hai addosso solo una canottiera e dei boxer-dissi continuando a ridere e beandomi della sua faccia irritata.
-Non è mio è del sempai-Grell l’ha lasciato qui all’ultima grigliata,e comunque sono dannatamente sexy anche così- disse facendo una posa da macho e sfoderando uno dei suoi sorrisi più seducenti,che dovevo concederglielo era vero riusciva ad essere irresistibile anche con addosso quel coso,ma non lo ammisi.
-A me sembri solo la nuova donna delle pulizie -dissi scoppiando a ridere così forte da cadere dallo sgabello,mai che mi andasse una giusta,sentii la risata di Ronny forte e cristallina,si stava facendo beffe di me.-Ahahah mai sottovalutare il karma-
-Ah ah ah ridi pure-
-E quello che sto facendo milady-non sopportavo più quella sua risata di compiacimento,così seguendo il pure istinto(come ho sempre fatto d’altronde) gli buttai la farina in faccia,a quel punto fu il mio turno di ridere mentre lui con tutta la calma che c’era a questo mondo si tolse la farina dagli occhiali e mi fece vedere il suo sguardo truce-Comincia con il dire le tue preghiere scricciolo-
-Oh-oh-avevo esagerato,mi voltai credendo che se me la fossi data a gambe avrei potuto salvarmi,speranze vane,mi sentii una pioggia di farina venirmi addosso,facendo passare i miei capelli da arancio carota a bianco beh bianco farina.Inutile dire che la mia vedetta fu atroce,l’impasto delle frittelle finì sul grembiule rosa di Grell e sulle mattonelle della cucina,mentre panna,sciroppo d’acero e altre pietanze finirono ad adornare i nostri capelli e tutti il resto del nostro corpo.
-Cavolo e pensare che ieri ho fatto la spesa per niente-si lamentò Ronald mentre cercava di togliersi un guscio d’uovo dai capelli prima bicolore adesso arcobaleno.
-Adesso la cosa più importante sarebbe farci una doccia-proposi guardando disgustata le mie mani appiccicose.
-Ci sono due bagni,una ha la vasca mentre l’altra solo la doccia,quale scegli?-
-Chi se ne frega basta che mi levo questo sudiciume di dosso-Ronald mi si avvicinò e leccò via dalla mia guancia della panna che colava,per una volta ringraziai di avere tutte questo cibo sulla faccia,almeno coprivano il mio imbarazzo.
-Mm però sei dolce-mi disse sorridendomi ingenuamente,lo fissai per un tempo imprecisato,finche non presi coraggio e riparlai,balbettando che avrei usato il bagno con la doccia,più rapido e comodo.
Dopo essermi lavata e improfumata 7 volte,mi diressi nella mia stanza,sentivo Ronald dall’altro bagno cantare”You touch my tra-la-la”,sorrisi aveva un comportamento giocherellone e a tratti infantile, non riuscivo a credere alle descrizioni che mi facevano di lui,eppure il Ronald della festa era maturo e pieno di se e adesso sembrava un'altra persona,uno dei tanti misteri dei ragazzi che non riuscirò a decodificare.
Mi infilai una felpa nera con il logo dei Rolling Stones e un pantalone di una tuta del medesimo colore,nel mio guardaroba non troverete mai vestiti troppo attillati o provocanti,di solito indosso indumenti con colori neutri che non attirano troppo l’attenzione,ma io ero fatta così il mio motto era “mai troppo appariscente” e lo seguivo alla lettera,apparendo il più delle volte agli occhi degli altri ma soprattutto di mia madre come un maschiaccio.
A proposito di mia madre era strano che ancora non mi avesse telefonato per sapere come stavo o semplicemente per farmi le sue solite raccomandazioni.Feci spallucce probabilmente la linea di mia madre non copriva in un’altra dimensione,domani chiederò a William un modo per rintracciarla,entrai in salotto trovandomi Ronald completamente bagnato a coprirlo solo un misero asciugamano in vita,persi dieci anni di vita.
-Ma che diavolo ti sei messa addosso?Quel coso è 10 volte te-da che pulpito veniva la predica,però il pulpito aveva degli addominali!NO Holly riprenditi,quello è Ronald,il ragazzo che fino a 10 minuti fa ti ha riempito i capelli e le orecchie di farina,si però come distorcere lo sguardo da tutto quel ben di Dio?!
Abbassai lo sguardo concentrandomi sulla fioriera alla mia sinistra,che fiori interessanti certo non interessanti quanto Ronald completamente nud…oh ma che vado a pensare?Sembro un’adolescente in piena crisi ormonale,aspetta un attimo io sono un’adolescente in piena crisi ormonale!Mi feci un rumoroso face palm sotto lo sguardo sconcertato di Ron,non potevo vederlo ma lo percepivo.
-Ehm Ronald te lo vai a mettere un pigiamino?-chiesi cercando di apparire il meno imbarazzata possibile.
-Perché così non ti piaccio?-mi disse provocatore,evidentemente aveva percepito il mio disagio,eccome se mi piaci ma per il bene della mia sanità mentale e altre cose che non sto a nominare mettiti almeno i boxer.
-Mi sei indifferente-dissi cercando di imitare William mentre mi rivolgevo alla fioriera,sembravo avessi aperto una conversazione con essa visto che la mia completa attenzione non era altro che per quell’ oggetto,Dio che demente che sono!
-Ah-fece lui,ai suoi occhi probabilmente non apparivo del tutto normale.-Sarà il caso che vada a vestirmi e tu asciugati i capelli se non vuoi prenderti qualcosa-dicendo questo si incamminò in camera.
-Certo mammina-gli feci il verso che lui riuscì comunque a captare.
Dopo quasi mezz’ora eravamo sul divano con in mano le ciotole con latte e cereali,gli ingredienti per una “colazione sana” se ne erano andati a benedire  e c’eravamo accontentati,Ron stava facendo zapping tra i canali sulla sua televisione al plasma,il suo orgoglio come aveva precisato,non c’era niente in televisione a parte tg e film di Natale fuori stagione.
-Ehm senti Ronald,esattamente cosa ho fatto quando ero ubriaca?-lo vidi bloccarsi e far cadere il cucchiaio nella ciotola,il tentennio che fece sembrò quasi sinistro aumentando la tensione che il ragazzo aveva creato.
-Oh la festa intendi-sembrava agitato,avevo per caso fatto qualcosa di cui dovrò pentirmene?-Perché me lo chiedi?-
-Beh ieri quando sono entrata mi sono sembrati tutti molto garbati e gentili,brutto segno-la calma prima della tempesta è sempre stato così anche al liceo.
-Niente di che-tirai un sospiro di sollievo-tranne…-quel tranne mi preoccupava-tranne il fatto che hai cominciato a ballare dappertutto e superare ogni record di bevuta,fare un intimo party nella mia piscina-avevo ancora gli occhi sgranati,ero confusa e non ero riuscita a rielaborare tutte le informazioni che mi erano state dette.
-Un che?-
-Intimo party,sai si rimane in intimo e ci si sbronza,come una festa normale tranne che sei in intimo-spiegò naturale il biondo mentre io sentivo la vergogna salire in me,come non mai prima d’ora.
-MI SONO DENUDATA DAVANTI A TUTTI!-urlai fuori di me,scattando dal divano,Dio mio che umiliazione come ho potuto fare una cosa del genere,e se venisse alle orecchie di William io sarò rovinata.
-No eri intimo-
-Ronald perché non hai provato a fermarmi?-ero furiosa non avrei lasciato vivo nessuno ora come ora ero un drago pronto a lanciare fuoco e Ronald lo sapeva glielo leggevo in quegli occhietti fluo terrorizzati.
-Io ti giuro che ci ho provato,ma tu ti sei spogliata e hai urlato banzai buttandoti in piscina e tutti gli altri ti hanno seguito quando sono riuscito a recuperarti ti ho vestito subito te l’assicurò-sembrava sincero ma ciò non toglieva il fatto che mi ero resa ridicola pubblicamente.
-Se può farti sentire meglio ti hanno eletto festaiola dell’anno tutta il dipartimento ne ha parlato,persino le matricole,di solito quel titolo è sempre andato a me-mi disse Ronald solare,come se mi avesse appena detto hai vinto un miliardo di dollari.Sospirai,ero qui da quando 3 giorni?E già mi ero fatta conoscere per una persona che neanche ero,peggio di così.
Nel pomeriggio io e Ronald decidemmo di vedere un film,un po’ perché il biondo così pensava di distrarmi dai pensieri che non mi davano tregua e anche perché in un certo senso voleva farsi perdonare  che quella sera sarebbe uscito con la sua amichetta.Come se un dvd e dei pop corn possano comprarmi.
-Ho preso Madagascar-disse passandomi i pop.
-Perché hai preso Madagascar?-
-Perché sei una bertuccia e pensavo che ti saresti trovata a tua agio con questo genere di film-mi disse cacciando il solito sorrisetto superiore.
-è adatto anche a te topo-lo ribeccai facendogli la linguaccia,mi sorrise e prese posto accanto a me.
Dopo po’ nessuno dei due seguiva più il film troppo occupati a ridere,per cose futili come degli imbecilli.
-Perché Re Julian mi ricorda così tanto Grell?-dissi tra una risata e l’altra,lo vidi sputare l’aranciata e piegarsi in due dalle risate.
-Hanno gli stessi comportamenti etero-mi fece notare,scoppiammo entrambi a ridere-Ma c’è tutto il dipartimento guarda la scimmia che beve il caffè ha lo stesso comportamento di William-gli dissi tenendomi lo stomaco e inconsapevolmente poggiare la testa sulla sua spalla,visto che non riuscivo più a stare in una posizione normale.
-Mi serve aria-esclamò lui tra una risata e l’altra.
-Ci sei anche tu,hai lo stesso comportamento di Alex il leone-gli dissi puntandogli il dito contro.
-E tu invece hai lo stesso comportamento di soldato,quel pinguino mezzo scemo-boccheggiai ai suoi occhi ero passata da bertuccia a pinguino mezzo scemo,cavolo stavo degradando ma d’altronde come dargli torto il comportamento che avevo tenuto fino adesso era da mentecatti.
-Qualcosa non va?-mi chiese voltandosi verso di me accorgendosi della mia improvvisa serietà.
-Sono le nove meno venti-gli dissi indicandogli il display sul cellulare,scattò subito in piedi correndo nella camera da letto lo sentii urlare da dentro un qualcosa tipo “è tardi”,”devo accompagnarti da William” e “non farò mai in tempo”,perché si il biondo aveva deciso che ero troppo piccola per restare da sola a casa,ma non lo ero abbastanza per partecipare a una festa per soli adulti.La logica di Ronald Knox gente!
-Secondo te è meglio la camicia a righe o quella monocolore?-mi chiese,ma io lo ignorai bellamente continuando a guardare la tivù-Quella monocolore-dissi con tono annoiato non staccando gli occhi dallo schermo
-Guardale almeno-strano sembrava così agitato,insomma un tipo come lui che di uscite con le ragazze ne avrà avute a bizzeffe.
-Mi sembri agitato che succede?-gli dissi dandogli finalmente l’attenzione che cercava.-Non sono agitato e che non voglio arrivare tardi e poi Vanessa è la donna più bella del dipartimento,è sexy,spiritosa,ha un corpo da urlo,è intelligente e soprattutto ha un corpo da urlo-gli brillavano gli occhi,okay aveva un debole per questa tizia,per aver preso un minimo di attenzione da Ronald doveva essere una super donna,a quanto dicevano su Knox non era tipo da perdere la testa per una ragazza,la maggior parte era il contrario.
-Oh quindi ti piace-dissi infine,lui scoppiò a ridere-Oh piccola e ingenua Holly,ci sono cose che ancora non puoi capire-mi disse scuotendo la testa con un sorriso come se lui avesse 10 anni di esperienza in più di me.-Vedi tra noi c’è quella che gli adulti chiamano attrazione fisica,non è amore giunge bel lontano anche dall’essere chiamato piacere,ah ma tu non puoi capire-
-Avete una relazione basata principalmente sul rapporto fisico-dissi atona,lui sgranò gli occhi come se fosse stato folgorato dalle mie stesse parole.-Non sono nata ieri Casanova-mi rigirai verso la tivù giusto in tempo per vedere Alex e Martin parlare.
-Ogni volta che credo di aver capito qualcosa di te ecco che mi stupisci,sei imprevedibile-disse forse più a se stesso che a me,poi girò i tacchi e tornò a prepararsi per la grande serata.
 
 
-A quest’ora il sempai di solito già dorme,ma ha fatto un eccezione per te-Ronald mi stava dando le ultime raccomandazione prima di svignarsela dalla sua “Vanessa la ragazza con la sesta” secondo le parole di Ronald e un tizio che l’ aveva chiamato a telefono,avevano parlato di questa donna per tutto il tempo della chiamata,cominciavo ad essere curiosa d’incontrarla e verificare di persona quanto fosse bella.
Scesi dalla macchina facendo un ultimo saluto a Ronald che ricambiò per poi partire a gran velocità lasciando al suo posto solo il gas della macchina,inspirai profondamente cercando di autoinfliggermi più coraggio possibile,dopo ciò che era successo ieri mi sarebbe stato difficile anche solo guardarlo in faccia.
Mi avvicinai al grosso cancello in ferro,a quanto riuscivo a vedere da fuori e per quanto il buio me lo permettesse,William abitava in una villetta in stile classico.Bussai al campanello,non ci furono bisogno di parole il cancello si aprì automaticamente,emmettendo un cigolio sinistro,entrai cautamente neanche fossi la protagonista di un film del horrore che in maniera del tutto inconscia si butta tra le braccia del killer.Quanto odiavo quelle tizie!Se vengo rincorsa da un tipo mascherato con una motosega in mano di certo non mi vado a nascondere nei vicoli sperduti,ma come al solito stavo divagando.
Superai il giardino che a quanto potei vedere con il riflesso della luna era ben curato e mi avviai alla grande porta di legno massiccio,che quasi come se il padrone di casa mi avesse spiato dallo spioncino neanche un gradino verso l’entrata che la porta era già aperta.
-Prego entra-la luce che proveniva dalla stanza illuminò la figura di William vestita in maniera più sobria sembrava strano non vederlo in giacca e cravatta,ma i pantaloni e il golfino gli stavano bene e poi cambiavano un po’ la sua immagine a differenza della sua solita aria seria.
Appena misi piede dentro,non potei fare a meno di notare i quadri appesi alle pareti raffiguranti paesaggi naturali e non,la scalinata in marmo con il passamano in ferro battuto,tutto lì dentro sembrava regale,mi condusse in salotto e la mia vista fu invasa da librerie strapiene di libri,due divani e una poltrona che contornavano un tavolino e il tappetto ricamato con disegni pregiati doveva valere un sacco si vedeva  ad occhio,dietro compariva un camino che non guastava per niente in tutto quel contesto anzi arricchiva ancora di più l’atmosfera della stanza,tutto era in uno stile classico quasi ottocentesco,ma la cosa che colpì di più il mio sguardo fu il pianoforte bianco alla sinistra della stanza,messo lì in esposizione quasi come se fosse il più grande oggetto d’arte in quella casa.
-Io vado a fare il thè tu accomodati pure-mi disse cortese,mi sedetti sul divano sprofondandoci quasi,era tutto estremamente elegante sembrava di essere in uno di quei salotti dove le persone colte si riunivano.
Mi voltai in direzione del pianoforte,i suoi tasti,la sua figura tutto mi diceva di suonarlo,di assaporare quella soave melodia e perdermi dentro come avevo sempre fatto.Senza nemmeno rendermene conto vidi le mie dita muoversi come se fossero sopra una tastiera immaginaria,e a quel punto mi lasciai guidare di nuovo dall’istinto sedendomi davanti al divino strumento e poggiando le mie dita affusolate sui tasti immacolati.
Anche solo sfiorarli mi dava un piacere unico,ispirai forte e lasciai che il mio estro artistico uscisse da solo,lasciando che le mie dita esplorino quella tastiera ormai conosciuta e mi ripropongano quella sensazione già vissuta,ma in entrambi i casi sempre una meravigliosa novità.
Non mi accorsi di quanto tempo era passato e per quanto stavo suonando finche non sentii i mei capelli dalle spalle essere buttati all’indietro e sentire sul lato spoglio un respiro,mi voltai interrompendo la melodia,ma era solo William seduto al mio fianco,possibile che non me ne fossi accorta?
-Suoni divinamente-mi disse sorridendomi,con quei suoi soliti sorrisi emblematici.
-G-grazie-riuscii solo a dire.
-Da quanto tempo suoni-
-Da quando avevo quattro anni,all’inizio fu solo per una richiesta di mia madre ma poi mi appassionai a questo strumento-increspai le labbra a quel ricordo,il pianoforte che ricevetti per il mio quarto compleanno non era certo la mia idea di regalo a quei tempi,difatti volli che mia madre lo restituisse perché volevo una bambola,ma poi quando quel giorno per curiosità andai vicino a quel bestione nero e mi alzai sulle punte per premere i tasti,mi innamorai di quel suono e dal quel giorno in poi seppi che avrebbe fatto parte della mia vita per sempre.
-Io so suonare poche cose purtroppo-confessò William-Ma tu hai un dono,dovresti continuare-
-Si purtroppo mi è un po’ impossibile qui-lui sembrò ricordarsi la mia situazione facendo apparire sul suo volto un espressione pensatrice.
-Potresti venire qui e esercitarti,non mi crei nessun disturbo anzi mi rilassi molto-il volto di Will non mi era mai apparso così bello e caloroso come quel momento,era davvero lo stesso William del dipartimento?
-Davvero?-chiesi per ottenere una certezza che non stessi sognando.
-Si -ripetè lui,gli buttai le braccia al collo,quella era la notizia più bella di quella giornata.Il pianoforte era sempre stata una mia passione,il mio rifugio dal mondo esterno e ora potevo continuare a coltivarlo,e tutto grazie al mio sempai.
Lo strinsi forte grata per quell’ opportunità,per un attimo lo sentii irrigidirsi poi un po’ impacciatamente ricambiare.
-Oh sempai non so come ringraziarvi-lui sciolse l’abbraccio puntandomi i suoi occhi nei mei ritornando il William severo di un tempo-Beh potresti impegnarti-abbassai il capo,ancora mortificata per quel evento.
-Cosa direbbe tuo padre di te se sapesse in che modo ti stai comportando-
  • -Lei conosce mio padre sempai?-



Occhio all'autrice 
Scusate se sono sparita così all'improvviso ma come vedete sono ancora viva ^o^ per vostra sfortuna...ahahah rimaniamo serie (anche se mi è difficile) passiamo ai ringraziamenti.Volevo ringraziare LaylaTheShinigami per aver recensito e per aver fatto questo disegno di Holly  sei stata davvero dolcissima grazie,poi ringrazio naturalmente Black kuroshitsuji per averla inserita tra le preferite e per aver recensito e ringrazio Elfosnape per averla messa tra le seguite e per ultimo non meno importante ringrazio Chizu per aver recersito e per avermi messo tra gli autori preferiti *O*.

L'ultima cosa e me ne vado subito giuro ;) ringrazio coloro che leggono semplicemente la mia storia.
A tutti un bacio :* Taty

 

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Capitolo 7
*** Capitolo ***


-Cosa direbbe tuo padre di te se sapesse in che modo ti stai comportando-
-Lei conosce mio padre senpai?-
Silenzio.
Che  successivamente fu spezzato solo dai passi di William verso il vassoio sul tavolo-Quanto zucchero preferisci nel the?-mi chiese  voltato di spalle mentre armeggiava con le tazze,la sua voce aveva preso un’inclinazione strana,prima benevola e serena adesso seria quasi nervosa.
-Non cambi discorso,risponda alla mia domanda-non seppi dire dove tirai fuori tutta quella determinazione nella mia voce so solo che volevo delle risposte e le volevo subito!
Sospirò quasi rassegnato e dopo una manciata di secondi decise di girarsi degnandomi del suo sguardo serio ma enigmatico allo stesso tempo.
-Facciamo un patto, puoi chiedermi qualsiasi domanda tu voglia,ma io risponderò solo a quella se ne chiederai altre le ignorerò completamente ci stai?- la sua voce era tornata mite e monocorde come sempre,ma io mi chiedevo il perché di quella richiesta,sorvolai e senza pensarci due volte mi buttai.
-Lei conosce mio padre?-ripetei tutto d’un fiato.
-Si-fu l’unica sua risposta,aspettai con ansia il seguito di quella frase
-E allora chi è?-dissi quasi con disperazione,tutto ciò mi stava innervosendo soprattutto la sua irreperibile calma.
-Ti avevo avvertito di scegliere la domanda saggiamente,tu invece come al tuo solito ti sei lasciata andare all’istinto- era una specie di lezione di vita quella che mi stava facendo,adesso che ero a un passo dal conoscere le mie origini.
-La prego mi rispiarmi il predicozzo mi dica chi è mio padre!-mi alzai con un tale impeto dallo sgabello che lo feci cadere, mi posizionai di fronte a lui stringendogli il golfino tra i miei pugni attirandolo verso di me mentre i miei occhi erano puntati nei suoi.Se lui conosceva l’identità di mio padre io avevo il diritto di sapere.
-I patti…-lo interruppi in maniera brusca-Stia zitto,lei non capisce quanto sia difficile crescere senza un padre,quanto sia dura vedere i tuoi coetanei ritornare a casa con i loro papà,nessuno che ti insegni a guidare la bicicletta,nessuno che giochi con te al parco,nessuno a cui dire la tua poesia alla festa del papà…-la mia voce fu interrotta   dall’emozione,abbassai il capo incapace di continuare a sostenere il suo sguardo soprattutto ora che sentivo la vista appannata dalle lacrime,la stretta sul golfino si fece meno salda fino a mollarla del tutto facendo cadere le mie braccia in maniera molle.
-Mattaku…io capisco tutto questo...sono orfano-la confessione di William arrivò quasi come un sussurro alle mie orecchie,alzai di scatto il capo solo per vedere il suo volte leggermente rabbuiato,non dev’essere bello quando i ricordi ritornano prepotenti a galla io ne sapevo qualcosa.
-Sono rimasto orfano fino ai miei 11 anni finchè due shinigami in pensione ebbero compassione di me e mi presero sotto la loro ala-ci fu un attiamo di silenzio dove nessuno dei due parlò e tutto sembrava scandito dal ticchettio dell’orologio a cucù
-E-e non desidera incontrarli?- chiesi flebile come se avessi paura delle mie stesse parole.
-Affatto, chi abbandona un neonato davanti a un orfanotrofio è ovvio che non voglia essere partecipe della sua vita,e allora neanche lui vuole avere niente a che fare con loro.-mi scansò in malo modo dandomi di nuovo le spalle,quelle parole erano state pronunciate quasi con odio,risentimento,William forse provava ancora del rancore verso i suoi genitori naturali per averlo abbandonato.
Prima di dirigersi verso il corridoio mi disse:-Credimi a volte è meglio non sapere-il suo sguardo era  completamente oscurato dal riflesso degli occhiali.
Quella frase mi lasciò perplessa perché non avrei dovuto conoscere l’identità di mio padre?Ma soprattutto chi era?
Se William non mi avrebbe dato delle risposte me le sarai cercate da sola e sarei arrivata alla fine di questo mistero.Al contrario di quello che pensa Spears a volte la curiosità ti rende succube di essa anche a costo di rovinarmi con le mie stesse mani io dovevo conoscere la verità,ci sono troppe cose che sono rimaste in sospeso,troppe domande senza risposta,tutte questioni che riguardavano me principalmente ma dove io stessa sono tenuta all’oscuro,è arrivato il momento di fare luce.
 
