Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley di Egle e Elivi (/viewuser.php?uid=1851)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte uno ***
Capitolo 2: *** Parte due ***
Capitolo 3: *** Parte tre ***
Capitolo 1 *** Parte uno ***
Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley Parte
uno Gli voltava la schiena, ma
non gli occorreva vederla in faccia per sapere che aveva messo il broncio. "Te
l'ho già detto… se non ti va di venire, puoi anche non venire. Non
c'è problema." mormorò lei con voce triste. "Okay…"
mugugnò, incrociando le braccia dietro alla testa, mentre faceva dondolare
mollemente una gamba giù dal materasso. Le coperte conservavano ancora
l'odore e il calore dei loro corpi. Ginny estrasse una spazzola dalla borsa
e si pettinò con cura i capelli rossi che le arrivavano appena al di sopra
delle spalle. Draco riusciva a vedere il suo viso pallido, riflesso nello specchio. "Certo…"
riprese lei, dopo essersi schiarita la voce "Preferirei che tu venissi, ma,
come ti ho già detto, non c'è problema! In fondo è solo la
mia famiglia…" Draco roteò gli occhi, sbuffando silenziosamente
e distogliendo lo sguardo. Odiava quando faceva così! Quando lo ricattava
moralmente! Non venire se non vuoi, ma sappi che io ci rimango male! Ovviamente
non te lo dico a parole e faccio finta di essere calma e disinvolta, ma mi si
legge in faccia che voglio che tu venga! Ma lui non avrebbe ceduto! Nossignore!
Non quella volta! Aveva ceduto su ogni fronte: a Ginny non andava bene il materasso
duro del suo letto e così ne aveva comprato uno più soffice, a Ginny
non piaceva il suo pizzetto e così l'aveva tagliato, a Ginny piaceva lo
yogurt alla fragola e così lui glielo faceva sempre trovare in frigorifero,
a Ginny piaceva il suo vecchio maglione nero e così lui glielo aveva regalato
e si sarebbe anche fatto crescere un po' i capelli per il matrimonio, ma non sarebbe
MAI andato a una cena dai Weasley! Avrebbe dovuto schiantarlo e portarcelo legato
mani e piedi! Perché lui non avrebbe MAI ceduto volontariamente! "E
poi chissà che confusione… tra i miei fratelli, Hermione ed Harry…"
buttò lì Ginny, spruzzandosi un po' di profumo. Draco si fece
improvvisamente attento. "Potter?" sibilò nello stesso modo
in cui avrebbe pronunciato una bestemmia. "Sì, lo sai che è
di famiglia" rispose Ginny, stringendosi nelle spalle "Credo che si
fermi a dormire da noi." "Dormire da voi?" scandì lentamente
Draco, mentre nel suo cervello si formava l'immagine di Ginny ed Harry che dormivano
sotto lo stesso tetto. Si mise a sedere di scatto, infilandosi i calzini con
foga. "Passami i pantaloni!" ringhiò. "Cosa?" "Vengo!
Non crederai che ti lasci da sola con Sfregiato per tutta la notte?"
sbottò, infilandosi una camicia bianca e un paio di pantaloni scuri. Ginny
gli circondò il collo con le braccia, dandogli un bacio sulla guancia.
"Sei il fidanzato migliore del mondo" gli disse, cancellando il
lieve segno lasciato del rossetto rosa con le dita. Draco grugnì a mo'
di risposta, pensando già a tutte le scuse possibili per scappare da quel
covo di faine il prima possibile. Venti
minuti dopo erano entrambi in piedi, davanti alla porta della Tana. Draco non
ricordava di essersi sentito mai così nervoso e così scocciato.
Ma perché doveva capitare proprio a lui? Perché Ginny non poteva
essere figlia unica? O meglio ancora, figlia unica e orfana? "Non mi mollare
neanche per un secondo" le intimò, stringendo maggiormente la mano
di lei nella propria. "Sta' tranquillo. E poi sono la mia famiglia! Non
mordono!" rispose Ginny incoraggiante. In quel momento la porta di spalancò
e Fred balzò fuori con la bocca aperta, come se stesse per azzannare qualcuno.
Draco e Ginny fecero un salto all'indietro in simultanea. "Ah scusate!
Pensavamo che fosse Percy con Penelope" spiegò George, tirando indietro
il fratello per farli entrare. "'Ma', è arrivata Ginny con coso
lì!" sbraitò Fred. "Il mio nome è Draco. Draco
Malfoy…" sibilò l'ex Serpeverde, fulminandolo con lo sguardo
ed entrando in casa. "Uh c'è Hermione!" esclamò Ginny,
facendo per allontanarsi, ma Draco la trattenne, serrando la morsa intorno al
suo polso. "Non mi lasciare" ringhiò il ragazzo, osservando
il tripudio di teste rosse e la baraonda generale in cui la casa sembrava essere
immersa. Probabilmente raggiungevano con il loro vociare i decibel prodotti da
un jet. Lui odiava la gente chiassosa! "Solo un minuto! Voglio andare
a salutare Hermione!" ribatté Ginny, tentando di liberarsi. "Ginny!
Draco caro!" Prima che avesse il tempo di accorgersi di quello che si
stava per abbattere su di lui, Draco si ritrovò imprigionato in un abbraccio
spaccacostole. Ginny ne approfittò per far scivolare via la sua mano e
sparire nel turbinio di Weasley che infestava la casa. "Draco tesoro"
esclamò Molly, liberandolo del suo abbraccio e dandogli un pizzicotto affettuoso
sulla guancia "Come sono felice che tu sia venuto" disse con voce piena
di commozione. "Questi sono per lei, signora" rispose Draco freddamente,
allungandole un vassoio di dolcetti, che aveva comprato prima di arrivare. "Oh,
ma non dovevi disturbarti!" lo sgridò bonariamente la donna, prendendolo
a braccetto e conducendolo in sala da pranzo. C'era un tavolo accostato alla parete,
vicino a quello principale apparecchiato per quattordici, pieno di ogni ben di
Dio: piatti colmi di tramezzini e tartine, una faraona, un pollo, involtini e
altre cose che Draco non riuscì a identificare, ma che avevano un aspetto
molto invitante. La signora Weasley fece un po' di posto al suo vassoio, che si
perdeva vergognosamente in mezzo a quella moltitudine di manicaretti. "E
poi cos'è questo signora? Sei di famiglia, no? Chiamami mamma!"
gli disse Molly, ammiccando. Draco trasalì, assalito da un brivido
di freddo. "Non chiamo nemmeno mia madre mamma, ma Narcissa"
sibilò, sdegnato. "Oh poverino" rispose Molly, portandosi
una mano alla bocca e sfoderando un'espressione piena di comprensione. "E
tuo papà?" "Signore?" ribatté Draco, come se fosse
la cosa più logica del mondo. "Se non rinforzano la difesa non
potranno mai sperare di vincere la coppa…" stava dicendo Ron, scendendo
le scale con a fianco Harry, quando si accorse di Draco a pochi passi da lui. "Ron,
guarda chi è venuto!" vociò la signora Weasley, sorridendo
"Non saluti il nostro Draco?" Ron gli rivolse un'espressione schifata,
arricciando le labbra, poi si girò verso Harry riprendendo il discorso
di prima, come se non fossero mai stati interrotti. "Ron!" lo riprese
Molly, dandogli uno scappellotto "Non ti ho insegnato l'educazione?" "Scusa,
mamma…" rispose Ron mogio, voltandosi di nuovo verso Draco "Oh
ciao Ginny" disse, mentre sua sorella li raggiungeva "Hai trovato un
cane per strada e hai pensato di portarlo a casa? Credo che non sia un purosangue...
sembra più che altro un bastardo!" "Chi ti ha insegnato certe
parole! Ron! Mi stupisco di te!" sbraitò Molly, saltellandogli intorno
per dargli degli scappellotti. "Ahi! Ma'!" si lamentò il ragazzo,
tentando contemporaneamente di proteggersi con le braccia e di non colpire per
sbaglio la madre. "E tu Harry, dai il buon esempio! Saluta!" "Malfoy…"
disse freddamente Harry, con un ghigno disgustato non meno di quello di Ron. "Potter…"
ribatté Draco, circondando la vita di Ginny con un braccio, quasi a voler
rimarcare la sua proprietà. "Oh, ma guardate come sono carini!"
cinguettò Molly, congiungendo le mani con aria sognante. "E poi Draco
è sempre così elegante e tutto pulito e profumato! Dovresti prendere
esempio da lui, Ron!" Ron ed Harry fecero finta di vomitare, tenendosi
lo stomaco e aprendo spasmodicamente la bocca. "Oh adesso basta!"
sbottò Ginny, rifilando un calcio nello stinco di suo fratello. "Ahia!
Ma perché sei sempre così manesca!" si lamentò Ron,
facendo gesti sgraziati con entrambe le braccia. Aveva arti così lunghi
da sembrare tralicci della luce. "La cena è pronta!" chiamò
la signora Weasley, battendo le mani. "Io e Draco dove ci sediamo?"
chiese Ginny, conducendolo al tavolo, dopo aver fatto una linguaccia a Ron, ancora
dolorante. "Tu, Ginny cara, siediti qui, vicino a Bill e Ron… mentre
tu, Draco caro, dall'altra parte, tra Fred e George, così da dividerli!" "Ma…"
si oppose Ginny, avvertendo la stretta convulsa di Draco intorno alla sua vita
"Noi preferiremmo sederci vicini." La signora Weasley scoppiò
a ridere, facendo un vago cenno con entrambe le mani. "Oh questi giovani
innamorati che vogliono stare sempre vicini!" "Io mi metto vicino
a Ron" esclamò Harry, accomodandosi rapidamente accanto all'amico. "Potter…"
sibilò schifato Draco, scoccandogli un'occhiata piena di disapprovazione. "Che
cosa vuoi?" rispose Harry, che evidentemente non aveva sentito le parole
appena pronunciate da Molly. "E bravo Malfoy! Anche tu ti sei accorto
dell'intimo rapporto tra il nostro fratellino e il suo amichetto del cuore!
