Risorgere dalle proprie ceneri.

di MagnusBane_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
Allyson Potter, gemella del "ragazzo che è sopravvissuto", ebbe la fortuna di non essere presente nella famosa notte del 31 ottobre, quando morirono i suoi genitori. Lei si trovava a casa del padrino, Sirius Black. Eppure tutti non facevano che parlare della cicatrice del fratello. Ally aveva preso i lunghi capelli rossi della madre, ma gli occhi erano di un color miele, non molto ben definito, e da chi li avesse presi, non si sa. Camminava sicura per i corridoi di Hogwarts, diretta all'aula di pozioni, affiancata dalla sua migliore amica, Iris Parker.
Le due ragazze si erano conosciute durante il viaggio sull'Hogwarts express, il primo anno di scuola, avevano legato subito, e dopo aver scoperto di essere entrambe nella casata di Grifondoro, non si lasciarono più. Quella era un'amicizia destinata a durare nei secoli.
Iris aveva dei capelli neri, i ricci le facevano da contorno al viso pallido, su cui padroneggiavano gli occhi azzurri brillanti.
Entrambe con un sorriso sul volto,  che nascondeva il nervosismo per l'immente lezione con il professor Piton, insegnate che non le aveva molto a simpatia.
Accelerarono il passo, dopo aver notato di essere in ritardo, quando ad un certo punto, due fulimi dai capelli rossi le scaraventarono sul pavimento freddo. 
-Weasley! Guardate dove mettete i piedi, e che cavolo!-urlò la riccia, alzandosi da terra. 
George sorrise. -Quanta dolcezza, Iris, sei proprio un amore.-
-Siete in due e non riuscite a combinare niente di buono!-sbottò la rossa. 
-Sei pazza di me, Ally, si vede.-disse Fred, trattenendo la risata. 
-E da cosa deduci  quest'affermazione ridicola?-
-Dal modo in cui mi guardi, eh sì, mi adori.-
-Ti adoro quanto un test di pozione a sopresa!-
-Ah sì? Scusa per la spinta, ma sai, sei così bassa che per i corridoi non ti si riconosce nemmeno.-
Ally lo trafisse con uno sguardo tagliente. -Sei tu che sei troppo alto, brutto idiota! Ed ora spostati,che facciamo tardi a lezione!-
Spinse via Fred, e si diresse con l'amica nell'aula del professor Piton.
Appena presero posto, Iris si avvicinò all'orecchio della compagna.
-Secondo me Fred ha ragione, sei pazza di lui.-sussurrò.
-Certo, sono perdutamente innamorata di lui: un cretino, immaturo, arrogante, egocentrico, buffone e dai capelli rossi.-sbuffò lei. 
-Ma anche tu hai i capelli rossi!.-
-Sì ma....ma...ma...lui è Fred! Oh, andiamo! Fred Weasley!Ma scherziamo?-
Ad un certo punto il professor Piton battè il il libro sul tavolo di Harry, con sguardo severo. 
-Signor Potter, ci vuole rendere partecipi dell'entusiasmante conversazione con Weasley?-
Harry ricambiò lo sguardo, seccato.
-Non credo che lei abbia il senso dell'umorismo, signore.-
Piton lo guardò con un pizzico di irritazione. -Punizione, signor Potter, e dieci punti in meno a Grifondoro.-
Iris sbuffò. -Tuo fratello potrebbe trattenersi con Piton, non pensi?-
-Se lo merita quell'idiota, si sente tanto grande e alla fine non è nessuno.-
Piton si voltò verso di loro, trafiggendo Ally con lo sguardo. 
-Ma che gioia, signorina Potter, l'umorismo è di famiglia a quanto vedo, due Potter nella stessa classe, non potrei essere più felice. E visto che avete condiviso il DNA condividerete anche la punizione, mi sembra giusto.-
Ally non disse niente, per non peggiorare la situazione, ma alzò gli occhi al cielo, evidentemente seccata.
La lezione fu noiosa come al solito, all'uscita, Iris si diresse alla lezione di cura delle creature magiche, mentre l'amica andava a divinazione.
Hagrid quel giorno parlò dei Thestral, creature che potevano essere viste solo da colore che avevano visto la morte. I serpeverde non perdettero occasione per fare battute sprezzanti, la riccia li guardava con odio, com'era possibile che fossero così insensibili ed arroganti? 
Seguendo la lezione, Iris cercò di ignorare i ragazzi dell'altra casata, pensando attentamente agli impegni previsti per il giorno seguente. Pensò anche alla sua amica Ally, che aveva una cotta enorme per il gemello Weasley, ma era troppo orgogliosa per ammetterlo. Il pensiero di loro due insieme, la fece sorridere involontariamente. "Anche se stessero insieme, si punzecchierebbero di continuo." pensò.
Immersa nei pensieri, non si accorse che Hagrid con il resto della classe, si era avviato dall'altro lato del bosco, lasciandola indietro, e non sapeva dove fosse, ne' dove sarebbe dovuta andare. 
"Perfetto, mi sono persa." pensò con irritazione. 
Vagò per una ventina di minuti, sconsolata ed irritata, quando ad un certo punto, una voce la fece sobbalzare. 
-Ti sei persa anche tu?-
Draco Malfoy la guardava, attendendo una risposta.
-E anche se fosse? Non significa che dobbiamo ritrovare la strada insieme come si fa in quei film idioti.-
Malfoy sorrise a quella risposta. 
-Siamo acide stamattina?-
-Per te? Tutte le mattine. E ora lasciami in pace.-
-Hai cercato la strada da sola, non è servito a molto.-
-Ti odio, Malfoy.-
-Grazie, me lo dicono in tanti.-
....
Allyson non aveva proprio voglia di stare in punizione per un'ora, se solo si fosse stata zitta, a quest'ora sarebbe potuta stare nel suo letto, a leggere. 
Nei corridoi, il fratello l'affiancò, stringendole la vita con un braccio. 
-Potevi startene zitto.-disse lei.
-Anche tu, ma non l'hai fatto.-
-Touche'.-
La punizione consisteva nel pulire i bagni del terzo piano, che schifo. 
Arrivarono nei bagni, iniziando a pulire mentre parlavano.
-Ti piace ancora Cho Chang?-
Harry fece una smorfia, girandosi verso la sorella.
-Certo che no.-
-Oh, giusto. Tu sei invaghito di Ginny Weasley.-
Le guance del fratello della rossa si tinsero di un colorito roseo.
-Ma sta zitta. Mi sembra che anche tu abbia un debole per un Weasley.-
Ally scoppiò a ridere.
-Fred? Sisi, come no.-
-Scusa, io ho detto solo "un weasley" perché tu hai pensato subito a Fred?-
-Io..io...oh ma sta zitto! Stavamo parlando di Ginny.-
Harry si lasciò sfuggire un sorrisetto soddisfatto.
-Mi piace tutto di lei. Il modo in cui parla, quando sorride, no, anzi, quando MI sorride. Mi piace quando non sa che dire, e si guarda intorno, come se la risposta stesse scritta sui muri. Mi piace quando è appena sveglia e a colazione scambia il latte per il succo d'arancia. Mi piace quando arrossisce. Mi piace tutto di lei.-
-Non preoccuparti fratellino, significa solo che i tuoi neuroni stanno iniziando a funzionare, non preoccuparti.-
Harry la trafisse con lo sguardo, continuando a lavare il pavimento del bagno.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
Iris continuò a camminare, cercando di ignorare la presenza al suo fianco, estremamente sgradita.
Ma era davvero difficile ignorare qualcuno che non la smetteva di fare domande.
-Come vanno gli allenamenti di quidditch?-
Iris alzò gli occhi al cielo. –Bene.- ribatté, scocciata.
-Siamo di poche parole oggi, eh?-
-Come se andassi a dire i fatti miei ad un serpeverde.-
-Hey, da quando sei una che giudica in base alla casa di appartenenza?-
-Giudico solo i serpeverde, infatti.-
Malfoy non si aspettava di certo una risposta simile, si girò verso la riccia, prendendola per un braccio.
-Perché mai? Che hai contro i serpeverde?-
Al tocco di quella mano fredda, un brivido percorse la schiena di Iris, costringendola a ritrarsi rapidamente.
-Siete solo dei buffoni, ecco che cos’ho contro i serpeverde! Gente che giudica in base alla “purezza del sangue”, quindi non offenderti se ti giudicano per la tua casa di appartenenza, quando sei il primo a fare distinzioni senza senso!-
-Tipiche parole di una mezzosangue.-disse Malfoy, con tranquillità.
A quelle parole, la riccia mise mano alla bacchetta, sotto lo sguardo guardingo di Malfoy, cercando di sbollire la rabbia che le si era insidiata dentro.
-Tipiche parole di un classico serpeverde che fa il finto anticonformista, direi.-disse Iris, con un sorriso sprezzante.
-Se tu prima imparassi a conoscere le cose e le persone, smetteresti di parlarne a sproposito.-
La riccia si bloccò per un paio di secondi, prima di puntare gli occhi azzurri in quelli di Draco,  e guardarlo con odio.
-Senti chi parla.-
Detto questo, si accorse che erano usciti dalla foresta, e corse in direzione del castello.
George Weasley camminava per i corridoi di Hogwarts, alla ricerca del fratello, pensando alla discussione avvenuta poco prima con quest’ultimo.
*FLASHBACK*
 -Hey Fred, lo sai, ho sentito da Angelina che uno di Corvonero vuole farsi avanti con Ally.-
Il fratello si irrigidì al suono di quelle parole, alzandosi di scatto dal divano su cui era seduto poco prima.
-Non lo farà.-
George sorrise.
-Perché non dovrebbe, scusa? –
-Perché…Ally ha un effetto strano sulle persone…Non l’hai notato anche tu?-
Questa volta il gemello scoppiò a ridere.
-Certo che no, Freddie. Perché sei tu quello cotto di lei.-
-Non è vero! E smettila di ripeterlo!-
Fred lasciò la stanza con rabbia, sbattendo la porta.
*FINE FLASHBACK*
Mentre ripensava all’accaduto, si scontrò con una figura esile.
-Weasley, due volte in un giorno, e che cavolo.-
George sorrise all’udir di quella voce.
-Iris ho una proposta da farti.-
La riccia sbuffò.
-Inutile, i compiti non te li faccio.-
-Cretina. Che ne dici di fare cupido con me, oggi?-
Iris lo guardò confusa.
-Il mio fratellino e la tua amichetta hanno bisogno di una piccola spinta, non credi?-
A quel punto, Iris sorrise, dimenticandosi di Malfoy, e prestando attenzione al gemello dai capelli rossi.
Ally, esausta, uscii dal bagno insieme al fratello, dirigendosi entrambi in sala comune.
Appena entrati, trovarono Hermione immersa nei compiti, Harry sorrise, dirigendosi verso di lei, seguito a ruota dalla rossa.
-Hey,  che ci fai ancora qui? Non avevamo tutti questi compiti..pefino io li ho finiti!-
Hermione lo guardò male.
-Guardando la tua pagella non c’è molto da stupirsi che tu li abbia già finiti. Il tuo livello di concentrazione è pari a quello di una capra.-
Harry si allontanò un po’, guardandola con fare interrogativo.
Ally si schiarì la voce, prendendo Hermione per un braccio, e trascinandola nei dormitori.
Entrò in camera sua e di Iris, sedendosi sul letto ed aspettando che l’altra parlasse.
-Su, parla.-
-Ron è un completo idiota!.-disse Hermione,iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.
-Sembra che debba scriverlo su dei cartelloni.-continuò.
-Hermione ma...-iniziò la rossa.
-Come fa a non capirlo? Anzi, secondo me lo fa apposta a non capire! Per non impegnarsi in qualcosa che non sia mangiare!-
-Sì Hermione ma…-
-Io davvero non so più cosa fare o come dirglielo!-
-MA COSA?-urlò Ally, stanca di essere messa a tacere.
-CHE LO AMO!-urlò a sua volta Hermione.
La gemella Potter sorrise, felice che finalmente l’avesse ammesso.
-Ho capito, vado a cercarlo, così glielo faccio capire io. La famiglia Weasley è composta tutta da idioti, salvo Ginny.-
Ally uscii dalla stanza a grandi passi, andando in cerca di Ron, quando Iris le si parò davanti.
-Hey, rossa! Come va? Vieni con me.-
-Iris? Ti senti bene? Mica hai mangiato qualche prodotto Weasley? No, vero?.-
La riccia scosse la testa, prendendo Ally sottobraccio,  portandola nei dormitori maschili.
-Ehm..perché siamo venute qui?-
-Tuo fratello ne ha combinate una delle sue, devi vedere cos’ha combinato! Su, guarda!.-
Detto questo, spinse l’amica in una stanza buia, lasciandola da sola, e chiudendo la porta alle sue spalle.
-Che hai combinato, idiota? Abbiamo già dovuto pulire i bagni, che diamine!.-
Il respiro le si mozzò, quando la luce si accese, e vide un Fred sorpreso almeno quanto lei.
-COSA CI FAI TU QUI?-dissero all’unisono. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
Fred sbuffò.  –Come se non fosse già abbastanza irritante averti intorno a lezione, adesso dobbiamo respirare la stessa aria anche nel tempo libero.-
-Per tua informazione, idiota, io dovrei stare da tutt’altra parte, e non con un bradipo cerebroleso come te!-
Lo sguardo del rosso si fece improvvisamente serio.
-E con chi? Con quel tizio di Corvonero?.-
Ally lo guardò confusa.
-Ma che cosa contorta è riuscita a programmare il tuo cervello inesistente? Stai delirando.-
A quelle parole, Fred si irritò ancora di più di quanto già non fosse. Lui odiava le bugie.
-Sìsì, come no. Adesso pensiamo alla cosa fondamentale: uscire di qui. Io non voglio passare nemmeno un minuto di più con una bugiarda, stronza ed irritante come te. –
-QUAL E’ IL TUO PROBLEMA?-urlò Ally, furiosa. –A STENTO TI PARLO, FIGURATI SE MI PRENDO LA BRIGA DI DIRTI LE BUGIE!-
-Certo,  come se non fremessi all’idea che un essere umano ti abbia dedicato un minimo di considerazione. Non ti facevo così patetica, Potter.-
-Non che siano affari tuoi, ma non ho bisogno dell’attenzione di nessuno e, se sai tutte queste cose su di me, che nemmeno io so, allora sei il primo che mi da attenzioni!-
-Ovvio che mi accorgo di te, una così rompipalle non passa di certo inosservata!-
-Io rompipalle? Perché tu non ti decidi a crescere?-
-Crescere?  Ha parlato la ragazza che ha paura dei temporali!-
Ally impallidì, spiazzata.
