L is for...

di Night Sins
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lie ***
Capitolo 2: *** Love ***
Capitolo 3: *** Lost (memory) ***
Capitolo 4: *** Late ***



Capitolo 1
*** Lie ***


L is for... Lie



genere generale
rating verde (G/PG)
avvertimenti drabble
parole 100 (contate una per una XD)
personaggi Gregory House, James Wilson
pairing House/Wilson friendship
timeline pre-serie/inizio seconda stagione
spoiler Daddy's boy (2x05), ma niente di rilevante
disclaimer i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.




“Mi hai mentito!” esclama House, indignato.

Wilson ci pensa su.

~



“Come sto?” esordì House apparendo in salotto, dove Wilson stava bevendo una birra.

James quasi si strozzò nell’ingoiare il sorso che aveva in bocca, quando lo vide.

“Allora, come sto?”

L’oncologo lo squadrò un paio di volte dalla testa ai piedi, soffermandosi poi sul suo volto rasato.
In sei anni che lo conosceva, non lo aveva mai visto senza la sua solita barba di tre giorni.

“Insolito, ma… stai bene.”

~



, lo faccio da quando ti ho detto che stavi bene senza barba. Volevo vedere dove potevo arrivare.”




Note d'autore è uscita quasi da sola, sebbene per trovar l'andamento giusto ci ho impiegato quasi due settimane, ma... è la mia prima drabble in assoluto *-* So che non è niente di particolarmente bello o emozionante, ma anche solo per questo, oramai ci son affezionata... XD

La prossima, se riesco a finirla XD, dovrebbe esser una one-shot House/Stacy...

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Capitolo 2
*** Love ***


L is for... Love



genere generale, vagamente romantico
rating verde (G/PG)
avvertimenti doppia drabble
parole 200
personaggi Lisa Cuddy; Robert Chase
pairing Chase/Cuddy
timeline dopo un qualsiasi Natale in cui Chase lavora al PPTH
spoiler nessuno
disclaimer i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.



Love
Is
Strange
Anytime,

don’t you think?*


Chase si rigirò il foglietto tra le dita, poi tornò a leggere le poche parole che vi aveva scritto sopra.
Sospirò.
Se fino a quel momento lei non avesse pensato che fosse infantile, di sicuro ne sarebbe stata certa nel caso l’avesse letto.
Si rendeva conto lui stesso di quanto poco valesse, ma era stata una stupida illuminazione ed aveva dovuto trascriverla. Tanto sapeva che lei non lo avrebbe mai letto.

Un’ultima occhiata prima di decidere che, davvero, quello non era il modo migliore per ‘fare il primo passo’ e, decisamente, il cestino della sala di Diagnostica era il luogo più adatto dove buttare quell’ennesimo tentativo fallito.

***

Cuddy aveva osservato lo strano comportamento del suo dipendente senza che lui se ne accorgesse. Quando questi si allontanò la curiosità ebbe la meglio sul buonsenso e l’educazione, andando a recuperare il foglio gettato via.

La mente corse veloce al Natale appena passato mentre una mano saliva alle labbra.
“Cosa fai?”
“Siamo sotto al vischio… Vuoi controllare? Non ti fidi?!”

Per la prima volta si chiese se erano davvero sotto la pianta, ma si sorprese a non esserne interessata, dopotutto.




*L’amore è strano qualche volta, non pensi?


Note d'autore so che avevo detto che ci sarebbe dovuta esser una one-shot Houcy, ma mi è sfuggita di mano e sta diventando più lunga di quello che immaginassi… anzi, a dire il vero, oramai l’unica cosa dell’idea iniziale che è rimasta, è il fatto che sia Houcy ._.’ XD
Riguardo a questa... Non chiedetemi da dove sia uscita XD Ho solo pensato che sarebbe stato carino fare un acronimo con il nome Lisa e il resto è uscito da sé. XD
Sulla drabble precedente - twy mi ha fatto notare che ho sbagliato la risposta di Jimmy… chiedo scusa, ogni tanto pecco di manie di auto-sopravvalutazione ed ero talmente sicura che fosse corretto così che non mi sono preoccupata di controllare… ^^’’
Questa sarebbe dovuta esser la frase corretta: "Ti ho mentito, ho continuato a mentirti sempre di più, da quando ti ho detto che stavi bene non rasato"


