La Neve e il Fiore di Ciliegio

di RedSonja
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inverno ***
Capitolo 2: *** Primavera ***
Capitolo 3: *** Estate ***
Capitolo 4: *** Autunno ***
Capitolo 5: *** "Buonanotte, Fratellino." ***
Capitolo 6: *** Nuovo Presente ***



Capitolo 1
*** Inverno ***


  La Neve e il Fiore di Ciliegio

Capitolo 1: Inverno


Faceva freddo quella mattina.
Quella notte aveva nevicato e le ancelle mi avevano pregato di non uscire; io non diedi peso alle loro parole: avevo sempre amato la neve e avevo voglia di fare una passeggiata, in fondo erano quasi due settimane che non mettevo piede fuori dal palazzo.
Dopo essermi avvolta in uno dei mie abiti invernali più caldi, uscii e attraversai velocemente il cortile del castello cercando di arrivare in fretta al borgo sul quale regnava la mia famiglia.
Adoravo andare al villaggio senza essere accompagnata da un gruppo di soldati che stavano attenti ad ogni mio minimo movimento e che impedivano agli abitanti di avvicinarmisi o anche solo di rivolgermi la parola; così spesso andavo a far loro visita da sola, mi piaceva ascoltare le loro richieste ed intercedere per loro presso mio padre.
Ma quel giorno era diverso: sentivo che il bosco mi stava chiamando.
Decisi di fidarmi del mio istinto e mi addentrai nella tana della natura, assopita sotto quello spesso strato di neve e gelo.
Proseguii a lungo, immersa in quel silenzio surreale, finchè non sentii un ringhio alle mie spalle; timorosa, mi voltai evidi di fronte a me un Oni gigantesco che mi guardava con occhi famelici.
Indietreggiai lentamente, ma finii per inciampare nella radici di un albero.
Caddi a terra.
Il demone mi sovrastava, mentre invano tentavo di rialzarmi.
Ero incastrata sotto quella maledetta radice.
L'oni si avvicinò ancora, protendendo la mano artigliata nella mia direzione.
Era la fine.
Apettai la morte.
Alcuni schizzi di sangue mi imbrattarono il viso e il corpo, scaldando la pelle con cui venivano a contatto.
Quel sangue era bollente, ma quel che mi impressionò di più fu il colore: vermiglio...Vivo.
Il sangue però non era mio, ma nemmeno dell'Oni che giaceva riverso a terra con la testa mozzata dal corpo.
Davanti a me stava uno Youkai, con la pelle e i capelli bianchi, candidi. 
Quello Spettro sembrava tutt'uno con l'atmosfera statica ed eterea che sembrava avvolgere la foresta.
L'unica nota di colore, che si stagliava in netta contrapposizione con quel bianco abbacinante che ci circondava, erano la sua armatura scarlatta e il sangue che gocciolava a terra formando una pozza ai piedi del Demone; sangue in parte dell'oni ucciso, che gli gocciolava dalla mano affusolata e munita d'artigli, e in parte suo, che imbrattava l'armatura ma di cui non era possibile vedere la ferita da cui sgorgava copioso.
Il mio salvatore si decise finalmente a volgere il suo sguardo verso di me.
Rimasi senza respiro.
Era bellissimo: un dio non avrebbe potuto superare la perfezione di quello spirito che mi fissava con i suoi sfuggenti occhi dorati.
Senza dire una sola parola mi si avvicinò e il mio cuore smise di battere, anche se non saprei dire se per paura o imbarazzo.
Con un solo colpo dei suoi artigli tagliò la radice che mi teneva prigioniera, per poi accasciarsi un momento dopo lì, davanti a me, sulla fredda neve.
Presa da una strana angoscia mi avvicinai a lui, voltandolo supino e poggiando una mia mano sulla sua fronte, lì dove un marchio blu a forma di luna calante risaltava sulla sua pelle lattea.
Scottava.
Aveva la febbre e perdeva sangue.
Ipotzzai che la ferita, o le ferite, potevano essere più di una, si stessero infettando e che avessero provocato la febbre che adesso faceva apparire il suo colorito, già di per sè pallido, decisamente esangue.
Dovevo portarlo al riparo, ma non sarei mai riuscita ad alzarlo, specie con indosso un'armatura, senza il suo, anche minimo, aiuto.
Presi a schiaffeggiarlo, dapprima delicatamente, ma vedendo che i miei colpi non sortivano effetto, aumentai la forza e alla fine Lui aprì gli occhi.
Solo che non erano più quegli occhi gelidi e calmi.
No.
Erano Rossi.
Come il Sangue.
Come i segni che gli attraversavano il bel volto e che, adesso, apparivano più irregolari.
Ringhiò
Un verso cupo e spaventoso.
Paura.
Rabbia.
Impotenza.
Questo era ciò che racchiudeva il suo ruggito, ma io non indietreggiai.
A Palazzo c'erano numerosi cani da guardia e da piccola ne avevo una paura folle perchè ringhiavano ogni volta che provavo ad avvicinarmi loro; vedendo il loro comportamento aggressivo e i mio timoroso, un giorno l'uomo che si occupava di addestrarli mi spiegò che finchè avessi avuto paura loro non mi avrebbero mai accettata, che dovevo dimostrarmi sicura e che solo quando ci fossi riuscita loro mi avrebbero permesso di toccarli.
Quel ricordo mi attraversò la mente, salvandomi probabimente da morte certa.
Assunsi l'espressione più serena e rassicurante che mi riusciva e mi avvicinai nuovamente a Lui.
Un altro ringhio.
Continuai ad avanzare, sussurrando parole rassicuranti nei confronti del Demone che continuava ostinatamente a ringhiare.
Mano a mano che mi avvicinavo però il suo ringhio si faceva sempre più simile ad un basso borbottio, finchè non giunsi a toccargli la guancia e quel verso si spense del tutto, facendo sì che i suoi occhi tornassero del colore del sole.
Mi guardò a lungo e mi sentii come se i suoi occhi riuscissero a scavare nelle profondità più recondite del mio essere, finchè non parlò e un brivido mi percorse la schiena
"Sei coraggiosa, Umana."
La sua voce era profonda e vibrante, sembrava antica di secoli e allo stesso tempo giovane, selvaggia e indomita ma anche pacata e razionale.
Deglutii a fatica, prima di riuscire a rispondere in un sussurro mentre sentivo un certo calore propagarsi dalle mie guance alle mie orecchie
"Grazie..."
Mi accorsi solo allora che la mia mano era ancora poggiata alla sua guancia, così un po' intimorita feci per allontanarla, ma la mano grande e fredda di Lui si poggiò tremante sulla mia
"Ti dò una mano ad alzarti, così ti posso portare in un rifugio dove potrai fermarti il tempo che le tue ferite si rimarginino e che la febbre scenda." gli dissi, vedendolo annuire piano ed alzarsi un po' barcollante.
Io lo sostenni, per quel che potevo, e lo accompagnai al rifugio che non distava più di un quarto d'ora di cammino da dove ci trovavamo.
Finalmente varcammo la soglia della capanna e Lui si accasciò stanco lungo la parete d'entrata.
Salii al piano di sopra dove si trovava tutto l'occorrente per la cura di ferite e tornai velocemente dallo Youkai, che vedendomi arrivare con tutto l'occorrente per medicarlo, alzò un sopracciglio e mi disse
"Non penserai sul serio di spalmarmi quegli intrugli sulla pelle...?." 
Dal suo tono di voce traspariva chiaro un po' di disgusto
"Certo, sei ferito e hai bisogno di cure!" gli risposi, avvicinandomi imperterrita e poggiando a terra tutte le erbe mediche e le bende.
"Tsk! Io non sono un debole essere umano che muore per un nonulla. Guarda." mi rispose, armeggiando con i lacci dell'armatura e sciogliendola, mostrandomi dapprima la sua veste scura e poi la pelle candida del suo petto scolpito sul quale si stagliavano varie ferite che perdevano sangue.
Nonostante quesi segni rossi deturpassero la sua pelle, arrossii pensando che davanti a me ci fosse non so quale dio, in tutta la sua perfezione di guerriero temerario.
Lui mi guardava con un sorriso divertito sulle labbra e con quei suoi enigmatici occhi dorati che adesso brillavano di una curiosità e un'ironia persistente in Lui.
Vidi i suoi occhi tornare rossi e le sue ferite guarire in un solo istante, prima che l'oro tornasse nelle sue iridi.
Ero a dir poco sorpresa...
"Visto?" mi domandò, avvicinandosi a me
"S-sì." risposi io, un po' timorosa di vederlo così vicino a me.
Le sue pupille si assottigliarono, divenendo simili a quelle delle fiere, per poi tornare normali.
Mi scrutava, ma non ne capivo il motivo...
Decisi di farmi coraggio e di domandargli qualcosa sulla sua identità: quel silenzio mi metteva a disagio almeno quanto Lui, un bellissimo quanto pericoloso e misterioso demone, con il petto muscoloso esposto alla mia vista e così vicino a me, così tranquillo e calmo tanto da sembrare una statua, se non fosse stato per il regolare alzari ed abbassarsi del suo torace.
"Cosa sei?" gli chiesi alla fine, dandomi della scema per la domanda.
Baka, baka, baka!
Cosa poteva essere?
Lui rispose con voce pacata
"Sono un InuYoukai."
Un Demone Cane.
Che strano senso dell'umorismo ha la vita...
Io che i cani i ho sempre temuti mi trovavo faccia a faccia con un demone simile.
Eppure provavo anche un insolito senso di tranquillità avvolgermi con Lui al fianco: in fondo mi aveva salvata senza pretendere nulla da me...
"Io sono un Umana, ma probabilmente te ne eri già accorto da solo..."
Sorrise.
Per un istante vidi il baluginare delle sue zanne micidiali e candide, simili alle lame di una spada
"Come ti chiami?" continuai, ormai curiosa di saperne di più 
"Inu no Taisho."
Generale Cane... Che razza di nome era?
"Non è il mio vero nome, ma sono conosciuto conquesto appellativo. E poi gli umani non riescono a pronunciare il mio nome. Chiamami così." spiegò lo Spettro, guardandomi negli occhi.
"Il mio nome è I..." la sua mano mi chiuse le labbra.
Spaventata tentai di ribellarmi, ma fu inutile....alla fine cedetti, smettendo di divincolarmi.
"Sh...non voglio sapere il tuo nome ragazzzina. Tutte le persone che sono in qualche modo legate a me finiscono col soffrire, e non voglio che accada anche a te. In fondo mi hai aiutato nonostante io sia un Demone e abbia minacciato di attaccarti."
Lo guardai sorpresa... Lui era preoccupato per la mia sorte?
Lentamente scostò la mano dala mia bocca, permettendomi di parlare nuovamente
"Ora sarà meglio che tu torni a casa ragazzina..." mi disse, scostandosi da me e indossando la parte superiore della sua veste e l'armatura
Io mi alzai un po' stupita di tutte queste attenzioni da parte sua, avvicinandomi a Lui per salutarlo
"Spero che possiate riuscire sempre nelle Vostre battaglie." gli augurai, prima di avviarmi verso la porta
"Aspetta!" mi fermò Lui, con voce risoluta di chi è abituato ad ordinare e vedersi obbedire
Docilmente mi voltai verso lo Youkai 
"Ditemi..." lo incoraggiai
"E' pericoloso per una donna, sopratutto umana e disarmata, attraversare da sola la foresta. Se me lo permettete vi accompagnerò fino all'uscita dela selva."
Decisi di punzecchiarlo un po', quel Demone mi era simpatico... Forse non tutti gli Youkai erano malvagi come i cantori amavano tratteggiarli nelle loro ballate
"Ma voi siete uno Spettro... per quel che ne so potrebbe essere altrettanto pericoloso viaggiare al Vostro fianco." 
Lui dovette capire che lo stavo mettendo alla prova, così mi rispose
"Ti sei fidata a restare sola con me per quasi un'intera mattinata e ti preoccupa mezz'ora di cammino insieme? E comunque io non uccido le donne... Non tutti gli Youkai sono delle macchine per uccidere, alcuni hanno anche un codice d'onore. Non nego di essere un guerriero sanguinario e spietato, ma io combatto lealmente e solo contro coloro che sono in grado di difendersi. Non c'è alcuna gloria nell'attaccare chi non può tentare di sconfiggerti..."
"Se è così allora direi che possiamo andare..." gli dissi, avvicinandomi al suo fianco e prendendo la sua mano grande e artigliata, fredda come il ghiaccio di cui condivideva il colore, nella mia, piccola rosea e calda.
Lo Spettro si irrigidì, per poi rilassarsi subito dopo, come se quel contatto l'avesse sorpreso, e insieme ci avviammo verso il villaggio.
Camminavamo in silenzio, la mia mano ancora intrecciata alla sua, mentre la calma intorno a noi sembrava volerci trasportare in quelle magiche fiabe che ascoltavo quando ero bambina; quelle fiabe in cui la Principessa si perde nel bosco e il suo Principe accorreva a salvarla, per poi sposarla e vivere per sempre felici e contenti.
Ma quelle erano favole... La realtà era un'altra cosa...
Io era una Principessa, ma sarei stata costretta a sposare qualche fedele servo di mio padre o un qualche regnante di un paese limitrofo, non sarei mai stata libera di amare colui che il mio cuore avrebbe scelto
Han-you
Youkai
Non capisco perchè io non possa essere libera di scegliere diamare liberamente uno Youkai o anche un Han-you... Qual è il problema?
Quello Spettro che mi era al fianco era la testimonianza vivente che i pregiudizi a volte ci impedivano di vedere il buono in chi è diverso da noi...
A me non dispiaceva la sua compagnia: anche se silenzioso e scostante mi aveva protetta, rischiando anche delle conseguenze, e mi stava portando al sicuro, quando non aveva alcun obbligo nei miei confronti.
Quello Youkai si era mostrato molto più Umano di tanti altri uomini che potevano essere comparati a bestie; la peggior feccia della terra: stupratori, assassini, briganti, mercenari, ladri... di scelta ce n'era tanta, eppure gli umani erano ancora convinti che i Demoni fossero degli esseri malvagi.
Non che non ci fossero dei Demoni assetati di sangue, ma esatamente come per gli esseri Umani, c'erano anche Spettri buoni e leali.
"Posso farvi una domanda?" gli domandai infine, spezzando quel silenzio intenso, ma non fastidioso o grave d'imbarazzo.
"Dimmi." mi rispose con voce sicura, voltando il suo viso nella mia direzione e piegandosi appena verso il basso
"Voi avete detto di essere un guerriero spietato... Ma a me sembrate una brava persona." gli dissi, sorridendogli con dolcezza. 
Chissà per quale motivo rivelargli che io non lo credevo un mostro come la maggior parte degli uomini di questa terra mi faceva sentire felice; ero convinta che potesse fargli piacere sapere che non tutti provassero paura nel vederlo, che non tutti lo considerassero un mostro.
Volevo spiegargli che mi sarebbe piaciuto parlare con Lui, riuscire ad essere sua amica... 
Il suo sorriso mi sciolse il cuore: era luminoso...caldo...
"Sai, sei a prima Umana che non ha paura di me... E' una sensazione strana non sentire l'odore della paura provenire da un Ningen, ma non è affatto sgradevole. Ora posso porti io una domanda?"
Annuii piano, fermandomi di fronte a Lui
"Perchè quando mi hai detto quelle parole e hai sorriso mi sono sentito bene? Perchè provo questo senso di protezione nei tuoi confronti? Io sono uno Youkai e gli Youkai non provano sentimenti..."
"Tutti provano dei sentimenti: anche gli animali... non vedo perchè questa possibilità debba esserti negata. Penso che quello che provi siqa affetto e riconoscenza nei miei confronti, perchè sono riuscita a guardare oltre le apparenze."
Lui mi guardò negli occhi, senza proferir parola, finchè non giungemmo al limitare del bosco
"Da qui in poi devi andare da sola: sai meglio di me che la tua gente non apprezza gli Spettri." mi comunica, guardandomi con quelle schegge dorate che hanno il potere di fermare il battito del mio cuore
"Aspetta! Solo un'ultima cosa!" gli urlai, trattenendolo per la manica della veste prima che scomparisse veloce come era venuto
"Dimmi, piccola Umana." mi esortò con voce dolce
"Promettimi che tornerai ancora! Io non so cosa sia questa sensazione che sento dentro di me, ma so che io e te siamo legati inidissolubilmente!" lo pregai, con le lacrime agli occhi
Lui mi asciugò le lacrime e con voce calma mi rispose
"Tornerò in quel rifugio con l'arrivo della Primavera. Aspettami, mia piccola Umana." 
Io annuii, per poi vederlo scomparire.

