Le parole che non ti ho detto di Kurotsuki (/viewuser.php?uid=506154)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questi miei maledetti sentimenti ***
Capitolo 2: *** In trappola ***
Capitolo 3: *** Scelte ***
Capitolo 4: *** La melodia del suo cuore ***
Capitolo 1 *** Questi miei maledetti sentimenti ***
«Mamma, nonno! Io e Sota andiamo a scuola! Ci vediamo più tardi!»
Urlai apprestandomi ad uscire di casa, ero in ritardo come al solito...
«Va bene, fate attenzione lungo la strada!» Rispose mia madre.
Il mio nome è Kagome Higurashi, ho 17 anni e vivo con la mia famiglia in un tempio shintoista. Sarei una normalissima liceale se...
«KAGOME!!! EHI KAGOME! DOVE TI SEI CACCIATA?!» Urlò un bruto deficiente.
«Uffa, ci risiamo» dissi molto seccata.
Nel giro di pochi secondi una figura accovacciata si pose davanti a me.
«SI PUO' SAPERE DOVE CREDI DI ANDARE?! TI RICORDO CHE OGGI AVEVI PROMESSO DI PORTARMI QUELLA ROBACCIA CHE MANGIATE DA QUESTA PARTE!» disse rivolgendosi a me con fare altezzoso.
«QUANTE VOLTE DEVO RIPETERTI DI NON URLARE IN QUELLA MANIERA EH?!» Risposi infuriata
«Mi risulta, mio caro, che quella che tu chiami “robaccia” sembra piacerti moltissimo! E poi cosa ci fai qui? Ti avevo detto che sarei tornata dopo la scuola!» continuai.
«Tsè, poche storie, visto che mi sono scomodato per venirti a prendere, adesso vieni con me, no?» Rispose con quella strafottenza che non sopportavo...
Era lui, il ragazzo che tanto odiavo e amavo allo stesso tempo, lui, Inuyasha, un mezzo demone dell’Epoca Sengoku. Odiavo il suo carattere, tanto fiero e tanto orgoglioso da non riuscire a comprendere i proprio sbagli e odiavo il suo egoismo, così grande da non comprendere le necessità di chi gli stava intorno. Al tempo stesso, però, amavo quel lato gentile che rivolgeva solo a me, amavo quella sua voglia di proteggermi ad ogni costo e, anche se suona un po' contorto, amavo anche quel lato del suo carattere che non riuscivo a sopportare, perché era proprio quel carattere a renderlo speciale davanti ai miei occhi...
«Ehi? Che fai? Ti sei addormentata?» Domandò.
Sbuffai.
«E va bene, e va bene, ho capito vengo con te» Dissi scocciata.
Subito dopo mi diressi in casa, posai la cartella e preparai tutto l'occorrente per partire.
«Eccomi, sono pronta. Ho preso tutto quello che volevi». Dissi tornando in giardino.
«Brava, così mi piaci!» Disse soddisfatto e con tutta la naturalezza del mondo mi prese in braccio e si diresse verso il pozzo Mangiaossa.
Appena arrivammo dall’altra parte i miei vestiti, così come i miei capelli, iniziarono a bagnarsi. Il cielo era coperto da dei giganteschi nuvoloni neri che tutto portavamo meno che buone notizie.
«AHH!! Proprio adesso doveva piovere! Siamo appena arrivati e già ho bisogno di un cambio! Questa non ci voleva proprio!»
A seguito del mio lamento Inuyasha pose dolcemente la sua veste sul mio capo.
«Sei sempre la solita, riparati con questa o ti beccherai un raffreddore.»
Disse volgendo lo sguardo dall’altra parte cercando di non incrociare i miei occhi.
«Su forza, andiamo dalla vecchia Kaede» concluse e riprendendomi in braccio ci dirigemmo verso la dimora della signora Kaede.
Eh si, da due anni a questa parte la mia vita è un continuo andirivieni tra passato e presente, non so bene perché abbia scelto questa vita, forse perché in fondo mi sento responsabile per la distruzione della sfera degli Shikon o forse…si, forse la vera spiegazione è perché in quest’ Epoca vive Inuyasha. Si, è dura ammetterlo ma sono innamorata di questo stupido mezzo demone e io, altrettanto stupida, continuo a farmi del male tornando da questa parte, cosciente del fatto che il mio è un amore a senso unico.
«Ehi, guarda che siamo arrivati, ti decidi a scendere?» Disse un po’ seccato, alche mi apprestai a scendere dalle sue braccia e ad entrare in casa della signora Kaede.
«Ma si può sapere che ti frulla in testa? Sei silenziosa e questo non è da te. Comunque a quanto pare la vecchia non c’è dev’essere andata a esorcizzare qualche spettro». Continuò il mezzo demone.
Nonostante sia morta ormai da tempo, il cuore di Inuyasha appartiene a Kikyo, la sacerdotessa che in passato custodiva la sfera che io ho mandato in frantumi. Dopo la sua scomparsa, Inuyasha non riesce a darsi pace e, anche se non lo dà a vedere, la cerca di continuo con gli occhi, nella vana speranza di scrutarla in mezzo alla gente.
«Inuyasha?» Pronunciai un po’ titubante.
