Un salto nel futuro di Daphne_Descends (/viewuser.php?uid=23226)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un giorno come un altro...o forse no... ***
Capitolo 2: *** E' uno scherzo?! ***
Capitolo 3: *** Nell'ufficio di Silente ***
Capitolo 4: *** Novità dal futuro ***
Capitolo 5: *** Due Potter, una Weasley e un Malfoy ***
Capitolo 6: *** L'impossibile non è improbabile ***
Capitolo 7: *** Quidditch e Weasley alla riscossa ***
Capitolo 8: *** Qualcosa cambia, la sera di Halloween ***
Capitolo 9: *** Solo un bacio ***
Capitolo 10: *** Ballando tra le sorprese ***
Capitolo 11: *** Postumi di una festa ***
Capitolo 12: *** Il diario di Emily Prise ***
Capitolo 13: *** Era ancora presto ***
Capitolo 14: *** Anno 2017, Hogwarts ***
Capitolo 15: *** Pensieri nell'aria ***
Capitolo 16: *** Immagini di vita ***
Capitolo 17: *** Quello che davvero contava ***
Capitolo 18: *** Questo è il futuro ***
Capitolo 19: *** 10 Giugno 1998 ***
Capitolo 20: *** Il corso del Destino ***
Capitolo 1 *** Un giorno come un altro...o forse no... ***
Vorrei
specificare una cosa…il futuro non è quello della
Rowling,
è un futuro che ho immaginato io prima del settimo libro,
con le coppie che mi
piacciono.
Per quanto
riguarda gli avvertimenti: AU ve l’ho già
spiegato, OOC perché ovviamente i
caratteri saranno diversi da quelli del libro.
Mi sembra di
aver detto tutto.
Mi piacerebbe
sapere cosa ne pensate, se dovrei continuarla o no…grazie!
Un
giorno come un altro…o forse no…
Hogwarts.
Scuola di Magia e
Stregoneria.
Scuola di misteri.
Scuola che ha
formato le più grandi menti del mondo magico.
Che, per quanto
difficile, invoglia sempre gli studenti a dare del proprio meglio e ad
impegnarsi senza sosta…
«Basta!
Io non ce
la faccio più!»
«Shh! Abbassa la
voce, Ron! O Madama Pince ci caccia fuori a calci e non mi sembra che
questo
sia il periodo migliore per venire banditi dalla biblioteca!»
Ronald Weasley
sbuffò, allungandosi ancora di più sul tavolo di
legno «Non sarebbe una cattiva
idea. Sono stufo di passare tutti i miei pomeriggi in questo
posto!»
Hermione Granger
gli lanciò un’occhiataccia. Ma
perché cavolo doveva essere così testardo?!
«Bravo! E dopo come
pensi di superare i M.A.G.O.? Sia ben chiaro che io non ho alcuna
intenzione di
aiutarti, né te né Harry, capito?»
Il ragazzo chiamato
in causa distolse lo sguardo dalla finestra che dava sul parco
illuminato dal
sole e tremendamente invogliante. «Ma fare una pausa ogni
tanto non ci farebbe
male, Hermione» sussurrò con voce sfinita.
Lei fece schioccare
la lingua emettendo un borbottio che suonava tanto come un Scansafatiche,
per poi tornare al proprio tema di Pozioni.
Fortunatamente per
i due ragazzi qualcosa, o meglio qualcuno, arrivò a salvarli
da quella tortura
quotidiana.
Una ragazzina
minuta con lunghi e ricci capelli neri e occhi azzurro chiarissimo, si
avvicinò
velocemente al loro tavolo.
«Ragazzi» li chiamò
sussurrando concitata.
Tutti e tre
voltarono lo sguardo verso di lei.
«Ciao Sharon» la
salutò gentilmente Hermione «Cosa
c’è? Qualche problema?»
Era una ragazzina
del primo anno del Grifondoro e, per qualche strana ragione, aveva
subito
ispirato in Hermione uno strano sentimento di tenerezza.
Sembrava talmente
fragile da potersi rompere in un istante e questo la portava a volerla
proteggere e stare attenta a quello che faceva.
Annuì, con il
visino preoccupato «Ginny e Luna sono al settimo piano, nel
corridoio ovest…»
I tre si
guardarono, confusi. Qual era il problema?
«…con i
Serpeverde…»
Ginny Weasley si
era alzata contenta e stranamente euforica quella mattina. Come se di
lì a poco
sarebbe successo qualcosa di piacevole.
Aveva incontrato
Luna per caso in un corridoio, che cercava Ricciocorni Schiattosi, ed
essendo
di buon umore aveva deciso di accompagnarla nella sua ricerca.
E così erano finite
fino al settimo piano, in un corridoio sperduto dove non passava mai
nessuno…e
invece avevano incontrato i Serpeverde.
Ma non dei
Serpeverde qualsiasi, che avrebbe potuto freddare in due secondi, ma Lui…
Quell’antipatico,
snob, maleducato, arrogante e tanto altro di…
«E allora Weasley,
cosa vogliamo fare?»
…Draco Malfoy…
«Facciamo che tu e
la tua cricca di dementi vi spostate e ci lasciate passare, altrimenti
ti tiro
un pugno su quella faccia da idiota che ti ritrovi!»
«Dementi? Ma come
ti permetti razza di pezzente!»
«Pansy, calmati»
«Lasciami andare,
Blaise! Giuro che le riduco quel faccino da oca in un ammasso di
pustole
informi!»
«Devi solo provarci
Parkinson, e dopo non ti riconoscerà più nemmeno
tua madre!»
«Dai ragazze, calmatevi»
tentò invano Luna.
«E tu non ti
intromettere!» esclamarono in coro.
La ragazza rimase
ad occhi sbarrati, mentre lei e Blaise si allontanavano lentamente da
quelle
due furie.
Draco Malfoy le
guardava distaccato, appoggiato al muro, come se tutto quello che
stesse
accadendo non lo riguardasse per niente.
Prima che le due
potessero realmente arrivare a strapparsi i capelli, si
elevò una voce dal
fondo del corridoio «GINNY!» Una massa di capelli
rossi si fiondò accanto alla
sorella, che incurante di tutto continuava a sbraitare contro la
Serpeverde.
Harry ed Hermione
raggiunsero l’amico.
«Ehi, Malfoy! Ferma
quell’oca della tua amica!» esclamò il
primo.
«Pensaci tu Potty,
io non ho intenzione di sporcarmi le mani» rispose
stranamente tranquillo
quello.
«Io non sono
un’oca, stupido sfregiato!» Pansy interruppe la
discussione con la rossa, solo
per fronteggiare il ragazzo «Prova a ripeterlo se ne hai il
coraggio!» ringhiò
avvicinandosi minacciosa.
Una risatina bloccò
tutti ai propri posti. Una ragazzina si avvicinò al luogo
della disputa, con un
sorriso sulle labbra.
«Sharon, ma cosa-?»
«Eccoti qui,
finalmente, piccola irriverente primina!» Draco interruppe
Hermione,
staccandosi finalmente dal muro «Mi hai fatto venire fin
quassù, adesso me la
paghi!» le si avvicinò furente, ma ad un paio di
metri di distanza venne
bloccato da qualcosa di invisibile.
Sharon rise,
giocosa.
«Ma cosa
significa?» chiese confusa Hermione tastando l’aria
davanti a sé e incontrando
qualcosa di duro e liscio.
«Siete
intrappolati» disse la piccola con voce limpida
«E’ uno scudo»
«Sei stata tu?»
domandò Harry.
«Lei?» esclamò
Pansy, accanto a lui «E’ solo una
mocciosa!»
«Perché l’hai
fatto?» chiese Hermione confusa.
Lei rise di nuovo
«Il destino è talmente imprevedibile, non
trovate?» disse, inclinando il
capo come per studiarli meglio «Percorre
strade strane per raggiungere il suo obiettivo. A volte verrebbe da
chiedersi
come faccia a trovarla sempre, come faccia a fare sempre la cosa
giusta. Il
destino è cieco. Ma chi non è felice che lo sia?
Altrimenti la vita sarebbe
così prevedibile. Tutti vogliono conoscerlo, ma lui non si
mostra a
nessuno…Scommetto che anche voi siete curiosi. Tutti lo
sono. Tutti vogliono
scoprire il proprio destino…e voi…volete scoprire
il vostro?»
Appena finì di
parlare, una luce iniziò ad irradiarsi. Da
tutto…e niente…
Chiusero gli occhi.
E la luce inondò ogni cosa.
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Capitolo 2 *** E' uno scherzo?! ***
Cavolo raga! Mi fate commuovere!
Non ho mai avuto così
tanto successo! Per ringraziarvi, quindi, ho deciso di pubblicare
subito il
secondo capitolo, in cui compariranno nuovi personaggi…
Purtroppo per una
settimana non ci sarò, quindi dovrete
aspettare per gli altri capitoli, un po’ mi dispiace staccare
così…però…beh! Vi
prometto che appena torno aggiorno, visto che vi piace!
Ora eccovi il secondo!
A fine capitolo
i ringraziamenti!
E’
uno scherzo?!
Harry riaprì gli
occhi.
Era sdraiato su un
pavimento, con il volto rivolto verso la fredda pietra.
Accanto a lui sentì
il fruscio di vesti e una voce femminile che imprecava.
«Tutto bene Pansy?»
Si rialzò di
scatto, voltandosi verso le due voci.
Accanto a lui c’era
Blaise che stava aiutando Pansy ad alzarsi, dietro di loro poteva
intravedere
la capigliatura bionda di Luna.
Ma dove
accidenti era finito?
«Potter tutto
bene?» si riscosse, trovandosi una mano davanti alla faccia.
Blaise lo guardava
con un lieve sorriso gentile sulle labbra.
Era un Serpeverde
abbastanza strano. Non lo aveva mai visto trattare male nessuno. Non lo
aveva
neanche mai offeso come facevano gli altri.
«Si grazie» rispose
afferrando la mano che gli veniva offerta.
I suoi occhi si
posarono sulle altre persone presenti in quel corridoio vuoto.
Luna faceva vagare
gli occhi azzurri da una parte all’altra, osservando curiosa
quadri e arazzi,
con le mani incrociate dietro la schiena.
La Serpeverde
invece, si stava sistemando la frangetta corvina, sbuffando nervosa.
Blaise era ancora
davanti a lui, che lo osservava con sguardo pacifico.
«Ma dove siamo
finiti?» chiese finalmente Harry.
«E’ quello che
vorremo sapere anche noi Potter! Cosa credi?»
esclamò Pansy, incenerendolo con
gli occhi blu.
«Calmati un po’
Parkinson! Chi ti credi di essere?!»
«Sicuramente una
persona più intelligente di te!»
«Dai ragazzi
calmatevi. Non serve a niente litigare, è meglio se stiamo
uniti…c’è qualcosa
che non va…»
«Siamo ad Hogwarts»
I tre si girarono
verso Luna.
«Siamo ad Hogwarts»
ripeté «Non succede niente di pericoloso ad
Hogwarts, no?»
Harry stava per
risponderle che sì, ad Hogwarts poteva succedere qualcosa di
pericoloso, visti
gli anni trascorsi, ma delle voci li fecero zittire tutti.
Si stavano
dirigendo verso di loro, che, in preda a chissà quale
panico, si nascosero
veloci.
Il caso volle che
dietro ad un arazzo ci fosse un buco nel muro, grande abbastanza per
far
entrare tutti e quattro.
Harry, schiacciato
tra Pansy e il muro, spiò il corridoio fuori dal loro
nascondiglio.
Si sentivano le
voci crescere di volume e dei passi avvicinarsi.
«Ti dico di sì,
Karen, accidenti!»
«Non ci penso
neanche, Sam, accidenti! Sai quanto sarà sporco
lì dentro? Non ci va nessuno da
anni!»
Dal tono di voce
sembravano due ragazze. Con la coda dell’occhio, Harry vide
che anche gli altri
erano attenti alla conversazione.
«Senti» stava
dicendo la prima «Ti ho già detto che, grazie ad
una soffiata, so per certo che
quel cretino sta andando al terzo piano, e io non ho nessuna intenzione
di
farmelo scappare ancora per molto!»
L’altra sospirò
«Lascialo stare per una volta! Ce la sta mettendo tutta,
poverino! E poi non
sei neanche sicura che sia vero!»
«Beh, infatti è
quello che intendo scoprire!»
I passi si
fermarono di colpo.
«Sam, sarà pieno di
chissà che schifezze!»
«Karen, da quando
in qua sei diventata così petulante?»
all’improvviso l’arazzo si scostò.
Harry ebbe tutto il
tempo di osservare le due, prima che potessero riscuotersi dalla
sorpresa.
I loro visi gli
erano vagamente familiari, benché non le avesse mai viste.
La prima, quella
che doveva chiamarsi Sam o qualcosa del genere, era minuta.
I capelli erano
biondi, lunghi e lisci. Gli occhi azzurro cielo, velati da lunghe
ciglia
chiare. Il naso leggermente alla francese. La bocca piccola e ben
disegnata.
L’altra, Karen, era
mora. I capelli le arrivavano poco più sotto delle spalle.
Gli occhi erano di
un azzurro più scuro. Il naso dritto e la bocca carnosa.
Entrambe
indossavano la divisa di Serpeverde.
La bionda alzò un
sopracciglio, in un espressione che al ragazzo ricordò
subito qualcuno, ma non
sapeva bene chi.
«Ebbene?»
«Cosa ci fate lì
dentro?» chiese l’altra, che faceva di tutto per
evitare di scoppiare a ridere.
I quattro
arrossirono e velocemente uscirono dal nascondiglio, spintonandosi.
«Che
bell’assortimento!» esclamò la mora
«Due Serpeverde, una Corvonero ed un
Grifondoro. Vi stavate nascondendo, per caso? Perché se
è così non si sarebbe
mai detto!»
Quella che doveva
chiamarsi Sam li scrutava diffidente «Chi siete? Non vi ho
mai visto in giro.
Non sembrate affatto dei primini…»
Anche lo sguardo di
Karen si fece più attento.
«Ecco n-noi…»
iniziò Harry balbettando.
«Ho capito! Siete
quelli della scuola straniera! Come abbiamo fatto a non pensarci! Siete
stati
appena smistati e vi siete persi, vero?» esclamò
Karen, sorridendo.
Harry decise di
afferrare al volo la scusa «Esatto!»
esclamò «Siamo proprio noi! Questa scuola
è talmente grande che-»
«Non c’è nessuna
scuola straniera» lo freddò Sam con un ghigno
«Allora? Chi siete?»
A quel punto Pansy
scoppiò. «Sei uno stupido, Potter! Come cavolo fai
a cascare in questi stupidi
giochetti?! E adesso cosa facciamo, eh? Io queste due non le ho mai
viste a
Serpeverde! Tu e la tua linguaccia lunga! Potevi stare zitto!»
«L’avrebbero
scoperto lo stesso! Potevi inventarti qualcosa tu, Parkinson, visto che
ti
ritieni tanto intelligente!»
«Frena, frena,
frena! Hai detto “Potter”?!»
esclamò la bionda sgranando gli occhi.
Harry incenerì con
un’occhiata Pansy, che si nascose dietro di lui per scappare
dalle grinfie
della bionda.
«Hai detto Potter?!»
fissò lo sguardo sul ragazzo e i suoi occhi incontrarono la
cicatrice.
«Oh-mio-Dio! Harry Potter!» esclamarono
all’unisono lei e la sua amica.
«Ti conoscono
proprio tutti Harry» osservò Luna angelica.
L’attenzione delle
due si calamitò su di lei, la sua espressione sognante, la
sua collana di tappi
di Burrobirra. Poi su Blaise, i suoi occhi scuri, i capelli corti e
ordinati.
Poi su Pansy, il caschetto moro, gli occhi blu e l’aria
superba. Infine ancora
su Harry, i suoi occhi verdi, i capelli scompigliati e ancora la saetta
sulla
fronte.
Quindi, bianche in
volto, urlarono.
«E’ uno scherzo
vero?» esalò Sam.
«Voi avete
trent’otto anni!»
I quattro si
guardarono sconvolti «T-trent’otto anni?!»
Un lampo di
comprensione passo nei loro occhi. Stavano tutti pensando la stessa
cosa, ma
nessuno aveva il coraggio di chiederla.
Beh…il coraggio è
roba da Grifondoro, quindi…
«I-in che anno
siamo?» chiese Harry tremante.
«2018»
«COSA?!?»
«Mi sento male»
sussurrò Pansy, bianca in volto, aggrappandosi al braccio di
Harry. Lui non se
ne accorse neppure, troppo intento a scambiarsi uno sguardo disperato
con
Blaise.
Luna, invece,
sembrava solo lievemente sorpresa «Che bello, siamo nel
futuro!»
I suoi compagni la
guardarono truci e lei sorrise dolcemente «Non siete curiosi
di sapere quello
che è successo in questi ventun’anni?»
«NO! Io voglio
tornare a casa!» piagnucolò Pansy, affondando il
viso nella maglietta di Harry,
che la fissava in preda al panico, mentre iniziava a singhiozzare.
«Ok, ok! Niente
panico! Voi» iniziò Blaise, rivolgendosi alle due
ragazze ancora ammutolite
dalla sorpresa «Ditemi che c’è ancora
Silente!»
Quelle si
risvegliarono e con una smorfia la bionda rispose «Certo che
c’è ancora! Dove
vuoi che sia andato?»
«Portateci da lui!»
Spero vi sia
piaciuto!
Sono comparse
due ragazze…chi saranno, mai? In più hanno
scoperto la verità (non che ci
volesse molto… XD) Cosa succederà? Voi cosa ne
pensate?
Ok! Ora i
ringraziamenti!
Grazie a tutti
quelli che hanno letto (più di cento letture in meno di un
giorno! Che felicità
T^T)
Per chi ha
recensito:
Mione1194:
Ciao!
Sono felice che ti piaccia!
Sharon…beh, è molto particolare,
l’unica cosa che posso dirti è
che…nulla è
quello che sembra…Per quanto riguarda quello che scopriranno
nel futuro, ti
posso dire solo che per alcuni sarà una cosa traumatica! XD
Ah, non
preoccuparti per i pairing! ^.^
GiO91:
Ciao! Ho aggiornato e spero
che anche
questo capitolo ti piaccia! In effetti Sharon non è affatto
quello che sembra…ma
molto di più! Fammi sapere se ti piace anche questo! Ciao!
^.^
Vorrei
ringraziare anche tutti quelli che hanno messo questa
storia tra i preferiti:
cesarina89
DNikSophieG
jaily
Lunastortalupin
Madox
mary0094
maryrobin
rioki
scheggia94
Selene_Malfoy
steg94
Fatemi
sapere se vi piace! Al prossimo aggiornamento! Ciao! ^.^
|
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Capitolo 3 *** Nell'ufficio di Silente ***
Eccomi
di nuovo
qua! Vi avevo promesso che avrei aggiornato appena fossi tornata!
Sono felicissima
che questa storia vi piaccia tanto! E’ davvero una
soddisfazione!
Ora vi lascio al
capitolo che potrà rispondere a qualche vostro dubbio!
Ciao!
P.S. Lo so che il
titolo fa pietà, ma lasciatemelo passare! Non sono brava in
queste cose!
Nell’ufficio
di Silente
Oltrepassati
i
Gargoyle (la cui parola d’ordine era “Cioccorana
al lampone”), si
ritrovarono davanti alla porta dell’ufficio del Preside.
Karen bussò e
ricevuto il permesso aprì la porta.
La scena che si
svolgeva davanti ai loro occhi non era una scena che poteva trovarsi
normalmente nell’ufficio di Silente.
Con il trambusto
che c’era si chiesero come fosse stato possibile che avessero
sentito bussare.
La stanza, poi, era leggermente sovraffollata.
Oltre al Preside,
sempre identico solo con qualche capello in meno e la barba
più lunga, che li
fissava sorridendo divertito, c’erano quattro ragazzi che non
avrebbero dovuto
essere in quell’epoca.
«Harry!» Hermione
gli corse incontro «Ero così preoccupata per voi!
Siamo finiti nel futuro, ti
rendi conto?!»
«Herm, lascialo respirare!
E’ appena arrivato!» Ron gli sorrise seduto su un
divano accanto a Ginny, che
litigava furiosamente con Draco, stravaccato su una poltrona con una
borsa del
ghiaccio sulla fronte.
Un altro divano era
occupato. Mezzi sdraiati, intenti ad osservare la scena,
c’erano due ragazzi.
Erano entrambi
abbastanza muscolosi, uno forse un po’ meno
dell’altro.
Quello più robusto
aveva i capelli dello stesso colore dei due fratelli Weasley,
leggermente
lunghi, legati in un piccolo codino. Gli occhi nocciola sembravano un
po’
annoiati, benché seguissero con attenzione il litigio.
L’altro ragazzo era
moro. I capelli erano più corti e scompigliati, di colore
corvino, con qualche
ciuffo sbarazzino che ricadeva sui brillanti occhi verde smeraldo.
«James! Ti ho
trovato finalmente!» Sam scattò in avanti, verso
il ragazzo, con sguardo
omicida.
Lui la guardò
confuso «Cos’ho fatto?»
«E me lo chiedi
anche?!»
Il ragazzo sbuffò
«Qualunque cosa sia accaduta non era mia
intenzione» recitò apatico.
«Neanche lo
schiaffo che sto per darti sarà mia intenzione!»
«Ehm ehm» i due si
voltarono verso la persona che si era appena schiarita la voce.
«Non per
interrompere le vostre amabili discussioni, ma vorrei sapere cosa ci
fanno otto
ragazzi provenienti dal passato nel mio studio» Silente si
lisciò la lunga
barba, fissandoli con un sorriso e gli occhi che brillavano divertiti.
«E’ quello che
vorrei sapere anch’io!» scoppiò Draco,
interrompendo la litigata con Ginny «Era
una giornata come tante altre e ad un certo punto mi ritrovo nel futuro
in
compagnia di tre Grifondoro, e come se non bastasse ne compaiono altri
due che
si divertono a lanciare oggetti contundenti sulla testa di chi passa e
quando
riesco a riprendermi dalla batosta che ha rovinato il mio splendido
viso, chi
mi ritrovo davanti? La fotocopia di Potter! Poi vengo portato qui e
costretto a
sorbirmi le lamentele della piattola! Mi sono stufato!»
esclamò furioso,
lanciando per terra il sacchetto del ghiaccio.
«Stupido furetto!
Chi sarebbe la piattola? Riprenditi quel sacchetto se non vuoi che si
rovini il
tuo bel faccino!»
«Dacci un taglio
Weasley! E non darmi ordini!»
«Grazie per aver
espresso la sua opinione, signor Malfoy» lo interruppe
Silente «Se vi
accomodate tutti quanti, possiamo tentare di capire cosa vi
è successo»
Come degli automi i
ragazzi rimasti in piedi si strinsero sui due divani e la poltroncina
rimasta
libera.
«Bene» iniziò
Silente «Per prima cosa vorrei sapere come siete arrivati
qui, o cosa stavate
facendo prima di ritrovarvi in questa epoca. Vuole rispondere lei
signorina
Granger?»
Hermione annuì e si
lanciò nella spiegazione «Per uno strano motivo ci
siamo ritrovati tutti quanti
in un corridoio deserto del settimo piano, nell’ala ovest.
Stavamo discutendo
quando è arrivata Sharon, una ragazzina del primo anno di
Grifondoro, e ci ha
rinchiusi in un scudo senza che noi non ce ne accorgessimo. Poi ha
fatto uno
strano discorso sul destino, di quanto sia imprevedibile e ci ha
chiesto se noi
volessimo conoscere il nostro. Dopo è comparsa una luce
accecante e quando abbiamo
riaperto gli occhi ci siamo ritrovati qui, divisi»
Silente stette in
silenzio per qualche istante «Il Destino. Un immenso potere,
la cui verità è
sempre celata ai più. Una cosa pericolosa il
Destino» poi, come riscosso da un
sogno, si rivolse ai ragazzi del futuro «Posso sapere come li
avete trovati?»
«Io e Karen li
abbiamo trovati nascosti dietro un arazzo e quando abbiamo capito chi
erano,
cosa alquanto facile, li abbiamo portati qui come ci era stato
chiesto»
«A noi invece sono
capitati sotto tiro!» esclamò James sorridente
«Per caso a Steve è caduto un
cannocchiale sopra il biondino antip-AHIA!»
esclamò massaggiandosi il costato,
dove Sam l’aveva appena colpito con una gomitata.
«Bene.
Immagino che vogliate tornare a casa…» tutti lo
guardarono in attesa
«…purtroppo non so proprio come fare!»
Se non fossero state attaccate le loro
mascelle sarebbero cadute a terra.
«Come
non sa come fare?! Noi non possiamo stare in questo posto!»
esclamò Pansy
disperata «Io voglio tornare a casa! Diglielo anche tu
Potter!»
Lui
si girò a fissarla confuso «Per caso hai battuto
la testa Parkinson? Non ti
ricordi più che io sono quel Grifondoro che tutti voi
Serpeverde odiate?»
«Oh,
beh, io non ti odio» disse Blaise pacato, seduto accanto a
Hermione.
«Ehm,
grazie Zabini» mormorò Harry, del tutto sorpreso
dalla rivelazione.
«Io
invece sì, stupido sfregiato! E’ sempre colpa di
voi stupidi Grifondoro!»
«Sta
zitto Malfoy! Se no quel ghiaccio te lo faccio mangiare!» si
infervorò Ginny.
Silente
si schiarì la voce «Sì, beh, per il
momento non possiamo fare altro che
aspettare e farci venire in mente una soluzione. Nel frattempo faremo
finta che
siate degli studenti stranieri, temo comunque che dovrò
informare i professori.
Penso che sia più sicuro se rimaniate tutti insieme. Signor
Potter» disse
rivolgendosi a James «Sesto piano, corridoio est, ritratto
della Dama Col
Ventaglio, la parola d’ordine è Le
strade del Destino. Sa cosa fare» gli
fece un occhiolino.
«Certo
Professore!» esclamò sorridente il ragazzo
«Una parola d’ordine veramente
azzeccata!»
Ok,
lo so che è
corto, ma non prendetevela. Vi prometto che aggiornerò il
prima possibile!
Ora passo alle
recensioni!
Noemi_Malfoy: Sono superfelice che ti
piaccia! Ecco il
terzo capitolo! Spero che le coppie saranno di tuo gradimento! XD
nihal93:
Ho aggiornato il prima possibile e spero che
ti piaccia anche questo capitolo!
Mione1194:
Per Ron, Herm e Ginny hai visto qui dove
sono finiti! Per di più sono comparsi altri due
personaggi…chi saranno? Per le
due ragazze posso solo dirti che…hai indovinato solo a
metà! Si scoprirà tutto
nel prossimo capitolo comunque!
Thaiassa:
Grazie per aver letto e commentato, sono
felice che ti piaccia! Per quanto riguarda la coppia…non
posso dirti niente,
basta che osservi e aspetti i prossimi capitoli!
mary0094:
Ciao! Immagino che anch’io sarei curiosa
se
leggessi una storia del genere! Ma lo sono anche loro non preoccuparti!
E’ solo
che prima di essere curiosi sono sconvolti! E’ successo tutto
in pochissimo
tempo!
Marimalfoy:
Grazie! Sono contenta che qualcuno abbia
anche recensito sul mio tipo di scrittura. Il mio timore è
quello di non
riuscire a far capire a chi legge quello che penso, le scene che si
formano
nella mia mente e le sensazioni che provo scrivendo il capitolo. Spero
di non
averti fatto aspettare troppo! Il prossimo lo aggiungerò
senz’altro più
velocemente!
Un
grazie anche
a tutti quelli che l’hanno aggiunta nei preferiti:
maggie89
nihal93
Noemi_Malfoy
themina
_elanor_
E ovviamente
vorrei ringraziare anche chi legge!
Grazie a tutti!
Al prossimo
aggiornamento!
Baci ^.^
|
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Capitolo 4 *** Novità dal futuro ***
Eccomi
di nuovo qua! Scusatemi per avervi fatto aspettare così
tanto!
Oggi
sono davvero depressa…ha ridato i temi di italiano ed
è stata una vera e
propria strage! Sono andata fuori tema e avrei dovuto prendere
2…però la prof
mi ha dato 4…T^T che tristezza…mi sembra di
essere un’incapace…
Comunque
eccovi il capitolo, ho dovuto finirlo come leggerete perché
altrimenti sarebbe
stato troppo lungo. Spero che almeno a voi piaccia quello che scrivo.
Ciao!
Novità dal
futuro
Sesto
piano, corridoio est, davanti al ritratto della Dama Col Ventaglio.
«Ok.
Le strade del Destino»
Con
un lieve inchino la dama si scostò e fece intravedere un
paio di gradini che
portavano ad una grande stanza, arredata come la Sala Comune di un
dormitorio.
«Bisogna
dire che Silente è ben organizzato»
esclamò Steve, osservando piacevolmente
sorpreso la grande stanza accogliente.
Gli
altri si guardavano intorno stupefatti.
Era
davvero molto grande, con qualche morbido divano e varie poltroncine.
In mezzo
alla stanza c’era un grosso tavolo di legno con tante sedie
intorno. Sulla
parete in fondo c’erano tre ampie finestre, e su quella
accanto una grande
scala che portava al piano superiore, dove c’erano quattro
porte che portavano
su altrettante stanze, con due letti e un bagno per camera.
«Ok!
Immagino che vogliate riprendervi. Se volete noi ce ne
andiamo» disse Karen,
mentre si avviavano alla porta.
«No,
aspettate!» esclamò Hermione «Ecco,
io…vorrei chiedervi alcune
informazioni…»
«Avete
detto che ci troviamo nel 2018, giusto?» chiese una volta che
tutti si furono
accomodati.
«Esatto.
E voi avete tutti trent’otto anni in
realtà»
Harry fissava James. Era certo che fosse suo figlio. Sia
perché
Silente l’aveva chiamato “Signor Potter”,
sia per l’aspetto fisico, identico a
lui in tutto e per tutto. E poi si chiamava come suo padre.
«Aveva
ragione la mamma» disse quello ad un certo punto
«Sono proprio uguale a te da
giovane!»
Harry
arrossì, mentre l’attenzione si calamitava su di
loro.
«Mamma?»
chiese Ron con un ghigno «Chi è tua
madre?»
James
si scambiò uno sguardo con gli amici «Non penso
che possiamo dirvelo. Non
vorremo scombinare nulla…e poi è meglio la
sorpresa, non trovate?»
«Beh,
a rigor di logica, abbiamo già scombinato
abbastanza…e non è difficile capire
chi siano i vostri genitori, almeno in parte» disse Hermione.
«Ah,
sì?» sussurrò Sam, divertita
«Vediamo un po’. Prova ad indovinare»
La
ragazza la squadrò «Niente di più
facile…Serpeverde, capelli biondi, lingua
troppo lunga, aria di superiorità…sei di sicuro
una Malfoy…»
James
scoppiò a ridere «Lingua troppo lunga! Pfff! Aria
di superiorità! Ahahah!»
Sam
chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, prima di scoppiare
«Taci brutto
idiota! Prendimi ancora in giro e puoi scordarti tutto quello per cui
stai
lavorando!»
Come
se fosse stata pronunciata la parola magica, James si
azzittì di colpo,
guardando la bionda con occhi sgranati «N-non lo farai sul
serio, Sam…vero?»
allo sguardo immutato della ragazza, la guardò con occhi da
cane bastonato
«Dai, ti prego, non lo faccio più!» la
decisione di lei traballò un istante,
prima di cadere del tutto «E va bene! Ma guai a te se ci
riprovi!» lui
riacquistò in un attimo il sorriso e si sistemò
meglio seduto accanto a lei,
passando un braccio dietro lo schienale.
«Bene,
possiamo continuare» borbottò Steve, ormai avvezzo
a scene simili.
Hermione
si schiarì la voce, mentre l’attenzione degli
altri ritornava su di lei «Tu»
continuò rivolta a Steve «Sei chiaramente un
Weasley»
«Lo
vedrebbe anche un cieco» la interruppe Draco, borbottando.
«Mentre
tu» continuò la ragazza come se non lo avesse
sentito «Vediamo…Serpeverde, ma
non del tutto, amica di una Malfoy, anche se a questo punto non si
possono più
contare le amicizie» continuò accennando a James e
Sam «Posso solo supporre che
tu sia una Zabini»
Karen
sorrise «Giusto. Il mio nome è Karen Laura
Zabini» poi indicò gli altri uno per
volta «Steve William Weasley, Samantha Jessica Malfoy e James
Edward Potter,
piacere di conoscervi»
Steve
guardò Hermione interessato «Come hai fatto a
capirlo? C’erano un sacco di
altre possibilità» anche gli altri sembravano
interessati.
Sotto
tutti quegli sguardi Hermione arrossì «Beh, ho
usato la logica. Sharon ha
voluto che fossimo tutti uniti per spedirci qua, e visto che voi tre
avete una
parentela con i ragazzi e Blaise restava fuori, ho dedotto che Karen
fosse sua
figlia»
Il
ragazzo si accigliò «Questa Sharon vi ha mandati
qui tutti insieme? Perché?»
«Non
lo so, pen-» si interruppe sgranando gli occhi
«Aspettate! E se-no, non è
possibile!»
«A
cosa pensi, Herm?» le chiese Harry, mentre tutti la fissavano
impazienti.
Lei
si morse un labbro «Beh…e se ci fosse un motivo
per il quale siamo tutti qui?
Se Sharon l’avesse fatto apposta…potrebbe essere
per il fatto che i nostri
futuri saranno collegati tra di loro…quindi, stavo
pensando…che…magari…ecco…se
loro sono i vostri figli…e ci siamo qua anche
noi…beh, può darsi che-»
«-siano
anche i vostri figli…» concluse Blaise, arrivando
alla sua stessa conclusione.
Gli
altri li guardarono confusi, in attesa di spiegazioni.
«Ecco,
quello che Hermione stava cercando di dirci è che,
probabilmente, il motivo per
cui ci ritroviamo noi otto in quest’epoca è
perché siamo tutti i genitori di
questi ragazzi»
«I-intendi
dire c-che…noi saremmo tutti sposati tra di noi?»
chiese Pansy, sconvolta.
All’assenso
del ragazzo si creò il putiferio.
Chi
si disperava, chi urlava, chi pregava, chi si era abbandonato ad uno
stato
catatonico…
I
quattro ragazzi del futuro, li guardavano annoiati.
«Certo
che ce ne hanno messo di tempo per arrivarci»
sussurrò Sam.
«Non
tutti sono intelligenti come te, tesoro» le disse James,
sarcastico.
«Non
chiamami “tesoro”, stupido!»
«Quanto
te la prendi! E’ meglio che ti ci abitui, perché
quando saremo finalmente
fidanzati ti chiamerò sempre così!»
«Merlino
me ne scampi! Che cosa ti da la certezza che ci fidanzeremo?»
gli chiese
alzando un sopracciglio.
«Perché
nessuno può resistere al fascino del mitico James
Potter!» esclamò
scompigliandole i capelli.
Lo
spinse via, alzandosi di scatto e sistemandosi meglio possibile la
bionda
chioma «Non scompigliarmi i capelli! Lo sai che lo
odio!»
«Sam,
ce ne andiamo?» chiese Karen annoiata, mentre James
ridacchiava.
«Sì,
va bene» acconsentì, lanciando
un’occhiataccia al ragazzo «Ehi gente, noi ce ne
andiamo. Ci si vede!»
«Ciao!»
mentre la bionda si avvicinava alla porta, Karen andò
accanto a Steve e
leggermente imbarazzata gli diede un bacio sulla guancia
«Ciao Steve!» esclamò
prima di correre via, lasciando il ragazzo impietrito.
«Ohoh!
Stewie-Steve ha fatto una nuova conquista!»
esclamò James gongolante.
«Sta
zitto e pensa per te!» lo rimbrottò
l’amico, tirandogli un cuscino addosso «In
compenso tu con Sam se ancora in alto mare, o peggio, stai affondando
nell’oceano! Dimmi un po’,
quand’è che te la fai?»
«Steve!»
lo riprese James diventando rosso «Non dirlo!»
«Ohoh!
Jimmy-Poo è imbarazzato!» lo prese in giro,
facendogli il verso.
«Ok,
argomento ragazze chiuso» annunciò, ricomponendosi
«Ma stanno ancora urlando?»
I
ragazzi del passato erano ancora esagitati.
«Ok,
ora basta!» esclamò Hermione prendendo in mano la
situazione «Facciamo un
respiro profondo e calmiamoci. Urlare non ci porterà a
nulla»
Incredibilmente
tutti si risedettero e fecero un bel respiro.
«Capisco
che la scoperta possa averci sconvolto, ma ora la cosa più
importante è
riuscire a trovare un modo per tornare a casa e non con chi ci
sposeremo»
«La
fai facile, Granger! O io o Blaise saremmo costretti a sposare una di
voi,
visto che Pansy è l’unica Serpeverde!»
«Ma
si può sapere cosa te ne frega?!»
esclamò Ginny «Ha ragione Hermione! Dobbiamo
trovare un modo per tornare a casa!»
Prima
che Draco potesse ribattere e dare il via ad una nuova discussione,
Hermione lo
interruppe «Ok, è quasi ora di cena, siamo stanchi
e sconvolti, quindi io
proporrei di riposarci e di iniziare le ricerche domani, ci
state?»
«Sì,
ha ragione la Granger. Sta zitto e non rompere, Dray!»
esclamò Pansy,
togliendosi le scarpe e appoggiando i piedi sul tavolino davanti a lei.
«Bene,
allora noi andiamo!» esclamò James balzando in
piedi. Salutando contenti, lui e
Steve uscirono dalla stanza.
«E
ora cosa facciamo?» chiese Ginny dopo un attimo di silenzio.
«Io
voglio solo rilassarmi» rispose Pansy, sprofondando di
più nel divano.
«Io
voglio mangiare» si lamentò Ron.
«Come
pensi di poterlo fare, Ronald?» gli domandò brusca
Hermione «Qua non c’è niente
di commestibile!»
«Magari
potremmo fare un giro nelle Cucine» propose Harry.
«Sono
d’accordo» sospirò Blaise «Ma
come facciamo per non farci vedere?»
Calò
un silenzio pensoso.
«Beh,
potremmo iniziare a dividerci le camere» disse Luna ad un
certo punto.
«Io
sto con Harry come al solito» sospirò Ron
«le due Serpi se ne stanno insieme»
«Sono
più che d’accordo con te, Lenticchia!»
borbottò Draco alterato.
«Quindi
immagino che io dovrò stare con una di voi tre»
disse Pansy stranamente
tranquilla. I suoi amici la guardarono.
«Stai
bene, Pan? Di solito a questo punto avresti iniziato ad urlare e
lamentarti»
iniziò Blaise preoccupato.
«Non
mi interessa più niente che non sia il tornare nel nostro
tempo…il bello è che
ho sempre desiderato poter sapere come sarebbe stato il mio futuro e
adesso che
sono ad un passo dal scoprirlo…non mi interessa
più…»
Tutti
rifletterono sulle sue parole. In fondo era vero quello che stava
dicendo
Pansy. Una volta raggiunto il tuo obiettivo questo perde la sua
importanza.
«Ok.
Allora Parkinson, tu starai in camera con me, va bene?»
«Va
bene Granger» rispose quella con un sospiro.
