L'importante non è quanto aspetti, ma chi aspetti (Titolo provvisorio, forse!) di MiwakoTenchikoSeiHoshiro (/viewuser.php?uid=550751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capire quando è il momento di osare ***
Capitolo 2: *** La vita è tutta una sorpresa ***
Capitolo 3: *** Quando arriva il dolore fa sempre più male ***
Capitolo 4: *** Ogni lacrima è un grido di aiuto ***
Capitolo 5: *** Le cose non vanno mai come credi o speri ***
Capitolo 6: *** E ci addormenteremo in un caldo abbraccio ***
Capitolo 7: *** E nonostante il dolore non si smette mai di credere nell'amore ***
Capitolo 8: *** Un amico vero ti aspetta all'infinito, ti da una strigliata e ti vuole bene più di prima ***
Capitolo 9: *** Un pomeriggio tranquillo a casa Mikealson ***
Capitolo 1 *** Capire quando è il momento di osare ***
N.B:in
questa Fanfiction le
dinamiche non seguono quelle della serie Tv, Silas è stato
essiccato, Bonnie
non è morta, Klaus ha usato una potente strega per riportare
indietro Kol. Se
tali dinamiche non vi piaccio non proseguite con la lettura, in caso
contrario
spero che la storia vi piaccia. Un bacione
Era
passato un anno dal
giorno del diploma e Caroline non riusciva a togliersi dalla mente
l’ibrido
originale temuto da tutti, il grande e cattivo Nicklaus Mikaelson,
colui che
aveva completamente stravolto ogni cosa con il suo arrivo a Mystic
Falls, che
aveva trasformato quello che pensava essere l’amore della sua
vita in un
ibrido, che l’aveva salvata così tante volte da
farle perdere il conto, che
l’aveva corteggiata come ogni donna vorrebbe e che malgrado
ci avesse messo
molto ad ammetterlo alla fine era riuscito a rubarle il cuore. Quel
cuore che
un tempo aveva pensato potesse appartenere solo a Tyler, ma lui
l’aveva buttato
via con un insulso messaggio in segreteria senza degnarsi neanche di
guardarla
negli occhi mentre le diceva che aveva preferito un branco di lupi a
lei.
Ricordava ancora quella sera, ricordava ogni lacrima che aveva versato
mentre
Elena la osservava impotente dal suo letto nella stanza che
condividevano al
college, i giorni che seguirono furono pieni di dolore, la cosa che
odiava di
più dell’essere un vampiro era il fatto che tutte
le emozioni e sensazioni
erano amplificate belle o brutte che fossero. Grazie alle sue amiche
era però
riuscita a superare
anche quel brutto
periodo; ma la strada era stata lunga, una sera bevve fino ad
ubriacarsi ed
iniziò a ripassare mentalmente tutte le storie avute
nell’arco della sua
esistenza più ci pensava e più riusciva solo a
vedere che tutti l’avevano usata
per i loro scopi, nessuno l’aveva amata veramente. Il suo
primo ragazzo al
liceo era un giocatore di football molto bravo, capitano della squadra,
più
grande di lei e con uno smisurato ego che l’aveva sedotta ed
abbandonata subito
dopo aver ottenuto ciò che davvero le premeva, poi
c’era stato Damon con quel
suo magnetismo da cattivo ragazzo che l’aveva affascinata
subito e poi l’aveva
usata come una bambola/sacca di sangue prendendo tutto ciò
che poteva per poi
gettarla via; c’era stato Matt, bhè lui non era
cattivo però alla fine anche
lui l’aveva usata semplicemente per dimenticare Elena magari
non lo aveva fatto
in cattiva fede ma lei ci aveva sperato davvero, si era auto illusa
inutilmente. L’ultimo era stato Tyler, lui che diceva di
amarla un attimo prima
e l’aveva morsa un attimo dopo, certo era compulso ma
ricordava cosa gli aveva
raccontato Elena riguardo Stefan, di come aveva cercato in tutti i modi
di
contrastare gli ordini di Klaus fino quasi a riuscirci, se il suo fosse
stato
amore sarebbe riuscito a opporsi ma non lo aveva fatto, doveva rendersi
conto
già allora che quella storia iniziata come solo sesso non
poteva che finire in
maniera misera ma lei no, era masochista fino alla fine, ci aveva
creduto e
alla fine era rimasta di nuovo con il cuore infranto. Poi
c’era lui, con quegli
occhi di ghiaccio, quel sorriso impertinente, i suoi infiniti regali e
la sua
infinita pazienza quando lei lo trattava male, custodiva ancora
gelosamente il
disegno che le aveva regalato quella sera del ballo a casa sua,
l’aveva
corteggiata come solo un uomo di altri tempi avrebbe potuto fare,
l’aveva
aiutata anche quando le sue richieste erano stupide ed infantili in
confronto
ai problemi che li circondavano, ma c’era sempre stato, poi
ad un tratto anche
lui era sparito, anche lui l’aveva abbandonata dopo avergli
promesso il mondo.
Ogni tanto pensava di chiamarlo per sapere cosa era successo , cosa
aveva fatto
per ferirlo fino al punto di farlo desistere dall’averla,
forse alla fine si
era stufato anche lui; prese il cellulare e con non poca fatica vista
la grossa
quantità di alcool che aveva in corpo avviò il
messaggio di Klaus che teneva
tanto gelosamente custodito in segreteria, non appena sentì
la sua voce un
sorriso ebete le si dipinse sul volto, poi come se le avessero infilato
un
paletto nello stomaco i suoi occhi si spalancarono pieni di
consapevolezza.
Ormai aveva cancellato il messaggio vocale di Tyler da mesi, ma non
aveva mai
neanche lontanamente pensato di eliminare quello di Klaus, anzi solo in
quel
momento si rese conto di quanto spesso rimanesse ad ascoltare quella
voce nel
buio della sua stanza quando Elena e Bonnie tornavano a casa o erano
fuori a
studiare. In quel momento si rese conto di quanto le mancasse
quell’ibrido
emotivamente instabile, il più cattivo degli originali che
però per lei c’era
sempre stato. Quando finì di ascoltare il messaggio in
segreteria aprì la
rubrica e selezionò il contatto che voleva chiamare, era
notte fonda quella che
stava facendo era una follia partì il primo squillo seguito
da un secondo ed un
terzo, non ci fu nessuna risposta e presa da un attimo di
lucidità riagganciò
la chiamata scuotendo la testa, doveva mettersi a dormire e porre fine
a tutto
quel caos che aveva in testa.
Da
quella sera però il
ricordo di Klaus era sempre presente dentro la sua mente, a volte
sognava di
poter ballare nuovamente con lui come avevano fatto a quei balli
scolastici che
lei era tremendamente brava a organizzare ma lui non chiamò
e non si fece
vedere mai, l’aveva dimenticata e lei si era fatta sfuggire
l’unico uomo che
forse l’aveva amata per quel che era veramente. Bonnie e
Elena nel frattempo si
erano rese conto che la loro amica rimaneva spesso a fissare i cancelli
del
college come ad attendere qualcuno che non sarebbe mai arrivato,
inizialmente
pensarono che lei attendesse ancora che Tyler la raggiungesse per
riprendere la
loro storia e una sera prima delle vacanze estive decisero di
affrontare la
situazione di petto, non potevano continuare a vedere la bella e solare
Caroline in quello stato per non parlare del fatto che i suoi voti al
college
erano pessimi, non riusciva a concentrarsi durante le lezioni e
nonostante
tutte e tre sapessero che la bionda avrebbe avuto centinaia di altre
occasioni
per andare al college non volevano che si deprimesse in questo modo per
un
ragazzo.
Convinsero
Caroline a
sedersi con loro e dopo essersi guardate negli occhi Elena
iniziò a parlare con
voce esitante
“Care
noi siamo preoccupate
per te!”
A
quelle parole la vampira
bionda iniziò ad agitarsi
“Ragazze
sto bene! Davvero
voi vi preoccupate troppo vi verranno le rughe di questo
passo”
Bonnie
la guardò, anche in
quel momento quel sorriso che aveva stampato in faccia
era finto, come poteva credere che loro non
se ne accorgessero? Erano cresciute insieme, avevano superato tutte le
difficoltà insieme e ora lei le stava tenendo fuori dai suoi
problemi e questo
non riusciva a capirlo
“No,
non stai bene Care, lo
vediamo, lo sentiamo, noi tre siamo una cosa sola e non capisco
perché tu non
voglia renderci partecipe dei tuoi pensieri. È per Tyler?Sei
ancora in pena con
lui?”
Nel
sentire quel nome
Caroline si sorprese di non provare più quello struggente
dolore che l’aveva
travolta nei mesi successivi all’abbandono
“No,
Tyler è acqua passata
non penso più a lui da mesi ormai”
Bonnie
e Elena si guardarono
dubbiose, sapevano che in quel momento la loro amica stava dicendo la
verità ma
a questo punto non si spiegavano a cosa era dovuto lo stato
d’animo dell’amica
“Allora
cosa ti turba? Se
non è Tyler cosa ti rende così
triste….oh”
Elena
guardò Bonnie che
fissava Caroline incredula come se avesse appena avuto una
illuminazione, non
ci avevano mai pensato in quei mesi ma prima che si diplomassero loro
si erano
rese conto che la bionda vampira aveva istaurato un legame con
l’ibrido
originale ma lei aveva sempre negato un suo interessamento.
La
Forbes seppe dal suo
sguardo che ormai Bonnie aveva capito tutto e la cosa la
turbò perché
nonostante da tempo aveva accettato i suoi sentimenti per Klaus non era
sicura
che le altre avrebbero fatto lo stesso infondo l’originale
aveva fatto del male
a tutti loro
“Mi
dispiace, mi dispiace ma
non riesco a non pensare a lui e lo so che è sbagliato e ora
voi mi odierete ma
lui con me era diverso era…umano”
Solo
in quel momento, udendo
quelle parole Elena capì a chi l’amica si riferisse
“No,
ti sei innamorata di
Klaus?!!!”
Bonnie
guardò Elena sperava
davvero che non avrebbe detto qualcosa di insensibile e fuori luogo ma
la mora
sembrò non accorgersene perché teneva lo sguardo
fisso su Caroline che ne
frattempo aveva chinato la testa come se fosse colpevole di
chissà quale
crimine
“Io…comunque
non ha
importanza lui mi ha già dimenticata”
Le
parole le erano uscite
come un sussurro mentre una lacrima scendeva da quegli occhi tristi e a
quel
punto Elena fece una cosa che Bonnie non si sarebbe mai aspettata,
balzò in
piedi e sbattè un mano sul tavolo facendo sussultare
Caroline che la fissò
stranita
“Cosa..?”
“Caroline
Forbes da quando
permetti ad un uomo di dimenticarsi di te? Vai da lui e fagli capire
che
nessuno dimentica la più bella e raggiante Miss Mystic Falls
della storia della
città!”
Bonnie
sorrise a quelle
parole, non poteva credere alle sue orecchie, pensava che Elena avrebbe
fatto
una scenata ma a quanto pare la trasformazione in vampira
l’aveva resa davvero
migliore, era cresciuta
“Ben
detto Elena, Care non
puoi certo mollare così nessuno può permettersi
di corteggiarti e poi
dimenticarti e poi parliamoci chiaro Klaus era totalmente preso da te,
non può
averti dimenticato”
“In
alternativa possiamo
sempre prenderlo a calci per aver osato far soffrire la mia Barbie
vampira
preferita e per aver fatto dimenticare alla mia ragazza che avevamo un
appuntamento due ore fa”
Le
tre ragazze si voltarono
in direzione della finestra che era rimasta aperta e videro Damon
entrare con
classe nella stanza, solo in quel momento Elena sembrò
ricordarsi che quella
sera doveva vedersi con il corvino e come se quello che stesse dicendo
fosse la
cosa più ovvia del mondo risposte al fidanzato
“Una
donna deve farsi
attendere”
“stai
iniziando a parlare
come Katerine, dovresti smetterla di passare le ore al telefono con
lei”
Dopo
tanti mesi nel vedere
quella scenetta Caroline fece il suo primo vero sorriso sincero, i suoi
amici ,
i suoi pazzi e fantastici amici.
“Quindi
tornando a noi
Barbie questo è l’indirizzo di un certo ibrido di
nostra conoscenza, non
guardarmi così, ho dovuto scomodare un sacco di persone per
averlo quindi vedi
di farne buon uso ed ora se non vi dispiace rapisco la mia ragazza, non
aspettatela sveglie”
Detto
questo prese Elena in
braccio e sparì a velocità vampiresca dalla
finestra da cui era entrato.
Caroline abbassò lo
sguardo
e fissò il foglietto che era stato posato poco prima sul
tavolo, un indirizzo
di New Orleans era scritto con grafia elegante, volse di nuovo gli occhi
a Bonnie che la incitava con lo sguardo e
prese la sua decisione, l’indomani con l’inizio
delle vacanze sarebbe partita
per New Orleans.
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Capitolo 2 *** La vita è tutta una sorpresa ***
Il
mattino seguente
Caroline si vestì normalmente, prese la borsa Gucci che le
piaceva tanto,caricò
una piccola valigia in macchina nel caso decidesse di soffermarsi
qualche
giorno in più in quella città che
aveva
sognato infinite volte e partì alla volta di New Orleans
senza sapere cosa
avrebbe fatto e detto una volta arrivata.
Il
viaggio fu lungo e
durante il tragitto la bionda vampira aveva pensato moltissime volte di
cambiare rotta e tornarsene al college o magari avrebbe potuto passare
l’estate
da sua madre, sapeva quanto lo sceriffo ci tenesse alla fine
però era arrivata;
il cartello che le dava il benvenuto venne presto lasciato alle sue
spalle
mentre si dirigeva verso l’indirizzo che le era stato dato
solo la sera prima.
Non appena raggiunse la strada indicata non ebbe bisogno neanche di
guardare il
numero civico per riconoscere quale era poteva essere
l’abitazione della
famiglia Originale, sapeva che ora abitavano tutti insieme e insieme a
loro
viveva anche il più piccolo dei Salvatore, quanto gli
mancava Stefan, dopo la
sua trasformazione l’aveva aiutata moltissimo ed era
diventato il suo migliore
amico si sentivano ancora di tanto in tanto e lei era stata veramente
felice di
sapere che finalmente si era lasciato alle spalle la sua storia con
Elena anche
se ora si frequentava con Rebekah ma Caroline non se la sentiva proprio
di
criticare la sua scelta infondo erano già stati insieme
negli ormai famosi anni
’20. La Forbes si fermò un momento davanti alla
villa, non c’era che dire era
veramente magnifica e sembrava essere anche molto antica a giudicare
dall’architettura in quel momento il panico la travolse, non
poteva di certo
andare lì e bussare alla porta dicendo
“Sorpresaaa!!!”