Non avevo bisogno di chiedermi se sarebbe tornato, perchè ero sicura che l'avrebbe fatto.
Ormai non potevo negare il legame che si era instaurato tra noi...
Tra me, una Principessa Umana, e Lui, uno Youkai...

Lui la Neve e Io il Fiore di Ciliegio.

Angolo dell'Autrice

Sciauuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!
Mi presento: il mio nome è RedSonja, piacere di conoscervi!!!
Per coloro che non lo sanno, io non sono brava nello scrivere storie romantiche ma questa coppia mi ispira molto; per di più questa ff nasce da un mio sogno ricorrente e così ho deciso di pubblicarla.
Originariamente nasceva come One-Shot, ma poi scrivendo ho capito che sarebbe stato troppo difficile condensare tutto in un solo capitolo, per questo sarà composta da più parti; sarà comunque più breve delle mie altre fic, non comprenderà infatti più di cinque chappy.
Che altro dire?
Mi sembra di aver scritto tutto per adesso...
Ah... Ringrazio tutti coloro che leggeranno e che commenteranno.
Fatemi sapere che ne pensate! (Si accettano critiche costruttive: a vostra completa disposizione per eventuali errori che riscontriate nel testo o, magari, parti poco chiare)
Vi consiglio infine di leggerla con Decode dei Paramore come sottofondo musicale... fidatevi, io l'ho scritta mentre ascoltavo quella canzone.
Per il momento vi lascio.
Baci<3<3<3<
RedSonja
Ancora una cosa, dedico questa ff a Charly_chan, a mizu_chan_foREVer e a bekkuzza_chan... Spero che vi piaccia, ragazze!!

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Capitolo 2
*** Primavera ***


 

Capitolo 2: Primavera
"Ma dove avete la testa Principessa?"
A mala pena sentii le parole della mia Istitutrice che, invano, tentava di richiamare la mia attenzione su quegli argomenti noiosi...
Da quando era arrivata la Primavera non facevo altro che pensare a Lui.
Presto sarebbe tornato da me e io l'avrei rivisto.
Al solo pensiero le mie guance si tingevano di un colore porpora e un sorriso luminoso si apriva sul mio viso.
Non sapevo perchè mi sentissi così felice all'idea di rincontrare quello Youkai, ma sapevo che io e Lui eravamo legati.
"Principessa Izayoi!! E' troppo volere la vostra attenzione?!" mi urlò esasperata l'Istitutrice.
Sbuffai contrariata: mi aveva sottratto ai miei pensieri per tornare a parlare ancora una volta di una guerra antica di duedcento anni, di cui a me non interessava nulla.
Mi sedetti composta e per tutta l'ora successiva accettai di sentirla parlare.
Quando mi congedò, poco mancò che mi fiondassi dalla finestra.
Avvertii ancora la stessa sensazione di richiamo provenire dalla foresta, come era accaduta la prima volta che lo avevo incontrato.
Mi incamminai, finchè non giunsi al rifugio.
Guardaii la capanna; Lui non era ancora arrivato poichè i sigilli che vi avevo imposto non erano ancora stati rimossi.
Un soffio di vento mi accarezzò le spalle, mentre l'odore della neve mi avvolse.
Era arrivato.
Non avrei mai dimenticato il suo odore.
Sentii la sua mano scostare una ciocca dei miei lunghi capelli e il suo respiro che mi faceva il solletico sull'orecchio.
Rabbrividii, arrossendo per l'imbarazzo
"Ciao, piccola Umana." 
La sua voce era calda e avvolgente.
Sorrisi, voltandomi, e delicatamente gli accarezzai una guancia, lì dove quel segno blu la attraversava
"Siete tornato." gli dissi solamente, perdendomi nei suoi occhi dorati
"Te l'avevo promesso. E io mantengo sempre la mia Parola" mi rispose, accarezzandomi la testa come si fa con una bambina
Con delicatezza mi allontanai da Lui e gli presi la mano destra.
Lui mi guardò interrogativo, alzando un sopracciglio nero, che risaltava in contrasto con la frangia di capelli argenteii che gli ricadeva davanti agli occhi.
"Non ho lezioni per il resto della giornata, perchè non mi portate via da qui?" gli chiesi
"Sei sicura mia piccola Umana? Conosco molti luoghi che potrebbero piacerti e non ci vorrebbe neanche molto per raggiungerli, ma per coprire la distanza che ci separa da essi dovrei correre. O trasformarmi."
Io annuii con il capo.
Con Lui sarei stata disposta ad andare anche in capo al mondo, perchè finchè era al mio fianco non avevo nulla da temere.
Il Demone sorrise, per poi prendermi in braccio facendomi poggiare la testa sul suo petto.
Sostenne il mio peso senza difficoltà.
Purtroppo non avevo fatto i conti con la sua armatura, che mi stava tormentendo il braccio.
"Inu no Taisho..." arrossii nel chiamarlo: era la prima volta che pronunciavo questo suo appellativo, sentii il mio cuore battere più forte alla consapevolezza di avere ormai segnato il punto di non ritorno. Ormai la confidenza che avevo con quel Demone era inevitabilmente aumentata. 
Lui chinò lo sguardo su di me, aspettando che parlassi ancora
"Non c'è un modo più comodo per viaggiare?"
"C'è n'è un altro, ma potresti ritenerlo imbarazzante. Di sicuro però è più comodo di questo, sia per me che per te."
Arrossii ancora di più: cosa poteva esserci di più imbarazzante di questo?
"Quale?" gli domandai
Maledetta curiosità! Era la mia rovina in tutto, ma io avevo bisogno di comprendere e proprio il fatto che tutto in Lui fosse un mistero mi attraeva irresistibilmente.
"Aggrappati alla mia schiena e stringimi forte le spalle, dopo di che allacciami le gambe alla vita."
Feci come mi aveva detto, stringendomi a Lui con tutta la forza che avevo.
In effetti era molto imbarazzante essere così vicini l'uno all'altra, ma decisi di non pensarci.
Quando spiccò un salto che ci portò molto distanti da terra, aumentai ancora di più la presa che avevo sul suo corpo.
"Hai paura?" mi domandò Lui, senza voltarsi
"U-un p-po'..." gli risposi io
Ma dopo un po' iniziò a piacermi quel senso di leggerezza: era come se stessi galleggiando a pelo d'acqua.
Quanto avevo desiderato saper volare... e adesso quel mio sogno si stava avverando per merito di quello Youkai che, con la sua comparsa, aveva sconvolto la mia esistenza.
Improvvisamente mi resi conto che stavamo atterrando.
Un senso di vertigine mi colse, costringendomi a chiudere gli occhi e poggiare la mia testa alla sua schiena
"Ora puoi lasciarmi..." mi disse Lui, vagamente divertito
Io aprii gli occhi, rendendomi conto che eravamo atterrati in un prato, colorato da innumerevoli fiori.
La quiete di quel luogo era incredibile, era come se non ci fosse più nessun altro a parte noi due.
Mi guardai intorno, appoggiandomi ad un immenso albero che sembrava essere il guardiano di quel luogo magico.
Al centro di quella radura vi era un vecchio pozzo. 
Inspiegabilmente mi sentivo attratta da quella vecchia costruzione.
Lo Spettro, notando il mio sguardo fisso in quel punto, parlò:
"Quello è il Pozzo MangiaOssa..."
"Il Pozzo MangiaOssa?" 
"Sì... viene chiamato così perchè si dice che le ossa che vi vengono gettate all'interno scompaiano magicamente..."
Rabbrividii... che storia macabra...
"Ovviamente è solo una leggenda." concluse Lui, sedendosi ai piedi dell'albero, con la schiena poggiata al tronco
Io mi sedetti accanto a Lui, volgendo ogni tanto lo sguardo verso la cima di quel pacifico colosso
"Questo invece è il Goshinboku: il Dio Albero. Il protettore di questi luoghi." mi spiegò, vedendomi rapita dal gioco di lece provocato dal movimento delle immense fronde del guardiano.
"Un Dio che custodisce un luogo tanto tranquillo..." 
"Tranquillo solo in apparenza: nel villaggio qui vicino è costodita lo Shikon no Tama, la Sfera dei Quattro Spiriti."
Rimasii a bocca aperta
"Come fai a saperlo?" gli domandai, accorgendomi troppo tardi di aver dimenticato di dargli del "Voi"
"Finalmente ti sei decisa a darmi del "tu"... comunque lo so perchè percepisco sia l'aura spiritica della parte buona dello Shikon, sia l'aura maligna di demoni rinchiusi al suo interno."
Rimasi incantata a guardarlo spiegare, adoravo il suo modo pacato di parlare e il movimento lieve delle sue labbra ne pronunciare ogni singola parola.
Lui si volse verso di me, avvicinandosi e sfiorandomi il volto.
"Ti sei innamorata di me, non è così?" mi domandò, sorridendo tristemente
Io avvampai... vedendo che Lui aveva compreso quesi sentimenti che avvertivo dentro di me, dando loro un nome ben preciso: Amore.
"E-ecco... i-io..." balbettai
Presi un respiro profondo e, quando mi sentii pronta, continuai
"Si... credo di essermi innamorata di te."
Il suo sorriso si fece ancora più malinconico, mentre la sua mano si fermava sulla mia guancia, accarezzandola
"Vedi, piccola, io sono molto più grande di te: la mia età è di circa cinquecento anni. E ho una compagna e un figlio..."
Le sue parole mi gelarono il cuore nel petto.
Mi ero innamorarta di uno Youkai antico più della mia stessa casata, sposato e con un figlio.
Praticamente avevo combinato un disastro, sopratutto perchè Lui aveva iniziato a ricambiare i miei sentimenti.
"Mi dispiace... tu hai una famiglia, di cui io non sapevo niente... Ti chiedo perdono Inu no Taisho." gli dissi, asciugandomi piano una lacrima solitaria che mi aveva solcato il volto.
"Non hai nulla di cui dispiacerti: io e la mia compagna non siamo stati legati dall'amore, ma dal dovere. Io sono un Demone Maggiore, così come lei, il nostro matrimonio fu combinato perchè concepissimo un degno erede che avrebbe mantenuto e allargato l'Impero che ho costruito nel corso della mia vita. E' stato grazie a te che ho scoperto cosa significhi amare, che ho percepito qull'immenso calore albergare nel mio petto. Quando tu sei al mio fianco non sono il condottiero spietato e gelido che ha sottomesso le Terre dell'Ovest, con te posso essere me stesso senza timore di deludere le tue aspettative. Ti prego, dimmi che non vuoi che me ne vada. Dimmi che mi vuoi ancora al tuo fianco, mia piccola Umana."
"Sì, ti voglio. Voglio averti al mio fianco, non mi importa che tu sia uno Youkai. Se mi vuoi sarò tua e di nessun altro: la sola idea che Umano possa prendere il tuo posto nel mio cuore mi fa inorridire; ti prego, rimani con me..." gli sussurrai, piangendo sommessamente e nascondendo il viso contro il suo petto. 
Lui mi accarezzò piano la testa, per poi sollevarmi il mento con due dita.
I suoi occhi d'oro ghiacciato si fusero con i miei verdi, luminosi e caldi come il tepore della Primavera.
Mi baciò e io mi strinsi a Lui, affidandomi completamente alle sue mani esperte.
Con delicatezza mi prese in braccio e mi condusse in una radura calma e statica, il cui silenzio era rotto solo dallo scrosciare di una cascata senza altri indugi attraversammo il fiotto d'acqua, bagnandoci completamente e arrivando alla grotta nascosta da quella muro liquido.
"E' fredda!" mi lamentai, ridendo divertita da quel bagno imprevisto
"Non ti preoccupare, se hai freddo ci penso io a scaldarti..." mi sussurrò Lui, suadente, adagiandomi a terra e avvolgendomi intorno il suo mantello peloso e caldo.
"Che pelliccia è?" gli domandai curiosa, tra un bacio e l'altro
"Non è una pelliccia: quella è la mia coda!" mi rispose Lui, ridendo sommessamente
"Hai la coda?!" urlai stupita, rendendomi conto dopo di avergli praticamente gridato nelle orecchie delicate
"Ah... non urlare! Guarda che ci sento perfettamente! Sì... ho la coda, le zanne, gli artigli e tutto il resto." mi rispose Lui, tornando serio e abbastanza seccato da quella mia reazione
"M-mi dispiace... mi sono dimenticata che le tue orecchie sono delicate. Ma so come farmi perdonare...!" gli sussurrai maliziosa all'orecchio.
"Come?" mi domandò Lui, altrettanto maliziosamente
"Così..." gli risposi in un sibilo, iniziando ad accarezzargli piano dietro l'orecchio puntuto.
Qualcosa di molto simile ad un ringhio uscì dalle sue labbra al mio tocco.
Temendo di aver combinarto un altro guaio, mi allontanai piano da Lui, che aveva ancora gli occhi chiusi
"Perchè ti sei fermata?" mi domandò, con voce più roca del normale
"Pensavo che ti avesse dato fastidio, visto quello strano verso."
Lui sorrise piano, scuotando la testa e attirandomi a sè, cingendomi la vita con un braccio mentre con l'altro mi prendeva la mano e la riportava dietro al suo orecchio.
Ripresi ad accarezzarlo e non uno, ma tanti di quei versi, proruppero dalle sue labbra di colore violaceo, lasciando intravedere quelle zanne acuminate e perfette.
Continuai finchè non sentii le sue labbra poggiarsi sul mio collo.
In quel momento mi abbandonai completamente a Lui che, con un ultimo bacio, mi fece sua.
Dopo, mi sdraiai al suo fianco, coperta dalla parte superiore della sua veste, poggiando la testa sul suo petto scolpito, lì dove batteva velocemente il suo cuore.
Il suo respiro leggermente affannato e irregolare, il suo corpo sudato sotto il mio.
"Come ti chiami?" mi chiese, avvolgemdomi intorno al corpo la sua coda morbida
"Izayoi..." gli risposi, strofinando il mio viso contro la sua mano grande
"E' un bel nome. Ma io preferiso "mia piccola Umana". " mi disse, prendendomi affettuosamente in giro e scompigliandomi i lunghi capelli.
Risi di gusto.
"Ti amo..." gli sussurrai, guardandolo negli occhi assonnati
"Ti amo anche io, Izayoi." mi rispose
A quel punto ci baciammo, fondendo in quel momento le nostre anime.
Il Filo Rosso del Destino si era legato ai nostri mignoli, unendo le nostre sorti.
Con quel bacio noi, gli opposti per eccellenza, esprimemmo nuovamente la nostra volontà di essere una cosa sola.
La Neve e il Fiore di Ciliegio. 


Capitolo 2:
Primavera


"Ma dove avete la testa Principessa?"