«La
smettete?! Perché vi state comportando come se non stia
succedendo niente?!»
esclamò Draco irritato «Siamo nel futuro e
possiamo scoprire quello che ci
succederà e voi non vedete l’ora di andarvene! Non
vi capisco proprio!»
«Non
pensavo ti interessassero queste cose Malfoy. Vuoi davvero scoprire
quello che
ti succederà nel futuro?»
«Certo
che voglio scoprirlo Potter! E ora se permettete io me ne
vado!»
«Dove
vai Draco? Non puoi farti scoprire!»
«Ho
fame. E’ da stamattina che non mangio. Vado nelle
cucine!»
«Aspettami,
vengo anch’io. Ragazzi volete qualcosa da mangiare?»
«Non
siamo i loro camerieri Blaise! Se vogliono qualcosa se la vadano a
prendere!»
«Zitto
Draco. Tu la cortesia non sai neanche dove stia di casa,
vero?»
Continuando
a litigare i due uscirono dal ritratto.
«Questa
situazione è frustrante!» esclamò Harry
ad un certo punto «Rinchiusi in una
stanza senza poter uscire perché potrebbe vederci qualcuno!
Che nervoso! Se
solo avessimo il Mantello e la Mappa!»
«Che
Mappa?» chiese Pansy aggrottando le sopracciglia.
Ron
ed Hermione si lanciarono un’occhiata, mentre Harry
borbottava tra sé e sé.
«Ecco…è
una mappa di tutta Hogwarts e delle persone che ci sono
dentro…sarebbe un
segreto, sai…»
Pansy
sbuffò «Non lo dirò a nessuno
tranquilli…ecco come fate a non farmi mai
beccare!»
Prima
che potessero risponderle Harry urlò
«Trovato!»
Tutti
si voltarono verso di lui, che li fissava con gli occhi verdi
spalancati e un
sorriso da pazzo «Visto che James è mio figlio
è molto probabile che lui abbia
sia la Mappa che il Mantello! Possiamo chiedergli se ce li
presta!»
«Giusto!»
esclamò Ron «Così potremo andare
tranquillamente in giro per il castello!
Grande!»
In
quel momento tornarono Draco e Blaise carichi di cibo, con disappunto
del
biondino e la gioia di tutti gli altri.
Mangiarono
sparsi per la Sala, ognuno perso nei propri pensieri.
Ad
un certo punto un gufo picchiettò alla finestra. Ginny, che
era la più vicina,
la aprì e lesse il messaggio che le porse il volatile.
«Il
Professor Silente ci aspetta nel suo studio per discutere della nostra
situazione. La parola d’ordine è quella di
ieri»
Spero
vi sia
piaciuto!
Vi prometto che
aggiornerò presto il capitolo seguente.
Ora passo ai
ringraziamenti:
nihal93: Grazie mille! Spero che anche questo
capitolo ti piaccia! Lo so che era un po’ corto, ma vi
consiglio di aspettare
il prossimo, dove si scopriranno tante altre cose!
Killkenny: Se inizi a intravedere qualcosa ti
posso assicurare che non hai le traveggole! Di più non posso
dirti! Ti
ringrazio tantissimo! E’ la prima volta che una mia storia
piace così tanto!
Sono commossa!!! T^T
Noemi_Malfoy: Mi dispiace che alcuni personaggi non
ti piacciano…ma almeno ti consoli con le coppie! XD Continua
a leggere mi
raccomando!
Marimalfoy: Non ti preoccupare! Come hai visto in
questo capitolo si è scoperto qualcosa in più su
chi è figlio di chi! Mancano
le madri, certo, ma ti consiglio di aspettare il
prossimo…perché si scoprirà
almeno una delle coppie!
mary0094: In effetti Silente è sempre
Silente…certo un po’ invecchiato, ma sempre
uguale! Sono i figli, non
preoccuparti, in fondo sono andati avanti nel futuro di 21 anni
(secondo i miei
calcoli) Nella stanza come hai potuto leggere in questo capitolo non
c’è niente
di particolare…è solo un altro dei misteri di
Hogwarts! Dovrei trovarle un
nome…
themina: Sono felice che ti piaccia il mio stile di scrittura e
che sia riuscita
nel mio intento…cioè quello di incuriosirvi!
Vale
Lovegood: Grazie mille! Spero ti piaccia anche
questo
capitolo!
Poi
vorrei
ringraziare coloro che l’hanno aggiunta nei preferiti:
Bellafifi1986
Evans
FrAnCy160
GinevraMalfoy90
Killkenny
ninfea_82
Piccola Vero
pikappa93
Vale Lovegood
Un
grazie anche
a tutti quelli che l’hanno letta!
Grazie mille!
Al prossimo
capitolo!
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Capitolo 5 *** Due Potter, una Weasley e un Malfoy ***
Eccomi di nuovo qui! Spero di
non avervi fatto aspettare
troppo, in realtà avrei voluto aggiornare ieri, ma ho
passato tutto il
pomeriggio a studiare italiano.
State
pronti perché in questo capitolo scoprirete altre notizie
dal futuro!
Basta
vedere anche il titolo!
Due Potter, una Weasley e un Malfoy
In
effetti Silente li stava attendendo seduto alla sua scrivania, ma non
era
l’unico professore.
Affianco
al vecchio Preside c’erano la McGrannitt e Piton.
Entrambi
erano invecchiati. La strega aveva più rughe e i capelli
bianchi, ma il suo
aspetto e la sua espressione erano rimasti immutati, anche se si
addolcì un po’
a vedere i suoi vecchi studenti.
Piton
invece, oltre ad essere più arcigno di prima, aveva i
capelli non più neri, ma
grigi e unti come sempre.
«Eccovi
qua, dunque. Ho convocato anche la Professoressa McGrannitt e il
Professor
Piton, come potete vedere. Ho pensato che per poter girare liberamente
per la
scuola potrete fingervi studenti, magari stranieri visto che nessuno vi
ha mai
visto. Parteciperete anche alle lezioni e alle normali
attività scolastiche.
Per qualsiasi problema potrete chiedere a noi o ai ragazzi che avete
conosciuto
prima. Ora…ideiamo la vostra messinscena».
***
Era
ormai ora di cena e gli otto ragazzi si trovavano nella stessa
stanzetta in cui
Harry era stato chiamato con gli altri Campioni dopo che al quarto anno
il suo
nome era uscito dal Calice di Fuoco.
Erano
in attesa che il Preside li presentasse all’intera Sala
Grande come studenti di
una scuola americana.
Draco
faceva su e giù per la stanza, sotto gli occhi di Blaise,
Ron continuava a
ripetere “Miseriaccia!” ogni due secondi, le
ragazze si erano unite per fare
esercizi di respirazione anti-ansia ed Harry si fissava allo specchio
continuando a ripetere “Non ci posso
credere…bastava così poco!”. Per la
prima
volta che si guardava i suoi occhi non incontravano una cicatrice a
forma di
saetta, infatti la sua fronte era liscia e senza segni, grazie ad un
incantesimo di Disillusione praticato da Silente.
La
porta si aprì, facendo scattare tutti.
La
McGrannitt entrò e li guardò incoraggiante
«Forza, è arrivato il momento»
La
Sala Grande era piena di ragazzi. Era strano guardarla da là
sopra, piuttosto
che al tavolo della propria Casa, insieme a tutti gli altri studenti.
«Bene!»
esclamò Silente riportando l’attenzione su di
sé «Questi sono i nostri ospiti
provenienti dall’Omnia College in America. Staranno qui per
qualche mese e
studieranno con le classi del sesto e settimo anno. Date loro il
benvenuto!» la
Sala Grande scoppiò in fischi e applausi.
«Potete
sedervi dove desiderate, mi raccomando di celare le vostre vere
identità, come
abbiamo stabilito prima» sussurrò loro Silente.
Draco,
Blaise e Pansy andarono dritti al tavolo dei Serpeverde, Ginny convinse
Luna a
sedersi con loro a quello dei Grifondoro.
James
li chiamò per farli sedere nei posti che lui e Steve avevano
tenuto liberi
vicino a loro.
Harry
si sedette tra lui e una ragazza mora, Ginny e Luna all’altro
lato di quella
ragazza, Ron e Hermione ai due lati di Steve.
«Bene!
Chissà perché avevo la sensazione che vi sareste
divisi così! Comunque lei è
Lily»
Harry
si voltò di scatto verso la ragazza al suo
fianco…che aveva il nome di sua
madre. Quella sorrise e porse la mano a tutti.
Aveva
un bel sorriso, che le faceva brillare i grandi occhi blu, dalle lunga
ciglia
nere, dello stesso colore corvino dei suoi capelli corti.
«E’
mia sorella» aggiunse James in risposta al suo sguardo
«E quello laggiù è mio
fratello, ha due anni meno di me» si voltarono verso il
ragazzo accennato da
James. Stava ridendo attorniato dai suoi amici. Aveva corti capelli
corvini,
uguali a quelli del fratello e assomigliava molto sia a lui che a Lily.
«Sirius
Potter!» una ragazza con lunghi e boccolosi capelli rossi
comparve alle sue
spalle. Lui la fissò con gli occhi blu che brillavano
divertiti. «Sì?»
«Come
hai osato?» con quel tono di voce ricordava tanto la signora
Weasley «Lo sai
che stavate per mandare uno del primo anno in Infermeria?! Razza di
incoscienti!»
«Sto
mangiando Kim…passa più tardi a farmi la
predica!»
Con
le risate del gruppetto nelle orecchie, la ragazza chiuse gli occhi e
cercò di
trattenere la rabbia, poi scosse la testa e si incamminò
verso Lily, sedendosi
davanti a lei e accanto ad Hermione.
«Io
lo strozzo!»
«Dai
Kim, lo sai com’è fatto Sir»
cercò di rabbonirla l’amica.
«Lo
sai come è fatto un corno! E’ da settembre che
continuo a stargli dietro per
evitare che faccia casini e faccia perdere punti alla nostra casa, ma
lui se ne
infischia! Anzi, è ancora peggio!»
«Cos’ha
fatto questa volta?»
«Lui
e i suoi amici menomati hanno quasi mandato un primino in infermeria!
Stava per
cadere dal secondo piano perché quegli stupidi avevano
incantato le scale! Ti
rendi conto?! E hanno coinvolto anche quella serpe cretina!»
Lily
spalancò gli occhi «Jasper?!»
«Chi
altro? E’ l’unica serpe che si fa influenzare da un
Grifondoro, aggiungerei
idiota per di più!»
«Beh
lei è Kimberly Weasley!» la interruppe James
presentandola «E’ la sorellina di
Steve, lei e Sirius sono entrambi al quinto anno»
La
ragazza si accorse finalmente degli intrusi e li scrutò
socchiudendo gli occhi,
con un espressione che loro conoscevano bene, perché era la
stessa che assumeva
Hermione quando era sospettosa.
«Ehm…sono
degli studenti americani qui per uno scambio»
«Piacere
io sono Helena» le disse Hermione, cercando di distrarla
prima che potesse
scoprire le loro vere identità.
Harry
la seguì a ruota «Io sono Harry»
«Richard» borbottò Ron. Non gli piaceva
affatto il suo nuovo nome,
ma erano stati obbligati a cambiarseli, a parte Harry, che aveva un
nome
talmente comune che non avrebbe suscitato sospetti.
«Jane»
disse Ginny con un sorriso luminoso.
«Laura»
Dopo
un attimo di silenzio, Kim sorrise «Piacere! Non sapevo che
sarebbero arrivati
degli studenti stranieri! Vi piace Hogwarts? E’ tanto diversa
dalla vostra
scuola? Com’è la vostra scuola? Che materie
studiate?»
Sotto
quell’interrogatorio rimasero senza parole, e delegarono le
risposte a
Hermione, che si inventò di sana pianta
l’organizzazione dell’Omnia College.
Harry
intanto si ritrovò a fissare senza volerlo il tavolo dei
Serpeverde, per vedere
come se la cavavano i loro compagni
“d’avventura”.
Sam
aveva assistito con attenzione all’arrivo di Kim,
probabilmente la più
pericolosa tra tutti. Se l’avesse scoperto avrebbe innestato
una reazione a
catena, e in meno di cinque minuti tutta la compagnia sarebbe stata a
conoscenza che i loro genitori erano arrivati dal passato.
Di
fianco a lei Karen stava intrattenendo Pansy e Blaise, mentre Draco, la
fissava
senza dire una parola.
«La
finisci di guardarmi…Daniel?» chiese ironica,
calcando sul nome fasullo del
ragazzo.
«Daniel»
sputò fuori quello con astio, era evidente che non aveva
preso con gioia il
cambio dei nomi, ma non poteva fare altrimenti, Draco non era un nome
molto
comune «Chi mai chiamerebbe un figlio Daniel?!»
continuò.
«Daniel
è un bel nome! Almeno tu non ti chiami Heather!»
«Io
penso che siano tutti bei nomi, anche il mio»
«Che
sarebbe?» chiese Karen con un sorriso divertito.
«Sebastian!»
«Io
li trovo tutti orridi! Che fantasia»
Sam,
che fino a quel momento stava mangiando con sguardo assente, si
riscosse e
puntò un ragazzo appena arrivato al tavolo, facendogli segno
di sedersi accanto
a lei.
Il
ragazzo obbedì. Era biondo, pallido e con freddi occhi
grigi. Di una bellezza algida
e quasi divina. Non era la stessa che poteva avere James, con i suoi
capelli
scompigliati e il sorriso sempre sulle labbra, o Steve, con la sua
zazzera di
capelli rossi e l’aria annoiata, era diversa. Attirava gli
sguardi delle
ragazze come il miele con le mosche, ma sembrava che ciò non
lo toccasse,
rimanendo quasi impassibile. Non ci fu bisogno che Sam lo presentasse
per
capire a che famiglia appartenesse.
«Lui
è Jasper, mio fratello» lo presentò la
bionda «Loro sono degli studenti
americani qui per uno scambio. Sono Sebastian, Heather
e…Daniel»
Il
ragazzo alzò gli occhi grigi verso Draco e lo
scrutò attentamente, poi si voltò
verso la sorella «Perché mi hai fatto venire qua?
Non solo per presentarmi
questi tre, vero?»
Lei
non lo ascoltò e continuò indicando i ragazzi al
tavolo dei Grifondoro «Lì ce
ne sono altri cinque, vicino a James, Steve, Lily e Kim…a
proposito di Kim…cosa
avete fatto questa volta per farla arrabbiare?»
Jasper
ghignò «Niente di pericoloso o compromettente,
stai tranquilla…si è arrabbiata
tanto perché c’è andato di mezzo un
moccioso del primo, ma in realtà non era
per lui…»
Sam
sospirò.
«A
volte è difficile far capire a degli idioti qual
è il loro posto» continuò
aspro, lanciando occhiate astiose a dei Serpeverde poco più
in là. Gli altri
seguirono il suo sguardo.
«Ancora
con questa storia?! Non è possibile!»
esclamò Karen irritata.
«Thompson
e i suoi amichetti dovrebbero smetterla di dare fastidio alla
gente!» sibilò
Sam.
«Ma
cosa è successo?» chiese confusa Pansy.
«Thompson
e la sua banda di imbecilli non fanno altro che dare fastidio alle
ragazze,
soprattutto quelle impegnate. La loro vittima preferita era Sam, ma poi
hanno
dovuto lasciarla perdere quando si sono ritrovati James davanti. Oh,
non li ho
mai visti tanto spaventati! Quando si arrabbia James diventa una furia
e loro
volevano portagli via una sua proprietà, come lui definisce
Sam, e all-» la
ragazza chiamata in questione tirò una gomitata
all’amica «Non divagare!»
esclamò imbarazzata «Ok, ok! Vado
avanti!» rispose la mora alzando gli occhi al
cielo «Comunque…dov’ero rimasta? Ah
sì! Allora adesso ci pensano due volte
prima di infastidirla, perché sanno che
c’è James sempre in agguato. Però hanno
cambiato, per così dire, “preda”. Ora
è Lily, la sorella di James ad essere disturbata.
Lily è una ragazza molto dolce, è gentile con
tutti e non riuscirebbe a farsi
valere contro di loro, non perché abbia paura, ma
perché per lei sono tutte
brave persone. Comunque se non li sistema lei ci pensa qualcun altro al
suo
posto, e nessuno vorrebbe capitare tra le mani dei suoi
“protettori”» Jasper
sbuffò, ma Karen concluse con un ghigno «Non si sa
chi sia peggio tra Sirius e
Jasper!»
«Smettila
di raccontare i fatti miei a degli sconosciuti»
«Che
c’è, ti da fastidio che la gente sappia che sotto
sotto sei un tenerone?»
rispose ghignando la ragazza «O ti da fastidio che sappiano
che anche tu
consideri Lily come tua
“proprietà”?»
Sotto
lo sguardo strabiliato dei tre ragazzi del passato, le guance di Jasper
assunsero un colorito rosato.
«Karen,
un’altra parola e tutta la Sala Grande saprà del
tuo piccolo segreto amoroso!»
Lei
spalancò la bocca «Brutta infida serpe! Non
provarci nemmeno!» Jasper, ripreso
l’autocontrollo, ghignò.
«Voglio
assolutamente sapere cosa diavolo è successo!»
Draco
entrò come un razzo nella Sala, seguito dagli altri due
Serpeverde. Si
sedettero tutti vicino al camino, scrutandosi in attesa.
«Allora»
iniziò Draco sibilando «Questo futuro fa schifo!
Quando mai si è visto un
Malfoy che sopporta un Potter, che lo chiama per nome e che addirittura
arrossisce
per lui!»
«Draco
ti vuoi calmare?! Se continui così ne usciremo
pazzi!» lo sgridò Pansy.
«Ok,
con calma…cosa avete scoperto?» chiese Blaise agli
altri.
«Beh
innanzitutto» cominciò Hermione «Oltre a
James, Harry ha altri due figli e Ron
un’altra. Il secondo figlio di Harry, Sirius, è un
combina guai, la figlia di
Ron, Kimberly, è un Prefetto e gli corre dietro per non
fargli fare casino.
Sembra che conoscano bene dei Serpeverde. Poi sappiamo qualcosa dei
loro
interessi, ma non una parola su chi siano i loro genitori, a parte che
lavoro
facciano…Penso che dobbiamo fare attenzione a Kimberly, ho
l’impressione che
potrebbe scoprire chi siamo realmente…»
«Sì,
anche il figlio di Draco» continuò Pansy
«Ci ha studiato per tutta la sera»
«Cos’altro
avete scoperto?»
«Che
è un Malfoy che si comporta da normale essere umano.
E’ arrossito»
Gli
altri sbarrarono gli occhi, cercando di immaginarsi la faccia di Draco
Malfoy
rossa per la vergogna.
«E
poi abbiamo scoperto qualcosa a proposito di relazioni amorose, non so
se vi
possa interessare…» disse Blaise con voce
annoiata, ritrovandosi puntati contro
quattro paia di occhi femminili.
«Sì!»
esclamarono in coro le ragazze.
Pansy
si spostò sull’altro divano, scostando in malo
modo Harry e sedendosi accanto
ad Hermione.
«Allora»
iniziò con voce pettegola, mentre le altre le si
avvicinavano per sentire
meglio «A quanto ho capito James è cotto di Sam, a
sua insaputa ricambiato, a
Jasper piace Lily e Karen ha una cotta segreta per non so
chi» Con gli occhi
luccicanti continuarono a spettegolare e programmare piani di
spionaggio, sotto
lo sguardo spaventato dei ragazzi, che non avevano mai visto quelle
quattro
così affiatate.
Spero
che anche
questo capitolo vi sia piaciuto!
Cosa ne pensate
dei futuri figli? Ho bisogno di pareri!
Piccola
anticipazione:
Grande
rivelazione su una delle coppie!
E avrà inizio
una nuova amicizia!
Ora
le
recensioni:
marimalfoy:
Sono contenta che ti si siano spianati
alcuni dubbi e che tutto stia diventando più chiaro. Aspetta
il prossimo
capitolo e avrai completo il quadro su almeno una famiglia! Oddio sono
super
emozionata che la mia storia piaccia così tanto!!! Grazie!
mary0094:
Per la reazione dei diretti interessati
dovrai aspettare un bel po’. Nel prossimo capitolo
sarà qualcun altro a
scoprire una delle coppie…e la reazione sarà
leggermente…strana! Più di così
non posso dirti! James junior è stato appositamente creato a
somiglianza del
nonno…così come qualcuno comparso in questo
capitolo, che oltre ad assomigliare
al nonno assomiglia anche all’uomo da cui ha preso il nome!
Per il resto non
posso dirti niente, ma aspettati diverse sorprese! Grazie per avermi
consolato
spero proprio che tu abbia ragione! T^T
Killkenny:
Il tuo senso
Otaku
dev’essere incredibilmente sviluppato! Per Draco non ti devi
preoccupare…se ne
accorgerà da solo…
Kirby:
Per la prima coppia dovrai aspettare il
prossimo capitolo! Sono felicissima che ti piaccia la storia!!! Per
quanto
riguarda Sharon…beh non ne sono sicura nemmeno io! XD
Mione1194:
Che Hermione è un genio è
appurato, ormai! E
lo vedrai meglio nel prossimo capitolo! Per le coppie probabilmente
capirai di
più con questo capitolo! Ciao!
Deidara:
Eccoti il nuovo capitolo! Spero che ti
piaccia anche questo!
Vale
Lovegood: Per il prossimo spero di non farvi
aspettare
troppo!
Vorrei
ringraziare coloro che hanno messo questa fan fiction nei preferiti:
bluesnaky
Deidara
FrancyChan
gothika85
Kirby
ladyherm
lucyfery
Mione1194
E
anche tutti
quelli che leggono, ma non recensiscono!
Grazie mille a
tutti quanti!
Al prossimo
aggiornamento!
|
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Capitolo 6 *** L'impossibile non è improbabile ***
Eccomi
di nuovo con il capitolo che stavate aspettando! Rivelazione!
Spero
di non avervi fatto aspettare troppo.
In
questo capitolo i personaggi mi sembrano un po’ troppo
OOC…e non mi convince
tantissimo…va beh, ditemi voi!
L’impossibile
non è improbabile
Il
giorno dopo andarono tutti a lezione.
Nei
corridoi gli studenti si voltavano a guardarli, provocando imbarazzo ed
esasperazione da parte dei ragazzi del passato.
Ginny
e Luna li avevano salutati fuori dalla Sala Grande e avevano seguito
Lily verso
l’aula di Incantesimi.
Gli
altri, invece, si stavano dirigendo nell’unica aula dei
sotterranei: quella di
Pozioni.
Harry
e Ron non erano molto felici, perché questo avrebbe
significato sorbirsi una
lezione con Piton e non di un’ora, ma di due.
«Forza
ragazzi! Vedetelo come un ripasso» esclamò
Hermione.
«Ma-»
«Potremo
ristudiare tutto il programma del settimo anno, visto che qui
è appena
iniziato»
«Che
felicità» borbottò Harry.
L’aula
di Pozioni non era cambiata di una virgola, sempre i soliti tavoli, la
solita
aria cupa, l’armadio degli ingredienti, gli studenti che
parlavano prima che
iniziasse la lezione.
Quando
entrarono calò il silenzio, solo qualche risatina di
sottofondo.
«Ehi!
Guardate un po’ chi c’è! Yankee a ora
dodici!» ululò un ragazzo. Era robusto,
con capelli castani a spazzola e piccoli occhi color castagna, sulla
divisa era
ricamato lo stemma di Serpeverde. Il gruppetto accanto a lui
scoppiò in una
fragorosa risata e fischiò in direzione delle uniche due
ragazze.
«Ehi
bambole! Lasciate perdere quei perdenti! Possiamo fare uno strappo alla
regola,
anche se siete yankee…ovviamente dovete darci qualcosa in
cambio» il ragazzo
che aveva parlato era uno spilungone allampanato, dall’aria
insignificante.
Hermione
e Pansy arrossirono a disagio, mentre il gruppo rideva.
I
ragazzi sembrava che per una volta fossero tutti d’accordo
nell’ingaggiare una
lite furibonda.
«Glasgow»
li interruppe una voce, schifata «Dovresti aggiornarti. Le
tue battute fanno
proprio pena!»
«Potter!
Cosa fai, vieni a fare la figura dell’eroe? Sei solo un
fallito!» esclamò il
ragazzo allampanato, con aria bellicosa. James si fece avanti, mentre
qualche
ragazza sospirava estasiata.
«Attaccare
briga con la gente è proprio una mania, vero?»
chiese ironico James.
«Oh,
sì. Sai, mi stanno prudendo le mani…vogliamo
vedere se è una mania anche quella
di ridurti ad un mucchietto di ossa spezzate?»
sibilò facendosi avanti con i
pugni chiusi.
L’altro
ghignò «Non avrai intenzione di metterti contro di
me, vero?» la sua
espressione era agghiacciante, tanto che Glasgow esitò un
attimo.
«Cosa
sta succedendo qui?»
Si
girarono tutti verso l’entrata dell’aula, dove
Samantha aveva fatto la sua
entrata, seguita da Karen e Steve.
«Robert,
ancora a disturbare la gente? Quante volte ti ho detto che sei
incredibilmente
fastidioso?» disse sbuffando e avvicinandosi ai due.
«Stanne
fuori Malfoy. E’ una questione tra me e Potter, stupida
impicciona»
«Ehi,
bada a come parli!» esclamò James.
«Cosa
diavolo state facendo?! Tutti ai vostri posti! Potter muoviti se non
vuoi
perdere punti!» Piton aveva fatto la sua comparsa,
più arcigno che mai.
Sembrava
alterato, mentre scrutava la classe, soffermandosi sui ragazzi del
passato.
«Allora?
Ho detto a posto!»
«Ma
professore-»
«Niente
ma, Potter! Se non ti siedi subito ti tolgo venti punti!»
Un
borbottio contrariato si alzò dalla parte rosso e oro della
classe.
«Silenzio!»
sbraitò Piton «Si può sapere cosa avete
oggi?»
«Dovrebbe
chiederlo ai suoi pupilli» sibilò sprezzante
James, prendendo posto accanto a
Steve.
Piton
fece dardeggiare gli occhi neri su di lui, incenerendolo
«Potter! Adesso basta!
Venti punti in meno a Grifondoro!»
«Non
mi sembra giusto professor Piton» sbalordendo tutti Samantha
si era alzata,
incrociando le braccia «Se toglie punti a Potter allora deve
toglierli anche a
Glasgow e Terrand. Hanno cominciato loro»
Piton
la fissava vagamente irritato, anche se non l’avrebbe mai
rimproverata, essendo
una dei suoi alunni preferiti. «Vuole spiegarmi signorina
Malfoy?»
«Glasgow
e Terrand stavano disturbando gli studenti stranieri, Potter
è solo intervenuto
per difenderli, non ha fatto niente di male. Quindi non mi sembra
giusto che
lei gli tolga dei punti»
«Potter
avrebbe dovuto comportarsi in modo consono per un ragazzo della sua
età, e non
mi sembra che l’abbia fatto. Ora cominciamo la lezione, e
guai a chi fiata
ancora!»
Sam
si risedette contrariata, incrociando lo sguardo di James che le
mimò un grazie
con le labbra.
La
lezione si incentrò sulla preparazione di una pozione
abbastanza complessa,
Piton non perse occasione per togliere punti ai Grifondoro e darne ai
Serpeverde, come sempre, e non tenne per sé neanche i
commenti malevoli sul
lavoro di Harry, trasformandolo in un altro povero martire agli occhi
dei
Grifondoro.
«Ma
perché ce l’ha sempre con me!» si
lamentò una volta fuori dall’aula.
«Non
prendertela, è una cosa di famiglia. Ce l’ha
sempre anche con me!» esclamò
James battendogli sulla spalla, solidale.
«Com’è
andata la prima parte della giornata?» chiese Steve,
interessato.
«Bene!
E’ una fortuna essere capitati qui, almeno possiamo fare un
ripasso per i
M.A.G.O.!»
«Com’è
che adesso sei entusiasta Granger?» chiese ironico Draco
«Fino a ieri non
vedevi l’ora di tornare a casa»
«Scusa
tanto se sto cercando di vedere il lato positivo delle cose,
Malfoy!»
«Dai,
non cominciate a litigare!» cercò di
tranquillizzarli Blaise.
«Che
lezione avete?» chiese James, cambiando argomento.
«Trasfigurazione»
rispose Pansy con una smorfia.
«Allora
siete con i Serpeverde. Noi abbiamo Incantesimi»
«Potete
andare con Karen e Sam…a proposito dove sono
finite?» chiese James guardandosi
attorno.
Le
vide poco più in là, che stavano discutendo con
Glasgow e la sua cricca.
«Ma
brutto-!» James le raggiunse velocemente, seguito dagli altri.
«-hai
capito?!»
«Io
faccio quello che voglio, Galsgow»
«Vedi
di stare al tuo posto, stupida mezzosangue!»
Tutti
sussultarono all’insulto.
«Mezzosangue
a me? A quanto pare usi troppo spesso questo insulto, tanto da farlo a
sproposito» gli si avvicinò minacciosa,
lentamente, passo dopo passo «Il mio
sangue è infinite volte più puro del tuo.
Più prezioso di un diamante. Più raro
di qualsiasi gemma. Guarda bene con chi stai parlando, prima di aprire
bocca e
sparare cavolate a tutto spiano. Io sono più purosangue di
te e i tuoi amici
messi insieme» gli sibilò a pochi centimetri di
distanza. Glasgow accusò il
colpo, non sapendo cosa rispondere, se non «Potrai anche
essere una purosangue,
ma sei patetica. Andare in giro con mezzosangue e farsi uno come Potter
è
squallido per una Serpeverde»
James
l’afferrò per un braccio, prima che si avventasse
contro lo spilungone. «Bada a
come parli, Glasgow» gli ringhiò contro.
«Oh,
già! Che c’è Potter, hai paura per la
tua principessina?» chiese ironico, con
voce infantile.
«Sei
tu che dovresti avere paura, Glasgow»
I
ragazzi stavano fremendo dalla rabbia, soprattutto Draco. Va bene le
beghe con
Potter junior, ma quell’idiota si stava prendendo gioco di
sua figlia. Sua
figlia! Una Malfoy!
«Ora
basta, Glasgow! Hai rotto i coglioni, chiaro?!»
«Oh,
adesso ti ci metti anche tu, pel di carota? Cos’è,
vuoi difendere l’onore
familiare?» i Serpeverde risero «Te la prendi anche
tu per principessina
Malfoy?»
«L’unico
che le prenderà sarai tu, deficiente!»
«Steve»
lo ammonì Karen trattenendolo per un braccio.
«Lasciami
Karen! Giuro che lo faccio a pezzi!»
Lo
spilungone continuava a ghignare, sentendosi superiore.
«La
finisci di starnazzare idiozie, razza di demente?» chiese
Draco, gelido,
avvicinandosi. I suoi occhi grigi ghiacciavano chiunque incontrasse il
suo
sguardo. Nel suo portamento c’era tutta la superbia di
Serpeverde e Malfoy, un
insieme spaventoso. Sembrava un re che si faceva largo tra i suoi
sudditi.
Glasgow
lo guardò con un filo d’ansia, poi si
voltò verso la sua cricca «Andiamo che si
sta facendo tardi. La vecchia racchia poi si lamenta» Tutto
il gruppo se ne
andò velocemente, sotto lo sguardo dei ragazzi.
Karen
lasciò Steve, ancora irritato. James guardò Sam
come per chiederle se andasse
tutto bene, lei annuì e si scostò, portandosi una
ciocca di capelli dietro
l’orecchio. «Andiamo, che siamo in
ritardo» Salutò velocemente i due ragazzi e
si avviò fuori dai sotterranei, passando accanto a Draco gli
sussurrò un
«Grazie».
Durante
la lezione di Trasfigurazione, Hermione ebbe modo di riflettere. Non su
come
tornare nel loro tempo, ma sulle relazioni tra quei ragazzi.
C’era qualcosa che
aveva detto quel Glasgow che le aveva fatto venire un dubbio.
Non
l’avrebbe mai ammesso, ma anche lei era interessata a
scoprire quali fossero i
genitori dei ragazzi, e c’era una cosa che non aveva
considerato.
Ron
e Ginny erano fratelli. Quindi era logico che qualcuno dei ragazzi
avesse dei
vincoli di parentela. Ragionando, se Steve e Kimberly erano i figli di
Ron,
qualcuno degli altri avrebbe dovuto essere loro cugino.
Karen
no di certo, perché sembrava avere una cotta per il ragazzo,
quindi rimanevano
Harry e Malfoy. Il più ovvio era senz’altro Harry,
anche se…Samantha era di
certo una purosangue, l’aveva detto lei stessa,
però anche la Parkinson era
purosangue. Le uniche due possibili madri per Sam erano o Pansy o
Ginny. Doveva
scoprire chi fosse cugino di Steve: James o Samantha?
All’ora
di pranzo osservò attentamente ogni più piccolo
movimento tra i Potter e i
Weasley, ma non scoprì niente che potesse aiutarla.
Risvegliandosi
dai propri pensieri, iniziò ad ascoltare la conversazione.
«Giovedì»
«Ma
James, è domani!»
«Lo
so, e allora?»
James
stava discutendo con il fratello, seduto davanti a lui.
«Non
si può spostare? Proprio giovedì?»
Il
più grande ghignò alzando un sopracciglio
«Perché? Avevi qualcos’altro in
programma…Siriuccio?»
L’altro
lo incenerì con lo sguardo «Vai al
diavolo» gli sibilò.
James
rise divertito «Mi spiace Sir, ma gli allenamenti non si
spostano. Sabato c’è
la partita contro Serpeverde…e poi, cos’hai da
fare giovedì?» chiese curioso.
«Oh,
ma non lo sai?» tubò Kim «Deve
soddisfare un’altra oca del castello!»
«Non
puoi farti gli affari tuoi?!» le sibilò tirandole
una gomitata.
«No!
E’ così divertente farmi i tuoi!
Quand’è che la lascerai, il giorno dopo, o
forse ancora prima?»
«Cos’è,
sei gelosa?» ghignò lui.
«Gelosa?!»
sussurrò alzandosi e prendendo le sue cose «Semmai
solo schifata!» gli sibilò
all’orecchio, prima di andarsene. Lui la fissò
uscire dalla Sala Grande con un
sorriso inconsapevole sulle labbra.
Ed
Hermione capì.
I
Weasley…erano i cugini di Samantha.
Si
portò questa scoperta con sé tutto il giorno,
troppo sconvolta per pensare ad
altro.
Significava
che Ginny, in quel tempo, aveva sposato Malfoy!
Doveva
parlane con qualcuno, ma non ne ebbe l’occasione.
Perché nonostante la loro
scusante, la McGrannitt non si era astenuta dal dare compiti. Quindi
passarono
tutta la serata a fare un tema sui principi base della trasfigurazione
umana.
Era
sdraiata a letto e guardava il soffitto. Doveva parlarne con qualcuno.
Chiunque. I suoi occhi si posarono sulla figura di Pansy, che si stava
pettinando i capelli, seduta sul suo letto.
Hermione
si mise seduta. «Ehm…posso parlarti un
attimo…Pansy?»
Quella
si girò confusa. Da
quando la Granger la chiamava per nome?
«Ehm…cosa
c’è?»
La
Grifondoro si torse nervosamente le dita «Sai…oggi
ho scoperto una cosa…sui
genitori…»
Pansy
appoggiò la spazzola e la fissò interessata
«Allora?» la incitò.
«Beh,
ho scoperto chi è la madre di Samantha…»
«Non
sono io, vero?» Hermione la guardò smarrita
«E’ inutile che fai quella faccia
Granger, lo sapevo già. A me non piace Draco, anche se tutti
la pensano così, e
io non piaccio a lui. Siamo solo amici. Quindi…beh, non
farti problemi a dirmi
con chi si sposerà…non me la prendo,
sai?»
Hermione
fece un sospiro, prima di lanciarsi «E’
Ginny»
Pansy
strabuzzò gli occhi «La Weasley?! Non posso
crederci!» esclamò iniziando a
ridere.
La
riccia la guardò stupita. Stava ridendo di gusto, non aveva
la solita
espressione di disgusto o superiorità, ma solo di
divertimento, come tutte le
ragazze normali. E, colpita da questa scoperta, attaccò a
ridere anche lei.
Dall’altra
parte del muro si sentì battere dei colpi. «La
finite voi due? C’è gente che
vuole dormire!»
«Oh,
ma sta’ zitto, Potter! Cosa sei, un vecchio
rimbambito?!» gli urlò Pansy, tra
le risate.
«Taci
Parkinson! E’ quasi l’una!» ma le due lo
ignorarono, finché non sentirono
bussare.
Nessuna
andò ad aprire, così Harry usò la
bacchetta.
Indossava
dei pantaloni della tuta, una maglietta larghissima, gli occhiali
storti e i
capelli molto più spettinati del solito. «La
volete smettere?» sibilò irritato
e assonnato «Io e Ron vogliamo dormire! Si può
sapere da dove arriva tutta
questa ilarità?!»
«Non
potresti capire, Harry!» Hermione guardò Pansy e
scoppiarono ancora a ridere.
Sbuffando
Harry se ne andò, borbottando qualcosa che assomigliava ad
un donne.
Dopo
che smisero di ridere, si ritrovarono senza fiato.
«Oddio!
Chissà quando lo scopriranno!» esclamò
Pansy ridacchiando.
Hermione
si mise sotto le coperte con un sorriso e si voltò dalla sua
parte «Potremo
farli mettere insieme» le propose. Lei annuì
sorridendo «Allora questa sarà la
nostra missione, per il momento!»
«Buonanotte
Pansy»
Chiudendo
gli occhi la sentì rispondere
«Buonanotte…Hermione»
Allora?
Cosa ne pensate? Avete scoperto la prima coppia. Mi dispiace per
chi aveva pensato a qualcun altro. Comunque per le prossime dovrete
aspettare
un po’. Sono arrivata fino ad un certo punto a scrivere
(neanche tanto avanti)
perché preferisco avere già qualche capitolo
scritto, in modo da non farvi
aspettare troppo, ma purtroppo è da un po’ che non
vado avanti, sia per impegni
vari, sia perché sono abbastanza incasinata con la scuola
(ultime verifiche e
interrogazioni, più simulazione di terza prova), non ce la
faccio più! Comunque
non preoccupatevi perché non la lascerò di certo
in sospeso! Solo che immagino
che per i prossimi capitoli dovrete aspettare leggermente di
più! Sorry!
P.S.
Alla fine troverete un’anticipazione sul prossimo capitolo.
Ora passo ai
ringraziamenti:
Killkenny:
Per Draco versione padre-geloso dovrai
aspettare un pochino (non tantissimo!) perché per il momento
è più preoccupato
per la situazione in cui si è cacciato! Comunque in questo
capitolo puoi vedere
che ci siamo quasi…chissà cosa farà se
incontrerà un suo ipotetico ragazzo…
jaily:
Purtroppo non posso dirti niente! Sarebbe
spoiler! Comunque qua hai già scoperto una
coppia…per le altre dovrai
aspettare! ^.^
Lilyna_93:
Sono felicissima che ti piaccia la storia!
Per il prossimo temo dovrai aspettare un po’ di
più! Ciao!
mary0094:
Certo che non è normale! Evidentemente avrà
preso anche qualcosa della madre, no? Per Kim…diciamo che in
quel momento aveva
un’espressione piuttosto Hermionesca. In fondo è
Hermione quella sospettosa e
che scopre sempre tutto (come hai potuto vedere in questo capitolo!).