-E tu che cosa ne sai?-
Fred sorrise beffardo. –Se scappi nel letto del fratellone, quando è proprio di fianco al mio, non ne ho nessuna colpa.-
La rossa ricordò quella notte alla tana: Era in camera con Ginny ed Hermione, incapace di dormire, siccome lampi e tuoni infestavano il cielo.
Sgattaiolò nella stanza che Harry condivideva con i fratelli Weasley, e, controllando che tutti dormissero, si intrufolò sotto le coperte del fratello, stringendolo a se’, finchè un’ondata di sicurezza e protezione non la travolse.
-E---E---eri sveglio?-
Fred ridacchiò, sapendo di aver fatto centro.
-Naturale, sei piccola, ma ti muovi come un elefante in una cristalleria.-
-Grazie per il complimento, senti io non ti sopporto, e tu ricambi, perché invece di parlare non troviamo un modo per uscire di qui?-
-E’ quello che ho proposto io 10 minuti fa!-
Ally lo ignorò, ed incominciò a battere i pugni sulla porta, urlando.
-Iris! Lo so che ci sei tu dietro tutto questo! Il gioco è finito, apri, altrimenti sarò costretta ad ucciderlo! Non che la cosa mi dispiaccia, ma non voglio andare ad Azkaban.-
-Oddio, ma magari! Se questo servisse a non averti più tra i piedi, uccidimi subito. Almeno non dovremo stare all’inferno insieme.-
Lentamente la porta si aprì, Iris aveva deciso di farla finita, nonostante le lamentele di George. Prima di scappare via, la rossa sussurrò: “Sono davvero così orribile per te?”.
Fred la sentì appena, cercò di dire qualcosa, ma Ally era già corsa via.
--
La riccia si voltò verso Fred, rossa in viso per la rabbia.
-CHE DIAMINE LE HAI DETTO?-urlò.
Poi si girò verso l’altro Weasley, ancora più arrabbiata.
-E TU! COME CAVOLO MI E’ VENUTO IN MENTE DI ASSECONDARTI? IL SOLO PENSARE CHE TUTTO QUESTO AVREBBE FUNZIONATO E’ RIDICOLO!-
Il primo non capì.
-Far funzionare cosa?-
-Oh andiamo! Vi sbavate dietro eppure siete troppo orgogliosi per ammetterlo persino a voi stessi!-disse Iris, non avendo ancora sbollito la rabbia.
-Sì, certo, lei sbava dietro quello di Corvonero.-disse Fred, con un pizzico di irritazione nella voce.
George si intromise.
-Ma se lei non sa nemmeno della sua esistenza! Logan Soller, non ha mai nemmeno trovato il coraggio di dirle “ciao”, come diavolo avrebbe fatto Ally a sapere tutto questo?-
-Fred, hai la faccia di chi si è appena accorto di aver fatto una cazzata , faccia che non mi è nuova sul tuo viso. CHE CAZZO HAI FATTO?-sbottò Iris.
Ma Fred non la sentì, siccome era già corso fuori, a cercare la ragazza, che non aveva fatto altro che accusare senza ragione.
--
Ally correva, le lacrime che minacciavano di uscire, ma che lei, troppo orgogliosa, tratteneva.
Ad un certo punto si scontrò con qualcuno.
Lo sguardo di Ron ricadde su di lei, con fare interrogativo.
-Ally, cos’è successo?-
La rossa, in preda alla rabbia, scoppiò.
-A ME? A ME? DIO SANTO, RON! PENSA AD HERMIONE PIUTTOSTO, E ALLA TUA MANCA ASSOLUTA DI CERVELLO! MA NON LO CAPISCI CHE LEI STA FACENDO DI TUTTO PER FARTI CAPIRE CHE LEI TI CONSIDERA PIU’ DI UN AMICO? LA COSA PIU’ PATETICA? CHE TU FAI FINTA DI NIENTE. VOI WEASLEY SIETE COSI’, SAPETE LE COSE, MA FINGETE DI NON ACCORGERVENE PER NON FARE I CONTI CON I VOSTRI SENTIMENTI!-
Ron la guardò dapprima sconcertato, poi il suo viso si illuminò.
-Davvero lei prova qualcosa per me?-chiese titubante, ancora un po’ sconvolto dalla reazione dell’amica.
-TI DOBBIAMO METTERE  I CARTELLI, PEZZO D’IDIOTA? O UN DISEGNINO? EH?-
-O—okay, la inviterò, ma adesso calmati.-
-E allora che aspetti? CORRI, IDIOTA!-
Ron non se lo fece ripetere due volte, e corse a cercare Hermione.
--
Ally si calmò dopo quella sfuriata, e si appuntò mentalmente di chiedere scusa a Ron, non era di certo colpa sua se aveva un fratello così maledettamente odioso.
Mentre riprendeva il suo cammino, una voce urlò il suo nome, facendola girare di scatto.
La rossa non conosceva quel ragazzo, ma dalla divisa, capii che era uno di Corvonero.
“E’ veramente carino.”pensò lei.
Il ragazzo le si avvicinò, gli occhi verdi di lui,  fissi in quelli di lei.
-Piacere di conoscerti, mi chiamo Logan Soller, so che può sembrare inopportuno… Ma mi piaci da tanto, e sinceramente so di star facendo la figura del povero idiota, ma…Che ne dici se mi dessi l’opportunità di conoscerti meglio?-
Ally rise a quel suo comportamento timido, era un ragazzo davvero bello, non si sarebbe mai aspettata che fosse così insicuro di sé stesso. 
Forse era quello il ragazzo di cui parlava Fred poco prima. 
“Che diavolo c’entra Fred?”si maledisse mentalmente.
Scacciò il ragazzo dai capelli rossi dai suoi pensieri e si concentrò sul ragazzo moro di fronte a lei.
-Oh…io...Certo. Perché no?-
Gli occhi di Logan si illuminarono, rendendoli ancora più belli di quanto già non fossero.
Ally sorrise, non accorgendosi che una chioma dai capelli rossi aveva assistito all’intera scena stringendo i pugni,  e adesso si incamminava piuttosto incazzato nel dormitorio.  
--
George era steso sul letto, fissando il soffitto.
Si sarebbe addormentato a breve, se non fosse stato per la porta della camera che si aprì di scatto, facendo non poco rumore.
-Che hai, Freddie? Come mai così felice?-chiese sarcastico, rivolgendosi al fratello appena entrato.
-Menomale che non lo conosceva nemmeno! Lui si presenta e due secondi dopo già hanno un appuntamento! Ma dico io, la confidenza?-
-Non sarai per caso geloso, eh?-chiese ancora George, ridacchiando.
-Cavolo, ma lui è..è…non è il suo tipo!-
-Saresti tu il suo tipo?-
-Ma andiamo, George! Lui non la capirà… Non saprà che si morde le labbra solo quando è nervosa. Non saprà come rispondere alle sue frecciatine. Non saprà come trattarla quando ha quegli sbalzi d’umore !  Non capirà tutti quei pensieri distruttivi che le passano per la testa. Non saprà che ha una paura tremenda dei tuoni o che le piace tanto quello stupido  peluche che tiene sotto al cuscino! Lui non sa niente di lei. Lui non la merita. E basta.-
-Che discorsi, Freddie. Hai intenzione di mollare?-
Fred sorrise.
-Oh no, il gioco è appena iniziato, George.-

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
Iris camminava a passo svelto per i corridoi di Hogwarts, in cerca della migliore amica, corsa via poco prima. 
Gli occhi azzurro ghiaccio di un serpeverde seguivano la figura esile di lei, scrutandola attentamente. Si avvicinò velocemente, bloccandole il passaggio al corridoio successivo. 
Iris sbuffò sonoramente, visibilmente irritata. -Che vuoi, Malfoy?-
-Dove vai così di fretta, ricciolina?-
Le guance di lei si tinsero di un colorito roseo. -Non chiamarmi così, e poi non sono affari tuoi!-
Fece per sorpassarlo, ma lui prontamente le si parò di nuovo davanti, sorridendo. 
-Senti, non ho tempo per i tuoi giochetti.-ribattè Iris, mettendo mano alla bacchetta.
Prima che Malfoy potesse avere una qualsiasi reazione, la riccia l'aveva già schiantato al muro, con un incantesimo. 
L'impatto con il muro fu secco e violento, provocando un forte rumore, che fece voltare tutti i ragazzi presenti nel corridoio. Iris rimase immobile, notando che Malfoy non si era ancora alzato da terra. Si pentì immediatamente della sua azione, e corse verso Draco. 
Il biondo era pallido, privo di sensi. 
-Malfoy, oddio, Malfoy.-lo chiamò lei, prendendolo per le spalle.
Arrivò la McGranitt, avvisata probabilmente da uno studente che aveva assistito alla scena. 
-Signorina Parker, mi vuole spiegare?-disse con tono severo.
-Oh..ecco...io...ehm..-
-Ha risposto ad una mia provocazione...le ho detto cose che non dovevo dire...l'ho minacciata io con la mia bacchetta, è colpa mia. Punisca me.-intervenne Malfoy, ancora a terra, ma ormai sveglio. 
La professoressa McGranitt scrollò la testa, indecisa sul da farsi. 
-Signorina Parker, accompagni Draco in infermeria, e dopo venite nel mio ufficio.-
Detto questo se ne andò, lasciando un'Iris ancora sconvolta ed un Draco dolorante.
--
Harry camminava piuttosto incerto verso il dormitorio dei gemelli Weasley, era strano: non avrebbe mai pensato di dover farsi aiutare da loro per questo genere di cose, ma dato che, Hermione e Ron erano impegnati in affari "privati", e sua sorella era sparita chissà dove, doveva giocare la sua ultima carta. 
Entrò nella camera ancora con qualche dubbio, e stranamente trovò solo uno degli inseparabili gemelli dai capelli rossi.
George era steso sul letto, lo sguardo rivolto al soffitto, probabilmente non si era nemmeno accorto della sua presenza. 
Harry tossì per fargliela notare, ed a quel punto, George si mise a sedere di scatto.
-Ah, Harry. Sei tu. Qual buon vento di porta dallo zio George? Pasticche vomitose?-
-Ehm...no.-fece una pausa. -Veramente...io sarei qui per problemi di cuore.- 
Il gemello rise, alzandosi in piedi. 
-Beh, amico mio. Sei venuto dalla persona giusta. Racconta i tuoi problemi a Georgie.- 
Il fratello Potter sospirò, stringendo le labbra, estremamente nervoso. 
-Prometti di non schiantarmi al muro.-sussurrò. 
-C'entra Ginny, vero?-
Harry arrossì, poi lo guardò, visibilmente sorpreso. 
-C--c--come..-
-Oh, andiamo. Mia sorella è un buon partito. Bella, intelligente, simpatica. Chi non la vorrebbe? Ma il problema, caro Harry,  non sono io o Fred. Il problema è Ron.-
-Beh...Per il momento pensiamo al problema Ginny, quello Ron verrà dopo.-
-Ginny è pazza di te. Valle vicino. Invitala. Ti salterà addosso. Problema risolto.-
In quel momento entrò Fred.
-Hey, George, riguardo Ally...-si fermò alla vista di Harry, coprendosi la bocca con una mano. 
-Che volevi dire riguardo ad Ally. Su, continua.-disse Harry, leggermente irritato. 
-Io? Assolutamente niente.-finse fischiettando Fred.
-Ti piace mia sorella?-chiese il ragazzo dagli occhi verdi, con un sorrisetto soddisfatto. 
George intervenne. -Beh, a te piace Ginny.-
-Ti piace mia sorella?-chiese Fred, sogghignando. 
-Beh, a te piace la mia!-
George circondò le spalle dei due ragazzi con le braccia, sorridendo. 
.-Ragazzi, le sorelle sono attraenti, sono un qualcosa di proibito, per questo si desiderano. Eh già.-
Fred lo fulminò con lo sguardo. -Troppo whiskey incendiario per caso?-
-Oggi mi sento cupido.-
---
Draco ed Iris uscirono dall'infermeria, diretti verso l'ufficio della professoressa McGranitt, ma all'improvviso la riccia si fermò, trattenendo Draco per un braccio.
-Perché mi hai difesa? Perché ti sei preso la colpa? Perché aiutare una dal sangue sporco?- 
Draco sorrise. -Sono tante domande per una della tua statura, non pensi?-
-Guarda che io sono alta quanto te.-disse lei, offesa.
-Pensa qualsiasi cosa che ti aiuti a dormire la notte, Iris Parker.- 
-Non posso dormire se non mi dai delle risposte.-
-Allora ti consiglio di prendere un sonnifero, rimarresti sbalordita dal risultato.-
Iris gli lasciò il braccio, fulminandolo con lo sguardo. 
-Perché fai così?-chiese, alzando il tono di voce. 
-Così come?-il suo tono era tranquillo.
-Prima fai tutto il carino e dopo sei ancora più odioso!-
-Menomale allora che non dobbiamo essere amici, allora. Non sei contenta? Guarda: prendo le distanze.-
Detto questo proseguì il cammino, con Iris dietro che lo seguiva, pensando che forse era meglio lasciare che gli ronzasse intorno, invece che ottenere indifferenza.
Entrati nell'ufficio nella McGranitt, si subirono una lavata del capo di quasi un'ora. Finchè la professoressa non gli assegnò la loro punizione: pulire l'aula di difese contro le arti oscure. 
[...]
Quando iniziarono a pulire, si divisero i compiti: Iris avrebbe pulito la parte destra della stanza, invece Draco quella di sinistra.
Passò un po' di tempo, fin quando la voce di Draco non la raggiunse. 
-Hey Iris, ma cos'è questo?-chiese.
La riccia fece per girarsi, ma un tremendo urlo la fece sobbalzare dalla paura. 
Si alzò in fretta, e vide un Draco completamente terrorizzato, rannicchiato in un angolo della stanza.
Sgranò gli occhi, e poi si girò, per scoprire il motivo di così tanta paura.
Davanti a se' c'era una ragazza, la quale aveva la gola completamente dilaniata, il sangue le scendeva copiosamente per il collo, non riuscì a riconoscere la ragazza, ma dalla sua reazione, il ragazzo doveva tenerci molto.
Non ci pensò due volte, e si parò dinnanzi a Draco, il molliccio cambiò forma. 
Subito assunse le sembianze di un uomo, alla sua vista, il respiro della ragazza si fermò. 
