I won't give up

di Nunaxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era una giornata come tutte le altre, Hermione si era svegliata come di suo solito prima degli altri per ripassare le lezioni. 
Scese le scale del dormitorio femminile con un andamento composto; aveva i capelli raccolti in una coda da cui ricadevano alcuni ricci. Non era mai truccata in modo esagerato e portava sotto il braccio una pila di libri a mò di pochette. 
Arrivata nella Sala Comune Grifondoro si imbattè in un'immagine insolita: una chioma rossa, che subito riconobbe essere Ron, dormiva beato su uno dei divani della Sala Comune. Hermione senza pensarci due voltè si avvicinò e iniziò a produrre dei colpetti di tosse che non ebbero nessun esito.
"Buongiorno Ronald!" Disse Hermione con freddezza oscillando la sua sua mano sulla spalla di Ron
Ron iniziò ad aprire gli occhi, dalla sua faccia sembrava che non conoscesse nemmeno lui il motivo per il quale si era addormentato lì. "Buongiorno…ehm.."
Passarono 5 secondi fino a quando Ron riusci a focalizzare l'immagine di Hermione e avvampò. "Buongiorno Hermione! Cosa ci fai qui?"
"Potrei farti la stessa domanda ma ho altro da fare che ascoltare le storiee delle tue avventure notturne" E si allontanò


Ron, assumendo un colorito porporeo, prese Hermione per un braccio e la tirò verso di sè con modo poco galante; Hermione cadde sopra Ron in una posizione alquanto imbarazzante. Si guardarono negli occhi per una manciata di secondi poi Hermione parve ritornare alla realtà e urlò: "SANTO MERLINO, COSA FAI?"

Ora Ron e i suoi capelli erano un tutt'uno, ma riuscì a riprendere fiato e pacato rispose : "Oh andiamo Hermione, sei ancora arrabbiata per quando ti dissi che i tuoi denti assomigliano a quelli di un castoro? A me i castori piacciono molto! ehm.. non che tu mi piaccia .. non che non mi piaci .. cioè ..." In effetti Ron non aveva mai avuto molto tatto in questo genere di situazioni e si notò dalla seguente reazione di Hermione.
Hermione infatti si alzò e scagliò un libro in testa a Ron e prima che quest'ultimo se ne potesse accorgere scappò via con occhi umidissimi.
Hermione covava un amore segreto verso Ron dal 4° anno.
Arrivata l'ora in cui tutta la casa Grifondoro si svegliò Ron si diresse verso la sala comune; appena entrato andò alla ricerca di una folta chioma castana che però non trovò. Si diresse verso il suo migliore amico Harry Potter, meglio conosciuto dagli altri come "Il bambino Sopravvissuto". Harry notò un pallidore nella faccia di Ron e chiese subito spiegazioni. 
Dopo il racconto la prima reazione di Harry fu chiedergli il perchè avesse dormito in Sala Comune. Ron rispose con molta calma "So che di solito Hermoine si sveglia prima per ripassare le lezioni, così avevo deciso di farlo anche io per farmi spiegare quella di Pozioni"
Harry ridacchò e poi con convinzione disse  "Quanto ammetterai che sei innamorato di Hermione?"
Ron avvampò violentemente e stava per ribattere quando da lontano scorse la sagoma di Hermione e come per "magia" dimenticò ciò che stava per dire.
 
Hermione si avvicinò ai due ragazzi e prese posizione. Aveva gli occhi più gonfi del solito ma partì subito con la scusa che erano così per il sonno.
Ron Sapeva che non era così dal momento che quella mattina stessa l’aveva vista e i suoi occhi, di un magnifico color nocciola, non erano affatto gonfi. Decise così di indagare.


Alla fine della colazione tutta la sala grande uscì e Ron si prestò a camminare di fianco a hermione che a quanto pare trovava la sua presenza fastidiosa.
Con fare deciso Ron bloccò Hermione al muro cicendola da entrambe le parti con le braccia in modo da non farla scappare e disse "Cosa merlino ti prende Hermione? Miseraccia mi tratti come se fossi un troll! Ammetto che la nostra relaz…ehm amicizia non era rosa e fiori ma almeno prima ti degnavi di non scannarmi vivo ogni volta che mi vedevi! Ti prego dimmelo HERMIONE!"
Hermione adorava il modo in cui Ron pronunciava il suo nome, ma al pensiero che i suoi sentimenti non fossero ricambiati le si riempirono gli occhi di lacrime
Ron perse la decisione che aveva acquistato prima e con un tono timoroso disse:
"Cosa ti prende ora?"
Hermione raccolse tutto il coraggio grifondoro che era in lei e disse, quasi urlò:
"Mi prende che ogni volta che ti vedo ripenso a quanto possa essere bella una vita in cui tu ricambi i miei sentimenti!"
Hermione approfittò dello shock di Ron per sgattaiolare via in lacrime.
Ron fù in procinto di svenire.






