Tu e i tuoi Presentimenti...

di PaneBianco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fine 1^ anno, Hogwarts. ***
Capitolo 2: *** 14 Febbraio del 2^ anno, Hogwarts ***
Capitolo 3: *** Inverno del 3^ anno, Hogsmeade ***
Capitolo 4: *** 6 Dicembre del 4^ anno, Hogwarts ***
Capitolo 5: *** Gennaio del 5^ anno, Hogwarts ***
Capitolo 6: *** Fine primavera del 6^ anno, Hogsmeade. ***
Capitolo 7: *** Maggio del 7^ anno, Hogwarts. ***
Capitolo 8: *** Epilogo: 8 anni dopo… ***



Capitolo 1
*** Fine 1^ anno, Hogwarts. ***


Tu e i tuoi presentimenti...


Fine 1^ anno, Hogwarts.

Harry aveva appena attraversato il fuoco per raggiungere la stanza successiva lasciandola sola nella stanza delle pozioni. Hermione si affrettò a bere la pozione per attraversare il fuoco dall’altra parte della stanza. Era necessario arrivare là, perché Harry aveva bisogno di aiuto. Sarebbe andata a chiamare Silente, anche se sapeva che non era nella scuola.

Si portò la bottiglietta alle labbra e bevve tutto d’un sorso. Non aveva un cattivo sapore, ma si sentì strana, come congelata. Fece un passo verso il fuoco e scoprì di essere protetta da un strato di qualcosa. Attraversò la porta del tutto e si ritrovò di nuovo nella stanza della scacchiera.

Ron era ancora svenuto a un lato del pavimento. Giaceva supino con gli occhi chiusi. Le braccia aperte e le gambe erano in una posizione scomoda. Il respiro era lento e una grosso livido viola faceva capolino tra i capelli rossicci.
Hermione gli si avvicino di corsa. Gli prese il polso per sentire il battito.

All’inizio non sentiva niente e si spaventò non poco, ma dopo alcuni secondi il battito del cuore si fece sentire.

TUM TUM. TUM TUM.

Era vivo.

Hermione lo prese per le spalle e gli fece poggiare la sua testa sulle sue ginocchia, per tenerlo sollevato. Sentiva che poteva farcela. Doveva farlo rinvenire.

“ Innerva!”

Ron ebbe un sussulto, ma non aprì gli occhi. Era ancora svenuto.
Quella botta doveva fargli parecchio male.
Doveva ritentare, dopotutto lei era la strega più brillante della sua età. Non si faceva abbattere la prima volta.

“Innerva!”

Ancora niente.

“Innerva… Innerva… Innerva!”

Hermione cominciava a preoccuparsi. Non sapeva cosa fare se non ritentare ancora.

“ Ron! Ti prego svegliati! Ron… Ron…”

Ma il ragazzo non poteva sentirla. Il suo battito si fece più lento e il respiro più affannoso.

“ Ron! No Ron!! Tu devi svegliarti! Ora… InnervaInnervaInnerva… Avanti!!! Svegliati….”

Hermione era sfinita, ma fece comunque un ultimo sforzo:

“INNERVA!”

Ron si mosse all’improvviso. Scosse la testa sulle ginocchia di Hermione e aprì gli occhi.
Sembrava un po’ disorientato e si portò una mano alla testa.

“ Ahi! Questa si che è una botta!”

“Ron!!! Finalmente ti sei svegliato!” Hermione lo aveva avvolto in un abbraccio improvviso.

“ Hermione calmati… Non sono mica morto, era solo una botta” disse lui imbarazzato davanti a quella manifestazione d’affetto. Cercò di sottrarsi all’abbraccio cercando di farle capire che stava bene. Lei non si accorse dei suoi tentativi di liberarsi, ma quando lo guardò negli occhi si allontanò subito imbarazzata.

“ Oh… scusa!”

“Bè allora… Harry?”

“ Oh giusto dobbiamo andare a chiamare qualcuno harry è andato avanti andiamo a chiamare Silente ti spiegherò tutto dopo e…”

“ Calmati Hermione, ma Silente è a chilometri da qui…”

“ Non so…. Ho uno strano presentimento…”

“Si si certo… andiamo ora” disse Ron sbrigativo facendo per alzarsi, ma fallendo subito dopo.

Hermione lo aiutò a reggersi in piedi e lo guidò attraverso le stanze sotterranee. Lui non faceva che lamentarsi della sua botta.

“ahia! Ma questa botta fa proprio male!”

[…]

“ Voglio andare subito in infermeria, non posso più sopportare questo dolore!”

[…]

“ Ma uffa! Non siamo ancora arrivati? Il mio livido sta diventando ros…”

“Se non la pianti di lamentarti e non collabori, ti lascio qua e ti faccio diventare rosso io qualcosa!”   Esclamò Hermione
arrabbiata.

“Ok ok scusa” rispose Ron con un filo di voce.
 


Passo dopo passo arrivarono nel corridoio fuori dalla porta della camera di Fuffi. Nel castello tutto era silenzioso. Le torce appese alle pareti mandavano una luce tenue e tremolante e i quadri guardavano sospettosi i due ragazzi. Ron e Hermione percorsero i corridoi e scesero le scale più veloce che poterono, anche se Ron era ancora un po’ disorientato.
Arrivati all’ultima rampa di scale che portava all’ingresso si fermarono di colpo.

Piton stava salendo e appena li vide un ghigno malvagio apparve sul suo volto.

“Bene Bene! Che felice sorpresa! Due giovani Grifondoro a spasso per il castello…”

“Noi…” Incominciò Ron, ma venne interrotto dal professore.

“ Zitto Weasley! È già abbastanza grave che voi due andiate in giro di notte, non aggravare la situazione con inutili commenti… Come stavo dicendo è PROIBITO andare in giro di notte, quindi cominciamo subito con 50 punti in meno a…”
Ma venne interrotto da un rumore di passi veloci che attraversavano di corsa l’ingresso.

Albus Silente stava salendo le scale e Ron e Hermione tirarono un sospiro di sollievo.
Piton rimase immobilizzato.

“Oh salve Severus… Magnifica serata, non trovi…”

Poi si rivolse ai ragazzi:

“ Harry gli è andato dietro vero?”

Ron e Hermione annuirono e Silente li sorpasso. Loro lo seguirono, ma quando raggiunsero la porta della stanza di Fuffi, il preside disse loro:

“ E’ meglio che voi torniate al vostro dormitorio. Vi farò sapere appena posso.”

Detto questo scomparve dietro la porta.
 



Ron e Hermione si avviarono verso il dormitorio. Attraversato il buco del ritratto si sedettero su due comode poltrone della Sala Comune. Nessuno dei due aveva sonno. Erano preoccupati per Harry… E se Silente fosse arrivato troppo tardi? E se Raptor avesse preso la pietra? E se Harry fosse…

“ Bè alla fine avevo ragione io…” cominciò Hermione per rompere il silenzio.

“ Su cosa?”

“ Avevo quel presentimento che Silente sarebbe arrivato, e così è stato”

“ Si! Su questo avevi ragione” concordò Ron.
 

Circa un’ora dopo Silente varcò il buco del ritratto, dicendo che Harry stava bene e che la pietra non era più in pericolo. Se ne andò e i due amici si guardarono con sollievo. Era andato tutto bene.

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Capitolo 2
*** 14 Febbraio del 2^ anno, Hogwarts ***


Tu e i tuoi Presentimenti...


14 Febbraio del 2^ anno, Hogwarts

Harry, Ron e Hermione erano appena usciti dalla Sala Grande. I primi due erano disgustati dall’apparizione che si erano trovati di fronte nella Sala, mentre la terza era sovrappensiero.

“ Non ho mai visto una cosa più disgustosa in tutta la mia vita.” stava dicendo Ron.

“ Oh su finiscila! Neanche fosse una tana di lombrichi giganti. Quello si che è disgustoso.” ribatté Hermione.

“ Bè non è che c’è molta differenza tra la Sala grande ora e la tana di un lombrico…”

“ Era solo addobbata di rosa…”

“Con degli orrendi nani, o come diavolo si chiamano, vestiti con pannolini.”

“Uff… Però quei CUPIDI mi hanno fatto venire…”

“ un presentimento!” dissero in coro Harry e Ron.

“bè si! È strano no? Insomma secondo me qualcuno di voi oggi riceverà un augurio canterino”

I due amici si guardarono scandalizzati. Ron fu il primo a rispondere.

“Tu scherzi, Hermione…”

Ma la ragazza si era già allontanata dal corridoio, per raggiungere la porta dell’aula di Trasfigurazione. Appena entrati i tre amici si sedettero agli ultimi banchi come al solito. La professoressa McGranitt cominciò subito a spiegare, ma dopo circa una decina di minuti venne interrotta da un forte rumore da dietro alla porta. Lei andò ad aprire e subito un nano-cupido si catapultò dentro l’aula.

“Ho da consegnare un augurio canterino a…”

Ron intanto parlava sottovoce: “ Fa che non sia io! Fa che non sia io!”

“ a…. Seamus Finnigan”

Seamus si agitò sulla sedia e deglutì. Non se l’aspettava proprio, e inoltre diventò di una leggera sfumatura di fucsia.