Scosse
la testa e rimise
in moto l’auto, era stata una pessima idea non doveva essere
lì, spinse
sull’acceleratore e si allontanò velocemente da
quella strada, guidò fino alla
parte opposta della città fece un bel respiro e scese
dall’auto ormai era lì e
non poteva aver fatto tutti quei chilometri a vuoto decise dunque di
fare un
giro veloce per negozi, magari comprare qualche souvenir per le sue
amiche
infondo quante probabilità potevano essersi di incontrare
qualcuno che
conosceva in una città piena di gente!?
Ritrovando
il sorriso a
quell’idea iniziò a vagare per le strade
fermandosi di tanto in tanto a
guardare le vetrine dei negozi o a osservare le persone dipingere ai
lati della
strada, in quel momento si ricordò del disegno che Klaus gli
aveva donato e un
sorriso malinconico comparve sul suo volto al ricordo di quella serata,
stava
per proseguire la sua gita quando una voce che conosceva bene la
raggiunse
“Caroline?
Sei proprio
tu!”
La
bionda si voltò con
sguardo allarmato, quanto poteva essere sfortunata da 1 a 10? Come
minimo 12! A
pochi metri da lei uno sbalordito Stefan la guardava come se avesse
visto un
fantasma, in mano diverse buste contenente probabilmente degli acquisti
appena
fatti, non ebbero neanche il tempo di scambiarsi una parola che
un’altra sua
conoscenza comparve dietro l’amico
“Eccomi,
c’era una fila
interminabile per comprare il latte a Henrick, meno male che ho
convinto una
signora a farmi passare o non sarei uscita neanche per domani dalla
farmacia”
Caroline
sbarrò gli
occhi esterrefatta, dinanzi a lei a pochi passi dal minore dei
Salvatore una
Rebekah perfetta e bellissima come al solito teneva in braccio un
bambino che
poteva avere circa 5 o 6 mesi, non sapeva se essere più
stupita del fatto che
in mezzo a tanta gente fosse riuscita a incontrarli o del fatto che la
vampira
originale teneva in braccio quel bambino come se fosse la cosa
più preziosa che
possedesse al mondo. Solo dopo aver visto il fidanzato con lo sguardo
fisso
dinanzi a se l’originale si accorse della presenza della
vampira e Caroline
poteva giurare di aver visto un alone di preoccupazione attraversarle
gli
occhi.
“Caroline?
Che ci fai
qui?”
La
Forbes deglutì
faticosamente per poi parlare con tono titubante
“Facevo
una passeggiata,
volevo visitare la città.. ma sto per ripartire”
Stefan
che ormai
conosceva la ragazza benissimo capì che quella era solo una
mezza verità e la
invitò a unirsi a loro
“Perché
non ti unisci a
noi! Stavamo giusto per tornare a casa non posso credere che tu stessi
ripartendo senza essere passata a salutarci, vieni beviamo qualcosa
insieme
abbiamo un sacco di cose da raccontarci”
Nel
sentire quelle
parole Caroline fu attraversata da una sensazione di sconforto, come se
dì lì a
poco qualcosa l’avrebbe ferita ma non poteva rifiutare un
invito del genere,
non da Stefan, inoltre ormai l’avevano vista quindi Klaus
sarebbe venuto
comunque a sapere della sua visita
“Si,
ma mi fermo solo
per qualche minuto non voglio ripartire troppo tardi devo incontrarmi
con…Bonnie”
Dopo
un attimo di
esitazione i tre decisero di avviarsi, Rebekah andò in
macchina con Caroline
portando con se il bambino visto che quest’ultima secondo
l’originale non
sapeva dove fosse la loro abitazione mentre Stefan avrebbe riportato a
casa i
pacchetti con la sua auto. Una volta saliti in macchina Caroline
potè osservare
il bambino più da vicino, era proprio bellissimo con quei
capelli ricci biondi
e quelle fossette sulle guance quando sorrideva, somigliava
terribilmente a
qualcuno di sua conoscenza ma era impossibile la sua mente gli stava
giocando
brutti scherzi.
Erano
fermi all’ennesimo
semaforo, la sfortuna sembrava proprio non abbandonarla visto che aveva
preso
l’onda rossa in pieno, erano in attesa di poter ripartire
quando Rebekah sgridò
il bambino per averle tirato nuovamente i capelli
“Henrik
non si fa! E non
mettere il broncio sei tale e quale a tuo padre se non si fa come dice
lui
subito va sulla difensiva”
A
quelle parole il
respiro di Caroline si bloccò nel mentre l’ipotesi
che aveva formulato poco
prima il suo cervello prendeva nuovamente forma nella sua mente
“mh..chi
è il padre
Rebekah?”
Quelle
parole erano
state pronunciate con un tono talmente basso che una persona normale
non
avrebbe mai potuto sentirle ma quella seduta vicino a lei non solo era
una
vampira ma era anche una dei primi vampiri creati quindi non ebbe dubbi
che
l’avesse sentita, la bionda stette per un momento in silenzio
come a voler
soppesare le parole che stava per pronunciare
“sono
successe tante
cose da quando abbiamo lasciato Mystic Falls, qui a New Orleans si
è combattuta
una guerra tra creature sovrannaturali e noi abbiamo vinto, ma la cosa
più
importante di tutte per la mia famiglia è stata la nascita
di questo bambino ed
è complicato da spiegare e io non penso
di…”
“Chi
Rebekah?”
Questa
volta la sua voce
non era un sussurro suonava più come una richiesta disperata
“Nik
è il padre”
In
quel momento Caroline
seppe che se fosse stata umana sarebbe svenuta, lei pensava che non
fosse
possibile per un vampiro procreare che fosse un originale o meno, poi
però le
venne in mente che Klaus non era un semplice vampiro, non era solo un
originale
lui era l’ibrido originale, probabilmente la sua
metà lupo poteva procreare, si
voltò a guardare meglio il bambino cercando nuovamente quei
tratti che aveva scorto
poco prima sperando che si stesse sbagliando che non fosse reale ma la
somiglianza ora era più palese che mai, solo una cosa
differivano dal padre,
gli occhi, lei aveva già visto quegli occhi
“La
madre?”
A
quel punto Rebekah le
indicò di accostare,
erano arrivate
dinanzi alla possente villa che poche ore prima Caroline si era
lasciata alle
spalle
“Caroline
è complicato,
non è come potrebbe sembrare….cioè si
è successo quel che è stato ma non devi
pensare che..”
“è
Hayley non è vero?
Sono suoi quegli occhi”
Al
cenno affermativo
dell’originale Caroline si sentì come se il mondo
le fosse crollato addosso,
come se avesse appena ingerito un’intera bottiglia di acqua e
verbena che le
bruciava gli organi interni senza pietà, si sentiva male, le
emozioni erano
troppo forti non sapeva se poteva contenerle fu in quel momento che
vide lo
sportello aprirsi velocemente e due forti mani poggiarsi sulle sue
spalle
“Caroline,
Caroline
guardami! Respira, fai dei bei respiri, controlla le tue emozioni puoi
farcela”
Ancora
una volta Stefan
era corso in suo aiuto, la bionda fece come le era stato suggerito, nel
frattempo Rebekah aveva lasciato l’auto per permettergli di
stare soli,dopo
svariati minuti riuscì a calmarsi a ritrovando un barlume di
tranquillità e a
scendere dall’auto guidata dall’amico che la
portò dentro casa dove trovò un Elija
che la guardava dispiaciuto, probabilmente non voleva che venisse a
sapere
della notizia così
“Miss
Forbes è un onore
averla qui con noi! Si accomodi la prego, gradisce qualcosa da
bere?”
Caroline
era ferma
immobile, solo lo sguardo vagava per la casa, sul pavimento
c’erano dei
giocattoli segno inconfutabile della presenza di un bambino in casa,
l’ambiente
stesso sembrava molto più allegro e leggero rispetto a
quello che regnava nella
villa di Mystic Falls. Un sussurro leggero raggiunse le sue orecchie,
Rebekah
al piano di sopra stava parlando al telefono con qualcuno, sembrava
agitata
“Si,
ma vedi di tornare
presto….non lo so…io non lo so..Stefan era con
lei mentre io sono venuta a
chiamarti…io…fai presto”
Solo
in quel momento si
rese conto che Lui non c’era, vide Elija che la guardava in
attesa di una
risposta mentre il bambino giocava nel Boxe dei giochi poco lontano da
lui,
Stefan le era ancora a fianco come se avesse paura che potesse
sgretolarsi da
un momento all’altro sotto il peso di quel turbinio di
emozioni che si stava
svegliando nuovamente in lei
“Ho…solo…”
La
voce le tremava,
sentiva la gola andarle a fuoco e gli occhi pizzicargli
“Ho
solo bisogno di
andare un momento in bagno”
Voleva allontanarsi da
lì, voleva stare sola, voleva piangere, urlare, soffrire
senza dover essere
forte per gli altri e aveva detto la prima cosa che gli era venuta in
mente,
Elija chinò perplesso la testa in segno affermativo mentre
Rebekah tornava al
piano di sotto ancora scossa e la invitava a seguirla, la
scortò fino ad una
porta al piano di sopra e senza esitazione Caroline entrò
nella stanza
chiudendosi la porta a chiave dietro le spalle.
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Capitolo 3 *** Quando arriva il dolore fa sempre più male ***
Ragazze
ho pubblicato i primi tre capitoli uno di seguito all'altro
perchè mi piacerebbe sapere una vostra opinione sulla
storia, ho già gli altri pronti ma li pubblicherò
man mano, la storia non è lunghissima essendo anche la prima
su cui mi cimento riguardo questo magnifico telefilm e coppia. Vi
lascio alla lettura di questo capitolo sperando vi sia gradito. A
presto <3
Una
volta chiusa in
quella stanza tutto il dolore che aveva dentro si risvegliò,
aprì tutti i
rubinetti e si chinò sul lavello iniziando a singhiozzare
mentre gocce salate
scendevano dai suoi occhi cristallini, nella sua mente tornò
l’immagine di
Klaus al loro ultimo incontro ;le sue parole, quelle che non erano
altro che
una menzogna, quelle che le avevano fatto battere il cuore dalla gioia
ma che
in realtà non erano altro che belle parole vuote. Poi
pensò al bambino aveva
circa 5-6 mesi, aveva voglia di urlare! Come aveva potuto prenderla in
giro in
quel modo, quando sapeva che avrebbe avuto un figlio da un'altra e non
una
donna qualsiasi ma Hayley, quella lupa da strapazzo che a quanto pare
non
resisteva dall’aprire le gambe a tutti gli uomini della sua
vita, non le era
bastato prendersi Tyler quando ancora stavano insieme doveva prendersi
anche
Klaus. La frustrazione e il dolore nel sapere che lui le aveva sempre
mentito,
che in realtà l’aveva solo presa in giro e che
anche lui come tutti gli altri
l’aveva solo usata come un passatempo, doveva essersi
divertito a farla cadere
ai suoi piedi e a vedere tutte le sue resistenze venire abbattute, fu
più forte
di lei e avvolta da tutti quei sentimenti diede un pugno al marmo che
aveva
dinanzi a se mandandolo in frantumi e ferendosi la mano, vide il sangue
sgorgare dalle ferite e senza sapere quello che stava facendo
avvicinò la mano
allo specchio dinanzi a lei, usò il suo sangue come se fosse
inchiostro e in
quel momento promise a se stessa che non avrebbe mai più
permesso a nessuno di
farla soffrire così, non poteva reggere, non poteva vederlo,
non ora che stava
soffrendo per lui, non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederla
in
quello stato. Non avrebbe spento i suoi sentimenti, non si sarebbe mai
perdonata
se avesse fatto del male a degli innocenti aveva visto cosa era
successo ad
Elena e a Stefan e non poteva e voleva che questo accadesse anche a
lei, ce
l’avrebbe fatta da sola senza sotterfugi o scappatoie .In
quel momento fece
l’unica cosa che poteva fare, aprì la finestra del
bagno e saltò via, raggiunse
l’auto più veloce che poteva e partì
per andare il più lontano possibile da
quella casa, lontana da lui e da tutti.
*soggiorno*
I
tre vampiri si
guardavano preoccupati avevano capito che la bionda si era chiusa in
bagno per
piangere non appena avevano sentito il rumore dell’acqua che
scorreva dai
rubinetti e la loro preoccupazione non aveva fatto altro che aumentare
quando
avevano sentito il frastuono di qualcosa che andava in frantumi ma
nessuno di
loro era salito, non sapevano come comportarsi speravano solo che Klaus
arrivasse quanto prima, fu quando sentirono l’auto della
bionda mettersi in
moto e correre via che capirono che era troppo tardi,
l’ibrido non aveva fatto
in tempo, Caroline era andava via e nessuno di loro sapeva cosa questo
avrebbe
portato.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Era
passata mezz’ora da
quando Caroline era partita, Stefan aveva provato a raggiungerla
inutilmente,
nonostante in quella città la popolazione sovrannaturale era
decisamente
superiore a quella umana non poteva muoversi con la velocità
vampiresca in
pieno giorno e alla fine era tornato indietro. Una volta a casa decise
di
chiamare Damon, dovevano trovare Caroline e il fratello era sicuramente
un
ottimo segugio visto che l’aveva inseguito per 150 anni senza
mai perdere
neanche un suo spostamento.
“Penso
che doveste
salire un momento su…”
La
voce di Rebekah aveva
rotto il silenzio che si era venuto a creare nella stanza, i due
vampiri si
voltarono in direzione delle scale dove la bionda li aspettava con
sguardo
preoccupato. Una volta che i tre raggiunsero il piano di sopra non
poterono
fare a meno di rimanere scossi alla vista del marmo distrutto e del
vetro
macchiato, una lacrima silenziosa sfuggì dagli occhi di
Stefan; Caroline stava
soffrendo e lui non era con lei ad aiutarla.. che razza di amico era?
Lei gli
era stava vicina e ora lui non sapeva neanche dove fosse fuggita. Una
voce al
piano terra li fece scendere a velocità vampiresca
“Eccomi..”
Klaus
si guardava
intorno con fare nervoso, non appena li vide ai piedi delle scale si
avvicinò a
loro con sguardo eloquente, il primo
a
parlare fu Eliija
“E’
fuggita Nicklaus non
è più qui..ma penso che ci sia una cosa che devi
vedere”
Gli
occhi dell’ibrido si
infuocarono
“Che
diavolo significa
non è più qui? Vi avevo detto di non farla andare
via..”
