Ghost Whisperer

di _Dark_Angel_22_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** sbadato ... ***
Capitolo 3: *** Scuola ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


Ghost Whisperer 







- Quanto odio i funerali ! - mi sussurro sotto voce mentre ascolto la musica 
dell' i-pod tramite gli auricolari bianchi. Il suono mi rimbomba nelle orecchie 
e nel cervello, permettendomi di non ascoltare il prete mentre dà l'estrema 
unzione a mia cugina Kikyo. 
Era finita in un brutto giro: alcol, droghe, prostituzione, anche se gli zii erano 
ricchi sfondati ... non so, forse lo faceva per avere attenzioni, visto che erano 
sempre a lavoro. 
Comunque, era sparita una settimana fa, così, dal giorno alla notte, senza dire 
niente a nessuno. 
Gli zii hanno subito chiamato la polizia che ha incominciato immediatamente 
a cercarla. Hanno creato cartelloni, e fatto conferenze stampe. In meno di 12 
ore tutto il paese, se non oltre, sapeva della sua sparizione, non si parlava 
d'altro ... 
Due giorni fa cioè cinque giorni dopo la sparizione l'hanno ritrovata ... 
in un vicolo, nuda, piena di lividi e tagli, con un coltello infilzato nel petto, 
ovviamente morta. Un anziana signora nauseata dall'odore, credendo che ci 
fosse una perdita nelle tubature dello scarico aveva chiamato degli idraulici, 
l'hanno trovata loro ... 
Dopo il ritrovamento le autorità hanno insistito a finché venisse fatta un 
autopsia sul corpo senza vita della ragazza. Gli zii disperati dalla notizia e in 
cerca di giustizia hanno accettato. 
24 ore dopo, erano arrivati i risultati. 
Semplicemente agghiaccianti ! 
E' stata prima stuprata e poi uccisa brutalmente, trascinata in quel vicolo e 
lasciata lì a decomporsi. 
I poliziotti hanno arrestato un uomo sui trent'anni capelli e occhi marroni, 
credo si chiami Naraku, quella sera era stato ripreso dalle telecamere di 
sorveglianza di un pub, mentre trascinava mia cugina morta, per i capelli, 
nel vicolo. Le scuse non sono servite a niente, ha confessato e tra una settimana 
verrà giustiziato per il suo crimine. 
Anche se non la conoscevo bene mi dispiace per lei. Aveva 17 anni ... 
- Inuyasha ! per favore ! - mi rimprovera mia madre togliendomi le cuffie Sta accanto 
a me con indosso delle scarpe con tacco medio, gonna fino al ginocchio, sotto dei 
collant, una camicia, una borsa e perfino i capelli neri, ha tanto nero addosso da far 
invidia ad Ade il dio greco della morte, quello mitologico. Occhi marroni. 
Una bella donna sui trent'anni niente da ridire. 
- Lo so che non vuoi stare qui e hai probabilmente qualcosa di più interessante da 
fare, ma abbi un po di rispetto ! - 
- Va bene, va bene - borbotto rimettendomi l'auricolare. 
Siamo nei pressi di Tokyo. La collina si affaccia sulla città. E' il tramonto. 
Siamo riuniti in cerchio. Davanti a me al centro la bara di legno massello. Sono 
presenti zii, cugini e amici. 
Circondati da alberi di ogni tipo e ogni altezza guardo la chiesetta bianca poco 
lontana, gli ultimi raggi del sole la colpiscono facendola sembrare arancione. 
Una piccola chiesa, niente di che .. 
Al contrario mi piace stare lì, non lì, dentro, lì nel senso dietro la chiesa. E' l'unico 
posto in tutta Tokyo dove si vedono le stelle e il mare, il mio posto preferito. 
D'estate ci vengo all'alba o al tramonto per vedere il sole che sorge o che cala. 
A volte se posso aiuto anche le persone che ne hanno bisogno ... 
- Bene - dice il prete attirando la mia attenzione - potete sotterrare la bara - 
Immediatamente quattro uomini vestiti di nero eseguono l'ordine. Credo che siano 
dell'impresa funebre. 
La guardo scendere giù, fino a sparire nell'ombra di tre metri sotto terra. 
La zia che piange a dirotto lo zio che cerca di trattenersi, le amiche di Kikyo 
anch'esse in lacrime, mia madre accanto a sua sorella cerca di consolarla. 
A parte il prete e gli uomini che stanno seppellendo, con pale, mia cugina il 
silenzio domina nel cimitero. 

