Just Perfect

di lollipop 2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come Emi e Ken ***
Capitolo 2: *** Il primo incontro. ***
Capitolo 3: *** Aspettative deluse. ***
Capitolo 4: *** Arrivano i soccorsi. ***
Capitolo 5: *** Abito bianco o nero? ***
Capitolo 6: *** La Fuggitiva ***
Capitolo 7: *** Non sono più una bambina! ***
Capitolo 8: *** Il pugno di ferro. ***
Capitolo 9: *** Richiesta d'aiuto ***
Capitolo 10: *** Sei tutto ciò che odio! ***
Capitolo 11: *** Sogni infranti ***
Capitolo 12: *** Non andare via... ***
Capitolo 13: *** Più che amici. ***
Capitolo 14: *** Arrivano i rinforzi. ***
Capitolo 15: *** Semplicemente Perfetto! ***



Capitolo 1
*** Come Emi e Ken ***


Just Married.


Capitolo 1
 
" Sono trascorsi ormai tre anni dalle nozze di Emi e Ken.
 Un’ anno dopo il matrimonio i due giovani si sono trasferiti in Gippone.
Lì Ken gestisce la succursale dell'azienda di suo padre, Emi invece, riuscita a laurearsi lavora presso una scuola materna come maestra...
Tra i suoi alunni vi sono anche Nana e Yuki, i gemelli di appena due anni, avuti dalla consolidazione del suo amore con Ken. I due giovani restano comunque molto legati alla loro terra nativa ed alle loro famiglie.
Emi e Chira, la sua giovane sorellina, sono costantemente in contatto.
In Chira, Emi rivede se stessa, le sue gioie, i suoi dolori, il suo animo forte e combattivo, ed in Chira, Emi, si ritroverà a riaffrontare le pene di un matrimonio combinato
.
Saprà Chira sostenere la situazione, come in passato fece sua sorella?
Ed il futuro sposo, realizzerà le aspettative di Chira, trasformandosi per lei nel Ken della sua vita?
"
 
Chapter-Chira

 
<< Come si chiama il mio futuro sposo, padre? >>
Saltello da una parte all'altra del salone, felice della notizia datami da mio padre.
 A diciotto anni anch'io diventerò una signora, prenderò marito, un marito giovane, bello e ricco. Non potrei chiedere di meglio...
<< Si chiama Hiro Okada, è il figlio del celebre avvocato Okada, il mio più importante cliente. È stato lui in persona a chiedermi la tua mano per unirla a quella di suo figlio. >>
Con un sorriso a 360 denti, sprofondo sul divano accanto a mia madre.
<< Figliola il tuo sorriso mi riempie il cuore di gioia... Sei felice? >>
Guardo mia madre... Ma che domande fa, certo che sono felice!
<< Spero di poter avere un bel matrimonio, proprio come Emi e Ken. Per un giorno vorrei sentirmi una principessa... >>
I miei occhi brillano mentre il mio corpo viene stritolato dalla gioia, mista alla frenesia delle braccia di mia madre.
<< La tua positività mi rende orgoglioso, ricordo ancora di quando in questa stanza qualche anno fa, dichiarai il mio volere a tua sorella, la sua reazione isterica mi fece infuriare. Ho sempre pensato che tu, Chira, fossi la ribelle della famiglia, ed invece, di nascosto, lo era la tua sorella maggiore. >>
Il mio nostalgico padre riesce a serbare collera nonostante il passare degli anni, é proprio un uomo all'antica!
 << Papà non pensarci ora, insomma Emi ora è sposata con Ken, l'uomo che tu hai scelto per lei... ricordi?!? >>
Lascio i miei cari genitori e mi fiondo al telefono, una notizia del genere va condivisa con qualcuno...
<< Ciao sorellona, ho cose buone da dirti. >>
<< Ottimo Chira, perchè io sono a letto con la febbre, non posso lavorare, i miei figli passano piú tempo con la tata che con me e Ken, come al suo solito, passa le sue giornate in ufficio. >>
<< Whao Emi, grazie per il quadro nero... Comunque, passiamo a me, suppongo che essendo malata tu sia distesa a letto? I tuoi mugugni mi fanno supporre di si, bene perchè questa notizia potrebbe far cedere le tue gambe... Sorellona, mi sposo. >>
<< Cosa?!? >>
 Suppongo che il mal di gola non ce l'abbia. La sua voce stridula e squillante mi fanno allontanare la cornetta dal mio orecchio dolorante.
<< Hai solo diciotto anni Chira non puoi sposarti,ash nostro padre non cambierà mai...>>
Gia dimenticavo, Emi resta sempre una secchiona, per lei l'età perfetta per un matrimonio sono i venticinque anni, ovvero dopo aver terminato tutti gli studi.
 Io però, non sono mai stata un genio e se non me lo avessero imposto i mie genitori, avrei fatto volentieri a meno di frequentare la scuola.
<< Sai Emi, potresti almeno fingere di essere felice per me, è da quando avevo cinque anni che aspetto questo giorno. I miei sogni sono sempre stati diversi dai tuoi, io voglio una casa, un marito e una bella vita agiata. >>
 << Come sempre sei un tantino superficiale sorellina, comunque lo sai, ciò che rende felice te, rallegra me. Ma... L'amore dove lo metti, pensavo contasse per te. >>
Gia l'amore, nei matrimoni combinati non c'è mai, mi basti guardare i miei genitori, ma non tutti i mali vengono per nuocere e questo Emi lo sa bene.
<< Spero in un colpo di fulmine e se non arriva avrò pazienza, spero di riuscire a diventare come te e Ken, per me voi siete un modello
da seguire.
>>
<< Ah andiamo bene... Ti ricordi vero che tra me e Ken non sono sempre state tutte rose e fiori?>>
<< Si ma alla fine è tutto terminato con un happy ending. >>
Stacco il telefono con Emi e mi tuffo sul letto, coccolata dai miei peluche.
Ho il sorriso stampato sulle labbra, chiudo gli occhi ed inizio a fantasticare sul mio prossimo futuro da signora Okada.
Spero solo che mio marito sia affascinante quanto Ken Mori.


 

Chira

Ecco a voi il 1° capitolo di Just Perfect, ovviamente è solo un inizio,
spero comunque che vi piaccia, aspetto i vostri commenti.
A presto con un nuovo capitolo. Vi abbraccio.

                                                                                  Kiss-Kiss. lollipop 2013

 

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Capitolo 2
*** Il primo incontro. ***


Just Married.


Capitolo 2
 
Chapter-Chira
 
Dopo una settimana di agonia, finalmente oggi potrò vedere il volto di colui che diventerà mio marito...
Indosso il più elegante dei miei vestiti, senza mai pero’ rinunciare alla sensualità, voglio ammaliarlo al primo sguardo!
 Salgo in macchina con i miei e ci dirigiamo all'hotel Mikada che possiede un elegante e raffinato ristorante sull'attico da dove è possibile ammirare tutta la bellezza della fredda e luminosa Seoul notturna, lì incontrerò Hiro Okada e la sua famiglia.
Prima di entrare mia madre mi pizzica le guance per donar loro un colorito più roseo.
Ahi, che male!
 << Entriamo su, abbiamo già fatto attendere abbastanza il signor avvocato. >>
Respiro e lascio le mie labbra illuminarsi col mio più splendido sorriso.
<< Dottor Genji, ben arrivato, signora, signorina, io e la mia famiglia siamo lieti di fare la vostra conoscenza. >>
Un uomo esile e tarchiato si china a noi accogliendoci al nostro tavolo, dal modo in cui mio padre gli sorride, deduco che egli sia l'avvocato Okada.
Alzo lo sguardo, abbastanza da unirlo a quello di un ragazzo dalla stazza alta, con un fisico lineare di gran classe.
Incrocio i miei occhi con i suoi e quasi resto pietrificata, ha uno sguardo profondo e cupo, mette quasi paura.
 Non sorride, forse al contrario di me, non è entusiasta per queste nozze.
Ci accomodiamo al tavolo ed iniziamo a cenare, la cena è piatta e noiosa.
Non c'é conversazione, solo discussioni d'affari tra mio padre e l'avvocato Okada.
Hiro, il mio futuro sposo, gioca col dolce al cioccolato che presiede il suo piatto e ogni due minuti controlla il suo cellulare, come se aspettasse un segnale di vita da esso.
Ecco che nel silenzio tombale del ristorante, si sente risuonare il telefono di Hiro che squilla, egli stacca la telefonata, scusandosi con noi commensali.
Dopo una manciata di minuti mi sento osservare con insistenza, alzo lo sguardo ed i miei occhi vengono catturati da quelli di Hiro.
 << Signor Genji, potrei chiederle il permesso di portare Chira nel parco quì di fronte per una passeggiata? >>
 Il sangue mi si raggela nelle vene... Perchè sono così ansiosa?
Ovviamente mio padre acconsente e dopo dieci piani nel silenzio dell'ascensore, finalmente arriviamo al parco, dove regna una gran quiete.
Ci accomodiamo su di una panchina e iniziamo a chiacchierare, gli racconto dei miei studi e lui dei suoi, mi parla del suo praticantato nello studio legale di suo padre. Chiacchieriamo per circa mezz'ora, quando mi arriva una telefonata, è mio padre.
<< Chira tesoro, io e tua madre ci avviamo a casa, abbiamo parlato con l'avvocato Okada e abbiamo concordato che Hiro ti riaccompagnerà a casa entro un ora.>>
Stacco il telefono con mio padre, mentre aspetto che Hiro termini la sua telefonata col suo di padre, gioisco nel pensare alla mentalità aperta dimostrata stasera da mio padre, farmi riportare a casa da un ragazzo conosciuto poche ore prima... Quell’uomo deve essere davvero impazzito! Si, Hiro sarà il mio futuro marito ma è pur sempre uno sconosciuto.
Interrotta la telefonata, tra me e Hiro cala il gelo, niente più conversazione, i nostri sguardi sono bassi e distanti... Cosa succede!
Ad un tratto sento il rombare di una moto che si avvicina, due motociclisti si fermano proprio d'avanti a noi.
 Uno scende dalla sua moto e lancia ad Hiro un casco...
 << Andiamo?>>
Hiro mi porge la mano invitandomi a salire su quella che credo sia la sua moto.
 Scuoto il capo con frenesia, se mio padre sapesse che sono salita su una moto mi ammazzerebbe.
<< Andiamo Chira, alcuni miei amici mi stanno aspettando. Vedi stasera avevo una gara, ma per venire a conoscere te ho dovuto spostare l'orario della competizione. >>
<< Gara? Cosa significa? >>
<< Una corsa di moto, io sono quello da battere. >>
Questo tipo è pazzo!
<< Ed'io cosa dovrei fare nella tua gara, non è il mio mondo. Perchè non mi riaccompagni
a casa. 
>>
Mi porta le mani sulle spalle e mi parla con voce quasi accondiscendente.
<< Facciamo così, aspettami quì vado a parlare un attimo con questi miei amici in privato, dieci minuti e torno. >>
Resto al gelo, seduta su questa panchina nel buio della notte.
Guardo la luce del mio telefono che si affievolisce con lo scaricarsi della batteria, è passata circa mezz'ora e di Hiro nessuna traccia.
 Stanca e stizzita percorro la strada da sola alla disperata ricerca di un taxi.
Scavo nella mia pochette in cerca del mio portafogli che ovviamente non trovo.
<< Che stupida, l'ho lasciato sul tavolo della cucina. >>
Non mi resta nient'altro da fare che tornare a casa a piedi.
Due ore di cammino, ho i piedi gonfi e gli occhi stanchi, tolgo le scarpe e rientro in casa in punta di piedi, non voglio che i miei genitori mi vedano in questo stato.
Corro in camera mia e collego il telefono al caricabatteria, forse Hiro non vedendomi al parco proverà a chiamarmi.
Mi addormento col telefono che silenzioso viene stretto dalle mie fredde mani.

 

Chira.

Eccoci arrivati al secondo capitolo,
spero che anche questo sia stato di vostro gradimento.