Vieni siediti vicino a noi" gli disse uno dei gemelli, strappandolo letteralmente
da Ginny e strascinandolo verso il suo posto. "Aiuto!" mimò
silenziosamente Draco con le labbra in direzione della fidanzata. Ginny si strinse
nelle spalle, allargando le braccia impotente. Draco fu fatto sedere tra Fred
e George che sembravano entusiasmati da quella novità. "Allora
Draco, cosa ci racconti?" lo apostrofò George, dandogli una manata
sulla spalla. "Possiamo chiamarti Draco, vero?" "In fondo
siamo quasi parenti!" "Ragazzi, lasciatelo respirare…"
s'intromise uno dei fratelli maggiori di Ginny, dando una pacca sulla schiena
a Draco, tanto forte che per poco non gli fece sbattere la faccia sul tavolo.
Il nuovo arrivato aveva mani grandi quanto una padella per frittata e spalle da
lottatore. "Ciao, io sono Charlie!" si presentò stringendogli
calorosamente la mano. "E non badare a questi due!" proseguì
circondando il collo dei gemelli con le sue forti braccia "Se ti danno qualche
problema, basta che me lo dici e li metto a posto io!" "Andiamo Charlie!
Stavamo solo familiarizzando con il nostro futuro cognato!" Draco trasalì
per il ribrezzo al solo pensiero di essere imparentato con quella marmaglia. Odiava
quella massa di bifolchi… il loro vociare, la puzza di fritto di cui era
pregna la bettola che loro chiamavano casa, il loro modo di parlare… Lo
faceva solo per Ginny. Lei era diversa da tutta quella gentaglia. Lei era speciale
e lui l'amava! L'amava… l'amava così tanto da aver accettato di cenare
con la sua famiglia. Doveva essere impazzito. "Buonasera, miei Weasley
e non!" salutò allegramente una voce. Un coro di "ciao pa'"
si levò nella sala all'entrata del capofamiglia. Arthur si sedette
a capotavola, mettendosi il tovagliolo sulle gambe, mentre Draco si serviva delle
tartine. "Che giornata! Nove ispezioni! Nove!" si lamentò
il signor Weasley, addentando un involtino. "Papà lavora al Ministero.
Ufficio uso improprio di manufatti babbani…" spiegò George, parlando
con la bocca piena e sputacchiando un po' di carota sulla camicia di Draco. "Lo
so." rispose laconicamente l'ex Serpeverde, ripulendosi con il tovagliolo. "E
poi siamo dovuti andare…" continuò Arthur "…da un tizio
che ha comprato una casa babbana e ha cercato di lanciare un incantesimo pulente
al water, ma qualcosa non ha funzionato così… merda dappertutto!" Draco
guardò quello che aveva nel piatto, tentando di non vomitare. "Che
c'è caro? Non ti piacciono le tartine?" esclamò Molly, passadogli
di fianco affaccendata come una cameriera. "Magari Draco non è
abituato alla nostra cucina un po' rustica, in fondo lui è pur sempre un
mezzo aristocratico…" esclamò Fred, fregandogli una tartina dal
piatto, lanciandola in aria affinché gli ricadesse dritta dritta in bocca. Molly
osservò Fred con disappunto. "Bè certo…" commentò
poi accigliandosi "Però non sembra essere molto in salute è
sempre così pallido e magro… cosa ti preparava di solito a casa la
tua mamma?" Draco si sistemò meglio il tovagliolo sulle gambe,
cercando di non prestare attenzione al commento sul suo presunto cagionevole stato
di salute. "Mia madre non cucinava mai a casa…" Molly represse
un singhiozzo sconcertato, che si perse nel vociare dell'intera chiassosa famiglia. "Noi
avevamo un cuoco…" Nella cucina il silenzio si fece improvviso. "Un
cuoco?" domandò George, inghiottendo rumorosamente un pezzo di pane. "Sì…"
confermò Draco cercando di reprimere il sorrisetto ironico che gli era
nato spontaneo nel vedere la possibilità di mostrare la sua superiorità
ad una famiglia così grezza "Un cuoco e tre assistenti…" "E
avevate anche dei camerieri?" "Dodici domestici in tutto, quattro
di loro elfi domestici e un maggiordomo!" "Quindi se tu volessi,
per esempio, della peperonata alle quattro di mattina puoi fartela cucinare?"
chiese uno dei gemelli con occhi sognanti. "Volendo…" Fred
e George si avvicinarono a Draco strizzandolo in un abbraccio soffocante. "Facci
venire a vivere a casa tua! Ti preeeeeeeeego!" "Ragazzi suvvia, lasciatelo
respirare!" li riprese bonariamente Arthur per nulla turbato dalle rivelazioni
del ragazzo. "Ormai Draco vive da solo… o mi sbaglio?" Draco,
liberatosi dall'asfissiante presenza dei gemelli, si sistemò i capelli
e annuì. "Sì, ho un appartamento a Londra…" "Ed
è molto carino, sai papà?" intervenne Ginny sorridendo "E'
piccolo ma molto moderno e confortevole." "Piccolo?" esclamò
Arthur un po' perplesso "E avete intenzione di trasferirvi lì una
volta sposati?" "Sì, certo…" confermò Draco,
scrutando il volto di Arthur. C'era evidentemente qualcosa che non andava e constatò
che forse sarebbe stato meglio cambiare argomento. "Bè spero bene
che sia solo per i primi tempi!" esclamò Arthur occhieggiando Molly
che gli passava di fianco ancheggiando vistosamente, con un vassoio tra le mani. "Se
avrete tanti figli quanti ne abbiamo avuti noi, non vi basterà lo spazio!
In casa Weasley ci si dà da fare! Vero, bella patatona mia?" e così
dicendo assestò una sberla potente sul grasso fondoschiena della moglie
che protestò stizzita, soffocando poi una stupida risatina. "Ma
papà!" esclamò turbata Ginny, mentre Harry e Ron ridacchiavano
senza sosta al vedere il viso di Draco divenire color porpora. "Serviamo
il pesce!" esclamò improvvisamente la signora Weasley dopo diverse
portate di primo più abbondante contorno e antipasto. Draco cominciava
a sentire lo stomaco chiedere pietà, per tutta la sera la madre di Ginny
non aveva fatto altro che ingozzarlo di cibo, ostinandosi a non credere che potesse
già essere sazio. Il resto della famiglia seguitava a servirsi senza sosta.
Era evidente che i Weasley avevano uno stomaco straordinariamente elastico. Non
era umanamente possibile mangiare così tanto e non apparire mai sazi. Per
un attimo credette anche, di essere lui quello anormale lì in mezzo, ma
quando vide sui volti di Harry ed Hermione la stessa identica espressione che
era sicuro apparisse anche sul suo viso, si sentì rincuorato. "Pesce,
Draco?" lo invitò la signora Weasley allungando sul suo piatto una
grossa orata al forno. "No, grazie, signora, sono veramente sazio!" "Ma
come può essere? Siamo appena al secondo… e ancora abbiamo un sacco
di roba, frutta e dolce, inoltre ci sono anche i pasticcini che hai portato tu
da mangiare." Draco cominciò a sentirsi male al solo pensiero.
Inoltre come poteva dire alla donna che il pesce, tra tutti i cibi esistenti,
era quello che meno tollerava? Alzò uno sguardo supplichevole su Ginny
che avvertì immediatamente il pericolo. "Mamma, a Draco non piace
il pesce!" esclamò velocemente. Molly si bloccò poco prima
di riempire il piatto del ragazzo. "Oh ma potevi dirlo subito, invece
di dire che eri sazio!" e così dicendo riempì velocemente i
piatti di Fred e George e poi raccolse delle cosce di pollo da un altro piatto,
servendole a Draco senza chiedergli nulla. Il ragazzo cercò di evitare
di sbuffare, per amore di Ginny che ora lo osservava soddisfatta, credendo di
averlo salvato. "Ehi, Draco!" lo chiamò improvvisamente Fred,
picchiettandogli sulla spalla con un dito. Il ragazzo girò la testa
in attesa. "Devo farti vedere una cosa… guarda qui!" e così
dicendo spalancò le labbra mostrando il cibo triturato sulla sua lunga
lingua. Draco si ritirò schifato evitando di commentare. "Perdonalo…"
disse George dall'altro lato, scotendo la testa con aria sconsolata, prima di
aprire anch'egli le sua labbra esibendosi nello stesso identico spettacolo del
fratello. "Fred, George, quante volte vi devo dire che con il cibo non
si gioca!" li rimproverò Molly all'altro lato del tavolo. I due
ragazzi si finsero rammaricati e ripresero a mangiare. Draco dal canto suo
aveva cominciato a tagliare la sua carne, con precisione, in pezzi sottili sotto
il coltello, spolpando l'osso con perizia. Non fece in tempo a concludere la sua
operazione che di nuovo si sentì fissato. "Che c'è?"
domandò stizzito ai gemelli, intenti a scrutarlo con attenzione. Ginny
che aveva colto la sua esclamazione si volse a guardare i fratelli. "Cosa
succede?" "Guardavamo il tuo fidanzato… quella carne, la sta
vivisezionando!" Draco posò coltello e forchetta e sbuffò. "Ho
capito, ho capito!" afferrò la coscia di pollo e cominciò a
mangiarla con le mani, sotto gli sguardi ammirati dei gemelli. "Ora sì
che sei uno di noi, cognatino!" Draco pensò che quella sera avrebbe
fatto meglio davvero a rimanere nel suo comodo lettuccio, a leggere, senza dover
pensare a nient'altro che non fosse come concludere la serata. Continua...
