Vorrei stringerti forte.

di moonsirens
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo. ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo. ***


Aspirai il fumo con violenza inaudita.
Non fumavo spesso,ma ultimamente le volte che accendevo la sigaretta erano aumentate.
Da quando lei,lei che mi aveva promesso che sarebbe rimasta,quando se ne andò dalla mia vita,le cose erano precipitate.
E io lo sapevo.
Avevo per tanto tempo temuto che quel giorno arrivasse,e quando è giunto inesorabile la tristezza,lo sconforto il dolore più acuto si imposessarono di me.
Era ormai passato un anno da quando lei stroncò il rapporto.
Quella era una fredda giornata di dicembre,era precisamente il 15 dicembre.
Il giorno in cui ci incontrammo per la prima volta.
Abbassai la testa e continuai ad aspirare il fumo dalla mia marlboro rossa.
Avevo solo 18,quasi 19 anni eppure,da quando lei se ne era andata,la mia vita era precipitata.
Ero stesa su un telo,immersa nel verde del parco della mia piccola città.
Stavo da sola lì,mentre le persone intorno a me ridevano e scherzavano.
Mi veniva la nausea.
Mi alzai,piegai il telo,accesi la mia quinta sigaretta,e mi diressi verso quella che ormai era la mia casa.
Vivevo insieme a l'unica persona che ormai consideravo mia amica.
Feci tutta quella strada a piedi con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica a massimo volume,per estraniarmi.
Arrivata a casa presi le chiavi dalla mia borsa e aprì il portone principale.
Rimasi a riflettere cinque minuti buoni.
Era meglio prendere la scale o l'ascensore?
Alla fine optai per l'ascensore.
Con pigrizia varcai la soglia di casa e mi diressi nella mia camera da cui proveniva muscia.
Nessuna delle coinquiline era in casa apparte lei.
Mi stesi sul letto affianco a Alessandra, ormai unica vera amica nel raggio di 600 kilometri.
-Ale hai già studiato?-
Lei si volto e poso le sue labbra sulle mie.
-No,aspettavo te,giacchè studiamo insieme no?-
Feci cenno di si con il capo e dalla scrivania,vicinissima al letto,presi il primo libro che mi capitava nelle mani.
-Umh,Letteratura inglese.-
Mi voltai verso di lei.
Sul suo viso era dipinta usa smorfia di disgusto.
Non potei non ridere.
-Dai Ale,cambio libro,tanto questo posso farlo anche da sola.-
Sorrise,e mi porse il libro di letteratura italiana.
-Almeno restiamo in tema.-
Fece un sorriso scemo e si mise a sedere contemporaneamente a me.
Passammo la serata a studiare e a ridere.
Con qualche bacio qua e la.
Anche se le apparenze suggerivano che fra noi c'era qalcosa,in realtà non eravamo che semplici amiche.
Eravamo ancora molto ancorate al passato,ma ci consolavamo a vicenda.
Ormai ci conoscevamo da 3 anni,e sapevamo tutto l'una dell'altra.
-Iri.-
Sentendomi chiamare mi voltai verso di lei.
Ero intenta a rimettere i libri usati nella libreria.
-Domani Fra verrà qui.-
Sgranai gli occhi.
Da quando abitavo con Ale,lei non era mai venuta a casa della sorella.
Non che venisse molto spesso.
-Capito. Penso tornerò a casa mia per due giorni allora.-
La sentì alzarsi dal letto e abbracciarmi da dietro.
-Non posso farci niente,è mia sorella e mi mancava,non potevo dirle di no.-
Sospirai.
-Manca anche a me.-
Il mio tono di voce era triste,lo avvertivo anche io.
Mi senti girare,e i miei occhi si incatenarono ai suoi.
Poso le sue labbra sulle mie una,due,tre,tante volte.
Senza rendercene conto eravamo stese sul letto,nude a darci piacere e conforto.
Le nostre mani si sfioravano,le nostre labbra si assaporavano.
Giocavamo con i punti sensibili del nostro corpo,che ormai conoscevamo a vicenda.
Ci addormentammo abbracciate,e io sognai lei,la mia Fra.

