Wakfu & Dega - The Ultimate History di Dega (/viewuser.php?uid=188040)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Debutto..! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Dopo tanti giorni... ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Nuove comparse..! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Evangeline. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Amico o nemico..? ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: I primi sentimenti. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Vittoria inaspettata..! ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Nemici all'orizzonte..! ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Ritrovarsi. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: La vita... non ha più senso. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: Colpi di scena..! ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Aggiudicata la parola FINE..? ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: L'incontro con la leggenda, ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Il Risveglio ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: Debutto..! ***
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…
Wakfu .
Capitolo 1: Debutto.
Mi definivo un semplice guerriero – avventuriero.
Perché avventuriero..? Beh… perché ero
un tipo in cerca di avventure da trascorrere singolarmente oppure in
compagnia se possibile.
Perché guerriero..? Elementare… sulla
mia schiena pendevano due possenti spadoni in grado di annientare
qualsiasi difesa se utilizzate adeguatamente.
Wakfu… che nome strano eh..? Semplicemente
un’energia segreta e misteriosa in grado di trasmettere
poteri incredibili. Non sapevo altro su quella fonte, ma in fondo mi
bastava anche perché sinceramente non
m’interessava. Unica cosa che desideravo
ardentemente era salvare la vita di Evangeline dalla quale
ahimè non ne uscii vivo... forse...
…
Ragazzo di 20 anni, alto e ben portato al combattimento.
...
Ecco come mi definiva il gran maestro che m’
insegnò il” Kendo”, l’arte e
la via della spada.
Fiero di me stesso quel giorno ricevetti titolo di “miglior
spadaccino” esistente da parte di Roronoa Zoro, il mio
insegnante.
-“Complimenti… l’allievo supera il
maestro… non ho più nulla da
insegnarti…”- mi disse.
-“Uh..? Maestro ma non è vero… ancora
devo…”- mi bloccò.
-“Le spade le sai maneggiare con cura… le tue
fidate ti portano rispetto, come tu lo porti a loro… in
battaglia entri in sintonia con esse e niente ti
ferma…”.
-“Ma… ma gran maestro… se posso, ancora
devo imparare l’arte della guerra a tre
spade…”.
-“Le tre spade è una specializzazione che non
insegno a nessuno… io e soltanto io sono capace di adoperare
una terz’arma… mi dispiace ragazzo
mio…”.
-“Peccato maestro… mi sarebbe piaciuto apprendere
ancora da lei…”.
-“Và… e incomincia una nuova
avventura… ritorna quando tu vorrai… che il
destino ti porti sulla retta via…”.
-“Grazie”.
Armatura da combattimento indossata, spade recuperate e via: si
partì all’esplorazione..!
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Capitolo 2 *** Capitolo 2: Dopo tanti giorni... ***
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http://www.youtube.com/watch?v=3rwk60FMGTA
Capitolo 2: Dopo tanti giorni...
…
Nei meandri di una foresta incontrai dopo parecchi giorni di sofferenza
un tipo alquanto strano: una specie di “albero –
uomo” parlante.
-“Chi sei..?!”- esclamò.
-“Mi chiamo Dega… per favore, hai da nutrirmi, oh
alberello parlante..?”- domandai pensando di avere le
allucinazioni.
-“Prima te la dovrai vedere col capo..!
Seguimi..!”- mi ordinò.
Senza fiatare rimasi al suo passo. Continuando il cammino attraverso
gli sguardi imbronciati di altri suoi simili, giungemmo in una sala con
un grossissimo albero luminoso al centro ed un trono al suo cospetto.
Inchinandosi in segno di rispetto il tizio strano si rivolse al
possente tronco seduto sulla sedia d’oro:
-“Oh sua maestà… è giunto
uno straniero in cerca di cibo… come dovremmo comportarci..?
Quali sono i suoi ordini..?”.
-“Ci parlerò io… lasciami da solo con
lui…”- rispose il grande albero avvicinandosi ed
aggrottando le sopracciglia.
Con un gesto il suddito si allontanò ed io e lui rimanemmo a
fissarci negli occhi:
-“Da dove vieni straniero..?”- domandò.
-“Mi chiamo Dega e provengo da un luogo lontano da
qui… non sto nemmeno a spiegare, di sicuro lei non
conosce… una cosa m’interessa… avete
del cibo..? Se mi posso nutrire risponderò ad ogni vostro
dubbio, sua maestà…”.
-“Mi piace il tuo parlare, porti rispetto alle persone
superiori… molto bene ragazzo,
seguimi…”- mi invitò con un gesto della
sua mano.
Accennando ad un sì lo seguii.
…
Qualche minuto passò e il possente alberello mi
portò in una sala donde sopra i tavoli si
presentò il ben di dio: viveri e bevande invitanti
risaltarono l’acquolina che avevo in bocca.
-“…saziati, straniero..!”-
esclamò sua maestà.
-“Eseguo l’ordine seduta stante..!”-
risposi.
Lanciandomi così sul tavolo incominciai ad abbuffarmi:
divorando a destra e a sinistra rimpinzai lo stomaco che ormai non
brontolava più.
-“Puff… che mangiata…!”-
commentai soddisfatto.
-“Pazzesco… sembra che non mangi da
giorni…”- fece notare lui.
-“Più precisamente da 17 giorni e
mezzo…”.
-“Cosa..?! Non ci posso credere..! E come fai ad esser ancora
vivo..?!”.
-“Ogni tanto qualche fiume in piena lo trovavo… e
quindi riempiendo la borraccia di acqua ne ebbi abbastanza a
disposizione… era trovarsi il cibo la parte più
complicata… ogni tanto trovavo qualche frutto arrampicandomi
sugli alberelli , oppure andavo a caccia mettendo poi sul fuoco carne
che mangiavo cotta… ma tutto ciò non era poi
così buono…”.
-“Ora capisco che fame avevi… e comunque sei
fortunato sai..? A pochi concedo udienze… ti do
ufficialmente il benvenuto nel regno Sadida...”.
-“Sono lusingato dalla vostra gentilezza… grazie
mille, un giorno mi sdebiterò…”.
-“Non c’è bisogno straniero…
ma ora non ricordo nemmeno più il tuo nome: come ti chiami,
messer?”.
-“Mi chiamo Dega…”- risposi.
-“Molto bene Dega… senti, noto che sei armato di
due possenti spade e ben protetto da una resistente
armatura… sei un guerriero..?”.
-“Si, mi definisco un avventuriero-guerriero in cerca di
novità…”.
-“Chi ti ha allenato?”.
-“Roronoa Zoro è il suo
nome…”.
-“Uh non ne ho mai sentito parlare…”.
-“Fu famoso all’epoca in seguito ad alcune vicende
che accaddero… ma ora tutti si scordarono delle sue nette
imprese…”.
-“Il tempo cancella tutto di ciò che ne
è stato… e comunque, oh grande guerriero, mi fa
molto piacere parlare con te…”- si
complimentò.
-“Grazie, idem per me..!”.
Finita la conversazione le porte della grande sala si spalancarono.
Voltandomi così di spalle notai queste quattro persone farsi
avanti: due ragazze, un giovane ed un vecchietto.
Chi saranno..? ... Lo scoprii presto.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3: Nuove comparse..! ***
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http://www.youtube.com/watch?v=NDizdSZB2Gw
Capitolo 3: Nuove comparse..!
-“Sorellina..! Che piacere vederti..!”-
esclamò il presunto re raggiungendo prima le due signore.
-“Fratellone..! Da quanto tempo..!”- rispose lei
molto somigliante a lui.
Con eleganza il possente tronco si avvicinò anche a
quell’altra prendendola per le mani e stringendogliele molto
dolcemente:
-“Oh… Evangeline… che piacere
vederti…”- disse.
-“Ehm.. si, salve..!”- esclamò lei quasi
con imbarazzo.
-“Ehm… io avrei organizzato per dopo una dolce
cenetta al lume di candela… che ne dici se
magari…”- la ragazza lo bloccò.
-“Sono lusingata, ma ora abbiamo cose più urgenti
da pensare… lei non crede..?”.
Il re ritornò serio.
-“Hai perfettamente ragione mia cara… allora, di
cosa si tratta..?”.
Prese parola la sorella.
-“Senti Armand..! Il regno è in pericolo..! Ben
presto sarà attaccato dal nemico..!”.
-“Uhm… non c’è che
preoccuparsi Amalia… i nostri soldati sono specializzati..!
Non avremo alcun problema..!”- rispose il re.
Nella conversazione intervennero anche il vecchietto e il ragazzo.
-“Se mi posso permettere, il nemico non è
assolutamente da sottovalutare…”- fece il ragazzo.
-“Uh..? E tu chi saresti?”- chiese il re.
-“Il mio nome è Sir Tristepan Parsifal, cavaliere
dell'ordine dei guardiani di Shushue... e onorevolmente ricopro questo
così importante ruolo..!”- rispose il ragazzo.
-“Mi presento anch’io..! Mi chiamo Ruel Stroud e
sono un Anutrof”- si presentò il vecchietto.
-“Tsk… nel mio regno si presentano un guardiano ed
un anutrof... interessante… comunque, se ora volete scusarmi
ho molto da fare…”- disse il re.
-“Tsk… te pareva… andiamo a mangiare
và..! Ho un certo languorino..!”-
esclamò il ragazzo, e aggiunge
–“Evangeline… andiamo..!”.
Il re, quasi scocciato da simile affronto, ribatté:
-“Tu e il vecchietto andate pure a mangiare..! Per quanto
riguarda mia sorella ed Evangeline loro resteranno qui..!”.
-“Oh... e va bene..!”- rispose così il
ragazzo contrariato.
-“Evvai..! Andiamo a mangiare..!”- esultava il
vecchietto uscendo dalla sala.
…
Restammo così presenti io, le due ragazze e il re.
-“Armand… nostro padre
dov’è..?! Devo assolutamente parlargli di questa
minaccia..!”- disse la sorella.
-“Nostro padre è all’albero di vita..!
