I did not ask to be a princess.

di Fly_With_Me
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Soon you will not be just a dream. ***
Capitolo 2: *** Panic pre-party. ***
Capitolo 3: *** This isn't my idol. ***
Capitolo 4: *** You've never tasted cotton candy? ***
Capitolo 5: *** London Eye. ***
Capitolo 6: *** Warning ***
Capitolo 7: *** Photos. ***
Capitolo 8: *** Biscuits. ***
Capitolo 9: *** Newspaper. ***
Capitolo 10: *** Chocolate frappuccino with cream and meringues. ***
Capitolo 11: *** Lie. ***
Capitolo 12: *** Marry me Starbucks! ***
Capitolo 13: *** Pregnant. ***
Capitolo 14: *** Transfer. ***
Capitolo 15: *** Missing Baby. ***
Capitolo 16: *** Awards. ***
Capitolo 17: *** Fake Girlfriend ***
Capitolo 18: *** Modest ***
Capitolo 19: *** An uninvited guest. ***
Capitolo 20: *** Surprises. ***



Capitolo 1
*** Soon you will not be just a dream. ***


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1. Soon you will not be just a dream

La giornata trascorreva tranquilla a palazzo reale.
Consiglieri andavano di qua, ed entravano e uscivano dallo studio di mia madre, mentre io fisso Londra dalla finestra.
“Principessa Charlotte, sua madre chiede di vederla.” Dice un consigliere svegliandomi dal  mio stato comatoso.
“Grazie Eric. Ci vado subito.”  Mi alzo dal cornicione della finestra ed entro nell’imponente studio di mia madre.
“Madre sono qui.” Dico non appena varco la porta dell’imponente stanza di mia madre.
“Oh, Charlotte, finalmente sei arrivata. Devo dirti una cosa importante. Accomodati.” Dice lei con la sua solita voce delicata. Dopotutto non posso biasimarla. Ha 86 anni suonati poveretta. Mi chiedo ancora come mi abbia concepito.
Mi siedo su una delle poltrone finemente ricamate che c’è davanti alla scrivania.
“Dimmi madre.” Lei si gira e pianta i suoi occhi nei miei.
“Tesoro, so che lo odi. Ma dovrai presenziare a una cena. Questo sabato compirai 18 anni e devi esserci, perlomeno stavolta.”  Lo dice con una voce reverenziale, con un tono che non ammette repliche.
“Ma madre…” Il  mio è un tono di supplica, di solito non resiste quando faccio così.
“Niente ma Charlotte. Sarai a quella cena. Dopotutto è il tuo di Compleanno. E ti ho anche fatto un ‘regalo’ se così si può chiamare.” Mentre parla il suo sguardo si addolcisce. So che lo fa per me, mi vuole bene, mi considera una bambina dopotutto.
“Posso sapere che cosa mi hai regalato madre?” pronuncio queste parole con poco entusiasmo. Di solito i suoi regali sono gioielli preziosi, o vestiti che non metterò mai.
Basta guardare come sono vestita. Indosso una camicia a quadretti, dei jeans, e un paio di converse bordeaux, le mie preferite.
“Hai presente quella boy-band? Quella che ascolti a tutto volume nella tua stanza e tutti sono costretta sempre a mandare qualcuno per farti abbassare il volume?”  I miei occhi di colpo si illuminano.
“Dici gli One Direction?”  La mia voce si è alzata di almeno un’ottava.
“Si, quelli. Li ho invitati alla festa. Io purtroppo non ci sarò, ho un’altra cena importante  cui presenziare e non posso mancare. Ma Eric starà al tuo fianco, ti dirà cosa fare. In questo momento sta andando a consegnare lui stesso l’invito.” 
Mi alzo alla poltrona di mia madre e la abbraccio stretta.
“Grazie madre.” Dico con un sorriso stampato in faccia.
“ Questo e altro per la mia piccolina.”  Il mio sorriso si allarga ancora di più, mi aveva smesso di chiamare in quel modo quando ho compiuto dieci anni. 
Mi allontano e quando sto per uscire dice “Ah, Charlotte. Sarà una festa in maschera. Quindi per l'amor del cielo vestiti bene.”
Le sorrido un’ultima volta ed esco fuori dalla stanza.
Mi catapulto in camera mia e mi tuffo nel letto a baldacchino.
Afferro il telefono dalla tasca dei miei jeans e compongo velocemente il numero della mia migliore amica, che è anche la duchessa di Devonshire.
“Liiiiiz!” urlo non appena capisco che ha risposto.
“Charlie, che succede?”  dice lei con il suo solito tono pacato, che riesce a mantenere anche nei momenti più assurdi.
“Non puoi capire che ha fatto mia madre!” il mio tono di voce si è abbassato, ma a quanto pare sto ancora urlando.
“Charlie, tua madre può aver fatto qualsiasi cosa. E’ la Regina. E parla più piano”
“Si ma questo è diverso. Hai presente che questo sabato è il mio compleanno no? E mia madre ha organizzato la solita festa.”
“E questo è normale. Tua madre organizza sempre grandi feste. Ma di solito tu le odi, perché invece sei così felice?”
“Questa è la parte bella. Ha invitato gli One Direction.”  Dopo aver pronunciato quelle parole sento una serie di strilli da dietro la cornetta.
Appena gli strilli cessano sento di nuovo la voce di Liz.
“Oddio. E io ci sono a quella festa vero?”
“Elizabeth Rachel , credi davvero che io non ti inviti?”
“Charlotte Elizabeth Susan, non mi chiamare con il mio secondo nome.”
“Verrai alla festa a patto che non pronuncerai più il mio nome per intero.”
Ridiamo insieme. Siamo così simili io e lei, e una delle cose che ci accomuna e l’odio per i nostri nomi per intero. Per questo usiamo spesso dei nomignoli.
“Liz, però c’è un problema. Non ho idea di cosa mettermi.”
“Charlie! Hai una stanza piena zeppa di vestiti che non hai mai messo e non sai cosa metterti?”
“Esatto. Ho un’emergenza vestiario.”
“Ok,ok. A che ora devo essere lì?”
“Tu si che mi capisci sempre Liz. Vieni qui verso le quattro. Hai il pass?”
“Certo che ho il pass Charlie. Sarò lì alle 3 e mezza però.”
“Allora dovrai aspettare un po’. Devo stare ad ascoltare ancora per un po’ quelle fesserie sul bon-ton e poi possiamo darci alla pazza gioia. A dopo, ti voglio bene.”
“Te ne voglio anch’io.”
Chiudo la chiamata.
E’ sempre confortante stare a parlare con Liz.
Lei non è la solita duchessa altezzosa, lei è come me.
Un sorriso stampato in faccia sempre e comunque, capelli costantemente in disordine, e vestiti tutti in stile college, dove entrambe vorremmo andare, ma non ci è permesso per via della nobiltà.
L'unica differenza sta nelle feste a corte, o in qualsiasi altro palazzo.
Lei le adora.
Adora sentirsi al centro dell'attenzione e indossare vestiti grandi e pieni di brillanti.
Io invece odio le feste, tutti quei nobili altezzosi con la puzza sotto il naso che ti girano intorno.
Non li riesco a sopportare neanche uno alla volta, figuriamoci tutti insieme.
Prendo la chiave dalla collana che ho appeso al collo e apro la porticina bianca sul lato della mia stanza, per poi chiuderla di nuovo alle mie spalle, segno che non voglio essere disturbata.
Accendo lo stereo e Live While We’re Young parte a tutto volume.
Nel frattempo bacio tutti e cinque i poster a grandezza naturale e sussurro.
“Presto non sarete solo un sogno.”

Il mio cellulare vibra nella tasca, è un messaggio da Eric.

L’invito è stato consegnato. Ora scenda. Il pranzo la attende. E non vorremo certo far aspettare il suo istruttore di bon-ton. Oggi la lezione sarà sul corretto mangiare a tavola.

-Eric


Sorrido. Eric è sempre vicino a me o a mia madre. Sa quello che vogliamo ed è sempre pronto a portarcelo.
Eric è anche il consigliere più importante di corte, e mia madre si affida a lui per cose parecchio importanti.
Mi stupisce il fatto che abbia mandato lui. Le importa davvero che io presieda questa festa.
Spengo lo stereo ed esco dalla mia stanza-santuario, chiudendola a chiave.
Scendo velocemente le scale e mi catapulto in sala da pranzo dove Austin, il mio insegnante di bon-ton mi sta aspettando per iniziare la sua lezione. Mi aspetterà un pranzo molto pesante.
Allungo un sorriso forzato.
“Buongiorno Austin.”
“Buongiorno Principessa. Si accomodi. Abbiamo molte cose di cui parlare.” Mi bacia piano la mano e punta i suoi occhi nei miei.
Mi sono arrivate voci che abbia una cotta per me.
D’accordo è un bel ragazzo, ha pochi anni più di me ed è un gentiluomo, ma non le sopporto tutte le sue manie da perfettino.  
Mi sposta la sedia e io con un gesto leggiadro mi ci poggio sopra, piegando le gambe di lato, proprio come lui mi ha insegnato a fare.
Si siede anche lui e comincia a parlare dell’uso di ogni posata, ma il mio cervello è altrove, sto pensando a quando li vedrò.
Sono sicura che sarà una giornata fantastica.

Angolo autrice:
Beeh, ciao a tuuuutti.
Se siete arrivati fino a qui vuol dire
che vi siete presi la briga di leggere
questa "storia".
Se così si può chiamare.
Non è che mi convinca molto.
Ma mi è venuta quest'idea,
e se non scrivevo subito me lo sarei dimenticato.
Quindi fatemi sapere cosa ne pensate ok?
E non siate troppo crudeli ç_ç
Accetto anche le recensioni negative,
servono sempre a formare.
Alla prossima.
Fly_With_Me, xx.

 

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Capitolo 2
*** Panic pre-party. ***


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2. Panic pre-party.

“La duchessa Elizabeth Rachel di Devonshire è qui per vederla principessa.”  La voce di Eric irrompe nel salottino dove la mia lezione di bon-ton si è tra sformata in una lezione di etichetta o meglio di Austin-che-detta-ordini-e-io-obbedisco.
Guardo il mio insegnante implorante.
“La sua lezione è finita principessa. Per oggi. Ci vedremo tutti i giorni fino al ballo. Deve essere impeccabile. Arrivederci.”  Sorrido e lui mi bacia la mano per poi congedarsi.
“Eric, fai entrare la duchessa.” Dico rivolgendo uno sguardo reverenziale al consigliere.
La testa rossa della mia amica fa capolino da dietro la porta.
“Liz!” Urlo. Lei mi viene incontro e io corro ad abbracciarla.  Sento Eric tossire dietro di me.
“Puoi andare Eric, ce la caviamo da sole.” Dico io, lui fa un piccolo inchino e sparisce dietro un angolo.
“Charlie, sei emozionata?” dice lei con un sorriso stampato in faccia. 
“E lo chiedi. Li sto per incontrare! Mancano solo tre giorni e li vedrò dal vivo. Quasi non ci credo.”
“Oddio. Mancano solo tre giorni. Ce la faremo a prepararci in tempo?”
“Calmati Liz. Ce la faremo. Abbiamo tre giorni interi per prepararci. In più sono sicura che non appena chiamo il sarto farà capolino qui. Abbiamo tutto il tempo.”  Le poggio le mani sulle spalle cercando di calmarla, o sono sicura che andrà in iperventilazione.
“Ok. Grazie Charlie. Adesso saliamo in camera tua, e chiamiamo estetista e parrucchiere. Non possono assolutamente vederti con queste sopracciglia e le doppie punte che ti ritrovi, in più hai cominciato a mangiarti le unghie.”
Ecco, è agitata e ha cominciato a parlare a macchinetta. E so che non si fermerà, almeno fino a sabato.
Le porgo il mio cellulare e lei inizia a chiamare mentre saliamo le scale.
Avevo detto che sarebbe  stata una lunga giornata, ma dopotutto so che con Liz mi divertirò.

Pov. Harry
Fino a cinque minuti fa eravamo intenti a fare le prove per il tour, o meglio, ci siamo ritrovati a lanciarci dei cuscini, fino a che non siamo stati interrotti da uno strano signore in giacca e cravatta, che ci ha consegnato uno strano biglietto. 
Stiamo tutti fissando le cinque buste sospettosi, fino a che Liam non  la gira di colpo .
“Ma è lo stemma reale! E’ un biglietto della regina.”  Tutti giriamo le buste increduli, ma è proprio lì, evidente sotto i miei occhi lo stemma della casa reale. Apriamo le buste.
“Siamo stati invitati a un ballo in maschera.” Dice Zayn.
“Ma perché?” chiede Niall sospettoso.
“La principessa Charlotte compie 18 anni. E danno un ballo.”  Sussurra Louis incredulo.
“Quand’è la festa?” Chiedo io.
“Sabato.”  Dice Liam.  Stiamo tutti ancora fissando increduli i biglietti, quando mi attira una cosa in particolare.
Annuso il biglietto. “Sa di menta.” Sussurro. E’ il mio profumo, adoro l’odore fresco della menta. Che lo sapesse? Non credo. E’ la regina dopotutto.  
“Ma voi l’avete mai vista questa principessa?” chiede Niall che  ha iniziato a sgranocchiare un pacco di patatine.  
“La principessa odia farsi vedere in pubblico.” Dice Liam, sempre informato su quello che succede.
“E allora perché da una festa?”  chiede Louis.
“Probabilmente, l’avranno obbligata, e verrà perché ci siamo noi. O non ci avrebbero mai invitato a una festa a palazzo.” Osserva brillantemente Zayn,.
“Non voglio essere il regalo di compleanno di una bambina viziata.” Dico io contrariato.
“Ma non possiamo rifiutare un invito della regina Harry!”  ha parlato Liam, e come sempre ha ragione.
Questo è un colpo basso. Non posso non andare ad una festa a palazzo.
“E allora ci andremo, ma non aspettatevi che ne sia entusiasta.”
“Dai Harry, su con la vita. E’ pur sempre una festa no? Sarà piena di nobili con la puzza sotto il naso, ma quelli sono dettagli.” Questo è Louis. Sorrido, lui sa sempre come tirarmi su di morale.
“Ragazzi. So che è importante, ma dobbiamo continuare a provare. Manca poco all’inizio del tour.”  Dice Nicky spuntando come un fungo alle nostre spalle facendomi sobbalzare.
Mi tiro su è ricominciamo a provare, come al solito fra scherzi e risate.
Sono i miei migliori amici, e se ci divertiamo in una stanza priva di divertimenti, sono sicuro che riusciremo a divertirci anche lì.

Pov. Charlie (sabato)
Sono chiusa nella mia stanza da stamattina, non ho toccato cibo a pranzo.
Austin e Eric hanno bussato alla stanza per tutto il giorno ma ho chiuso la stanza con la seconda toppa, e quella chiave la possiedono solo tre persone in tutta l’Inghilterra. Ovvero io, mia madre e Liz.
Sono dentro la mia stanza-santuario, attorniata dai poster dei ragazzi.
La musica risuona ad un volume allucinante nelle mie cuffie estraniandomi dal mondo intero.
Sono agitatissima, stasera non solo sarà la mia prima apparizione pubblica, ma incontrerò per la prima volta i miei Idoli.
Perché si, anche una principessa ha i suoi idoli.
Guarderò per la prima volta gli occhi dolci di Liam, il sorriso di Louis, i ricci morbidi di Harry, gli occhi profondi pieni di sentimenti di Zayn e sentirò per la pima volta la risata cristallina di Niall. 
Mi rigiro tra le mani un sottile braccialetto d’oro. E’ una semplice catenina, e al centro c’è scritto -Charlie-.
Me l’ha reagato Liz al mio quarto compleanno. Non me lo sono mai tolto da allora.
Le mie prime converse portafortuna sono accanto a me.
Divenute logore per tutto il tempo in cui sono state indossate, il bordeaux è diventato quasi bianco.
Anche queste un regalo di Liz. Le indosso quando sono agitata, o quando sono annoiata. 
Liz me ne regala un paio ogni anno. C’è anche una vetrina con tutte le scarpe che mi ha regalato da quando ci conosciamo. E’ una specie di rituale. Anche oggi le indosso.
La porta si apre, ma io neanche me ne accorgo.
Due mani fredde mi tolgono delicatamente le cuffie.
“Charlie stai bene?”  mi chiede Liz, sta praticamente sussurrando. O forse sono io che la sento piano a causa delle ore passate a sentire la musica troppo forte. -Stray Heart- dei Green Day risuona ancora nelle cuffie, riesco a sentirla da qui.
“Si , credo. Sono solo agitata. Liz, sto avendo una crisi di panico!” 
“Non urlare Charlie. La prima cosa che devi fare è mangiare ok? Abbiamo cinque ore  per riparare al disastro che c’è nella tua faccia.”   
“Ok. Ma promettimi che non sverrò davanti a tutti.”  Dico io con lo sguardo disperato.
“Non sverrai davanti a nessuno Charlie. Anzi, sai che farai? Metterai le tue scarpe sotto il vestito,così ti sentirai più al sicuro." Dice lei con  un sorriso stampato in faccia.
“Sei un genio Liz!” mi fiondo su di lei e la abbraccio stretta.
“A proposito Charlie. Buon diciottesimo compleanno.” Dice, e poi mi porge una scatola bianca, con il logo converse sopra.
Lo apro e trovo un paio di converse Bourdeaux, come ogni anno.  Le schiocco un bacio in guancia e poi usciamo dalla stanza.

E’ tutto pronto. Liz mi sta facendo gli utlimi ritocchi al trucco e ai capelli.
Indosso uno dei vestiti più belli che abbia mai visto. E’ bianco, sembra un abito da sposa.
Impreziosito da milioni di punti luce sul corpetto, la schiena è praticamente trasparente, e milioni di strati di tulle mi ricadono sulle gambe. Il vestito è abbastanza lungo da non far vedere le scarpe quando cammino.
“Sei fantastica.” Mi sussurra all’orecchio la mia migliore amica.
Mi giro e la guardo negli occhi. Indossa un abito di seta verde mela. I capelli rossi sono raccolti in una crocchia perfetta, e i suoi occhi azzurri sembrano più luminosi del solito.
Le porgo la sua maschera e lei mi porge la mia.
La mia è bianca, piena di merletti, mentre la sua è semplice, lucida, e con qualche  punto luce qua e là.
Mi guardo allo specchio e indosso la maschera. Quasi non mi riconosco più. Dove è andata a finire la ragazza in jeans che ero fino a stamattina? Questa non è Charlie.
Questa è un’altra donna. Questa è Charlotte.
Per una volta mi sento davvero una principessa, racchiusa in quel vestito.
Liz mi poggia una piccola tiara sui capelli e mi afferra la mano.
Usciamo insieme dalla mia camera e ci dirigiamo  davanti alla scala che porta al salotto.
“Anche se non ne avrai bisogno, buona fortuna.” Sussurra, e poi scende da una scaletta secondaria.
La vedo dire qualcosa a Eric, che poi annuncia ad alta voce “Ed ecco a voi Charlotte Elizabeth Susan Mountbatten, principessa d’Inghilterra.”  Con passo timoroso mi dirigo davanti alle scale.
Come un flash mi ricordo tutti gli insegnamenti di Austin, e raddrizzo la schiena, il mio passo si fa più sicuro  e scendo le scale, le mie dita sfiorano il passamano di velluto mentre scendo.
Il mio sguardo passa su tutti gli invitati, alcuni li conosco, altri non ho idea di chi siano, incontro anche lo sguardo incoraggiante di Liz, ma quando guardo in fondo alla sala il mio cuore perde un battito.
Cinque ragazzi, tutti elegantemente vestiti e con una maschera nera sul volto mi stanno fissando mentre scendo le scale
.

Angolo autrice:
Lo so che questo capitolo fa cchifo ç_ç
E' solo un capitolo di introduzione.
Dovete prepararvi prsicologicamente al prossimo.
Spero che questa FF, non sarà come tutte le altre.
Ci proverò almeno.
Anche se voi non lo sapete,
la nostra coppia dovrà affrontare molte avversità.
Okai, non parlo più o spoilero.
Fatemi sapere cosa ne pensato ok?
Grazie a chi l'ha messa tra le preferite e chi tra le seguite.
Ringrazio chi recensisce, ma anche i lettori silenziosi.
Spero che apprezzerete tutti la storia.
Fly_With_Me, xx.

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Capitolo 3
*** This isn't my idol. ***


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3. This isn't my idol

Continuo a scendere e parecchi dei baroni e delle baronesse si avvicinano a me per salutarmi, ma la mia mente è altrove. Sto ancora guardando i ragazzi, che adesso hanno preso a parlare tra loro. Sento baciarmi le mani più volte le mani e alcune persone, quelle più vicine a mia madre, mi posano un delicato bacio sulla guancia.
Accanto a me ho sempre Eric, che mi dice i nomi delle personi con cui parlo, Austin, che continua a dirmi di tenere la schiena dritta, e Liz, che balbetta parole insensate e si morde il labbro inferiore.
Dopo aver finalmente salutato tutti io e Liz, ci avviciamo al loro tavolo, tutti sorridono smaglianti, tutti tranne… Harry?
“Buon compleanno Principessa.” Dice Louis, che si è avvicinato per primo, e mi bacia delicatamente la mano.
Tutti gli altri fanno così. Anche Harry, anche se vedo che è un po’ riluttante.
Ma si può sapere che gli succede? Quando lo vedo nelle foto ha sempre un sorriso stampato in faccia, oggi invece sembra contrariato, come se non voglia stare qui.
“Grazie. Sono contenta che abbiate accettato l’invito.” Giuro che in questo momento il mio sorriso potrebbe arrivarmi alle orecchie.
“Siete l’unico motivo per cui ha accettato di fare questa festa.” Bofonchia Liz, spero solo che non l’abbiano sentita.
Come al solito spero troppo. Harry lancia un’occhiata d’intesa a Zayn, lui risponde con un’alzata di spalle.
“A dopo ragazzi, spero di poter parlare di nuovo con voi.” Dico e mi trascino dietro Liz, che oltre a quell’affermazione non ha detto una sola parola.

La serata è una noia mortale. Abbiamo mangiato, i miei regali sono stati portati nelle mie stanze, e si stanno portando via la torta. Gli unici che sembrano divertirsi sono i ragazzi, che sghignazzano fra loro da tutta la sera.
Liz si allontana un’attimo da me e va a parlare con Eric. E parte la musica. Austin si avvicina a me.
“Principessa, mi concede l’onore di questo ballo?” dice inchiandosi poco e porgendomi la mano.
Io prendo la sua mano e cominciamo un ballo lento. Una voce dietro di me mi fa sobbalzare.
“Posso rubarle la dama?” la sua voce è bassa, roca. L’avrei saputa riconoscere tra mille.
“A dopo principessa.” Dice Austin, poggia le sue labbra sulla mia guancia e si allontana.
Harry prende una mia mano tra le sue e poggia l’altra sul mio fianco, posso percepirne il calore attraverso la stoffa sottile. Poggio la mia mano sulla sua spalla.
“A che devo l’onore?” dico io piano.
“L’onore? Sono io quello che sta ballando con una principessa.” Dice con un tono scherzoso. Io ridacchio.
“Hai una bella risata.” Mi sussurra all’orecchio facendomi rabbrividire.
“Grazie.” Bofonchio avvampando.
“Allora principessa. Posso sapere perché ci ha invitato qui?” dice piano, guardandomi negli occhi mentre balliamo, siamo rimasti in pochi ormai. Caccio uno sguardo alla mia destra e vedo una Liz raggiante che balla con Liam.
“Siete ehm… Il mio regalo di compleanno, mia madre vi ha invitato a patto che io facessi questa festa.” Dico piano. Lui si stacca e mi guarda sprezzante.
“Lo sapevo che eravamo solo il regalo di compleanno di una bambina viziata.” Ha un tono di voce così diverso da poco fa.
Ci metto un po’ prima di realizzare che mi ha piantata in asso al centro della pista. E cambio espressione, facendo diventare il mio viso una maschera impassibile, e percorrendo a grande passi la sala vado in giardino.
Mi siedo sul bordo della fontana.
Pensavo che Harry fosse dolce, romantico, sensibile. E invece era riuscito a spezzarmi il cuore con una sola frase.
Una lacrima solitaria si fa strada sulle mie guancia.  Sento dei passi.
“Liz, torna di là.” Dico io con la voce spezzata.
“Non sono Liz.” Questa è la voce di un ragazzo. Alzo lo sguardo e incontro due occhi cioccolato che mi fissano.
“Zayn.” Sussurro.
“In persona principessa.” Dice sorridendo, e poi si siede accanto a me.
“Oh, ti prego. Non chiamarmi principessa lo odio.” Dico guardandolo negli occhi.
“E come vi dovrei chiamare? Charlotte?” dice sempre con un sorriso stampato in faccia.
“Chiamami Charlie. E dammi del tu ok?” il suo sorriso è contagioso, così che riesce a far sorridere anche me.
“Ok Charlie. Posso sapere perché stavi piangendo?” dice asciugandomi quell’unica lacrima che era scesa poco fa.
“Harry mi ha dato della bambina viziata.” Dico abbassando lo sguardo.
“Prin… Charlie, non devi prendertela con lui per questo. Harry è solo stanco delle persone che lo usano. Lui non voleva venire, e si è sentito obbligato…” lascia la frase in sospeso.
“Perché mia madre è la regina.” Dico io finendo la frase al suo posto.
“Lui non ti conosce Charlie. Io sento che oltre questa maschera c’è una ragazzina come le altre, una ragazzina intrappolata in un corpo di una principessa.” Mi afferra il mento con due dita e mi alza il viso, portando i miei occhi nei suoi.
E ha ragione. Mi sento intrappolata in questo corpo che non è mio. Io non ho chiesto di diventare una principessa. Eppure lo sono, e non posso farmene un torto.
“Senti Charlie, torniamo dentro. Molti dei duchi e delle duchesse se ne sono andate. Elizabeth ci ha costretto a rimanere. L’ho lasciata che scherzava con gli altri ragazzi mentre i camerieri toglievano tutto.”
“Grazie Zayn.”  In un improvviso impeto di affetto lo abbraccio, e lui risponde.
“Sai, sotto un vestito di gran classe come il tuo non si dovrebbero mettere le converse.” Mi sussurra mentre siamo ancora abbracciati. Io avvampo.
“Sono le converse che mi hanno spinto a venire da te e che mi hanno fatto capire chi sei.” Dice sciogliendo l’abbraccio.
“Allora queste scarpe fanno miracoli.” Ridacchio io.
“Entriamo?” si alza e mi porge la mano.
Prendo la sua mano e mi alzo con il suo aiuto.
Torniamo in sala, che ormai è ripulita da tutto. Liz, Niall, Louis e Liam che improvvisano un balletto al centro della pista, mentre Harry è impegnato a messaggiare con il suo iPhone in un angolo della stanza.
Nel CD parte una canzone irlandese e Niall inizia a ballare la danza caratteristica del suo paese.
“Oddio. Mi insegni come si fa?” dico con un sorriso sulle labbra. Niall si ferma due secondi, mi guarda e poi mi fa cenno di avvicinarmi.
“Non credo che riuscirò a insegnarti a ballare se porti i tacchi. Elizabeth è caduta sopra a Liam quando ci ha provato.” Dice Niall, e tutti scoppiano a ridere ricordando la scena.
“Oh, lei non porta i tacchi.” Dice Zayn. Tutti guardano straniti lui, e poi me.
Per tutta risposta alzo il vestito e poco sopra le caviglie, per fare vedere che indosso le converse.
“Allora non ci sarà problema.” Ridacchia Niall.
Inizia a mostrarmi come muovere le gambe e io lo seguo impacciata.

Dopo un’ora a provarci ci rinuncio.
“Basta, non ne posso più. E questo vestito per di più mi da fastidio.” Dico mollando la presa sulla gonna e lasciandola ricadere.
“Non è per tutti imparare la danza irlandese.” Dice Niall con un ghingo malandrino sul viso.
“Promettimi che ci riproverai un’altra volta, non appena mi sarò tolta questo ingombrante vestito!” dico sbuffando.
“Mi stai chiedendo un appuntamento?” l’irlandese mi guarda divertito.
“No, ti sto chiedendo una lezione di danza. E poi sono la principessa, non oseresti dirmi di no.” Dico ridacchiando.
“Oh, giammai mia principessa.” Dice lui facendo un finto inchino, e nel tentativo ruzzola per terra.
Iniziamo tutti a ridere, perfino Harry, che per tutto il tempo che sono stati qui è rimasto nel suo angolo a smanettare con il cellulare.
“Oh, mio povero Niall. Ti soccorro io.” Faccio finta di correre da lui, ma inciampo anche io nel vestito e cado accanto a lui.
“Oh, stupido vestito!” sbuffo, e ricominciamo a ridere.
“Principessa, mi dispiace interromperla. Ma sua madre sta per tornare al castello, e non credo che le piacerà tutto il frastuono che state facendo.” Eric è spuntato sulla soglia della porta.
“Adesso li faccio andare. Puoi anche andare a dormire Eric. Buonanotte.” Dico cercando di assumere un’aria referenziale, per quanto il contesto possa permettermelo. L’uomo se ne va e ci lascia soli di nuovo.
Caccio un’occhiata a Liz e la prendere il suo cellulare dalla mano di Liam. Probabilmente si saranno scambiati i numeri.
Sorrido. Si vede lontano un miglio che sono cotti a puntino, tutti e due.
“Charlie? Vuoi una mano?” mi dice Zayn che si è piazzato davanti a me.
“Oh, grazie.” Prendo la sua mano e lui fa forza per alzarmi.
Io mi sono anche slanciata, e il risultato è che sono finita sopra di lui. Il mio viso a pochi centimentri dal suo.
Sono diventata rossissima. Mi stacco subito da lui e faccio un passo indietro.
“Grazie per stasera Zayn. Non so cosa avrei fatto senza di te.” Dico sorridendo.
“E’ stato un piacere Charlie. Anzi, se vuoi altro aiuto questo è il mio numero.” Prende un pennarello e mi scrive il numero sul braccio. 
“Ti manderò un messaggio appena sono sopra.” Dico, e gli schiocco un bacio in guancia.
“Ci conto principessa!” dice lui facendomi l’occhiolino.
Saluto anche tutti gli altri, e poi li accompagno fuori dalla porta.
Una volta che se ne sono andati salgo in camera mia con Liz. Lei si è buttata sul mio letto a bofonchiare cose incomprensibili su Liam, mentre io mi sono subito tolta il vestito e ho indossato una maglietta della mia squadra di football preferita, mi sono struccata, legata i capelli in una coda e messa le pantofole.
Stavo per andare a dormire, quando sento a porta aprirsi, probabilmente deve essere tornata mia madre.
Esco dalla stanza e scendo nella sala, sicuramente sarà  distrutta per la serata.
E invece di trovarmi una vecchietta di 86 anni vestita di colori troppo forti per lei, mi trovo un 18enne riccio e con un paio di occhi verdi che mi guardano straniti.
“Che ci fai qui?” chiedo a Harry.
“Ho dimenticato la maschera. ” Dice facendomi vedere la maschera di velluto nero che tiene stretta in mano.
“E mi hanno costretto a chiederti scusa per il modo in cui ti ho trattata. Quindi scusa.” Continua, ma stavolta tiene lo sguardo basso.
“Non me ne faccio niente delle scuse non sentite Harry. Devi chiedermi scusa perché sei pentito, non perché te lo hanno detto i ragazzi.” Dico io amareggiata.
“Allora va al diavolo. Io penso quello che ho detto. Non sono il giocattolo di nessuno chiaro?” dice sprezzante, e poi se ne va a passi pesanti.
Lacrime calde iniziano a scendere sul volto. Quello non è Harry. Quello non è il mio Idolo.


Angolo autrice:
Ehilà!
E' triste questo capiiiitolo vero?
Ero triiiistissima quando l'ho scritto.
Giuro che rimedierò con un capitolo bellissimo.
Inizierò a scriverlo da suuubito. *^*
Intanto mi dite cosa ne pensate di questo? e.e
Ditemi se ci sono errori/orrori, perché l'ultima volta ho scritto cose assurde.
Grazie ha chi ha messo la storia tra le preferite, tra le seguite o tra le ricordate.
Grazie a chi recensisce la storia e anche ai lettori silenziosi.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Fly_With_Me, xx.

p.s. Qualcuno mi ha chiesto ogni quanto aggiorno.
Se volete sapere l'andamento della storia cercatemi su twitter sono: @Zucchi

p.p.s Questa dovrebbere essere la nostra bella Charlie.

