Always..

di Jack000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Punishment ***
Capitolo 2: *** Rabbia.. Gioia e Nuove scoperte.. ***
Capitolo 3: *** One soul for Two.. ***
Capitolo 4: *** He Knows.. ***
Capitolo 5: *** "Why?" - "Why Not?" ***
Capitolo 6: *** My Soul is Your.. ***
Capitolo 7: *** "You're Mine" ***
Capitolo 8: *** La lettera. ***



Capitolo 1
*** Punishment ***


Capitolo Uno.
Punishment.


"Ti ho già detto che non mi va. Non ho tempo per divertirmi."

"Senti, so che c'è la guerra e tutto il resto ma ora siamo qua e dobbiamo trovare il modo migliore per passare l'ultimo anno della nostra vita ad Hogwarts, capisci, è l'ultimo anno!"

"Si, è l'ultimo anno ed è anche l'anno in cui Voldemort ha intenzione di ucciderci tutti quindi non mi sembra il periodo adatto per scherzi o cose infantili, Ron." 

"Harry! Ron ha.. Beh, ecco, ha ragione. Se continui con quell'umore probabilmente Voldemort non ci arriverà a te, ti uccideranno prima i ragazzi di Grifondoro, non so se hai notato ma la maggior parte delle persone pensa che tu stia diventando pazzo a forza di andare in giro solo la notte, non farti mai vedere e guardare tutti come se fossero probabili mangiamorte. Se ti rilassi e magari ti svaghi un po' forse dopo avrai la mente più riposata per studiare i tuoi piani o quel che sono." 

Hermione e Ron, da quando erano arrivati il primo giorno ad Hogwarts avevano continuato a spingere Harry a divertirsi, quasi fosse una cosa vitale.
Volevano solo vederlo sorridere per una volta, cosa che faceva raramente nell'ultimo periodo, e quando lo faceva era perchè stava per montare sulla scopa e lasciare tutti i suoi problemi a terra.


"Harry, questa è un'occasione che non puoi perderti!" 

Mentre passeggiavano per il parco passarono dietro Tiger, Goyle e Malfoy e quest'ultimo stava tentando di appiccare il fuoco ad un gruppetto di Asticelli che erano usciti dalle casse in cui Hagrid li aveva riposti.

Ron si fermò, tirò per la manica Harry fino ad arrivare qualche centimetro dietro il biondo e poi con un semplice incantesimo appiccò un piccolo fuoco al mantello di quest'ultimo.

"Shh.. Quando se ne accorge sai cosa fare!" E il rosso gli strizzò l'occhiolino.

Hermione che intanto si era fermata a qualche metro da loro e guardava la scena fingendo disgusto e disappunto, anche se in realtà dietro quella facciata si nascondeva un sorrisone pieno di soddisfazione e anche di felicità per l'astuzia di ron nel riuscire a trovare qualcosa che potesse farlo sorridere.

"D-Draco!" Tiger iniziò a indicare freneticamente il mantello dell'amico che lo guardava interrogativo, poi si accorse del piccolo fuocherello che stava a poco a poco divampando dal suo mantello.

"Ma che ca... WEASLEY!" 

Una risata si levò ed Harry tirò fuori prontamente la bacchetta, guardando il suo migliore amico che si rotolava per terra dalle risate.

"Malfoy, ti aiuto a spegnerlo, tranquillo" un sorriso con una punta di malignità si fece strada sul suo volto mentre puntava la bacchetta in faccia al ragazzo, e quest'ultimo era livido e furibondo.

Si girò ancora una volta verso Ron per vederlo contorcersi e...

"Aqua Eructo"

"No, no, no, Harryyy!" . Troppo tardi, il getto troppo forte aveva colpito in pieno volto il professore di Pozioni, che si trovava a mezzo metro da Harry.
Il sorriso si spense sulla faccia del giovane quando, con orrore, si accorse del perchè i due amici erano impietriti senza nessun apparente motivo.

"Signor Potter, ero venuto fin qua per consegnarle la sua D nel compito di pozioni di quest'oggi, ma vista l'accoglienza.. Vediamo.. Venti punti in meno a Grifondoro e... Si, penso che una settimana in punizione nel mio ufficio possa bastare."

Il professore poi si girò a guardare chi c'era dietro di lui e finse di notare solo in quel momento il suo studente prediletto.
"Signor Malfoy. Immagino fosse per lei l'incantesimo che mi è stato appena fatto. Altri venti punti in meno a Grifondoro per aver arrecato disturbo a questi studenti, buona giornata."

Piton si asciugò l'acqua che gli cadeva goccioloni sulla veste e fece per andarsene, lasciando il suo studente più odiato con l'immagine del suo volto fradicio e un ghigno perfido sulle labbra, poi sentì arrivare la protesta, come previsto.

"Ma, professore! Stasera ho gli allenamenti di Quidditch, tra poco meno di un mese ci sarà la partità con Serpeverde!" Quasi piagnucolò Harry, poi come se qualcuno gli avesse rigirato l'incantesimo fatto poco prima da lui stesso, la consapevolezza che il professore che l'aveva punito era proprio il direttore della Casa in questione lo colpì con la forza di uno schiaffo sulla pelle bagnata e capì che era inutile discutere, se non peggio.

"Molto bene, per aver contestato la decisione di un professore con la sua solita insolenza, Potter, altri 10 punti in meno a Grifondoro e una settimana in più di punizione." Il sorriso perfido che gli si allargava sul volto, si allontanò lasciando il ragazzo a lagnarsi con i suoi stupidi amichetti.
aveva fatto un egregio lavoro questa volta, ora sarebbe bastato solo trovare un piccolo pretesto per poterlo tenere in punizione fino al giorno della partita e finalmente avrebbe avuto una vera punizione come si meritava, e probabilmente per i Serpeverde, una volta che il cercatore di Grifondoro fosse impossibilitato a giocare, sarebbe stato un gioco da ragazzi vincere quella partita e umiliare la sdegnosa casa Grifondoro.


"Oh, mi uccideranno, ne sono sicuro.. Verro linciato. Due settimane senza potermi allenare, capite?! Significa arrivare alla partita più importante del campionato senza preparazione e senza tattiche!" Da almeno mezz'ora il giovane Grifondoro si lamentava di quanto fosse crudele quel pipistrello col naso adunco di un Piton con tutto l'appoggio dell'amico Ron, che infuriato per l'accaduto, aveva iniziato a consigliargli un paio di fatture da lanciargli quando si fossero trovati nei sotterranei da soli.

Harry si era quasi dimenticato di tutto il peso che da giorni opprimeva la sua mente.

"Oh, ma insomma! Smettetela di piagnucolare una buona volta!" Esclamò indignata Hermione che fu costretta ad ascoltare le lamentele dei due amici senza riuscire a studiare il suo prezioso libro di Antiche rune: Rune avanzate per il mago che non ne ha mai abbastanza.

"Non sono riuscita a capire una parola di quello che ho letto fino ad adesso e ora non vedo per quale motivo dovresti farti così tanti problemi per una punizione, Harry. Insomma, è orrendo passare così tante sere in compagnia solo di Piton, ma tu il volo ce l'hai nel sangue, anche senza allenamento rimarresti comunque il migliore della scuola, quindi smettila di lamentarti e ripassa Trasfigurazione se non vuoi che anche la professoressa McGrannit ti metta in punizione per un'altro po." 

Così dicendo l'amica affondò la testa nel suo libro, lanciando un'ultima occhiataccia ad Harry e Ron che, atterriti, si lasciavano andare schiena al tronco del loro albero preferito e prendevano i libri di Trasfigurazione fingendo palesemente di ripassare, anche se le loro voci si sentivano distintamente dietro i libri aperti al contrario che sfogliavano distrattamente mormorando incantesimi terrificanti.


La cena passò in un silenzio tombale da parte di Harry che già si immaginava cosa avrebbe dovuto fare quella sera con Piton.

-Probabilmente mi farà sezionare qualche strana e viscida creatura che tiene nei barattoli, oppure smistare vermi o peggio ancora... Mi farà provare una a una tutte le sue pozioni avvelenandomi- pensava il ragazzo.

Mezz'ora dopo salutò gli amici che si dirigevano nella sala comune di Grifondoro, avviandosi verso i sotterranei dove avrebbe dovuto scontare la sua punizione che, pensò Harry, più che punizione sarebbe stata una tortura.


A qualche passo dall'ufficio del professore si fermò.

"Hey sfregiato, cosa ci fai qua? Stai cercando un nascondiglio dove piangere la tua cara mammina?" una voce strascicata e piena di perverso divertimento dietro di lui lo informò che la sua tortura era iniziata in anticipo. 

Malfoy aveva la scopa in spalla e il sorriso di un bambino che ha appena ricevuto il regalo di compleanno che aspettava da tanto. 

Il Grifondoro lo squadrò dalla testa ai piedi e.. Si maledisse per quello che la sua mente stava formulando.. era davvero affascinante!!
-Da quando ti imbamboli a guardare Malfoy che gongola davanti a te?? Svegliati, dovresti essere arrabbiato con lui, dovresti intimargli di andar via!- pensava, ma la sua bocca non ne volle sapere di emettere alcun suono e la sua mente lavorava febbrile su due linee di pensiero diverse: quanto fosse attraente il corpo del Malfoy Junior  e quale fosse la Maledizione Senza Perdono adatta a quel viscido Serpeverde.

Cercò di riscuotersi ma.. Troppo tardi: Draco era a poco più di un soffio dalle sue labbra..

"La prossima volta che ti vedo a gironzolare qua sotto.." Ma la frase non fu mai completata, Piton era apparso alle spalle di Harry, silenzioso come un gatto che si prepara ad attaccare la sua succulenta preda.

"Potter, non metto in dubbio che lei abbia una vera e propria passione per infrangere le regole, ma penso che le converrebbe osservarle quando è in punizione con me. Quindi se non vuole rischiare di passare altre due settimane di punizione e mettere del buon senso e del sapere in quella sua testolina piena di arie mi segua. Ah, Signor Malfoy, buon allenamento."
Draco si allontanò con un ultima occhiata ad Harry che non capì se fosse più un occhiata di sfida o di.. Divertimento..
-Cosa vai a pensare, stupido di un cervello?! Mi odia e io odio lui, niente da fare!-

Il ragazzo seguì senza fiatare il professore, la sua testa stava già lavorando abbastanza per capire cosa gli stesse succedendo da non voler aggiungere peso fronteggiando l'unticcio Piton.

Aveva sempre guardato le ragazze, non si era mai soffermato a guardare i ragazzi, perchè i ragazzi ovviamente non gli interessavano..
E un ricordo gli affiorò tra i pensieri, ricordo che smentì completamente l'ultimo pensiero:
Fred e George che si spogliavano lentamente dei loro vestiti fradici di fango dopo l'ultima partita dell'anno passato, mostrando due corpi perfettamente identici e... Diavolo se erano sexy.. Con quel fisico asciutto, i capelli bagnati che andavano ad incollarsi al viso e l'espressione identica di appagazione che percorrva i loro volti con uno spasmo di piacere al tocco caldo dell'acqua a contatto con la pelle ghiacciata e piena di lividi per via dei bolidi..

In quel momento aveva pensato di saltagli addosso, era innegabile e il suo corpo ne era la prova inconfutabile.. La sua erezione si notava al punto che si rifiutò di far la doccia e corse su al castello per farla lontano da quei due corpi così attraenti..

E poi non era da dimenticare quella volta in cui aveva rischiato di baciare Ron! Era stato un incidente, sì, stava per cadere dalle scale, ma era comunque arrossito violentemente e non aveva pensato ad altro quel giorno se non a quanto potessero essere morbide le labbra del suo migliore amico..

E poi c'era Malfoy, quel dannato di un Malfoy.. Con tutte le cose infide che gli aveva fatto non si sarebbe aspettato proprio QUEL colpo basso.. Non poteva pensare a Malfoy in un letto, nudo, che gli sorrideva.. 
-E' davvero un pensiero mostruoso..Smettila- Si ammonì il Grifone, ma il dubbio e la confusione ormai si erano radicati in lui.

I suoi pensieri vennerò interrotti per l'ennesima volta dal professore, che notando il ragazzo imbambolato davanti alla porta del suo ufficio lo spinse dentro senza troppi complimenti e lo condusse vicino ad un barile pieno di quelli che sembravano vermi.
Gli avvicinò due grandi scatole, una vuota e una piena di piccole uova perlacee.

"Signore, cosa dovrei farci?" Chiese il moro un pò perplesso.

Severus, che stava raggiungendo la sua cattedra, girò sui tacchi e gli rivolse il sorriso più maligno che riuscisse fare.. "Noto che non solo nella mia materia lei non è per nulla perspicace oppure è il vostro caro insegnante Hagrid che pensa che non siate all'altezza?
Credersi immune a tutto, Potter, e pensare che lo studio sia solo una bazzecola al confronto del Prescelto non lo astiene dallo studiare come tutti gli altri, comunque.
Scoprirà da solo cosa sono quelle bestiole, inizi! quelle marce da una parte, le altre nella cassa con le uova."

E dopo aver ammonito quello stupido ragazzino tronfio si avviò di gran carriera alla cattedra, dove lo aspettavano una montagna di compiti da correggere e valutare. 

Sorrise a se stesso per aver avuto l'idea brillante di rifilare a quello stupido dei vermi che a contatto con la pelle lasciavano bruciature e ustioni.. Per non parlare dei morsi..
Iniziò a correggere le prove un pò più sollevato, alla prospettiva che tra poco il ragazzo-che-è-sopravvissuto si sarebbe messo a frignare per qualche ustione e lui avrebbe potuto deriderlo e aumentare ancora la sua punizione.

Il professore non aveva mentito, Harry scoprì molto infretta cos'erano quelle sottospecie di vermi.. Non avrebbe saputo dargli un nome o una definizione, ma certo il loro effetto lo sapeva alla perfezione dopo averne presi un paio in mano. 
I vermi al contatto con le dita del moro iniziarono a fare un rumore simile ad uno sfrigolio e subito dopo si ritrovò delle striscioline di pelle ustionata.. Bruciava, ma dopo la sorpresa iniziale decise di mostrare tutta la sua faccia tosta al viscido professore mostrando indifferenza e sforzandosi di non lasciar trasparire dolore.

Harry non sapeva per quanto tempo fosse stato li, ma di sicuro quando il professor Piton gli annunciò che poteva andare volò fino alla sala comune di Grifondoro e lì vi trovo Hermione e Ron che ovviamente lo aspettavano.

Le reazioni di Herm e Ron furono come sempre prevedibili: alla vista del loro amico con le mani completamente ustionate Hermione andò nel panico più totale e iniziò a cercare in lungo e in largo qualcosa che potesse alleviare il dolore e far sparire le bruciature, mentre Ron si infuriò e iniziò a urlare maledizioni a desta e a manca  descrivendo per filo e per segno tutte le torture che avrebbe voluto infliggere a quel vecchio pipistrello.

Quando tutti e tre si furono calmati e Hermione trovò un metodo per curare le mani di Harry si misero sulle loro poltrone preferite e iniziarono i compiti per l'indomani..
Ma Harry riuscì al massimo a scrivere due righe che comprendevano "Doccia" e "Pettorali".. Non era sicuro che le due cose fossero state comprese nel tema di Difesa Contro le Arti Oscure, però poco gli importava, non riusciva a togliersi quel pensiero, quella confusione dalla testa.

Alla fine Hermione, che la sapeva lunga, attribuì il fatto che Harry non riusciva a far nulla con la stanchezza e gli promise che per quella sera, e solo quella sera, gli avrebbe fatto lei i compiti.

Harry, grato per quello strano gesto fatto da Hermione, salì in camera e si rifugiò nel suo letto dove solo un'ora e mezza dopo che si fu posto interminabili quesiti riuscì a scivolare in un sonno, anch'esso confuso e sbiadito.






Spazio... Me!
Massalve! Ho riscritto parte del primo capitolo dopo essermi accorto di quanto infantile potesse apparire prima, spero che questo sia più gradito di quello precedente.
Ringrazio le anime che ricordano, seguono o preferiscono questa fanfiction senza troppe pretese ^^ Vi ricordo che una recensione, positiva o negativa non mi importa, sono tutte istruttive per me e sarò felice di prendere atto di ogni commento, è sempre gradita e che non mordo!! :)
Mi scuso per il ritardo enorme nel pubblicare i capitoli ma ultimamente ho avuto qualche problema, comunque sono pronto con almeno altri due capitoli freschi freschi che pubblicherò nei prossimi giorni!