Sta cercando di riprendersi anche perché è
piuttosto debole… e difatti ora sono io il capo
temporaneamente..!”- spiegò il futuro re.
-“Si… ma noi quindi come faremo..?!”.
-“Non ti preoccupare..! Ci penserò
io…!”.
Nella loro conversazione decisi di intervenire.
-“Scusate la mia intrusione... ma se posso permettermi,
vorrei aiutarvi a salvare il regno dalla
minaccia…”.
Le due ragazze, scrutandomi attentamente, rimasero come scioccate.
-“Potrei prima sapere chi sei..?”- mi chiese la
sorella del futuro re.
-“Chiedo scusa... mi presento... il mio nome è
Dega, classificato come miglior spadaccino del mondo… al
vostro servizio sua eccellenza…”- risposi
inchinandomi.
-“Che simpatico questo ragazzo..!”-
esclamò la biondina al suo fianco ridacchiando ed arrossendo.
-“Ti ringrazio Dega, ma noi siamo apposto
così… il nostro esercito fa invidia a chiunque
anche perché i nostri guerrieri sono i più
potenti..!”- urlò il possente albero.
-“Se posso ancora una volta… direi che un aiutino
in più non farebbe poi così
male…”- commentai.
-“Si è vero… ebbene mio caro Dega, se
proprio avremo bisogno di aiuto ti chiameremo,
d’accordo?”- concordò sua
maestà.
-“Al vostro servizio…”- ribattei.
A prendere parola fu di nuovo la sorella del re che disse:
-“Dega, Evangeline… se non vi dispiace vorrei
esser lasciata sola con mio fratello Armad… dobbiamo chiacchierare di
affari dei quali voi non potete ascoltare…”.
Senza indugiare mi allontanai immediatamente.
-“Certamente, levo il disturbo…”- dissi
uscendo dalla stanza.
-“Si, tolgo il disturbo pure io..!”-
concordò con me Evangeline seguendomi.
…
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Capitolo 4 *** Capitolo 4: Evangeline. ***
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Quando parte la musica, comincia pure.
http://www.youtube.com/watch?v=1lBPvfUuL54&feature=related
Capitolo 4: Evangeline.
...
Giunti all’esterno io e la ragazza bionda ci ritrovammo a
guardarci negli occhi. Subito pensai al suo viso... sembrava l'avessero
scolpito gli angeli, e quegli occhi verdi erano molto attraenti
perché fantastici... si, molto carina... e lei, accorgendosi
che l'osservavo, arrossì.
-“Allora… tu ti chiami
Evangeline…?”- domandai con un minimo di imbarazzo.
-“Sì… e tu sei Dega a quanto ho
capito…”.
-“Ehm… si… ah devo farti i miei
complimenti… è un bel nome Evangeline…
mi piace..!”.
-“Oh ti ringrazio..! E dimmi, il tuo da dove
proviene..?”.
-“Il mio è un semplice soprannome… mi
chiamo Andrea, ma per tutti vado Dega…”.
-“Ah quindi tutti ti chiamano col soprannome..?”.
-“Sì… guarda non sto nemmeno a
spiegarti da dove proviene…”.
-“Eh no adesso m’incuriosisci..! Dai
spiegami..!”- esclamò lei avvicinandosi.
-“Ehm… praticamente il nome Dega proviene da un
noto spadaccino che è esistito tanto tempo fa…
questo era un pirata e con le spade ci sapeva fare… e allora
un giorno, duellando in palestra con degli amici, essi notarono
quant’ero determinato e forte… e quindi da quel
momento lì iniziarono a chiamarmi in questo
modo…”- spiegai.
-“Oh…adesso capisco..! Beh mi fa
piacere..!”- commentò lei.
-“Sono contento… e tu invece? Cosa mi racconti di
bello..?”.
-“Beh… ehm… dunque mi chiamo
Evangeline… sono la protettrice e guardia del corpo
personale di Amalia… e la mia specializzazione è
l’arte dell’arco… sono un
arciere…”- mi spiegò.
-“Ma dai veramente..? Wow..! Allora possiamo definirci
guerrieri entrambi insomma..!”- esclamai.
-“Eh si… tu con la dote di essere uno spadaccino,
ed io con l’arco!”- concordò sorridendo.
-“Si potrebbe fare un alleanza… uno spadaccino ha
bisogno essenziale di un arciere in una battaglia lo sai..?”-
gli dissi,
-“Eh si..! Perché non vieni in gruppo con noi..?
Siamo in cinque..! Così conosci anche gli
altri..!”- mi propose.
-“Uhm… sarei propenso a dirti di si
sai..?”.
-“E allora… dimmi di si..!”.
-“Si..!”- esclamai alzando il pugno al cielo in
segno di vittoria.
La piccola conversazione terminò con un suo sorriso e con un
gesto della sua mano mi invitò a seguirla.
…
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Capitolo 5 *** Capitolo 5: Amico o nemico..? ***
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Quando parte la musica, comincia pure.
http://www.youtube.com/watch?v=HyT3B6tMQ7Y
Capitolo 5: Amico o nemico..?
Passo dopo passo ci inoltrammo nel fantastico paesaggio del regno di
Sadida: un panorama stupendo, ricoperto per la maggior parte di grandi alberi dalle foglie color verde speranza. Di fronte a questo spettacolo
rimasi per alcuni secondi abbagliato finché a risvegliarmi
non fu che lei, Evangeline.
-"Hey..! Dega stai bene..?"- mi domandò scuotendomi
dolcemente.
-"Heylà, sisi sto bene..! Scusami ma ero rimasto
incantato..."- risposi.
-"Che senso di tenerezza trasmetti... lo sai?"- cercò di
farmi notare arrossendo.
-"Come..? Senso di tenerezza..?".
-"Si... cioè... non lo so nemmeno io...".
Notai la stranezza di Evangeline: ogni qualvolta incrociavo il suo
sguardo, lei lo distoglieva con un gesto di imbarazzo. Certo, capii
subito... ma decisi comunque di fare il finto tonto.
-"Che ne dici... continuiamo il giro..?"- mi propose.
-"Certo che sì..."- risposi riprendendo a camminare assieme
a lei.
...
Dopo svariati minuti la nostra passeggiata terminò a causa
di alcuni rumori strani provenienti da chissà dove.
-"Dega... senti questi rumori...?".
-"Si... sembra sia in corso un combattimento..."- risposi.
-"Già... andiamo a vedere che succede..!"- propose lei.
-"D'accordo...".
In questo modo entrambi seguimmo i rumori giungendo così in
una sorte di "arena" donde a combattere al suo interno trovammo
Tristepan Parsifal alle prese con alcuni soldati Sadida.
-"Hey Tristepan..! Ma che stai facendo..?!"- esclamò
Evangeline sbalordita.
-"Hey Evangeline..! Ma che ci fai con quel tipo losco..?!"-
ribatté lui.
-"Lui è un amico..! E comunque che stai facendo..?! Non mi
hai risposto..!".
-"Eh non vedi..? Ho messo fuori gioco alcuni guerrieri del posto
convinti che mi potessero battere..! Ma non sanno che come avversario
hanno sir Tristepan Parsifal, il poderoso cavaliere dell'ordine dei
guardiani di Shushue..! Ahahah..!"- esclamò lui vantandosi.
-"Tristepan..! Questo non è il momento di guerreggiare..! Il
regno è in pericolo e noi dovremmo aiutare tutti a
respingere l'attacco..!"- fece notare saggiamente Evangeline.
-"Sarebbe un caso perso..! Sono troppo scarsi qui..!"- urlò
contrariato il cavaliere lasciando andare un altro soldato riempito di
botte.
Molto probabilmente era vero... e addirittura forse alcuno era in grado
di batterlo... ma io, perdendo la pazienza dalla sua strafottenza, lo
sfidai in un duello.
-"Cavaliere dell'ordine dei guardiani..!"- esclamai -"... io Dega,
classificato come uno dei migliori spadaccini mondiali, ti sfido a
duello..!".
-"Per me va bene..!"- accettò lui senza fiatare.
-"Dega... per favore... non ti ci mettere anche tu..!"-
esclamò Evangeline afferrandomi la mano.
Quel gesto mi calmò: la sua mano fu talmente soffice e
candida che mi rilassò. Rimasi per alcuni attimi immobile
per poi rivolgermi di nuovo a lei:
-"Oh... okay Evangeline, come vuoi..."- pronunciai.
-"Dega... sei tutto rosso..."- mi fece notare lei con gli occhi lucidi.
Sorrisi.
-"Oh... scusa non avevo intenzione di prenderti la mano... veramente...
ti faccio le mie scuse..!"- esclamò lei staccandosi.
-"Ma non ti preoccupare... stai tranquilla...".
Dopo lo scambio di parole si avvicinò anche Tristepan.
-"Ringrazia altrimenti ti avrei battuto..!"- esclamò.
Senza ribattere l'osservai con sguardo indifferente.
-"Beh..? Hai paura..?"- mi chiese.
Accennando ad un no con la testa subito mi allontanai avvicinandomi ai
poveri guerrieri stesi atterra.
-"State bene..?"- domandai aiutandoli ad alzarsi.
-"Si... ti ringraziamo per l'aiuto..."- mi rispose uno di loro.
-"Quello avrebbe bisogno di una lezione con i fiocchi..!"-
commentò un altro.
-"Vedrete... prima o poi se le prenderà tante..."- dissi.
...e difatti arrivò anche il principe.
...
Dal nulla spuntò anche il principe Armand.
-"Che è successo..?! Come mai i miei soldati sono ridotti
male..?! Chi gli ha fatto del male..?!"- urlò dalla rabbia
avvicinandosi.
-"Sua altezza... tutto è accaduto dopo esserci scontrati
contro quel tipo laggiù..!"- spiegò un soldato
indicando Tristepan.
-"Molto bene... adesso te la vedrai con me, chiaro?!"-
esclamò Armand rivolgendosi al cavaliere.
