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di 20maggio2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo capitolo. ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo capitolo. ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo. ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


 -Ragazzi da oggi una nuova ragazza seguirà il corso insieme a noi. Vai a sederti lì, vicino a quella ragazza al quarto banco.
La professoressa mi indicò un posto in fondo all’aula vicino ad una ragazza. Andai a sedermi e cacciai un quaderno e cominciai a prestare attenzione alla lezione.
Le ore passarono in fretta e l’ora di pranzo arrivò subito.
Stavo sistemando i libri nella mia borsa quando un ragazzo mi si avvicinò.
-Ciao- mi sorrise.
-Ciao- dissi ricambiando il sorriso.
-Sei nuova?
-Si, mi sono appena trasferita da Londra.
-Ti va di pranzare insieme? Così non sei sola.
-Certo, mi farebbe piacere.

Sembrava un ragazzo gentile. Era l’unico che mi aveva rivolto la parola. Neanche la mia compagna di banco aveva aperto una conversazione con me.
-Comunque io sono Zayn.
-Jessica.



-Ragazzi so che manca molto all’esame di fine anno, ma dovreste portare anche un lavoro fatto in coppia. Le coppie saranno maschio e femmina, vi lascio decidere a voi e dovrete raffigurare l’amore. Ora potete andare ci vediamo domani.
Perfetto lavoro in coppia. Non conoscevo nessuno della classe tranne Zayn, magari potevo chiedere a lui. Presi le ultime cose e mi avvicinai a lui.
-Ehi, ti va di fare questo lavoro insieme? Sei l’unico che conosco e…
-Certo per me va bene. Ti va di prendere qualcosa al bar?
-Scusa Zayn ma non posso proprio devo scappare.

Così dicendo lo saluti con un cenno della mano e andai via.

-Ciao Jessie.
-Ciao Zayn.

Un'altra giornata era incominciata. Speravo di fare qualche amicizia. In fondo uno dei motivi principali per cui mi ero trasferita era proprio per fare amicizia, volevo essere accettata per come sono non per chi sono.
-Oggi dopo il corso hai da fare?
-No, sono libera.-
sorrisi.
-Ti va se ci vediamo?
-Certo mi farebbe piacere.-
Almeno c’era qualcuno disposto a conoscermi.
Fummo interrotti dall’arrivo della professoressa. Zayn tornò al suo posto e le lezioni iniziarono. Cercai di fare amicizia con qualcun altro nell’arco della giornata, ma nessuno voleva parlare con la nuova arrivata, nessuno voleva conoscerla. Le sei ore passarono velocemente. Presi le mie cose e mi diressi all’uscita.
-Ehi. Anche tu da questa parte?
Annuii.
-Ti va se facciamo un pezzo di strada insieme?
Proprio in quel momento la macchina che mi avrebbe dovuto prendere arrivò. L’autista abbassò il finestrino e mi chiamò.
x-Signorina?
Io:-Scusami un attimo Zayn.

Mi avvicinai alla macchina.
-Ciao Phill, devi farmi un favore enorme.
-Mi dica tutto signorina Wilson.
-Deve seguirmi senza farsi notare da quel ragazzo. Poi le spiego. Ora vado ciao.

Tornai da Zayn.
-Chi era?
-Oh un signore che voleva indicazioni.

Continuammo a camminare e a scherzare. Ci stavamo allontanando sempre più da casa mia. Vidi il mio autista farmi segno che dovevo andare. Era tardi, i miei mi avrebbero riempito sicuro di domande.
-Ok, questa è casa mia. Sono arrivata.
Dissi indicando una villetta a caso in una traversa lì vicino.
-Ah ok, allora ti passo a prendere qui verso le 7 va bene? Tanto io abito lì infondo. Ah vestiti comoda per stasera. Ti porto al Bowling.
Annuii, lo salutai e mi recai verso la casa che avevo indicato e quando fui sicura che non poteva più vedermi, tornai indietro ed entrai nella macchina.
-Phill devi farmi un altro favore.
-Mi dica.
-Lo vede quel ragazzo?

Dissi indicando Zayn ormai lontano.
-Quello che stava con te?
-Si, proprio lui. Sta sera mi ha chiesto di uscire e mi viene a prendere qui. Crede che sia casa mia.
-E perché signorina non gli ha detto la verità?
-Perché non voglio che mi diventi amico solo per chi sono e non per come sono. E poi un'altra cosa, mi deve accompagnare a comprare qualcosa di comodo per stasera.
-Certo signorina. Ma con i suoi genitori come farà?
-Dirò che sono impegnata con il corso di arte. -
Gli sorrisi, era la mia salvezza quell’uomo.
-Phill da quanto tempo ci conosciamo noi?
-Beh da quando lei è nata signorina, quindi direi più o meno 18 anni. Perché questa domanda?
-Beh anche lei l’ha detto, ci conosciamo da 18 anni, le sembra normale che ci diamo ancora del lei? Da adesso in poi chiamami Jessica, o Jessie come preferisci ma non darmi del lei.
-Oh signorina ma i signori Wilson non sarebbero d’accordo.
-Facciamo così, in presenza loro mi darete del lei. Il resto delle volte del tu.
-Come vuole lei.






Questo è il primo capitolo.. non è niente di che ma è solo l'inizio.. un introduzione. i prossimi capitolo saranno migliori. ora vado mi sta scoppiando la testa <3
fatemi sapere che ne pensate lasciandomi una recensione..
#Lu

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


 -Hai mai giocato a Bowling?
-No mai. Non so neanche come si gioca.
-Oh ma è semplice devi prendere una di quelle palle e tirare verso i birilli. Devi cercare di far cadere più birilli possibili.

Ok non sembra tanto difficile. Presi una palla e la tirai, finì subito nella corsia vuota e non presi neanche un birillo.
Zayn iniziò a ridere.
-Vieni, ti faccio vedere come si fa.
Prese una palla e me la mostrò.
-Vedi questi tre buchi?
Annuii
-Devi infilare il pollice in quello più grande e il medio e l’indice negli altri due.
Annuii e feci come mi aveva detto.
Poi si avvicinò ancora di più a me. Mise il suo braccio intorno al mio e mi accompagnò nel movimento. Mi venne la pelle d’oca a quel contatto, avere un ragazzo così bello a pochi centimetri da me, mi metteva in soggezione. Nonostante i brividi e la pelle d’oca, con il suo aiuto, riuscii a prendere quattro birilli. Poi fu il suo turno. Colpì tutti i birilli facendo Strike.
Giocammo per circa un’oretta. A fine partita io avevo preso più birilli di altre piste che quelli che avrei dovuto prendere. 
-Dai non sei andata tanto male.
-Stai scherzando Zayn? Sono un vero e proprio disastro.

Scoppiò a ridere. O mamma che bella risata che aveva.
-Ti va di andare a mangiare qualcosa?
Presi il cellulare dalla borsa e guardai l’orario, le nove. Era tardi. Phill mi stava aspettando e i miei genitori se avessi tardato ancora mi avrebbero ammazzato.
-Mi dispiace Zayn io devo andare, i miei si staranno chiedendo dove sono.
-Ok, ti accompagno a casa.

Sembrava deluso. Mi sarebbe piaciuto rimanere con lui. Mi trovavo veramente bene in sua compagnia, ma se non fossi tornata entro le dieci i miei sicuramente mi avrebbero fatto tornare a studiare privatamente.
Annuii.
Durante il tragitto di ritorno nessuno parlò. Questo silenzio mi metteva in imbarazzo. Nel giro di dieci minuti arrivammo a casa “mia”.
-Ci vediamo domani a scuola. Buonanotte Jessie.
Mi diede un bacio sulla guancia che mi provocò un brivido lungo la schiena.
-Buonanotte Zayn.
Lo vidi allontanarsi e quando sparì dalla visuale entrai in macchina.
-Jessie, lo sa che ora i suoi saranno arrabbiati con lei?
-E io non ti avevo detto di darmi del tu? Comunque non si preoccupi, me la caverò.

 
 
Arrivai a casa alle dieci e mezzo. Il mio coprifuoco era mezzora fa. Lo so, una ragazza di diciott’anni solitamente rientra a casa non prima di mezzanotte, ma io non sono una ragazza qualunque. Io non posso permettermi di fare tardi, neanche di cinque minuti, non posso essere sgarbata con le persone, devo essere sempre ordinata, avere un ottima postura e tante altre cose che dopo dicott’anni mi ero stancata di fare. Per questo avevo deciso di trasferirmi a Bradford, volevo iniziare una nuova vita. Volevo fare le stesse cose che una ragazza della mia età faceva. Dall’andare a scuola, mi ero stufata di avere un’insegnate privato, al divertirsi.
Inserii le chiavi nella toppa della porta della mia villa, cercai di fare il più piano possibile, non volevo subire la ramanzina da parte di mio padre.
Chiusi la porta alle mie spalle e andai in camera mia. Stavo salendo le scale quando
-Jessica Harper Wilson! Ti sembra questa l’ora di rientrare?
Mi girai lentamente e vidi la figura incazzata di mio padre.
-Scusami padre, sono stata impegnata con il corso di arte. Non riaccadrà più.
-Se riaccadrà di nuovo sarò costretto ad andare a parlare con la tua insegnate e farti ritirare dal corso.
-No padre la prego. Non riaccadrà più promesso. Potete semplicemente spostare l’orario del coprifuoco? Tutte le ragazze della mia età rientrano all’ora che vogliono, io sono l’unica che deve rientrare alle dieci.
-Non mi interessa, tu sei diversa dalle altre.
-La prego padre.
-Ok non più tardi delle undici. Ora vai a letto.

Annuii a mio padre e corsi in camera. Ero stufa della mia vita. Tutti pensano che la mia sia una vita tutta rosa e fiori ma non è per niente così. Voglio semplicemente essere una ragazza normale e soprattutto voglio trovare l’amore, l’amore vero non quello che lega i miei genitori.
 
 
Fui svegliata dal suono della mia sveglia. Un altro giorno era iniziato. Scostai le coperte e scesi dal letto. Infilai i piedi nelle mie scarpe e, strisciando i piedi per terra andai nel mio bagno personale. Mi sciacquai la faccia giusto per svegliarmi un po’. Poi tornai in camera e aprii il mio immenso armadio. Cercai qualcosa di semplice, non di troppo vistoso. Scelsi un jeans chiaro, una canotta bianca con una camicia da mettere sopra arancione e blu. Indossai una collana semplice, misi le scarpe e scesi in cucina a fare colazione.
Mi sedetti all’enorme tavolo in sala pranzo e aspettai la colazione. Non capivo l’utilità di un tavolo così grande se poi eravamo sempre le tre persone a mangiare.
-Buongiorno signorina Wilson, ecco a lei la sua colazione.
-Grazie Meredith e buongiorno anche a te. Sa se i miei dormono ancora?
-Si signorina. Devo lasciare un messaggio da parte sua quando si svegliano?
-Non c’è bisogno. Grazie per la colazione, ottima come al solito.

Salutai Meredith e tornai in camera, lavai i denti e sistemai i miei capelli lunghi e liscissimi. Uscii dal bagno presi la borsa e infilai dentro i quaderni e libri che mi sarebbero dovuti servire per la giornata, presi il telefono ed uscii di casa. Salutai Phill e mi accompagnò a scuola lasciandomi qualche chilometro prima. Mi incamminai a piedi verso la scuola.
-Ehi ciao.
Mi girai sentendo quella voce calda e bella.
-Ciao Zayn.
-Senti oggi ci vediamo per decidere cosa fare con il progetto che dovremmo portare per gli esami?

