[Shine in Darkness][SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO! Pardonne]

di Kotomy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio o no? ***
Capitolo 2: *** Novità! ***
Capitolo 3: *** Mi prendi in giro? ***
Capitolo 4: *** Uno spiacevole incidente... ***
Capitolo 5: *** Scegli la tua strada.. ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio o no? ***


[Shine in Darkness]

[Splendi nell'oscurità]

 

 

 

 

Gli STARISH?

 

Morti.

 

Perché?

 

Si sono sciolti.

 

Quando?

 

Quando Haruka Nanami morì.

 

Come?

 

Facile... per il semplice fatto che gli automobilisti dovrebbero stare più attenti.

 

 

 

 

Mi chiamo Yuuki Minamoto e ho 18 anni.

Mi sono appena trasferita perché non vedo l'ora di entrare nella Saotome Academy e poi chi è che non aspirerebbe ad entrarci?!

È il mio sogno fin da piccola, ho imparato a suonare il pianoforte e il violino quando avevo 3 anni grazie a mio padre che sfortunatamente morì proprio il giorno del mio saggio di pianoforte.

Sono sempre stata una bambina piena di sogni ed aspirazioni e questo ha causato in me una cocciutaggine impossibile! Aspiro sempre alla perfezione e se non la trovo, beh non mi arrendo e continuo a provare e provare e provare finché non arrivo al top.

La gente dice che quello che mostra la mia determinazione sono i miei occhi verdi smeraldo e i miei capelli neri come la pece anche se non ho mai capito cosa c'entrano i colori con il carattere...

 

Sto camminando per strada a testa bassa mentre sto prendendo a calci un sassolino. Le mani in tasca, la mia borsa a tracolla,

il mio plettro portafortuna al collo, il mio bracciale con la dedica di mio padre al polso,

le mie cuffiette nelle orecchie e la mia canzone preferita che si fa strada nella mia testa. Il modo perfetto per rilassarsi e passare un'esame di ammissione ad una scuola prestigiosissima.

Piede destro, poi sinistro, poi un calcio e di nuovo destro e nuovamente quello sinistro.

E così in poco tempo mi ritrovo all'entrata del cancello della Saotome Academy.

Sul mio viso appare un'espressione di stupore. È grandissima, piena di verde e pullulante di studenti.

Dopo un attimo di ammirazione, entro nell'istituto vero e proprio e anche qui una massa di studenti cerca di trovare la classe dove si svolgerà il loro esame.

Dovrei farlo anche io.

Mi dirigo in segreteria e chiedo la classe.

1B....

Riprendo il mio cammino ma sfortunatamente la mia unica pecca è il mio senso disastroso dell'orientamento.

Provo a chiedere in giro ma nessuno mi sa dare indicazione ed è più che plausibile visto che anche loro non conosco l'edificio, proprio come me.

“Pistaaaaa!” mi urla qualcuno da dietro.

Mi volto e mi sposto appena in tempo.

Una ragazza piena di libri in mano mi passa vicino correndo veloce come un fulmine.

“EHI!” urlo.

Si ferma ma allo stesso tempo saltella sui piedi per farmi capire che ha fretta.

“Dici a me?” chiede indicandosi. Annuisco. “Che c'è?”. “Sapresti dirmi dov'è la classe 1B?” chiedo speranzosa. “Si, è la stessa classe in cui mi sto dirigendo io”. “Sei una matricola pure tu?” chiedo sorridendo. Annuisce ricambiando il sorriso. “Piacere sono Coco Watanabe”.

Ha i capelli color del sangue e gli occhi verdi, proprio come i miei.

Ha un sorriso bellissimo e idem per il corpo.

“Il piacere è tutto mio. Sono Yuuki Minamoto”. “Che bel nome!” sorride nuovamente mi stringe la mano. Mentre ci stiamo dirigendo a passo lento verso la classe, una voce proveniente dagli altoparlanti si fa spazio nell'istituto.

 

I RAGAZZI ANCORA IN GIRO PER L'ACCADEMIA SONO PREGATI DI RECARSI NELLE CLASSI. L'ESAME INIZIERA' TRA POCHI MINUTI.

 

Iniziamo a correre verso la classe prestabilita e quando apriamo la porta tutte le matricole sono già al loro posto, armati di foglio, penna e spartiti.

“Buongiorno” dichiara Coco. “Buongiorno” risponde quello che dovrebbe essere il professore.

Ha lunghi capelli rosa e occhi azzurri. Indossa un pull-over giallo e dei leggings azzurri. Ai piedi calza scarpe col tacco.

Io e Coco ci accomodiamo e iniziare il test che deciderà se faremo parte o no di quest'Accademia.

 

 

Ho appena finito e sono fuori dalla classe a prender una boccata d'aria e assaporarmi un po' dell'atmosfera che manda la Saotome.

“Allora?” mi chiede Coco.

La guardo e sorrido. Spero abbia inteso anche perché non sono una ragazza da molto parole, preferisco comunicare a gesti.

