Don't Stay

di Temari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Nota ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Don't stay Salve!! ^______^

Eccomi cn 1 altra fiction! Qst sarebbe il mio tentativo di scrivere 1 AU a capitoli.... quindi 1 parere su qst 1' cap mi farebbe piacere ^__^'''

Bè, tt qui..... a VOIIII!!!!!!! E nn preocc, Naruto arriva nel prox cap!

Disclaimer: Saiyuki e Naruto nn mi appartengono!



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§ DON'T STAY §


Cap. 1


La giornata era stata coperta per quasi tutto il tempo. Il grigio del cielo, cupo e pesante, rispecchiava quello degli edifici della città. Da un momento all'altro ci si poteva aspettare che iniziasse a piovere a dirotto, tanto erano gonfie le nuvole, invece l'umidità che permeava l'aria restava, come una coltre sopra le teste degli esseri umani.

All'interno di un appartamento al centro della città, il rumore delle auto e dei passanti che, nonostante il brutto tempo, si affrettavano sui marciapiedi in un sabato libero dagli impegni lavorativi, risultavano attutiti dalle finestre chiuse e dallo stereo acceso al massimo...

I timpani erano tartassati dal ritmo quasi psichedelico della musica; era il tipo di canzoni che odiava di più, perché dopo qualche minuto il cervello era totalmente intorpidito ed era impossibile pensare. Però, in quel momento, era esattamente ciò che voleva: smettere di pensare, lasciarsi intorpidire la mente; permettere alla mano di muoversi sulla carta con una volontà propria e, in quel modo, liberarsi da ciò che gli gravava sulle spalle.

Quella sera, era finalmente giorno di esibizione e lui aveva promesso a Kougaiji e agli altri che avrebbe portato il testo per la loro nuova canzone. Erano due settimane che non suonavano live, per colpa sua, per giunta... ma adesso era stanco di starsene chiuso in casa, aveva rimuginato fin troppo e non dovevano farne le spese gli altri componenti della band.

Così Goku, quella mattina si era seduto sul ripiano della cucina, caffè a portata di mano, e si era messo a scrivere. In un paio d'ore, però, non era riuscito a fare molto: aveva scritto una sola canzone -che non era per niente male, ma non era quella che voleva- che decise di tenere da parte per un'altra occasione.

Visti gli scarsi risultati, aveva optato per l'unico modo che aveva per "lasciarsi andare": l'odiata musica house. E, cavolo, se non era servita...! Dopo appena trenta secondi di quella roba spacca timpani, la sua mente si era piacevolmente svuotata dai pensieri che, nelle ultime due settimane, lo avevano tormentato... o meglio, questi pensieri non fluttuavano più disordinati, ma si erano come concentrati in un punto; in un viso.

Dopo un minuto, nel buio del subconscio, aveva fatto la sua comparsa il volto della persona che in quel momento odiava di più al mondo: Homura Taishi; il ragazzo che, per qualche tempo, era stato al suo fianco e che lo aveva -a suo dire- amato. La sua però, non era stata altro che una cotta, nulla di serio... perché, se si ama veramente qualcuno, si è disposti ad accettare tutto di loro, no? Homura, invece, aveva tradito la fiducia di Goku...

Solo ora, a distanza di due settimane e con una visione finalmente oggettiva, Goku si era reso veramente conto di quello che l'uomo dai capelli scuri aveva fatto: l'aveva trattato come un passatempo e aveva cercato di cambiarlo... quello che aveva fatto scattare il ragazzo dagli occhi dorati era stato il tentativo di Homura di distoglierlo dalla musica e di fargli lasciare la sua band: Goku si era talmente arrabbiato che il muro che gli impediva di vedere il suo "ragazzo" era crollato, in un tempo incredibilmente rapido...


[Flachback]

Come catturato nella rabbia e nella delusione che gli scorreva in corpo, Goku aveva dato un pugno talmente forte a Homura che il ragazzo più grande era quasi caduto a terra -il più piccolo poteva non sembrarlo, esteriormente, ma era piuttosto forte; il moro, nonostante il colpo, aveva ancora la sua solita espressione sadonica e guardava Goku come se quegli occhi dorati accesi e ridotti a fessure, fossero lo spettacolo più divertente che avesse mai visto. Non credeva minimamente che il "ragazzino" sarebbe andato più in là di quel pugno -per nulla delicato.

- Vattene, Homura.... vattene immediatamente.....- aveva detto Goku, la testa bassa e la frangia che copriva gli occhi.
- Oh, andiamo, Goku....! Sappiamo tutti e due che non fai sul serio....!- aveva risposto Homura.
- Dico sul serio, invece.... per quanto lo meriteresti, per esserti comportato così tutto questo tempo, non vale la pena sporcarsi le mani.... sparisci.-
- Haha...! Cos'è questo comportamento, mio caro Goku? Così ingrato...! Eppure, se sei qui lo devi a me, no? Se non ti avessi portato via da quella gente--!-
- Mph mph mph mph!!!! Scusa...?? Oh, non fare il saputello, Homura.... non sai nulla di quello che è successo quella sera...! Nulla! Probabilmente quella gentaglia avrà ringraziato gli Dèi, per la loro fortuna...!- l'atmosfera intorno a Goku aveva iniziato a cambiare: ora era pesante, e pericolosa.
- Ma che diavolo dici?! Eri coperto di sangue!- Homura non riconosceva più il giovane; aveva cominciato a sudare freddo. Non ricordava nemmeno come erano arrivati a parlare di quello...
- Phfff...! Credi che quello fosse il mio sangue?- gli occhi dorati splendevano sinistramente. -..... Ma ora basta perdere altro tempo; Homura, ti consiglio vivamente di uscire da questa casa.... non vorrai vedermi arrabbiato, vero...?-
- Goku--!- il moro si fermò a metà frase, zittito dall'occhiata di Goku: gelida e feroce insieme; Homura aveva sentito un brivido scorrergli giù per la schiena.
- Vattene......!!- aveva sussurrato il più piccolo, la voce carica di rabbia a malapena sotto controllo.

[Fine Flashback]


La mano di Goku aveva smesso di scrivere già da qualche minuto. Il ragazzo era rimasto immerso nel ricordo dell'ultima volta che aveva visto Homura; quella volta aveva davvero rischiato di perdere il controllo... un piccolo tremito gli percorse il corpo snello. Chiuse gli occhi e si passò una mano fra i capelli castani poi, con un sospiro si alzò e spense la radio.

Gettando uno sguardo all'orologio appeso in cucina, vide che era mezzogiorno. Aveva voglia di uscire, anche se il tempo non era dei migliori, così andò in camera da letto e, dopo essersi tolto i pantaloni di una tuta e la semplice maglia bianca che usava come pigiama, indossò un paio di jeans un pò scoloriti, una maglia a maniche lunghe verde scuro e sopra quella una t-shirt verde più chiaro con un motivo a forma di spirale sulla spalla sinistra; ai piedi, le fedeli Converse nere coi teschi.

Soddisfatto, Goku prese chiavi di casa, portafoglio e Mp3, uscì e si diresse in direzione di un ristorante che avevano aperto da poco, un posto chiamato "Ichiraku Ramen"....





Continua......

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Cap.2
Salve People!!!!!!! ^_______^

Bè, ho avuto 3 recensioni x il 1' cap! Me happy!!!! ^o^ Quindi passo subito a ringraziare qst buone anime:

- Azrael: Oh! Qual onore...!! ^///^ Me contenta ke la fic ti sembri carina ^___^ (memore di ciò ke dicesti da qlc parte su Pìnakes) Si, sn consapevole di ciò ke rischio u__u (^___^) quindi cercherò di fare del mio meglio!! E poi, ti confido 1 cs: anke io leggo le fic cn 1 arma a portata di mano, sl ke nn è 1 pistola....!!! Bwahahahaha!!! XDDD

- Krikka86: Felice ke ti piaccia! XD X le domande, Goku ha 22 anni ^___^ (e Naruto 21) ecco, x l'altra domanda, devo dire ke nn sapevo se fare 1 crossover (il nome del ristorante alla fine del 1' cap è venuto fuori così, per caso.... ^^) ma alla fine ho deciso ke.... QST E' 1 CROSSOVER CN NARUTO!! ^_______^ Sono i due manga ke adoro di + e mi sembra 1 idea carina, no? Vedremo cm va avanti.... ^^''

- Angel115: Grazie x i complimenti!! ^////^ Ecco que il 2' cap. spero ti piaccia!

Ok, dato ke ho deciso x 1 crossover, devo aggiungere qst: Naruto nn mi appartiene!! Capito gente?! ^__^



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Cap. 2



Il ristorante distava circa un quarto d'ora da casa sua, prendendosela comoda; sfortunatamente non sembrava uno di quei giorni fortunati: appena messo piede fuori dalla porta e uscito in strada, una pioggerellina fina e alquanto fastidiosa aveva preso a scendere... grazie al cielo aveva indossato una maglia con il cappuccio -non che servisse a molto, ma almeno era qualcosa.

- Stupida pioggia....!- maledì Goku, puntando uno sguardo accusatore contro le nuvole sopra di lui.

Come per dispetto, le gocce d'acqua vennero giù più forte. Il ragazzo sbuffò irritato e accelerò il passo, l' "Ichiracu Ramen" era di fronte a lui, a pochi metri di distanza. L'edificio era relativamente nuovo, dipinto di un colore che andava dal biancastro al grigio; l'insegna insulsa del vecchio sexy shop -il proprietario di quel posto, un certo Oro-qualcosa, gli aveva sempre dato i brividi... lo aveva visto poche volte, ma era bastato- era stata sostituita con l'enorme scritta al neon verde e arancione che certo non passava inosservata.... ah, già, e ovviamente c'erano anche due rotelle bianche con spirali rosa -le decorazioni tipiche del ramen, pure quelle enormi.

Aprendo la porta scorrevole, Goku fu investito dal rumore della clientela che chiacchierava, tanto forte che quasi non riusciva più nemmeno a sentire le note di "Spilehur"[*1] uscire dalle cuffie e raggiungergli le orecchie...! Ripresosi, il ragazzo si guardò intorno: il locale era relativamente pieno, i pochi tavoli ancora liberi erano quelli negli angoli -perfino gli sgabelli al bancone erano occupati.

Non fece in tempo a guardare l'arredamento del locale che una ragazza dai capelli quasi color platino raccolti in una coda alta e occhi azzurri -una cameriera, a giudicare dall'uniforme beige con il nome del ristorante stampato in verticale sulla parte destra della maglia che indossava- gli andò incontro con un sorriso.

