L'importante non è quanto aspetti, ma chi aspetti (Titolo provvisorio, forse!)

di MiwakoTenchikoSeiHoshiro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capire quando è il momento di osare ***
Capitolo 2: *** La vita è tutta una sorpresa ***
Capitolo 3: *** Quando arriva il dolore fa sempre più male ***
Capitolo 4: *** Ogni lacrima è un grido di aiuto ***
Capitolo 5: *** Le cose non vanno mai come credi o speri ***
Capitolo 6: *** E ci addormenteremo in un caldo abbraccio ***
Capitolo 7: *** E nonostante il dolore non si smette mai di credere nell'amore ***
Capitolo 8: *** Un amico vero ti aspetta all'infinito, ti da una strigliata e ti vuole bene più di prima ***
Capitolo 9: *** Un pomeriggio tranquillo a casa Mikealson ***



Capitolo 1
*** Capire quando è il momento di osare ***


N.B:in questa Fanfiction le dinamiche non seguono quelle della serie Tv, Silas è stato essiccato, Bonnie non è morta, Klaus ha usato una potente strega per riportare indietro Kol. Se tali dinamiche non vi piaccio non proseguite con la lettura, in caso contrario spero che la storia vi piaccia. Un bacione

 

Era passato un anno dal giorno del diploma e Caroline non riusciva a togliersi dalla mente l’ibrido originale temuto da tutti, il grande e cattivo Nicklaus Mikaelson, colui che aveva completamente stravolto ogni cosa con il suo arrivo a Mystic Falls, che aveva trasformato quello che pensava essere l’amore della sua vita in un ibrido, che l’aveva salvata così tante volte da farle perdere il conto, che l’aveva corteggiata come ogni donna vorrebbe e che malgrado ci avesse messo molto ad ammetterlo alla fine era riuscito a rubarle il cuore. Quel cuore che un tempo aveva pensato potesse appartenere solo a Tyler, ma lui l’aveva buttato via con un insulso messaggio in segreteria senza degnarsi neanche di guardarla negli occhi mentre le diceva che aveva preferito un branco di lupi a lei. Ricordava ancora quella sera, ricordava ogni lacrima che aveva versato mentre Elena la osservava impotente dal suo letto nella stanza che condividevano al college, i giorni che seguirono furono pieni di dolore, la cosa che odiava di più dell’essere un vampiro era il fatto che tutte le emozioni e sensazioni erano amplificate belle o brutte che fossero. Grazie alle sue amiche era però riuscita  a superare anche quel brutto periodo; ma la strada era stata lunga, una sera bevve fino ad ubriacarsi ed iniziò a ripassare mentalmente tutte le storie avute nell’arco della sua esistenza più ci pensava e più riusciva solo a vedere che tutti l’avevano usata per i loro scopi, nessuno l’aveva amata veramente. Il suo primo ragazzo al liceo era un giocatore di football molto bravo, capitano della squadra, più grande di lei e con uno smisurato ego che l’aveva sedotta ed abbandonata subito dopo aver ottenuto ciò che davvero le premeva, poi c’era stato Damon con quel suo magnetismo da cattivo ragazzo che l’aveva affascinata subito e poi l’aveva usata come una bambola/sacca di sangue prendendo tutto ciò che poteva per poi gettarla via; c’era stato Matt, bhè lui non era cattivo però alla fine anche lui l’aveva usata semplicemente per dimenticare Elena magari non lo aveva fatto in cattiva fede ma lei ci aveva sperato davvero, si era auto illusa inutilmente. L’ultimo era stato Tyler, lui che diceva di amarla un attimo prima e l’aveva morsa un attimo dopo, certo era compulso ma ricordava cosa gli aveva raccontato Elena riguardo Stefan, di come aveva cercato in tutti i modi di contrastare gli ordini di Klaus fino quasi a riuscirci, se il suo fosse stato amore sarebbe riuscito a opporsi ma non lo aveva fatto, doveva rendersi conto già allora che quella storia iniziata come solo sesso non poteva che finire in maniera misera ma lei no, era masochista fino alla fine, ci aveva creduto e alla fine era rimasta di nuovo con il cuore infranto. Poi c’era lui, con quegli occhi di ghiaccio, quel sorriso impertinente, i suoi infiniti regali e la sua infinita pazienza quando lei lo trattava male, custodiva ancora gelosamente il disegno che le aveva regalato quella sera del ballo a casa sua, l’aveva corteggiata come solo un uomo di altri tempi avrebbe potuto fare, l’aveva aiutata anche quando le sue richieste erano stupide ed infantili in confronto ai problemi che li circondavano, ma c’era sempre stato, poi ad un tratto anche lui era sparito, anche lui l’aveva abbandonata dopo avergli promesso il mondo. Ogni tanto pensava di chiamarlo per sapere cosa era successo , cosa aveva fatto per ferirlo fino al punto di farlo desistere dall’averla, forse alla fine si era stufato anche lui; prese il cellulare e con non poca fatica vista la grossa quantità di alcool che aveva in corpo avviò il messaggio di Klaus che teneva tanto gelosamente custodito in segreteria, non appena sentì la sua voce un sorriso ebete le si dipinse sul volto, poi come se le avessero infilato un paletto nello stomaco i suoi occhi si spalancarono pieni di consapevolezza. Ormai aveva cancellato il messaggio vocale di Tyler da mesi, ma non aveva mai neanche lontanamente pensato di eliminare quello di Klaus, anzi solo in quel momento si rese conto di quanto spesso rimanesse ad ascoltare quella voce nel buio della sua stanza quando Elena e Bonnie tornavano a casa o erano fuori a studiare. In quel momento si rese conto di quanto le mancasse quell’ibrido emotivamente instabile, il più cattivo degli originali che però per lei c’era sempre stato. Quando finì di ascoltare il messaggio in segreteria aprì la rubrica e selezionò il contatto che voleva chiamare, era notte fonda quella che stava facendo era una follia partì il primo squillo seguito da un secondo ed un terzo, non ci fu nessuna risposta e presa da un attimo di lucidità riagganciò la chiamata scuotendo la testa, doveva mettersi a dormire e porre fine a tutto quel caos che aveva in testa.

Da quella sera però il ricordo di Klaus era sempre presente dentro la sua mente, a volte sognava di poter ballare nuovamente con lui come avevano fatto a quei balli scolastici che lei era tremendamente brava a organizzare ma lui non chiamò e non si fece vedere mai, l’aveva dimenticata e lei si era fatta sfuggire l’unico uomo che forse l’aveva amata per quel che era veramente. Bonnie e Elena nel frattempo si erano rese conto che la loro amica rimaneva spesso a fissare i cancelli del college come ad attendere qualcuno che non sarebbe mai arrivato, inizialmente pensarono che lei attendesse ancora che Tyler la raggiungesse per riprendere la loro storia e una sera prima delle vacanze estive decisero di affrontare la situazione di petto, non potevano continuare a vedere la bella e solare Caroline in quello stato per non parlare del fatto che i suoi voti al college erano pessimi, non riusciva a concentrarsi durante le lezioni e nonostante tutte e tre sapessero che la bionda avrebbe avuto centinaia di altre occasioni per andare al college non volevano che si deprimesse in questo modo per un ragazzo.

Convinsero Caroline a sedersi con loro e dopo essersi guardate negli occhi Elena iniziò a parlare con voce esitante

“Care noi siamo preoccupate per te!”

A quelle parole la vampira bionda iniziò ad agitarsi

“Ragazze sto bene! Davvero voi vi preoccupate troppo vi verranno le rughe di questo passo”

Bonnie la guardò, anche in quel momento quel sorriso che aveva stampato in faccia  era finto, come poteva credere che loro non se ne accorgessero? Erano cresciute insieme, avevano superato tutte le difficoltà insieme e ora lei le stava tenendo fuori dai suoi problemi e questo non riusciva a capirlo

“No, non stai bene Care, lo vediamo, lo sentiamo, noi tre siamo una cosa sola e non capisco perché tu non voglia renderci partecipe dei tuoi pensieri. È per Tyler?Sei ancora in pena con lui?”

Nel sentire quel nome Caroline si sorprese di non provare più quello struggente dolore che l’aveva travolta nei mesi successivi all’abbandono

“No, Tyler è acqua passata non penso più a lui da mesi ormai”

Bonnie e Elena si guardarono dubbiose, sapevano che in quel momento la loro amica stava dicendo la verità ma a questo punto non si spiegavano a cosa era dovuto lo stato d’animo dell’amica

“Allora cosa ti turba? Se non è Tyler cosa ti rende così triste….oh”

Elena guardò Bonnie che fissava Caroline incredula come se avesse appena avuto una illuminazione, non ci avevano mai pensato in quei mesi ma prima che si diplomassero loro si erano rese conto che la bionda vampira aveva istaurato un legame con l’ibrido originale ma lei aveva sempre negato un suo interessamento.

La Forbes seppe dal suo sguardo che ormai Bonnie aveva capito tutto e la cosa la turbò perché nonostante da tempo aveva accettato i suoi sentimenti per Klaus non era sicura che le altre avrebbero fatto lo stesso infondo l’originale aveva fatto del male a tutti loro

“Mi dispiace, mi dispiace ma non riesco a non pensare a lui e lo so che è sbagliato e ora voi mi odierete ma lui con me era diverso era…umano”

Solo in quel momento, udendo quelle parole Elena capì a chi l’amica si riferisse

“No, ti sei innamorata di Klaus?!!!”

Bonnie guardò Elena sperava davvero che non avrebbe detto qualcosa di insensibile e fuori luogo ma la mora sembrò non accorgersene perché teneva lo sguardo fisso su Caroline che ne frattempo aveva chinato la testa come se fosse colpevole di chissà quale crimine

“Io…comunque non ha importanza lui mi ha già dimenticata”

Le parole le erano uscite come un sussurro mentre una lacrima scendeva da quegli occhi tristi e a quel punto Elena fece una cosa che Bonnie non si sarebbe mai aspettata, balzò in piedi e sbattè un mano sul tavolo facendo sussultare Caroline che la fissò stranita

“Cosa..?”

“Caroline Forbes da quando permetti ad un uomo di dimenticarsi di te? Vai da lui e fagli capire che nessuno dimentica la più bella e raggiante Miss Mystic Falls della storia della città!”

Bonnie sorrise a quelle parole, non poteva credere alle sue orecchie, pensava che Elena avrebbe fatto una scenata ma a quanto pare la trasformazione in vampira l’aveva resa davvero migliore, era cresciuta

“Ben detto Elena, Care non puoi certo mollare così nessuno può permettersi di corteggiarti e poi dimenticarti e poi parliamoci chiaro Klaus era totalmente preso da te, non può averti dimenticato”

“In alternativa possiamo sempre prenderlo a calci per aver osato far soffrire la mia Barbie vampira preferita e per aver fatto dimenticare alla mia ragazza che avevamo un appuntamento due ore fa”

Le tre ragazze si voltarono in direzione della finestra che era rimasta aperta e videro Damon entrare con classe nella stanza, solo in quel momento Elena sembrò ricordarsi che quella sera doveva vedersi con il corvino e come se quello che stesse dicendo fosse la cosa più ovvia del mondo risposte al fidanzato

“Una donna deve farsi attendere”

“stai iniziando a parlare come Katerine, dovresti smetterla di passare le ore al telefono con lei”

Dopo tanti mesi nel vedere quella scenetta Caroline fece il suo primo vero sorriso sincero, i suoi amici , i suoi pazzi e fantastici amici.

“Quindi tornando a noi Barbie questo è l’indirizzo di un certo ibrido di nostra conoscenza, non guardarmi così, ho dovuto scomodare un sacco di persone per averlo quindi vedi di farne buon uso ed ora se non vi dispiace rapisco la mia ragazza, non aspettatela sveglie”

Detto questo prese Elena in braccio e sparì a velocità vampiresca dalla finestra da cui era entrato.

Caroline abbassò lo sguardo e fissò il foglietto che era stato posato poco prima sul tavolo, un indirizzo di New Orleans era scritto con grafia elegante, volse di nuovo gli occhi  a Bonnie che la incitava con lo sguardo e prese la sua decisione, l’indomani con l’inizio delle vacanze sarebbe partita per New Orleans.

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Capitolo 2
*** La vita è tutta una sorpresa ***


Il mattino seguente Caroline si vestì normalmente, prese la borsa Gucci che le piaceva tanto,caricò una piccola valigia in macchina nel caso decidesse di soffermarsi qualche giorno in più in quella città che  aveva sognato infinite volte e partì alla volta di New Orleans senza sapere cosa avrebbe fatto e detto una volta arrivata.

Il viaggio fu lungo e durante il tragitto la bionda vampira aveva pensato moltissime volte di cambiare rotta e tornarsene al college o magari avrebbe potuto passare l’estate da sua madre, sapeva quanto lo sceriffo ci tenesse alla fine però era arrivata; il cartello che le dava il benvenuto venne presto lasciato alle sue spalle mentre si dirigeva verso l’indirizzo che le era stato dato solo la sera prima. Non appena raggiunse la strada indicata non ebbe bisogno neanche di guardare il numero civico per riconoscere quale era poteva essere l’abitazione della famiglia Originale, sapeva che ora abitavano tutti insieme e insieme a loro viveva anche il più piccolo dei Salvatore, quanto gli mancava Stefan, dopo la sua trasformazione l’aveva aiutata moltissimo ed era diventato il suo migliore amico si sentivano ancora di tanto in tanto e lei era stata veramente felice di sapere che finalmente si era lasciato alle spalle la sua storia con Elena anche se ora si frequentava con Rebekah ma Caroline non se la sentiva proprio di criticare la sua scelta infondo erano già stati insieme negli ormai famosi anni ’20. La Forbes si fermò un momento davanti alla villa, non c’era che dire era veramente magnifica e sembrava essere anche molto antica a giudicare dall’architettura in quel momento il panico la travolse, non poteva di certo andare lì e bussare alla porta dicendo

“Sorpresaaa!!!”