Ringraziamenti

Marghe999 - Grazie mille! Beh, è la risposta di Jimmy… House gli dice che gli aveva mentito, Jimmy ci pensa, ricorda quando cominciò e gli risponde così…
Scusa, credevo fosse chiaro che la parte tra le 'ondine' era un ricordo (per questo l‘ho messo al passato mentre l’altro è al presente) ^^’’
_vally_ - Grazie anche a te… sul fatto facile/difficile rispettar le 100 parole, comincio a non saper cosa pensare XD credo dipenda dall’ispirazione… per scene istantanee, almeno in queste due volte m’è venuto praticamente naturale, anche se ovviamente bisogna passarci un po’ di tempo su a ordinar le frasi per bene (ovviamente il tutto dal mio punto di vista XD)
twy - ho messo che era tratto da quella puntata… avevo dato per scontato che chi legge l’avesse visto e avrebbe capito che era una citazione presa direttamente da lì… ^^’
Miky91 - Grazie mille, scusa se ancora non h postato la fic House/Stacy… ^^’ Oh… e bravissimA semmai :P anche se non mi sarebbe dispiaciuto nascer maschio XD
Stella di Dunedain - Grazie. J
lemnia - Io a volte darei per scrivere di più! XD Grazie comunque! ^-^

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Capitolo 3
*** Lost (memory) ***


L is for... Lost (memory)



genere malinconico, sentimentale
rating giallo/arancione (PG13/R)
avvertimenti one-shot, OOC(?)
parole 1125 (con Works)
personaggi Gregory House, James Wilson
pairing Wilson/House
timeline indefinito/ininfluente
spoiler nessuno
disclaimer i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.



Erano lì, soli, a casa sua. House stava ridendo, non era una cosa usuale.
Di questo ne era sicuro.
Non ricordava niente prima di quelle tre settimane, ma era sicuro di ciò: Gregory House non rideva facilmente. Aveva come la sensazione di essere l’unico a conoscere il suono della sua risata, quella vera; di essere l’unico a cui era concesso di vedere quel luccichio nei suoi occhi, quella scintilla di gioia pura, incondizionata.
Era una cosa che lo faceva stare bene.
Era lui che riusciva a farlo divertire e stare così, come nessun altro era mai riuscito a fare.
Ne era sicuro, lo sentiva. Sì, non era un ricordo, bensì una sensazione.
Non era specializzato in neurologia, ma non credeva che le sensazioni si potessero perdere così come avveniva per i ricordi.
O per lo meno, era sicuro che quella sensazione fosse vera.
Però…
Una domanda, forse assurda, continuava a presentarsi nella sua mente.
Una domanda ossessiva, opprimente. Importante.
Forse la più importante di tutte.
Più importante perfino di “Quando riacquisterò la memoria?”
Benché il non ricordare nulla del suo passato era una cosa fastidiosa, non aveva nulla a che fare con l’ansia e l’inquietudine che quell’altra domanda gli provocava.

“Ehi, che c’è?” domandò House posando i suoi occhi azzurri in quelli castani dell’altro, un po’ troppo silenzioso e un po’ troppo fissato sulla sua figura. “Hai ricordato qualcosa?”
“No, non è niente… mi stavo solo chiedendo quando ricorderò.” mentì.
“Sicuro?” chiese ancora, voltando tutto il busto verso di lui e posando la mano sulla spalliera del divano, proprio dietro la sua spalla.
“S-sì.” rispose, lo sguardo sempre fisso nell’altro.

Cosa c’era davvero tra di noi?

