A boyfriend, many friends and... An unknown boy

di ValeA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Una ragazzina si trovava per le strade di Londra, seguendo senza farsi trovare la persona per cui ha una cotta.
Lei dodicenne, bassa e più paffutella rispetto ai bambini della sua età, con occhiali enormi e un brutto modo di vestire.
Lui tredicenne, popolare nella sua scuola, moro e con occhi color cioccolato e abbastanza alto per la sua età.
Per la ragazzina quella cotta era nata dalla prima volta che lo aveva visto, lui non la notava completamente finchè un giorno si accorse di essere seguito ovunque fosse.
Sapeva tutto, i suoi orari in palestra e quelli scolastici, sapeva anche i luoghi o la gente che frequentava abitualmente. Era diventata insopportabile, quasi peggio di una stalker.
Gli amici del ragazzo, sapendo di questo "problema", lo aiutavano a nascondersi da lei.
Addirittura Zayn, questo era il nome del ragazzo, non andava più a casa del suo amico Louis perchè abitava due case dopo quella della famiglia della ragazza. Onde evitare di incontrarla.
Proprio in quel momento si accorse che a quell'uscita con i suoi amici stava partecipando, nascosta tra i cespugli del parco, anche un'altra persona. Era lei. Stanco di quella situazione le si avvicinò per parlarle e possibilmente farle capire che doveva smetterla.
«Ragazzina, devo parlarti!» disse con tono da duro, comportandosi da bulletto.
Lei diventò rossa in viso. Non poteva credere che lui le stesse rivolgendo la parola, non riuscì a parlare quindi annuì.
«La faccio breve...» Sperava che lui le dicesse che provava qualcosa per lei ma non se ne rendeva conto quanto fosse lontana dalla verità. Si stava sbagliando troppo. 
«Tre mesi fa mi sono accorto che mi seguivi ovunque andassi, pensavo che fosse finita prima o poi ma vedendoti ancora qui...» sospirò.  «Non lo è. Sono qui per dirti che sono stanco di non poter uscire tranquillamente senza che ci sia tu e ti conviene non farti più vedere perchè a me non piaci e non potrai mai piacermi!» La guardò per circa dieci secondi e poi riprese il suo discorso «Guardami e guardati... Siamo troppo diversi!»
Si era mai vista una storia tra un ragazzo popolare e una ragazza ''sfigata''? Forse sì, nelle trame dei film o dei libri ma quella era la vita reale e non sarebbe mai potuto succedere anche perchè dopo due settimane quel ragazzino dovette trasferirsi con i suoi familiari in America per il loro lavoro.
Lei non lo vide più dopo quella volta.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


                                            Capitolo 1

Qualche anno dopo..



Non amavo arrivare tardi, non ero una ritardataria ma quel giorno era l'eccezione.
La sveglia non era suonata e a svegliarmi furono le chiamate del mio ragazzo, Liam.
Mi chiese cosa mi fosse successo, presa in contro piede dissi che ebbi un contrattempo ma che stavo per arrivare. 
L'appuntamento era a casa di Niall, circa 10 minuti da casa mia.
Chiesi a mio fratello Josh di darmi un passaggio, dopo vari "No!" e vari "ti prego!" si convinse e mi accompagnò. Mi doveva un paio di favori, anche più di un paio.
Appena arrivai e scesi dalla macchina Liam mi venne incontro e salutò Josh che stava per andarsene e poi me. Mi diede un bacio veloce e ci avvicinammo verso gli altri ragazzi.
«Ti avevamo dato per dispersa e Liam stava per chiamare la polizia!» mi disse Louis sorridendo come sempre, non avevo mai visto Louis triste. Sorrideva sempre.
«Problemi con la sveglia, tipo quelli che ha sempre Harry!» e guardai il diretto interessato. Lui sentendosi chiamato in causa fece finta di nulla e cambiò discorso. Non gli piaceva quando gli sottolineavamo che lui fosse sempre il ritardatario del gruppo.
«Fra un po' inizia di nuovo la scuola...» e se ne uscì così, non sapendo che altro dire. Il suo tono era sconsolato, come lo capivo!
«Per voi, io ho finito l'anno scorso!» e Louis fece una linguaccia a tutti. Era riuscito a diplomarsi nonostante stesse rischiando la bocciatura, lo aiutammo tutti a studiare. Si diplomò con quasi il minimo ma lui era soddisfatto lo stesso.
Diceva sempre a tutti "Sempre meglio di ripetere l'anno!" e non possiamo dargli torto.
«Non ne parliamo, non sono psicologicamente pronto!» sbuffò Niall, e come biasimarlo. Non amavo neanch'io la scuola.
«La dovete prendere tutti più seriamente ragazzi! Anche tu Louis, non capisco il tuo anno sabbatico!» Liam parlò come un genitore che rimproverava i suoi bambini. Lui la scuola la prendeva più seriamente di tutti e non concepiva la scelta di 
Louis di non continuare gli studi ma lui non faceva altro che ripetergli che per l'università voleva aspettare ancora un anno. 
«Mi dispiace contraddirti Liam ma sono d'accordo con Niall!» gli andai contro. Avevo dei bei voti anche se mi impegnavo poco ma non vuol dire che la frequento volentieri, soprattutto quando ti ritrovi in classe un professore che ti odia e non fa altro che dimostrarlo. 
Poi Niall si battè la mano sulla fronte, forse facendosi pure un po' male.
Sembrava che avesse dimenticato qualcosa di importante.
«Dimenticavo di darvi una notizia» urlò come se noi fossimo sordi. Lo guardammo tutti male e Liam gli chiese di abbassare il tono della voce perchè non eravamo al mercato di paese. Riprese il suo discorso, parlando più piano.
«Zayn ritorna!» tutti lo guardammo increduli. Oh no! Tutti erano felici di rivedere il loro vecchio amico, ovviamente tutti tranne me. Mancava da quattro anni da Londra, si era trasferito con i suoi in America.
Mi ricordo che era carino in quel periodo non osavo immaginare quanto lo fosse ora, crescendo.
«Ma quando?» chiese Liam che era quello più legato a lui. Si conoscevano dai tempi dell'asilo.
Era strano che non l'avesse saputo prima lui.
«Dovrebbe arrivare stasera. Lo so perchè sua madre l'ha detto a mia madre.» rispose. Io non stavo partecipando alla conversazione, ascoltavo semplicemente.
«Dobbiamo andare a trovarlo!» il tono di Louis era entusiasta. Si avvicinò a me e mi scompigliò i capelli passando una mano
nella mia testa. Lo faceva sempre sapendo che mi dava fastidio.
Nonostante lo stessi guardando male, lui fece finta di non accorgersene e continuò la conversazione con gli amici. Poi Niall ci invitò ad entrare, eravamo rimasti davanti casa sua per tutto quel tempo. Andammo nel salotto e senza fare troppi complimenti Louis si stiracchiò nel divano. Io e gli altri tre dividemmo l'altro. Niall non disse niente all'amico, non era la prima volta.
Louis faceva così a casa di tutti, anche a casa mia.
«Ho un'idea!» si mise in piedi improvvisamente interropendo il silenzio che si era creato. Lo invitammo a continuare.
«Che ne dite se ci invitiamo a casa sua a sorpresa e facciamo una mini-festa tra maschi, noi cinque e lui?» sì, mi aveva incluso nella sua idea ma considerandomi come un ragazzo.
«Tommo, fino a prova contraria sono una ragazza!» feci l'offesa.
«Carotina è vero che sei una ragazza ma hai lo spirito da maschiaccio» non so se l'ha detto per rimediare alla gaffe o perchè lo pensa veramente ma quando mi chiama Carotina non riesco a prendermela con lui. Gli sorrisi e lui ricambiò il sorriso.
«Si potrebbe fare...» furono d'accordo all'idea Niall e Harry che concordarono subito dopo. Tutti aspettavano una risposta di Liam. «E se disturbiamo?» sentendosi osservato parlò.
«Ce ne andiamo. Semplice no?» disse senza crearsi problemi Niall.
«Liam prova a divertirti di più!» gli suggerì Harry.
Che nessuno faceva caso a me era un bene, io non avrei partecipato.
«Va bene, d'accordo!» lui si convinse e Louis gli diede il cinque.
Si era convinto molto velocemente
Non avendo intenzione di andarci, lo comunicai ai quattro. Non potevo e non volevo.
«Le scelte sono due: O vieni di tua spontanea volontà o ti ci porto di peso io» Louis sembrava non capire il mio problema.
«No Louis tranquillo! E poi stasera mi ero messa d'accordo con Julie e Sophie per una serata tra ragazze a casa mia.» non era 
vero ma dovevo pur uscire da quella situazione con una scusa credibile. Non era tanto difficile pensare che avevo organizzato qualcosa con loro, erano le mie migliori amiche da quando ancora ero in fasce.
«Porti anche loro!» ad Harry piaceva Sophie, me l'aveva confessato qualche settimana fa. 
«Harry sappiamo tutti della tua cotta per Sophie ma quella è fidanzata!» Niall aveva molto tatto, mi dovevo ricordare di andare da lui quando avevo bisogno di conforto. Aveva rovinato i piani di Harry. Infatti se ne pentì subito e cercò di rimediare
«Ma so che le cose con Landon non vanno tanto bene in questo periodo...» 
«Basta parlare della vita amorosa di Sophie! Mi dispiace ma stasera siamo tutte a casa mia!» nel caso in cui le ragazze non 
sarebbero potute venire avrei trascorso la serata sola o avrei fatto da babysitter a mia sorella se i miei fossero usciti ma di certo non sarei andata a quella festa di benvenuto per Zayn. Io con lui non c'entravo nulla.
«Ora devo andare a casa. Devo aiutare mia madre con il pranzo, abbiamo ospiti!» salutai con un bacio veloce Liam e agli altri
feci un cenno con la mano. 
«Dovrei andare a casa anch'io... Ti accompagno?- mi propose Louis ed io annuì. Abitavamo nella stessa strada, io due case dopo
la sua. Anche lui salutò tutti con un cenno ed uscimmo da casa Horan.
Salì nella sua auto e misi la musica.

*Do you ever feel like a plastic bag?
drifting through the wind 
wanting to start again?* 

«Tommo ti sei mai sentito come un sacchetto di plastica?» chiesi non avendo mai capito il senso di quella frase.
«Rifiutato? Mmm sì!...» scoppiai a ridere, lui un senso gliel'aveva trovato. Non ci avevo mai pensato però.
Non parlammo più per il resto del tragitto. Poi appena arrivammo, parcheggiò nel vialetto di casa sua e scendemmo dall'auto.
Lo ringrazia per il passaggio e stavo per andarmene ma lui mi bloccò.
«Joy sono passati quattro anni!» era serio. Mi girai verso lui e lo guardai. «Lo so.»
«Di cosa hai paura?» mi chiese avvicinandosi a me.
«Di perdere la vostra amicizia...» sì, era quella la mia paura più grossa. Non avrei potuto sopportare di perderli.
Li volevo troppo bene. Forse era egoistico ma avevo paura che con l'arrivo di Zayn tutto fosse tornato come prima, quando io ancora non contavo nulla per loro. Quando ancora non eravamo amici. 
«Oh Carotina non la perderai la nostra amicizia... E poi con chi dovrei pianificare i miei scherzi?» è vero, noi due insieme progettavamo sempre scherzi, le vittime preferite erano Liam ed Harry invece Niall faceva il nostro complice. Mi abbracciò ed io ricambiai. Lo strinsi forte a me, avevo bisogno di un'abbraccio di Boo Bear.
«Carotina, così mi soffochi!»
«Oh scusa!» mi staccaì ridendo, guardando la sua faccia. «Ti voglio bene, Tommo!» gli dissi prima di salutarlo.
«Anch'io Carotina!» il ragazzo è davvero fissato con le carote!
Mentre mi allontanai sentì lui dire al cellulare a qualcuno, qualcosa tipo «Cambio di programma.» ma non gli diedi molta retta.
Entrai a casa mia. Mio fratello mi venne addosso. «Josh sta attento!» lo rimproverai.
«Essere la fidanzata di Liam significa essere la ragazza anche del suo gruppo di amici?» ero confusa, che stava blaterando mio fratello? gli chiesi di essere più chiaro.
«Ho visto l'abbraccio con Louis e due giorni fa ad Harry!» Ah ecco a cosa si riferiva.
«Sono miei amici, è normale tra amici abbracciarsi!» gli risposi con fare ovvio e andai in cucina per aiutare col pranzo mia 
madre. Era vero che avevamo ospiti, non stavo mentendo per uscire da quella situazione che si era creata a casa di Niall.

 

Note dell'autrice:

 

Ciao a tutti! Questa è la prima volta che pubblico qualcosa di mio, scrivo da un po' di anni ma non ho mai voluto pubblicare! Poi due giorni fa sono stata convinta da mia sorella e la sua amica che hanno già letto questa storia che fino ad oggi tenevo conservata nella mia cartella :) 

Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi piace o no :)
Accetto le critiche purchè siano siano costruttive!
Al prossimo capitolo :D
                                                                                                                     ValeA




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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


                                                                                     Capitolo 2


Pov Louis.
 
Capisco il motivo per cui Joyce non vuole venire ma deve superare questa sua "paura". Non può evitarlo per sempre.
Così chiamai Niall e gli dissi che c'era un cambio di programma e che gli avrei spiegato tutto più tardi a lui ed a Harry, avevo detto di farsi trovare alle 16.00 a casa mia.
 
****
Suonarono il campanello di casa mia, mi svegliai di colpo. Mi ero addormentato. Succede quando si pensa troppo!
Andai ad aprire e mi ritrovai Harry e Niall. Guardai l'orologio.
Caspita, avevo dormito per cinque ore. Li feci entrare e li feci accomodare nel salotto.
Loro aspettavano impazienti che dicessi qualcosa, erano curiosi di sapere qualunque cosa mi fosse passata per la testa.
«Che stai aspettando Louis?» giustamente chiese il biondo.
Scrollai le spalle «Joyce!» Niall divenne subito attento.
Aveva confessato qualche tempo fa che aveva una cotta per lei da quando ancora non era fidanzata con Liam ma che non si era mai fatto avanti per rispetto di quest'ultimo.
Faceva tenerezza il piccolo Niall. «Qualcosa non va?»
«No tranquilli, si tratta della mini-festa di stasera! Deve partecipare anche se non vuole... ha paura di perdere la nostra amicizia con il ritorno di Zayn.. e se noi non la coinvolgiamo continuerà a pensarlo.» spiegai.
«Non possiamo portarla di peso!» Oh Harry aspetta che ti spiego cosa ho in mente e capirai... 
Niall era d'accordo con Harold.
«Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto.» e non avevano capito nulla, mi guadavano come se stavano parlando con un extra-terrestre. Cercai di essere più chiaro. «Se lei non va alla festa, la festa va da lei.. Ora avete capito?» speravo che avevano compreso il mio discorso e che sarebbero stati d'accordo con me. Finalmente li vidi capire.
«Ma non possiamo fare una festa a casa sua! E non penso che Zayn verrebbe...» non si poteva dar torto a Harry. C'erano i suoi. Non ci avevo pensato, serviva un altro piano. «Ma.. possiamo farla qui?« propose Niall.
«Certo!» era un genio. «i miei sono in vacanza... Si può fare!» ok, il posto era stato trovato ma ora serviva un piano per farla arrivare a casa mia senza che si accorgesse di nulla.
Pensavamo e pensavamo. Ci venne infine un' idea.
Io avrei detto alle sue amiche di darle buca stasera, sapevamo che loro amavano le feste e noi avevamo bisogno di gente per la nostra, soprattutto per far rimanere successivamente Joyce.
Avrebbero accettato sicuramente, poi era una buona occasione per Harry per passare del tempo con Sophie e purtroppo quell'idiota del suo ragazzo, sì, era davvero idiota.
Dopo avrei convinto Joy a venire da me a vedere un film strappalacrime e non si sarebbe insospettita, era una nostra abitudine guardare le commedie romantiche il venerdì sera. 
Piaceva ad entrambi quel genere. Ok, oggi era mercoledì ma avrei inventato qualcosa sul momento.
Non stavamo facendo un dispetto a Liam ma dovevamo far affrontare a Joy quella persona che sarebbe tornata dagli Stati Uniti, al più presto possibile. 
Oppure non le passerà mai. Poi dopo che arriverà a casa mia, avrei fatto arrivare gli altri invitati e la festa avrebbe avuto inizio.
Harry e Niall mi avrebbero aiutato per dare la mini-festa e si sarebbero occupati di portare Zayn. Liam l'avrei informato io del cambio di luogo un'ora prima, così c'era meno rischio di essere scoperti.
Un piano perfetto, degno di un genio. Speriamo che funzioni!
Iniziammo a pulire per stasera, Harry iniziò ad occuparsi del cibo. Niall aiutò me a mettere in ordine. 
 
****
Dopo due ore di pulizie finalmente finimmo. 
«Ho preparato tutto per stasera!» annunciò Harry soddisfatto, entrando in cucina.
«Anche noi abbiamo dato una pulitina» dissi.
«Pulitina?! La casa sta brillando! Tu questa la chiami pulitina?» Beh... come potergli dare torto? La casa splendeva in confronto a prima... Sono parecchio disordinato!
Harry rise alla faccia buffa che fece Niall, era stanco.
«Io vado a casa... Non mi troverete prima delle otto! Vado a farmi una luuunga riposata... Adios amigos!» uscì dalla porta. Da quanto in qua provava a parlare in spagnolo? Sicuramente appena arrivava a casa si sarebbe mangiato un enorme panino condito
con qualsiasi cosa trovasse in frigo... e poi avrebbe riposato.
«Playstation?» annuì alla richiesta di Harry. «Ma prima devo fare un'altra cosa.» mi guardò confuso. Presi il suo cellulare poggiato sul tavolino di fronte al divano.
Andai nella rubrica e presi il numero che mi interessava: Sophie. Non sapevo come lo aveva ottenuto ma in qualsiasi modo era stato utile. Ricopiai il numero nel mio cellulare e la chiamai. Harry guardava in silenzio.
«Pronto?» rispose la ragazza. Misi in vivavoce per far sentire anche a Harry.
«Ciao Sophie! Sono Louis, l' amico di Joyce...» Harry tossicchiò. «Cioè siamo Louis ed Harry!» mi coressi.
«Oh ciao ragazzi!» lei aveva la voce di una che non stava capendo assolutamente nulla.
«Ti dobbiamo chiedere un favore!» speriamo che era dalla nostra parte.
«Uh ditemi...» almeno era abbastanza disponibile.
«Devi rifiutare di uscire con Joyce stasera.» la bloccai prima che iniziasse a parlare. «Ritorna Zayn e sta facendo di tutto pur di evitarlo stasera.. Io e i ragazzi escluso Liam abbiamo trovato un modo per farla essere presente ma ci serve il tuo aiuto e quello di Julie. La farò venire a casa mia per un film e poi si farà la mini festa a sua sorpresa. Ovviamente siete invitate!» mi spiegai velocemente. «Puoi avvisare Julie?« non sapevo come contattarla.
«Oh certo! Ci saremo.. Uhm Posso portare anche il mio ragazzo?»
«No!» rispose Harry. Lo guardai truce.
«Harry scherzava... Certo che Landon può venire!»
«okay allora a stasera...» stavo per concludere quella telefonata. «Ah Louis ma la tua festa è mini nel vero senso della parola o con circa trenta persone come tuo solito?»
«Stasera vedrai..» la salutai e chiuse. Mi girai verso Harry. «Quel Landon non lo voglio alla festa.»
Posso capirlo ma... «Non potevo dire di no.» dissi chiudendo il discorso. Iniziammo a giocare con la Playstation per un po' prima della festa.
 
****
«Oh cavolo, sono le otto!» esclamai. Harry guardò l'orologio. Si alzò dal divano.
«Se vado a casa arriverei in ritardo! Posso prepararmi qui? Mi presti qualcosa da mettere?» annuì.
Non era la prima volta che gli prestavo i miei vestiti. Una volta prese una giacca per il suo primo appuntamento e un' altra volta i pantaloni eleganti e neri per andare ad un compleanno di qualche parente però me li portò strappati, non seppi mai cosa gli combinò. Mi disse solo che era meglio se ne stavo all'oscuro, non feci mai altre domande. Però tenevo troppo a quei pantaloni. Erano un regalo da parte di mia madre direttamente dall'Italia. Loro avevano fatto un viaggetto con le mie sorelle e mi avevano 
lasciato qui, così come ora.
«Prima che vai a lavarti avvisa Liam, io mi occupo di Joy!« gli dissi mentre lui era arrivato a metà scala. Uscì il cellulare dalla tasca e compose il numero. Poi scomparve dal mio campo visivo.
A mia volta presi il cellulare e feci quel numero che sapevo a memoria. Squillava ma nessuno rispondeva. Al decimo squillo venne preso.
«Louis non vengo! Inutile che cerchi di convincermi..» andò subito dritto al sodo.
«Ma tu di solito rispondi così al cellulare? E se era un altro Louis?» ok, l'ultima domanda potevo anche evitarla. Io ero e io dovevo essere l'unico Louis della mia piccola Carotina. Lei lo sapeva. Una volta aveva addirittura evitato uno che ci provava con lei col mio stesso nome, ricordandosi le mie parole. Anche se a me disse che lo allontanò perchè non le piaceva. Ma ad Harry raccontò il vero motivo. Ogni tanto la prendo in giro per questo ma lei ancora oggi nega.
«No, solo con chi so per quale motivo mi sta chiamando! E poi quali altri Louis sono registrati come Carota nella mia rubrica?»
ricordo il giorno in cui glielo cambiai, mi aveva memorizzato con Louis T. Così poteva memorizzare un conoscente, non uno dei suoi migliori amici.
«Sulla rubrica hai ragione, ma sul motivo della chiamata no... La serata è saltata!» aspettavo una sua reazione che arrivò abbastanza presto.
«Coosa?« era incredula.
«Sì è così!» la rassicurai «Tu starai con le tue amiche?» poi le feci la domanda di cui sapevo già la risposta, ma io dovevofar finta di nulla.
«No, hanno già degli impegni.» Oh certo cara Carotina mia, andranno ad una festa a cui tu non vuoi andare ma a cui parteciperai lo stesso. Tu stasera affronterai la tua "Paura", anche se proprio di Zayn non si ha proprio nulla di cui spaventarsi.
Le paure sono fatte per essere superate. Ma che sono filosofico!
Oh aspetta, parlo da solo! Sto diventando pazzo? Joyce ancora aspetta una mia risposta. Che mi aveva detto? Ah si.. Non aveva impegni.
«Magari ti va di anticipare una serata film strappalacrime? Non accetto no.» Non aveva poi molta scelta.
«Che senso chiedermelo se non accetti no?» Oh sempre a mettere i puntini sulle i, a delle volte era peggio del suo ragazzo.
«Si appunto, ci vediamo a casa mia fra mezz'ora!» chiusi senza farla ribattere, prima che dicesse un qualcosa tipo "vieni tu" o qualcosa del genere e saltava tutto il piano.
Andai nell'altro bagno per farmi una doccia veloce. Avevo solo dieci minuti per essere pronto.



Angolo autrice:

Ciaoooooo! :)
Questo capitolo è di passaggio, dal prossimo in poi si entra nel vivo della storia. 
Purtroppo o per fortuna (?) per tutta la settimana non ho potuto aggiornare, ho avuto una settimana infernale con la scuola. Per fortuna è terminata :D
Penso che domani o domenica avrò un po' di tempo per aggiornare.

Grazie a illmarryniall_ che ha commentato lo scorso capitolo. Ringrazio anche le due persone che l'hanno messa nelle seguite ed anche a chi legge soltanto. Ci terrei che lasciaste qualche recensione per sapere cosa ne pensate :)

                                                                                                               Al prossimo capitolo <3

                                                                                                                                                                      ValeA.



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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


                                                                                                                                                                                        Capitolo 3

Pov Joyce

Mi cambiai solo la maglietta, indossandone una un po' più pesante, c'era freschetto, poi uscì di casa avvertendo i miei che andavo da Louis.
Loro adoravano quel ragazzo, lo trovavano simpatico e la mia sorellina Hailey stravedeva per lui.
Quando giocano lui si trasforma in un bambino di cinque anni, l'età della mia sorellina. Lui è un eterno Peter Pan.
Anche a Josh stava simpatico nonostante non sembrasse. Mio fratello non era uno di quei fratelli che dovevano essere per forza amici dei miei amici.
Forse scambiava qualche parola solo con Louis perchè abitavamo da sempre nello stesso quartiere e Liam perchè essendo il mio ragazzo veniva spesso a casa mia.
Con Harry e Niall si salutavano ma non erano andati mai oltre.
Louis e mio fratello quando erano più piccoli giocavano insieme, poi frequentando persone diverse si sono allontanati.
Louis essendo un anno più grande iniziò prima la scuola ed avendo impegni scolastici si persero di vista.
I miei quattro amici più Zayn si conobbero alle elementari durante una punizione.
Harry era al secondo anno come me, Niall, Liam e Zayn al terzo e Louis al quinto.
Prima di quel periodo ogni tanto frequentava mio fratello, ma dopo quel periodo si persero di vista del tutto, tranne qualche saluto ogni tanto.
Senza accorgermene arrivai da Louis, mi aprì Harry e mi sorpresi di trovarlo lì nelle sere in cui vedevamo un film.
«Oh ciao Joy! Entra...» mi invitò ad entrare sorridendomi. Strano che nelle nostre serate ci fosse qualcuno. Ancora più strano Harry, lui era più tipo da film d'azione.
Ma Louis dove era finito?
Harry mi rispose come se la domanda l'avessi fatta a voce alta, quel ragazzo mi capiva al volo. «é di sopra, penso stia scegliendo tra la maglietta a righe blu o quella a righe nere.» disse facendomi ridere, sapevamo tutti quanto amava le magliette così.
«Vedi che ti ho sentito Harold!» Louis fece il suo ingresso indossando una maglietta con le righe rosse.
«Beh Harry alla fine ha scelto le riche rosse!» dissi. Tommo fece finta di offendersi. Harry rise.
Quel sorriso che faceva innamorare molte ragazze ma che lui non guardava per "Sophie".
Se dovessi fare una scelta per Sophie su chi dovesse frequentare, le consiglierei Harry. Lui è dolce, sincero, responsabile ed è un tenerone mentre Landon è un sono-figo-e-me-ne-vanto, irresponsabile, pieno di se e vanitoso. Non ho mai capito cosa ci trova Sophie oltre alla bellezza, forse l'unica cosa buona che possiede.
«Harry non pensavo che avresti mai visto una commedia romantica!» dissi entusiasta di avere i miei migliori amici con me.
Pensavo che Harry non avrebbe partecipato neanche se lo avrebbero minacciato di rasargli tutti i ricci.
Lui mi guardò confuso. «Non resti per il film?» domandai allora. Louis gli mimò qualcosa che non capì.
Sembrò che a Harold si accese una lampadina «Oh certo! Sono belli quei.. FILM!» disse come schifato e sembrava che nascondesse qualcosa.
Suonarono alla porta, stavo andando a vedere chi era ma fui bloccata da Louis che disse che avrebbe fatto lui e di salire in camera sua e di preparare il dvd.
«Louis apri!» urlarono dall'altro lato della porta, la voce sembrava quella di Niall.
«Niall?» chiesi giustamente confusa.
«No, quale Niall? Questo dovrebbe essere il vicino che rompe!» a me mentre sembrava proprio Nialler, il mio biondino preferito. «Salite!» ci ordinò. C'era qualcosa che non mi convinceva però, ma decisi di fidarmi e seguimmo i suoi ordini.
Lui si diresse alla porta.  però ero curiosa di sapere se avevo ragione ma Harry mi prese per il braccio e mi trascinò in camera di Tomlinson.
«Harold!» lo rimproverai. Mi andava contro anche lui.
«Joyce!» mi fece il verso.
«Volevo vedere se avevo ragione!» protestai.
«Shh, scegli il film... io non so come funzionano queste serate...» Era fermo davanti la porta. Non si muoveva da lì. 
«Hai paura che scappo?» gli chiesi scherzando ma il suo sì arrivò serio. Poi però fece il suo sorrisone innocente.
«Che mi nascondete tu e Tommo?» cominciavo a sospettare che mi stessero nascondendo qualcosa, il problema era che non capivo cosa. Lui si sorprese della mia domanda.
« Ehm...» sembrò rifletterci su «Nulla... Che ti dobbiamo nascondere?» ci pensai su anche io.
«Tipo qualcosa che se la scoprissi mi arrabbierei?» 
Rise per finta, a disagio «Ma nooo! Che dici...» voleva rassicurarmi ma fece una vicina stridula, la faceva quando nascondeva qualcosa, sembrava che stesse rassicurando più se stesso. Mentre parlava si grattava anche i suoi capelli.
Sì, mi nascondevano qualcosa.
«Harry!» urlai arrabbiata. Mi stava prendendo in giro.
«Joy!» fece la stessa cosa di prima. Non stavo capendo niente e forse in questo momento era meglio così, forse ci avevo azzeccato che se ne venivo a conoscenza mi sarei arrabbiata.
Loro purtroppo sono imprevedibili ma non tanto da non farsi scoprire.
Avrei capito tutto prima o poi.
 
 

Pov Louis

Avevo mandato al piano di sopra i due, Joy aveva capito subito a chi appartenesse quella voce ma non volevo farmi scoprire e quindi inventai una scusa su due piedi.
Non aveva mentito sul vicino, era vero che rompeva le scatole a tutto il quartiere.
Una volta cercava un po' di sale, poi un po' di zucchero, poi un po' d'olio. Si faceva la spesa con le cose che appartenevano agli altri.
Aprì e mi trovai Niall e Zayn.
«Parlate piano!» li pregai senza salutarli.
«Noto il tuo piacere nel rivedermi dopo tanto tempo, Louis!» si rivolse a me Zayn, in effetti ebbi la reazione di uno che era abituato a vederlo ogni giorno. Così lo andai ad abbracciare.
«Forse era meglio la reazione di prima!» disse lui, non era cambiato proprio. Era solo più alto ma il carattere era sempre lo stesso, almeno penso. Li feci andare in giardino dove si sarebbe tenuta la piccola festa. Feci segno a Niall che sopra c'era Joy, anche detta "Quella che non voleva partecipare" e quindi di non urlare come al solito per non farsi scoprire e farla andare via prima che la festa iniziasse. 
Dovevamo aspettare solo Liam e le sue amiche, forse solo così non sarebbe scappata. Dovevo trovare una scusa per Zayn per andare via senza che si insospettisse di qualcosa. Finsi che avevano suonato.
«Vado ad aprire, saranno i ragazzi!» dissi in chiaro imbarazzo non sapendo che dire e sentendomi un po' in colpa per Joy, ignara di tutto. Salì al piano di sopra.
«Oh finalmente!» Joyce e Harry lo esclamarono insieme. 
«Avete sentito la mia mancanza? Oh che dolci!» dissi andando ad abbracciarli. Li stritolai un po'. Harry mi pestò il piede. Mi lamentai per il dolore.
Lo guardai confuso per quel gesto e lui indicò Joy senza farsi vedere. Mi avvicinai per farmi spiegare cosa fosse successo mentre lei andava a cercare qualcosa da guardare sempre all'oscuro di tutto.
«Forse ha capito qualcosa.» parlò a denti stretti per non farsi sentire. Rischiavo anche io di non sentirlo.
«Vai sotto, fai compagnia agli altri, apri la porta se suonano ed appena arrivano tutti la faccio scendere, tu avvisami però. Inventati qualcosa con Zayn per spiegargli perchè non vengo. Servi il cibo ed io mi occupò di lei.» anche io usai un basso tono di voce.
«Altro? se vuoi porto anche un po' di sale al vicino nel caso non l'avesse o do un po' di cibo al cane della vecchia all'angolo.» odiava che gli venissero dati degli ordini ma o li eseguiva o saltava il piano.
«No.. a loro ci penso io!» dissi scherzando, non rise. Ma come siamo seri oggi, Styles!
«Voi due! Perchè parlate così piano?» si stava insospettendo ancora di più. Cercai di prendere la situazione in mano. «Harold ha mal di pancia, ora va sotto e si prepara qualcosa.. VERO HARRY?» lui annuì e sparì.
«Secondo me è una scusa per evitare il film!» ok, non aveva capito nulla.
«Oh sì, forse hai ragione!« » le diedi ragione. 
«Lou che vediamo? Non so che scegliere... Praticamente li abbiamo visti tutti questi!» disse indicando una ventina di dvd. Effettivamente aveva ragione, quelli li avevamo visti tutti! «Allora rivediamo quello!» ne indicai uno a caso. Mi guardò sconvolta, come a dire perchè? Ed infatti lo disse.
«Hai detto che quel film è il più brutto che tu abbia mai visto!» guardai meglio, non potevo dargli torto. Trovavo noiosi i primi due minuti e ancora di più gli ultimi due. «Ma forse è perchè quando lo abbiamo visto non ho capito il messaggio che volesse trasmettere.. Voglio dargli un'altra chance!» ok, speravo che Harry mi avvisasse al più presto. Non avevo inventato così tanto come oggi.
Sembrò convincersi perchè lo prese e lo stava inserendo nel lettore Dvd. Speriamo che si sbrigavano ad essere tutti qui. Non mi piaceva neanche un po' quel film!
Non meritava chance.

 

Pov Harry

Ero appena uscito dalla camera con la scusa improvvisata di Louis.
Faceva troppe domande e mi stavo sentendo sotto pressione, da un momento all'altro avrei potuto sputare il rospo e farla venire a conoscenza di tutto. Avrei mandato tutto al diavolo!
Arrivai in cucina, presi quello che avevo preparato nel pomeriggio e mi diressi in giardino. Suonarono il campanello.
Posai tutto e chiesi gentilmente a Niall, il complice, di andare ad aprire.
Salutai Zayn e lui ricambiò. Gli chiesi che avesse fatto in quegli anni e mi raccontò che aveva conosciuto delle ragazze, con due c'era stato pure fidanzato, si era fatto anche sospendere qualche volta e che era molto amico del preside perchè frequentava la presidenza abitualmente. A quanto pare molto più di me e Joyce!
Non era cambiato completamente, era come lo ricordavo ma più alto.
In giardino ci raggiunsero Liam, Julie, quel tipo chiamato Landon e la bellissima e simpaticissima Sophie. 
«Amico così la consumi.» disse Zayn divertito da come la guardavo. Mi aveva scoperto.
Liam lo andò a salutare, lui era più legato di tutti a Zayn. Si conoscevano già da prima di noi. Quel giorno in cui ci conoscemmo, loro erano finiti insieme in punizione.
Mi chiese dove fosse finito Louis e gli rifilai la scusa che lui aveva usato su di me a Joyce, ovvero che aveva mal di pancia ma che sarebbe arrivato a momenti.
Liam non ci sarebbe finito mai da solo in punizione, era Zayn che combinava i guai e quella volta per difenderlo ci finì pure lui.
Mi allontanai da loro per lasciarli parlare e mi stavo per avvicinare a Sophie ma Niall si mise davanti bloccandomi.
«Liam mi ha chiesto perchè ci sono pure loro!» indicò le amiche di Joyce.
«Che hai detto?» qualcosa di intelligente e credibile speravo!
«Che alla fine avevano cambiato idea le ragazze e che sarebbero venute ma che Joy non era ancora arrivata.» Beh almeno così non si sorprendeva quando sarebbe scesa la sua ragazza.
«Hai fatto bene Niall!» a noi si stavano avvicinando anche Sophie, Julie e quello che non merita di essere neanche menzionato nei miei pensieri perchè è Landon di comprendonio. Era carina come battutina. 
Suonarono di nuovo il campanello, Niall andò alla porta.
«Che palla sta festa! Siamo solo quattro gatti...» si lamentò Landon con la ragazza che non si merita sicuramente. Non si poteva paragonare ad un Gatto.
I Gatti sono carini e coccolosi e lui è il contrario. Io amo i gatti ed odio lui, quindi lui NON è un gatto!
«Puoi andartene anche a casa se non ti piace!» gli risposi io. Sophie sapeva che non sopportavo il suo ragazzo, l'antipatia c'era da prima che si mettessero insieme ed era aumentata dopo. Quindi lo mandò a prendere qualcosa da bere mentre lei e Julie parlavano con me.
«Allora è veramente una festa per poche persone. Avevo i miei dubbi conoscendo Louis...» disse sorridendomi, aveva un sorriso bellissimo. Il più bello che io abbia mai visto ed era rivolto a me, solo a me.
Mi incantai a guardarla. Ma fummo interotti da gente che entrò, alcuni li conoscevo altri no. Erano un trentina circa.
«Invece mi sbagliavo! é una delle solite feste di Louis.» si coresse per quello che aveva detto prima.
Chiesi a Niall chi era tutta quella gente. «Non ne ho idea.» lanciò uno sguardo di fuoco a Julie r poi se ne andò verso Liam e Zayn che ancora parlavano.
Devo ammettere che avevo dei dubbi, che non sarebbe stato come prima e che i rapporti sarebbero cambiati ma mi stavo sbagliando. Tutto stava andando come se non fosse mancato dall'Inghilterra per quattro anni.
Julie si allontanò per salutare gli altri, infastidita dalla presenza seppur breve di Niall.
«Joyce è sopra?» annuì. «Non sospetta niente?» annuì di nuovo. «Hai perso l'uso della parola?» stavo per annuire ma mi bloccai in tempo. Mi ero incantato a guardarla. Le ccossi la testa.
«Speriamo non se ne vada a casa arrabbiata.» ripresi a parlare. Si avvicinò a noi Landon, l'intruso. «Ora si  ragiona! C'è un po' di gente.» 
«Io resto dall'idea che puoi anche andartene...» poi mi allontanai da loro per avvisare Louis di scendere. Gli inviai un messaggio con scritto *Ci sono tutti. Mancate solo voi!*



Note dell' autrice:
Ok, avevo detto che avrei aggiornato o sabato e domenica, invece oggi è martedì e quindi non sono stata di parola.
Ma ho avuto la febbre :'(
che non è neanche del tutto passata!
Ritornando al capitolo, qua si entra nel vivo della storia anche se ancora non si sono incontrati Zayn e Joyce. :)
Ringrazio ueppas che ha commentato lo scorso capitolo, Spero che vi piaccia e che lascerete un commento per farmi sapere cosa ne pensate!


Ps. i volti sono:
Joyce è Lucy Hale
Julie è AnnaSophia Robb
Sophie è Anna Lutoskin (è una modella, ho trovato per caso la sua foto mentre cercavo un'attrice adatta a questo ruolo.)
Gli altri li conoscete già :D


Piccolo Spoiler:
«Che vuoi?» chiesi scorbutica.
«Conoscere la fidanzata del mio amico.» le parole uscirono dalla sua bocca con semplicità, non mi aveva riconosciuto? A quanto pareva lui non si ricordava di me e forse era anche meglio.
«Peccato che lei non voglia conoscere te!» gli spostai la mano dal mio tramezzino, lo presi e mi allontanai. Ma non mollava, mi stava seguendo. 
«Non molli proprio eh?» e dire che una volta ero io quella ad andargli dietro, qualche anno fa avrei 
pagato per questo momento.
«No.»

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


                                                                               Capitolo 4

Pov Joyce

Il film era iniziato da tre minuti e di Harry nessuna traccia. A Louis arrivò un messaggio così misi in pausa.
«Qualcosa non va?» mi guardò «Andiamo sotto! Harry ha bisogno di aiuto...» senza dire niente lo seguì, preoccupata per Harry. Allora non era una scusa per non vedere il film, si sentiva male per davvero! Scesi prima di Louis e andai in cucina, non trovai nessuno. 
Sentivo della musica, possibile che provenisse dal giardino?
Louis mi prese per il braccio come se non mi volesse fare scappare e mi portò in direzione del giardino. Oh no, la musica proveniva proprio da lì.
Stavo iniziando a capire cosa mi stavano nascondendo, era meglio per loro che non fosse proprio ciò che pensavo.
Cercai di liberarmi dalla sua stretta. Ero arrabbiata. Lui non mollava anzi mi trascinava di peso pur di farmi arrivare lì.
Per quattro anni non l'avevo visto e volevo continuare a non vederlo. Sapevo che l'avrei incontrato, magari a scuola ma non volevo incontrarlo oggi. Cosa c'era di tanto sbagliato in questo mio desiderio?
Non ero pronta. Non volevo che si ricordasse di me, non vorrei neanche un'umiliazione o che mi porti via i miei amici e il mio ragazzo, quello che era il suo migliore amico.
Arrivò Sophie. E lei che ci faceva qui? Era coinvolta anche lei? Mi aveva detto che non poteva uscire per impegni familiari invece era presente a quella che sicuramente era una festa. Tutti si erano organizzati alle mie spalle. Nessuno aveva considerato le mie opinioni o a come mi potessi sentire. Ed io come avevo fatto a non accorgermi di nulla?
Mi dimenavo per andarmene ma Louis era abbastanza forte da impedirmi di camminare e con l'aiuto di Sophie mi trascinarono nel punto esatto dove vi era la festa. 
«Non voglio... Per favore!» li implorai. Louis sembrava cedere e Sophie se ne accorse.
«No! Poi ci ringrazierai...» poi li avrei ringraziati? Era più probabile che li avrei insultati, ci avrei litigato, non gli avrei rivolto la parola ma non che li avrei ringraziati! E poi di cosa? Di aver agito alle mie spalle?
Appena arrivai lì ci fu gente che venne a salutarmi, tutti vestiti da festa ed io invece con jeans e maglietta e stivaletti.
Era sbagliato il mio abbigliamento, la mia pettinatura, il trucco ma soprattutto la mia presenza. Tutta quelle gente mi impediva di andare via da lì. Mi ritrovai anche Liam accanto a me dopo qualche secondo.
«Alla fine hai cambiato idea, eh?» disse tutto contento.
«Fai finta di non sapere niente? Bravo! Proprio da te non me l'aspettavo.» gli urlai e mi guardò confuso. Louis mi trascinò in un angolo isolato dicendo al mio ragazzo che doveva parlarmi di una cosa di estrema importanza, peccato che io non volessi parlare con lui. «Liam non sa niente di tutto questo! Quindi non prendertela con lui.» dovevo immaginare che non lo avevano considerato in questa stupidaggine, ovviamente non ne sarebbe stato d'accordo.
«Se a Zayn non lo vuoi incontrare o non ci vuoi parlare va bene ma almeno resta e stai con gli altri, pensa a divertirti e se dopo la festa mi insulterai non me la prenderò con te! So di meritarmeli. Però rimani, C'è Liam, ci siamo noi e Julie e 
Sophie che siamo tuoi amici...» lo interruppi.
«Gli amici non si comportano così!» però aveva anche ragione, magari con tutta quella confusione non l'avrei trovato e avrei passato una serata tranquilla senza problemi.
Ma a chi la do a bere? I problemi mi amano così tanto che mi seguono ovunque.
«Invece sì! Perchè ti vogliamo bene ti abbiamo coinvolta.. E ora va a divertirti!«» mi spinse verso della gente che ballava. Non me ne sarei andata ma non sapevo che fare. Non sapevo nemmeno perchè alla fine stavo rimanendo lì.
Vidi in un angolo Julie che parlottolava con due ragazze, decisi di avvicinarmi a loro. Se non sbaglio quelle due dovrebbero essere Dina e Cindy, due ragazze della nostra scuola però mentre andavo verso di loro andai a sbattere con qualcuno. 
«Sta' attenta!» quel qualcuno parlò in modo poco gentile. Alzai gli occhi per vedere chi era, era circa 7 centimentri più alto di me. Era Zayn, la persona che volevo evitare per tutta la festa.
Cosa avevo detto su "i problemi"? Ecco, questa è la dimostrazione della mia fortuna.
«Scusami...» di solito avrei risposto nello stesso modo ma volendo evitarlo per evitare inutili discussioni, mi scusai per andare dalla mia amica. 
«Ci conosciamo?» mi fermai. Non mi aveva riconosciuta e questa era certamente una cosa positiva, volevo andarmene senza rispondere ma sarei risultata sgarbata ed io in futuro non volevo essere considerata una maleducata da parte sua.
«N-no-o» risposi incerta.
«Mentre sono sicuro di averti già vista!» sentì brutto coso, ok brutto non glielo potevo dire. Era ancora più bello di quanto ricordassi. La pubertà gli aveva fatto decisamente bene.
Però lui sembrava non mollare quella conversazione.
«Io però no!» risposi sicura di me. 
«Sono Zayn.» mi porse la mano. Non era stato mai un tipo che amava parlare, perchè doveva recuperate tutte le parole non dette in 17 anni proprio stasera? La ricambiai per educazione ma nel presentarmi mentì sul mio nome. «Sono Claire...» non so neanche dove l'avevo preso quel nome. Quando scoprirà la verità, avrò fatto una brutta figura di merda ma in quel momento non mi interessava. Fummo  però interrotti da Liam.
Oh no! Meno problemi volevo e più ne spuntavano. Volevo che a quella piccola bugia credesse per tutta la serata.
«Hey amore! Prima dicevi qualcosa sul fatto che io...» bloccai le sue parole con le mie «Niente Liam, devo andare ora!» e scappai lontana dal moro appena ritornato.
Cercai Julie e non la trovai, pur di non parlare con Zayn avrei scambiato qualche parola con l'idiota di Landon. Infatti feci così.
«Landon!» il mio tono era amichevole come se fossimo amici. 
«Hope ciao!» disse sbagliando il mio nome. L'ho detto sempre che era idiota. 
«Sono Joy!» cercai di rimanere calma, con lui era impossibile.
«Oh certo! mi sono confuso...» ed ora che ci parlavo rimpiangevo di averlo fatto.
«Va beh, ci si vede in giro.» lo mollai lì, già stufa della conversazione. Mi voltai dove prima c'eravamo io e Zayn a parlare e c'erano ancora Liam e lui che parlavano. Quei due si erano ritrovati dopo tanto tempo! 
Proseguì senza meta, feci come una cretina un giro per tutto il giardino. Trovai Niall ed Harry che stavano bevendo una birra ciascuno. L'avevano appena iniziata. Ero arrabbiata anche con loro ma questo non mi impediva di consigliarli di non bere per evitare il dopo.
«Evitate, siete in tempo!» si sorpresero della mia comparsa o che gli rivolgessi la parola, non l'avevo capito.
«Pensavo che non ci avresti rivolto la parola...» infatti disse Harry.
«L'avrei fatto in altri casi ma vi sto evitando la sbornia.» perchè loro avrebbero cominciato con una birretta e poi avrebbero esagerato arrivando ad ubriacarsi, li conoscevo e per questo glielo volevo evitare.
«Oh ma smettila! Sappiamo reggerla...» Harry fece lo spavaldo. Non mi trattenni ancora e li lasciai fare con un «Come volete!» io inoltre ero pur sempre arrabbiata e loro non se lo fecero ripetere una seconda volta. Era strano che i vicini non avessero chiamato la polizia per il baccano che si stava creando.
Mi diressi nel tavolo per prendere qualcosa da mettere sotto i denti, avevo fame! Non avevo cenato.
Stavo prendendo un tramezzino quando la mia mano fu bloccata da qualcuno. Mi girai arrabbiata. Era di nuovo Zayn.
Ma possibile che questo era sempre nelle mie vicinanze?
«Non so come chiamarti: Claire o Joyce? Beh qualcuno, tipo il tuo ragazzo dice che ti chiami così.» si avvicinò troppo a me.
Avevamo le facce vicine. «Puoi anche evitare di chiamarmi! Non ne sei obbligato.» dissi allontanandolo da me, non ci riuscì. Era ancora dove era prima.
«Che vuoi?» chiesi scorbutica.
«Conoscere la fidanzata del mio amico.» le parole uscirono dalla sua bocca con semplicità, non mi aveva riconosciuto? A quanto pareva lui non si ricordava di me e forse era anche meglio.
«Peccato che lei non voglia conoscere te!» gli spostai la mano dal mio tramezzino, lo presi e mi allontanai. Ma non mollava, mi stava seguendo. 
«Non molli proprio eh?» e dire che una volta ero io quella ad andargli dietro, qualche anno fa avrei 
pagato per questo momento.
«No.»
«Sono Joyce, ho l'età di Harry e sono amica dei tuoi amici e fidanzata di Liam... ti basta?» 
«Sono cose che ha già detto Liam...» Fummo interrotti da poliziotti che entrarono e fecero sgomberare il giardino. Aspetta, c'era la polizia?
Chiesero del padrone di casa e uno dei due poliziotti andò a parlare con Louis. Mentre la gente usciva Liam venne verso di me.
«Dobbiamo nascondere le bottiglie oppure Louis passa dei guai e aiutare Niall e Harry!» si avvicinarono anche Sophie e Julie, mentre notavo che Landon se ne stava andando via spaventato. Che codardo!
«Me ne occupo io di nasconderle... pensate a loro!» erano ubriachi fradici, come avevo previsto io circa mezz'ora prima. Mentre Louis parlava con loro cercava di non farli guardare verso il tavolo. Uno dei due poliziotti era occupato a rimproverarlo mentre l'altro faceva uscire tutti e li mandava via. Ne presi cinque ma una mi cadde dalle mani e Zayn fu pronto a prenderla, poi ne prese altre dal tavolo.
«Che ci fai qui?» non volevo essere aiutata proprio da lui.
«Chiedi a Liam!» mi rispose a tono. Gli chiesi di seguirmi dal lato opposto a dove c'erano i poliziotti. C'era un piccolo nascondiglio, lo avevamo scoperto una sera mentre facevamo una caccia a tesoro. Quel luogo lo conoscevamo solo io, Louis ed ora anche Zayn. Le posammo lì. Quando stavo per ritornare dagli altri, inciampai e stavo per cadere a terra ma fui presa in tempo da Zayn. «Prima la bottiglia ed ora tu.. Almeno un grazie non me lo merito Claire?» si stava prendendo gioco di me? «Grazie.» lo pensavo veramente ma lo dissi più come se fosse un dovere. Ci dirigemmo verso gli altri che cercavano di nascondere i due ubriachi.
«Lo sai che sei bellissima Sophie? Io ti aaamoooo!» Harry rideva. Sophie era disperata non sapendo come aiutarlo.
«Harry fai meno l'ubriaco! C'è la polizia!» lo rimproverai. Domani mi avrebbe anche ringraziato per avergli evitato una figura di *Merda* con Sophie. 
«Sei proprio una guastafeste!» mi scompigliò i capelli e mi stritolò la faccia. Niall dormiva e fu svegliato in tempo per vedere quell'ultima scena.
«Non mettergli le mani addosso!» iniziò a parlare. «Lei è mia!» gli puntò un dito contro ad Harry e poi scoppiò in una fragorosa risata. «Lei guarda tutti tranne me! Perchè non mi guardi? Io ti voglio tantoooo!» finì il discorso cadendo per terra. Lo guardai sconvolta. Quanto cazzo avevano bevuto?
«Su Niall alzati! Sei un mio amico e ti voglio bene.» gli dissi ed era vero che gli volevo bene, la situazione che si era creata era imbarazzante soprattutto per la presenza di Liam. 
«Io sono innamorato di te!» disse poi ridendo e anche Harry lo seguì. L'altro poliziotto, quello che accompagnava la gente fuori rientrò. Veniva verso di noi. Ci stava controllando.
«Cosa guardi sbrir.. ?» Harry non arrivò mai a finire la sua frase perchè Sophie lo baciò per non farlo continuare.
«Ne è così innamorata che non riesce a staccarsi da lui.» spiegò Zayn. Tutti annuimmo. 
«Perchè non mi baci?» chiese Niall, vedendo la fortuna dell'amico.
«Sono già fidanzata, lo sai.» si rattristì. Liam era nervoso.
«Amico ti do un passaggio a casa, andiamo!» lo prese per il braccio. 
«é ubriaco?» Nooo ma che dici? Ma da cosa lo noti? Bah! Questo era veramente stupido!
«No, lui è sempre così!» rispose Julie che stranamente venne in suo aiuto. «Vieni fratellino... Andiamo a casa!» continuò. Julie era bionda come Niall ma aveva gli occhi verdi, poteva sembrare sua sorella. Non erano poi così diversi.
«E lui?» il poliziotto era devvero idiota. 
«Lui... lui ha... cioè...» Sophie non sapeva che dire.
«Mal di pancia! é così da stammatina. Però ci teneva ad esserci a questa festa.» poi feci segno di portarlo via alla mia amica. 
«Oh mi dispiace ragazzo!» il poliziotto era seriamente dispiaciuto. Era anche molto tonto.
«Gli preparo un'aspirina.» Sophie lo prese per un braccio facendolo alzare e lo trascinò con se. Zayn che stava guardando la scena l'aiuto a portarlo lontano da lì.
Eravamo rimasti solo io e il poliziotto.
«Girava alcool o droga in questa festa?» Droga assolutamente no ma le birre c'erano e tu idiota non te ne sei accorto che erano ubriachi! Lo pensai ma non lo dissi, non avevo voglia di frequentare la galera a sedici anni.
«No, se vuole può farmi la prova del palloncino!» mi offrì volontaria. L'unica cosa che avevo bevuto era un bicchiere di acqua. Arrivò accanto a noi l'altro poliziotto con Louis a testa china.
«Allora vieni ma ci serve un altro da controllare.. Per esseri sicuri.» 
«Io.» ma che aveva in mente quell'idiota di Zayn? Era uscito dalla porta nel momento sbagliato.
Ci portò in strada dove c'era la macchina della polizia. Prese quello che ci serviva per controllare. Soffiai per prima, il palloncino rimase bianco. Poi venne il turno di Zayn. Fece le stesse cose che feci prima di lui.
Mi venne il panico! E se fosse diventato Viola? Aspettammo ma nulla, rimase bianco. Il poliziotto ci lasciò entrare di nuovo in casa. «Credevi che vi avrei messo nei guai?» chiese Zayn capendo cosa avevo in mente. 
«Non nego di averci pensato.» dissi sincera e lui sbuffò. Andammo in giardino da Louis e ci seguì il poliziotto di prima.
«Trovato qualcosa?» il poliziotto stupido chiese a quello più intelligente.
«Nulla.. possiamo andare!» se ne stavano per andare quando uno si fermò. « »La prossima volta che dovete fare una festa organizzatala in luoghi più consoni!» e poi uscirono da quella casa. L'avevamo scampata!
«Che ti ha detto il poliziotto? Ti ha tenuto mezz'ora con lui!»
«Mi ha fatto la ramanzina e una multa di 100 sterline.» disse semplicemente. Gli aveva fatto una multa e reagiva come se nulla fosse. «So come pagarla!» chiarì dopo che sia io che Zayn lo guardammo allibiti. Non avevo intenzione di chiedere come
avrebbe fatto, ero stanca ed avevo sonno.
«Ci vediamo domani! Sono stanca.. ritorno a casa mia.» Liam venne da noi. «Oh sei ancora qui!» mi disse.
«Sì, sto andando a casa però. 'Notte amore.» Lo baciai sulla sua guancia destra. Mi accompagnò fino alla porta ed anche Zayn disse di dover andare. «Resto qui stanotte.. Li controllo. Sophie già se ne è andata, Julie sta per andarsene.» 
«Ok» dissi baciandolo a stampo. Zayn aspettava. Ma cosa? «Ah domani mattina ti vengo a trovare!» disse infine. Oh che dolce, veniva a svegliarmi! Chiuse la porta e salutò anche Zayn.
«Che aspetti?»
«Nulla...» se ne andò senza neanche salutare. Mi diressi nella direzione opposta, diretta a casa mia. Stavo per entrare e mi girai dove c'era lui, si girò pure lui nella mia direzione. Annuì nel vuoto.
Aveva capito perchè già mi conosceva. Forse voleva dirmi qualcosa ma io entrai impedendoglielo. Non volevo parlare con lui di quel periodo. Me ne vergognavo ed ero cambiata.
Non ero più quella dodicenne con una cotta impossibile e vittima degli scherzi a scuola.
Ora ero Joyce, una sedicenne con un ragazzo che amava, degli amici fantastici, abbastanza popolare a scuola ed ora anche "uno sconosciuto" che poteva portarle via tutto all'improvviso, ma lei gliel'avrebbe impedito.


NOTE DELL' AUTRICE:
Ciaooooooo a tutti (?) :D
Come va? 
Non ho fatto attendere molto dall'ultimo capitolo a quei pochi che la leggono, sono stata brava :D


SPOILER:

Ero in pessimo stato, prima di uscire mi urgeva una doccia ed un paio di vestiti puliti.
Nessun problema, li avrei presi a Louis. Così andai al piano di sopra senza fare rumore per non svegliare nessuno e mi diressi in bagno.
Ormai la casa di Louis la posso considerare una seconda casa, sono sempre buttato lì.
Avevo già un'idea per come farmi perdonare, bastava solo metterla in atto. Mi occorevano dei fogliettini, una penna e tanta fantasia.
Eh no! Non stavo costruendo nessun oggetto a cui si sarebbero aggiunti la colla vinilica, colori a tempera o matite colorate.

http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=65788278  l'abbigliamento di Joyce

                                                                                                                                                         
Alla prossima! :D
                                                                                                                                                                            ValeA
 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


                                                                        Capitolo 5

Pov Liam
 
Laura Harrison, la madre della mia ragazza mi fece entrare a casa sua. Mi fece accomodare in cucina dove trovai il padre di Joy, Steven e Josh e li salutai con un cenno ,subito dopo entrò la piccola Hailey che salutai scompigliandole i capelli. Laura mi porse un croissant e un bicchiere di succo d'arancia, la ringrazia e iniziai a mangiare tranquillamente. 
Non era per niente strano che io facessi colazione lì, ogni tanto in questi due anni che eravamo fidanzati capitava che facessi colazione lì. Di solito era presente Joy ma avendo fatto tardi ieri sera sicuramente ancora dormiva.
Appena finì Laura disse che mi cedeva l'onore di andare a svegliarla. Non me lo feci ripetere due volte.
I genitori di Joyce non erano quei genitori contrari a queste cose come ad esempio avvicinarmi alla camera della figlia. Sapevano che eravamo due bravi ragazzi, si fidavano anche degli altri ragazzi.
Arrivai in camera sua e aprì la porta senza fare rumore.
Joyce dormiva nel suo letto girata nel lato opposto al mio. Mi sedetti accanto a lei.
Aveva il viso un po' irritato, la scossi delicatamente e si voltò verso di me. 
«Amore svegliati.» dissi dolcemente. Niente, non dava segni di vita. La scossi di nuovo.
«Zayn se mi tocchi ancora ti do un calcio nei gioielli di famiglia!» e mise la testa sotto il cuscino ancora più irritata. 
«Sono Liam!» Aprì gli occhi e li richiuse e li riaprì di nuovo accorgendosi di nuovo di me.
«Buongiorno...» disse sbadigliando. Ricambiai il suo saluto. «Sognavi Zayn? Devo essere geloso?» scherzai ma ero anche un po' geloso.
«Stavo sognando che ci litigavo! Non credo che nei miei sogni vuoi prendere un calcio da me.» disse sorridendomi.
«Effettivamente l'hai detto che glielo avresti dato.» sorrise ancora di più. «Scendi che la colazione ti aspetta! E poi andiamo da Louis.» sbuffò. «Non ho fame e non ho intenzione di andare da Louis!» la rassicurai che Zayn non c'era, ieri se ne era ritornato a casa sua.
«Non è per lui, ma per gli altri.» la guardai confuso.
«Ieri mi sono spaventata quando è arrivata la polizia e li ha trovati così, hanno preso tutto alla leggerezza...» ma non mi
sembrava tanto sicura di quello che mi aveva appena detto ma decisi di crederle.
Le squillò il cellulare, guardò lo schermo e rifiutò la chiamata sbuffando. Non riuscì a vedere chi l'aveva chiamata quindi glielo chiesi.
«Harry.» poi si alzò dal letto, mi scoccò un bacio a fior di labbra e si diresse in bagno a prepararsi. 
Mentre l'aspettavo accesi il televisore di camera sua e facevo zapping cercando un canale decente ma la ricerca non portò a nulla.
 
 
*****
 
Passarono quindici minuti e ancora stavo aspettando che si preparasse.
Le squillò il cellulare, vidi chi era. 
C'era scritto: Hazza :D. Era fissata con le emoticon, le metteva ovunque. Presi il cellulare e risposi io.
Lei non se l'era mai presa per una cosa del genere.
Attesi che qualcuno dall'altro lato parlasse.
«Finalmente! Pensavo che non mi avresti risposto più...» interruppi Harry che partì in quarta.
«Sono Liam!»
«Liam!» esclamò sorpreso «Capisco che non mi vuole parlare ma le dici che voglio scusarmi?» non ebbi il tempo neanche di pensare a qualcosa da rispondere che Joyce mi tolse il cellulare e se lo portò all'orecchio.
«Non me ne faccio nulla delle vostre scuse! Avete agito alle mie spalle e gli amici non fanno queste cose, soprattutto i MIGLIORI AMICI!» chiuse la chiamata, sottolineando le ultime due parole. C'era qualcosa che non quadrava. Scuse? Agire alle sue spalle? Della scusa che mi aveva rifilato ormai ci credevo ben poco. 
Ero confuso e lei se ne accorse.
«Non ho voglia di parlarne.» infatti mi rispose, lasciai cadere il discorso lì.
 
 
 
 
Pov Harry
 
è veramente arrabbiata, pensavo di fare la cosa giusta appoggiando Louis e penso ancora che ho fatto bene a dargli retta ma lei ora non mi vuole parlare, non ci vuole parlare. Mi trovo ancora a casa di Louis e sono l'unico sveglio oltre Liam che si trova da lei ignaro di tutto.
Ho un forte mal di testa, avevo bevuto troppo. Circa cinque birre, forse. Ricordo che alla terza, quando ancora reggevo l'alcohol, Joyce nonostante fosse arrabbiata ci aveva avvisati a me e Niall di non bere.
Peccato che non sapeva che quella non era la prima bottiglia.
Non ricordo bene quello che successe dopo, ricordo un bacio di Sophie ma sicuramente l'ho sognato, è impossibile che ci sia stato davvero ed avrei un ricordo più nitido se fosse stato vero. Di solito mi limitavo a bere di meno ma appena avevo visto Sophie baciare e ballare troppo vicina al suo fidanzato, iniziai senza controllo.
Non era la prima sbornia della mia vita quella, ne ebbi di peggio. Ed ogni volta mi cacciavo in qualche guaio, rissa o giù di lì. 
Niall reggeva l'alcohol meno di me, già alla terza dava i numeri. Mi ricordo che disse che amava Joyce e voleva essere lui a renderla felice ma che voleva bene a Liam e che pensare queste cose era imperdonabile perchè era la ragazza del suo migliore amico, per esporsi così tanto significava che era già andato.
Era inutile chiamarla un'altra volta, la conoscevo ormai.
Appunto perchè la conoscevo, sapevo che dovevo fare. Non avrebbe tenuto il broncio ancora per tanto. 
Ero in pessimo stato, prima di uscire mi urgeva una doccia ed un paio di vestiti puliti.
Nessun problema, li avrei presi a Louis.
Andai al piano di sopra senza fare rumore per non svegliare nessuno e mi diressi in bagno.
Ormai la casa di Louis la posso considerare una seconda casa, sono sempre buttato lì.
Avevo già un'idea per come farmi perdonare, bastava solo metterla in atto. Mi occorevano dei fogliettini, una penna e tanta fantasia.
Eh no! Non stavo costruendo nessun oggetto a cui si sarebbero aggiunti la colla vinilica, colori a tempera o matite colorate. 
No, forse le matite colorate sì. Dovrei smetterla di parlare solo e annuire nello stesso momento come un cretino.
Trovai i fogli facilmente nella scrivania di Luois ed anche la penna, andai in cucina e iniziai a scrivere.
Feci la 
calligrafia più ordinata ed elegante che mi riuscisse.
 
 
*****
 
Erano passati circa quindici minuti da quando avevo iniziato e avevo appena finito.
«Buongiorno!» entrò Niall urlando, nascosi subito tutto.
Conoscevo la sua curiosità, le opzioni erano due, o mi avrebbe 
copiato l'idea perchè era geniale ed ottima per farsi perdonare o avrebbe pensato male, facendosi strane idee. Per fortuna non se ne accorse.
Ricambiai il suo saluto, chiedendogli di non urlare.
«Che hai preparato per colazione?» Eh? Il fatto che so mettere le mani in cucina non vuol dire che devo cucinare anche per voi. Ovviamente non risposi così.
«Nulla.» sfoderai uno dei miei migliori sorrisi. Ci rimase male.
«Sai dove tiene le aspirine per il mal di testa?» poi chiese, effettivamente non era proprio in gran forma.
Gli indicai il luogo dove 
si trovavano.
L'ho detto che era la mia seconda casa, sicuramente Louis non lo sapeva neanche dove cercarle ed è casa sua!
Poverino, Niall 
mi faceva quasi venir di voglia di cucinare, era proprio abbattuto.
«Io di ieri non ricordo proprio nulla dopo la seconda bottiglia! Sai dirmi tu qualcosa?» Gli avrei dovuto dire che forse Sophie mi aveva baciato? No, era tutto frutto della mia fantasia. Che Joy era arrabbiata con noi? Beh lo è stata tutta la serata e lo è anche ora. Che avevamo esagerato arrivando a bere cinque bottiglie? Lo si capisce già senza una spiegazione dallo stato post-sbornia in cui si trova. Che mi faccio le domande da solo e mi rispondo anche? Assolutamente no! Mi avrebbe preso per pazzo!
«Non ricordo neanch'io! Dovresti chiedere a chi era sobrio o per lo meno a chi ha bevuto poco e ricorda.» Ero curioso anch'io di sapere, ma qualcosa mi diceva che era meglio di no. Sembrava del mio stesso parere.
«Sto uscendo, devo fare una cosa 
importantissima ed anche urgentemente.» annuì solamente. Io uscì di casa senza aggiungere altro.
 
 
 
Qualche ora dopo..
 
 
 
Pov Joyce
 
Avevo appena finito di pranzare, Liam aveva cercato di convincermi ad andare da Luois ma gli dissi di no. Lui però ci andò per vedere come era la situazione.
Mia madre mi chiese di sparecchiare, infatti era quello che stavo facendo e la piccola Hayley mi 
stava dando una mano, si era offerta volontaria. Tutto il contrario di Josh che invece mi aveva proposto anche di fare i lavori domestici che toccavano a lui, ovviamente gli dissi di no. 
Non avevo più sentito Harry dopo la chiamata di stamattina. Sì, ero ancora arrabbiata.
Ma anche triste del fatto che lui non 
aveva provato a scusarsi più, non ricevetti più nessuna sua chiamata, nè un messaggio. Forse non gliene fregava nulla di me.
No, non volevo pensare a quella ipotesi. Lui era il mio migliore amico, diveretente quando serve, serio quanto basta e disponibile sempre.
Di Louis non mi stupivo, stava sicuramente ancora dormendo e appena si sarebbe svegliato avrebbe fatto 
qualcosa, o forse no?
Niall me le avrebbe fatte le scuse dopo di tutti e di presenza, sempre con un forse però.
Purtroppo il 
mio più grande difetto è l'insicurezza, soprattutto quando si tratta di queste cose.
So di aver sbagliato anch'io con quella reazione e se non si fosse trattato di "Zayn" l'avrei presa diversamente.
Purtroppo il mio 
problema era lui e ieri dopo aver visto dove stavo andando, in quale casa stavo mettendo piede, avevo capito che mi aveva riconosciuta.
L'ho visto dal suo sguardo che aveva collegato tutto.
Ero immersa tra i miei pensieri che non mi accorsi che Hailey non 
faceva altro che raccontare delle cose anche senza senso. 
«Joshua Michael Harrison metti la televisione più piano!» urlò mia madre, era difficile che mia madre urlasse. Solo Josh aveva il dono di farla gridare. Lui però la mise poco, pochissimo più piano. Il rimprovero di mia madre verso mio fratello mi risvegliò dai miei pensieri.
«E lo sai che poi è caduto? Gli ho chiesto se si era fatto male, ha detto no così l'ho aiutato ad alzarsi e siamo diventati amici.» Ok, non sapevo di che stava parlando mia sorella. Delle sue amichette? Di un nuovo amichetto? Di un suo sogno strano? Di un animale che le parlava? 
«Si chiama Jack, però è di un'altra classe. Ma siamo migliori amici per sempre!» disse con occhi sognanti. Ok, parlava di un bambino, niente conigli parlanti o lepri dispettose. 
« Oh, poi allora me lo fai conoscere piccola.» ero interessata veramente a sapere chi era il bambino.
Dovevo sapere che persone frequentava la mia sorellina, no?
Suonarono al campanello. «Vado io!» disse Hailey entusiasta. Non è che era il suo amichetto Jack? 
Impossibile. Non aveva un mezzo per venire qui, poteva avere al massimo sette anni.
Rientrò in cucina subito dopo, con una busta in mano. Era un po' triste.
«Non so leggere ancora.» ecco perchè aveva quella faccia. La diede a me.
«Ma chi te l'ha data questa?» 
«Era per terra, vicino la porta.» disse sedendosi comoda, aspettava che l'aprissi. Era per me. Hayley era curiosa di sapere
cosa ci fosse scritto, così prima di spiegarglielo la lessi.
 
Non ti dico chi sono oppure non arriverai fino alla fine della lettera.
Dicendo così ora hai capito chi sono.
 
Pensai subito ad Harry.
 
Arriva fino alla fine e poi decidi che farne, 
per iniziare non ti chiedo scusa, è troppo banale così.
E quello che abbiamo fatto non merita delle scuse del genere.
 
Ero sicura che era Harry, quella era la sua bellissima calligrafia. 
 
Te le voglio fare a modo mio, quindi se mi concedi questa opportunità, puoi leggere il bigliettino nella busta.
Ti informo che se accetti perderai tutto il pomeriggio con me.
Forse l'idea non ti entusiasma ma a me sì ;)
Ti voglio bene! 
                                 Harry
 
Come prevedevo era lui, ero decisa a concedergli la possibilità e poi non avevo nulla da fare oggi.
Presi l'altro foglio e lessi anche quello. 
 
Caccia a tesoro Baby! 
Prima tappa: il parco dove andiamo sempre noi.
Troverai la seconda busta nella panchina dove siamo soliti a stare.
 
Bene, dovevo giocare alla caccia al tesoro con lui. Hayley ancora aspettava.
«é da parte di Harry!» le si illuminarono gli occhi, lo adorava. Avevano la stessa passione per i gatti. «Vuole farsi scusare per una cosa che non doveva fare.» dissi finendo di spiegare.
«Oh!» disse soltando. Strano che fosse di poche parole
«Hailey...» dissi mentre lei stava andando sicuramente a rompere le scatole a Josh. Si voltò verso di me. «Ti va di giocare con me ed Harry?» non volevo lasciarla sola, mio padre era a lavoro e tornava tardi, mia mamma fra mezz'ora iniziava il turno all'ospedale ed avere Josh e come stare soli in casa. 
«Sìììì» disse saltellando felice. Mia madre entrò in cucina vestita da lavoro.
«Che succede qui?»
«Niente, la porto a fare un giro con me!» le comunicai semplicemente. «Oh bene, io vado se no faccio tardi.» disse dando un bacio sulla guancia ad entrambe, poi uscì dalla cucina. «Ma che schifo, mamma!» dal solotto si sentiva Josh lamentarsi, sicuramente mamma lo aveva salutato come aveva salutato noi. Lui odiava queste smancerie. «Oh ma smettila!» lo prese in giro. 
Quando era più piccolo non andava a scuola se mia madre non gli dava un bacio nella guancia.
Iniziai a ridere per quel ricordo, Hailey mi guardò confusa e sconvolta.


Note dell'autrice:
Questo capitolo è la fine del mondo, per questo lo sto pubblicando oggi Ahahahaah :)
Ok, non fate caso alla stupidaggine che ho appena detto e passiamo avanti. 
Ad essere sincera ci sono rimasta male per lo scorso capitolo quando ho visto che non è arrivata nessuna recensione, anche perchè ho visto che qualcuno è arrivato fino all'ultimo capitolo pubblicato. Non penso che faccia proprio schifo-schifo come storia :(
Ci tengo a dirvi che mi piacerebbe ricevere un vostro parere tramite una recensione, per sapere cosa ve ne pare, cosa non vi piace o non vi convince o qualcosa del genere.
Anche perchè a questa storia ci sono affezionata perchè è la prima storia che ho scritto su di loro. :)
Non mi dilungo oltre quindi vi lascio il link con l'abbigliamento di Joyce:

http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=66440995

Spoiler:

«Oh no, Signorina Harrison!» fece preoccupato, sembrava che aveva visto un fantasma.
«Professor Thompson...» volevo rispondere diversamente, ma nel caso in cui me lo sarei ritrovata in classe di nuovo non potevo rischiare. 
«Che ci fa lei qui?» quanto è curioso sto vecchio! Affari che a lei non la riguardano, vecchio sordo. 
Sì, era conosciuto abbastanza per il suo scarso udito, praticamente capiva solo quello che gli conveniva. Esigevo di una scusa. 
"Pensa, pensa, pensa" sembravo Winnie The Pooh quando si sforzava a pensare.
«Perchè... perchè volevo... Volevo vedere i corsi extra di quest'anno, così per farmi un'idea.» Sono un genio.
Sorrise compiaciuto. "Se credi che scelgo il tuo sei un povero illuso!" pensai.
Sì perchè lui aveva il corso anche di chimica e fisica, ma quelle non erano materie per me.
E poi io mi trovavo a scuola per un'altra ragione, mi ero trattenuta abbastanza.

                                       Al prossimo capitolo!
                                      Sperando in qualche recensione :)
                                                              ValeA

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


                                                                                                     Capitolo 6

Pov Joyce

 
Ero appena arrivata al parco mano nella mano con la mia sorellina che faceva tante domande su dove la stessi portando.
Mi avvicinai alla panchina come 
aveva detto Harry nel bigliettino. Quella era la panchina dove andavamo a sederci spesso quando passeggiavamo al parco. Era isolata, non ci andava quasi nessuno a sedersi. Stavamo tranquilli lì, avevamo la nostra privacy.
Cercai la busta con il prossimo indizio, ma non trovai nulla. Possibile che qualcuno l'avesse trovata?
Chiesi 
ad Hayley di aiutarmi per velocizzarci e lei accettò volentieri.
Dopo cinque minuti ci sedemmo sulla panchina senza aver tra le mani nessuna busta. Il gioco era 
finito!
Stavo per comporre il numero del riccio per avvisarlo ma mentre aspettavo che rispondesse mi persi tra i miei pensieri e fissai l'albero davanti a me. 

Chiusi immediatamente la chiamata. Mi si era accesa una lampadina.
Mi avvicinai a quell'albero, c'era incise le nostre iniziali: quelle mie, di Liam, Louis, Harry e Niall, il tutto era accompagnato con "Per sempre!".
 
*...
«Louis che fai? é tre ore che abbracci quell'albero!» Harry richiamò l'amico. Si vedeva chiaramente che non lo stava "abbracciando"  ma sembrava che lo stesse prendendo a pugni. 
Noi non capendo che stesse facendo, non ci facemmo tanto caso. Eravamo troppo impegnati a prendere in giro quell'ochetta di Brianne Tiffany Jenkins, una ragazzina che frequenta la nostra scuola ed ha la mia stessa età. Si sente importante solo perchè suo padre è abbastanza ricco da viziarla ad ogni capriccio ma si rende soltanto ridicola agli occhi della gente ed inoltre è veramente stupida.
«Non vuoi sapere cosa ha fatto a Joy e come si è vendicata?» Niall non vedeva l'ora che gli raccontassi l'episodio avvenuta proprio quella mattina.
«Ero presente Niall.. So già cosa è successo! Venite, vi devo fare vedere una cosa!» così senza chiedere cosa voleva mostrarci, andammo vicino a lui. Si spostò leggermente e ci fece vedere qualcosa inciso sull'albero.
   L J H N L 
   Forever
Senza pensarci due volte lo abbracciai, eravamo amici da poco più di cinque mesi e non pensavano che già mi consideravano così importante nel loro gruppo, fino a otto mesi prima per loro c'era Zayn e io non venivo considerata, forse non sapevano neanche il mio nome in quel periodo. 
«Vi voglio bene.» dissi dopo essermi staccata da Louis e partì un altro abbraccio ma questa volta di gruppo.
                                                                                                                                                                                ...*
 
 
Ma certo! Come avevo fatto a non pensarci prima?
Andai a controllare vicino a quell'albero e mia sorella mi guardò confusa.
Mi 
accorsi che la terra era umida solo dopo che mi sporcai le scarpe. Le avrei pulite dopo, per adesso non importava.
Guardai per bene e la busta la trovai appesa in un ramo dopo circa cinque minuti, era nel ramo sopra la scritta fatta da Louis.
«Trovata?» mi chiese Hayley vedendomi soddisfatta. Le feci segno di sì ed andai vicino a lei.
 
*Ok, scusami. So che avevo scritto che si trovava nella nostra panchina
ma lì la potevano trovare altre persone e so anche che sei intelligente 
e che avresti capito che era nell'albero, o almeno spero :D*
 

Mi prendeva in giro?

 
*Prossimo metà: il luogo dove tutto è iniziato.*
 
Bravo Harry, come da gli indizi lui non li da nessuno. E per fortuna! 
Hailey non capiva che stava succedendo e non mi chiedeva neanche spiegazioni, si sentiva esclusa. Le avrei raccontato tutto durante il tragitto.
A proposito del tragitto, non avevo capito dove dovevo andare.
Il luogo dove tutto è iniziato. Il luogo dove tutto è iniziato. Il luogo dove tutto è iniziato. Ripetevo tra me e me.
«Il luogo dove tutto è iniziato.» non sapevo perchè l'avevo urlato, mia sorella spaventata si alzò di scatto dalla panchina e mi chiese cosa fosse successo, le dissi di non preoccuparsi e che le avrei spiegato mentre andavamo lì. Di quale posto parlo?
Della mia "adoratissima e amatissima" scuola. Era iniziato tutto lì con loro. 
Il momento che intendeva Harry, era dopo la partenza di Zayn e cinque mesi prima che Louis facesse le nostre iniziali su quell'albero, che ogni tanto ricalca perchè iniziano a cancellarsi con il passare del tempo.
Spiegai a mia sorella dove la stavo portando e cosa c'era scritto nella lettera.
Il parco non era molto distante dalla scuola. Appena finì di spiegarle tutto, arrivammo.
La scuola era aperta, stavano già iniziando a preparare tutto per il nuovo anno scolastico, oltre al fatto che c'erano i ragazzi dei club che si riunivano qualche giorno prima per discutere di qualunque cosa si occupano, io non facendo parte di nessun club non ne ho idea. Entrai tranquillamente.
«Ragazzina!» venni fermata da qualcuno. Mi voltai. Il professor Thompson, insegnante di Biologia e sfortunatamente sono sua alunna dall'inizio del liceo.
Mettevo sempre il minimo con i voti anche quando facevi una verifica o interrogazione brillante perchè secondo lui si potrebbe fare di meglio, purtroppo io queste cose non le concepisco e quindi con lui c'è stato un baltibecco, anzi a dir la verità più di uno.
La maggior parte delle volte sono finita in punizione per colpa sua ed anche di Harry, facevamo Biologia insieme.
«Oh no, Signorina Harrison!» fece preoccupato, sembrava che aveva visto un fantasma.
«Professor Thompson..» volevo rispondere diversamente, ma nel caso in cui me lo sarei ritrovata in classe di nuovo non potevo rischiare. 
«Che ci fa lei qui?» quanto è curioso sto vecchio! Affari che a lei non la riguardano, vecchio sordo. Sì, era conosciuto abbastanza per il suo scarso udito, praticamente capiva solo quello che gli conveniva. Esigevo di una scusa credibile cosicchè mi lasciasse in pace al più presto. 
Pensa, pensa, pensa Sembravo Winnie The Pooh quando si sforzava a pensare.
«Perchè.. perchè volevo.. Volevo vedere i corsi extra di quest'anno, così per farmi un'idea...» Sono un genio.
Sorrise compiaciuto. Se credi che scelgo il tuo sei un povero illuso.
Sì perchè lui aveva il corso anche di chimica e fisica, ma quelle non erano materie per me. E poi io mi trovavo a scuola per un'altra ragione, mi ero trattenuta abbastanza. La pensavasicuramente come me Hayley che stava sbadigliando.
Lui si accorse di lei. Oltre ad essere sordo era pure cieco?
Va bene che mia sorella era un metro e un tappo ma non era invisibile e quando ci ha fermate io le stavo parlando, pensava che parlassi da sola?
«Lei chi sarebbe?» domandò squadrandola dalla testa ai piedi.
«Mia figlia.» fece una faccia sbigottita e Hayley iniziò a ridere per la faccia buffa.
«Lei... Cosa... Chi... Ma...?!» la sua considerazione era davvero geniale. Io non sapevo fare di meglio.
«Scherzavo! Lei è la mia sorellina Hayley..» le feci segno di presentarsi e lei diede la mano che venne ricambiata subito dal vecchio.
«Lei è sempre in vena di scherzi, eh?» poteva sembrare anche arrabbiato ma non era così, ormai ci aveva perso le speranze.
Ed ancheio, ormai me ne ero fatta una ragione. Sapevo che sarei finita in punizione con lui, almeno una volta al mese.
Ormai gli stavo sulle scatole fin troppo per evitare le sue punizioni.
«Gerard» qualcuno lo chiamò. Era la professoressa di matematica. Un'altra a cui non stavo simpatica. Meglio scappare e non farsi vedere. Quei due insieme non li avrei sopportati a
lamentarsi del mio comportamento. Per fortuna si potevano lamentare solo di quello, i miei risultati scolastici era ottimi anche se non ero un genio in matematica.
«Scusi, ma io dovrei andare... Arrivederci!» non gli diedi il tempo di ricambiare il saluto che presi la mano di mia sorella e mi allontanai. 
Ora dovevo capire che intendeva Harry. 
Cercai di fare mente locale per capirci di più.
Eravamo diventati amici a 13 anni e freqentavamo l'ultimo anno della middle school.
 
*...
«Signorino Styles, non solo arriva in ritardo ma si distrae pure?» lo rimproverò la professoressa di Storia. «Facciamo una cosa, prenda il posto di Smith.» Smith era il secchione della classe, più secchione di me.
Io non potevo essere 
considerata tale, avevo dei buoni risultati scolastici ma non stavo sempre e solo sui libri, addirittura odiavo la scuola. Ero solo brava.
«Ma profes..» cercò di parlare Smith ma fu bloccato dallo sguardo della professoressa. Sembrava che dicesse: La mia decisione è questa e non si discute.
Essendo io una che non contava in quella scuola, io era la compagna di banco di Smith. Ero invisibile agli occhi della gente.
Avevo solo due amiche Julie e Sophie e mi stava anche bene così.
Smith era l'unico che mi parlasse realmente in quella classe, senza insultarmi o chidermi compiti.
Ma la sfortuna voleva che io diventassi la compagna di banco di Harold Styles come compagno di 
banco, ora avrei attirato l'antipatia di molte ragazze.
Quel tipetto piaceva alle ragazze, come piacevano i suoi amici e 
come mi piaceva il suo amico Zayn, partito qualche mese fa per mia sfortuna.
La professoressa di Storia soddisfatta di quel cambiamento continuò il suo discorso.
«Dovete fare una ricerca, ognuno col proprio compagno di banco. L'argomento è La prima guerra mondiale.» disse prima che suonò la campanella per avvisarci che era finita la lezione.  
Mi allontanai dal mio banco, andando verso la professoressa per chiederle se potevo fare la ricerca con Smith, io non c'entravo proprio nulla con Styles ma venni bloccata per un braccio da quest'ultimo. Divenni tutta rossa e dalla sua risata capì che l'aveva notato.
«Io oggi non posso perchè ho gli allenamenti..» già, lui faceva football. «Ma domani sono disponibile, quindi alle quattro vieni a casa mia... Tanto lo sai dove abito« disse alludendo a quando seguivo Zayn. Era successo per un periodo abbastanza  lungo e me ne vergognavo immensamente. Poi lui se ne andò.
Avevamo pausa pranzo e io dovevo informare Sophie e Julie dell'ultima novità
.
                                                                                                                                   ...*
 
Il liceo e le medie erano nello stesso edificio e io dovevo andare nella mia classe delle medie.
Lì era iniziato tutto 
grazie a quella ricerca di storia con la professoressa di cui non ricordo il cognome, era andata in pensione dopo quell'anno. 
Hayley mi seguì senza lamentarsi. Aprì la porta, ma non vedevo nessuna busta gialla. Hayley si diresse al banco posto al centro ed in prima fila.
Prese qualcosa, era la busta! «Tieni» me la porse.
 
*Ahahahahah mi ricordo ancora quando ti ho bloccata per dirti quando
potevamo fare quella ricerca e tu eri diventata tutta rossa Ahahahahah*
Oh no, non ci voglio pensare.. Se ne era accorto e in tre anni di amicizia non mi aveva detto niente. 
*E come non ricordare la tua espressione quando ti avevo detto che tanto
sapevi dove trovarmi? Ahahahahah quella era fantastica, era in imbarazzo
ed eri diventata ancora più rossa.*
Mi doveva ricordare le brutte figure fatte in passato? Bel modo di scusarsi, Styles. Ok, parlo come se lo avessi di fronte.
*Se hai la faccia da offesa, toglitela subito che in quella stanza in cui 
ti trovi hai conosciuto un bellissimo figo da paura come me.*
Modesto il ragazzo, anzi che non aveva vantato i suoi ricci come l'ottava meraviglia o qualcosa del genere.
*Prossima metà: Vai dove ti porta il cuore, non a casa di Liam.*
 
Ad ogni busta, l'indizio fa sempre più schifo. Questo non si puòneanche considerare un indizio. E dove mi porta il cuore?
In questo 
momento so dove mi porta la vescica. Ho urgentemente bisogno di andare in bagno.
Dissi ad Hailey di aspettarmi là e di non 
uscire per nessuna ragione al mondo e che se entrava qualcuno di nascondersi sotto l'ultimo banco della prima fila.
Corsi 
a velocità supersonica al bagno perchè non ne potevo più.