Avrei voluto tanto accettare. Passare del tempo con lui mi piaceva veramente molto. Con lui non mi sentivo la Jessica Harper Wilson che doveva fare tutto quello che le dicevano i genitori ed essere la figlia modello, con lui ero semplicemente Jessie una normale ragazza di diciotto anni.
-Non so Zayn, ieri mio padre si è arrabbiato perché sono tornata a casa tardi e non so se oggi mi lascerà uscire di nuovo oggi. I miei genitori sono molto severi.
-Ok, non fa niente.

Detto questo, accelerò il passo e mi lasciò sola.
Mi dispiaceva vederlo così, lui era l’unica persona che aveva provato a conoscermi, era l’unico che era stato simpatico con me e io lo stavo allontanando.
-Zayn
Urlai il suo nome e lui si girò di scatto. Mi mancò il fiato. Era bellissimo.
-Va bene oggi alle quattro?-
Dissi balbettando e raggiungendolo. Mi sorrise. Amavo quel sorriso, mi faceva sentire viva.
-Facciamo da me alle quattro?
Annuii. Circondò le mie spalle con un braccio e un brivido mi percorse tutta la schiena.
Sapevo di andare contro i miei genitori. Ma non mi interessava, con lui stavo veramente bene e non averi sopportato di allontanarlo.






Ed ecco il secondo capito.. Chi sarà Jessica Haper Wilson? Lo scoprirete solo leggendo...
Recensite in tante !! A lunedì prossimo

#Lu

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


 Guardai bene l’indirizzo scritto sul foglietto che mi aveva passato Zayn durante l’ultima ora di lezione. Mi trovavo nel posto giusto. Erano le quattro precise quando suonai il campanello e Zayn mi aprì la porta.
Appena mi vide, le sue labbra perfette si aprirono in un sorriso.
-Ehi Jessie, vieni entra.
Disse spostandosi per darmi la possibilità di entrare.
Mi diede un bacio sulla guancia e poi prese la mia giacca appendendola. Lo fissai. Era bellissimo. Aveva i capelli disordinati e gli occhi assonnati. Credo si sia appena svegliato.
-Dormivi?
Annuì.
-Mi sono appena svegliato. Non credevo fossi così puntuale.
-Sono stata abituata a non fare neanche cinque minuti di ritardo. Sono cresciuta così.
-Vado a sistemarmi un po’. Fai come se fossi a casa tua.

Annuii e lo vidi sparire in una camera infondo al corridoio. Mi guardai intorno. Stavo girando per quel salotto. Era molto piccolo in confronto al mio, ma era molto più accogliente questo. C’erano tantissime foto, sui mobili e appese al muro. Mi soffermai su una foto in particolare. C’era un ragazzo e una ragazza. Sicuramente il ragazzo era Zayn, la ragazza doveva essere la sorella data la somiglianza. Quella foto era bellissima. Zayn e la ragazza erano abbracciati ed entrambi stavano sorridendo. Era un sorriso sincero, non come quello che avevo io in tutte le foto.
-Eccomi.
Saltai per lo spavento.
-Scusa non volevo spaventarti.
-Non ti preoccupare.-
Gli sorrisi.
Si era cambiato. Aveva indossato una maglietta bianca con una scritta “Cool kids don’t dance” con sopra una felpa nera che gli fasciavano il corpo.  Poi aveva messo dei Jeans e le Blazer nere. Aveva sistemato il ciuffo all’insù. Stava veramente bene. Incrociai il suo sguardo. Solo in quel momento mi accorsi di quanto fossero belli i suoi occhi, occhi color caramello. Mi persi in quei pozzi profondi. Non avevo mai visto uno sguardo così bello e profondo.
-Hai qualche idea per il progetto?
Ritornai alla realtà. Scossi la testa. Non avevo nessun’idea di come poter rappresentare l’amore.
-No, tu?
-Neanche.
-Quindi ci siamo incontrati per niente?
-Potremmo occupare il nostro tempo in un altro modo.
-Cioè?
-Potremmo uscire. Ti va?

Annuii. Non avevo niente di meglio da fare. Sarei potuta tornare a casa ed evitare un'altra lite con mio padre, ma sinceramente non mi interessava. Preferivo stare con lui.
Mi prese per mano e mi portò fuori.
Aveva delle mani morbidissime e liscissime.
-Ti va un gelato?
Annuii.
-Conosco una gelateria buonissima, però è lontana da qui. Dovremmo prendere la moto.
La moto? Io non ero mai salita in vita mia su una moto. A dire la verità non ne avevo mai vista una, almeno non dal vivo. Mi porse quello che doveva essere il casco. Lui si infilò il suo ed io misi quello che mi aveva dato. Mi guardò per un attimo e poi scoppiò a ridere. Che avevo fatto?
-Sai, sei buffissima.
Feci una faccia interrogativa. Fece un cenno con la testa indicando il casco.
-L’hai messo al contrario.
Ma potevo essere così stupida? Sentii le mie guance accaldarsi. Ero diventata sicuramente tutta rossa.
Si avvicinò a me e alzò il mio viso. La distanza tra di noi era minima e altri brividi mi percorsero la schiena. Lentamente mi sfilò il casco e poi me lo rimise e lo allacciò.
Ero immobile e il mio unico pensiero era sulla figura di merda appena fatta.
-Allora sali?
Annuii e mi avvicinai alla moto. La fissai un po’ per capire come sarei dovuta salire e dopo un po’ ci riuscii.
 
 
 
 
 
-Non sei mai salita su una moto, vero?
-Si nota tanto?

Ero completamente in imbarazzo. Non mi ero mai trovata in una situazione simile.
-Nono…
-Dimmi la verità, non mi offendo.
-Ok si.. Ma non ti preoccupare non ti ha visto nessuno.

Provai a togliere il casco ma ero impedita. Lui vedendomi in quella situazione, si avvicinò e mi aiutò a togliere il casco. Lo conservò sotto la sella e mise le chiavi in tasca.
Mi prese di nuovo per mano e mi portò dentro la gelateria.
-Come prendi il gelato?
-Nutella e pistacchio.

Andò alla cassa e poi a prendere i gelati. Io intanto lo stavo aspettando ad uno dei tavolini all’entrata.
 
 
-Ti va di fare un giro? Così ti faccio conoscere Bradford.
-Certo.

Cominciammo a camminare. Mi portò in un parco. Era bellissimo. Stavamo passeggiando e chiacchierando quando un ragazzo ci interruppe.
x:-Zayn? Zayn Malik? Sei proprio tu?
Z:-Oddio da quanto tempo amico mio.

Si abbracciarono. Da quell’abbraccio si poteva capire quanto erano uniti quei ragazzi.
Forse erano poche le persone che riuscivano a distinguere un vero abbraccio da uno finto. E io facevo parte di quelle persone. Per 18 anni non avevo fatto altro che fingere, solo con due persone ero sincera: mia madre e il mio autista. Con tutte le altre persone fingevo. Erano veramente pochi i momenti in cui ero me stessa.
Ma io non ero l’unica a fingere. Tutti, tutte le persone che mi stavano intorno, non facevano altro che fingere. In diciotto anni ormai avevo imparato a distinguere le persone che fingevano da quelle sincere. E loro due, Zayn e questo ragazzo, non erano due persone che fingevano. Si volevano veramente bene.
A proposito di Zayn, anche lui faceva parte di quelle persone con cui ero me stessa. Con lui non fingevo, però gli mentivo. Gli mentivo perché avevo paura che scoprendo chi fossi veramente mi avrebbe trattato in modo diverso.
Z:-Lei è Jessie- disse rivolto al ragazzo indicandomi, poi continuò- Lui è Liam.
L:-Piacere.-
gli strinsi la mano che mi aveva dato.
Mi sorrise. Anche il suo sorriso faceva mozzare il fiato. Era anche lui bellissimo. Doveva avere la mia stessa età.
L:-Vabbe ragazzi ora devo andare. Fatti sentire Zayn, non sparire di nuovo.
Si strinsero in un nuovo abbraccio, un abbraccio che averi voluto ricevere anche io.





Ecco il terzo capitolo.. non è niente di che lo so... il prossimo sarà migliore promesso

Alla prossima settimana <3

#Lu

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


 Era ormai più di una settimana che mentivo a miei genitori e a Zayn. Mentire ai miei era ormai un’abitudine, non ci facevo più caso. Ma mentire a Zayn mi faceva male. Mi ero affezionata di più a lui, in una settimana, che a tutte le persone che mi erano state vicine in diciotto anni.
Da un lato volevo dirgli tutto, volevo fargli sapere chi ero veramente, ma il terrore che il nostro rapporto potesse cambiare, che mi potesse trattare in modo diverso, me lo impediva. Ero in conflitto con me stessa, non sapevo che fare.
-Jessie siamo arrivati.
Il mio autista, che era stato il mio unico amico in diciotto anni, mi risvegliò dai miei pensieri.
-Grazie Phill.
Scesi dall’auto salutandolo. Andai all’angolo e aspettai Zayn.
Il giorno prima mi aveva chiesto se andavamo a scuola insieme e io avevo accettato, anche se questo significava svegliarsi un’ora prima del solito.
Mi appoggiai sul muretto della casa che faceva angolo e chiusi gli occhi. Ero stanca, la sera precedente mi ero addormentata tardi.
-Ehi Jessie.
Saltai in aria per lo spavento, poi mi girai verso la voce e vidi un bellissimo ragazzo avvicinarsi a me con il suo solito sorriso, di cui mi ero innamorata, stampato sulle labbra.
-Dormivi?
Scossi la testa a destra e poi a sinistra.
-No, risposavo. Andiamo?
Annuì.
Incominciai a camminare e poco dopo mi raggiunse circondando il mio collo con il suo braccio. Come al solito dei brividi mi percorsero la schiena. Perché questo ragazzo mi faceva quest’effetto? Forse semplicemente perché nessun ragazzo si era mai avvicinato a me in questo modo, forse anche perché era davvero un bellissimo ragazzo.
 
La giornata passò velocemente e finalmente era arrivata l’ora di pranzo. Morivo di fame.
-Ehi pranziamo insieme?
-Come al solito no?

Risposi al moro sorridendo. Uscimmo dall’aula e ci dirigemmo alla mensa. O almeno quella era la mia intenzione. Lui mi portò tutt’altra parte.
 
Ci trovavamo fuori scuola, nel giardino posteriore.
-Che ci facciamo qui? Io volevo pranzare.
-Beh pranziamo qui. Ho portato il pranzo al sacco.
-Ma io non ho niente.
-Ho tutto io. Ho portato cose anche per te.

Disse mostrando un sacco pieno di cose da mangiare che erano molto più invitanti di quella della mensa.
C’erano pochi studenti, la maggior parte stava in mensa, anche perché essendo metà ottobre non faceva tanto caldo.
Incominciai a fissare il ragazzo che mi stava accanto. Era il diciottenne più bello che abbia mai visto, non che ne avessi visti tanti.
-Hai cucinato tu queste cose?
Scosse la testa e ingoiando il boccone continuò.
-Ha fatto tutto mia madre.
Sorrise, lasciandomi come al solito senza fiato.
-È tutto molto buono.
Continuammo a mangiare silenziosamente.
Zayn cominciò a ridacchiare e io dopo aver ingoiato l’ultimo boccone di pasta gli chiesi cosa ci fosse di tanto divertente.
-Che c’è?
-Ti sei sporcata.

