Wrong - Qualcosa di sbagliato.

di Risa Lily Angelie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Start. ***
Capitolo 2: *** 2. Welcome! (Or maybe not...) ***
Capitolo 3: *** 3. Friends? ***
Capitolo 4: *** 4. A week later... ***
Capitolo 5: *** 5. Strange. ***
Capitolo 6: *** 6. That idiot. ***
Capitolo 7: *** 7. Someone save me from this. ***
Capitolo 8: *** 8. The closed door. ***
Capitolo 9: *** 9. Drunk. ***
Capitolo 10: *** 10. Heartbeat. ***
Capitolo 11: *** 11. Jelaousy. ***
Capitolo 12: *** 12. Aftermath. ***



Capitolo 1
*** 1. Start. ***


 "Sbagliato." È il mio primo pensiero. "C'è qualcosa di maledettamente sbagliato."
 Sono Risa Koizumi, ho vent'anni e trovo questa situazione assolutamente sbagliata.
 C'è qualcosa di sbagliato in Me davanti a questa maledetta porta, indecisa se pigiare o meno questo maledetto campanello.

 È successo tutto un mese fa, e in rapida successione: sono stata bocciata all'ultimo esame, ho litigato coi miei a causa di questo, e ho avuto la geniale idea di andarmene di casa.
 Col misero stipendio che percepisco grazie il mio lavoro di cameriera, non posso permettermi una casa, tra affitto, bollette e altre cose.
 La soluzione mi è piovuta dal cielo.
 E intendo in senso letterale.
 Stavo camminando distrattamente pensando a cosa fare della mia vita, e un voltantino mi è volato dritto in faccia; una casa. Cinque persone, coinquilini. Hanno intenzione di ospitarne una sesta. Tutti studenti. Affitto diviso per sei, bollette divise per sei, e tutto il resto diviso per sei. 
 Facendo un rapido calcolo sarei riuscita ad arrivare a fine mese in modo dignitoso.
Quindi ho chiamato il numero su quel volantino piovuto dal cielo, e ho preso appuntamento per oggi. A rispondermi è stata una ragazza col tono di voce fin troppo esuberante. Si chiama Nobu o qualcosa del genere.

 E quindi ora eccomi qui, davanti questa stramaledetta porta.
 "Coraggio Risa, ce la puoi fare.", penso, deglutendo a fatica.
 Pigio sul campanello, e dopo pochi attimi si sente un "arrivo!" da parte di una voce femminile.
 Ad aprirmi la porta è una ragazza dai capelli biondi e gli occhi nocciola, che solleva lo sguardo su di me.
 Il verbo "sollevare" non è usato a caso; sono alta 1,72 cm.
 E la ragazza davanti a me sarà 1,50 o poco più.
 -Risa Koizumi?-
 Apro la bocca per rispondere ma mi esce un rantolo. 
 Pessimo inizio.
 Quindi annuisco, sentendomi una completa idiota.
 Lei assottiglia gli occhi, mi studia un momento, poi sorride.
 -Ah, benvenuta!- esclama, abbracciandomi di slancio. -Io sono Nobuko, ma puoi chiamarmi Nobu!-
 Per poco non cado, visto che mi sbilancia, ma fortunatamente riesco a tenere l'equilibrio.
 -Io sono Risa, e puoi chiamarmi... Risa.- 
 "Bel lavoro Risa, complimenti. Ora sì che hai fatto la figura dell'idiota."
 Metto a tacere il mio cervello, mentre la mia nuova coinquilina mi aiuta a trascinare le mie valigie dentro casa.
 -Ora sono tutti fuori, chi per studio e chi per lavoro, conoscerai tutti a cena, d'accordo?- Mi dice lei, lanciandomi un sorriso.
 Sorrido di rimando; continuo a credere che ci sia qualcosa di sbagliato.





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*Angolino mio*

Ma saaalve gentucola!
Muahahahah, speravate di avere un po' di respiro con me, eh? E invece no! Sono ancora qui a scassarvi gli zebedei. :3
Quest'idea mi è venuta in mente oggi. Stamattina, mentre seguivo la lezione di chimica (ero mooolto attenta, sì sì u.u)
Che dire, è uscito così, non è neanche un capitolo, è qualcosa e basta.
Boh, ditemi se l'idea piace (seh, domani!) O è il caso che la pianti. 
Che dire, suppongo che abbiate già intuito chi siano gli altri coinquilini, no? ;)
Mi dileguo, ciaaaaao.

Risa K.

 

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Capitolo 2
*** 2. Welcome! (Or maybe not...) ***


 -Risa, io vado un momento in bagno, torno subito.-
 -D'accordo.-
 Questa Nobu è simpatica, dopotutto. Un po' esuberante ed impicciona, ma simpatica.
 La bionda si alza e si allontana.
 Io mi stiracchio sul divano; questa casa non è male. E se gli altri sono come Nobu, mi troverò bene, tutto sommato.
 Si sente una chiave che gira nella toppa. La porta di casa si apre e compare una figura maschile.
 -E tu chi sei?- Mi chiede la voce, appena entrata in casa.
 -Risa Koizumi, la nuova arrivata, molto piacere.- Rispondo, alzandomi in piedi. Ma cosa ci fa un bambino, qui? A giudicare dal fisico, non potrà avere più di quattordici anni. -Tu, invece, cosa ci fai qui? Cerchi qualcuno?- Insomma, voglio dire, che ci fa questo ragazzino qui?
 -Io qui ci abito.- Commenta lui scettico, chiudendo la porta.
 -Ahahhahahaha, molto divertente!- Sghignazzo; forse è il fratello di Nobu? Strano, lei non mi ha accennato di avere fratelli. -Seriamente, chi cerchi? Tuo fratello o tua sorella?-
 Lui inarca un sopracciglio.
 -Mia sorella vive ancora con i miei, ma che c'entra questo, scusa?-
 -Non... Non sei un bambino che è qui per vedere un parente?-
 -C-come, scusa?-
 -Ehi Otani!- Fa una voce alle mie spalle; Nobu è tornata dal bagno.
-Lei- Il tizio davanti a me mi indica. -Sarebbe la nuova arrivata?-
 Nobu annuisce.
-Sì, simpatica, no?-
 Ma perché parlano come se non fossi presente?
 
-Sì, come no.- Commenta lui scettico. -Credo mi abbia scambiato per un ragazzino.-
 Sento le guance andare a fuoco.
 "Ottimo lavoro, Risa, davvero. Siamo già a due figure di merda in poche ore. Un applauso."
 
Metto il silenziatore al mio cervello.
 -Ops. Oddio, scusami, non era assolutamente mia intenzione!- Esclamò, imbarazzatissima. -È che... Sei così... Piccolo. Cioè, no, non piccolo! Intendo dire, cioè...-
 Figura di merda, numero tre.
 
-Nobu, fai chiudere la bocca a questa giraffa, per favore?-
 Okay, un momento. Come mi ha chiamata?!
 -
Come, scusa?- Dico digrignando i denti.
 -Mi hai sentito.-
 -Sei davvero maleducato.- Sbotto incrociando le braccia.
 -Questo è buffo. Sei stata tu a dirmi per primo che sembro un ragazzino!-
 -E ti è andata di lusso, avrei potuto dirti che sei uno gnomo!-
 -U-uno gnomo?! Ma io ti denuncio per diffamazione!-
 -Fai pure, ci vediamo in tribunale!-
 Il ragazzo davanti a me alza le braccia a mò di resa.
 -Vado a farmi la doccia.- Comunica a Nobu.
 Mi lancia un'occhiataccia e si allontana.
 Io mi volto verso la ragazza vicino a me.
 -Dimmi che non sono tutti così.- Sibilo tra i denti.
 Lei sghignazza, divertita.
-Mi aiuti a preparare la cena, piuttosto?- Mi chiede, mentre intanto già mi ha afferrato per un braccio e mi trascina in cucina.
 -D-d'accordo...-

 Descrivere questa cena con una parola? Imbarazzante.
 Lancio un'occhiata di soppiatto ai miei nuovi coinquilini.
 C'è Nobu, che continuo a trovare simpatica, nonostante sia così esuberante.
 C'è, accanto a lei, alla destra, un moro, tale Nakao, che a quanto pare è fidanzato con la bionda. In effetti, hanno proprio l'aria della coppietta. Spero solo che la mia camera non sia accanto alla loro; non vorrei sentire rumori... molesti.
 E poi c'è Chiharu, una moretta piccola e carinissima, timida e silenziosa. Sembra una bambolina. Di fianco a lei, c'è Suzuki, un biondo alto e slanciato. Molto, molto carino.
 "No, Risa, no. Contegno, non sbavare sul piatto, non vorrai certo far l'ennesima figuraccia." Penso distrattamente, sforzandomi a guardare per terra.
 Di fianco a me, qualcuno tossicchia; ah già, mi ero dimenticata del nano. Che ovviamente, vista la mia straripante e rinomata (s)fortuna è seduto vicino a me. 
 Già lo odio.
 L'unica che cerca di mandare avanti la conversazione è Nobu. Cara ragazza, le farò una statua. 
 -Allora Risa, dicci; sei fidanzata?-
 Ritiro quello che ho detto; la statua gliela tirerò in testa.
 -Ehm...- Tentenno. 
 Lo gnomo, corrispondente al nome di Otani, soffoca una risata.
 -E tu che ti ridi?!- Ringhio, stringendo convulsamente una posata.
 -Su Nobu, seriamente; non puoi davvero pensare che questo grattacielo sia fidanzata, dai!-
 "Calma Risa, calma. Questo gnomo ti sta solo provocando."
 -Perché, tu saresti fidanzato, nano da giardino?!-
 Missione autocontrollo; miseramente fallita.
 Nobu e Nakao sghignazzano divertiti.
 Mi sforzo di non fulminarli con un'occhiataccia. 
 -No, un momento; nano da giardino?!-
 -Se preferisci posso chiamarti tappo di sughero!-
 
-Oddio, già non ti sopporto!-
 -Fidati, la cosa è reciproca!-
 Mi accorgo solo in questo momento di essermi alzata in piedi dal nervoso. Mi lancio intorno un'occhiata imbarazzata e mi siedo, rossa in viso, sotto lo sguardo divertito di tutti.
 Beh, di tutti tranne che quelli di Otani. Lui mi lancia un'occhiataccia e sbuffa.
 -Comunque- Dico dopo un po', riferita a nessuno in generale. -Potrei sapere... Dov'è la mia stanza?-
 -Oh!- esclama Nobu. -Quella in fondo al corridoio.- dice, indicando nulla in particolare. -Di fronte a quella di Otani.-
 Quasi mi strozzo col boccone che ho appena messo in bocca.
 -Ma è uno scherzo?!- Trillo. Ma non sono la sola ad averlo detto; anche Otani ha urlato con me, con gli occhi sbarrati.
 -Su Otani, lo sai che la stanza libera è quella di fianco alla tua!-
 -E proprio Questa deve dormirci, lì?-
 -Si dà il caso che "questa" abbia un nome!- Sbuffo.
 E io che speravo di finire in una stanza il più lontano possibile da quella di Otani; magari, vicino a quella di Suzuki...
 
 Non è qualcosa ad essere sbagliato, ma qualcuno. 
 E questo qualcuno, è il mio vicino di stanza. 





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**Angolo mio**

Salve gente.
Che dire, boh, l'inizio non è stato dei migliori... :'3
Risa e Otani già si amano, cioè, guardateli! *sarcasmo scadente mode: on*
Bon, che dire... Lasciate un commento, se vi va :)
Va beh, niente, mi dileguo.
Ciaociao!

Risa K.

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Capitolo 3
*** 3. Friends? ***


 -Ne hai ancora per molto? C'è gente, qui, che vorrebbe andare in bagno!- Trilla una voce conosciuta oltre la porta.
 Atsushi Otani; la persona più sbagliata che potesse capitarmi come coinquilino, vicino di stanza e compagno di bagno. Infatti, tra le nostre due camere, la mia a sinistra e la sua a destra, c'è il bagno che dobbiamo condividere.
 Dio, quanto lo odio!
 