Note dell'autrice:
Buon Natale a tutti!! :D
Spero che questo capitolo vi piaccia e ci terrei a sapere cosa ne pensate con una recensione!
Non ho nient'altro d'aggiungere, quindi scappo e vado cenare che ho molta fame :D

L'abbigliamento di Joyce nei Flashback: http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=66444327
                                                                                                                                                       Al prossimo capitolo!
ValeA

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


 

                                                                                   Capitolo 7
 

Appena uscita dal bagno, presi mia sorella. Aveva la faccia di una che aveva combinato qualcosa, ma cosa poteva fare una bambina di cinque anni, in una classe vuota? E poi lei era una bambina abbastanza tranquilla.
Ma dove mi porta il cuore? 
Quella domanda mi stava perseguitando. Harold, devi essere più chiaro!
«Mi fai vedere il tuo armadietto?» mi chiese Hailey.
«Come mai lo vuoi vedere?» lei scrollò le spalle. Beh, tanto ancora non avevo capito dove andare, così l'accontentai.
Mentre camminavo mi si accese una lampadina: Ma non è che intendeva casa di Zayn, vero?
Se era così, gli avrei rasato tutti i capelli durante la notte, aveva il sonno abbastanza profondo da non accorgersene. Se era proprio così, valeva la pena perdere tempo prima di andarci.
La portai al corridoio del primo piano e glielo indicai. Lei andò correndo dove avevo indicato. Ma che doveva fare?
Era un armadietto normale, anzi il colore azzurro era così sbiadito che era orribbile. 
La seguì. «Che devi...?» mi girai e mi bloccai, dai fori dell'armadietto usciva una busta. 
 
Immaginavo che non ci saresti mai arrivata qui, anche perchè
il mio indizio era troppo vago. Ma grazie ad un aiutino ci sei
arrivata, quindi ringrazia Hailey.
 
Hayley? Ma come poteva saperlo lei? Oh aspetta... Il sorrisino furbo che le avevo visto poco fa, si erano incontrati!
«Hai visto Harry?» chiesi, lei scosse la testa da brava attrice. 
«C'è scritto qui...» anche se non era scritto esplicitamente, si capiva.
«Sì, mentre tu eri in bagno.» ammise come se si stesse togliendo un peso dallo stomaco.
«Sai dov'è?» scosse la testa. «Mi da detto di non dirti nulla, ma te l'ha detto lui...»
Ma ora mi sorgeva una domanda: Ma ci stava seguendo? Io in effetti mi sentivo osservata ma a Londra è normale, c'è un sacco di gente che
ti squadra e cammina per le strade, alla fine ci prendi l'abitudine. Ritornai al foglio.
 
Se te lo stai chiedendo, ti dico che hai indovinato. Vi sto 
seguendo e controllo se ti ricordi. Ma inutile cercarmi! 
Dopo che ho sistemato questa lettera, me ne vado al 
prossimo posto.
Prossima metà: Thor
 
Con gli indizi si stava riprendendo ma peccato che non capivo che c'entrasse il Dio del tuono, la prossima metà era il pianeta di Asgard?
Ok, sono davvero stupida... Ma come facevo a sapere quelle cose su Thor? Quello era il genere di film che piace ad Harold, non a me. 
 
*...
«Fast and Furious 5... cinque biglietti.» disse Harry alla ragazza dei biglietti del cinema.
«No, cinque per "Come l'acqua agli elefanti"» lo interruppi, io non avevo voglia di vedere quel film da maschi. Va bene che avevo più amici maschi che femmine, però ero pur sempre una ragazza.
«No, faccia come le ho detto io...» le fece l'occhiolino. Ci stava provando con la ragazza, era sempre il solito!
«Non ho voglia di vedere quel film!» mi lamentai, ogni volta dovevano scegliere sempre loro. Per una volta potevano far scegliere me.
«Gli altri sì.» mi indicò il resto dei ragazzi che aspettavano che decidevamo in fretta.
«Louis è d'accordo con me.» ne avevamo parlato prima di arrivare qui.
«Niall è d'accordo con me» mi fece il verso. Eravamo uno di fronte all'altro, non gliel'avrei data vinta.
«Scusate ragazzi, c'è la fila... Mettetevi d'accordo o fate passare la gente...» disse la ragazza vedendo i lamenti delle persine dietro noi, Wow erano davvero tante!
«Liam?» chiedemmo insieme, tutto dipendeva da una sua risposta. Lui non voleva deludere nè Harry nè me.
«Thor!» lo guardammo confusi. Inutile chiedere a lui, se ne usciva con altro per non scontentare nessuno.
«Scusate ma perchè ognuno non prende il biglietto del film che vuole vedere?» parlò un uomo con la propria figlia accanto, spazientito dell'attesa. "Perchè è un'uscita tra amici."
«Ma li lasci fare... non vede che sono così carini? Mi ricordano tanto me e mio marito Alfred. Eravamo così come loro...» ma che stava andando a blaterare la signora? Stava davvero considerando Harry e me una futura coppia? 
«Signora lei si sbaglia...» Harry era imbarazzato, la folla se la stava prendendo con noi. Non mi sorprendo se ci avrebbero buttato fuori a calci in cu... sedere.
«So come vanno a finire queste cose.» la donna mi sembrava troppo convinta, avrei smontato ogni sua convinzione.
«No, si sbaglia... ed anche tanto. Il mio ragazzo è quello lì, stiamo insieme da quasi due anni.» indicai Liam «Questi sono i nostri amici... e mi creda tra me e questo, non ci potrà mai essere nulla.» ero stata abbastanza gentile. Ero carina e coccolosa quel giorno. 
«Avete deciso? Si fa notte...» sentì lamentare un signore.
«Senti chiunque tu sia, sto parlando con la signora qui accanto a me... Se non ti sta bene te ne puoi andare...« stavo perdendo la calma.
«Perchè non te ne vai tu?» disse qualcun altro
«Perchè prima che me ne vado ti stacco la testa a morsi!» Harry mi tirò in avanti, evitando di farmi buttare fuori o di far iniziare una rissa, povero illuso! Se la rissa doveva iniziare sarebbe iniziata lo stesso.
«Senti piccola impertinente...» infatti si avvicinò un ragazzo, un bulletto della nostra scuola dell'ultimo anno che aveva già parlato prima.
Ok, sono una ragazza e non mi può alzare le mani ma le può alzare ai miei amici. E mi sbagliavo oggi non sono carina e coccolosa, sono sempre la solita di sempre ma ancora più acida per via del ciclo mestruale.
«Cinque biglietti per Thor, presto!» Buttai dei soldi di fretta, presi i biglietti. «Tenga pure il resto.» presi Harry e Liam e li trascinai e dissi a Niall e Louis di sbrigarsi. Li feci entrare tutti prima di me. Louis mi bloccò.
«Stavi rischiando una rissa.» fu serio. Quando era così c'era da preoccuparsi sul serio perchè lui era quello che scherzava più di tutti. Abbassai il capo ma lui riprese il suo solito sorriso di sempre.
«Thor?» alla fine aveva "vinto" Liam
«Era quello più veloce da pronunciare.» 
Alla fine tra Fast and Furious 5 e Come l'acqua agli elefanti stavamo andando a guardare Thor, grazie a me.
                                                                                                                                                                                                       ...*
 
Dovevo andare al cinema, ecco cosa c'entrava Thor!
Mi ricordai della rissa scampata e non potei non trattenere una risata. Alla fine abbiamo fatto bene a guardare quel film, è piaciuto a tutti. Qualche giorno dopo io e Louis avevamo affittato Come l'acqua agli elefanti e non è stato un granchè, e l'altro film "Fast and Furious 5" non avevamo intenzione di vederlo. Quindi in un certo senso avevamo vinto noi, io e lui. Liam aveva avuto ciò che voleva, Niall e Harry erano tornati la settimana dopo al cinema per andare a vedere la loro scelta iniziale.
Presi Hayley per la mano e ci dirigemmo al cinema.
 
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Diario di una schiappa - Vita da cani.
La signorina della biglietteria, che neanche conoscevo, mi aveva appena dato una busta gialla con questi due biglietti. "é lei l'amica di un certo Harry Styles?" mi aveva chiesto e io le avevo detto di sì, così mi aveva consegnato la busta e se ne era andata con un "quella è per te, si sbrighi che sta per iniziare!"
Così senza farmelo ripetere due volte entrai nella sala insieme ad Hayley e ci dirigemmo nel posto assegnato. Bene, Harry non c'era.
Gli altri film li avevamo visti del Diario di una schiappa li avevamo visti sempre insieme! Aveva intenzione di farmelo vedere senza di lui?
Ok, ma non gli avrei raccontato la trama.
Mia sorella si lamentava perchè voleva i popcorn. «Me li compri?» non faceva altro che ripetere aggiungendo gli occhi dolci a cui non sapevo resistere. Le luci si spensero e iniziarono i soliti trailer prima di un film.
«Ok, mi aspett...?» e feci un salto spaventata, qualcuno mi aveva messo una mano sulla spalla, la gente mi guardò in malo modo facendo segno di stare in silenzio. Mi voltai e vidi Harry che rideva divertito. Poi si sedette accanto a mia sorella.
«Piccolina!» sussurò e le scompigliò i capelli, lei sorrise. Possibile che appena le scompigliavo i capelli io o qualcun altro della mia famiglia lei era infastidita e appena lo facevano Harry o Louis lei non si lamentava? Le porse i popcorn che aveva in mano e che io giustamente non avevo notato. «Sono tutti per te...» le felice lo ringraziò e iniziò a mangiucchiarli.
Ne stavo prendendo uno io ma lui mi diede un colpetto nelle mani. «Sono per tua sorella, questi sono nostri!» e sorrise per la centesima volta circa in neanche mezz'ora.
«Geniaccio, come li dividiamo?» c'era mia sorella al centro che ci divideva.
«Li mangio solo io, nessun problema.» Ma mi prendeva in giro? Glieli tolsi dalle mani e facendo quel gesto un po' di popcorn volarono dal recipiente e finirono in testa di una donna. Si girò e ci guardò male.
«Scusi...» mormorai e Harry rideva. «Che ti ridi?» chiesi seccata.
«Dovresti vedere la tua faccia!» questa volta fu richiamato lui da vari "SHHHH" della gente a causa della sua risata. Non avevo ancora capito perchè ancora non ci avevano proibito di entrare in quell'edificio. Finalmente dopo vari trailer il film iniziò. Io e Harry trovammo un modo per dividerli, anche se era scomodo per mia sorella ma lei per Harry questo ed altro avrebbe fatto.
Forse aveva una cotta infantile per lui, mi sarei dovuta informare. Ma lei non era cotta di Jim, John, James, Joe, Jake, Jack o come si chiamava? O era il suo migliore amico? Dovevo ascoltarla di più.
Dovevo concentrarmi sul film o non avrei capito nulla e non perdermi nei miei pensieri come al solito. Misi la mano nel vassoio dei popcorn e toccai qualcosa che non era molliccio come i popcorn, era quadrata. Che cavolo aveva messo lì dentro Styles? Lo tirai fuori ed era una foto, una di quelle fatte nelle macchinette che si possono trovare in un centro commerciale e raffigurava noi due, lui mi baciava una guancia e io facevo una linguaccia guardando l'obiettivo. Quella foto risaliva all'inizio della nostra amicizia ed era la prima foto che ci siamo fatti insieme.
«Poco igienico però!» sbuffò. Però ero contenta, era bellissima quella foto. Le aveva tenute tutte lui, me ne aveva lasciata solo una che era venuta mossa. Era gentile il ragazzo! Quando gli chiesi il perchè mi rispose che gli piacevano troppo per lasciarle a me che le avrei perse, come se lui non fosse disordinato!
«L'ho fatta plastificare e guarda dietro...» così la girai dalla parte opposta. C'era scritto: Questa è stata la nostra prima foto, la conservo gelosamente che forse solo io e te ne sappiamo l'esistenza. Mi piace come mi piace la nostra amicizia! Scusami, Ti voglio bene Joy! <3.
Era difficile che mi commuovessi ma in quelle poche parole, che non avevo capito come aveva fatto entrare in quel minuscolo quadratino, mi aveva mostrato quanto ci tenesse a me. Neanche Julie o Sophie avevano fatto una cosa del genere per me, nonostante le conoscessi da più tempo. Harry in tre anni di amicizia per me era diventato indispensabile, non potevo farne a meno. Fregandomene altamente del film, mi alzai dalla poltroncina e lo abbracciai, sotto gli occhi della gente che protestava perchè non vedeva nulla, sotto lo sguardo di mia sorella che ci guardava estasiata e sotto lo sguardo di una vecchietta che disse: "Lo sapevo, lo sapevo!" tutta contenta, la guardai bene e capì che era la vecchietta che avevamo incontrato l'anno scorso quando andammo a vedere Thor e se non ricordo male anche altri film. Ma questa era ovunque? Mi voltai verso la signora, facendo prima finire quell'abbraccio e sussurandogli un "Ti voglio bene anch'io."
«Non è come sembra.» dissi e lei fece una faccia delusa.
«Ragazzi sedetevi o sono costretto a buttarvi fuori.» disse un signore che lavorava lì, così ci sedemmo e non parlammo fino alla fine del film.
 
 
--------
 
Il film era appena finito, così accesero le luci e mi accorsi che Hailey era così tranquilla perchè stava dormendo. Stavo per prenderla in braccio ma Harry mi bloccò.
«Faccio io.» la accolse fra le sue braccia e lei mormorò qualcosa di incomprensibile. 
«Grazie.»
«Non c'è di che...» mi disse sorridendomi e con il braccio libero mi fece segno di continuare a camminare.
«Non solo per aver preso mia sorella. Grazie perchè hai sprecato un pomeriggio con me, perchè ci sei, perchè mi sopporti e perchè sei un amico fantastico. Mi dispiace, per come mi sono comportata ieri ed anche stamattina. Ma ho paura che con il ritorno di Malik tutto possa cambiare, che ritorna tutto come quando non eravamo amici. Non voglio perderVi.» avevo cercato una scusa facendo capire che non volevo perchè mi vergognavo del periodo in cui andava dietro a Zayn, in tutti i sensi ma anche se mi vergognavo non era quello il vero motivo, la mia paura era quella che finalmente avevo ammesso ad Harry e che avevo detto ieri a Louis ma non dandogliene il giusto peso. A proposito non si erano fatti sentire proprio, sicuramente impegnati a stare con quello con la cresta. Sì Joyce, anche se fosse così non ti dovrebbe dare fastidio, loro erano amici e se non ti hanno cercato è anche perchè hai sbagliato tu! Stupida coscienza.
«Ti fai troppe paranoie, Non puoi perderci. Poi chi mi aiuta con le ricerche o mi sopporta quando parlo di Sophie o chi consolo quando si deprime senza un motivo e soprattutto chi viene in punizione con me per difendermi o perchè facciamo qualche guaio?» mi cinse la spalla col braccio libero. 
«A proposito... Ho incontrato Thompson...» gli raccontai cosa c'eravamo detti e lui si mise a ridere quando gli raccontai della faccia che aveva fatto quando gli dissi che Hayley era mia figlia.
Arivammo alla macchina, mise dietro la mia sorellina e mentre la sistemavo ad Harry squillò il cellulare.
«Pronto Lou?» mi bloccai appena sentì quel nome, ero curiosa di sapere perchè l'aveva chiamato. Ero curiosa di sapere se avrebbe chiesto di me.
«Non lo so, ma tranquillo è con me... Si, arriviamo.. Va bene, ok.» e chiuse, non avevo capito molto.
«Sono preoccupati per te, tutti quanti!» mi spiegò ed entrò in macchina. Feci la stessa cosa prendendo dalla borsa il cellulare, era spento. Lo accesì.
15 chiamate di Louis, 9 di Niall e 8 di Liam. 2 da un numero sconosciuto e 4 da parte di mia madre e mio padre, 1 da mio fratello. E pensare che quando ce l'ho acceso non mi caga nessuno.
20 messaggi che chiedevano che fine avessi fatto, da parte di tutti. 
Uno dal numero sconosciuto: Sono tutti preoccupati per te, potresti farti viva..
Ma chi cavolo era?
Non ci badai più di tanto.
Non ci feci subito caso che Harry aveva sedici anni e non poteva guidare un automobile, soprattutto perchè quella era la macchina di sua
sorella. Però era bravo a guidare e sua madre e sua sorella non ne sapevano nulla.
Se la polizia l'avrebbe fermato, non vorrei sapere come andrà a finire.
«Harry... la macchina?» gli domandai
«Mia mamma è a lavoro, mia sorella fuori città. Non lo sapranno mai...» era troppo positivo.
«E se ti fermano?»
«Allora sarò davvero nei guai...» non aggiunsi altro dopo la sua affermazione.



 

Note dell'autrice:

Il primo capitolo è arrivato alle 180 visualizzazioni e per me è gia tanto, quindi grazie a tutti anche a chi è entrato solo per sbaglio in questa storia ed ha continuato a leggere oppure a chi è tornato alla pagina precedente senza dargli un'opportunità (?)
Ora qualcuno penserà che tanto non sono normale ahahahahahahah :)
Ringrazio chi l'ha messa tra le seguite e preferite e chi fino ad oggi l'ha recensita! Mi fa piacere sapere che ha qualcuno piace :D
Beh devo ringraziare un'altra persona, anzi più di una. 
La prima è mia sorella a cui dedico questo capitolo, è il suo preferito :3 
Appena leggerà tutto ciò, non oso immaginare la sua reazione ahahaahahah
La ringrazio soprattutto perchè è stata la prima a leggerla in una sera d'estate e che mi ha sempre consigliato di pubblicarla e dopo circa 3 mesi c'è anche riuscita a convincermi... Quindi Grazie Ale! :)
Ringrazio la sua migliore amica a cui voglio tanto bene anch'io, lei è stata la seconda a leggerla sotto consiglio di mia sorella e ha contribuito a farmela pubblicare d'accordo con quest'ultima! 
Poi voglio ringraziare ad una mia amica che appena ha saputo che stavo pubblicando la mia storia, senza che le dicessi niente è andata a leggerla e il giorno dopo a scuola mi ha detto che le è piaciuta :)
Oggi sono in vena di ringraziamenti ahahahahhaahh :D

http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=66445220 è l'abbegliamento che Joyce ha nel flashback al cinema
per chi non si ricorda come è vestita ai giorni nostri http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=66440995#stream_box

Spoiler:
«Come è successo?» Pensava che sapessi leggere la mente? Come potevo capire così a cosa si riferiva se non ne faceva 
riferimento? Lo guardai e lui sicuramente capì dalla mia espressione che doveva essere più chiaro.
«Come sei diventata loro amica?»
«Perchè tu mi ricordi come una sfigata non vuol dire che lo sono ancora, le persone cambiano.. Ed anche le situazioni..» partì all'attacco.
«Era solo una domanda.. Non ti ho dato della sfigata..»
«Ma alludevi a quello..« non poteva negarlo. Era così. Nella sua domanda su come è potuto succedere che noi siamo diventati 
amici c'era nascosto un: Come è potuto accadare se tu eri (o sei, dipende da come la vede lui) una sfigata?
«Non intendevo quello.. era solo una mia curiosità, tanto per far conversazione.» in salotto arrivò di corsa Harry.
«No Lou, non si prendono a mazzate!»

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Pov Joyce

Entrai a casa di Louis con Harry che teneva in braccio mia sorella, i miei non sarebbero tornati prima delle due di notte e mio fratello mi aveva chiamata per avvisarmi che era uscito con qualcuno, non ho capito chi. La casa era vuota e non potevo lasciarla lì sola.
«Ma che fine avevi fatto? Mi avevi fatto preoccupare!» Liam.
«Dov'eri? Come mai il cellulare spento?» Niall.
«Non puoi capire quanto ci siamo spaventati... Stavo denunciando la tua scomparsa!» Louis, il più esagerato. 
Non mi avevano dato neanche il tempo di mettere piedi in quella casa che già mi aveva assalito con domande su domande. 
Con molta calma cercai di rispondere a tutti. «Sto bene, sono viva e vegeta. Ero con Hailey e poi con Harry e il cellulare si sarà spento, sapete che ogni giorno che passa funziona sempre peggio.» Dovevo cambiare cellulare, era troppo antico e dava i numeri. Non era la prima volta che si spegneva senza che io me ne accorgessi. Per il mio compleanno avrei convinto i miei a regalarmelo, anche prima. 
«Perchè non lo cambi quel coso?» Louis e i suoi meravigliosi apprezzamenti sul mio cellulare non potevano mai mancare. Feci finta di non sentirlo e mi accomodai nel salotto. Solo allora mi accorsi della presenza di Malik. Non lo salutai e lui non
fece niente per salutare me. Bene.
«Hayley?» Chiesi a Louis non appena entrò nella salone insieme ad Harry.
«Sta dormendo nel mio letto.» E in questi momenti dimostrava quanto volesse bene a quella bambina di cinque anni, nel suo letto non permetteva a nessuno di dormire eccetto alle sue sorelline ed ora Hailey. Non voleva che si entrasse in camera sua se
non c'era lui, tranne se per buoni motivi e penso che quelli di ieri per lui lo erano molto.
Ora tutti non stavamo facendo nulla, Liam si sedette accanto a me. Mi abbracciò e io mi accoccolai nelle sue braccia mentre tutti ci fissavano. Ma che avevano da guardare?
Mi diede un bacio sulla guancia e io sorrisi a quel contatto. Era dolce, troppo dolce. Stava per dire qualcosa ma venne bloccato da Harry.
«Prendetevi una stanza!» ci rimproverò. 
«Ok.» dissi facendo alzare Liam che mi guardava sconvolto. Harry non credeva davvero a quello che stavo facendo e neanche io, sinceramente.
Ovviamente scherzavo, Malik si mise a ridere per la faccia del riccio. Mi voltai verso di lui e lo guardai molto male. Harry si riprese dallo shock e mi tirò per il braccio facendomi risedere.
«Tu non vai da nessuna parte, sia chiaro!» guardò me e guardò Liam, annuimmo. Ero molto protettivo nei miei confronti.
«Chi l'avrebbe mai detto che Styles sarebbe diventato così geloso di una ragazza!» e chi l'avrebbe mai detto che quello non avrebbe aperto bocca se non per dire una stupidaggine?
Malik lo disse divertito, la cosa che mi aveva dato fastidio della sua frase oltre al fatto che l'aveva detta lui, era che mi aveva considerato come una ragazza qualunque, come se fossi di poca importanza per Harold. Quest'ultimo si accorse della mia reazione e si affrettò a rispondere prima di me onde evitare che io aprissi bocca, sapeva che non era una che si teneva le cose per sè.
«Sì, Malik...» sottolineò il cognome, come lui aveva fatto poco prima. «Sono geloso della mia Joy, lei non è una qualunque. Lei è come una sorella per me.» concluse poi scoccandomi un bacio sulla guancia, mi sentivo coccolata e voluta bene.
Il ragazzo con la cresta non parlò più. Niall non aveva parlato completamente e solo in quel momento si fece avanti.
«Mangiamo?» effettivamente avevo fame, erano le sette e mezza. Annuì convinta. 
Mi ricordai della sera prima, dovevo parlare ad Harry di quello che aveva combinato con Sophie ma soprattutto con Niall per quello che aveva detto. Sicuramente non ricordano nulla ma lo devono sapere.
Tutti ci alzammo, dirigendoci in cucina.
«Harry, Niall dopo devo parlarvi.. loro annuirono senza capirne il motivo. 
 
 
 
*******
Stavano mangiando come dei porci, anzi forse loro mangiavano più educatamente rispetto a noi... 
Eravamo in salotto e c'era cibo ovunque, stavamo mangiando la pizza. Niall era buffo da guardare, era tutto sporco di salsa, anche nella maglietta e pantaloni, io mi sono ritrovata il cibo anche nei capelli, colpa di Louis che tira le patatine fritte ed Harry lo aiutava.
Liam ci guardava severamente e Zayn sembrava estraneo a quella situazione. Finalmente finimmo e Niall ed Harry furono mandati a pulire, erano quelli che avevano sporcato di più.
Liam andò in bagno e restammo solo io, Tomlinson e Malik in salotto. Poi dalla cucina si sentì un rumore di pentole cadute sul pavimento o qualcosa di simile e allora Louis irritato si alzò per andare a controllare. 
Ora eravamo solo io e Malik e non avevamo nulla da dirci. Passavano secondi, minuti e nessuno arrivava. Lui sembrava tentato per dirmi qualcosa, infatti attaccò discorso.
«Come è successo?» Pensava che sapessi leggere la mente? Come potevo capire così a cosa si riferiva se non ne faceva riferimento?
Lo guardai senza dar risposta e lui sicuramente capì dalla mia espressione che doveva essere più chiaro.
«Come sei diventata loro amica?»
«Perchè tu mi ricordi come una sfigata non vuol dire che lo sono ancora, le persone cambiano... Ed anche le situazioni...» partì all'attacco.
«Era solo una domanda... Non ti ho dato della sfigata...»
«Ma alludevi a quello..» non poteva negarlo. Era così.
Nella sua domandaera sottointeso un: Come è potuto accadare se tu eri (o sei, dipende da come la vede lui) una sfigata?
«Non intendevo quello.. era solo una mia curiosità, tanto per far conversazione.» in salotto arrivò di corsa Harry.
«No Lou, Non si prendono a mazzate!» Cosa? Ma sono davvero scemi? Harry, facendo un sorriso falso ci chiese che stavamo facendo di "bello" dopo essersi accorto che lo stavamo fissando.
Gli dissi della domanda di Zayn e lui tutto contento si sedette comodo accanto a me, mettendomi un braccio per la spalla e iniziò a spiegarglielo. Sembrava un nonno che raccontava le sue esperienze in guerra ai nipoti. 
«Ti ricordi quella vecchia della Smith?» Ecco come si chiamava! E non era tanto vecchia... Malik annuì per la domanda del riccio. «Bene, ci ha seduti accanto, poi ci ha dato una ricerca e siamo diventati amici...» Raccontando questa storia mi ha fatto commuovere, così piena di dettagli ed emozioni.
Capisco non perdersi nei particolari, ma qua neanche i fatti ha detto.
«Dimenticavo il tuo modo pessimo di raccontare!» lo rimbeccò il moro, non potevo non ridere. Aveva pienamente ragione.
«Racconto io!» fece il suo ingresso Liam insieme a Louis e Niall. Louis precedette Liam e si sedette accanto a me, nel lato opposto a Harry, quindi il mio ragazzo si sedette accanto all'amico d'infanzia e il biondo accanto a quest'ultimo.
«Non posso stare neanche accanto alla mia ragazza...» sbuffò Liam.
«Lei è mia.» mi spinse verso di sè OcchiVerdi.
«No, mia.» questo era OcchiAzzurri.
«Fino a prova contraria è mia.» ed ora OcchiMarroni. Tommo e Hazza si guardarono complici e esclamarono all'unisono.
«é nostra, non tua!» e fecero una linguaccia. Ero circondata da bambini, ma come si può?
Poi sembravo una proprietà, se ero di qualcuno quel qualcuno era me stessa. 
«Ma fanno sempre così?» il ragazzo cresta chiese sotto voce all'irlandese.
«25 ore su 24.» ormai Nialler era abituato a quelle scenette, avvenivano ogni giorno.
«La smettete di fare i bambini? Tu Liam non ti eri offerto a raccontare?» lo incitai così la smettevano di sballottolarmi da destra a sinistra. Si schiarì la voce ed iniziò.
 
 
«PiùtardiverràJoyceHarrisonquellachevolevaZayn.» tutti guardarono sconvolti Harry, non avendo capito ciò che aveva detto peril semplice fatto che aveva detto tutto in un fiato. 
«Ripeti più lentamente.. E prendi aria quando parli!» sbottò Louis.
«Più tardi... verrà... Joyce Harrison, quella che... voleva Zayn...» questa volta lo disse molto lentamente.
«Non conosci le mezze misure?» si lamentò Liam per il suo modo di parlare o troppo veloce o troppo lento. Lui fece finta di nulla e continuò a parlare. «La Smith ha assegnato una ricerca di Storia e la si deve fare con la mia compagna di banco.»
«Perchè sei seduto con quella?» Niall non stava capendo nulla. Lui sapeva che il suo compagno di banco era Landon Cook, a quel tempo cercavano di sopportarsi.
«Ehm non ascoltavo e mi ha messo a primo banco...» era imbarazzato e Liam lo rimproverò ricordandogli che la scuola era importante e che non dovevano distrarsi ma stare attenti. Poi toccava a lui spiegare a tutti.
Suonarono al campanello, era in perfetto orario. Andarono ad aprire e si ritrovarono Joyce Harrison sorridente.
«Stavi aspettando questo momento davanti la mia porta?» 
«No, sono solo puntuale...» quella ragazzina era cambiata, portava sempre degli orribili occhiali ma era meno paffutella e i suoi abiti stavano migliorando. Lei qualche mese fa avrebbe risposto intimidita, ora la sua risposta arrivò sicura di sè. Posò i suoi libri in cucina ed Harry andò con Louis a prendere i propri in camera sua.
Niall e Liam parlottolavano tra di loro e Joyce invece teneva lo sguardo sui libri, non sapendo bene cosa fare.
Dopo cinque minuti arrivarono Harry e Louis ma invece di avere per le mani dei libri, tenevano due pistole ad acqua ciascuno ed iniziarono a bagnare Niall e Liam. Ed iniziò una vera e propria battaglia, dove l'esclusa era Joyce. Non sentendosi calcolata iniziò la ricerca da sola.
Dopo un po' Liam la raggiunse.
«Che fai?»
«La ricerca che dovevo fare in gruppo con Styles.» riprese a scrivere.
«Davvero credevi che avrebbe lavorato? Non l'ho mai visto fare i compiti ed ogni volta che ci prova si distrae facilmente... trova più interessante una mosca che gli ronza intorno che un libro da leggere...» Era vero, lei lo sapeva. In classe non l'aveva mai visto portare una ricerca, svolgere qualcosa o prendere un voto più alto di C.
«Ma se vuoi... ti aiuto io.» si propose. Un aiuto faceva sempre comodo così lei accettò. Si misero a scrivere finchè dopo circa cinque minuti qualcuno le bagnò la schiena.
«Oh scusa...» si scusò con la ragazza Niall.
«Siete poco divertenti voi due! Venite anche voi!» Joyce scosse la testa imbarazzata.
«é una femmina.. e le femmine non fanno queste cose.» Styles sapeva che toccando quel tasto, lei avrebbe partecipato per farlo tacere. Infatti fu come aveva previsto, tolse una pistola ad acqua a Louis.
«Styles quanti anni hai? 5?» e lo bagnò, lui scappò e lo inseguì per tutta la casa. Anche gli altri fecero lo stesso.
Si divisero in squadre, Louis e Joyce contro Niall, Harry e Liam. Louis in quel gioco era imbattibile e infatti vinsero, Joy non se la cavava per niente male.
Giocarono per circa un'ora, quando finirono quella battaglia erano tutti fradici. Joyce tornò a casa con la ricerca a incompleta.
                                                                                                                                                               
 
 
«Diciamo che questo è stato l'inizio di tutto.» concluse il discorso Liam. Se Harry raccontava troppo poco, Liam si perdeva invece troppo nei dettagli.
Aveva nserito nel racconto dettagli che io non ricordavo, ad esempio che avevamo vinto io e Louis.
«é stato la prima di una lunga alleanza di scherzi contro loro...» Louis mi mise un braccio sulla spalla e indicò i "loro" della sua frase con la mano libera, ovviamente erano Liam ed Harry.
«Invece Niall fa da complice...» conclusi io. Iniziammo poi a parlare del più e del meno e Zayn raccontò dei suoi anni in America. Disse che era stato fidanzato con due ragazze, una si chiamava Amanda e l'altra Lauren. Ovviamente aveva frequentato altre ragazze ma quelle erano state quelle più importanti. Poi ci raccontò di una sua sospensione perchè lo avevano trovato fumare in un'aula mentre tutti erano alla mensa e delle varie punizioni. Praticamente come me ed Harry era almeno tre volte a settimana in punizione, ormai glielo mandavano senza un motivo come fanno anche con noi.
«Allora ci incontreremo là.» gli battè il cinque Harold. Malik lo guardò confuso.
«Io e Joyce siamo sempre in detenzione...» si fece più chiaro. Mi guardava meravigliato, come se non si aspettasse che fosse possibile che io andassi in punizione.
«Non ti sorprendere Zayn, non è così calma come sembra.» mi voltai verso Louis, fintamente offesa. «Ma noi ti preferiamo così.» venne in suo aiuto Niall. 
«Ma dovreste prendere più seriamente la scuola...» Liam e il suo immancabile rimprovero. Harry e Zayn contemporaneamente gli tirarono un cuscino e dissero nello stesso momento: "Ma smettila!". 
E così inizio una battaglia con i cuscini. 
Dopo circa mezz'ora la battaglia finì perchè fummo interrotti da mia sorella, che scese dalle scale ancora assonnata.
Le feci segno di sedersi sulle mie gambe così lei si avvicinò. Però invece di venire verso di me si sedette sulle gambe di Louis.
L'ho sempre detto io che quella bambina stravedeva per Louis. Mi mandò a prendere un bicchiere d'acqua, così andai in cucina e quando tornai trovai lei nel mio posto, tra Harry e Louis.
«Sono mancate due minuti e mi avete già sostituito?» Hailey sorrise furba. Mi sbagliavo, lei stravede anche per il riccio.
Loro annuirono ed iniziarono a giocarci. Mi sedetti accanto Niall.
«Biondo, ti dovrei parlare.»
«Dimmi..» era meglio parlargli in privato.
«Non ora..» sorrisi poi guardando quanto erano buffi i miei amici che giocavano con mia sorella.




Note dell'autrice:
Questo capitolo non contiene molto, racconta solo come è nato tutto. Ringraziamo la ricerca! Ahahahahha :)
Oltre il flashback è un capitolo di passggio, vediamo che Joyce non sopporta molto Malik anche se lui prova a scambiare qualche parola con lei in modo civile.
Nel prossimo non so cosa succederà, penso che non sia di passaggio il capitolo.
*Va a controllare*

*Qualche minuto dopo*
Compariranno Sophie e Julie che nei capitoli futuri saranno importanti per la storia! :D
Di cosa deve parlare Joyce con Niall e Harry? Penso che si possa intuire :)
Joyce e Zayn avranno mai un rapporto civile? Non ve lo dico :P
Ahahahahahhaha ok!
Ma me la lasciate una recensione? Anche piccola«piccola?
Ora vi metto l'abbigliamento, lo spoiler e finisco di rompere :)
Abbigliamento Flashback:
 http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=66446176#stream_box

Spoiler:
«Che ha?»
«Problemi di cuore!» disse sospirando Hazza.
«Sta male?!» mi preoccupai.
«Non in quel senso. è innamorato, scema!» sospirai sollevata. Aspetta, innamorato? E di chi?
«Chi è lei?» Harold sembrava combattuto se dirmelo o no, io aspettai che si decidesse. Passarono una decina di minuti finchè lui si decise ad aprir bocca «Sei tu!» Ah sono io.
EH? IO? COSA? QUANDO E COME? Stava sicuramente scherzando. Possibile che non me ne fossi mai accorta? Mentre lui dopo la reazione avuta per quello che gli avevo detto fa pensare che è vero. Non sapevo che fare, io non provavo le stesse cose. Dovevo parlargli o no?
«Fa' come se non te lo avessi detto, lui non voleva che tu sapessi.» 

Di chi stanno parlando Joyce e Harry? Lo scopriremo nella prossima puntata prossimo capitolo.
Un'ultima cosa e poi veramente me ne vado :)
Ho scritto una shot di Capodanno e i protagonisti sono tutti i ragazzi, se vi va di leggerla mi farebbe davvero molto piacere! 
Ne ho scritta un'altra il 24 Dicembre su Louis, mi farebbe piacere se andreste a leggere anche quella! 
E me la lasciate una recensionina? Se è no, fa niente :)


Domani esce il video di Kiss you :D
Cioè io aspettavo il sette per il video (*-*) mentre volevo che non arrivasse mai perchè c'è la scuola (-.-")

 
Al prossimo capitolo! <3
ValeA

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Stavo facendo colazione ed Hailey non faceva altro che parlare, come al solito. 
«Ieri che avete fatto di bello?» chiese mia madre. Pessima domanda, mamma.
Hailey non la smetterà mai più di parlare. Infatti 
iniziò a raccontargli tutto, non tralasciò nessun particolare. Mia mamma le chiese anche se si fosse divertita, era una domanda con una risposta ovvia. Certo, che si era divertita. Con loro era impossibile non divertirsi.
«Quei ragazzi sono davvero simpatici...» e mia madre non perdeva occasione per lodarli. «Passano più tempo loro con Hayley che tu...» no, non si riferiva a me ma a Josh che stava divorando le patatine fritte alle otto e mezza di mattina.
Lui sentendosi 
chiamato in causa sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
«Andresti d'accordo con Niall... Anche lui mangia qualsiasi cosa a qualunque ora. E non ingrassa!» era vero, mangiava di continuo e non metteva su neanche un chilo. Beato lui!
Mandai un messaggio a Niall ed Harry per avvisarli che gli dovevo parlare, ieri poi non ne ebbi il tempo e l'occasione. 
Dovevo per forza, dovevano sapere cosa avevano detto e fatto.
Nello stesso momento mi arriva un messaggio di Sophie.
Oggi Tu con me e Julie a fare shopping!
Non prendere impegni e se li hai rimanda :D
                           Kiss Sophie <3
Non potevo rifiutare, era da tanto che non uscivo con le amiche ed anche se si erano allete con in ragazzi per la festa, non potevo avercela per sempre con loro.
Poi Harry con quello che aveva fatto, si era fatto perdonare e mi aveva fatto perdonare 
gli altri. Alla fine non ce l'avevo con loro per avermi fatto andare alla festa ma perchè erano riusciti a trovare un modo senza che io me ne accorgessi.
Risposi al messaggio di Sophie con un "Ok" e non tardò la risposta del biondo e del riccio. Li avrei visti prima di andare a fare compere con le mie amiche.
Andai in camera a prepararmi, ero ancora in pigiama.
 
 
 
**********
 
Erano le 10:30 ed attendevo Niall ed Harry, come al solito in ritardo di mezz'ora prima.
Finalmente sentì una macchina parcheggiare nel vialetto, era Harry e c'era anche Niall.
Aprì la porta, non mi diedero neanche 
il tempo di lamentarmi che mi chiesero scusa. Venne fuori che la colpa di Harry che si era addormentato ed aveva lasciato Niall ad aspettare davanti casa sua. Di chi poteva essere la colpa del ritardo se non di Harry?
Li feci accomodare, non c'era nessuno a casa mia. Mia madre e mia sorella erano a fare la spesa prima che lei incominciasse il suo turno a lavoro, Josh era a casa di qualcuno a rompere le scatole. Oggi toccava a lui badare a Hailey, forse Sophie era riuscita a convincerlo. Almeno un volta all'anno gli toccava, stavo sempre io con mia sorella!
«Di cosa devi parlarci?» domandò tutto sorridente Niall. La cosa più imbarazzante da dire era per Niall. Come gliel'avrei detto?
Forse era meglio iniziare con Harry. Sospirai, mi sedetti ed iniziai.
«Vi ricordate qualcosa della festa?» loro annuirono. «Dopo che eravate ubriachi, intendo.» precisai. Scossero entrambi la testa.
Sarebbe stato più facile al contrario.
«Ehm... Voi...» mi presi del tempo, non sapevo come continuare.
«Joy, ci fai preoccupare così!» Niall, non so come dirtelo.. non è facile.
«Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato?» Harry, non mi rendere le cose difficili. Feci segno con la mano come per dire "non del tutto".
«Non tenerci sulle spine.» mi rimproverò Harry, stufo del mio silenzio.
«Quando é arrivata la polizia e voi eravate ubriachi fradici...» loro mi guardarono attenti. «Non potevamo farvi vedere in quello stato così abbiamo cercato di nascondervi... E tu hai confessato a Sophie di amarla e le hai detto che è bellissima.» strabuzzò gli occhi, Niall sembrava nervoso.
«Così sono intervenuta per evitarti una figura di merda e tu...» indicai Niall che inghiottì il vuoto.
«Tu gli hai detto di togliermi le mani di dosso perchè ero...» persi un po' di tempo. «Tua... ma ti sei lamentato di un paio di cose ed hai anche detto che mi vuoi da quando mi hai conosciuta, questo però è impossibile.» iniziai a ridere, speravo che lui ridesse come suo solito ma invece lui rimase serio. Smisi subito.
Era impossibile che mi volesse, vero? Vero? E se è 
così e non me ne sono mai resa conto?
No, è impossibile. Harry mi fece segno di continuare così ripresi il discorso.
«Poi è arrivato il poliziotto verso di noi e tu stavi per insultarlo ma Sophie te l'ha evitato, baciandoti.» Harry strabuzzò gli occhi. Evitai di dire a Niall che anche lui voleva baciarmi. «Poi siete stati allontanati mentre io cercavo di non farvi scoprire da loro... Era questo che dovevate sapere di quella sera.» Niall non parlò, non disse nulla mentre Harry cambiava espressione ogni cinque secondi. 
«Allora non avevo sognato il bacio, c'è stato veramente!» feci segno di sì, lui divenne subito felice.
«Le è piaciuto?» Ma è stupido?
«Non lo so, puzzavate d' alcohol. Non penso sia stato uno dei migliori. E poi non la vedo dalla festa.» era vero, ma ora ero curiosa di saperlo, gliel'avrei chiesto più tardi. Niall continuava a non parlare.
«Nialler tutto bene?» domandai, era strano. Lui si riprese dal suo stato di trance ed annuì. Io però non ne ero molto convinta, con una scusa disse che doveva andarsene. Lo salutai e lui si allontanò di fretta. Qual era il problema?
«Che ha?»
«Problemi di cuore!» disse sospirando Hazza.
«Sta male?!» mi preoccupai.
«Non in quel senso. è innamorato, scema!» sospirai sollevata. Aspetta, innamorato? E di chi?
«Chi è lei?» Harold sembrava combattuto se dirmelo o no, io aspettai che si decidesse. Passarono una decina di minuti finchè lui si decise ad aprir bocca «Sei tu!» Ah sono io.
EH? IO? COSA? QUANDO E COME? Stava sicuramente scherzando. Possibile che 
non me ne fossi mai accorta? Mentre lui dopo la reazione avuta dopo quello che gli ho detto fa pensare che è vero. Non sapevo
che fare, io non provavo le stesse cose. Dovevo parlargli o no?
«Fa' come se non te lo avessi detto, lui non voleva che tu sapessi.» 

 

**********
 
Ero con le mie amiche al centro commerciale, loro non facevano altro che parlare e io invece me ne stavo lì in religioso silenzio. Ancora non riuscivo a credere a ciò che aveva detto Harry, possibile che Niall fosse innamorato di me e in questi anni io non avevo capito nulla? Avevo deciso di non parlargli, di fare finta che io ne fossi all'oscuro. Forse era meglio così, io gli volevo bene e se gli avessi parlato ci sarebbe stato il rischio che tutto non sarebbe stato come prima. L'amicizia non sarebbe la stessa ed io non voglio perderla. Forse sarà un discorso da egoista ma non voglio che nulla cambi. 
Eravamo entrate in un negozio enorme e Sophie e Julie già avevano impegnato le mani con magliette, jeans e vestitini da provare, mentre io le guardavo pensierosa.
«Joy, non sei completamente divertente!» Julie mi guardò come per cercare di leggermi nella mente.
«Qualcosa non va?» Ero indecisa se dirglielo o no ciò che mi aveva raccontato Harry. Aveva anche detto di far finta di nulla ma loro erano le mie migliore amiche da sempre, sapevano praticamente tutto di me, anche le cose più imbarazzanti.
Ma forse 
era giusto che questa volta non ne venissero a conoscenza. Julie non andava molto d'accordo con Niall e se durante una loro litigata abituale si fosse fatta scappare qualcosa? Purtroppo lei era un tipo che agiva prima di pensare quindi sarebbe potuto accadere.
«Ho parlato con Niall ed Harry e gli ho detto quello che è successo...» decisi di non scendere nei dettagli, ci sarei andata solo se loro avessero fatto domande.
«Anche del bacio?» Sophie sembrava preoccupata.
«Sì.» mi guardò male. «Non mi guardare così, lo doveva sapere.» Julie non potè non concordare con me.
«E perchè mai?» era lei contro me e la bionda.
«E perchè invece non lo dovrebbe sapere? Non è stato solo un innocente bacio dato per non farlo parlare?» stimavo Julie, mi aveva tolto le parole di bocca.
«Perchè... perchè...» stava cercando di dire qualcosa. La interruppi prima che potesse aggiungere altro.
«Ti è piaciuto?» per come si comportava sembrava proprio così, come se non voleva che lui sapesse perchè poi si sarebbe trovata in imbarazzo.
Stava andando nel pallone, non sapeva cosa dire. «Ma che domanda è? Io sono FIDANZATA!» infatti se ne uscì con quella scusa.
«Con Landon, lo sappiamo.» le fece il verso Julie. «Ma non vuol dire che non ti possa piacere quel bacio con Harry.» Julie oggi mi stava più simpatica del solito.
La guardavamo aspettando una risposta.
«Ok, sì. Mi è piaciuto.» io e Julie ci battemmo il cinque. «Ed anche di più di quelli che ci scambiamo io e Landon.» si buttò in uno dei divanetti del negozio, sospirando.
«Questo è un problema, no?» Julie cercò una mia risposta.
«Non necessariamente...» mi guardarono confuse. «Harry è disponibile, lascia Landon e mettiti con lui...» se gli sguardi potessero uccidere, Sophie mi avrebbe già ammazzata da cinque minuti. Julie invece se la rideva tranquillamente. «Io amo Landon!» non ne sembrava molto convinta, l'aveva detto troppo titubante.
«Stai cercando di convincere noi o te stessa?» Julie oggi mi leggeva nella mente.
«Siete due streghe!» avevamo centrato il punto. «Sono confusa.» le bastava un bacio per confonderla?
L'abbracciammo vedendola triste. Harry aveva il potere di confondere la gente anche solo con uno sguardo. Molte ragazze si erano innamorate di lui così, ma lui non aveva occhi se non per la mia amica. Ed ora lei era confusa per lui.
«Ti sei confusa con un suo bacio?» lei la guardò ed annuì «Caspita bacia davvero bene allora!» Julie era sorpresa.
«Benissimo. Anche troppo...» Oh finalmente l'aveva ammesso.
«Non posso non darti torto. Cioè posso immaginare!» mi sono fregata con le mie stesse mani.
«Che vuoi dire?» mi chiesero le mie amiche interessate più che mai.
«Ehm nulla...» sorrisi, il sorriso era più falso della faccia rifattissima di Brianne Tiffany Jenkins o della gentilezza di Landon.
Maledetta boccaccia!
«L'hai baciato?» tutta la stima che avevo dato a Julie poco prima era svanita. Sii dalla mia parte!
Dovevo uscire da questa 
situazione al più presto.
«No!» risposi troppo veloce. «Stai mentendo!» Fanc.. un bel giro Julie! Tanto anche se negavo loro avrebbero capito che stavo mentendo. 
«Sì, ma molto tempo fa..»
«Hai tradito Liam?» a Julie stava troppo simpatico Liam. Le stava simpatico tanto quanto Niall le stava antipatico.
Scossi 
la testa, non avevo mai tradito Liam.
«E quando allora?» mi chiese troppo curiosa Sophie.
«Prima che mi fidanzassi con Liam...» quella cosa io ed Harry c'eravamo promessi che non la doveva sapere nessuno ed io cretina me lo sono fatta scappare.
«Racconta.» ormai il danno era fatto. Questi due giorni vanno avanti a ricordi!
 
 
«Mi stai dicendo che non hai mai baciato?» ho fatto male a confessarglielo, perchè mai l'ho fatto?
Ah già, la sua troppa curiosità.
«Sì.» abbassai la testa in imbarazzo e lui se ne accorse.
«Scusami, non volevo...» si scusò infatti. «No, tranquillo.» aveva ragione ad esserne sorpreso. Tutti i miei amici l'avevano dato, io ero l'unica ancora che non c'era riuscita. 
«Neanche a Liam?» mi piaceva da due mesi ma non gliel'avevo confessato, lo sapeva solo Harry e l'aveva capito Louis.
«Neanche stiamo insieme...» purtroppo quella era la verità. «A lui piaci, penso che te l'abbia fatto capire.» beh non che l'abbia fatto capire chiaramente. Praticamente mi aveva prestato un Cd che agli amici non l'aveva mai fatto toccare, neanche sfiorare. Loro dicevano che era perchè gli piacevo ma io penso che sia perchè io sono più affidabile di loro.
«Non significa nulla.» 
«L'ha anche ammesso a Niall.» Ok, questo cambiava solo un po' le cose. 
«é un problema!» e lo era, se un giorno si fosse creata l'occasione in cui non ci dichiariamo e poi arriva il fatidico momento in cui ci dobbiamo baciare, io che faccio?
«Quale sarebbe il "problema"?» fece due virgolette con la mano all'ultima parola.
«Se capita l'occasione in cui lo devo baciare..» lui aspettava che completassi la mia frase. «Cosa faccio?»
«Lo baci?!» disse con fare ovvio. Faceva tutto semplice lui!
Di ragazze ne aveva baciate a migliaia ed anche di più, il 
problema non se lo poneva minimamente.
«Non so come si fa.» ammisi.
«é semplice... Viene spontaneo.» cercò di consolarmi, mi stavo deprimendo inutilmente. «E se sbaglio?»
«Ho un'idea...» lo guardai sperando che forse qualcosa che valeva la pena di ascoltare.
Se lui se ne sarebbe uscito con la 
banca dei baci per beneficenza in giro per il paese, gli avrei urlato contro quanto fosse stupido.
Ma invece mi sorprese. «Baciami!» Eh? Ma era impazzito? «Solo per toglierti il problema...» beh effettivamente.. Accettai, prima che cambiasse idea. Lo baciai.
 
                                                                                                                   
 
«Ti piacque?» mi chiese Sophie irritata. Oh, era gelosa! Che cosa dolcissima.
«Non quanto è piaciuto a te.» 
«Ah quindi vi siete dati un bacio...» Julie interveniva sempre.
«Mmm sì...» devo frequentare un corso di recitazione, sono pessima a mentire!
«Stai mentendo!» se ne accorsero.
«Sì, ce ne sono stati altri due o tre.» Sophie mi guardava male «Sono serviti come ripasso al primo, nulla di più.» non era del tutto vero ma meglio farglielo credere.
«Va bene. Basta confessarvi! Lo shopping ci attende.» ci prese per mano Julie, trascinandoci dentro i camerini, lanciandoci abiti a caso da provare.







Note dell'autrice:
In questo capitolo Zayn, Louis e Liam non compaiono proprio e per una piccola parte ci sono Niall e Harry :)
Però conosciamo un po' Sophie e Julie che come ho già detto nel capitolo precedente, diventeranno importanti per la storia!
Si viene a sapere che a Sophie il bacio dato alla festa era piaciuto, scopriamo che Julie non sopporta Niall e nei capitoli futuri oltre a litigi continui, verrà spiegato il perchè. :D
Spoiler: Già dal prossimo si vedrà una piccola litigatina loro! 
Ma non aggiungo altro, sotto lascio direttamente lo spoiler su una piccola scena.
Lascio l'abbigliamento di Joyce:
 http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=66448820
E l'abbigliamento di Julie e Sophie: http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=66450829

                     Auguri Zayn!


Spoiler:
«Con un Dj figo a disposizione la discoteca si può anche evitare.» sapevo che Zayn parlava di sè, ma non gli avrei dato la soddisfazione di considerarsi figo, anche se lo era. Anche tanto.
Ma che pensieri sono? Tu a lui non lo devi sopportare.
«Chi sarebbe questo Dj figo?» mi guardò malissimo e Niall non potè evitare di ridere così come Liam.
«Sì, effettivamente hai ragione... Figo per me non è abbastanza!» se la tirava troppo.
«Secondo me sei solo troppo convinto!» i ragazzi non facevano altro che ridere a quello scambio di battutine.
«Mi dispiace, sono più divertenti loro delle vostre litigate!» disse Louis riferendosi alle litigate di Julie e Niall.


Da quel poco che si sono viste, cosa ne pensate di Julie e Sophie?
E soprattutto di Joyce?
Me la lasciate una piccola recensione? :)

Oggi il badboy di Bradford compie 20anni **

                     Auguri Zayn!


Ahahahahhhahah ok, ora vi saluto!
Al prossimo capitolo! <3
             ValeA

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

Erano passati sei giorni dall'arrivo di Malik in città e il nostro rapporto, se così si può definire, non era cambiato molto. Ci salutavamo ma non avevamo mai avuto una conversazione decente. 
In questo momento ci trovavamo nel salotto di casa Tomlinson, i genitori di Louis erano ancora fuori città, e stavamo discutendo tutti del compleanno di Niall, fra quattro giorni esatti.
«Io propongo la discoteca.» si fece avanti Louis. «Ci sono molte ragazze lì!»
«Ecco perchè è meglio evitarla.» lo contraddisse Sophie, quel giorno erano presenti anche le mie amiche. Per fortuna non  Landon non era con noi perchè con Sophie avevano litigato come al solito.
Sophie era seduta tra Louis e me e Julie era molto lontana da Niall.
«Con un Dj figo a disposizione la discoteca si può anche evitare.» sapevo che Zayn parlava di sè, ma non gli avrei dato la soddisfazione di considerarsi figo, anche se lo era. Anche tanto.
Ma che pensieri sono? Tu a lui non lo devi sopportare.
«Chi sarebbe questo Dj figo?» mi guardò malissimo e Niall non potè evitare di ridere così come Liam.
«Sì, effettivamente hai ragione... Figo per me non è abbastanza!» se la tirava troppo.
«Secondo me sei solo troppo convinto.» i ragazzi non facevano altro che ridere a quello scambio di battutine.
«Mi dispiace, sono più divertenti loro delle vostre litigate!» disse Louis riferendosi alle litigate di Julie e Niall. Lui amava vedere quei scambi di insulti che si lanciavano, pensava che sotto sotto ci fosse del tenero tra i due. I due biondi si guardarono per circa cinque secondi e si lanciarono uno sguardo di fuoco.
«Ritorniamo all'argomento "festa"...» suggerì, prima che iniziassero a litigare.
«Ci deve essere abbastanza cibo...» propose Niall.
«Sì, magari anche due torte. Una solo per te e una per tutti gli invitati!» Julie non se ne tratteneva mai una.
«Sì, magari anche tanti clown tutti per te!» rispose alla sua frecciatina Niall, sapendo della fobìa della bionda. 
E pensare che una volta, circa 10 anni fa erano amici.
«No, mi sbagliavo.. Siete divertenti nello stesso modo.» Louis si divertiva. Io, Zayn, Niall e Julie lo guardammo male e lui se ne uscì con un "scherzavo".
«Facciamo un gioco?» propose Harry, vedendo che non si arrivava ad una conclusione perchè ci distraevamo facilmente.
«Quale?» chiese troppo interessata Sophie.
«Obbligo o verità.» di solito questo gioco non portava a nulla di buono, fui l'unica a dire di no. Sophie, Louis e Zayn accettarono subito. Liam, Niall e Julie dopo vari tintinnamenti si convinsero. Alla fine mi convinsi ed accettai, anche perchè mi scocciava stare lì a guardarli senza fare nulla. Ci sedemmo tutti a cerchio.
«Iniziamo da Louis.» decisi, così io sarei stata l'ultima del giro. Tutti ne furono d'accordo. Lui scelse obbligo.
«Vai dal vicino rompiscatole e regalagli tutte le carote che hai qui dentro casa.» gli dissi, lui a malincuore e dopo avermi dato della crudele andò ma non prima di salutarle una per una e addentarne anche una.
Ora toccava a Julie. Scelse anche lei obbligo.
«Bacia Niall per più di 10 secondi.» questo era l'obbligo che Louis aveva scelto per lei. Niall e Julie rifiutarono all'istante. 
«Un'obbligo è un'obbligo... Ci pensavi prima!» la rimproverai. Non vedevo l'ora di vederli baciare. Io penso che un giorno quei due si metteranno insieme e avranno tanti bimbi biondi, ne sono pù che convinta.
Con la faccia da cane bastonato di entrambi, si avvicinarono lentamente. Louis prese il cronometro per contare i secondi.
Finalmente si appicicarono le labbra, avevano due facce schifate. Secondo Louis si allontanaro prima del dovuto. «Eh no, sono passati nove secondi... Dovete ripeterlo.» guardai bene e il cronometro segnava quindici, li stava prendendo in giro. Non dissi nulla, era troppo bella quella scena. Loro sconsolati lo ripeterono. Harry fece una foto per ricordarsi di quel momento. Al decimo li feci fermare, avevano già sofferto abbastanza. Loro schifati si ripulirono la bocca con la mano.
Ora era il momento di Liam, lo conoscevo bene e sapevo che avrebbe scelto verità.
«Verità.» come previsto, appunto.
«Sapevi che non sei stato il primo bacio di Joyce?» la stronza della mia amica bionda si stava vendicando, per fortuna lui ne era a conoscenza, gliel'avevo detto quando ci mettemmo insieme ma non gli avevo detto con chi ebbi il mio primo bacio e lui non indagò mai oltre.
«Sì.» ci rimase fregata, si aspettava un no.
Era il turno di Zayn.
«Obbligo!» Liam sorrise soddisfatto alla scelta dell'amico.
«Non devi guardarti allo specchio per almeno due ore.» Zayn sbiancò. Il ragazzo era troppo vanitoso, era un duro colpo per lui una cosa del genere. Annuì avvilito.
Dopo di lui c'era Niall. Niall avendo visto i precedenti scelse la verità.
«Ti è piaciuto il bacio di prima?» mi aspettavo di peggio da Zayn.
«Mi ha fatto schifo!» sputò rabbrividendo al ricordo.
«Non è mica colpa mia se non sai baciare...» lo rimbeccò Julie. 
«Anche nei film targati Disney ci sono baci migliori del vostro.» Harry se ne uscì con un rimprovero ad entrambi per chiudere il discorso.
Sospirai, era inutile provare a farli andare d'accordo. Passammo al prossimo, era il mio riccio preferito.
«Obbligo.» Niall sorrise furbo.
«Bacia Sophie per più di 10 secondi.» senza farselo ripetere alla mia amica, gli stava facendo un piacere. 
«Anche 15 secondi...» e la baciò, lei non disse niente e Louis come aveva fatto prima con Niall e Julie li cronometrava. I dieci secondi erano passati da un pezzo ma nessuno osò dividerli.
Al trentacinquesimo si staccarono per prendere fiato.
«Wow, potete fare gare di apnea.» si congratulò Louis per il bacio. Harry sorrise imbarazzato e lo stesso fece Sophie.
Avevo paura di quello che mi avrebbe potuto chiedere lei, non le era andato tanto giù che io avessi baciato in passato Harold.
Era il turno di Sophie.
«Verità.» disse non trattenendo un sorriso per il bacio avvenuto poco prima.
«Lasceresti Landon per me?» Harry era un mito. Solo lui poteva baciarla e fare domande del genere, davanti a tutti e sapendo che lei fosse fidanzata.
Lei ci pensò bene, sapevo che voleva dire sì. Ma non lo avrebbe ammesso facilmente.
«Forse sì.» ammise ma ad Harry quella risposta non bastava, voleva un sì o un no. Non un forse.
«Devi rispondere sì o no.» maledetta la mia boccaccia, ora ero sicura che si sarebbe vendicata in un qualche modo.
«Sì.» rispose calma. Harry le scoccò un bacio veloce.
«Ci avete preso gusto!» li prese in giro Niall.
Ora toccava a me.
Sapevo che non l'avrei passata liscia. Sophie mi guardava e mi incuteva timore per quello che avrebbe potuto chiedere.
Sapevo che scegliendo obbligo o verità non cambiava nulla, lei aveva in mente qualcosa in entrambi i casi. Forse però la scelta più giusta era la verità, se avessi scelto obbligo lei mi potrebbe far baciare Zayn e non sarebbe la cosa migliore per nessuno, soprattutto non davanti Liam. 
«Verità.» se mi avrebbe chiesto qualcosa di Zayn me l'avrebbe pagata, sapeva quanto non volessi ricordare quell' imbarazzante periodo.
«Hai mai baciato Harry?» avevo due amiche sceme. A questo punto preferivo una domanda su Zayn, era meno imbarazzante davanti a Liam, almeno di Zayn e della cotta lo sapeva.
Harry stava bevendo l'acqua e per poco non si strozzò. Aveva lo sguardo rivolto verso di me, sembrava volesse dire "gliel'hai detto?" annuì a quella domanda silenziosa.
«Sì, l'ho baciato.» Liam si aspettava un no ma ora dal suo sguardo capivo che voleva delle spiegazioni.
Louis rideva. Che ci trovava di divertente?
«Che ti ridi Lou?» chiese giustamente Liam.
«Finalmente ne venite a conoscenza!» già lo sapeva? Chiesi spiegazioni ad Harry ma lui mi fece capire che non aveva detto nulla.
«Se vi state chiedendo come faccio a saperlo, a mia discolpa posso dire che vi ho visti!» ci aveva visti e non aveva mai detto nulla?
Aveva avuto occasione per prenderci in giro ed aveva evitato? Quel ragazzo mi sorprendeva.
«L'ho fatto solo per Joy!» chiarì dopo che tutti si ponevano la stessa domanda.
«Liam, non è come pensi... é lui il mio primo bacio ma nulla di più.» spiegai al mio ragazzo che già si era fatto passare per la testa centinaia di possibilità.
«Come mai non me l'hai detto?»
«Era un segreto tra me e lei.» parlò al mio posto Harry.
«Ma qua lo sapevano tutti tranne me.» effettivamente è vero.
«Con loro me lo sono fatta scappare per sbaglio e lui ci ha visti ma io non ne sapevo nulla!» e quando sembra che risolvi tutto c'è chi se ne esce con qualcosa che non deve dire. A chi mi riferisco? A Louis.
«Che vuoi che sia? Anche io l'ho baciata!» tutti lo guardarono sbigottiti. E poi si voltarono verso di me, increduli.
Beh si, avevo baciato 3/5 dei ragazzi.
 
 
 
«So baciare?» ma è normale che qualcuno entra nella tua camera alle cinque del pomeriggio per fare uno domanda del genere?
«Sto studiando.» gli feci notare ma lui fece finta di niente, rimaneva ancora davanti la porta ad aspettare. «Qualunque sia il tuo problema, vieni più tardi! Domani ho un compito importante e la Brown ci sta due secondi a rimandarmi.»
quella 
vipera diceva che ci stava dando un'ultima opportunità perchè non voleva bocciarci, la verità è che lei ama farci soffrire fino all'ultimo momento. Quanto odio lei e la sua materia!
«Neanche se è una questione di vita o di morte?» cosa ci poteva essere di così importante da interrompere il mio piano di studio?
Sì, perchè avevo in piano di studiare ma era difficile metterlo in atto. Troppo difficile.
«Ad esempio?» chiesi interessata.
«Sai la rossa del mio corso di Inglese?» ok, mi stavo pentendo di avergli dato la mia disponibilità ed ancora non aveva raccontato nulla.
«La Stevens?» annuì felice sentendo il cognome della ragazza, era carina ma niente di più.
Lo invitai a continuare il suo 
discorso, non avevo tempo da perdere perchè dovevo studiare.
«L'ho baciata, non ti sto a spiegare come siamo arrivati a quel punto..» e non lo voglio sapere. «Però lei dopo si è staccata e se ne è andata di corsa...»
«E quindi?» non capivo dove voleva andare a parare...
«Non capisci?» ma cosa dovevo capire? Non c'era nulla da capire... Feci segno di no, non capendo quello che mi voleva far  "capire" lui.
«Se n'è andata!» alzò la voce come se stesse parlando con un'interdetta.
«L'ho capito Lou, magari aveva degli impegni...» cercai di essere convincente.
«O magari sono pessimo a baciare...» mi disse lui triste. Finalmente ho capito il "problema".
Ora capivo perchè era entrato in 
camera mia facendo la domanda "so baciare?"
«Ti direi di sì ma sarebbe una bugia...» lui mi guardò triste, avendo interpretato male le mie parole. « »Nel senso che non lo so, mica ti ho mai baciato...» gli spiegai.
«Baciami!» Ok, questa scena per me era come un deja-vu. L'avevo avuta circa due settimane fa con Harry, il problema però era diverso.
Scossi la testa, non ne avevo intenzione. Era un amico, era imbarazzante. Più di quanto lo potesse essere con Hazza.
Lui se ne fregò e mi baciò, non ebbi neanche il tempo di accorgermene che era già sulle mie labbra. 
Volevo staccarmi ma le sue labbra erano morbide (*_* la faccia di Joy in questo momento) e mi era impossibile perchè mi teneva il viso con le sue mani.
Quando ci staccammo lui voleva un'opinione.
«Meraviglioso!» misi troppo entusiasmo. «Cioè simpatico!» mi corressi.
«Simpatico?» mi guardò ridendo.
«Sì.» ammisi imbarazzata.
                                                                                                                
 
Così era avvenuto quello scambio di labbra con Louis e l'avevo appena raccontato io per non peggiorare la situazione.
«Addirittura bacia meglio di me?» chiese Harry al ricordo delle mie parole finali. 
«Meglio di Niall di sicuro...» commentò Julie, anticipando una mia risposta alla domanda precedente.
«O di te...» controbattè il biondo.
«Impossibile, io bacio decentemente.» Rispose lei con fare superiore. «Chiedi in giro ai miei ex!» 
«Forse devo aspettare che escano di prigione... Sai mi trovo a disagio in quei posti.» beh, non si poteva dire che Julie frequentasse dei ragazzi per bene.
«Brandon non è tutti i miei ex ragazzi...» si offese. Quel ragazzo è il peggiore che abbia frequentato, io e Sophie fummo sollevate quando si lasciarono.
Non si amavano davvero, quel periodo per lei era quello della ribellione. Faceva tutto quello che non andava bene ai suoi genitori solo per farli arrabbiare, l'adolescenza porta anche a questo.
«E James o Alan?» 
«Loro non sono mai stati in prigione.» ma per poco non ci andavano, evitai però di intrommettermi.
Avrei peggiorato la situazione.
«Ma hanno violato la legge, o mi sbaglio?» Ormai abituati alle loro litigate, nessuno più si prendeva la briga di fermarli.
Era del tutto inutile, un pretesto per litigare l'avrebbero trovato comunque.
Lei non sapeva che rispondere, così l'attacco.
«Beh neanche tu hai frequentato gente tanto raccomandabile, o mi sbaglio?» lo scimmiottò, copiando il tono del ragazzo alla sua frase fatta prima.
«Solo perchè hanno le tette rifatte o i capelli tinti non vuol dire che sono tipe poco di buono.» aveva ragione se la si vedeva in questo modo, ma le sue ex non era delle santerelline. Avevano in mente sempre e solo una cosa. E non pensate male!
Era apparire al meglio ed essere sempre al centro dell'attenzione. Erano tutte tette e niente cervello.
«E poi Megan o Kate erano più acqua e sapone di te.» quelle due appena nominate erano le sue ex più serie, due ragazze davvero simpatiche e col giusto senso dell'umorismo.  
«Due sfigate.» sembrava quasi gelosa quando lo disse.
«Sempre meglio di te!»
«Ne dubito...» erano uno di fronte all'altro e si stavano guardando negli occhi.
Noi li guardavamo aspettando con due ipotesi in mente: o si sarebbero baciati o lei l'avrebbe schiaffeggiato. La prima sarebbe stata da filmare la seconda da evitare a prescindere. Si stavano ammazzando con lo sguardo.
«Sei troppo sicura di te...» gli fece notare lui.
«Perchè non dovrei esserlo? Cosa ho in meno di quelle?» se prima sembrava che lei fosse gelosa ora invece ne ero certa. 
Guardai Sophie e lei sembrava pensarla come me, dovevamo fare delle chiacchere con quella biondina.
Lui sembrò pensarci su, poi si decise a parlare.
«Hanno più forme di te!» forse l'unica cosa che lei non aveva. Poi lei secondo il mio parere era mille volte meglio in tutto.
«Sì, però ho un cervello che non fa le ragnatele dentro la scatola cranica...» sorrisi, non potevo darle torto. Era la più furba tra noi tre ed anche la più geniale qualche volte.
«Basta, se vi dovete dichiarare il vostro amore segreto fatelo ora, oppure smettetela!» li interruppe Harry. Finalmente loro si accorsero che c'eravamo anche noi lì. Imbarazzati si sedettero, l'uno lontano dall'altro. 
Non avevamo nulla da fare, ci stavamo guardando tutti neglio occhi. Mi ricordai che Harry mi aveva fatto una domanda prima che i due biondi iniziassero a litigare. 
«Rispondendo alla tua domanda Harry, tra te e Louis bacia meglio...» Loro aspettavano sentendosi già la vittoria in tasca, guardai Liam che sembrava infastidito « Liam.» conclusi, ci rimasero male, mentre Liam venne a stamparmi un bacio sorridendomi.
Ma io la pensavo sul serio così.

 

Note dell'autrice:

Questo capitolo doveva essere pubblicato ieri ma ho avuto vari impegni...
Ma quando avevo trovato cinque minuti per pubblicare, che è successo? Mi sono presa un chiodo lungo e arruginito alla pianta del piede mentre camminavo tranquillamente per strada con mia sorella!
Quindi quello che è successo dopo si può immaginare, menomale che c'era anche mia sorella, se no chi correva ad avvisare mia madre?
Diciamo che questo sabato è stato uno dei peggiori e da non ripetere mai più, ma a voi questo non interessa e quindi passiamo al capitolo! :D
Allora questo capitolo devo ammettere che non mi fa proprio schifo, anche perchè da qui si capisce un po' di più su come si evolverà la storia e infatti sono entrate in scena Sophie e Julie!
Simpatica Julie e la sua simpatia nei confronti di Niall, vero? *-* ahahahahahah
Amorevole Sophie e il suo amore (?) nei confronti di Harry, vero? ahahahahah
Eee un applauso a Joyce che ha baciato anche Louis oltre il suo ragazzo (ovvio xD) e Harry (lo abbiamo scoperto nel capitolo precedente :O)
Che altro aggiungere? Ah, Buona Domenica a tutti e buon pranzo! :)


*Dimenticavo di aggiungere l'abbigliamento: http://www.polyvore.com/capitolo_10/set?id=66451547 (le ragazze durante l'obbligo e la verità)

e Joyce durante il Flashbackhttp://www.polyvore.com/capitolo_10/set?id=66452069

Non metto lo spoiler per mancanza di tempo ma aggiornerò più presto del solito, venerdì se tutto va bene :)



 
Al prossimo capitolo :D

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


                                                                                           Capitolo 11

Sono una cretina, una stupida cretina idiota.
Oggi è il compleanno di uno dei miei migliori amici ed io non gli ho comprato nessun regalo. Sono troppo stupida.
Chiederei ai miei migliori amici di unirmi a loro per il regalo, ma che figura ci faccio?
*Ciao Harry, come va? Non ho fatto il regalo, posso farlo con voi?* certo, forse lo potrei chiedere diversamente ma ci farei sempre una bella figura di sostanza marrone e nauseabonda.
Ma il problema non è che sono senza un regalo perchè si potrebbe anche risolvere uscendo e comprandone uno, il vero problema è che io sono negata a farne e non ho nessunissima idea di cosa comprare. Male, molto male.
Se chiedessi a Julie e Sophie? Loro sono state invitate, ho dei dubbi sulla presenza della bionda ma sulla rossa ci scommetto che sia presente, per amor di Harry ovviamente. Certo, si porterebbe dietro quell'idiota, più di me, del suo ragazzo ma verrà.
I miei dubbi ricadono su Julie perchè lei non è particolarmente fan di Niall Horan, non lo è proprio a dir la verità.
Ma tentar non nuoce e loro sono la mia ultima speranza.
Dopo fari "tu, tu, tu" del mio cellulare, qualcuno si decide a prendere il telefono. 
«Julie, ti ho mai detto quanto io ti voglio bene?» forse aprire una conversazione così non è un'idea geniale, con lei non attacca.
«Non mi hai chiamata per dirmi quanto mi vuoi bene... quindi passiamo al vero motivo...» mi rispose assonnata. «Quindi, che ti serve?» l'aveva capito che la mia chiamata nascondeva un favore, non che ci volesse la scienza.
«Ehm... Vai al compleanno di Niall?» Dimmi di sì, dimmi di sì ti prego!
«Solo perchè devo un favore a Sophie.» Oh no, lo sapevo che non avrebbe mai acc... Oh aspetta, ha detto che deve un favore a Sophie? E quindi sarà presente? Inizio a saltare come una pazza sotto lo sguardo di mio padre, che toglie gli occhi dal suo giornale squadrandomi. Mi ricompongo e lui sospira dicendo "Bah, ragazzi!" ritornando di nuovo al suo giornale.
Mi chiedevo come mai non fosse a lavoro, il suo giorno libero era la domenica. Perchè era a casa se oggi è Giovedì?
Ma aspetta... stavo facendo altro due secondi fa... Mi distraggo troppo facilmente!
Julie attendeva ancora una mia risposta..
«In che senso le devi un favore?» se glielo avessi detto subito ciò che mi serviva, mi avrebbe urlato dietro un no e ataccato il telefono in faccia. 
Siccome so che dopo lo farà lo stesso, intanto mi faccio spiegare cosa ha combinato Sophie, essendo curiosa, e poi magari la faccio chiudere come un'isterica.
«Ti ricordi quando mi ha fatto quel favore con Alan?» sì, lo ricordavo. Quando Julie non aveva il coraggio di lasciarlo e si propose volontaria Sophie.
Io le dissi categoricamente no, non mi sembrava giusto lasciarlo al posto della sua ragazza ma Alan era un tipo complicato e forse era meglio che lo facesse Sophie, come poi è avvenuto. L'aveva presa con meno rabbia.
«Sì.» 
«Beh, le dovevo un favore. Sai il cugino stupido ma bello di Landon?» ok, nella famiglia di Landon nessuno era perfetto, tutti soffrivano un po' di stupidità. Però in compenso avevano la bellezza. Molto probabilmente quando distribuirono la
stupidità loro fecere due volte la fila, se non tre. Zayn sicuramente la fece tre volte per la bellezza! Perchè penso su Malik?
Non c'entrava assolutamente nulla.
«Sì, Frank...» meglio continuare a farla parlare, prima che i miei pensieri pensano cose che non devono neanche far passare per l'anticamera del cervello.
«Proprio lui, ci devo stare tutta la sera per non farlo avere tra i piedi a Sophie.» 
«E Landon?» come mai non lo aveva nominato?
«Lui non viene, si è preso la febbre molto alta e la fa tenere sott'occhio da suo cugino, ma lei vuole stare... » la interruppi.
«Con Harry, ma deve lasciare Landon! Così sta con due piedi dentro una scarpa. Di Landon non mi importa, ma Harry è il mio migliore amico e non voglio vederlo soffrire per colpa sua.»
«Ma glielo dovevo.»
«Lo so...» lo sapevo ed infatti non ero arrabbiata con lei. 
«Per cosa mi avevi chiamata?» bene, era il momento della verità. O mamma mia, quanto sono cagasotto!
Mi stavo spaventando della reazione di una delle mie migliori amiche! Al massimo dirà di no, sicuramente.
«Non ho fatto il regalo a Niall... Tu e Sophie avete già fatto qualcosa?» chiesi facendo il tono più mieloso del mondo. Lei, al contrario di ciò che mi aspettavo non chiuse la chiamata. 
«Non che mi interessi molto ma... Avevamo in mente di unirci a te!» avevano avuto la stessa idea.
Siamo sempre al punto di partenza, siamo senza regalo!
 
 
   **********
 
Avevo parlato al telefono circa due ore fa con Julie, c'eravamo date appuntamento a casa mia per andare per i negozi.
Avevamo avvisato anche Sophie. Fra circa 10 minuti sarebbero dovute arrivare, ritardi permettendo.
Suonarono al campanello.
Magari per una buona volta erano anche in anticipo. Andai ad aprire, perchè c'ero solo io in quella casa.
Mio padre era andato con mia madre a fare la spesa portando la piccola Hailey, mi chiedevo perchè oggi non lavoravano. E Josh, beh lui era da qualche parte con qualcuno facendo qualche cosa. Praticamente sono molto informarta della vita di mio
fratello, che sorella fantastica!
Alla porta stranamente non trovai le mie amiche ma Louis ed Harry inginocchiati con le mani a mo' di preghiera. Dietro di lui, c'erano imbarazzati dal loro comportamento Liam e Zayn. Li guardai sconvolta. «Che ci fate voi qui?»
«Tu sei femmina!» che genio.
«Oh Malik, sei un grande osservatore!» Louis rise ed Harry faceva la faccia da cane bastonato. Ma che volevano questi alle quattro di pomeriggio in casa mia.. e perchè c'era anche Zayn?
«Ci serve un parere femminile.» si spiegò al posto suo Liam. Ma che..? Non avevano mica intenzione di vestirsi da femmine per il compleanno di Niall?
«Che avete in mente?» non volevo fare ipotesi, con loro era impossibile. Potevi pensare centinai di cose e poi l'unica ipotesi era quella a cui non avevi proprio pensato. Li feci andare dritti al punto.
«Ehm noi... Non abbiamo, ti giuro che volevamo ma... poi gli impegni sai com'è... l'organizzazione e cose varie e quindi non ci abbiamo proprio pensato... siamo degli stupidi penserai, forse è davvero così ma...» Mi ero persa al primo tintinnamento, ma 
che significava quello che volevano dire..?
«Non ho capito nulla.»
«Quello che volevamo dire è che...» iniziò a parlare Harry che si bloccò immediatamente, come spaventato.
«Oh per l'amor del cielo! Andate dritto al punto!» mi stavano solo confondendo e non avevo molto tempo da perdere, fra un po' sarebbero arrivate le mie amiche.
«Ecco noi... Noi non abbiamo nessun regalo per Niall. Le ragazze sono brave con i regali...» si fece coraggio Zayn che parlò, mentre Louis ed Harry ancora inginocchiati, mimavano un "Ti prego, aiutaci!" e Liam mi guardavamo imbarazzato, come se avesse fatto qualcosa di imperdonabile.
Le ragazze sono brave? Non era assolutamente vero. Un esempio lo eravamo io e le mie amiche. 
«Perchè non ti arrabbi? Perchè non ci insulti dicendoci che siamo degli idioti?» chiede Harry sorpreso dalla mia calma.
«Potrei farlo, ma poi lo direte anche a me.» loro mi guardarono confusi. Liam sembrò capire...
«Neanche tu...» annuì.
«Perfetto, che ci fai ancora lì? Andiamo a comprare qualcosa!» Louis mi stava trascinando dentro. Non mi faceva neanche parlare per dire che stavo aspettando Sophie e Julie per il regalo. Presi un giacchettina veloce e quando stavo per dire ai ragazzi di aspettare, spuntarono da dietro l'angolo le mie amiche.
«Che ci fate tutti qui?» domandò disinteressata Julie. Sophie appena vide Harry le si illuminarono gli occhi e lo stesso fu per lui.
Era chiaro che si volevano, e allora perchè lei non si decideva a lasciare una volta per tutte Landon?
«Anche loro sono senza un regalo.» spiegai velocemente.
 
 
 
   **********
 
Io, Julie, Sophie e i quattro ragazzi ci trovavamo al centro commerciale senza una meta ben precisa.
«Ma se uscisse di casa?» stavamo parlando di Niall e la rossa, appiccicata ad Harry, si era preoccupata che il biondo sarebbe potuto uscire e scoprirci. 
«Non può, ha mangiato così tanto che si è addormentato.» spiegò Zayn.
«Sei sicuro?» non ci credeva del tutto, come me del resto. Julie se ne stava fregando, camminava con una voglia pari a zero.
«Sì, ero passato da casa sua per dire alla madre di non farlo uscire ed intrattenerlo tutto il giorno e lei mi ha detto che non c'era nessun problema perchè dormiva e come minimo avrebbe dormito fino alle sette. Julie si fermò di colpo.
I nostri occhi erano puntati su di lei.
«Sonno pesante, il ragazzo!» disse e noi che pensavamo che avesse avuto qualche idea geniale su cosa comprare... Sarebbe stato comunque impossibile, figurati se ci stava pensando. 
«Un orologio?» propose Zayn. 
«Regalato l'anno scorso.» rispose Liam.
«Un portafoglio?» 
«tre anni fa.» questa volta fu Harry a parlare.
«Un profumo?» 
«Quattro anni fa!» ed ora fu Louis, praticamente gli avevamo regalato di tutto.
«Una polo?»
«Due anni fa...» dissi infine io. Ecco, eravamo a corto di idee. Ci fermammo tutti a pensare a qualcosa. 
Chi proponeva cose assurde tipo una statuetta con un un'unicorno. Questo era Louis. 
Chi proponeva qualcosa che non avrebbe mai usato, un libro. Liam, e chi se no? 
Chi proponeva un biglietto aereo solo andata per la Cambogia, pur di toglierselo dai piedi. Non era difficile capire che si trattasse di Julie.
Chi proponeva qualcosa da mangiare, il più scemo era il riccio.
«Un'idea più brutta dell'altra, senza offesa eh!» li guardai e mi guardarono sconcertati per il mio commento.
«Almeno noi stiamo pensando a qualcosa!» dissero offesi Louis e Julie contemporaneamente.
Bene, avrei pensato a qualcosa io. Li lasciai lì e loro mi chiesero dove stessi andando, seguendomi. Tutti.
Dovevo pensare. Se rimanevo là, non avrei avuto nessuna idea, magari camminando e guardando i negozi mi sarebbe venuto qualcosa in mente. Mi voltai guardando alla mia destra, un negozio che vendeva cose per animali. Da escludere. 
Mi voltai alla mia sinistra, un negozio che vendeva intimo. Anche questo da escludere, sarebbe stato imbarazzante!
Del tipo: "Niall, questo è il tuo regalo." Lui lo apre e si trova un paio di boxer?! Troppo imbarazzante. 
Scoppio a ridere, immaginandomi la sua faccia. 
«La tua ragazza è impazzita?» sento sussurare Zayn a Liam, mi volto fulminandolo ma lui fa finta di nulla. Come se non avesse parlato.
Mi guardai attorno ed ancora nulla. Eravamo sette persone e non riuscivamo a concludere nulla.
Passammo il negozio di scarpe, tre negozi di vestiti, un McDonald's, un erboristeria, due gioiellerie, un negozio di elettronica, uno che vendeva sanitari e.. aspetta c'era davvero un negozio di gabinetti qui?! E da quando?!
«Non vorrai comprargli un W.C. vero?» disse Zayn avvicinandosi. 
«No, certo che no!» ma era davvero idiota il ragazzo. Come può solo pensare che io possa regalare un water?
«Si può sapere dove ci stai portando?» 
«Da nessuna parte, siete voi che mi state venendo dietro... Io sto solo facendo un giro per farmi venire in mente qualcosa.» dissi seccata rivolgendomi anche agli altri.
Senza dargli la possibilità a nessuno di loro di poter parlare continuai a camminare.
Un negozio di articoli per la cucina, sì magari uno scolapasta!
un negozio che vendeva occhiali, un negozio borse, un negozio di musica, un neg.. no aspetta! Un negozio di musica? Perfetto.
Lui amava la musica e suonare la chitarra. Sono due volte genio! Una per aver pensato al negozio, Ok, non proprio pensato, ed
uno per aver pensato al regalo.
«Amatemi.» mi voltai verso di loro, mi guardarono tutti confusi. Indicai il negozio di musica, ci fu chi capì e chi no.
«Geniale!» Harry lo disse con tutto l'entusiasmo che possedeva, baciandomi una guancia.
Liam a chi non aveva capito spiegò che lui amava la musica e che avremo potuto trovare qualcosa lì.
«Ma non gli si era rotta la chitarra?» disse Julie inconsapevole di essere stata geniale.
«Ti amo!» le dissi andandola ad abbracciare.
«Io no... preferisco gli uomini.» disse scherzando, non capendo il motivo della mia affermazione.
«è rimasto senza chitarra, no?» tutti annuirono.» Gliene regaliamo una noi.» tutti capirono.
Bene, sembravamo tutti d'accordo sul regalo di Niall, sarebbe stata una chitarra.
Anche Julie sembrava d'accordo, pensavo che si sarebbe lamentata di più.