Attendo le vostre opinioni in piccoli commenti.
A presto con un nuovo capitolo.
Un abbraccio 
 
                                                                      Kiss-Kiss. lollipop 2013 
 

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Capitolo 3
*** Aspettative deluse. ***


Capitolo 3

Chapter-Chira

L'indomani della cena attendo ancora una telefonata di scuse da parte di Hiro, ma ella, ahimè, non arriva.
 Mi sento umiliata e demoralizzata, come posso sposare un uomo del genere?
Che ben me ne ricordi, Ken non ha mai abbandonato Emi a notte fonda, al freddo e al gelo, sola per le deserte strade di Seoul.
Uffa, perchè devono capitare tutte a me!
Da lontano le urla di mia madre che invoca il mio nome, risuonano come tuoni in una giornata uggiosa. La colazione è pronta!
Indosso il mio vestito buono, oggi è domenica, ed'è buon uso nella nostra famiglia recarsi a messa.
Timorosa scendo le scale che conducono al piano inferiore, lì dove si trova anche la sala da pranzo, faccio un respiro profondo per poi aprire la porta che da all'enorme tavola da pranzo, imbandita di qualsiasi leccornia. Sedutici intorno vi sono i miei genitori.
Guardo i loro sguardi e so gia che vorranno riempirmi di domande su come è andata la serata e su cosa penso di Hiro, ma io non ho alcuna intenzione di rispondere al loro interrogatorio, anche perchè non saprei cosa dire.
Il comportamento di Hiro mi ha scioccata, nessun ragazzo educato alle buone maniere abbandonerebbe mai una donna da sola per strada nel cuore della notte, senza poi neanche farle una telefonata per sincerarsi delle sue condizioni... Non sono sicura di volere un uomo del genere al mio fianco, a dirla tutta... Non sono più sicura di volermi sposare.
Forse aveva ragione Emi, sono troppo giovane per convolare a nozze .
Ora mi toccherà dirlo a mio padre.
Ingoio il boccone della colazione che, gia da svariati minuti presiede nella mia bocca e faccio per parlare, quando, un improvvisa voglia di conversare di mio padre, interrompe ogni mio tentativo di proferir parola...
<< Oggi in chiesa con noi verrà anche la famiglia Okada, ieri ho invitato l'avvocato e sua moglie ad unirsi a noi per la messa della domenica, hanno promesso di portare anche Hiro. Non sei contenta Chira? >>
Contenta?
Ok, ora è il momento Chira, fatti coraggio e di a tuo padre che non hai alcuna intenzione di sposare quel troglodita.
<< Ascolta papà, io avrei bisogno di dirti una cosa. >>
Vedo mio padre poggiare la sua posata nel piatto, ha fiutato nell'aria qualcosa che non va. Posa il suo sguardo duro e freddo su di me, di conseguenza inizio a balbettare.
<< Ascolta, mi dispiace ma io... Io non voglio sposare Hiro. Ci ho pensato tanto e credo che lui non sia il ragazzo adatto a me. >>
<< Non dire sciocchezze Chira, Hiro Okada è perfetto per te. >>
Con calma e tranquillità, mio padre si pulisce le labbra per poi alzarsi dal tavolo e recarsi all'uscita.
Lo blocco prima che esca dalla sala da pranzo, non può costringermi a sposare quell'uomo. << Papà ti prego ascolta, Hiro non è come lo avevo immaginato, è un menefreghista, un bulletto ed un irresponsabile. >>
Mio padre mi guarda con espressione interrogativa, sta cercando di capire le mie parole. Faccio un sospiro e sono pronta per riprendere la mia arringa, raccontando tutto quello che è successo la sera prima... Ma non faccio a tempo ad aprire bocca che vengo interrotta da un gran tonfo.
Mi volto verso mia madre che, con violenza ed impeto, batte le sue mani sul tavolo, facendo sobbalzare piatti e bicchieri.
<< Ora smettila Chira. Cosa stai cercando di fare, imitare tua sorella? Sono stanca di questo gioco, tu sposerai Hiro perchè i tuoi genitori hanno così deciso e non discuterai più. Ora ripulisciti e renditi presentabile, incontrerai il tuo futuro sposo in chiesa, non puoi mostrarti a lui in questo stato. >>
La freddezza delle parole di mia madre hanno per un attimo fermato il mio cuore.
Guardo mio padre, neanche lui si aspettava una simile reazione dalla donna che dorme accanto a lui.
Ingoio il magone che mi stringe la gola e nel rispetto che serbo verso i miei genitori, faccio quello che mi ha ordinato mia madre.
Ripulisco il mio volto, rimuovendo il phard ormai rigato dalle lacrime, mi rifaccio il trucco ed indosso un bel sorriso, proprio come se fosse halloween e stessi indossando una maschera.
Pochi minuti e raggiungiamo la chiesa.
Eccoli, allineati e sorridenti ad aspettarci sull’uscio della chiesa: Hiro ed i suoi genitori.
Un freddo saluto e poi via di corsa a prender posto per ascoltare le parole del prete.
Né uno sguardo, né una parola. Hiro ignora la mia presenza, volevo dargli il beneficio del dubbio, sperando che almeno oggi, lui si degnasse di porgermi le sue scuse, ma niente.
Questo ragazzo mi da sui nervi, ma chi si crede di essere.
Faccio per risalire in auto con i miei genitori, quando l’avvocato Okada ci ferma…
<< Mi sono permesso di prenotare un tavolo per sei al ristorante qui vicino, io e la mia famiglia saremmo onorati se vi uniste a noi. >>
Guardo mio padre e scuoto il capo con discrezione, ma ovviamente, lui accetta l’invito del suo cliente.
Il pranzo, noioso e silenzioso, procede lentamente…
<< Signor Genji, potrei chiederle il permesso di allontanarmi con Chira, abbiamo bisogno di conoscerci meglio magari senza l’imbarazzo di parlare in presenza dei nostri genitori… >>
Ed ecco che Hiro torna alla carica, dove vorrà abbandonarmi stavolta, in un quartiere malfamato o in un cimitero?!?
Come immaginavo, mio padre acconsente alla sua richiesta.
Passeggio su e giù per le tranquille strade di Seoul con accanto questa sorta di grillo che non smette di blaterare. Mi racconta della sera prima e di come ha stracciato gli altri con la sua potente moto, ma dalle sue labbra non escono parole di scuse.
Ora basta, ho tutta l’intenzione di dire a questo tizio che io non lo sposerò!
<< Senti Hiro, riguardo a ieri sera, io ci ho riflettuto molto e credo che questa idea del matrimonio non sia giusta per noi… >>
<< Giusta? Che vuoi dire? >>
Oltre ad essere un troglodita è anche un rimbambito…
<< Io non voglio sposarti. Ne ho già parlato con i miei ma loro non sono d’accordo con me, spero nel tuo appoggio, non credo che un matrimonio combinato sia nei tuoi piani… insomma tu hai la tua vita, le tue corse ecc… >>
Vedo lo sguardo di Hiro incupirsi, tanto da fare paura… Mi afferra un braccio stringendolo forte…
<< Ahi lasciami, mi stai facendo male! >>
<< Ascolta ragazzina, non mi importa di quello che vuoi, io ho bisogno di scrollarmi mio padre di dosso e l’unico modo che ho per farlo è sposare te. Non mi tirerò indietro e non permetterò a te di annullare queste nozze. >>
Sfilo via il mio braccio dalla sua morsa e passo al contrattacco.
<< Non mi importa dei tuoi problemi con tuo padre, io non ti sposerò. Racconterò tutto ai miei genitori e vedrai, saranno loro stessi a cancellare le nozze. >>
Incrocio le braccia sul petto e lo guardo con sguardo di sfida.
<< Se non vuoi che tuo padre vada in bancarotta ti conviene stare zitta e continuare a fingere di essere molto felice e di non vedere l’ora che queste nozze vengano celebrate. >>
Bancarotta? Di che parla questo animale?
<< Mio padre è il miglior cliente di tuo padre ed è stato lui ad aiutarlo a lanciare la sua attività, gli ha portato molti clienti, i quali potrebbero anche sparire, qualora tuo padre decidesse di annullare queste nozze. >>
Hiro mi sfila di fianco, lasciandomi di sasso.
Lo sento ridere mentre mi da le spalle. Sento la terra sotto ai miei piedi tremare, è come se il mondo stesse per crollarmi addosso.
Cosa faccio adesso?
Tornati a casa mi fiondo subito in camera mia, onde evitare domande da parte dei miei genitori.
Chiudo la porta e mi tuffo sul letto, soffocando le mie urla tra i cuscini.
Ad un tratto sento squillare il mio cellulare, spero che non sia quell’idiota!
Guardo lo schermo e leggo il nome di Emi, finalmente una voce amica!
Chiacchiero con lei, cerco di fingere per quanto posso, non voglio che mia sorella si preoccupi.
E’ lontana e ha già i suoi problemi, anche se volesse non potrebbe aiutarmi.
<< Sicura di stare bene sorellina, la tua voce è strana… >>
<< Si tranquilla Emi, sto bene, sono solo molto stanca. >>
<< Ok allora riposati, ci risentiamo domani. >>
Spero di essere stata convincente, Emi mi conosce fin troppo bene.
Stacco il telefono e torno a soffocare urla e pensieri tra i cuscini.
Spero di svegliarmi domani e scoprire che tutto questo è solo un brutto sogno! 

 

Chira.

Hiro Okada.


Eccoci arrivati al 3° capitolo,
ho aggiunto una gif dell'attore a cui mi sono ispirata per il personaggio di Hiro,
volevo rendervi l'idea del suo volto.  ;)
Bene spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Attendo qualche commento in più,
visto il gran numero di lettori.
Ok, a presto con il prossimo capitolo!


                                                                  Kiss-Kiss. lollipop 2013

 
 

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Capitolo 4
*** Arrivano i soccorsi. ***



Capitolo 4

 
Chapter-Aki
 
Ancora assopito dopo la notte brava, sento squillare il mio telefono…
Mi faccio largo tra la folla di amici ubriachi, che accalca il pavimento del salone e finalmente raggiungo il mio cellulare.
<< Pronto… >>
Mentre la mia testa continua a volteggiare, tento di capire chi mi stia parlando dall’altro capo del telefono…
<< Aki, stupido idiota sono Ken, svegliati… >>
<< Ken maledizione, sono le 11 di domenica mattina, non sai che a quest’ora dormo? Cosa vuoi? >>
<< Immagino che ieri sera tu abbia fatto baldoria e che ora tu abbia ancora i postumi della sbornia quindi vado subito al sodo… Mi serve un favore! >>
<< Di primo mattino? >>
Perché Ken è tanto crudele con me?
<< Sii serio Aki, ti prego. >>
<< Ok, spara. >>
Ken è il mio migliore amico e anche se al momento è lontano, sposato, con figli e non possiamo vederci spesso come prima, questo non cambia le cose… lui per me è come un fratello, non posso negargli un favore.
<< La mia dolce mogliettina mi sta dando il tormento. Chira, sua sorella minore sta per sposarsi ma qualcosa non va… Emi è preoccupata e il fatto che non possa lasciare il Giappone per soccorrere sua sorella la sta logorando e la sua disperazione logora anche me. Quindi, in conclusione ti chiedo di occuparti di Chira, va da lei e cerca di capire quale sia il suo problema e se puoi prova anche di risolverlo… >>
Altro che favore… Devo fare da balia ad una bambina.
<< Chira si sposa?!? Ma è ancora una bambina… Ok Ken, mi occuperò di Chira, di ad Emi di stare tranquilla… sua sorella è in buone mani.>>
<< Si certo buone mani… >>
Non ci credo, Emi era con Ken all’altro capo del telefono, questi due mi inquietano…
<< Ciao Emi… >>
Stacco il telefono con i due sposini e mi fiondo sotto la doccia, devo eliminare la puzza di alcool prima di presentarmi a casa Genji.
Sono due anni che non vedo Chira e la sua famiglia, dopo la partenza di Ken ed Emi non aveva più senso frequentare la loro casa.
Mi vesto bene e salgo in macchina, lasciando chiusi dietro la porta di casa, l’odore di alcolici, sesso  e decine di ragazzi ubriachi che, mezzi nudi, mi sbavano sul parquet.
Mi risistemo la cravatta e suono il campanello di casa Genji, dopo pochi secondi una ragazza dai lunghi capelli neri e dal sorriso smagliante mi apre la porta… Non credo di conoscerla, sarà una cameriera!
<< Salve, la famiglia Genji è in casa? >>
<< Aki? Sei davvero tu? >>
Oh no, non mi dite che sono andato a letto con la cameriera della famiglia di Emi…
<< Sono Chira, non mi riconosci più… >>
<< Chira?!? >>
Altro che ragazzina, è cresciuta molto in questi due anni.
<< Vieni entra, i miei torneranno a casa a breve. >>
Mi accomodo su di una poltrona accanto a Chira, la guardo mentre sorride e si scosta i folti capelli neri dal viso, quasi mi sento a disagio accanto a lei…
Continuo a fissarla con insistenza senza proferire alcuna parola.
<< Perché mi guardi così? Ho qualcosa che non va… il mascara è sbavato ed ora sembro un panda vero? >>
Sorrido e  la guardo mentre si strofina il contorno degli occhi con la manica della maglia.
<< Ora riconosco Chira… sotto questo aspetto da donna non riuscivo a credere che fossi davvero tu… Sei cresciuta. >>
<< Ho diciotto anni adesso, non sono più una bambina. Ma dimmi di te Aki Miura, cosa ti è successo in questi ultimi due anni… Non ti sei fatto più vedere. Aish! >>
Mi molla, furiosa, un pugno sul braccio facendomi piuttosto male.
<< In realtà non è cambiato molto nella mia vita rispetto a due anni fa, sono sempre il solito Aki, solo che ora sono il CEO della Miura Company. Un gran passo in avanti per un fannullone come me. Tu invece, ho saputo che ti sposi… >>
Chira mi guarda con espressione interrogativa…
<< E tu come fai a saperlo?>>
<< C’è una signora in Giappone che è molto preoccupata per te e per queste nozze. >>
<< E ha mandato i “soccorsi”… Si, è tipico di mia sorella. >>
<< Dai, raccontami tutto… >>
Chira inizia a raccontarmi di questi suoi folli giorni pre-matrimoniali.
Mi parla di Hiro Okada, il suo futuro sposo, un tipo che avrebbe bisogno di una raddrizzata.
<< Non voglio sposarlo Aki, ma allo stesso tempo non posso cancellare le nozze, la mia decisione inciderebbe sulla mia famiglia e danneggerebbe l’azienda che mio padre ha costruito con tanto sudore. >>
Vedo gli occhi di Chira inumidirsi, sta per piangere e se c’è una cosa al mondo che proprio non sopporto è vedere una donna piangere.
La stringo forte a me, contro il mio petto, nel tentativo di impedire alle lacrime di rigarle il suo bel viso.
<< Tranquilla, non piangere, ora ci sono io… troveremo una soluzione. >>
Saluto Chira e la famiglia Genji e mi congedo da loro.
Salgo in macchina e guardo il cellulare che per tutto il tempo non ha fatto altro che vibrare nella mia tasca. Controllo le chiamate perse e un solo nome dimora sullo schermo: Ken.
Lo chiamo prima che, per l’ennesima volta, ci riprovi lui.
<< Maledizione Aki, sono ore che ti chiamo… >>
<< Ero con Chira per questo non ti ho risposto. >>
<< Allora, cosa hai scoperto? >>
Racconto a Ken del male che affligge Chira, tentando di ricordare esattamente tutte le parole dette da lei…
<< Che bastardo! >>
Già, l’esclamazione di Ken è l’unica parola con la quale Hiro Okada possa essere descritto.
<< Sta tranquillo Ken e tranquillizza anche Emi, penserò io a Chira. Le toglierò quell’Okada dai piedi. >>
<< Grazie Aki, sapevo di poter contare su di te. >>
Stacco il telefono con Ken e mi fiondo a casa, qualche ricerca su internet mi aiuterà a sapere qualcosa in più sul “bastardo”.

