Faith

di imperfect22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 2 ***


Puntualmente era alle sue abitudini.
Davanti allo specchio, stesso sguardo, stessa posizione, stesse parole, stesse lacrime, stesso respiro. La sua vita si riproduceva come un video musicale. Perché appena finito tutto, c’era una ‘play’ che si metteva in moto da solo.
Non riusciva a trovare pace neanche con la musica. Non l’aiutava.
Gli adolescenti, possono trovare soprattutto conforto con la musica, ma vengono anche giudicati in quello.
***
«Faith.»
«Sei sempre tu che pronunci il mio nome Jacob»
«No….l’ho hai appena fatto anche tu.»
Il silenzio calò, era una cosa regolare. Ma questa volta lo ruppe lei.
«Cosa vuoi da me?»
«Cosa? Scusa?»
«Jacob, non sono scema, che vuoi da me?»
«Voglio che accetti il mio aiuto»
«Quale aiuto?»
 
Smise di parlare, ma Faith non capì il motivo. Volse il capo alla sua destra e vide un gruppo di ragazzi, rozzi che la guardavano male. Senza dubbio, erano gli amici di Jacob. Era senz’altro quello il motivo per cui Jacob smise di parlare.
 
Si avviò in una cosa che odiava la “Mensa”.
La odiava solo per il semplice fatto, che tutti la guardavano male. Con occhi cattivi.
 
«Eccola è li, la grassona»
 
Senti quelle parole, il mondo le cadde addosso…Insieme al mondo anche del cibo. Perché a lei? Perché? Perché le persone trovano sempre il preteso che giudicare, le persone altrui. Jacob la guardò con occhi tristi. Le ricambiò lo sguardo. Ma in quel momento il suo sguardo era ricoperto di cibo. Cibo che addirittura era stato masticato. Non riusciva ad alzarsi talmente dolore provava.
Tutte le sue forze si unirono, che riuscì a reggersi in piedi, e sfrecciare via, come la velocità della luce.
Jacob non era innamorato di lei, provava solo tenerezza. Le faceva tenerezza il modo in cui la trattavano. Pensava che non era giusto. Non era una cotta, era solo un aiuto tutto qui.
***
«Posso?»
«E’ questo l’aiuto che mi stai dando? Che razza di aiuto è?Sei come gli altri »
«La classica affermazione che dicono tutte. ‘siete tutte uguali, blablabla’ gli altri sono tutti uguali! Io no!»
«Non vuoi aiutarmi»
«Io voglio. Vedi e che se mi faccio vedere con te…bhè…»
«Bhè? Bhè cosa?»
«Diventerei sfigato»
«si; l’unica cosa che conta al mondo di oggi, se non sei popolare, rimarrai da solo, hai visto? Ne ha la conferma su me.»
«No no, ascolta»
«Ascolta cosa?...Ti ricordi quando eravamo piccoli?eravamo migliori amici, io ero magrissima, quando ho iniziato ad ingrassare per questa malattia, ti ricordi cosa di avevi detto? ‘qualunque cosa accada io rimarrò»
 
Era una cosa diversa, quelle parole, erano state dette, da entrambi nello stesso momento.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1
 
Stava davanti ad uno specchio. Spoglia senza vestiti, munita solo di biancheria intima bianca.
Passava i giorno davanti allo specchio, nella stessa posizione a pensare le stesse identiche cose “Sono obesa”.
Non era affatto ‘obesa’ avevo solo qualche chilo in più della altre ragazze. Si sentiva diversa. Non lo era affatto.
 
«Tesoro posso entrare?»
 
Era sua madre, nelle condizioni che era si mise un accappatoio su di se.
 
«Certo, entra»
«La cena è quasi pronta, fatti trovare tra 10 minuti, giù. Ok?»
«Ricevuto»
 
Appena sua madre chiuse la porta si affrettò a porsi ancora davanti allo specchio .
«Perché non sono perfetta? Vorrei essere magra.»
***
Chi dice che le ragazze con qualche chilo in più non sono perfette? Anzi sono più belle delle ragazze con qualche chilo in meno.
Non esiste la ragazza “Obesa” “Magra” o “Anoressica” ognuno è bello a suo modo.
Ma lei credeva di si, perché le sue orecchie erano soggette a quelle brutte parole che le riferivano ogni giorno.
Si chiamava Faith aveva 16 anni, i suoi sogni erano infranti dai giudizi negativi.
 
«Faith..»
«Ciao..»
«Aspetti il pullman?»
 
Jacob il ragazzo che amava.
«Si; aspetto il pullman, sennò non sarei qui.»
«Giusto.»
Dopo qualche minuto di pausa, Jacob iniziò a parlare nuovamente.
«Hai freddo?»
«Si, sennò non tremerei, ma sono troppo grassa, questa giacca non mi protegge abbastanza»
 
Come ogni ragazzo gentile e dolce Jacob si avvicinò le avvolse un giubbotto. Ma lei lo respinse, aveva paura che una volta avvicinati lei avrebbe tirato fuori tutto quanto, persino che l’avrebbe baciato.
 
«Scusa Jacob, il mio pullman è arrivato, devo andare. Scusa.»
«Volevo solo essere gentile»
«Si per poi giudicarmi quando sei davanti hai tuoi amici?
***
«Che pizza mangi?»
«Ti piace mangiare?»
«Obesa, mangia di meno e dimagrisci»
«Di quanti kg è il barattolo di nutella che mangi?»
 
Le sue orecchie decedettero, che le sue gambe iniziarono a correre in bagno, per poi chiudersi in un bagno a piangere. Non era così perché si cibava di cibo “Spazzatura” , ma perché da piccola, il suo piccolo corpo si infettò di una malattia, che portava “obesità” poteva intervenire la chirurgia, ma l’operazione, finì male. Probabilmente non poteva più tornare come prima, anche se cercava di fare di tutto.
Ma quel “Tutto” per lei significava “Niente”.

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