“ Allora… Ecco qua:

Quanto vorrei che tu mi guardassi,
che tu mi cercassi, che tu mi baciassi.
Il mio cuore esplode, come le tue pozioni, quando ti vedo
BOOM BOOM!
Quanto ti vorrei per me, mio dolce Grifondoro.”

Seamus si era nascosto sotto il banco evidentemente imbarazzato, mentre tutta la classe scoppiava a ridere.
La Professoressa McGranitt cacciò fuori il cupido, poi tornò a parlare della sua lezione, che passò senza altre interruzioni.
 



Usciti dalla classe i Grifondoro del 3^ anno si diressero a Incantesimi. Il professor Vitius stava spiegando come muovere la bacchetta per fare un incantesimo Reductor, quando un Cupido entrò dalla porta.

Ron stava di nuovo imprecando sotto voce, mentre Harry nascose la faccia dietro a un libro.

“Questo augurio canterino è per… lei Professor Vitius”

Il piccolo insegnante per poco non svenne.

“ Ma no! Si sarà sbagliato…”  cercò di dire il professore, ma il cupido lo interruppe.

“No no! È proprio per lei, Signore… Ascolti:

Piccolo, agile e svelto
Ecco l’amore mio! Un genio della magia
Ecco il mio prescelto! Un dolce bocconcino spruzzato di una barbetta bianca.
Ecco chi vorrei per me.”

Il piccolo Professor Vitius diventò rosso come il suo maglione e si affrettò a cacciare fuori il Cupido. Era imbarazzatissimo e
fece fatica a riprendere la lezione, perché ogni volta che parlava, o meglio, balbettava qualcosa, la classe scoppiava a ridere.
 



Finita la lezione di incantesimi Harry Ron e Hermione raggiunsero la porta dell’aula di pozioni. Quella era chiusa, così aspettarono che il professore l’aprisse, quando all’improvviso un altro nano si avvicinò loro:

“Ehi ragazzi, chi di voi è Ron Weasley?”

Ron sbiancò e sussurrò: “Miseriaccia!”

Gli altri ragazzi indicarono Ron al nano e questo gli si avvicinò:

“Ho un San Valentino da consegnarti, ecco qui…”

Ma venne interrotto dalla porta dell’aula di pozioni che si apriva, lasciando spazio ad un uomo dall’aria cattiva:

“Bene bene, e così Weasley hai ricevuto uno di quei biglietti canterini? Non vedo l'ora di sentirlo”

I serpeverde ridacchiarono e il nano continuò:

“Stavo dicendo… ecco il tuo San Valentino musicale:

I tuoi capelli son rossi come il mio cuore che batte per te,
le tue lentiggini ti rendono simile a un dolce biscottino ricoperto di zucchero.
Quanto ti vorrei per me, quanto ti amo…
Vieni a cercarmi, amore mio!

Bene… comunque la ragazza che ti ha spedito questo augurio mi ha detto di rivelarti anche la sua identità”

Il nano si avvicinò a Ron che indietreggiò e finì lungo e disteso sul pavimento.

Cercando di ridurre la voce a un sussurro, ma fallendo gravemente, il cupido disse: “La ragazza è Eloise Midgen”

La folla scoppiò a ridere e Ron per poco non svenne. Il nano se ne andò saltellando e la folla entrò in classe.
 



La giornata passò senza altre interruzioni, a parte un augurio molto speciale per Harry. La sera i tre amici si ritrovarono in sala comune.

“Bè… avete visto che alla fine ognuno di voi ha ricevuto un augurio?... Io ve l’avevo detto…” Cominciò Hermione.

“Zitta Hermione, non ho ancora superato lo shock…” disse Ron con sguardo terrorizzato, mentre Harry si limitò a sussurrare a Hermione:

“Tu e i tuoi presentimenti dovreste farvi una bella vacanza, ma soprattutto i secondi!”

Hermione ridacchiò.

 

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Capitolo 3
*** Inverno del 3^ anno, Hogsmeade ***


Tu e i tuoi Presentimenti...


Inverno del 3^ anno, Hogsmeade

Ron e Hemione avevano appena lasciato Harry al cancello di Hogwarts per andare a Hogsmeade. Lui non era riuscito ad ottenere il permesso, così i due amici si avviarono da soli giù per il sentiero. Avevano intenzione di andare subito in un bar, perché fuori si congelava. Era la loro seconda  visita ad Hogsmeade, però girarono in lungo e in largo.

"Secondo me dovremmo andare ai Tre manici di scopa" cominciò Hermione.

"Non sono così convinto. C'è troppa gente!" disse Ron.

"Forse hai ragione, ma allora dove andiamo?"

"Non so. Continuiamo a girare, magari troviamo qualcosa." 

"Ok"

Ron e Hermione continuarono per la loro strada sorpassando i Tre manici di scopa e imboccando una viottola sulla destra. Il cielo era nuvoloso e minacciava di piovere da un momento all’altro. Un vento gelido faceva svolazzare l’enorme massa di capelli di Hermione e le sciarpe dei due amici, come bandiere.

“Cosa credi stia facendo Harry?” Chiese Ron all’improvviso.

“Spero approfitti del silenzio della sala comune per studiare.” Esclamò Hermione decisa.

“Sempre a studiare pensi te. Uff…” disse Ron sbuffando.

“Bè… nel caso tu non l’avessi ancora notato i vostri voti di pozioni non sono poi così altri, quindi fareste meglio a…” ma

Hermione non finì la frase, perché alla fine della via sentirono delle voci in lontananza. Si avvicinavano piano piano, e quando riuscirono a distinguere di chi era quella voce si guardarono allarmati.

"Malfoy" sussurrò Ron

"Già" 

"Dai andiamo via di qui. Dentro quel bar…"

Ron stava indicando un barettino dall'aria parigina. Le vetrine erano ricoperte di fotografie sulle quali spiccava quella di Sirius Black di un cartellone del ministero.  

"Non so Ron. Ho uno strano presentimento…"

Ron alzò gli occhi al cielo.

"Bè se preferisci farti insultare da Malfoy  fai pure..."

"D'accordo vengo, ma quel presentimento rimane comunque"

Ron aprì la porta e fece entrare Hermione, per poi seguirla chiudendosi la porta alle spalle.

Non sentì Hermione sussurrare un "ecco! Lo sapevo!", perché appena rivolse lo sguardo al bar la mascella gli si aprì automaticamente... Ma non di stupore, di disgusto!

Erano appena entrati in quello che sembrava il bar di una teenager particolarmente attratta da cuori rosa, o da cose romantiche. Era una stanza rivestita di carta da parati rosa, i tavolini di legno circolari non erano più grandi di un banco di scuola, i lampadari erano addobbati con cuori rosa e rossi e sulle tovagliette di pizzo era ricamata una scritta: "sei il mio unico amore". 

Sia Ron che Hermione rimasero a bocca aperta nel vedere in quale bar erano entrati. Dopo due minuti, Ron decise che era meglio uscire e fece per afferrare la maniglia, quando una signora sui quarant'anni disse loro:

"Buongiorno cari e benvenuti nel bar di Madama Piediburro. Ma che coppia giovanissima, prego venite da questa parte."

Ron e Hermione si guardarono perplessi e disgustati, per poi avviarsi con passo rigido al tavolino che Madama Piediburro indicava loro. Si sedettero. La cameriera portò loro due menù con tanto di fiocchetto e cuoricini. L’unica cosa positiva era che tutti gli altri ospiti erano così intenti a sbaciucchiarsi o parlare che non li videro arrivare. I due amici si scambiarono uno sguardo imbarazzato ed entrambi arrossirono, prima di spostare l'attenzione al menù davanti a loro. Non dissero una parola, fino a quando la cameriera si rivolse loro.

"Cosa prendete cari?"

Si guardarono e poi contemporaneamente senza farlo apposta risposero:

"Un tè"

"Bene! Quindi fanno due tè. Arrivano subito cari"

E la cameriera si allontanò in direzione del bancone. Ron era palesemente imbarazzato, anche perché tutte le coppie si tenevano per mano o si sbaciucchiavano. Era deciso a non guardare in direzione di Hermione, che era altrettanto imbarazzata, tanto da restare zitta, ed è tutto dire. Hermione stava osservando attentamente le fotografie in vetrina, anche lei decisa a non guardare nella direzione di Ron. I tè stavano impiegando una vita ad arrivare, così Hermione decise di tirare fuori un libro e leggere. Prese il suo manuale degli incantesimi volume terzo e lo sfogliò in cerca di qualche pagina interessante, quando la trovò Ron emise un suono simile a un grugnito, o dovremmo dire uno schiarimento di voce.

“hem hem…. Mmh …. Hermione?” sussurrò con un filo di voce.

“Si?” rispose lei senza staccare gli occhi dal suo libro.

“Bè… ecco… mi chiedevo se…”

“… se?”

“Se potresti prestare un libro anche a me”

Hermione scoppiò in una risata divertita.

“Tu che chiedi a me di prestarti un libro? Non studi nemmeno quando è necessario e lo vuoi fare adesso che siamo a Hogsmeade?”

“Bè ecco… sì… mi è venuta questa ispirazione…”

“Ispirazione?! Ahaha io lo chiamerei imbarazzo piuttosto”

Ron la guardò arrabbiato.

“Io non sono imbarazzato.”