“Anche a me benissimo! Sapevo tutto o almeno i tre quarti di quello che chiedevano” mi dice grattandosi la nuca.

Mi viene da ridere ma mi trattengo e vado ad appoggiarmi alla finestra.

Gli alberi sono pieni di neve e la gente sia fuori che dentro l'Accademia indossa cappotti caldi e sciarpe.

Io invece ho un montgomery e un capello di lana. Niente di speciale e caldo ma solo qualcosa che mi copra.

Inizio ad indossare il tutto dopo saluto Coco ed esco.

Prima di mettere definitivamente piedi fuori dall'istituto, lo guardo e infine sorrido. Poi mi avvio verso casa mia.

Chissà se verrò ammessa.....

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

 

Bonjour! Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto! *^*

Spero che si meriti almeno qualche recensione ^^

Beh, se vi piace fatemi sapere ^^

Baci Koko-chan *-*

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Capitolo 2
*** Novità! ***


[Shine in Darkness]

[Splendi nell'oscurità]

 

Finalmente dopo tanta attesa il responso dell'Accademia era arrivato. Ero passata!

Da oggi in poi sarei stata una studentessa della Saotome Academy e la cosa mi mandava su di giri.

La divisa è l'unica cosa dell'Accademia che non mi è mai piaciuta; insomma una gonna a scacchi giallo piscio e una giacca verde militare. Diciamo che non è il mio stile.

 

“Yuuki! Sbrigati! Sei in ritardo!” mi urla mia madre dal piano di sotto.

Sbuffo e mi rotolo giù dal letto cercando di non finire a faccia per terra.

Mi alzo e punto il mio sguardo sulla parete dove ci sono loro. Quelli che erano i miei “idoli”. Gli STARISH.

Il solo fatto che si sono sciolti per depressione mi ha mandato in bestia! Ho smesso di ascoltarli da un po'.

Mi avvicino e accarezzo il poster con malinconia.

“Yuuki! Allora?!” urla di nuovo mia madre.

“Si, mi sto preparando!” rispondo.

Infilo la divisa e vado in bagno. Mi lavo faccia, denti e tutto quello che c'è da lavare, mi trucco

e infine lego i capelli in una treccia laterale.

Scendo di fretta, afferro un toast e saluto mia madre. “Ci rivediamo presto bambina mia!” mi dice sorridendo. Ricambio il sorriso ed esco a tutta velocità fuori dalla porta.

Mia madre è venuta ieri per stare con me ma oggi ripartirà e tornerà da mio padre e dai miei fratelli.

 

 

La scuola è grande come mi ricordavo e gli studenti adesso sono tutti in divisa e ovviamente tra le matricole spiccano quelli più grandi, ma soprattutto loro. Aspetta un attimo.... Che ci fanno gli STARISH in questa Accademia?! L'hanno già frequentata!

“Yuuki!” mi urla qualcuno da dietro. Mi volto e mi ritrovo Coco davanti. Gli faccio un cenno di saluto. “Come va?” mi chiede euforica. Faccio spallucce.

Non ho ancora recuperato la parola, la sorpresa mi ha sconvolto.

Una folla di studenti provenienti dalla città ci spinge dentro l'Accademia e ci obbliga a sederci.

“Che maleducazione” dico arricciando il naso.

“Ragazzi, oggi il preside non è qui per fare la sua entrata teatrale ma di sicuro verrà a farvi un discorso più in la', nei giorni a venire” annuncia il professore della sezione S.

Come previsto tutti gli sguardi degli studenti sono puntati su loro cinque.

“Vi starete chiedendo perché loro sono qui ebbene frequenteranno nuovamente l'Accademia ma non come studenti, come maestri”.

Gli STARISH dei maestri?! Ma stiamo scherzando?! E gli altri due professori a che servirebbero?!

“Non fatevi strane idee. I professori saremo sempre io e Tsukimiya, loro faranno parte dell'iniziativa della scuola”.

“E quale sarebbe questa iniziativa?” dice qualcuno tra la folla. “Gli studenti parteciperanno dopo le lezioni in giorni differenti a sei corsi diversi, ognuno tenuto da uno di loro” dice Tsukimiya-sensei indicandoli.

 

 

Sono stata inserita nella classe A e come compagna di stanza ho Coco e un'altra ragazza di nome Nina.

Sono felicissima, la mia vita da compositrice inizia qui, nella Saotome Academy!

“Yuuki! Aiutami!” mi dice Coco entrando in camera con degli scatoloni alquanto pesanti.

Faccio come mi ha detto e poi mi siedo di fronte alla scrivania. “Che ne pensi dei corsi extra?” mi chiede Coco. “Non saprei... Non mi convincono e mi sembrano solo una presa in giro” dico convinta delle mie parole.

“Secondo me sarà divertente!” dice una voce proveniente dall'entrata.