- Salve! Posso aiutarla?- chiese la cameriera. Goku mise in pausa l'Mp3 e si tolse una cuffia, prima di rispondere.
- Si, grazie. Vorrei un tavolo...- rispose con un sorriso di ritorno appena accennato.
- Certo...! Spero non le dispiaccia, ma liberi abbiamo solo dei tavoli in fondo alla sala...-
- Non c'è problema, va benissimo.-
- Prego allora, da questa parte.-
- Bene, provvedo subito a mandarle qualcuno per l'ordine.- disse la ragazza, una volta giunta al tavolo. Goku si limitò a fare un cenno con la testa mentre si sedeva, per poi riprendere ad ascoltare un pò di musica.


§§§§§

Ino si allontanò dal tavolo, dopo aver gettato un'ultima occhiata al ragazzo che era appena entrato nel locale, e si diresse verso la porta alla sinistra della cucina. Lo spogliatoio non era nulla di che: una quindicina di armadietti grigi, delle panchine in legno e un bagno con un paio di docce.

Gettò un'occhiata all'orologio che aveva al polso: 12.15. Il suo turno era già finito da un pò e il suo cambio non si era ancora fatto vivo!

- Dove diavolo è andato?! E' tardi!! Anche se.... devo dire che se fossi andata via in tempo, non avrei visto quel ragazzo niente male...!- pensò la ragazza con un mezzo sorrisetto, finendo di cambiarsi.

Stava infilando le scarpe, quando la porta che dava all'entrata posteriore si aprì di colpo. Un ragazzo biondo, sui vent'anni, bagnato fradicio, fece un'entrata slittando sul pavimento -e rischiando di finire faccia a terra- le mani sulle ginocchia mentre riprendeva fiato; Ino lo fissò per qualche secondo con un sopracciglio alzato.

- E' tardi!! Si può sapere dov'eri, Naruto?!- chiese la ragazza -più urlò...
- Ah....anf anf... scusa Ino, ma... anf anf... l'autobus si è... rotto e ho dovuto... anf anf... fare la strada di corsa.... uff...- spiegò Naruto.
- Si, bè.... sarà meglio che ti sbrighi: c'è parecchia gente.- informò Ino, mentre il biondo indossava l'uniforme dell' "Ichiraku".
- Ma si, si... piuttosto, dei tuoi tavoli c'è qualcuno da servire...?- chiese Naruto.
- Oh...! Bè, a dire il vero, si. Accidenti... però, è davvero un peccato che non possa occuparmene io...!- la ragazza aveva messo un piccolo broncio.
- Eeehh?? Mph... e chi sarebbe?- volle sapere il ragazzo, era curioso: Ino di solito non vedeva l'ora di andarsene, quindi quel suo comportamento lo incuriosiva.
- Aaahh.... è davvero un bel ragazzo! Ha i capelli castani, corti e tutti sparati in aria -però non mi pare avesse gel o altro...- più o meno sul metro e 70, un fisico niente male e..... oh! I suoi occhi...!- rispose Ino, l'espressione sognante; Naruto alzò gli occhi al soffitto.
- Che avranno mai questi fatidici occhi....??- chiese, scettico.
- Eh... lo vedrai! Se anche te lo dicessi, faticheresti a credermi... ahaha!! E' davvero un peccato che io debba andare via....- disse la ragazza avviandosi alla porta. -Ah! E' seduto nell'angolo dove c'è il dipinto del gorgo! A domani!- e uscì con un sospiro.

Naruto rimase qualche minuto a fissare la porta che si era chiusa dietro alla sua collega di lavoro. - Ino è sempre la solita... appena vede un ragazzo carino, subito perde la testa.... mah, sarà meglio che mi metta al lavoro!-

Con quel pensiero, il ragazzo biondo uscì dallo spogliatoio per ritrovarsi nel locale brulicante di clienti e almeno altri quattro camerieri che, destreggiandosi fra i tavoli, si occupavano di servire la folla di affamati rifugiatisi nel ristorante per evitare la pioggia. Il nostro cameriere finalmente si mosse in direzione del bancone, per farsi dare le note dei tavoli lasciati scoperti da Ino e, nel frattempo, si ritrovava a pensare...

Guardandosi intorno, Naruto in un certo senso si sentiva fiero... era contento che l' "Ichiraku Ramen", in appena un mese di attività, avesse subito riscosso così tanto successo! Il locale era sempre pieno, c'era un via vai pressoché continuo di persone: nei giorni feriali, erano soprattutto gli studenti -sia universitari che liceali- a rappresentare la fetta più grande dei clienti; a tutte le ore, si vedevano ragazzi e ragazze entrare e uscire, fare una pausa fra una lezione e l'altra o passare un pò di tempo con gli amici prima di tornare a casa.

Quel giorno, invece, essendo sabato, oltre ai giovani si potevano vedere persone di tutti i tipi; c'erano famigliole con bambini vivaci che correvano in messo alla folla -e rischiando più, di una volta, di far cadere qualcuno-, gruppi di ragazze con parecchie borse nascoste sotto il tavolo che facevano una pausa fra un negozio e l'altro, ragazzi che cercavano di fare il filo alle vicine di tavolo e non mancavano, ovviamente, varie coppie di innamorati rintanate il più appartatamente possibile.

- Ehi Hinata! Come va?- chiese Naruto alla ragazza che stava dietro il bancone. L'interpellata si girò e, appena vide chi la voleva, un leggero rossore si impadronì del suo viso.
- O-oh...! Naruto-k-kun... tutto b-bene, grazie. E t-tu?- rispose Hinata, gli occhi bianchi che fissavano una vena del bancone come se fosse la cosa più interessante del mondo e i lunghi capelli blu notte che le coprivano in parte il volto.
- Alla grande! Senti, Hina-chan, hai per caso gli ordini per i tavoli di Ino?- fece il biondo, facendo finta di non notare l'imbarazzo della ragazza: chissà perché, con lui si comportava sempre così.
- Ah! S-si, eccoli.... aspettano tutti s-solo il conto... e i-il tavolo 18 deve ancora o-ordinare.....- disse Hinata, porgendo a Naruto un foglio col numero dei tavoli.
- Ok, grazie mille Hinata! Sei gentilissima....!- disse lui prendendo il pezzo di carta e infilandolo nella tasca del piccolo grembiule legato in vita.

Lasciando che Hinata tornasse al suo lavoro, il biondino si diresse verso il tavolo 18: presumibilmente quello di cui parlava Ino.... bene! avrebbe visto questo fantomatico ragazzo! Naruto sentì la curiosità aumentare e, alzando lo sguardo sopra la marea di teste, cercò il ritratto del gorgo -Naruto personalmente adorava quel dipinto, non che gli piacessero tantissimo i vortici, più che altro con un nome come il suo non poteva non ammirarli![*2]- e vide, nell'angolo opposto della sala, una macchia di capelli castani sparati per aria.




Continua................





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Ok, fine 2' cap! ^___^

Note:
[*1] La canzone "Spilehur" è dei Ramstein (adoro quella canzone: ogni volta ke la sento mi viene in mente 1 video ke ho visto sul passato di Gaara....!!)
[*2] Naruto, in giapponese sta ad indicare proprio i gorghi d'acqua ^__^

Spero ke qst cap vi sia piaciuto!!!!

Baci, TEMARI ^________________^


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Cap.3 Salve!!!!!! ^_______^
Innanzi tt, SCUSATE IL RITARDO PAZZESCO!!!!!!!! ç_____________ç

Grazie a tt coloro ke leggono qst fic, e in particolare a ki lascia 1 commento:

- Krikka86: Ecco il 3' cap. ^__^ e qui, avviene l'incontro.... spero ti piaccia! E GRAZIE 1000000000 x aver messo la storia nei preferiti!!! ^////////^ Me lusingata!

- Azrael: Bè, spero continuerai a seguire cmq la storia! ^__^

- YamaMaxwell: Grazie dei complimenti! XDD X Goku... si, in effetti perde il controllo 1 pò in fretta XD (e probabilmente nn sarà l'unico...).

Sapete, forse sarebbe quasi meglio metterla fra le fic di Naruto (cn la dicitura "crossover cn Saiyuki") xkè, in effetti, sn + i pg di Naruto ke quelli di Saiyuki.... dite, ke faccio? La lascio qui?

Ok, finiamola qua...... a voi il capitolo!!!! ^_____________^




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Cap. 3



Naruto si avvicinò al tavolo 18, facendo attenzione ai bambini che correvano come dei pazzi per il locale -sembrava quasi che quei marmocchi avessero trovato un gioco nuovo per passare il tempo: "Quanti piatti può rovesciare un cameriere, quando gli si sfreccia davanti all'improvviso??"- con dei genitori che, indifferenti alle malefatte, continuavano a mangiare e a fare gli affari loro.

"Però se poi un ragazzino fa rovesciare le loro ordinazioni, hanno il coraggio di dire su a noi....!!" pensò il biondo, irritato, vedendo una sua collega subire una ramanzina da una madre, il cui figlio aveva appena dato un calcio ad un vaso lì vicino -rischiando di farlo cadere.

Arrivato davanti al tavolo lasciato scoperto da Ino, Naruto poté finalmente vedere con i suoi occhi questo fatidico "bel ragazzo"; la persona in questione aveva la maglia verde bagnata -"Preso nel bel mezzo dell'acquazzone, eh?"- e i capelli leggermente umidi. Non pareva aver notato l'arrivo del cameriere: aveva la testa bassa, gli occhi chiusi e batteva le mani scandendo il ritmo di una qualche canzone che gli pareva d'aver già sentito -il volume era talmente alto, che si riusciva a sentire vagamente.

- Cough, cough...!- fece Naruto, per attirare l'attenzione del cliente.
- Uff...- fu la risposta che ottenne.
Dopo qualche secondo, il ragazzo seduto spense l'Mp3 e, con un movimento fluido, si tolse le cuffie e poggiò l'apparecchio sul tavolo.
- Si?- aggiunse senza guardare la persona che gli stava davanti, il tono gentile un pò forzato: l'avevano interrotto mentre ascoltava la base strumentale che Kougaiji, il manager della band, gli aveva dato -quella per la nuova canzone.
- Ehm... salve, mi scuso per averci messo tanto; prego, vuole ordinare?-  disse Naruto, tenendo d'occhio la reazione di Goku: pronto a qualsiasi evenienza.

A questa frase, Goku aprì gli occhi e studiò la persona che stava in piedi di fronte a lui: era un ragazzo giovane -probabilmente della sua stessa età-, capelli biondi in disordine, occhi blu e aveva delle strane cicatrici sulle guance; indossava una maglia beige con la scritta "Ichiraku" sulla parte destra, identica a quella della ragazza di prima. "Quindi..." pensò Goku.