Avvampai. Cercai di pulirmi, ma questo scatenò ancora di più la sua risata. Lo guardai male.
-Vieni qui, ti aiuto io.
Mi disse avvicinandosi con un fazzoletto. La distanza tra di noi era minima. I battiti del mio cuore accelerarono e una strana sensazione si impossessò del mio stomaco. Ad un tratto alzò lo sguardo e i miei occhi incontrarono i suoi. Mi persi in quei pozzi profondi. Notai che anche lui mi stava fissando. Distolsi lo sguardo dal suo abbassandolo, non riuscivo a reggerlo. Incontrai le sue labbra. Erano perfette, carnose e morbide. Almeno sembrava così. Un improvvisa voglia di baciare quelle labbra si impossessò di me. Rialzai subito lo sguardo rincontrando il suo. Questa volta fu lui ad abbassarlo sulle mie labbra. Lentamente si avvicinò sempre di più a me fino ad annullare quella poca distanza che c’era e far combaciare le nostre labbra.
Quella sensazione allo stomaco, di prima, ritornò. Quel battito accelerato ritornò. E mille brividi mi percorsero la schiena.
Era questo che si provava quando un ragazzo ti piaceva? Quella strana sensazione allo stomaco erano le tanto famose farfalline?
Una mano di Zayn si posò sulla mia guancia mentre con l’altra mi circondava la vita per approfondire il bacio. Lo lasciai fare, anzi circondai il suo collo con le mie braccia.
Fummo interrotti dal suono della campanella che annunciava la fine del pranzo e che mancavano cinque minuti all’inizio dell’ultima ora di lezione.
Sistemammo tutto in silenzio. Nessuno parlò. Eravamo ancora imbarazzati da quello che era appena successo. Non ci scambiammo parola per tutta l’ora successiva. Ogni tanto lo fissavo. Quel ragazzo era entrato nella mia vita in pochissimo tempo ed era diventato veramente importante.
Credo che mi piaccia veramente. È il primo ragazzo per cui mi prendo una cotta.
Ormai la lezione non la stavo seguendo più. Ero toppo presa nel fissare Zayn. Ero troppo presa a fissare i suoi lineamenti. Quel ragazzo era perfetto. O ero io a vederlo così? In fondo la perfezione non esiste giusto? Allora perché ai miei occhi appariva così? Perché non riuscivo a trovare nessun difetto in lui? Non avevo nessuna risposta a quelle domande.
I miei pensieri furono interrotti dalla campanella. Sistemai velocemente tutto e uscii da scuola. Mi diressi subito alla macchina. Non avevo il coraggio di incontrare di nuovo il suo sguardo. Non ora, ero ancora imbarazzata per quello che era successo circa un’ora fa.
-Tutto bene Jessie?
Annuii.
-Tutto bene Phill, perché?
-Sembri strana? È successo qualcosa?
-Credo di essermi persa una cotta per un ragazzo.

Dissi sorridendo.
-Oh, credo proprio di si. Non ti ho mai visto sorridere così. Dai dimmi chi è il fortunato.
-Zayn.

Mi guardò con uno sguardo interrogativo attraverso lo specchietto retrovisore.
-Zayn Malik. Il ragazzo che ti ho fatto vedere il primo giorno.
-Aaaah quello a cui hai mentito sulla tua identità?

Annuii. Mi sentii terribilmente in colpa. Lui era così perfetto ed io gli mentivo su di me, sulla mia vita. Gli nascondevo la verità, non sapeva la mia vera identità.
-Jessie? Tutto ok? Ho detto qualcosa di sbagliato? 
-No, non ti preoccupare. Tutto bene.

Dissi mostrando un sorriso. Un sorriso che di vero aveva ben poco. Phill se ne accorse, era l’unico che mi conosceva veramente, ma non disse niente, avrebbe aspettato che fossi stata io a parlare.
Quel momento di tristezza durò ben poco. Sul mio volto si dipinse ben presto un sorriso, uno di quelli veri, quando il telefonò vibrò segnando l’arrivo di un messaggio. Un messaggio da parte di Zayn.
“Alle 4 al parco. Vorrei parlare di quello che è successo oggi. Per favore vieni. xxZayn”
Guardai l’orario sul display del mio telefono. 03:30 PM. Potevo ancora farcela.
-Phill?
-Si?
-Puoi tornare indietro? Devo andare da una parte.

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


 Ero al parco da mezzora circa. Erano le quattro e mezza e di Zayn non c’era traccia.
Era sempre stato puntuale. In questa settimana eravamo usciti sempre e non aveva mai fatto tardi, neanche cinque minuti. Incominciai a sentirmi in ansia. Avevo paura che non si presentasse.
Che mi stava succedendo? Forse per la prima volta mi piaceva veramente qualcuno. Qualcuno di reale che non era frutto della mia fantasia o qualche personaggio di un film. Per la prima volta mi piaceva qualcuno e stavo bene con me stessa.
Non vedevo l’ora che arrivasse, ma perché ci metteva tanto tempo? Gli era successo qualcosa? O semplicemente ci aveva ripensato?  Solo a pensarci mi venne una fitta allo stomaco.
Era così che ci si sentiva quando venivi rifiutata da una persona che ti piaceva? Però io non ero stata rifiutata ancora, insomma lui mi aveva chiesto di vederci.
Passò un’ora. Erano le cinque e mezzo e Zayn non si era ancora presentato. Chiamai Phill e gli dissi di venire. Tempo dieci minuti ed era arrivato. Salii in macchina, delusa, triste. Non parlai per tutto il viaggio.
Perchè Zayn mi aveva chiesto di vederci e poi non si era presentato? Incominciai a pensare seriamente che ci avesse ripensato.
Arrivata a casa salii in camera e indossai il mio pigiama di seta. Scesi sotto solo per la cena che, come al solito, si svolse nell’assoluto silenzio.
 
Anche oggi la sveglia era suonata segnando l’inizio di un nuovo giorno. Un giorno più triste degli altri. O almeno era iniziata così la giornata. Arrivai a scuola in anticipo e mi fiondai subito in classe. Era ancora presto mancavano dieci minuti all’inizio della lezione e l’aula era deserta non c’era nessuno. Mi sedetti al mio posto e ripassai qualcosa. Non mi accorsi neanche che la classe si era riempita ed era arrivata la professoressa. Alzai lo sguardo dal libro e cercai Zayn. Ma non c’era.
La professoressa aveva iniziato a spiegare da circa cinque minuti quando la porta si aprì lasciando entrare un ragazzo. Un ragazzo con un ciuffo corvino. Un ciuffo che avrei riconosciuto benissimo. Un ciuffo che apparteneva ad un ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa. Lo stesso ragazzo che il giorno prima mi aveva dato buca, facendomi restare veramente male.
Si voltò verso di me, ma io abbassai lo sguardo sul mio libro. Ogni tanto durante le lezioni spostavo il mio sguardo dalla professoressa a lui.
La campanella dell’ora di pranzo suonò. Rimasi in classe, non avevo fame. Cacciai il libro dell’ora successiva e cominciai a ripetere convinta di essere l’unica in classe.
-Jessie.
Sussultai sentendo di nuovo quella voce.
Alzai lo sguardo e lo guardai in silenzio.
-Mi dispiace per ieri. Scusa se non mi sono presentato, ma ci sono stati degli imprevisti.
-Avresti potuto avvisare però.
-Non ho avuto il tempo di prendere il telefono un attimo. Ho passato la notte in ospedale, per questo oggi ho fatto tardi.

Allora lui ci teneva veramente a me. Non mi aveva dato buca di proposito. Mi sentii subito in colpa per aver dubitato di lui.
-Ah- abbassai lo sguardo.
-Vorrei poter parlare di quello che è successo ieri. Non ne abbiamo più avuto occasione.
Annuii. Il mio cuore solo al ricordo di quello che era successo precisamente ventiquattro ore prima perse un battito.
Restammo circa cinque minuti in silenzio in attesa che uno dei due iniziasse a parlare. Sicuramente non avrei fatto io il primo passo, non per orgoglio ma semplicemente perché mi manca il coraggio.
Infatti fu proprio lui a parlare.
-Jessie, io non so cosa tu mi abbia fatto. Ma da quando ti ho incontrata non faccio altro che pensarti. Mi hai stregato. Prima di te non avevo mai provato niente di simile di quello che provo quando sono con te. Ieri ti ho baciato perché non sono riuscito a trattenermi, ma era una cosa che avrei voluto fare dal primo momento che ti ho visto. Vorrei che il nostro rapporto diventasse qualcosa di più di un amicizia. Sempre se per te va bene.. insomma se non vuoi, io non ti obbligo.
Per la prima volta in una settimana era lui quello in imbarazzo. Intanto il mio cuore ad ogni parola che diceva impazziva. Quando finì di parlare abbassò lo sguardo imbarazzato. Questa volta era stato lui a non riuscire a reggere il mio sguardo. Sorrisi vedendolo impacciato, mi faceva tenerezza. Presi una sua mano, era tutta sudata. Lui sentendo la mia presa sulla sua mano alzò lo sguardo.
-Io… io Zayn.. non ho.. non ho mai avuto un ragazzo.
Strabuzzò gli occhi.
-Come è possibile che una ragazza come te non ne abbia mai avuti?
Ecco e ora che gli dicevo?
-Diciamo che la mia famiglia è un po’ complicata.
Mi guardo confuso.
-Non mi va di parlare della mia famiglia ora.
Annuì, un po’ deluso abbassando nuovamente lo sguardo.
Presi tutto il coraggio che avevo e gli risposi alla sua domanda iniziale.
-Comunque si.
Alzò nuovamente lo sguardo.
-Si cosa?
-Mi piacerebbe essere la tua ragazza.

I suoi occhi si illuminarono e le sue labbra si aprirono in un sorriso. Un sorriso diverso dagli altri, un sorriso ancora più bello se possibile. Non disse niente, ma le sue labbra sulle mie mi bastarono come risposta.
-Zayn, che è successo ieri? Insomma perché eri in ospedale?
-Mia sorella non è stata bene, si è dovuta togliere l’appendice.
-Oh mi dispiace, ma ora sta bene?
-Si, ora si. La dimettono tra qualche giorno.

Sorrisi. Fummo interrotti dall’arrivo dei nostri compagni e della nostra professoressa. Possibile che ero talmente presa da Zayn da non accorgermi che era suonata la campanella.
Zayn tornò al suo posto e cominciammo a seguire la lezione. Fui interrotta dalla vibrazione del telefono. Un messaggio.
Lo presi di nascosto e un sorriso mi spuntò sulle labbra vedendo il mittente.
“Questo pomeriggio vado in ospedale da mia sorella, sono solo vieni con me? xxZayn”
Alzai lo sguardo e vidi che mi stava fissando. Gli sorrisi, poi abbassai lo sguardo per rispondere al messaggio.
“Va bene, a che ora? xxJessie”
Riportai lo sguardo su di lui, che poco dopo lo abbassò sul telefonino. La sua risposta non tardò ad arrivare.
“Ti aspetto alle 4 fuori casa mia, poi andiamo insieme. xxZayn
ps. Torniamo a casa insieme?”
“Certo xxJessie”

Poi scrissi un uovo messaggi, ma questa volta a Phill per avvisarlo del cambiamento di programma.







Eccomi ragazze... scusate il ritardo ma quando sono tornata da Londra ero stanchissima e non sono riuscita a continuare la storia. Solo staattina sono riuscita a finire il capitolo.. per il prossimo spero di fare prima. 
-Lu

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


 Alle quattro precise mi trovavo fuori casa di Zayn in sua compagnia mentre accendeva la moto. Nel giro di dieci minuti arrivammo all’ospedale.
Mi tolsi il casco e lo porsi a Zayn che lo conservò sotto la sella. Mi prese la mano e io lo seguii.
-Mi scusi, sa dirmi dov’è Safaa Malik?
Chiese ad un’infermiera, dopo aver ricevuto le informazioni necessarie si diresse alla stanza di sua sorella trascinando anche me.
In quella stanza c’erano in tutto quattro bambine, tutte in compagnia di qualche famigliare. Zayn si diresse verso l’unica bambina da sola, era intenta a leggere un libro tanto da non accorgersi della presenza del fratello.
-Ciao piccola.
La salutò Zayn dandole un bacio sulla guancia.
-Zaynnn
Lo salutò la piccola abbracciandolo.
-Come sta la mia principessa?
-Ora che ci sei tu meglio.

