Perchè a me?

di _bruna_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questa sono io.. ***
Capitolo 2: *** Partiamo dall'inizio. ***
Capitolo 3: *** Piccoli progressi. ***
Capitolo 4: *** Dopo una notte insonne ***
Capitolo 5: *** Festa! ***



Capitolo 1
*** Questa sono io.. ***


Alessandra era una ragazza come tante altre, anzi a dire la verità era diversa, era quel tipo di persona che non si vedeva spesso per le vie della città, piuttosto riservata e amava trascorrere il suo tempo libero leggendo un bel libro romantico a casa sognando una storia d'amore come quelle delle protagoniste dei suoi amati libri, dato che fino a quel momento non aveva mai avuto alcun tipo di relazione. Aveva 18 anni, alta capelli ricci e un fisico non perfetto come le sue coetanee a suo parere. Frequentava un istituto tecnico in un paese vicino al suo e questo voleva dire prendere il treno ogni giorno ...ma vabbè pian piano ci si fa l'abitudine. Tutto scorreva come al solito nella sua vita, la solita monotonia fino all’inizio delle superiori, quando appunto appena entrata in classe conobbe i suoi nuovi compagni di classe, e di certo nessuno avrebbe immaginato quello che sarebbe accaduto in quegli anni, che tutti ricordano come i più bella della propria vita!

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Capitolo 2
*** Partiamo dall'inizio. ***


Come risaputo, una scuola tecnico industriale è popolata dall’80% da ragazzi e solo un misero 20% da ragazze, e la povera Alessandra si ritrovò ad dover trascorrere le sue giornate in una classe con ben 20 ragazzi scalmanati e solo 3 ragazze che le davano la forza di andare avanti. La convivenza tutto sommato procedeva bene e i primi tre anni trascorsero in fretta e senza tanti problemi di cui uno doveva preoccuparsi, certo le litigate, gli scontri erano molto frequenti tra compagni di classe ma soprattutto non mancavano le innumerevoli risate e scherzi ai professori, questa era la parte più divertente dei maschietti e ovviamente di andare a scuola. Fino a quel momento tutto procedeva tranquillamente, almeno all’apparenza. La fine del terzo anno segnò un’importante svolta nella vita di Alessandra, nella sua classe c’era un ragazzo, che se ne stava lì con il suo gruppetto di amici, e che non parlava molto con gli altri, ma con lei molto spesso chiacchierava, mentre con le altre ragazze non più di tanto. Con il passare del tempo questo rapporto divenne sempre più forte e ormai era diventato una persona importante per lei e, con il trascorrere dei giorni, delle settimane e mesi qualcosa dentro di lei iniziò a nascere. Amore o Amicizia? Questo nuovo sentimento che sentiva non riusciva proprio capirlo, per lei era tutto nuovo, anche se era arrivata alla maggiore età Alessandra non aveva nemmeno dato un bacio ed era arrivata al punto che ogni giorno cercava in qualunque momento di non pensarlo o almeno ignorarlo, ma ogni suo tentativo era inutile, perché il suo cuore era più forte della sua mente. Ogni volta che incontrava il suo sguardo dentro di lei scattava qualcosa, c'erano un centinaio di farfalle che si divertivano a torturarle lo stomaco. Ogni giorno il suo cuore batteva all'impazzata e non ci poteva fare niente tranne che cercare di far tornare i suoi battiti regolari. Quasi ogni giorno parlavano e per lei era una cosa bella, gli piaceva parlare con lui anche se si parlava del più e del meno o di cose stupide, ma il solo fatto di poterlo guardare negli occhi e vedere il suo sorriso era un gran passo avanti. Erano in momenti come quelli che si sentiva felice , che cercava di ignorare quelle stupide farfalle, che tornava a casa con il sorriso sulle labbra, che la notte non riusciva ad addormentarsi a causa del suo pensiero. Non gli era mai capitata una cosa del genere, non sapeva definire neanche lei cosa provava perché prima di allora non gli era mai capitata una cosa del genere. Il loro era un rapporto di amicizia strano, fatto di schiaffi affettuosi, ma anche di carezze. Erano seduti uno dietro l'altro e durante le lezioni lei per comodità si metteva sempre con le spalle al muro e il suo braccio sul banco di lui. Ogni volta che ne capitava l'occasione gli prendeva la mano con l'intenzione di dargli fastidio ma finiva sempre per non lasciarla più fino a quando non doveva , ci giocava , si riscaldava le mani nelle sue ( mani fredde cuore caldo no??!!!) e a lui non dava fastidio anzi! Queste piccole cose giorno dopo giorno facevano crescere questo sentimento ancora sconosciuto per lei. Lui aveva qualcosa di speciale, non era sicuramente il più bel ragazzo che aveva mai visto ma per lei era PERFETTO così com’era. Ogni volta che era vicino a lui non era mai tranquilla...! Questa amicizia ,che all’inizio sembrava essere come tutte le altre giorno dopo giorno stava diventando qualcosa di grande, troppo grande ..il suo interesse cresceva e sembrava essere corrisposto, ma non sempre le cose vanno come deve andare.

