Un salto nel futuro

di Daphne_Descends
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un giorno come un altro...o forse no... ***
Capitolo 2: *** E' uno scherzo?! ***
Capitolo 3: *** Nell'ufficio di Silente ***
Capitolo 4: *** Novità dal futuro ***
Capitolo 5: *** Due Potter, una Weasley e un Malfoy ***
Capitolo 6: *** L'impossibile non è improbabile ***
Capitolo 7: *** Quidditch e Weasley alla riscossa ***
Capitolo 8: *** Qualcosa cambia, la sera di Halloween ***
Capitolo 9: *** Solo un bacio ***
Capitolo 10: *** Ballando tra le sorprese ***
Capitolo 11: *** Postumi di una festa ***
Capitolo 12: *** Il diario di Emily Prise ***
Capitolo 13: *** Era ancora presto ***
Capitolo 14: *** Anno 2017, Hogwarts ***
Capitolo 15: *** Pensieri nell'aria ***
Capitolo 16: *** Immagini di vita ***
Capitolo 17: *** Quello che davvero contava ***
Capitolo 18: *** Questo è il futuro ***
Capitolo 19: *** 10 Giugno 1998 ***
Capitolo 20: *** Il corso del Destino ***



Capitolo 1
*** Un giorno come un altro...o forse no... ***


Vorrei specificare una cosa…il futuro non è quello della Rowling, è un futuro che ho immaginato io prima del settimo libro, con le coppie che mi piacciono.
Per quanto riguarda gli avvertimenti: AU ve l’ho già spiegato, OOC perché ovviamente i caratteri saranno diversi da quelli del libro.
Mi sembra di aver detto tutto.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se dovrei continuarla o no…grazie!

 

 
 

Un giorno come un altro…o forse no…

 

 

Hogwarts.
Scuola di Magia e Stregoneria.
Scuola di misteri.
Scuola che ha formato le più grandi menti del mondo magico.
Che, per quanto difficile, invoglia sempre gli studenti a dare del proprio meglio e ad impegnarsi senza sosta…

«Basta! Io non ce la faccio più!»
«Shh! Abbassa la voce, Ron! O Madama Pince ci caccia fuori a calci e non mi sembra che questo sia il periodo migliore per venire banditi dalla biblioteca!»
Ronald Weasley sbuffò, allungandosi ancora di più sul tavolo di legno «Non sarebbe una cattiva idea. Sono stufo di passare tutti i miei pomeriggi in questo posto!»
Hermione Granger gli lanciò un’occhiataccia. Ma perché cavolo doveva essere così testardo?!
«Bravo! E dopo come pensi di superare i M.A.G.O.? Sia ben chiaro che io non ho alcuna intenzione di aiutarti, né te né Harry, capito?»
Il ragazzo chiamato in causa distolse lo sguardo dalla finestra che dava sul parco illuminato dal sole e tremendamente invogliante. «Ma fare una pausa ogni tanto non ci farebbe male, Hermione» sussurrò con voce sfinita.
Lei fece schioccare la lingua emettendo un borbottio che suonava tanto come un Scansafatiche, per poi tornare al proprio tema di Pozioni.
Fortunatamente per i due ragazzi qualcosa, o meglio qualcuno, arrivò a salvarli da quella tortura quotidiana.
Una ragazzina minuta con lunghi e ricci capelli neri e occhi azzurro chiarissimo, si avvicinò velocemente al loro tavolo.
«Ragazzi» li chiamò sussurrando concitata.
Tutti e tre voltarono lo sguardo verso di lei.
«Ciao Sharon» la salutò gentilmente Hermione «Cosa c’è? Qualche problema?»
Era una ragazzina del primo anno del Grifondoro e, per qualche strana ragione, aveva subito ispirato in Hermione uno strano sentimento di tenerezza.
Sembrava talmente fragile da potersi rompere in un istante e questo la portava a volerla proteggere e stare attenta a quello che faceva.
Annuì, con il visino preoccupato «Ginny e Luna sono al settimo piano, nel corridoio ovest…»
I tre si guardarono, confusi. Qual era il problema?
«…con i Serpeverde…»

 
Ginny Weasley si era alzata contenta e stranamente euforica quella mattina. Come se di lì a poco sarebbe successo qualcosa di piacevole.
Aveva incontrato Luna per caso in un corridoio, che cercava Ricciocorni Schiattosi, ed essendo di buon umore aveva deciso di accompagnarla nella sua ricerca.
E così erano finite fino al settimo piano, in un corridoio sperduto dove non passava mai nessuno…e invece avevano incontrato i Serpeverde.
Ma non dei Serpeverde qualsiasi, che avrebbe potuto freddare in due secondi, ma Lui
Quell’antipatico, snob, maleducato, arrogante e tanto altro di…
«E allora Weasley, cosa vogliamo fare?»
…Draco Malfoy…
«Facciamo che tu e la tua cricca di dementi vi spostate e ci lasciate passare, altrimenti ti tiro un pugno su quella faccia da idiota che ti ritrovi!»
«Dementi? Ma come ti permetti razza di pezzente!»
«Pansy, calmati»
«Lasciami andare, Blaise! Giuro che le riduco quel faccino da oca in un ammasso di pustole informi!»
«Devi solo provarci Parkinson, e dopo non ti riconoscerà più nemmeno tua madre!»
«Dai ragazze, calmatevi» tentò invano Luna.
«E tu non ti intromettere!» esclamarono in coro.
La ragazza rimase ad occhi sbarrati, mentre lei e Blaise si allontanavano lentamente da quelle due furie.
Draco Malfoy le guardava distaccato, appoggiato al muro, come se tutto quello che stesse accadendo non lo riguardasse per niente.
Prima che le due potessero realmente arrivare a strapparsi i capelli, si elevò una voce dal fondo del corridoio «GINNY!» Una massa di capelli rossi si fiondò accanto alla sorella, che incurante di tutto continuava a sbraitare contro la Serpeverde.
Harry ed Hermione raggiunsero l’amico.
«Ehi, Malfoy! Ferma quell’oca della tua amica!» esclamò il primo.
«Pensaci tu Potty, io non ho intenzione di sporcarmi le mani» rispose stranamente tranquillo quello.
«Io non sono un’oca, stupido sfregiato!» Pansy interruppe la discussione con la rossa, solo per fronteggiare il ragazzo «Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio!» ringhiò avvicinandosi minacciosa.
Una risatina bloccò tutti ai propri posti. Una ragazzina si avvicinò al luogo della disputa, con un sorriso sulle labbra.
«Sharon, ma cosa-?»
«Eccoti qui, finalmente, piccola irriverente primina!» Draco interruppe Hermione, staccandosi finalmente dal muro «Mi hai fatto venire fin quassù, adesso me la paghi!» le si avvicinò furente, ma ad un paio di metri di distanza venne bloccato da qualcosa di invisibile.
Sharon rise, giocosa.
«Ma cosa significa?» chiese confusa Hermione tastando l’aria davanti a sé e incontrando qualcosa di duro e liscio.
«Siete intrappolati» disse la piccola con voce limpida «E’ uno scudo»
«Sei stata tu?» domandò Harry.
«Lei?» esclamò Pansy, accanto a lui «E’ solo una mocciosa!»
«Perché l’hai fatto?» chiese Hermione confusa.
Lei rise di nuovo «Il destino è talmente imprevedibile, non trovate?» disse, inclinando il  capo come per studiarli meglio «Percorre strade strane per raggiungere il suo obiettivo. A volte verrebbe da chiedersi come faccia a trovarla sempre, come faccia a fare sempre la cosa giusta. Il destino è cieco. Ma chi non è felice che lo sia? Altrimenti la vita sarebbe così prevedibile. Tutti vogliono conoscerlo, ma lui non si mostra a nessuno…Scommetto che anche voi siete curiosi. Tutti lo sono. Tutti vogliono scoprire il proprio destino…e voi…volete scoprire il vostro?»
Appena finì di parlare, una luce iniziò ad irradiarsi. Da tutto…e niente…
Chiusero gli occhi. E la luce inondò ogni cosa.

 

 

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Capitolo 2
*** E' uno scherzo?! ***


Cavolo raga! Mi fate commuovere! Non ho mai avuto così tanto successo! Per ringraziarvi, quindi, ho deciso di pubblicare subito il secondo capitolo, in cui compariranno nuovi personaggi…
Purtroppo per una settimana non ci sarò, quindi dovrete aspettare per gli altri capitoli, un po’ mi dispiace staccare così…però…beh! Vi prometto che appena torno aggiorno, visto che vi piace!
Ora eccovi il secondo!
A fine capitolo i ringraziamenti!

 

 

 

 
E’ uno scherzo?!

 

 
Harry riaprì gli occhi.
Era sdraiato su un pavimento, con il volto rivolto verso la fredda pietra.
Accanto a lui sentì il fruscio di vesti e una voce femminile che imprecava.
«Tutto bene Pansy?»
Si rialzò di scatto, voltandosi verso le due voci.
Accanto a lui c’era Blaise che stava aiutando Pansy ad alzarsi, dietro di loro poteva intravedere la capigliatura bionda di Luna.
Ma dove accidenti era finito?
«Potter tutto bene?» si riscosse, trovandosi una mano davanti alla faccia.
Blaise lo guardava con un lieve sorriso gentile sulle labbra.
Era un Serpeverde abbastanza strano. Non lo aveva mai visto trattare male nessuno. Non lo aveva neanche mai offeso come facevano gli altri.
«Si grazie» rispose afferrando la mano che gli veniva offerta.
I suoi occhi si posarono sulle altre persone presenti in quel corridoio vuoto.
Luna faceva vagare gli occhi azzurri da una parte all’altra, osservando curiosa quadri e arazzi, con le mani incrociate dietro la schiena.
La Serpeverde invece, si stava sistemando la frangetta corvina, sbuffando nervosa.
Blaise era ancora davanti a lui, che lo osservava con sguardo pacifico.
«Ma dove siamo finiti?» chiese finalmente Harry.
«E’ quello che vorremo sapere anche noi Potter! Cosa credi?» esclamò Pansy, incenerendolo con gli occhi blu.
«Calmati un po’ Parkinson! Chi ti credi di essere?!»
«Sicuramente una persona più intelligente di te!»
«Dai ragazzi calmatevi. Non serve a niente litigare, è meglio se stiamo uniti…c’è qualcosa che non va…»
«Siamo ad Hogwarts»
I tre si girarono verso Luna.
«Siamo ad Hogwarts» ripeté «Non succede niente di pericoloso ad Hogwarts, no?»
Harry stava per risponderle che sì, ad Hogwarts poteva succedere qualcosa di pericoloso, visti gli anni trascorsi, ma delle voci li fecero zittire tutti.
Si stavano dirigendo verso di loro, che, in preda a chissà quale panico, si nascosero veloci.
Il caso volle che dietro ad un arazzo ci fosse un buco nel muro, grande abbastanza per far entrare tutti e quattro.
Harry, schiacciato tra Pansy e il muro, spiò il corridoio fuori dal loro nascondiglio.
Si sentivano le voci crescere di volume e dei passi avvicinarsi.
«Ti dico di sì, Karen, accidenti!»
«Non ci penso neanche, Sam, accidenti! Sai quanto sarà sporco lì dentro? Non ci va nessuno da anni!»
Dal tono di voce sembravano due ragazze. Con la coda dell’occhio, Harry vide che anche gli altri erano attenti alla conversazione.
«Senti» stava dicendo la prima «Ti ho già detto che, grazie ad una soffiata, so per certo che quel cretino sta andando al terzo piano, e io non ho nessuna intenzione di farmelo scappare ancora per molto!»
L’altra sospirò «Lascialo stare per una volta! Ce la sta mettendo tutta, poverino! E poi non sei neanche sicura che sia vero!»
«Beh, infatti è quello che intendo scoprire!»
I passi si fermarono di colpo.
«Sam, sarà pieno di chissà che schifezze!»
«Karen, da quando in qua sei diventata così petulante?» all’improvviso l’arazzo si scostò.
Harry ebbe tutto il tempo di osservare le due, prima che potessero riscuotersi dalla sorpresa.
I loro visi gli erano vagamente familiari, benché non le avesse mai viste.
La prima, quella che doveva chiamarsi Sam o qualcosa del genere, era minuta.
I capelli erano biondi, lunghi e lisci. Gli occhi azzurro cielo, velati da lunghe ciglia chiare. Il naso leggermente alla francese. La bocca piccola e ben disegnata.
L’altra, Karen, era mora. I capelli le arrivavano poco più sotto delle spalle. Gli occhi erano di un azzurro più scuro. Il naso dritto e la bocca carnosa.
Entrambe indossavano la divisa di Serpeverde.
La bionda alzò un sopracciglio, in un espressione che al ragazzo ricordò subito qualcuno, ma non sapeva bene chi.
«Ebbene?»
«Cosa ci fate lì dentro?» chiese l’altra, che faceva di tutto per evitare di scoppiare a ridere.
I quattro arrossirono e velocemente uscirono dal nascondiglio, spintonandosi.
«Che bell’assortimento!» esclamò la mora «Due Serpeverde, una Corvonero ed un Grifondoro. Vi stavate nascondendo, per caso? Perché se è così non si sarebbe mai detto!»
Quella che doveva chiamarsi Sam li scrutava diffidente «Chi siete? Non vi ho mai visto in giro. Non sembrate affatto dei primini…»
Anche lo sguardo di Karen si fece più attento.
«Ecco n-noi…» iniziò Harry balbettando.
«Ho capito! Siete quelli della scuola straniera! Come abbiamo fatto a non pensarci! Siete stati appena smistati e vi siete persi, vero?» esclamò Karen, sorridendo.
Harry decise di afferrare al volo la scusa «Esatto!» esclamò «Siamo proprio noi! Questa scuola è talmente grande che-»
«Non c’è nessuna scuola straniera» lo freddò Sam con un ghigno «Allora? Chi siete?»
A quel punto Pansy scoppiò. «Sei uno stupido, Potter! Come cavolo fai a cascare in questi stupidi giochetti?! E adesso cosa facciamo, eh? Io queste due non le ho mai viste a Serpeverde! Tu e la tua linguaccia lunga! Potevi stare zitto!»
«L’avrebbero scoperto lo stesso! Potevi inventarti qualcosa tu, Parkinson, visto che ti ritieni tanto intelligente!»
«Frena, frena, frena! Hai detto “Potter”?!» esclamò la bionda sgranando gli occhi.
Harry incenerì con un’occhiata Pansy, che si nascose dietro di lui per scappare dalle grinfie della bionda.
«Hai detto Potter?!» fissò lo sguardo sul ragazzo e i suoi occhi incontrarono la cicatrice. «Oh-mio-Dio! Harry Potter!» esclamarono all’unisono lei e la sua amica.
«Ti conoscono proprio tutti Harry» osservò Luna angelica.
L’attenzione delle due si calamitò su di lei, la sua espressione sognante, la sua collana di tappi di Burrobirra. Poi su Blaise, i suoi occhi scuri, i capelli corti e ordinati. Poi su Pansy, il caschetto moro, gli occhi blu e l’aria superba. Infine ancora su Harry, i suoi occhi verdi, i capelli scompigliati e ancora la saetta sulla fronte.
Quindi, bianche in volto, urlarono.
«E’ uno scherzo vero?» esalò Sam.
«Voi avete trent’otto anni!»
I quattro si guardarono sconvolti «T-trent’otto anni?!»
Un lampo di comprensione passo nei loro occhi. Stavano tutti pensando la stessa cosa, ma nessuno aveva il coraggio di chiederla.
Beh…il coraggio è roba da Grifondoro, quindi…
«I-in che anno siamo?» chiese Harry tremante.
«2018»
«COSA?!?»
«Mi sento male» sussurrò Pansy, bianca in volto, aggrappandosi al braccio di Harry. Lui non se ne accorse neppure, troppo intento a scambiarsi uno sguardo disperato con Blaise.
Luna, invece, sembrava solo lievemente sorpresa «Che bello, siamo nel futuro!»
I suoi compagni la guardarono truci e lei sorrise dolcemente «Non siete curiosi di sapere quello che è successo in questi ventun’anni?»
«NO! Io voglio tornare a casa!» piagnucolò Pansy, affondando il viso nella maglietta di Harry, che la fissava in preda al panico, mentre iniziava a singhiozzare.
«Ok, ok! Niente panico! Voi» iniziò Blaise, rivolgendosi alle due ragazze ancora ammutolite dalla sorpresa «Ditemi che c’è ancora Silente!»
Quelle si risvegliarono e con una smorfia la bionda rispose «Certo che c’è ancora! Dove vuoi che sia andato?»
«Portateci da lui!»

 

 

 

 
Spero vi sia piaciuto!
Sono comparse due ragazze…chi saranno, mai? In più hanno scoperto la verità (non che ci volesse molto… XD) Cosa succederà? Voi cosa ne pensate?
Ok! Ora i ringraziamenti!

 
Grazie a tutti quelli che hanno letto (più di cento letture in meno di un giorno! Che felicità T^T)

 
Per chi ha recensito:

 
Mione1194: Ciao! Sono felice che ti piaccia! Sharon…beh, è molto particolare, l’unica cosa che posso dirti è che…nulla è quello che sembra…Per quanto riguarda quello che scopriranno nel futuro, ti posso dire solo che per alcuni sarà una cosa traumatica! XD Ah, non preoccuparti per i pairing! ^.^

 
GiO91: Ciao! Ho aggiornato e spero che anche questo capitolo ti piaccia! In effetti Sharon non è affatto quello che sembra…ma molto di più! Fammi sapere se ti piace anche questo! Ciao! ^.^

 
Vorrei ringraziare anche tutti quelli che hanno messo questa storia tra i preferiti:

cesarina89
DNikSophieG
jaily
Lunastortalupin
Madox
mary0094
maryrobin
rioki
scheggia94
Selene_Malfoy
steg94

 Fatemi sapere se vi piace! Al prossimo aggiornamento! Ciao! ^.^

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Capitolo 3
*** Nell'ufficio di Silente ***


Eccomi di nuovo qua! Vi avevo promesso che avrei aggiornato appena fossi tornata!
Sono felicissima che questa storia vi piaccia tanto! E’ davvero una soddisfazione!
Ora vi lascio al capitolo che potrà rispondere a qualche vostro dubbio!
Ciao!
P.S. Lo so che il titolo fa pietà, ma lasciatemelo passare! Non sono brava in queste cose!

 
 

Nell’ufficio di Silente

 

Oltrepassati i Gargoyle (la cui parola d’ordine era “Cioccorana al lampone”), si ritrovarono davanti alla porta dell’ufficio del Preside.
Karen bussò e ricevuto il permesso aprì la porta.
La scena che si svolgeva davanti ai loro occhi non era una scena che poteva trovarsi normalmente nell’ufficio di Silente.
Con il trambusto che c’era si chiesero come fosse stato possibile che avessero sentito bussare. La stanza, poi, era leggermente sovraffollata.
Oltre al Preside, sempre identico solo con qualche capello in meno e la barba più lunga, che li fissava sorridendo divertito, c’erano quattro ragazzi che non avrebbero dovuto essere in quell’epoca.
«Harry!» Hermione gli corse incontro «Ero così preoccupata per voi! Siamo finiti nel futuro, ti rendi conto?!»
«Herm, lascialo respirare! E’ appena arrivato!» Ron gli sorrise seduto su un divano accanto a Ginny, che litigava furiosamente con Draco, stravaccato su una poltrona con una borsa del ghiaccio sulla fronte.
Un altro divano era occupato. Mezzi sdraiati, intenti ad osservare la scena, c’erano due ragazzi.
Erano entrambi abbastanza muscolosi, uno forse un po’ meno dell’altro.
Quello più robusto aveva i capelli dello stesso colore dei due fratelli Weasley, leggermente lunghi, legati in un piccolo codino. Gli occhi nocciola sembravano un po’ annoiati, benché seguissero con attenzione il litigio.
L’altro ragazzo era moro. I capelli erano più corti e scompigliati, di colore corvino, con qualche ciuffo sbarazzino che ricadeva sui brillanti occhi verde smeraldo.
«James! Ti ho trovato finalmente!» Sam scattò in avanti, verso il ragazzo, con sguardo omicida.
Lui la guardò confuso «Cos’ho fatto?»
«E me lo chiedi anche?!»
Il ragazzo sbuffò «Qualunque cosa sia accaduta non era mia intenzione» recitò apatico.
«Neanche lo schiaffo che sto per darti sarà mia intenzione!»
«Ehm ehm» i due si voltarono verso la persona che si era appena schiarita la voce.
«Non per interrompere le vostre amabili discussioni, ma vorrei sapere cosa ci fanno otto ragazzi provenienti dal passato nel mio studio» Silente si lisciò la lunga barba, fissandoli con un sorriso e gli occhi che brillavano divertiti.
«E’ quello che vorrei sapere anch’io!» scoppiò Draco, interrompendo la litigata con Ginny «Era una giornata come tante altre e ad un certo punto mi ritrovo nel futuro in compagnia di tre Grifondoro, e come se non bastasse ne compaiono altri due che si divertono a lanciare oggetti contundenti sulla testa di chi passa e quando riesco a riprendermi dalla batosta che ha rovinato il mio splendido viso, chi mi ritrovo davanti? La fotocopia di Potter! Poi vengo portato qui e costretto a sorbirmi le lamentele della piattola! Mi sono stufato!» esclamò furioso, lanciando per terra il sacchetto del ghiaccio.
«Stupido furetto! Chi sarebbe la piattola? Riprenditi quel sacchetto se non vuoi che si rovini il tuo bel faccino!»
«Dacci un taglio Weasley! E non darmi ordini!»
«Grazie per aver espresso la sua opinione, signor Malfoy» lo interruppe Silente «Se vi accomodate tutti quanti, possiamo tentare di capire cosa vi è successo»
Come degli automi i ragazzi rimasti in piedi si strinsero sui due divani e la poltroncina rimasta libera.
«Bene» iniziò Silente «Per prima cosa vorrei sapere come siete arrivati qui, o cosa stavate facendo prima di ritrovarvi in questa epoca. Vuole rispondere lei signorina Granger?»
Hermione annuì e si lanciò nella spiegazione «Per uno strano motivo ci siamo ritrovati tutti quanti in un corridoio deserto del settimo piano, nell’ala ovest. Stavamo discutendo quando è arrivata Sharon, una ragazzina del primo anno di Grifondoro, e ci ha rinchiusi in un scudo senza che noi non ce ne accorgessimo. Poi ha fatto uno strano discorso sul destino, di quanto sia imprevedibile e ci ha chiesto se noi volessimo conoscere il nostro. Dopo è comparsa una luce accecante e quando abbiamo riaperto gli occhi ci siamo ritrovati qui, divisi»
Silente stette in silenzio per qualche istante «Il Destino. Un immenso potere, la cui verità è sempre celata ai più. Una cosa pericolosa il Destino» poi, come riscosso da un sogno, si rivolse ai ragazzi del futuro «Posso sapere come li avete trovati?»
«Io e Karen li abbiamo trovati nascosti dietro un arazzo e quando abbiamo capito chi erano, cosa alquanto facile, li abbiamo portati qui come ci era stato chiesto»
«A noi invece sono capitati sotto tiro!» esclamò James sorridente «Per caso a Steve è caduto un cannocchiale sopra il biondino antip-AHIA!» esclamò massaggiandosi il costato, dove Sam l’aveva appena colpito con una gomitata.
«Bene. Immagino che vogliate tornare a casa…» tutti lo guardarono in attesa «…purtroppo non so proprio come fare!» Se non fossero state attaccate le loro mascelle sarebbero cadute a terra.
«Come non sa come fare?! Noi non possiamo stare in questo posto!» esclamò Pansy disperata «Io voglio tornare a casa! Diglielo anche tu Potter!»
Lui si girò a fissarla confuso «Per caso hai battuto la testa Parkinson? Non ti ricordi più che io sono quel Grifondoro che tutti voi Serpeverde odiate?»
«Oh, beh, io non ti odio» disse Blaise pacato, seduto accanto a Hermione.
«Ehm, grazie Zabini» mormorò Harry, del tutto sorpreso dalla rivelazione.
«Io invece sì, stupido sfregiato! E’ sempre colpa di voi stupidi Grifondoro!»
«Sta zitto Malfoy! Se no quel ghiaccio te lo faccio mangiare!» si infervorò Ginny.
Silente si schiarì la voce «Sì, beh, per il momento non possiamo fare altro che aspettare e farci venire in mente una soluzione. Nel frattempo faremo finta che siate degli studenti stranieri, temo comunque che dovrò informare i professori. Penso che sia più sicuro se rimaniate tutti insieme. Signor Potter» disse rivolgendosi a James «Sesto piano, corridoio est, ritratto della Dama Col Ventaglio, la parola d’ordine è Le strade del Destino. Sa cosa fare» gli fece un occhiolino.
«Certo Professore!» esclamò sorridente il ragazzo «Una parola d’ordine veramente azzeccata!»

 

 

Ok, lo so che è corto, ma non prendetevela. Vi prometto che aggiornerò il prima possibile!
Ora passo alle recensioni!

 
Noemi_Malfoy: Sono superfelice che ti piaccia! Ecco il terzo capitolo! Spero che le coppie saranno di tuo gradimento! XD
 

nihal93: Ho aggiornato il prima possibile e spero che ti piaccia anche questo capitolo!
 

Mione1194: Per Ron, Herm e Ginny hai visto qui dove sono finiti! Per di più sono comparsi altri due personaggi…chi saranno? Per le due ragazze posso solo dirti che…hai indovinato solo a metà! Si scoprirà tutto nel prossimo capitolo comunque!
 

Thaiassa: Grazie per aver letto e commentato, sono felice che ti piaccia! Per quanto riguarda la coppia…non posso dirti niente, basta che osservi e aspetti i prossimi capitoli!
 

mary0094: Ciao! Immagino che anch’io sarei curiosa se leggessi una storia del genere! Ma lo sono anche loro non preoccuparti! E’ solo che prima di essere curiosi sono sconvolti! E’ successo tutto in pochissimo tempo!
 

Marimalfoy: Grazie! Sono contenta che qualcuno abbia anche recensito sul mio tipo di scrittura. Il mio timore è quello di non riuscire a far capire a chi legge quello che penso, le scene che si formano nella mia mente e le sensazioni che provo scrivendo il capitolo. Spero di non averti fatto aspettare troppo! Il prossimo lo aggiungerò senz’altro più velocemente!

Un grazie anche a tutti quelli che l’hanno aggiunta nei preferiti:

maggie89
nihal93
Noemi_Malfoy
themina
_elanor_

 
 

E ovviamente vorrei ringraziare anche chi legge!
Grazie a tutti!
Al prossimo aggiornamento!
Baci ^.^

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Capitolo 4
*** Novità dal futuro ***


Eccomi di nuovo qua! Scusatemi per avervi fatto aspettare così tanto!
Oggi sono davvero depressa…ha ridato i temi di italiano ed è stata una vera e propria strage! Sono andata fuori tema e avrei dovuto prendere 2…però la prof mi ha dato 4…T^T che tristezza…mi sembra di essere un’incapace…
Comunque eccovi il capitolo, ho dovuto finirlo come leggerete perché altrimenti sarebbe stato troppo lungo. Spero che almeno a voi piaccia quello che scrivo.
Ciao!

Novità dal futuro 

Sesto piano, corridoio est, davanti al ritratto della Dama Col Ventaglio.

«Ok. Le strade del Destino»
Con un lieve inchino la dama si scostò e fece intravedere un paio di gradini che portavano ad una grande stanza, arredata come la Sala Comune di un dormitorio.
«Bisogna dire che Silente è ben organizzato» esclamò Steve, osservando piacevolmente sorpreso la grande stanza accogliente.
Gli altri si guardavano intorno stupefatti.
Era davvero molto grande, con qualche morbido divano e varie poltroncine. In mezzo alla stanza c’era un grosso tavolo di legno con tante sedie intorno. Sulla parete in fondo c’erano tre ampie finestre, e su quella accanto una grande scala che portava al piano superiore, dove c’erano quattro porte che portavano su altrettante stanze, con due letti e un bagno per camera.
«Ok! Immagino che vogliate riprendervi. Se volete noi ce ne andiamo» disse Karen, mentre si avviavano alla porta.
«No, aspettate!» esclamò Hermione «Ecco, io…vorrei chiedervi alcune informazioni…»
 
«Avete detto che ci troviamo nel 2018, giusto?» chiese una volta che tutti si furono accomodati.
«Esatto. E voi avete tutti trent’otto anni in realtà»
Harry fissava James. Era certo che fosse suo figlio. Sia perché Silente l’aveva chiamato “Signor Potter”, sia per l’aspetto fisico, identico a lui in tutto e per tutto. E poi si chiamava come suo padre.
«Aveva ragione la mamma» disse quello ad un certo punto «Sono proprio uguale a te da giovane!»
Harry arrossì, mentre l’attenzione si calamitava su di loro.
«Mamma?» chiese Ron con un ghigno «Chi è tua madre?»
James si scambiò uno sguardo con gli amici «Non penso che possiamo dirvelo. Non vorremo scombinare nulla…e poi è meglio la sorpresa, non trovate?»
«Beh, a rigor di logica, abbiamo già scombinato abbastanza…e non è difficile capire chi siano i vostri genitori, almeno in parte» disse Hermione.
«Ah, sì?» sussurrò Sam, divertita «Vediamo un po’. Prova ad indovinare»
La ragazza la squadrò «Niente di più facile…Serpeverde, capelli biondi, lingua troppo lunga, aria di superiorità…sei di sicuro una Malfoy…»
James scoppiò a ridere «Lingua troppo lunga! Pfff! Aria di superiorità! Ahahah!»
Sam chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, prima di scoppiare «Taci brutto idiota! Prendimi ancora in giro e puoi scordarti tutto quello per cui stai lavorando!»
Come se fosse stata pronunciata la parola magica, James si azzittì di colpo, guardando la bionda con occhi sgranati «N-non lo farai sul serio, Sam…vero?» allo sguardo immutato della ragazza, la guardò con occhi da cane bastonato «Dai, ti prego, non lo faccio più!» la decisione di lei traballò un istante, prima di cadere del tutto «E va bene! Ma guai a te se ci riprovi!» lui riacquistò in un attimo il sorriso e si sistemò meglio seduto accanto a lei, passando un braccio dietro lo schienale.
«Bene, possiamo continuare» borbottò Steve, ormai avvezzo a scene simili.
Hermione si schiarì la voce, mentre l’attenzione degli altri ritornava su di lei «Tu» continuò rivolta a Steve «Sei chiaramente un Weasley»
«Lo vedrebbe anche un cieco» la interruppe Draco, borbottando.
«Mentre tu» continuò la ragazza come se non lo avesse sentito «Vediamo…Serpeverde, ma non del tutto, amica di una Malfoy, anche se a questo punto non si possono più contare le amicizie» continuò accennando a James e Sam «Posso solo supporre che tu sia una Zabini»
Karen sorrise «Giusto. Il mio nome è Karen Laura Zabini» poi indicò gli altri uno per volta «Steve William Weasley, Samantha Jessica Malfoy e James Edward Potter, piacere di conoscervi»
Steve guardò Hermione interessato «Come hai fatto a capirlo? C’erano un sacco di altre possibilità» anche gli altri sembravano interessati.
Sotto tutti quegli sguardi Hermione arrossì «Beh, ho usato la logica. Sharon ha voluto che fossimo tutti uniti per spedirci qua, e visto che voi tre avete una parentela con i ragazzi e Blaise restava fuori, ho dedotto che Karen fosse sua figlia»
Il ragazzo si accigliò «Questa Sharon vi ha mandati qui tutti insieme? Perché?»
«Non lo so, pen-» si interruppe sgranando gli occhi «Aspettate! E se-no, non è possibile!»
«A cosa pensi, Herm?» le chiese Harry, mentre tutti la fissavano impazienti.
Lei si morse un labbro «Beh…e se ci fosse un motivo per il quale siamo tutti qui? Se Sharon l’avesse fatto apposta…potrebbe essere per il fatto che i nostri futuri saranno collegati tra di loro…quindi, stavo pensando…che…magari…ecco…se loro sono i vostri figli…e ci siamo qua anche noi…beh, può darsi che-»
«-siano anche i vostri figli…» concluse Blaise, arrivando alla sua stessa conclusione.
Gli altri li guardarono confusi, in attesa di spiegazioni.
«Ecco, quello che Hermione stava cercando di dirci è che, probabilmente, il motivo per cui ci ritroviamo noi otto in quest’epoca è perché siamo tutti i genitori di questi ragazzi»
«I-intendi dire c-che…noi saremmo tutti sposati tra di noi?» chiese Pansy, sconvolta.
All’assenso del ragazzo si creò il putiferio.
Chi si disperava, chi urlava, chi pregava, chi si era abbandonato ad uno stato catatonico…
I quattro ragazzi del futuro, li guardavano annoiati.
«Certo che ce ne hanno messo di tempo per arrivarci» sussurrò Sam.
«Non tutti sono intelligenti come te, tesoro» le disse James, sarcastico.
«Non chiamami “tesoro”, stupido!»
«Quanto te la prendi! E’ meglio che ti ci abitui, perché quando saremo finalmente fidanzati ti chiamerò sempre così!»
«Merlino me ne scampi! Che cosa ti da la certezza che ci fidanzeremo?» gli chiese alzando un sopracciglio.
«Perché nessuno può resistere al fascino del mitico James Potter!» esclamò scompigliandole i capelli.
Lo spinse via, alzandosi di scatto e sistemandosi meglio possibile la bionda chioma «Non scompigliarmi i capelli! Lo sai che lo odio!»
«Sam, ce ne andiamo?» chiese Karen annoiata, mentre James ridacchiava.
«Sì, va bene» acconsentì, lanciando un’occhiataccia al ragazzo «Ehi gente, noi ce ne andiamo. Ci si vede!»
«Ciao!» mentre la bionda si avvicinava alla porta, Karen andò accanto a Steve e leggermente imbarazzata gli diede un bacio sulla guancia «Ciao Steve!» esclamò prima di correre via, lasciando il ragazzo impietrito.
«Ohoh! Stewie-Steve ha fatto una nuova conquista!» esclamò James gongolante.
«Sta zitto e pensa per te!» lo rimbrottò l’amico, tirandogli un cuscino addosso «In compenso tu con Sam se ancora in alto mare, o peggio, stai affondando nell’oceano! Dimmi un po’, quand’è che te la fai?»
«Steve!» lo riprese James diventando rosso «Non dirlo!»
«Ohoh! Jimmy-Poo è imbarazzato!» lo prese in giro, facendogli il verso.
«Ok, argomento ragazze chiuso» annunciò, ricomponendosi «Ma stanno ancora urlando?»
I ragazzi del passato erano ancora esagitati.
«Ok, ora basta!» esclamò Hermione prendendo in mano la situazione «Facciamo un respiro profondo e calmiamoci. Urlare non ci porterà a nulla»
Incredibilmente tutti si risedettero e fecero un bel respiro.
«Capisco che la scoperta possa averci sconvolto, ma ora la cosa più importante è riuscire a trovare un modo per tornare a casa e non con chi ci sposeremo»
«La fai facile, Granger! O io o Blaise saremmo costretti a sposare una di voi, visto che Pansy è l’unica Serpeverde!»
«Ma si può sapere cosa te ne frega?!» esclamò Ginny «Ha ragione Hermione! Dobbiamo trovare un modo per tornare a casa!»
Prima che Draco potesse ribattere e dare il via ad una nuova discussione, Hermione lo interruppe «Ok, è quasi ora di cena, siamo stanchi e sconvolti, quindi io proporrei di riposarci e di iniziare le ricerche domani, ci state?»
«Sì, ha ragione la Granger. Sta zitto e non rompere, Dray!» esclamò Pansy, togliendosi le scarpe e appoggiando i piedi sul tavolino davanti a lei.
«Bene, allora noi andiamo!» esclamò James balzando in piedi. Salutando contenti, lui e Steve uscirono dalla stanza.
«E ora cosa facciamo?» chiese Ginny dopo un attimo di silenzio.
«Io voglio solo rilassarmi» rispose Pansy, sprofondando di più nel divano.
«Io voglio mangiare» si lamentò Ron.
«Come pensi di poterlo fare, Ronald?» gli domandò brusca Hermione «Qua non c’è niente di commestibile!»
«Magari potremmo fare un giro nelle Cucine» propose Harry.
«Sono d’accordo» sospirò Blaise «Ma come facciamo per non farci vedere?»
Calò un silenzio pensoso.
«Beh, potremmo iniziare a dividerci le camere» disse Luna ad un certo punto.
«Io sto con Harry come al solito» sospirò Ron «le due Serpi se ne stanno insieme»
«Sono più che d’accordo con te, Lenticchia!» borbottò Draco alterato.
«Quindi immagino che io dovrò stare con una di voi tre» disse Pansy stranamente tranquilla. I suoi amici la guardarono.
«Stai bene, Pan? Di solito a questo punto avresti iniziato ad urlare e lamentarti» iniziò Blaise preoccupato.
«Non mi interessa più niente che non sia il tornare nel nostro tempo…il bello è che ho sempre desiderato poter sapere come sarebbe stato il mio futuro e adesso che sono ad un passo dal scoprirlo…non mi interessa più…»
Tutti rifletterono sulle sue parole. In fondo era vero quello che stava dicendo Pansy. Una volta raggiunto il tuo obiettivo questo perde la sua importanza.
«Ok. Allora Parkinson, tu starai in camera con me, va bene?»
«Va bene Granger» rispose quella con un sospiro.
«La smettete?! Perché vi state comportando come se non stia succedendo niente?!» esclamò Draco irritato «Siamo nel futuro e possiamo scoprire quello che ci succederà e voi non vedete l’ora di andarvene! Non vi capisco proprio!»
«Non pensavo ti interessassero queste cose Malfoy. Vuoi davvero scoprire quello che ti succederà nel futuro?»
«Certo che voglio scoprirlo Potter! E ora se permettete io me ne vado!»
«Dove vai Draco? Non puoi farti scoprire!»
«Ho fame. E’ da stamattina che non mangio. Vado nelle cucine!»
«Aspettami, vengo anch’io. Ragazzi volete qualcosa da mangiare?»
«Non siamo i loro camerieri Blaise! Se vogliono qualcosa se la vadano a prendere!»
«Zitto Draco. Tu la cortesia non sai neanche dove stia di casa, vero?»
Continuando a litigare i due uscirono dal ritratto.
«Questa situazione è frustrante!» esclamò Harry ad un certo punto «Rinchiusi in una stanza senza poter uscire perché potrebbe vederci qualcuno! Che nervoso! Se solo avessimo il Mantello e la Mappa!»
«Che Mappa?» chiese Pansy aggrottando le sopracciglia.
Ron ed Hermione si lanciarono un’occhiata, mentre Harry borbottava tra sé e sé.
«Ecco…è una mappa di tutta Hogwarts e delle persone che ci sono dentro…sarebbe un segreto, sai…»
Pansy sbuffò «Non lo dirò a nessuno tranquilli…ecco come fate a non farmi mai beccare!»
Prima che potessero risponderle Harry urlò «Trovato!»
Tutti si voltarono verso di lui, che li fissava con gli occhi verdi spalancati e un sorriso da pazzo «Visto che James è mio figlio è molto probabile che lui abbia sia la Mappa che il Mantello! Possiamo chiedergli se ce li presta!»
«Giusto!» esclamò Ron «Così potremo andare tranquillamente in giro per il castello! Grande!»
In quel momento tornarono Draco e Blaise carichi di cibo, con disappunto del biondino e la gioia di tutti gli altri.
Mangiarono sparsi per la Sala, ognuno perso nei propri pensieri.
Ad un certo punto un gufo picchiettò alla finestra. Ginny, che era la più vicina, la aprì e lesse il messaggio che le porse il volatile.
«Il Professor Silente ci aspetta nel suo studio per discutere della nostra situazione. La parola d’ordine è quella di ieri»
 
 
 
 

Spero vi sia piaciuto!
Vi prometto che aggiornerò presto il capitolo seguente.
Ora passo ai ringraziamenti:
 

nihal93: Grazie mille! Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Lo so che era un po’ corto, ma vi consiglio di aspettare il prossimo, dove si scopriranno tante altre cose!
 