Scosse la testa e rimise in moto l’auto, era stata una pessima idea non doveva essere lì, spinse sull’acceleratore e si allontanò velocemente da quella strada, guidò fino alla parte opposta della città fece un bel respiro e scese dall’auto ormai era lì e non poteva aver fatto tutti quei chilometri a vuoto decise dunque di fare un giro veloce per negozi, magari comprare qualche souvenir per le sue amiche infondo quante probabilità potevano essersi di incontrare qualcuno che conosceva in una città piena di gente!?

Ritrovando il sorriso a quell’idea iniziò a vagare per le strade fermandosi di tanto in tanto a guardare le vetrine dei negozi o a osservare le persone dipingere ai lati della strada, in quel momento si ricordò del disegno che Klaus gli aveva donato e un sorriso malinconico comparve sul suo volto al ricordo di quella serata, stava per proseguire la sua gita quando una voce che conosceva bene la raggiunse

“Caroline? Sei proprio tu!”

La bionda si voltò con sguardo allarmato, quanto poteva essere sfortunata da 1 a 10? Come minimo 12! A pochi metri da lei uno sbalordito Stefan la guardava come se avesse visto un fantasma, in mano diverse buste contenente probabilmente degli acquisti appena fatti, non ebbero neanche il tempo di scambiarsi una parola che un’altra sua conoscenza comparve dietro l’amico

“Eccomi, c’era una fila interminabile per comprare il latte a Henrick, meno male che ho convinto una signora a farmi passare o non sarei uscita neanche per domani dalla farmacia”

Caroline sbarrò gli occhi esterrefatta, dinanzi a lei a pochi passi dal minore dei Salvatore una Rebekah perfetta e bellissima come al solito teneva in braccio un bambino che poteva avere circa 5 o 6 mesi, non sapeva se essere più stupita del fatto che in mezzo a tanta gente fosse riuscita a incontrarli o del fatto che la vampira originale teneva in braccio quel bambino come se fosse la cosa più preziosa che possedesse al mondo. Solo dopo aver visto il fidanzato con lo sguardo fisso dinanzi a se l’originale si accorse della presenza della vampira e Caroline poteva giurare di aver visto un alone di preoccupazione attraversarle gli occhi.

“Caroline? Che ci fai qui?”

La Forbes deglutì faticosamente per poi parlare con tono titubante

“Facevo una passeggiata, volevo visitare la città.. ma sto per ripartire”

Stefan che ormai conosceva la ragazza benissimo capì che quella era solo una mezza verità e la invitò a unirsi a loro

“Perché non ti unisci a noi! Stavamo giusto per tornare a casa non posso credere che tu stessi ripartendo senza essere passata a salutarci, vieni beviamo qualcosa insieme abbiamo un sacco di cose da raccontarci”

Nel sentire quelle parole Caroline fu attraversata da una sensazione di sconforto, come se dì lì a poco qualcosa l’avrebbe ferita ma non poteva rifiutare un invito del genere, non da Stefan, inoltre ormai l’avevano vista quindi Klaus sarebbe venuto comunque a sapere della sua visita

“Si, ma mi fermo solo per qualche minuto non voglio ripartire troppo tardi devo incontrarmi con…Bonnie”

Dopo un attimo di esitazione i tre decisero di avviarsi, Rebekah andò in macchina con Caroline portando con se il bambino visto che quest’ultima secondo l’originale non sapeva dove fosse la loro abitazione mentre Stefan avrebbe riportato a casa i pacchetti con la sua auto. Una volta saliti in macchina Caroline potè osservare il bambino più da vicino, era proprio bellissimo con quei capelli ricci biondi e quelle fossette sulle guance quando sorrideva, somigliava terribilmente a qualcuno di sua conoscenza ma era impossibile la sua mente gli stava giocando brutti scherzi.

Erano fermi all’ennesimo semaforo, la sfortuna sembrava proprio non abbandonarla visto che aveva preso l’onda rossa in pieno, erano in attesa di poter ripartire quando Rebekah sgridò il bambino per averle tirato nuovamente i capelli

“Henrik non si fa! E non mettere il broncio sei tale e quale a tuo padre se non si fa come dice lui subito va sulla difensiva”

A quelle parole il respiro di Caroline si bloccò nel mentre l’ipotesi che aveva formulato poco prima il suo cervello prendeva nuovamente forma nella sua mente

“mh..chi è il padre Rebekah?”

Quelle parole erano state pronunciate con un tono talmente basso che una persona normale non avrebbe mai potuto sentirle ma quella seduta vicino a lei non solo era una vampira ma era anche una dei primi vampiri creati quindi non ebbe dubbi che l’avesse sentita, la bionda stette per un momento in silenzio come a voler soppesare le parole che stava per pronunciare

“sono successe tante cose da quando abbiamo lasciato Mystic Falls, qui a New Orleans si è combattuta una guerra tra creature sovrannaturali e noi abbiamo vinto, ma la cosa più importante di tutte per la mia famiglia è stata la nascita di questo bambino ed è complicato da spiegare e io non penso di…”

“Chi Rebekah?”

Questa volta la sua voce non era un sussurro suonava più come una richiesta disperata

“Nik è il padre”

In quel momento Caroline seppe che se fosse stata umana sarebbe svenuta, lei pensava che non fosse possibile per un vampiro procreare che fosse un originale o meno, poi però le venne in mente che Klaus non era un semplice vampiro, non era solo un originale lui era l’ibrido originale, probabilmente la sua metà lupo poteva procreare, si voltò a guardare meglio il bambino cercando nuovamente quei tratti che aveva scorto poco prima sperando che si stesse sbagliando che non fosse reale ma la somiglianza ora era più palese che mai, solo una cosa differivano dal padre, gli occhi, lei aveva già visto quegli occhi

“La madre?”

A quel punto Rebekah le indicò di  accostare, erano arrivate dinanzi alla possente villa che poche ore prima Caroline si era lasciata alle spalle

“Caroline è complicato, non è come potrebbe sembrare….cioè si è successo quel che è stato ma non devi pensare che..”

“è Hayley non è vero? Sono suoi quegli occhi”

Al cenno affermativo dell’originale Caroline si sentì come se il mondo le fosse crollato addosso, come se avesse appena ingerito un’intera bottiglia di acqua e verbena che le bruciava gli organi interni senza pietà, si sentiva male, le emozioni erano troppo forti non sapeva se poteva contenerle fu in quel momento che vide lo sportello aprirsi velocemente e due forti mani poggiarsi sulle sue spalle

“Caroline, Caroline guardami! Respira, fai dei bei respiri, controlla le tue emozioni puoi farcela”

Ancora una volta Stefan era corso in suo aiuto, la bionda fece come le era stato suggerito, nel frattempo Rebekah aveva lasciato l’auto per permettergli di stare soli,dopo svariati minuti riuscì a calmarsi a ritrovando un barlume di tranquillità e a scendere dall’auto guidata dall’amico che la portò dentro casa dove trovò un Elija che la guardava dispiaciuto, probabilmente non voleva che venisse a sapere della notizia così

“Miss Forbes è un onore averla qui con noi! Si accomodi la prego, gradisce qualcosa da bere?”

Caroline era ferma immobile, solo lo sguardo vagava per la casa, sul pavimento c’erano dei giocattoli segno inconfutabile della presenza di un bambino in casa, l’ambiente stesso sembrava molto più allegro e leggero rispetto a quello che regnava nella villa di Mystic Falls. Un sussurro leggero raggiunse le sue orecchie, Rebekah al piano di sopra stava parlando al telefono con qualcuno, sembrava agitata

“Si, ma vedi di tornare presto….non lo so…io non lo so..Stefan era con lei mentre io sono venuta a chiamarti…io…fai presto”

Solo in quel momento si rese conto che Lui non c’era, vide Elija che la guardava in attesa di una risposta mentre il bambino giocava nel Boxe dei giochi poco lontano da lui, Stefan le era ancora a fianco come se avesse paura che potesse sgretolarsi da un momento all’altro sotto il peso di quel turbinio di emozioni che si stava svegliando nuovamente in lei

“Ho…solo…”

La voce le tremava, sentiva la gola andarle a fuoco e gli occhi pizzicargli

“Ho solo bisogno di andare un momento in bagno”

Voleva allontanarsi da lì, voleva stare sola, voleva piangere, urlare, soffrire senza dover essere forte per gli altri e aveva detto la prima cosa che gli era venuta in mente, Elija chinò perplesso la testa in segno affermativo mentre Rebekah tornava al piano di sotto ancora scossa e la invitava a seguirla, la scortò fino ad una porta al piano di sopra e senza esitazione Caroline entrò nella stanza chiudendosi la porta a chiave dietro le spalle.

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Capitolo 3
*** Quando arriva il dolore fa sempre più male ***


Ragazze ho pubblicato i primi tre capitoli uno di seguito all'altro perchè mi piacerebbe sapere una vostra opinione sulla storia, ho già gli altri pronti ma li pubblicherò man mano, la storia non è lunghissima essendo anche la prima su cui mi cimento riguardo questo magnifico telefilm e coppia. Vi lascio alla lettura di questo capitolo sperando vi sia gradito. A presto <3

Una volta chiusa in quella stanza tutto il dolore che aveva dentro si risvegliò, aprì tutti i rubinetti e si chinò sul lavello iniziando a singhiozzare mentre gocce salate scendevano dai suoi occhi cristallini, nella sua mente tornò l’immagine di Klaus al loro ultimo incontro ;le sue parole, quelle che non erano altro che una menzogna, quelle che le avevano fatto battere il cuore dalla gioia ma che in realtà non erano altro che belle parole vuote. Poi pensò al bambino aveva circa 5-6 mesi, aveva voglia di urlare! Come aveva potuto prenderla in giro in quel modo, quando sapeva che avrebbe avuto un figlio da un'altra e non una donna qualsiasi ma Hayley, quella lupa da strapazzo che a quanto pare non resisteva dall’aprire le gambe a tutti gli uomini della sua vita, non le era bastato prendersi Tyler quando ancora stavano insieme doveva prendersi anche Klaus. La frustrazione e il dolore nel sapere che lui le aveva sempre mentito, che in realtà l’aveva solo presa in giro e che anche lui come tutti gli altri l’aveva solo usata come un passatempo, doveva essersi divertito a farla cadere ai suoi piedi e a vedere tutte le sue resistenze venire abbattute, fu più forte di lei e avvolta da tutti quei sentimenti diede un pugno al marmo che aveva dinanzi a se mandandolo in frantumi e ferendosi la mano, vide il sangue sgorgare dalle ferite e senza sapere quello che stava facendo avvicinò la mano allo specchio dinanzi a lei, usò il suo sangue come se fosse inchiostro e in quel momento promise a se stessa che non avrebbe mai più permesso a nessuno di farla soffrire così, non poteva reggere, non poteva vederlo, non ora che stava soffrendo per lui, non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederla in quello stato. Non avrebbe spento i suoi sentimenti, non si sarebbe mai perdonata se avesse fatto del male a degli innocenti aveva visto cosa era successo ad Elena e a Stefan e non poteva e voleva che questo accadesse anche a lei, ce l’avrebbe fatta da sola senza sotterfugi o scappatoie .In quel momento fece l’unica cosa che poteva fare, aprì la finestra del bagno e saltò via, raggiunse l’auto più veloce che poteva e partì per andare il più lontano possibile da quella casa, lontana da lui e da tutti.

*soggiorno*

I tre vampiri si guardavano preoccupati avevano capito che la bionda si era chiusa in bagno per piangere non appena avevano sentito il rumore dell’acqua che scorreva dai rubinetti e la loro preoccupazione non aveva fatto altro che aumentare quando avevano sentito il frastuono di qualcosa che andava in frantumi ma nessuno di loro era salito, non sapevano come comportarsi speravano solo che Klaus arrivasse quanto prima, fu quando sentirono l’auto della bionda mettersi in moto e correre via che capirono che era troppo tardi, l’ibrido non aveva fatto in tempo, Caroline era andava via e nessuno di loro sapeva cosa questo avrebbe portato.

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Era passata mezz’ora da quando Caroline era partita, Stefan aveva provato a raggiungerla inutilmente, nonostante in quella città la popolazione sovrannaturale era decisamente superiore a quella umana non poteva muoversi con la velocità vampiresca in pieno giorno e alla fine era tornato indietro. Una volta a casa decise di chiamare Damon, dovevano trovare Caroline e il fratello era sicuramente un ottimo segugio visto che l’aveva inseguito per 150 anni senza mai perdere neanche un suo spostamento.

“Penso che doveste salire un momento su…”

La voce di Rebekah aveva rotto il silenzio che si era venuto a creare nella stanza, i due vampiri si voltarono in direzione delle scale dove la bionda li aspettava con sguardo preoccupato. Una volta che i tre raggiunsero il piano di sopra non poterono fare a meno di rimanere scossi alla vista del marmo distrutto e del vetro macchiato, una lacrima silenziosa sfuggì dagli occhi di Stefan; Caroline stava soffrendo e lui non era con lei ad aiutarla.. che razza di amico era? Lei gli era stava vicina e ora lui non sapeva neanche dove fosse fuggita. Una voce al piano terra li fece scendere a velocità vampiresca

“Eccomi..”

Klaus si guardava intorno con fare nervoso, non appena li vide ai piedi delle scale si avvicinò a loro con sguardo eloquente, il primo  a parlare fu Eliija

“E’ fuggita Nicklaus non è più qui..ma penso che ci sia una cosa che devi vedere”

Gli occhi dell’ibrido si infuocarono

“Che diavolo significa non è più qui? Vi avevo detto di non farla andare via..”