Pensò a tutte le cose che quell'uomo le aveva fatto passare, una lacrima presto le rigò la guancia. Ma si ricordò che Draco era lì. che aveva bisogno di lei, quindi si fece forza, prese un lungo respiro e gridò: "RIDDICULUS!"
All'uomo spuntarono il naso rosso e dei capelli colorati. Iris lo spinse di nuovo nel baule che evidentamente Draco aveva aperto prima. E lo chiuse con la chiave che trovò vicino. 
Accorse dal ragazzo ancora rannicchiato sul pavimento, che cercava di respirare regolarmente, con scarsi risultati. 
-Draco. Hey. Shhh, va tutto bene. Mi senti? Sei con me. Va tutto bene ora.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
Draco continuò a tenere lo sguardo su di lei, ma il respiro parve regolarizzarsi.
Iris tirò un sospiro di sollievo, aspettandosi una spiegazione, ma quando Draco si alzò, continuò a pulire, indisturbato, come se non fosse successo niente.
Iris sbuffò. –Non hai niente da dire, Malfoy?-
Draco si girò, guardandola appena, senza nessuna emozione.  –Niente, e tu?-
-No, sai, ti ho appena salvato da un attacco di panico, ma no, niente da dire oltre questo.-
Malfoy la trafisse con uno sguardo tagliente. –Facciamo così, io non dirò a nessuno che sei stata tu a schiantarmi prima, e tu non dirai niente di quello che è successo. Va bene?-
Iris abbassò lo sguardo, delusa dal suo comportamento. –La prossima volta, ti lascio lì. A morire da solo.-
Con questa frase, tornò a pulire, trattenendo a stento le lacrime.
--
*Il giorno dopo, a colazione.-
-IRIS HOPE PARKER-urlò Ally, chiamando l’amica.
-ALLYSON LILYAN POTTER!-rispose lei, di rimando.
-Dove sei finita?-chiesero all’uniscono.
Iris sbuffò. –Sei tu che sei scappata.-
-Sei tu quella che è stata messa in punizione con Malfoy!.-
-Solo perché stavo seguendo una certa persona.
Ally alzò gli occhi al cielo, con l’ombra di un sorriso che non sfuggì all’amica.
Si raccontarono tutte le vicende di quel giorno così strano, in cui, insolitamente, erano state separate.
-Perché Draco si è comportato così?E chi era quella ragazza?-
-Uno: E’ Malfoy. C’è bisogno di  dire altro?-rispose Iris, infastidita a quel ricordo.
Ally rise, sapendo che sotto quel comportamento da dura, il cuore di Iris non era indifferente al giovane Serpeverde.
-E perché mai hai accettato l’invito di Logan? Non lo conosci nemmeno!.-
-E’ carino. Che c’è di male? –
-C’è di male che a te piace Fred e stai illudendo quel povero ragazzo!-
Ally sbuffò. –Perché ti sei messa in testa questa storia di me e Fred?-
-Ricordati, Ally, io ho sempre ragione.-disse Iris, sogghignando.
--
-Pronto Fred?-
-Quando vuoi tu, George.-
Sorrisero.
--
Erano ben 10 minuti che Hermione si faceva guidare da Ron, una benda sugli occhi ed il cuore che batteva a mille.
-Dai Ron, mi vuoi dire dove stiamo andando?-
Sentì Ron ridere, prima che le togliesse quella fastidiosa benda, facendole finalmente vedere il panorama.
Dalla torre di astronomia, il paesaggio era meraviglioso, sembrava di essere nei suoi sogni.
“Con Ron, ovunque sembra un sogno”, si ritrovò a pensare Hermione, arrossendo.
Sentì Ron dietro di lei.
-Sai qual è il problema?-
Hermione si voltò, preoccupata, incontrando i grandi occhi azzurri del suo rosso preferito.
-Quale?-chiese lei, titubante.
-Che, anche se questa è una vista da togliere il fiato, probabilmente il paesaggio più bello che abbia mai visto, resti tu, Hermione.-
--
 
Fred rise, contento del risultato che aveva ottenuto.
Eh già, Logan non sarebbe potuto andare all’appuntamento con Ally. Pensare a come si era scervellato per trovare un piano e alla fine la risposta era stata così semplice: pasticche vomitose a colazione.
Era proprio geniale, pensò lui. Ora non gli rimaneva che trovare la sua piccoletta dai capelli rossi.
Come poteva quel Logan aver anche solo pensato di avere una possibilità con lei? Lei era sua e di nessun altro. 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***



Capitolo 6
Fred trovò la piccola Potter vicino al lago nero, camminava spazientita, calciando un povero sassolino. 
-Hey piccoletta!-
-Cosa vuoi, Fred?-disse lei, senza nemmeno alzare lo sguardo dal sasso.
-Wow, mi riconosci dal suono della voce? Sono lusingato, devi avermi sognato spesso.-
-Semmai, tu popoli i miei incubi, Weasley, e poi chiunque riconoscerebbe la tua voce fastidiosa.-
-Auch, come sei cattiva. Mi hai ferito profondamente.-disse lui, fingendo un broncio, andandole vicino. 
Finalmente lei alzò lo sguardo, e anche se era seccata a morte, non potè fare a meno di pensare a quanto fosse adorabile. L’angolo destro della bocca si curvò in un sorriso.
-A cosa devo il dispiacere della tua compagnia?-chiese Ally, divertita. 
-Disse lei, sorridendo.-ribattè Fred.     
-Okay…il tuo broncio è la cosa più strana che io abbia mai visto.- 
Fred la guardò, confuso. 
-No, davvero, non farlo mai più.-aggiunse, ridendo leggermente. 
-Beh, almeno ti ho fatto ridere.- 
-Non è per questo che voi gemelli Weasley siete stati creati? Oltre a essere tremendamente fastidiosi, si capisce.-disse la rossa.
-Siamo nati per portare gioia, in questo universo in cui il buio inghiottisce anche le anime più pure.-
Ally lo guardò storto. 
-Oh, andiamo piccoletta! Siamo nati perché i nostri genitori hanno deciso di non mettere il….-
-FRED!-urlò lei, indignata. 
-Che c’è?-chiese lui, con finta aria innocente. 
-Sei tremendo.- disse lei, ridacchiando. 
-Ti ho fatto ridere una seconda volta! Due a zero per Weasley!-
-Idiota.- 
-Che maleducata! Sei proprio acida oggi.- 
-Oggi?-chiese lei, alzando un sopracciglio. 
-Beh, oggi sei più acida del solito. Per caso il tuo cavaliere dalla splendente armatura è caduto dal cavallo?-
Ally trasalii. –Di cosa stai parlando?-
-Dio, Ally, era una metafora, la prima che mi è venuta in mente, se vuoi saperlo.-mentì.
-Non mi convinci, ma se proprio vuoi saperlo, il mio “cavaliere” non si è presentato. Ed il bello è che non me ne frega niente.- 
Fred, suo malgrado, si ritrovò a sorridere.
-Oh, andiamo rossa, sembrava che Edvige fosse stata fatta fuori!-
-Non dirlo nemmeno per scherzo!-disse lei, guardandolo male. 
 -Calmati, piccoletta, devi stare più rilassata.-disse, stendendosi sull’erba. 
-La tua reazione mi sembra esagerata.-continuò, chiudendo gli occhi. 
Ally non potè fare altro che stendersi accanto a lui, incominciando ad osservarlo. 
-Perché mi fissi, piccoletta?-chiese lui, tenendo gli occhi chiusi. 
-Come fai a sapere che lo sto facendo?- 
-Ora lo so.-disse lui, ghignando. 
Lei gli diede un pugno sul braccio, mettendosi a sedere, rossa come i suoi capelli. 
-Idiota.-disse. 
Fred rise e si mise a sedere anche lui. –Comunque, sono venuto a cercarti per chiederti scusa. Mi dispiace per quello che ho det…-
-Hey Freddie! Le pasticche vom….-George era sbucato improvvisamente, e appena si accorse della rossa, si mise una mano dietro la testa, lanciando un’occhiata di scuse al gemello. 
-Di che sta parlando?-chiese Ally, guardando Fred. 
-Io…forse è meglio che vada…sai Harry e Ginny…sono il fratello maggiore. Devo assicurarmi che usino le precauzioni…ehm io vado ciao!-disse George, lanciando un ultimo sguardo al fratello, prima di correre verso il castello. 
-Allora, Fred? Che cosa voleva dire l’individuo con cui condividi il DNA?-
**
[…]
-Sono felice che anche tu sia rimasta qui, Iris, almeno ho qualcuno che mi fa compagnia…Credevo che rimanesse Ginny, ma a quanto pare era molto impegnata. Sai, credo che c’entri Harry, lei era molto felice.-disse Luna, con la sua solita  aria sognante.
Iris sorrise. Luna le era sempre stata simpatica, non capiva perché gli altri la evitassero, okay, era un po’ sopra le righe…e allora? Lei lo adorava questo suo esser fuori dal comune. 
-Anche io ne sono felice, Luna. Infondo Ally è uscita..Ron ed Hermione si stanno dando da fare.-rise.-ed Harry era felice come non mai.-
-Ricordi quella storia che avevamo letto entrambe?-chiese Luna, ad un certo punto.
Iris annuì.
-Beh, ho trovato il seguito in biblioteca.-
-Davvero?-chiese Iris, illuminandosi. 
-Certo. Vado a prenderlo in camera…se lo vuoi.-
-Che domande fai? Ovvio. Ti aspetto al campo di Quidditch.-
-Okay.-disse Luna, allontanandosi saltellando.
Iris rise, incamminandosi verso il campo. 
Mentre camminava, i suoi pensieri ricaddero su Malfoy. Milioni di domande le ronzavano in mente.
Chi era quella ragazza? Perché Draco ci teneva così tanto? Era davvero morta? Se era morta, era stata uccisa? Chi l’aveva uccisa? Draco cosa aveva provato? Si era vendicato? Ma soprattutto: Perché le importava?
Persa nei suoi pensieri, non si accorse della mattonella leggermente inclinata che aveva davanti. 
Inciampò, ma, prima di toccare terra, due forti braccia l’avvolsero. 
-Dovresti stare più attenta, Parker.-
Iris riconobbe subito quella voce: Malfoy.


NOTA AUTRICE: BUONSALVE! Allora, scusate di nuovo,questo capitolo è cortissimo, ma la mia co-autrice ed io, non avevamo molto tempo... Dopo sei capitoli, dobbiamo
 presentarci, hahahahahaha. Io sono Antonella, e lei *la indica (?)* è Gaia. Volevamo ringraziare un persona: HOPE1. Grazie, recensisci sempre questa fan fiction, 
che per noi significa davvero tanto. Ti piace anche shadowhunters, e per questo ti stimo non poco, e ad ogni capitolo pubblicato, la tua recensione non manca mai. 
Gaia collabora con me solo per questa storia, eppure ti amiamo entrambe alla follia hahahahahahahaha. Grazie, davvero.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7
-Allora, Fred? Ti sei imbambolato?-sbottò Ally.
Fred non sapeva cosa provare. Rabbia, verso il fratello che sicuramente avrebbe picchiato più tardi, sorpresa, e, per la prima volta, era rimasto senza parole.
-Io…io….-balbettò lui.
-Tu cosa, Weasley?-urlò lei, furiosa.
“Siamo tornati a chiamarci per cognome, bene.”pensò il rosso.
-Ma si può sapere che cosa vuoi, Potter?-rispose infine lui, alzando la voce.
-Voglio una risposta. Voglio sapere cosa intendesse George con quelle parole.-
-Bene. Sì, è vero, abbiamo dato delle pasticche vomitose al tuo principe azzurro, ed ora è in infermeria. Non ti ha dato buca. Io ho fatto in modo che lo facesse.-
Ally era sconvolta, non capiva perché Fred avesse fatto una cosa del genere. Presto la sorpresa si trasformò in rabbia, e lei scoppiò.
-E perché mai, di grazia, avresti fatto una cosa del genere?-
-Oh andiamo, non era giusto  per te!-
-E chi sei tu, mio padre?-
-Si da il caso che il tuo sia morto, Ally! Tuo padre è morto.-sbottò Fred, in preda alla rabbia.
Ally fece per parlare, ma le parole non le uscirono di bocca,  e, vedendo la sua piccoletta senza parole, Fred si rese conto di quello che aveva appena detto.
-Ally…io…-fece per parlare lui.
-No.-lo interruppe lei. –E’ vero. Mio padre è morto, Fred. Sì, lo so, non c’è bisogno di ricordarmelo, lo so molto bene. Ma questo non ti autorizza a scegliere con chi io debba uscire. Tu non sei il suo sostituto.-
-Cercavo solo di proteggerti!-
-Io non ho bisogno di protezione! E tu non lo conosci nemmeno quel ragazzo! Che diritto avevi di avvelenarlo?-
-Se avessi davvero voluto fargli del male, stai sicura che adesso sarei ad Azkaban, e lui sotto terra.-
-Sei ridicolo.-
-Io? Io sono ridicolo? Hai conosciuto quello lì e tre secondi dopo avevate un appuntamento! Per quanto ne sai, potrebbe essere un mangiamorte!-
-Sai che gli appuntamenti servono a conoscersi?-
-Sì, ma non con le persone sbagliate.-
-E dimmi,papà, chi sarebbe la persona giusta per me?-disse, calcando la parola “papà”.
“io”, pensò subito il gemello, stupendosi di se stesso.
-Io…io non lo so.-
-E allora sulla base di cosa hai deciso che non sarei dovuta uscire con Logan?-
Fred a sentir quel nome fece una smorfia di disgusto, come se avesse appena mangiato un piatto cucinato da Ginny.
-Sai una cosa, Potter? Fa’ come vuoi. Io ti ho avvisata. Quando il tuo bel principe ti spezzerà il cuore, non venire a piangere da me!-urlò lui, iniziando a camminare, dandole le spalle.
-Tu sei l’ultima persona da cui andrei. IO TI ODIO, Fred Weasley.-
Fred sussultò, ma non si fermò,continuò a camminare, stringendo i pugni.
Quando la figura del gemello scomparve, Ally decise che era arrivata l’ora di andare a trovare Logan in infermeria, per scusarsi.
--
George si trovava nell’ormai vuota sala comune, sperando che Fred ne avesse per un po’ con la sorellina di Harry, così da dimenticarsi che era stato lui a creargli non pochi problemi.
Evidentemente tutte le preghiere che aveva fatto, non erano state ascoltate, perché il suo gemello entrò nella sala e si diresse verso di lui, con pugni stretti e gli occhi pieni di rabbia.
“Sono nei casini”, si disse George.