Killkenny: Se inizi a intravedere qualcosa ti posso assicurare che non hai le traveggole! Di più non posso dirti! Ti ringrazio tantissimo! E’ la prima volta che una mia storia piace così tanto! Sono commossa!!! T^T
 

Noemi_Malfoy: Mi dispiace che alcuni personaggi non ti piacciano…ma almeno ti consoli con le coppie! XD Continua a leggere mi raccomando!
 

Marimalfoy: Non ti preoccupare! Come hai visto in questo capitolo si è scoperto qualcosa in più su chi è figlio di chi! Mancano le madri, certo, ma ti consiglio di aspettare il prossimo…perché si scoprirà almeno una delle coppie!
 

mary0094: In effetti Silente è sempre Silente…certo un po’ invecchiato, ma sempre uguale! Sono i figli, non preoccuparti, in fondo sono andati avanti nel futuro di 21 anni (secondo i miei calcoli) Nella stanza come hai potuto leggere in questo capitolo non c’è niente di particolare…è solo un altro dei misteri di Hogwarts! Dovrei trovarle un nome…
 

themina: Sono felice che ti piaccia il  mio stile di scrittura e che sia riuscita nel mio intento…cioè quello di incuriosirvi!
 

Vale Lovegood: Grazie mille! Spero ti piaccia anche questo capitolo!
 
 

Poi vorrei ringraziare coloro che l’hanno aggiunta nei preferiti:
Bellafifi1986
Evans
FrAnCy160
GinevraMalfoy90
Killkenny
ninfea_82
Piccola Vero
pikappa93
Vale Lovegood

 
 

Un grazie anche a tutti quelli che l’hanno letta!
 

Grazie mille!
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** Due Potter, una Weasley e un Malfoy ***


Eccomi di nuovo qui! Spero di non avervi fatto aspettare troppo, in realtà avrei voluto aggiornare ieri, ma ho passato tutto il pomeriggio a studiare italiano.
State pronti perché in questo capitolo scoprirete altre notizie dal futuro!
Basta vedere anche il titolo!

 
 
 

Due Potter, una Weasley e un Malfoy   

 

 

In effetti Silente li stava attendendo seduto alla sua scrivania, ma non era l’unico professore.
Affianco al vecchio Preside c’erano la McGrannitt e Piton.
Entrambi erano invecchiati. La strega aveva più rughe e i capelli bianchi, ma il suo aspetto e la sua espressione erano rimasti immutati, anche se si addolcì un po’ a vedere i suoi vecchi studenti.
Piton invece, oltre ad essere più arcigno di prima, aveva i capelli non più neri, ma grigi e unti come sempre.
«Eccovi qua, dunque. Ho convocato anche la Professoressa McGrannitt e il Professor Piton, come potete vedere. Ho pensato che per poter girare liberamente per la scuola potrete fingervi studenti, magari stranieri visto che nessuno vi ha mai visto. Parteciperete anche alle lezioni e alle normali attività scolastiche. Per qualsiasi problema potrete chiedere a noi o ai ragazzi che avete conosciuto prima. Ora…ideiamo la vostra messinscena».
 

***

 

Era ormai ora di cena e gli otto ragazzi si trovavano nella stessa stanzetta in cui Harry era stato chiamato con gli altri Campioni dopo che al quarto anno il suo nome era uscito dal Calice di Fuoco.
Erano in attesa che il Preside li presentasse all’intera Sala Grande come studenti di una scuola americana.
Draco faceva su e giù per la stanza, sotto gli occhi di Blaise, Ron continuava a ripetere “Miseriaccia!” ogni due secondi, le ragazze si erano unite per fare esercizi di respirazione anti-ansia ed Harry si fissava allo specchio continuando a ripetere “Non ci posso credere…bastava così poco!”. Per la prima volta che si guardava i suoi occhi non incontravano una cicatrice a forma di saetta, infatti la sua fronte era liscia e senza segni, grazie ad un incantesimo di Disillusione praticato da Silente.
La porta si aprì, facendo scattare tutti.
La McGrannitt entrò e li guardò incoraggiante «Forza, è arrivato il momento»

                  
La Sala Grande era piena di ragazzi. Era strano guardarla da là sopra, piuttosto che al tavolo della propria Casa, insieme a tutti gli altri studenti.
«Bene!» esclamò Silente riportando l’attenzione su di sé «Questi sono i nostri ospiti provenienti dall’Omnia College in America. Staranno qui per qualche mese e studieranno con le classi del sesto e settimo anno. Date loro il benvenuto!» la Sala Grande scoppiò in fischi e applausi.
«Potete sedervi dove desiderate, mi raccomando di celare le vostre vere identità, come abbiamo stabilito prima» sussurrò loro Silente.
Draco, Blaise e Pansy andarono dritti al tavolo dei Serpeverde, Ginny convinse Luna a sedersi con loro a quello dei Grifondoro.

 

James li chiamò per farli sedere nei posti che lui e Steve avevano tenuto liberi vicino a loro.
Harry si sedette tra lui e una ragazza mora, Ginny e Luna all’altro lato di quella ragazza, Ron e Hermione ai due lati di Steve.
«Bene! Chissà perché avevo la sensazione che vi sareste divisi così! Comunque lei è Lily»
Harry si voltò di scatto verso la ragazza al suo fianco…che aveva il nome di sua madre. Quella sorrise e porse la mano a tutti.
Aveva un bel sorriso, che le faceva brillare i grandi occhi blu, dalle lunga ciglia nere, dello stesso colore corvino dei suoi capelli corti.
«E’ mia sorella» aggiunse James in risposta al suo sguardo «E quello laggiù è mio fratello, ha due anni meno di me» si voltarono verso il ragazzo accennato da James. Stava ridendo attorniato dai suoi amici. Aveva corti capelli corvini, uguali a quelli del fratello e assomigliava molto sia a lui che a Lily.
«Sirius Potter!» una ragazza con lunghi e boccolosi capelli rossi comparve alle sue spalle. Lui la fissò con gli occhi blu che brillavano divertiti. «Sì?»
«Come hai osato?» con quel tono di voce ricordava tanto la signora Weasley «Lo sai che stavate per mandare uno del primo anno in Infermeria?! Razza di incoscienti!»
«Sto mangiando Kim…passa più tardi a farmi la predica!»
Con le risate del gruppetto nelle orecchie, la ragazza chiuse gli occhi e cercò di trattenere la rabbia, poi scosse la testa e si incamminò verso Lily, sedendosi davanti a lei e accanto ad Hermione.
«Io lo strozzo!»
«Dai Kim, lo sai com’è fatto Sir» cercò di rabbonirla l’amica.
«Lo sai come è fatto un corno! E’ da settembre che continuo a stargli dietro per evitare che faccia casini e faccia perdere punti alla nostra casa, ma lui se ne infischia! Anzi, è ancora peggio!»
«Cos’ha fatto questa volta?»
«Lui e i suoi amici menomati hanno quasi mandato un primino in infermeria! Stava per cadere dal secondo piano perché quegli stupidi avevano incantato le scale! Ti rendi conto?! E hanno coinvolto anche quella serpe cretina!»
Lily spalancò gli occhi «Jasper?!»
«Chi altro? E’ l’unica serpe che si fa influenzare da un Grifondoro, aggiungerei idiota per di più!»
«Beh lei è Kimberly Weasley!» la interruppe James presentandola «E’ la sorellina di Steve, lei e Sirius sono entrambi al quinto anno»
La ragazza si accorse finalmente degli intrusi e li scrutò socchiudendo gli occhi, con un espressione che loro conoscevano bene, perché era la stessa che assumeva Hermione quando era sospettosa.
«Ehm…sono degli studenti americani qui per uno scambio»
«Piacere io sono Helena» le disse Hermione, cercando di distrarla prima che potesse scoprire le loro vere identità.
Harry la seguì a ruota «Io sono Harry»
«Richard» borbottò Ron. Non gli piaceva affatto il suo nuovo nome, ma erano stati obbligati a cambiarseli, a parte Harry, che aveva un nome talmente comune che non avrebbe suscitato sospetti.
«Jane» disse Ginny con un sorriso luminoso.
«Laura»
Dopo un attimo di silenzio, Kim sorrise «Piacere! Non sapevo che sarebbero arrivati degli studenti stranieri! Vi piace Hogwarts? E’ tanto diversa dalla vostra scuola? Com’è la vostra scuola? Che materie studiate?»
Sotto quell’interrogatorio rimasero senza parole, e delegarono le risposte a Hermione, che si inventò di sana pianta l’organizzazione dell’Omnia College.
Harry intanto si ritrovò a fissare senza volerlo il tavolo dei Serpeverde, per vedere come se la cavavano i loro compagni “d’avventura”.

 

Sam aveva assistito con attenzione all’arrivo di Kim, probabilmente la più pericolosa tra tutti. Se l’avesse scoperto avrebbe innestato una reazione a catena, e in meno di cinque minuti tutta la compagnia sarebbe stata a conoscenza che i loro genitori erano arrivati dal passato.
Di fianco a lei Karen stava intrattenendo Pansy e Blaise, mentre Draco, la fissava senza dire una parola.
«La finisci di guardarmi…Daniel?» chiese ironica, calcando sul nome fasullo del ragazzo.
«Daniel» sputò fuori quello con astio, era evidente che non aveva preso con gioia il cambio dei nomi, ma non poteva fare altrimenti, Draco non era un nome molto comune «Chi mai chiamerebbe un figlio Daniel?!» continuò.
«Daniel è un bel nome! Almeno tu non ti chiami Heather!»
«Io penso che siano tutti bei nomi, anche il mio»
«Che sarebbe?» chiese Karen con un sorriso divertito.
«Sebastian!»
«Io li trovo tutti orridi! Che fantasia»
Sam, che fino a quel momento stava mangiando con sguardo assente, si riscosse e puntò un ragazzo appena arrivato al tavolo, facendogli segno di sedersi accanto a lei.

Il ragazzo obbedì. Era biondo, pallido e con freddi occhi grigi. Di una bellezza algida e quasi divina. Non era la stessa che poteva avere James, con i suoi capelli scompigliati e il sorriso sempre sulle labbra, o Steve, con la sua zazzera di capelli rossi e l’aria annoiata, era diversa. Attirava gli sguardi delle ragazze come il miele con le mosche, ma sembrava che ciò non lo toccasse, rimanendo quasi impassibile. Non ci fu bisogno che Sam lo presentasse per capire a che famiglia appartenesse.
«Lui è Jasper, mio fratello» lo presentò la bionda «Loro sono degli studenti americani qui per uno scambio. Sono Sebastian, Heather e…Daniel»
Il ragazzo alzò gli occhi grigi verso Draco e lo scrutò attentamente, poi si voltò verso la sorella «Perché mi hai fatto venire qua? Non solo per presentarmi questi tre, vero?»
Lei non lo ascoltò e continuò indicando i ragazzi al tavolo dei Grifondoro «Lì ce ne sono altri cinque, vicino a James, Steve, Lily e Kim…a proposito di Kim…cosa avete fatto questa volta per farla arrabbiare?»
Jasper ghignò «Niente di pericoloso o compromettente, stai tranquilla…si è arrabbiata tanto perché c’è andato di mezzo un moccioso del primo, ma in realtà non era per lui…»
Sam sospirò.
«A volte è difficile far capire a degli idioti qual è il loro posto» continuò aspro, lanciando occhiate astiose a dei Serpeverde poco più in là. Gli altri seguirono il suo sguardo.
«Ancora con questa storia?! Non è possibile!» esclamò Karen irritata.
«Thompson e i suoi amichetti dovrebbero smetterla di dare fastidio alla gente!» sibilò Sam.
«Ma cosa è successo?» chiese confusa Pansy.
«Thompson e la sua banda di imbecilli non fanno altro che dare fastidio alle ragazze, soprattutto quelle impegnate. La loro vittima preferita era Sam, ma poi hanno dovuto lasciarla perdere quando si sono ritrovati James davanti. Oh, non li ho mai visti tanto spaventati! Quando si arrabbia James diventa una furia e loro volevano portagli via una sua proprietà, come lui definisce Sam, e all-» la ragazza chiamata in questione tirò una gomitata all’amica «Non divagare!» esclamò imbarazzata «Ok, ok! Vado avanti!» rispose la mora alzando gli occhi al cielo «Comunque…dov’ero rimasta? Ah sì! Allora adesso ci pensano due volte prima di infastidirla, perché sanno che c’è James sempre in agguato. Però hanno cambiato, per così dire, “preda”. Ora è Lily, la sorella di James ad essere disturbata. Lily è una ragazza molto dolce, è gentile con tutti e non riuscirebbe a farsi valere contro di loro, non perché abbia paura, ma perché per lei sono tutte brave persone. Comunque se non li sistema lei ci pensa qualcun altro al suo posto, e nessuno vorrebbe capitare tra le mani dei suoi “protettori”» Jasper sbuffò, ma Karen concluse con un ghigno «Non si sa chi sia peggio tra Sirius e Jasper!»
«Smettila di raccontare i fatti miei a degli sconosciuti»
«Che c’è, ti da fastidio che la gente sappia che sotto sotto sei un tenerone?» rispose ghignando la ragazza «O ti da fastidio che sappiano che anche tu consideri Lily come tua “proprietà”?»
Sotto lo sguardo strabiliato dei tre ragazzi del passato, le guance di Jasper assunsero un colorito rosato.
«Karen, un’altra parola e tutta la Sala Grande saprà del tuo piccolo segreto amoroso!»
Lei spalancò la bocca «Brutta infida serpe! Non provarci nemmeno!» Jasper, ripreso l’autocontrollo, ghignò.

 
 

«Voglio assolutamente sapere cosa diavolo è successo!»
Draco entrò come un razzo nella Sala, seguito dagli altri due Serpeverde. Si sedettero tutti vicino al camino, scrutandosi in attesa.
«Allora» iniziò Draco sibilando «Questo futuro fa schifo! Quando mai si è visto un Malfoy che sopporta un Potter, che lo chiama per nome e che addirittura arrossisce per lui!»
«Draco ti vuoi calmare?! Se continui così ne usciremo pazzi!» lo sgridò Pansy.
«Ok, con calma…cosa avete scoperto?» chiese Blaise agli altri.
«Beh innanzitutto» cominciò Hermione «Oltre a James, Harry ha altri due figli e Ron un’altra. Il secondo figlio di Harry, Sirius, è un combina guai, la figlia di Ron, Kimberly, è un Prefetto e gli corre dietro per non fargli fare casino. Sembra che conoscano bene dei Serpeverde. Poi sappiamo qualcosa dei loro interessi, ma non una parola su chi siano i loro genitori, a parte che lavoro facciano…Penso che dobbiamo fare attenzione a Kimberly, ho l’impressione che potrebbe scoprire chi siamo realmente…»
«Sì, anche il figlio di Draco» continuò Pansy «Ci ha studiato per tutta la sera»
«Cos’altro avete scoperto?»
«Che è un Malfoy che si comporta da normale essere umano. E’ arrossito»
Gli altri sbarrarono gli occhi, cercando di immaginarsi la faccia di Draco Malfoy rossa per la vergogna.
«E poi abbiamo scoperto qualcosa a proposito di relazioni amorose, non so se vi possa interessare…» disse Blaise con voce annoiata, ritrovandosi puntati contro quattro paia di occhi femminili.
«Sì!» esclamarono in coro le ragazze.
Pansy si spostò sull’altro divano, scostando in malo modo Harry e sedendosi accanto ad Hermione.
«Allora» iniziò con voce pettegola, mentre le altre le si avvicinavano per sentire meglio «A quanto ho capito James è cotto di Sam, a sua insaputa ricambiato, a Jasper piace Lily e Karen ha una cotta segreta per non so chi» Con gli occhi luccicanti continuarono a spettegolare e programmare piani di spionaggio, sotto lo sguardo spaventato dei ragazzi, che non avevano mai visto quelle quattro così affiatate.
 
 
 
 

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!
Cosa ne pensate dei futuri figli? Ho bisogno di pareri!
Piccola anticipazione:

Grande rivelazione su una delle coppie!
E avrà inizio una nuova amicizia!
 

Ora le recensioni:
 

marimalfoy: Sono contenta che ti si siano spianati alcuni dubbi e che tutto stia diventando più chiaro. Aspetta il prossimo capitolo e avrai completo il quadro su almeno una famiglia! Oddio sono super emozionata che la mia storia piaccia così tanto!!! Grazie!
 

mary0094: Per la reazione dei diretti interessati dovrai aspettare un bel po’. Nel prossimo capitolo sarà qualcun altro a scoprire una delle coppie…e la reazione sarà leggermente…strana! Più di così non posso dirti! James junior è stato appositamente creato a somiglianza del nonno…così come qualcuno comparso in questo capitolo, che oltre ad assomigliare al nonno assomiglia anche all’uomo da cui ha preso il nome! Per il resto non posso dirti niente, ma aspettati diverse sorprese! Grazie per avermi consolato spero proprio che tu abbia ragione! T^T
 

Killkenny: Il tuo senso Otaku dev’essere incredibilmente sviluppato! Per Draco non ti devi preoccupare…se ne accorgerà da solo… 

Kirby: Per la prima coppia dovrai aspettare il prossimo capitolo! Sono felicissima che ti piaccia la storia!!! Per quanto riguarda Sharon…beh non ne sono sicura nemmeno io! XD
 

Mione1194: Che Hermione è un genio è appurato, ormai! E lo vedrai meglio nel prossimo capitolo! Per le coppie probabilmente capirai di più con questo capitolo! Ciao!
 

Deidara: Eccoti il nuovo capitolo! Spero che ti piaccia anche questo!
 

Vale Lovegood: Per il prossimo spero di non farvi aspettare troppo!
 
 

Vorrei ringraziare coloro che hanno messo questa fan fiction nei preferiti:
bluesnaky
Deidara
FrancyChan
gothika85
Kirby
ladyherm
lucyfery

Mione1194
 

E anche tutti quelli che leggono, ma non recensiscono!
Grazie mille a tutti quanti!
Al prossimo aggiornamento!

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Capitolo 6
*** L'impossibile non è improbabile ***


Eccomi di nuovo con il capitolo che stavate aspettando! Rivelazione!
Spero di non avervi fatto aspettare troppo.
In questo capitolo i personaggi mi sembrano un po’ troppo OOC…e non mi convince tantissimo…va beh, ditemi voi!
 
 

 

L’impossibile non è improbabile

 

 

Il giorno dopo andarono tutti a lezione.
Nei corridoi gli studenti si voltavano a guardarli, provocando imbarazzo ed esasperazione da parte dei ragazzi del passato.
Ginny e Luna li avevano salutati fuori dalla Sala Grande e avevano seguito Lily verso l’aula di Incantesimi.
Gli altri, invece, si stavano dirigendo nell’unica aula dei sotterranei: quella di Pozioni.
Harry e Ron non erano molto felici, perché questo avrebbe significato sorbirsi una lezione con Piton e non di un’ora, ma di due.
«Forza ragazzi! Vedetelo come un ripasso» esclamò Hermione.
«Ma-»
«Potremo ristudiare tutto il programma del settimo anno, visto che qui è appena iniziato»
«Che felicità» borbottò Harry.

 

L’aula di Pozioni non era cambiata di una virgola, sempre i soliti tavoli, la solita aria cupa, l’armadio degli ingredienti, gli studenti che parlavano prima che iniziasse la lezione.
Quando entrarono calò il silenzio, solo qualche risatina di sottofondo.
«Ehi! Guardate un po’ chi c’è! Yankee a ora dodici!» ululò un ragazzo. Era robusto, con capelli castani a spazzola e piccoli occhi color castagna, sulla divisa era ricamato lo stemma di Serpeverde. Il gruppetto accanto a lui scoppiò in una fragorosa risata e fischiò in direzione delle uniche due ragazze.
«Ehi bambole! Lasciate perdere quei perdenti! Possiamo fare uno strappo alla regola, anche se siete yankee…ovviamente dovete darci qualcosa in cambio» il ragazzo che aveva parlato era uno spilungone allampanato, dall’aria insignificante.
Hermione e Pansy arrossirono a disagio, mentre il gruppo rideva.
I ragazzi sembrava che per una volta fossero tutti d’accordo nell’ingaggiare una lite furibonda.
«Glasgow» li interruppe una voce, schifata «Dovresti aggiornarti. Le tue battute fanno proprio pena!»
«Potter! Cosa fai, vieni a fare la figura dell’eroe? Sei solo un fallito!» esclamò il ragazzo allampanato, con aria bellicosa. James si fece avanti, mentre qualche ragazza sospirava estasiata.
«Attaccare briga con la gente è proprio una mania, vero?» chiese ironico James.
«Oh, sì. Sai, mi stanno prudendo le mani…vogliamo vedere se è una mania anche quella di ridurti ad un mucchietto di ossa spezzate?» sibilò facendosi avanti con i pugni chiusi.
L’altro ghignò «Non avrai intenzione di metterti contro di me, vero?» la sua espressione era agghiacciante, tanto che Glasgow esitò un attimo.
«Cosa sta succedendo qui?»
Si girarono tutti verso l’entrata dell’aula, dove Samantha aveva fatto la sua entrata, seguita da Karen e Steve.
«Robert, ancora a disturbare la gente? Quante volte ti ho detto che sei incredibilmente fastidioso?» disse sbuffando e avvicinandosi ai due.
«Stanne fuori Malfoy. E’ una questione tra me e Potter, stupida impicciona»
«Ehi, bada a come parli!» esclamò James.
«Cosa diavolo state facendo?! Tutti ai vostri posti! Potter muoviti se non vuoi perdere punti!» Piton aveva fatto la sua comparsa, più arcigno che mai.
Sembrava alterato, mentre scrutava la classe, soffermandosi sui ragazzi del passato.
«Allora? Ho detto a posto!»
«Ma professore-»
«Niente ma, Potter! Se non ti siedi subito ti tolgo venti punti!»
Un borbottio contrariato si alzò dalla parte rosso e oro della classe.
«Silenzio!» sbraitò Piton «Si può sapere cosa avete oggi?»
«Dovrebbe chiederlo ai suoi pupilli» sibilò sprezzante James, prendendo posto accanto a Steve.
Piton fece dardeggiare gli occhi neri su di lui, incenerendolo «Potter! Adesso basta! Venti punti in meno a Grifondoro!»
«Non mi sembra giusto professor Piton» sbalordendo tutti Samantha si era alzata, incrociando le braccia «Se toglie punti a Potter allora deve toglierli anche a Glasgow e Terrand. Hanno cominciato loro»
Piton la fissava vagamente irritato, anche se non l’avrebbe mai rimproverata, essendo una dei suoi alunni preferiti. «Vuole spiegarmi signorina Malfoy?»
«Glasgow e Terrand stavano disturbando gli studenti stranieri, Potter è solo intervenuto per difenderli, non ha fatto niente di male. Quindi non mi sembra giusto che lei gli tolga dei punti»
«Potter avrebbe dovuto comportarsi in modo consono per un ragazzo della sua età, e non mi sembra che l’abbia fatto. Ora cominciamo la lezione, e guai a chi fiata ancora!»
Sam si risedette contrariata, incrociando lo sguardo di James che le mimò un grazie con le labbra.

 

La lezione si incentrò sulla preparazione di una pozione abbastanza complessa, Piton non perse occasione per togliere punti ai Grifondoro e darne ai Serpeverde, come sempre, e non tenne per sé neanche i commenti malevoli sul lavoro di Harry, trasformandolo in un altro povero martire agli occhi dei Grifondoro.

 

«Ma perché ce l’ha sempre con me!» si lamentò una volta fuori dall’aula.
«Non prendertela, è una cosa di famiglia. Ce l’ha sempre anche con me!» esclamò James battendogli sulla spalla, solidale.
«Com’è andata la prima parte della giornata?» chiese Steve, interessato.
«Bene! E’ una fortuna essere capitati qui, almeno possiamo fare un ripasso per i M.A.G.O.!»
«Com’è che adesso sei entusiasta Granger?» chiese ironico Draco «Fino a ieri non vedevi l’ora di tornare a casa»
«Scusa tanto se sto cercando di vedere il lato positivo delle cose, Malfoy!»
«Dai, non cominciate a litigare!» cercò di tranquillizzarli Blaise.
«Che lezione avete?» chiese James, cambiando argomento.
«Trasfigurazione» rispose Pansy con una smorfia.
«Allora siete con i Serpeverde. Noi abbiamo Incantesimi»
«Potete andare con Karen e Sam…a proposito dove sono finite?» chiese James guardandosi attorno.
Le vide poco più in là, che stavano discutendo con Glasgow e la sua cricca.
«Ma brutto-!» James le raggiunse velocemente, seguito dagli altri.
«-hai capito?!»
«Io faccio quello che voglio, Galsgow»
«Vedi di stare al tuo posto, stupida mezzosangue!»
Tutti sussultarono all’insulto.
«Mezzosangue a me? A quanto pare usi troppo spesso questo insulto, tanto da farlo a sproposito» gli si avvicinò minacciosa, lentamente, passo dopo passo «Il mio sangue è infinite volte più puro del tuo. Più prezioso di un diamante. Più raro di qualsiasi gemma. Guarda bene con chi stai parlando, prima di aprire bocca e sparare cavolate a tutto spiano. Io sono più purosangue di te e i tuoi amici messi insieme» gli sibilò a pochi centimetri di distanza. Glasgow accusò il colpo, non sapendo cosa rispondere, se non «Potrai anche essere una purosangue, ma sei patetica. Andare in giro con mezzosangue e farsi uno come Potter è squallido per una Serpeverde»
James l’afferrò per un braccio, prima che si avventasse contro lo spilungone. «Bada a come parli, Glasgow» gli ringhiò contro.
«Oh, già! Che c’è Potter, hai paura per la tua principessina?» chiese ironico, con voce infantile.
«Sei tu che dovresti avere paura, Glasgow»
I ragazzi stavano fremendo dalla rabbia, soprattutto Draco. Va bene le beghe con Potter junior, ma quell’idiota si stava prendendo gioco di sua figlia. Sua figlia! Una Malfoy!
«Ora basta, Glasgow! Hai rotto i coglioni, chiaro?!»
«Oh, adesso ti ci metti anche tu, pel di carota? Cos’è, vuoi difendere l’onore familiare?» i Serpeverde risero «Te la prendi anche tu per principessina Malfoy?»
«L’unico che le prenderà sarai tu, deficiente!»
«Steve» lo ammonì Karen trattenendolo per un braccio.
«Lasciami Karen! Giuro che lo faccio a pezzi!»
Lo spilungone continuava a ghignare, sentendosi superiore.
«La finisci di starnazzare idiozie, razza di demente?» chiese Draco, gelido, avvicinandosi. I suoi occhi grigi ghiacciavano chiunque incontrasse il suo sguardo. Nel suo portamento c’era tutta la superbia di Serpeverde e Malfoy, un insieme spaventoso. Sembrava un re che si faceva largo tra i suoi sudditi.
Glasgow lo guardò con un filo d’ansia, poi si voltò verso la sua cricca «Andiamo che si sta facendo tardi. La vecchia racchia poi si lamenta» Tutto il gruppo se ne andò velocemente, sotto lo sguardo dei ragazzi.
Karen lasciò Steve, ancora irritato. James guardò Sam come per chiederle se andasse tutto bene, lei annuì e si scostò, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Andiamo, che siamo in ritardo» Salutò velocemente i due ragazzi e si avviò fuori dai sotterranei, passando accanto a Draco gli sussurrò un «Grazie».

 

Durante la lezione di Trasfigurazione, Hermione ebbe modo di riflettere. Non su come tornare nel loro tempo, ma sulle relazioni tra quei ragazzi. C’era qualcosa che aveva detto quel Glasgow che le aveva fatto venire un dubbio.
Non l’avrebbe mai ammesso, ma anche lei era interessata a scoprire quali fossero i genitori dei ragazzi, e c’era una cosa che non aveva considerato.
Ron e Ginny erano fratelli. Quindi era logico che qualcuno dei ragazzi avesse dei vincoli di parentela. Ragionando, se Steve e Kimberly erano i figli di Ron, qualcuno degli altri avrebbe dovuto essere loro cugino.
Karen no di certo, perché sembrava avere una cotta per il ragazzo, quindi rimanevano Harry e Malfoy. Il più ovvio era senz’altro Harry, anche se…Samantha era di certo una purosangue, l’aveva detto lei stessa, però anche la Parkinson era purosangue. Le uniche due possibili madri per Sam erano o Pansy o Ginny. Doveva scoprire chi fosse cugino di Steve: James o Samantha?

 

All’ora di pranzo osservò attentamente ogni più piccolo movimento tra i Potter e i Weasley, ma non scoprì niente che potesse aiutarla.
Risvegliandosi dai propri pensieri, iniziò ad ascoltare la conversazione.
«Giovedì»
«Ma James, è domani!»
«Lo so, e allora?»
James stava discutendo con il fratello, seduto davanti a lui.
«Non si può spostare? Proprio giovedì?»
Il più grande ghignò alzando un sopracciglio «Perché? Avevi qualcos’altro in programma…Siriuccio
L’altro lo incenerì con lo sguardo «Vai al diavolo» gli sibilò.
James rise divertito «Mi spiace Sir, ma gli allenamenti non si spostano. Sabato c’è la partita contro Serpeverde…e poi, cos’hai da fare giovedì?» chiese curioso.
«Oh, ma non lo sai?» tubò Kim «Deve soddisfare un’altra oca del castello!»
«Non puoi farti gli affari tuoi?!» le sibilò tirandole una gomitata.
«No! E’ così divertente farmi i tuoi! Quand’è che la lascerai, il giorno dopo, o forse ancora prima?»
«Cos’è, sei gelosa?» ghignò lui.
«Gelosa?!» sussurrò alzandosi e prendendo le sue cose «Semmai solo schifata!» gli sibilò all’orecchio, prima di andarsene. Lui la fissò uscire dalla Sala Grande con un sorriso inconsapevole sulle labbra.
Ed Hermione capì.
I Weasley…erano i cugini di Samantha.
 

 

Si portò questa scoperta con sé tutto il giorno, troppo sconvolta per pensare ad altro.
Significava che Ginny, in quel tempo, aveva sposato Malfoy!
Doveva parlane con qualcuno, ma non ne ebbe l’occasione. Perché nonostante la loro scusante, la McGrannitt non si era astenuta dal dare compiti. Quindi passarono tutta la serata a fare un tema sui principi base della trasfigurazione umana.

 

Era sdraiata a letto e guardava il soffitto. Doveva parlarne con qualcuno. Chiunque. I suoi occhi si posarono sulla figura di Pansy, che si stava pettinando i capelli, seduta sul suo letto.
Hermione si mise seduta. «Ehm…posso parlarti un attimo…Pansy?»
Quella si girò confusa. Da quando la Granger la chiamava per nome?
«Ehm…cosa c’è?»
La Grifondoro si torse nervosamente le dita «Sai…oggi ho scoperto una cosa…sui genitori…»
Pansy appoggiò la spazzola e la fissò interessata «Allora?» la incitò.
«Beh, ho scoperto chi è la madre di Samantha…»
«Non sono io, vero?» Hermione la guardò smarrita «E’ inutile che fai quella faccia Granger, lo sapevo già. A me non piace Draco, anche se tutti la pensano così, e io non piaccio a lui. Siamo solo amici. Quindi…beh, non farti problemi a dirmi con chi si sposerà…non me la prendo, sai?»
Hermione fece un sospiro, prima di lanciarsi «E’ Ginny»
Pansy strabuzzò gli occhi «La Weasley?! Non posso crederci!» esclamò iniziando a ridere.
La riccia la guardò stupita. Stava ridendo di gusto, non aveva la solita espressione di disgusto o superiorità, ma solo di divertimento, come tutte le ragazze normali. E, colpita da questa scoperta, attaccò a ridere anche lei.
Dall’altra parte del muro si sentì battere dei colpi. «La finite voi due? C’è gente che vuole dormire!»
«Oh, ma sta’ zitto, Potter! Cosa sei, un vecchio rimbambito?!» gli urlò Pansy, tra le risate.
«Taci Parkinson! E’ quasi l’una!» ma le due lo ignorarono, finché non sentirono bussare.
Nessuna andò ad aprire, così Harry usò la bacchetta.
Indossava dei pantaloni della tuta, una maglietta larghissima, gli occhiali storti e i capelli molto più spettinati del solito. «La volete smettere?» sibilò irritato e assonnato «Io e Ron vogliamo dormire! Si può sapere da dove arriva tutta questa ilarità?!»
«Non potresti capire, Harry!» Hermione guardò Pansy e scoppiarono ancora a ridere.
Sbuffando Harry se ne andò, borbottando qualcosa che assomigliava ad un donne.
Dopo che smisero di ridere, si ritrovarono senza fiato.
«Oddio! Chissà quando lo scopriranno!» esclamò Pansy ridacchiando.
Hermione si mise sotto le coperte con un sorriso e si voltò dalla sua parte «Potremo farli mettere insieme» le propose. Lei annuì sorridendo «Allora questa sarà la nostra missione, per il momento!»
«Buonanotte Pansy»
Chiudendo gli occhi la sentì rispondere «Buonanotte…Hermione»

 
 
 

 

Allora? Cosa ne pensate? Avete scoperto la prima coppia. Mi dispiace per chi aveva pensato a qualcun altro. Comunque per le prossime dovrete aspettare un po’. Sono arrivata fino ad un certo punto a scrivere (neanche tanto avanti) perché preferisco avere già qualche capitolo scritto, in modo da non farvi aspettare troppo, ma purtroppo è da un po’ che non vado avanti, sia per impegni vari, sia perché sono abbastanza incasinata con la scuola (ultime verifiche e interrogazioni, più simulazione di terza prova), non ce la faccio più! Comunque non preoccupatevi perché non la lascerò di certo in sospeso! Solo che immagino che per i prossimi capitoli dovrete aspettare leggermente di più! Sorry!

P.S. Alla fine troverete un’anticipazione sul prossimo capitolo.


 

Ora passo ai ringraziamenti:

 

Killkenny: Per Draco versione padre-geloso dovrai aspettare un pochino (non tantissimo!) perché per il momento è più preoccupato per la situazione in cui si è cacciato! Comunque in questo capitolo puoi vedere che ci siamo quasi…chissà cosa farà se incontrerà un suo ipotetico ragazzo…

 

jaily: Purtroppo non posso dirti niente! Sarebbe spoiler! Comunque qua hai già scoperto una coppia…per le altre dovrai aspettare! ^.^

 

Lilyna_93: Sono felicissima che ti piaccia la storia! Per il prossimo temo dovrai aspettare un po’ di più! Ciao!

 

mary0094: Certo che non è normale! Evidentemente avrà preso anche qualcosa della madre, no? Per Kim…diciamo che in quel momento aveva un’espressione piuttosto Hermionesca. In fondo è Hermione quella sospettosa e che scopre sempre tutto (come hai potuto vedere in questo capitolo!). Per Sirius, pensa, la mia migliore amica si è innamorata di questo Sirius proprio come è pazza dell’originale! XD

 

Kirby: Mi dispiace aver deluso le tua aspettative, ma spero che ti piaccia lo stesso! Però se hai letto anche i ringraziamenti ti deve proprio piacere! In effetti, immagino che si stia creando un po’ di casino con tutti i personaggi! Spero di riuscire a chiarire tutto quanto! Ciao!