Questa volta fu Rebekah ad intervenire ben sapendo che il fratello non aveva mai avuto una grande pazienza e dei pugnali di sua conoscenza erano ancora in giro da qualche parte mentre le bare erano ancora in cantina

“Non l’abbiamo fatta andare via…è scappata dal bagno Nik”

Klaus aprì le braccia in maniera teatrale come ad indicare l’assurdità di quella cosa

“Siete tre vampiri più vecchi di lei, di cui due sono più veloci e hanno sensi più sviluppati dei comuni vampiri e non siete riusciti a fermare una vampira così giovane da poter essere definita neonata?”

Stefan percepì che le cose si mettevano male cercò di mediare la situazione tra Rebekah e Klaus sapeva che quei due quando litigavano lo facevano in grande stile e non finiva mai in maniera piacevole per la vampira

“Era sconvolta e molto scossa, ha chiesto di andare in bagno e l’abbiamo accompagnata di sopra non ci aspettavamo che sarebbe fuggita ma c’è una cosa che devi vedere, noi non sappiamo a cosa si riferisca ma penso che il messaggio sia per te….la troveremo Klaus”

L’ibrido originale andò al piano di sopra seguito da Eliija e Stefan mentre Rebekah andò dal bambino che aveva iniziato a piagnucolare dopo aver sentito le loro voci alterate.

Quando Klaus aprì la porta lo scenario che gli si parò davanti agli occhi lo stupì, il marmo del lavello era distrutto, tracce di sangue erano presenti sulla pietra, il pavimento era ricoperto di acqua e la finestra era spalancata ma la cosa che lo lasciò più scosso fu la parola che spiccava sul vetro

“Bugiardo”

Nel leggere quella semplice parola la consapevolezza di cosa stesse provando Caroline lo travolse, lui gli aveva fatto una promessa e lei ora pensava che le sue fossero solo menzogne. Si voltò velocemente e scese le scale diretto verso la porta, l’avrebbe trovata e una volta fatto ciò gli avrebbe raccontato tutto, era disposto anche a costringerla ad ascoltarlo se necessario.

Stava per uscire dalla porta quando il fratello gli si parò davanti

“Eliija non ho tempo da perdere, avete già fatto abbastanza casini per oggi non farmi diventare cattivo..LEVATI”

Il volto del maggiore degli originali rimase impassibile dinanzi alle minacce del fratello, era abituato agli scatti di Klaus

“Voglio sapere che intenzioni hai, non voglio che accada niente a Caroline perché so che non te lo perdoneresti mai”

Klaus scoppiò a ridere, il caro vecchio Eliija che vedeva sempre del buono in lui aveva paura che volesse fare del male a Caroline?

“La troverò e lei mi ascolterà che lo voglia o no! Non permetto a nessuno di insultarmi e fuggire..”

Stefan guardava la scena confuso, c’era qualcosa che gli sfuggiva ma non capiva cosa e decise quindi di chiedere delucidazioni in merito

“Su cosa gli hai mentito?”

Fu un attimo Klaus si voltò e lo assalì sbattendolo al muro e ringhiandogli contro

“IO non le ho mentito!!”

Rebekah e Eliija intervenirono repentini scaraventando Klaus dall’altra parte della stanza e liberando così Stefan dalla sua presa, l’ibrido stava per attaccare di nuovo quando un pianto di neonato lo fece tornare in se stesso, i suoi lineamenti si rilassarono mentre riprendeva il controllo di se

“Henrick, non è successo niente, papà stava solo giocando con i tuoi “adorabili” zii impiccioni”

Nel dire quelle parole si era avvicinato al boxe dove il bambino piangeva e lo prese in braccio nello stesso istante il telefono di Stefan suonò

“Damon notizie?”

Dall’altra parte del telefono il corvino si trovava nel salone della pensione Salvatore insieme a Bonnie e Elena che lo guardavano preoccupate

“Ha lasciato un messaggio in segreteria poco fa ad Elena dicendole che sarebbe stata via per un po’ ma non ha indicato nessuna meta”

“dobbiamo trovarla, sono preoccupato che possa fare qualcosa di stupido!”

“Stupido come te fratellino? Che diamine aspettavi a dirgli del baby-Klaus? Sapevi che prima o poi sarebbe venuta lì era solo questione di tempo visto come erano andate le cose con l’altro ibrido idiota”

“Non spettava a me dirglielo e poi per cosa? La situazione non sarebbe cambiata e Klaus non voleva che lo sapesse da altri e gli do’ ragione su questo”

“Oh si! dimenticavo che ora siete diventati amichetti del cuore perché io ero quasi certo che tu fossi sinceramente amico alla Barbie-vampiro ma forse mi sono sbagliato!”

Klaus che aveva sentito tutta la conversazione si avvicinò a Stefan e gli strappò il cellulare dalle mani

“Salvatore farai meglio a dirmi qualcosa che valga la pena essere ascoltato se non vuoi che venga a Mystic Falls esclusivamente per strapparti il cuore”

“Allora è una fortuna che io abbia una strega Bennet che mi ha appena detto che Caroline si stava dirigendo verso l’aeroporto a Houma…”

Klaus richiuse la chiamata e diede il telefono a Stefan prima di avvicinarsi alla sorella e porgerle il bambino

“devo trovarla, tornerò tardi ci pensate voi a Henrick?”

La bionda fece un cenno affermativo e Klaus uscì dalla porta a velocità vampiresca poi l’unica cosa che si sentì fu un’auto che sgommava e si allontanava a grande velocità.

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Capitolo 4
*** Ogni lacrima è un grido di aiuto ***


La serata passò senza avere nessuna notizia né di Klaus né tantomeno di Caroline, solo alle 5:00 del mattino la porta si aprì facendo entrare l’ibrido.

Non appena entrò in casa Klaus notò che la il fratello e Stefan lo attendevano in salone in attesa di notizie

“L’hai trovata?”

Klaus si versò da bere

“è ovvio che non l’ho trovata, vedi qualcun altro oltre a me?”

Stefan si prese la testa fra le mani sospirando sconfortato, non aveva idea di dove potesse essere andata Caroline

“Ha preso un volo per l’Inghilterra quando sono arrivato era già salita a bordo”

“Quei voli fanno un sacco di scali potrebbe essere ovunque e non possiamo individuarla con la magia fino a quando non arriva a destinazione”

Rebekah era scesa al piano inferiore non appena aveva sentito il fratello arrivare

“Henrick?”

“dorme tranquillamente, ha fatto un po’ di capricci perché ti cercava ma poi si è calmato”

Klaus si sedette sfinito al fianco del fratello, in mille anni non si era mai sentito così stanco come in quel giorno, Eliija iniziò a meditare su cosa potevano fare

“Potremmo chiamare Kol e chiedergli di tenere d’occhio la situazione a Londra, se non sbaglio stava giocando alla vita dello studente alla Oxford per l’ennesima volta”

L’ibrido fece un cenno affermativo con la testa, sapeva che l’avrebbe trovata, nessuno poteva sfuggirgli in eterno, neanche Katherine ci era riuscita, era divertente vederla fuggire e poi ricominciare a darle la caccia infondo lui era un predatore e nulla da più piacere ad un predatore dell’inseguire la sua preda inoltre sapeva che il fratello provava qualcosa per la Pedrova e, nonostante non lo avrebbe mai ammesso, non avrebbe arrecato un simile dolore a Eliija.

Passarono i giorni e di Caroline non si aveva traccia, a quanto pare la Bennet si era dimenticata di aver fatto sia per lei, che per Elena un talismano che la difendeva dagli incantesimi di localizzazione e dalla compulsione, probabilmente all’aeroporto aveva intravisto Klaus mentre saliva a bordo e aveva indossato il monile rendendo la magia completamente inutile così come era inutile dire che Klaus non fu affatto lieto di questo risvolto.

Passarono i giorni, che divennero mesi, l’ibrido continuava a cercare Caroline in lungo e largo, più volte era stato ad un passo dal prenderla ma alla fine riusciva a sfuggirle sempre per un pelo. La fortuna della vampira era il fatto che Klaus non volesse rimanere troppo tempo fuori casa, aveva un figlio a cui pensare e nonostante all’inizio non volesse saperne nulla non appena era nato aveva capito che quel bambino era la cosa più bella che potesse capitargli ed era molto legato a lui anche se spesso non lo dava a vedere. Ora si trovava nella stanza del bambino steso sul letto con Henrick che dormiva placidamente sul suo petto cullato dal suo respiro, Klaus lo guardava dormire così tranquillo e beato poi fissò il soffitto; aveva bisogno di un dormita anche lui, peccato che ogni volta che chiudeva gli occhi sognava un volto angelico dai capelli biondi e una scritta di sangue su uno specchio.. poi si svegliava rimaneva sveglio per tutto il resto della notte.

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Caroline si buttò sul letto del motel in cui aveva preso una stanza, era esausta, Klaus continuava a cercarla senza tregua, la settimana prima era riuscito a evitarlo per pura fortuna, era testardo , possibile che non avesse capito che lei non voleva parlargli? Che vivesse la sua vita nella famiglia felice che si era fatto dopo averla illusa con false promesse. Erano passati mesi dal giorno in cui aveva scoperto tutto, aveva sperato che dopo un paio di settimane l’ibrido si sarebbe arreso invece continuava a spuntare da tutte le parti non era neanche riuscita ad andare a Disneyland come aveva sempre sperato che era dovuta fuggire da Parigi. Ed ora si trovava in uno squallido motel in una stanza pagata in contanti a pochi chilometri da Lione, in tutti quei mesi non si era mai spostata dalla Francia ma non riusciva a rimanere in una città o paesino abbastanza a lungo da poterne ammirare le bellezze.

“Come ha fatto Katherine a fuggirgli per 500 anni?”

Katherine!!! Ma certo come aveva fatto a non pensarci prima? Sicuramente Elena, Bonnie e gli altri stavano dalla parte di Klaus ma dubitava che Katherine stesse in contatto con l’ibrido che l’aveva perseguitata per tanto tempo quindi poteva chiedere consiglio a lei, non che fossero grandi amiche ma nel periodo post Silas aveva rivalutato la Pedrova. Decise allora di prendere il cellulare e lo accese, limitava l’uso anche di quest’ultimo perché non sapeva di quali risorse disponeva Klaus sarebbe stato in grado anche di corrompere qualcuno per rintracciarla con il GPS, attese qualche secondo, perché mai i modelli super tecnologici ci mettessero così tanto ad accendersi non se lo spiegava proprio; non appena aprì la rubrica scorse velocemente tutti i numeri fino ad arrivare alla “K” lì spiccavano chiaramente il numero della persona che evitata e quello di colei che magari avrebbe potuto aiutarla premette il numero di quest’ultima e partì la chiamata. Dopo un paio di squilli finalmente una voce squillante rispose dall’altro lato del telefono

“Hey Barbie hai sbagliato numero non sono Ken!”

Ok l’aveva rivalutata ma non per questo era meno irritante

“Ciao Katherine mi serve il tuo aiuto!”

“Che è successo?”

“Mi servono dei consigli su come fuggire da una nostra conoscenza comune”

“Oh…parti dall’inizio dolcezza mi piacciono gli scoop”

Caroline sorrise era da tanto tempo che non aveva una discussione tranquilla con qualcuno e iniziò a raccontarle tutto dal principio, la vampira secolare ascoltò tutto in silenzio non interferendo con lo sfogo della bionda fino a quando questa non smise di parlare, aveva avvertito anche il momento in cui era scoppiata in lacrime ma sapeva quanto facesse male soffrire per amore e non se l’era sentita di infierire

“Oh questo si che è gossip vero e proprio, lì dove sei da quello che ho capito sei al sicuro, sei arrivata solo oggi quindi non c’è bisogno che ti sposti subito, cerca di farti vedere in giro il meno possibile sarò da te entro un paio di giorni, ti mando un messaggio non appena arrivo”

“Ok…ehm…grazie Katherine!”

“Non ringraziarmi, ora devo andare ho visto un bel bocconcino..a presto Barbie”

Una volta terminata la chiamata Katherine salì in macchina e si mise in viaggio.

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Capitolo 5
*** Le cose non vanno mai come credi o speri ***


Buonasera eccoci con un nuovo aggiornamento, premetto che mi ero promessa di non fare capitoli troppo lunghi per non renderne pesante la lettura purtroppo però non potevo proprio tagliarlo. Vi lascio alla lettura e ringrazio quelli che seguono la fiction e che mi scrivono la loro opinione  a riguardo. Baci e buona lettura.

Katherine aveva guidato da circa mezz’ora per poter giungere alla meta, parcheggiò l’auto nell’ampio piazzale e scese con le sue solite movenze sensuali, non appena bussò la porta si spalancò facendola entrare.

Raggiunse l’ampio salone all’interno della villa, sapeva che stava facendo la cosa giusta conosceva tutto quello che era successo nell’ultimo anno alla famiglia originale e la cosa migliore che potesse fare per Caroline era permettere un chiarimento, fuggire non l’avrebbe aiutata lei ci aveva impiegato 500 anni a capirlo e ne aveva pagato a lungo le conseguenze rischiando di perdere l’amore della sua esistenza; non avrebbe permesso a Caroline di fare lo stesso errore inoltre sapeva che Klaus non si sarebbe mai dato per vinto tanto risolvere subito la questione.

“Katherina cosa ti porta qui?”

La voce di Eliija la accolse nel salone della villa dei Mikealson a quanto pare era arrivata durante una specie di riunione visto che c’erano tutti gli originali, compreso Kol che doveva essere tornato da poco dal College,i fratelli Salvatore, Elena e la strega Bennet; probabilmente il bambino dormiva nella sua stanza adorava quel marmocchio dispettoso.