-"Perfetto... andrò a mani nude pure con te, almeno evito di
ferire un appartenente alla casata reale..!"- fece Tristepan
raggiungendo l'arena.
Senza pensarci due volte decisi di allontanarmi raggiungendo di nuovo
Evangeline già in compagnia di Amalia.
-"Sua altezza..."- dissi chinandomi.
-"Ci sei anche tu oh prode spadaccino..."- ribatté Amalia.
-"Si... ma lei è già qui da tempo..?"- chesi.
-"No, sono appena arrivata con mio fratello... e quindi ho raggiunto
Evangeline..."- mi rispose.
-"Ah... okay...".
-"Ma perché devono scontrarsi Tristepan e Armand..? Cosa
otterranno..?"- fece Evangeline preoccupata.
-"Dovete sapere che mio fratello è proprio un testardo...
gli ho già detto di non duellare, ma niente... non ne vuol
sapere nulla... addirittura mi ha detto che è una questione
di onore..."- spiegò Amalia.
Senza commentare concentrai la mia attenzione sulla battaglia
chiedendomi come sarebbe finita...
...
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Capitolo 6 *** Capitolo 6: I primi sentimenti. ***
N.B: Prima di leggere, apri il link in una scheda.
Appena parte la musica, comincia pure.
http://www.youtube.com/watch?v=hZO1yinBXq4
Capitolo 6: I primi sentimenti.
Dopo colpi bassi e attacchi sferrati, Tristepan si ritrovò
in netta difficoltà.
Ormai messo quasi alle corde, egli
decise di afferrare la sua piccola spada scatenando così
un'immenso potere esplosivo.
-"Ora vedrai..!"- urlò lui cominciando a tirar fuori la
grinta.
-"Cosa stai facendo..?!"- esclamò Armand sbalordito.
Il cavaliere venne letteralmente circondato da una sfera luminosa che
lo trasformò in una specie di mostro dalle lunghe squame e
dai denti aguzzi.
-"Cosa... cos'è quello..?!"- urlò Amalia
incredula.
-"Tristepan... che... che ti succede..."- farfugliò
Evangeline dispiaciuta.
All'interno dell'arena la battaglia continuò: il povero
Armand venne spazzato via da quella furia micidiale e stessa cosa
toccò anche ai soldati i quali cercarono invani di
bloccarlo. Amalia, vedendola in questo modo, decise di reagire:
-"Ora dovrò intervenire anch'io..! Non voglio che ci siano
vittime..!"- fece lei mobilitando i suoi poteri magici.
-"Cosa..?! Si parla di Tristepan, Amalia..!"- esclamò
Evangeline.
-"Lo so...ma io non ci posso fare nulla..! Devo salvare mio
fratello..!".
Evangeline non ebbe scelta e quindi si armò di arco e frecce
magiche puntandole sul mostro. Quest'ultimo, accorgendosi della
presenza di entrambe, decise di raggiungerci.
-"Ora lo fermo..!"- esclamò Amalia facendo apparire delle
liane tentando di bloccarlo.
Tutto inutile: il mostro si liberò facilmente e con un
attacco spazzò via anche la povera Amalia che prima di
schiantarsi al suolo venne afferrata appena in tempo dal fratello.
-"Ti prego Tristepan..! Fermati, non mi costringere ad attaccare..!"-
urlò Evangeline puntandolo con l'arco.
Tristepan non ascoltò e passo dopo passo si
ritrovò faccia a faccia con l'arciere.
-"Ti prego... smettila..!"- urlava lei con le lacrime agli occhi.
Nulla, nemmeno le implorazioni servirono ad un granché:
infatti il nemico afferrò il suo arco spezzandolo in due.
-"No..."- farfugliò Evangeline inginocchiandosi atterra
addolorata.
-"Sei un mostro senza un briciolo di pietà... adesso te la
vedrai con me..."- pensai.
Vedendo la situazione sguainai i miei possenti spadoni e mi preparai al
combattimento.
Con un urlo straziante il mostro si preparò per il colpo
finale sulla poveretta.
-"No..! Evangeline, spostati di li..!"- imprecò Amalia
invanamente.
Caricando il suo destro, il nemico tentò di trafiggere
Evangeline... ma prima che potesse, con entrambi gli spadoni bloccai il
suo attacco posizionandomi in mezzo a lei e a lui.
-"Non permetterti di toccarla... Chiaro?!"- urlai respingendolo un poco
più in la.
Dall'affronto subìto il mostro mi ringhiò contro.
-"Amalia..! Usate i vostri poteri e con l'aiuto delle liane portate
Evangeline via da qui..!"- urlai.
-"Va bene Dega..!"- mi rispose Amalia mettendosi all'opera.
-"Ti do una mano anch'io..!"- si aggiunse anche Armand aiutando la
sorella.
Adoperando così i loro poteri, i due riuscirono a
trasportare la povera Evangeline direttamente da loro ormai
già circondati da molti altri soldati pronti per la difesa.
-"Dega..! Vieni anche tu..!"- mi ordinò Armand.
-"Mi dispiace ma in questo caso disubbidisco... se abbasso la guardia
questo è in grado di scatenare una forza mostruosa..!
Sarebbe meglio che lo tengo a bada..! Quindi fidatevi di me..!"-
spiegai.
Da loro non ricevetti risposta. Al contrario il mio sguardo cadde
proprio su Evangeline la quale lacrime agli occhi mi guardava
trasmettendomi un dolcissimo senso di tenerezza.
-"Non preoccuparti... tu mettiti in salvo..."- farfugliai.
-"Ti prego... fai attenzione..."- lessi il suo labbiale.
Feci l'occhiolino per fargli capire che avevo appreso... e lei
arrossì ponendo la sua mano al cuore.
...
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Capitolo 7 *** Capitolo 7: Vittoria inaspettata..! ***
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Appena parte la musica, comincia pure.
http://www.youtube.com/watch?v=3pyfiN3QRjE
Capitolo 7: Vittoria inaspettata..!
...
Rimanemmo così io e il mostro all'interno di quell'arena.
-"Te la farò pagare cara..."- pensai.
Continuando a ringhiare mi incitava a combattere.
-"Vuoi che reagisco alle tue provocazioni..?!"- esclamai posizionandomi
in attacco.
Qualche istante di attesa e Tristepan mi attaccò cercando di
colpirmi a zampate. Con riflessi pronti e molta agilità
schivai e parai di tutto senza troppi problemi.
-"Beh..? Tutto qui ciò che sai fare cucciolotto..?"- chiesi
prendendolo in giro.
Il mostro si arrestò in mezzo alla piazza e rimase immobile
senza motivo.
-"Perfetto... ora tocca a me..!"- urlai incrociando le spade.
Concentrandomi su me stesso incominciai ad accumulare dell'energia su
entrambe le lame affilate:
-"Colpo delle due lame: full charge..!"- esclamai correndo verso il mio
avversario.
A qualche metro di distanza dal mio obiettivo subito mi lanciai
muovendo le spade in maniera tale da scatenare il mio attacco furioso:
roteando come una piroetta sembravo un tornado di venti affilati.
-"Full charge..! Full charge..! Full charge..!"- ripetevo aumentando
così la potenza d'attacco.
L'esito fu positivo: il mio avversario lo spazzai via facendolo
schiantare contro alcuni alberi. Ritornai così in posizione
sempre tenendo alta la guardia.
-"Pazzesco..! L'hai fatto fuori oh prode spadaccino..!"-
esclamò il principe meravigliato.
-"Non penso sia finita qui... vedremo..."- risposi.
...
Ciò che avevo sperato si frantumò
successivamente. Infatti, dal cumulo di tronchi che sepolsero il
mostro, ne uscì una luce luminosissima.
-"Che cosa... che succede..?"- mi chiesi preparandomi.
Il peggio giunse: con un'improvvisa esplosione notai questo raggio di
luce venirmi contro.
-"Occhio Dega..! Scansati da lì..!"- mi avvertì
Armand.
Ormai togliersi dalla traiettoria di quell'attacco era tutto inutile:
mi avrebbe colpito comunque. Decisi così di ostacolarlo
utilizzando le mie spade.
-"Aaaah..!"- urlai.
L'impatto fu violento. Mettendo così in risalto i miei
muscoli dallo sforzo, cercai in tutti i modi di deviare quel
potentissimo raggio... senza però riuscirci.
-"Non... non ci riesco..!"- pensai ormai allo stremo delle forze.
Abbassando la guardia finii per esser devastato da quel fascio luminoso
che colpendomi mi investì facendomi schiantare contro un
grosso albero.
...
Riaprendo gli occhi mi ritrovai come seduto ai piedi di quell'albero
con un dolore forte al capo e con del sangue che ricopriva parte del
mio occhio. Ormai stanco morto gettai la spugna pronto per esser
giustiziato definitivamente.
-"Tsk... dopo ciò che ho fatto perché deve finire
così..."- pensai alzando lo sguardo.
Osservai il mostro dinanzi a me sminuzzato in varie parti del corpo che
mi guardava malvagio e con disprezzo, ringhiando a più non
posso. A stento decisi quindi di spostare lo sguardo su Evangeline la
quale tentava d' intervenire bloccata però da Amanda e
alcuni soldati.
-"No..! No..!"- urlava lei in preda al dolore.
Sorrisi. Sapevo ormai che la fine era vicina, e quindi allungai il
braccio verso di lei tentando di afferrarla... anche se impossibile.
-"Dega..! Dega..!"- implorava piangendo a dirotto.
Il mio braccio fu immediatamente schiacciato dal possente piede del
mostro che mi indusse a urlare in preda al dolore. Chiudendo
così gli occhi attendevo la certa fine... che poi
però stranamente non arrivò.
-"Cosa... cosa sta accendo..?"- mi domandai in testa riaprendo gli
occhi sul mostro.
Il mio avversario divenne letteralmente pazzo: di punto in bianco
cominciò a tirarsi i capelli dimenandosi a destra e a
sinistra ringhiando come un disperato. Ad occhi aperti osservai la
scena: diventando così "esasperato", come un razzo
partì in aria raggiungendo le nuvole e finendo
chissà dove.