Per
Sirius, pensa, la mia migliore amica si è innamorata di
questo Sirius proprio
come è pazza dell’originale! XD
Kirby:
Mi dispiace aver deluso le tua aspettative,
ma spero che ti piaccia lo stesso! Però se hai letto anche i
ringraziamenti ti
deve proprio piacere! In effetti, immagino che si stia creando un
po’ di casino
con tutti i personaggi! Spero di riuscire a chiarire tutto quanto! Ciao!
Deidara:
Non posso risponderti perché sarebbe
spoiler! Comunque aspettati qualsiasi cosa! XD Spero ti piaccia anche
questo
capitolo!
marimalfoy:
Mi sembra una cosa utile il foglietto! Dopo
aver letto le vostre recensioni ho deciso di farmelo anch’io,
anche perché con
tutti i parenti che compariranno (vedi famiglia Weasley)
sarà ancora più
difficile…per voi! XD Ciao!
Ginevra_Malfoy:
Spero di aver aggiornato abbastanza presto!
Purtroppo il prossimo lo posterò non molto velocemente!
Scusate!
Vale
Lovegood: In realtà io li ricordo tutti (forse
proprio
perché li ho creati io!), ce li ho tutti stampati in mente,
anche gli alberi
genealogici! Ma leggendo le vostre recensioni ho deciso di scrivermeli!
Volendo
quando saranno comparsi tutti potrei pubblicarli! Grazie mille per i
complimenti!
Grazie
anche a
chi l’ha messa nei preferiti!
Aky
Bluking
hikari92
kisa86
Lilyna_93
Novalee
Rowan Mayfeir
Grazie
mille anche a chi legge e basta!
Piccola
anticipazione:
Consigliata a
chi ama lo sport! (dei maghi ovviamente!)
Provate ad
indovinare!
E notiziona di
Silente!
Al
prossimo
capitolo! ^.^
|
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Capitolo 7 *** Quidditch e Weasley alla riscossa ***
Vorrei
chiedervi davvero, davvero, davvero SCUSA!
Lo
so sarà circa un mese che non aggiorno, ma non avevo davvero
il tempo materiale
per farlo, è stato l’ultimo mese di scuola e
quindi dovevo finire tutte le
verifiche e interrogazioni. Comunque ora sono di nuovo qui! Non vi
faccio
soffrire oltre, ecco il nuovo capitolo!
P.S. Spero che non me ne
vogliate, ma in questo capitolo
si incasineranno un po’ di cose che riguardano vincoli di
parentela ecc.
Infatti compariranno altri personaggi, se questo vi crea problemi vi
posso
preparare uno schemino, ma solo dopo il prossimo capitolo (il
perché lo potete
leggere alla fine!)
Quidditch e Weasley alla
riscossa
La
mattina dopo, quando scesero allegre, si ritrovarono Harry davanti, che
le
scrutava irritato.
«Vi
siete divertite?» sibilò.
Pansy
gli si avvicinò, come un serpente che danza attorno alla sua
preda «Non puoi
neanche immaginare quanto, Potter» gli sussurrò
maliziosa. Poi scoppiò a
ridere, seguita a ruota da Hermione.
Harry
la guardò stupefatto «Ma-ma
tu…ridi!» balbettò.
«Sono
un essere umano anch’io, Potter!»
esclamò divertita, uscendo con Hermione fuori
dal ritratto, lasciando dietro di sé un Harry completamente
attonito.
Il
nuovo rapporto di amicizia che sembrava essersi instaurato tra Hermione
e Pansy
sconvolse tutti.
A
colazione Pansy le si sedette accanto, al tavolo dei Grifondoro,
facendo
sputare il caffè a Draco dall’altra parte della
Sala e ridacchiare Blaise.
Ginny e Luna la salutarono con un sorriso, che venne timidamente
ricambiato,
Ron era troppo addormentato per accorgersi di qualcosa e Harry la
fissava
ancora come se fosse un’aliena.
«Chiudi
la bocca Harry, potrebbe entrarci qualcosa» lo prese in giro
Hermione.
«Ho
detto di no! L’allenamento è oggi, punto e
stop!» James si accasciò su una sedia
accanto a Pansy, seguito a ruota da Sirius.
«Dai
Jim! Non possiamo farlo domani?»
«Non
se ne parla! Ho detto oggi e sarà oggi! Il tuo appuntamento
dovrà aspettare!»
Sirius
sbuffò, prendendo un toast da imburrare e fissando torvo il
fratello.
James
si riempì una tazza di the, facendo finta di niente. Poi si
voltò verso Pansy e
le sorrise incoraggiante «Ciao! Come mai qui? A Serpeverde
avevano finito il
burro?»
Pansy
rise, insolitamente allegra «Sì, mi hanno detto
che qua ce n’era in abbondanza!
Sempre che lui non lo finisca subito!» esclamò
accennando a Sirius, che si
stava riempiendo di burro la fetta di pane.
«Sirius!
Quante volte la mamma ti ha detto di non farlo? Ti fa male!»
Il
ragazzo sbuffò, vedendo sua sorella e Kim sedersi davanti a
lui e James.
«Liiilyyy»
si lamentò «Sto così bene senza la voce
di mamma nelle orecchie! Sei pregata di
non rovinare questi bei momenti!» continuò
staccando un morso gigantesco.
Le
due ragazze lo guardarono schifate «Sei disgustoso»
sussurrò Kim, Lily annuì e
Sirius roteò gli occhi.
James
stava parlando con Pansy, Harry e Hermione. Ron, Ginny e Luna
chiacchieravano
in disparte con Steve, che era sceso da poco, o meglio, Ginny e Luna
chiacchieravano, Ron e Steve dormivano in piedi.
«Richard,
svegliati!» esclamò Hermione dandogli una gomitata
«Dobbiamo andare a lezione»
James
tirò un pezzo di pane a Steve, che aprì gli occhi
di scatto, incenerendo
l’amico.
Questo
ghignò «Facciamo a chi arriva prima?»
Aspettarono due secondi e poi entrambi
scattarono, travolgendo Lily che si era appena alzata.
«Jane,
Laura, venite con me e Kim? Vi accompagniamo a lezione»
«Sì,
grazie!» esclamò Ginny con un sorriso, seguendo
insieme a Luna le due ragazze.
Harry,
Ron, Hermione e Pansy si guardarono confusi. Nel giro di due minuti
erano
spariti tutti.
«Beh,
andiamo?» chiese Sirius «Visto che quel deficiente
di mio fratello è sparito vi
accompagno io in classe. Dove dovete andare?»
«A
Erbologia»
«Ok!»
I
quattro seguirono Sirius verso le serre. Ovviamente sapevano benissimo
dove
andare, ma per la loro messinscena dovevano sembrare degli studenti
sperduti
nei meandri di Hogwarts.
Mentre
andavano alle serre, si accorsero che Sirius sembrava fatto per stare
al centro
dell’attenzione. Ricambiava saluti, sorrideva alle ragazze,
ammiccava di qua e
di là…ed Harry continuava a chiedersi da chi
potesse aver preso quella
caratteristica.
Una
volta raggiunti James e Steve, li salutò sorridente e se ne
andò, non senza
aver chiesto ancora una volta al fratello di spostare gli allenamenti.
«Uff,
è asfissiante!» borbottò guardandolo
andarsene.
«Deve
tenerci molto a quella ragazza» disse Steve, annoiato.
«Ma
va! E’
solo perché la prima volta gli
aveva detto di no!»
«Tutti
dentro ragazzi! Forza veloci!» urlò la
Professoressa Sprout, mentre apriva la
porta della serra.
I
Grifondoro e i Tassorosso entrarono schiamazzando e si posizionarono in
coppie
vicino ai tavoli.
«Bene!
Iniziate a lavorare! E’ la stessa cosa che abbiamo fatto
durante la scorsa
lezione! Per quelli nuovi, dovete estrarre il pus dai frutti della
piante, state
attenti perché è molto irritante!»
Harry
e Ron si guardarono con una smorfia e si voltarono verso Hermione, che
aveva
già iniziato a lavorare con Pansy. La riccia si
voltò e disse «Non ci pensate
neanche! Lo fate da soli!» e poi tornò a lavorare.
***
Erano
passati un paio di giorni, in cui i ragazzi avevano finalmente iniziato
le
ricerche per tornare nel loro tempo. Inoltre stavano cercando di
raccogliere
sempre più indizi riguardo ai futuri figli. Ma non avevano
scoperto niente di
particolare, se non di tenersi lontano da Sirius mentre faceva scherzi:
Ron si
era ritrovato in Infermeria con le gambe ridotte a gelatina, con il
ragazzo che
continuava a scusarsi perché lo scherzo era destinato ai
Serpeverde, Hermione e
Kimberly che lo sgridavano nella stessa identica maniera e con Madama
Chips che
urlava, cacciando tutti fuori.
Quel
sabato era il giorno della partita tra Grifondoro e Serpeverde e si
stavano
dirigendo verso lo stadio in compagnia di Karen, Lily e Kim, che
stavano
cercando di fare un pronostico sulla partita.
Le
tribune erano piene di stendardi e bandiere rosso-oro e verde-argento,
la folla
urlava e Piton e la McGrannitt si scrutavano astiosi in attesa del
fischio
d’inizio.
Le
due squadre fecero la loro entrata in due file, dietro a Madama Bumb.
«Ecco
le due squadre fare il loro ingresso!» urlò il
cronista nel microfono «In
ordine, per Grifondoro abbiamo Potter, Weasley, Potter, Thomas,
Paciock,
Weasley e Weasley…che fantasia, ragazzi!»
«Weasley!
Sta’ zitto e continua!» urlò la
McGrannitt al cronista, un ragazzo con corti
capelli rossi.
«Va
bene prof! Per Serpeverde Malfoy, Terrand, Malfoy, Thompson, Grant,
Glasgow e
Nott! Ecco la stretta di mano tra i due capitani, Potter e
Malfoy…tutti in
posizione…ecco il fischio d’inizio! Potter ha
afferrato la Pluffa, rapidi
passaggi con Thomas e Paciock, Grant cerca di inteccettarli, ma
è troppo
lento…ben ti sta!»
«Weasley,
evita i commenti personali!»
«Sì,
scusi prof!»
Mentre
la cronaca continuava, dagli spalti i ragazzi assistevano alla partita.
«Ma
quanti Weasley ci sono?» chiese Pansy attonita.
«Oh,
beh…parecchi…» rispose Kim, vagamente
imbarazzata.
«Fin
troppi per i miei gusti»
«Sta’
zitto, Malfoy!» gli sussurrò Ginny, tirandogli una
gomitata, mentre la ragazza
iniziava a spiegare.
«Dunque…il
cronista si chiama Jeremy, è il gemello di Mike, il
Battitore, sono figli di
mio zio Fred, non so se ne avete sentito parlare, gestisce un negozio
di
scherzi con il suo gemello, lo zio George, Diana, l’altra
Battitrice è sua
figlia; poi c’è Steve che è il
Portiere, Mark Paciock e Jasmine Thomas sono i
Cacciatori, insieme a Sirius; mentre James è il Cercatore.
Il Cercatore dei
Serpeverde è Sam; Jasper invece è uno dei
Cacciatori, con Michael Thompson e
Jake Grant; Karl Terrand è il Portiere e Robert Glasgow e
Nicholas Nott sono i
Battitori»
«Glasgow
e Terrand sono i due con cui abbiamo litigato a Pozioni!»
esclamò Harry.
Un
boato richiamò la loro attenzione.
«SI!
Dieci a zero per i Grifondoro! Jasmine ti amo!»
«WEASLEY! Continua a commentare la
partita!»
«Uff,
va bene prof…Grazie al tiro spettacolare di Thomas
Grifondoro è passato in
vantaggio! Ora la Pluffa ai Serpeverde, Grant passa a Thompson, che
passa a
Malfoy che scatta in avanti e tira…ma Weasley para!
Grande!»
La
partita continuò per un bel po’. Ormai il
punteggio era stabile, ogni volta che
una delle due squadre faceva punto, l’altra recuperava
subito. E il Boccino non
si vedeva ancora. Gli animi stavano iniziando a surriscaldarsi, i
giocatori di
Serpeverde avevano già fatto un po’ di falli, che
li avrebbero portati in
svantaggio, se Jasper non avesse recuperato. Era lui che faceva tutti i
punti.
Ad
un certo punto i due Cercatori sfrecciarono verso gli anelli rosso-oro,
erano
testa a testa, circa un metro da terra, poco più avanti
svolazzava una pallina
dorata.
Erano
sempre più vicini, entrambi allungarono la mano, ma un
sibilò giunse alle loro
orecchie. Un Bolide, si stava avvicinando velocissimo, si scansarono
entrambi e
l’onda d’urto li fece cadere a terra.
«Ehi,
dannato Glasgow! Cosa pensavi di fare!»
La McGrannitt non lo sgridò neanche, presa com'era a
gesticolare contro il Serpeverde.«I
due Cercatori sono a terra, il Boccino non si vede
più»
I
due si rialzarono, frastornati. James aprì piano la
mano…
«SI!
POTTER HA PRESO IL BOCCINO! Grifondoro vince per 230 a 80! Mi spiace
Sam, sarà
per la prossima volta!»
Samantha
guardava stralunata James, ghignante.
«Come
diavolo hai fatto?»
«Questa
è bravura, tesoro!» esclamò lui,
passandosi una mano tra i capelli.
«E’
un pazzo! Avrebbe potuto farsi male!» esclamò
Pansy, con una smorfia.
I
Grifondoro esultavano contenti, mentre Draco li fissava irritato.
«Però
sono bravi, no?» chiese Blaise cercando invano di rabbonirlo.
«Uffa!
Anch’io voglio giocare a Quidditch!» si
lamentò Ron, mentre tornavano al
castello.
Lily,
Kim e Karen erano rimaste al campo per festeggiare o consolare, a
seconda dei
casi.
«A
chi lo dici» concordò Harry, cupo.
«Vi
è piaciuta la partita, ragazzi?» una voce allegra
li fece fermare.
Si
voltarono e videro Silente che avanzava verso di loro.
«Sì
Professor Silente, davvero emozionante!» rispose Ginny,
sorridendo.
«Sono
contento. Immagino che per voi sia difficile guardare senza far
nulla» Oh,
non sapeva quanto fosse vero! «Quindi ho
pensato…vi piacerebbe
partecipare?» sorrise, allo sguardo sorpreso dei ragazzi
«In quanto scuola
straniera potreste fare una partita contro Hogwarts, no?
Sarà divertente!»
esclamò superandoli.
I
ragazzi si guardarono sognanti.
«No!
Ho detto che voglio fare io il Cercatore!»
«Sta’
zitto Malfoy! Harry è molto più bravo di
te!»
«Non
è vero!»
«Sì
che è vero! Ti ha sempre battuto!»
«Dai
Draco, siediti»
Il
biondino lanciò un’occhiataccia a Ginny, che
ricambiò arrabbiata.
Appena
erano tornati nella Sala Comune avevano subito iniziato a preparare la
squadra
dell’Omnia College.
Come
Portiere era stato deciso Ron, anche se Draco si era lamentato, come
per ogni
ruolo attribuito ai Grifondoro, le Cacciatrici erano Ginny e Pansy e
come
Battitore Blaise. Hermione si era rifiutata di partecipare, visto che
non amava
molto volare.
Tutti
tranne Malfoy, volevano che il Cercatore fosse Harry, mentre Draco
avrebbe
potuto fare il Battitore, per non lasciare il ruolo a Luna, che infine
era
stata reclutata come Cacciatrice, sperando che andasse bene, non che a
lei
importasse più di tanto.
«Tra
poco è Halloween, lo sapete?» stava appunto
dicendo.
«Già…è
da quasi una settimana che siamo qui…mi domando se il tempo
nella nostra epoca
scorra o no…» rifletté Hermione ad alta
voce.
«Io
spero di no» sussurrò Blaise, nel silenzio della
stanza «Altrimenti saremmo nei
guai»
Con
questo interrogativo nella mente andarono tutti a cena.
Pansy
ormai si sedeva sempre accanto a Hermione. Quella sera però,
fatto quanto mai
inaudito, Blaise aveva convinto Draco a sedersi tutti insieme. Quindi
il biondo
si ritrovò seduto al tavolo dei Grifoni, per di
più davanti a Harry. Entrambi
si fissavano schifati, ma non dissero niente per non attaccare con un
litigio
che li avrebbe di certo smascherati.
Al
momento del dolce, Silente si alzò e con un elegante gesto
della mano portò il
silenzio nella Sala.
«Bene,
spero che la cena sia stata di vostro gradimento. Non vorrei
importunarvi
troppo, ma ho un annuncio da fare, che spero vi
piacerà» sorrise alle
espressioni stralunate degli studenti «Tra una settimana,
come sapete tutti,
sarà Halloween. Io e gli altri insegnanti abbiamo pensato ad
una festa speciale
in onore dei nostri ospiti americani» si vedeva bene che i
professori, dalle
facce che avevano in quel momento, non ne sapessero nulla «La
sera del 31,
dalle nove fino a mezzanotte per gli studenti dal primo al quarto anno,
e fino
alle due, per quelli del quinto, sesto e settimo, qui in Sala Grande
abbiamo
organizzato una grande festa!» tutti si guardarono
entusiasti, anche se un
borbottio si elevò dagli studenti dei primi quattro anni
«In maschera!» finì
Silente, gelando tutta la Sala «Sarà una gara in
maschera, il vostro obiettivo
è quello di non farvi riconoscere da nessuno, chi
arriverà a mezzanotte senza
essere stato riconosciuto, vincerà un buono annuale per fare
compere a
Mielandia» gli occhi degli studenti si illuminarono di nuovo
«Beh, vi auguro buona
notte e vi raccomando di iniziare subito a pensare al vostro
costume!»
Ecco
qua! Spero
vi sia piaciuto!
Ho una richiesta
da farvi, niente di che…ora che siete entrati un
po’ di più nella storia volevo
chiedervi di dirmi quali coppie vi piacciono, tra i vari figli o
personaggi che
sono comparsi. Ve lo chiedo perché il prossimo capitolo
è quello che stavate
aspettando dall’inizio, ovvero…TUTTE le coppie
saranno svelate! E siccome stavo
scrivendo qualcosa per tutte, vorrei qualche vostro parere sui figli
eccetera.
Spero non vi costi dirmelo.
Nel prossimo
capitolo ci sarà la festa di Halloween!
Recensioni:
jaily: Mi spiace per Ron, ma
dovrà accettare la
portata degli avvenimenti…Harry mi serve per
un’altra coppia, al massimo lo
puoi adottare o qualcosa di simile, ma fa conto che sia tuo! XD
Vale Lovegood: Dai non vai tanto male!
Comunque le
scoprirai nel prossimo capitolo! Ciao ^.^
Deidara: Mi dispiace che la coppia non ti
piaccia, ma
in fondo non si possono accontentare tutti, no? Spero che almeno una
delle
altre ti piaccia! ^.^
mary0094: Non sei l’unica a cui
non piace, se devo
essere sincera a me piacciono tutte e due, forse però ho
imparato ad apprezzare
più la Draco/Hermione, ma non potevo cambiare tutto, ormai
mi ero affezionata
alla storia così com’è! ^.^
Killkenny: Oh, Draco è incredibilmente
pericoloso! Glasgow mi
serve ancora, ma non preoccuparti prima o poi riceverà un
bella lezione!
Mooolto dolorosa XD
FrancyChan: In effetti in nomi sono un
po’ un problema!
Se volete dopo il prossimo capitolo posso farvi uno schemino! XD
Kirby: Per le coppie dovrai aspettare il
prossimo
capitolo e per Sharon…ci vorrà ancora un
po’ immagino, anche perché non ho le
idee chiare neanch’io!
Grazie a chi ha
messo questa fan fiction nei preferiti:
babibabi
clod88
gajra
kamura86
Lady85
maggie89
Rowan Mayfeir
WingsHP
Un grande grazie
anche a chi legge e basta!
Al prossimo
capitolo!
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Capitolo 8 *** Qualcosa cambia, la sera di Halloween ***
Eccomi di nuovo! No, non
sono morta! Chiedo umilmente perdono per avervi fatto aspettare un
sacco di
tempo.
Il
fatto è che non ho avuto molto tempo per pubblicare,
rispondere alle recensioni
e sistemare bene il capitolo. E non potevo evitare di farlo
perché ci tengo a
queste cose!
Sinceramente
non so come possa essere, in alcuni punti non mi convince molto, spero
che a
voi piaccia! Vi lascio alla lettura!
Qualcosa
cambia, la sera di Halloween
Era
passata un’intera settimana e Halloween si avvicinava sempre
di più, ormai
mancavano un paio di giorni. Per i corridoi si potevano intravedere
gruppetti
di ragazze intente a scambiarsi consigli e pettegolezzi sulla festa,
ragazzi
che giravano con l’aria di chi stava andando al patibolo, i
più piccoli che
schiamazzavano, i Prefetti e i Capiscuola che cercavano di ristabilire
l’ordine, pensando nel frattempo a come camuffarsi.
Altri
ancora passavano giornate in biblioteca a fare i compiti e a scoprire
come
accidenti fare per tornare nella propria epoca…o da cosa
travestirsi al ballo…
«Ma
va! Ti scopriranno subito!» stava sussurrando Ginny a Pansy.
«Andiamo,
chi mai lo penserebbe?»
«Sarà,
ma a me non sembra adatto…»
«Pensa
per te! Il tuo costume non è da Halloween!»
«Neanche
il tuo!»
«Volete
tacere per un minuto?! Sto cercando di trovare un modo per tornare
nella nostra
epoca!» le zittì Hermione, battendo una mano sul
grosso libro che aveva
davanti, Luna alzò lo sguardo dalle pagine ingiallite di un
vecchio volume. Le
due abbassarono lo sguardo.
«Però…»
iniziò Pansy.
«…a
noi piace stare qui…»
Hermione
chiuse gli occhi sospirando.
Anche
a lei piaceva molto. C’era un clima di serenità,
si sentiva quasi a casa. Stava
bene con tutti, riusciva a sopportare persino i Serpeverde, era
addirittura
diventata amica di una di loro!
«Ragazze…posso
capirvi, piace anche a me…ma…la nostra epoca non
è questa, dobbiamo tornare
indietro…per poter creare un mondo
così…»
Le
altre annuirono e, tristi, tornarono a lavorare.
Dopo
qualche minuto Ginny chiese «Ma allora come vi
vestite?»
Si
sorrisero e ridendo chiusero i libri.
***
Finalmente
era arrivata la sera di Halloween. La Sala Grande era decorata
prevalentemente
con festoni arancioni, zucche, pipistrelli e altre cose simili, in ogni
angolo
c’era uno degli stendardi delle quattro case di Hogwarts. I
lunghi tavoli erano
scomparsi, lasciando un grande spazio al centro della Sala, circondato
da
tavoli circolari di diverse grandezze. Sul rialzamento dove di solito
mangiavano i professori era stato costruito un palco.
Alle
nove in punto, la Sala era gremita di gente e Silente, con una lunga
veste
viola acceso, iniziò a parlare «Eccoci finalmente
alla grande festa di
Halloween. Come vedo vi siete mascherati tutti molto bene, ma prima di
iniziare
vorrei spiegarvi come si svolgerà la serata.
Dunque…la giuria sarà composta da
tutti i professori, che vi osserveranno e cercheranno di riconoscervi,
tuttavia
anche voi stessi potrete eliminare gli altri concorrenti, presentando
agli
insegnanti le prove certe dell’identità di chi
scoprite. A mezzanotte avrà
luogo la premiazione, in modo tale che possano parteciparvi anche gli
studenti
dal primo al quarto anno, che sfortunatamente termineranno qui la
serata. Gli
altri saranno liberi di rimanere fino alle due. Domani, ovviamente, non
ci
saranno lezioni. Beh, che altro dire? Divertitevi!»
Con
un colpo di bacchetta, Silente fece cominciare la musica. Era
abbastanza
coinvolgente, ma niente di agitato.
La
gente cominciava a guardarsi attorno, per smascherare qualche compagno,
si
erano formati gruppetti di amici, e alcune ragazze si erano
già tolte le
maschere per farsi ammirare.
Silente
osservava la Sala dalla sua poltrona al tavolo della giuria. I suoi
occhi
azzurri avevano individuato subito le figure che cercava.
Erano
tutti sparsi in giro, a gruppetti o da soli. Rise sotto i baffi. Chissà
se
sarebbe successo qualcosa?
***
Harry
sbuffò, guardandosi attorno. Era seduto su una sedia a bordo
pista, ma non
aveva ancora visto nessuno che conosceva. Si erano proprio
mascherati bene.
Una
figura cadde di peso sulla sedia al suo fianco, sfiorandolo con il
mantello.
«Hai
visto qualcuno?» Era un ragazzo vestito da
principe…e aveva i capelli rossi.
«No,
e tu?»
Ron
fece una smorfia «Sì…ma avrei preferito
risparmiarmela…»
«Chi
hai visto?» gli chiese Harry, togliendosi il cappello.
«Malfoy
e Zabini…il furetto aveva adocchiato una tipa vestita da
fata…carina…» poi
ghignò «Ma vestito in quel modo la farà
scappare…sembra uno scarafaggio!»
«Scarafaggio
a chi, principe dei pezzenti?»
Ron
digrignò i denti, voltandosi verso il nuovo venuto.
Draco
era completamente vestito di nero, da sotto il mantello si intravedeva
qualcosa
di metallo. Sotto lo sguardo curioso di Harry, il biondo
tirò fuori una falce,
ghignando «Ti piace Potter? Purtroppo non taglia, altrimenti
l’avrei provata su
qualcuno…»
«Draco!
Perché cavolo mi hai lasciato da solo?! Quella non si
scollava più!» Blaise
piombò da loro, con sguardo inferocito e una barba in mano,
il cappello a punta
azzurro gli ricadeva sul viso.
«Per
Merlino! Ti sei travestito da…Merlino?!» gli
chiese Ron, trattenendo le risate
alla vista della barba.
«Esattamente!
L’avevo proposto a Draco, ma non ha voluto…ha
preferito qualcosa di
più…macabro…»
«Il
mio costume è il migliore, Blaise. E tu Potter, da cosa
saresti vestito?»
«Non
si vede Malfoy? Sono un cowboy. A proposito Ron, come hai fatto a
riconoscermi?»
«Amico,
i tuoi capelli si vedono anche a un miglio di distanza!»
Blaise
si sedette e costrinse Draco a fare lo stesso.
«Facciamo
un gioco» propose «Chi vede il costume
più strano vince, ci state?»
«E
cosa ci giochiamo?» chiese Draco, con voce strascicata.
«Se
gli altri non la pensano così, beh, si beve!»
afferrò una bottiglia di Fire
Whiskey e ghignò. Un lampo passò negli occhi
degli altri tre.
***
«Quella
con il vestito da…boh, quell’ammasso
indefinito»
«No!
Non penso proprio, voi che dite?»
«Decisamente
no!»
«Bevi!»
Ormai
mezzi ubriachi, continuavano a giocare e ridacchiare come degli scemi.
«Si
può sapere cosa diamine state facendo?»
Davanti
a loro era comparsa una ragazza vestita da Cenerentola, con le
scarpette di
cristallo e i capelli mossi raccolti alti sul capo.
«Herm!»
esclamò Ron «Come stai bene!»
Lei
fece una smorfia «Quanto hai bevuto, Ronald?»
«Poco!
Andiamo a ballare!» si alzò di scatto e la
trascinò in pista, urtando un po’ di
coppiette, che lo fissarono astiosi.
«Meno
uno. Si continua, gente!» esclamò Blaise,
riempiendo i bicchieri degli altri
due.
***
James
rideva, mentre vedeva Steve lanciargli sguardi infuocati. Oh,
l’avrebbe
pagata, ne era sicuro. Farlo andare a sbattere contro Karen e
poi spingerli
a ballare era stato un colpo di genio. E ora, c’era un
cacciatore che ballava
con Cappuccetto Rosso, che di fiabesco non aveva proprio nulla. Con
quel mini
abito rosso svolazzante sarebbe stata lei la cattiva della storia. E il
lupo
sarebbe scappato a gambe levate.
Forse
sarebbe riuscito a dileguarsi, mentre Steve lanciava occhiatacce a
tutti quelli
che indugiavano troppo sulle forme di quel diavolo tentatore.
Si
voltò, ma il suo sguardo incontrò una figura.
Ghignò, gli occhi improvvisamente
accesi di malizia e si diresse verso di lei. Poteva benissimo
comprendere
Steve.
Pensava
di poter passare inosservata. Ma chi altro aveva dei capelli cosi
biondi? Chi
altro aveva una carnagione così chiara? Che Serpeverde si
sarebbe mai
travestito da Grifondoro?
Le
passò una mano intorno alla vita, sentendola sobbalzare. Lei
si voltò, il volto
coperto fino al naso da una maschera rossa, con decorazioni dorate.
«Vuoi
ballare con me?» le sussurrò
all’orecchio, divertendosi a vederla arrossire di
imbarazzo.
Lei
annuì, lasciandosi trasportare in pista.
Sulle
note di un lento, iniziarono a ballare.
«Come
hai fatto a riconoscermi?»
James
sorrise «E’ impossibile che non ti riconosca. Anche
se ti fossi tinta i capelli
o avessi preso una Polisucco, ti avrei riconosciuta lo stesso»
«Non
esagerare adesso!»
«Non
sto esagerando. Io ti osservo. Conosco ogni tuo piccolo movimento,
anche il più
stupido. Mi è bastato vederti camminare e guardarti
attorno» le sorrise
dolcemente, lei ricambiò «Potresti usare meglio il
tuo tempo, piuttosto che
sprecarlo a osservarmi»
«Dai
retta a me, non è affatto uno spreco»
***
«Quella
le batte tutte! Dai, è vestita da zucca!»
«Che
disci Blaise?! E’ solo tutta di aranscione»
«Vuoi
vedere che è una zucca? Adesso vado lì e glielo
chiedo!»
Harry
e Draco, ormai completamente andati, lo guardarono avvicinarsi ad una
ragazza
bionda, vestita di arancione, poi li videro sparire insieme tra la
folla che
affollava la pista da ballo.
«E
ora che fasciamo?» chiese Harry con la testa riversa sul
tavolo.
«Io
vado dalla fata» sussurrò Draco, con lo sguardo
fisso su una ragazza con grandi
ali colorate che le spuntavano dalla schiena «Ci si vede
Potter»
Harry
sbuffò, guardandolo avvicinarsi alla fatina. E anche loro
sparirono.
Era
rimasto da solo…o forse no…
Pansy
crollò al suo fianco e gli fregò il bicchiere di
Whiskey mezzo pieno,
mandandolo giù tutto d’un fiato, con aria
incazzata.
Lo
sbatté di colpo sul tavolo e si girò a fissarlo
con aria bellicosa.
«No,
ma io dico! Prima illudi una ragazza, chiedendole di ballare e stando
con lei
tutta la sera, e poi scappi con un’altra mentre lei
è in bagno?! Ti sembrano
cose da fare?!»
Harry
la fissò smarrito «Ma io non ho fatto
niente» sussurrò.
La
ragazza lo guardò con aria di compatimento «Non
stavo parlando di te. Quanto
hai bevuto?»
«Ho
perso il conto a diesci. Blaise continuava a versare e-»
«Non
ti sarai messo a bere con Blaise?! Ma sei impazzito?! Quello non va
fuori
neanche con una botte intera!» esclamò,
sbattendosi una mano sulla fronte.
Harry alzò le spalle.
«Forse
è meglio se vai a prendere una boccata
d’aria» gli suggerì.
Il
ragazzo si alzò come un automa, ma ricrollò sulla
sedia.
«Per
la barba di Merlino, Potter! Vedi di restare almeno in piedi!»
«Non
ce la fascio…lasciami qua a morire…»
«Ma
ti sei anche fumato qualcosa?» sbuffò
«Per tutti i maghi! Guarda cosa mi tocca
fare! Dai, muoviti che ti aiuto io!»
***
Un
angelo che ballava con un vampiro.
Certo
che era strano. Completamente all’opposto. Bene e male.
Razionalità e
impulsività. Sia nella vita di tutti i giorni, sia ad un
ballo. Ma loro non lo
sapevano.
Non
è mai consigliabile invaghirsi di uno
sconosciuto…potrebbe nascondere delle
sorprese…
Eppure
se lo sconosciuto è affascinante, non lo si può
evitare. Si sa, in fondo, che
gli angeli sono creature pure e ingenue.
Mentre
i vampiri…sono il male. Maliziosi, scaltri e incredibilmente
attraenti.
Come
non si può innamorarsi di loro?
Solo
per una notte, solo per vivere un sogno. Non ha importanza quello che
potrebbe
succedere, perché è questo tutto
quello che vuoi…vero Kimberly?
***
Non
ci posso credere. Non ci posso credere.
Era
l’unica frase che compariva nella mente di Ron, alternata
ogni tanto da Che
bella che è Hermione o E se le pesto i
piedi? Oppure Ora cosa
faccio? e cose simili.
Ma
sembrava invece che a Hermione non importasse affatto se Ron le
pestasse i
piedi o meno…in quel momento stava benissimo.
Aveva
sempre desiderato poter passare una serata del genere con quel testone
di
Ronald Weasley. Al quarto anno aveva sperato che la invitasse al Ballo
del
Ceppo, al sesto voleva invitarlo lei alla festa di Lumacorno. Ma se i
primi due
eventi, per un motivo o per un altro, avevano subito degli imprevisti
(leggi
come: quello stupido di Ron oltre ad essere un insensibile è
anche privo
d’iniziativa e di spirito osservativo), questa volta tutto
era andato per il
meglio, anche se il motore dell’azione era stato lo stupido
gioco di Blaise.
Avrebbe
dovuto rimproverarli, ma non ne aveva proprio voglia. Era molto meglio
stare al
sicuro tra le braccia di Ron.
***
Non
se lo sarebbe mai aspettato.
Lei
era sempre così dolce e gentile, calma, solare. Aveva
pensato che si sarebbe
travestita da qualcosa di tenero, ma appena l’aveva
intravista tra la folla si
era dovuto ricredere, assolutamente.
Chi
avrebbe mai sospettato che sotto quella maschera da demone ci fosse
stata Lily?
L’aveva
subito agguantata prima che potesse farlo qualcun altro e lei non aveva
opposto
la benché minima resistenza. A dispetto della sua maschera
si era fatta guidare
docilmente in mezzo alla pista da ballo, in quella danza che ormai
durava da
ore.
Con
il naso immerso nei suoi capelli, resi lunghi per
l’occasione, poteva sentire
il suo profumo. Particolare. Quell’odore
che aveva solo lei, impregnato
sulla pelle, delicato come il suo nome. Nessuna poteva competere.
Avrebbe
passato così tutta la notte, e il giorno dopo, e quello dopo
ancora.
Come
leggendogli nel pensiero, lei gli si strinse di più contro,
strusciando il naso
contro il suo collo, ad occhi chiusi.
Anche
lei avrebbe passato l’eternità così.
***
Cavolo.
Non
aveva mai passato così tanto tempo con la stessa ragazza
nella stessa serata.
Si
stava rammollendo? No. Era tutta colpa di quella dannata fatina!
Abbassò lo
sguardo, incontrando una capigliatura rossa. A lui non
piacevano i capelli
rossi! Gli ricordavano troppo i Weasley. Eppure non era
affatto disgustato,
anzi. Il contatto con quella ragazzina minuta gli piaceva proprio. Ma
perché
gli capitava proprio in un posto dove non ci sarebbe stata storia? Lui
in
quell’epoca aveva trent’otto anni, la ragazzina ne
avrà avuti quindici, o
sedici a dir tanto. Ma che sfortuna!
Lei
si scostò guardandolo attraverso la maschera colorata che
indossava e gli
sorrise.
Qualcosa
di indefinito gli colò nel petto e il calore gli
salì alla testa. Cavolo!
Un Malfoy non arrossisce, neanche se si è preso una cotta!
E
quella ragazzina doveva essere stupida per sorridere alla
Morte…o,
semplicemente, era
partita anche lei.
***
Era
tutta la sera che ballava con Steve, poteva ritenersi soddisfatta.
Aveva
visto benissimo come James glielo aveva spinto
addosso…avrebbe dovuto fargli un
regalo!
Era
la prima volta che si innamorava veramente di un ragazzo, ed era ben
decisa a
conquistarlo, nonostante fossero tanto diversi.
Eppure,
a volte, aveva l’impressione che lui fosse troppo distante.
Nonostante fosse lì
con il corpo, i suoi occhi erano lontani, in posti a lei sconosciuti. La
sua
anima era lontana. Anche in quel momento. Stavano ballando da
un sacco di
tempo, ma lui non l’aveva mai guardata per più di
qualche secondo. Perché?
Sospirò,
richiamando inconsapevolmente la sua attenzione.
Non
sapeva quanto si sbagliasse. I
suoi occhi non l’avevano abbandonata un attimo, quella sera.
A parte nei
momenti in cui trucidavano qualche ragazzo.
Era
bella, tantissimo, più di quanto avesse
mai potuto pensare. E ci pensava
spesso.
Talmente
tanto spesso che ormai era diventata un’ossessione.
Si
svegliava la mattina e si addormentava la sera con la sua immagina
impressa a
fuoco nella mente. Aveva provato a starle lontano, ad ignorarla, a non
pensarci, ma era stato tutto inutile, ogni volta era peggio della
precedente.
Così si era arreso.
Ma
mai sconfitta era stata più dolce.
***
«Quindi
è proprio una zucca»
«Sì»
«E
come ti è venuta in mente quest’idea?»
«La
zucca è il simbolo di Halloween»
«Beh,
non è una zucca vistosa»
Lei
sorrise.
Lui
ricambiò.
Si
sentiva strano. Non aveva mai pensato di stare così bene in
compagnia di una
ragazza simile. L’aveva riconosciuta subito, non appena aveva
parlato di…
«Se
fosse stata troppo grande avrebbe attirato i Ricciocorni
Schiattosi»
Blaise
ridacchiò. «Non dovevi preoccuparti. Penso che
Silente abbia fatto un
incantesimo protettivo su tutta la Sala contro ogni tipo di
imprevisti»
«Oh,
spero non sia niente di pericoloso, potrebbero farsi male»
La
guardò mentre si imbronciava, pensierosa e preoccupata.
«Ne
hai mai visto uno?»
Lei
scosse il capo «Mi piacerebbe tantissimo! Sarei la prima a
farlo!» Sorrise
gioiosa.
Era
la prima volta che la vedeva così felice ed era una cosa incantevole,
tanto che quasi non si accorse di aver parlato
«Perché non usciamo, magari
riusciamo a vederne qualcuno»
Anche
se non era una cosa che gli interessava, il sorriso che gli
regalò Luna era una
ricompensa più che sufficiente.
Finalmente
avete scoperto le coppie di questa mia fan fiction! Come avete visto ho
alternato coppie del passato con coppie del futuro, non so bene
neanch’io per
quale motivo, penso solo che stia bene e poi volevo lasciare un
po’ di spazio
anche ai personaggi inventati da me. Questa è solo la prima
parte della festa
di Halloween. Per la prossima dovrete aspettare un po’,
perché non l’ho ancora
finita di scrivere e sinceramente vorrei andare un po’ avanti
prima di
pubblicare.
