Di preghiere che finiscono con 'Ramen'

di ame tsuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno 0 – L’inizio dell’Apocalisse ***
Capitolo 2: *** Giorno 1 – Preghiere e Riti ***
Capitolo 3: *** Giorno 2 – Rituale di Conversione ***



Capitolo 1
*** Giorno 0 – L’inizio dell’Apocalisse ***


Questa cosa è un totale delirio. L’idea mi è venuta grazie ad una delle conversazioni non-sense con la cara Aidalya e ho deciso di realizzarla XD
Inizialmente doveva essere una One-Shot ma mi sono resa conto che fare una Raccolta non sarebbe stato male, soprattutto per come ho strutturato la storia. Chiaramente, i vari flash hanno un collegamento tra loro e sono in ordine cronologico. Niente di complicato, dunque XD
Il tutto prende spunto da una vera e propria religione – esistente! – che è detta Pastafarianesimo. Io vi lascio il link di Wikipedia però secondo me fareste meglio ad andare a leggere qualcosa quando la storia sarà finita: in questo modo vi rivedrete di più in Sasuke e, spero, riderete di più XD
Comunque, ecco il link: http://it.wikipedia.org/wiki/Pastafarianesimo#cite_note-3
E niente, buon divertimento! XD

 
 
 
Di preghiere che finiscono con “Ramen”
 
Diario di un povero martire
 
 
 
Giorno 0 – L’inizio dell’Apocalisse.
 
Caro diario,
Si scrive così? Non che mi interessi molto, dopotutto. Sono solo inutili formalità e io non posso certo permettermi di perdere tempo in futili elucubrazioni. Poi, diciamocelo: sei solo un quaderno sgualcito!
Ora, sicuramente, ti chiederai: come mai, allora, il grande e potente – è così che ci si rivolge a me! – Uchiha Sasuke si abbassa a tenere un “diario”? Per di più su un vecchio notebook? L’unica spiegazione plausibile è la fine del mondo! Sì, ho scritto bene – non sono idiota! Non la vedi la data che ho segnato?! Oggi è l’inizio dell’Apocalisse!
Tutto per colpa dello stupido usuratonkachi che mi ritrovo come fidanzato amante – sì, esatto: serve solo a scaldarmi il letto! Cosa credi, che lo ami?! Ma fammi il piacere!
Insomma, dicevo… Quell’idiota oggi è tornato a casa nostra con…
 
Uno scolapasta in testa.
Vestito da pirata.
Urlando: «La Sua Spaghettosa Appendice mi ha finalmente toccato!»
 
E così hanno avuto origine le mie disgrazie…
 
 
 
Sasuke alzò le sopracciglia e stirò le labbra in un chiaro segno di disappunto. Certo, Naruto aveva fatto parecchie idiozie ma quella… Le superava tutte.
Cercando di calmare i conati di vomito che gli erano saliti per l’esofago al solo pensiero che lui, fino al giorno prima, avesse usato quello scolapasta – che ora copriva la chioma del convivente – per cucinare, diede voce, fintamente calmo, ai suoi dubbi.
«Non è che per caso ti è andato in fumo anche l’ultimo neurone che avevi?»
Gli era sembrato lecito chiederglielo, dopo uno spettacolo del genere.
L’Uzumaki sbatté innocentemente le palpebre più volte, come per accertarsi che funzionassero ancora. Poi esclamò: «No!» sfoderando uno dei suoi tipici sorrisi da ebete – che il moro adorava, ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta.
Incassando con una faccia schifata il colpo dato dall’ennesima prova dell’imbecillità del proprio ragazzo, l’Uchiha perse definitivamente la pazienza.
«Quindi – sibilò –  tu sei andato in giro col mio scolapasta, vestito come un co****ne per tutta la città… E dovrei ancora stare con te?! E poi mi vuoi spiegare chi c***o è questa “Spaghettosa Appendice”?! Come ha anche solo osato sfiorare ciò che ho dichiarato esclusivamente mio?!»
Il che equivaleva ad una mezza dichiarazione di amore eterno, ovviamente tutta in stile Uchiha.
Cioè velata da minacce insensate, con tanto di occhi rossi lampeggianti.
Il biondo, però, non si fece intimidire e ignorò le intimidazioni con un’allegra risata.
«Ma no, Baka-Suke! È una metafora – sghignazzò – Lo sai cos’è, una metafora?!»
La vena pulsante sulla fronte eburnea dell’altro dimostrò che, sì, conosceva il significato di quella parola. E stava per distruggere la sua gola, la casa, l’intero universo.
L’unica soluzione che trovò per fermarlo fu parlare. Parlare della cosa più sconvolgente che Sasuke avesse mai potuto ascoltare, per paralizzarlo.
Gli spiegò il Credo del Pastafarianesimo.
E tentò di convincerlo a farne parte.
Fallendo miseramente…
… Almeno per ora.