Salve a tutti, avevo da tempo l'intenzione di iniziare una fanfiction ma non ne ero molto sicura. Gentilmente potreste recensire e scrivere cosa ne pensate? Vorrei sapere se continuare o no. Grazie in anticipo :3
Nunaxx

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La giornata passò velocemente.
Ron non ebbe notizia di Hermione; sicuramente si era rifugiata in qualche angolo della biblioteca a leggere come era suo solito fare.
Ron ripensava a ciò che era successo qualche ora prima, ricordava le parole di Hermione a memoria :” una vita in cui tu ricambi i miei sentimenti!” e le ripeteva tra sé e sé.  Cosa intendeva Hermione? Che Sentimenti?
In stato confusionale Ron si avviò verso la sala comune Grifondoro in compagnia di Harry e Ginny. Non gli andava ancora molto giù l’idea che il suo migliore amico e sua sorella stessero insieme, ma almeno Harry era meglio di quei porci dei suoi compagni.
Arrivati in sala comune lo sguardo di Ron vagò per tutta la stanza in cerca di Hermione, invano. Hermione non si era presentata alle lezioni (cosa alquanto strana) e non si era fatta viva nemmeno a cena.
Ron preoccupato si diresse di corsa fuori dalla sala senza dire il motivo, anche se Harry a quanto pare lo capì subito.
Ron cercò in tutti gli angoli della scuola, non sapeva nemmeno lui perché sentiva il bisogno di cercare Hermione; sapeva che prima o poi si sarebbe fatta viva.
Ad un tratto la vide, rannicchiata su uno scalino del settimo piano con un libro chiuso posato in grembo. Aveva la testa tra le mani e sembrava stesse piangendo. Ron le si avvicinò con cautela, quasi come se avesse paura di essere aggredito, e la salutò.
“Ciao Hermione” disse Ron
Hermione non provò spavento, ma solo vergogna. Riconobbe immediatamente la voce di Ron e, con ancora la testa tra le mani, gli sussurrò una frasi simile ad un “Vai via”
Ron non era mai stato bravo con le ragazze, tantomeno con Hermione Granger: la ragazza più brillante di Hogwarts, la sua migliore amica, la sua compagna, la ragazza per cui da più di 1 anno aveva iniziato a provare sentimenti che non riconosceva nel campo dell’amicizia.
Si sedette di fianco ad Hermione, il suo cuore batteva all’impazzata e sentiva una sorta di formicolio alla bocca dello stomaco. La testa gli girava freneticamente e sentiva le orecchia arrossare sempre di più. Con un impercettibile sussurro disse all’orecchio di Hermione:
“Non piangere, sei bellissima quando sorridi”
Hermione si voltò di scatto verso di lui con un misto di sorpresa e terrore stampato sulla faccia. Ronald Billius Weasly le aveva appena detto che era bellissima.
Hermione si perse negli occhi del suo migliore amico: erano di un blu particolare, avevano delle sfumature di verde e con la luce si poteva dire che sembrassero anche leggermente gialli.
Mentre Hermione incantata fissava gli occhi di Ron, quest’ultimo si concentrò sulle labbra di Hermione. Erano lievemente socchiuse e bagnate. Si intravedevano un po’ i denti.
Ron si avvicinò delicatamente alle labbra di Hermione, e le fece congiungere con le sue.
Erano soffici e morbide.
Fu il bacio più dolce che entrambi avessero mai ricevuto, ma la dolcezza si trasformò in passione.
Un vortice di passione di calò su entrambi.



Perfavore mi potreste dare un vostro parere? Grazie mille c:
Nunaxx

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Ron ed Hermione rimasero a baciarsi per un tempo apparentemente lungo, quando si staccarono li avvolse una sensazione di estremo imbarazzo.
In quel momento Hermione trovava molto interessante l’ultimo gradino della scalinata mentre le orecchie di Ron combattevano con i suoi capelli a “chi era più rosso.”                                                                        
Trovando il coraggio che solo un Grifondoro poteva possedere Ron disse tutto d’un fiato  “scusahermionenonsocosamisiapreso “ Hermione chiese di ripetere. Ron scandì chiaramente le parole: “Scusa Hermione, non so cosa mi sia preso” … “E’ meglio se vado.” Così Ron si avviò verso il dormitorio lasciando Hermione sola.  
Entrambi  passarono una notte insonne tormentata dalle immagini dei loro bacio che apparivano come spezzettati flash nella loro mente.  Hermione divenne quasi paranoica.  La sua mente vagò sulle varie possibilità della fuga improvvisa di Ron.
Ho sbagliato qualcosa?
Forse non sono brava a baciare?                    
Oh, ora ho capito! Era sotto effetto di qualche strana pozione!       
Ma cosa dico, mi ha presa solo in giro… e se domani ci parlassi?.. o forse è meglio di no.
Ho chiuso con quello scempiato, non sono un giocattolo; non può usarmi.
 