Note dell'autrice:
Sono di fretta, scusate i miei errori e quelli di tutti gli altri capitoli che mi sono accorta di aver fatto ma sono sempre di fretta e non arrivo mai a ricontrollare quello che scrivo :(
Passando al capitolo, me la lasciate una recensione? *occhi da cucciolo*
Ringrazio a Vale_ lightblue per commentare sempre questi ultimi capitoli e ringrazio tutti quelli che l'hanno messa tra le preferite e seguite :)
Scusate se non vi cito, magari al prossimo capitolo con più calma! Lo so, nell'altro capitolo avevo detto di aggiornare Venerdì ed oggi è sabato ma la scuola purtroppo non mi lascia un minuto neanche per respirare e ieri ho dovuto studiare tutto il giorno filosofia :(
Ora vi lascio il link degli abbinamenti delle ragazze:

http://www.polyvore.com/capitolo_11/set?id=66520320 quello di Joyce
Quello di Julie e Sophie: http://www.polyvore.com/capitolo_11/set?id=66521561

Si vede l'immagine della protagonista con i ragazzi? 
Scusatemi se è sì perchè so che è davvero orrenda e se è no vi siete salvati da una schifezza :D

 
Al prossimo capitolo <3
ValeA

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12

Io e Liam eravamo appena arrivati al compleanno insieme a Louis, la festa era stata organizzata in discoteca. 
I ragazzi avevano pensato di affittare per una serata tutta la sala, Malik avrebbe fatto il dj e avevano ingaggiato mio fratello Josh, sotto mio consiglio perchè sapevo che aveva bisogno di soldi, ad occuparsi del bancone.
La pista era piena di gente che nonostante era ancora presto già si scatenava. Niall non era ancora arrivato, se ne occupava Harry e questo stava a significare ritardo assicurato.
Liam mi sussurrò all'orecchio qualcosa ma con la musica ad alto volume non capì nulla, mi prese per la mano ed io annuì. Mi lasciai trascinare finchè non arivammo alla consolle. 
«Zayn!» urlò Liam, sbracciandosi con le mani per farsi vedere mentre io dietro di lui venivo nascosta.
Il moro fece segno di avvicinarsi così Liam mi prese di nuovo per la mano e ci avvicinammo ancora di più. Loro si salutarono con una pacca sulla spalla, io ero imbarazzata, non sapevo cosa fare.
Mi guardai attorno cercando Louis o magari anche Harry e Niall. Il primo si era perso in mezzo a tutta quella confusione, degli altri due era ancora dubbia la presenza. Zayn fece finta di non vedermi ed io non feci niente per farmi notare.
Decisi di mandare un messaggio ad Harry, chiamarlo con tutto quel chiasso era un'impresa impossibile.
*Dove siete? Mancate solo VOI!* del fatto che mancavano solo loro non ne ero sicura, con tutta quella confusione era impossibile scorgere un volto d'amico.
Erano passati cinque minuti ed Harry non rispondeva, Liam e Zayn erano troppo impegnati a parlare per accorgersi di me.
Mi guardai ancora intorno finchè dall'entrata non vidi sbucare volti a me conosciuti. Erano una bionda ed una rossa insieme a Frank, il cugino Figo-ma-stupido di Landon. A dir la verità lo ricordavo più bello! Era da circa 1 anno che non lo vedevo, da quando era all'università. Sì, è difficile da credere che è stato accettato in un'università ed ogni tanto mi consolavo sapendo che se c'era riuscito lui, per me sarebbe stato un gioco da ragazzi.
La bionda indossava un vestitino verde-azzurro e la rossa ne indossava uno viola. La capigliatura di Julie era semplice, aveva lasciato i capelli lisci, Sophie li aveva avvolti in uno chignon.
Mi vibrò il cellulare, lo presi.
*stiamo per arrivare, il festeggiato deve pur farsi attendere :D*
*Styles sappiamo TUTTI che è colpa tua il ritardo..  xxx* non rispose nient'altro.
Riposi nella mia poschette il cellulare e guardai dove prima c'erano le mie amiche che adesso non vi erano più.
Dissi a Liam che stavo andando da mio fratello ma lui annuì senza ascoltarmi veramente. «Fratellino adorato!»
«Niente alcohol, sei minorenne!» ma come parte prevenuto! Ed io volevo solo fargli compagnia, non avevo intenzione di bere nulla. Almeno non ancora...
«Ero venuta a sapere come ti va?» non mi diede molta retta, diede a due ragazzi la loro ordinazione e guardò qualcosa dietro di me. Ma era cretino?
«Ti hanno lasciato sola?» disse indicando sempre il punto dove stava guardando prima. Mi voltai per capire di cosa parlava, c'erano Liam e Zayn che scherzavano. Ah, si riferiva a loro due!
«Forse... ma anche per sapere come stai!» Io un cuore d'oro, ci tengo al mio fratello adorato. 
«Bene.» il suo entusiasmo mi lascia sempre esterefatta, non mi ha neanche ringraziata per avergli trovato un lavoretto. Che fratello ingrato! 
Ok, fare conversazioni con lui era come parlare da soli, risponde il minimo indispensabile. 
Mi guardai sempre attorno, scrutando persona cercando di trovare almeno solo un volto amico. 
In pista non c'era nessuno, alla consolle il mio ragazzo e Zayn, al bar solo io e mio fratello. L'ultimo posto dove guardare erano i divanetti. Trovai subito Sophie che stava per addormentarsi, Julie che molto probabilmente stava insultando Frank, lo si capisce dalla loro espressione e poco più in là Louis con una ragazza mora.. Eh? Louis con una ragazza mora?
Oh il mio carotina che fa conquiste, che faccia da imbecille che sto facendo in questo momento però.
«Fai paura con quello sguardo!» interruppe i miei pensieri mio fratello. L'ho detto che era uno sguardo da imbecille!
«Chi è quella?» chiesi a mio fratello della ragazza che parlava tranquillamente con Louis nei divanetti. Lui guardò nel mio stesso punto. Ci pensò su un po' e poi disse «Eleonor Calder...» Eleonor? Bel nome! Ma come mai non mi è nuova? «Sì, frequenta dei corsi con me e ci sono uscito una o due volte...» Ecco perchè la conoscevo, era una vecchia fiamma di mio fratello!
Le sue fiamme duravano circa due o tre uscite, poi o le lasciava perchè troppo gelose e possessive o erano loro a lasciarlo perchè rompibip. Ma le capivo, neanche io lo sopportavo la maggior parte delle volte.
Sentì applaudire e gente che si ammassava verso l'entrata, mi voltai e vidi una testa bionda e una riccia. Erano arrivati finalmente!
Il festeggiato sembrava Harry, vestito di tutto punto mentre Niall era più sportivo. Aspettai che tutta quella folla si sciogliesse per salutarli, odiavo la troppa confusione. «Non vai?» chiese mio fratello. 
«Non subito...» mi allontanai dal bancone facendogli un cenno con la mano a mo' di saluto. Liam e Zayn non erano più dove li avevo lasciati, molto probabilmente erano nella mischia. Anche Louis e Sophie non erano più nei divanetti. Julie era sempre lì ma c'era da aspettarselo, stava ancora litigando con Frank. Andai verso di lei.
«Sei un'idiota!» lo stava insultando e lui manteneva un'espressione da cretino. Come se gli stesse facendo un complimento e ne era compiaciuto. «E anche cre... Hey Joy, come va?» si interruppe a metà insulto.
«Già litighi?» le domandai sarcastica.
«é difficile non farlo con un troglodita del genere...» non potevo darle torto. Lui ora fissava un punto senza guardarlo veramente, aveva lo sguardo perso nel vuoto.
«Andiamo da Niall?» le chiesi, non poteva fare la maleducata e restare tutta la serata rintanata in quel divano con Frank. 
Lei scosse la testa, si sedette ancora più comoda di prima. «Preferiresti stare con lui?» lei ci pensò su e poi annuì convinta. 
«E tu perchè non ci sei ancora andata?»
«Volevo salvarti da lui ma... ma se tu non accetti il mio aiuto io... Vado ora...» la confusione stava per svanire. Guardai bene e Harry e Sophie stavano uscendo fuori, molto probabilmente non li avrei visti per tutta la sera. 
«Aspetta!» venni bloccata mentre me ne stavo andando. 
«Sì?» non potei non trattenere una risata quando vidi la scena che mi si presentava davanti. Frank stava abbracciando Julie, come se tutti gli insulti non fossero stati rivolti a lui. Come se non fosse successo nulla. 
«Vengo con te pur di togliermelo dalle scatole.» cerco di alzarsi invano. Lui glielo impediva, stretto ancora in quell'abbraccio. «Frank togliti dalle palle!» Gli urlò all'orecchio, lui si spostò confuso. 
Lei di corsa si apprestò a seguirmi ma quell'idiota era dietro di noi. Ma lo capiva che nessuno lo voleva tra i piedi? Ma chi l'aveva invitato? Va beh che c'erano un sacco di imbucati, però... Poi mi ricordai del favore che doveva a Sophie.
Arrivammo da Niall, gli andai addosso abbracciandolo.
«Auguri Nialler del mio cuore!» lo stritolai tutto. 
«Oh grazie Joyce del mio cuore!» oh ma che spiritoso, mi faceva il verso! Julie aspettava dietro di me con Frank.
Niall sembrò finalmente accorgersi di loro.
«Sono Frank, il ragazzo di Julie.» si presentò l'idiota, aspetta come si era definito? Lei lo guardò così male che per poco non le usciva il fumo dalle orecchie. Lei gli tirò un calcio negli stinchi, poi lo prese per il colletto «NON. SONO. LA. TUA. RAGAZZA.» scandì bene parola per parola, come se parlasse con un interdetto cosa che lui rappresentava al meglio. Niall guardava la scena, la sua espressione sembrava un misto tra lo scioccato e il divertito.
«Evidentemente non sei molto brava a mettere le cose in chiaro, Ellis.» la prese per i fondelli quest'ultimo. Frank stava ancora cercando di metabolizzare bene le parole.
«Tu sei sempre più scemo! Non è che la tinta ti è finita nel cervello, Horan?» ma anche nelle feste 'sti due devono prendersi a parole? 
«Divertente come sempre... Come mai ci "delizi" della tua presenza? Io mi ricordo un "neanche morta" da parte tua...» se non li interrompevo fra due minuti si sarebbe scatenata la terza guerra mondiale, era meglio evitarla.
«Smettetela! Mia sorella è meno infantile di voi...» si bloccarono all'improvviso da quella litigata guardandomi sconvolti, come se avessi commesso l'errore più grande della mia vita ad interromperli.
«Non mi guardate così.» cambiarono subito espressione. «Eravamo venuti solo per augurarti buon compleanno. Vero, Julie?» lei faceva l'indifferente. Mi avvicinai più verso di lei. «VERO, Julie?» urlai al suo orecchio.
«Sì vero...  Auguri ossigenato...» ma doveva per forza aggiungere qualcosa che non c'entrava nulla? Sì, quando mai lei evitava di insutare qualcuno.
«Grazie stupida bionda.» e lui non era da meno. Le loro conversazioni si limitavano ad insulti e frecciatine ed io non ho mai capito come da amici per la pelle sono diventati due estranei che si insultano gratuitamente. Ogni volta che ho chiesto spiegazioni hanno evitato sempre l'argomento con un "eravamo bambini" "Non ricordo" o "é stato molto tempo fa..." Bah!
«Anche tu lo sei uno stupido biondo!»
«Ma lo sanno tutti che non sono biondo veramente... l'hai detto anche tu qualche minuto fa.» beh, si era fregata con le stesse sue parole.
«Allora sei uno stupido moro tinto di biondo!» e poi si offendono se li chiamo infantili o bambini.
«Va bene, basta! Avete parlato già abbastanza... A dopo Niall.» gli scoccai un bacio sulla guancia mentre portai Julie il più lontano possibie da lui. 
«Amore, ti stavo cercando!» mi fermò Liam, feci segno a Julie di poter andare. Non se lo fece ripetere due volte. Glielo dovevo dire che era seguita da Frank? Mmm no, se la sarebbe sbrigata lei...
«Mi hai trovata.» dopo che mi ha abbandonata per parlare con quello con la cresta 365 giorni all'anno, 24 ore su 24.
«Che c'è?» domandò vedendo la mia espressione poco entusiasta.
«Nulla... mio fratello non mi da' da bere nulla che non sia acqua naturale, Julie e Niall non fanno altro che lanciarsi frecciatine, tu preferisci parlare con Malik che stare con me ma oltre questo va tutto bene!» parlai velocemente ed alzando sempre di più il tono di voce.
«Su tuo fratello sono d'accordo con lui, su Julie e Niall ormai ho perso ogni speranza e su di me... Beh mi dispiace, non volevo lasciarti sola ma mi stava raccontando una cosa diventente e...» iniziò a raccontarla anche a me ma non mi interessava più di tanto. Da quando era arrivato qui Malik, non facevano altro che parlare di lui o di cosa faceva lui, esaltando ogni suo pregio, parlando di quanto fosse bravo con le ragazze, di quanto fosse bello.. Anche il mio cervello ormai mi faceva pensare alla sua bellezza. Stupido cervello! 
«Mi stai ascoltando?» Eh? Che aveva detto? Annuì non avendo la minima idea di che avesse detto.
«Perchè non ridi? é divertente!» 
«Non mi vien da ridere... scusa vado a prendere una boccata d'aria... Troppa confusione!» purtroppo ero claustrofobica, mi stavo sentendo male per tutta quella confusione.
«Tutto bene? Ti accompagno?» anche se ce l'avevo un po' con lui, quando faceva il preoccupato mi si stringeva il cuore e non potevo non perdonarlo. Gli dissi di stare tranquillo e lo lasciai lì, uscì quasi di corsa.
Lui capì che era meglio lasciarmi da sola. Uscì dalla prima porta che trovai, la brezza serale mi fece rabbrividire. 
Avevo un vestitino nero che mi arrivava a metà coscia e il tempo a Londra non era mai dei migliori. Mi sedetti in uno scalino vicino la porta, cercavo di calmarmi. Cercavo di regolare i miei battiti. Sentì un rumore alle mie spalle, forse mi stavo sbagliando, forse Liam aveva voluto seguirmi. Feci finta di non sentire nulla.
«Stai bene?» mi voltai, non era Liam.
Era l'ultima persona che mi aspettavo di trovare dietro le mie spalle. Non risposi e lui si sedette accanto a me.
«Non parli?» io scossi la testa. Stavo ancora cercando di regolarizzare il mio respiro.
Sorrise. Sorrisi anch'io, senza sapere perchè.
«E poi dicono che sono io quello silenzioso...» mi voltai verso di lui, guardandolo negli occhi. Non me ne ero mai accorta che erano davvero belli.
«Non dovresti fare da dj?» constatai che non era dove dovrebbe essere. 
«Anche i migliori hanno bisogno di una pausa.» disse prendendo qualcosa dalla tasca della giacca, lui al contrario mio era stato intelligente, aveva pensato che fuori poteva esserci freddo.
Mise una sigaretta in bocca e poi l'accese. Sapevo che aveva il vizio del fumo ma non l'avevo mai visto farlo. Non potevo negare che era davvero sexy.
«Mi stai mangiando con gli occhi...» e fece un tiro dalla sua sigaretta appena iniziata. Anche se era vero, avrei negato.
«No, ho di meglio da fare che guardarti...» Certo, lui non era stupido e lo sapeva che non stavo dicendo la verità. Lo stavo guardando eccome! Era la prima volta che facevano conversazione senza che ci fosse qualcuno nei paraggi. Tutti erano impegnati a festeggiare e non ci avrebbero neanche disturbato.
«Perchè non ti sto simpatico?» interruppe quel silenzio che si era creato. Anche se sembrava il contrario, lui non mi stava antipatico. Da come mi comportavo so che sembrava così ma sono umana e sbaglio, sbaglio più del dovuto. Ma sbagliare è umano,
io persevero il che è davvero diabolico. Lui attendeva una mia risposta, rabbrividì un'altra volta per il freddo. 
Si tolse la giacca, restando solamente con una camicia nera che gli calzava a pennello e mi porse l'indumento, anzi a dir la verità me la poggiò sulle spalle, lo ringraziai.
Fece un altro tiro dalla sua sigaretta, ormai arrivata a metà.
«Non mi stai antipatico...» risposi alla sua domanda fatta poco prima.
«Non sembra.» sospirai. Mi vergognavo a dirgli la verità. «Mi dispice se ti ho dato questa impressione...» scosse le spalle come a dire non fa nulla. Guardavo insistentemente la sua sigaretta poggiarsi nella sua bocca rosea. Se ne accorse e mi voltai imbarazzata. Non è che pensava che stessi facendo pensieri sconci su di lui? Si sbagliava se era così. 
«Me ne dai una?» volevo solo una sigaretta.
«Fumi?» sembrava perplesso, era così difficile pensare una cosa del genere? Non che fumassi abitualmente, non avevo il vizio.
Capitava ogni tanto per scacciare via il nervosismo, me ne forniva una ogni tanto il fratello di Sophie, Doug. Lui da fumatore accanito ne aveva di tutti i tipi. 
«Ogni tanto...» non mi prendeva sul serio, gli tolsi il pacchetto, che aveva appena preso, e glielo tolsi. Misi in bocca una sigaretta, sicura di me. Lui l'accese ed io aspirai il fumo. Mi guardava non perdendosi neanche un secondo, pensava che avrei tossito inesperta? Si sbagliava, per la seconda volta.
«Liam e i suoi principi contro il fumo?» avevo dimenticato quel piccolo ma importante dettaglio, Liam. Lui non ne sapeva nulla, come non ne sapeva nulla mio fratello. Harry l'aveva scoperto per caso ma gli avevo fatto giurare di non dire nulla. Tutto era nato come una scommessa tra me e Louis, vinta o persa da entrambi. Dipende dai punti di vista. 
Circa due anni fa c'era venuta voglia di provare, gliela chiedemmo ad un suo amico e ci piacque veramente tanto che avevamo deciso di riprovare. Una delle volte in cui decidemmo di rifare quella esperienza, Harry ci sgamò e poi lo venne a sapere anche Niall. «Non sa nulla« » annunciai, aspirai di nuovo la nicotina della sigaretta. «e non lo deve sapere.» finì di rispondere convinta.
«Perchè?»
«Non sono affari tuoi...» me ne pentì subito, la mia risposta fu troppo da arrogante. Lui si zittì, non facendo altre domande. La nostra conversazione finì così, perchè nessuno dei due parlò più.
Si alzò da quello scalino in religioso silenzio, io ero troppa impegnata a fumare per accorgermene. Tirò sul terreno la sigaretta ormai finta e con un piede la pestò.
«Dovresti dirglielo...» furono le sue ultime parole, poi entrò. Lui non era nessuno per dirmi ciò che dovevo fare e ciò che non dovevo. 
Liam non ne doveva essere a conoscenza, a lui non piacevano queste cose e non volevo litigarci, non ne avevo voglia.
Harry non mi aveva mai giudicata per la mia scelta, Louis era mio complice ma Zayn non era nessuno per dirmi che dovrei dirglielo. Seccata la buttai per terra e con uno dei tacchi la spensi. Entrai tornando alla festa, ero stata troppo tempo fuori e avevo lasciato lì dentro il mio ragazzo, trattandolo anche un po' male. 
Solo in quel momento mi accorsi di avere per le spalle la giacca di Malik, ed ora come gliel'avrei ritornata? Tra tutta quella confusione come l'avrei trovato? Andai a prendere la mia borsa, dovevo togliermi quel sapore di sigaretta per la bocca il più presto possibile. Presi una chewingum alla menta e la masticai. La giacca la posai lì.
Era arrivato il momento della torta, lo si capiva dalla confusione che si era creata in un angolo dove c'era un tavolo con 
scritto un enorme 17 insieme ad un Buon Compleanno. 
Finalmente rividi dopo due ore di festa i miei due più cari amici, Harry e Sophie. Erano in condizioni pietose. Mi avvicinai a loro. «Mmm.. non me la raccontate giusta!» loro non se ne erano accorti della mia presenza, infatti fecero un salto sul posto, li avevo presi in contropiede. «Che.. che vuoi dire?» domandò imbarazzata la rossa.
«Nulla.» feci un sorrisetto furbo, loro compresero ciò che intendevo ma non fecero nulla per negare. 
Louis ci chiamò per raggiungerlo, stavamo per andare ma bloccai Sophie.
«Sai che devi parlare con Landon?« » le domandai, doveva lasciarlo se teneva almeno un po' a quel rapporto con Harry. Lei sbuffò e si allontanò.
Io la seguì senza aggiungere altro.
 
 
*************
Mi chiedevo dove fosse finita Julie. L'ultima volta che l'avevo vista, l'avevo lasciata andare con a suo seguito Frank per stare un po' con Liam. Non sapevo se il fatto che non me la ritrovassi tra i piedi fosse un cattivo o buon segno. 
Magari aveva deciso di sopportare Frank e ci stava chiacchierando tranquillamente o magari lo stava picchiando. «Che hai?» mi chiese Sophie.
«Non so dove sia Julie.» 
«Magari ha ceduto alle avance di Frank.» disse divertita. Ma era stupida? L'amore per Harry l'aveva rincretinita? Sapeva benissimo che lei non avrebbe mai ceduto con quel tipo, lei era tipo da bad-boy non stupid-but-nice-boy. Anche se secondo la mia modesta opinione era tipo da Blonde-Irish-boy. Ed a proposito dell'irlandese, lui appena sentì pronunciare la frase di Sophie, per poco non si strozzò con dell'acqua. Acqua? E da quando lui beveva acqua ad una festa? Non è che aveva preso da lezione ciò che era successo l'altra volta? Ma soprattutto... perchè quella reazione? Che fosse geloso?
«Ne dubito... Sappiamo tutti i suoi stereotipi.» soffocò una risata, falso allarme! Niente gelosia. 
Io però di Frank non mi fidavo molto, preferivo andare a cercarla. Mi sarei sentita sollevata appena l'avrei vista ridere o scherzare con qualcuno.
«Niall, la vieni a cercare con me?»
«Perchè proprio io?» perchè eravamo in quattro e la neo-coppietta, se la possiamo definire una coppia, non si dividerebbe per nulla al mondo. Non so se sentirmi offesa se fossi al posto di Julie, data per dispersa.
«Perchè loro due...» dissi indicando i miei amici «la cercheranno qui dentro mentre noi...» questa volta indicai noi due «la cerchiamo là fuori.» indicai un punto a caso. Senza fare troppe storie annuì, forse ne fecero di più i Sorry?! Cioè  i loro nomi combaciati formano la parola "scusa". Scoppio a ridere per il mio pensiero stupido e Niall mi guarda male. Forse è meglio Sarry!
Uscimmo fuori, dovevo imparare a mettere la giacca. Rimpiangevo quella che Zayn mi aveva gentilmente poggiato sulle spalle. 
Camminammo per un po' inutilmente, vagavamo senza una meta ben precisa. Lì fuori non c'era anima viva.
«Magari è tornata a casa.» poteva anche essere, non aveva motivo di rimanere. Con Niall non c'era nessun rapporto di amicizia e quindi poteva essere un'ipotesi. Ma io l'avrei scartata, non se ne sarebbe mai andata a piedi. Soprattutto con dei tacchi 12 cm.
Scossi la testa poco convinta di ciò che aveva detto.
«Sarà ubriaca e starà vomitando in qualche bagno?» no, non pensavo neanche che quell'ipotesi fosse possibile. Scossi di nuovo la testa. 
«Allora magari...» ma fummo interrotti da due voci che parlavano abbastanza forte, una delle quali sembrava Julie.
L'altra era maschile ma ero sicura che non appartenesse a Frank. Zittì Niall che non faceva altro che fare ipotesi.
«Vattene! Non farti più vedere!» urlava Julie cercando di fare la ragazza forte. In quel momento non le riusciva molto bene.
Io e Niall corremmo verso quelle voci, senza farci vedere. Cercai di capire chi era quel ragazzo ma era voltato di spalle.
«Non ti sei fatta più vedere... Mi merito una spiegazione, no?» gli sbattè addosso il ragazzo, visibilmente ubriaco. Lei cercò di allontanarlo spaventata. Lui si avvicino per baciarla.
«Mi fai schifo!» sputò lei. Si avvicinava ancora di più. Sia io che Niall non potevamo vederla in quella situazione, per quanto potesse non sopportarla.
Si fece avanti per primo lui.
«Lasciala stare!» urlò alle spalle del ragazzo, quello si voltò. Era Brandon. Ma non era in prigione?
Lui rise divertito da non so cosa.
«Non mi dire che mi hai lasciato per questo bimbominkia!» disse tra le risate. Spuntai fuori anche io, avrei fatto a cazzotti pur di difendere i miei amici. 
«Bimbominkia ci chiami tuo fratello, idiota!» sputai io, lui teneva ancora stretta a se la mia amica. Era un misto tra lo spaventato per Brandon e il sollevato per il nostro arrivo.
«Te la fai con due ragazze?» domandò a Niall, lui strinse la mano a forma di pugno. «O nessuno delle due ti vuole?» Era pronto a scattare da un momento all'altro. 
«Tu!» questa volta si riferì a Julie. «Te la fai con questo?» la parola "questo" venne detto con più disprezzo possibile.
«N-no-o.» era visibilmente spaventata, Brandon non aveva la nomina di tipo di ragazzo dalla porta accanto. Era tutto il contrario. Lui stava per baciarla ma Niall gli sferrò un pugno.
«Ti avevo detto di lasciarla stare, coglione!» Niall gli diede un altro pugno e Brandon cadde a terra, mollando la presa su Julie. Lei corse verso di me abbracciandomi mentre Niall si occupava del ragazzo a terra. Gli stava intimando di non farsi più vedere o gliel' avrebbe fatta pagare.
In vita mia non avevo mai visto Niall così arrabbiato con qualcuno, lui aveva stampato sul viso 24 ore su 24 il sorriso.
Si avvicinò verso di noi, mentre io tenevo stretta tra le mie braccia Julie.
«Tutto bene?» si preoccupò per la bionda, lei annuì debolmente. Era la prima volta che non si scambiavano insulti.
«Se non mi insulti non ti credo.» disse abbozzando un sorriso, quello che era mancato sul suo viso a causa di Brandon.
Sorrise anche lei, Niall riusciva a sdrammatizzare anche in un momento come quello.
«Sì idiota, sto bene!» rispose prontamente. 
«Stai perdendo il talento nell'insultare...» la rimbeccò. Beh, non aveva tutti i torti. Prima insultava meglio e non mi riferivo a qualche ora fa ma parlo di qualche settimana o mese fa.
«E tu invece dovresti cambiare tinta, con questa sembra che hai i capelli bianchi!» ok, era ritornata quella di sempre.
A dir la verità, per quanto a delle volte non sopporto il suo carattere con la battuta sempre pronta, in questi minuti mi era mancato.
Lei era la Julie che doveva fare la dura a tutti i costi ma nascondeva un carattere dolce, che mostrava poche volte ma che chi la conosceva sapeva che c'era.






Note dell'autrice:
Ok, oggi è il compleanno di Harry e io pubblico un capitolo sul compleanno di Niall *cosechepossofaresoloio*
Compare poco Louis se non accennato e mi dispiace ma è comparsa Eleonor! :D
Beh Sophie e Harry tutto a gonfie vele e abbiamo scoperto che prima NIall e Julie erano amici. migliori amici e che ora non si possono vedere... :D
Zayn e Joyce hanno parlato per la prima volta senza altra gente in torno e il fratello di lei non le dava da bere niente che non fosse acqua ahahah 
Sono di nuovo di fretta perchè ancora devo studiare alcune pagine di quella famosa filosofia dell'altra volta e non ne ho nemmeno voglia :(

 
Auguriiiii Hazza! :D
P.s. Sono stata brava ed ho pubblicato prima del previsto, non me lo merito un applauso? *clap-clap*
Il prossimo è sabato ma se ho tempo anche prima! :)


Gli abbinamenti:
Joyce
 http://polyvore.com/capitolo_12/set?id=6652
Julie  e Sophie http://polyvore.com/capitolo_12/set?id=66523334

 
Al prossimo capitolo!
ValeA <3



 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

Pov Joyce

Dopo quell'episodio avvenuto con Brandon, non successe nulla di movimentato. 
Avevamo raccontato ciò che era successo ai ragazzi, Sophie presa di rabbia voleva uscire fuori a cercare quell'imbecille e picchiarlo. Quando si tratta di un problema che riguardava noi, diventava più protettiva di una madre. Harry e Niall l'avevano dovuta trattenere mentre una Julie più serena rispetto a prima cercava di convincerla che stava bene e che non ne valeva la pena perchè non era successo nulla, ma fra me e me pensai che sarebbe potuto succedere se io e Niall non arrivavamo in tempo ma non dissi nulla per non peggiorare la situazione con Sophie. 
Ora era il momento dei regali, Niall si avvicinò al tavolo che ne ospitava abbastanza da riempirlo.
Quello era il momento che lui preferiva. Li aprì tutti, il nostro l'avevamo nascosto. Louis l'andò a prendere e quando Niall pensò di aver finito, spuntò quello nostro.
«Questo è da parte nostra ed anche di Sophie e Julie...» chiarì Louis.
Niall lo aprì lentamente come se non si volesse perdere neanche un secondo, neanche un dettaglio. Appena lo scoprì trovò una chitarra, quella che gli avevamo regalato. 
La guardò estasiato. «é Fantastica! Grazie!» urlò esaltato. Lui e il suo brutto vizio di urlare.
Abbracciò tutti, uno per uno. Tranne Julie, quando toccò a lei, lo invitò ad evitare quelle smancerie e poi molto gentilmente, come era solita a fare, parlò. «Io avevo proposto di regalarti un biglietto solo andata per la Cambogia... ma loro...» e ci buttò un'occhiattaccia «Non erano d'accordo» se avessimo accolto la sua richiesta li avremo spediti insieme per la Cambogia per sempre e li avremo fatti tornare quando avrebbero deciso di dichiararsi quell'amore tenuto segreto o per lo meno quando avrebbero imparato a non litigare.
Dopo i regali, tutti ci scatenammo in pista come dei pazzi usciti dal manicomio. Per fortuna la gente era così occupata a ballare che non si accorse delle nostre scarse capacità.
 

 
********
 
Erano le 02.30 e in discoteca eravamo rimasti solo noi, ovvero oltre me c'erano Liam, Niall, Louis, Harry, Zayn, Sophie, Julie ed era rimasta anche Eleonor.
Mio fratello se ne era andato, io sarei tornata a casa con Louis probabilmente.
«Che facciamo?» domandò Niall per nulla stanco, non capivo come faceva ad essere così iperattivo anche alle due di notte.
Tutti si sedettero nei divanetti, formavamo un cerchio. 
Louis accanto Eleonor, io accanto Liam, Harry accanto Sophie e gli altri tre nel mezzo, tra di noi.
«Facciamo il "non ho mai"?» propose Zayn. Tutti lo guardavano curioso, nessuno di noi aveva mai sentito parlare del "Non ho mai". Lui se ne accorse dalle nostre facce che non sapevano e ci spiegò in breve cosa dovevamo fare. Praticamente uno di noi a turno doveva dire qualcosa che non ha mai fatto e chi l'aveva fatta doveva bere un bicchiere con qualcosa di alcolico. Perdeva chi si ubriaca per prima e aveva fatto più delle cose dette nel gioco.
Accettammo, ora che mio fratello non c'era potevo finalmente bere qualcosina. Liam ovviamente non era d'accordo sul fatto che bevessi, lo mandai poco gentilmente a quel paese. Poverino,a delle volte lo tratto un po' male. Iniziò Zayn, il giro sarebbe stato antiorario.
«Non ho mai...» ci pensò su più del dovuto. Può essere che non c'era qualcosa che non aveva mai fatto? «Non ho mai mangiato tacos a colazione.» Che cosa stupida... chi mangerebbe mai Tacos a colazione? Mi stupì quando però sia Niall che Harry 
iniziarono a bere il primo bicchiere. Ok, no comment.
Toccava a Louis, mi sorrise complice senza che io ne capissi il motivo.
«Non ho mai baciato Julie» si erano mica messi d'accordo a far perdere Niall? Niall sbuffò e bevve un altro bicchiere.
Ora toccava ad Eleonor, «Non ho mai dato il mio numero al primo incontro.» qui cominciammo a bere tutti, addirittura Harry lo riempì e lo ribevve.
«Abbiamo capito Harry... tu l'hai fatto molte volte.» tutti ci voltammo verso Zayn che con nostra sorpresa ne prese solo uno, lui si sentì osservato. «Sono un ragazzo timido, io!» si giustificò. Certo, come no!
«Mi dai il tuo numero?» chiese approfittandone Louis, lei si avvicinò a lui e gli sussurrò un "no" dolcemente. 
Lui ci restò male. «Un giornò, forse...» gli disse, prendendolo per le guance e strizzandogliele.
Ora toccava ad Harry.
«Non ho mai letto un libro!» che novità! Mi sarei sorpresa del contrario. Liam bevve, Sophie ed io anche e con mia grossa sopresa anche Julie, Eleonor e Zayn?!
Non potevo credere che Zayn fosse il tipo di ragazzo che legge i libri, quella parte non gliela facevo proprio. Scoppiai a ridere, guardando la faccia di Louis nella sorpresa dello scoprire di Zayn.
Il gioco continuò, tutti dicemmo qualcosa che non avevamo mai fatto. Chi bevve più, chi bevve meno ma ci potevamo considerare non tanto sobri, soprattutto Niall era proprio fradicio. Ridemmo e scherzammo a più non posso e poi ricordo solo che venni abbracciata da Morfeo? Perchè il mio Morfeo aveva le sembianza di Liam? 
 
 
 
********
Pov Julie
 
Perchè vedo doppio? Perchè la stanza gira? 
«Ouch» mi lamento per il dolore alla testa, sembra che volesse scoppiare. Tutti sono coricati per terra che dormono, qualcuno si lamenta mentre dorme.
Oh no! Mi viene da vomitare, devo rimmettere tutto! Devo trovare un bagno al più presto mentre le fitte alla testa diventano sempre più forti. Provando a correre, per quanto mi è possibile, cerco il bagno più vicino. Possibile che in quella discoteca è difficile trovare un bagno? Se non mi sbrigo vomiterò addosso a qualcuno e non sarebbe per loro un buon risveglio. Mentre girovago per tutta la sala, il mio piede va a finire contro il corpo di qualcuno. Ma tra tutti quelli con cui potevo sbattere perchè la sorte vuole che quello sia proprio Niall e perchè si doveva proprio svegliare? Si alza frastornato, era combinato peggio di me. Aveva un aspetto orribile, non che di solito ne avesse uno migliore. Però io in quel momento non potevo permettermi di parlare, non mi ero ancora vista allo specchio. Potrei avere i capelli disordinata, cosa molto probabile, o i vestiti sgualciti, ancora più probabile, ed oltretutto stavo camminando solo con una scarpa, l'altra l'avevo data per dispersa.
Magari dopo, quando sarei stata un po' più lucida l'avrei cercata meglio. Niall mi fissava. Che cavolo guardava?
Il vomito di certo non aspettava i miei comodi e se non mi davo una mossa, Niall avrebbe avuto un valido motivo per guardarmi e qualcosa di poco allettante gli avrebbe fatto compagnia nel pavimento, non che mi dispiacesse se fosse successo ma dopo che mi aveva salvata da Brandon sarei stata un pochino molto ino-ino più buona, poco eh!
Niall alzò il braccio indicando un punto, mi voltai per vedere se c'era qualcuno ma non c'era nulla. 
Non è che costui aveva pure le visioni? Io mi ero limitata a vedere Niall sdoppiato, insieme a tutti gli altri.
Non avrei sprecato l'occasione di insultarlo, solo se avessi potuto parlare. Se aprivo la bocca rischiavo di rimettere qualunque cosa si fosse trovata nel mio stomaco, anche l'Orata mangiata ieri a cena!
«Lì c'è il bagno.» mi rivoltai in quel punto e vidi che effettivamente era vero. Senza ringraziarlo -come se l'avessi mai fatto!- me ne andai di corsa per non perdere altro tempo.
Entrai nel primo bagno che trovai e immersi la testa vicino al gabinetto, proprio in quel momento aprì la bocca e ne uscì qualcosa di davvero nauseabondo. Rimettevo e rimettevo, se continuavo così i miei bisogni li avrei fatti uscire di lì. 
Mi sentivo la gola bruciare, ma che cazzo avevamo bevuto? Cercavo di ricordare ma nella mia mente c'erano solo vaghi ricordi.
Mi poggiai al muro e mi portai le gambe vicino al petto, stringendole con le mie braccia. Aspettai che quello stimolo finisse
al più presto e così sarei potuta ritornare di nuovo là e magari poi ritornare a casa, nel mio letto. 
Nel mio letto, sotto le lenzuola delle Barbie in una stanza rosa confetto. No, aspetta. Quella è la camera di mia sorella!
La mia camera era mooolto più bella, aveva il materasso ad acqua! Oh yeah Babies, invidiatemi! 
Mi ricatapultai di nuovo nel cesso, oh finezza portami via! E ricominciai a rimettere, i capelli mi si appicicavano sulla faccia ma ero troppo impegnata a poggiarmi nel vaso del gabinetto per scostarli. 
Non mi sarei più presa una sbornia in vita mia se le conseguenze erano così pessime, disastrose.
Invidiavo tutti quelli che erano di là che dormivano tranquillamente, invidiavo in quel momento anche Niall che nonostante si fosse svegliato ed aveva bevuto più di me non era corso in bagno a rimettere. 
Quella per me sarebbe stata la prima ed ultima sbornia! Non avrei bevuto più nulla al punto di diventare brilla.
Rimettevo, ormai anche solo acqua. Appena avrei finito mi sarei dovuta togliere dalla bocca quel saporaccio.
Mi sentì prendere i capelli e togliermeli dal viso, alzandoli in una coda improvvisata e con una mano tenermi la testa. 
Se non fossi stata così "impegnata" in quel momento, mi sarei voltata per vedere di chi si trattasse. 
Mentre buttavo fuori anche l'anima, tossivo a più non posso e quel qualcuno dietro di me mi dava dei colpetti alla schiena per farmi smettere.
Non ci potevo credere che avevo finito finalmente! Mi voltai lentamente per vedere chi fosse e mi ritrovai l'ultima persona che mi potessi aspettare. Niall?!
«Perchè mi aiuti?» domandai stanca. Non mi sarei mai aspettata da parte sua un aiuto, non che avesse fatto chissà cosa.
In quel giorno si era mostrato gentile con me due volte, la prima pensavo che l'avesse fatto più per Joyce che per me.
Sapevo che lui era cotto da circa 3 anni di lei e sapevo anche che lei non ne era a conoscenza. 
Sinceramente mi dava fastidio pensare che lui l'avesse fatto per lei, ma questo suo ultimo gesto però mi faceva pensare il contrario. In fondo lei ora dormiva beatamente tra le braccia del suo ragazzo, era lui vero?! O aveva visto male? Poco importa ora.
«So che l'altra volta mi hai coperto davanti la polizia.» Ah vero, la sera della festa a casa di Louis. Non sapevo neanche io perchè avessi accettato l'aiuto che Joy mi aveva richiesto. Però a dir la verità il Niall ubriaco mi stava quasi un pochino simpatico, un pochino ho detto!
«Ah...» non avevo altro da dire, non sapevo cosa aggiungere. Lui mi guardò come per dire "é tutto questo quello che hai da dire?
«Mi riferisco anche dopo, quando mi hai accompagnato insieme a Liam al piano di sopra.» Oh cazzo!
Proprio quello non doveva ricordarlo. Tutto ma non quello!
 
 
 
«Te ne puoi occupare tu?» mi chiese Liam, ma perchè me ne dovevo occupare proprio io? Neanche lo sopportavo!
Sapevo che Liam era un poco geloso, forse poco era un eufenismo in quel caso ma potevo andare a controllare io la sua fidanzata, tutto ma non occuparmi di quello. Ma che dovevo fare? Se dicevo di no, si sarebbe fatto assillante finchè non avessi detto sì e se avessi detto sì avrei evitato tutta la parte assillante. Annuì senza troppo entusiasmo.
Non sarebbe stato tanto difficile, stava anche dormendo beatamente. Meglio, meno fatica.
Liam mi ringraziò e scese di corsa, come se Joy lo potesse mai tradire! Certo Malik è un figo da paura ma conoscendola sapevo che ci sarebbe stata il più lontano possibile, più del possibile. Quindi cosa c'era da preoccuparsi?
Aveva mica paura che la prima cotta non si scorda mai? Io la mia l'ho dimenticata ed anche la seconda, la terza, la quarta e forse anche la quindicesima. 
Il biondo borbottò qualcosa. Questo parlava anche quando dormiva? Era davvero insopportabile.
Mi avvicinai a lui per controllare che stesse dormendo veramente e a quanto pare era così. 
Fu in un secondo e mi trovai tra le sue braccia, stretta. Come cavolo aveva fatto?
Si era girato, aveva preso il mio braccio e trascinato per terra. Ma pensava che fosse il suo teddy bear? Cercavo di divincolarmi ma era più forte di me, nonostante stesse dormendo. Cavolo dovrei andare in palestra e fare un po' di pesi!
«Non sono il tuo peluche, sono Julie. Quella che non ti sopporta!» cercai di essere dolce, stava pur sempre dormendo.
Ma se non mi avrebbe mollato entro due secondi, avrei detto addio alla dolcezza e lo avrei preso a schiaffi pur di allontanarlo.
«So chi sei...» e perchè mi teneva tra le sue braccia come un peluche? «Lasciami dormire...» mi supplicò. 
Oh no, tu non dormirai finchè non mi spiegherai il motivo. «Perchè lo fai?» 
«Perchè ne ho voglia.» ma che caspita di motivazione è? Soprattutto perchè non ha per nulla senso. Capisco che si è scolato nientepopodimeno che cinque bottiglie di qualcosa ma non ci stavo capendo nulla. Cercai spiegazioni. «Non lo so, mi va così.» l'alcohol l'avrà rincretinito ancora di più. 
«Non è una motivazione plausibile.» sbuffò, gli stavo interrompendo il sonno? Non mi importa! Era lui quello che non mi lasciava andare. Anche se a dir la verità tra le sue braccia stavo bene. 
Sarò ubriaca anche io, mentre sono sicura di non aver toccato nulla di alcolico. Almeno che non ci fosse qualcosa dentro l'acqua.
Lui si alzò di colpo. So che me ne pentirò sicuramente dopo che l'avrò detto, ma un po' mi dispiaceva la fine di quel contatto. Ma molto probabilmente era ritornato in sè, aveva capito che stava facendo.
Corse fuori dalla stanza, io lo seguì. Tanto per assicurarmi che non si buttasse dalle scale, poi gli altri avrebbero accusato me di averlo fatto fuori. Si diresse in bagno e lasciò la porta aperta. Stava vomitando. Decisi sul da farsi. Facevo avanti ed indietro per il corridoio, dovevo o non aiutarlo? 
Non era in sè e domani non si sarebbe ricordato nulla, avrei fatto un'opera di bene anche se poi non sarebbe ricordata.
Entrai, lo trovai che dava via tutto quello che poteva trovarsi dentro il suo stomaco. Gli tenni la testa, l'avevo visto fare in un film che avevo guardato la sera prima.
Quando finì di buttar giù tutto si voltò verso di me e mi ringraziò.
Non dissi nulla, lui si alzò ritornandosene in camera a dormire ed io me ne andai poco dopo.
                                                                                                                
 
«Non c'è di che.» risposi.
Avevo un alito pessimo ma lui nonostante tutto non si era allontanato. Mi guardavo intorno, cercavo qualcosa che potesse toglierlo. Lui mi guardava cercando di capire le mie intenzioni.
«Devo togliermi questo saporaccio... Puoi far qualcosa?» si come se avesse dentro la tasca dei pantaloni venti pacchi di chewingum o uno spazzolino e dentifricio! Lui senza dire nulla, si avvicinò.
«Non posso fare nulla.» mi sussurrò. Che bisogno c'era di avvicinarsi per dirmelo? Gli altri dormivano e io fino a prova contaria non avevo perso l'udito. «Ma...» lasciò però la frase in sospeso. Ma? Ma cosa?
Si fiondò sulle mie labbra, baciandole. Lo scostai da me, ma che cazzo faceva? 
«Ora siamo in due ad avere il saporaccio.» rise, se non fosse stato ubriaco ed avessi avuto un po' più di forze, l'avrei preso a calci. Ci avrei pensato domani, magari!
Le occasioni non sarebbero mancate quasi sicuramente.



Note dell'autrice:
Sì, oggi è giovedì ed io sto aggiornando :)
Questo perchè oggi sono particolarmente felice, sono stata interrogata e mi è andata bene. Meglio di quano pensassi *-*
Avendo due minuti e invece di cazzeggiare, ho deciso di postare!  (Ho fatto la rima xD)
Beh, non so quando posterò l'altro capitolo... Ma da sabato sono in vacanza fino a mercoledì :)
Posterò lunedì, penso! :)

Julie flashback: http://www.polyvore.com/capitolo_13/set?id=66523948



 
Alla prossima!
ValeA <3

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

Pov Joyce

Svegliarsi la mattina è sempre un incubo, soprattutto quando la sveglia segnava le 7.00. Ma con un po' di forza di volontà, che in quel momento mi mancava, ce l'avrei fatta.
Non ero mai stata una ritardataria, non dovevo iniziare ad esserlo per il primo non tanto atteso giorno di scuola.
Sì, oggi sedici settembre ricomincia l'anno scolastico, quello che ti obbligava a svegliarti presto ogni mattina e ti impediva di uscire perchè devi fare i compiti. Quello che ti cedeva meno tempo a disposizione per stare con gli amici e te ne dava di più per i libri, proposta non molto allettante.
Uno, due, due e un quarto, due e mezza e.. Basta, o ora o mai più. Scostai il lenzuolo dal mio corpo e in quel momento entrò in camera Louis.
«Che ci fai qui?» mi voltai di scatto. Lui si rattristò. Che avevo detto di male? «Peccato... io volevo svegliarti!» lui si era svegliato presto perchè voleva svegliare me?! Perchè ho degli amici scemi a cui voglio taaanto bene?
«Perchè mai?» ero veramente curiosa di saperne il motivo. Scosse le spalle. Non lo sapeva? Ma è normale che uno si sveglia per venirmi a svegliare senza un valido motivo quando potrebbe rimanere a casa a dormire per quanto vuole? No, non era normale.
«Ok, ora vai ad importunare qualcun altro... io devo vestirmi!» non se ne andava, era per caso sordo? Non mi piaceva ripetermi per due volte ma notando che il mio amico era duro d'orecchio, glielo ripetei. Non si muoveva però. Rimaneva lì, anzi a dir la verità si mise ancora più comodo accomodandosi nel mio letto. Ma gli avevo mica detto rimani, accomodati e casomai ci prendiamo un caffè?
«Non ti vergognerai di me?» ah, quindi non lasciava la stanza perchè secondo lui era una cosa normale prepararsi davanti ad uno che non era nemmeno il mio ragazzo. Avevo capito che la normalità non era il suo forte! Lo guadai sgranando gli occhi e poi indicai la porta senza dire assolutamente nulla. Lui però capì e se ne andò, non prima di aver chiesto «Tua sorella ancora dorme?» mi ero appena svegliata come facevo a sapere se era sveglia o no? Gli feci segno di sì, era peggio di me quando si trattava di dormire, molto probabilmente era ancora sotto le coperte. Ma ero curiosa di sapere chi gli aveva aperto. Entrai in bagno e mi diedi una lavata veloce, poi me ne andai in camera ed indossai le prime cose che mi capitavano per mano e le solite converse nere. 
Tutti il primo giorno di scuola volevano apparire al meglio, indossavano vestiti che per tutto l'anno non avrebbero pù messo, solo per fare bella figura. A me non interessava apparire, io volevo vagare per i corridoi in ignoto, per quanto i miei amici permettessero. Non perchè fossero i ragazzi più popolari di tutta la scuola e questo significava che anche se io non ero ai loro livelli di popolarità tutti sapevano il mio nome, impossibile non saperlo anche perchè ero la ragazza di Liam Payne,
amica di Styles, Tomlinson e Horan. 
Il problema era però Malik, tutti in un modo o nell'altro erano a conoscenza del fatto che io lo volevo. Tutti sapevano ciò che avvenne e questo stava a significare che sarei stata per un periodo il pettegolezzo più discusso, chiunque si sarebbe inventato qualcosa. La gente a delle volte sapeva essere crudele e per gelosia avrebbe potuto dire o fare la qualunque.
Ero pronta, sistemai il mio zaino e allacciai le scarpe. Uscì dalla mia camera e mi diressi in cucina, avrei cercato dopo Louis. Presi uno yogurt e iniziai a mangiarlo. 
Louis molto probabilmente leggeva nel pensiero, infatti spuntò in quella stanza con una Hailey in dormiveglia tra le sue braccia. Che erano carini! 
La mise a sedere e poi si sedette lui di fronte a me. 
«Posso tenerla io finchè tu non esci da scuola?» lui si proponeva come babysitter e non si faceva neanche pagare? Non avrei rifiutato neanche per sogno! Accettai prima che potesse aggiungere altro, gli dissi di avvisare Jane, la ragazza che si occupava di mia sorella ogni tanto quando nessuno era disponibile. Lui non se lo fece ripetere due volte e subito compose il numero. Mentre io preparai una tazza di latte con dei cereali e la porsi alla mia sorellina, che ancora assonnata iniziò a fare colazione.
«Tutto sistemato.» Louis ritornò da noi. Lo ringraziai per essersi proposto e in quel momento entrò in cucina quello scansafatiche di mio fratello. Dalla sua espressione sembrava che gli fosse morto il gatto, e noi non avevamo mai avuto un gatto! Per nessuno era piacevole ritornare a scuola dopo le vacanze ma lui era proprio esagerato, dovrebbe essere felice che è il suo ultimo anno. Certe volte non lo capisco!
Salutò tutti e oltre Louis nessuno ricambiò, in fondo lo sapevamo che non era rivolto a noi. A casa mia non si usava salutarsi la mattina, non si usava per niente. Chiesi a Josh se mi avrebbe accompagnato, più che altro lo obbligai e lui non poteva rifiutare. Tanto non gli costava nulla, eravamo nella stessa scuola.
Salutai Louis ed Hayley ed uscì. Pronta per il primo giorno? No, ma non potevo evitarlo.
 
 
**********
Ero appena scesa dalla macchina di mio fratello, mi disse di trovare un modo per ritornare perchè poi lui non sarebbe ritornato a casa. Ma dove doveva andare di così importante da non potermi accompagnare? In questo periodo sospettavo che si drogasse! Non era quasi mai a casa e mi sembrava più cretino del solito. Un giorno gli avrei parlato almeno che non l'avessi colto sul fatto prima che gli parlassi. Lo vidi scomparire tra la folla, io cercai di trovare i miei amici. Sarà un'impresa ardua. Non li vedevo da nessuna parte. Girovagare per la scuola in cerca di qualcosa sembrando un'asociale non era una cosa che mi piaceva fare, ma dovevo. Possibile che non ci fosse nessuno? 
Potevo capire di Harry, mi sarei sorpresa di trovarlo lì presto. Mi sarei sorpresa anche di Julie se l'avessi trovata là, ma gli altri? Liam era sempre puntuale. 
«Hey Joyce!» mi sentì chiamare, oh bene! C'era qualcuno che conoscevo, peccato che non sapevo da dove veniva quella voce. Con tutta quella confusione non capivo a chi appartenesse, non capivo neanche se fosse maschio o femmina. O se chiamasse me, non penso di essere l'unica Joyce in tutta la scuola.
«Joyce...» mi richiamarono, mi fermai. Quella volta capì che la voce era maschile. Mi voltai ma non vidi nessuno. 
Non avevo mica le allucinazioni?
«Non penso di essere invisibile.» mi voltai nella direzione di quella voce, questa volta era molto più nitida delle altre due volte. 
«Malik...» ricambiai poco entusiasta il suo saluto, dopo quella volta in discoteca non avevamo più parlato. Ero ancora un po' seccata per quello che mi aveva detto, so che non aveva tutti i torti ma a me dava fastidio che mi venisse detto cosa dovevo fare. Poi oltre quella sera non c'eravamo visti molto, e quelle poche volte c'erano tutti e non era un'ottima idea parlarne davanti a tutti.
«Come va?» chiese come se io non gli avessi appena risposto freddamente. 
«Bene... Senti Malik, non penso sia una buona idea farci vedere mentre parliamo...» mi guardò confuso senza capire il senso del mio discorso. «Intendo che la gente potrebbe fraintendere e metterebbe in giro delle voci non vere...» sperai di essere stata
abbastanza chiara. 
«Ti interessa davvero ciò che pensa la gente?» No, non mi era mai interessato. Ma ora era diverso. Zayn era sempre stato uno dei ragazzi più voluto di tutta la scuola e non mi volevo creare altre antipatie quando tra noi due non c'era neanche amicizia. Già mi odiavano abbastanza per l'amicizia che avevo con Harry, poi se aggiungevamo quelle che mi ero create per Louis, Niall e Liam e anche quelle da sola, diciamo che praticamente alla maggior parte delle femmine non andavo a genio.
Forse andavo a genio solo a Sophie e Julie, di quest'ultima a periodi. Come le gira. Ma le volevo troppo bene!
«No, ma non voglio che Liam pensi cose che non esistono.» sapevo che era geloso, anche se cercava di nasconderlo. Non gli avrei voluto dare motivo per esserlo inutilmente. 
«Ok...» se ne andò, sembrava arrabbiato anzi ero sicura che lo era. Cominciamo bene, ed ancora non è nemmeno iniziata!
Proseguì andando a prendere il mio orario di lezioni in segreteria.
La signorina Nolan mi salutò cordialmente, conosceva il mio nome ed ormai la potevo considerare un'amica. Essendo sempre dal preside la vedevo sempre quasi ogni giorno.
«Joy, tutto bene?» mi salutò cordialmente. «Si, tu Kate?» mi guardò male. «Cioè Mrs Nolan?» mi sorrise, ci teneva che non le dessi del tu, non era giusto nei confronti degli altri studenti.
«Bene, non mi posso lamentare.» 
«Ero venuta per prendere il mio orario...» lei cercò in delle cartelle, finchè non mi diede un piccolo foglio con scritto le materie. A prima ora avrei avuto Biologia con Thompson, da male in peggio! Sbuffai, quell'ometto non l'avevo mai sopportato.
«Ho qualche materia con Harry?» lei sapeva sempre tutto, sapevo che si informava sopratutto di me e di lui. Ormai si era così tanto affezionata che si comportava come una madre, una madre scolastica. Lei ci pensò.
«Sì, Biologia e Psicologia.» Oh Thompson sarebbe impazzito un altro anno con me ed Harry e quella di psicologia per me era nuova, non la conoscevo mentre se non sbaglio Harry l'aveva già avuta come insegnante l'anno precedente.
«Più di quanto mi aspettassi.» 
«Volevano non metterlo insieme a te nell'ora di Thompson ma c'è stato un errore e siete capitati insieme, questo però io non dovrei dirtelo...» sapevo che non dovevo dire nulla di quello che mi raccontava, lei si fidava di me e non avrei voluto perdere la sua fiducia. Kate Nolan era la migliore persona adulta che si potesse trovare in quella scuola.
Suonò la prima campana, la salutai costretta ad andare per non fare tardi. Non volevo iniziare col piede sbagliato con il professore di Biologia, già gli stavo sulle scatole abbastanza.
Camminai per i corridoi e come prima non incrociai nessuno dei miei amici, solo dei conoscenti. Andai nel mio armadietto, quello che già avevo l'anno scorso per posare delle cose.
La sfiga oggi è proprio dalla mia parte! Per il corridoio incrociai la Barbie della scuola, o per lo meno lei si considerava così. Una stupida viziata senza cervello, era Brianne Tiffany Jenkins. Fin dall'asilo mi ha odiata, non ne ho mai capito il motivo ma ora, essendo amica dei ragazzi più popolari mi odia ancora di più. Soprattutto perchè loro non l'hanno mai calcolata. 
«Oh guarda con chi ho il piacere di parlare...» le avrei strappato tutte le extension bionde se potessi, le tirerei in faccia un po' d'acqua per toglierle tutto quel trucco, le farei togliere quei tacchi dodici cm, davvero troppo volgari da indossare per la scuola, per farla restare nella sua vera altezza. Era finta in tutto e per tutto!
«Il piacere è solo tuo, Brianne!» la scostai e mi diressi nel mio armadietto ignorandola.
 
 
********
La lezione era appena iniziata e di Harry nemmeno l'ombra. Ma che cazzo?! Si era mica addormentato?
Forse era meglio se gli mandavo un messaggio, neanche il tempo di prendere il cellulare che la porta si aprì. La prima cosa a sbucare dalla porta furono dei capelli ricci, poi entrò anche tutta la testa ed infine il corpo. Era Harry Styles, il solito ritardatario.
«Qual buon vento Styles?» Harold aveva una faccia del tipo: "Cazzo, sono le otto di mattina e tu mi fai delle domande? Ma non lo vedi che dormo mentre cammino?" scoppiai a ridere.
«Harrison, spiega anche a noi il motivo della sua risata.» Ops, si metteva male. Mannaggia me e la mia risata fuoriluogo.
Chiesi scusa ed Harry senza rispondere alla domanda del prof si venne a sedere accanto a me.
«Che fine hai fatto?» domandai in un sussurro. Fece segno che poi mi avrebbe spiegato. La lezione proseguì senza che noi finissimo dal preside, almeno il primo giorno l'avevamo scampato.
 
 
*********
Era ora di pranzo, io come al solito sedevo insieme alle mie amiche Sophie e Julie ed ogni tanto a noi si univano gli altri.
Oggi eravamo tutti insieme, tutti impegnati a parlare mentre io silenziosamente mi gustavo quel disgustoso panino. 
Non avevo nulla da dire. Harry e Sophie erano distanti, lui le aveva detto che se lo voleva veramente avrebbe dovuto lasciare Landon ma lei non l'aveva ancora fatto, infatti ora non si parlano. O per lo meno lui non le parla, lei invece ci prova con scarsi risultati. Niall e Julie litigavano per qualunque cosa, ora stavano litigando per i condimenti del pranzo. Liam e Zayn parlavano tra di loro. A dir la verità sentivo la mancanza di Louis, mancavano le sue battutine a pranzo. 
Passò accanto a noi Eleonor, la ragazza che in discoteca era stata tutta la serata con Louis.
«Ciao ragazzi!» ci salutò, l'unica cheerleaders che meritava di essere salutata era lei. E non perchè si stava frequentando con un mio amico ma perchè era l'unica che non parlava di cose futili come smalto e cose del genere, lei era brava anche a scuola. Come sapevo tutte queste cose? 
Mi ero informata tramite mio fratello che la conosceva abbastanza bene e poi aveva passato del tempo con noi dopo quella sera e mi stava davvero simpatica, era divertente tanto quanto Louis.
Tutti la salutammo in modo diverso che non si capì nulla. Poi se ne andò nel suo tavolo, quello riservato alle cheerleaders.
«Joy, sei di poche parole!» notò Niall, che aveva appena finito di litigare.
«Uhm sì...» certo che per dare risposte sensate ero un genio, che senso aveva?! 
Non avevo voglia di parlare, volevo solo che quella giornata fosse finita al più presto. Stava andando tutto male, non ero andata dal preside e questo era un bene anche se la giornata era lunga e quindi mai dire mai ma non andava bene per quella
piccola discussione, se la si può definire così con Malik.
Suonò la campanella, mi aspettava ora un'ora di Geografia. Zayn se ne andò di fretta. Gli dovevo chiedere scusa, salutai tutti dicendo che ero di fretta, quell'ora per fortuna non la condividevo con nessuno di loro, così non si sarebbero insospettiti.
Quando uscimmo dalla mensa, lo presi per un braccio facendolo fermare. Mi squadrò aspettando che dicessi qualcosa.
«Mi dispiace per prima...» mi interruppe.
«Non fa nulla, ora devo andare... Sta' attenta a non farti vedere con me.» Sono una stupida, c'era rimasto davvero male.
Non solo non aveva accettato le mie scuse ma non mi aveva lasciato finire di scusarmi.
 
 
**********
Era finalmente finita la prima giornata scolastica, ora dovevo trovare qualcuno dei miei amici e chiedere un passaggio.
Anche per questo mi mancava Louis, lui in questo caso c'era sempre. Forse ho davvero le allucinazioni, perchè lo vedevo vicino una macchina che aspettava. No, aspetta perchè nell'allucinazione ci dovrebbe essere mia sorella?
«Joy sbrigatiiii!» urlò Hayley. Allora c'erano davvero? Non stavo allucinando?! Ma esiste questa parola? Beh, da oggi nella mia mente sì.
Andai verso di loro.
«Che ci fate voi qui?» non mi aspettavo proprio che loro due venissero a scuola per me.
«Tuo fratello mi ha detto che eri a piedi per il ritorno ed eccomi qui...» Oh Joshino ogni tanto faceva una cosa buona, quando sarei arrivata a casa lo avrei ringraziato sempre se me lo ricorderò. Magari se l'ipotesi della droga fosse stata vera, l'avrei aiutato ad uscirne. Salì in macchina. Mi rivolsi verso mia sorella.
«Ti sei divertita con Louis?» le domandai con una voce da bambina.
Lei mi perforò un timpano per il suo "siiiiii".



Note dell'autrice:
Come ho già detto nell'altra mia storia, sono di fretta e devo andare che ho un impegno quindi non mi soffermerò molto sul capitolo.
Per la prima volta è comparsa Brianne che la immagino con il viso di Chelsea Kane, e questi sono i vestiti di Joyce per questo capitolo:
 http://www.polyvore.com/capitolo_14/set?id=66524528

A
lla Prossima!
ValeA <3

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

Pov Joyce

Non amavo la scuola e questa non era una novità ma iniziavo ad odiarla davvero molto quando avvenivano le ingiustizie.
Sì, perchè io ed Harry non ci meritavamo di essere in punizione. Non avevamo assolutamente fatto nulla di male, non quella volta. Ma eravamo lì, in quella presidenza dai colori freddi, seduti in due poltrone con di fronte il preside che ci guardava severo.
«Styles, Harrison è il quarto giorno di scuola e già vi ritrovo qui... Sapete che potete rischiare l'anno?» Se Mrs Nolan era un'amica, il preside lo potevamo considerare un fratello. Cercava di fare il severo ma con noi non ci riusciva, ormai aveva perso ogni speranza. Ci puniva di continuo ma non serviva mai a nulla, ci cacciavamo sempre nei guai.
«Questa volta non abbiamo fatto niente...» prese anche le mie difese Harold. Io annuì convinta, era vero.
Ma lui non credeva ad una sola parola, a nulla di quello che potevamo dire. In fondo eravamo sempre colpevoli la maggior parte delle volte.
«Non ne avevamo motivo, già Thompson ci odia.. Che motivo c'era di mettercelo ancora di più contro?» qualcuno aveva fatto uno scherzo di cattivo gusto a Thompson e noi eravamo stati incolpati da quest'ultimo e ovviamente il preside non aveva potuto far altro che convocarci nel suo ufficio. 
«Lui crede che siete stati voi... un perchè ci dovrà pur essere!» alzò la voce di un po'.
«Perchè ci odia.» Harold ripetè le mia stessa affermazione. Non mi sorprendevo se venivo a scoprire che avesse fatto tutto da solo, dando poi la colpa a noi due. Due Angioletti, due ragazzi modello, due che finiscono casualmente sempre nei guai.
«Quindi voi non avete fatto quella scritta sulla sua automobile?» sì, lo scherzo era una scritta con un insulto fatto con la vernice rossa sull' auto nera. C'era scritto: You are an Asshole, un insulto pesante per qualsiasi persona ma lo è ancora di più quando un alunno lo fa ad un insegnante. 
Io ed Harry scherzavamo di continuo ma non ci saremmo mai permessi di fare quella scritta, quel gesto era da maleducati e noi non lo eravamo. 
«Sì, non ci va a genio ma non arriveremo mai a quel punto!» evidentemente c'era qualche altra persona che non lo poteva vedere, non che fosse difficile da pensarlo.
«Ed ora che dovrei fare con voi due?!» come se già non lo sapesse, come se già non si era preparato una lista con mille punizioni per noi.
«Ci punisca come meglio crede... Ripeto che noi siamo innocenti.» era stanco Harry di dire la stessa cosa per duecentomila volte.
«Forse non ne capite la gravità, qui si tratta di sospensione! Ma...» io e Harry lo guardammo attentamente, quella sarebbe stata la prima sospensione scolastica e per una cosa non fatta. Ma c'era quel ma che ci dava ancora una speranza. «Voglio darvi una possibilità» eravamo interessati dalla sua proposta «Se voi per almeno il prossimo mese non finirete nel mio ufficio, non verrete sospesi. Ok?» noi senza pensarci due volte annuimmo contenti, avevamo evitato una sospensione!
Andammo ad abbracciarlo contenti ma lui ci fulminò con lo sguardo, ci allontanammo chiedendo scusa. Ci rimandò in classe e noi uscimmo dal suo ufficio. Fuori dalla porta c'era Zayn che aspettava di entrare dal preside, per non so quale motivo.
Salutò Harry ed evitò me, come immaginavo! Salutai Kate e mi diressi in classe senza proferire altre parole.
Harry mi seguì nonostante dovesse andare dalla parte opposta alla mia, avevamo due corsi diversi da seguire.
«é successo qualcosa tra te e Zayn?» 
«No, perchè?» ero poco convincente, una pessima attrice. Mi fermai in mezzo al corridoio e lui mi raggiunse. 
«Ti ha evitata, come se tu non fossi stata lì accanto a me...» gli avrei detto "non mi avrà vista" ma era impossibile. Ero davanti Harry, se aveva visto lui aveva visto me. «Capisco che non avete un rapporto di amicizia ma...» Ma cosa? Un discorso l'abbiamo fatto solo due o tre volte e lui e gli altri neanche lo sanno perchè in quelle occasioni non erano neanche presenti.
Al massimo ci salutavamo, perchè risultava strano che mi avesse evitato?
«Non mi avrà vista...» l'avevo detto davvero? Ogni giorno diventavo sempre più stupida. Sempre di più.
Lui infatti mi guardò come se avessi detto una baggianata, anche se l'avevo detta veramente.
«Scusa Capellone, devo andare in classe ora... A dopo!» lo saluai con un bacio nella guancia e mi incamminai.
«Tanto questa conversazione la riprenderemo primo o poi...» mi urlò appena fui abbastanza lontana, per poi allontanarsi anche lui. 
Ero curiosa di sapere per quale motivo Malik si trovasse dal preside. Che aveva combinato? Affari suoi...
 

*****
«Non siamo stati noi!» stavo difendendo me e il mio migliore amico ma non ci credevano. Mi dava un po' fastidio che i miei amici non MI credessero, che non CI credessero. Loro per primi dovevano sapere che non saremo mai arrivati fino a quel punto, che c'era molta gente in quella scuola a cui non andava a genio Thompson. Perchè dovevano credere tutti che eravamo stati noi due?
«Io vi credo.» non so se Sophie ci credeva veramente o l'ha detto solo per cercare di risolvere con Harry. Sì, perchè quei due cocciuti facevano un passo avanti e cento indietro. Non avevano risolto niente, lei non aveva lasciato Landon e lui non aveva insistito oltre. Sapevo che a lui questa situazione non andava tanto giù ma cercava di non dimostrarlo. Harry alle parole della ragazza, sbuffò come per dire che il suo intervento era inutile.
Al nostro tavolo si avvicinò l'oca della Jenkins. Perfetto! 
«Ti serve qualcosa?» chiese Julie cercando di essere gentile, peccato che dal suo tono sembrava tutto fuorchè gentile.
Lei guardò tutti e otto, soffermandosi poi sul volto della ragazza.
«Volevo parlare con il mio ragazzo...» non che mi interessasse sapere chi fosse il suo ragazzo, ma perchè lo cercava qui?
«E perchè lo cerchi qui?» chiese giustamente la bionda con fare ovvio. 
Stavo cercando di capire chi potesse essere. Liam era da escludere per ovvi motivi, Harry me l'avrebbe detto e stessa cosa vale per Louis che oltretutto si sta frequentando con Eleonor. Rimanevano Niall e Zayn. Speravo che non fosse nessuno dei due, speravo che avesse sbagliato tavolo della mensa o che fosse venuta per sbandierare uno delle sue conquiste.
«Amore vieni?» si rivolse verso Niall. Era lui? Davvero?! Julie sembrava che ci fosse rimasta male, ma solo per due secondi perchè la sua espressione cambiò diventando menefreghista e disgustata.
«E da quanto tempo siete fidanzati?» ero curiosa di sapere da quanto tempo si frequentano e del perchè ce l'avesse nascosto.
«Non sono affari tuoi Harrison...» Niall, che l'aveva raggiunta, stava cercando di rimprenderla ma lei non gli diede il tempo perchè si buttò sulla sua bocca. Ma un po' di pudore! Siamo pur sempre a scuola.
Julie voltò lo sguardo da un altro lato, era strano il suo comportamento. Ed ancora più strano che preferisse guardare i nerd che invece di pranzare stavano facendo una partita a scacchi. Quei ragazzi non li avevo mai capiti. In quel gruppo c'era anche Smith, il mio primo compagno di banco ed avevo scoperto anche che aveva una cotta per me.
Niall imbarazzato cercò di trascinarla lontano di lì. Lei sicuramente l'aveva fatto per dar fastidio a noi e lui invece le aveva distrutto il piano, allontanandola. Lui era un tipo riservato. Erano troppo incompatibili per stare insieme, anche se lui aveva già frequentato ragazze del genere. Erano storie poco serie, duravano all'incirca tre o quattro giorni, non raggiungevano neanche una settimana.
«Finalmente qualcuno se lo è portato via...» peccato che nessuno credeva alle parole di Julie.
«E a te questo rode...» la rimbeccò Harry, Sophie rise. Io mi trattenni, gli altri non facevano che concordare con Harold.
«Non è assolutamente vero!» si difese, non è che Julie si era presa un sbandata per il ragazzo che non sopporta? 
Se così fosse, mollo la scuola e mi metto a prevedere il futuro! 
Lasciammo cadere il discorso e lei tornò a pranzare senza proferire altre parole. Niall non tornò più in mensa.
 
 
 
*****
Ero tra i corridoi della scuola senza un meta ben precisa, a dir la verità dovrei essere in palestra a fare educazione fisica ma il professore non era presente. 
Sfortunatamente nè Harry nè Sophie o Julie frequentavano quel corso insieme a me, quindi non avevo nessuna compagnia.
Avevo sempre odiato l'educazione fisica e questo era il motivo principale, niente amici, oltre al fatto che ero zero in qualunque attività sportiva che prevedesse il correre, l'uso delle mani e che avesse una palla. Ero una schiappa.
Harry non mi chiedeva mai di andare a far jogging con lui, una volta ci andai e finì che neanche dopo tre metri ero già col fiatone. Sophie e Julie frequentavano una palestra e io che facevo? Oziavo a casa mia.
Niall e Louis giocavano a calcio, io? Andavo a guardare gli allenamenti, soffermandomi sui sederi dei ragazzi, soprattutto quello di Louis. Sembrava che l'avessero scolpito. Ok, qualcosa l'allenavo, i miei occhi!
Non che gli altri avessero un brutto sedere ma quello di Louis era... diverso.
Ok, basta pensare ai sederi dei tuoi amici Joyce! 
Oramai mi rimproveravo anche da sola... stavo diventando sempre più scema! Dovevo assolutamente trovare qualcosa da fare, non potevo stare per tutta un'ora lì. 
Non perchè c'era il rischio che il preside mi vedesse, anzi forse dovrei passare per fargli un salutino. No, meglio di no.
Era sicuramente arrabbiato per stamane ed io lo ero con lui perchè non mi credeva. Non ci credeva.
E se andassi dalla signorina Nolan? Sì, era un'idea buona.
Camminai a passo lento, molto lento. Dopo circa venti minuti arrivai, me l'ero presa con molto comodo. Mi avvicinai al suo ufficio ma non vi era nessuno, che fosse scappata da quella scuola di pazzi? Che avesse una relazione segreta col preside? Che l'avessero rapita gli alieni? Che fosse diventata una ricercatrice Pampers?
«Che ci fai qui, Joy?» mi domandò quella rossa della Nolan che mi aveva fatto preoccupare per la sua assenza. Tirai un sospiro di sollievo, sedendomi scompostamente nella poltrona del suo ufficio.
«Niente prof di ginnastica...» ero molto contenta e lei lo notò dalla mia espressione, avevo un sorriso a trentadue denti. 
«Quindi sono venuta per un salutino... Ma tu non c'eri!» finì con fare triste. 
«Ero semplicemente andata in bagno...» ok, non c'erano dubbi. Ero Stupida. Avevo pensato a mille ipotesi assurde e quella più facile ed ovvia no. Mi ero preoccupata per nulla. Che poi io agli alieni neanche ci credevo!
Mi misi ancora più comoda in quella poltrona, per quanto mi fosse possibile.
Lei aveva perso ogni speranza con me, non mi riprendeva neanche più. Era totalmente inutile, tanto non ascoltavo.
Poi mi ricordai di una domanda che le volevo fare, lei era informata su tutti e tutto. Soprattutto sui ragazzi che finivano dal preside. Volevo chiederle per quale motivo Malik oggi si trovasse là.
Senza troppi giri di parole glielo chiesi.
«Il ragazzo nuovo?» beh, non era proprio nuovo. Prima di trasferirsi frequentava quella scuola. Io annuì, intendevamo comunque lo stesso ragazzo.
«é stato trovato da un bidello fumare nei bagni della scuola...» potevo immaginarlo anche da sola. Zayn e le sue sigarette erano inseparabili, non riusciva a non fumarne una per più di due ore. «E non è la prima volta che succede in quattro giorni..» Addirittura! Proprio cattivo Malik. «Come mai ti interessa saperlo?»
«é amico di Harry e gli altri, mi stavo solo informando...» gli potevo dire la verità? Ma quale era la verità?
Ho un grave problema, penso troppo. Era meglio cambiare discorso prima che facesse domande a cui non volevo dare risposta.
Lei conosceva anche gli altri miei amici. Con Julie aveva quasi lo stesso rapporto che io avevo con lei. Quindi la conosceva abbastanza bene. Conosceva anche Niall anche se frequentava di meno il preside.
«Non ti sembra strana Julie?» Kate rivolse subito l'attenzione su di me. Si preoocupava facilmente di noi, ci teneva.
Ancora oggi mi chiedeva di Louis, le avevo detto che un giorno sarebbe andato a farle visita. Me l'aveva detto lui di dirglielo. Sapevo che ci sarebbe andato quando meno se lo sarebbe aspettato.
«C'è qualche problema?» 
«No, cioè non grave.» divenne seria. «Può essere che le piaccia Niall?» mi guardò sorpresa, si aspettava tutto tranne che una mia uscita del genere.
«Il Niall che conosciamo tutti?» conosceva altri Niall?, io le annuì. «Ero rimasta a quando si scambiavano insulti...»
«Anche ora si insultano ma sembra che sia gelosa di lui. Oggi la strega della Jenkins è venuta al nostro tavolo dicendo a tutti che era la nuova ragazza di Niall e lei sembrava esserci rimasta male... Julie ha parlato poco per il resto della pausa...»
Lei ci riflettè sopra, poi se ne uscì con ciò che non mi aspettavo.
«Io li ho sempre visti come una probabile coppia!» Oh quella donna aveva sempre di più la mia stima, la meitava tutta. La pensava come me.
Era suonata la campana, dovevo ritornare nei corridoi per prendere i prossimi libri e dirigermi alla prossima e ultima lezione. Finalmente anche quella giornata svolgeva al termine.




Note dell'autrice:
Ed eccomi qui con il quindicesimo capitolo! Oggi diversamente dal solito non sono di fretta, non devo studiare nulla e sono anche contenta perchè finalmente mi sono fatta l'interrogazione di filosofia (oltretutto è anche andata meglio del previsto :D)... La filosofia è la stessa di cui ne parlavo in qualche capitolo fa... Beh ma non parliamo di scuola! (Tutti: Hai tirato tu fuoi questo discorso!) Ok, è vero.
Parliamo del capitolo, allora a me piace. Stranamente sì.
Perchè da qui in poi si evolverà il vero succo della storia.
Sophie e Harry non hanno smosso la situazione (che poi la dovrebbe smuovere lei u.u) 
Niall è fidanzato con Brianne (è comparsa per la prima volta nello scorso capitolo e già mi sta sulle scatole.) Piccolo spoiler: Non se ne andrà presto. 
Julie non la commento, vorrei sapere cosa ne pensate voi (Piccola-piccola-piccola recensione?) su di lei.
Zayn evita Joyce, plausibile.
Joyce non sa spiegarlo a Harry, plausibile anche questo.
Beh vi lascio l'abbigliamento di Joyce: http://www.polyvore.com/capitolo_15/set?id=66538066
 
Al prossimo capitolo! 
ValeA <3

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

Pov Julie

Io non capivo come alcune persone possano amare la scuola, non riesco a concepire completamente una cosa del genere. Erano passate solo due settimane e già non aspettavo altro che le vacanze. Di Natale o estive o per qualsiasi altra cosa non importava, l'importante che fossero vacanze.
Oltretutto non ero riuscita neanche a conquistare un ragazzo della scuola, non ancora perlomeno. La cosa che mi dava un po' fastidio, anzi troppo fastidio è che c'era riuscito prima di me quel moccioso di Horan.
Va beh che aveva conquistato la peggiore di tutta la scuola, la più poco di buono ma aveva pur sempre conquistato qualcuno, al contrario della sottoscritta.
Ero accanto al mio armadietto, stavo prendendo i libri per la lezione, Fisica. 
Mi guardavo attorno cercando di adocchiare un ragazzo carino. Nulla, nessuno di interessante.
Sarei diventata un vecchia zitella con cinquanta gatti in casa. Non che non ci fossero dei ragazzi carini, c'erano eccome però... C'era un altro problema. I ragazzi carini erano tutti impegnati o già li avevo frequentati. Sarebbe stato stupido provarci con chi avevo già frequentato e non era nel mio stile provarci con quelli fidanzati, non ero la Jenkins. 
Mi aveva fregato un fidanzato quella stronza! E per chi passasse solo per idea che io mi stessi riferendo a Niall Horan, si sbagliava. Ed anche di molto.
Ok, questo "fidanzatino" me l'aveva rubato in quarta elementare ma certe cose non si possono dimenticare così facilmente. Quella volta misi un punto a quella pseudo-amicizia che avevamo.
Ma ora che ci penso, devo staccare la testa a morsi a Joyce appena la vedo. 
Aveva detto a Kate delle cazzate colossali. Qualcosa sulla relazione di Niall ed io che molto probabilmente, secondo lei, ero gelosa. Cosa assolutamente falsa. Non sarei mai potuta essere gelosa nè di Horan nè di quella strega bionda e cotonata della Jenkins. Non c'era nessun motivo per esserlo.
Parli del diavolo... e spuntano le corna!
Spuntarono quei due trogloditi e si posizionarono davanti a me. 
No, non per darmi fastidio, già la loro presenza era abbastanza fastidiosa anche a un kilometro di distanza. 
Erano lì semplicemente perchè l'armadietto dei due biondi per mia sfiga si trovava di fronte al mio.
«So che sei incapace di baciare ed hai bisogno di prendere lezioni... Ma potresti evitare di apprenderle guardandoci?» non mi interresava sapere chi dei due biondi l'avesse detto, l'unica cosa di cui mi importava in quel momento era che avevo una grande voglia di prenderli a pugni come se fossero una sacca di boxe. Mi davano fastidio, un fastidio eccessivo.
Forse è vero che sono troppo aggressiva e dovrei calmare i miei istinti omicidi verso il mondo, ma c'è gente come loro che mi rende il lavoro troppo difficile. Non è colpa mia!
«Guardavo solo per farmi quattro risate per le vostre scarse capacità.» Niall era completamente disinteressato alla conversazione ma dopo la mia affermazione divenne attento. Bisognava dirgli implicitamente che faceva schifo il loro modo di baciare per avere la sua attenzione? Beh, era vero. Sembravano due polipi in apnea! I miei gatti in calore sanno fare di meglio.
«Stai davvero dicendo che non so baciare?» mi fronteggiò Horan. Era per caso scemo?! Dalla mia frase detta poco prima pensavo che si fosse capito. Frequentarla non faceva altro che farlo diventare più scemo, non che già non lo fosse.
Annuì sicura di me alla sua domanda. 
«Ti sbagli.» mi contraddì, non sapeva neanche più rispondere a tono? Mi sbagliavo? Un po' forse. 
Quei "nostri" baci non erano stati proprio i peggiori della mia vita ma neanche i migliori. Ma non gliel'avrei mai detto.
Quell' oca non faceva altro che muovere la testa da su in giù come un' isterica, se lo faceva più lentamente quel movimento la capivo lo stesso la sua intenzione di dar ragione al biondo.
«Non credo, avendo provato in prima persona quell'orribile esperienza.» accompagnai il tutto con un espressione disgustata.
Lui rise avvicinandosi al mio viso, l'oca lo seguì a sua volta senza capirne il perchè.
«Non sei brava a mentire...» Peccato che io non stavo mentendo, ero sincera. Cioè stavo dicendo una mezza verità. La nostra coversazione finì così, stava andando sicuramente in classe perchè suonò la campana per l'inizio della prima ora. Ma andava in classe senza libri? Mah.
Si voltò un secondo verso di me, Brianne lo raggiunse.
«Non casca mica il mondo se ammetti che non sono niente male.» avevo solo una parola per lui e non era neanche tanto carina, era anni luce lontana da un complimento. Per educazione non dissi nulla, ma glielo mandai mentalmente.
Decisi di andare anche io in classe, condividevo l'ora con Joyce. Noi due dovevamo fare i conti.
 
 
 
*****
Oh eccoti lì, Joyce!
Mi avvicinai con fare assassino ma nessuno sembrò notarlo. Neppure lei che mi salutò con un gesto della mano.
«Non comportarti come se non avessi fatto nulla.» la rimproverai, irritata. Faceva la finta tonta o davvero non capiva a cosa mi riferivo? Infatti mi chiese di spiegarle perchè non capiva cosa intendessi. 
«Hai detto a Kate cose assolutamente non vere...» mi limitai a non urlare, non volevo far sentire a mezza classe quello che Joyce andava a raccontare, le sue erano idee folli. Lei capì e rise imbarazzata.
«I tuoi comportamenti mi portano a pensare che sia così...» Ma così cosa?! Io mi comportavo come sempre perchè non era cambiato assolutamente nulla. Nulla. NULLA! 
E non mi stavo convincendo! Assolutamente no.
«Si vede che non capisci un cazzo!» mi arrabbiai e questa volta urlai, tutti si voltarono verso di me. Per fortuna in classe ancora non era arrivato il professore Turner, se la stava prendendo con molta calma come sempre.
«Che avete da guardare? Voltatevi!» mi ero limitata ad essere meno scortese possibile. Già la maggior parte in quella scuola non mi sopportava, non volevo che quella percentuale raggiungesse il 100%.
Loro si voltarono, in classe entrò Brianne. Lo capì dalla sua risata che sembrava il lamento di un lama ferito, era un'offesa per tutti i lama però. Ovviamente da quando stavano insieme a questa parte lei era scortata dal suo ragazzo. Ma lui non 
aveva lezione? La pseudo-coppia prima di dividersi, neanche se stesse partendo in guerra e non c'era un ritorno certo, si stavano salutando con sdolcinatezze.
La colazione mi era salita su per la gola, da un momento all'altro avrei potuto buttar tutto giù, magari in faccia alla Jenkins. Non male come idea.
«Ma quanto ci stanno?» mi lamentai, speravo che arivasse il professore e interrompesse quel bel momento.
«Gelosa?» ancora che insisteva sul fatto della gelosia? Joyce ha la testa più dura di un cocomero. Non lo ero neanche un po'.
Io ero ancora arrabbiata con lei, pensava che con due chiacchere si risolveva tutto? Si sbagliava.
«No.» in quel momento arrivò il professore. Non avevo desiderato mai come in quel momento di iniziare a fare lezione, soprattutto per una materia che non capivo.
Il professore mi salvò da una probabile litigata con Joy e da quella tortura che i biondi imponevano di guardare al pubblico.
Mi chiedevo per quanto ancora sarebbero durati? Per la Jenkins arrivare a due settimane era un record.I ragazzi di solito la scaricavano dopo un'ora.
Mi sedetti al mio posto, Niall prima di andarsene salutò con un cenno alla mano Joy. Faceva finta di non vedere? Che idiota!
Brianne mi fece una smorfia e si sedette al suo posto, quella ragazza era davvero infantile.
La lezione iniziò e fu meglio così.
 
 
 

Pov Sophie

Devo prendere una decisione. Una volta e per tutte.
Landon o Harry?
Harry o Landon?
A chi tenevo? Chi volevo al mio fianco? La mia mente diceva un nome e il mio cuore un altro. 
Vaffanculo, non sono mai d'accordo.
Landon? Ci stavo insieme da ormai cinque anni, la nostra relazione è diventata monotona. Non c'era più nulla di divertente e avventuroso nella nostra relazione, però la mia mente diceva che era giusto stare con lui. Che non potevo lasciarlo dopo tutti
questi anni. Ma era davvero quello che volevo?
Harry? Non l'avevo mai considerato mai più di tanto, avevo sempre pensato che fosse carino ma nulla di più. L'avevo sempre visto come uno dei migliori amici della mia migliore amica. In poco tempo l'avevo conosciuto ed avevo provato ciò che con Landon non riuscivo a sentire da molto tempo, forse non l'avevo mai sentito. Forse perchè non c'era mai stato. Il mio cuore diceva di lasciare Landon e dargli una possibilità. Ma era giusto?
Occorreva una decisione ed anche subito. 
Harry non mi parlava, faceva finta che fossi invisibili e quell'ultima volta aveva messo le cose in chiaro.
 