-Tu.-disse Fred, puntandogli il dito contro –Stupido scarto di DNA che purtroppo ci troviamo a condividere, brutto dissennatore dalla faccia storta!-
George alzò gli occhi al cielo. –Oh Fred, sai che io e te siamo perfettamente identici, vero?-
-E’ evidente che io sono più bello, George. Ma parlando di cose serie, mi spieghi perché non riesci a tenere il tuo maledetto becco da ippogrifo in calore, chiuso?-disse Fred, incazzato.
-Hey, calma fratellino, non avevo mica visto la tua dolce…mh…come la chiami tu?-George finse di pensarci.-Ah sì, piccoletta.-
Fred sentendo il nomignolo con cui chiamava Ally da sempre, si arrabbiò ancora di più.
-Non m’interessa, George. Da quando urli le cose che facciamo, ai quattro venti?-
-Da quando ti importano le conseguenze di quello che facciamo?-
-Da quando c’è Ally in ballo!-
Fred si  sedette sulla poltrona accanto al gemello, tenendosi la testa tra le mani.
-George, cosa mi sta succedendo?-disse con un sussurro.
George sorrise. –Sai, forse tu potrai anche dire di essere il più bello, ma io sono più intelligente.-
-Che intendi dire?-disse Fred, alzando lo sguardo.
-Che tu, stupido fratellino, sei innamorato.-disse George, scompigliando i capelli del gemello.
-Innamorato? Che vuol dire…esattamente?-chiese Fred.
George sorrise di nuovo, per l’ingenuità del fratello. –L’amore è tante cose. L’amore è quando sei geloso quando pronunciano il suo nome, perché solo tu hai il diritto di chiamarla in quel modo. L’amore è quando il solo pensiero di vederla a colazione ti rende felice, anche se solo per un minuto. L’amore è quando la guardi e si azzera tutto il resto. L’amore è quando preferiresti litigare con lei che stare con qualcun’altra. L’amore è qualcosa che ti prende, ti sconvolge, è sempre inaspettato, l’amore è un oceano, e a lui non fotte niente se non sai nuotare. Quindi, sei fottuto Freddie, sappiamo che l’acqua non è il tuo forte.-
Fred rimase in silenzio per qualche minuto.
-Hey George.-
-Dimmi Fred.-
-Sono innamorato.-
George fece un sorrisetto soddisfatto. –Lo so, Fred.-
-E tu sei ubriaco.-
-So anche questo.-
**
Iris si rimise in piedi, allontanandosi di qualche passo da Draco.
-Prego eh.-disse lui.
-Se stai aspettando che ti ringrazi, tanto vale che aspetti anche l’hogwarts espress del prossimo anno.-
-Oh, siamo aggressive quest’oggi, Parker. Eppure io ho salvato quel povero pavimento dalla tua testa dura.-
-Allora forse dovresti farti ringraziare dal pavimento.-
-Non credo che sia un tipo molto loquace, ma di sicuro è più simpatico di te.-
-Mi ha proprio ferito nel profondo, Malfoy.-disse Iris, fingendosi offesa.
-Te ne farai una ragione, ma sai, sono ancora fermamente convinto che non ringraziare le persone sia dimostrazione di maleducazione.-
-Sai, non credo che tu mi abbia ringraziato quando ti ho salvato da quel molliccio. Oh, il grande Draco Malfoy in difficoltà davanti ad una magia del terzo anno. Non so se ritenerlo estremamente tenero o palesemente patetico.-
-Vedo che hai cercato delle nuove parole sul dizionario, Iris. Brava.-
-Perché cerchi sempre di sviare il discorso?-
-Ti ricordo che avevamo un patto. Io non avrei parlato del tuo avermi schiantato, e tu non avresti parlato di quel molliccio.-
-Lo so, ma voglio risposte.-
-Beh, io voglio un grazie, ma nessuna dei due avrà quello che vuole. Che ci vuoi fare, è la vita.-
-Sai forse sarebbe stato meglio se mi avessi lasciata cadere. Chissà, forse il trauma cranico mi avrebbe fatto dimenticare la tua brutta faccia.-
-Mezza scuola darebbe un braccio per passare del tempo con  questa “brutta faccia”.-
-Il miracolo dei soldi, ragazzo mio.-disse Iris, con un sorrisetto scettico.
-Sempre la solita lingua biforcuta.Sei proprio una vipera.-
-Detto da te, è sempre un complimento. Mi fai arrossire, Malfoy.-
-Il rosso ti dona.-disse con un ghigno.
Si avvicinò ad Iris,accarezzandole il braccio con una mano.
Iris lo guardò negli occhi, e Draco vi lesse solo terrore.Iris andò oltre la vista di Draco, andò indietro nel tempo, a quei giorni terribili, quando lui non faceva altro che toccarla, che metterle le mani dappertutto. Iniziò a respirare velocemente, divincolandosi da Draco, senza smettere di tremare.
-Iris.-la chiamò lui,preoccupato e sorpreso dalla sua reazione.
Ma Iris era sorda alla sua voce, ormai intrappolata nei ricordi.
Iniziò a piangere. –Ti prego, lasciami. Non mi toccare. Stammi lontano, per favore…lasciami.-
Draco si allontanò immediatamente, fissandola.
Iris si appoggiò al muro dietro di lei, sedendosi e portandosi le ginocchia al petto.
Draco le si avvicinò cautamente, sedendosi davanti a lei, stando attento a non toccarla di nuovo.
-Iris, guardami. Non ti sto toccando. Iris, guardami, sei al sicuro.-
Lei restò in silenzio.
Draco sospirò, senza arrendersi.
-Senti, Iris Parker è una ragazza straordinaria, quando insulta qualcuno non si ferma finchè non ha l’ultima parola, okay? Quindi, ora guardami, e finisci di insultarmi come si deve!-
Iris alzò finalmente lo sguardo, tornando alla realtà.
La riccia si asciugò le lacrime  e sorrise. –Razza di idiota, a me sta bene qualsiasi colore, non solo il rosso.-
Draco ricambiò il sorriso. –La stronzetta è tornata.-
-Se proprio vuoi darmi della stronza, non usare diminutivi!-
Draco rise, e fece per andarsene, quando Iris lo richiamò.
-Comunque…per questo…-
Draco la interruppe. –Non dirò niente. Però mi devi un favore.
Iris alzò gli occhi al cielo, sorridendo. –Naturalmente.-
Malfoy era già a metà del corridoio, quando Iris lo chiamò ancora.
-E…grazie.-
Draco spalancò gli occhi, e si girò.
-Non ti dirò niente comunque.-
-Nemmeno io.-
Draco sorrise. –Vedremo.-
**
Ally incontrò Logan nel corridoio vicino all’infermeria, e lo chiamò.
Logan si girò. –Ah Ally, sei qui, menomale. Mi dispiace tantissimo per l’appuntamento…ho avuto dei..ehm..problemi…di stomaco.-
-Lo so, non preoccuparti. Purtroppo so chi è stato, lui…-
-Non fa niente Ally, non voglio saperlo. Ero solo preoccupato perché pensavo che fossi arrabbiata con me.-
Ally sorrise alla sua dolcezza. –Non potrei mai.-
-Allora…Che dici, ci riproviamo? Giuro di stare digiuno per almeno le due ore prima.-
La rossa sorrise. –Certo, quando vuoi.-
Anche se, nella sua testa, un ragazzo dai capelli rossi stava dimostrando la sua disapprovazione. 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
Fred non sapeva perché lo stesse facendo, ma era la sua unica possibilità. Si era preparato a tutte le possibili torture. Molto spesso era stato tentato di tornare sui suoi passi, ma lui era un Grifondoro, il cappello non poteva aver sbagliato, quindi il coraggio doveva far parte di lui. Per cui , quando la vide vicino a Luna in biblioteca, si fece avanti, e disse:“Hey Iris!”.
“Ciao Luna.”aggiunse.
La presenza di Luna lo tranquillizzò un po’, almeno ci sarebbe stato un testimone, se mai il cadavere non fosse stato riconoscibile.
-Ciao Fred-disse Luna con sguardo assente. –Ti vedo turbato. Ti consiglio di leggere il Cavillo, potresti trovare una soluzione, visti i Nargilli che ti svolazzano intorno.-continuò.
-Uhm, certo Luna. Grazie del consiglio, me ne ricorderò.
Iris si girò piuttosto scocciata verso il gemello, corrucciando le sopracciglia.
-Mh, fammi valutare la situazione, Weasley. Sei  da solo, senza il tuo gemello, quindi non hai intenzione di farci saltare in aria, sei in biblioteca, un posto proibito, per i gemelli Weasley.  E vuoi parlare con me. Di tua spontanea volontà hai fatto tutto questo. Quindi, credo che un po’ del mio tempo te lo sei guadagnato. Su, dimmi.-
Fred la guardò accigliato. –Potrei essere venuto qui per Luna, non pensi?-
Iris lo guardò con aria di sfida, alzandosi dalla poltrona dove giaceva poco prima, avvicinandosi a lui.
-Non ti saresti preso la briga di salutare anche me.-
-Oh andiamo, hai una così bassa considerazione di te stessa? E poi, sei la mia compagna di squadra, sarebbe maleducato non farlo.-
Iris alzò un sopracciglio. –Luna, forse è meglio se vai, è decisamente qualcosa di importante se ha aggiunto la parola “educazione” in una frase.-
Luna si alzò anche lei, e sorridendo disse: -Okay! Vado a cercare Neville! Buona fortuna Fred!-concluse, allontanandosi saltellando.
-Perché non dovrei usare la parola educazione? EDUCAZIONE EDUCAZIONE EDUCAZIONE EDUCAZIONE! Visto? L’ho detta.-
-Perché, mio caro Weasley, il tuo vocabolario probabilmente contiene massimo cinque parole, la parola educazione, non è sicuramente una di esse.-
-E quali sarebbero le altre parole?-
Iris sbuffò, fulminandolo con lo sguardo.
-Arriva al punto, oppure ti ritroverai chiuso in bagno con Mirtilla Malcontenta.-disse. –In mutande.-aggiunse subito.
Fred rise, malizioso. –Ti piacerebbe così tanto spogliarmi?-
-No Weasley, ma ad Ally probabilmente sì.-
Fred arrossì, ma non riuscendo a non sorridere.
-E tu che ne sai?-
Iris scoppiò a ridere,  invitando Fred a sedersi sulla poltrona con un cenno della mano.
-Ally è la mia migliore amica, la conosco troppo bene. E un po’, conosco anche te. Indizio numero uno: sei arrossito. Numero due: non mi hai ancora detto di cosa si tratta, quindi è qualcosa che mi farà incazzare, o qualcosa di cui ti vergogni. Numero tre: Ally ogni volta che ti vediamo in corridoio, si blocca, come se le avessero colpito la schiena con una scopa. Numero quattro: quando lei parla di te, le luccicano gli occhi, anche quando ti insulta. Ultimo indizio: Pensi che quella notte di fulmini nella tana, non abbia scoperto che Ally ha stretto te, e non Harry, ma tu non hai detto niente?-  (Vedere il capitolo 3)
Fred impallidì all’ultimo indizio, sobbalzando, e se non fosse stato seduto, probabilmente si sarebbe ritrovato sul pavimento freddo, a quest’ora.
-Ma tu….tu…-
-Come faccio a saperlo? Facile, c’ero anch’io quella notte, sapevo che Ally aveva paura dei fulmini, e che quindi si sarebbe rifugiata da Harry. Ma il mattino dopo, quando sono venuta in camera vostra a chiamarla, era stretta a te, signorino. E dormivate come due angioletti, avrei voluto farvi una foto! Però, tu sei schizzato in cucina appena ti sei svegliato, segno che Ally non avrebbe dovuto scoprire che c’eri  tu, in quel letto.  E poi, quando le ho chiesto con chi avesse dormito, lei mi ha risposto Harry. E la mia migliore amica, non mente mai.-
Fred respirava a malapena. –Sei molto…perspicace….-
-Fred, vorrei farti solo due domande,e se mi rispondi sinceramente, potrei anche dedicarti il mio tempo prezioso per rimediare al guaio che sicuramente avrai fatto. Prima domanda: Come mai ne’ Ally, né Harry hanno avuto sospetti? Insomma, quando Harry si è svegliato, avrà visto che Ally era nel tuo, di letto.-
Il gemello sospirò, e, controllando che non ci fosse nessuno nei paraggi, iniziò a spiegare.
-Beh sai, come hai detto tu, sono scappato appena ho aperto gli occhi, e per fortuna tutti dormivano, quando Harry è sceso e mi ha chiesto perché Ally stesse nel mio letto, io gli ho risposto, lamentandomi, che mi aveva letteralmente sfrattato, scambiandomi per lui, e che avevo dormito sul divano..-
-E davvero se l’è bevuta? –
-Beh, di certo se il cappello non lo ha smistato in corvonero, un motivo ci sarà. A proposito, perché tu non sei lì? Adesso non ti starei dando spiegazioni inutilmente, perché non sono affari tuoi.-
-Beh, adesso non staresti nemmeno chiedendo il mio aiuto. Uh, e attento Weasley, potrei anche dire tutto ad Ally, e dalla tua faccia, immagino che sia già abbastanza in collera con te.-disse Iris, fingendosi innocente.
-Mi sono sbagliato. Forse sei una serpeverde.- disse lui, guardandola male.
Lei lo guardò con astio, mentre un ragazzo biondo si insinuava nella sua mente, e lei, prontamente, provava a impedirgli di entrare.
Si alzò, e, mentre si incamminava, disse: -Sai, penso che andrò a cercare Ally.-
-No!-urlò Fred, alzandosi di scatto, correndo verso di lei. –Scusa.-
Iris si girò, guardandolo stupita. –Oddio, aspetta, mi hai appena chiesto scusa? Ally fa miracoli, davvero. Secondo me c’è qualcosa in quello strano the’ che prende ogni mattina…Glielo chiederò.-
Fred alzò gli occhi al cielo, stanco come non lo era mai stato.
Era stanco di quell’interrogatorio, Iris era una ragazza che non si piegava facilmente, aveva una forza tutta sua, un bisogno di sapere, scoprire. Perché lo facesse, probabilmente non lo avrebbe mai capito. Sapeva solo che osservava ogni minimo particolare di ogni cosa, e non dimenticava mai niente .
-Rispondi solo a questa domanda, Fred. Poi ti aiuterò. –disse. –Perché quella notte non hai detto niente? Perché non l’hai respinta e mandata a dormire con Harry, dove sarebbe dovuta stare?-
-Queste sono due domande.-disse il gemello, per sviare l’argomento.