 

Aki.

Eccoci giunti al quarto capitolo e finalmente, ritroviamo Aki... Evviva!
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento,
alla prossima settimana.
Ciaooo.


                                                                   Kiss-Kiss. lollipop 2013

 

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Capitolo 5
*** Abito bianco o nero? ***


 
Capitolo 5
 
Chapter-Chira

<< Chira sbrigati, l’appuntamento all’atelier era venti minuti fa… >>
Sento mia madre urlare, mentre svogliatamente mi vesto.
Andare a scegliere l’abito da sposa è l’ultima cosa che desidero.
L’orologio a forma di gatto che stanzia sul mio comodino, scandisce l’ora, le 11.22, ho ben ventidue minuti di ritardo, mia madre vorrà ammazzarmi.
Tento di trovare una scappatoia, una qualsiasi scusa che possa evitarmi questo momento. Ho sempre sognato un matrimonio da favola, desideravo sentirmi una principessa e sposare il mio principe, non riuscirò ad avere nulla di tutto questo, sarò data in moglie ad un uomo che non meriterebbe neanche di possedere un cane, lo sposerò contro voglia e sotto ricatto.
Andare a scegliere il mio abito da sposa in questo momento, mi sembra quasi una condanna a morte.
I minuti continuano a passare e mia madre furiosa, tira pugni contro la porta della mia camera...
<< Sto arrivando! >>
Salgo in macchina con la faccia di un condannato nel giorno della sua esecuzione. Ho bisogno che qualcuno mi soccorra… Mando un messaggio ad Aki, gli chiedo di raggiungermi all’atelier, ho davvero bisogno di lui.
Arrivo al negozio senza aver ricevuto alcuna risposta da Aki.
Una commessa bassa e dai capelli di un biondo acceso ci conduce ai camerini, lì ad aspettarci c’è la madre di Hiro la signora Okada che ha già in mano degli abiti.
Per queste due vecchie donne io sono come una bambola da vestire e svestire a piacimento.
Iniziamo la tortura!

Chapter-Aki

Esco dalla riunione e prendo in mano il mio cellulare, controllo chi mi ha cercato e leggo un messaggio inviatomi da Chira:
<< Ho bisogno di aiuto, raggiungimi all’atelier all’interno del centro commerciale. >> Corro da lei, arrivato all’atelier mi faccio strada tra frenetiche commesse e future spose, fasciate nei loro abiti bianchi.
Dopo svariati minuti, finalmente la vedo.
Chira è su di un piedistallo, circondata da madre, suocera e svariate donna tra sarte e commesse.
Indossa un voluminoso abito bianco, arricchito da grossi fiori di pizzo, sembra una di quelle statuine di spose che si impilano sulle torte matrimoniali.
 Sorrido e chino il capo scuotendolo…
 << Aki, sei arrivato. >>
Chira si accorge di me, scende dalla sua pedana e mi corre incontro abbracciandomi.
<< Ti prego salvami. Rapiscimi e portami via di qui… >>
Dopo aver spiegato alla signora Genji e alla signora Okada il motivo della mia presenza, mi accomodo di fianco a loro sui rossi divanetti.
Una responsabile dell’atelier ci offre delle coppe di champagne, dopo averne ingurgitate 2 o 3 la signora Okada inizia ad avere i sintomi della sbornia…
La madre di Chira l’accompagna in bagno, nell’intento di farla rinfrescare.
<< Mi raccomando Chira, continua a provare degli abiti. Aki mi fido del tuo buon gusto, aiutala a scegliere. >>
Gli ordini della signora Genji erano stati chiari…
<< Hai sentito tua madre, fila in camerino a provare qualche altro abito. >>
Sorrido, mentre Chira mi guarda con area vagamente schifata…
<< Ti stai divertendo vero? Ti diverte prenderti gioco di me. >>
Chira mi fa una smorfia, poi entrambi torniamo ad essere seri, non c’è tempo per i giochi, Chira sta per sposare un uomo viscido che è pronto a ferirla in qualsiasi momento…
Sono ormai dieci minuti che Chira è sparita nei camerini seguita da una folla di commesse e finalmente riemerge.
Stringe tra le mani due abiti, uno è di colore nero, l’altro bianco.
<< Allora, abito bianco o nero? >>
La guardo con espressione interrogativa.
<< Cosa centra un abito nero in un matrimonio? >>
<< Bhè a me sembra di dover partecipare ad un funerale, il mio di funerale, quindi credo che il nero sia indicato. >>
 Guardo l’espressione sconsolata e rassegnata di Chira e mi sento impotente.
 E’ così piccola, verrebbe a chiunque la voglia di stringerla forte e proteggerla dalle avversità del mondo.
Il nostro momento di malinconia viene interrotto dalla signora Genji…
<< Ragazzi per oggi la prova è finita, la signora Okada non si sente bene, bisogna riaccompagnarla a casa. >>
Appena sua madre volta le spalle, Chira tira un respiro di sollievo e digrigna qualcosa tra i denti.
<< Cosa fai? >>
<< Ringrazio Dio e lo supplico di farmi una grazia. >>
<< Và a cambiarti simpaticona… >>
La sua vita sta andando in una direzione che non le va a genio eppure, questa ragazza riesce comunque a sorridere e a fare battute. Ammiro la sua forza d’animo!

 

Chira.

Aki.


Nota Autrice:
Eccoci al quinto capitolo, il matrimonio si avvicina... Cosa accadrà alla povera Chira? Riuscirà Aki a "salvarla" da questo matrimonio?
Lo scoprirete continuando a seguire la storia, intanto lasciate qualche commento, tanto per farmi sapere le vostre opinioni.
A presto con un nuovo capitolo...


P.S = Se può interessarvi, la prossima settimana inizierò a pubblicare una storia di genere "giallo", ambientata sempre in Asia,
dal titolo:
The Chosen.
Vi lascio di seguito il link dell'introduzione: 
Cliccate quì per vederlo.
 
                                                                                                                 Kiss-Kiss. lollipop 2013
 

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Capitolo 6
*** La Fuggitiva ***


Just Married.


Capitolo 6
 
Chapter-Chira

Raccolgo i miei capelli in una treccia e col sorriso spento e lo stomaco in subbuglio vado ad incontrare Hiro. 
Il bifolco non si è neanche degnato di venirmi a prendere sino a casa, mi ha dato appuntamento al Joyce Bar, nel centro di Seoul. 
<< Chira tesoro, il taxi è arrivato. >>
Scendo le scale lentamente mentre sento il cuore rallentarmi nel petto... 
Mezz'ora bloccata nel traffico di Seoul quando finalmente, arrivo al bar. 
Mi faccio largo tra la folla di ragazzi ubriachi e ragazze svestite ed arrivo al privè, mi guardo intorno e poi lo vedo, Hiro è disteso su di un divano con una finta bionda, circondato da alcool e dai suoi amici motociclisti. 
Mi avvicino al divano, soffermandomi dinanzi a lui, incrocio le braccia sul petto e lo guardo disgustata. 
<< Piccolina, sei arrivata... >> 
Hiro mi getta un braccio intorno al collo, tirandomi i lunghi capelli neri. 
<< Ahi, lasciami animale. >> 
Lo spingo via con veemenza.
 << Rilassati ragazzina, tieni bevi un bicchiere. >> 
Vedo Hiro vacillare, mentre mi porge un bicchiere con all'interno un liquido rosso, troppo rosso per i miei gusti. 
Sono venuta quì, da sola nel cuore della notte, mi sono dovuta sorbire mezz'ora di traffico per avere dinanzi a me questa visione raccapricciante. 
L'ira ha la meglio su di me, strappo dalle mani di Hiro quel cocktail per poi rovesciarglielo sulla faccia e sul suo bel vestito elegante.
 << Piccola idiota cosa fai? >>
Un furioso Hiro mi afferra il braccio strattonandomi, mi sfilo da quella morsa e vado via. Guardo l'ora e mi rendo conto che sono fuori di casa da soli cinquanta minuti, é troppo presto per tornarvi, i miei mi farebbero troppe domande alle quali non voglio rispondere. Scorro la rubrica del telefono, in cerca di una amica che possa darmi asilo per qualche ora. Il mio pollice si sofferma sulla lettera M... Miura Aki, lui è l'unico che potrebbe ospitarmi senza farmi domande.


Chapter-Aki

Sto per chiudere la partita a carte e vincere il cumulo di banconote che sosta al centro del tavolo rotondo, quando sento bussare alla porta.
Guardo l’ora: 22.30, chi sarà a quest’ora, non aspettavo nessuno.
Lascio i miei tre sbronzi amici attorno al tavolo e mi precipito ad aprire…
<< Chira… che ci fai qui? >>
<< Ciao, posso… >>
Chira non aspetta neanche una mia risposta che subito si fionda in casa, svestendosi del suo soprabito.
<< Scusa Aki se ti piombo in casa in questo modo ma stasera per strada si gela. >>
Sento i suoi denti sbattere mentre la vedo strofinarsi le fredde mani sulle braccia, si riscalda le mani col fiato per poi passarle sulle guancia rosse.
<< Cosa fai a quest’ora a casa mia Chira? >>
Mi guarda con aria triste…
<< E’ una lunga storia… >>
Faccio per chiedere a Chira cosa sia successo, quando sento una voce chiamarmi, è Kim Bum…
<< Amico cosa fai, chi è questa ragazza? >>
Chira si guarda intorno, imbarazzata ed intimorita dai tre bifolchi che le si presentano d’avanti.
<< E’ la cognata di Ken Mori. >>
<< Oh, salve, non sapevo che Ken avesse una cognata tanto carina… >>
Il solito Kim Bum, freno i suoi bollenti spiriti, spedendo i tre fuori di casa…
<< Hey Aki, non credi sia un po’ troppo giovane per te? >>
<< Sta zitto Kim Bum! >>
Gli chiudo la porta sulla faccia e finalmente posso dedicarmi a Chira.
<< Non volevo disturbarti ed interrompere la tua serata. >>
<< Tranquilla, era comunque una serata noiosa. Allora, raccontami cosa è successo e perché sei qui. >>
Ci sediamo accanto al camino, così che Chira possa riscaldarsi. Mi racconta della sua serata e dell’ennesima scortesia di Hiro. Quel ragazzo ha davvero bisogna di una raddrizzata!
<< Non posso tornare a casa così presto e proprio non sapevo cosa fare… Sai Aki, in realtà io… non voglio tornare a casa. >>
<< Cosa? >>
Guardo Chira con espressione interrogativa, con la speranza di non aver capito bene il significato delle sue parole.
<< I miei genitori venerano Hiro, io voglio il bene della mia famiglia ma proprio non posso sposare quel troglodita. Devo trovare una soluzione che impedisca questo matrimonio ma che,  allo stesso tempo, eviti la rovina dell’azienda di mio padre. Non posso fare però tutto questo vivendo sotto lo stesso tetto con due persone che mi impongono il loro volere, senza capire ciò che sto passando…>>
Ora ho decisamente capito il significato delle sue parole…
<< Vuoi scappare di casa? No, ti prego Chira… non chiedermi di ospitarti, non mettermi contro tuo padre.  Troveremo un'altra soluzione, ti prometto che ti aiuterò ad annullare queste nozze, ma tu devi tornare a casa. >>
Chira si alza di scatto, ha l’aria irritata e triste, si porta le mani sui fianchi, come se volesse sfidarmi.
<< Non credo tu abbia capito le mie parole Aki… Io non tornerò a casa. Se tu non vuoi ospitarmi non importa, troverò qualcun altro disposto ad aiutarmi… Magari il tuo amico Kim Bum. Dove posso trovarlo al bar che frequentavi sempre con Ken? E’ ancora il ritrovo della vostra “combriccola” ? >>
Non odo ironia nelle sue parole, la ragazzina sembra piuttosto seria.
Mentre medito sul da farsi, mi accorgo che il cappotto e la borsa di Chira che dimoravano su di una poltrona non ci sono più.
Corro verso la porta e afferro il braccio di Chira che si accingeva ad uscirvi.
<< Sei impazzita, sono le undici passate, dove credi di andare a quest’ora? >>
Chira fa roteare gli occhi per poi sbuffare…
<< Ok, per questa sera puoi restare qui, puoi sistemarti nella camera degli ospiti. Domani però, chiamerai i tuoi genitori e dirai loro dove ti trovi, a quest’ora staranno già riposando. >>
Chira annuisce e mi sorride maligna, per poi prendere possesso della sua nuova dimora.
Spero di non essermi cacciato in un grosso guaio, dando asilo ad una “fuggitiva”…

 

Chira.