“Ah no?! Le tue orecchie dicono il contrario”

Infatti le sue orecchie erano diventate rosse come succedeva sempre quando era imbarazzato, e a questa affermazione lo diventarono ancora di più.

Ron girò la testa dall’altra parte e Hermione si rimise a leggere il suo libro con un sorriso stampato in faccia.
Cinque minuti dopo arrivarono i loro tè e i due amici li bevvero lentamente, mentre una manciata di cuori piovve dal soffitto cadendo sulle loro teste e nelle loro tazze.
Ron si limitò a sbuffare, mentre Hermione non disse niente, ma poco dopo scoppiò a ridere.

“Che cosa c’è di divertente adesso?” esclamò Ron ancora offeso.

“Sei così buffo con i cuori in testa, mi ricordi tanto quando l’anno scorso il giorno di San Valentino, Il professor Allock aveva addobbato la sala grande. Assomigli tanto ad uno di quegli addobbi.”

“In questo momento preferirei di gran lunga essere un addobbo”

“Ah davvero? Perché? Non ti piace stare qui a sorseggiare un tè, mentre intorno è pieno di coppie che si sbaciucchiano?”

Ron alzò gli occhi al cielo, ma questa volta sorridendo.

“Noooo!! Mi piacerebbe proprio, però mi è venuta un’idea migliore… Perché non mi trasfiguri in uno di quei vasi di rose che ci sono sul bancone?…. Passerei inosservato..”

“Si e poi io parlo con un vaso di rose… Buongiorno Signor vaso di rose. Bella giornata oggi, però mi sono ritrovata in una situazione SPINOSA… non trova anche lei?”

Questa volta fu il turno di Ron a scoppiare a ridere, ma pochi secondi dopo si aggiunse anche lei. Ridevano così forte che alcune coppie si voltarono a guardarli perplessi. Quando Ron e Hermione smisero di ridere si sentirono molto osservati, così decisero che era arrivata l’ora di andarsene. Si alzarono e si avvicinarono al bancone.

“Allora cari, sono otto falci.”

Ron cercò qualche spicciolo nelle tasche, ma trovò solo qualche zellino. Vedendo questo Hermione scosse la testa e tirò fuori otto monetine d’argento, che diede alla cassiera. Mentre si avviavano alla porta Ron le sussurrò all’orecchio:

“Mi dispiace”

E lei: “Niente, ma a Natale voglio un regalo extra”.



Uscirono in strada e si guardarono.

“Allora chi è che aveva ragiono su questo bar?” chiese Hermione.

“Tu e i tuoi presentimenti… ma non una parola con Harry, d’accordo?”

“Va bene signor Vaso di Rose (*) ".



Ron e Hermione si diressero poi da Mielandia per comprare un regalo per Harry. Avevano notato un bancone che esponeva dolci dai gusti insoliti. Si misero ad esaminare un vassoio di leccalecca al gusto di sangue.

“Bleah, no, a Harry non piaceranno, sono per Vampiri, immagino” stava dicendo Hermione.
“E questi?” chiese Ron infilando un barattolo di Scarafaggi a Grappolo sotto il naso di Hermione.
“Direi proprio di no” disse Harry.
Ron fece quasi cadere il barattolo.
“Harry!”
(tratto da “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, capitolo 10, pagina 169)
 








Lumos

Salve a tutti,
come avete visto sono stata veloce ad aggiornare. Questo perchè mi è venuta l'ispirazione (non come a Ron però ;) ) e perchè sono davvero felice oggi ( "e cosa ce ne frega a noi" disse il pubblico di efp).
Per la storia devo dire che si sta svolgendo abbastanza bene... Non è che mi soddisfi al 100% però è un'idea che mi piace e spero che piacerà anche a voi. Ora me ne vado e vi lascio in pace ("Evviva" dite Voi)
e spero che leggerete anche il prossimo capitolo che posterò a breve.
Adiòs...
Leti


(*) Vorrei sottolineare che il fiore Rosa non è scelto a caso. E’ un riferimento alla loro futura figlia Rose.

Nox

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Capitolo 4
*** 6 Dicembre del 4^ anno, Hogwarts ***


Tu e i tuoi Presentimenti...


“Hagrid si è ficcato in un mucchio di guai prima d’ora e Silente non lo ha mai licenziato” rispose Ron in tono consolatorio. “Il peggio che può capitare è che Hagrid si debba liberare degli Schiopodi. Ooops… ho detto il peggio? Volevo dire il meglio”                                                                                  (da “Harry Potter e il Calice di Fuoco”, capitolo 21, pagina 319)
“Bè dovremo pur trovare una soluzione” disse Harry.
“Qualcosa ci verrà in mente” rispose Hermione
 

6 Dicembre del 4^ anno, Hogwarts

“Oh no!” disse Hermione, cambiando improvvisamente espressione appena dopo la battuta di Ron.

“Che problema c’è adesso, Hermione?” chiese Ron con noncuranza.

Lo sguardo di Hermione percorse velocemente il tavolo dei professori e si fermò all’estremo, dove sedeva un uomo alto quasi due metri.

Harry la osservò perplesso.

“Ha qualcosa a che fare con… Hagrid?”

(Però, che occhio) pensò Hermione.

“Bè ecco…. Sì, mi sono appena ricordata una cosa…”

“Se tra vent’anni ti degnerai di dircela, non preoccuparti” esclamò Ron, sarcastico.

“È proprio a questo che pensavo. Anni, Ron.”

“…E allora?” disse Ron non potendo credere che Hermione prendesse in considerazione la sua frase, invece di ignorarla come faceva sempre.

“Oggi Hagrid compie gli anni” concluse Hermione con un’espressione ancora preoccupata.

“... e c’è da essere… preoccupati se è il compleanno di Hagrid?”

“Certo che no! È solo che…”

“…Che??” domandarono Harry e Ron in coro.

“… che non gli abbiamo fatto un regalo”

“Questa si che è una tragedia!” esclamò Ron accasciandosi sulla panca con un respiro di sollievo

“Pensavo fosse qualcosa di più tragico, dalla tua espressione.”

Hermione gli rivolse uno sguardo torvo, poi continuò.

“E allora come facciamo?”

“Forse ho un’idea” esclamò Harry all’improvviso.

“Potremmo regalargli il mio libro “Gli animali fantastici: dove trovarli””

“Ma quello serve a te!” esclamò Hermione.

“Non più! E poi Ron può sempre prestarmi il suo. E comunque, forse questa è la volta buona che riusciamo a convincere Hagrid che CERTI animali non sono così adorabili…. Per esempio i draghi o le acromantule o…”

“…. Non farmi pensare agli Schiopodi Sparacoda…  Forse troverà qualche animale migliore e libererà quelle creature… ehm.. orribili” concluse Ron coprendosi gli occhi.

Dopo un attimo di riflessione Hermione disse:

“Bè, devo ammettere che come idea non è tanto male”

“Bene allora è deciso. Andiamo su a prendere il libro, poi scendiamo da Hagrid” concluse Harry, alzandosi dalla tavolata di Grifondoro.
 



Dieci minuti più tardi Harry, Ron e Hermione attraversavano il giardino di Hogwarts, mentre l’erba ghiacciata scricchiolava sotto i loro piedi.

“Credi che gli piacerà?” chiese Hermione incerta.

“Scherzi?! È il libro più bello del mondo ed è anche…” disse Ron

“… L’unica idea che ci è venuta in mente” concluse Harry.

“Non so perché, ma ho un brutto presentimento.”

“Non ti mettere anche tu a fare profezie o predizioni come la Cooman. Una che predice morti o sciagure è già abbastanza.” Si lamentò Ron.

Hermione rimase incerta su cosa rispondere, così decise di rimanere in silenzio dando spazio ai suoi pensieri. Quel presentimento le invadeva la mente.
Arrivarono alla capanna di Hagrid e bussarono. Subito, da dentro, si levò un gran abbaiare e, dopo qualche minuto, la porta si aprì. Il cane Thor accolse i tre arrivati facendo le feste e facendo quasi cadere Harry per terra.

“Hei! Ciao Harry… Ron…Hermione” li salutò Hagrid.

“Ciao Hagrid” risposero loro in coro, facendo dei grandi sorrisi.

“Come mai da queste parti, con questo freddo?”

“Bè ecco, noi volevamo…” cominciò Harry.

“…. Farti gli auguri di compleanno!” concluse Hermione porgendogli il libro, magicamente impacchettato con della carta verde muschio.

Hagrid rimase senza parole. Nessuno dopo la morte di suo padre gli aveva mai fatto un regalo di compleanno. Per Natale sì, ma per compleanno no. Anche perché lui non aveva mai detto a nessuno la sua data di nascita.

“E voi come lo sapevate?”

“Te lo sei lasciato sfuggire l’ultima volta che mi hai parlato di quando da piccolo giocavi con tuo padre” rispose Hermione.

“Bè non so che dire. Grazie”

Hagrid scartò il regalo e lo guardò sorpreso.

“è davvero bello.  Grazie mille”

“Abbiamo pensato che ti potesse servire per la tua materia.” Disse Harry

“Lì a pagina XXII c’è anche un’utile classificazione dei livelli di pericolosità degli animali. Credo che ti sarà molto utile,
Hagrid” esclamò Hermione, mostrandogli la pagina appena descritta.