- Potete andare - ci informa il curato (*) facendo il segno della croce e chiudendo i 
suoi libri di preghiera. Tolgo l'i-pod in segno di rispetto e mi avvicino agli zii 
- Ciao - li saluto 
- Ciao Inuyasha - risponde la signora Dare, una bella donna capelli neri e occhi marroni 
come la sorella ( mia madre ) non sono gemelle ma sono simili, è vestita di nero. 
- Ma guarda come sei cresciuto - osserva lo zio - l'ultima volta eri un bambino ! 
e lo sei ancora - sussurra l'ultima parte alla moglie che accenna a un sorriso. 
Il signor Dare, la zia ha preso il suo cognome dopo il matrimonio, è un uomo alto 
atletico, occhi e capelli castani, indossa uno smoking sopra delle scarpe da ginnastica. 
Hanno entrambi gli occhi rossi, chi sa quanto anno pianto ... 
- Mi dispiace - 
- Anche a noi. - concorda la zia - Se solo fossimo stati più presenti, forse ci saremmo 
accorti di qualcosa che non andava ... - 
- Non è colpa vostra - li rassicuro - vi voleva bene - 
- Tu dici ? - chiede scettica 
- Certo ! - affermo con enfasi - l'avevo incontrata un paio di mesi fa e non la smetteva 
di parlarmi di voi, diceva che eravate i migliori, e che vi amava molto - 
- Oh - afferma la zia ricominciando a piangere abbracciata al marito. 
Credo sia meglio lasciarli soli ... 
Mi avvio alla chiesetta per accendere una candela in sua memoria. 
- Inuyasha - mi chiama una voce che conosco fin troppo bene 
- Si mamma ? - 
- Grazie - 
- Di cosa ? - chiedo non capendo 
- Per quello che hai detto a mia sorella, le sarà di conforto - 
- Ho solo detto la verità - 
- Grazie lo stesso - afferma abbracciandomi 
- Mamma ! - protesto arrossendo 
- Oh ... scusa - dice scostandosi 
- Io dovrei andare - 
- Va bene, tanto so dove trovarti. Ti chiamo quando e ora di andare - afferma 
tornado dagli zii per aiutarli a superare questo momento. 
Mi volto e continuo per la mia strada. 
Le lapidi grige, un po, mi deprimono, che vuoi farci ? siamo in un cimitero. 
I cancelli all'entrata sono sempre aperti. Una strada centrale porta alla chiesa e 
molte stradine secondarie, ramificazioni, portano alle tombe. Cavoli, ci sono davvero 
molti morti qui, e di ogni periodo. 

Sotto hai miei piedi sento scricchiolare le foglie gialle e arancioni cadute dagli alberi. 
L'estate ormai è quasi finita, e l'inverno si fa sentire. 

Arrivato, salgo le poche scale che incorniciano l'entrata e supero il portone 
sempre aperto della chiesetta. Ha una forma ovale. Dei dipinti ad olio di dio sulle 
pareti sono opera di un professionista, delle sedie di plastica, di quelle pieghevoli, 
guardano l'altare, un lampadario di cristallo pende sopra la mia testa. 
D'ho un offerta al prete e prendo un paio di candele che accendo per mia cugina. 

Con ancora l'unto della cera mi avvio dietro la chiesa. Ogni volta che vengo il panorama  
mi sembra più bello. Il mare in lontananza è bellissimo! soprattutto durante il tramonto. 
Le prime stelle già si intravedono. Mi siedo ad ammirare. 
I raggi arancioni del sole si specchiano nelle onde blu del oceano Atlantico. 
Ormai quello che rimane del sole, un piccolo spicchio, sta sparendo dietro il mare. 

- Uffa !!! - protesta qualcuno dietro di me. Non mi volto neanche a guardare. 
- E' ingiusto - continua a lamentarsi sedendosi vicino a me. Con la coda del occhio la osservo. 
E' una ragazza, credo abbia la mia età 17 anni, se non di meno. I lunghi capelli castani 
volano al vento. Indossa delle scarpe da ginnastica bianche, dei jeans corti fino al ginocchio e 
una t-shirt blu. Le mani che avvolgono le gambe, portate al petto. Gli occhi fissi a guardare 
l'orizzonte, cosa che decido di fare anch'io. 
- E' inutile ! - afferma mettendo il mento sulle ginocchio. Mi rimetto a guardarla con la 
coda dell'occhio. Ha la faccia di una che vuole piangere ma non ricorda più come si fa. 
- Nessuno mi sente! - afferma alzando il volto, giro di scatto le pupille e ritorno a guardare l'oceano. 
- Nessuno mi vede ! - dice sventolandomi una mano davanti alla faccia, devo fare finta 
che non la vedo, o saranno casini ! 
- Accidenti !!! - urla. 
Di colpo uno dei cassonetti, il più vicino, di quelli legati agli alberi esplode. 
- Scusa - dice imbarazzata. 
Non le rispondo, non devo risponderle ! non devo guardarla, non devo fissarla ! 