 

Deidara: Non posso risponderti perché sarebbe spoiler! Comunque aspettati qualsiasi cosa! XD Spero ti piaccia anche questo capitolo!

 

marimalfoy: Mi sembra una cosa utile il foglietto! Dopo aver letto le vostre recensioni ho deciso di farmelo anch’io, anche perché con tutti i parenti che compariranno (vedi famiglia Weasley) sarà ancora più difficile…per voi! XD Ciao!

 

Ginevra_Malfoy: Spero di aver aggiornato abbastanza presto! Purtroppo il prossimo lo posterò non molto velocemente! Scusate!

 

Vale Lovegood: In realtà io li ricordo tutti (forse proprio perché li ho creati io!), ce li ho tutti stampati in mente, anche gli alberi genealogici! Ma leggendo le vostre recensioni ho deciso di scrivermeli! Volendo quando saranno comparsi tutti potrei pubblicarli! Grazie mille per i complimenti!

 

Grazie anche a chi l’ha messa nei preferiti!
Aky
Bluking
hikari92
kisa86
Lilyna_93
Novalee
Rowan Mayfeir


 

Grazie mille anche a chi legge e basta!

 

Piccola anticipazione:
Consigliata a chi ama lo sport! (dei maghi ovviamente!)
Provate ad indovinare!
E notiziona di Silente!

 

Al prossimo capitolo! ^.^
 

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Capitolo 7
*** Quidditch e Weasley alla riscossa ***


Vorrei chiedervi davvero, davvero, davvero SCUSA!
Lo so sarà circa un mese che non aggiorno, ma non avevo davvero il tempo materiale per farlo, è stato l’ultimo mese di scuola e quindi dovevo finire tutte le verifiche e interrogazioni. Comunque ora sono di nuovo qui! Non vi faccio soffrire oltre, ecco il nuovo capitolo!

 
P.S. Spero che non me ne vogliate, ma in questo capitolo si incasineranno un po’ di cose che riguardano vincoli di parentela ecc. Infatti compariranno altri personaggi, se questo vi crea problemi vi posso preparare uno schemino, ma solo dopo il prossimo capitolo (il perché lo potete leggere alla fine!)
 
 
 
 

Quidditch e Weasley alla riscossa  

 

La mattina dopo, quando scesero allegre, si ritrovarono Harry davanti, che le scrutava irritato.
«Vi siete divertite?» sibilò.
Pansy gli si avvicinò, come un serpente che danza attorno alla sua preda «Non puoi neanche immaginare quanto, Potter» gli sussurrò maliziosa. Poi scoppiò a ridere, seguita a ruota da Hermione.
Harry la guardò stupefatto «Ma-ma tu…ridi!» balbettò.
«Sono un essere umano anch’io, Potter!» esclamò divertita, uscendo con Hermione fuori dal ritratto, lasciando dietro di sé un Harry completamente attonito.
 
Il nuovo rapporto di amicizia che sembrava essersi instaurato tra Hermione e Pansy sconvolse tutti.
A colazione Pansy le si sedette accanto, al tavolo dei Grifondoro, facendo sputare il caffè a Draco dall’altra parte della Sala e ridacchiare Blaise. Ginny e Luna la salutarono con un sorriso, che venne timidamente ricambiato, Ron era troppo addormentato per accorgersi di qualcosa e Harry la fissava ancora come se fosse un’aliena.
«Chiudi la bocca Harry, potrebbe entrarci qualcosa» lo prese in giro Hermione.
«Ho detto di no! L’allenamento è oggi, punto e stop!» James si accasciò su una sedia accanto a Pansy, seguito a ruota da Sirius.
«Dai Jim! Non possiamo farlo domani?»
«Non se ne parla! Ho detto oggi e sarà oggi! Il tuo appuntamento dovrà aspettare!»
Sirius sbuffò, prendendo un toast da imburrare e fissando torvo il fratello.
James si riempì una tazza di the, facendo finta di niente. Poi si voltò verso Pansy e le sorrise incoraggiante «Ciao! Come mai qui? A Serpeverde avevano finito il burro?»
Pansy rise, insolitamente allegra «Sì, mi hanno detto che qua ce n’era in abbondanza! Sempre che lui non lo finisca subito!» esclamò accennando a Sirius, che si stava riempiendo di burro la fetta di pane.
«Sirius! Quante volte la mamma ti ha detto di non farlo? Ti fa male!»
Il ragazzo sbuffò, vedendo sua sorella e Kim sedersi davanti a lui e James.
«Liiilyyy» si lamentò «Sto così bene senza la voce di mamma nelle orecchie! Sei pregata di non rovinare questi bei momenti!» continuò staccando un morso gigantesco.
Le due ragazze lo guardarono schifate «Sei disgustoso» sussurrò Kim, Lily annuì e Sirius roteò gli occhi.
James stava parlando con Pansy, Harry e Hermione. Ron, Ginny e Luna chiacchieravano in disparte con Steve, che era sceso da poco, o meglio, Ginny e Luna chiacchieravano, Ron e Steve dormivano in piedi.
«Richard, svegliati!» esclamò Hermione dandogli una gomitata «Dobbiamo andare a lezione»
James tirò un pezzo di pane a Steve, che aprì gli occhi di scatto, incenerendo l’amico.
Questo ghignò «Facciamo a chi arriva prima?» Aspettarono due secondi e poi entrambi scattarono, travolgendo Lily che si era appena alzata.
«Jane, Laura, venite con me e Kim? Vi accompagniamo a lezione»
«Sì, grazie!» esclamò Ginny con un sorriso, seguendo insieme a Luna le due ragazze.
Harry, Ron, Hermione e Pansy si guardarono confusi. Nel giro di due minuti erano spariti tutti.
«Beh, andiamo?» chiese Sirius «Visto che quel deficiente di mio fratello è sparito vi accompagno io in classe. Dove dovete andare?»
«A Erbologia»
«Ok!»
I quattro seguirono Sirius verso le serre. Ovviamente sapevano benissimo dove andare, ma per la loro messinscena dovevano sembrare degli studenti sperduti nei meandri di Hogwarts.
 

Mentre andavano alle serre, si accorsero che Sirius sembrava fatto per stare al centro dell’attenzione. Ricambiava saluti, sorrideva alle ragazze, ammiccava di qua e di là…ed Harry continuava a chiedersi da chi potesse aver preso quella caratteristica.
Una volta raggiunti James e Steve, li salutò sorridente e se ne andò, non senza aver chiesto ancora una volta al fratello di spostare gli allenamenti.
«Uff, è asfissiante!» borbottò guardandolo andarsene.
«Deve tenerci molto a quella ragazza» disse Steve, annoiato.
«Ma va!  E’ solo perché la prima volta gli aveva detto di no!»
«Tutti dentro ragazzi! Forza veloci!» urlò la Professoressa Sprout, mentre apriva la porta della serra.
I Grifondoro e i Tassorosso entrarono schiamazzando e si posizionarono in coppie vicino ai tavoli.
«Bene! Iniziate a lavorare! E’ la stessa cosa che abbiamo fatto durante la scorsa lezione! Per quelli nuovi, dovete estrarre il pus dai frutti della piante, state attenti perché è molto irritante!»
Harry e Ron si guardarono con una smorfia e si voltarono verso Hermione, che aveva già iniziato a lavorare con Pansy. La riccia si voltò e disse «Non ci pensate neanche! Lo fate da soli!» e poi tornò a lavorare.
 

***

 

Erano passati un paio di giorni, in cui i ragazzi avevano finalmente iniziato le ricerche per tornare nel loro tempo. Inoltre stavano cercando di raccogliere sempre più indizi riguardo ai futuri figli. Ma non avevano scoperto niente di particolare, se non di tenersi lontano da Sirius mentre faceva scherzi: Ron si era ritrovato in Infermeria con le gambe ridotte a gelatina, con il ragazzo che continuava a scusarsi perché lo scherzo era destinato ai Serpeverde, Hermione e Kimberly che lo sgridavano nella stessa identica maniera e con Madama Chips che urlava, cacciando tutti fuori.
Quel sabato era il giorno della partita tra Grifondoro e Serpeverde e si stavano dirigendo verso lo stadio in compagnia di Karen, Lily e Kim, che stavano cercando di fare un pronostico sulla partita.
Le tribune erano piene di stendardi e bandiere rosso-oro e verde-argento, la folla urlava e Piton e la McGrannitt si scrutavano astiosi in attesa del fischio d’inizio.
Le due squadre fecero la loro entrata in due file, dietro a Madama Bumb.
«Ecco le due squadre fare il loro ingresso!» urlò il cronista nel microfono «In ordine, per Grifondoro abbiamo Potter, Weasley, Potter, Thomas, Paciock, Weasley e Weasley…che fantasia, ragazzi!»
«Weasley! Sta’ zitto e continua!» urlò la McGrannitt al cronista, un ragazzo con corti capelli rossi.
«Va bene prof! Per Serpeverde Malfoy, Terrand, Malfoy, Thompson, Grant, Glasgow e Nott! Ecco la stretta di mano tra i due capitani, Potter e Malfoy…tutti in posizione…ecco il fischio d’inizio! Potter ha afferrato la Pluffa, rapidi passaggi con Thomas e Paciock, Grant cerca di inteccettarli, ma è troppo lento…ben ti sta!»
«Weasley, evita i commenti personali!»
«Sì, scusi prof!»
Mentre la cronaca continuava, dagli spalti i ragazzi assistevano alla partita.
«Ma quanti Weasley ci sono?» chiese Pansy attonita.
«Oh, beh…parecchi…» rispose Kim, vagamente imbarazzata.
«Fin troppi per i miei gusti»
«Sta’ zitto, Malfoy!» gli sussurrò Ginny, tirandogli una gomitata, mentre la ragazza iniziava a spiegare.
«Dunque…il cronista si chiama Jeremy, è il gemello di Mike, il Battitore, sono figli di mio zio Fred, non so se ne avete sentito parlare, gestisce un negozio di scherzi con il suo gemello, lo zio George, Diana, l’altra Battitrice è sua figlia; poi c’è Steve che è il Portiere, Mark Paciock e Jasmine Thomas sono i Cacciatori, insieme a Sirius; mentre James è il Cercatore. Il Cercatore dei Serpeverde è Sam; Jasper invece è uno dei Cacciatori, con Michael Thompson e Jake Grant; Karl Terrand è il Portiere e Robert Glasgow e Nicholas Nott sono i Battitori»
«Glasgow e Terrand sono i due con cui abbiamo litigato a Pozioni!» esclamò Harry.
Un boato richiamò la loro attenzione.
«SI! Dieci a zero per i Grifondoro! Jasmine ti amo!»
«WEASLEY! Continua a commentare la partita!»
«Uff, va bene prof…Grazie al tiro spettacolare di Thomas Grifondoro è passato in vantaggio! Ora la Pluffa ai Serpeverde, Grant passa a Thompson, che passa a Malfoy che scatta in avanti e tira…ma Weasley para! Grande!»
 
La partita continuò per un bel po’. Ormai il punteggio era stabile, ogni volta che una delle due squadre faceva punto, l’altra recuperava subito. E il Boccino non si vedeva ancora. Gli animi stavano iniziando a surriscaldarsi, i giocatori di Serpeverde avevano già fatto un po’ di falli, che li avrebbero portati in svantaggio, se Jasper non avesse recuperato. Era lui che faceva tutti i punti.
Ad un certo punto i due Cercatori sfrecciarono verso gli anelli rosso-oro, erano testa a testa, circa un metro da terra, poco più avanti svolazzava una pallina dorata.
Erano sempre più vicini, entrambi allungarono la mano, ma un sibilò giunse alle loro orecchie. Un Bolide, si stava avvicinando velocissimo, si scansarono entrambi e l’onda d’urto li fece cadere a terra.
«Ehi, dannato Glasgow! Cosa pensavi di fare!»
La McGrannitt non lo sgridò neanche, presa com'era a gesticolare contro il Serpeverde.«I due Cercatori sono a terra, il Boccino non si vede più»
I due si rialzarono, frastornati. James aprì piano la mano…
«SI! POTTER HA PRESO IL BOCCINO! Grifondoro vince per 230 a 80! Mi spiace Sam, sarà per la prossima volta!»
Samantha guardava stralunata James, ghignante.
«Come diavolo hai fatto?»
«Questa è bravura, tesoro!» esclamò lui, passandosi una mano tra i capelli.
 
«E’ un pazzo! Avrebbe potuto farsi male!» esclamò Pansy, con una smorfia.
I Grifondoro esultavano contenti, mentre Draco li fissava irritato.
«Però sono bravi, no?» chiese Blaise cercando invano di rabbonirlo.
 
«Uffa! Anch’io voglio giocare a Quidditch!» si lamentò Ron, mentre tornavano al castello.
Lily, Kim e Karen erano rimaste al campo per festeggiare o consolare, a seconda dei casi.
«A chi lo dici» concordò Harry, cupo.
«Vi è piaciuta la partita, ragazzi?» una voce allegra li fece fermare.
Si voltarono e videro Silente che avanzava verso di loro.
«Sì Professor Silente, davvero emozionante!» rispose Ginny, sorridendo.
«Sono contento. Immagino che per voi sia difficile guardare senza far nulla» Oh, non sapeva quanto fosse vero! «Quindi ho pensato…vi piacerebbe partecipare?» sorrise, allo sguardo sorpreso dei ragazzi «In quanto scuola straniera potreste fare una partita contro Hogwarts, no? Sarà divertente!» esclamò superandoli.
I ragazzi si guardarono sognanti.
 
«No! Ho detto che voglio fare io il Cercatore!»
«Sta’ zitto Malfoy! Harry è molto più bravo di te!»
«Non è vero!»
«Sì che è vero! Ti ha sempre battuto!»
«Dai Draco, siediti»
Il biondino lanciò un’occhiataccia a Ginny, che ricambiò arrabbiata.
Appena erano tornati nella Sala Comune avevano subito iniziato a preparare la squadra dell’Omnia College.
Come Portiere era stato deciso Ron, anche se Draco si era lamentato, come per ogni ruolo attribuito ai Grifondoro, le Cacciatrici erano Ginny e Pansy e come Battitore Blaise. Hermione si era rifiutata di partecipare, visto che non amava molto volare.
Tutti tranne Malfoy, volevano che il Cercatore fosse Harry, mentre Draco avrebbe potuto fare il Battitore, per non lasciare il ruolo a Luna, che infine era stata reclutata come Cacciatrice, sperando che andasse bene, non che a lei importasse più di tanto.
«Tra poco è Halloween, lo sapete?» stava appunto dicendo.
«Già…è da quasi una settimana che siamo qui…mi domando se il tempo nella nostra epoca scorra o no…» rifletté Hermione ad alta voce.
«Io spero di no» sussurrò Blaise, nel silenzio della stanza «Altrimenti saremmo nei guai»
Con questo interrogativo nella mente andarono tutti a cena.
 
Pansy ormai si sedeva sempre accanto a Hermione. Quella sera però, fatto quanto mai inaudito, Blaise aveva convinto Draco a sedersi tutti insieme. Quindi il biondo si ritrovò seduto al tavolo dei Grifoni, per di più davanti a Harry. Entrambi si fissavano schifati, ma non dissero niente per non attaccare con un litigio che li avrebbe di certo smascherati.
Al momento del dolce, Silente si alzò e con un elegante gesto della mano portò il silenzio nella Sala.
«Bene, spero che la cena sia stata di vostro gradimento. Non vorrei importunarvi troppo, ma ho un annuncio da fare, che spero vi piacerà» sorrise alle espressioni stralunate degli studenti «Tra una settimana, come sapete tutti, sarà Halloween. Io e gli altri insegnanti abbiamo pensato ad una festa speciale in onore dei nostri ospiti americani» si vedeva bene che i professori, dalle facce che avevano in quel momento, non ne sapessero nulla «La sera del 31, dalle nove fino a mezzanotte per gli studenti dal primo al quarto anno, e fino alle due, per quelli del quinto, sesto e settimo, qui in Sala Grande abbiamo organizzato una grande festa!» tutti si guardarono entusiasti, anche se un borbottio si elevò dagli studenti dei primi quattro anni «In maschera!» finì Silente, gelando tutta la Sala «Sarà una gara in maschera, il vostro obiettivo è quello di non farvi riconoscere da nessuno, chi arriverà a mezzanotte senza essere stato riconosciuto, vincerà un buono annuale per fare compere a Mielandia» gli occhi degli studenti si illuminarono di nuovo «Beh, vi auguro buona notte e vi raccomando di iniziare subito a pensare al vostro costume!»
 
 
 
 

Ecco qua! Spero vi sia piaciuto!
Ho una richiesta da farvi, niente di che…ora che siete entrati un po’ di più nella storia volevo chiedervi di dirmi quali coppie vi piacciono, tra i vari figli o personaggi che sono comparsi. Ve lo chiedo perché il prossimo capitolo è quello che stavate aspettando dall’inizio, ovvero…TUTTE le coppie saranno svelate! E siccome stavo scrivendo qualcosa per tutte, vorrei qualche vostro parere sui figli eccetera. Spero non vi costi dirmelo.
 
Nel prossimo capitolo ci sarà la festa di Halloween!
 
Recensioni:
 

jaily: Mi spiace per Ron, ma dovrà accettare la portata degli avvenimenti…Harry mi serve per un’altra coppia, al massimo lo puoi adottare o qualcosa di simile, ma fa conto che sia tuo! XD
 

Vale Lovegood: Dai non vai tanto male! Comunque le scoprirai nel prossimo capitolo! Ciao ^.^
 

Deidara: Mi dispiace che la coppia non ti piaccia, ma in fondo non si possono accontentare tutti, no? Spero che almeno una delle altre ti piaccia! ^.^
 

mary0094: Non sei l’unica a cui non piace, se devo essere sincera a me piacciono tutte e due, forse però ho imparato ad apprezzare più la Draco/Hermione, ma non potevo cambiare tutto, ormai mi ero affezionata alla storia così com’è! ^.^
 

Killkenny: Oh, Draco è incredibilmente pericoloso! Glasgow mi serve ancora, ma non preoccuparti prima o poi riceverà un bella lezione! Mooolto dolorosa XD
 
FrancyChan: In effetti in nomi sono un po’ un problema! Se volete dopo il prossimo capitolo posso farvi uno schemino! XD
 

Kirby: Per le coppie dovrai aspettare il prossimo capitolo e per Sharon…ci vorrà ancora un po’ immagino, anche perché non ho le idee chiare  neanch’io!
 
 
Grazie a chi ha messo questa fan fiction nei preferiti:

babibabi
clod88
gajra
kamura86
Lady85
maggie89
Rowan Mayfeir
WingsHP
 
 

Un grande grazie anche a chi legge e basta!
 
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 8
*** Qualcosa cambia, la sera di Halloween ***


Eccomi di nuovo! No, non sono morta! Chiedo umilmente perdono per avervi fatto aspettare un sacco di tempo.
Il fatto è che non ho avuto molto tempo per pubblicare, rispondere alle recensioni e sistemare bene il capitolo. E non potevo evitare di farlo perché ci tengo a queste cose!
Sinceramente non so come possa essere, in alcuni punti non mi convince molto, spero che a voi piaccia! Vi lascio alla lettura!

 

 
 
Qualcosa cambia, la sera di Halloween
 
 

Era passata un’intera settimana e Halloween si avvicinava sempre di più, ormai mancavano un paio di giorni. Per i corridoi si potevano intravedere gruppetti di ragazze intente a scambiarsi consigli e pettegolezzi sulla festa, ragazzi che giravano con l’aria di chi stava andando al patibolo, i più piccoli che schiamazzavano, i Prefetti e i Capiscuola che cercavano di ristabilire l’ordine, pensando nel frattempo a come camuffarsi.
Altri ancora passavano giornate in biblioteca a fare i compiti e a scoprire come accidenti fare per tornare nella propria epoca…o da cosa travestirsi al ballo…
«Ma va! Ti scopriranno subito!» stava sussurrando Ginny a Pansy.
«Andiamo, chi mai lo penserebbe?»
«Sarà, ma a me non sembra adatto…»
«Pensa per te! Il tuo costume non è da Halloween!»
«Neanche il tuo!»
«Volete tacere per un minuto?! Sto cercando di trovare un modo per tornare nella nostra epoca!» le zittì Hermione, battendo una mano sul grosso libro che aveva davanti, Luna alzò lo sguardo dalle pagine ingiallite di un vecchio volume. Le due abbassarono lo sguardo.
«Però…» iniziò Pansy.
«…a noi piace stare qui…»
Hermione chiuse gli occhi sospirando.
Anche a lei piaceva molto. C’era un clima di serenità, si sentiva quasi a casa. Stava bene con tutti, riusciva a sopportare persino i Serpeverde, era addirittura diventata amica di una di loro!
«Ragazze…posso capirvi, piace anche a me…ma…la nostra epoca non è questa, dobbiamo tornare indietro…per poter creare un mondo così…»
Le altre annuirono e, tristi, tornarono a lavorare.
Dopo qualche minuto Ginny chiese «Ma allora come vi vestite?»
Si sorrisero e ridendo chiusero i libri.

 
***

 
Finalmente era arrivata la sera di Halloween. La Sala Grande era decorata prevalentemente con festoni arancioni, zucche, pipistrelli e altre cose simili, in ogni angolo c’era uno degli stendardi delle quattro case di Hogwarts. I lunghi tavoli erano scomparsi, lasciando un grande spazio al centro della Sala, circondato da tavoli circolari di diverse grandezze. Sul rialzamento dove di solito mangiavano i professori era stato costruito un palco.
Alle nove in punto, la Sala era gremita di gente e Silente, con una lunga veste viola acceso, iniziò a parlare «Eccoci finalmente alla grande festa di Halloween. Come vedo vi siete mascherati tutti molto bene, ma prima di iniziare vorrei spiegarvi come si svolgerà la serata. Dunque…la giuria sarà composta da tutti i professori, che vi osserveranno e cercheranno di riconoscervi, tuttavia anche voi stessi potrete eliminare gli altri concorrenti, presentando agli insegnanti le prove certe dell’identità di chi scoprite. A mezzanotte avrà luogo la premiazione, in modo tale che possano parteciparvi anche gli studenti dal primo al quarto anno, che sfortunatamente termineranno qui la serata. Gli altri saranno liberi di rimanere fino alle due. Domani, ovviamente, non ci saranno lezioni. Beh, che altro dire? Divertitevi!»
Con un colpo di bacchetta, Silente fece cominciare la musica. Era abbastanza coinvolgente, ma niente di agitato.
La gente cominciava a guardarsi attorno, per smascherare qualche compagno, si erano formati gruppetti di amici, e alcune ragazze si erano già tolte le maschere per farsi ammirare.
Silente osservava la Sala dalla sua poltrona al tavolo della giuria. I suoi occhi azzurri avevano individuato subito le figure che cercava.
Erano tutti sparsi in giro, a gruppetti o da soli. Rise sotto i baffi. Chissà se sarebbe successo qualcosa?

 
***

 
Harry sbuffò, guardandosi attorno. Era seduto su una sedia a bordo pista, ma non aveva ancora visto nessuno che conosceva. Si erano proprio mascherati bene.
Una figura cadde di peso sulla sedia al suo fianco, sfiorandolo con il mantello.
«Hai visto qualcuno?» Era un ragazzo vestito da principe…e aveva i capelli rossi.
«No, e tu?»
Ron fece una smorfia «Sì…ma avrei preferito risparmiarmela…»
«Chi hai visto?» gli chiese Harry, togliendosi il cappello.
«Malfoy e Zabini…il furetto aveva adocchiato una tipa vestita da fata…carina…» poi ghignò «Ma vestito in quel modo la farà scappare…sembra uno scarafaggio!»
«Scarafaggio a chi, principe dei pezzenti?»
Ron digrignò i denti, voltandosi verso il nuovo venuto.
Draco era completamente vestito di nero, da sotto il mantello si intravedeva qualcosa di metallo. Sotto lo sguardo curioso di Harry, il biondo tirò fuori una falce, ghignando «Ti piace Potter? Purtroppo non taglia, altrimenti l’avrei provata su qualcuno…»
«Draco! Perché cavolo mi hai lasciato da solo?! Quella non si scollava più!» Blaise piombò da loro, con sguardo inferocito e una barba in mano, il cappello a punta azzurro gli ricadeva sul viso.
«Per Merlino! Ti sei travestito da…Merlino?!» gli chiese Ron, trattenendo le risate alla vista della barba.
«Esattamente! L’avevo proposto a Draco, ma non ha voluto…ha preferito qualcosa di più…macabro…»
«Il mio costume è il migliore, Blaise. E tu Potter, da cosa saresti vestito?»
«Non si vede Malfoy? Sono un cowboy. A proposito Ron, come hai fatto a riconoscermi?»
«Amico, i tuoi capelli si vedono anche a un miglio di distanza!»
Blaise si sedette e costrinse Draco a fare lo stesso.
«Facciamo un gioco» propose «Chi vede il costume più strano vince, ci state?»
«E cosa ci giochiamo?» chiese Draco, con voce strascicata.
«Se gli altri non la pensano così, beh, si beve!» afferrò una bottiglia di Fire Whiskey e ghignò. Un lampo passò negli occhi degli altri tre.

 
***

 
«Quella con il vestito da…boh, quell­’ammasso indefinito»
«No! Non penso proprio, voi che dite?»
«Decisamente no!»
«Bevi!»
Ormai mezzi ubriachi, continuavano a giocare e ridacchiare come degli scemi.
«Si può sapere cosa diamine state facendo?»
Davanti a loro era comparsa una ragazza vestita da Cenerentola, con le scarpette di cristallo e i capelli mossi raccolti alti sul capo.
«Herm!» esclamò Ron «Come stai bene!»
Lei fece una smorfia «Quanto hai bevuto, Ronald?»
«Poco! Andiamo a ballare!» si alzò di scatto e la trascinò in pista, urtando un po’ di coppiette, che lo fissarono astiosi.
«Meno uno. Si continua, gente!» esclamò Blaise, riempiendo i bicchieri degli altri due.

 
***

 
James rideva, mentre vedeva Steve lanciargli sguardi infuocati. Oh, l’avrebbe pagata, ne era sicuro. Farlo andare a sbattere contro Karen e poi spingerli a ballare era stato un colpo di genio. E ora, c’era un cacciatore che ballava con Cappuccetto Rosso, che di fiabesco non aveva proprio nulla. Con quel mini abito rosso svolazzante sarebbe stata lei la cattiva della storia. E il lupo sarebbe scappato a gambe levate.
Forse sarebbe riuscito a dileguarsi, mentre Steve lanciava occhiatacce a tutti quelli che indugiavano troppo sulle forme di quel diavolo tentatore.
Si voltò, ma il suo sguardo incontrò una figura. Ghignò, gli occhi improvvisamente accesi di malizia e si diresse verso di lei. Poteva benissimo comprendere Steve.
Pensava di poter passare inosservata. Ma chi altro aveva dei capelli cosi biondi? Chi altro aveva una carnagione così chiara? Che Serpeverde si sarebbe mai travestito da Grifondoro?
Le passò una mano intorno alla vita, sentendola sobbalzare. Lei si voltò, il volto coperto fino al naso da una maschera rossa, con decorazioni dorate.
«Vuoi ballare con me?» le sussurrò all’orecchio, divertendosi a vederla arrossire di imbarazzo.
Lei annuì, lasciandosi trasportare in pista.
Sulle note di un lento, iniziarono a ballare.
«Come hai fatto a riconoscermi?»
James sorrise «E’ impossibile che non ti riconosca. Anche se ti fossi tinta i capelli o avessi preso una Polisucco, ti avrei riconosciuta lo stesso»
«Non esagerare adesso!»
«Non sto esagerando. Io ti osservo. Conosco ogni tuo piccolo movimento, anche il più stupido. Mi è bastato vederti camminare e guardarti attorno» le sorrise dolcemente, lei ricambiò «Potresti usare meglio il tuo tempo, piuttosto che sprecarlo a osservarmi»
«Dai retta a me, non è affatto uno spreco»

 
***

 
«Quella le batte tutte! Dai, è vestita da zucca!»
«Che disci Blaise?! E’ solo tutta di aranscione»
«Vuoi vedere che è una zucca? Adesso vado lì e glielo chiedo!»
Harry e Draco, ormai completamente andati, lo guardarono avvicinarsi ad una ragazza bionda, vestita di arancione, poi li videro sparire insieme tra la folla che affollava la pista da ballo.
«E ora che fasciamo?» chiese Harry con la testa riversa sul tavolo.
«Io vado dalla fata» sussurrò Draco, con lo sguardo fisso su una ragazza con grandi ali colorate che le spuntavano dalla schiena «Ci si vede Potter»
Harry sbuffò, guardandolo avvicinarsi alla fatina. E anche loro sparirono.
Era rimasto da solo…o forse no…
Pansy crollò al suo fianco e gli fregò il bicchiere di Whiskey mezzo pieno, mandandolo giù tutto d’un fiato, con aria incazzata.
Lo sbatté di colpo sul tavolo e si girò a fissarlo con aria bellicosa.
«No, ma io dico! Prima illudi una ragazza, chiedendole di ballare e stando con lei tutta la sera, e poi scappi con un’altra mentre lei è in bagno?! Ti sembrano cose da fare?!»
Harry la fissò smarrito «Ma io non ho fatto niente» sussurrò.
La ragazza lo guardò con aria di compatimento «Non stavo parlando di te. Quanto hai bevuto?»
«Ho perso il conto a diesci. Blaise continuava a versare e-»
«Non ti sarai messo a bere con Blaise?! Ma sei impazzito?! Quello non va fuori neanche con una botte intera!» esclamò, sbattendosi una mano sulla fronte. Harry alzò le spalle.
«Forse è meglio se vai a prendere una boccata d’aria» gli suggerì.
Il ragazzo si alzò come un automa, ma ricrollò sulla sedia.
«Per la barba di Merlino, Potter! Vedi di restare almeno in piedi!»
«Non ce la fascio…lasciami qua a morire…»
«Ma ti sei anche fumato qualcosa?» sbuffò «Per tutti i maghi! Guarda cosa mi tocca fare! Dai, muoviti che ti aiuto io!»

 
***

 
Un angelo che ballava con un vampiro.
Certo che era strano. Completamente all’opposto. Bene e male. Razionalità e impulsività. Sia nella vita di tutti i giorni, sia ad un ballo. Ma loro non lo sapevano.
Non è mai consigliabile invaghirsi di uno sconosciuto…potrebbe nascondere delle sorprese…
Eppure se lo sconosciuto è affascinante, non lo si può evitare. Si sa, in fondo, che gli angeli sono creature pure e ingenue.
Mentre i vampiri…sono il male. Maliziosi, scaltri e incredibilmente attraenti.
Come non si può innamorarsi di loro?

Solo per una notte, solo per vivere un sogno. Non ha importanza quello che potrebbe succedere, perché è questo tutto quello che vuoi…vero Kimberly?

 
***

 
Non ci posso credere. Non ci posso credere.
Era l’unica frase che compariva nella mente di Ron, alternata ogni tanto da Che bella che è Hermione o E se le pesto i piedi? Oppure Ora cosa faccio? e cose simili.
Ma sembrava invece che a Hermione non importasse affatto se Ron le pestasse i piedi o meno…in quel momento stava benissimo.
Aveva sempre desiderato poter passare una serata del genere con quel testone di Ronald Weasley. Al quarto anno aveva sperato che la invitasse al Ballo del Ceppo, al sesto voleva invitarlo lei alla festa di Lumacorno. Ma se i primi due eventi, per un motivo o per un altro, avevano subito degli imprevisti (leggi come: quello stupido di Ron oltre ad essere un insensibile è anche privo d’iniziativa e di spirito osservativo), questa volta tutto era andato per il meglio, anche se il motore dell’azione era stato lo stupido gioco di Blaise.
Avrebbe dovuto rimproverarli, ma non ne aveva proprio voglia. Era molto meglio stare al sicuro tra le braccia di Ron.

 
***

 
Non se lo sarebbe mai aspettato.
Lei era sempre così dolce e gentile, calma, solare. Aveva pensato che si sarebbe travestita da qualcosa di tenero, ma appena l’aveva intravista tra la folla si era dovuto ricredere, assolutamente.
Chi avrebbe mai sospettato che sotto quella maschera da demone ci fosse stata Lily?
L’aveva subito agguantata prima che potesse farlo qualcun altro e lei non aveva opposto la benché minima resistenza. A dispetto della sua maschera si era fatta guidare docilmente in mezzo alla pista da ballo, in quella danza che ormai durava da ore.
Con il naso immerso nei suoi capelli, resi lunghi per l’occasione, poteva sentire il suo profumo. Particolare. Quell’odore che aveva solo lei, impregnato sulla pelle, delicato come il suo nome. Nessuna poteva competere. Avrebbe passato così tutta la notte, e il giorno dopo, e quello dopo ancora.
Come leggendogli nel pensiero, lei gli si strinse di più contro, strusciando il naso contro il suo collo, ad occhi chiusi.

Anche lei avrebbe passato l’eternità così.

 
***

 
Cavolo.
Non aveva mai passato così tanto tempo con la stessa ragazza nella stessa serata.
Si stava rammollendo? No. Era tutta colpa di quella dannata fatina! Abbassò lo sguardo, incontrando una capigliatura rossa. A lui non piacevano i capelli rossi! Gli ricordavano troppo i Weasley. Eppure non era affatto disgustato, anzi. Il contatto con quella ragazzina minuta gli piaceva proprio. Ma perché gli capitava proprio in un posto dove non ci sarebbe stata storia? Lui in quell’epoca aveva trent’otto anni, la ragazzina ne avrà avuti quindici, o sedici a dir tanto. Ma che sfortuna!
Lei si scostò guardandolo attraverso la maschera colorata che indossava e gli sorrise.
Qualcosa di indefinito gli colò nel petto e il calore gli salì alla testa. Cavolo! Un Malfoy non arrossisce, neanche se si è preso una cotta!
E quella ragazzina doveva essere stupida per sorridere alla Morte…o, semplicemente,  era partita anche lei.

 
***

 
Era tutta la sera che ballava con Steve, poteva ritenersi soddisfatta.
Aveva visto benissimo come James glielo aveva spinto addosso…avrebbe dovuto fargli un regalo!
Era la prima volta che si innamorava veramente di un ragazzo, ed era ben decisa a conquistarlo, nonostante fossero tanto diversi.
Eppure, a volte, aveva l’impressione che lui fosse troppo distante. Nonostante fosse lì con il corpo, i suoi occhi erano lontani, in posti a lei sconosciuti. La sua anima era lontana. Anche in quel momento. Stavano ballando da un sacco di tempo, ma lui non l’aveva mai guardata per più di qualche secondo. Perché?
Sospirò, richiamando inconsapevolmente la sua attenzione.

Non sapeva quanto si sbagliasse. I suoi occhi non l’avevano abbandonata un attimo, quella sera. A parte nei momenti in cui trucidavano qualche ragazzo.
Era bella, tantissimo, più di quanto avesse mai potuto pensare. E ci pensava spesso.
Talmente tanto spesso che ormai era diventata un’ossessione.
Si svegliava la mattina e si addormentava la sera con la sua immagina impressa a fuoco nella mente. Aveva provato a starle lontano, ad ignorarla, a non pensarci, ma era stato tutto inutile, ogni volta era peggio della precedente. Così si era arreso.

Ma mai sconfitta era stata più dolce.

 
***


«Quindi è proprio una zucca»
«Sì»
«E come ti è venuta in mente quest’idea?»
«La zucca è il simbolo di Halloween»
«Beh, non è una zucca vistosa»
Lei sorrise.
Lui ricambiò.
Si sentiva strano. Non aveva mai pensato di stare così bene in compagnia di una ragazza simile. L’aveva riconosciuta subito, non appena aveva parlato di…
«Se fosse stata troppo grande avrebbe attirato i Ricciocorni Schiattosi»
Blaise ridacchiò. «Non dovevi preoccuparti. Penso che Silente abbia fatto un incantesimo protettivo su tutta la Sala contro ogni tipo di imprevisti»
«Oh, spero non sia niente di pericoloso, potrebbero farsi male»
La guardò mentre si imbronciava, pensierosa e preoccupata.
«Ne hai mai visto uno?»
Lei scosse il capo «Mi piacerebbe tantissimo! Sarei la prima a farlo!» Sorrise gioiosa.
Era la prima volta che la vedeva così felice ed era una cosa incantevole, tanto che quasi non si accorse di aver parlato «Perché non usciamo, magari riusciamo a vederne qualcuno»
Anche se non era una cosa che gli interessava, il sorriso che gli regalò Luna era una ricompensa più che sufficiente.

 

 

 

 
 Finalmente avete scoperto le coppie di questa mia fan fiction! Come avete visto ho alternato coppie del passato con coppie del futuro, non so bene neanch’io per quale motivo, penso solo che stia bene e poi volevo lasciare un po’ di spazio anche ai personaggi inventati da me. Questa è solo la prima parte della festa di Halloween. Per la prossima dovrete aspettare un po’, perché non l’ho ancora finita di scrivere e sinceramente vorrei andare un po’ avanti prima di pubblicare.
Spero che mi possiate dare un giudizio su questo capitolo e anche consigli e critiche, se ne avete, perché penso che siate un pubblico davvero fantastico e se siete arrivati fin qui significa che la storia vi interessa, no? ^.^
Per farmi perdonare ho postato un capitolo abbastanza funghetto, anche perché non sapevo proprio come dividerlo!
Nel prossimo continuerà la festa!