“Grazia ancora” disse Hagrid, quasi commosso, stritolandoli in un forte abbraccio spaccaossa.

I tre rimasero a parlare ancora qualche minuto, poi tornarono a scuola per cominciare i compiti.

Quando se ne andarono Hagrid cominciò subito a leggere il suo nuovo libro.

“Dunque vediamo.. mmm… -Classificazione del Ministero della Magia-, allora XXXXX noto ammazzamaghi/impossibile da addestrare o addomesticare, come! Impossibile!? Bha se lo dicono loro. Poi, XXXX Pericoloso/ richiede una conoscenza specialistica/ trattabile da un mago esperto, XXX un mago capace dovrebbe cavarsela, XX innocuo/ può essere addomesticato, X noioso. Ok cominciamo con gli animali… non vedo l’ora di sapere a quale categoria appartiene Norberto, secondo me è un XXX perché io sono riuscito ad addomesticarlo… bè quasi… èèèèèè????!!! DORSORUGOSO NORVEGESE XXXXX??!!! Come può essere?! Sicuramente si sono sbagliati…. Ah lo sapevo che i vermicoli erano noiosi, infatti son X… gli Snasi sono XXX, per questo forse erano troppo noiosi… Se Norbertuccio era XXXXX ed era super mega fantastico, gli snasi XXX allora erano noiosi, forse la prossima lezione posso aumentare il livello, si farò così…. Uhh che bello!! Ne ho sempre desiderato uno di questi, chissà se riesco a procurarmene almeno uno per la prossima lezione… ci proverò”

Hagrid continuò a leggere il libro la settimana seguente e il mercoledì dopo la visita di Harry, Ron ed Hermione riuscì a procurarsi l’animale misterioso che avrebbe mostrato il giorno dopo a lezione.
Giovedì Harry, Ron e Hermione arrivarono un po’ prima di tutti gli altri per vedere cosa aveva preparato Hagrid.

“Allora, credete che Hagrid avrà portato un bell’animale?” chiese Ron Mentre scendevano verso la capanna.

“Non lo so. Ho ancora questo brutto presentimento.”

“Tu e i tuoi presentimenti!! Rilassati, andrà benone!”

Quando furono abbastanza vicini alla capanna, videro che Hagrid li stava aspettando nell’orto.

“Allora? Ti è piaciuto il libro, Hagrid?” Chiese Hermione.

“Sì… era bellissimo, ma avevano sbagliato a classificare alcuno animali.”

“Come sarebbe a dire?”

“Bè… alcuni animali definiti pericolosi, in realtà non lo sono”

“Per esempio?” Chiese Ron con la voce abbassata di colpo.

“Bè… Norberto non era pericoloso però l’anno classificato con cinque X”

I tre amici si scambiarono un occhiata, come a dire “Non era pericoloso?!”

“Bè comunque oggi vi ho portato un animale veramente strabiliante.”

“E cioè?” Chiese Hermione con un sussurro.

“ Un…”

Hagrid non finì la frase, perché dalla capanna alle sue spalle si levò un improvviso rumore. La casetta esplose, mandando pietre ovunque. La porta volò via a dieci metri di distanza e sulla soglia apparve un animale spaventoso. Aveva la testa di leone, il corpo di capra e la coda di drago: era una Chimera. Hermione lanciò un urlo in contemporanea con l’esplosione e, subito dopo aver visto la chimera, i tre amici corsero su al castello.



La mattina dopo vennero a sapere che per fortuna Silente aveva sistemato tutto e ad Hagrid non era successo niente. A quel punto Ron aveva esclamato:

“Fiu. C’è mancato poco. Tu e i tuoi presentimenti!”
 


Quando però andarono a trovare Hagrid di nuovo, lui non accennò alla brutta avventura. Anche se non del tutto, c’era stato qualche miglioramento riguardo agli Schiopodi.

“Con loro gran sollievo, Hagrid aveva rinunciato a ogni contatto diretto con gli Schiopodi, e quel giorno erano al riparo dietro la sua capanna, seduti a un tavolo a cavalletti a preparare una nuova selezione di cibi coi quali tentare gli Schiopodi.”
(da “Harry Potter e il Calice di Fuoco”, capitolo 22, pagina 334)







Lumos
Ok ok non cruciatemi... lo so che il capitolo è una schifezza.
 Mi sarebbe piaciuto inserire delle coppie, ma è ancora presto. I personaggi iniziano a provare dei sentimenti, ma ancora non li manifestano, quindi , dato che voglio rimanere più fedele possibile al libro, questo capitolo è così.
Ma non preoccupatevi, mi farò perdonare nel prossimo capitolo, che sarà decisamente più incentrato sull'aspetto dei sentimenti :D e che, tra parentesi, ho già scritto per metà.
Aspetto con ansia i vostri commenti (anche negativi, non vi mordo ;) ok ok la pianto con le battutine squallide) e le vostre maledizioni per la schifezza che ho scritto *scappa, inciampa e cade*
Al prossimo capitolo, se vi andrà di leggerlo.
Baci a tutti quelli che seguono la storia e anche ai lettori silenziosi.
Leti
PS: il prossimo capitolo non si farà attendere molto, tranquilli/e

Nox

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Capitolo 5
*** Gennaio del 5^ anno, Hogwarts ***


Tu e i tuoi Presentimenti...

Gennaio del 5^ anno, Hogwarts.

“Ciao, Harry” fece una voce alle sue spalle. Harry si voltò e si trovò di fronte a Cho.
“Oh” mormorò, mentre il suo stomaco si annodava. “Ciao”.
“Noi siamo in biblioteca, Harry” annunciò Hermione perentoria, afferrando Ron per il gomito e trascinandolo giù per le scale di marmo.
(da “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, capitolo 24, pagina 498)

Quando furono abbastanza lontani, Ron esclamò:

“Perché mi hai trascinato via?”

Hermione alzò gli occhi al cielo.

“Non hai notato che Cho voleva stare da sola con Harry?”

“No, perché? E poi, qualunque cosa aveva da dire l’avrebbe potuta tranquillamente dire davanti a noi…”

“Sei irrecuperabile Ron Weasley”

“Che cosa? Io irrecuperabile?! Miseriaccia Hermione! Cosa ti viene in mente…”

“Uff… Hai veramente la sfera emotiva di un cucchiaino…”

“Io direi più di un Vaso di Rose” disse Ron strizzandole l’occhio.

Lei arrossì leggermente.

“Ancora con questa storia? La tiri fuori ogni volta che non c’è Harry…”

“Bè… insomma… il fatto è che mi è piaciuta particolarmente quella giornata… Insomma Hermione! Non puoi non dire che è stata divertente…”

“Sicuro Signor Vaso di Rose… quindi la prossima volta che andiamo a Hogsmeade andremo subito da Madama Piediburro”

Ron sbiancò.

“C-che c-cosa? Herm-Hermione n-non penserai d-davvero d-di and-andare d-di nuovo in quel…”

Hermione scoppiò a ridere alla vista di Ron così impacciato.

“Certo che no!”

“Fiu”

“Ma quell’anno non mi hai più fatto il regalo extra che ti avevo chiesto…”

“Hai ragione… mmh… fammi pensare…”

“Tu pensi?”

“Ha ha ha spiritosa… bè ci penserò”

“Oh oh… ho uno strano presentimento”

“Non ti preoccupare, non ti regalerò qualcosa di insolito o orribile”

“…”



Mentre discutevano erano arrivati alla porta della biblioteca. Entrarono e si sedettero ad un tavolo in fondo al 7° corridoio. Dovevano cominciare i compiti per la Umbridge e fare anche quelli di Trasfigurazione, così si misero subito al lavoro.

Dopo neanche cinque minuti arrivò Harry e insieme raggiunsero l’aula di Incantesimi per la lezione pomeridiana.
Le ore passavano lentamente, ma finalmente l’ultima campanella suonò.

“Uff… ora devo andare da Piton per fare quelle lezioni di Occlumanzia…” sospirò Harry appena usciti dall’aula.

“Vedrai che andrà bene… comunque noi siamo in biblioteca se ci cerchi quando hai finito…”

“Va bene, a dopo”




Harry si allontanò e Ron e Hermione si avviarono in biblioteca.
Camminavano in silenzio, ma ad un certo punto Hermione sentì una mano prendergli una spalla e l’altra chiudergli gli occhi.

“Ma cosa?”

“Non preoccuparti Hermione. Ho trovato il regalo perfetto per te, ma è una sorpresa. Stai calma…”

“Ron! Non fare cose stupide!”

“E quando mai le ho fatte?” disse lui cercando di coprire gli occhi di lei con una benda.

Quando riuscì finalmente a fare un nodo alla benda, prese Hermione per le spalle e la guidò fino al settimo piano.

“Mi spieghi perché non mi hai fatto arrivare fin qui a occhi aperti?”

“Perché tu mi avresti detto che dovevamo fare i compiti e che eravamo in ritardo e bla bla bla…”

“Uff… quanto manca?”

“Ci siamo quasi…”

Ron si fermò davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo e passo tre volte davanti al muro spoglio. Dopo la terza volta, una porta comparve ed entrò insieme a Hermione.