- Oh! Sei un cameriere...! Credevo fosse un semplice scocciatore...- disse il ragazzo dai capelli castani. - Scusa...!- aggiunse con un sorrisino, guardando il biondino un viso.

Naruto, dal canto suo, fu preso alla sprovvista dal cambio repentino di comportamento. "E poi chiamano me 'L'imprevedibile n°1'..." pensò alzando gli occhi al cielo; poi, sentì su di sé lo sguardo del cliente e le scuse... abbassò il viso per dire "Oh, non c'è problema!", ma rimase a bocca aperta: adesso capiva perché Ino era stata vaga....

Per carità, non pensate che il nostro cameriere non abbia mai visto occhi insoliti, oh no! Lui conosceva persone con occhi che misteriosamente non avevano pupille; persone con occhi bianchi, con occhi viola scuro, con occhi rossi e delle strane virgole all'interno, con occhi simili a quelli di un gatto; persone di cui non sapeva come fossero gli occhi; persone che avevano un occhio diverso dall'altro....

Quello che non gli era mai capitato, era di incontrare qualcuno con occhi dorati...! Quindi la prima cosa che passò per la testa bionda fu solo: "Wow...."

- Uuuhhh... ehi! Tutto bene, ehm...... Naruto...??- chiese Goku, alzando un sopracciglio e agitando una mano di fronte al ragazzo, mentre con l'altra si sorreggeva sul tavolo.
- Eh?! Oh! S-si, tutto ok....- si riprese, poi nella sua mente si accese una lampadina. - Ehi...! Come sai che mi chiamo Naruto??- fece, sospettoso.
- Mph!- Goku si risedette. - La targhetta attaccata alla maglia...- lo informò, indicando il rettangolo di metallo in questione con inciso "Naruto Uzumaki".
- Ah! Già, che stupido... hehe!- rispose Naruto, grattandosi la testa, imbarazzato. - Mmm... bé, allora, cosa prende?-
- Bé, vada per una ciotola di ramen con carne, grazie.-
- Ottima scelta!! Il ramen qui è FANTASTICO!!- fu la reazione del biondo all'ordinazione. - Torno subito!-

"Phff! Quel tipo ha lo stesso carattere di Lirin...!" pensò Goku, scuotendo la testa con un piccolo sorriso. "Peccato che oggi non lavora, il mio pranzo sarebbe stato sicuramente più movimentato...!"

Passato qualche minuto, Naruto riuscì a tornare al tavolo tutto intero e a piazzare una ciotola enorme -e fumante- di ramen di fronte a Goku.

- Ecco qua! Mi auguri che le piaccia!! Ma no, che dico, sono SICURO che le piacerà!!- disse il biondo con un sorriso smagliante. -Buon appetito!- e fece per riaddentrarsi nel locale, quando la voce dell'altro ragazzo lo fermò.
- Ehehe!! Direi che questo lavoro è adatto a te, eh?- disse Goku a voce bassa, guardando un pò la ciotola, un pò il cameriere; un sorriso sarcastico in viso.
- Scusa...?- disse Naruto, voltandosi piano, pronto a rispondere per le rime.
- Oh! Mi dispiace... non lo intendevo in senso negativo...!- rispose in fretta Goku con un gesto di scusa e le mani alzate in segno di pace; notando lo sguardo irritato di Naruto, proseguì. - E' solo che ho pensato che, dato il tuo nome, questo lavoro ti calza a pennello: intendo lavorare in un locale che si chiama "Ichiraku RAMEN", la cui specialità è appunto il ramen...- [*1]

Silenzio, fu quello che rispose al ragazzo coi capelli castani. Naruto rimase a fissarlo per un paio di secondi, poi gli girò le spalle e si diresse verso gli altri tavoli che erano di sua competenza -doveva portare i conti- senza aggiungere una parola.

Una volta sicuro di essere abbastanza lontano da Goku, il biondino si fermò e si mise una mano davanti alla bocca per soffocare una mezza risata. "Non ci posso credere...! E io che credevo che nessuno, a parte Teme-nii, sarebbe mai stato abbastanza attento da notare una cosa come questa! Se poi teniamo presente che quel tizio mi conosce si e no da mezz'ora...!"

Dopo che Naruto si fu occupato dei tavoli che dovevano pagare, fece per tornare verso il fondo del locale, da quel -suo malgrado- interessante ragazzo.
Il ristorante, adesso, era meno pieno: la pioggia fuori aveva smesso di cadere e molti clienti avevano ripreso il loro giro per negozi, o avevano deciso di tornare a casa.

Il biondo poteva vedere, dal bancone, la testa castana di Goku; il ragazzo in questione stava divorando il ramen ad una velocità che eguagliava quella dello stesso Naruto, con l'unica differenza che l'altro sembrava un pò più discreto nel farlo -un pò, eh!

Quando vide che Goku aveva finito di mangiare, il cameriere si diresse verso il tavolo, ma a pochi metri si fermò e si nascose dietro ad un paravento alla sinistra del ragazzo: il cellulare di Goku aveva preso a squillare, non sapeva perché ma un'improvvisa curiosità lo aveva colto.

- Moshi, moshi.- [*2] disse Goku appoggiando il telefono all'orecchio.
- Ehi, Goku! Come va?- fece una voce dall'altra parte. [*3]
- Oh! Sasuppi, sei tu...! Tutto ok, grazie. E guarda che per te è Goku-san, capito?- disse il ragazzo, con un sorriso divertito.
"Sasuppi...? Ma che cavolo di soprannome è?!" pensò Naruto, una goccia di sudore in fronte.
- Non chiamarmi 'Sasuppi'!!!!- rispose la voce, per nulla contenta del nickname.
- Ahahaha!!! Ok, ok.... allora, Sasuke, come mai hai chiamato? Sappiamo entrambi che non sei tipo da chiamare solo per sapere come sta qualcuno, anche se quel qualcuno sono io...!- continuò Goku, divertito.
"Sasuke?!?!" Naruto rimase a bocca aperta. "Ma no... forse è un altro Sasuke; in fondo è un nome comune..."
- Si, bé... volevo sapere se hai ascoltato la demo della nuova canzone.- chiese Sasuke.
- Ah! Immaginavo fosse qualcosa del genere... comunque, si l'ho ascoltata poco fa: mi piace, davvero perfetta. Ho anche provato ad infilarci in mezzo il testo, ma per perfezionarla, dobbiamo farla dal vivo...-
- Hai il testo? Vuol dire che possiamo suonarla stasera?-
- Si, esatto. Però sarebbe meglio provarla in studio, prima.-
- Perfetto! Senti, noi ci troviamo lì fra circa un'ora... che fai, vieni?- chiese Sasuke.
- Si, certo! Ah, di un pò, hai avvertito tutti...?-
- Certo che si, c'eravamo messi d'accordo già l'altro giorno...-
- Sicuro...? Tutti, tutti?- fece Goku, il tono inquisitore e una faccia semi-divertita.
- Eeehmmm.... ma siiii....- rispose il ragazzo dall'altra parte della cornetta, la voce che non avrebbe ingannato nessuno.
- Sasuke Uchiha, ti consiglio di chiamare anche Gaara... non vorrai certo che Kougaiji si arrabbi...- fece Goku.
"Ha detto 'Uchiha'!! Ma quindi è davvero Teme-nii...?! Che sia possibile...?" pensò scioccato il biondo.
- Waah! No! Kou finirebbe col prendermi a sculacciate...!- disse Sasuke, un pò spaventato: non ci teneva a fare la fine della sorella del loro manager.
- Vedo che hai capito... bene, allora ci vediamo fra poco. A dopo.- e con ciò, chiuse la telefonata.

Naruto, nel frattempo, era ancora nascosto -troppo sconvolto per aver scoperto che, probabilmente, quel ragazzo seduto al tavolo 18 conosceva lo stesso Sasuke che lui chiamava 'Teme-nii'. [*4]

Ripresosi un attimo, decise di portare il conto al ragazzo castano -dall'ultima frase, pareva che non si sarebbe fermato oltre- e di evitare di porre domande: uno, farlo avrebbe significato confessare d'aver origliato; due, avrebbe prima provato a chiedere al Sasuke che conosceva lui.

- Prende dell'altro?- chiese Naruto.
- No, grazie, sono a posto così.- rispose Goku con un sorriso.
- Le porto il conto, allora.- si allontanò un minuto. - Ecco a lei.-
- Grazie mille. Sai, questo posto non è male, credo che tornerò. Alla prossima.... Naruto.-
- Grazie a lei. Arrivederci.- disse il biondo con un piccolo inchino.
- Non c'è bisogno del 'lei', non sono molto più vecchio di te, credo.- fece l'altro con un ghigno, chiudendo la porta dietro di sé.

Naruto si lasciò scappare una risatina. "Phff... interessante, il ragazzo.... bé, arrivederci, allora, Goku-san".




Continua.........



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Ok, fine di qst cap.! ^^

Spero cn tt il cuore ke vi sia piaciuto!

Note:
[*1] è 1 gioco di parole: 'Naruto', in giapp., è anke il nome delle rondelle bianche ke vengono usate cm guarnizione nel ramen; 'Uzumaki' vuol dire 'spirale', altro riferimento alle rondelle, ke all'interno hanno una spirale rosa... ^___^

[*2] è l'equivalente di "Pronto?"