Spero
che mi possiate dare un giudizio su questo capitolo e anche consigli e
critiche, se ne avete, perché penso che siate un pubblico
davvero fantastico e
se siete arrivati fin qui significa che la storia vi interessa, no? ^.^
Per
farmi perdonare ho postato un capitolo abbastanza funghetto, anche
perché non
sapevo proprio come dividerlo!
Nel
prossimo continuerà la festa!
P.S.
Ora che le coppie sono state svelate se vi è più
comodo posso provare a farvi
uno schemino dei personaggi, delle loro relazioni e dei falsi nomi,
visto che
mi è stato detto che era un po’ complicato! XD Ditemi
voi! ^.^
Ora
passo alle recensioni:
Killkenny:
Prima
o poi (e io spero il prima possibile!) ci sarà una
conversazione piuttosto amichevole con quel carissimo amico
Glasgow! Ti ringrazio per
i complimenti e spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
mary0094:
Tranquilla!
Non l’ho presa certo come critica! ^.^ Don’t worry!
Visto che hai aspettato tanto
ecco la coppia
Harry/Pansy! (anche se in questo capitolo non è che succeda
molto!) Anche a me
piace tantissimo!
lisepotter:
Ti
ringrazio tanto per i complimenti. Anche a me frullava in testa da un
po’ una
storia simile e volendo leggerla assolutamente ho iniziato a scriverla
io!
Spero che ti piaccia anche il seguito! Per il momento non hanno avuto
molte
reazioni, sono piuttosto scioccati per il viaggio! Ma aspetta che si
sveglino
un po’! ^.^
Deidara:
Ecco
le coppie tanto aspettate! Per i figli è meglio che non
abbiate alcun tipo di
preferenza perché almeno posso decidere tutto io! XD
Kirby:
Ciao!
Penso che l’amicizia tra quelle due sia molto importante,
perché sono diverse
eppure secondo me possono essere delle amiche fantastiche! Eccoti qui
le
coppie! Ormai è stato tutto svelato! Per quanto riguarda la
squadra di
Quidditch…in effetti è un po’ campata
per aria, ma in fondo è il meglio che
possono avere in una situazione simile! Anch’io faccio il
tifo per loro!
_elanor_:
Complimenti!
Le hai indovinate tutte, come molti altri lettori immagino! Grazie
mille per i
complimenti, sono felice che le mie storie vi strappino almeno un
sorriso.
Grazie davvero tanto! Spero che continuerai a seguirla! ^.^
Vale
Lovegood: Farò
in modo da fartene arrivare uno! Spero ti sia piaciuto anche questo
capitolo!
Ringrazio
anche tutti quelli che l’hanno aggiunta nei preferiti:
anjelina
gardenia
lisepotter
maecla
Nasreen
E
ovviamente grazie anche a chi legge e basta. Vedere quel numero
esorbitante di
letture mi rende davvero felice!
Alla
prossima! ^.^
|
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Capitolo 9 *** Solo un bacio ***
Eccomi
di nuovo qui!
Forse
non ho pubblicato molto velocemente, ma aver letto le vostre recensioni
per lo
scorso capitolo mi ha dato la carica per andare avanti a scrivere, e
devo
ammettere di essere arrivata a buon punto (più o meno)
perché almeno un filo
della matassa si è sbrogliato, quello più grande
di tutti! Vi lascio con la
pulce nell’orecchio e di più non vi dico.
Buona
lettura!
Si
riprende con la festa di Halloween, che ho diviso ancora in due parti,
quindi
dovrete aspettare il prossimo capitolo per vedere la conclusione,
perché era
DAVVERO troppo lungo.
Solo
un bacio
Si
coprirono con i loro mantelli e uscirono dal portone. Il giardino era
ricolmo
di lanterne a forma di zucca e altre decorazioni. C’erano
molte coppiette
sparse in giro, sedute sulle panchine, o sotto gli alberi, o sulla
sponda del
lago Nero. Non era una notte molto fredda, il cielo era limpido e si
riuscivano
a vedere le stelle. Uno spettacolo magnifico.
Luna
camminava con la testa rivolta verso il cielo e ogni tanto si lasciava
scappare
qualche sospiro estasiato.
La
loro passeggiata venne interrotta da una voce familiare poco distante,
vicino
ad un gruppo di cespugli, sulla strada per le serre di Erbologia.
«Hai
finito? Certo che sei un mollaccione, Potter. Non riesci neanche a
reggere un
po’ d’alcool!»
«Sta’
zitta, Parkinson!»
Blaise
e Luna si guardarono confusi e si avvicinarono alle voci.
Fatti
pochi passi giunsero al fianco di una Pansy decisamente scocciata.
Quando
si accorse di loro, li salutò con un cenno del capo.
«Che
sta succedendo?» chiese Blaise, mentre Harry compariva,
barcollando, da dietro
i cespugli.
Pansy
lo fulminò con lo sguardo «E’ tutta
colpa tua! L’hai fatto ubriacare ed ora
tocca a me stargli dietro!»
«Era
solo un gioco» cercò di calmarla, arretrando di un
paio di passi. La ragazza
gli si avvicinò minacciosa. La pettinatura si era disfatta e
qualche ciocca
corvina le ricadeva sul viso e sulle spalle. «Blaise Zabini!
Non osare provare
a tirarti fuori dalla faccenda!»
Un
lamento li interruppe «Non potreste aiutarmi?»
chiese Harry, affaticato.
Pansy
alzò gli occhi al cielo «Io non ce la faccio
più! Vedetevela voi!» e se ne andò
infuriata.
Blaise
e Luna si guardarono confusi, poi spostarono lo sguardo verso Harry,
seduto per
terra e con lo sguardo fisso nel vuoto.
«Come
ti senti, Harry?» chiese la ragazza abbassandosi alla sua
altezza.
Lui
annuì, respirando profondamente «Meglio. Anche se
quella pazza poteva evitare
di strillare come un’oca. Ho un mal di testa
allucinante»
«Mi
dispiace, è stata colpa mia» si scusò
Blaise, con un lieve sorriso.
«Non
importa, tanto prima o poi capita a tutti di beccarsi una bella
sbronza. Mi sa
che torno dentro o rischio di addormentarmi qui»
«Vuoi
una mano?»
«No,
ce la faccio, grazie» si alzò barcollando e,
sempre ondeggiando, si allontanò
salutandoli con un cenno della mano.
«Continuiamo
la nostra passeggiata?» Blaise si voltò a
guardarla, sorridente.
Era
una bella serata.
«Ancora
qua, Potter? Mi stai seguendo per caso?»
«Chi
ha intenzione di seguirti Parkinson? Semmai sei tu che vai dove voglio
andare
io!»
«Oh,
ma chiudi il becco!» ribatté lei, voltandosi
stizzita.
Harry
le si sedette accanto, con le braccia incrociate e il volto rivolto
dalla parte
opposta.
«Ma
Lenticchia si muove o no?»
L’insulto
poco velato al suo migliore amico lo fece girare a fronteggiare la
ragazza, che
però aveva lo sguardo fisso su una coppia poco
più avanti. Si girò anche lui.
Ron
e Hermione stavano ancora ballando e dall’espressione della
ragazza poteva
intuire che il rosso non le aveva ancora pestato i piedi.
Erano
carini insieme. Lei aveva cercato di appoggiare la testa sulla sua
spalla, ma
non essendo alta come lui, gli arrivava giusto all’altezza
del petto. Con il
capo al livello del cuore e gli occhi chiusi, gli aveva passato le
braccia
sulla schiena e le mani erano quasi sulle spalle. Lui aveva posato il
mento
sulla testa riccioluta della ragazza, con gli occhi chiusi e un sorriso
sulle
labbra, le teneva leggermente la vita e si muovevano piano sulle note
di un
lento.
«Oh,
insomma, perché non fa una qualche mossa? E’
proprio lento di comprendonio!»
Stizzito,
Harry si voltò verso di lei «Non tutti vivono con
il pensiero di portarsi a
letto più persone dell’altro sesso possibili! Ron
ha le sue velocità e,
credimi, il punto a cui sono arrivati stasera è
già un enorme passo avanti»
Pansy
fece una smorfia «Sì, ma di questo passo
ammuffiremo seduti su queste
sedie!»
«Allora
vatti a fare un giro. Nessuno ti trattiene!»
La
ragazza lo scrutò diffidente, mentre lui si guardava
attorno, ignorandola «Non
ci penso proprio, Potter! Non ho intenzione di perdermi Weasley che
bacia
Hermione!» ghignò «Passami un
bicchiere» Mentre lui eseguiva la richiesta, i
suoi occhi verdi si posarono su qualcun altro «Ma quello non
è Malfoy? Ancora
con quella tipa vestita da fata? S’è preso
bene!»
«Dove?!»
esclamò Pansy, guardandosi attorno agitata.
Harry,
confuso, le indicò un punto nella Sala
«Lì. Perché?»
Era
davvero lì. Con un ragazza vestita da fata. Con grandi ali
azzurre e verdi.
Ballavano abbracciati anche loro. Così vicini tanto che i
capelli si
mischiavano. Vicini. Troppo vicini. Non si riusciva neanche a
distinguere dove
finiva il volto di uno e iniziava quello
dell’altra…forse perché le loro labbra
erano praticamente appiccicate…
«Oh
Merlino!» esclamò Pansy, balzando in piedi.
«Non è possibile!»
«Sì,
in effetti…si rende conto che non può fare niente
con la sua nuova fiamma?
Forse bisognerebbe ricordarglielo…»
«Non
può essere!»
«Già,
si è dato subito da fare. Che noia!»
«Succederà
il finimondo!»
Finalmente
Harry si accorse che c’era qualcosa che non andava
«Ok che sono di due epoche
diverse, ma non ti sembra di esagerare?»
Pansy
piombò seduta sulla sedia «Non te ne sei accorto?!
Allora a cosa ti servono
quei dannati occhiali?! Non vedi che quella è
Ginny?!»
L’aveva
baciata.
Senza
un motivo.
Così.
Perché gli andava.
Perché
lei era tremendamente invitante, con quelle labbra rosse e perfette.
Con quel
sorriso candido.
E
lui c’era cascato come un pollo.
Mai.
Mai gli era accaduta una cosa simile.
L’aveva
appena conosciuta e già non voleva lasciarla andare.
Possessione.
Perché un Malfoy non sa cos’è
l’amore.
Uno
stupido sentimento che rende deboli e rimbecilliti. Solo questo.
Nient’altro.
Era
solo una voglia momentanea quella che lo spinse a riaffondare su quelle
labbra.
Non
era amore. Non era niente.
Forse
poteva essere attrazione. Ma fisica. Perché non ci poteva
essere nient’altro.
Non
la conosceva.
Voleva
solo il suo corpo, le sue labbra. Nient’altro.
Non
voleva il suo sorriso, i suoi occhi azzurri così brillanti,
il suo profumo di
pesca. Non voleva accarezzarla, non voleva starle vicino.
Voleva
solo baciarla.
Solo
quello.
Nient’altro,
giusto?
Non
importava se avesse i capelli rossi, se fosse così
incredibilmente graziosa, se
gli ispirasse un senso di protezione.
Lui
voleva solo baciarla.
Di
nuovo.
Ancora
una volta.
Per sempre.
Ok, ok! Non
linciatemi! Lo so che vi ho lasciato in un punto critico, ma non potevo
interromperlo più avanti o più indietro! Comunque
consolatevi, penso proprio di
riuscire a postare il seguito abbastanza presto, visto che è
già pronto (a dire
la verità mi manca il titolo del capitolo, ma quello mi
manca sempre fino
all’ultimo!)
Draco e Ginny si
sono baciati! Ovviamente senza sapere l’identità
dell’altro (o forse sì?)
Per quanto riguarda il
prossimo capitolo…voi chi credete
che abbia vinto il premio? Uno dei ragazzi del passato, uno dei figli o
uno che
non c’entra niente? Sì beh, alla fine non
è importante! Era solo un piccolo
sondaggio.
Per quanto
riguarda lo schemino che vi avevo promesso…basta che
clicchiate sul link qua
sotto (spero proprio che si veda! Se non si vede subito provate a fare "Aggiorna", con me ha funzionato).
http://image.forumcommunity.it/7/5/3/2/8/5/1214733732.gif
Per
questo
schema famigliare dobbiamo ringraziare Setzer_94 del forum Il Regno
Dello
Scrittore! (Dateci
un’occhiata se vi va!)
Comunque oltre a
chi è figlio di chi, ci sono anche le presunte cotte dei
figli. Ditemi se non
vi è chiaro lo stesso qualcosa, che farò del mio
meglio per schiarirvi le idee!
Ora vorrei
rispondere alle recensioni:
Nasreen: Sono davvero felice che ti
abbia fatto
ridere! Vuol dire che sono riuscita nel mio intento di pseudo
scrittrice,
ovvero farvi provare le stesse sensazioni che provo io mentre scrivo.
Quel
pezzo mi ha divertito molto scriverlo e se ti è
piaciuto…beh ti consiglio di
aspettare il prossimo capitolo! (Senza contare l’assaggio che
avete avuto in
questo!) Per Draco e Ginny dovrai aspettare un po’, temo!
Sono felice che ti
sia piaciuto!
GinevraMalfoy90:
Grazie mille!
Come puoi
vedere ho messo lo schemino! E’ abbastanza esauriente o
volete qualcosa di più?
Deidara: Scusa! XD Lo so che sono
tanti, solo che non
me ne accorgo, perché per me ormai sono diventati parte
integrante della
storia! Spero che con lo schemino sia tutto più chiaro!
clod88: Sono felice che ti piaccia e
grazie mille
per seguirla! Ecco qui lo schemino promesso! Spero vada bene!
Killkenny: Grazie mille! Pensavo di
averla resa ancora
più ingarbugliata!
Kirby: Beh Draco non è il
solo a non averla
riconosciuta! Sono felice che ti siano piaciuti i vari momenti
romantici (o
pseudo romantici) tra le coppie. Per quanto riguarda Sharon, tra
qualche
capitolo si scoprirà qualcosa… ^.^
Vale Lovegood: Ecco lo schemino! Ed ecco le
coppie ormai
svelate! Adesso rimane solo l’incognita di Sharon!
mary0094: Ecco lo schema! Quando ci sono
troppi
personaggi nuovi so bene che si fa fatica a piazzarli! Spero che da
adesso sia
più facile! Comunque anche a me piace tanto Harry/Pansy!
Ringrazio anche
chi l’ha aggiunta ai preferiti:
bellaedannata
marcolp
E
anche un grazie enorme a chi legge e basta! Siete sempre
così tanti e mi fa un sacco piacere!
Al prossimo
capitolo ^.^
|
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Capitolo 10 *** Ballando tra le sorprese ***
Un Salto Nel Futuro - Cap. 10
Eccomi di
nuovo qui! Come promesso questa è l’ultima parte
della festa di Halloween. Ho aggiornato oggi perché poi
parto e starò via per
un paio di settimane.
Non
ho niente da aggiungere, vi lascio alla lettura!
Ballando
tra le sorprese
«Ginny?!
Ma sei proprio sicura?! Non è possibile!»
«E
invece sì, stupido testone quattrocchi!»
Harry
era talmente sorpreso che non badò neanche
all’insulto e continuò a fissare i
due ragazzi a bocca aperta.
«E
adesso?!» Pansy si mordicchiava nervosa il labbro. Avrebbe
voluto chiedere
consiglio a Hermione, ma quella era troppo impegnata a ballare con
Lenticchia.
Lanciò uno sguardo al ragazzo al suo fianco. C’era solo Potter. «Ok!»
esclamò decisa «Ho trovato una
soluzione!» Harry si voltò a guardarla
speranzoso «Non facciamo niente!»
Il
ragazzo spalancò gli occhi «Cosa?! Vuoi lasciarli
così?!»
Lei
annuì «Esatto. Tanto prima o poi doveva
succedere»
«Perché?»
chiese lui circospetto, con un dubbio che gli affiorava nella mente.
«Hermione
ha scoperto che Draco e Ginny in questo tempo sono sposati»
«Cosa?!»
Harry spalancò la bocca «Loro sarebbero
sposati?!»
«Esattamente!
Io e Herm volevamo ideare un piano per farli mettere insieme, ma a
questo punto
non penso che servirà a molto, anche se non so come potranno
reagire una volta
che avranno scoperto con chi si stanno baciando»
continuò a parlare, incurante
che Harry le stesse dietro o meno «Devo fare qualcosa,
controllare la
situazione. Ma come faccio ad avvicinarmi senza attirare troppo
l’attenzione?»
Guardò la coppia, tra i ballerini in mezzo alla pista, poi
si guardò attorno. I
suoi occhi si posarono su Harry, che la fissava leggermente confuso, in
attesa
di chiarimenti «Trovato» sussurrò. Poi
afferrò il ragazzo per il braccio e lo
trascinò con sé sulla pista.
«Ehi,
Parkinson! Dove diamine mi stai portando?!»
esclamò lui, non ancora del tutto
lucido.
Lei
continuò imperterrita la missione di avvicinamento
«Mi servi Potter. Dobbiamo
fare finta di ballare, così posso controllare la situazione.
Per il momento sei
mio complice!»
Il
ragazzo non riuscì ad obbiettare. Si ritrovò in
mezzo alla pista, davanti a
Pansy e a poche coppie di distanza da Draco e Ginny. Fissò
senza capire gli
occhi blu della ragazza.
«Allora?»
sibilò lei «Cosa stai aspettando?! Facciamo finta
di ballare!»
Non
ottenendo risposta gli afferrò le mani, se le
portò alla vita e posizionò le
sue sopra le spalle di lui, avvicinandosi per poter spiare da sopra la
sua
spalla.
«Non
provare a staccarti, Potter! O giuro che ti stacco
qualcos’altro!» gli sussurrò
minacciosa all’orecchio.
Harry
arrossì, senza sapere bene il perché. In fondo
non era affatto imbarazzato, no?
Era soltanto abbracciato ad una Serpeverde che aveva sempre odiato,
cosa c’era
da imbarazzarsi?
Era
leggermente più bassa di lui, quindi arrivava a malapena con
la punta del naso
oltre la sua spalla, eppure riusciva perfettamente a sussurrargli la
cronaca di
quello che succedeva tra i due ignari ragazzi all’orecchio.
Chissà
perché…Forse era lei che si alzava sulle punte o forse era lui
che si abbassava
verso di lei. Non lo sapeva.
L’unica
cosa certa era che così stavano comodi entrambi.
«Ehm,
Hermione, non per disturbarti, ma cosa stanno facendo Harry e la
Parkinson?»
La
ragazza alzò la testa dal petto di Ron e si voltò
verso la direzione che lui le
aveva accennato. Qualche metro più in là
c’erano due ragazzi dai capelli
corvini che ballavano abbracciati. Sarebbe stata una scena
incredibilmente
romantica, se non fosse stato per uno stupido ed insignificante
particolare: i
due si erano sempre odiati…
«Cosa
cavolo stanno facendo?» Hermione li fissava ad occhi aperti.
Non avrebbe mai
pensato che tra loro ci fosse quel tipo di attrazione, cioè,
non che avesse
niente in contrario, Pansy ormai era diventata sua amica, solo che era
un po’
strano.
«Avviciniamoci.
Devo assolutamente vedere meglio»
La
riccia si staccò a malincuore da Ron e, prendendolo per
mano, si avvicinò alla
coppia, che incurante continuava a ballare.
Pansy
sussurrava nell’orecchio a Harry, che ripresosi si era
rassegnato a dondolare
qua e là a ritmo di musica. A lui che non piaceva neanche
ballare.
«Pansy,
potevi dirmelo!» La ragazza alzò il capo per
fissare Hermione che a sua volta
la guardava con un’espressione stupita. Alzò un
sopracciglio confusa, poi capì
e si staccò di colpo dal corpo di Harry che sorrideva
nervoso al suo migliore
amico.
«Non
è come pensi!» esclamarono in coro. Poi si
lanciarono uno sguardo irritato «Hai
finito di copiarmi?!» «No, sei tu che copi
me!»
«Adesso
basta!» sibilò Hermione «Si
può sapere cosa stavate facendo?!»
Pansy
si portò dietro l’orecchio una ciocca di capelli e
rispose per entrambi
«Stavamo facendo finta di ballare per poter controllare una
situazione alquanto
spinosa»
«Ovvero?»
Senza
risponderle, le voltò la testa verso una direzione ben
specifica.
I
suoi occhi incontrarono gli oggetti di tutto quel trambusto e si
spalancarono
dalla sorpresa «Oh cavolo!» fu tutto quello che
riuscì ad esalare.
«Cosa
succede?» chiese curioso Ron, guardando anche lui
«Ma quello è Malfoy! Sta
ancora ballando con quella tipa? Per la barba di Merlino!»
Gli
altri tre si guardarono. Era evidente che Ron non aveva capito chi
fosse la
ragazza. E
adesso?
Stavano
cercando un modo veloce e indolore per rivelargli la notizia, quando la
voce di
Silente si sparse per tutta la Sala.
«Bene!
Ormai è quasi mezzanotte ed è il momento per
scoprire il vincitore!» era in
piedi sul palco, con un sorriso raggiante, mentre scrutava tutti gli
studenti.
Al suo fianco la McGrannitt gli porse una pergamena.
«Vorrei
congratularmi con tutti voi per gli splendidi costumi che le vostre
giovani menti
hanno prodotto! E’ stata una scelta ardua, se fosse stato per
me vi avrei
premiato tutti, ma alla fine i nostri cari professori sono riusciti a
decretare
un vincitore! Prima di annunciarlo, vorrei ricordare a tutti gli
studenti dal
primo al quarto anno che purtroppo la loro serata finirà
subito dopo la
premiazione, mentre per quelli dal quinto al settimo si
protrarrà fino alle due
di questa notte. Bene! Il vincitore di questa festa in maschera
è…Joe Sandford!
Complimenti! Venga a ritirare il premio!»
Gli
studenti applaudirono confusi. In effetti nessuno di loro aveva visto
Sandford.
Una
figura si fece spazio tra la folla e salì lentamente le
scale, lasciando a
bocca aperta i presenti.
Indossava
un lungo abito azzurro scuro, con maniche lunghe, a collo alto e con
un’ampia
gonna. Il volto era interamente coperto da una maschera della stessa
tonalità
del vestito e dei ricci e lunghi capelli biondi facevano bella mostra
sul suo
capo.
«Complimenti,
signor Sandford, ha lasciato tutti a bocca aperta!» si
congratulò Silente con
un luccichio divertito negli occhi.
La
Sala Grande si era abbastanza svuotata, ma la festa continuava, anche
se ormai
erano rimaste principalmente coppiette e gruppi di amici.
Harry,
Pansy, Ron e Hermione erano seduti insieme ad un tavolo, con un
bicchiere tra
le mani e l’aria sconsolata.
«Ha
vinto uno travestito da donna» si lamentava il rosso
«Siamo stati battuti da
uno travestito da donna! Miseriaccia»
«Però
devi ammettere che è stato piuttosto coraggioso. Chi avrebbe
mai avuto la forza
di conciarsi in quella maniera? Si era perfino truccato»
disse Harry.
«Per
Merlino! Quanto siete noiosi!» esclamò Pansy
esasperata «Se la smettete vi
compro io tutte le caramelle che volete! Che bambini!»
«Dovresti
chiedere un prestito, allora. Weasley mangia come un maiale»
I
quattro si girarono di scatto, per trovarsi davanti Draco Malfoy in
persona. E
un'unica domanda galleggiava nelle loro menti.
«Dov’è
la fatina, Malfoy?» chiese Harry per tutti.
Draco
scrollò le spalle «Se n’è
andata, mentre ero distratto dalla premiazione di
quel cretino»
«E’
scappata?»
«Non
è scappata, Potter, se n’è
andata!»
Harry
lo guardò scettico, Draco sbuffò.
«Beh,
allora andiamo anche noi!» esclamarono in coro Hermione e
Pansy, attirando su
di loro gli sguardi dei tre ragazzi. Ma prima che questi potessero dire
qualcosa, le due si erano già volatilizzate, lasciandoli da
soli con tre
bicchieri e una bottiglia di Whisky.
Si
fiondarono in camera di Ginny, che sobbalzò, nascondendo
qualcosa dietro la
schiena.
«Ah,
siete voi!» esclamò sollevata e tornò a
concentrarsi nella sua operazione,
ovvero: far sparire i vestiti della festa.
Con
uno sbuffò Hermione tirò fuori la bacchetta e con
un rapido movimento li fece
Evanescere.
«Grazie
Herm!» sospirò Ginny, lasciandosi cadere sul letto.
Per
un paio di minuti ci fu silenzio, rotto poi dalla rossa «Ho
fatto un bel
casino, vero?»
Le
altre due si fissarono a disagio, Hermione andò a sedersi
accanto all’amica e
le accarezzò la testa «Tu lo sapevi?» le
chiese.
Lei
annuì «Era impossibile non accorgersene»
«Allora
perché l’hai fatto?» chiese Pansy
incredula, sedendosi dall’altra parte.
«Volevo
soltanto prenderlo in giro, lui che mi ha sempre disprezzato. Far
sì che a sua
insaputa facesse quello che ha sempre odiato: stare a contatto con una
Filobabbana
come me…ma poi…»
«Poi?»
la incitò Hermione.
«Non
lo so…non mi interessava più niente. Volevo
solo…non lo so neanch’io! So che mi
è piaciuto stare con lui, ma è impossibile, no?
Cioè, lui è un Malfoy! Io sono
una Weasley! Io dovrei disprezzarlo e lui dovrebbe disprezzare me,
punto. Non
si può fare altro!»
«Non
puoi?» chiese Pansy brusca «Che
assurdità! Basta che vai lì da lui e gli dici
“Senti un po’ carino, sono io la bella fatina che
ti sei sbaciucchiato tutta la
sera! Che ne dici di continuare? In fondo a me è piaciuto e
a te anche, siamo a
posto, no?” Che altro vuoi fare?»
«Ma
che cavolo dici!» esclamò Ginny, rossa in viso
«Non è mica così facile! E poi
che persona sana di mente farebbe mai un discorso simile! E’
una cosa
impossibile!»
«Beh,
in realtà» cominciò Hermione
«Dopo questa sera mi sembra che non ci sia niente
di impossibile! Guardiamo la realtà dei fatti: tu che ti sei
presa una cotta
per Malfoy» ignorò le deboli proteste della
ragazza e continuò «tuo fratello
che mi invita a ballare, non mi pesta i piedi e non fa altre cose
stupide e,
addirittura, Pansy che balla abbracciata ad Harry!»
«Ehi!
Io non ballavo abbracciata a Potter! Come te lo devo dire?!»
«Ballavi
abbracciata ad Harry?!»
«Ho
detto di no! Se proprio ci tieni a saperlo era solo per controllare te
e Draco!
Potter mi serviva solo come complice!»
«Oh,
certo! Però non mi sembravi tanto dispiaciuta a stargli
appiccicata!»
Pansy
si alzò di botto e, arrossendo leggermente sulle gote,
sibilò «Ok, siccome io
sono più sincera di voi, vi dirò: non sopporto
Potter, ok? E’ uno stupido
quattrocchi mollaccione, però…beh…in
fondo ha tutto al posto giusto!
Contente?!» e diventando ancora più rossa se ne
andò, sbattendo la porta.
Hermione
e Ginny si guardarono prima di scoppiare a ridere.
«Non
preoccuparti Ginny» la rassicurò Hermione, una
volta terminate le risate «Prima
vedi come si evolve la cosa, come si comporta Malfoy e poi vedremo cosa
fare,
ok?»
L’altra
annuì, rinfrancata «Grazie Herm, sei una vera
amica!» la abbracciò,
salutandola.
Poi
la riccia uscì dalla stanza, lasciando Ginny persa nei suoi
pensieri.
Ed
ecco la fine della festa! Non
ho molto da dire su questo capitolo sinceramente, spero solo che vi
possa
piacere! Come avete letto c’è stato uno scorcio di
Harry/Pansy, niente di che,
un momento che, spero, possa essere risultato simpatico. Personalmente
mi ha
divertito abbastanza scriverlo e immaginarmi per filo e per segno la
scena.
Si è anche
scoperto che Ginny sapeva benissimo con chi stava ballando e ha
assecondato il
suo desiderio di vendetta, diciamo così, ma questo
l’ha portato solo a
confrontarsi con un problema più grande.
Un ultima
cosa…chi pensavate vincesse la gara? XD
Deidara: Ecco il capitolo! Spero che
alla fine tu
abbia capito il motivo della mia scelta. Mi dispiace che tu non riesca
a vedere
lo schema, tutti gli altri ci sono riusciti, più di
così non so come fare. Non
sono molto brava con il codice html!
Aurora: Che bello! Una nuova lettrice!
Sono
felicissima che la storia ti piaccia! ^.^
SaCh_La
PottermaniacaXD: Non
preoccuparti per la recensione, va benissimo anche così!
Leggerla mi ha fatto
tantissimo piacere! Tutti quei complimenti! Mi imbarazzo un sacco!
Ormai mi
viene naturale pensare a tutti i personaggi e agli intrecci tra di
loro, tanto
che non penso neanche a quanto possa risultare confusionario! XD Per
quanto
riguarda Hermione…beh, prima o poi lo scoprirà,
ma per il momento è più presa
dal capire come tornare indietro che dal dedicarsi a scoprire chi siano
i suoi
figli! ^.^ Spero continuerai a leggere e recensire! Ciao!
clod88: Per fortuna lo schema vi
è stato utile! Per
la Herry/Pansy hai potuto leggerla in questo capitolo, per
Ginny…le risposte
tutte qui! Lei voleva soltanto prenderlo in giro, nascondergli la sua
identità
per imbrogliarlo. Visto che lui odia avere contatti con Mezzosangue e
Babbanofili lei ha pensato bene (o male, a seconda dei punti di vista!)
di
farlo stare a contatto per tutta la sera con una come lei, come a
dimostrare
che in realtà sono tutti pregiudizi, visto che lui non si
è accorto di niente!
Ho fatto un po’ di confusione qui, ma spero che tu abbia
capito! ^.^
Vale Lovegood: Non sai quante prove ho fatto
per rendere
anche leggermente visibile quello schema maledetto! Sono proprio una
frana in
queste cose! T^T
mary0094: Mi dispiace per il momento
Draco/Ginny,
spero che quello Harry/Pansy lo abbia riscattato! XD
Ringrazio chi ha
aggiunto questa storia tra i preferiti:
cartoon95
GoHaN
SaCh_La
PottermaniacaXD
xellor
Un enorme grazie
anche a chi legge!
P.S. Me ne sono
accorta solo adesso, ma questo è già il decimo
capitolo! Wow! E’ la storia più
lunga che abbia mai scritto! ^.^
|
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Capitolo 11 *** Postumi di una festa ***
Eccomi di
nuovo qua! Chiedo scusa per non aver aggiornato
per un sacco di tempo, ma ho preferito aspettare che passassero le
vacanze!
Questo capitolo non è granché, è solo
di passaggio e in più è anche piuttosto
corto. Ma spero che possa piacervi comunque!
Postumi di
una festa
Il
giorno dopo fu traumatico.
Harry,
Ron e Draco erano tornati ubriachi, accompagnati da Blaise e Luna, che,
finita
la passeggiata, erano rientrati per andare al dormitorio. Li avevano
visti
stravaccati sulle sedie, mentre continuavano a bere, ridere come degli
stupidi
e fare strani versi. Per metterli a letto ci sarebbe voluta la pazienza
di un
santo, ma Blaise non ne era molto provvisto. Così, dopo aver
dato la buonanotte
a Luna, li portò uno ad uno nelle proprie camere. Dopo aver
deposto Ron, il più
tranquillo dei tre, sul suo letto, portò Harry in camera, ma
esasperato dai
suoi continui deliri e saltelli lo abbandonò sul letto.
Finita la dose di
pazienza, scaraventò Draco sul pavimento, in
realtà avrebbe dovuto centrare il
letto, ma purtroppo non ci riuscì.
Ed
era per quel motivo che all’ora di pranzo del giorno dopo
quei tre elementi si
trovavano sdraiati con la faccia sul tavolo della Sala comune e
attorniati da
tazze e brocche piene di caffè.
«Certo
che siete proprio stupidi» disse nuovamente Hermione, con
aria di compatimento.
Blaise e Luna stavano giocando a scacchi, Ginny aveva gli occhi
incollati
ostinatamente alle pagine di un libro e Pansy era seduta accanto alla
riccia,
rimuginando sulla stupidità maschile.
«Uffa,
Herm» biascicò Harry «Non avevamo altro
da fare»
«E
vi siete ubriacati, ovvio»
«Abbiamo
solo bevuto due bicchierini in compagnia»
«Ma
sta zitto, Sfregiato! La tua voce odiosa mi sta spaccando i timpani! E
poi
erano sei!»
«Due,
sei, che differenza fa?»
In
risposta Hermione e Pansy alzarono le sopracciglia.
Ron
alzò la testa dal tavolo e con un’espressione
assonnata disse «Ho fame»
«Sarebbe
anche il caso di andare in Sala Grande a mangiare» si
intromise Blaise,
riponendo gli scacchi magici con un colpo di bacchetta.
Gli
strascichi della festa erano incisi sui volti di tutti gli studenti,
soprattutto i più grandi.
Al
tavolo dei Serpeverde, Samantha mescolava con un cucchiaio la minestra
ormai
fredda. Il mento appoggiato in una mano e lo sguardo perso nel vuoto.
Jasper
davanti a lei cercava di mantenere una postura eretta, portando
contemporaneamente il cibo alla bocca.
Karen
mangiava di gusto, fresca come una rosa, sotto gli sguardi invidiosi
dei suoi
compagni di Casa.
Al
tavolo dei Grifondoro, invece, si respirava tutt’altra aria.
James,
incurante del cibo o del fatto di essere a tavola, ronfava allegramente
con la
testa sprofondata tra le braccia.
Steve
cercava di mangiare e dormire nello stesso momento, con risultati
alquanto
deludenti, vista la quantità esorbitante di cibo sparso
attorno al suo piatto.
Sirius,
seduto con i suoi amici, rideva e scherzava come sempre, mentre i suoi
amici lo
guardavano con delle facce sconvolte.
Lily,
fregandosene felicemente di tutte quelle persone che la ritenevano una
ragazza
pacata e ammodo, non ci aveva pensato due volte ad imitare il fratello
maggiore, ovviamente facendo il tutto con maggiore grazia.
Kimberly,
consapevole del suo grado di Prefetto, cercava di mantenere un aspetto
composto
e normale, a dispetto delle profonde occhiaie violacee che facevano
capolino
sotto i suoi occhi.
Fu
per questo che quando si sedettero accanto a James e Steve, non
ricevettero
alcuna risposta.
«Come
va?» tentò Hermione, ottenendo soltanto grugniti
indistinti.
«Certo
che non avete affatto resistenza» sbuffò Pansy.
Steve
aprì gli occhi e tentò di comporre una frase di
senso compiuto «E’ stato
massacrante» riuscì a dire infine.
James
non diede neanche segno di aver percepito la presenza di qualcuno,
finché Kim,
seduta lì accanto, non gli diede uno scossone. Allora
saltò su e si guardò
attorno con occhi spiritati.
«Bentornato
nel mondo dei vivi, James» disse sarcastica la rossa.
«Che
ci fate qui?» biascicò quello.
«Siamo
venuti a mangiare, anche se non penso che tutti vogliano
farlo» spiegò
Hermione, accennando a Harry e Draco, che erano intenti nella stessa
attività
della maggior parte della Sala: dormire.
Ron,
una volta ripreso, mangiava come un maiale, sotto lo sguardo disgustato
della
sorella.
Blaise
e Luna, isolati dal gruppo, stavano discutendo allegramente tra una
cucchiaiata
e l’altra.
Il
pomeriggio passò nella totale inattività, salvo
le ricerche di Hermione,
riuscita a convincere Pansy ad aiutarla.
Ma
non trovarono nulla che potesse sembrare anche solo vagamente utile.
Le
settimane seguenti passarono velocemente, forse troppo.
Senza
accorgersene stavano stringendo dei forti legami, spesso nascosti sotto
litigi
e indifferenza, però era innegabile che Hermione, Ginny,
Luna e Pansy avevano
formato un gruppo solido di amiche. Si sostenevano sempre, ridevano e
scherzavano
come se non avessero fatto altro in tutti gli anni di scuola.
Ron
e Hermione orami erano una quasi coppia, lo sarebbero stati
ufficialmente se
solo uno dei due si fosse dato una svegliata.
Incredibilmente
anche Blaise e Luna sembravano molto attaccati. Giravano spesso
insieme, anche
solo per fare una passeggiata in giardino o un giro per il castello.
Harry
e Pansy, invece, litigavano sempre e per cose stupide. O meglio, lei lo
insultava senza alcun motivo, lui rispondeva a tono e da lì
attaccavano con una
discussione che terminava puntualmente quando lei se ne andava
infuriata.
I
più strani però erano Draco e Ginny. Dalla festa
di Halloween la rossa cercava
di evitarlo il più possibile, e da qualche settimana il
ragazzo si scopriva a
fissarla senza motivo. Non fissava esattamente lei…fissava i
suoi capelli…ma
non capiva perché.
Quei
lunghi capelli rossi lo attiravano in una maniera incredibile, come una
calamita. Qualcosa lo spingeva ad allungare la mano e passarla tra quei
fili
infuocati e doveva fare forza su se stesso per stringere i pugni e
restare
immobile.
Cercavano
di non restare mai da soli nella stessa stanza, non si sedevano mai
vicino e
evitavano persino di guardarsi negli occhi.
E
la cosa stava iniziando ad infastidire gli amici, ormai convinti che
tra di
loro ci fosse una chiara attrazione.
Blaise
aveva cercato di scoprire qualcosa, parlando con Draco, ma non aveva
ottenuto
nient’altro che un “Non rompere
Blaise”.
E allora aveva deciso di non
impicciarsi.
In
fondo non erano affari suoi.
Spero che
il capitolo sia stato
di vostro gradimento, anche se sono consapevole che sia molto corto
rispetto al
solito. La mia spiegazione è molto semplice.
Il prossimo sarà
un capitolo fondamentale. Davvero importante ai fini
della storia. Vi
siete sempre chiesti che fine ha fatto quella ragazzina con i capelli
neri e
gli occhi azzurri del primo capitolo, vero? Beh, nel prossimo capitolo
si
scoprirà qualcosa di importante su di lei e su altre cose e
sarà un capitolo
abbastanza lunghetto!
Ciao! ^.^
Per rispondere
alle recensioni:
Deidara: Sono felice che ti sia
piaciuto, spero
sia lo stesso per questo!
mary0094: Sì, Harry e Pansy mi fanno
sempre
morire! Blaise e Luna, beh…diciamo solo che vanno alla
grande! Per quanto
riguarda i ragazzi…d’ora in poi dovrebbero
comparire un po’ di più, credo.
Dovrai aspettare il prossimo capitolo per avere le idee leggermente
più chiare!
Vale Lovegood: Cavolo se dici così
sembra che debbano
morire da un momento all’altro! Comunque da un certo punto di
vista è vero…però
penso che siano ancora leggermente padroni delle loro
scelte…e beh…il vestito
di Sandford era unico!
_talia_: Leggere la tua recensione mi ha fatto
veramente piacere. E’ la più lunga che mi sia mai
stata scritta e sinceramente
non so davvero da che parte iniziare per risponderti! Sono felicissima
che ti
sia piaciuta e che ti piaccia anche com’è scritta.