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Capitolo 4
*** You've never tasted cotton candy? ***


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4. You’ve never tasted cotton candy?

La sveglia suona troppo presto per i miei gusti. Liz è addormentata accanto a me e indossa ancora il vestito di ieri sera, la crocchia perfetta si è sciolta e una nuvola di capelli rossi sono sparsi sul cuscino.
Un brivido di freddo mi percorre. Mi alzo dal letto e copro Liz.
Mi fermo davanti allo specchio e fisso la diafana ragazza che mi sta davanti.
I capelli sono raccolti in una coda disordinata, tracce di trucco tolto di fretta giaciono appena sopra la palpebra, gli occhi rossi per il pianto e delle cifre sbiadite sono scritte con il pennarello sul suo avambraccio.
Aspetta… cosa?
Mi porto il braccio davanti al viso e guardo il numero. Dopo poco mi ricordo di tutto quello che è successo, quello è il numero di Zayn!
Afferro il cellulare dalla toeletta e digito in fretta un messaggio.
‘Giorno Malik. – C
Poso di nuovo il cellulare e mi fiondo sotto la doccia. Sotto il getto d’acqua calda riordino i pensieri su quello che è successo ieri.
Ho conosciuto i miei Idoli. Uno di loro mi ha confortato. E un altro mi ha spezzato il cuore.
Mhh. Direi un compleanno interessante. Esco dalla doccia , indosso l’accappatoio e asciugo i capelli.
Stando attenta a non bagnare niente mi infilo dentro la cabina armadio.
Non ho neanche il tempo di aprire il cassetto per prendere l’intimo che sento un urlo dalla mia stanza.
“Cosa succede? Chi è morto?” urlo spalancando la porta.
“IO SONO MORTA CHARLIE!” urla Liz guardandomi. E’ in piedi sul mio letto e tiene in mano il suo Blackberry.
“Liz, mi hai fatto morire di spavento. Scendi subito dal letto e dimmi che è successo.” Dico io portandomi una mano al cuore con fare teatrale.
“Charlie , non puoi capire. Ho il numero di Liam Payne!” urla balzando giù dal mio letto.
“E capirai. Ieri sera non vi siete staccati un minuto.” Dico rientrando dentro la cabina armadio.
“Lo so! Non puoi capire quanto è dolce quel ragazzo! Anche più dolce di come leggiamo su Facebook o Twitter!” squittisce raggiungendomi nella cabina armadio.
Io cerco di ignorare il suo parlare/squittire su Liam e cerco di concentrarmi. Opto per un paio di pantaloncini di jeans e una camicetta bianca.
Mi vesto in fretta, mi lego i capelli e vado a sedermi sulla toeletta. Liz nel frattempo ha smesso di parlare e ha cominciato a messaggiare freneticamente.
Caccio un’occhiata al mio cellulare, ma niente. Non ha ancora risposto.
Metto la matita negli occhi, sto per prendere un po di blush per dare un po’ di colore alla mia pelle troppo chiara quando il cellulare vibra.
Buongiorno piccola. Scusa se non ti ho risposto prima, eravamo in radio. – Z
Fisso il telefono con gli occhi sgranati. Liz me lo toglie dalle mani e caccia un urletto.
“Ti ha chiamata piccola.” Urla accanto al mio timpano.
“Ci vedo anche io Liz. Non c’è bisogno di fare così.” Dico io guardandola male per avermi quasi assordato.
“Scusa Charlie.” Dopo aver detto questo si chiude in bagno.
“Io scendo a fare colazione. Ti aspetto giù. “ le urlo da dietro la porta.
Afferro il cellulare, lo metto nella tasca dei pantaloncini e scendo le scale fino alla sala da pranzo, dove mia madre sta ancora facendo colazione.
“Buongiorno madre.” Dico scoccandole un piccolo bacio in guancia.
“Buongiorno Charlotte. La tua colazione sta per arrivare. Siediti, devo dirti una cosa.” Dice lei dando un piccolo colpetto alla sedia accanto alla sua. Mi siedo e lei mi guarda.
“Questa settimana non sarò qui. Parto per una serie di incontri politici. Eric verrà con me. Quindi starai sola a palazzo.  Stai sempre con Austin se possibile. Se vuoi questa settimana Elizabeth potrà stare da noi. La tua scorta è sempre pronta se mai vorrai uscire. E abbiamo nominato un consigliere per te. Perché ormai hai raggiunto la maggiore età ed essendo l’unica che vive ancora a palazzo dovrai occuparti delle sue questioni, anche se non saranno molte. Charlotte, sei pronta?” ha detto queste parole tutte d’un fiato.
 E non è un buon segno. Lascia raramente il castello, e di solito Eric rimane sempre qui. Ma lasciarlo a me non è una responsabilità troppo grande? Dopotutto sono maggiorenne solo da un giorno. Ma questo è il mio posto. E anche se non erediterò io il trono devo sapermela sbrigare.
“Si madre. Sono pronta.” Annuisco. Lei tira un sospiro di sollievo.
“Non farmi stare in pensiero va bene?” dice lei, io annuisco di nuovo. Nel frattempo arriva la mia colazione e quella di Liz.
“Va bene allora. Buona giornata Charlotte.” Dette queste parole si alza e va nel suo studio, che è a pochi passi  da lì.
Il cameriere posa la mia colazione davanti a me e quella di Liz nel posto dopo.
Dopo poco lei entra nella sala e si siede accanto a me.
“Novità?” mi dice mettendosi un cucchiaio di porridge in bocca.
“Resterò sola al castello per una settimana. Mia madre parte.” Dico io iniziando a mangiare la mia colazione. Lei minaccia di sputare tutto.
“Che succede?”  gli chiedo io del tutto calma.
“Charlie, sai cosa significa questo?”  mi dice con gli occhi sgranati.
“Dovrei?” dico continuando tranquillamente a mangiare. Afferro il succo d’arancia e ne bevo un paio di sorsi.
“Charlie!! Svegliati! Puoi uscire con Zayn! E nessuno ti direbbe niente!” mi urla lei nell’orecchio.
Stavolta sono io a minacciare di sputare tutto.
“E’ VERO!” urlo. 
“Presto manda un messaggio a Zayn!” detto questo mi lancia un tovagliolo in faccia.
“Ok, ok. Basta che ti calmi.” Dico prendendo il tovagliolo che mi ha lanciato e posandolo sul tavolo.
Fatto questo afferro il mio cellulare e digito il messaggio.
Ehi Malik! Cosa fai questo pomeriggio?  ;D  -C
La risposta mi arriva poco dopo.
Ho un photoshoot, ma finisco alle 5. Perché?  -Z
Sono in giro con Liz oggi. Dove fai il photoshoot? –C
Sono vicino alla O2. Ci vediamo lì babe? ;D  -Z
A dopo allora. –C

Poso il cellulare sul tavolo e guardo Liz con gli occhi sbarrati.
“Che succede Charlie? Ti ha detto di no?” mi guarda lei sconvolta e stralunata. Faccio cenno di no.
 “E allora cosa?” credo sia sul punto di esplodere.
“Mi ha detto che ci vediamo alle 5 alla O2”  sussurro io. Urla.
“Ci sarà anche Liam vero? Vero che ci sarà anche lui?” mi sta fissando in attesa di una risposta.
“Credo - Credo di si. Sono a un photoshoot.” Sto balbettando. O qualcosa di simile comunque.
Urla di nuovo. Io scuoto la testa e ricomincio a mangiare il mio porridge a una lentezza esasperante.
Alla fine si rassegna anche lei e spazzola la sua colazione. Quando finiamo di fare colazione saliamo di nuovo in camera mia.
“Allora cosa ti metterai oggi?” dice Liz esaltata.
“Quello che sto indossando adesso!” la guardo come se fosse venuta da un altro pianeta.
“Uh, giusto. Allora terrò anche io quello che ho scelto prima. Meglio rimanere sul semplice.” Blatera.
“Brava. Ora vedi di farmi la piastra a questi capelli che sono un disastro!” dico indicando la massa che mi ritrovo in testa.

Abbiamo passato ore a combattere con i miei capelli, che non volevano piegarsi al volere della piastra.
Poi ho impiegato un’altra ora a intrecciare tutti i capelli di Liz.
E il resto del tempo ci è servito per fare un trucco decente e mettermi il mio amato smalto nero.
Fatto sta che sono le 4 e mezza. E di qui alla O2 c’è un bel po’ di distanza. Senza contare il traffico londinese.
Il fatto positivo è che ha smesso di piovere, e nonostante il cielo perennemente grigio, c’è il sole.
“LIZ! ESCI DA QUEL BAGNO!” urlo da dietro la porta.
“Sono pronta!” urla spalancando la porta.
“Finalmente. Dobbiamo scendere subito.” Dico afferrandole la mano e trascinandola giù per le scale.
Entro nello studio e trovo Josh (quello che risulta essere il mio consigliere) alle prese con delle carte.
“Josh, io esco. Fai in modo che Austin non sappia nulla.” Gli dico con occhi imploranti.
“Porti almeno una guardia con se principessa.” Mi dice.
“Grazie Josh” dico stampandogli un bacio in guancia.
Chiudo la porta e trovo Liz che smanetta ferocemente con il suo cellulare, probabilmente starà parlando con Liam.
“Dai piccola innamorata! Andiamo!” le afferro di nuovo la mano e la trascino fuori dove il mio autista e la mia guardia del corpo personale mi aspettano.  Entriamo subito in macchina, e con noi anche loro.
“Jeff, portami allo studio fotografico che c’è vicino alla O2 arena.” Dico con tono austero. Non posso permettermi di essere confidenziale con tutti quelli che lavorano per la nostr a famiglia.
“Subito principessa.” Dice lui. E si mette a guidare. Jason, la guardia del corpo, non parla.

Arriviamo allo studio con 5 minuti di anticipo, così entriamo nello studio, mentre Jason rimane fuori.
“Ehm. Scusate chi siete?” ci chiede un omone grande almeno quanto Jason.
“Lei è la principessa Charlotte Mountbatten, mentre io sono la duchessa Elizabeth di Devonshire.” Dice Liz alzando il mento con fare autoritario.
“Si certo. E io sono Justin Bieber.” Dice l’uomo ridendo.
“Oh, se lo dice lei. Comunque questo è il blasone reale.” Dico facendogli vedere l’anello che porto al dito, che Liz per fortuna mi ha ricordato di indossarlo. L’uomo lo studia per bene, poi mi bacia la mano.
“Mi scusi principessa. Entri pure.” Dice diventando rosso, poi ci apre un’altra porticina e ci fa entrare.
Si sente il rumore di parecchi flash, e vediamo subito i ragazzi che si divertono nel set del photoshoot.
Ci sediamo in delle sedie che ci sono lì davanti, che non sono occupate da nessuno.
Subito Liz digita qualcosa. In automatico Liam afferra il cellulare e si gira verso di noi, il suo viso si illumina non appena incontra quello di Liz.
Guardo la mia migliore amica che è diventata lo stesso colore dei suoi capelli.
Ridacchio, poi mi giro di nuovo verso i ragazzi, e vedo Liam che da una gomitata a Zayn, che si gira verso di noi.
Prima guarda Liz, poi il suo sguardo si ferma su di me, e quando i suoi occhi incrociano i miei lo vedo farmi l’occhiolino.
Adesso sono anche io il colore dei capelli di Liz.
Sposto il mio sguardo agli altri ragazzi, Louis starà probabilmente raccontando una barzelletta a Niall, perché sta morendo dal ridere.
Poi il mio sguardo si sposta su Harry, che mi guarda serio. I suoi occhi verdi sono colmi di qualcosa che ho già visto, rabbia, delusione.
Il mio viso si rabbuia e abbasso lo sguardo. Due mani calde sulle spalle mi fanno sobbalzare.
“Ehi babe!” mi dice Zayn schioccandomi un bacio sulla guancia.
“Ehilà Malik!” dico sorridendo. Le mie guance si colorano di nuovo.
“Noi qui abbiamo finito. Che ne dici se usciamo adesso?” mi dice prendendomi al mano e facendomi alzare.
“Certo, andiamo.” Tiro un sorriso. Nella mia testa ci sono gli occhi di Harry, che mi guardano penetranti, trapassandomi da parte a parte. Mi sento così vulnerabile vicina a lui.
Per un attimo mi sento le gambe molli, ma il tocco caldo della mano di Zayn attorno alla mia vita mi fa riprendere.
Lo guardoper un attimo negli occhi color cioccolato e un sorriso mi sorge spontaneo, anche se lo conosco da poco, so che lui ci sarà sempre per me.
Usciamo dallo studio fotografico, con Liz e Liam al seguito e gli altri ragazzi che chiaccherano allegramente dietro.
“Andiamo al Luna Park? Voglio assaggiare lo zucchero filato!” dice Liz facendo gli occhioni a Liam.
“Oh, deve essere buonissimo. Dai andiamo al luna park!” dico anche io girandomi  verso Zayn e facendo il labbro a cucchiaino.
“Oltraggio. Non avete mai assaggiato lo zucchero filato?” urla Niall da dietro di noi.
“Nooo” piagnucoliamo io e Liz insieme.
“Allora Luna Park sia!” dice Zayn alzando il pugno.

Angolo autrice:
    Ehilà!!
    Non potete capire cosa ho passato per potere postare questo capitolo.
    Le vostre recensioni mi hanno rallegrato la giornata.
    Anche perché in questo momento sembro uno  zombie.
    Questo capitolo non è il massimo, ma c'è una bella notizia.
    Charlie avrà "casa" libera per una settimana *faccinapervyditwitter*
    Nel prossimo capitolo ci sarà una bella sorpresa.
    O forse due *^*
    Devo decidere u.u
    So che comunque questo capitolo non è il massimo,
    ma cercherò di rimediare con il prossimo.
    Mi hanno torturato oggi, e non potevo fare niente di meglio.
    E si ci è messo pure il blocco dello scrittore.
    Sono entrata nel pallone mentre scrivevo.
    Okai, smetto di assillarvi.
    Grazie tante a chi ha messo la storia tra le ricordate, le seguite e le preferite.
    Aumentate ogni giorno di più *-*
    Grazie a chi recensisce e anche ai lettori silenziosi.
    Ci vediamo al prossimo capitolo.
    Fly_With_Me, xx.

 

p.s. Queste sono le nostre bellissime Charlie e Liz.

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Capitolo 5
*** London Eye. ***


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5. London Eye.

Dopo dieci minuti buoni di strada a piedi siamo nel Luna Park più grande di tutta Londra.
Il London Eye sovrasta tutto. Io e Liz abbiamo la bocca spalancata.
“MONTAGNE RUSSE!” sento urlare. Credo siano stati Louis e Niall. Zayn ridacchia.
Adesso ha spostato il suo braccio attorno alle mie spalle. Credo di andare in fiamme.
Mi guardo intorno e vedo Harry con gli occhi spalancati, per un attimo ha smesso di mandare messaggi.
“Zayn, perché Harry ha un aria terrorizzata?” chiedo.
“Lui ha paura delle montagne russe.” mi sussurra lui vicino all’orecchio. Riesco a sentire le guance colorarsi di un rosso acceso. Come riesce a far sembrare una frase innocua così provocatoria?
“Ah.. ok.” Sussurro senza fiato. Credo che non ci sia più un briciolo di ossigeno nei miei polmoni.
Ci dirigiamo verso le montagne russe, e ci mettiamo in fila. Harry non ha più l’aria spaventata di prima e ha ripreso a smanettare con il cellulare. Mi chiedo con chi stia parlando.
Non pensarci Charlie. Lui ti ha trattata malissimo. Mi ricorda la mia vocina. Sono d’accordo con lei. Non devo pensarci.
La fila per le montagne russe dura più di quanto pensavo, perché molte ragazze in fila li riconoscevano e volevano farsi una foto con loro. Alcune mi guardavano con aria di sufficienza, quando Zayn mi metteva di nuovo il braccio intorno alla spalla.
Finalmente arriviamo alla fine della fila, tutti si siedono, tutti tranne Harry che rimane inchiodato davanti all’entrata.
Solo io mi sono accorta della sua reazione, perché gli altri ragazzi hanno preso a parlare dell’attrazione che volevano fare dopo. La mia buona educazione mi impone di andarlo ad aiutare, e poi in fondo mi dispiace un po’ per lui che non può fare le montagne russe per quella stupida fobia. Mi alzo dal mio posto e Zayn mi guarda strano io gli schiocco un bacio in guancia e dico “Torno subito”.
Dopodiché vado da Harry, che ha ancora gli occhi sgranati.
“Non vieni?” chiedo. Lui scuote la testa.
“Dai, ci sarà da divertirsi.” Dico io, lui scuote di nuovo la testa.
“Ho la fobia delle montagne russe.” Sussurra quasi. Non sono neanche sicura che volesse dirmelo.
“Dai ti aiuto io. E poi io devo farle per la prima volta.” Afferro la sua mano e sento una lieve scossa elettrica che mi percorre dalla mano fino alla fine della schiena. Cerco di scuotere via quella sensazione e lo tiro verso i nostri posti.
Mi siedo accanto a lui, ma quando accenno a togliere la mano lui me la stringe più forte.
Ci rinuncio e allaccio la cintura con una mano sola. Guardo Harry che ha la cintura slacciata.
“Devi allacciarti la cintura” gli dico “Stiamo per partire” lui sembra non sentirmi.
Così porto una mano alla sua cintura e gliela allaccio. L’occhio mi cade istintivamente sul suo “pacco”.
Cazzo se è grande! Che pensieri fai Charlie?!  Mi rimprovera la mia vocina interiore.
“Tre … Due … Uno …” dice una voce metallica sopra di noi. Segno che stiamo per partire.
Harry stringe forte la mia mano. Le montagne russe partono.
Poi vanno prendendo velocità. Saliamo a non-so-quanti-ma-sono-tanti metri di altezza e poi scendiamo a picco.
Inizio a urlare. Adrenalina pura. Sorrido. Giro la testa verso Harry, che sorride.
Dopotutto si sta divertendo, ma non ha ancora lasciato la mia mano, anzi la tiene stretta.
Fisso le nostre mani, se prima mi teneva soltanto stretta, adesso le nostre dita sono intrecciate.
Facciamo anche un giro della morte. Le nocche di Harry sbiancano per quanto mi tiene stretta.
Però stiamo sorridendo entrambi, e ogni tanto cacciamo un urlo.
Scendiamo pochi minuti dopo.
Cerco di lasciare la mano di Harry per slacciarmi la cintura e uscire, ma lui non accenna a mollare la presa.
“Harry, puoi lasciarmi la mano. La corsa è finita.” Dico guardandolo negli occhi verdi.
“Lo so.” Bofonchia lui.
“E?” dico io speranzosa.
“E … grazie per essermi stata vicina. E’ stato un vero spasso.” Mi rivolge un sorriso tirato.
“Harry Styles sta forse dicendo grazie?” dico io con finta aria scioccata.
“Non ti ci abituare. Penso sempre che tu sia una bambina viziata.” Dice. L’aria spensierata che aveva poco fa è scomparsa.
E’ di nuovo scontroso.
“Vai a fanculo Styles.” Scrollo via la sua mano, mi tolgo la cintura e mi dirigo a grandi passi verso gli altri, che stanno ancora decidendo che attrazione fare.
“Ehi, babe. Dov’eri finita?” mi dice Zayn prendendomi per la vita e attirandomi a sé.
“Io mi sono allontanata per bere, ma poi non c’erano più posti liberi e mi sono dovuta mettere in fondo.” Mento.
Non so neanche perché non gli sto dicendo la verità. Cioè che ho aiutato Harry a superare la fobia delle montagne russe.
Ma non mi va di dire che sono stata con lui. Dopo poco vediamo spuntare una chioma riccia alle nostre spalle.
“Harry perché non hai fatto la corsa con noi?” gli chiede Louis interessato. Lui posa il suo sguardo su di me per un attimo e storce le labbra vedendomi avvinghiata a Zayn.
“Avevo troppa paura. Sono stato a mangiare qualcosa.” Mente anche lui.
“Non mi parlare di cibo per favore. Sono già 25 minuti che non mangio.” Si lamenta Niall tenendosi la pancia.
Scoppiamo tutti a ridere. Quel ragazzo è un pozzo senza fondo.

Due ore dopo abbiamo fatto tutte le attrazioni del parco e mangiato lo zucchero filato.
Stiamo camminando tutti verso il London Eye. Niall ci segue strapieno di buste di patatine.
Questa volta non c’è neanche bisogno di fare la fila. Ci dividono nella cabine.
Nella prima ci sono Harry, Louis e Niall, nella seconda ci sono Liz e Liam e nella terza ci siamo io e Zayn.
Appena siamo saliti tutti l’enorme ruota panoramica inizia a girare. Io guardo affascinata fuori dal vetro.
Le mani calde di Zayn mi si posano teneramente sui fianchi.
“Bello vero?” mi sussurra all’orecchio.
“E’ meraviglioso.” Dico io con aria sognante. “Non ho mai visto Londra.” Sussurro.
Ed è vero. In 18 anni sono uscita da palazzo poche volte. Solo per spostarmi in qualche altro posto.
“Non hai mai visto Londra?” ripete incredulo.
“Mai.” Sussurro io.
“Un giorno ti porterò in giro per Londra. E te la farò visitare tutta. Sarà la giornata più bella della tua vita.” Dice in un soffio vicino al mio orecchio.
Mi posa un bacio delicato proprio dietro l’orecchio, provocandomi una scia di brividi per tutto il corpo.
Mi giro e lo guardo negli occhi.  Fisso quegli occhi color cioccolato e quel peso che avevo alla base dello stomaco scompare.
Le mie guance si colorano di nuovo, e le sue labbra, che prima erano sul mio collo si spostano sulle mie.
Schiudo leggermente le labbra e la sua lingua si insinua nella mia bocca sfiorando esitante la mia, e insieme cominciano a rincorrersi, in una delicata danza.
La sua mano calda mi sfiora la schiena, percorrendola per tutta la lunghezza e si ferma alla base, spingendomi verso di lui e premendo il suo bacino contro il mio.
Ci stacchiamo per prendere fiato. Fisso i suoi occhi color cioccolato, le labbra carnose e la pelle color cappuccino.
Quel ragazzo è perfetto. All’improvviso due paia di occhi verdi mi guardano con disprezzo.
Chiudo gli occhi e quando li riapro quella spiacevole visione è scomparsa.
“Senti Charlie … So che ci conosciamo da poco … E che tu in realtà sei una principessa … E se non ti va puoi anche dirmi di no …” Zayn era impacciato. Si guardava la punta delle scarpe e le sue orecchie erano di un rosso porpora.
“Zayn cosa devi dirmi?” dico avvicinandomi a lui.
“Ecco … Vuoi essere la mia ragazza?” alza la testa d’improvviso e punta i suoi occhi nei miei.
Incrocio le braccia dietro la sua testa e gli stampo un lungo bacio sulle labbra.
“E’ un si?” Chiede quando ci stacchiamo. Io mi limito ad annuire, e lui mi bacia di nuovo.
Le porte della cabina d’improvviso si aprono e sentiamo dei fischi fuori dalla porticina.
Mi giro di scatto e vedo tutti gli altri che sono a pochi passi da noi. Avvampo e mi stacco da Zayn.
Lui tranquillo sorride e mi prende la mano, intrecciando le mie dita con le sue.
Mi rendo conto che con lui non provo la piccola scossa elettrica che mi fa venire i brividi.
Guardo tutti quanti, che hanno la stessa espressione mista tra lo scioccato e felice, solo Harry ha le labbra strette in una linea dura, lo sguardo che non lasciava trapelare nessuna emozione.
“Quindi adesso state insieme?” chiede titubante Louis. Io guardo Zayn.
“Si.” Dice lui allargando un sorriso. Harry mi guarda fisso negli occhi. Il disprezzo riempie quegli occhi incredibilmente belli.
Incredibilmente belli? Che vai pensando Charlie? Stai con Zayn ora! Mi ricorda la mia vocina interiore.
Giusto. I pensieri su Harry sono OFF LIMITS!
“Torniamo a casa? Sto morendo di fame ed è ora di cena.” Si lamenta di nuovo Niall. Ma pensa solo a mangiare quel ragazzo?
“Un attimo solo.” Dico io. Stacco la mano da quella di Zayn e mi sposto pochi passi più in là.
Compongo il numero di Josh, il mio consigliere reale.
“Pronto principessa?” dice l’uomo rispondendo al secondo squillo.
“Ciao Josh. Sto fuori ancora un po’. Non so se torno per cena. Al massimo prendo qualcosa al take away.” Dico io.
“Jason è con lei principessa?” dice lui sbuffando.
“Si, Jason non si è separato da noi un minuto.” Dico guardandomi intorno e trovando la mia guardia del corpo a pochi metri da me.
“Benissimo principessa. Jeff sarà da voi tra un minuto. Quanti siete?” mi chiede con tono paziente.
“Siamo 7. Grazie Josh. E stai attento a Austin.” Dico.
“Al suo servizio principessa.” Detto questo chiude la chiamata.
Mi avvicino di nuovo ai ragazzi che hanno preso a scherzare tra loro, e Niall e Harry poco più in là che parlottano a bassa voce.
“Tutto fatto piccola?” mi dice Zayn prendendomi per la vita e attirandomi a sé.
“Si. Jeff ci sta venendo a prendere.” Dico sorridendo.
“Sei ancora più bella quando sorridi.”  Mi sussurra all’orecchio, e io avvampo.
“A-Andiamo?” balbetto. Gli altri annuiscono e Niall e Harry ci raggiungono. Ci dirigiamo verso l’uscita del Luna Park e una grande Limousine nera ci sta aspettando, la testa rossa di Jeff fa capolino dal finestrino.
Entriamo tutti dentro la macchina e Liam dice l’indirizzo all’autista.
Anche se stiamo abbastanza comodi Zayn insiste perché mi sieda sulle sue ginocchia.
Niall mi guarda pensieroso. Cosa si saranno detti quei due? 

Angolo autrice:
EHILA' BELLA GENTE!
Perdonatemi per il madornale ritardo con l'aggiornamento.
Ma sono stata incasinata da morire.
Poi ho avuto un blocco dello scrittore e non sapevo cosa scivere.
E' un periodo molto difficile per me, quindi non potrò aggiornare molto spesso.
Passando alla storia.
Ditemi, ve lo apettavate che si metteva con Zayn?
Lo so che ve lo aspettavate.
Faccio capire troppe cose.
Però la parte delle montagne russe mi è piaciuta tantissimo.
Ho trovato una foto di Harry, Zayn e Emma.
Forse al prossimo capitolo ve la posto.
Ho anche in mente di cambiare banner, perché questo non mi convince.
Poi ho trovato un fotomontaggio di Emma e Harry troppo dolce, quindi credo che userò quello.
Appena posso vi posto anche quella.
Come al solito nelle recensioni siete dolcissime. <3
Quindi do un grazie a tutte le ragazze che recensiscono e alle lettrici silenziose.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Al prossimo capitolo. (spero di poter aggiornare presto)
Fly_With_Me, xx.

 

p.s. Se volete sapere quando aggiorno seguitemi su Twitter sono @Zuucchi

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Capitolo 6
*** Warning ***


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6. Warning

Dopo dieci minuti circa siamo davanti la casa dei ragazzi.
Scendiamo tutti dalla Limousine e ci piazziamo tutti davanti la porta.
“Liam dove le hai messe le chiavi?” dice Zayn
“Io credevo che ce le avesse Niall.” Dice Liam.
“No,no. Oggi era il turno di Louis per le chiavi.” Bofonchia Niall sgranocchiando l’ennesimo pacco di patatine.
“Oh,no. Oggi le doveva portare Harry.” Dice Louis.
“Io le ho lasciate sul tavolo e ho detto a Liam di prenderle.” Dice Harry con voce esasperata.
“Volete dire che siamo rimasti fuori?” dice Liz, che fino a quel momento era stata zitta, probabilmente in adorazione di Liam.
“Siamo nella merda!” dice Niall.
“E ora come cazzo facciamo a entrare?” dice Louis.
“Ci penso io. Di chi è quella stanza?” indico la finestra aperta poco sopra la porta.
“E’ la mia stanza perché?” dice Zayn guardandomi incuriosito.
“Aiutami a salire qui.” Mi avvicino all’albero e inizio ad arrampicarmi, Zayn mi sorregge per i fianchi e mi aiuta a percorrere quell’albero nodoso. Quando non riesce più a tenermi per i fianchi mi mette le mani sotto il sedere e mi spinge su.
“Ehi!” dico io guardandolo male e arrampicandomi su un ramo spesso.
“Sei la mia ragazza adesso. Io posso farlo.” Dice ridacchiando.
“Giusto.” Dico io annuendo.
“Non mi merito un bacino per averti aiutato?” dice facendo il cucchiaino con le labbra, io non riesco a dirgli di no.
Mi appendo con le gambe a un ramo piuttosto robusto e mi metto a testa in giù.
In questo momento ringrazio il cielo di fare ginnastica artistica da quando sono molto piccola, perché riesco a reggermi senza alcuna difficoltà.
Gli stampo un bacio e lui sorride sulle mi labbra.
“Ma la scena non dovrebbe essere al contrario?” soffia.
“Può anche darsi.” Dico e sorrido anche io.
“Ragazzi piantatela con le smancerie. Qui si sta morendo di freddo!” dice Liam, che tiene Liz stretta in un abbraccio.
Lei mi guarda come a dirmi puoi rimanere lì quanto vuoi.
Con una spinta mi tiro su e continuo ad arrampicarmi sull’albero fino ad arrivare alla finestra della stanza di Zayn.
Sposto la tendina azzurra ed entro nella camera. E’ arredata in modo semplice.
Un letto a due piazze troneggia nella stanza, a sinistra c’è un grande armadio grigio e uno specchio occupa un bel pezzo di parete. Non posso fare a meno di guardarmi intorno. Sul comodino c’è un libro, il titolo non mi ricorda niente, probabilmente non l’ho letto. Afferro il libro e cade per terra una piccola bustina argentata. E’ un preservativo.
Avvampo e lo rimetto in mezzo al libro. Esco dalla stanza di Zayn e mi dirigo al piano di sotto.
Arrivo in salotto e apro la porta, i ragazzi entrano subito e si scaraventano sul divano stringendosi in una pesante coperta.
Mi scaravento da sola nel divano accanto, dato che sono tutti lì per non sentire freddo.
Incrocio le braccia dietro la testa e chiudo gli occhi.
“Mammolette. Non sapete sopportare neanche un po’ di freddo.” Dico sogghignando.
Non riesco a contare nemmeno un paio di secondi che sento un corpo pesare sopra il mio.
“A chi hai detto mammoletta?” dice a denti stretti. Ha posizionato una gamba in mezzo alle mie e mi tiene ancorata al divano premendomi sul ventre.
“L’ho detto a te.” Dico sorridendo strafottente.
“Ah, davvero? Ora vediamo chi è la mammoletta.” Inizia a farmi il solletico e io mi contorco dal ridere.
“Ahaha … Ok … Hai ragione … Hahahahaha … Basta ti prego” dico ridendo mentre lui continua a solleticarmi i fianchi.
Smette di colpo e mi guarda. Ho le guance arrossate per le risate e i capelli arruffati per essermi mossa nel divano.
“Sei bellissima.” Dice piano, e mi bacia. Traccia con la lingua il contorno delle mie labbra chiedendomi l’accesso, e io le schiudo leggermente, permettendo alla sua lingua di incontrarsi con la mia, per cominciare una lenta danza.
“Mi dispiace interrompere il vostro scambio di salive, ma noi avremmo fame.” Dice Niall seccato.
“Huh? E io che c’entro?” dico io guardandolo male, Zayn ancora sopra di me.
“Liz ha detto che avreste cucinato voi due.” Dice con fare ovvio. Io sospiro.
Stampo un bacio a Zayn e sguscio fuori da lui. Raggiungo Liz in cucina e la vedo trafficare con i fornelli.
Mentre mi lavo le mani le chiedo “Che si cucina oggi?”
“Pollo al curry.” Dice sorridendo. “Però prima devi raccontarmi tutto. Cosa succede tra te e Zayn?” mi guarda curiosa.
“Mi ha chiesto di essere la sua ragazza mentre eravamo sulla cima del London Eye.” Dico avvampando.
“Oddio. E’ una cosa romanticissima.” Squittisce lei. Dopodiché iniziamo a cucinare chiacchierando del più e del meno.