[*3] ci tengo a precisare ke Naruto nn sente ciò ke dice Sasuke ^^

[*4] equivarrebbe a 'bastardo di 1 fratello'... qui, è detto in maniera affettuosa XP

Ultima cs, ci tengo a ribadire ke, indipendentemente dal fatto ke nn so se mettere 1 shonen-ai, Naruto nn ha nessun interesse... chiamiamolo "romantico" x Goku, e viceversa... ^___^

Al prossimo cap, gente!
§TEMARI§  ^___________________^






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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Cap.4
Salve!!! ^__________^

Stavolta sn stata abbastanza veloce ad aggiornare, vero? (secondo i miei standard ^^)

Passo subito ai ringraziamenti:

- Angel15: Grazie dei complimenti e sn contenta ke wst mia idea di 1 crossover Saiyuki/Naruto ti sia piaciuta! XD E sn contenta ke la scena cn Sasuke sia piaciuta...! ^__-

- Krikkia86: Sasuppi... eh, già, piace tantissimo anke a me!!! A dire la verità, l'idea mi è venuta dopo aver letto 1 fic in cui Kakashi chiamava Obito 'Uchippi'.... ^^''' Già, Goku fa parte di un gruppo! *ç* Curiosa di sapere ki sn gli altri...?? X i paring: le coppie principali ke vorrei inserire sn 3x9 e NaruGaa... xò nn aspettatevi lemon: purtroppo nn le so scrivere... ç__ç

- Azrael: Io UCCIDERE Goku?!?! O____O Mai e poi mai! Non avrei la forza di farlo fuori... ç__ç mi viene male al solo pensiero! (Oh, Gokuccio!!! ç__ç n.d.Me ke stingo Goku forte forte Aiuuuuttooo!!! Sto soffocando! @___@ n.d.Goku ke sta diventando viola Ehi, sbaglio o hai appena detto ke nn vuoi uccidere Goku...? n.d.Naruto ke mi fissa cn 1 sopracciglio alzato Assolutamente si! ç__ç n.d.Me Allora se fossi in te, lo lascierei andare. n.d.Gaara ke fissa Goku ormai blu Aaaaaaahhhhh!!!!! O____O Gokuuuu!!! n.d.Me disperata Spostati! n.d.Sanzo ke inizia a fare la respirazione bocca a bocca a Goku)

Grazie anke a tt quelli ke leggono senza commentare! ^_____^

Ah! In qst cap. entra in scena un'OC: in qst fic posseggo qlc!!!! XDDDD Yuhuuuuu!!!! ^o^



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Cap.  4



Sasuke fissò per due minuti buoni il cellulare che aveva in mano, senza sbattere le palpebre.

La telefonata che aveva appena concluso lo aveva leggermente spiazzato -non che lo avrebbe mai detto a nessuno, sia chiaro: gli Uchiha non si possono spiazzare; il fatto era che, dopo decine di rimproveri per il suo "disinteressamento" nei confronti di un amico in difficoltà, si era finalmente deciso a chiamare Goku... quello che non si aspettava era il tono con cui il ragazzo dagli occhi dorati aveva risposto: completamente normale, come se non avesse passato le ultime due settimane chiuso in casa, senza nemmeno venire alla prove.

- Tzè...!- commentò all'aria il moro, ancora incredulo. Al mondo erano solo -e ribadisco solo- due le persone in grado di lasciare a bocca aperta Uchiha Sasuke, vale a dire il sopracitato Son Goku e, ovviamente, Uzumaki Naruto -altrimenti soprannominato 'Dobe-kun'.

Sasuke stava per rimettere in tasca il cellulare e prepararsi per andare alla sala prove, quando la conversazione appena avuta lo congelò suo posto:

- Ah, dì un pò, hai avvertito tutti?-
- Certo che si, c'eravamo messi d'accordo già l'altro giorno...-
- Sicuro...? Tutti, tutti?-
- Ehmmmm.... ma siiii....-
- Sasuke Uchiha, ti consiglio di chiamare anche Gaara.... non vorrai certo che Kougaiji si arrabbi....- [*1]

"Cazzo...." imprecò mentalmente: non aveva nessuna intenzione di sprecare soldi per chiamare Gaara! "Ma perché proprio io...?? Tanto sono sicuro che lo sa già..." cercava di prendere tempo. "Però non ho nessuna voglia di essere il bersaglio delle ire di Kou...!"

- E va bene, allora....- fece, componendo un numero sul telefonino, attese.
- Moshi, moshi- risposero dall'altra parte.
- Konnichiwa. Senti, ti ricordi che oggi ci si trova in sala prove, vero?- disse Sasuke senza fermarsi a prendere fiato.
- Oh! Uchiha, ma sei tu....! Si certo che me lo ricordo, per chi mi hai preso... per Kiba?-
- Si, bé.... senti, mi faresti un favore?- oh, quanto gli costava chiederlo....
- Dipende... se si tratta di venire a letto con te.... TE LO SCORDI, Sasuppi! Haha!!- la persona dall'altra parte scoppiò a ridere.
- Ebbasta con 'sto cacchio di soprannome!!!- Sasuke aveva il viso paonazzo dalla rabbia "Ma perché proprio a me?!"
- Phfff!!! Va bene, va bene... allora cosa desideri -o tu stolto umano! [*2]- dalla mia illustre persona?? Parla e, forse, il tuo desiderio verrà esaudito! -dietro previa ricompensa, chiaro....- arrivò la voce fintamente solenne alle orecchie di Sasuke.
- Ecco... non è che potresti avvertire Gaara che fra mezz'ora ci troviamo al "Saisho" [*3]?- chiese il moro.
- Aaahhh... dunque è questo il motivo di quest'insolita chiamata! Dì un pò, hai paura a dirglielo tu stesso...?- la voce dell'altra persona era spudoratamente divertita.
- .......... Viene anche Goku.- fu l'unica risposta che diede: non aveva abbastanza credito nel cellulare per litigare al telefono.
- YAHOOOOOO!!!!!!!!! Evviva!!!! Provvedo subitoooo!!! A dopo Sasuppi! biiiipp- l'effetto del nome "Goku" fu immediato.

Sasuke, per la seconda volta in venti minuti, si ritrovò a fissare il telefono, un'espressione interdetta.

"Ok.... sono tre...." fu l'unico pensiero che gli passò per la testa: ancora una volta era spiazzato. Uzumaki Naruto, Son Goku e..... Shymaire Kiko...! La cosa cominciava a farsi preoccupante. "Così non va, Sasuke. Tre sono decisamente troppi...."



§§§§§§§§§§§§



A circa 5 chilometri di distanza dalla casa di un certo Uchiha in preda alle crisi d'identità, un salone di bellezza era in tumulto; i poveri passanti lanciavano occhiate strane all'entrata del negozio, dal quale provenivano rumori che potevano essere riconducibili ad una lotta all'ultimo sangue -o a un massacro in stile "Non aprite quella porta".

In realtà, all'interno del salone, stava succedendo questo: una ragazza stava disperatamente cercando di raggiungere l'uscita, mentre la direttrice e almeno tre colleghe -due parrucchiere e una addetta alla manicure- tentavano di fermarla: non sia mai che, in un salone di bellezza come il "Sayonara Uglyness" [*4], una cliente esca meno che perfetta!

Il putiferio era iniziato quando la ragazza aveva iniziato a gridare di gioia -e a ballare sulla sedia- ad una telefonata ricevuta. Il peggio era però arrivato nel momento in cui la suddetta ragazza aveva fatto per alzarsi e filare fuori dal negozio: si era ritrovata quasi placcata dalle commesse del salone.

- Statemi lontaaaaneeee!!!!!- urlava Shymaire Kiko, saltando di sedia in sedia.
- Ma signorina! Dove va?!?!? Dobbiamo finire il nostro lavoro...:!!- strillava una delle parrucchiere con un phon in mano.
- Non ho tempo! Devo assolutamente andare da Gaara...!!! Gwah!- Kiko schivò per un pelo la mano della ragazza-manicure. "Dannazione! Quelle unghie sono peggio di un coltello....!"
- Non le permetteremo di uscire da quella porta conciata così!!! Matsuri, blocca l'uscita! Tsume, a destra! Misako, sinistra!- ordinò la direttrice.
- Si, Anko-sensei!- fecero le altre tre, posizionandosi ai loro posti.
"Oh, mamma.... ma dove sono finita....???" pensò Kiko. - Ehi, voi! Sentite, sono di fretta e non ho voglia di farvi del male, quindi fate le brave e toglietevi dai piedi...-
- Giammai! Non può andare in giro con metà capelli ricci e metà lisci! E' contro la nostra etica!- dissero in coro le pazze.
- Sapete che me ne frega adesso dei miei capelli...! Posso finire più tardi per conto mio...!- sbottò la ragazza, alzando gli occhi al cielo. - Ora, tu, davanti alla porta, scansati se ci tieni alle unghie!!- minacciò. La ragazza-manicure, Matsuri, sbiancò portando d'istinto le mani al petto; sfortunatamente, però, la promessa di un dolore ben peggiore per aver disubbidito agli ordini di Anko, fecero sì che la ragazza non si muovesse.
- E va bene... ve la siete voluta voi...- mormorò Kiko.

La ragazza prese a correre e, ormai a poche decine di centimetri da Matsuri, si gettò a terra, piedi in avanti e passando sotto le gambe della commessa, diede un calcio alla porta, aprendola; superato l'ostacolo, dopo una capriola, schizzò in piedi e si mise a correre in direzione della casa di Gaara.

- Hahaha!!!! Ve l'ho fattaaaaa!!!!!- l'eco delle parole si trascinò anche dopo che Kiko sparì dalla vista.



§§§§§§§§§§§§



La mattina era stata piacevole, nonostante l'improvviso acquazzone; da qualche tempo era uscito il sole e l'aria si era scaldata: un sabato nella norma, per Kyoto, per essere fine settembre.

Nella quiete di un appartamento nella parte sud del quartiere del centro città, un ragazzo si era svegliato da poco e, barcollando leggermente, si era fatto strada verso il bagno: una doccia lo aiutava sempre a svegliarsi -era umiliante, che uno come lui, la mattina fosse così irrimediabilmente rincoglionito. La colpa non era interamente sua, ma lui non era tipo da indugiare in simili dettagli.

Sotto il getto tiepido dell'acqua, restò a guardare il soffitto bianco per un minuto prima che il suo cervello si liberasse dai rimasugli della nebbia del sonno. Finalmente le reazioni del suo corpo sembrarono tornare a funzionare; afferrò lo shampoo e iniziò a massaggiarsi i capelli, la mente vuota, mentre il profumo di papavero si spandeva per la stanza; sciacquati i capelli, passò al resto del corpo e, mentre il getto della doccia lavava via la schiuma, un brivido gli percorse la schiena.

Scrollando le spalle, Gaara, uscì dalla doccia e si asciugò in fretta. Tornato in camera con solo un paio di boxer -piuttosto ridicoli a dire la verità: davanti c'era scritto 'Don't touch our Gaara!' con una faccina stilizzata che agitava un dito in segno di minaccia, dietro invece la frase 'Without our permission!' e una faccia ghignante con i pollici alzati- che gli erano stati regalati da Goku e Kiko per il suo 21° compleanno...

Si stava infilando un paio di pantaloni neri a 3/4, quando un altro brivido gli fece alzare il viso. "Ma che diavolo....?" pensò Gaara, una piccola ruga di frustrazione in fronte. Lasciò correre e finì di prepararsi: indossò una t-shirt color panna con delle intricate linee marrone chiaro che formavano, all'altezza del cuore, l'ideogramma 'Ho' [*5] e un paio di scarpe da ginnastica consumate. Tornò in bagno per mettere il solito strato di eye-liner e poi si diresse in cucina.