Zayn la strinse ancora di più a se. Quanto avrei voluto avere un rapporto come quello con i miei genitori. Sorrisi a quella scena.
-Ciao io sono Safaa. E tu?
Disse la piccola staccandosi dal fratello.
-Ciao Safaa io sono Jessica, ma se vuoi puoi chiamarmi Jess o Jessie.
Dissi sorridendole.
-Jess sei la fidanzata di mio fratello?
Avvampai. Intanto Zayn si era seduto vicino a sua sorella e sghignazzava per il colore che avevano assunto le mie guance.
-Si Safaa, lei è la mia ragazza.
Sorrisi involontariamente, mi faceva uno strano effetto essere chiamata ‘la mia ragazza’, soprattutto se questo qualcuno fosse Zayn.
 
Il pomeriggio passò velocemente in compagnia della piccola Safaa. Mi affezionai subito alla sorellina del mio ragazzo. La salutammo e le promettemmo che saremmo tornate il giorno seguente. Arrivammo in poco tempo a casa e mi lasciò al solito angolo. Prima che potessi allontanarmi mi fermò.
-Stasera vengono alcuni amici che non vedo da un po’ di tempo, tra cui Liam te lo ricordi?
Annuii.
-Stiamo andando a cena insieme ti vuoi aggiungere anche tu?
-Non vorrei disturbare.
-Ma che dici, anzi Liam è stato il primo a dire di invitarti. E poi gli altri sono curiosi di conoscerti.

Annuii e dopo averlo salutato andai da Phill e con lui andai a comprare qualcosa per la serata.
 
Alle otto e mezzo ero al solito angolo, puntuale come al solito. Tempo due minuti e arrivò anche Zayn con la sua moto. Mi porse il casco, dopo avermi salutato, e appena salii, partì diretto al locale dove avevamo appuntamento.
In poco tempo ci trovammo fuori il “114 the Arch restourant”. Bradford non era una città molto grande quindi riuscivi a raggiungere tutto in poco tempo. Scendemmo dalla moto e dopo averla parcheggiata ci recammo dentro il ristorante.
Zayn fermò una cameriera e chiese:
-Avevamo prenotato un tavolo a nome Tomlinson.
-Certo, seguitemi.

Seguimmo la cameriera e quando arrivammo al tavolo prendemmo posto. Poco dopo arrivarono altri due ragazzi, uno biondo e uno riccio. Anche loro, subito dopo aver salutato Zayn, presero posto, il riccio accanto a me e il biondo accanto a quest’ultimo.
-Ciao, tu devi essere Jessica, io sono Harry e lui è Niall.
Disse il ragazzo seduto accanto a me. Subito dopo arrivò anche Liam che salutò tutti quanti, compresa me e si sedette accanto a Zayn.
-Ma che fine ha fatto Louis?
Chiese Harry notando l’assenza di qualcuno.
Non ricevette risposta perché un quinto ragazzo, con l’affanno si presentò al tavolo.
-Ciao ragazzi, scusate il ritardo ma non trovavo il locale- disse interrompendosi ogni tanto- comunque io sono Louis.- continuò.
-Jessica.
Gli sorrisi.
Incominciammo a chiacchierare finchè la cameriera non ci interruppe per le ordinazioni.
J:-Come vi siete conosciuti? Da quanto so siete tutti di città diverse.
H:-Ci siamo conosciuti ad un campo estivo due anni fa, avevamo tutti la stessa passione e siamo diventati grandi amici.
J:-Cioè? L’arte?

Chiesi curiosa.
N:-No, solo a Zayn piace l’altre.
Li:-Tutti e cinque amiamo la musica, o meglio ci piace cantare.
Z:-Avevamo creato anche un gruppo e ogni tanto qualche serata ci esibivamo.
H:-Si ci chiamavamo gli One Direction. Bello il nome eh? L’ho scelto io.

Disse tutto orgoglioso di sé.
N:-Poi ci siamo “sciolti” a fine estate ma siamo rimasti comunque in contatto.- disse mimando le virgolette alla parola sciolti.
Annuii a fine storia.
Lou:-E tu e Zayn come vi siete conosciuti?
Mi parlò per la seconda volta l’ultimo arrivato. Gli altri mi erano subito sembrati simpatici, e lo erano, invece Louis mi era sembrato più chiuso e scontroso. Da quando era arrivato non aveva fatto altro che fissarmi.
J:-Ci siamo conosciuti a scuola, andiamo in classe insieme.
Lou:- Ma sei sicura che noi due non ci conosciamo già? Hai una faccia famigliare.

Oh no. Mi aveva riconosciuto. E ora?
Z:-Forse l’avrai vista in giro per Londra, abitavate nello stesso quartiere.
Salvata in calcio d’angolo. Annuì e ritornò a fissarmi in silenzio, l’ipotesi di Zayn non gli aveva fatto cambiare idea. Cominciai ad agitarmi, avevo paura che avrebbe capito chi fossi veramente.
 
La serata era quasi giunta al termine. Avevo stretto amicizia con tutti i ragazzi tranne con Louis che per tutta la sera non aveva fatto altro che squadrarmi, aveva sicuramente intuito qualcosa e ciò mi spaventava. Se avesse capito chi fossi veramente sarebbe andato a dire tutto a Zayn e quest’ultimo non mi avrebbe mai perdonato.
-Vado in bagno.
Disse Niall lasciandomi sola con Louis. Da sola perché Zayn era uscito a fumarsi una sigaretta in compagnia di Liam ed Harry era andato a rimorchiare la cameriera.
Louis scalò di due posti fino a trovarsi accanto a me.
-So chi sei Jessica. O dovrei dire Jessica Harper Wilson?

Deglutii. E ora? 




Louis ha capito chi è la nostra Jessie...e ora? che succederà? leggete per scoprirlo...

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo. ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


 Spostai lentamente lo sguardo dal punto in cui era scomparso Niall pochi secondi prima a Louis.
-C..come fai a sapere il mio nome completo?
-La mia ragazza va matta per il gossip e tu sei su molte copertine dei suoi giornalini. Non potrai nasconderti per molto.
-Per favore non dire niente a Zayn.

Lo supplicai.
-Non sarò io a dirgli la verità.- sospirai -lo farai tu. - continuò. -Stasera stesso.
Chiunque mi guarderebbe in questo momento leggerebbe terrore nei miei occhi.
-Ti prego Louis, non ora, non stasera.
-Bene allora dirò tutto io ora che torna.

Sentii gli occhi riempirsi di lacrime.
-Louis per favore, non rovinare tutto. Ho fatto tanto per trovare dei veri amici…
-Perché devi mentire? Zayn è mio amico. Lui ti tratta bene perché devi mentirgli?
-Tu non immagini quanto mi faccia male mentirgli, ma…
-E allora perché gli menti?-
si capiva benissimo quanto tenesse a Zayn, si vedeva quanto ci teneva a lui, si poteva capire dal suo tono di voce arrabbiato.
-Perché voglio essere accettata per come sono, non per chi sono. Tu non puoi immaginare quanto sia brutto avere delle persone accanto che fingono di volerti bene. Per questo me ne sono andata da Londra, volevo avere una vita normale, dei veri amici. Qui ho trovato tutto quello che cercavo, per favore non rovinare tutto.
Una lacrima mi scappò, ma l’asciugai subito.
-Lo sai che prima o poi lo scoprirà vero?
Annuii, è vero prima o poi l’avrebbe scoperto. Dovevo semplicemente trovare un modo per dirglielo.
Il discorso con Louis terminò lì, perché Niall fece ritorno dal bagno e poco dopo tornarono anche gli altri.
Mi alzai dal tavolo per andare in bagno a sciacquarmi un po’, sperando di avere un po’ di tranquillità ma non fu così perché Louis mi seguì.
A quanto pare il discorso non era finito lì.
-Sta tranquilla principessa non sono qui per parlarti ancora e non ti preoccupare, non dirò niente a Zayn.
 
 
Fui svegliata dal mio telefono, qualcuno mi chiamava. Zayn. Risposi.
-Pronto?- dissi con ancora la voce impastata dal sonno.
-Dormivi?
-Si, ma non preoccuparti. Dimmi tutto.
-Tra un’ora ti passo a prendere, andiamo al parco con i ragazzi e poi li salutiamo perché stasera dovranno partire.
-Ok va bene.

Staccai subito la chiamata, avvisai Phill di farsi trovare tra dieci minuti al cancello e corsi a vestirmi. Solo quando entrai in macchina realizzai ciò che mi aveva detto Zayn. Oggi avremmo dovuto salutare i ragazzi, era già passata una settimana da quando li avevo conosciuti.
 
 
Trascorremmo tutta la giornata al parco, a chiacchierare e scherzare. Purtroppo arrivò il momento dei saluti, mi sarebbero mancati tanto. Abbracciai tutti, uno per uno.  Mi soffermai di più su Louis, era quello con cui avevo legato di più. È vero il nostro rapporto non era iniziato nel migliore dei modi, ma ora potevo ritenerlo il mio migliore amico. Lui sapeva chi fossi in realtà, sapeva che il mio sangue era ‘blu’, ma mi trattava come una ragazza comune ed ero veramente felice di ciò.
H:- Louis dobbiamo andare.
Lo chiamò Harry, ma prima di staccarsi da me, mi sussurrò- Diglielo prima che sia troppo tardi.
Annuii, dovevo trovare il momento adatto per dirglielo.
Mi lasciò un bacio sulla guancia e si allontanò insieme agli altri.
-Stiamo insieme stasera?
Mi sussurrò dolcemente Zayn abbracciandomi da dietro e appoggiando la testa sulla mia spalla. Come al solito mi vennero i brividi al contatto con la sua pelle. Girai di poco la testa, giusto per riuscire a guardarlo in faccia. Gli lasciai un bacio sulla guancia, questo mio gesto lo fece sorridere.
-Certo.
Sorrisi anche io.
Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, poi lui decise di staccarsi. Mi lasciò un bacio sulle labbra e afferrò la mia mano.









 
I'm Hereeeee 

Scusate l'emorme ritadro ma ero rimastabloccata non riuscivo più a continuare... so che questo capitolo è corto però si scopre finalmente chi è la nostra Jessica.. eh già è una principessa. Il nostro Tommo l'ha capito subito e, nonostante all'inizio il loro rapporto non era un granchè, sono diventati grandi amici.
Il prossimo capitolo è gia pronto... credo aggiornerò la prossima settimana baci <3

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be



-Jessica sei pronta?
Mi chiamò mio padre dal piano inferiore della mia enorme villa.
-Eccomi padre.
Esclamai scendendo le scale. Mi infilai nella limousine che mi avrebbe portato a Londra insieme ai miei genitori. Approfittai della loro momentanea assenza per chiamare Zayn.
-Ehi Jessie.
-Ciao.
-Andiamo a scuola insieme?
-Veramente io non vengo.
-Oh come mai?
-Devo tornare a Londra, non so quanto tempo mi fermerò ma credo per tutte le vacanze di Natale.

Spiegai a quello che era ormai il mio ragazzo da quasi tre mesi. Quello che era il ragazzo al quale mentivo da quasi tre mesi, non ne andavo fiera di questo. Ma ogni volta che cercavo di accennargli la verità succedeva sempre qualcosa che ci interrompeva.
-Oh, perché non mi hai detto niente?
-L’ho saputo questa mattina presto. Ora devo andare ci sentiamo.

Sussurrai chiudendo la chiamata quando vidi i miei arrivare alla macchina.
 