Aki.

Eccoci giunti al sesto capitolo, Chira è ospite di Aki,
cosa accadrà tra i due?
Come prenderà Hiro tale affronto da parte della sua futura sposa?
Bhe continuate a leggere. Alla prossima settimana con un nuovo capitolo.  
;)
Attendo i vostri commenti.
Intanto, passate anche  nella mia nuova storia:

The Chosen.


                                                                                   Kiss-Kiss. lollipop 2013 

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Capitolo 7
*** Non sono più una bambina! ***


Just Married.


Capitolo 7       
 
Chapter-Aki

Sento dei rumori provenire dal piano inferiore, con un balzo veloce mi alzo dal letto, prendo una delle mie mazze da golf e mi reco al piano di sotto, non posso affrontare un ladro a mani nude.
Scendo le scale a chiocciola lentamente, cercando di non farmi sentire…
Più mi avvicino al primo piano e più riesco a distinguere da dove esattamente, provengano i rumori. Il ladro è in cucina!
Respiro e mi avvicino alla porta della cucina ed inizio a sentire uno strano odore, un odore mai sentito in questa casa… Cibo, di solito quest’odore di uva strapazzate, riso e  Kimchi e stufato di pesce, li sento solo al Coffee Bar sotto casa…
Ritorno in me cercando di dimenticare le leccornie che mi passano dinanzi agli occhi e piombo in cucina pronto ad affrontare il ladro/cuoco.
Oh, è Chira… Che stupido avevo dimenticato che stesse soggiornando in casa mia.
La vedo indaffarata mentre si barcamena tra i fornelli…
<< Buongiorno. >>
<< Oh, buongiorno Aki ti sei svegliato… >>
Infilo una delle mie maglie sparse in giro per la casa.
<< Cosa fai? >>
<< Preparo la colazione, io adoro cucinare. >>
<< E sei riuscita a trovare del cibo in questa casa? >>
Fa cenno di si col capo, sorpresa dalla mia domanda… Credo di non aver mai usato la cucina da quando mi sono trasferito.
<< Su siediti e mangia. >>
Inizio a mangiare con gusto, devo ammettere che Chira è davvero brava a cucinare.
La osservo mentre cerca di scrostare lo sporco dalle stoviglie, la sento canticchiare una canzone…
<< Cosa canti? >>
<< I don’t need a men delle MissA… conosci? >>
Scuoto il capo.
<< Direi che hai scelto una canzone appropiata alla tua situazione. >>
Scoppiamo a ridere entrambi. Continuo a godermi la mia colazione, mentre Chira, fasciata nel suo vestito giallo, stile retrò, canta a squarciagola e si dimena, ballando, in tutta la cucina.
<< Senti Aki, oggi è sabato tu non devi lavorare vero? >>
Faccio no con la testa per rispondere alla sua domanda, ho la bocca stracolma di riso per poterle rispondere a parole.
<< Allora cosa ne dici di uscire? Trascorriamo insieme una giornata all’aperto… Ti va? >>
Prima di acconsentire alla sua proposta devo sapere se ha informato la sua famiglia.
<< Hai parlato con i tuoi genitori, gli hai detto che sei da me? >>
Mugugna, non sono certo che il suo sia un si, la guardo con sguardo inquisitorio…
<< Allora?!? >>
<< Si, l’ho fatto. >>
<< Cosa hanno detto, erano arrabbiati. >>
<< E’ possibile, non gli ho dato il tempo per urlarmi dal telefono, li ho informati su dove mi trovo e poi ho subito riagganciato. >>
Sorride con la sua solita espressione da furbetta. Scuoto il capo ormai rassegnatomi al caratterino ribelle di Chira.
L’aria fresca ed il caldo e accogliente sole che oggi splende su Seoul, accompagna la nostra passeggiata.
E’ sabato mattina ed il parco è pieno di ragazzini urlanti che rincorrono un pallone o che sfrecciano sulle loro bici.
Venditori ambulanti con i loro carretti, riempiono ogni angolo del parco.
<< Oh, guarda Aki, quel vecchietto vende dei palloncini, andiamo a prenderne uno. >>
<< Palloncini? Sei un tantino cresciuta per giocare con i palloncini non credi? >>
<< Chi ti dice che ci voglio giocare. >>
Mi fa una linguaccia per poi correre ad accaparrarsi uno di quei palloncini, facendo a scazzottate con madri e bambini.
La guardo e sorrido, avrà anche un corpo da donna ma è ancora una bambina.
Camminiamo per un po’, mentre il sole su Seoul si affievolisce, per dare spazio alla lucentezza della luna e allo scintillio delle stelle.
Guardo Chira, mentre tiene ben saldo nella sua mano il palloncino rosso…
<< Cosa hai intenzione di fare con quel palloncino? >>
<< Ora vedrai… >>
Inizia a correre come una forsennata.
<< Hey aspetta, dove stai andando? >>
La rincorro, cavolo quanto corre veloce questa ragazza!
La vedo fermarsi per un attimo giusto al centro della città, si guarda intorno per poi riprendere la sua corsa.
Sale in un grattacielo, su per un centinaio di piani, fino ad arrivare alla porta che da sul tetto.
Con affanno, mi appoggio allo stipite della porta.
<< Si può sapere cosa ci facciamo qui? >>
<< Da qui possiamo ammirare tutta la città e questo è il palazzo che più si propende verso il cielo… >>
Mi avvicino a lei curioso, sembra essere impazzita, l’aria fresca le avrà dato alla testa!
Si avvicina ad un angolo, fa un lungo respiro per poi aprire la sua mano e lasciar volare via il palloncino.
Perché lo ha lasciato andare?
Guardo Chira, la vedo ammirare il suo palloncino che con leggiadria svolazza nell'aria...
<< Vola, fai un giro intorno al mondo e rendi tutti felici. >>
Riesce a pensare alla felicità del resto del mondo, quando la sua gli sta scivolando via dalle mani.
<< Pensavo che volessi tenerlo quel palloncino. >>
<< Lo hai detto tu… Non sono più una bambina! >>
Sorriso, ammirando la sua personalità, Chira non è più una bambina, è diventata una donna capace di sopportare giudizi, responsabilità e soprusi… Una donna però non dovrebbe portare tanto peso sulle sue esili spalle.
<< Perché hai detto quella frase quando hai lasciato volare il palloncino... Credi davvero che un semplice pezzo di plastica gonfiato, possa rendere felice qualcuno? >>
<< Tu hai sorriso al sol vedere me comprarlo e si sa il sorriso è un sinonimo di felicità. >>
La guardo con occhi di stima, c’è ancora qualcuno al mondo che vede la felicità in piccoli gesti.
Torniamo a casa mentre una infreddolita Chira si aggrappa al mio braccio a mo di scimmietta.
Più che il palloncino è lei che riesce a farmi tornare di buon umore, facendomi sorridere!



Chira.

Aki.

Eccoci giunti al 7° capitolo,
spero sia stato di vostro gradimento.
Lasciatemi qualche commentino per farmi sapere cosa ne pensate.
Intanto vi invito a passare nella mia nuova storia, ambientata anch'essa in Asia:

The Chosen.

                                                                                                                                                                                 Kiss-Kiss. lollipop 2013
 
 

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Capitolo 8
*** Il pugno di ferro. ***


Just Married.


Capitolo 8
 
Chapter - Aki

<< Certo che saresti proprio una mogliettina perfetta, dovrei farci un pensierino. >>
Guardo Chira mentre spolvera e lucida l’argenteria che stanzia sui mobili di casa.
E' ormai una settimana che la più giovane della famiglia Genji dimora sotto il mio tetto, tra battutine e risate devo ammettere che la sua presenza in casa migliora il mio umore.
Potrei anche abituarmi a vedermela gironzolare in ciabatte per casa tutti i giorni.
<< Ti piacerebbe. >>
Chira mi fa una linguaccia, in risposta alla mia battuta.
Gli mostro un cuore fatto con la carta, come segno di pace.
Sono giorni che i suoi genitori non si fanno sentire e sembra che anche quel troglodita di Hiro Okada abbia smesso di intasare il cellulare di Chira con chiamate e messaggi.
Non so se tutto questo silenzio sia un bene.
Guardo il sorriso dolce e luminoso di Chira e mi sembra di essere tornato indietro nel tempo di un paio d’anni, quando, io e lei tramavamo con Ken alle spalle di Emi per organizzare in poche ore il matrimonio perfetto.
Distolgo i miei pensieri nel sentire le note della canzone che passa dalla radio accesa... Wedding Dress di Taeyang.
Bella canzone, non adatta però al contesto.
Vedo il volto di Chira incupirsi nuovamente, mi fiondo sulla radio e mi prodigo per cambiare velocemente stazione, ed ecco che PSY con l’ironia delle sue canzoni illumina di nuovo la stanza.
Il sorriso di Chira però è ancora spento e cosa c’è di meglio di ballare, imitando PSY per farla sorridere...
<< Cosa fai Aki... Mio Dio sei ridicolo smettila subito, non ti si può guardare... >>
Missione compiuta! Sorrido dolcemente e mi avvicino a Chira abbracciandola.
Vorrei davvero che la sua famiglia si dimenticasse di lei e la lasciasse qui con me.


Chapter - Chira

Sento il calore delle braccia di Aki e un brivido mi percorre la schiena facendomi tremare...
<< Hey tutto ok? Perchè tremi? >>
Scuoto il capo.
Perchè tremo? Sento il mio cuore battere, forse perchè non mi sono mai sentita così protetta come riesce a farmi sentire Aki.
Il nostri occhi che, si ammirano con dolcezza, vengono interrotti dal suono del campanello...
<< Aspettavi qualcuno?>>
Aki scuote il capo sorpreso, è domenica mattina, a quest’ora i buon cristiani vanno a messa e gli amici ubriaconi di Aki dormono ancora, sotto l’effetto dell’alcool.
Aki va ad aprire la porta e dopo poco, mentre spolvero, sento la radio ammutolirsi, mi volto e vicino ad essa vedo Aki.
<< Hey cosa fai... Perchè hai spento? >>
<< Chira c'è una persona per te. >>
Dalla porta vedo spuntare la figura di mio padre... Impallidisco nel trovarmelo dinanzi, sono giorni che non ci parliamo, la mia decisione di andarmene di casa per lui è parsa come una mancanza di rispetto...
<< Papà, cosa ci fai qui? >>
<< Prendi le tue cose, torniamo a casa! >>
Chino il capo in segno di rispetto verso mio padre.
<< Mi dispiace papà ma non posso... >>
<< Hai già creato troppi imbarazzi alla nostra famiglia. L'avvocato Okada è indignato ed io con lui. Ignori la tua famiglia, il tuo futuro sposo e vivi sotto lo stesso tetto con un uomo che non è neanche un tuo parente. >>
<< Mi scusi signor Genji... >>
Ogni tentativo di Aki di proferir parola viene interrotto dagli sguardi inquisitori di mio padre...
<< Tu non intrometterti Aki, questi sono affari che riguardano solo la mia famiglia e tu non ne fai parte. >>
Vedo il volto di Aki scurirsi, le parole di mio padre lo hanno ferito.
Ken per lui è come un fratello, è tutta la sua famiglia, poiché per i suoi genitori ha sempre contato il lavoro più che la loro progenie.
<< Papà non puoi trattare così Aki! >>
Il mio tono di voce alto e irrispettoso, irrita mio padre che mi molla uno schiaffo sulla guancia, così forte da far roteare il mio volto.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, intravedo l’espressione sbigottita di Aki, non riesco a proferire parola.
Mio padre afferra il mio braccio e come un soldato dal pugno di ferro, mi trascina via con se.
Prima di uscire si sofferma accanto ad Aki...
<< Ti prego di non intrometterti più negli affari della mia famiglia. Per favore, spedisci le cose di mia figlia a casa. >>
Aki annuisce, chinando il capo rispettosamente.
A testa china, vengo trascinata via da mio padre, con la coda dell'occhio guardo l'espressione afflitta e sconfortata di Aki.
Credo che ora non ci sia più nulla da fare per me.
Sarò costretta a sposare Hiro, rispettando il volere dei miei genitori.

 


Aki.

Chira.

Eccoci con un nuovo capitolo, Chira torna a casa,
trascinata a forza da suo padre... Cosa accadrà adesso?
Aggiornerò presto non temete, intanto attendo le vostre recensioni
e vi ringrazio di cuore per leggere assiduamente Just Perfect.
Siete UNICI! 
*__*
Invito tutti voi amanti dell'Asia a leggere la mia nuova storia:
The Chosen.
Vi attendo lì. Un abbaccio a tutti voi.