“Eliija mi devi una notte davvero intensa per quello che sto per fare”

Tutti la guardarono curiosi, Katherina era solita fare allusioni maliziose ma mai richieste esplicite come quelle, un fischio partì dal maggiore dei Salvatore mentre la prima doppelganger si avvicinò sedendosi comodamente sul divano per poi lasciar cadere un cartoncino sul tavolinetto facendolo scivolare fino a Klaus

“Ecco l’indirizzo in cui si trova ora la tua Barbie, per un paio di giorni non si muoverà da lì, non farmi pentire dell’avertelo detto è ancora molto scossa e crede fermamente nella versione che si è costruita quando è venuta qui ma si sente anche braccata e stanca..risolvi la questione e cerca di non farmi odiare, non che mi importi ma ha tutto il mio rispetto per la caparbietà che dimostra”

Tutti la guardavano sorpresi, come faceva a sapere tutte quelle cose? Klaus ghignò leggermente alle parole della vampira

“E tu come fai a sapere tutte queste cose?”

Katherina si accomodò meglio, quel divano era veramente comodissimo

“Semplicemente oggi mi ha chiamata Barbie per chiedermi consiglio su come fuggire al suo Ken visto che per qualche secolo anche io ho cercato di non farmi accalappiare da quest’ultimo”

A quelle parole sia Elena che Bonnie rimasero deluse, la loro amica aveva preferito chiamare lei piuttosto che loro e la cosa non poteva che ferirle

“Suvvià non fate quelle facce ho più esperienza di voi due messe insieme quando si parla di scappare da vampiri originali e non, ibridi e aggiungiamoci anche qualche strega”

Eliija si avvicinò alla vampira e le si sedette accanto prima di parlare con tono divertito

“E se non mi andasse di ripagarti?”

La vampira rise rumorosamente prima di rispondere

“Oh Eliija così mi deludi è compito di ogni gentiluomo soddisfare le richieste della propria donna, inoltre, sono Katherine Pierce pensi che non abbia una garanzia?”

“Oh se la metti così non potrei mai venir meno ai miei doveri”

“Così va meglio”

Una volta che i due finirono di parlare si accorsero che Klaus si era spostato sul balcone e stava prenotando un volo, quando ebbe terminato tornò all’interno per poi rivolgersi alla Pedrova che se ne stava poggiata con il capo sulla spalla del fratello

“E’ in momenti come questo che sono contento di non averti uccisa in tutti questi anni! Che accordi hai preso con Caroline?”

“Oh si! le ho detto di uscire poco e non farsi notare molto e una volta arrivata da lei le avrei mandato un messaggio così mi avrebbe aperto la porta”

“Perfetto vi faccio sapere appena arrivo così le mandi il messaggio, ho un volo da prendere, sarò di tra un paio di giorni al massimo”

Detto questo andò al piano di sopra, prese una borsa e ci mise dentro l’indispensabile poi passò per la stanza del bambino e gli carezzò la fronte per poi uscire velocemente e partire avendo come meta l’aeroporto di New Orleans.

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Il volo era stato lungo e pieno di aspettativa, un sorriso vittorioso si dipinse sul suo volto quando il mattino seguente giunse a destinazione, fermò un uomo alla guida di una Porsche e lo compulse

“Hai prestato l’auto ad un tuo caro amico, la troverai domani pomeriggio parcheggiata davanti al motel Saint Paul ora vai”

L’uomo uscì dall’auto e se ne andò lasciando un Klaus ghignante che salì alla guida di una Porsche fiammante verso il motel dove avrebbe incontrato la sua love.

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Parcheggiò nel parcheggio sul retro del motel in maniera di non dare troppo nell’occhio, non voleva che lo vedesse e fuggisse anche se dubitava che questa volta sarebbe riuscita a scappargli, si guardò intorno  notando che non vi erano molte macchine ed entrò nella struttura.

Una volta dentro si avvicinò a quella che doveva essere la reception, si tolse gli occhiali da sole e parlò con tono incantatore alla ragazza dietro il bancone

“Mi farai andare alla stanza 28 senza avvisare nessuno e non appena sarò salito chiuderai tutto e andrai a dormire fino a domani mattina perché ti senti tanto stanca e non ce la fai a lavorare”

La ragazza ripetè tutto ciò che le era stato detto, non appena Klaus salì lei andò a chiudere la porta girando il cartello su “Closed”  e sparì in quella che doveva essere la sua stanza.

Nel mentre saliva le scale l’ibrido mandò un messaggio alla Pedrova

“Ci sono”

“kk”

Si fermò di lato alla porta di quella che doveva essere la stanza di Caroline e potè sentire chiaramente il cellulare della bionda squillare indicando l’arrivo di un messaggio. Dopo pochi secondi la porta della stanza si spalancò

“Katherine grazie per..”

Non fece in tempo a finire che Klaus la bloccò per un braccio per poi trascinarla dentro la stanza

“Buongiorno love”

Sul volto della vampira si dipinse un’espressione tra lo stupito e il terrorizzato

“Kl..Klaus!!”

Il biondo chiuse la porta a chiave e notò che tutte le persiane erano chiuse, valutò tutte le scappatoie che la vampira poteva trovare notando che in qualunque caso poteva riacciuffarla velocemente le lasciò il braccio

“Sorpresa love?”

Non appena fu libera Caroline cercò subito di fuggire dalla finestra in direzione della finestra ma il tentativo fu vano l’ibrido già normalmente era più forte e veloce di lei e come se non bastasse negli ultimi giorni non si era nutrita a sufficienza e la carenza di sangue iniziava a farsi sentire, in un lampo venne afferrata e scaraventata sul letto da un Klaus alquanto alterato dalla testardaggine della donna.

“Vorrei poter parlare in maniera civile, non costringermi a diventare un bruto e legarti al letto”

“Non ho niente da dirti, sei solo un bugiardo come tutti gli altri e ora lasciami in pace e tornatene alla tua bella vita”

Le parole erano state dette di getto e con rabbia, ma negli occhi di Caroline l’ibrido potè vedere tutto il dolore e la delusione che lei provava, la collera iniziò a salire in lui ma non era rivolta alla bionda vampira, lui era arrabbiato con se stesso per averla delusa, per averla in un certo senso tradita anche senza volerlo

“Non ti ho mentito e il fatto che io sia qui ne è la prova”

“No il fatto che tu sia qui è solo la prova che non dovevo fidarmi di Katherine, non dovevo fidarmi di te quando mi dicesti che ti piacevo né quando mi hai promesso di farmi vedere il mondo e tantomeno quando mi hai promesso che mi avresti aspettato in eterno”

Caroline si era alzata dal letto e ora lo guardava con rabbia crescente al ricordo di tutte quelle false promesse a cui aveva creduto

“Perché a quanto pare negli ultimi anni c’è un nuovo hobby, prendiamo in giro Caroline, usiamola e poi gettiamola via o incantiamola con belle parole per poi buttarla nel dimenticatoio.. ti sei divertito? Ti sei divertito a illudermi mentre quella aveva già la tua progenie in grembo? O magari ti sei pentito di non avermi portata a letto quando ancora potevi”

A quelle parole Klaus non ci vide più, come poteva pensare che lui l’avesse presa in giro dopo che aveva perso mesi a corteggiarla e a conoscerla? Come poteva pensare che per lui fosse solo un gioco o una scopata? La prese un braccio e la scaraventò sul letto bloccandole le mani ai lati della testa

“Ora stai zitta e mi ascolti”

“Lasciami, non toccarmi”

“ZITTA”

Gli occhi di Caroline si allargarono stupiti, aveva urlato, lui non aveva mai urlato con lei, si avevano litigato ma mai gli aveva urlato contro in quel modo. La vampira sentì le lacrime salirgli agli occhi ma non voleva piangere non ancora e soprattutto non davanti a lui, girò il volto di lato per non guardare quegli occhi cerulei che la fissavano dispiaciuti mentre una lacrima sfuggì al suo controllo andando a bagnare il letto sotto di loro.

Klaus si chinò su di lei andando a sfiorarle i capelli con il viso, non voleva urlarle contro in quel modo ma lei gli aveva fatto perdere la pazienza, decise che era il momento di chiarire tutto e così senza muoversi iniziò a raccontarle ogni cosa

“Tra me e Hayley l’unica cosa che c’è stata è una notte di sesso, non pensavo che fosse possibile per me avere figli ma sono nato lupo e quindi a quanto pare posso procreare”

Un singhiozzo scosse il corpo sotto di lui ma si costrinse a non fermarsi, doveva sapere tutto

“delle streghe a New Orleans presero Hayley e per farla breve la usarono per convincermi ad aiutarli, io inizialmente non volevo neanche credere alla possibilità di diventare padre, non volevo quel bambino ma Eliija provò a convincermi e con tutta la situazione che c’era in corso con Marcel accettai l’accordo. Io volevo riprendermi la città, Eliija vedeva nel bambino l’ultima speranza per la nostra famiglia e così iniziò la guerra. Non ti racconterò le dinamiche della guerra non sono rilevanti, un paio di mesi dopo che la vinsi Henrick venne al mondo ma Hayley morì. Non appena vidi il bambino fui subito preso completamente da lui, era mio figlio Caroline come potevo non amarlo? Non ci sono mai stati coinvolgimenti sentimentali tra me e Hayley.Quello che ti dissi il giorno del tuo diploma lo penso ancora”

Caroline singhiozzò nuovamente per poi parlare con voce spezzata senza tuttavia voltarsi a guardarlo

“Smettila, non ti credo, non voglio crederti e soffrire di nuovo per colpa di un uomo che mi abbandonerà alla prima occasione”

“Guardami Caroline”

La bionda però non era intenzionata a voltarsi nella sua direzione così Klaus le bloccò entrambi i polsi con una mano e usò quella libera per prenderle il mento e costringerla a guardarlo

“Io non ti ho mai abbandonata e non ti abbandonerò mai, ci sono sempre stato per te”

La bionda vide in quegli occhi tutta la sincerità del mondo, sapeva che non gli stava mentendo ma aveva sofferto troppo e quel giorno in quel bagno si era fatta una promessa, non avrebbe più sofferto per nessuno, nell’immergersi in quegli occhi così carichi di sentimento però sentì le sue difese venir meno,la sua voce uscì come un flebile sussurro

“E perché dovrei crederti?”

“Perché non ti ho mai mentito, per quanto fosse crudele la verità non ti ho mai mentito, forse avrei dovuto parlarti del bambino quella sera ma tu eri felice e avevi scelto Tyler che senso aveva parlartene?”

“Non parlarmi di lui!”

A quelle parole l’ibrido annuì, nei giorni passati gli amici della bionda gli avevano raccontato del brutto periodo che la vampira aveva passato proprio a causa del suo ormai ex ragazzo.

Dopo qualche minuto sembrava che Caroline si fosse calmata, seppur controvoglia Klaus le lasciò i polsi allontanandosi leggermente da lei non si aspettava di certo di ricevere uno schiaffo in pieno volto, non che gli avesse fatto  male ma nessuno lo schiaffeggiava

“Sei impazzita?”

“Questo è per avermi fatto star male e togliti di dosso, tanto non scappo più”

Klaus sorrise malizioso all’espressione imbarazza che si era dipinta sul volto di Caroline e in risposta si stese meglio su di lei per poi far toccare le loro fronti e incrociare i loro sguardi, capendo le intenzioni dell’ibrido la bionda iniziò ad agitarsi provando a sgusciare da quella morsa, tentativi che risultarono vani

“Spostati voglio alzarmi”

“No devo farti pagare per tutti i giorni in cui sei fuggita da me, se non fosse stato per Katerine a quest’ora non ci saremmo neanche chiariti ed inoltre mi hai schiaffeggiato nessuno osa fare una cosa del genere”

“Quella serpe me la pagherà cara, io mi sono fidata di lei e lei mi ha buttata nelle fauci del lupo e per quanto riguarda lo schiaffo spostati che te ne do un altro”

“Questo lupo cattivo potrebbe mangiarti ma non lo fa, inoltre ti avrei presa lo stesso prima o poi , lei ha solo evitato che fuggissi all’amore”

“E chi lo ha detto che ti amo? Io non ti amo”

“Oh love, non avresti reagito così se non mi amassi e poi ammettiamolo chi mai potrebbe resistermi!”

Caroline sorrise alle parole dell’ibrido, era passato così tanto tempo dall’ultima volta che lo aveva fatto che le sembrò quasi di sentire un fastidio alle guance, era così bella che Klaus si incantò a guardarla

“Ora raccontami di te, come è andato quest’anno di College?”

La bionda vampira si morse un labbro indecisa, come poteva dirgli che era stato un fiasco totale perché non aveva fatto altro che soffrire per amore?

“Mh bhè è andato, diciamo che ho qualche esame da recuperare sul piano didattico e tanto tempo da recuperare per quanto riguarda l’amore”

“Allora penso proprio di poterti essere d’aiuto sicuramente per il secondo punto”

Caroline assunse un’espressione dubbiosa per poi parlare con voce giocosa

“Non so, sai uscire con un uomo che ha già un figlio, per non parlare del fatto che è più grande di me”

Klaus le fece uno dei suoi sorrisi sexy per poi rispondere

“Sai avere più di mille anni è molto utile in certi campi della vita di coppia ed inoltre avere un figlio è il sogno di ogni vampira e appena vedrai Henrick non potrai resistergli, insomma è tutto suo padre!Il marmocchio fa strage di cuori”

A quelle parole la bionda distolse lo sguardo imbarazza, non era mai stato un tipo da imbarazzarsi per così poco ma Klaus le provocava uno strano effetto, poi le venne in mente il giorno in cui la salvò mentre era nel corpo di Tyler e se non fosse ormai morta da anni di sicuro sarebbe arrossita. Il biondo avvicinò lentamente le proprie labbra a quelle della fanciulla sotto di lui che iniziò ad agitarsi, non si erano mai baciati prima di allora e solo in quel momento si accorse di quanto in realtà lo desiderasse ma doveva resistere perché c’erano ancora tante cose da spiegare e di sicuro non sarebbe caduta ai suoi piedi così facilmente o forse si?