A mala pena sentii le parole della mia Istitutrice che, invano, tentava di richiamare la mia attenzione su quegli argomenti noiosi...

Da quando era arrivata la Primavera non facevo altro che pensare a Lui.

Presto sarebbe tornato da me e io l'avrei rivisto.

Al solo pensiero le mie guance si tingevano di un colore porpora e un sorriso luminoso si apriva sul mio viso.

Non sapevo perchè mi sentissi così felice all'idea di rincontrare quello Youkai, ma sapevo che io e Lui eravamo legati.

"Principessa Izayoi!! E' troppo volere la vostra attenzione?!" mi urlò esasperata l'Istitutrice.

Sbuffai contrariata: mi aveva sottratto ai miei pensieri per tornare a parlare ancora una volta di una guerra antica di duedcento anni, di cui a me non interessava nulla.

Mi sedetti composta e per tutta l'ora successiva accettai di sentirla parlare.

Quando mi congedò, poco mancò che mi fiondassi dalla finestra.Avvertii ancora la stessa sensazione di richiamo provenire dalla foresta, come era accaduta la prima volta che lo avevo incontrato.

Mi incamminai, finchè non giunsi al rifugio.

Guardaii la capanna; Lui non era ancora arrivato poichè i sigilli che vi avevo imposto non erano ancora stati rimossi.

Un soffio di vento mi accarezzò le spalle, mentre l'odore della neve mi avvolse.Era arrivato.Non avrei mai dimenticato il suo odore.

Sentii la sua mano scostare una ciocca dei miei lunghi capelli e il suo respiro che mi faceva il solletico sull'orecchio.

Rabbrividii, arrossendo per l'imbarazzo

"Ciao, piccola Umana." La sua voce era calda e avvolgente.

Sorrisi, voltandomi, e delicatamente gli accarezzai una guancia, lì dove quel segno blu la attraversava

"Siete tornato." gli dissi solamente, perdendomi nei suoi occhi dorati

"Te l'avevo promesso. E io mantengo sempre la mia Parola" mi rispose, accarezzandomi la testa come si fa con una bambina

Con delicatezza mi allontanai da Lui e gli presi la mano destra.

Lui mi guardò interrogativo, alzando un sopracciglio nero, che risaltava in contrasto con la frangia di capelli argenteii che gli ricadeva davanti agli occhi.

"Non ho lezioni per il resto della giornata, perchè non mi portate via da qui?" gli chiesi

"Sei sicura mia piccola Umana? Conosco molti luoghi che potrebbero piacerti e non ci vorrebbe neanche molto per raggiungerli, ma per coprire la distanza che ci separa da essi dovrei correre. O trasformarmi."Io annuii con il capo.

Con Lui sarei stata disposta ad andare anche in capo al mondo, perchè finchè era al mio fianco non avevo nulla da temere.

Il Demone sorrise, per poi prendermi in braccio facendomi poggiare la testa sul suo petto.

Sostenne il mio peso senza difficoltà.

Purtroppo non avevo fatto i conti con la sua armatura, che mi stava tormentendo il braccio.

"Inu no Taisho..." arrossii nel chiamarlo: era la prima volta che pronunciavo questo suo appellativo, sentii il mio cuore battere più forte alla consapevolezza di avere ormai segnato il punto di non ritorno. Ormai la confidenza che avevo con quel Demone era inevitabilmente aumentata. Lui chinò lo sguardo su di me, aspettando che parlassi ancora

"Non c'è un modo più comodo per viaggiare?"

"C'è n'è un altro, ma potresti ritenerlo imbarazzante. Di sicuro però è più comodo di questo, sia per me che per te."

Arrossii ancora di più: cosa poteva esserci di più imbarazzante di questo?

"Quale?" gli domandai

Maledetta curiosità! Era la mia rovina in tutto, ma io avevo bisogno di comprendere e proprio il fatto che tutto in Lui fosse un mistero mi attraeva irresistibilmente.

"Aggrappati alla mia schiena e stringimi forte le spalle, dopo di che allacciami le gambe alla vita."

Feci come mi aveva detto, stringendomi a Lui con tutta la forza che avevo.

In effetti era molto imbarazzante essere così vicini l'uno all'altra, ma decisi di non pensarci.

Quando spiccò un salto che ci portò molto distanti da terra, aumentai ancora di più la presa che avevo sul suo corpo.

"Hai paura?" mi domandò Lui, senza voltarsi

"U-un p-po'..." gli risposi io

Ma dopo un po' iniziò a piacermi quel senso di leggerezza: era come se stessi galleggiando a pelo d'acqua.

Quanto avevo desiderato saper volare... e adesso quel mio sogno si stava avverando per merito di quello Youkai che, con la sua comparsa, aveva sconvolto la mia esistenza.

Improvvisamente mi resi conto che stavamo atterrando.

Un senso di vertigine mi colse, costringendomi a chiudere gli occhi e poggiare la mia testa alla sua schiena

"Ora puoi lasciarmi..." mi disse Lui, vagamente divertito

Io aprii gli occhi, rendendomi conto che eravamo atterrati in un prato, colorato da innumerevoli fiori.

La quiete di quel luogo era incredibile, era come se non ci fosse più nessun altro a parte noi due.

Mi guardai intorno, appoggiandomi ad un immenso albero che sembrava essere il guardiano di quel luogo magico.

Al centro di quella radura vi era un vecchio pozzo. Inspiegabilmente mi sentivo attratta da quella vecchia costruzione.

Lo Spettro, notando il mio sguardo fisso in quel punto, parlò:

"Quello è il Pozzo MangiaOssa..."

"Il Pozzo MangiaOssa?"

"Sì... viene chiamato così perchè si dice che le ossa che vi vengono gettate all'interno scompaiano magicamente..."

Rabbrividii... che storia macabra...

"Ovviamente è solo una leggenda." concluse Lui, sedendosi ai piedi dell'albero, con la schiena poggiata al tronco

Io mi sedetti accanto a Lui, volgendo ogni tanto lo sguardo verso la cima di quel pacifico colosso

"Questo invece è il Goshinboku: il Dio Albero. Il protettore di questi luoghi." mi spiegò, vedendomi rapita dal gioco di lece provocato dal movimento delle immense fronde del guardiano.

"Un Dio che custodisce un luogo tanto tranquillo..."

"Tranquillo solo in apparenza: nel villaggio qui vicino è costodita lo Shikon no Tama, la Sfera dei Quattro Spiriti."

Rimasii a bocca aperta

"Come fai a saperlo?" gli domandai, accorgendomi troppo tardi di aver dimenticato di dargli del "Voi"

"Finalmente ti sei decisa a darmi del "tu"... comunque lo so perchè percepisco sia l'aura spiritica della parte buona dello Shikon, sia l'aura maligna di demoni rinchiusi al suo interno."

Rimasi incantata a guardarlo spiegare, adoravo il suo modo pacato di parlare e il movimento lieve delle sue labbra ne pronunciare ogni singola parola

.Lui si volse verso di me, avvicinandosi e sfiorandomi il volto.

"Ti sei innamorata di me, non è così?" mi domandò, sorridendo tristemente

Io avvampai... vedendo che Lui aveva compreso quesi sentimenti che avvertivo dentro di me, dando loro un nome ben preciso: Amore.

"E-ecco... i-io..." balbettai

Presi un respiro profondo e, quando mi sentii pronta, continuai

"Si... credo di essermi innamorata di te."

Il suo sorriso si fece ancora più malinconico, mentre la sua mano si fermava sulla mia guancia, accarezzandola

"Vedi, piccola, io sono molto più grande di te: la mia età è di circa cinquecento anni. E ho una compagna e un figlio..."

Le sue parole mi gelarono il cuore nel petto.

Mi ero innamorarta di uno Youkai antico più della mia stessa casata, sposato e con un figlio.

Praticamente avevo combinato un disastro, sopratutto perchè Lui aveva iniziato a ricambiare i miei sentimenti.

"Mi dispiace... tu hai una famiglia, di cui io non sapevo niente... Ti chiedo perdono Inu no Taisho." gli dissi, asciugandomi piano una lacrima solitaria che mi aveva solcato il volto.

"Non hai nulla di cui dispiacerti: io e la mia compagna non siamo stati legati dall'amore, ma dal dovere. Io sono un Demone Maggiore, così come lei, il nostro matrimonio fu combinato perchè concepissimo un degno erede che avrebbe mantenuto e allargato l'Impero che ho costruito nel corso della mia vita. E' stato grazie a te che ho scoperto cosa significhi amare, che ho percepito qull'immenso calore albergare nel mio petto. Quando tu sei al mio fianco non sono il condottiero spietato e gelido che ha sottomesso le Terre dell'Ovest, con te posso essere me stesso senza timore di deludere le tue aspettative. Ti prego, dimmi che non vuoi che me ne vada. Dimmi che mi vuoi ancora al tuo fianco, mia piccola Umana."

"Sì, ti voglio. Voglio averti al mio fianco, non mi importa che tu sia uno Youkai. Se mi vuoi sarò tua e di nessun altro: la sola idea che Umano possa prendere il tuo posto nel mio cuore mi fa inorridire; ti prego, rimani con me..." gli sussurrai, piangendo sommessamente e nascondendo il viso contro il suo petto. 

Lui mi accarezzò piano la testa, per poi sollevarmi il mento con due dita.

I suoi occhi d'oro ghiacciato si fusero con i miei verdi, luminosi e caldi come il tepore della Primavera.

Mi baciò e io mi strinsi a Lui, affidandomi completamente alle sue mani esperte.

Con delicatezza mi prese in braccio e mi condusse in una radura calma e statica, il cui silenzio era rotto solo dallo scrosciare di una cascata senza altri indugi attraversammo il fiotto d'acqua, bagnandoci completamente e arrivando alla grotta nascosta da quella muro liquido.

"E' fredda!" mi lamentai, ridendo divertita da quel bagno imprevisto

"Non ti preoccupare, se hai freddo ci penso io a scaldarti..." mi sussurrò Lui, suadente, adagiandomi a terra e avvolgendomi intorno il suo mantello peloso e caldo.

"Che pelliccia è?" gli domandai curiosa, tra un bacio e l'altro

"Non è una pelliccia: quella è la mia coda!" mi rispose Lui, ridendo sommessamente

"Hai la coda?!" urlai stupita, rendendomi conto dopo di avergli praticamente gridato nelle orecchie delicate

"Ah... non urlare! Guarda che ci sento perfettamente! Sì... ho la coda, le zanne, gli artigli e tutto il resto." mi rispose Lui, tornando serio e abbastanza seccato da quella mia reazione

"M-mi dispiace... mi sono dimenticata che le tue orecchie sono delicate. Ma so come farmi perdonare...!" gli sussurrai maliziosa all'orecchio.

"Come?" mi domandò Lui, altrettanto maliziosamente

"Così..." gli risposi in un sibilo, iniziando ad accarezzargli piano dietro l'orecchio puntuto.

Qualcosa di molto simile ad un ringhio uscì dalle sue labbra al mio tocco.

Temendo di aver combinarto un altro guaio, mi allontanai piano da Lui, che aveva ancora gli occhi chiusi

"Perchè ti sei fermata?" mi domandò, con voce più roca del normale"Pensavo che ti avesse dato fastidio, visto quello strano verso.

"Lui sorrise piano, scuotando la testa e attirandomi a sè, cingendomi la vita con un braccio mentre con l'altro mi prendeva la mano e la riportava dietro al suo orecchio.

Ripresi ad accarezzarlo e non uno, ma tanti di quei versi, proruppero dalle sue labbra di colore violaceo, lasciando intravedere quelle zanne acuminate e perfette.

Continuai finchè non sentii le sue labbra poggiarsi sul mio collo.

In quel momento mi abbandonai completamente a Lui che, con un ultimo bacio, mi fece sua.

Dopo, mi sdraiai al suo fianco, coperta dalla parte superiore della sua veste, poggiando la testa sul suo petto scolpito, lì dove batteva velocemente il suo cuore.

Il suo respiro leggermente affannato e irregolare, il suo corpo sudato sotto il mio.

"Come ti chiami?" mi chiese, avvolgemdomi intorno al corpo la sua coda morbida

"Izayoi..." gli risposi, strofinando il mio viso contro la sua mano grande

"E' un bel nome. Ma io preferiso "mia piccola Umana". " mi disse, prendendomi affettuosamente in giro e scompigliandomi i lunghi capelli.

Risi di gusto.

"Ti amo..." gli sussurrai, guardandolo negli occhi assonnati

"Ti amo anche io, Izayoi." mi risposeA quel punto ci baciammo, fondendo in quel momento le nostre anime.

Il Filo Rosso del Destino si era legato ai nostri mignoli, unendo le nostre sorti.

Con quel bacio noi, gli opposti per eccellenza, esprimemmo nuovamente la nostra volontà di essere una cosa sola.

La Neve e il Fiore di Ciliegio. 

 

Angolo dell'Autrice


Sciauuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!

Come va?

Io bene, anche se sono stanca morta: sono appena tornata a casa dopo due ore di fila interminabili in autostrada.

Ho pensato di mettermi ha editare sulla A24... ahahaha!! XD

Cooomunque.... mi dispiace per la mia lunga assenza su questo sito, ma sono stata colta da quelloche può essere definito: "Blocco dello scrittore"

Pazientate un pochino per le altre mie storie perchè la stesura di questo capitolo mi ha impegnata molto...

Spero comunque che lo appreziate <3

Un grazie ai lettori ai recensori (questi ultimi sono pochi ma buoni... comunque se avete delle osservazioni fa farmi sulla fic non vi preoccupate e recensite: sono qui anche per imparare da chi ha più esperienza di me!"

Grazie ancora!