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Capitolo 2 *** Parte due ***
Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley Parte
due Molte portate
dopo, Draco sentiva una leggera pesantezza di stomaco. Non sapeva con precisione
quante volte avesse svuotato il piatto, ma tante. Voleva solo un caffè
e rimanere seduto su una poltrona per il resto del tempo che aveva da vivere…poco!
Se non si fosse buttato giù dalla finestra per sfuggire alle grinfie di
Weasley, ci avrebbe pensato il colesterolo a metter fine alle sue sofferenze.
Quella roba sembrava grondare grassi e qualsiasi sostanza tossica per l'organismo
umano. Guardò con mestizia la fetta di torta alle mele con una montagna
di panna che aveva di fronte a sé, chiedendosi se potesse farla sparire
con un incantesimo, perché nel suo stomaco non poteva entrarci di certo.
Non era umanamente possibile mangiare tutta quella roba in una volta sola! "Non
ti piace la torta, Draco? Preferisci il budino?" gli disse affettuosamente
la signora Weasley. Draco lanciò un'occhiata al budino, coperto da un
fitto strato di caramello e contornato da molte decorazioni di zucchero e decise
in fretta che la torta era il male minore. "No, no! la torta va benissimo"
rispose, ficcandosene una forchettata in bocca. Forse poteva spostarla con la
lingua in senso contrario, cioè verso il cervello… magari lì
un po' di posto c'era ancora. Oppure poteva tenerla in bocca, gonfiando un po'
le guance, tipo criceto. In quel momento Fred si girò verso di lui:
si era infilato due grissini nel naso e stava incrociando gli occhi. Draco buttò
giù il boccone rischiando di strozzarsi, ma un colpo molto potente assestato
sulla sua schiena per poco non gli fece sputare torta, polmoni e intestino tenue.
"Tutto bene?" chiese Charlie, posandogli la mano sulla spalla. Aveva
dita grosse come telescopi e il palmo largo come una piazza d'armi. Ricevere uno
schiaffone da lui probabilmente corrispondeva a beccarsi in faccia la palla di
ferro che i babbani utilizzavano per demolire gli edifici. "Tutto bene"
mormorò, portandosi un bicchiere d'acqua alle labbra. Il fratello di Ginny
gli strinse la spalla, probabilmente incrinandogli qualche osso, e poi si allontanò
vociando qualcosa in direzione di qualcuno. "Questa non la mangi più
vero?" chiese George. "No la voglio io! E' l'ultima fetta" esclamò
Fred, prendendo il piatto d'altra parte. Entrambi cominciarono a tirare e la torta
finì prevedibilmente sui pantaloni eleganti di Draco. "Oh ci dispiace"
mormorò Fred con gli occhi umidi. "Non ci perdoneremo mai per questo"
aggiunse George, portandosi le mani sul cuore e tirando su con le narici. "Non
importa…" sibilò Draco, vincendo l'impulso di far cozzare molto
dolorosamente le loro teste. "Ma noi stavamo parlando con la torta"
precisò Fred, mentre dava il cinque al gemello al di sopra la testa di
Draco. L'ex Serpeverde mugugnò qualcosa di molto simile a "Dovevo
immaginarlo" e si alzò in piedi. "Tesoro, che hai fatto ai
pantaloni?" gli chiese Ginny avvicinandosi. "Niente" ringhiò,
ripulendosi con il tovagliolo. "Forse è meglio che tu vada in bagno"
gli suggerì Ginny, accarezzandogli i capelli. Ron e Harry mimarono il gesto
di vomitare, mentre Draco li fulminava con lo sguardo. La signora Weasley si avvicinò
a entrambi da dietro e rifilò loro una sonora sberla sulla nuca. "Mi
meraviglio di voi! Non si fanno queste cose sotto al mio tetto!" "Scusa
mamma" mormorò Ron, imbronciando le labbra. "Scusa Molly"
aggiunse Harry, assumendo la stessa espressione dell'amico. Non appena la donna
diede loro le spalle, ripresero a fare smorfie ancora più accentuate. "Non
badare a questa banda di mentecatti" gli sussurrò Ginny, scostandogli
una ciocca di capelli dalla fronte "Il bagno è la seconda porta a
destra in cima alle scale!" "Grazie" sussurrò Draco,
sfiorandole la fronte con le labbra e uscendo, accompagnato da un vociare indistinto
e dalle grida della signora Weasley. Salì le scale, che scricchiolavano
rumorosamente sotto il suo peso, e raggiunse il primo piano. Sulla soglia del
bagno s'impietrì: c'erano un paio collant e un reggiseno di Molly Weasley
appesi al di sopra della vasca da bagno. Draco rabbrividì, richiudendo
la porta alle sue spalle. "Non guardare da nessun altra parte. Non guardare"
si ripeté mentalmente. Aprì l'acqua del lavandino, esaminando
la sua faccia allo specchio. Non aveva mai mangiato così tanto in vita
sua. Quella sera si era reso conto di cosa volesse dire essere messi all'ingrasso
come i porci. Si sciacquò la faccia e si ripulì i pantaloni. Fece
per uscire, ma la porta non si apriva. Provò a ruotare la maniglia e a
tirare, ma non accadeva nulla. Era bloccata. Appoggiò la fronte alla porta,
sospirando sonoramente. Quando sarebbe finita quella maledetta serata? "Ehi!"
gridò, battendo un pugno sul pannello di legno, ma con il chiasso che c'era
al piano inferiore dubitava che potessero udirlo. Con uno sbuffo si sedette
sul coperchio abbassato del water. Non gli rimaneva che aspettare che Ginny si
accorgesse della sua assenza. Se almeno avesse avuto la sua bacchetta, si sarebbe
liberato in un attimo. Incrociò le braccia sul petto, guardandosi intorno
per cercare qualcosa da fare nell'attesa. Per caso vide una rivista. Sulla copertina
capeggiava la faccia sorridente di un attore… gli sembrava di ricordare che
si chiamasse qualcosa come Orlando Bloom, un mezzosangue. Doveva essere una rivista
di Ginny, impazziva per quel tale. Draco prese a sfogliare il giornale annoiato.
Borsette, gonne, trucchi, pubblicità, schifo… schifo… "Il
vostro ragazzo ha molta carica erotica?" era il titolo di un test, che
si trovava quasi alla fine. Le risposte erano segnate a matita. "Vediamo"
mormorò Draco, subito molto interessato. "Il vostro ragazzo è
molto corteggiato dalle altre donne?" Ginny aveva segnato come risposta:
molto. "Se dovreste paragonarlo a un animale, quale scegliereste?" Le
opzioni erano pantera, toro, tigre, aquila. Ginny aveva segnato toro. Draco
aggrottò le sopracciglia pensosamente. Lui non si sentiva molto un toro,
ma forse c'erano riferimenti sessuali, che solo una donna poteva comprendere. "Sessualmente
vi sentite appagata?" Ginny aveva risposto: moltissimo. Draco sorrise
compiaciuto, complimentandosi con sé stesso. Forse non era tanto male essere
rimasto chiuso nel bagno. "Quanti rapporti sessuali avete alla settimana?" Ginny
aveva segnato: più di 6. Quello era veramente strano. Ripercorse mentalmente
la settimana appena trascorsa, ma non riusciva proprio a contarne 6. Fece spallucce
e ricominciò a leggere. "E al massimo quanti in una sola notte?" Ginny
aveva segnato 4. Così tanti? Okay c'era stata quella volta per il suo
compleanno… e quell'altra volta dopo che erano andati a Edimburgo per un
convegno, ma non era in grado di ricordarne altre. Scrollò nuovamente
le spalle, pensando che Ginny forse aveva una concezione tutta sua del rapporto
sessuale. "Avete mai sorpreso altre donne a fissarlo o a flirtare apertamente
con lui?" Ginny aveva risposto: parecchie volte. Beh, forse quello
era vero. "Come definireste il suo fascino?" Ginny aveva risposto:
magnetico. Draco gongolò, tutto felice. Magnetico… sentiva di avere
qualcosa di magnetico. Voltò pagina e controllò il risultato:
estremamente sexy, con una forte carica erotica. In quel momento, qualcuno
bussò alla porta. "Draco, sei lì dentro, tesoro?" lo
chiamò Ginny. "La porta deve essersi incastrata" rispose l'ex
Serpeverde, richiudendo il giornale e alzandosi in piedi. Fece per avvicinarsi,
quando il pannello di legno si aprì violentemente. Riuscì ad evitarlo
solo per un pelo, scansandosi per pura fortuna. "Non preoccuparti! Succede
sempre!" lo rincuorò Charlie, che aveva buttato giù la porta
con una spallata. O più probabilmente appoggiandocisi semplicemente contro
"Sono di sotto. Se serve aiuto chiamami" disse il ragazzo scendendo
le scale. Non appena sparì dalla loro vista, Draco circondò la vita
di Ginny con le braccia e la baciò sulle labbra, per poi scendere sul suo
collo. "Draco, no! Può vederci qualcuno!" mormorò la
ragazza, staccandolo da sé. "Non dirmi che puoi resistere al mio
fascino magnetico?" ribatté Draco, baciandola di nuovo. Ginny rise,
spingendolo via. "Fascino magnetico?" chiese, aggrottando le sopracciglia. "Sì,
non trovi che io abbia un fascino magnetico?" rispose lui, avvicinandosi
di nuovo e attirandola contro di sé languidamente. Ginny rise ancora.