 
P.S. Ora che le coppie sono state svelate se vi è più comodo posso provare a farvi uno schemino dei personaggi, delle loro relazioni e dei falsi nomi, visto che mi è stato detto che era un po’ complicato!
XD Ditemi voi! ^.^

 
Ora passo alle recensioni:

 
Killkenny: Prima o poi (e io spero il prima possibile!) ci sarà una conversazione piuttosto amichevole con quel carissimo amico Glasgow! Ti ringrazio per i complimenti e spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

 
mary0094: Tranquilla! Non l’ho presa certo come critica! ^.^ Don’t worry! Visto che hai aspettato tanto ecco la coppia Harry/Pansy! (anche se in questo capitolo non è che succeda molto!) Anche a me piace tantissimo!

 
lisepotter: Ti ringrazio tanto per i complimenti. Anche a me frullava in testa da un po’ una storia simile e volendo leggerla assolutamente ho iniziato a scriverla io! Spero che ti piaccia anche il seguito! Per il momento non hanno avuto molte reazioni, sono piuttosto scioccati per il viaggio! Ma aspetta che si sveglino un po’! ^.^

 
Deidara: Ecco le coppie tanto aspettate! Per i figli è meglio che non abbiate alcun tipo di preferenza perché almeno posso decidere tutto io! XD

 
Kirby: Ciao! Penso che l’amicizia tra quelle due sia molto importante, perché sono diverse eppure secondo me possono essere delle amiche fantastiche! Eccoti qui le coppie! Ormai è stato tutto svelato! Per quanto riguarda la squadra di Quidditch…in effetti è un po’ campata per aria, ma in fondo è il meglio che possono avere in una situazione simile! Anch’io faccio il tifo per loro!

 
_elanor_: Complimenti! Le hai indovinate tutte, come molti altri lettori immagino! Grazie mille per i complimenti, sono felice che le mie storie vi strappino almeno un sorriso. Grazie davvero tanto! Spero che continuerai a seguirla! ^.^

 
Vale Lovegood: Farò in modo da fartene arrivare uno! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!

 

 
Ringrazio anche tutti quelli che l’hanno aggiunta nei preferiti:

anjelina
gardenia
lisepotter
maecla
Nasreen

 

 
E ovviamente grazie anche a chi legge e basta. Vedere quel numero esorbitante di letture mi rende davvero felice!

 

Alla prossima! ^.^

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Capitolo 9
*** Solo un bacio ***


Eccomi di nuovo qui!
Forse non ho pubblicato molto velocemente, ma aver letto le vostre recensioni per lo scorso capitolo mi ha dato la carica per andare avanti a scrivere, e devo ammettere di essere arrivata a buon punto (più o meno) perché almeno un filo della matassa si è sbrogliato, quello più grande di tutti! Vi lascio con la pulce nell’orecchio e di più non vi dico.
Buona lettura!
Si riprende con la festa di Halloween, che ho diviso ancora in due parti, quindi dovrete aspettare il prossimo capitolo per vedere la conclusione, perché era DAVVERO troppo lungo.

 
 

Solo un bacio

 
 

Si coprirono con i loro mantelli e uscirono dal portone. Il giardino era ricolmo di lanterne a forma di zucca e altre decorazioni. C’erano molte coppiette sparse in giro, sedute sulle panchine, o sotto gli alberi, o sulla sponda del lago Nero. Non era una notte molto fredda, il cielo era limpido e si riuscivano a vedere le stelle. Uno spettacolo magnifico.
Luna camminava con la testa rivolta verso il cielo e ogni tanto si lasciava scappare qualche sospiro estasiato.
La loro passeggiata venne interrotta da una voce familiare poco distante, vicino ad un gruppo di cespugli, sulla strada per le serre di Erbologia.
«Hai finito? Certo che sei un mollaccione, Potter. Non riesci neanche a reggere un po’ d’alcool!»
«Sta’ zitta, Parkinson!»
Blaise e Luna si guardarono confusi e si avvicinarono alle voci.
Fatti pochi passi giunsero al fianco di una Pansy decisamente scocciata.
Quando si accorse di loro, li salutò con un cenno del capo.
«Che sta succedendo?» chiese Blaise, mentre Harry compariva, barcollando, da dietro i cespugli.
Pansy lo fulminò con lo sguardo «E’ tutta colpa tua! L’hai fatto ubriacare ed ora tocca a me stargli dietro!»
«Era solo un gioco» cercò di calmarla, arretrando di un paio di passi. La ragazza gli si avvicinò minacciosa. La pettinatura si era disfatta e qualche ciocca corvina le ricadeva sul viso e sulle spalle. «Blaise Zabini! Non osare provare a tirarti fuori dalla faccenda!»
Un lamento li interruppe «Non potreste aiutarmi?» chiese Harry, affaticato.
Pansy alzò gli occhi al cielo «Io non ce la faccio più! Vedetevela voi!» e se ne andò infuriata.
Blaise e Luna si guardarono confusi, poi spostarono lo sguardo verso Harry, seduto per terra e con lo sguardo fisso nel vuoto.
«Come ti senti, Harry?» chiese la ragazza abbassandosi alla sua altezza.
Lui annuì, respirando profondamente «Meglio. Anche se quella pazza poteva evitare di strillare come un’oca. Ho un mal di testa allucinante»
«Mi dispiace, è stata colpa mia» si scusò Blaise, con un lieve sorriso.
«Non importa, tanto prima o poi capita a tutti di beccarsi una bella sbronza. Mi sa che torno dentro o rischio di addormentarmi qui»
«Vuoi una mano?»
«No, ce la faccio, grazie» si alzò barcollando e, sempre ondeggiando, si allontanò salutandoli con un cenno della mano.
«Continuiamo la nostra passeggiata?» Blaise si voltò a guardarla, sorridente.
Era una bella serata.

 

«Ancora qua, Potter? Mi stai seguendo per caso?»
«Chi ha intenzione di seguirti Parkinson? Semmai sei tu che vai dove voglio andare io!»
«Oh, ma chiudi il becco!» ribatté lei, voltandosi stizzita.
Harry le si sedette accanto, con le braccia incrociate e il volto rivolto dalla parte opposta.
«Ma Lenticchia si muove o no?»
L’insulto poco velato al suo migliore amico lo fece girare a fronteggiare la ragazza, che però aveva lo sguardo fisso su una coppia poco più avanti. Si girò anche lui.
Ron e Hermione stavano ancora ballando e dall’espressione della ragazza poteva intuire che il rosso non le aveva ancora pestato i piedi.
Erano carini insieme. Lei aveva cercato di appoggiare la testa sulla sua spalla, ma non essendo alta come lui, gli arrivava giusto all’altezza del petto. Con il capo al livello del cuore e gli occhi chiusi, gli aveva passato le braccia sulla schiena e le mani erano quasi sulle spalle. Lui aveva posato il mento sulla testa riccioluta della ragazza, con gli occhi chiusi e un sorriso sulle labbra, le teneva leggermente la vita e si muovevano piano sulle note di un lento.
«Oh, insomma, perché non fa una qualche mossa? E’ proprio lento di comprendonio!»
Stizzito, Harry si voltò verso di lei «Non tutti vivono con il pensiero di portarsi a letto più persone dell’altro sesso possibili! Ron ha le sue velocità e, credimi, il punto a cui sono arrivati stasera è già un enorme passo avanti»
Pansy fece una smorfia «Sì, ma di questo passo ammuffiremo seduti su queste sedie!»
«Allora vatti a fare un giro. Nessuno ti trattiene!»
La ragazza lo scrutò diffidente, mentre lui si guardava attorno, ignorandola «Non ci penso proprio, Potter! Non ho intenzione di perdermi Weasley che bacia Hermione!» ghignò «Passami un bicchiere» Mentre lui eseguiva la richiesta, i suoi occhi verdi si posarono su qualcun altro «Ma quello non è Malfoy? Ancora con quella tipa vestita da fata? S’è preso bene!»
«Dove?!» esclamò Pansy, guardandosi attorno agitata.
Harry, confuso, le indicò un punto nella Sala «Lì. Perché?»
Era davvero lì. Con un ragazza vestita da fata. Con grandi ali azzurre e verdi. Ballavano abbracciati anche loro. Così vicini tanto che i capelli si mischiavano. Vicini. Troppo vicini. Non si riusciva neanche a distinguere dove finiva il volto di uno e iniziava quello dell’altra…forse perché le loro labbra erano praticamente appiccicate…
«Oh Merlino!» esclamò Pansy, balzando in piedi. «Non è possibile!»
«Sì, in effetti…si rende conto che non può fare niente con la sua nuova fiamma? Forse bisognerebbe ricordarglielo…»
«Non può essere!»
«Già, si è dato subito da fare. Che noia!»
«Succederà il finimondo!»
Finalmente Harry si accorse che c’era qualcosa che non andava «Ok che sono di due epoche diverse, ma non ti sembra di esagerare?»
Pansy piombò seduta sulla sedia «Non te ne sei accorto?! Allora a cosa ti servono quei dannati occhiali?! Non vedi che quella è Ginny?!»

 
 
L’aveva baciata.
Senza un motivo.
Così. Perché gli andava.
Perché lei era tremendamente invitante, con quelle labbra rosse e perfette. Con quel sorriso candido.
E lui c’era cascato come un pollo.
Mai. Mai gli era accaduta una cosa simile.
L’aveva appena conosciuta e già non voleva lasciarla andare.
Possessione. Perché un Malfoy non sa cos’è l’amore.
Uno stupido sentimento che rende deboli e rimbecilliti. Solo questo.
Nient’altro.
Era solo una voglia momentanea quella che lo spinse a riaffondare su quelle labbra.
Non era amore. Non era niente.
Forse poteva essere attrazione. Ma fisica. Perché non ci poteva essere nient’altro.
Non la conosceva.
Voleva solo il suo corpo, le sue labbra. Nient’altro.
Non voleva il suo sorriso, i suoi occhi azzurri così brillanti, il suo profumo di pesca. Non voleva accarezzarla, non voleva starle vicino.
Voleva solo baciarla.
Solo quello.
Nient’altro, giusto?
Non importava se avesse i capelli rossi, se fosse così incredibilmente graziosa, se gli ispirasse un senso di protezione.
Lui voleva solo baciarla.
Di nuovo.
Ancora una volta.
Per sempre.

 
 
 
 
Ok, ok! Non linciatemi! Lo so che vi ho lasciato in un punto critico, ma non potevo interromperlo più avanti o più indietro! Comunque consolatevi, penso proprio di riuscire a postare il seguito abbastanza presto, visto che è già pronto (a dire la verità mi manca il titolo del capitolo, ma quello mi manca sempre fino all’ultimo!)
Draco e Ginny si sono baciati! Ovviamente senza sapere l’identità dell’altro (o forse sì?)

Per quanto riguarda il prossimo capitolo…voi chi credete che abbia vinto il premio? Uno dei ragazzi del passato, uno dei figli o uno che non c’entra niente? Sì beh, alla fine non è importante! Era solo un piccolo sondaggio.
Per quanto riguarda lo schemino che vi avevo promesso…basta che clicchiate sul link qua sotto (spero proprio che si veda! Se non si vede subito provate a fare "Aggiorna", con me ha funzionato).

http://image.forumcommunity.it/7/5/3/2/8/5/1214733732.gif

Per questo schema famigliare dobbiamo ringraziare Setzer_94 del forum Il Regno Dello Scrittore!  (Dateci un’occhiata se vi va!)
Comunque oltre a chi è figlio di chi, ci sono anche le presunte cotte dei figli. Ditemi se non vi è chiaro lo stesso qualcosa, che farò del mio meglio per schiarirvi le idee!
 
 
Ora vorrei rispondere alle recensioni:
 

Nasreen: Sono davvero felice che ti abbia fatto ridere! Vuol dire che sono riuscita nel mio intento di pseudo scrittrice, ovvero farvi provare le stesse sensazioni che provo io mentre scrivo. Quel pezzo mi ha divertito molto scriverlo e se ti è piaciuto…beh ti consiglio di aspettare il prossimo capitolo! (Senza contare l’assaggio che avete avuto in questo!) Per Draco e Ginny dovrai aspettare un po’, temo! Sono felice che ti sia piaciuto!
 

GinevraMalfoy90: Grazie mille! Come puoi vedere ho messo lo schemino! E’ abbastanza esauriente o volete qualcosa di più?
 

Deidara: Scusa! XD Lo so che sono tanti, solo che non me ne accorgo, perché per me ormai sono diventati parte integrante della storia! Spero che con lo schemino sia tutto più chiaro!
 

clod88: Sono felice che ti piaccia e grazie mille per seguirla! Ecco qui lo schemino promesso! Spero vada bene!
 

Killkenny: Grazie mille! Pensavo di averla resa ancora più ingarbugliata!
 

Kirby: Beh Draco non è il solo a non averla riconosciuta! Sono felice che ti siano piaciuti i vari momenti romantici (o pseudo romantici) tra le coppie. Per quanto riguarda Sharon, tra qualche capitolo si scoprirà qualcosa… ^.^
 

Vale Lovegood: Ecco lo schemino! Ed ecco le coppie ormai svelate! Adesso rimane solo l’incognita di Sharon!
 

mary0094: Ecco lo schema! Quando ci sono troppi personaggi nuovi so bene che si fa fatica a piazzarli! Spero che da adesso sia più facile! Comunque anche a me piace tanto Harry/Pansy!
 
 
Ringrazio anche chi l’ha aggiunta ai preferiti:
 

bellaedannata
marcolp
 
 

E anche un grazie enorme a chi legge e basta! Siete sempre così tanti e mi fa un sacco piacere!
Al prossimo capitolo ^.^

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Capitolo 10
*** Ballando tra le sorprese ***


Un Salto Nel Futuro - Cap. 10

Eccomi di nuovo qui! Come promesso questa è l’ultima parte della festa di Halloween. Ho aggiornato oggi perché poi parto e starò via per un paio di settimane.
Non ho niente da aggiungere, vi lascio alla lettura!

 

 

 

 

Ballando tra le sorprese
 

«Ginny?! Ma sei proprio sicura?! Non è possibile!»
«E invece sì, stupido testone quattrocchi!»
Harry era talmente sorpreso che non badò neanche all’insulto e continuò a fissare i due ragazzi a bocca aperta.
«E adesso?!» Pansy si mordicchiava nervosa il labbro. Avrebbe voluto chiedere consiglio a Hermione, ma quella era troppo impegnata a ballare con Lenticchia. Lanciò uno sguardo al ragazzo al suo fianco. C’era solo Potter. «Ok!» esclamò decisa «Ho trovato una soluzione!» Harry si voltò a guardarla speranzoso «Non facciamo niente!»
Il ragazzo spalancò gli occhi «Cosa?! Vuoi lasciarli così?!»
Lei annuì «Esatto. Tanto prima o poi doveva succedere»
«Perché?» chiese lui circospetto, con un dubbio che gli affiorava nella mente.
«Hermione ha scoperto che Draco e Ginny in questo tempo sono sposati»
«Cosa?!» Harry spalancò la bocca «Loro sarebbero sposati?!»
«Esattamente! Io e Herm volevamo ideare un piano per farli mettere insieme, ma a questo punto non penso che servirà a molto, anche se non so come potranno reagire una volta che avranno scoperto con chi si stanno baciando» continuò a parlare, incurante che Harry le stesse dietro o meno «Devo fare qualcosa, controllare la situazione. Ma come faccio ad avvicinarmi senza attirare troppo l’attenzione?» Guardò la coppia, tra i ballerini in mezzo alla pista, poi si guardò attorno. I suoi occhi si posarono su Harry, che la fissava leggermente confuso, in attesa di chiarimenti «Trovato» sussurrò. Poi afferrò il ragazzo per il braccio e lo trascinò con sé sulla pista.
«Ehi, Parkinson! Dove diamine mi stai portando?!» esclamò lui, non ancora del tutto lucido.
Lei continuò imperterrita la missione di avvicinamento «Mi servi Potter. Dobbiamo fare finta di ballare, così posso controllare la situazione. Per il momento sei mio complice!»
Il ragazzo non riuscì ad obbiettare. Si ritrovò in mezzo alla pista, davanti a Pansy e a poche coppie di distanza da Draco e Ginny. Fissò senza capire gli occhi blu della ragazza.
«Allora?» sibilò lei «Cosa stai aspettando?! Facciamo finta di ballare!»
Non ottenendo risposta gli afferrò le mani, se le portò alla vita e posizionò le sue sopra le spalle di lui, avvicinandosi per poter spiare da sopra la sua spalla.
«Non provare a staccarti, Potter! O giuro che ti stacco qualcos’altro!» gli sussurrò minacciosa all’orecchio.
Harry arrossì, senza sapere bene il perché. In fondo non era affatto imbarazzato, no? Era soltanto abbracciato ad una Serpeverde che aveva sempre odiato, cosa c’era da imbarazzarsi?
Era leggermente più bassa di lui, quindi arrivava a malapena con la punta del naso oltre la sua spalla, eppure riusciva perfettamente a sussurrargli la cronaca di quello che succedeva tra i due ignari ragazzi all’orecchio.
Chissà perché…Forse era lei che si alzava sulle punte o forse era lui che si abbassava verso di lei. Non lo sapeva.
L’unica cosa certa era che così stavano comodi entrambi.
 
«Ehm, Hermione, non per disturbarti, ma cosa stanno facendo Harry e la Parkinson?»
La ragazza alzò la testa dal petto di Ron e si voltò verso la direzione che lui le aveva accennato. Qualche metro più in là c’erano due ragazzi dai capelli corvini che ballavano abbracciati. Sarebbe stata una scena incredibilmente romantica, se non fosse stato per uno stupido ed insignificante particolare: i due si erano sempre odiati…
«Cosa cavolo stanno facendo?» Hermione li fissava ad occhi aperti. Non avrebbe mai pensato che tra loro ci fosse quel tipo di attrazione, cioè, non che avesse niente in contrario, Pansy ormai era diventata sua amica, solo che era un po’ strano.
«Avviciniamoci. Devo assolutamente vedere meglio»
La riccia si staccò a malincuore da Ron e, prendendolo per mano, si avvicinò alla coppia, che incurante continuava a ballare.
Pansy sussurrava nell’orecchio a Harry, che ripresosi si era rassegnato a dondolare qua e là a ritmo di musica. A lui che non piaceva neanche ballare.
«Pansy, potevi dirmelo!» La ragazza alzò il capo per fissare Hermione che a sua volta la guardava con un’espressione stupita. Alzò un sopracciglio confusa, poi capì e si staccò di colpo dal corpo di Harry che sorrideva nervoso al suo migliore amico.
«Non è come pensi!» esclamarono in coro. Poi si lanciarono uno sguardo irritato «Hai finito di copiarmi?!» «No, sei tu che copi me!»
«Adesso basta!» sibilò Hermione «Si può sapere cosa stavate facendo?!»
Pansy si portò dietro l’orecchio una ciocca di capelli e rispose per entrambi «Stavamo facendo finta di ballare per poter controllare una situazione alquanto spinosa»
«Ovvero?»
Senza risponderle, le voltò la testa verso una direzione ben specifica.
I suoi occhi incontrarono gli oggetti di tutto quel trambusto e si spalancarono dalla sorpresa «Oh cavolo!» fu tutto quello che riuscì ad esalare.
«Cosa succede?» chiese curioso Ron, guardando anche lui «Ma quello è Malfoy! Sta ancora ballando con quella tipa? Per la barba di Merlino!»
Gli altri tre si guardarono. Era evidente che Ron non aveva capito chi fosse la ragazza. E adesso?
Stavano cercando un modo veloce e indolore per rivelargli la notizia, quando la voce di Silente si sparse per tutta la Sala.
«Bene! Ormai è quasi mezzanotte ed è il momento per scoprire il vincitore!» era in piedi sul palco, con un sorriso raggiante, mentre scrutava tutti gli studenti. Al suo fianco la McGrannitt gli porse una pergamena.
«Vorrei congratularmi con tutti voi per gli splendidi costumi che le vostre giovani menti hanno prodotto! E’ stata una scelta ardua, se fosse stato per me vi avrei premiato tutti, ma alla fine i nostri cari professori sono riusciti a decretare un vincitore! Prima di annunciarlo, vorrei ricordare a tutti gli studenti dal primo al quarto anno che purtroppo la loro serata finirà subito dopo la premiazione, mentre per quelli dal quinto al settimo si protrarrà fino alle due di questa notte. Bene! Il vincitore di questa festa in maschera è…Joe Sandford! Complimenti! Venga a ritirare il premio!»
Gli studenti applaudirono confusi. In effetti nessuno di loro aveva visto Sandford.
Una figura si fece spazio tra la folla e salì lentamente le scale, lasciando a bocca aperta i presenti.
Indossava un lungo abito azzurro scuro, con maniche lunghe, a collo alto e con un’ampia gonna. Il volto era interamente coperto da una maschera della stessa tonalità del vestito e dei ricci e lunghi capelli biondi facevano bella mostra sul suo capo.
«Complimenti, signor Sandford, ha lasciato tutti a bocca aperta!» si congratulò Silente con un luccichio divertito negli occhi.
 
La Sala Grande si era abbastanza svuotata, ma la festa continuava, anche se ormai erano rimaste principalmente coppiette e gruppi di amici.
Harry, Pansy, Ron e Hermione erano seduti insieme ad un tavolo, con un bicchiere tra le mani e l’aria sconsolata.
«Ha vinto uno travestito da donna» si lamentava il rosso «Siamo stati battuti da uno travestito da donna! Miseriaccia»
«Però devi ammettere che è stato piuttosto coraggioso. Chi avrebbe mai avuto la forza di conciarsi in quella maniera? Si era perfino truccato» disse Harry.
«Per Merlino! Quanto siete noiosi!» esclamò Pansy esasperata «Se la smettete vi compro io tutte le caramelle che volete! Che bambini!»
«Dovresti chiedere un prestito, allora. Weasley mangia come un maiale»
I quattro si girarono di scatto, per trovarsi davanti Draco Malfoy in persona. E un'unica domanda galleggiava nelle loro menti.
«Dov’è la fatina, Malfoy?» chiese Harry per tutti.
Draco scrollò le spalle «Se n’è andata, mentre ero distratto dalla premiazione di quel cretino»
«E’ scappata?»
«Non è scappata, Potter, se n’è andata!»
Harry lo guardò scettico, Draco sbuffò.
«Beh, allora andiamo anche noi!» esclamarono in coro Hermione e Pansy, attirando su di loro gli sguardi dei tre ragazzi. Ma prima che questi potessero dire qualcosa, le due si erano già volatilizzate, lasciandoli da soli con tre bicchieri e una bottiglia di Whisky.
 
Si fiondarono in camera di Ginny, che sobbalzò, nascondendo qualcosa dietro la schiena.
«Ah, siete voi!» esclamò sollevata e tornò a concentrarsi nella sua operazione, ovvero: far sparire i vestiti della festa.
Con uno sbuffò Hermione tirò fuori la bacchetta e con un rapido movimento li fece Evanescere.
«Grazie Herm!» sospirò Ginny, lasciandosi cadere sul letto.
Per un paio di minuti ci fu silenzio, rotto poi dalla rossa «Ho fatto un bel casino, vero?»
Le altre due si fissarono a disagio, Hermione andò a sedersi accanto all’amica e le accarezzò la testa «Tu lo sapevi?» le chiese.
Lei annuì «Era impossibile non accorgersene»
«Allora perché l’hai fatto?» chiese Pansy incredula, sedendosi dall’altra parte.
«Volevo soltanto prenderlo in giro, lui che mi ha sempre disprezzato. Far sì che a sua insaputa facesse quello che ha sempre odiato: stare a contatto con una Filobabbana come me…ma poi…»
«Poi?» la incitò Hermione.
«Non lo so…non mi interessava più niente. Volevo solo…non lo so neanch’io! So che mi è piaciuto stare con lui, ma è impossibile, no? Cioè, lui è un Malfoy! Io sono una Weasley! Io dovrei disprezzarlo e lui dovrebbe disprezzare me, punto. Non si può fare altro!»
«Non puoi?» chiese Pansy brusca «Che assurdità! Basta che vai lì da lui e gli dici “Senti un po’ carino, sono io la bella fatina che ti sei sbaciucchiato tutta la sera! Che ne dici di continuare? In fondo a me è piaciuto e a te anche, siamo a posto, no?” Che altro vuoi fare?»
«Ma che cavolo dici!» esclamò Ginny, rossa in viso «Non è mica così facile! E poi che persona sana di mente farebbe mai un discorso simile! E’ una cosa impossibile!»
«Beh, in realtà» cominciò Hermione «Dopo questa sera mi sembra che non ci sia niente di impossibile! Guardiamo la realtà dei fatti: tu che ti sei presa una cotta per Malfoy» ignorò le deboli proteste della ragazza e continuò «tuo fratello che mi invita a ballare, non mi pesta i piedi e non fa altre cose stupide e, addirittura, Pansy che balla abbracciata ad Harry!»
«Ehi! Io non ballavo abbracciata a Potter! Come te lo devo dire?!»
«Ballavi abbracciata ad Harry?!»
«Ho detto di no! Se proprio ci tieni a saperlo era solo per controllare te e Draco! Potter mi serviva solo come complice!»
«Oh, certo! Però non mi sembravi tanto dispiaciuta a stargli appiccicata!»
Pansy si alzò di botto e, arrossendo leggermente sulle gote, sibilò «Ok, siccome io sono più sincera di voi, vi dirò: non sopporto Potter, ok? E’ uno stupido quattrocchi mollaccione, però…beh…in fondo ha tutto al posto giusto! Contente?!» e diventando ancora più rossa se ne andò, sbattendo la porta.
Hermione e Ginny si guardarono prima di scoppiare a ridere.
«Non preoccuparti Ginny» la rassicurò Hermione, una volta terminate le risate «Prima vedi come si evolve la cosa, come si comporta Malfoy e poi vedremo cosa fare, ok?»
L’altra annuì, rinfrancata «Grazie Herm, sei una vera amica!» la abbracciò, salutandola.
Poi la riccia uscì dalla stanza, lasciando Ginny persa nei suoi pensieri.

 
 
 
 
Ed ecco la fine della festa! Non ho molto da dire su questo capitolo sinceramente, spero solo che vi possa piacere! Come avete letto c’è stato uno scorcio di Harry/Pansy, niente di che, un momento che, spero, possa essere risultato simpatico. Personalmente mi ha divertito abbastanza scriverlo e immaginarmi per filo e per segno la scena.
Si è anche scoperto che Ginny sapeva benissimo con chi stava ballando e ha assecondato il suo desiderio di vendetta, diciamo così, ma questo l’ha portato solo a confrontarsi con un problema più grande.
Un ultima cosa…chi pensavate vincesse la gara? XD


 
 

Deidara: Ecco il capitolo! Spero che alla fine tu abbia capito il motivo della mia scelta. Mi dispiace che tu non riesca a vedere lo schema, tutti gli altri ci sono riusciti, più di così non so come fare. Non sono molto brava con il codice html!
 

Aurora: Che bello! Una nuova lettrice! Sono felicissima che la storia ti piaccia! ^.^
 

SaCh_La PottermaniacaXD: Non preoccuparti per la recensione, va benissimo anche così! Leggerla mi ha fatto tantissimo piacere! Tutti quei complimenti! Mi imbarazzo un sacco! Ormai mi viene naturale pensare a tutti i personaggi e agli intrecci tra di loro, tanto che non penso neanche a quanto possa risultare confusionario! XD Per quanto riguarda Hermione…beh, prima o poi lo scoprirà, ma per il momento è più presa dal capire come tornare indietro che dal dedicarsi a scoprire chi siano i suoi figli! ^.^ Spero continuerai a leggere e recensire! Ciao!
 

clod88: Per fortuna lo schema vi è stato utile! Per la Herry/Pansy hai potuto leggerla in questo capitolo, per Ginny…le risposte tutte qui! Lei voleva soltanto prenderlo in giro, nascondergli la sua identità per imbrogliarlo. Visto che lui odia avere contatti con Mezzosangue e Babbanofili lei ha pensato bene (o male, a seconda dei punti di vista!) di farlo stare a contatto per tutta la sera con una come lei, come a dimostrare che in realtà sono tutti pregiudizi, visto che lui non si è accorto di niente! Ho fatto un po’ di confusione qui, ma spero che tu abbia capito! ^.^
 

Vale Lovegood: Non sai quante prove ho fatto per rendere anche leggermente visibile quello schema maledetto! Sono proprio una frana in queste cose! T^T
 

mary0094: Mi dispiace per il momento Draco/Ginny, spero che quello Harry/Pansy lo abbia riscattato! XD
 
 
Ringrazio chi ha aggiunto questa storia tra i preferiti:

cartoon95
GoHaN
SaCh_La PottermaniacaXD
xellor
 
 

Un enorme grazie anche a chi legge!


P.S. Me ne sono accorta solo adesso, ma questo è già il decimo capitolo! Wow! E’ la storia più lunga che abbia mai scritto! ^.^

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Capitolo 11
*** Postumi di una festa ***


Eccomi di nuovo qua! Chiedo scusa per non aver aggiornato per un sacco di tempo, ma ho preferito aspettare che passassero le vacanze! Questo capitolo non è granché, è solo di passaggio e in più è anche piuttosto corto. Ma spero che possa piacervi comunque!


 

Postumi di una festa 

 

Il giorno dopo fu traumatico.
Harry, Ron e Draco erano tornati ubriachi, accompagnati da Blaise e Luna, che, finita la passeggiata, erano rientrati per andare al dormitorio. Li avevano visti stravaccati sulle sedie, mentre continuavano a bere, ridere come degli stupidi e fare strani versi. Per metterli a letto ci sarebbe voluta la pazienza di un santo, ma Blaise non ne era molto provvisto. Così, dopo aver dato la buonanotte a Luna, li portò uno ad uno nelle proprie camere. Dopo aver deposto Ron, il più tranquillo dei tre, sul suo letto, portò Harry in camera, ma esasperato dai suoi continui deliri e saltelli lo abbandonò sul letto. Finita la dose di pazienza, scaraventò Draco sul pavimento, in realtà avrebbe dovuto centrare il letto, ma purtroppo non ci riuscì.
Ed era per quel motivo che all’ora di pranzo del giorno dopo quei tre elementi si trovavano sdraiati con la faccia sul tavolo della Sala comune e attorniati da tazze e brocche piene di caffè.
«Certo che siete proprio stupidi» disse nuovamente Hermione, con aria di compatimento. Blaise e Luna stavano giocando a scacchi, Ginny aveva gli occhi incollati ostinatamente alle pagine di un libro e Pansy era seduta accanto alla riccia, rimuginando sulla stupidità maschile.
«Uffa, Herm» biascicò Harry «Non avevamo altro da fare»
«E vi siete ubriacati, ovvio»
«Abbiamo solo bevuto due bicchierini in compagnia»
«Ma sta zitto, Sfregiato! La tua voce odiosa mi sta spaccando i timpani! E poi erano sei!»
«Due, sei, che differenza fa?»
In risposta Hermione e Pansy alzarono le sopracciglia.
Ron alzò la testa dal tavolo e con un’espressione assonnata disse «Ho fame»
«Sarebbe anche il caso di andare in Sala Grande a mangiare» si intromise Blaise, riponendo gli scacchi magici con un colpo di bacchetta.

 
Gli strascichi della festa erano incisi sui volti di tutti gli studenti, soprattutto i più grandi.
Al tavolo dei Serpeverde, Samantha mescolava con un cucchiaio la minestra ormai fredda. Il mento appoggiato in una mano e lo sguardo perso nel vuoto.
Jasper davanti a lei cercava di mantenere una postura eretta, portando contemporaneamente il cibo alla bocca.
Karen mangiava di gusto, fresca come una rosa, sotto gli sguardi invidiosi dei suoi compagni di Casa.
Al tavolo dei Grifondoro, invece, si respirava tutt’altra aria.
James, incurante del cibo o del fatto di essere a tavola, ronfava allegramente con la testa sprofondata tra le braccia.
Steve cercava di mangiare e dormire nello stesso momento, con risultati alquanto deludenti, vista la quantità esorbitante di cibo sparso attorno al suo piatto.
Sirius, seduto con i suoi amici, rideva e scherzava come sempre, mentre i suoi amici lo guardavano con delle facce sconvolte.
Lily, fregandosene felicemente di tutte quelle persone che la ritenevano una ragazza pacata e ammodo, non ci aveva pensato due volte ad imitare il fratello maggiore, ovviamente facendo il tutto con maggiore grazia.
Kimberly, consapevole del suo grado di Prefetto, cercava di mantenere un aspetto composto e normale, a dispetto delle profonde occhiaie violacee che facevano capolino sotto i suoi occhi.
Fu per questo che quando si sedettero accanto a James e Steve, non ricevettero alcuna risposta.
«Come va?» tentò Hermione, ottenendo soltanto grugniti indistinti.
«Certo che non avete affatto resistenza» sbuffò Pansy.
Steve aprì gli occhi e tentò di comporre una frase di senso compiuto «E’ stato massacrante» riuscì a dire infine.
James non diede neanche segno di aver percepito la presenza di qualcuno, finché Kim, seduta lì accanto, non gli diede uno scossone. Allora saltò su e si guardò attorno con occhi spiritati.
«Bentornato nel mondo dei vivi, James» disse sarcastica la rossa.
«Che ci fate qui?» biascicò quello.
«Siamo venuti a mangiare, anche se non penso che tutti vogliano farlo» spiegò Hermione, accennando a Harry e Draco, che erano intenti nella stessa attività della maggior parte della Sala: dormire.
Ron, una volta ripreso, mangiava come un maiale, sotto lo sguardo disgustato della sorella.
Blaise e Luna, isolati dal gruppo, stavano discutendo allegramente tra una cucchiaiata e l’altra.

 
Il pomeriggio passò nella totale inattività, salvo le ricerche di Hermione, riuscita a convincere Pansy ad aiutarla.
Ma non trovarono nulla che potesse sembrare anche solo vagamente utile.


 
Le settimane seguenti passarono velocemente, forse troppo.
Senza accorgersene stavano stringendo dei forti legami, spesso nascosti sotto litigi e indifferenza, però era innegabile che Hermione, Ginny, Luna e Pansy avevano formato un gruppo solido di amiche. Si sostenevano sempre, ridevano e scherzavano come se non avessero fatto altro in tutti gli anni di scuola.
Ron e Hermione orami erano una quasi coppia, lo sarebbero stati ufficialmente se solo uno dei due si fosse dato una svegliata.
Incredibilmente anche Blaise e Luna sembravano molto attaccati. Giravano spesso insieme, anche solo per fare una passeggiata in giardino o un giro per il castello.
Harry e Pansy, invece, litigavano sempre e per cose stupide. O meglio, lei lo insultava senza alcun motivo, lui rispondeva a tono e da lì attaccavano con una discussione che terminava puntualmente quando lei se ne andava infuriata.
I più strani però erano Draco e Ginny. Dalla festa di Halloween la rossa cercava di evitarlo il più possibile, e da qualche settimana il ragazzo si scopriva a fissarla senza motivo. Non fissava esattamente lei…fissava i suoi capelli…ma non capiva perché.
Quei lunghi capelli rossi lo attiravano in una maniera incredibile, come una calamita. Qualcosa lo spingeva ad allungare la mano e passarla tra quei fili infuocati e doveva fare forza su se stesso per stringere i pugni e restare immobile.
Cercavano di non restare mai da soli nella stessa stanza, non si sedevano mai vicino e evitavano persino di guardarsi negli occhi.
E la cosa stava iniziando ad infastidire gli amici, ormai convinti che tra di loro ci fosse una chiara attrazione.
Blaise aveva cercato di scoprire qualcosa, parlando con Draco, ma non aveva ottenuto nient’altro che un “Non rompere Blaise”. E allora aveva deciso di non impicciarsi.
In fondo non erano affari suoi.

 
 

 
 

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, anche se sono consapevole che sia molto corto rispetto al solito. La mia spiegazione è molto semplice.
Il prossimo sarà un capitolo fondamentale. Davvero importante ai fini della storia. Vi siete sempre chiesti che fine ha fatto quella ragazzina con i capelli neri e gli occhi azzurri del primo capitolo, vero? Beh, nel prossimo capitolo si scoprirà qualcosa di importante su di lei e su altre cose e sarà un capitolo abbastanza lunghetto!
Ciao! ^.^

 

Per rispondere alle recensioni:

Deidara: Sono felice che ti sia piaciuto, spero sia lo stesso per questo!

mary0094: Sì, Harry e Pansy mi fanno sempre morire! Blaise e Luna, beh…diciamo solo che vanno alla grande! Per quanto riguarda i ragazzi…d’ora in poi dovrebbero comparire un po’ di più, credo. Dovrai aspettare il prossimo capitolo per avere le idee leggermente più chiare!

Vale Lovegood: Cavolo se dici così sembra che debbano morire da un momento all’altro! Comunque da un certo punto di vista è vero…però penso che siano ancora leggermente padroni delle loro scelte…e beh…il vestito di Sandford era unico!

_talia_: Leggere la tua recensione mi ha fatto veramente piacere. E’ la più lunga che mi sia mai stata scritta e sinceramente non so davvero da che parte iniziare per risponderti! Sono felicissima che ti sia piaciuta e che ti piaccia anche com’è scritta. I pairing diciamo che sono quelli che preferisco anch’io (per quanto riguarda questa generazione), sono ben consapevole che sia difficile imparare tutti i nomi dei frugoletti, se non li avessi inventati io ti giuro che farei confusione come tutti! Beh, che altro dire? A parte il fatto che la tua recensione ha fatto anche a me lo stesso effetto del cioccolato spero solo che continuerai a seguirmi! Grazie! ^.^

E vorrei ringraziare anche tutte le 55 persone che hanno messo questa fan fiction tra i preferiti, perché senza di loro e senza quelli che recensiscono probabilmente mi sarei arenata già dopo i primi capitoli! Grazie davvero!