Finisco di lavarmi i denti ed esco dal bagno.
 -Gente? Io vedo solo un puffo.- Commento con fare annoiato, sbadigliando.
 -Argh, sei impossibile!- Esclama lui, per poi chiudersi in bagno borbottando un "Stupida Gigantessa" fra i denti.
 Mhpft. Idiota.
 Sbadiglio sonoramente e me ne vado in camera mia, dove mi metto la camicia da notte.
 
 Ho come l'impressione che sarà una lunga nottata.

 E in effetti lo è. Non riesco a dormire.
 Sbuffo sonoramente e lancio un'occhiata alla sveglia.
 Le due di notte. 
 Ottimo. E mi è anche venuta fame.
 
Mi alzo dal letto, decisa ad andarmene in cucina a far razzia di qualsiasi cosa riesca a trovare di commestibile.
 Ragiono per qualche istante se portare con me la vestaglia, ma poi decido di lasciarla dov'è.
 Esco dalla mia camera quindi scalza, e con solo la mia camicia da notte. Cammino in punta di piedi fino in cucina, dove mi getto letteralmente verso il frigorifero.
 Maledetta fame improvvisa.
 
Mentre mangiucchio un dolcetto - di chissà quanto tempo fa -, sento dei passi felpati.
 Arresto il lavoro delle mie mandibole e rizzo le orecchie, voltandomi verso il corridoio dove ho sentito il rumore. 
 Che è anche il corridoio che porta alla mia camera da letto.
 Fa la sua comparsa in cucina Quello, Otani, che mi guarda perplesso.
 -Oh, ma eri tu a far tutto questo baccano?- Mi chiede, stiracchiandosi le braccia.
 -Ma che dici, sono stata silenziosissima!- Esclamo.
 -Sì, quanto una mandria di elefanti.- Commenta asciutto.
 Sbuffo. 
 Ma perché non ho portato la vestaglia? Mi sento in imbarazzo con questa camicia leggera che mi arriva a metà coscia.
 -Che vuoi?- Chiedo in modo nient'affatto cortese, sperando di non far trasparire la mia vergogna.
 Lui invece sembra perfettamente a suo agio. Indossa un paio di pantaloncini corti e una canotta.
 -Si dà il caso che io abiti in questa casa da prima di te, Novellona.-
 -Novellona?-
 -Avrei detto Novellina, ma visto che sei il Re dei Titani...-
 -Il Re non dovrebbe essere maschio?- Sbotto infastidita.
 -Perché, non lo sei?-
 Due esatti secondi dopo, Otani si ritrova col dolcetto che stavo mangiando, spiaccicato in faccia.
 -Un po' di educazione no, eh?!- Trillo furiosa.
 Lui si passa una mano sulla faccia, piastricciata di crema, e la guarda. Poi un'occhiata, e mi lancia contro il suo contenuto. 
 -Razza di scemo!- Dico, pulendomi il viso col dorso della mano.
 -Sei tu che hai cominciato!- Sbotta lui, indicandomi.
 -Ma se sei tu che ce l'hai con me!- Esclamò seccata; vuole dare la colpa a me? È il colmo!
 -E tu mi hai dato del bambino!- Continua Otani imperterrito.
 -Ti ho già chiesto scusa, per quello!- Obietto.
 -E allora smettila di darmi nomignoli assurdi!-
 -La smetterò quando la smetterai tu!-

 -Bene!-
 -Bene!-
 Rimaniamo a studiarci per qualche momento, entrambi con le facce sporche di crema, nei nostri volti la medesima espressione di sfida.
 "Peccato sia così basso, è carino..."
 
Scuoto con forza la testa; ma che mi metto a pensare?!
 
È meglio che, piuttosto, pensi a come fare per una serena e pacifica convivenza. No?

 -Scusa.- Borbotto, distogliendo lo sguardo da Otani. -Cercherò di non farlo più.- 
 Non è che mi senta particolarmente in colpa - okay, per niente -, ma se già dal primo giorno ci accapigliamo in questo modo, diventerà una situazione impossibile da gestire.
 Lui mi guarda stupito.
 -Scusa tu.- Dice dopo un momento. -Non sono stato molto accogliente, ecco.-
 Sorrido; potrebbe essere l'inizio di un'amicizia?

 No, decisamente no.
-Vuoi uscire da questo maledetto bagno?! Sto facendo la muffa!- Sono le prime parole che Otani, infatti, mi rivolge stamattina, sbattendo con forza i pugni sulla porta.
 E io che ormai speravo di aver chiarito!
 Mi sbagliavo. Non è assolutamente l'inizio di un'amicizia

 È l'inizio della guerra.
 



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**Angolo di Risa-LaFantasiaStaAbbandonandoQuestiLidi?**

Salve gentucola! c:
Oh beh. 
Non mi convince. Affatto.
E son sicura che non ci avrete capito niente. x'D
(N.d. Sua sorella: E allora che hai da ridere? Questo capitolo - se così si può chiamare, fa schifo!)
(N.d. Me: Ma sparati.)

Boh, non so che dire (?), quindi mi dileguo con non-chalance (?)
Ma prima, anche se non ve ne frega un accidente, vi lascio un piccolo spoiler (?) Su una roba su cui sto lavorando da settimane e.e

 
"Sicura?" Mi sussurra Otani, poco distante dalle mie labbra, portandomi lentamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Ha uno sguardo dolce, serio.
Il cuore mi batte a mille.
"Sicura." Bisbiglio in un respiro, prima di baciarlo nuovamente.


{Tratto dall'elaborazione (?) di The first (catastrophic?) time; Ovvero, cosa succede quando due idioti decidono di andare oltre.}

 
 
 
Risa-chan. ~
 
 


 

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Capitolo 4
*** 4. A week later... ***


 -Fammi passare, Nano!- 
 -Spostati tu, Gigantessa!- 
 Sbuffo sonoramente, mentre Otani si agita qua e là, facendomi venire un esaurimento nervoso.
 
 Cos'è successo?
 Non ho sentito la sveglia, ovviamente. E, ancora ovviamente, gli altri se ne erano già andati.
 Beh, tutti tranne Otani.
 Quando mi sono svegliata, mi sono accorta di essere in ritardo per lavoro. In tremendo ritardo. 
 Ho fatto il prima che ho potuto, cercando di sbrigarmi, scontrandomi per il corridoio almeno un paio di volte con Atsushi, anche lui in ritardo.
 Ci siamo bellamente ignorati, fino a quando non ci siamo entrambi precipitati verso la porta. Nello stesso momento.
 Rimanendo incastrati, come due perfetti idioti.
 Anche se, qui, il vero idiota è lui, perché se la smettesse di agitarsi, riusciremmo ad uscire.
 -Ti vuoi stare fermo?!- Esclamo, arrivata al limite della sopportazione.
 -E tu chi ti credi di essere, per dirmi cosa devo non devo fare?- Mi ringhia lui in risposta.
 "Dio, dammi la pazienza di sopportarlo, perché se mi dai la forza lo uccido!"
 -Sono quella ci libera... Ma vuoi starti fermo?! Mica ti stupro!- Urlo, tirandogli una ciocca di capelli ramati.
 -Okay, okay, ho capito! Ma lasciami i capelli!- 
 Otani si calma, e, con diverse manovre, riusciamo a liberarci.
 Ora; una persona normale mi ringrazierebbe, giusto? Ebbene, lui non solo non lo fa, ma mi lancia un'occhiata irritante. 
 -Chiudi tu la porta?- Mi chiede, anzi.
 "Cosa mi sono fumata una settimana fa, quando ho deciso di venire a vivere in questa casa?!"
 -Sai, solitamente le persone ringraziano.- Sbuffo io in risposta, facendo un cenno alla porta con la testa.
 Lui fa finta di pensarci su un attimo.
 -Oh, sì! Grazie. Grazie per avermi fatto perder tempo con la tua ingombrante presenza!- 
 -Chi hai definito ingombrante?!- Tuono.
 -Vedi qualcun altro, qui, di gigante?- 
 -Oh, tu...!- Non finisco la frase, perché il cellulare di Otani squilla.
 Lui mi lancia un'occhiataccia e prende il telefono, che si trova nella tasca del giubbotto marrone.
 -Pronto?- Cambia improvvisamente espressione. -Oh, ciao...- Sorride, con voce dolce.
 Rimango a guardarlo, stupita da un cambiamento così repentino.
 Ad un tratto arrossisce e mi lancia un'occhiata. Mi fa cenno di chiudere la porta e scende per le scale, diretto verso l'uscita.
 Senza salutarmi.
 "Che cafone." Sentenzio, chiudendo la porta.

 -Signorina, il conto!-
 -Sì, eccomi!-
 Rapidamente, corro verso il ragazzo che mi ha chiamata, porgendogli lo scontrino.
 Lavoro all'Ikebe da qualche mese, per aumentare un po' le mie, altrimenti nulle, entrate. Purtroppo, lavorare impiega molto del mio tempo, e questo ha influito parecchio sul mio profitto scolastico.
 Frequento l'istituto per stylist. Impegnativa, specie se si lavora, perché bisogna trovare un modo per avere tempo per entrambe le attività.
 Cosa che, però, non sono stata in grado di fare, visto che ho fallito il mio ultimo esame.
 A distogliermi dai miei pensieri è la porta del locale che si apre.
 Mi impongo un sorriso esemplare.
 -Buongio...- Mi blocco quando mi ritrovo davanti lui. 
 "Che diavolo ci fa lui, qua?", penso allibita, mentre Otani mi lancia un'occhiata stupefatta.
 -Che diavolo ci fai qua?- Mi chiede sbarrando gli occhi.
 -Ci lavoro.- Ribatto, secca. -Tu che ci fai qua, piuttosto.-
 Solo adesso mi accorgo di una figura accanto a lui.
 Bassina, minuta, capelli scuri, occhi chiari. Sembra una bambolina.
 "Un momento... Ma somiglia tantissimo a Chiharu!" 
Penso, spalancando la bocca.
 -C-chiharu?- Balbetto incredula.
 La ragazza si acciglia, perplessa.
 -Kanzaki.- Risponde Otani. -Mayu Kanzaki. Mayu, lei è Risa Koizumi. La mia nuova coinquilina di cui ti avevo parlato...-
 Un momento. Parlano di me?! 
 -Oh!- La mora si apre in un sorriso radioso. -Molto piacere, io sono la fidanzata di Atsushi!- Mi dice, porgendomi la mano.
 "La fidanzata? Questo Nano ha anche la ragazza?! Oh, me misera ed infelice!", penso, ricambiando la stretta di mano. "Allora è con lei che Otani stamattina parlava al telefono..."
 -Ora, se abbiamo finito le presentazioni...- Ci interrompe Otani. -Noi saremmo venuti qui per mangiare.-
 Mi sforzo di non tirargli un pugno sul naso, e li faccio accomodare.
 -Ora non fare il macho solo perché hai la ragazza.- Commento, mentre annoto le ordinazioni.
 -Ma che diavolo c'entra?!- Esclama Otani, arrossendo.
 -C'entra, perché ti stai atteggiando!-
 -Non è vero!-
 -Sì che è vero!-
 Kanzaki scoppia in una risata, portandosi elegantemente una mano davanti la bocca.
 Cavolo, quant'è femminile. 
 Io sembro più una specie di scopa, sgraziata e con la risata da cornacchia.
 Autostima: arrivata ai minimi livelli storici. 
 -Siete davvero divertenti!- Dice sorridendo.
 Io ed Otani ci lanciamo un'occhiata truce.
 -Vado a portare le ordinazioni.- Dico.
 -Già, sarebbe meglio.-
 Sbuffo sonoramente e mi avvio verso la cucina.