"Può darsi… non lo so" "Oh andiamo! È inutile
che tu finga di essere timida… so tutto ormai" "Tutto cosa?"
domandò Ginny, sottraendosi ancora una volta dalle sue attenzioni. "Il
test sul giornale in bagno!" Ginny scoppiò a ridere fragorosamente,
portandosi una mano davanti alla bocca. "Quello? Ma quello è di
mia mamma! Lo sai che non mi piacciono i test stupidi" Draco si passò
una mano sulla faccia mentre tutte le risposte gli saettavano davanti agli occhi
accompagnate dall'immagine del faccione e del panzone di Arthur Weasley. Arthur
Weasley aveva un fascino magnetico. Arthur Weasley era un toro… "Ti
prego, fammi un incantesimo per la memoria" bofonchiò, accorgendosi
che tutto quello che aveva ingurgitato si stava ribellando nel suo stomaco, a
causa della rivelazione. "Perché?" chiese Ginny, sempre ridendo. "Credo
di aver appena scoperto molti lati della vita sessuale dei tuoi" La ragazza
si sollevò sulle punte dei piedi e gli depose un bacio leggero sulla guancia. "Come
sei sciocco" disse, conducendolo al piano inferiore. La
serata sembrava proseguire come nella più classica tradizione Weasley.
Non che Draco fosse a conoscenza di quale fosse questa fantomatica tradizione. Si
era seduto sul divano, solitario, con una tazza di thè tra le mani, indeciso
se finirla immediatamente e rischiare che la cara e dolce Molly lo rimpinzasse
nuovamente di torta oppure bere con calma e attendere che la serata si concludesse
velocemente. "Hermione…" Ginny dall'altra parte del salotto
si avvicinò all'amica che stava chiacchierando amabilmente con Percy che
era arrivato, insieme a Penelope, un po' più tardi rispetto agli altri. "Che
c'è?" "Senti, non è che mi faresti un grosso favore?"
domandò la rossa, occhieggiando il fidanzato che sembrava stesse per cadere
addormentato da un momento all'altro. "Ma certo, lo sai che puoi chiedermi
tutto!" esclamò Hermione con un sorriso. Ginny si illuminò,
indicandogli Draco. "Andresti a fare due chiacchiere con lui?" "Ritiro
ciò che ho detto… quasi tutto…" "Hermione
ti prego! Non posso stargli accanto solo io, ho come l'impressione che si senta
isolato. Ho provato a chiedere ad Harry e Ron di essere gentili con lui, ma il
risultato che ho ottenuto è stato… quello che vedi!" Harry
e Ron ridevano come due pazzi, seduti di fronte alla scacchiera, lanciando occhiatine
fugaci al povero solitario Malfoy. Hermione fece una smorfia schifata, poi
osservò Draco che sembrava stesse assistendo ad un film horror tanto la
smorfia sulle sue labbra era accentuata. "E va bene… ma non ti aspettare
molto…" fece, mentre Ginny per la gratitudine le strizzava un braccio
e la spingeva molto poco delicatamente al divano di Draco. Hermione si avvicinò
titubante e sistemandosi meglio la gonna si sedette all'altro capo del divano,
mentre Malfoy le lanciava un'occhiata in tralice. "Ehm… bella serata
vero?" disse la ragazza, osservandosi attorno a disagio. Draco bevve l'ennesimo
sorso di thè e fece una smorfia. "Mai divertito tanto in vita mia…" "Mi
fa piacere…" mentì Hermione che aveva colto appieno il sarcasmo
del ragazzo ma non si era fatta intimorire dal suo tono. "Da quanti anni
tu ti sorbisci queste riunioni di famiglia?" chiese Draco più per
fare conversazione che per un reale interesse. "Da quando conosco Ron
praticamente." confermò Hermione. "Condoglianze…"
mormorò Draco, sorseggiando un altro po' di thè, mentre Hermione
gli lanciava uno sguardo severo. "Bene" esclamò Hermione rimettendosi
in piedi "Direi che la conversazione è stata proficua, buon proseguimento!" Draco
alzò la tazza in segno di saluto. Ginny si fece vicina all'amica che
era andata a sedersi di fianco ad Harry e Ron. "Hai già finito?"
le domandò con apprensione. Hermione si strinse nelle spalle. "Avevamo
esaurito gli argomenti di conversazione!" Ginny scosse la testa, mentre
Harry e Ron venivano scossi dall'ennesimo attacco di risa e andò a recuperare
una scatola al di sopra della credenza, raggiungendo Draco sul divano. "Indovina
cosa ho qui!" chiese, sorridendo al ragazzo che si mise seduto un po' più
compostamente sul divano. "Se è qualcosa da mangiare, ti prego,
gettala fuori dalla finestra!" sibilò Draco, osservando intimorito
la scatola. "Ma no, stupido! Guada qui! Sono le partecipazioni per il
matrimonio, le hanno stampate stamattina!" e così dicendo aprì
la scatola e mostrò al ragazzo i fogli di carta bianca decorati a motivi
dorati. "Ti piacciono? La mamma voleva qualcosa di più appariscente,
ma ho pensato che non fosse il caso!" Draco evitò di riferirle
che non pareva il caso nemmeno a lui, conoscendo la signora Molly, molto probabilmente
si sarebbero trovati con partecipazioni color rosa shoking con decorazioni ad
elefantini volanti a mo di grotteschi puttini. "Belle…" si lasciò
sfuggire senza troppo entusiasmo. Fosse stato per lui avrebbe evitato tutto quel
casino per un matrimonio, avrebbe preso la sua Ginny e si sarebbero sposati a
Las Vegas, senza parenti o scocciatori di sorta… ma Ginny ci teneva tanto
al matrimonio tradizionale, chiassoso, con l'abito bianco, il lancio del bouquet
e tutto il resto. "Spero che bastino… io ne ho stampate un numero
sufficiente credo, anche se siamo sempre in tempo a stamparne delle altre…
a proposito, hai stilato la lista dei tuo invitati?" "Non ce n'è
stato bisogno è tutta stampata qui!" e così dicendo Draco si
portò una mano sulla fronte indicando che aveva a mente tutto ciò
che gli serviva. "Davvero? Ma sei sicuro? Chi viene?" domandò
Ginny sorpresa. "Tiger, Goyle, Flint… forse mia madre… basta!" "Come
basta?" esclamò la ragazza. "Quanta gente dovevo invitare?
Avevamo detto niente di grandioso, mi sono limitato!" ripose Draco riprendendo
a sorseggiare il thè, accorgendosi che era miserevolmente finito. Guai
se se ne fosse accorta la signora Weasley. "Oh bè… credevo
avresti invitato qualcun altro… la parte riservata allo sposo in chiesa sarà
un po' vuotina." "Non che mi interessi più di tanto…" Ginny
scosse la testa severamente. "Sei sempre il solito, potevi invitare che
so… Pansy per esempio!" Draco trattenne una risatina. "Non
mi pare il caso, tesoro…" "Perché no? Io ho invitato
Dean Thomas!" gli fece presente, sfoggiando un sorriso smagliante. Draco
si massaggiò una tempia, cercando di non scoppiare. "Fammi capire
bene? Hai invitato il tuo ex, al nostro matrimonio?" "Sì…
beh lo sai che siamo rimasti amici! E poi siamo usciti insieme per poco, ed è
successo secoli fa!" Draco scrollò le spalle, anche se non era
del tutto convinto. "Beh con Pansy le cose non sono andate molto bene. Non
mi sembra davvero il caso di invitarla al matrimonio" Ginny fece per pensarci
su, poi annuì. "No, forse no… bè, vorrà dire
che troveremo una soluzione, magari potremo passare un po' dei miei invitati dalla
tua parte!" e così dicendo estrasse una lunga lista che sbucò
appena sotto tutte le partecipazioni al matrimonio. "Mmm, Lupin! Sicuramente
Remus non avrà problemi a sedersi dalla tua parte!" "Lupin…"
mormorò Draco come se avesse appena pronunciato una parolaccia. "Oh,
anche Alastor! A lui va bene qualsiasi posto basta che sia seduto!" "Alastor…
Moody??" gracchiò Draco scioccato. "Sì, perché?" "No
niente…" borbottò il ragazzo. Niente a parte il fatto di avere
tra gli invitati un licantropo straccione e un mezzo vecchio rimbambito deforme. "E
tua cugina Tonks? Dai, lei è tua parente. È giusto che stia dalla
tua parte!" "Perfetto…" ci mancava la svampita casinara. "E
Hagrid e Madame Maxime, che fanno volume!" continuò Ginny raggiante.