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Capitolo 3
*** Piccoli progressi. ***


Era un giorno come un altro, la sveglia suonò alle sei e Alessandra si svegliò già stanca, fuori era ancora buio e il fatto di dover indossare i suoi jeans congelati non le andava a genio. Era febbraio inoltrato e le giornate erano fredde lunghe e monotone. Uscì fuori dal piumone e si diresse in bagno si lavò e corse a fare colazione, era già in ritardo! Indossò velocemente i suoi jeans un maglioncino color avorio e i suoi stivaletti, sciarpa cappotto e cappello ,cartella cuffie nelle orecchie ed era pronta ad affrontare un’altra interminabile giornata di scuola. Anche se c’erano pochi gradi di temperatura andare girando con la musica a tutto volume a quell’ora era bellissimo per lei, non c’era traffico … la città era tranquilla e solo pochi erano già in piedi. Il tragitto casa stazione come al solito non durò molto, le ci volevano solo una decina di minuti. La sua amica era già arrivata, la salutò e iniziarono a chiacchierare del più e del meno fino all’arrivo del treno, sempre troppo affollato e ovviamente non c’era mai un posto dove sedersi Il viaggio in treno non era lungo, la stazione era piena di ragazzi e una volta usciti dal treno la temperatura era più bassa di prima. Il percorso stazione scuola lo si faceva solitamente chiacchierando ed evitando di inciampare tra i binari. La mattina la maggior parte dei ragazzi erano quasi sempre mezzi addormentati ed era buffo guardare le loro facce. Io insieme ai miei amici ,una volta varcato il cancello ci fermavamo nel cortile per aspettare il suono della campanella, ed era lì che lo vedevo per la prima volta durante la giornata vicino agli alberi a chiacchierare con gli altri. Il suo sorriso mi spiazzava ogni volta come se fosse la prima! Di solito facevo finta di niente, di non vederlo e continuavo a parlare con i miei amici, ma il mio sguardo lo cercava sempre. E poi..driiiinnnn eccola l’odiata campanella che suona!!!Le prime ore trascorsero stranamente velocemente che quasi non me ne accorsi, e ora ci toccava educazione fisica. Di solito non giocavo mai con gli altri perché i miei compagni di classe sono un po’ troppo forti per me e quindi giocare a pallavolo con loro significava o farmi male o qualche pallonata in faccia! Preferivo starmene seduta, tranquilla sulla trave a guardarli giocare e a mantenere i loro preziosi cellulari. Ero rimasta da sola seduta perché le mie amiche erano andate a giocare nell’altra palestra, ma io avevo rifiutato perché non ne avevo proprio voglia! Mi ero alzata per sgranchirmi le gambe quando all’improvviso mi sentì avvolgere da due braccia, girai leggermente la testa e mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso. In quel momento non connettevo più, non mi ricordavo più come mi chiamavo e non riuscivo a dire niente, ero rimasta pietrificata nel senso positivo ovviamente. Non so come feci ma riuscii a riprendere possesso della parola e cercai di fuggire dal suo abbraccio dicendoli di lasciarmi andare perché era tutto sudato. Bhè lui continuò a guardarmi e dopo un po’ mi lasciò andare facendomi una linguaccia. Presi un bel respiro e corsi in bagno e dopo aver chiuso la porta alla mie spalle scivolai a terra, mi tremavano le gambe, il cuore batteva e avevo il fiatone! Perché mi faceva quell’effetto??! Ero ancora persa nei miei pensieri quando mi senti chiamare da fuori, era la mia amica che mi stava cercando per dirmi che la campanella era suonata e dovevamo tornare in classe. Feci un respiro profondo e uscii con un sorriso come se non fosse successo nulla, non mi andava di dire niente a nessuno per il momento. Tornammo in classe e dopo un po’ che ero seduta in attesa dell’arrivo del professore mi sentivo il suo sguardo addosso ma non osavo girarmi, non mi ero ancora ripresa. Sembra stupido lo so ma era più forte di me. Fortunatamente anche l’ultima ora trascorse velocemente e non ebbi il tempo di vederlo andare via perché impiegai il doppio del tempo per rimettere a posto i libri in cartella. Una volta tornata a casa non mangiai un gran che, avevo lo stomaco chiuso, non facevo altro che pensare a lui, mi buttai sul letto e mi addormentai pensandolo. Mi svegliai con il rumore fastidioso dei mille messaggi che provenivano dal mio cellulare e ancora con gli occhi assonati presi il telefono e aprii i messaggi , ben cento, pochi no?!. Era incredibile come il gruppo della classe potesse intasarmi il cellulare con dei messaggi alquanto stupidi, ma vabbè bisogna capirli sono fatti così. Tra le varie conversazioni non mi era accorta della sua, erano ben tre messaggi che dicevano : “Ciao Ale ” “Ma perché oggi mi hai evitato alla fine? Guarda che me ne sono accorto” e infine “Uff ..dai rispondimi”. Ecco già di mio quando mi sveglio non connetto, poi dover rispondere a lui mezza addormentata non mi aiutava mica! Aspettai un po’ a rispondere tanto sapevo che lui non li avrebbe letti perché si stava allenando quindi potevo fare con calma. Riscrissi quel messaggio un centinaio di volte prima di inviarlo, non mi sembrava mai che andasse bene, ma alla fine lo inviai. Non avevo scritto chissà che semplicemente che non gli avevo risposto subito perché mi ero addormentata e che si sbagliava sul fatto che l’avessi evitato, che era stata sicuramente una sua impressione. Passai il resto del pomeriggio a studiare e fare i compiti visto che mi ero presa il lusso di dormire. Erano quasi le dieci quando terminai e come una stupida controllavo il cellulare ogni cinque minuti senza ricevere ovviamente nessuna risposta. Ero stanca ,quindi mangiai qualcosina e mi misi sotto le coperte a guardare la tv. Mi stavo per addormentare quando mi arrivò un messaggio, l’avrei voluto ignorare giuro ma la curiosità era troppo. Ovviamente era il suo, mi chiedeva scusa per avermi risposto solo ora…eh bhè non so come abbiamo fatto ma rimanemmo a messaggiare fino alle tre di notte fino a quando non ci addormentammo. L’avrei dovuto odiare lo so perché mi rimanevano solo tre e dico TRE ore di sonno!