«Si? Che c’è?»
«Volevo chiederti…» sempre più titubante «Ecco… Spesso vieni a prendermi nel presente e così volevo sapere…volevo sapere se per te la mia presenza qui è così importante». Non riuscivo a credere a ciò che avevo appena detto…
«Certamente!» Rispose senza esitazione. «Grazie ai tuoi poteri da sacerdotessa riesci a localizzare la sfera in men che non si dica, il tuo aiuto è molto importante» Concluse.
«Solo per questo?» Continuai
«Certo, e per cosa altrimenti?» Ribatté.
In quel momenti venni sopraffatta dalla rabbia sovrumana, mi alzai e mi diressi verso la porta.
«Ehi dove pensi di andare? Non vedi che sta ancora piovendo!» Disse afferrandomi un polso.
«Inuyasha sei uno stupido». Pronunciai sottovoce.
«Eh? Che hai detto?» Chiese.
«HO DETTO CHE SEI UNO STUPIDO! ACCUCCIA!» Urlai infuriata. Nell’attimo in cui pronunciai quelle parole, Inuyasha piombò a terra per effetto del mio comando. Lo guardai per un istate e successivamente, uscendo di casa, corsi a zonzo per il villaggio.
«Ma cosa mi aspettavo facendogli una domanda del genere?» Rimproveravo a me stessa.
«Sono stata una stupida, e adesso come faccio a tornare da lui?»
Senza nemmeno rendermene conto ero finita nei pressi del bosco adiacente al villaggio.
«Quindi sei tu la signorina che possiede dei frammenti della sfera.» Riecheggiò una voce sconosciuta.
«CHI SEI? FATTI VEDERE!” Urlai nascondendo la tensione.
«Ma come siamo coraggiose». Quella voce che inizialmente sentivo in lontananza iniziava a farsi più vicina. Era una voce stridula ma potente, avevo i brividi al solo sentirla.
«Data la tua bellezza ti concederò un favore.» Continuò.
«Avanti, dammi tutti i frammenti che possiedi e ti risparmierò la vita.» Concluse la presenza alle mie spalle.
__________╰☆╮_________╰☆╮________╰☆╮_______╰☆╮_________╰☆╮___________╰☆╮___________╰☆╮___________╰☆╮___________
STOOOOP! Oddio che emozione >w<" Questa è la prima volta mi appresto a scrivere una storia a capitoli, so che non è il massimo ma spero ugualmente che sia di vostro gradimento! Inuyasha è stato il mio primo anime (o meglio, il primo che guardai consapevole che si chiamasse "anime") e con lui si è aperto il mondo degli anime e manga. E' una delle mie storie preferite ed è questo che mi ha spinta a creare una fanfiction sulla mia coppia preferita!
Ci sentiamo al prossimo capito =^w^= |
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** In trappola ***
«Visto cosa succede a finire in un posto del genere da sola?» Disse rivelandosi a me.
«Ero preoccupato e così sono venuto a cercarti. Mi sei mancata tantissimo.» Continuò stringendomi forte a se.
«I…Inuyasha?» Chiesi intontita. Era impensabile che proprio lui mi dicesse quelle parole, specialmente dopo quello che era successo pochi minuti fa.
«Stai bene?» Continuai sempre più stranita.
«Certamente. Sono accanto alla mia amata, come potrei non stare bene?»
Quella risposta era così smielata che mai sarebbe uscita dalla bocca di Inuyasha. Subito mi liberai dal suo abbraccio e appena fui a debita distanza mi rivolsi a quell’essere che aveva assunto le sembianze del mezzo demone a cui mi ero così tanto affezionata.
«Avanti, dimmi chi sei?!» Domandai impugnando arco e frecce.
«Che disdetta, mi avete già smascherato. E io che volevo continuare a giocare un po’.» Rispose mutando forma. Questa volta, il suo aspetto era quello di un normale giapponese dell’Epoca Sengoku, nessuno avrebbe mai sospettato di lui, eppure quell’aura era inconfondibile.
D’un tratto mi sentii come paralizzata, sentivo i muscoli contrarsi sempre di più, come se una forza invisibile premesse sul mio corpo.
«Dannazione, devo liberarmi e avvertire Inuyasha. Ma come faccio?!»
Ero in una situazione imbarazzante: avevo litigato con Inuyasha, mi ero persa e adesso chiedevo il suo aiuto. In un momento del genere dovevo mettere da parte l’orgoglio pensare a ciò che andava fatto.
«Oh oh. A quanto pare la mia gattina è in trappola. Com’è carina!»
«Ma che diavolo vuole questo da me?!» Pensai.
«Chi sei? Cosa vuoi da me?!» Gli urlai.
«Susu, non fare la gattina cattiva con me. E poi mi pare di avertelo già detto no? Sono qui per i frammenti di sfera in tuo possesso.» Rispose accarezzandomi una guancia.
Quelle mani così gelide mi fecero venire la pelle d’oca e le sue lunghissime unghia poi…che schifo, che schifo, che schifo!!!!
«Certo che hai proprio una bellissima pelle, voglio assolutamente assaggiarla.» Affermò appoggiando la sua lingua quasi a toccare le mie labbra.