 
 
-Jessica.
Sentii mia madre chiamarmi per la millesima volta quella giornata. Sbuffai rumorosamente urlando un: -Arrvioo
-Senti Lou ci vediamo dopo, se mia madre mi vede parlare con te non so cosa mi fa!
-Ma come fai a vivere così?

Mi domandò.
-Ora capisci perché ho voluto trasferirmi?
Domandai retorica, Lou annuì e dopo avermi salutata si allontanò.
Raggiunsi mia madre e salii sul palco per inaugurare il nuovo locale che mio padre aveva finanziato. Tra la folla vidi Louis sorridermi mentre io sbuffavo sentendo il discorso di mio padre. Diceva sempre le stesse cose. Improvvisamente vidi Los irrigidirsi e diventare tremendamente serio. Notai che guardava un punto fisso. Spostai il mio sguardo e vidi l’ultima persona che mi sarei immaginata di vedere lì. Deglutii. In quel momento sperai con tutto il cuore che mio padre finisse il suo discorso, in modo di scendere dal palco senza che lui mi vedesse. Ma mio padre non dava segni che il suo discorso sarebbe terminato a breve. Vidi Louis andarli in contro, mi lanciò una veloce occhiata per farmi capire che avrebbe cercato di aiutarmi. Avevo il cuore a mille e mi sentii cadere il mondo addosso quando lui alzò lo sguardo e mi vide. Anche se eravamo distanti potevo vedere il suo sguardo deluso, spento, freddo, arrabbiato. Qualcosa dentro di me si spezzo quando lui lasciò la stanza senza dar ascolto a ciò che gli diceva Louis. Quest’ultimo mi guardò dispiaciuto. I miei occhi divennero lucidi e qualche lacrima mi rigò il volto. Però non potevo farmi vedere in quello stato, ero la principessa del Regno Unito, avrei dovuto fare una buona impressione su tutti. Allora abbassai il volto, cercando di impedire alle lacrime di scendere. Finalmente mio padre finì quel suo maledetto discorso e potemmo scendere da quel palco. Io corsi via, fregandomene dei continui richiami di mio padre. Dovevo trovarlo, dovevo spiegarli tutto.
-Jessie, aspetta.
Mi voltai verso Louis che mi stava chiamando.
-Mi dispiace, ho provato a farlo andare via ma non ha ascoltato. Voleva vedere per forza cosa stesse succedendo.
-Che ci faceva qui?

Chiesi con voce tremante.
-Ha detto di essere venuto qui per il mio compleanno e per stare un po’ con te.
-Ora dov’è?

Sussurrai.
-Non so, Jessie.
Non riuscii più a trattenere le lacrime e scoppiai a piangere. Louis mi strinse in un abbraccio cercando di calmarmi.
 
-Jessica.
Urlò severa mia madre. Mi staccai di colpo dal mio migliore amico.
-Madre.
Mormorai asciugandomi le lacrime con il dorso della mano invano, le lacrime continuavano a scendere. Mia madre vedendomi in quello stato mi abbracciò, mi stupii di quel gesto. Negli ultimi anni il nostro rapporto era cambiato, cambiato in peggio.
-Che è successo piccola?
Domandò dopo che mi ero un po’ ripresa. Mia madre guardò il ragazzo al mio fianco.
-Chi è lui?
Domandò.
-Lui è Louis, il mio migliore amico.- balbettai, mia madre sorrise. Reagì molto diversamente da come mi aspettavo.
-Allora io vado a cercare Zayn. Se ho qualche novità ti faccio sapere.
Annuii e quando il ragazzo se ne andò mia madre incominciò con il suo interrogatorio.
-Chi è Zayn? Come conosci quel ragazzo? Perché piangevi?
Presi un profondo respiro e le raccontai tutto quello che era successo in quei tre mesi.
-Senti, facciamo così. Ora chiamo Phill e ti faccio portare a Bradford. Ti coprirò io con tuo padre.
Strabuzzai gli occhi.
-Ma..
-Non voglio che anche a te sia tolto l’amore, vai e cerca di riparare all’errore che hai commesso. So cosa vuol dire essere innamorata. Prima di sposarmi con tuo padre anche io ero innamorata e anche lui lo era di me, ci amavamo. Mia madre però non accettava questa storia e fece allontanare la sua famiglia costringendomi a sposare tuo padre. Io non voglio che accada lo stesso anche a te. Vai! Non ti preoccupare.

Le sorrisi grata e la strinsi in un abbraccio.
-Non chiamare Phill, oggi è il suo giorno libero.
-Come farai ad andare a Bradford allora?
-Chiederò un passaggio a Louis, non ti preoccupare.

Mi sorrise e mi abbracciò nuovamente.
 

 
Ecco il nuovo capitolooo.... Zayn ha scoperto la vera identità di Jessie e si è arrabbiato molto. In questo capitolo vediamo la figura della madre che alla fine dimostra di tenere alla figlia e vuole aiutarla a chiarire con il suo ragazzo. Che ne pensate? lasciatemi quelche recensione.. non chiedo tanto no? 
#Lu

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Capitolo 9
*** Nono capitolo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


Era una settimana che ero tornata a Bradford, ed era una settimana che non mi sentivo con Zayn. Louis era rimasto tutta la settimana con me a farmi compagnia, mi sentivo in colpa con lui. Zayn si era arrabbiato con lui perché mi aveva coperto e poi gli avevo rovinato Natale e compleanno.
-Scusami Lou.
Sussurrai quando chiuse il telefono.
Mi guardò confuso.
-Ti ho rovinato il Natale e il compleanno.
-Ma non dire scemenze! Sei la mia migliore amica.

Obbiettò Lou senza però tranquillizzarmi del tutto. Sospirai e mi lasciai cadere sul mio letto matrimoniale.
-Senti perché non vai a casa sua?
-Cosa? Non se ne parla! Se c’è sua madre? Nono, mi vergogno troppo.
-Posso sempre andare io e lo faccio uscire con una scusa.
-Dici davvero?

Louis annuì e io lo strinsi in un abbraccio.
-Grazie Tommo.
Dissi stringendolo di più a me.
-Forza indossa qualcosa.
 
 
 
Due ore dopo ci ritrovammo fuori casa del mio ragazzo, o forse ex. Solo a pensarlo mi sentii morire. Possibile che un ragazzo conosciuto da qualche mese mi facesse provare emozioni simili? Possibile che fossi innamorata di lui? Una persona si innamora di un’altra in soli tre mesi?
Louis suonò il campanello e ci venne ad aprire una bambina. La riconobbi subito, era Safaa.
-Jess.
Mi salutò la piccola stringendomi la gamba. Poco dopo una ragazza più grande comparve alle spalle di Safaa.
-Si?
-Ciao, sono Louis.. c’è Zayn in casa?
-Un momento.

Sussurrò prima di sparire.
-Che ci fai qui Jess?
-Sono venuta a parlare con Zayn.

Dissi accarezzandole i capelli.
-Safaa.
Qualcuno chiamò la piccola facendola scappare via. Poco dopo la ragazza di prima si ripresentò.
-Zayn in questo momento sta dormendo.
Ci informò.
-Possiamo aspettarlo qui? È importante.
Disse Louis indicando con un cenno della testa il dondolo posto nel piccolo giardinetto della casa.
La ragazza annuì e poi scomparve dietro la porta.
-Sei sicuro che sia una buona idea?
Annuì convinto.
-Poi tu non vuoi chiarire?
Abbassai lo sguardo annuendo. Passò mezzora e ancora Zayn non era uscito di casa.
-Forse è meglio che andiamo.
Dissi alzandomi dal dondolo, ma qualcuno me lo impedì.
-È una settimana che sei in queste condizioni Jess, mi sono stancato di vederti triste. Ora aspettiamo qui finché non esce. Non rimarrà chiuso per sempre in casa.
Annuii, avevo paura ad affrontarlo, avevo paura di scoprire che lui non mi avrebbe perdonato. Come potevo biasimarlo, stavamo insieme da tre mesi e gli avevo tenuto nascosto una cosa molto importante, la mia vita.
Si alzò un po’ di vento e cominciai a sentire freddo. Louis mi abbracciò facendomi poggiare sul suo petto. Poco dopo finalmente quella porta si aprì facendo uscire proprio lui. Mi staccai immediatamente da Louis e il battito del mio cuore accelerò. Dopo una settimana lo rividi. Il suo ciuffo gli cadeva coprendogli la fronte, i suoi occhi erano stanchi, rossi e gonfi. Indossava una tuta grigia e sopra una felpa dello stesso colore. Aveva fatto crescere un po’ la barba. In tre mesi non l’avevo mai visto in quelle condizioni, non aveva mai avuto un capello fuori posto. Era sempre perfetto. Vederlo in quello stato mi distrusse, era solo colpa mia se stava così. Abbassai lo sguardo troppo debole per continuare a guardarlo.
-Vi lascio soli.
Disse Louis allontanandosi.
-Che vuoi?
Disse con un tono di voce freddo, duro. Un tono che non aveva mai avuto con me.
-Parlare.
Balbettai stringendomi nel mio cappotto. Dopo avermi scrutato mi fece segno di seguirlo. Entrammo in casa e ci dirigemmo in camera del moro.
Le parole non mi uscivano dalla bocca, l’unica cosa che riuscii a sussurrare fu un flebile:-Mi dispiace.
-Mi dispiace cosa Jessica?

Disse ancora con quel tono fermo. Non mi aveva mai chiamato con il mio nome intero, significava che era davvero incazzato con me.
-Io..io
Cercai di formulare una frase di senso compiuto.
-Che c’è? Forse non si trattano così le principesse? Beh scusami tanto.
Quasi gridò, ero sicura che se in casa non ci fosse stato nessuno non si sarebbe trattenuto dal farlo.
-Tu non capisci.
-Cosa non capisco Jessica? Cosa? Spiegami no? Sono tre mesi che stiamo insieme, tre mesi cazzo. Io mi sono fidato di te.

Continuò a venirmi contro.
-Io… io volevo dirtelo.
Dissi ormai sull’orlo del pianto.
-Quando? Quando avresti pensato di dirmelo?
-Ho tentato diverse volte però..
-Però cosa?

Ingoiai a vuoto, non avevo mai visto Zayn arrabbiato.
-Avevo.. avevo pa.. avevo paura.
-Paura di cosa?
-Che se tu l’avessi saputo mi avresti trattato in modo diverso.

Sussurrai.
-Tu non puoi capire come mi sia sentita in 18 anni. Non ho avuto nessun amico, sono cresciuta da sola. Tutte le persone che mi stavano vicine lo facevano solo perché ero la principessa. Ero circondata da persone false. Per questo ho voluto trasferirmi qui. Volevo vivere come una normale diciottenne. Volevo avere degli amici che mi accettassero per come sono, volevo trovare un ragazzo che mi avrebbe accettato per come sono. Tutto questo ero riuscito a trovarlo, finalmente dopo diciotto anni ero felice. L’unico amico che ho avuto è stato il mio autista, inizialmente anche mia madre mi appoggiava. Poi sono cresciuta e lei si è distaccata da me. Mi hanno cresciuta i domestici di casa. Tu non immagini neanche quanto possa fare schifo la mia vita. Non lo puoi immaginare perché hai una famiglia perfetta, i tuoi genitori ti vogliono bene, sono fieri di te. Io farei di tutto per ricevere una minima attenzione da parte dei miei, o meglio di mio padre. In diciotto anni non mi ha mai abbracciato, non mi ha mai dimostrato di volermi bene. Non credere che solo perché siamo una famiglia reale la mia vita sia tutta rosa e fiori.
Sono venuta qui con l’intento di ricominciare una vita. Però si vede che non sono portata per essere una ragazza normale. Mi dispiace per averti mentito Zayn, mi dispiace per tutto.