Questa
volta fu Rebekah
ad intervenire ben sapendo che il fratello non aveva mai avuto una
grande
pazienza e dei pugnali di sua conoscenza erano ancora in giro da
qualche parte
mentre le bare erano ancora in cantina
“Non
l’abbiamo fatta
andare via…è scappata dal bagno Nik”
Klaus
aprì le braccia in
maniera teatrale come ad indicare l’assurdità di
quella cosa
“Siete
tre vampiri più
vecchi di lei, di cui due sono più veloci e hanno sensi
più sviluppati dei
comuni vampiri e non siete riusciti a fermare una vampira
così giovane da poter
essere definita neonata?”
Stefan
percepì che le
cose si mettevano male cercò di mediare la situazione tra
Rebekah e Klaus
sapeva che quei due quando litigavano lo facevano in grande stile e non
finiva
mai in maniera piacevole per la vampira
“Era
sconvolta e molto
scossa, ha chiesto di andare in bagno e l’abbiamo
accompagnata di sopra non ci
aspettavamo che sarebbe fuggita ma c’è una cosa
che devi vedere, noi non
sappiamo a cosa si riferisca ma penso che il messaggio sia per
te….la troveremo
Klaus”
L’ibrido
originale andò
al piano di sopra seguito da Eliija e Stefan mentre Rebekah
andò dal bambino
che aveva iniziato a piagnucolare dopo aver sentito le loro voci
alterate.
Quando
Klaus aprì la
porta lo scenario che gli si parò davanti agli occhi lo
stupì, il marmo del
lavello era distrutto, tracce di sangue erano presenti sulla pietra, il
pavimento era ricoperto di acqua e la finestra era spalancata ma la
cosa che lo
lasciò più scosso fu la parola che spiccava sul
vetro
“Bugiardo”
Nel
leggere quella
semplice parola la consapevolezza di cosa stesse provando Caroline lo
travolse,
lui gli aveva fatto una promessa e lei ora pensava che le sue fossero
solo
menzogne. Si voltò velocemente e scese le scale diretto
verso la porta,
l’avrebbe trovata e una volta fatto ciò gli
avrebbe raccontato tutto, era
disposto anche a costringerla ad ascoltarlo se necessario.
Stava
per uscire dalla
porta quando il fratello gli si parò davanti
“Eliija
non ho tempo da
perdere, avete già fatto abbastanza casini per oggi non
farmi diventare
cattivo..LEVATI”
Il
volto del maggiore
degli originali rimase impassibile dinanzi alle minacce del fratello,
era
abituato agli scatti di Klaus
“Voglio
sapere che
intenzioni hai, non voglio che accada niente a Caroline
perché so che non te lo
perdoneresti mai”
Klaus
scoppiò a ridere,
il caro vecchio Eliija che vedeva sempre del buono in lui aveva paura
che
volesse fare del male a Caroline?
“La
troverò e lei mi
ascolterà che lo voglia o no! Non permetto a nessuno di
insultarmi e fuggire..”
Stefan
guardava la scena
confuso, c’era qualcosa che gli sfuggiva ma non capiva cosa e
decise quindi di
chiedere delucidazioni in merito
“Su
cosa gli hai
mentito?”
Fu
un attimo Klaus si
voltò e lo assalì sbattendolo al muro e
ringhiandogli contro
“IO
non le ho mentito!!”
Rebekah
e Eliija
intervenirono repentini scaraventando Klaus dall’altra parte
della stanza e
liberando così Stefan dalla sua presa, l’ibrido
stava per attaccare di nuovo
quando un pianto di neonato lo fece tornare in se stesso, i suoi
lineamenti si
rilassarono mentre riprendeva il controllo di se
“Henrick,
non è successo
niente, papà stava solo giocando con i tuoi
“adorabili” zii impiccioni”
Nel
dire quelle parole
si era avvicinato al boxe dove il bambino piangeva e lo prese in
braccio nello
stesso istante il telefono di Stefan suonò
“Damon
notizie?”
Dall’altra
parte del
telefono il corvino si trovava nel salone della pensione Salvatore
insieme a
Bonnie e Elena che lo guardavano preoccupate
“Ha
lasciato un
messaggio in segreteria poco fa ad Elena dicendole che sarebbe stata
via per un
po’ ma non ha indicato nessuna meta”
“dobbiamo
trovarla, sono
preoccupato che possa fare qualcosa di stupido!”
“Stupido
come te
fratellino? Che diamine aspettavi a dirgli del baby-Klaus? Sapevi che
prima o
poi sarebbe venuta lì era solo questione di tempo visto come
erano andate le
cose con l’altro ibrido idiota”
“Non
spettava a me
dirglielo e poi per cosa? La situazione non sarebbe cambiata e Klaus
non voleva
che lo sapesse da altri e gli do’ ragione su questo”
“Oh
si! dimenticavo che
ora siete diventati amichetti del cuore perché io ero quasi
certo che tu fossi
sinceramente amico alla Barbie-vampiro ma forse mi sono
sbagliato!”
Klaus
che aveva sentito
tutta la conversazione si avvicinò a Stefan e gli
strappò il cellulare dalle
mani
“Salvatore
farai meglio
a dirmi qualcosa che valga la pena essere ascoltato se non vuoi che
venga a
Mystic Falls esclusivamente per strapparti il cuore”
“Allora
è una fortuna
che io abbia una strega Bennet che mi ha appena detto che Caroline si
stava
dirigendo verso l’aeroporto a Houma…”
Klaus
richiuse la
chiamata e diede il telefono a Stefan prima di avvicinarsi alla sorella
e
porgerle il bambino
“devo
trovarla, tornerò
tardi ci pensate voi a Henrick?”
La bionda fece un cenno
affermativo e Klaus uscì dalla porta a velocità
vampiresca poi l’unica cosa che
si sentì fu un’auto che sgommava e si allontanava
a grande velocità.
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Capitolo 4 *** Ogni lacrima è un grido di aiuto ***
La
serata passò senza
avere nessuna notizia né di Klaus né tantomeno di
Caroline, solo alle 5:00 del
mattino la porta si aprì facendo entrare l’ibrido.
Non
appena entrò in casa
Klaus notò che la il fratello e Stefan lo attendevano in
salone in attesa di
notizie
“L’hai
trovata?”
Klaus
si versò da bere
“è
ovvio che non l’ho
trovata, vedi qualcun altro oltre a me?”
Stefan
si prese la testa
fra le mani sospirando sconfortato, non aveva idea di dove potesse
essere
andata Caroline
“Ha
preso un volo per
l’Inghilterra quando sono arrivato era già salita
a bordo”
“Quei
voli fanno un
sacco di scali potrebbe essere ovunque e non possiamo individuarla con
la magia
fino a quando non arriva a destinazione”
Rebekah
era scesa al
piano inferiore non appena aveva sentito il fratello arrivare
“Henrick?”
“dorme
tranquillamente,
ha fatto un po’ di capricci perché ti cercava ma
poi si è calmato”
Klaus
si sedette sfinito
al fianco del fratello, in mille anni non si era mai sentito
così stanco come
in quel giorno, Eliija iniziò a meditare su cosa potevano
fare
“Potremmo
chiamare Kol e
chiedergli di tenere d’occhio la situazione a Londra, se non
sbaglio stava
giocando alla vita dello studente alla Oxford per l’ennesima
volta”
L’ibrido
fece un cenno
affermativo con la testa, sapeva che l’avrebbe trovata,
nessuno poteva
sfuggirgli in eterno, neanche Katherine ci era riuscita, era divertente
vederla
fuggire e poi ricominciare a darle la caccia infondo lui era un
predatore e
nulla da più piacere ad un predatore
dell’inseguire la sua preda inoltre sapeva
che il fratello provava qualcosa per la Pedrova e, nonostante non lo
avrebbe
mai ammesso, non avrebbe arrecato un simile dolore a Eliija.
Passarono
i giorni e di
Caroline non si aveva traccia, a quanto pare la Bennet si era
dimenticata di
aver fatto sia per lei, che per Elena un talismano che la difendeva
dagli
incantesimi di localizzazione e dalla compulsione, probabilmente
all’aeroporto
aveva intravisto Klaus mentre saliva a bordo e aveva indossato il
monile rendendo
la magia completamente inutile così come era inutile dire
che Klaus non fu
affatto lieto di questo risvolto.
Passarono
i giorni, che
divennero mesi, l’ibrido continuava a cercare Caroline in
lungo e largo, più
volte era stato ad un passo dal prenderla ma alla fine riusciva a
sfuggirle
sempre per un pelo. La fortuna della vampira era il fatto che Klaus non
volesse
rimanere troppo tempo fuori casa, aveva un figlio a cui pensare e
nonostante
all’inizio non volesse saperne nulla non appena era nato
aveva capito che quel
bambino era la cosa più bella che potesse capitargli ed era
molto legato a lui
anche se spesso non lo dava a vedere. Ora si trovava nella stanza del
bambino
steso sul letto con Henrick che dormiva placidamente sul suo petto
cullato dal
suo respiro, Klaus lo guardava dormire così tranquillo e
beato poi fissò il
soffitto; aveva bisogno di un dormita anche lui, peccato che ogni volta
che
chiudeva gli occhi sognava un volto angelico dai capelli biondi e una
scritta
di sangue su uno specchio.. poi si svegliava rimaneva sveglio per tutto
il
resto della notte.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Caroline
si buttò sul
letto del motel in cui aveva preso una stanza, era esausta, Klaus
continuava a
cercarla senza tregua, la settimana prima era riuscito a evitarlo per
pura
fortuna, era testardo , possibile che non avesse capito che lei non
voleva
parlargli? Che vivesse la sua vita nella famiglia felice che si era
fatto dopo
averla illusa con false promesse. Erano passati mesi dal giorno in cui
aveva
scoperto tutto, aveva sperato che dopo un paio di settimane
l’ibrido si sarebbe
arreso invece continuava a spuntare da tutte le parti non era neanche
riuscita
ad andare a Disneyland come aveva sempre sperato che era dovuta fuggire
da
Parigi. Ed ora si trovava in uno squallido motel in una stanza pagata
in
contanti a pochi chilometri da Lione, in tutti quei mesi non si era mai
spostata dalla Francia ma non riusciva a rimanere in una
città o paesino
abbastanza a lungo da poterne ammirare le bellezze.
“Come
ha fatto Katherine
a fuggirgli per 500 anni?”
Katherine!!!
Ma certo
come aveva fatto a non pensarci prima? Sicuramente Elena, Bonnie e gli
altri
stavano dalla parte di Klaus ma dubitava che Katherine stesse in
contatto con
l’ibrido che l’aveva perseguitata per tanto tempo
quindi poteva chiedere
consiglio a lei, non che fossero grandi amiche ma nel periodo post
Silas aveva
rivalutato la Pedrova. Decise allora di prendere il cellulare e lo
accese,
limitava l’uso anche di quest’ultimo
perché non sapeva di quali risorse
disponeva Klaus sarebbe stato in grado anche di corrompere qualcuno per
rintracciarla con il GPS, attese qualche secondo, perché mai
i modelli super
tecnologici ci mettessero così tanto ad accendersi non se lo
spiegava proprio;
non appena aprì la rubrica scorse velocemente tutti i numeri
fino ad arrivare
alla “K” lì spiccavano chiaramente il
numero della persona che evitata e quello
di colei che magari avrebbe potuto aiutarla premette il numero di
quest’ultima
e partì la chiamata. Dopo un paio di squilli finalmente una
voce squillante
rispose dall’altro lato del telefono
“Hey
Barbie hai
sbagliato numero non sono Ken!”
Ok
l’aveva rivalutata ma
non per questo era meno irritante
“Ciao
Katherine mi serve
il tuo aiuto!”
“Che
è successo?”
“Mi
servono dei consigli
su come fuggire da una nostra conoscenza comune”
“Oh…parti
dall’inizio
dolcezza mi piacciono gli scoop”
Caroline
sorrise era da
tanto tempo che non aveva una discussione tranquilla con qualcuno e
iniziò a
raccontarle tutto dal principio, la vampira secolare ascoltò
tutto in silenzio
non interferendo con lo sfogo della bionda fino a quando questa non
smise di
parlare, aveva avvertito anche il momento in cui era scoppiata in
lacrime ma
sapeva quanto facesse male soffrire per amore e non se l’era
sentita di
infierire
“Oh
questo si che è
gossip vero e proprio, lì dove sei da quello che ho capito
sei al sicuro, sei
arrivata solo oggi quindi non c’è bisogno che ti
sposti subito, cerca di farti
vedere in giro il meno possibile sarò da te entro un paio di
giorni, ti mando
un messaggio non appena arrivo”
“Ok…ehm…grazie
Katherine!”
“Non
ringraziarmi, ora
devo andare ho visto un bel bocconcino..a presto Barbie”
Una
volta terminata la
chiamata Katherine salì in macchina e si mise in viaggio.
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Capitolo 5 *** Le cose non vanno mai come credi o speri ***
Buonasera
eccoci con un nuovo aggiornamento, premetto che mi ero promessa di
non fare capitoli troppo lunghi per non renderne pesante la lettura
purtroppo però non potevo proprio tagliarlo. Vi lascio alla
lettura e ringrazio quelli che seguono la fiction e che mi scrivono la
loro opinione a riguardo. Baci e buona lettura.
Katherine
aveva guidato da circa mezz’ora per poter giungere alla meta,
parcheggiò l’auto
nell’ampio piazzale e scese con le sue solite movenze
sensuali, non appena
bussò la porta si spalancò facendola entrare.
Raggiunse
l’ampio salone all’interno della villa, sapeva che
stava facendo la cosa giusta
conosceva tutto quello che era successo nell’ultimo anno alla
famiglia
originale e la cosa migliore che potesse fare per Caroline era
permettere un
chiarimento, fuggire non l’avrebbe aiutata lei ci aveva
impiegato 500 anni a
capirlo e ne aveva pagato a lungo le conseguenze rischiando di perdere
l’amore
della sua esistenza; non avrebbe permesso a Caroline di fare lo stesso
errore
inoltre sapeva che Klaus non si sarebbe mai dato per vinto tanto
risolvere subito
la questione.
“Katherina
cosa ti porta qui?”
La
voce di Eliija la accolse nel salone della villa dei Mikealson a quanto
pare
era arrivata durante una specie di riunione visto che c’erano
tutti gli
originali, compreso Kol che doveva essere tornato da poco dal College,i
fratelli Salvatore, Elena e la strega Bennet; probabilmente il bambino
dormiva
nella sua stanza adorava quel marmocchio dispettoso.