 -No. No, non mi piace...- Accartoccio un foglio di carta e lo butto dietro di me.
 -Ehi!-
 Mi volto; ho colpito Otani con la carta.
 Ops. 
 Sghignazzo.
 -Siamo pari.-
 -Che vuoi dire?-
 -Voglio dire...- Mi volto verso il quaderno che ho sotto il naso. -...che ce l'ho con te perché stamattina non mi hai ringraziato.-
 Lui sbuffa e si siede vicino a me.
 -Che fai?-
 -Studio.- È la mia lapidaria risposta.
 Ma non ha niente di meglio da fare? Via, sciò. Andasse ad ascoltare la musica, leggere (ammesso che sappia farlo), uscisse con la sua fidanzata! Facesse qualcosa che non sia stare qui ad interrompermi in un momento delicato come questo! 
 -Che cosa studi?-
 Sospiro.
 -Niente che ti riguardi.- Sbotto, chiudendo con forza il quaderno.
 -Come sei acida... Sei in quei giorni, eh?-
 Gli tiro il quaderno in testa.
 -Mi hai fatto male, scema!- 
 -Così impari, deficiente!- 
 Sbuffo e riapro il quaderno, incurante del fatto che Otani mi sia accanto.
 -Oh, ma tu stai disegnando!- Esclama con aria stupida.
 -Oh? Davvero? Come sei perspicace! Ho detto che vado ad una scuola per stylist, mi sembra ovvio che io disegni!- Ribatto.
 -Fa' vedere.-
 -Non ci penso neanche! Fossi matta!-
 -E non lo sei?-
 Chiudo nuovamente il quaderno e faccio per darglielo sul naso, ma Atsushi mi blocca il polso e mi prende quel maledetto quaderno.
 -Ma cosa fai! Fermo, ridammelo!-
 -No! Prima voglio vedere come disegni.- Sentenzia, aprendolo.
 -Sono fatti miei!- Ringhio, cercando di agguantare il quaderno. -Io mica vengo a chiederti della tua fidanzata!-
 -Perché, ti interessa?-
 Oh, questa è davvero enorme!
 Lo acciuffo per i capelli e mi riprendo il quaderno.
 -Ma finiscila!- Esclamo, puntandogli contro una matita. -E lasciami in pace!- 
 Lui sbuffa.
 Io mi riconcentro sul foglio.
 Passa una decina di minuti, prima che trovi la calma necessaria per poggiare la punta della matita sul foglio. Ma, appena lo faccio, mi pento.
 -Oh, no, non mi piace, no!- Esclamo, strappando ancora.
 -Ma se hai solo disegnato una riga!- Commenta Otani.
 -Sì, ma io mi conosco, e so che quella riga è sbagliata!- 
 Mi viene voglia di strapparmi i capelli.
 Non ho ispirazione, non ho voglia di disegnare. Penso ad un bell'abito, e poi su carta non mi piace.
 È brutto. 
 -Ehi, Otani...- Dico, voltandomi verso di lui. -Come l'hai conosciuta la tua ragazza?-
 Lui, che si stava dondolando sulla sedia, rischia di cadere. Ripreso l'equilibrio, mi lancia un'occhiata stupefatta.
 -E che fine ha fatto il tuo "Io mi faccio i fatti miei, tu fatti i tuoi"?-
 -Non l'ho mai detto!-
 -Il senso è quello.-
 -Beh.- Sospiro. -Sono ore che sto combattendo contro questo disegno, ho bisogno di distrarmi.- Ammetto.
 -E chi ti dice che io abbia voglia di raccontarti una cosa del genere?-
 -Okay, ho capito.- Commento, sconfitta. -Ti farò vedere i miei schizzi.- Dico, passandogli il quaderno.
 Otani lo apre e sfoglia un paio di pagine.
 -A dir la verità c'è ben poco da dire... Ehi, ma questo è molto carino!- Esclama, indicando un abito disegnato da me. Lungo fino ai piedi, verde acqua, con una lunga scollatura dietro, lasciando scoperta la schiena.
 -Non distrarti!-
 -Sì, giusto. Dicevo, c'è ben poco da dire. Ci siamo conosciuti quando frequentavamo le medie.-
 -State insieme da allora?!- Boccheggio, stupefatta.
 Otani annuisce.
 -Ma sei brava! Davvero, sei brava.- Si complimenta.
 Mi sento le guance arrossire, e balbetto un "Grazie" imbarazzato.

 In fondo, quest'Otani non è poi così male...









Angolo di Risa-chan.

Mie care, bentrovate :3
Oh beh, c'è da dire che è un capitolo più lunghetto, rispetto ai primi tre.
Il problema (?) è che il contenuto non mi convince completamente,diciamo pure per niente.
OH BEH.
Kanzaki.
Chi se l'aspettava? u.ù 
Per ora  È la fidanzata di Otani ma.. Eheheh (?)
Okay, la pianto òwò
Ciaociao :3

Risa-chan.~


~HO DOVUTO RIPUBBLICARE QUESTO CAPITOLO PER UN PROBLEMA ALLA STORIA.~

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Capitolo 5
*** 5. Strange. ***


 Sono a casa da sola e sto lavorando in camera mia, quando sento una porta sbattere furiosamente.
 Mi alzo dalla sedia e vado a vedere chi è arrivato.
 È Otani, che ha lanciato da una parte la borsa dei libri, dall'altra il giubbotto.
 Mi sembra un po'​ irritato.
 -Uh, Otani...-
 -Ma che vuoi?!- Mi sbotta, lanciandomi un'occhiata che mi gela le ossa.
 -I-io... Beh, scusami se, visto tutto il casino che hai fatto entrando, mi chiedevo se fosse successo qualcosa!-
 -Non è successo niente! Torna a farti i fatti tuoi, Spilungona!-
 -Oh, tu...!- Blocco l'insulto che avevo pronto sulle labbra quando Otani sospira pesantemente e, guardando con aria triste in basso, mi supera e va a chiudersi in camera sua.
 "Ma che gli è preso?", è la domanda che mi balena nella mente, guardando stupita il punto in cui era un istante fa. 
 Per me sta tramando qualcosa...
 Quindi mi metto in punta di piedi e, cercando di fare il meno rumore possibile, mi avvicino alla porta della camera di Otani. Appoggio l'orecchio al legno: niente. Nessun rumore.
 Allora mi abbasso e, chiudendo l'occhio destro, cerco di vedere l'interno della stanza, attraverso il buco della serratura.
 Niente.
 C'è da dire che è un comportamento molto strano. Sembrava come se tramasse qualcosa.
 Sto per allontanarmi e tornarmene in camera mia, quando sento uno sbuffo sonoro. Provenire da dietro la porta.
 Trattengo un respiro e appoggio nuovamente l'orecchio.
 Dei passi.
 Mi rimetto a guardare nella serratura, ed eccolo.
 Otani si mette seduto sul letto, e si prende la testa tra le mani.
 Mormora qualcosa.
 Ma che succede? 
 All'improvviso Otani scompare dalla mia visuale.
 Cosa...?!
 La porta si spalanca di colpo e io, che mi ero appoggiata su di essa per mantenere l'equilibrio, finisco rovinosamente a terra.
 -Ma che accidenti...-
 -Oh, che botta.-
 Otani mi lancia un'occhiata stupita.
 -Che diavolo ci fai, qui?- Mi chiede, sospettoso, socchiudendo gli occhi.
 -Ma scusa...- Commento, cercando di trovare una via di fuga da quella scomoda situazione. -Che fine ha fatto la galanteria al giorno d'oggi? Non si aiuta una dolce donzella a rialzarsi, dopo che è caduta?-
 -Lo farò, forse, quando mi dirai cosa ci stavi facendo dietro la mia porta.-
 Touchè.
 -Dettagli.- Biascico, tirandomi in piedi.
 -Dettagli un corno. Mi stavi spiando?-
 Sento le mie guance arrossire.
 -Ma figurati!- Esclamo, ridacchiando nervosa. -Ma figurati se io...-
 -Mi ha lasciato.-
 Blocco i miei farneticamenti e sgrano gli occhi.
 -E-eh?- Balbetto, incredula. -Kanzaki?- Chiedo poi.
 Otani annuisce e punta lo sguardo in basso.
 Quasi... Mi dispiace, per lui.
 Ma cosa si aspetta da me? Io non so cosa fare in situazioni del genere. Non ho chissà quali grandi esperienze in campo amoroso.
 Non so che dire, non so che fare, per cui finisco per guardarmi i piedi, nervosa.
 Eppure, quando li ho visti insieme due giorni fa, all'Ikebe, tutto avrei pensato, fuorché che si lasciassero.
 -Mi dispiace...- Sussurro, mordendomi il labbro, guardandolo.
 Lui solleva lo sguardo ed incontra i miei occhi.
 -Anche a me...- Mormora, con voce roca.
 Non avevo mai notato i riflessi nocciola dei suoi occhi. Sono... Carini.
 Siamo qui, l'uno di fronte all'altra, a guardarci negli occhi.
 C'è qualcosa di sbagliato in tutto ciò. 
 Ma cosa?
 "Pensandoci bene, Otani non è male. Cioè, precisiamo, è assolutamente insopportabile, a volte impiccione e che fa uscite decisamente fuori-luogo ma..."
 Sbarro gli occhi.
 A conti fatti, io ed Otani disteremo, sì e no, una quindicina di centimetri.
 Ecco cosa c'è di sbagliato!
Siamo troppo vicini!
 Arrossisco di botto e faccio un largo passo indietro.
 Otani mi lancia uno sguardo perplesso. Poi avvampa, balbetta qualcosa e chiude la porta.
 Corro in camera mia, chiudo la porta e ci poggio le spalle.
 Ma che cosa ci è preso?!

 Cammino pensierosa per le strade del centro, senza meta.
 Non ce la facevo più a stare sola in casa, con Otani.
 Ma perché gli altri non ci sono mai?!
 -Risa?-
 Sento chiamarmi, e mi volto.
 Mi ritrovo coinvolta in un abbraccio che mi lascia senza fiato.
 -H-haruka...- Balbetto, stupefatta.

 Haruka Fukagawa.
 Il mio ex fidanzato.











~Angolo di Risa-chan.~

Okay, alzi la mano chi è rimasto letteralmente sconvolto.
*alza la mano*
...che c'è? Mi sconvolgo anch'io con quello che scrivo!
Su, andiamo, Haruka non è mai stato il fidanzato di Risa in nessun modo, luogo, maniera e via dicendo òwò
E sì, so che può sembrare strano che Nobu&co. non vi siano. Ma torneranno, LOL.
E vi spiegherò meglio, il prossimo cappy (?), la storia tra Risa ed Haruka.
Pooooi, tasto dolente. So che sembra quasi che stia... Correndo, con la Koizutani (Aw ~), ma fidatevi che non è così! x'D
Che diiiiire... Uh. Capitolo striminzito ma, ehy!, colpi di scena a go-go x'D
Beh, mi dileguo.
Adieu (?)


Risa-chan.

 

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Capitolo 6
*** 6. That idiot. ***


 Haruka Fukagawa.
 Chiamarla 'relazione' è un insulto alle relazioni.
 Ve la spiego in breve: avevamo 17 anni, lui era molto carino ed era l'unico ragazzo che non notasse la mia altezza esagerata.
 E io? Io sognavo semplicemente l'amore come quello dei film, non potevo sapere che Haruka fosse solo un ragazzino. Il suo bell'aspetto, quel suo modo di fare per tentare di conquistarmi mi avevano attratta.
 Poi, quando capitolai e ci mettemmo insieme, realizzai che era solo un cretino.
 Tant'è che, quando, dopo due settimane di 'relazione' mi disse che doveva partire per andare in America, lo lasciai.
 Peccato che lui interpretò la rottura come una mia debolezza; era fermamente convinto che lo stessi lasciando perché avrei sofferto troppo a saperlo lontano, o qualcosa del genere.
 Ed io, da brava codarda quale sono, non riuscendo a dirgli in faccia che per lui non provato nulla, glielo lasciai credere.
 Non che mi importasse particolarmente cosa pensava, volevo solo liberarmi di lui.

 E invece eccolo, mentre mi stritola in uno dei suoi appiccicosi abbracci.
 -Oh Risa, come stai? E i tuoi genitori? Oh quanto mi sei mancata!-
 Gli anni passano ma lui resta sempre più smielato.
 L'esperienza con lui mi ha fatto tenere alla larga dai ragazzi, quindi, mi duole ammetterlo, tutta la mia esperienza in campo sentimentale si può riassumere in due settimane di pseudo-fidanzamento con Haruka.
 Mi ritrovo a pensare al nostro primo bacio mi viene un brivido sulla schiena.
 Non fraintendetemi, è un brivido di orrore.
 -Bene Haruka, è stato un piacere ma io devo davvero and...- Cerco di divincolarmi ma lui mi blocca.
 -Oh no Risa, è così tanto che non ci vediamo! Quanto? Saranno più di tre anni! Devi raccontarmi tutto! E... Abbiamo qualcosa in sospeso, noi due.- Termina, ammiccando, e cingendomi le spalle con un braccio.
 Oh Kami, cos'è questo inferno?!