Sulla soglia della porta c'è una ragazza dai corti capelli rosa e dagli occhi color ambra.

Credo sia la nostra nuova compagna di stanza. “Piacere, sono Nina Toshiiwa” dice portandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Ha un fisico slanciato ma non è alta, è nella media anche se io in confronto sembro un tappo di bottiglia.

Ha degli spartiti che vengono sorretti dalle sue piccole mani.

Il suo sorriso non è da meno e sprigiona allegria da tutti i pori.

Coco si avvicina a lei e le porge la mano come ha fatto con me la prima volta.

“Piacere, Coco Watanabe e quella ragazza è Yuuki Minamoto” dice la rossa facendo sorridere nuovamente Nina.

Mi alzo e le porgo in segno di educazione la mano, poi lei fa cadere appositamente gli spartiti e circonda me e Coco in un abbraccio. “Sono davvero felice di essere in stanza con due ragazze così... così.... così” dice concludendo. Accenno ad un sorriso che poi diventa risata quando anche Coco scoppia a ridere insieme a Nina.

Ci sediamo sul mio letto e iniziamo a conoscerci un po'.

“Vuoi chi preferite tra i sei?” chiede ad un certo punto Coco. “E me lo chiedi?! Shou Kurusu è il più figo tra tutti!”. Guardo Nina stranita. Gli piace il piccolo Shou?! “A te Coco?” chiede Nina.

“Oh... Se dovessi scegliere, sceglierei di sicuro Ittoki Otoya” dice facendosi venire gli occhi a cuoricino.

Nina e Coco smettono di ridere e poi mi guardano. “A te invece?” dicono all'unisono.

“Nessuno dei sei” dico alzandomi e chiudendomi in bagno.

Un volta mi piaceva qualcuno di loro, ma dopo è stato solo una grande delusione per me.

 

La mattina mi alzo con il sole che mi punta negli occhi e quindi mi costringere a svegliarmi.

Indosso la divisa e sveglio le mie due compagne di stanza che dormivano beatamente facendo sonni tranquilli.

Mi lego i capelli nella mia solita treccia laterale ed aspetto le mie compagne.

Appena siamo tutte pronte, usciamo e ci dirigiamo in 1A, la nostra futura classe.

I corridoi pullulano di studenti, le finestre vengono invase da ragazzi che guardano fuori.

Le classi iniziano a riempirsi e l'istituto inizia a riempirsi di chiacchiericci, musica e melodie.

“Yuuki dove stai andando?! La nostra classe è qui!” mi urla Nina prendendomi per una mano e trascinandomi nell'aula.

 

Prendiamo posto e pochi minuti dopo nella classe entrano Tsukimiya-sensei e Ichinose Tokiya.

“Bene, adesso prima di iniziare la lezione il qui presente Ichinose sceglierà gli studenti che frequenteranno i suoi corsi oggi pomeriggio” dice il professore.

Prendo un foglio e fregandomene delle parole del moro inizio a scribacchiare una melodia.

Cancello e correggo parti che non vanno bene e cerco di trovare note che possano adattarsi a questa nuova melodia.

“Tu!” dice il moro rivolgendosi alla classe. Io non alzo lo sguardo ma mi sento parecchio osservata.
“Ragazza con la treccia, sto parlando con te!” dice Ichinose.

Alzo lo sguardo e mi accorgo che gli occhi di Ichinose sono puntati sui miei. Mi indico. “Stai parlando con me?” dico. “E con chi o se no? Vedi qualcun altra con una treccia qua dentro?” mi dice sarcastico. Mi volto e poi nego.

“Ti voglio nella classe alle tre in punto di oggi pomeriggio” mi dice.

Annuisco scocciata e poi lui riprende a scegliere.

 

 

Angolo dell'Autrice ^-^

Ciao! Allora ci ho messo un po' ma alla fine ho finito *^*

Grazie per le recensioni e spero che anche questo capitolo ne meriti *^*

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Capitolo 3
*** Mi prendi in giro? ***


[Shine in Darkness]

[Splendi nell'oscurità]


15.20 e il sonno non mi lascia.

Sono stesa sul letto, mentre mi giro e mi rigiro per trovare la posizione giusta in cui dormire al meglio.
C'è qualcosa che però non mi permette di riaddormentarmi pacificamente, qualcosa che credo sia importante ma non riesco a ricordare, un pensiero che mi attanaglia la mente e non la lascia andare. 

All'improvviso si fa spazio nella mia mente una voce alta. Qualcuno sta urlando.

Ma chi?!

Apro lentamente gli occhi, sembrano attaccati con la colla ma pian piano riesco ad aprire un po' le fessure.

“YUUKI!” urla qualcuno. Dopo questo, balzo per lo spavento e mi ritrovo a culo per terra.

“Ma che caz... Nina che cosa c'è?” chiedo ancora assonnata. Appena apro del tutto gli occhi, riesco a distinguere la figura della mia compagna. Ha le braccia conserte e picchietta il piede contro il pavimento. “Dovevi essere a lezione da Ichinose-san venticinque minuti fa e per colpa tua io sto perdendo la lezione di Jinguji-san!”.