Dieci minuti dopo è quasi tutto pronto. Sto solamente condendo l’insalata.
“Cosa cucina la mia splendida ragazza?” dice Zayn posando un delicato bacio alla base del mio collo.
“P-Pollo al curry.” Dico, e sono improvvisamente senza fiato.
“Adoro il pollo.” E mi morde delicatamente la spalla, succhiando la pelle, e lasciandomi un livido violaceo sulla pelle.
“ZAYN!” dico dando uno schiaffo sulla spalla al mio ragazzo. Il mio ragazzo. Oddio. Sto realizzando solo adesso che sono fidanzata con Zayn Malik.
“Che c’è?” dice lui guardandomi con aria innocente.
“Non puoi farmi un succhiotto!” lo guardo con aria di rimprovero.
“Si che posso, sei la mia ragazza.” Dice con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra, per poi baciarmi.
Qualcuno tossisce alle nostre spalle, stacco le mie labbra da quelle di Zayn e guardo oltre la sua spalla per vedere chi aveva tossito.
“Niall che succede?” dico non appena scorgo la chioma bionda sulla soglia della porta.
“Io … Charlie, devo dirti una cosa.” Dice balbettando.
Zayn mi guarda incerto, e io gli schiocco un bacio per poi dirgli di andarsene.
“Che devi dirmi Irlanda?” gli chiedo con un sorriso ebete stampato in faccia.
“Devo parlarti di Zayn.” Dice con aria grave, mi chiedo cosa lo preoccupi tanto.
“Charlie, devi stare attenta. Sei una ragazza intelligente e bella. Non lasciare che Zayn faccia di te l’ennesima tacca sul suo letto” mi dice piantando i suoi occhi nei miei. Sono sconvolta da quello che mi sta dicendo.
Ma mi fido di Zayn. Quando Harry mi ha trattata male lui c’era per me. Mi ha capito. E mi ha promesso il giro di Londra.
“So quello che faccio Niall. Non mi farò prendere in giro, sta tranquillo.” Dico sorridendogli.
Mi avvicino a lui e gli schiocco un bacio sulla guancia “Grazie per l’avvertimento comunque.”
Finisco di condire l’insalata e la porto nella grande stanza da pranzo, poi mi dirigo in salotto dove tutti sono intenti a parlare tra di loro. Prima di entrare riesco a sentire uno sprazzo di conversazione.
“Penso di essermi innamorato di lei.” E’ una voce che non riesco a collegare. E’ a malapena sussurrato.
Forse è Zayn. Un sorriso ebete mi si stampa in faccia solo al pensiero.
E se fosse Harry?  Dice la mia vocina interiore. No, non può essere. Lui mi odia.
Entro in salotto e dico “La cena è pronta!” E’ tutti si catapultano in salotto.
Quando sono tutti seduti io e Liz serviamo il pollo e ci sediamo anche noi. Lei prende posto accanto a Liam.
Io mi siedo tra Louis e Zayn.
“Buon appetito e complimenti alle cuoche” dice Zayn schioccandomi un sonoro bacio. Io avvampo.
Alzo lo sguardo e incrocio lo sguardo di Harry, le sue labbra storte in una smorfia di disappunto.
Lo ignoro e comincio a mangiare.

Un’ora dopo sono in bagno, che tento di togliermi i pezzi di insalata dalla camicetta.
Louis ha cominciato a tirare le ciotole di insalata e siamo finiti per lanciarcela tutti in una battaglia senza esclusione di colpi.
I jeans sono intatti, ma la camicetta è irrimediabilmente macchiata di pomodoro. Dovrò buttarla.
Mi intrufolo in camera di Zayn e frugo nei suoi cassetti. Prendo una sua maglietta e la indosso.
Ha il suo profumo. Sa di gelsomino e frutti esotici.
E’ lunga fino alle ginocchia e mi fa una scollatura generosa sul seno. Lego i capelli in uno chignon disordinato e scendo.
Sono tutti stretti nel divano e guardano un film alla tv. Harry Potter e il calice di fuoco.
Avrò visto quel film perlomeno 9.283.742.947.548 volte.
Mi metto nel divano accanto a Zayn e mi accoccolo, e lui mi abbraccia da dietro.
“Questa maglietta lascia una bella visione.” Mi sussurra all’orecchio.
Guardo il mio seno e vedo che la maglietta è scesa di un po’, lasciando vedere il reggiseno di pizzo nero.
Alzo in fretta la maglietta e girandomi do un colpo sulla spalla a Zayn.
“Guardone!” dico ridacchiando.
“Colpevole.” Dice sorridendo, poi mi bacia. Ma questo bacio è diverso, non è semplicemente dolce.
C’è qualcosa di più. E’ passionale.
Sento qualcosa premermi contro la coscia.
“Tieni a freno gli ormoni Malik!” dico ridacchiando.
“Sei tu a farmi questo.” Soffia sul mio orecchio, per poi tirarmi delicatamente il lobo con i denti. Io fremo.
“Ragazzi, prendetevi una stanza!” urla Louis, facendo ridere tutti.
Guardo l’orario. Sono le 10 passate.
“Cazzo!” urlo saltando in piedi dal divano.
“Charlie! Sai che non devi dirlo.” Mi ammonisci Liz.
“Non me ne frega niente. Dobbiamo tornare a casa. Josh non riuscirà a tenere a bada Austin fino a quest’ora.” Dico io.
“Cazzo giusto!” salta in piedi anche Liz. Tutti scoppiano a ridere di nuovo.
Afferro il telefono e chiamo Jeff.
“Pronto Jeff? Io ed Elizabeth dobbiamo tornare a casa subito.”
“Certo principessa. Due minuti e sono da lei.”
Chiudo la chiamata. Non sono in vena di parlare. Austin sarà furioso.
Schiocco un bacio in guancia a tutti. Poi quando arriva il turno di Zayn gli getto le braccia dietro il collo attaccando le mie labbra alle sue.
“Mandami un messaggio ok?” dico io guardandolo negli occhi.
“Certo piccola.” Sussurra con voce roca, poi mi stampa un altro bacio a fior di labbra.
Io e Liz usciamo dalla casa e saliamo nella macchina nera posteggiata lì davanti, con Jeff all’interno che ci aspetta.
Jason ci segue con discrezione.
“Ho dimenticato la borsetta!” dice Liz.
“Vado a prenderla io. Tu ci metteresti due ore.” Sbuffo io. Scendo dalla macchina e busso alla porta.
E’ Harry ad aprirmi.
“Che vuoi?” dice freddo.
“Liz ha dimenticato la borsa qui.” Dico quasi ringhiando. Entro in casa schivandolo e prendo la borsa che era posata sul divano.
Harry segue  i miei movimenti con lo sguardo. Quando esco sento la sua voce flebile dietro di me.
“Charlie.” Dice piano, quasi non si volesse fare sentire.
“Si?” dico guardandolo. Non ha più l’aria fredda e distaccata di prima, adesso sembra finalmente un ragazzo di diciannove anni.
“Solo … sta attenta” detto questo chiude la porta. 
Io mi salgo in macchina pensierosa. Che intendeva dire? Voleva forse darmi lo stesso avvertimento di Niall.
Mille pensieri si ingarbugliano nella mia testa. Non devo pensarci. Io mi fido di lui.
Scrollo la testa e arriviamo al castello. Adesso mi tocca affrontare Austin Furia McCorn.

Angolo autrice:
EHILA'!
Vi piace il nuovo banner? ashgsidghidughdrh *^*
Io lo adoro <3
Questo capitolo fa cacchina u.u
E' molto di passaggio. Spero che il prossimo sia meglio.
Devo scrivere un capitolo che ho intenzione di fare da quando ho iniziato questa FF.
Ve gusta il bacio alla SPIDERMAN?
Ci manca la maschera e un pò di pioggia.
Come promesso oggi ho aggiornato presto. <3
Vado a fare i compitini. (anche se spero di non andarci a scuola domani.)
Se non aggiorno per un bel pò vuol dire che ho problemi a scuola.
Quello stronzo del professore di tedesco mi odia. çç
Poi devo anche scrivere una storia per un concorso, quindi non so quando aggiornerò questa.
Grazie a tutte quelle che recensiscono, ma anche alle lettrici silenziose.
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate.
Siete tantissime asdihsgdfiushgf <3
Gradirei anche una recensione, solo per sapere cosa ne pensate.
Waaaaaaa, adesso devo andare.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Fly_With_Me, xx.


 

Per chi vuole seguirmi su Twitter sono @Zuucchi

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Capitolo 7
*** Photos. ***


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7. Photos.

Era passato esattamente un mese da quando stavo con Zayn.
Mi ero davvero affezionata a tutti quanti. Mi raccontavo barzellette con Louis, avevo insegnato a Liam a suonare il pianoforte e ogni tanto cantavamo insieme e mangiavo in quantità con Niall, che era ormai diventato il mio migliore amico.
L’unico che continuava a rivolgermi la parola a stento era Harry.
Quando andavo a dormire da loro lui usciva o si chiudeva nella sua stanza, e nessuno sapeva cosa facesse.
“CHARLIE!” urlò Liz risvegliandomi dalle mie fantasie.
“C-Che succede?” farfugliai io.
“Sono due ore che siamo davanti a questo stramaladettissimo armadio per decidere cosa devi metterti per andare da Zayn e tu te ne esci così?” sbotta Liz.
“Scusa. Stavo solo pensando.” Dico per poi abbracciarla. “Grazie Liz ti voglio bene.”
“Anche io ti voglio bene Charlie.” Dopo qualche secondo però sciolse l’abbraccio “Però adesso dobbiamo scegliere cosa metterti!”

Dopo un’ora e mezza ero pronta. Avevo indossato un paio di jeans stretti, un top verde acqua con tanto di tacchi abbinati e una giacca di pelle nera.
Mia madre era chiusa nello studio e finalmente Austin era evaporato.
La sfuriata che mi aveva fatto l’ultima volta non riuscivo più a dimenticarla. E speravo che non capitasse mai più.
Dopotutto poi, non poteva permettersi di sgridarmi di nuovo in quel modo con mia madre in giro.
Uscii dal castello tallonata da Jason, che non smetteva due secondi di tenermi d’occhio, neanche quando ero a casa.
E non capivo neanche il perché.
Salii sulla macchina sportiva guidata da Jeff e mi feci accompagnare a casa dei ragazzi.
Circa un quarto d’ora dopo ero arrivata. Il cuore mi batteva a mille.
Suono alla porta che si spalanca immediatamente. Zayn è in piedi sulla soglia della porta. Mi sta guardando scioccato.
Gli salto in braccio e lo bacio con irruenza, come se ne dipendesse la mia stessa vita.
Lui fatica a reggermi e rotoliamo tutti e due per terra.
“Ragazzi prendetevi una stanza!” sbotta Niall che poi sparisce in cucina. Io sorrido sulle labbra di Zayn.
“Anche io sono felice di vederti.” Ridacchia lui. Mi è mancato da morire.
Mi ha detto che mi stava preparando una sorpresa, e mi ha proibito di uscire di casa per tre giorni.
E sappiatelo, stare tre giorni lontana da quel gran pezzo di figo del mio ragazzo non è una cosa facile.
Ci rialziamo da terra e Zayn mi sussurra all’orecchio “Aspettami qui e chiudi gli occhi”.
Faccio come mi dice mentre i miei sensi diventano più acuti registrando ogni suono che c’è nella casa.
Sento i passi pesanti di Zayn salire le scale e qualche secondo dopo aprirsi una porta in lontananza.
Lo sento cercare qualcosa nell’armadio, ma qualcosa mi impedisce di sentire, un rumore più vicino.
E’ un respiro brusco, spezzato. Sento i piedi nudi dell’autore di quel rumore allontanarsi e salire le scale.
Dopo poco sento di nuovo il passo pesante di Zayn scendere le scale, pian piano che si avvicina a me il suo passo si fa più leggero cercando inutilmente di mascherare il suo rumore, ma sento il suo respiro su di me, e il suo profumo inebriante di gelsomino e frutti esotici.
Sento le sue mani grandi sulle clavicole e poi qualcosa di freddo posarsi poco sotto il collo.
“Ora puoi aprire gli occhi.” Sussurra, la voce più roca del solito.
Apro piano gli occhi e guardo in basso. Una collana pende dal mio collo. E’ semplice.
E’ una piccola
Z  d’argento con un brillantino sulla coda. “E’ stupenda.” Sussurro.
“Così tutti sapranno che sei mia.” Dice per poi baciarmi, io gli intreccio le braccia dietro il collo e gli tiro leggermente i capelli.
Lo sento trattenere un gemito e ghigno, ci stacchiamo per prendere fiato.
“Dovrei farti dei regali più spesso sai?” ridacchia. “Ma adesso arriva la vera sorpresa.”  Io sgrano gli occhi.
C’è un’altra sorpresa? Lui vede il mio sguardo sbigottito e sorride.
“Mi hai detto che non hai mai visto Londra perciò ….” Io non lo faccio finire.
“MI PORTERAI IN GIRO PER LONDRA?!” urlo.
 “Non sarò io a farlo. Mi sono fatto male e non posso guidare. Sarà Harry a farti da ‘guida turistica’ oggi” dice lui.
Solo adesso mi accorgo del tutore che porta alla gamba. Adesso si spiega perché non è riuscito a tenermi quando sono entrata, di solito lui mi prende in braccio. Sorrido come una stupida a quel pensiero.
“Adesso esci. Harry ti aspetta in macchina.” Dice guardandosi le punte delle scarpe.
Mi avvicino a  lui e gli sussurro a fior di labbra “Non sarà lo stesso senza di te.” E lo bacio, lui risponde riluttante.
Mi stacco guardandolo come a dire Che succede?  Ma lui si limita a dirmi di andare.
Io esco e vedo Harry dentro una decappottabile nera che tamburella le dita sul volante.
Guardo la macchina ma non trovo la maniglia per aprire, così faccio leva con le braccia sullo sportello e con un salto sono dentro. Harry che non si era accorto della mia presenza sobbalza e mi guarda strano.
“C’è un bottone per aprire la portiera lo sai vero?” mi dice piegando la testa di lato.
“Ehm … no.” Dico guardandomi le punte delle scarpe, improvvisamente interessanti.
Harry ride, e quella risata mi risuona nelle orecchie, come la musica più bella che avessi mai sentito.
STAI IN CAMPANA MOUNTBATTEN!  Mi rimprovera la mia vocina interiore.
Mi giro e vedo Harry osservare la mia collana. “Che c’è?” dico guardandolo.
“Sta marchiando il territorio.” Sbotta. Lo sta per caso paragonando a un cane? Lo fulmino con lo sguardo.
Quel ragazzo sa proprio come farsi odiare certe volte.
“Ragazzina, oggi ci tocca stare tutta una giornata insieme, quindi vedi di non fare la bambina viziata e saremo tutti tranquilli.” Disse Harry, io per tutta risposta gli mollai un ceffone. Quando è troppo è troppo.
“Adesso ascoltami bene. Mi sono stufata di questa storia della bambina viziata. Non sono una bambina, sono maggiorenne secondo lo stato della Gran Bretagna, e non sono viziata. Mi reputi viziata solo perché mia madre vi ha invitato alla mia festa di compleanno? Scusa se ascolto la vostra musica ed era il mio sogno incontrarvi. O mi reputi viziata perché sono la figlia della regina? Non ho scelto io di esserlo ok? Non ho chiesto io di essere una principessa!” urlo.
Mi sono davvero stufata di questa storia. Non riesco più a sopportare che lui mi tratti così.
Harry mi guarda scioccato. Il punto dove gli avevo dato uno schiaffo era diventato rosso, ma lui non se ne curava più di tanto. Si avvicina pericolosamente a me e ringhia “Non osare parlarmi mai più così, hai capito ragazzina?”.
La sua vicinanza mi intimoriva, il suo corpo troneggiava su di me, tutta la spavalderia di poco prima era scomparsa, i suoi ricci mi sfioravano la mia fronte, mentre il suo profumo di menta mi invadeva le narici come una droga.
“O-Ok.” Biascico. Lui si rimette al suo posto e si allaccia la cintura e io faccio lo stesso.
Mette in moto la macchina e cominciamo a muoverci. Lo fisso per un attimo.
Tiene il volante così stretto che le sue nocche sono bianche, la vena del suo collo è ben visibile, la mascella stretta per il nervosismo e le labbra strette in una linea dura. Man mano che avanziamo lui si va rilassando.
Durante la strada mi fa vedere tutti posti importanti di Londra, mentre parla della sua città è rilassato, finalmente non ha più l’aria astiosa di prima.
Quando siamo fermi a un semaforo mi becca a guardarlo.
“Ho qualcosa in faccia?” dice serio. “Mmhh … Forse.”  Ridacchio. “Toglimelo toglimelo!” urla lui.
“Ok.” E gli schiocco un bacio in guancia. “Grazie per avermi portata in giro. Anche se mi detesti.”
Lui mi guarda strano, apre la bocca per dire qualcosa, ma il semaforo torna verde e lui si concentra sulla strada.
Un paio di minuti dopo siamo sotto il Big Ben, e lui posteggia. Il mio stomaco brontola.
“Cazzo sto morendo di fame!” sbuffo.
“Ooooh. La principessa ha detto una parolaccia.” Ridacchia Harry facendo finta di essere scioccato.
Io ridacchio e gli do’ un colpetto sul braccio. Non appena lo tocco si irrigidisce. Ma che gli succede?
“Allora quando si mangia? Non scherzavo quando dicevo che stavo morendo di fame.” Dico cercando di rompere il ghiaccio.
“Provvedo subito!” dice lui sorridendo. Apre il bagagliaio e tira fuori un megacesto da picnic. Mi afferra la mano e ci dirigiamo verso il parco lì vicino.
Distende la tovaglia proprio al centro del prato, da cui si può vedere il Big Ben. Harry tira fuori dal cestino da picnic una quantità industriale di cibo, poi mi accorgo che è tutto cibo del McDonald. Guardo Harry stranita.
“In realtà avevamo preparato il cibo a mano, ma poi Niall si è mangiato tutto e abbiamo dovuto prendere qualcosa all’ultimo minuto.” Mi risponde.
Abbiamo? Vuol dire che ha contribuito anche lui a fare tutto questo?
“Allora? Mangiamo o no? Avevi detto che stavi morendo di fame.” Dice in tono scherzoso. Io annuisco vigorosamente e afferro un hamburger cominciando a mangiare.

Quando abbiamo finito di mangiare siamo entrambi distesi a pancia in su sul prato.
“Dio, credo di stare per esplodere. Non ho mai mangiato così tanto in tutta la mia vita.” Dico con le mani sulla pancia.
“Già. Neanche io.” Dice Harry, disteso accanto a me.
“Harry?” chiesi.
“Si?” sentii il fruscio dell’erba segno che si era girato verso di me, e io feci lo stesso.
Incontrai i suoi occhi verde chiaro, che mi fecero girare la testa, e il suo profumo di menta mischiato al profumo dell’erba mi arrivava dritto alle narici.
“Voglio un ricordo di questo giorno. Fai delle foto con me?” feci gli occhi da cucciolo.
“Ma non abbiamo la macchina fotografica.” Constatò Harry. Cazzo è vero!
“Vieni con me. Qui vicino c’è una macchinetta.” Dissi e mi tirai su. Harry fece lo stesso.
Lo presi per mano e ci dirigemmo verso la macchinetta, il primo ad entrare fu lui, e io per il poco spazio dovetti sedermici in braccio.
La macchinetta iniziò a scattare e tutti e due cominciammo a fare delle facce buffe.
Dopo un paio di scatti ci trovammo talmente vicini che il suo naso sfiorava il mio.
In una manciata di secondi Harry annullò lo spazio fra noi due facendo combaciare le nostre labbra.
Quando ci staccammo la macchinetta aveva finito di scattare. Io guardavo Harry scioccata.
“Quello che è successo qui dentro non deve saperlo nessuno capito?” ringhiò. Io annuii flebilmente.
Una volta usciti dalla macchinetta prelevammo le foto, Harry uscì un coltellino dalla tasca e tagliò la pellicola a metà prendendo la parte inferiore delle foto.
“Adesso dovremmo tornare a casa. Zayn ti starà aspettando.” Dice Harry, lo sguardo cupo.
I suoi occhi sono di un verde impercettibilmente più scuro rispetto a qualche minuto fa. Mi chiedo perché.
Torniamo al prato dove eravamo stesi poco fa e Harry mette frettolosamente tutto nel cestino.
Comincia a camminare verso la macchina a grandi falcate senza neanche aspettarmi. Lo seguo a stento.
Sale sulla macchina e mi guarda spazientito, io non so ancora dove si trova il bottone per salire, e visto che lui ha la portiera aperta mi ‘arrampico’ su di lui e mi siedo al mio posto, lui mi fissa con un’espressione mista tra lo scioccato e lo divertito.
“Non hai ancora imparato a salire qui sopra?” chiede. Io ridacchio.
“Penso che non imparerò mai a salire qui sopra.” Dico io.  Inizio a giocherellare con la mia collana.
Mi ero completamente dimenticata di averla. Penso a Zayn e a tutto quello che ha fatto per me.
Quello che abbiamo passato in questo mese. E mi sento in colpa. Mi sento in colpa per non aver fatto niente quando Harry mi ha baciato.
“Siamo arrivati.” La voce di Harry mi risveglia dalla mia trance. Guardo la macchina poco convinta, e Harry mi apre la portiera. Io scendo e Zayn mi è davanti la porta ad aspettarmi.
“Grazie.” Dico piano e abbraccio Harry, lui si irrigidisce. Io non ci faccio caso, mi stacco e corro da Zayn.
Sto attenta a non lanciarmi su di lui stavolta, e lo stringo in un abbraccio per poi baciarlo con passione.
“Mi sei mancata.” Soffia. “Anche tu.” Dico baciandolo di nuovo.
Lo sento contro la coscia e all’improvviso mi viene un’idea.
“Ho passato una bellissima giornata, e adesso credo che tu meriti una ricompensa.” 


Angolo autrice:
Ehilàà!
E finalmente ho aggiornato ;D
Finalmente abbiamo il nostro primo momento Harlie (o charry?)
Contente? 
Avete notato che Harry è un po strano vero? Eheh.
Vi riserverò molte sorprese *^*
Anche con Zayn però non si scherza.
Al prossimo capitolo saprete di cosa parlo.
Lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate ok?
Grazie ha chi ha recensito e ai lettori silenziosi.
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Ah, devo anche dirvi che non so quando posterò il capitolo 8.
Perché sto pensando di iniziare anche una nuova FF che si chiamerà "Shadows".
Appena posso pubblicherò il nuovo capitolo.
Ci si becca! (?)
Fly_With_Me, xx.

 

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Capitolo 8
*** Biscuits. ***


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8. Biscuits.

Mi sveglio nel cuore della notte. La teste poggiata sul petto di Zayn.
Alzo lo sguardo, lui sta dormendo pacificamente, le labbra carnose socchiuse. E’ bellissimo.
Mi chiedo come possa meritarmi tutto questo. Dopotutto l’unica cosa che ho fatto è stata volerli al mio compleanno.
Penso a quanto siano facili cose le cose quando sei me. Forse Harry ha ragione, sono viziata.
Ma non è comunque giusto farmene una colpa. Sono cresciuta nel lusso.
Stringo a me le coperte per il freddo e all’improvviso mi ricordo di quello che è successo ieri sera e stringo le mie gambe nude. Però dopotutto quella non è stata la mia prima volta. Brutti ricordi mi tornano alla mente.

“Vieni con me piccola. Non ti farò del male.” Sussurrò Ryan. Quelle parole bastarono per farmi cadere tra le sue braccia.

Sbattei gli occhi diverse volte per liberarmi di quella visione importuna. Mi ero agitata rivedendo quei ricordi.
Scivolai fuori dalle coperta e afferrai il mio intimo, che era stato frettolosamente gettato per terra, e sorridendo solo al pensiero presi anche una maglietta di Zayn dal suo cassetto. Faccio una doccia rilassante e indosso il tutto.
I miei nervi sono molto meno tesi rispetto a prima, ma sono ancora scossa.
Lego i capelli in una crocchia disordinata e scendo in cucina. Entro e trovo del latte e un po’ di biscotti.
“Basteranno.” Penso. Metto il bicchiere di latte nel microonde e chiudo gli occhi.
Solo adesso mi accorgo di una musichetta soffocata proveniente dalla fine del corridoio.
Il microonde suona, segno che il mio latte è pronto. Mi siedo e mangio i biscotti immergendoli nel latte e mi perdo in quella melodia appena udibile. E’ una bella canzone, ma molto triste. Mi chiedo chi la stia suonando nel cuore della notte.
La musica smette e io rimango interdetta. Bevo gli ultimo sorsi del mio latte, poi metto il bicchiere nel lavandino.
Mentre tolgo le briciole dal tavole una voce roca mi fa sobbalzare. “Dovresti essere a letto adesso.”
Mi giro sorpresa e trovo Harry, solo con i pantaloni del pigiama addosso. “Anche tu.” Ribatto io.
Silenzio.
“Fatico a prendere sonno.” Biascica. Si sposta davanti al frigorifero e prende il latte, ne ingolla alcuni sorsi direttamente dal cartone. Lo scruto per un attimo. I pantaloni di flanella gli cadono sui fianchi in un modo innegabilmente sexy, i muscoli sono ben visibili sul suo addome nudo e piccoli ricci gli ricadono sulla fronte.
“Ti godi lo spettacolo?” ridacchia lui. Io avvampo e mi guardo le punte dei piedi, improvvisamente interessanti.
“Cazzo! Sono finiti i biscotti.” Impreca Harry. Si sta arrabbiando davvero per dei biscotti.
“Li ho finiti io. Ma se vuoi adesso ne faccio altri.” Dico continuando a guardare in basso.
“Faresti dei biscotti nel cuore della notte per me?” esclama lui sorpreso.
Davvero Charlie? Faresti dei biscotti nel cuore della notte per lui?  Dice irritante la vocina nella mia testa.
“Si.” Rispondo. “Solo se mi dai una mano però.” Alzo finalmente lo sguardo. Lui mi guarda incuriosito, cercando di capire dove voglio andare a parare. “Ok.” Dice dopo un po’.
“Dimmi dove sono farina, uova, zucchero, burro e le gocce di cioccolato.” Dico elencando gli ingredienti.
“Qui ci sono la farina, lo zucchero e le gocce di cioccolato.” Dice aprendo uno sportellino davanti a me, poi si dirige verso il frigo e prendo le uova e il burro. “E qui c’è il resto.” Dice compiaciuto del suo lavoro.
“Perfetto.” Prendo una terrina e metto tutti gli ingredienti dentro, iniziando a mescolare.
“Non avrei mai detto che sapevi fare i biscotti.” Dice piano Harry, mi giro e lo vedo seduto sul tavolo di marmo, che mi guarda interessato.
“Da piccola scendevo nelle cucine con la mia tata e facevamo insieme i biscotti.” Dico sorridendo a quel pensiero.
Ero davvero affezionata alla mia tata. Mi manca tanto.
“Oh. Già tu sei cresciuta con una tata. E dov’è adesso?” mi chiede, mentre io mi giro e continuo a fare l’impasto.
“Ognuno della famiglia reale ha la sua tata fino ai quindici anni. Poi si suppone che tu te la sappia cavare da solo.
Però adesso c’è Austin, che sembra tanto sostituirla.” Ridacchio al pensiero di Austin tata. Dati i suoi comportamenti iper-protettivi ce lo vedo in un ambito del genere.
“Chi è Austin?” chiede ancora Harry, serrando la mascella. “E’ il mio insegnante di etichetta.” Dico tranquilla, fingendo di non accorgermi del suo comportamento nervoso.
Stendo la pasta sul tavolo, poi prendo un bicchiere e inizio a fare dei piccoli cerchietti, creando dei biscotti perfetti.
“Puoi mettere le gocce di cioccolato per favore?” chiedo gentilmente guardandolo negli occhi verdi.
Mi ci perdo per un attimo. “Certo.” Lui si allontana e sono costretta e interrompere il nostro contatto visivo.
Continuo a fare i biscotti. Lui si avvicina di nuovo e inizia a spargere le gocce di cioccolato come fa un agricoltore con i semi.
Delicatezza zero. “Nono! Non si fa così.” Strillo. Poi mi tappo la bocca. Dopotutto saranno le tre di notte. C’è chi dorme.
Zayn sta dormendo. Non voglio immaginare a cosa penserebbe se vedesse me e Harry che facciamo i biscotti a quest’ora.
In questo mese passato con lui sono riuscita a capire che è un tipo molto protettivo.
Afferro la ciotolina dalle mani di Harry e prendo una manciata di gocce di cioccolato, spargendole in modo meticoloso su un biscotto. “Devi fare così. A uno a uno capito?” dico guardandolo. Lui annuisce convinto.
Gli tendo la ciotolina e lui la prende, poi inizia a mettere le gocce su ogni biscotto con fare concentrato.
Ricomincio a tagliare la pasta. Dopo un po’ guardo Harry con la coda dell’occhio.
Ha la lingua leggermente di fuori per la concentrazione, i ricci gli cadono sugli occhi, e lui ogni tanto li sposta con il dorso della mano.
Poso il bicchiere nel lavello, e guardo il forno. E’ già stato preparato ed è alla temperatura perfetta.
Forse è stato Harry ad accenderlo. Mi chiedo come sappia a che temperatura cuociono i biscotti.
“Anche io facevo i biscotti da piccolo. Li facevo con mia sorella però.” Dice posando le gocce al suo posto.
Sorrido al ricordo di un piccolo Harry che faceva i biscotti con la sorella. Doveva avere un aria felice.
“Sai sei sporca di cioccolato proprio qui.” Dice poggiando il dito sullo zigomo. Vado per prendere un tovagliolo ma lui mi ferma. “Lascia che sia io a pulirti.” Dice con la voce rauca. Io spalanco gli occhi e lui avvicina il suo viso al mio.
Poi mi lecca lo zigomo, lasciando una striscia di saliva. “ECCHESCHIFO!” urlo.
Prendo finalmente un tovagliolo e mi pulisco lo zigomo. Metto i biscotti nella teglia e poi li infilo dentro il forno.
Mi siedo sul bancone dove abbiamo cucinato e guardo Harry, che anche lui mi sta scrutando.
Rimaniamo a fissarci per un bel po’.
“Charlie devo dirti una cosa.” Se ne esce dopo un po’.
“Si?” rispondo, tendendomi verso di lui per la curiosità.
“Riguarda Zayn.” Dice in tono sommesso. Come se gli facesse male.
“Oh.” Il mio sguardo si rabbuia.
“Devi stare attenta a lui. Sta con te solo per ...” il suono del forno interrompe le sue parole.
“I BISCOTTI!” esclamo. Sforno i nostri meravigliosi biscotti con le gocce di cioccolato e li metto sul tavolo.
Dopo averli tolti accuratamente dalla teglia e riposti in una scatola mi siedo di nuovo sul bancone e afferro un biscotto per poi mangiarlo con gusto.
“Dio da quanto non mangiavo dei biscotti così buoni!” esclama Harry.  “A chi lo dici!” rispondo io.
Afferro un altro biscotto e lo guardo. “Che dovevi dirmi poco fa?” chiedo.
“Ah, si. Dicevo … Devi stare attenta a Zayn. Sta con te solo per …” non riesce di nuovo a completare la frase perché la voce di Zayn lo interrompe.
“Charlie! Harry! Che ci fate in cucina alle 4 del mattino?” chiede Zayn con la voce ancora impastata dal sonno.
“Abbiamo fatto i biscotti. Ne vuoi uno?” chiedo allungandogliene uno.
“Si grazie.” Dice lui avvicinandosi a me e prendendo il biscotto per poi addentarlo.  “Sono buonissimi!” esclama.
“Tutto grazie al nostro agricoltore di cioccolata.” Ridacchio alludendo al modo poco delicato di Harry di mettere le gocce di cioccolato.
“Io dico che è tutto merito della nostra grande impastatrice!” dice lui facendomi l’occhiolino. Io rido.
Zayn sembra infastidito dal nostro rapporto amichevole, così posa il biscotto e mi accarezza piano la schiena.
“Piccola perché non torniamo a letto? Mi sono svegliato e non c’eri. Mi hai fatto preoccupare.” Dice guardandomi negli occhi.
“Okai. Però prima Harry mi stava dicendo qualcosa. Che dovevi dirmi?” sposto il mio sguardo da Zayn a Harry.
“E-Era una cosa di poca importanza. Vai a dormire Charlie.” Biascica. C’è insicurezza nelle sue parole.
Cerco di ignorarlo e guardo Zayn. “Ti raggiungo dopo piccola. Tu intanto vai a letto. Devo scambiare quattro chiacchere con il nostro Hazza.” Mi dice. Io annuisco e salgo nella camera di Zayn e mi infilo nel suo letto, che senza di lui sembra troppo grande e troppo freddo.
Sento delle voci da sotto. Ma cerco di non dargli troppo importanza. Mi rannicchio tra le coperte e chiudo gli occhi, quelle coperte che sanno ancora d’amore e di noi.  