 -Qualcuno mi può spiegare perché qui c'è anche questo ragazzino?-
 -Ragazzino a chi?! Oh, se ti prendo...!-
 Haruka ha voluto vedere a tutti i costi la mia nuova casa dove, strano ma vero, c'erano tutti.
 E subito si è trovato in attrito con Otani. O viceversa.
 Insomma, tra i due non scorre buon sangue.
 -Se mi prendi cosa fai, sentiamo?-
 -Come minimo ti strangolo!-
 -Per strangolarmi devi arrivare al mio collo, ah ah.-
 -Oh, tu...!-
 Otani fa uno scatto ed Haruka comincia a correre. Il ragazzo quindi prende a inseguirlo.
 Poco dopo quei due stanno correndo intorno al divano dove siamo seduti noialtri mentre si dicono contro parole irripetibili.
 Perchè a me?
 -FINITELA.- Tuona Nobu, stanca di vederli litigare come dei bambini, facendomi sobbalzare.
 -Ma ha cominciato lui!-
 -Non è vero!-
 -Non ci interessa! FINITELA E BASTA!- Ringhia la bionda.
 Mette un po' paura quando si arrabbia.
 Haruka e Otani si calmano.
 Poi, il primo guarda l'orologio.
 -Oh accidenti, è tardissimo, devo andare. È stato un...- Si sofferma a guardarmi. Altro brivido. -...piacere.- Termina, facendomi un baciamano.
 Oh Kami, devo vomitare.
 -Devo vomitare.- Borbotta Otani, assistendo alla scena con aria schifata.
 Per una volta, il Tappo ha ragione.
 Haruka gli fa la linguaccia, e, dopo un saluto agli altri, se ne va.

 -Mi spieghi come l'hai trovato quello?!- Mi chiede ancora shockato Otani, a cena.
 Scuoto la testa.
 -È il mio ex.- Farfuglio, bevendo un sorso d'acqua, cercando di essere vaga.
 -Il tuo ex?!- Otani sbarra gli occhi allibito. -Cioè tu eri fidanzata con... Con... QUELLO?!-
 -Che c'è, Otani?- Chiede Nobu, sorniona. -Geloso?-
 -AHAHAHAHAHAH, geloso? Io? Ma di chi? Di questa pertica ambulante?! Divertente.-
 -Comunque, davvero Risa...- Riprende la bionda, ignorando Otani. -Come ti è venuto in mente di metterti con un tipo del genere?-
 -Io ero... Molto stupida.- Rispondo, mettendo una mano dietro la nuca,imbarazzata.
 -Non mi sembra che ora tu sia chissà quanto intelligente.- Commenta Otani.
 -Oh, senti...!- Ringhio, pronta sul piede di guerra. -Non provocarmi, Gnomo.-
 -Ma sentila, Regina dei Titani!-
 -Oh, piccola pulce!-
 -Giraffa!-
 -Tappo di sughero!-
 -Grattacielo!-
 -Ragazzi, lo sapete che sembrate una coppia sposata?- Commenta tranquilla Nobu.
 -MA SEI MATTA?!- Tuoniamo insieme io ed Otani.
 -E TU NON COPIARMI.- Esclamiamo ancora, in sincronia.
 -Oh, ci rinuncio.- Borbotto, scuotendo la testa.
  Nella tasca, mi vibra il cellulare.
 Un messaggio.
Da: Haruka (lo Scocciatore):
"Ehi Risa, spero che il tuo numero sia ancora questo! 
Mi chiedevo se una sera di queste ti andava di uscire.
Vorrei parlarti di una cosa... ;)"
 
 -Oh, no...- Gemo, disperata.
 -Che succede?- Chiede Nobu.
 Senza parlare, le passo il telefono, che fa rapidamente il giro del tavolo.
 Otani scoppia in una fragorosa risata.
 -Oh, ora sì che sei nei guai!- Ridacchia divertito.
 -B-beh, dai...- Balbetto, incerta, cercando di non apparire talmente disperata da avere come unico ex un totale demente. -Alla fine Haruka ha anche i suoi pregi!-
 -Del tipo?- Domanda Otani, ridendo sotto i baffi.
 -...-
 -...-
 -...-
 -Koizumi...?-
 -OH INSOMMA, DOVRÀ PUR AVERE UN PREGIO QUEL TIPO, CHE DIAVOLO!- Sbotto, provocando una risata generale.
 Otani, ancora col mio cellulare in mano, vedo che digita dei tasti divertito.
 -Otani, che stai facendo?- Chiedo, riducendo gli occhi a due fessure.
 -Oh, niente...- Risponde, vago.
 Gli strappo il mio telefono dalle mani, e guardo.
A: Haruka (lo Scocciatore):
"Certo, quando vuoi, in effetti anche io vorrei parlarti di una cosa... ;)
A presto :*"

 -Otani.-
 -Sì...?-
 -SEI UN UOMO MORTO.-

Oh, quell'idiota.








~Angolo di Risa-chan.~

Ok, dico una cosa e ne faccio un'altra.
Avevo detto che prima avrei finito la raccolta... Ma vabbeh, perdonatemi u.u
Che dire... 
Specie nella prima parte del capitolo, Koizumi mi sembra un po' OOC, scusate.
Volevo far rendere l'idea che sì, sono stati insieme, ma per poco e lei se ne è abbondandemente pentita :3
...e Otani è una piccola peste, yep.
Ma, forse era gelosia, quella...? Eheh(?)
Ok basta, alla prossima!

Risa-chan.~
 
 
 

 

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Capitolo 7
*** 7. Someone save me from this. ***


Attenzione: capitolo, a mio avviso, abbastanza OOC per Koizumi.




Che qualcuno mi aiuti.
E' quello che continuo a ripetermi da quando mi sono seduta.
Haruka è venuto a prendermi e mi ha portato in un ristorante - abbastanza costoso, credo.
Mentre continuo a maledire quell'idiota di Otani e cercare di uscire da questa situazione, Haruka prende la parola.
-Allora, Risa...- Forse dovrei dirglielo che non mi piace essere chiamata per nome da lui. -Hai un ragazzo?-
Inarco le sopracciglia, decisamente scettica; davvero non gli viene in mente un altro modo per cominciare il discorso?
-No.- Rispondo un po' acida, prendendo a giocherellare col bicchiere.
-Allora, che ne diresti di tornare insieme?-
Il bicchiere mi scivola di mano e cade sul tavolo, rovesciando il contenuto; una chiazza di vino rosso si espande per tutta la tovaglia color panna.
-Merda...- Sussurro con ben poca delicatezza, rialzando il bicchiere, mentre una coppia del tavolo affianco al nostro mi guarda come se fossi un'aliena.
Sono tutti vestiti ultra eleganti, e io, anche se ho addosso il mio migliore vestito probabilmente, non riuscirò mai a competere.
Non solo è un ristorante costoso, ma è anche per gente altolocata.
E io che accidenti ci sto a fare, qui?
Fulmino la donna del tavolo affianco con lo sguardo e poi le faccio una linguaccia; non è un comportamento molto adulto, ma tanto ormai la frittata è fatta.
Mi volto a guardare Haruka; è lì, di fronte a me, e aspetta una risposta.
-Haruka...- Dico, intrecciando le mani e scuotendo appena il capo. -... La nostra storia è finita da anni, perché non lo accetti?-
Il ragazzo che ho di fronte abbassa pensosamente lo sguardo; sa che ho detto la verità, deve solo accettarlo.
-E' per quel piccoletto?- Mi chiede, guardando attraverso la frangia.
Sbatto gli occhi un paio di volte; di chi diavolo parla?
-Eh?- Faccio io, inarcando un sopracciglio.
-Il piccoletto, quello che vive a casa con te. E' per lui?-
Come? Stiamo scherzando? Io ed un cretino patentato come Otani insieme?
-Spero tu stia scherzando, Haruka.- Rispondo inacidita. -Non potrei mai stare con uno così basso.- Annuisco istintivamente, quasi a volermi convincere di quello che sto dicendo - come se ne avessi bisogno, poi. Io ed Otani insieme? Mai sentita una cosa così stupida in vita mia.
-Allora, se non c'è nessuno- Torna all'attacco Haruka. -Dammi un'altra chance.-
Sono sempre stata contraria alle seconde occasioni; nel caso di Haruka, anche alle prime.
-No Haruka.- Ribatto io, portandomi una mano ai capelli. -La nostra è stata una storiella adolescenziale, te ne rendi conto?-
Non sono mai stata così diretta, mi sento quasi cattiva a trattarlo così. Ma deve capire che non può continuare a sognare una cosa che non accadrà. Deve crescere.
-Io ti amo.-
Stringo le labbra. Riempio il bicchiere di vino.
-Non sai di cosa parli, Haruka.- Sillabo a fatica; come può dire di amarmi? Non mi conosce quasi!
-Sì invece. E non oggi, non domani, ma tu sarai mia.-
Sbuffo sonoramente.
-Buona fortuna, allora.- Sbotto.
Mi alzo in piedi, prendo la giacca che ho sulla sedia. Saluto con un sorriso sarcastico la coppia al tavolo vicino e me ne vado.
Da lontano, sento una voce che chiede "vuole il conto, signore?".

Quando torno a casa non c'è nessuno.
Nobu e Nakao mi avevano detto che sarebbero andati a fare una cenetta romantica, e Chiharu e Suzuki... Ehi, che fine hanno fatto quei due?
-Vuoi vedere che...- Sussurro tra me e me, lievemente dispiaciuta; in caso quei due facessero coppia, avrei dovuto smetterla di guardare Suzuki.
Non è che mi piaccia, è che è molto carino e sembrava single e...
Un rumore, proveniente dalla camera da letto di Otani, mi fa rizzare le orecchie.
Forse è in casa...
-Otani...?- Bisbiglio, come se avessi paura a farmi sentire.
Mi tolgo le scarpe e, in punta di piedi, mi avvicino alla porta chiusa del nanuncolo; dall'interno provengono strani rumori.
Resto, con l'orecchio teso, in ascolto qualche momento: fruscio di coperte, cose che cadono a terra... E se ci fossero i ladri?
Silenziosamente torno in cucina e prendo la pentola, dopodichè, piano piano, mi riavvicino alla porta.
Un rumore decisamente molesto, come se qualcuno fosse caduto a terra, mi fa scattare; spalanco la porta.
-LADRI ASSASSINI IO VI...- Le parole mi muoiono in gola.
Per terra, avvolti nelle coperte, ci sono Otani e Kanzaki completamente nudi, che... beh.
-Oh merda...!- Esclama Atsushi, arrossendo istantaneamente.
Kanzaki, invece, sbianca, e cerca di farsi piccola piccola tra le braccia di un piccolo uomo.
La padella mi cade dalle mani, emettendo un tonfo sordo.
-M-mi dispiace...- Balbetto, mettendo le mani avanti. -I-io non... Oh merda, che situazione imbarazzante...- Riesco a farfugliare.
Poi esco dalla loro stanza e me ne vado sulla terrazza.
Ho bisogno di stare sola.