Ron  si tormentava dandosi dello stupido.
 Come ho potuto lasciarla lì da sola? Ron, miseriaccia, sei un vigliacco.
Sicuramente non vorrà più parlarmi. Ho rovinato tutto, come sempre.
 
La mattina successiva Ron scese con Harry in sala comune. Le sue gambe tremavano, sapeva che da lì a poco avrebbe incontrato Hermione  ma non sapeva come comportarsi. Cosa avrebbe dovuto fare? Ormai era chiaro che per lui era qualcosa di più che una semplice amica.
Hermione  aspettava l’arrivo dei  suoi due migliori amici o almeno di un suo migliore amico e di un pseudo amico/fidanzato/conoscente.   Era in ansia tremenda, il suo stomaco ballava la conga e le sue ginocchia tremavano.  Aveva il cuore in gola.  Il battito i alternava in momenti di  velocità anormale e in momenti in cui sembrava non battesse affatto.
Era solo l’inizio della giornata e sia Ron che Hermione non potevano più sopportare questa sensazione.
Hermione salutò Harry normalmente, poi spostò lo sguardo su Ron, che si senti gelare il sangue,  e gli accennò un sorriso che pareva più una smorfia di disgusto.
Lo sapevo, mi odia
“Ciao Hermione” disse Ron con voce spezzata.
Si avviarono verso la torre di astronomia. Quella strada parve più lunga del solito per Il rosso e la bruna. Il silenzio era inquietante e altrettanto lo era il fatto che Harry non si accorgesse dei comportamenti strani tra i due suoi migliori amici.
Ron cercò di avvicinarsi più volte, ma Hermione prontamente si allontanò. L’unica cosa che ne ricavò fu sfiorarle la mano. A quel contatto entrambi rabbrividirono.
Svolsero la lezione di astronomia lanciandosi frecciatine e sguardi omicidi (per lo più da Hermione.) Terminata la lezione Harry incontrò Ginny e chiese ai due amici se per loro andava bene avviarsi con la sua fidanzata. I due annuirono.
“Oh no, questa non ci voleva proprio”  Pensò Hermione mentre notava Ron avvicinarsi sempre di più. Sapeva che da lì a poco sarebbe scoppiata a piangere. Non avrebbe potuto fare la figura della ragazza debole, lei era Hermione Jean Granger!
Prese un gran respiro e prima di dare la possibilità al Rosso di aprire bocca scandì con voce decisa :” E’ stato uno sbaglio Ronald, e credo tu sia d’accordo con me. Proporrei quindi di non parlarne più e fare finta che nulla sia successo. Ora, se non ti dispiace, ho un impegno urgente”
A Ron parve che l’ultima parola fu più che altro un singhiozzo. La testa di girava, aveva appena sentito dire dalla ragazza che amava che il suo era stato solo uno stupido sbaglio.
Hermione intanto era già corsa via con le guance rigate di lacrime.
Non era stata affatto una bella giornata per Ron ed Hermione. Ad entrambi era crollato il mondo addosso nello stesso momento.
 
                                                            

Ehy, cosa ne pensate di questo capitolo? So che non è successo nulla di concreto ma non avevo molta fantasia (: Ringrazio l'unica persona che segue la storia :3
Spero di ricevere qualche recensione. Un bacio a tutti c:

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Passarono giorni, poi settimane poi mesi senza rivolgersi la parola. Entrambi non davano segni di cedimento; Hermione era troppo orgogliosa e a dirla tutta non ce l’avrebbe fatta a parare con Ron senza ripensare all’accaduto.

La sua testa era un vorticare di sensazioni e emozioni che nemmeno lei riusciva a contenere. Ogni sera, quando poggiava la testa sul cuscino, il suo stomaco di aggrovigliava su sé stesso e la testa le pulsava. Le lacrime uscivano con forza dai suoi occhi color nocciola e quando riusciva ad addormentarsi lo faceva per poco più di qualche ora.  Hermione tentava con tutta sé stessa di sopraffare quei sentimenti; infondo lei era la strega più brillante della sue età ed un semplice ragazzo non poteva farle questo effetto, ma i voti dicevano tutt’altro.


