Missione One Direction

di williamsbraces
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Giorno 1 a Holmes Chapel ***
Capitolo 3: *** Giorno 2 a Holmes Chapel ***
Capitolo 4: *** Giorno 3 a Holmes Chapel ***
Capitolo 5: *** Giorno 4 a Holmes Chapel ***
Capitolo 6: *** Giorno 5 a Holmes Chapel - I parte ***
Capitolo 7: *** Giorno 5 a Holmes Chapel - II parte ***
Capitolo 8: *** avviso ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


L'inizio

 

Apro gli occhi e mi ritrovo alla base. Ah già, sono tornata a casa dopo l'ultima lunga, complicata, difficile e travagliata missione. E' stata dura ma fortunatamente ce l'ho fatta.
Sbatto gli occhi ripetutamente, fino a quando la vista torna normale e comincio a distinguere i dettagli di quella che chiamo casa.
Sono nella mia branda. Davanti a me c'è il tavolino con il nuovo fascicolo lasciato probabilmente dal capo. La TV a maxischermo è spenta ormai da mesi. L'angolino per la cucina è ordinatissimo come al solito. Noto che come sempre nonostante la mia assenza, che può durare mesi, il mio piccolo covo è pulito e lindo.
Un forte mal di testa mi offusca la mente, mentre il maxischermo si accende e sento una voce lontana.
- Agente S, entro poco tempo il suo compito sarà quello di completare il piano OneDirection -
Ah già, il piano.
- Si signore. I dettagli? -
- Sono già nel fascicolo, Agente S, come al solito - Sento una punta di ironia nell'ultima affermazione.
- Ci sono delle indicazioni restrittive? -
- No Agente S. Ci affidiamo completamente a lei, come abbiamo sempre fatto. Spero non sia un errore, perchè non potremmo perdonarglielo. - Questa volta sento una punta di rammarico. Potrei fare la psicologa.
In ogni caso, non mi aspettavo certo che questa missione fosse così importante.
- No signore, si fidi di me. -
Un agente sotto copertura per un piano così ridicolo, cosa non ti tocca fare per amore del tuo lavoro. Ma se il capo mi ha assegnato questo compito, apparentemente facile, devo ubbidire senza fiatare.
Ho avuto un paio di giorni per studiare i cinque elementi: Harry Edward Styles il perverso, Niall James Horan l'ingordo, Liam James Payne il buono, Louis William Tomlinson il divertente e Zayn Jawadd Malik il vanitoso. Sono le personalità emerse da questi cinque ragazzini, ma negli ultimi tempi hanno preso la strada sbagliata, e chi deve riportarli sulla retta via? Indovinato, la sottoscritta.
I cinque ragazzi non si conoscono, e abitano in città diverse, e uno addirittura è Irlandese.
Ho solo 5 settimane per riuscire a completare la missione, e sono sicura di poterci riuscire anche in meno tempo. Una settimana per ciascuno. Basterà sicuramente.
- E mi raccomando Esse, non deve ASSOLUTAMENTE legare con i soggetti. Questa è l'unica restrinzione, e se non verrà rispettata ne andrà dell'esito della sua missione. E se l'esito sarà negativo... -
Vedo il capo mimare l'azione di tagliarsi la gola, e mi preoccupo ulteriormente, perchè solo nei casi più importanti mi chiama solo Esse. Se l'esito sarà negativo, per me è finita, kaput, addio, boom, morta.
Il mio unico compito è far si che il destino di questi cinque ragazzi, che prevede un sogno comune, anche se nascosto e sepolto nell'angolino più remoto del cassetto,  si compia, senza problemi e altre complicazioni.
Lavoro da un paio d'anni per la mia associazione, anzi, l'Associazione e non ho fallito un sola missione, perciò non ho intenzione di cominciare adesso.
La missione sarà completata.
Da domani.
Che i giochi abbiano inizio.



Writer's Corner

Eccomi qua, con la mia FF. Spero che vi incuriosisca, perchè ho questa idea da un po' di tempo e finalmente ho trovato il coraggio di pubblicarla.
So che il capitolo è molto corto ma serve solo a dare un'idea, perchè si capirà molto meglio già nel prossimo capitolo.
Se vi piace scrivetemi una recensione, anche piccola, per dirmi se avete qualche idea su cosa possa essere, o semplicemente per dirmi cosa ne pensate. Il prossimo lo scrivo quando avrò qualche recensione.
Un bacio

Sabrina 

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Capitolo 2
*** Giorno 1 a Holmes Chapel ***








Holmes Chapel, I settembre, domenica, a mezzogiorno.
 
Holmes Chapel. Eccomi qui. E poi che minchia di nome è Holmes Chapel? Bah, mai sentito prima d'ora.
Oh, come sempre sto divagando. Mi guardo un po' intorno e cerco quella maledetta panetteria. Bingo!
Prima di entrare faccio un veloce ripasso mentale. Dunque, sono Summer, occhi azzurri ghiaccio e capelli biondi lunghi e lisci. Fisico asciutto, ma con le curve al posto giusto. Una canotta attillata con degli shorts strappati e delle infradito. Per un ragazzo perverso credo di essere abbastanza allettante, perchè già un paio di ragazzi si sono fermati a guardarmi il fondoschiena lanciandomi delle occhiate che loro ritenevano sexy. A me sembravano solo dei babbuini. 
Oh, devo smetterla di divagare mentalmente.
Dunque, con Harry devo comportarmi naturalmente, in modo che non pensi che io sia falsa, o che sto fingendo. Devo cercare di respingerlo qualche volta, in modo che lui mi desideri di più. Devo stringere amicizia, farmi rivelare ciò che mi serve per poterlo indirizzare verso il mondo della musica.
Basta con i ripassi mentali! Devo solo essere me stessa.
Faccio un bel respiro ed entro nella panetteria.
 
Dling dlong.
- Salve, come posso aiut... - Il ragazzo di fronte a me ha dei riccioli castani meravigliosi e degli occhi verdi magnetici. Ha una divisa bianca un po' infarinata, ma mai quanto il suo faccino. Naso e guance piene di farina. Non sembra così pericoloso come diceva il fascicolo che ho letto stamattina.
Mi scruta e ogni tanto annuisce come se dovesse ancora capacitarsi del fatto che io fossi di fronte a lui.
- Beh potrei aiutarti in molti modi. Tipo stasera hai qualcosa da fare... Ehmm, come ti chiami? -
Mi coglie un po' alla sprovvista, non voglio rivederlo la sera stessa, avrebbe l'occasione perfetta per conoscermi troppo bene. Il che non va bene. Devo sfruttare meglio il fattore sorpresa. Quindi devo deviare la proposta.
- Il mio nome è Summer - e scuoto un po' i capelli per dimostrare indifferenza.
Rimane un pochino imbambolato, quindi gli do un aiutino.
- E tu, bel faccino, un nome ce l'hai? - E così dicendo gli passo una mano tra i riccioli, provocando la sua risata. Ciò che non sa è che ho posizionato una spia rileva-uomo in quel cespuglio che si ritrova come capelli.
- Harry, Harry Styles. -
Non riesco a trattenere una risata di fronte a un ragazzo infarinato che si presenta come James Bond. 
- Ehi, ti faccio ridere? - Mi guarda un po' irritato.
- No, mio piccolo James Bond. Beh, allora ci si vede! -
- E stasera? - Vedo nei suoi occhi accendersi una piccola speranza.
- Ho da fare, mi spiace - E mi congedo con un sorriso mentre esco, e noto con la coda dell'occhio che mi stava ancora guardando.
 
Pochi minuti e ho già il ricciolino in pugno. Qualche giorno e potrò metterlo sulla sua strada. 
Ma cosa posso fare il pomeriggio? 
Decido di tornare nell'appartamentino che mi ha messo a disposizione l'Associazione.
Pranzo con un panino sul divanetto mentre rileggo i dettagli del fascicolo di Harry. "Agressivo, parecchi stupri negli ultimi mesi. Vendicativo, parecchie risse e pestaggi". Davvero non me lo spiego, sembra un ragazzo per bene. Mentre ripenso all'accaduto comincio a progettare come abbordare il riccio nei prossimi giorni.
Ma perchè prossimi giorni? Posso cercarlo ora, no?
Cerco la spia rileva-uomo e, eccola! 
Un bar. Beh, ci sarò mio bel ricciolino.
 
Trovo il bar, ma la spia è un po' spostata rispetto alla posizione del bar.
Mi guardo intorno, e vedo un piccolo vicolo. Entro, e da lì trovo un passaggio verso la posizione di Harry. Eccolo!
Nel piccolo vialetto appartato vedo la figura di Harry china su una ragazza in lacrime che cerca di urlare, ma fortunatamente non ha fatto nulla, la sta solo tenendo per un polso contro la sua volontà. Mi trattengo dall'andare lì e prenderlo a calci e pugni, fino a farlo sanguinare, ma decido di intervenire in modo indiretto. Faccio partire la sirena di una polizia in avvicinamento dal cellulare, e vedo Harry che si irrigidisce, per poi alzarsi e correre verso l'uscita del vicolo. Esco dal vialetto un istante prima di lui e faccio finta di passeggiare per la via.
- Summer, che sorpresa! -
Mi giro verso di lui preoccupata che non abbia intenzione di fare a me lo stesso che ha riservato a quella ragazza. Preoccupata per lui, s'intende, dato che potrei stenderlo toccandolo solo in un punto del collo.
Fortunatamente ha solo un grande sorriso stampato in faccia.
- Harry, che fai qua in giro? -
Vedo la sua espressione incupirsi leggermente, per poi tornare a sorridere, facendo finta di niente.
- Niente, giravo. Ti va di prendere un gelato con me? -
Beh, non posso rifiutare due inviti in un giorno solo. Secondo il manuale della psicologia, Harry potrebbe sentirsi respinto e cominciare a manifestare comportamenti aggressivi e possessivi, e per adesso non voglio complicazioni, nè problemi.
- Va bene, però mi devi parlare un po' di te - Non esiste occasione migliore per capire meglio come agire se non parlandogli, ma credo di aver già capito come comportarmi.
- No problems, baby - E mi strizza l'occhio. Sorrido fingendo un po' d'imbarazzo, anche se in realtà la situazione non fa che giocare a mio favore.
Harry prende un cono vaniglia e nocciola e io un milkshake al cioccolato. Ci sediamo all'aperto, mentre gustiamo lentamente il gelato. 
- Beh, cosa vuoi che ti dica su di me? -
- Tipo perchè uno come te lavora in una panetteria - Il suo sorriso, se possibile, diventa ancora più felice e smagliante, mentre gli occhi si accendono di una luce mai vista prima.
- Raccolgo un po' di soldi da mettere da parte perchè mi piacerebbe andare a... - Improvvisamente tutta la sua felicità sembra svanire e il sorriso diventa una smorfietta.
- Beh, metto solo un po' di soldi da parte, ecco - Lo guardo scettica mentre cerca di essere distaccato, come se non avessi notato il suo improvviso cambio d'umore. Mio caro ricciolino, solo una ragazza con le mestruazioni può cambiare umore così rapidamente, non un ragazzo con un cespuglio in testa come te!
- La tua mente cerca di mentirmi, ma i tuoi occhi non ne sono in grado. Avanti, so che c'è qualcosa sotto. -
- Oh mio dio, una bionda che ha anche un cervello. Non pensavo che avresti mai detto una cosa così intelligente e così... vera. - Una specie di complimento? Sorrido compiaciuta, perchè mi ha appena detto di essere intelligente e diversa dalle altre.
- Mi hai appena dato ragione, perciò c'è qualcosa che mi nascondi, ammettilo - Lo minaccio con la mia cannuccia, provocando una sua risata.
- E va bene, ma promettimi di non ridere. -
- Ma certo - E gli sorrido cercando di rassicurarlo.
- E non mi prenderai in giro, e non mi disprezzerai, e non mi odierai, e non comincerai ad ignorarmi, e non lo dirai in giro, e non penserai che sia un idiota, e non... - Ma lo fa apposta oppure è nato così?
- HARRY! - Si fa piccolo piccolo e mi risponde con un flebile: - Si? -
- Parla senza farmi venire il mal di testa! -
- A me piace cantgkfdfhxzk -
- Cosa? Non ho sentito bene, ti piace cosa? -
- A me piace cantare -
- Harry, parla normalmente perchè mi fai venire voglia di prenderti a sprangate sulle gengive! -
- HO DETTO CHE MI PACE CANTARE CAZZO! -
Un lieve sorriso spunta involontariamente sulle mie labbra. Meno male che l'ha ammesso così presto, così ora potrò lavorarmelo più facilmente.
- Ecco, lo sapevo! Ora ridi e dici che sono gay, frocio, una ragazzina, un idiota, un coglione, uno senza cervell... -
- Harry, penso che sia meraviglioso - Un sorriso spunta anche sul suo viso, mentre si delineano le sue fossette e i suoi occhi tornano a brillare.
- Dici sul serio? - La tenerezza con cui mi fa questa domanda mi fa venire voglia di abbracciarlo e coccolarlo come un pupazzetto.
- Perchè dovrei mentirti? - E mentre lo dico gli do un buffetto sulla guancia, provocando una sua lieve risata.
- Beh, ora devo proprio andare, ma credo che ci rivedremo presto
Ci alziamo, e dopo un bacio sulla guancia e un abbraccio, mi allontano tornando a casa.
Dopo pochi metri mi giro e il riccio è ancora al tavolino che mi guarda con gli occhi, non vorrei sbagliarmi, un pochino lucidi e un sorrisone che non dà segni di voler sparire dal suo viso angelico.
 