-Fumi?-
-No.- Rispondo, aspirando dalla sigaretta. -Solo quando è una giornata di merda.- Rispondo, posando lo sguardo sul mio interlocutore, che altri non è che Otani.
-Mi dispiace per oggi...- Inizia lui, passandosi una mano dietro il collo, arrossendo. -Non immaginavo che non fossimo soli...-
-Non fa niente. Non sono arrabbiata per te.- Ribatto, facendo cadere la sigaretta a terra e calpestandola. -Siete tornati insieme?-
-No...- Otani abbassa lo sguardo, come se stessi rigirando il dito nella piaga.
-Se vuoi la mia opinione, allora...- Dico, appoggiandomi alla ringhiera. -E' proprio una str...- Mi fermo, quando vedo la faccia infastidita di Otani. -... beh, diciamo che non ci si comporta così. O si sta insieme, o non si sta insieme. Non si può non stare insieme ma, passami il termine, scopare come conigli quando a lei va. Sei un uomo, non un criceto.-
-Un... Criceto...?- Balbetta Atsushi, inarcando un sopracciglio.
-Non volevo ripetere coniglio.- Sbuffo, causandogli una risatina.
-Hai ragione...- Risponde, tornando serio. -Ci dovrò parlare.-
-Vedi che sai essere intelligente quando vuoi?-
-Koizumi!-











 
Angolo di Risa:
Salve gentaglia!
Innanzitutto, questo capitolo è il più OOC che io abbia mai fatto,
ne sono perfettamente consapevole.
Purtroppo Koizumi mi sta uscendo molto più acida di quello che avessi in mente,
cercherò di farla tornare sulla retta via ;)
Piuttosto, so che la reazione di Risa, specie con Haruka,
è forse esagerata, ma ecco, il motivo di questa reazione verrà svelato più in là.
Uhm... Non ho niente da dire, se non che, ripeto,
so che devo aggiornare Una nuova vita, non me ne sono dimenticata!
Provvederò a terminare il capitolo quanto prima e pubblicarlo.
Alla prossima e non uccidetemi per questo capitolo ^^"
Risa Lily Calinee.


 

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Capitolo 8
*** 8. The closed door. ***


-Salve gente!-
Nakao e Nobu smettono di pomiciare sul divano, Chiharu e Suzuki smettono di studiare, e io perdo il controllo della matita, lasciando un lungo sbaffo per tutto il foglio. Seccata, sollevo di scatto lo sguardo dal mio disegno.
-Razza di mircocefalo, mi hai fatto prendere un colpo!- Urlo scocciata ad Otani che, con un sorriso a trentadue denti, varca sicuro la soglia della porta di casa.
-Porta il tuo malumore lontano da me, gigantessa!- Sbotta lui, fulminandomi con un'occhiataccia. Poi, sorride di nuovo, come il cretino che è, e continua. -Indovinate chi ha preso il massimo all'ultimo esame?-
-Tu...?- Borbotto scettica; quel tipo non sarebbe nemmeno capace di...
-Ovviamente!- Gioisce lui, lanciando sul divano la cartella; questa finisce tra le braccia di Nobu, che lancia ad Otani uno sguardo furioso e gliela rilancia.
-Vuoi guardare dove butti le tue cose?!- Sbuffa, prima di riavvinghiarsi a Nakao.
Otani alza gli occhi al cielo, con aria leggermente schifata.
-Grazie per la vostra considerazione.- Commenta acido, prendendo posto al tavolo, alla destra di fianco a me.
Da parte mia, gli lancio un'occhiata dubbiosa e torno al mio disegno; prima che il demente mi intorrempesse, stavo cercando di disegnare un modello abbastanza sportivo. Stavo pensando ad una tuta, in tutta onestà.
Sento lo sguardo di Otani addosso.
Stringo convulsamente la matita dal lato della gomma, e inizio a cancellare lo sbaffo. Ho appena poggiato la mina della matita sul foglio, quando Atsushi mi prende un ciuffo di capelli e inizia a giocherellarci. Stringo ancora più forte la matita, e arrossisco; perché diavolo il nano deve starmi così attaccato?
-Sai...- Mi sussurra Otani sul collo; ehi ragazzi, mi potreste dare un briciolo di attenzione? Qui c'è un nano malefico che vuole molestarmi! -Mi piace il tuo colore di capelli.-
Arrossisco violentemente e sento come una goccia di fuoco che scivola lungo lo stomaco. Gli tolgo il ciuffo di capelli dalle dita.
-Grazie.- Rispondo, cercando di sembrare insensibile.
Va bene che non ho un ragazzo da anni, e che per ragazzo intendiamo Haruka, ma non posso avere certe reazioni. Stiamo parlando di Otani, santo cielo...!
-Comunque...- Otani si alza dalla sedia e si mette di fronte al divano, costringendo Nobu e Nakao a smettere di esplorare gli anfratti delle loro rispettive bocche. -Visto che ho preso un voto così alto...- Sorride compiaciuto. -... dobbiamo festeggiare.-
La matita fugge nuovamente al mio controllo e si crea un altro sbaffo sul foglio, ben più lungo e profondo del precedente.
-Che hai in mente?- Chiede Nobu, mentre intanto maledico mentalmente l'essere più idiota che potesse capitarmi sotto il naso.
-Andiamo in discoteca!-
-Lo sai che i bambini non possono entrare, Otani caro?-
-Koizumi, io ti ammazzo!- Sbotta lui, lanciandosi verso di me.
Io balzo via dalla sedia e inizio a correre verso la mia camera da letto; appena entra gli chiudo la porta in faccia. Sì, è il mio ingegnoso piano.
Solo che quando arrivo alla mia stanza ci metto un po' ad aprire la porta, perché ovviamente a me doveva capitare la maniglia mezza rotta, e riesco ad aprirla solo quando ormai il nano è dietro di me; sto per chiudere la porta ma lui la blocca con un piede, quindi non mi resta che indietreggiare, mentre lui chiude la porta con un calcio, per non farmi scappare, e inizia a farsi avanti.
-Dai, Ota...- Non riesco a finire la frase perché inciampo nel mio letto e finisco sdraiata; e Otani mi cade addosso. -... ni.- Farfuglio.
Atsushi solleva lo sguardo verso di me, ed in quel momento realizzo quanto sia sconveniente questa situazione; dunque, ci siamo io e lui, e lui è sopra di me. Siamo su un letto matrimoniale, nella mia camera da letto, e la porta è chiusa.
A questo pensiero, arrossisco, mentre Otani approfitta del mio momento di distrazione e mi afferra i polsi.
-Chiedi scusa.- Borbotta, sovrastandomi.
-Non ci penso nemmeno.- Urlo quasi; la situazione è imbarazzante e non sono lucida.
Lui aggrotta le sopracciglia; non avevo mai notato quanto fosse carino quando lo fa.
Scuoto la testa; Risa concentrati!
-Dai.- Sbuffa lui.
Resto qualche momento a perdermi, letteralmente, nei suoi occhi; li avevo sempre considerati semplicemente marroni, mentre a notare bene, vicini alla pupilla sono nocciola.
-No...- Balbetto cercando di riacquisire un po' di dignità.
Lui resta qualche momento in silenzio, si mordicchia il labbro, e appena io poso lo sguardo su quel dettaglio avvampo.
-Il tuo cuore batte veloce.- Osserva lui; il suo torace è sul mio petto, è per quello che lo sente.
-E' per... La corsa.- Farfuglio; voglio andarmene e restare ancorata su questo letto per - tipo - sempre. Sì, non ha molto senso e no, non sto capendo bene cosa mi stia succedendo.
-Risa? Otani?- La voce di Nobu mi risveglia dai miei pensieri. -Se volete darvi alla pazza gioia...- Dice, da dietro la porta. -Non è questo il momento.- Scuoto violentemente la testa e torno finalmente in me; scalcio via Otani dal mio letto e vado ad aprire la porta.
-Suvvia Nobu...!- Grido, praticamente isterica; sono sicuramente rossa come un peperone, sento le guance avvampare. -Non essere ridicola!- Mi sventolo ripetutamente la mano davanti al viso. 
Oh Dio, non ci sto capendo più niente...!

-Non posso credere che tu non abbia nemmeno un vestito.- Commenta Nobu, guardando orripilata il mio guardaroba.
Faccio spallucce, per nulla interessata; non posso credere che Otani ci stia costringendo ad andare in discoteca. Non ci ho praticamente mai messo piede!
-Ok Risa, mi spiace ma il tuo guardaroba non ha uno straccio di abito.-
-Non fa niente.- Rispondo alzando le braccia. -Posso sempre restarmene a c...-
-Non se ne parla nemmeno!- Tuona Nobu, con una strana luce negli occhi. -Tu verrai in discoteca, fosse l'ultima cosa che faccio!-
E c'è qualcosa nei suoi occhi, che mi dice che potrebbe farlo davvero.
Per cui mi limito ad alzare gli occhi al cielo e farmi trascinare in camera di quell'uragano, che avrà sicuramente qualcosa in mente.

-Allora, dov'è la gigantessa?- Sbuffa Otani; riesco a sentirlo da dietro la porta.
-Adesso arriva, idiota.- Sbotta invece Nobu. La immagino a braccia incrociate, mentre batte nervosamente un piede sul pavimento. E' appena uscita dal bagno, ha voluto lasciarmi qualche istante sola, a detta sua, per abituarmi alla mia vista di ragazza vestita da discoteca
Secondo il mio modesto sapere, era solo astinenza da Nakao.
Finisco di guardarmi allo specchio e sospiro profondamente: si va in scena.





 
 






Angolo di Risa:
Salve a tutti!
Dunque, come al solito, non riesco a fare capitoli decentemente lunghi per
 Wrong, chiedo umilmente perdono ç_ç
Voglio solo appuntare alla genteH interessata, che la prossima long che aggiornerò sarà Una nuova vita, ho già il capitolo pronto e sto ultimando quello successivo; voglio darmi da fare per questa long ^-^
Successivamente, magari a nessuno interessa eh, ma io lo dico per tutte le anime pie che seguono tutte le long che ho in corso su questo fandom che ho praticamente invaso, perché sì, io ho tutto un mio calendario, sarà il turno di
 Diamonds e Momenti.
Per chi non l'avesse notato *pubblicità occulta mode: ON* ho iniziato a scrivere un sequel (e sì, parlo di long) di Alla fine tutto va bene; se non va bene, non è la fine, con il titolo di Let her go.
Ora, dopo avervi fatto vedere tanti bei colori, sì, lo ammetto, volevo vedere come era belloH abbinare ogni storia ad un colore, torniamo a Wrong; Risa inizia a sentirsi strana, e le situazioni offerte dal nostro idiota preferito Otani non aiutano affatto.
E cosa accadrà in discoteca?
TO BE CONTINUED! :D
*le arriva pomodoro in faccia*
No, ok, scherzo(?), voglio solo rassicurarvi(?) che cercherò di non far passare più molto tempo tra un aggiornamento e l'altro :)
E tanti biscotti a chi trova la battuta di Hunger Games! :'D
Alla prossima, ciao! ^^

Risa Lily Calinee.

 

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Capitolo 9
*** 9. Drunk. ***


-Oh Kami, ma sei...- 
-Sì?-
Otani arrossisce - un momento, Otani arrossisce?! -, apre la bocca per dire qualcosa, ma la richiude, con il pomo d'Adamo che sale e scende.
-Penso che Otani intendesse dire che sei molto bella.- Dice Chiharu, sorridendo.
-Io penso volesse dire che sei scopabile.- Si intromette Nobu, lanciandoci uno sguardo allusivo.
E' il mio turno di arrossire, più di Atsushi, e finisco per guardarmi le scarpe - ballerine, ovviamente. Impensabile un paio di tacchi, per me.
-Non ho detto questo...!- Grida Otani, agitandosi nervoso.
-Non dirmi che non l'hai pensato, però.- Lo provoca Nobu, facendogli l'occhiolino.
Lui sbuffa, borbotta qualcosa tra sé, incrocia le braccia e si trincea dietro il proprio silenzio. Io inarco un sopracciglio, più imbarazzata che curiosa, e lo guardo; Otani ricambia la mia occhiata, ma poi avvampa nuovamente e volta ostinatamente lo sguardo verso il basso.
-Se volete restare da soli, non avete che da chiederlo.- Commenta Nobu. -Altrimenti, andiamo.-
-Andiamo!- Sbottiamo in sincronia io ed Otani.
Ci scambiamo un'altra occhiata, e distogliamo lo sguardo nello stesso momento.
Nobu alza gli occhi al cielo.