Ron intanto era tormentato da una seria di incubi. La notte non dormiva e il giorno era in uno stato di trance, non sapeva per quanto sarebbe potuto andare ancora avanti.
Si dava dello stupido in continuazione e spesso invidiava Harry per il “suo modo di fare” con le ragazze. Sapeva che era solo ed unicamente colpa sua se Hermione non ne voleva più sapere!                                        
Sapeva che la sua timidezza, la sua insicurezza, la sua goffaggine prima o poi l’avrebbe penalizzato.                       
Ma non si era di certo arreso; un grifondoro non si arrende mai!


Intanto Harry e Ginny erano più affiatati che mai e spesso si appartavano costringendo la riccia e il rosso a rimanere soli.  Quelli erano più imbarazzanti per i due.
Solitamente si trovavano sotto un albero nel parco di Hogwarts. I due rimanevano in silenzio.. era un silenzio profondo; uno di quei silenzi che ti spaccano i timpani. Era un silenzio pieno di rancori e rimpianti, pieno di rimorso ma soprattutto pieno di amore.

“Hey Hermio….” Ron non riuscì a finire la frase che Hermione era già andata via.                                                     

Non era la prima volta che capitava, Hermione era ormai diventata abile a sfuggire a qualsiasi occasione in cui dovesse proferire parola con Ron, ma davvero qualsiasi.
Si trovavano alla lezione di Pozioni, Ron era (come sempre) seduto di fianco ad Harry mentre Hermione era seduta di fianco ad un tassorosso del suo anno. Ron moriva di invidia per quel ragazzo, occhi azzurri, capelli neri, alto, muscoloso..insomma quasi perfetto!

“Scegliete un compagno per il compito che vi ho assegnato per la lezione prossima” Disse Piton.

Ron offuscato dalla gelosia e dal pensiero che quel belloccio potesse chiere ad Hermione di essere la sua compagna, si scaraventò sulla ragazza e disse:

“La mia compagna sarà la signorina Granger, signore.”

Hermione presa alla sprovvista avvampò e con la rabbia che le fuoriusciva da tutti i pori urlò :”MA COSA DIAMINE TI PRENDE RONALD WEASLY? IO NON VOGLIO AVERE NULLA A CHE FARE CON TE, TANTO MENO ESEGUIRE UN COMPITO. VA’ AL  DIAVOLO!”

“Signorina Granger!” disse furibondo Piton... “Le ricordo che si trova in una classe, nella mia classe precisamente” lo sguardo era freddo e penetrante..”La prego di raggiungermi questa sera alle 21 nel mio studio per svolgere la sua punizione”

Hermione farfugliò qualcosa di incomprensibile e si girò di scatto alle parole di Ron:

“Signore, è stata colpa mia.. non merita di essere punita, punite me”

“Esaudirò la sua richiesta signor Weasly, stasera fatevi trovare entrambi al mio studio e siate puntuali” Scandendo l’ultima parola Piton uscì dalla classe seguito da un’Hermione fuori di sé.

Ron la raggiunse di corsa; “Allora ci vediamo stasera..” ammiccò e poi scomparve nell’immensità della scuola. Hermione provò una sorta di felicità…


Ne stavano per succedere di belle..






Scusate se in questo capitolo non succede nulla di concreto, ma non avevo molta fantasia. Fatemi sapere cosa ne pensate c: Un bacio

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ron, Hermione, Harry e Ginny si ritrovarono nella sala grande per pranzo.

Hermione era più agitata del solito e nemmeno lei sapeva se era per la punizione che avrebbe dovuto eseguire quella sera stessa oppure il pensiero di dover stare insieme a Ron. Provava sentimenti contrastanti tra loro.

All’ora di pranzo mentre, con la coda dell’occhio, sbirciava Ron mentre si ingozzava non poteva fare a meno di essere minimamente entusiasta di poter passare un po’ di tempo con lui ma quando realizzava cosa aveva appena pensato cercava di auto convincersi che l’idea che aveva procreato la sua mente fosse solo ed unicamente colpa dello stress.