Aveva saltato la colazione: erano già le 13.20, quindi optò per qualcosa di veloce da mangiare. Appena fece per addentare il panino che si era preparato, un altro brivido gli scese per la schiena. "Ecchepalle! Ma che hanno tutti con me oggi...??" pensò Gaara, iniziando ad irritarsi.

Riuscì a finire di mangiare in pace e si sedette sul divano, girando distrattamente i canali della tv senza trovare nulla di interessante. Gli venne in mente che suo fratello, un paio di giorni prima, gli aveva detto che il sabato avevano deciso di andare in sala prove; considerò brevemente la possibilità di andare, quella volta -agli ultimi quattro incontri non era andato-, ma decise di lasciar perdere.

"Non ha senso andare, se mancano i vocalist...." si disse Gaara. In realtà, lui faceva parte del gruppo solo perché c'erano Goku e Kiko e quindi per lui, da quando il primo non si era più presentato, non aveva avuto senso andare alle prove.

Era da quando Goku e Homura si erano lasciati -Gaara aveva dei dubbi che fossero mai stati veramente insieme- che il rosso non vedeva il ragazzo dagli occhi dorati, ed era riuscito a parlargli solo due volte, in due settimane.... non gli piaceva ammetterlo nemmeno a se stesso, ma cominciava ad essere preoccupato per il ragazzo più giovane [*6]: dopotutto si conoscevano fin da quando avevano 5 anni e non gli piaceva vederlo stare così....

Perso com'era nei suoi pensieri, Gaara non sentì subito il campanello di casa suonare; tornò in sé e andò ad aprire quando ci fu il rischio che la persona dall'altra parte della porta si rompesse il dito, da quanto forte e velocemente stava suonando il campanello. "Chissà come mai, ma immagino già chi è..."

Infatti, fece appena in tempo ad aprire, che Kiko gli finì addosso con una spallata allo sterno che gli mozzò il fiato.

- Cough! Cough! Kiko, ma sei scema....??- rantolò Gaara cercando di alzarsi da terra.
-Waahh!!!! Tanu-kun...! Gomen-nasai, non t'avevo visto...!- [*7] fece Kiko, restituendo a Gaara il suo spazio vitale.
- Non chiamarmi 'Tanu-kun'.- rispose il ragazzo, fulminandola con lo sguardo -anche se non proprio sul serio.
- Ok...- disse la ragazza, con un mezzo sorriso.
- Che ci fai qui?-
- Oh, giusto! Dai, muoviti! Dobbiamo andare al "Saisho"!!- rispose Kiko, saltellando da un piede all'altro.
- No.- disse Gaara, lapidario.
- Eddai!- pregò la ragazza.
- No.-
- Per favore...!-
- No.- ripeté il ragazzo. Kiko, dopo un secondo di silenzio, si diede una manata in testa. "Che scema... non ho detto le parole magiche..."
- C'è anche Goku.- disse con tono volutamente piatto.
- Andiamo, su.- Gaara fece un'inversione di 180°.
- Dopo di te!- disse Kiko; internamente si stava rotolando sul pavimento con le lacrime agli occhi dalle risate, ma fuori era una maschera di innocenza da cui traspariva solo un piccolo sorriso.

Kiko si lasciò andare ad una sessione di 'Danza della Vittoria' mentre aspettava che Gaara prendesse la custodia con la chitarra, una giacca e il portafogli.

Gaara si assicurò di metterci circa due minuti, prima di tornare in salotto: sapeva che, molto probabilmente, la ragazza si stava esibendo in quello stupido balletto che somigliava alla danza della pioggia degli indiani.

Se qualcuno che non conosceva Gaara molto bene, fosse entrato in quel momento, avrebbe visto il piccolo, raro sorriso del rosso adornare il suo viso chiaro e liscio mentre girava per la camera da letto alla ricerca del portafogli...

Gaara, dopo aver chiuso a chiave la porta di casa, si mise in spalla la chitarra. Alzò gli occhi al cielo e, nonostante il peso della custodia, si sentì più leggero di quanto non fosse stato nelle ultime due settimane...
 



Continua................



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Fine 4' cap!!! ^___^

Note (ce ne sn troppe, forse):

[*1]: Essendo dal punto di vista da Sasuke, le parti sn invertite.
[*2]: Rileggendola mi è venuta in mente Rukia, di Bleach...! ^^ "Stolti esseri umani!"
[*3]: In giapp. "Saisho" significa 'il primo' o 'l'inizio'
[*4]: Hahahahaha!!!!! XDDDD E' troppo stupido cm nome...! Infatti quelle ke ci lavorano sn pazze! XD Significa 'Addio Bruttezza'
[*5]: Significa 'fuoco' in giapp.
[*6]: Tecnicamente Gaara è + vecchio di Goku di qlc mese.... il complex primo è il 19/1, quello dell'altro il 5/4
[*7]: 'Tanu-kun' è il diminutivo del soprannome (Tanuki-kun); 'Gomen-nasai' è 'scusa'

Bene! Grazie per essere arrivati fin qui, RECENSITEEEE!!!!!!!!!!!
EDIT 13/3/'08: dopo averci pensato un pò, ho deciso di seguire il consiglio di KuRoNeKoChAn e spostare la fic dalla Sezione di Saiyuki a quella di Naruto, xkè in effetti ci sn + pg di qst'ultimo...! ^__^'''

Al prossimo capitolo,
§ Temari §

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Cap.5 Salve! ^___^

Dopo quasi 1 mese, eccomi di nuovo! Cn qst cap. inauguro la fic nella sezione di Naruto...!

Ringrazio tt coloro ke continuano a leggere, in particolare:

- KuRoNeKoChAn: Sn contenta ke ti piaccia! XD In effetti nn ero molto sicura di dove metterla, xké in effetti i personaggi di Naruto superano di numero quelli di Saiyuki... così eccomi in qst sezione! XP

- Krikka86: le 3x9 (cm immagino abbia capito tu stessa) sn le SanzoGoku... effettivamente il biondino nn aveva ancora fatto la sua comparsa, ma si rimedia in qst cap! XP X qnt riguarda Goku e Homura, si ci sarà, sl nn so dire qnd cn esattezza xké nn ho pianificato cm andrà la storia (vado avanti cm mi viene... XP)

Detto ciò, a voi!!!!!!!!! ^_____________^



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Cap. 5





Dopo una camminata di qualche minuto, Gaara e Kiko arrivarono davanti alla loro sala prove.

Il "Saisho" era un palazzo che conteneva un numero non ben definito di stanze di media grandezza, attrezzate con strumenti di vario tipo, ogni genere di amplificatori e perfino una sorta di negozio interno di ricambi che andavano da bacchette per batteria a corde per chitarra elettrica, classica e basso.

L'esterno era sobrio -molto diverso della facciata sgargiante dell' "Ichiraku Ramen"-. Il piano terra era occupato dal negozio di ricambi, che vendeva anche strumenti musicali, quindi lungo tutta la vetrata che dava alla strada si potevano ammirare ogni genere di batterie, chitarre, bassi, pianole, piatti da Dj e anche un paio di pianoforti. Molti dei passanti si fermavano ad osservare quei 'gioielli', incantati.

Il gestore del negozio, nonché della sala prove, era un tizio di nome Yakumo: aveva circa 28 anni, abbastanza alto e asciutto, capelli scuri e occhi nocciola. Tutti i clienti abituali del "Saisho" continuavano a chiedersi il perché Yakumo avesse deciso di iniziare quell'attività... non che la cosa fosse strana di per sé, semplicemente, il fatto faceva sorgere dei dubbi dato che, come lui stesso aveva detto una volta: - Odio il chiasso infernale che fare...!-; nonostante ciò, Yakumo c'era ormai abituato, li conosceva praticamente tutti e non gli dispiaceva stare ad ascoltare alcuni dei gruppi che suonavano lì... solo i più bravi, ovviamente! Altrimenti i suoi timpani ne avrebbero risentito...!

E proprio perché Yakumo conosceva molti dei suoi clienti, il ventottenne riconobbe immediatamente i due ragazzi che fecero la loro entrata in quel momento; anche se avesse voluto, i capelli rosso fuoco di Gaara sarebbero stati difficili da dimenticare e lo stesso valeva per gli occhi dorati di Kiko.... o meglio, solitamente, erano gli occhi della ragazza ad attirare per primi all'attenzione... quel giorno, invece, la prima cosa che il proprietario notò di Shymaire furono i capelli: i lunghi ricci neri non erano più solo ricci... noooo, erano boccoli neri sopra e lisci sotto, il blu elettrico di solito quasi invisibile ora ben in vista -soprattutto perché aveva ancora la molletta che le avevano messo le pazze del salone di bellezza che le tenevano i ricci in alto.

- Oh...! Gaara-kun, Kiko-chan... era da un pò che non vi vedevo qui....- salutò Yakumo, lanciando un'occhiata ai capelli dalla ragazza.
- Konnichiwa, Yakumo-jiji! [*1], come va?- disse Kiko, cercando di distogliere l'attenzione del più grande.
- Hn.- disse solo Gaara, gettando anche lui uno sguardo a Shymaire.
- Ehi! Non chiamarmi 'jiji', ragazzina! Non sono poi così vecchio...!.... Piuttosto, i miei complimenti Kiko-chan, davvero interessante le tua nuova pettinatura....!- rispose il padrone del negozio con un mezzo sorriso.
- Oh! Smettila! Non è colpa mia.... sono dovuta scappare nel bel mezzo della piega...! Per adesso sto così: ti consiglio di non fiatare più, ok?!- si giustificò la ragazza col pugno alzato: cominciava ad irritarsi.
-Kiko, lascia stare.- si interpose Gaara. - Però sono d'accordo con Yakumo...- aggiunse sottovoce, il labbro inferiore ebbe un piccolo tic.
- Grrrr.....- Kiko aveva sentito il commento del rosso.
- Senti,- per evitare incidenti, Gaara decise di cambiare discorso e si rivolse al ventottenne. - E' arrivato qualcun altro dei nostri?-
- Già!! Goku, magari...??- intervenne Kiko, tornando calma.
- Ehm.... no, non mi pare. Per il momento, siete i primi; dite, preferite andare già in sala prove o aspettate gli altri?- chiese Yakumo.
- Oh... bé, allora noi intanto andiamo su. Avvisa gli altri quando arrivano...- rispose Kiko; lei e Gaara si avviarono verso l'ascensore senza aspettare una risposta. Yakumo li guardò allontanarsi con un sorriso ambiguo.