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Capitolo 4
*** Dopo una notte insonne ***


Inutile anche dirlo che la mattina seguente sembravo uno zombie che camminava, avevo delle occhiaie violacee il viso pallido e sbadigliavo ogni due secondi. Insomma non poteva definirsi un "buon giorno" ecco. Era giovedì il che significava due lunghe ore di italiano dove la prof faceva di tutto per attirare l'attenzione del popolo maschile, una cosa assurda! Ti vedevi delle facce sbalordite e chissà come mai tutti erano sull'attenti e non si distraevano un attimo. Di certo non avevo proprio la forza di seguire la lezione quindi appoggiai la testa sul banco fingendo un mal di testa, che poi non era nemmeno una bugia. Lui era più o meno nelle miei stesse condizioni ma rispetto a me riusciva a tenere gli occhi aperti. La prof fortunatamente decise di interrogare i volontari quindi non fece tanto .Mi stavo quasi per addormentare quando sentii il suono della campanella. Mi stiracchiai e feci uno sbadiglio, tanto era inutile non sarei di certo riuscita a recuperare il sonno perso a scuola. Ero davvero stanca ma Anto iniziò a darmi fastidio e cercai di comportarmi come sempre, il resto delle ore trascorsero velocemente e finalmente tornai a casa. I giorni successivi passarono in fretta e continuai a messaggiare con lui quasi tutto il giorno. Era cosi bello svegliarsi la mattina e trovarsi un suo messaggio della buonanotte che non avevo letto perché mi ero addormentata e poi ero io a mandarli il buongiorno perché ero la mattiniera di turno. Mi stavo davvero affezionando troppo a lui...! Le giornate trascorrevano sempre con le stesse cose da fare scuola studio, studio e ancora studio, ero davvero stanca e questo lo pensavano tutti. Fortunatamente i miei compagni ebbero la brillante idea di organizzare una festa nel weekend in campagna per allontanare il chiodo fisso dello studio almeno per una serata! Ero più che d'accordo...avevo davvero bisogno di una pausa! Fu una settimana davvero pesante, piena di compiti ed interrogazioni e sabato arrivò come un miraggio. Non avevo avuto modo di parlare con Anto negli ultimi giorni perchè lui si allenava fino a tardi e io mi addormentavo sempre troppo presto. Quando tornai a casa feci uno sforzo enorme studiando per il lunedì perchè mi volevo lasciare la domenica in assoluto relax. Si erano fatte giá le otto e io ero ancora a zero, mi lavai velocemente e appena mi avvolsi nell'accappatoio suonarono al campanello, ovviamente era Alessia, la mia amica e io ero in netto ritardo. Quella sera indossai delle calze doppie di pizzo nere ,gonna a jeans stivaletti e uno scaldacuore bianco, lasciai i capelli ricci,mi truccai leggermente ed ero pronta. Presi le chiavi della macchina, la borsa e uscimmo di casa nella speranza di passare una bella serata.