 

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Capitolo 2
*** Rabbia.. Gioia e Nuove scoperte.. ***



-Sempre in ritardo, quello stupido marmocchio! Mi sta già iniziando a dare sui nervi!!- 
Severus uscì dall'ufficio a passo di marcia, maledicendosi per aver messo in punizione il Grifondoro.

La sua soddisfazione nel vederlo soffrire alle sue punizioni era pari quasi a quanto lo irritava il ragazzo con i suoi costanti ritardi.

-Merlino! Mi sto facendo fare a pezzi da Piton, e ora pure Malfoy che mi aspetta al varco, tanto vale che domani mattina vado a lezione nudo con il naso da pagliaccio e mi faccio espellere-

"Malfoy." Gli fece un cenno con la testa lo 'sfregiato', passando oltre e sperando che almeno quella sera lo lasciasse in pace, ma sapeva già da anni che Malfoy non era tipo da arrendersi così facilmente quando si presentava una buona occasione per prenderlo in giro e ridere di lui. 

Si portò la mano alla bacchetta mentre gli passava davanti, in modo da essere preparato se Malfoy gli avesse giocato un tiro mancino.

"Non così in fretta, Potter!" La voce di Draco era fredda, ma una nota di maliziosità la si sentì chiaramente quando pronunciò il suo nome.

"Cosa vuoi Malfoy? Se devi prendertela con me per qualcosa aspettami fuori dall'ufficio di Piton, mi stai facendo fare ritardo. Dopo la punizione puoi anche prendermi in giro finchè vuoi." 
Harry rispose con un tono piatto e una vena di impazienza, era davvero seccato e non voleva beccarsi una settimana in più di punizione solo perchè quello stupido voleva prendersi gioco di lui.

La Serpe si girò con così tanta agilità che il ragazzo era spiaccicato al muro e con due labbra stampate sulle sue in neanche un battito di ciglia.
All'inizio fu un bacio di forza, imponenza, poi si trasformò in un lieve soffio sulle sue labbra.

"Per Merlino, Malfoy!! Cosa stai facendo?!" Per un'attimo non aveva capito nulla di ciò che stava accadendo, poi quando se ne rese conto arrossì violentemente e scosto l'altro, allontanandolo il più possibile. 

Era scosso e confuso.. Gli era piaciuto, per quanto avesse potuto assaporare quel bacio così veloce, però era anche tutto così strano.. Perchè il suo quasi peggior nemico avrebbe dovuto baciarlo? 

"Che c'è? Non ti è piaciuto? Strano.. Nessuno rifiuta mai i miei baci.. Mmmh.." 
Malfoy Junior prese un'aria da filosofo d'importanza, era quasi buffo..

"E così il grande Harry Potter rifiuta i miei baci perchè non sono all'altezza di lui? O solo perchè ha paura di far vedere ad un ragazzo affascinante come me che non sa baciare?" 
Riprese la sua solita aria da sbeffeggiatore.

Dio, quanto era sexy quando muoveva le labbra così lentamente scandendo ogni singola parola.. Quando mostrava quel sorriso così malizioso e allo stesso tempo così arrogante..
Avrebbe voluto sparargli addosso un paio di incantesimi di quelli che facevano davvero, davvero male e invece si limitò a tirarlo a se e soffiargli in un'orecchio "Il grande Harry Potter sa baciare più che sufficentemente, e questa è la tua punizione per essere così insolente.." 
Non sapeva perchè lo faceva o cosa lo spingesse a farlo, forse era stato proprio l'offesa di Malfoy. 
Un Grifondoro non si tira mai indietro, comunque.

Gli mordicchiò il lobo dell'orecchio e poi passò alla bocca sottile e bagnata di saliva, la assaporò per bene stampandogli un lungo bacio e poco dopo.. Si accorse che non erano soli, c'era qualcuno che li osservava..

Si scostò bruscamente dal Serpeverde cercando di ricomporsi e non sembrare affannato ma era avvampato, il suo colorito ormai era acceso quasi quanto i capelli pel di carota del suo migliore amico.

Piton si fermò a una cinquantina di passi dai due giovani e indietreggiò fino ad un angolo in ombra guardando inorridito e.. Infastidito.. la scena.

Malfoy, Draco Malfoy, che baciava Potter, quel disgustoso ragazzino! 

-Quel.. lurido.. Serpeverde, perchè lo bacia?! E quel Potter, ci sta anche!! Salazar dammi la pazienza perchè se mi infurio li faccio a pezzi entrambi.. Ma che sto dicendo? Sono già infuriato!!- 
Severus stava letteralmente impazzendo. Avrebbe voluto prendere Malfoy e dargliene così tante.. Con le mani, non con la magia. Sentiva il bisogno di sfogarsi, di prenderlo a pugni. 
Avrebbe anche voluto prendere Harry a schiaffi e chiuderlo nel suo ufficio, fargli scottare le mani tutta la notte con quei vermi solo per l'affronto che gli aveva fatto.
-Ma quale affronto? Stai diventando pazzo. E' solo che uno schifoso e odioso ragazzino di Grifondoro sta baciando uno dei tuoi studenti prediletti, non ti interessa nulla di quel moccioso!-

Fece qualche passo in avanti, deciso, ma i due ormai l'avevano sentito, perchè nel suo modo di camminare non c'era traccia della sua solita e fredda tranquillità ma somigliava un pò a una carica.

"Professore! Io e Malfoy ci stavamo accapigliando, mi scusi per il ritardo. E' che, vede, Malfoy mi accusa di avergli fatto fare una figuraccia a lezione, oggi, e io, vede, penso non s-sia vero.. Nel senso che, oggi, s-s-stavamo cercando di trasformare un furetto i-in..." 
Oh, ma dai, non riusciva a formulare due parole sensate in fila, figurarsi rifilare una bugia.
Abbassò la testa abbattuto e notò Draco che guarda il professore quasi con aria di sfida.

"Potter, nel mio ufficio, ORA!" L'ultima parola quasi la urlò, poi si girò verso Malfoy e parlò tenendo i denti così serrati che l'aria passava a stento, giusto quel poco che gli permettè di formulare la frase.
"Quanto a lei signor Malfoy, torni nel suo dormitorio, domani faremo i conti."

Era così furioso.. Ma.. Perchè era così furioso? 

Il Grifone non se lo fece ripetere due volte, lasciò la felpa di Malfoy e quasi si mise a correre per raggiungere in fretta l'ufficio.

"Bene. Ora le settimane che devi scontare sono diventate tre E NON PERMETTERTI DI FARFUGLIARE QUALSIASI COSA RIGUARDO QUELLA STUPIDA PARTITA DI QUIDDITCH! Iniza a lavorare."
Era adirato. Non voleva sentire nessuna scusa, nessuna ragione. A pensarci bene non gli importava neanche il perchè di quella sfuriata, sapeva solo che avergli urlato contro gli aveva fatto bene, lo aveva fatto sfogare, cosa che non faceva da anni ormai.

Il ragazzo non si sognò neanche per un momento di ribattere, si mise al solito posto e iniziò a smistare quei dannati vermi.. Ribolliva di rabbia per il trattamento riservatogli da Piton, perchè mai avrebbe dovuto prendersela con lui se uno della SUA Casata lo aveva baciato in un corridoio in piena vista quando lui voleva solo arrivare prima possibile in quel dannatissimo ufficio e sperare di uscirci il più velocemente possibile! 
Aveva deciso: la prossima volta che avesse beccato il Malfoy in un qualsiasi corridoio lo avrebbe ucciso. 
Quello stupido bacio gli era costato la partita d'apertura di Quidditch.. Ma forse era proprio quello che voleva, forse si era messo proprio d'accordo con il professore per far sì che lui alla partita non ci arrivasse.

Dopo un paio d'ore passate in assoluto silenzio Severus decise di alzare gli occhi che fino a due secondi prima erano incollati come una calamita su un tema, senza realmente vederlo, e quello che vide fece sparire gli ultimi rimasugli di rabbia in lui, lasciandolo solo con la calma piatta di sempre e un certo vuoto nello stomaco.
-Si sta facendo davvero del male, lavora con una foga tale, quasi con rabbia e si fa il triplo più male-
Una vocina nella sua testa gli rispose, inacidita -E fa bene, se lo merita, per aver trasgredito di nuovo un tuo ordine-

Pensò di avere il cervello completamente fuso per quello che stava facendo.. 
Si avvicinò al ragazzo, che, preso com'era dal lavoro non vi fece caso, e lo osservò per bene.
Quelle mani piene di ustioni e ferite dovevano essere davvero esili e belle senza le deturpazioni che vi aveva imposto, aveva un viso così triste e arrabbiato.. Ma anche concentrato, ed era.. Sì, era decisamente dolce, come lo era stato un tempo Lili, quando parlavano di Magia e di cosa avrebbero fatto ad Hogwarts e lei si perdeva nella tristezza, consapevole che la sorella l'avrebbe odiata per sempre per essere così diversa..
Si perse in quello sguardo finchè non notò che il ragazzo si era fermato e lo osservava.

"Ho sbagliato qualcosa, professore?" Chiese con voce sconsolata.
"Potter, metti a posto le scatole e siediti alla mia scrivania." Rispose, ritornando ai suoi modi duri e i tratti del viso che non lasciavano trasparire alcuna emozione.

Il ragazzo mise a posto tutto e si sedette, visibilmente sollevato che almeno quella tortura fisica fosse finita, per il momento.
L'uomo gli porse il compito in cui aveva preso la famosa D quattro giorni prima e gli ordinò di leggerlo con calma, affinchè capisse dove vi erano gli errori che avevano portato ad un clamoroso Desolante.

Alla fine riuscì a scovare si e no un paio di errori e il professore di rimando gli segnalò con una riga rossa tutti i suoi errori, che equivalevano più o meno al 96% del testo.
Lo congedò dopo una mezz'oretta raccomandandogli di tornare l'indomani e questa volta senza fare ritardi, sennò non ne sarebbe mai uscito da quella punizione.

Si avviò su per le scale di gran carriera, sperando solo di trovare Hermione con una nuova scorta di quel liquido che faceva miracoli sulle bruciature, oppure
un buon incantesimo che alleviasse il suo dolore.

Quando arrivò davanti al ritratto della Signora Grassa però vi trovò il ragazzo che aveva giurato di fare uccidere.
"Malfoy, cosa vuoi ancora? Hai avuto quello che volevi, no?! Sono in punizione un'altra settimana per colpa tua e quindi niente quidditch, avete vinto, siete felici? Ora lasciami passare, voglio solo riposarmi."
Era infastidito così tanto da quel comportamento. Perchè Malfoy lo pedinava, non gli permetteva di stare in pace due minuti di fila e compariva proprio quando l'ultima cosa di cui aveva bisogno era vederselo davanti a prendesi beffe di lui?!

"Hey.. Ehm.. Harry.."
"Lascia perdere, okay? Ho capito il perchè di quel gesto, stasera. Ora lasciami in pace."
Lo disse con un tono stanco. Davvero, non aveva neanche la forza di prendersela.

Draco lo prese per il colletto della veste da mago che indossava e lo spinse con forza mandandolo a sbattere contro il muro, sembrava quasi arrabbiato.
Aveva un colorito rossiccio sulle guancie che, pensò Harry, gli donava davvero molto visto il contrasto con la pelle pallida, quasi a sembrare malaticcia.

"Senti, io non avevo nessuna intenzione di farti finire in punizione ancora, ancora e ancora! Tutto quello che volevo fare l'ho fatto baciandoti, okay? Le mie intenzioni si sono fermate dopo quello." Lo sparò fuori d'un fiato, quasi come se quelle parole bruciassero dentro di lui fino a fargli male.

Il Prescelto rimase un'attimo interdetto, poi parlò con voce bassa e una nota di curiosità lo tradì per quanto volesse sembrare arrabbiato con lui.
"Perchè lo hai fatto, idiota d'un Malfoy?"

"Perchè, mi chiede il Grifondoro orgoglioso? Beh.. E' un pò di tempo che vedo Blaise e Theodore Nott che si baciano in sala comune quando gli pare che non li veda nessuno e quindi mi è venuto il dubbio. Chissa com'è baciare un ragazzo e soprattutto, chissà com'è baciare il ragazzo-che-è-sopravvissuto.. Comunque sia penso di essere il primo ragazzo a cui dai un bacio vero?! Non baci proprio benissimo, potrei darti qualche lezione, se vuoi.."
Assunse di nuovo quell'aria da filosofo pensieroso e ad Harry montò una rabbia indescrivibile.

-Quindi la sua era curiosità! Vuole solo ficcarti la lingua in gola per poi poter andare a dire ai suoi amichetti gay che ha baciato il Prescelto e ridere di me perchè non bacio bene!!-
Il ragazzo, ora visibilmente furioso, cerco di spingere da parte il Serpeverde ma con scarsi risultati.

Draco lo bloccò e lo strinse più forte contro il muro, avvicinandosi sempre di più, al punto che poteva sentire il suo respiro caldo sul collo..
"Hey, dove vuoi andare? Hai davvero così tanta fretta? Io però non ho ancora finito, quindi ti toccherà sorbirti un'altra punizione stasera."
Aveva preso un tono malizioso, che fece correre un brivido lungo la schiena di Harry che trattenne a stento un gemito.

Il biondo fece passare la mano destra sotto la veste, setacciando palmo a palmo la sua schiena liscia e ormai inarcata per cercare contatto con l'altro. 
Portò la mano fino alla base dei capelli del moro e poi con l'indice iniziò a scendere lentamente, ogni centimentro era un brivido.
Il Grifone catturò le labbra della Serpe, incatenandole alle sue e come a volersi riscattare dell'affronto fatto poco prima gli spinse la lingua in mezzo a quelle soffici e sottili labbra, esplorando Malfoy sotto una luce nuova, più intensa, più profonda.

Gli piaceva, decisamente gli piaceva.



Spazio [Ma devo proprio definirmi autore?? No, perchè di autore in me non c'è nulla .__.] Autore.
Ovviamente i miei piani sono andati lisci e perfetti, come farse Surf su un mare di olio. Nessuno che ha letto neanche le prime tre righe, immagino :)
Beh, sembrerà che io abbia sbagliato sezione visto che per ora si vede solo Malfoy nei paraggi.. Ma non disperate mie care lettrici fantasma!! 
Sono solo un pò lento.. Mi piace descrivere i dettagli più insignificanti e magari anche inutili e a volte lasciare libero spazio alla fantasia altrui per un pezzo magari importante. 
La storia rimarrà centrata su Harry/Snape, ma dategli il tempo di accorgersi di quel [disgraziato e tenero] ragazzo, già l'ho stravolto tantissimo il Sev :\
Assicuro alle più accanite [e ovviamente mi rivolgo a me stesso (: *Forever Alone*] che a questa coppia non sarà dedicata solo una piccola parte finale, anzi, ben presto inizieranno i traumi e le scoperte ^^
Ps. Ringrazio le anime pie che anche se non hanno recensito, almeno hanno letto ^^ Se qualcuno poi ha voglia di criticarmi l'angolo recensioni è li apposta, non morde :D

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Capitolo 3
*** One soul for Two.. ***


"Hey, Harry! Harry, Fermati!" Una voce molto familiare al ragazzo sovrastava il rumore di panche spostate e centinaia e centinaia di studenti che si muovevano in massa verso la porta della Sala Grande.

Una sorta di calmo panico invase Harry che cercò di non fare caso alla chiamata insistente del Serpeverde.
-Come ho fatto a lasciarmi andare in quel modo ieri sera? Devo essere stato davvero stupido, oppure il dolore doveva avermi annebbiato la mente- Pensava tra se e se Harry, tirando Hermione e Ron perchè non si fermassero ad ascoltare Malfoy e lo seguissero per confondersi in quella folla e sparire in Sala Comune il più velocemente possibile.

Ad Herm e Ron non aveva ancora detto nulla. Infondo era passato davvero pochissimo dall'accaduto, era ancora troppo confuso per parlarne o fare anche solo delle supposizioni e poi probabilmente lo avrebbero fatto internare se gli avesse raccontato di aver avuto un incontro molto poco formale con Malfoy!