Bene,ecco a voi il primo capitolo della mia storia.
Come ho anticipato alcuni avvenimenti,per lo più i flash back,sono cose avenute veramente e subite in prima persona.
Tutto il resto è inventato.
Detto ciò spero questo primo capitolo sia di vostro gradimento.
Mi scuso per eventuali errori.
--Moonsirens

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo. ***


                                                                            
 *"é vero ciò che dicono? che le parole sono armi?
 e se è vero,allora tutti farebbero meglio a fermarsi
perchè ne ho una decina nella mia tasca che rivolterebberò la tua medaglia"

Mi svegliai molto presto.
Probabilmente ero colta dall'ansia di vedermela spuntare in camera.
Presi i miei vestiti e me ne andai nel bagno per lavarmi e vestirmi e uscire il prima possibile da quella casa.
Mi guardai allo specchio.
I lunghi capelli rosso acceso ricadevano morbidi sulle spalle.
Ero alta nella media,molto esile.
Avevo gli occhi castano,colore normale banale.
Così li avrei definiti a 17 anni,ovviamente prima che lei li defini "un pozzo vuoto ma pieno di tutto"
Mi veniva da piangere senza un motivo.
Nonostante fosse passato così tanto le mie feirte non si erano ancora cicatrizzate bene.
Legai i capelli in una crocchia,misi un largo maglione Viola,pantaloni neri e converse,e a passo felpato raggiunsi la mia stanza.
Lascia un biglietto ad Ale prima di andarmene.

"Scusa Ale se ti sveglierai da sola,sto andando a   lavoro e poi a casa.
  Ci vediamo quando Fra se ne sarà andata.
  Ti voglio bene."

Presi la mia borsa e andai fuori.
Il vento colpì il mio viso.
Era una sensazione sgradevole,ma ormai ci avevo fatto l'abitudine,come ogni inverno.
Presi una Marlboro e,con mio grande disappunto notai che ne restava solo una.
Erano ancora le sette di mattina,e mentre portavo la sigaretta alle labbra mi avviavo verso la fermata dell'autobus che mi avrebbe portata vicino il luogo in cui lavoravo.
Da quando avevo lasciato la scuola ero riuscita miracolosamente a trovare un lavoro in una libreria vicino al centro.
Era un bel lavoro,amavo stare in libreria,e nelle ore di calma piatta riuscivo pure a studiare un po'.
Il fatto di aver lasciato la scuola non implicava anche il non voler prendere il diploma,semplicemente non mi ci trovavo più in mezzo a quei compagni,in quel luogo chiuso e opprimente,dove ti lasciano stupido e ignorante visti i professori.
Quindi studiavo per conto mio.
Vidi l'ora,era ancora presto,avevo ancora mezz'ora di tempo.
Decisi di andare al bar in cui solitamente facevo colazione quando avevo l'orario mattutino.
Ne approfittai per chiamare mia madre e dirle che avrei dormito a casa per un po'.
Ne rimase stupita,ma non fece domande.
Dopo aver sorseggiato lentamente il mio caffè e aver mangiato un cornetto alla nutella andai verso la mia amata libreria.
Le ore passarono tranquille,fra ragazzi che nargiavano,vecchiette che setacciavano scaffale per scaffale,e donne e uomini che chiedevano consigli o semplicemente se c'era un libro.
Ogni volta,andando alla ricerca di libri per conto dei clienti ne trovavo di davvero molto interessanti.
Era uno dei vantaggi di quel lavoro.
E mentre verso l'ora di pranzo i clienti diminuivano io studiavo letteratura inglese.
Con l'arrivo della pausa pranzo arrivava anche l'ora del cambio,così per qualche ora ero libera di scorrazzare lentamente per le vie del centro,che ormai conoscevo come le mie tasche.
Presi il telefono,mi erano arrivati due messaggi.
Lessi il primo.

"Ciao Amore,come stai? Tutto bene li al sud? Qualche volta chiamami che mi sento sola mentre quella mmalurata va ancora a scuola!"

Sorrisi.
La mia migliore amica,che ormai da qualche mese risiedeva a roma con l'amore della sua vita,mi faceva sorridere.
Non ci sentivamo più tanto spesso,ma il bene che provavo per lei era immutato.
A volte mi mancava come l'aria.
Decisi che appena finito di pranzare l'avrei chiamata.
Lessi anche il secondo messaggio.