“Eliija
mi devi una notte davvero intensa per quello che sto per fare”
Tutti
la guardarono curiosi, Katherina era solita fare allusioni maliziose ma
mai
richieste esplicite come quelle, un fischio partì dal
maggiore dei Salvatore
mentre la prima doppelganger si avvicinò sedendosi
comodamente sul divano per
poi lasciar cadere un cartoncino sul tavolinetto facendolo scivolare
fino a
Klaus
“Ecco
l’indirizzo in cui si trova ora la tua Barbie, per un paio di
giorni non si
muoverà da lì, non farmi pentire
dell’avertelo detto è ancora molto scossa e
crede fermamente nella versione che si è costruita quando
è venuta qui ma si
sente anche braccata e stanca..risolvi la questione e cerca di non
farmi
odiare, non che mi importi ma ha tutto il mio rispetto per la
caparbietà che
dimostra”
Tutti
la guardavano sorpresi, come faceva a sapere tutte quelle cose? Klaus
ghignò leggermente
alle parole della vampira
“E
tu come fai a sapere tutte queste cose?”
Katherina
si accomodò meglio, quel divano era veramente comodissimo
“Semplicemente
oggi mi ha chiamata Barbie per chiedermi consiglio su come fuggire al
suo Ken
visto che per qualche secolo anche io ho cercato di non farmi
accalappiare da
quest’ultimo”
A
quelle parole sia Elena che Bonnie rimasero deluse, la loro amica aveva
preferito chiamare lei piuttosto che loro e la cosa non poteva che
ferirle
“Suvvià
non fate quelle facce ho più esperienza di voi due messe
insieme quando si
parla di scappare da vampiri originali e non, ibridi e aggiungiamoci
anche
qualche strega”
Eliija
si avvicinò alla vampira e le si sedette accanto prima di
parlare con tono
divertito
“E
se non mi andasse di ripagarti?”
La
vampira rise rumorosamente prima di rispondere
“Oh
Eliija così mi deludi è compito di ogni
gentiluomo soddisfare le richieste
della propria donna, inoltre, sono Katherine Pierce pensi che non abbia
una
garanzia?”
“Oh
se la metti così non potrei mai venir meno ai miei
doveri”
“Così
va meglio”
Una
volta che i due finirono di parlare si accorsero che Klaus si era
spostato sul
balcone e stava prenotando un volo, quando ebbe terminato
tornò all’interno per
poi rivolgersi alla Pedrova che se ne stava poggiata con il capo sulla
spalla
del fratello
“E’
in momenti come questo che sono contento di non averti uccisa in tutti
questi
anni! Che accordi hai preso con Caroline?”
“Oh
si! le ho detto di uscire poco e non farsi notare molto e una volta
arrivata da
lei le avrei mandato un messaggio così mi avrebbe aperto la
porta”
“Perfetto
vi faccio sapere appena arrivo così le mandi il messaggio,
ho un volo da
prendere, sarò di tra un paio di giorni al massimo”
Detto
questo andò al piano di sopra, prese una borsa e ci mise
dentro
l’indispensabile poi passò per la stanza del
bambino e gli carezzò la fronte
per poi uscire velocemente e partire avendo come meta
l’aeroporto di New
Orleans.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Il
volo era stato lungo e pieno di aspettativa, un sorriso vittorioso si
dipinse
sul suo volto quando il mattino seguente giunse a destinazione,
fermò un uomo
alla guida di una Porsche e lo compulse
“Hai
prestato l’auto ad un tuo caro amico, la troverai domani
pomeriggio
parcheggiata davanti al motel Saint Paul ora vai”
L’uomo
uscì dall’auto e se ne andò lasciando
un Klaus ghignante che salì alla guida di
una Porsche fiammante verso il motel dove avrebbe incontrato la sua love.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Parcheggiò
nel parcheggio sul retro del motel in maniera di non dare troppo
nell’occhio,
non voleva che lo vedesse e fuggisse anche se dubitava che questa volta
sarebbe
riuscita a scappargli, si guardò intorno
notando che non vi erano molte macchine ed
entrò nella struttura.
Una
volta dentro si avvicinò a quella che doveva essere la
reception, si tolse gli
occhiali da sole e parlò con tono incantatore alla ragazza
dietro il bancone
“Mi
farai andare alla stanza 28 senza avvisare nessuno e non appena
sarò salito
chiuderai tutto e andrai a dormire fino a domani mattina
perché ti senti tanto
stanca e non ce la fai a lavorare”
La
ragazza ripetè tutto ciò che le era stato detto,
non appena Klaus salì lei andò
a chiudere la porta girando il cartello su “Closed” e sparì in
quella che doveva essere la sua
stanza.
Nel
mentre saliva le scale l’ibrido mandò un messaggio
alla Pedrova
“Ci
sono”
“kk”
Si
fermò di lato alla porta di quella che doveva essere la
stanza di Caroline e
potè sentire chiaramente il cellulare della bionda squillare
indicando l’arrivo
di un messaggio. Dopo pochi secondi la porta della stanza si
spalancò
“Katherine
grazie per..”
Non
fece in tempo a finire che Klaus la bloccò per un braccio
per poi trascinarla
dentro la stanza
“Buongiorno
love”
Sul
volto della vampira si dipinse un’espressione tra lo stupito
e il terrorizzato
“Kl..Klaus!!”
Il
biondo chiuse la porta a chiave e notò che tutte le persiane
erano chiuse,
valutò tutte le scappatoie che la vampira poteva trovare
notando che in
qualunque caso poteva riacciuffarla velocemente le lasciò il
braccio
“Sorpresa
love?”
Non
appena fu libera Caroline cercò subito di fuggire dalla
finestra in direzione
della finestra ma il tentativo fu vano l’ibrido
già normalmente era più forte e
veloce di lei e come se non bastasse negli ultimi giorni non si era
nutrita a
sufficienza e la carenza di sangue iniziava a farsi sentire, in un
lampo venne
afferrata e scaraventata sul letto da un Klaus alquanto alterato dalla
testardaggine della donna.
“Vorrei
poter parlare in maniera civile, non costringermi a diventare un bruto
e
legarti al letto”
“Non
ho niente da dirti, sei solo un bugiardo come tutti gli altri e ora
lasciami in
pace e tornatene alla tua bella vita”
Le
parole erano state dette di getto e con rabbia, ma negli occhi di
Caroline
l’ibrido potè vedere tutto il dolore e la
delusione che lei provava, la collera
iniziò a salire in lui ma non era rivolta alla bionda
vampira, lui era
arrabbiato con se stesso per averla delusa, per averla in un certo
senso
tradita anche senza volerlo
“Non
ti ho mentito e il fatto che io sia qui ne è la
prova”
“No
il fatto che tu sia qui è solo la prova che non dovevo
fidarmi di Katherine,
non dovevo fidarmi di te quando mi dicesti che ti piacevo né
quando mi hai
promesso di farmi vedere il mondo e tantomeno quando mi hai promesso
che mi
avresti aspettato in eterno”
Caroline
si era alzata dal letto e ora lo guardava con rabbia crescente al
ricordo di
tutte quelle false promesse a cui aveva creduto
“Perché
a quanto pare negli ultimi anni c’è un nuovo
hobby, prendiamo in giro Caroline,
usiamola e poi gettiamola via o incantiamola con belle parole per poi
buttarla
nel dimenticatoio.. ti sei divertito? Ti sei divertito a illudermi
mentre
quella aveva già la tua progenie in grembo? O magari ti sei
pentito di non
avermi portata a letto quando ancora potevi”
A
quelle parole Klaus non ci vide più, come poteva pensare che
lui l’avesse presa
in giro dopo che aveva perso mesi a corteggiarla e a conoscerla? Come
poteva
pensare che per lui fosse solo un gioco o una scopata? La prese un
braccio e la
scaraventò sul letto bloccandole le mani ai lati della testa
“Ora
stai zitta e mi ascolti”
“Lasciami,
non toccarmi”
“ZITTA”
Gli
occhi di Caroline si allargarono stupiti, aveva urlato, lui non aveva
mai
urlato con lei, si avevano litigato ma mai gli aveva urlato contro in
quel modo.
La vampira sentì le lacrime salirgli agli occhi ma non
voleva piangere non
ancora e soprattutto non davanti a lui, girò il volto di
lato per non guardare
quegli occhi cerulei che la fissavano dispiaciuti mentre una lacrima
sfuggì al
suo controllo andando a bagnare il letto sotto di loro.
Klaus
si chinò su di lei andando a sfiorarle i capelli con il
viso, non voleva
urlarle contro in quel modo ma lei gli aveva fatto perdere la pazienza,
decise
che era il momento di chiarire tutto e così senza muoversi
iniziò a raccontarle
ogni cosa
“Tra
me e Hayley l’unica cosa che c’è stata
è una notte di sesso, non pensavo che
fosse possibile per me avere figli ma sono nato lupo e quindi a quanto
pare
posso procreare”
Un
singhiozzo scosse il corpo sotto di lui ma si costrinse a non fermarsi,
doveva
sapere tutto
“delle
streghe a New Orleans presero Hayley e per farla breve la usarono per
convincermi ad aiutarli, io inizialmente non volevo neanche credere
alla
possibilità di diventare padre, non volevo quel bambino ma
Eliija provò a
convincermi e con tutta la situazione che c’era in corso con
Marcel accettai
l’accordo. Io volevo riprendermi la città, Eliija
vedeva nel bambino l’ultima
speranza per la nostra famiglia e così iniziò la
guerra. Non ti racconterò le
dinamiche della guerra non sono rilevanti, un paio di mesi dopo che la
vinsi
Henrick venne al mondo ma Hayley morì. Non appena vidi il
bambino fui subito
preso completamente da lui, era mio figlio Caroline come potevo non
amarlo? Non
ci sono mai stati coinvolgimenti sentimentali tra me e Hayley.Quello
che ti
dissi il giorno del tuo diploma lo penso ancora”
Caroline
singhiozzò nuovamente per poi parlare con voce spezzata
senza tuttavia voltarsi
a guardarlo
“Smettila,
non ti credo, non voglio crederti e soffrire di nuovo per colpa di un
uomo che
mi abbandonerà alla prima occasione”
“Guardami
Caroline”
La
bionda però non era intenzionata a voltarsi nella sua
direzione così Klaus le
bloccò entrambi i polsi con una mano e usò quella
libera per prenderle il mento
e costringerla a guardarlo
“Io
non ti ho mai abbandonata e non ti abbandonerò mai, ci sono
sempre stato per
te”
La
bionda vide in quegli occhi tutta la sincerità del mondo,
sapeva che non gli
stava mentendo ma aveva sofferto troppo e quel giorno in quel bagno si
era
fatta una promessa, non avrebbe più sofferto per nessuno,
nell’immergersi in
quegli occhi così carichi di sentimento però
sentì le sue difese venir meno,la
sua voce uscì come un flebile sussurro
“E
perché dovrei crederti?”
“Perché
non ti ho mai mentito, per quanto fosse crudele la verità
non ti ho mai
mentito, forse avrei dovuto parlarti del bambino quella sera ma tu eri
felice e
avevi scelto Tyler che senso aveva parlartene?”
“Non
parlarmi di lui!”
A
quelle parole l’ibrido annuì, nei giorni passati
gli amici della bionda gli
avevano raccontato del brutto periodo che la vampira aveva passato
proprio a
causa del suo ormai ex ragazzo.
Dopo
qualche minuto sembrava che Caroline si fosse calmata, seppur
controvoglia
Klaus le lasciò i polsi allontanandosi leggermente da lei
non si aspettava di
certo di ricevere uno schiaffo in pieno volto, non che gli avesse fatto male ma nessuno lo
schiaffeggiava
“Sei
impazzita?”
“Questo
è per avermi fatto star male e togliti di dosso, tanto non
scappo più”
Klaus
sorrise malizioso all’espressione imbarazza che si era
dipinta sul volto di
Caroline e in risposta si stese meglio su di lei per poi far toccare le
loro
fronti e incrociare i loro sguardi, capendo le intenzioni
dell’ibrido la bionda
iniziò ad agitarsi provando a sgusciare da quella morsa,
tentativi che
risultarono vani
“Spostati
voglio alzarmi”
“No
devo farti pagare per tutti i giorni in cui sei fuggita da me, se non
fosse
stato per Katerine a quest’ora non ci saremmo neanche
chiariti ed inoltre mi
hai schiaffeggiato nessuno osa fare una cosa del genere”
“Quella
serpe me la pagherà cara, io mi sono fidata di lei e lei mi
ha buttata nelle
fauci del lupo e per quanto riguarda lo schiaffo spostati che te ne do
un altro”
“Questo
lupo cattivo potrebbe mangiarti ma non lo fa, inoltre ti avrei presa lo
stesso
prima o poi , lei ha solo evitato che fuggissi
all’amore”
“E
chi lo ha detto che ti amo? Io non ti amo”
“Oh
love, non avresti reagito così se non mi amassi e poi
ammettiamolo chi mai potrebbe
resistermi!”
Caroline
sorrise alle parole dell’ibrido, era passato così
tanto tempo dall’ultima volta
che lo aveva fatto che le sembrò quasi di sentire un
fastidio alle guance, era
così bella che Klaus si incantò a guardarla
“Ora
raccontami di te, come è andato quest’anno di
College?”
La
bionda vampira si morse un labbro indecisa, come poteva dirgli che era
stato un
fiasco totale perché non aveva fatto altro che soffrire per
amore?
“Mh
bhè è andato, diciamo che ho qualche esame da
recuperare sul piano didattico e
tanto tempo da recuperare per quanto riguarda
l’amore”
“Allora
penso proprio di poterti essere d’aiuto sicuramente per il
secondo punto”
Caroline
assunse un’espressione dubbiosa per poi parlare con voce
giocosa
“Non
so, sai uscire con un uomo che ha già un figlio, per non
parlare del fatto che
è più grande di me”
Klaus
le fece uno dei suoi sorrisi sexy per poi rispondere
“Sai
avere più di mille anni è molto utile in certi
campi della vita di coppia ed
inoltre avere un figlio è il sogno di ogni vampira e appena
vedrai Henrick non
potrai resistergli, insomma è tutto suo padre!Il marmocchio
fa strage di cuori”
A
quelle parole la bionda distolse lo sguardo imbarazza, non era mai
stato un
tipo da imbarazzarsi per così poco ma Klaus le provocava uno
strano effetto,
poi le venne in mente il giorno in cui la salvò mentre era
nel corpo di Tyler e
se non fosse ormai morta da anni di sicuro sarebbe arrossita. Il biondo
avvicinò lentamente le proprie labbra a quelle della
fanciulla sotto di lui che
iniziò ad agitarsi, non si erano mai baciati prima di allora
e solo in quel
momento si accorse di quanto in realtà lo desiderasse ma
doveva resistere
perché c’erano ancora tante cose da spiegare e di
sicuro non sarebbe caduta ai
suoi piedi così facilmente o forse si?