-Beh, due al prezzo di uno, Weasley.  E ci sto andando piano con te, la tua mente è talmente facile da leggere che potrei sapere tutto, e non fartene nemmeno accorgere.-
-Iris, mi stai facendo paura. Sicura di non essere scappata da Azkaban? No, perché sei davvero inquietante.-
-Ho i miei punti forti, Weasley, adesso rispondi alla domanda.-
“Vorrei davvero conoscere quelli deboli” stava per dire Fred, ma vedendo la faccia assassina di Iris, pensò che rispondere sarebbe stato molto meglio.
-Beh…ecco…lei era così…piccola e…indifesa e…io…dovevo proteggerla. Non potevo mandarla via.-
-Risposta esatta. Ora che hai realizzato questo ,di sicuro posso concederti sessanta secondi del mio tempo.-
-Stai scherzando?-chiese Fred, incredulo.
Aveva fatto un interrogatorio di quasi un’ora, per essere trattato con sufficienza?
-Affatto. Anzi, ti avrei dato 45 secondi, ma oggi mi sento buona.-
-Sai Iris, ti facevo meno stronza.-
-Grazie Fred, ma sai, ora hai 50…..49…..-
-Okay okay.-disse il gemello, nel panico.
Le spiegò tutto alla svelta, perché Iris stava davvero cronometrando le sue parole, balbettò un po’, ed era strano, perché lui era Fred Weasley, lui aveva sempre il controllo della situazione, era lui a condurre il gioco.
Man mano che proseguiva, lo sguardo della riccia passava da indifferenza a furia in un paio di secondi.
-Complimenti, il casino migliore che abbia mai sentito. Beh, che dire, se ci fosse un premio, vinceresti. Comunque, non ti biasimo, più o meno.  E’ difficile controllare le emozioni e, ammettiamolo, la mia migliore amica è uno schianto. E, per renderla felice, ti darò un consiglio: Ad Ally piacciono le persone dirette, va’ da lei e dille tutto, lei ti ascolterà. Certo, dovrai trovare il coraggio per dirle tutto, e parliamoci chiaro, sei coraggioso  come Ron davanti ad un ragno, ma su questo ci lavoreremo.-
Fred apprezzò davvero la prima parte del consiglio, ma la seconda..beh, era proprio da Iris.
-Mi spieghi perché due così diverse sono migliori amiche? Insomma, Ally, tranne alcune volte, è buona con tutti, sì, è un po’ acida, ma tu lo sei sempre, dannazione! Ally sorride sempre, a te sembra che la morte ti accompagni!  Ceh, lei è così allegra e spontanea, tu controlli ogni tua emozione. Sembri Piton, per tutti gli ippogrifi!-
Iris sorrise amaramente, pensando alla migliore amica, e al fatto che davvero non sapeva spiegarsi come mai fossero così unite.
Lei solitamente odiava le persone come Ally, così entusiaste per ogni piccola cosa, innamorate della vita. Ally trovava sempre del buono, in tutti. Era la ragazza delle seconde possibilità.
Beh, Iris non era così. Si era fidata troppe volte, ed aveva ricevuto solo male. Eppure, Ally non sembrava intimidita da lei. Malgrado avesse sempre cercato di allontanarla, la rossa tornava sempre, con un sorriso, ed un “Devi imparare a volerti bene, Iris”.
Ally, ormai, era l’unica persona di cui si sarebbe fidata ciecamente. Era la parte migliore di lei.
-Non lo so, Weasley. So solo che se le fai del male, il bacio di un dissennatore, per te, sarà come il paradiso.-disse lei, iniziando ad allontanarsi.
-Perché, se verserà anche solo una lacrima, io renderò la tua vita un inferno.-aggiunse, sparendo dietro la porta della biblioteca.
--
 George si annoiava. Fred era uscito di scatto senza nemmeno dirgli dove fosse diretto.
Il contatto gemellare con il fratello era stato bruscamente interrotto,  dopo la loro “chiacchierata”, e questo era strano. Di solito George sapeva esattamente cosa stesse pensando Fred. Anche se…beh…lui non pensava molto.
Un Ron tutto agitato entrò a grandi passi nella stanza, trafelato, ansimando.
-Oh, andiamo, stavo per considerare l’idea di alzare il mio fondoschiena dalla poltrona e andare alla ricerca del mio gemello perduto. Che c’è Ron?-
-Ho un problema.-
George alzò un sopracciglio, guardandolo con sufficienza.
-Ah sì? Guarda che li hanno tutti, non è un buon motivo per essere l’oggetto della mia attenzione. Ma sembri conciato male, quindi…parla.-
Ron alzò gli occhi al cielo. –Beh Hermione è arrabbiata perché…-
-Hermione?-lo interruppe il gemello. –Donne? Oh, per oggi la posta del cuore di George ha chiuso i battenti. Riprova domani.-disse George, dandogli una pacca sulla spalla e uscendo.
-HEY MA TU SEI MIO FRATELLO!-gli urlò Ron, richiamandolo.
-MI PARE CHE TU ABBIA ANCHE UNA SORELLA.-ribattè George, da lontano.
-MA STA POMICIANDO CON HARRY! OH, ANDIAMO, DOVE STAI ANDANDO?-urlò Ron, disperato.
George sbucò alle sue spalle, mettendosi davanti a lui, con  sguardo severo.
-A cercare una ragazza con cui pomiciare. Pare che ti terrà lontano da me.-borbottò ,andandosene di nuovo. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
Ally odiava il lunedì. Lo odiava così maledettamente tanto.
Due ore di pozioni a prima mattina, non era proprio il massimo per cominciare la settimana.
Era per dire tipo “Sveglia ragazza, ecco la vita reale”.
Che schifo. Due ore con il professor Piton a fare intrugli, che per giunta odiava la famiglia Potter.
Vogliamo parlare del fatto di doversi svegliare presto?
Ally era la dormigliona per eccellenza, per fortuna lei ed Iris venivano sempre svegliate da Hermione.
Però quella mattina c’era qualcosa che non andava.
-Cavolo!.-urlò, alzandosi dal letto di scatto.
Ally prese a guardare la stanza, e vide che entrambe le sue amiche dormivano.
Perché si era svegliata prima di Hermione? Anzi, perché Hermione non stava urlando, maledicendo tutto il mondo magico, togliendole le coperte da dosso?
Controllò l’orologio, e vide che erano le sette e quarantacinque. Erano in ritardo per la colazione di quasi venti minuti.
-RAGAZZE!-urlò, prendendo i vestiti dall’armadio ed entrando di corsa nel bagno.
-Uhm…Ally..che hai da urlare? Non è compito di Hermione urlare come una gatta in calore?-disse Iris, stropicciandosi gli occhi.
-Iris sto per aprire gli occhi e ucciderti.-disse Hermione, stiracchiandosi.
Ally uscì dal bagno,quasi del tutto vestita.
-Si dia il caso, razza di idiote, che tra 15 minuti dobbiamo essere in aula!-
-Cosa?-urlò Iris, fissando Hermione. –Oh, andiamo. Proprio oggi dovevi fare la trasgressiva?-
Hermione la fulminò con lo sguardo. –Zitta e muoviti.-disse, entrando in bagno.
-Ma come faccio se adesso in bagno ci sei tu?-disse lei, esasperata.
Ally sbuffò, buttando la divisa all’amica, incitandola a muoversi.
-Vi aspetto davanti all’aula.-disse, uscendo.
-Come ti permetti di lasciarmi qui? Che migliore amica sei?-le urlò dietro la riccia.
Ally si affacciò alla porta squadrandola. –Sei ancora in mutande, Iris.-
-Lo so, sono uno schianto come al solito. Ma questo non vuol dire che tu debba abbandonare la tua migliore amica di sempre.-
La rossa alzò un sopracciglio. –Se vuoi faccio venire Malfoy a farti compagnia.-
Iris aprì un attimo la bocca per parlare, poi la richiuse, boccheggiando.
-Beh, Draco rimarrebbe stupito da cotanta bellezza.-
-Da quanto lo chiami per nome?-chiese Hermione, ormai uscita dal bagno.
-Ma siamo in ritardo! Non state qui a cianciare!-urlò la riccia, calciando via le coperte e scappando in bagno.
Ally per tutta risposta rise e corse a lezione.
--
Se fosse esistito un premio per la velocità, Iris lo avrebbe vinto di sicuro. Non era da tutti arrivare puntuale alla lezione quando aveva avuto solo 10 minuti di tempo e le sue amiche l’avevano “gentilmente” abbandonata. Era persino riuscita a fare colazione!
Si sedette vicino ad Ally, ancora con il fiatone.
-Ally, grazie tante per avermi abbandonata al mio destino.-
- Non è colpa mia se Piton mi odia qualunque cosa faccia!-
- Beh… potresti provare a flirtarci un po’…-
-IRIS!- urlò Ally, attirando l’attenzione del professor Piton, che non esitò a colpirle la spalla con il libro.
-Signorina Potter, vedo che non le manca il fiato oggi, quindi immagino che non le dispiacerà spiegare a tutta la classe quello che ho appena detto.-
-Oh…io..ehm… mi scusi, professore, non ero attenta.-
-L’ho notato. Lei, del resto, è tale e quale a suo padre.-
-Intende dire che è estremamente favolosa?-si intromise Iris, sorridendo falsamente.
Il professor Piton si voltò verso di lei, alzando le sopracciglia.
-Noto che anche lei ha voglia di partecipare, beh lei del resto è molto famosa per metter bocca in ciò che non le riguarda. No, io intendevo dire chiassosa.Immatura.Irresponsabile.-
-Mi scusi signore, non stava spiegando come fare la pozione polisucco?-chiese Harry, evidentemente irritato.
-Oh, c’è tutta la famiglia al completo, vedo. Sì signor Potter, visto che è così interessato, vuole spiegarcela lei?-
-Certo che sta inventando di tutto per farlo spiegare a qualcun altro. Non è che no se la ricorda? Oppure semplicemente non ha più fiducia nelle sue capacità? Non si preoccupi, un brutto periodo capita a tutti-disse Harry, beffardo.
-Punizione, signor Potter. E venti punti in meno a Grifondoro. Mi dispiace se questo le farà passare un brutto periodo.-
Iris, che nel frattempo teneva a bado Ally, impendendole di peggiorare la situazione, notò che dall’altro lato della classe, Draco e gli altri serpeverde ridacchiavano.
Stranamente si sentì delusa, pensava che Draco fosse diverso da come se lo era immaginato lei, e si stupì del suo stesso pensiero. “Che stupida”si disse.
-Ora che abbiamo concluso quest’amabile riunione di famiglia, passiamo ai fatti: Per domani esigo un tema di 1200 parole sulla pozione polisucco. Per il resto della lezione, mescoleremo le case, per un’ esercitazione.
In coppia, dovrete preparare la pozione illustrata a pagina 394. Ora le coppie.-
[…]
Alcuni furono felici dei compagni con cui erano capitati. Ma Ally no.
Non lei che era capitata con Malfoy.
Perfino ad Iris era andata meglio. E lei era capitata con Neville.
Si diresse vicino a Draco, di malavoglia, ma con un sorriso.
-Allora, che dobbiamo fare?-disse, con il suo solito entusiasmo.
Draco alzò a malapena lo sguardo dal libro.
-Non hai sentito? Pagina 394,Potter.-
-Sei molto loquace oggi, Draco. Il tuo giorno migliore, direi.-
-Mi dispiace, parlo solo con le persone che mi incuriosiscono almeno un po’. E tu, sinceramente, sei la classica santarellina che cerca del buono in tutti.-
-Menomale che dobbiamo solo  fare una pozione e non sposarci, allora.-ribattè Ally, alzando gli occhi al cielo.
-Ma guardatela. Risponde anche a tono. Non me lo sarei mai aspettato da te. Ed ora, per favore, basta parlare.-
-Ti danno così fastidio le persone? Anche se ti ho visto spesso parlare con Iris. Lei la trovi interessante?-
Draco si fermò un attimo mentre girava la pozione, guardandola. –Lei è molto difficile da leggere, un vero mistero, se posso dire. E cosa più importante:Non parla tanto.-
-E la conclusione sarebbe, Draco?-chiese la rossa, mentre metteva del sangue di troll nella pozione.
-Che stai continuando a parlare benché io ti avessi chiesto di smetterla.-
-Non sono tenuta a obbedirti, per fortuna. Posso farti una domanda…?-
Draco la guardò ancora, spalancando gli occhi. –Non basta già la tua presenza qui?-
Ally sorrise. –Se rispondi, starò zitta.-
-Davvero? Oddio, ti direi anche come ingannare le guardie della Gringott per due minuti di silenzio.-
-Sai come ingannare le guardie della Gringott?-chiese lei, alzando un sopracciglio.
-No, ma adesso hai sprecato la tua unica domanda. Ora sta’ zitta.-
-Carino. Adesso sii serio.-
-Sono serissimo. So che non conosci quest’azione, ma è nota come ingannare una persona. Iris la conosce bene, visto che le nostre conversazioni sono mirate ad ingannarci a vicenda, se è questo che volevi sapere.-
-Non era questo, ma grazie comunque per l’informazione.-disse Ally, sorridendo.
-Non fare questi giochetti, non ti si addicono. So che vuoi sapere della tua migliore amica, anche se non capisco come faccia a sopportarti, e poi siete così diverse-
-Veramente volevo sapere come mai ti metti tutto quel gel tra i capelli, ma ora vorrei sapere perché hai detto una cosa del genere.-
-Beh devi sapere che tu ed Iris avete una concezione diversa del mondo. Tu sei così pura ed innocente. Non mi sorprende che non ti abbia detto niente.-
-Detto niente a proposito di cosa? Stai dicendo che tu sai una cosa di lei che io non so? Impossibile.-
-Le persone possono mentire, sai? Benvenuta nel mondo reale. Non dovresti fidarti così’ facilmente delle persone.-
-Adesso ho capito perché non hai amici! La tua filosofia di vita mi sorprende, Malfoy.-disse Ally, ironica.
-Adesso ho capito perché Fred Weasley non ti fila. Sei irritante, esasperante, assillante, petulante, lunatica e parli troppo!.-
Ally si sentì ferita da quelle parole, anche se erano state pronunciate da Malfoy, che non contava assolutamente niente per lei.
Stava per parlare, quando Harry la chiamò.
-Ally! La lezione è finita! Andiamo?-
-Io…ehm….sì, andiamo.-
Ally si allontanò, mano per mano con il fratello.
Anche Draco stava per andarsene, quando si sentì tirare un braccio.