Stavano per salire le scale quando il Serpeverde prese il Grifondoro al volo per la maglia, bloccandolo.

"Hey, amore, perchè scappi? Pensavo volessi attardarti un pò con me nei sotterranei"
Prese prima un'aria fintamente dolcissima e subito dopo un'altra falsamente corrucciata.

Ma stava guardando qualcun'altro che non era lui, Harry. 
Stava guardando.. "Ginny! Non credere ad un parola di ciò che dice, lo conosci!"

Troppo tardi, ormai la sua curiosità era destata e dal tono di voce supplichevole del moro Ginny capì che qualcosa di vero in ciò che stava per dire quello sputa-veleno c'era.

"Weasley, bene bene.. Allora, da dove iniziamo?" 
Sul suo volto si allargò quel sorriso maligno che conosceva alla perfezione. Stava per combinare un casino di quelli che non potevano essere riparati.

"M-Malfoy, non puoi." Cercò di ribattere il Grifondoro, senza successo.

"Mia cara, dolce, piccola, traditrice del tuo sangue.. Vedi, dopo quello che è successo ieri sera pensavo di dover essere sincero con te."
"Solitamente non intrattengo conversazioni con traditrici del.."

"BASTA COSì MALFOY" Tuonò Ron, bacchetta alla mano. Hermione comunque era stata più veloce di lui e riuscì a fermarlo.
Il silenzio ormai era calato e centinaia di occhi increduli guardavano quella scena così bizzarra. 
Malfoy che aveva assunto un'espressione molto diplomatica da una parte con Theodore Nott, Tiger, Goyle e Pansy al seguito e un Harry completamente stavolto con al seguito Ron affannato nello sforzo di contrastare l'incantesimo bloccante di Hermione, Ginny e Herm che guardavano Malfoy con gli occhi sgranati.

"Dicevo.. Che essendo comunque un gentiluomo di buone maniere è mio dovere informarti che alla luce dei fatti avvenuti ieri sera con il tuo ormai non più ragazzo, lo hai appena perduto. Beh, ci hai provato almeno. Harry ovviamente non può non preferire me, penso che non ti abbia mai baciato come lo ha fatto con me"

A quelle parole un respiro trattenuto si levò dalla folla che si era formata, Ron aveva smesso di agitarsi e guardava da Harry a Draco aprendo e chiudendo la bocca, come un pesce fuor d'acqua, Ginny aveva le lacrime agli occhi e stentava a credere a quelle parole, guardava il Grifone sperando in un segno di diniego che però non venne mai, anzi, il rossore che si levò dalle sue guance era un palese segno che quella maledetta Serpe stava dicendo la verità.

Scappò via prima che il moretto potesse proferir parola e, a quanto pareva, anche per Pansy fu un duro colpo. Sembrò pietrificata per qualche secondò e poi anche lei scappò via singhiozzando.

Malfoy in quel momento di incredulità generale, quando tutti quanti, chi più chi meno, sembravano incollati al pavimento e incapaci di muoversi ne approfittò per avvicinarsi al Grifone e stampargli un bacio non ricambiato sulle labbra per poi andarsene sorridendo, soddisfatto del lavoro che aveva appena svolto.


"Come hai potuto? Spiegami come? Ti muore dietro fin dal primo giorno in cui ti ha visto, ha passato così tanti anni ad aspettarti.. E ora che hai aperto gli occhi ti fai Malfoy come se niente fosse??"
"HARRY, GUARDAMI!"
Arrivati in Sala Comune Ron perse del tutto il controllo. Iniziò ad urlare, ribaltare tavoli e sedie e alla fine incollò al muro il suo migliore amico urlandogli quanto fosse stato stupido.
"Come, Harry? Mia sorella farebbe qualsiasi cosa per te, la mia famiglia ti adora e tu cosa fai?! Tu ti scopi Draco Malfoy, tanto per cambiare! Mia sorella non ti bastava? "

Hermione tornò poco dopo quella sfuriata, ancora con gli occhi arrossati per aver consolato la rossa cercando di non piangere a sua volta.
Si sedette su una delle loro poltrone preferite e fece segno a Ron e Harry di sedersi che acconsentirono anche se ancora si guardavano in cagnesco.

"Harry, perfavore spiegaci cosa è successo tra te e Malfoy." Il suo tono non ammetteva repliche e quindi non avendo scampo chinò la testa e iniziò a raccontare l'accaduto.
"Giuro che non avevo idea di cosa mi stesse prendendo in quel momento. Davvero, non ero io!"  concluse il racconto ancora con quella nota di supplica nella voce.

"Mi spiace ammetterlo ma io lo sapevo già da tempo. Ho notato come guardavi Ced al quarto anno e poi.. Beh.. Ti ho sorpreso.. Ehm, scusa Ron.. A guardare Fred che si cambiava, una volta.. Non volevo spiarti, ero venuta a riportarti gli occhiali che avevi dimenticato in classe!" La Granger tirò su le difese.


Entrò in quella stanza tetra che ormai conosceva così bene con, se possibile, un'aria così rabbuiata che probabilmente avrebbe fatto invidia al Barone Sanguinario.
C'era però qualcosa che non andava in quella stanza. 
Alzò gli occhi che teneva incollati alle scarpe e notò che la luce che di solito era così tanto tetra e scarsa ora era un dolce alone di luce soffusa.

Non c'era ombra di vermi e la cosa lo fece quasi sorridere, almeno dopo il dolore di quella rivelazione e di Ginny e Ron che non lo guardavano neanche più in faccia non avrebbe dovuto sopportare quella tortura fisica.

Prima di arrivare alla sua solita punizione aveva giurato a se stesso che se Piton gli avesse di nuovo rifilato quei maledettissimi vermi lo avrebbe crucifisso. Ne aveva abbastanza.

"Signor Potter" Severus si palesò da dietro la scrivania.
Guardava il più giovane con la sua solita espressione enigmatica, anche se Harry avrebbe potuto giurare di aver visto per un nanosecondo un sorriso di compiacimento comparire sul viso del professore.

"Buonasera, Signore" Rimase sulla porta, aspettando ordini.

"Siediti, ragazzo." lo disse con una nota di disprezzo nella voce.

-Okay, probabilmente ora si metterà a deridermi per la scenata fuori dalla Sala Grande di stamattina. Preferisco smistare vermi-

Piton fece apparire un calderone e degli ingredienti dal nulla, poi sbattè un libro davanti al Grifondoro che lo afferrò e si mise a sfogliarlo fermandosi alla pagina indicata.
"Oggi ti spiegherò come preparare l'Elisir dell'euforia, prendi gli ingedienti e inizia." 

Harry non capiva perchè il professore da lui più odiato dovesse spiegargli come preparare quella pozione. A quanto pareva aveva effetti benevoli, assolutamente non il tipo di cose che insegnava in classe.

Comunque era troppo abbattuto per rifiutarsi o anche semplicemente chiedere.
Si mise semplicemente ad eseguire passo passo quello che c'era scritto nel libro con Piton che intanto spiegava tutti gli effetti che si potevano constatare utilizzandola da qualche sorsata ad intere bottiglie e intanto correggeva qua e la gli errori che il ragazzo commetteva.

Notò, con stupore, che il tono di voce e il modo in cui lo stava correggendo e gli stava spiegando non era affatto ostile, anzi, pieno di passione e di una sorta di strana euforia.

Capì perchè il professor Silente lo aveva adibito a quella cattedra: Piton era un'asso con le pozioni, era dotato di grande intelligenza, prontezza, tempismo e soprattutto una grande passione lo legava a quella materia. 

Dopo le solite due ore finirono di preparare la pozione insieme e Harry era decisamente sollevato. 
Vedeva finalmente qualcosa di bello nello stare con quel freddo e duro ex Mangiamorte in quello studio quasi altrettanto freddo.

Alla fine prese coraggio e chiese ciò che lo aveva incuriosito fin da quando aveva messo piede li dentro quella sera;
"Professore... Signore.. Scusi, la mia domanda potrà sembrare.. Ehm.. Inappropriata.. I-io volevo c-chiederle..Ecco, vede.. Prchmafttofrequstpzonoggi?"

"Crede che parlando come potrebbe farlo un Troll io possa anche lontanamente concepire cosa lei stia dicendo?" Un sorrisetto maligno gli increspò quelle labbra che raramente avevano visto anche solo l'ombra di un sorriso.

-Ma quanto sono stupido?!- Harry si maledisse, aveva appena fatto la figura del Troll.

"Nulla, Signore. Io non volevo proprio dire nulla."

"Spiegati meglio,  nella frase ho solo sentito fare e pozioni. Hai     qualcosa in contrario all'imparare un minimo nella mia materia?"

"Ma certo, perchè mai il Grande Prescelto dovrebbe imparare qualcosa sulle pozioni, a lui non sono utili e neanche lontanamente alla sua altezza quando sa eseguire un ottimo Expelliarmus" 
L'ultima parola la marcò mettendoci tutto il disprezzo e il divertimento che riuscì a mettere insieme.

-Glielo faccio vedere io l'expelliarmus!- Strinse convulsamente la bacchetta ma si contenne.

"Volevo solo sapere perchè mai proprio quella pozione.."
Uno sguardo torvo eclissò del tutto la sua curiosità, non gli interessava neanche più sapere il perchè di quella bizzarria.

A quelle parole il professore arrossì e fu felice che il Grifondoro non potesse vederlo visto che gli dava le spalle.
-La verità è che... No, non me lo so spiegare neanche io.. Forse è perchè so che ne avrebbe un gran bisogno ora.. Ma a me non interessa di cosa ha bisogno Potter-

Prese due calici e li riempì della sostanza color giallo vivo, ne prese uno e l'altro lo porse al suo allievo.
"Bene. Vediamo com'è questa.. definiamola pozione."
Alzò un poco il calice e buttò giù tutto d'un fiato la pozione, lo stesso fece il ragazzo anche se un po incerto.

Gli effetti si fecero subito sentire: Harry non si sentiva così felice da un bel pezzo.

-Ma cosa ti è preso, dannazione!! Per quale stupido motivo stai trangugiando una pozione del genere.. E poi in compagnia di Potter! Stai diventando un vecchio pazzo-
Furono gli ultimi pensieri di Severus prima che l'euforia e la felicità [del tutto superficiale nel suo caso] lo travolgessero.

Passò dietro la sedia su cui sedeva il Grifone e iniziò a camminare dietro di lui molto lentamente, cercando di resistere alla pozione e non fare pazzie, gesti che sicuramente il giorno dopo avrebbe rimpianto.

Per quanto si opponesse però la sua mente era così leggera, rilassata. 

Non voleva pensare, voleva solo prendere il moro e riempirlo di baci, toccare la sua pelle così delicata, spogliarlo di quelle vesti che erano inappropriate al momento e sicuramente fuori luogo.
Avrebbe voluto scandagliare ogni centimentro di quel corpo, farlo diventare suo.

Harry, dopo quello che gli sembrò essere stato buio totale finalmente aprì gli occhi: Era Gay, lo sapeva. 
Aveva guardato con interesse Fred&George, baciato di gusto Malfoy e ora eccitato al pensiero di riuscire a trafiggere quegli occhi impenetrabili e profondi come pozzi del professore, facendolo godere, facendogli capire che lui non era solo il bambino-che-è-sopravvissuto, ma un ragazzo, uomo, in grado di farlo fremere al solo tocco.

Severus sentì [o almeno: la pozione gli fece sentire] che era il momento giusto di provare un contatto.
Si avvicinò con cautela e sfiorò il dorso della mano del moro che era appoggiata alla scrivania.

Con suo grande stupore, in un gesto d'agilità Harry prese la mano che lo sfiorava nella sua, dolcemente e lo guardò dritto negli occhi.

In quel momento si videro realmente per la prima volta, si videro per quello che erano: due persone sole.

Harry aveva degli amici stupendi che gli volevano bene, sì ma non potevano comprendere tutto quello che provava, non potevano comprendere e colmare la
solitudine e il vuoto lasciato dalla morte dei genitori e di Sirius. Forse quell'uomo, anche lui così solo lo avrebbe potuto colmare.

Loro due avevano una perdita in comune, qualcosa su cui lavorare, una base per amarsi: Lili.

Niente lega di più l'anima di due persone che hanno in comune lo stesso dolore. Nel dolore puoi trovare sprazzi di luce, amore..
E in quel momento entrambi sentirono che insieme potevano completarsi, potevano raccogliere i cocci di quella perdita e rimetterli insieme, facendolo entrambi, unendo le loro due anime ne avrebbero creata una più forte, concreta, che non li avrebbe fatti mai più sentire soli.

Si avvicinarono l'uno all'altro e lentamente, molto lentamente si scambiarono un timido bacio. 
Fu solo un lieve tocco di labbra ma bastò per far accendere il fuoco più grande che la storia magica avesse mai visto.
Una passione così travolgente non l'avevano mai provata.

Severus scoprì che il ragazzo non gli piaceva per i tratti di Lili e non lo odiava per la somiglianza caratteriale di James, amava semplicemente il ragazzo per quel che era: uno stupido, ignorante, spavaldo ragazzino di Grifondoro. Un ragazzino spregevole e stupendamente sexy.

Si strinsero in un abbraccio serrato, come se anche solo il minimo soffio d'aria avesse potuto spezzare quel momento sacro, come per paura che un millimetro di distanza potesse spazzare via quella magia che li legava.
Si strinsero di più e in quel momento le loro anime si fusero, erano una cosa sola, lo sapevano per certo.

Con molta calma e cercando di fare il tutto più lentamente possibile Harry si staccò di qualche centimetro e prese ad accarezzare il corpo ancora coperto da quelle vesti così ingombranti. 

Iniziò a sbottonargli la lunga veste nera ma arrivò a malapena al terzo bottone e si interruppe perchè qualcuno stava bussando con forza sulla porta.

"Severus, Severus! E' importante, abbiamo bisogno di te al terzo piano, sbrigati!" Era la professoressa McGrannit. Sembrava molto preoccupata.
Si allontanarono senza guardarsi, tutti e due un pò imbarazzati.
Piton si ricompose e andò ad aprire la porta. 

Quando la porta si fu aperta Harry schizzò fuori salutando la professoressa con un debolissimo "Buona Serata, professoressa" prima di sparire nel corridoio buio e poi su per le scale fino al dormitorio.

Non voleva pensare a nulla quella sera, voleva solo addormentarsi con le immagini confuse di ciò che era successo poco prima in quell'aula stampate in mente.


Spazio Autore [.__.]
Scusatemi per la lentezza, probabilmente sarà una FF abbastanza lunga.. 
Finalmente però siamo arrivati al tanto atteso momento (:
Spero di non avervi fatto annoiare ^^
Vorrei ricordare a chi legge che una recensione anche piccolina piccolina [o anche una critica, se sentite che è il caso] mi farebbe molto felice!!
Detto questo mi scuso [in anticipo] se non sarò sempre puntualissimo come un orologio svizzero, la mia storia passa da tre altre persone che mi danno i loro pareri prima di postare, quindi il procedimento è un po lunghetto a volte..
[Sono praticamente dei Beta, la storia la scrivo da sola xP]  Dimenticavo: Scusatemi, causa Lucca Comics&Games probabilmente non posterò fino al 4.. Prometto che appena torno mi metto a scrivere ^^
[E tra insonnia, lavoro, secondo lavoro e Fanfiction il mio cervello esploderà, ma non preoccupatevi: le mie dita sanno già cosa scrivere (: ]

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Capitolo 4
*** He Knows.. ***


“Hey, che ti prende Harry? Difesa è una delle tue materie preferite.. Non ti sarai mica incazzato per la sfuriata di Ron?”

Neanche la sua materia preferita riusciva a riscuoterlo da quel torpore, dalle profondità di quei pensieri così intensi che stava ancora cercando di capire e decifrare, aveva bisogno di perdersi nelle trame tessute negli ultimi giorni, seguire il filo di quella passione così avvolgente del giorno prima e capirne la provenienza. Era stata la pozione a creare quei pensieri oppure li aveva pensati di volontà propria? 