Rimaniamo così, a fissare il tramonto il lontananza per un po. Non le parlo. Ma con 
la coda del occhio continuo a guardarla, non sembra essersi accorta che la osservo. 
Nella sua faccia c'è dipinto un mare di emozioni : tristezza, frustrazione e rabbia, tanta 
rabbia, credo di sapere il perché, ma non ho nessuna intenzione di parlarle. 

- Inuyasha ! - una voce in lontananza mi fa sobbalzare. Ci voltiamo in contemporanea.
- Si ? - rispondo con il cuore a mille dallo spavento 
- Forza tesoro, andiamo - afferma mia madre che fa cenno con la mano di raggiungerla 
- Arrivo - rispondo alzandomi e spazzolandomi via la terra e le foglie dai pantaloni. 

- Arrivederci - mi dice la ragazza, poggiando la testa sulle ginocchia, mentre osserviamo 
l'orizzonte per l'ultima volta oggi. 
- Ciao - la saluto in automatico. 
La vedo sgranare gli occhi sorpresa. 
- Aspetta ! - urla alzandosi - tu mi hai risposto !!! - afferma tutta sorridente 
Accidenti !!! mi sono fregato da solo ! 
- Ciao mare - ritento salutando l'oceano come un bambino di quattro anni. 
Cerco di fissare il mare, sperando che abbia frainteso o capito male ... vi prego 
kami, fa che non mi abbia sentito ! 
- Non fare il finto tonto ! - mi rimprovera - non ci casco mica ! - 
- Oh !!! e va bene !!! - mi volto a guardarla negli occhi, dei bellissimi occhi cioccolato si riflettono 
nei miei marroni - ti vedo ! ok !? - 
- Aiutami - afferma mettendo le mani a mo di preghiera 
- Non posso - mi dispiace ma devo deluderla ... 
- Ma se non mi aiuti non potrò passare oltre ! - 
- E sai cosa me ne frega ! - dico incrociando le braccia sul petto 
- Perché sei scontroso ? - chiede mettendo le mani sui fianchi 
- Così - affermo avviandomi verso l'uscita del cimitero 
- Dai - mi prega seguendomi a ruota 
- Ho detto di no ! - dico fermandomi e girandomi verso di lei 
- Ma perché !? - chiede non capendo 

- Inuyasha ? - urla mia madre in lontananza - con chi stai parlando ? - 
- Con nessuno - le rispondo guardando la ragazza negli occhi 
- Dai andiamo ! - 
- Arrivo, lasciami solo due minuti - affermo prendendo per mano la sconosciuta e trascinandola 
dentro la chiesa. Il sole è sparito. La chiesa è semi buia, solo le candele la danno colore. 
Alla luce tremolante delle candele il suo volto illuminato solo da un angolazione e ancora 
più bello, gli occhi marroni sembrano essersi illuminati, le labbra sembrano rosse, i capelli 
sembrano rossi. 
- Tu mi stai toccando - afferma guardando le nostre mani che ancora si toccano 
- Si lo so ! - dico lasciando la presa 
- Come ... - 
- Nello stesso modo in cui ti vedo - 
- Come fai ? - 
- L'ho sempre fatto ! - 
- Tu sei l'unico che può aiutarmi ! - 
- Lo so - 
- Lo sai ? - chiede confusa 
- Tu conosci qualcun altro che riesce a vedere, sentire o toccare i fantasmi ? io no - 
- Tusce - dice sconfitta - allora ? - chiede speranzosa - mi aiuterai ? - 
- Ehm ... fammici pensare ... - recito mettendomi la mano sul mento - No !!! - le rispondo secco 
- Ma perché ? - domanda non capendo 
- Come " perché ??? " vedere i " non più vivi " i fantasmi non è normale, ho sperato che " questo 
dono " andasse via, ma continuo a vedervi ! - affermo arrabbiato voltandomi, uscendo dalla chiesa 
e sbattendo dietro di me il portone. 

- Aiutami - chiede apparendo di fronte a me 
- No - le rispondo superandola, non o voglia di fermarmi, sono arrabbiato e frustrato. 
- Dai - supplica riapparendo davanti a me 
- No - ripeto 
- Ma ... - 
- No - la fermo prima che possa aggiungere altro - lasciami in pace - sibilo a bassa voce 
notando che alla mia destra ci sono delle persone che hanno incominciato a guardarmi 
in modo strano. Odio quello sguardo, è lo stesso che aveva quello stronzo del mio psicologo. 
Per degli interminabili secondi il mio sguardo e fisso nel suo, mi sta sfidando, mi sta 
silenziosamente dicendo " Ehi, amico, sicuro di voler sfidare una morta ? " e io le sto 
rispondendo " Ehi, tesoro, sicura di voler sfidare un vivo ? " 
La supero lasciandola lì ferma a fissare il vuoto. 