I pairing diciamo che sono
quelli che preferisco anch’io (per quanto riguarda questa
generazione), sono
ben consapevole che sia difficile imparare tutti i nomi dei frugoletti,
se non
li avessi inventati io ti giuro che farei confusione come tutti! Beh,
che altro
dire? A parte il fatto che la tua recensione ha fatto anche a me lo
stesso effetto
del cioccolato spero solo che continuerai a seguirmi! Grazie! ^.^
E vorrei ringraziare anche tutte le 55
persone che hanno messo
questa fan fiction tra i preferiti, perché senza di loro e
senza quelli che
recensiscono probabilmente mi sarei arenata già dopo i primi
capitoli! Grazie
davvero!
|
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Capitolo 12 *** Il diario di Emily Prise ***
Eccovi
come promesso il capitolo rivelazione! Se vi siete
sempre chiesti che fosse Sharon e dove fosse finita, no vi resta che
leggere!
^.^
Il
diario di Emily Prise
C’era
un silenzio che sapeva di pace, in quel piccolo angolo di mondo.
L’odore delle
pagine dei vecchi tomi, delle pergamene, del cuoio delle rilegature.
Aveva
sempre adorato la biblioteca di Hogwarts.
Era
un rifugio sicuro. Un posto in cui la maggior parte dei suoi dubbi
trovava una
risposta.
Ma
non questa volta.
Tra
tutti i volumi accatastati sui vecchi scaffali di legno non ne aveva
trovato
neanche uno che potesse aiutarla.
Hermione
sospirò, chiudendo un grosso libro dal titolo placcato
d’oro “Il Tempo:
misteri sul soggetto”. Lo ripose al suo posto e
diede un’occhiata agli
altri titoli. Si decise a prenderne uno dalla copertina rossa con uno
strano
disegno sul bordo, ma mentre lo tirava fuori ne cadde a terra un altro,
che non
avrebbe notato neanche se fosse stato di un brillante giallo-arancione.
Fu
il fatto di vederlo lì a terra, quasi un segno del destino,
che la
indusse a tirarlo su. Fisso la copertina nera con curiosità,
non aveva neanche
il titolo e non c’erano segni o simboli, era semplicemente
piccolo e nero.
Lo
aprì, senza neanche pensarci.
Sulla
prima pagina, ingiallita dal tempo, in bella calligrafia e con
inchiostro nero
c’era scritto:
Questo
è il diario di Emily Prise.
Non
sono una pazza, né una visionaria.
Tutto
quello che è scritto qui, è successo davvero.
Ricordate.
Tutto
è successo davvero.
Vi
consiglio di non andare avanti se non credete all’esistenza
del tempo e del
Destino.
Hermione
trattenne il fiato.
“Questo
è il diario di Emily Prise”
Un
diario.
Sul
tempo e il destino.
Velocemente
andò a cercare il tavolo più tranquillo della
biblioteca, e lì iniziò la sua
lettura.
12
Gennaio 1927
E’
questo il giorno in cui ebbe inizio questa storia.
Mi
ricordo che faceva freddo e il fuoco acceso nei camini non bastava per
riscaldarci.
Ero
seduta su una poltrona nella Sala Comune, avvolta in una coperta di
lana,
quando sentii una risatina accanto a me.
Mi
voltai e la vidi.
Era
una ragazzina del primo anno, piccola e minuta. I suoi occhi azzurri
brillavano
divertiti, mentre mi fissava.
Le
chiesi cosa voleva. Mi ero affezionata a lei, era come la sorellina che
non
avevo mai avuto.
Mi
disse che aveva dimenticato una cosa nell’aula di
Trasfigurazione e che voleva
chiedermi di accompagnarla a riprenderla, solo che mi aveva vista
così comoda
sulla poltrona ed era indecisa se disturbarmi o meno.
Per
quello strano affetto che provavo per lei, decisi di accompagnarla.
Durante
il tragitto continuò a parlare, raccontandomi della sua
giornata, eppure
sentivo che c’era qualcosa che non andava. Il mio corpo
sembrava voler fermarsi
e scappare indietro.
Avevo
paura.
Non
so neanche di cosa.
Fu
quando entrammo nell’aula che capii.
Avevo
paura di lei.
Perché
in realtà non aveva dimenticato niente, come mi disse lei
stessa ridacchiando.
Perché
non avevo mai visto creare una barriera come quella senza bacchetta.
Perché
neanche il lumos più
forte avrebbe potuto ricreare una luce abbagliante come quella che fece
comparire lei.
Perché
realizzai che non avrei mai dovuto fidarmi di Sharon.
Hermione
sobbalzò.
Non
era possibile.
Studiò
di nuovo la copertina e la rilegatura interna. Non c’era
alcun segno della sua
appartenenza alla biblioteca. Quindi, se non apparteneva alla
biblioteca di
Hogwarts, non infrangeva nessuna regola nel portarlo via. Doveva farlo
vedere
anche agli altri, era sicura che quel diario fosse quello che stavano
cercando.
«Non
è possibile!»
Aveva
appena finito di leggere la prima pagina del diario agli altri.
Fortunatamente
li aveva trovati tutti in Sala Comune e, con la sua entrata
spettacolare, li
aveva fatti rimanere a bocca aperta; se si somma poi la loro
incredulità dopo
aver letto le parole di Emily Prise si poteva benissimo capire
perché anche
Malfoy avesse un’espressione sconvolta dipinta sul volto.
«Quindi
questa Prise avrebbe vissuto il nostro stesso problema?»
chiese Pansy ansiosa.
Hermione
annuì «Sì. La questione adesso, oltre a
scoprire come ha fatto a tornare
indietro, è capire chi diamine sia in
realtà Sharon! Di sicuro non è una
piccola studentessa di Grifondoro del primo anno!»
«E
non hai pensato ad andare avanti a leggere il diario,
Granger?» chiese Draco
con una smorfia.
«Certo
che ci ho pensato Malfoy! Non sono stupida! Ma sai
com’è, ho preferito farlo
qui con voi!»
«Allora
andiamo avanti» concluse Harry.
La
riccia respirò profondamente e aprì il piccolo
quaderno alla pagina successiva.
12
Gennaio 1947
Mi
sembrava quasi impossibile.
Era
lo stesso giorno che avevo lasciato…solo vent’anni
avanti.
Non
sapevo cosa fosse successo. Non ne avevo la minima idea.
Sapevo
solo di essere a Hogwarts.
Non
si può confondere Hogwarts con nessun altro posto.
Non
è importante cosa feci una volta arrivata nel futuro, non
penso che possa
interessare la paura che sentii in quei momenti o il senso di abbandono
e
impotenza.
Non
sarei riuscita a sopravvivere senza farmi vedere da nessuno. Gli
studenti
avrebbero scoperto la mia presenza.
E
allora mi nascosi.
Riuscii
a passare inosservata per un po’ di tempo, mi intrufolavo a
mangiare in Sala
Grande quando ero sicura di non trovare nessuno. Era pericoloso ed io
ne ero
ben consapevole.
Ma
un giorno mi vide qualcuno.
Era
un professore. Mi disse di chiamarsi Albus Silente. E mi
aiutò.
Non
so cosa mi spinse a fidarmi di lui. Forse i suoi brillanti occhi
azzurri, forse
la sua aria sincera e impenetrabile. Incuteva rispetto e sicurezza allo
stesso
tempo.
Mi
nascose in una strana stanza, nascosta da un quadro che rappresentava
una donna
con un ventaglio e mi fece portare il cibo dagli elfi domestici,
cosicché
potessi restare nascosta tutto il tempo a me necessario.
Mi
parlò di quel futuro, delle cose che mi riguardavano, senza
svelarmi troppo.
Fu
un caso che una notte, in biblioteca, trovai gli annuari.
Presi
quello del 1927 e quello di vent’anni dopo.
Volevo
rivedermi ancora una volta a casa mia.
Trovai
quasi subito la mia foto, con scritte accanto un po’ di cose
inutile, quelle
che si scrivono sempre in ogni annuario.
E
poi mi cercai nelle foto di gruppo.
Mi
ricordo che provai una sensazione di benessere nel vedermi sorridente
accanto
alle mie compagne di Corvonero.
Ma
rimasi a bocca aperta quando mi ritrovai in una foto abbracciata ad un
ragazzo
moro e sorridente, con indosso la divisa di Quidditch di Grifondoro.
Con una
mano stringeva un Boccino, con l’altra mi stringeva a
sé.
Fu
strano. Perché io lo conoscevo, perché io sapevo
chi era, perché io non lo
sopportavo.
Non
mi era mai stato simpatico Brian Wilson.
Fin
dal primo anno di scuola avevo sempre pensato fosse un arrogante.
Quando
poi entrò nella squadra di Quidditch al terzo anno, fu
ancora più
insopportabile.
Era
un ragazzo carino, certo, non avevo mai detto il contrario, eppure non
mi
piaceva affatto.
E
allora perché, in quella foto, mi abbracciava come se fossi
stata la persona
più importante per lui?
Non
so cosa mi spinse ad aprire l’annuario del 1947 e cercare il
nome Wilson. Non
sapevo neanche se ci fosse qualcuno con quel nome o meno, e di certo
non avevo
intenzione di cercare in tutti gli annuari fino a trovarlo.
Ma
non ci fu bisogno di farlo, perché la sorte aveva guidato la
mia mano.
Mi
bastò guardare la foto di quel ragazzo per capirlo.
Perché
mi bastò vedere i miei occhi incastonati nel volto di Wilson
per capire, anche
senza leggere la didascalia, che quel Wilson fosse mio figlio.
“Adrian
Thomas Wilson, nato da Brian
Richard Wilson e Emily Rebecca Prise”
Lo
shock era talmente forte che non ricordo neanche come feci a rimettere
a posto
tutto e tornare nel mio nascondiglio.
Silente
scoprì che io sapevo, ma non mi punì per aver
messo a repentaglio il mio
anonimato, girovagando di notte per il castello.
Da
quel momento crebbe dentro di me una smania incredibile di vedere dal
vivo mio
figlio.
Fu
così che iniziai a seguirlo.
Osservai
ogni sua mossa, ogni suo più piccolo dettaglio, e scoprii
che era identico a
suo padre, in tutto.
E
allora capii una cosa importante.
Avevo
osservato le mosse e i comportamenti di Adrian per paragonarli a quelli
di Brian,
ma mentre Adrian era davanti a me, Brian era solo un’immagine
nella mia
memoria. Un’immagine potente e ben delineata.
Perché capii che le volte che il
mio sguardo si soffermava sulla figura di Brian erano più di
quelle che avessi
mai pensato. Più di quelle che ad una persona disinteressata
potessero
capitare.
Capii
che, nel profondo, mi ero irrimediabilmente
innamorata di lui.
Fu
quando realizzai questo che Sharon tornò.
Sebbene
capitò soltanto in sogno, la rividi, avvolta da una luce
candida, e mi parlò.
Ricordo
bene tutto quello che mi disse.
«Io
sono il Destino. Io reggo tutto. Senza di me nulla potrebbe accadere.
Quello
che ti è accaduto era capitato, e capiterà, a
poche persone. Poche persone alle
quali è stato fatto il dono di conoscere il proprio destino.
Per poterlo
realizzare».
Ma
c’era un’altra cosa che volevo sapere, dopo aver
passato quasi due mesi in
quell’epoca sconosciuta.
«Solo
quando si conosce e si accetta il proprio destino si può
tornare indietro.
Addio Emily, nessuno si ricorderà di me».
E
poi scomparve, in una luce accecante.
Quando
mi risvegliai era il 12 Gennaio 1927 e io mi ritrovavo
nell’aula di
Trasfigurazione, sola.
Nei
mesi seguenti compii il mio Destino.
Hermione
terminò la lettura nel silenzio più assoluto.
Ora
avevano capito.
«E’-è
la stessa identica cosa che è capitata a noi!»
ruppe il silenzio Ginny «La
stanza, il futuro…Sharon…»
«Il
Destino» mormorò Blaise.
«Quindi
l’unico modo che abbiamo per tornare indietro è
quello di scoprire e accettare
il nostro destino» riassunse Harry, preoccupato.
«E
se non dovesse piacerci?» chiese Ron ansioso.
«Non
può non piacerci, Weasley» gli rispose Pansy
«è il nostro destino, è qualcosa
che fa parte di noi. Guarda quella Prise! Neanche a lei piaceva il suo
futuro,
ma poi l’ha accettato, perché sapeva che era la
cosa migliore per lei!»
«Io
voglio solo sapere perché siamo finiti in questa situazione
assurda!» scoppiò
Draco «Sono stufo di tutto quanto! Quella maledetta mocciosa,
questo stupido
futuro, voi insopportabili Grifondoro e anche te, Weasley! Tu con i
tuoi
stupidi capelli rossi e la tua irritante presenza! Mi vuoi lasciare in
pace?!»
Ginny
spalancò la bocca, infuriata «Io
lasciare in pace te, Malfoy?! Ma
se non ti parlo neanche! Devi smetterla di darmi sempre la colpa di
tutto! Lo vuoi
capire o no che siamo tutti uguali e tutti nella stessa situazione?!
Adesso non
ci sono più Grifondoro e Serpeverde, Mezzosangue e
Purosangue, non c’è più
niente di tutto questo! Siamo solo Ginny, Hermione, Ron, Harry, Luna,
Pansy,
Blaise e, sì, anche Draco! Siamo solo noi, e dobbiamo
aiutarci se non vogliamo
rimanere qui in eterno!»
Le
parole di Ginny fecero cadere il silenzio, perché tutto
quello che aveva detto
era dannatamente vero. Non c’erano più differenze
di Casa o di nascita. Erano
tutti degli studenti d Hogwarts. Solo questo.
«Ehm,
per caso disturbiamo?» James e Steve avevano appena
oltrepassato il ritratto e
fissavano gli otto ragazzi, indecisi.
«No,
non preoccupatevi, venite pure» li rassicurò Luna
sorridente, mentre Hermione
metteva via il libricino nero.
«Cosa
ci fate qui?» chiese Blaise cortese, per alleggerire
l’atmosfera.
«Ehm…facevamo
un giro e così…» il tono di James
sembrava casuale, ma tutti notarono quanto
fosse forzato.
Steve
sbuffò «Avevamo bisogno di un posto dove
nasconderci»
«Non
dovevi dirglielo, Stee!»
«Almeno
saranno preparati per la tempesta»
Gli
altri si guardarono confusi, ma prima che potessero chiedere qualcosa,
il
quadrò si spalancò ed una furia bionda
entrò come un tornado nella stanza,
scrutandosi attorno alla ricerca della sua preda, che non
tardò a trovare.
«JAMES
POTTER! Come hai osato?!»
Il
ragazzo scappò dietro al divano, sfuggendo dalle sue grinfie.
«Posso
spiegare!» esclamò spostandosi a destra e a
sinistra, imitato dalla bionda
davanti a lui. Harry, Pansy, Hermione e Luna si ritrovarono in mezzo ai
due
fuochi e, senza accorgersene, si strinsero sempre di più,
impauriti dalla
ragazza davanti a loro.
«Puoi
spiegare un bello Schiopodo arrostito! Appena ti prendo ti
disintegro!»
«Non
mi sembra il caso! Un piccolo errore può capitare a tutti,
no?» cercò di
addolcirla con un sorriso a trentadue denti.
«NO!
Razza di ameba senza cervello!»
«Non
sarai davvero arrabbiata, eh Sam?» tentò il
ragazzo.
Lei
arrossì infuriata e sibilò, facendo
più paura che mai «Perché dovrei?! Non
è
successo niente, no? Tralasciando il fatto che adesso metà
Hogwarts saprà che
mutande indosso oggi e l’altra metà
sarà stata appena informata!»
«Almeno
erano carine!» si lasciò scappare James,
tappandosi subito dopo la bocca sotto
lo sguardo assassino della ragazza, che ringhiò tuffandosi
sul divano per
raggiungere il Grifondoro.
Quello
riuscì a divincolarsi e scappare verso il ritratto, seguito
sempre dalla
ragazza, che si lasciò dietro quattro ragazzi paralizzati
dalla paura. Steve,
scusandosi cortesemente lasciò la stanza, a seguito dei due.
«C-cosa è stato?»
riuscì a chiedere Hermione, con un filo di voce.
Allora?
Cosa ve ne pare? Come
sempre Hermione è la migliore! Forse adesso si sentiranno
meglio a sapere che
non sono gli unici ad essere andati a spasso nel tempo! Ginny
è scoppiata,
poverina tutta quella pressione l’ha messa sottosopra!
Nell’ultima parte ho
voluto smorzare un po’ i toni, stava diventando piuttosto
pesante la
discussione. E sono rientrati in scena i figli, provocando
più trambusto che
altro. Speriamo che si rivelino utili alla fine!
Perché
per tornare indietro devono accettare il loro destino, e come
faranno a scoprire il loro futuro? Vedrete, vedrete!
Spero
davvero che vi sia
piaciuto, come avete visto è molto più lungo
dell’altro! Mi dispiaceva
lasciarvi sempre con pochi capitoli e informazioni inesistenti!
Ora
rispondo alle recensioni!
_talia_:
A) Mi
dispiace se sono in ritardo anche stavolta, ma preferisco
lasciare un po’ di tempo tra un capitolo e l’altro!
B) Con questo mi sono fatta
perdonare? C) Sono contenta che ti sia piaciuto! D) Mi hai perdonato?
Credo di
aver seguito tutti i punti (forse il 3 non tanto) E) I nomi sono un
po’
complicati, ma avevo messo uno schema (non so in che capitolo), ma se
proprio
hai tanti dubbi puoi sempre contattarmi! F) Spero che non vedrai
l’ora di
leggere quello dopo, e quello dopo ancora, e quello dopo
ancora… G) Forse
questo non è tanto cioccolato, anche se personalmente mi
piace molto l’ultima
parte! XD H) E la prossima sarà lunga? I) Bacioni! Marzia ^.^
SaCh_La
PottermaniacaXD: Ed
ecco il ritorno di Sharon in grande stile! Bere
troppo fa male, come hai potuto vedere, e anche andare a letto tardi (o
presto,
dipende da che parte della giornata guardi!). Per le coppie vere e
proprie dovrai
aspettare qualche capitolo, ma tieniti pronta, perché
qualcuno reagirà in
maniera strana!
Vale
Lovegood: Ciao!
Sono contenta che continui a seguirmi! Spero che
questo capitolo ti piaccia! E’ comparsa un’altra
coppia (che in realtà non
c’entra niente): Emily e Brian! Non so neanche che aspetto
abbiano, ma mi
piacciono! XD
DRACHINA:
Sono
contenta che la mia storia venga letta sempre da più
persone!
Sono davvero felice che ti piaccia! Spero continuerai a seguirmi! Ciao!
Mertymini2:
Ti
ringrazio tanto per i complimenti! Spero di riuscire a continuare
ad appassionarvi! Grazie!
fanny91:
Sì,
sono coppie un po’ strane, ma spero di riuscire a fartele
piacere! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Ciao ciao!
Ringrazio
anche tutti coloro che
l’hanno letta e quelli che l’hanno messa nei
preferiti!
Grazie!
Alla prossima!
^.^
|
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Capitolo 13 *** Era ancora presto ***
Eccomi
di nuovo qua! Spero di avervi fatto aspettare meno
del solito! Se non è così…beh, vi
chiedo umilmente scusa!
Dopo
le incredibili scoperte del capitolo scorso, questo sarà
più che altro di
passaggio. Verso la fine ci sarà un momento speciale (?!)
per una delle nostre
quattro coppie!
Ora
vi lascio alla lettura, sperando che vi piaccia!
Era
ancora presto
Avevano
finalmente scoperto come fare per tornare nel proprio tempo, ma erano
solo a
metà dell’opera. La cosa più difficile
era senza dubbio…
«Come
cavolo facciamo a scoprire cosa ci succederà in
futuro?!» Pansy aveva dato voce
alla domanda che tutti si ponevano.
«Penso
che la cosa più logica sia chiedere aiuto a i nostri futuri
figli»
Blaise fece una smorfia alle ultime parole, non riusciva ancora ad
assimilare
il fatto di avere davanti il sangue del suo sangue. Aveva solo
diciassette
anni, per Merlino!
«Ma
hanno detto che non ci avrebbero detto niente del futuro» si
imbronciò Ginny.
«Magari,
se glielo chiediamo gentilmente, ci aiuteranno» disse Luna,
come se fosse
ovvio.
«Non
saprei» iniziò scettica Hermione «Se
hanno detto di no, non credo che
cambieranno idea…dovremo cavarcela da soli»
«E
come pensi di fare, Granger?»
«Osservando,
Malfoy! E dovremmo farlo tutti!»
Sotto
consiglio di Hermione, nei giorni seguenti stettero sempre
più vicini ai
ragazzi, cercando di carpire più informazioni possibili.
Solo
Draco non era felice della cosa.
Ancora
non capiva come aveva fatto a diventare padre.
Non
nel senso anatomico del termine, quello lo conosceva da diversi anni
ormai, ma
nel senso affettivo.
La
sua infanzia non era stata delle migliori, era cresciuto viziato e
altezzoso,
il suo non era stato un buon esempio di padre, era sempre troppo
occupato per
badare al suo unico figlio. Tuttavia, guardando quei due ragazzi,
così simili
tra loro eppure così diversi, credeva di aver fatto un buon
lavoro.
Il
suo unico erede maschio, Jasper, era un vero Malfoy. Sembrava la sua
copia, con
capelli talmente dorati da sembrare bianchi e occhi di ghiaccio,
portamento
altero ed elegante, di un vero Serpeverde. Eppure c’era
qualcosa di diverso in
lui. Non sapeva bene cosa, ma era come se dentro di sé
nascondesse
qualcos’altro, un’anima più gentile e
dolce della sua. Non disprezzava i
Mezzosangue e i Nati Babbani e non umiliava i Grifondoro, anzi molto
spesso gli
era capitato di vederlo schierarsi accanto al Potter più
piccolo contro i suoi
stessi compagni Serpeverde. Era questo che non capiva. Era
troppo…Grifondoro
per poter essere come lui, un Malfoy a tutti gli effetti.
Ma
quella che veramente non capiva era sua figlia.
Samantha.
Che
razza di nome era?
Una
primogenita Malfoy avrebbe dovuto portare un nome nobile ed importante,
non uno
comune come quello.
Ma
non poteva negare che suonasse bene.
Non
gli assomigliava per niente, non avrebbe mai detto che fosse stata sua
figlia
se non fosse stato per il cognome e la Casa di appartenenza.
L’unico
aspetto da Malfoy che avesse era il fascino e la bellezza.
Era
abbastanza minuta, con un dolcissimo viso da bambola, in cui erano
incastonati
due occhi azzurri come un cielo senza nuvole. I suoi capelli erano
d’oro e non
di platino.
E
il suo splendido sorriso gliene ricordava un altro, nascosto dietro una
maschera colorata.
Sembrava
fragile e indifesa, ma in realtà aveva una natura da
leonessa.
Guardandola
soltanto non si sarebbe mai detto che potesse essere una Serpeverde, ma
bastava
che aprisse la bocca e tirasse fuori quella lingua biforcuta, che la
sua
appartenenza alla Casa di Salazar si spiegava in un battito di ciglia.
Sembrava
abbastanza legata sia ai Potter che a tutti i Weasley presenti nel
castello. E
questo proprio non se lo spiegava. Possibile che, dopo quella
avventura,
sarebbero rimasti legati per tutta la vita? Assolutamente no! Lui
odiava i
Grifondoro!
Rimuginando
si ritrovò in un corridoio dei sotterranei.
La
forza dell’abitudine.
Si
voltò per tornare indietro, ma un rumore poco più
avanti lo fece ritornare sui
suoi passi.
«E
adesso, cosa pensi di fare?»
Un
ragazzo alto e robusto, con le mani piantate nel muro davanti a lui,
sovrastava
con il suo corpo una ragazza bionda, la stessa che aveva infestato i
pensieri
di Draco fino a pochi minuti prima.
«Vedi
di allontanarti da me, Karl. Non capisco cosa vuoi?» non era
spaventata, solo
incredibilmente annoiata.
«Devi
finirla di difendere Potter! Se non l’hai capito, lui
è un Grifondoro,
dannazione! La prossima volta che ti intrometterai finirai in mezzo
anche tu,
chiaro?!»
«E’
stato Robert ad ordinarti di riferirmelo? Cos’è ha
paura di farsi vedere?»
«Sbagliato
bionda. Io non ho affatto paura di te» dall’ombra
sbucò la figura allampanata
di Glasgow.
«Robert»
lo salutò con voce strascicata Sam «Non avrete
davvero intenzione di combattere
in due contro di me, vero?» chiese arcuando un sopracciglio,
vedendoli sostare
davanti a lei con espressione minacciosa.
«Hai
paura adesso?» la derise, estraendo la bacchetta.
«Non
farmi ridere» ghignò imitandolo.
Draco
aveva osservato tutto da dietro un angolo, cercando di non farsi vedere.
Ma
adesso era troppo. Al diavolo i buoni propositi di farsi i fatti suoi!
Erano
due infidi e massicci Serpeverde contro una ragazza decisamente
più piccola e
indifesa di loro.
«Due
contro uno, non vi sembra sleale?» si fece avanti, gelido.
Non
dovevano neanche provare a toccare sua figlia.
Si
avvicinò alla ragazza e le lanciò
un’occhiata, che lei ricambiò prontamente.
«Non
c’era bisogno che intervenissi» gli disse,
vedendolo estrarre a sua volta la
bacchetta, subito seguito da Terrand «Posso cavarmela
benissimo da sola»
«Non
lo metto in dubbio, ma sai com’è, mi stavo
annoiando»
«Come
vuoi»
«Se
permetti io mi prendo quello allampanato dall’aria
insignificante»
«Quindi
lasci ad una povera fanciulla l’orco cattivo?»
«Pensavo
volessi divertirti»
«Ci
puoi giurare»
«Avete
finito di parlare come se non ci fossimo?» scoppiò
Glasgow, punto nel vivo.
«Oh,
scusa» disse sarcastico Draco «Non pensavo avessi
tanta voglia di farti
battere»
«Forse
non sai come girano le cose ad Hogwarts, yankee, ma qui siamo noi a
comandare!»
Il
biondo ghignò «So molto bene come girano le cose a
Hogwarts, sicuramente meglio
di te. Impedimenta!»
«Per
caso era il segnale di inizio?» chiese ironica Sam, puntando
la bacchetta su
Terrand «Molto bene allora. Exulcero!» sulla
pelle del colosso si
formarono profonde irritazioni, simili ad ustioni.
«Carino.
Dove l’hai imparato?»
Sam
alzò le spalle e tornò a combattere.
Glasgow
si era rialzato «Stupeficium!»
Ma
Draco era decisamente un avversario troppo in gamba per lui «Protego!»
lo Schiantesimo si infranse sul suo Sortilegio Scudo.
«Sai,
Glasow o come cavolo ti chiami, prima mi hai fatto veramente
arrabbiare. Dovrei
farti molto, molto male» sibilò glaciale
«Petrificus Totalus!» il
ragazzo si bloccò di colpo «Troppo
facile» sussurrò il biondo «Non
c’è neanche
gusto. E voi dovreste essere al settimo anno? Patetico»
lasciandolo stare si
voltò verso la figlia, che nel frattempo aveva steso
Terrand, pieno di pustole
in volto.
«Fattura
Orcovolante» rispose lei alla muta domanda di Draco, poi
puntò la bacchetta
dietro di lui e pronunciò «Incarceramus.
Avrei potuto farcela anche da
sola, sono solo degli incapaci» disse andandosene a testa
alta «Ci vediamo» lo
salutò prima di svoltare l’angolo e lasciarlo nel
corridoio con i due
Serpeverde stesi a terra.
Aveva
sbagliato, Draco.
Lei
era decisamente una Malfoy.
«Pensi
che dovremmo dirglielo?» Pansy fece una smorfia.
«Non
lo so» rispose Hermione, indecisa.
«Dirlo
a qualcun altro? Magari ci può aiutare»
«Sì,
e a chi vorresti dirlo?» chiese scettica la riccia.
Per
tutta risposta Pansy alzò le spalle. Poi un lampo accese i
suoi occhi blu «Potter!»
esclamò prendendo alla sprovvista Hermione.
«Come
scusa? Vorresti dirlo ad Harry?»
«No!
Potter lo sa già!»
«Ah,
sì? E perché?»
Pansy
si morse un labbro «Ehm…gliel’avevo
detto ad Halloween…»
«Cosa?!
E non mi hai detto niente?!»
«Ehm…mi
è passato di mente!»
Proprio
in quel momento Harry rientrò nella Sala Comune e si
ritrovò addosso due paia
d’occhi.
«Ehm…c’è
qualcosa che non va?»
Aveva
passato tutto il pomeriggio dietro ai suoi due figli maschi e si era
trovato
invischiato nello “scherzo dell’anno”,
come avevano detto loro, anche se Steve
gli aveva assicurato che era già la quinta volta che
utilizzavano quel termine
dall’inizio dell’anno scolastico.
Chissà
come avevano anche convinto Pix a partecipare, sembrava che Sirius e i
gemelli
figli di Fred avessero una certa influenza sul Poltergeist.
Si
erano appostati accanto al portone d’ingresso della Sala
Grande e avevano
deciso di far cadere palloni pieni di liquidi diversi sulla testa di
chi
passava. I più fortunati erano stati inzuppati
d’acqua o spruzzati
d’inchiostro, ma Pix aveva avuto la bella idea di riempirne
qualcuno di
Puzzalinfa e lì era cominciata la tragedia. Ragazze schifate
che urlavano come
scimmie, ragazzi che si guardavano attorno con incisa negli occhi la
parola
“vendetta” e la professoressa McGranitt che
sbraitava verso di loro, agitando
infuriata la bacchetta magica.
Era
riuscito a scappare fino alla loro Sala Comune, intenzionato a farsi
una doccia
e riposare, ma appena oltrepassato il ritratto della Dama col ventaglio
si era
ritrovato davanti una Hermione ed una Pansy, leggermente esaltate, che
l’avevano obbligato ad ascoltare il loro geniale piano che
prevedeva che lui
svelasse a tutti i loro amici che Ginny e Malfoy si sarebbero sposati.
«Ma
non ci penso neanche! Mi avete preso per lo scemo di turno?!»
«Per
favore Harry, tu sei la persona giusta per fare una cosa simile. Ti
crederanno
senz’altro…e sei certamente più pronto
di noi nello schivare le maledizioni»
«Ehi!
Cosa intendi dire?!» esclamò il ragazzo orripilato.
«Non
starla a sentire, Potter, e smettila di comportarti come una
femminuccia! Sei o
non sei un Grifondoro?!»
«Sarò
anche un Grifondoro, ma non sono un
idiota!»
«Beh,
ma ti stai comportando da idiota!»
«Smettila
di darmi dell’idiota, Parkinson!»
«Ma
se te lo stai dando da solo, Potter!»
«Ora
basta!» esclamò Hermione, stufa dei continui
battibecchi dei due «Vorrà dire
che lo farò io!» esclamò uscendo
infuriata dalla Sala e lasciando il silenzio
dietro di sé.
Pansy
sbuffò e aprì un libro a caso «Cosa hai
fatto di bello, Potter?» chiese
indifferente.
Lui
scrollò le spalle «Niente di speciale. Sono stato
con quelli che dovrebbero
essere i miei futuri figli» appoggiò la testa alla
spalliera del divano «E’
strano, sai?» cominciò senza quasi rendersene
conto «Sono felice. Felice di vedere
come, nonostante quello che non ho potuto avere, sono riuscito a farli
crescere
così, senza alcuna preoccupazione…come avrei
voluto crescere io…» Pansy chiuse
il libro, ascoltandolo attentamente.
Poteva
comprenderlo benissimo «Senza che siano obbligati a
sopportare il peso delle
scelte dei genitori» sussurrò, sedendoglisi
accanto sul divano «Liberi di fare
quello che vogliono, di non indossare una stupida maschera»
«Di
avere tutto l’affetto e il sostegno di cui hanno
bisogno» continuò Harry
«Sicuramente loro hanno avuto qualcuno che curasse le loro
ferite quando
cadevano, che li rincuorasse quando venivano presi in giro»
«Che
stesse con loro le domeniche pomeriggio, che li portasse al parco i
giorni
d’estate, che raccontasse le favole la sera prima di
addormentarsi»
«Che
li abbracciasse durante i temporali, che controllasse che non ci
fossero mostri
sotto il letto, che fosse felice della loro ammissione ad
Hogwarts»
«Che
li accompagnasse a comprare la loro bacchetta da Olivander e poi li
portasse a
gustare un bel gelato al lampone da Florian Fortebraccio»
«Che
promettesse di comprare per loro una scopa nuova, che li accompagnasse
al
binario per il loro primo viaggio sull’Espresso»
«Che
si rallegrasse con loro per la Casa in cui sono stati smistati,
qualunque fosse
stata»
«Che
li guardasse crescere, sempre pronto a sostenerli e
consigliarli»
Pansy
ridacchiò, mentre una lacrima colava sulla sua guancia
«Siamo patetici Potter!»
esclamò con voce soffocata «Qui a rimpiangere il
nostro passato e compararlo
con quello di ragazzi che non hanno vissuto con la minaccia di una
guerra sul
collo! A cosa serve?»
Harry
la fissò malinconico.
Era
bella.
Se
ne accorse solo in quel momento. Con gli occhi lucidi e le guance
rigate,
sembrava quasi vera. Non era la solita Serpeverde
antipatica, era una
ragazza dal passato più simile al suo di quanto avesse mai
potuto immaginare.
Una ragazza che avrebbe voluto qualcos’altro dalla vita, ma
che non le era
stato concesso.
Ma
era ancora presto.
«A
niente» sussurrò Harry, afferrandola per un polso
e tirandola verso di sé «Non
serve a niente» con un dito le asciugò
quell’unica lacrima che era uscita da
quegli occhi brillanti come due zaffiri e la abbracciò.
Prendendolo come un
permesso, lei diede sfogo a quel dolore che aveva tenuto nascosto per
lungo
tempo.
Era
ancora presto.
Finito!
Come detto sopra non
accade nulla di sconvolgente (se si esclude Pansy che piange sulla
spalla di
Harry, sinceramente mi è piaciuta abbastanza questa parte!
XD)
Se
vi state chiedendo quando
finalmente scopriranno le coppie, posso solo dirvi…presto,
molto presto!
Passando
ad
altro…finalmente Draco si prende una piccola rivincita su
quell’antipatico di
Glasgow, anche se è talmente frustrante duellare con un
incapace! A proposito,
per gli incantesimi, oltre ai libri, ho usato Wikipedia.
Siccome molti di
voi mi hanno detto che non riescono a vedere lo schema sulle coppie del
capitolo 9, avevo pensato di scrivervelo qui di seguito, ma poi ho
realizzato
che dal prossimo capitolo non servirà più. Ora
basta con gli spoiler!
Finleyna 4 Ever: Oh,
cielo. Sono felicissima di
averti fatto piacere
delle coppie che generalmente non ti piacciono (discorso molto contorto
XD),
per me significa davvero tanto! Grazie mille dei complimenti! (Mi sono
quasi
soffocata a leggere tutte quelle A! XD)
fanny91:
Sono felice che ti sia
piaciuta l’idea del
diario! Concordo con te, è più bello con
più suspance, ma io sono una che prima
scopre le cose e meglio è! Temo che anche nel prossimo ci si
sbrighi in fretta,
ma cercherò di fare qualcosa di più misterioso
(anche perché mi stanno giusto
venendo in mente un paio di ideuzze!) Ciao ciao!
Mertymini2:
Spero di non avervi
fatto aspettare troppo!
Sono piuttosto lenta nel postare capitoli, lo faccio per lasciare il
tempo di
leggerla con calma, anche se in questo momento la mia vena creativa
è in fase
di inaridimento. Spero ti sia piaciuto anche questo! ^.^
Vale
Lovegood: Se non avessi smorzato
i toni mi sa proprio
che sarebbe successo un macello! Con il temperamento della mia Ginny
qualcuno
sarebbe finito male! (Qualcuno a caso, eh? XD) Poi sinceramente ci
tenevo a far
ricomparire la mia nuova generazione! Mi ci sono affezionata! Ciao!
Deidara:
Meno male che a te
funziona! Molti altri (me
stessa compresa) non riescono più a vederlo! Sono contenta
di ti sia piaciuta
la scenetta! Non è niente di particolare, ma ogni volta che
la rileggo, mi
viene da sorridere! Mi sembra di aver aggiornato più in
fretta dell’altro, no?
^.^
_talia_:
Le tue recensioni mi
divertono sempre
moltissimo! Anche se risponderti è davvero difficile, ci
sono un sacco di cose
da dire! Parto dall’inizio: chiedo davvero scusa per il
ritardo! (Questa volta
a quanto pare non è solo colpa mia! XD) Spero che il tempo
che ci ho messo per
pubblicare questo non sia troppo! In effetti sono successe un
po’ di cose nello
scorso capitolo: Hermione è la solita
“risolviguai” (per fortuna del gruppo,
altrimenti sarebbero stati ancora lì a disperarsi! XD),
Sharon è stata davvero
“gentile da decidere di farci innamorare tutti insieme
appassionatamente, basta
solo ammetterlo e possiamo allegramente tornare a farci i cavoli
nostri”
(questa definizione mi fa morire! XD). Ti anticipo solo che nel
prossimo ci
saranno delle belle sorprese! Ma non dico altro, perché ho
già seminato un po’
di spoiler tra le mie chiacchiere! Sono contenta che il mio stile di
scrittura
ti piaccia, è davvero consolante sapere che non scrivo in
modo confuso (quello
lo lascio alle recensioni e alle divagazioni varie! XD) Ultima cosa:
non
preoccuparti per i nomi, dal prossimo avrai tutto ben chiaro nella
mente! (O
almeno spero!) P.S. Ho letto entrambe le tue storie e mi sono piaciute
tutte e
due (soprattutto per le coppie),
Genie
in a bottle, poi, mi ha divertito tantissimo! Anche se mi è
spiaciuto un po’
per Harry! XD Ciao!
Maecla:
E’ per questo
che vi lascio sulle spine! XD
Spero che questo capitolo sia stato al livello delle tue aspettative.
Per lo
schema non preoccuparti, avrai tutto più chiaro nel prossimo
capitolo! ^.^
SaCh_La
PottermaniacaXD: Beh,
all’inizio della storia vi avevo avvertito che oltre ad
essere un AU era anche
OOC e non mi riferivo solo alle coppie! Purtroppo non posso anticiparti
niente,
ma lo scoprirai! Ti dico solo che persino mentre scrivevo mi sembrava
piuttosto
strano! Sono contenta che ti sia piaciuta la storia di Emily, se devo
essere
sincera ha preso anche me!
_elanor_:
L’importante
è che l’hai letto! La storia
del diario è un po’ particolare, ma si adatta
perfettamente alla loro
disavventura! E ovviamente è stato trovato da Hermione, in
biblioteca…chissà
come ci è finito lì…^.^
Infine vorrei
ringraziare chi l’ha aggiunta tra i preferiti e quelli che
l’hanno solo letta!
Al prossimo
capitolo! ^.^
|
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Capitolo 14 *** Anno 2017, Hogwarts ***
Un Salto Nel Futuro - Cap. 14
Lo
so, sono in un ritardo mostruoso! Vi chiedo
terribilmente scusa, io avrei voluto aggiornare prima, ma a causa di
forze
maggiori non ho potuto (leggi come: ero in punizione e non ho potuto
usare il
computer).