Ron intanto era assorto nella sua più abitudinale azione: Mangiare.                                                                              
Quel cibo che stava ingerendo, però, era diverso da quello solito. Normalmente dopo essersi ingozzato sarebbe andato a riposarsi nel suo baldacchino, ma quella volta il cibo sembrava non avere intenzione di scendere al di sotto dello stomaco e, ancora più strano, pur avendoci provato non era riuscito ad addormentarsi a causa di una morsa pungente che gli opprimeva lo stomaco.
Da lì a poche ore si sarebbe trovato con Hermione, da solo, solo lui e lei, niente Harry, niente Ginny. Unicamente loro due. Molte immagini passarono nella testa di Ron, immagini inusuali, immagini maliziose, immagini dolci.

Con un improvviso bisogno di aria Ron uscì di fretta dal castello e si diresse nel parco, fece 3 giri completi prima di trovare un posto in cui nessuno l’avrebbe disturbato; si sedette e poggiò la schiena su un salice.                  
Chiuse gli occhi promettendosi di riaprili subito ma non successe.
Era lì, ferma. Le sue mani morbide erano incastrate tra i capelli rosso fuoco. Era bellissima, i suoi occhi color nocciola riflettevano la luce opaca delle candele che galleggiavano a mezz’aria.                                                              
Si trovavano nel castello, ma quest’ultimo sembrava molto più accogliente. Eccole lì quelle labbra tanto desiderate, quelle labbra di cui solo una volta aveva assaggiato il sapore. Si avvicinavano.                                             
Ecco il contatto..erano morbide e vellutate. Ron le cingeva i fianchi dolcemente, quasi come se si potesse rompere. Era sua e di nessun’altro. Aveva una voglia immensa di gridare il suo amore per lei, di renderlo pubblico, di doverlo mostrare a costo di morire.

“Oh Ron..” Disse Hermione

“Ho aspettato tanto questo momento” Disse Ron

“Anch’io” ribattè dolcemente Hermione.

“Ti amo” sussurrò Ron

“Ti amo” disse Hermione.

Si scambiarono un bacio a fior di labbra, ma ricco di energia, carico di amore e di dolcezza.                                        
Quel dolce bacio acquistò passione e divenne sempre più intenso. Entrambi iniziarono a gemere sotto ogni tocco proveniente dalle mani dell’altro


“Ti voglio Hermione!” urlò Ron

Ron si svegliò ansimante e sudato. La testa gli vorticava e il cuore palpitava.                                                               
Un brivido di rabbia e delusione gli percosse la schiena. ERA TUTTO UN SOGNO.                                                                    
Ron era profondamente ferito; Hermione, la sua Hermione, non era poi tanto sua. In quel sogno si sentiva completo e non vuoto come si sentiva da quel fatidico giorno!
“PERCHE’?” Si maledisse Ron portandosi le mani nei capelli.
“PERCHE’ NEI SOGNI E’ TUTTO PIU’ FACILE? PERCHE’ NON SONO QUEL RAGAZZO CHE TUTTI VORREBBERO? PERCHE’ SONO UN VERME, UN LURIDO VERME CHE NON HA IL CORAGGIO DI DICHIARARSI?”

Ad ascoltare quegli insulti Hermione si sarebbe complimentata con Ron.

“Miseriaccia, sono in ritardo per le lezioni!” Ron si sentì stupido nel parlare da solo ma provò una sensazione liberatoria. Sapeva che avrebbe potuto parlarne con Harry ma non voleva creargli altri problemi. Infondo avrebbe fatto solo la figura del lagnone parlarne con colui che avrebbe dovuto uccidere Voldemort.
Ron prese a correre. Infondo il Quidditch serviva a qualcosa.                                                                                               
Nell’arco di 3 minuti Ron si trovava già al corridoio del secondo piano. Svoltò l’angolo con tutta la velocità che possedeva ..

BOM.
Ron cadde a terra, non riuscì  vedere contro chi o cosa aveva urato; udì solo il rumore di almeno un centinaio di libri cadere.                                                
Si alzò con un dolore lancinante nei pressi delle costole e, con una mano che premeva ancora la testa, focalizzò l’immagine.                                                                                                                                                                

Caso volle che quella ragazza contro cui aveva urtato fosse Hermione. Ron avvampò violentemente a quella vista poiché gli piombarono nuovamente le immagini del sogno nei pensieri.
Ron porse una mano verso Hermione in segno di aiuto ma la ragazza, imperterrita, decise di alzarsi da sola ignorando l’aiuto.
Qualcosa non quadrava, Hermione era in ritardo per una lezione. Cosa le era successo? L’unica volta che è capitato è quando Pix la fece cadere facendole perdere i sensi.

“Cosa ci fai qui Hermione?” Disse intimorito dalla sua stessa domanda Ron.

“Raccolgo i libri, non vedi?” Rispose la riccia con una lieve nota di sarcasmo che Ron riuscì (fortunatamente) a cogliere.