La stanza all’interno era abbastanza grande. Alcune poltroncine morbide erano in fondo alla stanza, mentre le pareti erano coperte da una libreria che saliva fino al soffitto. Sul pavimento di legno era adagiato un tappeto molto morbido e una lampada ad olio appesa al soffitto rischiarava la stanza.
Ron tolse la benda ad Hermione, la quale esclamò:

“Wow! Ma dove siamo?”

“Nella Stanza delle Necessità.”

“E perché mi hai portato qui?”

“Perché voglio darti il mio regalo: cioè…. Ci divertiremo molto!”

“E… come faremo a divertirci?”

“Lo vedrai… prima di tutto ti consiglio di prendere un libro qualsiasi dallo scaffale…”

Hermione lo guardò perplessa, ma si avvicinò ugualmente allo scaffale più vicino, allungò la mano e prese un libro dalla copertina azzurra. Guardò il titolo: “Guida alla Trasfigurazione umana”. Rimase scioccata. Prese un altro libro. “Come trasfigurare il vostro nemico in qualcosa di spaventoso”. Ne prese un altro ancora. “Libro base alla trasfigurazione umana”.

“E questo cosa dovrebbe significare?” chiese stupita a Ron.

“Significa che mi offrirò a te come cavia per le tue esercitazioni di trasfigurazione umana.”

“Ma questo è livello da MAGO!!”

“Come se tu non fossi già in grado di eseguire incantesimi da MAGO…”

“Si ma.. perché?”

“Perché so quanto ti piacerebbe saper trasfigurare anche gli esseri umani e anche perché ti devo un regalo…”

“Oh.. Grazie”

“Però ad una condizione…”

“Quale?”

“Dovrai trasfigurarmi in un vaso di Rose!”

“Ok”

“Vedi che il tuo presentimento era sbagliato riguardo al mio regalo?”

“mm può darsi”



Prima di tutto Hermione si mise a leggere alcune pagine del libro che aveva in mano. Dalla spiegazione era molto difficile trasfigurare un essere umano, perché è un organismo molto complesso. Intanto Ron girava per la stanza esercitandosi nell’incantesimo di Riduzione. Urlava a destra e a manca: “Reducio” e ogni cosa che veniva colpita dall’incantesimo si rimpiccioliva, fino a che si poteva tenere in una mano.

“Credo di aver capito!” annunciò Hermione dopo un quarto d’ora di lettura.

Ron stava cercando di rimpicciolire una di quelle soffici poltrone che c’erano in giro per la stanza.

“Rooon! Vieni qua che provo!”

“Arrivo!”

Ron si sistemò di fronte a lei, la quale gli puntò la bacchetta contro.

“Allora… punto primo: focalizzare nella mente l’immagine dell’oggetto o animale in cui si vuole trasformare l’essere umano…” lesse Hermione sul libro.

Chiuse gli occhi per qualche secondo, poi li riaprì.

“Punto secondo: muovere la bacchetta in senso orario e poi ruotare la mano…”

“Che cosa complicata!” esclamò Ron.

“Sshh! Punto terzo: eseguire la trasfigurazione…”

Hermione si preparò a trasfigurare Ron, mentre quest’ultimo chiuse gli occhi.

Eseguì tutti i punti elencati dal libro e, dopo pochi secondi, si ritrovò davanti un bellissimo vaso di rose rosse. I petali delle rose erano del colore dei capelli di Ron, mentre il gambo era slanciato, ma anche robusto.

“Evviva! Si ! ce l’ho fatta!” esclamò Hermione.

Era al settimo cielo, quando si accorse che il vaso-Ron cercava di venire verso di lei.

“Oh si! Giusto, ora ti faccio tornare umano, ma prima…”

Hermione si avvicinò a Ron e gli staccò un petalo dalla corolla e se lo mise in tasca, poi ripeté l’incantesimo al contrario e il vaso si ritrasformò in Ron.

“Ahia! Mi hai fatto male! Perché mi hai staccato un petalo?”

“Lo voglio conservare! È stata la prima volta che ho trasfigurato un umano…”

“E così adesso io sarei “un umano”?”

“No cosa sei? Un troll?”

“Intendevo che dovresti conservarlo perché hai trasfigurato ME in un vaso di Rose…”

“Ok, se proprio ci tieni”

Hermione si girò per andarsene, ma Ron la trattenne per un braccio e, dopo pochi secondi, lei si ritrovò sulle sue spalle.

“Ron, ma che diavolo stai facendo?!”

“Tu non mi devi staccare i petali, capito? Mi hai fatto male e ora la paghi…”

Detto questo lasciò andare Hermione su una poltroncina e le puntò contro la bacchetta. Stava per eseguire l’incantesimo del Solletico, quando si irrigidì tutto e cadde a terra pietrificato. Hermione era stata più veloce di lui e l’aveva pietrificato prim’ancora che lui parlasse.

“Ha! Adesso chi è che la paga?! Finitus”

Ron venne liberato dall’incantesimo e guardò la ragazza stupito.

“Sei stata incredibilmente brava. Sei la strega più brava che conosca.”

“Si e poi tra neanche un’ora mi dirai che sono una so-tutto-io insopportabile, eccetera eccetera…”

“No veramente sei stata incred…”

Ma Ron non finì la frase perché inciampò nel tappeto e finì addosso a Hermione.

“Attento a dove metti i piedi Weasley” disse lei arrossendo e scansandolo velocemente.

“Scusa Hermione” rispose lui imbarazzato.

Uscirono dalla stanza delle necessita in silenzio e andarono in biblioteca.

“Comunque grazie per il tuo regalo.” Sussurrò lei prendendo posto a un tavolo della biblioteca.

“E’ stato un piacer… Ahiaaa!” Ron si era seduto sulla sedia, ma si era alzato subito di scatto.

“Che è successo?” chiese Hermione preoccupata.

Ron si guardò i pantaloni. C’era un grosso buco sul didietro e da quello usciva una grossa spina di rosa.

“Mi sa che mi hai lasciato qualche residuo della trasformazione!”  disse Ron, mentre Hermione scoppiava a ridere.

“S-scusa, ahah, ora ti sistemo subito, ahahah, ma io te l’avevo detto che avevo un brutto presentimento sul tuo regalo, ahahh.”

“Si, solo che questa volta ci ho rimesso io.”

“Però il mio presentimento era giusto….”

“E quando mai i tuoi presentimenti non sono stati giusti?” domandò Ron sarcastico.

“Mai”




Lumos
Heii! Salve a tutti!!
Questo capitolo è decisamente più incentrato sulla coppia Ron/Hermione di tutti gli altri e spero che questo faccia piacere a tutti voi, soprattutto a chi mi ha scritto in proposito. Devo dire che questo capitolo mi piace e sperò che piacerà anche a voi (e spero che lascerete una piccolissima recensioncina... Please *occhidolci*).
Ora vi lascio in pace...
Adiòs Amigos (?)
Leti

Nox

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Capitolo 6
*** Fine primavera del 6^ anno, Hogsmeade. ***


Tu e i tuoi Presentimenti...

Fine primavera del 6^ anno, Hogsmeade.

“Andrete benissimo” augurò Harry a tutti e due, mentre si dirigevano alla Sala d’Ingresso per incontrarsi con i compagni che dovevano affrontare l’esame di Materializzazione. “Buona fortuna”.
“Anche a te!” replicò Hermione con uno sguardo eloquente.
(da “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, Capitolo 22, pagina 432)

Ron e Hermione percorsero in fretta la scalinata che portava sulla strada per Hogsmeade. Erano tutti e due evidentemente agitati per l’esame imminente. Hermione giocherellava con una ciocca dei capelli, mentre Ron teneva gli occhi bassi guardandosi i piedi. Dopo un po’ di tempo Ron parlò:

“Dai Hermione! Di cosa ti preoccupi… andrai benissimo”                       

“Lo spero proprio.”

“Ma dai… ti sei materializzata un sacco di volte, sei la più brava del corso e ti preoccupi?”

“Non lo so… ho sempre questa sensazione di agitazione quando ho un esame… Spero proprio che passeremo tutti e due…”

“Bè allora… di sicuro tu passerai, io… si vedrà”

“Piantala! Lo so che andrai benissimo Ron”

“Sei sicura?”

“Ma certo…”

“Grazie”

“Di nulla”

E senza esitazione Hermione si avvicinò a Ron e lo abbracciò. Voleva infondergli fiducia, voleva fargli capire che lei era lì con lui, che non lo avrebbe lasciato solo, anche per una cosa così stupida rispetto alla guerra che incombeva là fuori.

Voleva dimostrargli che lei c’era sempre stata, anche se lui non se n’era accorto fino al quarto anno, quando qualcun altro l’aveva tenuta fra le braccia. Voleva confortare il suo migliore amico. Il tipo testardo e schizzinoso, arrogante e insensibile, quello che l’aveva fatta piangere tante volte, ma in fondo lei aveva pianto perché ci teneva a lui.

Ed era questo che quell’abbraccio improvviso voleva far capire:  che, anche se Hermione aveva sofferto a causa di Ron, quella era stata una vera giusta ragione per piangere. Non le importava se Ron stava ancora con Lavanda perché era così codardo da non riuscire a mollarla. No che non le importava, perché ormai era quasi certa che Ron sarebbe stato suo… e in fondo al suo cuore un presentimento si instaurò.