«AHHHHHHHHHH! Che schifo! Non bastava Miroku a fare discorsi da maniaco, adesso ci si mette anche questo demone pervertito?!?»
Dovevo mantenere la calma, sembrava un demone molto potente e io, immobilizzata com’ero, potevo fare ben poco. Era inutile sperare nell’arrivo di qualcuno: dopo averlo messo accuccia, quello stupido di Inuyasha sarebbe stato troppo arrabbiato per venirmi a cercare; Sango, Miroku e Shippo erano andati in ricognizione nei villaggi limitrofi approfittando della mia assenza e la vecchia Kaede… già, chissà dov’era finita.
«Allora?» Chiese porgendomi la mano.
«Eh? Che vuoi?» Risposi con nonchalance.
«I frammenti, mia cara.» Continuò quasi gentile.
«Oh mamma e ora che gli dico?!» Renderglieli era fuori discussione, avevamo raccolto quasi tutti i frammenti che componevano la sfera, non potevo certo regalargli i risultati di mesi e mesi di lavoro, avevamo rischiato la vita per recuperarli.
«Mi spiace, non li ho qui con me.»
«Fa che ci caschi, fa che ci caschi, ti prego, ti prego, ti prego!» Era l’unica carta che potevo giocarmi, nonostante la forza sembrava anche un po’ stupido quindi avevo buone speranze di farlo cascare nella mia trappola.
«Mi hai preso per uno stolto forse?!» Come non detto…
«Vuoi forse mettere in dubbio la mia ovvia intelligenza?!» Era evidentemente arrabbiato: l’aria circostante si fece più gelida e pensante, i suoi capelli, prima corti e corvini, adesso erano lunghi e argentei, i suoi occhi divennero cremisi e i suoi denti crebbero fino a diventare delle zanne gigantesche.
«Stupida ragazzina, se non vuoi rendermeli con le buone allora me li prenderò con la forza!»
Mi sentii in trappola: quella forza che prima mi teneva paralizzata, adesso stava per uccidermi, sentivo le ossa come spezzate e respiravo a fatica, la vista iniziò ad abbandonarmi.
«Chi sei tu e qual è il tuo vero aspetto?!» Domandai incurante delle circostanze.
«Vedo che riesci ancora a parlare. Beh, date le circostanze penso che potrei anche concederti il favore di rispondere alla tua domanda » Rispose avvicinandosi a me nuovamente.
«Il mio nome è Morinobu e come hai avuto modo di vedere assumo le sembianze dell’essere che la mia vittima cela in fondo al suo cuore. Oggetti, piante, animali, ho il potere di tramutare tutto ciò che voglio, tranne i sentimenti purtroppo.» Continuò mentre prese ad accarezzarmi il viso.
«Voi umani siete delle creature alquanto divertenti sapete? Avete questo strano sentimento chiamato amore che vi condanna e vi incatena all’umano da voi prescelto, ma che pro? Io traggo forza dall’odio degli esseri umani e se dopo secoli sono ancora in vita è perché l’amore da voi provato pian piano ha iniziato a trasformarsi in odio.» Concluse fissandomi negli occhi.
Dopo quelle parole, persi completamente le forze, sentii una voce in lontananza ma ormai non riuscivo più a percepire nulla.
«Perché in un momento come questo mi torna in mente Inuyasha?» Chissà perché ci pensavo… «Che sia davvero arrivata la mia ora? In momenti come questi arrivano sempre i rimpianti quindi…forse potrebbe essere così.» Avrei voluto rivederlo almeno un’ultima volta, avrei voluto chiedergli scusa e successivamente vedere quella buffa faccia fiera che era solito farmi in quei momenti. Si, avrei proprio voluto rivederlo. La pioggia continua a cadere incessante e io, persa fra quei pensieri, caddi in un sonno profondo.
Non so bene quanto rimasi svenuta ma appena riaprì gli occhi mi ritrovai legata appesa a dei rami di un gigantesco albero. La vista non mi era ancora tornata del tutto ma non ci volle molto a capire che quello non era il luogo nel quale avevo perso conoscenza, era buio e freddo e umido. La pioggia era finalmente cessata ma il luogo era circondato da una miriade di alberi altissimi, così folti da non lasciar penetrare la luce del Sole.
Due figure mi erano davanti, la prima era quella del mio nemico, colui che mi aveva intrappolata in questo posto, la seconda… riuscii a riconoscerla nonostante la scarsa vista di quel momento, era Inuyasha…chissà se questa volta era quello vero…
Qualcos’altro sembrava però cogliere la sua attenzione, era fisso a osservare la figura posta a pochi centimetri da me, quella figura che tante volte aveva sperato di incontrare fra la gente e che tanto l’aveva fatto sospirare fra malinconici ricordi. Dopo tanto tempo, come se nulla fosse successo, lei era li, Kikyo era tornata e lui era fermo, immobile, incredulo, davanti a ciò che mostravano i suoi occhi.