                                                                              Kiss-Kiss. lollipop 2013
 
 

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Capitolo 9
*** Richiesta d'aiuto ***


Just Married.


Capitolo 9
 
Chapter-Chira

Sono tornata alla mia caotica e assurda vita da soli due giorni ma sembra che sia passata già un eternità.
Sono in punizione, mio padre ha requisito il mio cellulare, il computer e mi ha praticamente segregata in casa.
Nessuna visita e niente telefonate, devo restare isolata nella mia solitudine.
Sento la mancanza delle mie amiche e di Aki, ultimamente ho trascorso moltissimo tempo con lui.
Da quando Emi è andata via, questa casa per me era solo un involucro dorato da spolverare e tener pulito, l'amore di una famiglia ed il calore di una ambiente amorevole non c'era più.
Da quando c'è Aki però, respiro nuovamente l'atmosfera di famiglia che solo Emi sapeva ricreare.
Sento i miei occhi pungere mentre ammiro il ventoso giorno che si affaccia su Seoul dalla mia piccola, troppo piccola, finestra.
I miei occhi stanno per inumidirsi e le mie guancia struccate per bagnarsi.
Evito tutto questo, mi allontano dalla finestra e mi fiondo a rispondere al telefono che squilla.
Mia madre mi anticipa e con sguardo malefico si beffa di me e della mia folle corsa verso l'apparecchio telefonico.
<< Oh Emi cara... >>
Sento quel nome e mi si drizzano i peli sulle braccia... Mia sorella.
Dio solo sa quanto avrei bisogno di lei in questo momento.
<< No mi dispiace Emi ma non posso passartela, è in punizione e non le è permesso parlare al telefono. >>
Ascolto le parole di mia madre e comprendo che Emi ha chiesto di me.
<< Mamma ti supplico lasciami parlare con Emi, è mia sorella, non potete impedirmi di comunicare con lei. >>
Cerco di strapparle la cornetta dalle mani, ma mia madre sembra avere la presa di una lottatrice di sumo.
<< E va bene, va bene, smettila di tirare. >>
 Alla fine riesco con la mia insistenza a spuntarla, mia madre cede e mi permette di parlare con Emi.
<< Chira, cos’hai combinato, scappare di casa ed andarti a rifugiare da Aki... che stupida scelta, dovevi aspettarlo che papà avrebbe reagito in questo modo. Ma poi Aki, è sempre un idiota... che idea brillante che ha avuto ospitandoti. Io lo sapevo, non dovevo fidarmi a tal punto di lui da affidandogli la mia sorellina. >>
<< Non prendertela con Aki, non ha avuto molta scelta, l'ho praticamente costretto a tenermi in casa sua. Emi io sono davvero disperata è per questo che sono scappata ed ho preso decisioni discutibili... >>
Sento Emi sospirare, sembra essersi arresa anche lei.
<< Proverò a parlare io con papà, gli spiegherò come stanno le cose e lo convincerò a non farti sposare col giovane Okada. Farò del mio meglio sorellina, spero di non deluderti. >> L' unica delusione della mia vita è la testardaggine dei miei genitori.
<< Grazie Emi, spero che tu riesca in un miracolo, anche se non ci conto molto. >>
Stacco il telefono sospirando.
Con le braccia conserte attendo il rientro dall'ufficio di mio padre, sarà allora che Emi gli telefonerà, nel disperato tentativo di farlo ragionare.
Sento il rumore delle chiavi nella toppa. È mio padre!
Corro su per le scale e mi rintano in camera mia.
Sono le 18.00, mio padre è un abitudinario, non tarda mai ed Emi questo lo sa.
Dopo pochi minuti infatti, sento squillare il telefono, mia madre risponde e dopo qualche istante la sento urlare a squarciagola, invocando il nome di mio padre.
Scosto i capelli, legandoli dietro alla nuca e incollo l'orecchio alla porta.
Qualche istante e poi sento le urla isteriche di mio padre.
Il suo tono di voce irritato e indignato mi spaventa a tal punto da farmi sobbalzare all'indietro, facendomi staccare dalla porta.
<< Non ti permetto di giudicare le mie scelte Emi. Hai una famiglia ormai, occupati di essa che ad accudire la mia ci penso io! >>
Con un assordante rumore, mio padre riaggancia il telefono.
Chiudo a chiave la porta e mi rifugio sotto le coperte al buio.
Ho voglia di piangere ma mi trattengo, anche perchè versare altre lacrime non serve a nulla.
Chiudo gli occhi in attesa che Morfeo venga a farmi visita, chiederò a lui di portarmi via con se.


Chapter-Aki

<< Aki calmati, non è colpa tua, mio suocero sa essere molto brutale avvolte. Lui odia l’essere irrispettosi ed il comportamento di Chira per lui, è riconducibile ad una mancanza di rispetto. >>
Stacco il telefono con Ken e continuo a fare su e giù per il corridoio adiacente al mio ufficio, sono ancora furioso, proprio non mi va giù che Chira sia tornata a casa e che sia costretta a frequentare quell’idiota di Hiro Okada.
<< Devo trovare una soluzione... >>
Dopo un intero giorno a meditarci su, finalmente mi si accende una lampadina...
<< Ma certo, dovevo già farlo prima. >>
È notte fonda, i negozi sono chiusi e i padri di famiglia sono a casa per accudire la loro progenie.
La città è illuminata dalle luci dei locali notturni ed'è popolata solo da giovani sbronzi pronti a far baldoria.
Entro all'Open Bar, dove si trova Hiro, lo osservo per un po’.
Lo vedo mentre cinge tra le mani una coppa di champagne e stringe col suo sudicio braccio il collo di una giovane ragazza dai lunghi capelli castani ondulati...
È carina ma nulla a che vedere con la purezza di Chira!
Ride e scherza con i suoi amici, lo vedo barcollare, si pavoneggia a gran bevitore e poi non riesce neanche a reggere un paio di coppe del più scadente degli champagne.
Stanco di osservare in disparte quello scempio, mi incammino verso di lui...
Qualcuno dei suoi amici mi conosce, forse li ho tormentati e presi in giro in passato, i loro volti però mi sono insignificanti.
<< Miura Aki, cosa ci fai quì? >>
Hiro si volta verso di me, sentendo pronunciare dalle labbra di un suo amico il mio nome.
<< Okada Hiro, cercavo te. >>
Hiro si punta il dito contro il petto, sorpreso delle mie parole.
<< Ci conosciamo? >>
<< Non proprio, io conosco te, ma tu non me... Tranquillo però, perchè mi conoscerai presto. >>
Lo afferro per il collo e lo trascino via, in un angolo in disparte.
<< Hey sei impazzito, cosa vuoi da me? >>
Lo guardo minaccioso, in modo da incutergli terrore…
<< Tranquillo, voglio solo darti un consiglio… >>
Mi guarda con aria interrogativa…
<< Cancella le tue nozze con Chira Genji, annulla questo matrimonio. >>
<< E perché dovrei farlo… >>
<< Perché te lo sto chiedendo io! >>
Hiro ride, beffandosi di me, la cosa inizia ad infastidirmi…
<< Sai cosa Aki, è questo il tuo nome vero? Io non so tu chi sia e neanche voglio saperlo, farò con Chira quello che voglio… >>
Fa per andarsene, voltandomi le spalle. La sua arroganza e la sua spavalderia mi mandano su tutte le furie.
Gli blocco il passaggio e colto da un feroce impeto, lo colpisco allo stomaco con un pugno.
Vedo Hiro piegarsi su se stesso…
<< La mia era una richiesta, un consiglio… Ora invece te lo ordino, sta lontano da Chira! >>
Volto le spalle ad un inerme Hiro e vado via.
Vago per tutta la notte nelle strade di Seoul, la mia testa è troppo piena di pensieri per poter riposare.
Vedo il sole sorgere, scendo dall’auto e mi godo i primi raggi splendere sul mio volto.
Il mio pensiero, spontaneo, va a Chira… Gli sarebbe piaciuto vedere l’alba con me.
Scuoto il capo nel tentativo di cancellare i miei pensieri, forse Kim Bum ha ragione, mi sto facendo coinvolgere troppo dai problemi di quella ragazza, sento che oramai, il mio interesse verso di lei va ben oltre un segno di rispetto verso Ken!

 

Chira.

Aki.

Saaalve gente,
spero che anche questo capitolo possa essere stato di vostro gradimento...
Attendo i vostri commenti.
 ;)
Intanto vi rinnovo l'invito a passare nella mia nuova storia:

The Chosen.
Mi raccomando passate a leggerla, non ve ne pentirete...
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ok, a prestooo.


                                                                                                                                      Kiss-Kiss. lollipop 2013

 

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Capitolo 10
*** Sei tutto ciò che odio! ***


Just Married.


Capitolo 10
 
Chapter – Chira

Sono sola in casa, i miei genitori sono fuori città per tutto il weekend.
Seppellita sotto una montagna di compiti non ho neanche il tempo di pensare al mio imminente destino. Presto le mie nozze con Hiro si compiranno e sarò bloccata per sempre in un brutto incubo, dal quale non riuscirò più a svegliarmi.
Esco di casa e l’autista di mio padre mi accompagna a scuola, ormai la mia vita è diventata di una monotonia inaudita: casa-scuola, scuola-casa. Costantemente sorvegliata da qualcuno, genitori, camerieri, autisti, persino il giardiniere riferisce a mio padre ogni mio spostamento.
Gli insegnanti parlano, spiegano ogni piccola cosa, materie insulse delle quali, al momento, non me ne potrebbe fregare di meno.
Resto con la testa china sul mio banco, mentre ammiro il paesaggio ventoso al di la della finestra.
Il suono della campanella mi fa rinsanire, saluto le mie amiche e mi guardo intorno, sorpresa nel non vedere all’uscita della scuola Ren, l’autista di mio padre.
Dove sarà finito?
Stanca di stare ad aspettare, mi incammino verso casa.
Metto le cuffie alle orecchie e mi perdo nella melodia della musica, accarezzata dal fresco venticello.
Ad un tratto sento strattonarmi il braccio, mi volto di scatto e mi si raggela il sangue nelle vene, nel vedere la figura che mi si propone d’avanti… Hiro!
Tiro via le cuffie dalle mie orecchie, privandomi della rilassante musica del mio mp3.
E’ dalla sera al locale che non vedo Hiro, da quando, colta da una feroce rabbia, gli ho versato addosso un cocktail.
<< Finalmente ci rivediamo futura moglie… >>
I suoi occhi mi incutono più timore del solito, il suo ghigno sembra essere più rabbioso.
<< Cosa vuoi da me? >>
Mi cinge il collo col suo braccio e mi trascina via con sé.
Resto in silenzio e lo seguo a testa china, ha una presa forte ed uno sguardo arcigno non l’ho mai visto così prima d’ora.
Sento il suo braccio stringersi sempre di più attorno al mio esile collo…
<< Mi stai soffocando, potresti allentare un po’ la presa… non riesco a respirare. >>
<< Sai mia dolce Chira, ieri ho ricevuto una sgradevole visita… una tua conoscenza, che, pronto a battersi per il tuo onore, ha osato calpestare il mio… >>
Non riesco a capire di cosa stia parlando… Cerco di divincolarmi da quella morsa asfissiante, ma, ogni mio tentativo è vano.
<< Di cosa stai parlando… >>
Senza accorgermene siamo arrivati sulla soglia di casa mia…
<< Apri la porta! >>
Mi “sottometto” ai suoi ordini, entriamo in casa, una casa troppo vuota e silenziosa.
Siamo soli, ed inizio ad avere un po’ di paura.
<< Guarda cosa mi è successo a causa tua… >>
Hiro mi spinge sul divano, e inizia a togliersi la maglietta… Istintivamente serro gli occhi.
<< Apri gli occhi… >>
Lo sento urlare e lentamente riapro gli occhi…
<< Che ti è successo? >>
Un livido di un intenso color viola ricopre lo stomaco di Hiro…
<< Non lo immagini, è stato il tuo amico, quel bastardo di Aki Miura. >>
Aki… come è arrivato a fare tanto?
Lui non è un tipo aggressivo, Hiro deve averlo stuzzicato in qualche modo.
Mi perdo nei miei pensieri e senza che me ne accorga, un Hiro mezzo nudo, si avvicina a me…
Mi rannicchio sul divano, ancora con lo zaino fisso sulle mie spalle…
<< Cosa vuoi… >>
Ho la voce tremante mentre Hiro con veemenza si distende su di me.
<< Ahi… >>
Lo zaino, va a sbattere contro il suo stomaco, urtando contro il livido.
Un sorriso spontaneo illumina le mie labbra…
<< Cos’hai da ridere… >>
<< Deve averti fatto molto male… >>
Rido, pensando ad Aki e alla soddisfazione che ha provato colpendo questo viscido verme…
<< Ti fa ridere vero… >>
Mi afferra il collo con una mano, ed inizia ad avvicinare il suo viso al mio.
Mi bacia il collo fino a risalire sulla guancia, giusto ad un palmo dalla mia bocca…
Mi dimeno, urlo, ma nessuno mi sente.
<< Sono il tuo futuro sposo, dovrebbero piacerti i miei baci… >>
<< Tu rappresenti tutto ciò che odio. >>
Le mie parole non lo toccano, continua imperterrito, a strusciarsi su di me.
Vengo salvata dal suono del campanello…
<< Signorina Genji. >>
E’ l’autista, Ren.
<< Signor Dong… >>
Urlo in modo tale che possa sentirmi… Hiro si rimette in piedi, rivestendosi.
Apre la porta e va via, facendo entrare il signor Dong.
<< Signorina, sta bene? >>
Faccio cenno di si col capo… per fortuna è arrivato al momento giusto.
<< Mi scusi, la macchina ha avuto un problema, sono rimasto tutto il giorno dal meccanico e non sono riuscito ad avvertirla in tempo. >>
<< Non si preoccupi, va tutto bene. >>
Accompagno l’autista alla porta per poi chiuderla a chiave, sono sola in casa e non voglio che vi entrino ospiti indesiderati.
Sento la viscida saliva di Hiro sul mio collo, mi fiondo sotto la doccia e strofino la spugna forte sul mio corpo, in modo da lavare via per bene tutto quel viscidume.
Mi tuffo sul mio letto e cerco di dormire, ma d’avanti agli occhi continua a passarmi l’immagine di Hiro su di me.
Scendo di sotto e accendo la tv, nel tentativo di distrarmi, la casa è così vuota ed io mi sento sola.
Disobbedisco nuovamente agli ordini di mio padre, prendo in mano il telefono di casa ed inizio a comporre un numero, ci metto un po’, mi viene difficile ricordare tutte le cifre…
Squilla!
<< Pronto? >>
<< Ciao, sono io… Ho bisogno di vederti, potresti venire a casa mia, sono sola. >>

 

Chira.