Ron, dal canto suo, si sorprese non poco di quel gesto fatto senza preavviso. Se ne stava lì impalato, come se fosse stato appena pietrificato. Era davvero stupito e imbarazzato, come quando al primo anno lei lo aveva abbracciato dopo che si era risvegliato nella camera della scacchiera.

Le sue orecchie diventarono rossissime, quasi come le ciliegie che crescevano su un albero lì vicino. Era una sensazione strana, migliore di quando aveva creduto di bere la Felix Felicis, migliore di un boccale di Burrobirra in una giornata fredda, migliore di qualunque bacio ricevuto da Lavanda. Era come se quel gesto lo avesse aspettato da tempo. Finalmente era felice e grazie a quella manifestazione di fiducia e affetto avrebbe potuto fare qualsiasi cosa.

Ricambiò l’abbraccio e rimasero così per diversi minuti.

Quando si separarono si guardarono negli occhi. Ron avvicinò il  viso a quello di Hermione. Erano a pochi millimetri di distanza. I loro sguardi si erano incatenati. Era questione di secondi e il presentimento di Hermione si sarebbe avverato. Infondo era quello che voleva. Ma Ron, ancora una volta, dimostrò di non capire la volontà delle altre persone. Stava per baciare la sua migliore amica, ma non lo fece… E perché? Bè perché…. Aveva paura… Paura di che?... Non lo sapeva nemmeno lui.

Quando i loro visi erano vicinissimi, Ron parlò, di nuovo… e questa volta sarebbe stato meglio se fosse stato zitto:

“Grazie Hermione.” E le diede un bacio sulla guancia.

Hermione rimase lì. Ancora una volta stupita dalla sensibilità del suo migliore amico. Si stavano per baciare e lui si era fermato… Che rabbia! Ma era pur sempre Ron e questo era un comportamento da Ron.

“Tieni…” Hermione aveva allungato la mano verso Ron.

“Che cos’è?”

“Un portafortuna… vedrai che ti servirà”

“Posso aprire la scatola?”

“Ora devo andare… tra poco tocca a me… cerca di rilassarti Ron”

“Certo Hemione.”

“A dopo”

“Ciao”

Hermione si allontanò e si diresse verso Hogsmeade. Dato che gli esami avevano l’ordine alfabetico e Ron era ultimo, c’era ancora tanto tempo.

Quando la chioma cespugliosa di Hermione scomparve dalla vista, Ron aprì la scatoletta con il portafortuna. Dentro c’era un petalo di rosa. Non era un petalo di rosa qualsiasi, era rossiccio, del colore dei capelli di Ron, ma questa volta aveva anche una sfumatura di castano, come se i due colori si fossero fusi assieme.

Quel petalo era il suo petalo. Quello che Hermione gli aveva staccato dalla corolla l’anno scorso, quando si stava esercitando nella trasfigurazione umana. Alla vista di quel portafortuna sorrise. Era quella la vera fortuna, avere una persona come Hermione accanto a lui. Si sentiva più fortunato di come sarebbe stato con la Felix.
 




“Perfetto! Il prossimo… Weasley, Ronald”

Ron fece un passo verso l’istruttore. Si guardò intorno. Nessuno li guardava. Hermione non c’era. Era un po’ deluso, ma almeno aveva il suo portafortuna in tasca.

“Bene ora ti devi materializzare davanti all’Ufficio Postale. Al mio tre…”

“Uno…”

Ron si concentrò sulle tre D. Le ricordava tutte. Perfetto.

“Due…”

Aprì gli occhi e si guardò di nuovo intorno. Hermione era riuscita ad arrivare. Era lì che lo guardava. Sorrise.

“TRE!”

Ron girò su se stesso e, dopo pochi secondi, si ritrovò fuori dall’Ufficio Postale.

Ce l’aveva fatta! Era davvero al settimo cielo.

Si materializzò di nuovo dov’era prima e si ritrovò davanti la faccia severa dell’esaminatore.

“Mi dispiace Weasley, ma ha lasciato indietro mezzo sopracciglio. Non è passato”

Ron non poteva credere alle proprie orecchie. Mezzo sopracciglio! Era stato bocciato per questo?!

Hermione gli si avvicinò.

“Vieni… Andiamoci a bere un bel boccale di Burrobirra.”

E senza ribattere, Ron seguì Hermione dentro ai Tre Manici di Scopa.
 




“Dai Ron! Parla un po’… non puoi fare il muso solo perché non sei passato… ci riproverai con Harry a luglio…”

“Parli bene tu! Tu sei passata!”

“Avanti Ron…”

“Hai visto? Alla fine il tuo portafortuna non ha funzionato”

“Il MIO portafortuna ha funzionato benissimo, solo che quell’idiota dell’esaminatore era troppo pignolo…
Era un’esagerazione mezzo sopracciglio!”

Ron rimase stupito. Hermione che chiamava un esaminatore “idiota”? C’era qualcosa che non quadrava… O forse era che Hermione era arrabbiata per qualcosa a cui teneva: lui. Ma questo Ron non lo aveva ancora capito.

“Parliamo di qualcos’altro ora…” propose Hermione.

“Si infatti… Dimmi un po’ di Ginny? Come se la cava con Dean?”

“Oh Ron non essere paranoico…”

“Non sono paranoico, dimmi se loro due stanno ancora insieme!”

“Si stanno ancora insieme, però secondo me si lasceranno presto e Ginny si metterà con un altro…”

Ron spalancò la bocca.

“Co-come f-fai a sap-perl…”

“Presentimento, e ormai dovresti sapere che i miei presentimenti sono giusti.”

“E chi sarebbe questo –altro- ?”

“Oh nessuno che ti possa interessare…”

“Certo che mi interessa. È mia sorella!”

“Bene allora ti dirò chi è appena si metteranno insieme, ok?”

“Uff… d’accordo!”

“Dai torniamo al castello ora..”
 
 



Qualche settimana dopo, Torre di Grifondoro.

Ron si avvicinò a Hermione a fatica. Tutti erano intenti a festeggiare per la vittoria di Grifondoro e Harry e Ginny si erano appena baciati.

“Era di questo che parlavi?”

Hermione fece una faccia che voleva dire “A cosa ti stai riferendo?”

“A Ginny. Avevi un presentimento su Harry e Ginny.”

“Bè ecco… si.”

“E non me l’hai mai detto!”

“No perché sapevo che ti saresti arrabbiato…”

“E come fai a dirlo?”

“Presentimento..” disse Hermione ironica.

“Tu e i tuoi presentimenti… Prima o poi vi sposerete” rispose Ron scuotendo la testa.







Lumos
Eccomi di nuovo qua con un altro capitolo.
Ormai siamo agli sgoccioli. Manca solo un capitolo e poi l'epilogo. Non siete felici di vedere come andrà a finire questa storia?? ("No" Cit. Voi)
Va bè... ritornando alla storia. Questo capitolo è decisamente MOLTO
romantico, soprattutto quando Ron e Hermione si stanno per baciare. Si lo so.... vi voglio far penare, non si sono baciati.... però questo è un comportamento tipico di Ron... non vuole manifestare i suoi sentimenti prima del tempo.. DON'T WORRY  perchè prima o poi succederà... ehm ehm 7° capitolo ed epilogo ehm ehm..
Vi ringrazio tutti. Dalle persone che recensiscono e seguono la storia ai lettori silenziosi che passano e poi spariscono.
Mi mancherà scrivere questa storia... Ormai mi ci sono affezionata :D
Baci, al prossimo capitolo... il Penultimo
Leti

Nox

 

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Capitolo 7
*** Maggio del 7^ anno, Hogwarts. ***


Tu e i tuoi Presentimenti...

Maggio del 7^ anno, Hogwarts.
 
La battaglia era finalmente finita. Voldemort era morto, ma una tristezza ultraterrena aleggiava ancora nel castello. Erano morte tante persone, tra cui tanti giovani. Fred, Lupin, Tonks,... Ma non avevano fatto a meno di festeggiare per tutto il giorno e tutta la notte seguente. Quando erano soli venivano sempre interrotti da qualcuno che offriva loro un bicchiere di whisky incendiario o voleva che gli raccontassero cosa avevano fatto durante l'anno trascorso. Bè cosa avevano fatto? Avevano seguito Harry in giro per tutta l’Inghilterra, avevano distrutto gli Horcrux  di Voldemort e infine lui, erano vissuti in una tenda per sei mesi, erano cresciuti, erano maturati, erano innamorati... Si perché durante l'ultimo anno entrambi avevano capito di provare qualcosa l'uno per l'altra. Non era una semplice amicizia, era amore. Ci era voluto un bel po’ di tempo, ma alla fine l’avevano capito.
Come aveva dimostrato il bacio durante la battaglia di Hogwarts, loro si amavano. Quel bacio sembrava essere lontano anni luce dal presente. Il tempo sembrava essersi diviso tra "Con Voldemort" e "Dopo Voldemort". 
 

Finalmente il mattino dopo Ron e Hermione riuscirono a trovarsi soli sotto un albero.
Forse perché era mattina presto, forse perché erano tutti troppo stanchi per uscire dal letto, il castello era sorprendentemente silenzioso. I due amici erano sdraiati a pancia in su e guardavano il cielo limpido sopra di loro. Non erano abbracciati, non si stavano baciando o si tenevano la mano. Erano solamente sdraiati vicino.  Un leggero venticello scompigliò i capelli crespi di Hermione, che sentì un brivido lungo la schiena: Ron si era voltato a guardarla.