__________╰☆╮_________╰☆╮________╰☆╮_______╰☆╮_________╰☆╮___________╰☆╮___________╰☆╮___________╰☆╮___________
Tadaaaaan >o<" Visto che non avevo nulla da fare mi sono affrettata a scrivere il 2° capitolo. Come vi sembra? Mi raccomando siate sinceri >w< Io sinceramente preferisco il primo, vorrei render e la storia il più emozionante possibile quindi ho preferito "allungarla" per creare suspancha XD
Un bacione dalla vostra Kuro, al prossimo capitolo =^w^=
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Scelte ***
Scelte
Immobile,
Inuyasha continuava a guardare la figura che tanto
aveva pianto in passato, era evidentemente impacciato: indeciso tra il
tempestarla di domande o correre ad abbracciarla. Quegli occhi
spalancati erano
un misto di stupore e felicità, era come se avessero davanti
il tesoro più
ambito da qualsiasi demone ma non per Inuyasha, lui non guardava Kikyo
con
quegli occhi bensì con quelli di uomo, un uomo innamorato.
Non riuscivo a non
pensare al fatto che quello sciocco non si fosse accorto di me, mi
sentivo
ferita, umiliata e tanto, tanto stupida per aver provato per tanto
tempo dei
sentimenti che mai sarebbero stati ricambiati. Ero in preda alla
collera ma al
tempo stesso sapevo di dover mettere da parte simili pensieri, almeno
in quel
momento. Tentai più volte di pronunciare
il suo nome, ci provai con tutta me stessa ma tutto inutile, per quanto
mi
sforzassi, la mia bocca non emetteva alcun suono.
Bene. Pensai. E
adesso che faccio?
In
quello stesso istante Morinobu,
intento a godesi la scena, si avvicinò a me e, afferrandomi
per la divisa, mi
trascinò alle pendici di un albero.
Povera la mia
piccola. Pronunciò
sussurrando. Sembra
proprio che il tuo amico non ti abbia minimamente notata. Beh,
forse non si è nemmeno accorto della tua assenza. Continuò
sogghignando.
Odiavo ammetterlo ma nelle sue parole c’era qualcosa di vero,
ora più che mai
Inuyasha non sentiva la mia assenza. Tutto ciò non era
possibile, Kikyo non
c’era più, tutti avevano assistito alla sua morte
come poteva adesso essere
qui, davanti a noi?
Ti stai
chiedendo chi sia quell’essere,
principessa? Chiese con aria
soddisfatta.
Guardala bene,
generalmente gli umani non riescono a vedere la vera forma delle mie
creazioni ma
tu, secondo me, ci riuscirai, prova su. Incitò
accarezzandomi bruscamente il
mento.
Ero
disgustata ma non ci pensai più di tanto e subito provai a
concentrarmi come
mi era stato consigliato.
Devo
guardarla bene dice? Ma in che modo? Come se non bastasse non ci
vedo bene, come faccio? Socchiusi gli occhi e pian
piano la recuperai
parte della vista, rivolsi il mio sguardo alla figura di Kikyo e,
concentrandomi, vidi cosa si celava davvero dietro l'aspetto della
defunta donna: un ramoscello, con un semplice ramoscello, Morinobu
stava prendendosi gioco dei sentimenti di Inuyasha.
Maledetto!
COME OSI?! La mia rabbia crebbe a
dismisura ma ero inerme di fronte a tutto ciò ma dovevo
trovare un rimedio, e in fretta, prima che la situazione precipitasse.
Inuyasha...Pronunciò
quell'essere senza vita. Il suo volto, prima inespressivo, si era
adesso trasformato in uno sguardo colmo di gioia.
Inuyasha,
che bello poterti rivedere. Continuò
sorridente. Cosa
c'è? Non sei contento di vedermi forse? Chiese
iniziando ad avanzare.
I...io
non...ecco, io non so che dire. Rispose Inuyasha in evidente
stato confusionale.
Non
è necessario che tu dica niente. Disse
ponendosi davanti al mezzo demone. Mi basta
che adesso tu sia qui per me. Concluse tenendolo stretto fra
le sue braccia.
Io
continuavo a osservare la scena da lontano, non mi restava altro che
sperare, sperare che Inuyasha si accorgesse di quella messa in scena,
sperare che, finalmente, si accorgesse di me.
Scusami, ma
non posso. Rispose il mezzo demone
liberandosi da quell'abbraccio.
Io, non
sono del tutto sicuro che tu sia chi dici di essere. Ti ho vista
morire, per ben due volte, dubito fortemente che la vera Kikyo volesse
nuovamente tornare dal regno dei morti.
Come puoi dire questo?! Proruppe la finta
sacerdotessa. Non lo
vedi? Sono io! Sono qui, in carne ed ossa, come puoi dubitare di questo?
Domandò con irruenza guardandolo dritto negli occhi.
Inuyasha non proferì parola e per tutta risposta
chinò il volto.
SI!
Esultai. Inuyasha
sta covando qualche sospetto! Potevo iniziare a sperare.
AHAHAHAHAH!
VOI UMANI...LO RIBADISCO, SIETE LE CREATURE PIÙ DIVERTENTI
CHE IO ABBIA MAI INCONTRATO! Morinobu, che fino a prima era
rimasto in un angolo a godersi la scena, adesso era sbucato allo
scoperto come se volesse prendere parte al gioco meschino che lui
stesso aveva creato.
E tu chi
diavolo sei? Chiese Inuyasha con fare
irritato.