Appena Nina finisce di pronunciare la frase, metto in ordine le parole e poi sgrano gli occhi.

“Cazzo!” urlo balzando in piedi.

Raccolgo le lenzuola per terra e le lancio sul letto, poi apro l'armadio, prendo la divisa e vado in bagno a prepararmi.

Non ho tempo di farmi la treccia quindi mi lascio i capelli sciolti, tutti mossi e questo mi fa sembrare ancora più pazza.

“Muoviti!” mi urla Nina prendendomi per il braccio e trascinandomi di peso fuori dalla stanza. “Ma io mi chiedo perché!” dico agitando il braccio al vento. “Perché cosa?!”.

“Perché questi corsi pomeridiani?! Non hanno alcun senso!”. Si volta e mi fulmina con lo sguardo. “Ripetilo e ti trasformo in un lemure”dice voltandosi di nuovo e iniziando a correre.

 

Nina si ferma all'improvviso dopo il quindicesimo corridoio che svoltiamo correndo. “Io mi fermo qui. Questa è la mia meta” mi dice entrando in classe. Sorrido, la saluto e poi riprendo il mio cammino lentamente ma proprio quando percorro l'ultimo incrocio dei corridoi mi ritrovo davanti la faccia alquanto infastidita del mio presunto maestro. “Alla buon ora” mi dice con la mano in fronte. “Ehm... Il letto non mi lasciava” dico grattandomi la nuca. Vedo Ichinose stringere i pugni, poi alza un braccio, lo distende e punta il dito verso un'aula. “Vado!” dico correndo dentro.

Appena varco la soglia, tutti gli sguardi sono puntati su di me, compresi quello di Kurusu e Aijima. “Ehm... Buon Pomeriggio?” dico quasi volessi chiederlo.

L'aula è diversa dalle altre. Le pareti sono rivestite di un blu marino e sono cosparse di note musicali color corallo.

I banchi sono uguali a quelli che avevo nella mia vecchia scuola d'arte, si possono regolare in base all'alunno.

Il fondo dell'aula a sinistra è pieno di leggii, a destra invece c'è un pianoforte.

La luce filtra attraverso le grandi finestre a due battenti fatte interamente di vetro.

La cattedra è inesistente, ma c'è un palchetto dove sono posati alcuni strumenti musicali tra cui chitarra, violino e flauto traverso.

“Entra. Mi hai già fatto perdere abbastanza tempo!” mi dice Ichinose spingendomi dentro.

Vado al posto sbuffando. “Pure irascibile me lo dovevo trovare il maestro” sussurro. “Prego?” fa eco Aijima.

“N-niente”.

Prendo posto e invece di ascoltare la lezione, inizio a guardare fuori dalla finestra.

C'è un bel sole, ed è parecchio strano data la fredda stagione, gli uccelli svolazzano felici e liberi mentre io invece mi sento solo una prigioniera in quest'aula.

Avrei preferito mille volte rinunciare ai corsi pomeridiani e dedicarmi solo alla musica.

Un uccellino si posa fuori sul davanzale e inizia a beccare contro il vetro. Il suono è impercettibile ma è l'azione in se' che mi fa scappare un risolino. “Ti sembra tanto divertente la mia lezione?”.

Mi volto sbuffando nuovamente. Adesso non si può più neanche ridere. “E se ti dico di si?” rispondo ormai stanca. Vedo Kurusu trattenere qualche risata mentre Aijima ormai è già scoppiato a ridere così come tutti i presenti.

Ichinose avanza verso di me, poggia le mani sul mio banco e si avvicina al mio viso. “Fuori”.

“Più che volentieri!”. Mi alzo, prendo la mia borsa ed esco.

Sento dei passi dietro di me e appena mi volto mi ritrovo il volto di Kurusu davanti. “Ciao” mi dice sorridendo.

“Ciao...”.

Sono molto diffidente anche perché ho il presentimento che quel tizio ha inviato quest'altro per controllarmi. “Piacere sono...”. “Shou Kurusu, lo so. Ero una vostra fan”.

Riprendo il mio cammino affiancata dal biondino. “Perché, adesso non lo sei più?” mi chiede confuso. “Non sono fan di un band che si è sciolta per un il semplice motivo che è morta la loro compositrice. È passata a miglior vita?! Beh, condoglianze ma la vita va avanti e non credo che voi abbiate fatto la scelta giusta. Tutto qui”. Non proferisce parola quindi credo che lui fosse uno di quelli che non avrebbe voluto lo scioglimento della band.

“Quanto vorrei aver fatto capire la stessa cosa a loro”.

Non bado neanche più alle sue parole, mi sembra troppo facile fare scarica barile. Se si è convinti di una cosa bisogna far valere il proprio pensiero e portarlo a compimento senza troppe esitazioni.

