Crystal mask

di Akako
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Recita ***
Capitolo 2: *** Finzione ***



Capitolo 1
*** Recita ***


-Recita
 
 
<< Che noia, tocca sempre a noi sbrigare queste cose, non potrebbero mandarci qualcun altro, giuro che un giorno di questi perdo la pazienza >>
<< Ma smettila, sei sempre a lamentarti e non fai mai nulla di buono, vedi di velocizzare il passo, altrimenti col cavolo che arriviamo >> erano le voci di due persone, l’ombra degli alberi offriva loro protezione,avevano scelto questa strada apposta, non poteva essere visti da nessuno, era questo il loro piano, ma chiunque avrebbe potuto sentirli, tanto erano forti le loro voci.
<< Oh chiudi il becco tu!! brutta racchia che non sei altro >> grido il ragazzo, la luce che trapelava da sopra gli alberi rivelavano la sua dentatura seghettata e capelli grigi brillante, il fisico asciutto, ma sicuramente forzuto vista la spada che trasportava sulla schiena
<<Cosa hai detto?! Ma come ti permetti sottospecie di bicchiere d’acqua! >> gli urlo la ragazza di tutta risposta, come per il ragazzo la luce la illuminava di tanto in tanto, scoprendo lunghi capelli rossi acceso, la luce le rifletteva sugli occhiali, facendola starnazzare come un’ oca per il fastidio.
<< Come se non si capisse che stai dietro a Lui solo per guardargli il sedere eh!>> disse sogghignando il ragazzo con un tono malizioso
<<EHHHH!!>> urlò ad un tratto la rossa << Cos-come ti permetti tu brutto->>
<< Adesso basta smettetela, non ho bisogno di inutili seccature >>  di colpo il loro litigio fu smorzato da una calda voce, seria, cupa, misteriosa, due occhi di ossidiana guardavano apatici quelli della ragazza, le labbra semichiuse segnavano una smorfia, quasi di disgusto, misto a insolenza, i capelli corvini erano scossi dalla leggere brezza che stava percorrendo il bosco.
<< Ma è stato lui a->>
<< Smettila Karin, sei noiosa e anche tu, Suigetsu, non perdere tempo>>
<< Ahh! Uffa! Si signor capitano eheheh >> sbeffeggiò Suigestu << Comunque non ho ancora capito cosa ci andiamo a fare in quel villaggio >>  riprese poi, guardando i compagni con aria interrogativa
<< Uno specchio >> gli rispose Jugo, che fino a quel momento se n’era stato in disparte per non essere coinvolto nel litigio
<< Ehhhh! Uno specchio?! Farci venire fin qui per uno stupido specchio?! Quelli dell’Akatsuki me la pagheranno! >> strepitò Suigetsu sgranando gli occhi
<< Scemo! Non è uno specchio qualunque, si dice che riveli ciò che si è veramente, il vero Io  interiore, ciò che di solito le persone nascondono >> precisò Karin
<< E vediamo saputella dei miei stivali, perché mai l’Organizzazione vorrebbe tanto questo specchio eh? >> disse alterato
<< Emh…veramente io….>>
<< Per nessun motivo in particolare >> si intromise di nuovo Jugo <<Semplicemente stanno combinando qualcosa di grosso e non ci vogliono fra i piedi, ma è pur sempre una missione e non possiamo rifiutarci >> continuò poi, posando lo sguardo su Sasuke Uchiha.
Aveva il solito sguardo di chi non se ne frega di niente e di nessuno, era certo che se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe lasciato di sicuro quei due bambini piagnucolosi da qualche parte andandosene il più velocemente possibile.
<< Si lo so, non me frega più di tanto, l’importante e che non intralcino i miei piani, se poi ci vogliono affidare missioni così stupide non mi importa, prendiamo quello specchio è basta >> disse Sasuke con aria seccata
<< Se è lo specchio che Sasuke vuole, lo specchio avrà, lo prenderò ad ogni costo, parola di Karin Uzumaki >> gridò determinata
A quelle parole Sasuke le rivolse uno sguardo, uno sguardo fisso, assente, come se avesse ricordato qualcosa all’improvviso, poi si ricompose
<< A me non importa, fate quello che volete >> e senza tanti convenevoli si girò dando le spalle ai tre compagni e andando avanti.
<< M-ma S-Sasuke aspettami>>
<< Fermati Karin >> la interruppe Jugo
<< Ma lui sta->>
<< Lascialo andare, vuole stare da solo per un po’ >>  continuo Jugo in tono gentile << Lui...quel ragazzo vuole continuare la sua recita >>.

 

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Capitolo 2
*** Finzione ***


Crystal mask
 
 
È  strano come l’apparenza possa ingannare gli uomini, ognuno di noi ha una maschera, fragile, come chi la porta, che al minimo tocco si rompe in mille pezzi, ci sforziamo di portarla nel miglior modo possibile, di non far trapelare il dolore che si prova.