-COSA.LE.HAI.DETTO.-
-E’ sempre un piacere, Iris.-
-Non ti ho mai detto di chiamarmi per nome.-
-Lo abbiamo sempre fatto, Iris.-
-Lasciamo stare. Ho sentito quello che stavi per dire ad Ally su di me. Che cavolo di intenzioni avevi? Noi due abbiamo un patto.-
-Infatti non le ho detto niente. Ed ho anche trovato un modo per pareggiare i conti.-
-Che intendi?-
-Tu mi devi un favore, Iris. Ed io adesso voglio riscuotere.-
-E cosa vorresti, di grazia?-
-Sai, c’è una partita questo sabato.-disse, con voce suadente.
La riccia intuiva quello che stava per chiederle,ma sperò con tutta se stessa di sbagliarsi.
-Grifondoro-Serpeverde. Dicono che sarà interessante. Sai, sarebbe un vero peccato se il cercatore di Grifondoro non potesse partecipare alla partita.-
“No,no,no. Non chiederlo. Non chiederlo.”
-Harry non dovrà esserci a quella partita. Così io prenderò il boccino e Serpeverde vincerà.-
-Hai così poco amor proprio da dover imbrogliare per vincere? Malfoy, detto tra noi, anch’io se fossi in te farei la stessa cosa. Nel quidditch, fai pena.-
-Ciò mi ferisce, Iris. Ma questo non è imbrogliare, questo è voler vincere facile e assicurarsi la coppa.-
-Tu… lurido perfido schifoso…-
Draco la interruppe.- Allora accetti?-
Iris strinse i pugni. –Si.-
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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10
Per Fred non si poteva di certo definire una bella giornata, quella che era stata oggi,  e lui era Fred Weasley, di solito tutte le sue giornate erano fantastiche, insomma, lui e George non avevano fatto nemmeno uno scherzo, stava perdendo colpi, non capiva perché George non l’avesse invogliato a far esplodere una palude in scatola nella classe di pozioni, com’erano soliti fare ogni lunedì.
In realtà, non ne aveva nessuna voglia, e George l’aveva appoggiato.
Non capiva perché l’avesse fatto, ma non gli importava veramente. Quello che gli importava è che non aveva visto la sua piccoletta nemmeno una volta, e non aver  visto quel faccino, lo metteva di cattivo umore.
Per fortuna, la giornata era finita e lui poteva andare nel suo dormitorio, ma qualcuno lassù doveva avercela con lui, l’unica cosa che voleva fare era dormire, e nemmeno questo gli sarebbe stato concesso dal Grande Capo.
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Era ormai mezzanotte passata, e lui era nel letto accanto al gemello, cercando invano di prendere sonno in qualche modo,ci sarebbe riuscito, se non fosse stato per i forti fulmini e tuoni che infestavano il cielo.
“ALLY!”pensò Fred, alzandosi di scatto e correndo a mettersi qualcosa addosso.
Si diresse verso il dormitorio femminile, dimenticandosi completamente che le scale si tramutavano in scivoli quando un ragazzo cercava di salire.
Il rumore provocato dalla sua caduta doveva essere stato molto forte, oltre che doloroso, perché attirò l’attenzione di qualcuno in sala comune.
“Iris? Sei tu? Sei caduta per le scale per l’ennesima volta?”disse la voce, ridendo.
Fred quella voce non avrebbe potuto confonderla con nessun’altra. La voce della sua piccoletta era inconfondibile, una voce allegra e squillante anche se la voce che aveva appena sentito accennava ad un insolito tremolio.
-Di solito i bambini non sono a letto a quest’ora, piccola?-chiese Fred, entrando in sala comune mentre si massaggiava la parte dolorante dovuta alla caduta.
Finalmente Fred riuscì a vederla, illuminata solo dalla pallida luce della luna che filtrava dall’unica finestra presente. Ally aveva i capelli rossi legati in una coda disordinata, indossava un pigiama di Harry che le andava decisamente troppo grande e che la faceva sembrare ancora più piccola.
Fred represse l’istinto di stringerla a se’. –Wow, sei davvero minuscola, piccoletta.-
-Soffri d’insonnia Fred?-chiese Ally, sbuffando.
Fred l’affiancò sul divanetto su cui era seduta. –No, al contrario, stavo facendo un sogno bellissimo, e anche molto strano. Poi mi sono ricordato che la mia piccoletta aveva paura dei temporali e ahimè.-disse con tono drammatico. –Il mio essere così meravigliosamente generoso ed eroico mi ha spinto a venire a cercarti, perché, ammettilo, nessuno oltre ad Harry, sa che hai paura dei fulmini. A proposito perché non sei da lui?-disse, continuando con il tono di voce tragico.
-Beh ,perchè poi gli altri lo avrebbero scoperto.-
-Beh non ti sei fatta problemi a casa nostra.-
-Oh andiamo Fred, a casa vostra potrei anche circolare in mutande.-
Fred aggrottò le sopracciglia. –Uhm, quando vuoi  Ally. Mi casa es tu casa!-
-Questo era davvero spagnolo? Aspetta, tu sai una lingua che non sia la tua?-
-Non sai quante lingue conosco, Allyson.-disse il rosso, malizioso.
-Hai appena detto una cosa con un doppio-senso celato?-
-Ma guarda un po’! Tu trovi doppi-sensi ovunque Allyson! Come farò a sopravvivere una notte con te? Sono rovinato.-
-Guarda che se ti annoi puoi...-
BOOM.
Il suono di un tuono la interruppe, facendola saltare tra le braccia di Fred, impaurita.
Il rosso era rimasto completamente paralizzato, non sapeva dove…dove mettere le mani.
La rossa si strinse a lui, tremando.
Fred le accarezzò i capelli, sussurrandole parole di conforto.
-Va tutto bene piccoletta. Di certo un tuono non può farti del male, sei così piccola, e poi qui c’è BIG Fred al comando, non aver paura-.disse, cercando di buttarla sullo scherzo.
Ally si scostò da lui, all’improvviso, imbarazzata per quello che aveva appena fatto.
Il problema era che le era venuto talmente spontaneo…tenersi a Fred.
Stava per chiedergli scusa, ma Fred la riprese tra le braccia, zittendola.
-Zitta piccoletta, a volte la tua voce è davvero irritante. Su, dormi. Ti proteggo io.-
Sulle prime, Ally era esitante, ma le braccia di Fred erano calde, sicure, accoglienti…e a lei non andava proprio di rimanere sveglia tutta la notte, quindi si accucciò a lui e cercò di dormire.
-Guarda cosa sono costretti a fare i gentiluomini al giorno d’oggi.-disse Fred,ridendo e accarezzandole i capelli per farla rilassare.
.-Zitto Weasley.- disse Ally, mezza addormentata.
Fred si mise ad osservare la sua piccoletta, quel viso angelico lo fece sorridere spontaneamente.
--
*la mattina*
Iris si svegliò presto quella mattina, stranamente.  Volendo rendere partecipe la sua amica del grande miracolo, o meglio, volendo dare fastidio ad Ally si girò, aspettandosi di trovarla nel letto accanto al suo, e restò sorpresa quando si rese conto che non c’era.
Si alzò, raccogliendo dei vestiti in giro per la stanza e infilandoseli velocemente.                                                      
“Dove può essere finita quella nanetta dai capelli rossi? Avrà aiutato un'altra formica a tornare a casa?”
Iris rise al ricordo.
Il primo anno di scuola, Allyson si era messa a piangere perché aveva trovato una formica tutta sola, e, pensando che si fosse persa, aveva impiegato ore ed ore per trovare un formicaio e ricongiungere la formica alla sua mamma.
“Ma si può essere così maledettamente buone e ingenue?”
“Chissà se anch’io sarei stata così se non fosse arrivato lui…”
Scacciò velocemente quel pensiero dalla testa, e andò a cercare l’amica in sala comune.
Quando arrivò lì, per poco non cadde a terra dalla sorpresa.
Tutto si sarebbe aspettata, tranne di vedere la sua migliore amica avvinghiata a Fred Weasley.
“Da un certo punto di vista, è perfino dolce.”pensò lei, ridacchiando.
Ally aveva la coda spettinata, e dormiva beatamente sul petto del gemello, il quale la stringeva a se’, come se non ci fosse altro al mondo.
In tutta quella dolcezza nauseante, però, Iris notò qualcosa che non le fece molto piacere:si sbagliava, o una mano di Fred era sotto la maglietta di Ally?
Beh, avrebbe fatto dopo i conti con il rosso, visto che la mano si era limitata al fianco.
Ma ora voleva divertirsi un po’. Risalì le scale e urlò:
-ALLYSON LYLIAN POTTER. DOVE DIAMINE SEI?-
Ally per poco non cadde dal divano.
Si alzò in piedi di scatto, e buttò Fred dietro il divano. Il povero gemello gemette, più per la sorpresa che per il dolore.
Ally gli intimò di tacere, e, rispondendo ad Iris con un “Sono qui!”, si risedette sul divano, fingendo che tutto fosse estremamente piacevole.
Iris arrivò in sala comune, e, fingendosi sorpresa, si avvicinò.
-Ma che ci fai qui? Stamattina non ti ho trovata. Mi hai fatto preoccupare, brutta nanetta.-
Ally storse il naso a quel nomignolo alquanto irritante. –Sì, scusami. Sono venuta qui ieri sera,  a causa del temporale.-
Iris alzò un sopracciglio, oh andiamo, una scusa migliore se la poteva inventare.
-Strano. Preferivi stare da sola che con me mentre avevi paura? Mi ritengo offesa ragazza mia.-
- Beh ti avrei svegliata e, dato che sono una persona eccezionalmente gentile, ho preferito non farlo.-
-Ehi la parte di quella che se la tira è mia. Comunque, la prossima che scompari senza dirmelo finirà male Allyson.-
Ally rise e fece per abbracciarla, ma Iris fece un passo indietro.
-Non voglio i tuoi abbracci, sporca Giuda traditrice. Va’ a vestirti.-
La rossa lanciò una rapida occhiata al divano,preoccupata che Iris potesse aver visto Fred.
-Ehm..sì, però….tu…tu vieni con me.-
-E perché? Oddio, ancora non arrivi al gancio dell’accappatoio? Io avevo anche ordinato una scaletta…-
Ally le lanciò uno sguardo truce. –Sei una stronza.-disse, per poi salire velocemente di sopra.
Iris aspettò di sentire la porta del dormitorio chiudersi, prima di avvicinarsi al divano e appoggiarsi con le braccia incrociate sopra lo schienale, guardando in basso, il povero Fred.
-Hey Weasley, non trovi che io sia una brava attrice?-
Fred si alzò, rosso in viso.
-Ehm…ehm….Iris…io..ehm..ehm.-
-Non mi sono mai piaciute le persone che balbettano. Beh, in realtà tu non mi sei mai piaciuto e basta. Però…ora sarò costretta ad odiarti.  E odiare una persona costa tante energie…Io di solito mi limito ad ignorarle. Quindi, ritieniti fortunato.-
-Non è successo niente. Non l’ho sfiorata in quel senso.-
-E’ ovvio Fred. Altrimenti adesso saresti già all’inferno. Sai, ne ho sentito parlare. Non sembra un bel posto.-
Fred sogghignò. –Beh, Iris, tanto ci incontreremo lì, quando sarà il momento.-
-Aspetto quel momento con ansia, Weasley.-
-E dimmi, cosa ho fatto di tanto terribile per suscitare la tua collera?.-chiese Fred innocentemente.
-Primo: Abbracciavi la mia migliore amica con le tue sudice zampe. Secondo: La tua brutta zampa numero 1 stava sotto la maglietta dell’individuo numero 2, cioè di Ally, se il discorso è troppo complicato per te.-
Fred arrossì ancora di più, se possibile.
-Non..non..non sapevo dove mettere le mani…io…ehm…Non ho fatto niente!-
-Vorrei tanto crederti, Weasley. Ma ora passiamo alle cose serie, sei sulla mia lista nera.-
Fred alzò un sopracciglio. –C’è qualcuno che non lo è?-
Iris fece finta di pensare.  –Beh..Harry non mi da fastidio, e Neville è così adorabilmente imbranato. E beh…oh sì, ho intenzione di aggiungerci il mio gatto.-
-Iris, tu non hai un gatto.-
-Che domande Fred, lo comprerò!-disse Iris, alzando gli occhi al cielo, con fare ovvio.
Poi tornò a guardare il rosso, con aria truce.
-Comunque, tornando a noi, so che sei bravo a volare, ma…attento, non si mai quando il destino ti fa fare per puro caso un volo di cinquanta metri.-disse Iris, sorridendo, maligna.
-Ma tu.. tu.. mi avevi detto..come..come fare a conquistare Ally. Tu mi hai incoraggiato!-
Iris sorrise, sistemando un cuscino.
-Finalmente, Fred. Certo che è stata dura per te arrivarci. Però, peccato, è così divertente vederti terrorizzato!-
-Intendi dire che tu mi hai….-cercò di dire Fred, puntandole il dito contro.
-Credo che la parola che tu stia cercando nel tuo alquanto povero dizionario, sia “Manipolato” e sì, Fred, l’ho fatto. Ed è stato uno spasso!-disse la riccia, ridacchiando.
-Quindi tu non sei arrabbiata-
Iris sbuffò, evidentemente seccata- Merlino, Fred! E’ ovvio che non lo sono. La tua è solo una testolina ben pettinata o dentro c’è anche qualcosa? Era ora che ti dessi una mossa!-
-Ma..ma..tu…-si fermò. –Aspetta, ti piacciono i miei capelli?-
-Oh Fred, che ti devo dire, le pulci ti danno un non so che. Comunque, resterei per tormentarti e giocare con la tua fragile psiche, ma devo andare. Probabilmente Ally non sarà ancora riuscita a prendere l’accappatoio.-
E, saltellando, se ne andò, lasciando un Fred ancora spiazzato che borbottava tra se’ e se’.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11
Iris stava ancora ridacchiando quando entrò in camera. Ally la stava aspettando, ormai vestita, sul suo copriletto azzurro.
-Mi hai aspettato per tutto questo tempo o prendere l’accappatoio ha richiesto più tempo del previsto?- chiese Iris non smettendo di ridacchiare.
-Iris, ho bisogno che tu prenda una persona a pugni per me- disse Ally seria.
Gli occhi della riccia si illuminarono:-Oh ti prego dimmi che è Fred!-.                             
-Iris, io so che tu sai quello che so che tu sai-.
-Ma se so quello che tu sai che io so, dovrei sapere quello che so. Ma vedi, Ally cara, io so tante cose, compreso il fatto che oggi sono uno schianto-.