 
«Non può continuare così.» si bloccò mentre ci stavamo baciando poco castamente. Perchè diavolo aveva interrotto quel bel momento?
Feci attenzione alle sue parole... Che aveva detto? Voleva per caso chiuderla lì, quella "qualunque cosa" era la 
cosa che condividevamo?
«Mi stai lasciando?» domandai sottovoce.
«Non siamo mai stati insieme... e questo perchè tu sei fidanzata.» si bloccò per riprendere fiato. «Devi fare una scelta.»
Lo guardai interdetta, tutti che volevano che io facessi una scelta. Prima Joyce, poi lui, persino Julie me l'aveva detto.
Io non ero pronta a scegliere ma... forse era giusto che la facessi. Non potevo stare in quella situazione per sempre.
«Non posso.» non potevo, non volevo. Sarebbe significato rinunciare a lui ed io non volevo rinunciarci completamente.
Non potevo lasciare nemmeno Landon, lui era un tipo impulsivo e l'avrebbe presa troppo male. 
«Allora finchè non smuoverai la situazione in qualche modo...» lasciò la frase in sospeso, non volevo che pronunciasse quelle parole, non volevo sentirle. «Mi comporterò come un estraneo.» concluse. Mi sentì mancare, non poteva chiudere tutto così. Ma effettivamente ne aveva il diritto. Era sbagliato quello che stavamo facendo. 
Non era nemmeno nella mia natura tradire ma lo stavo facendo. 
Senza aggiungere altro se ne andò, lasciandomi lì.
Iniziai a piangere come una bambina a cui era stato tolto qualcosa.
Poteva davvero finire tutto così?
                         
                                                                               
Avevo preso la mia decisione. 
Lasciare Landon, provarci con Harry. Magari sarebbe andato tutto per il meglio.
Magari con lui avrei provato emozioni e sensazioni mai provate prima. Avevo una certezza ed era Harold Edward Styles, il bel riccio che mi aveva fatto perdere la testa. 
 
 

 

Pov Niall

Brianne poteva essere una delle ragazze più carine della scuola ma era anche un insopportabile ragazza con una parlantina infinita. Non chiudeva completamente quel becco.
Mi aveva obbligato a fare il romantico davanti la classe di fisica, non ne avevo capito il perchè ed accettai. Infatti feci una cazzata enorme.
Lì, in quella stanza c'era Joyce ed anche Julie ma me ne accorsi troppo tardi.
Joyce parlava con Julie e quest'ultima distrattamente l'ascoltava concentrandosi su di noi. Era un giornata che ci fissava.
Ma in questa classe non vi era un professore?
Io dovevo andare nella classe di spagnolo ma per colpa della mia ragazza mi era stato impossibile, sarei finito dal preside per il ritardo. Sicuramente.
Sentì Joyce chiedere a Sophie se fosse "gelosa", perchè mai dovrebbe esserlo? Lei rispose dopo circa cinque secondi con un freddo no. 
Le mie richieste dall'alto furono accolte, il professore infatti arrivò.
Sarei potuto sparire da quella ragazza, ma non ne valeva la pena andare in classe. Mi sarei nascosto tra i corridoi e avrei detto che mi ero sentito male ed ero rimasto tutta l'ora in bagno, sperando che nessuno facesse la spia. 
Me ne andai tra i corridoi pensando ad un posto dove andare, la porta della classe di fisica si aprì. 
Speravo solo che non fosse Brianne, non volevo vederla almeno per un'ora.
Perchè ci stavo con lei? Perchè la ragazza che volevo non ricambiava. La relazione con Brianne non era seria, era solo una distrazione per non pensare a Joyce. 
Cavolo, non mi potevo innamorare della ragazza del mio migliore amico. Era assurdo!
Mi voltai per vedere chi fosse, anche se, se fosse stata Brianne me ne sarei pentito.
Per fortuna non era lei ma per sfortuna era Julie.
«Mi dispiace ma hanno buttato fuori me...» in quel momento la preferivo alla mia ragazza, almeno Julie con me parlava il minimo indispensabile ed anche di meno. E litigare con lei era più divertente che sentir lamentare la mia fidanzata sul fatto che il trucco si era sbavato, i capelli non erano sistemati o le si era spezzata un' unghia.
«Che hai fatto?» chiesi divertito. Lei non sembrava dello stesso parere.
«La tua ragazza è caduta come un pesce lesso e mi ha accusata di averle fatto lo sgambetto... come se non avessi altro a cui pensare.» spiegò arrabbiandosi man mano che raccontava come le cose stavano. «Non la sopporto quella stronza..» le tappai
la bocca con una mano, voleva per caso farci scoprire? Non dovevamo essere lì. O perlomeno non ci dovevo essere io.
«Che fai?» si divincolò, con l'altra mano libera la intrappolai contro il muro per farla stare ferma. 
Dopo svariati minuti ci riuscì. Quando non aveva quell'espressione da saputella e non parlava con quel tono insopportabile sembrava quasi simpatica. Ho detto quasi, perchè era impossibile che lo fosse.
«Dei ammi ua vadiogafia?» che aveva detto? Le tolsi la mano dalla bocca per farle ripetere ciò che aveva detto. 
«Devi farmi una radiografia?» perchè? Oh certo, era tre ore che la fissavo. Che idiota! Scossi la testa in tono di dissenso. «Bene, lasciami andare..»  mi spostò poco gentilmente, allontanandosi da quel corridoio. 
Era difficile avere una conversazione normale con lei? Sì, difficile era un eufenismo.






Note dell'autrice:
Non aggiungo molto su questo capitolo, sono di fretta come la maggior parte delle volte che posto... Devo andarmi a preparare per un compleanno :)
Ma comunque, questo capitolo spiega un po' la decisione di Sophie e perchè Niall sta assieme a Brianne e cosa ne pensa Julie... Compare poco Joyce ma nel prossimo sarà più presente come del resto tutti gli altri :)
I vestiti di Joyce, Julie e Sophie: 
http://www.polyvore.com/capitolo_16/set?id=66540568

 
Alla prossima!
ValeA <3

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

Pov Joyce

Un altro giorno di scuola era terminato e non potevo che esserne felice.
Entrai a casa, sapevo che non vi era nessuno. I miei genitori erano a lavoro, Hayley all'asilo e Josh agli allenamenti. Strano ma vero. Aveva deciso di riprendere il football dopo che l'anno scorso si era ritirato a causa di un infortunio.
Non avendo nulla da fare, decisi di mettermi ad oziare un po' sul divano facendo zapping con la tv. 
Purtroppo per me, non c'era nessun programma interessante. C'erano dei telegiornali, soap opere argentine, cartoni animati e una replica di una partita che sicuramente se fossi stata con i ragazzi mi avrebbero obbligata a vedere. La lasciai su un documentario sicuramente noioso, come tutti i documentari del resto. Trattava della vita che conducevano i bradipi. 
Oh dio mio! Erano degli animali orribili, brutti, vomitevoli e sembravano anche stupidi tanto quanto mio fratello.
Ero arrivata ad una conclusione,  mio fratello era un bradipo. Un bradipo carino ma pur sempre un bradipo.
Spensi la televisione, i documentari mi annoiavano a morte. Preferisco fare un sano riposo pomeridiano e poi avrei fatto i compiti, cioè avrei studiato per il test di Biologia per domani. Thompson non perdeva occasione di metterci in difficoltà, non dovevo servirgliele su un piatto d'argento.
Mi stiracchiai nel divano, cercando una posizione comoda. Ne trovai una che per le persone normali non lo sarebbe stata mai, praticamente sono con le gambe nello schienale del divano e con la testa quasi sul pavimento. Un qualsiasi animale avrebbe dormito più composto di me. Chiusi gli occhi e... un campanello interruppe il mio quasi sonnellino. 
Chi cavolo era? 
Mi diressi con tutta la calma del mondo alla porta e percepivo che quel qualcuno che si trovava lì dietro era impaziente che io aprissi. Suonava continuamente, presa dal nervoso urlai un "Sto arrivando" che forse mi udirono fino in Australia. La persona che non faceva altro che suonare si bloccò all'istante. Servivano le mie urla per farlo smettere?
Dallo spioncino vidi chi era, tanto per far attendere qualche secondo in più quell'impaziente, chiunque esso sia. 
Era Harry. Che cosa ci faceva a quest'ora fuori dalla porta di casa mia? 
Aprì e fui travolta da lui che mi abbracciò come se non ci vedessimo da qualche anno mentre era passata solo qualche ora. Iniziò a farmi complimenti sul colore dei miei capelli, che erano semplicemente neri, sui miei occhi del colore del cioccolato e sul fatto che secondo lui ero più alta. Avevo capito, gli serviva qualcosa.
«Che ti serve?» arrivai dritta al punto, impedendogli di fare altri giri di parole. 
«Perchè pensi che mi serve qualcosa?» Styles caro, tu e i complimenti siete due cose distinte e separate, mai andati d'accordo se non per conquistare una ragazza. Lui dopo cinque secondi di silenzio, lo ammise. «Ok, ho bisogno di un aiuto in Biologia.» Io avrei accettato volentieri di aiutarlo, non ero una di quelle che se ne fregava del prossimo. Ma studiare con lui equivaleva ad un pomeriggio in cui non avremmo concluso nulla e possibilmente si sarebbero aggiunti a noi i ragazzi.
Io non potevo permettermi di distrarmi, non avrei dato la soddisfazione a Thompson di mettermi una D o una F, peggio ancora.
«Io ti voglio bene, lo sai...» iniziai per non offenderlo quando sarebbe arrivato il no. «Sei il mio migliore amico, divertente, simpatico ed anche carino...» mi interruppe. 
«é un modo carino per dirmi no senza offendermi?» questo ragazzo era un genio quando si applicava. Mi aveva evitato un lungo discorso con una risposta negativa. «Sappi che mi sto offendendo lo stesso..» ma non ci avevo risolto nulla. 
Scoppiai a ridere per la sua espressione da finto offeso, si voltò dall'altro lato battendo un piede per terra.
Quando si comportava come un bambino faceva troppa tenerezza, lo andai ad abbracciare ma lui non ricambiò. 
In un modo o nell'altro riusciva sempre ad ottenere ciò che voleva. 
 
 
****
«
La trascrizione del DNA di una cellula procariote avviene quando l'enzima RNA-polimerasi aderisce al DNA promotore, un sito specifico... Harry ma mi stai ascoltanto?» io spiegavo ma riccioli mori non mi stava ascoltando. Lo fissai insistentemente finchè lui non si accorse di me.
«Che c'è?» io perdevo tempo a spiegargli una materia che non mi piaceva neanche un po' e lui che faceva? Messaggiava.
Speravo che fosse una questione di vita o di morte o l'avrei mandato a calci in sedere fuori casa mia.
«MI STAVI ASCOLTANDO?» urlai arrabbiata, da quanto tempo non mi ascolatava più? Mi aveva almeno ascoltata? 
Lui si grattò quella massa di capelli senza sapere che rispondere. Era ovvio che la risposta non era affermativa.
«Ehm no...» fece il suo sorrisone migliore, non attaccava. Non avrei ceduto facilmente. 
Non ero arrabbiatissima ma mi dava fastidio che io perdevo tempo a spiegare e lui messaggiava tranquillamente. 
«Bene, io ho finito... Non mi ripeto.» così avrebbe imparato a prestare più attenzione la prossima volta.
Si catapultò vicino a me, mettendosi in ginocchio e le mani in segno di preghiera. Aggiunse anche la faccia da cane bastonato.
«Ti prego!» iniziò a supplicarmi. «Prometto che questa volta ti ascolto.» era poco convincente, avevo i miei forti dubbi.
«Tieni...» mi cedette il suo blackberry. «Così sei sicura che non mi distraggo!» se mi stava dando il suo cellulare, era davvero serio. Non me l'avrebbe lasciato per nulla al mondo. 
«Va bene!» era sincero. Iniziai a parlare e mentre presa dalla curiosità andai nei suoi messaggi per vedere con chi stesse parlando, lui lo faceva quasi sempre. Andò a sedersi dove era prima.
Ultimo messaggio: Sophie <3
 -Amore a dopo! <3
Bloccai la mia spiegazione, che ormai col tanto ripetere l'avevo imparata a memoria.
«Quindi tu...» indicai con una mano il ragazzo, posto dietro di me. «Non ascoltavi perchè messaggiavi con Sophie?» lui si alzò e si posizionò davanti a me.
«Mi controlli il cellulare?» chiese togliendolo, scherzosamente. «Oh gelosona!» ma era scemo?! Mi prese le guance strizzandole come si fa con i bambini piccoli. Poi mi strizzò il naso.
Lo guardai sconvolta e lui ancora continuava. 
«Quindi avete risolto tutto?» ero felice per loro, finalmente Sophie aveva fatto una scelta. Secondo me, quella più giusta.
Cioè secondo tutti. Landon, tuttavia non l'aveva presa neanche tanto male. Già aveva trovato un'altra ragazza con cui uscire, o un giocattolino con cui divertirsi. Non ci teneva veramente alla mia amica, lo si vedeva.
Appena l'aveva mollato era corsa da Harry ed era andata a dichiararsi, avevano deciso di fare tutto con calma, di non affrettare le cose, di conoscersi senza fretta. 
«Sì, va benissimo!» gli brillavano gli occhi. Oh che dolce!
 
 
 

POV Julie

 
Camminavo tranquillamente per il corridoio della scuola, venivo spinta da un lato all'altro a causa di tutta quella confusione.
Tutta quella gente mi dava fastidio e la maggior parte non mi sopportava. Mi allontanai da quel corridoio per 
cercare un'aula libera. Dovevo ripassare storia, ieri non avevo fatto altro che dormire.
Entrai nella prima aula che trovai. In un angolo vi erano Niall e Brianne che si baciavano troppo poco castamente.
Quei due più non li volevo tra i piedi e più mi spuntavano davanti. Mi davano fastidio!
«Ehm ehm...» tossicchiai, per farmi notare. Sarei potuta uscire e far finta di nulla, ma il mio istinto mi aveva suggerito di interromperli. I due mollarono la presa sulle loro labbra. Brianne era incazzata per averla interrotta, Niall era indecifrabile. Stupido biondo!
«Siete fortunati che ad essere entrata sia stata io... Immaginate se fosse arrivato un professore!» immaginai la scena e quasi un po' mi dispiaceva, volevo vedere Brianne con una bella sospensione. Solo per il gusto di non vederla per i corridoi con Niall a sbacciucchiarsi. No che mi interessava tanto ciò che faceva con Niall, sia chiaro.
«Andiamo Brianne» mi dava fastidio che non faceva niente, non provava neanche ad insultarmi. Invece se la portava via.
«Anzi tu vai, ti raggiungo subito...» lei senza fare troppe domande e dopo avergli dato un bacio si allontanò da quella stanza. Perchè era rimasto? Perchè mi sentivo a disagio? Perchè facevo tutte quelle domande? Perchè ad ogni domanda dicevo perchè? Oh e perchè mi fissava?
«Ti da fastidio?» non era ovvio che mi desse fastidio? Era dalla quarta elementare che non la sopportavo, l'aveva capito solo ora? Ottimo osservatore.
«Sì, ma pensavo che fosse ovvio. Non l'ho mai sopportata.» rise. Ma che cavolo c'era da ridere? Ero seria.
«Non intendevo se ti desse fastidio lei ma se ti desse fastidio che io e lei...» lo interruppi prima che dicesse altro, non volevo sentire uscire dalla sua bocca nessun'altra parola.
Mi davano fastidio? Ero tentata nel dir di sì. 
«N-no» balbettai non convincendolo, effettivamente non convincevo neache me stessa. Perchè sì, mi dava fastidio.
Mi dava fastidio vedere un loro bacio, un loro sguardo complice, una loro chiaccherata spensierata, una qualsiasi cosa che li teneva uniti e la cosa che mi dava più fastidio e che non ne capivo il perchè.
Eh no, non saltiamo alla conclusione che io sono innamorata di Niall o cose del genere, non era vero. Io non lo sopportavo e non me ne stavo convincendo. Io lo sapevo che non era così. Sapevo che non poteva essere così.
«Non mi sembri sicura» Non lo ero, cazzo! Da quando io mi tenevo le cose per me? Sembrava che non avevo il coraggio di affrontarlo.
«Sì, mi da fastidio.» l'avevo ammesso veramente? Lui sorrise, non per prendermi in giro. Era un sorriso  
sincero.
«Ti darebbe fastidio se facessi una cosa del genere?» disse avvicinandosi pericolosamente a me, baciandomi una 
guancia.
«S-Sì» anche se non era vero, mi doveva dare fastidio! Non mi doveva piacere quel breve, troppo breve, contatto.
Sorrise di nuovo. «E questo?» questa le sue labbra poggiarono nelle mie, mi stava baciando. 
Se avessi avuto la forza di volontà, che in quel momento desideravo avere, mi sarei allontanata, ma non ci riuscivo. Non volevo. Mi piaceva quel contatto, approfondì quel bacio. Mi fece sedere sopra un banco per baciarci meglio. 
Il bacio continuava, non ci staccammo neanche per prendere fiato.
 
 
Mi svegliai di sopprassalto, sopra di me trovai il libro di storia. Lo gettai bruscamente. 
Da oggi odiavo ancora di più quella materia. 
Da oggi non avrei più riposato di pomeriggio, se portava ad avere un incubo con Niall.
Non sarebbe mai potuto accadere una cosa del genere, mai!
Mi stava troppo sulle palle per farmi simpatia, figuriamoci se mi prendevo una cotta. Pff!
Meglio tornare a studiare, magari un'altra materia.




Note dell'autrice:
Che bel sabato -.- Piove! E quindi eccomi qui, dovevo postare domani e nonostante sono stanchissima, ho studiato troppa chimica oggi :(  Sono stata abbastanza puntuale?
Vorrei sapere chi pensava che fosse vera quella scena tra Julie e Niall? Chi lo aveva capito che era solo un sogno? Ahahahahahah :D
Anche perchè se dovrebbe succedere qualcosa tra loro due, penso sia troppo presto adesso :P
Beh è un capitolo di passaggio, è da un po' che non vediamo Zayn e beh anticipo che dal prossimo compare di nuovo. Già dalle prime righe con Joyce, risolveranno o litigheranno ancora?
Ah mi piace la fine del prossimo capitolo, non vi svelo chi sarà presente! Ahahahahah :D
Vestiti:
 https://www.polyvore.com/capitolo_18/set?id=66543550


 
Alla prossima! 
ValeA <3

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

Pov Joyce

«Basta!» urlai abbastanza forte per farmi sentire bene da Zayn. Ero stanca di quella situazione. 
Ero stanca perchè non c'era un punto di svolta, perchè eravamo sempre ad un punto fermo. 
Dopo quella volta che gli feci quel discorso, lui mi evitava, faceva finta che non mi conoscesse. 
Non so perchè mi interessava così tanto, non che prima avessimo tutto questo rapporto ma... volevo costruire un rapporto d'amicizia ma lui così rendeva tutto più difficile, quasi impossibile.
Zayn si fermò, aspettando che parlassi di qualunque cosa stavo per dire. 
Eravamo solo io e lui, in un'aula scolastica dove appena cinque minuti fa c'erano tante persone. 
Non so per quale motivo mi ero informata su dove potessi trovarlo, potevo semplicemente parlargli anche in mensa, in giardino o in qualunque altro posto. Però non mi pentivo perchè sicuramente se avessi fatto tutto diversamente in questo momento avrebbe anche trovato una scusa per andarsene e troncare lì il discorso.
Lui si accomodò sopra un banco mentre aspettava che mi decidessi a parlare. Ero ferma davanti la porta, sembrava che non volessi farlo scappare.
«Mi da fastidio che mi eviti!» lui voltò lo sguardo verso di me, guardandomi negli occhi. 
Non riuscivo a sostenere il suo sguardo, sapevo che tutto ciò che era successo era colpa mia. Colpa mia perchè non pensavo prima di parlare. Colpa mia perchè riuscivo a dire solo cose inopportune. Colpa mia perchè non ne combino mai una giusta.
«Ma non ti dava fastidio che la gente ti veda parlare con me?» io sono la più cretina, stupida, imbecille, idiota e testa di cazzo della storia. Sì, lo sono davvero. 
«No!» non sapevo che altro dire, lo dissi troppo a voce alta. Lo feci anche sobbalzare. «Hai frainteso» 
Perchè io non volevo fargli intendere che non volevo che parlassimo ma solo di non far alimentare la gente di strane idee. Sapendo che Liam era un tipo geloso non volevo che anche lui credesse a cose non vere. 
«Non penso.» perchè tu pensi?! Perchè dovresti credere a cose che non sono vere allora? 
Non sapevo neanche perchè mi stavo creando tutti quei problemi, in fondo io e lui non eravamo mai stati nulla se non conoscenti. E allora perchè mi interessava tanto che mi rivolgesse la parola?
«Mi dispiace.» cercai di essere il più sincera possibile, per fargli capire che non stavo mentendo.
«Arriva al punto...» alzò la voce, sicuramente stanco di quella conversazione.
Peccato che neanche io sapevo quale era il punto. Mi avvicinai accanto a lui, ora eravamo uno di fronte all'altro.
«La ricreazione non è infinita...» Oh sì, giusto. Dovevo sbrigarmi, anche perchè sicuramente Liam si stava chiedendo che fine avessi fatto, che fine avessimo fatto io e Zayn.
«Facciamo finta che tre settimane fa non abbiamo avuto quella conversazione?»
«Perchè ti interessa tanto?» Già. Perchè mi interessava tanto? Il problema è che non riuscivo a capirlo neanche io.
Forse era perchè volevo evitare problemi con i miei amici, Harry e Louis sapevamo cosa successe il primo giorno. 
Lo sapevano solo loro, avevo deciso di non dire nulla a Liam per non farlo preoccupare e con Niall c'eravamo allontanati un po' in questi giorni, sembrava che era più amico di Julie che con me. 
Ogni volta vedevo i miei amici in difficoltà e non sapevano come comportarsi con noi, sapendo che non eravamo in ottimi rapporti.
Io non accennavo a dar risposta, troppo persa nei miei pensieri. Lui aspettava, capendo che non avrei risposto tanto presto, prese parola lui. 
«Ok, facciamo come se non fosse successo nulla...» Lo sapevo che mi avrebbe detto di n...? Aveva detto che andava bene o avevo gravi, gravissimi, problemi di udito? No, ero sicura di aver sentito bene.
«Davvero?» chiesi per aver un ulteriore conferma. Lui annuì sorridendomi. 
Non potevo negare che avesse una bella risata. Quando rideva gli si illuminavano gli occhi, la bocca si schiudeva quel poco che bastava per far vedere i suoi denti bianchissimi. Era bello, nessuno poteva negarlo.
Stupida, non perderti in questi pensieri inutili. 
Ero impazzita, mi rimproveravo mentalmente come una pazza, facevo i discorsi mentalmente come se fossi una pazza.
Meno male che nessuno aveva il potere di leggere la mente, mi avrebbero sicuramente rinchiuso.
Gli porsi una mano in segno di pace. «Pace?» sussurai come una bambina. 
«Pace.» ricambiò la stretta.
 
****
Io e Zayn avevamo appena finito di parlare ed ora ognuno stava seguendo la propria strada.
Una strada che portava in mensa allo stesso tavolo. (?)
Lui entrò prima di me, io non riuscì neanche a metterci piede perchè venni travolta da Julie, che mi aveva vista da lontano, che mi stava trascinando più lontano possibile da quella sala senza saperne il motivo.
Io facevo schifo nelle attività sportive, non ero abituata a correre ed infatti avevo già il fiatone. 
La bionda era tranquilla, non aveva neanche un po' di sudore. Come cavolo faceva?
«Ju- Julie» mi fermai, misi una mano nella pancia e mi piegai su me stessa. Cercai di riprendere fiato «Che... che st-stai facendo?» ma senza molto successo.
Eravamo in un corridoio vuoto dove l'unico rumore percettibile era il mio affanno.
Si buttò per terra, lasciandosi scivolare sul muro. Sembrava disperata.
«Qualcosa non va?» mi stavo seriamente preoccupando, non l'avevo mai vista in quello stato.
Mi sedetti accanto a lei, per farle forza per qualunque cosa fosse successo.
«Non ne posso più... é diventato un incubo.» Non sapendo di che stesse parlando, a cosa si stesse riferendo, non sapevo cosa le potessi dire. Le chiesi di essere più chiara.
«Niall.» Tra tutte le risposte che mi potessi aspettare, Niall non c'era assolutamente.
Cosa c'entrava quel biondino? Che avessero litigato pesantemente mentre io chiarivo con Zayn?
Mi ero persa cinque minuti di ricreazione, bastava per una litigata alla Niall e Julie.
«Quando la smetterete di litigare come due bambini di otto anni?» domandai sospirando, un giorno sarebbero cresciuti o almeno lo speravo.
«Non abbiamo litigato.» E allora cosa? «A dir la verità non abbiamo neanche parlato oggi.» Ma allora dove stava il problema?
Ero più confusa di prima, non stavo capendo una mHAZZA. Ok, era squallida.
«Allora qual è il problema con Niall?» Oltre al fatto che non lo potesse sopportare per un non so quale motivo, che ci litigava spesso e che si inveivano contro con cose poco carine.
Sospirò, non faceva altro che sospirare.
«Ogni notte compare quell'idiota nei miei sogni... Li fa diventare degli incubi.» ero curiosa di sapere che tipo di sogni erano, se erano dei sogni dove non facevano altro che litigare o sogni B-b-bollenti. 
Ridevo al pensiero di loro due in atteggiamenti intimi o che si dicevano cose dolci. Era... Era strano e divertente!
Lei trovò la mia risata inopportuna, troppo fuoriluogo ed infatti mi guardò male, mi lanciò uno sguardo di fuoco.
La smisi immediatamente, mi ricomposi.
«Che tipo di sogni?» cercai di trattenere le risate ma mi era impossibile.
«Non vorresti davvero saperlo... Fa' volare la fantasia e capirai.» però non riusciva ad ammetterlo.
Però a differenza di quello che aveva detto, io volevo saperlo il genere di sogno. La curiosità ed io eravamo un'unica cosa.
Cercai di trattenermi per la millesima volta le risate ma non vi riuscivo, risi di nuovo.
Si stava spazientendo.
«Scusa, è che non riesco ad immaginarvi in atteggiamenti simili... Senza che vi prendiate a cazzotti.» ed era vero, anche se pensavo e speravo che un giorno si togliessero quei prosciutti dagli occhi e si mettessero insieme, mi era strano pensarlo.
Poi quei due biondi davanti gli occhi non avevano solo due prosciutti, avevano anche una baguette e le olive snocciolate.
Praticamente un gustoso panino! L'unico che Niall era restìo a mangiare.
«Non so neanche perchè te lo sto dicendo...» perchè non me lo avrebbe dovuto dire?
Le domandai una spiegazione che lei mi diede senza troppi problemi.
«Perchè tu con noi ti fai delle strane idee e poi le confidi a Kate.» perdonava ma non dimenticava la ragazza! «E lei ci crede pure!» non riusciva a capire come lo si potesse pensare. 
Ma solo loro non riuscivano a capirlo, io e tutto il resto della popolazione, eccetto quello che sbavava dietro Niall, riuscivamo a capirlo.
Io shippavo fino alla morte il Jiall o anche detto Nulie.
La spintonai amichevolmente e l'abbracciai.
«Sei stupida.» era sempre in vena di complimenti «Ma ti voglio bene.» ma 
riusciva ad essere anche dolce, quando voleva però.
Suonò la campanella.
Bene! Un'intera pausa pranzo passata a far altro tranne che pranzare.
Il mio stomaco brontolava ma non mi pentivo di come era andata, avrei pranzato a casa. 
Si alzò agilmente e mi aiutò, facevo anche schifo in quello. Non riuscivo neanche a capire la mia sufficienza in educazione 
fisica negli anni passati. Quelli erano i misteri della vita!
In pochi secondi l'aula si ripopolò di gente.
Ora avevo Spagnolo, corso che seguivo proprio con la bionda di fronte a me.
 
-------
Mentre con molta tranquillità io e Julie prendevamo i libri, mi passò accanto Liam.
«Liam!» lo bloccai, lui non mi aveva vista.
«Amore! Mi stavo chiedendo dove fossi finita...» disse in tono preoccupato. Oh che dolce! 
«Aiutavo un'amica...» gli risposi, spostando lo sguardo da lui a Julie. Lei sentendosi chiama in causa, prese la parola.
«Ne avevo bisogno. Ora la porto con me...» si riferiva alla lezione in comune. Mi prese per il braccio. «Alla fine delle lezioni te la cedo volientieri.» Bell'amica, mi cercava solo quando le servivo. Feci la finta offesa e lei sorrise.
Ero riuscita a metterle di nuovo il sorriso nel suo volto poco prima triste. 
Non dovevo fare proprio schifo come amica.
«A dopo amore!» urlai mentre Julie mi trascinava con sè. Odiavo quando faceva così, sembrava che non riuscissi a camminare da sola. 
Ma effettivamente aveva ragione, eravamo in ritardo alla lezione e l'aula si trovava da tutt'altra parte.
La Gomez ci avrebbe sbattutto dal preside ed io per due mesi non potevo ancora permettermelo.
Entrammo e lei aveva già iniziato, Oh cavolo.
Feci entrare prima Julie, magari vendendo prima lei si sarebbe arrabbiata di meno. 
In quel periodo non andavo a genio ai professori, sicuramente Thompson aveva messo in cattiva luce me ed Harry.
Ci guardò male, guardò l'ora nel suo orologio da polso e ci fece segno di accomodarci nei primi banchi. 
Io odiavo i primi banchi, dovevo per forza prestare la massima attenzione.
«Chicas, oggi chiuderò un ocho.» non capivo la sua mania di mettere delle parole spagnole nel suo discorso. «La prossima vuelta, non sarò così amable.» il bello era che lo faceva anche quando spiegava. Dava fastidio, ecco perchè preferivo non ascoltarla e imparare facendo da me. Ed ecco perchè davo ripetizioni a Julie, la pensava come me.
Anche se a dir la verità lei non ascoltava mai in nessuna lezione, almeno che non si trattasse di una nuova coreografia delle cheerleaders.
Mi sedetti ed aprì il libro in una pagina a caso, non avrei ascoltato neanche quella volta. Preferivo perdermi nei miei
pensieri, era più interessante.
 
 
*******

Pov Julie

Uscì di corsa dall'aula di matematica. Se l'ora di spagnolo sembrava che non potesse finire, quella di matematica era peggio.
Almeno in quella precedente avevo la compagnia di Joyce, soffrivamo in silenzio insieme. Qui potevo soffrire da sola, senza capire nulla con quella professoressa che ne sapeva meno di me. 
Sì, la Patterson ne sapeva molto meno di me. Molto probabilmente per questo con lei avevo la sufficenza, non riusciva nemmeno a corregere i compiti ed io ero sicura che scrivevo delle obrobbiosità.
Mi fermai accanto al mio armadietto, lo aprì poco delicatamente e gli lanciai senza troppi complimenti il libri e lo richiusi sempre poco finemente. 
La matematica era in grado di mettermi di cattivo umore. Ma ora avevo l'allenamento con le cheerleaders, a parte la Jenkins e le oche delle sue amiche era piacevole. 
Mentre attraversavo i corridoi che portavano alla palestra, mi fermai guardando la bacheca.
Fra qualche giorno sarebbero iniziate le elezioni per i rappresentanti d'istituto, che idiozia! 
La trovavo una cosa stupida, quella persona doveva rappresentare noi studenti ma alla fine non aveva mai voce in capitolo.
Quel ruolo c'era solo per comparsa, poi non serviva assolutamente a nulla.
Ripresi a camminare e sentì due amiche di Brianne parlare. Mi bloccai, non avevo assolutamente voglia di arrivare in palestra con loro, mi avrebbero coinvolto in discorsi stupidi e non ne avevo assolutamente voglia.
«Sì, si è canditata.» Disse quella con i capelli neri, era Cindy.
«Non ce la vedo per quel ruolo.» le rispose prontamente Dina, altra amica di Brianne. Ma a chi non vedevano adatta? E per che cosa?
«Sì, infatti... Si candida solo per compiacere Niall.» Niall?! Che c'entrava Niall?
Non che mi interessasse saperlo... Ma che dico?! Mi interessava. Mi misi ancora più attenta.
«Per compiacerlo?» Brava, giusta domanda. Speravo ora nella giusta risposta.
«Sì, Brianne in questi giorni non sta venendo calcolata tanto dal suo ragazzo. Vuole farlo per lui...» Quindi quella che si era candidata era l'ochetta? Ma non ne capivo ancora il motivo.
«Non capisco...» neanche io Dina, neanch'io.
«Hanno avuto una discussione qualche giorno fa, lui l'ha accusata di essere stupida.» se fosse stata qualche altra persona sarei stata  la prima a difendere la ragazza, ma siccome era lei non potevo dargli torto. «E lei ora vuole fare qualcosa che ai suoi occhi la fa passare per intelligente.» oh povera illusa! Se voleva essere intelligente doveva cambiare cervello visto che al posto del suo c'era un criceto in prognosi riservata.
«Io non la voterò.» la loro amicizia era falsa, loro stavano con Brianne solo perchè era una popolare figlia di papà.
Quando non erano con lei erano quasi simpatiche. Alla festa a casa di Louis lei non c'era e avevo scoperto un lato del loro carattere divertente. Era stata piacevole la loro compagnia.
Avevo un'idea per dar fastidio a quella gatta morta, mi sarei candidata.
Anche per non far cadere quella scuola nell'oblio e con Brianne ci sarebbe di sicuro andata a finire.
Sentivo ancora le loro voci in lontananza, sarei dovuta andare dalla parte opposta prima di andare all'allenamento.
Dovevo fare una visitina a Kate.
 
*****
Ero finalmente arrivata in palestra con quindici minuti di ritardo. 
Ormai la scuola era deserta, tutti erano a casa tranne chi aveva gli allenamenti ovvero noi e i giocatori di football.
«Alla buon'ora...» gracchiò quell'insulsa bionda.
Neanche il tempo di arrivare e già non la sopportavo.
«Troppo in anticipo?» per i miei standard quello era essere in perfetto orario.
Non ero una ritardataria, lo ero solo con lei per farla arrabbiare di brutto. Mi divertiva farla arrabbiare.
In quella squadra c'erano ragazze a cui stavo simpatica e che non sopportavano invece Brianne, erano le ragazze che in questo momento stavano ridendo.
Mi tolsi la maglietta dove sotto tenevo la divisa ed iniziammo, tanto per non farla lamentare un altro po'.
Ci mettemmo in posizione ma venimmo interrotte.
Un pallone da calcio interruppe le nostre lezioni, come cavolo era finito lì?
Subito dopo vidi entrare i ragazzi della squadra di calcio, c'erano Liam, Zayn e Niall. Mancava Harry ed una volta ci sarebbe stato anche Louis.
Brianne appena vide Niall gli si fiondò addosso, per poco non attentò alla sua vita.
Io mi avvicinai a Liam.
«Come mai siete dentro? Abbiamo le prove.» gli feci notare. I ragazzi della squadra di calcio erano una distrazione bella e 
buona per le ragazze con gli ormoni a mille.
«Sta piovendo... ma dobbiamo pur allenarci.» tempo di merda! Ma avevano intenzione di allenarsi qui dentro? Era fuori 
discussione.
«Te lo dico gentilmente. NO!» forse non ero stata proprio gentile.
«Non vi daremo fastidio.» si aggiunse Zayn, spalleggiando l'amico. 
Io dicevo no e quella tonta della Jenkins mi andava contro. Aveva dato il permesso. Si avvicinò a me con fare da arrogante.
«Ho dato il mio permesso. La capo cheerleader sono io.» 
Cose da fare quando sarei diventata rappresentante d'istituto: Togliere il ruolo di capo a Brianne.
L'avrei potuto anche fare senza quel ruolo però. La lasciai fare, non mi andava di perdere altro tempo.
Liam mi scompigliò i capelli, lo odiavo quando faceva così.
Loro iniziarono a correre intorno al campo come tanti cretini. Iniziammo anche noi.
Stavamo facendo del semplice riscaldamento. Brianne si comportava come una poco di buono, cioè faceva del suo meglio nel suo ruolo preferito.
Mostrava di continuo il sedere mentre poggiava le mani sui piedi, lo faceva per distrarre Niall. 
Aveva distratto tutti però. Nessuno di loro stava facendo più un serio allenamento, tranne Liam troppo fedele a Joyce.
O forse perchè c'ero io che le avrei parlato? Preferivo non saperlo.
«Brianne puoi smettere di fare la zoc... la poco di buono?» le domandai. 
Lei si offese e mi insultò dando a me della poco di buono, povera idiota! Io non ero stata con tutta la scuola nel giro di
due anni, non avevo neanche avuto la metà di tutti i ragazzi che aveva avuto lei.
Iniziò una vera e propria a gara di insulti, una gara che finì con lei che mi alzò mani. Manesca la ragazza!
Ci staccarono i ragazzi, Liam e Zayn fermarono quella pazza e Niall fermò me. Perchè proprio lui non prendeva la sua  ragazza? Dov' era la coach quando serviva?
«Torniamo ad allenarci. Non è successo nulla.» dissi riprendendo la situazione in mano e facendo allontanare i ragazzi.
Speravo che Niall si rendesse conto che aveva una pazza per fidanzata, mi aveva aggredito solo perchè con le parole non si sa difendere. Perchè è stupida.
Tutto tornò come prima, ci stavamo allenando nella coreografia e sentivo gli sguardi su di noi.
Avevo detto alle ragazze di allenarci con le spalle ai ragazzi per non farle distrarre, ma loro c'erano riuscite comunque.
Mi voltai e vidi i ragazzi, che avevano appena preso una pausa da tutti gli esercizi, guardare verso di noi.
Guardavano noi, anzi per meglio dire i nostri sedere. C'era Zayn concentrato su quello di Cindy. 
Liam messaggiava come un posseduto, sicuramente con Joyce. Gli altri ragazzi guardavano i sederi di tutte dandone un'opinione e Niall guardava il mio sedere. Il mio sedere?! 
Lo guardai anche io, effettivamente non era niente male. 
Sapevo come far arrabbiare Brianne.
«Horan, se lo guardi così tanto me lo sciupi!» ottenni la reazione che volevo da Brianne e Niall si voltò da un'altra parte, preso in contropiede.



Note dell'autrice:
Sono in ritardo, ne sono consapevole ma sono stata impegnata a dormire a fare tante cose. No, seriamente. Ho avuto tante cose da fare, sia sabato che domenica e gli altri giorni non potevo perchè ho dovuto studiare tutto il tempo (-.-") Ormai i pagellini sono vicini.
Ma ho aggiornato oggi, nonostante devo studiare letteratura inglese perchè domani ho il compito, perchè una mia cara amica oggi fa il compleanno. :D
Molto tempo fa, tipo Gennnaio, lei mi aveva chiesto se potevo pubblicare un capitolo per il suo compleanno ed eccolo qui. ;)
Ma torniamo al capitolo, è più lungo del solito no? *_*
Succedono tante cose belle, Zayn e Joyce hanno parlato civilmente, Julie e Niall oltre l'ultima scena non hanno interagito molto ma lei ha rivelato a Joyce dei sogni! Ahahahahha povera ragazza, io al suo posto salterei addosso a Niall. E ad Harry, Louis, Liam e Zayn :D
Ma va beh, mi sono dilungata troppo e il libro è lì, sul tavolo che mi aspetta. 
Au revoir!


 
Al prossimo capitolo!
Valentina <3

Ps. Auguriii Vale!

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

Pov Joyce

Non capivo Julie, a dire il vero non capivo il suo comportamento taciturno.
Ieri aveva dormito da me perchè suo padre era partito per un viaggio di lavoro e la madre lo aveva seguito e con loro c'era anche la piccola Charlotte, lasciando Julie da sola.
Lei, anche se non lo avrebbe mai ammesso, era una fifona quindi le avevo 
proposto di dormire da me. Ovviamente l'avevo chiesto anche a Sophie e lei aveva accettato senza ripensarci due volte.
Quindi tutte e tre insieme, come tre zombie, stavamo camminando nel cortile della scuola e ci stavamo dirigendo dai ragazzi.
Sophie non faceva altro che parlare di lei ed Harry e di quanto le cose andassero a gonfie vele, io partecipavo a quella conversazione annuendo o parlando a monosillabi anche perchè la mia cara amica rossa non mi faceva aprire bocca per più di due secondi perchè riprendeva il suo fiume di parole, invece Julie stava in silenzio. 
Non c'era nulla di strano se non fosse che lei ad un certo punto avrebbe dovuto zittire Sophie per la sua parlantina, perchè andava a finire sempre così. Questa volta era tutto totalmente diverso eccetto per Sophie. 
Se entro due minuti non tappa quella bocca le do una testata! Si, sono poco amichevole ma.. Diamine! Ci sta, io mi stavo preoccupando per Julie e il suo essere taciturna.
«Sophie» la chiamai dolcemente 
«Sì?» interruppe il discorso a metà, che oltretutto nessuno stava ascoltando, per rispondermi. «Taci!» ero stata poco cordiale ma fu semplice ed efficace. (Simple but effective cit.)
Mi guardò interrogativa e le indicai Julie. Quest'ultima si ridestò dai suoi pensieri e ci guardò confusa.
«Che c'è?» chiese sentendosi chiamata in causa. Sophie scrollò le spalle non essendosi accorta di nulla, decisi di prendere la parola.
«Sei strana.» come glielo spiegavo? «Qualcosa non va?»
«No, tutto come sempre...» Peccato che non mi convincesse. Si vedeva da lontano un miglio che c'era qualcosa che non andava, non capivo cosa ma l'avrei capito. Ero decisa a scoprirlo.
«Sei strana.» certo che io con le parole ci sapevo fare come Liam sapeva usare il cucchiaio. 
«Gia l'hai dettò.» mi fece notare Sophie, ma non ci voleva un genio per capirlo.
«Perchè mi vedi strana? Sono sempre la stessa di sempre.» Se stava cercando di convincermi non ci sarebbe riuscita.
Purtroppo eravamo arrivate già a destinazione e quindi fummo costrette a chiudere il discorso. Ma l'avrei ripreso.
Venni salutata di fretta da Harry che si catapultò tra le braccia di Sophie e si scambiarono un lungo, lunghissimo, bacio.
Non riuscivo a spiegarmi come facessero a stare così tanto appiccicati senza riprendere fiato.
Zayn e Louis mi fecero un cenno con la mano mentre Liam mi venne vicino e ci salutammo con un bacio, non al livello dei Sarry.
Raggiungere il loro livello era impossibile, tutto quel fiato lo possedevano solo loro.
C'erano tutti e quattro mancava solo il biondo irlandese... Quattro?!
Qualcosa non quadrava. C'era Liam, c'era Harry, c'era Louis, c'era Zayn... Louis?! Che ci faceva lui qui?
Non dovrebbe essere sotto le coperte a dormire beatamente finchè non è ora di pranzo?
«Che ci fai tu qui?» chiesi stupita della sua presenza. 
«Pensavo che non te ne saresti accorta...» e pensava bene, o perlomeno non me ne sarei accorta subito come era appena successo. Risi e gli saltai addosso felice di vederlo.
Nonostante abitassimo nello stesso quartiere, solo due case ci separavano, non lo vedevo molto. 
«A cosa devo tutto questo affetto?» io ero sempre affettuosa! Ok, non proprio sempre... ma abbastanza... NO, lo ero poco e niente. 
«Alla tua presenza!» lui mi prese le guance e iniziò a stritolarle su e giù, a destra e sinistra, come si fa con i bambini.
Non sopportavo quando facevano quel gesto. Quel gesto mi ricordava mia zia Jude, la vedevo ogni Natale e non perdeva occasione. Lo faceva anche a Josh e Hayley.
Quando per le vacanze arrivava era un incubo, ci stavamo solo il minimo indispensabile con lei. 
Quella settimana bastava ed avanzava per tutto l'anno. Per fortuna abitava lontana kilometri da noi!
Finalmente lasciò le mie guanciotte, ora arossate per via dello stritolamento, in pace.
«Niall?» domandò Louis, forse accorgendosi della sua mancanza o preoccupato della sua non presenza.
Julie si risvegliò dal suo stato di trance sentendo quel nome, Mmm... non me la raccontava giusta!
Beh mi stavo chiedendo anche io che fine avesse fatto. 
Scossi le spalle. Louis guardò Julie divertito. Stava per fare sicuramente una cretinata, me lo sentivo.
«Julie ve lo siete dichiarati il vostro amore?» Che avevo detto io? che avrebbe fatto una cretinata ed infatti l'ha detta.
Ora avrebbe scatenato "L'ira Funesta" della bionda, l'avrebbe picchiato, l'avrebbe insultato e... Non stava facendo nulla di tutto questo. 
«Non si dichiarano le cose che non esistono!» nella sua risposta non usò neanche quel suo tono sprezzante che ogni tanto la caratterizzava. 
Molto probabilmente mi ero svegliata in un universo parallelo. Doveva essere per forza così.
Perchè non riuscivo a spiegarmi una Julie silenziosa, un Louis che la mattina si sveglia presto per andare ad una scuola che non frequenta neanche più e la scomparsa imminente di Niall. Poi tutto il resto era come sempre, per fortuna!
Non amavo i cambiamenti repentini, non amavo i cambiamenti in generale.
Neanche farlo apposta, vediamo venire verso la nostra direzione (One Direction cit.) Niall mano nella mano con la simpaticona della Jenkins. Mi stupivo che stessero ancora insieme, dati i trascorsi di quest'ultima ovvero che le sue relazioni non duravano più di una settimana. Loro stavano insieme da un po', ma contento lui...
«Ragazzi!» sembra più felice ora che quando era solo con lei. Sarà stata una mia impressione.
Guardai Julie curiosa di sapere come si sarebbe comportata, la sua espressione non cambiò molto. Era sempre la stessa a dir la verità.
«Juliee!» Brianne aveva una voce fastidiosa. Una cornacchia era più simpatica da ascoltare. «Sai che sei senza speranza?» Ma per cosa? Non penso si riferisse a Niall, ma da quella c'era da aspettarsi di tutto.
«A che ti riferisci?» domandò al posto mio Sophie. Mi ero dimenticata della sua presenza ed anche di quella di Harry e ad essere sincera anche di quella di Zayn che non aveva spiccicato parola, troppo impegnato a scrivere al cellulare.
«Come se non lo saprete già che si è candidata a rappresentante d'istituto.» Evitai di correggere il suo verbo sbagliato, tanto per non fare la solita maestrina. Aveva davvero detto che Julie si era candidata? Impossibile.
Lei non perdeva occasione per sminuire quella carica, una carica del tutto inutile in quella scuola.
Quella carica veniva usata da gente come Brianne per la visibilità, per la popolarità ed infatti non rappresentavano per nulla gli studenti.
«Ti sei candidata?»
«Ma non hai sempre detto che quella era una carica inutile?»
«Sul serio?» fu travolta da domande su domande da praticamente tutti.
Quelle che meno riuscivamo a crederci eravamo io e Sophie. La conoscevamo da un sacco di tempo e sapevamo che non l'avrebbe mai fatto. Quindi perchè l'aveva fatto?
«Non voglio lasciare la scuola nelle mani di questa idiota...» disse senza troppi problemi. 
Aveva appena insultato una persona, stava ritornando la Julie di sempre!
Il periodo oscuro era passato. Tirai un sospiro di sollievo. 
«Idiota a me?» domandò Brianne. E a chi se no l'avrebbe potuto dire?
Julie non le rispose per non continuare quella conversazione.
Suonò la campanella e dovevamo entrare in classe.
Aspettai i comodi di Harry: avevamo Thompson.
 
 
 

Pov Niall

Avevo appena lasciato Brianne andare alla sua lezione. Per mia fortuna era un anno più piccola di me e non c'era la possibilità che frequentassimo gli stessi corsi. Nonostante era la mia ragazza, meno la vedevo e meglio stavo.
Non capivo perchè ci stavo ancora insieme. Nessuno dei miei amici la poteva vedere.
Non la sopportavano Harry, Louis, Liam, Zayn, Joyce, Sophie e Julie. Avevo appena considerato Julie una mia amica?
Dovrei lasciarla. Non lo facevo per i miei amici ma per me. Per la mia sanità mentale.
Evidentemente non era ancora entrata in classe perchè era poco più avanti di me che parlava con le sue amiche.
Se non mi sbaglio si dovrebbero chiamare Cindy e Dina. Mi nascosi per non farmi vedere da Brianne.
Ero interessato a sapere cosa si dicessero con le sue amiche, se parlavano di me o cose inutili.
«Mi dovete aiutare.» si lagnò con le amiche. Alcune volte mi chiedevo come facevano a sopportarla. 
Alcune volte si comportava da bambina stupida e viziata, altre era quasi simpatica. 
Quando mi misi con lei era del tutto diversa, ma ora non sono più sicuro che la ragazza con cui sto sia la stessa.
«Che ti serve?» domandò disinteressata quella più alta, forse Cindy. 
«Mi dovete aiutare a battere quell'arpia della Ellis.» si riferiva a Julie e a quelle stupide votazioni.
Non capivo per quale motivo ci tenesse a vincere, quel ruolo era più inutile di un termosifone in estate. Stupido esempio.
Dicevo?! Ah sì, per quel ruolo non ce la vedevo oltre al fatto che non stava simpatica quasi a nessuno ma a dir la verità neanche Brianne stava simpatica a molti. Forse Julie avrebbe avuto una possibilità di vincere.
«Perchè?» non mi sembravano molto disponibili, di solito gli amici accettano senza chiedere motivazioni.
Ma lo si capiva che loro stavano con lei solo per essere visibili in quella scuola. 
«Siete mie amiche.» 
«Che dovremo fare?» chiese curiosa Dina, sempre se era quello il suo nome. Forse Tina, Gina, Pina, Lina, Nina, Mina, Cina.. sì, Giappone. 
«Dobbiamo metterle i bastoni fra le ruote...» disse e poi si guardò intorno per accettarsi che non ci fosse nessuno. «E tenerla il più lontana possibile da Niall.» da me?! Per quale motivo? Neanche fossimo amici.
«Perchè?» da oggi Cindy si sarebbe chiamata La ragazza dei perchè, però aveva fatto una domanda a cui volevo una risposta.
Lei si avvicinò verso la ragazza per non farsi sentire da tutti, peccato che in quel corridoio non ci fosse nessuno. Eccetto me ma ero in incognito.
«è così perfida che me lo porterà via!» Pff... impossibile!
«Ma se neanche si sopportano.» appunto. «Non fanno altro che insultarsi.» no, in questo periodo poco. Troppo poco per i nostri standard. 
«Lui la guarda diversamente...» prese una breve pausa. «Da come guarda me.» 
Certo che le guardavo in modo diverso, una era la mia ragazza e l'altra non so neanche come definirla. Un'amica no, una nemica neanche, una conoscente? La conosco troppo bene per definirla così. Non c'era modo per definirla per me. Era Julie Ellis e basta.
«Diversamente?» chiese le due all'unisono, più interessato a fare gossip che ad aiutare un'amica.
Brianne annuì, agitando la testa su e giù senza fermarsi. Quella ragazza qualche volta mi spaventava. Ed anche troppo.
Le sue "amiche" la guardavano come se fosse pazza, poi lei di colpò si bloccò prendendo la parola.
«Sembra che è interessato.» Io?! Interessato? Si era per caso fumata una canna?
A me Julie non piaceva. Non ero interessato. Come potevo guardarla in modo interessato se non lo ero? 
Mi dovevo prendere la briga di far fare una visita oculistica alla mia ragazza, vedeva cose che non esistevano.
«Forse perchè lo è.» Ok, la visita la dovevo far prendere a tutta la squadra delle cheerleaders. 
Erano già in tre a vedere male.
«Ops... devo andare a lezione!» disse poi Brianne guardando l'orologio al polso della ragazza alta. 
Guardai il mio, avevo perso già quindici minuti di lezione, Oh cazzo!
Mi sarei inventato qualcosa con il professore di Lettere, tanto credeva a tutto quello che dicevo.
«Ho geografia con la Ellis.» sbuffò. Poi salutò le amiche di fretta e si allontanò da loro dirigendosi alla sua lezione.
Ma quelle due non avevano nessuna lezione?! 
 
 

Pov Julie

Dovevo farmi eleggere rappresentante degli studenti, dovevo vincere le elezioni pur di non dargliela vinta a quella troglodita.
Era diventata anche una questione di orgoglio. Io sapevo di essere molto più intelligente di lei, penso che lo sappiano tutti.  Ma era brava ad ostacolare la gente e non avrebbe soprattutto perso occasione con me. Lo sapevano tutti della nostra rivalità fin dalla tenera età. Fu un banale motivo a renderci rivali ma mi salvò la vita quel "banale motivo", mi aveva portato ad approfondire la conoscenza di Sophie e Joyce ed eravamo diventate inseparabili. Con Joyce e Sophie non eravamo così amiche come lo siamo ora, nonostante le conoscessi da sempre. Giocavamo insieme e i nostri genitori erano amici, successivamente eravamo diventate migliori amiche.
Mi avevano accettato per ogni pregio e difetto e c'erano sempre nel momento del bisogno come io c'ero sempre per loro.
Ero stata fortunata a trovarle e fortunata ad allontanarmi da quella strega.
Avevo l'ultima lezione, ma non mi interessava più di tanto. Avevo Educazione fisica e il coach non c'era , era impegnato ad allenare i suoi 
ragazzi. Fra pochi giorni ci sarebbe stata la prima partita di campionato.
Decisi di andare da Kate a farle compagnia, magari senza farmi vedere dal preside.
Avevo un'idea da mostrarle e penso che forse mi potrebbe aiutare a renderla possibile. Sì, ne ero sicura.
Dopo circa un minuto e mezzo arrivai ed entrai senza bussare. Lei stava parlando al cellulare, mi sedetti nella poltroncina senza fare il minimo rumore e le feci un cenno di saluto, lei ricambiò e mi fece segno di aspettare.
«Ok, va bene. Mi faccia sapere!» chiuse la chiamata e tirò un sospiro di sollievo. «Julie, cosa ti porta qui?» domandò poi interessandosi a me.
Come avrei dovuto iniziare? Forse dovrei spiegarle la situazione, forse già ne era a conoscenza. 
Certo che ne era a conoscenza! Se ne occupava lei di queste cose, come non avrebbe potuto sapere chi fosse l'altra candidata?
«Conosci Brianne Tiffany Jenkins?» che domanda stupida ed inutile. Era ovvio che sarebbe arrivata una risposta affermativa. Come mi aspettavo annuì. «Vi contendete Niall?» odiavo Joyce per averle messo in testa queste stupide idee. 
Da quando le aveva raccontato quella cosa credeva che io ero interessata a lui, che lui a me e che facevamo una bella coppia.
«No, volevo parlarti di tutt'altro.» Niall nel discorso che volevo farle non c'entrava nulla.
«Ah ok... Dimmi tutto!» mi prestò la massima attenzione.
«Come ben sai quella ragazza non mi sta simpatica...» annuì, lo sapeva davvero bene di quante volte gliene avevo parlato. Ormai conosceva bene tutte le mie simpatie ed antipatie. Per me era una confidente, un' amica, una sorella, una mamma, un po' tutto. «Devo batterla ma...» sì, c'era un ma.. Un grossissimo ed infinito "Ma".
«Ma?» 
«Ma a mezzo istituto non sto simpatica e l'altra metà o non mi conosce o è un mio amico o parente.» sì, avevo qualche dieci cugini in quella scuola. Beh mio padre aveva tre sorelle ed un fratello e mia madre due sorelle, era normale avere tutti quei cugini in una sola scuola. 
«Non capisco.» effettivamente non ero stata abbastanza chiara.
«Quindi è impossibile che decidano di votarmi, però è anche vero che nella mia stessa situazione c'è Brianne...» Kate mi interruppe mentre le stavo spiegando la mia idea.
«Ci sono altri due candidati.» sì, vero. Una secchiona e un atleta della squadra.
Ma si sapeva che la vera battaglia era tra noi due. Chi voterebbe la secchiona? L'atleta potrebbe anche riceverne un paio ma aveva spezzato mille cuori, quindi un po' impossibile che avrebbe vinto, e poi i ragazzi che l'avrebbero votato erano pochi.
Neanche tutti quelli della sua squadra.
«Si, non è questo il punto.» per me gli altri avrebbero potuto anche vincere, quella che non doveva vincere era Brianne.
La sua vittoria non doveva avvenire.
«E qual è?»
«Ho bisogno di voti... ed ho un'idea!» Kate mi guardò sconvolta dal mio entusiasmo. Forse ne avevo messo troppo.
Mi fece segno di continuare e non me lo feci ripetere due volte.
«Si può organizzare una festa?»
«Certo.» Davvero? «Ma i tuoi te la lasceranno fare?» Non aveva capito ciò che intendevo. 
Io intendevo una festa a scuola. Un ballo scolastico.
«No, hai capito male. La volevo fare qui ma non ora.» ero stata abbastanza chiara ora?
«Non si può fare.» Perchè? «é fuori discussione.» dovevo convincerla.
«Un ballo scolastico prima delle vacanze natalizie?» forse così si poteva fare.
«Cosa ci guadagni così?» gente che mi stimerebbe per una serata divertente, con buona musica e casomai una reginetta e un re pur di far contenti la maggior parte delle coppie. Un normale ballo scolastico. 
Se promettevo questo alla gente, la gente mi avrebbe votato.
Ovviamente sarebbe fatta solo nel caso in cui io vinca.
«Ovviamente la prometterò ma la farò solo nel caso di una mia vittoria. Ti prego!» volevo vincere. 
«Sai che non dipende da me.» sapevo che era il preside a prendere le decisioni, speravo che lei gli avrebbe parlato e magari convinto. Il preside non era neanche uno di quelli che la pensavano all'antica, era una persona simpatica ed amichevole.
Se non lo fosse stato non penso che Harry e Joyce l'avrebbero passata sempre liscia. 
«Puoi convincerlo tu?» le domandai. Lei non sapeva che dirmi. Era combattuta tra l'accettare e il rifiutare.
«Ok, ma non ti prometto nulla.» si rassegnò. 
Mi buttai fra le sue braccia abbracciandola. Ecco perchè la volevo bene! 
«Grazie, Grazie, Grazie!» le baciai una guancia «Sei la migliore Kate!» mi guardò male. «Mrs Nolan.» mi sorrise dolcemente.
Ero riuscita ad ottenere ciò che volevo.
 
 

Pov Louis

Era suonata l'ultima campana, quella che segnava la fine delle lezioni. Ero poggiato accanto alla mia auto ed aspettavo che tutti uscissero. Vidi Joyce uscire e si accorse di me ed infatti mi venne vicino.
«Louis!» mi abbracciò come se non mi vedesse da tanto tempo. Non ci vedevamo da questa mattina, da prima che iniziassero le lezioni.
«Joy.» la salutai col suo stesso entusiasmo. Perchè era così contenta? Glielo chiesi.
Mi aspettavo una risposta del tipo: per la tua presenza, ma mi sbagliavo di tanto. 
«Thompson mi ha dovuto dare una A.» non era una novità che prendesse un voto alto, tra lei e Liam era ardua la sfida tra chi fosse più bravo. Non mi sorprendevo neanche per Thompson, nonostante Harold e Joyce non gli andassero a genio, cosa risaputa, aveva già messo in passato un voto degno di essere chiamato in modo tale.
«E quindi?» 
«Lui mi odia e devi vedere come cercava mille argomenti pur di non mettere quella benedetta A.» io non ci trovavo nulla di eccezionale, dopo quello che era successo era normale incolpare lei ed Harry. A proposito di Harry, che fine aveva fatto?
Quella lezione la seguivano insieme... ma lui dove era?
«Harry?» scrollò le spalle seccata. Avevano per caso litigato?
«Qualcosa non va?» cosa mi ero perso? Stamattina erano tutti amici ed ora sembrava seccata a sentire pronunciare il suo nome.
«Tutto come sempre.» non mi convinceva per nulla. Non le credevo proprio. Iniziai a fissarla per capire cosa la turbava.
«Ok, c'è qualcosa che non va, ma è un problema mio, tranquillo!» eh no, io ero curioso! Ora lo volevo sapere.
E poi volevo sapere cosa preoccupava la mia piccola Joyce.
«Carotina, racconta tutto a zio Louis.» lei sorrise. Quando la chiamavo in quel modo sorrideva sempre.
«Era da molto tempo che non mi chiamavi così.» constatò e non potevo darle torto. 
Sapevo che cercava ogni scusa per deviare il discorso ma non ci sarebbe riuscita con me. Le rifeci la domanda, ora non aveva più scampo, ora avrebbe dovuto rispondere.
«Da quando Harry e Sophie stanno insieme sembra che sono inesistente per loro.» perchè si faceva passare queste idee per la testa? Questa mattina era venuta a scuola con la rossa e la bionda, si era comportata come sempre con Harry. Non pensavo che ci fossero dei problemi. Mi dispiaceva vederla così, con quello sguardo da cucciola indifesa. Faceva tenerezza, l'abbracciai.
«Cosa te lo fa pensare? Io non mi sono accorto di nulla.»
«Ogni volta che passo del tempo con loro da sola... sono il terzo incomodo.» non avevo capito molto di quella frase. «Cioè... l'altro giorno stavo spiegando ad Harry la biologia e lui invece di ascoltarmi...» si bloccò vedendolo arrivare con Sophie.
«Beh messaggiava indisturbato con lei e lei non fa altro che parlare del loro amore e di quanto va a gonfie vele. Sono felice per loro ma non vorrei essere dimenticata.» disse veloce prima che arivassero. 
Poi loro si avvicinarono mano nella mano, sorridendo a trentadue denti.
«Bella gente!» salutò Harry. Ricambiai il suo saluto e salutai pure Sophie mentre Joyce si voltò da un'altra parte.
«Joyce è in sovrapensiero?» domandò Harry notando quanto fosse distaccata. Almeno se ne era accorto!
Io non gli avrei detto nulla, doveva cavarsela da solo e farsi perdonare. Non si dimenticava un'amica da un giorno all'altro e soprattutto se quell'amica era Joyce Harrison.
«Io vado.» disse salutandomi con un bacio nella guancia e salutando con un cenno gli altri due, un cenno invisibile.
«Ha qualcosa.» non era una domanda, l'aveva capito. «Ma non ho capito cosa. Tu lo sai?» facile risolvere i problemi così.
«Sì, ma ve la sbrigate da soli.» dissi allontanandomi dalla mia auto per raggiungere Eleonor, la ragazza che stavo aspettando.
La ragazza per cui ero venuto a scuola e per cui mi ero svegliato presto. 
Harry e Sophie erano confusi, Joyce la vidi salire in macchina del fratello insieme a Julie, Niall era con quella ragazza bionda, la sua fidanzata che non approvavo, Zayn e Liam camminavano tranquillamente e parlavano. 
Joyce e Liam erano fidanzati ma non si erano presi la briga di incontrarsi proprio all'uscita della scuola. Chi li capiva era bravo! Molto, troppo bravo!
Pensai a passare il mio tempo con Eleonor, la ragazza che frequentavo ufficialmente.





Note dell'autrice:
Ma ciaooooo :D  *sorrisone a trentadue denti*
Come va? Io bene, super bene!
Ho preso il pagellino, è andato benissimo. Ho recuperato le insufficienze in francese :)
Ma parliamo del capitolo, quando Joyce "risolve" il problema con Zayn, ecco che spunta il problema con i Sorry ahahahahah ( preferisco chiamarli così che Sarry) :)
Julie è decisa più che mai a vincere, Julie for president :D
E poi Louis quanto può essere dolce? Zayn, lo so, è comparso poco ma nel prossimo...
*Va a controllare il ventesimo capitolo.*
Sarà super presente, ci sarà una scena tra Joyce e lui che mi piace molto :)
Quasi quasi lascio uno spoiler, ho tanto tempo, non sono di fretta per una volta!
Beh prima dello spoiler, volevo sistemare le cose perchè mi sono accorta di aver sbagliato con polyvore
Allora: Capitolo 17:
 http://www.polyvore.com/capitolo_17/set?id=66542285
Capitolo 18: http://www.polyvore.com/capitolo_18/set?id=66543550
Questo capitolo: http://www.polyvore.com/capitolo_19/set?id=66923125

Ok, questo è lo spoiler:
«Che dobbiamo fare con lei?» guardai l'orologio del cellulare, avevamo solo quarantacinque minuti per farla ragionare e portarla a scuola a farle fare il suo discorso.
Niall fino a quel momento non aveva aperto bocca, aveva partecipato poco. Praticamente solo all'abbraccio.
«Ci vado io.» si alzò dal divano dove si era seduto qualche minuto fa. «Se la trovate con qualche ciocca di capelli in meno, non è colpa mia.» non l'avrebbe fatto, l'aveva detto come frase di circostanza. Ero curiosa di sapere cosa si sarebbero detti.
«Io vado al bagno.» annunciai. Stavo per salire ma venni fermata da Sophie.
«C'è quello di...» poi capì le mie intenzione. «Vengo con te!» lei era più curiosa di me.
Quando si trattava di impicciarsi negli affari altrui, lei era sempre presente.
«Ma queste fanno i bisogni insieme?» Louis non aveva capito nulla. Guardammo Eleonor, lei aveva capito.
Non la volevamo escludere e soprattutto lasciarla nelle mani di quei quattro. Le facemmi segno di unirsi.
«Sapete, vado in bagno anche io.» annunciò.
Maschi! Non avevano capito nulla.
Ci appostammo davanti la porta della camera di Julie per ascoltare tutta la conversazione.

 
Al prossimo capitolo!
Un bacione, Valentina <3

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20

Pov Joyce

«Dov' è Julie?» mi domandò Zayn. Bel modo di iniziare una conversazione! 
Solo l'unica in questo mondo saluta con un "ciao" o un "hey"? A quanto pare.. 
Aspettava una risposta ed io non capivo perchè era interessato a saperlo. Li avevo visti due o tre volte, non di più, parlare.
Purtroppo non lo sapevo, era sicuramente da qualche parte. 
«Non lo so, forse ha Letteratura inglese e sta ripassando da qualche parte...» lo faceva spesso, pensava a studiare sempre all'ultimo minuto. 
«No, non c'è... l'abbiamo cercata per tutto l'edificio.» Perchè la cercavano? Chi la stava cercando? Glielo chiesi.
«Oggi ci sono le votazioni, prima di votare devono fare un discorso rivolto a tutti gli studenti.» Le votazioni non erano il 29 ottobre? Ed oggi era... il 29! Sì, erano oggi. «Se non si presenta viene esclusa.» ma lei voleva vincere, era decisa. 
Doveva per forza essere qui, dove poteva essere se no?
«Forse non avete cercato bene... Ma tu e chi?» chi la stava cercando? E perchè erano così intenzionati a farla vincere?
Non avevano un gran rapporto di amicizia con lei. Certo, però in confronto a Brianne, tutti erano migliori.
«Io, Liam, Harry, Sophie e Niall
«Niall?» Ogni giorno che passa sono sempre più convinta che sono in un universo parallelo. Niall che la cercava? 
Le opzioni erano due: o l'avevano costretto o finalmente aveva aperto gli occhi. Mi sembra difficile che l'ha fatto di sua spontanea volontà.
«Sì, Niall.» seriamente? Almeno ero sicura che il mio udito ancora funzionava bene. Ma il nome di Niall non fu l'unico a sorprendermi, anche Sophie e Harry. Avevano deciso di dedicarsi un po' agli amici? Perchè in quest'ultimo periodo erano troppo presi da loro stessi e dalla loro relazione.
«Io ho un'ora buca, il professore di arte è assente. Posso andare a vedere se è a casa.» lui annuì, era d'accordo. «A che ora dovrebbe essere questo discorso?»
«Dopo l'ora pranzo...» ci sarei arrivata. Posai i libri presi dall'armadietto e presi la giacca e la borsa.
«Avvisa gli altri per me. Vado a prenderla!» dissi convinta, come se avessi una missione difficile da portare al termine. 
Neanche se il destino del mondo dipendesse da me! Ma Venni bloccata.
«Come hai intenzione di andarci?» non ci avevo pensato, vuol dire che Julie mi dovrebbe un favore enooorme. 
Casa sua era abbastanza lontana da scuola. 
«A piedi.» risposi con ovvietà, non avevo nè una macchina nè un altro mezzo di trasporto. Putroppo non siamo in America, quindi per la patente devo aspettare i diciotto. Infatti i passaggi me li offriva sempre mio fratello che li aveva compiuti a Gennaio di quest'anno.
«Vengo con te.» Eh? Ma non aveva lezioni da frequentare? Lo guardai contrariata. «Non guardarmi così, i tuoi piedini ringrazieranno quando gli avrai risparmiato tutta quella strada.» I miei piedini? Io non avevo i piedi piccoli.
«Porto il 38!» 
«Appunto, hai i piedi piccoli.» Guardai i suoi. 
«Non tutti portano il 43.» il discorso finì con un "appunto" da parte sua.
Mi fece segno di seguirlo senza farci vedere dai professori. Se avessero visto che ce ne stavamo andando da scuola, finiremo nei guai.
Ma lui non aveva diciotto anni, quindi non possedeva una macchina e quindi... come ci andavamo da Julie? Almeno che...
Vidi da lontano una moto, una grossa moto.
Non ci sarei mai salita, io ho paura delle moto! E poi non ci sarei salita con lui, 
neanche lo conoscevo bene. Come potevo fidarmi?
«Preferisco andare a piedi, grazie lo stesso.» dissi dirigendomi dal lato opposto.
Lui mi venne dietro. «Non avrai mica paura?» lo trovava così stupido avere paura? Io non avevo una semplice paura, la mia era una fobia al cento per cento. Fin da piccola avevo sempre evitato di salirci.
«Ed anche se fosse?» la spavalderia la potevo lasciar perdere, era inutile esserlo. Aveva centrato il punto.
Era il primo dei miei amici che ne veniva a conoscenza, non era mai capitato una situazione del genere e quindi non l'avevo mai confessato. Mi sorprendeva anche che l'avevo considerato nella categoria amici, ci stavamo ancora conoscendo.
«Sta' tranquilla, sono bravo a guidare questo gioiellino.» non mi interessava, non sarei salita lì sopra. 
«Non ci riuscirai a convincermi.» lo avvisai. 
 
****
Ok, c'era riuscito. Con metodi poco ortodossi, tipo prendermi di peso e farmi aggrappare a lui. Ma c'era pur sempre riuscito.
"Sta' tranquilla, sono bravo a guidare questo gioellino." un corno!
Questo andava a 100 km/h, se non più veloce. Mi tenevo strettissima a lui, appena sarei scesa me l'avrebbe pagata. Se non fossi morta prima!
Non riuscivo neanche ad insultarlo, avevo i capelli in faccia. 
Ma almeno era stato gentile da offrirmi il suo casco, me lo doveva.
«Puoi stringermi di meno? Non riesco a muovermi.» in risposta gli grugnì. La prossima volta ci avrebbe pensato diecimila volte prima di prendermi di peso, anche perchè non ce ne sarebbe stata una seconda.
Una strada che a piedi avrei percorso in quarantaminuti minuti, con la macchina in quindici minuti, con la moto l'avevamo fatta in cinque minuti.
Scesi di fretta, gli diedi il casco poco gentilmente.
«Ho rischiato un infarto per colpa tua!» gli lanciai uno schiaffo, ero fuori di me. Avevo una paura tremenda.
Aveva saputo della mia paura e lui che fa? Va velocissimo. Era proprio cretino!
«Sei, sei... idiota s...» mi bloccò.
«Un idiota sexy? Lo so.» ma lo trovava il momento di scherzare? 
Vidi uscire il signor Ellis da casa di Julie, i suoi erano tornati due giorni dopo il viaggio di lavoro. 
Mi ricordai che dovevo fare un'altra cosa più importante che insultarle Zayn.
«Oh ciao Joyce, come va?» mi salutò gentilmente il padre di Julie.
«Bene, tu?» sembrava strano dargli del tu ma c'era un motivo.
«Non mi posso lamentare...» Il signor Ellis era simpaticissimo, quando eravamo più piccole ci faceva giocare e ci trattava a me e Sophie come se eravamo sue figlie. Quando i nostri genitori si riunivano per qualche serata tra amici, lui stava con noi tutta la sera. Sì, i miei genitori, quello di Sophie e Julie erano amici da prima che nascessimo.
«Julie è in casa?» lui annuì. 
«Si la trovi in camera sua, sotto un ammasso di coperte.» il suo solito, c'era qualcosa che non andava. «Ah, non far caso al disordine.» con sedici anni di amicizia ormai c'ero abituata, l'aveva mischiato un po' anche a me il suo disordine.
«Ok, grazie.» Zayn mi seguì, dopo aver sistemato il suo "gioiellino."
«Chi sei tu? Non mi pare di conoscerti.» e come glielo avrei spiegato? Jacob Ellis conosceva solo Niall, perchè era loro vicino di
casa, conosceva Louis perchè era mio vicino di casa. Non conosceva nè Liam, nè Harry, nè quest'ultimo. Sì, non conosceva neanche il mio fidanzato. «Non sarai mica il fidanzato di mia figlia?» domandò severo. 
Zayn sembrava quasi avere paura, mi misi a ridere. Per chi non lo conosceva, come Zayn, l'avrebbe preso sul serio ma io sapevo che stava scherzando. Mi misi a ridere e lui dietro di me, mentre Zayn ci guardava sconvolto.
«Scherzavo...»
«Zayn, si chiama Zayn.» glielo presentai.
«Scherzavo Zayn.» ripetè la sua frase. Zayn iniziò a ridere, una risata più falsa non 
l'avevo mai vista.
«Joyce lo sa come la penso.» una cosa che adoravo del padre di Julie, era che anche lui la pensava come me sulla questione Julie e i ragazzi. Non approvava i suoi ex fidanzati, aveva fatto di tutto per convincerla a lasciarli e... «Sì, vedi...» iniziai il mio discorso. «Anche lui pensa che Julie un giorno starà insieme a Niall.» indicai la casa di fronte. L'ho sempre detto che era un mito.
«Certo. A proposito, ci sono novità?» mi domandò curioso, sua figlia aveva sempre evitato di raccontargli di Niall e di ogni litigata da quando aveva scoperto che lui "tifava" per loro. Zayn aveva sempre quella sua espressione sconvolta, che da cinque minuti
non faceva altro che fare.
«Lui è fidanzato in questo periodo.» andai dritta al punto. «Ma non perdo le speranze.» 
«E fai bene! Oh...» guardò l'orologio. «é tardi, devo andare! Ciao Joyce.» mi scompigliò i capelli, tutti trovavano divertente farmi quel gesto. «é stato un piacere conoscerti Zayn.» gli porse la mano, il moro la ricambiò. 
Entrai dalla porta che il padre di Julie aveva lasciato aperta per farci entrare.
«Che c'è?» domandai al ragazzo accanto a me.
«Mi sembra strano. Cioè suo padre non si fa problemi se entra uno sconosciuto? Potrei essere un maniaco.» non capiva il comportamento del padre della ragazza, beh... in confronto al mio era troppo permissivo. 
«Mi conosce da quando ero piccola, sa che non farei mai entrare "maniaci" a casa sua.» si fidava forse più di chi facevo entrare io che di chi portava sua figlia a casa, tipo i suoi ex fidanzati.
«E spera in Julie e Niall!» non ci vedevo nulla di male.
«E quindi?» 
«Tuo padre sperava in te e Liam?» che c'entrava mio padre adesso? Era un discorso diverso. «Di solito i padri vogliono vedere le loro principessine senza ragazzo almeno fino alla maggiore età.» 
«Beh, infatti non approvava gli ex di Julie e pensa che siano adorabili grazie a me!» si, fin da piccola pensavo che erano una bella coppia,  gliene parlavo tanto al padre della ragazza che l'avevo anche convinto. Però lui non faceva altro che ripetere che doveva fidanzarsi con la sua "bambina" quando era più grande e pronta per i ragazzi ed una relazione.
Non ci vedevo nulla di male. Ero un discorso da ammirare, anche io con i miei figli la penserò allo stesso modo.
«E tu entri tranquillamente? Senza avvisare di star entrando?» ma doveva per forza trovare difetti in tutto? Doveva per forza trovare il pelo nell'uovo.
«Chi avviso? oltre Julie non c'è nessuno.» aveva la faccia del tipo "e tu come fai a saperlo?" gli tolsi ogni dubbio quando gli dissi che la madre era a lavoro perchè aveva avuto la notte in ospedale, lavorava insieme a mia madre, e sua sorella era già a scuola da un bel pezzo. Speravo che non avrebbe fatto altre domande.
Ci trovammo davanti la camera di Julie, aprì la porta lentamente.
Vidi la stanza più disordinata del solito, aveva per caso lottato lì dentro? Era impossibile rendere una stanza in quel modo. Non ci sarei riuscita neanche se avessi messo tutto il mio impegno.
«é più disordinata di Harry o di me.» sussurrò al mio orecchio Zayn, non potei non sorridere. 
Tutti i ragazzi erano disordinati, Liam compreso. Ora avevo scoperto che lo era anche Zayn.
Beh, allora era una cosa dei ragazzi in generale! Anche mio fratello lo era, sempre meno di Julie però.
«JuJuuu.» era imbarazzante chiamarla così davanti Zayn, lui si mise a ridere. In quel modo la chiamavo quando ancora non riuscivamo a parlare bene. 
«Non ci sono.» disse con una voce estremamente nasale.
«Ma io ti sento parlare!» dissi con una vocina stupida. Sapevo che Zayn si stava trattenendo le risate.
Julie me ne doveva essere riconoscente a vita per quello che stavo facendo per lei, mi stavo mettendo in ridicolo abbastanza.
Evitai di far finta, come ogni volta che ci trovavamo in quella situazione, di cercarla per tutta la stanza per poi esclamare una volta arrivata vicino al suo letto: "Trovata!".
Mi feci spazio nel suo letto da una piazza e mezzo, entrai sotto le coperte. A Zayn squillò il cellulare e mi fece segno di star andando giù. Meglio, avrei potuto parlare con più semplicità con Julie.
«Chi c'è con te?» domandò sbucando con la sua testa bionda dal piumone.
«Zayn. Mi dovresti fare una statua come "la migliore amica del mondo".» le dissi. Julie era l'unica a sapere della mia fobia, oltre Sophie. Non ne capiva il motivo.
«Sono salita su una moto gigantesca per venire qui.» lei sorrise. «Con la moto di Zayn? è bellissima vero?» dalla sua voce notai che era raffreddata, lo si poteva notare anche dai trecento fazzoletti usati sul suo comò. Ma le sembrava il momento di parlare di moto?
«Come mai non sei andata a scuola?» non penso che un semplice raffreddore le impedisca di andarci. C'era dell'altro.
«Ho la febbre.» le toccai la fronte. «Non è vero.»
«Per mio padre sì.» sicuramente aveva usato il vecchio trucco del termometro sotto la lampada per far alzare la temperatura. I vecchi trucchi erano sempre utili.
«Il buon vecchio trucco della lampada?» domandai, lei annuì. Come pensavo.
«Perchè non ti sei voluta presentare? Oggi devi fare il discorso davanti la scuola e ci sono anche le votazioni. Non eri intenzionata a vincere su Brianne?» prese il piumone e se lo portò sopra di sè. La scoprì da quell' ammasso di coperte di vario genere.
Volevo sapere cosa l'aveva spinta ad inventare una simile cazzata. «Sai che non me ne vado finchè non parli?» sbuffò, sapeva che parlavo seriamente.
«é inutile andarci, non vincerò. Metà di quella scuola non mi può vedere!» oh che stupida! Magari non avrebbe vinto lei, ma sul serio pensava che la gente avrebbe fatto vincere una tipa come Brianne? E poi tutti sapevano della festa prima delle vacanze natalizie a scuola, con reginetta e re compresi. Tutti sapevano che fosse una brava organizzatrice, ne avevano avuto la conferma l'anno scorso al ballo di fine anno.
«Non credo proprio.» 
«Invece sì. Il mio piano è perfetto.» Piano? Ma di che parlava? Le chiesi di quale piano stesse parlando. «Il piano per non uscirne perdente. Cioè ho pensato che se magari avessi fatto finta di aver la febbre, tutti avrebbero pensato che non ho vinto perchè ero malata e non ho potuto fare il mio discorso e non perchè nessuno mi avrebbe votata.» era un piano orribile.
«Che fine ha fatto la Julie che conosciamo tutti? Quella che non si arrende facilmente?» lei non si era fatta mai abbattere da niente e nessuno, aveva accolto sempre le cause perse con sè ed era sempre riuscita a ottenere ciò che voleva.
«é cambiata ed ha cambiato idea.» non l'avrei mai convinta così. 
«Bene, schiarisciti le idee e cerca di tornare quella di sempre.. Ti do mezz'ora di tempo! Poi ritorno e ti voglio trovare pronta per andare a scuola e vincere le elezioni.» scesi dal suo letto e difficilmente arrivai alla porta. «Un consiglio. Mentre ti schiarisci le idee, sistema questa stanza! Non so nemmeno io come ho fatto ad arrivare alla porta senza slogarmi una caviglia o essere risucchiata dalla montagna di vestiti sul pavimento.» lei mi lanciò un cuscino, ma chiusi la porta prima che mi arivasse.
Scesi in salotto dove avrei trovato Zayn, almeno penso. 
Mi ero dimenticata di lui, possibilmente si era annoiato ad aspettare e se ne era andato.
Mi sorpresi quando lo trovai lì, seduto sul divano ad aspettare. Almeno non se ne era andato.
«L'hai convinta?» scossi la testa. 
«Tranquilla, stanno arrivando i rinforzi.» rinforzi? Di che rinforzi parlava? Gli chiesi di essere più chiaro. 
Mi rispose che stavano arrivando tutti. Tutti?!
«Ma non hanno lezione?»
«Sì, come la dovresti avere tu ed io.» ci stavamo mettendo nei guai, finchè eravamo in pochi a saltare la lezione non se ne sarebbero accorti ma qui eravamo tutto il nostro gruppo, forse escluso Niall. Dopo un mese e mezzo senza andare dal preside, ci sarei andata a finire oggi. Ed io che non dovevo andarci per almeno due mesi! 
«Nessuno, soprattutto Liam, deve sapere che ho paura delle moto.» mi guardò confuso. Se ne venivano a conoscenza mi avrebbero chiesto perchè allora ero salita, ed altre domande. Tanto non sarebbe mai più successa una cosa del genere.
«Non lo sanno?» scossi di nuovo la testa. Non ebbe neanche il tempo di chiedermi spiegazioni che suonarono alla porta.
Erono stati più che veloci. Andai ad aprire e me li ritrovai tutti sorridenti, tranne Liam. 
Salutai tutti e mi soffermai su Liam, non l'aveva presa bene il fatto che ero lì con Zayn e non con lui. 
«Poi ne parliamo, ora non mi sembra il momento giusto.» però la sua risposta non mi piacque minimamente.
«Non c'è nulla di cui parlare.» forse perchè arrivò fredda.
«Non sembra così.» mi dava fastidio quando faceva il geloso, non 
ce n'era motivo. Con Harry, Louis o Niall non lo era mai stato e a me la cotta per Zayn era passata da circa quattro anni, non c'era nulla da temere.
«Dove si trova?» mi chiese Sophie, feci finta di non sentirla. Era da una settimana che andava così ma sembrava che ancora i due piccioncini non lo capivano. Anzi forse Harry qualcosa l'aveva capita ma lei no.
Louis rifece la domanda, questa volta risposi. «é sopra.» mi stavo comportando da bambina ma non volevo fare diversamente.
Non capivo cosa ci facesse lì Louis con Eleonor. 
«L'hai convinta?» mi fece la domanda Sophie. Non le risposi. «La puoi smettere per due minuti di fare la bambina e preoccuparti per Julie?»
«Preoccuparmi come tu ti sei preoccupata delle tue amicizie in quest'ultimo periodo?» era vero che per ora dovevamo preoccuparci di Julie, ma anche quel problema si doveva risolvere. 
Mi aveva dato la dimostrazione che lo sapeva ma che in una settimana non aveva fatto nulla. 
«Qual è il tuo problema?» qual era il mio problema?
«Lo potresti capire anche da sola.» eravamo fronte a fronte, Louis e Harry ci allontanarono.
Aveva ragione, ora dovevamo pensare solo al problema di Julie.
«Vado io a parlarle.» disse Liam. «Voi due calmatevi.» ci guardò severamente.
Liam salì, io e Sophie eravamo ancora trattenute. Mi liberai dalla presa di Louis e me ne andai fuori, sbattendo la porta.
Fantastico, stava per piovere!
Sentì qualcuno uscire dalla porta, io non avevo voglia di parlare con nessuno.
Magari stavo sbagliando, magari ero io dalla parte del torto. Ma loro non stavano facendo nulla, non chiedevano cosa avessi, cosa non andava. Si erano completamente dimenticati di me. 
Erano così presi da loro stessi che non si erano accorti dei problemi che avevo con loro.
Qualcuno mi mise una mano nella spalla, mi voltai. Era Harry. Che ci faceva lui qui?
Mi sarei aspettata tutti, tranne lui. Pensavo che avrebbe calmato la sua ragazza, quella che dovrebbe essere la mia migliore amica.
«Mi dispiace.» pronunciò. «Mi dispiace perchè non sono stato un buon amico, perchè non ti ho chiesto se c'era qualcosa che non andava quando era evidente che era così.» lo guardai, come non facevo a perdonare quegli occhioni da cucciolo? 
«Ed anche perchè sono stato troppo preso dalla mia ragazza per dedicare un po' di tempo alla mia migliore amica.» aprì le braccia ed io mi fiondai tra di esse, mi sembrai stupida ma iniziai a piangere come una bambina. 
Mi era mancato. Mi erano mancate le persone con cui confidarmi, con cui scherzare, con cui ero me stessa. 
«Ti voglio bene.» dissi tra le lacrime. 
«Anche io, dolcezza.» mi strinse ancora di più tra le sue braccia. 
Dovevo scusarmi, anche io avevo le mie colpe. «Mi dispiace per essermi comportata come una bambina invece di venire a chiarire.» mi guardò e si mise a ridere. Sicuramente sembravo un panda in quel momento. Con una volta che mi truccavo, mi mettevo a piangere. 
«Abbiamo sbagliato un po' tutti.» e mi scompigliò i capelli. «Che ne dici di entrare? Fa freddo!» sì, aveva ragione. 
Appena entrammo Sophie mi venne in contro. Non voleva mica uccidermi? Non ero pronta a morire! 
Invece mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio un "scusami". Ricambiai quell'abbraccio. 
Oh quanto mi erano mancati! 
Louis si avvicinò abbracciandoci, non ne capivo il motivo. Lo fissammo, chiedendo spiegazioni.
«Io amo gli abbracci.» disse stritolandoci. Tutti ci vennero addosso, eccetto Zayn. «Zayn, non partecipi?» lui scosse la testa.
«Andiamo a prenderlo.» disse piano, per farsi sentire solo da me, Sophie, Harry, Niall ed Eleonor ovvero quelli impegnati ad abbracciarsi.
Tutti ci muovemmo verso di lui senza staccarci, appena lui se ne accorse stava per allontanarsi ma lo prendemmo in tempo.
Cercava di dimenarsi ma alla fine si rassegnò. Dalle scale scesero Liam e Julie.
«Avevi detto che avrei trovato Joy e Sophie che litigavano. Qui c'è pace e amore!» disse sconsolata.
«Sei arrivata tardi!» disse Louis. Ci staccammo, anche perchè io e la rossa stavamo soffocando sotto tutta quella massa di gente. Julie non si era cambiata. Però era scesa e questo era un passo avanti.
«Hai cambiato idea?»
«No. Sono scesa solo per vedere la vostra litigata.» la guardai male. «Che c'è di male? Quando litigate siete divertenti.» 
Io non ci trovavo nulla di divertente, la vedeva solo lei la parte comica.
Stava risalendo. «Andate a scuola o vi mettete nei guai.» si dileguò. 
Nei guai si metteva anche lei con la sua finta febbre. Sparì dalla nostra visuale.
«Che dobbiamo fare con lei?» guardai l'orologio del cellulare, avevamo solo quarantacinque minuti per farla ragionare e 
portarla a scuola a farle fare il suo discorso.
Niall fino a quel momento non aveva aperto bocca, aveva partecipato poco. Praticamente solo all'abbraccio.
«Ci vado io.» si alzò dal divano dove si era seduto qualche minuto fa. «Se la trovate con qualche ciocca di capelli in meno, non è colpa mia.» non l'avrebbe fatto, l'aveva detto come frase di circostanza. Ero curiosa di sapere cosa si sarebbero detti.
«io vado al bagno.» annunciai. Stavo per salire ma venni fermata da Sophie.
«C'è quello di...» poi capì le mie intenzione. «Vengo con te!» lei era più curiosa di me.
Quando si trattava di impicciarsi negli affari altrui, lei era sempre presente.
«Ma queste fanno i bisogni insieme?» Louis non aveva capito nulla. Guardammo Eleonor, lei aveva capito.
Non la volevamo escludere e soprattutto lasciarla nelle mani di quei quattro. Le facemmi segno di unirsi.
«Sapete, vado in bagno anche io.» annunciò.
Maschi! non avevano capito nulla.
Ci appostammo davanti la porta della camera di Julie per ascoltare tutta la conversazione.