Una cosa era sicura: quei pensieri lo avrebbero segnato nel profondo, avrebbero cambiato probabilmente il suo essere e quella consapevolezza così schiacciante ora gli pesava, gli faceva male, gli faceva paura… 

“Tranquilla, è solo la stanchezza pre-esami.. Quanto vorrei scaricare un po’ col Quidditch..”
“Maddai, come se non avessi notato che è da quando hai iniziato la punizione con Piton che sei così! E poi gli esami sono tra un secolo, no?!” Disse la riccia, l'ultima frase mimando il tono di Harry quando lei tentava di convincerlo a studiare in biblioteca.

Suonò la campanella e il terrore assalì il giovane, da qualche minuto a lì avrebbe dovuto fare i conti con le due ore di pozioni, cosa sarebbe successo? Non aveva più visto Piton dalla sera prima, neanche a colazione.


-E' stato solo un effetto collaterale della pozione, non c'è nulla di cui preoccuparsi! Non provavo davvero quelle sensazioni, non pensavo quelle cose, è stato solo per un errore nella preparazione-
Ma come spiegava il fatto che, ormai solo nella sua aula situata nei freddi sotterranei, era sudato e accaldato, quasi con il fiatone, ansioso e preoccupato come lo era stato poche volte nella sua vita al solo pensiero di dover rivedere quel giovane Grifondoro?

La campanella suonò la seconda volta, per annunciare agli studenti che il tempo era scaduto, dovevano essere in classe.

Harry aprì la porta e vide il professore. Ebbe un tuffo al cuore, che perse circa 2/3 battiti e poi iniziò a martellare come se avesse appena fatto di corsa due giri intorno al Castello.

Piton era riuscito a recuperare tutta la sua dignità e la maschera impassibile e impenetrabile era di nuovo rimontata anche se dentro si sentiva morire, il cuore che a scatti batteva all'impazzata e subito dopo minacciava di fermarsi. 

Entrambi erano sicuri che entro poco avrebbero avuto un infarto.

Harry distolse lo sguardo quasi subito e trascinò Hermione al banco più lontano e in ombra della stanza.

"Potter, non c'è alcun bisogno di occupare tavoli inutilmente, o forse non siamo degni di averti tra noi a lezione?" 

Altro tuffo al cuore, stava per svenire, che gli prendeva?! Un Grifondoro pieno di coraggio che sveniva come una ragazzina davanti a Vicktor Krum?! 
"Professore, non mi sento bene oggi, volevo solamente stare lontano da tutti i fumi delle pozioni." 

Prese un tono neutro cercando di non far trasparire nulla di ciò che stava succedendo dentro la sua testa e le sue viscere.

"Bene, prenda posto la."
Gli aveva indicato i due banchi di fianco a Malfoy e Zabini.. 

-Perchè?! Per quale motivo tutto a me oggi?! Godric, sei crudele!-
Si alzò di malavoglia e si trascinò fino al banco, la prima cosa che notò fu Malfoy impegnato a scrivere su pezzo di carta..
Dopo poco, e il moro se lo aspettava, arrivò un'uccellino di carta azzurra che gli si appoggiò sulla punta del naso.
Dentrò vi trovò un disegno in movimento di due ragazzi avvinghiati in un bacio passionale e una piccola scritta che recitava: < Dopo Incantesimi, bagno del 3° piano >

Alzò lo sguardo su malfoy, avrebbe voluto fare di lui una poltiglia di carne e sangue, invece fece appena in tempo a vedere il ghigno malvagio e malizioso sulle labbra del biondino che una veste nera invase la sua visuale.
Alzò lo sguardo e vide il professore che tendeva la mano.
Il suo sguardo era molto simile a come un Clabbert potrebbe guardare un treno, non capiva quel gesto. Poi abbassò lentamente lo sguardo e notò con orrore che aveva ancora in mano il bigliettino di Malfoy. Cercò di nasconderlo ma ormai era troppo tardi.

"Si ritiene così intelligente da non aver bisogno di seguire le mie lezioni, Potter? Mi pareva che avesse bisogno di molto più impegno visti i suoi voti nella mia materia e come stanno andando i ripassi."
"Ripassi, professore?" Non capiva, di quali ripassi parlava??
"Ieri sera, mi pare, che lei abbia sbagliato le dosi di almeno 2 ingredienti, ora mi consegni l'oggetto che ha in mano se non vuole occupare anche le sue ore pomeridiane con altri ripassi"
Probabilmente se avessero potuto sarebbero arrossite anche le sue unghie. 

Rimase imbambolato, voleva solo evaporare. Il professore gli strappò di mano il bigliettino e tornò alla cattedra.
"Cosa avete da guardare, tornate al lavoro."

Finito di leggere il biglietto il colorito di Piton non aveva una definizione precisa, si aggirava intorno ad uno scarlatto molto lucido.
Da una parte era sbiancato per il disegno, dall'altra era infuriato per la perseveranza del Serpeverde nel voler avere contatti con il ragazzo di Grifondoro.

Si riebbe solo quando almeno metà della classe fu sobbalzata per una manata troppo forte che il professore diede alla cattedra senza volerlo.
Avrebbe voluto posare con delicatezza quel biglietto e mostrare come sempre la solita indifferenza ma con tutte quelle strane sensazioni che gravitavano intorno a lui ultimamente, il suo autocontrollo stava un pochino andando a farsi benedire.

Si alzò dalla cattedra come se niente fosse, recuperando l'autocontrollo e togliendo punti di qua e di la ai Grifondoro solo per rilassarsi un po e godersi le facce confuse e arrabbiate di quei ragazzini pestilenti.

Qualche minuto dopo, e solo dopo aver tolto almeno 15 punti alla Casata avversa alla sua, si ritrovò faccia a faccia con il Potter.
Fece come aveva sempre fatto, lo guardò in cagnesco e iniziò a girargli intorno con l'intento di schernirno e mostrargli tutto il suo disprezzo con qualche battuta sulle sue scarse doti in Pozioni.

Il ragazzo, alla vicinanza del professore, diventò color peperone e iniziò ad affaccendarsi agitandosi come se dietro di lui ci fossero un paio di draghi a sputargli fuoco su quegli -stupendi e sodi glutei-
-E le mani così fini, i lineamenti di un ragazzino nonostante sia già adulto, il petto sudato che si intravede dalla camicia così attillata da delinearne il suo fisico asciutto..-

In lontananza sentì un tonfo e fu riscosso da quei pensieri che, pensò, non avrebbero dovuto esistere neanche nella più remota e inconfessata fantasticheria di una ragazzina con gli ormoni alle stelle.

"Malfoy?!"
Era infastidito dal dover ancora rivolgere lo sguardo verso quel Serpeverde ma anche sconcertato del comportamento che dimostrava ultimamente con il professore che era stato sempre e comunque dalla sua parte. Il perchè non era importante, che fosse stato solo una finzione per tenersi buoni alcuni mangiamorte era ovvio, però lo aveva comunque sempre difeso, anche quando tutte le prove erano contro quello sfacciato ragazzo.

Il biondino lo guardò con un misto di innocenza e sfida, facendo spallucce e guardandolo dritto negli occhi: Era una sfida.
Per terra, vicino a lui, c'erano tre calderoni che poco prima dovevano essere stati ricolmi di un liquido simile a melma che ora era cosparsa nel raggio di due metri tutto intorno a lui.
Suonò la campanella e le due stressanti e imbarazzanti ore furono finite, ma non per Harry e Draco.
"Voi due, fermi." Un tono glaciale e imperioso li raggiunse, Harry rimase immobile sul posto, rigido come una statua, invece Draco si limitò a mettersi in una posa molto sciatta sbuffando.

"Tu, Potter! Stasera sei libero, domani sera recupererai le ore perse di questa."
Lo sguardo irritato, voleva stare un po' lontano da quel ragazzo ma al contempo non voleva mancare di infliggere qualche tortura che sicuramente lo avrebbe divertito nelle ore che altrimenti sarebbero state riempite da inutili scartoffie, senza nulla di soddisfacente da guardare se non per i disgustosi e perfetti temi della Granger.

"Malfoy, alle otto e mezzo nel mio ufficio. PUNTUALE." Utilizzò il tono più freddo e intimidatorio che gli riuscisse, non voleva di nuovo rischiare di esplodere beccandolo in qualche altro corridoio a pomiciare con un Grifondoro.

Harry uscì il più in fretta possibile dalla stanza per non dover subirsi il Serpeverde nei corridoi deserti, avrebbe voluto solo confondersi tra la massa di studenti e sparire alla vista di quel diavolo così.. Bello e dannato..  
-Dannatissimo Malfoy, smettila di girarmi per la testa, sei solo un bamboccione che non fa altro che rovinarmi la vita giorno dopo giorno!!- e di nuovo la rabbia lo invase, al pensiero del casino combinato con Ginny e Ron.

-A proposito di Ginny, stasera c'è allenamento, potrei vedere se riesco a combinare qualcosa. Al massimo mi sfogo un pò..-

La giornata passò senza altri avvenimenti degni di nota, se non che Ron tentò di dare fuoco al professor Vitious mentre agitava distrattamente la bacchetta pensando alle cose più orribili da dire al suo migliore amico.

Arrivò la sera e Harry decise di prendere la Firebolt e farsi un giro per il campo aspettando i suoi compagni per poi allenarsi e sfogare un pò, magari sarebbe anche riuscito a parlare con Ginny e farle capire che non aveva l'intenzione di tradirla o di farla star male.

Arrivato vicino ai portoni però, la figura alta e slanciata, sebbene l'età, del professor  Silente gli passò a fianco.

"Oh, salve Signore" Harry fu sorpreso di vederlo, negli ultimi tempi era spesso in viaggio e quando era nel castello era solito a stare ore a passeggiare avanti e indietro nel suo ufficio.
"Buonasera, Harry. Vedo che stai per avviarti al campo di Quidditch, niente punizioni oggi?"
Come al solito il suo tono era amabile, come di un bambino a cui viene offerta una caramella. 

A Harry in quel momento venne un idea, forse stupida, infantile, troppo avventata, insensata, inopportuna ma decise comunque di lasciare il buonsenso al Castello.

"Professore mi chiedevo.. Ehm.. Le andrebbe di fare un giro per il parco?" Cercò di sembrare sicuro di se mentre faceva quella strana proposta ma in più di un punto sentì di essere stato troppo esitante, si pentì comunque delle parole appena dette.

"Ma certo, Harry, un pò d'aria fresca può solo far bene a questo vecchio professore" Un sorriso dolce si aprì in quel volto che conosceva così bene.
Aveva capito che il desiderio del ragazzo era parlare con qualcuno che considerasse vicino, quasi come un parente, qualcuno di cui potersi fidare.

Si avviarono in silenzio lungo il parco semibuio, arrivati a metà strada il più giovane decise di iniziare la conversazione.

"Professore.. Volevo chiederle.. C'è un mio amico, beh in realtà non è un amico.. E' un ragazzo di Tassorosso che ho visto un paio di volte a lezione e che ha la parlantina.. Beh, questo ragazzo mi ha confessato che gli.. Gli piacciono i ragazzi, ecco!"
Le ultime cinque parole le buttò fuori velocemente, voleva solo togliersi il dente, darsi dello stupido per aver inventato una cosa così stupida e poi congedarsi al professore.

"Mmmh..  E tu cosa ne pensi, Harry? Secondo te è un comportamento sbagliato?"

Il Grifondoro rimase di sasso a quelle parole. Certo che non lo era! Lui lo aveva dimostrato lasciandosi baciare da Draco!!
"No, professore.. Cioè, non mi importa granchè dei gusti sessuali degli altri.. Ragazzi.. Solo che il problema.. Ecco, vede Professore, è che questo ragazzo mi diceva, qualche giorno fa.. Che.. Che.. Che forse provava qualcosa per un professore.. In realtà non sapeva bene cosa provava, solo che dopo uno strano avvenimento aveva iniziato a pensare cose senza senso.. Cose assurde.." Non reggeva, non reggeva proprio.
Se solo il professor Silente avesse abbassato lo sguardo avrebbe visto un Harry completamente rosso, sul violaceo andante per trattenersi dallo scappare via e avrebbe capito tutto.

"So per certo che sei molto interessato ad aiutare questo povero ragazzino che in questo momento sarà sicuramente molto confuso quindi ti consiglio di assicurargli che è perfettamente normale essere confusi in amore e lo è altrettanto mostrare affetto o amore che sia verso un insegnante. Quando lo vedi assicuragli che non c'è davvero nessun problema, la scuola non cadrà mica a pezzi se qualcuno dimostra del sano amore. Tu più di tutti dovresti sapere che l'Amore è l'arma più potente contro qualunque male. Ora però, mio caro Harry devo lasciarti, gli allenamenti stanno per iniziare e io ho un sacco di impegni. Ti auguro una buona serata."
Il professore si congedò e lo sguardo di dolcezza ed il lampo di comprensione in quegli occhi di ghiaccio così penetranti non sfuggirono al ragazzo.

"Glielo dirò, professore! Buona serata."
Iniziò a correre alla volta del campo senza fermarsi, voleva solo togliersi la sgradevole sensazione di essere stato colto in flagrante mentre mangiava un dolce a lui proibito.

"Cosa ti prende, Draco?! Immagini anche solo minimamente come potrebbero reagire i tuoi genitori se sapessero??" 

"Sapere cosa, professore? Che lei è un pervertito e non aspetta altro che il momento buono per impalare Potter?" Le parole uscirono dalla sua bocca taglienti e poco dopo capì di aver toccato un tasto dolente.

-E' troppo, è davvero troppo! Non lo posso sopportare.. Dopo tutto quello che ho fatto per questo ingrato Malfoy ha ancora il coraggio di.. di..-
Si girò di scatto, Draco non se ne accorse neanche, la bacchetta in mano.

Neanche il tempo di un respiro e il ragazzo era stato investito da una forza come un pugno nello stomaco, la potenza dell'incantesimo lo fece schiantare contro una parete.

Il Professore aveva uno sguardo infuocato, era ansante e le guancie erano chiazzate di un brutto color prugna.

"Non..Provare..Mai..Più..A..Fare..Un..Simile..Affronto..A..Me.." Ad ogni parola il dolore si intensificava e Severus si avvicinava al ragazzo.

Malfoy fece in tempo a sfilare la bacchetta dai pantaloni e mormorare un controincantesimo per liberarsi prima di soffocare tra il dolore di quella morsa, poi tentò inutilmente di lanciare contro il professore uno Schiantesimo mentre si rialzava.

"A me? Pensi davvero di poter riuscire a farmi del male, ragazzo?" Era una follia se pensava di poter iniziare un duello con lui, il Principe Mezzosangue, colui che conosceva perfettamente ogni sfumatura, angolo oscuro, recondito della Magia.
Infatti il Serpeverde, nel perfetto stile di una serpe si limitò a farfugliare un "Quando mio padre lo verrà a sapere.." e si avvicinò alla porta.

"Quando tuo padre lo verra a sapere, dici? QUANDO TUO PADRE LO VERRA' A SAPERE PROBABILMENTE DI DISEREDERA', STUPIDO!" Spalancò la porta che andò a sbattere a pochi centimetri da un braccio di Malfoy il quale uscì di tutta fretta senza pensarci due volte.




Spazio "Autore" [Sto sinceramente odiando descrivermi in questo modo.]
Scusatemi per l'attesa, ho fatto del mio meglio :(
Chiedo ancora scusa per eventuali errori di battitura, solitamente riguardo il pezzo che scrivo ma alle 3.52 del mattino, pensando che questa mattina dovrò andare a lavoro non ce la faccio proprio a correggere.. Scusateeee ancora :(
Se ci sono errori davvero gravi fatemeli notare che [dopo essermi vergognato moltissimo] passerò a correggerli ^^"
Penso di essermi scusato praticamente per tutte le cose sbagliate successe ultimamente, sperando di essere scusato da voi xD
Beh, dopo milioni e milioni di scuse passo a ringraziare Artemis97 e quelle poche altre personcine che mi seguono, preferiscono, ricordano o semplicemente leggono per aver aspettato il capitolo, averlo letto ed essere arrivati fin qua, mi rende davvero molto felice sapere che qualcuno legge le cavolate che escono da questa stupida testolina (:
Avrei voluto fare il capitolo un poco più lungo ma per mancanza di tempo lo ho dovuto interrompere in modo brusco, nel prossimo capitolo vedremo l'allenamento di Harry e.. Beh, perchè spoilerare quando potete aspettare un pochino e leggere un'altro capitolo?
Alla prossima Tesori (:

Jack

[Dimenticavo: non chiedetemi il perchè del titolo, è totalmente casuale dal momento che l'ho scritto pensando alla discussione Harry/Silente Piton/Draco xD Se mai penserò un titolo migliore, magari...]