La ferrari rosso fuoco di mia madre mi aspetta, già in moto, fuori i cancelli del cimitero. 
- Finalmente - dice mentre mi siedo sul sedile del passeggero - domani all'alba dovrò essere 
al lavoro quindi, a letto presto - 
- Parti - affermo sbattendo lo sportello. Non ho voglia di sentire le sue scemenze 
- Che c'è - chiede dolcemente voltandosi a guardarmi 
- Niente, niente, scusa, e solo che sono stanco - rispondo non vedendo l'ora di buttarmi 
sul mio bel letto matrimoniale, mi piacciono i letti matrimoniali, sono spaziosi. 


Casa mia è una di quelle belle ville tradizionali, è poco lontano dal cimitero. 
Un enorme muro bianco alto 2 metri circonda la proprietà. Il vialetto e fatto di pietra grigia. 
Il giardino intorno alla casa è immenso, fiori di ogni tipo, di ogni odore e di ogni colore 
decora l'insieme. Un enorme edera è cresciuta e cresce sul muro interno. Il garage contiene 
ogni tipo di auto, dalle ferrari, alle porce, alle bmw. La facciata della villa e bianca compresa 
la porta alta più di due metri. Le altissime finestre sono spettacolari. 
Supero la soglia di casa, accendo le luci e tutto il lusso e lo sfarzo mi investe, non mi è 
mai piaciuto tutto questo ricco. Le persone si avvicinano a me e fanno amicizia solo per 
i miei soldi, non mi conoscono affatto. 
- Buona notte tesoro - afferma mia madre dandomi un bacio sulla fronte, con i tacchi e 
più alta di me, cosa che mi irrita. 
- Buona notte mamma - dico salendo le scale come un cadavere, anche se credo che un morto 
abbia più energia di me. 
Dopo domani è il primo giorno di scuola e io sono già stanco e stressato. 
Entro in camera e mi trascino fino al mio bagno privato. In effetti la mia stanza e grande come 
una casa di 75 metri quadri, l'equivalente di un appartamento, una cucina, un bagno una 
camera e un soggiorno. Si affaccia alla piscina sul retro della casa. 
Mi sciacquo la faccia guardandomi allo specchio. 

- Ciao - 
- Oddio !!! - urlo sobbalzando per lo spavento - vuoi farmi morire d'infarto ???  - 
- Voglio solo il tuo aiuto - 
La guardo scettico e senza risponderle esco dal bagno. 
- Perché mi ignori !? - chiede, dietro di me, un po arrabbiata 
- Come : " perché mi ignori !? " voi fantasmi volete solo una cosa : Aiuto ! e io 
sono stanco, cavoli non posso neanche prendermi una vacanza !!! e poi siete ingrati !!! 
cavoli venite nel cuore della notte a casa mia, accendete e spegnete le luce. Una volta 
una bambina fantasma che era morta nella piscina della sua villa mi ha allagato casa !!! 
un altra volta un uomo morto per un incendio mi ha quasi ucciso soffocato !!! credo 
che voi vi divertiate ad apparire e sparire, a fare i misteriosi !!! ma Non E' divertente !!! 
e poi usate sempre la stessa scusa : ero arrabbiato ero irrequieto ero spaventato, ma chi 
vi credete di essere ... se voi che siete fantasmi avete paura io che dovrei dire ??? 
Mi avete fatto vedere così tante visioni, di come siete morti, che non so più se sono 
vivo io !!! Avete mai pensato di chiedere per favore o grazie ??? ma no !!! tanto siete morti 
forse le buone maniere sono morte con voi, o sono andate dritte dritte all'inferno !? sai 
farebbe piacere di tanto in tanto un grazie !!! e adesso vattene, vattene per favore !!! - 
sbotto arrabbiato. 
Mi volto e la guardo negli occhi. Sono pieni di lacrime, credo che si sia appena 
ricordata come piangere, accidenti sono uno stonzo ! 
- Inuyasha ? - chiede mia madre aprendo la porta della camera mentre sto per scusarmi 
- Si ? - domando voltando la testa a guardarla 
- Stai parlando da solo ? - 
- Ehm ... si ! - mento - ho letto che parlare prima di andare a dormire riconcilia il sonno - 
dico mettendomi sotto le coperte, senza distogliere il suo sguardo 
- Oook, se lo dici tu ... Notte - afferma facendomi un sorriso e andandosene 
- Buona notte mamma - dico tornando a guardare la ragazza ... o almeno il punto 
dove si trovava ... è scomparsa, accidenti !!! volevo liberarmene, ma ... non così ... 
e con questi pensieri mi addormento. 