Confessai tutto quanto. Confessai tutto quello che mi ero tenuta dentro, non l’avevo mai detto a nessuno. Quando finii il mio breve discorso uscii dalla camera lasciando quello che era ormai il mio ex ragazzo confuso. Scappai da quella casa in lacrime rifugiandomi in macchina di Louis.
-Portami a casa Louis.
-Che è successo?
-Ti prego Lou portami a casa.

Louis non ribatté e, dopo aver messo in moto la macchina, partì. Per tutto il tragitto non feci altro che piangere. Avevo perso una delle poche persone che tenevano a me. Mi erano rimasti solo Louis, Phill e mia madre, forse. Mi sentivo così sola, avevo il cuore a pezzi.
 
 
Ero seduta sul tavolo del ristorante a fissare quello schermo dove c’era il solito cono alla rovescia per l’inizio di un nuovo anno. Tutti erano pronti per l’inizio del 2013. I camerieri erano pronti a stappare la bottiglia di spumante e i clienti avevano già il bicchiere in mano. Però la mia voglia di festeggiare era sotto i piedi. Era passato un giorno dalla rottura con Zayn, se non fosse stato per Louis sarei rimasta a casa. Ma lui aveva insistito così tanto e dopo che aveva fatto così tanto per me, mi dispiaceva non accontentarlo. Così avevo indossato un semplice abito rosso ed ero uscita. Tra pochi secondi sarebbe iniziato il nuovo anno ed io ero sola, sola fra tutta quella gente. Louis era con la sua ragazza che era venuta per festeggiare almeno il capodanno con il suo ragazzo.
20 secondi all’inizio del nuovo anno.
Qualcuno spostò la sedia accanto alla mia sedendosi. Mi girai per vedere chi fosse. Credevo di trovare Louis o Eleonor, la sua ragazza, invece trovai proprio lui. Incominciai ad agitarmi, ma il suo sorriso riuscì a tranquillizzarmi.
-19…18…
Sentii urlare dalla gente, noi due eravamo troppo impegnati a guardarci.
-Senti Jessie
Disse in un tono dolce, non aggressivo e duro come quello del giorno precedente. Sentirmi chiamare di nuovo in quel modo mi scaldò il cuore che prese a battere velocemente.
-Io.. io..
Cercava le parole giuste da dire mentre tutte le persone che ci circondavano continuavano a contare.
Io continuavo a guardare quel ragazzo seduto di fronte a me, non capii niente di quello che successe riuscii solo a sentire di nuovo delle labbra calde e morbide premere sulle mie.
Tutte le persone intorno a me sparirono, in quella stanza c’eravamo soltanto io e lui. In quelle settimane le sue labbra mi erano mancate da morire, mi era mancato avere questo contatto con lui, mi era mancato sentirlo così tremendamente vicino e sentire il suo profumo che mi faceva impazzire. Mi erano mancati i suoi capelli che si faceva toccare solo da me. Mi era mancato terribilmente tutto di lui.
-Ti amo.
Sussurrò ancora sulle mie labbra prima di tornare su di esse. Ricambiai il bacio con un sorriso.
-Buon’anno Jessie.
Sussurrò stringendomi in un abbraccio.
-Buon’anno Zayn.
Borbottai. Volevo dirgli tante altre cose, volevo dirgli che lo amavo anche io ma il coraggio mi mancò.
-Ok che avete fatto pace però ora staccatevi, voglio darvi anche io gli auguri.
Esclamò Louis arrivando con la sua ragazza. Mi staccai da Zayn e abbracciai il mio migliore amico.
-Grazie.
-Di cosa?

Indicai con un cenno della testa Zayn, sapevo che era merito suo se avessimo chiarito. Sapevo che lui aveva organizzato tutto questo.
-Non devi ringraziarmi, lo sai che fare di tutto per i miei migliori amici.

 
Ecco il nuovo capitoloooo

Zayn inizialmente è proprio arrabiato con Jessie, ma dopo che lei le confessa tutto è confuso. Poi la sera dopo, grazie a Louis, i due ragazzi s'incotrano e poco prima della mezzanotte lui la perdona dbkvjdbfg poi le dice anche che la ama aww dhjvbkxb ok basta ahahhah
ora vado.. lasciatemi qualche recensione :B
 

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Capitolo 10
*** Decimo capitolo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be

 
Il rumore del mio telefono mi fece risvegliare dallo stato di dormiveglia in cui ero entrata. Il giorno prima ero rimasta fino a notte fonda a scherzare con Louis, Eleonor e Zayn. Questa mattina mi ero svegliata anche molto presto perché Louis e Eleonor dovettero tornare a Londra e fecero un gran rumore. Poi non riuscii più a prendere sonno.
-Pronto?
-Jessie. Ti ho svegliato?

Sorrisi involontariamente sentendo quella voce resa metallizzata dal telefono.
-Diciamo che stavo per lasciarmi cullare dalle braccia di Morfeo. Comunque non ti preoccupare, dimmi.
-Sono fuori casa tua, mi apri?
-Arrvio.

Dissi saltando dal letto e dirigendomi verso il cancello. Ci impiegai una decina di minuti a raggiungere il mio ragazzo.
-Ce l’hai fatta! Sono dieci minuti che ti aspetto.
Esclamò dall’altra parte del cancello.
-Non rompere Malik!
Dissi facendolo entrare. Appena mise piede nel mio enorme giardino strabuzzò gli occhi e la sua bocca prese la forma di una ‘o’.
-Chiudi la bocca che ti entrano le mosche.
Ridacchiai.
-Non sembrava così grande da fuori.
-E non hai visto la casa e la parte posteriore.
-Stai dicendo che è ancora più grande il giardino?

Annuii.
-Ecco perché ci ho messo dieci minuti a raggiungerti.
 
 
-Oh cazzo! Dimmi che non è vero.
Dissi fiondandomi alla finestra sperando di aver sentito male.
-Che succede Jess?
-Credo che sono appena tornati i miei! Se ti vedono qui sono finita.

Lo presi per un braccio e lo tirai via dal salotto. Lo portai in camera mia e lo nascosi nella cabina armadio.
-Stai qui!
-Questo è tutto il tuo armadio? Se lo vedesse mia sorella impazzirebbe.

Chiusi la porta in faccia al ragazzo sentendo la porta della camera mia aprirsi senza rispondere al mio ragazzo.
-Jessica sei qui!
-Ciao parde.
-Che stavi facendo?
-Oh stavo cercando un vestito da indossare alla serata di domani. Voi non dovevate tornare domani?
-Abbiamo anticipato il ritorno. Sappi che sono molto deluso da te Jessica.
-Mi dispiace padre. Prometto che non riaccadrà più.

Abbassai lo sguardo ferita, non c’era stata una volta che mio padre mi avesse detto che fosse fiero di me.
Uscì dalla porta e io mi lasciai cadere sul letto. Incredibile come mio padre riuscisse a rovinarmi la giornata con una sola frase.
-Posso?
Disse Zayn sbucando da dietro la porta.
Annuii debolmente.
-Mi dispiace.
Sussurrò abbracciandomi.
Alzai le spalle.
-Ormai ci sono abituata, non riuscirò mai a piacere a mio padre.
-Beh peggio per lui, non sa che si perde.
-Perché che si sta perdendo scusa?
-Una ragazza bellissima, dolcissima di cui dovrebbe andare fiero. Una ragazza a cui non interessa il potere ma l’unica cosa che le interessa è l’amore. Ed io sono veramente felice di averla conosciuta.

Sussurrò dandomi un tenero bacio che io ricambiai prontamente. Ci staccammo solo quando sentimmo la porta della mia camera aprirsi nuovamente.
-Madre.
Mi staccai immediatamente da Zayn, anche se lei mi aveva fatto tornare prima a Bradford per poter risolvere con il mio ragazzo, avevo paura della sua reazione.
-Scusatemi, non volevo interrompervi. Ti volevo parlare Jessica.
Annuii e, dopo aver lanciato un’occhiata al mio ragazzo, la seguii.
-È lui Zayn?
Annuii.
-Quindi avete chiarito?
 -Si.
-Oh sono felice per te!

Mi abbracciò. Ero felice di aver l’appoggio di mia madre.
-È anche molto carino.
Arrossii.
-Però devi stare più attenta se fosse entrato tuo padre al posto mio che avresti fatto?
-Si lo so, ora lo faccio andare via.
-Non ho detto questo Jessica, dai vai da lui. Però prima di cena deve andarsene.

Annuii e dopo aver ringraziato mia madre tornai in camera.
-Jessie scusa io non volevo che finissi nei guai per colpa mia io..
-Zayn non ti preoccupare, lei è dalla nostra parte.
-Davvero?

Annuii.
-Anzi è grazie a lei se sono tornata prima a Bradford.
Rimanemmo abbracciati per una decina di minuti.
-Vieni, aiutami a scegliere cosa indossare domai sera.
-Che c’è domani sera?
-Una serata dove sarà presente la famiglia reale della Scozia.
-Quindi non possiamo stare insieme?

Scossi la testa.
-Sarò impegnata tutto il giorno. Ci dovremmo vedere direttamente a scuola. Se vuoi ti passo a prendere.
-Va bene.
-Dai forza vieni con me.

Lo tirai per un braccio e mi aiutò a scegliere il vestito che avrei usato il giorno seguente.
 
 
 
-Phill!
Salutai il mio autista. Le vacanze natalizie erano finite e la scuola ricominciava.
-Ciao Jessie.
-Phill possiamo passare da casa di Zayn?
-Devi andare a scuola con il tuo ragazzo?
-No dobbiamo passarlo a prendere.
Phill mi guardò stupito attraverso lo specchietto retrovisore.
-Gli hai detto tutto?
Annuii.
-Sono felice che sei riuscita a dirgli tutto.
Dopo mezzoretta arrivammo a casa di Zayn.
-Ciao.
Mi salutò con un bacio a fior di labbra.
-Ciao.
Dissi facendogli segno di entrare.
-Zayn lui è Phill il mio autista. Phill lui è Zayn.
-Finalmente ti conosco! Jessie non ha fatto altro che parlarmi di te.
Raccontò facendomi arrossire.
Lui sorrise ed io mi sciolsi completamente. 

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Capitolo 11
*** Undicesimo capitolo. ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be

 
 
 
Finalmente tutto andava per il verso giusto. Zayn ed io stavamo insieme e finalmente non gli mentivo. Mia madre ci appoggiava e mi aiutava con mio padre. Andavamo avanti così da un mesetto. Oggi mia madre era riuscita a convincere mio padre ad andare fuori a cena lasciandomi a casa da sola. O almeno era quello che credeva mio padre. Zayn sarebbe venuto a cena da me per il nostro mesiversario.
-Signorina Jessie.
Mi richiamò una delle tante cameriere di casa.  Aprii la porta della mia camera.
-Dimmi Meredith.
Le sorrisi.
-È arrivato il suo ragazzo.
Mi alzai dal letto e dopo aver ringraziato Meredith scesi giù per accogliere il mio ragazzo.
 
-Sai stavo pensando ad una cosa.
-Cosa?

Lo guardai con sguardo interrogativo. Eravamo in cucina e stavamo mangiando le prelibatezze che ci aveva cucinato la cuoca di casa.
-Siamo a febbraio e ancora non abbiamo ancora fatto niente per quel lavoro di arte che dovremmo portare all’esame finale.
-Già è vero, me ne ero completamente dimenticata.
-Avevo pensato ad una cosa.
-Cosa?