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Capitolo 12
*** Il diario di Emily Prise ***


Eccovi come promesso il capitolo rivelazione! Se vi siete sempre chiesti che fosse Sharon e dove fosse finita, no vi resta che leggere! ^.^
 
 
 

Il diario di Emily Prise  

C’era un silenzio che sapeva di pace, in quel piccolo angolo di mondo. L’odore delle pagine dei vecchi tomi, delle pergamene, del cuoio delle rilegature.
Aveva sempre adorato la biblioteca di Hogwarts.
Era un rifugio sicuro. Un posto in cui la maggior parte dei suoi dubbi trovava una risposta.
Ma non questa volta.
Tra tutti i volumi accatastati sui vecchi scaffali di legno non ne aveva trovato neanche uno che potesse aiutarla.
Hermione sospirò, chiudendo un grosso libro dal titolo placcato d’oro “Il Tempo: misteri sul soggetto”. Lo ripose al suo posto e diede un’occhiata agli altri titoli. Si decise a prenderne uno dalla copertina rossa con uno strano disegno sul bordo, ma mentre lo tirava fuori ne cadde a terra un altro, che non avrebbe notato neanche se fosse stato di un brillante giallo-arancione.
Fu il fatto di vederlo lì a terra, quasi un segno del destino, che la indusse a tirarlo su. Fisso la copertina nera con curiosità, non aveva neanche il titolo e non c’erano segni o simboli, era semplicemente piccolo e nero.
Lo aprì, senza neanche pensarci.
Sulla prima pagina, ingiallita dal tempo, in bella calligrafia e con inchiostro nero c’era scritto:
 
 

Questo è il diario di Emily Prise.
Non sono una pazza, né una visionaria.
Tutto quello che è scritto qui, è successo davvero.
Ricordate.
Tutto è successo davvero.
Vi consiglio di non andare avanti se non credete all’esistenza del tempo e del Destino.
 

 
Hermione trattenne il fiato.
“Questo è il diario di Emily Prise”
Un diario.
Sul tempo e il destino.
Velocemente andò a cercare il tavolo più tranquillo della biblioteca, e lì iniziò la sua lettura.
 
 
12 Gennaio 1927 

E’ questo il giorno in cui ebbe inizio questa storia.
Mi ricordo che faceva freddo e il fuoco acceso nei camini non bastava per riscaldarci.
Ero seduta su una poltrona nella Sala Comune, avvolta in una coperta di lana, quando sentii una risatina accanto a me.
Mi voltai e la vidi.
Era una ragazzina del primo anno, piccola e minuta. I suoi occhi azzurri brillavano divertiti, mentre mi fissava.
Le chiesi cosa voleva. Mi ero affezionata a lei, era come la sorellina che non avevo mai avuto.
Mi disse che aveva dimenticato una cosa nell’aula di Trasfigurazione e che voleva chiedermi di accompagnarla a riprenderla, solo che mi aveva vista così comoda sulla poltrona ed era indecisa se disturbarmi o meno.
Per quello strano affetto che provavo per lei, decisi di accompagnarla.
Durante il tragitto continuò a parlare, raccontandomi della sua giornata, eppure sentivo che c’era qualcosa che non andava. Il mio corpo sembrava voler fermarsi e scappare indietro.
Avevo paura.
Non so neanche di cosa.
Fu quando entrammo nell’aula che capii.
Avevo paura di
lei.
Perché in realtà non aveva dimenticato niente, come mi disse lei stessa ridacchiando.
Perché non avevo mai visto creare una barriera come quella senza bacchetta.
Perché neanche il
lumos più forte avrebbe potuto ricreare una luce abbagliante come quella che fece comparire lei.
Perché realizzai che non avrei mai dovuto fidarmi di Sharon.
 
 

Hermione sobbalzò.
Non era possibile.
Studiò di nuovo la copertina e la rilegatura interna. Non c’era alcun segno della sua appartenenza alla biblioteca. Quindi, se non apparteneva alla biblioteca di Hogwarts, non infrangeva nessuna regola nel portarlo via. Doveva farlo vedere anche agli altri, era sicura che quel diario fosse quello che stavano cercando.
 
 
 
 
«Non è possibile!»
Aveva appena finito di leggere la prima pagina del diario agli altri.
Fortunatamente li aveva trovati tutti in Sala Comune e, con la sua entrata spettacolare, li aveva fatti rimanere a bocca aperta; se si somma poi la loro incredulità dopo aver letto le parole di Emily Prise si poteva benissimo capire perché anche Malfoy avesse un’espressione sconvolta dipinta sul volto.
«Quindi questa Prise avrebbe vissuto il nostro stesso problema?» chiese Pansy ansiosa.
Hermione annuì «Sì. La questione adesso, oltre a scoprire come ha fatto a tornare indietro, è capire chi diamine sia in realtà Sharon! Di sicuro non è una piccola studentessa di Grifondoro del primo anno!»
«E non hai pensato ad andare avanti a leggere il diario, Granger?» chiese Draco con una smorfia.
«Certo che ci ho pensato Malfoy! Non sono stupida! Ma sai com’è, ho preferito farlo qui con voi!»
«Allora andiamo avanti» concluse Harry.
La riccia respirò profondamente e aprì il piccolo quaderno alla pagina successiva.
 
 
12 Gennaio 1947
 
Mi sembrava quasi impossibile.
Era lo stesso giorno che avevo lasciato…solo vent’anni avanti.
Non sapevo cosa fosse successo. Non ne avevo la minima idea.
Sapevo solo di essere a Hogwarts.
Non si può confondere Hogwarts con nessun altro posto.
Non è importante cosa feci una volta arrivata nel futuro, non penso che possa interessare la paura che sentii in quei momenti o il senso di abbandono e impotenza.
Non sarei riuscita a sopravvivere senza farmi vedere da nessuno. Gli studenti avrebbero scoperto la mia presenza.
E allora mi nascosi.
Riuscii a passare inosservata per un po’ di tempo, mi intrufolavo a mangiare in Sala Grande quando ero sicura di non trovare nessuno. Era pericoloso ed io ne ero ben consapevole.
Ma un giorno mi vide qualcuno.
Era un professore. Mi disse di chiamarsi Albus Silente. E mi aiutò.
Non so cosa mi spinse a fidarmi di lui. Forse i suoi brillanti occhi azzurri, forse la sua aria sincera e impenetrabile. Incuteva rispetto e sicurezza allo stesso tempo.
Mi nascose in una strana stanza, nascosta da un quadro che rappresentava una donna con un ventaglio e mi fece portare il cibo dagli elfi domestici, cosicché potessi restare nascosta tutto il tempo a me necessario.
Mi parlò di quel futuro, delle cose che mi riguardavano, senza svelarmi troppo.
Fu un caso che una notte, in biblioteca, trovai gli annuari.
Presi quello del 1927 e quello di vent’anni dopo.
Volevo rivedermi ancora una volta a casa mia.
Trovai quasi subito la mia foto, con scritte accanto un po’ di cose inutile, quelle che si scrivono sempre in ogni annuario.
E poi mi cercai nelle foto di gruppo.
Mi ricordo che provai una sensazione di benessere nel vedermi sorridente accanto alle mie compagne di Corvonero.
Ma rimasi a bocca aperta quando mi ritrovai in una foto abbracciata ad un ragazzo moro e sorridente, con indosso la divisa di Quidditch di Grifondoro. Con una mano stringeva un Boccino, con l’altra mi stringeva a sé.
Fu strano. Perché io lo conoscevo, perché io sapevo chi era, perché io non lo sopportavo.
Non mi era mai stato simpatico Brian Wilson.
Fin dal primo anno di scuola avevo sempre pensato fosse un arrogante.
Quando poi entrò nella squadra di Quidditch al terzo anno, fu ancora più insopportabile.
Era un ragazzo carino, certo, non avevo mai detto il contrario, eppure non mi piaceva affatto.
E allora perché, in quella foto, mi abbracciava come se fossi stata la persona più importante per lui?
Non so cosa mi spinse ad aprire l’annuario del 1947 e cercare il nome Wilson. Non sapevo neanche se ci fosse qualcuno con quel nome o meno, e di certo non avevo intenzione di cercare in tutti gli annuari fino a trovarlo.
Ma non ci fu bisogno di farlo, perché la sorte aveva guidato la mia mano.
Mi bastò guardare la foto di quel ragazzo per capirlo.
Perché mi bastò vedere i miei occhi incastonati nel volto di Wilson per capire, anche senza leggere la didascalia, che quel Wilson fosse mio figlio.

“Adrian Thomas Wilson, nato da Brian Richard Wilson e Emily Rebecca Prise”
Lo shock era talmente forte che non ricordo neanche come feci a rimettere a posto tutto e tornare nel mio nascondiglio.
Silente scoprì che io sapevo, ma non mi punì per aver messo a repentaglio il mio anonimato, girovagando di notte per il castello.
Da quel momento crebbe dentro di me una smania incredibile di vedere dal vivo mio figlio.
Fu così che iniziai a seguirlo.
Osservai ogni sua mossa, ogni suo più piccolo dettaglio, e scoprii che era identico a suo padre, in tutto.
E allora capii una cosa importante.
Avevo osservato le mosse e i comportamenti di Adrian per paragonarli a quelli di Brian, ma mentre Adrian era davanti a me, Brian era solo un’immagine nella mia memoria. Un’immagine potente e ben delineata. Perché capii che le volte che il mio sguardo si soffermava sulla figura di Brian erano più di quelle che avessi mai pensato. Più di quelle che ad una persona disinteressata potessero capitare.
Capii che, nel profondo, mi ero
irrimediabilmente innamorata di lui.
Fu quando realizzai questo che Sharon tornò.
Sebbene capitò soltanto in sogno, la rividi, avvolta da una luce candida, e mi parlò.
Ricordo bene tutto quello che mi disse.
«Io sono il Destino. Io reggo tutto. Senza di me nulla potrebbe accadere. Quello che ti è accaduto era capitato, e capiterà, a poche persone. Poche persone alle quali è stato fatto il dono di conoscere il proprio destino. Per poterlo realizzare».
Ma c’era un’altra cosa che volevo sapere, dopo aver passato quasi due mesi in quell’epoca sconosciuta.
«Solo quando si conosce e si accetta il proprio destino si può tornare indietro. Addio Emily, nessuno si ricorderà di me».
E poi scomparve, in una luce accecante.
 
Quando mi risvegliai era il 12 Gennaio 1927 e io mi ritrovavo nell’aula di Trasfigurazione, sola.
 
Nei mesi seguenti compii il mio Destino.

 
 

Hermione terminò la lettura nel silenzio più assoluto.
Ora avevano capito.
«E’-è la stessa identica cosa che è capitata a noi!» ruppe il silenzio Ginny «La stanza, il futuro…Sharon…»
«Il Destino» mormorò Blaise.
«Quindi l’unico modo che abbiamo per tornare indietro è quello di scoprire e accettare il nostro destino» riassunse Harry, preoccupato.
«E se non dovesse piacerci?» chiese Ron ansioso.
«Non può non piacerci, Weasley» gli rispose Pansy «è il nostro destino, è qualcosa che fa parte di noi. Guarda quella Prise! Neanche a lei piaceva il suo futuro, ma poi l’ha accettato, perché sapeva che era la cosa migliore per lei!»
«Io voglio solo sapere perché siamo finiti in questa situazione assurda!» scoppiò Draco «Sono stufo di tutto quanto! Quella maledetta mocciosa, questo stupido futuro, voi insopportabili Grifondoro e anche te, Weasley! Tu con i tuoi stupidi capelli rossi e la tua irritante presenza! Mi vuoi lasciare in pace?!»
Ginny spalancò la bocca, infuriata «Io lasciare in pace te, Malfoy?! Ma se non ti parlo neanche! Devi smetterla di darmi sempre la colpa di tutto! Lo vuoi capire o no che siamo tutti uguali e tutti nella stessa situazione?! Adesso non ci sono più Grifondoro e Serpeverde, Mezzosangue e Purosangue, non c’è più niente di tutto questo! Siamo solo Ginny, Hermione, Ron, Harry, Luna, Pansy, Blaise e, sì, anche Draco! Siamo solo noi, e dobbiamo aiutarci se non vogliamo rimanere qui in eterno!»
Le parole di Ginny fecero cadere il silenzio, perché tutto quello che aveva detto era dannatamente vero. Non c’erano più differenze di Casa o di nascita. Erano tutti degli studenti d Hogwarts. Solo questo.
«Ehm, per caso disturbiamo?» James e Steve avevano appena oltrepassato il ritratto e fissavano gli otto ragazzi, indecisi.
«No, non preoccupatevi, venite pure» li rassicurò Luna sorridente, mentre Hermione metteva via il libricino nero.
«Cosa ci fate qui?» chiese Blaise cortese, per alleggerire l’atmosfera.
«Ehm…facevamo un giro e così…» il tono di James sembrava casuale, ma tutti notarono quanto fosse forzato.
Steve sbuffò «Avevamo bisogno di un posto dove nasconderci»
«Non dovevi dirglielo, Stee!»
«Almeno saranno preparati per la tempesta»
Gli altri si guardarono confusi, ma prima che potessero chiedere qualcosa, il quadrò si spalancò ed una furia bionda entrò come un tornado nella stanza, scrutandosi attorno alla ricerca della sua preda, che non tardò a trovare.
«JAMES POTTER! Come hai osato?!»
Il ragazzo scappò dietro al divano, sfuggendo dalle sue grinfie.
«Posso spiegare!» esclamò spostandosi a destra e a sinistra, imitato dalla bionda davanti a lui. Harry, Pansy, Hermione e Luna si ritrovarono in mezzo ai due fuochi e, senza accorgersene, si strinsero sempre di più, impauriti dalla ragazza davanti a loro.
«Puoi spiegare un bello Schiopodo arrostito! Appena ti prendo ti disintegro!»
«Non mi sembra il caso! Un piccolo errore può capitare a tutti, no?» cercò di addolcirla con un sorriso a trentadue denti.
«NO! Razza di ameba senza cervello!»
«Non sarai davvero arrabbiata, eh Sam?» tentò il ragazzo.
Lei arrossì infuriata e sibilò, facendo più paura che mai «Perché dovrei?! Non è successo niente, no? Tralasciando il fatto che adesso metà Hogwarts saprà che mutande indosso oggi e l’altra metà sarà stata appena informata!»
«Almeno erano carine!» si lasciò scappare James, tappandosi subito dopo la bocca sotto lo sguardo assassino della ragazza, che ringhiò tuffandosi sul divano per raggiungere il Grifondoro.
Quello riuscì a divincolarsi e scappare verso il ritratto, seguito sempre dalla ragazza, che si lasciò dietro quattro ragazzi paralizzati dalla paura. Steve, scusandosi cortesemente lasciò la stanza, a seguito dei due.
«C-cosa è stato?» riuscì a chiedere Hermione, con un filo di voce.
 
 
 
 
 

Allora? Cosa ve ne pare? Come sempre Hermione è la migliore! Forse adesso si sentiranno meglio a sapere che non sono gli unici ad essere andati a spasso nel tempo! Ginny è scoppiata, poverina tutta quella pressione l’ha messa sottosopra! Nell’ultima parte ho voluto smorzare un po’ i toni, stava diventando piuttosto pesante la discussione. E sono rientrati in scena i figli, provocando più trambusto che altro. Speriamo che si rivelino utili alla fine!
Perché per tornare indietro devono accettare il loro destino, e come faranno a scoprire il loro futuro? Vedrete, vedrete!
Spero davvero che vi sia piaciuto, come avete visto è molto più lungo dell’altro! Mi dispiaceva lasciarvi sempre con pochi capitoli e informazioni inesistenti!
 
 
 
Ora rispondo alle recensioni!
 
_talia_: A) Mi dispiace se sono in ritardo anche stavolta, ma preferisco lasciare un po’ di tempo tra un capitolo e l’altro! B) Con questo mi sono fatta perdonare? C) Sono contenta che ti sia piaciuto! D) Mi hai perdonato? Credo di aver seguito tutti i punti (forse il 3 non tanto) E) I nomi sono un po’ complicati, ma avevo messo uno schema (non so in che capitolo), ma se proprio hai tanti dubbi puoi sempre contattarmi! F) Spero che non vedrai l’ora di leggere quello dopo, e quello dopo ancora, e quello dopo ancora… G) Forse questo non è tanto cioccolato, anche se personalmente mi piace molto l’ultima parte! XD H) E la prossima sarà lunga? I) Bacioni! Marzia ^.^
 
SaCh_La PottermaniacaXD: Ed ecco il ritorno di Sharon in grande stile! Bere troppo fa male, come hai potuto vedere, e anche andare a letto tardi (o presto, dipende da che parte della giornata guardi!). Per le coppie vere e proprie dovrai aspettare qualche capitolo, ma tieniti pronta, perché qualcuno reagirà in maniera strana!
 
Vale Lovegood: Ciao! Sono contenta che continui a seguirmi! Spero che questo capitolo ti piaccia! E’ comparsa un’altra coppia (che in realtà non c’entra niente): Emily e Brian! Non so neanche che aspetto abbiano, ma mi piacciono! XD
 
DRACHINA: Sono contenta che la mia storia venga letta sempre da più persone! Sono davvero felice che ti piaccia! Spero continuerai a seguirmi! Ciao!
 
Mertymini2: Ti ringrazio tanto per i complimenti! Spero di riuscire a continuare ad appassionarvi! Grazie!
 
fanny91: Sì, sono coppie un po’ strane, ma spero di riuscire a fartele piacere! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Ciao ciao!
 
 
Ringrazio anche tutti coloro che l’hanno letta e quelli che l’hanno messa nei preferiti!
 
Grazie! Alla prossima!
^.^

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Capitolo 13
*** Era ancora presto ***


Eccomi di nuovo qua! Spero di avervi fatto aspettare meno del solito! Se non è così…beh, vi chiedo umilmente scusa!
Dopo le incredibili scoperte del capitolo scorso, questo sarà più che altro di passaggio. Verso la fine ci sarà un momento speciale (?!) per una delle nostre quattro coppie!
Ora vi lascio alla lettura, sperando che vi piaccia!

 
 
 

Era ancora presto
 
 
Avevano finalmente scoperto come fare per tornare nel proprio tempo, ma erano solo a metà dell’opera. La cosa più difficile era senza dubbio…
«Come cavolo facciamo a scoprire cosa ci succederà in futuro?!» Pansy aveva dato voce alla domanda che tutti si ponevano.
«Penso che la cosa più logica sia chiedere aiuto a i nostri futuri figli» Blaise fece una smorfia alle ultime parole, non riusciva ancora ad assimilare il fatto di avere davanti il sangue del suo sangue. Aveva solo diciassette anni, per Merlino!
«Ma hanno detto che non ci avrebbero detto niente del futuro» si imbronciò Ginny.
«Magari, se glielo chiediamo gentilmente, ci aiuteranno» disse Luna, come se fosse ovvio.
«Non saprei» iniziò scettica Hermione «Se hanno detto di no, non credo che cambieranno idea…dovremo cavarcela da soli»
«E come pensi di fare, Granger?»
«Osservando, Malfoy! E dovremmo farlo tutti!»
 
Sotto consiglio di Hermione, nei giorni seguenti stettero sempre più vicini ai ragazzi, cercando di carpire più informazioni possibili.
Solo Draco non era felice della cosa.
Ancora non capiva come aveva fatto a diventare padre.
Non nel senso anatomico del termine, quello lo conosceva da diversi anni ormai, ma nel senso affettivo.
La sua infanzia non era stata delle migliori, era cresciuto viziato e altezzoso, il suo non era stato un buon esempio di padre, era sempre troppo occupato per badare al suo unico figlio. Tuttavia, guardando quei due ragazzi, così simili tra loro eppure così diversi, credeva di aver fatto un buon lavoro.
Il suo unico erede maschio, Jasper, era un vero Malfoy. Sembrava la sua copia, con capelli talmente dorati da sembrare bianchi e occhi di ghiaccio, portamento altero ed elegante, di un vero Serpeverde. Eppure c’era qualcosa di diverso in lui. Non sapeva bene cosa, ma era come se dentro di sé nascondesse qualcos’altro, un’anima più gentile e dolce della sua. Non disprezzava i Mezzosangue e i Nati Babbani e non umiliava i Grifondoro, anzi molto spesso gli era capitato di vederlo schierarsi accanto al Potter più piccolo contro i suoi stessi compagni Serpeverde. Era questo che non capiva. Era troppo…Grifondoro per poter essere come lui, un Malfoy a tutti gli effetti.
Ma quella che veramente non capiva era sua figlia.

Samantha.
Che razza di nome era?
Una primogenita Malfoy avrebbe dovuto portare un nome nobile ed importante, non uno comune come quello.

Ma non poteva negare che suonasse bene.
Non gli assomigliava per niente, non avrebbe mai detto che fosse stata sua figlia se non fosse stato per il cognome e la Casa di appartenenza.
L’unico aspetto da Malfoy che avesse era il fascino e la bellezza.
Era abbastanza minuta, con un dolcissimo viso da bambola, in cui erano incastonati due occhi azzurri come un cielo senza nuvole. I suoi capelli erano d’oro e non di platino.

E il suo splendido sorriso gliene ricordava un altro, nascosto dietro una maschera colorata.
Sembrava fragile e indifesa, ma in realtà aveva una natura da leonessa.
Guardandola soltanto non si sarebbe mai detto che potesse essere una Serpeverde, ma bastava che aprisse la bocca e tirasse fuori quella lingua biforcuta, che la sua appartenenza alla Casa di Salazar si spiegava in un battito di ciglia.
Sembrava abbastanza legata sia ai Potter che a tutti i Weasley presenti nel castello. E questo proprio non se lo spiegava. Possibile che, dopo quella avventura, sarebbero rimasti legati per tutta la vita? Assolutamente no! Lui odiava i Grifondoro!

 
Rimuginando si ritrovò in un corridoio dei sotterranei.

La forza dell’abitudine.
Si voltò per tornare indietro, ma un rumore poco più avanti lo fece ritornare sui suoi passi.
«E adesso, cosa pensi di fare?»
Un ragazzo alto e robusto, con le mani piantate nel muro davanti a lui, sovrastava con il suo corpo una ragazza bionda, la stessa che aveva infestato i pensieri di Draco fino a pochi minuti prima.
«Vedi di allontanarti da me, Karl. Non capisco cosa vuoi?» non era spaventata, solo incredibilmente annoiata.
«Devi finirla di difendere Potter! Se non l’hai capito, lui è un Grifondoro, dannazione! La prossima volta che ti intrometterai finirai in mezzo anche tu, chiaro?!»
«E’ stato Robert ad ordinarti di riferirmelo? Cos’è ha paura di farsi vedere?»
«Sbagliato bionda. Io non ho affatto paura di te» dall’ombra sbucò la figura allampanata di Glasgow.
«Robert» lo salutò con voce strascicata Sam «Non avrete davvero intenzione di combattere in due contro di me, vero?» chiese arcuando un sopracciglio, vedendoli sostare davanti a lei con espressione minacciosa.
«Hai paura adesso?» la derise, estraendo la bacchetta.
«Non farmi ridere» ghignò imitandolo.
Draco aveva osservato tutto da dietro un angolo, cercando di non farsi vedere.
Ma adesso era troppo. Al diavolo i buoni propositi di farsi i fatti suoi! Erano due infidi e massicci Serpeverde contro una ragazza decisamente più piccola e indifesa di loro.
«Due contro uno, non vi sembra sleale?» si fece avanti, gelido.

Non dovevano neanche provare a toccare sua figlia.
Si avvicinò alla ragazza e le lanciò un’occhiata, che lei ricambiò prontamente.
«Non c’era bisogno che intervenissi» gli disse, vedendolo estrarre a sua volta la bacchetta, subito seguito da Terrand «Posso cavarmela benissimo da sola»
«Non lo metto in dubbio, ma sai com’è, mi stavo annoiando»
«Come vuoi»
«Se permetti io mi prendo quello allampanato dall’aria insignificante»
«Quindi lasci ad una povera fanciulla l’orco cattivo?»
«Pensavo volessi divertirti»
«Ci puoi giurare»
«Avete finito di parlare come se non ci fossimo?» scoppiò Glasgow, punto nel vivo.
«Oh, scusa» disse sarcastico Draco «Non pensavo avessi tanta voglia di farti battere»
«Forse non sai come girano le cose ad Hogwarts, yankee, ma qui siamo noi a comandare!»
Il biondo ghignò «So molto bene come girano le cose a Hogwarts, sicuramente meglio di te. Impedimenta!»
«Per caso era il segnale di inizio?» chiese ironica Sam, puntando la bacchetta su Terrand «Molto bene allora. Exulcero!» sulla pelle del colosso si formarono profonde irritazioni, simili ad ustioni.
«Carino. Dove l’hai imparato?»
Sam alzò le spalle e tornò a combattere.
Glasgow si era rialzato «Stupeficium!»
Ma Draco era decisamente un avversario troppo in gamba per lui «Protego!» lo Schiantesimo si infranse sul suo Sortilegio Scudo.
«Sai, Glasow o come cavolo ti chiami, prima mi hai fatto veramente arrabbiare. Dovrei farti molto, molto male» sibilò glaciale «Petrificus Totalus!» il ragazzo si bloccò di colpo «Troppo facile» sussurrò il biondo «Non c’è neanche gusto. E voi dovreste essere al settimo anno? Patetico» lasciandolo stare si voltò verso la figlia, che nel frattempo aveva steso Terrand, pieno di pustole in volto.
«Fattura Orcovolante» rispose lei alla muta domanda di Draco, poi puntò la bacchetta dietro di lui e pronunciò «Incarceramus. Avrei potuto farcela anche da sola, sono solo degli incapaci» disse andandosene a testa alta «Ci vediamo» lo salutò prima di svoltare l’angolo e lasciarlo nel corridoio con i due Serpeverde stesi a terra.
Aveva sbagliato, Draco.

Lei era decisamente una Malfoy.

 

 
«Pensi che dovremmo dirglielo?» Pansy fece una smorfia.
«Non lo so» rispose Hermione, indecisa.
«Dirlo a qualcun altro? Magari ci può aiutare»
«Sì, e a chi vorresti dirlo?» chiese scettica la riccia.
Per tutta risposta Pansy alzò le spalle. Poi un lampo accese i suoi occhi blu «Potter!» esclamò prendendo alla sprovvista Hermione.
«Come scusa? Vorresti dirlo ad Harry?»
«No! Potter lo sa già!»
«Ah, sì? E perché?»
Pansy si morse un labbro «Ehm…gliel’avevo detto ad Halloween…»
«Cosa?! E non mi hai detto niente?!»
«Ehm…mi è passato di mente!»
Proprio in quel momento Harry rientrò nella Sala Comune e si ritrovò addosso due paia d’occhi.
«Ehm…c’è qualcosa che non va?»
 
Aveva passato tutto il pomeriggio dietro ai suoi due figli maschi e si era trovato invischiato nello “scherzo dell’anno”, come avevano detto loro, anche se Steve gli aveva assicurato che era già la quinta volta che utilizzavano quel termine dall’inizio dell’anno scolastico.
Chissà come avevano anche convinto Pix a partecipare, sembrava che Sirius e i gemelli figli di Fred avessero una certa influenza sul Poltergeist.
Si erano appostati accanto al portone d’ingresso della Sala Grande e avevano deciso di far cadere palloni pieni di liquidi diversi sulla testa di chi passava. I più fortunati erano stati inzuppati d’acqua o spruzzati d’inchiostro, ma Pix aveva avuto la bella idea di riempirne qualcuno di Puzzalinfa e lì era cominciata la tragedia. Ragazze schifate che urlavano come scimmie, ragazzi che si guardavano attorno con incisa negli occhi la parola “vendetta” e la professoressa McGranitt che sbraitava verso di loro, agitando infuriata la bacchetta magica.
Era riuscito a scappare fino alla loro Sala Comune, intenzionato a farsi una doccia e riposare, ma appena oltrepassato il ritratto della Dama col ventaglio si era ritrovato davanti una Hermione ed una Pansy, leggermente esaltate, che l’avevano obbligato ad ascoltare il loro geniale piano che prevedeva che lui svelasse a tutti i loro amici che Ginny e Malfoy si sarebbero sposati.
«Ma non ci penso neanche! Mi avete preso per lo scemo di turno?!»
«Per favore Harry, tu sei la persona giusta per fare una cosa simile. Ti crederanno senz’altro…e sei certamente più pronto di noi nello schivare le maledizioni»
«Ehi! Cosa intendi dire?!» esclamò il ragazzo orripilato.
«Non starla a sentire, Potter, e smettila di comportarti come una femminuccia! Sei o non sei un Grifondoro?!»
«Sarò anche un Grifondoro, ma non sono un idiota!»
«Beh, ma ti stai comportando da idiota!»
«Smettila di darmi dell’idiota, Parkinson!»
«Ma se te lo stai dando da solo, Potter!»
«Ora basta!» esclamò Hermione, stufa dei continui battibecchi dei due «Vorrà dire che lo farò io!» esclamò uscendo infuriata dalla Sala e lasciando il silenzio dietro di sé.
Pansy sbuffò e aprì un libro a caso «Cosa hai fatto di bello, Potter?» chiese indifferente.
Lui scrollò le spalle «Niente di speciale. Sono stato con quelli che dovrebbero essere i miei futuri figli» appoggiò la testa alla spalliera del divano «E’ strano, sai?» cominciò senza quasi rendersene conto «Sono felice. Felice di vedere come, nonostante quello che non ho potuto avere, sono riuscito a farli crescere così, senza alcuna preoccupazione…come avrei voluto crescere io…» Pansy chiuse il libro, ascoltandolo attentamente.
Poteva comprenderlo benissimo «Senza che siano obbligati a sopportare il peso delle scelte dei genitori» sussurrò, sedendoglisi accanto sul divano «Liberi di fare quello che vogliono, di non indossare una stupida maschera»
«Di avere tutto l’affetto e il sostegno di cui hanno bisogno» continuò Harry «Sicuramente loro hanno avuto qualcuno che curasse le loro ferite quando cadevano, che li rincuorasse quando venivano presi in giro»
«Che stesse con loro le domeniche pomeriggio, che li portasse al parco i giorni d’estate, che raccontasse le favole la sera prima di addormentarsi»
«Che li abbracciasse durante i temporali, che controllasse che non ci fossero mostri sotto il letto, che fosse felice della loro ammissione ad Hogwarts»
«Che li accompagnasse a comprare la loro bacchetta da Olivander e poi li portasse a gustare un bel gelato al lampone da Florian Fortebraccio»
«Che promettesse di comprare per loro una scopa nuova, che li accompagnasse al binario per il loro primo viaggio sull’Espresso»
«Che si rallegrasse con loro per la Casa in cui sono stati smistati, qualunque fosse stata»
«Che li guardasse crescere, sempre pronto a sostenerli e consigliarli»
Pansy ridacchiò, mentre una lacrima colava sulla sua guancia «Siamo patetici Potter!» esclamò con voce soffocata «Qui a rimpiangere il nostro passato e compararlo con quello di ragazzi che non hanno vissuto con la minaccia di una guerra sul collo! A cosa serve?»
Harry la fissò malinconico.

Era bella.
Se ne accorse solo in quel momento. Con gli occhi lucidi e le guance rigate, sembrava quasi vera. Non era la solita Serpeverde antipatica, era una ragazza dal passato più simile al suo di quanto avesse mai potuto immaginare. Una ragazza che avrebbe voluto qualcos’altro dalla vita, ma che non le era stato concesso.
Ma era ancora presto.
«A niente» sussurrò Harry, afferrandola per un polso e tirandola verso di sé «Non serve a niente» con un dito le asciugò quell’unica lacrima che era uscita da quegli occhi brillanti come due zaffiri e la abbracciò. Prendendolo come un permesso, lei diede sfogo a quel dolore che aveva tenuto nascosto per lungo tempo.

Era ancora presto.
 
 
 
 
 

Finito! Come detto sopra non accade nulla di sconvolgente (se si esclude Pansy che piange sulla spalla di Harry, sinceramente mi è piaciuta abbastanza questa parte! XD)
Se vi state chiedendo quando finalmente scopriranno le coppie, posso solo dirvi…presto, molto presto!
Passando ad altro…finalmente Draco si prende una piccola rivincita su quell’antipatico di Glasgow, anche se è talmente frustrante duellare con un incapace! A proposito, per gli incantesimi, oltre ai libri, ho usato Wikipedia.
 
Siccome molti di voi mi hanno detto che non riescono a vedere lo schema sulle coppie del capitolo 9, avevo pensato di scrivervelo qui di seguito, ma poi ho realizzato che dal prossimo capitolo non servirà più. Ora basta con gli spoiler!
 
 

Finleyna 4 Ever: Oh, cielo. Sono felicissima di averti fatto piacere delle coppie che generalmente non ti piacciono (discorso molto contorto XD), per me significa davvero tanto! Grazie mille dei complimenti! (Mi sono quasi soffocata a leggere tutte quelle A! XD)
 

fanny91: Sono felice che ti sia piaciuta l’idea del diario! Concordo con te, è più bello con più suspance, ma io sono una che prima scopre le cose e meglio è! Temo che anche nel prossimo ci si sbrighi in fretta, ma cercherò di fare qualcosa di più misterioso (anche perché mi stanno giusto venendo in mente un paio di ideuzze!) Ciao ciao!
 

Mertymini2: Spero di non avervi fatto aspettare troppo! Sono piuttosto lenta nel postare capitoli, lo faccio per lasciare il tempo di leggerla con calma, anche se in questo momento la mia vena creativa è in fase di inaridimento. Spero ti sia piaciuto anche questo! ^.^
 

Vale Lovegood: Se non avessi smorzato i toni mi sa proprio che sarebbe successo un macello! Con il temperamento della mia Ginny qualcuno sarebbe finito male! (Qualcuno a caso, eh? XD) Poi sinceramente ci tenevo a far ricomparire la mia nuova generazione! Mi ci sono affezionata! Ciao!
 

Deidara: Meno male che a te funziona! Molti altri (me stessa compresa) non riescono più a vederlo! Sono contenta di ti sia piaciuta la scenetta! Non è niente di particolare, ma ogni volta che la rileggo, mi viene da sorridere! Mi sembra di aver aggiornato più in fretta dell’altro, no? ^.^
 

_talia_: Le tue recensioni mi divertono sempre moltissimo! Anche se risponderti è davvero difficile, ci sono un sacco di cose da dire! Parto dall’inizio: chiedo davvero scusa per il ritardo! (Questa volta a quanto pare non è solo colpa mia! XD) Spero che il tempo che ci ho messo per pubblicare questo non sia troppo! In effetti sono successe un po’ di cose nello scorso capitolo: Hermione è la solita “risolviguai” (per fortuna del gruppo, altrimenti sarebbero stati ancora lì a disperarsi! XD), Sharon è stata davvero “gentile da decidere di farci innamorare tutti insieme appassionatamente, basta solo ammetterlo e possiamo allegramente tornare a farci i cavoli nostri” (questa definizione mi fa morire! XD). Ti anticipo solo che nel prossimo ci saranno delle belle sorprese! Ma non dico altro, perché ho già seminato un po’ di spoiler tra le mie chiacchiere! Sono contenta che il mio stile di scrittura ti piaccia, è davvero consolante sapere che non scrivo in modo confuso (quello lo lascio alle recensioni e alle divagazioni varie! XD) Ultima cosa: non preoccuparti per i nomi, dal prossimo avrai tutto ben chiaro nella mente! (O almeno spero!) P.S. Ho letto entrambe le tue storie e mi sono piaciute tutte e due (soprattutto per le  coppie), Genie in a bottle, poi, mi ha divertito tantissimo! Anche se mi è spiaciuto un po’ per Harry! XD Ciao!
 

Maecla: E’ per questo che vi lascio sulle spine! XD Spero che questo capitolo sia stato al livello delle tue aspettative. Per lo schema non preoccuparti, avrai tutto più chiaro nel prossimo capitolo! ^.^
 

SaCh_La PottermaniacaXD: Beh, all’inizio della storia vi avevo avvertito che oltre ad essere un AU era anche OOC e non mi riferivo solo alle coppie! Purtroppo non posso anticiparti niente, ma lo scoprirai! Ti dico solo che persino mentre scrivevo mi sembrava piuttosto strano! Sono contenta che ti sia piaciuta la storia di Emily, se devo essere sincera ha preso anche me!
 

_elanor_:
L’importante è che l’hai letto! La storia del diario è un po’ particolare, ma si adatta perfettamente alla loro disavventura! E ovviamente è stato trovato da Hermione, in biblioteca…chissà come ci è finito lì…^.^
 
 
 
Infine vorrei ringraziare chi l’ha aggiunta tra i preferiti e quelli che l’hanno solo letta!
Al prossimo capitolo! ^.^

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Capitolo 14
*** Anno 2017, Hogwarts ***


Un Salto Nel Futuro - Cap. 14

Lo so, sono in un ritardo mostruoso! Vi chiedo terribilmente scusa, io avrei voluto aggiornare prima, ma a causa di forze maggiori non ho potuto (leggi come: ero in punizione e non ho potuto usare il computer).
Per farmi perdonare ho postato un capitolo piuttosto lungo, forse il più lungo di tutti quelli che avete letto!
Solo una precisazione prima che cominciate a leggere: vi avevo preannunciato che i personaggi sarebbero stati in OOC (uno in particolare) e che dopo questo capitolo non vi sarebbero più serviti gli schemini (nel caso ne abbiate ancora bisogno ditemelo e vedo di farvene uno!)
Buona lettura!