 
           ***
 
Lunedì mattina,fantastico!Io odio i lunedì e i martedì beh anche i mercoledì e…ok odio proprio tutti i giorni lavorativi della settimana!
Ma quel lunedì era diverso,soprattutto per le vicende della sera prima,William per il resto della serata non mi aveva più rivolto parola e quando Ronald finalmente era giunto a prendermi,stavo per tirare un sospiro di sollievo ma si sfumò tutto quando cominciò a parlare della sua serata con Vanessa e di quanto sia fantastica e di come sia spiritosa,di quanto sia bella e di come lei a differenza di noi comuni mortali defeca arcobaleni e unicorni, okay questo non l’ha detto ma dal modo di parlare di Ronald quella tipa sembrava una dea scesa dal cielo.
È quella fu la ciliegina sulla torta che aveva reso la mia serata un completo disastro!No anzi la nottata passato sul divano aveva definitivamente messo la parola fine a quella fiera dello schifo,Ron aveva ragione non era per niente comodo,ma l’acquisto del materasso il giorno prima non era avvenuto e di dormire un’altra notte con quel maniaco non se ne parlava proprio,quindi alla fine avevo optato per il divano ad angolo,non l’avessi mai fatto!
Non ho mai avuto un risveglio così orrendo, contornato dal mal di schiena peggiore degli ultimi 17 anni,della serie le sfighe non vengono mai sole!
-Buongiorno Bertuccia come va?- il biondo sembrava stranamente di buon umore,arrancai fino alla cucina con la schiena curva e venni accolta dal sorrisone dello shinigami.
-Te l’avevo detto di non dormire sul divano- disse cercando di darsi un’aria saggia.
-Ma sta zitto,piuttosto cos è tutto questo ottimismo di prima mattina?-
-Prendo sempre in maniera positiva il mio lavoro-ci guardammo per un paio di minuti e poi scoppiamo a ridere-No seriamente-dissi spegnendo la mia ilarità.
-Beh al dipartimento oggi io e Vanessa abbiamo gli stessi turni-sul suo volto apparve un sorriso tra il sornione e il trasognante.
Vanessa,Vanessa,Vanessa possibile che non sappia pensare ad altro?
Dopo esserci preparati ci mettemmo in marcia per il dipartimento io avrei cercato informazione sull’identità di mio padre mentre Ronald..beh avrebbe fatto cose da Ronald,francamente non so che funzione abbia in quel luogo oltre a rimorchiare colleghe e segretarie.
Una volta giunta in classe notai che William e Grell non erano ancora arrivati e tutto ciò era strano,specialmente per Will lui non arrivava mai in ritardo.Presi posto accanto a Jeremi che mi fece un impacciato cenno di saluto.
-Hey Jeremi sai dove sono i senpai?-
-O-oh s-si stanno preparando il campo d’addestramento-sgranai gli occhi,avevo sentito bene aveva detto CAMPO D’ADDESTRAMENTO?!
Deglutii a vuoto prima di avere il coraggio di porre quell’altra domanda che mi ronzava per la testa.
-E c-che cos è?-
-E un luogo dove ci alleniamo nella pratica-la semplicità di quella risposta mi lasciò comunque inquieta,che cosa voleva dire con pratica?Avrebbe per caso fatto una specie di allenamento di ginnastica?
Mi alzai dal banco scusandomi con Jeremi ma avevo bisogno di un po’ d’aria,dalla mia piccola esperienza in questo mondo avevo capito che molte cose era meglio non prenderle sotto gamba,specialmente questa specie di allenamento non doveva essere della semplice educazione fisica e anche se lo fosse stata avrei fatto pena comunque.
Non sono un tipo atletico e non sono tagliata per questo genere di cose,figurati una specie di addestramento militare per shinigami.
-Pollicina hey dico a te!-i miei pensieri furono interrotti dalla voce di Eric-senpai che sorridendomi solare mi si avvicinò,io per tutta risposta gli feci uno sguardo contrariato.Da quando avevo messo piede in questo posto avevo assunto numerosi sopranomi:Pel di carota,scricciolo,bertuccia e adesso d’aggiungere alla mia personale lista di nickname offensivi anche pollicina di bene in meglio…
-Ahahah scusa non ho resistito-mi disse per giustificarsi mentre si grattava la nuca continuando a sorridere giocondo.
-Già ma io non sono bassa,sono soltanto diversamente alta il che è diverso-risposi stizzita,non ero bassa punto.E che nessuno osi dire il contrario!Dall’altezza del mio metro e cinquantasei mi sento una gigante.(mentire a me stessa lo sto facendo bene)
-Certo,certo-disse Eric dandomi dei colpettini sulla testa,come un adulto che cerca di accontentare un bambino,anche se quella situazione era esattamente così.
-A proposito non dovresti essere a lezione?-
-Si ma in questo momento William e Grell-senpai stanno allestendo il campo d’addestramento-Eric riuscì a scorgere l’insicurezza nella mia voce perché subito mi rassicurò
-Sta tranquilla è solo una piccola attività motoria,niente di che vedrai ti divertirai-il sorriso di Eric era rassicurante e bonario e mi tranquillizzò subito.
-Eric-senpai ti ho cercato dappertutto-una terza voce si aggiunse ma questa volta non conoscevo il proprietario.
-Ehm scusami Alan,comunque ti presento la signorina Holly Preston,Holly lui è Alan Humphries mio amico e collega-strinsi la mano di Alan dovevo ammettere che era carino ma aveva un qualcosa nell’aspetto che mi ricordava vagamente William,forse perché era un tipo piuttosto serio o forse per le pettinature vagamente simili.
Li salutai era arrivato il momento di ritornare in aula,ma questa volta sarei andata con una carica diversa,le parole di Eric mi avevano decisamente fatto bene.
Ma solo allora mi accorsi  che mi ero persa nei corridoi del dipartimento,mi sbattei violentemente una mano sulla fronte ma perché tutte a me dovevano capitare?Alan e Eric se ne erano già andati ed ero rimasta sola,come avevo ribadito prima, le sfighe non vengono mai da sole!
Percorsi i corridoi senza sapere dove stessi andando,quel luogo aveva stanze e porte tutte uguali non era per niente facile ambientarsi,mi pentii amaramente di non aver seguito i corsi di scout certo non eravamo in un bosco ma potevano comunque essermi utili,il dipartimento era strapieno di gente indaffarata non si giravano nemmeno per chiederti scusa quando ti urtavano,ne ero abituata ma comunque non era una bella sensazione,e pensare che fino a ieri ero la regina delle feste e ora non mi degnano neanche di uno sguardo.Probabilmente ero stata una novità passeggera.
Dopo un numero imprecisato di hall e corridoi giunsi davanti a una porta con una targa dorata con caratteri neri R. KNOX,il fato a volte aiuta anche povere babbane come me.
Aprii la porta credendo di trovare il biondo sommerso da una marea di scartoffie quanto mi sbagliavo…
La scena che invece mi si parò davanti fu quella di Ronald con le labbra incollate a una donna poco più bassa di lui,non riuscii a vedere niente tranne la sua folta chioma castana,il corpo di Ronald l’eclissava completamente.
Volevo sparire,richiudere la porta e ritornare a vagabondare per i corridoi ma purtroppo questo piano non rientrava nel progetto divino.
-H-Holly?!-appena Ron notò la mia presenza il suo viso divenne dapprima sorpreso poi imbarazzato e infine leggermente preoccupato.
-Io sto cercando William-dissi monocorde la prima cosa che mi era passata per la mente,Ronald mi si avvicinò e finalmente ebbi la visione della misteriosa ragazza di prima.
E il mio senso di insicurezza ebbe un altro motivo per aumentare, lei era meravigliosa!Mi doleva ammetterlo ma era così.
Aveva capelli lunghi leggermente mossi di un castano scuro che non stonava per niente con la pelle olivastra,sul suo viso spiccavano labbra carnose di un color lampone alcuni le avrebbero definite invitanti,i suoi occhi sebbene caratterizzati dal classico color fluo degli shinigami su di lei apparivano originali e splendidi non monotoni come invece succedeva agli altri (me compresa),contornati da delle ciglia lunghissime.
Per non parlare del fisico generoso nei punti giusti messo anche in risalto dalla divisa nera,con la classica gonna che avevano riproposto anche a me,ma era inutile dire che a lei calzava meglio,non potevamo essere messe sullo stesso piano,lei sembrava una rosa mentre io un carciofo,e si sa che un carciofo non supererà mai in bellezza una rosa!
-Vado a cercalo io rimani qui,menomale che sei finita nel mio ufficio non dovresti girovagare da sola per il dipartimento-e così dicendo corse fuori,mentre io rimasi con la “rosa” che ora mi guardava indifferente con le braccia conserte davanti al petto.Che situazione imbarazzante!
-E quindi sei tu la famosa Holly-disse ad un tratto facendomi sussultare,mi lanciò un sorrisetto a mezza bocca poi con la stessa camminata di una pantera mi si avvicinò-Io sono Vanessa piacere-mi porse la mano, sempre con  quel sorrisetto ambiguo sul volto.
Le strinsi la mano anche se con riluttanza c’era qualcosa che non mi convinceva,era lei la Vanessa di cui Ronald tanto mi parlava,era sicuramente una donna bellissima  e molto sicura di se di certo per attirare l’attenzione di Ron non poteva essere una tipa anonima come me.
-Ho sentito parlare molto di te,il famoso ibrido sopravvissuto che onore-nella sua voce c’era una nota pungente,che non seppi spiegare.
Cominciò a girarmi attorno studiandomi parte a parte nemmeno fossi una specie rara in via di estinsione, ma nonostante la sensazione di disagio non riuscivo a ribellarmi o oppormi in qualche modo alla situazione ero succube di quella donna.
Fece passare le sue dita affusolate tra i miei capelli in maniera sensuale e accostandosi al mio orecchio disse:-Devi stare attenta le bimbe delicate come te non durano a lungo in luoghi come questi-la sua voce era fredda ma allo stesso tempo beffarda,presi in appello tutta la mia forza di volontà e finalmente riuscii a voltarmi  e sostenere il suo sguardo.
-Che intendi dire?-
-Oh beh sai il lavoro di uno shinigami non è semplice ti troverai di fronte a  molti pericoli primo fra tutti i demoni-
-Demoni?-chiesi quasi incerta
-Il vostro maestro non ve ne ha ancora parlato?-disse fingendo un tono sorpreso-I demoni uccidono gli shinigami!-la sua voce aveva preso la stessa freddezza di prima riuscendo a incutermi paura.
-Mentre tu che sei solo una col sangue sporco quante possibilità puoi avere di sopravvivere secondo te?-e dopo aver sibilato quelle parole quasi con veleno,Vanessa lasciò la stanza mentre io ero rimasta completamente bloccata,nelle sue parole era impossibile notare l’odio e il disgusto verso la mia persona,ma perché?Io ero forse più debole o diversa degli altri perché per metà sono mortale?Questo mi rende più debole?Non sapevo più cosa pensare la testa mi scoppiava,troppo presa da domande senza risposta.
Ronald ritornò pochi minuti dopo l’uscita della sua “adorata” rimanendo non poco deluso di non trovarla,ma poi si riprese subito conducendomi da William.
-Ti stava cercando anche lui mi ha detto che oggi c’è il tuo primo allenamento non sei eccitata?-le parole di Ronald mi giunsero ovattate non ero in vena di parlare o scherzare specialmente perché la ragazza che frequentava era bella quanto terrificante ma soprattutto le piaceva giocare al “Draco Malfoy” con me.
-E se non fossi all’altezza di questo allenamento?-questa domanda lo spiazzò completamente e arrestò il suo cammino,ma mi giunse spontanea quasi come respirare.
-Perché me lo chiedi?-
-Io dopotutto sono un umana,e non credo di poter sostenere i vostri ritmi-ammisi tristemente,purtroppo Vanessa aveva ragione,io restavo comunque una debole.
Ronald mi afferrò per le spalle e mi trafisse con i suoi occhi verdognoli,era serio nonostante lo conosca da poco tempo non mi aveva mai dato l’impressione di essere un tipo composto,ma questa giornata sembrava piena di sorprese perché escludere anche lui dal giro.
-Ascoltami bene non puoi sparare giudizi senza esserti prima messa alla prova.I veri deboli sono quelli che mollano prima di cominciare-
-Ma..-cercai di ribattere ma non me ne diede il tempo.
-Non importa di che razza tu sia,niente è impossibile non lasciarti frenare dai vincoli!- quelle parole mi stupirono molto,non pensavo che fosse così profondo o forse l’aveva sentito in qualche spot di un deodorante,ma comunque sia rimasi profondamente colpita da quelle parole,annuii convita sorridendogli.
-Si hai ragione andiamo!-dissi entusiasta,mi sorrise soddisfatto subito dopo mi afferrò per il polso e mi trascinò fuori dal dipartimento.
Arrivando praticamente correndo in un cortile,erano già tutti lì compresi i senpai,molto probabilmente stavano aspettando me,e infatti i loro sguardi arrabbiati mi fecero intendere così.
La mia sicurezza stavo cominciando a scemare.
-Finalmente ci hai fatto l’onore di unirti alla lezione signorina Preston-mi disse acido Spears,mentre il suo collega rosso mi guardava con astio che c’è l’avesse ancora per il nostro diverbio?
-Senpai non sia così severo si era persa-tentò di giustificarmi Ronald
-Holly si è sentita un po’ male per questo ha lasciato l’aula senpai-al sostegno di Ron intervenne anche il timido Jeremi eh si quella giornata era piena di sorprese!
-Mattaku,okay lasciamo stare queste sciocchezze e cominciamo la lezione-tirai un sospiro di sollievo e mi andai a posizionare accanto all’albino a cui sussurrai un ringraziamento  quest’ ultimo abbassò lo sguardo e la sua epidermide prese le stesse tonalità di Grell,puntai di nuovo la mia attenzione su Ronald che ora si stava avviando all’entrata ma prima mi lanciò un occhiolino ora fu il mio turno di avre le guance rosse.
-Bene signori ora che ci siamo tutti possiamo iniziare-
-AAh finalmente qualcosa che mi stimola invece di quelle noiose regole e libri tsk!Uno shinigami deve agire-dallo sguardo di William mi sembrava che non fosse dello stesso avviso di Grell.
-Che c’è Wiru non sei d’accordo?Ah giusto ora ricordo tu in pratica eri scarso, quello con la tripla A ero io-esclamò provocatore Grell,mentre noi non potevamo credere alle parole di quel pazzoide,Grell aveva voti migliori di William?E come dire che Ronald era gay e dalla mia breve esperienza posso dire chiaramente che non lo è!
Insomma l’aria del tipico secchione e so fare tutto io era William,di Grell ti aspetti che fosse il tipo che faceva il minimo indispensabile e invece il proverbio le apparenze ingannano ha trionfato anche stavolta.
Il moro non si scompose alle provocazioni del suo collega anzi con tutta calma cacciò la sua arma e gliela infilzò in mezzo alla fronte sotto i nostri occhi scioccati soprattutto i miei.
-Comunque queste prove serviranno per fortificare il vostro fisico e allenarvi per le situazioni future,non temete a ogni accenno di pericolo io e il signor Sutcliffe interverremo-ma perché ci saranno situazione pericolose?Degluitii a vuoto quella situazione stava cominciando a piacermi sempre meno.
Mi guardai intorno c’erano fantocci di pezza da colpire,pneumatici,muri da scalare,una corda tra un’altura e l’altra insomma attività fisica attività fisica ovunque cioè il mio peggior incubo stava prendendo forma.
-Avevamo una palestra super attrezzata proprio per le nuove reclute ma qualcuno ha esagerato con i colpi e l’ha distrutta-William puntò lo sguardo contrariato sul ignaro Grell al suo fianco, che per tutta risposta alzò le spalle non sentendosi partecipe di quel discorso forse lo riteneva troppo noioso per i suoi standard.
-Bene credo che sia tutto possiamo cominciare!-
Olivia Francis Preston fatti forza questa sarà una lunga giornata!

Occhio all'autrice
Lo so lo so è da parecchio che non aggiorno scusatemi T^T speriamo che questo capitolo vi piaccia.
Passando ai ringraziamenti:
Ringrazio Elkie 12 e Minori Chan per averla inserita tra i preferiti
Poi ringrazio Chizu,Elfosnake e Minori Chan per aver commentato grazie <3 e naturalmente ringrazio anche i miei lettori muti ^^

PS Si capisce poco che sono una Potteriana vero?! xD

Ron:Su forza togli le tende
Taty:ok ok u.u vi saluto un bacione a tutti e auguri di buon Natale e felice anno nuovo ^o^ Ronny,Will,Grell dai fate gli auguri ai nostri lettori

Will:Mattaku passate un Buon Natale e non riducetevi a l'ultimo minuto per i compiti delle vacanze *guarda di sottecchi Taty*
Grell:*Death* Divertitevi ma siate sempre chic come la sottoscritta ;)
Taty:Siamo caduti nel demenziale,forza Ron chiudiamo questo circo

Ron:Ronald è un elfo libero,Ronald non esegue gli ordini di nessuno 
*William si schiarisce la voce*
Ron:Okay okay buone vacanze,avviso a tutte le signori per chi volesse passare un Natale pieno di sorprese io ho un pacco speciale per tutte voi ;)
Taty:Tu non farai proprio niente *lo porta via trascinandolo con l'orecchio*

 Può bastare passo e chiudo ;*

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Capitolo 8
*** Capitolo ***


Il panico si impossessò di me quando William ci chiese di avvicinarci per prendere le nostre armi.
Deglutii a vuoto,armi perché avevamo bisogno delle armi non eravamo mica ad un poligono di tiro!
-Preston cosa stai aspettando-le parole di Willy mi fecero sussultare riportandomi alla realtà accorgendomi solo in quel momento che ero l’unica rimasta indietro e tutti gli altri avevano formato un gruppetto scomposto davanti ai senpai,incerta mi feci avanti con una lentezza da far invidia a un bradipo.
Sono maldestra mi taglio con un pezzo di carta figurati con un arma vera e propria.
Appena arrivata mi resi conto con mia grande gioia che le “armi” che distribuivano Grell e William non erano altro che falcettine con il manico di legno e la lama non più grande di un coltellino da cucina,quei cosi al massimo avrebbero affettato un pezzo di pane!
William me lo posizionò in mano cautamente,ma di che si preoccupava era solo una sottospecie di falce giocattolo!
-Bene ragazzi queste sono le falci che vi accompagneranno fino al vostro esame finale,tenetele sempre con voi loro saranno le vostre migliori amiche nei momenti più duri,poi chi di voi si diplomerà solo allora potrà avere un vera falce-il moro indico Grell alla sua destra che espose la sua motosega o falce sotto gli sguardi compiaciuti e gli oooh dei miei compagni.Mi ricordava le signorine vicino ai prodotti nelle televendite,mi chiesi quale falce avesse Ronald,magari aveva una specie di spada che lo faceva apparire come un samurai o forse una falce vera e propria che non fa altro che farlo sembrare più figo!
Scossi la testa imponendomi serietà qualunque fosse l’arma di Ron ora non doveva interessarmi, dovevo concentrarmi sulla prova.
-Tenetela con molta cura e usatele con dedizione- William stava ancora continuando il suo sproloquio sulle responsabilità della falce e cose così ma puntualmente come al solito solo i secchioni lo stavano ad ascoltare cioè solo Jeremy,quel ragazzo riusciva a battermi in timidezza ma in quanto intelligenza non aveva rivali.
Guardai la mia falce la lama splendeva al sole regalandomi anche il mio riflesso in essa,se era vero che sarebbero state le nostre compagne fino all’esame finale era giusto dargli anche un nome,non perché io dessi nomi agli oggetti così, ma mi stavo annoiando e non ritenevo importante il discorso di William quindi spremei le meningi per dare un nome indicato alla mia falcetta.
Sofia no troppo normale,mm Vanes…decisamente no,mi grattai il mento di solito così che arrivano le grandi idee.
Nelly,Nancy…un momento chi mi diceva che la mia falce fosse femmina probabilmente era un maschio,ma gli oggetti hanno sesso?
Lasciai correre,le avrei dato il nome da donna perchè così avevo deciso!Ma quale?
-Quindi ricordate ragazzi siate sempre…-
-Tina!-all’improvviso sentii tutti gli occhi addosso ricordandomi solo in quel momento che avevo urlato ad alta voce il nome della mia falce.
-Si Preston hai qualcosa d’aggiungere-sentii non so che di rabbia nella voce di William
-Ehm no la mia falce si chiama Tina te la presento- dissi con un sorriso sghembo facendo passare la mia frase idiota quasi come una giustifica.Sentii le risatine dei miei compagni accompagnate dagli occhi accigliati di Wiru.Ero sempre la solita!
-Concentriamoci sull’allenamento okay?- mi limitai ad annuire,probabilmente ero l’unica che metteva così a dura prova la sua pazienza.
Ci fecero allineare tutti davanti ai manichini a una distanza di 10 metri circa,ce ne era uno per ognuno di noi e poi Grell ci spiegò che dovevamo cercare di colpirlo al centro dove era malamente disegnato un punto rosso all’altezza del petto.
Appena Grell ci diede il segnale cominciammo  a turno a lanciarla verso il fantoccio malcapitato.
A ogni tentativo William segnava qualcosa su un’agendina nera e poi procedeva avanti,studiavano entrambi ogni movimento sembrava non sfuggirgli niente.
Mano mano che arrivava il mio turno l’ansia cresceva e la presa su Tina aumentava non ero sicura di riuscire a colpire il bersaglio ma soprattutto ero certa che avrei deluso William per la seconda volta.
Ero situata in fondo alla fila forse perché ero la più bassa,ma questo era un vantaggio potevo vedere i movimenti degli altri e copiarli.Tutti chi più chi meno avevano fatto centro riuscendo in qualche modo a colpire il fantoccio addirittura Jeremy ci riuscì che aveva lanciato la falce con mano tremante,quindi mi autoconvinsi che non doveva essere così difficile e poi Tina non pesava così tanto.
Ma quando fu il mio turno mi sentii terribilmente sotto pressione,e il tremolio alle mani non mi aiutò affatto.
-Forza pel di carota non vogliamo mica che si faccia notte-l’incitamento impazientito di Grell aumentò la mia ansia,mi voltai cercando il sostegno di William o quanto meno un qualcosa che potesse darmi sicurezza.
Il moro era di fianco a me mi fissava in silenzio e impassibile aspettando la mia mossa,deglutii imponendomi calma poi diedi un bacino porta fortuna a Tina sotto gli sguardi scioccati degli altri.
Che c’è anche a lei serviva coraggio,se era come la padrona ne aveva un bisogno disperato!
Chiusi gli occhi e la lanciai con tutta la forza che avevo,aspettai il resoconto ma l’unica cosa che sentii fu lo scribacchiare di William mi feci coraggio e spalancai l’occhio destro e poi finalmente anche il sinistro.
La falce o scusate Tina era infilzata a terra a un paio di metri da me non l’avevo nemmeno avvicinata al fantoccio.
-Oh ma andiamo!-mi sfuggì
-Lancio non riuscito-disse Grell,mi girai verso di lui fulminandolo con lo sguardo-Ma davvero?!-dissi sarcastica.
-Andiamo alla prossima prova-ci interruppe William mettendo fine a quella “discussione”,quanto odiavo Grell,era esibizionista,vanitoso e delle volte con me anche acido ma soprattutto era colui che mi aveva portato via dalla mia vita certo non era una vita perfetta ma almeno lì non ero con le prese con falci giocattolo,principesse sul pisello tipo Vanessa,senpai severi e maniaci repressi.Cavolo non pensavo di essere così cinica ecco appunto questo posto tirava fuori il peggio di me!
-Preston ma insomma oggi vuoi proprio essere l’ultima!-William mi strattonò accanto ai miei compagni che si erano nuovamente mossi senza che io nemmeno me ne accorgessi perché come al solito ero immersa in un mondo tutto mio.
-Sai come si dice gli ultimi saranno i primi-sorrisi cercando di smorzare la tensione,ma oggi tra me e Willy non era giornata!
Appena presi posto come al solito ero ultima della fila,William ci spiegò il prossimo esercizio cioè passare i piedi all’interno dei pneumatici e il tutto cronometrato.
Se proprio volevo sottopormi a prove del genere mi sarei unita al servizio militare,beh non è che qui io ci sia venuta proprio di mia spontanea volontà.
-Let’s go-il via urlato civettuolamente da Grell mi riportò alla realtà,tutti cominciarono a correre verso i pneumatici e poi abilmente e velocemente proseguire,sembravano nati per questi allenamenti.
Quando cominciai io ci furono le prime difficoltà i piedi mi si incastravano nei buchi e ciò mi rallentava ringraziai il cielo di non aver avuto nessuno dietro.
Ma quando pensai”Beh però bene o male sto superando questa pr..”non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase che entrambi i piedi mi si incastrarono nei buchi facendomi perdere l’equilibrio e sfortunatamente caddi addosso al tizio davanti a me che cadde su quello  avanti e così discorrendo fino a formare un domino umano.
Sulla mia persona inveirono contro le peggio bestemmie,in fondo non li biasimai era stata colpa mia,non solo avevo rovinato la mia prova ma anche la loro,quindi.
 Mi sentii prendere da sotto le ascelle da William che mi rimise su aiutandomi a far uscire i piedi dai buchi.
-Mi spieghi come hai fatto a incastrarti nei pneumatici?-mi chiese con apparente calma ma avevo imparato a conoscere William quella era solo una maschera.
-Non lo so-ammisi flebilmente,lui sospirò stanco o probabilmente scocciato della situazione o entrambe le cose.
Boccheggiò per due secondi ogni volta sembrava che stava per dirmi qualcosa,poi mi guardo i piedi,erano piccoli porto si e no il 36 per via della mia altezza mastodontica,poi perse le speranze di esprimere ciò che aveva da dirmi e si limitò ad andare affianco al rosso che sghignazzava divertito.
Ridi pure del mio dolore,la vendetta è come il gelato va servita fredda!
Seguirono altre prove e naturalmente altri fallimenti e figure di merda che non sto nemmeno ad elencare ma la peggiore fu di sicuro la prova con la corda che io avevo ribattezzato la prova di Tarzan,consisteva nel dover salire a un paio di metri d’altezza prendere la corda e arrivare con essa d’altra parte.Non so precisamente questa prova che utilità aveva con il mio futuro lavoro ma l’eseguii lo stesso anche perché non avevo scelta e risultati furono catastrofici!
Ero sulla mini altura ero l’unica che ancora doveva eseguire quell’ultima prova gli altri l’avevano superata brillantemente e io stringevo tra le mani quell’oggetto ruvido senza riuscire ad usarlo.
La distanza tra un altura e l’altra era si e no di 5 o 6 metri,ma per me erano kilometri cominciarono a tremarmi le gambe soffrivo di vertigini e per giunta avevo tutti gli occhi puntati addosso e ciò non mi tranquillizzava affatto.
-Forza puoi farcela Holly-mi voltai vedendo che almeno una persona,in questo caso Jeremy,cercava di darmi coraggio sorrisi, potevo farcela!
Arrivò anche il venticello che scompiglia i capelli in maniera faiga era giunto il momento!
Afferrai saldamente la corda e mi lanciai imponendomi di non guardare giù infatti tenni gli occhi serrati tenendo a mente di aprirli solo quando sarei giunta dall’altra parte.
Ma non avevo tenuto conto di una cosa il fatto che fossi gracilina e che per la poca attività fisica avessi le braccia molli infatti precipitai,cadendo di faccia nella pozzanghera di fango situata in mezzo tra le due alture.
Mi tolsi il fango dagli occhiali giusto in tempo per vedere le risate dei miei compagni e la faccia delusa di William.
Ma perché sempre a me!
 