Apro la borsa e ne faccio fuoriuscire un quadernino. Mi affaccio alla finestra e inizio a fare qualche schizzo del paesaggio. “Disegni?”. “No, mangio” dico ironicamente. Sento il ragazzo ridere. “Senti Kurusu...”. “Chiamami pure Syo”. “Senti Syo, non vedo il motivo del perché tu sia qui e non nella classe” rimbecco per poi riprendere il mio disegno. “Per il semplice fatto che mi annoio ad ascoltare le lezioni di Tokiya”.

Abbozzo un sorriso, forse questa è la cosa più intelligente che abbia detto in questi cinque minuti. “Non sono l'unica allora”.

Syo ride e si avvicina. Sposta leggermente la mia mano e cerca di osservare il disegno ma istintivamente chiudo il bloc Notes e lo ripongo nella borsa. “Non sono fatti che ti interessano” dico chiudendo la tracolla. “Sei una ragazza che sta molto sulle difensive a quanto vedo”. “Si capisce solo adesso?”. Sorrido sarcasticamente. “Che ne dici di venire a lezione da me domani?”.

Lo guardo confusa. Gli ho appena fatto capire che non mi interessa la sua compagnia e lui cosa fa? Mi chiede di partecipare alle sue lezioni?

“Non ti è chiaro il concetto?” dico. “Quale?”. “Vuoi dire che il fatto che io me ne sia andata così spontaneamente dall'aula non ti fa fatto capire che non sono per niente interessata a questi corsi?”.

Fa un segno di negazione con le testa e io invece la scuoto. “Sarà divertente. Alle quattro nella 1S” mi dice salutandomi e andandosene. “Credo proprio che l'invito lo passerò a Nina” dico e dopodiché riprendo il mio cammino.

 

 

“VERAMENTE!?”. Faccio un cenno d'assenso con la testa poi in pochi secondi mi ritrovo senza respiro. “Nina, mi stai stritolando” cerco di dire.

La mia compagna molla la presa e mi guarda con un sorriso a trentadue denti. “Posso davvero prendere il tuo posto?” mi dice. “Si, te l'ho già detto. La lezione con Syo è tutta tua”. “Yuuki c'è una cosa che dovresti sapere”. “Quale?” chiedo poco interessata. “Se cedi il posto a qualcuno nel tuo corso, allora tu devi prendere parte alla lezione che aveva il tizio che parteciperà alla tua lezione”. Piego la testa di lato. Sono ancora più confusa di prima. “Se io vado a lezione da Syo tu devi andare alla lezione che io avrei dovuto fare. In poche parole, io prendo il tuo posto e tu il mio”. “E tu con chi dovresti fare lezione domani?”. Vedo Nina titubante. “I....”. “Ittoki?” chiedo. “No”. “I...I...ICHINOSE?!” urlo. “Si...”. “M-ma...” cerco di dire. “Good Luck Yuuki” mi dice Nina facendomi l'occhiolino. 


Angolo dell'Autrice

*implora perdono* 
Scusate il tremendo ritardo ma ho avuto un po'  da fare.
Spero che abbiate gradito il capitolo e una recensione non fa mai male.
Ovviamente ringrazio tutte quelle che hanno lasciato fino ad adesso un commento.
Thanks ♥

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Capitolo 4
*** Uno spiacevole incidente... ***


[Shine in Darkness]

[Splendi nell'oscurità]

 

Ed eccomi qui con un nuovo capitolo, mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto ma purtroppo per cause di forza maggiore non sono riuscita a scrivere e ad aggiornare. Mi dispiace veramente tanto.
Comunque… Ringrazio tutte le lettrici e soprattutto chi recensisce e mi aiuta ad andare avanti nella scrittura mostrando l’interessamento verso questa fiction. Arigatou Gozaimasu *^*
Spero che anche questo capitolo riceva molte recensioni *_*