-Oh andiamo Iris, chi pensi di aver preso in giro con la farsa del “sono appena arrivata non vi ho visto dormire insieme”?- disse la rossa alzando un sopracciglio.
-E se sapevi che vi avevo visti perché lo hai nascosto?-  chiese Iris confusa.
- Be’, pensavo che si sarebbe sentito in imbarazzo, francamente tu metti molta soggezione-.
-Oh grazie, Ally- disse Iris portandosi le braccia al petto con fare melodrammatico  – Ma penso che se non lo facessi metà della scuola ti sarebbe già saltata addosso-.
-Non esageriamo, Iris. Comunque voglio che tu lo prenda a pugni perché mi ero dimenticata di essere arrabbiata con lui e Fred ha approfittato della situazione- disse arrossendo leggermente.
“Le dovrei dire dove si trovava la mano di Fred quando li ho scovati? Probabilmente è meglio di no, lo prenderebbe per un maniaco, e a Fred Weasley tutto serve tranne che un altro motivo per farsi odiare” pensò Iris.
-Allyson  Lilyan Potter!- disse invece la riccia -Non hai imparato nulla? Dopo tutto questo tempo dovresti aver capito come odiare una persona o, almeno, essere arrabbiata con questa!-.
-Ehi! Guarda che per un giorno sono stata davvero, davvero arrabbiata con lui… ma poi il temporale… ha cercato di consolarmi,sai? E’ stato così dolce- disse la rossa guardando il pavimento e arrossendo.
-Per tutti gli ippogrifi! Sei un caso perso! L’ho capito quando avevamo 11 anni e tutti ti prendevano in giro perché non hai i genitori, e tu ti scusavi con tutti per il “disagio” che creavi! Ceh, non sei normale ragazza mia.-
-E dovevo fare come te? Tu li schiantavi al muro qualsiasi cosa dicessero. Merlino, uno voleva solo saper l’ora!-disse Ally, alzando le braccia al cielo.
Iris stava per ribattere, quando Hermione uscì dal bagno furiosa.
-Ma perché diamine state urlando?Muovete il culo!-
Iris si tappò le orecchie. –Alla faccia di Merlino, ragazza mia! Stai urlando come se il tuo gatto fosse in calore e tu volessi fargli compagnia!-
 Ally scoppiò a ridere, beccandosi un’occhiataccia da Hermione.
-Oh mio Dio, Hermione. Se gli sguardi potessero uccidere, stai pur certa che avrei paura di te!-disse Iris, fingendosi sconvolta.
-Come se qualcosa  potesse mai scalfirti, Iris. E  ora muovetevi, idiote.-disse Hermione, uscendo in fretta.
-Mi ha appena dato dell’insensibile camuffando il tutto come un complimento?-chiese Iris, girandosi verso Ally.
-Penso proprio di sì, riccia.-
Iris la guardò incredula. –Oh mio Dio, mi devo complimentare con lei a colazione!-
-Se non ti sbrighi penso che non ci arriviamo nemmeno a colazione-borbottò Ally.
-Sì ma ora abbiamo una cosa importante da risolvere:tu sei arrabbiata con Fred.-
-Beh..sì ma…non penso di riuscire a trattarlo male…-
-Ma se è dall’inizio dell’anno che gli rispondi a tono!-disse Iris, disperata.
-Sì ma lì mi ha provocata. E poi, non riesco ad ignorarlo…lui…mi piace..e mi sento così terribilmente in colpa, perché dovrebbe piacermi Logan!-
-Scusami mi sono persa la parte dove fai il voto infrangibile di amare quel tizio di Corvonero!-
-Sì ma lui sarebbe la persona giusta per me, no? Fred è lunatico, testardo, orgoglioso, non prende niente sul serio, fa scherzi a tutti fregandosene delle conseguenze. A lui non importa niente di me…-
-E Logan? Un difetto quel ragazzo dovrà pur averlo!-
-Beh…lui…lui  non mi chiama piccoletta, non mi prende in giro per qualsiasi cosa, non sa le mie paure e ciò che mi piace, non anticipa le mie risposte perché sa esattamente cosa dirò…-
-Sì, ma perché stai facendo la lista della spesa? Dì semplicemente che a te piace Fred, e di Logan, semplicemente, non te ne frega niente.-
Ally sorrise. –Pensavo sarebbe stato perfido dire così-
Iris si battè una mano sulla fronte. –Appunto!-disse, sbuffando.
---
Iris pensava seriamente che non sarebbe sopravvissuta a questa giornata. Non solo si era dovuta subire ore e ore di noiose lezioni, ma adesso doveva escogitare un piano per tradire i suoi amici e la sua casa. Non che non avesse un piano, lei aveva sempre un piano, solo che stava cercando, per una volta, di non ferire nessuno.  Aveva pensato ad una pozione soporifera, così da non destare sospetti e far credere a tutti che Harry fosse semplicemente svenuto. Veloce ed indolore, perfetto insomma.
I sotterranei erano deserti e, per fortuna, lo era anche l’aula di pozioni. Preparò in fretta la pozione, in fondo non aveva eccezionale per niente. Mise la pozione in una provetta e se la nascose nella divisa. Poi, sentendo alcuni passi venire da fuori, si nascose sotto un banco.
Malfoy rise di gusto :-Sotto il banco. Davvero, Iris? Davvero?-.
Iris si alzò immediatamente, rischiando di sbattere la testa contro il legno.
-E tu che ci fai qui, Draco?-
-Ovviamente io non sto cercando di fare una pozione per tramortire un mio amico, e tu?-.
-Sai Draco, io penso che se avessi degli amici lo faresti anche tu-.
-Stai dicendo che io e te siamo uguali?-
-Per favore, preferirei un bacio di un dissennatore.-
-Ah! E io che ti volevo dare un bacio. Mi dispiace, ti sei persa un’esperienza incredibile-.
-Oh Malfoy. La mia incredibile bellezza ha colpito anche te?-.
-Di te mi ha colpito la modestia, se devo essere sincero-.
-Aw, il piccolo Malfoy si è innamorato.-
-Mi dispiace,Iris, ma io non proverò più quel genere di emozioni per nessun altro.-
-Oh, allora tu avevi una ragazza. Dimmi ti ha lasciato prima o dopo di sapere quanto sei idiota?Aspetta! Forse ho capito! Sei gay, vero? Ma non preoccuparti, io credo nell’amore universale.-
Draco si fece improvvisamente serio.
-Iris, smettila.- disse, mentre un ricordo devastante si insinuava nella sua mente.
La riccia non sapeva cosa dire. Di certo non si aspettava una reazione del genere, e ancor meno che Draco si sedesse per terra mettendosi le mani sulle orecchie e sussurrando a se stesso chissà che cosa.
Che cosa aveva detto per ridurlo così?
Immediatamente pensò alla ragazza con la gola dilaniata e a come Draco si fosse paralizzato davanti a lei, come se fosse un ricordo orribile e che avrebbe voluto dimenticare.
Si diede della stupida per non aver collegato le due cose e per aver fatto la stronza, ancora.
Allora si inginocchiò di fronte a lui, togliendogli delicatamente le mani dalle orecchie.
-Draco…-  disse con una dolcezza che non le apparteneva più, ormai.
-Draco, mi dispiace. Non ascoltarli. Draco, ti sto dicendo di non ascoltarli!-
Malfoy non alzò lo sguardo, ma disse semplicemente:-Iris…loro non smettono di parlare..le voci..loro sono tornate.-
Iris respirò profondamente. –E noi le faremo andare via, Draco.-
-Ma..ma loro non se ne andranno mai…-
La ricca sorrise, prendendogli il mento tra le dita e costringendolo a guardarla negli occhi. –E io ti ho detto che le manderemo via, Malfoy. Sono così fottutamente bella che mi ascolteranno!.-
Draco rise amaramente. –E tu che ne sai?-
Iris esitò un po’ prima di dire:-Perché le sento anch’io.-

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12
Draco guardò Iris con aria interrogativa.
-Che intendi dire?-
Iris si alzò dal pavimento, cominciando a camminare avanti ed indietro per la stanza, come per cercare il modo giusto di impostare la risposta.
-Oh andiamo Malfoy, come se non lo sapessi già.-disse lei, maledicendosi per non aver trovato un modo per sviare il discorso.
A quel punto, anche Draco si alzò dal pavimento, e le si parò davanti, per frenare un’ipotetica fuga.
-Forse mi sopravvaluti Iris. Tu cosa senti?-
Le mani di Iris sussultarono, iniziando a tremare impercettibilmente. –Sei sempre il solito. Lo sai benissimo. Vuoi solo che te lo dica io.-
Draco le prese le mani,stufo di quel tremolio.-Allora perché tremi? Allora perché non vuoi che si sappia? Perché non vuoi che gli altri ti tocchino? Perché non vuoi rispondermi!?-sbottò il biondo,seccato.
Iris però non perse la sua solita aria spavalda, con uno strattone tirò via le sue mani da quelle di Draco e se le mise in tasca. –Sai,  una volta, un Serpeverde davvero tanto, ma davvero tanto, irritante, mi disse che le persone di una statura così piccola non possono fare così tante domande.-
-Oh Iris, il fatto che tu mi stia citando è alquanto emozionante, ma la prossima volta limitati a scrivere le mie frasi epiche nel tuo diario segreto.-
-Non so perché lo chiamino diario segreto. Insomma, chiunque potrebbe aprirlo e leggerlo! Non è mica la Gringott.-
-Stai sviando il discorso, Iris.-
-Ah sì, parliamo della ragazza con la gola tagliata. Vuoi?-
Draco non rispose.
-Esatto. Perché a me dovrebbe andare di parlarti di….lui.-disse Iris, con un brivido che le percorreva la colonna vertebrale.
-Iris…chi ti ha fatto questo?-chiese Draco, improvvisamente frustrato.
Qualcuno aveva trasformato una bambina riccia e spensierata in una stronza con la battutina pronta e lo sguardo gelido. Una persona che dava tutto l’amore che le era rimasto, ad una sola persona che considerava tutta la sua famiglia. Draco voleva sapere chi era quel bastardo che aveva sconvolto la vita di una bambina e l’aveva fatta a pezzi, costretta per sempre a portare quel peso ed a rifiutare il tocco di qualcuno che vorrebbe semplicemente amarla.
Malfoy aveva visto la riccia discutere con tante persone. Iris amava giocare con la mente fragile della gente. Le piaceva avere l’ultima parola, gli argomenti vincenti, ed il finire tutto con un sorrisetto beffardo.
Ma questo no, non le aveva mai visto abbassare lo sguardo prima d’ora.
Iris Parker, che non abbassava la testa davanti a nessuno.
-Non sono affari tuoi, Draco. Vogliamo finirla ora? Ti prego….Voglio andare via.-
Quella sì che era una giornata strana per Malfoy. Cosa avevano fatto ad Iris per ridurla addirittura a pregare qualcuno solo per non parlare di quello che le era successo?
Più domande si poneva, più aveva voglia di scoprire.
Ma la domanda principale era: “Perché gli interessava tanto quella riccia scorbutica dagli occhi di ghiaccio?”
Draco notò che dalla tasca laterale del mantello della riccia sbucava una boccetta. La boccetta con la pozione che Iris aveva preparato per ingannare i suoi amici era in bella vista.
Decise che ormai erano pari, e allungò la mano per prenderla.
Iris però non capì quel gesto, e scattò indietro, mettendo le mani davanti al viso, per ripararsi dalle sue mani.
-Iris…voglio solo…-
Ma Draco non finì la frase.
-No! Ti prego! No! Non mi toccare…solo…ti prego…non…farlo.-
-Iris io non voglio farti del male! Volevo solo prendere la boccetta…Siamo pari, no?-chiese Draco, indietreggiando lentamente e provando ad accennare ad un sorriso di incoraggiamento.
Iris abbassò lentamente le mani, come se si fosse appena svegliata da un incubo.
Immediatamente si portò le mani alla boccetta, e la buttò a terra,rompendola in mille pezzi.
-Pensi che Piton si arrabbierà?-chiese, cercando di sorridere.
-Mh…probabilmente si infurierà. Ma tanto toccherà a me pulire, dato che è il responsabile della mia casa.-
Iris a quel punto sorrise, beffarda. –Uhm..allora non m’importa.-
Girò le spalle e fece per andarsene, quando Draco la richiamò.
-Iris..solo una domanda:Io ti ho vista agli allenamenti di Quidditch, i gemelli Weasley, Potter e gli altri ragazzi ti danno pacche sulle spalle, ti spintonano, a volte ti abbracciano perfino. Sono..sono io il problema? E’ da me che non vuoi farti toccare?-chiese, con una punta di malinconia nella voce.
La ricca fece un sorrisetto amaro. –No…io ho il terrore quando sono da sola…in un posto dove nessuno potrebbe sentirmi urlare.-
--
Ally non si era mai sentita così nervosa. Quanto avrebbe voluto essere Iris in quel momento. Lei non aveva paura di niente e di nessuno. Non si sarebbe fatta problemi a spezzare il cuore di un ragazzo così dolce e simpatico senza troppi giri di parole.
Avrebbe tanto voluto non trovarlo, che il suo giro per la scuola fosse stato inutile e che si fosse fatto tardi in modo da dover scappare nella sala grande per la cena e quindi rimandare l’inevitabile.
Ma purtroppo la  fortuna non era a suo favore quel giorno (HG), perché trovò Logan nel corridoio dove si erano conosciuti, intento a sistemarsi una cartella che conteneva fin troppi libri.
La rossa inspirò profondamente. “O la va o la spacca.”
Logan la vide subito, e sorrise.
“Che dolce! Merlino, perché è così dannatamente carino e adorabile?” si chiese Ally.
-Hey Ally!  Non ti ho più vista da quando mi avevi promesso un secondo appuntamento.-
-Ecco..sì…ehm…insomma…-
-Non preoccuparti. E’ tutta colpa mia. Insomma, sono stato uno sfacciato a chiederti di uscire dopo nemmeno tre secondi di conoscenza. Che dici di essere semplicemente buoni amici? Dai, ho notato che qualcuno ti ha già rubato il cuore.-disse, sorridendo, senza ombra di gelosia o di sarcasmo. Semplicemente, era sincero ed aveva buone intenzioni.
Ally rimase letteralmente a bocca aperta, provocando la risata cristallina di Logan.
-Sai che hai una faccia davvero buffa? Che ti aspettavi? Che mi mettessi a urlare e ti picchiassi?-chiese il moro, non smettendo di ridere.