 
Pov William

La vidi precipitare come una pera matura nella pozzanghera di fango e poi alzarsi a fatica da tutta quella melma,ero indeciso se andarla ad aiutare o meno,poi convenni che era meglio restare da parte,gli errori e le umiliazioni rendono più forti e Holly ha bisogno di crescere.
-Wiru cosa facciamo?!Tutti più o meno hanno avuto una B ma pel di carota in questo caso di melma non la salviamo nemmeno con una E-
Questa volta mi trovai d’accordo con il mio collega,Holly fra tutti era stata la peggiore e non solo nel gruppo ma anche fra tutte le reclute che avevo allenato.
-è scordinata,goffa,maldestra e debole,forse  è stata una cattiva idea decidere di farla diventare una shinigami è ovvio che questo non è il suo posto-continuò Sutcliffe mentre distrattamente si avvinghiava al mio braccio,ma non gli degnai di attenzione ero concentrato su Holly,Jeremy Irons l’aveva aiutata ad alzarsi e le aveva offerto un fazzoletto ma lei continuava a tenere il capo chino accettando distrattamente gli aiuti del ragazzo.Forse lei era delusa del suo rendimento quanto me.
-Si impegna-dissi infine stupendo non poco il rosso al mio fianco-è solo molto insicura,io credo che abbia carattere ma non riesca a tirarlo fuori-ne ero fermamente convinto,Holly Preston era la peggior allieva che avessi mai avuto,ma sono comunque riuscito a scorgere in lei del potenziale,dobbiamo solo riuscire a tirarlo fuori,sicuramente non sarà un impresa facile.
-Dopo vai al centro commerciale giusto?-gli chiesi voltandomi verso Grell, i suoi occhi si illuminarono-Allora vieni con me!Oh Wiru…-finì i suoi sproloqui amorosi sul nascere.
-Non io ma Holly portala con te fate dello shopping ma prima assicurati di farle fare una doccia-mi sciolsi dalla sua presa mentre sentivo il boccheggiare e lo stupore di Grell.
-Cosa?-riuscì solo a dire.
-Se mi farai questo piacere sarò in debito con te-dissi cercando di essere più accondiscendente possibile,non era nella mia natura comportarmi in questo modo o chiedere favori specialmente a tipi poco raccomandabili come Grell, ma Sutcliffe era sicuro di sé e terribilmente esibizionista il contrario di Holly passare del tempo con lui non può che giovarle.
-Allora conto su di te-dissi increspando gli angoli della bocca cercando di farlo passare per un sorriso,ma mentire non era il mio forte ma sembrò lo stesso convincerlo,girai i tacchi avviandomi verso l’edificio.
-Non preoccuparti Wiru è in buone mani-sentii urlare dal rosso accompagnato poi da un smack rumoroso e i brividi alla mia povera spina dorsale.
 
 
Pov Holly 

-Su non devi disperare può succedere a tutti di sbagliare-cercò di tirarmi su di  morale Jeremy ma era tutto inutile mi sentivo un fallimento su tutta la linea!
-Si ma una volta al massimo due non tutte e 23 le prove-dissi più demoralizzata che mai,avevo la faccia,i capelli e anche le mutande strapiene di fango non mi avrebbe tirato su nemmeno l’arrivo di William in gonnella,si l’ammetto in questi giorni mi tiravo su immaginando Wiru con un tutù rosa,problemi?
-Si in effetti in tutti i miei anni di insegnamento non ho mai conosciuto nessuno più scarso di te,pel di carota!-alzai il volto incontrando il ghigno di Grell sentii Jeremy al mio fianco irrigidirsi.
-Torna a casa moccioso ora ci penso io a lei!-disse rivolto all’albino che sussultò spaventato,ma Jeremy non sembrava intenzionato a lasciarmi da solo con il rosso e ringraziai mentalmente questo suo atto di coraggio e solidarietà.
-S-senpai non c’è ne b-bisogno lei avrà le sue cose da fare-cercò di essere più naturale e spontaneo possibile ma il tremolio convulso lo tradiva.
-Pussa via non farmelo ripetere-lo shinigami rosso si abbassò all’altezza dell’albino regalandogli la sua espressione più minacciosa,Jeremy aveva resistito abbastanza e io l’avevo apprezzato,ma ora era giunto il momento di salvare lui e le sue mutande!
-Non fa niente Jeremy puoi andare-dissi sorridendogli gentilmente,lui se li meritava i miei sorrisi cordiali,e dopo essere arrossito e salutando Grell in maniera spaventata, e me imbarazzata si congedò lasciandoci da soli.
All’improvviso Grell cominciò a ridere in maniera sguainata lasciandomi molto perplessa,che fosse impazzito di colpo?
-AH Ah quanto adoro spaventare le reclute-disse mentre si asciugava un lacrima all’angolo dell’occhio mentre cercava di contenere le risa.
-Sei un essere spregevole-gli sputai addosso acida ciò che pensavo,lui non si scompose minimamente si ridestò e afferrandomi per il polso mi portò dentro la struttura,fu inutile opporre resistenza,Grell era più alto,più grande e… chi prendiamo in giro perderei l’equilibrio se inciampassi in una formica non ci vuole poi molto a battermi!
Mi portò dentro degli spogliatoi erano vuoti,e a giudicare dall’ambiente  sembravano essere davvero nuovi,c’erano 8 docce allineate e altrettanti lavabi dietro muniti di specchi,era abbastanza grande per essere uno spogliatoio.
-Ti ricordi quando Wiru ha parlato della palestra distrutta beh i suoi spogliatoi sono ancora integri,tu fatti una doccia io nel frattempo vado a cercare qualcosa da farti mettere-dicendo questo si dileguò,tutto ciò mi sembrava sospetto,insomma tra me e Grell non è mai corso buon sangue come mai ora c’era tutto questo interesse?!Mi voltai incontrando il mio riflesso nello specchio del lavandino,sembravo la figlia del mostro delle paludi,lasciando stare gli intrighi di Grell o il fatto di fidarsi o meno,avevo sul serio bisogno di una doccia.
Mi lasciai cullare dall’acqua calda che sensazione paradisiaca!
Per un attimo scordai tutto,l’allenamento andato male,il materasso fuori uso,Vanessa e mia madre,il suo volto entrò prepotente nei miei pensieri, c’eravamo sempre state solo io e lei e nessun altro.Mi chiesi come avesse passato il venerdì sera,noi ogni volta o almeno da quanto posso ricordare, andavamo al little Italy nel ristorante di Francesco e ordinavamo spaghetti e polpette,senza accorgermene mi ritrovai a sorridere di quel pensiero,sarò anche una mammona ma mi mancava la mia mamma!
-Hey pel di carota hai fatto,non posso stare ancora a lungo qua fuori il vapore che fuoriesce dagli spogliatoi mi farà arricciare i capelli.-sbuffai, come faceva ad essere così insopportabile,si era laureato e era una cosa naturale.
Uscii dalla doccia trovandomi di faccia un accappatoio in mano e Grell voltato dall’altro lato che me lo porgeva.
Urlai senza rendermene nemmeno conto e afferrai più veloce possibile l’accappatoio bianco infilandomelo,avevo il viso completamente rosso lo sentivo e non era per il vapore.
-Che urli mi hai quasi reso sordo a un orecchio-disse massaggiando l’orecchio destro,mi sentii montare dalla rabbia ma quest’uom..cioè questo shinigami sapeva almeno che io ero una ragazza e che molto probabilmente la doccia la faccio nuda!A prescindere dal fatto della sua sessualità o no,non avevo proprio voglia di farmi vedere nuda da un tipo praticamente sconosciuto.
-Che ci fai tu qui?-dissi cercando di non farmi sopraffare dall’imbarazzo e stringendo  più che potevo l’accappatoio.
-Non preoccuparti tanto non c’è niente da vedere-disse acido,respirai lentamente per cercare di controllarmi,quel tipo faceva uscire il peggio di me.
-Ti aspetto fuori i vestiti sono lì ah e cerca di sbrigarti-dicendo questo si dileguò,lasciandomi di nuovo sconvolta da tanta apprensione.
Mi asciugai in fretta e mi avvicinai al lavandino dove piegati ordinatamente c’erano i miei abiti,accorgendomi che erano maschili e eccessivamente larghi ma soprattutto che erano di William!
Mi infilai il tutto,stringendo al massimo la cinghia e arrotolando il più possibile maniche e pantaloni.Asciugai il vapore dallo specchio guardando innoridita il risultato,cavolo ero ridicola!
Sembravo una bambina che giocava a fare l’adulta e per farlo aveva usato gli abiti del papà.
Inspirai e espirai nuovamente trovandomi nelle radici prepotente profumo di menta piperita,afferrai la camicia di William portandola al naso scoprendo che erano i suoi abiti ad avere questo profumo.Però aveva un buon odore,dovevo chiedergli che detersivo usasse!
Finalmente mi decisi a uscire,ritrovai il rosso che distrattamente si arricciava una ciocca ma non appena posò il suo sguardo su di me fu preso dall’ilarità,lo lasciai fare consolandomi che presto o tardi mi sarei vendicata di tutti quei soprusi.
Uscimmo insieme dal dipartimento e non senza attirare l’attenzione di tutti,ma ormai avevo imparato a far tacere il mio imbarazzo dopo la giornata di oggi era stato facile.
-Ho già avvertito Ronald che verrai a fare shopping con me-disse noncurante il rosso,mi fermai sul posto valutando di nuovo le sue parole.
-Che?!-fu l’unica cosa sensata che mi uscì dalla bocca
-Andiamo non vorrai andare in giro così e poi devo ricordarti che la tua divisa è fuori uso!-non aveva tutti i torti ma piuttosto che andare a fare shopping con lui avrei preferito fare la messa in piega ai dugonghi.
-E poi sarà un modo per conoscerci meglio-sorrise cercando di far passare quel suo discorso per un vero interessamento nei miei confronti,non ero così sciocca da credere a fandonie come queste.
-Andiamo Grell chi ti ha costretto-
Il sorriso finto scomparve e venne pronunciato un solo nome:William.
Sospirai avrei dovuto arrivarci da sola,alla fine mi arresi e seguii il rosso al centro commerciale.

Occhio all'autrice
Rieccomi qui,questa volta ho aggiornato più in fretta perchè grazie all'assenza da scuola ho più tempo,quindi ecco a voi l'ottavo capitolo \^O^/
Cercando di essere seri per un secondo passo un attimo ai ringraziamenti.Ringrazio per le recensioni
Minori Chan
Chizu
Mrs Michaelis
Elkie 12
Poi passando a chi ha messo la mia storia tra le seguite,ringrazio:
devil_angel_vampire
Sakura-Chan17
E naturalmente ringrazio anche i miei lettori muti ^^ a proposito avevo intenzione di fare delle schede riguardante più informazioni sui miei OC fatemi sapere.Ora credo di essermi dilingata anche troppo basta chiudo qui un bacio e passate un Buon Capodanno 
Taty :* 
 ps questi sono i famosi dugonghi chi di voi si volesse offrire per fargli una messa in piega si faccia avanti,ne ha bisogno T^T

 

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Capitolo 9
*** Capitolo ***


Mi sentivo come un animale in cattività in uno zoo,tutti gli sguardi dei passanti erano su di me,potevo capire che vedere una ragazza con indosso dei larghissimi vestiti da uomo non fosse di tutti i giorni ma loro esageravano.
-è imbarazzante-sussurrai imbronciata.
-Imbarazzante per te?Suvvia pel di carota ne sei abituata,credimi è molto più difficile per me,la gente non deride il mio aspetto lo ammira-disse con una punta d’orgoglio Grell,camminando il più avanti possibile da me “in questo modo non capiranno che siamo insieme” aveva detto.
-Mi sa che hai gli occhiali appannati senpai-gli urlai da dietro,attirando se è possibile ancora più sguardi e guadagnandomi l’occhiataccia di Grell.
-Mamma guarda un clown-un moccioso mi indico tutto contento mentre continuava a strattonare il jeans della sua, a giudicare dalla faccia stressantissima mamma, che era molto più interessata a chiacchierare con la sua amica.
-Si carino tesoro,ma non puoi portalo a casa sai cosa pensa tuo padre sugli animali-
-Cosa ti fa credere che io sia un  clown?!-gli dissi acida abbassandomi all’altezza del marmocchio
-Hai capelli rossi, i vestiti larghi e la faccia buffa come i clown-disse tutto innocentino con un ditino in bocca quel bavoso.
-Sai qual è altro clown ha i capelli rossi?-dissi mutando la mia espressione in una leggermente più serena ma allo stesso tempo inquietante,il piccolo mimò un no
-Il pagliaccio It-esclamai all’improvviso facendolo sobbalzare
-N-non esiste lui vive nei tombini,ha i denti aguzzi e e poi…-non ebbe nemmeno  il tempo di finire che ritornò un Grell leggermente alterato
-Ti muovi!?-mi urlò in viso con un espressione minacciosa,facendo scoppiare in lacrime il bambino che si nascose dietro sua madre terrorizzato.
Quella guardò prima me e poi Grell e dopo aver assunto l’espressione più minacciosa che avesse del suo repertorio esclamò furiosa con la sua voce stridula:-Un uomo adulto che spaventa un bambino ma non si vergogna? -detto questo gli diede un paio di borsate mentre il povero shinigami rosso si accucciava il più possibile per ammortizzare i colpi agguerriti della donna che alla fine indignata insieme alla sua amica e il bambino andarono via.
Scoppiai letteralmente a ridere ricevendo un’altra espressione omicida,smisi immediatamente,era meglio non metterselo contro specialmente quando era nervoso
-Quella donna deve solo ringraziare di essere una civile-disse risistemandomi.
-Mi stai dicendo che se non lo fosse stata l’avresti attaccata?-
-Certo nessuno può prendermi a borsate e rimanere impunito,con una borsa così fuori moda poi tsk-disse con espressione disgustata.
Alzai gli occhi al cielo,era sempre il solito,questo tizio non si smentisce mai!
 