 
***

Merda! Merda! Merda!
Non voglio assolutamente andare alla lezione di Ichinose ma purtroppo se non trovo, una soluzione sarò obbligata a farlo e la cosa non mi garba per niente.
Perché mai fra sette maestri a me debba capitare sempre lui?! Il più scorbutico, antipatico, so tutto io e serio del mondo?! Non è per niente giusto. Io non ho mai fatto niente a nessuno e adesso per chissà quale caso “fortuito” del destino mi ritrovo a essere perseguitata dalla Sfortuna in persona.
Fra non meno di tre ore devo essere in classe e non ho ancora escogitato un piano per sfuggire alla morte imminente…
La matita rigira tra la mia mano destra mentre quella sinistra sostiene il mio capo per non farlo andare a sbattere contro la scrivania, la finestra aperta fa entrare un’aria invernale fredda e allo stesso tempo rilassante, la maglia con i panda che mi ha regalato la mia migliore amica (Amante alla follia dei Panda!) mi tiene caldo e mi fa da scudo contro il freddo glaciale.
Mentre porto la matita sul foglio per scribacchiare qualche nota la grafite traccia una riga retta provocata dallo spavento che mi ha colta all’improvviso. Nella stanza accanto hanno iniziato a suonare musica metal se si può chiamare così quella specie di melodia che esce da quella povera chitarra. Non è facile pensare, comporre ed escogitare se si è in mezzo ad un casino infernale. L’unica soluzione è fare irruzione nella stanza di fianco per cantargliene quattro a quelli strimpellatori di chitarre.
Do una leggera spinta alla sedia così da permettermi di alzarmi ma sfortunatamente la ciabatta mi gioca un brutto scherzo facendomi scivolare, così vado a sbattere con la testa con la scrivania. La botta provoca un rumore assordante e i fogli che erano in bilico cadono per terra. “Accidenti a me!” sibilo massaggiandomi le tempie con movimenti circolari. Mi alzo e mi dirigo nella stanza dei metallari. Busso più di una volta ma la musica essendo troppo alta non permette agi inquilini di sentire il battito della mia mano contro la porta. Dopo aver aspettato cinque minuti, apro la porta di scatto e la visione che mi ritrovo davanti non è delle migliori. Aijima e Ittoki in mutande mentre giocano a Guitar Hero. Sono impietrita dalla scena ma adesso non è il momento di scandalizzarsi. Incrocio le braccia al petto e aspetto che i due abbiano finito e si accorgano della mia presenza.
Finalmente dopo mezz’ora Aijima posa la chitarra e mi guarda. “Toh, guarda chi c’è! La ribelle!” dice Aijima sorridendo e avvicinandosi a me. “Ma quanti anni hai? 14?” mi chiede Ittoki. Lo gelo con lo sguardo. Odio quando mi chiedono se sono una poppante. È vero, sono minuta, ho le mani piccole, la frangia che mi copre tutta la fronte e i piedi piccoli, ma questo non significa che sono una bambina. “No. Ho 18 anni” dico freddamente. Appena sente la risposta, Ittoki sputa l’acqua che aveva in bocca e mi guarda di stucco. “H-Hai 18 anni?” mi chiede sconcertato. “Si. C’è qualcosa che non va a tal proposito?” aggiungo corrucciando la fronte. “No… È che non lo dimostri. Sei così piccola… E poi quei capelli così lunghi e quella frangia ti fanno sembrare ancora più piccola di quello che già sembri”. Dopo di questo le mie mani s’irrigidiscono, non credo di poter tollerare ancora molto. “Senti tizio, posso sembrare pure una…”. Non riesco a dirlo. “Bambola di porcellana? Bambina? Piccola?” aggiunge Aijima. “Bambina ma non ci posso fare niente!” dico alterando la voce. “Se forse ti tagliassi quei capelli e quella frangia potresti dimostrare più di 14 anni” mi dice Aijima. “NON CI PENSO NEANCHE!” urlo. Sto perdendo di vista l’obiettivo. “Non sono venuta qua per parlare del mio aspetto da… bambina, ma per chiedervi di smetterla di giocare e urlare perché qui c’è gente che cerca di comporre!” dico chiudendo la porta alle spalle.

***

I RAGAZZI SONO PREGATI DI RECARSI TUTTI NELLA SALA CU2 TRA VENTI MINUTI.

La voce nell’altoparlante si spegne e mi lascia interdetta. Cos’è e qual è la sala CU2?!
Credo sia meglio prepararsi. Mi alzo dal lettino e mi vesto indossando la divisa. Mi lavo e lego i capelli nella mia adorata treccia ma stavolta non scelgo la treccia classica ma quella a spiga di pesce.
Dopo un quarto d’ora per fare l’acconciatura finalmente posso indossare le scarpe e truccarmi con un filo sottile di eyeliner. “Yuuki sei pronta?” mi dice Coco entrando in bagno. Annuisco ed esco. “Guarda che oggi non sei obbligata ad indossare la divisa, è domenica” dice Nina ridendo. “E perché mai ci sono i corsi pomeridiani?” chiedo perplessa. “Perché quelli sono obbligatori ma a quanto pare oggi non ci saranno. Hanno organizzato un corso alternativo la domenica” aggiunge Coco.
Annuisco e guardo le mie amiche. Nina indossa un vestitino bianco con un motivo floreale lilla e delle ballerine del medesimo colore dei fiori. I capelli tirati indietro da un cerchietto bianco. Sta d’incanto.
Coco invece indossa dei leggins militari, un pullover nero e delle Converse rosse. I capelli legati in una coda alta e fluente. Io non me lo faccio ripetere due volte e così tolgo la divisa e indossa i miei leggins neri a pinocchietto, sopra una maglietta a maniche corte blu e una salopette azzurra, la mia preferita. Infine ai piedi indosso i miei anfibi neri.