Chi sono io? Replicò
avanzando. Io sono il
burattinaio, il dio colui che muove le fila di tutto. Hai davanti a te
il grande demone Morinobu e preparati, perchè
sarò colui che metterà fine alla tua miserevole
vita. Concluse sferrando un colpo all'addome del mezzo
demone.
Guarda bene, piccolo
verme! Lo invitò. In quell' istante i rami
dell'albero a cui ero accostata iniziarono a muoversi attorno al mio
corpo finchè non mi strinsero contro l'albero stesso. Quando
mi resi conto della situazione, notai che lo stesso era successo alla
finta Kikyo,
adesso era al mio fianco, anche lei come me,
in trappola.
KIKYO!
KAGOME!
Era Inuyasha, finalmente si era accorto di me anche se quello non era
di certo il momento per essere felici...
AHI! In
quel momento qualcosa punse e me e la sacerdotessa al collo.
Questo
è un
veleno che ho prodotto io stesso e quindi, di conseguenza, solo io
conosco l'antidoto MA, per pura sfortuna, ho qui un solo antidoto.
Ops...Ridacchiò
ponendo una mano davanti la sua
bocca. E adesso?
Inuyasha
non farti
fregare!
La situazione stava nuovamente precipitando.
Ti
consiglio di salvare
questa sacerdotessa. Consigliò facendo
riferimento a Kikyo.
Sembri essere molto in confidenza con lei no? In tal caso, io prenderei
questa bella gattina. Continuò leccandomi
una
guancia. Mmh,
è così gustosa...
L...levami
quello schifo di dosso!!!!Brutto stupido dal cervello ritardato! Vuoi
capire o no che è una trappola! Svegliati Inuyasha,
SVEGLIATI!
LASCIALA
STARE BASTARDO!
Inuyasha era in preda alla rabbia. In un
attimo estrasse Tessaiga e con un balzo raggiunse il demone.
Lurido
schifoso, ti
ucciderò così saranno salve entrambe. Concluse.
E pensi davvero che funzionerà? Povero stolto...
È un veleno non una maledizione, è proprio vero
quello che si dice di voi mezzi demoni: siete proprio degli ottusi. Disse
il demone con fare altezzoso
Maledetto!
Me la
pagherai! Ribattè
il mezzo demone. In preda
alla collera, scagliò numerose volte Tessaiga sul suo
avversario ma nessun colpo andò a segno. Evidentemente la
questione del veleno doveva averlo scosso parecchio.
Se
solo potessi
avvertirlo...
INUYASHA!
TI
PREGO SALVAMI!
Era la voce di Kikyo che implorava l'aiuto di Inuyasha
NON
FARTI INGANNARE!
QUELLA KAGOME NON È REALE! È FRUTTO DI
UN'ILLUSIONE! APRI GLI OCCHI INUYASHA!
CHE?
No,
non posso crederci...
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Scelte
Tadaaaaaan, anche se con un
beeeeeeeeeeeeeeeeeeel po' di ritardo, ecco il 3° capitolo della
mia ff =^^=
Non è un
granchè vero? ç_ç Lo so, lo so,
diciamo che sto perdendo un po' di smalto çAç
Prometto che nei capitoli/storie futuri darò il meglio di
me! Non sarà il massimo ma spero comunque sia di vostro
gradimento =)
Vorrei ringraziare la
mia amica di cervello Kaggy94, è stata lei a rompermi le
scatole e spingermi a continuare la storia (quindi prendetevela con lei
XD), anche lei è una scrittrice e anche molto valida,
passate a dare un'occhiata alle sue ff, non ve ne pentirete ^^
Arigatou gozaimasu
minna-san!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** La melodia del suo cuore ***
1
«
INUYASHA!» Continuava ad urlare
l'impostora.« SBRIGATI
,TI PREGO! TRA
POCHI ISTANTI IL VELENO INIZIERÀ A FARE EFFETTO! NON
C'È
PIÙ MOLTO TEMPO!» Seguitava insistentemente.
Nel frattempo, i miei
occhi seguivano il volto di Inuyasha, era in
evidente panico, lo conoscevo bene, sapevo che, nonostante il suo lato
istintivo volesse combattere, la paura di poter perdere una di noi due
lo bloccava. Avrei voluto dirgli che ero io quella vera, quella reale,
quella viva...quella che non avrebbe mai perso e quella che da sempre
gli voleva bene. Avrei voluto confessargli parecchie cose ma, in quel
momento rimasi in silenzio, muta come una codarda. In
realtà,
proprio come Inuyasha, anch'io avevo paura, pensavo che, qualunque cosa
gli avessi detto, lui non mi avrebbe creduta e avrebbe salvato Kikyo
lasciandomi tra le grinfie di quel mostro.
«INUYASHA!» Persisteva quel maledetto
falso.
Inuyasha restava in
silenzio, molto strano per uno come lui. Mi
chiedevo che avesse in mente, mi domandavo cosa stesse pensando, se
fosse indeciso su chi salvare, come avrebbe agito...già,
forse,
ero io la più confusa in quel frangente....Ero insicura,
dentro
di me albergavano una miriade di pensieri negativi ma, una piccola
parte di me continuava a ripetermi:" Tranquilla, andrà tutto
bene..."...Si, dovevo avere fiducia in lui, credevo in quello stupido
mezzo demone, in cuor mio, sapevo che avrebbe fatto la scelta giusta.