Quando finalmente arrivammo alla meta fui travolta dalla grandezza di quel luogo,sembravamo i grandi magazzini che ci sono anche a New York,e proprio come nella grande mela,quel posto pullulava di persone ma soprattutto adolescenti.
-Questo posto è enorme-affermai stupita,intenta a guardarmi attorno incuriosita.
-Poche chiacchere mettiamoci al lavoro-detto questo mi afferrò per il polso e mi trascinò nella prima boutique alla sinistra,cominciando con brama a cercare tra gli abiti appesi,era anche peggio delle donne nel periodo dei saldi!
-Che ne pensi di questo?-mi mostrò un abitino che per un primo momento scambiai per una maglia, di un rosa shocking improponibile,e una scollatura vertiginosa che aimè non potevo nemmeno permettermi.
-Non mi piace il rosa!-dissi risoluta.
-Sono io che scelgo gli abiti per te!-
-Cosa?-
-Ti renderò una donna come si deve,dimenticati di felpe,jeans e quant’altro-disse mentre continuava a rovistare tra gli indumenti.
-Aspetta come sai che il mio armadio al 98% è composto solo da questo?-chiesi dubbiosa.
-Perché sono stato io a fare la tua valigie,semplice no?!-rabbrividii al pensiero che Grell abbia frugato tra le mie cose.
-Hai davvero del dubbio gusto-disse guardandomi schifato.
-Da che pulpito-commentai guardandolo dal basso all’alto nello stesso modo.
-Io sono il guru della moda,una diva con la D maiuscola…-
-E un montato-aggiunsi con nonchalance io non guardandolo neanche in faccia.
-Meglio montato che una ragazzina bisbetica che parla e si comporta come una novantenne-mi urlò in faccia alterato,cosa aveva osato dire di me?Che mi comportavo come una novantenne solo perché odiavo uscire,relazionarmi con gli altri,vestirmi in maniera femminile e far andare i bambini sul mio prato…okay ero vecchia dentro!
-Perennemente mestruato-lo attaccai io
-Nanerottola!-
-Pervertito!-
-Senza tette!-
-Psicopatico-gli urlai ormai rossa in viso prendendo poi fiato, ne avevo davvero abbastanza di quel tipo.
-Hai finito?-mi chiese indifferente,mi limitai ad annuire,mi sentivo stranamente più libera adesso.
-Bene-affermò di nuovo per poi trascinarmi nel primo camerino e buttandomi in faccia un abito.
Osservai il vestito,era a maniche corte con dei bottoni sul davanti,con la fantasia a righe blu e bianche coordinato con un foulard rosso,dovevo ammettere che era davvero carino,un po’ anni trenta,ma era carino!
Lo indossai guardando il risultato nel grande specchio del camerino.Perché addosso alla mia persona quel abito perdeva tutta la sua figura?Ero così piatta che se mi fossi appoggiata a un muro con la carta da parati a righe nessuno avrebbe notato la mia presenza.
Uscii anche se titubante vedendo Grell intento nel leggere una rivista quando finalmente si accorse della mia presenza sgranò per un attimo gli occhi ma poi sul suo volto comparve la solita indifferenza.
-Il mio buon gusto ha centrato ancora una volta-disse guardandomi soddisfatto
-Scherzi sembro Mariangela la figlia di Fantozzi!-
-Chi?-
Mossi la mano con nonchalance,lui fece spalucce poi mi porse delle zeppe-So che non sei abituata con i tacchi,per questo puoi cominciare con queste-
-Non è nel mio stile-dissi titubante insomma non mi sentivo a mio agio,non mi sentivo Holly!
-Dimmi solo una cosa-disse mettendo le mani sui fianchi con sguardo decisamente troppo serio-Vuoi che Ronald ti noti o no?-
-M-ma che dici!-potei sentire chiaramente le guance andarmi a fuoco,mentre cercavo di sembrare più naturale possibile ma facevo di tutto per sfuggire allo sguardo di Grell.
-Andiamo ogni volta che lo vedi sbavi come una lumaca in calore-
-T-ti stai confondendo con te quando vedi William-andai sulla difensiva,questo discorso aveva preso una brutta piega e soprattutto non riuscivo a controllare il mio disagio.
-Come vuoi,comunque ti ho preso degli abitini che ti faranno passare da sciatta a favolosa-roteo su se stesso e poi saltellando tutto contento andò alla cassa,già quello imbarazzante tra i due ero io!
Uscimmo dal negozio carichi come muli da soma o almeno uno di noi lo era…
-Senti ma non dovrebbero essere i ragazzi a portare le borse alle ragazze-
-Andiamo tu non ti consideri nemmeno una ragazza perché dovrei farlo io!-ma quanto poteva essere spiritoso?E menomale che dovevamo provare ad andare d’accordo,sorvolai la questione o avremmo ricominciato a litigare e sinceramente ne avevo abbastanza,del vestito,delle zeppe e di queste buste e bustine di abiti su abiti che non avevo scelto io e di certo e non mi fidavo dei gusti di Grell.
-Sono stanco fermiamoci a bere un caffè-e si incamminò al primo bar che si trovò davanti era ironico che fosse lui quello stanco visto che ero io ha portare tutto.
Quando finalmente posai le buste a terra e mi sedetti sullo sgabello accanto al bancone tirai un immancabile sospiro di sollievo.
-Desiderate?!-il barman ci sorrise cordiale,mostrando la sua fila di denti bianchissimi e perfetti.Era molto carino infatti Grell non perse tempo e cominciò a flirtarci,sconvolgendo non poco il barista, lo salvai chiedendogli le ordinazioni,potrei giurarci che prima di andarsene mi abbia rivolto uno sguardo di gratitudine.
-Hai mandato via la mia preda,oh beh non era bello nemmeno la metà di…Sebas-chan-pronunciò quel nome in maniera mielosa,sospirando per un paio di minuti sembrò non stare tra i comuni mortali o per meglio dire shinigami,visto che continuava a guardare la macchinetta del caffè in maniera trasognante.
-Chi è Sebas-chan?-
-Sebastian non di può descrivere,lui è assolutamente il più figo di tutti-disse sghignazzando come una ragazzina che parlava del suo idolo.
-Okay cercherò di farti avere un idea-si schiarì la voce-Sebastian ha un portamento fiero ed elegante,un corpo mozzafiato e capelli corvini,quale immagine ti è venuta in mente?-
-Barack Obama-l’espressione trasognante di Grell diventò una irritata.
-Sei un caso perso-mi disse voltandosi verso il suo cappuccino scuotendo la testa ormai si era rassegnato anche lui!
Mi venne automaticamente in mente il volto di Ronald anche lui sosteneva che non fossi del tutto normale,tra noi due c’erano amorevoli battibecchi che per chi ci avesse visto da fuori avrebbe pensato che fossimo una coppietta,involontariamente sorrisi a questo pensiero ma poi vivido mi ritornò il ricordo di Ronny con le sue labbra incollate a quelle di Vanessa e il sorriso come era comparso se ne andò subito.
-Sei anche bipolare-la voce atona di Grell mi fece sussultare per un attimo mi ero dimenticata di lui,mi voltai nella sua direzione mi fissava indifferente come se avesse davanti la cosa più monotona e noiosa che ci fosse sulla faccia della terra.
-Beh credo che sia uno dei sintomi della pazzia-continuò per poi concentrarsi di nuovo sul suo ormai freddo caffè
-Stavo pensando-dissi la pura e semplice verità.
-A cosa?Non è che mi interessi e solo che mi annoio,preferisco fare conversazione che rimanere in silenzio-disse schietto mentre dentro di me cresceva sempre più la consapevolezza di volerlo prendere a pugni.Sospirai e gli raccontai cosa era successo con Vanessa nell’ufficio di Ronald,la cosa che mi sconvolse di più che restò in silenzio ad ascoltare o era il bravissimo attore che diceva di essere o la mia vicenda gli interessava,naturalmente optai per la prima.
-Ah Vanessa Sancez,non è cambiata affatto dai tempi dell’accademia-disse con un sorriso a mezzabocca sorseggiando poi l’amaro liquido.
-La conosci?-sgranai gli occhi,questa giornata era piena di sorprese,per lo più sgradevoli
-Certo si è diplomata insieme a me e Wiru,è sempre stata una donna determinata,forte e fredda come una lastra d’acciaio,ma ha la mia ammirazione sa sfruttare bene le sue carte,strano che si sia interessata a Ronald-disse pensieroso,poi facendo spalluce si concentro a guardare la sua immagine riflessa sul porta fazzoletti in ferro.
-Che intendi dire che è strano che sia interessata a Ron?-
-Probabilmente sta sfruttando quel moccioso in piena crisi ormonale del tuo ragazzo per ottenere qualcosa in cambio,è fatta così agisce solo per i suoi scopi-
La  persona che mi stava descrivendo Grell assomigliava più a una megera che una donna, come quelle delle favole che non ti auguri mai che la principessa incontri sul suo cammino.
Povera la principessa Ronald era tra le grinfie della strega cattiva e io non potevo nemmeno interpretare la parte del principe azzurro per salvarla.
-Ma che cosa può volere da Ronald?-
-Questo lo sa solo lei,dai non cruciarti così Knox non è così stupido come vuole far credere,se penserà con il cervello invece che con il suo pene lo capirà da solo che viene sfruttato-
Su questo avevo forti dubbi!
Uscimmo dal bar e dopo aver svaligiato un altro paio di negozi,finalmente a Grell venne la migliore idea della giornata.Andare a casa!
Ci stavamo avviando all’uscita quando venni attirata dall’ odore di biscotti appena sfornati,mi diressi in direzione dell’odore e trovai una graziosa pasticceria che sembrava uscita da Mielandia,il cartello rosso con la scritta nera diceva:”DA OGGI BISCOTTINI PERSONIFICATI,COMPRATELI PER I VOSTRI AMICI O FIDANZATI!”
Conoscevo una persona che amava i dolci e a cui avrebbe fatto piacere questo pensierino.
Entrai nel negozietto ignorando altamente i lamenti di Grell, e un’anziana donna con il sorriso bonario ci accolse gentilmente.
-Benvenuti alla CakeHouse desiderate?-
-Vorrei un biscottino personificato-
-Che gusto?-chiese mentre annotava il tutto su un taccuino schifosamente rosa,se non si fosse capito odiavo quel colore!
Pensai al gusto e poi mi ricordai che a Ronald adorava i dolci al caramello,ne andava matto!Budini,twix,mars…tutto ciò che è base di caramello Ronald lo aveva provato!
-Al caramello,potrebbe farlo a forma di topo,magari con gli occhiali?-la signora per un attimo sgranò gli occhi ma poi annui.
Si congedo e disse che la preparazione avrebbe voluto un oretta circa,intanto le proteste di Grell si fecero di nuovo sentire.
-Ma insomma hai finito di mangiare poco fa!-
-Non è per me-dissi esasperata,come poteva sentirsi frustato se ero stata io a trasportare le borse a provare miliardi di vestiti?
Continuò a lamentarsi con la sua vocetta stridula e maledicendomi in tutte le lingue conosciute e non e poi maledì anche se stesso perché non era riuscito a dire di no a William che ancora mi chiedevo perché aveva insistito tanto per questa uscita.Francamente non volevo saperlo.
L’ora passo così tra le lamentele di Grell e i miei sbuffi e il mio continuò pregare Jashin perché mi portasse via da quella tortura.
-Ecco a te-mi disse l’anziana donna sorridendomi e porgendomi un sacchettino trasparente contenente il biscotto grande un po’ più della mia mano a forma di topolino,che dovevo ammettere era venuto davvero bene.Pagai,ringraziai e finalmente uscimmo per dirigerci a casa.
-Fammi indovinare quello è per Knox-disse con nonchalance mentre eravamo a pochi passi dalla mia destinazione.
-Già,lui fa tanto per me mi ospita ed è sempre pronto a tirarmi su di morale,e il minimo-dissi sorridendo tra me e me mentre osservavo il biscottino ancora caldo tra le mie mani.
-Pfui!Come se un biscotto potesse conquistarlo-
-Uff ti ho già detto che non mi interessa Ronald-dissi esasperata,Ron era un confidente,un compagno di risate,un amico niente di più,certo dovevo ammettere che con lui mi sentivo davvero serena ma niente di più.Niente o almeno credo.
Dopo esserci dati uno stentato buona notte entrai nel palazzo\grattacielo e presi a farmi le faticosissime scale con le buste e quelle stramaledette zeppe,più femminile un corno!
Arrivai davanti alla porta dell’attico sudata come un maiale il giorno di Natale,mi vergognai di me stessa e del mio stupido organismo,soprattutto adesso che volevo un parere di Ronald su come mi stava il vestito,un momento.Che cosa poteva importarmene a me del parere di Ronald?!
Scossi la testa e bussai alla porta,stranamente mi sentivo agitata e il mio cuore aveva cominciato ad accelerare il battiti.
“Forza Holly calma!” presi a schiaffeggiarmi un vano tentativo per impormi serietà,solo dopo 6 minuti buoni di schiaffeggiamento mi resi conto che la porta era aperta e che Ronald era sull’uscio e mi guardava con uno sguardo tra l’impaurito e il perplesso.Prendemmo a fissarci con gli occhi sgranati,un silenzio imbarazzante sprofondò tra noi due.In quel momento avrei voluto diventare un insetto e volare via,mi sarei accontenta anche di un moscerino.
-Stai bene?!-chiese titubante.
-Ehm s-si-abbassai subito lo sguardo a terra e automaticamente nascosi il biscotto dietro la schiena,non era il momento giusto per darglielo non dopo questa figura di merda!
La mia attenzione era ancora concentrata sulle zeppe bianche,quando sentii lo sguardo scrutatore di Ronald su di me,ighiottii la saliva e piano sollevai il capo,per incontrare il suo viso,un espressione indecifrabile su esso.
Mi trovi carina?Il vestito mi sta bene?Mi ingrassa?Hai notato le chiazze di sudore sotto le ascelle?Ronald per l’amor del cielo parla questo tuo silenzio mi sta uccidendo!
-Mi piace questo vestito!- mi disse accennando un leggero sorriso poi prese le buste con gli altri vestiti e si avvio dentro,io rimasi lì ferma con la bocca spalancata per qualche secondo.
Ha notato solo il vestito?E io cos’ero il manichino?!Insomma non mi aspettavo chissà quale complimento da parte sua ma almeno un:’ti sta bene’,forse non me l’ha detto perché il vestito su di me non è un granchè.
Mi ripresi anche se ancora un po’ amareggiata ed entrai dentro,dirigendomi in cucina e la persona che vi ci trovai mi fece perdere un anno di vita.
-Buonasera Holly-Vanessa era lì appoggiata al muro con il suo sorriso malizioso sul volto,il suo sguardo su di me mi fece venire il disgusto,ma soprattutto sentivo montare una rabbia che non sapevo di avere.
-Sera-mi limitai a dire atona
-Sai sei davvero carina con quel vestitino,ricordo di aver avuto una bambola con un vestito identico,mi chiedo se non sia lo stesso-fece una breve ma intensa risatina,captai subito l’insulto poco velato che mi aveva porto stavo per ribattere quando sentii i passi di Ronald avvicinarsi,probabilmente si era allontanato per mettere le buste in camera mia.
-Guarda chi è venuta a farmi visita,non è una bella sorpresa?-disse saltellando allegramente accanto a Vanessa-E guarda cosa mi ha portato-mi mostro una torta al cioccolato che era poggiata sul ripiano della cucina.
-Una torta al cioccolato fondente-continuò la mora,guardando il biondo con quel suo sguardo da tigre che il giovane ricambiò subito.
E pensare che Ronald odiava il cioccolato fondente,e lei sarebbe la ragazza che è interessata a te?Non conosce nemmeno i tuoi gusti!
Sospirai e approfittando dei loro sguardi d’intesa buttai il mio misero biscottino nella pattumiera.Un biscotto non eguaglierà mai una torta!
-Beh io vado a letto,andare avanti e indietro con Grell senpai mi ha sfiancato eheh buonanotte!- finsi un sorriso che più finto non si può avviandomi per il corridoio quando una voce mi fermò.
-Sei sicura di non voler restare con noi?-mi chiese Vanessa con un tono pateticamente gentile che mi venne il voltastomaco.
-A proposito ti ho comprato il materasso visto che ti lamentavi sempre-aggiunse Ronald,era per caso un invito velato ad andarmene?
-Lo andrò a collaudare allora-
 Entrai di corsa in camera mia chiudendo la porta alle spalle,il cuore pompava sangue freneticamente,mi lascai cadere a terra appoggiata con la schiena alla porta.
Perché sentivo tanti sentimenti tutti insieme?Rabbia,gelosia,invidia,frustazione….
Strinsi le ginocchia al petto appoggiando,la guancia su di esse sentii una strana sensazione di bagnato,mi toccai le gote e solo in quel momento capii che stavo piangendo,avevo cominciato a lacrimare senza nemmeno accorgermene e non riuscivo nemmeno a fermare questa tormenta di lacrime che ora era diventata più forte.
La visione di Lui  con quella donna mi creava dolore,probabilmente Grell senpai aveva capito qualcosa che nemmeno io avevo scorto,io ci tenevo a Ronald più di quanto volessi ammettere.
Il mio stato d’animo poteva essere paragonato a un aeroplanino di carta in balia ad un uragano.Debole,solo,inerme.

Occhio all'autrice
Lo so lo so cosa state pensando,è un eternità che non aggiorno e per questo mi scuso TT^TT ma sono stata sommersa da un mare di compiti e interrogazioni e la vostra povera autrice si è dovuta dividere tra un mucchio di materie,ma è riuscita a ritagliare un angolino per voi e infatti eccomi qui con l'ennessimo capitolo.Qui si vede Holly prendere consapevolezza dei suoi sentimenti, non a caso oggi e San Valentino eheheh anche se lei lo passa da sola...beh lo passo da sola anch'io :( 
Vabbè dai non ci deprimiamo e passiamo ai ringraziamenti
Ringrazio per i preferiti:

Black Kurotshitsuji
 carebears 
 Chizuru 
 Elfa_ 
 Elkie12 
 Minori chan 
 Mrs Michaelis 
VittoriaBlackBlogen 
 _Vanilla 

Ringrazio per le seguite:
 
Black Kurotshitsuji 
carebears 
 devil_angel_vampire 
 Elfa_ 
 Elfosnape 
 Kuraki_Chan17 
Mevis Sutcliff 
 Mrs Michaelis 
 Silvery 
_Nekory_

Passiamo alle recensioni ;) ringrazio le dolcissime:

VittoriaBlackBlogen
Chizuru
Elkie12

E naturalmente ringrazio anche i miei lettori muti,un bacio e buon San Valentino a tutti spero che lo passiate bene,io lo passerò con il mio computer TT^TT triste a dirsi ma è la fredda e cruda verità.Un bacio :* e fatemi sapere le vostre opinioni sul nuovo capitolo.

 

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Capitolo 10
*** Capitolo ***


La sveglia alle 7:00 precise cominciò il suo lavoro incurante della mia volontà e costringendomi a sentire la canzoncina dall’inizio più e più volte finché non mi decisi a mettere la parola fine a quella tortura psicologica.
Aprii gli occhi accorgendomi solo in quel momento di aver passato la notte sul pavimento infatti avevo completamente il corpo congelato.
Distesi piano le gambe anche se mi facevano un male cane visto che ero stata rannicchiata su me stessa per tutta la notte e ciò aveva reso le mie gambe completamente insensibili,per un attimo mi chiesi anche se c’è le avessi.
Afferrai il cellulare dalla borsa e chiusi finalmente l’insopportabile sveglia.Promemorie per me stessa mai e dico mai più mettere la propria canzone preferita come sveglia.
Mi alzai anche se a fatica e piuttosto demotivata,scuotendo per bene la gonna del vestitino a righe.Ieri sera era sicuramente da dimenticare non avevo mai pianto così tanto dalla prematura morte del mio criceto.Mr Gumball,per 2 mesi era stato il mio migliore amico ma poi una mattina svegliandomi non l’ho trovai  più nella sua gabbietta a detta di mia madre era andato a scoprire nuove avventure,mi rallegrai di questa cosa, felice che il mio cricetino fosse come Hamtaro ma poi la rivelazione,il trauma infantile che non manca mai…scoprii solo una settimana dopo che in realtà non era fuggito mia madre inconsapevolmente  gli si era seduto sopra!E così a mia insaputa aveva gettato senza pietà la “salma” del mio Gumball nella pattumiera. E infatti quella settimana volle per sfortuna di mia madre che i netturbini facessero sciopero ed è così che trovai il mio povero criceto ridotto a una pizza nel pattume.Immaginate il mio shock e la mia delusione,beh ieri mi sono sentita esattamente così Vanessa si stava sedendo su Ronald e poi l’aveva amaramente gettato nella pattumiera davanti ai miei occhi.
Scossi la testa sbuffando mi diressi in bagno, appena vidi la mia immagine riflessa nello specchio persi 3 anni di vita.
Quella non ero io,quella ragazza dagli occhi rossi e gonfi e le guance secche per le troppe lacrime salate,non ero io,non mi riconoscevo!
Ma che cosa mi stava succedendo,che cosa stavo diventando?E perché soffrivo così tanto per una persona che non mi degnerà mai della sua attenzione?
Mi sciacquai il volto sperando che l’acqua fredda potesse tonificarmi un po’ e non farmi assomigliare a uno degli zombi di Walking Death quando fui attratta da dei rumori che venivano dalla cucina.
Mi diressi nel luogo da dove provenivano i rumori e Ronald era lì che armeggiava con i fornelli,la schiena rivolta a me e il viso alle pietanze,non si era accorto della mia presenza e continuava disinibito a far roteare i pancake.
Ero ancora nascosta nel corridoio non volevo che mi notasse,non so perché forse non avevo l’aspetto migliore del mondo,oppure perché mi piaceva guardalo incantandomi in ogni piccolo movi…ah basta Holly lui è il tuo amico Ronny,basta niente di più niente di meno.
-Ah Holly buongiorno-la voce di Ronald mi ridestò dai i miei pensieri alzai subito il mio sguardo e incontrai il suo sorriso raggiante,tutti i pensieri negativi che offuscavano la mia mente sparirono come per magia.
-B-buongiorno- mi diedi mentalmente della stupida per aver balbettato
-A proposito oggi è la nostra giornata libera quindi vai pure a dormire-
-C-come?Oggi è martedì e…-non mi diede il tempo di continuare che mi incalzò subito
-Lo so,ma vedi ho notato che il sempai ha sempre un occhio di riguardo su di te e quindi senti cosa ho pensato -man mano che parlava il suo sorrisetto compiaciuto aumentava ma io ostentavo ad avere una faccia seria non mi piaceva la piega che stava prendendo quel discorso-di dirgli che eri malata dovevi sentire la sua voce al telefono “P-preston m-malata?La verrò a trovare subito dopo il lavoro”-disse scoppiando a ridere della sua stessa brutta imitazione di William,strinsi forte i pugni finchè le nocche non divennero completamente bianche il  mio respiro era accelerato mi ero trattenuta anche troppo.
- Come osi prenderti gioco in questo modo della buona fede di William?Eh?Chi te ne dà il diritto?!Se tu vuoi passare la tua giornata con Vanessa ben venga ma non coinvolgermi nelle tue frottole,anzi non usarmi come mezzo -sbottai come una furia tutto in un fiato,man mano che il mio discorso aumentava avevo diminuito la distanza fra me e Ronald,ora lui si trovava tra me e frigorifero e io con il fiato corto e il cuore a mille.
-Sei un idiota!-sibilai alla fine con la voce rotta dall’emozione e le lacrime che spingevano per fuoriuscire,la sua faccia si fece all’inizio sorpresa e poi preoccupata.
-H-Holly-sussurrò lieve,mi allontanai da lui cercando in ogni modo di nascondere le lacrime.
Sentii delle mani calde poggiarmi sulle spalle,mi slacciai dalla sua presa e uscii di corsa di casa ignorando le sue urla.
Appena fui giunta in strada continuai la mia corsa incurante anche della pioggia che scendeva copiosa su me e ciò che mi circondava.
Volevo solo correre,fuggire,andare via lontano,senza pensieri,senza preoccupazioni e senza Ronald bugiardi.
Non mi importavano nemmeno gli sguardi delle poche persone che a quell’ora si apprestavano ad andare al lavoro,tutto era passato in secondo piano,come se niente fosse davvero importante,neanche la pioggia fredda o la fatica extra a cui stavo sottoponendo le mie gambe non abituate a tutto questo movimento,o i miei polmoni che sembravano andare a fuoco.
Nulla.
Anche se non avevo una meta precisa le mie gambe sembravano perfettamente dove andare,avevo superato da poco la frenesia della città e dinanzi a me c’era solo un viale contornato d’alberi.
L’avrei riconosciuto tra mille.
Arrivai alla sua villetta,fermandomi davanti al portone, la pioggia non voleva saperne di cedere e il mio ormai fradicio vestitino aderiva come una seconda pelle sul mio corpo,ero scossa dai brividi di freddo,ma non riuscivo a muovere un solo muscolo continuando a guardare dritta la porta di legno massiccio dell’abitazione.
Ad un tratto si aprì e William con la sua immancabile divisa fece capolinea,chiuse la porta dietro di se e si voltò aprendo il suo ombrello nero solo allora i nostri occhi si incontrarono,la sua espressione seria mutò in una sorpresa per un paio di secondi boccheggiò forse si chiedeva se fossi una visione o un’apparizione divina,io mi limitai a fissarlo continuando a tremare compulsivamente.
-Preston ma cosa ci fai qui sotto la pioggia?-aprì il cancello e mi coprì con il suo ombrello
-Io-io non sono malata-pronunciai piano e flebile prima di cadere spostata tra le sue braccia e beandomi del suo calore.
-Per l’amor del cielo ma tu scotti-disse allarmato,velocemente mi prese in braccio e mi porto dentro,non opposi la minima resistenza ero troppo stanca anche solo per pronunciare una sillaba in più e mi lasciai portare come una bambola di pezza,stretta tra le sue braccia.Salimmo le scale ed entrammo in quella che credo fosse la sua camera da letto.
-Dobbiamo immediatamente toglierti questi vestiti, sono completamente zuppi-pronunciò un po’ a disagio,mi fece sedere su una sedia posta accanto al letto un po’ titubante aprì la zip disposta lateralmente sul vestito,mi opposi e lo allontanai piano –Faccio io-dissi semplicemente,lui si limito ad annuire e con le gote arrossate si voltò dall’altro lato.
Mi diede la maglia di un suo pigiama che mi arrivava un po’ prima delle ginocchia sarebbe potuta diventare una perfetta camicia da notte,mi passò l’asciugamano tra i capelli e poi mi adagiò piano nel letto coprendomi con le lenzuola,nessuno se non mia madre si era dimostrato così gentile e premuroso nei miei confronti mi faceva sentire così a casa.
-Come sospettavo 39,è bella alta,ma come ti è saltato in mente di venire fin qui con la febbre?- mi fissava, nella sua voce potevo scorgere della rabbia ma al tempo stesso anche della preoccupazione.
-Quando sono uscita di casa non avevo la febbre mi sarà venuta per via della pioggia o della nottata sul pavimento-pronunciai piano,a ogni parola la testa mi scoppiava e il mio senso di vomito di certo non aiutava.
-La notte passata sul pavimento?-mi chiese alquanto sorpreso,beh non è una cosa di tutti i giorni ma cosa avrei dovuto rispondergli,mi sono addormentata stremata dopo un pianto interrotto?
-Mi sono dimenticata di mettermi nel letto- si fece un face palm rumoroso e poi rassegnato continuò a guardarmi.
-E per venire qui?A quest’ora non ci sono mezzi pubblici- disse mentre posava il termometro sul comodino.
-Sono arrivata qui correndo-si bloccò,al suono di questa frase, William spalancò gli occhi e si voltò lentamente verso di me.
-Tu cosa?E quando tempo ci hai messo?-non riuscivo a interpretare il suono della sua voce,non so dire se sia sorpresa o allarmata era quasi indecifrabile.
-Non so,non mi sono accorta quanto ci ho messo-ammisi,era così non mi ero minimamente preoccupata del tempo impiegato,la mia mente pensava ad altro.
-Sai quanti kilometri sono da casa di Knox fino a qui?-la sua voce aveva preso una nota più calma e ora si era seduto al mio fianco
-Ehm no-
-80 km- disse secco,ma i suoi occhi brillavano.
Boccheggiai senza sapere davvero cosa dire,ero sorpresa io Holly Preston la ragazza più pigra di New York se non del mondo avevo fatto 80 km e tutti di corsa,non li avrei nemmeno percorsi se in palio ci fosse stato un rifornimento di Nutella gratis per tutta la vita o forse si…
-M-ma è impossibile- riuscii solo a dire
-Avevo ragione-disse sorridendo lieve-Avevo ragione,che c’era del potenziale in te-nei suoi occhi potevo vedere l’orgoglio e la soddisfazione, sensazioni che mi riempirono dentro e mi fecero stare bene,avevo reso felice William.
-Però-la sua espressione si incupì ancora una volta-Knox mi ha mentito su questo non posso sorvolare-ora il riflesso dei suoi occhiali avevano coperto i suoi occhi fluo e il suo volto tenebroso non lasciavano intendere niente di piacevole non avrei voluto essere nei panni di Ronald per niente al mondo.
Voltai lo sguardo incontrando il fastidioso ticchettio della sveglia argentea e antica di Will,segnava le 8.10,se non si sbrigava avrebbe fatto tardi al lavoro.
-Sempai,l’orario di inizio lezioni è passato se non si sbriga…-
-Oggi non ci andrò-mi interruppe serio-Non posso lasciarti mica così con la febbre alta?-detto questo mi rimboccò meglio le coperte lasciando scoperto solo il mio viso,che sapevo per certo arrossato e non solo per via della febbre ma soprattutto per le premure di William non ero abituata a tutte quelle attenzioni,specialmente da un semisconosciuto.
-Sempai-presi coraggio deglutendo più volte,dovevo porgli la domanda che mi ronzava in testa-perché è così premuroso nei miei confronti?-chiesi flebile,ma la mia domanda arrivò comunque alle sue orecchie infatti la sua espressione era mutata lasciando intravedere della perplessità,non volevo metterlo in difficoltà o dubitare della sua gentilezza ma al dipartimento era conosciuto come Mr Severità,un uomo rigido e adepto delle regole,si vociferava anche che fosse un robot ma questo era impossibile,i robot non arrossiscono.
-Beh vedi-iniziò il discorso ma si bloccò subito dopo,era seduto al bordo del letto e aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia,e le dita incrociate,lo sguardo basso in evidente difficoltà,si vedeva che stava soppesando le parole,poi ad un tratto sospirò e puntò deciso i suoi occhi su di me,ritrovando all’improvviso la solita sicurezza-Tuo padre mi ha chiesto di prendermi cura di te,di stare al tuo fianco e…proteggerti!- assorbii ogni sua parola,continuando a tenere lo sguardo sorpreso su di lui,mi alzai di scatto e afferrai quasi con disperazione il suo braccio e forse anche con troppa foga,infatti notai le sue labbra sottili incrinarsi per pochi secondi in un espressione di dolore.-Chi è?-quasi urlai quelle due parole,ma poi il mal di testa e le vertigini si fecero sentire,mi ero alzata con troppo impeto e il mio organismo era ancora spossato.
Lasciai che William mi rimettesse per l’ennesima volta a letto e mi rimboccasse le coperte.
-Ora non è il caso,sei stanca e devi risposare-disse con una dolcezza che non gli apparteneva e probabilmente anche forzata
-Ma io voglio sapere,ho il diritto di sapere-insistettì
-Presto,molto presto ti sarà detto tutto ora riposa-la sua voce era così melodiosa nonostante il timbro duro che mi lasciai trasportare,finchè non mi lasciai andare definitivamente al beneamato sonno ristoratore.
 