Eccola di nuovo lì, quella domanda traditrice.
Come se non bastasse la sua sola presenza così vicina a sé a fargli battere il cuore a mille e a fargli perdere coscienza, almeno dei propri pensieri.
Un momento di incomprensione apparve in quegli occhi chiari, ma non se ne preoccupò.
Il proprio corpo sembrava muoversi da solo mentre si avvicinava a lui abbassando le palpebre e posando appena le sue labbra su quelle dell’altro, delicatamente, senza volerlo costringere a un bacio vero.
Per un paio di secondi nessuno dei due si mosse, poi avvertì la lingua umida di House sulle sue labbra, come un invito a dischiuderle.
Ci fu un solo attimo in cui provò emozioni diverse, contrastanti.
Da un lato la gioia di non esser stato respinto in malo modo; dall'altro lo stupore, bene o male per il solito motivo, ed anche perché era stato House a voler continuare.
Non si fece, però, attendere nella risposta permettendo alle loro lingue d'incontrarsi e portando contemporaneamente la mano sinistra dietro la testa dell'altro.
Poco dopo, era scivolato sul divano facendo sdraiare sopra di lui House attento a non fargli male alla gamba e aveva cominciato a sbottonargli la camicia quando il diagnosta, facendo forza con le braccia, si alzò fino a poterlo guardare negli occhi.
"Wilson, prima, noi non abbiamo mai..." mormorò quasi come in risposta, ritardataria, alla domanda che si era posto.
"Lo vuoi?" chiese, con il cuore che gli batteva a mille, interrompendolo.
"Sì."
"Allora non importa il passato. Se lo vogliamo entrambi, anche se non ricordo perché non sia mai successo prima, va bene." disse "Il fatto che non ricordi, non vuol dire che io sia un'altra persona... no?" domandò titubante.
"Non lo so... se non è mai successo, deve esserci un perché. Forse ora tu credi di volerlo perché sono l'unica persona che ti è rimasta ed hai bisogno di legarti in qualche modo." rispose alzandosi e mettendosi a sedere "Non è detto che tu voglia me... che il tuo vero Io lo voglia."
Si alzò a sua volta, mettendosi però in piedi e fissando il padrone di casa, il tentennamento si era trasformato in una certezza.
"Smettila di fare Freud! Sono sempre io, James Wilson, sono capace di intendere e di volere e, con o senza ricordi, sono sicuro di una cosa: voglio te! Voglio baciarti e fare l'amore con te, adesso! E se non è successo prima, evidentemente eravamo troppo stupidi ed egocentrici per farlo; questo non vuol dire che non lo volevamo." si fermò a riprendere fiato e notò che House lo stava fissando stupito.
"Dove hai preso tutta questa energia e sicurezza?" chiese.
"Da te." rispose poggiando le mani sulle spalle dell'altro spingendolo fino a farlo poggiare completamente contro la spalliera e posizionandosi a cavalcioni su di lui “Da quello che provo per te; dal fatto che voglio stare con te, che voglio te.” gli ripeté all’orecchio.
Si spostò un poco più dietro, fino ad arrivare davanti al suo volto, le labbra a pochi millimetri della sua “Ora.” mormorò prima di baciarlo.
“Ti ho convinto?” domandò quando si allontanò per riprendere fiato.
“Direi di sì…”
Sentì le mani di House suoi propri fianchi che tentavano di liberare la camicia dalla presa dei pantaloni mentre riprendeva a baciarlo.
Se era vero che il paradiso esisteva allora lui era riuscito a raggiungerlo e si trovava lì proprio in quel momento, ne era sicuro; a dispetto di quel Dio che aveva distrutto le città di Sodoma e Gomorra per i loro peccati. Che distruggesse pure tutto il mondo, o l’intero universo, se doveva rinunciare a baciare quelle labbra che sapevano essere così dolci nonostante le parole aspre e taglienti che pronunciavano o al tocco di quelle mani sulla propria pelle che riuscivano a farlo fremere solo sfiorandolo.
Non voleva rinunciare a tutto ciò.

“Tu ami essere amato.”

Non ricordava chi glielo avesse detto, eppure sapeva che erano parole riferite a lui.
Amava essere amato, si nutriva d’amore, dell’amore di House; e stava bene così, incredibilmente bene.
E non vi voleva rinunciare.
Non ricordava nulla del passato e non sapeva nulla del futuro, ma finché sarebbe potuto rimanere al fianco di House, ne era sicuro, sarebbe andato bene qualsiasi avvenire.

***

Una mano gli sfiorò i capelli spostandoglieli da davanti agli occhi che ora stava dischiudendo.
“Buongiorno, Wilson.” salutò House, sulle labbra uno strano sorriso.
“Buongiorno, House.” rispose lui prima di spostare lo sguardo dal volto dell’altro e lasciandosi scivolare con la testa sulla sua spalla.
Aveva creduto fosse stato tutto solo un magnifico sogno.
“Wilson…” chiamò il diagnosta, un po’ incerto.
“Non sono pentito o che altro.” lo interruppe, pensando fosse quello che stava per chiedergli.
Gregory si voltò verso di lui, infilò il braccio sotto le coperte e le tirò su per coprire entrambi. “Meglio, non avevo voglia di dovermi alzare e fare un discorso serio. Buonanotte, Wilson.” terminò chiudendo gli occhi.
James si lasciò cullare da quelle parole, raggomitolandosi di più contro il suo petto e chiuse nuovamente gli occhi, rilassato e contento che le cose, almeno per il momento, andassero bene.
“Buonanotte, House.”