Proprio
nel mentre le loro labbra stavano per sfiorarsi il telefono
dell’ibrido squillò
facendo ridestare Caroline dallo stato di trance in cui era caduta e
voltando
il viso di lato parlò con tono imbarazzato
“Klaus il
telefono”
“Si
l’ho sentito, non curartene”
Detto
questo provò a impossessarsi di quelle labbra voleva
baciarle fino a renderle
rosse e gonfie ma a quanto pare Caroline non era della stessa opinione
“Rispondi
al telefono potrebbe essere Rebekha o Eliija che ti cercano per il
bambino”
Klaus
sbuffò scostandosi mal volentieri dal corpo della bionda per
poi rispondere al
telefono con tono scocciato
“Che
c’è?”
La
voce di Rebekha dall’altro lato del telefono gli rispose
preoccupata per il
tono del fratello, che fosse andato storto qualcosa?
“Volevamo
sapere come era andata, non ci hai fatto avere notizie”
“Andava
a meraviglia prima che chiamaste, comunque stiamo per ripartire per
domani
mattina dovremmo stare a casa”
“ok
a domani, buon divertimento”
La
chiamata si chiuse ma quando Klaus si voltò vide che
Caroline si era
alzata ed aveva iniziato
a infilare i suoi vestiti in una
borsa,
“Che
fai?”
“Preparo
la borsa così ripartiamo subito e arriviamo presto a New
Orleans”
“Non
c’è tutta questa fretta possiamo rimandare la
partenza fino a oggi pomeriggio
stavamo chiacchierando così amabilmente”
Nel
mentre parlava l’ibrido si era avvicinato alla giovane di
spalle e le aveva
cinto la vita con fare possessivo facendole correre un brivido lungo la
schiena
“N..no
ripartiamo adesso”
“Signorsì
signore”
“Mi
stai prendendo in giro?”
Klaus
non rispose e si sedette sul letto guardando una Caroline che invece
faceva di
tutto per non incrociare il suo sguardo. Dopo circa mezz’ora
la bionda aveva
terminato di raccogliere le sue cose e si voltò finalmente
verso di lui rimanendo
però senza parole; Klaus stava semidisteso sul letto con la
schiena poggiata
sul cuscino, la maglietta grigia che gli fasciava quel corpo scultoreo,
i jeans
che gli fasciavano alla perfezione le gambe e gli occhi vispi e furbi
che la
guardavano maliziosi seguendo i lineamenti del suo corpo per poi
soffermarsi
sulle gambe nude coperte solo dagli shorts cortissimi. Quello sguardo
aveva il
poterle di farle infuocare la pelle al solo passaggio, la bionda
deglutì dando
la colpa dell’eccessiva salivazione ai suoi ormoni in
subbuglio
“Possiamo
andare, ho preso tutto, peccato non aver potuto fare acquisti mentre
ero a
Parigi sicuramente ci tornerò prossimamente per farmi un
viaggio in tranquillità
senza dover scappare o nascondermi come una criminale”
Klaus
le fu subito di fronte, la bionda non aveva notato il minimo preavviso
di un
movimento in lui e sobbalzò leggermente quando se lo
ritrovò a pochi centimetri
dal suo corpo
“Non
dovrai nasconderti perché la prossima volta ci verremo
insieme, infondo ti
avevo promesso di farti vedere il mondo e la sua bellezza”
La
mano dell’ibrido era andata a giocare con una ciocca di quei
capelli dorati
come a volerne contemplare il colore cosa che non sfuggì a
Caroline la quale si
allontanò con passo accelerato fino alla porta per poi
aprirla
“Andiamo,
abbiamo un lungo viaggio che ci attende”
Una
volta usciti dallo stabile Caroline andò verso la sua
macchina, aprì il cofano
ed vi pose la piccola borsa da viaggio e i pochi acquisti che era
riuscita a
fare, nel frattempo Klaus porse la mano per avere le chiavi della
vettura
“Cosa?”
“Oh
andiamo love non penserai davvero che ti farò
guidare!”
La
bionda lo guardò indignata
“Certo!
Visto che è la mia auto e poi non devi riportare indietro la
tua?”
“Non
sono venuto con la mia macchina, ne ho presa in prestito, forzato, una
favolosa
fuori dall’aeroporto”
Caroline
lo guardò sconvolta
“Hai
rubato un’auto?”
Klaus
ghignò divertito
“Rubato
è un parolone l’ho solo presa in prestito, il
padrone verrà a riprenderla domani,
su dammi le chiavi dolcezza non costringermi scollegare i fili sotto il
quadro di
accensione”
“NO!
È la mia auto e guido io! Se non ti sta bene vai a piedi o
chiama un taxi”
Klaus
contrasse la mascella infastidito della testardaggine della donna
“Ok
l’hai voluto tu”
Detto
questo andò al lato del guidatore e aprì la
portiera per poi chinarsi verso lo
sportello che nascondeva i cavi di accensione e voltarsi verso Caroline
con
sguardo provocatore
“Ultima
occasione sweetheart”
“Che
stai facendo?”
L’ibrido
alzò le spalle scuotendo il capo per poi aprire il cassettino
“Risposta
sbagliata…”
Estrasse
due fili e stava quasi per strapparli quando la bionda gli
gettò le chiavi sul
sedile con aria scocciata
“Eccole
tieni queste maledette chiavi! Ti odio, non capisco come sia possibile
essere
così detestabile”
Klaus
richiuse tutto per poi afferrare le chiavi e sedersi sul sedile nel
mentre
Caroline si sedette scocciata sul lato del passeggero incrociando le
braccia e
voltandosi verso il finestrino ben intenta a non rivolgergli
più la parola per
tutto il viaggio.
L’ibrido
sorrise vittorioso per poi mettere in moto e lasciare quel parcheggio
squallido
per dirigersi nuovamente verso l’aeroporto.
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Capitolo 6 *** E ci addormenteremo in un caldo abbraccio ***
Una
volta giunti
all’aeroporto Klaus organizzò il viaggio di
ritorno acquistando i biglietti, ovviamente
in prima classe e organizzando anche il trasporto della macchina della
bionda
la quale lo guardava con aria mista tra lo sconvolto, vista
l’enorme quantità di
soldi che possedeva l’ibrido e alla quale sembrava non dare
nessun valore, e
l’arrabbiato perché, nonostante gli avesse tenuto
il broncio per tutto il
viaggio dal motel a lì, l’originale non si era
neanche lontanamente avvicinato
al porgerle delle scuse anzi sembrava proprio che fosse divertito
dall’atteggiamento
della vampira.
Nel
mentre attesero l’orario
di imbarco l’ibrido propose di fare un giro nei negozi
all’interno dell’aeroporto
e in quel momento Caroline avrebbe tanto voluto rispondergli di andarci
da solo
a fare compere ma lei adorava lo shopping e Klaus le aveva fatto
l’unica
proposta alla quale non avrebbe mai detto di no; rimase comunque a
pensarci su
indecisa sul da farsi ma ogni suo proposito di rifiutare
andò a farsi benedire
nel momento in cui l’ibrido parlò nuovamente
“Love
se non vuoi venire
vorrà dire che comprerò solo a Rebekha un
souvenir, non so magari una nuova
borsa Cartier o un paio di Jimmy Choo mi pare che l’altro
giorno avesse un
catalogo tra le mani.. potrei comprare anche qualcosa a Katherine visto
che mi
ha aiutato”
Nel
sentire quelle parole
Caroline si indignò, come poteva pensare che lei non avrebbe
voluto un gioiello
di alta pelletteria o un paio di scarpe favolose!! Se doveva proprio
tornare a
New Orleans almeno lo avrebbe fatto con un bel souvenir, fece qualche
passo in
avanti avvicinandosi all’ibrido
“Ti
pentirai di avermelo
proposto”
Detto
questo lo superò per
poi iniziare a camminare in direzione delle boutique che si trovavano
poco
lontano da lì, nel sentire quella frase e la determinazione
della vampira Klaus
non potè fare a meno di sorridere
“Non
contarci sweetheart
sono addestrato a sopportare lo shopping più estremo, non
penso che tu possa
superare Rebekha quando è nel pieno della sua
forma”
Dopo
due ore l’ibrido doveva
ammettere che Caroline era impegnativa quasi quanto sua sorella
soprattutto
perché a quanto pare stava provando con tutta se stessa a
farlo spazientire ma
il suo non riuscirci non faceva altro che divertire
l’originale e farla
arrabbiare di conseguenza. Quando mancava poco più di
un’ora alla partenza del
volo tra le loro braccia si erano accumulati diversi pacchetti;avevano
comprato
una borsa di Cartier per Rebekha la cui scelta del modello non era
stata molto
complicata visto che la vampira originale era solita farsi comprare dei
regali dai
fratelli anche quando non vi era nessuna ricorrenza, avevano poi preso
un paio di
scarpe con il tacco vertiginoso per Katherine e la scelta in questo
caso si era
invece rivelata ardua visto che Caroline era ancora arrabbiata con la
Pedrova e
aveva cercato in tutti i modi di convincere Klaus a non comprarle
niente, una
volta che finalmente si era arresa avevano visitato vari negozi fino a
quando
non avevano visto un paio di Louboutin con tacco 16 completamente
ricoperte da
piccole pietre luminose che riprendevano il colore
dell’aurora boreale rendendole
un vero spettacolo per gli occhi a chiunque le avesse guardate, in un
altro
sacchetto vi era la scatola contenente un paio di sandali di Jimmy Choo
con
tacco alto completamente dorate con una lavorazione che avvolgeva il
piede fin
sopra la caviglia, Caroline le trovava incantevoli anche se dopo averle
provate
aveva voluto anche indossare praticamente quasi tutte le scarpe
presenti nel
negozio per il puro gusto di portare Klaus all’esasperazione
cosa nella quale,
purtroppo, non era riuscita. L’originale si era poi fermato
in un negozio di
giocattoli e aveva comprato un regalo per Henrick, quando erano in fila
nella
zona imbarco la bionda sembrò ricordare qualcosa di
importante e si voltò
allarmata verso Klaus
“Non
abbiamo preso niente ai
tuoi fratelli! Non possiamo tornare senza niente per loro”
L’ibrido la guardò
scocciato, non sarebbe tornato dentro
a quei negozi per nessuna ragione al mondo inoltre rischiavano di
perdere il volo
“Eliija
sarà già contento
che tu torni a casa per conoscere Henrick mentre invece Kol
è ancora in debito
con me perché sopporto la sua idiozia da secoli quindi direi
che non devo
comprargli niente! Ora posa i bagagli sul nastro è il nostro
turno”
La
bionda sembrava non
volergli dare ascolto così l’ibrido le prese la
nuova valigia che avevano dovuto
comprare per mettere gli acquisti e la posizionò sul nastro
trasportatore per
poi indicarle di oltrepassare i controlli senza fare troppe storie
“Sei
un prepotente”
“Mai
detto il contrario
love”
Una
volta a bordo Caroline
si sorprese di tutto quel lusso, la prima classe era davvero una cosa
fantastica ma si sentiva a disagio, lei non era abituata di certo a
tutto
quello sfarzo inoltre le hostess non facevano altro che civettare con
l’ibrido
e solo in quel momento si accorse di quanto questa cosa gli dava
fastidio e
come se non bastasse questa gelosia che provava e tutto lo stress di
quel
giorno non aveva fatto altro che incrementare la fame che aveva
già in precedenza
visto che per non farsi notare troppo in giro aveva limitato i suoi
pasti
all’essenziale. Non appena il volo partì Caroline
fu travolta per un momento dalla
sensazione di vuoto tipica della fase di decollo che svanì
quasi immediatamente:
cercò di distrarsi il più possibile guardando
prima una rivista, poi ascoltò la
musica e infine cercò di concentrarsi sulle nuvole che
scorrevano intorno e
sotto di loro ma neanche questo sembrava distrarla dal rumore dei cuori
che
battevano tutto intorno a lei e dal sangue caldo che pulsava in quelle
vene,
poteva avvertire almeno tre persone terrorizzate dall’idea di
volare perché i
loro battiti erano più rapidi e il sangue nelle loro vene
scorreva più forte. Deglutì
un paio di volte mentre cambiava posizione per l’ennesima
volta, strinse i
braccioli quasi con violenza quando sentì giungergli un
odore di sangue
animale; era talmente affamata che anche quello gli sembrava appetitoso
in quel
momento, sorrise divertita ricordandosi di quando Stefan aveva provato
inutilmente
a convertirla alla sua vecchia dieta. Era così concentrata
nel non perdere il
controllo che non si rese conto che Klaus l’aveva scrutata
per tutto il tempo
studiando ogni suo singolo movimento, l’ibrido dapprima aveva
pensato che la
vampira fosse semplicemente a disagio inoltre aveva nitidamente notato
come si
infastidisse quando flirtava con le Hostess e la cosa non poteva fare
altro che
divertirlo poi però aveva notato che il suo sguardo aveva
iniziato a muoversi
freneticamente da una parte all’altra senza fermarsi troppo a
lungo in un unico
punto, cercò di cogliere più particolari
possibile c’era qualcosa che gli
sfuggiva come se non riuscisse a trovare un pezzo del puzzle che aveva
proprio davanti
agli occhi, poi la vide alzare leggermente il capo quando in lieve
odore di
sangue di animale giunse dalle cucine, ovviamente nessun altro
passeggero lo
aveva notato ma loro essendo vampiri avevano tutti i sensi
più sviluppati, in
quel momento tutto andò al suo posto. Come aveva fatto fino
ad allora a non rendersene
conto? Era stato così felice di rivederla che non aveva
prestato attenzione al
fatto che la sua pelle era più pallida del solito e che i
suoi capelli
sembravano più spenti, ecco cosa lo aveva attirato quando in
quella stanza di
motel ne aveva presa una ciocca tra le mani,in quel momento non era
riuscito
però a pensare a nulla se non al fatto di averla trovata
finalmente.
“Vieni
con me!”
La
voce era suonata così
autoritaria da non ammettere repliche, Caroline lo guardò
confusa ma decise
comunque di seguirlo lungo il piccolo corridoio fino a giungere dinanzi
alla
porta dei servizi
“davvero
non ti fidi a
lasciarmi sola neanche quando siamo su un aereo? Pensi che mi butterei
per
fuggire?”