   ***
 
Quando riaprii gli occhi,la stanza non era più illuminata e William non era più al mio fianco,dalla finestra potevo anche scorgere la luna.
Ma per quanto avevo dormito?
Mi voltai verso la sveglia che aveva appena scoccato le nove di sera,avevo dormito per tutto il santo giorno,ma il lato positivo e che mi sentivo decisamente meglio,probabilmente la febbre si era abbassata,purtroppo non può andarmi tutto liscio,infatti non riuscivo a muovere un singolo muscolo,avevo soprattutto i muscoli delle gambe doloranti,che urlavano pietà avrei risentito della mia corsetta mattutina per giorni e giorni.
All’improvviso vidi la luce del corridoio accendersi e da esso provenire delle voci.
-Sempai mi perdoni io avevo bisogno di una giornata libera,oh andiamo non mi faccia quell’ espressione contrariata prometto che non lo farò più e poi alla mia età non posso fare a meno di essere violento-quella voce supplichevole l’avrei riconosciuta tra mille.Ronald.
-Non so Knox,non è solo il fatto che tu abbia mentito che mi disturba,hai lasciato scappare l’ibrido per la città,a zonzo in preda a qualsiasi pericolo-questa voce arrabbiata non poteva che essere di William
-Si sbaglia sempai ho rincorso subito Holly ma quando sono sceso giù avevo già perso le sue tracce,è davvero veloce oppure si sarà nascosta dietro qualche arbusto con il suo fisico potrebbe anche riuscirci-
Mi venne voglia di alzarmi e spaccargli la faccia,ma come si permetteva di prendermi in giro,ma i pensieri furono interrotti dal suono di qualcosa sembrava essere uno scappellotto e abbastanza pesante dal rumore.
-Ahia sempai!-
Grazie William questa è quella che io chiamo giustizia!
-Fai più silenzio Knox,sta dormendo è comunque credo di aver commesso uno sbaglio forse non sei abbastanza responsabile per badare a lei dopotutto-
-Cosa?!No si sbaglia,sono andato in giro per tutta la città per cercarla,ho messo a soqquadro il dipartimento credendo che fosse lì, ero molto preoccupato quando ho ricevuto la sua chiamata e mi ha comunicato che era da lei mi sono sentito risollevato-
Si era preoccupato per me,mi aveva cercato dappertutto,stranamente non potei fare a meno di compiacermi per tutto ciò e sulle mie labbra era sorto subito un sorriso spontaneo.
-Mattaku certo e credo che anche alla festa del venerdì sera tu fossi preoccupato per lei,neh Knox?-il tono accusatorio di William non prometteva nulla di buono e il silenzio di Ronald mi faceva intendere che probabilmente adesso era con le spalle al muro,proprio come un bambino sorpreso a fare la sua marachella.
-Si ha ragione ho sbagliato,ma le giuro che ho sistemato subito la situazione,quella sera l’ho salvata dall’alcool e dai maniaci,e eventi del genere non si sono più ripetuti e non si ripeteranno,lasci che stia con me!-la voce che stavo udendo era troppo seria e decisa per appartenere a quel ragazzino immaturo di Ronald,probabilmente stava cercando di convincerlo a tenermi per potergli dimostrare che lui era maturo,non c’era altra ragione.
-Una sola occasione Knox se fallirai lei si trasferisce qui-il tono serio e conciso di Wiru mi fese nuovamente rallegrare,per quanto Ronald fosse stupido e a volte immaturo ormai faceva parte del mio abitudinario e non avevo intenzione di lasciarlo,anzi non riuscivo proprio a immaginare le mie giornate senza quel topo!
-Hai portato gli abiti?-ora le voci si avvicinavano potevo sentirli accanto alla porta,chiusi gli occhi optando che era meglio continuare a fingere di dormire.
-Certo ho portato quelli che lei e Grell sempai hanno comprato ieri- oh no!Molti di quei vestiti non li avevo ancora visti,erano stati scelti secondo i gusti del rosso nonché alcune sorpresine extra che aveva detto di avermi comprato.
Erano entrati in stanza,potevo sentire lo sguardo di uno dei due su di me e la cosa mi irritava anche perché non sono una brava attrice.
-Oh sembra un angioletto neh sempai?-non c’erano dubbi era Ron il guardone di pochi secondi fa,lo sentii avvicinarsi e il mio lato fu piegato sotto il peso di un altro corpo,in questo caso quello di Ronald che si era seduto al mio fianco.
-Sempai guardi respira-sentii stupore nelle sua voce,nemmeno avessi addestrato i leoni della Savana,che c’era di stupefacente nel respirare?
-Santo Shinigami!Knox lasciala dormire,è umana per metà è ovvio che respiri!-la voce frustrata di William lo fece allontanare lo ringraziai per questo-Piuttosto aiutami a trovarle qualcosa da metterle,in questo momento a addosso solo la maglia del  mio pigiama-
Se si mettevano a frugare tra la mia roba erano guai,alcuni di quei vestiti li avevo visti ed erano imbarazzanti,ma la maggior parte erano un territorio ancora inesplorato.
-Accidenti queste sono tutte gonne e vestitini-sentii lamentarsi William,per fortuna niente di imbarazzante,o almeno in parte.
-Uhuh sono molto corte,guardi questa minigonna sa come metterebbe in risalto il suo bel culetto- disse Ronald con una vocetta maliziosa,stavo morendo,stavo letteralmente morendo dall’imbarazzo e dal rivolo di saliva che mi era andato di traverso,per la frase scioccante che avevo pronunciato quel babbuino pervertito.
-Ronald Knox ma che vai blaterando?!-
-Oh andiamo non mi dica che non l’ha notato anche lei,Holly davanti a praticamente il deserto del Sahara,insomma niente,nada,hasta la vista tette,mentre il suo lato B,oh sempai compensa ciò che non ha davanti,l’avrà notato sicuramente anche lei-quella voce  libidinosa mi imbarazzava e inquietava allo stesso tempo.Avevo un bel culo?Non l’avevo mai notato,ed era decisamente l’ultimo dei miei pensieri,ma forse la domanda più importante è:quando l’ha notato lui?!
-Ti rendi conto che ciò che hai appena detto basterebbe per sottrarti Holly-la voce apparentemente calma di William nascondeva non tanto bene una nota di furia.
-Ho solo detto ciò che pensa anche lei-disse naturale quasi come se avesse detto domani c’è bel tempo!
-Cosa mi hai preso per un pervertito?!Non confondermi con te Ronald Knox-un altro sonoro scappellotto arrivò alle mie orecchie,ben fatto sempai!
 -Ahia,mamma mia come siamo permalosi!-lo sentii massaggiarsi la nuca mentre replicava a bassa voce,fu zittito da un altro scappellotto probabilmente William l’aveva sentito.
Ero stufa di fingere di dormire,allora mi stiracchiai fintamente e stropicciandomi gli occhi poi li aprii.
-Buongiorn…oh ma è sera!-non sarei sembrata più innaturale di così nemmeno se mi fossi impegnata,accidenti lo sapevo che dovevo partecipare a quel corso di teatro a scuola!
-Hey scricciolo-l’abbraccio di Ronald mi avvolse completamente,lasciandomi interdetta e rigida,il suo abbraccio era caldo e protettivo potevo sentire il suo respiro sul mio collo e il suo profumo personale avvolgermi.Se ero arrivata in paradiso non volevo andarmene.
Ma purtroppo il verso di disapprovazione di William lo fece staccare da me,facendomi sentire improvvisamente vuota.
-Era solo un abbraccio-replicò in maniera innocente il giovane.
-Se se,con questi chiari di luna-lo incalzò subito William,mi venne spontaneo pensare se Wiru ci facesse o ci è,insomma se non si fidava di Ronald perché mi aveva affidato a lui?Le scelte sono ben poche.
Grell,era escluso ci odiavamo e non perdevamo occasioni per stuzzicarci,Vanessa neanche se mi avessero pagato oro colato o offerto rifornimenti di videogiochi a vita,Eric,si Eric-sempai era il candidato più adatto,aveva anche qualche anno in più di Wiru,era simpatico,divertente ma anche responsabile,ma allora perché Ronald?
-Come ti senti?-Wiru si avvicinò a me abbassandosi alla mia altezza,e accarezzandomi il viso per controllare la temperatura.
-M-molto meglio,grazie-dissi abbassando subito lo sguardo,non potevo farci niente se non mi ero ancora abituata a tutto ciò.
-Scusa Holly ma queste cosa sono?-la voce divertita di Ronald attirò la nostra attenzione,aveva tra le mani un tanga leopardato con pizzo rosso,mai usato con ancora la targhetta vicino.
-Q-quelle n-non sono mie-riuscii solo a dire in preda all’imbarazzo più totale,giurando che la prossima volta che avrei rivisto Grell gli avrei stampato il mio 36 sul suo bel fondoschiena.
-Mettile giù Knox-replicò serio ma pungente William,posando i suoi occhi su di lui.
-Guarda qua c’è anche il reggiseno coordinato,hihihi ma è imbottito!-Ronald però pensò bene di ignorare il suo sempai e continuare la sua frugata,mi coprii il viso con le mani tutto ciò era troppo imbarazzante.
L’ ennesimo scappellotto attirò la mia attenzione,quando tolsi le mani dal mio viso mi si parò la scena di Ronny piegato per il dolore che si teneva con entrambe le mani la nuca e Wiru con la tempia pulsante e espressione infuriata che rimetteva tutto nella busta.
-Wiruuu-una voce acuta proveniva dal salotto,poi solo dei passi veloci salire le scale rivestite con il tappeto.
-Oh siete tutti qua-Grell fece la sua comparsa teatrale.
-Sutcliffe cosa ci fai qui?Pensavo di essere stato chiaro che devi stare lontano da casa mia e poi come hai fatto ad entrare?-disse monocorde William
-Dovresti imparare a chiudere le finestre del tuo salotto e poi hai dimenticato che io sono una shinigami?!-detto questo artigliò il suo braccio, sotto gli occhi annoiati di William-E poi avevo sentito dire che Pel di carota è malata,e non potevo perdermi la scena di vederla soffrire-mi indirizzò un falso ghigno maligno,io per tutta risposta gonfiai le guance fingendomi offesa.
-Non fare quella faccia ti escono le rughe-mi rimproverò,io gli cacciai la lingua contrariata,e lui subito perse le staffe-Come ti permetti indisponente non solo sono venuta a trovarti-per un attimo fui sorpresa dalla sua rivelazione,ma sorrisi subito dopo era riuscita far preoccupare persino lui e poi adoravo farlo impazientire.E vedere Ronald e Grell che cercavano di trattenerlo era troppo.
Scoppiai a ridere,sembravo matta ma non mi importava avevo voglia di ridere,e poi insieme erano così buffi, attirai la loro attenzione che ora mi osservavano incuriositi ma io non riuscii a frenare le lacrime.
-Ti lasciò ridere solo perché oggi sei stata malata ma appena ti rimetterai ti farò rimpiangere tutto-mi disse Grell con quel solito ghigno enigmatico,ricambiai quella sottospecie di sorriso e poi posai il mio sguardo su William anche lui aveva lasciato la sua espressione seria per lasciare andare un piccolo sorriso,anche Ronald mi degnò del suo solito sorrisetto da faccia da schiaffi,ma in un certo senso più dolce.Era così bello non essere sola.
Nella mia vecchia vita avevo solo mia madre,ma lei non era molto presente,mentre loro si preoccupavano per me e mi facevano sentire parte di qualcosa,potrei quasi azzardare a dire che a modo nostro siamo una famiglia.

 

Avevo promesso a Chizuru che avrei postato la descrizione di Jemery,il mio OC,dovevo farlo nello scorso capitolo ma purtroppo mi sono dimenticata TT^TT quindi scusami,ma rimedio adesso e ta da ecco,la descrizione di Jeremy...

Nome Completo: Jeremy Lukas Irons 

Età: 17 anni

Data: 19 settembre

Altezza: 1.73 

Passioni\Hobby: Entomologia,infatti ha una teca con delle formiche nella sua stanza,e fare foto a Holly mentre è distratta 

Cose che odia: I bulli,i perdigiorno e le ragazze superficiali 

Persone che stima: William T. Spears

Persone che odia: Ronald Knox

Parentele: i genitori sono degli aristocratici shinigami,suo nonno fa parte del consiglio degli anziani

Carattere: è volenteroso ma molto insicuro,è più maturo di quanto un ragazzino della sua età dovrebbe essere,è molto timido infatti gli è impossibile relazionarsi con qualcuno specialmente con l'altro sesso,i genitori tendono a sottovalutarlo e discrettitarlo,questo è uno dei principali motivi della sua insicurezza,è molto intelligente ed  è anche di indole calma e riflessiva,non riesce a dire mai no a nessuno nemmeno alle persone che odia.Molti si approffitano della sua bontà.

Segni particolari: è albino,non può restare esposto ai raggi solari per troppo tempo.Ed è allergico a molte cose forse anche troppe.

Cibo preferito: biscotti al limone,senza glutine (è una delle poche cose di cui non è allegico) 

Cibo che odia: Asparagi 

Sogni: diventare uno shinigami provetto come William,dimostrare ai suoi genitori che è più di uno sfigatello timido e avere un appuntamento con Holly  


Occhio all'autrice

Bene bene eccoci con il decimo capitolo *festeggia* devo essere sincera credevo che non ci sarei mai arrivata xD beh che dire grazie,grazie a tutti voi 

Ringrazio per le seguite:


1 - Aidil 
2 - Black Kurotshitsuji 
3 - carebears 
4 - devil_angel_vampire 
5 - Elfa_ 
6 - Elfosnape
7 - Kuraki_Chan17 
8 - Mevis Sutcliff 
9 - Mrs Michaelis 
10 - oscuretta99 
11 - QueenGiulietta 
12 - Silvery 
13 - violet in the sky 
14 - _Nekory_

Ringrazio per i preferiti: 
 
1 - Aidil 
2 - Black Kurotshitsuji 
3 - carebears 
4 - Chizuru 
5 - Elfa_ 
6 - Elkie12 
7 - Iku e Ryo 
8 - mignolina94 
9 - Minori chan 
10 - Mrs Michaelis 
11 - VittoriaBlackBlogen 
12 - _Vanilla 

E per ultimo ma non meno importante,le mie fantastiche recensitrici:

Chizuru
Elkie12

Grazie davvero a tutti <3 per aver supportato la storia e averla letta.Ora vi lascio alle lettura anche se probabilmente visto che ho messo lo spazio dell'autrice alla fine avrete letto già il capitolo....vabbè non stiamo qui a scervellarci Un bacio la vostra Taty :* 




 

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Capitolo 11
*** Capitolo ***


Occhio all'autrice O_O
Prima fra tutte scusatemi,se ho fatto passare tutto questo tempo,ma la scuola ha preso tutto il mio tempo era davvero esaurita giuro 
"Abbiamo dimenticato il sapore del pane,il rumore degli alberi,la delicatezza del vento" cit...
Maledetti professori che mettono i compiti e interrogazioni fino a giugno >:( ma per fortuna è finita e la vostra Taty può rilassarsi anche perchè è stata promossa yeaaaah!
Comunque ringrazio chi mi ha seguito fino ad esso specialmente Chizuru  sei meravigliosa lo sai?!
Ora basta l'autrice la smette con adventure time e vi lascia alla lettura ;) 



 
 