(*) curato = prete, preso dai Promessi Sposi si Manzoni 



Angolo Autrice : 
Ciao a tutti mi chiamo _Dark_Angel_22_ e sono nuova spero vi piaccia, mi scuso per eventuali 
errori ... lo so che in giappone non si celebrano così i funerali ma ... Essendo nuova voglio dei commenti diretti, anche dirmi che questa storia è 
schifosa. Ditemi se volete anche che la continui ... 
Ci si legge al eventuale secondo capitolo 
Baci _Dark_Angel_22_ 

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Capitolo 2
*** sbadato ... ***






- Accidenti !!! - affermo rigirandomi nel letto per l'ennesima volta quella notte. Dopo che quella ragazza è sparita la coscienza mi perseguita. I sensi di colpa si fanno sentire. Non volevo trattarla male, infondo non mi aveva fatto niente ...
Riguardo l'orologio sul comodino ... 6:30 ...
- E va bene ora basta ! - sbotto buttandomi giù dal letto. Non a senso rimanerci visto che non ci dormo. Lo lasco disfatto e mi trascino in bagno. Il mio specchio si sta incrinando da quanto sono brutto. Capelli castani corti perfettamente pettinati, 2 borse enormi sotto gli occhi.
Ho una cera schifosa, è la stessa faccia con cui faccio il primo giorno di scola. Mi spettino o capelli e mi sciacquo il viso. Con ancora indosso il pigiama scendo in cucina a fare colazione.

La cucina si trova al piano terra. Scendo le scale pensieroso. Un enorme atrio si apre davanti a me, un lampadario di cristallo pende dal soffitto, dietro di esso due gigantesche porte di vetro scorrevoli si aprono sull'enorme giardino. Nel giardino c'è una piscina accanto
un idromassaggio e un parco giochi, baracconi, a grandezza naturale.
A sinistra delle porte un corridoio porta al cinema, si ho un cinema in casa. Sempre da quel lato della casa ci sono palestre, sale gioco e stanze interattive.
A destra della porte un corridoio chi si snoda in più vie porta alla sala svago, una stanza enorme con dentro un bowling a grandezza naturale, un bar con alcolici, e un tavolo da biliardo. A destra del lampadario un camino, sopra uno specchio.
A sinistra della porta d'ingresso le scale portano alle camera tra le quali la mia, in una piscina interna e in un vero e proprio Mc' donald.
A destra la cucina. Varco la soglia. Un tavolo enorme circondato da sedie, tutto fatto di legno, si trova a sinistra della stanza, a destra per tutto il muro a L elettrodomestici di tutto i tipi, tra il tavolo e gli elettrodomestici c'è un bancone de marmo circondato da delle sedie da bar. Degli sgabelli di metallo.
- Ciao - saluto
- Oddio !!! - urla la mia tata spaventata e sorpresa girandosi a guardarmi stupita.
Mi avvicino a lei che cucina. Una donna sui settant'anni capelli e occhi marroni un po grassoccia
- Anch'io sono felice di vederti - rispondo ironico.
- Che c'è Inuyasha stai male ? - chiede mettendomi una mano sulla fronte. Lasciando le uova e la pancetta in balia di loro stessi.
- Sto benissimo - affermo scostandomi da lei e sedendomi a uno degli sgabelli. Mi guarda come se fossi sceso da Marte, infondo a ragione, non mi alzo mai così presto d'estate, se per questo nemmeno di inverno.
- La signora Izayoi è ... -
- A lavoro - la interrompo finendo per lei la frase - si, si, lo so -
- Non sei di buon umore oggi - osserva
- Mmm - rispondo poggiando la testa sul bancone.
- Che c'è ? - chiede sedendosi accanto a me, mettendomi una mano sulla spalla.
- Mmm - le ri rispondo
- Un fantasma ? -
- Si - dico abbattuto. Lei è l'unica che lo sa. Avere una tata alla mia età non è normale, in po imbarazzante, ma con mia madre sempre a lavoro, con mio padre ormai morto da anni, e con mio fratello extra milionario, sposato ... io minorenne devo pur stare sotto la responsabilità di qualcuno, e quel qualcuno e lei la mia tata.
- Kaede - mi lamento - non so che fare -
- Cos'è successo ? - chiede per capire la situazione.
- Ieri, una ragazza al cimitero a capito che posso vederla e sentirla, così mi ha seguito, mi sono arrabbiato e gli ho urlato contro, non volevo, ero arrabbiato con me stesso e mi sono sfogato su di lei - affermo volendo sprofondare.
- Capisco -
- Si, ho capito che hai capito, ma adesso che faccio ? mi sono comportato da strozo con la S maiuscola - - Semplice - afferma facendomi girare la faccia a guardarla con ancora la testa appoggiata sul tavolo.
- Ci vuole la parolina magica -
Alzo un sopracciglio scettico
- Uno scusami non basterà -
- Potresti sorprenderti ... quella parola fa miracoli - continuo a guardarla scettico.
" Scusami " sono sempre le parole che dice mia madre quando non ha tempo per ma o quando infrange una promessa: " Scusami Inuyasha ma ho da fare " o " Scusami Inuyasha ma devo andare a lavoro è successo un imprevisto " ormai quella parola non ha più effetto su di me.