 

Vorrei dedicare questo capitolo ad Alice,
visto che ha iniziato a leggere questa fan fiction.
Nella speranza che riesca a leggerlo presto.
E ti ringrazio per aver ascoltato le mie chiacchiere inutili
durante i cambi dell’ora.
Grazie!

 
 
Anno 2017, Hogwarts
 
 
Dicembre era arrivato e oltre ad un gelo sempre più pungente aveva portato con sé anche corridoi pieni di decorazioni, armature cantanti, vischio, un Poltergeist che lanciava palline decorate addosso a chi passava, abeti agghindati e un’atmosfera di aspettativa e mistero.
Nelle bacheche della scuola era comparso, infatti, un annuncio riguardante una strana festa natalizia a cui erano stati invitati, direttamente da Silente, anche gli stessi genitori. Per questo, probabilmente, nessuno studente aveva voglia di tornare a casa.
«Guarda, quella non è Karen?»
«Già!»
Luna e Ginny stavano girovagando senza meta quando, tra la folla che infestava i corridoi, avevano intravisto la mora Serpeverde.
Quando la chiamarono lei si voltò e, vedendole, sorrise.
«Ciao ragazze, come va?»
«Noi bene, tu piuttosto?» chiese Ginny, cordiale. Le era piaciuta subito Karen. Non era come tutti i Serpeverde, tutta altezzosa e antipatica, era gentile e aveva spesso un sorriso svagato sulle labbra.
«Sto bene, ma starei meglio se un certo Grifondoro con i capelli rossi mi chiedesse di uscire»
Un’altra cosa che le piaceva di lei era che diceva sempre quello che pensava.
«Steve?»
«Esatto. Lui mi piace, ma è da Halloween che fa finta di niente e mi ignora. Non che sia successo chissà cosa tra di noi, ma praticamente abbiamo ballato insieme tutta la sera» si imbronciò un attimo, per poi scuotere il capo e sciogliersi di nuovo in un sorriso «Invece voi? Come vanno le ricerche?»
«Abbastanza bene, grazie» rispose Luna con voce leggera «Hermione ha trovato un diario molto utile e abbiamo capito come fare per tornare a casa»
«Il problema però» si intromise Ginny, con un’idea perfida in mente «è che dobbiamo conoscere il nostro futuro…Non è che potreste darci una mano?»
Karen spalancò gli occhi azzurri «Oh, mi dispiace!» esclamò con aria affranta «Ma lo sapete bene che io e i ragazzi non possiamo dirvi niente!»
Ginny sospirò per il suo piano fallito prima ancora di iniziare «Se solo esistessero ancora gli annuari!»
«Sì, ma lo sai che sono stati eliminati nel 1987. Sarebbero stati i primi libri che avremmo cercato!» le ricordò Luna.
«Già»
«Gli annuari? Cercate gli annuari?» chiese Karen, grattandosi una guancia.
«Sì, sarebbero davvero utili, ma purtroppo non ci sono più» disse la rossa, depressa.
La Serpeverde ragionò un istante, fissando il soffitto, poi si riscosse e le salutò, dicendo che doveva proprio andare. Ma prima di sparire nella folla si voltò e con un ghignetto sulle labbra disse «Sapete che nel 2007 sono stati ripristinati gli annuari?» e le lasciò in mezzo al corridoio, con la bocca spalancata.
 
 
«E’ il momento della verità»
Dopo il breve colloquio con Karen erano corse in biblioteca e, dopo essere state guardate male dalla Pince, erano riuscite a prendere in prestito l’annuario del 2017, l’anno precedente. Poi erano saettate nella Sala Comune e, fortuna volle, i loro amici erano tutti lì. Ginny aveva iniziato a spiegare, ma l’agitazione non le aveva permesso di andare avanti, così era toccato a Luna caricarsi dell’ingrato compito di salvatrice. Gli altri quasi le avevano soffocate per riuscire a mettere le grinfie su quel libro in cui era scritto il loro futuro, ma Hermione, lucida e calma come sempre, era riuscita ad afferrarlo per prima e a tenerselo stretto, mentre gli animi si calmavano e si mettevano tutti a sedere. Così riuniti erano pronti a scoprire la verità.
«Bene» Hermione deglutì, sentendo tutti gli sguardi puntati addosso «Siete pronti?»
Annuirono tutti, maledicendola con lo sguardo per quell’attesa logorante. La ragazza si decise ad aprire quell’album marroncino, con lo stemma di Hogwarts stampato in copertina.
«Anno 2017, era l’anno scorso. Sono in ordine alfabetico»
Tutti si girarono verso Draco, che sbuffò «Ho capito, ho capito, sono il primo»
Hermione sfogliò le pagine fino ad arrivare alla lettera M «Ci siamo.
Malfoy, Jasper Daniel»
«Daniel? Che diavolo di nome è Daniel?!»
«Oh, ma sta’ zitto Draco! Siamo ad un punto cruciale delle nostre vite e tu interrompi la voce della verità?!» esclamò Pansy, con un tono di voce chiaramente più acuto del normale.
Blaise, seduto accanto a lei, le passò una mano sul braccio «Calma Pansy, non c’è motivo di essere isterica»
«Io non sono isterica!»
«Pansy calmati»
Con un po’ di fatica riuscirono a calmare la ragazza e Hermione poté andare avanti «Anno 5°, Casa Serpeverde, Cacciatore. Nato da Draco Lucius Malfoy e…Ginevra Molly Weasley»
Si voltarono verso i due, che erano rimasti pietrificati. Draco era più pallido del solito, Ginny aveva la bocca spalancata e…
«Cosa?!» Ron non se l’aspettava proprio. Gli altri si guardarono e dalle loro facce si capiva che «Voi lo sapevate?!» sibilò il rosso, con aria omicida.
«Ehm…sì» rispose Harry, con la faccia più innocente che potesse fare.
«Da quanto?» la voce di Ginny sembrava provenire direttamente da una tomba «Da quanto tempo lo sapevate?»
Fu Hermione a rispondere, guardando incerta Pansy «Io l’ho scoperto la prima giornata di lezioni che abbiamo fatto e l’ho detto a Pansy la sera stessa. Lei l’ha detto a Harry alla festa di Halloween» poi si voltò confusa verso Blaise e Luna.
La bionda cinguettò felice «Noi abbiamo sentito Karen che parlava a Samantha di Steve, definendolo suo cugino, quando è successo, Blaise?»
«Qualche settimana fa, credo» rispose il moro, con aria annoiata, come se non gliene importasse nulla.
«Perfetto» sibilò finalmente Draco «Gli unici a non saperlo eravamo noi, quindi» si alzò di scatto, per poi riaccasciarsi dopo qualche passo sul divano, coprendosi gli occhi con un braccio.
«Ad Halloween lo sapevate e non mi avete detto niente?!» scattò Ginny, con la faccia sconvolta «Anche dopo tutto quello che è successo?!»
«Senti, tesoro» si spazientì Pansy, ancora leggermente isterica «Eri già nervosa perché avevi sbaciucchiato per tutta la sera quell’idiota moribonda sul divano, dovevamo anche dirti che l’avresti sposato?!»
Hermione se avesse potuto si sarebbe sbattuta una mano sulla fronte e, quando si accorse della gaffe, Pansy si coprì la bocca con le mani, guardando la riccia come per scusarsi.
«Cosa?!» un sibilò proveniente da “quell’idiota moribonda sul divano” le agghiacciò «Pansy cosa accidenti vorresti dire?!»
Quella sorrise nervosa «Oh, ehm…quello che ho detto…»
«Cioè» scattò Ron, dopo aver finalmente capito «la fatina che è stata appiccicata a quel porco di Malfoy per tutta la serata era Ginny?! E voi lo sapevate?!
Harry!»
«Non rompere Ron!
Io me ne lavo le mani!» esclamò Harry già nervoso per conto suo, visto che il prossimo sarebbe stato lui. Draco, intanto, era tornato nella sua posizione con mille pensieri che gli vorticavano per la testa.
Era mai possibile che si sentisse felice? Felice di avere, nonostante tutto, ancora una possibilità?
«Ok, ora basta!» esclamò Hermione «Ora che il peggio è passato possiamo continuare» Ginny fece un verso di sconcerto in sottofondo «Allora c’è anche Malfoy, Samantha Jessica, anno 6°, Casa Serpeverde, Cercatrice. Nata da Draco Lucius Malfoy e Ginevra Molly Weasley»
«Abbiamo capito» sbottò poco gentilmente Draco.
«Potter, James Edward, anno 6°, Casa Grifondoro, Cercatore. Nato da Harry James Potter e» dopo aver letto il nome scoppiò in una risata, sotto gli occhi sbalorditi degli amici. Si riprese velocemente e, con ancora il sorriso sulle labbra, annunciò il nome tanto atteso, anche se dalle occhiate che Blaise lanciava alla mora seduta accanto a lui qualcuno aveva già capito «Pansy Altea Parkinson»
Il Serpeverde scoppiò a ridere seguito in un istante da Hermione e, dopo aver visto la faccia sconvolta dell’amico, da Ron. Luna ebbe il buonsenso di coprirsi la bocca con una mano, Ginny ridacchiò con la testa nascosta tra le braccia incrociate sul tavolo e Draco dal divano fece un verso simile ad una risata trattenuta. I due soggetti del putiferio si fissarono sconvolti, con le facce più pallide di quella di Malfoy.
Pansy si alzò in piedi di scatto, puntando un dito contro Harry, ed esclamò «Io dovrei sposarmi con quello?! State scherzando, vero?!»
Harry, ormai troppo provato, fece la sola cosa sensata: svenne.
Mentre quell’amico fedifrago che si ritrovava lo faceva stendere sul divano accanto al biondo, sempre ridacchiando, Hermione riprese l’annuario «Vediamo Potter, Lily Elizabeth, anno 5°, Casa Grifondoro.
Nata da Harry James Potter e Pansy Altea Parkinson. Se non ti basta c’è anche Potter, Sirius Lionel, anno 4°, Casa Grifondoro, Cacciatore. Nato da Harry James Potter e Pansy Altea Parkinson. Certo che vi siete dati alla pazza gioia voi due!» da lì si creò un altro coro di risate, Pansy arrossì furiosamente e urlò contro Harry per farlo rinvenire e darle una mano a zittire quegli imbecilli. Poi si mise a sbraitare contro “quello stupido quattrocchi che avrebbe dovuto sposare e con cui avrebbe dovuto avere ben tre marmocchi” e avrebbe stracciato l’annuario se Hermione non glielo avesse tolto di mano e avesse deciso di proseguire con la lettura.
«Allora, Weasley…trovato! Ma quanti ce ne sono?!»
«Vedi di leggere solo quelli di Ron, per favore, se no stiamo qui trent’anni» borbottò Ginny.
«Ecco: Weasley, Kimberly Jean, anno 4°, Casa Grifondoro. Nata da Ronald Bilius Weasley e» si azzittì, diventando più rossa di un peperone e boccheggiando. Pansy, esasperata al massimo, le fregò l’album e lesse al posto suo, con un ghigno che sapeva di vendetta disegnato sul volto «e Hermione Jean Granger. Brava Herm, anche tu ti sei data da fare, eh?!» Ron aveva assunto la stessa espressione della sua futura moglie, ma Pansy fece finta di non accorgersene e andò avanti «Weasley, Steve William, anno 6°, Casa Grifondoro, Portiere. Nato da Ronald Bilius Weasley e Hermione Jean Granger. Quanto mi sto divertendo!» si voltò verso Blaise e Luna «Immagino che il resto lo sappiate» andò velocemente alla Z «Zabini, Karen Laura, anno 6°, Casa Serpeverde. Nata da Blaise Leonard Zabini e Luna Calista Lovegood. Siamo messi bene»
Harry mugugnò dal divano, sconfortato. Draco, accanto a lui, scosse la testa «Sei messo male Potter, cosa cavolo ci trovi in quella pazza?»
«Per il momento niente, te lo posso assicurare. Evidentemente il mio doppio del futuro si è fumato qualcosa oltre al suo cervello. Dico, come si fa a sposare una così?»
«Guarda che ti ho sentito, Potter! Semmai sono io a dovermi lamentare! Dovrò passare tutta la mia vita accanto ad un paranoico come te!»
«E sfornarci anche tre marmocchi, uno dietro l’altro, per di più» le ricordò con un ghigno Ron.
«Taci Weasley! Almeno tu hai Hermione ed è da Halloween che state quasi insieme, Blaise e Luna ormai scompaiono addirittura per ore, Draco e Ginny si sono sbaciucchiati per una serata intera, ma io e Potter? Cosa cavolo c’entriamo?!»
«Sbaciucchiatevi anche voi» propose Draco, con lo stesso livello di interesse che avrebbe potuto dedicare ad un Vermicolo.
«Tappati la bocca furetto»
«Con piacere Sfregiato, Weasley» cinguettò rivolto verso Ginny, che lo guardò stranita «Il futuro maritino di Pansy mi ha detto di tapparmi la bocca, mi dai una mano tesoro?»
La ragazza diventò più rossa che mai «Tappati la bocca con qualcos’altro, brutto maniaco!»
«E dai, tanto l’abbiamo già fatto, no?»
«Ma scordatelo! Cosa hai bevuto, Malfoy?! Estratto di idiozia?!»
«Ti devo forse ricordare che tra qualche anno sforneremo un paio di pargoli?» ghignò, lasciando stupefatti tutti gli altri.

Era chiaro che l’aveva presa bene. E anche molto bene.
 
Ad averla presa male era qualcun altro.
«Io con Potter non ci voglio avere niente a che fare!»
«Tanto meno io con questa pazza!»
Seduti a coppie sui divani, con un impensabile Draco Malfoy che aveva dato il via alla missione “facciamo cadere ai nostri piedi la nostra futura moglie”, Blaise e Luna che leggevano lo stesso libro come tutte le sere, Hermione e Ron che si divertivano da morire a guardare Harry e Pansy e questi ultimi due che facevano finta che l’altro non esistesse.
L’atmosfera si ruppe quando si aprì il quadro e spuntarono due teste corvine, una bionda e una rossa.
«Ehilà gente! Che si dice di bello?» James entrò con un sorriso a trentadue denti, seguito da una Samantha che roteava gli occhi e Steve e Karen che ridacchiavano insieme.
«Si dice che abbiamo scoperto tutto» ghignò Ron, che accanto ad Hermione, si stava ancora spanciando dalle risate.
«Su cosa?» chiese James sedendosi vicino ad Harry, che lo fissò male.
«Sappiamo chi sono i vostri genitori»
«Te l’avevo detto di stare zitta, Karen!»
«Mi hanno solo chiesto degli annuari, Sam. Cosa ci sarà di male?!» cinguettò la mora, con un luccichio astuto negli occhi, poi si mise a sedere vicino ai suoi genitori, invitando gli amici ancora in piedi a fare lo stesso. Così Steve dovette sedersi accanto a Hermione, che lo guardò un po’ imbarazzata e Sam accanto a Ginny, che invece la studiò con attenzione.
«Davvero avete scoperto tutto? Non credevo ci avreste messo così poco! Uffa, adesso non c’è più gusto!» si lamentò James, incurante delle occhiatacce che gli lanciavano i suoi futuri genitori.
«Come farete a tornare a casa?» chiese invece Steve.
Harry, Pansy e Ginny, al solo ricordo dell’unico modo per tornare nel loro tempo, fecero una smorfia disgustata, mentre Hermione si affrettò a spiegare, con un sorriso divertito «Dobbiamo accettare quello che il Destino ci ha riservato»
«Sembra una cosa molto filosofica»
«Sarà difficile» tutti si voltarono verso Karen «Come potete accettare qualcosa che non vi piace? Dovrete esserne davvero convinti, perché una menzogna non potrebbe mai farvi tornare indietro. E’ come innamorarsi a comando. E, una volta che ci sarete riusciti, non saprete mai se vi amate per davvero o solo perché siete stati obbligati» calò il silenzio, rotto solo dalla voce di Samantha.
«Non è questione di essere obbligati o meno, Karen. Loro sono destinati. E’ diverso. Se vi è stata data questa opportunità, non è stato per caso. Voi siete destinati a stare insieme e lo stesso Destino aveva bisogno di una mano. Io la vedo così»
Dopo qualche minuto di meditazione, James ghignò «Non pensavo credessi alle anime gemelle, Sam»
Lei lo fissò irritata «Non c’entrano niente le anime gemelle con questa discussione!»
Ma il ragazzo la ignorò e continuò beato «Se credi a queste cose perché non vuoi ammettere che anche noi siamo destinati? Non vedi che siamo fatti l’uno per l’altra?» esclamò con espressione da cucciolo, facendole roteare gli occhi.
«Non iniziare James!» lo avvertì minacciosa «Se continui giuro che non ti parlo più!»
Lui ghignò «Vieni al ballo di Natale con me?»
Samantha si alzò stizzita e, senza rispondere, si avviò verso l’entrata della Sala. Poco prima di uscire si voltò verso il moro e, facendo schioccare la lingua, rispose «Solo se ti vesti di nero» e se ne andò.
«E’ pazza di me» sospirò James, passandosi una mano tra i capelli, per poi seguirla fuori dal ritratto.
Era incredibile come riuscissero a smorzare la tensione. Un attimo prima erano tutti intenti in ragionamenti filosofici, l’attimo dopo si chiedevano invece che cavolo di relazione ci fosse tra quei due, come delle vecchie comari pettegole.
«Non fateci caso» si scusò Steve «Fanno sempre così»
«Ma stanno insieme per caso?» chiese Ginny involontariamente.
«Mia figlia non starà mai insieme ad un Potter» le rispose un sibilo al suo fianco. Per quanto non volesse ammetterlo, era incredibilmente geloso. Con tutti i ragazzi che c’erano perché proprio con il figlio di Potter?
«Semmai è mio figlio che non starà mai insieme ad una Malfoy!» rimbrottò Harry.
«Non iniziate a litigare!» li ammonì Hermione.
«Io non ci vedo niente di male» ghignò Blaise «Tu alla fine sposerai una Weasley, perché tua figlia non potrebbe stare con un Potter?»
Prima che Draco potesse rispondere in modo poco gentile, Ginny gli tirò una gomitata «Perché non stai un po’ zitto, Malfoy? Si può sapere cosa te ne importa?»
«Me ne importa perché è mia figlia!»
«Futura figlia!»
«E’ uguale!»
«No che non lo è! Lei è figlia del Draco Malfoy di quest’epoca. Non tua!»
«Sono sempre io alla fine!»
Prima che potessero iniziare a litigare, Karen esclamò «Spero che per Natale sarete ancora qui, così potrete partecipare alla festa! Molto probabilmente ci saranno anche i voi stessi del futuro. Sarà divertente!»
Si bloccarono tutti, con il panico dipinto in volto. Steve deglutì e afferrò la ragazza per un braccio «E’ meglio se andiamo! Non vorremmo fare tardi per la cena! Ci vediamo!» e scappò fuori, trascinandosi dietro Karen, prima che scoppiasse il finimondo.
«Non possiamo farci vedere!»
«Silente è pazzo!»
«E se dovessero scoprirci?!»
«Sarà divertente!»
Tranne Luna, la pensavano tutti allo stesso modo. E, nonostante la loro incredibile curiosità, la cosa più importante era non farsi assolutamente scoprire.
 


 
 
 
 
Allora? Cosa ne pensate? Forse sono stata troppo precipitosa a far scoprire tutto quanto, ma questa scena ci tenevo ad inserirla! Comunque di certo non è finita qui! Ora arriva la parte più difficile, ovvero accettare tutto quanto!
Partendo con ordine: questa volta è Karen a diventare il grande aiuto, senza di lei sarebbero rimasti a girovagare senza meta, in cerca di qualche indizio (o avrebbero catturato qualcuno, torturandolo fino a scoprire la verità XD).
Ammetto di aver reso Draco molto OOC, ma mi è venuto così! E’ come se si fosse creato da solo mentre scrivevo. Sono ben consapevole di non aver approfondito sui pensieri dei vari personaggi al momento della grande scoperta, ma per quello c’è il prossimo capitolo, interamente dedicato a questo (una sorta di pausa dalla storia effettiva!).
 
Passo direttamente ai ringraziamenti:
 
Deidara: Beh, penso che in questo capitolo almeno uno si sia reso conto di qualcosa. Comunque ti consiglio di aspettare il prossimo, perché non è tutto oro ciò che luccica (non c’entra niente, era solo per farti diffidare dalle apparenze…tutto sarà svelato nel prossimo capitolo!) Continua a seguire questa ff! Ciao! ^.^
 

_talia_: Spero non mi ucciderai dopo questo IMMANE ritardo! Chiedo venia! Pensa che se lo facessi non potresti più leggere il seguito! Adesso mi risparmi, vero? T^T Poi ti ho anche “alleggerito la giornata” (speriamo che sia così anche per questo capitolo!)
A Draco ci ha pensato qualcun altro, ma fai conto di essere stata tu! A pensarci bene non ci voleva poi molto a scoprire chi si sarebbe sposato con chi, ma probabilmente il fuso orario temporale gli aveva spaesati un pochino! Ma non dipingiamoli troppo stupidi, perché si scoprirà che, in fondo in fondo, non lo sono così tanto! Ti ringrazio per i complimenti, sono davvero strafelice che ti piaccia il mio modo di scrivere e anche i personaggi che ho creato io! Grazie mille! Baci! ^.^
 

Finleyna 4 Ever: Per Harry e Pansy insieme non so proprio quanto dovrai aspettare, anche perché mi diverto a farli bisticciare! Ma sta’ sicura che tanto prima o poi succederà, visto che sono anche destinati!
 

DRACHINA: Non ho aggiornato molto in fretta, mi dispiace tantissimo! Però per farmi ricompensare ho postato un capitolo più lungo dei precedenti! Che te ne pare? Ti è piaciuto?
 

fanny91: Stai cominciando ad adorare la coppia Harry/Pansy?! Fantastico!!! E’ una delle mie preferite! In effetti, sotto un certo punto di vista, non manca poi molto, ma per ammetterlo forse ci vorrà del tempo in più! Non ti rimane che continuare a leggere! XD
 

Trugirl: Wow! Una nuova fan della storia! Ti ringrazio per averla messa nei preferiti! Hermione e Ron sono adorabili insieme, la loro è una di quelle coppie che da sicurezza (tra l’altro è l’unica Canon della mia storia…almeno un c’è, però!) Harry e Pansy…sono semplicemente fantastici insieme! A presto!
 

Vale Lovegood: La parte finale è una piccola parentesi tra di loro, perché, come hai potuto notare in questo capitolo, la situazione non è cambiata poi molto…all’esterno…(piccolo spoiler!) ^.^
 
 
Vorrei ringraziare quelli che l’hanno aggiunta nei preferiti e coloro che l’hanno letta soltanto!
 
 
Inoltre aggiungo altri ringraziamenti, ora che mi è possibile:
 
ROUTINE:
Vorrei ringraziare
Alyenda per aver letto e commentato. Volevo soltanto dirti che quella è stata la prima in assoluto che abbia mai scritto con la mia nuova generazione ed sia i personaggi che la pseudo trama che mi aveva ispirata erano totalmente diverse da quella che poi è diventata. Comunque sono felice che ti siano piaciute sia questa che MISTLETOE! Volevo ringraziare anche _ale23_ per averle messe tra i preferiti! Grazie mille a tutte e due!
 
DO YOU KNOW IT’S LOVE?:
Grazie a
debbytora per averla letta, commentata e aggiunta ai preferiti. In realtà l’ho scritta pensando non ai personaggi della Rowling, ma a Sirius e Kimberly della mia nuova generazione, comparsi nel capitolo 5 di questa fan fiction.
 
HALLOWEEN’S NIGHT:
Grazie a
_talia_ per aver commentato. In Un Salto nel Futuro avevamo già passato Halloween e avevo proprio voglia di pubblicare una storia su Halloween! Come già detto abbiamo già superato Halloween in USNF (XD), ma Sam e James…ti basti pensare che la storia della mia nuova generazione l’ho creata apposta per loro! E’ la mia coppia base, quella di cui riesco a scrivere di più (infatti ho un sacco di one-shot su di loro!), li trovo perfetti insieme, sono diventati i miei preferiti! Grazie ancora per i complimenti e le tue megarecensioni che mi piacciono un sacco! P.S. In effetti ce l’ho msn e sarei molto felice di darti il mio contatto (quindi te lo do!), ma per il momento non mi funziona messenger, farò di tutto per sistemare il problema, perché ci tengo tantissimo a conoscerti! Ecco qui: marzy-chan@hotmail.it. Ci sentiamo! Baci! ^.^
Grazie anche a
_ale23_ per averla messa tra i preferiti!
 
 
Al prossimo aggiornamento! (Spero sia più veloce di questo!)

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Capitolo 15
*** Pensieri nell'aria ***


Un Salto Nel Futuro - Cap. 15

Ciao! Siete autorizzati a maledirmi quanto volete, visto che è da un bel pezzo che non aggiorno! I motivi sono sempre gli stessi per chiunque sia un po’ impegnato, senza contare che proprio quest’anno ho deciso di fare un sacco di concorsi e robe varie, (certificazione di inglese, concorso di latino, studiare per le verifiche e interrogazioni, dare ripetizioni) mi sembra di non avere più un minuto libero, se a questo aggiungete un bel blocco dello scrittore per quanto riguarda le long fic, allora siamo messi mooolto bene! (Si nota il tono ironico? XD)
Comunque passiamo al capitolo, completamente diverso dai soliti. Può essere considerato un flusso di coscienza dei protagonisti. E’ diviso in otto parti, scritte con caratteri diversi.
Vi lascio alla lettura!

 
 

 
 
Pensieri nell’aria
 

 

Mi era capitato spesso di pensare alla vita che avrei vissuto una volta sconfitto Voldemort. Se ci fossi riuscito. Non ero convito di potercela fare, ero solo un ragazzo. Ma posso ritenermi fortunato di essere riuscito a sopravvivere.
Sono arrivato al settimo anno, a pochi passi dal diploma, pronto per realizzare finalmente il mio sogno da persona normale.
Ma poi sono stato spedito qui, in un’epoca di pace impensabile. Sembra quasi di essere in paradiso. Senza problemi, senza guerre, senza battaglie. Solo tranquillità. Se potessi starei qui per sempre. Ma poi penso “Ehi, questo è il futuro! Io posso vivere qui!” L’unico problema è lei. Per tornare indietro e vivere tutto questo devo accettare di innamorarmi di Pansy Parkinson.
Non capisco. Perché, tra tutte, proprio lei?
Non abbiamo niente in comune, come potremmo mai innamorarci?
E’ una cosa che non sopporto. Non mi importa se la sua infanzia è stata simile alla mia. Non mi importa se quella che ho sempre visto non era veramente lei. Non mi importa se abbiamo ballato insieme ad Halloween, né se ci siamo comportati civilmente. Non mi importa se l’ho abbracciata, quel giorno sul divano, e ho desiderato di poterla far sorridere per sempre.
Non mi importa se, vicino a lei, mi sento bene.

 
 
 
 

Si può dire che in realtà ci ho sempre pensato. Si può benissimo dire. Ormai l’avevano capito anche i muri che mi ero innamorato di Hermione Granger. Solo io e lei non ce ne eravamo resi conto. O forse solo io. Ha il potere di farmi sentire sempre un idiota. Non so come faccia. Sarà la sua incredibile intelligenza, la sua aria sicura.
Non lo so.
So solo che in qualunque modo mi guardi a me piacerà sempre.
Mi piace quando mi guarda esasperata, pronta a ripetermi per la settima volta la stessa cosa, che io ho capito cinque spiegazioni prima, ma che mi faccio ripetere solo per ascoltare di nuovo la sua voce. Ovviamente lei non lo saprà mai, è un mio piccolo segreto.
Mi imbarazza starle accanto, perché io lo sapevo anche da prima di questo viaggio nel futuro…che lei è quella giusta per me.
 
 
 
 

Ho sempre pensato che a tutto esistesse una spiegazione. E, quando possibile, l’ho sempre trovata. Mi piace avere le idee chiare, essere sicura di quello che accade attorno a me. Mi reputo una persona razionale, che cerca di fare del suo meglio e di ottenere i risultati migliori. Eppure mi sono innamorata di uno dei miei migliori amici. Ron.
Questo non è affatto razionale. Avrei potuto distruggere sette anni di amicizia…se solo lui non fosse stato innamorato di me.
Io l’avevo capito, fin dal Ballo del Ceppo, che gli piacevo, almeno un po’. Che ci teneva a me, ma lui no. Allora mi era sembrato inutile tentare di farglielo capire, quando sarebbe stato il momento l’avrebbe fatto da solo e se ci avesse messo troppo, beh…non l’avrei ignorato per tutta la vita, proprio no. Gliel’avrei fatto capire io, in un modo o nell’altro.
Ma adesso sono felice. Tantissimo. Perché ha capito che mi ama e perché io lo amo da impazzire. Perché saremo una famiglia. Noi due insieme.
 
 
 
 
 

Devo ammettere che non è affatto come me lo aspettavo. Proprio no. Ho sempre creduto che fosse la prima cotta quella importante. Il primo che mi è mai piaciuto è stato, senza dubbio, Harry. Ero arrivata addirittura a credere che sarebbe stato lui la mia anima gemella, l’uomo che avrei sposato. Poi mi è passata.
Penso di aver confuso il sentimento fraterno che provavo per lui con l’amore.
Sono sicura di non averlo ancora provato. Non completamente. Per quanto odi ammetterlo, in un’unica occasione penso di aver raggiunto un briciolo di quel sentimento. Ad un ballo in maschera, la notte di Halloween.
Se potessi cancellerei queste righe e quella sera dal mio cuore. Perché non capisco come possa esserci entrata e aver scavato così in profondità tanto che il solo pensiero di strapparla via mi fa star male. Non capisco perché mi devo preoccupare di quello che lui potrebbe pensare di me.
Essermi incantata di fronte ai suoi occhi grigi, non mi rende innamorata. Aver desiderato che quell’incanto non finisse mai non mi può rendere felice. E, quel che è peggio, è aver scoperto che le mie scelte non valgono niente di fronte all’inesorabile avanzare del destino. Scoprire che esisterà una ragazza così simile, ma, allo stesso tempo, così diversa da me non mi fa impazzire di gioia, non mi rende orgogliosa. E’ come ammettere qualcosa che non provo. Perché lei è il frutto di un amore impossibile. E se da un lato vorrei solo che sparisse, per evitare di incorrere in questo futuro, dall’altro so che mi sentirei incompleta, come se avessi perso una parte di me stessa. Forse la parte che sa cos’è il vero amore.
 

 

 
 

Tutti pensano che io sia pazza. Una ragazza stramba che va in giro con tappi di Burrobirra appesi al collo. Pochi hanno capito che c’è qualcos’altro oltre l’apparenza. Ma a me non importa, perché sono proprio questi pochi ad essermi così importanti.
Ho sempre desiderato essere come tutti e alla fine sono contenta di esserci riuscita. Ho una famiglia. Un marito e una figlia fantastici. Avrò accanto i miei amici. Cosa mi importa se il resto del mondo non mi vuole? A me va bene così.
Non ero mai stata innamorata, non sapevo cosa volesse dire amare qualcuno. Forse non lo saprei definire neanche adesso, ma saprei descrivere perfettamente come mi sento accanto a Blaise. Potrei descrivere perfettamente la mia felicità. Non ci sarebbe niente di più facile.
Io piaccio così come sono, piaccio per la mia stranezza e per altri motivi che solo chi ti ama può trovare. E lui ne trova sempre tanti. Non so come faccia, ma ha sempre qualcosa di carino da dirmi.
Se quello che so sull’amore
è amore, allora sono sicura di amarlo.
 
 

 
 

Non mi piace. Non mi piace per niente questa stupida storia. E’ vero che ho sempre desiderato avere dei figli, ma questo non significa che li volessi con Potter. Anzi, io e Potter dobbiamo stare il più lontano possibile, così non rischierei di compromettermi saltandogli addosso.
Non sono ipocrita, né una di quelle stupide Grifondoro che purtroppo ho iniziato a considerare le mie migliori amiche. Io lo ammetto se un ragazzo mi piace e Potter non mi piace. Affatto. Ammetto che ci sia qualcosa in lui che mi attrae, qualcosa che mi piace, a partire da quei bellissimi occhi smeraldo. Mi piacciono anche i suoi capelli, sempre spettinati eppure così incredibilmente invitanti, mi piacerebbe poterli toccare per sentire se sono morbidi come sembrano.
Ma questo non vuol dire che Potter mi piaccia. Dico solo che è carino. Ma insopportabile. Sarà l’aver vissuto per tutti questi anni con il fiato di un pazzo omicida sul collo, sarà che si sente sempre attaccato o pedinato, ma mi sembra che sia diventato un po’ paranoico.
E’ un insopportabile cavaliere dall’armatura scintillante, sempre pronto a fare l’eroe anche quando non ce n’è bisogno, sempre pronto a rischiare la pelle. E’ questo che non sopporto di lui. Come fa a cacciarsi nei guai senza pensare alle persone che tengono a lui?
Non mi voglio legare ad una persona così. Rischierei di soffrire più del sopportabile. Io non sono una Grifondoro, non sono impavida e coraggiosa, io sono vile e cerco di proteggere le cose a cui tengo. Sono una Serpeverde. Non potrei mai essere felice con uno come lui. E non ha importanza se mi ha consolato, se è l’unica persona che possa comprendermi fino in fondo.
La mia vita, in questo futuro, sembra felice, ma io ho paura.
Ho paura che, se dovessi innamorarmi di lui, non riuscirei più a lasciarlo andare.
 
 
 
 

All’inizio pensavo fosse divertente. Eravamo stati appena spediti in un’altra epoca, senza sapere niente, con dei compagni totalmente diversi da noi. Poi, quando abbiamo capito di essere nel nostro futuro, ho iniziato a sentirmi strano. Volevo tornare a casa, non mi interessava più niente. Era strano pensare di avere davanti mia figlia. Una persona nata grazie a me. Mi turbava.
Poi, senza accorgermene, mi sono innamorato di Luna. Non so come sia successo, forse il mio inconscio già lo sapeva, sta di fatto che è successo. E non me ne pento per niente. Chi può avere la mia stessa fortuna?
Non pensavo che lei fosse davvero pazza, come dicono tutti a scuola. Credevo fosse solamente un po’ strana, eccentrica. Devo ammettere di non averle mai prestato troppa attenzione. Invece qui ho scoperto la verità. Perché lei non è strana, né pazza, lei è oltre. E’ oltre tutti noi, è più in alto di tutti noi. E’ come se sapesse più di quello che sappiamo. E noi pensiamo che sia pazzia. Invece la sua è saggezza. Lei è davvero una Corvonero. E se gli altri non hanno capito la sua bellezza, non mi interessa.
Basto io per lei.

 
 
 
 

Odiavo questo posto. Lo odiavo davvero. Mi interessa relativamente scoprire il mio futuro. Preferisco vivere qualcosa di cui sono certo, e questo non lo è. Per quanto mi riguarda potrebbe essere benissimo un sogno. Per questo avevo deciso di vivere quest’avventura così come capitava. Senza preoccupazioni, se non quella di come fare per tornare a casa.
E’ per questo che la sera di Halloween ho ballato con una ragazzina, senza sapere assolutamente chi fosse. Sapevo solo che aveva degli odiosi capelli rossi, troppo simili a quelli dei Weasley, due occhi azzurri e un sorriso da favola. Nonostante tutto mi piaceva. Così l’ho baciata. Senza pensare alle conseguenze, senza pensare che lei apparteneva ad un’altra epoca. Ero rassegnato ad una storia da una sera e via, letteralmente.
Ma ovunque mi girassi, la vedevo. Era sempre nei miei pensieri.
Poi ho visto i suoi occhi e il suo sorriso, ma non i suoi capelli color del fuoco. Al loro posto ho visto dei capelli più biondi dell’oro puro e un volto da bambola e da Serpe allo stesso tempo. Ho visto una ragazza che, in fondo, è più simile a me di quanto pensassi. Ho visto mia figlia.
E ho scoperto che la fata dai capelli rossi poteva ancora essere mia.
Sembrerà ipocrita detto da me, ma non mi interessa se dovrò sposare una filobabbana o una Grifondoro. Mi basta avere una chioma rubino da accarezzare, due occhi celesti in cui sprofondare e un sorriso bellissimo da amare.
 
 
 
 

Come avete letto ogni personaggio qui parla di quello che prova (spero di essere riuscita a esprimere i loro pensieri) Ribadisco che è tutto molto OOC.
Non ho molto da dire quindi passo direttamente alle recensioni:

Finleyna 4 Ever: Ah! Sono contenta che ti abbia divertito il capitolo! In effetti Karen è stata mitica, è un personaggio piuttosto particolare! Per quanto riguarda il Natale…si vedrà! Chi può sapere cosa potrebbe succedere…
 

NemoTheNameless: A quanto pare siete tutti curiosi di vedere cosa succederà a Natale, se dovessero rimanere lì ancora per un paio di settimane, ti dico solo che mancano pochi giorni alla fatidica festa…chi lo sa!
 