“Io
non penso che lo
faresti, sono sicuro che se volessi fuggire ti butteresti senza
esitare, ora
entra”
Le
ultime parole furono
accompagnate da un gesto della mano che indicò la porta
della toilette dinanzi
a loro, la bionda alzò un sopracciglio guardandolo scettica
prima di aprire la
porta ed entrare non capendo dove volesse andare a parare ma si
stupì ancora di
più quando anche lui entrò nel piccolo spazio
“Ma
che diavol…”
“Non
pensare male love, non dico
che non sarebbe interessante l’esperienza ma ti ho promesso
del sesso bollente
ibrido-vampiro e qui ci sono troppe orecchie indiscrete”
A
quelle parole Caroline
voltò lo sguardo imbarazzata, ricordava il giorno in cui
aveva quasi fatto
sesso con lui pensando che fosse Tyler ma
Klaus non gli diede il tempo di dire niente
che continuò a parlare
“da
quando non ti nutri?”
La
bionda sgranò gli occhi,
non pensava che se ne sarebbe accorto ma non poteva di certo ammettere
che era
così affamata che si sarebbe accontentata anche di uno di
quei coniglietti che
tanto adorava un tempo Stefan
“Non
sono affari tuoi!”
Klaus
che non aveva alcuna
intenzione di giocare su quell’argomento e sapeva benissimo
che non potevano
rimanere chiusi in quel bagno fin quando lei non si sarebbe decisa a
collaborare la guardò con sguardo ammonitore
“Caroline..”
“Ok
sono tre giorni che non
mi nutro in maniera decente, sono uscita poco dal motel e le sacche di
sangue
mi erano finite, ero andata a Parigi per farne scorta quando ti vidi
lì e
scappai senza prenderne..”
“E
ti sembra un buon motivo
per non nutrirti? Sai dovresti imparare a nutrirti come si addice a un
vampiro
e cioè dalle vene delle persone”
“Non
posso farlo, non riesco
a controllarmi e rischierei di ucciderli come successe subito dopo la
mia
trasformazione”
“Se
non lo fai non imparerai
mai a moderarti”
Caroline
nel sentire quella
ramanzina chinò
il capo come se fosse
una bambina ripresa nel fare una marachella, Klaus la guardò
per poi scuotere
il capo e sbuffare poi portò il polso alla bocca e dopo aver
fatto allungare i
canini si morse recidendo così le vene e facendo sgorgare il
sangue.
Non
appena la pelle del
vampiro venne lacerata la bionda alzò il capo attratta da un
odore buonissimo
per poi guardare sconcertata Klaus che le porgeva il polso
“Bevi”
“Ma
sei impazzito? Non…”
“Caroline
non farmelo
ripetere, bevi e basta non puoi stare in queste condizioni e poi
è inutile che
fai tanto la santarellina te lo leggo negli occhi che lo
desideri”
“io..”
“il
mio sangue ti attira
particolarmente e soprattutto è molto
più…nutriente..rispetto a quello a cui
sei abituata quindi bevi e non fare tante storie”
Caroline
era quasi sul punto
di replicare un’altra volta ma l’odore del sangue
dell’ibrido aveva invaso
tutta la cabina e lei aveva davvero fame, fu un attimo e
l’istinto prese il
sopravvento le sue labbra si posarono sul polso del biondo. Il poco
spazio
all’interno del bagno non permetteva però dei
movimenti eccessivi, l’originale
le fece poggiare la schiena contro il suo torace mentre il polso era
premuto
contro la sua bocca ma il tempo era passato e la ferita che
l’ibrido si era
procurato si era ormai quasi sanata del tutto. Klaus non fece in tempo
a
togliere il braccio per ferirsi nuovamente che avvertì i
denti di Caroline
lacerargli la carne e una scarica di piacere attraversargli la spina
dorsale,
probabilmente la vampira non sapeva che il gesto che aveva appena
compiuto era
uno dei più intimi in assoluto che si potevano fare tra due
vampiri; man mano
che il sangue scendeva nella sua gola la bionda si sentiva rinvigorire
ad un
certo punto riacquistò un po’ di
lucidità e ritirò i canini, si sentiva
benissimo anche se non sazia. La ferita sul polso guarì
quasi subito nel mentre
Caroline si beò ancora un po’ di quel petto
marmoreo a cui era poggiata, si
sentiva strana, decisamente accaldata e la cosa non era affatto
positiva vista
la situazione. Si staccò dall’originale per poi
voltarsi verso di lui, notando
che sembrava un po’ provato pensò di aver preso
troppo sangue
“Oh
ecco io…mi spiace…ne ho
preso troppo..”
L’ibrido
la guardò non
collegando immediatamente le parole che diceva, dopo qualche secondo
sorrise divertito
“non
preoccuparti love non è
un po’ di sangue in meno che mi farà crollare..
piuttosto mi chiedevo…tu sai
cosa hai appena fatto?”
Caroline
lo guardò
pensierosa non capendo a cosa si riferisse ipotizzò che
forse si riferiva al
fatto che lui era un vampiro originario mentre lei solo un semplice
neo-vampira
“è
colpa tua, non dovevi
reciderti il polso offrendomi il tuo sangue era normale che poi lo
avrei
bevuto”
Un
sorrisino malizioso si dipinse
sul volto del ragazzo
“A
quanto vedo non sai
minimamente cosa significa il fatto che tu mi abbia morso e ti sia
nutrita di
me..”
In
quel momento Caroline si
ricordò che in effetti lui si era morso per primo per
offrirle il suo sangue ma
poi lei, visto che la ferita si era chiusa, rapita dal richiamo di quel
nettare
prelibato aveva affondato i canini beandosi di quel sapore unico che le
aveva
provocato dei brividi di piacere per tutto il corpo
“Ohhh
qualcuna qui non ha
fatto i compiti dopo essere diventata una..com’è
che ti chiamano Barbie-vampiro”
La
vampira lo guardò curiosa
e infastidita al tempo stesso
“Che
stai dicendo?
Spiegati..”
L’originale
tolse i residui di
sangue dal suo polso per poi uscire sotto lo sguardo indagatore della
bionda
“Magari
un giorno te lo dirò
sweetheart”
“Ehi
, dove vai? Voglio una
spiegazione”
La
vampira uscì dal bagno
subito dopo di lui e lo raggiunse ai posti a loro assegnati nel mentre
la
curiosità e la preoccupazione di aver fatto qualcosa di
sbagliato la
attanagliavano vide che l’ibrido si era già
riseduto comodamente e che tutti li
stavano osservando probabilmente li avevano visti uscire dal bagno
insieme e si
erano fatti chissà quali strani pensieri; per non alimentare
ancora di più la
loro curiosità decise di rimandare il loro discorso a dopo
quando sarebbero
stati soli e lontano da orecchie indiscrete. Lanciò un
ultimo sguardo ad un
Klaus visibilmente divertito dalla situazione che si era venuta a
creare con
gli altri passeggeri e dall’imbarazzo mal celato che questo
le provocava per
poi prendere nuovamente una rivista e mettersi a leggere qualche
articolo di moda.
A
metà viaggio la bionda,
così come tutti gli altri passeggeri,si era addormentata
poggiando
inconsciamente la testa sulla spalla dell’uomo al suo fianco
il quale abbassò
il divisorio tra i sedili e si voltò leggermente verso la
sua direzione
permettendole così di adagiarsi sul suo petto, prese un pile
messo a loro disposizione
e coprì entrambi per poi stringerla a
se
e inebriandosi con il suo profumo si abbandonò anche lui
nelle braccia di
Morfeo.
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Capitolo 7 *** E nonostante il dolore non si smette mai di credere nell'amore ***
Klaus
si svegliò diverse ore dopo poteva avvertire ancora il
dolce peso del capo di Caroline sul suo corpo, era una sensazione
piacevole che
scaldava il suo cuore oscuro. Si mosse leggermente tirando fuori il
braccio al
cui polso aveva il rolex per guardare l’ora, mancavano ancora
due ore
all’arrivo quindi poteva lasciarla dormire pacificamente
ancora per un po’.
Dopo
una manciata di minuti l’hostess passò
chiedendogli se
avesse bisogno di qualcosa ma proprio nel mentre si era chinata verso
di lui
l’aereo fu attraversato da una scossa dovuta probabilmente ad
un vuoto d’aria
che fece sbilanciare la ragazza facendola cadere in avanti verso di lui
“Mi
scusi, sono desolata”
“Non
si preoccupi, spero che lei non si sia fatta male”
La
ragazza arrossì visibilmente mentre si crogiolava di
quelle braccia forti che la sorreggevano, quel ragazzo era davvero
carino, lo
aveva adocchiato sin dall’inizio del viaggio sperando di
attirare la sua
attenzione, stava per rispondere quando una voce alterata la raggiunse
“Sono
sicurissima che non si è fatta niente e che deve
tornare al suo lavoro, non vogliamo di certo che gli altri passeggeri
si
sentano trascurati”
Caroline
si era svegliata a seguito della scossa e aveva
assistito a tutta la scena, un moto di gelosia si era scatenato in lei
non
appena aveva visto l’hostess che civettava con
l’ibrido ma la cosa che la fece
alterare maggiormente era che quest’ultimo le dava corda con
quei modi da
cascamorto e quel sorrisino ammaliatore; senza dire altro si rimise
seduta in maniera
composta sul suo sedile e notando il divisorio abbassato lo
rialzò di scatto
per poi voltarsi indignata verso il finestrino intenta a non rivolgere
più la
parola ai due piccioncini.
L’hostess
si alzò e dopo essersi scusata nuovamente per
l’accaduto andò a controllare gli altri ospiti
maledicendo mentalmente quella
stupida biondina da strapazzo che si era svegliata nel momento meno
opportuno.
Klaus
si voltò verso Caroline che se ne stava raggomitolata dentro
il il pile del quale si era impossessata completamente
“Sei
scortese anche io potrei avere freddo dopotutto”
Caroline
si voltò verso di lui con sguardo iroso
“Allora
chiama l’hostess e fatti portare un’altra
coperta”
A
quelle parole l’originale ghignò divertito,
Caroline era davvero
una ragazza impegnativa pensò che probabilmente avrebbe
passato il resto della
sua eternità a corteggiarla per farle capire che era davvero
importante per
lui; tolse nuovamente il bracciolo che separava i sedili e
allungò le braccia
verso di lei che continuava a fissare il vuoto dal finestrino pur di
non far
trasparire la gelosia cocente che in quel momento provava per poi
afferrarla e
tirarla velocemente verso il suo petto
“Che…”
“Shh
sweetheart c’è gente che ancora dorme”
Nel
mentre pronunciava queste parole ave sistemato nuovamente
la coperta, che era sfuggita alle mani della bionda, fino a coprire
entrambi;
nel mentre Caroline cercando di non fare movimenti eccessivi si era
sistemata
comodamente sul petto del biondo, non lo avrebbe mai ammesso ma le
piaceva
sentire il rumore dei battiti del
suo
cuore e inebriarsi di quell’odore che era così
caratteristico e selvatico.
“Ma
quanto dura questo volo?”
La
sua voce era risultata solo un flebile sussurro ma Klaus
la sentì distintamente
“Sono
13 ore di viaggio, ormai siamo quasi arrivati”
“Mh…appena
atterro dovrò chiamare mia madre, sarà talmente
arrabbiata che inizierà a sputare fuoco”
A
Klaus piaceva l’atmosfera che si era andata a creare, non
erano mai riusciti a parlare in maniera così tranquilla,
solitamente le loro
conversazioni seguivano sempre uno schema preciso: si parlavano, si
stuzzicavano,
iniziavano a litigare, Klaus finiva con dire qualcosa che allontanava
la bionda
e doversi inventare qualcosa per farsi perdonare; che fosse un disegno,
un
vestito, un bracciale o un pomeriggio di shopping poco importava.
“Quando
ci ho parlato un paio di settimane fa non era affatto
di buon umore, mi ha detto che era una mia responsabilità il
riportarti a casa
e che poi ti avrebbe tenuta rilegata a Mystic Falls per il resto
dell’estate”
A
quelle parole Caroline alzò il capo sconvolta
“Hai
parlato con mia madre? Ti prego dimmi di no!”
“Certo
che ho parlato con tua madre, sono andato da lei pochi
giorni dopo la tua fuga, speravo che sapesse qualcosa della tua meta ma se può
renderti più tranquilla è venuto
anche Eliija, non l’ho minacciata o altro può
garantirtelo anche lui e Big
Salvatore che è diventato una sorta di piattola da quando ha
saputo quello che
era successo”
L’ibrido
fece una breve pausa per poi continuare
“Se
non sapessi che è innamorato perso della Gilbert direi
che ha una cotta per te e che dovrei ucciderlo”
Caroline
sorrise a quelle parole gli piaceva quel lato un po’
possessivo di Klaus
“È
stato lui a darmi l’indirizzo per New Orleans
probabilmente anche se non lo ammetterebbe mai si sarà
sentito in colpa, ma non
devi preoccuparti i trascorsi con lui appartengono al passato; la cosa
che mi
preoccupa ora è mia madre mi rinchiuderà e
butterà la chiave”
L’ibrido
si era irrigidito nel sentire la prima parte della
frase
“Trascorsi?
Tu e Salvatore avete avuto dei trascorsi?”
Il
suo tono di voce era cambiato diventando tagliente e freddo,
se si potesse uccidere qualcuno con la voce quella di Klaus avrebbe
fatto una
strage. Solo in quel momento Caroline si rese conto della gaffe appena
fatta, lui
ovviamente non poteva sapere niente di quello che era successo con
Damon perché
arrivò a Mystic Falls solo tempo dopo
“Bhè
è una storia lunga e te l’ho detto è
passato tanto tempo
non vale neanche la pena parlarne”
L’ibrido
la strinse maggiormente al suo fianco per poi
fissarla negli occhi con sguardo irritato
“Ti
consiglio di farmi una sintesi love, se non vuoi che la
cara e dolce Elena rimanga vedova ancora prima di pensare al
matrimonio”
A
Caroline non piacque la prepotenza che era racchiusa in
quelle parole e decise di non volergliela dare vinta anche se sapeva
che alla
fine probabilmente stavolta avrebbe ceduto lei, ma come gli era passato
in mente
di dirglielo?