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Capitolo 5
*** Festa! ***


Quando arrivammo alla festa, ovviamente in ritardo per colpa mia, ma vabbè dettagli, erano già tutti li. Salutai un pò tutti e i miei occhi furono attratti dal frigo pieno zeppo di vodka, birre e non so che altro…mi sa che avevano proprio l'intenzione di "rilassarsi nei migliori dei modi". Io non ero una che beveva tanto, capitava in occasioni come queste che qualche cocktail lo mandavo giù, ma appeno mi sentivo strana mi fermavo, non mi riducevo alle "pezze" vomitando. Il mio unico difetto di quando bevevo e che andavo in continuazione in bagno, in pratica quello che bevevo lo lasciavo poco dopo...! La serata stava trascorrendo tranquilla, ci stavamo divertendo, la musica ad alto volume, e io mi ero seduta sul divano a bere della coca-cola non potevo bere più di un bicchiere ero con la macchina. Gli altri erano abbastanza brilli diciamo così ,andavano avanti e indietro per la stanza e ridevano in continuazione, e questo faceva ridere anche me. Ero persa nei miei pensieri quando sentì qualcuno appoggiarsi su di me. Abbassai lo sguardo e vidi Anto steso con la testa adagiata sulle mie gambe, mi prese un colpo, stare così vicino a lui mi metteva sempre in soggezione. Aveva gli occhi chiusi, l'avevo perso di vista prima quindi immaginavo avesse bevuto non poco, mi venne spontaneo accarezzargli il viso, i capelli, le labbra…avevo i brividi, era bellissimo e io ormai non avevo testa per nessun altro me ne dovevo fare una ragione. A un certo punto mi fermai e lui mi riprese la mano e mi disse "mmh alee continua per favore", mi sembrava un bambino capriccioso ma era adorabile. Gli altri non sembravano accorgersi di noi, erano tutti presi a fare altro, così continua a fargli le coccole. All'improvviso mi sentì chiamare da qualcuno, era Alessia che mi diceva che si era fatto tardi ed era meglio tornare a casa, come una stupida mi ero addormentata ma mi sentivo calda, protetta...ci misi un pò a realizzare, ma era tra le sue braccia e lui era ancora addormentato "Che ora sono?" chiesi "Ale sono le 4 e mezza", "Cavolo!..ma gli altri?""Visto l'ora rimangono a dormire qui" "Ah okkei allora è meglio se andiamo". Salutai gli altri ma mi sentii chiamare da Anto, mi avvicinai e mi abbassai verso di lui visto che era sdraiato "Perché non rimani a dormire qui con me?! Eh non me lo dai il bacio della buonanotte?" "Anto hai bevuto un pò troppo stasera, domani mattina ti vengo a salutare ok?""mmmh...vabbene se non vieni mi arrabbio ,ma voglio lo stesso un bacio!!!"...Ora si che mi sembrava davvero un bambino, non avevo tempo di farmi fisse mentali quindi mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia che lui deviò dandomene uno a stampo. Lui si riaddormentò credo ,e io invece non respiravo più e non so nemmeno come feci ad accompagnare Alessia alla casa e ad arrivare nel mio letto sana e salva. Inutile dire che non chiusi occhio, ripensavo a quel bacio se si poteva definire così. Le sue labbra erano soffici e calde, eh io mi sentivo su un altro pianeta. Erano le otto e mi ero stancata a rimuginarmi addosso nel letto quindi decisi di alzarmi e visto che avevo lo stomaco chiuso saltai la colazione e ripassai