Draco non si prese neppure il disturbo di controbattere, pensando che con
i suoi invitati poteva benissimo mettere su un circo! "E poi… oh
poi sono convinta che Harry non avrà problemi a mettersi dalla tua parte,
in fondo ormai lo conosci da più tempo di me!" "No, Potter
no!" esclamò Draco alzando la voce, tanto che il soggetto del discorso
si voltò nella loro direzione. "Che hai Malfoy?" chiese Harry,
aggrottando la fronte. Ginny prevenne Draco dal dire qualsiasi cosa. "Harry,
pensavo che al nostro matrimonio potresti sederti dalla parte di Draco, visto
che ha pochi invitati!" "Cosa??" sbottarono all'unisono Harry
e Ron, mentre Hermione alzava un sopracciglio istupidita. "A me sembra
un'ottima idea!" intervenne Molly sedendosi accanto a Draco che dovette
spiaccicarsi il più possibile a Ginny per evitare di venir schiacciato. "Ormai
siamo tutti in una grandiosa famiglia! Harry lo vedo bene da quella parte!" "Ma
io…" cercò di obiettare il ragazzo. "Su su Harry…
sacrificati per la causa!" lo prese in giro Ron, muovendo distrattamente
il suo alfiere sulla scacchiera, in una mossa vincente. Harry gli lanciò
un'occhiata furiosa ma poi sul suo viso si formò un sorriso cattivo. "Okay,
mi metto dalla parte di Malfoy…" la signora Weasley e Ginny esultarono
soddisfatte, Draco imprecò mentalmente "Solo se verrà anche
Ron però!" "Cosa?" sbottò il rosso lasciandosi
cadere una pedina. "Bè, perché no?" esclamò
Molly illuminandosi "Ma sì va benone, una bella famiglia omogenea!" "Cosa?"
risbottò Ron, spalancando le labbra come un pesce rosso. "Dobbiamo
stare vicini vicini!" gli disse Harry con vocina fintamente idiota. "Intima
amicizia…" commentò scherzosamente George mentre Fred annuiva
consapevole "Molto intima!" Ron si alzò in piedi sbuffando
come un toro, agguantando un'ennesima tartina, occhieggiando Hermione che alzò
le mani in segno di resa. "Io non posso, sono una delle damigelle d'onore,
mi spiace!" "Fate come volete…" esclamò poi afferrando
la sua giacca posata su una delle sedie "Piuttosto voi siete pronti? Sono
già le dieci!" I gemelli guardarono l'orologio e spalancarono gli
occhi. "Il tempo vola davvero quando ci si diverte!" Harry allungò
la sua mano per raccogliere anche la sua giacca. "Dove andate?" chiese
Ginny che evidentemente non era al corrente del programma serale dei fratelli. "Andiamo
al pub!" spiegò Ron, mentre si vestiva "Ne hanno aperto uno nuovo
qui vicino, volevamo andare a dare un'occhiatina, visto che è sabato sera!" "Oh,
ma è magnifico!" esultò la ragazza osservando Draco il quale
si rese conto immediatamente cosa sarebbe venuto appena dopo quella esclamazione. "Perché
non portate Draco con voi?" Sul viso dei ragazzi apparve una smorfia
di dolore misto a disgusto. Draco avrebbe voluto emigrare in un altro continente,
seduta stante. Peccato che i viaggi extracontinentali con la smaterializzazione
non fossero contemplati neppure tra i maghi. "Ma Gin, non so se è
proprio il caso…" mormorò Ron, mentre Harry guardava da tutt'altra
parte e i gemelli recuperavano le loro giacche color verde marcio. "No,
infatti!" intervenne Draco, fingendo di sbadigliare "Sono piuttosto
stanco, preferirei stare qui con voi, dico davvero!" "No no no no…"
esclamò Molly alzandosi in piedi, fronteggiando i suoi ragazzi con aria
severa "Io invece penso che sia proprio il caso! Portatevi dietro Draco,
forza! Sarà un modo come un altro per familiarizzare! E tu Draco caro"
disse poi aiutandolo a rialzarsi, sistemandogli il colletto della camicia e il
ciuffo di capelli "Non puoi essere davvero stanco, non fare il timido ed
esci con i ragazzi, sono sicura che ti divertirai!" "Ma signora,
io veramente…" cercò di obiettare Draco mentre la donna gli infilava
la giacca. "Niente ma… e niente signora, quante volte ti devo
dire di chiamarmi mamma? Inoltre non puoi stare qui! Ginny, Hermione ed io ci
dobbiamo occupare delle ultime prove dei vestiti e tu non devi assolutamente essere
presente!" Ron si avvicinò alla porta spalancandola con Harry al
seguito. I gemelli si misero rispettivamente uno da una parte uno dall'altra di
Draco, sogghignando soddisfatti. "Ti facciamo divertire noi Draco! Non
ti preoccupare!" Al giovane Malfoy non ci volle molto a capire che uscire
indenne da quella serata sarebbe stato molto, ma molto difficile. "Ginny,
tesoro, sei uno splendore!" la signora Weasley osservava la figlia con gli
occhi lucidi di lacrime. Il vestito, rigorosamente bianco che aveva indossato,
le calzava a pennello, non molto appariscente, ma delicato e semplice così
come si addiceva alla personalità della ragazza. "Forse però
andrebbero fatte ancora delle modifiche che dici?" Ginny si guardò
nello specchio. "No, io credo che vada bene… non tira più
nemmeno sui fianchi per cui è perfetto!" Molly le si avvicinò,
cercando pateticamente di risistemarle le spalline affinché le ricoprissero
le spalle. "Forse dovrei appuntarle…" Ginny si scansò,
rimettendo le spalline al loro posto. "Mamma è così il modello,
le spalle devono stare scoperte!" "Tesoro, ma sei sicura? Io le vedo
mooolto meglio tirate su!" Ginny scosse la testa, rassegnata. "Diglielo
tu Hermione, per favore che le spalline devono stare giù!" "Sì
Molly, il modello era proprio così…" confermò Hermione
aiutando Ginny a slacciare la cerniera sulla schiena affinché potesse spogliarsi
del vestito e rimettersi comoda. "Va bene, va bene… in fondo ormai
i tempi sono cambiati, i vestiti da sposa anche…" si rassegnò
la signora Weasley, sedendosi sul divano, osservando amorevolmente sua figlia
che si rivestiva e risistemava il vestito sulla gruccia dentro l'armadio in salotto. Le
due ragazze si sedettero sulle poltrone appena di fronte alla donna. "Bene
Ginny…" esordì poi la signora Weasley con l'aria di una che la
sa lunga "Lascia che ti dia un paio di consigli riguardo al matrimonio, ed
in particolare riguardo la tua prima notte di nozze!" Ginny sentì
le guance farsi color porpora, mentre Hermione spalancava gli occhi, rischiando
di strozzarsi con il thè che stava bevendo. "Che c'è?"
domandò Molly allargando le braccia "Io credo che sia una cosa naturale
di cui discutere, a breve sarai sposata… e dovrai affrontare un rapporto…" "Mamma
io non credo di avere bisogno di delucidazioni in proposito!" la interruppe
Ginny, prima che la donna dicesse qualcosa di scioccante. La signora Weasley
guardò la figlia e poi passò lo sguardo su Hermione come a cercare
una qualche risposta. "Cosa stai cercando di dirmi Ginevra?" il fatto
che Molly avesse chiamato la figlia con il suo nome per intero non significava
nulla di buono. "Bè… insomma, dopotutto lo hai detto anche
tu prima che i tempi sono cambiati, quindi, vedi, io non è che sia proprio
così inesperta riguardo certi tipi di… argomenti!" "Cosa
vuoi dire con: non sono proprio così inesperta? Vuoi dire che non
sei più… non sei più…?" La voce di Molly aveva preso
a tremare in maniera incontrollata, mentre nei suoi occhi si stavano formando
delle lacrime incontenibili. "Da qualche anno ormai…" ammise
Ginny per nulla orgogliosa di quella confessione. Vedere sua madre in quello stato
non era proprio un bello spettacolo. "Oh mio Dio! La mia bambina è
diventata una donna e non me lo ha mai detto!" scoppiò a piangere
la signora Weasley, rischiando di far svegliare suo marito che dormiva profondamente
su una delle poltrone più distanti del salotto. "Mamma su, non
è il caso di fare così!" cercò di calmarla Ginny, mentre
Hermione, non sapendo cosa fare aveva ripreso a bere il suo thè, leggermente
a disagio. "Invece è il caso! E dì, chi è stato?
Chi ti ha strappato la virtù? Quanti uomini hai conosciuto?" attaccò
la donna, aggrappandosi alle spalle di Ginny con irruenza. "Solo con Draco
mamma! Te lo giuro, solo con lui, ora ci sposiamo, per cui è tutto a posto,
no?" La donna seguitava a singhiozzare spasmodicamente, fino a che non
smise di colpo, fissando uno sguardo allucinato sulla figlia. "Avete sempre
preso precauzioni, vero?" Ginny lanciò ad Hermione un'occhiata
dubbiosa. "Ma certo… altrimenti adesso mi troverei la pancia gonfia
come un'anguria!" esclamò mimando il gesto di un pancione sul suo
ventre. "Meno male, oh meno male…" si rincuorò Molly,
rimettendosi seduta compostamente, asciugandosi gli occhi con gli angoli del grembiule
"Lo sai quanto noi Weasley siamo prolifici, una piccola distrazione e si
è fregati. Si fa sempre centro!" Hermione spalancò gli occhi,
poi represse una risatina. "Non dirlo a Draco, ti prego!" sussurrò
Ginny ad Hermione che mimò il gesto di cucirsi le labbra, continuando a
ridacchiare "E finiscila di ridere, dovresti stare attenta anche tu!" Hermione
tossicchiò per contenersi e riprese a bere il suo thè. La signora
Weasley si voltò verso Hermione allucinata. "Cosa vuol dire questo?