“Lo vedo, intendo..” E si abbassò per aiutarla a raccogliere i libri “..non dovresti essere a lezione?”

“Dovrei ma a quanto pare oggi hai deciso di rovinarmi la giornata!” Ribattè Hermione mentre sul suo collo si intravide qualche vena in rialzo.

“Oh andiamo Herm… ehm. ..Hermione” e un’occhiataccia da parte della ragazza colpì il rosso “…Avresti fatto ritardo ugualmente..”

“Non sono affari tuoi il motivo per cui sto facendo ritardo!”  Hermione gli voltò le spalle e riprese a correre verso l’aula.

Ron rimase imbambolato per qualche instante fin quando non notò che anche lui era in ritardo.                                                              
Ron riuscì a raggiungere Hermione (la cui velocità non era magnifica) e insieme entrarono nell’aula di incantesimi.
“Oh, di buon’ora Signorina Granger e Signor Weasly. Sarò costretto a togliere 10 punti a grifondoro.” Disse il professore.
Hermione assunse uno sguardo innaturale, faceva quasi lo stesso effetto del basilisco.                                                             
Ron capì di non poterlo sostenere e abbassò lo sguardo.
 
Il pomeriggio passò velocemente, tra solite battutine e solite occhiate di sfuggita.                                                  
Arrivò l’ora di cena. Hermione e Ron salutarono a malincuore Harry e Ginny che ridacchiavano tra loro.
“Chissà cosa combineranno quei due stasera insieme …” furono le ultime parole che Hermione riuscì ad udire di Ginny poi silenzio totale.                                                                                                                                                         

Ron e Hermione si avviarono in silenzio verso lo studio del Professor Piton. Entrambi avevano le facce girate da lati opposti per evitare di incontrarsi con gli sguardi.                                                                                                     
La Ragazza più brillante di Hogwarts, che ha sempre la risposta pronta in questo momento era a corto di parole.
 A Ron piaceva anche così, a Ron sarebbe piaciuta anche se fosse stata lunatica come Luna, o piagnucolosa come Cho.
Mentre camminavano, rigorosamente con gli sguardi poggiati altrove, le loro mani si sfiorarono.  Hermione si scostò velocemente quasi come se le facesse schifo e Ron si sentì come se mille lance l’avessero pugnalato.
Arrivarono davanti alla porta dello studio di Piton, Hermine bussò mezza volta e la portà si socchiuse lentamente.


“Avanti” rimbombò la voce di Piton.

Ron e Hermione dubbiosi fecero qualche passo incerto. Piton fece cenno con la mano di avvicinarsi.                             
Quando furono abbastanza vicino per vedere, i due si accorsero che la scrivania su cui Piton poggiava la mano era carica di fialette, flaconi,flaconcini,bottiglie e bottigliette.

“Per questa volta mi limiterò a darvi un lavoretto leggero. Dovrete Riporre tutte queste pozioni sugli scaffali giusti e farne un inventario. Al mio ritorno tutto dovrà essere pronto. Intesi?”

La riccia e il rosso annuirono e mentre Piton stava per uscire ad Hermione sorse un dubbio.

“Professore, come faremo ad arrivare agli scaffali più alti?” Disse Hermione indicando scaffali alti poco più di 5 metri. “Qui non c’è nessuna scala!”

“Scala? Signorina Granger la consideravo molto più furba di come si è dimostrata” Così dicendo Piton se ne andò.

“Tutto questo per colpa tua” Bofonchiò Hermione.

“Senti, ero semplicemente…geloso..” Disse Ron impaurito.
Hermione parve per un attimo addolcirsi, ma riprese velocemente la sua rigida postura.

“Geloso Ronald? Geloso di chi? Della piuma e della pergamena?”Disse Hermione aggiungendo una risata alquando isterica.

“Ma nò, di quel fusto che era seduto vicino a te.. quello tasso rosso.. ho visto come lo guardavi!” disse il rosso scaldandosi.

“Mi dispiace informarti ma ho occhi solo per un ragazzo.” Hermione fu sorpresa di ciò che aveva appena detto ma non lo fece notare.     

Intanto Ron era all’impiedi dietro di lei e la guardava shoccato. Pareva che un fulmine l’avesse colpito. Non riusciva a muversi .. “ho occhi solo per un ragazzo..” Pensò tra se e sé Ron. Bravo, l’hai persa, complimenti. Sei uno stupido…

“Hai intenzione di stare lì impalato?”
La voce di Hermione interruppe i pensieri di Ron che si mosse a scatti. I suoi occhi erano spenti, e non emanavano alcun tipo di luce. Hermione lo notò ma decise che forse era meglio non proferire parola.