Feci un respiro profondo e...
«AAAAAH! MA
INSOMMA VUOI DECIDERTI O NO?!?» Urlai. Non volevo pronunciare
il suo nome, non io, non in quella situazione.
Udite le mie urla,
Inuyasha accennò un sorriso e, continuando a brandire
Tessaiga, si preparò a scagliare un Kongosoha verso
Morinobu. I numerosi cristalli di diamante che si vennero a creare,
trafissero brutalmente il corpo del demone ma senza ucciderlo, il suo
vero obiettivo era l'antidoto, l'attacco, infatti, era servito a far
cadere la boccetta con l'antidoto dalla veste di Morinobu.
«T...tu...maledetto
scarto...come hai osato...» Pronunciò il demone
che adesso giaceva a terra privo di energia.
«E tu hai il
coraggio di definirti un Dio? Tsè, guardati, sei stato
ridotti a brandelli da uno dei miei attacchi più deboli. Non
vali niente.» Schernì Inuyasha
continuando a pavoneggiarsi come un idiota. Era questo uno dei tanti
lati che meno sopportavo, odiavo quel suo vantarsi di tutto
ciò che lo riguardava: io di qua, io di là, sono
il più forte, i miei attacchi sono potentissimi...si dava
più arie di una prima donna...Sono certa che, se avessi
continuato a rivolgergli la parola, gli avrei ordinato di mettersi
accuccia ma, almeno per quel momento, decisi di non intervenite.
Inuyasha
avanzò qualche passo, prese la boccetta che conteneva
l'antidoto e, dando le spalle al suo nemico, si fermò
davanti al bivio: a destra io, a sinistra colei che sembrava essere
Kikyo. Rimase qualche attimo a riflettere e, restando immobile,
tornò a rivolgersi al suo avversario.
«Ehi,
tu...Pensi davvero che non me ne sarei accorto? Mi spiace per te ma, la
sacerdotessa che conoscevo un tempo, non avrebbe mai reagito
così davanti ad una situazione come questa, non avrebbe mai
urlato il mio nome in modo così sconsiderato e, meno che
mai, mi avrebbe supplicato di salvarla. La sacerdotessa che conoscevo,
non era così...già, non era così. » Proferì con tono
malinconico.
Continua
a pensare a lei..Dentro di lui, Kikyo è ancora viva.. Adesso, nella mia mente c'era
spazio solo per quel pensiero. Ero a conoscenza dei sentimenti di
Inuyasha ma, assistere ad una scena del genere e vedere il suo volto
turbato, era tutta un'altra storia.
Si diresse verso Kikyo
e, dopo averla guardata negli occhi per un istante, squarciò
la sua figura a mani nude, quello che ne rimase furono dei frammenti di
legno portati via dal vento. Subito dopo, Inuyasha si voltò
e lanciò un Maidou Zangetsuha accompagnato da un urlo
frustrante, Morinobu venne risucchiato da una delle numerose fratture
che si erano venute a creare e sparì per sempre nel regno
dei morti. Passo dopo passo, si pose davanti a me, a me che non
riuscivo a guardarlo negli occhi...Mi liberò dalla presa
dell'albero e subito precipitai al suolo...
Finalmente
libera.
Pensai sollevata incurante del dolore per la caduta.
«Sei un
disastro.» Commentò Inuyasha
con le mani ai fianchi. Era serio oltremisura. «Forza,
aggrappati a me.» Continuò e, come
se fosse la cosa più naturale di questo mondo, mi sistemo
delicatamente sulle sue spalle.
Dopo l'accaduto,
nessuno di noi proferì parola, io non ne avevo il coraggio e
lui...lui chissà a cosa pensava...attorno a noi c'era solo
quiete e in lontananza, si riusciva a percepire il flebile verso di
alcuni grilli che annunciavano l'imminente arrivo della sera.
Eravamo ancora lontani
dal villaggio quando Inuyasha decise di sostare in mezzo al bosco. Era
stanco, affamato e, probabilmente, anche spossato.
«Devo averl
lasciato nei paraggi la tua borsa.» Disse pensieroso guardandosi
attorno. «Ah, eccola
laggiù. Aspettami qui, vado a prenderla.»
Si comportava in un
modo decisamente atipico, era generoso, premuroso e, in un certo qual
modo, anche affettuoso, mi sentivo a disagio di fronte a tutte quelle
attenzioni da parte sua. Mi trovavo seduta alle pendici di un albero,
già..un altro e prima che potessi rendermene conto, mi
ritrovai a seguire la figura di Inuyasha che via via si faceva sempre
più vicina.
«Ecco qua,
prima di ritrovarti pensavo potessi essere affamata così mi
sono portato dietro la tua borsa.» Spiegò sedendosi
accanto a me.
«Poi hai
visto Kikyo e hai scordato tutto il resto... »Idiota, ero solo una
grandissima, stratosferica idiota, mi pentì quasi subito di
aver pronunciato quelle parole ma, ormai, le avevo dette e non potevo
che darmi ripetutamente della stupida. Inuyasha non rispose e
continuò a fissare il fuoco che aveva accuratamente acceso
con l'uso del mio accendino.