Chiesi curiosa.
-Beh dobbiamo rappresentare l’amore giusto?
Annuii, non capivo dove volesse arrivare.
-Ecco…insomma potremmo…potremmo rappresentare in qualche modo noi.
Sussurrò l’ultima parola. Il mio cuore perse qualche battito e le mie guance cambiarono colore.
-Avevo pensato di rappresentare due figure diverse, tipo me e te.
-Che abbiamo di diverso noi?
-Beh tu sei.. sei la principessa io invece sono un semplice ragazzo..
-Che centra? Noi stiamo lo stesso bene.
-Per questo! Avevo pensato di raffigurare proprio questo. Nonostante sono diversi si amano. Questo è l’amore secondo me.

Annuii all’idea del mio ragazzo quando contestai che avesse ragione, potevamo dipingere magari un cane e un gatto che si baciano o che so.
Zayn annullò le distanze tra i nostri corpi e se non fosse stato per l’arrivo di qualcuno in quella stanza, dubito che ci saremmo fermati al bacio.
-Jessica Harper Wilson! Cosa stai facendo?
Mi staccai subito dal mio ragazzo gelando sul posto. Proprio lui doveva interrompere nella stanza? Poi non era uscito con mamma?
Con la coda dell’occhio vidi Zayn irrigidirsi.
-Chi è lui? E cosa ci fa a casa mia?
Deglutii. Ero nei guai.
-Jessica quando ti faccio una domanda sei obbligata a rispondermi.
-Io..

Sussurrai sull’orlo del pianto.
-Rispondimi!
Sbraitò mio padre.
-È il mio ragazzo.
Balbettai.
-Il tuo ragazzo? Come ti permetti a venirmi a dire queste cose? Non puoi avere un ragazzo Jessica che non sia alla tua altezza. Non può essere un sempliciotto. Sai che casino si creerebbe se si venisse a sapere tutto questo? Sarebbe uno scandalo.
-Ma io padre lo amo.

Dissi per la prima volta e fui quasi sicura che Zayn sentendo quelle parole sorrise, non glielo avevo mai detto, avevo paura.
-Balle! L’amore non esiste!- continuò ad urlarmi contro poi riprese rivolto a Zayn. -E tu chi ti credi di essere per avvicinarti così alla mia futura erede? Vattene e non farti mai più rivedere.
Urlò avvicinandosi pericolosamente al mio ragazzo. Dopo avermi lanciato uno sguardo spaventato e dispiaciuto mi lasciò da sola con mio padre.
-Mi hai deluso Jessica Harper Wilson.
Disse tirandomi uno schiaffo e lasciandomi sola in cucina. Sola con le mie lacrime. Poco dopo i passi di qualcuno mi fecero sussultare.
Mia madre mi strinse in un abbraccio. Aveva visto tutto.
-Mi dispiace tesoro.
Fu l’unica cosa in grado di dirmi. Non le risposi. Tutto quello che c’era di bello nella mia vita era finito, era finito tutto per colpa di mio padre.
 
Mi risvegliai nel mio letto più triste del solito. Mi guardai in torno e notai che molte cose che erano in camera mia fossero sparite. Uscii infilandomi le ciabatte e per il corridoio notai diversi scatoloni.
-Mamma che succede?
Domandai confusa quando la trovai sul divano.
-Tuo padre ha deciso di tornare a Londra.
Mi sentii morire.
-E come faccio con il corso di arte?
-Ha chiamato la preside della scuola e ti ha fatto ritirare.

Sentii i miei occhi inumidirsi.
-Mi dispiace Jessica, ho fatto di tutto per farlo ragionare. Ma non mi ha dato retta.
Scappai in camera mia, dovevo avvisare Zayn. Qualcuno bussò alla porta mentre ero intenta a cercare il mio cellulare.
-Avanti.
-Tesoro preparati, tuo padre ha detto che tra poco dobbiamo tornare a Londra.

Annuii.
-Se stai cercando il telefono lo tiene lui.
 
 
Era un mese che non ero più felice come prima. Era passato un mese dall’ultima volta che avevo visto il mio ragazzo, o meglio ex. Da quando mio padre aveva fatto irruzione alla nostra cena non ci eravamo più sentiti. Non c’eravamo più sentiti semplicemente perché mio padre mi aveva preso il telefonino e non me l’aveva più restituito. Era un mese che la mia vita era monotona. Sembravo un automa. Facevo tutto quello che mi diceva mio padre. Da quando eravamo tornati a Londra mi era impedito uscire di casa, se non stare nel giardino. Non sorridevo più. Ero sempre chiusa in camera mia, uscivo solo per mangiare o per prendere una boccata d’aria in giardino.
-Jessica ho una grande notizia.
Esclamò mio padre entrando in camera.
-Tu e il principe di Svizzera sarete presto marito e moglie.
-Oh grandioso.

Sussurrai poco entusiasta. Non mi ero ancora ripresa dalla storia con Zayn e sposarmi con un ragazzo che neanche conoscevo mi uccideva.
-Preparati che tra poco arriveranno molte persone e daremo la notizia in diretta mondiale.
Obbedii e dopo che Meredith mi aiutò a vestirmi scesi sotto a dare questa grande notizia di cui tutti sarebbero stati felici. Tutti eccetto me.
 
 

Pov Zayn
 

 
Scrissi l’ennesimo messaggio alla mia ragazza. Da quando il padre mi aveva cacciato da casa, lei era sparita. Non veniva più a scuola e non si era fatta più sentire. Ero letteralmente a pezzi.
Scesi sotto per cenare e dopo aver salutato la mia famiglia presi posto a tavola.
Come ero solito fare da un mese mi isolai completamente dalla mia famiglia.
-Zayn quella non è Jess?
Domandò Safaa.
Io alzai lo sguardo in cerca della mia ragazza.
-Dove?
-In tv.

Posai il mio sguardo sulla tv e la vidi. Era insieme alla sua famiglia. Tutti intorno a lei sorridevano in attesa della grande notizia che avrebbe dovuto annunciare. Lei invece era triste, riuscivo a leggerlo nei suoi occhi.
-Chi è Jess?
Chiese mia madre. Stavo per rispondere quando sentii: Mia figlia e il principe di Svizzera presto saranno marito e moglie.
Jessie venne inquadrata e lei fu obbligata a sorridere lasciando che il mio cuore si spezzasse in mille pezzettini. Continuarono a parlare della notizia, mia madre chiedeva chi fosse questa Jess, ma io non ascoltavo nessuno di loro. In testa mi continuava a tornare in mente la frase di prima. ‘Mia figlia e il principe di Svizzera presto saranno marito e moglie.’
Mi alzai di scatto dal tavolo sotto lo sguardo preoccupato della mia famiglia e mi rinchiusi in camera lasciandomi ad un pianto liberatorio.




 
Hi guysss allora non mi ammazzate.. mi dispiace se qualcuno è rimasto deluso dal comportamento del padre di Jessie però così doveva andare la storia.. naturalmente no è finita anche se mancano solo due capitoli.. questo è l'unico capitolo dove ci sarà il punto di vista di Zayn.. volevo farvi capire la sua reazione alla notizia del grande matrimonio. Eh già, Jessie si sposerà e non con Zayn...

alla prossima settimana <3

 

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Capitolo 12
*** Dodicesimo capitolo. ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be

 
UN ANNO DOPO
 
Ero riuscita ad evitare di sposarmi con quel principe grazie all’aiuto di mia madre. Mio padre mi odiava ancora di più ma ormai mi ero abituata a questo, ma mai avevo pensato che sarebbe arrivato a disconoscermi come figlia. Mi aveva letteralmente cacciato fuori casa e se non fosse stato per mia madre ora starei sotto i ponti.
Era un mese che alloggiavo in un albergo sotto le spese di mia madre. Avevo deciso di accumulare un po’ di soldi in modo da poter tornare in Inghilterra. Avevo intenzione di ricominciare da capo ora che finalmente ero una normale ragazza. Sempre con l’aiuto di mia madre avevo comprato un piccolo appartamento a Londra. Sarei dovuta partire il giorno successivo.
 
 
Finalmente ero arrivata nel mio piccolo appartamento di Londra. Era molto accogliente e mi sarei trovata sicuramente benissimo. Dopo essermi fatta una doccia e aver riposato uscii in cerca di un lavoro. Non potevo continuare a farmi mantenere da mia madre.
Scesi dal palazzo dove abitavo e arrivai a Piccadilly Circus. Si, il mio appartamento era proprio sopra la piazza. Proprio sotto il mio palazzo trovai un bar con un cartello che diceva che cercavano personale.
-Salve.
Salutai il barista che appena mi vide strabuzzò gli occhi.
-Principessa Wilson. Cosa desidera?
-Oh, veramente non sono più una principessa. Mio padre mi ha cacciato di casa.

Sussurrai ridacchiando.
-Comunque sono qui per il lavoro.
-La-lavoro?
-Si, dovrò pur mantenermi in qualche modo ora che sono una normale ragazza.

Il ragazzo annuì.
-Comunque chiamami Jessie.
-Mark. Comunque per il lavoro devi chiedere a mio padre.

Disse indicando un uomo alla cassa.
 
 
Bob, il proprietario del bar, aveva subito accettato la mia richiesta di lavoro e mi aveva messo subito alla prova.
-Jessie.
-Si Mark?
-Ti vuole mio padre è nel suo ufficio.

Annuii e mi diressi verso l’ufficio. Bob mi annunciò che il posto di lavoro era mio. Quando uscii dalla stanza finii accidentalmente su una persona.
-Scusa. Non ti avevo visto.
Disse una voce molto famigliare. Alzai lo sguardo ed incontrai due occhi color pece e un ciuffo altro 10 cm. Non riuscivo a credere ai miei occhi era più di un anno che non lo vedevo e mi era mancato terribilmente.
-Jessie?
-Ciao Zayn.

Sussurrai.
-Che.. che ci fai qui?
Domandai.
-Mi sono trasferito per l’università e poi qui ci lavoro. Tu?
-Anche io ci lavoro.
-Da quando? E poi perché lavori in questo bar?
-Da oggi, ci lavoro perché né ho bisogno. Dopo che mi sono rifiutata di sposare il principe mio padre mi ha cacciato di casa. E ora eccomi qui.

Mi sorrise ed il mio cuore accelerò i battiti.
-Mi sei mancata.
Sussurrò abbacciandomi, provocandomi mille brividi. Non mi ero mai dimenticata di lui, in quell’anno non avevo smesso di pensarlo un attimo. Credo che non abbia mai smesso di amarlo e le farfalle nel mio stomaco, i brividi e i battiti accelerati del cuore ne erano la prova.
-Sai credo che Louis sarà felice di vederti. Gli sei mancata anche a lui.
Disse sciogliendo l’abraccio.
 
 
-Mi fa strano vederti dietro il bancone a lavorare.
Esclamò Zayn seduto su uno dei tanti sgabelli.
-Ma tu non hai detto che lavoravi qui?
-Si, ma io non sono un cameriere e poi devo aspettare i ragazzi per incominciare il mio turno.
-Che centrano loro?

Domandai corrugando le sopracciglia.
-Diciamo che noi siamo l’anima del locale la sera.
Continuai a guardarlo con un’espressione confusa.
-Ti ricordi come mi sono conosciuto con loro?
Annuii cercando di capire dove voleva andare a parare.
-Ti ricordi che ti avevo detto che avevamo creato una band?
Annuii ancora, intuendo qualcosa.
-Beh ci siamo riuniti.
-Oh è una notizia fantastica. Non vedo l’ora di sentirvi.

Esclami sorridendo e girandomi per fare un caffè al cliente.
-Zayn stai cercando di conquistare la nuova barista?
Disse una voce che ricollegai subito a quella del mio migliore amico. Infatti, quando mi girai per consegnare il caffè al cliente lo riconobbi subito.
-Jessie?
Scoppiai a ridere per l’espressione del ragazzo trascinando anche Zayn.
-Ciao Louis.
-Che ci fai qui?
-Storia lunga.