***

La CU2 non è altro che la seconda aula della lezione di cucina. Che sbadata che sono! L'aula è piena di banchi da lavoro e la cattedra è anche essa una superficie su cui cucinare.
“Siamo pronti?” annuncia Tskukimiya-sensei. L’istituto completo annuisce ovviamente ognuno a modo suo, c’è chi urla ‘sì’ e chi come me annuisce e basta. “Allora possiamo iniziare. Alzi la mano chi fa parte della sezione A!” aggiunge il professore.
Io, Coco e Nina alziamo la mano come molti altri studenti. “Bene, inizierete voi il corso speciale. La classe S verrà quando avrete finito voi” conclude Tsukimiya-sensei.
Tutti gli studenti della classe S escono uno dietro l’altro con perfetto ordine, noi di classe A sembriamo dei bisonti in confronto a loro. Chissà cosa si prova ad essere nella classe superiore, ad essere tra i migliori in questa scuola. Vorrei tanto saperlo…
“Ecco qui i vostri maestri” riprende il professore. Dalla porta entrano i 7 e tra loro c’è l’insistente Shou Kurusu,il Non so stare zitto Ittoki Otoya, il rompipalle Aijima Cecil e infine il ghiacciolo Ichinose Tokiya. Gli altri tre non li conosco bene, dato che non ho avuto- fortunatamente- uno scambio di parole. “L’idea è stata di Shinomiya Natsuki. Il primo corso domenicale sarà di decoupage” dice il professore. “Io vi saluto qua, passate un buon corso”. E con questo Tskumiya-sensei esce dall’aula. “Buondì”. La faccia di Shinomiya è alquanto spensierata, quanto vorrei esserlo anche io in questo momento. Il mio sguardo si sposta su ognuno di loro a parte quello di Ichinose. Vedere la sua faccia mi farebbe irritare ancora di più.
“Voglio te, te e te” dice Shinomiya indicando me e altre due mie compagne. Il ragazzo intanto ha preso dalla sua borsa una paio di forbici enormi e io tentenno. Non voglio finire senza testa, sono ancora troppo giovane. “Come vi chiamate?” chiede Hijirikawa Masato. “Yuuki Minamoto”. “Alex Sakura”. “Deborah Moonlight”. Le presentazioni sono state fatte e adesso non ci resta che iniziare il corso, sperando ovviamente di tornare vive in camera. Mi avvicino cautamente a Shonimiya. “Bene, dovete sapere che questa forbice è quella in assoluto più professionale per fare decoupage e voglio che la proviate però, dovete maneggiarla con cura”. Mentre parla muove la forbice da tutte le parti,  aprendola come se volesse tagliare qualcosa. Sfortunatamente la forbice si avvicina troppo a me e io istintivamente mi abbasso. Un rumore mi fa trasalire. Vedo cadermi affianco la mia treccia. I miei capelli… Sono stati tagliati. Rimango piegata e con una mano mi passo le dita tra quello che è rimasto dei miei capelli. Sono corti… troppo corti per i miei gusti. Raccolgo la treccia fatta dei capelli che fin da piccola mi pettinava mio padre, erano l’unica cosa che mi era rimasta di lui. Erano l’unica cosa che mio padre aveva toccato e che mia madre non aveva bruciato. “Ecco, adesso non dimostri 14 anni!” salta su Aijima. Mi alzo fulminandolo con uno sguardo pieno di lacrime. “Stai zitto! Tu non puoi capire!” urlo scappando via dall’aula. 

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Capitolo 5
*** Scegli la tua strada.. ***


[Shine in Darkness]

[Splendi nell'oscurità]


Scusate il tremendo ritardo ma causa scuola non ho potuto fare molto ><
Spero mi perdonerete ♥

Sono corsa subito via e mi sono rifugiata nell'unico posto in cui nessuno avrebbe potuto disturbarmi se non le mie compagne di stanza. Le lacrime scorrono sul mio volto mentre la mano destra cerca invano di fermarle. Maledizione.

Il braccio sinistro avvolge le mie ginocchia ripiegate su se stesse e la mia schiena fa da barriera per non permettere a nessuno di aprire la porta.

Aijima è uno stupido, come tutti gli altri. Non posso sopportare la loro visione, vederli mi farebbe solo piangere o arrabbiare ed è l'ultima cosa che voglio.

Per colpa di Shonomiya adesso io non ho nessuno affianco che mi sostenga, non ho più mio padre vicino. I capelli, adesso troppo corti, non posso più spazzolarli ogni sera come faceva papà e la cosa mi manda in bestia.

Piego la testa all'indietro e faccio un respiro profondo; asciugo per le lacrime sperando si fermino e mi alzo.

È inutile versare lacrime sul latte versato, l'unica cosa che posso fare adesso è concentrarmi su quello che mio padre sapeva fare meglio: la musica.

Le estremità delle labbra fanno fatica a risalire e farmi assumere un'aria più normale, ma non voglio che il pianto del mio cuore e del mio volto si veda quindi mi sforzo di sorridere e il mio corpo a malincuore mi obbedisce portando tutto quello che fa parte di me a fare un falso sorriso. Chiudo a chiave la porta per pensare a quello che dovrò fare, a come dovrò comportarmi da adesso in poi.