Mi ritrovo davanti a casa mia. Prendo le chiavi ed entro, ma quando mi guardo intorno, ricevo una poco piacevole sorpresa. C'è una grande scritta sul muro.

Non legare con il soggetto
 
Writer's Corner
Hakuna Matata ragazze!
Sono riuscita a pubblicare, yeah!
No, ma dico, 27 recensioni? Parliamone: quando le ho viste mi sono messa a saltellare dalla felicità!
Proviamo ad arrivare a 30 al prossimo capitolo? *Grilli in lontananza*
Beh, la sfida è aperta!
Spero che vi piaccia il capitolo, che a me pare una caccola, e che non siate deluse da come sto procedendo.
Il fantomatico agente S si chiama Summer! Già, questo nome me gusta assai.
Comunque, ho cominciato con Harry. Sento già i cori che mi urlano dietro "bimbaminchia!". In realtà l'ho fatto per un motivo preciso che non sarà svelato. No, semplicemente volevo far provare alla protagonista l'ebbrezza di toccare quei ricci che io non toccherò mai. *Momento depresso*
Volevo solo chiedervi di passare dalla FF di questa mia cara amica, che ha cominciato a scrivere da poco su EFP: L'amore è solo un gioco
E poi la splendida ragazza che mi ha fatto il banner, che scrive delle storie bellissime, passate e leggetele: Blondine
A questo punto mi dileguo...
Un bacio
Sabrina

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Capitolo 3
*** Giorno 2 a Holmes Chapel ***








Holmes Chapel, 2 settembre, lunedì, 8 in punto
 
Eccomi qui, all Holmes Chapel High. No, in realtà non si chiama come la famosa Beverly Hills High, è solo una normale scuola.
L'Associazione aveva provveduto a fornirmi tutti gli orari scolastici identici a quelli di Harry, per lasciarmi lavorare all time.
Lo scopo è quello di arrivare in ritardo e provocare lo stupore di Harry quando si ritroverà nella stessa classe della ragazza con cui ha passato la mattina e anche il pomeriggio del giorno prima.
Non ho nemmeno dovuto sforzarmi per essere in ritardo, dato che quell'inutile aggeggio comunemente chiamato sveglia ha deciso proprio oggi di non suonare e ho dovuto diventare più veloce di Flash per fare in tempo.
 
Arrivo in classe trafelata, e busso sperando che nessuno mi senta. 
- Avanti! - Speranza non esaudita.
Entro in classe e ho tutti gli sguardi puntati addosso. Scorgo anche Harry, dato che è l'unica chioma riccia con la testa china, che sta farneticando su dei libri.
- Oh, Jackson, è nuova ed è già in ritardo! Vada vicino a Styles e non fiati per il resto della lezione! - Conosco questa tipa da 5 secondi e mi sta già urtando le ovaie. Fantastico, si presume una vera giornata di merda!
Mi siedo vicino al mio riccio, e gli passo una mano nei capelli. Quando si gira verso di me, si trattiene per poco dal cacciare un urlo per lo spavento e la sorpresa. Nelle sue iridi verdi, oggi più limpidi del solito, leggo lo stupore.
- Summer! -
- Ricciolino! -
Storce il naso per il soprannome e arriccia leggermente le labbra, ma poi sorride.
- Beh, che ci fa qui la bionda più difficile di tutto il Regno Unito? -
Rifletto velocemente. Devo entrare nelle sue simpatie, e dimostrare soprattutto simpatia verso di lui, anche se non è difficile dato quanto è simpatico.
Sorrido forzatamente per la definizione che mi ha appena dato.
- Vado a scuola come tutti i comuni mortali, non trovi Styles? -
- Quanto sei sexy quando mi chiami per cognome Jackson - Sento il suo tono marcato nel pronunciare il mio cognome, e non posso fare a meno di arrossire leggermente. Ma che cazzo c'ho? Tredici anni con gli ormoni a mille? Nossignore. Autocontrollo Summer, ci vuole autocontrollo!
- Io sono sempre sexy, Styles
Cosa può ribattere dopo una provocazione così? Nulla!
Eppure sento le sue labbra scivolarmi vicino all'orecchio, per poi sussurrarmi:
- Hai proprio ragione Jackson. -
Sento le sue labbra bollenti sfiorarmi il collo, passandoci leggermente la lingua per poi soffiare, provocandomi dei lievi brividi.
- Non hai freddo, vero? -
Questo stronzo sa perfettamente perchè ho i brividi e me lo rinfaccia pure. E' l'ora della rivincita!
Mentre la prof è ancora occupata con la sua stupida spiegazione su qualcosa che non ho ancora capito, appoggio le dita sulla coscia del ricciolino e disegno dei cerchi concentrici, avvicinandomi ogni tanto troppo pericolosamente al suo amichetto. Sento qualche suo sospiro agonizzante trattenuto sul fondo della gola, ma che a me non sfugge. Nel frattempo mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro:
- Non mi provocare Styles. Ho trucchetti che sono più vecchi di te. -
E lascio anche dei piccoli baci nell'incavo tra collo e spalla, spostando leggermente la sua maglia che ha uno scollo che mostra pettorali perfetti.
Mi stacco da lui esattamente nel momento in cui si gira la prof, che fortunatamente non nota niente, e continua imperterrita nella sua spiegazione.
Harry è ancora un po' imbambolato, e per il resto dell'ora non lo stuzzico più, ma la mia mano rimane immobile sulla sua coscia, testimone di quanto quel ragazzo emana calore.
 
Dopo non so quante noiosissime ore di lezione è ora di pranzo. Si, finalmente posso mangiare tranquillamente e con grazia come una ragazza per bene della mia età. No, scherzavo, voglio solo ingozzarmi come un maiale perchè sto morendo di fame!
Harry mi porta in mensa, tenendomi a braccetto. Passiamo tra una folla inferocita di studenti, tirando gomitate e spintoni a destra e a manca. 
Harry è molto popolare nella scuola. E' il classico ragazzo con tanti amici e che non può compromettere la sua reputazione con una ragazza fissa. 
Arriviamo in mensa, una sala dove regna il caos, e noto le occhiate che tirano gli studenti alla novità della scuola. Cioè io. 
Nonostante ci sia un tavolo pieno dei suoi amici che lo chiamano e delle ragazze apparentemente molto troie che ammiccano, svia per  un tavolo appartato, dove mangiamo da soli.
- Non dirmi che sei un asociale Harry, perchè siamo qui da soli? -
- Perchè tu sei solo mia e non voglio condividerti con nessuno - La facilità con cui ha pronunciato quella frase mi ha lasciato un po' interdetta. Ho sentito una veloce scarica elettrica che mi ha trapassato lo stomaco. Nonostante sapessi che cercavo di ignorarla, avevo capito che Harry provocava qualche genere di sentimento in me, e non mi andava bene. Distaccata, Summer, devi essere più distaccata.
- Ok - Decido di mangiare quello stupido panino, che non so per quale motivo prima sembrava allettante mentre ora ha un aspetto che potrebbe far venire da vomitare e cagare contemporaneamente. Che è complicato. Non che ci abbia mai provato. Credo.
- Oggi ti vi di uscire? - Yeah, momento positivo per mandare avanti il mio piano. 
- Si, però... - dissi mentre masticavo - Andiamo dove voglio io! -
- Devo smetterla di lasciarmi convincere da te! - Oh, non sarà così facile mio ricciolino.
- Beh, per adesso devi fare quello che voglio io! -
- E cosa facciamo? -
- Ah ah ah - e gli sventolo il dito in faccia - per ora non è rilevante! -
Scuote la testa divertito.
- Lo sai che tu sei la ragazza più simpatica che abbia mai conosciuto? - Il suo tono è decisamente ironico.
- Ma certo che lo so. Io sono A-DO-RA-BI-LE! - E mentre parlo sventolo una mano imitando una di quelle ragazzine spocchiose di qualche tavolo più in là.
- Seh, come un dito su per il culo! - Viva la tenerezza, Harry!
- A te piace, nè Styles? - Ma non dovevo essere distaccata? Con Harry proprio non ci riesco!
- Mi considero OFFENDUTO - Ma come parla questo barbone?
- E come posso fare per riappacificarci? - Lo vedo girarsi e guardarmi con uno sguardo malizioso.
- Voglio un bacio! - Merda! E cosa caz... carciofino devo fare ora?
Mi avvicino alle sue labbra, ma all'ultimo momento svio sulla guancia e faccio schioccare le labbra.
- Questo non era un bacio - Vedo il suo sguardo un po' deluso, ma continua a sorridermi malizioso.
- Ah, davver...? - Non finisco la frase, perchè sento solo le caldissime labbra di Harry sulle mie. Sento che al nostro contatto le sue labbra calde e incandescenti bruciano sulle mie, dandomi una bellissima sensazione... Di perfezione. Ma come è apparso velocemente, altrettanto velocemente è sparito questo piacevole bacio. Un semplice bacio a stampo. Eppure a me Harry sembrava più uno da baci con la lingua a mo' di centrifuga. 
 