Zayn’s POV.

“Che cazzo pensavi di fare?” sbraito a Harry.
“Volevo dirle la verità. Charlie si merita più di questo. E tu lo sai.” Mi risponde tranquillo.
“Da quando ti interessi di Charlie?!” urlo ancora più incazzato.
“Non sono fatti tuoi.” Sbotta Harry seccato. “Si che sono fatti miei. E’ la MIA ragazza!” alzo la voce sulla parola mia.
“E’ la tua ragazza solo per una stupida scommessa.” Comincia a urlare anche lui.
“Che t’importa? Adesso sta con me. E questo è l’importante.” Ribatto.
“M’importa eccome. E’ questo il punto. Non voglio che tu le faccia del male.” Mi dice piantando i suoi occhi nei miei.
“Non vuoi che io le faccia del male? Ah, questo è l’eufemismo dell’anno.” Sbotto io.
“Chi è stato a darle della bambina viziata facendola piangere la sera del suo compleanno? Chi è stato a rivolgerle la parola a stento per più di un mese facendole venire i rimorsi per una cosa che non ha fatto? Chi è stato a farla litigare a morte con la sua migliore amica solo perché lei ti difendeva?  Chi è stato Harry? Chi? Rispondimi.” Urlo adirato.
E’ passato solo un mese, ma mi sembra di conoscere Charlie da una vita. Credo di essermi davvero innamorato di lei.
Anche se tutto è cominciato solo per una stupida scommessa con Harry.

“Secondo te riesco a portarmi a letto la principessina?” chiedo spavaldo.
“Naah. E’ troppo viziata per dare corda a uno come te.” Mi risponde Harry, continuando a guardarla mentre si muove leggiadra tra i tavoli con quel suo vestito enorme.
“Io dico che ci riesco.” Ghigno. “Scommettiamo?” chiede Harry con gli occhi che brillano. So quanto ami le scommesse.
200£che ci riesco entro un mese.” Dico. “Affare fatto.” Risponde il mio amico e ci stringiamo la mano con fare complice.

Ho perso quella scommessa per una manciata di giorni. Ma non me ne importa niente ormai. Ho Charlie adesso.
E lei vale più di 200£. Harry ha lo sguardo abbassato.
“Rispondimi Harry. E guardami quando ti parlo cazzo!” sbraito più incazzato che mai.
“Sono stato io.” Sussurra, so che i sensi di colpa se lo stanno mangiando vivo.
“Tu non capisci Zayn. Mi sono innamorato di lei.” Dice d’un fiato. Io sgrano gli occhi.
Gli mollo un gancio destro sulla guancia. Non riesco a dire altro che Harry parla di nuovo.
“L’ho baciata. Al parco l’ho baciata.” Gli tiro un altro pugno in faccia.
“Non osare più mettere le mani sulla mia ragazza capito?” sputo. “Se lo farai un’altra volta non te la caverai con un po’ di pugni.” Lo guardo con disprezzo. A un certo punto mi chiedo se lei abbia risposto. Lui come se mi leggesse nella mente risponde “Lei non ha risposto. Se ne è stata ferma. Quando mi sono staccato le ho detto che non doveva saperlo nessuno e lei ha annuito. Credo fosse spaventata.” Ha la voce flebile. Vado per dargli un altro pugno ma Liam mi interrompe.
“Che cazzo succede qua?” chiede irritato. Non sopporta che lo si svegli. Scruta prima Harry poi me, e capisce che stiamo litigando.
“Qualcuno mi può spiegare che sta succedendo?” dice passando lo sguardo da Harry a me.
“Quest’essere qua ha baciato la mia ragazza.” Sputo. “Ne sono innamorato Liam.” Sussurra lui con le lacrime agli occhi.
“Non osare dire mai più quella parola!” sbraito irritato. Sento il bisogno di tirargli un altro pugno.
“Oh per l’amor di Dio! Zayn, tu sali in camera e metti quella mano sotto l’acqua. E tu Harry vieni con me.
E vedete di non litigare più. Soprattutto davanti a Charlie.” Dice Liam con la solita pazienza.
Cerco di calmarmi e salgo in camera mia. Charlie è rannicchiata in un angolo del letto. Probabilmente sentirà freddo.
Mi infilo sotto le coperte e stringo la stringo, il suo corpo che in confronto a me sembra così piccolo.
“Zayn sei tu?” chiede piano. “Sono io amore mio.” Le sussurro. Lei mi afferra la mano e passa le dita sulle mie nocche spaccate. Sussulto, ma lei sembra non accorgesi di niente. “Ho sentito delle voci giù. Che è successo?” la sua voce impastata dal sonno.
“Nulla piccola. Erano i vicini che litigavano.” Le dico. Non sapevo che altro dirle. “Okai. Buonanotte.” Dice rannicchiandosi contro il mio petto. E’ così fredda. La stringo in un abbraccio per riscaldarla, le affondo il naso tra i capelli e inspiro il suo dolce odore di vaniglia. “Buonanotte piccola stella.” Sussurro.
In questo momento, con lei rannicchiata sul mio petto sento che non voglio perderla.
Che, lo ammetto a me stesso, sono innamorato di lei. 


Angolo autrice:
Ciao a tuttte!
Intanto mi scuso per aver aggiornato a ques'ora!
Ho avuto davvero poco tempo.
(considerando che tra meno di 12 ore mi tocca affrontare il compito di matematica)
Passando alla storia...
Vi piace?
Dio in questo capitolo succedono un sacco di cose.
Non vi preoccupate per la storia della litigata fra Liz e Charlie.
Hanno chiarito alla fine. Teoricamente mi serviva un'altra cosa per accusare Harry.
E il nostro Harry si è dichiarato.
Anche se la reazione di Zayn non è stata molto bella.
Come biasimarlo?
Per chi si chiede chi sia Ryan... Verrà spiegato nei prossimi capitoli.
Passiamo ai ringraziamenti.
Grazie a tutti quelli che recensiscono, ma anche ai lettori silenziosi.
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
E grazie anche a chi segue "Shadows", la mia nuova FF.
Ringrazio anche la mia migliore amica
biebsdarling_ per essermi vicino!
Okai, ora mi dileguo.
Alla prossima! 
Fly_With_Me, xx.

 

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Capitolo 9
*** Newspaper. ***


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9. Newspaper.

Mi sveglio tranquilla. E’ stata una bellissima nottata, nonostante le due ore sveglia a preparare i biscotti con Harry. Sorrido al pensiero. Chissà se ci sono ancora. Vado in bagno e mi ficco sotto la doccia. L’acqua fredda mi scivola sulla pelle, facendomi venire i brividi.
Dopo qualche minuto mi decido a mettere l’acqua calda e mi lavo per bene.
Una volta uscita indosso l’accappatoio e chiudo i capelli nell’asciugamano.
Esco dalla stanza, ancora Zayn sta dormendo, io prendo il mio reggiseno e le mutande.
Se c’è una cosa che odio è indossare le mutande sporche. Così rovisto nel cassetto di Zayn e prendo un paio di boxer neri parecchio attillati. Li indosso e metto anche i jeans.
Indosso il reggiseno, poi mi rendo conto che la mia maglietta è un casino, spiegazzata, e le tracce del mio buon profumo sono sparite.
“Buongiorno splendore.” Mugugna una voce alle mie spalle. Mi giro e vedo che Zayn si è svegliato.
Lui mi tende le braccia e io mi ci tuffo affondando la testa nell’incavo del suo collo.
“Buongiorno anche a te.” Biascico mentre inalo il suo odore. E’ davvero paradisiaco.
Mi stringo a lui, e passo la mia mano incredibilmente fredda sui suoi addominali, fino a depositarsi sul suo interno coscia.
“Si è svegliato anche lui eh?” dico alzando un sopracciglio, le labbra piegate in una smorfia divertita.
“Non ti conviene stuzzicarmi ragazzina. Non sono cosciente di quello che faccio la mattina.” Dice aprendosi in un sorrisetto malizioso. Io scuoto la testa e mi alzo dal letto, sottraendomi al suo calore corporeo.
“Tienilo a bada Malik. Io sto scendendo.” Dico andando verso la porta. Lui mi blocca sulla soglia, mi chiedo come cazzo abbia fatto a raggiungermi in così poco tempo. Le sue braccia calde e forti mi circondano.
“Dove credi di andare in reggiseno? Non voglio che gli altri ti vedano. Tu sei solo mia.” Dice baciandomi il collo, proprio all’attaccatura della collana.
“Oh, giusto.” Balbetto, ho il respiro spezzato. Siamo troppo vicini, non so se riuscirò ancora a controllarmi. Dici davvero Charlie? Non riusciresti a controllarti?
La mia vocina interiore torna fastidiosa e pungente come sempre. E poi non ci posso fare niente, sono una diciottenne con gli ormoni in subbuglio.
Zayn nel frattempo continua a baciarmi il collo, mordendo e succhiando lentamente. Brucia.
Sguscio fuori da lui. Lo guardo, è interdetto. “Non avevo finito.” Dice con aria delusa.
Afferro velocemente una sua camicia dalla sedia e la indosso.
“Ci vediamo giù.” Dico, e gli lascio un bacio a fior di labbra. Scendo le scale ed entro in cucina.
I ragazzi stanno chiacchierando animatamente, ma quando arrivo io le loro chiacchiere si spengono.
Prendo il succo d’arancia e me ne verso un po’ in un bicchiere, poi mi siedo accanto a Niall.
I ragazzi mi guardano tutti. “Che succede ragazzi? Di che stavate parlando?” chiedo.
Il biondo rompe il silenzio “Stavamo parlando dei tuoi biscotti Charlie. Sono buonissimi.” Dice prendendone uno e dandogli un morso notevole. “Grazie. Li ho fatti con Harry.” Dico prendendone uno anche io. “A proposito di Harry. Sapete dov’è?” chiedo. Tutti si ammutoliscono.
“Sono qui.” La sua voce lo precede. Mi giro ed è davanti a me. I jeans gli cadono sui fianchi.
La maglietta perfettamente stirata gli fascia il corpo muscoloso. I suoi occhi mi scrutano.
L’unica nota stonata è un grande livido violaceo appena sotto l’occhio.
“Che ti è successo?” chiedo avvicinandomi a lui. Alzo una mano per sfiorargli il livido ma lui indietreggia. “Non toccarmi.” Ringhia. Con la coda dell’occhio vedo Liam lanciargli un’occhiata ammonitrice. Lo sguardo di Harry si addolcisce. “Ieri sera andato in una discoteca, e sono finito in mezzo a una rissa. Non è niente di che.” Dice. “Ma non lo avevi ieri notte.” Dico sfiorando leggermente quella macchia violacea.
“Ci sono andato dopo. Non riuscivo ancora ad addormentarmi e sono uscito.” Dice per poi avvicinarsi al tavolo e sedersi con tutti gli altri. “Che programmi abbiamo per oggi?” chiede.
“Abbiamo un’intervista. Ma non inizierà prima delle tre e mezza, poi siamo a registrare per tutto il giorno.” Dice Liam. “Oddio sarete a registrare?” squittisco io. Tutti si girano guardandomi storto.
Poi Louis scoppia a ridere. “Scusa, ci eravamo dimenticati che eri una Directioner.” Tutti si uniscono a lui ridendo. Io metto il broncio. “Che c’è da ridere?” chiedo. Loro non mi rispondono.
Io mi siedo sconsolata e afferro un biscotto. Dopo poco arriva Zayn e si siede accanto a me.
Io sospiro affranta perché i ragazzi non hanno ancora smesso di ridere.
“Che succede?” mi chiede preoccupato. “I ragazzi si sono messi a ridere perché ho esultato quando ho saputo che oggi andavate a registrare.” Dico poggiando la testa sulla sua spalla.
Ridacchia anche lui. Io gli do un colpetto sulla spalla “Ehi! Non c’è niente da ridere.”
Quando finalmente finiamo tutti di mangiare mi arriva una chiamata da Josh.
“Principessa. Posso parlarle?” mi chiede con tono incerto.
“Certo Josh. Che devi dirmi?” chiedo allontanandomi dal tavolo. Zayn mi segue.
“Deve tornare subito a casa. Il suo corso di etichetta inizierà tra poco. E sono sicura che il signorino Austin non sarà felice di sapere che ha passato la notte fuori.” Ascolto le parole di Josh con attenzione.
“Chi è questo Josh?” mi sussurra Zayn all’orecchio mordendomi piano il lobo. Il respiro mi si spezza.
“Sarò lì appena possibile. Manda Jeff a prendermi. Grazie Josh.” Chiudo la chiamata.
“Allora chi sono tutti questi? Josh, Austin, Jeff.. Sai che sono parecchio geloso vero?” mi chiede Zayn con l’aria corrucciata.
“Zayn, lavoro con molti uomini. Non puoi essere geloso di loro. Josh è il mio consigliere, Jeff è il mio autista e Austin è il mio insegnante di etichetta, ed è anche il futuro artefice del mio omicidio se scopre che ho dormito qui.” Dico rassegnata. Vado di sopra e afferro i tacchi. Sono davvero ridicola conciata in questo modo. Prendo la mia giacca di pelle e cerco di coprire la maglia di Zayn.
Jeff è davanti alla porta che sta chiacchierando con Harry.
“Principessa. Le ho portato un cambio.” Mi dice Jeff alzando una borsa di tela grande.
“Oh, grazie Jeff sei la mia salvezza.” Dico, afferro il borsone e corro in camera di Zayn.
Lì dentro c’è tutto quello che mi serve. Una maglietta comoda, un paio di jeans, delle converse bianche e anche la biancheria intima. Mi cambio alla svelta, e quando sto per uscire trovo un paio di occhi nocciola che mi fissano da dietro la soglia della porta.
“Ehi, scusa. Me ne devo andare subito.” Dico prendendogli la mano, sto per dargli un bacio quando lo vedo sussultare. Guardo la mano, ha le nocche spaccate, e i lividi violacei si intravedono qua e là.
Nocche spaccate. Lividi. L’occhio nero di Harry. Le voci di ieri sera. Adesso capisco tutto.
“Che cazzo hai fatto?” sbraito. Il viso di Zayn cambia notevolmente. “Io? Io non ho fatto niente.” Dice.
Sta giocando la carta dell’indifferenza. “Ti sembra che sia stupida? Dimmi per quale cazzo di motivo hai preso a pugni Harry!” urlo senza contegno. “Se lo meritava.” Dice scrollando le spalle.
“Se lo meritava? E questa la chiami una spiegazione plausibile?” ribatto.
“Si è messo tra me e te Charlie.” Sussurra. “Che cazzo significa? Zayn lui è un amico!”
“Un amico che ti fa piangere?” mi chiede. In effetti è vero. Ma sto cercando di recuperare.
“Principessa! E’ tardi!” mi salva la voce di Jeff. “Devo andare, ma questa discussione non finisce qui”
dico furente. Mi catapulto giù dalle scale, e vedo la chioma rossa del mio autista entrare in macchina. Solo Harry è rimasto davanti alla porta.
“Mi dispiace tanto per quello che ti ha fatto Zayn.” Dico accarezzandogli piano una guancia.
“Quindi hai saputo?” mi chiede. Gli brillano quasi gli occhi.
“Ho saputo che ti ha picchiato. Nient’altro.” Dico. “Oh.” Il suo sguardo si rabbuia.
“C’è qualcos’altro che dovrei sapere?” chiedo. Lui scuote la testa, poi afferra una sciarpa e me la mette al collo.
“Forse dovresti coprirti. Non credo che saranno felici di vederlo.” Dice. Mi guardo allo specchio e vedo una grossa macchia rosso-viola sul mio collo. Quello stronzo mi ha fatto un succhiotto.
“Cazzo! Giuro che gliela faccio pagare a quello stronzo. Se lo vede Austin sono morta!” sbotto.
Harry mi guarda dispiaciuto. “Grazie Harry.” Dico, e di slancio lo abbraccio. Lui si irrigidisce.
Mi stacco e mi avvolgo bene la sciarpa attorno al collo. Sa di menta.
Esco dalla casa e mi infilo nella macchina sportiva nera. “Portami a casa Jeff.” Dico sprofondando nei sedili di pelle. “Certo principessa.” Dice il mio autista, e mette in moto la macchina.
“Si sente bene principessa?” mi chiede Jason. Fin’ora non si è fatto sentire. Mi chiedo dove sia stato tutta la notte. “Sto bene Jason. Grazie per l’interessamento.” Dico. Lui sorride.
Ma sto davvero bene? I dubbi mi tormentano. Tutte le parole che mi hanno detto.
Charlie, devi stare attenta.
Non lasciare che Zayn faccia di te l’ennesima tacca sul suo letto.
Solo… sta attenta.
Devi stare attenta a Zayn. Lui sta con te per…
Per cosa dovrebbe stare con me Zayn? E’ stato così dolce in questo mese. Mi fido di lui.
O mi fidavo almeno. Non capisco perché non mi abbia detto di Harry. Mi ha mentito.
Sta marchiando il territorio.
Mi torna in mente la frase di Harry. La mia mano corre alla sua collana. Forse lo sta davvero facendo.
Tutti questi dubbi mi tormentano facendomi venire un mal di testa assurdo.
“Principessa siamo arrivati.” Dice Jeff. “Grazie Jeff.” Scendo dalla macchina ed entro al castello.
Austin mi sta aspettando furioso. Non riesco a sopportare anche lui oggi.
“Dove sei stata?” mi chiede.
“Non sono affari tuoi.” Ribatto acida. Ne ho abbastanza. Inizio a camminare verso la mia camera.
“Si che sono affari miei.” Dice piazzandosi di nuovo davanti a me.
“Sei il mio insegnante di etichetta, non mio padre. Quindi non sono affari tuoi.” Sputo arrabbiata.
“Charlotte. DEVI dirmi dove sei stata. Adesso.” Mi ordina afferrandomi una mano.
“Osa di nuovo toccarmi e giuro che ti licenzio.” Dico. Lui mi guarda sbigottito.
“T-Tu non puoi farlo.” Mi dice. “Si che posso. Sono maggiorenne adesso. Posso fare dei miei dipendenti ciò che voglio.” Lo guardo negli occhi. Sono furiosa.
Per Zayn, per Harry, per lui, per tutto.
“Beh, che mi dici di questo allora?” mi piazza davanti un giornale, ci sono foto in prima pagina.
Il titolo dice.
-La bella principessa charlotte fa strage di cuori.- continuo a leggere l’articolo.
-Ci sono giunte voci del suo presunto fidanzamento con la star internazionale Zayn Malik.
Bella coppia direte? Ebbene no. La nostra principessina non si ferma lì. Ieri è stata avvistata al central park con nientemeno che Harry Styles. Abbiamo un nuovo triangolo amoroso?-
Non riesco a leggere oltre. Tutto ciò è scioccante. Ci stanno alle calcagna.
Ho bisogno di pensare. Ho bisogno di chiudermi in una stanza e pensare a qualcosa che risolva questo casino.
“Questi sono affari miei Austin. Non devi immischiarti. E ribadisco, toccami un’altra volta e ti caccio fuori.” Dico. Lui ha uno sguardo intimorito. Non ho mai abusato dei miei poteri, ma adesso non ne posso proprio più. Salgo di corsa in camera mia e la chiudo a chiave, per poi buttarmi sul letto.
Sono confusa. Che devo fare? Devo parlare con qualcuno.
E soprattutto devo chiarire con Zayn. 


Angolo autrice:
Ohilà bella gente!
Finalmente ho aggiornato!
Tecnicamente avevo iniziato con l'idea di aggiornare Shadows.
Ma ero in vena, quindi ho continuato a scrivere questa.
Spero che il capitolo vi piaccia, perché a me non convince molto.
Credo sia un pò di passaggio.
Più avanti verrà spiegato anche il ruolo di Austin in tutta questa faccenda.
Sto pensando che è da tanto che non si vede Liz. 
Credo che la aggiungerò nel prossimo capitolo u.u
Povero Jason, è stato fuori tutta la notte çç
Allora, posso partire con i ringraziamenti:
Grazie a tutti quelli che hanno recensito.
Grazie anche a i lettori silenziosi.
Grazie a chi ha messo la storia tra le ricordate/seguite/preferite.
Siete in tanti. O almeno per me.
Grazie di nuvo a tutte le ragazze che recensiscono, siete davvero dolci. <3
Okai, ora mi tolgo dai piedi.
A presto!
FWM, xx.

 

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Capitolo 10
*** Chocolate frappuccino with cream and meringues. ***


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10. Chocholate frappuccino with cream and meringues.

E’ buio pesto quando mi sveglio, ho il batticuore e il collo mi fa male, mi alzo da terra e sento il sedere indolenzito. Ho gli occhi appiccicaticci e gonfi, e ho un terribile mal di testa.
Mi rendo conto di aver dormito tutto la notte per terra, rannicchiata accanto al comodino.
I capelli mi ricadono scombinati sulla fronte, così vado in bagno in cerca di un elastico.
Quando mi ritrovo davanti allo specchio a stento mi riconosco, sono più pallida del solito, ho pesanti occhiaie scavate sotto gli occhi, i capelli sono scompigliati e senza sciarpa ho il succhiotto ormai quasi scomparso, ma ancora ben visibile, in bella mostra.
Mi spoglio e lancio tutto in un angolino del bagno, poi entro sotto la doccia e apro l’acqua.
Mi sento sola e vuota in questo momento, e realizzo che ho bisogno di Zayn, anche se non gli parlo da due giorni. Esco dalla doccia ed entro nella cabina armadio.
Metto una tuta comoda, poi rientro in camera e afferro il telefono, lo accendo e fisso il display.
Ci sono almeno 20 chiamate perse, e un paio di messaggi, tutto da Zayn.
Cerco il numero di Harry e chiamo.
“Pronto?” dice con voce impastata dal sonno dopo un paio di squilli.
“Ci vediamo allo Starbucks dietro il Central Park tra 15 minuti” Dico.
“Charlie?” sembra sorpreso di sentirmi.
“Fai veloce.” Non gli do il tempo di rispondere che chiudo la chiamata.
Metto la sciarpa che mi ha dato lui e una felpa leggera. Afferro l’anello con il blasone reale e lo indosso. Scendo di corsa e mi accerto che nessuno mi veda per poi uscire.
Fermo il primo taxi di passaggio. “Dove la porto signorina?” mi chiede il conducente non appena chiudo lo sportello, gli dico l’indirizzo dello starbucks.
“Come intende pagare? La vedo senza borsetta.” Dice, io per tutta risposta gli mostro l’anello.
“Ai suoi ordini principessa!” dice facendomi l’occhiolino. Io mi butto disgustata sui sedili.
La pelle finta è scrostata e puzza di qualche liquore da quattro soldi stantio. Bleah, che schifo.
Non vedo l’ora di scendere. Il mio desiderio si esaudisce qualche minuto dopo, quando la macchina accosta davanti al marciapiede davanti al bar. “Grazie gentile signore.” Dico, per poi scendere. “Tutto per lei mia principessa.” Lo sento dire.
Non usufruisco quasi mai dei miei poteri, ma a volte è una figata essere me.
Entro nel bar, e la cameriera che mastica svogliatamente un chewingum mi guarda storto.
Fissa me, poi guarda il mio anello e sembra illuminarsi. Mi avrà riconosciuto.
Mi siedo a un tavolino all’angolo, anche se il locale sembra desolato. La cameriera arriva subito.
“Cosa le porto principessa?” chiede. “Un frappuccino al cioccolato con panna e meringhe.” Dico svogliata. Voglio una quantità esagerata di zuccheri nel mio corpo.
Non appena il bicchiere si posa sul tavolo vedo Harry entrare, si guarda sperduto intorno, quando mi vede comincia a camminare verso di me, io mi concentro sul mio frappuccino.
Voglio sapere come sta Zayn, ma non me la sento ancora di essere faccia a faccia con lui.
Voglio qualcuno che non mi dica che va tutto bene solo per calmarmi, qualcuno che sia obbiettivo.
E nessuno può essere più obbiettivo di Harry, dato che praticamente mi odia.
Mi chiedo solo perché sia venuto qui a quest’ora della notte, solo con una chiamata.
Si siede davanti a me. “Che succede?” mi chiede preoccupato.
“Volevo sapere come sta Zayn.” Sussurro. Lui mi guarda con gli occhi sgranati.
“E tu mi hai chiamato alle 4 del mattino solo per sapere come sta Zayn?” sbotta irritato.
“Scusa, solo volevo qualcuno che fosse stato oggettivo. Gli altri ragazzi avrebbero fatto di tutto solo per calmarmi.” Dico con gli occhi già lucidi. “Ok, calmati però. Ti dirò che è successo in questi due giorni.” dice poggiandomi amichevole una mano sulla spalla.
Io lo guardo distrutta. Devo avere un aspetto orribile. Lui sostiene il mio sguardo, poi inizia a parlare. “Quando te ne sei andata ha cominciato a urlare. Ha cominciato a rompere parecchie cose, abbiamo cercato di avvicinarci ma era furioso, e ha detto che non ci voleva vedere in quel momento. Così siamo scesi di sotto. Non è venuto all’intervista, e neanche in sala registrazione. E’ stato tutto il tempo al telefono. Questo è tutto quello che ti so dire.” Mentre parla mi guarda negli occhi, ma io so che c’è qualcos’altro, c’è qualcosa che non vuole dirmi. Lo tempesto di domande su Zayn per una buona mezz’ora. Quando apro bocca per formulare un'altra domanda lui lancia per terra il bicchiere che teneva fra le mani e si alza in piedi.
“Ma non lo capisci? Non ce la faccio più a sentirti parlare di Zayn. Sono umano anche io cazzo. Ho dei sentimenti. Non lo capisci che mi sono innamorato di te? Non capisci che mi si spezza il cuore ogni volta che ti sento parlare di lui? Non capisci che mi si spezza il cuore ogni volta che ti vedo piangere?” sbraita. Il suo petto si alza e si abbassa in modo irregolare. Apro la bocca, poi la richiudo. Non so davvero cosa dire. Sono più confusa di prima. Lo vedo andarsene, e non posso fare niente. Non posso mettermi a rincorrerlo. Non posso farlo.

Harry’s POV.

Sono scappato. Come un codardo sono scappato. Le ho dichiarato i miei sentimenti e tutto quello che ho fatto è stato scappare. Mi sento un verme. Ma non riuscivo più a sentirla parlare di Zayn.
Ogni volta che il suo nome usciva dalla sue labbra sentivo una pugnalata alla schiena.
Premo di più l’acceleratore, ed entro nell’autostrada. Credo che tornerò a Holmes Chapel per un po’.
Lei e Zayn faranno pace e io non ce la faccio a vederli insieme, che continuano a sbaciucchiarsi.
Lui che continua a mentirle. Se lui non le dirà la verità prima o poi lo farò io.
Non c’è nessuno a quest’ora della notte per strada, così alle prime luci del mattino sono a casa.
Posteggio la macchina nel piccolo giardino e suono alla porta. Sento dei passi, poi la porta si apre.
“Harry!” urla Gemma, mia sorella. Mi sommerge in uno dei suoi abbracci stritola ossa.
“Ciao Gemma.” Dico con voce soffocata. Lei mi lascia e urla “MAMMA C’E’ HARRY!”
Sento cadere parecchie pentole e ridacchio. Dopo qualche secondo spunta mia madre dalla cucina.
“Harry!” urla e mi abbraccia. “Ciao Mamma.” Riesco a dire. “Entra caro, sbrigati o ti prenderai un raffreddore.” Dice lei con il suo solito fare premuroso.
“Avanti, vieni in cucina, sto preparando i miei famosissimi pancakes.” Dice lei.
Io tiro un sorriso, sono sempre stato un fan accanito dei pancakes dei mia madre, ma adesso non ho proprio fame. Dalla cucina spunta anche Des.
“Ciao Des.” Dico azzardando un mezzo sorrisetto. “Ciao Harry.” Dice lui avvicinandosi e dandomi una pacca sulla spalla. “Dai vieni un cucina. Ci sono i pancakes di tua madre.” Dice sorridendo.
Nessuno sembra essersi accorto dei lividi. Meglio così.  Entro in cucina e mi fanno sedere.
Mi mettono un piatto davanti e mi passano il cioccolato da mettergli sopra.
Do un paio di bocconi e poi allontano il piatto.
 “Mamma, ho fatto un viaggio molto lungo, preferirei andare in camera.” Dico alzandomi dalla sedia.
“Certo tesoro, la tua camera è sempre la stessa.” Dice lei. Salgo le scale ed entro in camera mia.
Ci sono sempre le stessi pareti verde chiaro, la stanza profuma di menta, e ci sono decine di poster di band che nemmeno ricordo. Mi lancio sul letto e inizio a singhiozzare. Mi sento un verme.
Sento la porta aprirsi, non alzo nemmeno gli occhi per vedere chi è.
“Harry …” mi chiama esitante mia sorella. “Non mi va di parlare Gemma. Sono stanco.” Dico.
“So che non sei venuto in camera tua perché sei stanco. C’è qualcos’altro.” Dice, io alzo piano lo sguardo, i miei occhi arrossati incontrano i suoi.
“Ti va di dirmi che è successo? Magari sfogarti ti fa meglio.” Mi dice accarezzandomi dolcemente una guancia, mi sfugge un singhiozzo. Gli racconto di Charlie, di come l’ho incontrata, di quando l’ho baciata, credo che mi sia sfuggito anche un “Le sue labbra sono la cosa più bella che abbia mai visto.” Le racconto della sua storia con Zayn, di quando ho detto tutto a Zayn e lui mi ha preso a pugni, le dico della scommessa, e le dico anche della nostra ultima sera passata insieme, di come le ho dichiarato tutti i miei sentimenti. Quando finisco di parlare ho la gola secca.
“Wow.” Dice Gemma finalmente dopo un po’.
“Già, wow.” Le faccio eco io. “Secondo te che devo fare?” dico con voce strozzata.
“Devi dirle la verità, non puoi più mentirle. Soprattutto se la vuoi con te. E devi chiarire anche con Zayn, non potrete stare litigati per sempre.” Dice. “Però resta qui qualche giorno, fai calmare le acque.” Dice alla fine. Forse è davvero la cosa giusta da fare. “Adesso ti lascio riposare.” Mi dice, e poi mi fa l’occhiolino. “Grazie sorellona.” Dico, e appena poggio la testa sul cuscino sto già dormendo.

Charlie’s POV.