Saaalve gente,
spero che  questo capitolo vi sia piaciuto...
Attendo i vostri commenti. 
 ;)

Sappiate che mancano solo 5 capitoli alla fine di questa storia,
ma non disperatevi, passate in:The Chosen, 
il nuovo frutto della mia fantasia...  Non ve ne pentirete ;)
Mi raccomando,
commentate in tanti e grazie ancora dell'affetto che dimostrate verso le mie storie


                                                                                                                                      Kiss-Kiss. lollipop 2013 

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Capitolo 11
*** Sogni infranti ***


Just Married.


Capitolo 11
 
Chapter – Aki

<< Pronto? >>
<< Ciao, sono io… Ho bisogno di vederti, potresti venire a casa mia, sono sola. >>
Sento la voce triste e tremante di Chira e una morsa mi stringe lo stomaco.
Stacco il telefono e mi fiondo in macchina, anche se la sua casa è dall’altra parte della città, in pochi istanti, mi ritrovo a suonare al campanello della sua dimora.
La porta di ingresso di casa Genji si apre lentamente… da essa appare una triste Chira.
Restiamo a guardarci per un po’ sulla soglia…
<< Stai bene? >>
Senza rispondermi Chira si getta tra le mie braccia, mi stringe forte togliendomi quasi il respiro.
Le sue esili braccia diventano quasi delle tenaglie, che non mi permettono di staccarmi da lei…
Una folata di vento raggela le nostre figure, un temporale si avvicina.
Chira si stacca da me lentamente, come se avesse paura di perdermi.
Entriamo in casa, mi guardo intorno per assicurarmi che non ci sia nessuno.
Il signor Genji potrebbe ammazzarmi se mi trovasse qui con sua figlia!
<< I miei sono fuori città, non torneranno prima di domani sera. >>
Mi tranquillizzo e mi accomodo di fianco a lei…
<< Che ti è successo? Sono giorni che non ti vedo e non ti sento… >>
<< Sei andato a fare visita ad Hiro? >>
Chino la testa e faccio cenno di si alla sua domanda.
<< Te lo ha detto lui, lo hai visto? >>
Chira distoglie lo sguardo da me, china la testa in basso e cerca di nascondere il suo viso con i folti capelli…
<< Hey… >>
Le accarezzo il capo spostandole i capelli dietro la nuca. Vedo una lacrima scendere sul suo viso, rigandolo.
<< Cosa ti ha fatto? >>
Il mio sguardo diventa serio, irritato.
Con voce balbettante Chira mi racconta quello che le è successo… Sono furioso, ho voglia di uscire e trovare quel codardo…
<< Come ha potuto, ha preferito inveire contro di te piuttosto che affrontare me… Che omuncolo! Voglio andargli a spaccare quel suo bel faccino…>>
Prendo la mia giacca dal divano e faccio per indossarla, ma Chira mi blocca.
<< Ti prego non andare, resta qui con me, non ho voglia di stare da sola. >>
<< Quel tizio ha bisogno di una lezione Chira. >>
La vedo scuotere il capo, gli occhi gonfi per le lacrime e il trucco sbafato le donano, è così bella e pura, ma questa situazione la rende debole, fragile alla mercè di tutti.
I suoi sogni di un matrimonio da favola si sono infranti…
Ha bisogno di qualcuno al quale aggrapparsi e al momento ha solo me.
<< Ok, resto qui con te, ma devi smetterla di piangere, non riesco a sopportarlo. >>
Mi fa cenno di si col capo, ripulendosi gli occhi con un fazzoletto.
Ci sediamo sul divano, restiamo a chiacchierare per un po’, ma ogni discorso ci sembra inutile.
Accendiamo la tv e tra film drammatici e commedie romantiche non troviamo nulla che risollevi il nostro morale.
Dopo svariati minuti di zapping mi soffermo su dei cartoni animati.
Chira è silenziosa e sembra non sdegnare la mia scelta, mi volto e la ritrovo rannicchiata in un angolo del divano… Si è addormentata!
Il suo viso si è rilassato, ma il suo corpo no!
Si protegge le gambe stringendole tra le braccia, una posizione alquanto scomoda per dormire.
La tiro a me, facendola stendere sulle mie gambe.
La copro con la mia giacca, se mi alzassi per andare a cercare una coperta la sveglierei, non voglio interrompere il suo sonno.
Mi stringe un lembo dei pantaloni con la mano, è così innocente!
Le accarezzo delicatamente i capelli, per farla sentire al sicuro, sento il mio cuore battere e mi viene da sorridere.
Come tre anni fa, quando vidi quella ragazzina matta che a tarda notte si intrufolò in un locale notturno per recuperare il marito della sua sorella maggiore, anche adesso Chira riesce a farmi questo effetto, a far battere il mio cuore.
E’ una sensazione nuova per me!
Mi addormento così, accarezzando la sua folta chioma nera e perdendomi nei ricordi, entrambi cullati dal rumore della pioggia, che violento, batte sull’asfalto.

 

Chira.

Aki.

- 4, ci avviciniamo alla fine!
Questo è solo un capitolo di passaggio,
spero comunque che sia di vostro gradimento. 
Attendo i vostri commenti, quindi scrivete in molti.  
XD
Intanto vi rinnovo l'invito in: The Chosen.
Tra qualche ora pubblicherò il quinto capitolo di questa storia,
dove si verrà a conoscenza dei veri piani della Gold Academy.
Quindi mi raccomando, non mancate.
 ;)

                                                                        Kiss-Kiss.
lollipop 2013

 
 

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Capitolo 12
*** Non andare via... ***


Just Married.


Capitolo 12

Chapter - Chira

I raggi del sole si fanno largo tra le tende, illuminando il salone.
La luce si riflette sul mio volto, svegliandomi.
Apro gli occhi e ammiro ciò che mi circonda, mi rendo conto di essermi addormentata sul divano, tasto ciò su cui appoggio la testa... e mi rendo conto di non essere sorretta da un cuscino.
<< Oddio. >>
Sobbalzo, voltandomi a guardare la figura dormiente al mio fianco.
Aki ha un espressione dolce e mansueta mentre dorme, al contrario del solito.
Lo guardo ed un sorriso spontaneo si dipinge sulle mie labbra.
Spontaneamente mi viene voglia di avvicinarmi a lui.
Sospiro e delicatamente gli sfioro la guancia con le punte delle mie dita.
Un brivido percorre la mia pelle... Aki è davvero bello! Lo vedo aprire lentamente gli occhi, sobbalzo e mi allontano da lui.
<< Smettila di guardarmi, è presto, dormi ancora un pò. >>
Con un braccio Aki mi tira a se, la mia testa va a sbattere contro il suo petto, ed il braccio forte e robusto mi cinge il corpo.
Sento il suo cuore battere, mi sento protetta. È tutto nuovo per me, stranamente romantico.
Chiudo gli occhi, cercando di cancellare dalla mia mente gli strani pensieri su Aki, restando ancora lì, tra le sue braccia.
<< Che sta succedendo quì, Chira! >>
Un voce ci fa sobbalzare, ero così rilassata e felice da non essermi resa conto che la porta di casa si era aperta...
<< Papà... >>
I miei genitori erano di fronte a me, rientrati prima dal loro viaggio.
L'espressione disgustata di mio padre mi spaventa.
Aki ed io saltiamo in piedi, schierandoci dinanzi a loro.
<< Signor Genji posso spiegarle... >>
<< Fuori da casa mia. Come osi venire quì senza il mio permesso, avvicinarti in modo intimo a mia figlia. Tu non hai rispetto verso gli altri, non meriti nulla. Non voglio più vederti in questa casa. >>
<< Papà ti prego... >>
Mentre il mio viso si bagna di copiose lacrime, Aki prende la sua giacca, mi lascia un ultimo comprensivo sguardo e poi va via.
<< Non puoi farmi questo. >>
<< Sai dove siamo stati questo fine settimana Chira? A Busan, nella tenuta balneare della famiglia Mori, abbiamo discusso di affari con altri miei clienti e abbiamo stabilito la data del tuo matrimonio... Sarà il prossimo sabato.>>
Scuoto il capo...
<< Io non voglio sposarmi! >>
Urlo, come mai prima, sono stanca delle imposizioni di mio padre.
Tutta questa storia si sta prolungando ad oltranza.
Sono sfinita, non ho mai versato tante lacrime prima d'ora.
<< Non ne posso più papà, ci tieni tanto a queste nozze? Bene, sposerò Hiro ma sappi che allora non vorrò più vederti... >>
Prendo il cappotto sull'attaccapanni vicino alla porta, lo indosso ed esco di casa.
Stranamente mio padre non mi ha impedito di uscire, le mie parole devono averlo colpito.
Esco dal cancello di casa e mi accorgo che l'auto di Hiro è ancora costeggiata accanto al marciapiede.
Mi guardo intorno, lo cerco, ma di lui non vi è alcuna traccia.
<< Non può essere andato molto lontano, è a piedi. >>
Cammino allungo, intanto il cielo su Seoul inizia a scurirsi, un pò per il calare della sera, un pò per il mal tempo che si avvicina.
Il semaforo segnala il rosso per i pedoni, ma, sulle strisce, intento ad attraversare, noto la figura di Aki.
Inizia a piovere e la mia vista non è tanto nitida.
<< Akiii >>
Urlo e riesco a farlo voltare... È lui!
Le macchine passano, mentre Aki è fermo sulle strisce al centro della strada, ci guardiamo per qualche istante, mentre la pioggia bagna i nostri vestiti.
Corro per la strada, facendo imprecare gli automobilisti, fermandomi ad un palmo da Aki...
<< Mi dispiace. >>
Le lacrime si mischiano alla pioggia sul mio viso.
<< Tu non hai colpa di nulla Chira, non devi scusarti. >>
Mi butto tra le sue braccia, piango, mentre vengo stretta amorevolmente da l'unica persona che riesce a farmi sentire forte e protetta.
<< Non andare via Aki. >>

 

Chira & Aki.

Salve ragazze,
scusate la mia assenza ma ho avuto dei problemi con la linea internet...

Maledetta Telecom!
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, 
attendo i vostri commenti,
sappiate che mancano solo 3 capitoli al gran finale.
;)
Ora dopo aver letto questo chapter, se non avete niente di meglio da fare, 
passate nell'altra mia storia: 
The Chosen.

A presto!

                                                                                                                          Kiss-Kiss . 
lollipop 2013
 

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Capitolo 13
*** Più che amici. ***


Just Married.