Per
farmi perdonare ho postato un capitolo piuttosto lungo, forse il
più lungo di
tutti quelli che avete letto!
Solo
una precisazione prima che cominciate a leggere: vi avevo preannunciato
che i
personaggi sarebbero stati in OOC (uno in particolare) e che dopo
questo
capitolo non vi sarebbero più serviti gli schemini (nel caso
ne abbiate ancora
bisogno ditemelo e vedo di farvene uno!)
Buona
lettura!
Vorrei dedicare questo
capitolo ad Alice,
visto
che ha iniziato a leggere questa fan
fiction.
Nella
speranza che riesca a leggerlo presto.
E ti
ringrazio per aver ascoltato le mie
chiacchiere inutili
durante
i cambi dell’ora.
Grazie!
Anno
2017, Hogwarts
Dicembre
era arrivato e oltre ad un gelo sempre più pungente aveva
portato con sé anche
corridoi pieni di decorazioni, armature cantanti, vischio, un
Poltergeist che
lanciava palline decorate addosso a chi passava, abeti agghindati e
un’atmosfera di aspettativa e mistero.
Nelle
bacheche della scuola era comparso, infatti, un annuncio riguardante
una strana
festa natalizia a cui erano stati invitati, direttamente da Silente,
anche gli
stessi genitori. Per questo, probabilmente, nessuno studente aveva
voglia di
tornare a casa.
«Guarda,
quella non è Karen?»
«Già!»
Luna
e Ginny stavano girovagando senza meta quando, tra la folla che
infestava i
corridoi, avevano intravisto la mora Serpeverde.
Quando
la chiamarono lei si voltò e, vedendole, sorrise.
«Ciao
ragazze, come va?»
«Noi
bene, tu piuttosto?» chiese Ginny, cordiale. Le era piaciuta
subito Karen. Non
era come tutti i Serpeverde, tutta altezzosa e antipatica, era gentile
e aveva
spesso un sorriso svagato sulle labbra.
«Sto
bene, ma starei meglio se un certo Grifondoro con i capelli rossi mi
chiedesse
di uscire»
Un’altra
cosa che le piaceva di lei era che diceva sempre quello che
pensava.
«Steve?»
«Esatto.
Lui mi piace, ma è da Halloween che fa finta di niente e mi
ignora. Non che sia
successo chissà cosa tra di noi, ma praticamente abbiamo
ballato insieme tutta
la sera» si imbronciò un attimo, per poi scuotere
il capo e sciogliersi di
nuovo in un sorriso «Invece voi? Come vanno le
ricerche?»
«Abbastanza
bene, grazie» rispose Luna con voce leggera
«Hermione ha trovato un diario
molto utile e abbiamo capito come fare per tornare a casa»
«Il
problema però» si intromise Ginny, con
un’idea perfida in mente «è che dobbiamo
conoscere il nostro futuro…Non è che potreste
darci una mano?»
Karen
spalancò gli occhi azzurri «Oh, mi
dispiace!» esclamò con aria affranta «Ma
lo
sapete bene che io e i ragazzi non possiamo dirvi niente!»
Ginny
sospirò per il suo piano fallito prima ancora di iniziare
«Se solo esistessero
ancora gli annuari!»
«Sì,
ma lo sai che sono stati eliminati nel 1987. Sarebbero stati i primi
libri che
avremmo cercato!» le ricordò Luna.
«Già»
«Gli
annuari? Cercate gli annuari?» chiese Karen, grattandosi una
guancia.
«Sì,
sarebbero davvero utili, ma purtroppo non ci sono
più» disse la rossa,
depressa.
La
Serpeverde ragionò un istante, fissando il soffitto, poi si
riscosse e le
salutò, dicendo che doveva proprio andare. Ma prima di
sparire nella folla si
voltò e con un ghignetto sulle labbra disse
«Sapete che nel 2007 sono stati
ripristinati gli annuari?» e le lasciò in mezzo al
corridoio, con la bocca
spalancata.
«E’
il momento della verità»
Dopo
il breve colloquio con Karen erano corse in biblioteca e, dopo essere
state guardate
male dalla Pince, erano riuscite a prendere in prestito
l’annuario del 2017,
l’anno precedente. Poi erano saettate nella Sala Comune e,
fortuna volle, i
loro amici erano tutti lì. Ginny aveva iniziato a spiegare,
ma l’agitazione non
le aveva permesso di andare avanti, così era toccato a Luna
caricarsi
dell’ingrato compito di salvatrice. Gli altri quasi le
avevano soffocate per
riuscire a mettere le grinfie su quel libro in cui era scritto il loro
futuro,
ma Hermione, lucida e calma come sempre, era riuscita ad afferrarlo per
prima e
a tenerselo stretto, mentre gli animi si calmavano e si mettevano tutti
a
sedere. Così riuniti erano pronti a scoprire la
verità.
«Bene»
Hermione deglutì, sentendo tutti gli sguardi puntati addosso
«Siete pronti?»
Annuirono
tutti, maledicendola con lo sguardo per quell’attesa
logorante. La ragazza si
decise ad aprire quell’album marroncino, con lo stemma di
Hogwarts stampato in
copertina.
«Anno
2017, era l’anno scorso. Sono in ordine
alfabetico»
Tutti
si girarono verso Draco, che sbuffò «Ho capito, ho
capito, sono il primo»
Hermione
sfogliò le pagine fino ad arrivare alla lettera M
«Ci siamo. Malfoy,
Jasper
Daniel»
«Daniel?
Che diavolo di nome è Daniel?!»
«Oh,
ma sta’ zitto Draco! Siamo ad un punto cruciale delle nostre
vite e tu
interrompi la voce della verità?!»
esclamò Pansy, con un tono di voce
chiaramente più acuto del normale.
Blaise,
seduto accanto a lei, le passò una mano sul braccio
«Calma Pansy, non c’è
motivo di essere isterica»
«Io
non sono isterica!»
«Pansy
calmati»
Con
un po’ di fatica riuscirono a calmare la ragazza e Hermione
poté andare avanti
«Anno 5°, Casa Serpeverde, Cacciatore. Nato
da Draco Lucius Malfoy e…Ginevra
Molly Weasley»
Si
voltarono verso i due, che erano rimasti pietrificati. Draco era
più pallido
del solito, Ginny aveva la bocca spalancata e…
«Cosa?!»
Ron non se l’aspettava proprio. Gli altri si guardarono e
dalle loro facce si
capiva che «Voi lo sapevate?!» sibilò il
rosso, con aria omicida.
«Ehm…sì»
rispose Harry, con la faccia più innocente che potesse fare.
«Da
quanto?» la voce di Ginny sembrava provenire direttamente da
una tomba «Da
quanto tempo lo sapevate?»
Fu
Hermione a rispondere, guardando incerta Pansy «Io
l’ho scoperto la prima
giornata di lezioni che abbiamo fatto e l’ho detto a Pansy la
sera stessa. Lei
l’ha detto a Harry alla festa di Halloween» poi si
voltò confusa verso Blaise e
Luna.
La
bionda cinguettò felice «Noi abbiamo sentito Karen
che parlava a Samantha di
Steve, definendolo suo cugino, quando è successo,
Blaise?»
«Qualche
settimana fa, credo» rispose il moro, con aria annoiata, come
se non gliene
importasse nulla.
«Perfetto»
sibilò finalmente Draco «Gli unici a non saperlo
eravamo noi, quindi» si alzò
di scatto, per poi riaccasciarsi dopo qualche passo sul divano,
coprendosi gli
occhi con un braccio.
«Ad
Halloween lo sapevate e non mi avete detto niente?!»
scattò Ginny, con la
faccia sconvolta «Anche dopo tutto quello che è
successo?!»
«Senti,
tesoro» si spazientì Pansy, ancora leggermente
isterica «Eri già nervosa perché
avevi sbaciucchiato per tutta la sera quell’idiota moribonda
sul divano,
dovevamo anche dirti che l’avresti sposato?!»
Hermione
se avesse potuto si sarebbe sbattuta una mano sulla fronte e, quando si
accorse
della gaffe, Pansy si coprì la bocca con le mani, guardando
la riccia come per
scusarsi.
«Cosa?!»
un sibilò proveniente da “quell’idiota
moribonda sul divano” le agghiacciò
«Pansy cosa accidenti vorresti dire?!»
Quella
sorrise nervosa «Oh, ehm…quello che ho
detto…»
«Cioè»
scattò Ron, dopo aver finalmente capito «la fatina
che è stata appiccicata a
quel porco di Malfoy per tutta la serata era Ginny?! E voi lo
sapevate?! Harry!»
«Non rompere Ron! Io me ne lavo le
mani!» esclamò Harry già
nervoso per conto suo, visto che il prossimo sarebbe stato lui. Draco,
intanto,
era tornato nella sua posizione con mille pensieri che gli vorticavano
per la
testa.
Era
mai possibile che si sentisse felice? Felice di avere,
nonostante tutto, ancora una possibilità?
«Ok,
ora basta!» esclamò Hermione «Ora che il
peggio è passato possiamo continuare»
Ginny fece un verso di sconcerto in sottofondo «Allora
c’è anche Malfoy,
Samantha Jessica, anno 6°, Casa Serpeverde, Cercatrice. Nata da
Draco Lucius
Malfoy e Ginevra Molly Weasley»
«Abbiamo
capito» sbottò poco gentilmente Draco.
«Potter,
James Edward, anno 6°, Casa Grifondoro, Cercatore. Nato da
Harry James Potter e»
dopo aver letto il nome scoppiò in una risata, sotto gli
occhi sbalorditi degli
amici. Si riprese velocemente e, con ancora il sorriso sulle labbra,
annunciò
il nome tanto atteso, anche se dalle occhiate che Blaise lanciava alla
mora
seduta accanto a lui qualcuno aveva già capito «Pansy
Altea Parkinson»
Il
Serpeverde scoppiò a ridere seguito in un istante da
Hermione e, dopo aver
visto la faccia sconvolta dell’amico, da Ron. Luna ebbe il
buonsenso di
coprirsi la bocca con una mano, Ginny ridacchiò con la testa
nascosta tra le
braccia incrociate sul tavolo e Draco dal divano fece un verso simile
ad una
risata trattenuta. I due soggetti del putiferio si fissarono sconvolti,
con le
facce più pallide di quella di Malfoy.
Pansy
si alzò in piedi di scatto, puntando un dito contro Harry,
ed esclamò «Io
dovrei sposarmi con quello?! State scherzando, vero?!»
Harry,
ormai troppo provato, fece la sola cosa sensata: svenne.
Mentre
quell’amico fedifrago che si ritrovava lo faceva stendere sul
divano accanto al
biondo, sempre ridacchiando, Hermione riprese l’annuario
«Vediamo Potter,
Lily Elizabeth, anno 5°, Casa Grifondoro. Nata
da Harry James
Potter e Pansy Altea Parkinson. Se
non ti basta c’è anche Potter, Sirius
Lionel, anno 4°, Casa Grifondoro,
Cacciatore. Nato da Harry James Potter e Pansy Altea Parkinson.
Certo che
vi siete dati alla pazza gioia voi due!» da lì si
creò un altro coro di risate,
Pansy arrossì furiosamente e urlò contro Harry
per farlo rinvenire e darle una
mano a zittire quegli imbecilli. Poi si mise a sbraitare contro
“quello stupido
quattrocchi che avrebbe dovuto sposare e con cui avrebbe dovuto avere
ben tre
marmocchi” e avrebbe stracciato l’annuario se
Hermione non glielo avesse tolto
di mano e avesse deciso di proseguire con la lettura.
«Allora,
Weasley…trovato! Ma quanti ce ne sono?!»
«Vedi
di leggere solo quelli di Ron, per favore, se no stiamo qui
trent’anni»
borbottò Ginny.
«Ecco:
Weasley, Kimberly Jean, anno 4°, Casa Grifondoro. Nata
da Ronald Bilius
Weasley e» si azzittì, diventando
più rossa di un peperone e boccheggiando.
Pansy, esasperata al massimo, le fregò l’album e
lesse al posto suo, con un
ghigno che sapeva di vendetta disegnato sul volto «e
Hermione Jean Granger.
Brava Herm, anche tu ti sei data da fare, eh?!» Ron aveva
assunto la stessa
espressione della sua futura moglie, ma Pansy fece finta di non
accorgersene e
andò avanti «Weasley, Steve William, anno
6°, Casa Grifondoro, Portiere.
Nato da Ronald Bilius Weasley e Hermione Jean Granger. Quanto
mi sto
divertendo!» si voltò verso Blaise e Luna
«Immagino che il resto lo sappiate»
andò velocemente alla Z «Zabini, Karen
Laura, anno 6°, Casa Serpeverde. Nata
da Blaise Leonard Zabini e Luna Calista Lovegood. Siamo messi
bene»
Harry
mugugnò dal divano, sconfortato. Draco, accanto a lui,
scosse la testa «Sei
messo male Potter, cosa cavolo ci trovi in quella pazza?»
«Per
il momento niente, te lo posso assicurare. Evidentemente il mio doppio
del
futuro si è fumato qualcosa oltre al suo cervello. Dico,
come si fa a sposare
una così?»
«Guarda
che ti ho sentito, Potter! Semmai sono io a dovermi lamentare!
Dovrò passare
tutta la mia vita accanto ad un paranoico come te!»
«E
sfornarci anche tre marmocchi, uno dietro l’altro, per di
più» le ricordò con
un ghigno Ron.
«Taci
Weasley! Almeno tu hai Hermione ed è da Halloween che state
quasi insieme,
Blaise e Luna ormai scompaiono addirittura per ore, Draco e Ginny si
sono
sbaciucchiati per una serata intera, ma io e Potter? Cosa cavolo
c’entriamo?!»
«Sbaciucchiatevi
anche voi» propose Draco, con lo stesso livello di interesse
che avrebbe potuto
dedicare ad un Vermicolo.
«Tappati
la bocca furetto»
«Con
piacere Sfregiato, Weasley» cinguettò rivolto
verso Ginny, che lo guardò
stranita «Il futuro maritino di Pansy mi ha detto di tapparmi
la bocca, mi dai
una mano tesoro?»
La
ragazza diventò più rossa che mai
«Tappati la bocca con qualcos’altro, brutto
maniaco!»
«E
dai, tanto l’abbiamo già fatto, no?»
«Ma
scordatelo! Cosa hai bevuto, Malfoy?! Estratto di idiozia?!»
«Ti
devo forse ricordare che tra qualche anno sforneremo un paio di
pargoli?»
ghignò, lasciando stupefatti tutti gli altri.
Era
chiaro che l’aveva presa bene. E anche molto bene.
Ad
averla presa male era qualcun altro.
«Io
con Potter non ci voglio avere niente a che fare!»
«Tanto
meno io con questa pazza!»
Seduti
a coppie sui divani, con un impensabile Draco Malfoy che aveva dato il
via alla
missione “facciamo cadere ai nostri piedi la nostra futura
moglie”, Blaise e Luna
che leggevano lo stesso libro come tutte le sere, Hermione e Ron che si
divertivano da morire a guardare Harry e Pansy e questi ultimi due che
facevano
finta che l’altro non esistesse.
L’atmosfera
si ruppe quando si aprì il quadro e spuntarono due teste
corvine, una bionda e
una rossa.
«Ehilà
gente! Che si dice di bello?» James entrò con un
sorriso a trentadue denti,
seguito da una Samantha che roteava gli occhi e Steve e Karen che
ridacchiavano
insieme.
«Si
dice che abbiamo scoperto tutto» ghignò Ron, che
accanto ad Hermione, si stava
ancora spanciando dalle risate.
«Su
cosa?» chiese James sedendosi vicino ad Harry, che lo
fissò male.
«Sappiamo
chi sono i vostri genitori»
«Te
l’avevo detto di stare zitta, Karen!»
«Mi
hanno solo chiesto degli annuari, Sam. Cosa ci sarà di
male?!» cinguettò la
mora, con un luccichio astuto negli occhi, poi si mise a sedere vicino
ai suoi
genitori, invitando gli amici ancora in piedi a fare lo stesso.
Così Steve
dovette sedersi accanto a Hermione, che lo guardò un
po’ imbarazzata e Sam
accanto a Ginny, che invece la studiò con attenzione.
«Davvero
avete scoperto tutto? Non credevo ci avreste messo così
poco! Uffa, adesso non
c’è più gusto!» si
lamentò James, incurante delle occhiatacce che gli
lanciavano i suoi futuri genitori.
«Come
farete a tornare a casa?» chiese invece Steve.
Harry,
Pansy e Ginny, al solo ricordo dell’unico modo per tornare
nel loro tempo,
fecero una smorfia disgustata, mentre Hermione si affrettò a
spiegare, con un
sorriso divertito «Dobbiamo accettare quello che il Destino
ci ha riservato»
«Sembra
una cosa molto filosofica»
«Sarà
difficile» tutti si voltarono verso Karen «Come
potete accettare qualcosa che
non vi piace? Dovrete esserne davvero convinti, perché una
menzogna non
potrebbe mai farvi tornare indietro. E’ come innamorarsi a
comando. E, una
volta che ci sarete riusciti, non saprete mai se vi amate per davvero o
solo
perché siete stati obbligati» calò il
silenzio, rotto solo dalla voce di
Samantha.
«Non
è questione di essere obbligati o meno, Karen. Loro sono destinati.
E’
diverso. Se vi è stata data questa opportunità,
non è stato per caso. Voi siete
destinati a stare insieme e lo stesso Destino aveva bisogno di una
mano. Io la
vedo così»
Dopo
qualche minuto di meditazione, James ghignò «Non
pensavo credessi alle anime
gemelle, Sam»
Lei
lo fissò irritata «Non c’entrano niente
le anime gemelle con questa
discussione!»
Ma
il ragazzo la ignorò e continuò beato
«Se credi a queste cose perché non vuoi
ammettere che anche noi siamo destinati? Non vedi che siamo fatti
l’uno per
l’altra?» esclamò con espressione da
cucciolo, facendole roteare gli occhi.
«Non
iniziare James!» lo avvertì minacciosa
«Se continui giuro che non ti parlo
più!»
Lui
ghignò «Vieni al ballo di Natale con me?»
Samantha
si alzò stizzita e, senza rispondere, si avviò
verso l’entrata della Sala. Poco
prima di uscire si voltò verso il moro e, facendo schioccare
la lingua, rispose
«Solo se ti vesti di nero» e se ne andò.
«E’
pazza di me» sospirò James, passandosi una mano
tra i capelli, per poi seguirla
fuori dal ritratto.
Era
incredibile come riuscissero a smorzare la tensione. Un attimo prima
erano
tutti intenti in ragionamenti filosofici, l’attimo dopo si
chiedevano invece
che cavolo di relazione ci fosse tra quei due, come delle vecchie
comari
pettegole.
«Non
fateci caso» si scusò Steve «Fanno
sempre così»
«Ma
stanno insieme per caso?» chiese Ginny involontariamente.
«Mia
figlia non starà mai insieme ad un Potter» le
rispose un sibilo al suo fianco.
Per quanto non volesse ammetterlo, era incredibilmente geloso. Con
tutti i
ragazzi che c’erano perché proprio con il figlio
di Potter?
«Semmai
è mio figlio che non starà mai insieme ad una
Malfoy!» rimbrottò Harry.
«Non
iniziate a litigare!» li ammonì Hermione.
«Io
non ci vedo niente di male» ghignò Blaise
«Tu alla fine sposerai una Weasley,
perché tua figlia non potrebbe stare con un
Potter?»
Prima
che Draco potesse rispondere in modo poco gentile, Ginny gli
tirò una gomitata
«Perché non stai un po’ zitto, Malfoy?
Si può sapere cosa te ne importa?»
«Me
ne importa perché è mia figlia!»
«Futura
figlia!»
«E’
uguale!»
«No
che non lo è! Lei è figlia del Draco Malfoy di
quest’epoca. Non tua!»
«Sono
sempre io alla fine!»
Prima
che potessero iniziare a litigare, Karen esclamò
«Spero che per Natale sarete
ancora qui, così potrete partecipare alla festa! Molto
probabilmente ci saranno
anche i voi stessi del futuro. Sarà divertente!»
Si
bloccarono tutti, con il panico dipinto in volto. Steve
deglutì e afferrò la
ragazza per un braccio «E’ meglio se andiamo! Non
vorremmo fare tardi per la
cena! Ci vediamo!» e scappò fuori, trascinandosi
dietro Karen, prima che
scoppiasse il finimondo.
«Non
possiamo farci vedere!»
«Silente
è pazzo!»
«E
se dovessero scoprirci?!»
«Sarà
divertente!»
Tranne Luna, la
pensavano tutti allo stesso modo. E, nonostante la loro incredibile
curiosità,
la cosa più importante era non farsi assolutamente
scoprire.
Allora?
Cosa ne pensate? Forse
sono stata troppo precipitosa a far scoprire tutto quanto, ma questa
scena ci
tenevo ad inserirla! Comunque di certo non è finita qui! Ora
arriva la parte
più difficile, ovvero accettare tutto quanto!
Partendo
con ordine: questa volta
è Karen a diventare il grande aiuto, senza di lei sarebbero
rimasti a
girovagare senza meta, in cerca di qualche indizio (o avrebbero
catturato
qualcuno, torturandolo fino a scoprire la verità XD).
Ammetto
di aver reso Draco molto
OOC, ma mi è venuto così! E’ come se si
fosse creato da solo mentre scrivevo.
Sono ben consapevole di non aver approfondito sui pensieri dei vari
personaggi
al momento della grande scoperta, ma per quello
c’è il prossimo capitolo,
interamente dedicato a questo (una sorta di pausa dalla storia
effettiva!).
Passo
direttamente ai
ringraziamenti:
Deidara: Beh,
penso che in questo capitolo
almeno uno si sia reso conto di qualcosa. Comunque ti consiglio di
aspettare il
prossimo, perché non è tutto oro ciò
che luccica (non c’entra niente, era solo
per farti diffidare dalle apparenze…tutto sarà
svelato nel prossimo capitolo!)
Continua a seguire questa ff! Ciao! ^.^
_talia_: Spero
non mi ucciderai dopo
questo IMMANE ritardo! Chiedo venia! Pensa che se lo facessi non
potresti più
leggere il seguito! Adesso mi risparmi, vero? T^T Poi ti ho anche
“alleggerito
la giornata” (speriamo che sia così anche per
questo capitolo!)
A
Draco ci ha pensato qualcun altro, ma fai conto di essere
stata tu! A pensarci bene non ci voleva poi molto a scoprire chi si
sarebbe
sposato con chi, ma probabilmente il fuso orario temporale gli aveva
spaesati
un pochino! Ma non dipingiamoli troppo stupidi, perché si
scoprirà che, in
fondo in fondo, non lo sono così tanto! Ti ringrazio per i
complimenti, sono
davvero strafelice che ti piaccia il mio modo di scrivere e anche i
personaggi
che ho creato io! Grazie mille! Baci! ^.^
Finleyna 4 Ever: Per
Harry e Pansy insieme non so
proprio quanto dovrai aspettare, anche perché mi diverto a
farli bisticciare!
Ma sta’ sicura che tanto prima o poi succederà,
visto che sono anche destinati!
DRACHINA: Non
ho aggiornato molto in
fretta, mi dispiace tantissimo! Però per farmi ricompensare
ho postato un
capitolo più lungo dei precedenti! Che te ne pare? Ti
è piaciuto?
fanny91: Stai
cominciando ad adorare la
coppia Harry/Pansy?! Fantastico!!! E’ una delle mie
preferite! In effetti,
sotto un certo punto di vista, non manca poi molto, ma per ammetterlo
forse ci
vorrà del tempo in più! Non ti rimane che
continuare a leggere! XD
Trugirl: Wow!
Una nuova fan della storia!
Ti ringrazio per averla messa nei preferiti! Hermione e Ron sono
adorabili insieme,
la loro è una di quelle coppie che da sicurezza (tra
l’altro è l’unica Canon
della mia storia…almeno un c’è,
però!) Harry e Pansy…sono semplicemente
fantastici insieme! A presto!
Vale Lovegood: La
parte finale è una piccola
parentesi tra di loro, perché, come hai potuto notare in
questo capitolo, la
situazione non è cambiata poi
molto…all’esterno…(piccolo spoiler!) ^.^
Vorrei
ringraziare quelli che l’hanno aggiunta nei
preferiti e coloro che l’hanno letta soltanto!
Inoltre
aggiungo altri ringraziamenti, ora che mi è
possibile:
ROUTINE:
Vorrei
ringraziare Alyenda
per aver letto e commentato. Volevo soltanto dirti che
quella è stata la prima in assoluto che abbia mai scritto
con la mia nuova
generazione ed sia i personaggi che la pseudo trama che mi aveva
ispirata erano
totalmente diverse da quella che poi è diventata. Comunque
sono felice che ti
siano piaciute sia questa che MISTLETOE! Volevo ringraziare anche _ale23_ per
averle messe tra i preferiti!
Grazie mille a tutte e due!
DO YOU
KNOW IT’S LOVE?:
Grazie a debbytora
per averla letta, commentata e aggiunta ai preferiti. In
realtà l’ho scritta pensando non ai personaggi
della Rowling, ma a Sirius e
Kimberly della mia nuova generazione, comparsi nel capitolo 5 di questa
fan
fiction.
HALLOWEEN’S
NIGHT:
Grazie a _talia_ per
aver commentato. In Un Salto nel Futuro avevamo già
passato Halloween e avevo proprio voglia di pubblicare una storia su
Halloween!
Come già detto abbiamo già superato Halloween in
USNF (XD), ma Sam e James…ti
basti pensare che la storia della mia nuova generazione l’ho
creata apposta per
loro! E’ la mia coppia base, quella di cui riesco a scrivere
di più (infatti ho
un sacco di one-shot su di loro!), li trovo perfetti insieme, sono
diventati i
miei preferiti! Grazie ancora per i complimenti e le tue megarecensioni
che mi piacciono
un sacco! P.S. In effetti ce l’ho msn e sarei molto felice di
darti il mio
contatto (quindi te lo do!), ma per il momento non mi funziona
messenger, farò
di tutto per sistemare il problema, perché ci tengo
tantissimo a conoscerti!
Ecco qui: marzy-chan@hotmail.it. Ci sentiamo! Baci! ^.^
Grazie anche a _ale23_ per
averla messa tra i preferiti!
Al prossimo aggiornamento! (Spero sia più veloce di
questo!)
|
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Capitolo 15 *** Pensieri nell'aria ***
Un Salto Nel Futuro - Cap. 15
Ciao!
Siete autorizzati a maledirmi quanto volete, visto che è da
un bel pezzo che
non aggiorno! I motivi sono sempre gli stessi per chiunque sia un
po’
impegnato, senza contare che proprio quest’anno ho deciso di
fare un sacco di
concorsi e robe varie, (certificazione di inglese, concorso di latino,
studiare
per le verifiche e interrogazioni, dare ripetizioni) mi sembra di non
avere più
un minuto libero, se a questo aggiungete un bel blocco dello scrittore
per
quanto riguarda le long fic, allora siamo messi mooolto bene! (Si nota
il tono
ironico? XD)
Comunque
passiamo al capitolo, completamente diverso dai soliti. Può
essere considerato
un flusso di coscienza dei protagonisti. E’ diviso in otto
parti, scritte con
caratteri diversi.
Vi
lascio alla lettura!
Pensieri
nell’aria
Mi era capitato spesso di
pensare alla vita che avrei
vissuto una volta sconfitto Voldemort. Se ci fossi riuscito. Non ero
convito di
potercela fare, ero solo un ragazzo. Ma posso ritenermi fortunato di
essere
riuscito a sopravvivere.
Sono arrivato al
settimo anno, a pochi passi dal diploma,
pronto per realizzare finalmente il mio sogno da persona normale.
Ma poi sono stato
spedito qui, in un’epoca di pace
impensabile. Sembra quasi di essere in paradiso. Senza problemi, senza
guerre,
senza battaglie. Solo tranquillità. Se potessi starei qui
per sempre. Ma poi
penso “Ehi, questo è il futuro! Io posso vivere qui!”
L’unico problema è
lei. Per tornare indietro e vivere tutto questo devo accettare di
innamorarmi
di Pansy Parkinson.
Non capisco.
Perché, tra tutte, proprio lei?
Non abbiamo niente in
comune, come potremmo mai
innamorarci?
E’ una cosa
che non sopporto. Non mi importa se la sua
infanzia è stata simile alla mia. Non mi importa se quella
che ho sempre visto
non era veramente lei. Non mi importa se abbiamo ballato insieme ad
Halloween,
né se ci siamo comportati civilmente. Non mi importa se
l’ho abbracciata, quel
giorno sul divano, e ho desiderato di poterla far sorridere per sempre.
Non mi importa se,
vicino a lei, mi sento bene.
Si
può dire che in realtà ci ho sempre pensato. Si
può benissimo dire. Ormai
l’avevano capito anche i muri che mi ero innamorato di
Hermione Granger. Solo
io e lei non ce ne eravamo resi conto. O forse solo io. Ha il potere di
farmi
sentire sempre un idiota. Non so come faccia. Sarà la sua
incredibile
intelligenza, la sua aria sicura.
Non
lo so.
So
solo che in qualunque modo mi guardi a me piacerà sempre.
Mi
piace quando mi guarda esasperata, pronta a ripetermi per la settima
volta la
stessa cosa, che io ho capito cinque spiegazioni prima, ma che mi
faccio
ripetere solo per ascoltare di nuovo la sua voce. Ovviamente lei non lo
saprà
mai, è un mio piccolo segreto.
Mi
imbarazza starle accanto, perché io lo sapevo anche da prima
di questo viaggio
nel futuro…che lei è quella giusta per me.
Ho
sempre pensato che a tutto esistesse una spiegazione. E, quando
possibile, l’ho
sempre trovata. Mi piace avere le idee chiare, essere sicura di quello
che
accade attorno a me. Mi reputo una persona razionale, che cerca di fare
del suo
meglio e di ottenere i risultati migliori. Eppure mi sono innamorata di
uno dei
miei migliori amici. Ron.
Questo
non è affatto razionale. Avrei potuto distruggere sette anni
di amicizia…se
solo lui non fosse stato innamorato di me.
Io
l’avevo capito, fin dal Ballo del Ceppo, che gli piacevo,
almeno un po’. Che ci
teneva a me, ma lui no. Allora mi era sembrato inutile tentare di
farglielo
capire, quando sarebbe stato il momento l’avrebbe fatto da
solo e se ci avesse
messo troppo, beh…non l’avrei ignorato per tutta
la vita, proprio no.
Gliel’avrei fatto capire io, in un modo o
nell’altro.
Ma
adesso sono felice. Tantissimo. Perché ha capito che mi ama
e perché io lo amo
da impazzire. Perché saremo una famiglia. Noi due insieme.
Devo
ammettere che non è affatto come me lo aspettavo. Proprio
no. Ho sempre creduto
che fosse la prima cotta quella importante. Il primo che mi
è mai piaciuto è
stato, senza dubbio, Harry. Ero arrivata addirittura a credere che
sarebbe
stato lui la mia anima gemella, l’uomo che avrei sposato. Poi
mi è passata.
Penso di aver
confuso il sentimento fraterno che provavo per lui con
l’amore.
Sono sicura
di non averlo ancora provato. Non completamente. Per quanto odi
ammetterlo, in
un’unica occasione penso di aver raggiunto un briciolo di
quel sentimento. Ad
un ballo in maschera, la notte di Halloween.
Se potessi
cancellerei queste righe e quella sera dal mio cuore. Perché
non capisco come
possa esserci entrata e aver scavato così in
profondità tanto che il solo
pensiero di strapparla via mi fa star male. Non capisco
perché mi devo
preoccupare di quello che lui potrebbe pensare di me.
Essermi
incantata di fronte ai suoi occhi grigi, non mi rende innamorata. Aver
desiderato che quell’incanto non finisse mai non mi
può rendere felice. E, quel
che è peggio, è aver scoperto che le mie scelte
non valgono niente di fronte
all’inesorabile avanzare del destino. Scoprire che
esisterà una ragazza così
simile, ma, allo stesso tempo, così diversa da me non mi fa
impazzire di gioia,
non mi rende orgogliosa. E’ come ammettere qualcosa che non
provo. Perché lei è
il frutto di un amore impossibile. E se da un lato vorrei solo che
sparisse,
per evitare di incorrere in questo futuro, dall’altro so che
mi sentirei
incompleta, come se avessi perso una parte di me stessa. Forse la parte
che sa
cos’è il vero amore.
Tutti pensano che
io sia pazza. Una ragazza stramba che va in giro con tappi di
Burrobirra appesi
al collo. Pochi hanno capito che c’è
qualcos’altro oltre l’apparenza. Ma a me
non importa, perché sono proprio questi pochi ad essermi
così importanti.
Ho sempre
desiderato essere come tutti e alla fine sono contenta di esserci
riuscita. Ho
una famiglia. Un marito e una figlia fantastici. Avrò
accanto i miei amici.
Cosa mi importa se il resto del mondo non mi vuole? A me va bene
così.
Non ero mai stata
innamorata, non sapevo cosa volesse dire amare qualcuno. Forse non lo
saprei
definire neanche adesso, ma saprei descrivere perfettamente come mi
sento
accanto a Blaise. Potrei descrivere perfettamente la mia
felicità. Non ci
sarebbe niente di più facile.
Io piaccio così
come sono, piaccio per la mia stranezza e per altri motivi che solo chi
ti ama
può trovare. E lui ne trova sempre tanti. Non so come
faccia, ma ha sempre
qualcosa di carino da dirmi.
Se quello che so
sull’amore è amore, allora
sono sicura di amarlo.
Non mi piace. Non mi piace
per niente questa stupida storia. E’ vero che ho sempre
desiderato avere dei
figli, ma questo non significa che li volessi con Potter. Anzi, io e
Potter
dobbiamo stare il più lontano possibile, così non
rischierei di compromettermi
saltandogli addosso.
Non sono ipocrita,
né una di
quelle stupide Grifondoro che purtroppo ho iniziato a considerare le
mie
migliori amiche. Io lo ammetto se un ragazzo mi piace e Potter non mi
piace.
Affatto. Ammetto che ci sia qualcosa in lui che mi attrae, qualcosa che
mi
piace, a partire da quei bellissimi occhi smeraldo. Mi piacciono anche
i suoi
capelli, sempre spettinati eppure così incredibilmente
invitanti, mi piacerebbe
poterli toccare per sentire se sono morbidi come sembrano.
Ma questo non vuol
dire che
Potter mi piaccia. Dico solo che è carino. Ma
insopportabile. Sarà l’aver
vissuto per tutti questi anni con il fiato di un pazzo omicida sul
collo, sarà
che si sente sempre attaccato o pedinato, ma mi sembra che sia
diventato un po’
paranoico.
E’ un
insopportabile
cavaliere dall’armatura scintillante, sempre pronto a fare
l’eroe anche quando
non ce n’è bisogno, sempre pronto a rischiare la
pelle. E’ questo che non
sopporto di lui. Come fa a cacciarsi nei guai senza pensare alle
persone che
tengono a lui?
Non mi voglio legare
ad una
persona così. Rischierei di soffrire più del
sopportabile. Io non sono una
Grifondoro, non sono impavida e coraggiosa, io sono vile e cerco di
proteggere
le cose a cui tengo. Sono una Serpeverde. Non potrei mai essere felice
con uno
come lui. E non ha importanza se mi ha consolato, se è
l’unica persona che
possa comprendermi fino in fondo.
La mia vita, in
questo
futuro, sembra felice, ma io ho paura.
Ho paura che, se
dovessi
innamorarmi di lui, non riuscirei più a lasciarlo andare.
All’inizio
pensavo
fosse divertente. Eravamo stati appena spediti in un’altra
epoca, senza sapere
niente, con dei compagni totalmente diversi da noi. Poi, quando abbiamo
capito
di essere nel nostro futuro, ho iniziato a sentirmi strano. Volevo
tornare a
casa, non mi interessava più niente. Era strano pensare di
avere davanti mia
figlia. Una persona nata grazie a me. Mi turbava.
Poi, senza
accorgermene, mi sono innamorato di Luna. Non so come sia successo,
forse il
mio inconscio già lo sapeva, sta di fatto che è
successo. E non me ne pento per
niente. Chi può avere la mia stessa fortuna?
Non pensavo che
lei fosse davvero pazza, come dicono tutti a scuola. Credevo fosse
solamente un
po’ strana, eccentrica. Devo ammettere di non averle mai
prestato troppa
attenzione. Invece qui ho scoperto la verità.
Perché lei non è strana, né
pazza, lei è oltre. E’ oltre tutti noi,
è più in alto di tutti noi. E’ come se
sapesse più di quello che sappiamo. E noi pensiamo che sia
pazzia. Invece la
sua è saggezza. Lei è davvero una Corvonero. E se
gli altri non hanno capito la
sua bellezza, non mi interessa.
Basto io per lei.
Odiavo questo posto.
Lo odiavo davvero. Mi interessa relativamente scoprire il mio futuro.
Preferisco vivere qualcosa di cui sono certo, e questo non lo
è. Per quanto mi
riguarda potrebbe essere benissimo un sogno. Per questo avevo deciso di
vivere
quest’avventura così come capitava. Senza
preoccupazioni, se non quella di come
fare per tornare a casa.
E’
per questo che la
sera di Halloween ho ballato con una ragazzina, senza sapere
assolutamente chi
fosse. Sapevo solo che aveva degli odiosi capelli rossi, troppo simili
a quelli
dei Weasley, due occhi azzurri e un sorriso da favola. Nonostante tutto
mi
piaceva. Così l’ho baciata. Senza pensare alle
conseguenze, senza pensare che
lei apparteneva ad un’altra epoca. Ero rassegnato ad una
storia da una sera e
via, letteralmente.
Ma ovunque mi
girassi, la vedevo. Era sempre nei miei pensieri.
Poi ho visto i
suoi
occhi e il suo sorriso, ma non i suoi capelli color del fuoco. Al loro
posto ho
visto dei capelli più biondi dell’oro puro e un
volto da bambola e da Serpe
allo stesso tempo. Ho visto una ragazza che, in fondo, è
più simile a me di
quanto pensassi. Ho visto mia figlia.
E ho scoperto
che la
fata dai capelli rossi poteva ancora essere mia.
Sembrerà
ipocrita
detto da me, ma non mi interessa se dovrò sposare una
filobabbana o una
Grifondoro. Mi basta avere una chioma rubino da accarezzare, due occhi
celesti
in cui sprofondare e un sorriso bellissimo da amare.
Come
avete letto ogni personaggio qui parla di quello che
prova (spero di essere riuscita a esprimere i loro pensieri) Ribadisco
che è
tutto molto OOC.
Non ho
molto da
dire quindi passo direttamente alle recensioni:
Finleyna
4 Ever: Ah!
Sono
contenta che ti abbia
divertito il capitolo! In effetti Karen è stata mitica,
è un personaggio
piuttosto particolare! Per quanto riguarda il Natale…si
vedrà! Chi può sapere
cosa potrebbe succedere…
NemoTheNameless:
A quanto
pare siete tutti
curiosi di vedere cosa succederà a Natale, se dovessero
rimanere lì ancora per
un paio di settimane, ti dico solo che mancano pochi giorni alla
fatidica
festa…chi lo sa!