- Oddio !!! - urla Kaede facendomi sobbalzare. La vedo correre avanti e indietro nel panico più totale. Solo allora mi accorgo che c'è un forte odore di bruciato.
- Stiamo andando a fuoco !!! - grido alzandomi di scatto e andando ad aiutarla. Ha spento i fornelli ed è andata ad aprire le finestre. Le uova e la pancetta sono diventati neri come il carbone.
D'istinto apro l'acqua fredda, predo il tegamino è ...
Quello che successe dopo fu confuso ...
un - No !!! - urlato da Kaede. La mia mano che mette il tegamino sotto l'acqua, e un boom seguito da fuoco, fiamme, scintille e vapore.
Poi il buoi.

- Ma dico !!! - sento una voce gridare - Ti sei bevuto il cervello ??? - qualcuno mi sta scuotendo un braccio ...
Apro gli occhi con nessuna voglia di farlo.
- Mmm - protesto vedendo Kaede sopra di me - Cos'è successo ? - chiedo debolmente no capendo.
- Cos'è successo ??? - urla - mi stai seriamente chiedendo " cosa è successo " ? - domanda continuando a gridare
- Si, te lo sto chiedendo - affermo cercando di alzarmi.
- Stai giù - mi ordina abbassando il tono di voce - davo a chiamare un ambulanza
- No - protesto - sto bene ! ma cosa è successo ? -
- Ti informo - disse guardandomi storto - che se metti dell'olio di oliva bollente sotto l'acqua fredda questo esplode - afferma arrabbiato, sull'orlo delle lacrime.
- Oops -
- Un oops non ti servirà -
- Scusa non volevo ! non lo sapevo ! è non l'ho fatto apposta, volevo solo aiutarti ! - affermo guardandomi il braccio destro leggermente ustionato.
- Ti porto del ghiaccio - dice alzandosi e avviandosi al frigo Sumpsoun di ultima generazione. - tieni - afferma porgendomi una bistecca congelata
- Grazie - le rispondo prendendola e mettendomela sul braccio.
La vedo andarsene.
- Dove vai ? - la richiamo
- A chiamare un'ambulanza -
- Cosa ? - chiedo scattando in piede e seguendola
- Hai capito benissimo - si ferma e si gira a guardarmi
- Ma sto bene - protesto
- Certo come no ... - dico continuano per la sua strada
- Invece di chiamare un ambulanza perché non chiami Bankoztou, devo andare in un posto -
- Dove ? -
- In un posto ! - le ripeto - ora chiamalo -
- Va bene - dice prima di vedermi schizzare in camera. Mi metto una t-shirt blu dei jeans e delle scarpe da ginnastica bianche con i lacci azzurri

Cinque minuti dopo mi ritrovo in una mercedes blu mettallizata, mia ovviamente, con una bistecca congelata che si scongela sul braccio, con un autista al volante e con una meta da raggiungere. Fuori dal finestrino il paesaggio cambia velocemente, dal grigio della città mi ritrovo nel verde della campagna.
Dieci minuti dopo siamo già arrivati.
Il muro bianco è ingiallito dal sole, i cancelli sono ovviamente sempre aperti e le tombe sono sempre deprimenti.
Se voglio toglermi questo peso dal petto devo fare pace con quella ragazza.
- Grazie - affermo salutando con la mano il mio autista
- Non c'è di che -
- Non aspettarmi -
- Ma come farai a tornare a casa -
- Ti chiamerò -
- Ok a dopo -

Mi incammino verso il mio posto preferito, dietro la chiesa, ovviamente la trovo lì. E' seduta a guardare l'orizzonte, i capelli castani volano al vento.
- Scusa non volevo - dico avvicinandomi a lei che si gira a guardarmi sorpresa.
- Scusami tu - sussurra sorprendendomi
- Cosa ? - chiedo credendo di non aver capito bene
- Ho detto scusa !!! - ripete ad alta voce - avevi ragione tu ho preteso il tuo aiuto senza chiedere per favore, mi dispiace - dice abbassando il volto. Mi siedo accanto a lei.

