Più vicini e più lontani che mai.

di FannyHarris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: pensieri. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2:Ricostruzione. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: pensieri. ***


Più vicini e più lontani che mai.

Capitolo 1.

La pace era tornata. Naruto era riuscito a riportarla nel mondo ninja.

Nagato aveva riposto la fiducia nel giovane Naruto, alle volte molto imbranato, ma dalla forte determinazione e grande coraggio. 

L’incubo era finito e ora l’unico ostacolo alla tranquillità era la ricostruzione del villaggio, alla quale tutti partecipavano pieni di vita.

“Naruto, come farò ora a guardarti in faccia?”  Una ragazza dai capelli color indaco, lunghi e lisci che incorniciavano un viso dai lineamenti dolci, se ne stava sdraiata all’ombra di un grande albero, persa nei suoi pensieri. 

La lieve brezza serale soffiava, smuovendo le foglioline, e suscitava in Hinata un dolce brivido. Il ragazzo del quale era innamorata da quando era una bambina era tornato da eroe, amato da tutti. Questo le dava un piacevole sollievo e la rendeva felice … nella sua mente iniziarono a scorrere tante immagini. Si ricordò di quando vedeva il biondo seduto in un angolo, isolato da tutti, sotto gli sguardi  di odio e rancore degli abitanti del villaggio. Nessuno, all’inizio, aveva nemmeno provato ad accettarlo e aiutarlo ad alleviargli il dolore che sentiva. Lei lo osservava in lontananza, con l’intenso desiderio di avvicinarsi  per supportarlo e aiutarlo, ma, essendo una ragazza molto timida e insicura, non ne aveva avuto il coraggio, mai.

Solo contro l’ultimo dei sei corpi del pericoloso Pain aveva trovato quel coraggio che per anni le era mancato.

Nel ripensare a quella scena, a Naruto in fin di vita, immobilizzato e inerme per terra; una lacrima solcò il candido volto della ragazza, che aveva le pupille inchiodate al cielo, costellato da tante piccole stelle.

Hinata chiuse gli occhi, avvicinò le ginocchia al busto e si strinse in se stessa.  Aveva confessato al giovane ninja il suo grande amore per lui in quell’occasione e se prima non riusciva a biascicare parola al suo cospetto, ora temeva che probabilmente, per non morire, avrebbe dovuto evitarlo in eterno.

In quel momento nel cuore della giovane c’era solo tanta confusione e indecisione, si sentiva debole … non somigliava minimamente a Naruto, lui non si sarebbe mai comportato così: non si pentiva mai delle sue azioni ed era così estroverso, tanto da riuscire a dire qualsiasi cosa direttamente senza mezzi termini.

Benché la ragazza dai capelli blu notte avesse provato ad emularlo, non ci era mai riuscita. “Sembro io quella cresciuta in solitudine e odiata da tutti, non lui. Naruto … quando potrò starti vicino e camminare al tuo fianco?” Sussurrò in un lieve bisbiglio che la brezza sospinse lontano. Però ricordò a se stessa che anche lei non aveva avuto un infanzia molto facile, a causa delle aspre divergenze e problemi che l’avevano profondamente segnata.

Hinata posò gli occhi sulla luna che illuminava fievolmente il paesaggio che aveva davanti; il villaggio in costruzione, dove la vita trascorreva movimentata e intensa.  Era il periodo di rifioritura e di rinascita.

Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal venticello e dai canti di alcuni ragazzini che passeggiavano nei dintorni … il sonno l’avvolse e la trascinò con sé, portandola lontana da ripensamenti, paranoie e problemi.

Nota dell’autore. Questa è la mia prima fan fiction in assoluto con protagonisti Naruto e Hinata. Allora, ho fatto finta che la storia fosse terminata con Pain e che la pace finalmente fosse giunta … tratterò di questo amore che mi ha sempre affascinato J

Prima che molta gente mi dica che è breve che non si capisce che voglio dire … beh avviso, non c’è una trama , una storia definita, saranno solo pezzi di vita diciamo, durante i quali entrerò nei personaggi, li farò vivere e piano piano incontrare … Ho modificato alcune cose, come gli errori di grammatica e di forma ( sì io con i colori dei capelli non sono molto brava u.u xD)

Baci, Fanny.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2:Ricostruzione. ***


Ricostruzione.

Nel villaggio era tempo di ricostruzione, i lavori erano a poco più della metà e ognuno, finanche i bambini, prestava il suo aiuto come poteva. Il paese del fuoco; la Foglia, rasa al suolo, lentamente rinasceva dalle sue ceneri, come una fenice. Nessuno si era mai arreso per un attimo, e sotto la guida di una testa quadra erano riusciti ad alzare il capo al cielo, un passo avanti verso una tanto agognata pace.

La pace, proprio colei che aveva portato quella guerra.  Paradossale.