Capitolo 13

 
Chapter – Chira

Mancano solo due giorni alle nozze, resto rintanata nella mia stanza in attesa che il fatidico giorno arrivi.
Evito di parlare con i miei genitori, ormai non siedo neanche più a loro fianco nelle ore dei pasti. Sono davvero troppo delusa da loro!
Sono le dieci di sera, sgattaiolo fuori dalla stanza e mi dirigo verso la cucina, i morsi della fame mi impediscono di prendere sonno…
Arrivo alla porta e sento del vociferare, riconosco le voci dei miei.
Mi soffermo sulla parete, nascosta in un angolino, origlio la loro conversazione.
<< Minji cara non devi preoccuparti e non puoi avere ripensamenti a questo punto… >>
<< Ma Chira è così triste, non ci rivolge più neanche la parola. Rui, mi manca la mia bambina, Emi è lontana e con lei non ho mai avuto il classico rapporto madre-figlia, ma Chira, lei è sempre stata accanto a me, eravamo molto legate ed ora… Se sabato la condurremo in quella chiesa la perderemo, ne sono certa. >>
<< Cosa vuoi che faccia ora? Ho firmato subito quel maledetto contratto, quella clausola che mi vieta di rescindere questo matrimonio. Potremmo perdere tutto Minji, l’azienda, la nostra casa ed anche il fondo fiduciario di Chira. Cosa daremo a nostra figlia in futuro se resteremo senza denaro? >>
Sento i miei genitori piangere, le loro lacrime sono come una pugnalata nel mio esile petto.
Ora capisco la severità di mio padre, il suo essere così brutale con me negli ultimi tempi…
L’avvocato Okada non è uno sprovveduto, conosce sin troppo bene suo figlio e sa che col carattere che si ritrova non troverà presto moglie, ecco perché ha stipulato questo contratto e qualora mio padre volesse rescinderlo, lui gli toglierebbe tutto, lasciandoci per strada.
I matrimoni combinati sono solo degli affari da concludere, ma questo va ben oltre…
Entro nella cucina e vedo i miei genitori abbracciarsi tra le lacrime.
<< Mamma, papà… non dovete disperarvi per me. Sposerò Hiro e starò bene, ve lo prometto… >>
Mio padre mi viene incontro e mi abbraccia col magone che gli stringe la gola.
<< Mi dispiace tanto figliola, mi dispiace… >>
Ho preso la mia decisione, ho smesso di ribellarmi e di provare a trovare una soluzione.
Sposerò Hiro, anche se so che questo mi renderà molto triste…
C’è qualcun altro a cui ora dovrei comunicare la mia decisione.


Chapter – Aki

Spero tu sia a casa, sto per raggiungerti, ho qualcosa di importante da dirti…

Leggo il messaggio di Chira e inizio ad agitarmi, cosa vorrà dirmi?
Dal giorno in cui il signor Genji mi ha trovato a casa loro al fianco di Chira, io e lei non ci siamo ne visti ne sentiti molto.
Il suo abbraccio, sotto la pioggia battente di Seoul, è l’ultima cosa che mi resta di lei.
Una vena di malinconia mi si dipinge sul viso, forse perché penso già al peggio…
Sento suonare il campanello e il mio fare su e giù frenetico per la stanza, si ferma.
Sospiro ed apro la porta.
Eccola, Chira… Avvolta nei suoi abiti color pastello, i lunghi capelli che le scendono copiosi sulle spalle, mi sorride appena, per poi farsi strada in casa mia.
Ci fissiamo per un po’ da un capo all’altro della stanza, senza proferir parola.
Un suo sorriso dolce e intenso, rompe quel silenzio.
<< Nel messaggio hai scritto che dovevi parlarmi di una cosa importante… Di cosa si tratta? >>
 << Si, volevo parlarti del matrimonio, vedi io ho preso una decisione… >>
La ascolto, mentre parla della sua scelta, dei suoi piani per il futuro, del contratto che l’avvocato Okada ha fatto firmare a suo padre… E’ così sincera, le sue parole sono lineari come il tono della sua voce.
Non trema più quando parla di Hiro, i suoi occhi limpidi e profondi, non si inumidiscono più.
Ha deciso e la sua scelta mi spezza il cuore.
<< Quindi Aki, ti prego di non cercare più un qualche tipo di soluzione per annullare queste nozze. Sabato mi sposerò e vorrei tanto che tu fossi al mio fianco, sei un caro amico per me…>>
Le sue parole mi innervosiscono, non sono riuscito a proteggerla e quando, finalmente ho capito cosa provo per lei… la perdo.
<< Non posso restare qui allungo, l’autista di mio padre mi attende, quindi ora vado. >>
Mi stampa un leggero bacio sulla guancia e vedo i suoi occhi diventare lucidi, non vuole lasciarmi lo so, ed io di certo non voglio lasciare lei.
Le afferro il braccio e la tiro a me…
<< Siamo più che amici noi due Chira. >>
La stringo tra le mie braccia e la bacio.
Credo di non aver mai baciato una donna come ho fatto con Chira.
Sentivo il suo soffice viso muoversi tra le mie mani, le sue labbra, che sanno tanto di fragola, infrangersi con passione sulle mie.
Ho sempre pensato che guardare qualcuno mentre la si bacia, sia segno di virilità… non ci sono riuscito con lei, guardare i suoi profondi occhi neri mi intimorisce.
E’ strano come questa ragazza riesca a farmi sentire vulnerabile…
Ci stacchiamo e lentamente riapro gli occhi, cingo ancora il suo volto con le mie mani, la guarda mentre le lacrime le scendono lungo tutto il viso, infrangendosi sulle mie mani…
<< Non piangere, odio vederti farlo… >>
<< Non dovevi baciarmi… >>
Mormora tra lacrime e singhiozzi, vederla piangere per me, mi spezza il cuore.
<< Devo sposare Hiro, devo sposarlo per forza e voglio farlo. Il tuo bacio mi ha fatto capire cosa mi perderò e non avrò mai. >>
<< Puoi ancora averlo, io sono qui. >>
Scuote il capo e anche se mi fa male, riesco a capire perché lo fa.
Abbozza un sorriso, si asciuga gli occhi e sfila via il suo viso dalla mia presa.
<< Forse è meglio che tu sabato non venga. Devo sposarmi, non posso avere ripensamenti… >>
Si avvicina a me e delicatamente mi accarezza il viso, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare da quel brivido, so che è l’ultima volta che avrò Chira tanto vicina a me. Non cercherò di fermarla anche perché che lei non me lo permetterebbe.
Cinge il mio collo col suo braccio, la vedo arrancare, mentre tenta di tenersi sulle punte, non indossa i tacchi e questo la rende molto più bassa di me.
Avvicina il suo viso al mio orecchio e mi sussurra…
<< Grazie, mi hai protetta, ti sei preso cura di me, mi hai fatta ridere, piangere, sognare e desiderare un futuro diverso… Se tre anni fa fossi stata questa Chira e tu questo Aki, maturi e adulti allo stesso modo, forse le mie scelte sarebbero state differenti, ora però il destino, beffandosi di noi, ha scelto un futuro diverso. Mi dispiace, l’ultima cosa che desideravo era farti del male… >>
Si stacca da me, riapro gli occhi e la guardo, una, una sola lacrima riga il mio viso. Chira se ne accorge e la asciuga con la sua mano.
<< Ho ancora un ultimo grazie per te. Ti ringrazio per avermi fatto capire cosa vuol dire amare qualcuno! >>
Resto lì, fermo nel mezzo del salone, mentre guardo Chira voltarmi le spalle e andare via.
E’ l’ultima volta che la vedrò, non riesco neanche ad arrabbiarmi o a soffrire, ricordo di lei in questa casa e mi viene da sorridere.
Poco tempo a stretto contatto con lei ed è riuscita a cambiare la mia vita.
E’ strano, proprio adesso che ho capito di essermi innamorato di lei, la perdo.
Chira ha ragione, il destino si sta beffando di noi!

 

Chira & Aki.

- 2 ci avviciniamo alla fine...
Finalmente Aki e Chira si sono baciati... ma questo potrebbe essere il loro,
primo ed ultimo bacio.
Vi aspetto nel prossimo capitolo, intanto lasciatemi qualche vostra opinione. 

Vi rinnovo l'invito nell'altra mia storia: The Chosen.
A presto!

                                                                                                                                                                  Kiss-Kiss. lollipop 2013
 

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Capitolo 14
*** Arrivano i rinforzi. ***


Just Married.


Capitolo 14

 
Chapter – Aki

Il telefono non cessa di squillare, il mal di testa, provocatomi dall’alcool, fa risuonare quegli squilli come rimbombi nel mio capo.
Guardo l’ora, l’orologio segna le 24.00, è ufficialmente sabato.
Questo maledetto telefono non smette di suonare, mi alzo dal letto e lo prendo tra le mani, mi strofino gli occhi e leggo il nome sul display: Ken.
<< Pronto. >>
<< E’ da stamattina che ti chiamo, perché non rispondevi mi hai fatto preoccupare… stai bene? >>
<< Cosa vuoi Ken? >>
<< Apri la porta idiota. >>
Riattacca il telefono, lasciandomi interdetto per qualche istante… poi sento suonare il campanello.
Scendo le scale, scivolando ripetutamente su qualche gradino. Non mi reggo in piedi!
Apro la porta ed eccolo…
<< Tu… >>
Ken è lì d’avanti a me, stretto nel suo solito, lungo e nero cappotto. Mi sorride per poi abbracciarmi.
<< Amico mio, quanto mi sei mancato… >>
Ci sediamo sul divano mentre bevo il mio caffé amaro…
<< Hai un aspetto orribile e la tua casa puzza. Dovresti farla arieggiare di tanto in tanto. >>
Mi sorride beffardo.
<< Cosa ci fai qui a quest’ora? >>
<< Sono arrivato adesso, sono qui per il matrimonio. Stamattina Chira ha raccontato ad Emi del vostro incontro dell’altra sera…per questo ti chiamavo con tanta insistenza. >>
<< Tua moglie ti spiffera tutto… >>
Sorride, avvicinandosi di più a me.
<< Ti sei innamorato di Chira! Che combini… >>
Continua a scuotere il capo accennandomi ripetuti sorrisi…
<< Ero preoccupato e sono venuto subito qui per vedere come stai, e devo dire che te la passi da schifo. >>
Mi passo nervosamente le mani sul capo, nella speranza di cancellare i miei pensieri, avere Ken qui è una gioia ma non riesco comunque a godermi questo momento.
<< Devi stare tranquillo, Aki, troveremo un modo per aiutare Chira e te. >>
<< Ormai è tardi… >>
<< E vuoi lasciare la mia sorellina nelle mani di quel maiale? Non se ne parla! >>
Mi volto sorprendendomi nel vedere Emi, poggiata sull’asse della porta.
<< Emi, anche tu qui? >>
Fa di si con la testa per poi venirmi incontro ed abbracciarmi con affetto, non era mai stata tanto gentile con me e sentirla così vicina mi riempie di gioia.
<< Dovresti andare da tua sorella e non stare qui con me… Ha bisogno di te! >>
<< Chira può cavarsela da sola ancora per qualche ora, adesso quello che mi preoccupa di più sei tu Aki. >>
La guardo con espressione interrogativa, preoccuparsi più per me che per sua sorella… non è da Emi.
Si siede accanto a suo marito e fa cenno anche a me di sedermi, li guardo vicini e quasi mi viene da sorridere, sono cresciuti, maturati ed’è bello vederli ancora insieme, mentre si tengono per mano.
Emi riprende a parlare, guardandomi in modo serio…
<< Ken ha ancora molti amici da queste parti, alcuni sono avvocati, colleghi di Okada, ci hanno raccontato delle cose molto interessanti su Hiro. >>
Mi avvicino a loro, sono curioso di ciò che vogliono dirmi…
<< Parlate. >>
<< La sua fedina penale non è immacolata come credevamo, suo padre ha pensato bene di farla ripulire, togliendo anche la più piccola delle macchie. Hiro è stato arrestato svariate volte, per aggressione, droga, rapina e bische clandestine, ah per non parlare delle corse in moto, illegali. >>
Non riuscivo a credere alle parole di Emi… Chira sta per sposare un delinquente.
Mi alzo di scatto e prendo la giacca dalla poltrona, senza neanche lavarmi il viso.
<< Aki dove stai andando? >>
Mi fermo sulla porta, sorpreso di vedere Ken ed Emi ancora seduti comodamente sul divano.
<< Che vuol dire: dove sto andando? Da Hiro, ho intenzione di ucciderlo, poi andrò da Chira per--- >>
<< Per dirgli che hai ucciso il suo futuro sposo? E vuoi andarci scalzo? >>
Preso dall’impeto non mi sono neanche infilato le scarpe e Ken riesce a scherzare anche in situazioni del genere…
Emi si avvicina a me, chiude la porta e carinamente mi passa una mano sul braccio.
<< Calmati Aki, abbiamo ancora tempo, tu ora dormi, poi fatti una doccia e mettiti il tuo completo migliore, ci vediamo in chiesa domani mattina. >>
In chiesa?!? Non riuscivo a comprendere le parole di Emi, perché voleva vedermi in chiesa, cosa aveva in mente?
<< Avete un piano vero? >>
<< Ovviamente, lascia fare a noi. >>
Accompagno i coniugi Mori alla porta e poi faccio come ordinatomi.
A vedere i loro volti, si direbbe che quei due escogitano qualcosa di grosso.
Se metti insieme una donna intelligente ed un uomo malvagio ed astuto, non c’è scampo per nessuno!
Sorrido, mentre ammiro il buio soffitto della mia stanza, domani rivedrò Chira e so per certo che sarà bellissima avvolta dal suo abito bianco… e finalmente ho rivisto Ken ed Emi, sono davvero felice che loro siano qui, ad aiutarci.
Chiudo gli occhi, ho l’animo stanco ma finalmente più libero…
Non vedo l’ora che arrivi domani!

 

Aki.

Eh, manca solo un capitolo alla fine...
Ken ed Emi sono tornati: EVVIVA!
Pubblicherò il gran finale questo fine settimana, quindi non mancate. 

Attendo i vostri commenti a questo capitolo.
Di seguito vi lascio il video di: 
Just Perfect,

creato dalla splendida PinkyCCh.
Grazie di cuore tesoro...
Bene, ora vi saluto rinnovandovi l'appuntamento nell'altra mia storia,

The Chosen... Ci becchiamo questo fine settimana con l'ultimo capitolo.