Baci<3<3<3

RedSonja

 

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Capitolo 3
*** Estate ***


 

Capitolo 3: Estate
Era ormai arrivata l'estate, con il suo caldo afoso e le serate illuminate dalle lucciole.
Erano passati tre mesi da quel giorno in cui mi ero concessa a Lui, al mio Demone, al mio Amore.
Ogni volta che ripensavo a quei momenti arrossivo vistosamente, desiderando di provare ancora quele meravigliose sensazioni.
Purtroppo quella splendida magia fu presto interrotta: era da quel giorno infatti che Madre Natura aveva smesso di premurarsi di farmi visita.
In parole povere, temevo di essere incinta.
A complicare ulteriormente le cose si era impegnato anche mio padre, annunciandomi che forse aveva trovato il giusto sposo per la sua Principessa.
Al sentire quelle parole poco ci mancò che rimettessi la cena, anche se in realtà sarebbe stato ben poco visto che da un mese a quella parte non riuscivo a mandare giù più di un paio di bocconi.
Seppi che Lui era tornato poichè avvertii la solita sensazione che mi invitava ad andare nel bosco.
Decisi però che quel giorno avrebbe dovuto aspettarmi: dovevo togliermi quel dubbio che mi stava divorando l'anima; andai dalla miko del villaggio e le spiegai il motivo della mia visita.
Lei mi fece accomodare, gentilmente, dopo che le ebbi fatto girare di non rivelare a nessuno nè della mia visit nè dell'esito di quest'ultima.
Mi fece sdraiare sottoponendomi a vari esami finchè non mi guardò a metà tra il disgustato e il dipiaciuto.
"Siete incinta. E il padre è uno spregevole Youkai." mi comunicò, guardandomi come se avessi commesso un'omicidio.
Mi mancò l'aria.
Come avrei potuto dire al mio Amore che sarebbe diventato di nuovo padre? E poi Lui avrebbe voluto questo bambino? Non poteva certo ignorare che il bambino che portavo in grembo era un mezzo-demone.
Scacciai quei pensieri, scuotendo la testa.
No, Lui non si sarebbe mai sottratto alle sue responsabilità.
Salutai la miko e mi incamminai nella foresta, raggiungendo il rifugio dove Lui mi aspettava preoccupato.
Appena mi vide mi venne incontro e si fermò di fronte a me
"Izayoi! Hai idea di quanto mi hai fatto preocupare? Pensavo che qualche Demone ti avesse attaccato o peggio, che gli umani avessero scoperto i nostri incontri..." mi disse Lui, abbracciandomi con impeto
Io mi abbandonai tra le sue braccia, poggiando la mia testa contro il suo petto.
"Amore mio... devo dirti una cosa. E' molto importante..." iniziai io, scostandomi da Lui e guardandolo in quegli occhi che avevo imparato ad amare.
"Dimmi." mi disse Lui, ostentando sicurezza; ma io sapevo che in realtà il suo cuore aveva tremato sentendo le mie parole
"E-ecco... n-non so c-co-come dirtelo..."
"Ti sei innamorata di un essere umano?" mi domandò Lui a bruciapelo, stringendo gli occhi a fessure e serrando convulsamente i pugni
Io lo guardai stupita. Pensava sul serio che qualcuno avrebbe mai potuto farmi dimenticare i sentimenti che provavo per Lui?
"NO! Non è per quello! Come potrei non amarti più? Tu che sei il padre del mio bambino?" gli risposi, portandomi poi ambo le mani alla bocca, accorgendomi di avergli rivelato tutto nel modo più brutale possibile.
Lui adesso e ne stava lì, in silenzio, con lo sguardo imbambolato e fisso sul mio ventre.
Ecco, lo sapevo... Lui non voleva un Han-you come figlio...
"Senti dimenticati di me... di noi... crescerò questo bambino da sola. Non hai alcun obbligo: non devi restarmi per forza accanto se non vuoi fargli da padre." gli dissi, dandogli le spalle, cercando di nascondere le lacrime che mi rigavano il volto, e mi incamminai verso casa, quando sentii le sue braccia possenti cingermi la vita e il suo petto muscoloso poggiarsi contro la mia schiena esile.
"Non dire sciocchezze, Izayoi! Come puoi pensare che io non voglia vedere crescere mio figlio? Sono solo preoccupato di come reagirà a questa notizia l'altro mio figlio... Già l'idea che io abbia preferito una donna umana a sua madre, una Demonessa, lo ha fatto infuriare; dovrò preoccuparmi di mettere delle guardie a protezione della tua persona."
"Ma dai... vedrai che sarà contento di avere un fratellino o una sorellina. A proposito... perchè non mi parli un po' di lui? In fondo adesso anche voi siete parte della mia famiglia."
"Beh... mio figlio è un Demone Maggiore con un grande potenziale. Purtroppo sua madre l'ha cresciuto imponendogli di non provare alcun sentimento e imsegnandogli ad ignorare gli esseri umani; non dico che sia solo responsabilità della mia ex-compagna, buona parte della colpa è anche mia: non ho mai avuto tempo di essere un padre per lui, temo mi consideri un rivale più che un sostegno e la cosa mi rattrista, sopratutto perchè so che la cusa di ciò è stata la mia freddezza. E' un Demone molto giovane ed ha un buon cuore che però si è autoimposto di celare sotto una coltre di ghiaccio. Spero che ti accetti, anzi, che vi accetti." mi rispose il mio Demone, strofinando la sua guancia contro la mia, affettuosamente,.
"Come si chiama?" insistetti io
"Perchè ti interessa il suo nome?" mi domandò Lui di rimando
"Sono solo curiosa... Lo sai che la curiosità è il mio più grande difetto." gli risposi semplicemente, accarezzandogli un orecchio appuntito e vedendo muoverlo di scatto.
Lui mi scrutò con i suoi occhi, capaci di sondare il profondo della mia anima
"Si chiama Sesshomaru. Ma spero vivamente che tu non debba incontrarlo in questo momento: finirebbe col farti a pezzi con gli artigli e a quel punto sarei costretto a combattere contro il Sangue del mio Sangue."
Mi baciò nuovamente le labbra; un bacio lungo, dolce e appassionato.
"Cosa c'è, Amore?" gli domandai, sorpresa da quel suo comportamento insolito
"Devo andare. Tornerò tra due settimane: devo concludere una battaglia che ho abbandonato per poter venire a trovarti." mi spiegò, baciandomi ancora una volta, come a sottolineare a sua riluttanza a lasciarmi così presto
"Va bene Amore... ti aspetterò." gli risposi, baciandolo ancora, per poi vederlo scomparire.
Tornai a casa e vidi il tempo scorrere lentamente.
La quiete di quei giorni fu spezzata quando avvertii una strana sensazione, simile a quella che provavo quando arrivava il mio Demone.
Mi diressi curiosa verso il rifugio, dove Lui che annusava sospettoso l'aria
Senza pensare, gli corsi incontro, per poi gettargli le braccia al collo, come facevo tutte le volte che tornava da me
Ma stranamente lo sentii irrigidirsi, per poi ringhiare.
Sorpresa e un po' spaventata mi allontanai da Lui, che non aveva smesso di ringhiare e di mostrarmi le zanne.
Eppure c'era qualcosa di diverso: quello non era il mio Amore, per quanto gli somigliasse... sembrava una sua copia, solo più giovane.
"Tu devi essere Sesshomaru, non è vero?" gli domandai, rimanendo lì ferma immobile e portandomi una mano al ventre che ormai era abbastanza evidente
"Ma brava, Umana... vedo che sai il mio nome, ma non ti servirà a molto visto che stai per morire: non permetterò a mio padre di commettere la sciocchezza di far nascere un mezzo-demone!" mi rispose Lui, guardandomi con un odio indescrivibile
"Così sei venuto qui per uccidermi... perchè?" gli domandai.
Spevo che era un azzardo, ma quel ragazzo non era così spietato come voleva apparire. Era solo... Geloso? Sì, era arrabbiato con suo padre perchè non aveva ricevuto le sue attenzioni come figlio e allo stesso tempo era geloso di quel cucciolo che avrebbe avuto tutto l'affetto dell'uomo di cui lui desiderava l'approvazione.
Provai compassione per quel ragazzo che mi continuava a fissare torvo.
"Te l'ho detto perchè..."
"Perchè?" insistetti ancora, sperando che lui capisse.
Con rabbia mi si avventò contro, afferrandomi per la gola e sollevandomi come se fossi stata una bambola di pezza
"Non prenderti gioco di me, Umana!" pronunciò qull'ultima parola con un'odio indescrivibile
Con delicatezza, poggiai la mia mano dietro il suo orecchio e iniziai a grattarlo.
L'effetto si vide subito: la sua presa si allentò, fino ad annullarsi. Era dannatamente simile al mio Amore.
"M-maledetta!" mi ringhiò, mentre io continuavo ad accarezzarlo
"Tuo padre non si dimenticherà di te con la nascita di questo bambino. Nè tu dovresti provare tutto questo astio nei confronti di questa creaturina..." gli dissi, prendendo una sua mano e facendola poggiare sul mio ventre
Lo vidi allontanarsi di scatto da me.
"Perchè non dovrei? E' solo un misero mezzo-demone..."
"Quel misero mezzo-demone è il tuo fratellino o sorellina; devi proteggerlo perchè sei suo fratello maggiore. Sappi che se io e tuo padre dovessimo morire, farò affidamento su di te per il mio bambino." mi raccomandai, seria
"Pensi sul serio che io mi prenderei cura di un essere a metà?" mi rispose con un sorriso di scherno 
"Sì, so che saresti un ottimo fratello maggiore"
Lo vidi ridere, divertito da questa affermazione.
Quando tornò serio i suoi occhi di ghiaccio si inchiodarono su di me
"Non dire assurdità Umana e ringrazia il cielo che non abbia la mia spada qui al mio fianco, altrimenti saresti già morta. Tu e quell'essere che porti dentro di te." mi rispose prima di scomparire
Sospirai triste.
Lentamente mi incamminai verso il castello.
Mi sentivo stanca come non lo ero mai stata in vita mia... Se prima avevo avuto la forza di tenere testa ad un Demone, ora sembrava che tutte le mie energie fossero scomparse, così come l'adrenalina che mi aveva pervaso.
"Principessa Izayoi!" 
Quella voce mi fece sobbalzare. Non poteva essere...
"Takemaru..."
"Principessa Izayoi, dove eravate finita? Vostro padre era molto preoccupato per voi... E anche io."
Il ragazzo che aveva parlato era il giovane generale al servizio di mio padre. Era una brava persona, anche se a volte era troppo protettivo nei miei confronti, e gli volevo bene come ad un fratello.
"Mi dispiace di averti fatto preoccupare... avevo solo voglia di passeggiare un po'." gli risposi, sorridendogli il più innocentemente possibile
"Principessa, lo sapete che è pericoloso aggirarsi nella foresta. Spratutto ora che voi..." non continuò la frase e abbassò lo sguardo
"Si, hai ragione. Ma avevo così tanta voglia di passeggiare..."
"Promettetemi che non vi allontanerete più così tanto. Se poi vorrete attraversare la foresta, allora porterete con voi un manipolo dei miei soldati più fedeli. Non posso permettere che voi moriate..." mi rispose lui, deciso, incrociando i suoi occhi con i miei
Annuii piano, pensando al mio Youkai che era da qualche parte a combattere contro chissà quanti e quali terribili nemici.
Takemaru mi tese la mano e io la afferrai, mentre ci incamminavamo verso il castello.
"Torna presto Neve dal tuo amato Fiore di Ciliegio..."


Capitolo 3: Estate

 

Era ormai arrivata l'estate, con il suo caldo afoso e le serate illuminate dalle lucciole.

Erano passati tre mesi da quel giorno in cui mi ero concessa a Lui, al mio Demone, al mio Amore.

Ogni volta che ripensavo a quei momenti arrossivo vistosamente, desiderando di provare ancora quele meravigliose sensazioni.

Purtroppo quella splendida magia fu presto interrotta: era da quel giorno infatti che Madre Natura aveva smesso di premurarsi di farmi visita.

In parole povere, temevo di essere incinta.

A complicare ulteriormente le cose si era impegnato anche mio padre, annunciandomi che forse aveva trovato il giusto sposo per la sua Principessa.

Al sentire quelle parole poco ci mancò che rimettessi la cena, anche se in realtà sarebbe stato ben poco visto che da un mese a quella parte non riuscivo a mandare giù più di un paio di bocconi.

Seppi che Lui era tornato poichè avvertii la solita sensazione che mi invitava ad andare nel bosco.

Decisi però che quel giorno avrebbe dovuto aspettarmi: dovevo togliermi quel dubbio che mi stava divorando l'anima; andai dalla miko del villaggio e le spiegai il motivo della mia visita.

Lei mi fece accomodare, gentilmente, dopo che le ebbi fatto girare di non rivelare a nessuno nè della mia visit nè dell'esito di quest'ultima.

Mi fece sdraiare sottoponendomi a vari esami finchè non mi guardò a metà tra il disgustato e il dipiaciuto.

"Siete incinta. E il padre è uno spregevole Youkai." mi comunicò, guardandomi come se avessi commesso un'omicidio.

Mi mancò l'aria.

Come avrei potuto dire al mio Amore che sarebbe diventato di nuovo padre? E poi Lui avrebbe voluto questo bambino? Non poteva certo ignorare che il bambino che portavo in grembo era un mezzodemone.

Scacciai quei pensieri, scuotendo la testa.

No, Lui non si sarebbe mai sottratto alle sue responsabilità.S

alutai la miko e mi incamminai nella foresta, raggiungendo il rifugio dove Lui mi aspettava preoccupato.

Appena mi vide mi venne incontro e si fermò di fronte a me

"Izayoi! Hai idea di quanto mi hai fatto preocupare? Pensavo che qualche Demone ti avesse attaccato o peggio, che gli umani avessero scoperto i nostri incontri..." mi disse Lui, abbracciandomi con impeto

Io mi abbandonai tra le sue braccia, poggiando la mia testa contro il suo petto.

"Amore mio... devo dirti una cosa. E' molto importante..." iniziai io, scostandomi da Lui e guardandolo in quegli occhi che avevo imparato ad amare.

"Dimmi." mi disse Lui, ostentando sicurezza; ma io sapevo che in realtà il suo cuore aveva tremato sentendo le mie parole

"E-ecco... n-non so c-co-come dirtelo..."

"Ti sei innamorata di un essere umano?" mi domandò Lui a bruciapelo, stringendo gli occhi a fessure e serrando convulsamente i pugni

Io lo guardai stupita. Pensava sul serio che qualcuno avrebbe mai potuto farmi dimenticare i sentimenti che provavo per Lui?

"NO! Non è per quello! Come potrei non amarti più? Tu che sei il padre del mio bambino?" gli risposi, portandomi poi ambo le mani alla bocca, accorgendomi di avergli rivelato tutto nel modo più brutale possibile.

Lui adesso e ne stava lì, in silenzio, con lo sguardo imbambolato e fisso sul mio ventre.

Ecco, lo sapevo... Lui non voleva un Han-you come figlio...

"Senti dimenticati di me... di noi... crescerò questo bambino da sola. Non hai alcun obbligo: non devi restarmi per forza accanto se non vuoi fargli da padre." gli dissi, dandogli le spalle, cercando di nascondere le lacrime che mi rigavano il volto, e mi incamminai verso casa, quando sentii le sue braccia possenti cingermi la vita e il suo petto muscoloso poggiarsi contro la mia schiena esile.

"Non dire sciocchezze, Izayoi! Come puoi pensare che io non voglia vedere crescere mio figlio? Sono solo preoccupato di come reagirà a questa notizia l'altro mio figlio... Già l'idea che io abbia preferito una donna umana a sua madre, una Demonessa, lo ha fatto infuriare; dovrò preoccuparmi di mettere delle guardie a protezione della tua persona."

"Ma dai... vedrai che sarà contento di avere un fratellino o una sorellina. A proposito... perchè non mi parli un po' di lui? In fondo adesso anche voi siete parte della mia famiglia.""Beh... mio figlio è un Demone Maggiore con un grande potenziale. Purtroppo sua madre l'ha cresciuto imponendogli di non provare alcun sentimento e imsegnandogli ad ignorare gli esseri umani; non dico che sia solo responsabilità della mia ex-compagna, buona parte della colpa è anche mia: non ho mai avuto tempo di essere un padre per lui, temo mi consideri un rivale più che un sostegno e la cosa mi rattrista, sopratutto perchè so che la cusa di ciò è stata la mia freddezza. E' un Demone molto giovane ed ha un buon cuore che però si è autoimposto di celare sotto una coltre di ghiaccio. Spero che ti accetti, anzi, che vi accetti." mi rispose il mio Demone, strofinando la sua guancia contro la mia, affettuosamente.

"Come si chiama?" insistetti io

"Perchè ti interessa il suo nome?" mi domandò Lui di rimando

"Sono solo curiosa... Lo sai che la curiosità è il mio più grande difetto." gli risposi semplicemente, accarezzandogli un orecchio appuntito e vedendo muoverlo di scatto.

Lui mi scrutò con i suoi occhi, capaci di sondare il profondo della mia anima

"Si chiama Sesshomaru. Ma spero vivamente che tu non debba incontrarlo in questo momento: finirebbe col farti a pezzi con gli artigli e a quel punto sarei costretto a combattere contro il Sangue del mio Sangue."

Mi baciò nuovamente le labbra; un bacio lungo, dolce e appassionato.

"Cosa c'è, Amore?" gli domandai, sorpresa da quel suo comportamento insolito

"Devo andare. Tornerò tra due settimane: devo concludere una battaglia che ho abbandonato per poter venire a trovarti." mi spiegò, baciandomi ancora una volta, come a sottolineare a sua riluttanza a lasciarmi così presto

"Va bene Amore... ti aspetterò." gli risposi, baciandolo ancora, per poi vederlo scomparire.