Fine



note d'autore non chiedetemi da dove mi sia uscita... si è voluta scrivere da sola e la fine me l'ha trascinata per secoli... ed ancora non sono sicurissima vada bene, ma s'è detta stop sempre da sola. XD
Oh, sì... ricordo prima di iniziarla avevo letto molte fic americane su di loro... credo sia colpa loro, soprattutto di Stereophonic silence e di Strategie difensive... splendide fic! *__T Comunque, in effetti, questa storia è nata prima dell'idea generale di "L is for...", ma c'entrava bene lo stesso, no? XD

Se qualcuno stesse seguendo anche Un mese: chiedo scusa per l'immenso ritardo, mi son trovata incartata in un problema... "etico/morale" che sto ancora tentando di risolvere nel modo migliore. ù///ù (Ti pareva che in una fic con Candy Cammy protagonista non succedeva qualcosa?! XD)


Ringraziamenti

Miky91 Ah, grazie! <3 L'acronimo è stata una cosa del tutto estemporanea, ma sono contenta che piaccia! *-* (Figurati, nessun problema! ;D Anzi, se fossi nata maschio sarei stata più contenta XD)
elixyz Grazie mille per entrambe! :** Sul Chase/Cuddy io pure ho letto solo un'altra fic, in italiano quanto meno, era così adorabile che mi ha contagiata. *-*
lady house Allora questa ti sarà piaciuta ancora più della prima, spero! XD Grazie mille per i complimenti!! ^^
twy Figurati, non dirlo nemmeno per scherzo! Mi fa piacere che mi vengano detti anche i miei errori (magari così un giorno imparerò ad essere meno impulsiva XD)!! Grazie mille per tutto!! *-* Lieta che l'acronimo sia piaciuto! :D



Momento spoiler!fangirl:
Non ho letto molto gli spoiler della quinta, ma mi hanno informato che ci sono decisamente molte scene H/W. *-* Awwh! Ne ero sicura!! *__* Il mondo sarà nostro! X°D (NON ditemi niente se sapete qualcosa di più, però dovevo gongolare un po'. XD)

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Capitolo 4
*** Late ***


L is for... Late


genere commedia, fluff
rating verde (G/PG)
avvertimenti drabble
parole 256
personaggi Allison Cameron, Eveline Cameron (OC), Robert Chase
pairing Chase/Cameron
timeline terza stagione (?)
spoiler nessuno
disclaimer i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne abbia diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
note Eveline è la mia 'versione' della parentela di Cameron. XD Dato che sappiamo solo che non è figlia unica (almeno, non mi pare sia stato detto se abbia fratelli o sorelle o che altro O.o). Nacque per un'altra fic, e ormai le sono affezionata. ♥


Era una tiepida mattinata primaverile e la giovane Allison Cameron sedeva su una panchina del parco assieme a Eveline, sua sorella maggiore.
"Davvero, Evi, era un ragazzo strano, vestito con tanto di panciotto e cappello a cilindro. Sembrava uscito da qualche libro di storia." raccontò tra le risa.
"Magari è arrivato il circo in città." propose Eveline.
"Mhm... Forse... Oh, eccolo!" disse indicando un ragazzo che stava correndo e intanto ripeteva come un mantra.. "E' tardi. E' tardi. Ed io sono in ritardo!" guardando un orologio da taschino.
"Ehi, tu, aspetta!" chiamò Allison, alzandosi per inseguire il tipo misterioso, incurante dei richiami della sorella.
"Non ho tempo, sono in ritardo." rispose lui senza fermarsi.
"In ritardo per cosa? Ehi!"
Cameron lo vide saltare nella fontana al centro del parco e poi sparire.
"Cosa?", ma, senza pensarci troppo, saltò anche lei.

*

"Ehi, ma sei ancora qui? Muoviti, siamo in ritardo!"
"Cosa?!" Allison alzò di scatto la testa e si guardò intorno, incontrando lo sguardo preoccupato di Chase.
Era nell'ufficio di House e si era, evidentemente, addormentata mentre stava leggendo la posta del suo capo.
"Allison?" chiamò Robert, allarmato.
La dottoressa si riscosse dai propri pensieri e tornò a guardarlo. "Sì, sì, ti ho sentito. Ora vengo." rispose prima di sistemare le lettere che non aveva ancora aperto nel primo cassetto della scrivania.
"Avrei voluto fare anche io un giro nel paese delle Meraviglie." mormorò tra sé e sé "Magari, però, senza Regina di Cuori."
"Hai detto qualcosa?" chiese Chase.
"Pensavo che per Halloween potresti vestirti da Bianconiglio..." rispose lei ridendo e superandolo mentre uscivano dall'ufficio.
"Dai, è tardi!" lo richiamò poi, voltandosi verso di lui.

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