No. Niente note finali! XD
Semplicemente, alla prossima! ^^

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Capitolo 2
*** Giorno 1 – Preghiere e Riti ***


Di preghiere che finiscono con “Ramen”
 
Diario di un povero martire
 
 
 
Giorno 1 – Preghiere e Riti
 
Caro diario, mi illudevo che non ci fosse limite al peggio e invece…
Oggi il seguace del Prodigioso Spaghetto Volante – dai, come si fa a credere in una divinità che ha la forma di un piatto di spaghetti con le polpette?! – ha cominciato la giornata con una preghiera.
Trovata su internet ieri sera.
In inglese.
Tradotta con Google Traduttore.
Cioè male.
Parecchio male.
Il risultato sarebbe dovuto essere questo:
 
Piattino nostro la cui arte è in un colino, sia scolata la Tua pasta. Vengano i tuoi spaghetti, la Tua polpettosità sia fatta in terra, così come è carnosa in cielo. Dacci oggi il nostro sugo quotidiano e rimetti a noi la nostra mancanza di pirateria, come noi saccheggiamo e contrabbandiamo contro coloro che mancano di pirateria con noi. E non ci indurre in vegetarianismo ma liberaci dal sugo di carne non rossa. Nel nome del Tuo scolapasta, degli spaghetti e della salsa, nei secoli dei secoli.
Ramen.
 
Invece, l’usuratonkachi ha pronunciato testuali parole, in tono del tutto solenne:
 
Il nostro disco che arte in un colino, scolando la vostra pasta. Il tuo spaghetto verrà, la Tua polpettosità sia fatta in terra, come è carnoso in cielo. Dacci oggi il nostro sugo quotidiano, e rimetti a noi la nostra mancanza di pirateria, come piratiamo e contrabbandiamo nei confronti di coloro che non hanno la pirateria con noi. E non ci indurre in vegetarianismo, ma liberaci dal sugo di carne non-rossa. Per te è il colino, la pasta e il sugo, nei secoli dei secoli. Ramen.
 
Non ha senso in entrambi i casi, me ne rendo conto. Però per lo meno la mia versione risulta grammaticalmente corretta.
In ogni caso, ecco svelato il mistero della sua repentina conversione: tutte le preghiere finiscono con la parola “ramen”. Poteva il maniaco di tale “pietanza” – se così si può chiamare quella brodaglia – rinunciare a una tale forma di venerazione?
Purtroppo per me, no di certo.
 