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Appena usciti dall'ascensore, dopo essere saliti fino al 10' piano, Shymaire Kiko e Sabaku no Gaara rimasero impietriti sul posto -dietro di loro, le porte metalliche si chiusero- al suono di una chitarra.

Ora, direte, cosa c'è di strano nel sentire una chitarra suonare in un palazzo pieno di sale prove?? Bé, nulla ovviamente, solo che su quel piano le stanze usate erano solo due: la loro e una dalla parte opposta -lontana dall'ascensore-... la cosa strana era che l'altro gruppo che usava il piano di solito non si incontrava mai a quell'ora... e per di più, il suono veniva da lì vicino, quindi dalla loro sala prove. Ma chi poteva esserci? Yakumo aveva detto che non era arrivato ancora nessuno...

Kiko si girò a guardare Gaara. Il rosso alzò impassibile una spalla e si diresse verso la porta del loro studio; arrivato davanti, il ragazzo si fermò di colpo: si era accorto di una cosa.

- Che c'è, Gaara? Perché ti sei fermato?- chiese Kiko a bassa voce.
- La canzone.- fece l'interpellato.
- 'La canzone' cosa??-
- La conosco.-
- Che?! Sai che novità, sarà una di quelle che girano adesso per radio...!- Kiko si stava spazientendo.
- No.-
- 'No' cosa?! No che non è una novità o no che non si sente per radio...?!-
- Zitta. Sto ascoltando.- ordinò Gaara.
- Siamo diventati di nuovo monosillabici, eh?! E poi non zittirmi, capito?! E dammi retta quando ti parl-!!- Kiko troncò l'invettiva quando il ragazzo la trafisse con uno sguardo che prometteva di farla tacere lui stesso.

Subito dopo aver detto questo, Kiko vide gli occhi verdi di Gaara allargarsi di qualche millimetro; lanciandogli un'occhiata perplessa, l'unica risposta che ottenne fu che il rosso si mise l'indice davanti alla bocca per farle segno di tacere e l'altra mano che indicava la porta. Sempre confusa, la ragazza seguì le indicazioni del suo amico e, in silenzio, ascoltò.

Dall'altra parte della porta, oltre alla chitarra, si sentiva ora anche una voce... una voce familiare... d'improvviso, la confusione sparì e Kiko, presa dall'entusiasmo, si gettò addosso a Gaara, abbracciandolo; il ragazzo si irrigidì all'istante ma la lasciò fare, troppo preso ad ascoltare anche lui quella voce che non sentiva cantare da un pò.

Senza aspettare oltre, il ragazzo dagli occhi verdi aprì piano la porta, per non disturbare la persona dall'altra parte. Di fronte a lui, seduto su uno sgabello con una chitarra in braccio, stava Goku. Gaara rimase a guardarlo mentre suonava, gli occhi chiusi in concentrazione, le dita che pizzicavano le corde in una melodia più lenta della precedente; il rosso si concesse un piccolo sorriso, invisibile ai più, alla vista del suo amico di vecchia data con una chitarra in mano: era una cosa molto rara, perché anche se Goku la sapeva suonare, il suo strumento era ben diverso.

Goku terminò la canzone e aprì lentamente gli occhi, sospirando un pò; al suono di mani che battevano timidamente, alzò di scatto lo sguardo sorpreso, per poi rilassarsi vedendo chi era entrato.

- Gaara.- salutò semplicemente il moro con un sorriso, posando a terra la chitarra.
- Goku.- rispose l'altro, una curvatura all'angolo sinistro dalla bocca. - Stavi cantando.- aggiunse poi; il messaggio, però, era un altro: "Sono contento che tu stia bene. E' bello sentirti di nuovo cantare. Ero preoccupato."
- Già... scusa...- rispose Goku un pò mortificato: aveva capito perfettamente quello che Gaara non aveva espresso a voce, e gli dispiaceva di averlo fatto preoccupare.
- Hn.- disse il rosso, spostandosi dalla porta per appoggiare la custodia della sua chitarra. Goku fissò per un attimo il rosso per poi sghignazzare piano.
- E' bello riaverti qui, Gaara. Sei sempre così premuroso, Tanu-kun...!- disse il leader del gruppo con una risata; Gaara lo fulminò con lo sguardo, ma non disse nulla.
- GOKUUUUUU-CHANNN!!!!!- Kiko decise di rendere la sua presenza nota, placcando letteralmente il ragazzo al suolo e strusciando il viso contro quello di lui come un gatto.
- Kiko....! Non respiro....! Staccati...!-
- NO! Ero così preoccupata, nii-san! [*2]-
- Lo so, lo so e mi dispiace... ma adesso sto benone -o almeno stavo benone....- quindi puoi alzarti?- disse Goku.
- Oh, ok!- fece Kiko, alzandosi in piedi e liberando il ragazzo più grande.
- E' strano, però... Yakumo-jiji ha detto che non era arrivato nessuno dei nostri...- pensò ad alta voce la ragazza.
- Ovvio, no...? Era d'accordo con Goku.- disse Gaara.
- Penso tu abbia ragione, Tanu-kun... allora, non ci resta che aspettare gli altri.- dichiarò Kiko, incurante della vena che pulsava sulla tempia del rosso a causa del soprannome.



§§§§§§§§§§§§§§§§




Nonostante fosse sabato, purtroppo non tutti erano a casa o in giro per negozi. Infatti, nel "Quartiere della Legge" -denominato così per la gran quantità di studi legali e la presenza del tribunale più importante dell'intera Kyoto- si lavorava anche quel giorno. In particolare nello studio penale 'Bosatsu&Uchiha Lawyers Company', uno dei più prestigiosi, dove alcuni dei migliori avvocati erano impegnati ad analizzare i documenti di un processo delicato che la compagnia stava seguendo.

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, però, i giovani e promettenti avvocati che faticavano in quel sabato pomeriggio, non lo facevano per devozione -oh no...!- bensì perché il loro boss era quel che qualcuno definiva: - Una vecchiaccia sadica e schiavista.- e proprio per quel motivo Genjo Sanzo, Cho Hakkai, Sha Gojyo, Uchiha Itachi, Hatake Kakashi e Iwatsuchi [*3] Deidara erano rinchiusi nello studio -loro, soli nell'edificio pressoché vuoto-.

A dire il vero, dei sei sopracitati, solo tre stavano lavorando... per essere più precisi: uno leggeva documenti su documenti, senza veramente assorbire la benché minima parola; un altro era seduto con la schiena dritta e gli occhiali sul naso, attento ad ogni clausola insidiosa; l'ultimo era nel suo studio, pile di deposizioni sulla scrivania di fronte a lui, in mano un pennello da smalt-..... -cough, cough- ok, dei sei sopracitati, solo uno stava veramente lavorando: Cho Hakkai.

Effettivamente, se uno si fermava a pensarci un attimo, veniva spontaneo chiedersi: - Ma com'è possibile che persone del genere possano essere i migliori avvocati della città?!-. La verità era che nessuno lo sapeva, in quello studio erano tutti uno più strano dell'altro.

Genjo Sanzo era niente meno che il nipote di Bosatsu Kanzeon -la co-fondatrice della compagnia, e il capo dello studio-, e già di per sé questa parentela assicurava qualche stravaganza. Il ragazzo aveva 25 anni, capelli biondi che gli sfioravano le spalle ed occhi viola; aveva un carattere piuttosto freddo, perdeva facilmente la pazienza e si portava sempre dietro un ventaglio di carta che dava in testa a chi lo infastidiva. Suo padre, Komyou, era un uomo che aveva fama nazionale per aver vinto, in gioventù, il campionato di karate e, da quasi vent'anni, gestiva il rinomato dojo "Yasaka"  [*4]-chiamato così perché lì vicino si trovava proprio il tempio da cui prendeva nome-.

Cho Hakkai era amico di Gojyo, e si poteva definire un amico di Sanzo, nel senso che non facendo saltare troppo i nervi al biondo, non si era ancora beccato il ventaglio in testa e i due riuscivano ad avere una conversazione 'adulta'; aveva 24 anni, corti capelli castano scuro, occhi verde smeraldo e portava gli occhiali da vista; era una persona calma e pacata, gentile sostanzialmente con tutti, un sorriso perennemente presente che diventava alquanto spaventoso quando era arrabbiato o irritato -cosa che, grazie ai Kami, non capitava spesso-. Aveva una sorella maggiore, Kanan, che viveva con lui e insegnava alla scuola media del loro quartiere; i due, orfani, erano molto uniti e si somigliavano parecchio.

Sha Gojyo era il miglior amico di Hakkai, e si poteva definire amico di Sanzo, nel senso che adorava provocarlo all'infinito, incurante di quante volte il ventaglio si schiantasse sulla sua testa, solo per il gusto di rompergli le palle; aveva 24 anni, capelli rossi -sembrano più magenta che rossi, ma va bé- che gli arrivavano alle scapole e occhi dello stesso colore; aveva un carattere allegro e rissaiolo, prendeva solo il suo lavoro con un briciolo di serietà -e a volte neanche quello- ed era conosciuto come il pervertito dello studio, secondo solo a Kakashi e a un tizio che l'altro chiamava Jiraya-sensei. Aveva un fratello più grande, Jien, che non gli somigliava quasi per niente e che gestiva un'izakaya [*5] in centro, dove a volte si esibivano delle band emergenti.

Uchiha Itachi era il figlio di Uchiha Koji [*6]  -il fondatore della compagnia- e aveva intrapreso l'attività di famiglia per volere del padre. Non si poteva definire amico di qualcuno... l'unica persona che poteva passare come tale era la sua guardia del corpo, Kisame Hoshigaki; aveva 23 anni, capelli neri raccolti in un codino e strani occhi rossi con delle virgole all'interno; il suo era un carattere particolare, non era ostile ma tendeva a tenere gli altri a distanza, era indifferente alla maggior parte delle cose ed aveva una strana fissa per lo smalto viola. Aveva due fratelli più piccoli, Sai e Sasuke, il primo andava all'Accademia di Arte e il secondo al conservatorio e aveva anche un fratello, Obito, iperattivo ed amico di Kakashi.

Hatake Kakashi era amico di Gojyo -che aveva iniziato alla collana di romanzi sconci 'Icha Icha Paradise'- e di Obito, anche lui adorava irritare Sanzo, però era in grado di essere serio se ne aveva voglia; aveva 26 anni, capelli argentati che stavano sparati per aria -forse col cemento-, e occhi nocciola; era pigro, il più delle volte invece di leggere i documenti dei processi, si vedeva con i famosi romanzi in mano -a sghignazzare come una ragazzina-, tuttavia tornava serio di fronte a Kanzeon perché non voleva ripetere l'esperienza della sua scarpa col tacco a spillo nel sedere. Era un fan sfegatato di Gamabunta Jiraya, scrittore della sua serie di letture preferite nonché mentore del suo ex-maestro di kendo, Uzumaki Minato -con cui aveva ancora ottimi rapporti-.