_talia_
: Che ne
dici di soprassedere anche a
quest’altro scandalosissimo ritardo? Ormai sto facendo un
abbonamento, tra poco
mi daranno la tessera del club ritardatari! Innanzitutto ti ringrazio
tantissimo per tutti i complimenti che mi hai fatto. Sono davvero
felice che ti
piaccia il mio modo di scrivere. Sto preparando una storia che si
intitola
“L’inimmaginabile vita di un brufolo di superficie
e della sua famiglia”, la
vuoi leggere? XD Scherzi a parte sono davvero lusingata da tutti i tuoi
complimenti e davvero felice di essere riuscita a rendere tutto quello
che mi
compariva nella mente, mentre scrivevo. Hermione per una volta ha
deciso di
divertirsi a spese degli altri, anche perché la situazione
era piuttosto
divertente! Draco è felice di poter continuare la storia di
Halloween, che in
fondo gli è piaciuta parecchio. Ginny…spero che
si sia capito nella sua parte
che è combattuta. Sa di essersi trovata bene ad Halloween,
ma allo stesso tempo
non vuole accettarlo, quindi decide di far finta di niente, cerca di
proteggersi…vediamo se cambierà idea! Pansy
è Pansy, quella che immagino io è
un po’ così, scorbutica, che cerca di nascondere i
suoi veri pensieri,
dall’infanzia infelice, desiderosa di affetto. La nuova
generazione è fonte di
continui dubbi e casini. E non sempre mostra quello che pensa in
realtà…lo si
vedrà meglio nel prossimo capitolo! Inoltre vorrei
rassicurarti sul fatto che
non mi sono dimenticata di avvisarti quando vado su msn, se non ci
siamo più
sentite è perché non ci sono più
andata! Ho sempre il solito problema. Appena
lo faccio ti avviso! Mi spiace per il tuo 5+! Spero vada meglio! Sai
che mi
stai contagiando? Guarda che razza di risposta ho scritto! Baci! ^.^
clod88:
L’importante
è che tu continui a
leggerla! Tutti impazienti della festa di Natale! Passato contro
futuro!
Riusciranno a non farsi scoprire? E riusciranno a restare fino al
giorno
prestabilito o se ne andranno prima? I misteri della vita!
Lady85:
Ciao!
Sono felice che ti piaccia la mia
storia! Le coppie sono di per sé abbastanza semplici, ma ci
sono i figli a
rendere difficile la situazione. Comunque ti spiego subito!
Allora…James, il
primo figlio di Harry e Pansy, diciamo che ha una tresca con Samantha,
figlia
di Draco e Ginny. Anche Steve, figlio di Ron e Hermione, e Karen,
figlia di
Blaise e Luna, hanno qualcosa in ballo. Per gli altri si
vedrà, non so se si
parlerà di loro in questa storia, nel caso ti
spiegherò più avanti! ^.^
fanny91:
E’
stato un po’ tutta una sorpresa! Le
spiegazioni dei loro comportamenti sono tutte in questo capitolo, spero
siano
state esaurienti! Alla prossima!
Ringrazio tutti coloro che l’hanno messa tra i preferiti e
tutti
quelli che l’hanno letta!
Ringrazio fanny91 per
aver letto anche le altre one-shot e averle commentate!
Per il prossimo aggiornamento non so quanto dovrete aspettare. Mi
piacerebbe postarlo prima di Natale, vedremo quello che riesco a fare!
|
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Capitolo 16 *** Immagini di vita ***
Ok.
Non ci sono scuse che tengano. Sono in
ritardo. Un mostruoso ed incredibile ritardo. Ma dopo una quindicina di
capitoli dovreste averlo capito anche voi: io sono SEMPRE in ritardo!
Scherzi a
parte, mi scuso davvero, per farmi perdonare vi lascio un capitolo
bello lungo!
Dedicato
a tutti quelli che recensiscono.
Perché
è soprattutto grazie a voi e ai vostri commenti
che
ritrovo l’ispirazione e la voglia di scrivere.
Grazie
mille.
Immagini
di vita
«Ho
detto che non ci voglio venire! Non potete
obbligarmi!»
«Dai Ginny, non fare la guastafeste!»
«Ho detto di no!»
«Lasciala stare, Herm. Se non vuole, non vuole!»
«Voi due siete impazzite! Non potete rimanere
chiuse in questa stanza per sempre solo perché non volete
vedere la vostra
futura famiglia!» Hermione stava iniziando ad irritarsi.
Tra poco meno di mezz’ora sarebbe iniziata la
festa di Natale organizzata da Silente. Lei e Luna, che in quel momento
fissava
soprappensiero fuori dalla finestra, erano quasi pronte, a differenza
di Ginny
e Pansy che sembrava avessero messo radici sul letto. Non avevano la
benché
minima idea di presentarsi in Sala Grande, vestite e pettinate, facendo
finta
che andasse tutto bene, sorridendo e ballando, mentre cercavano le loro
stesse
del futuro tra la marea di gente che avrebbe affollato, di
lì a poco, il
castello.
Ci sarebbe voluto un intervento divino per farle
alzare da quel letto e prepararsi ed Hermione, sinceramente, era stufa
di
pensare alle loro paturnie.
«Fate come volete! Vieni Luna, finiamo di
prepararci…almeno noi che abbiamo del buonsenso»
si avviò con la bionda verso
la porta, ma prima di uscire si voltò di nuovo e disse
«State sprecando l’unica
occasione che avete per sapere se sarete mai felici. Spero ve ne
rendiate
conto» la porta si chiuse alle sue spalle.
Forse
aveva ragione…
«Quindi
non sono volute venire»
«No, ma spero che cambino idea»
Ron ed Hermione erano già scesi in Sala, con i
loro vestiti eleganti e le guance rosse di imbarazzo. Sembrava che la
stanza
fosse stata ingrandita per poter contenere tutta quella gente.
Era iniziata da poco la festa, ma sembrava che tutta
la comunità magica fosse entrata nel castello, e forse era
davvero così. Tra
maghi nostalgici e babbani stupiti, al braccio della loro dolce e
magica metà,
ogni tanto sbucavano studenti e professori.
Non sapevano dove fossero finiti gli amici.
Avevano deciso che si sarebbero divisi per poter girovagare meglio e
trovare
più facilmente i loro stessi del futuro, senza che questi li
notassero.
«Hermione, guarda là!» Ron la
strattonò
improvvisamente per un braccio, agitato e le indicò qualcuno
tra la folla.
Il cuore le iniziò a battere forte nel petto,
prima ancora di vedere oltre la marea di teste. Sapeva benissimo cosa, o
meglio chi, aveva trovato Ron.
Si avvicinarono cauti, quel che bastava per
sentire Kimberly che parlava.
«-e non pensavo sareste venuti davvero!»
«Ma tuo fratello lo sapeva, non te l’ha
detto?»
«No! Oh, ma appena lo becco mi sente!»
Una donna con ricci capelli castani rise
divertita, portando una mano guantata alla bocca.
Hermione Granger, a pochi metri di distanza, fece
lo stesso gesto, con un’espressione totalmente diversa da
quella dell’altra. Incredibile.
«Sei tu!» esclamò Ron al suo fianco, con
gli
occhi spalancati dallo stupore. Ma quello fu niente in confronto a
quando
arrivò lui.
L’uomo alto dai capelli rossi si avvicinò alle
due con un sorriso.
«Papà!» Kimberly lo raggiunse contenta,
abbracciandolo forte «Mi sei mancato! Come sono contenta di
vedervi qui!» il
suo viso era una maschera di felicità, che niente avrebbe
potuto sfaldare per
l’intera serata.
«Non potevamo di certo mancare! Era da un sacco
di tempo che non mettevamo piede ad Hogwarts!»
«Ma non è cambiata molto» sorrise
Hermione.
«Già, nell’ingresso ho incontrato Nick,
sembrava
contento di rivedere tutti gli ex studenti, ha detto di aver
addirittura messo
una gorgiera nuova…anche se mi domando come abbia
fatto…»
«Non pensarci troppo e fai qualcosa di
costruttivo» gli consigliò Hermione, posandogli
una mano sul braccio.
L’uomo alzò un sopracciglio, confuso
«Tipo?»
«Invita tua moglie a ballare!» con un sorriso lo
trascinò verso la pista, facendo un occhiolino alla figlia.
«Non posso crederci! Allora è tutto
vero!»
sussurrò Ron. Certo era il suo sogno di sempre,
stare con Hermione, ma
vederlo lì, realizzato davanti ai suoi occhi increduli,
era…incredibile…
«Andiamo a ballare anche noi?» gli chiese
Hermione sorridendo, con le guance rosse. Se quello era il
futuro…chi era
lei per contrastarlo?
«E’
incredibile, vero?»
«E’ strano»
«E’ fantastico!»
Blaise sorrise, facendo fare una giravolta a
Luna. Era da diverso tempo che ballavano, in mezzo alle coppie che
affollavano
la pista.
Avevano già visto i loro stessi del futuro. Come
non riconoscerli? Non erano cambiati
molto, quasi per niente. Blaise aveva sentito un tonfo nel
petto,
guardando l’uomo che sarebbe diventato e la donna che avrebbe
sposato.
Non
si era accorto che era il suo cuore a battere
come un tamburo.
La cosa di cui era stato più felice era sapere
che niente sarebbe cambiato. Sapere che lui l’avrebbe amata
come la amava in
quel momento, anzi, di più. Vedere che erano ancora felici
insieme, che si
sorridevano ancora. Vedere che in ogni più piccolo gesto
traspariva tutto il
suo immenso amore. Il suo amore per Luna, quell’impalpabile
angelo biondo che
ballava tra le sue braccia, canticchiando, senza altro pensiero che non
fosse
la musica che si propagava per la Sala.
A lei non importava. Non le interessava sapere se
nel futuro sarebbe stata felice.
Lei
lo era già.
Harry
crollò su una sedia vicino alla pista. Chissà
come, ad ogni festa si trovava sempre lì. Aveva
cercato, controvoglia,
l’Harry Potter del futuro, inutilmente. Non era da nessuna
parte. Proprio
mentre stava pensando se fosse il caso di iniziare ad affogare le sue
pene
nell’alcool, qualcuno si sedette accanto a lui, distraendolo.
Si voltò, incontrando un paio di occhi blu
zaffiro «Ciao!»
Harry deglutì, riconoscendo il volto di sua
figlia. Futura figlia. «Ciao»
Lei lo trapassò con uno sguardo penetrante, che
assomigliava incredibilmente a quello di sua madre «Sai che
sarei dovuta andare
a Corvonero? Il Cappello Parlante era indeciso»
Il moro alzò un sopracciglio, confuso. Perché
glielo stava dicendo?
«Saprai, ovviamente, che Corvonero è la Casa dei
pronti di mente e dei saggi, mentre Grifondoro è quella dei
coraggiosi e degli
audaci. Alla fine sono finita a Grifondoro, ma non per questo non sono
intelligente come i Corvonero»
«Ah sì?» Harry iniziò a
sudare freddo. Si sentiva
a disagio a stare così vicino a quella ragazza. Era
vagamente inquietante. Assomigliava
troppo a Pansy.
«Quindi» continuò Lily, con un ghigno
che si
faceva dolcemente largo sul suo volto candido «Non dovreste
sottovalutare noi
Grifondoro» si alzò fluida e gli sorrise
«Noi abbiamo
capito…papà…» se ne
andò
così come era arrivata, lasciando Harry paralizzato sulla
sedia.
Lo
sapevano…chi di loro? Tutti? O solo lei?
Si alzò di scatto e la inseguì tra la folla, ben
deciso a scoprire qualcosa in più.
Finalmente intravide la sua chioma corvina,
circondata da altre dello stesso colore.
L’aveva
trovato.
«Mi sei mancato, papà»
«Anche tu, Lily» un uomo alto, con gli occhiali e
una cicatrice a forma di saetta sulla fronte abbracciò
teneramente la ragazza. La
sua bambina.
«Lily, tesoro!» una donna strappò la
figlia dalle
braccia del padre, per stringerla in un abbraccio materno.
«Mamma!»
«Oh, tesoro! Sono così felice di vederti! A casa
è così triste senza di voi!»
«Ehi, c’ero prima io, Pansy! Aspetta il tuo
turno!»
«Sì, certo caro!» fece un gesto
svogliato della
mano e sorrise al marito, che fece una smorfia divertita.
Pansy.
Quindi era tutto vero.
Harry la osservò in silenzio, nascosto alla loro
vista.
Erano passati più di vent’anni eppure lei non era
cambiata molto. Il suo viso si era fatto più maturo, le
forme più morbide. Era
più donna che ragazza. Ma era bella. Ancora tantissimo.
Sorrise, inconsapevole. Era scocciato, certo,
eppure…
«Non è così male»
Si voltò al suono della sua voce. Ormai
l’avrebbe potuta riconoscere anche tra mille altre.
Fu un tuffo nel passato
e davanti a lui c’era di nuovo una Pansy giovane e bellissima
con le guance
stranamente rosse.
«Pensavo non venissi»
«L’intenzione era quella» rispose
scontrosa.
Rise divertito, procurandosi un’occhiataccia.
Ignorandola, scosse la testa e le porse una mano «Vuoi
ballare?» chiese, in
risposta alla sua espressione confusa.
Pansy gli scoccò uno sguardo penetrante, come
quello di sua figlia, e fece una smorfia, indecisa
«Adesso non ti montare
la testa, però»
«E’ solo un ballo» mormorò dolcemente
Harry.
La mora lo guardò, mordicchiandosi il labbro
inferiore. Perché era così difficile
fare la scelta giusta? «Uno solo»
bisbigliò infine, incatenando il suo sguardo smeraldo.
Harry afferrò la sua mano e, senza interrompere
quel contatto, la portò sulla pista.
Non aveva importanza che gli avesse concesso un
unico ballo.
Non
ci si può opporre al destino.
Quell’unico ballo non avrebbe mai avuto fine.
Era
lì. L’unica chioma rossa. Gli occhi si
posavano automaticamente su di lei. Indossava un elegante vestito color
avorio,
i capelli erano acconciati in una crocchia morbida.
Sull’anulare sinistro,
candido e affusolato, brillava un piccolo diamante. La sua mano era
appoggiata
sul braccio ricoperto da una giacca nera dell’uomo alto e
biondo al suo fianco.
Gli occhi grigi si guardavano attorno, mentre lei
gli sussurrava ogni
tanto all’orecchio, ridendo divertita. I loro sguardi
vagavano per la Sala,
alla ricerca di qualcosa. Qualcuno che li trovò prima che
potessero farlo loro.
Era incredibile come fossero visibili agli occhi di tutti.
Il cuore di Ginny iniziò a battere più forte,
quando alla coppia si avvicinò un ragazzo biondo. Lei
sorrise dolcemente
e si staccò dal marito per poterlo abbracciare con calore.
Era
felice. Lo
si vedeva
dall’espressione radiosa del suo viso. Felice della
sua famiglia.
Senza rendersene conto si stava avvicinando
sempre di più, quasi incantata, buttando al vento ogni
precauzione possibile.
Fu una mano sulla sua spalla a bloccarla.
Si girò, affondando i suoi occhi azzurri in
quelli di Draco.
«Cosa stai facendo?» le sibilò,
tirandola
leggermente indietro.
Ginny sbatté gli occhi, poi si imbronciò
«Stavo
cercando di capire qualcosa in più!»
«Non c’è niente da capire» La
fissò a lungo, poi
le chiese «Cosa ci fai qui? Ero convinto che non
venissi»
Volevo
sapere se sarei stata mai felice, accanto
a te.
Arrossì al pensiero e si rifiutò di rispondere,
voltandosi di nuovo verso di lei.
Draco ghignò, seguendo il suo sguardo. Era
curiosa da morire, se lo sentiva. Voleva conoscere la se stessa del
futuro.
«Sembri felice»
«Sembro»
Non avrebbe mai ammesso la verità. Perché lei lo
vedeva, si conosceva, riusciva ad intravedere il brillio negli occhi di
lei,
lo stesso che poteva vedere allo specchio ad illuminare il suo di
sguardo.
Videro avvicinarsi qualcun altro. Una ragazza con
lunghi capelli biondi acconciati in boccoli, che le ricadevano sulle
spalle
lasciate scoperte dal vestito verde che l’avvolgeva come un
guanto.
Entrambi i Draco Malfoy serrarono la mascella
quando troppi sguardi si posarono sul corpo della figlia.
Ginny Weasley deglutì, accorgendosi solo in quel
momento della loro somiglianza, solo quando Ginevra Malfoy strinse
Samantha in
un abbraccio pieno di affetto, sorridendole solo come una madre poteva
fare.
Vedeva l’amore incondizionato che il suo animo di mamma
provava per il primo
frutto di una grande passione. E quasi arrivava fino al suo cuore,
inondandolo
di luce.
«Vuoi avvicinarti?»
Staccò a fatica gli occhi dalla scena e si voltò
verso Draco. Se n’era accorto. Si era
accorto della smania che aveva di
sapere di più.
Riuscì solo ad annuire, prima che lui
l’afferrasse per un braccio e la portasse tra la folla, fino
ad avvicinarsi il
più possibile.
Non riuscivano ancora a sentire quello che si
stavano dicendo, le loro parole erano coperte dalla musica e dalle
chiacchiere
di tutta la gente che li circondava.
Eppure sapeva. Sapeva quello che l’altra
Ginevra
stava dicendo a sua figlia. Se lo sentiva.
Si fermò di colpo, facendo fermare anche il
ragazzo che la trascinava. Lui si girò e la
scrutò, alzando un sopracciglio.
«Non voglio» si scusò, abbassando lo
sguardo. Non
riusciva a proseguire, ad arrivare a poter sentire quello che lei
stava
dicendo. Era troppo personale. Come se si stesse immischiando in affari
privati, che non avrebbe dovuto conoscere.
Draco sembrò capire. Non il motivo, quello no, ma
la sua improvvisa titubanza e senza indugi la guidò di nuovo
lontano.
Proseguirono tra la folla, evitando i gruppi di
maghi, streghe e babbani che si paravano sulla loro strada, fino ad
arrivare ad
un tavolo libero a bordo pista.
Con un sospiro sollevato si sedettero.
Davanti a loro innumerevoli coppie di ballerini
danzavano sulle note di un lento.
Disgustosamente
mieloso,
ecco cosa pensava Draco Malfoy, guardando i sorrisi ebeti che
dipingevano quei
visi arrossati. Un conto era provare un sentimento intenso per
qualcuno, un
altro era farlo vedere a tutti.
Sbuffò, continuando a far vagare lo sguardo
grigio per la Sala Grande. Al suo fianco Ginny, stranamente calma,
faceva lo
stesso, cercando di individuare gli amici.
Più che altro era curiosa di sapere quello che
stava facendo Pansy.
Dopo che Hermione se n’era andata, si erano
fissate e c’era voluto un attimo per decidere. Nel giro di
poco più di un’ora
erano pronte ad affrontare il destino. Si erano separate sulla soglia
della
Sala Grande e ognuna era andata per conto suo, in cerca della sua
immagine
futura.
Lei l’aveva trovata, in poco tempo per la verità,
ed era stata trovata. Da colui che le rendeva
impossibile accettare
quello che sarebbe successo.
Si voltò. Non poteva negare che fosse dannatamente
affascinante. Tutto in lui urlava eleganza, purezza,
nobiltà…e peccato.
Si sentiva inevitabilmente attratta dai suoi occhi, dal suo volto e
dalle sue
labbra. Quanto le sarebbe piaciuto poterle baciare ancora una
volta.
Quasi le avesse letto nella mente, lui si voltò
con un sorrisetto, quasi un ghigno, cogliendola con le mani nel sacco.
«Qualche problema, Ginevra?»
Lei si imbronciò «Nessun problema, Malfoy. E non
chiamarmi Ginevra!»
«Perché no?»
«Perché non ne hai nessun diritto!»
«Ah, no?»
L’espressione eloquente sul suo volto pallido la
fece andare in escandescenza, per la rabbia, ma soprattutto per
l’imbarazzo.
Draco fece finta di non accorgersi delle sue
guance rosse e si alzò di scatto «Andiamo a
ballare» la prese per mano e, prima
che potesse replicare, erano già spariti tra la folla.
Ecco completata la prima
parte della festa di Natale, non
so esattamente quante ce ne saranno, per il momento godetevi questa.
Allora…come avete letto le varie relazioni si stanno
evolvendo. Ormai Ron ed Hermione e Blaise e Luna sono quasi giunti a
destinazione, Harry e Pansy hanno appena imboccato la strada giusta e
Draco e
Ginny…in realtà sono ancora al bivio, ma dalla
loro hanno cartina e bussola,
quindi non c’è pericolo che si perdano! XD
Non so se avete notato, ma c’è qualcun altro di
quel
futuro che sa di loro. Ora c’è da chiedersi se
Lily manterrà il segreto, se
qualcun altro oltre lei sa e tanti altri se.
Per il momento vi lascio così, dovrete aspettare il
prossimo capitolo!
E magari vediamo di dare spazio anche alla generazione
futura!
Ora passo alle recensioni:
Finleyna 4 ever: Uno
dei tuoi desideri si è avverato, no? E’ arrivato
Natale e loro sono ancora là.
Per di più hanno anche visto i loro stessi del futuro! Lo
scorso capitolo
serviva ad entrare nella loro mente, perché non mostrano
quello che provano
realmente, ma quello che vogliono far vedere. Spero che questo capitolo
ti sia
piaciuto! Ti ringrazio anche per aver letto e commentato le altre mie
ff e per
avermi aggiunta tra i preferiti. Sono stata davvero contenta! Ti piace
la
coppia James/Sam? Personalmente è la mia preferita! Baci! ^.^
NemoTheNameless: Tra
i nostri viaggiatori c’è chi ha ben chiara la
meta, chi inizia ad intravederla,
chi invece è ancora confuso, ma alla fine dovranno tutti
arrivare da qualche
parte, no? XD
Lily Evans 93: Grazie
a tua sorella? XD Wow! Allora
vi ringrazio tutte e due! Sono felicissima che ti piaccia davvero! In
effetti
avevo avvisato che Draco era proprio OOC, ma dopotutto io lo vedo anche
come la
maturazione di un ragazzo, che parte da pregiudizi inculcatigli durante
l’infanzia alla formazione di credenze personali. Nella
coppia è di sicuro lui
il più pronto ad accettare la situazione! Continua a leggere
mi raccomando! ^.^
_talia_ : Primo
il tuo nome da scrivere correttamente su Word è impossibile!
Mi viene sempre in
corsivo! Comunque…allora, anche questa volta sei stata
sensitiva? Perché io non
lo sono affatto! XD Lo scorso capitolo è stato proprio di
spiegazione, perché
devo ammettere di aver capito di avervi confuso un po’ (ero
confusa anch’io,
pensa! XD) e sono contenta di essere riuscita nel mio intento! Ginny fa
tanto
la difficilina, ma sa anche lei che il suo futuro con Draco
sarà dei migliori
(basta leggere questo capitolo!) Il triangolo Brufolo-Verruca-Piaga
Purulenta è
in fase di creazione! XD Magari una volta o l’altra ci
sentiamo via email
(visto che è l’unico mezzo di comunicazione di cui
sono provvista al
momento…odio msn..!) Sono curiosa di sapere cosa ne pensi di
questo capitolo!
Baci! ^.^
fanny91: Oh!
Ti piace la mia Pansy! Sono davvero felice! Non è del tutto
pronta ad
affrontare l’incognita di una relazione con Harry, ma alla
fine dovrà
arrendersi all’evidenza dei fatti!
ron1111: Ciao!
Un nuovo lettore, che felicità!!! Sono davvero contenta che
ti piaccia! Sam e
James sono fatti per essere descritti insieme, personalmente gli trovo
fantastici! Lo so che è brutto da dire sui propri
personaggi, ma io li adoro!
Continua a leggere! ^.^
Un
enorme grazie anche a chi ha messo questa storia tra i
preferiti!
E
anche a chi legge e basta!
|
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Capitolo 17 *** Quello che davvero contava ***
Un Salto Nel Futuro - Cap. 17
Mi prostro ai vostri piedi e vi
chiedo umilmente
perdono per l’ennesimo esorbitante ritardo. Il problema,
oltre i vari impegni
che possono costellare la vita di una comune adolescente,
è…il vuoto totale! So
come far andare avanti la storia, chiaro, ma quando sopraggiunge quel
dannatissimo blocco niente e nessuno può impedirlo. Inoltre
questo capitolo
l’ho scritto proprio da zero, mentre gli altri ce li avevo
già
pronti…all’incirca.
Comunque sospendo le mie chiacchiere per non
farvi attendere troppo!
Quello che davvero
contava
«Ma dovresti
già avere le idee chiare!»
James alzò gli occhi al cielo, per posarli poi
sulla madre, che lo fissava stupita.
«Ho detto che sono indeciso, non che ho un vuoto
totale!»
«Cosa ti piacerebbe di più?» gli chiese
il padre,
centrando il punto della questione.
«Penso l’Auror. Ma non lo so» si
passò una mano
tra i capelli corvini, rendendoli ancora più disastrati e
guadagnandosi
un’occhiataccia dalla genitrice.
«E’ mai possibile che tu non riesca a tenerli in
ordine?» sibilò esasperata. Il marito
ridacchiò e scompigliò i suoi.
«Harry! Non ti ci mettere anche tu!»
«Sono i geni, Pansy»
Lei scosse la testa e sospirò.
James guardò l’orologio, nascosto sotto la manica
nera della giacca «Beh, vi saluto»
annunciò «Vado a recuperare la mia dama»
«Hai una dama?» chiese stupito Harry. Suo
figlio stava davvero crescendo?
«Certo che ha una dama!» esclamò
orgogliosa la
donna «Non vedi che ragazzo affascinante è
diventato?»
Alzarono entrambi un sopracciglio.
«Va bene, tesoro. Come vuoi tu» borbottò
l’uomo
poco convinto «Spero che non abbia minacciato
nessuna»
«Ma cosa dici, pa’! Sono stato addirittura
ricattato!»
«Devi essere piuttosto ambito, allora»
ghignò
Harry.
James storse il naso, lamentandosi «Mi ha
costretto a vestirmi di nero. Non che sia stato un grande sacrificio,
tanto era
comunque mia intenzione vestirmi così, ma il fatto
è che non ha voluto venire
con me in Sala Grande. “Ci vediamo lì”
mi ha detto, senza neanche darmi un
orario» scosse il capo «A dopo»
salutò i genitori e si voltò, udendo appena la
voce della madre «Venite a salutarci!»
Si fece largo tra la folla, le coppie di
ballerini e la gente brilla, alla ricerca della sua dama sfuggente.
Prima di poterla trovare, si sentì afferrare per
un gomito e voltare indietro. I suoi occhi verdi incrociarono uno
sguardo
azzurro e sulle sue labbra comparve automaticamente un sorriso.
«Sam! Ti stavo cercando dappertutto!»
Lei lo guardò scettica, poi sventolò una mano
«Sì, va bene, non mi interessa» lo
squadrò, poi ghignò «Allora ti sei
davvero
vestito di nero»
«L’avrei fatto comunque. Tu
piuttosto…» fece
scivolare lo sguardo sulla sua figura, stretta in un vestito di seta
verde, che
le copriva appena le ginocchia, sorridendo malizioso.
«Hai finito di mangiarmi con gli occhi?»
mugugnò
annoiata «Se ti vede mio padre, puoi considerarti un cadavere
che cammina»
Lui ghignò, passandole le braccia attorno alla
vita, e avvicinandosi al suo volto. Alle sue labbra.
Ma la bionda lo bloccò con una mano e gli sibilò
«Queste smancerie le puoi tenere per dopo, ora abbiamo un
problema»
Alzò appena le sopracciglia scure, volando con la
mente al tanto promesso dopo. Se ne sarebbe
ricordata o era solo un modo
carino per allontanarlo?
«Mi stai ascoltando, James?!» berciò,
agitandogli
una mano davanti agli occhi.
«Certo!» mentì prontamente lui
«Come potrei non
pendere dalle tue adorabili labbra?»
Samantha roteò gli occhi e per il suo bene
mentale preferì lasciar cadere l’argomento
«Stavo dicendo che abbiamo un
problema»
«Sarebbe?»
«Gli altri sanno di loro»
James sbatté gli occhi, si grattò una guancia e
la osservò con aria innocente «Temo di non aver
capito»
Se avesse potuto, l’avrebbe preso a testate
«Lily, Kim e Jasper sanno che i nostri genitori sono arrivati
dal passato»
Finalmente il Grifondoro capì e spalancò gli
occhi sorpreso «Cosa facciamo?!»
esclamò, iniziando ad agitarsi.
«E secondo te perché sono venuta a
dirtelo?!»
scoppiò anche lei, incurante delle occhiate che lanciavano
loro quelli
abbastanza vicini da poter sentire.
«Ok, ok» serrò gli occhi per qualche
istante, poi
parlò veloce «Aspettiamo e vediamo se dicono o
fanno qualcosa, poi decideremo»
La ragazza annuì, fissando un punto indefinito
con aria pensosa, James riaprì gli occhi e la
scrutò impaziente.
Sentendosi osservata, lei si riscosse «Beh?!»
chiese imbronciata.
«Non mi sono vestito di nero per niente, no?» la
prese per un braccio, con un luccichio astuto negli occhi smeraldo.
Si grattò la fronte, nel
punto esatto in cui
avrebbe dovuto esserci la sua cicatrice.
«La finisci?»
«Scusa, ma è fastidioso!»
L’unico ballo che Pansy gli aveva accordato era
passato da un pezzo, così come quello dopo e quello dopo
ancora. Eppure erano
ancora lì, abbracciati sulle note di un lento. Il
terzo.
E la cicatrice continuava a prudergli. Ogni volta
che la sfiorava sentiva qualcosa liberarsi dentro di lui. Non sapeva
cosa, ma
era una sensazione piacevole, di pace e serenità. Ma per
grattarla doveva
spostare per un istante la mano dal corpo caldo di Pansy. Ed
era una cosa
che cominciava seriamente a dargli fastidio.
La sentì sospirare ed abbassò lo sguardo su di
lei. Gli occhi blu erano puntati su qualcosa alle sue spalle, velati da
un’emozione che non riusciva a cogliere.
«Cosa c’è?»
Si riscosse e lo fissò, poi si morse il labbro e
distolse lo sguardo «Niente» rispose velocemente.
Harry strinse gli occhi «Non è vero»
bisbigliò
scrutandola «Stavi pensando a qualcosa»
«Potrò pensare anch’io, no?»
rispose, tornando
scontrosa.
«Perché, lo sai fare?» Pessima
uscita.
Lo guardò infuriata, non accennando però a
staccarsi da lui «Stai zitto, Potter!»
sibilò «Sei insopportabile quando fai
così!»
Lui alzò gli occhi al cielo «Scusa»
Prendendola poi alla sprovvista, fece un mezzo
giro, invertendo le posizioni. Gli bastò un istante per
individuare il motivo
del suo sguardo distante.
Poco lontano c’erano loro due, con vent’anni in
più, che ballavano abbracciati. Il prurito alla cicatrice
aumentò di intensità,
mentre fissava la sua copia del futuro.
Si ritrovò a sorridere, mentre lui
faceva
lo stesso. Sentiva la felicità scorrere dentro la sua anima,
una felicità
estranea al suo essere, eppure sua. Sentiva che gli
apparteneva. La
stessa sensazione che provava nello stare vicino a lei.
Si sentiva
completo.
Spostò lo sguardo, con un sorriso inconsapevole
sul volto, e incontrò quello serio di Pansy.
«Cosa c’è?»
«Cos’hai da sorridere come un beota?» Sempre
la solita gentilezza.
Neanche quel tono ironico riuscì a smontare il
suo entusiasmo e continuò a sorridere, imbarazzando la
ragazza «Niente»
Lei strinse le labbra, con le guance rosse «Non è
vero. Stavi pensando a qualcosa» senza accorgersene, stavano
ripetendo pari
passo le frasi del dialogo di pochi minuti prima.
Ma Harry decise di cambiare le carte in
tavola. Le scostò una ciocca ricaduta
dall’acconciatura elegante. La mano sostò
per qualche istante sulla sua gota colorita, più
impercettibile delle ali di
una farfalla.
«Sento di essere felice» una
leggera
tonalità vermiglia ricoprì anche le sue guance,
mentre pronunciava quelle
parole che non avrebbe mai osato dire. Aprire la sua anima ad
un’altra
persona.
«Ti senti felice?» riuscì solamente a
sussurrare
quella domanda, mentre il cuore iniziava a batterle furiosamente nel
petto.
Agognava la risposta come un assetato l’acqua. Doveva
sapere.
Harry deglutì, sotto il suo sguardo penetrante
«Sì» mormorò infine
«Sono felice» lanciò
un’occhiata all’Harry Potter
del futuro, che rideva, stringendo la moglie.
«Ma sei felice con me?» chiese
con un filo
di voce la mora, mentre gli occhi blu si inumidivano e il respiro si
affannava.
Avvicinò il volto a quello del ragazzo, bramando
più di ogni altra cosa la
risposta, che lui esitava a darle.
Distolse lo sguardo, non riuscendo a sopportare
la vista di lei, logorata dall’attesa.
Cosa doveva dirle?
Che l’amore che
il suo altro io provava per lei
era talmente immenso da arrivare fino a lui? Che si propagava nel suo
cuore
come del dolcissimo miele? Che gli faceva aumentare i battiti e
affannare il
respiro? Che era talmente nervoso da avere un groppo in gola?
Che
quell’amore era dannatamente difficile da
esprimere?
Inspirò e si decise a fissarla. Quasi tremava
nell’incontrare i suoi occhi profondi quanto due abissi, ma
la sua voce era
decisa quando, finalmente, le rispose «Sì.
Sono felice con te».
Fece appena in tempo a vederla illuminarsi di un
sorriso dolcissimo, prima che le sue esili braccia si stringessero
intorno al
suo collo e il suo volto affondasse nei suoi lunghi capelli corvini.
Le accarezzò la testa, sentendola singhiozzare e
bagnargli il bavero della giacca.
Ma non gli importava.
Sorrise.
Quello che davvero contava, ora, l’aveva capito.
Ed era lì, tra le sue braccia.
«Sei una piaga per
l’intera società magica!
Dovresti vergognarti!»
«Non fare la guastafeste! Potevi continuare ad
andare dritto per la tua strada ed ignorarmi!»
«Ma se mi sei piombato davanti
all’improvviso!»
«Veramente sei stata tu ad aver avuto la bella
pensata di travolgermi!»
«Certo! Perché non ho altro da fare che litigare
con qualcuno, io!»
«Finalmente l’hai capito!»
«Ma come osi?!» Kimberly Weasley tirò
una manata
al ragazzo moro davanti a lei. Sirius Potter, il suddetto ragazzo, si
massaggiò
il braccio con una smorfia. Accidenti se era violenta!
«Hai smontato irrimediabilmente il mio
entusiasmo!» si indignò la rossa, portandosi
dietro l’orecchio una ciocca
boccolosa, con aria scocciata.
«Quanto sei insopportabile!» borbottò
lui, prima
che lei lo mandasse elegantemente a quel paese e girasse sui tacchi per
andarsene.
Osservò per pochi istanti la sua chioma
voluminosa e ghignò, decidendosi a seguirla.
Lei se ne accorse subito. Era impossibile non
sentire il suo sguardo blu puntato addosso. Si bloccò di
scatto e si girò,
andando quasi a sbattere contro il suo inseguitore.
«La finisci?» sibilò, alzando gli occhi
dal suo
petto e puntandoli nei suoi.
Lui sollevò un sopracciglio «Di fare
cosa?»
Lei gonfiò le guance, indispettita «Di seguirmi,
razza di…mentecatto!»
«Mentecatto?» ripeté
divertito «Dimmi un
po’, Kim. Hai mai insultato veramente qualcuno?»
«Se vuoi posso iniziare adesso» sussurrò
acida,
riprendendo a camminare, più velocemente, questa volta.
Scansava poco fluidamente
i gruppetti di persone che si paravano sulla sua strada, voltandosi
ogni tanto
indietro per vedere se Sirius la stesse ancora seguendo e rivoltandosi
stizzita
dopo averlo scorto a pochi passi da lei.
In uno dei momenti in cui si guardava alle spalle,
fu inevitabile che andasse a sbattere contro qualcuno.
Si staccò barcollante dall’uomo che aveva
travolto e, massaggiandosi il naso, alzò lo sguardo,
incontrando un paio di
occhi grigi che la fissavano in attesa.
La ragazza fece un sorriso di scuse «Ciao zio!»
«Allora?» chiese il mago, alzando un sopracciglio
biondo «Adesso ti metti a travolgere le persone? Puoi
salutarle normalmente,
sai?»
Dietro la rossa qualcuno ridacchiò. Lei non si
girò nemmeno e aggrottò la fronte, sibilando.
«Ciao Draco!»
«Potter junior» fece un cenno con la testa
«Dov’è
quello scansafatiche di tuo padre?»
«Non ne ho idea» scrollò le spalle e si
grattò
una tempia «L’ultima volta che l’ho visto
stava ballando con la mamma»
Draco fece una smorfia «Che supplizio. Come
diavolo ha fatto a sopportarlo per tutti questi anni?»
«Allo stesso modo in cui ti sopporta tua moglie!»
esclamò candidamente il ragazzo, ricevendo
un’occhiata talmente truce che
avrebbe fatto raggelare chiunque.
«Che impertinente» mormorò
l’uomo «Sei fortunato
che stasera ho già programmato di strangolare tuo padre con
la sua stessa
cravatta, altrimenti sarebbe toccato a te»
«Perché?» chiese Kimberly, curiosa,
prima che
Sirius potesse ribattere.
Suo zio sbuffò «Quell’idiota
è scappato tre ore prima dal Ministero,
lasciandomi a fare tutto il lavoro. Ma adesso mi sente» si
guardò attorno,
cercando la chioma scompigliata del Bambino Sopravvissuto «Ci
vediamo più
tardi» accarezzò i capelli rossi della nipote e
poi ghignò, rivolgendosi a
Sirius «Non si litiga con le donne…le si porta a
ballare» e scomparve tra la
folla, lasciando due Grifondoro con le guance rosse e
l’imbarazzo che invadeva
le viscere.
Ok! Come avete potuto notare
non è molto lungo (tra
parentesi, l’ho appena finito di scrivere), ma è
abbastanza importante e
leggermente diverso dal solito.
Ben due momenti del futuro, della nuova generazione e
delle relazioni tra i personaggi. E poi…il momento
più importante del
capitolo…Harry e Pansy. Allora, cosa dire? Solo che stanno
iniziando ad andare
un po’ oltre le apparenze. Harry e la sua copia del futuro
sono collegati
lievemente dalla cicatrice e quindi lui sente le emozioni
dell’altro. Per il
momento Pansy è solo contenta di essere importante per
qualcuno, diciamo che in
questo pezzo si è un po’ sciolta, ma bisogna
vedere come si comporterà dopo la
festa. Mah!
Poi abbiamo visto più nello specifico il Draco Malfoy del
futuro, anche se all’inizio sembra freddo, in fondo ha un
animo gentile!
Va beh! Vi avverto che il prossimo capitolo non l’ho
ancora iniziato a scrivere e vorrei sentire un po’
voi…cosa vi aspettate? Cosa
vi piacerebbe vedere? Quali coppie e personaggi? Diciamo che
sarà una specie di
capitolo a richiesta. Può darsi che quando
aggiornerò troverete esattamente
quello che stavate aspettando! ^.^ Chi lo sa!