 

Pov Niall

Entrai in camera, mi sarei aspettato una camera diversa.
Non rosa e piena di bambole di porcellana ma neanche verde e piena di disordine. Dovevo fare una foto, così magari quando mia madre si sarebbe lamentata per il mio disordine, vedendo quella foto avrebbe cambiato idea.
La cercai, non era stata mica risucchiata dalla montagna di vestiti? E quanti caspita ne aveva?
Vidi qualcosa muoversi sotto le coperte del letto. 
«Chiunque tu sia, vattene! Non cambio idea.» non sapevo come iniziare.
A dir la verità non sapevo neanche perchè mi trovavo in quella casa invece di sostenere la mia ragazza.
Presi la sedia e la posizionai accanto al letto della ragazza. A quanto pare le piaceva il verde, non potevo dargli torto. Piaceva anche a me quel colore, mi ricordava l'Irlanda. Il paese di origine dei mei e luogo dove nacqui. 
Mi sedetti comodo in quella sedia.
«Perchè ti stai tirando indietro?» appena sentì la mia voce, uscì da quella massa di coperte. 
Si aspettava tutti tranne che la mia presenza.
«Non mi sto tirando indietro. Ho la febbre.» non le credevo, stava anche meglio di me. Era solo leggermente raffreddata.
Mi misi a ridere. Ridevo perchè lei lo diceva per convincermi ma non ci credeva nemmeno lei.
«Noi non siamo amici.» questo era un dato di fatto. «Ma della Julie che conosco io...» anche se non sembrava la conoscevo abbastanza. «Non fa mai un passo indietro.» non rinunciava mai a nulla, lottava sempre per ciò che credeva. «Quindi ora per quale motivo lo fai?» perchè nessuno riusciva a darsi una risposta a quella domanda, neanche le sue migliori amiche.
«Perchè ti interessa quello che faccio?»
«Sto per dirti qualcosa di gentile, ti avviso.» sì, lo stavo per fare. «quindi se non vuoi ascoltarmi, bloccami.» gli diedi il tempo per farlo ma non fece nulla. Ok, sapevo già che me ne sarei pentito. «Perchè, secondo me, tu sei quella più adatta per quel ruolo.» ed era vero, Brianne lo faceva solo per la popolarità, non per migliorare quella scuola.
«Ma tu non sei fidanzato con una delle candidate?» sì, lo sono ancora. Ma lei aveva proposto una festa, per un festaiolo come me, questa era musica per le proprie orecchie.
«Sì, ma avrei votato per te... quindi mi tocca votare per la secchiona.» non ero un fidanzato modello, avrei votato tutti eccetto la mia ragazza. 
Ancora mi ostinavo a stare con lei, mentre l'unica cosa che volevo fare era lasciarla. Era troppo invadente e insopportabile, oltre ad essere terribilmente stupida a delle volte.
«No! Quella farà raddoppiare i compiti, non posso permetterlo.» si alzò dal letto di corsa. Iniziò a prendere vestiti dall'armadio. Ancora vestiti? Poteva vestire tutta Londra, se non tutto il Regno Unito, per quanti ne aveva.
«Esci! Devo cambiarmi.» anche se non mi sarebbe dispiaciuto vederla... No! Ma che dicevo?! Uscì da quella stanza. 
Mi trovai Joyce, Sophie e Eleonor davanti la porta.
Ci stavano spiando? Loro appena si accorsero di essere state scoperte cercarono una scusa, non avevo voglia di controbattere e le lasciai fare. «Ci stavamo per accertare che non avreste litigato.» a quella scusa non ci credevano nemmeno loro.
«Si è convinta. Il tempo che si prepara e andiamo a scuola.» loro esultarono, scesero di corsa per avvisare gli altri. 
Ora il problema era come andavamo tutti a scuola? Eravamo in troppi per una sola macchina.




Note all'autrice:
Sono di fretta, la mia solita frase ma è davvero così :) Devo andare a pranzare e quindi non mi dilungo per molto.
Lungo il capitolo, eh? Si risolve l'incomprensione tra Harry, Joyce e Sophie e Julie riesce a convincersi e poi Joyce ha anche paura di salire in moto, mi immaginavo la scena di lei con Zayn e ridevo da sola (tranquilli, non ho nessun problema ahahha)
Per quanto riguarda le mie altre storie mi faccio un po' di pubblicità veloce.
Sul mio profilo potete trovare:

-But you're perfect to me.
-Waiting New Year's Day
-Revenge 
Tutte quanti sui One Direction e per chi avesse voglia di leggere di un altro genere:
-The Mysterious Blackside
Ora scappo! 


Ps. i vestiti:
Joyce e Julie: http://www.polyvore.com/capitolo_20/set?id=66927628
Eleonor e Sophie: http://www.polyvore.com/capitolo_20/set?id=66929178
 
Alla prossima!
 Vale <3

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21

Pov Julie

Alla fine erano riusciti a convincermi, infatti mi ero preparata in dieci minuti ed ora mi trovavo in macchina di Louis.
Eravamo sette in macchina, per fortuna Zayn aveva un mezzo proprio ed aveva avuto la decenza di portar con sè Niall. 
Ma non era cambiata di molto la situazione, eravamo uno sopra l'altro. Gli unici comodi erano Louis perchè alla guida e Eleonor, posta accanto a lui. Io, Sophie, Joyce, Liam ed Harry eravamo tutti dietro. Ero messa al centro e ai miei lati avevo le coppiette che non facevano altro che sbaciucchiarsi. 
«La smettete di sbattermi in faccia che non ho un fidanzato?» ero finita in una macchina piena di coppie, quella single come al solito ero io. Non ero brava con le relazioni, le sapevo mantenere per poco tempo.
Per quanto mi scocciava ammetterlo, Niall aveva ragione. Avevo frequentato persone che i padri non raccomanderebbero mai alle proprie figlie, ed il mio adorato papà mi aveva consigliato, giustamente, di lasciarli perdere.
Io essendo la solita testarda non l'avevo ascoltato, anche perchè se mi mettevo a seguire ogni cosa che diceva... In questo momento sarei fidanzata con Niall Horan. Tutto per colpa di Joyce. La solita Joyce con le sue strane idee infondate.
Dopo una bella sudata in mezzo a tutto quel caos, dopo vari sbaciucchiamenti da varie coppiette, dopo varie canzoni dei tempi di mia nonna o addirittura della mia bisnonna e dopo varie altre cose, eravamo arrivati. Finalmente, aggiungerei!
Nonostante mi era impossibile, fui la prima ad uscire di lì. Avevo scavalcato tutti.
«Fretta di vincere?» domandò Zayn, che ci aspettava. Era arrivato già da qualche minuto, Louis e la sua guida poco sicura avevano impiegato circa cinque minuti in più.
«L'unica fretta che ho, era quella di uscire da quel coso!» dissi indicando la macchina di Louis, sapevo che non dovevo più salire in macchina con Mr Bretella. Il fratello di Sophie da ubriaco guidava in modo più sicuro, ed era il peggior guidatore di questo mondo.
«Oh caspita!» ci fece sobbalzare Joyce. Tutti la guardammo interrogativi. «Tra circa un minuto inizia l'assemblea per i discorsi dei rappresentanti.» Cosa? Non sentì più nessuno, li lasciai lì. 
Mi misi a correre al massimo della mia velocità per andare in palestra, l'assemblea si sarebbe tenuta in quel luogo.
Ero sempre più decisa a vincere, a battere quella falsa della Jenkins.
Arrivai sudata come se avessi appena finito una maratona, senza un discorso pronto e senza saper bene come affrontare gli altri candidati.
«Beh, si sarà spaventata e si sarà nascosta per l'umilezione.» ma quella strega era ovunque? 
Stava parlando con la coach delle cheerleaders che in quel momento si era presa la briga di occuparsi dei candidati.
«Si dice umiliazione, ignorante.» nessuno poteva darmi torto, tutti lo sapevano che lo era. 
Penso che ormai lo sapevano anche i suoi genitori e ci avevano perso anche le speranze. «Purtroppo per te, sono qui.» le comunicai sorridente. «Però conosco qualche nascondiglio, semmai ci puoi andare tu dopo la tua perdita certa.» stava diventanto rossa di rabbia. Ora mancava solo il colpo di grazia e le avrei visto uscire anche il fumo dalle orecchie. «Anche se penso che tu non hai bisogno di un mio consiglio, i nascondigli li conosci meglio di me. Sai di cosa parlo, no?» la coach non si immischiò, era abituata alle nostre liti e secondo me
si divertiva a guardarle. 
Prima che la biondina mi venisse contro piena di furia, mi allontanai.
Almeno per pensare ad un discorso decente o qualcosa di simile. 
Mi misi in un angolo per ragionare un po' in solitudine.
 
*****
L'assemblea dovrebbe essere già inziata ma a causa di problemi tecnici, ancora non lo era.
Stavo guadagnando del tempo a mio favore, era un bene.
Vidi entrare Niall, che cavolo ci faceva qui? Doveva essere seduto insieme ai suoi amici.
Stava cercando qualcuno ma era un po' spaesato, io mi nascosi un po' per non farmi vedere. Non avevo voglia di litigare prima di fare un discorso davanti a tutta quella gente, di cui la metà non mi sopportava e a cui stavo pesantemente sulle scatole.
Sapevo che cercava Brianne, erano stati abbastanza lontani per un po'. Dovevano recuperare il tempo perduto.
Presi il cellulare per ascoltare un po' di musica e rilassarmi prima di iniziare. La musica mi trasmetteva tranquillità, mi faceva stare bene. Nei momenti meno opportuni, pochissimo opportuni, diventavo più maldestra di Joyce ed era difficile esserlo più della mia amica. La mia maldestria aveva portato il mio I-phone sul pavimento, non aveva neanche due mesi ancora!
La caduta non solo procurò un volo della batteria del cellulare ma anche un tonfo rumoroso, da quando i cellulari fanno tutto
quel fracasso? Non si era rotto almeno.
Quel rumore fece notare dal biondo irlandese la mia presenza. Sorrise. Se mi stava per prendere in giro, gli avrei staccato quel bel faccino dal resto del corpo. Ho detto "bel" faccino? Volevo dire brutto, Brutto.
Si stava avvicinando, non gli conveniva. Ero nervosa, sarei stata capace di prenderlo a colpi di pesci in faccia.. Ma dove li prendevo i pesci? Avrei trovato qualche altra cosa per picchiarlo.
Allontanati Horan, è per il tuo bene!
Mentre percorreva il lungo tragitto che ci separava, circa 1.30 m ovvero quanto l'altezza di Joyce, fu bloccato da una tremenda
piaga anche conosciuta come la sua "amorevole" ragazza.
«Amore mio, sei venuto a trovarmi? Che sei dolce! Stavo pensando proprio a te, avevo voglia di vederti prima di vincere.» non lo fece neanche rispondere che lo assalì per baciarlo dalla testa ai piedi, se lo stava mangiando vivo. Non ne sarebbe uscito illeso.
E poi aveva detto che stava pensando a lui? La cosa che mi stupiva era che aveva anche lei questa capacità, seppur limitata come il resto delle sue qualità inesistenti.
Voltai la testa da un altro lato, sembravo una che non era in grado di far gli affar propri. 
Lui vide il mio gesto e tra un bacio ed un altro, sorrise. Non aveva mica frainteso?
Se pensava che l'avevo fatto perchè mi dava fastidio, era sulla strada sbagliata. A me davano fastidio loro in generale e per me potevano anche sposarsi domani. Per fortuna erano ancora minorenni e non potevano.
«Buongiorno ragazzi, oggi apriamo l'assemblea pre-votazioni.» oh cavolo, era iniziata. 
Che dovevo dire? Che dovevo dire? Cazzo, che dovevo dire? Che cazzo dovevo dire? Avevo dimenticato ogni singola parola.
«Io sono la professoressa Keller di educazione fisica e coach delle cheerleaders.» non capivo perchè ogni anno si ostinava a dire sempre le stesse cose, la novità era solo per quelli dei primi anni. «Inizierò a presentare i candidati e poi loro vi proporanno le loro idee, alla fine di questa assemblea..» stava spiegando come al solito cosa si doveva fare. L'ansia mi stava mangiando. Non sapevo che dire, che fare, odiavo vedere quei due appiccicati, sarei andata nel pallone, avrei fatto una brutta figura e tutti mi avrebbero ricordato per una perdente codarda e il peggio era che in quella scuola dovevo starci ancora un altro anno.
«Iniziamo dalla prima candidata...» speravo solo di non dover iniziare io. «La signorina Davidson.» un bene per me, un male per il pubblico. Quella non avrebbe fatto altro che parlare, parlare e parlare. Neanche i suo amici secchioni l'avrebbero ascoltata ad un certo punto.
«La signorina Jenkins.» chiamò, beh lei non avrebbe detto nulla di intelligente. Avrebbe parlato del suo nuovo smalto rosa confetto o del suo parucchiere e l'avrebbe elogiato in mille modi diversi. 
Prima di far la sua entrata poco trionfale indossò degli occhiali da lettura non graduati e prese una cartellina, sicuramente vuota come il suo cervello bacato.
Diede un bacio veloce a Niall e dopo aver fatto attendere la gente, entrò.
Furono più i fischi che gli applausi, si prospettavano dei fischi anche per me.
Sentì qualcuno dietro di me. Mi ritrovai Niall, non mi ero nemmeno accorta che fosse ancora lì.
«Tutti fischieranno, cadrò e mi prenderanno in giro per la mia brutta figura.» mi lamentai. «Maledetto il giorno in cui ho deciso di candidarmi.» perchè l'avevo fatto? Ancora me lo chiedevo.
«Sta' tranquilla.» era pessimo a dare un po' di conforto.
«Il signorino Brown...» ok, dopo di lui toccherebbe a me. Cosa?! 
Niall mi battè una mano sulla spalla due o tre volte, ma voleva tranquillizzarmi o farmi fare il ruttino? 
Non avevo nè mangiato latte nè avevo due anni.
«Ed infine la signorina Ellis.» Niall mi spinse. Perchè diavolo mi aveva spinta?
«Che aspetti ad entrare?» mi avevano chiamata? No, avevo chiamato la signorina Ellis e quindi... sono estremamente ritardata, non mi ricordavo neanche il mio cognome in quel momento. 
Stavo tremando, sarei caduta di certo. 
Sudavo freddo, avrei bagnato la mia maglietta per il sudore. 
Perchè avevo deciso di indossarne una gialla? Si sarebbe visto anche in modo esagerato.
Al tre sarei entrata.
Uno... due... due e un quarto... No, stavo solo ritardando. 
Via il dente, via il dolore. Non dovevo comportarmi da fifona.
Proprio quando mi ero decisa ad entrare, non proprio tanto convinta, venni presa per mano da Niall che mi bloccò.
Lo guardai interrogativa, non potevo permettermi di perdere altro tempo.
«La signorina Ellis è chiamata per la seconda volta sul palco.» avevo perso così tanto tempo? 
«Niall devo entrare...» se doveva dirmi qualcosa si doveva dare una mossa.
«Sì, vai.» ci rimasi delusa dalle sue parole, pensavo 
che mi avesse fermata perchè doveva dirmi qualcosa. 
Non presentandomi, avrei fatto una figuraccia.
«Al diavolo Brianne, al diavolo tutto!» sentì pronunciare dal ragazzo proprio dietro di me. Ma era uscito fuori di testa?
Mi voltai per capire cosa stesse facendo. «Schiaffeggiami dopo.» perchè avrei dovuto? Ero più calma adesso.
Mi venne vicino e si avvicinò pericolosamente verso il mio viso. Che intenzioni aveva? 
Mi baciò. Un brevissimo e castissimo bacio a stampo. Perchè l'aveva fatto?
«Si dice che porto fortuna!» scoppiai a ridere, che idiota!
«Allora alla tua ragazza ne hai data fin troppa di fortuna.» rise anche lui. 
Era quasi bello quando rideva, metteva allegria. Mi aveva fatto dimenticare la mia paura tremenda, che venne proprio in questo momento a galla. 
«Se vuoi posso equilibrare la dose di fortuna!» disse scherzosamente. Scossi la testa, sorridendogli.
«La signorina Ellis è chiamata per l'ultima volta, dopodichè inizieremo senza di lei.» ecco, appunto. Dovevo entrare.
«Devo andare, grazie per "il buona fortuna"» da quando in qua ero così imbranata? Avevo appena sbattuta contro una scopa, cosa ci faceva una scopa lì?
Dopo vari tentativi, ero riuscita ad arrivare sul palco. Sana e salva, non ero ancora caduta.
Partirono i fischi, ma furono di meno di quelli che mi aspettavano. Cercai i miei amici e li trovai subito dopo aver individuato un
cartellone con scritto "Vote for Julie Ellis" tenuto da un lato da un Zayn euforico e dall'altro da Louis, che non capivo cosa facesse lì. Joyce, Sophie, Liam ed Harry facevano cori da stadio. 
«Non siamo in uno stadio. Un po' di contegno.» furono rimproverati dalla professoressa Keller.
Niall si sedette accanto a loro, lo vidi dire qualcosa all'orecchio di Zayn. Sbaglio o Mr Ciuffo mi aveva fatto l'occhiolino?
Sarà stata una mia impressione, anche perchè vedevo già Brianne piangere per la sconfitta.

 
*****
Aveva appena finito il suo lunghissimo e noiosissimo monologo la Davidson, aveva parlato di quanto pensava che fosse giusto il livello di compiti assegnati, che alcune materie dovevano essere approfondite ulteriormente, di aumentare la quantità di compiti per chi finisce dal preside invece della solita detenzione. 
Questa non era una buona idea per Joyce nè per Harry, loro erano assidui frequentatori della presidenza.
Se dovessero aumentargli i compiti per ogni volta che ci vanno a finire, non finirebbero neanche per l'anno prossimo.
Poi aveva proposto di fare gite in luoghi estremamente noiosi, luoghi dove c'era più cultura e meno turismo perchè tutti i ragazzi partivano per divertirsi e non per visitare i luoghi che il posto aveva da offrire.
Se continuava con quelle idee, non prenderà nessun voto oltre al proprio.
Ora aveva preso la parola Brown-sono-un-figo-tutto-palestrato-ma-senza-cervello, anche conosciuto solamente come Brown.
Il suo discorso era futile, votare lui o votare Brianne era la stessa identica cosa.
Nessuno dei due usava il muscolo alla testa prima di parlare.
Ovviamente stava parlando a favore dello sport, voleva far aumentare le ore di educazione fisica. 
Joyce non l'avrebbe mai votato e penso neanche Sophie, per un motivo diverso. Lui era il migliore amico di Landon.
Ed ora che ci penso, che fine aveva fatto quest'ultimo? Non lo vedevo in giro da quando si lasciò con Sophie.
Brown finì di parlare dopo cinque minuti di cose senza senso. Toccava a Brianne.
«Allora...» tossicchiò per ricevere attenzione. «Io voglio vincere queste elezioni perchè voglio migliorare questa scuola.» già avevo i primi sintomi di sonnolenza. Stava cercando qualcosa, aveva per caso perso il foglio del discorso?
Poi forse si ricordò dove lo aveva nascosto. Avvicinò la sua mano dentro la maglietta e ne uscì un foglietto.
Si sapeva che imbottiva il reggiseno ma non sapevo che lo imbottiva di discorsi. Forse le sue stupide frasi le prendeva da là.
«Io penso che sono adatta per questo ruolo, non ho paura del pubblico...» si voltò verso di me, stronza! «Le critiche non mi feriscono, sono abbastanza popolare, vesto molto bene, sono una persona che cura il suo aspetto e penso che il rosa mi sta bene.» ma stava facendo un elogio su di lei o un discorso per una carica scolastica?
Stava elencando solo le sue mancate qualità. «E voglio la pace nel mondo.» ma pensava di essere a uno di quei stupidi concorsi di bellezza? Perchè quella era una tipica risposta.
Ero contro quei concorsi, non per qualche motivo in particolare. Non avevo mai partecipato e non ne ero neanche intenzionata.
Non è un concorso a definire chi è la più bella, io preferisco la bellezza interiore. Quella che in molti non conoscono perchè non hanno e non nego che anche io la conosco poco.
«E votatemi a reginetta del ballo!» ok, ora le avrei dato una testata. Si stava solo facendo pubblicità, pensava di vincere in questo modo? 
Per fortuna dopo questa frase si andò a sedere... questo voleva dire che toccava a me!
Mi alzai. le mani non facevano altro che tremare, le gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro, avrei detto più cazzate di Brianne.
Da quando ero così fifona? Aveva ragione Joyce, non sembravo nemmeno io se parlavo in quel modo.
«Sono Julie Ellis e frequento il terzo anno...» iniziai col presentarmi, finora tutto bene. «Molti di voi sanno bene chi sono e so
che alla maggior parte non vado a genio..» se continuavo di questo passo, avrei fatto un discorso simile a quello di Julie.
Non sapevo come continuare, guardai tra il pubblico in cerca d'aiuto. Joyce e Sophie si sbracciavano e cercavano di dirmi qualcosa, Louis e Harry stavano giocando a morra cinese, a delle volte erano peggio dei bambini. Zayn e Liam parlavano tranquillamente e Niall, beh Niall sorrideva. Ma gli si era bloccata la mascella? Non faceva altro che sorridere.
«Non so perchè mi sono candidata...» tanto vale dire la verità. «Ma ora sono qui e...» e cosa?! «e voglio far veramente qualcosa per questa scuola, voglio riportare questo ruolo al suo vero senso.» forse non stavo facendo schifo. O forse stavo facendo schifo meno di tutti. «Perchè in questi anni l'ha completamente perso. Molta gente l'ha usato per essere popolare o avvantaggiare la propria squadra di calcio o di cheerleader.» ok, lo ero anche io una delle ragazze pon-pon. Ma io avevo delle buone intenzioni. «é vero che lo sono anche io ma io non lo faccio per la popolarità.» già la maggior parte mi conoscevano in quell'istituto, e della popolarità non me ne facevo nulla. Preferivo poche conoscenze ma rispettabili, già era troppo conoscere gentaglia come Brianne Jenkins. «Penso di essere abbastanza conosciuta già e l'opinione non è molto buona, è vero che lo faccio anche per riscattarmi. Mi accorgo che non sono sempre stata amichevole, gentile e disponibile con tutti ma capisco che con questo mio comportamento faccio una pessima figura e mi creo solo inemicizie.» stavo iniziando a perdere l'attenzione, purtroppo la maggior parte degli studenti perdeva la concentrazione facilmente e si distraeva anche per banalità. Dovevo ufficializzare qualcosa prima di andare a sedermi.
«Sono girate delle voci non ufficializzate prima di oggi su un ballo...» e di nuovo tutta l'attenzione era su di me. Bastava così poco per ottenerla. «nel caso in cui vincessi, volevo offrirvi questa serata di divertimento. é un pre-ballo studentesco.» avevamo deciso i dettagli con Kate qualche giorno prima, il preside aveva accettato con delle condizioni e proposte. Una delle condizioni era che i professori dovevano partecipare, che le spese per gli addobbi li dovevo trovare io e la musica doveva essere dal vivo per non fare ulteriore spese. Ce l'avrei comunque fatta lo stesso.
«Se avete domande, dubbi, perplessità, incertezze o roba varia non esitate a chiedere.» non avevo altro da dire. Dovevo concludere. Però me la sto cavando, pensavo peggio! «Quindi se volete votatemi, ve ne sarei grata.» e andai a sedermi. 
Non avevo detto molto, ma neanche io sapevo che dire. Avrei dovuto parlare con i miei compagni, sapere le loro opinioni e in base a quelle cercare di sistemare o migliorare qualcosa. 
«Ragazzi, avete quindici minuti di pausa... E poi siete invitati a votare.» tutti già scompostamente si erano alzati dai propri posti senza dar retta alla Keller. «Le votazioni verranno effettuate in questa palestra.» concluse velocemente, sapendo che stava parlando al vuoto.

 
******
«Come va?» mi domandò Joyce. 
Avevo appena finito di votarmi, lo avevano fatto anche loro. Tutti eccetto Louis, che non doveva essere nemmeno qui e invece su chi avesse votato Niall non ne avevo idea. 
Aveva detto che mi avrebbe votato ma non ero così sicura, c'era anche la sua ragazza tra i candidati. 
«Aspetto con ansia i risultati.» mi abbracciò, non capivo tutta questa affettuosità ma riusciva a calmarmi un po'. 
Vidi Zayn, Harry e Louis euforici venire verso di me.
«Guarda, guarda!» dissero impazienti come tanti bambini. Mi mostrarono la loro mano dove c'era scritto "Vote Julie" . Erano dei bambini. Joyce si mise a ridere vedendoli comportarsi in quel modo, si aggiunsero a noi Eleonor e Sophie che parlavano tra di loro. Avevano appena finito di votare, non riuscivo ad aspettare oltre. 
L'ansia si stava prendendo gioco di me, dovevo rimanere calma.
Vidi uscire anche Liam che mi fece l'occhiolino, vidi anche Dina e Cindy. Mi fecero capire di avermi votato. 
Almeno una decina di voti li avevo ricevuti, non solo il mio come mi aspettavo.
Stanotte avevo sognato che anche i miei amici avrebbero preferito votare Brianne che me, soprattutto Joyce e Sophie, nel mio sogno, erano molto amiche con lei. 
Tutti preferivano lei, ma nella realtà oltre Niall non la sopportava nessuno. Neanche le persone che lei considerava amiche, a questo punto penso che anche l'irlandese non la sopporta più di tanto. Era comprensibile una cosa del genere.
Ed ora tutti erano col proprio ragazzo, tutti tranne me e Zayn.
Eravamo circondati. A destra c'erano Harry e Sophie, a sinistra Liam e Joyce e davanti a noi Louis ed Eleonor. 
«Ci baciamo anche noi?» scherzò. Joyce per poco non si strozzò, aveva sicuramente sentito. Era gelosa? Non me la raccontava giusta. Qualche giorno faremo una bella chiacchierata, non la scamperà facilmente. In quel momento si avvicinò a noi Niall, non ero sicura che avesse sentito.
«Accetterei ma non vorrei che la gente cambiasse il voto perchè è gelosa.» mi riferivo a tutta la scuola, la maggior parte delle
ragazze era ai suoi piedi. Però mi riferivo a Joyce che non quella reazione non mi convinceva. 
«Niall se ne farà una ragione.» pensava che mi riferissi a lui? Non aveva capito un cazzo, anche per questo poteva essere perfetto per Joyce. Entrambi non capivano un cazzo, in senso buono però. Lo dicevo con affetto!
Guardai malissimo Zayn, non sapevo come ribattere. «Perchè dovrei cambiare il mio voto?» intervenne Niall, ci rimasi un po' male ma alla fine non dovevo. Non eravamo nulla, quindi non c'era nulla di cui rimanerci male.
«Appunto, perchè dovrebbe?» lo appoggiai. 
«Per gelosia, come hai detto tu.» stava provando a mettermi in difficoltà? Non ci sarebbe riuscito, non mi sentivo messa in quella condizione. Non ne avevo motivo.
«Intendevo Joyce.» ok, quella povera ragazza stava baciando tranquillamente il proprio fidanzato ed io l'avevo chiamata in causa, ora avrebbe cambiato il voto per altri motivi.
«Che c'entro io?» domandò, avevo fatto finire il loro momento-bacio. «Infatti, che c'entra lei?» e si aggiunse anche il suo fidanzato. 
Avevo sicuramente combinato qualcosa che non dovevo, come al solito. 
Il problema era la gelosia, ora si sarebbe messo in testa strane idee. Si sarebbe costruito enormi castelli di sabbia su cose non vere. «Nulla, scherzavo.» dissi ridendo, Niall e Zayn capirono le mie intenzioni e mi appoggiarono. 
Anche Joyce capì che stavo cercando di risolvere e rise anche lei. «L'umorismo di Julie...» spiegò tra una risata finta e l'altra a Liam. Per fortuna che non mi conosceva bene come Joyce o Sophie o anche Zayn.
In questo periodo eravamo diventati abbastaza amici, non capivo cosa Joyce non sopportava del suo carattere all'inizio. 
Non capivo perchè lo teneva lontano, però mentre lei lo teneva a debita distanza, io ero diventata amica sua.
Avevo imparato a conoscerlo ed era divertente, sapeva disegnare abbastanza bene e fumava tre o quattro sigarette al giorno. 
Sapevo anche che era bravo in inglese e che magari un giorno l'avrebbe insegnato. Della sua vita in America mi aveva raccontato che aveva una band con due o tre compagni di classe e che avevano scritto una canzone, Up all night se non sbaglio.
Magari avrebbe cantato lui per il ballo se avessi vinto.
«Le votazioni sono finite! Tra circa mezz'ora si saprà il rappresentante eletto.» sentì la Keller parlare al megafono. 
Ancora mezz'ora? Non potevo resistere a tanto. 
Ormai era fatta, il destino era già stato deciso. 
«Fatemi distrarre.» chiesi supplicante. Se avessi pensato ancora a quelle votazioni uscirò pazza sicuramente. Sicuramente? Era certo, stavo uscendo pazza.

 
*****
Mancava un minuto e quella lunghissima e infinita mezz'ora sarebbe finita.
«Posso dirti una cosa?» mi si avvicinò il biondo. Che doveva dirmi?
«Si, certo.» in quel momento pur di distrarmi avrei fatto conversazione con Brianne, con Landon o con il cugino idiota che si ritrovava.
«So che vuoi sapere...» cosa volevo sapere? «a chi ho votato.» Ah, intendeva quello. «Lo vuoi veramente sapere?» beh, certo. Aveva appena aperto un argomento che mi interessava, era ovvio che lo volessi sapere. Annuì, senza metterci troppa enfasi. Non volevo fargli capire che curiosità nel mio caso era un eufenismo.
«Ho votato te.» immaginavo, lo sospettavo. Era ovvio che la votasse, è la sua ragazz... Ha votato me? Avevo sentito bene? Non ci credevo, era stato di parola. Non stava mentendo stamattina.
«Grazie?» lo dissi sottoforma di domanda perchè non sapevo che altro dire.
Sentivo tutta la gente ammassarsi verso la palestra, i voti erano stati contati.
«L'elezioni sono state vinte da...» perchè facevano l'attimo di suspance? Volevano farmi morire prima che dicessero il nome? «Julie Ellis.» avevo vinto? Davvero?! Presa dall'euforia, baciai Niall. Che avevo fatto? 
Tutti ci avevano visto, anche la sua ragazza. Era incazzata nera, non solo aveva perso ma avevo appena baciato il suo fidanzato.
Si prospettavano dei guai per me. Feci finta che non fosse successo nulla e mi misi a saltare come una pazza, tutti i miei amici cominciarono a congratularsi, ad abbracciarmi, a fare cori da stadio e Joyce... Beh, Joyce mi guardava furba.
Ora chi se la scrollava più con le sue insensate idee, dopo quello che era successo?
Per ora era meglio pensare alla mia vittoria e alla faccia sconfitta della Jenkins.



Note dell'autrice:
Salve a tutti, sono stata puntuale ;)
E non sono nemmeno di fretta quindi ho anche il tempo di lasciare uno spoiler, il prossimo capitolo sarà un po' a parte con la storia, ci sarà Hailey **
Per quanto riguarda questo capitolo, devo raccontarvi per forza un annedoto.
Quando una sera di ottobre ho finito questo capitolo ero più che soddisfatta, il giorno dopo avevamo le votazioni per il rappresentante di classe e quindi il fatto del voto lo avevo preso da là perchè in quei giorni c'erano anche quelle dei rappresentanti. Comunque il giorno dopo a scuola dovevamo votare, i candidati erano troppo pochi e quindi mi ci sono messa io nel mezzo per fare da numero, come è finita? Che senza volerlo sono diventata io rappresentante di classe insieme ad una mia compagna, pensavo a Julie e la odiavo in tutti i modi possibili. Ma va beh, la mia vita non interessa a nessuno quindi passiamo avanti.
Passate nelle mie one-shot e farmi sapere casomai cosa ne pensate, non mi offendo se mi dite che fa schifo, già lo so io :D E me la lasciate una piccola recensione anche qui?
Coomunque Julie e Niall si sono dati due baci in questo capitolo, la fine del mondo è davvero vicina :D
E sugli altri non c'è molto da dire, il capitolo era dedicato interamente a Julie (Questo personaggio mi sta piacendo anche di più di Joyce xD)

Comunque eccovi lo spoiler:

«Se mi prenderò una polmonite...» venni bloccata da Zayn.
«Che ci farai?» lo disse divertito. Che facevo? Eh sì, che facevo? Non lo sapevo neanche io.
«Mi farai da infermiere.» mi avrebbe fatto morire, meglio cercarne anche un altro. «E pure tu.» dissi anche al mio ragazzo, almeno con lui penso che questo rischio non ci sarebbe stato, mi amava no? Me lo doveva, aveva agito alle mie spalle.
Anche se quando l'avevo fatto io una cosa del genere, avevo agito alle spalle di tutti.
«Devo fare l'infermiere sexy?» perchè ogni cosa che diceva, lo pronunciava sempre con quel tono divertito?
«No, Zayn.» ok, ora lo stavo immaginando vestito da dottore. Eh no! Joyce, hai un ragazzo. Contieniti con i pensieri.
Ora mi stavo immaginando entrambi dottori, basta la devo smettere. «Ti occuperai della mia salute, senza attentarla.» parlai troppo veloce, speravo di non creare sospetti. Speravo che non capivano a cosa avevo pensato, soprattutto detective Ellis e la sua collaboratrice Shaw. Quelle due insieme facevano un baffo a Holmes e Watson.

Ps. I vestiti delle altre ragazze sono sempre quelli del capitolo precedente mentre quello di Julie e Brianne sono questi: http://www.polyvore.com/capitolo_21/set?id=66930503
 
Al prossimo capitolo!
ValeA <3

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22

Pov Joyce

«Svegliaaa» chi osava interrompere il mio sonno?
Magari se facevo finta di dormire, chiunque esso o essa fosse, mi avrebbe lasciato dormire. O almeno lo speravo.
«Joooooooy.» ma che cavolo! Neanche il sabato potevo dormire tranquillamente, dopo una lunga settimana di scuola anche io volevo il mio meritato riposo. 
Era difficile star dietro a dei professori che non sono mai contenti, soprattutto Thompson.  
Aprì un occhio, poi l'altro. Focalizzai meglio la stanza, non era la mia. Guardai la persona che mi voleva svegliare, era la mia sorellina.
«Hailey.» avevo la voce poco femminile. Lei mi guardò sorridendo, che aveva combinato? «Che ci faccio qui?» non ricordavo di essermene andata in camera sua.
«Ti sei addormentata mentra mi raccontavi la storia della principessa che mangiava le carote.» principessa che mangiava le carote? «Ed ora non saprò mai se la principessa diventa una modella o starà con il suo principe azzurro.» disse triste mettendo il broncio. Favola con principe azzurro è da me, ma le carote sono più argomento di Louis.
Ricapitolando, ieri ero andata in camera di mia sorella per raccontarle una storia per farla dormire e fin qui nulla di strano. 
Cercai di far mente locale per ricordare altro.
 
*...
Questo film è orribile, non ho capito neanche perchè ci ostiniamo a continuarlo.
Converebbe spegnere la tv e parlare o giocare tra di noi, come fanno gli amici. Però nessuno si faceva avanti a proporre una cosa del genere, probabilmente per i precedenti. Tutte le altre volte che abbiamo giocato, ci sono stati baci non voluti, verità d' ammettere e cose imbarazzanti venute a sapere. In poche parole era meglio evitare situazione del genere, di nuovo.
«Come fa a non accorgersi che c'è l'amante sotto il letto?» si lamentò per la millessima volta Zayn con la bocca piena di popcorn. Non faceva altro che commentare, guardare un film con lui e Niall è impossibile.
«Ha anche dimenticato il reggiseno sul pavimento.» aggiunse Niall. Sbuffai, non li stavo sopportando. E a quanto sembrava neanche gli altri, tranne Harry che si era addormentato a causa del film.
Non si stava perdendo granchè, la cosa più divertente era Louis che mangiava le carote nella ciotola dei popcorn.
«Aaaah» sentì urlare dal piano di sopra. Oltre Hailey non c'era nessuno, i miei erano partiti per il weekend e mio fratello era uscito e non sarebbe tornato prima delle tre di notte.
Senza pensarci, corsi al piano di sopra. 
Avevo pensato a mille ipotesi, anche a quelle più brutte.
Aprì la porta di camera sua e vidi un corpicino tremare sotto le coperte, mi avvicinai cautamente senza farla spaventare ulteriormente. Mi tranquillizzai quando capì cosa l'aveva portata ad urlare, avevo immaginato che la stessero rapendo, che le fosse successo qualcosa di pericoloso.
«Ehi, sono io.» le dissi dopo aver scostato via le coperte, dopo aver sentito la mia voce mi lasciò fare. «Hai fatto un brutto sogno?» lei timidamente sussurrò un sì e mi abbracciò.
In quel momento entrò Louis preoccupato. «Cosa è successo?» si avvicinò pure lui.
«Un- un» non riusciva ad andare avanti con le parole.
Le capitava qualche volta di far un brutto sogno.
«Tranquilla pulcino.» Louis le accarezzò i capelli, quel gesto la calmava in questi momenti.
Non mi sarei sorpresa se un giorno Louis verrà eletto il miglior padre del mondo, con i bambini è bravissimo.
Anche se, a dir la verità, anche gli altri miei amici lo erano. Tutti quanti amavano i bambini, avevo scoperto questa bravura anche in Zayn qualche mese fa quando avevo lasciato lui e Niall a fare da babysitter a mia sorella mentre io e Liam eravamo andati al cinema, era da tanto che non uscivamo insieme. 
In quel momento lo trovai alla porta, mi avvicinai a lui per spiegargli cosa era successo.
«Tutto bene?» a quanto pare, tutti si erano preoccupati.
«Sì, ha avuto un brutto sogno...» mi voltai verso Louis, le stava raccontando una favola. «Scendiamo appena si addormenta, sperando che già il film sarà finito.» lo feci ridere con quell'affermazione, sicuramente la pensava come me.
«La prossima volta non manderemo più Sophie e Julie a prendere un film.» non potevo essere più d'accordo.
Avevamo mandato loro due, mentre Harry, Niall e Zayn si occupavano del cibo, Louis badava a mia sorella e io e Liam facevamo le pulizie. Dopo la scuola avevamo fatto una battaglia con i palloncini ad acqua ed avevamo combinato un disastro e quindi ci toccava pulire.
Gli altri non sapevano la verità di quel film, io sì.
L'avevano preso perchè gliel'aveva consigliato il ragazzo che lavorava al nolleggio film. Mentre Sophie cercava qualcosa di veramente decente, Julie ci provava con Jack, penso si chiamasse così. Ed alla fine si era fatta convincere a prendere quello, senza consultare la rossa. 
Mi aveva obbligato a non dir nulla per non essere presa per il culo per tutta la serata, anche se io preferivo pensare che non voleva far sapere nulla perchè non voleva far ingelosire Niall. 
Quest'ultimo era ancora fidanzato con quella biondina, non capivo perchè ancora ci stesse.
Anche i muri avevano capito che non la voleva più, però ancora la teneva al suo fianco.
Quella stupida non si era accorta di nulla, lo vedeva come un trofeo che secondo lei Julie non potrà mai avere. Si sbaglia di sicuro.
Niall sapeva come la pensavamo sulla sua ragazza, non la volevamo tra i piedi. Dove c'eravamo noi, lei non doveva esserci.
Ed era un bene, se no quella serata film sarebbe stata una serata di wrestling tra Julie e lei.
Avevo una sorella piccola, non poteva guardare certe cose. Era poco educativo.
«Sono d'accordo.» concordai alla sua frase precedente. Lui senza aggiungere altro, si allontanò tornando al piano terra dove c'erano Niall, Liam, Sophie, Harry, Eleonor e Julie.
Io ritornai da Louis e mia sorella, mi sedetti nel suo letto e ascoltai ciò che gli stava raccontando.
«La principessa voleva mantenersi in forma e quindi iniziò a mangiare cibo sano.» Nè Biancaneve, nè Cenerentola, nè Aurora o Jasmine e tanto meno Ariel sapevo che mangiassero cibo sano, che storia le stava raccontando? «Così chiese al padre di coltivare un orto pieno di carote.» la stava inventando, quando si parlava di carote era tutto frutto della sua fantasia.
«Ma non incontra nessun principe?» domandò innocentemente Hailey, era abituata a delle favole d'amore non principesse che volevano rimanere in forma. 
«Beh..» iniziò a grattarsi la testa, non sapendo che dire. Non se ne intendeva molto di favole. 
Presi in mano la situazione. «Un giorno passeggiando per l'immenso orto di carote...» lui mi ringraziò non sapendo come continuare. «Vide delle impronte di stivali, le seguì e trovo un ragazzo bellissimo che le stava mangiando.»
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       ...*
 
Ora mi spiegavo la storia della principessa, ma dove si trovavano tutti gli altri? Se ne erano andati?
«Da quanto tempo sei sveglia?» forse se era sveglia da un po' era andata in giro per casa e trovato qualcuno dormire.
«Appena mi sono svegliata, ti ho chiamata.» non sapeva nulla. Mi alzai dal suo letto, mi feci una coda di cavallo veloce e feci scendere mia sorella dal letto. Vidi dalla sveglia che erano le 10:43, tardi per far la colazione e presto per il pranzo.
Le presi dei vestiti dal suo armadio e glieli porsi.
«Tieni, vai in bagno...» non ero abituata a fare queste cose, passavo molto tempo con lei ma di farla preparare la mattina se ne occupava lei. Non sapevo bene cosa dovevo fare. «Quando laverai i dentini, strofinali bene!» questa frase la sentivo dire sempre a mia madre. Lei annuì e uscì dalla stanza.
Io mi diressi in camera di Josh per controllare se c'era. Anche se non lo dimostravo, mi preoccupavo per lui.
Aprì la porta, lo trovai dormire beatamente con un volto rilassato. Beato lui!
Dovevo prepararmi anche io così mi diressi in camera mia a prendere qualcosa di pulito da indossare.
Quando aprì la porta di certo non mi aspettavo che fosse occupata già da qualcuno.
Il mio letto era occupato da una testa rossa e una riccia, Sophie ed Harry.
Speravo solo che nel mio letto non avessero fatto nulla, non osavo immaginare e dovevo ricordarmi di cambiare le lenzuole se fosse stato così. Però erano vestiti, quindi era poco probabile. 
Molto probabilmente avevo fatto troppo rumore perchè avevo svegliato Sophie ed Harry, quest'ultimo era difficile da svegliare.
«Ehm scusate, devo prendere dei v... ma perchè mi sto scusando di essere entrata in camera mia?» erano loro che dovevano dire un qualcosa del genere. «Assicuratemi che non è successo nulla nel mio lettuccio.» chiesi quello che mi interessava sapere veramente, poi dopo avrei chiesto se per casa mi fossi trovata qualcuno dormire.
«Ti direi che è il contrario solo per vedere la tua reazione ma non è successo nulla.» disse Hazza sinceramente. Mi sentì sollevata anche perchè non era una che faceva le faccende domestiche e non sapevo neanche dove cercare le lenzuola pulite.
Mi limitavo solo a lavare i piatti o apparecchiare e sparecchiare.
«Glielo potevi dire, vedevamo la sua reazione e poi le raccontavi la verità.» Sophie è sempre la solita simpaticona.
Mi diressi all'armadio per prendere quello per cui ero entrata lì dentro e stavo per uscire dalla stanza.
«Rifate il letto prima di uscire.» non volevano mica lasciarlo sfatto? 
Non si aspettavano una mia uscita di scena del genere, scoppiai a ridere per la loro faccia sconvolta.
 
*****
Mi ero vestita ed avevo fatto preparare anche mia sorella, non me la cavavo proprio male.
Scesi al piano inferiore, dovevo preparare qualcosa da mettere sotto i denti anche se non sapevo bene cosa. Magari avrei incaricato gentilmente Harry, lui oltre ad essere un ottimo cuoco aveva sempre qualche idea su cosa cucinare.
Quando arrivai in salotto, mi aspettavo che ci fossero i miei amici che dormivano ma nel pavimento o sopra di divani, non mi aspettavo di certo che avessero aperto i divani letto.
In uno c'erano Liam, Zayn e Niall e nell'altro Louis, Eleonor e Julie. Si erano organizzati bene.
«Che ne dici di far un po' di baldoria?» domandai a mia sorella divertita. 
Non capì subito le mie intenzioni, le dissi di seguirmi. Nel frattempo scesero anche Harry e Sophie, mi feci seguire anche da loro e raccomandai di non far nessun rumore.
«Prendete questi...» consegnai loro pentole e mestoli, per far rumore. «Gli sveglieremo dolcemente.» ovvero avremo svegliato tutto il vicinato.
«Siiiii» dalla reazione di mia sorella capì che le piaceva come idea e Sophie ed Harry sembravano d'accordo con lei.
«Uno... Due... e Tre!» ritornammo in salotto facendo un sacco di rumore ma ci accorgemmo che non c'era nessuno, i letti erano vuoti.
Eravamo mancati solo due minuti, possibile che se n'erano andati? 
«Dove...?» non riuscì neanche a finir la frase che venni presa in braccio da qualcuno alle mie spalle. Mi misi ad urlare come un'isterica, pensando che fosse qualche malvivente infiltatro a casa mia. 
Forse vedo troppi film, dovrei smetterla!
Quando mi voltai vidi che la persona che mi tratteneva era Louis. «Oh Louis, sei tu...» feci un respiro di sollievo, sbagliai.
Niall mi prese per i piedi e Liam aprì la porta che ci conduceva in giardino. Che cavolo avevano in mente?
«Louiiiis.» urlò estasiata mia sorella. Poteva almeno venirmi in aiuto, ma qualcosa mi diceva che già lei sapesse cosa stesse per succedere.
Impossibile, quando avrebbero potuto mettersi d'accordo? Capì quando.
Ieri, sicuramente dopo che mi addormentai.
Anche Sophie ed Harry ne dovevano essere a conoscenza, perchè loro invece di far qualcosa per me, si schierarono contro.
Appena arrivammo fuori, mi fecero scendere. Avevo capito le loro intenzioni, non avevo nulla per minacciarli di risparmiarmi. 
Quando mi avevano bloccato, per lo spavento mi avevano fatto cadere tutto dalle mani.
«Vi prego, vi supplico.» mi inginocchiai, speravo di riuscir ad evitare di essere bagnata dalla testa ai piedi.
«Non la scamperai questa volta, bella!» Liam sorrideva sapendo cosa sarebbe successo da lì a poco. 
Mi aspettavo una Julie e un Zayn che uscivano con delle pistole ad acqua, o con dei secchi colmi o qualunque altra cosa potesse bagnarmi. Non successe nulla di tutto questo. 
«Il piano era portarmi qui e...?» domandai, non succedeva assolutamente nulla. 
«E questo!» venni bagnata da dietro, ma che cazzo...? 
Quando mi voltai trovai Zayn con uno sguardo soddisfatto da dietro.
Mi avevano preso di spalle, andai contro di lui per vendicarmi in qualche modo ma mi arrivò un'altra secchiata, questa volta da Julie. Si erano alleati tutti contro di me, anche Hailey che rideva per quella scena.
Si stavano vendicando per qualche settimana fa, quando li avevo svegliati dolcemente in questo modo a tutti quanti. 
Eravamo tutti a casa di Sophie, stavamo campeggiando nella sua terrazza immensa.
«Se mi prenderò una polmonite...» venni bloccata da Zayn.
«Che ci farai?» Lo disse divertito. Che facevo? Eh sì, che facevo? Non lo sapevo neanche io.
«Mi farai da infermiere.» mi avrebbe fatto morire, meglio cercarne anche un altro. «E pure tu.» dissi anche al mio ragazzo, almeno con lui penso che questo rischio non ci sarebbe stato, mi amava no? Me lo doveva, aveva agito alle mie spalle.
Anche se quando l'avevo fatto io, avevo agito alle spalle di tutti.
«Devo fare l'infermiere sexy?» perchè ogni cosa che diceva, lo pronunciava sempre con quel tono divertito?
«No, Zayn.» ok, ora lo stavo immaginando vestito da dottore. Eh no! Joyce, hai un ragazzo. Contieniti con i pensieri. Ora mi stavo immaginando entrambi dottori, basta la devo smettere. «Ti occuperai della mia salute, senza attentarla.» parlai troppo veloce, speravo di non creare sospetti. Speravo che non capissero a cosa stavo pensando, soprattutto detective Ellis e la sua collaboratrice Shaw. Quelle due insieme facevano un baffo a Holmes e Watson.
«Ma smettila, sono bravo. Nessun pericolo con me.» non l'avrei mai ammesso, ma ci credevo.
«Per questo fai svenire mezza scuola?»
«Nessuno resiste al mio fascino.» beh, avevo preso un esempio pessimo. Gliel'avevo servita su un piatto d'argento. Ma non gliel'avrei data del tutto vinta.
«Io sì.» dissi orgogliosa. «Non resisto solo al mio fidanzato.» andai vicino a Liam, abbracciandolo.
«Anche la mia piccola Sophie, vero?» Harry fece il geloso. «Certo!» lo assecondò. Gli diede un piccolo bacino nella guancia, almeno si erano contenuti davanti a mia sorella che non faceva altro che ridere.
«Zayn, puoi essere bello quanto vuoi... ma per me c'è solo Louis.» disse Eleonor, la stimavo troppo.
Mi misi a ridere, la convinzione di Zayn stava scemando lentamente.
«Putroppo se non mi piacesse un altro, ti verrei dietro.» disse Julie. Se ne pentì subito dopo averlo detto. Le piaceva qualcuno? E non diceva nulla? Ora doveva dirmi nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale ma sopratutto la fedina penale.
Quel particolare era stato sempre un problema con i suoi ex ragazzi, come ben sapevano tutti, anche chi non la conosceva bene, quest'ultimi non erano stati ragazzi dalla porta accanto. Erano più dalla cella accanto.
C'era rimasto male sicuramente, eravamo quattro le ragazze lì presenti e tutte e quattro l'avevamo "rifiutato", in un certo senso.
«Voi non contate, siete tutte fidanzate!» stava cercando di trovare delle scuse.
Harry lo sbeffeggiò dicendo canzonatorio "Ti stai arrampicando sugli specchi!", Hazza alcune volte si comportava peggio di un bambino di cinque anni. Nulla contro i bambini di cinque anni, anche mia sorella li ha.
«Io non sono fidanzata!» lo rimbeccò Julie. 
«Ma hai ammesso che ti piace un altro...» aveva ragione, non potevo dargli torto.
Io ero curiosa di sapere chi fosse. Appena avrei avuto due minuti per parlarle da sola, gliel'avrei chiesto. é una delle mie migliori amiche, non poteva tenermi nascoste certe cose.
«Io e tu dobbiamo fare un discorsetto!» mi rivolsi alla biondina, lei capì a cosa mi stessi riferendo e annuì al vuoto. «E ora basta parlare di queste cose, andiamo a fare colazione o pranzo o colapranzo.» Niall la trovò un'ottima idea e Harry non riusciva a dargli torto. Lo dovevo avvisare ora che doveva sfamarci lui? 
Mia sorella, che in quel momento aveva osservato la scena in silenzio, diede segni di vita ed esultò alla parola cibo.
Louis la prese in braccio e la mise alle sue spalle, lei si aggrappò saldamente. Ogni volta che la vedevo con Louis non faceva altro che sorridere, con lui non si poteva fare diversamente.
Iniziò a farla girare per tutta la casa, non si sarebbero fatti vedere finchè non sarebbe stato pronto. Al contrario Niall avrebbe assistito, avrebbe anche scroccato qualcosa nel frattempo.
«Cosa ci preparerai, Chef?» domandai scherzosa. 
«Qualunque cosa la tua dispensa permette.» rispose a tono. Se il cibo non basterà, gli altri torneranno nelle loro casucce e mangeranno lì. Io avevo bisogno di sfamarmi e di far sfamare mia sorella, non volevo sopportare mia madre che si lamentava perchè vedeva mia sorella pallida e denutrita. La vedeva denutrita anche dopo averle fatto mangiare due piatti di pasta, vai a capirla!
Mi allontanai dalla cucina, avrei usato anche questa volta la tattica di Louis. 
Io, Sophie e Eleonor ci scambiammo uno sguardo di chi la sapeva lunga. Era incredibile per come ci capivamo al volo.
Le due presero Julie per le braccia e io la trascinai da dietro, nessuno sapeva resistere al fascino della curiosità.
«Che volete? Non stavo avvelenando i vostri piatti, lo giuro!» ma che blaterava? 
Era impossibile in ogni caso, era lontana dalla cucina. Lei non sapeva neanche dove cercare una forchetta, era pessima nelle faccende culinarie.
«Shh.» la zittì Sophie.
Ci trovavamo in camera mia, notai con immenso piacere che i due cretini avevano davvero fatto il mio letto. Erano stati utili, almeno per una volta.
Facemmo sedere Julie sul mio letto, a sinistra le si sedette Eleonor e alla sua destra Sophie. Presi la sedia della mia scrivania ed essendo con le rotelle mi trascinai da loro con una spinta, ero troppo pigra per far due 
semplici passi. Mi guardarono sconvolta e dopo che si ripresero dallo schock che non capivo e non condividevo, iniziammo a parlare dell'argomento per cui eravamo lì, dissociate dal mondo o a dir la verità dai nostri amici/fidanzati.
«Come si chiama?» partì con le domande Sophie.
«Quanti anni ha?» proseguì Eleonor.
«Fedina penale?» ok, potevo evitarmela. Le altre due risero, Julie invece non ci trovava nulla da ridere.
Le sussurai un "scusa" divertita, mi faceva ridere la sua espressione.
«Non rispondo, non rispondo e pulitissima per tua informazione.» si rivolse infine a me.
Una notizia positiva c'era, non era uno dei soliti ragazzi che le piacevano. Forse era una cosa seria.
«Perchè non dici il suo nome? Siamo tue amiche.» riprovò Sophie, stava perdendo solo tempo.
Doveva trovare un modo per farglielo dire senza che se ne accorgesse, ma era troppo furba. Con lei era difficile fare una cosa del genere, del tutto impossibile. Quelli erano i trucchetti che usava lei.
«Arrendetevi, state perdendo tempo.»  Eh brava Julie! Si avvaleva della facoltà di non rispondere.
«Josh?»
«Doug?»
«Niall?» dicemmo contemporaneamente tutte e tre.
«State perdendo tempo, non dirò assolutamente nulla.» appena finì di pronunciare quelle parola, si alzò con nonchalance e si diresse alla porta. «Sento un bell'odore di plum cakes.» e sparì dalla nostra visuale.
Non mi sarei arresa, chiunque esso fosse, ero decisa a scoprirlo.
Magari li avrei spinti ad avvicinarsi, a fidanzarsi, sposarsi ed avere figli. Stavo andando troppo avanti con la fantasia? Sì.
«Diamo tempo al tempo.» tornammo giù anche noi. 
 
****
Harry aveva appena finito di preparare plum cakes e frittelle, posò il piatto sul tavolo e ritornò in cucina per prendere lo sciroppo d'acero. 
Niall, senza aspettare che fossimo tutti lì, si sedette e iniziò a guardare sognante il piatto.
«Niall li sta mangiando con gli occhi!» constatò Liam, era appena tornato dal bagno.
«Vorrei sapere quando mai è successo il contrario?» lo appoggiò Zayn, non capivo come faceva quel ciuffo a stare sempre dritto. 
Ritornò anche Harry. Bene, conosceva la mia dispensa. Un motivo in più per farlo cucinare più spesso ed invitarlo a casa mia durante i miei attacchi improvvisi di fame. «Questo succede soprattutto quando cucino io.» Harry frequentando Zayn stava diventando ancora più convinto di quanto già lo fosse.
Sophie gli diede uno scappellotto accompagnato con un «Ma smettila.» mi misi a ridere per la sua faccia sconcertata.
«Che ti ridi, Harrison?» domandò il piccolo Lord, comunemente conosciuto come Harry Styles.
«Sei buffo!» in senso buono, mi faceva troppa tenerezza quando faceva così. Nessuno poteva resistergli a quella faccia d'angioletto che nascondeva un diavoletto, tutti eccetto Thompson. Quello aveva il cuore di pietra, non avrebbe aiutato neanche un cucciolo di cane ferito in mezzo ad una strada o una vecchietta ad attraversare la strada. In entrambi i casi sarebbe passato facendo finta di nulla.
Mise il broncio. «Ma lo sai che io scherzo, vero?» gli andai vicino e stavo per abbracciarlo ma mi bloccò.
«No, non te lo meriti.» disse sorridendo. Aveva rifiutato un mio abbraccio? Che cHAZZAta aveva fatto! I miei abbracci erano preziosi, non li concedevo mica a chiunque. 
Nel frattempo succedeva tutto questo, Niall era già arrivato alla terza frittella. Louis, Eleonor e mia sorella stavano iniziando a mangiare.
«Spero non ti vadano di traverso Horan.» commentò acida Julie, sempre la solita. 
Se non litigava almeno una volta al giorno, allora c'era qualcosa che non andava. Quando non poteva prendersela con Brianne o Niall, iniziava a litigare con me o con Sophie o chiunque altra persona gli capitasse tra i piedi.
«Lo spero anche per te.» ribattè lui con la bocca piena e con tutto lo sciroppo che gli aveva imbrattato la bocca.
Quando si trattava di cibo, il suo galateo se ne andava in vacanza alle Bahamas. 
«Prima dovrei arrivarci a prenderne almeno una.» aveva ragione, se non ci davamo una mossa se le sarebbe mangiate tutte lui. «Se a noi poveri mortali senza buco nello stomaco ce ne lasciassi qualcuna... te ne saremo grati.» aveva ragione, aveva sicuramente un buco nello stomaco che gli impediva di saziarsi. Era l'unica spiegazione plausibile, anche perchè era impossibile che non prendesse nemmeno un Kg.
«Come nella storia della principessa che mangiava le carote.» si intromise mia sorella. Tutti ci voltammo verso di lei, che intendeva?
Neanche Louis, che aveva inventato quella storia, ne aveva capito il significato. Gli altri ne stavano capendo ancora di meno.
«Sì, è vero...» insistè. «Quando lei scopre che c'è qualcuno nel suo giardino con le carote e trova il bel principe azzurro che le stava magiando e iniziano a litigare.» nè io nè Louis potevamo darle torto, sembrava proprio quella scena che le avevamo raccontato la sera precedente.
 
*...
«E poi? Continuaaa...» domandò impaziente Hailey.
Non ce la stavamo cavando male io e Louis ad inventare una storia sul momento.
«Lei arrabbiata per le sue preziose carote, andò verso di lui per rimproverarlo.»  aggiunse Louis. 
Hailey era vogliosa di sapere come sarebbe finita perchè quella "favola" non la conosceva a differenza di quella di Biancaneve e i sette nani, La Bella e la Bestia, Cenerentola ecc.. Purtroppo però di quella storia non ne sapevamo il finale neanche noi.
Lei non avrebbe ceduto a Morfeo, voleva stare ad ascoltare la fine e quando si metteva in testa qualcosa... era difficile farle cambiare idea, molto difficile.
Le stavamo dicendo, anzi Louis le stava raccontando che stavano litigando perchè quelle carote non le poteva toccare nessuno oppure perdevano il proprio potere. Vorrei sapere quale potere nascondevano!
«La principessa le chiese di smetterla di mangiare e di lasciarne un po' anche a lei...» mi intromisi io. «ma il ragazzo le disse che aveva sempre fame e che avendo consumato tutto il cibo di casa sua doveva sfamarsi in un altro modo.» quel principe mi ricordava Niall.
Aveva tutte le caratteristiche di un principe azzurro, aveve gli occhi azzurri e i capelli biondi ed aveva anche le caratteristiche del principe di nostra invenzione, ovvero che aveva una passione sfrenata per il cibo. 
Una cosa era sicura, la principessa non somigliava neanche un po' alla sua ragazza. Quella avrebbe potuto interpretare una strega.
Idea geniale, in una favola c'è sempre una cattiva. «La strega Brianne..» ops, mi ero fatta scappare anche il nome di quella vipera.
Louis la conosceva e capì subito a chi mi stessi riferendo e si mise a ridere, mia sorella invece non la conosceva e quindi non aveva nessuna idea su chi mi stessi riferendo. «quando lui era un bambino, lei gli fece un incantesimo che gli scatenò questa fame continua.» la storia, secondo me, diventava sempre più interessante. Io e Louis eravamo i nuovi Grimm, non c'erano dubbi.
                                                                                                                                                                                                                                                                       ...*
 
«Ripensandoci... ha ragione.» Julie la vedevo nel ruolo della principessa, il ruolo del principe a Niall gli calzava a pennello e il ruolo della strega era stato creato proprio per la Jenkins, ne portava anche lo stesso nome.
«Sì, infatti.» mi diede ragione. 
Nessuno stava capendo il discorso, come previsto.
«La principessa si chiamerà Julie e il principe si chiamerà Niall.» decise mia sorella. «la strega rimane con il nome di Brianne..» tutti scoppiarono a ridere. «Che c'è? sembra davvero il nome di una strega... vero Joy?» Niall mi guardò infastidito, Julie rideva per il ruolo che aveva ricevuto la fidanzata del ragazzo. Io annuì, non potevo fare diversamente.
«Accetto di essere la principessa di quella storia solo se il principe cambia nome e persona.» si riprese Julie delle risate.
«Fai cambiare il nome alla principessa, Niall oltre ad essere un bel nome è anche poco comune.» la contraddisse come al solito.
«No, non cambio i nomi ai personaggi... Voi li rappresentate bene!» non potevo trattenere le risate per ciò che diceva mia sorella. «Poi un giorno finirà nello stesso modo.» io mi ero addormentata prima del finale, non sapevo se Louis l'avesse continuata.
«E come finiva questa storia?» chiese curiosa Sophie. 
«Il finale non lo so, Joyce si è addormentata e per non disturbarla è finita prima.» ora ero anche la causa di un finale che non sarebbe stato mai raccontanto, oppure... «é un finale ancora da scrivere...» era ovvio che era così, solo vivendola dal vivo lo sapremo.
«Sììì, ha ragione.» esultò mia sorella con troppa enfasi.
«Stesso sangue non mente... hanno entrambe lo stesso modo di vedere cose che non si avvereranno mai se non nelle loro fantasie.» non era colpa mia, Julie, se tutti vedono quello che non riuscite a vedere voi due! Nelle nostre fantasie? Anche nelle sue, mi sbaglio a qualche tempo fa l'aveva sognato? 
Poteva piacerle chiunque in questo periodo ma tutti sapevamo con chi si sarebbe messa in futuro, chiamatemi pure veggente. 
So che sarà così, nella loro diversità si completano. 
Sono come il giorno e la notte, nonostante siano due cose differenti, una senza l'altro non possono esistere.



Note dell'autrice:
Sono le 00.00, non mi è mai successo di pubblicare questa storia così tardi ma non ho avuto un attimo di tempo tra ieri e oggi :(
Dovevo pubblicare anche il seguito di http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1728613&i=1 (Revenge) ma è troppo tardi e quindi penso di farlo o mercoledì o giovedì che è festa e così ho un pochino-pochino più di tempo, davvero poco! 
Coomunque non ho molto d'aggiungere, questo capitolo un po' si discosta dalla storia e a me personalmente piace molto, avevo tipo pensato anche di fare una shot su "la principessa che mangia le carote" :D
Questi sono i vestiti: 
Joyce e Hailey: http://www.polyvore.com/capitolo_22/set?id=66933194
J
ulie, Eleonor e Sophie: http://www.polyvore.com/capitolo_22/set?id=66934317

S
poiler:

«Vas Happenin'?» mi annunciai in quel modo, in salotto.
Tutti lasciarono perdere ciò che stavano facendo e si concentrarono su di me, squadrandomi dalla testa ai piedi. 
Avevo qualcosa di strano in faccia? Qualcosa che non andava?
«Non puoi copiare ciò che dico, Claire.» rispose infine Zayn. 
Ogni tanto mi chiamava Claire pensando di farmi un dispetto amichevolmente, invece per me era tutto il contrario.
A quel ricordo mi viene da ridere, gliel'avrei fatto credere se Liam non gli parlava di me dopo.
«Fai silenzio, Kebbabaro.» gli risposi a tono, portandomi un dito sulla bocca per indicare di stare zitto. 
«Neanche mi piace il Kebab.» quella conversazione era sempre la stessa, penso che tutti la potrebbero recitare a memoria ormai.
«Allora stai zitto, Pakistano.» gli risposi scherzosamente.
«Ora va meglio, inglesina!» esclamarono tutti, appunto. Come volevasi dimostrare tutti sapevano come sarebbe andata a finire.
«Però basta, sempre con le stesse cose?» si lamentò Harry.
«Potete cambiare ogni tanto qualche vocabolo.» si aggiunse Liam.
«O potete evitarla del tutto questa conversazione inutile.» concluse Louis.
Ma si erano preparati il discorso? Non mi avevano neanche salutato.
«Comunque "Ciao" anche a voi...» dissi andando a sedermi accanto a Liam, gli diedi un bacio veloce e chiesi cosa stessero facendo.
Tutti scrollarono le spalle, avevano le idee molto chiare a quanto vedo.
«Niall è rimasto chiuso fuori?» domandò Liam non vedendolo ritornare. 
Mi ero quasi dimenticata di Niall e della presenza di Julie. 
La mia curiosità mi spingeva ad alzarmi ed andare a controllare cosa facessero o si dicessero, ma la parte che mi faceva ragionare mi impediva di far ciò e di lasciar loro Privacy.
«é all'ingresso con Julie.» dissi normalmente.
 
Un bacio!
ValeA <3

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23

Pov Sophie

Sono SuperMegaExtraIper felice.
Non perchè oggi è il mio compleanno, cioè lo sono anche per quel motivo ma il motivo principale è Harry.
Sì, perchè è stato dolcissimo. Mi ha fatto una sorpresa che apprezzo e amo molto.
Stamattina mi sono svegliata e mi sono ritrovata sulla mia scrivania, probilmente glieli avrà poggiati mia madre, un bel mazzo di rose.
Sedici rose, sedici come i miei anni. Nessun biglietto, nessun riferimento a lui, ma era ovvio che fosse lui, no?
Amavo le rose rosse, si abbinavano perfettamente ai miei capelli, oltre ad essere i miei fiori preferiti.
Mi piaceva il loro colore così acceso e soprattutto il profumo che emanavano, era inebriante.
Ok, forse il compleanno mi sta già dando troppo alla testa e non sono nemmeno le 10.00 di mattina. 
Vibrò il cellulare, mi fiondai vicino al comò. Mi piaceva leggere i messaggi d'auguri, mi sentivo al centro dell'attenzione.
4 messaggi non letti, lessi il primo. Era di Joyce la mattiniera, il messaggio era stato inviato alle 6.30.
"Buongiorno Soph!" un semplice buongiorno? Nessun augurio di buon compleanno? 
Forse col secondo messaggio sarebbe andata meglio. Il secondo era di mia cugina Kim.
"Auguriii cuginetta, quando meno te l'aspetti ti verrò a trovare <3 Ti voglio bene!" almeno la mia adorata cuginetta si era ricordata del
mio giorno. Peccato, che non è mai ricambiato. Io non sono brava a ricordare i compleanni e quello di mia cugina Kim è uno di quelli che dimentico, come quello di mia madre o mio padre o addirittura di mio fratello, non facevano eccezione quelli delle mie amiche.
Una volta avevo dimenticato il compleanno di mia madre e dopo che aveva tentato di farmelo capire in tutti i modi, io avevo compreso
male le sue parole perchè avevo augurato un buon compleanno a mio padre.
Le risposi con un "Grazieee Kim, ti voglio bene anch'io <3" e passai subito al terzo messaggio.
Era Julie. "Buongiorno.." ma come?! Lei ha una memoria infallibile! 
Non poteva non ricordarsi il mio compleanno. Ma oggi che avevano le mie amiche?
Mi consolai con l'ultimo messaggio, era di Harry. Facendomi quel mazzo di rose mi ha dimostrato che si ricorda il mio giorno di nascita.
"Buongiorno amore! :) ci vediamo più tardi!" Ok, pensavo male. Neanche lui. Forse me li volevano fare di persona.
Iniziai a prepararmi, se perdevo tempo sarei arrivata in ritardo.
Prima di entrare nel box doccia per lavarmi, presi il cellulare. Dovevo pur rispondere ai messaggi ricevuti.
"Buongiono.. Splendida giornata, vero? Mi sono alzata di buon umore, chissà perchè :D" inoltrai a Joyce, Julie ed Harry. 
Josh invece non inviò nulla ma da lui c'era da aspettarselo, non faceva gli auguri neanche a sua sorella.
Speravo che capissero a cosa si riferisse il mio messaggio.
 

 

Pov Joyce

Penso che se la sia bevuta, tutti stiamo facendo finta di non ricordare il suo compleanno perchè abbiamo organizzato una festa a sorpresa stasera e lei non deve sospettare nulla.
«Guarda..» Julie mi mise il suo I-phone sotto gli occhi, vidi che c'era lo stesso messaggio che Sophie aveva appena invitato a me.
Portai sotto gli occhi della bionda il mio Blackberry per farglielo notare.
«Che le rispondi?» domandai vedendo la mia amica pigiare ripetutamente le mani sullo schermo. Finì di scrivere e dopo averlo inviato me lo fece vedere. "Ma sta piovendo e mi sono alzata di pessimo umore..» non poteva essere una splendida giornata, il sole era nascosto tra le nuvole e piovigginava da almeno tre ore, nulla di strano. 
Era normale avere un tempo del genere a Londra, soprattutto nel periodo di Dicembre.
La risposta non tardò ad arrivare " :( "  una semplice faccina triste.
Mi faceva tenerezza, pensava che nessuno se lo fosse ricordato.
A dir la verità è così, alcuni dei miei amici l'avevano scoperto ieri e per fortuna tra questi non c'era Harry. Lui se l'era ricordato e le
aveva già comprato un regalo la settimana scorsa.
«Ci metterà il broncio tutta la giornata.» constatai, lei ci teneva. 
Aspettava i sedici anni fin da bambina, però non stava festeggiando perchè aveva preferito partire per L'America per le vacanze natalizie da sua cugina Kim, ero attaccatissime e quando quest'ultima si trasferì in America con i genitori, Sophie pianse per tre settimane, poi era passata al periodo di silenzio ed infine quello delle chiamate ad ogni ora e momento della giornata.
I suoi genitori le aveva imposto due scelte di cui solo una era fattibile, o festeggiare il compleanno in grande con gli amici e quasi tutta la scuola o partire per quindici giorni dagli zii e la sua adorata cugina rossa, sarà una cosa di famiglia avere tutti i capelli rossi.
Lei aveva scelto il viaggio dopo due settimane, non la vedeva da molto tempo e aveva una voglia matta di visitare l'America e soprattutto
Los Angeles, la città dove abitava Kim.
«Non dopo stasera...» mi assicurò, non potevo darle torto.
Le stavamo regalando la festa che voleva organizzare, non proprio come nei suoi piani ma simile. 
Nella nostra idea invece di tutta quella confusione che voleva, c'eravamo solo io, Julie, i ragazzi, Eleonor, Doug e anche mio fratello Josh che per non so quale motivo erano amici da quando lei aveva cinque anni e lui sette, anzi erano migliori amici.
é strana una cosa del genere, ma è così. Io e Julie siamo le sue migliori amiche e mio fratello è il suo migliore amico.
«Hai ragione.» concordai, appunto.
La vidi piena di fogli e mentre li sfogliava, sbuffava. Ma quanti erano? Le chiesi cosa erano e da dove provenivano, mi rispose che erano tutte le richieste che le avevano fatto i ragazzi della scuola su cosa non andava in quella scuola. 
Se ne era pentita di essere in quel posto, ogni volta che c'era un problema la disturbavano durante la lezione o addirittura mentre svolgeva una verifica, qualche volta erano anche i professori a rivolgersi a lei. 
Aveva preso il suo compito troppo seriamente e gli altri ne approfittavano della sua bontà. Pur di non scontentar nessuno ci rimetteva lei.
«Non devi per forza accontentare tutti, soprattutto non devi far contento Thompson.» ancora quel vecchio pensava che i colpevoli del disastro nella sua macchina l'avevamo archittettato e messo in atto io ed Harry.
«Vi faccio mantenere una media decente a te e al riccio.» questo era anche vero, sapeva che era una delle nostre più care amiche e lui chiudeva un occhio con noi. 
«Hai ragione, di nuovo.» andavo troppo d'accordo con lei, di solito ci trovavamo a pensarla diversamente e finivamo a baltibeccare, poi arrivava Sophie a farci smettere e farci notare che ci stavamo comportando da bambine.
«Oggi prenditi un giorno di riposo, dobbiamo pensare alla festa di stasera e nulla di più.» non poteva rovinarsi il weekend in quel modo, non poteva pensare di passare la giornata su quei fogli, non con me presente.
«Cosa ha intenzione di fare, capo?» disse uscendo la testa da quel mucchio di carta. Era buffa con quella faccina sconsolata.
«Andiamo a rompere le palle a Louis?» era allettante come idea, sicuramente lì c'era anche Eleonor. 
Ci pensò un po' su e poi annuì. «Andiamo.. Che aspetti?» andare da Louis era sempre una buona idea, anche con una frase ti fa divertire e nei momenti in cui se giù di morale con una sola parola ha il potere di cambiarti l'umore.
Julie aveva imparato a conoscerlo bene in questo ultimo periodo e sapeva che persona fantastica è. 
Negli ultimi tempi Julie e Sophie avevano legato con i ragazzi, non che prima non si parlassero ma ora c'era un rapporto che può essere
definito come amicizia. Io stavo imparando a conoscere Zayn e eccetto qualche baltibecco andavamo d'accordo.
Non era lo Zayn che mi aspettavo, mi aveva sorpresa. 
Quando all'età di dodici anni mi ero presa un cotta per lui, lo immaginavo un ragazzo sicuro di sè e a cui piace l'essere popolare, un 
ragazzo a cui piace cambiare la ragazza ogni settimana se non ogni giorno e poteva anche sembrarlo ma dopo quattro anni mi sono resa conto di essermi fatta un'idea sbagliata su di lui. 
Era consapevole di essere bello e aveva la mania di far apparire la sua figura su qualunque cosa la riflettesse, ma non era uno di quei ragazzi che andava in giro a rimorchiare ragazze e vantarsi delle generosità che madre natura gli aveva donato. Non era un tipo come Landon e questo era un bene. 
Ho scoperto in lui anche una persona timida che ogni tanto si estranea dal gruppo e si fa gli affari suoi, una persona divertente che sa fare delle faccie buffe magnifiche, un ragazzo che dice quello che pensa senza mezzi termini, soprattutto avevo scoperto in lui un ragazzo che non amava cambiare ragazza abitualmente, è un ragazzo tranquillo e simpatico ed anche un buon baby-sitter.
Una volta si era offerto volontario di badare a mia sorella quando Louis era impegnato con Eleonor ed io non potevo stare con lei perchè avevo preso altri impegni. Mia sorella lo adorava, parlava sempre bene di lui e sperava che le ricapitasse di nuovo un'occasione del genere.
Da quello che aveva raccontato del suo periodo vissuto in America, io mi aspettavo Zayn simile a un "bad-boy".
Aveva detto di aver avuto un paio di ragazze ed essere stato sospeso qualche volta, mi aspettavo il peggio da quelle affermazioni e invece era simile un po' a me ed Harry a livello scolastico. Ogni tanto per caso anche lui si trovava in presidenza, soprattutto perchè si faceva beccare mentre fumava tranquillamente durante l'ora di lezione o nei bagni prima dell'inizio.
Io e Harry non visitavamo più il preside assiduamente, qualche volta Thompson ci aveva mandati nella sua saletta ma lui aveva sempre chiuso un occhio perchè sapeva che il professore non ci sopportava più di tanto dopo "l'incidente della sua auto".
Rispetto all'anno prima erano diminuite drasticamente le visite dal preside, erano diminuite anche quelle da Kate, la segretaria.
Vi andava molto spesso Julie per via del suo ruolo attuale in quella scuola, Kate l'aiutava in quell'arduo compito e in questo ultimo periodo anche per l'organizzazione della festa, mancavano circa dieci giorni.
Voleva fare la miglior festa di sempre, voleva sorprendere tutti e far passare una bella serata e far capire alla gente che la reputava incapace che non lo è, oltre che a fare quella festa per dispetto a Brianne.
Che fine aveva fatto Brianne in quest'ultimo periodo? Era ancora la fidanzata di Niall, lui però era intenzionato a lasciarla ma ogni volta che ci tentava succedeva sempre qualcosa che glielo impediva e quindi sempre rimandava il discorso.
Lui si era stancato di quella petulante, non faceva altro che lamentarsi anche per le cose più banali. 
Le si spezzava un' unghia? Si lamentava. 
Con l'umidità le si ricciavano i capelli? Lei si lamentava.
La sua estetista non era riuscita a toglierli la peluria sotto il naso? Si lamentava.
Non producevano più il suo lip-gloss preferito? Si lamentava.
Veniva voglia di darle una testata molto forte sulla bocca e farle cadere tutti i denti, impedendole di parlare per una buona volta.
Era impossibile sopportarla, non riuscivo a capire come Niall l'aveva sopportata in questi mesi o perchè si era messo insieme a lei.
Lei gli ordinava anche di non uscire con i suoi amici e lui ogni volta la madava tranquillamente a quel paese e usciva con noi. 
Anche per questo motivo Brianne non faceva altro che odiare sempre di più Julie, Niall la preferiva alla sua ragazza nonostante non andassero granchè d'accordo. 
Liam gli aveva consigliato di lasciarla quanto prima, perchè quel rapporto per lui era una sofferenza e ne risentiva anche la sua media scolastica, il mio ragazzo si era offerto di aiutarlo a recuperare senza che quella strega si intromettesse.
Era da circa due settimane che gli dava delle ripetizioni e sembrava che stesse migliorando.
Liam era sempre pronto ad aiutare un amico e questo lo apprezzavo molto ma non mi piaceva la sua gelosia insensata nei miei confronti e in quelli di Zayn, non vedeva di buon occhio questa pseudo amicizia.
Gli avevo rassicurato mille volte che non c'era nulla di male, che come ero amica di Louis, Harry e Niall, lo ero anche di Zayn.
Ma non riusciva a stare tranquillo, sembrava che ci voleva tenere sott'occhio quando parlavamo.
Gli avevo confermato che per me Zayn era un amico, che la cotta che avevo per lui si era fermata a quattro anni fa ovvero prima che partisse e che era solo una cotta fanciullesca.
Non ero neanche entrata nel periodo dell'adolescenza.
Louis e Eleonor vivevano la loro storia serenamente, insieme erano due forze della natura. 
Le idee stravaganti di Louis venivano messe in atto da entrambi ed erano simpatici e divertenti da vedere.
Si amavano veramente, lui non aveva mai guardato nessuna ragazza come guarda lei e quest'ultima quando lo vede le brillano gli occhi.
Anche Harry e Sophie vivevano la loro relazione tranquillamente, si amavano e non facevano altro che dimostrarlo con baci e bacetti.
Lui era geloso di lei, non le si poteva avvicinare un ragazzo che lui iniziava a guardarlo male, malissimo. E la stessa cosa era al contrario, neanche da lui si poteva avvicinare qualcuna oppure partiva la gelosia.
«E se è impegnato?» eravamo appena arrivati davanti casa di Louis. 
«Julie, lo conosco bene... a quest'ora o sta dormendo o in casa ci sono i ragazzi.» ne ero sicura. 
La domenica mattina era sempre così, si alzava tardi e di solito venivano i ragazzi a svegliarlo. E le abitudini non cambiano da una 
domenica all'altra. 
«Sicura?» le annuì, suonai il campanello velocemente e rinfilai le mie mani gelate nelle tasche del mio cappotto nero.
Chiunque fosse venuto ad aprirci, doveva sbrigarsi o avrebbe trovato due ghiaccioli al posto nostro.
La porta venne aperta da Niall, capisco perchè aveva fatto tutto con calma. Due ghiaccioli era uguale a cibo per il suo stomaco. ( XD) Mi spaventava l'idea che ci avrebbe mangiato. 
Era il freddo che mi faceva diventare stupida o ero io da sola che peggioravo ogni giorno?
«Oh, Ehi..» ci salutò sorpreso e un po' deluso.
«Anche io sono felice di vederti, Niall...» lo salutai con lo stesso entusiasmo, lui sorrise e mi baciò una guancia 
«Lo sai che ti voglio bene e che è sempre un piacere vedere TE.» sottolineò la parola te, Julie fece finta di nulla. «Ma aspettavo la pizza.» La pizza? Quale pizzeria è aperta la mattina e consegna pizze, soprattutto per colazione? Perchè a quest'ora non potevano di certo pranzare.
«Mi sento offesa. Preferisci la pizza a me...» Feci un entrata teatrale in quella casa, tirai su col naso e mi diressi dove vi erano gli altri
ma prima di solcare la soglia che divideva l'ingresso e il salone, mi fermai. Avevo un dubbio, era lecito porgere quella domanda. 
«Seriamente? La pizza alle nove di mattina?» quei ragazzi erano incredibili, Niall più di tutti.
Come cavolo facevano a mangiare una cosa del genere la mattina? Non potevano far colazione come tutte le persone normali che prendono una tazza di latte e un po' di cereali o una spremuta d'arancia o un frutto o qualunque altra cosa fosse adeguata per quell'ora?
Non gli diedi il tempo di rispondere, me ne andai dai ragazzi.
Quei due che facevano ancora davanti la porta? Mi veniva voglia di spiarli ma non volendo comportarmi da impicciona, decretai che forse era meglio di no. Quando avrebbero dovuto raccontarci qualcosa su di loro, sempre se esisteva e non erano solo le mie fantasie, erano i benvenuti ed io ero la prima ad ascoltarli e a complimentarmi con loro ed esclamare un vittorioso "Finalmente avete aperto gli occhi!".
Ma la cosa che non riuscivo a spiegarmi, la domanda a cui non trovavo una risposta era "Come erano arrivati a quel punto?" prima, quando erano piccoli erano amici, con l'inizio della scuola questa amicizia si era andata perdendo ed erano invece nate delle litigate.
Si conoscono da molto tempo, da quando lui si era trasferito a Londra dall'Irlanda. 
Nonostante fosse cresciuto qui e in Irlanda aveva vissuto per meno di cinque anni, non aveva perso l'accento.
Un giorno mi sarei fatta spiegare il motivo della fine della loro amicizia, magari quando erano sposati e con tanti bimbi.
«Vas Happenin'?» mi annunciai in quel modo, in salotto.
Tutti lasciarono perdere ciò che stavano facendo e si concentrarono su di me, squadrandomi dalla testa ai piedi. 
Avevo qualcosa di strano in faccia? Qualcosa che non andava?
«Non puoi copiare ciò che dico, Claire.» rispose infine Zayn. 
Ogni tanto mi chiamava Claire pensando di farmi un dispetto amichevolmente, invece per me era tutto il contrario.
A quel ricordo mi viene da ridere, gliel'avrei fatto credere se Liam non gli parlava di me dopo.
«Fai silenzio, Kebbabaro.» gli risposi a tono, portandomi un dito sulla bocca per indicare di stare zitto. 
«Neanche mi piace il Kebab.» quella conversazione era sempre la stessa, penso che tutti la potrebbero recitare a memoria.
«Allora stai zitto, Pakistano.» gli risposi scherzosamente.
«Ora va meglio, inglesina!» esclamarono tutti, appunto. Come volevasi dimostrare tutti sapevano come sarebbe andata a finire.
«Però basta, sempre con le stesse cose?» si lamentò Harry.
«Potete cambiare ogni tanto qualche vocabolo.» si aggiunse Liam.
«O potete evitarla del tutto questa conversazione inutile.» concluse Louis.
Ma si erano preparati il discorso? Non mi avevano neanche salutato.
«Comunque "Ciao" anche a voi...» dissi andando a sedermi accanto a Liam, gli diedi un bacio veloce e chiesi cosa stessero facendo.
Tutti scrollarono le spalle, avevano le idee molto chiare a quanto vedo.
«Niall è rimasto chiuso fuori?» domandò Liam non vedendolo ritornare. 
Mi ero quasi dimenticata di Niall e della presenza di Julie. 
La mia curiosità mi spingeva ad alzarmi e andare a controllare cosa facessero o si dicessero, ma la parte che mi faceva ragionare mi impediva di far ciò e di lasciar loro Privacy.
«é all'ingresso con Julie.» dissi normalmente.
Tutti esclamarono sorpresi un «Julie?!» chi era sorpreso, chi aveva paura che si facessero fuori, chi era contento come ad esempio 
Eleonor che entrò proprio in quel momento in salotto. Era appena uscita dal bagno, se era lì questo stava a significare che avevano 
dormito insieme stanotte.
«Stai bene?!» mi domandò preoccupata, ma perchè oggi tutti mi squadravano o addirittura c'era chi mi chiedeva come stavo?
C'era qualcosa di evidente che non andava in me?
«S-sì... perchè?» e anche quella domanda era lecita, più lecita di quella che avevo fatto precedentemente a Niall.
«Perchè non li stai spiando.» rispose. «Già hai perso troppo tempo... Andiamo!» mi prese per un braccio e mi trascinò senza far 
eccessivi rumori per non farci notare dagli altri.
Ci appiattemmo contro il muro, non stava succedendo assolutamente nulla.
Entrambi si guardavano in faccia e non spiccicavano nessuna parola, per quanto pensavano di andare avanti così?
«Non ci siamo poi persi molto...» sussurrai ad Eleonor, mi diede ragione.
Ci raggiunsero tutti gli altri. Dicevano che erano le donne che non si facevano i fatti propri e volevano sapere i gossip, gli uomini non scherzavano, curiosi quanto le donne se non di più.
«Ma non parlano?» domandò Louis.
«Forse una strega cattiva gli ha tolto la lingua e quindi l'uso della parola ad entrambi e non possono parlare oppure comunicano telepaticamente.» ma che cazzo diceva? Harry qualche volta faceva dei ragionamenti stupidi.
«Te ne sei accorto di aver detto due stronzate in una sola frase?» domandai un po' troppo a voce alta, c'eravamo fatti scoprire per colpa mia. Anche se la massima colpa l'aveva Harry per le idiozie che diceva. Come faceva a pensare delle cose del genere?
«Smettetela di nascondervi lì... vi vediamo!» parlò Niall, girandosi verso di noi.
Missione fallita, sarà per una prossima volta e magari senza i ragazzi, soprattutto Harry.
«Non c'è niente da guardare.» ritrovò la parola Julie che difficilmente perdeva.
«Appunto, mi stavo annoiando.» rispose Louis, andandosene da dove era venuto.
Tutti concordammo e uno dopo l'altro lo seguimmo, anche loro infine ci seguirono.
Però volevo sapere cosa si erano detti, se ovviamente avevano parlato. 
Avevo capito che sapevano già che eravamo lì da un po' e che aspettavano che ci facessimo scoprire da soli. Furbi i ragazzi!
Feci segno ad El di fare un interrogatorio a Julie. Più tardi non ne sarebbe uscita viva da tutte le domande.
 