“Non
puoi avere nessuna pretesa, noi non stiamo mica insieme
e poi io non ti vengo mica a chiedere di tutte le donne con cui sei
stato”
La
risposta della bionda non fece altro che far alterare
maggiormente l’originale, Caroline potè vedere la
muscolatura irrigidirsi e un
lampo di dolore attraversare quegli occhi e solo in quel momento
comprese che
con le sue parole lo aveva ferito perché ancora una volta lo
aveva rifiutato,
aveva rinnegato i sentimenti che provava per lui ancora una volta
“io…”
Voleva
scusarsi ma l’ibrido la bloccò
“Lascia
stare sei stata chiarissima, come al solito”
Nel
mentre diceva queste parole allentò la presa sul fianco
della bionda e stava quasi per ritirare il braccio con la quale la
cingeva ma
una mano delicata della vampira lo fermò facendo in modo che
quell’abbraccio
non si sciogliesse nel mentre l’altra andava a posarsi sul
volto dell’originale
facendolo voltare verso di lei
“scusami
non volevo dire quelle cose, cioè è difficile da
spiegare perché effettivamente noi non stiamo insieme
Nicklaus io devo.. sono
ancora…sono ancora scossa per quello che è
successo ma so che con te sto bene,
mi sento felice come se niente potesse toccarmi o ferirmi, mi sento
viva come
non lo sono mai stata ma ho anche paura di soffrire.. di nuovo, non
posso certo
definirmi una persona fortunata con l’amore fino ad ora non
ho avuto altro che
dolore e tradimenti ma vorrei davvero che con te fosse diverso, vorrei
davvero
che funzionasse e questo significa che non devo correre”
Fece
una breve pausa per poi rivolgergli un sorriso divertito
“E
poi sono una donna che ama essere corteggiata, sarà
all’altezza delle mie aspettative Messer?”
L’ibrido
aveva ascoltato ogni parola saggiandola, gustandosi
il momento in cui l’aveva chiamato per nome, adorava il modo
in cui lei lo
pronunciava,quella che la vampira gli aveva appena fatto poteva essere
considerata una vera e propria
dichiarazione, certo gli aveva detto che aveva paura e non voleva
buttarsi a
capofitto nella loro storia ma gli aveva anche detto che con lui stava
bene
davvero , non gli aveva sbattuto la porta in faccia come aveva creduto.
Klaus
alzò la sua mano posandola su quella della ragazza che
ancora era poggiata sul
suo volto per poi rivolgerle il suo solito sorriso impertinente
“Milady
si meraviglierà di cosa sono in grado di compiere per
amor della mia donna”
Finito
di pronunciare le parole l’ibrido si portò la mano
della ragazza alla bocca sfiorandole il dorso con le labbra in un
baciamano a
regola d’arte.
Caroline
scosse la testa felice di aver chiarito per poi
parlare con voce allegra
“dovevi
essere davvero tremendo a quei tempi”
Klaus
la guardò, in quel momento i
suoi occhi sembravano sorridere per quanto
erano luminosi
“Ti
sarebbero piaciuti quegli anni, le donne amavano essere
corteggiate e c’erano delle ferree etichette da seguire, roba
che oggi vi
farebbe accapponare la pelle”
“E
perché pensi che mi potesse piacere?”
“Perché
tu adori essere corteggiata love e io sono un ottimo
corteggiatore quando mi impegno”
La
comunicazione che li avvertiva dell’imminente arrivo a
destinazione interruppe il discorso, Caroline venne invitata dalla
hostess a
sedersi composta e allacciarsi la cintura, poi si rivolse a Klaus
invitandolo a
fare lo stesso aggiungendo però un tono civettuolo e qualche
battito di ciglia
di troppo.
Non
appena l’assistente di volo si allontanò
l’ibrido prese
nuovamente la mano di Caroline tra la sua e la strinse leggermente
“Pronta
ad affrontare la madre sputafuoco?”
“Non
ridere, non hai idea di cosa sia capace quella donna, mi
rinchiuderà in camera mia senza cellulare né
computer senza permettermi di
vedere nessuno per il resto delle vacanze, sarà
tremendo”
Klaus
rise divertito dall’espressione sconvolta che aveva
assunto la bionda nel mentre pronunciava la sua condanna
“Allora
sono fortunato ad essere un ibrido immortale che può
entrare dalla finestra senza essere visto né
sentito”
“Chissà
quando inizieranno i corsi, devo chiedere ad Elena e
Bonnie di aggiornarmi..saranno arrabbiatissime anche
loro…torniamo indietro non
voglio tornare a casa!”
La
fase di atterraggio era iniziata ormai mancavano pochi
minuti e sarebbero arrivati all’aeroporto di New Orleans.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Erano
atterrati ormai da più di mezz’ora e finalmente
erano
riusciti a recuperare i bagagli, l’ibrido diede indicazioni
per far portare
l’auto l’indomani presso la sua residenza, una
volta usciti dall’aeroporto
attraversarono il parcheggio sino a raggiungere l’auto di
Klaus nella quale
caricarono i bagagli per poi partire all’insegna della Villa
Mikaelson.
Durante
il viaggio in macchina Caroline prese il suo
cellulare e lo accese, le arrivarono subito i messaggi che le
riferivano che
sua madre aveva provato a chiamarla, selezionò il numero
della donna in rubrica
ed avviò la chiamata; dopo appena due squilli la voce di una
donna giunse alle
sue orecchie
“Care,
spero che tu stia tornando e che sappia essere più
convincente di Damon e Stefan perché in caso contrario ho
avuto tutto il tempo
per pensare ad una serie interminabile di punizioni per te”
“Mamma
non arrabbiarti ti giuro che ti spiegherò tutto, Klaus
mi ha trovata e mi ha riportata indietro siamo appena arrivati
all’aeroporto”
“Per
fortuna che è venuto a prenderti, è un bravo
ragazzo
nonostante sia un po’…imprevedibile..e penso che
ti voglia davvero bene,
dovresti dargli una possibilità, non appena avrai scontato
tutti i tuoi
castighi ovviamente”
La
chiamata durò per tutto il viaggio dall’aeroporto
a casa,
una volta giunti a destinazione Caroline promise alla madre che sarebbe
tornata
entro un paio di giorni a casa in quanto avrebbe riottenuto la sua auto
solo il
giorno seguente.
Dopo
aver parcheggiato l’auto nel piazzale Klaus scese e con
velocità sovrannaturale raggiunse il lato del passeggero ed
aprì lo sportello
alla ragazza invitandola a scendere
“Wow..fai
sul serio”
L’ibrido
si recò a prendere i bagagli e quando Caroline lo
raggiunse con
l’intento di aiutarlo questo
le fece cenno di lasciar stare, la vampira
si voltò dunque nuovamente verso la villa,
attendendo che l’originale
facesse strada iniziò a parlare tranquillamente
“Sai
quando sono venuta la prima volta non ho avuto nemmeno
bisogno di guardare il numero civico per riconoscere la tua casa, sei
il solito
megalomane”
“Pensavo
che ti avesse mostrato Bekka la strada”
Caroline
rise imbarazzata, per poi rispondere
“A
dire il vero no, ero già venuta qui ma non avendo il
coraggio di scendere sono scappata via arrivando fino
all’altro capo della
città. Pensavo che in una città con tante persone
era impossibile incontrare
qualcuno che mi conoscesse e quindi mi sono concessa una giro per le
strade di
questo luogo che ti aveva tanto incantato, stavo guardando uno degli
artisti
quando ho sentito la voce e bhè il resto sicuramente te lo
avranno raccontato”
Nel
mentre parlavano i due avevano preso a camminare in
direzione della porta
“Volevi
andartene via senza che io sapessi che eri stata
qui?”
“Mi
sono fatta prendere dal panico è una cosa normale
sai!”
Quando
si trovavano a pochi metri dalla porta questa si
spalancò mostrando una Elena alquanto arrabbiata alle cui
spalle si trovava una
Bonnie altrettanto irritata, nel vederle Caroline si bloccò
per poi voltarsi
verso l’ibrido che la guardava divertito
“Non
pensarci love, ti prenderei ancora prima che tu faccia
il secondo passo”
La bionda lo guardò
rassegnata per poi dirigersi verso la
porta come una condannata a morte che va al patibolo.
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Capitolo 8 *** Un amico vero ti aspetta all'infinito, ti da una strigliata e ti vuole bene più di prima ***
“Cosa
ti è saltato in mente di fare eh? Scappare!!! Ma ti
rendi conto di quanto siamo state preoccupate per te? Non sapevamo dove
fossi, come
stessi e se qualcuno ti avesse fatto del male?!”
Era
più di dieci minuti che Elena andava avanti così,
non
appena era entrata alla porta le due amiche l’avevano presa e
trascinata in una
stanza al piano superiore seguite da una Katherine che non voleva
perdersi
neanche un dettaglio di tutta quella storia, non appena Caroline era
entrata e
l’aveva vista dapprima l’aveva insultata dandole
della traditrice ma alla fine
l’aveva abbracciata ringraziandola , una volta chiusa la
porta le ragazze avevano
iniziato a farle una lavata di capo che sicuramente la bionda non
avrebbe dimenticato
per il resto della sua esistenza
“Elena
ha ragione Care, siamo state in pensiero e poi
come se non bastasse ti sei messa anche l’amuleto! Sapevi che
l’unico modo che
avevamo per rintracciarti era la magia e tu mi hai schermata
fuori.”
Caroline
non aveva mai visto Bonnie così delusa ed
arrabbiata, lei era solita litigare con Elena ma raramente aveva
discusso con
la strega anzi solitamente lei era proprio quella che faceva di tutto
per far
riappacificare le due.
“Perché
invece di urlarmi contro non vi mettete nei miei
panni! Ero ferita e…mi dispiace di avervi fatte preoccupare
ok, ma non pensate
che anche io mi sia sentita male senza di voi? Mi mancavate ogni
singolo giorno
ma ero delusa, arrabbiata e stavo male…”
Nel
sentire quelle parole dette con tanta frustrazione le
due amiche della bionda la abbracciarono di slancio
“Promettici
che non farai mai più niente del genere..
anche se tu e Klaus doveste litigare devi darci la tua parola che non
scapperai..”
Caroline
a sentire quelle parole alzò un sopracciglio
scettica
“Perché
io e Klaus dovremmo litigare?”
A
rispondere questa volta fu Elena
“Suvvià
Caroline tutte le coppie litigano io e Damon ci
lanciamo i soprammobili almeno una volta ogni quindici
giorni..”
“Si
ma io e Klaus non siamo ancora una coppia ecco”
Le
parole erano state pronunciate come un sussurro che
vennero però captate in pieno da Elena che rispose sconvolta
“Cosa?
Perché? Noi pensavamo che aveste chiarito e aveste
passato il tempo a fare sesso selvaggio da qualche parte..”
A
quelle parole Caroline alzò il capo scandalizzata per
poi voltarsi verso Katherine che stava assistendo a tutta la scena da
una
poltrona in un angolo
“Ha
ragione Damon più passa il tempo e più ti
somiglia!”
La
vampira più anziana sorrise compiaciuta per poi rispondere
“Siamo
Pedrova Barbie! Abbiamo la sensualità e la malizia
nel sangue!”
“Non
cambiamo discorso!”
La
voce di Bonnie aveva riportato lo sguardo di Caroline
fisso sulle sue due migliori amiche che la guardavano in attesa di una
risposta
“No,
voglio andarci con i piedi di piombo ok?! Non
abbiamo fatto niente, solo parlato e ci siamo chiariti”
Le
tre amiche si guardarono dapprima sconvolte poi però
capirono che la bionda aveva bisogno di certezze e non poterono
biasimarla dopo
che le sue precedenti storie erano state un totale schifo. La prima a
parlare
fu Katherine che cercò di rompere l’atmosfera
pesante che si era venuta a
creare
“E
pensare che io volevo sapere se le mie ipotesi erano
giuste, dovrò aspettare, che delusione”
Bonnie
si voltò verso di lei con un sorriso complice
“Te
lo ripeto, secondo me hai ragione. Damon è un uomo la
sua opinione non conta”
Caroline
non capendo di cosa stessero parlando le guardò
con aria interrogativa e stava per chiedere spiegazioni quando la voce
di Elena
la bloccò
“Ragazze
potrebbero sentirci, sono al piano di sotto”
La
bionda le guardò tutte e tre in cerca di una
spiegazione che non ricevette
“Si
può sapere di cosa parlate? Non riesco a seguirvi”
Katherine
ghignò maliziosa e dopo aver scambiato uno
sguardo d’intesa con le altre due ragazze rispose alla domanda
“Vedi
quando vi abbiamo chiamato al telefono Klaus ha
risposto con un tono così scocciato che abbiamo pensato di
aver interrotto
qualcosa e quindi abbiamo iniziato a dare le nostre opinioni”
Fece
una breve pausa prima di continuare
“..noi
tre pensiamo che a letto Klaus sia un vero demonio,
qualcosa del tipo sesso selvaggio a gogo, invece Damon e Kol
affermavano il
contrario..”
Bonnie
vide il volto di Caroline assumere un’espressione
mista tra l’imbarazzo e la curiosità evidentemente
aveva fantasticato più di
qualche volta anche lei su questo aspetto dell’ibrido
“e
tu Caroline che ne pensi? Rebekha non si è voluta
sbottonare, infondo è quella che ha vissuto più
tempo con lui che gli costava darci
qualche scoop alla fine è intervenuto Eliija e ha fatto
interrompere la discussione”
“Su
Care non farti pregare dacci la tua opinione”
Ora
tutte e tre fissavano insistentemente una Caroline
che si sentiva decisamente sotto pressione
“Ma..ma
che discorsi fate, non avete i vostri ragazzi a
cui pensare?E poi pensate davvero che io vi risponda sapendo che tutti
stanno
ascoltando?”
Elena
fece un cenno affermativo con il capo per poi
parlare
“Bhè
siamo 3 contro 2 quindi il tuo voto è decisivo e non
puoi astenerti”
Katherine
si avvicinò alle altre lasciando la poltrona su
cui era comodamente seduta, questo non fece altro che aumentare la
pressione
emotiva che gravava sulla bionda che colta da un momento di panico si
alzò
velocemente uscendo dalla porta e prima che qualcuno potesse fermarla
era già
arrivata nel salotto al piano inferiore dove
trovò tutti comodamente seduti sul divano senza
dire una parola e quando
vide il ghigno soddisfatto dell’ibrido ne capì il
motivo; stavano origliando
ecco perché non si sentiva nessun rumore provenire dal resto
della casa, notò
che Rebekha e Stefan non c’erano il che significava che
probabilmente erano da
qualche parte con il bambino visto che anche quest’ultimo non
era nella stanza.