Mi sento sola adesso. Ho litigato con Zayn e Harry è scappato. Sto vagando da sola per la città, e si è fatto ormai pomeriggio inoltrato. Probabilmente le guardie mi staranno cercando ma non mi importa. Ho la mente offuscata, e le parole di Harry mi rimbombano nella testa.
Non gli ho saputo rispondere. Fino a qualche ora fa ero sicura di amare Zayn, ma adesso sono confusa. Ho pensato a cosa è realmente Harry per me. Non è quello che si può definire esattamente un amico, ma non mi è neanche indifferente. Stiamo sempre parlando di Harry Styles.
Non so come mi trovo davanti al London Eye. Mi vengono le lacrime agli occhi.
“Signorina vuole salire? Oggi il giro è gratis.” Dice un addetto alle mie spalle. Io annuisco piano ed entro. Sento qualcuno gridare il mio nome dietro di me, ma lo ignoro.
Mi siedo per terra nella cabina, e la ruota inizia a girare. Il mio cellulare squilla.
Rispondo senza neanche vedere chi sta chiamando.
“Ti ricordi che è successo su questa ruota panoramica? Quando ci siamo dati il primo bacio? Quando ti ho chiesto di essere la mia ragazza? E’ passato un mese da quel giorno. Un mese da favola.
E adesso non posso e non voglio perderti. Ti sto per dire una cosa Charlie, una cosa che non ho mai detto a nessuno.” La sua voce è bassa e ha il respiro irregolare. Aspetto che continui a parlare.
“Ti amo Charlie.” Sussurra. Non riesco più a trattenere le lacrime agli occhi.
Le porte della cabina si aprono, e lui mi aspetta lì, in piedi, con il telefono ancora in mano.
Sento le gambe molli, so che potrei cadere da un momento all’altro, ma non mi importa.
Corro verso di lui e lo bacio. Lo bacio come ne dipendesse la mia stessa vita, e lui mi risponde.
Quando ci stacchiamo siamo entrambi senza fiato. “Mi sei mancata.” Rompe il silenzio.
“Mi sei mancato anche tu, non sai quanto.” Rispondo affondando i denti nel labbro.
Sento la sua mano posarsi sulla mia clavicola. “Hai ancora la collana.” Constata piano.
“Non l’ho mai tolta.” Dico. E ci baciamo di nuovo, stavolta il bacio è più passionale.
Sono di nuovo senza fiato, e mi sottraggo alle sue labbra, che stanno ormai torturando le mie.
Gli prendo la mano, e noto ancora i piccoli segni che la ‘decorano’. Il mio sguardo si incupisce.
“Ehi.” Dice lui, accarezzandomi la guancia. “Va tutto bene ok? Ho chiarito con Harry. E se ti importa davvero così tanto di lui ti prometto che non gli torcerò neanche un capello.” Dice.
“Che non gli liscerai neanche un capello.” Ribatto.
“Cosa?” mi guarda confuso. “Non gli puoi torcere i capelli, lui è riccio.” Dico azzardando un sorriso.
Zayn scoppia a ridere. Io rido con lui. Era una battuta davvero triste.
“Andiamo al castello. Tua madre ha tempestata la città di guardie.” Dice incrociando le dita con le mie e portandomi verso la sua macchina. Ma in questo momento non mi importa dell’eterna punizione che dovrò subire per quello che ho fatto. Adesso sono felice.

Zucchi's corner:
Ciao belle bimbe. (?)
Cominciamo dicendo che questo capitolo non mi convince per niente.
Non lo so... non mi ispira.
Beh, però contiene molto.
Cioè, Harry si è dichiarato ed è scappato, e Zarlie sono di nuovo insieme.
La coppia Zarlie non durerà comunque ancora tanto.
Credo che staranno insieme ancora un'altro capitolo o due.
Poi ci sarà un COOOLPO DI SCENA!
Allooora, partiamo con i ringraziamenti.
Grazie a tutte le ragazze che recensiscono, siete asakdjhfksjdh *^*
Grazie a tutte le lettrici silenziose, e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate della storia.
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite, siete tantee *si commuove*
E voi dovreste ringraziare __biebsdarling che non mi ha lasciato in pace un attimo per farmi pubblicare questo capitolo.
Basta, finisco che questo AA non finisce più.
Credo che il capitolo 11 arriverà tardi perché devo scrivere il capitolo 2 di "Shadows" u.u
Alla prossima!
FWM, xx.



 

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Capitolo 11
*** Lie. ***


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11. Lie.

Sono rinchiusa dentro il castello da una settimana. E me ne resta ancora una da scontare. Mi hanno sequestrato il pc, il blasone reale e non posso uscire neanche per andare a trovare Liz. Fortunatamente ho ancora il mio cellulare.
Sto fissando lo schermo da circa 20 minuti quando si illumina avvisandomi che mi è arrivato un messaggio.

Stasera usciamo. Non mi importa della punizione. Indossa qualcosa di carino. X  -Z

Sorrido al messaggio di Zayn. Finalmente si esce da questa torre. Respirerò di nuovo l’aria grigia di Londra. 
Corro in bagno e per poco non inciampo nel tappeto. Mi faccio una doccia veloce e raccolgo i capelli in un turbante.
Con ancora l’accappatoio indosso entro nella cabina armadio e prendo della lingerie nera, che avevo comprato tempo fa per uno scherzo. La indosso, poi mi metto alla ricerca del tubino di seta nero che mi aveva regalato Liz per il mio compleanno. Dopo circa 5 minuti di ricerca lo trovo, e con un po’ di difficoltà lo indosso. Vado di nuovo in bagno e mi asciugo i capelli, che adesso mi ricadono morbidi sui seni. Li sposto tutti da un lato e mi piazzo davanti alla toletta.
Mentre sto per finire il trucco sento un suono di clacson sotto la mia finestra. Lascio cadere i pennelli sulla superficie di mogano raffinato e mi affaccio alla finestra.
Un ragazzo dalla carnagione leggermente scura è appoggiato allo sportello del guidatore, e indossa un paio di occhiali da sole, Rayban a giudicare dalla forma. Sorrido. “Zayn!” urlo. Il suo sguardo si alza e si incontra con il mio.
Un sorriso si apre sulle sue labbra. “Due minuti e sono giù” dico, lo vedo annuire, e tornare a concentrarsi sul suo telefonino. Prendo un paio di tacchi neri e li indosso, diventando più alta di circa 10 cm. Afferro anche un cappotto abbastanza lungo e comincio a scendere le scale. Fortunatamente non incontro nessuno e posso liberamente uscire dalla porta sul retro, in modo non essere costretta a passare per le cucine. Inspiro l’aria grigia di Londra, mi è mancata così tanto.
Poi torno a concentrarmi sul mio ragazzo, che mi sta guardando da dietro i suoi occhiali da sole, aspettando una mia mossa. Corro verso di lui, meravigliandomi di non rompermi l’osso del collo dato che indosso dei tacchi vertiginosi, e allaccio le braccia dietro il suo collo. Lo bacio, incollando furiosamente le mie labbra sulle sue.
“Mi sei mancato da morire.” Dico con il respiro che mi manca. “Anche tu.” Sussurra appena lui.
Ci scambiamo un altro bacio, a fior di labbra, perché siamo ancora entrambi senza fiato. Sorrido. Mi stacco da lui.
“Allora dove si va?” chiedo contenta. “Sorpresa.” Dice lui. Io metto il broncio e corrugo la fronte. Lui mi bacia tra le sopracciglia. “Non è molto lontano da qui. Lo scoprirai presto.” Dice, e mi apre lo sportello per farmi salire in macchina.
Io entro, e allaccio la cintura poi aspetto che anche lui salga. Si piazza sul sedile, allaccia anche lui la cintura e comincia a cercare qualcosa nel cruscotto, dopo un po’ ne esce un pacco di sigarette, ne prende una e la ferma tra le labbra, afferra anche un accendino e la accende facendo qualche tiro. Apre anche il finestrino e mette in moto la macchina.
Io lo guardo di traverso, non mi è mai piaciuto particolarmente il fumo, ma devo ammettere che Zayn quando fuma è veramente sexy.
A circa metà tragitto spegne la sigaretta, ma continua nel suo silenzio forzato. Non capisco perché non dica solo una parola. “Posso mettere un po’ di musica?” chiedo per rompere il ghiaccio, e anche per sentirmi un po’ meno sola in questa macchina. “Certo.” ALLELUJA! HA DETTO QUALCOSA! Esulta il mio subconscio. Accendo la radio, e parte una musichetta familiare. Inizio a canticchiare parole che non ricordavo di ricordare “Wherever you go, just always rememberthat you got a home for now and forever. And if you get low, just call me whenever. This is my oath to you.”La macchina si ferma di colpo. “Siamo arrivati.” Dice Zayn. Ha lo sguardo perso nel vuoto, e si morde il labbro. Perché è così agitato? Lascio stare le domande che mi frullano in testa e gli do un bacio, staccando il labbro dalla presa dei suoi denti per incastrarlo tra i miei. “Andiamo?” dico una volta che mi separo da lui. Annuisce. Scendiamo dalla macchina e mi avvicino a lui, che mi prende la mano. Entriamo in un piccolo ristorante, lievemente illuminato. L’odore mi è familiare. Io sorrido. Mi ha portato fuori a mangiare.
Stringo forte la sua mano. Lui sorride a un vecchietto, seduto dietro la cassa che lo riconosce e chiama un cameriere, che ci guida all’uscita sul retro. “Chiudi gli occhi.” Mi sussurra all’orecchio. Faccio come mi dice. Lo sento tirarmi fuori, l’aria leggermente fredda di questo periodo mi sferza il viso. Sono tentata di aprire gli occhi, ma faccio come mi aveva detto lui e li tengo chiusi. Andiamo camminando, poi quando ci fermiamo dice qualcosa.
“Posso aprire gli occhi adesso?” chiedo. “Certo.” Lo sento dire. Apro gli occhi e vedo quello che ho intorno. Davanti a me c’è un piccolo tavolo apparecchiato per due, su un lastricato di ciottoli, oltre il tavolino c’è un lungo prato, e poi le rive del Tamigi. Non riesco a parlare.
“Ti piace?” Mi chiede. “Sono senza parole Zayn. E’ bellissimo.” Dico girandomi per dargli un altro bacio. Lui mi risponde con entusiasmo. “Adesso possiamo mangiare? Sto morendo di fame!” dico lamentandomi come una bambina. Lui ride e annuisce.
“Però prima togliamo questo cappotto no?” dice, e mi poggia le mani sulle spalle.
Slaccio il nodo all’altezza della vita e aiuto Zayn a togliermi quell’indumento, scoprendo il mio vestito audacemente scollato. Lui rimane immobile con il cappotto in mano.
“Ehi?” dico piegando la testa di lato e guardandolo. “Wow.” Riesce a dire lui.
“Ti piace?” chiedo. “Sei bellissima Charlie.” Biascica. Io arrossisco. Mi tira a se.
“E sei solo mia.” Sussurra prima di catturare le mie labbra tra le sue. Io sorrido.
Il mio Zayn-possessivo-Malik. Quando mi lascia sono di nuovo senza fiato. Si allontana e sposta la mia sedia dal tavolo, come un gentiluomo, e mi invita a sedermi. Io sorrido alla sua galanteria e mi poggio delicatamente sulla sedia, piegando le gambe di lato, seguendo gli insegnamenti scrupolosi di Austin. Le “ordinazioni” arrivano dopo poco. E lo metto tra virgolette perché io non ho ordinato un bel niente, probabilmente Zayn aveva già scelto tutto.
Arrivarono due piatti a base di pesce, risotto con aragosta e asparagi. Ne assaggiai un boccone incerta. Diavolo se erano buoni!! Iniziai a mangiare piano il mio piatto, cercando di non mandare all’aria 18 anni di studio d’etichetta. “Allora come ti sembra questo posto?” mi chiede Zayn posando la forchetta. “E’ fantastico, è sempre stato un mio sogno mangiare sulle rive del Tamigi.” dico con gli occhi che brillano. “Sono contento di aver realizzato un tuo sogno.” dice “Ho realizzato ben due sogni con te. Sei il ragazzo che tutte vorrebbero avere, e sei solo mio.” Veramente il primo l’ha realizzato Harry, non lui. mi ricorda la mia vocina interiore. E all’improvviso mi ricordo quel bacio, irruento ma allo stesso tempo dolce, e le sue labbra morbide che sapevano di menta, come tutto di lui. Scuoto la testa cercando di rimuovere quel ricordo, ma la sensazione delle sue labbra sulle mie non accenna ad andarsene. Guardo Zayn e mi perdo nei suoi occhi color cioccolato, così riesco a dimenticare, almeno per ora, Harry.
Arriva anche il secondo, e dopo averlo mangiato mi guarda. “So che non sono modi che si addicono a una principessa…ma ti andrebbe di ballare con me?” mi chiede, è imbarazzato. E in questo momento è tenerissimo. “Sai che non mi importa niente dei modi da principessa. E mi andrebbe molto volentieri di ballare con te.” dico sorridendogli. Mi aiuta ad alzarmi dalla sedia e ci dirigiamo verso il centro della pista dove ci sono alcuni vecchietti che ondeggiano lentamente. Zayn fa un occhiolino al pianista che attacca con un lento bellissimo, lo stesso che c’era alla mia festa di compleanno. Mi poggia una mano su un fianco e prende una delle mie mani tra le sue. Cominciamo a muoverci lentamente seguendo le note dolci del pianoforte. Affondo la testa nell’incavo del suo collo e aspiro il suo odore. Sa come sempre di gelsomino e frutti esotici, ma c’è un odore più forte, che sovrasta la sua fragranza delicata, l’odore pungente del tabacco. Mi ricordo il suo fumare nervoso in macchina. Quale sarà stato il motivo di tanta agitazione? “Zayn?” dico piano “mmh?” bofonchia lui “Perché eri così agitato in macchina?” gli chiedo. Lo sento irrigidirsi sotto di me, poi rilassarsi di nuovo “Temevo che qui non ti piacesse” dice solamente “Scherzi? E’ bellissimo!” ribatto.
Con la coda dell’occhio riesco a vedere il suo sorrisetto compiaciuto.“Andiamo,che tra poco arriverà il dolce.” senza mollarmi la mano andiamo di nuovo al tavolo, dove i piatti sono già stati serviti.
Mi siedo al mio posto e guardo il bicchierino davanti a me.Dopo il risotto ho imparato a non giudicare un piatto dall’apparenza, così prendo un cucchiaino e assaggio il contenuto del piccolo bicchiere. E’ una delicata mousse alla panna con uno strato di crema ai frutti di bosco. E ovviamente è buonissima.
Quando finiamo di mangiare comincio a chiacchierare sul serio con Zayn.Mi racconta dei photoshoots, della nuova canzone che stanno registrando, e che da qui a poco inizieranno a girare il video.
“Un pezzo del prossimo video dovremmo girarlo in Africa…” dice, io sgrano gli occhi “Perciò ti andrebbe di venire anche tu?” mi chiede. Se si può sgrano gli occhi ancora di più “Se non ti va puoi non venire, non sei obbligata.” sussurra abbassando lo sguardo. Mi risveglio improvvisamente dallo stato di trance in cui ero caduta “Certo che voglio venire con te!” credo di stare urlando, perché tutto il ristorante ci sta fissando. Alza gli occhi e mi guarda sbalordito, io mi alzo dalla sedia e vado vicino a lui, gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. La sala esplode in un “Aww” generale. Sorridiamo. “Ti amo.” sussurra. “Ti amo anch’io.” rispondo senza timore.
Perché in questo momento ci siamo solo io e lui, tutte le altre persone non contano, e mi sento bene. Sento qualcuno tossire dietro di noi. Mi stacco da Zayn e vedo il cameriere che ci guarda, avvampo per l’imbarazzo e torno al mio posto. Zayn invece è tranquillissimo e prende il piccolo libriccino con lo scontrino. Esce un po’ di soldi dalla tasca e li mette lì dentro. Poi mi guarda, nei suoi occhi vedo una scintilla maliziosa che ho imparato a riconoscere con il tempo. “Ti va di tornare a casa?” mi chiede. Io annuisco piano.
Ci alziamo, e tenendoci per mano ci dirigiamo verso la macchina. Una volta dentro non pronunciamo parola, la tensione fra noi è troppa. Ci mettiamo più o meno 15 minuti ad arrivare a casa, ma a me sono sembrati un’eternità. Scendiamo e lui apre la porta di casa, butta le chiavi sul divano e mi inchioda alla porta che ho chiuso poco prima. I suoi baci sono bisognosi, mi vuole, e io voglio lui. Mi prende in braccio e saliamo le scale senza staccare le nostre labbra. Mi viene un’illuminazione. “Ma gli altri non ci sentiranno?” chiedo. “Non usciranno dalle loro stanze.” dice mentre mi bacia voracemente il collo. E con queste parole la razionalità sparisce, e rimango in balìa delle sue mani esperte.
 
Mi sveglio nel cuore della notte, di nuovo. Ho il sudore appiccicaticcio su di me, e sento il bisogno impellente di farmi una doccia. Nell’aria si sentono ancora i nostri odori mischiati, che sanno di me, di lui e di passione.
M’infilo sotto la doccia e mi perdo nel suo getto fresco. Una volta uscita metto un paio di boxer di Zayn, il mio reggiseno e una sua tuta stretta. “mmh…piccola?” mugugna lui dietro di me. Mi giro e lo vedo, con gli occhi assonnati e il lenzuolo che lo copre poco sopra le anche. “mmh?” rispondo. “Vieni qui” dice battendo piano una mano sul letto. Non me lo faccio ripetere due volte e mi fiondo tra le sue braccia, beandomi del suo calore.
Mi avvolge con le sue braccia muscolose e poggio la testa sul suo petto, sentendo il battito irregolare del suo cuore.
Sento improvvisamente la gola secca. “Vado a prendermi un bicchiere d’acqua, torno subito.” dico sottraendomi alla sua presa. Per le scale sento di nuovo il suono malinconico del pianoforte, ma questa volta proviene dalla stanza di Harry. Mi chiedo perché suoni queste canzoni così tristi.
Quando sono arrivata in cucina la musica smette e sento dei passi, poi una porta si apre. Cerco di non farci caso.
Apro il frigo e prendo una bottiglia d’acqua fresca, me la verso in un bicchiere e la riposo. Per le scale ne sorseggio un po’, poi mi fermo davanti alla camera di Zayn,sentendo delle voci che discutono.
“Sai che non le dirò niente.” dice Zayn “Devi farlo, o lo farò io.” dice quella che riconosco come la voce di Harry “Non oserai” lo minaccia “Oserò eccome. Non ho intenzione di mentirle un minuto di più per pararti il culo.” dice Harry aggressivo. Ma su cosa mi dovrebbe mentire? E cos’è che Zayn mi nasconde? Mille domande mi frullano in testa, e l’unico modo per trovare una risposta è stare ad ascoltare. “Senti Harry, non ho intenzione di perderla per una stupida scommessa. Sai che non mi interessa più portarmela a letto.” questo è Zayn.
Il bicchiere mi cade dalla mano frantumandosi in tanti pezzi sul pavimento. Gli guardi dei due ragazzi sono puntati su di me. Le lacrime pungono gli occhi, e le lascio scendere sulle mie guance, annebbiandomi la vista. E’ cominciato tutto per una scommessa, e io mi sento sporca e usata. “Charlie aspetta!” urla Zayn.
“Non voglio vederti mai più.”


Lo sapete che colore ha un colibrì?
Muahahahahaha! I'm back.
Lo so, vi ho fatto aspettare tanto, ma non so quanto, perché mi secca andare a controllare.
E anche questo capitolo è stato postato.
Ebbene succedono tante cose.
Ma il vero casino succederà nel prossimo capitolo.
Dove entrerà in scena qualcuno di molto importante, che segnerà il destino della coppia HARLIE <3
Basta, o finirò con lo spoilare. u.u
Vi chiedo una cossuccia, boi che team siete "TEAM ZARLIE" o "TEAM HARLIE" ??
Rispondetemi teshooore.
Partiamo con i ringraziamenti...
Grazie a tutte quelle che recensiscono la storia, siete dolcissime.
(anche se a quanto pare il capitolo 10 non è piaciuto çç)
Grazie alle lettrici sileziose, fatevi sentire se potete.
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite, siete davvero tante <3<3
Grazie anche a biebsdarling_ che mi ha aiutato con questo capitolo.
Okai, credo di aver fnito.
Volevo solo dirvi che ho fatto TUMBLR, così potrete vedere le foto mentre scriviamo, e piccole anticipazioni scritte sul mio pc <3
GIURO CHE QUESTA E' L'ULTIMA COSA! 
Mi scuso con chi mi ha chiesto di passare a leggere la sua storia,
è stato davvero un periodo difficile per me questo,
ed è un miracolo se sono riuscita a pubblicare questo capitolo,
quindi non uccidetemi, vi prego,
prometto che appena posso leggerò tutte le vostre storie.
Vi voglio bene <3



 

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Capitolo 12
*** Marry me Starbucks! ***


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Attenzione: In questo capitolo è presente una scena di stupro, quindi se siete di stomaco delicato è consigliato non leggerla.

12. Marry me Starbucks!

“Non voglio vederti mai più” urlo. E non voglio davvero. Le lacrime scendono copiose sulle mie guance non accennando a fermarsi. Stava con me solo per una scommessa. Voleva solo portarmi a letto. Mi sento uno schifo. Adesso capisco anche tutti gli avvertimenti dei ragazzi. Harry ha cercato più volte di dirmi la verità sulla nostra storia, e per questo Zayn l’ha anche picchiato.
Mi strappo la collana dal collo e la lancio per terra, poi apro una porta a caso e la chiudo a chiave.
Mi accascio contro il legno freddo e inizio a singhiozzare. “Charlie! Aprimi ti prego!” lo sento urlare.
Non voglio più sentire la sua voce. Mai più. “Mhh… Che succede?” mugugna qualcuno.
Alzo lo sguardo e vedo Niall stravaccato sul suo letto. Mi alzo e mi butto tra le braccia del mio migliore amico. “Charlie?” chiede assonnato. Io continuo a singhiozzare, incapace di parlare.
Si mette seduto e mi guarda negli occhi. “Tesoro che succede? Perché stai piangendo?” mi chiede passandomi gentile una mano sulla guancia asciugandomi le lacrime. Io per tutta risposta gli indico la porta. I pugni contro la porta non smettono. “L’hai scoperto?” mi chiede. Io annuisco.
“Come ha potuto? Diceva di amarmi! E invece era una tutta schifosa finzione per portarmi a letto.” riesco a formulare tra i singhiozzi. “Senti Charlie…” fa per dire Niall.
“No, ti prego. Non lo difendere, voglio solo tornare a casa.” dico asciugandomi le lacrime con le maniche della felpa di Zayn. Che odora ancora di lui. Ricomincio a piangere.
“Portami a casa Niall.” dico scossa violentemente dai singhiozzi. Non voglio più sentire nessuno.
“Va bene. Due minuti e ce ne andiamo.” dice. Si alza dal letto e indossa un pantalone di tuta e una canottiera che erano poggiati su una sedia, poi mette le supra e una felpa e mi aiuta ad alzarmi.
Mi circonda con un braccio e usciamo dalla porta. Zayn è seduto dall’altra parte del corridoio.
“Non muoverti.” ringhia Niall quando lui fa per alzarsi. Io abbasso lo sguardo, non ce la farei a guardarlo negli occhi. Scendiamo le scale e Niall prende le chiavi della macchina, senza staccarsi un attimo da me. Usciamo e l’aria fredda mi investe. I miei piedi nudi sferzano la terra. Mi sono dimenticata di mettermi le scarpe. Tutto è rimasto nella stanza di Zayn. Il vestito, le scarpe e i miei slip. Niall se ne accorge, e mi prende in braccio, trasportandomi fino alla macchina.
Io mi accoccolo nell’incavo del suo collo e piango silenziosamente. Lui non dice una parola.
Apre la portiera e mi deposita sul sedile. Mi appoggio alla portiera e chiudo gli occhi. Quando Niall mette in moto io mi sono già addormentata.
Quando arriviamo al castello sono in uno stato di dormiveglia. Sento la portiera del guidatore aprirsi, e poi chiudersi di nuovo. Poi sento la mia aprirsi, e due braccia calde che mi afferrano, poi la portiera chiudersi. Mi sto muovendo, cullata dai movimenti del mio angelo custode.
Perché Niall è davvero il mio angelo custode. C’è sempre quando ne ho bisogno.
Lo sento chiacchierare con qualcuno dalla voce profonda, ma le voci raggiungono ovattate le mie orecchie e non riesco a sentire cosa dicono. Ci muoviamo ancora. Poi mi sento posare sul qualcosa di soffice, e l’odore familiare della mia stanza mi riempie le narici. Sento delle labbra calde posarsi sulla mia fronte. “Goodnight sweetheart.” riesco chiaramente a sentire Niall dire queste parole.
Poi cado in uno stato di sonno profondo.
 
E’ passata la mia prima settimana senza Zayn. Non mangio, bevo e dormo molto poco. Zayn continua a chiamarmi circa 20 volte al giorno, e mi manda in media 15 messaggi. Ci sono anche un paio di chiamate dei ragazzi e di Liz. E anche un paio di messaggi. Non ho toccato niente.
L’unica cosa che riesco a ingoiare è l’acqua, e ogni tanto della coca-cola. Mia madre è troppo impegnata per me. Ormai la notte la passo a piangere. Piango fino ad addormentarmi, e mi sveglio circa due o tre ore dopo. A volte sono venuti anche qui a palazzo. Ma ho detto alle guardie di non fare entrare nessuno. Non mi va di rivedere nessuno. Ho fatto mandare via perfino Liz.
Mi alzo dal letto e vado a farmi una doccia. Ho perso parecchi chili. Mi si vedono le ossa. Mi sento distrutta. Indosso una tuta pulita e torno in camera mia. Sento qualcuno entrare nella mia stanza.
Mi giro e vedo Austin. “Che vuoi?” chiedo sgarbata. “Ooh, principessa. Non si risponde così. Credevo di averti insegnato bene.” dice guardandomi negli occhi. “Austin, non costringermi a chiamare le guardi. Che vuoi?” dico di nuovo. “Non sono questi i toni che si addicono a una principessa non credi?” dice avvicinandosi minaccioso a me. “Avvicinati di un altro passo e giuro che ti licenzio.” dico andando piano indietro, ma finisco per sbattere contro il muro. “Dai, non fare la difficile. Sanno tutti che ho una cotta per te. Ma non mi sono mai potuto avvicinare. Eri intoccabile. Eri ancora minorenne. Poi quando finalmente hai compiuto 18 anni è arrivato quel pakistano e mi ha rovinato la festa. Non dovresti piangere per lui.” dice avvicinandosi e inchiodandomi al muro. “Vattene.” dico.
“Sai che non me ne andrò. Voglio averti principessa. E adesso finalmente posso farlo.” dice con tono basso. Tremo. Ho paura. Cerco di urlare ma lui mi tappa la bocca baciandomi. Lo mordo forte cercando di farlo ritrarre, ma finisce solo per arrabbiarsi di più. “Dovremmo fare un bel lavoretto con te principessina.” dice. Nel suo sguardo brilla una scintilla. Ho paura. Ho tanta paura. Prende dello scotch e me lo mette sulle labbra, impedendomi di urlare, ma posso ancora respirare.
Cerco di dimenarmi ma lui mi tiene ferma con le braccia. Se prima avevo qualche speranza, ma adesso non ho più forze nei muscoli. “Avanti fai la brava, o dovrò legarti.” dice. Io sgrano gli occhi.
Legarmi? Se prima avevo paura adesso sono letteralmente terrorizzata. Però non la smetto di dimenarmi. “Allora non ne vuoi proprio sapere di stare ferma eh?” dice cupo. Da non so dove esce una fascetta di plastica, abbastanza larga, e mi lega i polsi. Mi prende in braccio e mi porta sul letto.
Si stende sopra di me, facendo poggiare la sua erezione fra le mie gambe. “Senti questa? E’ solo per te” mi sussurra all’orecchio. Lacrime cominciano a scendermi lungo le guance.
“Oh, quanto vorrei baciare le tue labbra, ma ti sei comportata male.” dice guardandomi negli occhi.
Mi strappa la maglietta e sgancia il reggiseno. “Quanto sei bella Charlotte. Peccato tu abbia perso peso per quello là. Eri perfetta, ma mi accontenterò.” dice piano. Continuo a piangere.
Vorrei urlare di smetterla, ma non posso farlo. Sta torturando i miei seni. Mi fa male.
Sento la sua erezione contro la coscia, e mi spavento. Tremo per quello che potrà farmi.
“Non ce la faccio più ad aspettare.” dice. Così mi abbassa la tuta insieme agli slip fino alla coscia, poi libera la sua erezione dai pantaloni e mi penetra con un gesto secco. Cerco di urlare.
Ma le mie labbra sono incollate dallo scotch. Brucia, e fa male. Si muove velocemente, e ogni spinta è una fitta lancinante. Piango, i miei occhi sono completamente appannati. Lui si muove in fretta, e in poco tempo viene dentro di me. Sento il suo seme disperdersi dentro di me. E mi sento sporca.
Mi sento profanata. “Credo che adesso andrò da tua madre e darò le dimissioni. Sarebbe stato bello anche per te se non ti fossi opposta tanto cara mia.” dice. Poi prende un paio di forbici e si avvicina di nuovo a me. “E non voglio che tu racconti a nessuno di questo. O qui finisce male principessina, non solo per te.” Il terrore scorre nelle mie vene. Taglia la fascetta di plastica che mi imprigiona le mani, e strappa con violenza lo scotch facendomi sanguinare il labbro inferiore. Piango, e non riesco a proferire parola. Lui se ne esce tranquillo dalla stanza chiudendo la porta dietro di se. Riesco ad afferrare il telefono dal mio comodino. Digito il numero di Niall, sbagliando tre volte, ma poi finalmente riesco a chiamare. Appena capisco che ha risposto non gli do il tempo di parlare.
“Niall vieni qui. Austin mi ha stuprata. Ti prego, ho bisogno di te.” dico, i singhiozzi non accennano a fermarsi. Chiude la chiamata. Benissimo, adesso anche lui è arrabbiato con me. Sono sola.
Sono senza amici, sono senza ragazzo e adesso sono anche senza una dignità. Dove si è mai sentita una principessa che è stata stuprata? Sarà un disonore per tutta la mia famiglia. Sono un disastro.
E non mi sono neanche saputa opporre, perché non avevo le forze. Mi sento inutile. Sento delle voci fuori dalla porta, ma non mi interessa. Sento la porta aprirsi. Ricomincio a tremare.
“Austin basta ti prego. Ti prego. Giuro che non dirò niente a nessuno.” singhiozzo. Le lacrime scendono più forti di prima. Invece di sentire le mani fredde e ossute di Austin, sento due mani calde e morbide che mi sfiorano la spalla. E poi due braccia forti che mi stringono a se.
“Non sono Austin.” dice una voce bassa. La conosco. “Harry?” chiedo stupita. Che ci fa qui?
“Voglio solo farti stare bene. Ho risposto io alla chiamata. E sono corso qui.” dice quasi leggendomi nella mente. Io mi giro e mi accoccolo contro il suo petto. E continuo a piangere.
“Shh, smettila. Nessuno ti farà più del male ok? Ci sono qui io adesso.” dice accarezzandomi piano i capelli. Le sue carezze mi confortano. E mi addormento lì, tra le sue braccia, cullata dal suo calore corporeo e dal suo odore di menta che mi invade il cervello.