La Londra dell’ottocento non era molto diversa a quella dei giorni nostri,a parte la puzza che governava sovrana in ogni vicolo della metropoli,ma passando ad altro, vi starete chiedendo cosa ci faccio nella Londra Vittoriana vi rispondo subito! 
Allenamento.
Ebbene si, dopo la mia guarigione Will decise di fare sul serio intensificando i miei allenamenti e riducendo la sottoscritta allo stremo delle sue forze,dopo due settimane circa al dipartimento arrivò la notizia che le anime londinesi venivano espatriate dai loro corpi prima che gli Shinigami potessero averle.
La situazione era chiara:anime rubate,niente anime niente lavoro,e quei tre barboni di William,Grell e Ronald per quanto odiassero fare gli straordinari furono costretti a rimboccarsi le maniche nel tentativo di non rimanere disoccupati.
Io proposi l’alternativa di lavorare in un fast food,ma fu bocciata dal trio,specialmente dal rosso che non voleva puzzare di patatine fritte!
All’inizio non era in programma che venissi,ma quel ficcanaso di Grell propose che poteva essere un ottimo allenamento per me specialmente per abituarmi ai futuri viaggi che dovrò fare,e così facendo dopo aver preso bagagli e bagaglini eccomi qui nella meravigliosa Londra che puzzava di piscio!
Avrei preferito di gran lunga restare a casa a guardare le repliche di Dawson creek.
-Cos è quel muso lungo?-venni distratta dai miei pensieri felici da Ronald che tutto contento continuava la sua passeggiata accanto ai senpai manco fossimo in vacanza!
-E me lo chiedi?!Sembra che sia destinata a non passare mai inosservata,a New York era così,nel Mondo degli Shinigami anche e ora persino Londra argh!-dissi in un impeto di puro nervosismo mettendomi le mani tra i capelli,attirando ancora di più l’attenzione degli altri,una nobildonna che passava lì per caso svenne.
-Nel periodo di fine ottocento è inusuale per una donna portare i pantaloni,sei fortunata che la nostra missione non fosse nel medioevo-l ’intervento intelligente di Will ebbe l’effetto di farmi incazzare ancora di più ma il culmine arrivò grazie a una ragazzina dai strani codini a crossane e vestita tutta schifosamente di rosa, che passò davanti a me ed esclamò a voce anche abbastanza alta:
-Guarda come è vestita quella  ragazza Paula non è per niente kawaii,se non si vestirà in modo più signorile rimarrà zitella a vita!-l’insulto accompagnato dalla sua vocina stridula ebbero l’effetto di farmi completamente perdere il controllo e fu proprio a quel punto che esplosi e la mia faccia raggiunse tutte le tonalità di rosso possibile.
-Stammi bene a sentire biondina non mi faccio di certo deridere da una mocciosa, bada a come parli e poi tu ti sei vista?!Sembri un confetto gigante e con questo chiudo!-averle urlato in faccia in quel momento mi diede un grande senso di appagamento ma appena riaprì gli occhi e vidi che stava per mettersi a piangere,rifugiandosi tra le braccia della castana tettona,a quel punto non mi sentii più così appagata.
-Mi scusi Lady per il comportamento di mio fratello la prego lo perdoni si è arrabbiato perché l’avete scambiato per una ragazza ecco tutto e ha perso un tantino le staffe eheh-Ronald arrivò prontamente a tirarmi fuori dai guai,ma aspetta aveva detto fratello?!
-Sniff…fratello…è un ragazzo?-la biondina si asciugò le lacrime osservandomi con curiosità sciogliendo l’abbraccio con la ragazza.
-Ma certo certo,un ragazzo guardi bene se non lo fosse dovrebbe per lo meno avere il seno-la situazione lo divertiva lo si capiva ad un chilometro,lo trapassai con un occhiataccia più tardi mi sarei vendicata.
-Umh è vero!-ammise dopo un po’ di silenzio la ragazza dai strani codini-E che ha i capelli così lunghi e…i lineamenti così femminili…come il mio Ciel,eh già anche il mio conte se avesse i capelli lunghi passerebbe per una ragazza-esclamò sghignazzando fra se e se.
-Siete perdonato ma vi do un consiglio si leghi almeno i capelli o piuttosto li tagli così non ci saranno più questi malintesi-detto questo mi mando un occhiolino seguito a ruota dalle scampanellate della tettona di fianco e proseguirono per la loro strada.Mi stavano già antipatiche!
-Ti rendi conto a chi ti stavi facendo nemico?-Grell si avvicinò a noi due con le braccia incociate e l’aria appena annoiata.
-A una viziata biondina?-gli risposi.
-Quella non è solo una viziata biondina,è Elizabeth Middleford  una nobile molto influente a Londra per non parlare che è promessa sposa di Ciel Phantomhive mastino della regina,ti avrebbe dato non poche grane per non parlare del fatto che avresti mandato a monte il nostro piano-la serietà e compostezza di William in ogni occasione era disarmante ma allo stesso tempo mi inquietava.
-Però niente male la cameriera-il contributo di Knox non poteva mancare e stranamente mi aspettavo quelle parole.
Poco dopo noi, l’allegro quartetto (si fa per dire) visto che mancava ancora molto all’ora X,decidemmo di passare il nostro tempo in un posto luminoso,festoso che emanava gioia.
Un’ impresa di pompe funebri
Il posto puzzava di cadaveri e di muffa per non parlare del fatto che le bare erano ovunque e alcune contenenti degli ospiti.
-Andare in un bar a prendere un caffè no eh?!-dissi mentre mi guardavo attorno ancora sconcertata.
-E a cosa vi serve andare in un bar se ho tutto qui a portata di mano hihihihi-dal retro sbucò una figura abbastanza alta,con un enorme sorriso inquietante stampato in viso,dai lunghi capelli argentei vestita completamente di nero che portava in mano un vassoio con 4 misurini di vetro,contenenti thè o almeno speravo, e un barattolo di ceramica comunemente usato per i biscotti.Appena lo vidi persi un battito era comparso così all’improvviso e non sembrava essere un tipo molto raccomandabile,sarà per l’aria da folle o perché vive con i cadaveri!
-Ecco a te hihi- mi porse il primo misurino ma reclinai cercando di essere più gentile possibile anche se il mio sorriso tra lo schifato e il forzato non infondeva molta cordialità,ma Wiru era stato cristallino “La persona da cui andremo è importante quindi comportatevi bene,Sutcliffe niente modi civettuoli,Knox sii educato,per quanto riguarda te Preston tieni a freno la lingua” sembrava quasi un padre che fa le raccomandazioni a suo figlio a differenza che il nostro “paparino” non ci avrebbe punito semplicemente ma c’è l’avrebbe fatta pagare cara se non rispettavamo il suo volere quindi convenni che per la mia incolumità era meglio se  la mia schiettezza doveva restate fuori alla porta,sembrava avere molta stima per questo tizio ma ancora mi sfuggiva il perché.
-Allora eccoti dei biscottini-mi diede il barattolo che come già avevo supposto conteneva effettivamente dei biscotti,a forma d’osso!Reclinai anche questi,ma Ronald non fu dello stesso avviso strappandomeli di mano e strafogandosi.
Lo guardammo disgustati
-Che c’è sono secoli che non mangio letteralmente-si giustificò ritornando con la testa nel barattolo.
Il tizio dai capelli grigi non ci fece molto caso,e presto di nuovo la sua attenzione su di me.
-Sei tu l’ibrido vero?Ma come speri di diventare un ottimo shinigami se non ti nutri?In effetti sembri denutrita-disse prendendomi il polso e  scuotendo il braccio,mi chiedevo cosa avrebbe ottenuto con questa azione anche perché aveva gli occhi completamente coperti da una zazzera argentea.
-Io sto bene grazie-dissi con una punta di irritazione sciogliendomi dalla sua presa.
-Hihihi  che caratterino!Il mio era solo un consiglio e poi non dimenticarti che tu in confronto agli altri parti svantaggiata a causa della tua parte umana che ti rende molto debole.-disse senza togliersi il sorriso dalle labbra,in tono quasi superiore.
Quella frase ebbe il potere di bloccarmi,la mia parte umana,la mia debolezza,le stesse parole di Vanessa.
 -Scusa senpai chop può rinfrescarmi la memoria chop-Ronald spezzò quel breve silenzio che si era creato ma ottenendo in risposta lo sbuffo esasperato di William.
-Knox apri  bene le orecchie,stanotte alle 24:00 in punto l’anima di Catherine Flinnegan lascerà il suo corpo causa:arresto cardiaco, noi-indicò tutti eccetto il tipo inquietante- ci faremo trovare nel luogo della sua morte molte ore prima,per sondare il terreno e riuscire finalmente ad arrivare a capo di questo mistero,ora hai compreso?- ogni parola era stata scandita con assoluta lentezza e finta calma,speravo vivamente che Ronald avesse compreso dopo questa spiegazione anche un bambino di due anni il cui vocabolario si estendeva alle parole: “pappa,pupu e tata” capirebbe la situazione.
Ci fu un breve silenzio,tutta l’attenzione era su Ronald che aveva una faccia perplessa e sbatteva velocemente le palpebre,sembrava confuso.
-Certo ho capito-disse finalmente facendo tirare un sospiro di sollievo al povero William.
-Menomale Mattaku! Perché è la terza volta che te lo spiego-
-Beh non è colpa mia se mi distraggo spesso,o la sua voce che mi procura noia- disse con nonchalance osservando un biscottino prima di addentarlo,William trasse un grosso respiro,potevo leggere una sola parola sulla sua faccia: AUTOCONTROLLO.
Non voleva passare per irascibile davanti allo strano tipo per cui aveva un profondo rispetto,e questo l’aveva capito anche Ronald ecco perché si divertiva a stuzzicarlo,l’avevo capito dal sorriso a mezzabocca che cercava invano di nascondere.Ridi ridi,la furia di William T. Spears cadrà presto su di te,oh povero stolto.
-Molto probabilmente c’è un demone dietro tutto questo!-continuò Wiru.
-Beh potrebbe essere,chi altri se non loro e gli shinigami ci sanno fare con le anime-il “folle” riprese parola,esprimendo anche lui la sua,allora era uno shinigami,ma che ci faceva nelle pompe funebri.
-Quindi dovremmo avere molti occhi aperti alla festa-disse deciso il moro
-Scusate- dissi flebilmente attirando l’attenzione di tutti-Ma io non ho mai visto un demone in vita mia come farò a riconoscerlo?-la mia domanda era più che legittima cosa dovevo aspettarmi!?
-Beh i demoni ecco…sono molto forti si,giusto!-cominciò Ronald-sono dotati di una forza straordinaria-
-Questo non mi aiuta-
-Molto spesso dove c’è il contratto faustiano,la loro mano è coperta-continuò William.
-Sono molto divertenti hihihihi-si aggiunge zazzera argentea.
-E sono bellissimi-e infine non poteva mancare il commento sognante di Grell.
-Beh chiaro!-
Non lo era per niente,ma lasciai perdere.
-Ascoltami bene,se ti capitasse di vederne uno devi avvertirci subito!Non ti azzardare minimamente di pensare di affrontarli da sola,non avresti speranze- pronunciò queste parole con serietà cercando di farmi trasparire l’importanza del messaggio,annui semplicemente.
-Tsè figurati perderebbe anche contro un pollo,quanto è scordinata!-come al solito le frasi sarcastiche del rosso mal pelo non potevano mancare.
-Beh almeno il pollo non mi batte in intelligenza come invece farebbe con te-dissi facendogli una linguaccia
-Guarda che ho ucciso per molto meno-disse estraendo la sua falce,sembrava essere parecchio furiobondo,ma ormai il suo poco autocontrollo e la sua poca pazienza mi erano noti.
-E certo è il tuo lavoro senpai- Ronald si unì a noi esprimendo la sua opinione in merito.
-Ora basta voi tre!-William si intromise ponendo la parola fine al nostro dibattito.
Ad un tratto avvertimmo delle risate,il tizio in lutto ora si reggeva lo stomaco con una mano mentre con l’altra sbatteva sul bancone,aveva cominciato a ridere in maniera sguainata,ora tutti e 4 lo guardavamo con aria perplessa.
-Siete così buffi hihihihi- disse mentre si asciugava una lacrima.
-Per avermi fatto ridere così tanto meritate una ricompensa-sparì dietro il retrobottega per ritornare pochi secondi dopo con una scatola rettangolare,me la porse e incuriosita l’aprii trovandovi all’interno un abito,lo spiegai ed era uno splendido abito violetto in stile vittoriano,a balzi corredato di monospalle sempre del medesimo colore.Per quando odiassi i vestitini dovevo ammettere che era davvero bello.
-è bellissimo!Ma perché?-
-Così potrai passare inosservata,insomma una donna con i pantaloni,in quest’epoca.Assolutamente ridicola!-mi trattenni dal rispondergli.
-La ringrazio molto-disse William esprimendo la sua gratitudine anche da parte mia.
-E per me?Insomma un vestito così stupendo addosso a una mocciosa simile è sprecato mentre su di me farebbe tutt’altra figura-esclamò Grell con superiorità e arroganza,gli lanciai un'altra linguaccia.
-Scusi ma dove ha trovato quel vestito se la vista non mi inganna questo è un’impresa funeraria non una boutique-la domanda di Ronald sorse spontanea e al momento giusto.
-Era su una diciamo vecchia cliente hihihi-
Lasciai andare subito l’abito disgustata sembrava troppo bello per essere vero.
-Io non lo metto!-dissi decisa.
-Oh invece si,così non correrai rischi-disse William rimarcando la sua decisione.
-No-
-Si-
-No-
-E invece si e non si discute-mi lanciò uno sguardo di ghiaccio che mi congelò completamente ma non mi fermò
-Io non metto nessun abito in cui ci è morta una persona dentro!-al solo pensiero mi veniva lo schifo più assoluto
-Non lamentarti,pensa che quella persona prima era viva-cercò di consolarmi Ronald-A proposito di cosa è morta?-continuò rivolgendosi al pazzo.
-Di peste-
Tutto ciò non mi tranquillizzava per niente anzi era una ragione in più per non mettersi addosso quell’abito e lo sguardo che rivolsi al moro diceva tutto.
Non me lo metto nemmeno morta!
-Tu sei nata nel ventunesimo secolo sei immune contro la peste-questa risposta mi fece letteralmente rimanere a bocca aperta.
-Andiamo ti rendo guardabile io,però ti avverto non faccio miracoli-detto ciò Grell prese l’abito e trascino me dietro il retrobottega inutili furono il dimenarsi e il chiedere aiuto,il mio destino era stato segnato.
-Io non l’ho metto!-dissi per l’ennesima volta,una volta dietro lo scuro retrobottega,ero categoricamente decisa a non metterlo e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea.
-Non fare la mocciosa viziata,pel di carota,mettitelo o te lo farò indossare con la forza- minacciò,io per tutta risposta incrociai le braccia e volsi la testa di lato in segno di protesta,avevo una dignità anch’io, non mi avrebbero fatto mai indossare l’abito di un cadavere.
Non sentendo lo sbraitare di Grell rivolsi di nuovo il mio sguardo su di lui,stava annusando il vestito!
-Odora-disse all’improvviso-Non sento alcun profumo di morte-
-Eh?!-ero alquanto perplessa e confusa,lui sbuffò per poi chiarirmi le idee.
-Gli shinigami sono in grado di fiutare l’odore della morte a un miglio di distanza,ma quest’abito-osservò il vestitino tra le sue mani curate-Non emana quest’odore-
Wow i poteri degli shinigami erano illimitati.Peggio dei cani da tartufi.
-Forse l’avrà lavato-dissi con naturalezza.
-Tsk povera sciocca l’odore della morte è acre e pungente,non va via con una semplice sciacquata e poi quel tizio ti sembra che faccia il bucato?- in effetti non c’è lo vedevo proprio con il grembiulino da casalinga che stende i panni su corde  da bucato e poi rincorre i bambini tra le lenzuola bianche esclamando “Più bianco non si può!” Accidenti! Avevo visto troppe pubblicità dei detersivi.
Scossi la testa ritornando alla realtà,presi l’abitino in mano ancora scettica,l’annusai e le mie narici furono invase da un odore familiare e nostalgico allo stesso tempo.Cioccolata!Si era esattamente questo l’odore che predominava ma era accompagnato da altri che favorirono al mio naso un gradevole aroma.
 -In effetti non sento odori cadaverici-
-Allora mettitelo e sbrigati-Grell non mi diede nemmeno il tempo di replicare che già aveva lasciato il retrobottega ritornando poco dopo con un corpetto bianco.
-Io dovrei mettere anche quel coso?-l’annuire lento ma deciso di Grell mi fece suppore che SI avrei dovuto indossarlo.
Le ore della mia preparazione per la missione furono delle vere e proprie torture,orribili torture che nessun umano dovrebbe subire.Vorrei risparmiarvi quando Grell mi abbia quasi soffocato con il corpetto,di come a ogni spazzolata di capelli, la pelle si staccasse dalla callotta cranica,oppure delle scarpe con il tacchino che mi stavano praticamente rompendo i tendini, e di come alla fine mi ammirava soddisfatto come se fossi la sua opera d’arte riuscita bene,quella sicuramente era la parte peggiore!Potrei risparmiarvela,ma non lo farò,le gesta degli eroi caduti in guerra vengono ricordati e allora anche le mie personali torture da parte di Grell devono essere rammentate!Holly ha parlato!
-Guardati ora sei quanto meno presentabile,ovviamente grazie a me-esclamò con la sua solita superiorità,mi avvicinai allo specchio,sgranando gli occhi,non potevo credere a ciò che stavo guardando,quella non potevo essere io!
Insomma ero così….diversa,i capelli arancio erano stati legati in una treccia in alternanza nella lunghezza erano state disposte dei diamantini,un elegante cappello corredato di piume da far invidia alla regina Elisabetta stessa,per non parlare dell’abito che mi calzava a pennello reso ancora più elegante dai guanti in viola scuro.
 
Si potevo dire di sentirmi carina,ma non a mio agio,tutto ciò non rispecchiava la mia personalità e di conseguenza me stessa,ma comunque sarebbe stato per una sera soltanto quindi mi sarei goduta il travestimento.
-A proposito questi si tolgono-il rosso lesto mi sfilò gli occhiali,togliendomi subito il privilegio della vista.
-Ma non vedo nulla-replicai
-Senza occhiali sei decisamente più carina e ricorda sono un tipo che non fa complimenti facilmente quindi ritieniti fortunata-mi trascinò di nuovo dal trio,che ci avrei scommesso dopo tutto il tempo che li abbiamo fatti aspettare li avremmo trovati decorati di ragnatele.
-Eccola qui-mi annunciò Grell festoso,ci fu il silenzio,sentivo lo sguardo dei presenti su di me,e il fatto di vedere le loro figure in maniera ombrosa esaltava ancora di più il mio imbarazzo che subito si materializzò sulle mie guance.
-Wow sei uno schianto-il primo complimento arrivò da Ronald che ebbe l’effetto di farmi sprofondare ancora di più nell’imbarazzo,abbassai subito lo sguardo anche se com’ero conciata non è che vedevo granché.
-Si,ben lavoro Sutcliffe-era il modo di congratularsi di William,quindi l’accettai ugualmente.
Sentivo il petto di Grell al mio fianco gonfiarsi come una cinciallegra in primavera,orgoglioso per aver ricevuto un complimento dal suo adorato Wiru.
-Hihihi ho avuto proprio occhio-trattenì a stento una risata,quali occhi?Non si riuscivano nemmeno ad intravederli,mi chiesi se ci vedesse sul serio.
-Forza dobbiamo recarci alla festa dove si recherà Catherine Flinnegan-
Ah era una festa ora comprendevo meglio il motivo di questa pagliacciata del vestito, dovevo passare inosservata,giustamente loro si sarebbero mimetizzati coi muri,Grell soprattutto.
Alzai gli occhi al cielo,ah ma questi miei senpai a volte mi danno l’impressione di essere dei disagiati e io forse più di loro che continuo ad andargli dietro!
-C’è solo un piccolo problema-aggiunsi
-Sarebbe?!-disse irritato William che probabilmente non vedeva l’ora di fare la missione e tornarsene a casa.
-Non vedo un palmo dal naso- sarebbe stato inutile digli che anche loro si sarebbero dovuti avvalere di travestimenti,avrebbero negato di non passare inosservati,quindi è giusto concentrarci sul problema principale:
La mia vista.
-Se fossi stata uno shinigami a tutti gli effetti,ti sarebbe stato impossibile toglierti quelle lenti,questo sarebbe significato la fine della tua carriera,ma visto che sei solo un apprendista…-specificò Spears.
-Prendi queste gocce,dilateranno leggermente la pupilla e ti permetteranno di vedere meglio,ma hanno un effetto temporaneo-all’improvviso mi ritrovai alle spalle il “pazzo” che con voce lenta e quasi maniacale mi sussurrò queste parole all’orecchio per poi aprire la mia mano e depositare sul palmo il flaconcino.
-G-Grazie-dissi allontanandomi subito,era ufficiale quel tipo era inquietante!
-Grazie per la vostra disponibilità-si inchinò Wiru in segno di gratitudine seguito a ruota da noi sotto sua indiretta minaccia visiva.
                          ***
 