"È strano…" Cominciò lui.

"Cosa?"

"Pensare che finalmente non ci sarà più pericolo per tutti noi."

"Già. È molto strano a pensarci. Bè meglio così no?"

"Certo"

Il ragazzo si voltò dall'altra parte e non disse più nulla. Hermione stava pensando con gli occhi chiusi. Pensava al tempo trascorso, con i suoi amici, con Ron... Era davvero felice di pensare a quanti momenti avevano condiviso e a quanto tempo ci era voluto per accorgersi che provavano l'uno per l'altra qualcosa di più dell'amicizia. Era felice e sorrideva.
 

A un tratto si sentì strana, come se qualcuno la stesse osservando. Aprì gli occhi e si ritrovò due occhi azzurri come il cielo che la fissavano dall'alto al basso. Il viso di Ron era a meno di cinque centimetri dal suo, quando parlò. "Sai Hermione... Sei davvero bellissima"
Lei arrossì... Non si aspettava un commento del genere.

Lui avvicinò il viso a quello della ragazza e le sussurrò:

"Ti amo Hermione"
 

La baciò all'improvviso... Si stupì anche lui stesso di quello che aveva appena fatto, ma d'altronde lui era un grifondoro e si sa che quelli come lui sono molto coraggiosi.
Anche lei si stupì di questo fatto improvviso, ma dopo alcuni momenti rispose al bacio. Sentì le sue labbra morbide e calde. Era proprio quello di cui aveva bisogno.
 




Lentamente si staccarono e rimasero a guardarsi negli occhi.

"Bè almeno questa volta non c'è stato nessuno ad interromperci... Ahah!!" Sussurrò Hermione.

"Si, davvero... Ahah!"

Si sorrisero spontaneamente e Ron le accarezzò la guancia. Poi la aiutò ad alzarsi e insieme si diressero verso il Lago Nero che si trovava lì vicino.
Passeggiavano mano nella mano, senza alcun problema, senza alcuna preoccupazione.
Insieme guardarono l’orizzonte: il sole stava sorgendo.

Ma non un sole normale, era l’alba di una nuova epoca, di una nuova vita, sia per l’umanità che per loro.
Era l’alba di un’era senza guerra, senza Voldemort. Ma era l’alba anche di un’era in cui loro due avrebbero trascorso una vita insieme.
 



Si sedettero in riva al Lago. Un leggero venticello increspava la superficie dall’acqua limpida.
A un tratto Hermione si girò verso Ron e si stupì di quello che vide:

Ron stava piangendo.

Il suo Ron, il grifondoro forte, coraggioso, audace stava piangendo. Era così bello anche se qualche lacrima gli rigava il viso.

“Ron! Ma che succede?”

“N-nient-te *sigh*”

“Come niente… non ti ho mai visto piangere”

“N-nessuno mi ha m-mai visto piangere, solo mia m-mamma”

“E allora perché stai piangendo ora?”

“Oh Hermione! Sono così felice e sollevato che tu sia qui! N-non c-come Fred e L-lupin o T-Tonks *sigh*”

“Oh Ron!” disse lei comprensiva.

Gli passò un braccio intorno alle spalle e lui appoggiò il suo capo sulla spalla di lei.
Rimasero così per diversi minuti, finché le lacrime sul viso di Ron non si asciugarono del tutto.

“Bè ora è meglio non pensarci.” Disse Ron.

“Esatto. Parliamo d’altro.”

"Senti, stavo pensando una cosa. L'anno scorso mi avevi detto che hai avuto un presentimento su Harry e Ginny, ma non è che ne avevi un altro?.... Su di .... Noi?"

"Bè... Adesso che me lo dici.... Si" disse lei, arrossendo.

"Vuoi dire che sapevi già che io e te ci saremmo messi assieme?" Domandò Ron stupito.

“mmm… Ne ero quasi certa, un 90%.... ecco”

“Non dirmi ora che sei una veggente e non me l’hai mai detto…”

“Ma che dici… però ora che mi fai pensare i miei presentimenti sono sempre stati giusti…”

“E chi dice che l’ultimo è giusto?”

“Mi hai appena baciato, idiota.”

“Oh giusto… comunque ora ne ho io uno di presentimento…”

“Quale?”

Ron non rispose. Hermione era ancora sdraiata, ma a un tratto sentì la voce di Ron poco lontano da lì:

“Wingardium Leviosa”

“Ma cosa…”

Ron aveva eseguito perfettamente l’incantesimo e ora stava facendo levitare Hermione a un metro da terra, mentre questa si divincolava.

“RONALD!! Ma che stai facendo! Mettimi giù...”

“Non credo proprio… Hai visto come sono stato bravo a fare l’incantesimo? È Levioosa non Leviosààà” disse Ron avvicinandosi.

“Non ti dico un bel niente se non mi metti giù.”

“Ah sì… Adesso io ho un bel presentimento”

Ron fece levitare Hermione fin sopra il Lago Nero. Lei evidentemente aveva capito le intenzioni del ragazzo, perché subito urlò:

“RONALD WEASLEY NON PROVARE A LASCIARMI ANDARE PERCHE’ TI UCCIDO…”

“Oh davvero?”

“NON PROVARCI RONAL…”


SPLASH!


Ron aveva lasciato andare Hermione e quella era caduta dritta dritta nel lago, inzuppando tutti i vestiti. Poco dopo riemerse e trovò Ron che si spanciava dalle risate sulla riva. Lei aveva uno sguardo assassino.

Poco dopo raggiunse la riva, mentre Ron scappò via dalla parte opposta del prato.
Hermione prese la bacchetta da terra.

“Accio Ron Weasley” disse con rabbia.

Dopo poco tempo si ritrovò Ron davanti.

“Accio Bacchetta di Ron”

La bacchetta di Ron scivolò fuori dalle mani del suo proprietario, che tentò di riprendersela invano.

“Miseraccia Hermione. Così non vale.”

“Ah no… vuoi sentire il mio presentimento??”

“No”

Hermione puntò la bacchetta contrò Ron che si sollevò da terra appeso a una caviglia. Lei rideva, lui si divincolava.

“Sono io la ragazza dei presentimenti, non tu. Allora anche questa volta ho ragione, vero?”

Ron venne sollevato fin sopra il lago nero. Quando Hermione lo stava per lasciare andare urlò:

 
"Tu e i tuoi Presentimenti..."


SPLASH!




Fine







 
Lumos
EHilà!! Tutto bene wizards??
Ormai siamo arrivati alla fine.... quasi.
Anche se c'è scritto FINE non è proprio la fine....
è la fine dei 7 anni a Hogwarts, ma non la fine della storia, perchè ci sarà un epilogo.
In anteprima vi dico che l'epilogo avrà come titolo "8 anni dopo..."
e vi lascio immaginare a cosa si riferirà :3
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.... sono tremendamente in ansia perchè credo di avervi deluso perchè il bacio non è particolarmente romantico... però devo dire una cosa: FINALMENTE!!!
finalmente Ron ha baciato Hermione (bè nel libro si erano già baciati, ma io intendo nella mia storia).
Finalmente ha tirato fuori il suo animo grifondoro (?).
Ora vi lascio in pace.
Ci vediamo all'epilogo (spero :3)
baci
Leti

Nox

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Capitolo 8
*** Epilogo: 8 anni dopo… ***


Tu e i tuoi Presentimenti...

Epilogo: 8 anni dopo…

“Holly!”

“Pat!”

“Holly!”

“Pat!”

“Holly!”

“Pat!”

“Hoolllyy!”

“Paaaat!”

“HOLLY!”

“PAT!”

“Uff… Silencio! Ora mi ascolti, se non la pianti di contraddirmi ti butto fuori di casa! Ho detto Holly punto. Non se ne parla più!” urlò Hermione contro il marito.

Ron, intanto, gesticolava furibondo. Voleva far capire a Hermione che non era per niente d’accordo con la sua idea per il nome della loro prima figlia.

Qualche giorno prima, Hermione era tornata a casa con un grosso libro sotto braccio e, alla domanda di Ron che chiedeva cosa fosse, rispose che era un libro di nomi. Dovevano scegliere un nome per la loro primogenita che sarebbe nata di lì a due mesi e non avevano ancora trovato un accordo. Da quel giorno ogni sera avevano litigato per il nome più bello.

3 giorni prima:

“Ti dico che Sophia è il nome giusto. È davvero bellissimo.”

“Si, ma a me non piace. Io preferisco Julia.”

“Sophia è più bello.”

“No! Julia è meglio!”

“Sophia”

“Julia”

“Sophia”

“Julia”

“Ok ok, troviamo altri nomi che così non andiamo da nessuna parte”

2 giorni prima:

“A me piace Ami… cosa ne dici?”

“Non lo so… io preferisco Isabelle…”

“Nooo Isabelle è orribile.”

“Questo lo dici tu. È un nome fantastico, sempre meglio di Ami”

“Hermione… dammi retta Ami è più bello.”

“Isabelle è quello giusto per nostra figlia.”

“NO! Ami è quello giusto.”

“Guarda che ti schianto Ronald Weasley!”