Quando mi sveglio lui è ancora lì. Il suo braccio mi stringe protettivo. Sta dormendo.
Le labbra carnose sono socchiuse, i ricci sparsi sul mio cuscino e le ciglia gli sfiorano delicatamente le guance. E’ davvero bello. E in questo piccolo abbraccio mi sento al sicuro. Sento della farfalle che mi svolazzano nello stomaco. Cosa mi sta succedendo?
“Buongiorno principessa.” mugugna lui, con gli occhi ancora chiusi. “Buongiorno superstar.” dico accennando un sorriso. “Ti senti meglio?” mi chiede aprendo finalmente gli occhi e puntando il suo sguardo su di me. “Adesso si, grazie.” dico arrossendo. “Allora si va a fare colazione da Starbucks. Sei troppo magra!” dice mettendosi seduto. Io lo guardo ancora assonnata, con gli occhi gonfi dal pianto. “Susu! A fare a doccia!” dice lui prendendomi la mano e cercando di alzarmi.
“Solo se la vieni a fare con me.” sento dire alla mia voce. Charlie, che cazzo stai dicendo?!
Mi rimprovera la mia vocina interiore. Vedo che Harry ha gli occhi sgranati. “Scherzo.” dico.
Lo vedo sospirare di sollievo. Gli sorrido e lui mi sorride di rimando. “E adesso vai.” dice.
Mi metto definitivamente in piedi e vado sotto la doccia. “Ti aspetto qui.” urla da dietro la porta del bagno, che ormai ho chiuso a chiave. Mi lavo per bene e faccio anche lo shampoo.
I capelli sono più indisciplinati del solito, così li raccolgo in una comoda treccia. Vado nella cabina armadio, e vedo che tutte le cose che indossavo prima mi stanno larghe. Così apro un armadio che non aprivo da secoli. “Fidati di me.” la sua voce riecheggia nei miei ricordi. Cerco di scacciare via quel pensiero inopportuno e guardo i pochi vestiti che ho in quel piccolo armadio. Opto per un paio di jeans chiari, una camicetta a quadri blu e le mie converse. Esco dalla cabina armadio e vedo Harry nel mio letto che gioca con il cellulare. Mi metto accanto a lui.
“Mi avevi promesso una colazione.” dico appena vicino al suo orecchio. Lo sento irrigidirsi.
“G-Giusto. Andiamo.” dice alzandosi in un batter d’occhio. Mi metto le mani in tasca e lo seguo.
Lo vedo fare un occhiolino a Jason. “Visto che sono riuscito a farlo uscire?” dice soddisfatto.
La mia guardia del corpo gli rivolge uno sguardo contrariato, ma sta sorridendo.
“Che succede con Jason?” chiedo. “Mi ha dato il permesso di entrare nella tua stanza solo a condizione che fossi riuscito a farti uscire.” dice lui facendo spallucce. Io sorrido.
Quel’uomo alla fine mi vuole bene. Ci sono cresciuta. Non posso fare a meno di pensare a tutto il mio staff. Jason, che mi ha protetto sin da piccola, Josh, che da grande mi ha insegnato a saper prendere le giuste decisioni, Jeff, che mi accompagna dove vuole, Marie, che è stata la mia tata e mi ha insegnato tutto quello che so. Ce ne sarebbero tanti da dire. Anche se non glielo dimostro sono tutti molto importanti per me. Siamo arrivati davanti a una moto grande e nera. Harry mi sta porgendo un casco. “Avanti, mettilo.” mi dice. “Vuoi dire che andremo con quella?” dico sgranando gli occhi. “E’ una moto Charlie, non un apparecchio mortale.” dice mettendo il suo casco.
Alla fine mi decido e lo indosso. Harry sale su quell’aggeggio infernale e mette in moto.
“Salta in sella. E tieniti forte, o potresti volare via.” dice. Sorrido e salgo dietro di lui. Mi stringo forte e poggio la testa sulla sua schiena, inspirando il suo odore di menta. Attraverso la felpa riesco a sentire i suoi addominali scolpiti. Partiamo, e in men che non si dica siamo arrivati.
Entriamo dentro il negozio. “Siediti lì, io vado a ordinare.” mi dice. Faccio come mi ha detto, e mi siedo in un angolino, lontano dagli occhi indiscreti. Afferro il mio cellulare e vedo tutte le chiamate perse e i messaggi non letti. Cancello tutto. Poi scrivo un messaggio.

Sono ancora viva, non preoccupatevi per me. Sono con Harry adesso. ;D   -C

Lo invio a Liz, Niall, Louis e Liam. Che in questi giorni mi hanno cercato. Dopo un po’ arriva Harry con le ordinazioni. Ha ordinato due frappuccini al cioccolato con crema e meringhe, ciambelle, treccine con le gocce di cioccolato, biscotti di tutti i tipi e un piatto di crepes con la nutella. Sbianco davanti a tutto quel cibo. Lui poggia tutto sul tavolo. “Si mangia!” dice contento. Iniziamo a mangiare. Ho spazzolato più di tre quarti del cibo che ha portato, e lui certamente me l’ha lasciato fare. “Allora, non hai niente da dire?” mi chiede. Io mi alzo e mi inginocchio davanti a lui. Mi guarda scioccato. Io urlo “Sposami Starbucks!”.


Lo sapete che colore ha un colibrì?
E come promesso, non appena pubblicato il capito 2 di "Shadows" ho pubblicato anche questo.
Sono davvero triste ragazze, prima le recensioni erano di più.
Non vi piace più la storia? Perché sennò non ha senso continuarla.
Comunque, parlando della storia.
La coppia Zarlie, è finita.
Il personaggio di cui vi parlavo nel capitolo 11 è Austin.
Ve lo aspettavate? 
Aaah, sono davvero cattiva, ma era una svolta importante per la storia.
Comuunque. 
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Ringrazio sempre tutti quanti. <3
Alla prossima.
FWM, xx.

 

Se mi volete cercare sapete dove trovarmi.

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Capitolo 13
*** Pregnant. ***



 

13. Pregnant.

Harry sgrana gli occhi sconvolto, poi scoppia a ridere, e io con lui. Tutto il bar torna a quello che stava facendo prima e io mi alzo, ancora ridendo e mi siedo al mio posto.
“Sai che sei proprio scema?” dice, io annuisco convinta, lui ridacchia. Poi una ragazza si avvicina, i capelli biondi -palesemente ossigenati- raccolti in una coda perfetta, le gote rosse e lo sguardo imbarazzato. La sta disarmando. Vorrei dire che fanno ancora lo stesso effetto a me, anche dopo che li conosco da quasi due mesi. “I-Il conto” dice incespicando nelle sue stesse parole.
Harry le sorride, prende lo scontrino che ha in mano, afferra alcune banconote e una penna, scribacchia qualcosa sul retro dello scontrino e consegna tutto alla ragazza. Lei gira lo scontrino e legge quello che c’è scritto dietro e avvampa, lo guarda e lui le fa l’occhiolino mentre io li fisso incuriosita. Poi realizzo che lui le ha dato il suo numero di telefono, sento qualcosa alle base dello stomaco che brucia, me lo associo a tutto il cibo che ho appena ingurgitato.
“Sciupafemmine.” dico non appena la ragazza se ne va, e gli faccio la linguaccia. Lui alza le mani in segno di resa. “Colpevole.” dice. Io ridacchio. “Torniamo al castello, si staranno preoccupando.”
Detto questo si alza e io mi alzo con lui, e insieme camminiamo verso l’uscita. Per caso la sua mano sfiora la mia, e sento una scossa a fior di pelle, che mi fa rabbrividire. “Qualcosa non va?” mi chiede.
Io scuoto la testa. Cosa significava quel brivido? Forse è solo paura, dopotutto sono stata stuprata da poco. Il ricordo di Austin mi entra nel cervello, le lacrime che non riesco a fermare scendono sulle mie guance. Sento due braccia calde avvolgermi. “Ehi, va tutto bene. Ci sono qui io adesso ok? Nessuno ti farà male.” mi sussurra. Mi rannicchio tra quelle braccia confortanti e il suo odore fresco di menta riesce a calmarmi. Le lacrime hanno smesso di scendere, ma sono ancora scossa dai singhiozzi. “Torniamo alla moto ok? Devo fare una chiamata.” mi dice Harry, io annuisco. Camminiamo verso la sua moto, parcheggiata poco lontano. Io mi appoggio alla moto, e tengo il casco in mano, mentre Harry si mette lontano abbastanza da non farmi sentire la chiamata.
Lo vedo armeggiare con il suo iPhone, poi portare il telefono all’orecchio. Batte freneticamente il piede, mentre la sua bocca si muove velocemente. Non riesco a leggere il labiale, perché parla troppo veloce. Sta diventando rosso di rabbia, e questa cosa non mi piace. A un certo punto perde la pazienza e sbraita. “E’ STATA STUPRATA!!” urla. Io divento rossa. Non gli avevo per caso detto di non farne parola con nessuno? O forse l’avevo solo pensato. Fatto sta che adesso lo sanno tutti, o almeno la persona con cui sta parlando. Mi guarda insicuro, forse a capito di aver sbagliato, e io abbasso lo sguardo. Lui chiude velocemente la chiamata. “Sali.” mi dice. E’ parecchio nervoso, quindi cerco di non contraddirlo. Infilo il casco e saliamo sulla moto. Guida veloce, così dopo un po’ siamo arrivati. Ma quello non è il castello, questa è casa dei ragazzi. Il pensiero di Zayn mi travolge all’improvviso. “Sta tranquilla. Lui non c’è. E’… partito. Per un po’.” dice Harry, che è già giù dalla moto, mentre mi sfila il casco. Io scendo, e sto quasi per cadere, ma lui mi afferra con dolcezza e mi rimette in piedi. “Tutto a posto?” mi chiede, il naso che sfiora il mio, e i ricci che mi solleticano la fronte. Siamo talmente vicini che ci vuole un niente per annullare lo spazio fra noi, ma all’improvviso sento una voce familiare. “CHARLIE!!” urla. Mi giro, e vedo l’inconfondibile testa rossa di Liz, che fa capolino dalla porta. Mi avvolge in uno dei suoi abbracci frantuma ossa, che ti tolgono fino all’ultima briciola di ossigeno dai polmoni. Io sorrido e la stringo altrettanto forte, mi era mancata la mia migliore amica. “Non sai quanto ci siamo preoccupati.” mi dice guardandomi negli occhi, io abbasso lo sguardo. “Scusa.” Questo plurale mi incuriosisce. Ci siamo preoccupati. Alzo lo sguardo e vedo per la prima volta il suo abbigliamento. Una camicia a quadri che ha tutta l’aria di aver passato una notte intera le copre a malapena il sedere, i piedi nudi, le gote rosse, gli occhi ancora lucidi e i capelli rossi tutti arruffati pettinati in fretta con le dita. Sorrido. Finalmente si sono decisi. Liz intercetta il mio sguardo e arrossisce violentemente, improvvisamente interessata alle dita dei suoi piedi. Sulla soglia della porta, vedo Liam, anche lui a piedi nudi, e con indosso solo i pantaloni, dato che probabilmente la camicia che sta indossando Liz è la sua. Accanto a lui c’è Niall, che indossa quella canottiera che odio vedergli addosso, perché è sempre troppo in giù e gli copre a malapena i capezzoli, e sta mangiando una ciambella grande almeno quanto la mia faccia. Poco dietro spunta anche la testa di Louis, che va in giro con un paio di pantaloni spaventosamente larghi e cerca gli altri, con aria meravigliata si avvicina alla porta e vede che tutti gli altri sono lì, poi vede anche me e mi sorride. Sorrido a mia volta. Come ho fatto senza di loro tutto questo tempo? Però manca il ciuffo sempre a posto di Zayn, anche di prima mattina, la sua carnagione color cappuccino, e il suo perenne girare in boxer, il suo odore forte di cacao. Mi manca, ma non posso perdonarlo.
Cammino verso gli altri e li abbraccio, prima Niall, che mi fa un sorrisone, con la bocca sporca di zucchero. Poi abbraccio Louis, che mi regala un altro dei suoi sorrisi smaglianti che farebbero sorridere chiunque. Alla fine abbraccio anche Liam, poi gli do una pacca sulla spalla. “Era ora ragazzone.” dico con un ghigno stampato in faccia, lui all’inizio mi guarda confuso, poi capisce a cosa alludo e diventa paonazzo, interessandosi anche lui improvvisamente alle dita dei suoi piedi.
Ridacchio, poi sento la porta chiudersi, e una mano avvolgermi la schiena. Gli altri ci guardano incuriositi. “Charlie, devo dirti una cosa. Saliamo?” mi chiede Harry, mentre gli altri sono in totale silenzio. Non si sente neanche Niall masticare. Annuisco e saliamo verso le camere da letto. La prima è quella di Louis, che è piena di giocattoli, neanche ci vivesse un bambino lì dentro. Poi c’è quella di Niall, arredata in modo sobrio, ma piena di briciole ovunque. Poi la stanza di Liam, che di solito è sempre in ordine, è un casino assoluto, con i cuscini per terra, le lenzuola accartocciate, e una piccola macchia di sangue si vede poco sotto il centro del letto, tutto questo mi fa sorridere, saranno perfetti insieme. Poi c’è una stanza che riconoscerei fra mille, l’odore di cioccolato che ne esce è inconfondibile, è socchiusa e si vede una sagoma sul letto. La stanza è in perfetto ordine, a parte il letto matrimoniale, che ha due cuscini sovrapposti sul lato sinistro, perché io con un solo cuscino non riesco a dormire. Riesco a sentire ancora una lieve traccia di odore di limoni. E’ il mio profumo. Non ha cambiato niente da quando me ne sono andata. Lui si gira, e per un attimo i suoi occhi scuri incontrano i miei. “Charlie.” dice, quasi sorpreso. Harry stringe la sua presa su di me. Lui si alza dal letto e ci viene incontro. “Vattene.” ringhia Harry. “Non me ne andrò. Voglio parlare con Charlie.” dice Zayn. Ha la barba incolta, non se la fa da giorni. Da una settimana o giù di lì.
“Lei non ha niente da dirti.” replica Harry duro. “Lascia decidere a lei. Charlie… Ti prego.” dice, gli occhi quasi lucidi. Io abbasso lo sguardo. Le lacrime pungenti lottano per uscire, ma io le caccio indietro. Alzo di nuovo lo sguardo. “Vattene.” dico. Non riesco quasi a riconoscermi, il mio tono sembra severo. Lui abbassa lo sguardo, come un cane bastonato, e scende le scale. Cammino e arrivo all’ultima stanza, quella di Harry. Entro e mi butto sul letto, stringendo forte il cuscino.
Harry entra e chiude la porta dietro di se, poi sento un peso sul letto, e le sue braccia che mi circondano la vita. Restiamo così per una manciata di secondi. Poi mi giro, e mi accoccolo sul suo petto. “Che ti va di fare?” mi chiede. “Non lo so. In realtà vorrei stare qui a non fare assolutamente niente, e a piangermi addosso, ma non credo che apprezzeresti vero?” gli chiedo, alzando lo sguardo. I suoi occhi verdi mi incontrano, dolci come non lo sono mai stati. “No, direi di no.” dice sorridendo. “Invece ti va di preparare un dolce con me?” chiede sorridendo. “Anche tutto il pranzo.” dico sorridente. Mi piace cucinare. E’ una cosa che riesce a togliermi dalla testa tutti i pensieri. Così, mi alzo dal letto, togliendomi dal calore corporeo di Harry, e scendo le scale. Zayn è ancora davanti la porta, che sta chiacchierando con Liam. Alzano lo sguardo. Io ho gli occhi puntati su quelli di Zayn. Non posso cedere. “Addio.” dico. Non so come riesco ad ottenere una voce ferma, dato che sento tutto il mio corpo tremare. Lui esce dalla porta, lo sguardo sconfitto. Una volta che la porta si è chiusa ricomincio a respirare. “Hai fatto bene.” dice Liam guardandomi. Indossa la camicia che fino a pochi minuti fa aveva Liz, ma ha ancora i piedi nudi. Io sorrido, e cerco di nascondere il tremito.
Scendo le scale ed entro in cucina, dove c’è Liz che mi aspetta. Sta guardando un libro di cucina con aria sofferente, io rido. “Charlie!” esclama. “Elizabeth, posa quel libro, o rischiamo di morire tutti quanti avvelenati.” dico ridacchiando. “Con piacere Charlotte. Non ne capisco assolutamente niente.” e ridiamo insieme. Mi è mancata da morire la mia migliore amica. Mentre cuciniamo, -cucino, perché Liz si limita a passarmi gli ingredienti- riusciamo a parlare un po’ di tutto. Di Zayn, di Austin, di Harry, di mia madre. Poi arriva l’argomento Liam e i suoi occhi si illuminano. “Quindi la mia migliore amica non è più vergine? Complimenti.” dico, mentre aggiungo la panna alle tagliatelle e gli asparagi. “Ma che dici? Noi non abbiamo fatto niente.” dice arrossendo furiosamente. “Non avete fatto niente? La stanza di Liam era un casino, i tuoi capelli erano un casino. Avete anche lasciato il letto scoperto, e si vedeva la macchia di sangue che hai lasciato.” dico guardandola male. “Stupida me! Dovevo coprire il letto! Chissà che avranno pensato gli altri.” dice torturandosi le mani.
“Liz, avranno pensato che finalmente vi siete decisi!!” dico alzando leggermente il tono. Lei non la smette di torturarsi le mani. “Allora dimmi … E’ stato dolce?” le chiedo. I suoi occhi brillano di nuovo. “E’ stato dolcissimo. Ci è andato piano, perché aveva capito che non ne sapevo niente. E mi ha aiutato.” dice sorridendo. “E come ti è sembrata la tua prima volta?” le chiedo. Pensai che la mia prima volta è stata uno schifo. Ryan. Quel nome mi torna di nuovo in mente rimbombando.
“E’ stato fantastico. E’ stato dolce. Ed è stato travolgente.” dice, con lo sguardo perso. Le è piaciuto davvero. Lei e Liam sono perfetti insieme. Anche io però sono persa nei miei pensieri. I flashback riguardanti Ryan mi travolgono. “Stai pensando a Ryan?” mi chiede Liz, svegliandomi dai miei pensieri. Io annuisco, e torno ad occuparmi della pasta. Credo sia abbastanza cotta, così inizio a metterla nei piatti. “Non pensarci ok? Hai Harry adesso.” mi dice, accarezzandomi amichevolmente la spalla. Ho Harry… Non avevo mai visto la cosa da questa prospettiva. All’improvviso ricordo il sapore delle sue labbra sulle mie. Era dolce, e volevo sempre averne di più. Ma non potevo. Prima non potevo. Ma adesso è un’altra storia. Cosa succederebbe se ci baciassimo adesso? Avrei di nuovo lo stesso sguardo duro che mi diceva che nessuno deve sapere niente? Non lo so. Sono troppo confusa per ora. Apparecchio il grande tavolo di vetro, per 6 persone. Il suo posto è li. Vuoto.
Trattengo di nuovo le lacrime, e chiamo gli altri. Arrivano tutti in un batter d’occhio. E cominciamo a mangiare. “Finalmente si mangia qualcosa di buono!” esclama Liam. Liz lo fulmina con lo sguardo.
“Non prendertela amore, ma non sai davvero cucinare.” dice lasciandole un bacio pieno di panna, lei si lecca le labbra, e i due si guardano negli occhi. La tensione fra di loro è palpabile, credo che potrebbero saltarsi addosso da un momento all’altro. “Ho capito che vi è piaciuto, ma se proprio dovete andate in camera.” sbuffo. Loro avvampano e tornano a concentrarsi sul loro piatto di pasta.
Comincio anche io a mangiare. Sento una fitta proprio nel basso ventre. I dolori cominciano a farsi sentire. Cerco di non dargli conto, ma cominciano a farsi sempre più forti. E a quanto pare sono sbiancata. “Charlie, va tutto bene?” chiede Niall preoccupato, lasciando da parte il piatto ormai completamente vuoto. “S-Si.” un’altra fitta mi prende il basso ventre. “Charlie?” stavolta è Harry a parlare. “Io sto..” dico. Stavolta non riesco a sopportare la fitta lancinante che viene non appena cerco di muovere le gambe. “Ti porto all’ospedale.” dice. Non mi da tempo per replicare. Mi prende in braccio e mi porta fino alla sua Range Rover. Mi distende sul sedile, che adesso è completamente calato. “Passerà ok?” mi dice rassicurante. E mi da un bacio sulla fronte. Sale dal lato del guidatore e mette in moto la macchina. Dopo circa venti minuti siamo davanti all’ospedale, e dovete credermi che sono stati i venti minuti più lunghi della mia vita. Lui mi porta in braccio dentro l’ospedale, e quando ci riconoscono ci fanno entrare subito in una stanzetta. L’odore di antisettico è fortissimo.
Harry si mette a parlare fitto con il dottore, che poi inizia a controllarmi. Io non oppongo resistenza.
Un paio di minuti dopo riesco a capire quello che si dicono, e le parole del dottore mi lasciano stupita. “E’ difficile da dire, ma credo sia incinta.”

 

Lo sapete quanto pesa un colibrì?
Aaaah, scusatemi.
Sono una merda.
Non aggiorno da tipo 20 giorni .
Anyway, ho finalmente pubblicato.
Anche se 'sto capitolo è un pò 'na merda.
E' molto di passaggio.
Però c'è il colpo di scena.
Hahahahaha.
Ho bisogno di sapere un vostro parere, o forse due.
1. Charlie rimane incinta? Si o no?
2. Se si, di chi sarà il bambino? 
Rispondetemi, è MUCH IMPORTANT!
Okai,  inizio con i ringraziamentii <3
Grazie a chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate.
Grazie a chi recensisce. 
E grazie ai lettori silenziosi.
Un grazie speciale va a: 

biebsdarling_ 
 
Gio_1D_Styles
 
Ilove5boy
 
shesbeautiful
elettra_4ever
Dudo14
your last first kiss
AleCarrots.
 Grazie di tutto ragazze. 
Le vostre recensioni sono semrpe bellissime.
E grazie soprattutto per la pazienza.
Cercherò di scrivere più in fretta. 
A presto! 
FWM, xx.

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Capitolo 14
*** Transfer. ***


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14. Transfer.

Incinta? Non posso essere incinta. Ho solo diciotto anni dopotutto. E anche compiuti da poco. Cosa diranno a corte di me? La figlia della regina incinta e stuprata. Sarò la delusione di mia madre, più di quanto non lo sia già. E’ stato uno strazio crescermi per lei. Chi pensa a quell’età di avere un figlio? E adesso sono la figlia non voluta, e anche disgraziata. Forse dopo un po’ riusciranno ad avere pietà di me. Guardo Harry, neanche lui sa cosa dire. Ha lo sguardo come quello di un bambino smarrito. “Da quanto?” chiedo. Ho un groppo in gola. Non so come sia riuscita a dire quella manciata di lettere.  “Due settimane più o meno. Per questo non te ne sei accorta.” dice il dottore. Poi ci lascia nella piccola cameretta da soli, dicendo che fra non più di dieci minuti dobbiamo liberare la stanza.
Harry si avvicina a me e mi guarda spaesato. “Cosa farai?” dice guardandomi. Si è sforzato di dire quelle parole. Anche lui non riesce a parlare. Ci penso solo adesso. Cosa farò di questo bambino? Di certo non posso tenerlo. Devo abortire prima che sia troppo tardi. Non posso permettermi di avere un bambino. “Abortirò. Anche subito se posso.” dico, cercando di sembrare il più convinta possibile. “No. Non farlo.” dice saltando in piedi. Lo guardo scioccata. Che gli succede. Poi si rende conto di quello che ha fatto e si siede di nuovo. “Almeno parlane con Zayn prima.” dice guardandomi negli occhi. Sgrano gli occhi. Zayn. Non può essere che suo il bambino. Due settimane fa stavo ancora con lui. Piccoli flashback mi si parano davanti agli occhi. Comincio a piangere. Non voglio. Non lo voglio questo bambino. Non voglio questa vita. Io non ho mai chiesto di essere una principessa. E adesso mi ritrovo in questo guaio. “Andiamo a casa sua. Dobbiamo andarcene da qui.” dico. Il mio tono è basso. Avrò sicuramente una faccia funerea. Mi alzo dal letto, ma ho una fitta alla pancia. Allora Harry mi viene subito vicino, e mi aiuta ad alzarmi. Andiamo fino alla macchina e mi siedo lì. Le fitte non ci sono più finalmente, e mi sento decisamente meglio. Mentre siamo per strada Harry finalmente rompe il silenzio. “Ti senti meglio? Hai ripreso colore.” dice, io mi giro e annuisco. Lo guardo mentre guida. E’ nervoso, ha la mascella serrata, e le labbra chiuse in una linea dura. In questo momento sembrano sottilissime, ma so bene che sono piene a carnose. I ricci gli ricadono scombinati sulla fronte, ma lui sembra non accorgersene. Gli occhi verdi sono puntati sulla strada, e non riesco bene a leggere le emozioni che attraversano il suo viso. Sembra arrabbiato. I nostri sguardi si incrociano per un momento, e i suoi lineamenti sembrano addolcirsi. “Siamo arrivati.” dice, mentre io ero intenta a fissare le sue ciglia scure, che ogni tanto sfiorano leggere le guance.
Apro la portiera e lo ritrovo subito lì davanti, che mi aiuta a scendere. La piccola casetta è proprio davanti alla villa dei ragazzi. Mi cinge la vita premuroso, e arriviamo camminiamo verso casa di Zayn. Harry suona, e dopo pochi secondi la porta si apre. Zayn guarda prima me, sorpreso, poi guarda Harry e si rabbuia, quando vede il suo braccio attorno a me sembra arrabbiarsi.
“Siete venuti per dirmi che state insieme? Beh. Congratulazioni.” dice duro. Quello non è il mio Zayn. Io non lo riconosco. Quella voce non è la sua. Guardo in basso e piango. Adesso anche Zayn è arrabbiato. Finirò con il restare da sola. “Mi spieghi perché cazzo piange ora?” parla di nuovo Zayn. E di nuovo non lo riconosco. Nel suo tono c’è una nota dura che non aveva mai usato con me.
“Oh, merda. Charlie ti prego calmati. E tu, razza di idiota vedi di farci entrare.” dice Harry, accarezzandomi piano la schiena tentando di calmarmi, mentre io continuo a piangere. Non la voglio questa vita. Andava tutto a meraviglia. E adesso per realizzare un sogno la mia vita sta andando a rotoli. Zayn si fa da parte e ci fa entrare. Non so come riesco a ordinare ai miei piedi di camminare, e andiamo in salotto. Dove Harry mi porta un bicchiere d’acqua, e finalmente riesco a calmarmi. Penso che ho pianto più in questo periodo che in tutta la mia vita. “Adesso potete spiegarmi che succede?” chiede Zayn. Io alzo lo sguardo. Ho il mascara colato e gli occhi gonfi, non deve essere proprio un bello spettacolo. “Sono incinta.” dico tutto d’un fiato. Zayn sgrana gli occhi. Non sa cosa dire. Ci guarda. All’inizio guarda male Harry, poi capisce che lui non c’entra niente, e che il bambino è suo. “Cosa vuoi fare?” mi chiede. Anche lui come Harry si sforza di dire quelle parole. “Voglio abortire. Non ho intenzione di occuparmi di questo bambino. In più noi due non stiamo più insieme.” dico con la voce ancora spezzata. Il mio cuore è ancora sanguinante per la rottura con lui, e il mio corpo ancora dolorante per lo stupro subito da Austin. Non ho bisogno di un figlio che mi complichi la vita. Ci pensa un po’ e poi parla. “Ti prego non farlo. Un gesto del genere per me equivale all’omicidio. Potremmo provarci. Due mesi. Ti chiedo due mesi. Poi potrai farne quello che vuoi. Non farti prendere dal momento. Ti potrai trasferire qui se vuoi. E potremo provare a essere una famiglia.” dice serio. Io lo guardo negli occhi. Dice sul serio, non sta scherzando. Non so se sia davvero una buona idea, ma c’è ancora una piccola parte del mio cuore che lo vuole ancora vicino a me. E’ dopotutto possiamo davvero provarci. Sono maggiorenne, e posso trasferirmi quando voglio. “Va bene.” dico. Tutti e due mi guardano sbalorditi. “Cosa?” chiedono contemporaneamente. “Ho detto che va bene. Andrò al castello, dirò che mi trasferirò e prenderò le mie cose e le farò portare qui. Dopodiché proveremo ad essere una famiglia.” dico cercando di apparire padrona di me stessa. Tutti e due non sanno cosa dire. “Harry, puoi accompagnarmi al castello per favore?” chiedo rompendo quel silenzio imbarazzante. Lui annuisce perplesso e ci alziamo. Zayn è rimasto sul divano, e non accenna a muoversi. Esco di casa e salgo sulla Range Rover di Harry, che dopo poco mi spunta accanto. Mette in moto la macchina. Il viaggio procede in silenzio. Arriviamo davanti al castello, e Harry spegne il motore. Sto per scendere quando lo sento parlare. “Charlie?” chiede. Mi giro, e guardo in quegli occhi verdi, così profondi, così belli. “Si Harry?” gli rispondo. “Ne sei sicura?” mi chiede. E’ spaventato. Esito. “Io… Si, ne sono sicura.” dico. Lui accende di nuovo il motore. Scendo dalla macchina e lo guardo andarsene. Entro al castello e vado dritta in camera mia. Prendo due valige, e inizio a mettere dentro tutte le cose più importanti. Quando ho finito chiamo una cameriera e le dico di portare tutto giù e di chiamare Jeff. Lei annuisce e sparisce nel corridoio. Scendo le scale e mi dirigo nell’ufficio di Josh, sempre indaffarato.
“Buonasera Josh.” dico educata. “Buonasera Principessa. Come posso esserle utile?” chiede alzando lo sguardo per un attimo dal suo iperattivo computer. “Sono maggiorenne. Quindi posso andare a vivere per conto mio giusto?” chiedo. “Teoricamente si principessa, ma deve pensare alla sua sicurezza. Deve portare con se delle guardie del corpo e..” non lo lascio finire la frase. “Bene, era questo che mi serviva sapere. Mi sto trasferendo, ti comunicherò via E-Mail il mio indirizzo. Potrai anche parlare con Paul per decidere sulle mie misure di sicurezza, e chi mandare. Ho già le valige pronte. A mia madre non serviranno altre informazioni che queste. Se vuole parlarmi saprà a chi chiedere il mio numero di cellulare, o dove trovarmi. Se vuole parlare con me non accetterò che parli attraverso qualcuno, deve farlo lei stessa. Grazie dell’aiuto Josh.” parlo tutto d’un fiato, che il consigliere stenta a seguirmi. Dal mio tono sa che sono categorica, e si limita ad annuire. “Ai suoi ordini principessa.” dice chinando il capo. “Buona fortuna Josh.” dico. Poi esco dalla stanza, e successivamente dal castello. Jeff mi sta aspettando dentro un furgoncino nero, che contiene le due valige che ho preparato, più gli effetti personali che sicuramente avrà aggiunto la cameriera. Salgo sul sedile posteriore e dico a Jeff l’indirizzo di casa di Zayn. Lui annuisce e non parla. Alzo la visiera tra il posto del guidatore e il mio, e mi rannicchio contro un angolo. Non so se riuscirò ad affrontare tutto questo. Come farò a rimanere lucida per questi due mesi? E se alla fine accettassi di tenere questo bambino cosa direbbe mia madre di me una volta partorito?
Non ho tempo di pensare, perché Jeff abbassa la visiera dicendomi che siamo arrivati. Scendiamo entrambi dalla macchina, e lui prende i miei bagagli. Suono alla porta, e come un fulmine spunta Zayn. Congedo Jeff e porto i bagagli dentro. Insieme saliamo le valige e Zayn mi fa entrare in camera sua, dove ha sistemato un altro armadio. E non so come abbia fatto in così poco tempo. E’ già pronto ad aiutarmi a sistemare le mie cose, ma lo fermo. “Lasciami sola. Ti prego.” dico in tono supplichevole. Lui mi guarda stranito, poi annuisce. E io crollo per terra piangendo.

ZAYN’S POV.