le materie per il giorno dopo visto che avevo già studiato il giorno prima. Arrivarono le 11 e mi iniziai a preparare , mi lavai e vestii in fretta. Indossai un vestitino azzurro con le maniche lunghe calze e stivaletti. Presi la borsa e uscii di casa, in macchina non riuscivo a pensare a nulla, non sapevo cosa aspettarmi. Il cancello era aperto quindi parcheggiai ed entrai in casa. Non vidi nessuno in cucina era tutto silenzioso, era quasi mezzogiorno…senti un rumore provenire dal bagno e dopo poco uscì il padrone di casa con una faccia sconvolta "buongiorno, alla Buon ora" " "ciao ale che ci fai qui?" "Sono venuta a controllare la situazione, ieri non eravate proprio tranquilli" "ah e vabbe lo sai" "si appunto che lo so che sono venuta, gli altri dormono?!?""controlla tu stessa". La risposta era chiara ovviamente, entrai nelle due camere, tutti dormivano ancora, anche anto. Aveva un espressione dolcissima, mi avvicinai e mi sedetti al bordo del letto e come qualche ora prima gli accarezzai il viso, era più forte di me. Fece dei versi insensati e poi aprì gli occhi, ci mise qualche secondo a rendersi conto della realtà che lo circondava e mi sorrise. "Buongiorno dormiglione" "mhh buongiorno" "come ti senti?!" "Bene ma poterei stare meglio" “ci dovevi pensare prima di bere tanto" "non ho mica bevuto tanto, ero quel che basta cosciente per ricordarmi quello che ho fatto stanotte" "perchè cosa ricordi che hai fatto!?" Si sollevò e rimase seduto sul letto avvicinandosi sempre di più a me, e senza che me ne rendessi conto mi portò sulle sue gambe, praticamente a cavalcioni su di lui e con i nasi che si sfioravano. Ero come pietrificata dovevo ricordarmi che respirare era fondamentale! "Sai che voglio il buon giorno? La buona notte è stata troppo veloce" e fece la faccia da cucciolo. Cavolo e ora cosa avrei dovuto fare! ?? Cercai di aprire bocca ma lui fu più veloce di me, si avvicinò al mio orecchio, si abbassò sul collo e iniziò a lasciarmi piccoli baci che mi lasciavano mille brividi su tutto il corpo. Nella stanza non c eravamo solo noi , gli altri dormivano, e infatti poco dopo sentimmo qualcuno che si stava svegliando, si allontanò lentamente da me e mi continuò a guardare. Mi sentivo così in imbarazzo, altro che farfalle avevo nello stomaco, mi alzai di scatto e aspettai gli altri che si alzarono e ancora intontiti dal sonno mi salutarono e andammo tutti in cucina. Mi offrì volontaria per preparare il caffè a tutti, anche se le mani mi tremavano e mi sentivo il suo sguardo addosso. Ben presto si fece tardi era ora di pranzo e dovevo andare via e anche gli altri, salutai tutti ma avevo perso Anto, forse era meglio così. Mi avvicinai alla macchina cercando le chiavi nella borsa quando senti due mani posarsi su i miei fianchi " pensi di andartene senza salutarmi?!" "Non ti trovavo più e poi pensavo che ci eravamo già salutati" "bhe ti sbagli" panico eh ora?! Si avvicinò ancora a me e mi appoggiò le sue labbra sulle mie, durò troppo poco a mio parere, lui sorrise beffardo e mi disse che ci saremmo sentiti nel pomeriggio. Gli sorrisi anche io e me ne andai...ma avevo sognato tutto? ! No perché mi sentivo in paradiso!

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