Hermione… anche tu?" Ma fortunatamente la nuova crisi di pianto che
avrebbe potuto seguire la risposta di Hermione venne interrotta da un rumore sordo
alla porta, che si spalancò, rivelando la presenza dei fratelli Weasley,
Harry e Draco di ritorno da pub. Tutti barcollanti, tutti allegri, tutti evidentemente
brilli. Molly si alzò in piedi di scatto, additando Draco con risentimento. "Tu
hai fatto sesso con la mia bambina!" La frase impietrì
l'intera famiglia, mentre Arthur mugugnando qualcosa, decise di salire al piano
di sopra per allontanarsi da tutto quel fracasso. "Ehm…" borbottò
Draco, non del tutto consapevole di quello che aveva appena udito. Aveva le orecchie
che gli fischiavano e la vista tutta appannata. Certo la voce della signora Weasley
non aiutava a recuperare la piena lucidità, non con certi tipi di argomenti
soprattutto. "Non ci sono EHM, tu hai rubato la virtù della
mia bambina! Lo so, Ginny me lo ha detto, spero che ti prenderai le tue responsabilità
da oggi in poi!" urlava la donna senza controllo, mentre Fred e George lasciavano
andare Draco appoggiandolo ad una delle sedie. "Signora io e sua figlia
ci sposiamo…" "Sarà meglio!" esclamò Molly
in preda ad una crisi isterica "Ed ora è bene che chiunque abbia fatto
sesso in questa famiglia me lo dica immediatamente! Oppure taccia per sempre!"
la donna scansionò uno ad uno i suoi figli in attesa che facessero un segno
anche minimo che gli desse la possibilità di tradirsi. "Percy?"
indagò allora, additando il figlio che stava scendendo in quel momento
dal piano di sopra assieme a Charlie e Bill. "Mamma?" domandò
il ragazzo evidentemente disorientato. "Hai mai fatto sesso?" Percy,
Bill e Charlie spalancarono gli occhi sconcertati. "Rispondimi! Subito!" "Bè
mamma…" replicò Percy rosso in viso "Io sono sposato…" La
signora Weasley riprese a singhiozzare rumorosamente. "Anche lui, oh mio
dio… e tu Charlie? Bill? Bill dimmi di no, ti prego!" I due ragazzi
abbassarono il capo un po' in imbarazzo, poi Bill si strinse nelle spalle. "Mamma
oramai abbiamo una certa età e come ben sai…" Molly soffocò
un urlo frustrato, mentre Fred e George tentavano di defilarsi dalla parte opposta
e Ron si nascondeva dietro ad Harry con scarso risultato. "Fermi lì
voi due! Voi due non potete aver fatto sesso con nessuno, non avete una ragazza!
Ditemi di no! Ho bisogno di certezze!" I gemelli rotearono gli occhi. "Se
vuoi ti diciamo di no…" "O altrimenti tacciamo per sempre…" Molly
fece un verso così straziante che per poco Draco credette di trovarsi al
cospetto ad un Lupo Mannaro. "Tutti i miei bambini! Tutti i miei bambini
mi hanno tenuto nascosto tutto questo senza mai dirmi nienteeee… non ho più
certezze!" Harry fece cenno a Ron di rimettersi in piedi. Appena la donna
vide rispuntare la testa del ragazzo gli si scagliò contro come una furia. "Tu!
Tu, Ron sei la mia unica certezza!" esclamò rimettendosi a singhiozzare,
stritolando il figlio in un abbraccio distruttivo. "Mamma io… cioè…" Fred
e George gli tapparono entrambi la bocca con le mani. "Non dire nulla!"
gli sussurrarono cospiratori "Non dirglielo mai, porta con te questo segreto,
nella tomba! Sei la sua unica certezza!" "La mia unica certezza,
il mio Ron così puro, così innocente…" continuava a balbettare
Molly, mentre piano piano si calmava e Ron diventava di mille colori tra le sue
braccia, sotto gli sguardi divertiti di tutti. "Almeno vi siete divertiti
al pub?" esclamò Molly dopo essersi un po' calmata, restando però
sempre avvinghiata al suo figlio maschio minore. "Un mondo! Abbiamo anche
deciso di preparare al nostro caro cognatino una festa di addio al celibato degna
di questo nome!" commentò Fred, felice di poter cambiare argomento.
Draco non ricordava affatto di aver discusso di questa cosa, ma ormai aveva capito
che non poteva opporsi alla tempesta Weasley quando decideva di agire. "Oh,
bravi, bravi… così mi piacete!" "Certo che però
siete ingiusti…" commentò Percy avvicinando i gemelli con aria
severa "Nemmeno quando mi sono sposato io avete organizzato una festa di
addio al celibato." Fred e George si scambiarono uno sguardo perplesso. "Ma
come no? E' stata un successone e non te lo ricordi?" Percy inarcò
un sopracciglio istupidito. "Diglielo anche tu Ron!" "Già,
un tripudio. Mai divertito tanto, vero Harry?" Harry annuì, sorridendo. "Concordo!
C'è stato di che discuterne per una settimana intera!" esclamò
improvvisamente Ginny con fervore. "Anche tu ci sei andata?" esclamò
Percy scioccato. "Bè sì… e anche Hermione è
stata invitata!" "Già… è stato particolare!"
concordò Hermione con un cenno del capo. "Ragazzi ma io non me
lo ricordo! Mi state prendendo in giro, vero?" Fred e George fecero una
smorfia. "Ehm… no… è che forse ci siamo scordati di dirtelo…"
esclamarono all'unisono, mentre Percy spalancava gli occhi scioccato. Dopo
aver calmato Molly con almeno una decina di tazze di thè bollente, la donna
decise di farsi accompagnare a letto dai suoi figli più grandi, mentre
Draco stava valutando l'idea di farsi portare a casa seduta stante, perché
con il mal di testa che gli era venuto sarebbe stato un miracolo non vomitare
l'intera cena con tanto di ciliegina in cima al mucchio. "Ginny, possiamo
andare anche noi ora?" domandò dunque, mentre Harry, Ron ed Hermione
cercavano di mettere un po' d'ordine in cucina. "Andare dove?" domandò
la ragazza sistemando una coperta sul divano. "A casa?" disse Draco,
spalancando gli occhi. "No, non se ne parla nemmeno… tu in queste
condizioni proprio non ti puoi smaterializzare… né tanto meno usare
la polvere volante." Draco fece per ribattere qualcosa quando il verdetto
di Ginny arrivò diretto come un gancio alla mascella. "Tu dormi
qui stanotte!" "Io? Stanotte? Qui?" trasecolò Draco,
non del tutto lucido per poter commentare decentemente quella rivelazione. "Sì
certo!" "E dove dorme?" arrivò la voce di Ron non del
tutto felice di questa nuova scoperta "Non abbiamo abbastanza letti liberi!" "Bè,
c'è sempre il divano…" commentò Ginny osservando la coperta
di ciniglia che aveva appena sistemato lì sopra. "Ah bè,
se c'è sempre il divano…" esclamò Ron ridacchiando, mentre
Draco osservava schifato il divano sul quale Grattastinchi ronfava beatamente,
lasciando peli rossi un po' ovunque. Piuttosto che dormire sopra quel coso avrebbe
dormito per terra. "No, Ginny davvero, preferisco andare a casa…
ti prego, fammi tornare a casa!" disse con enfasi, prendendo il polso
della ragazza strizzandoglielo con fervore. "Non se ne parla, davvero…" "Ginny
lo sai che non sopporto i gatti…" sussurrò Draco indicando la
palla di pelo accovacciata lì vicino "E quello è l'esemplare
più brutto che io…" "Oh, ma non ti preoccupare per quello…
tu dormirai nella stanza di Ron. Ron cederà molto volentieri il suo letto!
Sarà lui a dormire sul divano." "Cosa???" sbottò
il ragazzo dai capelli rossi, abbandonando le faccende, avvicinandosi alla coppia
con ira. "Io non dormo sul divano per lasciar comodo mister aristocrazia
qui!" "Ron, per favore, si tratta solo di una notte!" "Una
notte un corno! Già c'è Harry ad invadermi la stanza, manca solo
questo qui!" "Malfoy… io mi chiamo Malfoy!" borbottò
Draco tra i denti "No, un momento!" esclamò poi osservando Harry
che raggiungeva il gruppo seguito da Hermione "Io dovrei dormire con Potter?" "Bè,
sì, ma non è mica un problema!" Harry dovette lottare per
reprime una smorfia di disgusto. "Non hai una casa dove tornare?"
sbottò Malfoy, rivolto al ragazzo. "Spiacente Malfoy, ma io faccio
parte di questa famiglia da molto prima di te!" Draco cercò di
vincere il primordiale istinto di colpirlo in faccia, sempre se avesse avuto la
forza di farlo. "Oh, finitela di comportarvi come dei bambini!" sbottò
Ginny parandosi di fronte ai due con sguardo feroce. "Si fa come ho detto
io… Harry dormirai in stanza con Draco, non vi ho detto di sposarvi, e Ron,
tu dormi sul divano, è solo una notte e poi tu hai un buon spirito di adattamento,
lo so!" Il rosso osservò Grattastinchi che gli rivolse uno sbadiglio
soddisfatto, deciso a dimostrare che da lì non si sarebbe schiodato per
nessuna ragione al mondo. "Malfoy, questa me la paghi…" borbottò
tra sé e sé, mentre Draco si lasciava trascinare al piano superiore
dalla sua amorevole Ginny.
Continua... Inanzitutto
grazie mille a tutti quanti per le recensioni che ci avete lasciato, siete mitici.
Inoltre vorremmo precisare una cosa. Questa nasce evidentemente come una fanfic
comica, avevamo voglia di scrivere qualcosa di poco impegnativo e divertente.