La discoteca è parecchio affollata.
E cosa ti aspettavi? E' sabato sera!, mi fa notare una vocina nella mia testa, che scaccio con un cenno del capo.
Nobu e Nakao si sono subito buttati nella mischia, Chiharu e Suzuki sono tranquillamente seduti su un divanetto in fondo alla sala e Otani... Che fine ha fatto Otani? Scuoto la testa - non mi interessa di Otani, in fondo - e me ne vado al bancone del bar.
-Desideri?- Mi dice in tono colloquiale il barista, lanciandomi un'occhiata.
-Vorrei...- Resto qualche momento sovrappensiero, guardando, alle spalle del tizio del bar, le diverse bevande alcoliche. 
-Un Martini per me ed uno per questa modella.- Mi sovrasta un tipo muscoloso di almeno 1,90 cm. 
Resto qualche istante inebetita mentre mi ritrovo sotto il naso la bevanda.
-... come?- Balbetto, mentre il tizio inizia a bere.
-Ti vedevo indecisa.- Mi dice; ha la voce profonda e leggermente nasale. -E ho pensato di offrirti da bere.-
Bevo un po' di quel Martini; subito la testa diventa un po' più leggera, e sorrido come un'ebete.
Attenta Risa, tu non reggi l'alcol, cerco di ammonirmi ma, continuando a sorridere, finisco di berlo.
-Ad ogni modo,- mi fa il palestrato, porgendomi la mano. -Io sono Norio Hawakisa.-
Io ridacchio e gli stringo la mano.
-Risa Koizumi.- Rispondo, ridendo ancora.
Ci sediamo sugli sgabelli, e ordiniamo un altro giro di Martini.

-Koizumi...? Koizumi... RISA CHE ACCIDENTI STAI FACENDO?!-
Mi stacco dalla bocca di... Nario? Noriu? Come diavolo si chiama...?!, e punto lo sguardo su Otani.
-Dimmi.- Borbotto, avvigghiandomi sulle gambe del tizio; al terzo Martini ci siamo seduti su uno dei divanetti in fondo alla sala e, sapete come funziona, da cosa nasce cosa...
-Koizumi ma che diavolo...?!- Atsushi mi afferra per un braccio e mi strattona, facendomi scivolare sdraiata sul divanetto.
-Ehi tu che vuoi?- Borbotta contrariato Nariu o come si chiama.
-Koizumi ma sei ubriaca?!- Esclama Otani allibito, lasciando la presa dal mio polso.
Io ridacchio e mi rialzo a fatica in piedi.
-Ma no Otani, ti pare? Ho solo bevuto un po'...-
Atsushi alza gli occhi al cielo.
-Senti tizio, stasera ti è andata male, scusa.- E dopo ciò, mi afferra nuovamente il braccio, e mi trascina fuori dal locale.

-Otani ma perché ce ne stiamo andando?- Sbuffo incrociando le braccia; sono al sedile passeggeri dell'auto di Atsushi, che mi sta portando a casa.
-Koizumi, forse non ti rendi conto di cosa stavi facendo.- Ribatte lui, cambiando la marcia.
-Cosa faccio e cosa non faccio...- Borbotto, mentre l'auto prende un dosso, e sento un fastidioso rigurgito alla bocca delo stomaco. -Sono fatti miei.-
La macchina frena al semaforo rosso.
-No Koizumi, volevo solo evitare di farti scopare dal quel palestrato sobrio, a differenza tua.- 
-Sono cazzi miei con chi scopo, ok?!- Ringhio, nervosa.
Ma cosa gli importa?, non riesco a fare a meno di chiedermi, e forse riuscirei anche a rispondermi, se non avessi ancora tutto quest'alcol in circolo nelle vene che mi impedisse di ragionare come si deve.
Il semaforo diventa verde e l'auto riparte.
-Volevo solo impedirti di fare una cazzata.- Borbotta lui una volta arrivati, spegnendo la macchina. -Ma forse ho sbagliato a farmi i cazzi tuoi, no?- Termina, tirando fuori le chiavi ed uscendo dall'auto, lasciandomi dentro, sola.
Mi mordo il labbro, mentre lo guardo salire in casa.
Alla fine lui voleva solo aiutarmi, no...?
Apro lo sportello della macchina, scendo e inciampo, cadendo a terra.
-Uh!- Borbotto, alzandomi in piedi e chiudendo sgraziatamente lo sportello.
Ciondolando salgo i gradini, rischiando di inciampare un paio di volte, ridacchiando, e arrivata alla porta tiro fuori le chiavi dic asa, ma non riesco ad infilarle nella toppa.
-Otaniiiiiii!- Chiamo. -Mi apri la poooooortaaaaaa?!- Ridacchio ancora. -Otaaaaaaniii per favoooooooore...-
Aspetto un po', prima che Atsushi si decida ad aprirmi la porta.
E appena la apre, faccio il gradino per entrare, ma non calcolo bene l'altezza di quest'ultimo e scivolo dritta tra le braccia di Otani, che, sbilanciato, finisce a terra.
-Sei pesante, Gigantessa.-
Rido, ignorandolo.
-Mi porti a letto?- Chiedo, rannicchiandomi sul suo petto.
Sento il cuore di Otani che batte forte come un tamburo, sempre più veloce.
-Ok... Aspetta...-
Otani mi fa sedere, lui si alza in piedi, chiude la porta di casa, e poi mi prende in braccio; strano, non l'avrei mai detto che, basso com'è, sarebbe stato capace di prendermi in braccio in questo modo. 
Mi viene del tutto spontaneo allacciargli le braccia dietro al collo, e ridacchio ancora.
-Otani.- Dico, improvvisamente seria. -Ti batte forte il cuore.- 
-Colpa tua, Gigantessa.- Mi risponde lui, mentre apre la porta della mia camera da letto con un calcio.
Mi fa sdraiare, e mi ritrovo il suo viso a poca distanza dal mio.
Oh Kami, non mi ero mai accorta di quanto fosse bello.
Otani arrossisce.
-Beh, grazie.-
-Oh cavolo, ho pensato ad alta voce...?!- Dico, mettendomi una mano davanti alla bocca.
Lui ride, imbarazzato.
-Ora dovrei chiamare Nobu, per non farla preoccupare, sai...- Otani fa per alzarsi, ma lo tiro per un braccio, facendolo finire sopra di me.
Di nuovo.
-Non te ne andare.- Sussurro, guardandolo.
Lui arrossisce, ancora, e cerca di liberarsi dalla mia presa, quasi a disagio.
-Dai Koizumi, io devo andare a...-
-Resta con me.-
Otani sospira, arrendevole.
-Va bene...- Bisbiglia, con lo sguardo basso, sdraiandosi di fianco a me.
Io ridacchio, ancora un po' brilla, e mi accoccolo di nuovo sul suo petto.
Sento il suo cuore che batte fortissimo.
Mi addormento.
 



"L'amore non ha un senso, 
L'amore non ha un nome, 
L'amore bagna gli occhi, 
L'amore riscalda il cuore, 
L'amore batte i denti, 
L'amore non ha ragione"

[L'amore esiste - Francesca Michielin]
















 
Angolo di Risa
Ma ciaaaaao gentaccia! :3
Questo capitolo è un po'... urgh.
Non lo so, buh, è un po' "tutto un grande boh" (ragazzi, mi cito da sola).
Otani è l'amore. Vero che è l'amore? Vero che non è troppo OOC? Io piango, mi sento in crisi certe volte çwç
Anyway, avviso, come al solito, le interessate(?), che la prossima storia che aggiornerò sarà 
Una nuova vita, il cui capitolo è quasi finito, se solo riesco ad aggiustarlo ^^"
Grazie mille per essere passate, ci sentiamo! ^^


Risa Lily Calinee.



 
 






 

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Capitolo 10
*** 10. Heartbeat. ***


-Non sono bellissimi quando dormono?-
-Mmh, forse dovremmo svegliarli...-
-Voi dite che hanno fatto qualcosa...?-
-Nobu...!-
-Sentite, sono nel letto, abbracciati e...-
-Vestiti, Nobu.-
-Per una sveltina non serve spogliarsi completamente, e il vestito di Risa si presta a...-
-NOBU!-
Apro un occhio. Lo richiudo. Mi fa malissimo la testa.
-Andate a 'fanculo.- Dico sottovoce ai miei adorabili coinquilini che stanno urlando come dei pazzi nella mia stanza. Sbuffo, mentre sento distrattamente qualche protesta di Nobu, e abbraccio... Abbraccio...? Sto abbracciando qualcosa. O meglio, qualcuno.
Faccio un immane sforzo di volontà ed apro nuovamente un occhio; Otani.
Un momento, Otani?! No, sto sicuramente sognando.
Chiudo gli occhi, li stringo forte, poi li riapro: Otani è ancora accanto a me.
Che diavolo è successo, ieri notte...?
-Che è successo ieri notte?- Domanda Nobu.
Emetto un lamento, afferro un cuscino e vi nascondo il viso.
Che diavolo ho combinato?!
-Che accidenti ne so.- Bofonchio, da sotto il cuscino.
-Lo so io.- Sentenzia una strascicata voce evidentemente assonnata.
Mi tolgo il cuscino dal viso e guardo Otani, interrogativamente.
-Eri sobrio?- Gli chiedo.
Lui annuisce. E io gli lancio il cuscino in faccia.
-Mi hai molestata...!- Dico, in imbarazzo.
-Sei tu che hai molestato me, veramente!- Si difende lui.
-Oh, questa non voglio perdermela.- Dice Nobu, ridacchiando.
-Come, scusa...?- Grido, arrossendo violentamente. -Tu sei l'ultima persona al mondo che vorrei molestare.- Sentenzio mettendomi a sedere ed incrociando le braccia. Si siede anche lui, e mi rilancia il cuscino.
-Strano, visto che è quello che hai fatto.- Ribatte lui, sicuro di sé.
-E cosa avrei fatto, sentiamo...!- Urlo, sbatacchiando il cuscino tra le braccia.
-Beh, ti ho dovuta prendere in braccio per metterti a letto, perché eri abbastanza brilla da saltarmi addosso, chiedendomi di portarti a dormire.-
-E questo sarebbe molestarti...?-
-No, quello è successo quando ti ho messa a letto.- Otani arrossisce, impercettibilmente. -Tu...-
Inarco un sopracciglio, un po' scettica.
E ora perché si imbarazza?

-Io...?-
Gli altri lo osservano, in attesa.
-Tu mi hai chiesto di restare.- Bofonchia, infine.
-Fammi capire... Una ragazza ubriaca ti chiede di restare con lei nel suo letto, e tu accetti?!- Si intromette Nobu, allibita.
-Non abbiamo fatto niente!- Si difende Otani. -Non le ho torto un capello!-
Mi massaggio le tempie; non ci sto capendo più nulla!
Io che chiedo ad Otani di dormire con me? E' ridicolo! Per chiedere una cosa del genere, dovrebbe almeno starmi simpatico, quel nano!
-Ok.- Dico, più a me stessa che a lui. -Ora, potete tutti gentilmente uscire?-
Tutti escono. Beh, tutti tranne Otani. Lui si limita a fissarmi.
-Sicura di non ricordare niente?-
Scuoto la testa.
-No...- Rispondo. -Ora, puoi...?-
-Me ne vado, me ne vado.-
Otani si alza dal letto ed esce dalla stanza.
Rimasta sola, mi butto a peso morto sul letto; ma che diavolo ho fatto...?!
E' quello che continuo a chiedermi, mentre raccatto distrattamente degli abiti puliti, per poi rintanarmi in bagno.

Mi insapono i capelli, ma con la testa sono altrove.
-RISA CHE ACCIDENTI STAI FACENDO?!-
I ricordi vanno e vengono, ho difficoltà ad afferrarli.
La voce di Otani sfocata, la sento nel cervello, distrattamente, sento spezzoni di frasi a metà, e non riesco a capire.
-Volevo solo impedirti di fare una cazzata.-
Quale cazzata? Di cosa parlava Otani...? Forse dovrei chiederglielo.
-Mi apri la poooooortaaaaaa?!-
La porta? Quale porta?
Mi spremo le meningi, mentre mi sciacquo i capelli, ma non riesco a venirne a capo.
Devo parlare con Otani.
Esco dalla doccia, mi avvolgo nell'accappatoio; mi guardo allo specchio.
Perché non riesco a ricordare...?
Tiro su il cappuccio e tento di asciugarmi i capelli così, poi prendo una spazzola ed inizio a districare i nodi dei capelli.
-Ti batte forte il cuore.-
-Colpa tua, Gigantessa.-
Sgrano gli occhi.
Quelle parole mi colpiscono come un secchio di acqua ghiacciata, e non riesco a capire il perché.
Poso sul lavabo la spazzola, mi mordo il labbro.
Gli batteva forte il cuore.
Aggancio la mano dietro al collo, guardo in basso.
Gli batteva forte il cuore.
Prendo in mano la biancheria.
Perché ad un ragazzo dovrebbe battere forte il cuore...?
Mi cambio velocemente, mentre quella domanda continua ad assillarmi. Ripeto come un mantra quella frase.
Colpa tua.
Colpa... mia? Cosa vuol dire?

