He keeps me warm.

di my spring
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.
Allie Embel, ragazza di 24 anni,  vive da quattro anni a New York. I suoi genitori, Frank Embel e Tina Ruth, sono rimasti a Seattle, città natale della ragazza che invece è corsa subito in cerca di lavoro e novità. Allie voleva da sempre essere la proprietaria di una biblioteca e in quattro anni ci riuscì perfettamente, il suo edificio diventò il più famoso della città e lei ne andava molto fiera.
La sua vita sembrava procedere tranquillamente, ma come sempre, i ricordi le bussarono alla porta. I suoi, erano ricordi che profumavano di primavera, una primavera di molti anni fa, quando lei aveva soli 12 anni e si divertiva a correre sul prato del campo da baseball di Seattle, campo che dopo ogni partita, era quasi sempre vuoto e lei ne approfittava per divertirsi con l’immaginazione e correre come un aereo su tutto il campo, quel  12 aprile però, Allie non era l’unica persona che stava sul campo da baseball di Seattle, un giovane ragazzo di 18 anni, si esercitava a baseball, non faceva parte della squadra e questo la ragazza lo capì subito, ma era lo stesso molto bravo e volenteroso.
La ragazzina si avvicinò al biondo timidamente, anche lei sapeva giocare a baseball e quel ragazzo agli occhi di lei, era uno dei più belli che avesse mai visto.

“Giochiamo assieme?” Sussurrò lieve la mora dagli occhi azzurri.
“Certo!” Sorrise e lei tremò.

Passarono tutta la giornata a giocare a baseball, anche se non si conoscevano.

“Comunque piacere, io sono Allie, Allie Embel!” Sorrise dando la mano al biondo dagli occhi verdi.
“Ciao Allie, io sono Ben Haggerty!” Ricambiò il sorriso e strinse la mano di Allie che si era persa negli occhi del giovane Ben.
“Quanti anni hai Ben?”
“Ho 18 anni.”
“Mh.. Io ne ho solo 12..”
“Per aver 12 anni sei una ragazza molto carina e divertente e sai pure giocare a baseball!”
“G-grazie Ben… Che ne dici se ogni domenica dopo la partita, restiamo a giocare  sul campo?”  Allie era rossa in viso, nessuno gli aveva mai detto “sei una ragazza molto carina”.
“Bellissima idea! Allora ci vediamo domenica! Ciao Allie!” Sorrise.
“Ciao Ben!” Ricambiò il sorriso.

Da quel giorno i due non smisero di vedersi e di giocare a baseball, erano diventati migliori amici, anche se lei provava per lui un sentimento molto più forte di una semplice amicizia.
Arrivò però, il momento in cui Ben decise di partire per qualche anno ed andare in Irlanda e nel saperlo Allie si chiuse in se stessa, passò anni terribili ma con l’aiuto della famiglia andò avanti.
Non incontrò più il suo unico amore, anche se un giorno, mentre ordinava dei libri nella sua biblioteca, un profumo di primavera entrò nell’edificio, lo stesso profumo che sentiva stando con Ben. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.

“Allie c’è un ragazzo che chiede di te alla cassa!” Esclamò subito Lucy, la mia cara amica di New York che mi aiuta con la biblioteca.

“Un attimo che finisco di ordinare questi libri e vengo.” Le sorrisi.

E come promesso, terminai subito il mio compito ed andai alla cassa, era da qualche minuto che mi sentivo abbastanza strana, ma non ne capivo il motivo, l’atmosfera era molto strana e il mio cuore batteva sempre più veloce.
Arrivai alla casa, alzai lo sguardo e dopo aver guardato il ragazzo davanti a me, persi conoscenza cadendo a terra, ma lui corse subito per prendermi.

“Allie! Allie! Riesci a sentirmi? Stai bene?” Sentivo la voce di Lucy ed era molto preoccupata, ma c’era qualcuno che mi stringeva la mano sinistra ed ero certa che non era la mia dolce amica, era una mano maschile.