...
Rimasi esterrefatto: il mostro se ne andò ed io ero ancora
vivo..! Sorridendo quindi per il pericolo scampato, subito mi ritrovai
circondato da tutti gli altri con Evangeline che mi accarezzava il viso.
-"Dega... sei uno stupido... hai rischiato veramente grosso... mi hai
fatto prendere un colpo..."- ripeteva lei lacrimando.
-"Non ti preoccupare... l'importante è che tu sei salva...".
-"Sei ferito... mi prenderò cura di te..."- mi
avvertì lei accennando ad un sorriso.
-"Tranquillo Dega, Evangeline avrà tutto il nostro aiuto..!
Ritornerai più brillante di prima..!"- mi
assicurò Armand chinandosi.
-"Gra... grazie..."- sussurrai crollando dalla stanchezza.
Il sonno prese il sopravvento ed io caddi in un sogno profondo...
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8: Nemici all'orizzonte..! ***
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Capitolo 8: Nemici all'orizzonte..!
...
L'oscurità mi avvolse per un certo periodo di tempo
finché non riaprii gli occhi rivedendo così la
luce.
-"Uh... dove sono...?"- domandai.
-"Hey... stai bene Dega..?"- mi chiese Evangeline.
Svegliandomi mi ritrovai sdraiato su un lettino comodo con Evangeline
al mio fianco. Decisi quindi di alzarmi col busto restando
così seduto sopra di esso.
-"Si... mi sento molto meglio... grazie mille per esserti presa cura di
me..."- risposi.
-"Sai... mi piaci quando fai lo stupidino..."- confessò lei
dandomi un bacino sulla guancia.
-"Ti chiedo scusa... ma se non mi fossi scontrato contro di lui chi
l'avrebbe fermato..?".
-"La tua voglia di combattere è irrefrenabile... comunque la
prossima volta ti terrò d'occhio!".
-"Tranquilla...".
Nella stanza entrarono inaspettatamente anche Armand e Amalia.
-"Dega..! Vedo che ti sei rimesso..!"- esclamò il principe.
-"Eh si... vi ringrazio per avermi tratto in salvo..!"- ringraziai.
-"Siamo noi a ringraziarti per aver fermato quel mostro..!"-
ribatté Armand.
-"Fratello..."- prese parola Amalia -"... adesso dobbiamo pensare alla
guerra contro Nox...".
-"Nox..? E chi sarebbe..?"- chiesi.
-"Nox è un nemico losco che vuole impossessarsi del Wakfu
contenente nell'albero di Vita... e noi dobbiamo impedirglielo a tutti
i costi..!"- mi spiegò Amalia.
-"I nostri soldati pattugliano tutto il regno... per ora siamo
abbastanza coperti... e comunque sto pensando di andare a dare
un'occhiata... perlustreremo la foresta, ok?"- informò
Armand.
-"Perfetto..."- dissi alzandomi dal letto e riprendendo possesso degli
spadoni appoggiati al muro.
-"Dega non devi fare troppi sforzi... ok?"- si accertò
Evangeline.
-"Tranquilla... se il principe vuole andremo assieme... che ne
dici..?"- gli proposi.
-"Certamente..! Di certo da solo non ti lascio..!"- fece lei.
-"Va bene... Amalia invece verrà con me... ah, vi
metterò a disposizione un contingente di soldati che vi
copriranno..."- ci avvertì Armand.
-"Bene..! Andiamo..!"- esclamai.
...
Tutti insieme uscimmo dalla sala dirigendoci così verso la
zona forestale. Una volta raggiunto il luogo, Armand chiamò
a sé un gruppo di soldati che si affiancarono a me e ad
Evangeline.
-"Bene... fate attenzione... qualsiasi sospetto che voi troviate mi
raccomando... distruggetelo senza pietà..."- ci
ordinò Armand partendo per la sua strada assieme ad Amalia.
Accennando ad un sì, col nostro gruppo c'inoltrammo
nell'immenso bosco in cerca di qualche intruso...
...
Dopo una lunga passeggiata, la mia attenzione si spostò per
un attimo su Evangeline che si fermò di scatto.
-"Hey... tutto bene..?"- chiesi affiancandomi a lei.
-"Si... mi pare di aver visto qualcosa tra quei cespugli..."- mi disse
lei indicandoli.
Sguainando gli spadoni alzai immediatamente la guardia: i cespugli si
muovevano..!
-"Eva, gli altri dove sono..?"- domandai.
-"Sono andati avanti... non si sono accorti che ci siamo fermati... ma
comunque in due ce la caveremo, ne sono sicura..!".
-"Va bene... coprimi, vado a dare un'occhiata...".
Lei tirò fuori l'arco pronta a scagliare frecce magiche.
-"Vai...".
Con cautela mi avvicinai ai cespugli.
-"Chi va là?!"- urlai.
I cespugli continuavano a muoversi finché da lì
non sbucò qualcosa di indefinito sgattaiolando come un razzo
in mezzo agli alberi del bosco.
-"Fermati..!"- ordinai cominciando a seguirlo.
-"Andiamo Dega..! Stiamogli addosso..!"- esclamò Evangeline
affiancandosi a me.
Con rapidità io e l'arciere cercammo di stargli addosso
finché lei, con vera astuzia, lanciò un dardo di
ghiaccio che colpì quella cosa indefinita bloccandola
atterra.
-"Preso..!"- sorrise Evangeline.
Raggiungendo così quella presunta minaccia, tutto
ciò che trovammo fu un povero animaletto ghiacciato che
viveva nella foresta. Evangeline, avvicinandosi a questo, lo prese.
-"Oh... ehm scusa... pensavo fossi un nemico..."- si scusò
sorridendo dall'imbarazzo.
-"Lascialo in mezzo ai cespugli... immagino si
riprenderà..."- consigliai riponendo le armi.
-"Si... l'effetto è temporaneo..."- concordò lei
apoggiandolo nei pressi di una siepe.
-"Beh... continuiamo a perlustrare la zona... ok?".
-"D'accordo Dega".
Così, io e lei riprendemmo il cammino. Passo dopo passo, in
continuazione concentrati, ecco che giungemmo in una sorte di "casetta"
in legno donde ci fermammo.
-"Uhm... una casetta abbandonata..."- notai.
-"No... non lo è affatto... e comunque questo posto
è tranquillo... fin troppo tranquillo..."-
s'insospettì lei.
-"A cosa pensi..?".
-"Non lo so... ma nonostante conosca molto bene questo luogo, credo che
dobbiamo fare comunque molta attenzione... avverto qualcosa di malvagio
nell'aria...".
Senza indugiare mi armai di nuovo con gli spadoni.
-"Eva... ci conviene raggiungere il tetto di questa struttura..."-
consigliai.
-"Stavo pensando alla stessa cosa, almeno abbiamo una buona visione del
territorio...".
Con un balzo felino, entrambi raggiungemmo il luogo prestabilito:
dall'alto si vedeva meglio.
-"Perfetto... attenzione..."- ribadii aguzzando la vista.
-"Non ti preoccupare mio prode spadaccino..!"- rispose lei.
Sorridendo pensai a quella ragazza... così tenera, dolce,
carina... un misto di aggettivi positivi che la rendevano speciale per
me... e difatti guai a chi me la toccava... non l'avrei permesso a
nessuno.
...
I bei pensieri finirono ben presto... anche perché di punto
in bianco apparì una specie di "robot meccanico" proprio di
fronte ai miei occhi.
-"Attento Dega..!"- mi avvertì Evangeline.
Troppo tardi. Alla sprovvista riuscì a colpirmi facendomi
schiantare sul terreno. Dopo un bel volo di qualche metro, subito mi
ritrovai atterra.
-"Dega..! Tutto bene..?!"- esclamò Evangeline cercando di
aiutarmi ad alzarmi.
-"Si... ma quel coso da dov'è sbucato..."- cercai di capire
indicandolo.
-"Non lo so... è apparso d'improvviso... ma adesso vedrai...
lo stenderemo..!".
Una volta su due piedi mi posizionai in attacco.
-"Eva... io provo ad attaccarlo, tu scaglia frecce a tutto spiano...
che ne dici?"- proposi.
-"Si... mi raccomando, occhio tesoro..."- si accertò lei
arrossendo e sorridendo.
Battendo l'occhiolino, mi scagliai immediatamente sul mio avversario
tentando di colpirlo con fendenti e affondi... però senza
successo.
-"Non riesco a colpirlo... accidenti..!"- esclamai tentando di beccarlo.
Schivava di tutto e di più: allucinante..! Per esser un
automa era ben programmato. Nonostante mi mettevo d'impegno era tutto
inutile.
Quasi subito la stanchezza si fece sentire... e appena abbassai la
guardia il mio avversario mi colpì con una frustata sul
volto lanciandomi atterra.
-"Ora ci provo io..!"- esclamò Evangeline cominciando a
tirare frecce.
Guardando la scena anche lei non ebbe successo: i dardi scagliati non
ebbero alcun effetto.
-"No... non è possibile..!"- commentò
meravigliandosi.
Sfortunatamente il nemico si accorse anche di Evangeline... e quindi
attaccò pure lei.
-"No..!"- urlai.
Ormai atterra e a mani legate ero convinto gli facesse del male... ma alla fine non fu così: un'ombra sospetta riuscì a portarla in salvo appena in tempo.
Chi era..?! Proprio non capivo...
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Capitolo 9 *** Capitolo 9: Ritrovarsi. ***
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Capitolo 9: Ritrovarsi.
...
Immediatamente mi rialzai in piedi e osservai quel tizio che
portò via Evangeline appena in tempo. Avendola
così in braccio subito m' ingelosii.
-"Hey..! Lasciala..!"- urlai.
Tra i due partì una piccola conversazione... e
ciò significava che non mi avevano sentito.
-"Chi... chi sei..?"- domandò Evangeline.