<<Per te è meglio portare questa maschera? Far si che la gente ti creda sempre felice? Davvero vuoi questo, rinnegare chi sei veramente, ciò che senti?>>

 
 
 
 
-Finzione
 
 
<< Narutooooooo!!!! >>
Una voce squillante, quasi fastidiosa, riecheggiò nell’aria.
<< Eh che diamine Sakura-chan! Ti sento, non sono mica un bambino, dattebayo! >>
<< Sisi vabbè, di questo ne riparliamo magari, comunque hai capito la missione?, io non te la ripeto più >>
<< Si certo, la missione…dunqueee…emh >>
<< Narutoooo!!! Shannarooo!!! >>
E in pochi secondi Naruto si ritrovò a terra, tramortito dal pugno si Sakura, con il tempo aveva imparato a non sottovalutarla e soprattutto a non farla arrabbiare, ma a volte era più forte di lui, ne combinava sempre qualcuna.
<< Patetici, come sempre d'altronde >> commentò Sai, incurante del pericolo a cui andava incontro.
<< Hey come osi...tu bastardo >> sbottò Naruto come al solito.
<< Grrr…ma come ti permetti pittore da quattro soldi!!! >> gli ringhiò 
Sakura fumante di rabbia.
<< Su su, non è questo il momento di litigare, abbiamo una  missione, o ve ne siete già dimenticati? >> si intromise Kakashi cercando di placare ( di nuovo) i bollenti spiriti dei tre.
I loro litigi erano diventati quasi una consuetudine, e ormai il compito di Kakashi sembrava sempre più quello di un babysitter.
Ma a volte, prima di intervenire, li guardava, i loro gesti, le parole di sfida, le facce buffe che Naruto faceva, gli riportavano alla mente molti ricordi, e per un istante lui si lasciava cullare dal passato.
Rivedeva il suo maestro, Minato, Rin e ....Obito, tutti insieme, scherzare e ridere, e quando lui cercava di avvicinarsi a loro,quando gli tendeva la mano per afferrarli, questi svanivano e lui tornava alla realtà, succedeva spesso quando li guardava, ma non ci faceva caso, ormai quello era il passato, e non sarebbe mai tornato indietro.
<<  Uffa però! Tsunade baa-chan in questi tempi ci sta assegnando solo piccole missioni inutili >>  piagnucolo Naruto. << Mi chiedo come possa aiutarmi con il mio allenamento >>
<< Stupido, possibile che tu non capisca mai niente, dovresti ringraziare l’Hokage, ti sta facendo un favore >> lo rimproverò Sakura
<< Un favore?.... >> disse il biondo in tono basso e confuso
<< Sakura ha ragione >> intervenne di nuovo Kakashi << Di recente ti stai allenando molto, sei sempre sotto sforzo, e anche se ci vuoi far credere il contrario sei molto stanco, per questo Tsunade ci affida missioni in cui neanche tu puoi sforzarti troppo >>.
Naruto continuava nella sua corsa ma non smetteva di guardare i due, gli costava molto ammetterlo ma avevano ragione, era da tempo ormai che il suo unico obbiettivo era quello di raggiungere e riportare al villaggio Sasuke, e per farlo non aveva esitato a sottoporsi a ore di faticoso allenamento, senza mai tirarsi in dietro, si rendeva perfino conto che, riportarlo a ‘‘casa’’ era divento importante almeno quanto il suo famoso sogno e si vergognava un po’ di questo, ma soprattutto si chiedeva perché riportarlo indietro era così importante per lui, perché non riusciva a fare a meno della persona che, per più di una volta aveva tentato di ucciderlo, non poteva o meglio non voleva darsi una risposta.
Ma non poteva cedere alle loro parole, oh no! Naruto Uzumaki non cede davanti a niente e nessuno, magari davanti a una bella ciotola di ramen appena fatto dell’ Ichiraku, ma non davanti a loro, non poteva permetterselo, anche perché sapeva che molto probabilmente Sai ne avrebbe approfittato per prenderlo in giro fino allo sfinimento, quindi si limitò a fare buon viso a cattivo gioco.
<< Ahhhhh ma cosa dite, io non sono sotto sforzo, sto benissimo, potrei correre per tutta la terra e mangiare chili di ramen se solo me lo chiedeste>>  disse, o meglio, urlò Naruto mostrando ai compagni e al maestro il suo solito sorriso che andava da un orecchio all’altro << Io vi precedo ahahah  >>
E così facendo scattò in avanti, superandoli di gran lunga e lasciando Sakura e il maestro a guardarsi, quasi fossero stati sorpresi a dire una grande bugia, dietro di loro Sai si limitava a seguire la situazione senza proferire parola, seguì solo con lo sguardo il biondo correre in avanti almeno fino a pochi secondi prima che scomparisse tra le fronde degli alberi.
<< Quell’idiota…>> si limito a dire Sai sotto voce << Vuole far vedere a me come si finge >>.
La penombra che le fronde degli alberi davano fu subito sostituita dalla nuova luce che si vedeva poco più lontano, segnava la fine del bosco, e con un ultimo sbalzo, Naruto, scese dall’albero su cui si era fermato per attendere gli altri e fu subito raggiunto da questi ultimi.
<< Ahhhhh finalmente, non ne potevo più, pensavo che non saremmo mai arrivati >> si stiracchiò la rosa con gli occhi assonnati
<< Effettivamente è da un bel po’ che siamo in cammino >> si limitò ad aggiungere il pittore
<< Bhe il nostro lavoro non è ancora finito quindi è meglio non perdere tempo, su andiamo >>  disse Kakashi, incoraggiando i suoi allievi.
<< Accidenti! Ma prima finiamo con questa storia prima potrò tornare ad allenarmi seriamente, Na!!>>  urlò l’Uzumaki stringendo un pugno davanti a se, ad indicare la sua determinazione
<< Allora non perdiamo tempo, muoviamoci >> incitò loro il maestro.

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