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Capitolo 5
*** "Why?" - "Why Not?" ***


Stava correndo a rotta di collo verso il campo da Quidditch, voleva solo togliersi di dosso quella sensazione sgradevole.

Arrivato a qualche metro dall'entrata del campo però si constrinse ad una frenata brusca, gli occhiali che minacciarono di cadere dalla punta del naso.
-Ma che mi è venuto in mente?! Il Capitano è Ginny, c'è Ron e la mia squadra in questo momento mi detesterà! Questa sera sono impazzito, prima rischio di farmi una figuraccia davanti a Silente e ora sto per tentare il linciaggio.. Sono pazzo, decisamente!-
Si girò e iniziò a muovere qualche passo verso il castello.. Ma..

-Perchè no? Tanto peggio di così non mi può andare, al massimo può andare solo meglio.. Alla fine che ho da perdere? Il mio migliore amico mi odia, la mia ragazza.. Beh, non è più la mia ragazza.. Hermione mi sta vicino solo perchè gli faccio pena e il resto del mondo vuole da me solo che muoia per salvarli.. Tanto vale provarci!-

"Tu, che ci fai qua?" Ginny atterrò a qualche passo dal moro. Aveva i capelli scompigliati e ciocche attaccate al viso sudato e accalorato, aveva il fiatone. Si stavano allenando davvero molto, sembrava più un campo di concentramento babbano più che un campo da Quidditch dove ci si allenano squadre scolastiche.

"Ginny! Io.. Beh, oggi non avevo punizioni e quindi ho pensato.. Beh ecco, sono sempre il Cercatore, devo allenarmi per la partita d'apertura."
Avrebbe voluto profondersi in milioni di scuse e fargli capire quanto gli dispiacesse per il "malinteso" ma si trattenne, voleva farsi vedere sicuro di se, con una motivazione valida per farsi ammazzare.

Nel mentre tutta la squadra era atterrata intorno a loro, alcuni erano curiosi, un paio di loro gli fecero l'occhiolino, qualcun'altro invece lo guardava con un sguardo da vattene-se-non-vuoi-morire-istantaneamente, tra quelli campeggiava ovviamente Ron.

Un sussurro lo raggiunse e la frase che ne derivò lo fece sinceramente star male, desiderava solo prendere a pugni chiunque fosse sotto tiro, ma si costrinse a rimanere dov'era, aspettando la risposta di Ginny. 

"Magari è venuto a chiederci una mazza, sai per fare le prove per quando avrà anche Tiger e Goyle da dover fronteggiare"
Un piccolo coro di risate provenne dalle sue spalle e Harry capì che la frase l'aveva tirata fuori il suo ex migliore amico.. Per una frazione di secondo pensò seriamente di girarsi e spaccargli la faccia ma finalmente la risposta di Ginny arrivò.

"Mi spiace, ti abbiamo rimpiazzato. Pensavo che l'avessi almeno immaginato, non possiamo arrivare alla partita con un Cercatore che non si è allenato e magari che fa anche favoritismi per Serpeverde." Il suo sguardo era infervorato, pieno di rabbia e rancore, voleva solo umiliarlo come Malfoy aveva fatto con lei pochi giorni prima.

"Capisco.." Fu la sola risposta che riuscì a dare. Harry non riuscì a pronunciare altro. Nella sua testa esplodevano mille domande, mille cose da dire, mille cose da urlare e tanti pugni da dare a Ron che ora stava ridendo della grossa.

"NO! Il punto è proprio che non capisco, sai?! Okay, ho fatto uno sbaglio, che in realtà non lo era neanche, io non volevo. Sono praticamente stato costretto e tu sai più di chiunque altro che piuttosto che tradire potrei uccidere! Però è successo, non posso farci nulla, non ho una Giratempo! Ti chiedo scusa, non era mia intenzione farti del male, farti soffrire. So quanto tu tieni a..."

"TENEVO! E ora non è più importante, fidati!" Anche Ginny esplose ma non era nulla in confronto al Grifondoro che aveva davanti.

"Va bene, TENEVI! Se ti rende più felice ricordarmi che ora tutti mi odiano, che la famiglia che adoro mi schifi, che tutti ridano di me fallo pure, ma prima lasciami finire!" Il petto si alzava e abbassava furioso, gli sarebbe esploso il cuore di li a qualche secondo, il petto bruciava e le parole uscivano a fiumi, incapace di contenersi Harry prese un respiro un po' più lungo e continuò. Ora nessuno rideva o lo guardava male, tutti lo guardavano basiti.

"Dicevo che so quanto tu TENEVI a me e ti assicuro che anche io TENGO, si ci tengo, Ron! Non mi interrompere se non vuoi rimediare un pugno sui denti." Ron aveva appena preso un respiro per intervenire ma si zittì subito, furioso anche lui e rosso fino all'attaccatura dei capelli.

"Perchè è vero Ginny, puoi pensare tutto quello che vuoi. Puoi pensare che io ti disprezzi, che tu non mi sei mai piaciuta, che per me sei stata solo un passatempo, che la tua famiglia per me era solo un modo come un'altro per stare lontano dai Dursley ma non è vero! Io adoro la tua famiglia, voglio bene a te e a Ron, non volevo che vi sentiste traditi da me.. Mi sento uno schifo al solo pensiero che non potrò più passare del tempo con tutti voi alla Tana.. Che non riceverò più il maglione di Mamma Molly.."
Mamma.. Non pensava di poter riuscire a chiamare qualcuno così.. Effettivamente Molly si era sempre comportata nei suoi confronti come una mamma ed in un certo qual senso lui poteva definirla tale.. Non proprio una mamma.. Ma almeno un parente molto, molto stretto.

"Dammi un ultima possibilità.. Ti prego, Ginny."

"Bene, trova il boccino prima di me e sei in squadra." Ginny mantenne un tono freddo ma nonostante tentasse di nasconderlo almeno a se stessa doveva ammettere che Harry gli faceva pena. 

Nel profondo riuscì a capire il suo gesto.. Almeno in parte..

Si posizionarono l'uno di fianco all'altro, al due Ron avrebbe lasciato libero il boccino e al tre sarebbero partiti. 

"Uno" Erano tesi, i sensi all'erta, si curvarono sulle scope continuando a fissare il boccino.

"Due" Il boccino era partito. La tensione ormai era palpabile. Ginny aveva lo sguardo deciso e concentrato, scrutava il cielo con un intensità tale che i presenti si meravigliarono del fatto che gli occhi fossero ancora al loro posto e non stessero svolazzando alla volta del boccino.

"E.... TRE!" Al ruggito del ragazzo entrambi si diedero la spinta e iniziarono a volare verso l'alto. 

Del boccino non c'era traccia, continuarono a volare per un paio di minuti descrivendo ampi cerchi sul campo e puntando sempre più in alto.

"Wow, hai notato come sembrano sincronizzati? Lui svolta, lei svolta, lui punta verso l'alto e lei punta verso l'alto, neanche un secondo di distacco. Sembrano pensare con una sola mente!" A questo commento la maggior parte della squadra assentì, erano davvero una coppia perfetta nei termini del Quidditch, appurato che in amore non avrebbero mai concluso nulla.

Passarono 15 minuti e del boccino ancora nessuna traccia, Ginny gli stava alle calcagna.

Il cielo era coperto da un sottile strato di basse nubi trasportate da un vento dolce, un clima quasi perfetto se non fosse stato per il freddo pungente. 

Continuarono a volare così per un po' finchè Ginny non captò un luccichio in alto, vicino alle nubi che si muovevano così velocemente.

In un lampo si separò dal ragazzo e prese a volare sempre più in alto e veloce verso il boccino che svolazzava tranquillo fuori e dentro le nuvole.

-Non posso farcela, è troppo veloce..- Harry era in netto svantaggio, la rossa lo aveva distaccato di almeno 15 metri e continuava ad allontanarsi, si era accorto troppo tardi del gesto della ragazza.

-Ci sono quasi.. Ancora qualche metro..- Allungò la mano verso quel piccolo luccichio dorato.. Ancora qualche centimetro..

"Maledizione!" In neanche un nanosecondo il boccino scartò la mano di Ginny e scese in picchiata verso il campo.

-Sìììì!- Aveva ancora una possibilità di vincere lo scontro, Harry si buttò a capofitto verso terra, si sarebbe schiantato, ne era sicuro.. Ma almeno si sarebbe riguadagnato il posto nella squadra.

Era solo a qualche metro dalla pallina d'oro tanto contesa, spinse al massimo la scopa, doveva farcela.

Uno spintone lo fece andar fuori rotta di molto, Ginny gli aveva appena assestato una poderosa spallata, il gioco si faceva sporco.

Il moro, senza perdere neanche un secondo di quel prezioso tempo girò la scopa e si mise a volare in diagonale, avrebbe avuto ancora qualche secondo di vantaggio sulla ragazza, anche se c'era da dire che quest'ultima prendeva velocità.

Si rimise dritto giusto in tempo per spintonare la rossa, non voleva farle male ma vincere per lui significava confermarsi, era un pò come confermare le parole dette poco prima, far capire agli altri che sarebbe stato sempre e comunque un Grifondoro, tutti possono commettere degli errori alla fine.

Erano ormai al capolinea, a pochi centimetri da terra, si stavano per schiantare.. Si diedero un ultimo spintone all'ultimo secondo e poi tesero le mani verso il boccino sterzando con le scope per non ammazzarsi.

"E ora?" Se la squadra era rimasta a bocca aperta per la sincronizzazione che avevano dimostrato poco prima non era nulla in confronto a cosa stavano assistendo in quel momento.

Harry e Ginny avevano le mani intrecciate che si stringevano attorno al boccino, nessuno dei due sembrava accennare a voler lasciare l'oggetto, continuavano a guardare la squadra in attesa di un responso..

Qualcuno poi si riscosse, era il caso smuovere la situazione.

"Beh.. Non c'è un vincitore.. Siete pari, direi.. Mi spiace Ginny, lo avete catturato nello stesso momento, anche la memoria tattile del Boccino sta impazzendo, penso che non abbia mai avuto due persone, due vincitori, nello stesso tempo.. Ora tocca a te decidere se rimarrà in squadra o no" Era Ron. 

Dopo tutto quello che aveva sentito dire al suo migliore amico si era riscosso come da un lungo sonno.. Diavolo, aveva tradito sua sorella, l'aveva umiliata ma.. Era comunque il suo migliore amico, sapeva che non le avrebbe mai fatto del male e poi.. gli mancava.. Già il giorno dopo la sfuriata si era accorto che il moro gli mancava, che era stato sinceramente dispiaciuto per l'accaduto e ora capiva quanto era stato e stava ancora male per supplicare sua sorella di dargli una possibilità di farsi accettare.

"Okay. Avevo detto che se avresti vinto saresti potuto tornare in squadra.. Dal momento che non hai ne perso ne vinto posso dichiarare che sei stato ufficialmente rimpiazzato." La rossa si girò e fece segno agli altri di riprendere l'allenamento.. Qualcuno provò a fare delle deboli scuse ad Harry ma c'era davvero poco da consolare.

-"Non hai ne vinto ne perso, gne gne gne.." Stupida.. Dopo che mi sono abbassato a pregarla, dopo che mi sono coperto di ridicolo davanti a tutti ha ancora la faccia tosta di mostrarsi fredda ed indifferente!!- 

"Non prendertela con lei, il ricordo di quello che le hai fatto la fa ancora bruciare di rabbia.. Forse se la lasci in pace per qualche tempo magari.. Ecco, si riprende.."
Le sorprese quel giorno non erano finite. Ron aveva trovato il coraggio di rivolgersi al moro che rimase pietrificato sul posto, poi alzò lo sguardo sul rosso e notò che se ne stava sguardo a terra, le guancie in fiamme.

"Ehm.. Si, forse hai ragione." Non capiva perchè una delle persone che in quel momento lo odiava di più dovesse tentare di consolarlo ed elargire consigli.

"Ti va se ti accompagno in Sala Comune?! Beh.. Se non vuoi non fa nulla.. Ovvio." Era un imbarazzatissimo Ron a parlare, il tono così incerto che quasi non sembrava lui.

E per forse la milionesima volta nelle ultime due ore Harry rimase di nuovo spiazzato, non sapeva cosa fare, cosa dire..  Non capiva quel comportamento, ma infondo, pensò, non c'era nulla da capire.

"Se non hai nulla da fare.. Penso che Hermione sia proprio li." 

"Oh bene, devo giusto chiedergli un paio di cose.. 50 centimetri di tema sulla preparazione e gli effetti del Veritaserum, senza Herm al massimo arrivo al nome della pozione!" il rosso fece un debole sorriso nella sua direzione e insieme si avviarono verso il castello.

Quella sera l'argomento Piton non lo toccò neanche lontanamente, l'unica cosa a cui pensare era la ritrovata amicizia con Ron, il quale da quando erano tornati in Sala Comune non aveva fatto altro che perdersi nei racconti di come Neville era quasi morto cadendo per due rampe di scale mentre quelle cambiavano di posto e di altre stupidaggini mentre Hermione faceva loro ricopiare i compiti.

Quella sera, la riccia, fu buona con quelle due zucche vuote. 
Quando li aveva visti tornare insieme ridendo e scherzando, pieni di felicità, non aveva saputo dir loro di no.. E come poteva? Harry aveva sofferto tanto il distacco da Ron e quest'ultimo, anche se non lo avrebbe ammesso mai, non era stato tanto meglio nell'ultimo periodo.
Vederli insieme e felici era una di quelle cose che le scaldava l'animo, facendole notare che insieme, il fantastico trio, poteva superare qualsiasi cosa, erano indistruttibili, inseparabili. 

In quel momento capì che nulla avrebbe potuto davvero separarli, l'amicizia che li legava era così forte da passare sopra a tutto..
-Anche un paio di Troll, se necessario- Pensò Hem con un sorrisetto, ripensando a tutto quello che avevano passato insieme fin dal loro primo incontro.




Angolo Autrice: ^^
Ave miei cari lettori/lettrici (:
Devo dire che ultimamente sono davvero felice di vedere che qualcuno inizia a seguire questa piccola Fiction che meriterebbe davvero nulla, vorrei ringraziare tanto tanto tanto e ancora tantissimo tutte le persone che ricordano/seguono/preferiscono questa Fic, in particolar modo Lunadistruggi che ha avuto tanta pazienza a recensire tutti i capitoli e ringrazio anche chi ha recensito i vari capitoli rendendomi felicissimo ^^
Passiamo alle scuse: Mi scuso per i ritardi, ultimamente sto un pochetto sclerando, mi scuso anche per non aver risposto a tutte le recensioni, appena ho un'attimo di tempo passo a rispondervi tutti, prometto ^^
Un ultima scusa per il capitolo poco inerente ad una Snarry ma comunque sensata per questa storia, giusto per far andare a posto qualcosina nel trio ^^
Scusate per eventuali errori, il mio beta sembra non volerne sapere di correggermi e io non ho avuto troppo tempo per leggere e rileggere :(


Ringrazio ancora chi ha letto fin qua le mie noiosissime smancerie, spero di riverdervi tutti al prossimo capitolo <3
Bacioni, Jack <3

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Capitolo 6
*** My Soul is Your.. ***


"Severus.. Averti tra noi quest'oggi è un.. Piacere.." Una fredda voce serpentina sferzò l'aria di rispettoso silenzio presente nella stanza.

"Mio Signore. Mi ha chiamato." Sentiva gli occhi dell'uomo addosso anche se quelli erano fissi sul camino ed egli dava le spalle alla stanza. 

"Ultimamente sento mormorare molto su di te, Severus. Ci sono voci, sussurri, di tradimenti e di... Amore..." L'ultima parola fece rabbrividire tutti i presenti, la voce che si levava dalla poltrona era fredda, scivolava addosso come ghiaccio sulla pelle bagnata, a fare quasi male solo con le parole.

"Chi potrebbe mai mormorare voci simili sul mio conto?" Severus gettò un'occhiata fugace nella direzione dei Malfoy e notò Lucius con l'ombra di un sorriso sul quel volto scarno che da poco aveva rivisto la luce, la vita dopo la pazzia e la tristezza dei dissennatori come unici amici.