-"Ma come... non mi conosci..? Sono Tristepan..!"- rispose.
Era cambiato: vestito diversamente da come l'avevo conosciuto,
Tristepan sembrava diventato molto più forte. Cosa che mi
colpì fu l'imbarazzo di Evangeline la quale, diventando
rossa, mi lasciò di stucco.
-"Stai bene..?"- chiese Tristepan a lei poggiandola.
-"Si... grazie...".
Con un balzo raggiunsi entrambi.
-"Grazie per averla salvata..."- ringraziai.
-"Perché mi ringrazi..? Sappi che è mio dovere
difenderla...".
-"Beh... anche il mio...".
-"Cosa intendi con questo..?".
-"Con questo voglio farti capire che io... ..."- qualcosa lo
bloccò.
Ecco che dal nulla spuntò fuori un altro tizio. Un bimbo che
da uno stranissimo portale sbucò fuori aggiungendosi a noi.
-"Hey..! Ciao ragazzi..!"- esclamò.
Evangeline si buttò e l'abbracciò.
-"Yugo..! Ben ritornato..!".
-"Evangeline..! Come va..?".
-"Bene grazie..! E tu..?".
-"Benissimo..! Sono diventato molto più forte dopo svariati
allenamenti..!".
-"Mi fa piacere..! Così ci darai una mano contro quel
mostro..!"- disse indicando il nemico.
-"Già... una mano in più non fa male..!"-
intervenì Tristepan.
-"Oh... Tristepan..! Ti vedo cambiato sai?"- fece Yugo.
-"Sì... lunga storia... ma ora pensiamo al nemico..!"-
rispose Tristepan.
-"Oh... e lui chi è?"- domandò Yugo indicandomi.
-"Lui è Dega... è entrato da poco nel nostro
gruppo!"- rispose Evangeline.
-"Piacere, Dega..."- mi presentai.
-"Yugo, piacere mio..!"- ribatté.
-"Bene... avremo tempo di conoscerci meglio in un'altra circostanza...
ora sarebbe meglio occuparci di quell'ammasso di bulloni..!"- esclamai
posizionandomi.
-"Sì..! Andiamo..!"- incitò Yugo.
Il robot lasciato in disparte ci fissò e non sembrava
intenzionato ad attaccarci.
-"Beh..? Che aspetti sotto specie di robot da quattro soldi..?!"-
urlò Yugo.
L'automa non reagì... al contrario, sparì nel
nulla.
-"Cosa..?! Dov'è..?!"- esclamai.
-"A quanto pare ha visto che eravamo troppi e quindi è
fuggito..."- notò Tristepan.
-"Oh... vabbeh..."- commentai riponendo le armi.
Finita di dire la frase e tutti fummo presi alla sprovvista dalla voce
di Amalia:
-"Eccovi..!"- esclamò.
Con un pò di spavento sussultammo.
-"Amalia..! Sei tu..! Pensavamo fossi il robot..!"- esclamò
Yugo abbracciandola.
-"Yugo..! Come stai..?!".
-"Bene..! Ti vedo in gran forma principessa..!".
-"Oh beh... come sempre direi !"- ribatté Amalia.
-"Finalmente tutti riuniti... manca soltanto il vecchiaccio..!"- fece
notare Tristepan.
-"Sì... chissà dov'è finito Ruel..."-
si chiese Amalia.
-"Immagino sarà da qualche parte nel regno Sadida... ma
comunque ci raggiungerà..."- suppose Tristepan.
-"Amalia... la situazione qual'è?"- chiese Yugo.
-"Eh... la situazione è critica... nella parte est della
foresta il nemico sta attacco con un grosso esercito... infatti tutti
sono lì... anche mio padre e Armand sono
laggiù..."- rispose la principessa.
-"Che aspettiamo..? Andiamo..! Tutti uniti..!"- urlò
Tristepan.
-"Sì..! Andiamo..!"- ripetemmo in coro.
Molto rapidamente Amalia partì alla riscossa e tutti
decidemmo di seguirla. Ero pronto a balzare per seguire Yugo quando ad
un certo punto notai Evangeline tirare verso di sé Tristepan
baciandolo sulla guancia.
-"Che stupidino che sei... grazie per avermi salvata..."-
ringraziò arrossendo.
Tristepan arrossì a sua volta. Al contrario io rimasi
perplesso. Indignato partii pure io alla riscossa senza badare troppo
ai due.
-"Dega..! Aspetta..!"- sentii chiamarmi da Evangeline.
Feci finta di nulla. Stando al passo di Amalia e Yugo pensavo solo a
salvare la foresta dalla minaccia...
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Capitolo 10 *** Capitolo 10: La vita... non ha più senso. ***
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Capitolo 10: La vita... non ha più un senso.
...
Mentre seguivo Amalia e Yugo, quasi immediato mi accorsi che la mia
mente non era incentrata sul regno... bensì su Evangeline.
-"Chissà a cosa starà pensando..."- mi chiedevo
freneticamente.
Inoltrandomi così nella foresta nel giro di qualche minuto
raggiungemmo una collinetta donde ci fermammo.
-"Ecco... da qui s'intravvede la battaglia..."- avvertì
Amalia indicando l'orizzonte.
Effettivamente osservando un poco più in la si vedeva una
distesa verde a far fronte ad una distesa color grigio.
-"Sì...gli elementi grigi rappresentano i robot di Nox che
attaccano il regno..."- fece notare Yugo.
-"Già... quindi... che facciamo?"- domandai.
-"Non lo so... ora aspettiamo e vediamo che succede..."- mi rispose
Amalia.
Aspettando così per qualche attimo, subito Evangeline
attirò la mia attenzione.
-"Dega... vieni un secondo, devo parlarti...".
-"Okay...".
Insieme ci isolammo dal gruppo... e la paura cominciò ad
assalirmi.
-"Prima ti avevo chiamato... ma forse tu non hai sentito..."- mi disse.
-"Ti chiedo scusa, non avevo udito... comunque, dimmi tutto".
-"Senti... volevo parlarti urgentemente... anche perché
è da un pò che... sì insomma...".
-"Cosa devi riferirmi..?".
-"Non voglio che tu ci rimanga male... ma... io mi sono presa una cotta
per Tristepan... e questo già da molto tempo... insomma...
volevo che tu lo sapessi..."- mi spiegò.
Dopo queste parole il mondo mi crollò sulle spalle. Una
ragazza carina come lei che scappò via da me... con la quale
ero convito nascesse qualcosa... e la mia paura
s'intensificò.
-"Oh... e quindi... cos'hai intenzione di fare..?"- chesi incredulo.
-"Non lo so... però vorrei che tra me e te ci sia
l'amicizia... sai... io e Tristepan ci conosciamo da molto tempo...".
-"Con questo cosa vuoi dire..?".
-"Voglio dire che la mia è stata una cotta improvvisa nei
tuoi confronti... ed ero convinta che con Tristepan non funzionasse...
però mi sbagliavo... mi dispiace... ti ho illuso, lo so...
ma con lui ne ho passate tantissime... e molte volte ci siamo trovati
in situazioni imbarazzanti dove il nostro legame si
rafforzò... ti chiedo scusa, ma non avevo queste
intenzioni...".
Sì... mi aveva illuso... e difatti da quegli attimi la mia
vita non ebbe più un senso. Le sue parole furono come una
pugnalata al cuore... ma di ciò non volevo dimostrarlo.
-"Evangeline... non ti preoccupare dai... vai tranquilla, ovviamente
ognuno prende la sua strada... non posso costringerti a rimanere con
me, altrimenti sarei una canaglia... tu per la tua strada... io per la
mia...".
-"Lo so... di sicuro ci sarai rimasto male... ma non avevo intenzione
di..."- la bloccai.
-"Vai tranquilla... su...".
Abbassando lo sguardo non rispose.
-"Ora occupiamoci della battaglia..."- dissi allontanandomi.
In quattro e quattr'otto raggiunsi di nuovo il gruppetto.
-"Eccomi... allora, che si fa?"- domandai.
-"Dega hai una brutta cera... stai bene?"- notò Yugo.
-"Eh..? Si si certamente..! Tranquillo..!"- risposi.
...
Non stavo per niente bene. Il cuore si appesantì e dentro di
me sentivo come una sensazione di vuoto. A quella ragazza volevo tanto
bene... al punto di amarla... ma una pietra bloccava tutto...
-"Ce ne sono tante altre..."- continuavo a pensare cercando una
consolazione.
No... lei era unica... e molto probabilmente una simile non l'avrei mai
trovata... dispiaciuto e triste non riuscivo più a
ragionare... rimasi deluso e atterrito... con una voglia pazza di
morire.
...
Angolo dell'autore:
Heyla..:)
E finalmente
anch'io ho messo l'angolo dell'autore u.u
Ho preferito
metterlo in questo capitolo anche x spiegarvi come mai ho aggiornato
prestissimo..! :)
La
curiosità era troppa..:) E quindi per soddisfare i miei
carissimi lettori ho aggiunto 2 capitoletti XD
Volevo anche
chiedervi se come sottofondo la musica era buona o meno :) Che ne
dite..?
Recensite in
tanti..! ^^ A presto..!
Dega!
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Capitolo 11 *** Capitolo 11: Colpi di scena..! ***
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Capitolo 11: Colpi di scena..!
Nonostante fossi adirato da quella situazione cercai di mantenere la
calma, evitando così la disperazione.
-"La battaglia... come procede..?"- chiesi.
-"Uh..? Tutto bene..?"- mi domandò Amalia guardandomi.
-"Certo... perché, cosa c'è che non va?".
-"Boh... mi sembri strano tutto d'un tratto...".
-"Secondo me avete le allucinazioni... sto benissimo..!".
...a dire la verità non stavo bene per niente... ma di
ciò non volevo dimostrarlo e quindi mi comportai come se
avessi una "doppia faccia": esternamente tranquillo, internamente
distrutto da quel sentimento così potente... l'amore.