Primo giorno di scuola e devo fare pure le ore pomeridiane. Fanculo Harry, non potevi avere un orario un po' più decente?
Mentre mi dirigo verso la classe, noto che Harry si è trattenuto con alcuni suoi amici che gli battono il cinque e ridono con lui, mentre lui è rosso come un pomodoro maturo. Tipo quelli che ci sono in estate che sono di un rosso intenso... E sono anche rotondissimi e hanno un sapore dolciastro. Ma perchè parlo di pomodori? 
Ehmm, dicevo... Cammino per i corridoi quando arriva un gregge di pecorelle. Ah no, sono solo le troiette della mensa. Due, quattro, sei. Sei bionde cotonate con tre chili  di trucco mi si avvicinano sculettando e mostrando le loro tette rifatte. Ah, che gente esiste in questo mondo. Povera umanità!
- Ehi, biondina, ti abbiamo visto sai? - Quella che mi ha rivolto la parola sembra una Paris Hilton fatta male. Le altre ridacchiano quasi a comando, e quando quella che ha parlato e che probabilmente è il pastore che porta a spasso le pecorelle fa un cenno, smettono e tornano serie.
- Si da il caso che anche le "persone" come voi abbiano degli occhi. E' naturale che mi vediate. - Sgranano gli occhi e provano a riflettere su cos'ho appena detto. Evidentemente non ci riescono, dato la smorfietta che appare sui loro volti fastidiosi alla mia vista.
- Anche spiritosa - E si mette a ridere come una puttana che è appena stata pagata con una banconota viola. Anche le sue amichette ridono, anche se non so se abbiano esattamente capito di cosa parliamo.
Sento un'altra borbottare dietro:
- Che tinta avrà usato? I suoi capelli sono bellissimi! -
- Sai cara, io ce li ho naturali! Non come i tuoi capelli, o le tue tette, o la tua faccia, o le tue labbra, o le tue unghie... - La vedo fare una faccia indignata e mormorare un "pff..."
- Senti bella, la questione è semplice: gira al largo da Harry! Altrimenti... -
- Altrimenti cosa? - e mi metto a sghignazzare. Con quelle unghie rosse come un pomodoro non poteva farmi niente. Figuriamoci se mi avrebbe mai toccata.
La vedo avvicinarsi e alzare un braccio. Dopo qualche secondo sento la mia guancia sinistra bruciare. Già mi avrebbe dato fastidio che mi toccasse. Figuriamoci uno schiaffo.
- Tu non l'hai fatto - Mormoro a denti stretti, mentre sento rabbia e adrenalina pura scorrermi nelle vene.
- Certo che l'ho fatto e posso rifarlo... - si avvicina e alza un braccio, ma io rapidamente glielo afferro e lo giro sentendo un crac!
Mi guarda spaventata mentre sogghigno. Non è rotto, l'ho fatto scrocchiare rumorosamente, e a primo impatto sembra che sia rotto. Infatti vedo che la bionda mi guarda inviperita e prova a darmi un calcio con i suoi tacchi firmati, ma rapidamente blocco la scarpa con le mani, la giro e la faccio finire con la faccia a terra. Mi abbasso e le punto un dito in faccia:
- Se tu osi solo sfiorarmi con quelle dita da troietta che ti ritrovi, io ti distruggo!
La luce che brilla nei miei occhi è rabbia pura, e sono sicura che ora da azzurri sono quasi bianchi, come ogni volta che mi arrabbio.
Vado verso le altre a passo spedito decisa a metterle a posto, ma due braccia forti e muscolose mi sollevano e mi appoggiano sulla sua schiena trascinandomi via.
- Harry?! HARRY! -
- Summer! -
- Harry mettimi giù, io la disintegro quella! La uccido! La brucio! La distruggo! La sotterro! La ammazzo! Le apro il torace e prendo a morsi tutti i suoi organi interni! -
- Ti prego dimmi che sei così anche a letto, mi piacciono aggressive -
Lo guardo divertita.
- Pratichi sadomaso quindi? Harry! Mi stupisci! -
Lo vedo sorridere lievemente, mentre scuote la testa in segno di disaccordo.
Harry mi sta portando via. Usciamo dalla scuola con una meta imprecisa.
Decido di non lamentarmi più, mentre aspetto sulla sua schiena come un'idiota.
- Siamo arrivati? -
- No -
- E ora? -
- No -
- Adesso siamo arrivati? -
- No! -
Aspetto qualche secondo...
- E ora sono sicurissima che siamo arrivat... -
- SUMMER! -
- HARRY! -
Una vecchietta strilla:
- Rose! -
Io e Harry ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere. 
- Ora siamo arrivati? -
- Si! -
- Davvero? -
- No! - E mi fa la linguaccia. 
- Fanculo - Mormoro mettendo il broncio.
Ma mentre lo insulto lo vedo ridere sotto i baffi, così decido di ignorarlo e gioco un po' con i suoi ricci.
- Perchè sono così morbidi? Usi uno shampoo? Balsamo? Una crema? -
Non risponde, ma entra in una casa davvero graziosa.
- Eccoci a casa mia! -
Lo guardo scettica. 
- E perchè mi ci hai portata? -
- Perchè Megan ti ha spaccato il labbro con quello schiaffo - A quelle parole non posso evitare di portare le dita al labbro, ma la mano di Harry blocca la mia, prima che mi sporchi di sangue.
Mi fa sedere sul divano color crema, mentre va in cucina a rovistare qualcosa.
Sento la rabbia montarmi dentro. Quell'essere immondo mi ha anche spaccato un labbro.
- Dai, non ti scaldare! A proposito, perchè litigavate? -
Ah, giusto. Perchè? 
- Harry! Mi ha detto di starti lontano e mi ha minacciato! -
- Immagino che non le darai retta... -
Nel frattempo era tornato con un panno umido che tamponò sul mio labbro un po' sanguinante.
Mi avvicino ulteriormente a lui, sussurrandogli in un orecchio:
- Dovrei? -
- Non credo proprio - E si avvicina alle mie labbra dandomi quel bacio che stamattina non c'è stato. O almeno non è stato come lo volevo.
Le sue labbra aderiscono alle mie, e quando io schiudo la bocca la sua lingua si unisce sapientemente con la mia. Sento ancora lievemente il sapore del mio sangue. Fu il bacio perfetto. Altro che centrifuga!
Io e Harry passiamo il resto del pomeriggio abbracciati sul divano. Io ho la testa appoggiata sul suo petto, e mentre con un braccio mi accarezza la testa, con l'altro mi cinge la vita. Guardiamo film orribili e sdolcinati alla TV, finchè non ci addormentiamo così, con la TV come sottofondo che ci coccola.
 
Aprii gli occhi sentendo improvvisamente freddo. Sono sul divano da sola, avvolta in una coperta, che però non scalda quanto il corpo di Harry.
Sento un profumino delizioso e decido di alzarmi.
Harry in cucina ha tutta la faccia infarinata mentre sforna una pizza enorme farcita con tutto e di più.
Si gira verso di me e sorride raggiante, mentre guarda la sua opera d'arte.
- Sembra buonissima Harry. -
- Lo è! -
Harry porta la pizza in salotto e la appoggia su un tavolino di fronte al divano, e la taglia in tante fette, che rapidamente spariscono dal piatto.
Mi massaggio la pancia piena. 
- Ora ci vorrebbe un dolce... - Comincio a immaginare torte enormi e dolcissime e buonissime. Non sono un toccasana per il colesterolo, ma sicuramente una delizia per il palato.
- Beh, non sono esattamente il mio forte... -
- Io invece adoro cucinare torte, muffins, biscotti, creme, mousse... -
- Ok, ok! Allora che ti va di cucinare? -
- I muffins! -
Harry si mette a ridere, e si limita ad annuire e a portarmi in cucina.
 
- Harry smettila! Ti ho detto che il burro si aggiunge fuso! -
- E io ti dico che lo puoi mettere anche freddo! -
- Harry, se lo metti così, dopo ci saranno i grumi e i muffins non sono buoni! -
- E va bene, mettilo nel microonde! -
Sorrido tutta felice mentre metto il burro a sciogliere. Aggiungo gli ultimi ingredienti e guardo l'impasto. Perfetto!
Verso l'impasto al cioccolato in alcune formine, e quello all'aroma di vaniglia nelle altre, e inforno tutto.
- Uh, finalmente posso riposare! - Vedo Harry che si asciuga il sudore con il dorso della mano.
- Nah, c'è ancora la crema da fare - E lo trascino verso l'altro lato della cucina.
Mi guarda esasperato, mentre comincio a preparare crema al cioccolato, pasticcera e chantillie, che poi sarebbe comunissima panna montata. 
- I muffins sono pronti, li sforno? - No, io li lascerei lì a bruciare.
Mi limito ad annuire, mentre cerco quei zuccherini colorati che si mettono sulla crema. Quando li trovo, li appggio sul tavolo aspettando la sfornata dei dolci.
Tiro fuori i muffins, e con la sac à poche metto la crema sopra, per poi ricoprirla con i zuccherini.
- Sembrano buonissimi Summer -
- Lo sono -
Ci guardiamo negli occhi e ridiamo. La scena si è ripresentata, ma i ruoli sono cambiati, sono io la cuoca ora!
 
Ormai si è fatto tardi, e dopo aver mangiato insieme, io e Harry torniamo sul divano. Ci sediamo vicini, mentre lui tiene il suo braccio intorno alla mia vita, io appoggio la testa sul suo petto.
Prendo il telecomando, e metto qualche canale musicale. Mi fermo dove c'è una canzone che mi piace moltissimo. 
 
Isn't she lovely
Isn't she wonderful
Isn't she precious
Less than one minute old 
I never thought through love we'd be 
Making one as lovely as she 
But isn't she lovely, made from love
 
Non è adorabile
Non è meravigliosa
Non è preziosa
In meno di un minuto
Non avrei mai pensato che l'amore avrebbe
Creato qualcuno di adorabile come lei
Ma non è adorabile lei, creata dall'amore
 
 
Harry canta la canzone, e durante la sua esibizione non ha smesso un attimo di guardarmi negli occhi. Noto che la sua voce è veramente bellissima, vellutata e roca contemporaneamente e mi ha fatto venire la pelle d'oca. 
- Si, lo so, sono adorabile, meravigliosa e preziosa! - Mentre lo dico faccio gli occhioni teneri.
- Si, lo sei - E sento, che per un'altra volta, le nostre labbra si sono unite in un casto bacio a stampo. Le nostre labbra avevano bisogno di sfiorarsi, toccarsi,  possedersi l'un l'altra per raggiungere lo stato di felicità ed ebbrezza di cui abbiamo bisogno. Ma non l'avrei mai ammesso. Perchè fra poco sarei dovuta andarmene per sempre, e non avrei mai più rivisto il mio ricciolino.
- Dormi con me, stanotte! - Più che una richiesta sembrava un ordine, ma avrei accettato più che volentieri.
- Harry, non so se posso, e poi la scuola... E dove dovrei dormire? -
- Allora: puoi perchè so che lo vuoi quanto lo voglio io, domani abbiamo la prima ora buca perciò avremo il tempo di andare a casa tua a prendere le tue cose e poi andare a scuola, e poi... C'è tanto spazio nel mio letto! - L'ultima affermazione la dice con convinzione e una punta di malizia.
- Ciao Harry! - E fingo di andarmene, solo per vedere la sua reazione.
- Summer, ti prego... -
Non resisto e acconsento con un lieve accenno del capo, sperando di non pentirmene.
 
- Harry, se vuoi che resti mi presti una tua felpa, perchè non dormo con te nel tuo stesso letto in intimo, ok? -
Arreso, acconsente, e mi passa una felpona blu Abercrombie. La indosso e il suo odore mi si scatena addosso. Non gli si può dare una definizione; Harry profuma di Harry!
Entriamo nel letto matrimoniale, e cerco di allontanarmi da lui per provocarlo. Mi giro di schiena, mentre lo sento dietro di me che si muove. Sento il suo braccio caldo scivolarmi sulla vita e attirarmi a sè. La mia schiena aderisce al suo petto, mentre le nostre gambe sono attorcigliate.
- Sai, non ho mai solo dormito con una ragazza - E sento una punta di malizia e ironia nella sua voce.
- Ma io sono speciale - E gli schiocco un bacio sulla guancia.
Mi da anche lui un tenero bacio sulla fronte, senza dire più nulla, e in pochi istanti finiamo cullati dalle braccia di Morfeo.
 
Writer's corner
Eccomi qua! Ho aggiornato bellezze!
Cominciamo dal fatto che... 46 recensioni allo scorso capitolo? 40 al primo? Volete farmi impazzire di gioia? Ci state riuscendo! Sto saltellando per la casa urlando per la gioia, mentre mia mamma, mio papà e mio fratello squotono la testa rassegnati al fatto che sono pazza. Beh, inutili dettagli irrilevanti.
Un'altra cosa, so che qualcuno ha detto che Summer legherà con i ragazzi, uno o più. Beh, Harry è solo il primo. Non è detto che un agente segreto si comporterà allo stesso modo con ognuno di loro. 
Poi: ringrazio, oltre a chi ha recensito, le 10 preferite, 2 ricordate e le 24 seguite. Inoltre ci sono anche 7 dolcissime ragazze che mi hanno mandate dei commenti brevi. Grazie mille a tutte.
Beh, spero che questo capitolo vi piaccia, forse ho affrettato un po' le cose, ma scoprirete il perchè più avanti. Quindi, hope you like it!
Vi ricordo una ragazza che scrive delle FF veramente da favola: Blondine
Un'altra cosa... Io ed alcune mie amiche abbiamo fatto un video per #MixersHarlemShake Italy

Passate in tante e lasciate un pollice verso l'alto ;)
Spero che recensiate in molte :)

Un bacione
 
Sabrina

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Capitolo 4
*** Giorno 3 a Holmes Chapel ***








Holmes Chapel, 3 settembre, le 7 circa
 
Apro gli occhi. La luce del sole filtra dalla finestra della camera di Harry. Sono ancora nel suo letto e sento il suo respiro regolare riscaldarmi il collo. Le sue mani mi cingono la vita, e non appena accenno ad alzarmi, lo vedo respirare profondamente per poi sentire le sue braccia forti stringermi più forte a lui. Non lo respingo e mi abbandono alle sue braccia. Le nostre gambe sono intrecciate fra di loro, e ormai sono così striminzite che non le sento quasi più. I suo torace aderisce perfettamente al mio e mi infonde calore in tutto il corpo. Sorrido al pensiero di aver passato tutta la notte con lui, abbracciati così.
Riesco a tirare fuori un braccio, e comincio ad accarezzargli dolcemente i riccioli, morbidissimi come al solito. Ci giocherellavo da qualche minuto, arrotolandogli intorno alle mie dita, quando vedo Harry sbattere leggermente gli occhi fino ad aprirli del tutto.
Noto per la prima volta quanto siano belli. In quel giorno soleggiato, sono di un verde limpido e chiaro, e sembrano quasi comunicare speranza e felicità. 
Harry si stroppiccia lentamente gli occhi, per poi lasciarmi un bacio sulle labbra, ed alzarsi. 
Lo vedo andare in bagno a lavarsi, mentre io resto un altro po' a letto. Il tempo scorre lento mentre mi godo quel puro relax.
Pensavo a quanto le cose sono precipitate. La missione va a gonfie vele. Ma, ha ragione il capo; non devo legare troppo con Harry, o quando dovrò andarmene sarà ancora più doloroso. 
E poi c'è quel dubbio: Harry si è confidato subito con me, e la cosa mi rende abbastanza irrequieta: perchè? Se la missione fosse stata così facile avrebbero mandato una novellina, non un agente sotto copertura esperto. 
O semplicemente una novellina avrebbe corso il rischio di innamorarsi. Quindi, avrei dovuto chiarire con Harry, e rimanere semplici amici, non posso abbassarmi al livello di una spia alle prime armi.
Sento la porta aprirsi e mi giro verso il mio ricciolino che ha in mano un vassoio con delizie di ogni genere: due cappuccini,  due spremute, dei croissant, dei muffins, delle ciambelle, frutta, delle crèpes con la nutella.
- Harry, tutto quel cibo - dissi indicandolo - è per noi due? - dissi indicando prima me e poi lui.
- E' troppo poco? - Sgrano gli occhi a quella affermazione. Come può anche solo passargli per la mente che tutto quel cibo fosse troppo poco per due persone?
- Riccio, se mai è troppissimo! C'è più cibo qui che in tutte le colazioni che ho fatto nell'ultima settimana!
Lo vedo sorridere divertito davanti alla mia faccia sconvolta.
- Dai, mangia solo quello che ti piace -
- E' come se mi avessi detto: mangia tutto e diventa una balena -
Ci mettiamo a ridere e cominciamo a mangiare. Un cappuccino, una spremuta, una ciambella e un paio di crèpes per colazione. Non farò mai più colazione da Harry!
 