"buongiorno brutta stronza,mi raccomando lasciami di nuovo nuda a letto sa?"

Inizia a ridere come una matta nel locae in cui stavo mangiando.
Poco mi importava se mi guardavano male,ridevo quanto volevo.

"scusa ale,la prossima volta ti lascio nuda sul pavimento XD"

Misi il telefono in tasca appena la cameriera portò il mio piatto di lasagne davanti ai miei occhi.
Mangiai con gusto,erano buone le cose preparate in quel posto,ormai mangiavo,se mangiavo,solo li.
Messaggiai un po' con Ale,mi disse che stava in giro per la città con Fra,e io le chiesi cortesemente di non pararmela davanti.
Dopo aver finito di pranzare usci dal locale e chiamai la mia migliore amica.
-Pronto Cicci!!!-
Sorrisi.
-Buongiorno anche a te Sere.-
-AAAAAAAH AMORE MIO!-
la senti ridere dalla felicità come non la sentivo da tempo.
Mi misi a ridere anche io.
-Come stai amore mio? Tutto a posto li?-
Iniziammo a parlare del più e del meno.
Ci mancavamo a vicenda.
Parlammo per un'ora abbondante,forse pure un po' di più,e io dovevo tornare a lavoro.
Andai alla libreria e diedi il cambio ad un'altra mia collega che stava li dalla mattina.
Aver trovato un lavoro qui eri l'ideale,sapevo che Fra non sarebbe mai entrata in una libreria.
Infatti come immaginavo nessuno da me conosciuto entro a comprare libri.
Alle otto il mio turno finì definitivamente per quel giorno.
Mi diressi verso la fermata dell'autobus che mi avrebbe condotta a casa.
Una casa in cui non dormivo ormai da 3 mesi,più o meno.
Ci misi un'ora di pullman ad arrivare vicino casa,e mi aspettava mezz'ora di camminata.
Presi l'ultima sigaretta che mi era rimasta e l'accesi.
Misi le cuffie nelle orecchie e mi lasciai trasportare dalle note della musica.
senza rendermene conto mi trovai davanti la porta della mia casa.
Quando avevo salito le scale?
Feci spallucce e bussai.
Mamma aprì la porta e mi abbraccio.
Nonostante andassi a mangiare li ogni domenica le mancavo da morire.
E lei mancava a me.
Mi mancavano tante cose,tante persone,ormai.
-Ciao mamma.-
La strinsi forte a me e lei fece lo stesso.
Entrammo dentro casa e chiudemmo la porta.
-Ti ho preparato il letto,vai e mettiti comoda.-
Andai verso la mia camera,la mia piccola e confortevole camera.
Mi tolsi i vestiti e mi misi l'unico mio piagiama rimasto lì.
Mi stesi sul letto.
Profumava di casa,tutto profumava.
La mia camera era sostanzialmente rimasta immutata.
C'era solo meno polvere e meno disordine di quando ci abitavo.
Cenai con mamma,parlammo di come era andata a lavoro per entrambe.
Ci fumammo una o due sigarette e guardammo la TV,finche,entrambe sfinite,no andammo a letto.
Quando mi misi sotto le coperte dicisi di mandare un messaggio ad Ale.

"Ehy Baby,come va lì da te?"

La risposta non tardò ad arrivare.

"Amu,bene,ma dubito tu voglia sapere i particolari"

Sorrisi,no,non volevo saperli.
Parlammo di cazzate come sempre,fino a che non mi addormentai.
Non ero più abituata a dormire da sola nel letto,sia che si trattasse di Ale,sia che si trattasse di qualche ragazza che frequentavo.
Non ero più abituata a stare sola,perchè era in quei momenti che tutto riaffiorava.

*War Of Change -Thousand foot Krutch-
Ed ecco qui il secondo capitolo.
Finche posso,aggiornarò spesso,soprattutto quando non andrò a scuola XD
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Mi scuso per gli eventuali errori!
--Moonsirens

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo. ***


*"sento di avere una milza nel cervello
 la mia vita è un po' più facile
 ma è finta e non è bello
 come quando ero bambino
 come quando ero sereno
 sono sano così?"