Magari alcuni di voi hanno giustamente sollevato delle perplessità riguardo
ad alcuni comportamenti dei nostri protagonisti, ci teniamo a specificare che
abbiamo volutamente esasperato alcuni loro atteggiamenti, nelle storie comiche
spesso succede, chiamatela licenza poetica. Con questo vi rimandiamo al prossimo
capitolo e grazie ancora per il sostegno! P.S: Per chi lo avesse chiesto Ron ed Harry non stanno insieme, sono solo i gemelli che si divertono a prenderli in giro^^;
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Capitolo 3 *** Parte tre ***
Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley Parte
3 Draco constatò che dormire
con Potter non era stata la cosa peggiore che gli fosse capitata dopotutto. Una
volta superato il primo impatto di vedere spuntare dal letto di fianco al suo
un ciuffo si capelli ribelli, più alcuni grugniti tutt'altro che rassicuranti,
avrebbe anche potuto passare una serata tranquilla, se non che tutto quello che
aveva mangiato e bevuto la sera precedente, fosse come una bomba in procinto di
esplodere nel suo stomaco. A volte udiva dei gorgoglii così profondi che
si trovava a pensare se mai avesse un'immensa grotta nella pancia. Si mise
seduto nel letto e cercò di rilassarsi un attimo affinché i dolori
allo stomaco si placassero, mentre attorno a lui le decine di sguardi dei poster
dei giocatori di Quidditch gli lanciavano occhiate furtive. Sentì di
avere un improvviso bisogno di bere. Nonostante fosse piuttosto riluttante
nel pensare di dover scendere le scale scricchiolanti della casa, e tornare in
quella cucina che sapeva di cibo e di fritto più di un mercato cinese,
inforcò silenziosamente la porta e si trascinò giù per le
scale, scendendo a velocità ridotta per evitare sgradevoli scricchiolii.
Svegliare Molly e rischiare di farsi trovare mezzo nudo per i corridoi della sua
casa non era la sua massima aspirazione, tanto più che ancora era convinto
non lo avesse perdonato per quella faccenda del sesso prematrimoniale. Una
volta al piano terra si rilassò. Fortunatamente la luna piena illuminava
la casa e c'era una visibilità sufficiente a non doversi schiantare contro
qualsiasi mobile. Un grugnito potente e improvviso colse la sua attenzione,
facendolo sobbalzare. Il suo sguardo si andò a posare sul divano poco
distante. Ron dormiva profondamente, pancia all'aria, con un braccio buttato all'indietro
al di sopra della testa e una lunga gamba nuda che usciva dalla coperta e toccava
il pavimento. Un corpo evidentemente troppo ingombrante per essere ospitato da
un divano così minuscolo. Grattastinchi gli dormiva sullo stomaco, in preda
a furiose fusa, evidentemente a suo agio. Draco evitò di avvicinarsi
troppo. Uno spettacolo simile ad una tale ora del mattino non era il miglior modo
per concludere la degna giornata. Quatto quatto si avvicinò al frigorifero
e lo spalancò, mentre la sua luce lo inondava e il suo ronzio si faceva
più potente. "Succo di zucca… succo di zucca e ancora succo
di zucca…" commentò a mezza voce, osservando la quantità
industriale di bottiglie di succo presenti "Ma non bevono altro in questa
famiglia?" Improvvisamente si sentì osservato e voltò la
testa quel tanto che bastava per vedere una figura imponente alle sue spalle,
a pochi passi di distanza da lui. "Fermo dove sei…" sibilò
la voce di Ronald Weasley, mentre nella sua mano si illuminava una bacchetta.
Ci mancava solo la dimostrazione da Auror. Draco represse un'imprecazione e
si voltò molto lentamente, posando una mano sulla sua bacchetta, assicurata
nei boxer. La aveva portata per farsi luce, non avrebbe mai pensato gli sarebbe
servita per evitare un attacco dal lenticchioso gorilla Weasley. "Guarda
che sono io…" disse Draco atono, quasi annoiato. Ron pareva non averlo
nemmeno sentito. "Ho detto fermo e metti giù la bacchetta!"
disse mantenendo il suo tono di voce più fermo e distaccato possibile. "Weasley,
per favore, evitiamo questi stupidi giochetti alle tre di notte!" "Ti
ho detto di parlare? Non mi pare! Posa la bacchetta!" ribadì Ron determinato
a non lasciarsi incantare. "Ma sei scemo? Ti ho detto che sono io! Draco!
Stai dormendo ancora?" gli ringhiò contro il biondo, senza esitare
ad estrarre finalmente la sua bacchetta e puntarla sul suo presunto avversario. Ron
represse uno sbuffo ma si mantenne fermo come una roccia. "Lo so che sei
tu! Che ci fai in piedi? Non mi sei mai stato simpatico, e sapevo che prima o
poi avresti fatto una mossa falsa, che credi di fare eh?" Draco si sentì
sciogliere le ginocchia. Lenticchia era proprio un deficiente! L'essere cresciuto
non gli aveva certo portato un po' più di maturità, tutt'altro. "Avevo
sete, sono venuto a cercare un po' d'acqua!" affermò Draco con stizza.
Doversi giustificare con il fratello scemo era proprio il colmo! "Se avevi
sete potevi usare l'acqua del bagno!" Draco non ci aveva proprio pensato,
ma vista la precedente esperienza, quella stanza preferiva evitarla per un po'. "Volevo
dell'acqua fresca…" disse dunque, ormai stufo di quella diatriba. "Non
mi incanti Malfoy…" sibilò Ron con gli occhi dardeggianti, mentre
alzava la bacchetta minacciosamente. Degli scricchiolii distanti colsero l'attenzione
di entrambi fino a che una testa rossa non fece capolino nel salotto, arruffata
e gonfia di sonno. "Che state facendo voi due?" esclamò Ginny
realizzando in quel momento la scena di fronte ai suoi occhi. Draco e Ron entrambi
in boxer e maglietta si puntavano addosso a pochi metri di distanza le rispettive
bacchette. Entrambi spettinati, entrambi furiosi. "Il tuo fidanzato si
è tradito!" esclamò Ron senza smettere di squadrarlo con rabbia. "Tuo
fratello è malato di mente!" ribatté Draco non meno attento
al suo avversario. Ginny si passò una mano tra i capelli scotendo la
testa. "Se uno di voi non fosse mio fratello e il mio fidanzato non portasse
i calzini tirati su fino a mezza gamba, molto probabilmente troverei molto sexy
e virile una scena del genere… ma dato che sono anche molto assonnata bè,
finitela che non siete un bello spettacolo e andatevene a letto!" e così
dicendo si portò al frigorifero, scansando Draco, estraendo una bottiglia
di acqua fresca. "Ma dov'era? Io non l'ho trovata prima!" si lasciò
sfuggire Malfoy abbassando di poco la guardia. Ginny fece spallucce versando
un po' d'acqua per lei e per i due contendenti. "Sedetevi sul divano…"
ordinò con voce imperiosa che somigliava in maniera impressionante a quella
della signora Weasley. Draco per un attimo si fece pervadere da un brivido
terrore. "Mi spiegate cosa stavate facendo? Insomma ormai non siete più
dei ragazzini! I tempi delle stupide discussioni sono finite. Siete o non siete
uomini adulti? Perciò comportatevi come tali. Io voglio… anzi pretendo
che prima del mio matrimonio tra voi due non ci sia più alcuna questione
irrisolta, per cui, se avete qualcosa da dirvi vedete bene di chiarirvi questa
sera, altrimenti saranno grossi guai… per entrambi!" e lanciando un'occhiata
esplicativa ad ognuno di loro si allontanò di nuovo su per le scale. Draco
e Ron si lanciarono un'occhiata in tralice e poi tornarono a guardare dritto di
fronte a loro cercando di ignorarsi in qualche modo. "D'accordo…"
cominciò Draco incrociando le braccia "Chiedimi scusa e concludiamo
la faccenda." Ron represse una risatina divertita. "Io chiedere
scusa a te? Per cosa? Semmai sei tu quello che mi deve chiedere scusa!" "Io?
Io non ho nulla per cui chiedere scusa!" Ron si volse con ferocia. "Come
no? Hai tutto da farti perdonare, a partire dal fatto che ti sei fidanzato con
mia sorella!" Draco alzò le braccia al cielo con stizza. Cominciare
una discussione proprio su quell'argomento non era proprio il caso. "Senti…
non ho intenzione di chiedere scusa per una cosa che voglio fare! Io e tua sorella
ci siamo messi insieme perché ci vogliamo bene, se ci sposiamo non lo facciamo
per divertimento, siamo grandi e vaccinati, entrambi consapevoli delle nostre
scelte! Io non so che problema hai ancora con me, ma vediamo davvero di chiarirlo,
perché francamente sono stufo di dovermi giustificare per qualsiasi cosa!
E sono stufo di vedere Ginny sempre in agitazione per questo!" Ron osservò
il ragazzo senza mutare la sua espressione, anche se il monologo di Draco sembrava
in qualche modo averlo messo nelle condizioni di farlo riflettere. Forse aver
tirato in ballo i sentimenti di Ginny non era stata una mossa sbagliata. Forse
avrebbero potuto cominciare a discutere in maniera un po' più matura. Ron
incrociò le lunge gambe sul divano e guardò il soffitto. "Vuoi
sapere che problemi ho con te? Non mi piaci! Non mi sei mai piaciuto!" "Guarda
che la cosa è reciproca…" commentò Draco a mezza voce. "Io
non so cosa Ginny abbia trovato in uno come te. Francamente ho sempre pensato
meritasse qualcosa di meglio, di molto meglio!" "Qualcuno come Potter,
per esempio?" domandò Draco non nascondendo il disgusto nelle sue
parole. "Sempre meglio lui, di un ex Serpeverde, sbruffone e stronzo come
lo eri tu ai tempi della scuola!" "Sì, non mi sono fatto mancare
nulla ad Hogwarts!" esclamò Malfoy con un sorrisetto ironico stampato
in viso. Ron sospirò a fondo coprendosi le gambe con la coperta. "Ginny
dice che sei cambiato…" sussurrò forse un po' rassegnato "Io
il cambiamento non l'ho visto… ma sei lei mi assicura una cosa, tendo a crederle.