- Dai, Summer sbrigati! -
Harry si lamenta dalla sua Range Rover. Dopo aver indossato i vestiti scendo ed entro in macchina, vicino al mio ricciolino.
Gli spiego dove abito più o meno e in pochi minuti siamo a casa mia. Mi ricordo della scritta sui muri, e spero che Harry non voglia salire.
- Ti aspetto qui. Vai a cambiarti e a prendere le tue cose. Entro la giornata se possibile! - Gli tiro uno schiaffetto sul braccio ed esco, facendo in fretta e furia.
Entro in casa e vado a cambiarmi: una felpa nera, jeans blu a sigaretta, e le mie Blazer nere. Prendo lo zaino e butto dentro i libri e i quaderni che mi servono, chiudendolo mentre corro verso il salottino.
Solo in quel momento noto una nuova scritta:
 
Agente S, segua le istruzioni. Non leghi con il soggetto. Non ci costringa ad intervenire.
 
- Ma io so cosa sto facendo - Borbotto tra me e me infastidita da tutta la preoccupazione del capo. In realtà, però, sento che dovrei dare retta ai messaggi, nonostante dovessi raccogliere tutta la mia forza di volontà. Non che non ce l'avessi, semplicemente non ho la voglia di allontanarmi da Harry.
- Sono qui riccio! -
Guardo l'orologio: 5 minuti! Ora che sono riuscita a prepararmi in così poco tempo posso dominare il mondo!
- Finalmente, dai andiamo! -
Risalgo in macchina e butto lo zaino dietro, vicino a quello di Harry.
Durante il tragitto nessuno dei due ha voglia di parlare, e ne approfitto per pensare. Almeno questa sera devo riuscire ad uscire con lui e portarlo nel posto prescelto!
- Alla fine non siamo più usciti... - Harry, non sarai mica sensitivo?
- Oh, potremmo farlo oggi - Lui mi guarda e sorride soddisfatto.
- Ed è ancora valido il fatto che scelgo io la destinazione -
- Accetto solo perchè voglio vedere cosa hai in mente -
- Accetti solo perchè non puoi resistere dal starmi lontano - Noto che c'è il semaforo rosso e Harry comincia ad osservarmi di sottecchi.
Al semaforo verde riparte, mentre sui nostri volti c'è un sorrisetto misterioso.
 
A scuola io e Harry ci dirigiamo in classe appena in tempo, e ci sediamo nei due banchi vicino alla finestra dell'ultima fila.
Mentre la professoressa spiega qualcosa di infinitamente noioso io e Harry cominciamo a parlare sottovoce
- E' curioso che abbiamo tutti gli orari uguali - Harry, nota dolente questa.
- Eh già, probabilmente abbiamo molte cose in comune - e sorrido.
A farsi fottere le restinzioni, io e Harry siamo solo amici. 
- Harry perchè continuiamo a baciarci? Siamo solo amici, no?
- Beh, sarà solo attrazione fisica - Era ovvio, non avrebbe mai potuto provare veramente qualcosa per me.
- Secondo me sarebbe meglio rimanere solo amici. E smettere di baciarci. Io non voglio una relazione, e credo che anche tu sia dello stesso avviso - Annuisce leggermente, per acconsentire.
Durante la lezione regna il silenzio e l'imbarazzo tra di noi, finchè non suona la campanella salvandoci da quell'inferno.
 
Oh, santo cielo. Devo vedere Harry alle 20 sotto casa mia, e sono le 19 e non sono per niente pronta!
Apro l'armadio e prendo un top nero. E' stretto con dei lacci in raso dietro la schiena, mentre la gonna grigia è stretta e arriva a metà coscia. Prendo dei tacchi firmati e la borsetta coordinata, entrambi bianchi. Mi guardo allo specchio: decente. Mi trucco con matita e mascara neri. Risultato: guardabile. Raccolgo i capelli in uno chignon che perde qualche ciocca, lasciandola cadere dolcemente sul viso. Risultato finale: carina.
E sono le 19 e mezza. Mangio uno dei miei sandwich deliziosi e aspetto che si avvicini l'ora di uscire.
Dling dlong! Ecco Harry...
Scendo da Harry che mi guarda per qualche secondo, e poi finalmente spiccica parola:
- Non ci sono parole per descrivere quanto sei bella stasera - Sorrido felice di un complimento come quello.
- Grazie, ma anche tu non scherzi! - Harry indossa un paio di jeans stretti e una t-shirt che evidenzia il suo fisico perfetto, e sopra un blazer blu. Ha delle All Star bianche immacolate. Come farà a tenerle così pulite, mi chiedo io.
Salto su nella mia Mini Cooper e aspetto che salga anche Harry.
- Dove andiamo? -
- In culo ai lupi Harry! - Mi guarda stupito dalla mia nonchalance e incuriosito perchè non conosce la meta. 
- Se è una sorpresa e te lo dico non sarà più una sorpresa, no? -
- Ho sentito troppe volte questo ragionamento - E lo sento sbuffare - E comunque ammettilo che al posto mio saresti curiosa! -
- Se fossi al tuo posto scenderei, perchè siamo arrivati! -
Harry si gira per vedere dove siamo, e quando se ne rende conto rimane un po' sorpreso, ma sono sicura che è felice.

 
- Senti Summer, o canti con me, o io non canto! -
- Non puoi usare i miei trucchi contro di me - Mi ricattava? Solo io potevo farlo.
- Si che posso!
- No che non puoi! -
- Si invece. -
- E io ti dico di no - E giro la testa di lato facendo l'offesa.
- E io ti dico di si perchè lo sto già facendo! - Ha ragione, ma è l'unico modo per far cantare quel riccio della minc... minestrina.
- Va bene, ma dopo non lamentarti se sono stonata, io ti ho avvertito! -
 
Her eyes, her eyes 
make the stars look like they're not shining. 
Her hair, her hair 
falls perfectly without her trying.
 
She's so beautiful and I tell her every day.
 
I know, I know 
when I compliment her she wont believe me.
And it's so, it's so 
Sad to think she don't see what I see 

But every time she asks me 'Do I look okay?' I say 

When I see your face 
there's not a thing that I would change.
Cause you're amazing 
just the way you are.

And when you smile 
the whole world stops and stares for a while.
Cause girl you're amazing
just the way you are 

Her lips, her lips 
I could kiss them all day if she'd let me.
Her laugh, Her laugh 
she hates but I think it's so sexy. 

She's so beautiful and i tell her every day.

Oh you know, you know, you know 
I'd never ask you to change.
If perfect is what you're searching for 
then just stay the same 

So don't even bother asking if you look okay 
You know I say 

When I see your face 
there's not a thing that I would change. 
Cause you're amazing 
just the way you are.

And when you smile 
the whole world stops and stares for a while.
Cause girl you're amazing 
just the way you are 

The way you are 
The way you are 
Girl you're amazing 
Just the way you are 

When I see your face 
There's not a thing that I would change. 
Cause you're amazing 
Just the way you are 

And when you smile 
The whole world stops and stares for a while 
Cause girl you're amazing 
just the way you are.
 
Alla fine io ho cantato solo il ritornello, mentre Harry ha cantato la canzone senza smettere un secondo di guardarmi negli occhi sorridendo.
E' incredibile come si sentisse a suo agio, su un palco con il microfono in mano, a guardarmi, mentre come sottofondo c'era l'applauso di qualcuno presente nella sala. Era nato per cantare.
- Ovviamente è dedicata a me, perchè altrimenti ti uccido! - Lo vedo sorridere divertito.
- Ma certo che è per te, sole della mia vita! -
- Sei in vena di nomignoli teneri? -
- Sono in vena di te! -
Lo vidi solo avvicinarsi, e poggiare le mani sui miei fianchi, lasciandomi in attesa di un bacio che non arrivò. 
Un abbraccio. Harry mi stava abbracciando e mi trasmetteva talmente tanto affetto che avrei potuto prenderlo, imbottigliarlo e venderlo a cinque sterline l'uno.
Il resto della serata l'abbiamo passata al karaoke. La sfida a coppie l'abbiamo vinta noi, e quando stiamo per andarcene sentiamo solo:
- Un applauso alla canzone più romantica della serata, cantata da... Il ricciolino e la biondina! -
Ci sentiamo subito chiamati in causa, e girandoci lentamente, vediamo un tipo che crede di essere vestito elegante che ci indica. Merda! penso. Harry mi prende per mano, tirandomi fuori da quella imbarazzante situazione.
- Eccoli, la coppia della serata! -
- Noi non siamo una coppia - Ribatto seccata. Subito alle conclusioni gli uomini!
Harry mi lancia un'occhiata per dirmi di calmare i bollenti spiriti. Anche lui ci si mette.
Forse non voglio ammetterlo, ma mi agita fin troppo trovarmi con lui su quel palco per un premio così romantico e smielato.
- Ecco qui il premio... Ehmm? -
- Io sono Harry, e lei è... -
- Summer! - Sorrido un po' più tranquilla.
- Beh complimenti ragazzi, siete stati formidabili! - Formidabili? Ma come parli, pinguino? E' più moderna mia nonna!
Io e Harry scendiamo dal palchetto e usciamo con due premi tra le braccia.
- Io tengo quello della canzone romantica! - Sussurro a Harry, che annuisce.
- Va bene, tanto ci appartengono entrambi - e mi da un morbido bacio sulla guancia, prima di salire in auto per riaccompagnarlo a casa, e poi tornare nella mia, di casa.
 
Apro la porta di casa, esausta.
Mi tolgo tutti i vestiti e metto una di quelle maglie dei giocatori di basket che mi arrivano alle cosce, dei miei Raptors.
Mi sdraio per riascoltare la canzone che abbiamo, anzi che ha cantato solo Harry al karaoke. Just the way you are di Bruno Mars. Che canzone sublime. Era semplicemente... Perfetta. 
Con le cuffiette nelle orecchie e la musica che ancora mi coccola in sottofondo, mi addormento e finisco tra le braccia di Morfeo.
 
Writer's Corner
Eccomi qua con questo capitolo. Premetto che non mi piace granchè, mi sembra un po' una cacchetta. 
Piccola parentesi: 159 recensioni? Parliamone! Vorrei fare una statua ad ognuna di voi buone anime che vi fermate a scrivermi il vostro parere. Lo apprezzo. E poi 19 preferite, 4 ricordate e 46 seguite? Volete farmi morire? 
Tornando alla storia, beh, non so se ho fatto bene a farli... Separare. 
Vi prego recensite per dirmi cosa ne pensate, o se vi piace come va avanti. Sono insicura di cos'ho scritto, l'avrò ricontrollato 69 volte (MLMLML), ma continua a non piacermi.
E un piccolo sondaggio: chi vorreste come prossimo componente della band da sottoporre alle grinfie di Summer? Zayn l'ho lasciato tra gli ultimi perchè ho in mente qualcosa di speciale per lui *si tappa la bocca per non rivelare nulla*
E poi, volevo consigliarvi di passare da una ragazza che scrive delle FF favolose: Blondine

Un bacione
Sabrina

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Capitolo 5
*** Giorno 4 a Holmes Chapel ***








Holmes Chapel, 4 settembre, dopo la scuola.
 
 
Oggi Harry non è venuto a scuola. Non capisco il perchè, non mi ha avvisata, non ha mandato un messaggio. E adesso è irragiungibile.
Cerco la spia che gli ho posizionato il giorno in cui l'ho incontrato, sperando che funzioni ancora, e la individuo dall'altra parte del quartiere. Uno strano sospetto si insinua nella mia mente, ma spero solo che il mio sia un presentimento infondato.
 