Tornai a casa e vidi il tempo scorrere lentamente.

La quiete di quei giorni fu spezzata quando avvertii una strana sensazione, simile a quella che provavo quando arrivava il mio Demone.

Mi diressi curiosa verso il rifugio, dove Lui che annusava sospettoso l'aria

Senza pensare, gli corsi incontro, per poi gettargli le braccia al collo, come facevo tutte le volte che tornava da me, ma stranamente lo sentii irrigidirsi, per poi ringhiare.

Sorpresa e un po' spaventata mi allontanai da Lui, che non aveva smesso di ringhiare e di mostrarmi le zanne.

Eppure c'era qualcosa di diverso: quello non era il mio Amore, per quanto gli somigliasse... sembrava una sua copia, solo più giovane.

"Tu devi essere Sesshomaru, non è vero?" gli domandai, rimanendo lì ferma immobile e portandomi una mano al ventre che ormai era abbastanza evidente

"Ma brava, Umana... vedo che sai il mio nome, ma non ti servirà a molto visto che stai per morire: non permetterò a mio padre di commettere la sciocchezza di far nascere un mezzo-demone!" mi rispose Lui, guardandomi con un odio indescrivibile

"Così sei venuto qui per uccidermi... perchè?" gli domandai.

Spevo che era un azzardo, ma quel ragazzo non era così spietato come voleva apparire. Era solo... Geloso? Sì, era arrabbiato con suo padre perchè non aveva ricevuto le sue attenzioni come figlio e allo stesso tempo era geloso di quel cucciolo che avrebbe avuto tutto l'affetto dell'uomo di cui lui desiderava l'approvazione.

Provai compassione per quel ragazzo che mi continuava a fissare torvo.

"Te l'ho detto perchè..."

"Perchè?" insistetti ancora, sperando che lui capisse.

Con rabbia mi si avventò contro, afferrandomi per la gola e sollevandomi come se fossi stata una bambola di pezza

"Non prenderti gioco di me, Umana!" pronunciò qull'ultima parola con un'odio indescrivibile

Con delicatezza, poggiai la mia mano dietro il suo orecchio e iniziai a grattarlo.

L'effetto si vide subito: la sua presa si allentò, fino ad annullarsi. Era dannatamente simile al mio Amore.

"M-maledetta!" mi ringhiò, mentre io continuavo ad accarezzarlo

"Tuo padre non si dimenticherà di te con la nascita di questo bambino. Nè tu dovresti provare tutto questo astio nei confronti di questa creaturina..." gli dissi, prendendo una sua mano e facendola poggiare sul mio ventre

Lo vidi sbarrare i begl'occhi dorati, per poi allontanarsi di scatto da me.

"Perchè non dovrei? E' solo un misero mezzodemone..."

"Quel misero mezzodemone è il tuo fratellino o sorellina; devi proteggerlo perchè sei suo fratello maggiore. Sappi che se io e tuo padre dovessimo morire, farò affidamento su di te per il mio bambino." mi raccomandai, seria

"Pensi sul serio che io mi prenderei cura di un essere a metà?" mi rispose con un sorriso di scherno 

"Sì, so che saresti un ottimo fratello maggiore"

Lo vidi ridere, divertito da questa affermazione.

Quando tornò serio i suoi occhi di ghiaccio si inchiodarono su di me

"Non dire assurdità Umana! Ringrazia il cielo che non abbia la mia spada qui al mio fianco, altrimenti saresti già morta. Tu e quel mezzosangue che porti dentro di te." mi rispose prima di scomparire

Sospirai triste.

Lentamente mi incamminai verso il castello.

Mi sentivo stanca come non lo ero mai stata in vita mia... Se prima avevo avuto la forza di tenere testa ad un Demone, ora sembrava che tutte le mie energie fossero scomparse, così come l'adrenalina che mi aveva pervaso.

"Principessa Izayoi!" Quella voce mi fece sobbalzare. Non poteva essere...

"Takemaru..."

"Principessa Izayoi, dove eravate finita? Vostro padre era molto preoccupato per voi... E anche io."

Il ragazzo che aveva parlato era il giovane generale al servizio di mio padre. Era una brava persona, anche se a volte era troppo protettivo nei miei confronti, e gli volevo bene come ad un fratello.

"Mi dispiace di averti fatto preoccupare... avevo solo voglia di passeggiare un po'." gli risposi, sorridendogli il più innocentemente possibile

"Principessa, lo sapete che è pericoloso aggirarsi nella foresta. Spratutto ora che voi..." non continuò la frase e abbassò lo sguardo

"Si, hai ragione. Ma avevo così tanta voglia di passeggiare..."

"Promettetemi che non vi allontanerete più così tanto. Se poi vorrete attraversare la foresta, allora porterete con voi un manipolo dei miei soldati più fedeli. Non posso permettere che voi moriate..." mi rispose lui, deciso, incrociando i suoi occhi con i miei

Annuii piano, pensando al mio Youkai che era da qualche parte a combattere contro chissà quanti e quali terribili nemici.

Takemaru mi tese la mano e io la afferrai, mentre ci incamminavamo verso il castello.

Mentre ci allontanavamo il mio pensiero andò a Lui, al mio Amore.

"Torna presto Neve dal tuo amato Fiore di Ciliegio..."

 

 

 Angolo dell'Autrice


Buona sera a tutti! (Cavolo come sono formale... -.-')

Naaaaaa!!! Questo tono serioso non fa per me!! XD

Rifacciamo...

ehm ehm *si schiarisce la voce*.... Sciauuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!

Come va bella gente?

Io tutto bene, anche perchè oggi non ho fatto una beneamata mazza!!!

Voi?

Allora, che ne pensate di questo capitolino? Vi è piaciuto?

Penso di essermi fatta perdonare per l'eccessiva lunghezza dei due precedenti (anche se so che alcuni li hanno apprezzati molto).

In questo capitolo entra in scena anche il nostro ghiacciolone preferito e sono guai per la nostra Izayoi, che però riesce a scampare alla furia del cagnolone junior (furba la ragazza... XD)

Per rivedere ancora il nostro cagnolone dovremo aspettare l'ultimo capitolo, che non so ancora bene quando arriverà: stavo pensando infatti di allungare la ff di due tre chappy: temo che 5 non siano sufficienti per ricongiungerci al movie e per arrivare alla conclusione... 

Spero che non vi dispiaccia...! ;)

Ora vi saluto.

Mi raccomando: fatemi sapere che ne pensate lasciandomi qualche recensione. (sono ben lieta di confrontarmi con dei lettori e degli autori più esperti di me!)

Grazie a tutti coloro che leggeranno.

Baci<3<3<3

RedSonja

 

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Capitolo 4
*** Autunno ***


 

Capitolo 4: Autunno
(Dl punto di vista di Inu no Taisho)
Un altro corpo cadde esanime ai miei piedi.
I miei uomini esultarono ancora, lieti della vittoria riportate, e acclamarono a gran voce il loro generale.
Se un tempo tutto ciò mi dava gioia, adesso era solo un inutile spreco di tempo, una noiosa routine a cui ero obbligato.
Un intralcio che mi costringeva a stare lontano da Lei.
Il mio cuore sobbalzò nel petto... Da quando l'avevo incontrata in me era cambiato qualcosa: non provavo più quella gioia feroce nel veder scorrere il sangue dei miei nemici, non provavo felicità se Lei non era con me; Lei, Izayoi, la mia piccola, fragile e incredibilmente forte Umana.
Sì, lo so che è una contraddizione, ma Izayoi era stata l'unica tanto forte da riuscire a domare il Grande Inu no Taisho, il Generale Cane che aveva messo in ginocchio le Terre dell'Ovest e che non temeva alcun nemico.
Lei con un solo sorriso era riuscita a mettere alle strette me, uno dei più grandi e temibili Spettri che il Giappone abbia visto calcare la sua terra.
Quando la salvai dissi a me stesso che l'avevo fatto solo per pietà, perchè quella stupida Umana era stata tanto incoscente da avventurarsi da sola e disarmata nella foresta; cambiai idea solo quando mi chiese con le lacrime agli occhi di tornare ancora da lei. Non capivo cosa mi spingesse ad assecondare ogni sua più piccola richiesta, cosa fosse quella strana sensazione che mi scaldava il cuore quando la vedevo sorridere e che mi gelava il sangue nelle vene quando le lacrime offuscavano quei suoi occhi verdi, tanto profondi che vi smarrivo me stesso.
Il sapere che aspettava un bambino da me mi aveva riempito di gioia: era stato strano comprendere come mi venisse naturale esserle accanto evederla come compagna e madre dei miei cuccioli.
Purtroppo se da un lato la sua conoscenza aveva avuto la capacità di cambiare il mio modo di guardare il mondo, aveva anche peggiorato il già fragile rapporto che avevo con mio figlio.
Già... Come avevo potuto sperare che non si accorgesse del suo odore su di me?
Ero stato io stesso ad insegnargli i segreti della guerra e della caccia.
Il suo fiuto era già ottimo in quanto InuYoukai, inoltre inseguito al continuo allenamento a cui si sottoponeva, era riuscito a migliorare ancora questa sua dote innata.
Sospirai amaramente mentre entravo nella tenda dell'accampamento e mi toglievo l'armatura.
Non mi importava di quello che avrebbero detto i miei sudditi: quando la guerra fosse finita l'avrei sposata; l'unico nemico rimasto era Ryukotsusei, ma era anche il più forte.
Decisi che prima di partire per quest'utima battaglia sarei andato a salutarla e le avrei chiesto se desiderasse divenire ufficialmente la mia compagna al termine di quest'ultimo scontro.
(Dal punto di vista di Izayoi)
Era notte fredda quando avvertii un familiare senso di gelo alle mie spalle.
Aprii stancamente gli occhi e mi volsi verso la finestra della mia camera; vidi la luna splendere nel cielo e un potente ululato squarciare il silenzio di quella tiepida notte autunnale.
Un ululato che nulla aveva di normale.
Mi misi a sedere su letto, coprendomi con le calde coperte che lo rivestivano, morbide e profumate.
Chiusi gli occhi quando un gelido soffio di vento mi avvolse e li riaprii solo nel momento in cui percepii un delicato tocco sul mio viso.
"Amore mio..." sussurrai piano, avvolgendogli le bracca intorno al collo
Lo sentii stringermi a sè e posarmi un bacio sulla guancia, per asciugare una lacrima di sollievo e di felicità che mi era scesa inconsapevolmente lungo il viso.
"Come stai, Izayoi?" mi domandò, mentre non accennava a scostarsi da me
"Bene. Tu?" gli chiesi allontanandomi da Lui per vedere i suoi occhi dorati, che risplendevano illuminati dalla tenue luce della luna piena
"Ora che ti ho qui di fronte a me, molto meglio." mi rispose sorridendomi e baciandomi dolcemente
Lentamente mi sdraiai, trascinandolo con me, ma Lui si scostò piano e mi spostò una lunga ciocca di capeli neri che mi copriva gli occhi.
"Cosa c'è Inu?" gli domandai, utilizzando quel nomignolo che doveva la sua origine ad uno dei nostri precedenti incontri.
Un pomeriggio, mentre dormivo stretta a Lui, mi lasciai sfuggire dale labbra quel soprannome e da allora lo utilizzavo come se fosse stato il suo vero nome, visto che di esso non ne ero a conoscenza e che Inu no Taisho sembrava troppo formale.
Il mio Youkai mi guardò negli occhi, per poi mormorare qualcosa, con voce ridotta ad un sussurro, che sfuggì al mio misero udito umano
 "Come?" gli domandai infatti poco dopo
Lui sospirò, arrossendo un po'.
Era davvero bellissimo con quel tenue colore rosato sulle guance solitamente di un colore madreperlato.
"Ho detto: Izayoi, quando questa guerra sarà finita, vorresti diventare ufficialmente la mia compagna?" ripetè, arrossendo maggiormante, ma senza abbassare lo sguardo
Avvampai all'istante, ma velocemente annuii con la testa e lo abbracciai con tutta la forza che possedevo.
Lui rise piano e mi poggiò una mano sulla testa, scompigliandomi i capelli come faceva ogni volta che lo abbracciavo in quel modo.
"Per fortuna che sono un Demone, altrimenti mi avresti strangolato..." mi sussurrò piano in un orecchio.
Sentii un brivido percorrermi la schiena appena percepii il suo respiro gelido solleticarmi la pelle.
Lo amavo da impazzire e non riuscivo a credere che Lui mi avesse davvero chiesto di sposarlo; anche se in effetti i Demoni non hanno un rito che corrisponde al matrimonio umano: la loro unione avviene quando un demone marchia la propria compagna con un morso sulla spalla sinistra.
Purtroppo io non avevo potuto ricevere quel riconoscimento perchè il mio Amato era ancora legato ufficialmente alla sua precedente compagna.
Mi riscossi dai miei pensieri qando lo sentii sciogliere il nostro abbraccio.
"Dove vai?" gli domandai preoccupata, afferrando una manica della sua veste.
Lui si voltò e mi sorrise rassicurante.
"Sta tranquilla: questa notte è tutta per noi. Non ho affrontato questo viaggio per andarmene così presto; e poi questa sarà l'ultima volta che ci vedremo finchè la battaglia contro Ryukotsusei non sarà conclusa." 
Lo vidi togliersi l'armatura e poggiare le sue tre spade accanto ad essa.
Sounga, Tessaiga e Tenseiga.
Una volta mi aveva chiesto quale delle tre avrei scelto, prima che sapessi quali fossero i poteri propri di ognuna; io mi ero lasciata guidare dall'istinto e la miamano siera posata su Tenseiga.
Quando gli indicai la mia scelta, Lui sorrise.
Vedendo la mia perplessità, mi spiegò che Tenseiga era una spata che guariva e che donava la vita; aggiunse anche che quella spada accettasse solo le persone con un cuore puro e d'animo buono e che quindi non l'avesse sorpreso che fossi stata attratta proprio da essa tra tutte e tre le spade.
Sorrisi ripensando a quei momenti di serenità; provavo una sorta di simpatia per quella spada che era l'esatto opposto di quel che sembrava: uno strumento di morte che in realtà donava la vita.
"Cos'hai Izayoi? Sei pensierosa stasera... C'è forse qualcosa che ti turba?" mi domandò lo Spettro, preoccupato, sedendosi sul letto, vicino a me, abbracciandomi e facendomi poggiare la testa sul suo ampio e forte petto.
"Sto bene, non preoccuparti..." mentii io, sperando che si convincesse e che lasciasse cadere l'argomento
Lui non mi credette e mi alzò il mento con due dita, costringendomi a fissare i miei occhi nei suoi. La sua espressione era incredibilmente seria.
Per la prima volta provai ad immaginarlo sul campo di battaglia, intento a dare ordini ai suoi uomini e ad uccidere i nemici delle sue Terre...
Rabbrividii... Per quanto lo amassi e l'amo tutt'ora, con quell'espressione incuteva davvero timore.
Lui dovette accorgersi del mio stato d'animo perchè il suo sguardo si addolcì un poco, rimanendo comunque serio.
"Lo so quando stai mentendo. Avanti  Izayoi, se non mi dici cosa c'è che non và non posso fare nulla per aiutarti!" mi disse, avvicinando il suo viso al mio, tanto che avvertivo il suo respiro sulle mie labbra
"Ho paura..." gli confessai, affondando il suo viso nei suoi lunghi capelli argentei, morbidi più della migliore seta.
"Di cosa...?"
"Di non vederti più tornare dalle tue battaglie... di rimanere da sola... di dover crescere questo bambino senza di te!" gli risposi, senza accorgermi di aver alzato la voce.
Lui mi strinse forte a sè, cercando di calmarei violenti singhiozzi che mi scuotevano le spale e che lentamente gli stavano spaccando il cuore.
"Shh... Sta tranquilla, mia piccola Umana: tu non sarai mai sola. Io sarò sempre al tuo fianco, anche se non sarò lì vicino a te in carne ed ossa." mi rispose con la voce più calma e rassicurante che possedeva... ma le lacrime e l'angoscia erano state troppo tempo rinchiuse nel mio cuore, represse per far sì che non si vedessero e adesso che erano esplose non sapevo se sarei stata in grado di relegarle nuovamente in fondo al mio essere.
"No! Io ti voglio al mio fianco! Al nostro  fianco..." gli risposi continuando a piangere
Lui mi strinse forte e mi baciò con tutto l'Amore che provava per me, cercando di far smettere il mio pianto.
"Ti prego, non piangere, mia piccola Umana... Io ci sarò sempre per voi, sempre!" mi ripeteva, tra un bacio e l'altro e ancora, prima di addormentarmi, stanca, ma felice di sapere quanto il mio Demone mi amasse.
Quanto la Neve ormai necessitasse di quel piccolo e fragile Fiore di Ciliegio.