Proprio nel mentre le loro labbra stavano per sfiorarsi il telefono dell’ibrido squillò facendo ridestare Caroline dallo stato di trance in cui era caduta e voltando il viso di lato parlò con tono imbarazzato

 “Klaus il telefono”

“Si l’ho sentito, non curartene”

Detto questo provò a impossessarsi di quelle labbra voleva baciarle fino a renderle rosse e gonfie ma a quanto pare Caroline non era della stessa opinione

“Rispondi al telefono potrebbe essere Rebekha o Eliija che ti cercano per il bambino”

Klaus sbuffò scostandosi mal volentieri dal corpo della bionda per poi rispondere al telefono con tono scocciato

“Che c’è?”

La voce di Rebekha dall’altro lato del telefono gli rispose preoccupata per il tono del fratello, che fosse andato storto qualcosa?

“Volevamo sapere come era andata, non ci hai fatto avere notizie”

“Andava a meraviglia prima che chiamaste, comunque stiamo per ripartire per domani mattina dovremmo stare a casa”

“ok a domani, buon divertimento”

La chiamata si chiuse ma quando Klaus si voltò vide che Caroline  si era alzata ed aveva  iniziato a infilare i suoi vestiti in una borsa,

“Che fai?”

“Preparo la borsa così ripartiamo subito e arriviamo presto a New Orleans”

“Non c’è tutta questa fretta possiamo rimandare la partenza fino a oggi pomeriggio stavamo chiacchierando così amabilmente”

Nel mentre parlava l’ibrido si era avvicinato alla giovane di spalle e le aveva cinto la vita con fare possessivo facendole correre un brivido lungo la schiena

“N..no ripartiamo adesso”

“Signorsì signore”

“Mi stai prendendo in giro?”

Klaus non rispose e si sedette sul letto guardando una Caroline che invece faceva di tutto per non incrociare il suo sguardo. Dopo circa mezz’ora la bionda aveva terminato di raccogliere le sue cose e si voltò finalmente verso di lui rimanendo però senza parole; Klaus stava semidisteso sul letto con la schiena poggiata sul cuscino, la maglietta grigia che gli fasciava quel corpo scultoreo, i jeans che gli fasciavano alla perfezione le gambe e gli occhi vispi e furbi che la guardavano maliziosi seguendo i lineamenti del suo corpo per poi soffermarsi sulle gambe nude coperte solo dagli shorts cortissimi. Quello sguardo aveva il poterle di farle infuocare la pelle al solo passaggio, la bionda deglutì dando la colpa dell’eccessiva salivazione ai suoi ormoni in subbuglio

“Possiamo andare, ho preso tutto, peccato non aver potuto fare acquisti mentre ero a Parigi sicuramente ci tornerò prossimamente per farmi un viaggio in tranquillità senza dover scappare o nascondermi come una criminale”

Klaus le fu subito di fronte, la bionda non aveva notato il minimo preavviso di un movimento in lui e sobbalzò leggermente quando se lo ritrovò a pochi centimetri dal suo corpo

“Non dovrai nasconderti perché la prossima volta ci verremo insieme, infondo ti avevo promesso di farti vedere il mondo e la sua bellezza”

La mano dell’ibrido era andata a giocare con una ciocca di quei capelli dorati come a volerne contemplare il colore cosa che non sfuggì a Caroline la quale si allontanò con passo accelerato fino alla porta per poi aprirla

“Andiamo, abbiamo un lungo viaggio che ci attende”

Una volta usciti dallo stabile Caroline andò verso la sua macchina, aprì il cofano ed vi pose la piccola borsa da viaggio e i pochi acquisti che era riuscita a fare, nel frattempo Klaus porse la mano per avere le chiavi della vettura

“Cosa?”

“Oh andiamo love non penserai davvero che ti farò guidare!”

La bionda lo guardò indignata

“Certo! Visto che è la mia auto e poi non devi riportare indietro la tua?”

“Non sono venuto con la mia macchina, ne ho presa in prestito, forzato, una favolosa fuori dall’aeroporto”

Caroline lo guardò sconvolta

“Hai rubato un’auto?”

Klaus ghignò divertito

“Rubato è un parolone l’ho solo presa in prestito, il padrone verrà a riprenderla domani, su dammi le chiavi dolcezza non costringermi scollegare i fili sotto il quadro di accensione”

“NO! È la mia auto e guido io! Se non ti sta bene vai a piedi o chiama un taxi”

Klaus contrasse la mascella infastidito della testardaggine della donna

“Ok l’hai voluto tu”

Detto questo andò al lato del guidatore e aprì la portiera per poi chinarsi verso lo sportello che nascondeva i cavi di accensione e voltarsi verso Caroline con sguardo provocatore

“Ultima occasione sweetheart”

“Che stai facendo?”

L’ibrido alzò le spalle scuotendo il capo per poi aprire il cassettino

“Risposta sbagliata…”

Estrasse due fili e stava quasi per strapparli quando la bionda gli gettò le chiavi sul sedile con aria scocciata

“Eccole tieni queste maledette chiavi! Ti odio, non capisco come sia possibile essere così detestabile”

Klaus richiuse tutto per poi afferrare le chiavi e sedersi sul sedile nel mentre Caroline si sedette scocciata sul lato del passeggero incrociando le braccia e voltandosi verso il finestrino ben intenta a non rivolgergli più la parola per tutto il viaggio.

L’ibrido sorrise vittorioso per poi mettere in moto e lasciare quel parcheggio squallido per dirigersi nuovamente verso l’aeroporto.

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Capitolo 6
*** E ci addormenteremo in un caldo abbraccio ***


Una volta giunti all’aeroporto Klaus organizzò il viaggio di ritorno acquistando i biglietti, ovviamente in prima classe e organizzando anche il trasporto della macchina della bionda la quale lo guardava con aria mista tra lo sconvolto, vista l’enorme quantità di soldi che possedeva l’ibrido e alla quale sembrava non dare nessun valore, e l’arrabbiato perché, nonostante gli avesse tenuto il broncio per tutto il viaggio dal motel a lì, l’originale non si era neanche lontanamente avvicinato al porgerle delle scuse anzi sembrava proprio che fosse divertito dall’atteggiamento della vampira.

Nel mentre attesero l’orario di imbarco l’ibrido propose di fare un giro nei negozi all’interno dell’aeroporto e in quel momento Caroline avrebbe tanto voluto rispondergli di andarci da solo a fare compere ma lei adorava lo shopping e Klaus le aveva fatto l’unica proposta alla quale non avrebbe mai detto di no; rimase comunque a pensarci su indecisa sul da farsi ma ogni suo proposito di rifiutare andò a farsi benedire nel momento in cui l’ibrido parlò nuovamente

“Love se non vuoi venire vorrà dire che comprerò solo a Rebekha un souvenir, non so magari una nuova borsa Cartier o un paio di Jimmy Choo mi pare che l’altro giorno avesse un catalogo tra le mani.. potrei comprare anche qualcosa a Katherine visto che mi ha aiutato”

Nel sentire quelle parole Caroline si indignò, come poteva pensare che lei non avrebbe voluto un gioiello di alta pelletteria o un paio di scarpe favolose!! Se doveva proprio tornare a New Orleans almeno lo avrebbe fatto con un bel souvenir, fece qualche passo in avanti avvicinandosi all’ibrido

“Ti pentirai di avermelo proposto”

Detto questo lo superò per poi iniziare a camminare in direzione delle boutique che si trovavano poco lontano da lì, nel sentire quella frase e la determinazione della vampira Klaus non potè fare a meno di sorridere

“Non contarci sweetheart sono addestrato a sopportare lo shopping più estremo, non penso che tu possa superare Rebekha quando è nel pieno della sua forma”

Dopo due ore l’ibrido doveva ammettere che Caroline era impegnativa quasi quanto sua sorella soprattutto perché a quanto pare stava provando con tutta se stessa a farlo spazientire ma il suo non riuscirci non faceva altro che divertire l’originale e farla arrabbiare di conseguenza. Quando mancava poco più di un’ora alla partenza del volo tra le loro braccia si erano accumulati diversi pacchetti;avevano comprato una borsa di Cartier per Rebekha la cui scelta del modello non era stata molto complicata visto che la vampira originale era solita farsi comprare dei regali dai fratelli anche quando non vi era nessuna ricorrenza, avevano poi preso un paio di scarpe con il tacco vertiginoso per Katherine e la scelta in questo caso si era invece rivelata ardua visto che Caroline era ancora arrabbiata con la Pedrova e aveva cercato in tutti i modi di convincere Klaus a non comprarle niente, una volta che finalmente si era arresa avevano visitato vari negozi fino a quando non avevano visto un paio di Louboutin con tacco 16 completamente ricoperte da piccole pietre luminose che riprendevano il colore dell’aurora boreale rendendole un vero spettacolo per gli occhi a chiunque le avesse guardate, in un altro sacchetto vi era la scatola contenente un paio di sandali di Jimmy Choo con tacco alto completamente dorate con una lavorazione che avvolgeva il piede fin sopra la caviglia, Caroline le trovava incantevoli anche se dopo averle provate aveva voluto anche indossare praticamente quasi tutte le scarpe presenti nel negozio per il puro gusto di portare Klaus all’esasperazione cosa nella quale, purtroppo, non era riuscita. L’originale si era poi fermato in un negozio di giocattoli e aveva comprato un regalo per Henrick, quando erano in fila nella zona imbarco la bionda sembrò ricordare qualcosa di importante e si voltò allarmata verso Klaus

“Non abbiamo preso niente ai tuoi fratelli! Non possiamo tornare senza niente per loro”

L’ibrido  la guardò scocciato, non sarebbe tornato dentro a quei negozi per nessuna ragione al mondo inoltre rischiavano di perdere il volo

“Eliija sarà già contento che tu torni a casa per conoscere Henrick mentre invece Kol è ancora in debito con me perché sopporto la sua idiozia da secoli quindi direi che non devo comprargli niente! Ora posa i bagagli sul nastro è il nostro turno”

La bionda sembrava non volergli dare ascolto così l’ibrido le prese la nuova valigia che avevano dovuto comprare per mettere gli acquisti e la posizionò sul nastro trasportatore per poi indicarle di oltrepassare i controlli senza fare troppe storie

“Sei un prepotente”

“Mai detto il contrario love”

Una volta a bordo Caroline si sorprese di tutto quel lusso, la prima classe era davvero una cosa fantastica ma si sentiva a disagio, lei non era abituata di certo a tutto quello sfarzo inoltre le hostess non facevano altro che civettare con l’ibrido e solo in quel momento si accorse di quanto questa cosa gli dava fastidio e come se non bastasse questa gelosia che provava e tutto lo stress di quel giorno non aveva fatto altro che incrementare la fame che aveva già in precedenza visto che per non farsi notare troppo in giro aveva limitato i suoi pasti all’essenziale. Non appena il volo partì Caroline fu travolta per un momento dalla sensazione di vuoto tipica della fase di decollo che svanì quasi immediatamente: cercò di distrarsi il più possibile guardando prima una rivista, poi ascoltò la musica e infine cercò di concentrarsi sulle nuvole che scorrevano intorno e sotto di loro ma neanche questo sembrava distrarla dal rumore dei cuori che battevano tutto intorno a lei e dal sangue caldo che pulsava in quelle vene, poteva avvertire almeno tre persone terrorizzate dall’idea di volare perché i loro battiti erano più rapidi e il sangue nelle loro vene scorreva più forte. Deglutì un paio di volte mentre cambiava posizione per l’ennesima volta, strinse i braccioli quasi con violenza quando sentì giungergli un odore di sangue animale; era talmente affamata che anche quello gli sembrava appetitoso in quel momento, sorrise divertita ricordandosi di quando Stefan aveva provato inutilmente a convertirla alla sua vecchia dieta. Era così concentrata nel non perdere il controllo che non si rese conto che Klaus l’aveva scrutata per tutto il tempo studiando ogni suo singolo movimento, l’ibrido dapprima aveva pensato che la vampira fosse semplicemente a disagio inoltre aveva nitidamente notato come si infastidisse quando flirtava con le Hostess e la cosa non poteva fare altro che divertirlo poi però aveva notato che il suo sguardo aveva iniziato a muoversi freneticamente da una parte all’altra senza fermarsi troppo a lungo in un unico punto, cercò di cogliere più particolari possibile c’era qualcosa che gli sfuggiva come se non riuscisse a trovare un pezzo del puzzle che aveva proprio davanti agli occhi, poi la vide alzare leggermente il capo quando in lieve odore di sangue di animale giunse dalle cucine, ovviamente nessun altro passeggero lo aveva notato ma loro essendo vampiri avevano tutti i sensi più sviluppati, in quel momento tutto andò al suo posto. Come aveva fatto fino ad allora a non rendersene conto? Era stato così felice di rivederla che non aveva prestato attenzione al fatto che la sua pelle era più pallida del solito e che i suoi capelli sembravano più spenti, ecco cosa lo aveva attirato quando in quella stanza di motel ne aveva presa una ciocca tra le mani,in quel momento non era riuscito però a pensare a nulla se non al fatto di averla trovata finalmente.

“Vieni con me!”

La voce era suonata così autoritaria da non ammettere repliche, Caroline lo guardò confusa ma decise comunque di seguirlo lungo il piccolo corridoio fino a giungere dinanzi alla porta dei servizi

“davvero non ti fidi a lasciarmi sola neanche quando siamo su un aereo? Pensi che mi butterei per fuggire?”