--------
Erano le due del pomeriggio e mi ritrovavo nel tavolo di casa mia a cercare di risolvere almeno un problema di matematica.
Ancora non avevo parlato con Sophie e non l'avevo vista completamente, cercavo di evitarla perchè ero pessima a mantenere le sorprese e avrei potuto rivelarle tutto prima della festa.
Ma perchè non riuscivo neanche a risolvere un problema? 
Mi innervosivo quando, dopo aver fatto milioni di calcoli e pensavo di essere arrivata alla soluzione, il risultato che mi veniva fuori era 
5689 mentre nel libro era un semplice 2. Perchè la matematica mi odia così tanto?
La colpa è di Thompson e della professoressa di matematica, la signorina Tunner, a me ed a Harry non ci sopportavano e ci facevano anche odiare la materia.
Ero disperata, avevo chiesto aiuto anche a Liam. Lui se la cavava, come se la cavava in tutte le materie. 
Io anche me la cavavo in tutte le materie, tranne in alcune cose di matematica e l'educazione fisica in generale.
Un palo della luce era più bravo e più coordinato, io ho uno scarso equilibrio.
Ma c'era un problema, non riuscivo a capire i suoi ragionamenti. Liam faceva tutti i passaggi troppo velocemente, come se stesse parlando ad Albert Eistein.
Aveva anche perso le speranze con me, la Tunner non avrebbe perso occasione per mettermi un bel voto negativo.
Lei era affascinata dai voti negativi. Li metteva più volentieri di quelli positivi.
Suonarono il campanello di casa, avrei lasciato aprire a qualcun altro. 
Io non mi sarei mossa dalla cucina se almeno non riuscivo a finire un esercizio, avrei aspettato anche la decomposizione del mio corpo ma dovevo ottenere quel maledetto risultato.
Mia madre iniziò a lamentarsi della pigrizia di tutti i componenti della famiglia, evidentemente non si era scomodato nessuno per andare 
ad aprire.
Mio padre stava tranquillamente guardando la tv in un canale sportivo, Hailey stava giocando con le sue bambole e mio fratello stava sicuramente dormendo sotto una montagna di coperte per estraniarsi dal mondo il più possibile, aveva poca vita sociale il mio caro Josh. 
Dovevo trovargli una ragazza, ne aveva bisogno. Oppure mia madre lo avrebbe dovuto tenere sotto il suo tetto fino ai quarant' anni.
Forse era la volta buona che quel problema trovava una soluzione, con molta calma premetti l'uguale della calcolatrice.
Mi avvicinai lentamente al display e imprecai in tutte le lingue a me conosciute quando vidi 37. 37? Ma seriamente? 
«E ti lamenti di me per il linguaggio scurrile?» sobbalzai quando trovai Julie sull'uscio della porta della cucina. «Sembri una scaricatrice di porto!» 
Ammetto di essere stata peggio di lei, ma caspita... come dovevo reagire?
«Non riesco a risolvere questo problema.» dissi stanca, dopo essermi ripresa dalla foga delle imprecazioni. «E questo mi porta ad usare
un linguaggio inappropiato.» menomale che mia madre non aveva assistito alla scena, se no mi sarei dovuta sorbire due ore di ramanzina.
«Te lo permetto perchè ti capisco...» Lei riusciva a fare il minimo indispensabile in matematica ma aveva molti problemi con la lingua 
spagnola, anche perchè la Ramirez era molto esigente. 
Però le era andata meglio di me, almeno non aveva la professoressa Tunner che ne capiva meno di me.
In matematica aveva una professoressa giovane che aveva molta pazienza con tutti, i ragazzi del suo corso erano tutti bravi. 
Stavano così attenti che capivano anche quello che diceva senza troppi giri di parole o concetti spiegati in mille modi diversi.
Io stavo attenta ma non capivo quello che la mia insegnante volesse dire, non lo sapeva neanche lei a delle volte cosa diceva.
«Liam non può aiutarti?» 
«Ha perso ogni speranza a causa delle mie capacità e non riesco a stargli dietro.» lei prese posto accanto a me. «Lui arriva al risultato mentre io sto ancora scrivendo il testo del problema.» feci come esempio per farle capire la situazione. Annuì ma era in un altro mondo. 
Ma non riuscivo a spiegarmi cosa ci facesse a casa mia, non la stavo aspettando e non c'eravamo date appuntamento prima di stasera.
«Che ci fai qui?» glielo chiesi, potevo approfittarne per chiederle cosa si erano detti lei e Niall.
Scrollò le spalle. «Non avevo nulla da fare e sono venuta a trovarti.» non sapevo se dovevo essere offeso o contenta.
Mi aveva praticamente cercato perchè non aveva altri impegni. 
«Ah bene.» osservazione intelligente, Joyce.
«Zayn.» cosa c'entrava lui? Julie l'aveva appena nominato.
La guardai interrogativa. «é bravo in matematica, chiedi aiuto a lui.» non ce lo vedevo completamente Zayn matematico, lo vedevo come atleta perchè era inutile negare che avesse un bel fisico, lo vedevo come insegnante di inglese e forse finalmente più nessuno avrebbe fatto errori ortografici con un insegnante del genere poichè tutti l'avrebbero ascoltato attentamente... anche se pensandoci bene gli affibierei qualunque mestiere.
«Meglio di no.» però rifiutai, per quanto avessi bisogno di aiuto era giusto così. 
Mi cercò una spiegazione che ovviamente avevo ed era molto plausibile. «Liam non sarà d'accordo...» era geloso e non volevo alimentare ancora di più la sua gelosia.
«Perchè non dovrebbe? Non dovete mica fare anatomia insieme.» le diedi un colpetto al braccio e si lamentò un po'.
Alcune volte era davvero cretina. Era meglio cambiare argomento. 
«A proposito di anatomia... quando dovete ancora aspettare tu e Niall?» ora mi schiaffeggiava di sicuro.
Mi sorpresi quando non mi arrivò nessuno schiaffo, calcio, pugno o quant altro. C'erano dei progressi.
Aveva migliorato la sua pazienza e frenato la sua ira. Bene!
«Non sono affari tuoi...» mi aspettavo almeno un insulto che invece non arrivò. 
Che fine aveva fatto Julie? Quella non era la mia amica.
Non sapevo che dirle, mi aveva tolto ogni parola di bocca dopo quella sua uscita inaspettata.
«C'è qualcosa che devo sapere?» ero certa che mi ero persa qualcosa, non me la raccontavano giusta.
«Non necessariamente.» e le sue risposte enigmatiche mi confermavano ancora di più le mie convinzioni.
Aveva lo sguardo furbo, mi incuriosiva ancora di più. 
«Comunque non puoi rischiare una bocciatura perchè non vuoi far ingelosire il tuo ragazzo...» sì, non potevo.
«Sì, lo so...» Però prima di chiederlo a Zayn, dovevo parlarne con Liam. Non volevo che ne venisse a conoscenza a cosa fatta. 
«Ma come fai a sapere della sua bravura?» 
«Mi ha aiutata qualche volta...» quante cose non sapevo di lei? «Ti garantisco che è bravo.» non lo mettevo in dubbio, cioè inizialmente sì ma ero sorpresa.
Mi rassegnai a trovare il risultato a quel problema, era inutile e stavo perdendo solo del tempo prezioso.
«Che metterai stasera?» le domandai chiudendo il libro e riponendo la penna nell'astuccio.
«Non ne ho idea.» ma come? Il compleanno era fra circa cinque ore e lei non lo sapeva? «Tu?» 
Ok, non potevo parlare proprio io. Ero nella stessa situazione. «Non lo so... ma troverò qualcosa di carino nel mio armadio.» dovevo per forza. Non potevo comprarmi nulla di nuovo. «Non mi danno soldi per tutto il mese.» i miei dicevano che ne avevo speso troppi tra 
vestiti, accessori e altre cose che reputavano cianfrusaglie.
In realtà era vero, però non potevano negarmeli. 
Fra due settimane avevo un ballo, dovevo andarci vestita con dei jeans o con un abito in maschera di qualche Halloween fa?
Gli avrei fatto chiudere un occhio, in fondo mi volevano bene e pur di non sopportare le mie lamentele, cedevano.
Non volevo essere pesante e insistente sull'argomento Niall ma volevo saperne di più, dovevo di nuovo introdurre il discorso.
«Stasera viene anche la strega?» me ne uscì con quella domanda.
Scrollò le spalle. «Spero di no.» disse sorridendomi. 
«Non capisco come mai ancora non l'ha lasciata.» continua così Joyce, ce la puoi fare a non farti scoprire! Scrollò le spalle, di nuovo.
Ma aveva qualche tic? Faceva quel gesto da svariati minuti.
«Non si capiscono tante cose di quel ragazzo...» disse vagamente. 
Non poteva rispondermi così, non faceva altro che alimentare la mia curiosità illimitata.
«A cosa ti riferisci in particolare?» Sputa il rospo! Dovrai prima o poi...
«In generale.» non mi convinceva. «Nulla in particolare...» neanche lei sembrava crederci più di tanto.
Dovevo portarlo avanti quel discorso? Era meglio di no.
Oggi non avrebbe parlato, neanche domani sicuramente.
 
 
***
Sono le sei del pomeriggio ed invece di essere a casa mia a prepararmi, mi ritrovo a casa del mio ragazzo e i nostri amici a cazzeggiare.
Mancavano solo Harry e Louis. «Sì, è vero.» esclamò Zayn, i ragazzi stavano raccontando aneddoti del passato. 
Il Passato in cui ancora io per loro non ero nulla. Non sapevano ancora della mia esistenza, o forse lo sapevano ma mi evitavano a prescindere. «Quella incuteva terrore a chiunque.» stavano raccontando di una loro avventura scolastica alla scuola primaria.
Nel loro ultimo anno Zayn, Liam e Niall si erano imbattuti in una maestra spaventosa, la chiamavano Creepy, appunto.
In fin dei conti non mi posso lamentare per come sono andate le cose. 
Probabilmente se ci fossimo conosciuti tutti prima sarebbe andata a finire probabilmente come Niall e Julie che non si sopportano
completamente.
«Io le ho avute sempre dolcissime.» non mi potevo lamentare, le mie insegnanti erano sempre state severe al punto giusto ma amorevoli con tutti. Erano tutte come la signorina Dolcemiele, al contrario di quelle dei ragazzi che erano delle signorine Spezzaindue però meno spaventose, perlomeno non si erano mai permesse di prendere nessuno per le treccine e farla volare da un'altra parte.
«La solita fortunata!» mi tirò un cuscino Zayn. 
Presi il cuscino che mi aveva appena lanciato e quello che mi ritrovavo dietro la mia schiena e glieli tirai contemporaneamente.
Ecco, di nuovo quel fastidio da parte di Liam. Era così evidente.
«Ragazzi, mi è venuta fame.» Niall divenne subito attento. «Niall e Zayn che ne dite di portare qualcosa dalla cucina?» sembravo la padrona di casa. Zayn aveva capito che dovevo dire qualcosa a Liam in privato, Niall no perchè quando si trattava l'argomento cibo, non capiva più nulla. 
«Non vi assicuro la riuscita del compito, possibilmente mangia tutto prima di ritornare.» fece una battutina Zayn su Niall, alzandosi 
per dirigersi in cucina.
«Molto divertente!» dal tono che usava non sembrava proprio pensarla così ma poi aggiunse il suo solito sorrisone. 
No, non era arrabbiato. Forse ne era consapevole che Zayn stava dicendo quello che sarebbe potuto succedere veramente.
Appena sparirono dalla nostra visuale, mi avvicinai a Liam.
Dovevo parlargli senza usare mezzi termini, sarebbero ritornati da un momento all'altro.
«Che problemi ci sono?» domandai, speravo che capisse subito per non perderci in lunghi discorsi. 
Dalla sua espressione però notai che non aveva capito a cosa mi riferissi. «Intendo perchè guardi male me o Zayn ogni volta che 
scherziamo?» non poteva negarlo, era evidente che gli dava fastidio.
«Non vi guardo male.» Bugia, grossa ed enorme bugia. Lo faceva.
«Sì, invece.» chiunque guardasse la sua espressione poteva notare il suo fastidio. «Perchè lo fai?» riproposi la domanda.
Mi guardò per qualche secondo prima di iniziare a parlare. «Mi da un po' fastidio.» un po'? Un po' era un eufenismo, era molto di più di un po' il suo fastidio.
«Perchè?» ora volevo saperne le motivazioni, era già un passo avanti l'averlo ammesso.
«Perchè ti piaceva.» ma che giustificazione è? Io non ero gelosa di tutte le persone che aveva frequentato, o che gli vanno dietro. Perchè dovrebbe esserlo lui? Non gli ho dato nemmeno un motivo per esserlo.
«E quindi?» stavo diventando pesante, se qualcuno mi rivolgeva tutte quelle domande lo avrei mandato a fanculo. Ma volevo delle spiegazioni. Stavo anche per incazzarmi.
«Quindi cosa?» mi dava fastidio quando faceva finta di non capire. Perchè era così.
«Non girarci attorno...» lo rimproverai alzando un po' la voce.
Speravo che non ritornassero proprio in quel momento.
«Quindi mi viene da pensare che ancora ti piace!» alzò la voce anche lui. 
Era strano sentirglielo fare, di solito usava sempre un tono calmo. Mi misi a ridere, come poteva pensare una cosa del genere?
Non ero quel tipo di persona, se fosse stato così non sarei stata in una relazione con lui prendendolo in giro.
Quando stavo con una persona era perchè l'amavo e desideravo veramente stare al suo fianco.
«Non c'è nulla da ridere.» ritornò al suo solito tono pacato.
Sì, appunto. Non c'era nulla da ridere, c'era da piangere.
«Sai perchè rido?» dissi bloccando le mie risate. «Perchè mi hai appena mostrato che non mi conosci abbastanza.» mi alzai dal divano e presi la borsa. «E per tua informazione...» sono stata stupida a pensare che dovevo parlarne con lui sul problema della matematica. Io
avevo bisogno di un aiuto e se quella persona che poteva farlo era solo Zayn, gliel'avrei chiesto con o senza il permesso di Liam. «Ho 
intenzione di chiedere aiuto in matematica a Zayn, ho saputo che è bravo.» lui lo sapeva, era ovvio che fosse così. Ma non mi aveva detto nulla e se non fosse stato per Julie non l'avrei mai saputo.
Mentre stavo per andarmene tornarono Zayn e Niall dalla cucina.
«Te ne stai andando di già?» sì, per colpa del vostro amico. 
«Sì, devo prepararmi per la festa.» una piccola bugia, anche se non del tutto. Dovevo per davvero.
Niall guardò l'orologio. «Ma sono solo le sei e mezza!» 
«Appunto, sono anche in ritardo.» dissi uscendo dalla stanza.
Liam non fece nulla per fermarmi, Niall e Zayn non aggiunsero altro.
«Non capirò mai le ragazze.» fu l'ultima cosa che sentì pronunciare da Niall, poi uscì da quella casa.

 
***
Alla fine avevo optato per un vestitino bordeaux sopra il ginocchio, era uno dei miei vestiti preferiti. 
L'avevo comprato un mese fa ma non avevo ancora avuto l'occasione di indossarlo. E quale era meglio di questa?
Piastrai i capelli e misi un po' di trucco. Potevo ritenermi soddisfatta del risultato finale.
Sono ancora arrabbiata con Liam, mi ha dimostrato che non ha piena fiducia nei miei confronti o in quelli di Zayn che reputa anche uno 
dei suoi migliori amici.
Non mi sarei scusata, era lui che doveva fare il primo passo. Io non avevo nessuna colpa.
«Sei pronta?» entrò nella mia stanza Josh.
«Josh!» lo rimproverai. «Potevo anche essere nuda!» ma diamine! Ma non gli avevano insegnato a bussare prima di entrare da qualche
parte?
«Come se non ti avessi mai vista nuda.» usò il mio stesso tono di rimprovero. Mi prendeva in giro?
«Quando eravamo piccoli non conta, idiota!» gli tirai una maglietta che avevo lasciato vicino alla sedia. La schivò, era ufficiale.
Quella poco atletica ero io, nella mia famiglia tutti se la cavavano bene. Anche mia nonna era più atletica di me.
«Sono rimasto traumatizzato a vita...» io l'ho dovuto sopportare... chi era più traumatizzato? Ovvio, io.
Mi avvicinai allo specchio situato vicino all'armadio e controllai che fosse tutto in ordine. 
Sì, non potevo lamentarmi.
«Hai finito?» mi fece fretta. 
Non lo sopportavo quando faceva così. Lui poteva ritardare anche di mezz'ora ma appena lo facevo io anche solo di due minuti, mi faceva fare tutto di corsa.
«Sì, andiamo.» presi la borsa abbinata al vestito e alle scarpe. Misi il cappotto grigio e scendemmo sotto.
Salutai la mia sorellina che stava per andare a dormire, salutai i miei genitori che ci fecero le solite raccomandazioni prima di uscire di
casa, tra cui di non ritornare tardi e di non bere perchè è pericoloso.
Dopo circa cinque minuti di parole ininterotte di mia madre, salimmo in macchina.
«Come mai non vai con Liam?» ma quanto poteva essere curioso?
«Abbiamo litigato.» un po' il mio caro fratellone si preoccupava. Infatti fu quasi "sconcertato" quando glielo dissi.
Era strano sentire che io e il mio ragazzo avevamo litigato, non succedeva quasi mai.
«Che è successo?» oltre a preoccuparsi era anche molto curioso.
«Non ripone fiducia in me.» forse la stavo facendo un po' troppo tragica. Ma non era bello sapere che il proprio fidanzato pensava una
cosa del genere. «Non vede di buon occhio il rapporto tra me e Zayn.»
«Beh chiunque farebbe come lui sapendo cosa in passato provavi per Malik.» Come avevo detto prima, mio fratello era curioso e quindi sapeva della mia cotta per Zayn. Sapeva tutto quello che riguardava la mia vita, cioè non proprio tutto-tutto.
«Devo litigare anche con te?» mi dava fastidio quando non mi appoggiava. «A me non piace più... Lo volete capire?» urlai esasperata.
Mi chiedevo se forse il mio modo di fare era ambiguo, perchè tutti pensavano la stessa cosa.
«Ok, scusa... cambiamo argomento.» era meglio. Non volevo discutere ulteriormente con qualcuno.
 
 

Pov Sophie

"Fra cinque minuti sono da te <3" mi arrivò il messaggio dal mio ragazzo.
Non l'avevo sentito per tutto il giorno, mi aveva chiamata per dirmi che sarebbe venuto per uscire.
Mi truccai leggermente e scesi al piano di sotto ad aspettare.
«Dove vai così conciata?» mi domandò Doug. Che avevo di strano? Stavo andando in discoteca e avevo un normale vestito azzurro.
Anche lui era ben conciato, dovevo ammettere che quando voleva sapeva rendersi presentabile.
«In discoteca con i miei amici... Tu piuttosto?» 
«Anche...» speravo non nella stessa, era imbarazzante uscire nello stesso posto dove si trovava mio fratello.
Non frequentavamo neanche la stessa gente, i suoi amici non li conoscevo nemmeno. 
Si portò una mano alla tasca e ne uscì un pacchetto di sigarette. Ne estrasse una e la portò alla bocca, dall'altra tasca tirò fuori un accendino. L'accese ed iniziò a fumare.
«Abbi la decenza di fumare fuori...» portò gli occhi su e poi si diresse verso il giardino.
Mia madre e mio padre avevano perso le speranze per farlo smettere di fumare, più glielo impedivano più lui fumava.
Alla fine avevano accettato la situazione malgrado tutto.
Suonarono il campanello, doveva essere Harry.
Aprì la porta tutta sorridente, ancora nessuno mi aveva augurato buon compleanno oltre i miei genitori, mio fratello e Kim.
I miei amici erano stati pessimi, io non li avevo cercati. Per quel giorno era giusto che quella briga se la prendessero loro.
Però non fui tanto contenta quando alla porta mi trovai Landon, che caspita ci faceva lui lì?
«Landon?» 
«Sì, Auguri ancora.» si avvicinò per baciarmi una guancia. Ancora? Ma era la prima volta che me li faceva in tutta la giornata. «Spero
che le rose ti siano piaciute.» Rose? Che ne sapeva lui delle rose?
Almeno che.. Oh no, no e no. Era impossibile, quelle rose me le aveva regalate Harry, il mio ragazzo.
«Le hai ricevute vero?» se erano sue, allora Harry non sapeva del mio compleanno. Per questo non mi aveva detto nulla, così come le mie amiche. Anche se mi sorprendeva Julie, lei ha una memoria infallibile. Ricorda sempre tutto, anche i minimi particolari.
«Sì.» annuì sconsolata, dovevo ammettere di esserci rimasta male. 
Non mi erano state regalate dalle persona che speravo.
Addirittura il mio compleanno se l'era ricordato anche il mio ex, che quando stavamo insieme pensavo che non sapesse neanche il mio 
secondo nome e invece mi aveva sorpresa.
«C'è una possibilità per noi?» ma che aveva in mente? 
«Landon, apprezzo il gesto dei fiori...» era stato davvero carino da parte sua. «Ma io sto con Harry e lo amo.» anche se si dimenticava
una data così importante. «Non lo lascerei per nulla al mondo.»
Proprio in quel momento arrivò Harry. Mi salutò con un bacio a fior di labbra.
«Che ci fa lui qui?» Landon stava per ribattere ma lo anticipai.
«Se ne stava andando.» sembrò capire. Infatti senza aggiungere altro se ne andò.
Landon non era uno che si arrendeva facilmente, non mi convinceva.
«Perchè era qui?» meglio non dirgli la verità, non volevo farlo arrabbiare inutilmente.
«Era venuto per farmi gli auguri... cioè perchè parto.» mi corressi, del mio compleanno se lo doveva ricordare da solo.
Non indagò più di tanto. «Andiamo?» sì, ero pronta ma prima dovevo fare una cosa.
«Dammi SEDICI minuti..» tirai quella cifra appositamente. 
Dovevo far sparire quelle rose da camera mia immediatamente!






Note dell'autrice:
L' orario in cui sto pubblicando è improponibile, è vero. Ma se non l'avessi fatto adesso non so nemmeno io quando avrei potuto, penso che il prossimo lo metterò o sabato o domenica, spero di arrivarci prima di partire e poi quello dopo ancora si vedrà :D
Nel caso in cui non arrivo a postare in tempo è perchè sto facendo la valigia, comprando le cose che mi servono e cose di vario genere ma questo non importa a nessuno. Quindi, vi piace questo capitolone? Lunghetto, eh?
Liam e Joyce hanno litigato :( Non può essere sempre tutto rose e fiori! Zayn la può aiutare, perchè non cogliere l'occasione. Lo sappiamo tutti che Zayn non ama la matematica, nella mia storia non è la sua materia preferita ma è bravo :* 
Julie e Niall, SHIPPO JIALL / NULIE <3
E beh, boh... Non ho niente d'aggiungere quindi ciaooo e alla prossima! <3


I vestiti: http://www.polyvore.com/capitolo_23/set?id=74255226 (Tutte)
 
Alla prossima!
Un bacione <3

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24

Pov Joyce

Eravamo appena arrivati alla festa, avevamo saputo che Sophie e Harry erano per strada e stavano per arrivare.
C'eravamo tutti, anche quella strega di Brianne. Perchè l'aveva portata con sè?
Mi avvicinai a Julie, chiaramente irritata. «Bel vestito!» mi complimentai, era davvero un bel vestito.
«Anche il tuo non è male.» il mio era meraviglioso.
«Alla fine l'ha portata alla festa.» le feci notare. Sospirò, l'unico modo per divertirsi era stare lontano da quella zucca vuota.
Molto probabilmente avrebbe anche bevuto abbastanza da ubriacarsi.
«Non mi sorprendo più di tanto.» rispose iniziando con il primo bicchiere contenente della semplice birra. «é la sua ragazza!» continuò con ribrezzo. 
In quel momento vidi Liam, si stava avvicinando. Non avevo voglia di parlargli, non ora.
«Ehi ragazze...» ci salutò.
«Scusa, devo andare in bagno.» lo lasciai lì con Julie. 
Julie non sapeva nulla e non se l'aspettava completamente, non ne capiva neanche il motivo di quell'allontanamento. Liam lo sapeva perfettamente, dal suo volto lo vidi infastidito per quel mio comportamento. Io ero infastidita dalla sua gelosia che lo rendeva poco fiducioso in me.
Vidi in lontananza mio fratello che stava parlando con Louis e Eleonor, li salutai ed entrai in bagno.
Controllai attentamente il trucco, dovevo pur perdere cinque minuti.
«Vi ho sentiti oggi pomeriggio.» feci un balzo, non mi aspettavo la sua presenza. 
Lo guardai male per lo spavento che mi aveva procurato, lui rise. «Femminuccia!» Osava chiamarmi in quel modo? 
Mi avvicinai. «Come mi hai chiamata?» stavo evitando il discorso, non volevo affrontarlo neanche e soprattutto con lui.
Non sapevo se già ne aveva discusso con Liam ma se era venuto a parlarne solo per convincermi di far pace con il mio ragazzo, aveva scelto il momento sbagliato.
«Femminuccia...» ripetè. «Ma non ti ho seguita fin qui per insultarti amichevolmente.» mi aveva seguita? Era ovvio. Non entrerrebbe mai in un bagno per le donne senza un motivo valido, o almeno spero! 
«Di cosa volevi parlarmi? Perchè proprio qui?» feci la finta tonta, sapevo che doveva parlarmi di quello che era successo oggi, cercavo solo di ritardare un po' la chiaccherata. Più che altro per cercare una giustificazione plausibile, non mi sentivo molto a mio agio a parlare di certe cose con lui, ancora non eravamo così tanto amici da dirci tutto»tutto. 
«Lo sai.» non mi reggeva il gioco, lui voleva arrivare subito dritto a punto. Potevo capirlo, non avevamo tutta la sera per parlarne. 
Eravamo in quel luogo per festeggiare il compleanno di Sophie. 
«Ok, é vero... Lo so.» da dove dovevo cominciare?
Sentì oltre la porta del bagno urlare "Auguri!", era arrivata. Mi sentivo in colpa nei confronti di tutti, era sbagliato che io e Zayn fossimo lì anche se non stavamo facendo nulla di male se non parlare. Anzi a dir la verità lui voleva parlare, io non ne avevo voglia.
«Scusami ma devo andare...» mi trattenne per un braccio. «Sophie è arrivata e non è giusto che io non sia lì. Casomai ne parliamo dopo.» in un certo senso l'arrivo di Sophie mi aveva salvata, avevo tutto il tempo per pensare a cosa dire senza cadere troppo nei dettagli anche se già li sapeva perchè aveva sentito e visto tutto.
Mi lasciò andare e io, senza perdere altro tempo, uscì dal bagno. Dopo circa due minuti uscì anche lui.
Vicino l'entrata vidi un mucchio di persone concentrate tutte su un punto ben preciso, lì c'era Sophie che salutava e ringraziava per gli auguri tutti. Mi ero persa la sua faccia sorpresa, sono pessima. 
Mi avvicinai colpevole per farle gli auguri, se ne era accorta che non c'ero ma non aveva detto nulla. Mi aveva vista anche uscire dal bagno e aveva visto anche chi era uscito dopo di me, sicuramente già per la testa si era fatta passare strane idee. 
«Auguriii Soph!» l'abbracciai. 
«Cosa stavate facendo tu e Zayn in bagno?» mi sussurrò all'orecchio per non farsi sentire da nessuno, così tutti avrebbero pensato che mi stava ringraziando per l'augurio. 
«Niente.» mi squadrò dubbiosa. Non gliela davo a bere, ma era la verità.
«Dopo mi spieghi meglio...» mi lasciò andare. 
Con quante persone dovevo parlare e chiarire questa sera? Si prospettava una serata infinita.
Mi allontanai lasciando spazio ad altra gente di salutarla, doveva essere una festa intima ma quando si da il compito di far gli inviti a Harry e Louis, le feste non saranno mai con meno di trenta persone.
Vidi mio fratello vicino al bancone degli alcolici che parlava animatamente con una ragazza che non avevo mai visto prima. 
Volevo bere ma era meglio evitare con lui davanti.
«Joy!» venni bloccata in mezzo alla sala da un biondo con il ciuffo, frequentare Zayn nuoce gravemente ai miei amici. 
Harry diventa più convinto e Niall gli imita la capigliatura, manca solo che Louis prende il senso dell'umorismo di Malik o Liam che si trasforma direttamente in lui perchè è geloso della confidenza che abbiamo.
«Hei!» però dovevo ammettere che stava bene con i capelli in quel modo. «Hai il ciuffo più alto di Zayn.» constatai.
Sorrise. «Neanche tu stai male vestita così.» era una mia impressione o stava a intendere che avevo avuto outfit migliori?
«Beh... Grazie...» risposi un po' fredda, scherzavo ovviamente.
«Scherzavo, sei bellissima sempre.» Oh addirittura! Quanto era dolce, mi veniva voglia di strizzargli le guanciotte come si fa con i bambini. Seguì il mio istinto e lo feci.
«Ma quanto sei dolce!» dissi con una voce stupida.
«Non sono un cane, Joyce!» si, aveva ragione. Alcune volte mi comportavo da cretina, cioè la maggior parte del tempo facevo l'idiota.
In quel momento vidi Brianne inveire contro di me, cazzo però! Un po' di tregua... E come se non bastasse mi accorsi che Julie aveva seguito la scena e ora aveva uno sguardo deluso che cercava di smascherare con uno sguardo disgustato nei confronti di Brianne e per la scenata di gelosia che stava facendo.
Brianne lo stava sgridando per quelle attenzioni che a lei non prestava mai, ma non aveva ancora capito che era sul punto di lasciarla?
Se voleva tenerselo stretto doveva stare più calma e meno rompiscatole. La lista delle persone con cui dovevo parlare non faceva altro che aggiornarsi ogni secondo che passava. «Scusatemi, devo parlare con una persona.» li lasciai lì a discutere dei fatti loro da soli, dovevo parlare con la mia amica bionda.
Lei si era allontanata qualche secondo prima, la trovai nei divanetti che stava per bere.
«Qualunque intruglio ci sia in quel bicchiere non berlo...» alzò lo sguardo verso di me.
«Tranquilla, mammina. Non è la prima volta che bevo del Bacardi.» aveva frainteso.
«Io non ho problemi se tu bevi... devo prima parlarti.» non me ne facevo problemi perchè bevevo anche io qualche volta. E poi l'accompagnava Liam a casa e lui non avrebbe bevuto nulla, quindi nessun rischio nè per lei nè per Niall, nè per chiunque altro salisse nella sua automobile. «Da sobria.» specificai.
«Se ti riferisci a quello che è successo prima, per me non c'è nulla da sapere.» ma si capiva da lontano un miglio che voleva delle spiegazioni, non mi prendeva a parole perchè ero sua amica e perchè ancora era nella fase del rinnegamento dei sentimenti.
Perchè tutto portava a pensare che dei sentimenti ci fossero, era evidente da ogni suo comportamento.
«Invece muori dalla curiosità...» scosse la testa. «Senti... alzati ed usciamo fuori per parlare più tranquillamente.» con quella musica era impossibile parlare. 
Una persona a cui non interessava sapere nulla su quello che fosse appena successo, non mi avrebbe seguita. Le interessava e per quanto volesse nasconderlo, non ci riusciva.

 
*******
Dovrei imparare a portare una giacca con me ogni volta che esco fuori da un locale, dovevo capire che Londra non erano i Caraibi con il clima caldo. Anche se prendermi l'influenza entro domani mi conveniva, niente scuola e quindi niente test di matematica.
«Quindi?» attese mie risposte la bionda. «Fa' freddo, sbrigati o moriamo congelate...» non avrei fatto i miei soliti giri di parole solo perchè stavo morendo dal freddo, non vedevo l'ora di rientrare. 
«Hai frainteso tutto!» mi guardò senza capire, non sapevo bene da dove avesse seguito la scena ma era meglio spiegarle tutto dall'inizio. «Stavamo solo scherzando, non...» mi fermò.
«Vedi che ho capito...» sospirai sollevata, almeno non perdevo altro tempo lì fuori. «Ti trova bellissima, lo sanno tutti della cotta che ha per te!» non ha capito un cazzo.
«Non hai capito un cazzo.» diedi voce ai miei pensieri.
Lei annuì convinta. Gioia mia, se ti dico che non hai capito è perchè è così! 
Dovevo togliermi quel brutto vizio di fare dei ragionamenti nella mia testa ed annuire da sola, la gente mi prenderà per pazza.
«Sì, ho capito.» e ancora ci insisteva. Testa di coccio! «Ti vuole da un sacco di tempo, avrà colto l'occasione mentre tu e Liam siete litigati.» ma che minchia stava dicendo?
Questa si faceva i film mentali in testa!
«No, l'ha affermato dopo che mi ha detto che non ero un granchè questa sera, stavamo scherzando da amici.» come poteva solo pensare che Niall ci provasse con la ragazza del suo migliore amico? A volte la gelosia è una brutta bestia.
Ne avevo avuto la prova due volte in una giornata e con due persone a cui tengo molto.
«Se davvero mi stesse facendo una dichiarazione, gli avrei stritolato le guancie come una demente?» lei ci pensò però non mi diede nessuna risposta. «Ed ogni volta dici che non ti interessa nulla, allora perchè eri delusa?»
«Non ero delusa.» non la sopportavo quando faceva così, quando girava intorno ad un argomento per non arrivare mai al succo della questione. Ero una sua amica, mi poteva confidare tutto senza giudicarla.
«Non puoi mentirmi, ti conosco bene.» dopo sedici anni di amicizia, la conosco più di quanto conosca me stessa. «Non so nulla su quello che ti sta accadendo in questo periodo, cioè se provi qualcosa per lui oppure state diventando amici o se avete una relazione segreta o qualunque altra cosa.» non sapevo proprio nulla. «Ma sei mia amica e ti puoi fidare di me, mi pare di avertelo dimostrato più di una volta che puoi...» non avevo mai dato motivo nè a lei nè a nessun altro di lamentarsi per come mi comportavo da amica. «Sai che non ci proverei mai, soprattutto se ho già un ragazzo e se il ragazzo in questione è il suo migliore amico.» non ero nata come Brianne per mia fortuna, lei quei problemi non se li poneva completamente. «E si vede lontano un miglio che vi desiderate e che per orgoglio nessuno dei due fa il primo passo.» lei non osava proferir parola, sapeva che stavo solo dicendo la verità. «Ma devi sapere che per colpa dell'orgoglio molte
relazioni vengono stroncate prima di nascere e molte finiscono dopo tanto tempo.» con questo discorso stavo capendo che dovevo far pace con Liam, non ne valeva la pena essere litigati per una sciocchezza. «Quindi dichiaratevi, fagli mollare la befana e fatemi vedere tanti bimbi biondi fra dieci anni.» mi arrivò uno schiaffo scherzoso da parte sua.
«L'hai finita?» ok, non mi aspettavo che il mio discorso si concludesse in quel modo. 
Pensavo una fine epica del discorso con un'uscita di scena che lo era ancora di più.
«Sì.» annuì. 
«Bene, io entro...» Beh anche io, non volevo morire lì.
Appena aprì la porta per entrare, spuntò la figura di un ragazzo moro che stava per uscire. Zayn.
Abbassai lo sguardo, non avevo voglia di parlare proprio in quel momento. Stavo per entrare ma chiamò il mio nome prima che lo facessi.
«Si?» la finta tonta non funzionava, ma intanto ci provavo lo stesso. Mi faceva guadagnare tempo.
«Sai che dobbiamo parlare.» Se stamattina invece di uscire fossi rimasta a casa avrei fatto meglio, in un giorno poteva succedere tutto questo? Evidentemente nella mia vita sì.
«Cosa hai sentito?» prima di dire qualunque cosa, dovevo accertarmi di cosa fosse a conoscenza. 
Non volevo rivelargli cose che non sapeva, non mi sembrava giusto nei confronti del mio ragazzo.
Questa piccola incomprensione era tra me e Liam, Zayn doveva sapere solo lo stretto necessario. Se voleva sapere di più doveva chiedere a Liam, anche perchè solo quest'ultimo pensava certe cose.
«Che pensa che ci sia qualcosa tra di noi...» praticamente aveva sentito tutto, dall'inizio alla fine.
Che gli dovevo dire? Non potei far altro che ridere. «é assurda una cosa del genere!» e continuai con la mia fragorosa risata.
Stava cercando di capire le mie intenzioni ma non faceva altro che essere più confuso.
«Non ho detto una barzelletta!» in questo periodo avevo la risata facile, ridevo per qualunque cosa.
«Lo so.» dovevo contenermi, mi calmai e respirai profondamente. «Ma è assurdo pensare a noi due insieme, no?» 
Io stavo con Liam e lui... Lui con chi stava? Beh, in ogni caso era impossibile qualcosa fra di noi. 
Eravamo amici, come lo ero con Harry, Louis, Niall. Da quando mi sono svegliata, stamattina, che ripeto una cosa del genere.
Sembrava che dovessi convincere qualcuno.
«A me non sembra assurdo.» perchè doveva per forza contraddirmi? «Sono bello e molte ragazze pagherebbero per un appuntamento con me.» la convinzione era la sua ombra, la sua migliore amica che non lo abbandonava mai. «Senza dimenticare che tu mi seguivi ovunque andassi ed eri innamorata di me.» non avevamo mai affrontato quel discorso. Perchè proprio adesso?
Mi vergognavo di quel particolare del mio passato, ero una stupida bambina che doveva fare i conti con la sua prima cotta e mi ero comportata in modo esagerato.
«Innamorata? Per una dodicenne è una parola grossa.» lo corressi. «A quell'età è troppo presto per parlare di amore per un ragazzo.» si è troppo immaturi. I comportamenti che avevo in quel periodo mi sembrano tanto sbagliati, anzi sono convinta che lo siano. «E poi è avvenuto molto tempo fa.» dissi, questo confermava la mia teoria di quanto fosse assurdo pensare una cosa del genere.
«Eravamo un po' immaturi tutti.» sospirò. Non capì a cosa si riferisse. «Avanti, puoi dirlo che ero un idiota e stronzo.» 
«Nessun problema...» non avevo problemi ad ammetterlo, neanche lui si era comportato meglio. «Eri un idiota e stronzo.» ripetei gli aggettivi con cui si era definito, aggiungendo un sorriso. 
Avevamo entrambi delle colpe. Io ero stata troppo ossessiva e lui troppo sprezzante nei miei confronti.
«Per fortuna non siamo quei ragazzini sciocchi.» però a me mancavano i periodi in cui il mio unico problema era non fare brutta figura e farmi notare dalla persona che mi piace, c'erano meno problemi. 
Nel periodo dell'adolescenza i problemi sono all'infinito.
«Posso farti una domanda?» domandai. Lui annuì, serio. «Se io fossi quella che ero molto tempo fa, mi avresti mai rivolto la parola?» volevo sapere se mi era amico solo perchè ero cambiata e non mi riferivo al carattere ma soprattutto all'aspetto.
Ora ero più magra, non portavo più gli occhiali da vista e vestivo molto meglio.
«Penso di sì...» disse convinto. «Per la persona che sono ora, sì.» effettivamente era cambiato.
Non snobbava la gente come faceva prima, ora trattava tutti nello stesso modo ed era diventato meno sfacciato, addirittura avevo conosciuto un lato timido che non gli avrei mai affibiato.
«E tu? Se non fossi la fidanzata di Liam...» non mi piaceva la piega che stava prendendo quel discorso. «Ti piacerei ancora?»
Non sapevo che rispondere, possibilmente se lui fosse rimasto non avrei conosciuto i ragazzi e possibilmente io avrei altre amicizie o avrei frequentato qualcun altro. Ma la domanda era diversa. Avrebbe continuato a piacermi ancora?
«Non lo so... Forse mi sarebbe passata dopo uno o due mesi.» ero nella fase prima cotta, no? Non era una cosa seria.
Sospirò. Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette, nello stesso momento tirò fuori dalla tasca opposta un accendino.
Ne portò una alla bocca e l'accese, poi avvicinò il pacchetto a me per offrirmene una. 
L'accettai, se Liam in quel momento fosse arrivato lì, avrei peggiorato la situazione con lui.
Lui era contro il fumo ma non mi interessava in quel momento.
La sigaretta era capace di allontanare i brutti pensieri da me per almeno circa dieci minuti, me ne urgeva per forza una.
Mi avvicinò l'accendino, l'accesi e glielo riconsegnai. 
«A volte penso...» aspirò il fumo della sua sigaretta, subito dopo lo emise fuori creando una piccola nuvoletta grigia.
A volte cosa pensava? Nel frattempo che si decidesse a parlare, feci lo stesso con la mia sigaretta e mi poggiai al muro dell'edificio dove c'era la festa. «Che se fossi rimasto...» si avvicinò per farsi sentire. 
«Cosa?» ero curiosa di sapere cosa gli passasse per la testa.
«Sarebbero ancora miei amici?» annuì al vuoto. «Il mio carattere sarebbe stato ancora di merda?» a questo non sapevo rispondere, non lo sapevo. «Però poi penso che è meglio così...» non capivo il nesso logico di quel discorso. «Anche se non credevo che un giorno sarei diventato amico tuo.» neanche io, pensavo che non sarebbe mai tornato dall'America.
«Quando stavo per tornare, mi sono chiesto se ti avrei rivisto.» davvero? Ero incredula. «Mi chiedevo se eri sempre la stessa.» 
Mi stavo imbarazzando per quel discorso, non mi piaceva rivangare il passato o perlomeno quella parte del mio passato.
«Poi non ti ho nemmeno riconosciuta.» scoppiai a ridere, ricordando la prima sera che lo rividi a casa di Louis.
 
 
*Se non sbaglio quelle due dovrebbero essere Dina e Cindy, due ragazze della nostra scuola.
Mentre andavo verso di loro andai a sbattere con qualcuno.
«Sta' attenta!» quel qualcuno parlò in modo poco gentile. Alzai gli occhi per vedere chi era, era circa sette centimentri più alto di me. Era Zayn, la persona che volevo evitare per tutta la festa.
«Scusami» di solito avrei risposto nello stesso modo ma volendo evitarlo mi scusai per andare dalla mia amica. 
«Ci conosciamo?» mi fermai. Non mi aveva riconosciuta e questa era certamente una cosa positiva, volevo andarmene senza rispondere, ma sarei risultata sgarbata e io in futuro non volevo essere considerata una maleducata da parte sua.
«N-no-o» risposi incerta.
«Mentre sono sicuro di averti già vista!» sentì brutto coso... ok, brutto non glielo potevo dire. Era ancora più bello di quanto ricordassi. La pubertà gli aveva fatto decisamente bene. Però lui sembrava non mollare quella conversazione.
«Io però no!» risposi sicura di me. 
«Sono Zayn» mi porse la mano. La ricambiai per educazione ma nel presentarmi mentì sul mio nome. «Sono Claire» non so neanche dove l'avevo preso quel nome. Fummo interrotti da Liam. Oh no! Meno problemi volevo e più ne spuntavano.
«Hey amore! Ma cosa dicevi su qualcosa che io..» bloccai le sue parole con le mie «Niente Liam, devo andare ora!»*
 
 
«E avevi creduto che mi chiamassi Claire.» aggiunsi. Rise anche lui.
Avevo quasi finito la sigaretta, i pensieri erano quasi tutti spariti.
Dovevo ritornare in sala, non era giusto che passassi il compleanno lì fuori. In quel momento sentì il rumore della porta che si apriva.
Mi appiattì automaticamente al muro, se fosse stato Liam era meglio non farsi vedere con quell'aggeggio in mano.
«Tranquilla, è Niall.» mi rassicurò Zayn. 
Niall lo sapeva, quindi uscì allo scoperto. Appena mi vide, sorrise. Mi stava cercando?
«Liam ti sta cercando!» ma perchè il tono della sua voce era sempre elevato? Non ero sorda.
Mi stava cercando, era intenzionato a parlarmi? Dovevo entrare, glielo comunicai.
Buttai la sigaretta per terra e con un tacco la spensi, poi mi diressi alla porta.
«Comunque sì.» disse Zayn. Stava parlando con me? Mi voltai verso di lui. 
Sì, stava parlando con me. «Sono disposto ad aiutarti in matematica.» Aveva sentito anche quel particolare.
Gli sorrisi e li lasciai lì.
 

 

Pov Niall

«Che stavate facendo?» domandai a Zayn, Joyce era appena entrata.
Scosse le spalle. «Quello che hai visto.» 
Volevo sapere se si erano chiariti Liam e quest'ultima, li avevamo sentiti litigare e che Liam la stesse cercando faceva pensare che ancoradovevano parlarne. 
«Ti ha detto qualcosa su oggi?»  dovevo necessariamente tirargli fuori le parole con forza? 
Aveva detto che l'avrebbe aiutata, quindi forse ne avevano parlato. Oppure gliel'aveva chiesto lei?
«Nulla che già non sapevamo.» era inutile sapere qualcosa da lui, faceva venire più dubbi di quanti già ne avessi.
Misi una mano nella tasca e uscì un pacchetto di Malboro. Gli sfilai dalla mano l'accendino e dopo averne presa una, l'accesi.
Zayn guardò tutto con un volto indecifrabile. «Da quando fumi?» ah, si riferiva a quello.
«Da quando sono nervoso.» sì, avevo preso quel vizio anche io.
«E da quando lo sei?» da quando?
«Da tre mesi circa...» per tre mesi nessuno se n'era accorto. Nessuno tranne Julie.
Lei lo aveva scoperto un mese fa, per sbaglio.
 
*...
Non la sopportavo più, non mi dava neanche tre minuti di tregua!
Pur di non vederla, mi sono nascosto come un bambino che non voleva farsi trovare dalla propria madre perchè aveva combinato un guaio.
Brianne era diventata un incubo, una delle fidanzate peggiori che io avessi mai avuto.
Per colpa sua avevo preso il vizio del fumo, per colpa dello stress a cui mi sottoponeva stavo fumando.
Certo, ero ben nascosto cosicchè nessuno mi potesse vedere. I miei amici non lo sapevano, nessuno lo sapeva. Meglio così.
Liam non l'avrebbe concepita come soluzione anti-stress, Harry e Louis ne sarebbero usciti indifferenti. Non avevano nulla contro il fumo o con chi fumava. Joyce non poteva dire nulla, lei lo faceva ogni tanto quando era nervosa e il parere delle sue amiche non mi interessava.
No, non mi interessava di cosa avrebbero pensato loro, soprattutto la Ellis.
La sfiga mi perseguitava, però! Mi comparve davanti proprio in quel momento. Io mi trovavo dietro l'edificio scolastico, cosa ci faceva lei lì?
«Può essere che ti ritrovo ovunque?» sbottò incazzata. Senza pensarci due volte, nascosi la mia mano dietro la schiena per non farle vedere cosa nascondevo.
Se ne accorse. «Che nascondi?» 
«Cazzi miei.» risposi col suo stesso tono usato precedentemente.
«Non ti droghi vero?» sembrava quasi preoccupata. «VERO?» alzò il tono di voce. Ma che le passava per la testa? Droga?! Era del tutto fuori strada.
«No.» gli feci vedere che nascondevo. Non avevo detto che non mi interessava cosa ne avrebbe pensato? «Stavo fumando, nulla di più.»
Non stavo facendo nulla di male, era così sbagliato nascondersi dalla propria ragazza per stare due minuti in tranqullità?
Ed era sbagliato che per quei due minuti volevo la compagnia di una sigaretta? 
No, non ci trovavo nulla di sbagliato.
«Da quando fumi?» disse ridendo, era così difficile da credere.
«Cazzi miei.» risposi come prima.
«I tuoi amici lo sanno?» perchè mi assillava con tutte quelle domande. 
No, non sapevano nulla e pensavo che fosse ovvio. Scossi la testa.
«Non sono tenuti a saperlo.» puntai un dito contro di lei. «E tu non sei tenuta a dirglielo.»
«Cosa ti fa pensare che lo avrei sbandierato a loro?» il fatto che non si facesse mai gli affari propri o il fatto che ci trovava piacere a mettermi i bastoni fra le ruote.
«Senti...» iniziai. «Non ho voglia di litigare anche con te...» anche se con Brianne non avevo proprio litigato. «Quindi se non hai nulla d'aggiungere...» lasciai la frase in sospeso, ma si capiva dove volessi andare a parare.
«Sì, ha ragione.» fece per andarsene. «Non ci trovo più nessun divertimento a litigare con te da quando stai con quella.» che c'entrava ora Brianne? «E per tua informazione, non dico nulla.» e poi dopo aver detto ciò, sparì dalla mia visuale.
                                                                                                                                                               ...*
«Da quando frequenti la bionda.» appurò.
Annuì. Sì, la colpa era di Brianne. «Perchè non la lasci? Non la vuoi ed è chiaro a tutti che è così.» 
La facevano tutti facile, dovevano provare loro a cercare di lasciare una che non mi fa nemmeno aprire il discorso. «Non è così semplice.» 
«Sì che lo è.» aspirai un po' di nicotina, quel discorso non mi stava piacendo.
Non mi stava piacendo la piega che stava prendendo, assolutamente no. «E tu e Julie?» perchè tutti mi ponevano quella domanda?
«Non c'è nulla.» non c'era mai stato nulla.
«Oh andiamo!» mi diede una pacca amichevole sulla spalla. «Quando eravate più piccoli, ti piaceva.» sbiancai.
Ancora se lo ricordava? Successe molto tempo fa. 
«Appunto, non avevo più di cinque anni.» in quel periodo eravamo amici, giocavamo sempre insieme. Eravamo amici.
«Sette.» mi corresse. Futili dettagli.
«Non capisco perchè avete litigato.» io me lo ricordavo bene la causa che aveva scatenato tutto. «Anche perchè a lei piacevi, no?» 
Seriamente stavamo discutendo di una cosa avvenuta circa dieci anni fa?
 
*...
«Niall è mio amico!» urlò una piccola bambina bionda, portava due treccine e indossava una gonna jeans e una maglietta blu con disegnata una stella gialla. La bambina stava litigando con un'altra bambina della sua stessa età.
Aveva lunghi capelli neri fin sotto le spalle, la frangetta che le copriva quasi gli occhi azzurri vispi. 
«Lui preferisce me!» si trovavano una di fronta all'altra.
Si trovavano al centro del cortile scolastico, accerchiati da tanti altri bambini. 
Un bambino con i capelli scuri e gli occhi azzuri cielo era messo quasi accanto a loro, non sapeva cosa doveva fare. 
«Non è vero.» ribattè la biondina, decisa a non dargliela vinta.
«Sì, invece.» controbbattè l'altra indispettita.
Il moretto si portò una mano alla fronte. Pensava che sarebbe andata a finire male.
«Niall, tu chi preferisci come amica del cuore?» dissero insieme, lanciandosi sguardi di fuoco.
Lui voleva bene ad entrambe, Julie le piaceva e la conosceva da molto tempo e abitavano anche vicino. 
Meaghan l'aveva conosciuta perchè frequentavano la stessa classe, la maestra li aveva seduti nello stesso banco e poi erano diventati amici. 
Non voleva litigare con nessuno delle due, chiunque avrebbe scelto l'altra se la sarebbe presa con lui.
«Meaghan.» pronunciò, pensava che nonostante Julie si arrabbiasse, erano abbastanza amici per far pace.
La mora fece una linguaccia alla bionda, quest'ultima presa dalla rabbia spinse Niall con tutta la forza che possedeva, facendolo quasi cadere a terra.
«Non sono più tua amica!» e si allontanò, correndo. 
Il piccolo irlandese non era sicuro che la biondina stesse piangendo, ma pensava che se non fosse così sarebbe scoppiata in lacrime da un momento all'altro.
In quel momento venne la maestra che sentì gli schiamazzi dei bambini e lui non potè far altro che rientrare in classe.
Quella fu l'ultima volta che Julie gli parlò, lui ci provò tante volte a parlarle ma fu del tutto inutile.
                                                                                                                                                         ...*
 
«Non me lo ricordo...» lo ricordavo perfettamente, era una motivazione stupida ma non volevo sentire i commenti nè di Zayn nè degli altri.
«Stessa cosa dice lei...» ne aveva parlato anche con lei? «Ma non vi credo... Secondo me lo ricordate...» sì, vero. «Ma fate finta che sia così perchè è più comodo.» Ma comodo per cosa? 
«Siete entrambi orgogliosi e non volete affrontare il problema perchè sapete che è sciocco il motivo del vostro litigio.» L'avevo chiesto a voce alta? Aspetta... di che sta parlando? 
Orgogliosi? Affrontare il problema? Motivo sciocco? Lo bloccai. «Amico, sei fuoristrada.» 
«Sai che sto dicendo la verità.» vorrei sapere dove vuole arrivare con questo suo discorso. «Avete paura entrambi.»
«Paura per che cosa?» mi stava spaventando. Oltretutto era anche molto e troppo serio.
«Di ammettere quello che provate l'uno per l'altra.» mi sono sicuramente perso qualche passaggio.
Ma non stavamo parlando del motivo per cui la mia amicizia con lei era finita? 
«Non provo nulla per lei.» perchè mi guardava con quella faccia che diceva chiaramente "Non ti credo!"?
«Ok, non ammetterlo a me.» era quello che stavo facendo, non c'è nulla d'ammettere. «Ma ammettilo almeno a te stesso, amico.» 
Ma aveva avuto anche una strana conversazione come questa anche con lei? E lei che aveva detto? Non che mi interessasse, sia chiaro...
«Cosa c'entra con il litigio da bambini?» cercai di sviare il discorso, ritornando a quello principale.
«Se ammettete che il motivo è stupido, successivamente dovete ammettere anche quello che provate ogni volta che siete insieme anche per cinque minuti.» 
Si stava creando solo e solamente molti film in testa e neanche uno era sensato.
Io e Julie? Tsk... Impossibile!
Mi veniva da ridere all'idea mia e di lei come coppia. Troppo diversi.
 Gli opposti si attraggono.
Chi cazzo ha parlato? Sentivo le voci dentro la mia testa. 
Stupida vocina inopportuna, dovresti essere dalla mia parte!
«Vaneggi! Nessuno dei due deve ammettere nulla all'altro.» conclusi il discorso. Troppe minchiate avevo sentito per quella sera.
 Sai che non sono minchiate. 
Cazzo, di nuovo. 
Forse ho ingerito troppo alcohol, mentre sono sicuro di essere lucido. 
«Niall, fa' come vuoi.» fece l'ultimo tiro e poi la buttò per terra, mise un piede sopra per spegnerla ed entrò nel locale.
Ero rimasto solo, che dovevo fare?
Continuai a fumare, sperando che non fossi raggiunto o trovato da Brianne. 
 
 
******
Pov Joyce
Ero rientrata per cercare Liam che a sua volta mi stava cercando.
Il problema era che in mezzo a quella confusione non lo trovavo. Ok, c'erano solo una cinquantina di persone ma creavano confusione come se fossero duecento.
Quando non volevo parlargli me lo ritrovavo ovunque ed ora... ora non so nemmeno dove sia.
«Joyceeeee, dobbiamo parlare!» trovai alle mie spalle Sophie.
«Mi spiace Soph, dopo...» era anche brilla, come potevo parlare di cose serie con una più ubriaca che lucida?
Si poggiava a me, neanche si reggeva in piedi. «Dopo ti racconto tutto, davvero.» non sapevo chi era peggio tra Sophie e Julie nel momento di non lucidità, loro dicono che la peggiore sono io. Ma io so di reggerlo.  (NDA. Non lo regge proprio invece, ma è convinta che sia così.)
«Senti, dico davvero.» non mollava. «Ma ora devo chiarire con Liam.» finalmente si decise di lasciarmi andare. 
«Voglio sapere anche quello che vi direte ora.» disse tra una risata e l'altra.
Annuì e continuai la mia ricerca, ma dove si era cacciato?
Inciampai davanti una coppia, per non cadere per terra mi tenetti al ragazzo e li avevo divisi nel momento in cui si stavano baciando.
La fidanzata del ragazzo mi guardò male, mi scusai e indietreggiai. 
Le figure di merda mi seguivano ovunque. 
Indovinate cosa successe mentre indietreggiai? Mi scontrai con qualcuno.
Mi voltai per scusarmi ma appena vidi chi era fui sollevata. L'avevo trovato.
«Joy!» 
«Liam!» l'avevamo detto nello stesso momento. 
Ci mettemmo a ridere. «Dobbiamo parlare...» di nuovo contemporaneamente.
«Prima tu...» lo invitai a parlare per primo.
Mi fece segno di seguirlo per parlare in tranquillità. 
Ci accomodammo in un divanetto e aspettai che si decidesse a parlare.
«Vorrei sapere una cosa.» mi informò. Feci segno di continuare. «Perchè tu e Zayn siete usciti insieme dal bagno?» ci aveva visto. Non potevo dirgli di certo la verità, avrebbe travisato le cose e pensato subito al peggio.
«Ci sarà scappata nello stesso momento.» che minchiata, speravo che ci avrebbe creduto!
«Ah ok.» non indagò oltre. Ci guardammo negli occhi senza dire nulla. Aveva da dirmi solo quello? 
Pensavo si volesse scusare, mi stava cercando solo per farmi quella domanda? Ero un po' delusa, non potevo essere altrimenti.
Se ne accorse di sicuro dal mio volto. «Non ti stavo cercando per quello.» leggeva nel pensiero? «Ti cercavo perchè volevo scusarmi...» mi rimangio tutto quello che ho pensato. «Non ti ho dimotrato molta fiducia.» non ne ha dimostrata neanche un po'.
«La fiducia deve stare alla base di un rapporto.» gli comunicai, speravo che lo tenesse a mente per una prossima volta. Lo vidi annuire consapevole della verità che contenevano le mie parole.
«Lo so e...» "E" cosa? «E cercherò di evitare una discussione del genere una prossima volta.» speriamo che mantenga questa specie di promessa.
«Mi prometti che la prossima volta che avrai dei dubbi, cercherai di fidarti senza tirare conclusioni affrettate?» forse gli stavo chiedendo troppo. «E soprattutto che ti fai andare giù l'amicizia che sta nascendo tra me e Zayn?» 
«Sì, ma cerca di capirmi...» cosa dovevo capire? «Tu prima gli andavi dietro, poi lui è partito e poi...» che c'entrava questo discorso? «Poi sei diventata la mia ragazza e ora che è tornato pensavo che tu...» non credevo a quello che stava dicendo.
«Che gli sarei andata di nuovo dietro?» lo anticipai. Aveva così poca fiducia nel nostro rapporto?
«Ricordati che se sto con te è perche ti amo.» non ero una ragazza di facili costumi come Brianne che stava con Niall solo per rendersi più simpatica agli occhi della gente. Perchè lei lo sfruttava per quel motivo, poi ovviamente non so cosa facciano in privato.
Quello non è affar mio, però la causa principale era per lei "Apparire una donzella graziosa". Non ci riusciva lo stesso.
«Quando sto con qualcuno è perchè lo desidero al mio fianco.» continuai. «Non mi piace sfruttare le persone, lo sai.» dopo due anni e mezzo di relazione doveva conoscermi bene. «E poi non sapevo che sarebbe tornato, quindi il tuo discorso è privo di senso.» io pensavo che sarebbe rimasto per sempre in America.
«Sì, hai ragione.» come non potevo perdonarlo? Quella faccina da cane bastonato. «Scusami.» mi fiondai tra le sue braccia.
«Ti avevo già perdonato appena ero uscita dalla porta di casa tua.» l'orgoglio mi aveva frenato nel parlargli prima.
Mi sorrise, era bello quando sorrideva. «Sono stato sciocco a dubitare di te.» gli sorrisi.
«Troppo.» lo baciai, non fu uno di quei soliti casti baci che ci scambiavamo in presenza di persone. 
No, quello fu tutt'altro. Era uno di quei baci che nessuno mai aveva visto scambiarci.
Eravamo due persone riservate, non ci sbilanciavamo più di tanto in pubblico ma quella volta era un'eccezione.
«La fine del mondo è il 21 Dicembre 2012, non domani...» Ma chi...? Zayn. «Potete prendere fiato per respirare.» che ci trovava di divertente in quello che aveva detto? 
«Sempre tra i piedi Malik?» scherzai, volevo vedere la reazione di Liam, volevo vedere se questa volta mi avrebbe dato fiducia e non sarebbe arrivato a conclusioni affrettate. Lo stavo mettendo alla prova.
«Ovunque Harrison. Sono la tua ombra!» scherzò, scosse le mani come se voleva incutere paura.
«Non pensavo fossi una ragazza. Ma devo ammettere che sei una ragazza carina.» mi alzai e gli scompigliai i capelli.
Cose da non fare mai a una festa? Non toccare mai i capelli di Malik.
Aveva impiegato ore a farli, non sopportava che venissero anche solo sfiorati. 
Ora dovevo aspettarmi il peggio.
«I miei capelli?!» si disperò traumatizzato e incazzato.
«Ops.» mi guardò malissimo. 
«Inizia a scappare.» mi avvertì, mi stava dando la possibilità di scappare, l'avrei accolta al volo se non fossi stata bloccata da Liam. 
«Ti difendo io mia dolce donzella!» disse con tono da supereroe. «Leeyum è qui per te.» e puntò il suo braccio verso l'alto.
Da lì passava Louis che aveva sicuramente ascoltato qualcosa della conversazione perchè si mise a urlare: "SUPERMAN IS HERE!" e si parò davanti a me. 
Avevo amici fuori dal comune e questo mi piaceva. Non c'era mai d'annoiarsi.
Io e Zayn ci guardammo sconvolti e poi ci mettemmo a ridere coinvolgendo tutti gli altri.
La mia fortuna? Zayn si era dimenticato dei suoi capelli afflosciati.
 

 

Pov Julie

Io arrabbiata? No, per quale motivo dovrei esserlo?
Niall può baciare anche un palo della luce, non mi interessa, un palo della luce ha più personalità di Brianne.
A proposito di quella vipera, stava cercando il suo ragazzo. Molto probabilmente si era nascosto per non sopportarla.
A quanto ne sapevo da qualche settimana cercava di evitarla, lo avevo scoperto anche fumare per lo stress che gli procurava.
Brianne lo rovinava ma lui non la mollava. Affari suoi. 
A me non mi tocca la questione.
Uscì fuori, volevo prendere una boccata d'aria. 
La sfortuna voleva che lo incontrassi lì. Fumava.
Quando fuma ha l'aria più sexy. Eh? Che avevo appena pensato?
Avevo bevuto troppo, era colpa dell'alcohol.
«Non hai perso il vizio...» Modo peggiore per iniziare una conversazione non c'era. 
Ma mica doveva interessarmi cosa mi avrebbe risposto, poteva anche insultarmi... Non dovevano ferirmi le sue parole, no?
«Non ho intenzione di perderlo.» mi rispose, non appena mi vide.
«Buon per te?!» poi mi chiedo perchè molta gente non mi sopporta. Con queste mie risposte come non potrebbe?
Non capisco perchè me ne sto preoccupando più di tanto.
Odio il silenzio ed era proprio ciò che si era creato in questo momento.
Che dovevo dire? «Senti...» 
«Taci.» interruppe il mio non discorso.
In un millesimo di secondo buttò la sigarette sotto il suo piede, la pestò e sicuramente stava per andarsene.
A me nessuno mi zittiva, neanche i miei genitori. «Ma...» cercai di protestare.
«Zitta.» di nuovo?! Voleva farsi prendere a calc..? EH?
Si, cioè stavo dicendo... Cazzo stavo dicendo?
Non stavo capendo nulla, sapevo solo che ci stavamo baciando.
Perchè ci stavamo baciando? Mi ero persa qualcosa?
Era avvenuto tutto in un secondo, prima mi aveva ordinato di stare in silenzio e poi si era fiondato nella mia bocca e ora?
Ora stavo ricambiando il bacio e mi stava piacendo. 
Sarà solo perchè non bacio qualcuno da molto tempo.
 Non è così. 
Stupida vocina inopportuna.




Note dell'autrice:

Sono più che consapevole di essere in ritardo, per chi non lo sapesse ero in gita e quindi mi era impossibile pubblicare per ovvie ragioni :)
Se a qualcuno interessa (credo di no xD) sì, mi sono divertita e ritornerei lì anche fra cinque minuti. Non per il posto in cui mi trovavo, a dir la verità l'hotel non era dei migliori, ma ci ritornerei per le persone e le giornate trascorse. Ma chiusa questa parentesi, parliamo del capitolo. 
Vi ho fatto aspettare, eh? Ma è abbastanza lunghetto e pieno di tante cose! Non è valsa la pena? xD
Julie e Niall si sono B-A-C-I-A-T-I. *da inizio a cori da stadio*
Poooi Zayn ha sentito tutto ahahahahhah :D  E Liam e Joyce hanno chiarito! *-*
Qualcuno è pro Loyce? Non sono, in fin dei conti, molto carini? *-*
Vestiti: http://www.polyvore.com/capitolo_24/set?id=74256531
E beh, ora pubblico finalmente il tasco per pubblicare perchè sto perdendo troppo tempo e vorrei approfittarne per scrivere qualcosa sull'altra mia storia.
*PUBBLICITà*

 When nothing goes right, go left.

 
Alla prossima!
Valentina <3

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25

Pov Joyce

Erano passati quattro giorni dal compleanno di Sophie, tutto era andato per il meglio. Io avevo chiarito con Liam e tutto andava a gonfie vele tra noi due, tutto andava come sempre.
Niall e Julie dalla fine della festa si evitano non che prima parlassero e si comportassero d'amici ma almeno un minimo di qualcosa c'era, ora neanche quello.
Quanto dobbiamo aspettare prima che Niall si decidesse a lasciare la strega? Questa è una domanda che si pongono in tanti, nessuno è riuscito a darsi ancora una risposta.
Sophie era partita da sua cugina Kim una settimana prima dal giorno prestabilito in America, tornerà per i primi di Gennaio. Era partita ieri alle due di pomeriggio. Harry non faceva altro che mandarle messaggi o chiamarla, quanto gli costerà la bolletta del telefono? Io e Julie le parlavamo ma non nel modo esagerato in cui lo faceva Harry.
Mancava circa una settimana alle vacanze e una settimana al ballo, già ce ne stavamo occupando.
Sì, perchè Julie aveva bisogno di un aiuto e tutti eravamo a sua disposizione. Nel tutti è compreso anche Niall.
Lei era intrattabile, prendeva tutti a parole. Lo stress se la stava mangiando viva. Voleva che la serata andasse a gonfie vele, voleva che fosse il ballo più bello che quell'edificio avesse mai ospitato. Lei come ringraziamento non faceva altro che inveire contro le persone che l'aiutavano o parlare di quale fosse la musica adatta o addirittura degli addobbi che dovevano essere molto originali.
In poche parole? Era ingestibile.
Io le stavo dando una mano e lei invece di ringraziarmi per la mia buona volontà, mi sgridava ogni volta.
Mi veniva voglia di mandarla a quel paese ma poi pensavo che era solamente sotto pressione perchè voleva stupire chi non credeva in lei e soprattutto le volevo troppo bene per lasciarla sola in quella situazione in cui si era cacciata.
Louis nonostante non c'entrasse niente con la nostra scuola si era offerto di dare una mano a Dj Malik, ora avevamo anche Dj Tommo.
Liam invece si era offerto volontario come me di aiutare in qualunque cosa Julie, non faceva altro che pentirsene amaramente però.
Indovinate chi si occupava del catering? Harry e Niall, ovvio. 
Anche Brianne aveva voluto avere un compito in tutto questo. Quale? 
Si occupava delle votazioni per il re e la reginetta del ballo anche se secondo me e secondo tutti lei si era offerta volontaria solo per tener sott'occhio il suo ragazzo.
Ma a Julie poco importava, aveva un'altra persona in suo aiuto. Non le importava neanche se quella persona fosse proprio la sua peggior nemica.
«Questi dove li devo mettere?» chiesi pacatamente all'organizzatrice mentre lei al telefono se la prendeva con qualcuno.
Eravamo tutti nella palestra della scuola, luogo dove si sarebbe tenuto il ballo.
«Non mi interessa.» urlò, non ce l'aveva con me. «Ne faccio almeno del suo aiuto!» e chiuse la telefonata in faccia alla persona con cui stava parlando.
Una camomilla le urgeva al più presto. 
«Mettili vicino alle tribune.» Senza aggiungere altro, mi allontanai ed andai dove aveva detto lei.
Liam mi guardava sconsolato, lui stava pitturando lo scenario per le foto. 
In lontananza c'erano Louis e Zayn che parlavano animatamente sulla musica da mettere, non sembravano troppo d'accordo.
Sentivo qualcosa tipo "Almeno un lento ci deve essere!" e anche "Ma i lenti sono per i vecchi."
Harry e Niall avvicinarono verso Julie.
«Secondo te è buono?» domandò Harry porgendole un tramezzino con sicuramente qualcosa di gustoso dentro.
«L'assaggiatore non era Horan?» era infastidita, non sopportava quando la interrompevano.
Harry annuì. «Ma per lui è tutto buono.» beh, effettivamente lui mangiava di tutto, non si faceva troppi problemi.
«Perchè evidentemente è buono. Sei o no un bravo cuoco?» Harry sorrise per il complimento nascosto in quella frase. Senza aggiungere altro fece segno a Niall di andare. 
C'era qualcosa di strano nell'occhiata che si lanciarono Julie e Niall. Non me la raccontavano giusta. 
Era dal compleanno di Sophie che si comportavano in modo strano. Si evitavano, si lanciavano sguardi fugaci, Julie lo fissava quando era impegnato ad occuparsi del suo lavoro di assaggiatore e sorrideva, lui l'osservava mentre lei sgridava qualcuno o si arrabbiava e sorrideva.
Io? Io li guardavo e aveva capito molte più di quanto facessero loro.
Erano fatti l'uno per l'altra ma erano troppo orgogliosi per accorgersene.
«Ti sta mangiando con gli occhi.» no, quella frase non l'avevo detta io a Julie. Era stata lei a dirla a me.
«Chi?» domandai confusa. 
«Liam! Chi se no?» Beh, era ovvio che fosse Liam. Tutti gli altri era impegnati in una relazione, tranne Zayn però non poteva di certo "mangiarmi con gli occhi."
In quel momento fummo interrotti dalla voce di quest'ultimo e di Louis. Stavano cantando "I Gotta Feeling".
  I gotta feeling...
  That tonight's gonna be a good night
  That tonight's gonna be a good night 
  That tonight's gonna be a good, good night 
  I gotta feeling... 
Si aggiunsero anche gli altri facendo "woohooo" in coro. Devo ammettere che erano davvero bravi, tutti e cinque.
«Sono bravi!» esclamai entusiasta.
«Già.» disse senza mettermi emozione la bionda accanto a me.
Ai ragazzi si aggiunse Brianne stonando ogni singola parola, più e più volte. 
I ragazzi si fermarono e la guardarono scioccati, come si poteva essere così stonati? Avrebbe spaccato anche i vetri delle finestre se avrebbe continuato ancora due secondi di più.
Lei quando notò che nessuno stava più cantando si zittì. «Amo questa canzone!» era tutta eccitata.
«Già anche io l'amavo, prima di oggi.» le rispose Zayn, io e Julie non potemmo trattenere le risate.
I visi dei ragazzi erano un misto tra lo sconvolto e lo schifato.
«Scusate, scusate!» entrò Eleonor con il fiatone. «Gli allenamenti sono durati più del dovuto.» si scusò.
Il capitano della squadra delle cheerleader era Brianne ma per quel giorno aveva lasciato tutto in mano di El pur di tenere sotto controllo Niall, Julie invece in questo periodo aveva frequentato poco gli allenamenti se non per niente.
«Tranquilla.» non si era persa nulla di meraviglioso. «Ti sei solo persa Brianne cantare.» ma era un bene. «Ti sei salvata l'udito.»
Lei rise, molto probabilmente conosceva le scarse doti canore della ragazza.
«Cazzo.» sentì imprecare Julie. Che succedeva?
Glielo chiesi gentilmente, non ci tenevo a farmi mandare a quel paese senza una valida ragione.
Mi mostrò il messaggio che le era appena arrivato. La band che aveva chiamato per la seconda parte della serata, in modo che Zayn e Louis non fossero impegnati tutta la sera dietro una consolle, le avevano dato buca.
Non le andava neanche una per il verso giusto oggi. 
«Ho un'idea.» affermò la mora accanto a me. 
La guardammo aspettando che parlasse. «In questa scuola qualcuno disposto a cantare ci deve pur essere, poi conosco una band di quattro ragazzi qui a scuola e non sono male. Possiamo chiedere a loro oppure possiamo mettere nella bacheca un foglio dove cerchiamo dei candidati.» aveva ragione, si poteva fare anche in questo modo. «Possiamo provinarli noi tre, no?» continuò.
«Per me va bene.» disse Julie, mancava meno di una settimana. Dovevamo fare tutto più in fretta possibile. Le informai che per me andava anche bene la proposta di El.
Dopo due ore ininterotte di lavoro, Julie decise che forse era meglio fare una pausa di quindici minuti.
Senza fare troppi complimenti, mi buttai per terra. Ero sfinita, chiusi gli occhi per rilassarmi.
Non volevo pensare a nulla, volevo semplicemente avere la mente libera.
Mi chiedevo chi avrebbe cantato alla festa? Se tutti cantassero come Brianne, si perderebbe facilmente l'udito.
Forse è più intonata quando geme in una notte di fuoco, almeno lo spero per chiunque se l'è portata a letto.
Povero Niall, per quanto ancora la deve sopportare?
C'era troppo silenzio in palestra, che mi avessero lasciata lì sola? Eppure non mi fidavo. 
Li conoscevo troppo bene, stavano combinando qualcosa.
Neanche il tempo di pensarlo che mi trovai dell'acqua in faccia! Aprì gli occhi per vedere chi era stato l'artefice di quello scherzo idiota e chi poteva essere se non Malik?
«Zayn!» urlai arrabbiata, lo guardai minacciosamente. «Ti conviene scappare!» ma a chi dovevo spaventare?
Io ero scarsa nella corsa, lui in confronto a me poteva essere considerato Bolt.
«Che paura...» fece una smorfia, mi alzai in uno scatto. Giuro che non so neanche io come ci riuscì e mi avvicinai minacciosamente.
Non c'era nessuno in palestra. Dove si trovavano gli altri? Ora non mi interessava, il mio obiettivo era farla pagare a Zayn.
Mi avvicinai al tavolo dove c'erano tutti gli attrezzi, presi la prima cosa che trovai e gliela puntai.
«Sono seria.» mi rise in faccia. Come potevo risultare seria? Gli stavo puntando un paio di occhiali contro.
Li posai imbarazzata, potevo anche evitarmele certe figure di merda! 
Decisi di rincorrerlo senza nessuno strumento di minaccia, onde evitare altre brutte figure.
Lui iniziò a correre. Era passato solo qualche secondo, io ero già stanca.
«Vediamo se mi raggiungi, Lumaca!» mi scimmiottò. 
Uscimmo fuori dalla palestra, cioè io lo stavo solo seguendo. In quel momento mi scontrai con Liam e Niall che guardarono sconvolti prima me e poi Zayn.
«Ma...?» era rimasto senza parole Niall, Liam addirittura non riusciva neanche a parlare. Aveva la bocca aperta creando una O.
«Lasciate perdere!» urlai per farmi sentire.
In lontananza sentì Julie, Eleonor, Louis ed Harry avvicinarsi agli altri due.
«Joyce riesce a correre?» questo era l'apprezzamento carino di Julie.
«Devo segnare questo giorno nel calendario.» Harry non era da meno.
Nel frattempo io e Zayn giravamo intorno il cortile, lui sempre molto più avanti di me.
«Oggi piove.» esclamò Louis stranito ed entusiasta.
«Non che sia una novità a Londra.» rispose gentilmente Eleonor.
Ma perchè invece di parlare, non venivano ad aiutarmi?
«Mi verrebbe voglia di difenderla...» sì, Liam, dovresti difendermi! «Ma sono troppo commosso per riuscirci.» che stronzo!
«Già, non riesco a darti torto, amico.» pronunciò infine Niall.
In questo momento ero stanca anche solo per insultarli ma non appena avrei finito, avrei rimediato.
Capisco che era strano vedermi correre di mia volontà, neanche durante l'ora di educazione fisica l'avevo mai fatto... Ma potevano anche evitarli certi commenti, almeno in mia presenza.
Tutti loro sotto ordine di Julie rientrarono dentro per continuare a lavorare dicendo che appena mi sarei stancata del tutto sarei rientrata. Addio pausa di riposo.
Pensava che avrei mollato senza aver vinto? Senza neanche aver ricevuto una piccolissima -quasi inesistente- vittoria?
«Non molli, Harrison?» domandò esterefatto.
«No, Malik.» risposi affannata.
In sedici anni della mia vita, non avevo mai corso così tanto. Mr Krown doveva vedermi, mi avrebbe valutato per una buona volta e penso che avrebbe iniziato anche a piangere per la commozione. Sì, perchè vedermi correre potrebbe fare questo effetto.
Dove ci trovavamo? L'avevo seguito senza sapere dove mi stava portando, quel lato della scuola non sapevo neanche che esistesse.
Mi fermai all'improvviso. «Dove siamo?» lui fece lo stesso. 
Si guardò intorno, non era spaesato come me. Forse conosceva quel luogo, forse ci aveva già portato qualche sua conquista. 
Cacciai via quei pensieri. 
«Il giardino dietro la palestra, non ci sei mai stata?» aveva l'espressione di uno che aveva voglia di urlarmi "Ma dove minchia vivi?", però si contenne.
«No.» io evitavo a prescindere tutto ciò che aveva a che fare con la palestra. Non doveva esserne sorpreso.
Quel posto mi incuteva un po' timore, il giardino non era curato.
Le piante erano tutte rovinate, c'era puzza di fognatura e uno scarafaggio morto accanto a me. 
Appena metabolizzai cosa fosse, feci un salto di circa un metro e Zayn rise divertito. Cosa ci trovava di divertente?
«Devi guardare la tua faccia!» disse tra una risata e l'altra.
Volevo vedere come si comporterebbe lui accanto a un animale privo di vita, soprattutto se è uno scarafaggio viscido.
«Non c'è nulla da ridere!» lo ripresi, offesa.
Stavo per andarmene da lì, ovviamente non ci riuscì. Mi aveva bloccato un braccio con la sua mano, non avevo neanche mezzo muscolo per riuscire a liberarmi.
«Non mi dire che ti sei offesa!» sì, cretino. 
Non aprì bocca, lo guardai solamente male. 
«Ok, scusami. Ti prometto che non riderò più.» soffocò una risata e mi guardò serio in viso.
La situazione poteva essere equivoca, io ero poggiata al muro dell'edificio della palestra e lui di fronte, mi stava trattenendo.
Ci guardavamo ancora negli occhi senza dire nulla, che cazzo stavamo aspettando?
E gli altri non mi avevano dato per morta? Dispersa? Scomparsa? Svenuta? 
Non gli interessava sapere se fossi o no sopravvissuta alla mia prima sana corsa? Evidentemente no.
Si stava avvicinando pericolosamente al mio viso, che stava facendo? 
Io non mi mossi di un millimetro cercando di capire le sue reali intenzioni, eravamo troppo vicini.
I nostri nasi potevano sfiorarsi se non fosse stata qualche centrimetro più bassa, sentivo il suo respiro sulla mia pelle, il mio cuore stava battendo all'impazzata, si stava abbassando per cercare di nuovo un contatto visivo. Mi stavo avvicinando anche io. Che cazzo stavo facendo?
Ero fidanzata con Liam! Non l'avrei mai tradito con il suo migliore amico, non l'avrei mai tradito con nessuno.
Prima che fosse troppo tardi, mi girai la testa da un'altra parte. 
Lui capì e si allontanò abbastanza da permettere di spostarmi qualche passo per staccarmi dal muro.
«Harrison, ti servirebbe anche un tutor per l'educazione fisica.» mi disse come se qualche secondo fa non ci stessimo per baciare.
Io ero imbarazzata, forse ero diventata un peperone. Lui? Tranquillissimo.
«Torniamo, dai.» non riuscivo a spiccicare neanche una parola. «Ci avranno dato per dispersi.» lo seguì, senza aggiungere niente.
Cosa stavo per fare? Mi ero rimbecillita per caso? 