_talia_ : Che ne dici di soprassedere anche a quest’altro scandalosissimo ritardo? Ormai sto facendo un abbonamento, tra poco mi daranno la tessera del club ritardatari! Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per tutti i complimenti che mi hai fatto. Sono davvero felice che ti piaccia il mio modo di scrivere. Sto preparando una storia che si intitola “L’inimmaginabile vita di un brufolo di superficie e della sua famiglia”, la vuoi leggere? XD Scherzi a parte sono davvero lusingata da tutti i tuoi complimenti e davvero felice di essere riuscita a rendere tutto quello che mi compariva nella mente, mentre scrivevo. Hermione per una volta ha deciso di divertirsi a spese degli altri, anche perché la situazione era piuttosto divertente! Draco è felice di poter continuare la storia di Halloween, che in fondo gli è piaciuta parecchio. Ginny…spero che si sia capito nella sua parte che è combattuta. Sa di essersi trovata bene ad Halloween, ma allo stesso tempo non vuole accettarlo, quindi decide di far finta di niente, cerca di proteggersi…vediamo se cambierà idea! Pansy è Pansy, quella che immagino io è un po’ così, scorbutica, che cerca di nascondere i suoi veri pensieri, dall’infanzia infelice, desiderosa di affetto. La nuova generazione è fonte di continui dubbi e casini. E non sempre mostra quello che pensa in realtà…lo si vedrà meglio nel prossimo capitolo! Inoltre vorrei rassicurarti sul fatto che non mi sono dimenticata di avvisarti quando vado su msn, se non ci siamo più sentite è perché non ci sono più andata! Ho sempre il solito problema. Appena lo faccio ti avviso! Mi spiace per il tuo 5+! Spero vada meglio! Sai che mi stai contagiando? Guarda che razza di risposta ho scritto! Baci! ^.^
 

clod88: L’importante è che tu continui a leggerla! Tutti impazienti della festa di Natale! Passato contro futuro! Riusciranno a non farsi scoprire? E riusciranno a restare fino al giorno prestabilito o se ne andranno prima? I misteri della vita!
 

Lady85: Ciao! Sono felice che ti piaccia la mia storia! Le coppie sono di per sé abbastanza semplici, ma ci sono i figli a rendere difficile la situazione. Comunque ti spiego subito! Allora…James, il primo figlio di Harry e Pansy, diciamo che ha una tresca con Samantha, figlia di Draco e Ginny. Anche Steve, figlio di Ron e Hermione, e Karen, figlia di Blaise e Luna, hanno qualcosa in ballo. Per gli altri si vedrà, non so se si parlerà di loro in questa storia, nel caso ti spiegherò più avanti! ^.^
 

fanny91: E’ stato un po’ tutta una sorpresa! Le spiegazioni dei loro comportamenti sono tutte in questo capitolo, spero siano state esaurienti! Alla prossima!
 
 
Ringrazio tutti coloro che l’hanno messa tra i preferiti e tutti quelli che l’hanno letta!
 
 
Ringrazio
fanny91
per aver letto anche le altre one-shot e averle commentate!
 
 
Per il prossimo aggiornamento non so quanto dovrete aspettare. Mi piacerebbe postarlo prima di Natale, vedremo quello che riesco a fare!
 
 

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Capitolo 16
*** Immagini di vita ***


Ok. Non ci sono scuse che tengano. Sono in ritardo. Un mostruoso ed incredibile ritardo. Ma dopo una quindicina di capitoli dovreste averlo capito anche voi: io sono SEMPRE in ritardo! Scherzi a parte, mi scuso davvero, per farmi perdonare vi lascio un capitolo bello lungo!

 
 

 

Dedicato a tutti quelli che recensiscono.
Perché è soprattutto grazie a voi e ai vostri commenti
che ritrovo l’ispirazione e la voglia di scrivere.
Grazie mille.

 

 
 

Immagini di vita
 
 
 
 

«Ho detto che non ci voglio venire! Non potete obbligarmi!»
«Dai Ginny, non fare la guastafeste!»
«Ho detto di no!»
«Lasciala stare, Herm. Se non vuole, non vuole!»
«Voi due siete impazzite! Non potete rimanere chiuse in questa stanza per sempre solo perché non volete vedere la vostra futura famiglia!» Hermione stava iniziando ad irritarsi.
Tra poco meno di mezz’ora sarebbe iniziata la festa di Natale organizzata da Silente. Lei e Luna, che in quel momento fissava soprappensiero fuori dalla finestra, erano quasi pronte, a differenza di Ginny e Pansy che sembrava avessero messo radici sul letto. Non avevano la benché minima idea di presentarsi in Sala Grande, vestite e pettinate, facendo finta che andasse tutto bene, sorridendo e ballando, mentre cercavano le loro stesse del futuro tra la marea di gente che avrebbe affollato, di lì a poco, il castello.
Ci sarebbe voluto un intervento divino per farle alzare da quel letto e prepararsi ed Hermione, sinceramente, era stufa di pensare alle loro paturnie.
«Fate come volete! Vieni Luna, finiamo di prepararci…almeno noi che abbiamo del buonsenso» si avviò con la bionda verso la porta, ma prima di uscire si voltò di nuovo e disse «State sprecando l’unica occasione che avete per sapere se sarete mai felici. Spero ve ne rendiate conto» la porta si chiuse alle sue spalle.

Forse aveva ragione…
 
 
 

«Quindi non sono volute venire»
«No, ma spero che cambino idea»
Ron ed Hermione erano già scesi in Sala, con i loro vestiti eleganti e le guance rosse di imbarazzo. Sembrava che la stanza fosse stata ingrandita per poter contenere tutta quella gente.
Era iniziata da poco la festa, ma sembrava che tutta la comunità magica fosse entrata nel castello, e forse era davvero così. Tra maghi nostalgici e babbani stupiti, al braccio della loro dolce e magica metà, ogni tanto sbucavano studenti e professori.
Non sapevano dove fossero finiti gli amici. Avevano deciso che si sarebbero divisi per poter girovagare meglio e trovare più facilmente i loro stessi del futuro, senza che questi li notassero.
«Hermione, guarda là!» Ron la strattonò improvvisamente per un braccio, agitato e le indicò qualcuno tra la folla.
Il cuore le iniziò a battere forte nel petto, prima ancora di vedere oltre la marea di teste. Sapeva benissimo cosa, o meglio chi, aveva trovato Ron.
Si avvicinarono cauti, quel che bastava per sentire Kimberly che parlava.
«-e non pensavo sareste venuti davvero!»
«Ma tuo fratello lo sapeva, non te l’ha detto?»
«No! Oh, ma appena lo becco mi sente!»
Una donna con ricci capelli castani rise divertita, portando una mano guantata alla bocca.
Hermione Granger, a pochi metri di distanza, fece lo stesso gesto, con un’espressione totalmente diversa da quella dell’altra. Incredibile.
«Sei tu!» esclamò Ron al suo fianco, con gli occhi spalancati dallo stupore. Ma quello fu niente in confronto a quando arrivò lui.
L’uomo alto dai capelli rossi si avvicinò alle due con un sorriso.
«Papà!» Kimberly lo raggiunse contenta, abbracciandolo forte «Mi sei mancato! Come sono contenta di vedervi qui!» il suo viso era una maschera di felicità, che niente avrebbe potuto sfaldare per l’intera serata.
«Non potevamo di certo mancare! Era da un sacco di tempo che non mettevamo piede ad Hogwarts!»
«Ma non è cambiata molto» sorrise Hermione.
«Già, nell’ingresso ho incontrato Nick, sembrava contento di rivedere tutti gli ex studenti, ha detto di aver addirittura messo una gorgiera nuova…anche se mi domando come abbia fatto…»
«Non pensarci troppo e fai qualcosa di costruttivo» gli consigliò Hermione, posandogli una mano sul braccio.
L’uomo alzò un sopracciglio, confuso «Tipo?»
«Invita tua moglie a ballare!» con un sorriso lo trascinò verso la pista, facendo un occhiolino alla figlia.
«Non posso crederci! Allora è tutto vero!» sussurrò Ron. Certo era il suo sogno di sempre, stare con Hermione, ma vederlo lì, realizzato davanti ai suoi occhi increduli, era…incredibile…
«Andiamo a ballare anche noi?» gli chiese Hermione sorridendo, con le guance rosse. Se quello era il futuro…chi era lei per contrastarlo?
 
 
 

«E’ incredibile, vero?»
«E’ strano»
«E’ fantastico!»
Blaise sorrise, facendo fare una giravolta a Luna. Era da diverso tempo che ballavano, in mezzo alle coppie che affollavano la pista.
Avevano già visto i loro stessi del futuro. Come non riconoscerli? Non erano cambiati  molto, quasi per niente. Blaise aveva sentito un tonfo nel petto, guardando l’uomo che sarebbe diventato e la donna che avrebbe sposato.

Non si era accorto che era il suo cuore a battere come un tamburo.
La cosa di cui era stato più felice era sapere che niente sarebbe cambiato. Sapere che lui l’avrebbe amata come la amava in quel momento, anzi, di più. Vedere che erano ancora felici insieme, che si sorridevano ancora. Vedere che in ogni più piccolo gesto traspariva tutto il suo immenso amore. Il suo amore per Luna, quell’impalpabile angelo biondo che ballava tra le sue braccia, canticchiando, senza altro pensiero che non fosse la musica che si propagava per la Sala.
A lei non importava. Non le interessava sapere se nel futuro sarebbe stata felice.

Lei lo era già.
 
 
 

Harry crollò su una sedia vicino alla pista. Chissà come, ad ogni festa si trovava sempre lì. Aveva cercato, controvoglia, l’Harry Potter del futuro, inutilmente. Non era da nessuna parte. Proprio mentre stava pensando se fosse il caso di iniziare ad affogare le sue pene nell’alcool, qualcuno si sedette accanto a lui, distraendolo.
Si voltò, incontrando un paio di occhi blu zaffiro «Ciao!»
Harry deglutì, riconoscendo il volto di sua figlia. Futura figlia. «Ciao»
Lei lo trapassò con uno sguardo penetrante, che assomigliava incredibilmente a quello di sua madre «Sai che sarei dovuta andare a Corvonero? Il Cappello Parlante era indeciso»
Il moro alzò un sopracciglio, confuso. Perché glielo stava dicendo?
«Saprai, ovviamente, che Corvonero è la Casa dei pronti di mente e dei saggi, mentre Grifondoro è quella dei coraggiosi e degli audaci. Alla fine sono finita a Grifondoro, ma non per questo non sono intelligente come i Corvonero»
«Ah sì?» Harry iniziò a sudare freddo. Si sentiva a disagio a stare così vicino a quella ragazza. Era vagamente inquietante. Assomigliava troppo a Pansy.
«Quindi» continuò Lily, con un ghigno che si faceva dolcemente largo sul suo volto candido «Non dovreste sottovalutare noi Grifondoro» si alzò fluida e gli sorrise «Noi abbiamo capito…papà…» se ne andò così come era arrivata, lasciando Harry paralizzato sulla sedia.

Lo sapevano…chi di loro? Tutti? O solo lei?
Si alzò di scatto e la inseguì tra la folla, ben deciso a scoprire qualcosa in più.
Finalmente intravide la sua chioma corvina, circondata da altre dello stesso colore.

L’aveva trovato.
«Mi sei mancato, papà»
«Anche tu, Lily» un uomo alto, con gli occhiali e una cicatrice a forma di saetta sulla fronte abbracciò teneramente la ragazza. La sua bambina.
«Lily, tesoro!» una donna strappò la figlia dalle braccia del padre, per stringerla in un abbraccio materno.
«Mamma!»
«Oh, tesoro! Sono così felice di vederti! A casa è così triste senza di voi!»
«Ehi, c’ero prima io, Pansy! Aspetta il tuo turno!»
«Sì, certo caro!» fece un gesto svogliato della mano e sorrise al marito, che fece una smorfia divertita.

Pansy.
Quindi era tutto vero.
Harry la osservò in silenzio, nascosto alla loro vista.
Erano passati più di vent’anni eppure lei non era cambiata molto. Il suo viso si era fatto più maturo, le forme più morbide. Era più donna che ragazza. Ma era bella. Ancora tantissimo.
Sorrise, inconsapevole. Era scocciato, certo, eppure…
«Non è così male»
Si voltò al suono della sua voce. Ormai l’avrebbe potuta riconoscere anche tra mille altre. Fu un tuffo nel passato e davanti a lui c’era di nuovo una Pansy giovane e bellissima con le guance stranamente rosse.
«Pensavo non venissi»
«L’intenzione era quella» rispose scontrosa.
Rise divertito, procurandosi un’occhiataccia. Ignorandola, scosse la testa e le porse una mano «Vuoi ballare?» chiese, in risposta alla sua espressione confusa.
Pansy gli scoccò uno sguardo penetrante, come quello di sua figlia, e fece una smorfia, indecisa «Adesso non ti montare la testa, però»
«E’ solo un ballo» mormorò dolcemente Harry.
La mora lo guardò, mordicchiandosi il labbro inferiore. Perché era così difficile fare la scelta giusta? «Uno solo» bisbigliò infine, incatenando il suo sguardo smeraldo.
Harry afferrò la sua mano e, senza interrompere quel contatto, la portò sulla pista.
Non aveva importanza che gli avesse concesso un unico ballo.

Non ci si può opporre al destino.
Quell’unico ballo non avrebbe mai avuto fine.
 
 
 

Era lì. L’unica chioma rossa. Gli occhi si posavano automaticamente su di lei. Indossava un elegante vestito color avorio, i capelli erano acconciati in una crocchia morbida. Sull’anulare sinistro, candido e affusolato, brillava un piccolo diamante. La sua mano era appoggiata sul braccio ricoperto da una giacca nera dell’uomo alto e biondo al suo fianco. Gli occhi grigi si guardavano attorno, mentre lei gli sussurrava ogni tanto all’orecchio, ridendo divertita. I loro sguardi vagavano per la Sala, alla ricerca di qualcosa. Qualcuno che li trovò prima che potessero farlo loro. Era incredibile come fossero visibili agli occhi di tutti.
Il cuore di Ginny iniziò a battere più forte, quando alla coppia si avvicinò un ragazzo biondo. Lei sorrise dolcemente e si staccò dal marito per poterlo abbracciare con calore.

Era felice. Lo si vedeva dall’espressione radiosa del suo viso. Felice della sua famiglia.
Senza rendersene conto si stava avvicinando sempre di più, quasi incantata, buttando al vento ogni precauzione possibile.
Fu una mano sulla sua spalla a bloccarla.
Si girò, affondando i suoi occhi azzurri in quelli di Draco.
«Cosa stai facendo?» le sibilò, tirandola leggermente indietro.
Ginny sbatté gli occhi, poi si imbronciò «Stavo cercando di capire qualcosa in più!»
«Non c’è niente da capire» La fissò a lungo, poi le chiese «Cosa ci fai qui? Ero convinto che non venissi»

Volevo sapere se sarei stata mai felice, accanto a te. Arrossì al pensiero e si rifiutò di rispondere, voltandosi di nuovo verso di lei.
Draco ghignò, seguendo il suo sguardo. Era curiosa da morire, se lo sentiva. Voleva conoscere la se stessa del futuro.
«Sembri felice»
«Sembro»
Non avrebbe mai ammesso la verità. Perché lei lo vedeva, si conosceva, riusciva ad intravedere il brillio negli occhi di lei, lo stesso che poteva vedere allo specchio ad illuminare il suo di sguardo.
Videro avvicinarsi qualcun altro. Una ragazza con lunghi capelli biondi acconciati in boccoli, che le ricadevano sulle spalle lasciate scoperte dal vestito verde che l’avvolgeva come un guanto.
Entrambi i Draco Malfoy serrarono la mascella quando troppi sguardi si posarono sul corpo della figlia.
Ginny Weasley deglutì, accorgendosi solo in quel momento della loro somiglianza, solo quando Ginevra Malfoy strinse Samantha in un abbraccio pieno di affetto, sorridendole solo come una madre poteva fare. Vedeva l’amore incondizionato che il suo animo di mamma provava per il primo frutto di una grande passione. E quasi arrivava fino al suo cuore, inondandolo di luce.
«Vuoi avvicinarti?»
Staccò a fatica gli occhi dalla scena e si voltò verso Draco. Se n’era accorto. Si era accorto della smania che aveva di sapere di più.
Riuscì solo ad annuire, prima che lui l’afferrasse per un braccio e la portasse tra la folla, fino ad avvicinarsi il più possibile.
Non riuscivano ancora a sentire quello che si stavano dicendo, le loro parole erano coperte dalla musica e dalle chiacchiere di tutta la gente che li circondava.
Eppure sapeva. Sapeva quello che l’altra Ginevra stava dicendo a sua figlia. Se lo sentiva.
Si fermò di colpo, facendo fermare anche il ragazzo che la trascinava. Lui si girò e la scrutò, alzando un sopracciglio.
«Non voglio» si scusò, abbassando lo sguardo. Non riusciva a proseguire, ad arrivare a poter sentire quello che lei stava dicendo. Era troppo personale. Come se si stesse immischiando in affari privati, che non avrebbe dovuto conoscere.
Draco sembrò capire. Non il motivo, quello no, ma la sua improvvisa titubanza e senza indugi la guidò di nuovo lontano.
Proseguirono tra la folla, evitando i gruppi di maghi, streghe e babbani che si paravano sulla loro strada, fino ad arrivare ad un tavolo libero a bordo pista.
Con un sospiro sollevato si sedettero.
Davanti a loro innumerevoli coppie di ballerini danzavano sulle note di un lento.

Disgustosamente mieloso, ecco cosa pensava Draco Malfoy, guardando i sorrisi ebeti che dipingevano quei visi arrossati. Un conto era provare un sentimento intenso per qualcuno, un altro era farlo vedere a tutti.
Sbuffò, continuando a far vagare lo sguardo grigio per la Sala Grande. Al suo fianco Ginny, stranamente calma, faceva lo stesso, cercando di individuare gli amici.
Più che altro era curiosa di sapere quello che stava facendo Pansy.
Dopo che Hermione se n’era andata, si erano fissate e c’era voluto un attimo per decidere. Nel giro di poco più di un’ora erano pronte ad affrontare il destino. Si erano separate sulla soglia della Sala Grande e ognuna era andata per conto suo, in cerca della sua immagine futura.
Lei l’aveva trovata, in poco tempo per la verità, ed era stata trovata. Da colui che le rendeva impossibile accettare quello che sarebbe successo.
Si voltò. Non poteva negare che fosse dannatamente affascinante. Tutto in lui urlava eleganza, purezza, nobiltà…e peccato. Si sentiva inevitabilmente attratta dai suoi occhi, dal suo volto e dalle sue labbra. Quanto le sarebbe piaciuto poterle baciare ancora una volta.
Quasi le avesse letto nella mente, lui si voltò con un sorrisetto, quasi un ghigno, cogliendola con le mani nel sacco.
«Qualche problema, Ginevra?»
Lei si imbronciò «Nessun problema, Malfoy. E non chiamarmi Ginevra!»
«Perché no?»
«Perché non ne hai nessun diritto!»
«Ah, no?»
L’espressione eloquente sul suo volto pallido la fece andare in escandescenza, per la rabbia, ma soprattutto per l’imbarazzo.
Draco fece finta di non accorgersi delle sue guance rosse e si alzò di scatto «Andiamo a ballare» la prese per mano e, prima che potesse replicare, erano già spariti tra la folla.

 
 
 
 
 
 

Ecco completata la prima parte della festa di Natale, non so esattamente quante ce ne saranno, per il momento godetevi questa.
Allora…come avete letto le varie relazioni si stanno evolvendo. Ormai Ron ed Hermione e Blaise e Luna sono quasi giunti a destinazione, Harry e Pansy hanno appena imboccato la strada giusta e Draco e Ginny…in realtà sono ancora al bivio, ma dalla loro hanno cartina e bussola, quindi non c’è pericolo che si perdano! XD
Non so se avete notato, ma c’è qualcun altro di quel futuro che sa di loro. Ora c’è da chiedersi se Lily manterrà il segreto, se qualcun altro oltre lei sa e tanti altri se.
Per il momento vi lascio così, dovrete aspettare il prossimo capitolo!
E magari vediamo di dare spazio anche alla generazione futura!
Ora passo alle recensioni:
 

Finleyna 4 ever: Uno dei tuoi desideri si è avverato, no? E’ arrivato Natale e loro sono ancora là. Per di più hanno anche visto i loro stessi del futuro! Lo scorso capitolo serviva ad entrare nella loro mente, perché non mostrano quello che provano realmente, ma quello che vogliono far vedere. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Ti ringrazio anche per aver letto e commentato le altre mie ff e per avermi aggiunta tra i preferiti. Sono stata davvero contenta! Ti piace la coppia James/Sam? Personalmente è la mia preferita! Baci! ^.^
 
NemoTheNameless: Tra i nostri viaggiatori c’è chi ha ben chiara la meta, chi inizia ad intravederla, chi invece è ancora confuso, ma alla fine dovranno tutti arrivare da qualche parte, no? XD
 
Lily Evans 93: Grazie a tua sorella? XD Wow! Allora vi ringrazio tutte e due! Sono felicissima che ti piaccia davvero! In effetti avevo avvisato che Draco era proprio OOC, ma dopotutto io lo vedo anche come la maturazione di un ragazzo, che parte da pregiudizi inculcatigli durante l’infanzia alla formazione di credenze personali. Nella coppia è di sicuro lui il più pronto ad accettare la situazione! Continua a leggere mi raccomando! ^.^
 
_talia_ : Primo il tuo nome da scrivere correttamente su Word è impossibile! Mi viene sempre in corsivo! Comunque…allora, anche questa volta sei stata sensitiva? Perché io non lo sono affatto! XD Lo scorso capitolo è stato proprio di spiegazione, perché devo ammettere di aver capito di avervi confuso un po’ (ero confusa anch’io, pensa! XD) e sono contenta di essere riuscita nel mio intento! Ginny fa tanto la difficilina, ma sa anche lei che il suo futuro con Draco sarà dei migliori (basta leggere questo capitolo!) Il triangolo Brufolo-Verruca-Piaga Purulenta è in fase di creazione! XD Magari una volta o l’altra ci sentiamo via email (visto che è l’unico mezzo di comunicazione di cui sono provvista al momento…odio msn..!) Sono curiosa di sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Baci! ^.^
 
fanny91: Oh! Ti piace la mia Pansy! Sono davvero felice! Non è del tutto pronta ad affrontare l’incognita di una relazione con Harry, ma alla fine dovrà arrendersi all’evidenza dei fatti!
 
ron1111: Ciao! Un nuovo lettore, che felicità!!! Sono davvero contenta che ti piaccia! Sam e James sono fatti per essere descritti insieme, personalmente gli trovo fantastici! Lo so che è brutto da dire sui propri personaggi, ma io li adoro! Continua a leggere! ^.^
 
 
Un enorme grazie anche a chi ha messo questa storia tra i preferiti!
E anche a chi legge e basta!

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Capitolo 17
*** Quello che davvero contava ***


Un Salto Nel Futuro - Cap. 17

Mi prostro ai vostri piedi e vi chiedo umilmente perdono per l’ennesimo esorbitante ritardo. Il problema, oltre i vari impegni che possono costellare la vita di una comune adolescente, è…il vuoto totale! So come far andare avanti la storia, chiaro, ma quando sopraggiunge quel dannatissimo blocco niente e nessuno può impedirlo. Inoltre questo capitolo l’ho scritto proprio da zero, mentre gli altri ce li avevo già pronti…all’incirca.
Comunque sospendo le mie chiacchiere per non farvi attendere troppo!
 
 

 
 

Quello che davvero contava
 
 

«Ma dovresti già avere le idee chiare!»
James alzò gli occhi al cielo, per posarli poi sulla madre, che lo fissava stupita.
«Ho detto che sono indeciso, non che ho un vuoto totale!»
«Cosa ti piacerebbe di più?» gli chiese il padre, centrando il punto della questione.
«Penso l’Auror. Ma non lo so» si passò una mano tra i capelli corvini, rendendoli ancora più disastrati e guadagnandosi un’occhiataccia dalla genitrice.
«E’ mai possibile che tu non riesca a tenerli in ordine?» sibilò esasperata. Il marito ridacchiò e scompigliò i suoi.
«Harry! Non ti ci mettere anche tu!»
«Sono i geni, Pansy»
Lei scosse la testa e sospirò.
James guardò l’orologio, nascosto sotto la manica nera della giacca «Beh, vi saluto» annunciò «Vado a recuperare la mia dama»
«Hai una dama?» chiese stupito Harry. Suo figlio stava davvero crescendo?
«Certo che ha una dama!» esclamò orgogliosa la donna «Non vedi che ragazzo affascinante è diventato?»
Alzarono entrambi un sopracciglio.
«Va bene, tesoro. Come vuoi tu» borbottò l’uomo poco convinto «Spero che non abbia minacciato nessuna»
«Ma cosa dici, pa’! Sono stato addirittura ricattato!»
«Devi essere piuttosto ambito, allora» ghignò Harry.
James storse il naso, lamentandosi «Mi ha costretto a vestirmi di nero. Non che sia stato un grande sacrificio, tanto era comunque mia intenzione vestirmi così, ma il fatto è che non ha voluto venire con me in Sala Grande. “Ci vediamo lì” mi ha detto, senza neanche darmi un orario» scosse il capo «A dopo» salutò i genitori e si voltò, udendo appena la voce della madre «Venite a salutarci!»
Si fece largo tra la folla, le coppie di ballerini e la gente brilla, alla ricerca della sua dama sfuggente.
Prima di poterla trovare, si sentì afferrare per un gomito e voltare indietro. I suoi occhi verdi incrociarono uno sguardo azzurro e sulle sue labbra comparve automaticamente un sorriso.
«Sam! Ti stavo cercando dappertutto!»
Lei lo guardò scettica, poi sventolò una mano «Sì, va bene, non mi interessa» lo squadrò, poi ghignò «Allora ti sei davvero vestito di nero»
«L’avrei fatto comunque. Tu piuttosto…» fece scivolare lo sguardo sulla sua figura, stretta in un vestito di seta verde, che le copriva appena le ginocchia, sorridendo malizioso.
«Hai finito di mangiarmi con gli occhi?» mugugnò annoiata «Se ti vede mio padre, puoi considerarti un cadavere che cammina»
Lui ghignò, passandole le braccia attorno alla vita, e avvicinandosi al suo volto. Alle sue labbra.
Ma la bionda lo bloccò con una mano e gli sibilò «Queste smancerie le puoi tenere per dopo, ora abbiamo un problema»
Alzò appena le sopracciglia scure, volando con la mente al tanto promesso dopo. Se ne sarebbe ricordata o era solo un modo carino per allontanarlo?
«Mi stai ascoltando, James?!» berciò, agitandogli una mano davanti agli occhi.
«Certo!» mentì prontamente lui «Come potrei non pendere dalle tue adorabili labbra?»
Samantha roteò gli occhi e per il suo bene mentale preferì lasciar cadere l’argomento «Stavo dicendo che abbiamo un problema»
«Sarebbe?»
«Gli altri sanno di loro»
James sbatté gli occhi, si grattò una guancia e la osservò con aria innocente «Temo di non aver capito»
Se avesse potuto, l’avrebbe preso a testate «Lily, Kim e Jasper sanno che i nostri genitori sono arrivati dal passato»
Finalmente il Grifondoro capì e spalancò gli occhi sorpreso «Cosa facciamo?!» esclamò, iniziando ad agitarsi.
«E secondo te perché sono venuta a dirtelo?!» scoppiò anche lei, incurante delle occhiate che lanciavano loro quelli abbastanza vicini da poter sentire.
«Ok, ok» serrò gli occhi per qualche istante, poi parlò veloce «Aspettiamo e vediamo se dicono o fanno qualcosa, poi decideremo»
La ragazza annuì, fissando un punto indefinito con aria pensosa, James riaprì gli occhi e la scrutò impaziente.
Sentendosi osservata, lei si riscosse «Beh?!» chiese imbronciata.
«Non mi sono vestito di nero per niente, no?» la prese per un braccio, con un luccichio astuto negli occhi smeraldo.

 

 

Si grattò la fronte, nel punto esatto in cui avrebbe dovuto esserci la sua cicatrice.
«La finisci?»
«Scusa, ma è fastidioso!»
L’unico ballo che Pansy gli aveva accordato era passato da un pezzo, così come quello dopo e quello dopo ancora. Eppure erano ancora lì, abbracciati sulle note di un lento. Il terzo.
E la cicatrice continuava a prudergli. Ogni volta che la sfiorava sentiva qualcosa liberarsi dentro di lui. Non sapeva cosa, ma era una sensazione piacevole, di pace e serenità. Ma per grattarla doveva spostare per un istante la mano dal corpo caldo di Pansy. Ed era una cosa che cominciava seriamente a dargli fastidio.
La sentì sospirare ed abbassò lo sguardo su di lei. Gli occhi blu erano puntati su qualcosa alle sue spalle, velati da un’emozione che non riusciva a cogliere.
«Cosa c’è?»
Si riscosse e lo fissò, poi si morse il labbro e distolse lo sguardo «Niente» rispose velocemente.
Harry strinse gli occhi «Non è vero» bisbigliò scrutandola «Stavi pensando a qualcosa»
«Potrò pensare anch’io, no?» rispose, tornando scontrosa.
«Perché, lo sai fare?» Pessima uscita.
Lo guardò infuriata, non accennando però a staccarsi da lui «Stai zitto, Potter!» sibilò «Sei insopportabile quando fai così!»
Lui alzò gli occhi al cielo «Scusa»
Prendendola poi alla sprovvista, fece un mezzo giro, invertendo le posizioni. Gli bastò un istante per individuare il motivo del suo sguardo distante.
Poco lontano c’erano loro due, con vent’anni in più, che ballavano abbracciati. Il prurito alla cicatrice aumentò di intensità, mentre fissava la sua copia del futuro.
Si ritrovò a sorridere, mentre lui faceva lo stesso. Sentiva la felicità scorrere dentro la sua anima, una felicità estranea al suo essere, eppure sua. Sentiva che gli apparteneva. La stessa sensazione che provava nello stare vicino a lei. Si sentiva completo.
Spostò lo sguardo, con un sorriso inconsapevole sul volto, e incontrò quello serio di Pansy.
«Cosa c’è?»
«Cos’hai da sorridere come un beota?» Sempre la solita gentilezza.
Neanche quel tono ironico riuscì a smontare il suo entusiasmo e continuò a sorridere, imbarazzando la ragazza «Niente»
Lei strinse le labbra, con le guance rosse «Non è vero. Stavi pensando a qualcosa» senza accorgersene, stavano ripetendo pari passo le frasi del dialogo di pochi minuti prima.
Ma Harry decise di cambiare le carte in tavola. Le scostò una ciocca ricaduta dall’acconciatura elegante. La mano sostò per qualche istante sulla sua gota colorita, più impercettibile delle ali di una farfalla.
«Sento di essere felice» una leggera tonalità vermiglia ricoprì anche le sue guance, mentre pronunciava quelle parole che non avrebbe mai osato dire. Aprire la sua anima ad un’altra persona.
«Ti senti felice?» riuscì solamente a sussurrare quella domanda, mentre il cuore iniziava a batterle furiosamente nel petto. Agognava la risposta come un assetato l’acqua. Doveva sapere.
Harry deglutì, sotto il suo sguardo penetrante «Sì» mormorò infine «Sono felice» lanciò un’occhiata all’Harry Potter del futuro, che rideva, stringendo la moglie.
«Ma sei felice con me?» chiese con un filo di voce la mora, mentre gli occhi blu si inumidivano e il respiro si affannava. Avvicinò il volto a quello del ragazzo, bramando più di ogni altra cosa la risposta, che lui esitava a darle.
Distolse lo sguardo, non riuscendo a sopportare la vista di lei, logorata dall’attesa.

Cosa doveva dirle?
Che l’amore che il suo altro io provava per lei era talmente immenso da arrivare fino a lui? Che si propagava nel suo cuore come del dolcissimo miele? Che gli faceva aumentare i battiti e affannare il respiro? Che era talmente nervoso da avere un groppo in gola?
Che quell’amore era dannatamente difficile da esprimere?
Inspirò e si decise a fissarla. Quasi tremava nell’incontrare i suoi occhi profondi quanto due abissi, ma la sua voce era decisa quando, finalmente, le rispose «. Sono felice con te».
Fece appena in tempo a vederla illuminarsi di un sorriso dolcissimo, prima che le sue esili braccia si stringessero intorno al suo collo e il suo volto affondasse nei suoi lunghi capelli corvini.
Le accarezzò la testa, sentendola singhiozzare e bagnargli il bavero della giacca.
Ma non gli importava.
Sorrise.
Quello che davvero contava, ora, l’aveva capito.
Ed era lì, tra le sue braccia.

 

 

«Sei una piaga per l’intera società magica! Dovresti vergognarti!»
«Non fare la guastafeste! Potevi continuare ad andare dritto per la tua strada ed ignorarmi!»
«Ma se mi sei piombato davanti all’improvviso!»
«Veramente sei stata tu ad aver avuto la bella pensata di travolgermi!»
«Certo! Perché non ho altro da fare che litigare con qualcuno, io
«Finalmente l’hai capito!»
«Ma come osi?!» Kimberly Weasley tirò una manata al ragazzo moro davanti a lei. Sirius Potter, il suddetto ragazzo, si massaggiò il braccio con una smorfia. Accidenti se era violenta!
«Hai smontato irrimediabilmente il mio entusiasmo!» si indignò la rossa, portandosi dietro l’orecchio una ciocca boccolosa, con aria scocciata.
«Quanto sei insopportabile!» borbottò lui, prima che lei lo mandasse elegantemente a quel paese e girasse sui tacchi per andarsene.
Osservò per pochi istanti la sua chioma voluminosa e ghignò, decidendosi a seguirla.
Lei se ne accorse subito. Era impossibile non sentire il suo sguardo blu puntato addosso. Si bloccò di scatto e si girò, andando quasi a sbattere contro il suo inseguitore.
«La finisci?» sibilò, alzando gli occhi dal suo petto e puntandoli nei suoi.
Lui sollevò un sopracciglio «Di fare cosa?»
Lei gonfiò le guance, indispettita «Di seguirmi, razza di…mentecatto!»
«Mentecatto?» ripeté divertito «Dimmi un po’, Kim. Hai mai insultato veramente qualcuno?»
«Se vuoi posso iniziare adesso» sussurrò acida, riprendendo a camminare, più velocemente, questa volta. Scansava poco fluidamente i gruppetti di persone che si paravano sulla sua strada, voltandosi ogni tanto indietro per vedere se Sirius la stesse ancora seguendo e rivoltandosi stizzita dopo averlo scorto a pochi passi da lei.
In uno dei momenti in cui si guardava alle spalle, fu inevitabile che andasse a sbattere contro qualcuno.
Si staccò barcollante dall’uomo che aveva travolto e, massaggiandosi il naso, alzò lo sguardo, incontrando un paio di occhi grigi che la fissavano in attesa.
La ragazza fece un sorriso di scuse «Ciao zio!»
«Allora?» chiese il mago, alzando un sopracciglio biondo «Adesso ti metti a travolgere le persone? Puoi salutarle normalmente, sai?»
Dietro la rossa qualcuno ridacchiò. Lei non si girò nemmeno e aggrottò la fronte, sibilando.
«Ciao Draco!»
«Potter junior» fece un cenno con la testa «Dov’è quello scansafatiche di tuo padre?»
«Non ne ho idea» scrollò le spalle e si grattò una tempia «L’ultima volta che l’ho visto stava ballando con la mamma»
Draco fece una smorfia «Che supplizio. Come diavolo ha fatto a sopportarlo per tutti questi anni?»
«Allo stesso modo in cui ti sopporta tua moglie!» esclamò candidamente il ragazzo, ricevendo un’occhiata talmente truce che avrebbe fatto raggelare chiunque.
«Che impertinente» mormorò l’uomo «Sei fortunato che stasera ho già programmato di strangolare tuo padre con la sua stessa cravatta, altrimenti sarebbe toccato a te»
«Perché?» chiese Kimberly, curiosa, prima che Sirius potesse ribattere.

Suo zio sbuffò «Quell’idiota è scappato tre ore prima dal Ministero, lasciandomi a fare tutto il lavoro. Ma adesso mi sente» si guardò attorno, cercando la chioma scompigliata del Bambino Sopravvissuto «Ci vediamo più tardi» accarezzò i capelli rossi della nipote e poi ghignò, rivolgendosi a Sirius «Non si litiga con le donne…le si porta a ballare» e scomparve tra la folla, lasciando due Grifondoro con le guance rosse e l’imbarazzo che invadeva le viscere.
 
 
 
 
 

 

Ok! Come avete potuto notare non è molto lungo (tra parentesi, l’ho appena finito di scrivere), ma è abbastanza importante e leggermente diverso dal solito.
Ben due momenti del futuro, della nuova generazione e delle relazioni tra i personaggi. E poi…il momento più importante del capitolo…Harry e Pansy. Allora, cosa dire? Solo che stanno iniziando ad andare un po’ oltre le apparenze. Harry e la sua copia del futuro sono collegati lievemente dalla cicatrice e quindi lui sente le emozioni dell’altro. Per il momento Pansy è solo contenta di essere importante per qualcuno, diciamo che in questo pezzo si è un po’ sciolta, ma bisogna vedere come si comporterà dopo la festa. Mah!
Poi abbiamo visto più nello specifico il Draco Malfoy del futuro, anche se all’inizio sembra freddo, in fondo ha un animo gentile!
Va beh! Vi avverto che il prossimo capitolo non l’ho ancora iniziato a scrivere e vorrei sentire un po’ voi…cosa vi aspettate? Cosa vi piacerebbe vedere? Quali coppie e personaggi? Diciamo che sarà una specie di capitolo a richiesta. Può darsi che quando aggiornerò troverete esattamente quello che stavate aspettando! ^.^ Chi lo sa!
 
 
Recensioni:
 
Finleyna 4 ever: Idola! Ma davvero ti piacciono James e Samantha?! Ma ti adoro! Spero, allora, che ti sia piaciuta la loro piccola parentesi! Ti dirò, non è poco probabile che non compaia niente su di loro, prima o poi…visto che li amo anch’io! Ciao!
 