Il fatto che però tu non mi piaccia resta. Questo non posso cambiarlo." Draco
fece una smorfia e si strinse nelle spalle. "Idem. Ti assicuro che non
starei nemmeno tentando di fare un dialogo civile con te se non fosse per Ginny…" Ron
gli scoccò un'occhiata strana. "Le vuoi bene davvero?" chiese
quasi sussurrando, tanto che Draco dovette formulare mentalmente la domanda un
paio di volte prima di rispondere. "Bè… se non fosse così,
questa sera non sarei nemmeno venuto qui!" ammise, senza credere di poter
fare una confessione simile proprio a Ron. "Insomma, io non so a cosa siete
abituati voi, ma questa riunione di famiglia mi ha steso! Letteralmente!" Ron
finalmente si lasciò andare ad una risata rilassata. "Le famose
cene Weasley! Sono un test decisamente efficace…" disse strofinandosi
gli occhi, soddisfatto "Se superi questa prova, sei della famiglia!" "Un
test?" domandò Draco spiazzato. "Certo, un test. La mamma
non lo sa, ma la tradizione è nata praticamente da quando Bill portava
le sue fidanzate a casa! Non hai idea di quante ne abbiamo fatte scappare…
Penelope invece, la moglie di Percy, ha resistito…" "Ma siete
dei sadici!" sussultò Draco scioccato. "Non fraintendere…
non tutto ciò che facciamo nasce da un calcolo… però diciamo
che stasera ci abbiamo messo più impegno del solito. Conoscendoti…" "Grazie…" "Non
c'è di che…" mormorò Ron "Comunque il test mi pare
tu lo abbia passato, più che brillantemente anche… ed è questo
che mi fa incazzare da matti." "Spiacente." Disse Draco sarcastico
"Questo spero non voglia dire che ora faccio parte della famiglia." Ron
fece una smorfia piuttosto eloquente. "Ne facevi già parte dal
giorno in cui ti sei messo con Ginny… accetti lei, accetti anche noi. Il
problema sta nel fatto se noi riusciremo ad accettare te. Ma data la situazione…" Draco
tossicchiò nervosamente, la situazione era leggermente surreale, mai e
poi mai nella sua vita avrebbe pensato di dialogare così amabilmente con
il migliore amico del suo peggior nemico. Improvvisamente Grattastinchi, sceso
dal divano per sgranchirsi le gambe, spiccò un balzo finendo dritto dritto
sulle ginocchia di Ron, accoccolandosi tra le sue gambe, appagato. "Gattaccio…"
fecero i due in simultanea, lanciandosi uno sguardo preoccupato. "E' il
gatto più orrendo che abbia mai visto…" commentò Draco
allontanandosi leggermente. "E lo dici a me?" "Mi spieghi
allora perché te ne prendi cura?" domandò Draco cominciando
al alzarsi. Forse era arrivato il momento di tornare a letto. "Hermione…"
mormorò il rosso tristemente, cercando di spostare il gatto affinché
non gli gravasse sullo stomaco come un grottesco piumino di pelo. "Zerbino…"
commentò Draco allontanandosi. "Ha parlato…" esclamò
Ron cercando di spolverare la coperta per rimettersi a dormire "Oh Malfoy!"
lo richiamò poi, alzando la testa quel tanto che bastava per farsi vedere
dal biondo "Se fai soffrire mia sorella… ti taglio le palle, siamo intesi?" Draco
non dovette guardare il gesto più che esplicito delle dita di Ron e il
suo sguardo crudele per capire che lo avrebbe fatto davvero. Svegliarsi
al mattino guardando il viso della persona amata, è forse il modo migliore
per cominciare la giornata. Svegliarsi al mattino guardando il viso della persona
che più si detesta al mondo, è forse il modo peggiore per cominciare
la giornata. Se poi si aggiungono i postumi per una sbornia colossale il quadro
è perfetto. Draco si mise a sedere, arricciando le labbra in una smorfia,
osservando il ragazzo che ancora dormiva nel letto di fianco al suo. In quel momento
Harry emise un grugnito inarticolato, mentre un filo di bava gli scendeva dall'angolo
della bocca. Draco raccattò i suoi vestiti e li indossò rapidamente.
Puzzavano di fritto e di birra. Avrebbe dovuto portarli in tintoria e concedersi
lui stesso un lungo bagno per lavar via quell'odore opprimente. Scese di sotto
silenziosamente, o almeno ci provò dato che le scale scricchiolavano rumorosamente
a ogni suo passo. Dalla cucina proveniva un buon profumo di caffè. Bene. Non
appena entrò si accorse che era presente solo Ginny. Anche il divano dove
aveva dormito Ron era vuoto. Decisamente meglio. "Buongiorno" lo
salutò la ragazza, sollevandosi sulle punte dei piedi e baciandolo sulle
labbra. "'giorno" rispose Draco, avvolgendole la vita con le braccia. "Volevo
scusarmi con te per il comportamento dei miei fratelli... non so cosa gli sia
preso..." mormorò Ginny a bassa voce. "Non importa" "Cosa?"
ribattè la ragazza con tono incredulo, spalancando gli occhi. "Ho
detto che non importa" rispose Draco, stringendosi nelle spalle. "Sei
davvero il fidanzato migliore del mondo" esclamò Ginny, baciandolo
ancora. Draco si staccò da lei di malavoglia, passandosi una mano tra
i capelli ancora spettinati. "Devo andare. Devo passare da casa e cambiarmi.
Ho un pranzo di lavoro... anche se non so ancora come farò a mangiare.
Ieri sera credo di aver immagazzinato scorte alimentari per un mese!" "D'accordo.
Ci sentiamo più tardi?" "Certo" rispose Draco, deponendole
un ultimo, frettoloso bacio sulle labbra. "Ti amo" aggiunse Ginny
prima che lui si smaterializzasse. Si materializzò nel suo salotto e
si abbandonò sul divano con uno sbuffo. Lasciò il suo sguardo vagare
sui suoi mobili moderni, sulle pareti, tappezzate da quadri dall'enorme valore
artistico, sui tendaggi bianchi e a un tratto si sentì solo. Solo nel
suo bel appartamento ordinato e dall'odore non ben definito. Era tutto un pò
asettico e impersonale, come la camera di un albergo. Draco prese un foglio
e vi scrisse sopra solo poche parole: Ginny,
questo pomeriggio posso venire a prendere il tè a casa tua? Draco La
porta scivolò silenziosamente sui cardini, rivelando la figura sorridente
della signora Weasley. "Draco, caro!" lo accolse, abbracciandolo
come se non si vedessero da molto tempo, invece che dalla sera precedente. "Buongiorno,
signora" rispose al saluto Draco, rigido come un paletto, mentre la donna
lo liberava dalla sua stretta. "Quante volte ti ho ripetuto di chiamarmi
mamma! O almeno Molly!" lo rimproverò, sventolandogli un indice davanti
al naso "Vieni con me! Ginny arriva subito" gli disse scortandolo in
cucina, dove un altro ragazzo era seduto al tavolo intento a mangiare una fetta
di crostata. "Potter! Ma non ce l'hai una casa tua?" ringhiò
Draco schifato. "Su bambini non litigate, mentre vado di sopra
a controllare a che punto è Ginny" disse Molly, sparendo su dalle
scale. Draco guardò nuovamente ora Harry ora la crostata. Doveva ammettere
che aveva un aspetto invitante. Si sedette di fronte al ragazzo e si tagliò
una fetta di torta, addentandola con gusto. Poco dopo arrivò anche
Ron. Si bloccò sulla soglia, con la fronte aggrottata in un'espressione
di disappunto, notando Draco nella cucina. L'ex Serpeverde gli rivolse un cenno
di saluto con il capo. Ron rispose allo stesso modo, accomodandosi di fianco
al suo migliore amico e servendosi un pò di crostata. "Chi l'avrebbe
mai detto?" borbottò Harry dopo qualche minuto, innaffiando la torta
con un pò di limonata. "Cosa?" ringhiò di rimando Draco,
senza smettere di mangiare. "Avresti mai creduto possibile... questo.
Noi tre, seduti allo stesso tavolo, a mangiare una fetta di torta?" spiegò
il mago con gli occhiali. "Se lo avessi creduto possibile, mi sarei gettato
nel lago con una pietra legata al collo" rispose Draco, ingurgitando l'ultimo
boccone di torta. "E io ti avrei aiutato a cercare una pietra abbastanza
grande per tenerti sott'acqua." aggiunse Ron con la bocca piena. Harry
gli scoccò un'occhiata indecifrabile. "Un'altra fetta?" gli
chiese. "Taglia" rispose Draco "Sia chiaro, però, che
voi due continuate a non piacermi." aggiunse secco. "Non c'era nemmeno
bisogno di specificarlo! Neanche tu mi vai a genio!" ribattè Ron. "Concordo."
aggiunse Harry. E tutti e tre si rimisero a mangiare la torta di mamma Weasley,
inconsapevoli di essere spiati da una sorridente Ginny.
Fine?
No, certo che no, siete tutti invitati al matrimonio... ovviamente pregati di
prendere posto in chiesa dalla parte dello sposo! *** E
la storia finisce qui... per ora, come avete letto dall'ultima frase, ma non è
detto che non ci faremo risentire ancora. Per adesso però non ci resta
che salutare tutti e ringraziare tutti, ma proprio tutti quelli che ci hanno recensito
e trasmesso il loro entusiasmo per questa ff. Lo ribadiamo siete MITICI! Ma non
vi abbandoniamo oh no, ci faremo sentire nuovamente!
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