La festa si svolgeva all’interno di un enorme villa,strapiena di gente con la puzza sotto il naso o comunemente chiamati nobili.
Entrare non c’è stato affatto difficile,tutte le finestre erano aperte e in costudite.
Appena all’interno della struttura ci dividemmo in modo da avere una visione a 360 gradi della situazione,anche se le istruzioni che mi avevano dato erano semplici,nel caso che la situazione avrebbe preso una brutta piega avrei dovuto avvertirli,lì per lì non replicai ma mi sentii un po’ offesa del fatto di non far parte completamente della missione,d’altronde mi vedevano ancora come una novellina,e più di tanto non potevo biasimarli.
Eppure avevo giurato a me stessa che dopo la figura da povera scema che avevo fatto alla festa di Ronald non avrei più messo piede a un party,campassi per cent’anni,e invece ora ero costretta a restare lì ad una tipica festa tra nobili,che era comunque più sobria di quelle attuali,ma decisamente più noiosa.
Persino l’orchestra eseguiva i brani con lo stesso entusiasmo di un gatto che sta per farsi il bagno.
-Ma che splendido passerotto tutto solo abbiamo qui- una voce alle mie spalle,ammaliante ma allo stesso tempo fastidiosa attirò la mia attenzione.
Era di un ragazzo,alto dai capelli biondo platino e scrutatori occhi viola,completamente vestito di bianco che reggeva nella mano destra con assoluta eleganza,un bicchiere di cristallo contenente del vino bianco.
-Mi dica lady non credo di averla mai vista da queste parti,è per caso arrivata come accompagnatrice di qualche invitato al mio party?-disse avvicinandosi e sorridendomi sensuale,istintivamente feci un passo indietro e cercai di pensare in fretta ad una risposta da dirgli.
-In realtà ecco…sono venuta qui dall’Italia ehm si ero venuta a questo party per fare delle nuove conoscenze eheheh- “sono un imbucata” detto in maniera indiretta meglio non correre rischi dicendo che ero con qualcuno potrebbe chiedermi il nome.
-Italia?Ma davvero?! Oooh-emesse un gridolino davvero poco virile,che mi mise a disagio feci un altro passo indietro.
-Il paese dell’arte,del vino e delle belle donne- le ultime parole furono pronunciate in tono più basso con l’implicito interno di sembrare sexy,ma a me facevo solo pena.
-E qual è di grazia il vostro nome stupenda lady dai capelli color tramonto?!-disse facendo un baciamano,o un baciaguanto dipende da come uno la vuole vedere.
Ma la cosa che mi lasciò sbalordita,furono le parole “capelli Color TRAMONTO” oh gente ma scherziamo?! Ma questo tipo che si era fumato?! Dove ero capitata agli svitati festival?
Prima il becchino e ora questo tizio,no io ci rinuncio!
-Ehm io sono…-pensa italiano pensa italiano- Carmelina ehm…Fusilli,si sono Carmelina Fusilli-sembrava abbastanza all’italiana il nome,non avrei potuto fare di meglio.
Carmelina era il nome della moglie del cuoco Francesco proprietario del mio ristorante italiano preferito e i fusilli beh come fai non associarli all’Italia?
-Nome melodioso proprio come voi,ma il vostro accento Passerottino,non tradisce origini italiche-
Accidenti credevo che fosse più stupido,e ora che mi invento?
-Ehm ma che occhi…meravigliosi che avete-la buttai lì sperando di distrarlo e infatti…
-La ringrazio molto lady Fusilli,ora che la guardo meglio anche i suoi occhi sono molto particolari,sembrano delle gemme incastonate,sono alquanto affascinato-mi avvicino al suo corpo mantenendo sempre il contatto visivo,potevo sentire la sua mano scivolare più giù.
-Ehm io non conosco ancora il vostro nome-dissi cercando di svincolarmi dalla sua presa e per fortuna ci riuscii,ma il tipo non si diede per vinto e annullò di nuovo la distanza tra noi prendendomi la mano.
-è incredibile che non conosciate il mio nome,mio piccolo passerottino timido,forse siete l’unica in tutta Londra,comunque sono il Visconte Aleister Chamber Druitt,ma voi potete chiamarmi uomo della vostra vita se vi fa piacere- disse strattonandomi a pochi millimetri dal suo viso,sgranai gli occhi dovevo togliermi questo latin lover dai piedi.
-Ehm io ho molta sete potreste prendermi qualcosa da bere, per favore-dissi cercando di sembrare più carina possibile,ma l’unica cosa che volevo era mandarlo a quel paese.Lui mi sorrise e si allontanò ne approfittai per filarmela poco più lontano vidi Ronald tra alcune donne che prendeva qualche drink,atteggiandosi da uomo di mondo vissuto,quando in realtà puzzava ancora di latte.Classico!
Menomale che eravamo in missione non oso pensare cosa avrebbe fatto se non lo fossimo (alla sua festa in quel litro massaggio è un esempio)
All’improvviso davanti al viso mi comparve la figura della biondina di stamattina che discuteva con un uomo di origini asiatiche con affianco una avvenente ragazza dalle medesime origini.
Feci dei lenti passi all’indietro,cercando di non far rumore quando urtai qualcosa o per meglio dire qualcuno.
Un ragazzino alto più o meno come me,dagli improponibili capelli,blu\grigi e un grande occhio blu cobalto e l’altro coperto da una benda aveva un espressione imbronciata che rovinava molto il suo viso infantile.
-Lady faccia più attenzione dove metta i piedi- disse  irritato
-Scusami piccolino e che…-non mi lasciò nemmeno ultimare la frase che subito esclamò abbastanza incazzato:
-Ma come si permette di darmi del piccoletto bada a come parla io sono il conte Ciel Phamtohive-
-Sembra una marca di shampoo-dissi con naturalezza ottenendo di farlo innervosire di più.
-Chi è lei di grazia?Non mi sembra di conoscerla- la sua espressione era totalmente cambiata come se i fatti accaduti prima non fossero successi,e ora ostentava un sorriso fintamente innocente e cordiale,questo ragazzino era molto strano.
-Carmelina Fusilli-dissi inchinandomi come avevo visto fare nei film.
-Non credo di aver mai sent…-ma la voce del moccioso venne interrotta da un’altra che si sovrappose alla sua chiamandolo insistentemente.
Nell’arco di un secondo al fianco del ragazzino si manifestò la figura di un ragazzo dai tratti esotici alto,e i capelli viola melanzana e gli occhi giallognoli che guardava il piccolo conte con un enorme sorriso a 32 denti sembrava non aver minimamente notato la mia presenza e mi stava bene così.
-Corri Ciel,Agni ha fatto il curry!-disse afferrandolo per un braccio e strattonandolo.
-Scusa Soma ma non vedi che sto intrattenendo una conversazione-
Aladino finalmente si accorse anche di me,e sulla sua cute scura si evidenziò  presto del rosso.
-Ehm Piacere-ero a disagio,non sapevo rapportarmi bene con le persone in generale figuriamoci con l’altro sesso e quel ragazzo sembrava avere più o meno la mia età ,era già tanto che parlassi con Ronald,Grell e William.Ma a giudicare dalla sua faccia da pesce lesso era nella mia stessa situazione.
-Piacere mio signorina io sono Principe Soma Asman Kadar ultimo discendete del re del Bengala-disse tutto d’un fiato con un tono elevato e abbastanza nervoso,attirando l’attenzione di tutti,il ragazzino al suo fianco si fece un face palm probabilmente si era rassegnato alla situazione.
-E lei?-mi guardò ancora imbarazzato sorridendomi dolce,mi faceva una gran tenerezza,un po’ mi ricordava Jeremy.
-Carmelina Fusilli- rispose per il mocciosetto-dal suono del suo nome devo intendere che è italiana,quindi forse non sa nemmeno cosa sia il curry-
Aland…volevo dire Soma a quelle parole sembrò come illuminarsi,trasportò me e il moccioso lontano dalla folla accanto al buffè dove un uomo molto più alto del principe Aladino,ma delle medesime origini serviva curry.
-Agni questa ragazza non ha mai assaggiato del curry dobbiamo rimediare-
Il tizio che sembrava più che altro una montagna da quanto era alto mi mise davanti al naso un fumante piatto di curry.
Sapevo cos’era,l’avevo mangiato alcune volte ma nessuno dei piatti che avevo mangiato poteva battere il sapore di questo.
Oh my Gosh!Nella mia bocca c’era una festa e le mie papille gustative erano tutte invitate. Dovevo rapire questo tizio e portarlo nell’appartamento di Ron che mi faceva vivere solo di insipidi cibi precotti o surgelati.
-è delizioso!-dissi con la bocca ancora piena,le mie guance potevano essere paragonate a uno scoiattolo che immagazzina le ghiande nella sua bocca.
 -Agni è il migliore!-disse orgoglioso Soma,il tizio dai capelli bianco latte al suo fianco cominciò a piangere anche in maniera abbastanza teatrale–Oh Principe Soma le sue parole mi commuovono ma purtroppo il migliore è Sebastian!-disse preso dal più totale sconforto.
-Ma no dai è davvero squisito- cercai di consolarlo ma il tipo era davvero molto modesto.
Agli svitati festival non c’era mai fine!
Ad un tratto sentimmo un urlo molto acuto,provenire da una donna,ci voltammo tutti nella direzione da dove proveniva,il lampadario del soffitto stava per cedere e a quanto sembra erano tutti molto spaventati,tutti eccetto le mie nuove conoscenze.
Bastò solo che Alì babà proferisse il nome del suo cameriere che questo senza farselo ripetere due volte salì la rampa di scale e si avvicinò alla transenna sciolse le bende che aveva sulla mano destra e le lanciò a uso indiana Jones sul lampadario e da solo riuscì a metterlo al suo posto.
Guardai la scena a bocca completamente spalancata,questo era fuori dall’ordinario.Cos’era superman Bengal version?!
-M-ma come?!-riuscii solo a pronunciare
-Oh Agni è incredibile!La sua mano è un regalo della dea Kalì lui è il guerriero più potente del mio paese- disse Soma facendo trasparire tutto il suo orgoglio.
In quell’attimo l’unico neurone che mi era rimasto cominciò a fare il suo lavoro,invece di lamentarsi continuamente per la solitudine.
Collegai tutto “la mano è coperta dove si trova il contratto faustiano”
“Hanno una forza smisurata”
“Sono belli” si c’era anche il tizio era un gran bel pezzo di manzo indiano.
Avevo trovato il demone,ero riuscita ad arrivare dove i miei senpai non c’erano ancora riusciti,non mi sentii così soddisfatta nella mia vita da quando trovai quella 50 centesimi a terra.
Ma questo era più di avere avuto fortuna (si è solo fortuna) no cervello dammi i miei 5 minuti di notorietà.IO SONO UN GENIO,grazie alle mie immense capacità di Shinigami ero finalmente arrivata alla fine di questo mistero.
Ma non potevo certo affrontarlo,ero si lo shinigami dalle immense capacità ma ero anche pur sempre molto piccina in confronto a lui.
(Dì pure che te la fai addosso)
Insomma cervello,sto riflettendo,non demoralizzarmi.
Forza Holly ricordati tutto quello che ti ha fatto studiare quel pinguino di William,i demoni mangiano le anime si questo lo sapevo,fanno contratti con gli esseri umani in cambio delle loro anime,quindi il contraente di Agni era …Soma.Elementare i conti tornano!
Muahahah dovevo colpire Soma,per avere Agni nelle mie grinfie.
Ma prima dovevo allontanarlo da lui,in modo d’agire indisturbata,ma come?Holly pensa pensa.AH si!
-Ehm principe mi farebbe un piacere immenso se lei mi concedesse l’onore di ballare con me-misi da parte l’imbarazzo utilizzando la mia arma super segreta:
La faccia da culo!
Lui mi guardò per un po’ con un sorriso da ebete ma poi sembrò riprendersi e ostentando una faccia seria disse si.
Non avevo calcolato l’unica cosa:l’imbarazzo! Entrambi non sapevamo ballare  ogni tanto ci pestavamo i piedi a vicenda,per non parlare del silenzio e del fatto che Agni ci guardava commosso nemmeno fosse un padre o per meglio dire madre che guarda suo figlio alle prese con il primo ballo scolastico.
-Ehm sei bellissima-disse cercando di apparire sicuro di se ma l’imbarazzo lo stava mangiando.
-Che ne dici di diventare mia moglie –quella non era una domanda ma un affermazione!
-Ma non mi conosci nemmeno-la mia risposta uscì da sola di bocca.
-Anche mio padre non conosceva per niente mia madre quando si sono sposati,beh non conosceva nemmeno le sue altre 32 mogli!-
Un rantolo di saliva mi fece quasi strozzare,o più che altro la sua affermazione che era stata detta con la stessa naturalezza di “oggi mangio pasta e fagioli”
-Cosa?! Io non sposo un tizio che mi tradirà con altre 32 donne-dissi risoluta
-E perché?- lui sembrava confuso,forse nel suo paese era più che normale,ma da me si chiama corneificazione!
-Il cuore è uno solo e noi possiamo donarlo a una sola persona non a 32 o 100 capisci?E poi il ragazzo che amo deve avere occhi solo per me e per nessun altro.Mi fa solo imbestialire l’idea che lui possa sfiorare una donna che non sia io- mi ritrovai a pronunciare quelle parole,senza sapere nemmeno se erano dirette a Soma,mi stupii di me stessa,era una questione che mi stava a cuore.
-Mi piacciono le donne gelose,e allora sia come vuoi non amerò nessuna al di fuori di te-detto questo strinse le sue mani tra le mie,e lasciò che occhi fluo e occhi oro si incontrassero,era imbarazzato quanto lo ero io e per un attimo mi dispiacque anche dovergli fare del male ma il dovere era il dovere.
-Ehm io voglio mostrarti una cosa vieni con me-gli lanciai il sorriso migliore che riuscissi a fare e tenendolo sempre per mano,lo trasportai fino ai corridoi.Si lasciò guidare come un bambino che segue la mamma e i suoi occhi erano carichi di aspettative.
Speravo che non avesse frainteso!
Appena che le oscurità dei corridoi ci avvolsero trassi un profondo respiro e cercai di ricordare tutte le scene di interrogatori che avevo visto nei film polizieschi.Prima di tutto dovevo risultare cattiva e spietata.
-Io so tutto-dissi girandomi lentamente lasciando che le ombre del corridoio mi illuminassero per metà per rendere l’atmosfera più strafica.
Lui sembrava confuso,dovevo essere più spietata,mi avvicinai e lo sbattei al muro,proprio come avevo visto fare in una scena.
-Ahi!-fece lui massaggiandosi la nuca
-Oh scusa scusa ti ho fatto male io non vole…-ma cosa stavo facendo cercavo di essere spietata e poi mi mostravo compassionevole!
Scossi il capo e tornai seria,puntando la mia espressione imbronciata su di lui che per tutta risposta sorrise tirandomi le guance.
-Non essere triste non mi hai fatto niente però ehm…ecco non credevo che voi ragazze italiane foste…così…impazienti cerca di metterci meno foga okay?!-disse imbarazzato grattandosi la nuca,facendo un sorriso che sfociava nel pervertito.
-C-cosa?!-aveva frainteso,maledetto adolescente con gli ormoni in fermento questo è un interrogatorio non un tentativo di stupro.
-Io so tutto,l’ho visto!-ritornai seria,cercando di fargli capire la situazione sembrò funzionare,il suo volto cominciò a trasparire preoccupazione.Sorrisi vittoriosa finalmente l’avevo in pugno.
-Credevi che uno shinigami del mio livello non l’avrebbe notato povero stolto muahahah-
(livello apprendista:scarso)
Zitto cervello,ormai è nostro!
-NO,no Agni mi aveva giurato che nessuno se ne sarebbe accorto-
-Arrenditi muahahahahh coff coff- stavo quasi affogando per via della mia stessa risata,ma ci dev’essere per forza qualcosa che mi va storto?Accidenti!
-Okay confesserò-disse il ragazzo abbattuto,stavo letteralmente saltando dalla gioia,se solo William fosse qui ma soprattutto quella diva di Grell per vedere che grande shinigami stavo diventando.
Tesi bene le orecchie per godermi ogni singola parola.
-Eppure Agni mi aveva detto che quel latte di datteri venuto dal Bengala contro i brufoli era efficacissimo-
Gongolo,gongolo,gongol…cosa?Latte di datteri contro i brufoli?!
-Di che diavolo stai parlando?-dissi sconvolta,era forse un ultimo tentativo per raggirarmi?!
-Si stamattina mi era uscito un enorme brufolo in viso,proprio il giorno della festa l’unica occasione per rivedere Ciel e digli che era un incontro casuale,allora Agni mi ha dat…-
-No no,non era questa la confessione che volevo,io volevo sapere tutto sul tuo maggiordomo demone-dissi esasperata
-Cosa?!Agni non è un demone!-
Impossibile,la descrizione combaciava e io ero strasicura che fosse lui,no no mi rifiutavo di pensare di aver fatto un buco nell’acqua.
Sentimmo altre urla arrivare dal salone,io ero ancora in un stato di shock per il fatto di aver preso un granchio (chiamiamola anche figura di merda) fu Soma a trascinarmi nel salotto.
Le persone sembravano essere concentrate in un unico punto, Agni si avvicino subito a noi ed abbracciò Soma contento che non gli sia successo niente.
Aladin aveva ragione il suo maggiordomo non avrebbe avuto tanta premura e non l’avrebbe coccolato in quel modo se fosse stato un demone,”I demoni non hanno cuore,non gli interessa assolutamente nulla delle persone con cui stipulano un contratto l’unica cosa che gli importa davvero sono le anime dei contraenti” William non poteva certo avere torto,li lasciai da soli e mi avvicinai accanto alla folla per cercare di capire il motivo della loro attenzione.
Non mi bastò molto per capire,al centro della folla c’era un cadavere più precisamente di una donna abbastanza anziana,il suo viso segnato dalle rughe c’era ancora la sua espressione atterrita,era uno spettacolo allucinante.
Mi allontanai velocemente per dirigermi in giardino,la sola visione della salma mi aveva messo disgusto.
Non diventerò mai impiegato di mese negli shinigami questo e poco ma sicuro,i miei pensieri furono interrotti dalle voci dei mei disagiati preferiti,più una nuova che non  conoscevo.
Questa voce era suadente e sensuale,ma a chi apparteneva?







   
 Prima di chiudere questo capitolo vorrei solo farvi vedere che splendidi disegni ha creato la http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=529953 (non so taggare chiedo venia :C ) comunque vi lascio il link,non è solo una grande disegratrice ma anche una bravissima scrittrice si chiama MAISCIA fateci un salto ;)  
Ah proposito avete già capito chi c'è nel prossimo capitolo ;) 
Grell:il mio Sebas-chan *^*
Taty:doveva essere una sopresa ma comunque -.-"
Alla prossima e commentate numerosi ;) 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo ***


Questa voce era suadente e sensuale,ma a chi apparteneva?
Mi bastò alzare la testa per avere la risposta che cercavo.
Sul tetto della villa riconobbi i tre shinigami di mia conoscenza più una figura scura di spalle che non riuscii a identificare.
-William-senpaai sono quii!-urlai a squarciagola per attirare la loro attenzione ma inaspettatamente solo la figura scura si voltò a guardarmi e nelle tenebre solo due luccicanti occhi bordeaux e un bianco sorriso poco rassicurante riuscii a vedere.
Mi allontanai istintivamente capendo che colui che stavano fronteggiando erano il demone,purtroppo avevo fallito,Agni come non era ciò che pensavo.Capitan ovvio!
All’improvviso sentii delle presenze alle mie spalle,erano i miei disagiati,sospirai rassicurata.
Grell aveva in mano la sua fedele motosega,con cui ebbi un contatto già troppo ravvicinato la prima volta che ci incontrammo,l’arma di Will era una specie di pinza per l’erbacce che amava conficcare soprattutto nella fronte del rosso.
Ma l’arma che più mi lasciò l’amaro in bocca fu quella di Ronald,sapevo che quando si era shinigami a tutti gli effetti era possibile scegliersi un arma adeguata e consona e buttare via quella sottospecie di coltello per il pane che nemmeno lo chef Tony avrebbe il coraggio di usare,e che ti donavano genitilmente l’accademia appena ti scrivevi.Però quella cosa che Ronald aveva cavalcato-nemmeno la sua arma fosse Spirit cavallo selvaggio-per venire giù dal tetto, non si avvicinava minimamente a un’ arma,almeno quelle di Grell e Will un minimo di ferite te le affliggevano ma quella cosa era un TOSAERBA! Già,un tosaerba in tutto e per tutto,mi chiedevo come facesse a raccogliere le anime con quel coso “Mi scusi signora sono qui per prenderle l’anima ma prima lasci che le tosi il prato!” era così che si presentava?
Per non parlare del fatto che mi avesse deluso,molto deluso,io me lo immaginavo bello e imponente con una falce l’arma per eccellenza dei mietitori e lui aveva un fottuto tosaerba?!
Gli rivolsi uno sguardo disgustato nemmeno mi avesse ucciso mia mia madre  però non ero del tutto da biasimare,aveva distrutto i miei sogni proibiti su di lui!
 Nel mentre la figura scura sul tetto non si fece attendere e con un balzo si ritrovò a circa una decina di metri da noi e appena sollevò il volto rimasi incantata da tanta perfezione.
La pelle era bianca come panna,i capelli di un nero da fare invidia al carbone e quegli occhi che mi erano sembrati così spaventosi nell’oscurità ora apparivano ammalianti indossava un abito nero da maggiordomo e stampato sul viso c’era un sorriso tranquillo ma che celava molta sicurezza di se.
Mai nella mia breve vita avevo visto un ragazzo così bello,non era quel bello scontato e riproposto  come i modelli della Kalvin Klein che si, ti attiravano ma non ti rimanevano con gli occhi incollati su quelle figure per più di un secondo o due.
Invece lui era diverso,sembrava etereo,affascinante non riuscivo a staccargli lo sguardo di dosso.
-Voglio passare al lato oscuro-dissi in trance avviandomi verso la splendida figura davanti a noi, mi sentivo attirata da quell’uomo quanto un cartone animato è attirato dal profumo della torta sul davanzale,ma fui prontamente presa da William e Ronald che mi rimisero con stizza al mio posto.
-Tsk stai lontana dal mio Sebas-chan o giuro che tu sarai la prossima nella mia lista di anime da raccogliere- disse incavolato nero Grell che poi concentrò le sue attenzioni sul (povero) demone e saltellando lo raggiunse.
-Oh Sebas-chan non può essere solo una coincidenza che ci siamo incontrati,è il destino che vuole che stiamo ins..-ma i suoi sogni d’amore finirono sul nascere quando un calcio gli finì dritto in mezzo alla faccia, io e Ronald contorcemmo il viso in un espressione di dolore,solo alla vista faceva male.
-Avevo sentito parlare dell’ibrido ma pensavo che fossero solo leggende-lo sguardo del maggiordomo si posò su di me e per un istante mi sentii a disagio,come se fossi completamente nuda e esposta su un piatto d’argento davanti ai suoi occhi ma la cosa che forse più mi mise a disagio era la consapevolezza che lui sapesse che io ero un ibrido.
Era così evidente?
-La cosa non ti riguarda Michaelis,piuttosto sai chi è il ladro di anime?-William si protese su di me e incentrò il suo discorso da tutt’altra parte,da un lato ero grata per questo ma dall’altro volevo sapere come aveva fatto il demone a riconoscermi.
-Come non è lui il ladro di anime senpai?-si intromise anche Ronald che era da un po’ che non parlava e per uno come lui abituato ad essere al centro dell’attenzione non doveva essere facile.
-No impossibile, Michaelis brama una sola e unica anima,dico bene?!-si rivolse al lui quasi con beffa cosa che al demone non sfuggì ma fece finta di nulla continuando a sorridere.
-Esatto io ne bramo una sola e finchè ella non viene toccata la cosa non mi riguarda quanto invece tocchi voi shinigami-
William ignorò il tono provocatorio del bell’ in busto e rivolse le sue attenzioni su di me:- Preston vai all’interno della struttura e non muoverti- il suo tono di voce non transigeva rifiuti, ma ero stanca di restare in un angolo a guardare avevo sbagliato nel giudicare troppo presto il maggiordomo indiano questo era vero,ma mi aveva anche irritato il fatto che avessero trovato il demone senza avvertirmi,mi sentivo esclusa.
-Ma non siamo una squadra? Tu hai affidato anche a me il com..-ma Spears non fece continuare il mio sproloquio che subito in tono transigente mi riprese:
-Non è un gioco per le ragazzine! Non sei pronta a questo tipo d’esperienze tornate dentro ci saresti solo d’intralcio-
Quelle parole ebbero il potere di ferire il mio orgoglio e non solo questo,sentivo che ero sul punto di piangere.
Ammetto che sono una ragazza dalla lacrima facile,ma quelle parole dette in maniera così dura e diretta non erano comunque facili da digerire. Sapevo di non essere lo shinigami più eccellente del mondo ma in un certo senso ancora mi illudevo che avessi un minimo di forza qualcosa che mi rendesse comunque importante,ma William in quelle poche parole fu capace di distruggere tutti i castelli di sabbia che mi ero creata e sbattermi in faccia la verità.
Abbassai il volto e in completo silenzio mi allontanai per rientrare in sala,nessuno si era accorto della battaglia poco normale che si stava svolgendo fuori con utensili per il giardinaggio,cosa alquanto bizzarra,ma l’attenzione di tutti era focalizzata sulla salma a terra e c’era panico generale.
All’improvviso fui sollevata da terra e quando compresi che ero tra le braccia del demone era troppo tardi, stava già cercando di portarmi fuori dalla tenuta,ma i cancelli erano chiusi.
Era stato veloce e delicato non mi ero nemmeno accorta che si fosse avvicinato o forse perché ero troppo occupata a pensare ad altro ma non ho sentito nemmeno uno spostamento d’aria,ma poco dopo mi assalì una profonda paura. E se volesse divorare la mia anima?
Cominciai a dimenarmi e urlare a squarciagola,anche se il viottolo non era trafficato ammetto che chiunque mi avesse vista da fuori non ci avrei fatto proprio una bella figura,ma alla fine che te ne fai dell’orgoglio quando potresti morire?
E poi queste persone nel mio periodo storico sono già belle che sepolte a meno  che non finisca sui giornali con il titolo “PAZZA FURIOSA TENTA DI FUGGIRE VIA DALLE BRACCIA DI AITANTE RAGAZZO”
Quando mia madre mi disse che chi ha un posto nella storia non muore mai non credo si riferisse a questo.
Alzai di poco il volto superando la spalla del demone e potei scorgere che i miei senpai erano alle calcagna. Ne fui felici, forse non rischiavo di morire.
-Lasciala immediatamente-fui sorpresa di sentire quelle parole da Grell non gli stavo così antipatica in fondo…
-E prendi me Sebas-chan,cosa te ne fai di quella ragazzina senza curve-per lo sgomento a breve non cadevo via dalle sue braccia, anche se la presa che aveva su di me era parecchio salda.
-Parla di curve lui che è un uomo,tsk-mi lasciai sfuggire.
Ad un tratto balzammo sul ramo di un albero posto ai lati del vialetto che percorrevamo (percorrevano)  non fu un salto parecchio alto e gli permise di scavalcare il muro della tenuta e prendere un po’ di vantaggio, era molto feel like a ninja ma tenni per me questa affermazione d’altronde stavo comunque vivendo il drammatico momento di un rapimento anche se le imprecazioni di Grell rendevano l’atmosfera meno tesa e la sua invidia nei miei confronti mi faceva non poco piacere.
A volte mi sporgevo apposta per poter vedere il suo sguardo furioso e lo stuzzicavo appoggiando la testa sulla spalla del demone con una confidenza che non mi apparteneva,ma pur di farlo incavolare mi sarei messa a ballare la conga con questo tipo. Si posso essere davvero cattiva se voglio! Muahahah!
Tanto era sicura che ci avrebbero raggiunti anche perché era vero che il demone era estremamente veloce ma gli shinigami erano pur sempre tre.
E come era prevedibile….avevo sbagliato di nuovo!
Il maggiordomo si introdusse nei vicoli bui e sperduti di Londra e con balzi agili e veloci riuscì a seminare definitivamente Ron,Will e quello che ormai era ridotto a un mostro verde,Grell.
-Lasciami andare,non ti conviene mangiarmi l’anima sai è nera come la pece,ho fatto alcune cose di cui non vado fiera-mi avvicinai al suo orecchio-una volta per sbaglio ho messo una penna che mi avevano prestato nel mio borsellino-potevo considerarmi la versione femminile di Darth Vader.
Il demone per tutta risposta fece un sorrisetto ironico,forse non l’avevo convinto.
-Non mi interessa la tua anima-
Con questo avevo ricevuto 12 rifiuti,da 12 ragazzi diversi,persino come bocconcino non mi volevano.Soul-zoned.
-Ah no! E allora…- ero confusa se non voleva mangiarmi l’anima perché mi aveva trascinata con lui?!
-Sfidare 3 shinigami non era saggio tu eri il mio capro espiatorio per fuggire via da quella situazione,non avrebbero mai osato lanciarmi addosso le loro armi mentre avevo tra le braccia il “prezioso ibrido”-
Enfatizzò sulle ultime due parole quasi con scherno,non mi soffermai su questo piuttosto ero contenta che non mi avrebbe divorato l’anima,anche se continuavo a chiedermi che cosa ne avrebbe fatto di me e la mia perdita della vista non faceva diminuire la mia agitazione, non riuscivo a vedere dove ci trovavamo l’effetto delle gocce era svanito e il buio non era mio alleato.
-Come hai capito che sono una mezzosangue?-avrei voluto chiedergli altro ma questa domanda mi uscì da sola di bocca,come se fosse rimasta sopita per troppo tempo.
Lui non si scompose ne si turbò per il mio tono diretto anzi non sembrò nemmeno sorpreso di quella domanda
-L’odore della tua anima-
Fu l’unica cosa che disse e questa risposta non mi aiutò per niente ero più confusa di prima,insomma come può una cosa informe e non compatta avere un odore?
-Quindi le anime degli umani e gli shinigami emanano un odore particolare?!-era l’unica soluzione che raggiunsi,e per una come me che ha perennemente il neurone a riposo è già tanto!
-Per essere un ostaggio parli troppo- mi incalzò lui ignorando la mia domanda,anche se dal tono non sembrava irritato. –No non sono le anime di gruppi specifici ad avere un odore particolare,la fragranza varia da persona a persona,a seconda dell’odore emanato da un anima puoi capire molto dall’essere che l’appartiene-
Questo valeva a dire che ognuno di noi aveva un odore specifico che ci caratterizzava e ci rendeva unici,mi tornarono alla mente l’odore fresco di menta piperita di Wiru,l’odore non ben scandagliato di Ronny ma era decisamente il mio preferito,dolce e allo stesso tempo virile,a quei pensieri istintivamente mi trovai a sorridere come un ebete finchè non percepii su di me lo sguardo del demone,mi schiarii la voce cercando di darmi un contegno.
-S-solo noi possiamo sentire “gli odori?”-
-I demoni e gli shinigami,tu non fai parte di nessuna delle due categorie- stavo per aprire la bocca ma mi zittii subito,come potevo contrattaccare in effetti era vero non ero ne l’una ne l’altra,solo una via di mezzo per la seconda opzione.
Il demone continuava a correre come se la stanchezza non gli appartenesse,rimasi in silenzio non sapevo ne cosa pensare ne cosa fare,l’unica cosa che capii che William aveva ragione per l’ennesima volta ero stata solo d’intralcio,mi arrabbiai con me stessa e con la mia debolezza,non volevo fare la parte della damigella in pericolo,non volevo che gli altri dovessero badare a me.Io e solo io dovevo essere artefice della mia vita.
Ma tra le braccia di un divoratore di anime che potevo fare?Per la forza fisica ero decisamente in netto svantaggio,e se pur fossi riuscita a liberarmi come avrei potuto scappare?Avevo la stessa velocità e agilità di un pinguino sulla terra ferma.In breve ero spacciata!
Okay ammetto che potrei sembrava molto pessimista visto che giungo a queste soluzioni senza averci nemmeno provato,ma ero solo molto realista.
-Dove mi stai portando?-ebbi il coraggio di chiedere,dopo minuti interminabili di silenzio.
Mi ignorò,sembrava essere la sua specialità!
In compenso le strade di Londra sembravano essere deserte visto che non si sentiva un solo sospiro per strada,se pur eravamo ancora a Londra.
-Qual è il tuo nome?- avevo un disperato bisogno di parlare,il silenzio mi rendeva ancora più ansiosa,conversare con il mio aguzzino mi rilassava.Si sono già consapevole di non essere normale.
-Sebastian-
Mi stupii,mi aveva risposto allora aveva un minimo di considerazione per me!
-Non vuoi sapere il mio?-
-No!-
La felicità che mi era comparsa 2 secondi prima era volata via con quel secco e acido NO.
Ad un tratto fece un balzo più alto di quello precedente che ci sollevò dal suolo,non seppi dire precisamente di quanto ma forse 5 o 6 metri l’unica cosa certa è che ero troppo occupata a cagarmi letteralmente nei mutandoni vittoriani!
Soffrivo di vertigini ed era cosa risaputa anche da mia madre visto che non mi affacciavo nemmeno dal secondo piano di casa nostra.
Mi avvinghiai a Sebastian come un gatto si avvinghia a una maglia di lana,e tremai per tutta la durata del salto e oltre,se non avessi l’abitudine di banchettare con le mie unghie gliele avrei già ficcate nella pelle.
Ispirai ed espirai cercando di calmare il mio cuore impazzito,potei sentire la risata beffarda del moro che si prendeva gioco di me.
Rapita e pure presa per culo,al peggio non c’è mai fine.
Dovevo distrarmi o non avrei finito più di tremare tra le sue braccia,già non aveva un’opinione positiva nei miei confronti poi ci mancava solo che pensasse che un paio di metri mi spaventassero,anche se triste verità era così!
-Che odore ha la mia anima?- attesi esitante una risposta,nel mentre non mi ero nemmeno resa conta che ci eravamo fermati,una leggera brezza familiare mi accarezzava la pelle e stranamente il tremore era svanito.
-Più è nauseante l’odore di un anima e più la persona che la possiede ha indole malvagia-
Rimasi interdetta da quella risposta,erano rivolte a me tale parole?!
-Buon viaggio-
-Buon viaggio per cos…-non potei terminare la frase che la sua presa mi liberò ma ciò che trovai sotto di me non fu il suolo ma solo il vuoto e capii con amarezza che stavo precipitando.