 
 
Sasuke sbuffò esasperato, prima di dare un pugno in testa al suo compagno. E questa volta il motivo c’era.
«Ahia! –ttebayo!» si lamentò la vittima, aggrottando la fronte con aria innocente. Come se non stesse facendo nulla di male.
«Perché mi hai colpito?» domandò imbronciato, con un rivolo di sugo che gli colava sulla guancia. Evidentemente non se ne rendeva conto.
L’Uchiha ignorò l’impulso di leccare via quella goccia rossa dalla pelle del fidanzato, troppo arrabbiato per farci veramente caso. Attorno ai due piccioncini, un’esplosione color vermiglio si era letteralmente spiaccicata contro ogni parete della cucina. Il tutto per l’innocua decisione di Naruto di cucinare la salsa.
«Si può sapere come hai fatto a far esplodere il sugo?!» sbottò il moro con un urlo. Sul serio, è umanamente possibile?
«È stato un incidente! – si difese l’Uzumaki – Ma sono sicuro che la Sua Spaghettosa Appendice apprezzerà comunque» concluse con aria solenne.
L’altro indietreggiò allibito, colpito dal paradossale atteggiamento serio del biondo. A quanto pareva, i Riti Pastafariani prevedevano “la bollitura della Pasta in una delle sue tante forme e pasteggiare con Egli accompagnato da uno dei sacri Sughi” – così aveva letto l’usuratonkachi su internet.
Peccato che quella poltiglia bruciacchiata e nauseabonda che rischiava solo di incollarsi per sempre al fondo della padella (nuova!) non potesse proprio essere chiamata “sugo” – tantomeno “sacro”. Quindi, con un movimento repentino e fatale, Sasuke sottrasse dalle mani del presunto chef la povera pentola innocente, buttandola sotto un sanante e gratificante getto d’acqua calda. Almeno lei era salva.
«Tu non cucinerai mai più» fu la sentenza finale.
E a Naruto non rimase che piangere davanti a un piatto a base di verdure, borbottando una disperata preghiera di perdono verso il Prodigioso Spaghetto Volante.
«Mea Polpa, Mea Polpa, Mea Sugosissima Polpa».

 
 
 
Lo studio fa male. Questa ne è la prova! XD
Poi se il Pastafarianesimo – e le sue pazzie/genialità – ci mette lo zampino siamo proprio messi bene XD
Che dire? Questa roba l’ho scritta in pochissimo tempo. So che avrei dovuto – e, magari, potuto – farlo parecchio tempo fa ma, sapete… C’est la vie! XD E poi mi mancava l’ispirazione.
Dato l’inaspettato successo del capitolo precedente, avevo anche un po’ di “ansia da prestazione”. Spero solo di essere stata all’altezza delle aspettative XD
Per quanto riguarda le preghiere e i riti… Non sono impazzita! XD È tutto documentato sui siti ufficiali del Pastafarianesimo (italiani e non).
Detto questo… Ramen, fratelli! XD

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Capitolo 3
*** Giorno 2 – Rituale di Conversione ***


Di preghiere che finiscono con “Ramen”
 
Diario di un povero martire
 
 
 
Giorno 2 – Rituale di Conversione
 
Caro diario, la discesa verso il declino è ormai diventata rapida e scivolosa. Siamo quasi alla fine.
Naruto ha svolto i riti che, secondo lui, avrebbero dovuto portarlo al Sacro Risucchio – no, non chiedermi cosa voglia dire perché non lo voglio sapere.
Secondo me, hanno solo dimostrato quanto possa essere idiota.
E io che pensavo che, sotto quello scolapasta che si ostina a tenere in testa, fosse rimasto almeno un accenno di buonsenso.
Il tutto non fa che peggiorare se mi soffermo a pensare a come tu, un vecchio e sgualcito quaderno, sia diventato l’unico oggetto intriso di normalità all’interno di casa mia.
 