 
****
«Cooosa?» la voce di Julie mi perforò i timpani, non bastava che le mie orecchie avessero assistito al canto stonato di Brianne, ora contribuiva anche lei a rovinarmi l'udito?
«Abbassa la voce.» non dovevamo farci sentire da tutto il quartiere, inoltre non doveva saperlo nessun altro quello che le avevo appena raccontato e si da il caso che Niall abiti di fronte casa sua.
«Cioè fammi capire...» non era difficile da capire, era stata molto concisa e diretta. «Zayn ti stava per baciare, tu ti sei ritirata indietro dalle sue labbra due centimetri prima che pogiassero sulle tue?» annuì convulsamente. «E tu pretendi che io parli piano?» non capivo se fosse arrabbiata, eccittata o semplicemente la solita deficente.
«Sì, ma non deve per forza saperlo tutta Londra.» la rimproverai, oltretutto sua sorella era molto impicciona. «Oltre te non dovrebbe saperlo nessuno, tantomeno Liam.» se solo ne fosse venuto a conoscenza, non vorrei sapere come la prenderebbe o cosa succederebbe.
Si diede una calmata e si concentrò su di me.
«E com'è stato il momento?» ma era davvero idiota allora! 
Io le racconto qualcosa che non doveva succedere e lei mi chiede una cosa del genere? In lei c'era sicuramente qualcosa che non andava.
«Sorvolo sulla tua domanda.» le lanciai uno sguardo truce.
Si alzò pigramente dalla sedia della cucina, si avvicinò al frigo e lo aprì con una lentezza impossibile da immaginare. Lo scrutò attentamente per circa due minuti, poi si decise a prendere una bottigia contenente del succo d'arancia. «Ne vuoi?» domandò. Accettai, prese due bicchieri e li portò sul tavolo.
Versò la bibita nel primo bicchiere e si bloccò con la mano a mezz'aria prima di versarlo nel secondo. 
Mi fissava ma io non capivo che le passava per la testa.
«So già che me ne pentirò.» il suo tono di voce fu molto basso ma riuscì comunque a sentirla. «Ma tu sei stata sincera con me ed io devo dirlo a qualcuno.» ora mi faceva incuriosire ancora di più. Che doveva dirmi? «Anche se preferivo dirlo a Sophie, lei si sa fare gli affari propri.» disse sorridendo. La guardai malissimo, però in quell'istante capì a cosa si dovesse riferire. Niall.
Non ero una che amava pettegolare, tranne se l'argomento era Niall e Julie meglio conosciuti come Jiall o Nulie.
Non la interruppi con domande del tipo "Ami Niall?" o commenti tipo "Tu e Niall siete perfetti l'uno per l'altra!", non volevo farla pentire di più di quanto già lo fosse. Ed io avevo bisogno di essere aggiornata.
Però la signorina Ellis stava perdendo troppo tempo. Neanche se dovesse confessarmi che era incinta del biondo o almeno spero che non sia così. Erano pur sempre troppo giovani.
Aprì la bocca per parlare ma non emise nessun suono. 
Aspettava che i Maya festeggiassero perchè avevano azzeccato la Fine del mondo?
Aspettava che gli asini imparassero a volare?
Aspettava che Brianne ritrovasse il cervello, sempre se ne ha posseduto uno?!
Oppure aspettava che mi incazzassi urlandole di parlare al più presto?
Avevo preso davvero in considerazione l'idea di urlarle contro, però lei mi anticipò prendendo la parola.
«Ci siamo baciati.» non c'era bisogno che specificasse con chi. «Alla festa di Sophie.» ma quando? Perchè non sapevo e non avevo visto nulla? Come cavolo potevo perdermi una cosa del genere? «Il giorno dopo il compleanno di Niall.» mi aveva tenuto nascosto due baci? «E per l'elezioni.» e siamo a tre. No, quello l'avevo visto!
Come poteva scordarsi il mio sguardo furbo? 
«Per l'elezioni l'ho visto.» precisai. Ma aspetta...? 
Lei mi confidava una cosa del genere ed io precisavo altro? Dovevo festeggiare con dello champagne e fare un trenino coinvolgendo tutto il suo quartiere.
«Non intendo dopo aver vinto ma prima di salire sul palco.» quindi me n'ero persa davvero tre.
«E ti sono piaciuti?» mi avvicinai più che potei a lei per sentire meglio e non perdermi nessun dettaglio.
Invece di rispondermi concretamente, versò nel secondo bicchiere il succo. 
Doveva rispondere, non poteva sganciare una bomba del genere e fare finta di nulla.
«Se ti dicessi di sì, che mi risponderesti?» avrei ballato la conga sulla luna, avrei fatto anche la maratona di New York, avrei addirittura fatto un complimento a Brianne ma non potevo dirle di certo cosa mi frullava per la testa.
«Ti direi che hai fatto bene a non tenerti tutto dentro e a dirlo a un'amica?» e hai perso troppo tempo per confessarlo. Ovviamente quest'ultimo pezzo della frase lo evitai. Dalla risposta che diedi neanch'io ne sembravo troppo convinta.
«Bene.» bene cosa?! «Non è male a baciare.» non potevo saperlo, non l'avevo mai baciato ma le credevo sulla parola.
Però la stupida di Julie non l'aveva ammesso esplicitamente che si era goduta quei baci e che le erano piaciuti.
«Ora che mi sono tolta un peso...» non mi piaceva più il discorso. «Che farai con Zayn?» che intendeva?
«Che dovrei fare?» non lo sapevo nemmeno io.
«Farai come se non fosse successo nulla?»
«Julie, non è successo nulla!» la corressi.
«Ma stava per succedere se non ti fossi girata.» aveva ragione, stavo anche per baciarlo. Questa cosa é stato uno sbaglio, ce ne saremo sicuramente pentiti entrambi subito dopo se fosse avvenuto.
 
 

Pov Zayn

«Cazzo Niall, ascoltami!» mi arrabbiai. 
Eravamo a casa sua e stavamo giocando con la Playstation, nel frattempo gli stavo raccontando cosa era successo con Joyce e lui che fa? Non mi ascolta.
«Ho capito.» non penso proprio, la prendeva con leggerezza? «Stavi per baciare Jo...?» si interruppe, mise in pausa. «STAVI PER BACIARE JOYCE?!» ecco, ora aveva capito.
Annuì colpevole, non sapevo cosa mi era preso. Un attimo prima la stavo prendendo in giro perchè aveva avuto paura di uno scarafaggio morto e un secondo dopo ci trovavamo uno di fronte all'altra e mi ero avvicinato troppo.
Ma non c'era stato nessun bacio, era stata abbastanza ragionevole per entrambi da spostare il viso e allontanarsi in tempo.
Il problema più grosso? Io volevo quel bacio, lo desideravo e mi faccio schifo da solo perchè una cosa del genere non dovrei nemmeno pensarla.
Lei è la ragazza di uno dei miei migliori amici e io mi ero avvicinato troppo, più del dovuto.
Forse era meglio quando mi odiava! Almeno a quel punto non ci saremmo mai arrivati.
Ed ora come le do le ripetizioni? Cazzo, mi mettevo sempre nei casini. Semplice! Non dovevo guardarle le labbra o mi ci sarei fiondato subito.
Non sapevo perchè ma desideravo sentire le sue labbra sulle mie. Ma da quando ero così sentimentale?
Neanche se ne fossi innamorato. Non lo ero di certo! 
La conoscevo da poco più di due mesi ed eravamo solo amici, come lo ero con Julie.
Allora perchè la stavo per baciare?
*Forse non baci da troppo tempo una ragazza.* mi suggerì una vocina.
Aveva ragione, era da due settimane che non sentivo nessuna ragazza. Dovevo recuperare o avrei combinato danni!
«Sì, ma non è successo nulla!» gli scandì le parole lentamente, non volevo una sua reazione affrettata. «Si è scansata prima.» 
«Lei? Quindi tu l'avresti baciata?» l'avrei baciata? Sì, non mi sarei fermato.
Non dissi niente, chi tace acconsente no? 
«Ti piace?» come amica sì, avevo scoperto che non era male la sua compagnia. Ma lui non intendeva in quel senso. Come ragazza, sotto tutti i punti di vista? Non era male, era bella.
«N-no.» e come poteva credermi se neanche io mi credevo con quella risposta. «No.» ritentai, mi riuscì meglio.
«E siamo in due nella stessa situazione!» no, non eravamo nella stessa situazione. 
Io avevo detto di no. E perchè si ostinava a dire che le piaceva?
«Non è vero.» lo interruppi prima che aggiungesse altro. «Tu non la vuoi, tu sei "follemente" innamorato di Julie ma pur di non ammetterlo, ti fingi innamorato di Joyce.» sbiancò, nessuno mai gli aveva urlato la verità in faccia. «E ho detto che non mi piace!» aggiunsi ancora più irritato.
«Possiamo non parlarne più?» propose, il discorso non conveniva a entrambi. Annuì, mi porse l'altro joystick e riprendemmo da dove avevamo lasciato.
«Senti Niall...» fermò subito le mie parole con le sue.
«Non dirò nulla a Liam e agli altri...» sapevo che potevo fidarmi, non gliel'avrei confessato se no.
 
 

Pov Joyce

Guardai l'orologio, era tardi. Erano le sette e mezza, dovevo aiutare mia madre con la cena perchè avevamo ospiti.
«Starei ore a parlare con te ma devo scappare, abbiamo ospiti e mia madre vuole una mano in cucina!» almeno una volta a settimana veniva sempre qualcuno a cenare da noi e io dovevo sempre darle una mano.
«E non ha paura che le fai andare una casa a fuoco?» quella sua vena spiritosa non le mancava mai, eh?
«Non siamo tutti come te in cucina.» quella negata era lei. «Ti servono delle lezioni, quando sposerai Niall che gli cucini?» mi diede un piccolo schiaffetto dietro la nuca. 
«Questo rischio non si corre.» l'importante era esserne convinti.
«Ti voglio bene, ciao.» dissi chiudendo il discorso e trascinandomi fino alla porta.
«Ciao.» rispose accompagnandomi fino all'uscita.
Oh guarda! La solita fortuna... di che parlo? 
Ho aperto la porta per uscire da quella casa, chi esce nello stesso momento da quella di fronte e non è biondo? Sì, esatto. Zayn!
Più lo voglio evitare oggi, più me lo ritrovo tra i piedi.
Cosa ho fatto di sbagliato per meritarmi questo?
«Tanto lo dovevi incontrare prima o poi...» io preferivo domani, per oggi l'imbarazzo è ancora troppo attuale.
«Fa' finta di nulla e sorridi.» la obbligai, non doveva capire che ero andata a raccontarle tutto. Che figura avrei fatto?
Però io avevo bisogno di raccontarlo a qualcuno, anche se era meglio se restasse tra me e lui.
 

 

Pov Zayn

Eccola lì, era appena uscita da casa di Julie e sorrideva con lei come se nulla fosse successo.
*Nulla, non è successo nulla.* mi ripetè una vocina fastidiosa.
Aveva ragione, quel contatto non c'era mai stato. 
Dalla loro tranquillità si capiva che o Joyce non le aveva detto niente o non ci avevano visti.
«Zayn, è lì.» mi distrasse Niall dai miei pensieri.
«Lo so.» risposi senza metterci troppo entusiasmo.
«Ok.» era del tutto indifferente.
Feci anch'io l'indifferente e guardai cosa stava facendo Niall, non mi dava segni di vita!
Stava fissando un punto ben preciso di fronte, voltai lo sguardo verso la sua direzione. Guardava Julie.
Perchè si ostinava a dire che non le piaceva? Se la stava mangiando con gli occhi.
«Fossi in te...» lui si voltò verso di me. «lascerei Brianne.» era bella ma era talmente stupida che la sua bellezza non colmava il suo essere vuota. Non sapevo neanche se sapesse provare dei sentimenti quella ragazza.
«Perchè dovrei?» e me lo chiedeva anche?
«A parte che non la vuoi e che non la sopporti?» già quello non era abbastanza? Lui annuì. «Perchè guardi Julie come se volessi saltarle addosso, baciarla come se non ci fosse un domani e accoppiarvi come dei conigli.» era la seconda volta che gli sbattevo in faccia la verità. 
«Non la sto guardando.» certo e io non mi guardo mai allo specchio.
Mi accorsi in quel momento che Joyce se ne stava andando, forse era meglio che facevo la stessa cosa io.
Salutai Niall con una pacca sulla spalla e me ne andai dalla parte opposta a quella della nana di Joyce.
 

 

Pov Julie

Mi avvicinai a casa Horan, non so per quale motivo.
Lui però ebbe la stessa idea, quindi eravamo nel bel mezzo della strada. Speravo solo che un camion o qualunque altro mezzo di trasporto non ci uccidesse. Se fosse così, il biondo irlandese nell'aldilà me la pagherà cara.
«Non mi dire...» conoscevo quello sguardo, aveva saputo di Joyce e Zayn.
«Anche tu?» domandò sorpreso. Annuì.
Zayn e Joyce avevano avuto la stessa idea, potevano mettersi d'accordo e parlarne insieme.
No, poi così non avrei saputo nulla. Anche se così non avrebbe saputo nulla di me e del biondo qui di fronte.
«Quei due mi preoccupano.» giustamente chiese il perchè. «Sono venuti a parlarne con noi, neanche fosse la prima cotta!» dissi semplicemente.
«Zayn era la prima cotta di Joyce.» questo era vero.
«Ma lei non era la prima cotta di lui.» il nostro discorso non aveva molto senso.
«Beh, insinuava cose strane...» 
«Cosa?» ero curiosa di sapere cosa si erano detti, di certo a Zayn non passavano per la mente le idee strane di Joyce.
Come poteva pensare che a me, Julie Deborah Ellis, piaceva Niall James Horan?
«Che sono innamorato di te.» disse ridendo. 
Ok, avevano detto le stesse cose. 
Quindi avevano avuto la stessa idea e anche le stesse reazioni? Mi preoccupavano ancora di più.
Però alle sue risate ci rimasi anche un po' male. Non dovevo.
«La stessa cosa l'ha detta lei.» risi anch'io. 
Il suo sguardò cambiò, diventò più serio. 
«Va beh, vado a studiare spagnolo!» lo informai, quella situazione stava diventando imbarazzante.
Lui non aggiunse altro se non «Adios chica.» dimenticavo che lui amava lo spagnolo!







Note dell'autrice:
Holaaaa! Sì, sono viva e sto bene :D
Sono in un abnorme ritardo, ne sono consapevole ma la scuola sta finendo e il tempo a disposizione è sempre di meno, inoltre sabato 18 non ho potuto aggiornare perchè avevo un aereo da prendere! Sono stata a Milano quattro giorni per vedere il concerto dei ragazzi! **
Il giorno più bello di sempre, averli a qualche metro di distanza è qualcosa di indescrivibile e il tempo è volato perchè si sa, quando ti diverti il tempo passa molto in fretta. Qualcuno è amdato a un loro concerto? E quale tappa, Verona o Milano? O magari in altre città?
Poi quando martedì pomeriggio sono tornata, ho dovuto studiare e così per tutto il resto della settimana :(
Ma torniamo al capitolo, finalmente un momento Joyce-Zayn! Si stavano quasi per baciare ** ma lei è stata più ragionevole, si è ricordata di avere un fidanzato che AMA e che non poteva farlo, un applasuo per Joy! *Clap clap.* 
A Zayn piace Joy? Probabilmente sì. Non lo sa nemmeno lui, di certo non gli è indifferente. Cosa succederà? Questo non posso dirlo :D
Julie e Niall. Sono innamorata di loro, quanto possono essere belli? Non ammettono di piacersi neanche a se stessi, però Julie fa un passo avanti dicendo che Niall sa baciare bene e Niall dopo che Zayn gli ha sbattuto la verità, vi assicuro, inizierà ad aprire gli occhi **


Spoiler:

«Harrison, sta ascoltando?» mi richiamò Thompson, non perdeva mai l'occasione di ripetere il mio cognome anche per le cose più banali come una distrazione, secondo me provava molto divertimento a riprendere me o Styles.
«No, mi sono distratta.» risposi sincera. «Questi argomenti li ha spiegati già altre venti volte.» 
Lui mi guardò accigliato. «Se è così brava, venga che la interrogo!» 
«No, non mi va.» speravo solo che mi mandasse fuori da quell'aula, già mi ero stufata di tutto ma soprattutto di lui e della sua antipatia nei miei confronti.
«Allora si faccia piacere quello che spiego.» cazzo, ma perchè non mi faceva uscire?
Così potevo non solo far visita al preside ma anche un salto alla mensa per prendere qualcosa. 
Poi mi chiedevo se il preside sentisse mai la nostra mancanza, cioè quella mia e di Harry. Era da qualche mese che non andavamo a finire da lui. Speravo solo che non stesse facendo le ragnatele rinchiuso lì dentro!
Mi chiedevo anche che fine avesse fatto Kate, non la vedevo da qualche settimana.
Basta, mi ero scocciata di restare lì. Mi alzai non curante di cosa potessero pensare gli altri e me ne andai.
«Vado dal preside!» mi autocacciai dall'aula.
Quale persona sana di mente lo farebbe mai? Io ero un'eccezione.
Thompson mi guardò sconvolto ma non disse nulla, mi lasciò andare tranquillamente.

Ps. i vestiti
Eleonor e Brianne 
http://www.polyvore.com/capitolo_25/set?id=74364952
Joyce e Julie http://www.polyvore.com/capitolo_25/set?id=74365196


P.s Non aggiornerò molto presto, se avrò del tempo forse domenica ma non assicuro nulla... Molto probabilmente se ne parla a giugno direttamente :)

UN BACIONE! 
ValeA <3

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


Capitolo 26

Pov Joyce

«Non puoi evitarlo per sempre, Joyce.» evitarlo per sempre? Era un'idea da prendere in considerazione.
Anche se la mia, ovvero di far finta che non ci fosse, cosa che a lui sembrava non disturbare, era finchè non finisse l'imbarazzo della situazione in cui ci stavamo cacciando.
Ma di chi stavamo parlando? Di Zayn Malik.
«E poi chi ti aiuterà in matematica?» ero disposta anche a prendere una F, però se davvero l'avessi presa, potevo considerarmi bocciata in quella materia. Mi serviva almeno una C- per recuperare, cosa molto impossibile che succeda senza nessun aiuto.
«Julie...» la interruppi, non la smetteva più di parlare. «Ho deciso così.» non le diedi il tempo di aggiungere altro perchè a passo spedito mi diressi verso il mio armadietto.
Presi i due libri che mi servivano per le prime due ore.
«Non puoi andartene, lasciandomi sola come un pesce lesso!» mi rimproverò.
Che dovevo fare, dovevo sentire ciò che minimamente non mi interessava?
Non le diedi retta e facendole un sorriso di circostanza, mi allontanai di nuovo.
Da lontando vidi Zayn, era diretto verso il suo armadietto che si trovava circa tre metri lontano dal mio.
Per fortuna non fece caso a me, inserì la combinazione e prese svogliatamente dei libri.
Suonò la campana, avendo biologia con il mio amato Thompson, dovevo scappare in classe il più presto possibile.
Arrivai prima del professore, mi sedetti al mio solito posto e di Harry non c'era nessuna traccia. Arriverà in ritardo.
Il professore si accomodò e si sedette, sicuramente non aveva notato la mia puntualità.
«Harrison, ha comprato una nuova sveglia?» ritiro tutto, ci aveva fatto caso e non si era risparmiato battutine.
«Sì, l'ho comprata solo per lei.» non avevo neanche tanta voglia di fare lezione, mi poteva anche buttare fuori.
La lezione senza Harry era una noia mortale.
«Bene, mi fa piacere.» lui non sembrava in vena di mandarmi via.
Dopo ciò, iniziò a spiegare per la millesima volta la funzione del DNA e del RNA, ero stanca di sentire sempre le stesse cose.
Così cercai di pensare ad altro, l'unica cosa che mi veniva in mente? Il bacio mancato.
Mi sentì troppo in colpa nei confronti di Liam, non lo vedevo da ieri in palestra.
Stamattina avevo cercato di evitarlo il più possibile, addirittura non eravamo riusciti neanche a darci il buongiorno.
Non sapevo se la mia scelta sul non rivelare nulla fosse una buona idea ma se dicessi qualcosa, lui potrebbe interpretare tutto male. Era del tutto meglio evitare.
Ieri presa così tanto dai pensieri, non ero riuscita a cenare ed ora al mio stomaco urgeva del cibo. Maledetti pensieri!
«Harrison, sta ascoltando?» mi richiamò Thompson, non perdeva mai l'occasione di ripetere il mio cognome anche per le cose più banali come una distrazione, secondo me provava molto divertimento a rimproverare me o Styles.
«No, mi sono distratta.» risposi sincera. «Questi argomenti li ha spiegati già altre venti volte.» 
Lui mi guardò accigliato. «Se è così brava, venga che la interrogo!» 
«No, non mi va.» speravo solo che mi mandasse fuori da quell'aula, già mi ero stufata di tutto ma soprattutto di lui e della sua antipatia nei miei confronti.
«Allora si faccia piacere quello che spiego.» cazzo, ma perchè non mi faceva uscire?
Così potevo non solo far visita al preside ma anche un salto alla mensa per prendere qualcosa. 
Poi mi chiedevo se il preside sentisse mai la nostra mancanza, cioè quella mia e di Harry. Era da qualche mese che non andavamo a finire da lui. Speravo solo che non stesse facendo le ragnatele rinchiuso lì dentro!
Mi chiedevo anche che fine avesse fatto Kate, non la vedevo da qualche settimana.
Basta, mi ero scocciata di restare lì. Mi alzai non curante di cosa potessero pensare gli altri e me ne andai.
«Vado dal preside!» mi autocacciai dall'aula.
Quale persona sana di mente lo farebbe mai? Io ero un'eccezione.
Thompson mi guardò sconvolto ma non disse nulla, mi lasciò andare tranquillamente.
Mentre mi dirigevo in mensa e scroccare qualcosa da Thea, la cuoca della scuola, mandai un messaggio al mio amico riccio, era strano che ancora non si fosse presentato.
*Hazza, dove sei?* subito dritta al punto.
La risposta non tardò ad arrivare. *Sotto una miriade di coperte, ho la febbre e mia madre mi vuole far prendere il brodino di pollo :S*
Scoppiai a ridere all'immagine di Harry che si lamentava con la madre, implorandola di lasciarlo dormire mentre lei cercava in tutti i modi di imboccarlo.
Adoravo Anne, era una delle mamme migliori al mondo e con Styles aveva molta pazienza.
*Ascoltala, lo dice per il tuo bene!* inviai subito dopo.
*Ti allei con lei? o.O
*Sempre :)* chiusa la conversazione, arrivai a destinazione.
Cercai di non farmi vedere da Wilma, la cuoca antipatica e mi diressi in cucina dove sicuramente c'era Thea.
Infatti eccola lì.
«Thea!» lei stava tagliando della carne, si voltò verso di me non appena la chiamai.
«Oh ciao, Joyce.» inutile dire che in quella scuola chiunque lavorasse là, già mi conosceva bene. «Che ci fai qui?» era stanca.
La capivo, Wilma oltre ad essere antipatica è anche molto scansafatiche e lascia tutto il lavoro agli altri. 
In tutti questi anni che sono in questa scuola, non l'ho mai vista lavorare.
«Non ho fatto colazione ed ora ho un po' di fame.» ammisi, lei mi sorrise.
Si diresse verso un contenitore enorme e ne estrasse una mela rossa.
«Le hanno portate qualche minuto fa, non ti fare vedere da nessuno.» lo sapevo che non dovevo camminare per i corridoi con il cibo, era assolutamente vietato dal preside. La ringraziai e me ne andai facendo molta attenzione che nessuno potesse vedermi.
Thea era un po' la mamma di tutti, si preoccupava che ci fosse abbastanza cibo per gli studenti e ci teneva che mangiassero tutti la stessa dose ci cibo ed era contenta quando qualcuno chiedeva il bis, tipo Niall.
Iniziai a mangiucchiare la mela e mentre camminavo per i corridoi, ero intenzionata ad andare da Kate.
Mi fermai un attimo davanti la bacheca della scuola per vedere i vari progetti ed eventi.
Iscrizioni per la classe di matematica e fisica avanzata, non era di certo per me.
Partita di calcio giovedì, ci sarei sicuramente andata. Giocavano i ragazzi e dovevo sostenere la Julie cheerleader che ci teneva che andassi a vederla.
Aperti i casting per il teatro scolastico, ero intenzionata ad andarci.
Facevo pena come attrice ma mi accontentavo anche di fare una piccola comparsa, mi serivano i crediti e il laboratorio ne forniva uno a chiunque partecipasse allo spettacolo di fine anno come attore.
L'insegnante che se ne occupa è Miss Hale, amava lavorare con gli studenti e non si arrabbiava mai, un buon motivo per partecipare.
E poi l'ultimo annuncio richiedeva agli studenti che sapessero cantare di esibirsi al ballo, c'erano un po' di nomi e tra quelli lessi anche quello di Brianne. Ma era seria?
Pensai al giorno prima quando l'avevo sentita cantare, i ragazzi stavano intonando Gotta Feeling e lei aveva rovinato tutto.
Aspetta... i ragazzi ieri stavano cantando! Ed erano anche bravi.
Ricontrollai nella lista i nomi e decisi di iscriverli, presi la penna che si trovava accanto alla bacheca e che avevo già usato poco prima per me e scrissi i nomi dei quattro più Louis, misi tra parentesi Band.
Mi avrebbero ammazzata ma ne sarebbe valsa la pena.
Appena finì, me ne andai nell'ufficio della rossa Kate. Bussai e fui invitata ad entrare subito dopo.
«Joyce!» fu sorpresa della mia presenza. Evidentemente non mi vedeva da troppo tempo. «Che hai combinato?»
Ma dovevo per forza mettermi nei guai per trovarmi fuori dalla classe?
«Niente, mi annoiavo e me ne sono andata.» dissi accomodandomi tranquillamente nella poltrona del suo ufficio.
Mi guardò sconvolta. «Te ne sei andata?» sì, che c'era di male?
«Thompson sta rispiegando sempre le stesse cose ultimamente...» quando rivelai chi avevo in classe sembrò comprendere, solo con lui facevo certe cose.
Con la professoressa di Letteratura inglese o di spagnolo o di qualunque altra materia, non mi sarei mai permessa di fare una cosa del genere, Kate Nolan lo sapeva bene.
«Ma non sei autorizzata ad andartene.» mi rispose in tono severo, non le riusciva molto bene.
«Non ha fatto obiezioni.» era ovvio che non le facesse, andandomene gli avevo fatto un enorme piacere.
Eravamo contenti entrambi, io non assistevo alle sue lezioni e lui svolgeva il suo lavoro più serenamente senza di me.
«Penso che non ci sia nulla di strano se non le faccia.» infatti non c'era, il mondo stava girando per il verso giusto.
Ritornò a digitare le sue dita veloci nella tastiera del computer.
«Ma Sophie come sta? Non viene a scuola da un paio di giorni...» ovviamente lei non ne sapeva nulla della partenza anticipata. 
Doveva partire il martedì della prossima settimana e invece era partito in quello di questa, quattro giorni dopo il suo compleanno.
«Si trova in America.» avrebbe giustificato le assenze per malattia, anche se era a spassarsela per Los Angeles. «Poi ti spiego.» aggiunsi vedendo il suo volto confuso.
«Hai visto ultimamente Julie?» domandò sempre Kate.
«Sì, ogni giorno.» ma che domande mi poneva?
«Non ti sembra strana?» Julie era sempre strana, qual era la stranezza? Che gioco di parole... «Le è successo qualcosa?» ah, in quel senso.
Le spiegai che era lo stress per la festa e che non faceva altro che prendersela con il mondo intero quando qualcosa non le quadrava, voleva un risultato strepitoso.
«So che c'è anche Brianne Jenkins tra gli aiutanti.» ma se io non l'avevo informata e Julie nemmeno, lei tutte queste cose come faceva a saperle? Da chi si era informata?
«Sì, si evitano.» non si erano completamente parlate durante tutto il lavoro dell'organizzazione, ciò che doveva svolgere gliel'aveva spiegato Eleonor, l'unica che ha un po' di pazienza con lei.
«Per Niall?» Oh, allora davvero le avevo messo in testa certe idee. 
«Ti giuro che non lo so. Quando penso che sia così, tutto dimostra il contrario...» lei annuiva interessata. «Ed invece quando non lo penso, sembra che sia così.» avevo perso le speranze ormai sul capirci qualcosa.
Lei sorrise. «Vorrei tornare giovane.» aveva solo trentaquattro anni, era giovanissima ancora.
«Ma tu lo sei, dovresti solo uscire un po' di più.» le consigliai.
Nel frattempo avevo anche finito di mangiare la mela.
 
 
*******
Ero appena uscita dall'ufficio di Kate, dopo una bella chiacchierata.
Ora mi ritrovavo di nuovo nei corridoi, mancavano ancora dieci minuti prima che suonasse la campana della fine della prima ora.
Sembrava che il tempo non potesse passare mai.
«Joyce...» sentì qualcuno urlare il mio nome, mi voltai verso la voce che aveva appena parlato. Era Zayn.
Che cosa ci faceva lui lì? Non aveva lezione?
«Scusa ma devo andare, devo prendere i libri che mi servono per la prossima lezione.» dissi allontanandomi, i libri li avevo già presi e si trovavano nell'aula di Thompson, nel mio banco.
«Tipo questi?» aveva tra le mani il mio libro di storia ed anche quello di Biologia. Ma...?
«Ti stavo cercando per tutta la scuola. Ma dove ti eri cacciata?» e cosa doveva importare a lui sul dove mi trovassi? 
Neanche mio padre usava quel tono autorevole!
«In giro...» non era di certo tenuto a saperlo. Il mio tono fu sprezzante, dovevo usarlo per forza se volevo che ci allontanassimo.
Era più giusto così, almeno non ci saremmo mai più trovati in situazioni ambigue.
«Non usare quel tono, non so perchè mi eviti volutamente...» come faceva a non capirlo? «Ma immagino che sia per ieri.» immaginava bene. «Non è successo niente di irriparabile. Dove sta il problema?» il problema era che noi stavamo oltrepassando il limite di amicizia, stavamo per fare un grosso sbaglio.
«E comunque non ti stavo cercando io ma il preside... ha saputo da Thompson che ti sei allontanata dalla classe.» Thompson non era cambiato neanche un po', la sua tranquillità in quel momento era perchè poi avrebbe informato dopo il preside. C'era d'aspettarselo.
«Ok.» non sapevo che altro dire, mi allontanai solamente ma prima presi i miei libri dalle sue mani.
Sicuramente gliel'aveva dati il mio caro professore.
Perchè proprio Malik? Perchè sicuramente l'avevano beccato fumare da qualche parte e l'avevano mandato in presidenza.
 
 
*****
«Mi scusi.» mi scusai per la centesima volta col preside, ero nel suo ufficio da almeno un quarto d'ora e mi ero dovuta sorbire una ramanzina infinita e anche un'ora in detenzione.
«Che non accada mai più Harrison.» a quelle parole non ci credeva neanche lui, per un motivo o un altro sarei andata a finire prima o poi di nuovo nel suo ufficio.
Annuì, che altro potevo fare?
«Ora vada...» mi dileguò, mi alzai dalla poltrona di fronte la scrivania. Non vedevo l'ora di trovarmi fuori da lì. «Harrison?»
Che voleva ancora? Mi voltai verso di lui. «In classe.» annuì di nuovo.
Dove voleva che andassi? Ora avevo un'ora di Storia, non era la mia materia preferita ma la professoressa sapeva rendere piacevole la lezione, almeno non avrei dormito.
Camminai per i corridoi, erano vuoti. 
Tutti erano nelle proprie classi a svolgere lezione, io oggi era meglio se non mi alzavo dal letto.
Una giornata peggiore di questa non esisteva, al massimo poteva equivalere con le altre.
Entrai in classe e spiegai alla professoressa il motivo del mio ritardo, lei molto comprensiva mi mandò al posto.
Neanche a lei andava a genio Thompson, lei era l'opposto perchè sapeva rendere una materia noiosa abbastanza interessante.
Il tempo stava passando abbastanza in fretta tra annedoti, giochi per farci ricordare le date e spiegazioni.
«Quando avvenne la scoperta dell'America?» mi domandò, semplice.
«12 Ottobre 1492.» risposi prontamente, quella era una delle domande più semplici che potesse mai farmi.
Subito dopo di me, continuò con le domande con il resto della classe.
Bussarono alla porta, la prof diede il permesso di entrare e dalla porta sbucò la testa di Julie e Eleonor.
Che ci facevano loro lì? Ma oggi nessuno aveva lezioni da seguire?
Prima per i corridoi incontrai Zayn, ora loro. 
«La signorina Harrison può uscire? Abbiamo il permesso per essere esonerata dalle lezioni.» permesso? Allora, qualcosa di buono accade ogni tanto. Ormai avevo perso anche le speranze.
«Chi l'ha firmato?» Julie glielo fece vedere.
«La signorina Nolan, la segretaria.» Kate e la professoressa erano molto amiche, avevano all'incirca la stessa età e ogni tanto capitava che le incontravo insieme a parlare del più e del meno.
«Va bene, Harrison puoi andare.» è da quando sono entrata in questo edificio che non faccio altro che sentire pronunciare il mio cognome. Presi i miei libri, la matita e mi alzai. 
Cercavo lo sguardo di entrambe le mie amiche per avere spiegazioni, nessuno delle due però mi guardava in quel momento.
Appena mi trovai fuori dalla classe, chiesi il motivo.
«Oggi abbiamo i provini, dobbiamo preparare tutto e Kate mi ha dato l'ok all'ennesimo "Ti prego!"» Julie riusciva ad essere anche molto convincente. Aveva detto che avevamo i provini oggi? Ma non erano giovedì?
Chiesi delucidazioni. «Sì, ma c'è la partita.» e quindi? «E noi dobbiamo provare la coreografia prima.» mi informò la bionda.
Ah ecco, ma c'era un problema! Io oggi non potevo, ero in punizione.
«Devo farmi un'ora con Durbey.» Durbey era il professore che si occupava delle detenzioni, insegnava matematica ed era molto noioso.
Però in confronto alla mia professoressa di matematica, era più preparato e metteva voti più alti.
«Che hai fatto?» mi guardò sconvolta Eleonor, si ci doveva ancora abituare.
«Me ne sono andata dalla classe.» era molto più sconvolta di prima.
«Va bene, faremo la prima mezz'ora senza te.» pensavo che l'avrebbe spostato, ma lei non aveva letto gli ultimi candidati? «Poi allora tu e Zayn ci raggiungete in palestra.» ok. Zayn? Che c'entrava lui? «Anche lui ha un'ora con Durbey.» mi battei una mano abbastanza forte sulla fronte. Anche lui era dal preside, ci aveva dato le stesse punizioni.
Tra una chiacchera e l'altra, eravamo già arrivati alla bacheca scolastica. C'erano una trentina di nomi.
La presero per vedere chi dovevamo provinare, non si aspettavano di certo gli ultimi cinque nomi.
«Si sono iscritti?» domandò confusa Eleonor.
Dovevo dirlo che ero stata io? Sì, tanto uscirà la verità prima o poi, era tanto meglio fin da subito.
«Sono stata io. Sono bravi e potrebbero alternarsi con i Red Fire.» quest'ultimi erano un gruppo di quattro studenti che suonavano bene e che si erano guadagnati un po' di popolarità con la loro musica nelle feste.
«Non ne saranno d'accordo.» disse Julie, speravo solo che non se la prendessero più di tanto.
«Forse dovevi chiedere prima cosa ne pensavano.» le diede ragione Eleonor.
«Ormai sono iscritti, non possiamo cancellare i loro nomi.» confermò Julie i miei pensieri.
Non si poteva tornare indietro.
«C'è un problema.» mi ricordai in quel momento che qualcuno non poteva cantare oggi. «Harry sta male.»
«Non arriveremo a fare tutti oggi, loro essendo gli ultimi nella lista lo faranno domani. Ora andiamo a preparare tutto e dobbiamo informare i primi quindici della lista.» Harry doveva mangiare quel brodo a qualunque costo, lo imboccherò io se sarà necessario.
 

 

Pov Julie

«Ehi.» sobbalzai per lo spavento, chi cavolo era? 
Quando mi voltai, trovai una testa bionda che si beffeggiava di me. Ma perchè me lo ritrovavo ovunque?
«Horan, non rompere le balle.» ero irritata. «E non prendermi per il culo!» non sopportavo chiunque lo facesse.
«Che fai qui?» ignorò tutto ciò che gli avevo detto, rompendomi le balle appunto.
Se facevo finta di non sentirlo, se ne sarebbe andato? No, lui ripetè la domanda con lo stesso tono calmo di prima. 
Dovevo rispondere oppure me l'avrebbe chiesto all'infinito. «Cerco delle cose per il ballo.» cosa potevo cercare in uno sgabuzzino? «E tu?» lui non doveva essere lì, doveva avere trigonometria, non che sapessi il suo orario.
«Ti cercavo.» mi aspettavo mille risposte diverse ma non quella.
Perchè mi stava cercando? Io non potevo perdere tempo inutilmente.
«Mi hai trovata.» gli feci un applauso. «Ora puoi andare.» sapevo di risultare scontrosa ma non avevo voglia di parlare con lui.
«Secondo te ti cercavo solo perchè avevo voglia di vederti?» domandò divertito.
Scossi la testa. «No, perchè ti piace farmi perdere tempo... ma io ho un'organizzazione da portare avanti e tempo non ne posso perdere.» presi degli addobbi degli anni precedenti e iniziai a scartare quelli che potevano andare bene a quelli che assolutamente erano da richiudere dentro la scatola.
«Ti devo parlare.» disse dopo qualche minuto.
Gli feci segno di continuare. Che aveva da dirmi da non poter rimandare?
«Io non canterò, da quella lista puoi pure togliere il mio nome.» come aveva saputo? Ancora non era stato annunciato nulla.
«Ormai è stata ritirata.» era intonato, qual era il problema?
«Non mi presenterò.» non faceva di certo un dispetto a me, non ero stata io a mettere il suo nome e quello degli altri quattro su quella lista. 
«Non mi fai un dispetto, anzi almeno non dovrò sentire la tua voce per tutta la sera.» per orgoglio avrebbe anche potuto accettare. «Joyce ci teneva e per questo vi ha iscritti.» Joyce era anche un suo punto debole, a quel nome sembrò convincersi almeno un po'.
Mi dava fastidio la sua reazione appena sentì il nome della mia amica.
Presi tutto ciò che mi serviva e me ne ritornai in palestra, sapevo che si sarebbe presentato.




Note dell'autrice super-ritardataria:
Ciaooo *si va a nascondere* vorrei scusarmi per il ritardo enorme, è quasi un mese che non aggiorno. I motivi sono due:
-La scuola fino alla fine mi ha tolto tutto il tempo a disposizione
-La connessione internet se n'è andata in vacanza, non so neanche dove o.O (oggi mi si è accesa la lampadina e grazie al mio cellulare ho internet sul computer) xD
Maaa comunque, non so quando ritornerò con il prossimo, sempre colpa della connessione .-. però lascerò uno spoiler!
Joyce evita Zayn, geniale questa ragazza? ahahahahahha purtroppo non sa che fare, non vuole fare un torto al suo ragazzo oltrepassando i limiti con il migliore amico di lui! :D
Niall e Julie che si punzecchiano, quanto sono adorabili?! Lei pur di convincerlo, tira in ballo Joyce ahahahahha astuta lei :P

Ringrazio tutte le persone che hanno inserito questa storia tra le seguite/preferite/ricordate e
Vale_lightblue che recensisce sempre. La ringrazio soprattutto perchè mi ha ascoltata in questo periodo che non è stato particolarmente bello per me.

 
GRAZIE VALE, TI VOGLIO BENE <3

 
Spoiler:
«Jacob mi ha invitata ad andare al ballo.» rispose la bionda.
Lo sguardo di Niall era indecifrabile, non riuscivo a captare neanche cosa stesse provando. Però ero sicura che non ne fosse contento, anzi il contrario.
«Ah. Mi sta sulle palle, quello.» Zayn sapeva dire qualcosa di giusto ogni tanto. 
«Vi siete messi tutti d'accordo contro di me?» beh, in effetti eravamo in due.
«Io non ho ancora espresso il mio parere.» rispose prontamente El. «Ma secondo me hanno ragione.» 
Julie fulminò a tutti e tre. «Lo diciamo per il tuo bene.» continuò El.
«Se non ricordo male...» Zayn si interruppe subito dopo per pensare. «Niall, ma una volta non avete litigato per Meagan Tyler?» 
Meagan Tyler, tasto dolente per Julie.



Piaciuto lo spoiler? Che significa? 
Me lo dite tramite una recensionina? :')

Abbigliamento: http://www.polyvore.com/capitolo_26/set?id=74365820 (Joyce-Julie)
 

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


Capitolo 27

Pov Joyce

Ieri avevamo avuto la prima serie di provini, c'era qualcuno bravo ma noi più che solisti cercavamo una band.
I miei amici non appena avevano saputo di essere in quel foglio tra gli iscritti, se l'erano presa con Julie pensando che fosse stata lei e la bionda aveva spiegato subito chi aveva fatto tutto e non mi avevano risparmiata completamente.
Mi avevano detto che dovevo prima consultarli, che non dovevo prendere decisioni a mio piacimento.
L'unico che non disse nulla? Niall.
Harry nonostante si trovasse a casa, l'aveva saputo e la stessa cosa fu per Louis.
Tutti infine avevano deciso in comune accordo di non presentarsi.
Ed ora io, Eleonor e Julie eravamo dietro un bancone a provinare i penultimi della lista sapendo che sarebbero stati gli ultimi.
Questi che si stavano esibendo per noi erano bravi, forse la scelta sarebbe ricaduta su di loro.
«Bene, grazie.» li interruppe Julie. «Vi faremo sapere.» loro annuirono e andarono dietro le quinte del palco dell'auditorium.
«Che ne pensate?» la bionda si rivolse a me e Eleonor.
«Per me sono bravi.» rispose Eleonor, concordai. Sembrava d'accordo con noi anche Julie.
Avevamo anche finito e stavamo per alzarci per andarcene ma fummo interrotti da Julie che sorrise entusiasta.
«Che succede, bionda?» sorrideva davanti al display del suo I-phone, era quasi ipnotizzata.
Me lo mostrò incapace di aggiungere altro. Un messaggio da Jacob Mitchell.
Le aveva chiesto di accompagnarlo al ballo.
Sarei stata felice se non sapessi le intenzioni che potrebbe avere quel ragazzo.
Julie gli andava dietro dal primo anno e lui non l'aveva mai notata, perchè la cercava proprio ora che era la rappresentante degli studenti?
Lui era all'ultimo anno e in quella scuola era abbastanza popolare sia perchè era bravo a football sia perchè ha fatto per tre anni di seguito il protagonista dello spettacolo teatrale di fine anno.
Per me le intenzioni del ragazzo non erano del tutto convincenti, lui aveva sempre avuto ragazze popolari. Era stato, anche se per poco, con Brianne.  
Ora anche Julie era abbastanza popolare, lo era anche prima, ma ora aveva anche una carica importante in quella scuola e lui ne voleva sicuramente approfittare.
«Rifiuta!» dissi, le smontai tutto l'entusiasmo solo con una parola.
«Non ci penso proprio.» mi contraddì. «Aspettavo questo momento da tre anni ed ora che è arrivato...» fummo interrotti da Liam che entrò proprio in quel momento con Zayn.
«Siamo in ritardo?» mi disse il mio fidanzato sorridendo e venendomi vicino. Mi diede un bacio a stampo e salutò con un cenno della mano alle altre due. 
Mentre Liam mi baciò vidi Zayn voltarsi dal lato opposto. Non gli diedi importanza.
Il mio obbiettivo era evitarlo il più possibile, lui salutò tutti eccetto me.
Liam era sorpreso, era abituato nell'ultimo periodo a vederci scherzare e ridere come due bambini e ora invece c'era il gelo tra di noi. «Che...?» Liam non sapeva come continuare.
«Nulla.» risposi prontamente.
«Chiedilo a lei.» Zayn sovrastò le mie parole con la sua voce.
Prima che incominciassimo a litigare, cambiai discorso. «In ritardo per cosa?»
«Per cantare.» sorrisi, non erano tutti e cinque però.
«Non potete cantare senza di me.» mi voltai e vidi che alle mie spalle c'era Louis. 
Eleonor gli andò in contro e non appena smisero di fare i fidanzatini "pucci-pucci", lui salutò anche noi.
Non erano tutti ma più della metà aveva deciso di partecipare.
«Aspettate!» da sopra il palco comparve Harry. «Nella band non può mancare uno riccio.» mi misi a ridere.
Erano in quattro, mancava solo Niall. «Dovrebbe arrivare Niall ma non canterà, non vuole.» non  appena Harry finì di parlare, fece il suo ingresso il biondo irlandese.
«Non contate su di me, vi sosterrò e basta.» ma si erano messi d'accordo per venire qui, oltretutto anche in ritardo.
Se non fosse arrivato quel messaggio a Julie, noi ce ne saremo già andate.
Louis, Liam e Zayn salirono sul palco andando accanto a Harry e Niall invece si sedette accanto a me. Prendemmo posto anche io e le ragazze.
«Cosa ci cantate?» domandò Eleonor.
«Torn di Nathalie Imbruglia.» amavo quella canzone, avevano fatto una scelta più che giusta.
«Niall, sei sicuro?» domandò Julie, mi sorprendeva. Davvero si stava preoccupando per lui? «Perchè se dopo cambi idea, puoi scordartelo di partecipare!» Ah, era sempre la solita.
Niall sembrava indeciso, sapevo che voleva accettare ma che allo stesso tempo voleva dire di no.
«Poi dovrai sopportarti tutta la sera Brianne.» constatai. Lui sbarrò gli occhi. «Sono dei vostri.» era così semplice convincerlo? 
Risi vedendo la sua espressione, i ragazzi erano contenti che il loro amico non li avrebbe abbandonati.
 
 Nothing's fine
 I'm torn
 I'm all out of faith, this is how I feel
 I'm cold and I am shamed
 Lying naked on the floor
 Illusion never changed
 Into something real
 I'm wide awake and I can see the perfect sky is torn
 You're a little late I'm already torn.
 
«Va bene così.» li interruppe Julie. Erano bravi, perchè non lasciarli continuare fino alla fine? «Siete bravi, vi faremo sapere ed io ora vado a casa a pranzare. Zayn mi dai un passaggio?» 
«Mi spiace, Niall me l'ha chiesto prima.» Julie sbuffò.
«Io aspetto Josh, vieni con me?» domandai. 
«Va bene.» non rifiutava mai. «Avete visto Jacob Mitchell per i corridoi?» domandò Julie a tutti i presenti in quella sala.
Nessuno pareva averlo visto, meno male! «Ma hai davvero intenzione di accettare?» mi stavo comportando un po' da stronza perchè sapevo quanto avesse aspettato quel momento ma cercavo di proteggerla da quello che si poteva rivelare qualcosa di falso.
«Di accettare chi o cosa?» chiese Zayn curioso, Niall sembrava che volesse dire qualcosa ma rimase in silenzio attento a non perdersi nessun dettaglio.
«Jacob mi ha invitata ad andare al ballo.» rispose la bionda.
Lo sguardo di Niall era indecifrabile, non riuscivo a captare neanche cosa stesse provando. Però ero sicura che non ne fosse contento, anzi il contrario.
«Ah. Mi sta sulle palle, quello.» Zayn sapeva dire qualcosa di giusto ogni tanto. 
«Vi siete messi tutti d'accordo contro di me?» beh. in effetti eravamo in due.
«Io non ho ancora espresso il mio parere.» rispose prontamente El. «Ma secondo me hanno ragione.» 
Julie fulminò a tutti e tre. «Lo diciamo per il tuo bene.» continuò El.
«Se non ricordo male...» Zayn si interruppe subito dopo per pensare. «Niall, ma una volta non avete litigato per Meagan Tyler?» 
Meagan Tyler, tasto dolente per Julie.
Non sapevo bene per quale motivo la odiasse, non me l'aveva mai spiegato ma la odiava dalle elementari.
«Sì.» annuì concentrandosi subito dopo su Julie. Lei voltò il suo viso altrove, molto probabilmente sentendosi osservata da tutti.
Non so per quale motivo ma adesso pensavo che Niall non solo sapesse già dell'antipatia nei confronti di Meagan ma che era anche a conoscenza del motivo.
«Era la sua fidanzatina! Vero piccolo Niall?» lo prese in giro Harry, Niall cambiò colore al suo viso, era diventato molto simile ad un pomodoro.
«E poi vi chiedete come fa a stare con Brianne! Già da piccolo si vede che aveva gusti di merda.» lo provocò Julie. E chi se no?
Niall la guardò risentito. «Intanto lei mi è stata amica, c'è sempre stata in quel periodo quando io avevo bisogno...» era ovvio che si riferisse al divorzio dei suoi, era avvenuto qualche anno prima che arrivasse in Inghilterra.
«E con questo?» ora sarebbe iniziata un'altra inutile litigata. «Lo sai che è colpa tua se io non c'ero.» e le cose si facevano più interessanti, per la prima volta stavano parlando del perchè non erano più amici. Non era mai successo.
«Non volevo litigare con nessuno delle due. Pensavo che poi avremo chiarito.» nessuno di noi aveva il coraggio di dividerli, eravamo tutti pronti ad ascoltare ogni singola parola per capire anche noi ciò che per molti anni c'era stato tenuto nascosto.
«Chiarito? E allora perchè non sei mai venuto a scusarti?» erano uno di fronte all'altra e si fronteggiavano, si guardavano e nessuno cedeva e calava lo sguardo.
Niall sembrava preso in contropiede, forse neanche lui sapeva perchè non si era mai scusato. E poi per cosa doveva? Era questa la vera domanda per noi ignari della situazione.
Cercavo con lo sguardo Liam per capire se lui ne fosse a conoscenza, sembrava saperne meno di me così come tutti gli altri.
«Mi hai sempre evitato.» finalmente il biondo rispose.
«Avevamo litigato, credevi che ti avrei parlato come se nulla fosse?»
«Avevamo sette anni.» l'unica cosa che sapevamo tutti e che avevano litigato a sette anni e poi avevano sempre sviato il discorso con frasi del tipo "non me lo ricordo..." e invece se lo ricordavano benissimo.
«Non è una scusa.» disse, prese la sua borsa. «Hai preferito tu buttare la nostra amicizia nel cesso...» il suo tono era risentito ma con un filo di disprezzo. «Tuo fratello è già qui?» poi mi chiese.
Proprio in quel momento mi arrivò un messaggio di Josh. *Ritardo di quindici minuti.*
«No, ritarda un po'.» 
«Andiamo fuori ad aspettarlo...» mi propose.
Non ebbi neanche il tempo di darle una risposta. «Aspetta, ci potete lasciare due minuti soli?» chiese Niall a tutti.
«Per quanto mi riguarda, il discorso è chiuso.» nonostante volessi rimanere per ascoltare e capirne di più, me ne andai.
Era più giusto così, avevano davvero il bisogno di parlarne. La stessa cosa la fecero gli altri.
«Avevo detto che il discorso era chiuso.» furono le ultime parole che sentì pronunciare dalla bionda.
 
 
 
 

Pov Julie

Non volevo parlarne e nonostante tutto mi avevano lasciata sola con lui.
«Invece non abbiamo finito.» mi riscosse dai miei pensieri, Niall.
«E cosa c'è ancora da dire?» domandai.
«Perchè te la sei presa così tanto? Ero amico di tante altre persone però l'unica amicizia che non ti è mai andata bene è stata proprio quella con Meagan. Perchè?» Perchè? Boh, lo volevo sapere anche io.
*Lo sai, ma non glielo vuoi dire.* quella vocina era insopportabile e spuntava sempre nei momenti meno opportuni. 
«Mi dava fastidio.» risposi. 
*Sii sincera.* sono stata sincera.
*Non è vero.* Sì, invece.
«Potevi anche dirmelo.» ma gliel'avevo sempre detto! 
«Come se non te lo avessi mai detto.» risposi, ero già stufa di quella conversazione.
Non avrebbe portato a nulla di buono.
«Io...» lasciò la frase incompleta.
«Tu... Cosa?» domandai, volevo sapere cosa stava per dire ma evidentemente non lo sapeva neanche lui perchè non mi sapeva dare neanche una risposta.
«Lascia perdere...» rispose infine. Eh no! Quella conversazione non volevo farla IO. 
Lui ora non poteva chiuderla così. Era meglio uscirsene con la verità, mi sarei tolta un peso.
Anche se avevo paura a dirla, non l'avevo neanche ammessa a me.
«Il vero motivo per cui mi stava antipatica...» si bloccò e metà tragitto. Si voltò sperando che ne uscisse la verità. «è perchè...» era difficile più del previsto.
«Perchè?» era curioso, sperava che mi decidessi a parlare al più presto.
«Perchè mi piacevi Niall.» dissi tutto in un fiato, speravo solo che non avesse capito ma non fu così. Ripresi la parola. «Ma tu non facevi altro che dare attenzioni a lei, mi dava fastidio.» era vero, quando si diceva la verità... una si sentiva molto più leggera.
«Ma tu lo sai che...» lo interruppi.
«No, fammi finire...» era meglio che dicevo tutto ora, prima che me ne sarei pentita. «E quella volta che tu scegliesti lei invece che me...» mi ero sentita tradita, la seconda scelta, la ruota di scorta, una nullità. «è stata quella la goccia a far traboccare il vaso. Tu avevi preferito lei...» 
«Perchè pensavo che con te avrei chiarito, il legame che avevo con te era più forte.» e allora perchè aveva preferito lei? «Pensavo che avresti capito.» Cosa dovevo capire? Che lei era più importante per lei? Che quella stronza fosse più importante di me? L'avevo capito.
«Ti sbagliavi.»
«Ne ho anche pagato le conseguenze.» sospirò. «Credi che qualcosa si può sistemare?»
«Forse è meglio di no.» non volevo che diventasse "di nuovo" mio amico, poi dopo avremo dovuto affrontare un altro discorso che poteva dividerci di nuovo. Non ne avevo voglia, nè forza.
«Perchè?» domandò non capendo.
«Perchè non saremo mai quelli di un tempo.» anche se mi sarebbe piaciuto, era sempre meglio non tentare.
Forse sembrò capire. «Ti riferisci a questo?» stava per avvicinarsi ma lo allontanai, non volevo baciarlo.
Era sbagliato, come erano sbagliati tutti gli altri baci che avevo confessato a Joyce.
«é meglio non ripetere neanche questo errore.» ci rimase male per l'ultima parola.
«Lo consideri un errore?» chiese, appunto. Annuì, che altro dovevo fare? «Sappi che per me non lo è mai stato.»
Dopo quella frase avevo davvero voglia di buttarmi tra le sue labbra ma non potevo, avevo detto di no e così sarebbe stato.
«Mi piacevi anche tu...» rivelò. 
«Julie, mio fratello ci sta aspettan... Ho interrotto qualcosa?» ci allontanammo spontaneamente non appena entrò Joyce.
«No, tranquilla.» presi la mia borsa, quella che avevo preso qualche minuto prima per andarmene, «Abbiamo finito di parlare.» e mi diressi all'uscita.
«Ciao Niall.» lo salutò lei.
«Ciao.» ricambiò.
Noi non avevamo altro da dirci, avevamo giò detto abbastanza.
Stavamo per dirigerci verso la macchina di Josh però Joyce si fermò a metà strada. «Sei sicura che non vi ho interrotto?» 
«Sì, non c'era altro da dire.» mi aveva salvata, non sapevo come rispondergli.
«Mi racconterai?» la curiosità la stava divorando.
«No, lo sai.» anche se poi sarebbe stato un sì.
*Verrò al ballo con te.* inviai un messaggio di nascosto a Joyce dopo essere salita in macchina ed aver salutato suo fratello.
Avevo accettato di andare al ballo con Jacob Mitchell.


 

Note dell'autrice:

Ciaaao! Come va?!
Io bene, ma non interessa a nessuno quindi passiamo al capitolo! :)
Vi è piaciuto? Me la lasciate una piccola recensione?
Vi è piaciuto il momento Nulie? E la canzone Torn penso che era d'obbligo inserirla, da lì tutto è iniziato **
Vi lascio un piccolo spoiler!
Oggi sono di poche parole! :D
Per chi la segue, entro domenica aggiornerò il prossimo capitolo di When nothing goes right, go left.


Spoiler:
«Sì, dovete portare delle canzoni vostre.» ripetè Julie per la millesima volta a tutti quanti, soprattutto ai ragazzi. «I Red Fire faranno così.»
«Noi non abbiamo nessuna canzone.» le fece notare Harry.
«La scriverete.» per Julie era tutto semplice. Come potevano scrivere circa sette canzoni in una settimana?
«Ma dieci sono troppe.» constatò Liam. «Al massimo potremo scriverne una.»
Julie si sedette più comoda sulla poltrona, in braccio teneva stretta mia sorella e le accarezzava i capelli. Stranamente non era accanto a Harry o a Louis.
«A questo ho già pensato io.» si era già preparato tutto, nessuno poteva dissuaderla adesso. 

L'abbigliamento: Capitolo 27
 

Al prossimo!
ValeA <3

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


Capitolo 28

Pov Joyce

«Sì, dovete portare delle canzoni vostre.» ripetè Julie per la millesima volta a tutti quanti, soprattutto ai ragazzi. «I Red Fire faranno così.»
«Noi non abbiamo nessuna canzone.» le fece notare Harry.
«La scriverete.» per Julie era tutto semplice. Come potevano scrivere circa sette canzoni in una settimana?
«Ma dieci sono troppe.» constatò Liam. «Al massimo potremo scriverne una.»
Julie si sedette più comoda sulla poltrona, in braccio teneva stretta mia sorella e le accarezzava i capelli. Stranamente non era accanto a Harry o a Louis.
«A questo ho già pensato io.» si era già preparato tutto, nessuno poteva dissuaderla adesso. «Ognuno di voi ne scriverà una. Scrivete di qualsiasi cosa. Amore, amicizia, tradimenti, calcio, cibo... insomma, su qualsiasi cosa!» alla parola cibo a Niall gli si illuminarono gli occhi. «Io, Joy, ed El vi possiamo aiutare e se qualcuno, tipo Harry, ha soldi da spendere per chiamate lunghissime, può contibuire anche Sophie.»
«Ed io?» domandò mia sorella. 
Julie le sorrise dolcemente, facendole una carezza sulla guancia e dandole un piccolo bacetto sulla fronte. «Soprattutto potete contare dell'aiuto di Hailey.»
«Io mi avvalgo del suo aiuto!» disse Harry avvicinandosi da mia sorella e prendendola in braccio, togliendola dalle gambe di Julie che lo guardò male.
I miei amici adoravano più mia sorella che me. 
Hailey sorrise e Harry se la portò alle spalle facendola girare per tutta la stanza.
«Mi chiedo chi dei due abbia cinque anni.» sussurai ma fui sentita lo stesso da tutti.
Zayn era stato in silenzio per tutto il tempo e solo in quel momento alzò la mano per parlare, non eravamo mica a scuola.
«Zayn?» Julie gli cedette la parola.
«Io avrei una canzone... Si chiama Up all night.» come faceva Zayn ad avere una canzone? Che nascondesse una vita segreta da rockstar, come Hannah Montana? E se fosse partito per questo in America, e se il lavoro dei genitori era solo una copertura? Ok, ho visto troppe serie televisive ma soprattutto troppe puntate di Hannah Montana.
«Perchè?» domandò Niall incuriosito.
«Perchè inAmericafacevopartediunaband.» non avevo capito nulla delle sue parole, aveva parlato troppo velocemente.
Tutti avevamo una faccia confusa, Harry e Hailey si erano anche fermati curiosi di sapere cosa avesse detto Zayn.
«Fantastico! Ma ne avete fatta solo una?» Julie l'aveva capito? Come diamine aveva fatto?
«Sì.» si limitò a rispondere.
«Ehm per noi semplici umani... Potreste dire di che state parlando?» domandò Eleonor.
«Faceva parte di una band.» rispose prontamente Julie. «Canta un pezzo di questa canzone.» scosse la testa. Non ne aveva nessuna intenzione.
Tutti però cercarono di convincerlo e alla fine cedette. Sempre grazie a mia sorella!
Quella bambina aveva un potere strano su tutti loro.
Katy perry is on replay, 
She's on replay 
DJ got the floor to shake 
The floor to shake 
People going all the way 
Yeah, all the way 
I'm still wide awake
«Continua...» gli impose Julie. Le stava piacendo.
 
I wanna stay up all night 
And jump around until we see the sun 
I wanna stay up all night 
And find a girl and tell her she's the one 
Hold on to the feeling 
And don't let it go 
Cause we got the flow now 
Get out of control 
I wanna stay up all night 
And do it all with you
«Basta.» si bloccò ad un certo punto.
Dovevo ammettere che era davvero bravo a cantare e la canzone era davvero bella. 
«Va benissimo. Mi piace!» annunciò entusiasta Julie, oggi era particolarmente strana.
Non si era ancora incazzata con nessuno. Neanche con Niall. Chissà cosa si sono detti ieri a scuola, ancora la bionda non aveva parlato e col biondo non avevo avuto ancora occasione di parlare.
La curiosità mi stava divorando. 
«Ne mancano solo nove. Ringraziate Zayn.» certo perchè una in meno cambiava tutto.
Mi chiedevo una cosa.
Canzoni ne servono dieci, una c'è l'hanno già, nove devono essere ancora create e loro sono cinque. E le altre quattro chi le scrive?
Arrangiamenti, testi e melodie non piovono mica dal cielo.
Non le dissi nulla, poi ci avremo pensato almeno che lei non avesse pianificato anche quel particolare.
«Iniziamo anche adesso.» aveva davvero deciso già tutto. «Io con Liam, lavoro solo con persone intelligenti.» ecco la Julie stronza, avevo capito il motivo della sua scelta.
Così io non potevo lavorare con lui e per spingermi a collaborare con Zayn, per farci chiarire.
Liam non disse niente. «Non ti dispiace?» chiese soltanto se mi andasse bene.
Non ebbi neanche il tempo di dire qualcosa che Julie mi anticipò. «Casomai lei può aiutare Zayn.»
Liam mi aveva promesso molto tempo fa che non sarebbe stato geloso e quindi si trovò costretto ad accettare, io non potevo rifiutare perchè si sarebbe insospettito e Zayn non era di certo il ritratto della felicità dopo averlo saputo.
«Ok.» dicemmo io e Zayn all'unisono, a quanto pare non c'era altra scelta.
***
Erano tornati tutti a casa da tre ore ormai, io stavo ripassando o almeno ci stavo provando a ripassare delle formule matematiche.
Stavo aspettando che Zayn arrivasse, avevano deciso di iniziare il più presto possibile per finire prima, o almeno io volevo che fosse così.
Suonarono il campanello, forse era già arrivato.
Mi arrabbiai dopo l'ennesima volta che sbagliai la formula e presa dal nervoso tirai il libro verso la parete, accanto alla tv. Lasciai perdere e decisi di andare ad aprire a Zayn.
«Entra.» gli dissi, ai suoi occhi dovevo apparire un mostro.
Avevo i capelli legati in malo modo, il trucco era andato a farsi benedire e beh, ero vestita come stamattina.
«Wow. Il libro spiccicato alla parete!» osservò, quando si accorse che era di matematica, non ne fu neanche tanto sorpreso. «Scontro fra titani, eh?» risi, a volte era proprio stupido ma era pur sempre simpatico.
Era davvero uno scontro fra titani. Io non capivo la matematica e la matematica non si faceva capire da me. Grandioso, direi!
«Odio la matematica.» grugnì. Questa volta si mise a ridere lui, era davvero così buffa la mia espressione?
«Ti avevo offerto il mio aiuto. Però tu...» lasciò la frase in sospeso.
«Ehm...» non sapevo che dire, pensavo che già sapesse perchè avevo trovato mille scuse per rinviare sempre.
«Vedi che ho capito...» mi voltai verso di lui, pensavo che non avesse capito nulla. «Non accadrà più.» avevo la certezza che ha capito tutto davvero.
Non sapevo che dirgli, era ovvio che non doveva succedere più. E in fin dei conti non era neanche successo nulla.
Feci un sorriso di circostanza.
«Beh, iniziamo?» annuì. Gli feci segno di seguirmi ed arivammo in camera mia, aprì la porta ed entrammo nella stanza.
«Vado a prendere delle penne.» mia sorella le aveva di tutti i colori e di tutti i tipi, non se ne sarebbe neanche accorta se gliene avessi presa una. Inoltre lei non c'era e quindi ne potevo approfittare a maggior ragione. «Nel cassetto della scrivania c'è un quaderno, puoi prenderlo?»

 

Pov Zayn

Feci come mi aveva detto, mi avvicinai alla sua scrivania e aprì il cassetto. Cercai e trovai due quaderni, uno era piccolo e rilegato in stoffa viola e al centro era riportato il suo nome, sotto "Joyce" c'era scritto "Non azzardarti a toccarlo se ci tieni alla tua vita." e poi c'era un altro quaderno di media grandezza. 
Avevo capito che il quaderno che intendeva lei era il secondo ma io ero tentato di prendere il primo, il diario.
Ero curioso di sapere cosa avesse potuto scrivere, se in qualche pagina parlava di me o conoscere un po' più lei. Non siamo partiti mai col piede giusto e quando sembrava che stesse nascendo un'amicizia, eravamo tornati al punto di partenza. Sembravamo di nuovo due sconosciuti. 
Di solito non mi interesseva invadere la privacy della gente, anche Safaa ha un diario ma non ho mai sentito il bisogno di aprirlo e leggere qualche pagina.
Stavo per prenderlo ma in quel momento arrivò Joyce con in mano due o tre penne, cambiai idea e presi quello giusto.
«Hai idee?» domandai.
«No, tu?» scossi la testa.

 

Pov Niall

Now that you can't have me
You suddenly want me
Now that I'm with somebody else
You tell me you love me
I slept on your doorstep
Beggin' for one chance
Now that I'm finally moved on
You say that you missed me all along
Iniziai a canticchiare mentre annotavo tutto in un taccuino.
Avevo pensato alla melodia per tutto la strada del ritorno dopo essere stato da Joyce e mi ero deciso di provarla, non appena arrivato, con la mia nuova chitarra.
Dopo aver suonato i primi accordi, le parole erano venute fuori da sole e così come tutto il pezzo.
Who do you think you are
Who do you think I am
You only love to see me breakin'
You only want me 'cause I'm taken
You don't really want my heart
No, you just like to know you can
Still be the one who gets it breakin'
You only want me when I'm taken
Continuai a scrivere e cantare, stava anche andando meglio del previsto.
Se continuavo così nel giro di qualche ora la canzone era completa.
Non sapevo il perchè di quelle parole, sapevo solamente che non c'entrava nulla con Brianne. Quanto ripetevo quelle parole, la mia mente per una frazione di secondo pensava a Julie.
Ieri, dopo tanto tempo, avevamo parlato. Avevo cercato di chiarire le incomprensioni di tutti quegli anni e lei si è voluta tirare indietro. Ha preferito che rimanesse tutto come è già.
Sentì il cellulare vibrare dalla mia tasca, lo presi. 
Era un messaggio: Brianne.
*Amore domani shopping e non prendere impegni! xx*
Sbuffai, avrei voluto dire di no ma avrei dovuto sopportare anche i suoi tentativi per convincermi.
*Ok, a domani* risposi freddamente.
Preferì ritornare alla canzone.
Pov Joyce
«Ok, così può andare.» dissi, non faceva proprio schifo. «Canta e vediamo.» 
«Canta insieme a me.» sì, certo. Così sarebbe stata la volta buona che i miei vicini di casa mi eliminerebbero dalla faccia della terra.
«No, è meglio di no.» ci tengo alla mia vita, sono ancora giovane. «Sono stonatissima.»
«Allora sono io che ricordo male?» lo guardai confusa. «Io mi ricordo di una bambina alta la metà di me, con i capelli scuri e mossi che cantava ogni recita di natale a scuola.» e poi ci sono quelle cose che vorresti fossero dimenticate e puntualmente qualcuno se le ricorda.
«Ma è stato molto tempo fa.» mi fece segno di smetterla
Circles, we going in circles
This is all it makes us
We know every takes us we’ve been before
Closer, maybe looking closer
There’s more to discover
Find that what went wrong without blaming each other
mi arresi ed iniziai a seguirlo, sapevo di star per rovinare la canzone.
Think that we got more time
One more falling behind
Gotta make up my mind
Over full play, play, play all the same old games
And we Wait, wait, wait for the interchange
I’m with take, take, take it for granted
That will be the same
But we’re making all the same mistakes
Era tutto quello che eravamo riusciti a scrivere, era già tanto per aver iniziato solamente da due ore.
«Non è male.» constatai.
«Neanche la tua voce è male.» si complimentò.
Sorrisi flebilmente. Sì, forse aveva ragione. Rispetto a mio fratello Josh ero una cantante professionista, lui quanto cantava sembrava una scimmia urlatrice.
«Va beh, è tardi.» si alzò e posò tutto ciò che aveva nelle mani sul mio letto. «Devo andare.» mi alzai anche io e decisi di accompagnarlo alla porta.
«Zayn?» lo fermai non appena stava per richiudere la porta.
«Dimmi.» 
«Ti scoccia aiutarmi in matematica?» domandai. «Sono davvero disperata.» feci la miglior faccia da cucciola che era nelle mie capacità.
«Nessun problema. Già ti avevo offerto il mio aiuto.» disse tranquillamente e poi si allontanò salutandomi con un cenno della mano.



 

Note dell'autrice:

Ciaooooo :) 
sono in ritardo e oltretutto mi presento con un capitolo così corto che non può essere neanche definito tale! Ma va beh, cercherò di aggiornare il prossimo al più presto **
Non ho molto da dire, inoltre ho tante cose da fare! :)
Ma quanto può essere bella best song ever??? **


abbigliamento: http://www.polyvore.com/capitolo_28/set?id=75637412
 
Alla prossima!
ValeA <3

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


Capitolo 29

Pov Zayn

 
*...
«Ehm scusa...» ricevetti l'attenzione da una ragazzina, per mio sfortuna era quella ragazzina.
Non appena mi vide non riuscì a trattenere un sorriso, era contenta che le stessi parlando. Ero sempre scappato da lei, lo avrei fatto molto probabilmente anche oggi se non avessi visto che il suo diario era caduto dal suo zaino. «Hai perso questo.» non appena glielo consegnai, la sua espressione cambiò. 
Aveva capito perchè l'avevo fatta voltare verso di me, non voglio immaginare però cosa le sarà passato per la mente.
«Ah...» sembrava quasi delusa. Lo posò nel suo zaino e io feci per andarmene ma questa volta fu lei a fermare me. «Grazie Zayn.» scrollai le spalle e continuai per la mia strada.
Mentre sentì le sue amiche, una bionda e una rossa, richiamare la sua attenzione perchè stava perdendo tempo.
                                                                                                                                                                                                                                                   ...*
 
 
Sono consapevole che mi potrei mettere nei guai. Se Joyce venisse a sapere cosa sto facendo, cosa ho tra le mani, cosa leggerò quando arriverò a casa, non oso immagginare cosa poterebbe farne di me.
Non sono stato mai un tipo curioso, non ho mai letto le pagine dei diari delle mie sorelle eppure le occasioni non sono mai mancate. Il curioso del gruppo è sempre stato Louis, non io. E allora perchè avevo preso il diario di Joyce?
Non riesco neanche io a darmi una risposta perchè semplicemente non è nella mia natura impicciarmi.
Ero appena arrivato a casa, non salutai nessuno e mi diressi direttamente in camera mia. Stavo morendo dalla voglia di leggere quelle pagine.
Quello che avevo tra le mani è il suo diario segreto, lo stesso che perse un po' di anni fa e che io le riconsegnai.
Forse fu quella la prima vera volta che le parlai, gentilmente s'intende.
Ritornai alla realtà e mi buttai sul letto, aprì la prima pagina
 
 
                                                                         17/09/2007
Caro diario, 
questa è la prima volta che ti scrivo, prima non ho
mai sentito il bisogno di farlo ma ora sì, mi piace 
un ragazzo e non posso raccontarlo alle mie amiche.
Mi vergogno troppo. Racconterò a te di lui.
Lui si chiama Zain, strano nome vero? Però lui
preferisce sostituire la i con la y.
Zayn è bellissimo, l'ho visto per la prima volta ieri
in mensa e mi ha sorriso. Sì, perchè io sono sempre la
solita distratta e gli sono finita addosso.
Non mi ha detto nulla di scortese, è stao gentile nei
miei confronti. 
Che carinoooo! 
                                                           a presto, la tua Joyce.
 
 
Cercavo di ricordare quel giorno ma non mi venne nulla in mente, il vuoto più totale.
Peccato però, mi sarebbe piaciuto ricordare quel primo incontro-scontro.
Proseguì con le altre pagine e in una c'era incollata una mia foto e una sua e poi aveva aggiunto un enorme cuore rosso. Sorrisi, chissà se anche mia sorella che adesso ha la stessa età di Joyce quando iniziò a scrivere questo diario, pensa qualcosa di simile sul ragazzo che le piace.
Mi soffermai su un'altra pagina.
 
 
                                                                                                                                                     10/02/2008
Caro diario,
tra qualche giorno è San Valentino e io sono 
l'unica senza ragazzo tra le mie amiche. Sophie 
si è fidanzata con un ragazzo del primo superiore
un mese fa e Julie stava insieme a un ragazzo da 
tre giorni. Io voglio Zayn però per lui io non 
esisto. Vorrei tanto che lui si dichiari.
Devo essere realista,  a lui non piaccio.            
                                                      un abbraccio, Joyce.
 
 
 
                                                      02/06/2008
Caro diario,
Stasera c'è il ballo scolastico, è solo per i 
ragazzi dell'ultimo anno ma Julie e Sophie mi 
hanno convinta ad andarci con loro lo stesso, 
dicono che nessuno si accorgerà di noi. Lo spero!
Vedrò Zayn però non so cosa mettere, voglio fare 
una bella impressione. Voglio essere carina per 
una volta, purtroppo so che lui ci andrà con
Jessie Peters. Quella è molto più bella di me.
Lei è alta, bionda, occhi azzurri, tutto il
mio opposto.
                                         Adesso ti saluto, Joyce.
 
 
Jessie Peters, la mia prima cotta.
L'avevo del tutto dimenticato, non mi ricordavo quasi neppure più di lei. Ma che fine aveva fatto quella ragazza?
Mi ricordo che quel ballo fu un disastro, diedi il mio primo bacio ma non fu un granchè. Ne rimasi deluso.
Inoltre mi rifiutai anche di ballare, ero così scoordinato che non feci altro che pestare per tutto il tempo i piedi a Jessie. Quante ne sopportò quella sera quella povera ragazza.
Cercai qualcosa di più recente e con mia enorme sorpresa, lo trovai.
 
 
                                                           11/09/2012
Caro diario,
mi sembra stupido dopo tutti questi anni,
tornare a scriverti ma è ritornato. Penso sia
inutile specificare chi, questo diario era 
fatto su di lui. Sì, Zayn è tornato purtroppo.
Non ne sono felice proprio adesso che la mia
vita è tranquilla.
Ho degli amici fantastici, un fidanzato... tutto
ciò che ho sempre desiderato.
Sì, hai capito bene. Ho un fidanzato ed è 
nientepopodimeno che Liam, il migliore amico di
Zayn.
Io lo amo, è lui il mio primo fidanzato e nel mio
futuro non vedo altro ragazzo che non sia lui.
Dove sta il problema?
E se con il ritorno di Zayn, loro se ne andassero?
Intendo Louis, Harry, Niall e Liam. 
Sì, anche i primi tre ragazzi nominati sono miei 
amici. Strano, vero? 
Se mi abandonassero? Non posso perderli, gli 
voglio troppo bene per lasciarli andare.
Sono egoista, vero? La scelta se rimanere o meno 
spetta a loro.
                                                                   Un bacio, Joy.
 
Per questo si comportava in quel modo con me? Aveva paura che le portassi via gli amici?
Non lo avrei mai fatto, pensavo che mi odiasse per ciò che le avevo fatto passare e invece quello non ne aveva neanche menzionato.
Ero sempre più curioso di leggere cosa aveva scritto ultimamente e quindi presi un'altra pagina ancora più recente.
 
 
                                                        26/11/2012
Caro diario,
non capisco perchè ancora mi ostino a 
scrivere qui. 
Il mio problema è sempre lui.
Non per qualcosa di particolare, cerca di
comportarsi bene. Sto cercando di avere un
rapporto civile con lui ma c'è sempre 
qualcosa che mi frena, non è solo Liam.
Liam è geloso di questo pseudo rapporto
di amicizia.
Non riesco mai pienamente a essere me stessa
con Zayn, sarò troppo legata al passato?
                                                           Ti saluto, Joy.
 
Non diceva nulla di più di tutto quello che già sapevo.
Ero a conoscenza della gelosia di Liam, di Joyce che non riusciva ancora a fidarsi di me. L'unica persona, tra le sue amiche, con cui c'ero riuscito ad avere un'amicizia, era Julie.
Era simpatica, divertente e non avrebbe mai ammesso che le piace Niall anche se lo hanno capito tutti, ovviamente il diretto interessato ne è escluso.
Questo fa l'amore? Rende ciechi dell'evidenza?
Se è così, ho paura a innamorarmi. 
 
 
                                        17/12/2012
Caro diario, 
sono una vera stupida.
Stavo per commettere l'errore più grosso
della mia vita. Stavo per baciare Zayn.
Cioè veramente è lui che stava per baciare
me, io per fortuna mi sono spostata in 
tempo, prima che fosse davvero troppo
tardi.
Dove sta il problema? Che lui ha rovinato
tutto, proprio adesso che stavo iniziando
a fidarmi, a rivalutarlo come persona.
Il problema maggiore? Volevo quel bacio.
Sì, lo volevo.
Mi faccio schifo da sola per una cosa del
genere, io non dovrei pensare certe cose.
Sono fidanzata, io amo il mio ragazzo.
Sicuramente è perchè qualche anno fa avrei
fatto carte false per un suo bacio, forse è
solo il ricordo dei vecchi tempi. Niente
di più. Ma chi voglio prendere in giro?
Nessuno crederebbe una scusa del genere, in
ogni caso però sono fiera della mia forza
di volontà.
                                 Vado a deprimermi, Joy.
 
 
Voleva quel bacio? Questo non me la sarei mai aspettato.
Stavo venendo a conoscenza di troppe cose che non avrei mai immaginato. Ero sempre più convinto di andare avanti.
 
 
                                         19/12/2012
Caro diario,
ma lui non poteva stare altri quattro anni 
in America?
Per colpa sua è due notti che sogno quel
bacio mancato e come sarebbe potuto essere.
Sono arrivata a una conclusione, sono 
attratta da lui. Liam non dovrà mai venirlo 
a sapere, quindi mantieni il segreto.
Ti spiego meglio:
Amo Liam e sono attratta da Zayn. 
Quanto può essere sbagliata la mia vita?
                                Buonanotte, Joyce.
 
 
Addirittura non dormiva per colpa di un sogno in cui c'eravamo entrambi? 
Ha detto che è attratta da me, questo spiega il suo distacco improvviso. Ha paura.
Paura di questa attrazione, paura di venir lasciata. Sì, è spaventata.
Ma ora quello confuso sono io?
Io cosa provo e voglio da lei?
Amicizia oppure anche la mia è attrazione? 
«Zayn... potresti aiutarmi con la spesa?» nascosi il diario attentamente, mia madre era appena entrata nella stanza e mi guardava confusa.
«Sì, mamma. Arrivo subito!»




  

Note dell'autrice:  

Buonsalve a tutti!
Sono di fretta quindi non mi dilungherò più di tanto, vi è piaciuto il capitolo? **
Spero di sì, cerco di fare sempre del mio meglio :)
Volevo fare un po' di pubblicità alla mia storia di sette capitoli, sempre sui One Direction, appena conclusa. Si chiama  When nothing goes right, go left.

A presto! Un bacione <3
Valentina.


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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


Capitolo 30

Pov Joyce

«Julie non puoi andare al ballo con...» le parole mi morirono in gola quando mi accorsi che in palestra non eravamo più sole, era appena arrivato Niall. «Con Jacob.» sottolineai il nome del ragazzo che doveva accompagnare la mia amica alla festa, speravo soltanto che almeno Niall facesse qualcosa. 
Lui, al contrario di ogni mia speranza, fece finta di non aver sentito nulla e ci salutò.
Era inutile portare avanti quella conversazione , non mi avrebbe ascoltato e avrebbe fatto lo stesso di testa sua.
Cambiai discorso e anche interlocutore. «Niall, a che punto sei con la canzone?» sobbalzò non appena lo chiamai, era perso nei suoi pensieri ed era riuscito a estraniarsi da noi per bene.
«Ci sto lavorando. Tu e Zayn?» beh, qualcosa l'avevamo scritto. C'era qualche parte da sistemare ma nel complesso era anche una bella canzone.
«Ci stiamo lavorando.» gli diedi la stessa risposta. 
Julie, come ogni volta, appariva innervosita. Ormai non ci facevo più caso, era diventata la sua espressione standard.
Nel giro di cinque minuti erano arrivati tutti. Anche Brianne che non perse occasione per appiccicarsi alle labbra di Niall.
Ma ancora non si era stufato di averla tra i piedi? 
Ognuno iniziò a svolgere il proprio compito, ormai era alcuni giorni che ripetavamo sempre le stesse cose.
«Ciao amore.» mi salutò con un bacio veloce Liam, gli sorrisi.
Non apprezzava il fatto che io stessi ogni pomeriggio con Zayn per la canzone, preferiva stare con me ma Julie era stata brava a incastrare tutti. Il povero Niall era anche da solo, Brianne non era d'aiuto completamente.
Lui mi aveva raccontato che lei aveva provato ad aiutarlo e la canzone parlava solo di se stessa e delle sue qualità, ovviamente ignote al mondo intero.
«Ciao Joyce, oggi non hai voglia di una corsetta?» Louis da quella volta che mi aveva visto correre, non faceva altro che prendermi in giro in questo modo. Ah, se sapesse cosa realmente stava per succedere! Vorrei sapere quando ci scherzerebbe ancora su...
«Davvero divertente, Louis.» Eleonor lo riprese, neanche lei sapeva cosa era successo.
L'unica che ne era a conoscenza era Julie e doveva rimanere tale. Nessuno di più, neanche Sophie.
«Posso cantare una mia canzone?» voce stridula e da oca, indovinate chi era? Brianne, esatto. «L'ho pensata mentre aiutavo il MIO ragazzo.» era impressione mia o aveva sottolineato l'aggettivo possessivo? 
Julie rimase impassibile alla sua richiesta. «No, Brianne.» le negò ogni possibilità di mostrare le sue scarse doti canore. «Non voglio che tutta la gente presente perda l'udito per colpa tua.»
Brianne si imbronciò e stava per ribattere ma Julie la interruppe. «Ed è inutile che sottolinei di chi è Niall, solo lui potrebbe stare con una come te.» le ultime parole uscirono dalla sua bocca in modo disgustato. Stava per uscire e passò vicino Niall. «Ancora non ti ha pisciato addosso per marcare il territorio?» scoppiammo tutti a ridere, lui in primis.
E più Brianne assumeva una faccia minacciosa per farlo smettere e più per lui era impossibile fermarsi.
 
******
Avevamo quasi finito per oggi, Julie ci richiamò facendoci mettere a cerchio per avvisarci che il giorno dopo, ovvero la sera del ballo, dovevamo essere tutti puntuali.
Su di me poteva contarci come poteva contare su Liam e Eleonor ma per quanto riguarda gli altri non doveva sperarci troppo. Li conosceva abbastanza bene per capirlo da sola.
«Abbiamo finito. Potete andare.» la bionda concluse il suo discorso.
«Sono le sei, che ne dite di andarci a prendere un frappè?» propose Harry, era un'ottima idea.
«Sì, la trovo un'idea favolosa.» rispose l'unica persona che non era desiderata nel gruppo, Brianne. «Andiamo!» Julie guardò male Harry e poi disse che lei non sarebbe venuta.
«Julie che rifiuta un frappè?!» dissi sconvolta mettendole una mano sulla fronte. «Sicura di stare bene?»
Me la tolse subito. «Sì, sto benissimo.»
Guardammo tutti Niall per fargli capire che Brianne era la meno desiderata di tutti e lui cercò di convincerla di fare qualche altra cosa, loro due insieme e senza di noi. Mi dispiaceva per lui che doveva sopportarsela. 
Ma lei invece non mollava. Voleva il frappè, voleva venire con noi.
«Va bene Julie, fa' come vuoi...» a Brianne non interessava, Julie l'avrebbe presa per i capelli se nessuno sarebbe intervenuto. 
«Vengo. Ho cambiato idea.» Niall sorrise divertito, noi non tanto. Chi le avrebbe divise quando si sarebbero saltate addosso? Non io, questo era più che sicuro.
 