-"Va bene... comunque i nostri si stanno facendo valere..! Tutto
l'esercito sta respingendo il nemico..!"- rispose Amalia.
-"Benissimo..! Meglio di così non poteva andare..!"-
commentai.
-"Si... ma a me fa strano... anche perché sembra sin troppo
facile respingerli..."- s'insospettì Yugo.
-"Al massimo interverremo noi..! E poi con Evangeline e Dega
al nostro fianco tutto andrà per il meglio..!"-
esclamò Tristepan armandosi di spada.
-"Concordo..! Non è vero Dega..?"- disse Evangeline
mettendomi di mezzo.
-"Si..."- risposi indifferente sguainando gli spadoni e scendendo dalla
collinetta.
-"Hey... dove vai Dega?!"- esclamò Amalia.
-"Vado a dargli una mano... mi scoccio a stare con le mani in mano..!"-
risposi cominciando a muovermi rapidamente.
-"Aspetta..! Veniamo anche noi..!"- avvertì Evangeline
seguendomi col resto del gruppo.
...
L'obiettivo di raggiungere la zona est per aiutare gli altri fu un
fallimento... a nostra insaputa qualcosa ci bloccò: un
enorme automa apparve all'improvviso sbucando da uno strano portale
simile a quello che usò Yugo.
-"Ma che diamine...!"- urlai innervosendomi -"... insomma, ora mi avete
scocciato voi pezzi di ferri arruginito..! Ve la faccio pagare..!".
-"Dega..! Non agire da solo..!"- cercò di avvertirmi Yugo.
-"Dega..!"- esclamarono Evangeline e Amalia.
Nessuno mi fermava. In quel momento non avevo testa e quindi mi
scagliai come un pazzo sul mio avversario attaccandolo come potevo.
...
Tra fendenti e colpi di lama lo colpii senza scalfirlo. Quindi,
indietreggiando, decisi di sfoderare sul gigante la mia mossa finale:
La Three Thousand World.
-"Ora vedrai... colpo dei due spadoni: Three... Thousand... WORLD..!"-
urlai.
Posizionando le lame e maneggiandole alla perfezione scatenai dei venti
affilati che incrociandosi a forma di "S" si abbatterono sul nemico
devastandolo in pieno.
-"Colpito..!"- mi convinsi vedendolo indietreggiare.
L'attimo di convinzione finì subito. Al dissolversi della
nube di polvere spuntò di nuovo quell'odioso automa che alla
sprovvista mi attaccò lanciandomi addosso una piccola sfera
luminosa d'energia.
-"Oh.. no..!"- esclamai.
Con un "Boom!" di quelli potenti, in men che non si dica saltai per
aria ricadendo atterra. Fortunatamente la sfera colpì il
terreno, ma la forza d'urto mi lanciò come un sacco di
patate.
-"Dega..!"- urlò Evangeline avvicinandosi.
Subito mi rialzai in piedi e la ragazza bionda mi accarezzò
la guancia.
-"Stai bene..?"- mi chiese.
Ecco... di nuovo quel senso di tenerezza colpì il cuore...
che ormai colmo di un misto tra sentimenti di rabbia e amore, ne
uscì pazzo pure lui.
-"Si... però ti prego... fammi un favore..."- risposi.
-"Sì... dimmi...".
-"Prendi gli altri e andatevene via di qui... mi occuperò io
di quello..."- gli ordinai riavvicinandomi al mio avversario.
Senza volerlo riuscii a notare il suo dispiacere... e quindi, senza
ribattere, ella si allontanò raggiungendo Tristepan e gli
altri.
Convinto che mi avesse ascoltato ritornai con i piedi per terra
concentrandomi sulla battaglia.
-"Bene... fatti sotto..!"- urlai posizionandomi in attacco.
Dopo la provocazione il robot trasformò le sue braccia
meccaniche in lame affilate.
-"Oh... la situazione è critica adesso..."- pensai
preparandomi al peggio.
Con uno scatto improvviso il mio avversario attaccò. Da
lì fu una battaglia tra veri spadaccini: attacchi andati a
vuoto, parate, affondi... tutto procedeva sin quando lui
riuscì in qualche maniera a trafiggermi la spalla.
...
Presentandosi quella ferita profonda cominciai a stringere i denti. Era
doloroso... ma comunque preso dall'adrenalina scatenai la mia potenza
respingendo il mio nemico con un colpo di spada ben piazzato, che lo
"ferì" smontandogli parte della sua armatura.
L'esito..? Lui indietreggiò... ed io mi inginocchiai atterra
toccando la spalla.
-"Che male... quello è un tipo tosto..."- commentai
rimettendomi in piedi.
Senza perder tempo l'automa cercò il contrattacco avanzando
verso di me. Subito mi preparai per un'altra collutazione, ma non fu
così: difatti, dal nulla una freccia lo colpì.
Ignaro di cosa stesse succedendo voltai lo sguardo e poco
più in là scoprii Evangeline armata di arco
pronta a scagliare altre frecce.
-"Ma cosa... ti ho detto di andare via di qui..!"- urlai.
-"Non ti abbandono..! Che sia chiaro..!"- esclamò lei.
La cosa che mi colpì è che non fu sola: in mio
aiuto intervennero anche Yugo e Tristepan che si lanciarono sul
macchinario tentando di distruggerlo.
-"Dega..! Non ti lasciamo...!"- urlò Yugo attaccando assieme
a Tristepan.
Come un fesso rimasi sul posto esterrefatto.
...
Amalia ed Evangeline mi raggiunsero subito e affiancandosi a me si
assicurarono della mia salute.
-"Dega sei ferito..! Renditi conto che potevi restarci secco facendo
l'eroe..!"- mi rimproverò Amalia.
-"Mi hai fatto preoccupare... non farlo mai più... te ne
prego..."- m'implorò Evangeline.
Dalle sue parole si vedeva che ancora mi voleva bene... ma io ormai
avevo deciso di chiudere definitivamente ... e quindi feci finta di
nulla.
Senza rispondere osservai con attenzione la tenacia di Tristepan e Yugo
mentre combattevano contro il robot: entrambi si davano da fare... e
gli tenevano testa..!
-"Se non sbaglio vi avevo detto di andare via con gli altri...
perché non mi avete ascoltato..?!"- urlai.
-"Non potevamo lasciarti da solo..! Cerca di capire..!"- si difese
l'arciere.
-"Potevo tenerlo benissimo a bada... e voi potevate scappare..!"-
spiegai.
-"Si si ci hai provato... ma ora che sei ferito stai buono buono e
cerca di riprenderti..!"- ordinò Amalia.
-"Non ci penso nemmeno..! Non mi ritiro da una battaglia..!"- ribattei.
Le mie parole fecero infuriare la principessa che subito mi
guardò con sguardo imbronciato e maligno... quasi come se
volesse prendermi a bastonate da un momento all'altro.
-"Te lo dico con calma Dega... ora tu rimani qui... io ed Evangeline
cercheremo di aiutare Yugo e Tristepan... e guai a te se mi
disobbidisci... è chiaro?"- mi avvertì lei
puntando l'indice in segno di superiorità.
Per la prima volta avevo paura: con quel volto incuteva terrore a
chiunque..!
-"Va bene..."- risposi rassegnato.
-"Ci vediamo dopo... ok?"- mi disse Evangeline.
-"Si... fai attenzione..."- mi azzardai a rispondere.
Lei sorrise... ma io distolsi subito lo sguardo cercando un punto
altrove.
...
Da lontano osservai le due che cominciarono ad attaccare il robot.
Amalia, con i poteri che possedeva, tentò di bloccare il
nemico con le sue liane. Al contrario, la sua guardia del corpo
scoccava frecce a non finire.
Quei quattro assieme formavano una grande squadra... ma non abbastanza
forte per contrastare quel robot dalle grandi dimensioni.
Nei minimi particolari osservai la scena: i poveri Yugo e Tristepan
furono abbattuti nel duello mentre Amalia indietreggiò.
Spostando lo sguardo notai però la figura di Evangeline che
al posto di battere in ritirata si fiondò a raccogliere il
povero Tristepan per aiutarlo.
Nel frattempo mi raggiunsero anche Amalia e Yugo i quali, stanchi dalla
battaglia, assistettero con me a quell'episodio puntando lo sguardo
sulla coppia ancora in pericolo.
-"Oh no..! Evangeline e Tristepan sono ancora sotto tiro dal robot..!"-
fece notare la principessa inginocchiandosi dalla fatica.
-"No... non c'è niente che possiamo fare per aiutarli..!"-
commentò Yugo stringendo i denti e pugni dalla rabbia.
Dalla nostra posizione si vedeva chiaramente il robot puntare la mano
aperta sui due che non sapendo più come agire rimasero come
statue, paralizzati.
-"Non può finire così..!"- si disperò
Yugo non sapendo che fare.
Amalia, incredula, cominciò a piangere.
...
Vedendola in questo modo decisi di intervenire:
-"...principessa mi tocca disubbidirle... Yugo, tiella d'occhio..."-
dissi a Yugo e Amalia.
-"Cosa..? Cosa intendi fare Dega..?!"- esclamò Yugo.
-"Devo salvarli... ad ogni costo..!"- urlai lanciandomi rapidamente
sulla coppia.
-"Dega..! No..!"- sentii urlare da Amalia.
Ormai decisi di andare fino in fondo: Evangeline e Tristepan
rischiavano la vita in parte anche per colpa mia... e quindi dovevo
fermarlo..!
...
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Capitolo 12 *** Capitolo 12: Aggiudicata la parola FINE..? ***
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http://www.youtube.com/watch?v=g6-rwyLBSuw
Capitolo 12: Aggiudicata la parola FINE..?
...
Come un razzo mi posizionai a qualche metro di distanza da Tristepan ed
Evangeline: ormai non c'era più tempo... la sfera era stata
lanciata, e quindi dovevo agire in fretta..!
-"Cosa... cosa stai facendo..?!"- esclamò Evangeline
guardandomi da lontano.