“Forse è meglio che io vada…” La sua voce, come potevo non riconoscere la voce della persona che ho amato per tutti questi anni e che amo tuttora? Aprii gli occhi e davanti a me c’era lui, Ben, in tutta la sua bellezza. Negli anni diventò famoso ed anche per questo non lo vidi più.

“B-ben. Sei tu?” Chiesi con voce tremante. Lui, che se ne stava andando, si girò velocemente verso di me.

“Allie! Non sai quanto mi sei mancata!” Mi strinse forte, ed io con le lacrime agli occhi lo strinsi con più forza. No, non stavo sognando, lui era fra le mie braccia, finalmente potevo riabbracciarlo, finalmente potevo perdermi dopo tanto tempo nei suoi occhi.

“Da sempre aspettavo questo momento!”
“Ma che fine avevi fatto?” Rise, e sorrisi pure io.
“Penso che sai già cosa è successo dopo la tua partenza…” Abbassai lo sguardo, eravamo ancora seduti sul pavimento, mentre Lucy accoglieva i lettori.
“Sì e la cosa più brutta è che a farti del male son stato proprio io.” Aveva gli occhi lucidi, stava piangendo per me, con me.
“Non preoccuparti, me la sono cavata.”
“Avevi solo 15 anni.” Sussurrò piangendo.
“E tu 21… Ma ora tutto è passato, guardaci, siamo più grandi!” Ci abbracciammo.
“Mi perdoni?”
“Certo Ben! E ora alziamoci e andiamo a prenderci una buona cioccolata calda!”
Passammo la giornata a divertirci come ai vecchi tempi.
Era il 7 dicembre e c’era molta neve, stavamo “lottando” con delle palle di neve, eravamo sotto casa mia e di Lucy, abitavamo insieme, quel cortile si riempì presto di risate, le nostre risate.
Quanto avrei voluto dirgli “Ti amo Ben, dal primo momento che ti ho visto, ti ho amato” ma non ci riuscivo, ogni volta che ci provavo, qualcosa dentro me mi fermava.

“Tutto bene Allie?”
“Sì, solo che mi sei mancato…”
“Oh pure tu!” Disse gridando e buttandosi su di me per poi abbracciarmi.
“Ahahah ma sei stupido?”
“Sì molto!” Ridemmo felici, e lui era ancora su di me con la neve che ci bagnava.
“Ah che freddo!” Dissi imbarazzata mentre lui mi stringeva forte.
“Che ne dici di uscire con me domani? Io e Ryan dobbiamo fermarci a New York per molto!”
“Certo! Ryan è il ragazzo con cui lavori vero?” Sorrisi, dalla televisione sembrava un ragazzo molto simpatico.
“Sìsì!” Mi aiutò ad alzarmi.
“Bene! Allora ci vediamo domani Ben!” Lo salutai baciandolo su una guancia, entrambi diventammo rossi. Lui mi abbracciò sussurrandomi all’orecchio: “A domani, bellissima”  il mio cuore perse un battito, mi aveva chiamata bellissima, ed io mi sentivo così bene fra le sue braccia. Lui scappò via salutandomi da lontano con la mano, cosa che feci pure io mentre ancora pensavo all’accaduto; poi prese un taxi e sparì.
Entrai nel mio palazzo, salii le scale ed entrai nell’appartamento che condividevo con Lucy, come sempre era tutto ordinato, non me ne accorsi, ma stavo ancora sorridendo da quando Ben se ne era andato. Erano le otto di sera, chiusi la porta di casa ed andai in camera mia, presi l’essenziale ed andai a farmi un bagno caldo. Alle nove ero già in pigiama, uscii dal bagno e mi preparai un panino che poi mangiai sul divano. Come tutte le sere, mi addormentai sul divano con la tv accesa, questa volta però, mi addormentai con una felicità nel cuore, che non provavo da anni.

Continua.



 

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