                                                                                                                                                                            Kiss-Kiss. lollipop 2013

 
 

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Capitolo 15
*** Semplicemente Perfetto! ***


Premessa: La frenesia di pubblicare questo ultimo capitolo ha avuto la meglio su di me, impedendomi di rileggere lo scritto che ho pubblicato, 
quindi chiedo in partenza scusa a tutti voi lettori per eventuali errori. :(

Capitolo 15

 
Chapter – Chira

E’ sabato. Sono in piedi, dritta d’avanti allo specchio e ammiro il mio abito bianco…
Dovrebbe essere il giorno più felice della mia vita ma non lo è…
<< Chira tesoro sei pronta? >>
La mamma bussa alla mia porta, tiro un lungo respiro e poi esco, accompagnata dal rumore dei miei tacchi sul pavimento.
Scendo le scale e mi ritrovo d’avanti ai miei genitori.
La mamma stringe tra le mani un fazzoletto, asciugandosi le lacrime di commozione che le scendono giù per il viso.
<< Sei bellissima tesoro. >>
Mormora mio padre a voce bassa, preso dal magone.
Sorrido appena e afferro il suo braccio, sono pronta ad andare in chiesa!
La cerimonia sarà per pochi intimi, visto che è stata organizzata in tutta fretta, non so neanche se Emi riuscirà ad esserci. Forse è meglio per lei evitare di assistere a questa farsa!
<< Minji, tu e Chira andate nella stanza riservata della cappella, verrò a chiamarvi io appena arriverà. >>
Pensavo di dover percorrere quella navata e invece mi trovo rinchiusa in una stanza con i miei genitori che camminano su e giù nervosamente fuori dalla porta, origlio, nel tentativo di capire cosa sta accadendo.
Nell’attesa ritorno a pensare ad Aki e al nostro bacio a quello che ho provato… quasi riesco ancora a sentire il sapore e la morbidezza delle sue labbra sulla mia bocca.
Scuoto il capo nel tentativo di cancellare quei pensieri, è il giorno delle mie nozze con Hiro, non posso pensare ad un altro uomo, nonostante le circostanze in cui mi ritrovo.
<< Hiro Okada non è ancora arrivato! >>
Cosa?!? Il bisbiglio di mio padre è arrivato chiaramente alle mie orecchie.
Inizio a mangiucchiarmi nervosamente le unghie…
Guardo fuori dalla piccola finestra quadrata, il cielo è luminoso, il sole risplende e gli uccellini cinguettano. E’ un bel giorno per sposarsi!
Il mio assopimento viene interrotto dal cigolio della porta che si apre, mi volto restando interdetta nel vedere la persona che mi si presenta dinanzi…
<< Emi. >>
Gli occhi mi si inumidiscono e le lacrime iniziano a scendere copiose giù per il viso, facendo sciogliere il mio mascara.
Non avevo preventivato di commuovermi oggi!
<< Ciao sorellina… Sei stupenda! >>
Le corro incontro abbracciandola. Mi è mancata così tanto…
<< Cosa fai qui? >>
<< Non potevo mancare alle tue nozze. >>
Mi sorride dolcemente, accarezzandomi le guance.
<< Pronta a sposarti? Il tuo futuro marito è arrivato, ti attende sull’altare. >>
Faccio cenno di si col capo, in modo poco convincente.
Emi mi tende la mano, la afferro e cammino al suo fianco.
Il mio ingresso sulla navata non è come quello delle altre spose, ho deciso di non farmi accompagnare da mio padre, nessuna musichetta, solo io, i miei fiori ed una veloce camminata verso colui che dovrà starmi accanto per il resto della mia vita.
Hiro è lì, ha il capo calato ed il viso pallido, neanche mi guarda.
Dietro di noi ci sono seduti i nostri genitori, mia sorella e qualche amico intimo delle nostre famiglie. In tutto una ventina di persone…
Pochi istanti e la cerimonia ha inizio.
Il prete inizia con la fatidica frase: “Se qualcuno ha qualche motivo per interrompere queste nozze, parli ora o taccia per sempre.
In quell’istante si sentono avvicinare dei passi, provengono dalla navata, istintivamente mi volto e vedo loro, belli come sempre, uniti e sorridenti… Ken e Aki.
Avere Aki qui mi rende nervosa, mi volto e chino il capo, chiudendo gli occhi.
Non voglio guardarlo!
Ritorno a voltarmi verso il prete, nell’attesa che continui con la cerimonia…
<< Io… io ho un motivo per annullare queste nozze. >>
Strabuzzo gli occhi e mi volto, vedo Hiro, ha gli occhi rossi e il viso cupo…
<< Che stai dicendo?!? >>
L’avvocato Okada si alza e inveisce contro suo figlio con espressione infuriata.
<< Non voglio sposare Chira, non la amo e non voglio stare con lei. Scusate. >>
Hiro scende di fretta dall’altare, percorre la navata per uscire, incontrandosi e scontrandosi con Ken ed Hiro che, sorridenti e con sguardi maliziosi, si godevano da lì lo spettacolo.
L’avvocato Okada e sua moglie corrono dietro loro figlio, mentre io resto lì, stretta nel mio abito bianco con espressione interdetta.
<< Che sta succedendo? >>
Emi si avvicina a me, accarezzandomi, dolcemente la schiena…
<< Sei libera sorellina, il contratto è stato sciolto, Hiro ha annullato le nozze. >>
Emi mi strizza l’occhio, ed’io non riesco ancora a capire cosa stia accadendo…
Rientro nella stanza riservata e mi spoglio dell’abito da sposa per indossare i miei vestiti abituali.
Sento bussare alla porta…
<< Avanti. >>
<< Ciao. >>
E’ Aki. Entra nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e mostrandomi il più felice dei suoi sorrisi…
<< Spiegami, come avete fatto tu e i due sposi a convincere Hiro ad annullare le nozze? >>

Chapter – Hiro

Veder scappare Hiro dall’altare, seguito da quel viscido di suo padre è stata una scena che non mi sarei perso per nulla al mondo… Sorrido, ripensandovi.
La mia attenzione viene carpita da Chira, la guardo in piedi retta d’avanti a me, ha indosso i suoi soliti jeans sdruciti e la felpa color blu che tanto dona alla sua carnagione.
Guardo il suo splendido abito bianco, gettato come uno straccio vecchio su di una sedia…
Ha le mani poggiate sui fianchi a mo di sfida…
<< Allora?!? Vuoi rispondere alla mia domanda? >>
<< Sono stati Emi e Ken a liberarti dalla tela che con ingegno e perfidia l’avvocato Okada ti stava tessendo attorno… >>
Chira scuote il capo, incerta delle mie parole.
Le prendo una mano e la faccio accomodare insieme a me sulla panca dinanzi alla finestra.
<< Hiro è un delinquente, la sua fedina penale è più sporca di una stalla… >>
<< Non può essere, mio padre prima di firmare il contratto col signor Okada, di un’unica cosa si è assicurato, della fedina penale di Hiro e credimi era più che limpida. >>
Accenno un sorriso, l’ingenuità e la purezza di Chira sono doti che non molte ragazze hanno oggi giorno.
<< L’avvocato Okada ha molti soldi, potere ed’è molto astuto come la maggior parte degli avvocati infondo. Ha cancellato ogni traccia di delinquenza dalla vita di Hiro e ha pensato bene di farlo sposare prima che commetta qualche altra cavolata e finisca solo e chiuso dietro a delle sbarre… >>
Chira si alza ed inizia a passeggiare nervosamente nella stanza… passandosi di continuo le mani nel folti capelli neri.
<< Come siete riusciti a convincere Hiro a mollarmi sull’altare d’avanti a suo padre? >>
<< Ken ha ancora parecchia influenza tra i pezzi grossi di Seoul. Ha parlato con un giudice, uno che deve molti favori a suo padre, il signor Mori… Ha chiesto a lui di intercedere, se Hiro non avesse annullato le nozze, il giudice avrebbe aperto un inchiesta su lui e suo padre… Insabbiare anni ed anni di attività criminose è un reato, punibile con pene di leggi. >>
Vedo Chira sorridere… Era da tempo che non vedevo il suo volto così luminoso.
<< Ken è un vero genio! >>
<< E tu sei finalmente libera! >>
Scuote lentamente il capo, ha gli occhi lucidi per le lacrime, stavolta sono lacrime di gioia!
<< Non riesco ancora a crederci, mi ci vorrebbe un pizzico per rendermi conto che è tutto vero e non un sogno. >>
Non me lo faccio dire due volte, mi avvicino a lei e stringo le suo rotonde guance tra le mie dita.
<< Ah, cosa fai… >>
<< Ora ci credi… Sei libera Chira, li-be-ra! >>
Le lascio il viso e la guardo mentre si strofina le mani sulle guancia rosse e doloranti, poi mi guarda intensamente…
<< E tu Aki, tu sei solo un mio bellissimo sogno o sei la realtà? >>
Le sorrido, avvicinandomi di più a lei, ad un palmo dal suo viso…
<< Io sono vero e anche tu, nonostante io abbia la sensazione di vivere un sogno quando ti ho al mio fianco. >>
Non faccio in tempo a finire di parlare che mi ritrovo le braccia di Chira intorno al collo, mi stringe forte, quasi lasciandomi senza respiro… Provo a staccarmi da quella presa nel tentativo di respirare, ma avere Chira così vicina a me, mi fa cambiare idea.
La stringo forte contro il mio petto, riesco quasi a sentire il suo cuore battere all’impazzata.
Forse il destino ha smesso di prendersi gioco di noi, forse, finalmente, c’è la possibilità di un futuro insieme.

Chapter – Chira.

6 mesi dopo…

Manca poco al giorno di Natale, su Seoul la neve cade copiosa, le vetrine come le strade sono illuminate dalle caratteristiche luci rosse lampeggianti, che tengono viva questa fredda città.
Personalmente non ho mai amato il Natale, per me il 25 dicembre era solo un giorno come un altro, l’unica differenza era caratterizzata dai regali, da bambina ricevevo decine e decine di pacchetti…
Quest’anno qualcosa è diverso, riesco a respirare quell’atmosfera d’amore e pace tipica del Natale, persino camminare con le mie scarpe nella gelida ed umida neve, non mi fa più orrore!
<< Ciao, sono arrivata. >>
Il caldo del camino acceso mi accoglie, sfilo via il mio cappotto e tolgo le scarpe umide poggiandole vicino alla porta…
<< Hey, dove sei? >>
Mi dirigo verso il salone e vedo una figura distesa sul divano… mi avvicino, per poi chinarmi verso di essa…
Con il volto gelido gli schiocco un bacio su di una guancia…
<< Sei congelata. >>
Sorrido mentre lo vedo aprire gli occhi, mi tira a se abbracciandomi.
<< Cos’è tutta questa confidenza, non siamo mica sposati… >>
Mi stacca da se e mi guarda con il più dolce dei suoi sguardi, poi si infila una mano nella tasca dei pantaloni e vi tira fuori da essa una scatola, per poi porgermela…
<< Aprila. >>
Con fare impacciato e poco convincente scarto il pacchetto, apro la scatola e…
<< Aki, ma sei impazzito… cosa significa questo? >>
Mi tira nuovamente a se abbracciandomi…
<< Non sei ancora mia moglie ma in futuro lo sarai, per ora accetta questo e diventa, ufficialmente, la mia fidanzata. >>
Urlo in modo isterico e lo abbraccio riempiendogli il viso di baci, poi gli porgo la scatola…
<< Devo metterlo da sola? >>
Aki sfila via l’anello dalla scatola, lo bacia e poi lo infila delicatamente al mio dito, guardandomi fisso negli occhi.
Dovrei iniziare a credere ai miracoli di Natale… Sei mesi fa credevo di dover trascorrere la mia vita accanto ad un uomo che non amavo e che non mi rispettava.
Credevo di dover essere per sempre infelice e di serbare rancore a vita verso i miei genitori.
Ora invece, devo pizzicarmi il braccio per poter credere che tutto questo mi stia davvero accadendo.
Ho ricucito il rapporto con i miei, ho riscoperto l’amore di una sorella e, finalmente
il mio sogno di un matrimonio perfetto, si sta per avverare.
Sono fidanzata con un ragazzo fantastico che mi ama e io credo, anzi sono sicura di amare.
Ho incollato al mio anulare un fantastico anello che d’ora in poi, giorno dopo giorno mi ricorderà di quanto io possa essere fortunata, di quanto io possa essere amata.
Ed’è con gli occhi dell’amore che ora ammiro il mio futuro, qui, ad un palmo da me…

 
FINE!

Chira & Aki.

Aki & Chira.

Eccoci giunti alla fine di un'altra storia, 
devo dire che ho pubblicato questo ultimo capitolo con una stretta al cuore,
mi ero davvero affezionata a questi due personaggi, come tutti voi del resto.
Vi ringrazio per aver letto, recensito e inserito la mia storia tra le seguite/ricordate/preferite.
Siete fantastici!

Attendo i vostri pareri e spero di ritrovare le vostre recensioni e il vostro affetto anche nell'altra
mia storia:
The Chosen.
Bhe, che dirvi, grazie ancora e a presto!

                                                                                                                               Kiss-Kiss. lollipop 2013

 




 

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