- Posso farti una domanda ? - le domando
- Certo - mi risponde
- In cosa posso aiutarti -
- Cosa ? - chiede stupita alzando la testa a guardarmi.
- Hai sentito benissimo -
- Non ho chiesto il tuo aiuto - dico non capendo dove voglio andare a parare
- Infatti , te lo sto offrendo io -
- Davvero ? -
- Si - le assicuro - allora - richiedo - in cosa posso aiutarti -
I suoi occhi sono riflessi nei miei sembrano quasi vivi.
- La conosci la SanGoku school ? -
- Certo, ci vado -
- Nel secondo anno sezione 3-B c'è un ragazzo di nome Miroku -
- Ok il prossimo anno sarò con lui. - affermo ascoltando in numero della classe - E' il tuo ragazzo ? devo dirgli che lo ami e cose simili ? - le chiedo, non stentando a credere che abbia un fidanzato, infondo è molto bella.
- Cosa ? no !!! - afferma quasi urlando - che schifo !!! - dice visibilmente schifata
- Allora è un tuo nemico ! - deduco - non contare su di me se vuoi ucciderlo -
- Ehi !!! - mi interrompe - corri troppo ! Miroku è mio fratello -
- Oh ... - dico imbarazzato
- Devo aiutarlo -
- E come ? -
- Devo fargli trovare una ragazza -
- Capisco allora è uno di quei secchioni - la vedo storcere il labbro
- Non esattamente ... ma tanto lo scoprirai domani - afferma tutta sorridente
- Perché ? - chiedo non capendo
- Domani è il primo giorno di scuola - mi ricorda - ma dove hai la testa ? -
- Ohmmm- mi lamento
- Non sei uno a cui piace studiare vero ? -
- Io e lo studio siamo come il polo nord e il polo sud semplicemente irraggiungibili -
La vedo reprimere un sorriso, cosa che io invece non faccio.

- Ehi - afferma attirando la mia attenzione
- Si ? -
- Che hai fatto al braccio ? - chiede indicandolo
- Ustione -
- Come ? - domanda curiosa
- Ho messo dell'olio bollente sotto l'acqua -
- Cosa ? - chiede stupita - non sai che esplode -
- Bé ... - affermo mettendomi la mano sinistra dietro la nuca - ora lo so ... - dico prima di vedere la bistecca precipitare verso il profondo grigio della città sottostante - oh !!! accidenti !!! -
- Fammi vedere - afferma prendendomi la mano destra... Subito un forte bagliore bianco lo avvolge ... quando la luce si spegne l'ustione non c'e più ...
- Come ? -
- Sono morta ricordi ? -
- Si, ma non credevo i morti potessero fare del bene -
- Ehi !!! - dice offesa prima di scoppiare a ridere io seguito da lei.

- Oh ... comunque sono Inuyasha -
- Piacere io sono Kagome - afferma stingendomi la mano

Ed è così che passai il mio ultimo giorno di vacanze, a chiaccherare con questa Kagome ...








Angolo Autrice: Ciao a tutti :D spero che il capitolo vi piaccia :)
Allora Inuyasha vuole aiutare Kagome ... chi sa come andrà a finire ...
mi scuso per eventuali errori :D
Baci _Dark_Angel_22_

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Capitolo 3
*** Scuola ***





- Svegliati ! - mi ordina una voce
- No - mi lamento tirandomi le coperte fin sopra le orecchie - Alzati ! -
- Mmm ... - le rispondo rigirandomi nel letto
- Adesso ! - urla facendo esplodere tutte le lampadine presenti nella stanza. I vetri del lampadario mi investono. E' come se fossi sotto la pioggia.
- Ma che cazzo succede ? - sbotto mettendomi seduto
- Scusa - afferma imbarazzata Kagome che sta in piedi vicino al mio letto

- Inuyasha - urla Kaede irrompendo in camera mia - che succede ? -
- Il fantasma - le rispondo
- Lei è qui ? -
- Lei lo sa ? - chiedono allunisono
- Si - confermo - a tutte e due - specifico - Kagome, ti presento Kaede. Kaede ti presento Kagome - affermo spostando la mia mano dall'una al altra.
- Mi vede ? -
- No -
- No, cosa ? - chiede Kaede
- Non sto parlando con te - dico guardandola
- Oh ... ok - afferma con un tono più basso di voce - cos'è successo ? chiede non capendo.