Iwatsuchi Deidara rappresentava l'incubo un pò di tutti, in quello studio -gli unici che non facevano battute sul suo conto erano Hakkai, perché era troppo gentile, e Itachi, che non parlava quasi mai comunque-; aveva 23 anni, lunghissimi capelli biondi legati con una coda alla base del collo, e occhi nocciola; era sempre, instancabilmente, allegro -troppo allegro, tanto che più di qualcuno si chiedeva con cosa si sfamasse-, aveva il brutto vizio di finire ogni frase con "Hn!" anche quando non c'entrava nulla ed era vittima di battute sulla sua dubbia identità sessuale. Era orfano e viveva con gli zii Yamanaka, che gestivano una fioreria, e sua cugina Ino, che faceva la cameriera in un ristorante.



§§§§§§§§§§§§§§



Sanzo aveva passato le ultime due ore e mezza nel suo ufficio -ormai erano le 4 passate- e tutti i suoi colleghi avevano deciso che l'aver lavorato più di 9 ore in un giorno festivo era molto più che sufficiente; Itachi, Kakashi e Deidara erano già andati via, Hakkai si apprestava a finire e Gojyo aspettava il suo amico. Prima di uscire dallo studio, il ragazzo dagli occhi verdi decise di parlare un attimo con il biondo: Gojyo gli aveva proposto di andare a fare un salto al locale di suo fratello, e ad Hakkai sembrava giusto chiedere anche a Sanzo.

- Sanzo, posso entrare?- chiese Hakkai, dopo aver già aperto la porta a metà, sorriso sempre al suo posto.
- Servirebbe a qualcosa dire di no...?- rispose l'interpellato, la voce piatta.
- Ahaha... in effetti, non credo.- commentò il moro, ridendo. Una vena comparve sulla fronte chiara del più grande.
- Che vuoi, Hakkai.- la domanda uscì come un'affermazione.
- Ah, già. Ero venuto a chiederti se ti andava di andare a bere qualcosa in qualche pub... con me, Gojyo e Kakashi.- il ragazzo con gli occhiali aggiunse l'ultima parte monitorando l'espressione di Sanzo.

Quest'ultimo non rispose subito. In effetti una birra o due potevano fargli bene, per rilassarsi un pò: l'ultima settimana era stata uno stress dopo l'altro, a causa del processo e soprattutto a causa di quella vecchia di sua zia. Anche della musica sarebbe stata allettante -purché non fosse quella roba spacca timpani-; d'altra parte, però, si trattava di andare in giro con due stupidi pervertiti che godevano nel fargli perdere le staffe... ma chissà, forse sarebbero stati troppo presi dall'alcool, la musica e le ragazze per rompere a lui...

- Tzè... e va bene, ma vedi di tenere a bada i due idioti...!- decise infine Sanzo, alzandosi dalla sedia e prendendo la giacca appoggiata allo schienale.
- Te ne vai anche tu..?- osservò Hakkai.
- Hn.-
- Bene! Allora passiamo a prenderti noi verso le 21.30, ok?- propose il moro con un sorriso.
- Fate come vi pare.- diede il suo 'consenso' Sanzo.
- D'accordo, a stasera dunque!- salutò Hakkai, voltandosi e uscendo dell'ufficio.
- Tz'!- fece solo Sanzo.




Continua......



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Finito anke qst cap! XP

Note:

[*1] 'Jiji' significa 'zio' o 'zietto'
[*2] 'Nii-san' significa 'fratellone'
[*3] Iwatsuchi... ecco dato ke Deidara sembra nn avere 1 nome, ho messo insieme 'Iwa' ke significa 'roccia' (dato ke lui è del paese delle roccie) e 'Tsuchi' ke è 1 parte di 'Tsuchikage', cioè il capo del villaggio delle roccie ^__^''
[*4] Yasaka è il nome di 1 tempio veramente esistente a Kyoto; il tempio, inoltre, è dedicato alla divinità delle tempeste e degli uragani, Susanoo
[*5] Izakaya è l'equvalente di un pub qui da noi
[*6] Koji... inventato ^^'' dato ke nn mi pare dicano cm si chiama...


Bene! Io ho terminato x ora...! Grazie a ki ha letto e spero vorrete recensire!

Alla prossima,
TEMARI ^_____^



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Capitolo 6
*** Nota ***


Salve a tutti...! Qui è Temari che vi parla (bè, che vi scrive...) ^__^

Negli ultimi tempi non sono molto presente qui su Efp, perchè ho iniziato a postare storie su un sito in inglese... ^^

Con questo "capitolo" volevo semplicemente comunicare che se, alle poche persone che leggono la storia, fa piacere che la continui... mi farebbe un immenso piacere ricevere un feedback: sia negativo (così da, magari, cercare di modoficare qualcosa) sia, a maggior ragione, positivo ^__^

Purtroppo sono il tipo di persona che ha bisogno di sapere che il suo lavoro è apprezzato, quindi please, recensite... o sarò costretta a rimettere, mio malgrado, la fic cm "incompiuta"...

Per il momento, alla prossima!

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Cap.6 Salve!

Mamma, è tantissimo ke nn toccavo qst fic...! O_o Vi giuro ke mi disp d'averci messo così tanto x aggiornare, ma tra mancanza di ispirazione e incentivo (x nn parlare della scuola) è stato davvero faticoso scrivere qst capitolo...

A qst proposito volevo ringraziare Krikka86 e ladyElric92 x il sostegno ^________^ GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!

Inoltre, voglio avvertire ke qst cap. finisce in sospeso xké avendo qst storia una band, mi serve sapere se mettere le traduzioni delle canzoni ke canteranno, o no... se nn avrò risp in un senso o nell'altro resterò sulla mia decisione xsonale di
nn metterle, sia x risparmiare tempo (dato ke le trad, le faccio io) sia x nn compromettere le canzoni... (xkè traducendole cmq xdono qlc)

Detto qst, a voi! =P



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CAP. 6



Sanzo aveva passato le ultime due ore a pentirsi d'aver accettato l'offerta di Hakkai...

Aveva iniziato a rendersi conto della cazzata alle 21.00: era appena uscito dalla doccia quando, davanti all'armadio, gli era tornato in mente il viso sorridente del suo amico dagli occhi verdi e la sua proposta serafica di trascorrere la serata 'in compagnia' sua, di Gojyo e di Kakashi.

"Cazzo... ma perché mi sono fatto fregare così?!" si ritrovò a pensare il biondo.

Per qualche minuto restò lì fremo, a braccia incrociate, a fulminare il povero armadio con lo sguardo.... ma come tutti sanno, purtroppo per Sanzo, gli oggetti inanimati non possono scappare a nascondersi in un angolo per sfuggire alle sue ire e quindi, con un moto di stizza, il ragazzo si rassegnò alla tortura che gli sarebbe toccata.

Aprì le ante e scelse un completo semplice (dopotutto non doveva mica andare lì a rimorchiare, no?): un paio di pantaloni neri semi eleganti, una polo bianca a maniche lunghe e un paio di mocassini neri; aveva pensato anche di mettersi la giacca, ma aveva scartato l'idea perché non faceva poi così freddo e perché, ricordiamolo, Sanzo non aveva nessuna intenzione di 'mettersi in mostra' come facevano invece i suoi colleghi pervertiti.

Tra un'imprecazione, una sigaretta, un'altra imprecazione e una lattina di birra erano arrivate le 21.30 e, peggio di un orologio svizzero, puntuale (fin troppo) arrivò il suono del campanello allo scoccare esatto della mezz'ora.
Nell'aprire la porta, Sanzo si trovò davanti (pericolosamente vicina) la faccia di Gojyo che, per inciso, aveva stampato un ghigno sulla bocca e faceva l'occhiolino al biondo, irritando quest'ultimo più di quanto già non fosse.

- ¡Hola, mi amor! ¿Cómo estás?- disse il rosso, ammiccando seducente.
- Credo proprio tu abbia sbagliato bersaglio, idiota. E poi, cerca di lasciar perdere le lingue straniere: già fai fatica ad esprimerti decentemente in lingua madre.- rispose acido Sanzo, gettandogli un'occhiataccia.
- Su Gojyo, non cominciare...- intervenne Hakkai, con un sorriso serafico. - Inoltre, devo dire che sono d'accordo con Sanzo: lo spagnolo non credo faccia per te...- commentò, il tono amichevole un pò forzato.
- Uh-oh, caro il mio Gojyo-kun... Hakkai deve essersela presa per il saluto caloroso che hai riservato al biondino, qui...- disse Kakashi, fintamente preoccupato per le sorti del suo amico.
- Oh, no Hakkai...! Lo sai che non farei mai una cosa simile: io odio questo biondo ossigenato so-tutto-io!! Il mio tipo è un altro...- cercò di rimediare Gojyo. A quanto pareva, per stavolta gli era andata bene.
- Allora, vogliamo muoverci?! Guardate che per quel che mi riguarda, non ci penso due secondi prima di cambiare idea a restarmene a casa...!- interruppe Sanzo, scocciato e con le braccia incrociate.
- Sanzo-kun ha ragione, ragazzi. Forza su, all'izakaya del fratello di Gojyo!- disse Kakashi, alzando un braccio per aria.

Sebbene altamente contro voglia, Sanzo prese una giacca non troppo pesante, le chiavi di casa e il portafogli e, con uno sbuffo di irritazione, seguì i suoi tre colleghi e "amici". L'auto di Hakkai non era nulla di che: nonostante lo stipendio alquanto cospicuo si poteva dire che restasse in piedi per miracolo; Gojyo aveva persino detto, una volta, che sarebbe anche stato disposto a sfasciargli la macchina lui stesso, purchè finalmente la cambiasse... purtroppo per lui però, Hakkai era nei paraggi in quel momento e diciamo che il rosso se l'era vista brutta...


§§§§§§§§§§§



Una volta sceso dalla macchina, Sanzo si guardò intorno. Non era mai stato nel locale di Jien, non per il fatto che l'uomo fosse il fratello di Gojyo, ma perché in genere gli piaceva mangiare in santa pace e il fatto che lì suonassero dei perdenti, che probabilmente non sapevano nemmeno tenere in mano uno strumento, non lo allettava per niente. Purtroppo ora era troppo tardi per tirarsi indietro.