I pugni gli si serrarrono ma il volto era ancora una maschera di puro -e finto- scetticismo sulle presunte voci.

"Si mormora che tu provi dei.. Sentimenti.. Verso il ragazzo, Potter.  Alcuni sussurrano storie su Potter e te... insieme.. E potrei pensare che sia tutta una farsa, d'altronde ti sei fatto un pò di nemici.. Ma.. Qualcosa di vero ci deve essere... cosa, Severus?"

Era un'ordine e lui sapeva. 

-Draco, quel ragazzino vuole giocare col fuoco e si scotterà-

"I tempi mi sembrano maturi per farle avere il ragazzo e ho pensato di iniziare ad agire.
Mio signore, io sono constantemente in contatto col ragazzo e ho notato che.. Il ragazzo non è esattamente interessato alle grazie femminili.. Quindi con un po' di lavoro potrei persuaderlo al fine di offrirvelo."

Attento a non tradirsi, rigido come una statua e marmoreo nei lineamenti, la voce ferma come un iceberg. Aveva recitato la sua parte alla perfezione, come sempre.

"E come vorresti fare, Severus? Soprattutto, perchè? Perchè dopo tutti i piani da noi pensati, dopo tutto quello che stiamo facendo e dopo tutto il tempo passato con il ragazzo ti accorgi solo ora, dopo 17 anni, di poter fare qualcosa?" 

"Solo ora ho notato la.. diversità del ragazzo. Comunque il mio piano è pensato per evitare una guerra che potrebbe sì far cadere l'Esercito di Silente, ma potrebbe altresì far cadere il suo, Mio Signore. Ho pensato che se riuscissi ad abbindolarlo potrei offrirvi il ragazzo disarmato, senza difese.. Dopo averlo ucciso, senza fare alcuno sforzo, avrebbe il potere! Nessuno più potrà fermarvi. Mi serve solo del tempo e avrà il ragazzo qua, in questa stanza."

"Un piano geniale direi.. Ma perchè te, Severus? Perchè non lasciarlo fare ad un ragazzo come... Draco?" Ancora una volta aveva colpito nel segno. Un ragazzo come Draco sarebbe stato mille volte più attraente di un vecchio professore rinsecchito.

"Non avevo pensato a Draco, Mio Signore, ammetto la mia.. Mancanza." 

-Draco.. Sì, è più attraente, affascinante.. Un lavoro che sicuramente potrebbe svolgere.. Ma dal momento che è diventata una sfida..-

"Draco è certamente un ragazzo pieno di fascino e astuzia ma non ha l'esperienza e non dimostra una particolare destrezza con le Pozioni, Signore. Penso che questo lavoro necessiti una certa esperienza nel campo delle Pozioni, sicuramente si renderà necessario se il ragazzo dovesse rifiutarsi di eseguire gli ordini."

Perchè non ci aveva pensato prima? Poteva evitarsi tutte quelle domande.. Poteva evitare di arrivare ad un passo dal Cruciatus.

"Quindi tu pensi di essere migliore di Malfoy nelle arti seduttive?"
Bellatrix parlò ad alta voce, generando l'iliarità nella stanza. Una risata di scherno che penetrò l'anima del Mangiamorte in piedi il quale, però, senza lasciarsi intimidire, rimase dov'era con lo sguardo fisso allo schienale della poltrona che dava al camino.

Tutti ammutolirono di colpo, l'uomo che fino a qualche secondo fa era seduto sulla poltrona che Severus si era imposto di fissare ora volgeva uno sguardo sprezzante al tavolo dove sedevano i componenti della più stretta cerchia di Mangiamorte, perlopiù componenti di famiglie purosangue come i Goyle, i Lestrange, i Malfoy, i Black e qualche altra casata inferiore.

"Vi state divertendo? E' divertente secondo voi questo discorso? Strano, forse, ma non vi ho affatto dato l'ordine di ridere!"
Si rivolse a Piton con una serenità innaturale, quegli occhi che poco prima sprizzavano scintille rosse ora erano pozzi neri impenetrabili, sul volto stampato un sorriso di fredda serenità.

"Ora, Severus, penso che la tua sia un'idea magnifica. Sono.. Curioso di sapere come si svolgerà ed evolverà la tua missione, aspetto buone notizie per la prossima volta che avrai l'onore di sedere a questa tavola."
Lo stava congedando.

Severus fece un breve inchino al Signore Oscuro e sparì nella notte come un ombra.    


"Milze di pipistrello, Potter. Ora, avrai l'onore di metterle in questi vasetti. Solo 15 per barattolo, non una di meno, non una di più. Inizia."

-Quando finirà questa stupida punizione? Non ne posso più, prima quei vermi schifosi, poi le pozioni assurde e ora milze di pipistrello.. MILZE DI PIPISTRELLO! e dovrei essere il prescelto.. Dovrei essere in giro a salvare chissà cosa e invece me ne sto qua a fare cose stupide mentre Silente fa il lavoro sporco al posto mio- 

Era estremamente frustrante stare lì con un professore che lo odiava a fare cose stupide quando si sapeva bene che la guerra era alle porte, infuriava oltre la soglia di Hogwarts, dove il preside giorno dopo giorno cercava di rendere la vita degli studenti qualcosa di normale ben sapendo che la tensione di tutti era al massimo, che ogni mattina ogni singolo studente volgeva gli occhi al finto cielo in Sala Grande sperando di non vedere un odiosa lettera per lui, una lettera che gli annunciava dolore, morte, disperazione.. 

Passò mezz'ora in un silenzio rotto solo dal fruscio delle pagine di temi che il professore stava correggendo.

"Ora BASTA!!" Un tonfo sordo seguì la mano di Harry sul tavolo. L'urlo del ragazzo echeggiò per la stanza, e un silenzio di tomba lo accolse
Severus alzò gli occhi il tanto che bastava per notare che il ragazzo era in piedi davanti a lui, la bacchetta in mano e un'espressione di rabbia e coraggio che solo quel volto poteva esprimere così bene.

"Io me ne sto qua con lei e intanto la fuori c'è il finimondo, mi dica che utilità ho? Perchè non sono la fuori a combattere per tutto ciò in cui credo? Perchè non sono lì a vendicare tutte le persone che sono state dalla mia parte e mi hanno protetto fino ad ora? Perchè dopo tutto quello che le persone hanno fatto per me io me ne devo stare qua? Me lo spieghi PROFESSORE!"

Harry non riusciva a star fermo, lo invadeva un grande senso di rabbia, odio e frustrazione che, per quanto avesse cercato di reprimerla ora chiedeva solo di essere placata, di distruggere tutto quello che incontrava davanti a lui, finchè non si fosse trovato davanti alla morte. 

Il tavolo centrale nella stanza finì in un angolo circondato da milioni di schegge di vetro di barattoli in frantumi e liquidi, il calderone che il professore teneva in un angolo, ricolmo di qualche strano e prezioso liquido venne rovesciato, la stanza diventò un campo di battaglia, ogni barattolo che esplodeva era una piccola parte della sua rabbia che trionfava.


"Potter, per Salazar! Fermati, Fermati! Stai FERMO!!" Due braccia gli cinsero il petto.. La rabbia continuava a divorarlo, non poteva fermarsi, ma era una cosa stupida.

"Così non risolverai nulla.. Harry.. Calmati." La stretta si fece più forte e la persona dietro di lui più vicina, ne poteva sentire il calore, un balsamo in quel momento di solitudine e tristezza, quella rabbia che pareva infinita e implacabile si fermò nell'istante in cui la presa del professore si fece più dolce e meno decisa, quando quei centimetri che li separavano come chilometri furono superati.

Il Grifondoro lasciò andare le braccia a peso morto, la bacchetta gli cadde di mano e il suo corpo si fece pesante come piombo. Si abbandonò alla presa del professore che lo strinse a sè per un paio di minuti, o forse ore..

L'abbraccio si sciolse e Severus condusse il ragazzo in una stanza dove vi erano due poltrone davanti a quello che, almeno da acceso, doveva essere un'accogliente caminetto e al fondo, in un angolo buio un lettino. 

Harry pensò che dovesse trattarsi della stanza da letto del professore. La stanza era adorna solo con un comodino e un piccolo armadio neri e un tappeto verde smeraldo con ricami  in argento.

"Siediti." Il professore accese il camino illuminando il volto del ragazzo, mostrando un'Harry scosso e confuso, come un bambino smarrito al centro commerciale il sabato pomeriggio.

Abbandonando la maschera che portava da sempre, distruggendo ogni barriera che separava da lui quel ragazzo, si sedette e iniziò a spiegargli, a tentare di farlo ragionare.

"Capisco la tua frustrazione, Harry, ma non puoi permetterti di avere crolli di nervi. Sei il Prescelto, vero, ma non devi necessariamente rischiare l'osso del collo per salvare tutti." Severus si concesse una pausa, si aspettava che il ragazzo di fronte a lui ribattesse ma evidentemente troppo scosso rimase immobile dov'era, con gli occhi sgranati fissi in quelli del professore.

"Tu hai un grande valore, sei un elemento importantissimo per la riuscita del lavoro del professor Silente ed è proprio per questo che non puoi permetterti di andare a morire come una persona qualsiasi la fuori! Lo capisci, ragazzo?"

"No.." Un soffio, si sentì a stento tra gli scoppiettii del fuoco.

"Non puoi fare nulla ora, non puoi aiutare tutte quelle persone! Che hai la mania di fare l'eroe me n'ero accorto molto tempo fa ma adesso non possiamo permetterci di perderti, Potter." 

"Sono solo uno strumento nelle mani di Silente.."  Era quasi inquietante vedere il ragazzo con gli occhi stralunati, lo sguardo fisso e la voce poco più di un sussurro, non sembrava in sè.

"Non posso negarlo: Sei uno strumento. Sei indispensabile per vincere questa guerra. E sì, Potter, in quanto Guerra ci saranno delle perdite, ci sarà dolore e morte ma sono inevitabili. Non puoi pensare di riuscire a salvare tutti!! Le persone che sono li fuori a combattere lo fanno per te, lo fanno perchè i loro figli abbiano un futuro migliore di questo, lo fanno per la libertà, per la pace.. E la pace richiede sempre un prezzo, un sacrificio, Harry.

Verrà il momento in cui tu avrai la possibilità di rendere giustizia a tutte quelle persone che sono morte per portare avanti un'idea, per far sì che la loro morte non sia stata vana, ma per ora devi aspettare.. Capisci, ora? Capisci che se muori ora tutto quello per cui le persone sono morte, tutto quello per cui la gente ha combattuto sarà stato tutto inutile.. Capisci, Harry? "
Era a dir poco esasperato, doveva far capire a quello stolto che morire ora sarebbe stato inutile e che lo avrebbe trattenuto anche con la forza se necessario, ma sembrava inutile per il momento visto che il ragazzo continuava ad essere praticamente assente, almeno con lo sguardo.

Severus si alzò e iniziò a fare avanti e indietro per quella stretta stanza, le mani incrociate dietro la schiena e un'espressione indecifrabile.

"Professore.." Cinque minuti dopo una voce flebile richiamò al presente il professore.

Potter era in piedi davanti a lui e la sua espressione ora era il riflesso della sua anima distrutta, lacerata, corrosa..
Un passo, un solo passo. 
Si ritrovarono a poco più di un centimetro dal viso dell'altro.
-Cos...?- 

Delle morbide labbra si posarono su quelle del professore, due braccia incerte gli cinsero la vita e le dita si strinserò al tessuto, come ad aggrapparsi per non scivolare.

Non c'era una parola precisa per descrivere quel momento.. Era indiscutibilmente un momento strano, ma anche dolce, delicato, passionale e sicuramente un momento che per il ragazzo esprimeva speranza.

Il primo a staccarsi fu Severus, spaesato, poteva aspettarsi qualsiasi cosa, perfino una Maledizione Senza Perdono ma non un bacio, quello no.

"Mi scusi.. Io non avrei dovuto.." 

Questa volta fu proprio la persona che meno si aspettava quel gesto a riproporlo. 

Rimase sconvolto di esser riuscito a baciare il ragazzo e ci rimase ancora di più nel notare che il ragazzo non si ritrasse a quel gesto, non fece nulla anche solo per fargli capire che era stato un'errore, qualcosa che non avrebbe dovuto mai più ripetersi.

Così il bacio si fece più profondo, i due corpi si incontrarono, si scontrarono, si contorsero, le labbra si mossero, la lingua dell'uno diventò un tutt'uno con quella dell'altro, mani incerte esplorarono un corpo e mani più esperte andarono a scoprire pelle soffice e calda, due anime distrutte che si incontravano per la seconda volta, certe però che questa sarebbe stata quella decisiva, questa volta non si sarebbero abbandonate. Destinate ad essere la parte che completava l'altra.





Angolino Autore (:
Salve Carissimi/e !!!
Se state leggendo queste parole immagino che abbiate anche letto il testo soprastante e vi ringrazio davvero tantissimo per averlo fatto.
Già che ci siamo ringraziamo un paio di persone?! Sì, direi di si!
Ringrazio infinitamente lunadistruggi per aver letto i miei deliri sui Beta-Scimmie senza darmi del pazzo e soprattutto per aver recensito e letto ogni mio capitolo senza suicidarsi [Quanto sei tenera *w*]
Per ultimi ma non meno importanti ringrazio i miei due Beta più presenti: 
Veleno: Ti ringrazio con tutto il cuore perchè continui a spingermi a scrivere anche quando penso di non farcela, per quando ho bisogno di spunti e tu ne hai sempre un paio pronti ma più di ogni altra cosa per non uccidermi quando ti chiamo alle tre del mattino per rileggere la Fic (:
Ungo: Ti ringrazio perchè rileggi sempre volentieri i Capitoli anche se li ho già postati e lo fai volentieri anche se poi arriviamo tardi a lavoro [ =| ] e un grazie perchè anche quando quello che scrivo mi sembra stupido tu ci trovi sempre qualcosa di buono ^^

Dopo questa lunga trafila di ringraziamenti alle mie scimmie altamente add..ehm.. ai miei beta e la mia fin ora lettrice più accanita ringrazio chiunque abbia letto la fic o anche solo qualche capitolo e vi lascio sperando di ritrovarvi al prossimo capitolo, ricordo che una recensione, che sia per un complimento o una critica, è sempre ben accetta. Non mi offendo eh ^^

 

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Capitolo 7
*** "You're Mine" ***


                                                                                          "You're Mine."


"Potter, indicami uno dei componenti principali della pozione Veritaserum." Una voce profonda e fredda si levò a distanza di chilometri, almeno per Harry che, perso nei suoi pensieri fissava un punto imprecisato della stanza senza realmente vederlo.

"Bene, Potter. 10 punti in meno a Grifondoro.  Granger tiri giù la mano, non siamo ad un asta." Harry ritornò con la mente alla stanza nei sotterranei. 

"Professore, uno degli ingredienti principali è la piuma di Jobberknoll. 
L'animale in questione ha un piumaggio azzurrino, si nutre di insetti e una della sue caratteristiche è che in punto di morte riproduce ogni verso che ha sentito in tutta la sua vita in ordine decrescente." 
Harry non sapeva cosa dire, aveva sentito parlare di quell'animale da Hermione e non sapeva neanche se fosse inerente alla lezione, buttò li la prima cosa che gli venne in mente e subito dopo aver finito di parlare arrossì allo sguardo penetrante del professore che non aveva più nulla dello sguardo riservatogli la sera prima.

"Sai dirmi altro sul Veritaserum?"
Se il ragazzo pensava che il comportamento del professore potesse cambiare dopo gli eventi successi la sera prima si sbagliava di grosso. Sembrava ancora più freddo e distaccato del solito.

"Il Veritaserum è una pozione incolore e inodore che inibisce le persone e fa sì che rivelino ogni segreto, anche il più oscuro e nascosto."
Non conosceva tanto altro su quella pozione, i compiti della settimana li aveva copiati da Hermione e non aveva fatto caso a ciò che scriveva, poi se ci si metteva anche il fatto che nelle ultime dodici ore erano successe delle cose a dir poco sconvolgenti era difficile lasciare spazio per una pozione.

Dopo l'iniziale approccio la prima ora di Pozioni passò senza troppi problemi. 