“Vergognatevi
tutti quanti! Eliija mi meraviglio di te,
non mi sarei mai aspettata che ti mettessi ad origliare come una
pettegola, una
cosa del genere me la aspetterei da Kol e Damon, infatti non mi
stupisco che lo
stessero facendo…”
Caroline
si voltò verso Klaus che la guardava divertito
con in mano un bicchiere di bourbon
“In
nostra difesa possiamo dire che non stavamo origliando
semplicemente le vostre voci ci arrivavano così chiare che
non potevamo non
sentirle”
La
bionda si avvicinò e senza dire una parola prese il
bicchiere dalle mani di Klaus e lo svuotò in un solo sorso
per poi ridarglielo
“Mi
farai impazzire”
L’ibrido
si alzò e andò a riempire nuovamente il
bicchiere per poi voltarsi verso di lei con un ghigno malizioso a
solcargli il
viso
“Su
questo non ci sono dubbi, infondo stiamo a 3 contro
2. Attenderò con ansia il tuo voto love”
A
quelle parole Caroline afferrò il cuscino poggiato sul
divano
e glielo lanciò contro nel vano tentativo di colpirlo; nel
frattempo anche le
ragazze erano scese al piano inferiore per nulla soddisfatte della
mancata
risposta della bionda che gli lanciò uno sguardo infuocato
che ricevette come
risposta un’alzata di spalle indifferente.
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Capitolo 9 *** Un pomeriggio tranquillo a casa Mikealson ***
Erano trascorse un paio
di ore dal ritorno di Caroline a New Orleans, in quel lasso di tempo la
bionda
si era nutrita con una sacca di sangue del suo gruppo sanguigno
preferito, B+,
lei e Klaus avevano convenuto di aspettare che la sorella
dell’originale
tornasse a casa prima di dare i souvenir e nel frattempo avevano deciso
di
parlare di tutto quello che era successo nelle loro vinte in quel
periodo di
lontananza, Eliija si premurò di raccontare quello che era
successo a New
Orleans, di come Henrick avesse cambiato completamente le loro vite e
di come
sicuramente anche Caroline lo avrebbe adorato; Klaus spiegò
loro di come aveva
fatto tornare in “vita” il fratello minore con
l’aiuto di una potente strega
ancestrale, una volta finito di raccontare del ritorno di Kol, il
diretto
interessato prese la parola con il suo solito tono divertito
“Peccato
che dopo appena
una decina di giorni voleva già piantarmi un pugnale nel
petto e mandarmi a dormire”
“Se
tu non fossi così
irritante non mi verrebbe lo stimolo a pugnalarti di continuo”
Eliija
scosse il capo,
Klaus e Kol lo facevano impazzire, era un continuo punzecchiarsi e
ovviamente
quello che iniziava le discussioni era sempre il minore che sembrava
divertirsi
davvero tanto a istigarlo, come al solito a lui toccava placare gli
animi o
come in quel caso cercare di cambiare discorso
“Kol
che mi racconti della
Oxford? In cosa hai deciso di laurearti questa volta?”
Il
minore degli
originali si voltò verso di lui, abbandonando
così lo sguardo di Klaus
“Oh
non è cambiato molto
dall’ultima volta, solo che adesso le divise delle ragazze
sono un po’ più
corte e i professori ancora più barbosi, sto facendo
archeologia è il corso con
le ragazze più carine”
Nel
sentire il discorso
Bonnie rimase sorpresa dalle parole di Eliija, voleva farle credere che
Kol,
quel Kol, era laureato alla Oxford? Impossibile
“Tu
saresti entrato in
una delle Università europee più prestigiose? Chi
hai compulso per riuscirci?”
Kol
si indispettì al
tono e alle parole usate dalla Bennet
“Ehi
streghetta, per tua
informazione non ho compulso nessuno, non ne ho bisogno e sempre
affinchè tu lo
sappia, nonostante ho passato parecchi anni dentro una bara ho diverse
lauree
tra cui anche medicina, giurisprudenza e filosofia, tutte ottenute con
il
massimo dei voti e senza imbrogli”
Visto
che l’espressione
stupita ed incredula sembrava non abbandonare il volto della ragazza
Eliija
sorrise divertito, effettivamente guardando Kol non si poteva dire che
fosse un
grande studioso
“Miss
Bennet deve sapere
che nella mia famiglia, a parte il defunto Finn, siamo tutti
plurilaureati, nel
corso degli anni nonostante le continue fughe siamo riusciti comunque a
vivere dei
periodi di tranquillità, io e Klaus siamo anche stati
professori in alcune delle
facoltà più prestigiose”
La
strega lo guardò
ancora leggermente incredula, non aveva dubbi sul fatto che Eliija e
Klaus
potessero essere molto colti, sapeva anche che l’ibrido
parlava una serie
infinita di lingue, alcune delle quali ormai morte da molto tempo;
venne distolta
dai suoi pensieri dalla voce di una Caroline demoralizzata
“E
pensare che io devo
ancora finire gli esami del primo anno, perché mi sono
iscritta a Letteratura
straniera?Che mi è passato per la testa!”
La
voce di Elena si unì
a quella dell’amica
“A
proposito di Collage,
gli esami di recupero inizieranno il mese prossimo e io non ho ancora
iniziato
a studiare”
“A
me il tempo non
mancherà mia madre mi ha già avvertita che sono
in punizione, forse riuscirò a
preparare l’esame di Letteratura Francese 2, o potrei provare
a rifare
Letteratura inglese 1. ”
Kol
notò che l’unica che
non sembrava preoccupata per l’inizio dei corsi era proprio
la Bennet
“E
tu streghetta non hai
nulla da studiare?”
“No,
io ho finito tutti
gli esami nei tempi stabiliti quindi sono ancora in vacanza”
Il
discorso proseguì per
qualche altro minuto fin quando la porta non si aprì
lasciando entrare Stefan
seguito da Rebekha e dal piccolo di casa Mikaelson, il quale non appena
vide il
padre andargli incontro iniziò a scalciare e a protendere le
braccia nella sua direzione
.
“Pa-pà”
Tutti
si commossero nel vedere
quella scena ed udire quella voce pronunciare quelle che erano state le
sue
prime parole la settimana precedente, quando il bambino giunse nelle
braccia del
padre si accovacciò contro di lui stringendolo forte e
sorridendo
“Vieni
Henrick ti faccio
conoscere una persona che sono sicuro ti piacerà”
Caroline
nel sentire
quelle parole si agitò di colpo, lei aveva lavorato
saltuariamente come
baby-sitter quando era ancora umana ma non sapeva perché in
quel momento si sentiva
nervosa insomma lei aveva già visto il bambino ma
l’ultima volta non c’era
Klaus inoltre guardandolo avrebbe notato subito quegli occhi
così simili a
quelli di Hayley e non era sicura di riuscire a reggere, non si sentiva
pronta
ancora; nel mentre la sua mente era affollata da mille domande
sentì una mano
poggiarsi sulla sua spalla in segno di incoraggiamento e Caroline non
ebbe il
bisogno di voltarsi per vedere che si trattava di Stefan. Klaus si era
avvicinato lentamente notando il suo stato di agitazione aveva capito
che
quella sarebbe stata una dura prova per la vampira perché le
avrebbe messo
nuovamente di fronte la realtà, il bambino tra le sue
braccia intanto aveva
lasciato l’incavo del collo del padre e si era voltato nella
sua direzione
scrutandola così come aveva fatto la prima volta che si
erano visti
“Eccoci
qui, lei è
Caroline e che lei lo voglia o meno sarà la fidanzata di
papà”
Il
bambino la scrutò
ancora per qualche secondo per poi allungare le braccia nella sua
direzione;
Rebekha sorrise contenta
“Gli
piaci! Di solito
non permette a tutti di prenderlo in braccio è diffidente
come il padre, c’è
voluta una settimana prima che si
facesse avvicinare da Damon e ancora adesso lo guarda
scettico”
Caroline
si voltò verso
Stefan che le fece un cenno di incoraggiamento con il capo, si
avvicinò a Klaus
e prese il bambino dalle sue braccia, quest’ultimo si
avvicinò con il nasino al
suo collo come a volerne sentire l’odore per poi rialzare il
visino e sorriderle
felice, portò le mani in mezzo ai capelli biondi per poi
afferrarne una ciocca
e tirarla leggermente
“Ahi!”
Il
bambino in risposta
ricominciò a ridere giocoso come se avesse appena fatto un
gioco bellissimo,
Caroline lo guardò incantata da quel sorriso e dalle
fossette che comparivano
su quel visino dolcissimo, era la copia del padre, chissà
che anche Klaus da
piccolo aveva un sorriso così
bello? Il
suo sguardo poi si soffermò sugli occhi e a differenza di
come aveva pensato
non sentì alcun dolore attraversarla, la prima volta che li
aveva visti per lei
quelli erano gli occhi di una delle donne che forse più
aveva disprezzato il
tutto solo perché aveva l’innata
capacità di rubarle gli uomini importanti per
la sua vita, ma ora vedeva solo gli occhi di un bambino dispettoso che
si stava
preparando per tirarle nuovamente la ciocca di capelli che aveva nella
manina
paffuta
“Ahi,
Henrick non si
fa!”
Il
bambino a quelle
parole la guardò mettendo il broncio, così come
aveva fatto quel giorno in
macchina con Rebekha, era impossibile aveva meno di un anno e sapeva
già come
ottenere quello che voleva.
“È
inutile con me questi
trucchetti non funzionano, li conosco a memoria, quando dico no
è no”
Il
bambino allora la
guardò e ripetè le ultime sillabe che la bionda
aveva pronunciato, le sentiva
così spesso che erano state la seconda cosa che aveva detto,
un po’ come tutti
i bambini
“no”
Caroline
sorrise e ribadì
il concetto nel mentre vedeva il bambino lasciare dubbioso la sua
ciocca di
capelli solo per poggiare entrambe le manine sulla sua scollatura per
poi
muoverle a destra e sinistra
“Hey,
questo bambino è
un maniaco!”
Kol
si avvicinò ridendo divertito
per poi prendere il nipote tra le braccia e facendogli fare un piccolo
saltello
in aria per poi riprenderlo al volo
“Tutto
suo zio, bravo
ragazzo fallo ora fin quando puoi perché poi quando
crescerai non te lo
permetteranno più e inizieranno a parlare di fidanzamenti o
addirittura matrimoni”
Una
risata cristallina
riempì la stanza mentre il bambino giocava con lo zio sotto
lo sguardo di tutti
“Non
riesco a credere
che tu sia riuscita a farti lasciare i capelli, a me non da ascolto
quando lo
rimprovero”
Rebekha
nel pronunciare
quelle parole le aveva rivolto uno sguardo misto tra
l’ammirato e il geloso, la
voce di Damon risuonò sarcastica nella stanza
“A
quanto pare la nostra
Caroline ha un talento innato nel far fare i bravi ragazzi agli ibridi
di casa
Mikaelson”
Klaus
nel sentire quelle
parole si voltò verso di lui con un ghignò poco
raccomandabile sul volto
“Sai Salvatore per
oggi temo che tu abbia
esaurito il budget di idiozie, non mettere alla prova la mia
pazienza”
Nel
sentire quelle
parole Caroline si avvicinò all’ibrido capendo che
il motivo di tanto astio era
quello che gli aveva detto sull’aereo
“Mi
avevi promesso che
non ti saresti arrabbiato con lui per quella vecchia storia”
Klaus
le cinse la vita
con le braccia facendola imbarazzare, era strano essere così
vicini in pubblico
“E
infatti il suo cuore è
ancora nel suo petto,apprezza il sacrificio che sto facendo
love”
L’unico
a capire il
significato di quello scambio di battute fu proprio il diretto
interessato che
guardo sconcertato la bionda
“Non
posso crederci!Glielo
hai detto? Mi volevi morto per caso?”
“Non
l’ho fatto apposta
mi è sfuggito mentre eravamo in aereo”
Solo
dopo questo scambio
di battute Elena, Bonnie e Stefan compresero di cosa parlarono e
decisero che
era meglio far cadere l’argomento in maniera tale da non
divulgare troppi dettagli,
sicuramente Klaus non sapeva come erano andate le cose o non sarebbe
stato così
clemente; fu proprio Caroline a sviare l’argomento
ricordandosi improvvisamente
dei regali che avevano preso
“Quasi
dimenticavo,
mentre eravamo all’aeroporto abbiamo preso dei regalini,
aspettate vado a prenderli”
La
vampira sparì
velocemente per andare verso l’ingresso per poi tornare dopo
un secondo con la
valigia in mano, la posò sul tavolinetto tra i divani e la
aprì tirando fuori dei
pacchetti, il primo fu quello del bambino che ora stava giocando con lo
zio sul
tappeto, non appena vide il peluche a forma di leone che il padre gli
aveva
preso fece un sorriso felice e lo strinse tra le braccia per poi
iniziare a mordicchiargli
le orecchie. Il secondo pacchetto fu quello per Rebekha la quale non
appena vide
la busta di Cartier iniziò a gioire emozionata e curiosa,
poi fu la volta di
Katherine
“Per
il regalo ringrazia
lui, io non volevo prenderti niente visto che sei stata una
doppiogiochista traditrice
ma ora non sono più arrabbiata con te quindi posso anche
dartelo”
Detto
questo le passò il
pacchetto contenente le Louboutin
ad una
soddisfatta Katherine, prese poi il suo e tolse la valigia di mezzo.
Entrambe
le ragazze rimasero contente del regalo ricevuto, Rebekha
abbracciò il fratello
il quale non era ancora abituato a questi sbalzi d’umore e
slanci di affetto e
rimase dunque basito ma questa sembrò non farci caso;
Katherine rimase
incantata a guardare le scarpe che aveva ricevuto in dono e
ringraziò in
maniera molto più formale un Klaus che le fece in risposta
un cenno con il capo
“Hey
e a me non avete
pensato? Potrei ritenermi offeso sai”
Caroline
si voltò in direzione
di Kol che li guardava con aria da finto offeso
“Parla
con tuo fratello
io volevo prendere qualcosa anche a te e Eliija ma lui ha detto che per
quanto
riguardava Eliija sarebbe stato contento che non ero più
dispersa chissà dove,
mentre invece tu, bhe ha detto che devi ringraziare che non ti mandi a
dormire
in una bara e sopporti la tua idiozia”
Kol
sorrise a quelle
parole
“Il
mio adorato
fratellone è sempre così premuroso nei miei
confronti che ha paura che io non dorma
abbastanza”
Tutti risero divertiti dalla
battuta di Kol per poi riprendere a parlare come se quella fosse una
rimpatriata tra amici di vecchia data che non si vedevano da tanto
tempo.
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