*******
«Ok, va bene.» Julie si alzò dal suo posto. «Ne ho avute abbastanza delle tue idiozie, io me ne vado.» ovviamente a chi poteva riferirsi se non a Brianne? 
Quest'ultima non aveva fatto che parlare di quanto fosse carina, di quanto le piacerebbe rifarsi il seno, di tutte le sfumature del rosa e fucsia esistenti al mondo. In poche parole, di tutto ciò che si può considerare frivolo.
«Vengo con te.» si alzò anche Niall, era disperato.
Forse fece perfino pena a Julie perchè non obiettò il contrario. Quando si accorse di star destando sospetti, Niall aggiunse «Tanto abiti di fronte casa mia...» Brianne si offrì volontaria di andare con loro, era un modo per tenerli lontani.
Pensava, come me, che tra loro ci fosse qualcosa di irrisolto.
Sicuramente quella era la cosa più intelligente che abbia potuto pensare. Anche se l'aggettivo intelligente per lei è troppo.
«No!» urlò il biondo, ovviamente il suo era un modo per liberarsi della sua ragazza. «Cioè... non puoi perdere l'appuntamento dal parucchiere.» cercò di giocarsi quella carta.
«Posso rimandare a domani.» ma questa non capiva quando non era desiderata?
Noi tutti stavamo osservando quella scena senza fiatare, la si poteva definire comica.
«Ma ti si vede la ricrescita castana e poi quelle doppie punte sono davvero orribili.» e no! Non aveva parlato il suo ragazzo ma Julie.
Evidentemente neanche lei aveva voglia di passare altri cinque minuti con lei.
«O mio Dio. Cosa?» controllò. «Hai ragione. Amore non posso venire con voi, mi dispiace tanto.» andò ad abbracciarlo. «Non te la prendere, mi farò perdonare.» disse con sguardo malizioso.
«Ok, basta o vomiterò...» mi inserì nella conversazione.
Pensare a loro due in atteggiamenti intimi non era il massimo. «Io e Liam anche ce ne andiamo, stasera abbiamo il compleanno di mio padre.» dovevamo andare a prepararci.
Alla fine tutti se ne andarono lasciando Brianne lì, sola. Stava aspettando che qualcuno, tipo suo fratello o sua madre la venissero a prendere per scortarla dal suo parucchiere di fiducia.
 
*****

Pov Julie

«Perchè ti ostini a tenertela stretta?» domandai al ragazzo accanto a me.
Meglio rompere il ghiaccio, quel silenzio era davvero imbarazzante.
Fece finta di non sentire, sicuramente perchè non lo sapeva neanche lui. «Quel tipo che ti accompagnerà al ballo non mi sembra molto affidabile...» cambiò discorso.
«Solo perchè voi non andate d'accordo, non vuol dire che non è una brava persona.» non sopportavo quando dovevano giudicare la mia scelta di andare al ballo con Jacob. «E poi spero che diventi qualcosa di più.» Niall iniziò a tossire convulsamente.
«C-cosa?» strillò con una vocina acuta.
«Horan hai capito. Sai quanto odio ripetere le cose più di una volta.»
«Jacob è uno stronzo.» mi ricordò. 
«Allora non siete tanto diversi.» commentai andandomene dritta verso casa mia e senza voltarmi verso di lui. Eravamo arrivati.
Una cosa era vera: gli portavo ancora rancore per una cosa successa da bambini. Mi aveva tradita.
 


 

Note dell'autrice:

Ok, avete il permesso di tirarmi la prima cosa che vi trovate tra le mani però prima fatemi spiegare il motivo del mio ritardo. Praticamente dovevo aggiornare dopo ferragosto ma c'è stata una serie di impedimenti tra connessione assente e impegni vari. Ok, gli impegni erano lo shopping pre-partenza ma mi hanno impegnata lo stesso tutto il giorno e inoltre devo finire la valigia xD
Per farmi perdonare pubblicherò anche uno spoiler del prossimo, anche perchè non so se arriverò a pubblicare il prossimo prima che io parta :S
So anche che vi ho fatto aspettare tanto solo per un capitolo di passaggio, ma vediamola in un altro modo... Tipo che Julie e Niall non vi sembrano più vicini? E non pensate che Niall stia arrivando al limite con Brianne? 



Spoiler:

«Dobbiamo parlare.»
Inarcò le sue sopracciglia, era confusa. Come immaginavo, aveva capito tutto il contrario di ciò che intendessi.
«Cosa? Ma amore mio...» le feci segno di tacere e di ascoltarmi.
Via il dente, via il dolore.
«Non può continuare...» era così difficile trovare le parole giuste senza offenderla? Mica le potevo dire che rompiballe come lei non ne avevo mai conosciute e che volevo mollarla perchè ero arrivato al limite di non sopportazione. «Cioè, vedi... io...» 
Il suo sbattere ininterrottamente le palpebre mi distraeva facilmente. 
«Io ti sto lasciando.» appena lo dissi, mi sentì sollevato.

Questo è l'abbigliamento che hanno le ragazze in questo capitolo: (Joyce & Julie) http://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=87737929
(Eleonor e Brianne) https://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=87740054


V
i do un altro piccolo spoiler: Delle coppie, scoppieranno :D

Ps. Giorno 22 pubblicherò la mia prima storia a quattro mani con Valeria (Vale_lightblue) e non so perchè ve lo sto dicendo adesso ma dovete sapere che a me quella storia piace troppo e sarà un crossover mai sperimentato da nessuno, da una parte troveremo sempre i nostri cinque ragazzi e dall'altra è un segreto ahahahah :)
 
UN BACIONE! 
ValeA <3

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Capitolo 32
*** Capitolo 31 ***


Capitolo 31

Pov Niall

Basta, non ne potevo più. Era arrivato il momento di darci un taglio alla relazione con Brianne.
Non la sopportavo più da tempo e non ho mai capito perchè mi ostinavo a stare con lei, non provavo nulla. Mi era indifferente.
Non mi interessa se sarei stato da solo per tutta la serata al ballo, almeno non avrei sopportato le sue inutili chiacchiere. Non la stavo neanche più ad ascoltare. E poi non sarei stato del tutto solo, la ragazza di Harry era in America, mi avrebbe fatto compagnia lui. Anche se poi la metà della serata la passeremo sul palco a cantare.
Puntuale come un orologio svizzero, Brianne si presentò alla porta di casa mia. Aveva insistito a venire lei per stare da soli perchè riteneva che ci fosse troppa gente a casa sua per parlare, lei ovviamente aveva frainteso il parlare. 
Io intendevo davvero parlare, questo però lei non lo sapeva o non l'aveva capito.
Gli aprì la porta e non perse tempo per avventarsi alle mie labbra ma io l'allontanai di poco da me. «Dobbiamo parlare.»
Inarcò le sue sopracciglia, era confusa. Come immaginavo, aveva capito tutto il contrario di ciò che intendessi.
«Cosa? Ma amore mio...» le feci segno di tacere e di ascoltarmi.
Via il dente, via il dolore.
«Non può continuare...» era così difficile trovare le parole giuste senza offenderla? Mica le potevo dire che rompiballe come lei non ne avevo mai conosciute e che volevo mollarla perchè ero arrivato al limite per sopportarla ancora. «Cioè, vedi... io...» 
Il suo sbattere ininterrottamente le palpebre mi distraeva facilmente. 
«Io ti sto lasciando.» appena lo dissi, mi sentì sollevato.
Non avevo previsto però che mi arrivasse uno schiaffo in pieno viso, la parte colpita iniziò a bruciare. Non mi sorprenderei se trovassi la sagoma di cinque dita sul mio viso.
«Non puoi lasciarmi.» la guardai allibito.
«Sì che posso.» dissi cambiando stanza e sperando che non mi seguisse.
Speravo male, era dietro di me. «E come farò stasera, non ci pensi a me? Chi mi voterà se si sapesse che sono stata lasciata?» i suoi problemi più grossi erano quelli? Ma con chi ero stato per più di due mesi? E perchè ho preso il coraggio di lasciarla solo adesso?
«Io non posso permettere che vinca quella sfigata della Ellis.» non appena sentì pronunciare quel cognome, divenni subito attento a quella conversazione. «Quella sfigata non se lo merita.» si zittì di colpo come se le si fosse accesa una lampadina.
Si avvicinò a me, iniziai ad allontanarmi.
Io ero andato in cucina per prepararmi un panino, non per parlare con lei.
«Te l'ha chiesto lei di lasciarmi, non è vero?» che andava farneticando? Chi intende per "lei"?
«Ehm scusami... non sto capendo di cosa parli...» e non ci stavo capendo nulla davvero.
«Di Julie.» rispose. «Di quella strega stronza.» senti chi parla!
Scossi la testa, non era stata lei. Io sapevo prendere da solo le mie decisioni e sono sempre più sicuro di star facendo la cosa giusta.
«Ops, ti da fastidio che parlo così di lei?» rise in modo cattivo. «Dimenticavo che ne sei innamorato.» ora capivo perchè nessuno la tollerava per più di qualche secondo.
«Non esageriamo.» la bloccai. «E fossi in te non mi sorprenderei...» detestavo essere sgarbato ma non potevo fare diversamente «è molto intelligente, divertente e bella.» questa conversazione doveva rimanere solo tra me e Brianne. Julie non doveva saperne nulla, io non sono tipo da complimenti, tantomeno verso di lei.
«Anche io sono bella, anche più di lei.» sicuramente le altre due qualità le aveva barattate per avere la bellezza quando Dio le stava distribuendo.
«Va bene, come vuoi...» la conversazione stava durando più del dovuto. «Ora potresti andare, mi devo preparare per stasera...» in realtà non era vero ma almeno se ne sarebbe andata.
«Uh hai ragione, è tardi.» stava per andarsene ma ritornò indietro, mi diede uno schiaffo. «Questo è per avermi lasciata.» e poi se ne andò, questa volta seriamente.
Tirai un sospiro di sollievo. Era di nuovo libero, che bella sensazione!
Avrei festeggiato con un bel panino e una partita alla playstation.

 

Pov Joyce

«Joyce, dobbiamo parlare.» queste sono le famose due parole che nessuno mai vorebbe sentirsi dire, tantomeno dal proprio ragazzo.
Cercai di nascondere la mia ansia con un sorriso, non penso però di starci riuscendo.
«Dimmi.» dissi con una vocina orribile, quella che tiravo fuori quando ero preoccupata.
Eravamo a casa mia, nella mia stanza ed era arrivato da qualche minuto. Non era il solito Liam, era più freddo e distante.
Questo non faceva pensare a nulla di buono.
«Beh, si tratta di noi...» l'avevo capito ma preferì non dire nulla lasciandolo continuare. «lo sai meglio di me che così non può andare avanti, io ti giuro che c'ho provato a non essere geloso ma...» ma non c'era riuscito.
Nonostante tutto apprezzavo il suo sforzo, mi aveva dimostrato che almeno ne aveva l'intenzione. «Non ti preoccupar...» mi interruppe.
«No, vedi...» si bloccò non sapendo come proseguire. «Io... io ti sto lasciando, Joyce.»
Sicuramente la mia mascella stava toccando il pavimento, non riuscivo neanche a spiccicare una parola. Sapevo che non mi doveva di certo dare una bella notizia ma non pensavo che mi volesse lasciare, pensavo fosse qualcosa che si potesse risolvere.
«Dì qualcosa... non stare in silenzio.» e cosa potevo dire? "Grazie per avermi lasciato?!"
Mi sentivo una completa idiota perchè sapevo che le lascrime erano le prossime a fuoriuscire dai miei occhi e io non volevo piangere davanti a lui, non volevo dargli questa soddisfazione.
«Che dovrei dirti?» alzai di qualche ottava il mio tono di voce. 
«Non lo so.» rispose dispiaciuto. 
Mi alzai dal mio letto, afferrai il mio cellulare di fretta e me ne andai diretta verso casa di Julie. 
Avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno. E non mi interessa se quella che se ne stava andando di casa era proprio quella che ci viveva.
«Joyce, aspetta...» sbattei la porta senza sentire neanche quello che voleva aggiungere.
Perchè Julie viveva così lontana? Fra quindici minuti potrei essere ancora più arrabbiata e io avevo bisogno di sfogarmi adesso.



***
«Joyce, che ci fai qui? E perché piangi? Non mi dire che non hai ancora comprato nessun vestito. Lo sapevo che dovevo venire a far shopping con te...» non la smetteva più di parlare così l'abbracciai e fu sorpresa dal mio gesto.
Forse aveva capito che non c'era nessun problema con il vestito ma qualcosa di più grave.
Mi fece entrare dentro e mi fece accomodare nell' immenso salotto.
«Che ti è...» non la lasciai continuare che la interruppi con tre semplici ma allo stesso tempo dure parole.
«Liam mi ha lasciata.» aveva appena avuto la mia stessa reazione. Incapace di esprimersi anche lei.
«Dimmi che stai scherzando...» negai con la testa.
«Non ci posso credere. Ma è impazzito?» non lo so, lo sa lui perché l'ha fatto.
Io non penso di avergli dato modo di indurlo a lasciarmi, per suo rispetto avevo anche rifiutato il bacio di Zayn ma lui non sapeva neanche che stavamo arrivando a quel punto. 
Io l'avevo raccontato solo a Julie e so che non gliel' avrebbe mai raccontato.
E penso che Zayn fosse abbastanza intelligente per tenerselo per sé.
«Non vengo al ballo.» mi diede uno schiaffo e io mi lamentai per il dolore.
«Ma sei cretina? Perché mi hai schiaffeggiato?» iniziai a massaggiare la parte del viso indolenzita.
Aveva le mani pesanti la ragazza!
«Perché non lo devi dire neanche per scherzo che non vieni.» non poteva obbligarmi. «Tu ci sarai.» dal tono usato era sicuro che non accettava rifiuti. Non potevo che arrendermi e sperare che la serata passasse veloce.





Note dell'autrice:
Salve :)
Come va? Io bene, purtroppo sono tornata dalla vacanza e voglio ritornarci :'(
Ma passiamo al capitolo, vi piace?
Il prossimo è il capitolo decisivo, tutto dipende da quello. Eh sì, ormai siamo agli sgoccioli anche con questa storia :)
Finalmente! 
L'abbigliamento: http://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=91708905
Ho scritto una nuova storia, Beautiful Direction in collaborazione con Vale_lightblue, se vi va di passare... siete i benvenuti! :)
La storia è un cross-over tra i ragazzi e... (Basta andarci per scoprirlo ;) ).

 
Un bacione!
Valentina <3

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Capitolo 33
*** Capitolo 32 ***


Capitolo 32


Pov Joyce

Non so nemmeno perchè avevo ascoltato ciò che mi aveva consigliato Julie, io non volevo andare al ballo e preferivo stare a casa a deprimermi, possibilmente in camera mia a guardare le foto mie e di Liam nel portatile e ascoltando tutte le canzoni più adatte a una situazione del genere.
La situazione non era di certo migliorata quando avevo scoperto che la bionda aveva scommesso con Sophie sul fatto che io lasciassi Liam per prima e non lui me, aveva vinto la rossa. Julie non mi aveva voluto dire però qual era il premio, penso sicuramente dei soldi. Tanti soldi.
Ma chi poteva avere delle amiche così assurde da scommettere su una cosa del genere? Ovviamente io.
Preferì passarci sopra, avevo altro a cui pensare.
Ritornata alla realtà, notai che mio fratello era appena sparito dopo che mi aveva promesso che non mi avrebbe lasciato sola. C'era d'aspettarselo, era sempre stato una persona di parola.
Mi guardai un po' attorno cercando di trovare un volto familiare, le persone lì presenti non facevano altro che scrutarmi, sicuramente straniti perchè al mio fianco non c'era Liam. Non c'era nessuno, in realtà.
E proprio pensando a quest'ultimo, lo trovai di fronte a me che stava intrattenendo una conversazione con Harry e Niall. Non c'erano tracce di Louis e Eleonor né di Zayn. Harry stranamente era puntuale.
Proprio quest'ultimo mi vide e iniziò a sbracciarsi per farsi notare, lo salutai con un cenno ma lui insistette facendo segno di avvicinarmi. Ancora non sapeva nulla. Perchè Liam non aveva detto niente ai ragazzi?
Non sarei stata io a far finta di nulla e così decisi di avvicinarmi per salutarli anche se un po' incerta, Harry si lanciò letterarmente tra le mie braccia per salutarmi. Ora che lo guardavo meglio sembrava che ci fosse qualcosa che non andava. Il suo sorriso sembrava poco sincero. Liam voltò lo sguardo da un'altra parte visibilmente in imbarazzo non sapendo come comportarsi e questo non sfuggì né a Harry né a Niall che assunsero un' espressione interrogativa.
«Problemi in paradiso?» disse scherzando Harry pensando che fosse qualcosa che avremo risolto prima della fine della serata.
«Ci siamo lasciati.» rispose Liam al mio posto e sembrò essersi tolto un macigno dallo stomaco non appena gliene parlò.
Io ero troppo arrabbiata e così puntualizzai. «In realtà LUI mi ha lasciata.» 
Harry e Niall non ci credevano, entrambi troppo scioccati per farlo.
Niall sembrò uscire da uno stato di trance e pronunciò poche parole dicendo che lui aveva lasciato Brianne incapace di sopportarla anche per qualche altro minuto in più.
Allora quando mi stavo guardando intorno avevo visto bene, non era stata solamente una mia impressione che lei fosse avvinghiata a un altro ragazzo.
«Ragazzi, potete lasciarci un attimo soli?» chiese Harry a Niall e Liam -tilasciosenzaunmotivovalido- Payne.
Annuirono e il primo che non se lo fece ripetere due volte fu proprio quest'ultimo.
Fermai un attimo Niall. «Julie non è ancora arrivata.» lo informai.
«E perchè dovrebbe interessarmi?» domandò.
«Perchè è da quando sono arrivata che vedo che ti guardi intorno.» poteva anche negarlo invece mi arrivò la conferma non appena mi rispose tutt'altro.
«è solo che non mi fido di Jacob...» neanche io mi fidavo.
«Ti capisco.» ma era stata con persone peggiori di lui. 
La nostra conversazione finì non appena Harry per avere la mia attenzione mi trascinò verso i tavoli.
Che aveva di così urgente da dirmi? Non appena arrivammo al suo posto, prese la sua giacca e me la lanciò, poi mi consigliò di indossarla perchè stavamo andando all'esterno. La misi.
«Cosa è successo?»
«Sophie mi ha detto... mi ha detto...» che gli aveva detto? Evitai di fare ipotesi tanto non avrei mai indovinato. «ha baciato un amico di sua cugina e c'è andata pure a letto mentre erano ubriachi.» spalancai più che potei gli occhi. 
Che diavolo aveva fatto? Come aveva potuto tradire Harry?
«Me l'ha detto lei perchè voleva essere sincera e voleva che la perdonassi...» lo abbracciai istintivamente. «non riesco a perdonarla, l'ho lasciata...» mi staccai di poco per guardarlo negli occhi e li aveva lucidi, stava cercando in tutti i modi di ricacciare le lacrime indietro.
«Mi dispiace Harry.» sussurrai al suo orecchio. «Mi dispiace tantissimo.» si staccò dall'abbraccio.
«Dovrei essere io a consolare te e non il contrario.» no, non era necessario.
Eravamo entrambi nella stessa situazione o quasi.
Io ero stata lasciata, lui aveva lasciato Sophie in seguito a un tradimento.
«Facciamo così. Io e tu facciamo finta di essere venuti insieme al ballo da amici, io eviterò di pensare a Liam per tutta la serata e tu mi devi promettere che non penserai a Sophie.» lui annuì.
«Promesso.» sorrisi, gli baciai una guancia e rientrammo dentro.
Al contrario mio, lui era più bravo a nascondere il fatto che qualcosa non andasse. Mi spinse verso la pista da ballo e iniziò a ballare, cercando di convincermi a fare lo stesso. E perchè no? Perchè non lasciarmi andare per una volta?
Feci dei passi a caso, pestai i piedi a qualcuno e cercai di scusarmi, non ero molto aggrazziata nei movimenti. Ero un disastro a ballare.
Sentivo un paio di occhi puntati addosso a me, cercai solamente di evitarli. Volevo solamente divertirmi, l'avevo promesso a Harry e lui a me. 
«Te l'ha mai detto nessuno che il ballo non fa per te?» mi prese in giro il riccio di fronte a me. «Tu e Zayn andreste d'accordo più di quanto pensi.» sì, qualcuno mi aveva detto che non era granchè o perlomeno che non amava neanche provarci davanti agli altri. 
«Neanche tu sei un ballerino esperto.» gli ricordai.
«Ma ho un movimento di bacino migliore del tuo.» e fece ondeggiare il bacino da destra verso sinistra per almeno due o tre volte. Era imbarazzante.
Annuì, se ci credeva perchè rovinargli tutto dicendogli il contrario?
«A proposito...» iniziò il discorso, lasciandolo in sospeso e pensandoci qualche secondo su cosa dire. «perchè il rapporto con Zayn sembra essere peggiorato? Sembravate essere diventati amici. Per giunta è riuscito a farti correre!» perchè l'ultima frase l'aveva pronunciata come se avesse detto qualcosa di assurdo? Oh aspetta... perchè era un evento che io facessi attività fisica!
«Oh guarda...» mi voltai in direzione della sua mano che indicava qualcosa o qualcuno proprio dietro di me. «Zayn è arrivato.» disse, lasciandomi là per andare a salutarlo. 
Poi tornò indietro vedendo che non lo stessi seguendo, prese la mia mano e in pochi secondi fummo vicini al ragazzo appena arrivato.
Non potei non notare che era solo, non aveva con sè nessun accompagnatrice e molte ragazze sognavano di andare al ballo con lui.
Però in un certo senso non mi dispiaceva che fosse solo.
«Dove hai lasciato Lauren?» come non detto.
«Una sua amica ha detto che doveva parlarle.» poi finalmente dopo aver chiaccherato per qualche secondo con Harry, si accorse della mia presenza. Iniziò a scrutarmi.
Mi sentivo in imbarazzo, sussurrai un flebile «Ciao.» sperando che distogliesse lo sguardo.
«Ciao.» mi sorrise. «Wow, bel vestito.» beh, non potevo dargli torto. 
L'aveva scelto Julie per me, lei aveva davvero buon gusto in campo di moda.
«Sì, anche il tuo.» balbettai, impacciata.
Sempre le solite figure di merde. Perchè avevo risposto il quel modo a un complimento? Ah, vero. Io odiavo ricevere complimenti. Diventavo estremamente timida e incapace di dire qualcosa di sensato.
Harry, conoscendomi da ormai qualche anno, se ne accorse e cercò di cambiare argomento per alleviare il mio imbarazzo.
Parlammo di cose futili, in quel momento Brianne avrebbe fatto discorsi più intelligenti.



 

Pov Julie

Me ne stavo già pentendo di essere venuta al ballo con Jacob. Eravamo in un ritardo inspiegabile.
E io ero quella che aveva richiesto la massima puntualità a tutti!
«Puoi accellerare un po'?» domandai irritata. Lui sbuffò. 
Se continuavamo di questo passo, neanche per la fine della serata arriveremo.
«Ho preso più multe di quanto tu possa immaginare per eccesso di velocità nell'ultimo mese, non voglio prenderne un'altra solo per andare a uno stupido ballo.» perchè non avevo ascoltato i consigli di Joyce? Perchè ero così testarda da fare sempre di testa mia?
Se fossi andata da sola, sarei già lì e avrei potuto fare compagnia a Joyce, anche lei da sola.
Ne sono sicura, suo fratello l'avrebbe lasciata perdere non appena arrivata e poi lei non si sarebbe nemmeno avvicinata ai suoi amici per non incontrare Liam.
Ero anche dispiaciuta per la scommessa che le avevo rivelato tra me e Sophie, però mi sentivo in colpa ed era giusto che lo sapesse. L'avevo detto anche per sdrammatizzare e alla fine non aveva neanche reagito male come pensavo.
«Se vado a piedi, arriverei prima.» so che mi stavo rendendo davvero insopportabile ma sapevo che facendo così, l'avrei spinto ad accellerare pur di evitare altri secondi in più con me.
Successe proprio questo, finalmente eravamo anche arrivati.
Invece di fare il galantuomo e accompagnarmi fino all'ingresso, mi lasciò fare la mia entrata senza di lui. Come se fossi arrivata senza accompagnatore. A quel punto la sua presenza era del tutto inutile.
Non appena entrai, fui contenta di vedere la piega che stava prendendo la serata. Controllai l'ora sul mio I-phone, fra circa cinque minuti avrebbero iniziato a cantare Zayn, Harry, Niall, Louis e Liam o come preferivano loro, One Direction.
Vedendo che l'altro gruppo con cui si dividevano la serata aveva un nome, avevano deciso di averne anche loro uno.
Vidi Joyce parlare con Zayn e Harry, due di loro li avevo trovati fortunatamente, mi avvicinai.
«Ragazzi...» li richiamai. «Tocca quasi a voi.» vidi Zayn impallidire, non voleva ammetterlo ma era in ansia. «Riunite gli altri e andate vicino le scale del palchetto, vi presenterò tra qualche minuto.» Joyce sorrise incoraggiante ad entrambi, io cercai di fare lo stesso ma non ero brava in queste cose.
«E se le canzoni fanno schifo?» iniziò a crearsi mille problemi Harry.
«Non so che canzone tu abbia scritto ma se Sophie non l'ha criticata, vuol dire che decente lo è.» Joyce mi fece segno di tagliare il discorso non appena pronunciai il nome della nostra amica rossa. «E poi io e Liam abbiamo scritto una bella canzone.» forse non dovevo dire neanche questo, non potei non vedere Joyce rabbuiarsi.
Era stata anche colpa mia se Liam l'aveva lasciata, io l'avevo fatta mettere in coppia con Zayn e la canzone che avevamo scritto, la parte in cui ha contribuito soprattutto Liam, era dedicata a loro.
La mia parte, anche se mi costa ammetterlo, è dedicata a una persona che preferivo odiare.
«Solo voi cinque conoscete tutte le canzoni scritte.» noi ragazze avevamo preferito scoprirle dopo. Conoscevamo solo quelle dove avevamo collaborato. «Ne sembravate contenti e soprattutto sono dieci.» il numero che serviva per riempire mezza serata con la loro musica. «Ora andate...» li cacciai via.
«Joyce...» la richiamai dal suo stato di trance in cui era appena entrata.
«Eh? Dimmi.» disse riprendendosi e tornando con i piedi sul pianeta terra.
«Tutto bene?» domandai preoccupata.
Lei annuì poco convinta, mi dispiaceva tanto vederla in quello stato.
Non sapevo nemmeno cosa fare per aiutarla in un qualche modo.
«Vai, l'organizzatrice deve presentarli...» mi sorrise, un sorriso sincero. «e se non ti sbrighi avranno il tempo per scappare a gambe levate.» sì, in effetti sembravano così terrorizzati che avrebbero potuto prendere l'idea in considerazione.
L'unico tranquillo era Louis che oltretutto era arrivato proprio adesso facendo il suo ingresso trionfale con accanto Eleonor.
«Ah, quasi dimenticavo...» mi fermò a metà strada. Mi voltai verso di lei per vedere cosa aveva ancora da dirmi. «Niall ha lasciato Brianne.» non dissi nulla ma sorrisi.
In un certo senso ero contenta. Sicuramente perchè non avrei dovuto vederla così spesso.
Salutai tutti, ringraziai le persone che avevano permesso di organizzare quella serata, ringrazia pure chi mi aveva aiutata e dopo vari sproloqui vari, li presentai.
Non potevano più tirarsi indietro.
Senza fretta salirono sul palco, tutti iniziarono ad applaudire.
L'ultimo a salire era stato Niall, il più spaventato fra tutti. Gli sorrisi, lui ricambiò e poi mi dileguai.
Quello era il loro momento. Era il momento degli One Direction.




 

Pov Joyce

«La prima canzone che vi canteremo è stata scritta da Zayn, si chiama Up all Night e sì, vogliamo vedervi scatenare.» urlò Louis del tutto euforico. 
La canzone partì e loro iniziarono a intonare le prime parole, fui raggiunta da Julie e iniziammo a ballare al centro di pista, stessa cosa la stavano facendo i nostri compagni di scuola.
Cantarono altre tre canzoni scritte tutti insieme, Stand up - Save you tonight - Another World e poi la canzone che aveva scritto Louis per Eleonor, What makes you beautiful.
Tutte erano belle, tutte erano fantastiche. Loro erano riusciti a non essere più ansiosi, erano riusciti ad essere più calmi e tranquilli come se fossero nati per stare sopra un palco.
Poi il preside li interruppe per qualche secondo. Aveva qualcosa di importante da dire, dal suo viso non prometteva nulla di buono.
Accanto a Julie arrivò Jacob Mitchell. Evitai anche solo di salutarlo.
Da quel che avevo capito, l'aveva mollata e se n'era andato chissà dove con chissà chi.
Fece per abbracciarla ma lei si scostò, era arrabbiata per come si era comportato.
«Scusate per l'interruzione...» ci furono dei fischi tra gli studenti. «Bella musica, ragazzi.» si complimentò con i miei amici. «Ma c'è una cosa importante che devo annunciare.» non appena nella sala si diffuse pieno silenzio, riprese a parlare. «Abbiamo scoperto chi è stato il colpevole per il brutto scherzo fatto a Thompson qualche mese fa. Inanzitutto mi scuso con Harold Styles e Joyce Harrison per essere stati accusati ingiustamente e aver quasi rischiato di essere sospesi e invito il professor Thompson a fare lo stesso avendoli accusati lui per primo. Mi scuso anche per non aver creduto alla loro innocenza nonostante loro dicessero di non aver fatto nulla. Invito il vero colpevole, Jacob Mitchell a lasciare la palestra e raggiungermi in presidenza per discutere in privato dell'argomento e della punizione che gli spetta.» era stato chi? Non credevo alle mie orecchie e fui anche sollevata quando ricevetti quelle scuse, io e Harry non eravamo persone che facevano quel genere di cose.
«Ovviamente lei non può partecipare al ballo, è sospeso.» si rivolse sempre verso Jacob il preside. «Prego, ragazzi. Continuate...» 
Questo era appena successo proprio mentre Jacob aveva detto a Julie che non sarebbe sparito più e che sarebbe stato tutta la serata al suo fianco. «Oh cazzo.» imprecò non appena si accorse che era spacciato.
I miei amici continuarono con altre canzoni, cantarono Everything about you che Harry aveva scritto pensando a Sophie.
Lo guardai sperando che rivolgesse anche solo per qualche secondo la sua attenzione verso di me, sembrava che mi avesse letto nel pensiero perchè fu così.
Aveva lo sguardo di uno che voleva dirmi: "finalmente la verità è saltata fuori, non vedo l'ora che Thompson ci faccia le sue scuse per averci accusato ingiustamente." e inutile negare che anche io stavo aspettando quel momento.
«Ora dovrebbe toccare alla canzone mia e di Liam.» mi informò Julie tutta eccitata.
Tell me a lie. Già dal titolo non prometteva nulla di buono.
Iniziò Liam e non fu difficile trovarmi in mezzo a quella folla, guardava me come per farmi capire che l'aveva scritta pensandomi.
Mi rivolsi a Julie. «E tu a chi pensavi per questa canzone?» non mi stava nemmeno degnando d'attenzione, stava osservando il palco incantata e facendosi trascinare da ogni parola cantata.
La spintonai leggermente e ripose a quella domanda. «A nessuno in particolare.» rispose.
No, non le credevo. Soprattutto perchè subito dopo si voltò verso Niall e lo guardava come mai aveva fatto prima d'ora.
Che avesse acquistato una nuova consapevolezza?

 
Tell me I'm a screwed up mess
That I never listen, listen
Tell me you don't want my kiss
That you're need your distance, distance
Tell me everything but don't you say he's what you're missing baby
If he's the reason that you're leaving me tonight
Spare me what you think and
Tell me a lie

Era il ritornello ma quando lo cantò solamente Zayn, notai che nonostante tutto fosse stato scritto da altre persone, sembrava un po' la descrizione di quello che ci era successo, soprattutto il bacio. Ovviamente solo dalla parte finale si capiva che c'era il tocco di Julie, sicuramente rivolta a Niall.
Alla fine ero riuscita a estorcerle il vero motivo per il quale la loro amicizia era terminata.
Ovviamente la canzone era rivolta a una ragazza perchè l'avevano adattata per il gruppo, ero convinta che il Lui del testo doveva essere sicuramente una Lei, Meagan.
E capì una cosa. Liam e Julie non erano tanto diversi. Entrambi avrebbero preferito una bugia che accettare la verità.
Però purtroppo era inutile che fosse geloso di Zayn. Io non volevo quest'ultimo al mio fianco. Volevo solo Liam.
Mi obbligai a non pensarci più, l'avevo promesso a Harry.
Però quella canzone in quel caso era adatta un po' per la situazione in cui tutti eravamo.
Appena finì, partì Same mistakes, scritta da me e Zayn e sembrava una risposta alla precedente.

 
Wake up we both need to wake up
Maybe if we face up to this 
We can make it through this
Closer, maybe we'll be closer
Stronger than we we're before
Made this something more, yeah

Non so perchè ma avevo come la sensazione che quel pezzo, Liam lo avesse scelto di proposito.
Appena terminò il suo verso, iniziò quello di Zayn.

 
Think that we've got more time
When we are falling behind
Got to make up my mind

Sia il pezzo di Liam e Julie che quello mio e di Zayn sembravano adatti per la situazioni in cui eravamo, visti da punti di vista diversi ovviamente.
Prima avevamo ascoltato come la pensava Liam, poi come la pensavamo noi.
La gente sembrava apprezzare la canzone come apprezzava le altre, senza sapere cosa si ci nascondesse dietro.

 
So we play, play, play all the same old games
And we wait, wait, wait for the end to change
And we take, take, take it for granted that we'll be the same
Nothing's gonna be the same
But we're making all the same mistakes
Yeah, yeah
That's what crazy is
When it's broken, you say there's nothing to fix
And you pray, pray, pray that everything will be okay
Well you're making all the same mistakes

Avevo i brividi.
Perdendomi nei miei pensieri, non mi accorsi che era già finita e adesso c'era Taken, così avevano detto che si chiamava, scritta da Niall.
Mi voltai verso Julie non appena sentì le prime parole.




 

Pov Julie

Now that you can't have me
You suddenly want me
Now that I'm with somebody else
You tell me you love me

I slept on your doorstep
Beggin' for one chance
Now that I'm finally moved on
You say that you missed me all along

La stava cantando Liam però c'era Niall che non faceva altro che guardare verso la mia direzione.
Volevo che la smettesse, anche perchè la gente si stava voltando verso di me.
Avevo appena capito che potrebbe riferirsi a me ma potrei anche sbagliarmi. Perchè doveva scrivermi una canzone?
*Per lo stesso motivo per il quale tu hai pensato a lui quando stavi scrivendo il testo con Liam* ma questa vocina faceva le sue apparizioni solo nei momenti inopportuni? Non poteva tipo comparire quando facevo un test di cui non sapevo le risposte? Almeno si sarebbe resa utile.
Joyce mi guardava e sorrideva, quel sorriso furbo che odiavo tanto. 
Quel sorriso era quello che usava quando pensava di aver capito qualcosa, però adesso si sbaglia. Non ha capito nulla.

 
Thank you for showing me
Who you are underneath, no
Thank you, I don't need another heartless misery
You think I'm doing this to make you jealous
And I know that you hate to hear this
But this is not about you anymore

Who do you think you are
Who do you think I am
You only love to see me breakin'
You only want me 'cause I'm taken
You don't really want my heart
No, you just like to know you can
Still be the one who gets it breakin'
You only want me when I'm taken

Ma che romantici!
Proprio le parole che una ragazza vorrebbe sentirsi dire. 
Per chi mi sta prendendo sul serio, la smetta subito! 
Una ragazza non vorrebbe sentirsi dire alcune di queste parole, io non lo voglio solo perchè è impegnato. Io non lo voglio proprio a Niall.

 
Now that you can't have me
You suddenly want me

Le ultime parole furono cantate da Liam.
Niall non aveva cantato completamente, aveva lasciato fare tutto a Zayn, Harry e Liam.
Ero incazzata, neanche una canzone di scuse sapeva fare. In un certo senso stava dando la colpa a me.
Mi allontanai dalla pista da ballo, da quella palestra e andai fuori. Dovevo far passare i miei istinti omicidi.
Mi poggiai alla prima macchina che mi capitò a tiro e guardai lo scenario che mi si presentava davanti.
Poco più distante da me c'era un gruppo di ragazzi e ragazze che rideva per qualcosa di divertente detto da qualcuno di loro, c'era anche una coppietta che si stava baciando e cercava di nascondersi da occhi indiscreti. 
E poi c'era la sfigata di turno, da sola. Ovviamente parlavo di me.
Sentì una mano poggiarsi sulla mia spalla per farmi voltare, balzai dal mio posto per lo spavento. Quel qualcuno scoppiò a ridere, dalla sua risata capì subito chi fosse.
«Cosa vuoi?» l'ho detto che ero arrabbiata. Non potevo essere improvvisamente gentile.
Perchè sorrideva? Mi faceva innervosire di più. E quando ero nervosa, ero anche manesca. Era meglio per lui che la smettesse di sorridere.
«Non ti è piaciuta la canzone?» scossi la testa. Non l'aveva ancora capito?
«Non vorrei ascoltarla mai più.» se un giorno quella canzone sarebbe diventata famosa, non l'avrei mai voluta nella playlist del mio cellulare.
«Agli altri ragazzi è piaciuta se no non l'avrebbero cantata.» era lui che mi induceva a essere manesca con queste sue uscite.
Mi stavo ripetendo di stare calma.
«Maschi.» dissi disprezzando tutta la specie.
Il peggiore era Jacob, a seguire lui e poi tutti i miei ex. Ne avrei salvati davvero pochi.
«Ok, è il tuo parere.» sì, lo era. «Per venire qui, non ho cantato l'ultima canzone.» e quindi?
«Capisco.» che altro potevo dirgli.
«No, non capisci purtroppo.» mi stava dando della stupida? «Se davvero avessi capito, avresti risposto diversamente.»
Più giorni passavano, più pensavo che capirlo era davvero sempre più difficile.
Stavo per ribattere, chiedere spiegazioni ma lui mi interruppe prima.
«Entriamo?» porse la sua mano verso di me, non mi sarei fatta pregare e gliela ricambiai subito.
«Sì.» guardai l'orologio. «Muoviamoci... devo eleggere il re e la reginetta del ballo.»
Eravamo appena arrivati dentro.
I ragazzi avevano appena finito di intonare l'ultima nota, lo lasciai lì come un sacco di patate e mi diressi sul palco.
Tutti erano un po' increduli, avevano visto me e Niall entrare insieme e mano nella mano.
«Ancora un applauso per gli One Direction!» urlai, tutti iniziarono ad applaudire.
Il mio era solo un modo per distrarli.
«Ok, basta.» ci fu di nuovo il silenzio. «Adesso verranno eletti il re e la reginetta della serata.» le prime ochette di turno e nella lista si misero in prima fila e attente. I ragazzi se ne stavano letteralmente disinteressando.
«Vince il titolo di re del ballo...» cercai di creare un po' di suspence, aprì lentamente la busta che mi era stata appena data.
Speravo che non fosse Niall, mi scocciava doverlo incoronare e soprattutto che facesse il primo ballo lento con quella che sarebbe stata la reginetta.
Fui sollevata appena lessi quel nome. «Zayn Malik.» tutti iniziarono ad applaudire.
Salì sul palco e mi sussurrò che non sapeva nemmeno di essere in lista mentre gli mettevo quella corona fasulla in testa.
Questo faceva capire che non aveva nemmeno votato.
«E la reginetta del ballo è...» mi portarono una seconda busta, l'aprì e lessi. Mi sarei stupita del contrario. «Brianne Jenkins.» lei fece degli urletti eccitati. Diceva idiozie come che non se lo aspettava, come se non avesse torturato a tutti affinchè la votassero!
Mi rifiutavo di mettergli la tiara in testa, gliela diedi. «Mettitela da sola.» lo dissi abbastanza forte in modo che lo sentissero tutti. Infatti ci furono persone che iniziarono a ridere.
«Potete ballare adesso.» Zayn mi supplicò di no. Non voleva ballare con Brianne. «Non per forza insieme.» in fondo era un mio amico e gli volevo bene. Non lo volevo vedere soffrire.
Vidi Liam prenderlo per un braccio e sussurargli poche parole e poi lo lasciò andare.
Lui si stava dirigendo verso Joyce, poi le chiese di ballare.



 

Pov Joyce

«Vuoi ballare con me?» Eh? Perchè proprio io?
Tutti stavano fissando me e lui, Brianne aveva trovato già con chi condividere un ballo. Landon.
Stavano aspettando il re del ballo per iniziare, non potevo dire di no. Non era difficile ballare un lento, no?
«Sì.» risposi, Julie mi fece segno di aver preso la giusta decisione.
Iniziammo a muoverci, gli pestai un po' i piedi ma non potè lamentarsi perchè lui li pestò a me. 
Aveva ragione Harry, lui non ballava meglio di me. Eravamo allo stesso livello.
«Che ti ha detto Liam?» domandai curiosa.
Anche per evitare l'imbarazzo di quel silenzio.
«Non vorresti saperlo davvero.» sì, che volevo! Qualunque cosa gli abbia detto.
«No, dimmi.» sapevo che avevano parlato di me o a dir la verità Liam, Zayn aveva solamente annuito.
«Era infastidito, lui ti ama ancora.» ma mi ha lasciata...
Se mi avesse amato, non l'avrebbe fatto. «Mi ha detto di ballare con te.»
Dovevo immaginarlo, era convinto che tra me e Zayn ci fosse qualcosa.
«Non devi per forza accontentarlo.» sorrise.
«In verità te l'avrei chiesto lo stesso.» sbarrai gli occhi.
E perchè mai? 
Non avevo però il coraggio di chiederglielo.
«E Lauren?» mi ricordai che lui un'accompagnatrice l'aveva.
«Non è lei quella che mi interessa.» non sapevo che cosa dire. Ero senza parole.
Quindi io gli interessavo? Non avevo nemmeno il coraggio di chiedergli questo.
Per fortuna quella canzone era appena terminata.
Ne era appena iniziata un'altra, noi preferimmo allontanarci ma vidi Niall, spinto da Harry, che si avviò verso Julie che stava parlando o litigando con qualcuno.
«Che sta succedendo?» chiedemmo io e Zayn all'unisono.
«Ora vedrai...» rispose enigmaticamente Harry.
In due secondi Niall aveva fatto voltare Julie verso di sè, le aveva preso il viso e l'aveva baciata senza che lei avesse il tempo di metabolizzare la cosa. 
L'aveva baciata lì, davanti a tutti. E lei non si stava nemmeno tirando indietro.
Loro erano l'amore. Quello vero, quello puro, quello che un giorno sogno di avere anche io.




Note dell'autrice:
No, questa storia ancora non è finita anche se pensandoci potrei lasciarla con questo finale :)
Allora premetto di essere in ritardo perchè ho comprato un libro bellissimo e mi sono imposta di leggerlo tutto e poi avrei pensato al resto, il capitolo era pronto il giorno stesso che l'ho comprato, lunedì :)
Comunque succedono un po' di cose? E non ne è valsa la pena di aspettare? Questo capitolo è lunghissimo **
Un po' di Zoyce, un po' di Nulie, un po' di ONE DIRECTION :D
Manca un capitolo, un epilogo e poi è finitaaaa 
C'è una shot su di loro, è ambietata nel futuro e tratterà un avvenimento molto importante per i Zoyce :D
Ringrazio tutti quelli che seguono questa storia, siete fantastici! <3
Mi dileguo ma prima devo mettere i vestiti del ballo!
Joyce-Julie:
 http://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=91711835
Eleonor-Brianne:http://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=91710038


 
 
Un bacione,
Valentina <3

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Capitolo 34
*** Capitolo 33 ***


Capitolo 33

Pov Joyce

Finalmente oggi è il primo giorno di vacanza e nonostante tutto mi sono svegliata abbastanza presto invece di dormire qualche ora in più. Io e Harry abbiamo un piano da mettere in atto.
Bussai alla porta di casa di quest'ultimo. Possibile che stesse ancora dormendo?
Mi venne ad aprire sua madre. «Ciao tesoro, che ci fai a quest'ora in giro?» mi domandò cordialmente facendomi accomodare in cucina. 
Trovai Gemma intenta a far colazione e poi Anne mi chiese «Vuoi qualche pancakes anche tu?» rifiutai, erano deliziosi ma avevo già mangiato «Harry sta ancora dormendo, vi dovevate incontrare?»
Era ovvio che lui dormisse, perchè prendeva impegni se poi non era capace di rispettarli?
«In realtà sì.» risposi.
«Gemma te lo chiamerà subito.» quest'ultima guardò la madre in malo modo «Va' a svegliare tuo fratello.» invece l'altra le sorrise facendo finta di non aver visto lo sguardo della figlia. Gemma svogliatamente si alzò dal suo posto.
«Non era necessario, posso aspettare che si svegli se non creo disturbo.» il problema era: quando si sarebbe svegliato?
«Oh no, tu non disturbi mai.» disse rassicurandomi. «Preferisco che gli giri intorno tu che quella ragazza rossa che non ho idea nemmeno di come si chiami.» Sophie, suggerì. «Oh sì, giusto.» non la sopportava? 
Questa mi era nuova, Harry non me l'aveva mai detto.
«E poi è giusto che adesso si alzi, non può dormire fino all'ora di pranzo.» in fin dei conti noto che le madri sono tutte uguali, neanche la mia mi farebbe dormire fino a tardi. Inizierebbe a far molto rumore per svegliare me e soprattutto l'addormentato nel bosco ovvero mio fratello. 
Se una principessa lo bacia mentre dorme, possibilmente prende lei il sonno profondo invece di farlo svegliare. Stessa cosa per Harry.
«Come è andato ieri il ballo?» Harry non le aveva raccontato nulla come al solito.
«Bene. Harry è stato il mio accompagnatore.» risi, non era previsto e ricordai il mio primo ballo a cui andai con lui. Ok, in realtà ci intrufolammo.
Anche lei rise pensando sicuramente la stessa cosa.
Ci misero in punizione per due settimane per essere usciti di nascosto ma ne era valsa la pena.
«Liam non stava bene?» 
«Non stiamo più insieme.» ma questo lei non poteva ancora saperlo.
«Mi dispiace...» la rassicurai che non c'era nessun problema e subito dopo sentì dei rumori che provenivano dalle scale e man mano diventavano sempre più vicini a dove ci trovavamo io e Anne.
In pochi secondi spuntò Gemma che spintonava Harry ancora mezzo addormentato. Questo era solamente in boxer. 
Questa scena mi ricorda una mattina di qualche anno fa quando ero andata a casa di Harry e sua sorella non riuscendo a farlo svegliare con le buone maniere, lo prese per il colletto del pigiama e iniziò a trascinarlo per tutta la casa, lui ovviamente si lamentava per essere stato svegliato durante un sogno.
«Mi spieghi tu cosa intendi per "mattina presto"?» domandai, finalmente si accorse di me e smise di litigare con la sorella.
«Oh ciao, Joyce!» mi salutò. «Che ore sono?»
«Quasi le dieci.» rispose la madre mettendo dei pancakes nel piatto di Harry e nel mio nonostante le avessi detto che non ne volevo.
«Io stavo aspettando ancora che passassi da casa mia.» e avrei potuto aspettare per sempre vedendo che ancora dormiva.
Sorrise colpevole. «Scusa?» ma che era, una domanda? «Ok, vado a prepararmi.» disse poi vedendo il mio sguardo accigliato.
Prese uno dei pancakes e lo fece entrare interamente in bocca, ma che schifo! 
Poi mi baciò una guancia sporcandola tutta di sciroppo d'acero. Sapeva quando odiavo quella cosa appiccicosa nella mia guancia!
Sparì prima che potessi dirgli qualcosa.
«Scusalo, alcune volte non riesce a fare la persona seria.» Anne mi porse un fazzoletto per pulirmi.
Lo sapevo, avevo imparato a conoscere ogni suo comportamento e ad abituarmici.
Alla fine, avevo anche mangiato i pancakes mentre aspettavo che il signorino Styles si sbrigasse.
Finalmente, dopo circa mezz'ora, era pronto.
Adesso ci trovavamo proprio alla porta di casa sua. «Prometto che mi farò perdonare.» sì, sempre così diceva.
«Non lo farai.» non era importante per lui un ritardo.
«Sì, hai ragione.» sorrise. «Ti ha fatto il terzo grado mia madre?» chiese.
Come se non sapesse già la risposta.
«Mi ha chiesto del ballo.» risposi.
Mi guardò allarmato. «Non le avrai mica detto della rottura con Sophie?» ma per chi mi aveva preso? A delle volte sembrava che non mi conoscesse proprio.
«Certo che no. Le ho detto solo di me e di Liam per spiegarle perchè io e te c'eravamo andati insieme.» lo vidi annuire. «Ricordi il nostro primo ballo?» cambiai argomento.
«Non potrei mai dimenticarlo.» iniziò a ridere. «Ti è caduto addosso il vassoio dei salatini!» proprio quel momento era quello da dimenticare. Che imbarazzo! Tutti mi guardavo e ridevano, per fortuna Harry mi aveva salvato da tutta quella gente.
«Non ci voglio pensare...» penso di essere arrossita ricordando l'imbarazzo di quella volta. Ma non riuscì a trattenere le risate.
«Ah...» mi si accese una lampadina. «Perchè non mi hai mai detto che tua madre non sopporta Sophie?» domandai.
«Dovevo per forza?» rispose con un'altra domanda.
«No, ovviamente no.» negai. «Ma essendo la tua migliore amica pensavo mi dicessi tutto come hai sempre fatto.» anche se da quando c'era Sophie sembrava che si fosse drasticamente allontanato da me.
Eravamo anche arrivati al punto di litigare ed era strano che io litigassi con Sophie o Harry. 
«Non te l'ho voluto dire perchè Sophie è anche tua amica e non mi sembrava il caso...» 
«Era mia amica, non riesco a perdonarle quello che ti ha fatto.» proprio in quel momento, come se si fosse sentita nominare, mi arrivò una sua chiamata. 
Una delle tante che mi aveva fatto e che io avevo declinato. Non volevo parlarle.
«Non dovete rovinare il vostro rapporto per me.» era una questione di principio, io odiavo i tradimenti.
Aveva tradito il suo ragazzo, non era una cosa da prendere alla leggera.
«Lo so. Ma adesso non voglio parlarle.» declinai anche questa chiamata in arrivo.
«Ok.» e continuammo a camminare in silenzio.
Eravamo arrivati quasi a destinazione. Stavamo per fare davvero una cosa stupida e non sapevo neanche quanto tempo ci avremo impiegato.
«Tu e Liam avete chiarito?» domandò smorzando quel silenzio che si era creato.
«Ieri al ballo ci siamo evitati e oggi sono qui, quando dovevamo parlare?» chiesi retorica.
«Ok, era una domanda stupida.» sì, decisamente. «E tu e Zayn?» ma io e Zayn non avevamo nulla da chiarire, già era tutto risolto.
Ero un po' confusa su cosa volesse sapere e infatti cercò di essere più specifico. «Come vanno le cose tra di voi?»
«Al solito.» sorrise furbo.
«é strano che ancora non vi siete saltati addosso.» gli tirai uno schiaffo sulla nuca e lo richiamai quasi urlando il suo nome. Gli lanciai uno sguardo truce e lui iniziò a ridere, mi stava prendendo in giro. «Che c'è? Non guardarmi così. Sto dicendo solo la verità.»
No, non è vero. Era tutta una presa per il fondoschiena.
«La gente pensa che siete attratti l'uno dall'altra.» se la gente pensa davvero certe cose, l'avrei saputo. Le voci girano. «E forse l'ha capito anche Liam e per questo ha fatto quel che ha fatto.»
«Io amo Liam.» lo contraddì. Tra me e Zayn non c'era nulla.
«Ma non negare che non provi qualcosa anche per Zayn.» perchè pensava queste cose?
Non penso di aver dato mai a nessuno modo di pensarlo. 
«Quello che provavo per Zayn è stato più di quattro anni fa. Siamo solo amici adesso.» se si metteva a ridere, come potevo prenderlo sul serio?
«Sì, certo. Infatti ieri al ballo non vi mangiavate con gli occhi, non ti ha chiesto di ballare con lui e tu hai accettato e soprattutto non ti ha dato un passaggio con la sua moto e tu ne sei terrorizzata ma hai accettato lo stesso anche questo.» come sapeva di questa mia paura? «Joyce, non mentire a me. Ti conosco meglio di quanto tu possa pensare.»
Non potevo dargli completamente torto. Avevo fatto cose che normalmente avrei evitato. Ma questo non significava che mi stessi innamorando di lui!
«Non significa niente.» conclusi.
Eravamo anche arrivati.
«Sei cocciuta. Spero solo che non ci impiegherete anni come Julie e Niall per capire cosa provate.» non poteva paragonarci a loro, erano due situazioni completamente diverse.
«Se davvero è come dici tu, perchè non l'ho baciato quando lui stava per farlo? Perchè, secondo te, mi sono allontanata?» mi accorsi troppo tardi che questo non dovevo dirlo, lui non ne sapeva nulla e infatti si trovò spiazzato.
«Odi i tradimenti, non avresti tradito Liam.» non gli avrei mai accennato che avevo avuto degli strani sogni su quell'episodio. «E voglio sapere questa storia!»
«Non è niente di che...» cercai di essere convincente.
«Ok, va bene.» l'avevo convinto? «Racconta lo stesso...» mi ero illusa solo per qualche secondo.
Sarebbe stata una lunga giornata.

Il tempo passava e di Thompson non c'erano tracce.
Il nostro piano prevedeva di incontrarlo vicino casa sua per ricevere le sue scuse.
Più non erano preparate, più sarebbero state divertenti.
Lui non era il tipo che si scusava facilmente, era più il tipo da "ti incolpo anche se non ho prove".
Per fortuna non era un detective o poliziotto o se no avrebbe incolpato tanta gente anche se innocente.
Mentre aspettavamo che si facesse vivo, Harry aveva voluto sapere di quel bacio mancato e io avevo dovuto raccontargli tutto nei minimi dettagli.
Aveva fatto strambe supposizione che non sto qui a ricordare perchè sono davvero assurde.
Mi arrivò un messaggio di Julie che mi informava che mi doveva parlare.
Voleva annunciarmi che stava con Niall?
Le dissi che di pomeriggio sarei stata tutto per lei ma il suo messaggio di risposta fu quasi strano, voleva parlare con tutti e non solo con me. Che aveva da dirci di così urgente?
In quel momento arrivò un'altra chiamata di Sophie. Non si arrendeva facilmente. Non mi arrendevo nemmeno io, però.
Da lontano vidi spuntare Thompson e feci segno a Harry. Eravamo pronti.
Rimanemmo a bocca aperta quando scese dalla macchina una donna bionda e molto più giovane di lui. 
Era sposato? E soprattutto, era sposato con una di quarant'anni in meno di lui?
Poi però arrivò la conferma che quella non era la moglie quando dalla porta di casa Thompson spuntò una donna molto più vecchia della ragazza che le somigliava incredibilmente e che le andò incontro ad abbracciarla.
Quella doveva essere la figlia e l'altra donna la moglie.
Ero sorpresa sia che fosse sposato sia che avesse una figlia.
«Andiamo.» mi richiamò Harry.
In questo momento Thompson stava prendendo dall'auto delle valigie.
Passammo ridendo e scherzando abbastanza vivacemente per farci notare. E infatti fu così.
«Professor Thompson!» parlammo all'unisono io e Harry in cenno di saluto.
«Styles, Harrison...» rispose meno contento lui.
«Abbiamo saputo che è stato trovato il colpevole della sua auto.» iniziò Harry, voleva andare dritto al punto senza girarci attorno.
«Sì.» disse, stava per andarsene.
Aspetta... e le scuse?
«Gliel'avevamo detto che non eravamo stati noi...» Harry non si dava per vinto.
«Se vi faccio le mie scuse, sparite dalla mia vista?» domandò.
Sì, era quello l'intento. Non volevamo passare una giornata con lui.
Mi vennero i brividi all'idea.
«Bene, mi dispiace di avervi accusato. Adesso potete andare.» ma il primo ad andarsene fu lui che raggiunse la sua famiglia dentro casa.
«Missione compiuta.» cantai vittoria e iniziammo a ridere.
Non era il massimo delle scuse ma ce lo facevamo bastare.
«Ho registrato tutto.» era sempre il solito.
Me lo fece sentire e iniziammo a ridere, allontanandoci da quella casa.


****
Eravamo tutti a casa di Julie, non so per quale motivo ma all'appello non mancava nessuno.
«Cosa ci dovevi dire di così importante?» presi la parola.
Lei non voleva decidersi a parlare.
«Ci deve essere per forza qualcosa?» il suo tono me ne dava una conferma: QUALCOSA CHE NON ANDAVA C'ERA.
Guardandomi attorno vidi tutti tranquilli, eccetto Niall che era irritato e anche molto più distante da noi. 
Tutti eravamo seduti nei divani, lui era vicino la finestra rivolgendo il suo sguardo all'esterno.
«Che è successo?» domandò Zayn.
Quando ero arrivata avevo notato che qualcosa non andava. Prima di me era arrivato proprio il biondo irlandese e li avevo interrotti sicuramente in una lite ma non so per cosa stessero litigando.
«Parto.» e cosa c'era di così urgente e importante in un viaggio?
Non era la prima volta che parte per le vacanze natalizie. L'anno scorso con la sua famiglia erano andati in montagna, quello prima a New York. Ogni anno era una meta diversa.
Solo la mia famiglia stava a casa perchè ci veniva a trovare la mia vecchia, sorda e antipatica zia Alfreda che oltretutto mi odiava al contrario di mio fratello che adorava. Mia sorella Hailey per mia zia era invisibile, non esisteva. Odiava i bambini, l'unico che non odiò, quando lo era, fu Josh.
«Dove vai quest'anno?» chiesi entusiasta.
«No, non hai capito.» mi credeva stupida? L'ha detto lei che parte! «Mi trasferisco in un'altra città.»
Mi trovai spiazzata, il cellulare che tenevo tra le mani mi cadde sul pavimento. 
Spero che stava scherzando, lei non poteva andarsene.
Vidi Niall allontanarsi e sbattere la porta di casa, era arrabbiato. Dalla sua reazione capì che Julie non stava scherzando.
«Perchè?» fu l'unica cosa che riuscì a dire.
Harry mi venne in aiuto e mi raccolse il cellulare mentre io mi ero messa in piedi ed ero andata in direzione di Julie.
«Mio padre è stato trasferito per lavoro a Parigi, dobbiamo partire tutta la famiglia.» rispose, le prime lacrime iniziarono a solcare la mia guancia.
Non volevo perdere la mia migliore amica, già con Sophie le cose sembravano irriparabili. Non potevo perdere anche lei.
Era un discorso egoistico ma non poteva andarsene così come se niente fosse.
Mi abbracciò, era raro un momento del genere tra noi. Lei preferisce fare la dura che non viene scalfita da nulla. Ma lo fa solo per non mostrarsi debole, la conosco troppo bene.
«Non puoi rimanere da tua nonna?» speravo che mi desse la conferma che sarebbe rimasta.
«Non posso.» negò. Anche lei aveva la voce rotta dal pianto. «Ma verrò per le vacanze estive a trovarvi.» mi rassicurò. «Starò da mia nonna per tutta la durata dell'estate.» la strinsi ancora più forte.
Ancora non era partita e io già volevo che le vacanze estive arrivassero al più presto.
«Quando parti?» speravo che ci fosse ancora tempo da passare insieme.
«Domani mattina presto.» era impossibile. Perchè tutto così di fretta? «Lo so da un po' ma non sapevo come dirtelo.»
Sarei stata un po' più preparata, avrei preso meno male la sua partenza. Ma non glielo dissi, non era giusto rinfacciargli una cosa del genere in un momento così triste.
Altre due paia di braccia ci avvolsero e mi accorsi che erano quelle di Eleonor e di Zayn, quelli che si erano più legati a lei.
Guardai le altre persone nella stanza e mancava Liam, dove se n'era andato? «é andato a parlare con Niall.» sussurrò Zayn al mio orecchio provocandomi dei brividi lungo la schiena. Strano. Non sentivo freddo.
Poco dopo anche Louis ci abbracciò, lui era un amante degli abbracci e gli dispiaceva per Julie. Non parlavano molto ma con quel poco che si erano detti, avevano capito di starsi simpatici.
La pensavano quasi sempre allo stesso modo, alcune volte parlare con Julie era come se stessi parlando con Louis e viceversa.
Harry si trovava in difficoltà e non sapeva cosa fare, mi allontanai da quell'abbraccio di gruppo e lo presi per una mano avvicinandolo a noi e rendendolo partecipe.
Fummo interrotti dal rumore della porta, Liam e Niall stavano tornando.
Nonostante fossi arrabbiata con lui, apprezzavo il gesto che aveva fatto per il suo amico biondo.
«Possiamo parlare?» domandò Niall dopo aver ricevuto uno sguardo di incoraggiamento di Liam. «Civilmente.» specificò.
Juliè acconsentì e poi fu strano Niall quando si voltò verso di Liam per suggerirgli qualcosa.
«Joyce, possiamo parlare anche io e te?» annuì, volevo sapere cosa aveva da dire. «In privato.» 
Lo seguì mentre senza rifletterci mi voltai verso Zayn come se stessi cercando una sua conferma. Stavamo andando in cucina sapendo che non c'era nessuno e che non ci avrebbero sentiti.
«Dimmi.» lo incitai a parlare, nel frattempo prendendo posto in una delle sedie del tavolo.
Ero davvero confusa. Prima mi evitava e adesso vuole addirittura parlare. 
E poi dicono che sono le donne quelle enigmatiche!
Ero anche curiosa di sapere cosa aveva da dirmi. 
«Mi dispiace per come le cose sono andate tra noi...» frase scontata. «Ma credimi che è la cosa giusta. Non poteva andare avanti così e tu lo sai meglio di me.» io l'unica cosa che sapevo, è che sono stata lasciata dal mio ragazzo senza una spiegazione plausibile.
«Se non provi più nulla per me, non invertarti scuse. Bastava dirmelo.» l'avrei presa meno male.
Non era il caso che tirasse in ballo il discorso della gelosia che non riusciva più a contenere.
«Non posso dirti qualcosa che non è vero.» con ciò che voleva dire? 
Volevo chiarirmi le idee ma questa conversazione ha l'effetto contrario.
«E allora perchè mi hai lasciato?» il sol sentire le mie parole, mi risultavo patetica.
Sembrava che lo stessi implorando a tornare da me, un po' è quello che voglio.
Che lui ritorni da me e tutto prosegua come prima.
«Perchè non è quello che vuoi tu.» come se lui sapesse leggere nel pensiero della gente.
«Ti sbagli.» lo contraddì. «Io mi sono innamorata di te, dopo due anni di relazione non può finire così perchè tu pensi di sapere cosa IO voglia.» non mi sarei sorpresa se avessi aperto la porta e avrei trovato tutti i nostri amici a spiare.
Non stavo neanche tentando di parlare a bassa voce.
«Vuoi negarmi quello che provi per Zayn?» non si metteva bene. Anche lui aveva alzato il tono di voce.
«Perchè tutti vi ostinate a dire che provo qualcosa per Zayn?» stava per ribattere ma lo bloccai. «IO NON PROVO NULLA PER LUI.»
«Non ci credi nemmeno tu alle tue parole...» mi veniva voglia di schiaffeggiarlo.
Perchè metteva in dubbio le mie stesse parole?
«Credi a quel che vuoi, Liam.» altro che chiarire! Qua stavamo litigando di più di quanto non avessimo fatto prima.
«Credo alla verità.» una verità distorta. «Adesso potrai odiarmi, urlarmi in faccia o qualsiasi cosa tu voglia ma quando ti passerà, capirai che io ho ragione...» odiavo piangere in un momento del genere ma non potevo fare diversamente.
Io non riesco a tenere a bada le emozioni come Julie.
«Non metto in dubbio che tu provi qualcosa per me, in questi due anni me l'hai dimostrato.» si avvicinò a me, facendomi una carezza sulla guancia e poi passando i pollici sulle mie lacrime per eliminarle dal viso. «Ma quello che provi per Zayn non è mai andato via, tu credi che sia così perchè non vuoi accettarlo ma lo desideri...» si prese una piccola pausa. «Tanto quanto lui desidera te.» mi ero persa qualcosa? Che andava a blaterare?
«Lui non prova nulla per me.» Liam capì lo stesso le mie parole nonostante le dissi balbettando e tra una lacrima e l'altra. 
«Non dovrei dirtelo ma ho trovato il tuo diario a casa sua, quando l'ho scoperto gli ho chiesto spiegazioni e ha cercato di improvvisare qualche scusa credibile...» aspetta, aspetta, aspetta... ho sentito bene? Zayn ha preso il mio diario?
«Vado ad ammazzarlo!» mi partì verso la porta ma Liam mi tenne stretta per il polso.
Ma non si capiva che era solo un modo per concludere il discorso? Oltre al fatto che ero davvero arrabbiata con Zayn?
Che cazzo gli era saltato in mente? Conosce il significato della parola privacy? Evidentemente no.
«Stavo dicendo che...» riprese il discorso. «alla fine ha ceduto e mi ha detto la verità, ho anche io le mie colpe perchè l'ho voluto leggere.» ma un corso accellerato di cazzi loro, no?!
«Ho saputo anche del quasi bacio, gli ho chiesto spiegazioni quando ho letto quella pagina e non mi ha potuto mentire.» non sapevo che dire. Ero senza parole. «Ho capito subito tutto dopo che mi ha spiegato. Lui lo voleva e scommetto che anche tu avresti ricambiato se non avessi fatto prevalere la ragione.» non è vero. 
«Ma questo non dimostra che lui provi qualcosa per me, forse ha preso il diario solo per curiosità.» anche Louis aveva provato a leggerlo, anche se lui al contrario di Zayn e Liam, non c'è mai riuscito. O almeno spero!
Ormai non so più cosa aspettarmi, magari l'hanno già letto tutti senza che ne sapessi nulla.
«Ti assicuro che non è così...» era inutile portare avanti questa conversazione, ognuno voleva far prevalere la propria opinione e questo non ci avrebbe portato mai a nessuna conclusione.
Sembrava che stesse pensando la stessa cosa, mi abbracciò e io mi strinsi tra le sue braccia, poggiando la testa sul suo petto e sentendo il suo battito cardiaco regolare. Gli bagnai la maglia a causa delle mie lacrime che non volevano cessare di scorrere dal mio viso.
Non volevo che arrivasse mai un giorno del genere, contro ogni mia speranza, stava succedendo proprio adesso.
Mi allontanai di poco da lui per guardarlo, volevo che mi dicesse che mi stava prendendo in giro, che tutto questo era solo uno stupido scherzo di cattivo gusto, volevo che mi dicesse che tutto sarebbe tornato alla normalità, che da domani eravamo Liam e Joyce, Joyce e Liam. Quei ragazzini che si erano piaciuti al primo sguardo, quei ragazzi che dopo due anni sembrava che nessuno avesse mai potuto dividerli e che hanno imparato ad affrontare le avversità insieme. Voglio tornare al periodo in cui non c'era gelosia, non c'erano segreti, non c'erano delle stupide attrazioni che rovinavano tutto.
Mi prese il viso tra le sue mani. Nonostante tutto mi sentivo sempre la stessa ragazzina impacciata di qualche anno fa.
Non so cosa successe esattamente, le mie labbra erano lontane solo due centimetri dalle sue e pian piano lui annullò ogni distanza.
Mi stava baciando, io non stavo esitando e stavo ricambiando e questo mi mandava sempre più in confusione.
Perchè lo stava facendo se era tutto finito?
Mi persi in quel bacio, cercai di eliminare ogni pensiero dalla mia mente, non volevo pensare a nulla e concentrarmi solo su Liam.
Partì la suoneria del mio cellulare e lui si allontanò, accorgendosi forse di quello che stava succedendo e non volevo che se ne pentisse.
Lui l'aveva voluto tanto quanto lo bramavo io.
Era Sophie, di nuovo. 
Nel momento meno opportuno, lei aveva deciso di ricominciare con le sue chiamate. Rifiutai immediatamente.
«Non rispondi?» domandò imbarazzato Liam.
«No, non è importante.» ma io adesso volevo delle spiegazioni perchè era davvero incoerente. Prima mi lasciava e poi mi baciava... «Che significa questo bacio?» dissi, toccando le mie labbra e sorridendo.
«Niente, ho sbagliato...» distrusse tutta la mia felicità con tre parole. «Era il nostro ultimo bacio.» stava per uscire dalla stanza, la conversazione si era conclusa.
«Era un bacio di addio?» che serviva averne una certezza ulteriore? Era stato chiaro. 
Forse perchè non riuscivo a convincermene ancora, non riuscivo a formulare nella mia testa una cosa del genere.
«Sì.» e la sua risposta semplice mi confermò che sarei dovuta andare avanti.
Era una giornata di merda, la mia migliore amica sarebbe dovuta partire e non si sapeva neanche quando sarebbe potuta tornare e il mio primo ragazzo mi aveva lasciata definitivamente.
«Possiamo rimanere almeno amici?» stavo anche implorando la sua amicizia pur di non perderlo.
«Speravo che me lo chiedessi.» mi sorrise e fece segno di raggiungerlo.
Uscimmo dalla cucina insieme e mise un braccio intorno alle mie spalle, dandomi un piccolo bacio sulla fronte.
Ok, mi sarei fatta bastare tutto questo.



Tutto il resto del pomeriggio l'avevo passato insieme ai miei amici. Io, Julie, Liam, Harry, Niall, Zayn, Louis ed Eleonor.
Ero stanchissima ed era tardi, non vedevo l'ora di cenare e andare subito a dormire. Domani mi sarei dovuta svegliare molto presto perchè Julie sarebbe partita e io volevo esserci fino all'ultimo.
Non so come erano finite le cose tra lei e Niall, dopo che io e Liam eravamo tornati, loro erano già in salotto e non sembrava che avessero molta voglia di interagire fra di loro.
«Joyce, sei tu?» finchè questa domanda fosse posta da mia madre, non c'era nulla di cui preoccuparsi ma se questa domanda veniva fatta da mio fratello, era davvero strano.
A lui non interessava se fossi o meno a casa, almeno che non avesse da chiedermi qualcosa.
«No, non sono io.» non ero in vena di favori.
«Divertente.» mi raggiunse e il suo tono ovviamente faceva intendere tutto il contrario di quello che aveva detto. «Ti devo chiedere un favore.» come non detto.
«Domani...» negai un mio aiuto in questo momento.
Dovevo già aiutare mia madre con la cena, era abbastanza.
«Solo due minuti, ti prego.» ma aveva un'altra sorella, non poteva chiedere a lei? Che cosa c'era da fare di così importante?
«Ok.» ero troppo gentile, dovevo imparare a dire di no. «Che devo fare?» speravo niente di troppo impegnativo.
«Devi parlare a una ragazza facendo finta di essere la mia ragazza, non smette di chiamarmi!» ecco perchè Hailey non poteva aiutarlo! 
«Va bene.» avvisai mia madre che stavo facendo un favore a Josh e che poi l'avrei raggiunta e lo seguì fino in camera sua.
La stanza era in disordine, non c'era neanche un piccolo spazio per passare. 
Compose il numero e mi passò il cellulare, non persi neanche tempo a guardare come l'avesse salvata in rubrica.
«Pronto?» oh aspetta... questa voce la conoscevo perfettamente. 
«Josh!» urlai, odiavo quando si intrometteva negli affari miei. 
«Joyce, non attaccare ti prego.» Sophie mi implorò. «Ho bisogno che mi ascolti e che mi credi...» la lasciai parlare, in fondo tutti devono avere la possibilità di spiegarsi. Questo non significa che l'avrei perdonata subito. «Eravamo a una festa, ero ubriaca e tu lo sai quanto poco controllo ho quando bevo.» sì, era sfacciata in tutti i sensi e poi non ricordava nulla di quello che faceva o almeno così diceva. «Me l'ha raccontato George e confermato mia cugina, io non sapevo di aver perso il controllo. Non era mia intenzione!»
«Ma l'hai tradito, io non l'avrei mai fatto con il mio ragazzo!» non aveva scuse, aveva sbagliato. Anche se non era sobria.
«Ma non volevo...» iniziò a piangere. «George è un bel ragazzo ma io amo Harry! Ti prego, spiegagli cosa è successo... a me non me ne da la possibilità.» ma se non sapevo nemmeno io cosa era successo... «Ti prego, Joy...»
«Senti, questo situazione la dovete risolvere tu e lui...» io non c'entravo nulla. «Io ho altri problemi, sono stata lasciata dal mio ragazzo, Julie parte a Parigi e adesso dovrei aiutare mia madre con la cena. Questa per me è la peggior giornata di sempre e non vedo l'ora di andare a dormire. Buonanotte...» passai il cellulare a mio fratello. «Dì a mamma che salto la cena e che l'aiuterò domani, non ne ho più voglia.» e me ne andai in camera mia, sotto le coperte e sperando che i pensieri non si affollassero nella mia mente.
Morfeo mi accolse tra le sue braccia ben presto.


 

Pov Julie

Non so bene cosa stavo facendo e neanche perchè mi era venuta questa idea folle. Non aveva senso uscire di casa alle tre di notte, soprattutto se lo stavo facendo per andare da Niall.
Sicuramente stava dormendo, la coversazione civile si era trasformata in un secondo round di urla e altri litigi ma questo non mi fermava, anzi mi faceva proseguire sempre più convinta. 
Mi sentivo in colpa, l'avevo trattato molto male e lui voleva solo rimediare a tutto quello che era successo.
Ripensandoci bene, era inutile prendersela ancora tanto per ciò che era successo in passato. Eravamo cresciuti ormai e quella litigata era molto più che infantile. Adesso erano passati dieci anni, non ne valeva più la pena rimuginarci sopra.
Ma ero spaventata, non avevo mai pensato all'ipotesi che tutto sarebbe potuto tornare come prima o esserci qualcosa di più perchè mi ero sempre imposta di odiarlo, evitando così ogni pensiero su di lui.
In questo momento stavo anche rischiando la vita per lui, mi ero arrampicata all'albero vicino alla finestra di camera sua e vidi che era aperta. Cercai di non guardare giù e mi inoltrai nella stanza.
Vidi Niall alzarsi di scatto e afferrare un mazza da baseball e puntarla contro di me. «Fermo lì o ti colpisco.»
Risi, vedendolo spaventato e soprattutto incapace di fare delle minacce credibili.
Ma lui cosa ci faceva con un mazza da baseball se giocava nella squadra di calcio?
«Niall, sono io.» tirò un sospiro di sollievo. «E posa quell'affare!» lo posò immediatamente e mi disse di far silenzio che i suoi stavano dormendo.
«Che ci fai qui? Sono le tre e domani dovresti prendere un aereo...» anche io ero contenta di vederlo...
«Se ti do fastidio posso anche andarmene...» mi diressi verso la finestra ma venni bloccata per un braccio da Niall.
«Non ho detto questo.» mi spostò una ciocca dietro l'orecchio. «Rimani...» no, aspetta. Stavamo diventato patetici, sembravamo quelle coppiette sdolcinate dei film e noi non eravamo nè una coppietta nè in un film.
Non appena mi lasciò stare il braccio, presi i miei capelli e li scompigliai. Mi guardò confuso, lo potevo benissimo vedere dalla luce lunare in cui la stanza era immersa.
Una spiegazione al mio gesto c'era, tutto doveva essere il contrario di quello che succedeva nei film. 
«Ripeto la mia domanda, perchè sei venuta qui? E non provare ad andartene di nuovo senza spiegarmi nulla...» oggi era in vena di minacce fasulle, inutili e a cui non avrebbe creduto mai nessuno?
«Mi sono resa conto di aver sbagliato...» l'ultima parola la pronunciai con difficoltà.
«Cosa esattamente?» ma allora era davvero stupido! Perchè dovevo spiegargli per forza tutto, ogni minimo particolare?
«Io...» neanche sapevo cosa dovevo dire. «non so come andranno le cose tra noi quando tornerò, possibilmente tu sarai fidanzato con un'altra oca...» mi interruppe.
«O tu con un altro fuorilegge...» doveva per forza ogni volta sottolineare che i miei ex non erano tipi raccomandabili?
«Stavo per dire che sarei potuta tornare con un bellissimo artista parigino!» le ultime parole le dissi con un terribbile tono francese. Le lezioni di Miss LaFleur non erano servite a nulla, quella brava era Joyce. «Ma comunque... noi non possiamo sapere cosa succederà, io adesso voglio vivere il mio presente e prima di partire voglio fare una cosa...» stava per porre la domanda "che cosa?" ma non gliene diedi il tempo perchè lo baciai, questa volta avevo voluto sorprenderlo io.
Ogni volta aveva preso lui questa decisione. 
Era inutile negare che provavo qualcosa per Niall, l'avevano già capito tutti anche prima di me.
Sono orgogliosa tanto quanto sono codarda. E ho paura di quello che potrebbe succedere tra di noi.
«Non sai quanto desideravo farlo io oggi mentre tu mi inveivi contro...» e perchè non l'aveva fatto? Mi avrebbe risparmiato una notte insonne perchè non mi sarei sentita in dovere di alzarmi per scusarmi e baciarlo. 
Ok, il fatto che volessi scusarmi era tutta una stronzata! 
Riprendemmo a baciarci ma non era più un bacio tranquillo. Era tutto il contrario, era quasi diventata una lotta, nessuno voleva staccarsi prima dell'altro.
Era carico di emozioni e sentimenti che non riuscivamo a descrivere a parole solamente perchè non siamo bravi in questo, solamente perchè non avremo mai pensato di arrivare a questo punto.
Eravamo arrivati accanto al suo letto, mi fece sedere mentre continuavamo a baciarci, lo tirai verso di me e io finì per coricarmi.
Stavamo per andare oltre e l'idea non mi dispiaceva.
«Sei sicura?» sapeva sempre rovinare l'atmosfera che si era creata. «Non voglio che domani te ne pentirai.» e come potevo? 
Io lo desideravo anche più di quanto lui desiderasse me, in quel momento.
«Sì, sono sicura.» e ripresi a baciarlo, iniziò a sfilarmi la maglietta tra un bacio e l'altro ma... EHI! Questi non sono affari che vi riguardano!




 

Note dell'autrice:

Perdonatemi se potete!
Non aggiorno da tanto tempo ma purtroppo la scuola si porta via tutto il mio tempo e per scrivere non me ne rimane molto se non niente e quindi ne approfitto anche quando sono cinque minuti, adesso dovrei andare a studiare storia quindi sono di fretta :(
Questo è l'ultimo vero capitolo, il prossimo è il prologo e tornerò con una one-shot che avevo già scritto quando la storia era al decimo capitolo circa ahahah
Julie parte, Liam e Joyce si sono lasciati e Sophie vorrebbe scusarsi... come li troveremo nel prossimo? 
Se avete qualche supposizione, mi farebbe piacere venirne a conoscenza ;)

Abbigliamento: http://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=94462851 (Joyce-Julie)
http://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=94464863 (Sophie-Eleonor)
Un bacione <3
Valentina

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Capitolo 35
*** Epilogo ***


Epilogo

Dopo cinque mesi. Estate 2013.


L'ultima campanella di oggi era suonata e anche quest'anno scolastico era finito, finalmente. Non sarei riuscita a trascorrere un altro giorno in più in quell'edificio soprattutto con Thompson che minnacciava di bocciarci fino all'ultimo minuto.
Harry, più felice di me, prese i libri e li buttò a caso tutti nello zaino e poi mi fece fretta per uscire da lì.
«Siamo uomini liberi!» urlò Niall in mezzo al parcheggio, luogo dove eravamo appena arrivati e dove Louis ci aveva promesso di farsi trovare. Ma ancora non c'era.
«Puoi dirlo forte, amico!» concordò Zayn con entusiasmo esagerato. «Che ne dite se stasera facciamo un falò con i libri?»
«Dimmi che stai scherzando, non puoi averlo detto davvero...» lo rimproverai. 
I casinisti si erano accorti della nostra presenza anche se un po' troppo in ritardo. «Oh, ciao rompiballe!» la gentilezza in persona.
«Sono felice anche io di vederti, Zayn.» senza che avessi il tempo di dire altro, mi venne accanto e mi abbracciò e scompigliò i capelli. Sapevo quanto odiavo quel gesto ma lo faceva sempre per farmi innervosire. E ci riusciva!
Il nostro rapporto era cambiato molto rispetto a cinque mesi fa, adesso eravamo molto più amici ma non era successo niente tra di noi.
Se qualcosa doveva succedere, sarebbe successa con calma. Che fretta abbiamo?
Ovviamente avevo capito le ragioni di Liam, non potevo nemmeno dargli torto. A me Zayn non stava indifferente, mi piaceva e mi piace ancora adesso. Cosa ancora più ovvia, non farei mai il primo passo.
«Smettila Zayn...» cercai di liberarmi dalle sue braccia, era magrissimo e infatti non riuscivo a spiegarmi da dove tirava fuori tutta quella forza. Poi però mi ricordai che anche una mosca avrebbe avuto più forza di me. «Oppure ti raso quel ciuffo.» non mi prendeva nemmeno sul serio, sapeva che non gli avrei mai corso dietro per fare una cosa del genere. 
Io mi astenevo sempre quando si trattava di correre.
«Louis non c'è ancora ?» domandò Liam che era appena arrivato.
«No.» negai.
Il nostro rapporto era tornato tranquillo, i primi giorni dopo la rottura cercavamo di evitare l'imbarazzo ma non ci riuscivamo. Pensare che fino al giorno prima quel ragazzo lo baciavi e adesso invece siete solo amici è davvero strano. Poi però le cose si erano sistemate, adesso posso affermare che ogni tipo di imbarazzo è scomparso.
Al gruppo si erano aggiunti anche Eleonor con Alexis, la nuova "ragazza" o quasi di Harry.
Frequentava il primo anno ed era nel mio corso di teatro, appena l'ho conosciuta mi è stata simpatica e poi ho scoperto quanto gli piacesse Harry e un giorno gliel'ho presentato. La cosa del piacersi era reciproca, sono usciti qualche volta ma per adesso nulla di ufficiale.
Lei è troppo timida per dichiararsi e lui, dopo la delusione avuta da Sophie, vuole procedere senza fretta.
Proprio la mia amica rossa si era avvicinata a noi, Sophie in questo periodo stava sempre con mio fratello e infatti anche adesso era con lui.
Alla fine io l'avevo perdonata, non era neanche una cosa che mi riguardava quella tra lei e Harry e poi era mia amica da sempre, non poteva finire tutto così.
Dopo cinque minuti e forse qualcosa in più, la macchina di Louis entrò nel nostro campo visivo. Era arrivato.
Scese dalla macchina tutto contento mentre Eleonor stava per inveirgli contro per averci fatto aspettare, la zittì con un bacio e poi spiegò che aveva avuto delle buone ragioni.
«Quali sono?» domandai. Volevo proprio vedere che si inventava!
«Io non ti basto?» non potevo crederci, non potevo. Quella voce non la sentivo da tempo ormai...
Non le diedi nemmeno il tempo di scendere dalla macchina che mi buttai fra le sue braccia. «Julie!» urlai con tutto il fiato che avevo in gola. 
«Quanto mi sei mancata!» sussurrò.
Aveva detto che sarebbe arrivata fra una settimana, ci aveva presi in giro e aveva fatto una bella sorpresa a tutti.
«Il suo volo è atterrato in ritardo, per questo ho perso tempo.» si scusò Louis. «Sono andato a prenderla e mi aveva detto di mantenere il segreto.» Lasciai che Julie venisse salutata anche dagli altri e mi avvicinai a Louis e lo ringraziai per la bellissima sorpresa anche se poi lui non aveva fatto niente. Dovevamo ringraziare il padre di Julie se le aveva fatto anticipare le vacanze.
Notai gli sguardi di Niall e la bionda, ero sicura che dovevano parlare e che avevano troppe cose da dirsi ma per adesso risolsero tutto con un abbraccio e con «Nessuno artista, vero?» lei negò, ridendo.
«E con le oche starnazzanti come va?» chiese lei a sua volta. Ma di che parlavano?
«Male.» rispose triste. «Però adesso la mia preferita è tornata quindi va già meglio.» ok, non ne volevo sapere niente.
Ok, forse sì. Ma c'era un'intera estate per scoprirlo!
Zayn si avvicinò a me. «Sapevo che ci nascondevano qualcosa!» sussurrò al mio orecchio.
Mi voltai verso di lui e gli sorrisi, lo baciai a stampo e mi allontanai subito. Che cazzo avevo fatto?
«Mi piacciono queste tue iniziative...» e io che non volevo farmi avanti per prima!
Non so cosa mi aspetta domani, non so se nel mio futuro ci sarà Zayn o un altro ragazzo ma io adesso voglio pensare a godermi ogni momento del mio presente. Lo baciai di nuovo e questa volta lui mi trattenne per approfondirlo. 
Avevo il sospetto che quest'estate nessuno l'avrebbe dimenticata tanto facilmente.







 

EH EH HEEEEEEEEEEY!

Ebbene sì, anche questa storia ha avuto la sua fine e in un certo senso mi sento sollevata ma mi dispiace tantissimo non dover scrivere più di Joyce, di Julie o di tutti gli altri poichè sono stati i miei primi personaggi su cui ho scritto! Ma ovviamente non poteva durare per sempre ma tornerò la prossima settimana con la one-shot su di loro :)
Quella sarà la vera fine... :(
Spero per chi la legge che questa storia vi sia piaciuta e che non vi ha annoiati, ringrazio tutti quelli che l'hanno inserita tra le preferite, seguite e ricordate! Grazie mille <3
Ringrazio anche quelle persone che l'hanno recensita <3
Beh, ho tante storie in mente ma non so se avrò tempo per scriverle a causa della scuola, nel caso mancano circa 60 giorni alle vacanze di Natale ahahah :)
http://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=96275683 (Joyce e Julie)
http://www.polyvore.com/boyfriend_many_friends_an_unknown/set?id=96276492 (Eleonor, Alexis e Sophie)
 
Un bacione!
Valentina <3
 
 

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