“Questa pozione va sullo scaffale più alto..” Disse la riccia agguantando un falcone colmo di un liquido giallastro.. “Come facciamo?”

“Sali sulle mie spalle” Disse, senza pensarci due volte, Ron

“Sei impazzito? Saranno Almeno 4 metri!” Ribattè Hermione con gli occhi chele uscivano dalle orbita.

“C’è questa scala che è lunga almeno 1 metro e mezzo.”..si interruppe aspettandosi una sfuriata da parte della ragazza che però non arrivò..”Io ci salgo sopra e tu Sali sulle mie spalle, non ti mangio mica eh” Disse Ron anche se a dirla tutta era quello che voleva fare.

Hermione titubante accettò e, con grande sorpresa di Ron, salì sulle sue spalle.                                                        
Il contatto lo fece rabbrividire e con fare deciso salì sulla scala.
Era molto più forte di quello che pensava, le sue spalle erano possenti e altrettanto le gambe.. ma i pensieri di Hermione furono distolti da un improvviso formicolio nei pressi del naso.

“ECCIU’” Hermione starnutì facendo perdere l’equilibrio a Ron.
Traballarono violentemente e caddero.                                                                                                                                                  

Entrambi svennero.





Wow, non so come sia riuscita a fare questo capitolo in pochissimo tempo o.o
Vorrei ringraziare le persone che seguono questa storia e che le hanno inserite tra le preferite c: E vorrei ringrazaire anche coloro che hanno recensito.. spero che questo capitolo vi piaccia.. un bacio c: <3

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***






Erano passati diversi minuti ma Ron ed Hermione non davano segno di vita.
Cadendo avevano sbattuto entrambi la testa ed avevano perso conoscenza.


La riccia, d’un tratto, incominciò a riacquisire conoscenza e lentamente socchiuse le palpebre per esaminare il posto in cui si trovava.
Hermione si trovava in uno stato alquanto malridotto; infatti cadendo alla ragazza le si era aperta parte della camicia e la gonna era leggermente rialzata.
Cosa ben più scandalosa era, però, dove si trovava.

Infatti la ragazza era stesa sopra Ron che, con la sua possente muscolatura acquistata con il Quiddich, era riuscito a fungere da “ammortizzatore” per la riccia.

Hermione avvampò tutto d’un botto alla vista di Ron steso sotto di lei con le braccia aperte e la bocca semisocchiusa.
Il suo respiro le giungeva in procinto del collo e le provocava brividi leggeri lungo la schiena.
Hermione dovette impiegarci tutta la sua volontà per evitare di approfittare di quel momento favorevole.
Dopo tutto sarebbe stato incoerente dato che si era ripromessa di non ricascarci.

Sarebbe potuta rimanere in quello stato per sempre, ma capì che non era il caso dal momento che il ragazzo era privo di sensi.
La ragazza si mise seduta, a malincuore, e provò una fitta lancinante alla caviglia ma non gli siede molto peso.

“Cura Ferite” pronunciò Hermione puntando la bacchetta contro un vistoso bernoccolo che era spuntato sulla testa del rosso.

Dalla bocca di Ron uscì una specie di verso seguito da un “Dove siamo?” molto agitato.

“Siamo nell’ufficio di Piton, Ron. Siamo caduti dalla scala; perdonami è tutta colpa mia” Disse Hermione con fitto rimorso.

Al ragazzo parve ritornagli in mente l’accaduto come un fulmine illumina una scura cittadina.
Ora tutto aveva più senso:  
Dove si trovavano e perché.


Ron si alzò e si ricompose
Hermione tentò di fare altrettanto ma quella fitta alla caviglia si ripresentò e capì evidentemente che aveva una caviglia slegata.

“Dobbiamo continuare il lavoro, miseriaccia”  Disse Ron che, in cuor suo, sapeva di averlo fatto solo per guadagnare un po’ di stima di Hermione.

“Da quando ti preoccupi di terminare cose che avevi iniziato?” disse Hermione sfacciatamente.


Ron capì dove voleva andare a parare perciò decise di deviare la conversazione arrivando frettolosamente alla conclusione che aveva combinato fin troppi guai.
“Mi potresti aiutare ad alzare?” disse Hermione con tono pacato ma con occhi assassini.