Capitolo 4: Autunno

 

(Dl punto di vista di Inu no Taisho)


Un altro corpo cadde esanime ai miei piedi.

I miei uomini esultarono ancora, lieti della vittoria riportate, e acclamarono a gran voce il loro generale.

Se un tempo tutto ciò mi dava gioia, adesso era solo un inutile spreco di tempo, una noiosa routine a cui ero obbligato.

Un intralcio che mi costringeva a stare lontano da Lei.

Il mio cuore sobbalzò nel petto... Da quando l'avevo incontrata in me era cambiato qualcosa: non provavo più quella gioia feroce nel veder scorrere il sangue dei miei nemici, non provavo felicità se Lei non era con me; Lei, Izayoi, la mia piccola, fragile e incredibilmente forte Umana.

Sì, lo so che è una contraddizione, ma Izayoi era stata l'unica tanto forte da riuscire a domare il Grande Inu no Taisho, il Generale Cane che aveva messo in ginocchio le Terre dell'Ovest e che non temeva alcun nemico.

Lei con un solo sorriso era riuscita a mettere alle strette me, uno dei più grandi e temibili Spettri che il Giappone abbia visto calcare la sua terra.

Quando la salvai dissi a me stesso che l'avevo fatto solo per pietà, perchè quella stupida Umana era stata tanto incoscente da avventurarsi da sola e disarmata nella foresta; cambiai idea solo quando mi chiese con le lacrime agli occhi di tornare ancora da lei. Non capivo cosa mi spingesse ad assecondare ogni sua più piccola richiesta, cosa fosse quella strana sensazione che mi scaldava il cuore quando la vedevo sorridere e che mi gelava il sangue nelle vene quando le lacrime offuscavano quei suoi occhi verdi, tanto profondi che vi smarrivo me stesso.

Il sapere che aspettava un bambino da me mi aveva riempito di gioia: era stato strano comprendere come mi venisse naturale esserle accanto evederla come compagna e madre dei miei cuccioli.

Purtroppo se da un lato la sua conoscenza aveva avuto la capacità di cambiare il mio modo di guardare il mondo, aveva anche peggiorato il già fragile rapporto che avevo con mio figlio.

Già... Come avevo potuto sperare che non si accorgesse del suo odore su di me? Ero stato io stesso ad insegnargli i segreti della guerra e della caccia.

Il suo fiuto era già ottimo in quanto InuYoukai, inoltre inseguito al continuo allenamento a cui si sottoponeva, era riuscito a migliorare ancora questa sua dote innata.

Sospirai amaramente mentre entravo nella tenda dell'accampamento e mi toglievo l'armatura.

Non mi importava di quello che avrebbero detto i miei sudditi: quando la guerra fosse finita l'avrei sposata; l'unico nemico rimasto era Ryukotsusei, ma era anche il più forte.

Decisi che prima di partire per quest'utima battaglia sarei andato a salutarla e le avrei chiesto se desiderasse divenire ufficialmente la mia compagna al termine di quest'ultimo scontro.

(Dal punto di vista di Izayoi)

 

Era notte fredda quando avvertii un familiare senso di gelo alle mie spalle.

Aprii stancamente gli occhi e mi volsi verso la finestra della mia camera; vidi la luna splendere nel cielo e un potente ululato squarciare il silenzio di quella tiepida notte autunnale.

Un ululato che nulla aveva di normale.

Mi misi a sedere su letto, coprendomi con le calde coperte che lo rivestivano, morbide e profumate.

Chiusi gli occhi quando un gelido soffio di vento mi avvolse e li riaprii solo nel momento in cui percepii un delicato tocco sul mio viso.

"Amore mio..." sussurrai piano, avvolgendogli le bracca intorno al colloLo sentii stringermi a sè e posarmi un bacio sulla guancia, per asciugare una lacrima di sollievo e di felicità che mi era scesa inconsapevolmente lungo il viso.

"Come stai, Izayoi?" mi domandò, mentre non accennava a scostarsi da me

"Bene. Tu?" gli chiesi allontanandomi da Lui per vedere i suoi occhi dorati, che risplendevano illuminati dalla tenue luce della luna piena

"Ora che ti ho qui di fronte a me, molto meglio." mi rispose sorridendomi e baciandomi dolcemente

Lentamente mi sdraiai, trascinandolo con me, ma Lui si scostò piano e mi spostò una lunga ciocca di capeli neri che mi copriva gli occhi.

"Cosa c'è Inu?" gli domandai, utilizzando quel nomignolo che doveva la sua origine ad uno dei nostri precedenti incontri.

Un pomeriggio, mentre dormivo stretta a Lui, mi lasciai sfuggire dale labbra quel soprannome e da allora lo utilizzavo come se fosse stato il suo vero nome, visto che di esso non ne ero a conoscenza e che Inu no Taisho sembrava troppo formale.

Il mio Youkai mi guardò negli occhi, per poi mormorare qualcosa, con voce ridotta ad un sussurro, che sfuggì al mio misero udito umano 

"Come?" gli domandai infatti poco dopoLui sospirò, arrossendo un po'.

Era davvero bellissimo con quel tenue colore rosato sulle guance solitamente di un colore madreperlato.

"Ho detto: Izayoi, quando questa guerra sarà finita, vorresti diventare ufficialmente la mia compagna?" ripetè, arrossendo maggiormante, ma senza abbassare lo sguardo.

Avvampai all'istante, ma velocemente annuii con la testa e lo abbracciai con tutta la forza che possedevo.

Lui rise piano e mi poggiò una mano sulla testa, scompigliandomi i capelli come faceva ogni volta che lo abbracciavo in quel modo.

"Per fortuna che sono un Demone, altrimenti mi avresti strangolato..." mi sussurrò piano in un orecchio.

Sentii un brivido percorrermi la schiena appena percepii il suo respiro gelido solleticarmi la pelle.

Lo amavo da impazzire e non riuscivo a credere che Lui mi avesse davvero chiesto di sposarlo; anche se in effetti i Demoni non hanno un rito che corrisponde al matrimonio umano: la loro unione avviene quando un demone marchia la propria compagna con un morso sulla spalla sinistra.Purtroppo io non avevo potuto ricevere quel riconoscimento perchè il mio Amato era ancora legato ufficialmente alla sua precedente compagna.

Mi riscossi dai miei pensieri qando lo sentii sciogliere il nostro abbraccio.

 "Dove vai?" gli domandai preoccupata, afferrando una manica della sua veste.

Lui si voltò e mi sorrise rassicurante.

"Sta tranquilla: questa notte è tutta per noi. Non ho affrontato questo viaggio per andarmene così presto; e poi questa sarà l'ultima volta che ci vedremo finchè la battaglia contro Ryukotsusei non sarà conclusa." 

Lo vidi togliersi l'armatura e poggiare le sue tre spade accanto ad essa.

Sounga, Tessaiga e Tenseiga.

Una volta mi aveva chiesto quale delle tre avrei scelto, prima che sapessi quali fossero i poteri propri di ognuna; io mi ero lasciata guidare dall'istinto e la mia mano si era posata su Tenseiga.

Quando gli indicai la mia scelta, Lui sorrise.

Vedendo la mia perplessità, mi spiegò che Tenseiga era una spada che guariva e che donava la vita; aggiunse anche che quella spada accettasse solo le persone con un cuore puro e d'animo buono e che quindi non l'avesse sorpreso che fossi stata attratta proprio da essa tra tutte e tre le spade.Sorrisi ripensando a quei momenti di serenità; provavo una sorta di simpatia per quella spada che era l'esatto opposto di quel che sembrava: uno strumento di morte che in realtà donava la vita.

"Cos'hai Izayoi? Sei pensierosa stasera... C'è forse qualcosa che ti turba?" mi domandò lo Spettro, preoccupato, sedendosi sul letto, vicino a me, abbracciandomi e facendomi poggiare la testa sul suo ampio e forte petto.

"Sto bene, non preoccuparti..." mentii io, sperando che si convincesse e che lasciasse cadere l'argomento.

Lui non mi credette e mi alzò il mento con due dita, costringendomi a fissare i miei occhi nei suoi. La sua espressione era incredibilmente seria.

Per la prima volta provai ad immaginarlo sul campo di battaglia, intento a dare ordini ai suoi uomini e ad uccidere i nemici delle sue Terre...

Rabbrividii...

Per quanto lo amassi e l'amo tutt'ora, con quell'espressione incuteva davvero timore.

Lui dovette accorgersi del mio stato d'animo perchè il suo sguardo si addolcì un poco, rimanendo comunque serio.

"Lo so quando stai mentendo. Avanti  Izayoi, se non mi dici cosa c'è che non và non posso fare nulla per aiutarti!" mi disse, avvicinando il suo viso al mio, tanto che avvertivo il suo respiro sulle mie labbra

"Ho paura..." gli confessai, affondando il suo viso nei suoi lunghi capelli argentei, morbidi più della migliore seta.

"Di cosa...?"

"Di non vederti più tornare dalle tue battaglie... di rimanere da sola... di dover crescere questo bambino senza di te!" gli risposi, senza accorgermi di aver alzato la voce.

Lui mi strinse forte a sè, cercando di calmare i violenti singhiozzi che mi scuotevano le spalle e che lentamente gli stavano spaccando il cuore.

"Shh... Sta tranquilla, mia piccola Umana: tu non sarai mai sola. Io sarò sempre al tuo fianco, anche se non sarò lì vicino a te in carne ed ossa." mi rispose con la voce più calma e rassicurante che possedeva... ma le lacrime e l'angoscia erano state troppo tempo rinchiuse nel mio cuore, represse per far sì che non si vedessero e adesso che erano esplose non sapevo se sarei stata in grado di relegarle nuovamente in fondo al mio essere.

 "No! Io ti voglio al mio fianco! Al nostro  fianco..." gli risposi continuando a piangere.

Lui mi strinse forte e mi baciò con tutto l'Amore che provava per me, cercando di far smettere il mio pianto.

"Ti prego, non piangere, mia piccola Umana... Io ci sarò sempre per voi, sempre!" mi ripeteva, tra un bacio e l'altro e ancora, prima di addormentarmi, stanca, ma felice di sapere quanto il mio Demone mi amasse.

Quanto la Neve ormai necessitasse di quel suo piccolo e fragile Fiore di Ciliegio.

 

Angolo dell'Autrice

 

Sciauuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!

Come và, cari lettori di EFP?

Io abbastanza bene, tranne per il fatto che domani è lunedì e che ricomincia un'altra settimana di scuola... NUOOOOOOOOO!!!!!!!!!!! *piange disperata*

OK.... mi ricompongo...

ehm ehm... passiamo alle cose serie: PERDONATEMI PER IL MIO IMMENSO ED IMPERDONABILE RITARDO!!!

Ho 3 fanfiction in corso ed è da moltissimo che non aggiorno: in realtà è da una settimana che non entro sul sito e infatti non ho risposto neanche alle recensioni che qualcuno di voi, gentilmente, mi ha lasciato...

Si, lo so: sono imperdonabile... vi permetterò di uccidermi senza che tenti di ribellarmi

S (Sesshomaru) " Quanto sei teatrale... dovrebbero ucciderti per così poco? Io piuttosto dovrei farti a pezzetti perchè mi hai nascosto quella specie di crema dolcissima"

Io "Sessho-chan, ti informo di una cosa: la nutella piace anche a me e vorrei evitare che tu ti finisca 5 barattoli al giorno! Un po' perchè ti fanno male alla salute..."

*il demone alza un sopracciglio, come per dire "Tsk! Come se mi sentissi male per così poco"*

"... Un po' perchè se voglio farmi un panino con la nutella a mezzanotte la voglio trovare al suo posto!!! Intesi?!"

S "Vedi di darti una calmata Umana..."

Io "Una calmata?! UNA CALMATA?! Basta mi hai stancata!!! SESSHOMARU, A CUCCIAAA!!!!"

*Il Demone si schianta al suolo, aprendo una voragine sotto di sè.*

Ok, ora che è K.O ne approfitto per concludere questo mio delirante angoletto: In sostanza ci stiamo avvicinando alla fine della storia, rimangono infatti solo due capitoli!

Spero che questo chappy vi sia piaciuto, anche perchè io trovo questa coppia così incredibilmente KAWAIII!!!

No, ok, mi do una calmata...

Ringrazio tutti quelli che hanno letto questo capitolo (e che probabilmente si saranno stancati della mia pazzia e avranno interrotto qui la lettura), a chi recensirà e a chi ha recensito anche i chappy precedenti.

Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate e se dovrei apportare qualche modifica.

Grazie ancora per la pazienza!

Baci<3<3<3

RedSonja


 

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Capitolo 5
*** "Buonanotte, Fratellino." ***



Capitolo 5: "Buonanotte, Fratellino."

 

(Dal punto di vista di Izayoi)


E' fredda questa notte senza di te...

Le fiamme bruciano il castello, che crolla, consumato da quel fuoco vorace e malvagio.

Malvagio come il cuore dell'uomo che comandò di accenderlo.

Ed ora Amore, per proteggerci, tu non sei più qui; vorrei averti raggiunto nel Regno dei Morti, ma hai ragione: io devo vivere, devo vivere per proteggere il nostro bambino.Inuyasha.

E' un nome dolce, ma allo stesso tempo forte, che esalta il suo essere in parte umano e in parte InuYoukai...

Lo hai scelto perchè volevi che ti sentisse vicino?

Tu sapevi che saresti morto, me l'ha detto quel Demone Pulce che hai lasciato perchè un giorno consigli Inuyasha; per quelle ferite non c'era cura: erano troppo gravi anche per te e il lungo viaggio che hai affrontato per raggiungermi e salvarci non ha di sicuro aiutato.

Probabilmente se fossi rimasto al tuo campo e ti fossi fatto curare, saresti vivo, ma non ti saresti mai perdonato di aver fatto morire tuo figlio e la donna che amavi.

Perchè tu mi amavi e ne ho la prova: se ne sta dormiente tra le mie braccia, con le sembianze di un meraviglioso cucciolo con le orecchie da cagnolino, candide come i suoi capelli.

Ti somiglia molto, Amore mio.

E, di conseguenza, anche a suo fratello.

Lui non si è ancora fatto vedere; probabilmente non è ancora pronto per vedere questo cucciolo senza ucciderlo realmente.

Sai, credo di aver capito una cosa di Sesshomaru: a dispetto di quello che vuole far credere, è un ragazzo fragile.La sua maschera di freddezza è una difesa da ciò che gli altri pensano di lui.

Ha paura di non essere ritenuto all'altezza di ricoprire il tuo ruolo, di non essere degno di essere considerato un Demone Maggiore.