Il silenzio
tornò sovrano. C'era una strana atmosfera quella sera, era
tutto eccessivamente buio e il fuoco era l'unica cosa che illuminava,
anche se di poco, l'ambiente circostante. Alzai gli occhi al cielo e
ammirai le innumerevoli stelle che solo un periodo medievale poteva
regalare. Rimasi a lungo ad osservare quel panorama, finché,
finalmente, capì il motivo di quell'oscurità: era
una notte di tenebra, una notte senza Luna. Subito mi voltai verso
Inuyasha che, infastidito, sembrava volesse fulminarmi con quei suoi
occhi marroni.
«Beh? Si
può sapere che hai da fissare? Mi dai sui nervi.» Disse irritato. Come se fosse
semplice. Per un breve lasso di tempo, lui sarebbe stato come me, un
umano, ma nonostante questo potesse farmi sentire più vicina
a lui, in quel momento, io mi sentivo lontana anni luce dal cuore di
Inuyasha. Adoravo guardare il suo aspetto umano, soprattutto quella
sera, quando la luce del falò lo rendeva ancora
più affascinante.
«Inuyasha?» Chiesi intimorita evitando di
incrociare il suo sguardo.
«Si? Che
vuoi?» Rispose freddamente.
«Scusami.
Per prima intendo, non volevo essere scortese ma l'ho fatto. Ti chiedo
scusa.» Continuai.
«Ah, lascia
perdere. Ribattè lui. Piuttosto, stai bene?» Domandò voltandosi
verso di me.
«Come? Ah,
si.» Risposi.
«Sai, ad
essere sincera, in quei momenti ho avuto un po' di paura.» Confessai. Ero stranamente
docile, sentivo che quella sera avrei potuto dirgli tutto senza la
minima esitazione.
«Paura? E
perché mai? Ero venuto a salvarti no?» Rispose risoluto. A volte, la
sua mancanza di tatto mi lasciava perplessa.
«A dirla
tutta...»Forza,
ormai sei in ballo no? «Ecco...Pensavo
avresti salvato Kikyo.» Ammisi timorosa.
«Salvarla
dici? Com'è possibile salvare una persona morta?» Considerò. «Ammetto
che averla vista mi ha spiazzato ma, io ero in quel luogo per salvarti
e niente e nessuno me lo avrebbe impedito.» Continuò. Non
sapevo come interpretare quelle parole e così decisi di
essere ancora più crudele di quanto già non fossi
stata prima.
«È
perché le somiglio, non è così? Fai
tutto questo per me perché il mio aspetto somiglia al
suo, la amavi così tanto che non puoi fare a meno di
salvarmi. Non vuoi che anch'io muoia come lei.» Ce l'avevo fatta, ero
riuscita finalmente a dirgli quello che da tanto mi portavo dentro, le
mie parole erano amare, molto amare ma, io non avevo la minima
intenzione di fermarmi. «Mi vuoi al
tuo fianco, solo perché le somiglio!» Gli urlai alzandomi di
scatto. Ero un mostro, mi sentivo sollevata per il precedente
sfogo ma, al tempo stesso, mi sentivo uno stazio. Probabilmente, quelle
parole ferirono più me che lui ma, non potevo non pensare
che, il mio discorso avrebbe potuto ferirlo e, senza che me ne rendessi
conto, sul mio viso iniziarono a scendere delle lacrime che pian piano
mi annebbiarono la vista.
«Tu le
somiglieresti?» Chiese infuriato drizzando in
piedi. «Tu le
somiglieresti?» Ribadì
afferrandomi il polso destro. «Da sotto
quale assurdo punto di vista puoi affermare una cosa del genere?!» Continuò. «Esteticamente
sarete anche simili ma Kikyo era una donna elegante, seria, composta e
decisamente più aggraziata di te. Tu sei una solo una
stupida rozza, per niente elegante e sgraziata sotto ogni immaginazione!» Ad ogni frase avanzava un
passo e io non potevo fare altro che indietreggiare. «È
vero, la amavo ma questo è successo molto tempo fa,
è anche vero che averla vista di nuovo mi ha fatto pensare
ma non ho provato quello che intendi tu! Hai ragione, non voglio che tu
muoia ma per ben altre ragioni e ti voglio al mio fianco
perché nonostante la tua stupidità sei troppo
importante per me!» Lo vidi avvicinarsi,
tanto da sentire il suo respiro su di me e mi abbracciò con
quella delicata brutalità di cui solo lui era capace. Si
allontanò leggermente da me e nostri sguardi si
incontrarono per l'ennesima volta. «Quanto mi
dai sui nervi! »
«Che co...»Non feci in tempo a terminare
la frase che subito fece scontrare dolcemente le nostre labbra. Rapido
si allontanò e altrettanto rapido tornò a
reclamare le mie labbra, questa volta per un bacio più
profondo, più impetuoso, così forte da riuscire a
buttarmi al suolo, così delicato da rendermi completamente
assuefatta da lui, che continuava a tenermi stretta a sè, la
sua mano cominciò a scivolare prima sul mio collo, poi sul
mio petto. Ero a terra e lui, sopra di me, continuava a baciarmi, ad
accarezzarmi e, infine, mi spogliò con dolce
sensualità, accompagnando ogni suo movimento con gemini di
piacere che accrescevano in me il desiderio di averlo. Insicura ed
impacciata, decisi a svestirlo, ricambiando quelle premure che fino a
quel momento mi aveva donato ma, cogliendo il mio disagio, fu lui a
farlo. Veloce, si tolse di dosso la veste del cane di fuoco, mostrando
nudo quel corpo che più volte mi aveva fatto da scudo
salvandomi, a volte, anche la vita. Eravamo nudi, distesi sull'erba in
una notte di Luna Nuova.