Sembrava che il professore non si accorgesse che Harry non era presente, che vagasse con la mente a rivivere gli avvenimenti del giorno prima.. O almeno non voleva notarlo.


"Hey amico, che ti prende? E' un'ora che sei imbambolato a guardare quel Pipistrello, stai male?"
Questa volta fu Ron a interrompere le sue fantasticherie.

"Tranquillo, va tutto bene. Sono solo un pò stanco, la punizione ieri è durata più del solito.." Harry finse un piccolo sbadiglio e si stropicciò gli occhi.

"Secondo me dovresti dirlo alla McGranitt, magari riesce a tirarti fuori in tempo per la partita, e poi quell'uccellaccio ti sta torturando, non è una punizione!"
Ron era sinceramente preoccupato.

-Certo, vado a dire alla McGranitt che ieri ho baciato il professor Piton, ho giusto una bella frase per intrattenere la conversazione con la professoressa: "Oh, salve Professoressa, volevo dirle che per una settimana il professor Piton mi ha torturato con orrendi vermi, ma non si preoccupi, ora passiamo il tempo baciandoci!"-

"Lascia perdere Ron. Tanto non mi crederebbe e poi un modo lo troverò, almeno per  venire a vedere la partita." Appoggiò la testa sul braccio e sbuffò, gli seccava non poter partecipare alla partita d'apertura di Quidditch ma soprattutto non voleva vedere i Grifonodoro umiliati da Serpeverde per il pessimo Cercatore che Ginny si era scelta.

"Shh.. Sto provando a convincere Ginny a farti almeno part..." Un colpo risuonò nella stanza e Ron fu colpito da un libro sulla nuca.

"Weasley, presti attenzione." Severus Piton stava passando tra i banchi mentre spiegava la composizione completa della pozione che stavano studiando, seguito dal ticchettio frenetico di un gessetto che grattava alla lavagna tentando di stare al passo delle parole del professore.

"Andiamo, Untoman non può torturarti liberamente senza che nessuno muova passo!"
Dall'inizio del pranzo Ron non aveva fatto altro che inveire contro Piton e alternare Maledizioni a pronostici sul tempo e sulle condizioni di vincita/perdita della partita imminente contro Serpeverde.

"Ronald Bilius Weasley vuoi smetterla per una buona volta?! A quanto pare il Professor Piton si è calmato con la mania delle torture e ora sta dando delle lezioni in più ad Harry, non ti sembra stia facendo qualcosa di buono una volta tanto?" Hermione frenò la parlantina del rosso e gli lanciò un'occhiataccia, dopodichè si girò verso Harry e gli fece l'occhiolino, il quale la guardò e arrossì. 

Non sapeva fino a che punto Hermione avesse capito ma era certo di non voler indagare.

Sorrise alla ragazza e iniziarono a parlare degli esami e di un programma di studio che sicuramente nelle due settimane successive sarebbe stato dimenticato.


Finalmente la giornata si concluse e Harry potè sgusciare nei sotterranei senza troppi problemi.

Quella era una delle poche volte in cui non aveva fatto ritardo e in cui non avrebbe voluto fare ritardo alla punizione per nulla al mondo.

Arrivato davanti alla porta dell'ufficio fece un respiro profondo e poi bussò.

Dopo qualche secondo di attesa comparve davanti a lui il professore, vestiva come sempre di nero, lo sguardo indecifrabile di sempre e il portamento rigido che lo faceva sembrare una statua alquanto bruttina.

"Buonasera, Potter. Il Signor Malfoy stava giusto per andarsene, vero?" Si spostò di lato per lasciar passare il ragazzo che notò come prima cosa Draco Malfoy in piedi in mezzo alla stanza, con una mano alla bacchetta infilata nei pantaloni e l'altra serrata a pugno.

Harry fece un cenno del capo al biondo che non lo degnò neanche di uno sguardo ma si rivolse al professore con un piglio sprezzante e si avviò verso l'uscita.

Quando furono rimasti soli il professore si andò a sedere dietro la scrivania e fece cenno al giovane di sedersi di fronte a lui.

"Ti conviene studiare, Potter, o finirai bocciato in Pozioni.. E non ti è utile passare le mie ore di lezione ad oziare con i tuoi amichetti e perderti nei tuoi interminabili pensieri, pensi che non ti abbia notato oggi?" Severus mostrava uno sguardo severo ma non riuscì a tenere la facciata con cui si presentava in pubblico tutti i giorni, non con lui e non in quel momento.

Harry dal canto suo non sapeva come difendersi da quell'accusa, infondo non sarebbe stato in quello stato se non fosse stato proprio per il professore davanti a lui.

"Stavo pensando a quello.. Ecco.. A ciò che è successo ieri sera.." 

Un silenzio imbarazzato cadde nella stanza, Severus fissò gli occhi in quelli del ragazzo che non riuscì a sostenere quello sguardo per più di dieci secondi e quindi lo abbassò studiando con molta attenzione le linee formate nella scrivania di legno dal tempo e arrossendo violentemente. 

"E..?" Severus continuò a fissare il ragazzo che però non rispose.

"Cosa hai concluso? Dopo tutto il tempo passato a pensarci sarai arrivato ad una conclusione, immagino." C'era dell'amarezza in quelle parole.. In quel momento Severus si morse la lingua, non voleva attaccarlo. Non voleva commettere un'altro errore come quello commesso con Lily, non voleva aggredirlo, questa volta avrebbe aspettato l'altro e avrebbe accettato ogni sua decisione.

"Io.. Io.. Io non lo so. Insomma, lei è il mio professore e sinceramente fino a qualche giorno fa lei era la persona che odiavo di più in tutta la scuola, non so cosa pensare." Si maledisse per quello che aveva appena detto. Uno sguardo bastò per fargli capire lo stato emotivo del professore: Lo odiava. 

Si aspettò una Maledizione Senza Perdono che però non venne, in compenso il professore riprese il suo tono freddo e distaccato e si alzò in piedi.

"Bene, Potter. Per oggi puoi andare, ne ho avuto abbastanza." Ecco, l'aveva fatto di nuovo! Ma non poteva fare altro.. La scelta del ragazzo era ovvia, non ci si poteva aspettare nulla di diverso. 

Si alzò anche Harry, voleva solo uscire da quella stanza e correre senza fermarsi, finchè il fiato non lo avesse abbandonato.

Se i suoi pensieri erano quelli di fuggire il suo corpo era totalmente contrario, infatti rimase piantato dov'era. I muscoli non rispondevano e le gambe non volevano saperne di muoversi.

"Aspetti! Non ho idea di cosa abbia capito ma sicuramente ha sbagliato. 
Ieri ho provato sensazioni che non avevo mai provato con nessun'altro, lei mi ha fatto capire cose che nessun'altro mi avrebbe potuto far capire mai! Ho solo bisogno di un pò di tempo per abituarmi.. A tutto questo, ecco.." 
Da dove derivasse tutto quel coraggio e -pensò Harry- anche un poco di quella spavalderia non lo sapeva, anche la forza di dire quelle parole non gli sembrò propria. 
- Bene, sono un perfetto idiota- Arrossì di nuovo ma non abbassò lo guardo, questa volta puntò gli occhi su quelli del più grande.

"Sempre se lei vuo.." Stava per dire, ma il professore lo zittì avvicinandosi.

Quando fu a poca distanza dal ragazzo si fermò e con l'indice tracciò il segno dei lineamenti del ragazzo in un lieve tocco, quel gesto bastò per una conferma.

In quel momento non c'era bisogno di pensare, ogni filo logico era inutile, inesistente quando Severus gli era così vicino.

Il moro tirò a se il professore che gli appoggiò le mani sui fianchi e si lasciò andare ad un bacio, come quello della volta prima. 

In un'attimo si ritrovarono avvinghiati l'uno all'altro, la mano di Severus che stringeva quella di Harry spasmodicamente mentre le mani libere di entrambi andavano a scoprire lembi di pelle ancora coperti da quelle vesti così ingombranti.
Il Grifondoro non sapeva cosa lo spingesse a muoversi in quel modo e sicuramente non era l'esperienza visto che non ne aveva mai avuta una prima d'ora, comunque riuscì a spingere il professore ormai stravolto fino alla cattedra e sbottonargli un minimo la veste nera che indossava.

Le mani del ragazzo erano sicure anche se malferme e di incertezza c'è n'era molta ma a Severus non importava, voleva solo amare quel ragazzo come non aveva mai avuto possibilità di fare, voleva solo lasciarsi andare per una volta e mostrare la parte di lui che aveva accuratamente nascosto per così tanto tempo.

L'eccitazione era palpabile nell'aria ma soprattutto in quei corpi limitati dalle vesti che chiedevano solo di esserne liberati e di sfogarsi.

Qualche momento dopo Harry riuscì a svestire il professore che rimase solo con un paio di boxer neri indosso e null'altro, per il ragazzo non ci volle molto a svestirsi: scalciò con forza le scarpe da un lato che andarono a spaccare un paio dei barattoli che ingombravano le pareti della stanza mentre il più grande gli sfilava la felpa e la maglietta insieme e si gettava sulla patta dei Jeans dove notò con piacere che l'eccitazione del Grifondoro era evidente e pulsante.

Dopo quella corsa sfrenata si fermarono nello stesso istante, si concessero un respiro profondo e si guardarono negli occhi, lo specchio dell'anima.
Erano entrambi molto eccitati, un pò per cosa stava succedendo e un pò per l'emozione di sapere di essere ricambiati, poi come se si fossero letti nel pensiero ripresero a baciarsi con più foga.

Le mani di Severus andarono a toccare quei capelli soffici e disordinati che così tanto aveva desiderato anche solo sfiorare negli ultimi tempi e Harry prese a scendere lentamente, con soffici baci sul collo, le mani che tremavano strette sui fianchi del professore che gettò la testa indietro e socchiuse gli occhi sospirando sommessamente.

Ai sospiri del professore Harry non potè che sentire qualcosa dentro di lui esplodere, era una sensazione mai provata prima, gli sembrava di bruciare, ogni cellula del suo corpo urlava, il cuore martellava e non riuscì a reprimere i gemiti che riempirono la stanza.

In un'attimo mise da parte tutte le paure per via dell'esperienza e si fece più sicuro nei movimenti, scese fino all'elastico dei boxer del professore e accarezzò l'erezione, poi indugiando solo per qualche attimo per dare il tempo a quello di rendersi conto di cosa stava accadendo sfilò l'ultimo impedimento e davanti a lui si presentò il membro del più grande.

- Merlino.. - Non sapeva cosa aspettarsi, di certo non le doti che Severus gli stava mostrando, non aveva mai pensato prima a come potesse essere il pene del suo insegnante e ora si stupiva di quanto imponente fosse a pochi centimetri dalle sue labbra.

Lo prese in mano e subito una sensazione di calore misto a vergogna lo invase, aveva una paura tremenda di sbagliare, di non esserne capace.

Iniziò a fare qualche piccolo movimento con la mano per vedere le reazioni dell'altro e quando i primi gemiti soffocati arrivarono a riempirgli le orecchie finì per muoversi su e giù sempre più veloce, fino a chè Severus non emise un gemito poco più forte e lì Harry si arrestò, riprendendo molto più lentamente, iniziava a prendere il ritmo giusto e imparò a misurarsi seguendo il respiro del professore.

Poco alla volta sparì ogni paura, ogni pensiero, c'erano solo loro, i loro gemiti e la loro passione.

"Ha-H..Harry.." I sospiri sempre più pesanti, i movimenti sempre più veloci, severus inarcò la schiena come per chiedere più contatto e strinse la presa sui capelli del moro, poi, come se quest'ultimo sapesse cosa fare fin dall'inizio avvicinò le labbra al membro dell'altro e molto lentamente lo fece scivolare in bocca.

Continuava ad aiutarsi con la mano mentre con la bocca faceva solo piccoli movimenti sulla punta del membro e con la lingua lo stuzzicava.

A quel contatto il Professore si inarcò più che potè e sospirò il nome dell'altro accompagnandolo ad un semplice "Vengo" e poco dopo un senso di liberazione lo pervase, si accasciò vicino al ragazzo e lo strinse a sè, erano tutti e due sfiniti per la miriade di sensazioni provate in neppure un'ora ma allo stesso tempo di una vitalità che non credevano di possedere, si abbracciarono e rimasero così, spalle alla cattedra, accasciati sul pavimento e avvinghiati in un abbraccio che sapevano sarebbe stato senza tempo.



Angolino scuse e ringraziamenti - 3° piano del Ministero della Magia - Impiegato: Jack Riddle.
Massalve :) Finalmente siamo arrivati ad un punto dove i nostri personaggi si vengono incontro, in tutti i sensi v.v
Il mio ritardo nel pubblicare è dovuto al fatto che l'ultima parte mi ha bloccata non poco, l'ho riscritta mille volte e mai mi è sembrata decente, dopo milioni di cancellature e imprecazioni da parte del mio beta dirette a me alla fine ce l'ho fatta (:
Piccolo annuncio: inizierò a pubblicare una volta a settimana per mancanza di tempo e perchè come potete notare la storia non è finita qua, da adesso i nostri amati Severus e Harry dovranno affrontare sfide ardue e fare i conti con una guerra che incombe sempre di più su Hogwarts e grava su entrambi.
I capitoli mano a mano tenteranno di essere più seri, cercherò di far vedere Harry molto più "maturo" di come è stato visto all'inizio.
Ancora una cosa: temo di dover fare delle modifiche ai capitoli precedenti, non avevo considerato l'età di Harry all'inizio quindi per far andare avanti la Fanfiction ho bisogno di cambiare dei piccoli particolari, non assicuro di essere puntuale proprio per quel motivo!
Passiamo ai ringraziamenti e poi vi lascio in pace, finalmente (:
Ringrazio le 15 persone che seguono, l'unica persona che ricorda e l'unica anima pia che ha la mia storia tra le preferite: Cercatrice1996 (:
Ringrazio anche chi legge senza seguire o ricordare e a mia volta ricordo che una recensione mi farebbe moooolto mooolto piacere ^^
Alla Prossima,
Jack

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Capitolo 8
*** La lettera. ***


"Perchè no, Harry? Fino ad una settimana fa eri così preso dalla partita.. E poi, tutto quello che hai detto a Ginny in campo,eh?! E.. e Ginny ha pure spostato la partita di una settimana, siamo disperati!" Ron era diventato quasi peggio di Hermione nell'ultima settimana.

Passava quasi tutto il tempo dietro ad Harry tentando di convincerlo a partecipare alla partita, anche se quest'ultimo non ne aveva la minima intenzione.

Negli ultimi tempi aveva scoperto qualcosa che lo rendeva mille volte più felice anche rispetto al volo, perchè, rinchiuso in quei sotterranei bui e freddi trovava il calore e l'amore che solo quel professore inespressivo e duro poteva dargli.

"Senti Ron, dovresti smetterla di pedinarmi! Siamo amici, non sei la mia mamma! E comunque la risposta è sempre e incondizionatamente NO, ho delle cose da fare che sono ben più importanti della partita contro Serpeverde. Vorrei ricordarti che fuori di qui c'è una guerra" Il moro si allontanò evidentemente irritato, ma fu prontamente seguito dall'amico.

"Lo so.. So che la fuori c'è gente che rischia la vita tutti i giorni, e anche noi d'altronde ci siamo dentro, però ultimamente sei strano. A cena non ti fai mai vedere, il pomeriggio sparisci senza lasciare traccia, senza dirci nulla e noi siamo preoccupati per te, Harry!"
Ron assunse un'espressione preoccupata e al contempo disgustata, non sopportava di mostrare certi sentimenti così in pubblico ed era davvero imbarazzante, ma visto che l'altro faceva finta di non sentirlo, rincarò la dose "U..ultimamente ci chiedevamo dove andassi tutte le sere, sapevamo che andavi da Piton, ma visto che non c'era ragione perchè tu vi rimanessi tanto a lungo e anche perchè ci preoccupava che tu sparissi così all'improvviso.. Beh, ecco, vedi..." il ragazzo si allentò la cravatta che in quel momento gli pareva un cappio e guardò esitante l'amico che si era fermato e lo guardava a metà interrogativo e a metà furente, come se già si aspettasse qualcosa, ignorando il suono insistente della campana che annunciava l'ora di Difesa Contro le Arti Oscure.