E con la notte solitaria ritornavano ricordi che credevo sepolti nella mia mente.
Ricordi di ogni tipo,da quelli dell'infanzia a quelli più recenti.
Ricordi belli,ricordi brutti,che fanno male allo stesso modo,poichè ormai lontani.
Questi sono i momenti in cui lei mi manca di più.
Ricordo che parlavamo fino a notte tarda nelle calde giornate estive.
Parlavamo di tutto,lei mi tranquillizzava anche se ero avvolta da quel buio che tanto mi faceva paura.
Mi faceva paura proprio come in quel momento.
Il mio cervello non voleva contemplare l'idea di addormentarsi totalmente.
Non voleva che mi abbandonassi alle braccia di morfeo.
Fra tutti i ricordi che frullavano nella mia scatola cranica mi catturò quello in cui piano piano si faceva avanti in me quella consapevolezza di ciò che ero.
"-Guardala Iri,non è bellissima?-
Guardai quella ragazza che tanto ammirava la mia amica Serena.
Non capivo perchè,ma non mi stupì più di tanto sapere che le piacevano le ragazze.
Infondo anche a me era capitato una volta,era la stessa ragazza di cui si innamorò lei la prima volta.
-Si Sere,hai ragione,è davvero bella.-
Sorrise.
Lei lo aveva capito,e per me non era troppo difficile accettarlo.
Infondo lo avevo sempre saputo,non ero mai stata attirata da un ragazzo,ma le ragazze,loro avevano un fascino su di me che non riuscivo a capire.
Era una cosa normale.
-Si,è proprio scopabile.-
Lo dicemmo insieme e scoppiammo a ridere."
Capire ciò che ero,ciò che sono,e accettarlo non fu affatto difficile,era vero.
Ero sempre stata attratta dalle curve gentili delle donne.
Pensando a quei ricordi dolci,legati alla mia migliore amica e lasciandomi trasportare dalle note delle canzoni di turno riuscì ad addormentarmi.
Il risveglio non fu dei migliori però.
Come accadeva ogni volta che dormivo da sola,quel maledetto incubo,quel ricordo aveva fatto capolino nei miei sogni
Erano solo le 3 di notte,e le lacrime solcavano le mie guance,e un senso di frustrazione e rabbia si impossesso di me.
Non riuscivo a non pensare a quel momento,volevo dormire,cazzo,volevo solo dormire.
E invece no.
Ricordo ancora il suo viso che guardava il pavimento,timoroso di incrociare il mio.
io lì a tremare di fronte a lei.
"-senti..io devo dirti una cosa.-"
Quelle parole ancora rieccheggiano nella mia mente come se le avesse appena pronunciate.
"-Io,credo di essermi innamorata di Lara,e lei è troppo gelosa di te,io non la voglio perde e...mi dispiace,ma penso che dovremmo smettere di sentirci.-"
I miei occhi sgranati a fissare i suo capelli,perchè il suo sguardo era sfuggente.
Quelle non erano parole sue,lei non le avrebbe mai dette.
Non era un pensiero che le apparteneva.
"-Scusami Iris,però..è una scelta a cui mi ha sottoposta."
Stupida,stupida.
Ricordo ancora quando il suo viso si alzo e i suoi occhi incontrarono i miei.
Furiosi pieni di lacrime.
Una sberla non tardo ad arrivare.
Scappai,ma lei non mi fermo.
Da quel giorno nessuna delle due provò a parlare all'altra,anche se la tentazione mi mangiava.
Mi mancava.
Sua sorella mi salvo in un certo senso,in realtà ci salvammo a vicenda.
Ma in quel momento io volevo solo dormire,e quei ricordi mi facevano male.
Lei mi disse,me lo promise che non avrebbe mai rinunciato a me,che se l'avesserò posta sotto una scelta lei avrebbe scelto me.
"Se mi pongono sotto una scelta vuol dire che sono persone egoiste e io non sono un ogetto da tenere chiuso in una scatola,sono di tutti!"
Questo mi disse,eppure qualche mese dopo lei scelse la persona che "credeva di amare"
Era inutile provare a dormire con le proprie forze,decisi di prendere una valeriana e una camomilla.