 
- Dannazione! - Sussurro. Farmi quella corsa non ha fatto bene ai miei polmoni, dato che difficilmente riesco a riprendere fiato.
Sono abbastanza vicina ad Harry, e spero ancora che non stia succedendo ciò che credo.
Svolto in un vicolo, impossibile da notare se non lo si conosce, e vedo una figura in penombra. 
Harry. Su una ragazza. 
- Non fare la verginella. Lo so che lo vuoi quanto me. -
Sento quello che mormora a quella ragazza, che avrà si e no 15 anni. Non appena la poveretta sente le parole di Harry comincia a singhiozzare più forte, e mormora qualcosa.
- Ma io sono vergine - Spero con tutto il cuore che Harry si fermi. So che nè il suo cuore, nè la sua mente vuole farlo. Ho deciso di non intervenire qualsiasi cosa sarebbe successa. Devo aspettare.
Lo vedo. Mentre scosta la maglia di quella ragazza per toccarle il seno contro la sua volontà. E quando lei si lamenta, affonda il viso e le morde la spalla all'altezza della clavicola. La ragazza lascia un gemito di dolore.
- Lasciami - Vedo solo la ragazza pregarlo. Ormai ha il volto sfigurato dal trucco colato e dalle lacrime che non accennano a smettere di scendere.
Harry diventa ancora più aggressivo, e con un solo colpo alza la gonna della ragazza mentre si slaccia i pantaloni. 
Non sarei riuscita a guardare ancora per molto. Devo intervenire. Non posso lasciarlo fare.

 
- Harry - Il tono della mia voce è piatto. Si sente una punta di delusione, amarezza, e rabbia.
Lo vedo girarsi sorpreso. E mi guarda come se volesse giustificarsi con uno sguardo. Non sarebbe bastato. Non più.
Lo vedo aggiustarsi i pantaloni. La ragazza sta seduta per terra, con le mani che cingono le ginocchia. Un segno violaceo sulle spalla, altri sul collo. Le spalle che salgono e scendono irregolarmente, mentre i singhiozzi si alternano da alcuni più forti, per prendere fiato, ad altri più lievi che appena si sentono.
- Summer, io posso spiegarti... -
- Non ce n'è bisogno - Continuo a non manifestare i miei sentimenti. Sono più forte di tutte quelle cazzate.
Cammino verso la ragazza, l'aiuto ad alzarsi. Ma basta poco perchè noti una cosa stranissima. Mi... Somiglia.
E' bionda come me, e gli occhi sono molto simili. Il suo corpo è esile, secco, le curve impercettibili, a differenza delle mie, più accentuate. Le gambe lunghe e magre, su cui si nota la pelle d'oca causata dai brividi di paura.
La porto via. Non mi importa della missione, Harry stava violentando una ragazza prima che io intervenissi, e io non l'avrei mai permesso. 
- Come ti chiami? - Chiedo alla ragazza
- Helen - La sento tremare mentre la sorreggo - E tu? -
- Summer - Al sentire il mio nome la vedo irrigidirsi e sbiancare. E' come un pezzo di ghiaccio.
- Quello - la sento tremare ancora più forte, mentre cerca di parlare di Harry - mi ha chiamato Summer mentre cercava di... - Non riesce a finire la frase senza scoppiare a piangere. La guardo preoccupata. Spero veramente che si sbagli.
 

Ho accompagnato la ragazza fino a casa, salutandola.
Harry continua a far vibrare il mio cellulare con le sue innumerevoli chiamate, mentre io lo ignoro. Nonostante io sapessi già dei suoi problemi, non immaginavo lontanamente che mi avrebbe fatto così male vederlo. Vedere che lo faceva veramente. Vedere che non si fermava nemmeno davanti ad una ragazza in lacrime e a cui aveva tolto tutta la dignità. Il telefono continua a squillare.
Ma dopo tante chiamate non ce la faccio più. Rispondo.
- Che cazzo vuoi? - Sbotto. Sono a dir poco incazzata.
- Mi dispiace, va bene? Io voglio solo spiegarti. -
- Sai, non vorrei mai ritrovarmi ad essere STUPRATA, Harry. Quello che hai fatto... Non può essere spiegato -
- Io ho bisogno di parlare con te. Adesso -
- Harry, non so se sia una buona ide... -
- Ti prego... Ne ho bisogno - Sento la sua voce affievolirsi mentre pronuncia quelle parole.
E allora capii. Non lo fa perchè vuole. Quando la rabbia prende possesso di lui lo spinge a fare delle azioni senza il suo controllo.
Ma non vuol dire che lo giustifico. Deve avere un po' più di autocontrollo.
 
 
- Ciao - Vedo la vergogna in quegli occhi verdi, velati di tristezza e rancore.
- Ciao Harry -
- Io... -
Gli faccio capire di fare silenzio con un gesto della mano.
- Perchè? Dimmi cosa ti ha spinto a farlo. -
Mi guarda. I suoi occhi trasmettono qualcosa di impenetrabile. Scorre gli occhi su di me. Il suo sguardo passa dall'essere incatenato ai miei occhi, allo scrutare le sue scarpe, probabilmente più interessantin di me.
- Io... Ne ho sentito il bisogno. Come se qualcun altro avesse preso il controllo del mio corpo. Come se non potessi fermarmi. -
Lo guardo attentamente. Sembra veramente dispiaciuto. 
Ha lo sguardo basso, le dita delle mani intrecciate che si stringono e si allentano per il suo nervosismo. I tratti del collo sono tesissimi. Non mente, il linguaggio del suo corpo lo dimostra.
- Sai che ci sono per te. Ti posso aiutare. Ma anche tu devi essere disposto a farti aiutare - Quando riesce ad alzare lo sguardo noto qualche lacrima sulle sue morbide guance. Cerca di fermare altre gocce salate che a momenti sarebbero scese insorabili. 
- Che cosa... Che vuoi dire? - Ok. Uno, due, tre, sgancia la bomba.
- Hai bisogno di uno psicologo - BOOM! Vedo i suoi tratti irrigidirsi. Non dice nulla. Ma è visibilmente irritato.
- Harry, lo sai che ti farebbe solo del bene. La maggior parte dei ragazzi ha sempre questo rifiuto verso gli psicologi. Loro sono persone che possono darti una mano, capiscono subito come stanno le cose, e sanno come aiutarti. Ne conosco uno che farebbe proprio al caso tuo -
Aspetto solo la sua reazione. Lo vedo mettersi le mani nei capelli, per poi massaggiarsi le tempie con gli indici e i medi delle mani.  
- Io mi fido di te. Sappi che dal primo momento che ti ho vista, ho capito che eri una bellissima persona, sia dentro che fuori, che non eri una di quelle smorfiosette sempre pronte a giudicare e a prendere in giro. Tu non ti fermi all'aspetto esteriore, indaghi nel carattere di una persona, cerchi la sua emotività. Ho passato un po' di tempo con te, senza mai dubitare che tu fossi una persona speciale. E così ho inevitabilmente cominciato a provare qualcosa per te. Semplice amicizia, amore, o solo un'infatuazione. Non ho idea di cosa possa essere, perchè in realtà non ho mai provato nulla di simile. Ci baciavamo e mi sentivo bene, completo. Anche un tuo innocente bacio sulla guancia, un semplice abbraccio, una dolce carezza mi fa stare bene. Perchè con te sono sempre a mio agio. Non c'è bisogno che parliamo per capirci, a noi basta uno sguardo, basta essere vicini e guardarci a vicenda per capire lo stato d'animo dell'altro. Ci sono cose che tu sai di me che non sanno nemmeno i miei migliori amici. Tipo... Beh, oggi.  Tipo cantare. Ho sempre avuto paura a rivelarlo a qualcuno, e quando ho preso coraggio e ci ho provato, mi hanno riso in faccia. Ho dovuto negare e farmi su una risata, più finta che mai, mentre dentro mi sentivo morire. Con te è stato diverso. Hai superato tutte le mie aspettative. Non solo mi hai appoggiato fin da subito, ma mi hai addirittura aiutato. Io te ne sarò grato per sempre - Vedo che alza lo sguardo e mi scruta attentamente - Perciò faremo come dici tu. - Ora le lacrime scendono a me. 
- Nessuno mi hai mai parlato così. Nessuno mi ha mai detto delle parole così dolci. Nessuno mi ha mai fatto sentire così amata. La mia vita... Oh, è sempre stata così difficile. Sei la prima e l'unica persona che mi abbia detto parole così infinitamente tenere. Come se ci tenessi a me - Ormai le lacrime scendono e non c'è nulla che possa fermarle - Mi dispiace moltissimo.
Harry prende le mie mani e le stringe nelle sue, mentre il contatto visivo tra i nostri occhi arrossati e colmi di lacrime non finisce nemmeno per un secondo.
- Io infatti ci tengo a te! E poi, cosa ti dispiace? Non capisco. Non mi hai mai detto nulla di te. Con te sono sempre stato un libro aperto, mentre tu... Beh, per me sei un mistero - E mentre parla una delle sue mani sguscia via dalla morsa in cui era intrappolata, per asciugare le lacrime dal mio viso con il dorso della sua mano.
- Io... Oh, tra pochi giorni me ne dovrò andare. Tre giorni. E mi ero affezzionata così tanto a te... -
- Ma... Come? Perchè? - L'ho colto di sorpresa, ma quelle parole mi sono uscite di bocca prima che riuscissi a fermarle.
Decido di usare la motivazione che avevo già scelto di dire a tutti e cinque i soggetti, di cui il primo per me non è una semplice missione. E' molto di più.
- Beh, ho vinto una borsa di studio. Non posso perdere un'opportunità del genere, ma non sai quanto vorrei restare. Con te. -
Lo vedo guardarmi tristemente.
- Dimmi che resteremo in contatto. Che ti farai sentire -
- Harry - Dissi guardandolo negli occhi come se volessi leggerci dentro - La mia è una promessa! -
Beh, cosa avremmo potuto fare se non abbracciarci? Era una persona così speciale per me. Dovevo godermi quegli ultimi giorni.
 
 
Ero rimasta a casa di Harry fino a tarda sera.
Ci stavo facendo l'abitudine a passare il mio tempo con lui.
- Cosa provi quando canti? - Volevo fargli quella domanda da parecchio tempo, ma non c'era mai il momento adatto, abbastanza intimo.
- Cantare è una cosa che mi rilassa, mi fa stare bene - Ora devo colpire!
- Hai mai pensato... Che so, uno di quei programmi televisivi in cui la gente va per cantare? Tipo X Factor? -
- X Factor? Beh, si. Ma lì passano solo i migliori, e non mi pare che io abbia questo gran talento
- COSA?! Mi stai prendendo in giro? Tu canti benissimo, sei nato per cantare! Ogni volta che apri bocca per cantare mi ritrovo a pensare che lo fai meglio di certa gente che lo fa per mestiere - Vidi quegli occhi che ormai potevo dire di amare cominciare a brillare dalla felicità. Non l'avevo mai visto così felice.
- Tu, lo pensi davvero? -
- Ti pare che io scherzi su queste cose? - E gli rivolgo un sorrisone.
Deve capire che lui ci sa fare. Che sminuire il suo talento non serve a nulla, se non a farlo stare male.
- Io... Ah, non so veramente come farò senza di te! - Ma io questo ragazzo lo adoro.
- Mi sono affezzionato a te in così poco tempo, e ormai non posso più fare a meno di te -
Sorrido automaticamente alle sue dolci parole.
- Vieni a dormire da me oggi? - Vedo Harry fissarmi stupito.
- Beh, se proprio insisti - Il suo tono è decisamente ironico. 
- Io non insisto affatto, se vuoi vieni, altrimenti rimani qui a casa da solo a diveritirti -
- Ma certo che vengo - Sorrido soddisfatta alle sue parole.
 
 
- Dai Harry, esci dal bagno, muovi il tuo bel culo ed entra nel letto!
Non avrei mai pensato che Harry fosse così maniaco nei confronti dell'igiene. 
E' in bagno da mezz'ora! Ma non appena ho finito di parlare spalanca la porta ed entra in camera con una faccia a dir poco sconvolta.
- Cos'hai detto?
- Di uscire dal bagno!
- No, dopo. -
- Di entrare nel letto! -
- No, prima. -
- Di muovere il culo? -
- BEL culo. Hai detto BEL CULO. -
- E quindi? - Lo guardo mentre fa una faccia buffa. 
- Le ragazze non guardano il culo ai ragazzi. -
- Questo è quello che pensate voi ragazzi! - Lo vedo strabuzzare gli occhi e storcere il naso. E' sorpreso. Beh, in ogni caso, lui ha un bel sedere.
Lo sento rilassarsi e sdraiarsi vicino a me.
Le sue braccia forti e calde mi cingono la vita, mentre io mi girò facendo aderire leggermente la mia schiena al suo petto.
Lo sento stringermi più forte a sè, mentre mi sposta delle ciocche di capelli dietro l'orecchio, e mi sussurra:
- Buonanotte piccola. -

 
Writer's Corner
Salve gente!
Innanzitutto: sono in ritardissimo. So che non ho mai detto un tempo preciso, ma nella mia testolina avevo degli orari prefissi... Beh, spero che non mi odierete.
Poi, ho scritto una OS. Scritto, non pubblicato. Quindi, la domanda è: se la pubblico c'è qualche buona anima che passa a leggerla e a dirmi cosa ne pensa? E' su Louis.
E comunque, il prossimo ragazzo... Beh, credo che sarà Niall. Devo approfittare del fatto che a settembre c'è il suo compleanno, e poi c'erano molte ragazze che volevano lui.
Spero che leggiate questo capitolo e che lo recensiate. Personalmente mi piace molto per la rivelazione di Harry. E perchè Summer dice qualcosa sul suo passato, se ve ne siete accorte...
E poi... Boh, non so cosa volevo scrivere.
Beh, e poi se vi va passate da questa splendida ragazza che fa splendide FF: Blondine
Sayonara!
Un bacione
Sabrina

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Capitolo 6
*** Giorno 5 a Holmes Chapel - I parte ***








Holmes Chapel, 5 settembre, 9 circa.