Ron si chinò verso  Hermione facendo in modo che il braccio di lei  si poggiasse alla sua spalla, con l’altro braccio invece le cingeva il fianco.
Hermione notò che il ragazzo la toccava quasi come fosse fatta di vetro e non seppe se sentirsene lusingata o meno.
Ron, facendo forza sulle gambe, si sollevò e sollevò anche la ragazza che parve ritrovare il suo equilibrio, infatti questa si sganciò dalla presa del rosso ma traballò violentemente ma non cadde grazie ai riflessi prontissimi del portiere Grifondoro che l’aveva risollevata delicatamente con un braccio.
I due si trovarono uno di fronte all’altra.

“Grazie” Borbottò Hermione con sguardo basso.

“Di niente, tu mi hai salvato così tante volte. Spesso e volentieri mi sento in debito con te” Disse Ron leggermente rosso in viso.

Hermione sollevò per un attimo lo sguardo  e incrociò quei meravigliosi occhi azzurri profondi come un oceano.  Quello  sguardo che avrebbe voluto fosse dedicato sempre e solo a lei.


Quell’attimo parve eterno, i loro respiri accelerati come i loro battiti cardiaci si univano.
I loro copri aderivano come Pezzi di puzzle.
I loro occhi si cercavano
Le loro mani si sfioravano.


La testa di entrambi vorticava a causa delle mille sensazioni.

Ron, riacquistando quel minimo di capacità motoria, avvicinò lentamente il capo vicino quello di Hermione che, essendo più bassa, dovette alzarsi leggermente sulle punte.
Le loro fronti si toccarono, i loro occhi si trovarono, le loro mani si incrociarono.
Tutto aveva acquistato un valore maggiore.


I loro sensi  erano più acuti che mai.
Le loro labbra si sfiorarono, entrambi tremavano.

“Non ti voglio perdere” sussurrò Ron ad Hermione che non fece tempo a rispondere.


Le loro labbra si unirono, finalmente, in un misto di dolcezza e passione.
Hermione socchiuse leggermente le labbra per lasciar entrare la lingua Di Ron che, con tenerezza, le accarezzà prima le labbra e poi si infiltrò cautamente nella bocca di Hermione.


Le loro lingue si inseguivano passionalmente.

Sembrarono passare mesi quando, lentamente, i due si staccarono.


Entrambi avevano le labbra arrossate le gote rosse e gli occhi lucidi.
Entrambi si sentivano completi, come se uno fosse il pezzo mancante dell’altro.
Effettivamente era così.
Niente più sguardi minacciosi, niente più tensione, niente di niente.
Ora erano loro due, insieme.

Improvvisamente la porta dell’ufficio scricchiolò.
Ron ed Hermione non avevano concluso un bel niente.

“Come vedo non avete portato a termine il vostro lavoro..” Rimbombò la voce di Piton “..domani sera, stessa ora, stessa punizione. Ora potete andare” disse freddamente.


Hermione e Ron si scambiarono un occhiata divertita ed uscirono silenziosamente dall’ufficio di Piton.

“Hermione Granger che non si dispera per una punizione?! Cosa ne hai fatto della mia ragazza?”


Nella testa di Hermione risuonarono le parole “mia ragazza” e provò un fremito incontrollabile alla bocca dello stomaco.


“oh andiamo, cosa sarà mai?” Disse Hermione ridendo e meravigliandosi delle sue stesse parole.
 
I due si recarono alla sala comune Grifondoro e si fermarono di fronte al quadro della signora grassa.
Ecco che, prima di entrare, sorse un nuovo dubbio ad Hermione


“Stiamo insieme?” disse Hermione titubante e imbarazzata.

“Certo, ma vorrei che nessuno lo sapesse.” Disse Ron convinto.

“Perché?” Rispose Hermione cercando di essere più neutra possibile per nascondere quella fitta al cuore.
 
Il quadro della signora grassa si spalancò mostrando Harry e Ginny divertiti.


“Alla buon’ora!” Esclamò Ginny

“Come è stata la punizione?” Chiese Harry
Hermione cercò gli occhi di Ron, invano.

"Noiosa" Rispose pacato Ron

Le parve anche di aver notato nello sguardo di Ron un ringraziamento dedicato ad  Harry per essere uscito dalla sala comune nel momento giusto.
Hermione riabbassò lo sguardo, notevolmente delusa e infastidita.

Qui c’era qualcosa che non andava e doveva scoprire cosa.

 





Perdonate il mio ritardo ma non ho avuto ispirazione.
Questo capitolo fa schifo ma prometto che il prossimo sarà migliore. Non riuscirete nemmeno lontanamente ad immaginare cosa c'è sotto.
Datemi dei pareri e consigli, grazie mille.
Un grazie speciale sopratutto a le persone che recensiscono sempre :) <3

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