-In realtà io penso davvero che a  voi Corvonero, a furia di studiare disperatamente, il cervello si sia sviluppato a tal punto da saper leggere nel pensiero.-
Logan rise ancora. –Mi dispiace, rossa. Ma tra le mie tante qualità, leggere nel pensiero mi manca proprio.-
-Moro, penso che diventeremo buoni amici.-
-Puoi dirlo forte, rossa! Ma, francamente, la tua amica Iris, penso che sia un mito. Davvero, lascia tutti senza parole. Ed ha una capacità logico-deduttiva impressionante. Mi stupisco che non sia in Corvonero.-
-Sai che sei la prima persona che non dice di esserne terrorizzato?-
-Guarda che io sono pieno di risorse!-
-Guarda moro che se fai il bravo, quasi quasi le chiedo di farti un autografo.-disse la rossa, ridacchiando.
-Sì, dille di dedicarlo al corvonero più bello che si sia mai visto.-
-Uh guarda! Ed io che pensavo che tu fossi modesto.-
-Guarda che essere consapevole di essere bellissimo è segno di intelligenza!.-
-E dov’è finito il ragazzo che arrossiva ad ogni mia parola?-
-Hey! Io all’inizio sono timido. E tu probabilmente non sai leggere nel pensiero per capirlo!-
-Ma hai appena detto che non sai leggere nel pensiero!-
-Dovevo fare spazio nella mia già kilometrica lista di qualità! L’ho trovato. E’ proprio sotto la voce “Fantastico”.-
Ally non riuscì più a trattenersi; scoppiò a ridere,e dopo di lei iniziò anche Logan.
Era appena nata un’amicizia destinata a durare nei secoli.
--
Ally era decisamente soddisfatta di com’erano andate le cose.
Non solo non aveva spezzato il cuore di un dolce ed ingenuo ragazzo,  ma si era anche fatta un nuovo amico, e per di più, che amico.
Logan era decisamente diverso da come la rossa pensava che fosse. Anche se all’inizio era timido ed impacciato, poi si rivelava per quello che davvero era: Un genio figo e super carismatico.
Non era solo il classico tipo bellissimo e intelligente, Logan era dolce e carismatico. Potevi parlargli di qualsiasi cosa, e anche se lo conosceva da così poco, pensava di esserle amica da anni.
Perché Logan era spontaneo e divertente, non ti faceva mai sentire in imbarazzo, ed era sempre gentile.
Come poteva Logan, che poteva avere tutte le ragazze che voleva, essersi preso una cotta per lei?
Con questi pensieri si stava dirigendo nella sala grande.
All’ingresso vide il suo gemello mano nella mano con Ginny Weasly, da poco la sua ragazza.
Harry, per la prima volta, si staccò da Ginny, sussurrandole di tenergli il posto accanto a lei, e si avvicinò alla sorella, scompigliandole i capelli.
-Hey sorellina! Da quanto tempo!-
Ally incrociò le braccia al petto. –Se non stessi tutto il tempo a sbaciucchiarti con Ginny…-
Harry diventò paonazzo. –Noi non…non ci sbaciucchiamo tutto il tempo!-
-Oh, certamente farete altre cose. Dimmi, sai che si usa il preservativo, vero?-
-Ally! Io…io non parlerò con mia sorella di queste cose! Oh mio Dio, la mia sorellina che dovrebbe ancora giocare con le bambole!-
-Hey! Io ho la tua stessa età!-
-Io sono di 6 minuti avanti nel grande orologio della vita!-
-Non tirare di nuovo fuori questa storia!-
-A proposito di storie…Logan? Come ha reagito?-
Ally lo guardò accusatoria. –E tu questo come lo sai??-
-Hey, io ho le mie fonti ragazza mia.-
-Seh,e scommetto che queste fonti si chiamano Hermione e Iris.-
-In realtà solo Hermione. Ahimè, la mia sorellina non mi dice più niente!-
Ally decise di divertirsi un po’.
-Oh..comunque….beh….Logan non è stato tanto contento…-
Il sorriso di Harry si spense all’istante, concentrandosi sullo sguardo appena abbassato di Ally.
-Che ti ha fatto?-
Ally non rispose.
-Allyson, ti sto chiedendo, che cosa ti ha fatto!.-urlò il moro, fuori di se’.
-Lui continuava ad urlare…ed mi ha spinta contro il muro…e…e io avevo paura..e….-
Ma non riuscì a continuare, perché suo fratello urlò:-COSA? DOV’E’ QUEL BASTARDO? SE OSA TOCCARTI ANCORA PAROLA MIA CHE LO UCCIDO! DOV’E’?-
E fu a quel punto che Ally scoppiò a ridere, spiegandogli che cos’era veramente successo e subendosi una lavata di capo da parte del più grande.
Ma purtroppo, un rosso che aveva origliato tutta la conversazione, non sentì la verità, e, accecato da una furia cieca, andò a cercare il ragazzo di Corvonero.
 
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13
Ally si era ormai seduta e stava mangiando il suo amato pollo, mentre il fratello continuava a ripeterle le stesse cose. “Non devi fare mai più una cosa del genere!”
Oppure “Hai idea di quanto mi sia preoccupato?”
O “Non ridere, Allyson.”
E quando la chiamava “Allyson”  c’era poco da scherzare, questo era sicuro.
Ally di certo si aspettava di passare il resto della serata con il fratello nelle orecchie, non che Iris la prendesse per un braccio e la conducesse fuori dalla sala grande.
-Hey! Stavo mangiando il pollo!-
Iris alzò un sopracciglio. –Pensa agli ippogrifi, Allyson.-
-Cosa? Allyson?  Oh andiamo, mi basta Harry per tutto il resto dell’anno. Perché ti ci metti anche tu? Cosa ho fatto adesso?-
-Oh, no, tu niente. E’ solo che un rosso parecchio infuriato mi ha detto, cito testualmente “Ho sentito che i Corvonero hanno molti libri. Mi divertirò tanto a farli mangiare a quel Logan pezzo per pezzo, fino a fargli sputare sangue” Beh, mi è sembrata una cosa piuttosto cattiva, da dire. Ed io me ne intendo, mia cara.-
-Oh mio Dio, e me lo dici così? Perché non l’hai fermato?-
-Stai scherzando, vero? Stava andando nei dormitori di Cornvonero. Verso le scale. Ed io avrei dovuto salirle?-disse Iris, scioccata.
Ally sbuffò –Logan si farà male!-
-Andiamo! Fred è stupido, nemmeno lo troverà. E poi, sta solo cercando di difenderti. Ovviamente i suoi neuroni sono troppo bruciati per comprendere che se davvero Logan ti avesse picchiata, tu saresti stata zitta,visto che sei disgustosamente buona e non vuoi che nessuno si faccia male anche se questo implica il tuo, di male, e lui non lo avrebbe scoperto. E poi non hai nemmeno un livido. Magra come sei, con uno schiaffo ti avrebbe mandata sul platano picchiatore.-
-Ma non capisci? Fred fa quidditch. Logan, anche se il fisico non è male, bisogna ammetterlo, si farà molto male! E poi, lui non ha idea del motivo per cui Fred lo vorrebbe morto. Io...è colpa mia…io vado a cercarlo..-
Iris puntò il dito verso sinistra. –Prego, la puzza di stupidità galleggia ancora nell’aria. Segui il tuo amato.-
Ally arrossì, prese Iris per un braccio ed iniziò a correre, trascinandosela dietro.
-Hey! Anch’io volevo il pollo!-urlò Iris, mentre guardava la sala grande, nostalgica.
--
Fred trovò l’oggetto della sua rabbia al secondo piano, sicuramente diretto alla sala grande.
Non era mai stato così arrabbiato. Nessuno doveva permettersi di toccare la sua piccoletta. Nessuno.
Non ci pensò due volte, no si curò dello sguardo interrogativo di Logan quando lo vide estrarre la bacchetta.
-Stupeficium!-urlò Fred, mandando Logan a sbattere contro il muro di pietra.
Il corvonero alzò lentamente lo sguardo, ignorando il sangue che sicuramente usciva dal punto in cui la sua testa ed il muro avevano fatto amicizia.
-Weasley? Ciao anche a te!-disse il moro.
--Sai cosa mi da più fastidio? Che stai qui, con l’aria innocente, facendo la vittima. Ti sei fatto male? Ottimo. Nessuno tocca la mia piccola. Nessuno. –urlò Fred.
-Ma di che cosa stai parlando? Oh. Di All….-
-Non dire il suo nome!-urlò Fred, interrompendolo.
-Levicorpus!-
-Ah. Quindi ora mi vuoi far fluttuare come una fatina dei boschi? Senti, Fred, credo che tu abbia capito male, qualsiasi cosa tu abbia capito. Ma dato che probabilmente non mi ascolterai, ti prego, non obbligarmi ad estrarre la bacchetta. Non voglio combattere.-
-Non importa Logan. Perché finirebbe nello stesso modo in cui sta per finire ora.-
Con un gesto veloce della mano, sollevò il corpo del moro ancora più in alto di quanto già non fosse, e lo scagliò sul freddo pavimento di pietra.
Logan emise un gemito strozzato. –Auch, questo ha fatto male-
-E non è ancora finita, Soller.-
-Sai Fred, ho davvero uno schifo di cognome.-disse Logan, cercando di fermare il sangue che stava scorrendo copiosamente dal suo naso.
Il rosso fece per rialzare la bacchetta, ma un “Expelliarmus!” gliela fece volare via.
Iris si precipitò sul corpo del moro, mentre Ally andava verso di lui.
-Cosa ti è saltato in mente! A momenti lo uccidevi! Stupido!-urlò la rossa, dandogli uno schiaffo in pieno viso.
Fred si portò una mano alla guancia, sconvolto che Ally avesse potuto colpirlo.
-Ma…ma…lui..ti ha…-
-La prossima volta che origli, abbi la decenza di ascoltare tutta la conversazione! Era tutto uno scherzo. Avevo chiarito con Logan. Eravamo appena diventati amici! Gli avevo spiegato che mi piaceva un testardo, impulsivo e tremendamente irritante ragazzo!-
-Stavo solo cercando di proteggerti…piccoletta.-
-Lo ripeto per la centesima volta: Tu non sei niente. Ne’ il mio ragazzo, ne’ mio padre, ne’ mio fratello…E adesso nemmeno più un amico.-disse Ally, guardandolo con astio.
Fred guardò la rossa, interdetto. Quelle parole non solo lo avevano ferito, ma erano penetrate nel suo cuore, nella sua mente. Erano sotto la sua pelle. E dubitava che quello sguardo, quella delusione che le leggeva negli occhi, sarebbe mai andata via.
Iris tossì per attirare l’attenzione generale.
-Scusate se interrompo il momento drammatico, ma Mister Occhi verdi, qui, avrebbe bisogno di Madame Chips.-
-Grazie occhi azzurri, ma non ne ho bisogno.-disse, cercando di alzarsi a metà busto.
-Ah no?-disse Iris, toccandogli la spalla con un dito.
Logan barcollò con un gemito. -Hey, tieni fermo quel dito tu!-
Iris alzò le mani. –Hey, quello era un gemito. Tu soffri. Normalmente, non mi interesserebbe un bel niente, ma mi piacciono i tuoi occhi, quindi farò un’eccezione.-
Ally si era allontanata da Fred, il quale rimase esattamente dove la rossa lo aveva lasciato.
Lei si inginocchiò di fronte al corvonero, gettandogli le braccia al collo, trattenendo le lacrime.
-E’ tutta colpa mia. Mi dispiace tanto..-
Logan cercò di ricambiare la stretta, ma era piuttosto ammaccato, e quindi gli uscì un lamento dovuto al dolore al torace.
-Apprezzo molto questo tuo gesto,e mi devi un abbraccio quando mi riprenderò…ma….Ahia!-
Ally si staccò immediatamente. –Scusami…-
Il moro sorrise. –Non preoccuparti, un macho come me resiste a molto altro!-
La riccia posò una mano sui capelli di Logan, ridendo.
-Sai, occhi verdi, mi sei simpatico! E sii onorato, perché sei uno dei pochi!-
Ma quando ritirò la mano dai capelli del moro, il suo sorriso si spense.
La mano era coperta di sangue. Probabilmente gli era uscito prima e senza cure il taglio si era aggravato.
-Ehm…io..io penso che adesso dobbiamo proprio andare da Madame Chips.-
-Oh, non c’è problema. Fred andiamo? Ah, e se potessi evitare di uccidermi te ne sarei molto grato.-
Il rosso sembrò risvegliarsi da una trance, e posò lo sguardo su Logan.
-Oh certo amico…vieni qui.-
Prese Logan per un braccio e se lo mise attorno al collo, rimediando un paio di gemiti da parte di quest’ultimo.
Ally non voleva che fosse Fred a trasportare Logan, ed il moro se ne accorse.
Le rivolse un sorriso rassicurante, facendole l’occhiolino.
-A dopo, rossa. Mi devi un abbraccio, ricordatelo! E, se ci riesci, qualche caramella sarebbe gradita. Andiamo, sono ferito e digiuno. Cosa potrebbe esserci di peggio?-
La rossa alzò le spalle, adesso furiosa. –Oh, non lo so. Forse Fred che prova a spaccarti la testa di nuovo?-
Quella frecciatina trafisse il cuore di Fred, già ferito.
-Ally…io…-
-Scusate! Il mio bellissimo e purissimo sangue è sul pavimento!-urlò Logan, per troncare la discussione sul nascere.
Così, il gemello si allontanò con Logan in spalla.
--
-Non hai paura anche tu?- chiese Fred mentre camminavano, diretti all’infermeria.
-Di cosa?- chiese Logan.
- Che ti spacchi la testa in due?-
-Oh mio Dio, Fred! Con quale violenza me lo stai dicendo?-
-Scusami, ma perché non sei arrabbiato?-
-Dovrei esserlo? Scusa Fred, ma al posto tuo avrei fatto la stessa cosa, però facendo in modo che il mio rivale non si alzasse più da terra. So che sei innamorato di Ally, Fred e da quel che ho capito, pensavi che io le avessi fatto del male, e, sinceramente, nemmeno io l’avrei mai permesso.-
-Sei sempre così comprensivo o lo fai solo per far colpo sulle ragazze?-
Logan sorrise. –Oh no, lo faccio apposta, soprattutto con le ragazze belle come te.-
-Sei abituato a sdrammatizzare?-
-Lo faccio così bene, perché smettere?-
-Quindi… nessun rancore?-
-Mmm… sai, se mi porti dei dolci posso considerare tutto dimenticato.-
Fred scoppiò a ridere.- La tua è una fissazione!-
-Hey, il nostro è vero amore!-
-Oh, non ne dubito-.
 
 

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