- Harry, dove stiamo andando? -
- Lo scoprirai tra poco - Sono sicura che lo fa apposta. Vuole vendicarsi dopo il karaoke, il riccio.
- Scusami tanto, ma non ho saltato scuola solo per stare in macchina con te verso una meta imprecisa! -
- Lo so, hai saltato scuola solo per me! - Avrei fatto meglio ad andare a scuola...

- Non ho minimamente voglia di andare a scuola -
- Non dirmelo! Starei a letto tutto il giorno - Ed era vero.
Io e Harry eravamo ancora a letto.
- E se non ci andassimo? -
- Styles, mi sorprendi con questo tuo lato oscuro da cattivo ragazzo! -
Beh, ma in effetti, non era affatto un'idea malvagia! E poi, più tempo con il riccio equivaleva a più tempo per lavorarmelo. Anche se ormai la missione non era proprio tra i miei primi pensieri. Ancora due giorni, tre con quello in corso. E non l'avrei mai più rivisto. Non l'avrei mai ammesso a me stessa, ma mi sarebbe mancato da morire.
Lo sentii ridacchiare complice.
- Lo so! -
- Cosa? -
- La merda rosa! - A volte pensavo che Harry avesse veramente la mentalità di un bambino di 5 anni. Che idiota!
- Che in bocca ti riposa! - Spento!
- Asdfghjkl - Lo guardavo confusa.
- Eh? -
- Suca! -
- Telo! -
- Tu! -
- Ma io non ce l'ho! -
- Quando? -
- Quando?! -
- Ma quando te l'ho chiesto? -
Ok, basta. Sembravamo veramente due idioti. Gli tirai uno schiaffetto sul braccio.
- Idiota! -
Lo vidi sorridere e accarezzarmi i capelli scompigliati dopo la nottata passata a dormire. Mi portò qualche ciocca di capelli dietro un orecchio.
Si leccò le labbra prima di aprire bocca per parlare.
- Andiamo a scuola o no? -
- Non credo proprio -
- E vuoi stare qui tutto il giorno? -
- Hai qualche proposta tu? -
- Si, ho un'idea! -
- E sarebbe? -
- E' una sorpresa! -


- Ehi Summer, ci sei? -
Mugugno leggermente prima di rispondere.
- Che c'è? -
- Siamo arrivati! -
- E dove siamo? -
Mi prende il mento e lo gira verso il finestrino. Oddio. Harry ti amo.


- Harry! - Sbatto i piedi a terra come una bambina piccola - Ti ho detto che devi farle assolutamente! -
- Senti, io non salgo su quello strano trabiccolo, ok? Potrei morire lì sopra! -
- Harry, non fare il cagasotto! Non puoi avere paura di un'innocua montagna russa! -
- INNOCUA?! Ma tu sei pazza! Anzi, ti vieto assolutamente di salirci. Potresti morire anche tu! -
Un'idea malsana si insinua nella mia mente. So come lo farò salire su quell'adorabile montagna russa.
- Va bene riccio. Ci andrò solo io, ok? -
- Ma... E va bene! - Ok, ora devo solo...
- Però mi accompagni nella fila, vero? - Faccio gli occhi dolci, cercando di sembrare il gattino di Shreck. Secondo me assomiglio di più a Ciuchino, però.
- Va bene - E lo vedo sorridere. Non sai cosa ti aspetta, bello!
Entriamo nella fila del Blu Tornado. E' una bellissima montagna russa, i sedili sono appesi alle rotaie dall'alto, e quando ci si siede le gambe rimangono a mezz'aria. E' veloce, e adrenalinica. Per questo amo tutti i tipi di montagne russe. Nessuna esclusa. L'adrenalina che scorre nelle vene è una sensazione ineguagliabile
- E' il tuo turno! - Mi dice Harry.
Lo prendo per mano, entrando dove ci sono i sedili. Harry fa per uscire, ma lo afferro per un braccio mentre la voce metallica gracchia dicendo di sederci e assicurarci le protezioni. Butto Harry maldestramente sul sedile e abbasso la protezione. Fisso il gancio.
- Che diavolo stai facendo? -
- Ora capirai che non c'è nulla di cui avere paura! -
- Fammi scendere. Non voglio andarci. Ho paura! -
Vedo l'assistente avvicinarsi e guardarci incuriosito.
- La signorina ha paura? - E mi sorride comprensivo.
- No. E' questo ragazzone che non vuole salire! -
- Mi scusi, può slacciarmi gentilmente così esco? - Harry è spazientito e non vede l'ora di scendere.
Il ragazzo, sui 25 anni, scoppia a ridere.
- Dai, non è niente. Ti piacerà! - Harry sembra preoccupato.
- Ma vi siete messi d'accordo? Mi faccia scendere! E' un mio diritto! -
- Buon viaggio! - E lo vedo allontanarsi e maneggiare per farci partire.
Sento una forza improvvisa far lanciare in avanti la giostra. Cominciamo a fare la prima inesorabile salita. Sbatto i piedi per abituarmi a quella posizione, mentre ci avviciniamo alla prima discesa. Harry ha le mani saldate alla protezione, e le gambe sono rigide.
Siamo in ultima fila, sento i suoni metallici del trenino che rallenta, ed eccola! La prima discesa mi fa trapassare le farfalle nello stomaco, mentre lancio un urlo per sfogare la troppa felicità e adrenalina. Sento Harry rilassarsi e sciogliersi. Da quel momento non mi rendo più conto nè della velocità nè della mia posizione. So solo che la mia mano è intrecciata a quella di Harry. Mi sento in pace sulle montagne russe, come se non avessi problemi, come se non soffrissi, come se non piangessi la notte, come se fossi veramente felice.


- Ammettilo che ti è piaciuto! - Salterello intorno a Harry punzecchiandolo con le dita, mentre le persone intorno ci guardano divertite. Famiglie con piccoli bambini, coppiette, gruppi di amici camminano frettolosamente da una giostra all'altra, mentre noi ce la prendiamo con calma.
- E va bene, non è stato malvagio! -
- Ma sei normale? Sei l'unica persona al mondo che non ama le montagne russe, io le adoro! -
Lo vedo mentre scuote la testa con fare dispiaciuto.
- L'ho sempre saputo che sei strana! -
Mi giro verso di lui con una faccia scandalizzata e gli tiro un pizzicotto sul sedere. Quanto è sodo?
- Eh, ti piace? -
Poco sfacciato mi dicono!
Mentre camminiamo, il suo braccio scivola lungo la mia vita, e le sue dita premono sulla mia pelle attraverso la maglietta di cotone.
- Facciamo quello? -
Mi indica l'unica cosa che non ho mai fatto in tutta la mia vita, e che mi fa venire i brividi solo a pensarci.
- Ti fa paura? - Mi guarda comprensivo.
- Un po' - Beh, in realtà molto più di un po'.
- Lo farai. Così mi posso vendicare! - E improvvisa una risata malvagia. La mia faccia assume una smorfia di fastidio mentre Harry ride di me.
Mi trascina per il braccio, mentre io cammino poco convinta verso quello strano coso che ti porta verso l'alto e poi ti fa fare una caduta libera verso il basso.


- Dai Summer, entra! -
- Non voglio - Sbatto i piedi per terra prendendo Harry per il braccio cercando di convincerlo ad uscire. Ma essendo più forte, mi prende in braccio e mi fa sedere.
- Puoi sempre tenermi la mano se hai paura - E fa un sorrisetto divertito.
Prendo la sua mano e la stritolo fino a far scrocchiare le dita, mentre lui finge una smorfia di dolore. Ma quando mi rilasso lui incrocia le sue dita alle mie.
Quel coso metallico schizza verso l'alto, e prima che me ne accorga siamo già in cima. Davanti a noi uno chermo scandisce i secondi. 3... 2... Ma prima che arrivi l'1 cadiamo verso il basso e dalle mie labbra esce un verso strozzato.
Arriviamo in basso e Harry ride. Si diverte, lui.
- Non lo sapevi che lo fanno apposta per non farti capire quando cadi? -
- Fanculo - Metto il muso e cerco di ignorarlo.


Io e il riccio andiamo a mangiare qualcosa, prendiamo dei panini e una bibita ciascuno. Ci fermiamo su una panchina a mangiare.
- Allora? -
- Allora cosa? -
- Quand'è che diventerai una superstar? -
- Ne abbiamo già parlato! -
- Tu devi andare a quelle audizioni, Harry! Hai tutte le carte in regola per passare! -
- Ma... -
- Niente ma! Preferiresti andare lì e provare, magari passerai e vincerai, magari passerai solo alcuni turni, ma saprai di averci provato? O preferiresti vivere per sempre con il tormento di non sapere come sarebbe andata? - Harry si ferma un attimo a pensare. Lo vedo mentre si fissa le scarpe, per poi alzare il viso e guardarmi.
- Hai ragione! Però tu verrai con me, tu sei la mia forza, il mio coraggio, devi stare vicino a me! -
Se è l'unico modo...
- Va bene! -


Abbiamo passato tutta la mattina lì, e dopo aver mangiato stiamo tornando a casa mia.
- Eccoci! -
Entriamo in casa e mentre Harry traffica sul divano con il telecomando, vado in camera per telefonare un'amica.
- Pronto! - Sentire la voce dall'altra parte mi fa sorridere.
- Si dovresti vedere uno dei soggetti! -
- Nah, sarà abbastanza veloce... -
- Quindi? Oggi? -
- Va bene. Grazie! -
Porterò Harry da lei, e sarebbe diventato normale. Niente più scenette nel vicolo.
Torno in salotto dove Harry guarda la TV. C'è la pubblicità di X Factor, dove dicono che le audizioni cominceranno il giorno dopo, a Londra.
E' imbambolato e non stacca gli occhi dallo schermo, mentre si tortura le mani e si morde il labbro per la preoccupazione.
Prendo la giacca e me la metto velocemente, mentre in mano tengo un borsone.
- Dove vai? -
- Dove andiamo, vorrai dire - Mi guarda stranito e si alza per avvicinarsi a me. Guarda la mia borsa a tracolla, e nota che è zeppa di vestiti.
- Beh, dove andiamo allora? -
- A Londra! - Mi guarda sconvolto.
- Ma... Ma sono tre ore di strada! -
- Questo è quello che pensi tu! Passiamo a casa tua e prendi dei vestiti, dopo vedrai - Continua a non capire, anche se mi segue vigile mentre entro in macchina, giro la chiave e accendo il motore.
Dopo un po' di ripensamenti si siede accanto a me e posso finalmente partire.
Dopo la veloce tappa a casa sua, mi dirigo verso l'aeroporto.
Harry non sa che lì ci aspetta il jet privato che mi ha messo a disposizione l'Associazione. Il mio pilota privato, Mike, un cinquantenne un po' bizzarro e originale che veste sempre camicie floreali e pantaloncini corti, perfino con la neve, ci avrebbe portato direttamente a Londra.
Arrivammo, e dopo aver parcheggiato l'auto, portai Harry fino all'aereo.
- Tu! Tu hai un jet privato?! -
Scoppiai a ridere di fronte alla sua faccia corrucciata e sconvolta.
- E' dei miei, ma mi hanno detto che lo posso usare - Meno male che sono brava a mentire.


- Harry, calmati! Ti ho già detto che devi sederti e che non puoi continuare ad andare avanti e indietro solo perchè non sei mai salito su un jet. -
Harry si siede vicino a me tutto felice.
- Comunque se le audizioni sono domani, perchè partiamo oggi alle 3 di pomeriggio? -
- Ti porto da un'amica! -
Lo vedo rabbuiarsi al sentire quelle parole.
- E' una strizzacervelli, immagino... -
- Stai tranquillo - E sorrido cercando di rassicurarlo - Ti piacerà moltissimo, fidati di me! -
Lo vedo sorridere tristemente, mentre alza lo sguardo su di me.
- Almeno è gnocca? -
Gli scoppio a ridere in faccia, data la sua faccia sinceramente speranzosa.
- Ma pensi solo a quello? - Ride anche lui, ma dopo poco torna incredibilmente serio.
- Guarda che non scherzavo - E fa una faccia offesa.