 
 
 
 
-L’ultima canzone vorrei dedicarla ad una persona molto importante per me. L’ho scritta pensando a lei. Si chiama They Don’t Know About Us.
Disse Zayn prima che una dolce base musicale partisse.
Liam cominciò a cantare il suo pezzo:-People say we shouldnt be together
                                                        Too young to know about forever
                                                        But I say they dont know what they're talk talk talkin about

H:-Cause this love is only getting stronger
     So I don’t wanna wait any longer
     I just wanna tell the world that you're mine girl
     Ohh

Z:-They dont know about the things we do
     They dont know about the I love you's
     But I bet you if they only knew
     They would just be jealous of us
     They dont know about the up all nights
     They dont know I've waited all my life
     Just to find a love that feels this right
     Baby they dont know about
     They dont know about us

 
Per tutto il pezzo non fece altro che guardarmi negli occhi.
Poi toccò a Niall:-One touch and I was a believer
                          Every kiss it gets a little sweeter

H:-Its getting better

     Keeps getting better all the time girl

Poi arrivò nuovamente il ritornello che Zayn cantò continuando a fissarmi.
Z:-They dont know about the things we do

    They dont know about the I love you's

    But I bet you if they only knew

    They would just be jealous of us

    They dont know about the up all nights

    They dont know I've waited all my life

    Just to find a love that feels this right.
    Baby they dont know about

    They dont know about us

Lou:-They dont know how special you are
       They dont know what you've done to my heart
       They can say anything they want
       Cause they dont know 'bout us

N:- They dont know what we do best

     It's between me and you our little secret

Z:- But I wanna tell 'em
     I wanna tell the world that you're mine girl

Zayn fece un acuto che mi provocò la pelle d’oca.
Poi cantarono tutti e cinque insieme il ritornello lasciando Zayn conclurere quella canzone stupenda.
Z:- They dont know about us
     They dont know about us

 
Per tutta la canzone pensai a noi. A quello che c’era stato tra me e lui. I miei occhi divennero lucidi e qualche lacrima mi bagnò la guancia. Tutti i clienti si erano alzati e stavano applaudendo ai ragazzi. Erano stati bravissimi e le loro voci erano qualcosa di unico. Quando li vidi scendere dal palco mi affrettai ad asciugare lacrime.
-Beh come siamo stati?
Mi chiese Niall.
-Siete stati fantastici. Adoro le vostre voci e poi le canzoni sono veramente belle.
-Lo credi davvero?

Mi domandò teneramente Liam.
-Certo. Sentite io ho quasi finito il mio turno. Voi avete qualcosa da fare?
-No, perché Jess?

Mi chiese Harry.
-Volete venire a farmi compagnia a casa?
-A patto che ti ci spieghi come sei finita a lavorare qui.

Annuii al mio migliore amico. Ero felice che nonostante fosse passato un anno quei cinque ragazzi volevano mantenere un rapporto con me.
 
 
Eravamo a casa mia e aveva appena raccontato quello che era successo in quell’anno. Era passata un’ora da quando eravamo saliti a casa mia.
-Beh ora dobbiamo andare, si è fatto tardi e domani dobbiamo andare all’università.
Disse Liam alzandosi dalla poltrona. Gli altri ragazzi lo imitarono.
-Voi andate intanto, vi raggiungo subito.
Affermò Zayn.
I ragazzi nel giro di dieci minuti avevano lasciato il mio appartamento ed ero rimasta sola con Zayn.
Ci guardammo per qualche minuto che mi sembrò un’eternità.
-Sai alla fine l’anno scorso ho portato il progetto che avevamo pensato l’ultima sera che ci siamo visti. L’avevo chiamato They Don’t Know About Us, come la canzone che ho scritto pensando a noi.
Sorrisi. Quindi quella canzone parlava veramente di noi.
-Io non ti ho mai dimenticato Zayn.
Non mi rispose, posò semplicemente le sue labbra sulle mie. Allacciai le mie braccia attorno al suo collo e lui mi avvicinò a se posando le sue mani sui miei fianchi.
-Non immagini quanto mi sei mancata Jessie, non puoi immaginare cosa ho provato quando ho scoperto che ti saresti dovuto sposare con un ragazzo che non ero io. Quando ti ho rivisto oggi nel locale stentavo a crederci, pensavo di essere riuscito a dimenticarti ma mi sbagliavo.
Confessò quando ci staccammo. Ad ogni parola che pronunciava il mio cuore accelerava.
-Ti amo.
Dichiarai per la prima volta annullando la distanza tra noi due.
-Ti amo e mi dispiace per tuo padre.
-Meglio così, finalmente possiamo stare insieme e potrai dire a tutti chi è la tua ragazza.

Gli dissi accennando alla canzone, alla nostra canzone.
-They don’t know about us.
Mi sussurrò prima di annullare nuovamente la distanza tra di noi.

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=3QfOWSrf6CY&feature=youtu.be


10 ANNI DOPO

-Ehi stai tranquilla.
Mi sussurrò Zayn all’orecchio.
-Dimmi tu come faccio ad essere tranquilla Zayn! Non vedo i miei genitori da dieci anni e non credo che mio padre sarà felice di rivedermi.
-Dai magari è cambiato.

Lo fulminai con lo sguardo. Mio padre non sarebbe mai cambiato.
-Senti perché non torniamo a casa?
-Dai Jessie siamo venuti in Svizzera apposta per dire ai tuoi del matrimonio.
-Non credo sia stata una buona idea.

Obbiettai nervosa. Stavo per girare i tacchi quando la porta di casa si spalancò.
-Jessica?
-Mamma.
-Che ci fai qui? 

Disse stringendomi in un abbraccio.
-Oh ciao Zayn.
-Salve signora Wilson.

Ricambiò il saluto.
-Che ci fate qui ragazzi?
-Oh.. beh ecco volevamo parlarvi ma non credo sia il caso.
-Che succede tesoro? Dai entrate, tuo padre non c’è.

Mi convinse a entrare mia madre. Salutai tutti i domestici che mi avevano cresciuta con un caloroso abbraccio.
-Allora cosa volevi dirci tesoro?
Chiese dolcemente mia madre.
-Io e Jessie ci sposiamo.
Dichiarò il mio fidanzato. 

-È bellissimo qui Zayn.
Sussurrai rimanendo incantata da quella visuale. Da lì si riusciva a vedere tutta Londra e bastava alzare lo sguardo per vedere il cielo pieno di stelle. Non avevo mai visto tanto splendore in vita mia. Quando riportai lo sguardo sul mio ragazzo lo trovai in ginocchio di fronte a me.
-Jessie io.. io ti amo. Non sono molto bravo con le parole questo ormai dovresti saperlo, però volevo chiederti una cosa. 
Mentre l’ascoltavo il mio battito cardiaco accelerava, i miei occhi divennero lucidi. Cacciò dalla tasca dei jeans una scatolina blu notte. Quando l’aprì vi trovai un semplice anello con un piccolo diamante sopra.
-So che per stare con me hai rinunciato a tante cose, so anche che quest’anello non vale niente per te. Però io non posso permettermi altro, l’unica cosa che posso prometterti è il mio amore. Quindi vorresti sposarmi Jessica Harper Wilson? Vuoi.. vuoi diventare mia moglie?
Non riuscivo a credere a quello che avevo appena sentito. Mi aveva appena chiesto di sposarlo.
Saltai sopra il mio ragazzo facendolo cadere all’indietro. Lo baciai come non avevo mai fatto. In quel bacio c’era nascosto tutto il mio amore.
-Questo è un si?
Domandò ancora steso sull’erba con me di sopra. I suoi occhi brillavano più del solito. Riuscivo a vedere il riflesso della luna.
Annuii debolmente. Avrei sposato il ragazzo che amavo. Non potevo chiedere di più.



-Sono così felice!
Urlò mia madre abbracciando prima me e poi il ragazzo al mio fianco.
-Ovviamente siete tutti invitati al matrimonio. 
Chiarii io.
-Come posso mancare al matrimonio di mia figlia?
Le sorrisi grata.
-Dillo anche a papà.. mi farebbe piacere che ci fosse pure lui.
Aggiunsi. Si, perché nonostante tutto io volevo sempre bene a quell’uomo, era pur sempre mio padre.
-Ci proverò.




-Principessina agitata?
Chiese Louis entrando nella stanza.
Annuii. Era arrivato il giorno del matrimonio ed ero agitatissima. 
-Vedrai che andrà tutto bene. 
Mi stinse in un abbraccio.
-Fatti vedere! Sei proprio una favola Jessie. Sei incantevole.
Disse facendomi fare una giravolta.
-Posso?
Chiese mia madre entrando anche lei nella stanza.
Annuimmo. Le corsi incontro e l’abbracciai forte.
-Papà?
Le chiesi. Mi sarebbe piaciuto essere accompagnata da lui all’altare. Ma lo sguardo di mia madre mi fece capire che il mio desiderio non si sarebbe avverato.
-Non ci pensare Jessie, questo è uno dei giorni più belli della tua vita.
-Ha ragione tua madre.

Esclamò Harry interrompendo in camera.
-Wow sei veramente bella.
Arrossii, non ero ancora abituata a ricevere tutti quei complimenti.
-Harry?
-Dimmi Jess.
-Mi accompagni tu all’altare?
-Come desidera sua altezza.

Ribatté Harry facendo scoppiare a ridere tutti quanti. Louis e mia madre uscirono dalla stanza e io insieme ad Harry mi diressi verso la chiesa. Louis ed Eleonor erano i miei testimoni mentre Liam e Niall erano quelli di Zayn.
Quando arrivammo all’ingresso tutti gli invitati si voltarono vero di noi. Portai il mio sguardo all’altare e finalmente lo vidi. Era tremendamente bello. Indossava il classico smoking nero. Quando mi vide mi sorrise e io dimenticai tutti i miei problemi. Mia madre aveva ragione. Questo era uno dei giorni più belli della mia vita e avrei dovuto godermelo a pieno. La presenza di mio padre non faceva differenza, lui non c’era mai stato per me. Tutte le persone che mi volevano bene erano presenti e l’uomo che amavo mi stava aspettando all’altare. Quando arrivai Harry mi lasciò e prese posto vicino i ragazzi. Zayn invece mi prese la mano tra la sua e mi avvicinò a lui.
-Siamo qui riuniti oggi per unire in matrimonio Zayn Jawaad Malik e Jessica Harper Wilson…
Per tutto il tempo Zayn non lasciò mai la mia mano.
-Zayn, vuoi tu prendere la qui presente Jessica Harper Wilson come tua legittima sposa?
-Si, lo voglio.

Rispose prontamente il ragazzo rivolgendomi uno dei suoi magnifici sorrisi.
-Jessica, vuoi tu prendere il qui presente Zayn Jawaad Malik come tuo legittimo sposo?
-Lo voglio.

Sussurrai ricambiando il sorriso del mio ragazzo.
-Allora io vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa.
Zayn solo in quel momento lasciò la mia mano portandola sul mio fianco. Con l’altra invece mi accarezzò il viso e lentamente si avvicinò a me posando le sue morbide labbra sulle mie. Finalmente eravamo sposati, finalmente eravamo marito e moglie. Tutti gli invitati applaudirono e ci lanciarono il riso sopra. Ma per me tutta quella gente non c’era. Per me in quella chiesa eravamo soltanto io e mio marito, soltanto io e Zayn, il ragazzo che amavo.



 
Ciaoooo anche questa FF purtroppo è finita. Ho deciso di aggiornare prima del solito senza un motivo preciso. Avete sentito Stiìory of my life?? cazzo è stupendaaa io la amo sjhdvbkdhv
anyway felici che Jessica e Zayn si sono sposati? Io si tanto cbkjsdb ahah fatemi sapere tutto in una recensione <3 alla prossima storia <3

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