Nagato, colmo di dolore, voleva guidare alla pace con la guerra. Una concezione folle, però in fondo comprensibile, conosciuta la sua storia. Le parole dell’ultimo corpo di Pain erano così dannatamente vere. Il dolore crea odio, quest’ultimo genera una catena infinita di risentimento. Il mondo degli Shinobi, ma anche degli uomini, è impregnato fino alla radice di dolore e odio. La guerra ne è il risultato; la sofferenza e l’avversione che si annidano dentro gli uomini, già facilmente corruttibili, che non riescono a comprendere i loro stessi simili, divorano le popolazioni fino a far sì che esse si annientino vicendevolmente.

 Quello era il corpo di un giovane pieno di vita e di forza, quanto di speranze… Yahiko… un po’ come Naruto, con la differenza che quelle del primo erano state spezzate brutalmente, lasciando così in eredità ai suoi compagni solo odio e una fitta oscurità dove brancolare ciechi. Il biondo era riuscito a riportare la luce negli occhi spenti di Nagato e Konan.

Un eroe.

 

 

“Buongiorno Sakura-chan!” Hinata salutò la giovane dai capelli rosa con un timido sorriso stampato sul volto color avorio. Sakura, voltandosi, ricambiò il saluto, ma poco dopo le si dipinse sul viso uno sguardo gelido.  Hinata socchiuse gli occhi, cercando di capire cosa potesse essere passato  per la mente dell’amica, senza trovare soluzione alcuna.

Io e te dobbiamo parlare, da sole. Seguimi,” non si voltò neanche che già camminava verso un luogo silenzioso e ombreggiato, fuori dal villaggio in ricostruzione. Hinata non replicò e si limitò a seguirla, pensando a tutte le possibili motivazioni di quel gesto.  E se si trattasse di Naruto? Il solo pensiero la fece rabbrividire. Non se la sentiva di parlare del biondo.

“Qui penso vada bene ad entrambe. Siediti.” Esortò con fare gentile e un dolce sorriso stampato sul volto. La ragazza dai capelli indaco s’incuriosì e al contempo si spaventò per quel repentino cambiamento e tentò di mormorare qualcosa.  “Sakura-chan… ma…” Non completò che si trovò due enormi occhi verdi a un palmo di naso, che la scrutavano  con fare incuriosito. 

Hinata-chan, dimmi la verità. Che cosa farai ora?” Domando Sakura, con una punta di tristezza, allontanandosi ed abbassando lo sguardo. La giovane del clan Hyuuga aveva capito a cosa si riferisse l’amica, ma il messaggio era stato recepito solo dal subconscio. “ Che cosa vuoi dire? Farò quello che ho sempre fatto ”. Cercò di dire con un po’ di sicurezza e senza balbettare. Era una donna e doveva imparare ad affrontare le conversazioni serie, senza finire nel pallone.

Haruno non riuscì a trattenere i nervi. La pazienza non era mai stata il suo forte. “Come? Lo so che hai capito bene cosa voglio dire. Perché continui a comportarti così? Credevo che fossi cresciuta, che avessi imparato. Hai avuto il coraggio di affrontare il sesto corpo di Pain, e ora temi Naruto? Io non ti capisco.” Sbottò tutto d’un fiato, accasciandosi, esasperata, sulla panchina. Emise un lungo sospiro e non disse più nulla.

“Io non sono te.”  Dopo interminabili minuti in un silenzio abissale, interrotto solo dai respiri delle giovani e dal vento che smuoveva le foglie, una voce timida produsse una lieve eco. Con lo sguardo chino a terra, Hinata si alzò e fece come per andarsene.

“Non puoi evitarlo in eterno.” Sentenziò rigida Sakura e, alzando lo sguardo, vide la giovane allontanarsi lentamente.  Hinata-chan… mi dispiace…” soffiò con una punta di tristezza. Voleva aiutarla ma non aveva capito che non tutti sono forti come lei.

 

Non capisco cosa volesse da me. Sì, eviterò Naruto-kun in eterno. Non posso guardarlo negli occhi dopo ciò che è successo.

 

“…Perché io ti amo.”  Terminò con decisione, preparandosi ad attaccare per difendere colui che l’aveva sempre difesa.

Gli occhi azzurri e limpidi si aprirono quasi disumanamente. Stava andando incontro alla morte, per lui.

Il cuore aveva fatto un sussulto. Si era appena dichiarata a Naruto. L’aveva fatto davvero, e ora era lì che rischiava la vita per lui.

 

Non se ne pentiva. L’avrebbe rifatto altre mille volte.

Si era salvata, e l’adrenalina del momento era ormai svanita. “Andrò via di qui. Non posso restare ancora.” Sibilò, allontanandosi nelle tenebre.

 

Angolo autrice:

E’ tornato internet! E di conseguenza è tornata la Fanny, e questa  volta pubblico da Milano, dove ho iniziato una stancante vita universitaria. Spero vi sia piaciuto questo capitolo. Vi anticipo solo che non è la classica storia dove Naruto dovrà salvare Hinata e bla bla. Diciamo che Hinatanah, non vi dico nulla :3

 

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