Lui non ti odia, non ti ha mai odiato, ma ha visto crollare le sue certezze quando hai deciso di far nascere un hanyou; ora non sa cosa pensare di te e reagisce nel solo modo che conosce: combattendo e chiudendosi in se stesso.

Sono sicura che un giorno troverà qualcuno che gli faccia aprire gli occhi, e lo sai anche tu.

E' per questo che gli hai lasciato Tenseiga in eredità: perchè impari che non esiste cosa più bella al mondo di salvare e proteggere le persone che si amano, e perchè impari ad accettare Inuyasha come suo fratello.

Spero che venga almeno a conoscerlo.

Miyoga mi ha detto che un cucciolo di Demone Cane deve annusare l'odore di suo padre mentre questi ringhia, imparando così come riconoscere i demoni della propria razza.Tu non hai potuto farlo in quell'arco di tempo in cui ci hai permesso di salvarci, ma mi è stato spiegato dal tuo servitore che al posto tuo potrebbe farlo solo una persona con un odore ed un'aura demoniaca molto simile alla tua.

L'unico che potrebbe farlo quindi è proprio Sesshomaru, anche se non penso che la cosa gli farà piacere.

Ho mandato Miyoga a cercarlo, sperando che lui capisca la situazione e che accetti.

Sento un vento gelido accarezzarmi le spalle.

Mi volto.

Lui è di fronte a me, che non mi degna di uno sguardo.

La sua attenzione è tutta concentrata sul fagottino che tengo tra le braccia.

Lo osservo.

Prova rabbia e rancore verso di noi, lo so, ma la curiosità ha avuto la meglio su ogni altro sentimento: lo vedo da come scruta il nostro bambino.

Vorrebbe avvicinarsi.

Vorrebbe toccarlo.

Ma è indeciso... non sa cosa fare, o come fare.

Gli prendo delicatamente la mano, afferrandolo per il polso come mi hai detto di fare per non essere ferita dai suoi artigli.

Lui incrocia il mio sguardo, ma non vi leggo rabbia, e mi lascia fare.

Porto la sua mano aperta sulla guancia del cucciolo, guidandogliela in una carezza.

Lo vedo irrigidire le dita, tendendo gli artigli in modo che non tocchino la pelle del neonato.

Mi stupisce: non pensavo che potesse avere una simile delicatezza.

Inuyasha apre piano i suoi occhioni dorati, puntandoli in quelli del fratello,dello stesso colore, guardandolo con interesse e gli sorride, mettendo in mostra quelle piccole zanne che non possono ancora competere con quelle del Demone che gli sta davanti.

Lo sguardo di Sesshomaru ritorna serio e distaccato, com'era prima, ma ancora vi si può scorgere quel bagliore di curiosità.

"Perchè dovrei farlo?" 

Impiego un momento per realizzare che il Demone abbia veramente parlato.

"Perchè è tuo fratello... e perchè se non lo fai renderai inutile la morte di tuo padre."

Lo vedo accigliarsi, ma alla fine si avvicina nuovamente al bambino.

"Devo prenderlo in braccio..." mi spiega, vedendo che aumento la presa sul quel corpicino

"Ah... va bene"

Ma lui rimane immobile

"Allora?" lo incoraggio

"Non so come si fa... non ho mai tenuto in braccio un cucciolo"

Sorrido.

Quanto può essere tenero in questo momento?

Gli mostro come mettere le braccia, in modo da garantire una presa sicura, poi gli passo il bambino che non sembra intenzionato a tornare tra le mie braccia.

Con una manina tenta di afferrare un dito del fratello, il quale lo lascia fare, stando attento che non si ferisca con gli artigli.

Inuyasha se lo porta alla bocca, mordicchiandolo un po' e strappando un mezzo sorriso a Sesshomaru.

Lo sapevo che si sarebbe affezionato a quel cucciolo!

Poi torna improvvisamente serio quando Inuyasha inizia ad annusarlo.

I suoi occhi assumono un colore sanguigno, mentre ringhia al neonato che tiene tra le braccia.

Istintivamente mi protendo in avanti, ma le parle del vecchio Miyoga mi fermano.

"Vi prego Principessa, non vi avvicinate. Questa è la prima prova che un cucciolo di InuYoukai deve superare. Non dovete intromettervi."

"E se non dovesse superarla?" domando allarmata. Ho un brutto presentimento...

"Il Padroncino Sesshomaru lo ucciderà."risponde il Demone Pulce

"COSA?!" urlo fuori di me

"Vi  prego non agitatevi! Vedrete che quel bambino ce la farà: in fondo ha anche lui il sangue del Padrone che gli scorre nelle vene."

Mi arrendo, confidando nella forza del mio piccolo e nella comprensione di Sesshomaru, il quale non ha ancora smesso di ringhiare.

Finalmente Inuyasha risponde al suo ringhio, scoprendo le zanne, in quella che è una pallida imitazione del cupo rombo che proviene dalla gola del Demone Maggiore.

Sesshomaru sembra soddisfatto, perchè riassume le sembianze iniziali, lasciando che il bambino continui a mordicchiargli il dito.

Socchiude gli occhi, sfoggiando un sorriso degno della sua bellezza.

"Sembra che questo cucciolo non sia poi così debole come sembra!" noto una specie di orgolio mentre pronuncia queste parole.

"A quanto pare ti sbagliavi su di lui... promettimi una cosa, Sesshomaru." gli rispondo

Lui mi guarda intensamente, annuendo con un semplice segno del capo

"Promettimi che gli insegnerai a difendersi, che lo aiuterai a diventare sempre più forte... promettimi che lo proteggerai. Non ti chiedo di estendere la tua protezione anche a me, non posso: in fondo è a causa mia se la tua famiglia si è disgregata, ma ti prego almeno di proteggere Inuyasha. Di proteggere tuo fratello, in modo che il ricordo di tuo padre non si estingua mai."

"Lo farò,Umana, perchè questo cucciolo si è guadagnato il diritto di vivere. Manterò la promessa, ma lo farò a modo mio e non accetterò recriminazioni. Il giorno in cui questo cucciolo non sarà all'altezza di difendersi dai miei attacchi lo ucciderò, ma fino ad allora non permetterò a nessuno di infliggere il colpo di grazia: è un mio diritto togliergli la vita, poichè un tempo esso apparteneva a mio padre che gliela donò. Ma questo moccioso ha bisogno di una madre, almeno per i primi anni della sua esistenza e perciò non posso permettere che ti uccidano. Farò in modo di procurarti il denaro necessario perchè i Ningen ti accettino e ti trattino come principessa, quale sei. Addio Izayoi; quanto a te, Inuyasha, ci rivedremo presto. Buonanotte fratellino." l'ultima parte la pronuncia con voce dolce e bassa, cullando ancora il sonno del bambino che si è tranquillamente assopito tra le sue braccia.

Con un gesto metodico, ma delicato, mi restituisce il mio piccolo hanyou e si avvia alla porta, scomparendo nel gelo di questo inverno.

Nel gelo di questa vita senza di te, Amore mio. 

 

Angolo dell'Autrice

 

Sciauuu  tuttiiiii!!!!

Come và?

Io così e così (martedì ho il compito di Latino >.<)

Vabbè, torniamo alla ff...

Siamo agli sgoccioli: questo è l'ultimo capitolo vero e proprio, il prossimo sarà l'epilogo.

Vi rendete conto che la prossima domenica segnerò questa fanfic come completa?

Mi fa strano... forse perchè sarà la mia prima storia completa!

Sono triste... :'(

Ma fa niente. Manca ancora un po' alla conclusione e non voglio deprimermi.

Allora, che ne dite del chappy?

Ho reso Sesshomaru OOC?

Spero di no, infondo penso che chiunque si sarebbe sciolto di fronte al musetto di Inuyasha appena nato (quando ho visto il terzo film e hanno inquadrato Inu-chan cucciolo ero tipo *-*) ahahahah!!! 

E poi Sessho-chan non è il ghiacciolo che vuole apparire.

Rimane il fatto che questa è una mia interpretzaione di come penso possano essere andate le cose: Sesshomaru ha sempre protetto suo fratello, sfidandolo per farlo diventare più forte.

Anche se all'inizio il suo odio sarà sincero, a causa dell'eredità del padre.

Beh, che dire... spero ce vi sia paciuto questo chappy, perchè è uno dei mie preferiti tra tutte le storie che o salvate sul pc.

Vi ringrazio per aver letto e spero che mi lascerete una recensione (solo per sapere che ne pensate ;) )

Mi scuso per il ritardo delle altre mie fic, ma diciamo che ultimamente, la sera, appena tocco il cuscino mi addormento...

Ora vi saluto.

Baci<3<3<3

RedSonja 

 

jpg

 

 

Non so quanti di voi vedranno la modifica, ma vedendo questa immagine non ho potuto fare a meno di inserirla in questo capitolo... Spero che vi piaccia ;)

(fonte immagine- we heart it.)

Di seguito vi lascio il link del sito dove l'ho trovata:  http://data2.whicdn.com/images/66931469/thumb.jpg

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Capitolo 6
*** Nuovo Presente ***


 

Capitolo 6 : "Nuovo Presente"
"Avanti Inuyasha, oggi è il giorno del tuo compleanno... non vorrai avere quell'espressione da cane bastonato per tutto il giorno"
L'hanyou si volta seccato verso il cucciolo di kitsune, che gli saltella dietro allegramente.
"Sta' zitto Shippo!"
"Certo che non capirò mai come Kagome riesca a sopportarti ... lei è sempre gentile mentre tu non lo sei mai!" il piccolo demone volpe incrocia le braccia, facendo finta di essersi offeso.
In realtà è solo una finta: lui, così come tutti i suoi ex compagni d'avventura, conosce il motivo che spinge il mezzo demone ad odiare questo giorno.
Se per tutti, infatti, il giorno del proprio compleanno è una data lieta, per Inuyasha non è affatto così: in quel giorno infatti perse entrambi i suoi genitori: quando nacque, suo padre, e qualche anno dopo, sua madre.
"Tsk!"
Le orecchie dell'hanyou si muovono nel percepire il rumore cadenzato di un passo che ormai conosceva perfettamente.
"Inuyasha, che ne dicidi venire dentro? Tutti i nostri amici si sono radunati per poterti festeggiare. Non vorrai deluderli!" 
La voce di Kagome ha sempre avuto a capacità di solleticare la sua parte più dolce e sensibile. 
La sua parte più umana.
"E va bene. Ma se questa pulce..." indica Shippo "... osa ancora darmi del cane bastonato, lo faccio a pezzi con gli artigli."
Kagome non riesce a non sorridere: è contenta di vedere il suo Inuyasha scherzare come al solito, quando invece qualche secondo prima era chiuso in quel mutismo che ormai aveva imparato a conoscere come segno della sofferenza del suo Amore.
Velocemente, gli afferra la mano, trascinandolo verso la distesa dove hanno organizzato la festa: ha passato le ultime due settimane a preparare il tutto.
Purtroppo per trasportare tutto il necessario ha dovuto chiedere ad un demone.
Inizialmente, la sua idea era stata quella di rivolgersi a Koga, ma aveva dovuto scartare questa ipotesi: il demone lupo non sarebbe stato in grado di mascherare la propria aura ad Inuyasha e avrebbe mandato a monte la sorpresa che lei stava tentando disperatamente di nascondergli.
Alla fine si era rivolta a Sesshomaru.
Ricorda ancora l'espressione sorpresa, e decisamente contrariata, del Demone Maggiore, nonchè suo cognato.
Dopo l'ennesimo rifiuto dello Youkai, aveva sfoderato il suo asso nella manica: Rin.
Se c'è una persona che sia in grado di convincere il Principe dei Demoni, beh, quella persona è rappresentata dall'allegra figura di una bambina umana.
Dovettero insistere un bel po', ma alla fine il Demone cedette: avrebbe contribuito ad organizzare quella che per lui era una follia.
Però aveva voluto sapere la sorpresa che la ragazza stava preparando all'hanyou e la miko aveva acconsentito.
Se ripensava alla sua espressione shockata, non poteva non ridere.
L'aveva perfino convinto a partecipare alla festa...
"Inu-chan... ti vuoi muovere?" sbuffa spazientita Kagome
"Ecco! Perchè tutta questa fretta? In fondo con Sango e Miroku ci siamo visti questa mattina!" 
"FA COME TI DICO E NON DISCUTERE!" gli occhi della ragazza si illuminano di una fiamma sinistra.
"Inuyasha... se fossi in te, terrei la bocca chiusa..." sussurra il piccolo kitsune, dalla spalla del mezzodemone.
L'hanyou si limita ad annuire dubbioso, per poi seguire docilmente la ragazza.
"Tsk! Ci manca solo che mi regali un guinsaglio per il compleanno..."
"Ma quanto ci mettono ad arrivare?!" domanda per l'ennesima volta l'ookami youkai, spazientito dalla lunga attesa
"Probabilmente Inuyasha si sarà nascosto da qualche parte come suo solito e Kagome starà tentando di farlo uscire dal suo nascondiglio a suon di a cuccia!" ossera Miroku, intento a bere del sakè
"Miroku! La festa non è ancora iniziata e ti sei già bevuto un'intera bottiglia di liquore!" lo rimprovera la sterminatrice, tirandogli un orecchio con la mano destra, mentre con l'altra teneva in braccio il suo neonato.
La donna si volta all'ennesimo sospirò del Demone seduto dietro di lei.
Le sue bambine stavano letteralmente dando il tormento a Sesshomaru, il quale stava sopportando in silenzio i fatto che quelle due pesti gli stessero tirando le orecchie, incoraggiandolo a proseguire la storia che aveva incominciato a narrare loro, nel vano tentativo di tenerle buone.
"Sterminatrice..." la voce del Demone risuona profonda nella pianura.
"Sì?" domanda Sango, smettendo di discutere con il marito
"Dovreste fare silenzio e nascondervi: stanno arrivando."
La donna da il segnale e ognuno si percipita il più velocemente possibile al proprio posto.
Dopo qualche istante vedono comparire le sagome di Inuyasha, Kagome e Shippo.
Al segnale di Sango, tutti i presenti, saltano fuori dai loro nascondigli gridando " Sorpresa!!!"
Inutile dire che il mezzo demone per poco non sviene per la sorpresa.
Sono tutti lì per lui!
Tutti i suoi amici sono lì per festeggiare la data della sua nascita.
C'è perfino suo fratello, il che lo sorprende non poco.
"V-Voi siete qui p-per me?" domanda incerto.
"Che c'è Inuyasha... ti sorprende così tanto la nostra presenza?" risponde  beffardo Koga
"Tsk! Non dire sciocchezze, lupo rognoso!
Ma dalla voce di Inuyasha traspare gioia.
E Kagome non può che essere felice.
E Inuyasha ancora non sa che c'è un'altra sorpresa!
La ragazza vede il suo amato intento a bisticciare con il fratello... scena a cui è ormai abituata, ma sa che nessuno dei due ha realmente intenzione di combattere: il suo Inu-chan non sta ringhiando e l'aria intorno al Demone Maggiore non vibra d'elettricità.
"Allora, che ne dite di procedere con i regali?" propone Sango.
L'idea della sterminatrice è accolta da un boato d'approvazione.
Ognuno presenta il suo dono...
Per ultimi rimangono quelli di Kagome e di Sesshomaru.
I due si scambiano uno sguardo d'intesa.
"Allora... chi dei due?" domanda curioso Shippo
Il Principe dei Demoni fa un passo avanti.
"Spero che il mio dono ti sia gradito, fratellino..." 
Detto ciò si allontana, abbattendo il campo di forza che prima ricopriva una porzione della pianura, rivelando un immenso cane bianco che scherza con una donna umana.
Il cuore di Inuyasha ha un fremito... dopo tutti questi anni non ha ancora dimenticato l'immagine di quella donna: sua madre.
Izayoi.
"Sesshomaru... ti prego dimmi che non è un'illusione..." sussurra con un fil di voce.
"No, non è un'illusione. In questi tre anni ho cercato di aumentare il potere di Tenseiga... e questo è il risultato: sono riuscito a riportare in vita delle persone morte secoli fa... A quanto pare sono anche riuscito ad abbattere il limite di Tenseiga, visto che tua madre fu già resuscitata da nostro padre." spiega il Demone.
(Dal punto di vista di Izayoi)
E' così bello rivederti, piccolo mio!
Sono fiera di quello che sei diventato: un demone forte e coraggioso, capace di qualsiasi cosa per proteggere la propria famiglia.
Quando Sesshomaru ci riportò in vita mi resi realmente conto di quanto tempo fosse realmente passato.
Anche lui, un Demone, era cambiato: lo ricordavo come un ragazzo... e ora è davvero identico a suo padre.
Perfino il volto distaccato ormai rispecchia quello del mio Amore.
Anche lui adesso ha qualcuno da proteggere.
La prima persona che vedemmo al suo fianco fu una bambina umana, allegra e chiacchierona, che gli saltellava al fianco, tutta emozionata da ciò che quel Demone era riuscito a fare.
Ma non solo... accanto a lui c'era anche una misteriosa ragazza, dal volto raggiante.
Ancora mi domando chi sia.
Lentamente il mio Demone riprende la sua forma antropomorfa, così che io possa prenderlo per mano; insime ci avviciniamo a voi, al nostro nuovo presente.
A questa opportunità che ci è stata data per vivere il nostro Amore.
"Inuyasha..." 
Com'è strano chiamare il tuo nome dopo tutti questi anni...
"Mamma... papà..."
I tuoi occhi sono lucidi per le lacrime che stai trattenendo.
"Ora siamo di nuovo insieme. Siamo una famiglia!" esclama il mio Amore, avvicinandosi e dando una sonora pacca sulla spalla a entrambi i due Demoni, che per lui rimarranno eternamente cuccioli.
"Voi lo sapevate?" domanda il mio Inu-chan, sorpreso, verso i suoi amici
"Sì... ma era una sorpresa. E ancora non sai il regalo di Kagome!" gli risponde prontamente Sango
Kagome fa un passo avanti, avvicinandosi ad Inuyasha.
La vedo prendere un respiro profondo, cercando un coraggio che anche io dovetti cercare.
Mi rivedo in questa ragazza.
"Inu-chan... ecco... io sono incinta!" 
L'ultima parte la pronuncia senza trarre respiro.
Vedo il mio Inuyasha rimanere bloccato per un attimo, prima di correrle incontro, avvolgendola in un tenero abbraccio.
"Ti amo, Kagome! E' stato il compleanno più bello della mia vita!"
"Ti amo anche io Inu-chan" risponde lei, ricambiando il suo abbraccio.
Mi volto verso il mio Amore e lo vedo sorridere.
"Finalmente avrò dei nipotini... Sesshomaru, non ti sembrerebbe il caso di prendere esempio da tuo fratello?" lo incoraggia il mio Inu
Vedo il volto del Demone interessato tingersi di ogni sfumatura di rosso, prima che la voce esprima un:
"Li avrai molto presto..."
Non so cosa voglia dire, ma il suo mezzo sorriso non lascia dubbi: quel ragazzo sta tramando qualcosa.
Ma ora non importa, perchè adesso la Neve e il Fiore di Ciliegio sono di nuovo insieme.
E con noi, la nostra famiglia.