-"Cercherò di contrastare l'attacco..! Nel frattempo voi
spostatevi da lì e raggiungete gli altri..!"- urlai.
-"No... Dega non rischiare..!"- implorò lei.
-"Non lo ripeto più... ANDATE VIA DI QUI..! MUOVETEVI..!"-
ripetei a squarciagola.
Senza ricevere risposta la sfera luminosa mi raggiunse presto ed io,
con grossissimo sforzo, tentai di ostacolare quell'enorme bolla di
energia cercando di non farla scappare.
-"Dega..! Dega..!"- sentivo ripetere il mio nome da Evangeline.
-"VIA..! VAI VIA..!"- gridai chiudendo gli occhi.
...
Quell'attacco aveva una potenza smisurata. A causa della fatica e
soprattutto della ferita tentai con tutte le forze di reggere... ma
quando il robot scagliò un'ennesima sfera d'energia
potenziandolo, a quel punto fu devastante... e cedetti.
-"Oh no... questa è la fine..."- pensai rassegnato.
Investito da un abbagliante flash, con un esplosione le mie spade si
spezzarono e la mia armatura andò a pezzi. In quegli
interminabili secondi cominciai ad avvertire dolore in tutto il corpo.
Con uno sprezzante urlo caddi atterra con la consapevolezza
però che Tristepan e Evangeline fossero almeno in salvo...
-"Dega..! NOOO..!"- sentii urlare in preda al dolore Evangeline.
Sacrificando il mio corpo riuscii ad ostacolare l'attacco. Ritrovandomi
così steso in un mare di sangue il dolore mi
assalì ed io, ansimante, respiravo a fatica. Agonizzante
attesi di andarmene definitivamente... ma prima, aprendo gli
occhi, incredulo ritrovai il volto di Evangeline mentre mi
teneva tra le sue braccia.
-"Evangeline.. vai via di qui..."- implorai sputando sangue con un
forte colpo di tosse.
Al posto di ascoltarmi lei era ancora lì... a fissarmi con i
suoi occhi lucidi.
-"Sei ricoperto di sangue... io... io non ti lascio..."-
sussurrò accarezzandomi.
-"...ho già visto questa scena... e questo giro non
c'è speranza... dovresti farlo sai... adesso hai qualcuno al
tuo fianco che ti sta aspettando... lasciami qui... devo affrontare il
mio destino...".
Nonostante l'incredibile dolore subito cominciai ad avvertire come
delle gocce che scivolavano veloci sulle mie guance: non ero io... ma
era lei a lacrimare violenta.
-"...è colpa mia... è stata tutta colpa mia se
sei ridotto così... dovevamo ascoltarti... dovevamo
ascoltarti..!"- continuava a ripetere.
-"...non autobiasimarti... la colpa non è di nessuno...
bensì è mia... se non agivo così
impulsivamente a quest'ora nessuno rischiava...".
-"Zitto... non parlare... ti porterò in salvo, te lo
prometto..!".
I miei occhi incominciarono a vedere di un colore grigio scuro.
-"...la vita non ha più senso per quanto mi riguarda... non
riesco a vivere con ciò che sento dentro... ma l'importante
è che tu continui a restare in vita... anche
perché c'è qualcuno che tu ami... e viceversa...
e questo mi rende felice... abbastanza per andarmene col sorriso..."-
sussurrai accennando quest'ultimo.
-"Dega... non lasciarmi... non lasciarmi... ti prego..!"- urlava in
continuazione in preda alla tristezza.
Il fiato mancò. Guardandola negli occhi, con quella piccola
briciola di energia a stento tentai un ultimo gesto disperato cercando
di avvicinarmi alle labbra di Evangeline... e con un filino di voce
sussurrai le mie ultime parole.
-"...ti amo... e te ne vorrò... per sempre...".
-"NOOOOOooooo... ..."- udii sentendo il suono farsi sempre
più cupo.
La grigia sagoma di Evangeline si oscurò... e
così caddi nel nero più profondo...
...
...ma nemmeno qualche minuto dopo... incredibilmente un piccolo barlume
si riaccese...
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Capitolo 13 *** Capitolo 13: L'incontro con la leggenda, ***
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Capitolo 13: L'incontro con la leggenda, "Roronoa Dega".
...
Il ruolo della morte non mi lasciò scampo... e come un
fulmine che ti colpisce all'improvviso, questa mi tramutò in
un'anima vagante che si staccò dal mio corpo materiale in
forma spirituale.
I miei occhi erano puntati su Evangeline la quale, ormai
sentimentalmente distrutta, continuava a lacrimare come una
fontana stringendo con forza ciò che fu rimasto di me.
-"Evangeline..! Evangeline..!"- urlavo in continuazione cercando di
attirare la sua attenzione.
Niente... fu tutto inutile.
Continuando quindi a salire leggero verso gli immensi cieli, unici
pensieri che rimbombavano in continuazione erano le emozioni positive
che avevo nei confronti di lei... e di conseguenza, nemmeno l'idea
della morte mi sfiorava un tantino...
...
No, non m'importava della morte... unica cosa che desideravo
ardentemente in quel momento era stringere tra le mie braccia
Evangeline così da renderla mia...e solo mia.
Con queste idee mentali continuavo ad avvicinarmi agli ingressi
dell'altro mondo... ma tutto d'un tratto, un raggio di luce mi
colpì all'improvviso facendomi "teletrasportare" in un mondo
completamente sconosciuto.
-"Dove... dove mi trovo..?"- continuavo a chiedermi.
Guardandomi attorno, l'ambiente era oscuro e regnava un'atmosfera
misteriosa.
Di certo non potevo farmi sottomettere moralmente, anche
perché se mi accadeva una cosa simile di certo non l'avrei
sopportato.
-"Beh..?! Che qualcuno si faccia avanti..!"- urlai.
Qualche attimo... e una voce dura mi rispose:
-"Stai tranquillo, sono un amico...".
Non sapevo chi fosse. Tale voce non l'avevo mai sentita e quindi, unica
soluzione, fu attendere.
...
Attraverso le nubi, ecco che apparve d'improvviso uno spirito dal volto
scuro che si parò di fronte a me.
-"Andre..."- mi chiamò.
-"Non fare un altro passo... altrimenti ti..."- qualcosa mi
bloccò: tentando di afferrare le spade, subito mi accorsi
che non potevo perché non le avevo con me..!
-"Mio caro Andre... la tua tenacia mi affascina! Guardandoti mi vengon
in mente i ricordi di quand'ero giovane..."- commentò lui.
-"E con questo..? Cosa intendi dire..?".
-"Avevo il tuo stesso carattere quand'ero in vita... forte, scontroso,
impavido, coraggioso... aggettivi che mi rispecchiano...".
Le sue parole cominciarono ad incuriosirmi.
-"Quindi... posso sapere con chi ho l'onore di parlare..?".
Senza indugiare, il tipo cominciò ad avvicinarsi venendo
allo scoperto... e successivamente, alzando il volto
rendendolo visibile, mi rispose:
-"Mi presento, sono Roronoa Dega... Ex miglior spadaccino e combattente
esistente sul pianeta Terra... per giunta maestro del tuo maestro,
Roronoa Zoro...".
La frase mi lasciò letteralmente sbigottito: in quel preciso
istante mi trovavo di fronte ad un gran combattente e condottiero
pirata.
-"Non... non ci posso credere..."-balbettai.
-"So addirittura che ti han soprannominato Dega, proprio come me..."-
mi confessò.
-"Sì..."- mi limitai a confermare.
-"Sono molto contento... il nome è perfetto per te, Andre...
persona con tanta sicurezza, tanta possenza e soprattutto tanto amore
da donare... ed è per questo che sono qui, ragazzo mio...".
-"Cosa..? Di cosa stai parlando..? Non capisco...".
-"Sei ancora troppo giovane per andartene via così...
l'amore che nutri verso quella ragazza ti ha portato a sacrificare te
stesso essendo consapevole del dolore e del destino che avresti
sopportato... e ciò ti rende un eroe, degno di aver un'altra
possibilità... mio compito, ora, di riportarti in vita...".
Questo discorso mi diede una felicità immensa: non solo
potevo riabbracciare Evangeline... ma addirittura potevo continuare la
guerra contro Nox..!
-"Grazie... grazie di cuore..! Io sono pronto..! Ritornerò
sulla Terra, costi quel che costi... e distruggerò una volta
per tutte quel Nox..!"- esclamai.
La voglia di annientare quei dannati automi era alle stelle: mi sarei
scatenato come un pazzo... ma tale venne completamente confutata da
Roronoa Dega:
-"No... quando tu ti risveglierai, tutto sarà finito..."- mi
avvertì.
-"Come..? Cos'accadrà..?!"- esclamai incredulo.
-"La battaglia con Nox devono continuarla gli altri... di certo il tuo
gruppo avrà la meglio, ne sono sicuro...".
-"Come..?! Ma quanto ci metterò per risvegliarmi..?! TI
prego, non possiamo fare in fretta..?!"- cercai una soluzione, invano.
-"Non dipende da me... i tempi sono i tempi, e tu ti risveglierai
quando il tuo corpo riprenderà fiato..."-
continuò.
-"Devo sapere..! Devo sapere quando mi sveglierò..!"-
ripetevo.
Senza ricevere alcuna risposta, Roronoa Dega estrasse le sue lame
rendendole luminose color rosso fuoco intenso:
"...nende labad loob südamelööki, ja kui
sinu hinge jõuab Maale sa uuestisündinud alates
sügavamas vees..."- pronunciò in una strana lingua
come se fosse una formula.
-"Cosa..?! Che hai detto..?! Cosa stai facendo..?!"- esclamai
indietreggiando.
Tempo qualche secondo... e lui mi attaccò trafiggendomi
completamente con le sue katane.
Il fiato cominciò a mancare.
-"Buona fortuna, ragazzo..."- udii prima di chiudere gli occhi...