Non appena esco dalla stanza la sento singhiozzare. Vorrei entrare lì e consolarla, ma non posso. Mi ha detto di uscire. La mia piccola Charlie. Così fragile eppure così forte. Ha dovuto sopportare tutto quello che le è successo, e nonostante questo sta venendo a vivere con me. Non ce la faccio più a sentirla piangere, così scendo giù e vado in cucina. E’ quasi ora di cena, così apro il frigorifero e vedo cosa c’è da mangiare. Il frigo è praticamente vuoto, quindi non mi resta che chiamare il take away. Prendo il telefono e chiamo il ristorante cinese, Charlie adora mangiare cinese. Adesso non so come occupare il mio tempo, così preparo il caffè, da cui sono ormai diventato praticamente dipendente. Accendo la macchinetta, metto la cialda dentro e premo il tasto per far fuoriuscire il caffè. Sotto c’è la mia onnipresente tazza. Quando è piena spengo la macchinetta. Inizio a sorseggiare la bevanda amara, che mi solletica la gola. Vedo la figura esile di Charlie scendere le scale e dopo aver poggiato la tazza sul bancone le vengo incontro. Cammina piano, ed è molto più magra di come l’avevo lasciata. Ci dirigiamo in salotto, e vedo che ha le labbra blu dal freddo. Vado di sopra e le porto una coperta. Gliela stendo di sopra, mentre lei poggia la testa stremata sul piccolo cuscino bianco del divano. Bussano alla porta, deve essere il take away. Apro e trovo il ragazzo con le nostre ordinazioni. Di solito ci fermiamo lì a parlare, ma oggi non è il giorno, così mi limito a dargli i soldi, e gli lascio una mancia più generosa del solito. La testa bruna di Charlie spunta da dietro il divano, è curiosa. Sorrido. “Ho preso cinese. Possiamo guardare anche guardare Harry Potter e il calice di fuoco, il tuo preferito.” dico sorridendole. Lei ricambia il sorriso e annuisce. Prendo il dvd e lo metto nel lettore, mentre lei curiosa tra il cibo che ho ordinato. Quando trova il suo piatto preferito i suoi occhi si illuminano, e si mette a gambe incrociate, aspettando che il film cominci per iniziare a mangiare. Il film parte, ma lei non mangia, poi capisco che sta aspettando me. Mi avvicino a lei e prendo le mie cose, e guardando in silenzio il film mangiamo la nostra cena.
Siamo già arrivati verso metà del film, e mi sono accorta che ho guardato più Charlie che il film. Ha le guance più incavate, i capelli sono leggermente più lunghi, gli occhi color ambra guardano il film con la stessa energia che li attraversa ogni volta che guarda Harry Potter, ma sono leggermente più spente, ha anche le labbra spaccate. A un certo punto mette pausa al film, una cosa che non ha mai fatto e mi guarda. Prende aria e inizia a parlarmi. “Zayn, dobbiamo parlare. Io sto provando a volere questo bambino ok? Non sarà facile, e lo sappiamo bene entrambi. Ma non posso continuare ad essere arrabbiata con te, soprattutto con lui in mezzo.” indica la pancia, poi ricomincia a parlare. “Quindi ti prego, vieni qui. Perché in questo momento ho bisogno di un abbraccio.” dice piano. Non appena capisco quello che ha detto sorrido. Mi ha perdonato. Alzo piano la coperta e mi stendo accanto a lei, avvolgendola con il mio corpo. E’ gelida. “Grazie.” sussurra. Poi preme di nuovo play e il film ricomincia. Verso la fine del film mi accorgo che si è addormentata, e spengo la tv. Scivolo piano fuori dal divano, e ancora avvolta nella coperta la prendo in braccio e la porto di sopra, al casino ci penserò domani mattina. Salgo le scale ed entro in camera mia. Anzi, in camera nostra. Scosto piano le coperte e ce la adagio di sopra. Rabbrividisce. Mi spoglio velocemente e mi metto accanto a lei, abbracciandola di nuovo. Il suo corpo si rilassa al contatto con il mio. Dopo poco mi addormento anche io, stretto a lei.

Sono già passati due mesi. Il tempo sembra volato. Charlie sembra essersi affezionata al bambino, e ha deciso di tenerlo, e di venire a vivere con me. Ma non sembra del tutto felice. E’ distaccata. Quando andiamo a dormire la sento distante, come se la sua testa fosse in un altro pianeta. Quando la bacio non risponde mai come prima, trova sempre una scusa per andarsene. Adesso siamo in macchina per andare a fare la prima visita. Charlie apre la bocca per dirmi qualcosa, ma l’unica cosa che sento è lo schianto della macchina. Poi buio


FWM's corner. 
So di essere una brutta persona. 
Prima di tutto non so da quanto non aggiorno.
Seconda cosa succedono un sacco di cose bruttissime.
Sia qui che nel capitolo dopo. (Che ho già scritto.)
Ci credete che ho già scritto l'altro capitolo? 
E' troppo strano.
Però avevo un momento d'ispirazione e ho scritto ben DUE capitoli.
Ringrazio tutti quelli che continuano a seguire la storia.
Non posso mettere i nomi, ho troppo sonno.
Però ringrazio tutti.
Siete davvero carini, e le vostre recensioni sono sempre dolcissime.
Oh, vado a dormire.
Buonanotte a tutte (?) e grazie. <3
Ah, quasi dimenticavo. 
Appena raggiungo le 5 recensioni (perché so che ce la potete fare) aggiorno.
A presto!
FWM, xx.


 

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Capitolo 15
*** Missing Baby. ***


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15. Missing Baby.

ZAYN’S POV.

L’odore di antisettico mi riempie le narici, facendomi storcere il naso. Mi fanno male parecchie parti del corpo. Credo di avere qualche costola incrinata, e il polso rotto. Per il resto credo sia tutto più o meno al suo posto. La luce artificiale mi fa bruciare gli occhi. Significa che è già sera. Ma che è successo? Apro gli occhi e trovo Liam e Liz che dormono abbracciati poco più in là. Quella scena mi fa pensare a Charlie. Dov’è? Come sta? Devo chiamare qualcuno. Mi alzo dal letto ed esco dalla stanza. Dove trovo Louis, che è al telefono. Si gira e chiude le chiamata. “Zayn! Come stai?” dice venendomi incontro. “Dov’è Charlie?” chiedo subito. “Ti ci porto.” dice lui. Mi accorgo adesso della mia tenuta. Ho i vestiti dell’ospedale, e sono a piedi scalzi, ma non mi importa. Devo vedere Charlie. Arriviamo davanti alla sua stanza, ma due grandi bodyguard ci sbarrano la strada. Ma dicono che posso vederla dalla finestra, che è leggermente aperta. Il suo corpo esile è disteso sul letto bianco. I suoi capelli color miele sono raccolti in una treccia di lato, ma il suo piccolo viso è contaminato dal una grossa contusione che lo attraversa per tutta la fronte, e prende anche parte della palpebra. Sembra più piccola del normale in quel letto, troppo grande per lei. La testa ricciuta di Harry è accanto a lei, poggiata vicino alle sue gambe, e dorme. Forse è questo il loro destino, devono stare insieme, e io non sono altro che un piccolo ostacolo nella vera coppia. Forse dovrei farmi da parte.
I miei pensieri sono interrotti dal dottore che esce dalla stanza.
“Dottore! Dottore!” lo chiamo. Lui si gira e mi guarda. “Come sta Charlie?” chiedo. Lui mi guarda strano. “Ehm.. Come sta la principessa Charlotte?” chiedo di nuovo. Il suo sguardo è cupo, non promette niente di buono. “L’incidente è stato molto forte, e ha subito un trauma celebrale. Potrebbe aver perso la memoria. Per ora è in coma farmacologico. E quando si sveglierà probabilmente ricorderà poche cose. Sarà fortunata se riconoscerà i familiari.” dice, la sua faccia è funerea. Non si ricorderà di me, di noi, del bambino. Il bambino! “Come sta il bambino?” chiedo di nuovo. Ho le lacrime che pungono per uscire fuori dagli occhi. “Lei era il padre?” chiede. Era. Non suona bene. Annuisco. “Mi dispiace ma …  il bambino non ce l’ha fatta.” detto questo sparisce. Sento le gambe cedere. Ha perso il bambino. Ha perso la memoria. Non avremo più nessun legame, e non mi ricorderà. Non c’è più speranza per noi. Niente più me e lei. Niente più Zarlie, come ci chiamava lei. Mai più. Piango, piango forte e mi siedo su una di quelle sedie di plastica scomode che ci sono negli ospedali. E piango fino a non aver più lacrime.

CHARLIE’S POV. (1 month later)

Sento i suoni ovattati. Sento una voce che conosco bene, ma non so a chi appartiene. Adesso la sento più chiara, e credo che stia parlando con qualcuno al telefono. Riesco a sentire anche un vociare leggero fuori, ma non riesco ad afferare le parole. Non sento bene gli arti, e ho un dolore penetrante alla testa. Cerco di muovere piano la mano, ma mi fa malissimo. All’improvviso la voce vicina smette di parlare. “Charlie sei sveglia?” chiede. Voglio parlare, ma non riesco ad aprire la bocca. “Per un attimo ho creduto ti fossi svegliata sai? Forse passo troppe ore sveglio. Forse dovrei andarmene, è ormai un mese che sei qui, e non ci sono poche speranze che ti sveglierai. E anche quando non ti ricorderai di me.” dice. Riesco a capire a stento le parole. Un mese che sono qui? Ma che è successo? Dove sono? L’odore di disinfettante che mi circonda mi fa capire che sono in un ospedale. “Non ti ricorderai più di quello che abbiamo avuto, anche se poco. Non ti ricorderai più del bacio al parco, ma io non lo dimenticherò mai. Le tue labbra morbide sulle mie. Eri così scioccata sul momento. Ogni volta che baciavi Zayn mi sentivo sprofondare. Perché sai, sono innamorato di te. Lo sono da quando ti ho visto scendere dalle scale del castello. Ma all’epoca non riuscivo a capirlo. Tu pendevi dalle mie labbra, e io ti ho trattata male, e ti ho fatta scappare tra le braccia di Zayn. Quanto mi sono pentito di quel gesto. E adesso ti sto perdendo, ti stiamo perdendo tutti.” dice. Sento la sedia muoversi accanto a me, e poi una mano calda posarsi sulla mia. Cerco di muovere di nuovo la mano per stringerla alla sua, ma sembra avvolta dal ghiaccio e non si muove di un millimetro. “Sei qui da un mese, e i dottori non sanno ancora per quanto ci resterai. Né se ti sveglierai. Quindi tu non sentirai mai niente di tutto questo. Però volevo dirtelo lo stesso. Ti amo Charlie.” dice, ha la voce rotta, e sembra sul punto di piangere. Riesco finalmente a muovere la mano, anche se mi fa male, e stringo debolmente la sua. “Charlie? Dio mio Charlie dimmi che sei sveglia.” dice supplichevole. Cerco di aprire la bocca, mi brucia la gola e non riesco a parlare, ma riesco a biascicare quel nome. “H-Harry.” dico, la mia voce è flebile e rauca. “Sei sveglia, sei sveglia davvero.” dice con la voce umida. Sta piangendo. Vorrei un po’ d’acqua. Ma non riesco più a parlare, né ad aprire gli occhi. “Vuoi dell’acqua?” mi chiede. “Ti do un po’ d’acqua.” dice, poi lo sento versare piano dell’acqua in un bicchiere, che mi porta piano alle labbra. Il liquido fresco mi scende piano per la gola, e finalmente riesco a parlare. Con uno sforzo immane alzo piano le palpebre, che mi bruciano. Vedo la figura di Harry, un po’ appannata, ma riesco a distinguere i suoi ricci, che sembra non pettinarsi da giorni, ha un accenno di barbetta sul mento,dove non c’era mai stata e ha gli occhi rossi, come uno che non dorme da giorni. Sembra così diverso. “Harry, vieni qui e abbracciami. Sento freddo.” dico piano. Lui mi guarda come se non avesse capito, poi sorride e mi viene incontro. Si toglie le scarpe e alza le coperte. “Fai piano, mi fa male ovunque.” dico, sempre piano. Lui si muove più cauto, e si distende accanto a me. Poggio la testa sul suo petto, e respiro piano, perché mi fanno male le costole. “Sono stanca. Posso dormire?” chiedo. “Certo che puoi dormire. Però promettimi di risvegliarti.” mi risponde. Prima di addormentarmi di nuovo riesco a biasciare alcune parole. “Ho sentito quello che hai detto prima. E..” non riesco a finire la frase, perché sono calata in un sonno profondo.
Mi sveglio un paio di ore dopo, e Harry dorme ancora accanto a me. Il dolore è molto attenuato. Non ho niente collegato alle braccia come prima, così posso alzarmi. Le mie gambe mi reggono a stento, però riesco ad alzarmi. Non sveglio Harry, perché probabilmente non dorme da giorni conoscendolo. Così mi muovo piano verso la porta e la apro. Seduti lì ci sono Niall e Louis. Le mie gambe non riescono più a reggermi, così cado per terra. I ragazzi mi guardano sbalorditi, e io inizio a ridere, e anche se mi fanno male le costole non riesco a smettere. “Charlie!” esclama Louis. “Che ci fai qui? Non puoi alzarti. Dovresti essere a letto e …” continua Niall. E se non lo fermo non smetterà più di parlare. “Uhm.. Il mio letto è occupato.” Me ne esco con questa frase. “E poi a quanto pare sono lì da un mese, e non voglio più stare coricata.” dico accennando un sorriso. Loro mi guardano stupefatti. “Qualcuno mi aiuta ad alzarmi? Io non ci riesco.” dico con tono allegro. I ragazzi sembrano accorgersi adesso che sono per terra. Così Niall viene e mi prende in braccio. Io allaccio le braccia al suo collo e metto la testa sulla sua scapola, come ho fatto tempo prima. “Non fate alzare Harry. E’ stanco.” dico, con gli occhi chiusi. “C’è una poltrona accanto al letto. Mettimi lì ok?” dico guardando Niall, in quegli occhi incredibilmente azzurri. Credo che se non fosse il mio migliore amico mi innamorerei di lui, ma mangia troppo, e sono troppo sfaticata per cucinare sempre. Niall acconsente e mi poggia sulla poltrona, che ha il profumo inconfondibile di Harry. Menta.
Louis sta chiamando qualcuno ma non riesco a capire chi. Niall mi guarda incuriosito. All’improvviso mi viene un dubbio. “Perché sono qui?” chiedo. Tento di ricordare, ma ogni volta che ci provo ho una fitta lancinante alla testa. “Hai avuto un incidente.” dice. Adesso capisco perché ho tutti questi dolori. “Quanto ricordi?” mi chiede Louis, alle mie spalle. Mi sforzo di ricordare, ma l’unica scena che mi viene in mente è la litigata con Zayn. “L’ultima cosa che ricordo è la notte in cui ho litigato con Zayn e che Niall mi ha portato a casa. Poi so che è passato del tempo, ma non riesco a ricordare altro.” dico a Louis, e il suo sguardo sempre allegro si rabbuia. “Ragazzi, dormo ancora un po’ ok? Sono stanchissima.” dico, e chiudo gli occhi, abbandonandomi su quella poltrona che profuma di Harry.

HARRY’S POV.

Apro gli occhi, e non sento più il corpo di Charlie contro il mio. Apro gli occhi impaurito, e la trovo che dorme sulla mia poltrona. I ragazzi hanno tutti le sedie lì. Ci sono tutti, e c’è anche Liz.
“Ben sveglio anche tu.” dice Liam sorridendomi. “Perché non mi avete svegliato e avete messo lei nel letto?” chiedo. “Ce lo ha chiesto lei di non svegliarti. Diceva che probabilmente eri stanco.” mi risponde Niall. Mi alzo e la prendo in braccio, poi la metto sul letto e la copro con le coperte bianche. Lei le stringe a se, e continua a dormire pacificamente. Dorme su un lato adesso, e non a pancia sopra come faceva quando era in coma. “Che è successo?” dico sedendomi con gli altri, nel tavolinetto della stanza. “Si è svegliata e ha parlato con noi. A quanto pare ricorda solo fino al litigio con Zayn, quindi non sa niente né del bambino, né dello stupro. Stavamo chiedendo a Zayn cosa fare.” parla sempre Niall. “Quindi?” chiede Liz. Zayn sposta lo sguardo da Charlie a noi, e parla piano, ma è come se qualcuno parlasse al posto suo. “Non ditele niente. La farei solo soffrire. Quando è venuta ad abitare da me sembrava assente, e forse lo era davvero. Non voglio farla soffrire ancora di più dicendole che ha perso una cosa per cui lottava tanto.” Guardo Zayn dispiaciuto. Ci tiene davvero a lei, ma sembra come essersi rassegnato. “E cosa le diremo dell’incidente?” stavolta parla Louis. “Date la versione che danno i giornali. Che è stata investita mentre attraversava la strada. E che il colpevole non è stato preso, cosa vera comunque.” dice di nuovo Zayn. “Di che parlate?” la voce cristallina di Charlie mi risuona nelle orecchie, e mi giro verso di lei. “Charlie!” esulta Liz. Dopotutto è la prima volta che la vede sveglia. “Liz!” esulta l’altra. La rossa si alza dalla sedia e le corre incontro, e le due amiche si abbracciano. Credo che Liz stia piangendo. “Liz, fai piano. Mi stai facendo male.” dice piano Charlie. L’altra spaventata molla la presa. “Scusa. Scusa.” dice Liz. “Non fa niente. Solo la prossima volta vacci piano. Dato che a quanto pare mi sono risvegliata da un coma.” dice sorridendo. Sorrido a mia volta, è tornata la stessa Charlie di sempre. “Posso almeno sapere che mi è successo?” chiede curiosa come sempre. Le raccontiamo quello che abbiamo deciso, e con un mio grande sforzo aggiungo che nel periodo che non riesce a ricordare ha fatto pace con Zayn, perché nonostante tutto non ce la faccio a vedere il mio migliore amico in questa situazione. Quando si accorge di quello che ho detto sorride, e mi rivolge uno sguardo pieno di gratitudine. “Quel bastardo! Lo farò mettere nelle celle di corte!” sbraita Charlie arrabbiata. “Charlie, non ci sono delle celle a corte. Non sei nell’800.” le ricorda Liz sorridendo. “Le farò costruire apposta. E poi lo porterò nella sala delle torture. Non si può scappare. Dopo aver investito me poi!” dice agitando il pugno. “Non c’è neanche la stanza delle torture.” dice di nuovo Liz, ridendo. “Ma questo castello è sprovvisto di tutto. Basta, non voglio più far niente. Mi è passato il piacere!” dice, e io sorrido, è tornata la Charlie di sempre. Qualcuno apre la porta, e ci troviamo davanti una piccola figura, e ci accorgiamo che è la regina. Ci inchiniamo tutti, e poi usciamo in ordine, senza bisogno che ci venga detto niente. Quando è tutto chiuso e le guardie di nuovo al loro posto Zayn si avvicina a me. “Perché lo hai fatto?” mi chiede, confuso. “Perché dopotutto sei ancora il mio migliore amico giusto?” dico, accennando un sorriso. “Io … Si.” dice sorridendomi a sua volta. “Allora pace fatta?” chiedo. “Pace fatta.” dice e mi sorride. Lo abbraccio, e ci stringiamo forte. Gli voglio bene, e senza di lui la casa degli One Direction non è più la casa degli One Direction. 


 FWM's corner.
Macciao bellezze.
Come promesso, appena arrivata a 5 recensioni ho pubblicato il capitolo.
So che sono una cattiva persona, vi avevo avvertito. 
Ma voi non mi avete voluto ascoltare uwu
Il lato positivo è che Zayn e Harry fanno pace.
Ma voi mi amate lo stesso vero? (?)
x: Ma chi ti vuoleee?? *tirano i pomodori*
Ok, ok. Ho capito.
Ho un malditesta bestiale, quindi non posso scrivere molto.
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie a chi recensisce e anche ai lettori silenziosi.
Un grazie speciale a:

Nicole_Cher
ceciulla
Gio_1D_Styles
harry smile cuore
Dudo14
Ora vado.
Ce la fate ad arrivare a 6 recensioni stavolta?
Confido in voi uwu
A presto!
FWM, xx.

 

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Capitolo 16
*** Awards. ***


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16. Awards.

Sono uscita dall'ospedale ormai da una settimana, e sono tornata al castello. In questi giorni Harry è stato tutto il tempo che poteva con me, ma il più del tempo è stato al lavoro perché devono pubblicare il terzo cd. Nel tempo che è mancato ho provato ad analizzare i miei sentimenti per lui, ma con scarsi risultati. Con lui sento cose che non provavo neanche con Zayn. Ogni volta che è nella mia stessa stanza mi ritrovo a sorridere come un ebete, e quando é un po’ più vicino mi comincia a battere il cuore all'impazzata, e le mie guance avvampano. Non ha più preso il discorso che ha fatto quando mi sono svegliata, cosa che mi disorienta ancora di più. Adesso sono al castello e non so cosa fare, perché mi é arrivato un messaggio da Harry, e mi ha invitato alla premiazione di uno dei tanti Awards a cui sono candidati. Ci sarà anche Liz, in qualità fidanzata ufficiale di Liam. Sono così carini insieme! Adesso sono chiusa nella mia stanza, con le cortine del letto tirate e indosso ancora il pigiama. I miei capelli sono un disastro, e mi tengo stretta un vecchio peluche consumato. Tutto d'un tratto sento le cortine del letto spalancarsi e la luce puntare sui miei occhi irritati. "CHARLIE!! MI SPIEGHI CHE DIAVOLO CI FAI ANCORA IN PIGIAMA?!" tuona Liz. "Fila dritta sotto la doccia. Adesso." Non ammette repliche. Così di malavoglia mi alzo e una volta raggiunto il bagno mi infilo sotto la doccia. L'acqua fredda sembra avere un effetto rinvigorente su di me, così in meno di dieci minuti sono di nuovo in camera mia. Indosso solo il piccolo accappatoio di seta, che mi arriva a metà coscia. Liz non si sciocca più di tanto, si limita a farmi sedere davanti alla toletta. Inizia ad asciugarmi i capelli, e non so come riesce a farmeli ricadere in boccoli morbidi dietro la schiena. Sento qualcuno che apre la porta, e vedo una chioma riccia che saprei riconoscere tra mille. "Charlie sei pronta?" Chiede. Non appena alza lo sguardo rimane a bocca aperta. "Metto subito il vestito e arrivo." Dico sorridendogli. Lui scuote la testa come per svegliarsi da un suo mondo e annuisce. "Ah, quasi dimenticavo. Liz, Liam ti aspetta fuori." Lei sorride e annuisce. Così Harry chiude la porta e piomba il silenzio. "Ma hai visto come ti guardava?" Chiede Liz. Io scuoto la testa. "Io dico che tu morirai zitella. Non ti accorgi mai di niente." Dice lei per poi sbuffare sonoramente. Mi fa alzare e mi fa vedere il vestito che ha preparato per me. È un tubino bianco, stretto in vita da una fascia nera che si chiude con un fiocco sotto il seno destro. Abbinate ci sono un paio di scarpe di vernice nera, con il tacco adornato di minuscoli punti luce. Indosso tutto e mi posiziono davanti allo specchio, Liz mi ha fatto anche un trucco leggero, ma sembra che le mie palpebre brillino ogni volta che le muovo. "L'ultima modifica." Sussurra Liz, quasi non volesse spezzare quell'aura che si è creata intorno a me. Prende una piccola rosa bianca e me la appunta tra i capelli. "Andiamo. O arriveremo tardi." Dice e mi afferra la mano, come per mostrarmi una strada che già so. Arriviamo davanti la porta e c'é un'Audi nera parcheggiata. Dalla portiera esce Harry, che mi prende la mano e mi fa sedere sul sedile del passeggero. "Sei Bellissima.' Mi sussurra all'orecchio e poggia le sue labbra sulla mia guancia, indugia un attimo in più e riesco a sentire il suo respiro sulla pelle, che sa di dopobarba, menta e Harry. Chiude la portiera e me lo ritrovo quasi subito accanto, che sta mettendo in moto la macchina. "Charlie?" Mi guarda, e spero che riprenda il discorso fatto in ospedale. "Si?" Rispondo speranzosa. "Devi metterti la cintura." Dice, e il mio entusiasmo si spegne. Faccio come mi ha detto e la macchina parte. Il viaggio prosegue praticamente in silenzio, lui però non smette di sorridere, e sembra addirittura nervoso. Forse sarà tutto per la premiazione, si sarà sicuramente per questo. Prendo la mia piccola borsetta e mi metto a cercare il cellulare, ma fra le mani mi capita una striscia di foto, risalenti a un paio di mesi fa. Ci sono foto di me e Harry che scherziamo, che ci abbracciamo e che facciamo facce buffe. Nell'ultima foto lui mi sta baciando. Riesco quasi ancora a sentire il suo sapore sulle labbra, che sa di fresco. Non mi sono neanche accorta che la macchina si è fermata. Vedo la striscia superiore delle foto ricongiungersi alla mia, tenuta dalle mani grandi di Harry. "L'hai conservata per tutto questo tempo?" Chiedo. Sento i palmi sudare, e il cuore che va a mille. "Senti Charlie, forse non è il momento migliore per dirtelo, ma non riesco a tenermelo più dentro e.." la sua voce viene interrotta da quella del presentatore, che avverte le star di entrare e che la premiazione avverrà tra pochi minuti. "Dobbiamo andare." Dice rassegnato. Esce dalla macchina e mi viene ad aprire la portiera. Mi aiuta a scendere, perché su quei tacchi vertiginosi non sono esattamente un esempio di stabilità. Mi circonda la vita con le braccia e camminiamo sul red carpet, ci fanno milioni di foto mentre camminiamo. Harry fa finta di sussurrarmi qualcosa di carino all'orecchio, ma dice "Qualsiasi cosa ti chiedano tu non devi rispondere." E poi ride, come se avesse fatto una battuta particolarmente divertente. Rido insieme a lui, e tutti credono che ci facciamo battutine carine a vicenda. Harry d'un tratto mi stampa un bacio in guancia, e lì scatta l'inferno di flash. Mi cominciano a bruciare gli occhi, e Harry deve averlo capito, così iniziamo a entrare nella sala. Prendiamo posto accanto agli altri. Niall è venuto insieme a una tipa carina che a quanto mi ricordo si chiama Alyce, non sono molto brava con la memoria. Mi sta simpatica da subito, ha i capelli lunghi biondo sporco, gli occhi verde scuro, e uno spruzzo di efelidi sul naso. Ha un'aria sognante che mi ricorda Luna Lovegood. Liam e Liz si scambiano si scambiano sguardi innamorati. Louis sta chiacchierando con Justin Bieber poco più lontano dal nostro tavolo. Connetto dopo un po’ con chi sta davvero parlando ed entro in fibrillazione. "Vuoi andare a conoscerlo?" Mi chiede Harry sorridente. Io annuisco con vigore, e camminiamo verso di loro. "Ehi bro!" Saluta Justin, e Harry gli sorride abbracciandolo. “E questa bella signorina con te chi è?” chiede lui, facendo un mezzo sorrisetto. “Lei è la principessa Charlotte.” dice Louis nascondendo qualcosa che mi sembra irritazione. “C-Chiamami Charlie.” dico cercando di trovare il fiato per parlare. “Una ragazza bella come te non dovrebbe balbettare.” dice sorridendomi e guardandomi dritto negli occhi. “Ti va di unirti a me e ai miei amici?” mi chiede, sfoderando il mezzo sorrisetto di prima. “E’ venuta qui con me.” dice Harry, e con fare protettivo mi mette una mano dietro la schiena, e io rabbrividisco a questo tocco. “Territorio occupato eh?” chiede spostando il suo sguardo su Harry, lui sorride e dice “Già.”. Io mi giro verso di lui e lo guardo “Andiamo dagli altri?” mi chiede, io annuisco e raggiungiamo gli altri. Lo spettacolo è già cominciato finché il presentatore non mi coglie di sorpresa “Abbiamo qui la principessa Charlotte Elizabeth Susan Mountbatten, la cui casa sponsorizza tutto questo evento. La prego di salire su principessa.” quando finisce di pronunciare quelle parole sento tutti i riflettori su di me. Capisco che in questo momento non posso essere timida, sfodero un sorriso e mi alzo dal mio tavolo. Cammino verso il palco e salgo su porgendo la mano al presentatore che la bacia, e sorride. Mi porge il microfono. “Grazie a tutti per essere qui, sono davvero onorata di poter assistere a queste premiazioni …” continuo a parlare ma una conversazione attira la mia attenzione. “Ma quella è la stessa ragazza che prima non riusciva a parlarmi?” la voce che fa la domanda è quella di Justin. “Adesso non è Charlie, è la principessa Charlotte.” dice Harry, e so che sta sorridendo. “Ora capisco perché ti sei innamorato di lei.” è di nuovo Justin a parlare. “Già” sento Harry rispondere, e un sorriso enorme spunta sul mio volto, illuminandolo. Restituisco il microfono al presentatore e torno al mio tavolo. “Sei stata fantastica.” dice Harry abbracciandomi. Quando il suo orecchio è vicino alle mie labbra dico “Ho sentito di cosa parlavi con Justin.” mi allontano dall’abbraccio e vedo che ha ancora gli occhi sgranati, scuote la testa e torna al suo sguardo normale. “Che cosa hai sentito?” chiede, ma non posso rispondergli perché hanno iniziato ad assegnare i premi.

La serata sta per concludersi, e loro non hanno ancora vinto alcun premio. Sono dispiaciuta per loro. Ho legato molto con Alyce, che ho scoperto essere la ragazza di Niall ormai da qualche mese. Mi stupisco che non mi abbia detto niente, e penso che io e lui dovremmo fare un bel discorsetto domani. Lei tiene le dita incrociate a quelle di Niall e si scambiano sguardi innamorati, quanto li invidio. Mi ricordo quando lo facevo con Zayn, e mi viene una fitta al cuore. Ma adesso siamo solo amici, e io credo di provare qualcosa per Harry, ma ho le idee confuse. Il presentatore mi distrae da quello che sto pensando. “E l’ultimo premio va assegnato alla band ONE DIRECTION!” dice. Io non sono in me dalla gioia, i ragazzi sono contentissimi, e salgono sul palco, a ritirare il premio. Li sento parlare entusiasti. Scendono dal palco e ognuno va dalle rispettive ragazze. Liam è con Liz, Zayn con Perrie, Niall con Alyce, Louis con Eleanor e tutti si stanno baciando. Harry sta venendo verso di me. Non so esattamente cosa mi passi per la testa, ma prima di rendermene conto ho le labbra premute contro le sue. Lui è sorpreso e quando sto per staccarmi risponde al bacio, con talmente tanta foga che credo possa sollevarmi da terra. Milioni di flash e fischi sono intorno a noi, ma io ho solo la consapevolezza delle labbra morbide e calde di Harry contro le mie, e il suo profumo di menta che mi invade le narici. Quando ci stacchiamo sono senza fiato, e sono rossa come un pomodoro. E’ stata un azione avventata e non so come comportarmi. Lui mi mette un braccio intorno ai fianchi, stiamo tutti raccogliendo le nostre cose, perché la serata è finita. Probabilmente ci sarà l’after party, ma ho come l’impressione che Harry abbia qualcos’altro in mente. Andiamo verso la macchina e in men che non si dica siamo in viaggio verso il castello. Lui non apre le labbra neanche una volta per dire una parola, è pallido e guarda dritto sulla strada. Tortura il volante con le mani, come se volesse distruggerlo. Quando siamo arrivati mi guarda negli occhi. “Senti Charlie, io volevo parlarti …” non lo lascio finire che lo bacio di nuovo, forse è tutto lo champagne che ho bevuto questa sera che mi rende così audace, ma è come se le sue labbra fossero una droga, e io non ne posso fare a meno. Quando ci stacchiamo inizio a parlare. “Senti Harry, io provo qualcosa per te ok? Non so esattamente cosa sia, perché non ho mai provato una cosa del genere con nessuno. Tu, saresti disposto a scoprire con me cosa provo?” chiedo. Mi sento una bambina in questo momento, che fa domande stupide alla mamma. Lui annuisce. “Charlie, io sono innamorato di te, se volessi la luna, io la prenderei per te.” mi dice. E’ sdolcinato, io odio le frasi sdolcinate, ma detta da lui è bellissima.
Gli do un altro bacio, e stavolta schiudo leggermente le labbra per permettere l’accesso della sua lingua. Lui non esita un attimo, e le nostre lingue iniziano a rincorrersi, come se non ne avessero mai abbastanza l’una dell’altra. Ci stacchiamo e non ho un briciolo di ossigeno dentro i polmoni.
“Sali con me. Non riesco a dormire da sola lì.” dico lui annuisce e scendiamo dalla macchina insieme.
Mi prende la mano e la intreccia fra le sue e saliamo fino alla sua stanza. Lui si mette sul mio letto come se ormai fosse a casa sua e io sorrido. “Arrivo.” gli stampo un bacio veloce sulle labbra, e vado nella cabina armadio. Prendo il mio solito pigiama, se così si può chiamare, che è una canottiera aderente e un paio di pantaloncini e li indosso. Tolgo la rosa dai capelli e li lego in una treccia che mi cade sulla spalle. Vado in bagno, che è comunicante con la stanza e mi lavo le grandi pennellate di trucco che ci sono sul mio viso. Facendole finire tutto nello scarico. Adesso sono di nuovo io.
Esco dal bagno e trovo Harry davanti alla porticina della mia stanza segreta, che è aperta. Le guance diventano bollenti, così come le orecchie. “Esci da lì.” dico a voce bassissima. “Ooh, la mia piccola Charlie è una nostra fan accanita.” ridacchia, poi viene dietro di me e mi abbraccia, posandomi un delicato bacio sulla guancia. “Mettiti sotto le coperte ok? Arrivo.” dice. Io faccio come mi ha detto e mi metto sotto le mie coperte di seta verde chiaro. Mi giro verso di lui e lo vedo che si sta spogliando. Osservo interessata ogni bottone che scivola via dalla sua asola, scoprendo sempre di più la pelle perfetta di Harry, adornata da tanti tatuaggi, che prima non avevo visto. Si sta sfilando la cintura, ma la mia attenzione viene richiamata al suo viso. “Ti godi lo spettacolo?”chiede, e io ridacchio e annuisco, lui ride con me e fa scivolare piano i pantaloni giù dalle gambe muscolose. E’ rimasto solamente in boxer, e la visione mi fa arrossire. Scivola sotto le lenzuola, dietro di me e mi abbraccia, poggiando il suo corpo caldo contro il mio. Poggio la testa sul suo petto e chiudo piano gli occhi. “Ti amo. Non dimenticarlo ok?” io annuisco e poi cado in un sonno profondo. 