Capitolo 6 : "Nuovo Presente"


"Avanti Inuyasha, oggi è il giorno del tuo compleanno... non vorrai avere quell'espressione da cane bastonato per tutto il giorno"

L'hanyou si volta seccato verso il cucciolo di kitsune, che gli saltella dietro allegramente.

"Sta' zitto Shippo!"

"Certo che non capirò mai come Kagome riesca a sopportarti ... lei è sempre gentile mentre tu non lo sei mai!" il piccolo demone volpe incrocia le braccia, facendo finta di essersi offeso.

In realtà è solo una finta: lui, così come tutti i suoi ex compagni d'avventura, conosce il motivo che spinge il mezzo demone ad odiare questo giorno.

Se per tutti, infatti, il giorno del proprio compleanno è una data lieta, per Inuyasha non è affatto così: in quel giorno infatti perse entrambi i suoi genitori: quando nacque, suo padre, e qualche anno dopo, sua madre.

"Tsk!"

Le orecchie dell'hanyou si muovono nel percepire il rumore cadenzato di un passo che ormai conosceva perfettamente.

"Inuyasha, che ne dicidi venire dentro? Tutti i nostri amici si sono radunati per poterti festeggiare. Non vorrai deluderli!" 

La voce di Kagome ha sempre avuto a capacità di solleticare la sua parte più dolce e sensibile. 

La sua parte più umana.

"E va bene. Ma se questa pulce..." indica Shippo "... osa ancora darmi del cane bastonato, lo faccio a pezzi con gli artigli."

Kagome non riesce a non sorridere: è contenta di vedere il suo Inuyasha scherzare come al solito, quando invece qualche secondo prima era chiuso in quel mutismo che ormai aveva imparato a conoscere come segno della sofferenza del suo Amore.

Velocemente, gli afferra la mano, trascinandolo verso la distesa dove hanno organizzato la festa: ha passato le ultime due settimane a preparare il tutto.

Purtroppo per trasportare tutto il necessario ha dovuto chiedere ad un demone.

Inizialmente, la sua idea era stata quella di rivolgersi a Koga, ma aveva dovuto scartare questa ipotesi: il demone lupo non sarebbe stato in grado di mascherare la propria aura ad Inuyasha e avrebbe mandato a monte la sorpresa che lei stava tentando disperatamente di nascondergli.

Alla fine si era rivolta a Sesshomaru.

Ricorda ancora l'espressione sorpresa, e decisamente contrariata, del Demone Maggiore, nonchè suo cognato.

Dopo l'ennesimo rifiuto dello Youkai, aveva sfoderato il suo asso nella manica: Rin.

Infatti, se c'è una persona che sia in grado di convincere il Principe dei Demoni, beh, quella persona è rappresentata dall'allegra figura di una bambina umana.

Dovettero insistere un bel po', ma alla fine il Demone cedette: avrebbe contribuito ad organizzare quella che per lui era una follia.

Però aveva voluto sapere la sorpresa che la ragazza stava preparando all'hanyou e la miko aveva acconsentito.

Se ripensava alla sua espressione shockata, non poteva non ridere.

L'aveva perfino convinto a partecipare alla festa...

"Inu-chan... ti vuoi muovere?" sbuffa spazientita Kagome

"Ecco! Perchè tutta questa fretta? In fondo con Sango e Miroku ci siamo visti questa mattina!" 

"FA COME TI DICO E NON DISCUTERE!" gli occhi della ragazza si illuminano di una fiamma sinistra.

"Inuyasha... se fossi in te, terrei la bocca chiusa..." sussurra il piccolo kitsune, dalla spalla del mezzodemone.

L'hanyou si limita ad annuire dubbioso, per poi seguire docilmente la ragazza.

 "Tsk! Ci manca solo che mi regali un guinsaglio per il compleanno..."

 

 

 

"Ma quanto ci mettono ad arrivare?!" domanda per l'ennesima volta l'ookami* youkai, spazientito dalla lunga attesa

"Probabilmente Inuyasha si sarà nascosto da qualche parte come suo solito e Kagome starà tentando di farlo uscire dal suo nascondiglio a suon di a cuccia!" ossera Miroku, intento a bere del sakè

"Miroku! La festa non è ancora iniziata e ti sei già bevuto un'intera bottiglia di liquore!" lo rimprovera la sterminatrice, tirandogli un orecchio con la mano destra, mentrecon l'altra teneva in braccio il suo neonato.

La donna si volta all'ennesimo sospirò del Demone seduto dietro di lei.

Le sue bambine stavano letteralmente dando il tormento a Sesshomaru, il quale stava sopportando in silenzio i fatto che quelle due pesti gli stessero tirando le orecchie, incoraggiandolo a proseguire la storia che aveva incominciato a narrare loro, nel vano tentativo di tenerle buone.

"Sterminatrice..." la voce del Demone risuona profonda nella pianura.

"Sì?" domanda Sango, smettendo di discutere con il marito

"Dovreste fare silenzio e nascondervi: stanno arrivando."La donna da il segnale e ognuno si percipita il più velocemente possibile al proprio posto.

Dopo qualche istante vedono comparire le sagome di Inuyasha, Kagome e Shippo.

Al segnale di Sango, tutti i presenti, saltano fuori dai loro nascondigli gridando "Sorpresa!!!"

Inutile dire che il mezzo demone per poco non sviene per la stupore.

Sono tutti lì per lui!Tutti i suoi amici sono lì per festeggiare la data della sua nascita.

C'è perfino suo fratello, il che lo sorprende non poco.

"V-Voi siete qui p-per me?" domanda incerto.

"Che c'è Inuyasha... ti sorprende così tanto la nostra presenza?" risponde  beffardo Koga

"Tsk! Non dire sciocchezze, lupo rognoso!"

Ma dalla voce di Inuyasha traspare gioia.

E Kagome non può che essere felice.

E Inuyasha ancora non sa che c'è un'altra sorpresa!

La ragazza vede il suo amato intento a bisticciare con il fratello... scena a cui è ormai abituata, ma sa che nessuno dei due ha realmente intenzione di combattere: il suo Inu-chan non sta ringhiando e l'aria intorno al Demone Maggiore non vibra d'elettricità.

"Allora, che ne dite di procedere con i regali?" propone Sango.

L'idea della sterminatrice è accolta da un boato d'approvazione.

Ognuno presenta il suo dono...

Per ultimi rimangono quelli di Kagome e di Sesshomaru.

I due si scambiano uno sguardo d'intesa.

"Allora... chi dei due?" domanda curioso Shippo.

Il Principe dei Demoni fa un passo avanti.

"Spero che il mio dono ti sia gradito, fratellino..." 

Detto ciò si allontana, abbattendo il campo di forza che prima ricopriva una porzione della pianura, rivelando un immenso cane bianco che scherza con una donna umana.

Il cuore di Inuyasha ha un fremito... dopo tutti questi anni non ha ancora dimenticato l'immagine di quella donna: sua madre.

Izayoi.

"Sesshomaru... ti prego dimmi che non è un'illusione..." sussurra con un fil di voce.

"No, non è un'illusione. In questi tre anni ho cercato di aumentare il potere di Tenseiga... e questo è il risultato: sono riuscito a riportare in vita delle persone morte secoli fa... A quanto pare sono anche riuscito ad abbattere il limite di Tenseiga, visto che tua madre fu già resuscitata da nostro padre." spiega il Demone.

 

 

(Dal punto di vista di Izayoi)

 

E' così bello rivederti, piccolo mio!

Sono fiera di quello che sei diventato: un demone forte e coraggioso, capace di qualsiasi cosa per proteggere la propria famiglia.

Quando Sesshomaru ci riportò in vita mi resi realmente conto di quanto tempo fosse realmente passato.

Anche lui, un Demone, era cambiato: lo ricordavo come un ragazzo... e ora è davvero identico a suo padre.

Perfino il volto distaccato ormai rispecchia quello del mio Amore.

Anche lui adesso ha qualcuno da proteggere.

La prima persona che vedemmo al suo fianco fu una bambina umana, allegra e chiacchierona, che gli saltellava al fianco, tutta emozionata da ciò che quel Demone era riuscito a fare.

Ma non solo... accanto a lui c'era anche una misteriosa ragazza, dal volto raggiante.

Ancora mi domando chi sia.

Lentamente il mio Demone riprende la sua forma antropomorfa, così che io possa prenderlo per mano; insime ci avviciniamo a voi, al nostro nuovo presente.

A questa opportunità che ci è stata data per vivere il nostro Amore.

"Inuyasha..." Com'è strano chiamare il tuo nome dopo tutti questi anni...

"Mamma... papà..."

I tuoi occhi sono lucidi per le lacrime che stai trattenendo.

"Ora siamo di nuovo insieme. Siamo una famiglia!" esclama il mio Amore, avvicinandosi e dando una sonora pacca sulla spalla a entrambi i due Demoni, che per lui rimarranno eternamente cuccioli.

"Voi lo sapevate?" domanda il mio Inu-chan, sorpreso, verso i suoi amici

"Sì... ma era una sorpresa. E ancora non sai il regalo di Kagome!" gli risponde prontamente Sango

Kagome fa un passo avanti, avvicinandosi ad Inuyasha.

La vedo prendere un respiro profondo, cercando un coraggio che anche io dovetti cercare.

Mi rivedo in questa ragazza.

"Inu-chan... ecco... io sono incinta!"

L'ultima parte la pronuncia senza trarre respiro.

Vedo il mio Inuyasha rimanere bloccato per un attimo, prima di correrle incontro, avvolgendola in un tenero abbraccio.

"Ti amo, Kagome! E' stato il compleanno più bello della mia vita!"

"Ti amo anche io Inu-chan" risponde lei, ricambiando il suo abbraccio.

Mi volto verso il mio Amore e lo vedo sorridere.

"Finalmente avrò dei nipotini... Sesshomaru, non ti sembrerebbe il caso di prendere esempio da tuo fratello?" lo incoraggia il mio Inu

Vedo il volto del Demone interessato tingersi di ogni sfumatura di rosso, prima che la voce esprima un:

"Li avrai molto presto..."

Non so cosa voglia dire, ma il suo mezzo sorriso non lascia dubbi: quel ragazzo sta tramando qualcosa.

Ma ora non importa, perchè adesso la Neve e il Fiore di Ciliegio sono di nuovo insieme.

E con noi, la nostra famiglia.

 

 

 

Angolo dell'Autrice


Sciauuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!

Lo so che avevo detto che avrei pubblicato ieri l'ultimo capitolo... ma ieri sera, un attimo prima di aggiornare,mi è venuta in mente un'idea: in molti mi hanno detto che dispiceva loro che questa ff si avviasse inesorabilmente alla fine, perciò ho ensato di scriverne un seguito (breve: 6 capitoli al massimo)!

Che ne pensate?

Fatemi sapere se per voi è ok, così mi metto subito a lavoro: oggi non c'è scuola, è il giorno perfetto per scrivere... quindi rispondete numerosi, mi raccomando!!!! ;)

Allora, che ne pensate di questo chappy?

Personalmente, non mi convince molto...

La prima parte è scritta in terza persona perchè non riuscivo a scegliere il punto di vista... alla fine ho optato per un narratore neutrale, mentre la seconda parte è narrata dalla nostra amata Izayoi.

Quanto mi è piaciuto immaginare un Sessho-chan in imbarazzo?

Giuro che sto ancora ridendo come una scema... tutta colpa di un'immagine che mi ha fatto vedere una mia amica!

E, sopratutto, chi sarà la misteriosa ragazza che accompagna il Principe insieme a Rin?

Eheheh... se lo volete sapere dovrete aspettare il seguito di questa ff, che spero arrivi presto!

Ora vado.

Grazie a chi ha letto e a chi ha recensito.

Un grazie enorme anche ha chi messo questa ff tra le preferite e chi tra le seguite.

Un grazie di cuore a tutti, in pratica XD.

Non sono brava con i ringraziamenti finali, perchè in generale mi rattrista concludere questa fic che mi ha riempita d'emozioni.

Vabbè, conto di ricevere una risposta affermativa da parte vostra per scrivere il seguito! XD

Baci<3<3<3

RedSonja

 

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