Recensioni:
Finleyna 4
ever: Idola!
Ma davvero ti piacciono James e Samantha?! Ma ti adoro! Spero, allora,
che ti
sia piaciuta la loro piccola parentesi! Ti dirò, non
è poco probabile che non
compaia niente su di loro, prima o poi…visto che li amo
anch’io! Ciao!
Lily
Evans 93: Esatto!
Tutti gli elementi della famiglia Potter hanno i capelli
scuri, quindi erano un po’ tutti! Ginny deve far chiarezza
dentro di sé,
innanzitutto…speriamo si sbrighi, però! XD
Deidara: Non
preoccuparti! Mi fa piacere lo stesso sapere che continui a seguire la
mia ff!
Spero che Harry e Pansy ti siano piaciuti anche in questo capitolo, per
quanto
riguarda le altre coppie, vedremo nei prossimi! ^.^
Lady85: Oh,
niente di importante! Le solite cose che dicono le mamme alle figlie!
Il loro
rapporto, in fondo, io lo vedo molto profondo, sono molto attaccate e
si
adorano. Ginny deve ancora entrare nell’ottica e non
è facile per lei, però
alcune cose può capirle benissimo. E’ il suo cuore
a dirgliele… ^.^
_talia_: Mannaggia!
Niente premonizioni! Faccio del mio meglio per continuare le mie
storie, ma
conciliare USNF con un capolavoro come quello di “La vendetta
di Brufolo Bill”
è piuttosto difficile! Comunque…qui
l’unica coppia presente è Harry/Pansy (a
parte Jim/Sam e un accenno Sir/Kim) e Pansy colpisce ancora! Ormai
bisogna distinguere
i pg in blocchi separati: chi è felice e contento, chi
è felice
e chi è contento, ma non vuole
ammetterlo! Faccio del mio meglio con i capitoli, ma purtroppo questo
non è
venuto della lunghezza che speravo, visto che ho deciso di non farvi
attendere
oltre! Vedremo il prossimo! Baci! ^.^
fanny91: Wow!
Pansy sta piacendo a tutti! Ma cos’avrà quella
donna di così intrigante! XD Me
lo dovete proprio spiegare! Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Ciao!
Un enorme grazie anche a
tutti i preferiti e a tutti i
lettori! Davvero vi ringrazio enormemente per avere la pazienza di
leggere
questa mia ff, nonostante i miei continui ritardi! Grazie!
|
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Capitolo 18 *** Questo è il futuro ***
Della serie “anche
i casi più disperati non sono
irrecuperabili”, eccomi di nuovo qua! Vi prego di aspettare a
lanciarmi
pomodori e/o oggetti contundenti, perché a tutto
c’è una spiegazione! Purtroppo
non sono ancora riuscita a capire le cause del cosiddetto
“blocco dello
scrittore”, eppure è arrivato e non è
che ne sia uscita del tutto. L’unica cosa
che sono riuscita a combinare è mettere insieme questo
capitolo, che spero
possiate apprezzare!
A
tutti coloro che seguono
ancora
pazientemente questa storia.
Vi
ringrazio di cuore.
Questo
è il futuro
Hermione Granger si era
sempre reputata una
ragazza sveglia. Era una brava strega, aveva un “gran
cervello”, come le
ripetevano spesso in molti, e sapeva trovarsi nel posto giusto al
momento
giusto, anche se in realtà i posti e i momenti giusti
l’avevano cacciata sempre
nei guai. Anche dopo essersi sposata il suo fiuto non era per niente
cambiato,
anzi, per scovare tutti i casini che combinava Ron, era decisamente
aumentato.
Per quel motivo, quella sera, il suo sesto senso
le diceva di stare all’erta. Perché
era finalmente giunto il momento.
«La smetti di guardarti attorno?»
Puntò gli occhi sul marito, sorpresa.
«Perché? Non sto facendo niente di male. Per caso
è diventato un crimine ammirare la Sala?»
Lui strinse gli occhi azzurri «Oh, non sperare di
prendermi in giro, Hermione. Tu stai facendo tu-sa-cosa!»
«Io so cosa,
cosa, tesoro?» chiese
ingenuamente, sbattendo le ciglia.
«Lo sai che non devi interferire! Chissà cosa
può
succedere!»
«Non essere catastrofico, Ronald! Non ho intenzione
di fare niente, solo parlare!»
«Lo sai cosa potrebbe succedere se qualcuno
dovesse scoprirli?»
Gli lanciò un’occhiataccia «Certo che lo
so! Ma
basterà non attirare l’attenzione»
Il rosso sbuffò esasperato. Non
riusciva mai a
spuntarla con quella testarda.
«Allora fai come ti pare! Ma poi non venire
a piangere da me se combini qualche pasticcio!»
«E quando mai l’ho fatto?»
spalancò la bocca,
indignata «Quello sei tu!»
Ron sospirò e la lasciò, scotendo la testa
«Vado
a bere qualcosa»
«Bravo, buona idea! Io vado a fare un giro!»
Si allontanò, seguita dallo sguardo del marito. Un
giro. Come se qualcuno potesse crederci.
Luna Lovegood in Zabini
seguì con gli occhi
socchiusi la figura di una donna riccia che si allontanava tra la
folla. Hermione
stava per combinarne un’altra delle sue.
Senza pensarci due volte, la seguì
sorridente.
Si era fermata, a pochi metri da lei. Le si
avvicinò e le picchiettò sulla spalla.
Quando la donna si voltò, sobbalzò lievemente,
trovandosi il volto dell’amica bionda a pochi centimetri di
distanza.
«Ciao Herm, cosa stai facendo?»
«Luna! Mi hai spaventata!»
Lei rise candidamente, poi si mise a fissare da
sopra la sua spalla.
«Oh, capisco. Non hai intenzione di combinare
niente, vero?»
«Certo che no!» esclamò, più
falsa di una banconota
da tre galeoni. Poi riprese a fissare una coppia poco più in
là, come una
vecchia comare pettegola.
«Che carini!» esclamò Luna
«Erano proprio
piccoli! Chissà come reagirebbero nel vedersi
adesso»
«Preferirei evitare» mormorò la riccia.
«Certo che Draco non è cambiato poi molto,
vero?»
Hermione non rispose, continuando a fissare i
coniugi Malfoy con vent’anni di meno.
Secondo i suoi calcoli, a Ginny non piaceva
ancora Draco, mentre lui…boh, era sempre così
imperscrutabile! Eppure stavano
ballando insieme e non sembravano per niente dispiaciuti.
Ridacchiò, ripensando
a quei tempi.
«Sai» la interruppe Luna «Ogni tanto mi
capita di
pensare che se uno solo di noi non avesse accettato il suo destino,
probabilmente tutto questo non sarebbe mai accaduto. Forse saremmo
rimasti
intrappolati per sempre in quest’epoca, no? E mi chiedo, se
loro non dovessero
accettare? A me piaceva Blaise e a te Ron e viceversa, per Harry e
Pansy non è
stato difficilissimo, ma Draco e Ginny…secondo me sono stati
i più difficili»
Era il discorso più serio che le avesse mai
sentito fare. E aveva ragione. Se solo uno di loro non avesse accettato
il suo
destino, si sarebbe cancellato tutto, o per lo meno, nel loro tempo ci
sarebbero state delle persone in più.
«No. Sono sicura che quella Ginny farà le stesse
scelte della nostra»
Luna sorrise enigmatica «Già. Forse hai
ragione»
disse dopo un attimo.
«Tu hai qualche problema»
Steve Weasley osservò il suo migliore amico
alzare una tovaglia e spiare con foga sotto al tavolo.
«Decisamente qualche serio problema»
«E te ne accorgi solo adesso?» sibilò
sarcastica
Samantha Malfoy, scostandosi da davanti agli occhi una ciocca bionda,
con aria
annoiata.
«Smettetela, sta facendo del suo meglio» li
redarguì più indulgente Karen Zabini, posando lo
sguardo sul povero ragazzo
moro, che continuava a sbirciare sotto i tavoli.
«Si può sapere cosa stai cercando?»
James Potter si rialzò, rosso in volto e
affannato, e puntò gli occhi verdi sui tre che gli stavano
accanto «Sto
cercando Lily»
Calò il silenzio, rotto poi dalla risata di
Steve.
«E pretendi di trovarla sotto
un tavolo?»
chiese Sam guardandolo con pietà.
«Se hai un’idea migliore dimmela pure!»
«Hai provato sulla pista da ballo?» chiese Karen,
divertita.
James si bloccò e la fissò incantato
«Ti ho mai
detto che sei un genio?»
«No, ma c’è sempre una prima
volta»
«Perché stai cercando tua sorella?»
domandò la
bionda, scoccando un’occhiata al cugino, che ancora si
sganasciava dalle
risate.
«Voglio sentire quanto
effettivamente
sanno»
Si guardarono, finalmente seri.
«Potrebbe essere un problema?» mormorò
inquieta
la mora.
Lui alzò le spalle «Non so. Ma dobbiamo andarci
cauti»
Samantha fece schioccare la lingua, stizzita «Lo
dici proprio tu!»
«Non ricominciate, vi prego!» esalò
Steve,
portandosi una mano a coprire gli occhi. Perché
dovevano sempre bisticciare?
Pomiciare avrebbe richiesto
meno energie e si sarebbero comunque tappati la
bocca a vicenda.
«Sta di fatto che devo assolutamente trovare
Lily!»
«Cosa vuoi da me, James?»
Il moro si girò ed esclamò teatralmente
«Liluccia
adorata! Dove eri finita?!» per poi stritolarla in un
abbraccio.
Lei lo guardò schifata e gli tirò un pugno in
testa «Ma sei diventato scemo?! Mollami subito! E prova a
chiamarmi un’altra
volta in quel modo orribile che ti affatturo!»
Il fratello la fissò offeso, lasciando la presa
«E così che tratti un tuo consanguineo?!
Vergogna!»
La ragazza roteò gli occhi esasperata, poi soffiò
«Cosa vuoi, James?»
A dispetto di quello che si poteva pensare, James
Potter sapeva anche essere serio, nei momenti di necessità.
Per quello non si
stupirono più di tanto nel vederlo interrompere bruscamente
la sua
pagliacciata.
«C’è qualcosa che sai
e che vuoi
dirmi, Lily?»
Lei ghignò, una perfetta imitazione dei suoi
fratelli «Tipo cosa, James? I nostri genitori che sono
arrivati dal passato con
cui voi abitualmente dialogate da più di tre mesi a questa
parte? Oppure il
fatto che ce l’abbiate tenuto nascosto? No, non
c’è niente che voglio dirti, fratellone
caro»
mormorò soavemente, la voce pregna di sarcasmo.
James imitò il ghigno «Bene, sorellina
adorata,
allora non abbiamo nulla di cui parlare, nessun
segreto da rivelare»
Lily tornò seria in un attimo di secondo, finendo
di scherzare «Perché diavolo non ce
l’avete detto? Lo sai che colpo è stato per
noi?»
«E tu lo sai che meno persone sanno di questa
storia e meglio è? Oltre a te chi altri lo sa?»
«Solo Jasper e Kim…che io sappia»
«Sirius?»
Lei alzò le spalle «Non sai mai cosa gli passi
per la testa»
Sì, in effetti Sirius era un mistero per tutto il
genere umano.
«Bene, allora. Continua pure a sorridere e
ballare, sorellina»
«Bisognerà pure salvare le apparenze,
fratellone»
Ghignarono entrambi, capendosi alla perfezione.
Tra loro era sempre così.
«Ora vi lascio, ci vediamo» salutò con
una mano
guantata e si incamminò verso la pista da ballo, venendo
quasi urtata da una
furia rossa «Ciao Kim» la salutò con un
sorriso spensierato.
La Weasley non le prestò la benché minima
attenzione, puntando dritta su James.
«Tu!» esclamò additandolo «So
che è colpa tua!»
Il ragazzo sospirò, pronto a vestire di nuovo i
panni del capro espiatorio, anche se in realtà era stato
proprio lui a
stabilire di non rivelare niente a nessuno.
«Siano maledetti tutti i Potter! Tu e quello
stupido di tuo fratello!»
Il gruppetto si rianimò appena. Cos’altro
aveva combinato quell’impiastro?
«Ho deciso di tralasciare sul tuo imperdonabile
comportamento ad una sola condizione»
Drizzarono le orecchie, attenti.
Forse
avrebbero potuto tamponare i guai combinati.
«Dovrai nascondere il corpo di Sirius una volta
che l’avrò ucciso!»
«Cos’ha combinato?» chiese sconsolato
James,
ormai divenuto il punto di riferimento per tutti i problemi.
«Ha osato paragonarmi ad un troll! Un troll,
capisci?! Uno che non sa neanche allacciarsi le stringhe delle scarpe
mi ha
dato del troll! Potessero cadergli tutti i denti!»
Continuò a sproloquiare e lanciare imprecazioni
contro “l’essere più idiota
dell’intera galassia”, non ascoltata da nessuno,
dato che ormai le sue invettive contro Sirius le conoscevano anche i
muri, finché
qualcuno non decise di intervenire, mettendo fine al supplizio subito
dalle
loro orecchie.
«Kimberly, c’è tuo padre che ti sta
cercando»
Il salvatore dei loro padiglioni auricolari era
giunto sotto le sembianze di Jasper Daniel Malfoy, menefreghista e
degno
rappresentante della Casa di Serpeverde.
Lei si riscosse e lo fissò, finalmente in
silenzio «Oh» mormorò «Allora
credo che andrò da lui» scivolò via,
seguita
subito dopo dal cugino, che salutò con un cenno del capo il
gruppetto.
«Bene! Abbiamo sistemato tutto! Cosa facciamo
adesso?» esclamò dopo un attimo di beato silenzio
James.
«Io credo che andrò a prendere una boccata
d’aria» sospirò annoiato Steve.
«Ti faccio compagnia!» esclamò Karen,
prendendolo
sottobraccio, sorridente.
Si allontanarono chiacchierando e lasciando i due
amici di nuovo soli.
«Tu cosa fai?»
«Credo che andrò a riflettere sul senso della
vita in un cubicolo nel bagno delle ragazze»
«Posso accompagnarti?» le chiese con un ghigno.
Samantha lo fissò eloquente «Si chiama
“bagno
delle ragazze” per un motivo specifico, James»
«Oh, che ci vuole? Basta che sbatta un po’ le
ciglia, piagnucoli un attimo e mi lamenti del ragazzo che mi piace che
non mi
ha guardato per niente per tutta la serata e invece è stato
appiccicato come
una ventosa alla mia migliore amica! Dici che così sembro
abbastanza
un’adolescente problematica?»
«Sembri uno stupido maniaco problematico. Hai una
visione del mondo femminile piuttosto ristretta, non trovi?»
gli chiese,
cominciando a camminare verso la sua meta ultima.
Lui la seguì imperterrito «La maggior parte delle
ragazzine che mi circondano sono così»
borbottò scontroso, poi ghignò «Non
tutte hanno la fortuna di essere mature e intelligenti come te,
tesoro»
Lei roteò gli occhi, ma prima che potesse dire
qualcosa, una voce li chiamò.
E James serrò gli occhi esasperato.
«Mamma» biascicò, prima di venire
raggiunti da
un’allegra Pansy, seguita dal marito leggermente meno allegro
di lei.
«Samantha! Come stai, cara? Spero che James non
ti faccia disperare troppo!» l’abbracciò
stretta e se la rimirò tutta. Era
cresciuta la piccola Sam, si ricordava ancora di quando era un
batuffolo
spelacchiato che tirava il sonaglio in testa ai cugini. Ora invece era
diventata una donna a tutti gli effetti.
«Siete venuti insieme?» chiese curiosa. Non
pensava certo che potesse essere lei la dama di James.
«Se così si può dire»
borbottò il ragazzo,
lanciando un’occhiataccia alla compagna, che si
limitò a ricambiare i saluti
dei coniugi Potter, stranamente cordiale.
«Vi state divertendo?» chiese con un sorriso
«Che
effetto vi fa essere di nuovo qui ad Hogwarts?»
«Devo ammettere che non è poi così
male»
ridacchiò Harry «Anche se manca tutto il brivido
che si prova nell’infrangere
le regole»
«Harry!» lo rimproverò la moglie
«Questi commenti
puoi tenerteli per te! Non c’è bisogno di
incentivare la capacità che possiede
tuo figlio nel cacciarsi nei guai!»
«Non preoccuparti mamma! Fai conto che mi sia
entrato da un orecchio e uscito dalll’altro! Ora dobbiamo
proprio andare, Sam
doveva incipriarsi il naso» cercò di sfuggire ai
genitori, spingendo la sua
dama il più lontano possibile, ma era evidente che lei non
volesse affatto
collaborare.
«Oh, il mio naso può attendere» disse
serafica,
nascondendo un ghigno «Posso strapparti un ballo,
Harry?»
Lui scoppiò a ridere, alla faccia sconvolta del
figlio, e annuì «Ma certo Samantha, è
un piacere. Ti dispiace tesoro?»
«Tanto c’è James che mi
accompagnerà per le
prossime danze, vero caro?»
Il Grifondoro si limitò a spalancare la bocca e
osservare impotente suo padre che si dirigeva verso la pista da ballo,
con
quella che avrebbe dovuto essere la sua
dama attaccata al braccio, che
rideva divertita.
Ok!
Come avete potuto vedere è tutto incentrato sul
futuro, infatti i nostri carissimi viaggiatori del passato non si sono
visti
per niente. Sinceramente non ho niente da dire (stranamente) quindi
passo
subito alle recensioni.
Ultima
cosa:
temo che dovrete aspettare per i prossimi. Purtroppo ci stiamo
addentrando
nell’ultima parte dell’anno scolastico e sto per
venire sommersa dalla mole di
argomenti da studiare sia per il riepilogo di maggio sia per il tanto
temuto e
odiato esame di maturità (che poi io difficilmente apri un
libro che non sia
italiano e storia è un altro discorso), comunque spero che
abbiate pazienza con
me e i miei imperdonabili ritardi. Voglio solo assicurarvi che non
abbonderò la
storia! La fine è già scritto, mancano solo i
capitolo in mezzo!
mikelina:
Sono
contenta che ti piaccia! Grazie per
aver recensito, mi hai fatta davvero felice! Anche a me piacciono tanto
Harry e
Pansy!
_talia_:
Non
mi uccidi vero? E’ solo un piccolissimo
ritardo! (Sì lo so che sono imperdonabile! Chiedo venia!)
Comunque…davvero non
conoscevi beota? Wow! Almeno sono stata utile per il tuo fantastico
vocabolario! Ti piacciono davvero James/Sam e Sirius/Kim?! Ma io ti
stimo una
cifra!!! Comunque temo che li vedrai poco, almeno gli ultimi due, in
questa
storia (chi vuole intendere
intenda) Come questa ff
anche “La vera
storia di Brufolo Bill” è
bloccata! Sono arrivata ad un punto in cui sono in dubbio se continuare
a far
vivere Pustoletta o a trasformarla in Pustola Gun, sai la versione
cattiva…ci
penserò a lungo! XD A parte gli scherzi spero ti sia
piaciuto questo capitolo!
Baci!
Deidara: Grazie!
Sono davvero supercontenta che ti
sia piaciuto! Sinceramente Harry e Pansy mi fanno morire sia da giovani
che da
adulti! ^.^
Finleyna 4 ever:
Ormai
sono sulla via
giusta! Draco è pur sempre Draco e James e
Sam…loro sono la mia coppia per
eccellenza! Li adoro da morire!
ron1111: Sono
contenta che Draco sia piaciuto a così
tanta gente! Ti posso solo dire che è un padre piuttosto
geloso, basta vedere
come fulmina tutti quelli che guardano troppo la sua bambina!
fanny91: Grazie!
Spero ti sia piaciuto anche questo,
nonostante il mostruoso ritardo!
Volevo
approfittarne per ringraziare chi ha letto, recensito o messo tra i
preferiti “Coincidenze”,
per chi non lo sapesse, piccola shot su Harry e Pansy.
E anche “Self
Conclusion” negli originali (anche se dubito che chi
l’abbia letta passi di
qui).
Grazie a chi ha
messo Un Salto nel Futuro tra i preferiti e un grazie anche a tutti
quelli che
l’hanno letta e basta!
Al prossimo
capitolo! ^.^
|
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Capitolo 19 *** 10 Giugno 1998 ***
Ed eccomi di nuovo
qui! Dopo ben tre mesi, lo so.
Ma l’ispirazione era andata in vacanze anticipate e io non ho
potuto farci
nulla.
Ma
ora ecco sfornato in un paio di giorni questo
nuovo capitolo, che è anche il penultimo. Il prossimo
chiuderà definitivamente
la storia. Ci ho pensato a lungo, ero anche indecisa se dividere o no
il
capitolo in due, ma poi ho preferito fare così,
perché non era molto lungo.
Vi
lascio alla lettura!
A
tutti voi,
che
con la vostra fiducia
non
mi avete abbandonato.
E’
grazie a voi se ho tenuto duro
E
non ho abbandonato questa storia.
Grazie
di continuare a leggere.
Per
voi.
10 Giugno 1998
«Chiariamoci,
Weasley, così non andremo da
nessuna parte».
«E
chi ha detto che voglia andare da qualche
parte con te,
Malfoy?!»
Draco
si massaggiò le tempie, frustrato. Non
riusciva proprio a capirla. Un minuto prima stavano ballando
abbracciati,
quello dopo lei si era staccata, come scottata, ed era scappata via. E
lui
l’aveva seguita. Ovviamente.
La
osservò camminare nervosa su e giù per
l’ingresso, sbattendo i tacchi con forza.
Poi
si fermò. E lo
fissò dritto negli occhi.
«Non
funzionerà mai, è praticamente
impossibile»
si corrucciò, abbassando lo sguardo.
Capì
all’istante di cosa stesse parlando. Lo
aveva pensato anche lui, tempo prima.
«Come
fai a saperlo?» le chiese stizzito,
appoggiandosi al muro con la schiena e incrociando le braccia
«Non ci hai
neanche provato».
Lei
lo imitò, piazzandosi davanti a lui «Non ne
ho bisogno. Lo so già. Sei un illuso se ci credi
ancora».
«Illuso?»
le chiese, trasudando veleno ad ogni
sillaba «Spero solo in una vita migliore. In cui possa essere
felice. Se questo
significa essere un illuso, allora lo faccio volentieri. Ma almeno
potrò
guardarmi allo specchio tra vent’anni e pensare “Ho
fatto quello che potevo,
non ho rimpianti”. Anche se la mia vita rimarrà
uguale, io avrò comunque
tentato con tutto me stesso di cambiarla. Potrai dirlo anche
tu?»
Ginny
si ritrasse impercettibilmente sotto il
peso di quelle parole. Dannato Serpeverde! Lei
l’aveva fatto per tutta
la vita, sperare in qualcosa di migliore, ma il suo migliore non era una
vita con lui. Non poteva esserlo.
Ignorò
con tutte le sue forze l’immagine di lei
che sorrideva, felice ed innamorata, al suo fianco. Non
sarebbe mai
potuto accadere. Mai.
«Taci.
Tu non sai cosa vuol dire davvero sperare»
mormorò sprezzante, lo sguardo fisso sulle mattonelle di
pietra.
«Forse sei tu a non
saperlo».
Spalancò gli occhi. Come
osava dire una cosa
simile?
Lei sapeva cosa significava sperare, sperare sul
serio. Vero?
«Conosci davvero quel groppo alla gola? Quel
qualcosa che ti riempie l’anima intera, colmando ogni
minimo…buco,
ogni
spazio vuoto, tutto?!
E la felicità che diventa parte di te, come non è
mai successo? Lo conosci, lo hai mai provato?»
sibilò, avvicinandosi sempre di
più, fino a chiuderle ogni via di fuga.
Lei alzò lo sguardo, sentendolo troppo vicino, e
si perse nei suoi occhi grigi.
Lo hai mai provato, Ginny?
Lo hai mai provato sul
serio?
Si morse un labbro, cacciando indietro le
lacrime. La risposta premeva sulle sue labbra, desiderosa di uscire, di
fargli
sapere la verità, di aprire il suo cuore e la sua anima a lui.
Solo
lui.
«No».
Era solo un lieve bisbigliò, un leggero movimento
della bocca, ma a quella distanza era impossibile non sentirlo.
E Draco fece la cosa più ovvia, la più giusta.
Le donò la sua
speranza.
E lei non poté che accettarla.
Perché era
come aveva detto lui.
Ti riempie l’anima
intera, colmando ogni minimo buco,
ogni spazio vuoto, tutto.
E la felicità diventa parte di te, come non è
mai successo.
***
Una risata cristallina rimbombò nelle loro menti.
Tutti e otto si guardarono attorno, alla ricerca
della fonte, ma non trovarono nulla.
Solo una strana sensazione che li tormentava.
E non sapevano ancora che
era giunto il momento.
***
«L’hai sentita, Blaise?»
«Cosa?» chiese lui, alzando un sopracciglio.
Luna scrollò le spalle, guardandosi attorno. Era
sicura di aver sentito una risata divertita, diversa dalle altre.
Sembrava su
un altro piano, un’altra
dimensione.
Si risvegliò, sentendo la mano di Blaise che
stringeva la sua, e sorrise.
«Quando torneremo a casa, voglio ballare sotto la
pioggia nel bosco vicino alla Stamberga Strillante» gli
disse, guardando il
soffitto con aria sognante.
Lui ridacchiò «Ti prenderai un
raffreddore»
«Non importa. Potrò dire di aver esaudito i miei
desideri».
«E ballare sotto la pioggia è uno dei tuoi
desideri?»
Lei si limitò ad annuire «Ma non sarebbe per
essere felice, perché finché sarai con me lo
sarò sempre» puntò gli occhi
azzurri nei suoi, con un’espressione seria che non le aveva
mai visto in volto.
Era una Luna diversa, eppure uguale. E il suo sguardo saggio e maturo
gliela
faceva amare
ancora di più.
***
Era
passata la mezzanotte, lo sapeva. Ma non
aveva la benché minima intenzione di staccarsi da Ron. Stava
bene tra le sue
braccia, si sentiva a casa, protetta.
Lui era alto, molto più di lei, ma stavano bene
così. Abbracciati su una pista da ballo.
Finalmente si sentiva completa.
Alzò la testa e lo guardò.
I suoi occhi azzurri erano fissi su qualcosa di
indefinito ed un’espressione pensierosa gli dipingeva il viso.
Alzò una mano, fino a sfiorargli una guancia. Lui
si risvegliò all’improvviso e posò lo
sguardo su di lei.
«Cosa c’è?» gli
bisbigliò, temendo di rompere
quell’attimo di pace assoluta.
Lui scrollò il capo, senza distogliere mai lo
sguardo.
Smisero di ondeggiare, mentre la tensione tra di
loro aumentava inesorabilmente.
Lo sapeva cosa stava per succedere. Quante volte
l’aveva letto nei suoi libri.
Il battito accelerato, la morsa allo stomaco,
l’eccitazione che inebriava i sensi, la mente annebbiata e
tanta, tanta
felicità.
Ma non era come nei libri.
No. Quel bacio era molto meglio.
***
La
mano di lei era piccola e fragile nella sua.
Avrebbe potuto facilmente spezzargliela, se avesse voluto.
Ma come avrebbe potuto farlo?
La guardò con la coda dell’occhio. Gli camminava
accanto, tranquilla, con un lieve sorriso sulle labbra. E la mano che
stringeva
la sua.
Non si ricordava neppure come fosse successo, era
stato tutto così naturale, come se lo facesse tutti i
giorni. Camminare mano
nella mano con lei, sentire il suo profumo aleggiare per il corridoio,
fino
alle sue narici.
E sapere che nessun altro avrebbe potuto bearsi
della sua vicinanza, perché lei sarebbe diventata sua. Solamente
sua.
«Ci ricorderemo tutto, una volta che saremo
tornati, vero?» gli chiese all’improvviso.
«Beh, Emily Prise diceva di sì»
«Io non voglio dimenticare»
Si voltò a guardarla. I suoi occhi blu erano
fissi a terra e un lieve rossore le tingeva le guance. Era
bellissima.
«Non ci dimenticheremo nulla» la
rassicurò,
stringendole la mano «Anche se mi piacerebbe scordare la tua
voce irritante».
Lei spalancò la bocca e, nascondendo il
divertimento, esclamò «Ah, è
così?! Allora giuro che ti starò attaccata come
una sanguisuga, d’ora in poi, così la dovrai
sopportare, la mia “voce
irritante”!»
Harry scoppiò a ridere. Non
poteva chiedere di
meglio.
***
Dormivano,
dopo una serata passata a danzare,
piena di sorprese ed emozioni.
Dormivano, ignari di quello che stava per
accadere.
E nel sogno comparve una forte luce.
E la figura, che da mesi speravano di poter
rivedere, si materializzò davanti a loro.
I suoi lunghi e ricci capelli neri danzavano
nell’aria, mentre lei
sembrava galleggiare nel vuoto.
“Io
sono il Destino. Io reggo tutto. Senza di me nulla potrebbe accadere.
Avete
scorto il vostro avvenire e l’avete accettato. Solo
così potrete tornare a
casa.
Non
fatevi domande, accettate quello che vi è capitato con animo
sereno. Non c’è
nulla di maligno in me, nulla che non sia la vostra stessa vita.
Sperate
e vivete, come avete imparato qui. E preparate il vostro animo al
rientro a
casa. Nessuno si ricorderà di me, ci sarete solo voi, i
vostri ricordi e le
vostre esperienze.
Create
un nuovo mondo e mettete da parte le differenze.
Solo
così imparerete ad amare.”
E
nella luce accecante, sparì, per non tornare mai
più.
E
quella luce bianca, di nuovo, avvolse ogni cosa.
***
Harry
riaprì gli occhi.
Non
stava più dormendo nel suo letto. Non era più
nella stanza dietro il quadro
della Dama col Ventaglio. Era nel corridoio ovest del settimo piano.
Con
Ron, Hermione, Pansy, Ginny, Luna, Blaise e Draco, tutti con la sua
stessa
espressione stupita.
Bastò
un solo attimo e la gioia pura invase quell’angolo del
castello.
Erano
tornati.
«S-siamo
davvero a casa?» balbettò Ron, ancora incredulo.
«Siamo
ad Hogwarts. Siamo di nuovo noi!» esclamò sua
sorella, correndo a guardare
fuori dalla finestra più vicina.
«Blaise,
vieni con me al Lago Nero? Vorrei cercare i Nargilli tra le alghe.
Karen mi ha
spiegato come trovarli»
«Certo»
Blaise prese per mano Luna e si allontanarono, sorridenti.
«Beh,
voi cosa fate?» chiese Hermione, guardando gli amici.
Ginny
scrollò le spalle «Io credo che andrò a
fare un giro. Qualcuno mi fa
compagnia?»
Senza
che si potessero muovere, Draco l’aveva già
afferrata per la vita e la stava
trascinando via. Prima che scomparissero dietro l’angolo, lo
sentirono dire
«Conosco un posticino tranquillo vicino a-»
Harry
e Hermione si scambiarono un’occhiata, sentendo ringhiare Ron.
Poi
il moro ghignò e si voltò verso Pansy,
afferrandola per un braccio «Anche noi
andiamo a fare un giro!» e corse via dalla bomba-Ron sul
punto di esplodere,
con la risata di Pansy che gli riempiva le orecchie e le maledizioni
sussurrate
di Hermione.
«Ti
ucciderò, Malfoy!»
Era
il 10 Giugno 1998.
La
loro vita iniziava adesso.
Spero vi sia piaciuto!
Come avete visto sono finalmente
tornati. Il prossimo più che un capitolo sarà un
epilogo, che avevo già scritto
da tempo.
Non c’è
molto da
dire. E’ venuto così, da solo, ieri sera. Spero
soltanto non ci siano molti
errori.
Ora passo alle
recensioni:
_talia_: Carissima!
Non ti chiederò più scusa,
altrimenti saresti capace di mangiarmi viva! XD Però spero
che non mi abbia
abbandonato nonostante i miei costanti e numerosi ritardi. Lo scorso
capitolo
era di passaggio, lo ammetto, però ci tenevo a raccontare
qualcosa del futuro.
Ma come vedi, questo è pregno di avvenimenti! Si compensano
a vicenda! ^.^
Tieni duro, perché l’epilogo lo posterò
davvero a breve!
animegirl91: Sono
davvero contenta che i piaccia! E sono
onorata che dopo tempo ci sia ancora qualcuno che la legga!
Finleyna 4 Ever:
Mi
rassicuri alquanto,
sai? Almeno sono sicura che, nonostante i miei ritardi, voi
continuerete a
leggerla! ^.^ Sono contenta che ti sia piaciuto la parentesi sul
futuro, ci
tenevo così tanto a scriverla!
Grazie a chi
l’ha messa tra i preferiti e le seguite e chi legge soltanto.
Grazie anche a
chi ha letto le mie altre storie.
E chi mi ha
aggiunta tra gli autori preferiti. Ne sono davvero molto onorata!
Al prossimo, vicino (ve lo
prometto) aggiornamento!
|
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Capitolo 20 *** Il corso del Destino ***
Come
promesso
ecco a voi l’epilogo! Devo dire che questo è stato
il capitolo che ho
aggiornato più in fretta!
A
chi ha sempre seguito
questa
mia storia.
Vi ringrazio.
Il
corso del Destino
12
Dicembre
2001, San Mungo.
Un
bambino scoppiò
a piangere, riempiendo la corsia con i suoi lamenti, che si andarono a
sommare
al trambusto dei Guaritori, dei pazienti e dei visitatori.
La donna che lo
teneva in braccio lo cullò pazientemente, canticchiando una
ninnananna. Ma il
piccolo non voleva proprio saperne di addormentarsi.
«Giuro, Pansy, che
se non fai tacere in un istante quel marmocchio, lo
schianto!» un uomo biondo
smise di scavare un solco nel pavimento e si fermò davanti
alla mora, seduta su
una scomoda sedia del reparto maternità.
«E’ solo agitato,
poverino! Tutto questo trambusto deve averlo disturbato!»
«E allora perché,
dei tre, è l’unico sveglio?!»
«Sentirà che sta
per succedere qualcosa» ipotizzò una donna riccia,
con un fagottino dai capelli
rossi tra le braccia, che ronfava beato.
«Dovresti calmarti,
Draco» gli consigliò un uomo che faceva dondolare
uno strano passeggino, a cui
erano attaccati dei sonagli e delle strisce di carta colorata
«Andrà tutto
bene».
«E’ normale essere
nervosi» Pansy gli sorrise per un attimo, tornando poi a
dedicare tutta la sua
attenzione al figlio, che continuava a lamentarsi.
Draco Malfoy la
guardò per pochi secondi, poi riprese la marcia.
«Stai ancora
cercando di sfondare il pavimento?»
Il biondo alzò lo
sguardo sull’uomo che era appena arrivato. I suoi occhi verdi
lo squadravano
eloquenti, mentre scuoteva la testa con aria di disapprovazione.
«Pensa per te,
sfregiato! Devo ricordarti che tu hai aggredito una povera Tirocinante
che
passava di qui per sbaglio?!» sibilò astioso,
mentre Harry Potter si sedeva con
uno sbuffò accanto alla moglie.
«Draco caro, fai un
bel respiro, tutta questa agitazione potrebbe attirare i
Lompilucci».
«Il problema non
sono i Lompicosi, Luna. Il problema è che Ginny è
la dentro da ore, ormai! Ed è
tutta colpa sua!» esclamò il rosso dietro di lei,
puntando un dito contro il
cognato.
«Ronald!» lo
riprese la moglie, indignata.
«Mi hai proprio
rotto, Weasley!»
Prima che potessero
iniziare a fare a botte alla maniera babbana, veramente poco dignitoso
per un
Malfoy, arrivò una Guaritrice, con le guance rosse per
l’agitazione.
«Signor Malfoy! E’
nata! Una bella bambina!»
Da lì era stato
tutto confuso.
Si era fiondato
nella camera in cui era stata portata sua moglie, travolgendo un
anziano
signore che brancolava con un bastone e la vestaglia aperta.
E l’aveva vista, le
aveva viste.
Lei, con i capelli
rossi spettinati, le guance arrossate dall’emozione e un
sorriso felice sulle
labbra. L’aveva guardato, con gli occhi azzurri deliziati,
poi aveva riportato
tutta la sua attenzione sul fagotto bianco che aveva tra le braccia.
Si era avvicinato,
piano, con un groppo in gola, fino alla sponda del letto.
E lì aveva visto
l’altra lei. L’unica altra donna in grado di
trovare un posto nel suo cuore.
Era minuscola,
avrebbe potuto tenerla con una mano sola. Il capo era coperto da una
leggera
peluria bionda. E, anche se non poteva vederli, sapeva che i suoi
occhi, una
volta cresciuta, sarebbero stati azzurri, come quelli della madre.
Non ebbe il tempo
di dire niente, incantato ad ammirare sua figlia, la sua primogenita,
che la
camera si riempì.
Corsero tutti ad
attorniare il letto, smaniosi di vedere la neonata e il loro trambusto
svegliò
gli altri bambini.
Ormai nella stanza
regnava il caos, tanto che alcune Guaritrici cacciarono fuori i pargoli
urlanti
e i loro genitori.
Gli ultimi ad
uscire si portarono dietro l’unico piccolo che, invece di
scoppiare a piangere,
aveva finalmente smesso.
E James Edward
Potter non staccò gli occhioni verdi dal letto, almeno
finché la porta non si
richiuse davanti a lui.
Ginny continuò a
sorridere, divertita dalla scena.
Poi posò lo sguardo
sul marito e sussurrò dolcemente «Vuoi
tenerla?»
Draco annuì,
nervoso ed emozionato, sedendosi accanto alla donna.
Bastarono pochi
attimi e si ritrovò la neonata tra le braccia.
Era bellissima,
anche piena di rughe e grinze. La videro aprire gli occhi, scuri, come
tutti i
bebè.
E sorrisero.
Era tutto perfetto.
«Benvenuta tra noi,
Samantha Jessica Malfoy».
E il Destino
iniziò il suo
corso…
***
Ed eccoci qua!
Dopo venti
capitoli e più di un anno (non ci credo!) di attesa, la
storia è conclusa.
Sinceramente mi
sento un po’ strana. Questa è la prima fanfiction
che termino ed essere
arrivata alla fine è qualcosa che non riesco a concepire. Ho
passato più di un
anno della mia vita a crearla e sono contentissima che sia piaciuta a
così
tante persone.
E siete proprio
voi, che avete letto e recensito, il motivo principale che mi ha spinto
a
continuarla. Se non l’avessi pubblicata, forse sarebbe ancora
un semplice file
tra i tanti del mio computer.
Per questo vi
ringrazio.
Grazie alle
migliaia di persone che l’hanno letta.
Grazie alle
novantanove persone che l’hanno aggiunta ai preferiti.
Grazie alle
ventuno persone che l’hanno aggiunta alle seguite.
Grazie a tutti
quelli che hanno commentato almeno una volta.
Grazie a Ilaria
e Federica
che sono state
senza dubbio le mie più fedeli lettrici.
Grazie a tutti
quanti per avermi accompagnata per tutto il corso della mia storia.
Grazie ad Alice
che ha sempre letto tutto quello
che ho scritto, anche quando diventavo insopportabile (Ma che le email
non le
vede mai!).
Davvero GRAZIE!
Spero di non
avervi deluso e che vi sia piaciuta.
Alla prossima!
^.^
Marzia
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