Forse se avessi fatto così dall'inizio mi sarei risparmiata il piagnisteo.
E infatti morfeo mi accolse fra le sue braccia.
Senza sogni.
Il giorno dopo,quando mi alzai,mamma era andata a lavoro,era sabato ed era il mio giorno libero.
Non che servisse visto che la mia compagnia era occupata.
Mi vesti come capitava e decisi di fare un giro.
Niente colazione,quel giorno non avrei mangiato particolarmente,me lo sentivo.
Non presi nessun autobus,mi feci tutta la strada a piedi.
A volte mi veniva la malsana idea di risparmiare i soldi per comprarmi un'auto,ma poi mandavo i miei propositi beatamente a fanculo.
Intanto mi diressi verso un tabacchino,avevo bisogno delle mie sigarette.
Presi le Marlboro rosse centos,giusto per essere "buona" con me stessa,o forse solo per ammazzarmi prima.
Ne portai una alle mie labbra,e fu come una liberazione.
Ogni volta che pensavo a lei bastava fumare,e la mia mente la scacciava.
Non c'era niente di meglio in quel momento.
Camminare per le strade calme mi aveva sempre dato una sensazione di beatitudine.
Vi erano le vecchiette che andavano a messa,o i ragazzi che si affrettavano ad entrare a scuola alla seconda ora.
Non mi mancava quasi mai la scuola,se non quando capitavano giorni come quello in cui ero totalmente sola.
Arrivai al centro,camminai per le strade e osservai le vetrine.
Chiamai Serena,parlammo al telefono per due orette.
Iniziavo ad avere un po' di fame,decisi di andare a prendere un kebab,per cambiare.
Per una volta il passare lento delle ore aveva iniziato ad innervosirmi,da un momento all'altro,senza ragione.
Non sapevo cosa fare e dove andare.
Camminavo senza una metà,poi improvvisamente decisi di andare al parco.
Pensavo fosse una buona idea in un certo senso.
Alemno li mi rilassavo.
Niente avrebbe potuto darmi fastidio.
Camminai per una buona mezz'ora,forse pure di più vista la calma con cui muovevo i piedi.
Arrivata lì andai verso il mio solito posto.
Ma a pochi mentri dalla mia distesa verde dovetti fermarmi.
Quello che vidi mi blocco in pieno.
Non riuscivo più a muovere le gambe.
Il cuore cominciò a battere forte.
Da quanto è che non la vedevo?
Ale si girò verso di me e sgranò gli occhi.
Dovevo andarmene,ma non ci riuscivo.
Presa da non so quale coraggio avanzai.
Le avrei superate come nulla fosse.
Ma appena il suo sguardo si fermo su di me non riuscì più nemmeno a respirare.
Erano in tre.
Ale,Fra e Lara,che prontamente strinse la presa sul braccio della sua ragazza.
Che dovevo fare non lo sapevo.
Non ci capivo più nulla.
Se quello era un sogno,un incubo,mi sarei voluta svegliare in quel preciso istante.
-Iris..-
La sua voce era sorpresa,malinconica.
Malinconica?!
Che aveva lei per essere malinconica?!
La rabbia,insensata,si fece spazio in me.
Camminai a passo di marcia,non so neanche io come e le superai.
Di stare al parco non mi andava già più.
Presi una sigaretta e la accesi.
Aspirai con forza.
Talmente tanta che mi venne da tossire.
Sentivo i suoi occhi ancora adosso a me.
Non mi sarei voltata,non lo avrei fatto.
Mi sentì bloccare il braccio.
Mi voltai.
Era Ale.
-Lasciami Ale.-
Era freddo il mio tono di voce,più del solito.
Strinse la presa sul mio braccio.
-Iri,calma.-
Il suo sguardo calmo mi tranquillizzo un minimo.
Guardai indietro.
Non capiva il gesto della sorella.
Era confusa.

*La verità che ricordavo -Afterhours-
Ed ecco qui il terzo capitolo.
Non è successo sostanzialmente nulla,Giusto un piccolo nuovo incontro fra le due.
Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento,e mi scuso per gli eventuali errori!
Baci
--Moonsirens

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