Il locale che i quattro avvocati si trovarono davanti aveva un esterno molto sobrio: la parete che dava alla strada era ricoperta in legno chiaro, le vetrate erano piuttosto ampie ma l'interno era coperto dalle tende, la porta scorrevole era anch'essa in legno con il nome 'Jibun' [*1] intagliato sulla parte destra e di fianco a questa, una lavagna con la scritta 'Stasera l'atteso ritorno dei D.B.S.!! Non perdetevelo!'

"Tzè, 'atteso ritorno'... esagerati... chi saranno mai questi?!" pensò Sanzo, schiccando la lingua scettico.
- Ehi, ragazzi, avete visto chi c'è a suonare stasera...?- fece Hakkai.
- Ho visto! Stasera ci si diverte: quei ragazzi sono dei mostri.- disse Kakashi, annuendo tra sè e sè.
- Già, mio fratello ha fatto proprio un ottimo affare quando li ha ingaggiati. Per fortuna ci sono di nuovo loro: non credo che avrei poruto resistere anche stasera con quell'altro gruppo...- aggiunse Gojyo.
- Vedrai, Sanzo, sono sicuro che apprezzerai.- disse fiducioso il ragazzo con gli occhi verdi. Sanzo, dal canto suo, restò in silenzio.

Detto questo, i quattro entrarono nel locale.

All'interno, lo spazio era molto ampio: c'erano almeno una cinquantina di tavoli (sia bassi -quelli lungo le pareti- sia ad altezza normale), un angolo bar con diversi sgabelli al bancone e, dall'altra parte della sala, un palco con degli strumenti. L'izakaya è già piuttosto pieno di persone che stavano tranquillamente cenando; l'aria era permeata di voci che, allegre, chiaccheravano e discutevano davanti ad un boccale di birra; i camerieri facevano continuamente da spola dalla cucina ai tavoli. Il locale aveva un'aria accogliente e i clienti avevano un'età che andava dai 16 ai 30 anni circa.

Tutto sommato, Sanzo non poteva dire (almeno a se stesso) che il posto fosse male, anche se il fattore band lo lasciava ancora perplesso. Mentre il biondo guardava in giro indifferente, due ragazzi dell'età di Sanzo si avvicinarono al gruppo di avvocati: uno era Jien che con i sui capelli neri e occhi blu scuro non si capiva cosa c'entrasse col fratello Gojyo.

L'altro era Kougaiji, il manager della band che quella sera doveva esibirsi. Il ventiseienne non passava certo inosservato grazie ai capelli rosso cupo che gli arrivavano a oltre metà schiena e agli occhi di un viola un pò più chiaro di quelli di Sanzo.

- Ehilà! Chi si vede, il mio fratellino e i suoi amici!- esordì Jien.
- Ch'!- commentò Sanzo, per nulla contento di essere definito 'amico' di Gojyo.
- Oh, Jien, ti presento Genjo Sanzo: è un nostro collega. Scusalo ma non ama i luoghi troppo affollati...- disse Hakkai.
- Allora hai scelto il posto sbagliato, eh biondino...? Soprattutto la sera sbagliata, direi.- fece il moro, con un ghigno in viso.
- Mi c'hanno trascinato.- replicò Sanzo che stava iniziando ad irritarsi, quel tizio non gli piaceva (ecco da chi aveva preso il kappa).
- Oh? E perché non ti sei opposto, se non ti piacciono questo genere di posti...?- Jien stava gettando acqua sul fuoco: infatti le orecchie del biondo sembravano fumare...
- Aahh, Jien, lascialo perdere... per quanto sia divertente farlo arrabbiare, ora voglio solo sedermi ad un tavolo con una birra e qualcosa da mangiare davanti!- intervenne Kakashi.
- Capito, capito. Venite, su, ho giusto un posto che fa al caso vostro...- disse Jien, guidandoli tutti verso il centro dell'ampia sala e fermandosi ad un tavolo poco lontano dal palco.
- Koujaiji-kun, dimmi, i ragazzi sono già arrivati?- chiese Hakkai al ragazzo che gli stava accanto.
- No, non ancora... dovrebbero arrivare fra poco. Ho sentito che volevano provare più del solito, dato che erano due settimane che non suonavano tutti insieme...- rispose calmo Kougaiji.
- Due settimane? E, se non sono indiscreto, come mai...?-
- Bé, preferirei non entrare in dettagli, ma diciamo... problemi tecnici...- fu la risposta, cortese ma criptica, del rosso. - Scusa, ora è meglio che vi lasci.- e con ciò, si allontanò.


§§§§§§§§§§§§§§§§



All'inizio Naruto era stato tutto eccitato all'idea di vedere il suo amico esibirsi per due motivi: uno, vederlo dal vivo su un palco; due, per tirargli un pugno a fine esibizione per non avergli detto che faceva parte di una band. In quel momento, però, c'era qualcosa che lo lasciava perplesso... cercò di ricordare la telefonata di Sasuke, convinto che quel qualcosa ne avesse a che fare.

- Moshi moshi?-
- Dobe?-
- Ah, Sasuke-Teme, sei tu! Che c'è?-
- Ehm... ecco...-
- Avanti! Diglielo, diglielo...!-
- Sasuke?? Chi è che ha parlato...?-
- Oh... nessuno. Senti, Naruto, hai da fare stasera...?-
- Uhmm, no. Nulla di che...-
- Uuh... allora fatti trovare al 'Jibun' verso le 21.30, ok? Bè, ciao--.-
- Sasuke aspetta! Ma perché?-
- Ci suono con la mia band.-
- Ehi, Sasuppi! Guarda che il leader della band NON sei tu!-
- Ti ho detto di piantarla con quel soprannome, saru!-
- Rispetto per quelli più grandi, Sasuppi! O preferisci chiken butt?! Hahahaha!!!-
- Tuu-tuu-tuu-

A quel punto la telefonata era stata interrotta. Naruto sapeva d'aver già sentito quel 'Sasuppi': non era un soprannome comune; sinceramente era la seconda volta che lo sentiva... anche la voce di sottofondo non gli era nuova...

"...Ecco! Quel ragazzo all' 'Ichiraku' oggi pomeriggio!! Ha telefonato a Sasuke e l'ha chiamato con quel nome! Ma allora sono nella stessa band?? Mah, non mi resta che aspettare e vedere... spero solo si diano una mossa ad arrivare..." pensò Naruto, guardandosi intorno dal tavolo per due al centro del pub.

Girandosi verso sinistra, Naruto notò un gruppo di quattro persone sedersi ad un tavolo; una di loro, notò il ragazzo, era Hatake Kakashi: un vecchio amico di suo padre che spesso andava a fargli visita al dojo di kendo o si auto-invitava a casa loro. A quanto pareva il ragazzo dai capelli argentati si era accorto della sua presenza, perché fece un gesto a mò di saluto militare accompagnato da un sorrisino; ricambiato il saluto allo stesso modo, Naruto tornò a fissare il piatto davanti a sè, prima di iniziare a mangiare, ormai rassegnato ad aspettare l'arrivo di Sasuke...

Intanto tutto intorno a lui, i commenti dei clienti sugli ospiti della serata si facevano sempre più frequenti. Dai tavoli più vicini le voci di alcune ragazze lo raggiunsero e lui, involontariamente, si ritrovò ad origliare la conversazione (che faceva più o meno così):

- Ooohh!! Ormai è quasi ora! Non sto più nella pelle... finalmente li rivedremo!!- disse una.
- Già! Dì, chi ti piace di più, Rika? A me piacciono tutti!- fece la seconda.
- Tutti...?? Sicura, Akane? Anche la cantante..? Ahaha!- prese in giro una terza.
- No, scema; lei è una ragazza e a me piaccono solo i ragazzi.- rispose indignata Akane.
- Però non si può negare che sia un bel tipetto; la invidio un casino...!-disse la terza.
- Vero! E poi essere l'unica ragazza in un gruppo con cinque bellissimi ragazzi: il sogno di ognuna, eh Saya?-
-  Si; comunque a me piace tantissimo Kiba-kun.- disse l'interpellata.
- Oh, io adoro Sasuke-kun: ha quel fascino da misterioso... e poi suona benissimo!- fece Rika. A Naruto si contorse lo stomaco a sentir nominare il suo amico.
- Hai ragione, Sasuke è bravo... ma quelli che preferisco io sono in assoluto Goku e Gaara...- commentò Akane. Al nome 'Goku', il ragazzo biondo si ricordò del cliente che aveva chiamato Sasuke 'Sasuppi'.
- Awww...!! Si, hai proprio ragione, almeno su Goku-kun: ha una voce fantastica! Gaara-kun invece mi fa un pò paura...- dissero le altre due.

Non sapendo bene perché, Naruto iniziò a fremere dalla curiosità che lo scambio di opinioni aveva scatenato; soprattutto perché, escludendo Sasuke e quel tizio del ristorante, non aveva idea di come gli altri fossero, come e cosa suonassero...

"In più, non è nemmeno detto che quel Goku sia lo stesso ragazzo di oggi pomeriggio all' 'Ichiraku'..." pensò Naruto, tornando alla sua ordinazione: voleva finire prima che iniziasse il concerto.

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Erano le 22 quando le luci del pub si abbassarono, per creare un'atmosfera. Allo stesso tempo, i riflettori che davano sul palco si accesero. Jien era al centro, microfono in una mano e l'altra alzata per avere silenzio.

- Buona serata, gentaglia! Questa sera, dopo due settimane di pausa, tornano su questo palco i ragazzi più bravi di tutta Kyoto!!-

Grida di "Wohooo!!" e "Evvaaaii!!" risposero.

- Siete pronti?!- il coro di "Siiii!!!!!!!!" rischiò di rompere i timpani sia a Sanzo che a Naruto: non abituati alle grida dei/delle fans.
- Senza ulteriori indugi, eccoli che arrivano: i D.B.S.!!!!!-

Tutti i clienti del 'Jibun' esplosero in un coro unico che riempì ogni angolo del locale; le espressioni di tutti erano a dir poco eccitate e in trepidazione. 

Jien scese dal palco, le luci si spensero nuovamente e nell'oscurità delle figure si mossero per andare a posizionarsi...

A pochi passi dal palco, due biondini egualmente attoniti (anche se uno dei due non lo sembrava affatto) facevano da ignari spettatori... non sapendo che quella prima esibizione avrebbe cambiato molte cose.



Continua....




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Finito anke qst capitolo...! ^_^
Spero ke vi sia piaciuto!

Note:
[*1] Jibun in giapponese significa 'se stesso'

Bè, alla prossima!






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