Lily Evans 93: Esatto! Tutti gli elementi della famiglia Potter hanno i capelli scuri, quindi erano un po’ tutti! Ginny deve far chiarezza dentro di sé, innanzitutto…speriamo si sbrighi, però! XD
 
Deidara: Non preoccuparti! Mi fa piacere lo stesso sapere che continui a seguire la mia ff! Spero che Harry e Pansy ti siano piaciuti anche in questo capitolo, per quanto riguarda le altre coppie, vedremo nei prossimi! ^.^
 
Lady85: Oh, niente di importante! Le solite cose che dicono le mamme alle figlie! Il loro rapporto, in fondo, io lo vedo molto profondo, sono molto attaccate e si adorano. Ginny deve ancora entrare nell’ottica e non è facile per lei, però alcune cose può capirle benissimo. E’ il suo cuore a dirgliele… ^.^
 
_talia_: Mannaggia! Niente premonizioni! Faccio del mio meglio per continuare le mie storie, ma conciliare USNF con un capolavoro come quello di “La vendetta di Brufolo Bill” è piuttosto difficile! Comunque…qui l’unica coppia presente è Harry/Pansy (a parte Jim/Sam e un accenno Sir/Kim) e Pansy colpisce ancora! Ormai bisogna distinguere i pg in blocchi separati: chi è felice e contento, chi è felice e chi è contento, ma non vuole ammetterlo! Faccio del mio meglio con i capitoli, ma purtroppo questo non è venuto della lunghezza che speravo, visto che ho deciso di non farvi attendere oltre! Vedremo il prossimo! Baci! ^.^
 
fanny91: Wow! Pansy sta piacendo a tutti! Ma cos’avrà quella donna di così intrigante! XD Me lo dovete proprio spiegare! Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Ciao!
 
 

Un enorme grazie anche a tutti i preferiti e a tutti i lettori! Davvero vi ringrazio enormemente per avere la pazienza di leggere questa mia ff, nonostante i miei continui ritardi! Grazie!

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Capitolo 18
*** Questo è il futuro ***


Della serie “anche i casi più disperati non sono irrecuperabili”, eccomi di nuovo qua! Vi prego di aspettare a lanciarmi pomodori e/o oggetti contundenti, perché a tutto c’è una spiegazione! Purtroppo non sono ancora riuscita a capire le cause del cosiddetto “blocco dello scrittore”, eppure è arrivato e non è che ne sia uscita del tutto. L’unica cosa che sono riuscita a combinare è mettere insieme questo capitolo, che spero possiate apprezzare!

 
 

A tutti coloro che seguono
ancora pazientemente questa storia.
Vi ringrazio di cuore.

 
 

Questo è il futuro

 
 

Hermione Granger si era sempre reputata una ragazza sveglia. Era una brava strega, aveva un “gran cervello”, come le ripetevano spesso in molti, e sapeva trovarsi nel posto giusto al momento giusto, anche se in realtà i posti e i momenti giusti l’avevano cacciata sempre nei guai. Anche dopo essersi sposata il suo fiuto non era per niente cambiato, anzi, per scovare tutti i casini che combinava Ron, era decisamente aumentato.
Per quel motivo, quella sera, il suo sesto senso le diceva di stare all’erta. Perché era finalmente giunto il momento.
«La smetti di guardarti attorno?»
Puntò gli occhi sul marito, sorpresa.
«Perché? Non sto facendo niente di male. Per caso è diventato un crimine ammirare la Sala?»
Lui strinse gli occhi azzurri «Oh, non sperare di prendermi in giro, Hermione. Tu stai facendo tu-sa-cosa!»
«Io so cosa, cosa, tesoro?» chiese ingenuamente, sbattendo le ciglia.
«Lo sai che non devi interferire! Chissà cosa può succedere!»
«Non essere catastrofico, Ronald! Non ho intenzione di fare niente, solo parlare!»
«Lo sai cosa potrebbe succedere se qualcuno dovesse scoprirli
Gli lanciò un’occhiataccia «Certo che lo so! Ma basterà non attirare l’attenzione»
Il rosso sbuffò esasperato. Non riusciva mai a spuntarla con quella testarda. «Allora fai come ti pare! Ma poi non venire a piangere da me se combini qualche pasticcio!»
«E quando mai l’ho fatto?» spalancò la bocca, indignata «Quello sei tu!»
Ron sospirò e la lasciò, scotendo la testa «Vado a bere qualcosa»
«Bravo, buona idea! Io vado a fare un giro!»
Si allontanò, seguita dallo sguardo del marito. Un giro. Come se qualcuno potesse crederci.

 
 

Luna Lovegood in Zabini seguì con gli occhi socchiusi la figura di una donna riccia che si allontanava tra la folla. Hermione stava per combinarne un’altra delle sue. Senza pensarci due volte, la seguì sorridente.
Si era fermata, a pochi metri da lei. Le si avvicinò e le picchiettò sulla spalla.
Quando la donna si voltò, sobbalzò lievemente, trovandosi il volto dell’amica bionda a pochi centimetri di distanza.
«Ciao Herm, cosa stai facendo?»
«Luna! Mi hai spaventata!»
Lei rise candidamente, poi si mise a fissare da sopra la sua spalla.
«Oh, capisco. Non hai intenzione di combinare niente, vero?»
«Certo che no!» esclamò, più falsa di una banconota da tre galeoni. Poi riprese a fissare una coppia poco più in là, come una vecchia comare pettegola.
«Che carini!» esclamò Luna «Erano proprio piccoli! Chissà come reagirebbero nel vedersi adesso»
«Preferirei evitare» mormorò la riccia.
«Certo che Draco non è cambiato poi molto, vero?»
Hermione non rispose, continuando a fissare i coniugi Malfoy con vent’anni di meno.
Secondo i suoi calcoli, a Ginny non piaceva ancora Draco, mentre lui…boh, era sempre così imperscrutabile! Eppure stavano ballando insieme e non sembravano per niente dispiaciuti. Ridacchiò, ripensando a quei tempi.
«Sai» la interruppe Luna «Ogni tanto mi capita di pensare che se uno solo di noi non avesse accettato il suo destino, probabilmente tutto questo non sarebbe mai accaduto. Forse saremmo rimasti intrappolati per sempre in quest’epoca, no? E mi chiedo, se loro non dovessero accettare? A me piaceva Blaise e a te Ron e viceversa, per Harry e Pansy non è stato difficilissimo, ma Draco e Ginny…secondo me sono stati i più difficili»
Era il discorso più serio che le avesse mai sentito fare. E aveva ragione. Se solo uno di loro non avesse accettato il suo destino, si sarebbe cancellato tutto, o per lo meno, nel loro tempo ci sarebbero state delle persone in più.
«No. Sono sicura che quella Ginny farà le stesse scelte della nostra»
Luna sorrise enigmatica «Già. Forse hai ragione» disse dopo un attimo.

 
 
«Tu hai qualche problema»
Steve Weasley osservò il suo migliore amico alzare una tovaglia e spiare con foga sotto al tavolo.
«Decisamente qualche serio problema»
«E te ne accorgi solo adesso?» sibilò sarcastica Samantha Malfoy, scostandosi da davanti agli occhi una ciocca bionda, con aria annoiata.
«Smettetela, sta facendo del suo meglio» li redarguì più indulgente Karen Zabini, posando lo sguardo sul povero ragazzo moro, che continuava a sbirciare sotto i tavoli.
«Si può sapere cosa stai cercando?»
James Potter si rialzò, rosso in volto e affannato, e puntò gli occhi verdi sui tre che gli stavano accanto «Sto cercando Lily»
Calò il silenzio, rotto poi dalla risata di Steve.
«E pretendi di trovarla sotto un tavolo?» chiese Sam guardandolo con pietà.
«Se hai un’idea migliore dimmela pure!»
«Hai provato sulla pista da ballo?» chiese Karen, divertita.
James si bloccò e la fissò incantato «Ti ho mai detto che sei un genio?»
«No, ma c’è sempre una prima volta»
«Perché stai cercando tua sorella?» domandò la bionda, scoccando un’occhiata al cugino, che ancora si sganasciava dalle risate.
«Voglio sentire quanto effettivamente sanno»
Si guardarono, finalmente seri.
«Potrebbe essere un problema?» mormorò inquieta la mora.
Lui alzò le spalle «Non so. Ma dobbiamo andarci cauti»
Samantha fece schioccare la lingua, stizzita «Lo dici proprio tu!»
«Non ricominciate, vi prego!» esalò Steve, portandosi una mano a coprire gli occhi. Perché dovevano sempre bisticciare? Pomiciare avrebbe richiesto meno energie e si sarebbero comunque tappati la bocca a vicenda.
«Sta di fatto che devo assolutamente trovare Lily!»
«Cosa vuoi da me, James?»
Il moro si girò ed esclamò teatralmente «Liluccia adorata! Dove eri finita?!» per poi stritolarla in un abbraccio.
Lei lo guardò schifata e gli tirò un pugno in testa «Ma sei diventato scemo?! Mollami subito! E prova a chiamarmi un’altra volta in quel modo orribile che ti affatturo!»
Il fratello la fissò offeso, lasciando la presa «E così che tratti un tuo consanguineo?! Vergogna!»
La ragazza roteò gli occhi esasperata, poi soffiò «Cosa vuoi, James?»
A dispetto di quello che si poteva pensare, James Potter sapeva anche essere serio, nei momenti di necessità. Per quello non si stupirono più di tanto nel vederlo interrompere bruscamente la sua pagliacciata.
«C’è qualcosa che sai e che vuoi dirmi, Lily?»
Lei ghignò, una perfetta imitazione dei suoi fratelli «Tipo cosa, James? I nostri genitori che sono arrivati dal passato con cui voi abitualmente dialogate da più di tre mesi a questa parte? Oppure il fatto che ce l’abbiate tenuto nascosto? No, non c’è niente che voglio dirti, fratellone caro» mormorò soavemente, la voce pregna di sarcasmo.
James imitò il ghigno «Bene, sorellina adorata, allora non abbiamo nulla di cui parlare, nessun segreto da rivelare»
Lily tornò seria in un attimo di secondo, finendo di scherzare «Perché diavolo non ce l’avete detto? Lo sai che colpo è stato per noi?»
«E tu lo sai che meno persone sanno di questa storia e meglio è? Oltre a te chi altri lo sa?»
«Solo Jasper e Kim…che io sappia»
«Sirius?»
Lei alzò le spalle «Non sai mai cosa gli passi per la testa»
Sì, in effetti Sirius era un mistero per tutto il genere umano.
«Bene, allora. Continua pure a sorridere e ballare, sorellina»
«Bisognerà pure salvare le apparenze, fratellone»
Ghignarono entrambi, capendosi alla perfezione. Tra loro era sempre così.
«Ora vi lascio, ci vediamo» salutò con una mano guantata e si incamminò verso la pista da ballo, venendo quasi urtata da una furia rossa «Ciao Kim» la salutò con un sorriso spensierato.
La Weasley non le prestò la benché minima attenzione, puntando dritta su James.
«Tu!» esclamò additandolo «So che è colpa tua!»
Il ragazzo sospirò, pronto a vestire di nuovo i panni del capro espiatorio, anche se in realtà era stato proprio lui a stabilire di non rivelare niente a nessuno.
«Siano maledetti tutti i Potter! Tu e quello stupido di tuo fratello!»
Il gruppetto si rianimò appena. Cos’altro aveva combinato quell’impiastro?
«Ho deciso di tralasciare sul tuo imperdonabile comportamento ad una sola condizione»
Drizzarono le orecchie, attenti. Forse avrebbero potuto tamponare i guai combinati.
«Dovrai nascondere il corpo di Sirius una volta che l’avrò ucciso!»
«Cos’ha combinato?» chiese sconsolato James, ormai divenuto il punto di riferimento per tutti i problemi.
«Ha osato paragonarmi ad un troll! Un troll, capisci?! Uno che non sa neanche allacciarsi le stringhe delle scarpe mi ha dato del troll! Potessero cadergli tutti i denti!»
Continuò a sproloquiare e lanciare imprecazioni contro “l’essere più idiota dell’intera galassia”, non ascoltata da nessuno, dato che ormai le sue invettive contro Sirius le conoscevano anche i muri, finché qualcuno non decise di intervenire, mettendo fine al supplizio subito dalle loro orecchie.
«Kimberly, c’è tuo padre che ti sta cercando»
Il salvatore dei loro padiglioni auricolari era giunto sotto le sembianze di Jasper Daniel Malfoy, menefreghista e degno rappresentante della Casa di Serpeverde.
Lei si riscosse e lo fissò, finalmente in silenzio «Oh» mormorò «Allora credo che andrò da lui» scivolò via, seguita subito dopo dal cugino, che salutò con un cenno del capo il gruppetto.
«Bene! Abbiamo sistemato tutto! Cosa facciamo adesso?» esclamò dopo un attimo di beato silenzio James.
«Io credo che andrò a prendere una boccata d’aria» sospirò annoiato Steve.
«Ti faccio compagnia!» esclamò Karen, prendendolo sottobraccio, sorridente.
Si allontanarono chiacchierando e lasciando i due amici di nuovo soli.
«Tu cosa fai?»
«Credo che andrò a riflettere sul senso della vita in un cubicolo nel bagno delle ragazze»
«Posso accompagnarti?» le chiese con un ghigno.
Samantha lo fissò eloquente «Si chiama “bagno delle ragazze” per un motivo specifico, James»
«Oh, che ci vuole? Basta che sbatta un po’ le ciglia, piagnucoli un attimo e mi lamenti del ragazzo che mi piace che non mi ha guardato per niente per tutta la serata e invece è stato appiccicato come una ventosa alla mia migliore amica! Dici che così sembro abbastanza un’adolescente problematica?»
«Sembri uno stupido maniaco problematico. Hai una visione del mondo femminile piuttosto ristretta, non trovi?» gli chiese, cominciando a camminare verso la sua meta ultima.
Lui la seguì imperterrito «La maggior parte delle ragazzine che mi circondano sono così» borbottò scontroso, poi ghignò «Non tutte hanno la fortuna di essere mature e intelligenti come te, tesoro»
Lei roteò gli occhi, ma prima che potesse dire qualcosa, una voce li chiamò.
E James serrò gli occhi esasperato.
«Mamma» biascicò, prima di venire raggiunti da un’allegra Pansy, seguita dal marito leggermente meno allegro di lei.
«Samantha! Come stai, cara? Spero che James non ti faccia disperare troppo!» l’abbracciò stretta e se la rimirò tutta. Era cresciuta la piccola Sam, si ricordava ancora di quando era un batuffolo spelacchiato che tirava il sonaglio in testa ai cugini. Ora invece era diventata una donna a tutti gli effetti.
«Siete venuti insieme?» chiese curiosa. Non pensava certo che potesse essere lei la dama di James.
«Se così si può dire» borbottò il ragazzo, lanciando un’occhiataccia alla compagna, che si limitò a ricambiare i saluti dei coniugi Potter, stranamente cordiale.
«Vi state divertendo?» chiese con un sorriso «Che effetto vi fa essere di nuovo qui ad Hogwarts?»
«Devo ammettere che non è poi così male» ridacchiò Harry «Anche se manca tutto il brivido che si prova nell’infrangere le regole»
«Harry!» lo rimproverò la moglie «Questi commenti puoi tenerteli per te! Non c’è bisogno di incentivare la capacità che possiede tuo figlio nel cacciarsi nei guai!»
«Non preoccuparti mamma! Fai conto che mi sia entrato da un orecchio e uscito dalll’altro! Ora dobbiamo proprio andare, Sam doveva incipriarsi il naso» cercò di sfuggire ai genitori, spingendo la sua dama il più lontano possibile, ma era evidente che lei non volesse affatto collaborare.
«Oh, il mio naso può attendere» disse serafica, nascondendo un ghigno «Posso strapparti un ballo, Harry?»
Lui scoppiò a ridere, alla faccia sconvolta del figlio, e annuì «Ma certo Samantha, è un piacere. Ti dispiace tesoro?»
«Tanto c’è James che mi accompagnerà per le prossime danze, vero caro?»
Il Grifondoro si limitò a spalancare la bocca e osservare impotente suo padre che si dirigeva verso la pista da ballo, con quella che avrebbe dovuto essere la sua dama attaccata al braccio, che rideva divertita.

 

 
 

 
 

Ok! Come avete potuto vedere è tutto incentrato sul futuro, infatti i nostri carissimi viaggiatori del passato non si sono visti per niente. Sinceramente non ho niente da dire (stranamente) quindi passo subito alle recensioni.
Ultima cosa: temo che dovrete aspettare per i prossimi. Purtroppo ci stiamo addentrando nell’ultima parte dell’anno scolastico e sto per venire sommersa dalla mole di argomenti da studiare sia per il riepilogo di maggio sia per il tanto temuto e odiato esame di maturità (che poi io difficilmente apri un libro che non sia italiano e storia è un altro discorso), comunque spero che abbiate pazienza con me e i miei imperdonabili ritardi. Voglio solo assicurarvi che non abbonderò la storia! La fine è già scritto, mancano solo i capitolo in mezzo!

 
 

mikelina: Sono contenta che ti piaccia! Grazie per aver recensito, mi hai fatta davvero felice! Anche a me piacciono tanto Harry e Pansy!
 

_talia_: Non mi uccidi vero? E’ solo un piccolissimo ritardo! (Sì lo so che sono imperdonabile! Chiedo venia!) Comunque…davvero non conoscevi beota? Wow! Almeno sono stata utile per il tuo fantastico vocabolario! Ti piacciono davvero James/Sam e Sirius/Kim?! Ma io ti stimo una cifra!!! Comunque temo che li vedrai poco, almeno gli ultimi due, in questa storia (chi vuole intendere intenda) Come questa ff  anche “La vera storia di Brufolo Bill” è bloccata! Sono arrivata ad un punto in cui sono in dubbio se continuare a far vivere Pustoletta o a trasformarla in Pustola Gun, sai la versione cattiva…ci penserò a lungo! XD A parte gli scherzi spero ti sia piaciuto questo capitolo! Baci!
 

Deidara: Grazie! Sono davvero supercontenta che ti sia piaciuto! Sinceramente Harry e Pansy mi fanno morire sia da giovani che da adulti! ^.^
 

Finleyna 4 ever: Ormai sono sulla via giusta! Draco è pur sempre Draco e James e Sam…loro sono la mia coppia per eccellenza! Li adoro da morire!
 

ron1111: Sono contenta che Draco sia piaciuto a così tanta gente! Ti posso solo dire che è un padre piuttosto geloso, basta vedere come fulmina tutti quelli che guardano troppo la sua bambina!
 

fanny91: Grazie! Spero ti sia piaciuto anche questo, nonostante il mostruoso ritardo!

 


Volevo approfittarne per ringraziare chi ha letto, recensito o messo tra i preferiti “Coincidenze”, per chi non lo sapesse, piccola shot su Harry e Pansy.
E anche “Self Conclusion” negli originali (anche se dubito che chi l’abbia letta passi di qui).
 
Grazie a chi ha messo Un Salto nel Futuro tra i preferiti e un grazie anche a tutti quelli che l’hanno letta e basta!
 
Al prossimo capitolo! ^.^

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Capitolo 19
*** 10 Giugno 1998 ***


Ed eccomi di nuovo qui! Dopo ben tre mesi, lo so. Ma l’ispirazione era andata in vacanze anticipate e io non ho potuto farci nulla.
Ma ora ecco sfornato in un paio di giorni questo nuovo capitolo, che è anche il penultimo. Il prossimo chiuderà definitivamente la storia. Ci ho pensato a lungo, ero anche indecisa se dividere o no il capitolo in due, ma poi ho preferito fare così, perché non era molto lungo.
Vi lascio alla lettura!

 

 
A tutti voi,
che con la vostra fiducia
non mi avete abbandonato.
E’ grazie a voi se ho tenuto duro
E non ho abbandonato questa storia.
Grazie di continuare a leggere.

 
Per voi.

 

 

 
10 Giugno 1998

 

 

 
«Chiariamoci, Weasley, così non andremo da nessuna parte».
«E chi ha detto che voglia andare da qualche parte con te, Malfoy?!»
Draco si massaggiò le tempie, frustrato. Non riusciva proprio a capirla. Un minuto prima stavano ballando abbracciati, quello dopo lei si era staccata, come scottata, ed era scappata via. E lui l’aveva seguita. Ovviamente.
La osservò camminare nervosa su e giù per l’ingresso, sbattendo i tacchi con forza.
Poi si fermò. E lo fissò dritto negli occhi.
«Non funzionerà mai, è praticamente impossibile» si corrucciò, abbassando lo sguardo.
Capì all’istante di cosa stesse parlando. Lo aveva pensato anche lui, tempo prima.
«Come fai a saperlo?» le chiese stizzito, appoggiandosi al muro con la schiena e incrociando le braccia «Non ci hai neanche provato».
Lei lo imitò, piazzandosi davanti a lui «Non ne ho bisogno. Lo so già. Sei un illuso se ci credi ancora».
«Illuso?» le chiese, trasudando veleno ad ogni sillaba «Spero solo in una vita migliore. In cui possa essere felice. Se questo significa essere un illuso, allora lo faccio volentieri. Ma almeno potrò guardarmi allo specchio tra vent’anni e pensare “Ho fatto quello che potevo, non ho rimpianti”. Anche se la mia vita rimarrà uguale, io avrò comunque tentato con tutto me stesso di cambiarla. Potrai dirlo anche tu?»
Ginny si ritrasse impercettibilmente sotto il peso di quelle parole. Dannato Serpeverde! Lei l’aveva fatto per tutta la vita, sperare in qualcosa di migliore, ma il suo migliore non era una vita con lui. Non poteva esserlo.
Ignorò con tutte le sue forze l’immagine di lei che sorrideva, felice ed innamorata, al suo fianco. Non sarebbe mai potuto accadere. Mai.
«Taci. Tu non sai cosa vuol dire davvero sperare» mormorò sprezzante, lo sguardo fisso sulle mattonelle di pietra.

 
«Forse sei tu a non saperlo».

 
Spalancò gli occhi. Come osava dire una cosa simile?
Lei sapeva cosa significava sperare, sperare sul serio. Vero?

 
«Conosci davvero quel groppo alla gola? Quel qualcosa che ti riempie l’anima intera, colmando ogni minimo…buco, ogni spazio vuoto, tutto?! E la felicità che diventa parte di te, come non è mai successo? Lo conosci, lo hai mai provato?» sibilò, avvicinandosi sempre di più, fino a chiuderle ogni via di fuga.
Lei alzò lo sguardo, sentendolo troppo vicino, e si perse nei suoi occhi grigi.

Lo hai mai provato, Ginny? Lo hai mai provato sul serio?
Si morse un labbro, cacciando indietro le lacrime. La risposta premeva sulle sue labbra, desiderosa di uscire, di fargli sapere la verità, di aprire il suo cuore e la sua anima a lui. Solo lui.

 
«No».

 
Era solo un lieve bisbigliò, un leggero movimento della bocca, ma a quella distanza era impossibile non sentirlo.
E Draco fece la cosa più ovvia, la più giusta.

Le donò la sua speranza.
E lei non poté che accettarla. Perché era come aveva detto lui.

 
Ti riempie l’anima intera, colmando ogni minimo buco, ogni spazio vuoto, tutto. E la felicità diventa parte di te, come non è mai successo.

***

 

 
Una risata cristallina rimbombò nelle loro menti.
Tutti e otto si guardarono attorno, alla ricerca della fonte, ma non trovarono nulla.
Solo una strana sensazione che li tormentava.

E non sapevano ancora che era giunto il momento.

 

***

 
«L’hai sentita, Blaise?»
«Cosa?» chiese lui, alzando un sopracciglio.
Luna scrollò le spalle, guardandosi attorno. Era sicura di aver sentito una risata divertita, diversa dalle altre. Sembrava su un altro piano, un’altra dimensione.
Si risvegliò, sentendo la mano di Blaise che stringeva la sua, e sorrise.
«Quando torneremo a casa, voglio ballare sotto la pioggia nel bosco vicino alla Stamberga Strillante» gli disse, guardando il soffitto con aria sognante.
Lui ridacchiò «Ti prenderai un raffreddore»
«Non importa. Potrò dire di aver esaudito i miei desideri».
«E ballare sotto la pioggia è uno dei tuoi desideri?»
Lei si limitò ad annuire «Ma non sarebbe per essere felice, perché finché sarai con me lo sarò sempre» puntò gli occhi azzurri nei suoi, con un’espressione seria che non le aveva mai visto in volto. Era una Luna diversa, eppure uguale. E il suo sguardo saggio e maturo gliela faceva amare ancora di più.

 

***

 


Era passata la mezzanotte, lo sapeva. Ma non aveva la benché minima intenzione di staccarsi da Ron. Stava bene tra le sue braccia, si sentiva a casa, protetta.
Lui era alto, molto più di lei, ma stavano bene così. Abbracciati su una pista da ballo.
Finalmente si sentiva completa.
Alzò la testa e lo guardò.
I suoi occhi azzurri erano fissi su qualcosa di indefinito ed un’espressione pensierosa gli dipingeva il viso.
Alzò una mano, fino a sfiorargli una guancia. Lui si risvegliò all’improvviso e posò lo sguardo su di lei.
«Cosa c’è?» gli bisbigliò, temendo di rompere quell’attimo di pace assoluta.
Lui scrollò il capo, senza distogliere mai lo sguardo.
Smisero di ondeggiare, mentre la tensione tra di loro aumentava inesorabilmente.
Lo sapeva cosa stava per succedere. Quante volte l’aveva letto nei suoi libri.
Il battito accelerato, la morsa allo stomaco, l’eccitazione che inebriava i sensi, la mente annebbiata e tanta, tanta felicità.
Ma non era come nei libri.

 
No. Quel bacio era molto meglio.

 

***

 


La mano di lei era piccola e fragile nella sua. Avrebbe potuto facilmente spezzargliela, se avesse voluto.
Ma come avrebbe potuto farlo?
La guardò con la coda dell’occhio. Gli camminava accanto, tranquilla, con un lieve sorriso sulle labbra. E la mano che stringeva la sua.
Non si ricordava neppure come fosse successo, era stato tutto così naturale, come se lo facesse tutti i giorni. Camminare mano nella mano con lei, sentire il suo profumo aleggiare per il corridoio, fino alle sue narici.
E sapere che nessun altro avrebbe potuto bearsi della sua vicinanza, perché lei sarebbe diventata sua. Solamente sua.
«Ci ricorderemo tutto, una volta che saremo tornati, vero?» gli chiese all’improvviso.
«Beh, Emily Prise diceva di sì»
«Io non voglio dimenticare»
Si voltò a guardarla. I suoi occhi blu erano fissi a terra e un lieve rossore le tingeva le guance. Era bellissima.
«Non ci dimenticheremo nulla» la rassicurò, stringendole la mano «Anche se mi piacerebbe scordare la tua voce irritante».
Lei spalancò la bocca e, nascondendo il divertimento, esclamò «Ah, è così?! Allora giuro che ti starò attaccata come una sanguisuga, d’ora in poi, così la dovrai sopportare, la mia “voce irritante”
Harry scoppiò a ridere. Non poteva chiedere di meglio.

 

***

 


Dormivano, dopo una serata passata a danzare, piena di sorprese ed emozioni.
Dormivano, ignari di quello che stava per accadere.
E nel sogno comparve una forte luce.
E la figura, che da mesi speravano di poter rivedere, si materializzò davanti a loro.
I suoi lunghi e ricci capelli neri danzavano nell’aria, mentre lei sembrava galleggiare nel vuoto.

“Io sono il Destino. Io reggo tutto. Senza di me nulla potrebbe accadere. Avete scorto il vostro avvenire e l’avete accettato. Solo così potrete tornare a casa.
Non fatevi domande, accettate quello che vi è capitato con animo sereno. Non c’è nulla di maligno in me, nulla che non sia la vostra stessa vita.
Sperate e vivete, come avete imparato qui. E preparate il vostro animo al rientro a casa. Nessuno si ricorderà di me, ci sarete solo voi, i vostri ricordi e le vostre esperienze.
Create un nuovo mondo e mettete da parte le differenze.
Solo così imparerete ad amare.”

E nella luce accecante, sparì, per non tornare mai più.
E quella luce bianca, di nuovo, avvolse ogni cosa.

 

***

 


Harry riaprì gli occhi.
Non stava più dormendo nel suo letto. Non era più nella stanza dietro il quadro della Dama col Ventaglio. Era nel corridoio ovest del settimo piano.
Con Ron, Hermione, Pansy, Ginny, Luna, Blaise e Draco, tutti con la sua stessa espressione stupita.
Bastò un solo attimo e la gioia pura invase quell’angolo del castello.

Erano tornati.
«S-siamo davvero a casa?» balbettò Ron, ancora incredulo.
«Siamo ad Hogwarts. Siamo di nuovo noi!» esclamò sua sorella, correndo a guardare fuori dalla finestra più vicina.
«Blaise, vieni con me al Lago Nero? Vorrei cercare i Nargilli tra le alghe. Karen mi ha spiegato come trovarli»
«Certo» Blaise prese per mano Luna e si allontanarono, sorridenti.
«Beh, voi cosa fate?» chiese Hermione, guardando gli amici.
Ginny scrollò le spalle «Io credo che andrò a fare un giro. Qualcuno mi fa compagnia?»
Senza che si potessero muovere, Draco l’aveva già afferrata per la vita e la stava trascinando via. Prima che scomparissero dietro l’angolo, lo sentirono dire «Conosco un posticino tranquillo vicino a-»
Harry e Hermione si scambiarono un’occhiata, sentendo ringhiare Ron.
Poi il moro ghignò e si voltò verso Pansy, afferrandola per un braccio «Anche noi andiamo a fare un giro!» e corse via dalla bomba-Ron sul punto di esplodere, con la risata di Pansy che gli riempiva le orecchie e le maledizioni sussurrate di Hermione.

 
«Ti ucciderò, Malfoy!»

 
Era il 10 Giugno 1998.

La loro vita iniziava adesso.

 

 

 

Spero vi sia piaciuto! Come avete visto sono finalmente tornati. Il prossimo più che un capitolo sarà un epilogo, che avevo già scritto da tempo.
Non c’è molto da dire. E’ venuto così, da solo, ieri sera. Spero soltanto non ci siano molti errori.

 
Ora passo alle recensioni:

 
_talia_: Carissima! Non ti chiederò più scusa, altrimenti saresti capace di mangiarmi viva! XD Però spero che non mi abbia abbandonato nonostante i miei costanti e numerosi ritardi. Lo scorso capitolo era di passaggio, lo ammetto, però ci tenevo a raccontare qualcosa del futuro. Ma come vedi, questo è pregno di avvenimenti! Si compensano a vicenda! ^.^ Tieni duro, perché l’epilogo lo posterò davvero a breve!

 
animegirl91: Sono davvero contenta che i piaccia! E sono onorata che dopo tempo ci sia ancora qualcuno che la legga!

 
Finleyna 4 Ever: Mi rassicuri alquanto, sai? Almeno sono sicura che, nonostante i miei ritardi, voi continuerete a leggerla! ^.^ Sono contenta che ti sia piaciuto la parentesi sul futuro, ci tenevo così tanto a scriverla!

 


Grazie a chi l’ha messa tra i preferiti e le seguite e chi legge soltanto.

 
Grazie anche a chi ha letto le mie altre storie.
E chi mi ha aggiunta tra gli autori preferiti. Ne sono davvero molto onorata!

Al prossimo, vicino (ve lo prometto) aggiornamento!

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Capitolo 20
*** Il corso del Destino ***


Come promesso ecco a voi l’epilogo! Devo dire che questo è stato il capitolo che ho aggiornato più in fretta!

 

 

 A chi ha sempre seguito
questa mia storia.
Vi ringrazio.

 

 

Il corso del Destino

 

 

 

12 Dicembre 2001, San Mungo.

 

 

Un bambino scoppiò a piangere, riempiendo la corsia con i suoi lamenti, che si andarono a sommare al trambusto dei Guaritori, dei pazienti e dei visitatori.
La donna che lo teneva in braccio lo cullò pazientemente, canticchiando una ninnananna. Ma il piccolo non voleva proprio saperne di addormentarsi.

 
«Giuro, Pansy, che se non fai tacere in un istante quel marmocchio, lo schianto!» un uomo biondo smise di scavare un solco nel pavimento e si fermò davanti alla mora, seduta su una scomoda sedia del reparto maternità.
«E’ solo agitato, poverino! Tutto questo trambusto deve averlo disturbato!»
«E allora perché, dei tre, è l’unico sveglio?!»
«Sentirà che sta per succedere qualcosa» ipotizzò una donna riccia, con un fagottino dai capelli rossi tra le braccia, che ronfava beato.
«Dovresti calmarti, Draco» gli consigliò un uomo che faceva dondolare uno strano passeggino, a cui erano attaccati dei sonagli e delle strisce di carta colorata «Andrà tutto bene».
«E’ normale essere nervosi» Pansy gli sorrise per un attimo, tornando poi a dedicare tutta la sua attenzione al figlio, che continuava a lamentarsi.
Draco Malfoy la guardò per pochi secondi, poi riprese la marcia.

 
«Stai ancora cercando di sfondare il pavimento?»
Il biondo alzò lo sguardo sull’uomo che era appena arrivato. I suoi occhi verdi lo squadravano eloquenti, mentre scuoteva la testa con aria di disapprovazione.
«Pensa per te, sfregiato! Devo ricordarti che tu hai aggredito una povera Tirocinante che passava di qui per sbaglio?!» sibilò astioso, mentre Harry Potter si sedeva con uno sbuffò accanto alla moglie.
«Draco caro, fai un bel respiro, tutta questa agitazione potrebbe attirare i Lompilucci».
«Il problema non sono i Lompicosi, Luna. Il problema è che Ginny è la dentro da ore, ormai! Ed è tutta colpa sua!» esclamò il rosso dietro di lei, puntando un dito contro il cognato.
«Ronald!» lo riprese la moglie, indignata.
«Mi hai proprio rotto, Weasley!»
Prima che potessero iniziare a fare a botte alla maniera babbana, veramente poco dignitoso per un Malfoy, arrivò una Guaritrice, con le guance rosse per l’agitazione.
«Signor Malfoy! E’ nata! Una bella bambina!»

 

 

 
Da lì era stato tutto confuso.
Si era fiondato nella camera in cui era stata portata sua moglie, travolgendo un anziano signore che brancolava con un bastone e la vestaglia aperta.

 
E l’aveva vista, le aveva viste.
Lei, con i capelli rossi spettinati, le guance arrossate dall’emozione e un sorriso felice sulle labbra. L’aveva guardato, con gli occhi azzurri deliziati, poi aveva riportato tutta la sua attenzione sul fagotto bianco che aveva tra le braccia.
Si era avvicinato, piano, con un groppo in gola, fino alla sponda del letto.
E lì aveva visto l’altra lei. L’unica altra donna in grado di trovare un posto nel suo cuore.

 
Era minuscola, avrebbe potuto tenerla con una mano sola. Il capo era coperto da una leggera peluria bionda. E, anche se non poteva vederli, sapeva che i suoi occhi, una volta cresciuta, sarebbero stati azzurri, come quelli della madre.
Non ebbe il tempo di dire niente, incantato ad ammirare sua figlia, la sua primogenita, che la camera si riempì.
Corsero tutti ad attorniare il letto, smaniosi di vedere la neonata e il loro trambusto svegliò gli altri bambini.
Ormai nella stanza regnava il caos, tanto che alcune Guaritrici cacciarono fuori i pargoli urlanti e i loro genitori.
Gli ultimi ad uscire si portarono dietro l’unico piccolo che, invece di scoppiare a piangere, aveva finalmente smesso.

 
E James Edward Potter non staccò gli occhioni verdi dal letto, almeno finché la porta non si richiuse davanti a lui.

 
Ginny continuò a sorridere, divertita dalla scena.
Poi posò lo sguardo sul marito e sussurrò dolcemente «Vuoi tenerla?»
Draco annuì, nervoso ed emozionato, sedendosi accanto alla donna.
Bastarono pochi attimi e si ritrovò la neonata tra le braccia.
Era bellissima, anche piena di rughe e grinze. La videro aprire gli occhi, scuri, come tutti i bebè.
E sorrisero.
Era tutto perfetto.

 
«Benvenuta tra noi, Samantha Jessica Malfoy».

 

 
E il Destino iniziò il suo corso…

 

 

***

 

 
Ed eccoci qua!
Dopo venti capitoli e più di un anno (non ci credo!) di attesa, la storia è conclusa.
Sinceramente mi sento un po’ strana. Questa è la prima fanfiction che termino ed essere arrivata alla fine è qualcosa che non riesco a concepire. Ho passato più di un anno della mia vita a crearla e sono contentissima che sia piaciuta a così tante persone.
E siete proprio voi, che avete letto e recensito, il motivo principale che mi ha spinto a continuarla. Se non l’avessi pubblicata, forse sarebbe ancora un semplice file tra i tanti del mio computer.
Per questo vi ringrazio.

 
Grazie alle migliaia di persone che l’hanno letta.
Grazie alle novantanove persone che l’hanno aggiunta ai preferiti.
Grazie alle ventuno persone che l’hanno aggiunta alle seguite.
Grazie a tutti quelli che hanno commentato almeno una volta.
Grazie a
Ilaria e Federica che sono state senza dubbio le mie più fedeli lettrici.

 
Grazie a tutti quanti per avermi accompagnata per tutto il corso della mia storia.

 
Grazie ad
Alice che ha sempre letto tutto quello che ho scritto, anche quando diventavo insopportabile (Ma che le email non le vede mai!).

 
Davvero GRAZIE!

 
Spero di non avervi deluso e che vi sia piaciuta.
Alla prossima! ^.^
Marzia

 

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