“Io non penso che lo faresti, sono sicuro che se volessi fuggire ti butteresti senza esitare, ora entra”

Le ultime parole furono accompagnate da un gesto della mano che indicò la porta della toilette dinanzi a loro, la bionda alzò un sopracciglio guardandolo scettica prima di aprire la porta ed entrare non capendo dove volesse andare a parare ma si stupì ancora di più quando anche lui entrò nel piccolo spazio

“Ma che diavol…”

“Non pensare male love, non dico che non sarebbe interessante l’esperienza ma ti ho promesso del sesso bollente ibrido-vampiro e qui ci sono troppe orecchie indiscrete”

A quelle parole Caroline voltò lo sguardo imbarazzata, ricordava il giorno in cui aveva quasi fatto sesso con lui pensando che fosse Tyler  ma Klaus non gli diede il tempo di dire niente che continuò a parlare

“da quando non ti nutri?”

La bionda sgranò gli occhi, non pensava che se ne sarebbe accorto ma non poteva di certo ammettere che era così affamata che si sarebbe accontentata anche di uno di quei coniglietti che tanto adorava un tempo Stefan

“Non sono affari tuoi!”

Klaus che non aveva alcuna intenzione di giocare su quell’argomento e sapeva benissimo che non potevano rimanere chiusi in quel bagno fin quando lei non si sarebbe decisa a collaborare la guardò con sguardo ammonitore

“Caroline..”

“Ok sono tre giorni che non mi nutro in maniera decente, sono uscita poco dal motel e le sacche di sangue mi erano finite, ero andata a Parigi per farne scorta quando ti vidi lì e scappai senza prenderne..”

“E ti sembra un buon motivo per non nutrirti? Sai dovresti imparare a nutrirti come si addice a un vampiro e cioè dalle vene delle persone”

“Non posso farlo, non riesco a controllarmi e rischierei di ucciderli come successe subito dopo la mia trasformazione”

“Se non lo fai non imparerai mai a moderarti”

Caroline nel sentire quella ramanzina  chinò il capo come se fosse una bambina ripresa nel fare una marachella, Klaus la guardò per poi scuotere il capo e sbuffare poi portò il polso alla bocca e dopo aver fatto allungare i canini si morse recidendo così le vene e facendo sgorgare il sangue.

Non appena la pelle del vampiro venne lacerata la bionda alzò il capo attratta da un odore buonissimo per poi guardare sconcertata Klaus che le porgeva il polso

“Bevi”

“Ma sei impazzito? Non…”

“Caroline non farmelo ripetere, bevi e basta non puoi stare in queste condizioni e poi è inutile che fai tanto la santarellina te lo leggo negli occhi che lo desideri”

“io..”

“il mio sangue ti attira particolarmente e soprattutto è molto più…nutriente..rispetto a quello a cui sei abituata quindi bevi e non fare tante storie”

Caroline era quasi sul punto di replicare un’altra volta ma l’odore del sangue dell’ibrido aveva invaso tutta la cabina e lei aveva davvero fame, fu un attimo e l’istinto prese il sopravvento le sue labbra si posarono sul polso del biondo. Il poco spazio all’interno del bagno non permetteva però dei movimenti eccessivi, l’originale le fece poggiare la schiena contro il suo torace mentre il polso era premuto contro la sua bocca ma il tempo era passato e la ferita che l’ibrido si era procurato si era ormai quasi sanata del tutto. Klaus non fece in tempo a togliere il braccio per ferirsi nuovamente che avvertì i denti di Caroline lacerargli la carne e una scarica di piacere attraversargli la spina dorsale, probabilmente la vampira non sapeva che il gesto che aveva appena compiuto era uno dei più intimi in assoluto che si potevano fare tra due vampiri; man mano che il sangue scendeva nella sua gola la bionda si sentiva rinvigorire ad un certo punto riacquistò un po’ di lucidità e ritirò i canini, si sentiva benissimo anche se non sazia. La ferita sul polso guarì quasi subito nel mentre Caroline si beò ancora un po’ di quel petto marmoreo a cui era poggiata, si sentiva strana, decisamente accaldata e la cosa non era affatto positiva vista la situazione. Si staccò dall’originale per poi voltarsi verso di lui, notando che sembrava un po’ provato pensò di aver preso troppo sangue

“Oh ecco io…mi spiace…ne ho preso troppo..”

L’ibrido la guardò non collegando immediatamente le parole che diceva, dopo qualche secondo sorrise divertito

“non preoccuparti love non è un po’ di sangue in meno che mi farà crollare.. piuttosto mi chiedevo…tu sai cosa hai appena fatto?”

Caroline lo guardò pensierosa non capendo a cosa si riferisse ipotizzò che forse si riferiva al fatto che lui era un vampiro originario mentre lei solo un semplice neo-vampira

“è colpa tua, non dovevi reciderti il polso offrendomi il tuo sangue era normale che poi lo avrei bevuto”

Un sorrisino malizioso si dipinse sul volto del ragazzo

“A quanto vedo non sai minimamente cosa significa il fatto che tu mi abbia morso e ti sia nutrita di me..”

In quel momento Caroline si ricordò che in effetti lui si era morso per primo per offrirle il suo sangue ma poi lei, visto che la ferita si era chiusa, rapita dal richiamo di quel nettare prelibato aveva affondato i canini beandosi di quel sapore unico che le aveva provocato dei brividi di piacere per tutto il corpo

“Ohhh qualcuna qui non ha fatto i compiti dopo essere diventata una..com’è che ti chiamano Barbie-vampiro”

La vampira lo guardò curiosa e infastidita al tempo stesso

“Che stai dicendo? Spiegati..”

L’originale tolse i residui di sangue dal suo polso per poi uscire sotto lo sguardo indagatore della bionda

“Magari un giorno te lo dirò sweetheart”

“Ehi , dove vai? Voglio una spiegazione”

La vampira uscì dal bagno subito dopo di lui e lo raggiunse ai posti a loro assegnati nel mentre la curiosità e la preoccupazione di aver fatto qualcosa di sbagliato la attanagliavano vide che l’ibrido si era già riseduto comodamente e che tutti li stavano osservando probabilmente li avevano visti uscire dal bagno insieme e si erano fatti chissà quali strani pensieri; per non alimentare ancora di più la loro curiosità decise di rimandare il loro discorso a dopo quando sarebbero stati soli e lontano da orecchie indiscrete. Lanciò un ultimo sguardo ad un Klaus visibilmente divertito dalla situazione che si era venuta a creare con gli altri passeggeri e dall’imbarazzo mal celato che questo le provocava per poi prendere nuovamente una rivista e mettersi a leggere qualche articolo di moda.

A metà viaggio la bionda, così come tutti gli altri passeggeri,si era addormentata poggiando inconsciamente la testa sulla spalla dell’uomo al suo fianco il quale abbassò il divisorio tra i sedili e si voltò leggermente verso la sua direzione permettendole così di adagiarsi sul suo petto, prese un pile messo a loro disposizione e coprì entrambi per poi stringerla  a se e inebriandosi con il suo profumo si abbandonò anche lui nelle braccia di Morfeo.

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Capitolo 7
*** E nonostante il dolore non si smette mai di credere nell'amore ***


Klaus si svegliò diverse ore dopo poteva avvertire ancora il dolce peso del capo di Caroline sul suo corpo, era una sensazione piacevole che scaldava il suo cuore oscuro. Si mosse leggermente tirando fuori il braccio al cui polso aveva il rolex per guardare l’ora, mancavano ancora due ore all’arrivo quindi poteva lasciarla dormire pacificamente ancora per un po’.

Dopo una manciata di minuti l’hostess passò chiedendogli se avesse bisogno di qualcosa ma proprio nel mentre si era chinata verso di lui l’aereo fu attraversato da una scossa dovuta probabilmente ad un vuoto d’aria che fece sbilanciare la ragazza facendola cadere in avanti verso di lui

“Mi scusi, sono desolata”

“Non si preoccupi, spero che lei non si sia fatta male”

La ragazza arrossì visibilmente mentre si crogiolava di quelle braccia forti che la sorreggevano, quel ragazzo era davvero carino, lo aveva adocchiato sin dall’inizio del viaggio sperando di attirare la sua attenzione, stava per rispondere quando una voce alterata la raggiunse

“Sono sicurissima che non si è fatta niente e che deve tornare al suo lavoro, non vogliamo di certo che gli altri passeggeri si sentano trascurati”

Caroline si era svegliata a seguito della scossa e aveva assistito a tutta la scena, un moto di gelosia si era scatenato in lei non appena aveva visto l’hostess che civettava con l’ibrido ma la cosa che la fece alterare maggiormente era che quest’ultimo le dava corda con quei modi da cascamorto e quel sorrisino ammaliatore; senza dire altro si rimise seduta in maniera composta sul suo sedile e notando il divisorio abbassato lo rialzò di scatto per poi voltarsi indignata verso il finestrino intenta a non rivolgere più la parola ai due piccioncini.

L’hostess si alzò e dopo essersi scusata nuovamente per l’accaduto andò a controllare gli altri ospiti maledicendo mentalmente quella stupida biondina da strapazzo che si era svegliata nel momento meno opportuno.

Klaus si voltò verso Caroline che se ne stava raggomitolata dentro il il pile del quale si era impossessata completamente

“Sei scortese anche io potrei avere freddo dopotutto”

Caroline si voltò verso di lui con sguardo iroso

“Allora chiama l’hostess e fatti portare un’altra coperta”

A quelle parole l’originale ghignò divertito, Caroline era davvero una ragazza impegnativa pensò che probabilmente avrebbe passato il resto della sua eternità a corteggiarla per farle capire che era davvero importante per lui; tolse nuovamente il bracciolo che separava i sedili e allungò le braccia verso di lei che continuava a fissare il vuoto dal finestrino pur di non far trasparire la gelosia cocente che in quel momento provava per poi afferrarla e tirarla velocemente verso il suo petto

“Che…”

“Shh sweetheart c’è gente che ancora dorme”

Nel mentre pronunciava queste parole ave sistemato nuovamente la coperta, che era sfuggita alle mani della bionda, fino a coprire entrambi; nel mentre Caroline cercando di non fare movimenti eccessivi si era sistemata comodamente sul petto del biondo, non lo avrebbe mai ammesso ma le piaceva sentire il rumore dei battiti  del suo cuore e inebriarsi di quell’odore che era così caratteristico e selvatico.

“Ma quanto dura questo volo?”

La sua voce era risultata solo un flebile sussurro ma Klaus la sentì distintamente

“Sono 13 ore di viaggio, ormai siamo quasi arrivati”

“Mh…appena atterro dovrò chiamare mia madre, sarà talmente arrabbiata che inizierà a sputare fuoco”

A Klaus piaceva l’atmosfera che si era andata a creare, non erano mai riusciti a parlare in maniera così tranquilla, solitamente le loro conversazioni seguivano sempre uno schema preciso: si parlavano, si stuzzicavano, iniziavano a litigare, Klaus finiva con dire qualcosa che allontanava la bionda e doversi inventare qualcosa per farsi perdonare; che fosse un disegno, un vestito, un bracciale o un pomeriggio di shopping poco importava.

“Quando ci ho parlato un paio di settimane fa non era affatto di buon umore, mi ha detto che era una mia responsabilità il riportarti a casa e che poi ti avrebbe tenuta rilegata a Mystic Falls per il resto dell’estate”

A quelle parole Caroline alzò il capo sconvolta

“Hai parlato con mia madre? Ti prego dimmi di no!”

“Certo che ho parlato con tua madre, sono andato da lei pochi giorni dopo la tua fuga, speravo che sapesse qualcosa della tua meta  ma se può renderti più tranquilla è venuto anche Eliija, non l’ho minacciata o altro può garantirtelo anche lui e Big Salvatore che è diventato una sorta di piattola da quando ha saputo quello che era successo”

L’ibrido fece una breve pausa per poi continuare

“Se non sapessi che è innamorato perso della Gilbert direi che ha una cotta per te e che dovrei ucciderlo”

Caroline sorrise a quelle parole gli piaceva quel lato un po’ possessivo di Klaus

“È stato lui a darmi l’indirizzo per New Orleans probabilmente anche se non lo ammetterebbe mai si sarà sentito in colpa, ma non devi preoccuparti i trascorsi con lui appartengono al passato; la cosa che mi preoccupa ora è mia madre mi rinchiuderà e butterà la chiave”

L’ibrido si era irrigidito nel sentire la prima parte della frase

“Trascorsi? Tu e Salvatore avete avuto dei trascorsi?”

Il suo tono di voce era cambiato diventando tagliente e freddo, se si potesse uccidere qualcuno con la voce quella di Klaus avrebbe fatto una strage. Solo in quel momento Caroline si rese conto della gaffe appena fatta, lui ovviamente non poteva sapere niente di quello che era successo con Damon perché arrivò a Mystic Falls solo tempo dopo

“Bhè è una storia lunga e te l’ho detto è passato tanto tempo non vale neanche la pena parlarne”

L’ibrido la strinse maggiormente al suo fianco per poi fissarla negli occhi con sguardo irritato

“Ti consiglio di farmi una sintesi love, se non vuoi che la cara e dolce Elena rimanga vedova ancora prima di pensare al matrimonio”  

A Caroline non piacque la prepotenza che era racchiusa in quelle parole e decise di non volergliela dare vinta anche se sapeva che alla fine probabilmente stavolta avrebbe ceduto lei, ma come gli era passato in mente di dirglielo?