Purtroppo i miei pensieri vengono interrotti poco tempo dopo...


"Yuuki!" batte qualcuno contro la porta. La voce di Nina così soave, adesso è scossa da un respiro affannato e so che è tutta colpa mia. "Apri!". Ed ecco che anche la voce stanca di Coco si aggiunge.

"Ragazze..." dico aprendo e buttandomi tra le braccia di Nina. Per tutta risposta lei sobbalza e poi mi avvolge in un abbraccio, mentre Coco mi accarezza i capelli dolcemente. Io scoppio di nuovo in un pianto disperato... E' la prima volta dopo che mio padre se n'è andato che mi sfogo così tanto con qualcuno che non sia il mio cuscino.

Le mie amiche mi fanno sedere sul letto e mentre Coco mi sorride, Nina prende una forbice e un pettine. "È ora di dare un'aggiustatina a questi capelli, sono un obbrobrio adesso. Shinomiya non ha per niente gusto in fatto di moda" dice ridendo Nina.

Mi fa scappare un sorriso e mentre lei taglia e Coco pesca fuori dall'armadio dei vestiti, io chiudo gli occhi e mi concentro sulla melodia che si sta creando in mente.

Le note così leggere, così magiche rendono il tutto più facile da digerire. La mia mente vola e sogna.

"Ho finito, ci ho messo un po' ma alla fine è venuto un capolavoro" dice Nina pettinandomi i capelli. Subito dopo mi alzo e mi guardo allo specchio. Non sembro neanche io... La chioma, adesso liscia, delinea benissimo i lineamenti del mio collo mentre le ciocche davanti rendono il viso più adulto. Dalle mie labbra esce un verso di stupore e meraviglia. "G-Grazie..." dico portandomi una piccola ciocca dietro l'orecchio. "Di niente" mi dice facendomi l'occhiolino.

Le ragazze si siedono sul mio letto e mi guardano. "Adesso fai quello che devi fare, sappiamo che hai bisogno di comporre" aggiunge Coco sorridendomi dolcemente.

Ricambio il sorriso e mi siedo alla scrivania. Prendo la penna stilografica e inizio a delineare la composizione ma all'improvviso la mia mentre viene ipnotizzata da una melodia più unica che rara, così brillante e soave che nessuno senza il cuore pieno di passione riuscirebbe a comporre e suonare. Mi alzo di scatto e corro fuori dalla stanza. Mentre ascolto, le mie gambe vengono condotte all'origine della musica.

Il mio respiro si affanna ma le gambe non accennano a fermarsi, la mia curiosità è troppa per contenerla e stopparla. Appena arriva davanti l'aula musica mi fermo e appoggio una mano sul pomello della porta e lentamente la apro. La persona che mi ritrovo davanti è l'ultima che mi sarei aspettata.

“Ichinose...” dico flebilmente. Appena il ragazzo sente il suo nome si volta e spalanca i suoi occhi. “H-Haruka...”. Lo osservo stranamente e mi guardo intorno, l'unica in questa stanza sono io. “Minamoto che ci fai qui?” mi chiede tentennando. “Io...Beh...Cioè... Era sua quella melodia?”. Scuote la testa e abbassa lo sguardo, sembra voglia evitare il contatto visivo con me. “Di chi allora?”. Sussulta e sempre con il volto basso proferisce: “Non credo siano fatti suoi”. “Oh... Beh era davvero splendida, mi scuso per averla disturbata” dico uscendo dalla stanza. “Minamoto!” sento da dentro. Sarebbe inutile rientrare e così cammino di nuovo verso la mia stanza.

“Yuuki!” urla una voce dietro di me. Mi volto, non identificandola come quella di Ichinose ma riprendo la mia strada ignorando il ragazzo che mi ha appena chiamata. “Yuuki!” ripete. Ignoro nuovamente ma questa volta vengo fermata dalla sua mano sulla mia spalla. “Perché?!” mi chiede. “Perché cosa? Tu sei l'ultimo che deve parlare” dico dandogli una spinta sul torace. “Perché mai?! Voglio sapere perché questo taglio? L'hai fatto per vendicarti?” proferisce Aijima. “Ma vendicarmi di cosa?!” urlo spingendolo definitivamente via. “TU SEI UNA STUPIDA!” urla. Mi volto di scatto e gli mollo una cinquina sulla guancia. “Stupida chiamerai qualcun altro, insensibile!” annunciò correndo via. “ASPETTA!”.

Sono tutti degli stupidi insensibili e senza cuore! Sono solo da mandare a quel paese!

Rientro in camera e mi butto sul letto sotto lo sguardo spaesato delle mie compagne di stanza.

Chiudo gli occhi e mi addormento sognando le mani di mio padre suonare come faceva ogni sera. 

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