Sono sicuro, anzi, sicurissimo, che se i fantasmi potessero arrossire, Kagome sarebbe un semaforo in piena estate. Sul punti di liquefarsi dall'imbarazzo.

- Niente - mento. Kaede mi guarda scettica. - Solo un piccolo, no, piccolissimo -
mi correggo - incidente di percorso -
- Mmm ... farò finta di crederti e per questo volta chiudo un occhio - afferma
voltandosi verso la porta - e tu ragazza, stai attenta, non vorrei che saltasse in aria la casa - dice uscendo nel corridoio - E tu alzati! - mi urla - non ti permetterò di fare tardi il primo giorno di scuola! -
- Oh ... - mi lamento risdraiandomi sul letto
- In piedi - ordina anche Kagome

Una tata mi bastava. Due ??? sono troppe !






- E' questa ? - chiede per l'ennesima volta
- Si, è quella - confermo indicando l'edificio grigio e deprimente alto otto piani di pura noia. Tre mesi di vacanze estive lo hanno reso ancora più deprimente. Siamo sul retro.
- Inuyasha ? ma con chi parli ? - domanda Bankozu che guida.

Si, anche se contro voglia mi sono alzato, vestito con una camicia a quadri blu e verdi sbottonata sul davanti, sotto una canottiera bianca. Jeans e anfibi neri.

- Con nessuno - mento - mi potresti lasciare qui ? -
- Come l'hanno scorso ? -
- Si -
- Va bene - acconsente accostando
- Grazie - afferma scendendo dalla limousine bianca con interni un nero, pelle e vetri oscurati.
Ti vengo a prendere ? - domanda già conoscendo la risposta.
- No, grazie -


- Perché non hai voluto che ti portasse davanti alla scuola ? - chiede curiosa Kagome che cammina accanto a me.
- Non mi piace essere il riccone della scuola - dico freddamente guardando davanti a me.
- Va bene miss simpatia, ho capito, niente domande - sbotta offesa
- Scusa - affermo girandomi a guardarla - Alle medie mi trattavano con un occhio di riguardo - incomincio a raccontare - facevano amicizia con me solo perché ero ricco sfondato. Una volta raggiunto il loro obbiettivo, scucirmi soldi, si dimenticavano perfino della mia esistenza -

Silenzio

- Capito - dice con mia grande sorpresa
- Capito !? - chiedo con lo sgomento nella voce
- Si, ho capito, non sono stupida ! - afferma offesa
- Lo so che non sei stupida - specifico - ma di solito mi dicono:" mi dispiace, non lo sapevo, poverino" e si mettono a fare i carini -
- Io non ha intenzione di commiserarti - dice mentre entriamo cortile

- Allora - afferma cambiando argomento. Mi appoggio sul muro e cerco di non essere notato. Parlare da solo non è una cosa che fanno tutti. - Chi di loro è tuo fratello ? - sussurro.
La vedo cercarlo con lo sguardo.
- E' lui - urla indicando un ragazzo moro capelli legati in un codino basso, inginocchiato davanti a una bellissima ragazza. Chi sa cosa stara facendo.

Continuiamo a guardarlo da lontano.
D'un tratto la ragazza gli molla un ceffone.
- Ancora !? - afferma sconsolata Kagome
- Ancora cosa ? -
- Vedi - dice imbarazzata - mio fratello è stato espulso da diverse scuole perché è ... come posso dire ... un maniaco -
- Cosa ? - urlo attirando l'attenzione - No, no, niente - affermo abbassando il tono di voce e andando ad appoggiare e uno degli alberi presenti nel cortile - vuoi che aiuti un maniaco ??? - chiedo esterefatto
- Bé ... - balbetta - non è un vero e proprio maniaco. -
- E' allora che cos'è ? -
- Diciamo solo che quando vede una bella ragazza perde la testa. Si inginocchia è le chiede di fare un figlio con lui, mentre con una mano le palpa il sedere -
- Ok ... fantastico ... mi è capitato un maniaco -
- Dai, non è poi così male una volta conosciuto -
- Tu dici ? -
- Certo che dico ! era mio fratello, ci vivevo insieme ! -
- Va bene, va bene, non arrabbiarti. Non vorrei far saltare in aria la scuola - affermo nello stesso momento in cui la campanella suono.
Oh... è appena incominciato un nuovo, noiosissimo e deprimente anno scolastico.
Potrebbe andare peggio di così la giornata ???
Sinceramente ??? No.







Angolo Autrice:
Aspettate ! * me che esce fuori dalla mia tana *
Scusate * me che si prostra hai vostri piedi *
ecco a voi il nuovo capitolo spero vi piaccia
Baci Dark <3

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