“Non puoi avere nessuna pretesa, noi non stiamo mica insieme e poi io non ti vengo mica a chiedere di tutte le donne con cui sei stato”

La risposta della bionda non fece altro che far alterare maggiormente l’originale, Caroline potè vedere la muscolatura irrigidirsi e un lampo di dolore attraversare quegli occhi e solo in quel momento comprese che con le sue parole lo aveva ferito perché ancora una volta lo aveva rifiutato, aveva rinnegato i sentimenti che provava per lui ancora una volta

“io…”

Voleva scusarsi ma l’ibrido la bloccò

“Lascia stare sei stata chiarissima, come al solito”

Nel mentre diceva queste parole allentò la presa sul fianco della bionda e stava quasi per ritirare il braccio con la quale la cingeva ma una mano delicata della vampira lo fermò facendo in modo che quell’abbraccio non si sciogliesse nel mentre l’altra andava a posarsi sul volto dell’originale facendolo voltare verso di lei

“scusami non volevo dire quelle cose, cioè è difficile da spiegare perché effettivamente noi non stiamo insieme Nicklaus io devo.. sono ancora…sono ancora scossa per quello che è successo ma so che con te sto bene, mi sento felice come se niente potesse toccarmi o ferirmi, mi sento viva come non lo sono mai stata ma ho anche paura di soffrire.. di nuovo, non posso certo definirmi una persona fortunata con l’amore fino ad ora non ho avuto altro che dolore e tradimenti ma vorrei davvero che con te fosse diverso, vorrei davvero che funzionasse e questo significa che non devo correre”

Fece una breve pausa per poi rivolgergli un sorriso divertito

“E poi sono una donna che ama essere corteggiata, sarà all’altezza delle mie aspettative Messer?”

L’ibrido aveva ascoltato ogni parola saggiandola, gustandosi il momento in cui l’aveva chiamato per nome, adorava il modo in cui lei lo pronunciava,quella che la vampira gli aveva appena fatto poteva essere considerata una vera e  propria dichiarazione, certo gli aveva detto che aveva paura e non voleva buttarsi a capofitto nella loro storia ma gli aveva anche detto che con lui stava bene davvero , non gli aveva sbattuto la porta in faccia come aveva creduto. Klaus alzò la sua mano posandola su quella della ragazza che ancora era poggiata sul suo volto per poi rivolgerle il suo solito sorriso impertinente

“Milady si meraviglierà di cosa sono in grado di compiere per amor della mia donna”

Finito di pronunciare le parole l’ibrido si portò la mano della ragazza alla bocca sfiorandole il dorso con le labbra in un baciamano a regola d’arte.

Caroline scosse la testa felice di aver chiarito per poi parlare con voce allegra

“dovevi essere davvero tremendo a quei tempi”

Klaus la guardò, in quel momento  i suoi occhi sembravano sorridere per quanto erano luminosi

“Ti sarebbero piaciuti quegli anni, le donne amavano essere corteggiate e c’erano delle ferree etichette da seguire, roba che oggi vi farebbe accapponare la pelle”

“E perché pensi che mi potesse piacere?”

“Perché tu adori essere corteggiata love e io sono un ottimo corteggiatore quando mi impegno”

La comunicazione che li avvertiva dell’imminente arrivo a destinazione interruppe il discorso, Caroline venne invitata dalla hostess a sedersi composta e allacciarsi la cintura, poi si rivolse a Klaus invitandolo a fare lo stesso aggiungendo però un tono civettuolo e qualche battito di ciglia di troppo.

Non appena l’assistente di volo si allontanò l’ibrido prese nuovamente la mano di Caroline tra la sua e la strinse leggermente

“Pronta ad affrontare la madre sputafuoco?”

“Non ridere, non hai idea di cosa sia capace quella donna, mi rinchiuderà in camera mia senza cellulare né computer senza permettermi di vedere nessuno per il resto delle vacanze, sarà tremendo”

Klaus rise divertito dall’espressione sconvolta che aveva assunto la bionda nel mentre pronunciava la sua condanna

“Allora sono fortunato ad essere un ibrido immortale che può entrare dalla finestra senza essere visto né sentito”

“Chissà quando inizieranno i corsi, devo chiedere ad Elena e Bonnie di aggiornarmi..saranno arrabbiatissime anche loro…torniamo indietro non voglio tornare a casa!”

La fase di atterraggio era iniziata ormai mancavano pochi minuti e sarebbero arrivati all’aeroporto di New Orleans.

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Erano atterrati ormai da più di mezz’ora e finalmente erano riusciti a recuperare i bagagli, l’ibrido diede indicazioni per far portare l’auto l’indomani presso la sua residenza, una volta usciti dall’aeroporto attraversarono il parcheggio sino a raggiungere l’auto di Klaus nella quale caricarono i bagagli per poi partire all’insegna della Villa Mikaelson.

Durante il viaggio in macchina Caroline prese il suo cellulare e lo accese, le arrivarono subito i messaggi che le riferivano che sua madre aveva provato a chiamarla, selezionò il numero della donna in rubrica ed avviò la chiamata; dopo appena due squilli la voce di una donna giunse alle sue orecchie

“Care, spero che tu stia tornando e che sappia essere più convincente di Damon e Stefan perché in caso contrario ho avuto tutto il tempo per pensare ad una serie interminabile di punizioni per te”

“Mamma non arrabbiarti ti giuro che ti spiegherò tutto, Klaus mi ha trovata e mi ha riportata indietro siamo appena arrivati all’aeroporto”

“Per fortuna che è venuto a prenderti, è un bravo ragazzo nonostante sia un po’…imprevedibile..e penso che ti voglia davvero bene, dovresti dargli una possibilità, non appena avrai scontato tutti i tuoi castighi ovviamente”

La chiamata durò per tutto il viaggio dall’aeroporto a casa, una volta giunti a destinazione Caroline promise alla madre che sarebbe tornata entro un paio di giorni a casa in quanto avrebbe riottenuto la sua auto solo il giorno seguente.

Dopo aver parcheggiato l’auto nel piazzale Klaus scese e con velocità sovrannaturale raggiunse il lato del passeggero ed aprì lo sportello alla ragazza invitandola a scendere

“Wow..fai sul serio”

L’ibrido si recò a prendere i bagagli e quando Caroline lo raggiunse  con l’intento di aiutarlo questo le fece cenno di lasciar stare, la vampira  si voltò dunque nuovamente verso la villa, attendendo che l’originale facesse strada iniziò a parlare tranquillamente

“Sai quando sono venuta la prima volta non ho avuto nemmeno bisogno di guardare il numero civico per riconoscere la tua casa, sei il solito megalomane”

“Pensavo che ti avesse mostrato Bekka la strada”

Caroline rise imbarazzata, per poi rispondere

“A dire il vero no, ero già venuta qui ma non avendo il coraggio di scendere sono scappata via arrivando fino all’altro capo della città. Pensavo che in una città con tante persone era impossibile incontrare qualcuno che mi conoscesse e quindi mi sono concessa una giro per le strade di questo luogo che ti aveva tanto incantato, stavo guardando uno degli artisti quando ho sentito la voce e bhè il resto sicuramente te lo avranno raccontato”

Nel mentre parlavano i due avevano preso a camminare in direzione della porta

“Volevi andartene via senza che io sapessi che eri stata qui?”

“Mi sono fatta prendere dal panico è una cosa normale sai!”

Quando si trovavano a pochi metri dalla porta questa si spalancò mostrando una Elena alquanto arrabbiata alle cui spalle si trovava una Bonnie altrettanto irritata, nel vederle Caroline si bloccò per poi voltarsi verso l’ibrido che la guardava divertito

“Non pensarci love, ti prenderei ancora prima che tu faccia il secondo passo”

La bionda lo guardò rassegnata per poi dirigersi verso la porta come una condannata a morte che va al patibolo.

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Capitolo 8
*** Un amico vero ti aspetta all'infinito, ti da una strigliata e ti vuole bene più di prima ***


“Cosa ti è saltato in mente di fare eh? Scappare!!! Ma ti rendi conto di quanto siamo state preoccupate per te? Non sapevamo dove fossi, come stessi e se qualcuno ti avesse fatto del male?!”

Era più di dieci minuti che Elena andava avanti così, non appena era entrata alla porta le due amiche l’avevano presa e trascinata in una stanza al piano superiore seguite da una Katherine che non voleva perdersi neanche un dettaglio di tutta quella storia, non appena Caroline era entrata e l’aveva vista dapprima l’aveva insultata dandole della traditrice ma alla fine l’aveva abbracciata ringraziandola , una volta chiusa la porta le ragazze avevano iniziato a farle una lavata di capo che sicuramente la bionda non avrebbe dimenticato per il resto della sua esistenza

“Elena ha ragione Care, siamo state in pensiero e poi come se non bastasse ti sei messa anche l’amuleto! Sapevi che l’unico modo che avevamo per rintracciarti era la magia e tu mi hai schermata fuori.”

Caroline non aveva mai visto Bonnie così delusa ed arrabbiata, lei era solita litigare con Elena ma raramente aveva discusso con la strega anzi solitamente lei era proprio quella che faceva di tutto per far riappacificare le due.

“Perché invece di urlarmi contro non vi mettete nei miei panni! Ero ferita e…mi dispiace di avervi fatte preoccupare ok, ma non pensate che anche io mi sia sentita male senza di voi? Mi mancavate ogni singolo giorno ma ero delusa, arrabbiata e stavo male…”

Nel sentire quelle parole dette con tanta frustrazione le due amiche della bionda la abbracciarono di slancio

“Promettici che non farai mai più niente del genere.. anche se tu e Klaus doveste litigare devi darci la tua parola che non scapperai..”

Caroline a sentire quelle parole alzò un sopracciglio scettica

“Perché io e Klaus dovremmo litigare?”

A rispondere questa volta fu Elena

“Suvvià Caroline tutte le coppie litigano io e Damon ci lanciamo i soprammobili almeno una volta ogni quindici giorni..”

“Si ma io e Klaus non siamo ancora una coppia ecco”

Le parole erano state pronunciate come un sussurro che vennero però captate in pieno da Elena che rispose sconvolta

“Cosa? Perché? Noi pensavamo che aveste chiarito e aveste passato il tempo a fare sesso selvaggio da qualche parte..”

A quelle parole Caroline alzò il capo scandalizzata per poi voltarsi verso Katherine che stava assistendo a tutta la scena da una poltrona in un angolo

“Ha ragione Damon più passa il tempo e più ti somiglia!”

La vampira più anziana sorrise compiaciuta per poi rispondere

“Siamo Pedrova Barbie! Abbiamo la sensualità e la malizia nel sangue!”

“Non cambiamo discorso!”

La voce di Bonnie aveva riportato lo sguardo di Caroline fisso sulle sue due migliori amiche che la guardavano in attesa di una risposta

“No, voglio andarci con i piedi di piombo ok?! Non abbiamo fatto niente, solo parlato e ci siamo chiariti”

Le tre amiche si guardarono dapprima sconvolte poi però capirono che la bionda aveva bisogno di certezze e non poterono biasimarla dopo che le sue precedenti storie erano state un totale schifo. La prima a parlare fu Katherine che cercò di rompere l’atmosfera pesante che si era venuta a creare

“E pensare che io volevo sapere se le mie ipotesi erano giuste, dovrò aspettare, che delusione”

Bonnie si voltò verso di lei con un sorriso complice

“Te lo ripeto, secondo me hai ragione. Damon è un uomo la sua opinione non conta”

Caroline non capendo di cosa stessero parlando le guardò con aria interrogativa e stava per chiedere spiegazioni quando la voce di Elena la bloccò

“Ragazze potrebbero sentirci, sono al piano di sotto”

La bionda le guardò tutte e tre in cerca di una spiegazione che non ricevette

“Si può sapere di cosa parlate? Non riesco a seguirvi”

Katherine ghignò maliziosa e dopo aver scambiato uno sguardo d’intesa con le altre due ragazze rispose alla domanda

“Vedi quando vi abbiamo chiamato al telefono Klaus ha risposto con un tono così scocciato che abbiamo pensato di aver interrotto qualcosa e quindi abbiamo iniziato a dare le nostre opinioni”

Fece una breve pausa prima di continuare

“..noi tre pensiamo che a letto Klaus sia un vero demonio, qualcosa del tipo sesso selvaggio a gogo, invece Damon e Kol affermavano il contrario..”

Bonnie vide il volto di Caroline assumere un’espressione mista tra l’imbarazzo e la curiosità evidentemente aveva fantasticato più di qualche volta anche lei su questo aspetto dell’ibrido

“e tu Caroline che ne pensi? Rebekha non si è voluta sbottonare, infondo è quella che ha vissuto più tempo con lui che gli costava darci qualche scoop alla fine è intervenuto Eliija e ha fatto interrompere la discussione”

“Su Care non farti pregare dacci la tua opinione”

Ora tutte e tre fissavano insistentemente una Caroline che si sentiva decisamente sotto pressione

“Ma..ma che discorsi fate, non avete i vostri ragazzi a cui pensare?E poi pensate davvero che io vi risponda sapendo che tutti stanno ascoltando?”

Elena fece un cenno affermativo con il capo per poi parlare

“Bhè siamo 3 contro 2 quindi il tuo voto è decisivo e non puoi astenerti”

Katherine si avvicinò alle altre lasciando la poltrona su cui era comodamente seduta, questo non fece altro che aumentare la pressione emotiva che gravava sulla bionda che colta da un momento di panico si alzò velocemente uscendo dalla porta e prima che qualcuno potesse fermarla era già arrivata nel salotto al piano inferiore dove  trovò tutti comodamente seduti sul divano senza dire una parola e quando vide il ghigno soddisfatto dell’ibrido ne capì il motivo; stavano origliando ecco perché non si sentiva nessun rumore provenire dal resto della casa, notò che Rebekha e Stefan non c’erano il che significava che probabilmente erano da qualche parte con il bambino visto che anche quest’ultimo non era nella stanza.