Angolo dell'autore:
Salve u.u
Il capitolo
è completamente inventato... ma ciò crea una
sorte di collegamento col prossimo :)
La scritta "nende
labad loob südamelööki, ja kui sinu hinge
jõuab Maale sa uuestisündinud alates
sügavamas vees" significa "con queste lame
ristabilirò i battiti del tuo cuore, e come la tua
anima raggiunge la Terra tu rinascerai dalle acque più
profonde", cosi almeno capite ^^
Recensite in tanti,
accetto di tuttooo..:)
Alla prossima...!
Un saluto
Dega
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Capitolo 14 *** Capitolo 14: Il Risveglio ***
Capitolo 14: Il risveglio.
...
L'ossigeno mancava... e dentro di me il
desiderio di prender aria si
faceva man mano sempre più sentire finché, con
vera foga, il fiato riprese ed
io spalancai nervosamente gli occhi.
Udivo i battiti del cuore che rimbombavano
forti... e di punto in
bianco mi ritrovai sdraiato, immerso nell'acqua.
-"Ma che... dove sono..?"- continuavo a
domandarmi alzandomi
in piedi.
Fu un vero stupore: ero lì, in
piedi, sulla riva di un laghetto a
fissare in continuazione il mio riflesso.
-"Roronoa Dega... chissà se
è stato un sogno..."- continuavo
a ripetere cercando una risposta logica.
Mi assicurai che addosso avevo tutto, ed
effettivamente ero vestito...
ma uniche cose che mancavano erano proprio le mie due spade.
-"Oh no... che fine avranno fatto..?"- mi
domandavo
incominciando a preoccuparmi.
Senza impanicarmi troppo mi guardai
attorno... ed esse erano lì, poste
contro il busto di un albero l'una affianco all'altra.
Senza indugiare le raccolsi esaminandole e
quest'ultime erano in
ottimo stato: affilate al punto giusto prive di usure.
-"Che strano..."- commentai riponendole nei
rispettivi
foderi.
Non avendo la cognizione del tempo finii
per piombare nei miei
pensieri... e quindi, sedendomi a riva del laghetto, cominciai a pensare...
...
-"Ragioniamo: non so come, ma in questo
momento mi ritrovo sulla
riva di un lago circondato da robusti alberi. Se mi guardo attorno mi
accorgo
subito dal tipo di foglie e paesaggio che il luogo è il
vasto regno di Sadida,
senz'alcun dubbio... ma perché sono qui? Sarà
stato reale l'incontro con
Roronoa Dega..?".
Sbuffando e strizzando gli occhi dalla
confusione, subito ripresi il
discorso per mettere in luce le idee:
-"...comincio a ricordare lo scontro contro
quell'automa... e lì
ci lasciai completamente le penne salvando Evangeline e Tristepan... e
se per l'appunto
fossi sopravvissuto, che motivo
avrebbero per scaricarmi in un posto del genere..? No... non ha
senso...".
Risposte ignote... proprio non ci arrivavo.
-"... se la guerra contro Nox fosse stata
persa, ovviamente il
regno di Sadida sarebbe invaso... eppure qui mi sembra tutto
tranquillo..."- notai.
Neanche il tempo di formulare tale
osservazione, e subito una voce
inaspettata raggiunse le mie orecchie:
-"Dega... sei proprio tu..?".
Con un sobbalzo rizzai in piedi... e
voltandomi riconobbi seduta
stante quel volto così famigliare e dolce...
...
Per alcuni attimi restammo a fissarci l'un
l'altro. Nessuno osava
aprire bocca... finché...
-"Dega..."- sussurrò lei
cominciando a piangere.
Non risposi. Al contrario spostai lo
sguardo dal suo volto puntando
altrove.
-"Dega... io..."- continuava.
In quei precisi istanti non volevo
ascoltarla.
-"Dega... non esiste più..."-
dissi voltandomi e dandogli le
spalle.
-"Ti prego... parliamone..!"-
esclamò lei.
-"Addio..!"- sbottai.
Senza pensarci partii cominciando a balzare
come un felino albero dopo
albero... volevo riabbracciarla, questo si, ma la mia morale andava
contro il
fatto che lei fosse già innamorata... e quindi mio unico mio
scopo era uscire
da quel posto pur di non vederla mai più per il mio bene...
...
Il dolore cominciò a straziarmi
addirittura facendomi versare qualche
lacrima. La mia testa era completamente invaghita dalla sua immagine...
e non
riuscivo a farne a meno... resistere era impossibile...
-"Perchè...
perchè..."- ripetevo disperato fuggendo da
triste realtà.
A scatti rapidi e veloci unica cosa che
dovevo fare era trovare
un'uscita... ma ben presto quest'impresa fu impossibile... anche
perché preso
alla sprovvista udii di nuovo quella voce:
-"Dega..! Ti prego... fermati..!"-
imprecava.
Impazzito pensavo di avere qualche
allucinazione.
-"No... non posso esser diventato
così pazzo..!"- urlai dal
nervoso.
Tentai di aumentare la
velocità... ma fu tutto inutile... e mentre
avanzavo, subito fui violentemente bloccato: dopo una serie di piroette
e
capitomboli, a mia insaputa mi ritrovai sdraiato sull'erba soffice... e
sopra
c'era lei che tenendomi inchiodato atterra pressava sulle mie spalle.
-"Perché stai scappando..?!"- mi
rimproverò lei disperata.
Non risposi. Distolsi lo sguardo.
-"Dega..! Rispondimi..!"- continuava
piangendo a dirotto.
La situazione per me diventò
tragica: le emozioni forti colpirono il
mio animo... e questo fece sì che cominciai anch'io a
frignare.
-"Evangeline... io non posso stare qui...
mi dispiace..."-
cercai di spiegare.
-"Non dire così ti prego..!
Dega... io ti voglio accanto a me
come amico... non mi abbandonare..!".
-"Ma non capisci..?! Non posso rimanere..!
Resterei ancor più male
se continuo a sapere che tu hai interessi nei confronti di quel
cavaliere..!
Non ne voglio sapere nulla..! Quindi te ne prego... lasciami andare..!".
...
Questa frase e la mia alta intonazione di voce generarono qualche
istante di
silenzio... finché...
-"Dega..."- sussurrò.
-"Cosa...".
-"Quando hai pronunciato quelle parole mi
hai fatta sentire
speciale... sono veramente così importante per te..?"- mi
chiese.
Presi qualche secondo e
poi, abbracciandola,
diedi risposta sussurrandogli nell'orecchio:
-"Sì... il mio problema
è il volerti
troppo bene... e se ti vedessi con
qualcun'altro mi ingelosirei... capisci..?".
-"L'avevo capito e di questo mi
dispiace..."- commentò
singhiozzando.
...
Quei minuti volevo
non
finissero mai. Il suo calore trasmetteva come una sorte di protezione
immensa e
una tranquillità interiore incredibile... sì,
quel cavaliere era fortunato ad
aver trovato una ragazza così... ed io ne ero invidioso...
-"...che fortuna..."- pronunciai.
-"Che cosa..?"- sussurrò lei.
-"...quel Tristepan è proprio
fortunato... "
-"In che senso..? Non capisco...".
-"... una ragazza come te non si trova
facilmente... carina,
simpatica, sorridente dall'animo nobile, buono e gentile... tsk...
chissà se la
fuori c'è qualcuna...".
Attimo di silenzio finché...
-"Dega...".
-"Si... dimmi Evan..."- qualcosa mi
bloccò:
Come un fulmine a ciel sereno sentii le sue
labbra toccare con molta
delicatezza le mie... e lì avvertii come una sensazione di
ultra benessere
interiore: i problemi svanirono nel nulla... tutto il mondo materiale
sparì
anch'esso, e all'interno di quell'atmosfera d'amore e di mistero
eravamo
rimasti soltanto io e lei a baciarci senza sosta privi di qualsiasi
altra
preoccupazione...
...
Il bacio terminò. La realtà
tornò a fare il suo corso, e noi eravamo li a guardarci l'un
l'altro.
-"Perché mi
hai
baciato...?"- chiesi.
-"Questo è il mio segno di
ringraziamento... senza di te a
quest'ora non sarei nemmeno
qui..."- disse.
-"Ho capito..."- risposi, e continuai
-"...quindi
immagino di non aver alcuna speranza...".
-"Se ti
dicessi che ce l'hai ti mentirei... mi dispiace... io ho solo occhi per
Tristepan...".
Sorrisi e annuii
con la testa rassegnandomi a quell'amore sin dal principio impossibile.
-"Non voglio
però che tu vada via... io desidero che tu rimanga con noi
aggregandoti al
gruppo "- confessò.
-"Eh..? Perché
questa richiesta..?".
-"Perché mi
mancheresti molto... e non vederti è doloroso... mi
dispiacerebbe molto perdere
un carissimo amico al quale ci sono ormai affezionata... sto male al
sol
pensiero di non vederti più...".
Non risposi. Al
contrario entrambi ci alzammo mettendoci in piedi...
...
-"Allora..?"-
incitò lei con occhi lucidi.
-"Non lo so
Eva... è una decisione molto difficile...".
-"Ti
prego..."- sussurrò quasi incominciando a lacrimare.
Non riuscendo a
vederla in quello stato, pur di accontentarla cedetti alle suppliche e
risposi
positivamente:
-"E va
bene... avrete un
nuovo membro in
squadra...".
Con gioia l'ocra mi
abbracciò un'altra volta:
-"Dega grazie...
grazie..! Ti voglio un mondo di bene oh prode spadaccino..!".
-"Te ne voglio
anch'io piccola.."- risposi sorridendo.
-"Andiamo...
raggiungiamo gli altri.."- propose Eva.
Così senza fiatare
ci incamminammo l'uno abbracciato all'altra diretti verso il cuore
della
foresta...
...
La delusione
rimase. Mi illusi troppo facilmente, ma alla fine ero felice di aver
trovato
dei compagni di avventura con i quali passare nuove esperienze e nuove
avventure...
Evangeline era sua,
punto e basta..! E
con vero dolore e
sconforto lo accettai definitivamente...
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