- Finalmente siamo arrivati! - Io e Harry siamo in pieno centro a Londra.
Mi dirigo verso l'hotel già prenotato. Entriamo e la receptionist, ci chiama subito sorridente.
- Salve! Summer e Harry? - Mi avvicino al bancone sorridente.
- Siamo noi! -
- Ecco le chiavi -
Io e Harry prendiamo l'ascensore e arriviamo nella nostra gigantesca suite.
- Ma... E' una camera matrimoniale! - Harry, stai scherzando, giusto?
Sgrano gli occhi. Non è possibile, perchè non avevo specificato che desideravo due letti? E poi, un ragazzo e una ragazza, è ovvio che ci avrebbero dato un letto matrimoniale. Merda!
- Se ti da fastidio, io prendo un'altra camera, o dormo sul pavimento! -
- Non fare l'idiota. Abbiamo già dormito insieme, e poi non importa, è solo una notte! -
Harry annuisce, e io comincio a disfare la borsa e a mettere qualcosa negli armadi. Anche lui mi imita, per poi andare in bagno a farsi una doccia.
L'appuntamento è alle 16, e manca solo mezz'ora.
Decido di cominciare a vestirmi, tolgo i miei jeans e la maglia, rimanendo in intimo. Do le spalle alla porta del bagno mentre cerco dei vestiti. Non sento la porta aprirsi, nè tanto meno i passi felpati di qualcuno alle mie spalle
Mentre abbino una maglia a un paio di calzamaglie, sento due mani gelide sui fianchi e lancio un urlo per lo spavento.
Mi giro, trovando di fronte a me un Harry con un paio di pantaloni neri a torso nudo e i ricci bagnati che cadono sulla sua fronte, imperlandola d'acqua.
Mi scruta, mentre sono ancora in reggiseno e mutandine. Anche i miei occhi sono fissi sul suo fisico scolpito, e sulle braccia muscolose.
Metto le prime cose che mi capitano in mano, pur di nacondere la mia pelle nuda, allo sguardo indagatore di Harry.
Corro in bagno con in mano qualche trucco e velocemente lo metto sulla faccia, dopo essermela sciacquata con un po' d'acqua. Ripenso ai momenti appena trascorsi. E' stato imbarazzante.
Guardo cosa mi sono messa; un paio di jeans scuri e una maglia bianca dei Beatles. Passabile.
Esco dal bagno, e Harry si è già preparato, in questo momento si sta aggiustando i capelli.
- Andiamo? -
- Si, ho già chiamato il taxi. -
Prendo le mie Vans rosse, con una giacca di pelle dello stesso colore. La borsa nera con chiavi della camera, telefono e soldi e usciamo.


- Dai Harry, bussa! -


Writer's Corner
Scusate, sono riuscita a pubblicare solo a Pasqua!
Quindi, auguri a tutte quelle che leggono! Se non leggete oggi, auguri lo stesso(?) Io ho aperto l'uovo di Spongy, con il pupazzo figo!
Se l'avete notato, per il parco mi sono ispirata a Gardaland. Abitandoci a mezz'ora di distanza posso dire di conoscerlo come le mie tasche LOL
Va bene, volevo dirvi che ho messo la OS su Louis. Se vi va di leggerla, schiacciate il titolo: Coffee. Se leggete, mi lasciate una recensione? E' la prima che posto, mi piacerebbe sapere se piace a qualcuno.
Sto già scrivendo un'altra OS e una FF. So che non importa a nessuno, LOL.
Poi, ho un po' di Fanfiction da consigliare, se vi va, passate da queste ragazzuole!

It hurts.
Bio
Sono scritte benissimo, e personalmente io le amo.
Parlando della storia, se non l'avete capito, Harry sta andando da una psicologa! E nel prossimo capitolo, oltre all'incontro con lei (ho messo una ragazza), ci sarà un'altra sorpresa. Curiose? Eh no, non posso dire nulla.
Poi boh, sono così felice. Perchè? Per tutte voi! *Sentono 'A massive thank you' in lontananza*
41 preferite! 11 ricordate! 75 seguite! 340 recensioni? Lo scorso capitolo ha raggiunto le 71 recensioni! Volete farmi morire? E poi 13 persone mi hanno messo tra gli autori preferiti!
In questo writer's corner non riesco, ma nel prossimo faccio uno shout out. SHOUT OUT!
Bene, per non rendere il mio spazio più lungo del capitolo, mi dileguo!
Un bacione

Sabrina

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Capitolo 7
*** Giorno 5 a Holmes Chapel - II parte ***








Londra, 5 settembre, 16 in punto.

- Dai Harry, bussa - Vedo che sta quasi tremando, e che comincia a manifestare un po' d'ansia, mentre le mani gli sudano e lo sguardo si muove velocemente in ogni punto di quel corridoio bianco.
Bussa, dopo averci pensato veramente a lungo. Una voce femminile dà l'assenso per farci entrare.
L'ambiente interno è moderno, l'appartamento piccolo, ma ordinato.
Il salotto, rigorosamente sui toni del bianco e del grigio, è ordinato, mentre la ragazza che ne è la proprietaria è comodamente seduta a gambe incrociate sul divano, con un blocchetto in mano e una penna che picchietta sul labbro inferiore.
- Ehi! Benvenuti, fate pure come se foste a casa vostra! -
La ragazza si è alzata in piedi, lasciando sul divano il quaderno e la penna, ed è venuta verso di noi a grandi falcate.
Non cambierà mai.
- Summer, da quanto tempo! - Dice con la sua voce salita di un'ottava per l'emozione, mentre mi abbraccia stritolandomi.
- E tu devi essere Harry! - E gli stringe la mano calorosamente e con un sorriso - Piacere, Jade! -
Sorrido davanti a quella scena. Harry è ancora sbalordito davanti a quella ragazza così energica e che non sta ferma un attimo. Continua a parlargli, mentre lui, piano piano, comincia a sorridere, rispondendo a monosillabi.
- Bene. Mi hanno detto del tuo caso - Eh, ormai lo so. Jade è così diretta e schietta, che non può non metterti allegria! Nemmeno quando parla di cose così serie.
- Già... - Harry si rabbuia per un momento, abbassando la testa per l'imbarazzo.
- Ehi! Non osare essere triste in mia presenza! Sono qui per aiutarti, perciò sorridi! -
Andiamo a sederci tutti e tre sul divano. Io sono vicino ad Harry, e lo tengo per mano, cercando di rassicurarlo.
- Allora, raccontami un po' della tua vita, partendo dall'infanzia! -
Vedo il suo viso diventare cupo, e lui comincia ad innervosirsi.
- La mia vita, fin da piccolo, non è stata uno spasso. Mia madre, Anne, è sempre stata presente, vicino a me, ma era più legata a Gemma, mia sorella. Invece mio padre ed io avevamo legato moltissimo. Fin da quando ero piccolo eravamo complici, niente ci divideva. Quando avevo un ginocchio sbucciato, era lui che mi diceva che dovevo comportarmi da uomo, e non piangere, perchè lui era vicino a me, e poteva curarmi. Quando uno dei miei giocattoli preferiti si rompeva, lui gli dava importanza come a una persona; non voleva comprarne uno nuovo uguale, preferiva passare il suo tempo ad aggiustarlo e rubarmi un sorriso quando me lo ridava, come nuovo. Quando un bambino più grande se la prendeva con me, era lui a dirmi che dovevo prendere tutto il mio coraggio, e rispondergli a tono. Lui mi ha insegnato come comportarmi. Ad essere delicato con le persone fragili, ad essere rude con quelle cattive, ad essere indifferente con quelle maleducate, a prendermi cura di chi aveva bisogno. Ma avevo solo sette anni quando mi lasciò. Mia madre volle il divorzio, perchè amava un altro. Mia sorella non soffrì quanto me. Fu allora che diventai sempre più distante dagli altri, mi sentivo lasciato solo al mondo, senza nessuno. Mentre gli altri bambini giocavano, io me ne stavo in un angolino con la mia macchinina preferita e la tenevo stretta al petto, perchè era l'ultimo giocattolo che mi aveva aggiustato mio padre. A causa di mia madre, che non voleva più vederlo, cominciai a incontrarlo sempre più raramente, fino a quando sparì completamente dalla mia vita. Al suo posto entrò Robin. Quell'uomo era un mostro. Prima del matrimonio era gentile con mia madre, e diceva anche di amarla, ma dopo... -
Harry si asciuga una lacrima sfuggita dai suoi occhi a tradimento. Sento dei singhiozzi trattenuti, finchè non interviene Jade.
- Non trattenere le lacrime. Sfogati! Non hai mai avuto la possibilità di raccontare a nessuno ciò che senti, fallo ora! Se hai voglia di urlare, urla. Ti farà del bene, perchè trattenere tutta la rabbia e la stristezza dentro, per poi sfogarsi sugli altri fa solo più male! -
Harry fa uscire tante lacrime, e appoggia la testa al mio petto, mentre io gli accarezzo dolcemente i capelli ricci e morbidi.
- Quando te la senti vai avanti. - Harry annuisce, e continua il suo triste racconto.
- Beh, dopo aver spostato mia madre, Robin diventò violento. Cominciò a picchiarla e a volte se la prendeva anche con me e mia sorella. Mia madre, nel tentativo di difendermi, veniva pestata ancora di più, e quando quel verme usciva di casa a ubriacarsi e a tradire mia madre, io andavo da lei, e con le mie manine stringevo la sua, sussurrandole che ero io l'uomo di casa, che dovevo prendermi cura di lei. E mia madre ritrovava il sorriso. Mia sorella, lei era più grande, e preferiva fare finta di nulla, o uscire di casa. Ma, ai tempi delle medie, Robin cominciò a parlare con me. Mi diceva che quello che volevo, potevo ottenerlo con la violenza. All'inizio mi faceva paura, ma lui cominciò a chiamarmi "il suo ometto", e per paura cominciai ad ascoltarlo. A scuola cominciai a picchiare tutti coloro che non facevano ciò che volevo. Cominciarono a temermi, ad essere miei amici solo per sfuggire alla mia rabbia e alla mia violenza. Alle superiori cominciai a prendermela con le ragazze. Alcune cominciarono ad assecondarmi solo per non ritrovarsi piene di lividi. Altre si ribellavano, ma tutte finivano nello stesso modo. In lacrime, senza dignità, con la mente poco lucida e annebbiata a causa mia. Ma poi me ne pentivo. Le guardavo soffrire, e pensavo che anche io, il carnefice, dovevo soffrire. Perchè me lo meritavo. Cominciai a tagliarmi, e per qualche anno continuai così, fino a quando Robin non trovò tutte le mie lamette e non notò i miei tagli. Mi picchiò a sangue, avevo delle costole rotte, e anche un braccio fratturato. Le ferite si riaprirono e persero tanto sangue, facendomi perdere ripetutamente i sensi. Dovetti stare a casa e aspettare che i lividi scomparissero prima di andare all'ospedale e mentire sulla causa dei miei infortuni, mentre Robin mi teneva per il braccio stringendolo in caso facessi una mossa falsa o tentassi di rivelare la verità. -
Ormai Harry non riesce più a trattenersi. Forti singhiozzi escono strozzati dalla sua gola, mentre Jade annota tristemente tutti i fatti sul suo quaderno.
Mentre penso che Harry non dirà più nulla, sputa fuori un'ultima frase.
- E mia madre diceva di amarlo, nonostante tutto, lei lo amava... -
Jade annuisce, mentre riordina le idee sulla situazione del mio riccio.
- Tua madre ha manifestato la Sindrome di Stoccolma. Nonostante lui la violentasse, o la picchiasse, lei ha cominciato a provare un sentimento positivo verso di lui, arrivando all'amore - E mentre lo dice sento una nota d'amaro nelle sue parole, come se questi casi la colpissero particolarmente.
- Il tuo caso invece - Fa una breve pausa per prendere fiato prima di rivelarci la verità - E' complesso. La tua aggressività è dovuta principalmente a Robin, che ti ha insegnato che la violenza è un bene. L'abbandono di tuo padre non ha fatto che peggiorare la situazione: ti sentivi solo, il tuo è stato anche un tentativo di attirare l'attenzione, di farti notare. Hai cominciato a praticare l'autolesionismo, evidentemente, nonostante usassi la violenza, la tua coscienza non era d'accordo, e voleva far bilanciare i conti - Non riesco a capire cosa prova Harry.
Non si sposta di un millimetro dalla posizione in cui è. Respira, ma lentamente. Non da segni di vita.
- E... E cosa, cosa dovrei fare? - Ha spiccicato due parole, mentre sento che non smette di tremare.
- La violenza non è la soluzione Harry. Dovresti parlare con tua madre, con tua sorella. E con tuo padre. Risolvere i problemi dalla radice! -
Mi alzo in piedi per prendere parola, perchè Harry in questo momento non ne è in grado.
- Grazie mille Jade, sei stata gentilissima! -
Anche Harry si tira su dal divano. Stringe il mio braccio e cammina come uno zombie. Lo trascino su un taxi, e prima che se ne sia accorto siamo già tornati all'hotel.