Mi
accarezzò il seno e, giocandoci, lo neverò, lo
assaporò. L'istante dopo lo sentì entrare in me
con forza e decisione ed emisi un gemito di piacere che
riecheggiò in tutta la foresta. Le braccia di Inuyasha mi
tenevano stretta, mi sentivo in trappola, in una prigione da cui mai
avrei voluto evadere, con altrettanta forza legai le mie gambe attorno
al suo fondoschiena. Sentì il suo respiro sulla mia spalla,
ed io, con gli occhi socchiusi, decisi di godermi appeno quei suoi
respiri che tanto mi facevano sussultare. Continuò a
muoversi dentro di me, alternando gemini e sospiri. Timidamente,
aprì gli occhi e vidi il suo sguardo puntato su di me,
sensuale, soddisfatto, come se godesse nel vedere ogni mia singola
reazione. D'un tratto, i suoi movimenti si fecero più rudi e
veloci, e i nostri gemini più forti. Sentì il
cuore scoppiarmi e un calore si espanse in tutto il mio corpo, come un
incendio dirompente. I nostri gemiti cessarono e lui, ansimante,
continuava a trafiggermi l'animo con il suo sguardo. Non so quanto
tempo fosse passato e sinceramente non me ne importò
nemmeno, riuscì a sentire i nostri cuori che battevano
all'unisono ed era l'unica cosa che importava davvero, mi facevano capire
che tutto quello che avevo provato attimi addietro, non era un sogno ma
la realtà. Erano serviti solo pochi istanti per scacciare
tutte le insicurezze che provava il mio cuore, mi sentì
serena, libera finalmente di provare felicità, la
vera felicità, quella che solo lui era capace di
donarmi.
Voltai lo sguardo per
non dover nuovamente incrociare il suo.
«N...non
guardarmi così. È imbarazzante.» Ammisi con un filo di voce.
«Prima
però, non sembravi per nulla imbarazzata, o sbaglio?» Considerò Inuyasha
con fare ironico.
«Idiota...» Commentai infastidita.
«T... »Provò a rispondere
ma riuscì ad emettere un solo fonema. Pronò
nuovamente ma continuava a bloccarsi, il suo volto mostrava l'imbarazzo
che la sua voce provava a nascondere.
«Emh? Che ti
prende?» Chiesi stranita. «Inuyasha?
E' tutto apposto?» Continuai a chiedere.
«AAAH! Sta zitta.» Urlò infastidito. «Ti amo
brutta stupida!
Concluse rifugiandosi sul mio petto.
«Lo so.» Rivelai divertita.Volevo solo
stuzzicarti un po'.» Proseguì
soddisfatta.
«Coosa?!?» Sbraitò lui in
pieno disagio.
Eravamo ancora nudi,
distesi in quel prato, ancora abbracciati, ancora
desiderosi l'uno dell'altra.
«Inuyasha?» Chiamai dolcemente.
«Che vuoi?» Rispose imbronciato, ancora
con il volto nascosto.
«Ti amo
anch'io.» Dichiarai contenta.
«Scema. Lo
so anch' io.» Concluse.
Le stelle erano ancora
alte nel cielo, il fuoco stava quasi per spegnersi ma noi, incuranti di
tutto e di tutti, continuammo a restare abbracciati fino a quando,
stremati dagli eventi, ci addormentammo l'uno fra le braccia
dell'altro. Quella notte, decisi che niente e nessuno avrebbe mai
potuto dividermi da Inuyasha, era uno stupido, un egoista e un borioso
di prima categoria ma lo amavo, e avamo anche quei lati del suo
carattere che non proprio non sopportavo, perchè erano
proprio quei lati che facevano di Inuyasha, il mezzodemone della mia
vita.
__________╰☆╮_________╰☆╮________╰☆╮_______╰☆╮_________╰☆╮___________╰☆╮___________╰☆╮___________╰☆╮___________
Faticaccia,
faticaccia ma finalmente sono riuscita a trovare un finale
(più o meno) degno per la mia storia! Mi auguro di vero
cuore di non avervi deluso in nessun modo. ho provato in tutti i modi a
rendere il finale degno di tale nome e tutt'ora ho paura di non esserci
riuscita, quali sono i vostri pareri? ç__ç
Averla
finita mi riempie di gioia ma anche un po' di malinconia, mi spiace,
ormai mi ero affezionata XD
Vorrà
dire che mi dedicherò anime e corpo (si fa per dire) alla
nuova storia che sto scrivendo, spero seguiate anche quella (ma chi
sono io per dirvi una cosa del genere? T_T). Spero di risentirvi
presto! =^^=
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2240212
|