 
 
Il piatto di spaghetti al sugo di carne rossa, conditi con le polpette, era pronto sul tavolo. Naruto avrebbe voluto cucinarlo di persona ma, dopo aver fatto esplodere la salsa, il miscredente gliel’aveva proibito.
Così l’aveva ordinato su internet, sperando che il suo nuovo Dio non fosse troppo permaloso.
«O Prodigioso Spaghetto Volante, accoglimi nella Tua Sacra e Impertinente Congregazione» mormorò levando gli occhi azzurri al soffitto, convinto di essere ascoltato.
Poi, afferrò con concentrazione inusuale la forchetta, facendola roteare nel piatto nel tentativo di raccogliere più spaghetti e sugo possibili.
Prima che qualcuno potesse fermarlo, si affrettò a lanciare quel miscuglio di carboidrati e salsa di pomodoro verso il soffitto, aspettando adorante lo splat che avrebbe provocato all’urto.
Gli spaghetti discesero in una pioggia di goccioline rosse verso il tavolo, macchiando la tovaglia, il pavimento e persino i suoi capelli all’atterraggio.
Soddisfatto del risultato, il giovane quasi del tutto convertito portò alla bocca l’estremità di uno degli spaghetti rimasti nel piatto, risucchiandolo.
Fu nel sentir rimbombare tra le pareti un sonoro Slurp che Naruto seppe che ce l’aveva fatta.
«Ora sono un Pastafariano a tutti gli effetti» annunciò felice, sicuro di non aver parlato da solo.
Sasuke, rimasto pietrificato alla vista di un tale assurdo rituale, si riscosse solo in quel momento, guardando accigliato la macchia di sugo sul soffitto.
«Pretendo che tu pulisca tutto il più in fretta possibile» fu il commento finale, prima della repentina sparizione in una delle camere dell’appartamento. Era chiaro che non volesse sapere altro.

 
 
 
Lo so. Sono anni che devo aggiornare questa raccolta ma davvero non trovavo ispirazione. A dire il vero, credo di aver prodotto uno dei capitoli più fiacchi della mia intera vita ma non trovavo il modo di descrivere in modo più assurdo un rituale che è già assurdo di per sé. Già, perché non me lo sono inventato. In giro su internet, su siti ufficiali del Pastafarianesimo, ho letto questo:
Diversamente da quello delle altre religioni, il Rituale di Conversione Pastafariano è molto semplice. Non c'è necessità di chiese ufficiali (ogni casa in cui si cucini Pasta è a tutti gli effetti una Chiesa Pastafariana), né di un grasso sacerdote, nessuna acqua santa e simili dettagli insensati (anche se un saporito Ragù o una cremosa Salsa al Formaggio potrebbero rendere la Conversione più appetibile).
Il solo Sacramento richiesto sono degli Abbondanti Sugosi Spaghetti.
In primo luogo, lanciare una forchettata di Pasta verso l'alto, per vedere se si attacca al soffitto. Indipendentemente dal risultato, procedete al passo successivo, in quanto nemmeno Lui è ancora definitivamente sicuro di cosa il test descritto debba indicare.
Per essere completamente convertito al PSV, un individuo deve piazzare una estremità dello Spaghetto in bocca (non importa dove si trovi l'altra estremità) e aspirare in fretta, producendo un forte "Slurp !!!".
Il processo di conversione richiede circa 1.618034 secondi, più o meno (ma di solito più) i 15 minuti di tempo di cottura. Se siete di fretta, può venire utilizzata una Pasta sottile tipo Tagliatella. È importante sottolineare che tutti coloro che hanno consumato uno Spaghetto di Pasta in questo modo, han rinunciato a tutti gli altri dei  e sono membri effettivi della Sua Sacra e Impertinente Congregazione.
Abbiate pietà di me, insomma XD
In realtà questo capitolo l’avevo già pubblicato tempo fa ma, subito dopo, l’avevo eliminato perché non mi convinceva XD Ora ho aggiustato qualcosina e spero vada meglio XD
Vorrei promettere di aggiornare più spesso, perché il materiale non mi manca, ma so che l’ispirazione va e viene e, sinceramente, non voglio forzare… Le dita XD
Spero sia comunque una gradevole lettura u.u
Alla prossima ^^

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