“Ahahha si certo come no.”

“Sono seria. Comincia a scappare.”

“Tanto lo so che non hai il coraggio.”

“E secondo te io sono finita a Grifondoro così per sport?!”

“Bè in effetti…”

“Stupeficium!”

1 giorno prima:

“Ti prego oggi non schiantarmi!”

“Vedremo…. Mmh questo è bello, che ne dici di Layla?”

“No è troppo strano… Maya è più bello”

“Ma che dici? Layla è bellissimo”

“Sembra il nome di un cane”

“Ronald ti stai guadagnando un altro schiantesimo.”

“Ma dai è vero… Layla è un nome da can…”

“Stupeficium! E non dire che ti avevo avvisato!”
 
Ritornando al 4° giorno di litigi…

“Oh d’accordo…. Finitus!”

“Basta Hermione…. Dobbiamo finire di litigare così per un nome…”

“Giusto! Sono sicura che troveremo il nome giusto quando meno ce lo aspettiamo”

“Fammi indovinare… Presentimento?”

“Mm mm…” disse lei annuendo.

Hermione si sdraiò sul divano, dal quale si era alzata durante la discussione con Ron e chiuse gli occhi.
Era proprio sfinita. Aveva avuto una durissima giornata al lavoro, durante la quale era dovuta correre in bagno per rimettere almeno due volte. Alcune volte la nausea le impediva di lavorare bene e in più aveva appena finito di litigare con Ron. Non ce la faceva più. Si era quasi addormentata quando si sentì sollevare. Ron la stavo portando in camera da letto. Lei sentiva che ansimava per lo sforzo, d’altronde non era facile sollevare Hermione con il peso del bambino.
La adagiò dolcemente sul letto, le tolse le ciabatte e le rimbocco le coperte. Poi si stese accanto a lei e l’abbracciò come ogni sera.

“Grazie, Ron”

“Di niente. Ora riposati. Hai avuto una giornata troppo stressante per una come te.”

“Una come me?”

“Sei incinta.”

“Non è mica una malattia”

“Non ho detto questo. È  la cosa più bella che io possa immaginare. Non riesco ancora a credere che avremo una figlia tra soli due mesi.”

“Nemmeno io… è passato così tanto tempo.”

“Ti ricordi la prima volta che ti ho incontrato?”

“Si! Ahah ti dovrò essere sembrata molto perfettina e saputella.”

“A dire il vero si.”

“Lo sapevo. Ero davvero tremendamente insopportabile a 11 anni”

“Hai dovuto venir fuori dal tuo guscio.”

“è si… ti ricordi invece quella volta che entrammo per sbaglio nel bar di Madama Piediburro ahahah”

“è stato imbarazzante.”

“Si. Tutti che si sbaciucchiavano e noi lì impalati come due statue aahha”

“Bè possiamo rimediare.”

“Ogni scusa è buona per baciarmi… è Weasley?”

“Ho aspettato sette anni a scuola per baciarti e ora che posso farlo….”

“E allora che stai aspettando? Che venga a dirtelo Babbo natale vestito da coniglietto con…”

Ma Hermione non finì la frase perché Ron le tappò la bocca, come avrebbe voluto fare molte altre volte.
Hermione era arrabbiata perché non aveva finito di parlare. Ma in compenso trovò questo nuovo impiego molto più soddisfacente.

Le mani di Ron le accarezzarono il ventre gonfio e per poco lei non scoppiò a ridere. Bè forse resistette per pochi secondi, o forse meno, fatto sta che si mise a ridere mentre Ron la stava ancora baciando.

“Che succede Hermione?”

“S-Smettila ahaha mi f-fai il s-solletico ahah”

“Ooooh scusa ahaha”

“Ahahah”

Hermione appoggiò il capo al petto di Ron. Amava suo marito e ora che stavano per avere una figlia lo amava ancora di più. Era passato tanto tempo dai tempi della scuola e solo ora si rendeva conto che erano maturati tanto in certe cose, mentre in altre non avevano fatto molta strada. Come ad esempio nei litigi. Litigavano sempre per una stupidata, ma poi facevano sempre pace, proprio come quella sera.

Ripensò ai momenti passati insieme. Alle risate. Alla scuola.

C’era un ricordo che le piaceva particolarmente. Erano al sesto anno, il giorno dell’esame di smaterializzazione. Ron l'aveva quasi baciata. Però quasi! Era stata davvero delusa, ma non si può dire che quella giornata non le fosse piaciuta. Aveva cercato di consolare Ron ed erano rimasti abbracciati per diversi minuti. Una sensazione bellissima. Poi lei gli aveva dato il suo portafortuna: un petalo di…

“RON!”

“Che c’è? Stai male? C’è qualcosa che non va? Dimmelo ti prego!”

“Calmati Ron! Ho travato il nome giusto per nostra figlia.”

“Davvero? E dove sei andata a prenderlo?”

“Mi è appena venuto in mente. Ti ricordi quando al sesto anno ti prestai il mio portafortuna per l’esame di smaterializzazione?”

“S-si.”

“Ecco. Quel portafortuna mi ha portato veramente fortuna.”

“E perché?”

“Perché sono qui. Con te.”

“Ooh”

“Ti ricordi qual era quel portafortuna?”

“Mm… Un petalo di rosa?”

“Era il TUO petalo!”

“Eeee cosa c’entra con il nome di nostra figlia?”

“Bè potremmo chiamarla…”

“Sii…”

“Rose!”

“Ma certo! Perché non ci ho pensato io!”

“Perché io sono più intelligente di te.”

“Questo è poco, ma sicuro.”

“Allora? Sei d’accordo?”

“Certo che sono d’accordo.”

“Lo sapevo che il mio presentimento non mi avrebbe deluso.”

“Ok, ma ora dormi che domani sarà una lunga giornata.”

“Perché?”

“Dobbiamo andare a trovare Harry, Ginny e James.”

“Oh… giusto. Buona notte signor Vaso di Rose ahaah”

“Buonanotte Hermione. Buonanotte Rose.”

Fine





 
Lumos
Ciao a tutti! Questa storia si è conclusa! Sono davvero felice che la storia vi sia piaciuta, ma sono anche triste perchè non scriverò più questa ff.
Sono davvero affezionata a questa storia e vorrei ringraziarvi tutti, infatti:

RINGRAZIO:

TurningSun per le fantastiche recensioni e il sostegno fin dall'inizio di questa storia. Sei una di quelle lettrici che mi hanno aiutato a finire di scrivere questa storia, perchè senza di te (e di loro) non ce l'avrei fatta; avrei lasciato perdere prima. GRAZIE <3
 

Nunaxx per le sue recensioni e il suo entusiasmo ad ogni capitolo. Insieme a TurningSun sei una delle lettrici che mi hanno sostenuto fino alla fine con consigli e complimenti. Ti ringrazio davvero tanto. GRAZIE <3
 

Sofy_Weasley per la recensione del 1° capitolo

fierobecca93 per la recensione e per i complimenti.

Le 5 persone che hanno messo tra le seguite questa storia:

Anonimadelirante
BShallows
mary10990
Nunaxx
TurningSun


 Le 3 persone che hanno messo tra le ricordate questa storia:
 
michicucciola
Night Sins
Nunaxx


E' la quarta volta che ti ringrazio, ma te lo mertiti Nunaxx. Grazie di aver messo la mia storia tra le preferite
 
 
Ringrazio la mia amica LIttlE_PePpErmIt che mi ha sostenuto e che mi ha consigliato. Grazie Ele <3

E infine ringrazio te. SI proprio te che stai leggendo, perchè se sei arrivato a leggere fino a qua hai avuto una grande pazienza. Grazie Lettori :)


Quasi mi dimenticavo. Ho cominciato a scrivere una nuova FF, si intitola:
Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!
ed è una storia su James e Lily (altra coppia che adoro). Il titolo è una citazione del libro: "Il Piccolo Principe", che mi ha sempre affascinato. Non so ancora quando pubblicherò, ma se volete passare ogni tanto a dare un'occhiata sul mio profilo siete i benvenuti. Qui sotto vi lascio uno scorcio del 1° capitolo:

"La macchina emise un sussulto e si mise in moto. Lily guardò la sua casa scomparire dietro l’angolo, ci avrebbe fatto ritorno tra solo due settimane e la cosa non le piaceva. Lei amava la sua casa e ora che stava andando a trascorrere il Natale dai suoi cugini in Italia, le venne in corpo una nostalgia ancor più forte di prima. Sarebbe stato un lungo Natale: i suoi cugini erano antipatici come pochi, non avrebbe avuto neanche un momento di pace con loro e, anche se avrebbe alloggiato in un hotel e non a casa loro (per fortuna), avrebbe dovuto passare tutto il resto della giornata con quelle pesti italiane. In più aveva un mucchio di compiti per le vacanze, che, grazie a loro, era sicura, non sarebbe riuscita a finire. Almeno non poteva andare peggio di così."

Se vi ha incuriosito e vi piacerebbe saperne un po' di più c'è la possibilità che vi mandi il 1° capitolo per intero via messaggio. Vorrei sapere cosa ne pensate prima di pubblicarlo.
Attendo le vostre risposte.
Addio FF. Mi mancherai e anche voi.
Leti <3

Nox
 
 

 

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