"Oh..Beh, amico, si è fatto tardi, ci conviene muoverci o Lumacorno* ci scuoia. E poi, ripensandoci non è così importante.."

"No, no, continua pure, Ron" Era furente, richiamò all'appello tutto il suo autocontrollo per non affatturare l'amico sul posto ma fingere una normalissima domanda col tono di voce più normale che gli riuscì, anche se ogni parola era accompagnata da un basso ringhio.

"Non te la prendere.. E' solo che eravamo preoccupati.. Beh.."
 Un lieve rossore si fece strada all'altezza delle orecchie del Weasley e prese a scendere lentamente su tutto il viso e il collo, aveva già detto troppo, Harry lo avrebbe ucciso, per non parlare di Herm che probabilmente non gli avrebbe mai più rivolto la parola.

"Ron andiamo, cosa avete fatto tu e Hermione?" Harry cercò di calmarsi il più possibile, infondo erano amici, non era il caso di prendersela così tanto senza neanche sapere.

"Volevamo sapere cosa combinavi, perchè ci escludevi così tanto e quindi ti abbiamo seguito.."

"COSA?" non aveva neanche fatto in tempo a metabolizzare le parole dell'amico che era già saltato su, infuriato e proprio mentre l'altro riprendeva a parlare due ragazzine del primo anno si misero a correre, spaventatissime.

"Senti, non volevamo spiarti, solo che non ci hai dato altra scelta: pensavamo che Piton ti avesse fatto un qualche incantesimo, che ti avesse fatto l'Imperius oppure che ti avesse dato un filtro o.. Beh, quelle cose li.." il rosso era estremamente a disagio, se solo avesse saputo come fare sarebbe volentieri evaporato pur di non subirsi lo sguardo che l'amico gli stava riservando.

"Cosa avete visto? COSA?"

 - No, non può essere.. E' per questo che Hermione ha cercato di dissuadere Ron a non farmi troppe pressioni, voleva solo riuscire a spiarmi senza essere scoperta.. Ma no, non è possibile, non Herm.. - Non riusciva a pensare che proprio Hermione, la sua migliore amica, potesse fare una cosa del genere a lui. Insomma, se lo sarebbe potuto aspettare da Ron, infondo lui -immaginò- si sentiva solo, e lo capiva dato che sapeva bene quanto potesse essere noioso stare con Hermione ore e ore in biblioteca cercando di parlare e respirare il più piano possibile.

"Harry, ti.. ti assicuro che n-non abbiamo visto proprio nulla.. Sappiamo solo che sei da Piton tutto il tempo, ma da li non esce neanche un fiato, una parola" Ron era sconvolto, si aspettava pura rabbia per una mancanza di fiducia del genere, ma sicuramente non di sentire l'amico urlargli contro come se temesse di essere scoperto a fare qualcosa che non va.

Harry intanto si era tranquillizzato quel tanto che bastò a fargli compiere un pensiero sensato senza che in mezzo fiorissero maledizioni casuali o immagini di lui che sgozzava a mani nude i due amici.

"Non fatelo mai più, MAI PIU', intesi? Se dovessi sorprendervi a pedinarmi un'altra volta giuro... Giuro che... D'aah, senti hai capito benissimo. Comunque quando tutto sarà finito ti racconterò, Ron, ma smettila di assillarmi, non verrò a quella partita e soprattutto non tentare di capire cosa faccio: quelli sono affari miei, solo e soltanto miei." Parlò con tono esausto, non voleva litigare con Ron ma neanche permettergli di invadere quei momenti che, a quanto pareva, erano le uniche cose sul suo conto ancora invisibili a tutti.

Ron, anche lui si calmò, fece un cenno con la testa mentre deglutiva e poi insieme si avviarono a lezione dove cercarono di comportarsi come se fra loro non ci fosse mai stata quella discussione.


"...E così la piaga prese piede, ricordatevi che in soli due giorni furono contagiati circa 1200 tra maghi e streghe.. Oh, Canon, che c'è? Cosa succede piccolo ragazzetto?" * Un ragazzino minuto, con una macchina fotografica appesa al collo e l'aria di chi ha corso molto interruppe la lezione di Difesa.

"Mi scusi professore. I-io devo recapitare due messaggi ad Harry Potter" col fiato mozzo sbocconcellò quelle parole e poi si protese verso Harry con un sorrisone.

Harry ritornò con la mente nella stanza dove si stava svolgendo la lezione quando sentì il suo cognome eccheggiare nell'aria e la prima cosa che vide furono due occhioni a qualche centimetro dalla sua faccia e un grande sorriso.

"No, non una foto ora, perfavore Canon, ci vediamo a pranzo." Era scocciato, sapeva che i fratelli Canon non si facevano scrupoli quando si trattava di fare foto, soprattutto se in primo piano c'era lui, ma sembrava eccessivo interrompere una lezione per un motivo così futile.

"Ma no, no caro ragazzo! Il nostro piccoletto è venuto a recapitarti dei messaggi, non a farti foto." Il professor Lumacorno guardava il moro con un ghigno, era divertito dall'ingenuità e spensieratezza che dimostrava a volte.

Confuso, prese i due pezzetti di carta e ringraziò il ragazzino.

Sul primo, scritto con una calligrafia stretta ed elegante, c'era un messaggio di Silente che recitava:

Dopo la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure ti prego di venire nel mio ufficio, sei esentato dalla prossima lezione.
                                                                                                                                          Cordialmente,
                                                                                                                                                   Albus Silente.

l'altro era scritto con una calligrafia ordinata ma chi l'aveva scritto era di fretta, perchè c'erano solamente poche parole e nessun mittente.

Quest'ultima recitava soltanto:

Dopo le lezioni, in Sala Comune davanti al camino.
Sii puntuale.

Harry non riusciva a capire chi potesse essere ad aver inviato l'ultimo messaggio ma al suono della campanella lasciò perdere tutte le congetture e, dopo aver salutato velocemente Ron, corse verso l'ufficio del preside.

Da quando era iniziata la scuola il preside non lo aveva mai cercato e per averlo cercato ora sicuramente dovevano esserci notizie sugli Horcrux o almeno sulla guerra, Harry era impaziente di sapere perchè il professore lo aveva convocato.

Arrivato davanti al Gargoyle, Harry si accorse di non avere la parola d'ordine, si mise quindi a cercare nella tracolla il biglietto del professore, magari da qualche parte c'era scritta.

Dopo un paio di minuti di ricerca e solo dopo aver svuotato quasi metà del contenuto della borsa a terra, il ragazzo trovò il biglietto, dove notò che al fondo, scritto minuscolo, relegato in un angolino, c'era una piccola nota: Pallini Acidi.

Nel momento in cui si accorse della parola d'ordine il Gargoyle iniziò a muoversi, qualcuno stava scendendo le scale.

"Buongiorno Potter." Una voce fredda e ostile accompagnata da una camminata veloce, Severus.

"Professore... Professore, aspetti!" Severus era già a metà corridoio quando il ragazzo lo raggiunse.

"Potter ho molto da fare e mi pare che tu abbia un'appuntamento, buona giornata." Si stava per voltare ma Harry afferrò prontamente il braccio del più grande.

"Tu! Stupido ragazzino, non osare tocc..." Era furioso, poteva anche provare qualcosa per il ragazzo ma in pubblico, per i corridoi della scuola, era inaccettabile che si comportasse in quel modo, lui era pur sempre il suo professore.

"Professore le devo parlare in privato, possiamo vederci?" Il volto del più piccolo era preoccupato.

- Prima o poi mi ucciderà, lo so. - Il primo pensiero che venne in mente a Severus.

"Cerca di fare in fretta col preside, ti aspetto tra quaranta minuti nel mio ufficio, ho un'ora buca" Dopo essersi accertato che non ci fosse nessuno nei paraggi aveva soffiato quella frase nell'orecchio dell'altro e se n'era andato come se nulla fosse.

Entrambi però erano inconsapevoli che qualche metro dietro di loro, sotto il mantello dell'invisibilità, c'era un ascoltatore, qualcuno che aveva visto tutta la scena.


"Harry, è bello vederti" La voce lenta e amabile del preside in quel momento gli dava quasi un senso di nausea, odiava i convenevoli quando in ballo c'era qualcosa di molto importante e in quel momento aveva fretta.

"Professore, ehm... Buongiorno, anche per me è un piacere vederla e... Beh, c'è qualcosa di cui vuole parlarmi?" Harry azzardò un mezzo sorriso e guardò dritto negli occhi il professore, quest'ultimo non potè fare a meno di scorgere nell'altro molta fretta.

"Si, si, Harry" Silente si prese un momento e tirò un sospiro, accompagnato da un lieve sorriso per quel ragazzo che in ogni occasione era sempre pronto ad arrivare al dunque e farlo sempre fino infondo.

"Tuttavia prima vorrei farti qualche domanda, se per te non è troppo. Potrai rifiutarti di rispondere, se riterrai che sia troppo personale." Il moro ebbe un sussulto. Non poteva essere una coincidenza il fatto che Severus fosse appena uscito dall'ufficio del preside e ora questi gli chiedeva di rispondere a delle domande 'personali'.

"A-ah, certo professore, nessun problema" Era agitato e il preside lo aveva notato, chiunque l'avrebbe notato d'altronde, si sorprese a pensare Harry.

"Bene, la prima domanda che vorrei porti è: hai mai avuto contatti con Voldemort? o strani sogni, ultimamente?"

- Cos-cosa?! Voldemort? - Aveva pensato a chissà quale domanda, immaginava che il professore gli chiedesse qual'era il suo orientamento sessuale, che gli chiedesse di aprire la mente per fargli vedere cosa succedeva con Severus, si aspettava che gli dicesse che sapeva tutto e invece voleva solo parlare di Voldemort.

- Beh, forse mi sto preoccupando troppo. Insomma, Silente non mi chiamerebbe mai solo per chiedermi se sono omosessuale, mi sto facendo troppe paranoie. - Era così improbabile, ora che ci pensava, che si diede dello stupido per aver pensato che al vecchio professore potesse interessare la sua situazione sentimentale o il suo orientamento.

"No, professore, nessun contatto da molto tempo" rispose, molto più sollevato di quando era entrato nella stanza, rilassò le spalle e si lasciò andare contro lo schienale.

"Ho controllato e ricontrollato quell'Horcrux, ma niente. E' falso, dentro ci ho trovato solamente un biglietto che recita:

'Al Signore Oscuro So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto.
Ho rubato il vero Horcrux e intendo distuggerlo appena possibile.
Affronto la morte nella speranza che, quando incontrerai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale.

R.A.B' "  Fece una pausa, sospirò e poi riprese;

"Ora, si da il caso che io qualche settimana fa sia dovuto tornare in Grimmauld Place a recuperare delle carte che nella fretta sono state abbandonate, dopo aver preso le carte, una strana curiosità mi ha assalito. Sapevo che Sirius aveva un fratello ma non ne ricordavo il nome, così mi son deciso a dare una sbirciatina nelle stanze e ho trovato una targhetta assai curiosa su una porta, quella targhetta recitava il nome di Regulus Arcturus Black, ti dice nulla, Harry?"

Il moro rimase a pensare per qualche secondo e poi si illuminò.
- Regulus Arcturus Black... Regulus Arcturus Bla... Regulus Arcturus Black! R.A.B! -

"Arcturus, ha lui il vero Horcrux! Bene, quando andiamo a prenderlo? Potrebbe essere in pericolo, sarà ricercato dai Mangiamorte e..." Albus lo interruppe.

"Aspetta, Harry; Forse non hai elaborato molto bene il messaggio che ti ho letto, in questo caso ti chiedo di leggerlo tu stesso e forse capirai meglio" così il professore fece scivolare la lettera sulle ginocchia del ragazzo.

"Ma, professore..."
"Leggi Harry, leggi" così si alzò dalla sua poltrona e si avvicinò a Fanny.

Ad Harry non rimase che leggere quella lettera, anche se non capiva cosa potesse esserci di sbagliato nel suo ragionamento.

Sapeva che se non si fossero mossi probabilmente Voldemort sarebbe arrivato a Regulus prima di loro e che non avrebbero più potuto recuperare l'Horcrux.
Era inutile leggere quando l'importante era salvare il fratello di Sirius e distuggere l'Horcrux.

- So che avrò... Sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto... Degno Rivale... R.A.B. -

"Quindi... Quindi è morto" il volto del ragazzo in quel momento era una maschera di rabbia, delusione e tristezza.

C'era arrivato così vicino, forse avrebbe potuto anche ritrovare una parte di Sirius e invece la vita ancora una volta lo aveva deluso, lo aveva lasciato solo.
Era così che si sentiva in quel momento: solo, abbandonato.

"Ci sei arrivato, ma non tutto è perduto... Oh, sarà meglio aprire la finestra" un tonfo avvisò i due che un gufo aveva appena tentato di entrare dalla finestra dello studio; Quando il gufo fu entrato Silente rimosse delicatamente un piccolo pezzo di pergamena, lesse velocemente e poi iniziò a legarsi un mantello da viaggio sulle spalle.

"Harry, devi parlare con Kreacher, lo so che non è proprio quello che speravi di fare ma devi fidarti di me. Potrebbe essere la nostra unica speranza per quell'Horcrux, parla con lui" Era molto di fretta e dal suo tono di voce sembrava fosse vitale il compito che gli stava assegnando.

"Professore io.. Io non..."

"Harry, devi fidarti. Parla, parla con lui. A tempo debito ti spiegherò" dopodichè il professore si smaterializzò lasciando Harry solo e con la mente affollata di domande e pensieri.

"Accidenti!" Era in ritardo di cinque minuti all'appuntamento con Severus.

Raccolse velocemente la sua borsa, fece tutte le scale saltando i gradini di quattro in quattro e si mise a correre verso i sotterranei più velocemente possibile.





*Non ho inserito Lumacorno così, solo perchè mi sta simpatico ma proprio ai fini della storia. Come si può ampiamente vedere, molte cose nella mia fanfiction sono diverse da quello che è il canon, ma vi assicuro che nulla è casuale. Io e le mie scimmie ammaestrate abbiamo spremuto le meningi molto intesamente e per molte notti per dare delle basi solide a tutto. Vi prego pertanto di non pensare che Silente sia li perchè io ho ignorato il fatto che dovrebbe essere morto ecc.. a tutto c'è una spiegazione e verrà data a tempo debito.

*Ho inventato il presunto contagio, non avevo idea di cosa far dire a Lumacorno a lezione.


Spazio Mini-Me *w*
Macciao a chiunque tu sia!
Lo so, lo so, ritardi epici degni di Trenitalia, tanta tanta carne al fuoco e niente scena tenera alla Snarry che aspettavi.
Ti potrei sorprendere dicendoti che la vita è crudele e che devi accettarlo ma probabilmente ci rimarrei male io xD
Okay, ora parlando (scrivendo) seriamente, ringrazio chiunque sia arrivato fin qua e stia leggendo queste parole.
Mi scuso per i ritardi epici e anche per il capitolo che a voi sembrerà inutile e probabilmente poco rilevante in una Snarry.
Ci tengo però a precisare che questa ff vuole far vedere la guerra magica, vuole far vedere che nonostante la guerra stia infuriando, nonostante le fazioni diverse un'amore può nascere e non c'è nulla di più forte, neanche la guerra può abbatterlo.
Il tema principale quindi è la guerra, ovviamente molto gira su Severus e Harry perchè sono la coppia principale e perchè giocano ruoli molto importanti, ma sicuramente non mancherò di far vedere altre coppie (sia affermate sia inventate) e sicuramente di svelarvi pian piano tutto il macello che io e le mie scimmie abbiamo progettato per farvi esplodere il cerv.. ehm.. far funzionare tutta la fanfiction come piace a me!
Bene, detto questo vi ringrazio ancora e spero di non avervi bruciato le retine, ricordo che una recensione: positiva/negativa/neutra/suiciditi non farà in modo che io mi suicidi e non attiverà l'autodistruzione in casa vostra o al vostro cellulare/tablet, quindi non avete più scuse: Recensiteeee :D
Jack

P.S. stavo dimenticando: scusate se il cap è stato concluso così velocemente ma ho dovuto interrompermi perchè se andavo avanti probabilmente avrei dovuto inviarvi un libro la prossima volta ^^"

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