Scuoto la testa, esco dal bagno.

-Otani?-
-Mmh.-
Solleva lo sguardo dal libro di inglese, mi guarda con aria interrogativa.
-Che vuol dire che è colpa mia?- Gli chiedo, entrando in camera sua.
La sua stanza non è molto diversa dalla mia, ma, se possibile, è ancora più disordinata di quella della sottoscritta.
Lui è sdraiato sul letto, ora ha posato il libro sul comodino, ha incrociato le braccia e mi guarda. Anzi, mi osserva.
-Come...?- Mi dice, inarcando un sopracciglio. -Oh, forse dovresti asciugarti i capelli, se non vuoi prenderti un raffreddore.-
Lo ignoro e mi faccio avanti, anzi, mi siedo proprio sul suo letto.
-Quando ero ubriaca,- dico, scrutandolo -... ti ho detto che ti batteva forte il cuore.-
Non so perché, ma decido di posare la mia mano sul suo petto.
Il suo cuore batte veloce.
-Cosa fai?!- Mi dice lui, arrossendo.
-Ti batte forte il cuore.- Bisbiglio.
Lui mi afferra il polso per scansarmi, ma è come se ricevesse una scossa, e si ritrae.
-E quindi?- Bofonchia quindi, riprendendo il libro.
Glielo afferro dalle mani, lo lascio scivolare sul letto, e lo guardo negli occhi.
-Ad una persona non batte forte il cuore senza motivo.-
-Sarà la tua presenza che mi fa salire l'adrenalina perché ho voglia di ucciderti, Gigantessa.- Sbotta lui, alzando gli occhi al cielo. -Ora dammi il libro.-
-Oh...- Riprendo l'oggetto incriminato. -Questo, dici...?- Gli dico, sorridendo, sadica.
-Cosa vuoi...? RISA KOIZUMI, LASCIA SUBITO IL MIO LIBRO O NON RISPONDO DI ME.-
Ridacchio.
-Oh, vorresti farmi paura...?- Dico, alzandomi in piedi sul suo letto. -Prova a prenderlo, se ci riesci.- Sghignazzo, sollevando in alto il libro.
-Tu vuoi la guerra, Koizumi!-
Otani non punta a prendermi il libro dalle mani, no; lui mi afferra per la vita e mi scaraventa di nuovo sul letto.
Ringrazio Kami di avere sotto i piedi un letto matrimoniale, o sarei cascata per terra e mi sarei rotta qualcosa!
In un momento di lucidità lancio lontano il suo libro; non lo prenderà mai, dovesse passare sul mio cadavere!
-Sei abbastanza idiota, non pensi?- Gli dico, sotto di lui.
Ha la testa sulla mia spalla, sento il suo respiro sul mio collo e la cosa (non) mi piace (per niente).
Atsushi solleva il capo, e mi ritrovo i suoi occhi a pochi centimetri dai miei.
Sento una vaga sensazione di deja-vù.
Senza un minimo di delicatezza, posa la sua mano sul mio petto.
-ATSUSHI OTANI, TOGLI LA TUA MANO DA LI' O...-
-Ti batte forte il cuore.- Dice, pensieroso, interrompendomi.
-Ok, ora togli la tua man...-
Resto con la frase in sospeso, lo guardo, e mi perdo. Ok, forse sembra esagerato, ma il concetto di fondo è esattamente quello; mi sembra di essere ancora ubriaca. Continuo a fissare i suoi occhi nocciola e i capelli ramati, sento un leggero brivido che parte da dietro la nuca e termina in fondo alla schiena, un leggero calore allo stomaco.
Lo guardo e non mi sembra di aver mai guardato un ragazzo in questo modo.
E' questa, quella che chiamano attrazione?
Atsushi mi guarda interrogativo, toglie la mano dal mio petto, ma resta lì, sopra di me, a guardarmi.
Si dice che gli opposti si attraggono, ma quanto può essere vero?
Io ed Otani non facciamo altro che litigare, è vero che non ci sopportiamo (quasi), ma non siamo poi così diversi. Due ragazzi, con lo stesso problema. Opposto ed uguale.
-Scusa.- Sussurra Otani. -Non volevo, sai... Toccarti lì.-
Si può essere attratti, inspiegabilmente, da qualcuno che hai detestato fino a non molto tempo fa? Si può improvvisamente avere voglia di baciarlo, come ne ho io in questo momento?
-Non... Non fa niente.- Balbetto, rossa come non mai.
Mi sento strana, come mai prima d'ora, è come se avessi voglia di far qualcosa, ma non so cosa.
E tutto questo mi sembra decisamente sbagliato.

Atsushi decide di togliersi da sopra di me, così ne approfitto per alzarmi in piedi.
Sono scombussolata, mi tremano le ginocchia.
Lancio un'occhiata titubante ad Otani, che ricambia, stranamente nervoso.
Una vibrazione abbastanza insistente fa capolino dai miei jeans; è il cellulare.
E' una chiamata da un numero sconosciuto.
-Pronto?- Chiedo.
-Risa Koizumi? Sono io, Norio!- Mi risponde una voce maschile e un po' nasale.
-Norio...?-
E ora, chi accidenti è questo?!





 



°°Angolo di Risa°°
La tentazione di farli baciare sale ogni capitolo di più, SAPPIATELO.
Koizumi inizia a farsi qualche domanda, e questa è cosa buona e giusta.
La domanda è: perché il cuore di Otani batte veloce? ;)
Poi... Beh. 
Povero Norio, Risa non riesce proprio a ricordarsi di lui XD
Beh beh beh (?), grazie mille per essere passate, alla prossima! ^^


Risa Lily Calinee.


 

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Capitolo 11
*** 11. Jelaousy. ***


-Certo, bambolina, Norio! Non ti ricordi di me?-
-Oh, io, ehm...- Lancio uno sguardo ad Otani, chiedendogli con gli occhi un aiuto; ma lui non sembra capirmi, visto che simula un conato di vomito, come se fosse disgustato. Grazie tante, Kotani. -... Ma ceeeeerto che mi ricordo di te!- Bugia, piccola bugia.
-Senti bellezza, che ne diresti di vederci, un giorno di questi?-
-Vederci...?- ripeto, un po' perplessa.
Atsushi mi guarda con aria quasi allucinata: -Non hai mica intenzione di andarci?!-
-Taci, tu!- ribatto, allontanando il telefono dall'orecchio.
-Risa, ci sei ancora?-
Dopo aver lanciato un'occhiataccia ad Atsushi, torno a parlare con il tipo al telefono: -Certo! Quando?-
-Stasera?-
-Va benissimo.-
Dopo avergli dato l'indirizzo di casa e l'orario cui presentarsi, ci salutiamo ed attacco il telefono.
-E' la cosa più disgustosa che abbia mai visto.- sentenzia Otani, in piedi sul mio letto.
Infilo il cellulare in tasca ed incrocio le braccia: -Come, scusa?!-
-Essere femminile non fa per te, Koizumi.-
Afferro la prima cosa che mi capita sottomano - una abat-jour - e la alzo in aria: -Prova a ripeterlo.-
-Essere femminile non fa per te, Koizumi.-
Poco dopo, Atsushi Otani si sta contorcendo dal dolore, tenendo le mani sui gioielli di famiglia.

-Allora, com'è questo Norio?- mi chiede Nobu, con la testa infilata nel mio armadio.
Incrocio le gambe - sono seduta sul mio letto - e mi gratto la testa: -Beh, ecco, io...-
-Non si ricordava nemmeno di lui, prima della telefonata.- commenta Otani, appoggiato allo stipite della porta della mia camera.
-Chiudi il becco, tu.-
Nobu si volta a guardarci, assottiglia gli occhi, poi spalanca la bocca ed indica Atsushi: -Ci sono! Tu sei geloso!-
-Come scusa?!- ci ritroviamo ad urlare io ed Otani, in contemporanea.
Ci lanciamo un'occhiataccia ed incrociamo le braccia.
-Non potrei mai essere geloso di una perticona sgraziata come lei.- sentenzia il microbo.
-Scusa?! Cosa stai insinuando?- Afferro il cuscino. -Secondo te, io non potrei trovare un ragazzo?!-
-Beh...- fa lui, -... sei stata fidanzata con Haruka. Hai un target molto, molto basso.-
-Senti chi parla di altezza!- sbotto stizzita, lanciandogli il cuscino in faccia. -Io sono perfettamente in grado di trovarmi un ragazzo!-
-Bene!-
-Bene!-
-... avete finito di fare la coppia sposata, voi due?-
-No!-
Nobu ci guarda con aria scettica,scuote la testa, esasperata, e poi scocca un'occhiata ad Otani: -Esci.-
-Perché?-
-Vuoi vedere Risa spogliarsi?- chiede Nobuko, ammiccando.
Io arrossisco, Otani fa una smorfia.
-No che non la voglio vedere, perché dovrei?!-
-Perché sei ancora in questa stanza. Risa si deve cambiare.-
Otani sbuffa ed esce dalla stanza; Nobu mi osserva e si puntella le mani ai fianchi.
-Che... Che c'è?- chiedo, quasi preoccupata dell'espressione sorniona di Nobuko.
-Risa, Risa, Risa...- ammicca, sedendosi di fianco a me. -... da quanto va avanti?-
-Avanti?- domando, senza capire. -Avanti cosa?-
-Qualunque cosa ci sia tra te ed Otani.-
-Tra me e lui non c'è niente!- urlo balzando in piedi. Afferro l'abito che Nobu ha appoggiato sulla sedia. -Non ci penso nemmeno, ad uno del genere.- dichiaro, iniziando a spogliarmi.
Ma non riesco a fare a meno di pensare che quelle parole abbiano il retrogusto di menzogna.


-Come sto?- chiedo appena entro in salone.
-Come un merlo sotto l'ombrello.- risponde Atsushi, di spalle, seduto sul divano a giocare col cellulare.
-Otani, io ti ammazzo.- lo minaccio, sventolando in aria la borsa.
Indosso un abito che non so come era nel mio armadio; è rosso a pois bianchi. E' carino, tutto sommato, anche se non è esattamente il mio genere.
-Risa sta benissimo.- sentenzia Nobu, di fianco a me. -Ammettilo.-
Otani sbuffa, si volta a lanciarmi un'occhiata e arrossisce violentemente: -... Ah.- 
-Carina, eh?- ridacchia la mia amica con un sorriso sornione, ammiccando ad Otani. -Ora dimmi che la inviteresti ad uscire.-
-Eh... eh, io... Un momento... Nobu, perché dovrei dire una cosa del genere!-
-Perché è la verità.- 
Mi metto una mano sul viso, esasperata.
-Nobu, vorrei che la smettessi di...- 
Vengo interrotta da un campanello che suona; scavalco Nobuko ed Atsushi e guardo fuori l'occhiello: c'è un ragazzo alto e muscoloso.
Apro titubante la porta e mi ritrovo davanti un mazzo di rose rosse.
-... Ehm, grazie...- balbetto, afferrandolo.
-Che schifo.- borbotta Otani, dietro di me.
Lo sguardo di Norio vaga fino a trovare l'altro ragazzo, poi non riesce a trattenere uno sbuffo: -Ah, vivete insieme.-
Mi passo una mano tra i capelli, a disagio; non ricordo assolutamente nulla di lui... E perché conosce Otani?-
-... lo conosci?-
-Oh, sì.- risponde Otani. -Gli ho solo impedito di...- si ferma, alza le mani. -... lasciamo perdere.-
Vorrei chiedergli qualcosa, ma Norio mi afferra il braccio e mi ritrovo fuori casa prima che riesca a dire qualsiasi cosa.