“Vergognatevi tutti quanti! Eliija mi meraviglio di te, non mi sarei mai aspettata che ti mettessi ad origliare come una pettegola, una cosa del genere me la aspetterei da Kol e Damon, infatti non mi stupisco che lo stessero facendo…”

Caroline si voltò verso Klaus che la guardava divertito con in mano un bicchiere di bourbon

“In nostra difesa possiamo dire che non stavamo origliando semplicemente le vostre voci ci arrivavano così chiare che non potevamo non sentirle”

La bionda si avvicinò e senza dire una parola prese il bicchiere dalle mani di Klaus e lo svuotò in un solo sorso per poi ridarglielo

“Mi farai impazzire”

L’ibrido si alzò e andò a riempire nuovamente il bicchiere per poi voltarsi verso di lei con un ghigno malizioso a solcargli il viso

“Su questo non ci sono dubbi, infondo stiamo a 3 contro 2. Attenderò con ansia il tuo voto love”

A quelle parole Caroline afferrò il cuscino poggiato sul divano e glielo lanciò contro nel vano tentativo di colpirlo; nel frattempo anche le ragazze erano scese al piano inferiore per nulla soddisfatte della mancata risposta della bionda che gli lanciò uno sguardo infuocato che ricevette come risposta un’alzata di spalle indifferente.

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Capitolo 9
*** Un pomeriggio tranquillo a casa Mikealson ***


Erano trascorse un paio di ore dal ritorno di Caroline a New Orleans, in quel lasso di tempo la bionda si era nutrita con una sacca di sangue del suo gruppo sanguigno preferito, B+, lei e Klaus avevano convenuto di aspettare che la sorella dell’originale tornasse a casa prima di dare i souvenir e nel frattempo avevano deciso di parlare di tutto quello che era successo nelle loro vinte in quel periodo di lontananza, Eliija si premurò di raccontare quello che era successo a New Orleans, di come Henrick avesse cambiato completamente le loro vite e di come sicuramente anche Caroline lo avrebbe adorato; Klaus spiegò loro di come aveva fatto tornare in “vita” il fratello minore con l’aiuto di una potente strega ancestrale, una volta finito di raccontare del ritorno di Kol, il diretto interessato prese la parola con il suo solito tono divertito  

“Peccato che dopo appena una decina di giorni voleva già piantarmi un pugnale nel petto e mandarmi a dormire”

“Se tu non fossi così irritante non mi verrebbe lo stimolo a pugnalarti di continuo”

Eliija scosse il capo, Klaus e Kol lo facevano impazzire, era un continuo punzecchiarsi e ovviamente quello che iniziava le discussioni era sempre il minore che sembrava divertirsi davvero tanto a istigarlo, come al solito a lui toccava placare gli animi o come in quel caso cercare di cambiare discorso

“Kol che mi racconti della Oxford? In cosa hai deciso di laurearti questa volta?”

Il minore degli originali si voltò verso di lui, abbandonando così lo sguardo di Klaus

“Oh non è cambiato molto dall’ultima volta, solo che adesso le divise delle ragazze sono un po’ più corte e i professori ancora più barbosi, sto facendo archeologia è il corso con le ragazze più carine”

Nel sentire il discorso Bonnie rimase sorpresa dalle parole di Eliija, voleva farle credere che Kol, quel Kol, era laureato alla Oxford? Impossibile

“Tu saresti entrato in una delle Università europee più prestigiose? Chi hai compulso per riuscirci?”

Kol si indispettì al tono e alle parole usate dalla Bennet

“Ehi streghetta, per tua informazione non ho compulso nessuno, non ne ho bisogno e sempre affinchè tu lo sappia, nonostante ho passato parecchi anni dentro una bara ho diverse lauree tra cui anche medicina, giurisprudenza e filosofia, tutte ottenute con il massimo dei voti e senza imbrogli”

Visto che l’espressione stupita ed incredula sembrava non abbandonare il volto della ragazza Eliija sorrise divertito, effettivamente guardando Kol non si poteva dire che fosse un grande studioso

“Miss Bennet deve sapere che nella mia famiglia, a parte il defunto Finn, siamo tutti plurilaureati, nel corso degli anni nonostante le continue fughe siamo riusciti comunque a vivere dei periodi di tranquillità, io e Klaus siamo anche stati professori in alcune delle facoltà più prestigiose”

La strega lo guardò ancora leggermente incredula, non aveva dubbi sul fatto che Eliija e Klaus potessero essere molto colti, sapeva anche che l’ibrido parlava una serie infinita di lingue, alcune delle quali ormai morte da molto tempo; venne distolta dai suoi pensieri dalla voce di una Caroline demoralizzata

“E pensare che io devo ancora finire gli esami del primo anno, perché mi sono iscritta a Letteratura straniera?Che mi è passato per la testa!”

La voce di Elena si unì a quella dell’amica

“A proposito di Collage, gli esami di recupero inizieranno il mese prossimo e io non ho ancora iniziato a studiare”

“A me il tempo non mancherà mia madre mi ha già avvertita che sono in punizione, forse riuscirò a preparare l’esame di Letteratura Francese 2, o potrei provare a rifare Letteratura inglese 1. ”

Kol notò che l’unica che non sembrava preoccupata per l’inizio dei corsi era proprio la Bennet

“E tu streghetta non hai nulla da studiare?”

“No, io ho finito tutti gli esami nei tempi stabiliti quindi sono ancora in vacanza”

Il discorso proseguì per qualche altro minuto fin quando la porta non si aprì lasciando entrare Stefan seguito da Rebekha e dal piccolo di casa Mikaelson, il quale non appena vide il padre andargli incontro iniziò a scalciare e a protendere le braccia nella sua direzione .

“Pa-pà”

Tutti si commossero nel vedere quella scena ed udire quella voce pronunciare quelle che erano state le sue prime parole la settimana precedente, quando il bambino giunse nelle braccia del padre si accovacciò contro di lui stringendolo forte e sorridendo

“Vieni Henrick ti faccio conoscere una persona che sono sicuro ti piacerà”

Caroline nel sentire quelle parole si agitò di colpo, lei aveva lavorato saltuariamente come baby-sitter quando era ancora umana ma non sapeva perché in quel momento si sentiva nervosa insomma lei aveva già visto il bambino ma l’ultima volta non c’era Klaus inoltre guardandolo avrebbe notato subito quegli occhi così simili a quelli di Hayley e non era sicura di riuscire a reggere, non si sentiva pronta ancora; nel mentre la sua mente era affollata da mille domande sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla in segno di incoraggiamento e Caroline non ebbe il bisogno di voltarsi per vedere che si trattava di Stefan. Klaus si era avvicinato lentamente notando il suo stato di agitazione aveva capito che quella sarebbe stata una dura prova per la vampira perché le avrebbe messo nuovamente di fronte la realtà, il bambino tra le sue braccia intanto aveva lasciato l’incavo del collo del padre e si era voltato nella sua direzione scrutandola così come aveva fatto la prima volta che si erano visti

“Eccoci qui, lei è Caroline e che lei lo voglia o meno sarà la fidanzata di papà”

Il bambino la scrutò ancora per qualche secondo per poi allungare le braccia nella sua direzione; Rebekha sorrise contenta

“Gli piaci! Di solito non permette a tutti di prenderlo in braccio è diffidente come il padre, c’è voluta una settimana prima che  si facesse avvicinare da Damon e ancora adesso lo guarda scettico”

Caroline si voltò verso Stefan che le fece un cenno di incoraggiamento con il capo, si avvicinò a Klaus e prese il bambino dalle sue braccia, quest’ultimo si avvicinò con il nasino al suo collo come a volerne sentire l’odore per poi rialzare il visino e sorriderle felice, portò le mani in mezzo ai capelli biondi per poi afferrarne una ciocca e tirarla leggermente

“Ahi!”

Il bambino in risposta ricominciò a ridere giocoso come se avesse appena fatto un gioco bellissimo, Caroline lo guardò incantata da quel sorriso e dalle fossette che comparivano su quel visino dolcissimo, era la copia del padre, chissà che anche Klaus da piccolo aveva un sorriso così  bello? Il suo sguardo poi si soffermò sugli occhi e a differenza di come aveva pensato non sentì alcun dolore attraversarla, la prima volta che li aveva visti per lei quelli erano gli occhi di una delle donne che forse più aveva disprezzato il tutto solo perché aveva l’innata capacità di rubarle gli uomini importanti per la sua vita, ma ora vedeva solo gli occhi di un bambino dispettoso che si stava preparando per tirarle nuovamente la ciocca di capelli che aveva nella manina paffuta

“Ahi, Henrick non si fa!”

Il bambino a quelle parole la guardò mettendo il broncio, così come aveva fatto quel giorno in macchina con Rebekha, era impossibile aveva meno di un anno e sapeva già come ottenere quello che voleva.

“È inutile con me questi trucchetti non funzionano, li conosco a memoria, quando dico no è no”

Il bambino allora la guardò e ripetè le ultime sillabe che la bionda aveva pronunciato, le sentiva così spesso che erano state la seconda cosa che aveva detto, un po’ come tutti i bambini

“no”

Caroline sorrise e ribadì il concetto nel mentre vedeva il bambino lasciare dubbioso la sua ciocca di capelli solo per poggiare entrambe le manine sulla sua scollatura per poi muoverle a destra e sinistra

“Hey, questo bambino è un maniaco!”

Kol si avvicinò ridendo divertito per poi prendere il nipote tra le braccia e facendogli fare un piccolo saltello in aria per poi riprenderlo al volo

“Tutto suo zio, bravo ragazzo fallo ora fin quando puoi perché poi quando crescerai non te lo permetteranno più e inizieranno a parlare di fidanzamenti o addirittura matrimoni”

Una risata cristallina riempì la stanza mentre il bambino giocava con lo zio sotto lo sguardo di tutti

“Non riesco a credere che tu sia riuscita a farti lasciare i capelli, a me non da ascolto quando lo rimprovero”

Rebekha nel pronunciare quelle parole le aveva rivolto uno sguardo misto tra l’ammirato e il geloso, la voce di Damon risuonò sarcastica nella stanza

“A quanto pare la nostra Caroline ha un talento innato nel far fare i bravi ragazzi agli ibridi di casa Mikaelson”

Klaus nel sentire quelle parole si voltò verso di lui con un ghignò poco raccomandabile sul volto

 “Sai Salvatore per oggi temo che tu abbia esaurito il budget di idiozie, non mettere alla prova la mia pazienza”

Nel sentire quelle parole Caroline si avvicinò all’ibrido capendo che il motivo di tanto astio era quello che gli aveva detto sull’aereo

“Mi avevi promesso che non ti saresti arrabbiato con lui per quella vecchia storia”

Klaus le cinse la vita con le braccia facendola imbarazzare, era strano essere così vicini in pubblico

“E infatti il suo cuore è ancora nel suo petto,apprezza il sacrificio che sto facendo love”

L’unico a capire il significato di quello scambio di battute fu proprio il diretto interessato che guardo sconcertato la bionda

“Non posso crederci!Glielo hai detto? Mi volevi morto per caso?”

“Non l’ho fatto apposta mi è sfuggito mentre eravamo in aereo”

Solo dopo questo scambio di battute Elena, Bonnie e Stefan compresero di cosa parlarono e decisero che era meglio far cadere l’argomento in maniera tale da non divulgare troppi dettagli, sicuramente Klaus non sapeva come erano andate le cose o non sarebbe stato così clemente; fu proprio Caroline a sviare l’argomento ricordandosi improvvisamente dei regali che avevano preso

“Quasi dimenticavo, mentre eravamo all’aeroporto abbiamo preso dei regalini, aspettate vado a prenderli”

La vampira sparì velocemente per andare verso l’ingresso per poi tornare dopo un secondo con la valigia in mano, la posò sul tavolinetto tra i divani e la aprì tirando fuori dei pacchetti, il primo fu quello del bambino che ora stava giocando con lo zio sul tappeto, non appena vide il peluche a forma di leone che il padre gli aveva preso fece un sorriso felice e lo strinse tra le braccia per poi iniziare a mordicchiargli le orecchie. Il secondo pacchetto fu quello per Rebekha la quale non appena vide la busta di Cartier iniziò a gioire emozionata e curiosa, poi fu la volta di Katherine

“Per il regalo ringrazia lui, io non volevo prenderti niente visto che sei stata una doppiogiochista traditrice ma ora non sono più arrabbiata con te quindi posso anche dartelo”

Detto questo le passò il pacchetto contenente le Louboutin  ad una soddisfatta Katherine, prese poi il suo e tolse la valigia di mezzo. Entrambe le ragazze rimasero contente del regalo ricevuto, Rebekha abbracciò il fratello il quale non era ancora abituato a questi sbalzi d’umore e slanci di affetto e rimase dunque basito ma questa sembrò non farci caso; Katherine rimase incantata a guardare le scarpe che aveva ricevuto in dono e ringraziò in maniera molto più formale un Klaus che le fece in risposta un cenno con il capo

“Hey e a me non avete pensato? Potrei ritenermi offeso sai”

Caroline si voltò in direzione di Kol che li guardava con aria da finto offeso

“Parla con tuo fratello io volevo prendere qualcosa anche a te e Eliija ma lui ha detto che per quanto riguardava Eliija sarebbe stato contento che non ero più dispersa chissà dove, mentre invece tu, bhe ha detto che devi ringraziare che non ti mandi a dormire in una bara e sopporti la tua idiozia”

Kol sorrise a quelle parole

“Il mio adorato fratellone è sempre così premuroso nei miei confronti che ha paura che io non dorma abbastanza”

Tutti risero divertiti dalla battuta di Kol per poi riprendere a parlare come se quella fosse una rimpatriata tra amici di vecchia data che non si vedevano da tanto tempo.

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