 
Angolo dell'autrice
Okay comincio con riproporvi di nuove queste stupende fan art fatte dalla mia amica Maiscia (
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=529953) cercatela non ve ne pentirete ^O^
Avevo caricato queste fan art nello scorso capitolo ma efp me le ha cancellate e io ho deciso di rimmetterle perchè meritano! U.U
Prima di tutto vorrei scusarmi per l'enorme ritardo, 7 mesi di assenza mi scuso *si inchina* sono imperdonabile avrei voluto scrivere tanto in estate ma un raro morbo chiamato "prigrizia" mi ha colto in fragante -.-" poi cominciata la scuola mi è stato quasi impossibile scrivere e ora ne ho approfittato di questo buco di pausa per scirvervi un capitolo (se pur corto) 
ora passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio per le seguite: 

1 - Aidil 
2 - astrid02awesome 
3 - Black Kurotshitsuji 
4 - black_white_ 
5 - Blue_angelofthedeath 
6 - carebears 
7 - Elfosnape 
8 - Gol D Nali
9 - Immortal Lady 
10 - Kuraki_Chan17 
11 - LadyBlueMoon 
12 - maraechelon 
13 - Mevis Sutcliff 
14 - Mina damn stars 
15 - Momoe e Sara 
16 - Mrs Michaelis
17 - nike97 
18 - oscuretta99 
19 - QueenGiulietta 
20 - Scarlett Rose 
21 - ShadowTheHedgehog 
22 - Silvery 
23 - Spielhaus_ 
24 - Sufycchi 
25 - Susy_77 
26 - Thanatos48 
27 - TheLadyVampire97 

Ringrazio per le preferite:
1 - Aidil 
2 - astrid02awesome 
3 - Black Kurotshitsuji 
4 - black_white_ 
5 - carebears 
6 - Chizuru 
7 - Elkie12 
8 - ghiaccioomega 
9 - Iku e Ryo 
10 - mignolina94 
11 - Mina damn stars 
12 - Momoe e Sara 
13 - Mrs Michaelis 
14 - Piccola Rin 
15 - Spielhaus_ 
16 - VittoriaBlackBlogen 
17 - _asmodai_ 
18 - _montblanc_ 
19 - _PandaHero_96_


Ringrazio per le recensioni *O* :
Ovviamente: 
Chizuru <3
-Scarlett Rose  ti ringrazio per le critiche costruttive spero che in questo capitolo vada meglio x3 
-
astrid02awesome bentornata *^* 
 
 



 

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Capitolo 13
*** Capitolo ***


In quel breve attimo dal tetto al suolo riuscii a sentire ogni cosa che mi circodava,dagli spostamenti d’aria ai rumori della notte,con gente ubriaca e donnine allegre. Non so se era la mancanza di vista ad avermi migliorato l’udito o l’adrenalina ad aver intensificato i miei sensi.
Fatto sta che quei pochi metri mi sembrarono migliaia,la mia caduta  sembrava essere a rallentatore,tant’ è che ripetei il film della mia vita più volte,ma questo probabilmente era dovuto al fatto che non avevo vissuto una vita particolarmente movimentata e poi avevo comunque solamente 17 anni! Ma restava il fatto che avessi fatto una vita inutile.
Non emisi nemmeno un suono la paura mi aveva mangiato la voce,strinsi semplicemente gli occhi per non permettere alle lacrime di scappare e pregai qualsiasi divinità e Superman di salvarmi.
Era la fine di Holly,eppure c’erano tante cosa che ancora volevo fare tipo bere una cocacola e mangiare una mentina contemporaneamente o avere un allevamento clandestino di Alpaca in Canada, diventare una pianista,diventare una Shinigami,dare il mio primo bacio,scoprire chi fosse mio padre…accidenti c’erano tante cose che ancora volevo fare e che ora non avrò più la possibilità di concludere.
A quel punto urlai con tutta la voce che avevo in corpo ultimo tentativo per salvarmi la vita e infine mi lasciai andare pensando che in fondo ci avevo provato.
Il colmo pigra anche nel cercare di salvarmi la vita…
Eppure alla fine della mia caduta non trovai il marciapiede freddo come avevo immaginato anzi mi sentivo stretta da qualcosa di tiepido. Era piacevole,forse ero morta prima di toccare il suolo ed ero finita in paradiso.
-Hihihihihi sei una ragazzina fortunata lo sai?- riconoscerei quella voce tra mille.
Mi dimenai rotolando via dalle braccia del pazzo,ma l’equilibrio mi abbandonò e finii col sedere bellamente a terra ciò provocò ancora di più le sue risate poi  lo sentii abbassarsi alla mia altezza e poggiarmi qualcosa sul naso. I miei amati occhiali! Benritonata vista!
-Come facevi a sapere che fossi qui?!- gli domandai mentre goffamente mi alzavo cercando di ripulirmi la gonna alla meno peggio ma ero finita in una pozzanghera e ormai era bella che andata.
-Sei difronte al mio negozio-mi rispose semplicemente lui,mi voltai ritrovando la sua insegna, il demone infondo era stato premuroso aveva lasciato il mio cadavere direttamente davanti un negozio di pompe funebri.La gentilezza fatta maggiordomo…
-Ho sentito un urlo,all’inizio pensavo fosse un piccione finito sotto una carrozza ma poi ho realizzato che mi era familiare quel suono acuto e strozzato e l’ho subito ricollegato a te hihihihi-
Mi astenei dal commentare in fondo era colui che mi aveva salvato da morte sicura. Lo ringraziai regalandogli un sorriso sincero e dicendogli che avrei saldato il debito in compenso che avevo con lui, è quella fu la prima volta che non vidi il sorriso sul suo volto cosa che mi lasciò parecchio perplessa.
-Mi hai già dato quello che cercavo- disse semplicemente.
Quella frase diceva tutto e niente,che cosa significava di preciso? Non ebbi il tempo di chiederglielo perché proprio in quel momento arrivarono William,Ronald e Grell. I primi due correvano forsennati l’ultimo praticamente si trascinava esibendo la solita faccia da menefreghista.
Mi avvicinai a loro e fui travolta dalle braccia di Ronald e dal suo odore misto a sudore.
-Tu anf ci hai anf fatto correre per tutta Londra- ogni parola susseguiva un fiato affannato,sentivo il suo cuore a mille per la corsa e i suoi pugni che stringevano la mia veste,quasi non volesse che qualcuno mi portasse di nuovo via.
Era la seconda volta che Ronald mi abbracciava,è sempre per lo stesso motivo la preoccupazione di avermi perso.
Da ciò dedussi che dovevo scomparire più spesso per ricevere affetto da lui.
Sentivo caldo tremendo caldo,potevo scommenterci che anche le orecchie stessero arrossendo,non riuscivo a muovermi un po’ per l’imbarazzo ma anche perché ero stata colta di sorpresa e sinceramente la cosa non mi dispiaceva.
Ma non feci in tempo a bearmi di tutto ciò che William prendendolo per un orecchio lo trascino via da me,sotto i suoi vani lamenti.
In quel momento di distacco ebbi freddo!
-Preston dimmi che non ti ha fatto del male- disse Willy abbassandosi quel po’ che bastava a guardarmi negli senza che a me venisse il torcicollo per cercare di guardagli il viso.
-No…aspè si,mi ha buttato da sopra al tetto- e indicai il tetto del negozio come un bambino che indica il pavimento alla mamma quando si sbuccia il ginocchio come se fosse davvero quello il colpevole.
-Capisco- disse solo William ,guardando un punto imprecisato del cielo come se riflettesse su qualcosa.
-Dobbiamo andare a fagli il culo a strisce Will,non sarà andato lontano-dissi motivato a fagli pagare a quel bel in busto!
-1 Non usare un linguaggio così scurrile in mia presenza- sbuffai – 2 è inutile ora riaprire una battaglia,tu stai bene e non ti sei ferita,questa è l’unica cosa che conta-
-In più cos’hai da lamentarti sei stata per tutto il tempo tra le sue braccia e vorresti anche fargli del male,ma sei un ingrata!- detto questo Grell iniziò a tirarmi i capelli così forte che pensai volesse staccarmeli da testa,Will da dietro tentava di tenerlo fermo e calmarlo cercando di lasciarmi andare,Ronald tirava me pensando che in questo modo mi avrebbe  sottratto dalle grinfie di quel psicopatico però non faceva altro che aumentare la mia tortura,nel mentre Undertaken se la rideva di brutto. Che ammetto da fuori poteva apparire anche comica ma dal mio punto di vista sembrava solo ridicola e dolorosa.
Alla fine mi ritrovai con i capelli completamente arrufati,la bella treccia era sparita lasciando al suo posto solo nodi. Avete presente i capelli della gattare pazza dei simpson,uguale!
Anche se nel mio pugno avevo ancora stretto dei capelli rossi nemmeno fossero un trofeo, ma erano la prova che avessi reagito anch’io ai soprusi di quella sassy queen,che come me aveva un’aspetto da galera e anche lui tra le mani aveva ancora qualche mio capello.
Gli unici davvero esausti erano i poveri Ronald e William che nel cercare di placare questa “cat fight” avevano speso il restante delle loro energie.
William sospirò pesantemente prima di cominciare a parlare-Dopo gli ultimi avvenimenti,credo che sia più giusto che tu torni a casa- si rivolse a me serio e impassibile come sempre anche se dal suo volto potevo scorgere dell’invecchiamento precoce per via della stanchezza e la preoccupazione.
-Ma io…-
-Niente ma,stasera non sono stato in grado di proteggerti e questo ha deluso molto la mia persona- sembrava essere una confessione,Wiru aveva il rimorso di non avermi portato via dalle braccia del demone.
-Se dovesse accaderti qualcosa io mi riterrò l’unico colpevole.- il suo sguardo non si posò mai su di me quando pronunciò queste parole,come se fossero rivolte più a se stesso che alle persone che lo circodavano.
-Vuoi rimandarmi nella città degli Shinigami?-
-Si,Ronald ti riporterà indietro- al pronuncia del suo nome Ronald si voltò verso il suo senpai sorpreso,come se si fosse svegliato da poco da un sogno.
-Vuole che ritorni anch’io?-
-Non è il caso che uno shinigami con poca esperienza come te stia qui-
-M-ma ho portato con successo tutte le missioni che mi sono state affidate e…-
-Questo è un ordine di un tuo superiore Knox non si discute!- la voce di William fu diretta e precisa e Ronald non poté far altro che zittirsi.
Mi sembrò strano che uno a cui odiava lavorare ora stesse lottando per continuare il suo lavoro.
Persino Grell sembrò più serio di quanto non fosse,e il becchino non emise nemmeno un suono.
-Torneremo domani stesso senpai- disse privo di ogni vitalità Ron.
-No tornate adesso!-
A quel punto Ronald abbassò il volto e si allontanò senza voltarsi a salutare,lo seguii facendo un leggero cenno di saluto e dicendo un lieve “a presto” l’atmosfera era troppo tesa per scambiarsi abbracci e calorosi saluti.
Nonostante stessimo camminando per le strade notturne di Londra senza una meta precisa o almeno per me non c’era e con un Ron molto taciturno,cominciai sinceramente a preoccuparmi dovevo spezzare quel silenzio così teso.
-Ehm lo sai alla festa uno mi ha proposto di sposarlo assurdo vero?! Io…-
-Mi ha trattato come se fossi un moccioso. Io Ronald Knox!- finalmente il ragazzo al mio fianco si era deciso a parlare mettendomi a tacere subito dopo il mio assurdo sproloquio e da una parte lo ringraziai perché quel discorso non andava a parare da nessuna parte.
-Ronald tu sei un moccioso-risposi semplicemente e con tutta la spontaneità e innocenza che mi apparteneva,ciò non mi fece altro che guadagnare un’occhiataccia da parte sua.
-Sono serio…-
-Anch’io-lo interrumpi. Lui era davvero un “bambino” messo a confronto di William e Grell,anche se oddio l’ultimo citato non era  certo un esempio di maturità anzi,ma sapeva svolgere abbastanza bene il suo lavoro (a volte) il fatto era che Ronald nel comportamento e nel carattere molto spesso si presentava infantile soprattutto con le persone che lui riteneva amiche, era un comportamento che avevo riscontrato spesso. Ad esempio con Vanessa o con le donne che cercava di rimorchiare alle feste,riusciva ad essere affascinante e spavaldo e apparire molto maturo. Certo un uomo che farebbe cadere ai suoi piedi qualunque creatura di genere femminile,ma quello non era Ronald,il Ronald vero è quello provocatore e dispettoso, quello a cui piace giocare e divertirsi,lo scansafatiche al lavoro e pieno di energie alle feste,un ragazzo dolce che a volte sa essere estremamente premuroso, io l’avevo sempre visto così e sinceramente apprezzavo molto di più questa sua parte che quella di “uomo di mondo”.
-Non sono così immaturo sono ingamba,e poi ho portato a termini molte missioni,con demoni anche più pericolosi- riuscivo quasi a vedere il suo petto che si gonfiava, ah si alla descrizione del vero Ronald Knox va aggiunto anche “modesto”.
-Te la sei presa perché tra le righe ti hanno paragonato a una matricola?- gli dissi
-No me la sono presa perché tra le righe mi hanno paragonato a te-
Ah già aggiungiamo anche “privo di tatto”.
Gli pestai un piede con tutta l’energia che avevo e con l’aggiunta del tacchetto della scarpa,così impara a  buttare cattiveria gratuita su di me,saltellò per un bel po’ e questo mi bastò a ritenermi soddisfatta.Cambiai argomento facendolo concetrare sul nostro ritorno a casa -Odio i viaggi temporali mi tappano le orecchie- dissi sconfortata. La prima volta che venni nella Londra vittoriana successe così e fu orribile,nemmeno sbadigliando riuscivo a togliermi quel orrenda sensazione.
-E se non lo facessimo- esclamò Knox all’improvviso con una serietà che non era da lui.
-Cosa?-
-Voglio dire,ci hanno detto di stare al di fuori della faccenda…-
-E di ritornare nella città degli shinigami-gli rammentai io
-Si ma l’obiettivo è tenerti sana e salva,stando qui ma tenendoci fuori dai guai sarebbe in un certo senso rispettare gli ordini- aveva un sorriso a 32 denti come se quello che diceva avesse una certa logica,aspettava un mio cenno d’assenso.
-No stai solo rigirando la frittata a tuo favore!- dissi imperturbabile
-Dai non vorresti,non so provare qualcosa che nella tua epoca ti è impossibile?-cercava in tutti i modi di corrompermi ma non avrebbe funzionato,non avrei tradito la fiducia di William un'altra volta.
-Ho indossato dei vestiti a forma di abatjour,sono stata rimorchiata da un bizzarro tizio biondo e un indiano,rapita da un demone,credo di aver provato già abbastanza grazie,ma no…grazie- ero seria,quella giornata era stata sfiancante e ora volevo solo stendermi sul mio letto.
-Dov è finito il tuo spirito d’avventura?-
-Aspetta fammici pensare…ah già io non ne ho mai avuto uno!- detto questo lo superai di qualche passo per fagli evidenziare che quella conversazione per me era già finita.
-Sei noiosa per avere solo diciassette anni-
-Dimmi qualcosa che non so-gli urlai senza voltarmi,ormai l’avevo superato di molto.
-Io invece ho intenzione di divertirmi-fu l’ultima cosa che sentii pronunciare da Ronald prima di sentire un ronzio familiare,quando mi voltai lo vidi venire pericolosamente verso di me a cavallo di quel tosaerba,mi afferrò per la vita mettendomi “ a bordo” di quella cosa.
-Dove l’hai cacciato quel coso?- ero visibilmente sorpresa
-Non ti è dato saperlo- lo guardai stranita,da dove diavolo l’aveva tirato fuori quel tosaerba?!
Dopo un po’ l’aggeggio ci sollevò in aria fino a contrapporci all’immagine della luna piena in cielo,faceva tanto E.T telefono casa.
Ci ritrovammo (nuovamente) su un tetto,non ne potevo più di tetti.
-Non mi fido a viaggiare su quel….-
-Death schype- disse lui con naturalezza manco mi avesse detto che tempo facesse.
-Ha anche un nome?-esclamai sorpresa ma anche confusa.
-Hey attenta a come parli della mia bambolina-era offeso tant’ è che si mise a lucidare la fiancata dell’aggeggio,io nel frattempo non sapevo se ridere o piangere per come aveva chiamato quel tosaerba “bambolina”.
-Che hai intenzione di fare?- cercai di distrare la mia mente dal pensiero di Ronald che amoreggiava con il tosaerba.
-Andiamo a trovare il demone che ti ha rapita- disse con pacato mentre si specchiava sulla lucida facciata facendo delle smorfie a dir poco ridicole.
-C-cosa,cosa COSA?!- mi ci vollero almeno cinque minuti buoni per realizzare ciò che avesse appena detto,voleva riportarmi dal demone?! All’anima di tenermi al sicuro,qui sarebbe finito tutto in disastro ne ero sicura!
-Non vuoi rincontrarlo e magari farti rivelare chi c’è dietro tutta questa faccenda…oppure- lo sentii scivolare al mio fianco più veloce e aggraziato di un gatto o un serpente,dipende dai punti di vista.In questo momento personalmente mi sembrava un rettile tentatore.
Appoggio il braccio sulla mia spalla,avvicinando poi le labbra al mio orecchio destro. –farti dire perché ti ha lasciato in vita,insomma non credi che sia strano che ti abbia lasciato proprio davanti al negozio di uno shinigami?!-
Dopo aver cercato di riprendermi dalla sua vicinanza e l’alitata calda al mio orecchio soppesai le sue parole non aveva tutti i torti,e poi avevo un’altra cosa da chiedergli l’odore della mia anima.
Cavolo Ronald sapeva essere davvero convincente quando voleva,oppure ero io che non sapevo dirgli di no?!
-Va bene-lo vidi già esultare in tutti i modi possibili.
-A patto…- si bloccò –che subito dopo che avrò chiarito col demone torneremo a casa-
-E che i senpai non lo vengano mai a sapere- aggiunse lui,detto questo ci stringemmo le mani come dei veri uomini d’affarri,il patto era sancito ora non restava che andare a chiarire con il demone,e quella era sicuramente la cosa più difficile!

 
Angolo dell'Autrice O_O
Allooooraaa mi sono fatta attendere di nuovo con questo capitolo ed è inutile dire che mi dispiace immensamente ma ultimamente sto avendo una specie di blocco del scrittore e non vi nego che è stato difficile scrivere questo capitolo,ma comunque sia ho intenzione di completare questa storia a parte perchè è stata la mia prima (me so affezzionata *w*) e poi perchè non mi piace tenere le cose a metà....comunque ora passo a una parte che amo particolarmente i ringraziamenti \=w=/  siete dolcissime tutte quelle che nonostante i ritardi e gli orrori grammaticali   continuano a seguire questa stramba storia...quindi bando alle ciance 
I ringraziamenti per i seguiti: 

1 - Aidil 
2 - Black Kurotshitsuji 
3 - black_white_ 
4 - Blue_angelofthedeath 
5 - carebears 
6 - Elfosnape 
7 - Gol D Nali 
8 - Immortal Lady 
9 - Kuraki_Chan17 
10 - LadyBlueMoon 
11 - maraechelon 
12 - Mevis Sutcliff 
13 - Mina damn stars 
14 - Momoe e Sara 
15 - Mrs Michaelis 
16 - nike97 
17 - oscuretta99
18 - Scarlett Rose 
19 - ShadowTheHedgehog 
20 - Silvery 
21 - Spielhaus_ 
22 - Susy_77 
23 - Thanatos48 
24 - TheLadyVampire97 
25 - Uta Fantasy

I ringraziamenti per chi l'ha messa tra i preferiti:
1 - Aidil 
2 - AkashiSeijuro5 
3 - Black Kurotshitsuji 
4 - black_white_ 
5 - carebears 
6 - Chizuru 
7 - Elkie12
8 - ghiaccioomega 
9 - himeka_neko 
10 - Iku e Ryo 
11 - mignolina94 
12 - Mina damn stars 
13 - Momoe e Sara 
14 - Mrs Michaelis 
15 - Piccola Rin 
16 - PinkPuppet 
17 - Spielhaus_ 
18 - Violet_Pendragon 
19 - VittoriaBlackBlogen 
20 - _asmodai_ 
21 - _montblanc_ 
22 - _PandaHero_96_

  E naturalmente per le recensioni si ringraziano: 
-
oscuretta99
-Susy_77 
-PinkPuppet
-astrid02awesome

 

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