La serata non è stata nulla di che.
Mi ha portata in un ristorantino anonimo, abbiamo fatto chiacchiere anonime e poi abbiamo fatto un giro anonimo.
Ed ora è sotto il portone di casa mia, davanti a me, che mi guarda fisso negli occhi.
O meglio, non proprio negli occhi, guarda un po' più in basso... Oh merda, mi vuole baciare.
Precisiamo, è un ragazzo carino e decisamente alto, ma... Non è il mio tipo, capite? Ha tutto quello che potrebbe piacermi, ma non mi piace.
Gli occhi nocciola di Otani compaiono un attimo nella mia mente, ma spariscono subito.
Un momento. E io perché penso a lui?!
Persa nelle mie elucubrazioni mentali, non riesco ad impedire a Norio strattonarmi in avanti e baciarmi.
Mi stacco subito, rossa pomodoro dall'imbarazzo.
-Cosa stai...?- riesco a farfugliare.
-Pensavo volessimo riprendere le piacevoli attività di ieri sera...-
Piacevoli attività...? Di cosa sta parlando?!
-Di cosa stai parlando?-
-Di quelle che stavano facendo prima che venisse quello gnomo ad interromperci.-
Il pensiero di Otani torna, prepotente, nella mia testa, ma io scuoto la testa per scacciarlo.
Perché, perché penso a lui?!
-Io...- bofonchio, afferrando la maniglia della porta. -... devo andare, ti chiamo io, ciao!- esclamo, prima di chiudergli la porta in faccia.

-Ah, sei ancora sveglio.- commento, chiudendo la porta di casa ed individuando Otani, seduto sul divano e con le gambe sul tavolino.
Lui fa un cenno col capo e chiude il libro che stava leggendo; mi tolgo le scarpe e mi siedo accanto a lui, esausta.
-... beh, come è andata?-
Lo guardo e ridacchio un po': -Ha forse ragione Nobu, a dire che sei geloso?-
-Non. Sono. Geloso.-
Rido e mi stiracchio le braccia; poi resto con entrambe le mani agganciate al collo e guardo Otani: -Mi ha baciata.-
Atsushi si esibisce in una smorfia impagabile.
-Scusami, devo andare a vomitare.- commenta, muovendosi come se dovesse alzarsi.
Ridacchiando, lo afferro per un braccio e lo costringo a sedersi: -Fammi finire.- dico. -Mi ha baciata ed io gli ho chiuso la porta in faccia.-
E' il turno di Otani di ridacchiare. Poi mi guarda, serio: -Pensavo fosse il tuo tipo di ragazzi.-
Scrollo le spalle.
-Lo pensavo anche io.-
Restiamo qualche momento in silenzio. Appoggio anche io le gambe al tavolino.
Sento Otani tirare su col naso: -Beh... Norio non mi piaceva.-
-E continui a dire di non essere geloso?-
-Smettila dai!- Mi guarda. -Come hai fatto a capire che non ti piaceva?-
Mi mordicchio il labbro, prima di rispondere: -Ne ho avuto la certezza quando mi ha baciata.- sussurro.
Non è forse questo, quello di cui avrei bisogno? Quando Otani mi guarda così, io non lo so cosa mi prende. So solo che avrei voglia di baciarlo. Tanta, tanta voglia di baciarlo.
E forse è solo la suggestione del momento, o il fatto che - sì - forse lo voglio, o ancora è semplicemente perché voglio capire perché stasera ho pensato sempre a lui, ma io lo afferro per il colletto e lo bacio.















 

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Capitolo 12
*** 12. Aftermath. ***


Riassunto della storia fino ad oraRisa, per varie motivazioni, si ritrova a convivere con dei ragazzi: Nobu e Nakao [ la coppietta innamorata ], Chiharu [ la timida ], Suzuki [ il bel ragazzo dal quale si trova inizialmente attratta, salvo poi rendersi conto del tenero che c'è tra lui e Chiharu ] ed Otani, un ragazzo molto basso con il quale si trova subito in attrito. Come se non bastasse, la sua camera da letto è proprio vicina a quella del ragazzo: in pratica, non fanno altro che discutere su chi debba andare in bagno [ che condividono, essendo entrambi vicini ad esso ].
Dopo aver scoperto che lui sia fidanzato con Kanzaki ed una sorta di incontro ravvicinato tra lei ed Otani [ si sono ritrovati, durante una litigata, a pochi centimetri dal viso dell'altro ], Koizumi, dopo anni, incontra nuovamente Haruka, il suo ex, ancora follemente innamorato di lei.
A causa di uno scherzo di Otani, Risa si ritrova ad avere un appuntamento con lui, ma le cose finiscono in modo pessimo.
Inoltre, in quel periodo, Kanzaki e il ragazzo si lasciano.
Poco tempo dopo, tuttavia, Atsushi prende il massimo ad un test dell'Università ed invita i ragazzi ad uscire in discoteca. In quest'occasione, Risa si sbronza ed Otani, appena se ne accorge, la salva dalle grinfie di un ragazzo con cui stava avendo un incontro ravvicinato di lingue. Dopo questo, la riporta a casa e lei, ubriaca, gli chiede di restare a dormire con lei. E passano la notte abbracciati.
Il mattino successivo, dopo una bella discussione sul perché Otani sia nel suo letto [ e parecchie insinuazioni di Nobu! ], Risa riceve una telefonata da parte di Norio, che la invita ad uscire. Lei accetta, più per dar fastidio ad Otani che altro.
La serata non è un granché e, quando, una volta tornati a casa, Norio si sporge per baciarla, lei indietreggia e gli chiude la porta in faccia.
In casa trova Otani, ancora sveglia.
I due iniziano a parlare e poi lei, a sorpresa, lo bacia.


 
AttenzioneCapitolo molto OOC.
Io vi ho avvisate.





-Risa...-
-Mmh.-
Nobu mi scocca un'occhiata poco convinta.
-Dovresti rispondere al telefono. Sono ore che suona.-
Sbuffo, afferro il cellulare, controllo chi sia il mittente e attacco, senza rispondere.
-Era Norio. Non mi va di sentirlo...- bofonchio poco convinta, facendo spallucce.

Ma facciamo un passo indietro: lo so cosa vi state chiedendo.
Che è successo, dopo il bacio con Otani?
In realtà, un bel niente.
Subito dopo, mi sono alzata e sono andata a letto. E lui non mi ha fermata.
Il colmo? Il giorno dopo, si è comportato come se non fosse accaduto nulla.
E poi sono io, quella strana?!
Non ho toccato il discorso; abbiamo ignorato bellamente la faccenda. Ed è passata una settimana.
Meglio così, s'intende.
Sono solo stata impulsiva. A me non piace Otani.
Giusto?

-Risa... mi spieghi perché continui ad uscirci se è evidente che non ti piace?-
Sospiro, allungando le gambe sul divano e distogliendo lo sguardo da Nobuko, seduta su una poltrona.
-Non è che non mi piace, è solo che...- mi interrompo, perché, a dirla tutta, non so nemmeno come concludere la frase.
-... è solo che non ti piace.- risponde con tono ovvio lei, facendo spallucce. -Magari, al suo posto, preferiresti un certo nano di nostra conoscenza?-
Quasi mi strozzo con la saliva; inizio a tossire, picchiettandomi il petto con la mano, chiusa a pugno. 
Appena riesco a tornare a respirare in modo più o meno normale, le lancio un'occhiata allibita.
-No! Kami, nemmeno per tutto l'oro del mondo! Bleah!- esclamo, paonazza, evitando accuratamente di incrociare gli occhi indagatori e maliziosi della mia amica; perché sì, io non le ho detto del bacio. Perché... beh, avrebbe portato a scene indubbiamente imbarazzanti.
Ho fatto bene così. No?
-Risa, ti sta crescendo il naso.-
Istintivamente, porto una mano sul viso; poi, mi rendo conto della cosa, sbuffo sonoramente e la tolgo.
-Mhpf.-
-Ah! Stai mentendo! Per questo hai messo la mano lì, perché stai dicendo una bugia!-
Scuoto vigorosamente la testa mentre, lo sento, sto avvampando.
-Non essere ridicola, non è vero...!- mi difendo, stringendo i pugni.
Nobuko apre la bocca per rispondere, quando ad aprirsi è la porta di casa, dal quale entrano Nakao ed Otani.
Otani.
Deglutisco a disagio, afferrando la rivista che ho lasciato sulle ginocchia, fingendo di tornare a leggere.
Con la coda dell'occhio, vedo Nobu scoccarmi un'occhiata divertita.
Tuttavia, preferisce rivolgersi al fidanzato, salvandomi da una situazione imbarazzante.
-Amoruccio!- esclama infatti, facendo cenno al ragazzo di avvicinarsi, per poi donargli un bacio appena è abbastanza vicino.
In meno di due minuti, anche Nakao è seduto sulla poltrona assieme a Nobu, mentre si scambiano effusioni.
Li guardo con un'espressione schifata. E avrei volentieri continuato, se Otani non si fosse avvicinato a me, indicando le mie gambe sul divano.
-Posso?-
Stringo le labbra, cercando di trattenere un "No, vattene", poggiando i piedi a terra e facendolo sedere.
-... sono disgustosi.- commento tra me a mezza voce, rivolgendo l'ennesima occhiata ai due piccioncini.
Atsushi volge lo sguardo verso di me, poi sulla coppietta, su di me e nuovamente su di loro.
-... ti ci abituerai, tranquilla.- borbotta, scuotendo la testa, rassegnato.
Mi infastidisce.
Si comporta come se non fosse successo niente e la cosa mi dà fastidio.
Voglio dire, l'ho baciato! E lui ha ricambiato.
Perché non dire qualcosa? Qualunque cosa?
Scuoto la testa, scacciando il pensiero: non mi importa.
Non deve importarmi.
Del resto, sarebbe ridicolo, no? Nel senso-- una ragazza alta come me ed un ragazzo basso come lui?
Ridicolo...
A me non piace Otani. Vuole ignorare il bacio? Bene, fantastico, meraviglioso. Lo facesse.
Non mi importa.

Ma se non mi piace Otani, perché continuo a pensare a lui, mentre osservo Norio?
Vi spiego brevemente cos'è accaduto: continuo ad uscire con lui.
Insomma, è carino, è alto e gli piaccio. Ed è anche insistente.
E non è Otani.
Il che è un bene. No?
-E quindi... Risa, mi stai ascoltando?- mi chiede Norio, aggrottando le sopracciglia.
Sospiro appena, passandomi una mano tra i capelli.
-Sì. No... mi spiace, sono distratta.- mi scuso, deglutendo.
Okay, lo ammetto, non vado fiera del fatto che, dopo il bacio con Otani, io abbia chiamato Norio per uscire di nuovo assieme. E nella seconda uscita, l'ho baciato.
Perché... beh, non volevo che il mio ultimo bacio fosse di Atsushi.
Capite cosa intendo?
Norio sospira a sua volta, stringendo le mani sul volante.
-Dove sei con la testa?- mi chiede, retorico, osservandomi, come se sulla mia fronte possa comparire la risposta.
"Ad Otani", è ciò che risponde il mio cervello.
Stupido cervello, a me non piace Otani!
-... perdonami, sul serio, ora giuro che starò attenta!- esclamo, poggiando la testa al finestrino dell'auto del ragazzo.
Ma mentre lui ricomincia a parlare, io non sto ascoltando nemmeno una parola.








Note dell'Autrice o pseudo-tale:
Salve.
Non ho molto da dire, a dir la verità. Mh. 
Come ho detto anche in Let her go, purtroppo questo è un periodo un po' meh, e quindi i capitoli sono un po'... mmh.
Diciamo che sono meno ispirata del solito, ma se non scrivo nulla è anche peggio.
Ma passiamo al capitolo: diciamo che Risa è confusa. 
Ha baciato Otani, lui ha risposto al bacio, ma poi lei è fuggita dalla cosa. E lui non l'ha fermata, comportandosi come se non fosse successo nulla.
La cosa le dà fastidio e non capisce il perché: a lei non piace Otani, no? L'ha baciato solo perché presa dall'istinto.
[ Questo, se andate a sentire la sua versione dei fatti, noi sappiamo quale sia la realtà ]
E poi c'è Norio che non si sa perché Koizumi ci esca ancora insieme. Perché non lo sa nemmeno lei. 
Vuole togliersi Otani dalla testa.
Ad ooooogni modo, vi ringrazio per essere passate e, mh. Spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile.
[ Per il momento, credo che la prossima long ad essere aggiornata sarà Momenti, ma non è detto ]
Alla prossima!


 

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