Io e Harry ci sediamo sul divanetto della suite, con i frullati alla frutta in mano.
- Quando parlerai con tuo padre? Vuoi chiamarlo ora? -
- Posso? - La sua innocenza infinita mi stupisce.
- Harry, hai sentito anche tu Jade. Ha detto che devi parlarci al più presto, e penso che lui sia il primo a cui dovresti rivolgerti! -
Harry chiama suo padre, e mi chiede di stargli vicino.
- Pronto! - La voce esce dal telefono, in vivavoce.
- Papà... - Harry risponde con voce tremante.
- HARRY?! Sei davvero tu? Da quanto tempo... - Anche la voce al di là del telefono si intristisce notevolmente.
- Ehi, cosa fai ultimamente? - Harry tentenna al telefono, è insicuro su cosa dire, cosa fare.
- Beh, lavoro. E' l'ultima cosa che mi è rimasta dopo... Il divorzio - Pover'uomo. Amava sicuramente da morire la madre di Harry. Lo si capisce dal suo tono affranto.
- E dove sei? Cosa combini? -
- Sono a Londra, la città che non dorme mai! Ma non sai quanto mi manca la nostra Holmes Chapel, così tranquilla e pacifica - La malinconia assale il padre di Harry. Non immagino il dolore che deve aver provato a separarsi dai figli, dalla donna amata, dalla sua città. Dal suo tutto.
- Anche io sono a Londra! Con un'amica - Mi sento onorata ad essere considerata tale.
- Beh, allora potremmo vederci, che ne pensi? -
- Anche oggi? - Harry è stupito, ma la felicità gli si legge in faccia.
- Certo Hazza, non sai quanto mi sei mancato! -
Vedo il viso di Harry intenerirsi al solo sentir nominare il soprannome dato dal padre. Evidentemente lo chiamava così da bambino.
Mentre si mettono d'accordo, mi metto in disparte, pronta a restarmene in hotel ad annoiarmi.
- Summer! - Lo guardo accigliata. Cosa vuole adesso?
- Cosa c'è? -
- Verrai o no? -
- Dove? -
- A cena con mio padre! Vuole conoscerti! -
Conoscere me? E chi sarei io di importante per conoscere il padre?


- Andiamo a fare shopping? - Harry mi guarda perplesso alla mia domanda.
- E perchè dovremmo? -
- Per l'audizione di domani, e per la cena di stasera! -
Harry scuote la testa divertito.
- Voi ragazze siete tutte uguali! -
Sgrano gli occhi indispettita.
- Oh, allora domani vestiti come un barbone! Io vado a fare shopping, così ti farò sfigurare! -
- Stavo scherzando, andiamo! -
Chiamo il secondo taxi della giornata, per dirigerci ai negozi più belli di Londra!
Cerco dei vestiti per l'audizione di Harry, ma tutti i negozi sono costosissimi. Mentre camminiamo noto un negozietto, nascosto in un angolino. Mi dirigo verso quello, e all'interno troviamo una vastissima scelta di vestiti.
Noto un manichino veramente bello. Pantaloni grigio scuro, una polo bianca, un cardigan grigio, e un foulard verde. Lo indico a Harry.
Sgrana gli occhi, è esattamente il suo stile.
- Summer, mi piace da morire! Dovrei comprarlo? -
- Harry, è perfetto! - I suoi occhi verdi luccicano per la felicità. Mi piace vederlo felice, mi piace vedere le sue dolci fossette spuntare quando sorride, mi piace vedere il naso arricciarsi mentre il suono della sua risata inonda le mie orecchie e invade i miei sensi.
Gli sorrido, mentre chiede alla commessa di provare i vestiti esposti. E' una donnina sulla quarantina, che cordialmente ci porta i vestiti.
Mentre Harry prova tutto, la signora si avvicina a me con dei braccialetti.
- Tenga. Voi due mi ispirate, sono sicura che vi porteranno fortuna -
Guardo i braccialetti. Sono bellissimi. La donna me ne allaccia uno al polso, e me ne consegna altri 5.
- Quanto le devo per questi? -
- Nulla. E' un regalo, da parte mia! - E mentre lo dice mi rivolge un sorriso caldo e avvolgente.
Vedo Harry che cammina verso di noi, con i vestiti addosso.
- Harry, sei bellissimo! -
Mi guarda sorridendo, e mentre si passa una mano tra i ricci, fa una capovolta su sè stesso, dicendo:
- Lo so! -
Dopo aver pagato e preso i braccialetti, accuratamente nascosti, tengo il mio, e ne allaccio uno al polso di Harry. Mi guarda interrogativo.
- Così ti ricorderai di me. Sempre - E dicendolo gli mostro anche il mio.
Dopo la sessione di shopping avevo rimediato i vestiti per quella sera.
Per me un vestito grigio perla che mi arriva al ginocchio. E' monospalla, e lascia la schiena nuda. L'ho abbinato ad un paio di tacchi neri e una borsetta dello stesso colore.
Harry ha preso un paio di jeans neri stretti, una camicia bianca, che avrebbe indossato sotto il blazer grigio scuro.


E' la terza volta che entriamo in un dannatissimo taxi, e proprio prima della cena con il padre di Harry, ci capita un autista che fuma sigarette a più non posso. Ci sono una ventina di mozziconi accanto a lui, e l'aria è pesante a causa della puzza di fumo.
Fortunatamente il ristorante è vicino, e in poco tempo arriviamo, scampando la tortura dell'abitacolo di quell'auto che puzza di fumo passivo.
Varchiamo la soglia del locale, e le luci diffuse mi fanno sentire subito a mio agio. Il nostro tavolo è appartato, e Des Styles, il padre di Harry, è già seduto. Non appena il suo sguardo si posa su Harry, vedo gli occhi diventare lucidi. Senza preoccuparsi di coloro che ci sono intorno, si alza e abbraccia calorosamente il figlio. Sul mio volto appare un sorriso soddisfatto. E' vero, la mia missione non comprendeva farlo riappacificare con la famiglia, ma gli avrebbe fatto bene, trovare la pace.
- Harry! Tu... Quanto mi sei mancato -
Si stacca dal figlio e lo scruta per un po'.
- Sei cresciuto parecchio! Sei più alto di me, ormai - Sento una punta di amarezza nella frase di Des. Sicuramente lo tormenta sapere che ha perso gli anni migliori del figlio. L'ha lasciato bambino, e l'ha ritrovato adulto.
A un certo punto la sua attenzione passa a me.
- E' la tua girlfriend? - Io e Harry scoppiamo a ridere, non tanto per la domanda in sè, ma per come mi ha chiamata suo padre. Girlfriend.
- No, siamo solo amici! - Nel dirlo, Harry stringe il mio fianco in una morsa ancora più forte. Come se volesse dimostrare che sono sua. Ma non è così.


Ci sediamo a tavola, e dopo aver ordinato, Harry e Des cominciano a parlare di tutto ciò che hanno fatto, che fanno, o che hanno intenzione di fare. Harry pensa che non me sia accorta, ma ha timidamente ommesso l'audizione del giorno dopo. Ma io voglio fargli una sorpresa.
Quindi non appena esce un secondo fuori, a prendere una boccata d'aria, comincio a parlare con suo padre.
- Signor Styles... -
- Mi fai sentire un vecchio se mi chiami così. Chiamami pure Des! -
- Bene, Des. Non so se sei a conoscenza del fatto che Harry canta - A quel punto, il padre del riccio strabuzza gli occhi - E lo fa in modo spettacolare... - Per la seconda volta, Des mi interrompe.
- Io... Certo, lo so. Ma io ero l'unica persona che ne fosse al corrente. Harry non ha mai voluto dimostrare al mondo il suo talento, nonostante avessi provato per anni a convincerlo! -
Sorrisi. Suo padre era una persona così allegra! Ora capisco come deve essersi sentito Harry a non averlo vicino per tanto tempo.
- Beh, io ci sono riuscita. Domani farà l'audizione per X Factor! E voglio chiederti un piccolo favore: da tempo Harry non parla con la famiglia, e vorrei che domani ci fossero tutti. Gemma, Anne, tu, amici! -
Il sorriso di Des, è uguale a quello di Harry. Le fossette ai lati della bocca si delineano, mentre il suo sorriso prende forma.
- Farò tutto il possibile! -
Sorrido riconoscente, a quell'uomo che in poco tempo è già entrato nelle mie simpatie.
- Ah, e non ne faccia parola con Harry! In caso ci chiedesse di cosa abbiamo parlato, le ho appena finito di spiegare il metodo di mia nonna per mettere e togliere la dentiera! -
La risata sincera di Des, mi ha impedito di rimanere seria per molto.

Io e Harry stiamo tornando nell'hotel, dopo una serata passata con Des. Non può nascondermi di essere felice di averlo rivisto.
Non appena rientriamo nella nostra lussuosa e spaziosa camera, Harry si fa una doccia e crolla a dormire. La stanchezza ha subito la meglio su di lui.
Io rimango sveglia ancora per un po'. Il giorno dopo, ci saremmo svegliati prestissimo, per essere fuori dagli studi di X Factor, prima che aprissero il pomeriggio, e riuscire ad entrare tra i primi. Sarà una bella giornata, soprattutto quando scoprirà la presenza delle persone a lui care. Ho organizzato tutto. E ora che Harry ha ritrovato i contatti con suo padre, e parlerà anche con tutta la famiglia, diventerà un ragazzo dolce, come l'ho conosciuto io.
Meno di ventiquattr'ore e sarei già stata in viaggio verso l'Irlanda. Già, il prossimo soggetto sarebbe stato il biondo, Niall. E ovviamente so che il 13 settembre compierà 16 anni. E ho già qualche idea per la mente.
Ma devo smettere di pensare al futuro! Devo concentrarmi su Harry, e godermi ogni secondo passato accanto a lui.
Mi cambio velocemente, rubando una delle magliette di Harry. Mi arrriva a metà coscia, ed emana il suo doce profumo.
Non appena mi sdraio sul letto, Harry sospira e si avvicina a me.
Le sue braccia mi stringono la vita, e le sue mani sono intrecciate, come per proteggermi e tenermi vicino a sè.
La sua testa è vicino alla mia, e i morbidi ricci mi solleticano la fronte e la guancia. Le sue gambe inermi e rilassate sfiorano leggermente le mie.
Godendomi quel momento di tenerezza, mi addormento, ripensando a cosa potrebbe succedere il giorno seguente.


Writer's Corner
Allora, sono in ritardo! E vi prego di scusarmi, ma non sono riuscita a postare prima!
Rileggendo il capitolo... Non mi piace molto. Sinceramente alcune parti mi sembrano stupide, scontate, banali. Vi prego, ditemi cosa ne pensate, ho bisogno di pareri!
E poi, volevo fare un ringraziamento speciale a nobodyishopeless, che mi ha aiutato nella parte "psicologica" del capitolo. Inoltre, anche lei scrive, e lo fa dannatemente bene! Passate da lei, se vi va.
Poi, dato che non ho nulla da fare, vi consiglio due FF stupende, che non potete non leggere!
Malik  
'Elizabeth.' 
E poi, voglio ringraziare, le 20 persone che mi hanno messo nei preferiti. Volete farmi venire una morte prematura per la troppa dolcezza?
1 - 1D_my_life
2 - BradfordBadGirl (scrive benissimo, passate da lei)
3 - Claudietta_directioner
4 - directioner xxxx
5 - EmAndOneDirection
6 - GEMELLINI23 (sta scrivendo una FF bellissima a quattro mani, passate)
7 - IJustLoveYourGreenEyes
8 - jenny_directioners
9 - louislove
10 - Luana__Oned
11 - matilol1D
12 - NiallEatMyNick
13 - OneDirection_Infection_
14 - Pez (la mia Sarah)
15 - TomlinsonAss
16 - virgysweetdirection
17 - xelpayne
18 - xharryspervy
19 - Youhavemyheart
20 - _jawaadmylove
Bueno ragazzuole, volevo solo dirvi che leggo sempre le vostre recensioni, e mi fate sciogliere con tutta la vostra gentilezza. L'altro giorno guardavo le storie più popolari sui One Direction, e fra quelle con più recensioni positive per capitolo la mia storia è 15°. Ed è tutto grazie a voi. Non smetterò mai di ringraziarvi!
Ok, ora mi dileguo perchè lo spazio autrice sta diventando chilometrico!
Hakuna matata a tutte!
Un bacione

Sabrina

 




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Capitolo 8
*** avviso ***


ciao a tutte ragazze, non so quanto tempo sia passato da quando ho aggiornato l'ultima volta.
sinceramente non so se continuare oppure no questa storia, ho qualche capitolo pronto, ma vorrei chiedervi quante di voi continuerebbero a leggere.
ditemi cosa pensate con una recensione o un messaggio, in questi giorni deciderò.
un kiss
sabrina.

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