Scusaaaaatemi!
Sono una cacca, lo so. 
Non aggiorno da un mese. 
Se non di più.
Mi dispiace tanto. 
Questo capitolo fa davvero schifo, ma mi serviva tempo.
Spero che il prossimo arrivi prima, e non  debba farvi aspettare così tanto.
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito il capitolo 15.
Ringazio anche i lettori silenziosi. Non c'è niente di male a farmi sapere cosa ne pensate ewe
Spero di poter pubblicare il capitolo 17 al più presto.
Un abbraccio a chi segue ancora questa storia, nonostante i miei scandalosi ritardi.
Spero di vederci presto.
Fly With Me, xx.

 

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Capitolo 17
*** Fake Girlfriend ***


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17. Fake Girlfriend

Quando mi sveglio l’altro lato del letto è freddo, questo significa che Harry è andato a casa. Un leggero profumo di lamponi e cioccolato mi arriva alle narici. Apro gli occhi e mi giro verso il mio comodino, dove ci sono una ciotola di lamponi che galleggiano nella mousse al cioccolato, e un bicchiere di succo dello stesso frutto. Sorrido e mi chiedo come faccia a sapere che è il mio frutto preferito. Mi alzo a sedere e prendo il bicchiere di succo, ha scelto un calice di cristallo con dei motivi disegnati a crome e semicrome, molto da lui. Sorseggiò il succo e mi metto in bocca un lampone, che mi esplode in bocca fondendosi con la mousse al cioccolato. Mi accorgo che sotto c’è una piccola lettera. Afferro la carta e mi accorgo che profuma di menta, come quella che avevo scelto per gli inviti al mio ballo, proprio perché lo colpisse, sapendo che era il suo profumo preferito. Iniziai a leggere la lettere, scritta con la sua calligrafia rotondeggiante e leggermente infantile.

Hei Charlie!
Mi sembrava stupido iniziare con “Cara Charlie” quindi ho deciso di iniziare così, ma ho capito che non c’è’ un modo intelligente per cominciare una lettera. Mi sento  ridicolo in questo momento, ma tu sei nel tuo letto che dormi come una bambina, e  non me la sento a lasciarti sola così. Quando leggerai questa lettera probabilmente io sarò già in sala registrazioni, quindi non puoi chiamarmi perché il mio telefono sarà sicuramente spento. Volevo informarti di una cosa, anche se non so se te ne importa davvero di questa cosa, ma dovevo dirtelo. La modest non può permettere che io rimanga single per troppo tempo, e io ho proposto che potrei stare con te, anche se per finta, ma loro hanno detto che il fatto che tu sia una ex di Zayn non ci metterebbe in buona luce, così hanno proposto una ragazza, una cantante. Io non voglio, credimi, ma non posso fare niente, è il contratto. Non sai quanto mi dispiace dovertelo dire così, ma non potevo più tenertelo nascosto. La ragazza di cui stiamo parlando è Taylor Swift. Ricordati quello che ti ho detto ieri notte ok?
P.s. Se vuoi parlarne  ti aspetto alle 4 p.m. ad Holland Park. Spero tu venga.

Harry.


Quelle parole mi lasciarono perplessa. Lui con Taylor Swift. All’improvviso una serie di immagini mi passarono davanti agli occhi. Loro che si abbracciavano, che si baciavano o che si tenevano semplicemente per mano. Mi venne una fitta allo stomaco, e mi passò la voglia di mangiare. Afferrai il cellulare e chiamai Liz, in preda al panico. “Pronto?” rispose la sua voce cristallina. “Liz, non sai cosa è successo, io..” parlavo così in fretta che stentavo a capirmi persino io. “Harry te l’ha detto eh?” mi chiese. “Tu—Tu lo sapevi?” chiesi sgranando gli occhi. “Certo che lo sapevo. Però per favore non ti incazzare e fammi spiegare.” disse mascherando il nervosismo. “Hai la minima idea di cosa mi stai chiedendo?” chiesi, quasi ringhiando. “Charlie, lasciami spiegare.” disse cercando di mantenere un tono di voce calmo, io rimasi in silenzio, lasciandole il tempo per parlare. “Liam mi ha raccontato tutto non appena la modest ha fatto quel patto con Harry. Stavo per venire da te e raccontarti tutto, ma lui mi ha fermato. Mi ha detto che Harry doveva cominciare a prendersi le sue responsabilità con te, e quindi dirtelo lui stesso. Ti prego, non prendertela con me, e neanche con Harry, non è stata una sua scelta.” disse allarmata, poi silenzio. Stava aspettando una mia reazione. “Va bene, non me la prenderò con te. Ma non posso assicurarti niente su Harry. Sono furibonda.” dissi onesta, mentre guardavo inespressiva la ciotola di lamponi quasi vuota. “Alla fine te li ha mandati i lamponi?” chiese. “Si, me li ha mandati. Mi chiedevo come facesse a saperlo… Aspetta. Glielo hai detto tu?” chiesi un po’ stordita. “Mi sembrava un gesto dolce, per addolcirti la pillola. Non deve essere stato facile sapere che ci sarebbe stata un’altra.” disse Liz. “Un’altra? Sembra che noi due quasi stiamo insieme..” dico, sento Liz sospirare dall’altra parte della cornetta. “Ci andrai allora?” chiede “Si, credo proprio che ci andrò, ma prima ho bisogno di un sano pomeriggio di shopping! Verrà mio cugino William, e Kate ha sempre dei vestiti fantastici! E poi devo fare una buona impressione su George, anche se non ha nanche un mese.” dissi sorridendo. Ero contentissima al fatto che finalmente avrei visto il mio pro-cugino, o come si chiama. “Va bene. Piccadilly Street?” chiese, io le dissi di si e chiusi la chiamata. Avevo indossato una camicetta bordeaux e dei jeans anni ottanta, intreccio i capelli lunghi facendoli cadere sulla spalla destra, e indosso anche le mie converse portafortuna, che non indossavo da troppo tempo. Arrivo davanti alla porta, Jason arriva alle mie spalle e mi segue silenziosamente come sempre, i primi tempi ero infastidita da lui, ma dopo diciotto anni ci si fa l’abitudine. Esco fuori dai cancelli e c’è Jeff che mi aspetta dentro un pick-up nero, ma la sua testa rossa spiccherebbe ovunque. Mi siedo nei sedili posteriori. “Non è un po’ presto per andare ad Holland Park?” chiede Jeff, io sgrano gli occhi. “Si, lo ha detto anche a me, e ha chiesto anche a Jason se poteva stare a debita distanza per permettervi di parlare.” scuoto la testa, quel ragazzo sarebbe capace subito, però sento una sensazione calda allo stomaco, come di felicità. “Comunque non vado lì. Passiamo a prendere la contessa Elizabeth e poi andiamo a Picadilly Street.” dico a Jeff,  Jason che nel frattempo è entrato in macchina farfuglia qualcosa che suona come “Dovrebbero darmi un’aumento.” io ridacchio. “Ne parlerò con mia madre. Non credo sarà un problema, dopotuttto mi accompagni ovunque, con il sole e con la pioggia.” dico sorridendogli. “E’ il mio lavoro principessa, e poi è un’onore accompagnarla.” disse accennando un sorriso sincero. “SI VA!” urlo contenta. Non vado a fare shopping da sola con Liz da quella che mi sembra un’eternità. Arriviamo davanti alla sua ‘casa dolce casa’ per chiamarla come lei, che è un po’ più piccola del palazzo reale. Lei sale sul pick-up, indossa un paio di pantaloni a vita alta aderentissimi neri, e un top a motivi floreali, i capelli rosso fuoco legati in una coda di cavallo, e indossa anche lei un paio di converse uguali alle mie. La abbraccio stretta. “Mi sei mancata.” le dico. “Ma se ci siamo viste ieri!” replica lei, ma mi abbraccia lo stesso. “Lo so, ma con tutto questo fatto di Harry, Zayn e l’incidente mi sembra di non esserti stata vicina come dovrei.” dico staccandomi e accennandole un sorriso.

Sono già le quattro. E io sono davanti all’Holland Park. Sento lo stomaco brontolare nonostante neanche due ore prima io e Liz abbiamo mangiato una quantità industriale di cibo e schifezze da Nando’s cantando Payphone dei Maroon 5, e facendo commenti poco puliti su Adam Levine. Penso a qualche mese prima, non conoscevo nessuno di loro, e adesso ho avuto una storia con Zayn, Niall è il mio migliore amico, do consigli sentimentali a Louis, e sto per incontrarmi con Harry. Ho un nodo allo stomaco strettissimo, che non accenna a sciogliersi. Scendo dal pick-up cercando di non fare cadere tutti i sacchetti attorno a me. “Buona fortuna babe!” scherza Liz, mi fa l’occhiolino e riparte. Cammino verso il centro del Park, per la prima volta non ho Jason che mi segue, e mi sento scoperta. Vedo la zazzera di capelli ricci da lontano, e mi dirigo verso di lui, mi sebra quasi di volare solo a vederlo. Sta fissando interessato la punta delle sue converse bianche e consumate da quanto le aveva usate. Alza lo sguardo e i suoi occhi verdi come l’erba sotto di lui, accenna un sorriso. Mi siedo pensierosa accanto a lui. “Charlie io..” tenta di dire qualcosa imbarazzato. “Va bene. Ho capito.” dico guardando per terra, non ce la faccio a guardarlo negli occhi, o immaginerei quella bionda accanto a lui, e a solo pensarlo mi venivano le lacrime agli occhi. “Davvero?” chiede sbalordito. “Si. So che non puoi farci niente. Dopotutto la Modest è sempre stata così,ha sempre manipolato tutti. Ma è il tuo lavoro, e per quanto potrei darti tutti i soldi che vuoi è anche il tuo sogno, e io non posso certo mettermi in mezzo. Per cui mi metterò in disparte, e tu e lei potrete fare quello che vorrete.” dico accennando un sorriso, anche se tutto quello che vorrei fare è scoppiare a piangere. Lui mi abbraccia forte. “Ti va di andare a casa dei ragazzi, e stai là con noi stasera? Mi manca dormire con te. Dopo un mese a dormirti accanto mi sembra strano tornare a dormire nel mio letto.” dice francamente. “Oh. Grazie per essermi stato vicino.” stavolta sorrido veramente. Con la sua mano ancora sulla spalla ci dirigiamo verso la sua audi, che ha la capôte abbassata. Invece di aprire lo sportello mi appoggio con una mano e salto dentro, lui invece entra normalmente. “Io non ci sono mai riuscito!” dice facendo finta di essere arrabbiato, e mettendo il labbro a cucchiaino. In questo momento ho una voglia irrefrenabile di baciarlo.
Adesso è fidanzato.
Adesso è fidanzato.
Adesso è fidanzato.
Mi ripeto come un mantra nella sua testa, e mi incollo allo schienale della sedia, allacciando la cintura di sicurezza. Mette in moto la macchina e partiamo verso la casa dei ragazzi. Lo sento canticchiare la loro nuova canzone,  mi metto a cantare con lui, sfodera un sorriso bellissimo, che mi fa perdere un battito. Accende la radio e cominciamo a cantare tutto quello che passa, da Demi Lovato a Eminem. D’un tratto frena, e dal panorama familiare capisco che siamo arrivati. Scendo dalla macchina, -stavolta aprendo la portiera- e camminiavo verso casa. Non stiamo camminando abbracciati come prima, siamo solo vicini, le nocche che si sfiorano e ogni tocco lieve mi fa venire i brividi. Arriviamo davanti casa, e quando apriamo c’è un silenzio assoluto. Sembra quasi che non ci sia nessuno, o che stiano tutti dormendo. Harry sorride e mi porta su quello che dovrebbe essere il giardino sul retro. E sono tutti lì, Niall e Alyce, Louis ed Eleanor, Liam e Liz, Zayn e Perrie, che si tirano palloncini pieni d’acqua. Liz è caduta in piscina e Liam si è tuffato dopo di lei, tutti ridono, poi ci vedono. “Siete troppo asciutti per i miei gusti.” Dice Louis. Non ha alcun palloncino in mano, e questo mi spaventa. Lui corre verso Harry insieme a Zayn, mentre Niall corre verso di me caricandomi sulle spalle senza problemi. Continuano a correre e si buttano insieme a noi dentro la piscina. Alyce e Perrie si buttano subito dopo di noi. Quando esco dall’acqua sto ridendo come una matta, ho il trucco colato, come il resto delle ragazze, ma non mi importa. Quello ceh importa è che sono lì con tutti i miei amici, e mi sto divertendo.
Quando il sole decide di non farsi vedere più saliamo tutti nelle camere, per cambiarci. Stanno facendo tutti una doccia, e probabilmente visto che sono tutte coppie la stanno facendo insieme, ma Io ho insistito per fare entrare Harry per primo. Sto colando sul pavimento della stanza immacolata di Harry, ordinata fino all’ultimo libro sullo scaffale. Ha un’ordine maniacale quando si ci mette questo ragazzo. Mi viene in mente la prima volta che ho baciato Harry, quando eravamo dentro quella macchinetta per fare le foto, e mi viene istintivo sorridere, e tutti i baci che ne sono seguiti. Quando mi sono svegliata in ospedale, tutte le volte che lui diceva di amarmi. All’improvviso una figura si rimpiazza alla mia, bionda e con le labbra tinte di rosso. Taylor. Sta baciando Harry per strada, mentre si tengono per mano, lo guarda da sotto il palco, chiaccherando con sua sorella e le mie amiche. Una specie di acido mi corrode lo stomaco. Sono gelosa, sono gelosa marcia. Entro silenziosamente in bagno, Harry è ancora sotto il getto della doccia, nuvole di vapore caldo escono dal box di vetro appannato. Mi spoglio da i vestiti bagnati a apro la doccia, entrando insieme a lui. Mi guarda scioccato, i capelli ricci tirati indietro, tutti bagnati. “Non me ne frega niente di chi può essere quella bionda. Io ti amo Harry, e non ne sono mai stata più consapevole di adesso.” dico convinta, lui sorride e mi bacia. Stiamo sotto quella doccia finché l’acqua calda non finisce. Usciamo dalla doccia e mi avvolgo in una tovaglia, che mi copre a malapena i punti essenziali. “Mi piacevi di più senza.” dice Harry abbracciandomi da dietro, la pelle umida che emana calore. Sorrido. “Spero solo che gli altri non ti abbiano sentito.” dice ridacchiando. Io sgrano gli occhi. Mi ero completamente dimenticata degli altri. Ho alcuni vestiti qui, quindi mi vesto in fretta, e scendo le scale. Liz mi si piazza davanti. “L’hai fatto con Harry vero?” mi chiede fissandomi negli occhi. “Davvero ho urlato tanto?” chiedo scioccata. “Non l’ho sentito quello. Hai il suo profumo addosso, anche se non hai i suoi vestiti.” dice. “E poi non ti avrà sentito nessuno. Pensi che voi due siete gli unici qui dentro? Guarda i ragazzi, hanno un sorriso smagliante. Perrie e Alyce, invece indossano le cose dei ragazzi, dato che solo noi e Eleanor abbiamo i nostri vestiti qui. Eleanor invece ha ancora le guance rosse e gli occhi lucidi. Quanto riguarda me, posso solo dirti che è stato fantastico.” ridacchia. Andiamo in cucina e mi siedo accanto a Harry, non eravamo mai stati così numerosi. “Che si mangia?” chiedo. Mi rispondono Niall e Alyce in coro. “Abbiamo ordinato la pizza.” poi scoppiano a ridere. Mi chiedo cosa farò quando incontrerò Taylor, ma per ora cerco di non pensarci. Voglio divertirmi.
Mi sveglio accanto al corpo caldo di Harry, lui mi tiene stretta, una mano dietro di me, e dorme serafico. Io sto per morire dal caldo. Scivolo lentamente fuori dalle sue braccia e mi metto sotto la doccia fredda. Sono sudata e l’acqua mi scivola ristorandomi. Ho un sorriso smagliante. Esco e mi lego i capelli in una coda di cavallo e indosso un paio di pantaloncini e una canottiera. Quando scendo Harry è già sveglio. “Buongiorno.” sussurro, e gli schiocco un sonoro bacio. “Dammi un pizzicotto.” mi dice guardandomi negli occhi. “Che?” lo guardo piegando leggermente la testa perplessa. “Dammi un pizzicotto e dimmi che non sto sognando.” mi dice. Io gli pizzico forte la pelle. “AHI” urla. “L’hai voluto tu.” ridacchio, gli do un altro bacio e scendo in cucina. Louis mi spunta davanti chiaramente in panico. “Dov’è Harry?” chiede. Non ho mai visto Louis in queste condizioni. “Sarà sotto la doccia, scende fra poco.” dico perplessa, sto per chiedergli che succede ma mi interrompe. “Io, non so quanto ti convenga entrare in cucina, forse è meglio che vai a casa.” dice lui. All’improvviso mi è chiaro perché non vogliono che io sia lì. Una testa bionda spunta dalla cucina. Il corpo alto e flessuoso, la pelle candida e le labbra piene. “Harry è sceso?” chiede con la sua voce acuta. La guardo come se volessi ucciderla, poi mi guarda strano. “E tu chi saresti?” chiede con aria di sufficienza, come se lei fosse più importante di me. Cara, tu non sai chi hai davanti. Penso, ma non riesco a pronunciare le parole. Non ci credo che lei sia lì. Una voce però risponde al mio posto. Una voce che mi è familiare come la mia. “Taylor, ti presento Charlotte Mountbatten, la mia ragazza.” mi si smuove lo stomaco quando gli sento pronunciare la parola ragazza, e sorrido. All’improvviso Taylor arrossisce e abbassa lo sguardo. “Principessa. Mi scusi tanto. Non l’avevo riconosciota. Io sono Taylor Swift, piacere.” mi sorride. E’ un sorriso sincero, forse sotto sotto potrei sopportarla. Anzi devo sopportarla, perché passerà un bel po’ di tempo con il MIO ragazzo. Harry arriva accanto a me e mi prende la mano, e andiamo in cucina. Hanno tutti un’aria funerea. Quando ci vedono sembrano tirare un sospiro di sollievo, probabilmente perché non sono furente come si aspettavano. Ma non è colpa loro. Non posso dare la colpa ai ragazzi, è la Modest che ha colpa di tutto questo. E staranno con loro per altri diciotto mesi. Mi siedo accanto a Liz, e Harry si siede accanto a me. Taylor fortunatamente ha il buonsenso di mettersi un po’ più lontano. Io me ne vado subito dopo pranzo, mentre le altre rimangono lì. Accompagneranno i ragazzi al concerto qui alla O2, mentre io non potrò andarci, perché al posto mio ci sarà Taylor. Ho una stretta allo stomaco. Quando scendo per le scale Taylor mi ferma. “Io.. Scusa ancora per come mi sono comportata prima.” dice, io sto per dirle che non fa niente, ma lei continua a parlare. “Ti prego, fammi finire. Io non voglio far litigare te e Harry, so quanto sia stato difficile per voi, ho sentito frammenti di discorsi e ho cercato di capire la vostra storia. Io sono sempre costretta a stare con qualcuno, solo perché alla mia azienda non piace il mio ragazzo. Quindi so cosa si passa. Mi dispiace, ma non posso farci niente. Tu sei la principessa, avrai pure qualche influenza sulla cosa..” dice. Io la guardo negli occhi. E’ davvero dispiaciuta. Mi ha fatto venire un’idea. E’ vero, io posso fare qualcosa. Sono pur sempre la principessa. La abbraccio. “Grazie per avermelo ricordato. Tratta bene Harry ok?” le dico sorridendo. Lei annuisce. Io scendo le scale e trovo Harry davanti la porta. Mi guarda dispiaciuto. “Io… Lo sai che ti amo vero?” mi chiede io annuisco e gli schiocco un bacio felice. Lui sembra sorpreso. “Volevo darti questa, così tutto il tempo che sarà con Taylor, saprai che il mio cuore sarà con te.” come sempre le frasi sdolcinate mi fanno vomitare, ma uscite dalle sue labbra sono la cosa più bella che esista. Si toglie la sua collana a forma di areoplanino di carta e ma la mette al collo. “Ti amo anche io.” dico baciandolo appassionatamente. “Ci vediamo presto.” Gli sorrido sincera. E’ una promessa, a costo di far fallire la Modest.

Aaaah, pardon me.
Sono pessima. Ho cercato di fare il più presto possibile, ma sono stata in vacanza.
Quindi, per farmi perdonare, ho scritto il capitolo più lungo del solito.
C’è un lato positivo e uno negativo in questa storia.
Finalmente Harry e Charlie stanno insieme!
*saltella contenta*
Però c’è il lato negativo ewe
C’è Taylor.
Ho cercato di farla buona, che anche lei ha un ragazzo.
Maaaa, Charlie ha mille risorse.
Basta, non vi svelo più niente. Spero di poter continuare a scrivere al più presto.
Love ya.
FWM, xx.

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Capitolo 18
*** Modest ***


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18. Modest.

Non vedo Harry da due settimane. Ho comprato tutte le riviste di gossip che sono uscite. Harry mi ha detto che potevo stare da loro, ma non mi andava di vederli rientrare insieme, per quanto Taylor possa essere simpatica. Mi rigiro la collana di Harry tra le mani. E’ arrivato anche mio cugino William  insieme a Kate e George, ma non sono riuscita ad essere del tutto felice. Mi arriva un’altra rivista, in cui in sovraimpressione c’è scritto Harry Styles e Taylor Swift, probabili notizie di un matrimonio imminente. Sgrano gli occhi. Che cosa è questa storia?! E’ sera, sarei dovuta andare ad una cena con i miei parenti, e ho un vestito lungo blu notte, i capelli raccolti in uno chignon stretto e i tacchi alti. Scendo giù e dico a Jeff di prendere il pick-up e portarmi a casa dei ragazzi. Mi tuffo nel sedile posteriore e aspetto che la strana finisca. Mi brucia lo stomaco dall’agitazione. Arriviamo e io mi catapulto fuori. Prendo la chiave di riserva nascosta dietro la buca delle lettere ed entro in casa, con la rivista ancora stretta in mano. Sono tutti in salotto che stanno chiaccherando, d’improvviso mi vedono e si incupiscono. Io tiro su il vestito fino alle ginocchia e cammino furente verso Harry. Gli piazzo la rivista davanti agli occhi. “Che cazzo significa?” sbraito. “Matrimonio? Hai solo 19 fottutissimi anni, non puoi sposarti.” dico. Cerco di calmarmi, sento le lacrime pungermi dietro gli occhi. “Andiamo in camera va bene?” mi dice. Io annuisco. Mi mette una mano dietro le spalle e salimo in camera sua. Mi siedo sul suo letto e lo guardo negli occhi. Solo adesso mi accorgo di quanto mi è mancato. “Le nostra fan iniziano ad odiare Taylor. E dato che i nostri manager non vogliono che  io combini altri danni hanno deciso di farci sposare, in modo che non si parli di ulteriori tradimenti.” dice tutto d’un fiato. Le lacrime sembrano lava sulle mie ciglia, mentre lottano per uscire, ma io cerco di ricacciarle dentro. “Ti prego non piangere, sai che io amo soltanto te. E anche lei.. Anche Taylor è fidanzata… Alex non lo sa ancora..” balbetta. Io cerco di assumere un’espressione decisa. “Domani rimedio a questo disastro. Non ne voglio sentire che tu ti sposi, neanche per sogno.” dico. Harry mi guarda stupefatto. Mi getto tra le sue braccia e singhiozzo, la forma delle sue spalle, il suo odore di menta piperita e Harry mi è familiare come la mia pelle. Sento la sua collana premermi forte sullo sterno. “Io.. Io non ce la farei a vivere sapendo che tu sei lì e non poterti raggiungere.” Dico stringendolo a me. “Ti va di rimanere qui stanotte?” mi chiede. Alzo lo sguardo. Il trucco scuro è tutto sbavato, i capelli sono sfuggiti dallo chignon e mi ricadono disordinati sulle spalle e il vestito blu notte è tutto stropicciato. “Avevo una cena con la mia famiglia teoricamente..” inizio. Leggo la delusione nei suoi occhi. “Ma al diavolo! Gli dirò che avevo l’influenza, o qualcosa del genere domani.” dico sbuffando e rimettendomi in piedi. “Ecco perché ti amo.” dice Harry ridendo. Improvvisamente in piedi mi tira a se e sento premere le sue labbra sulle mie, rispondo al bacio e intreccio le dita intorno ai suoi ricci che profumano di mele. “Vado a cambiarmi. Sono decisamente ridicola così.” dico, e ridacchio nervosa. Harry mi guarda divertito e si siede sul letto, incrociando le gambe. “Credo che dovresti uscire, se mi spoglio davanti a te credo che non riuscirò più a uscire per andare a mangiare con gli altri.” dico, con un sorrisetto all’angolo della bocca. Harry ridacchia. “Probabilmente hai ragione. Ti aspetto giù.” dice, poi chiude la porta dietro di sé. Rovisto tra la mia roba e la sua. Prendo un paio di leggins neri e una felpa viola di Harry. Vado in bagno e mi tolgo il trucco applicato a lunghe pennellate sul viso, mostrandomi la Charlie di sempre. Tolgo tutte le forcine dai capelli e li pettino in una coda di cavallo. Tolgo il vestito blu notte e lo poggio su una sedia, indosso la felpa e i leggins, e le ciabatte a forma di coniglietto di Harry, che ormai sono diventate di mia proprietà. Sorrido, capendo quanto ormai mi è familiare quella casa. Scendo le scale e trovo tutti stravaccati sul divano, con le facce preoccupate. “State tranquilli. E’ tutto risolto. Non darò fuoco a niente per questa volta.” dico scherzando, ma le loro facce rimangono funeree. “Non è per questo. E’ che le strade sono chiuse per via delle pioggia che ha allagato le strade, e non possiamo ordinare al take away, così Liz ha deciso di preparare la cena. Ho tentato di dissuaderla, ma dice che vuole rendersi utile.” dice Liam. “Allora è un’emergenza! Perché non me l’avete detto prima?” urlo fingendomi sconvolta. Mi dirigo verso la cucina e vedo Liz con un utensile da cucina in mano. “Elizabeth! Posa subito quel coso o potremmo finire tutti avvelenati.” dico puntandole un dito contro. Lei si gira e si illumina. “Ai suoi ordini principessa. Non ne capisco niente. Cosa significa un cucno di sale? E cos’è un cucno?” chiede esasperata. “Cucchiaino Liz! Lascia perdere la cucina ok? Non fa per te.” rido. Lei mi sorride. Dietro di lei vedo che c’è aperto un libro di ricette, la ricetta in particolare è una pizza. “Pizza!” sorrido. Inizio a prendere gli ingredienti dai vari scaffali e metterli in fila sul ripiano di marmo. Libero il tavolo e inizio a mischiare tutti gli ingredienti. Ottenendo un composto soffice. Lo copro con un panno e mi dedico al condimento. Sugo, mozzarella filante, funghi trifolati, peperoni saltati, due scodelle di patatine fritte e salse di tutti i gusti. Quando la pizza ha finito di lievitare la stendo e ci metto sopra i vari condimenti. Metto tutte le pizze in forno e, non so per quale miracolo, ci entrano tutte quante. Mi siedo esausta su una delle sedie della cucina. “Com’è che quando vengo qui finisce sempre che cucino io?” chiedo a nessuno in particolare. “Perché sei una cuoca eccezionale?” chiede una voce alle mie spalle. Mi giro e vedo una testa bionda sulla porta. “Niall.” sorrido. Viene accanto a me e si siede per terra, poggiando la testa sulle mie gambe. “Andrai a parlare con la Modest?” chiede. Mi domando se questo ragazzo possa leggermi nel pensiero. Gli passo le dita tra i capelli biondi e sottili. “Sei spaventato per Alyce vero? Comunque si. Andrò a parlarci direttamente domani mattina.” dico. I timori di Niall sono fondati. Con Alyce lo vedo felice, raggiante quasi. E’ completamente a suoi agio quando lei è nei dintorni, e quando lei non c’è non si stacca un attimo dal cellulare. “Penso che se tutto questo fosse successo a me e ad Alyce, non avrei retto. Sei una ragazza forte Charlie, più di quanto pensassi.” dice piano. Non l’ho mai vista in questa prospettiva.  Sto per dirgli quanto gli voglio bene, quando il suono del forno mi fa sobbalzare. “Che state cucinando?” mi chiede. “Liz non ha voluto dirci niente.” io rido. “Credo che non appena aprirò il forno lo scoprirai.” cammino verso il forno, prendo le presine e lo apro. L’odore di pizza si propaga per tutta la cucina. “Hai davvero cucinato la pizza?” mi chiede stupefatto. Credo che da un momento all’altro potrebbe sbavare. Prendo dei piatti abbastanza grandi e gli posiziono sopra le varie pizze. Metto le ultime cose sulla tavola e urlo agli altri di venire. A tutti splendono gli occhi quando vedono la pizza e le patatine. Ridacchio e mi siedo a tavola. Sento le labbra calde di Harry posarsi sulla mia guancia. “Lo sai che ti amo vero?” detto questo si siede accanto a me. “Alla cuoca migliore d’Inghilterra!” dice Niall alzando un pezzo di pizza come se stesse facendo un brindisi. Io sorrido e addento il primo pezzo di pizza. “E’ buoniffima Charlie!” esclama Louis con la bocca piena. Io lo guardo sorridente. Questi ragazzi sono diventati la mia famiglia. E non saprei come fare senza di loro. Senza le batutte di Louis, che mi fa ridere anche quando sono più giù. Senza la risata contagiosa di Niall, e i suoi abbracci unici al mondo. Senza la tenerezza di Liam, e il suo buonsenso che ci salva da tutti i guoi che causiamo. Senza lo sguardo dolce di Zayn, che mi consola quando sono triste e mi fa capire che c’è sempre una speranza. Senza Harry, con i suoi verdi che mi dicono tutto quello che da solo non riesce a dire, con i suoi ricci sempre disordinati dove adoro intrecciare le dita, con le sue labbra da cui fa uscire le frasi più dolci e che quando toccano le mie mi fanno sentire in un’altra dimensione, con le sue braccia forti che mi stringono quando mi sento sola e mi fanno sentire al sicuro, con il suo petto caldo dove mi rifugio sempre e da dove riesco a sentire il battito accellerato del suo cuore quando ci poggio la mano sopra. “Charlie che succede? Hai gli occhi lucidi.” mi fa notare Zayn. Mi stanno guardando tutti. Mi asciugo le lacrime che cercano di uscire a fiumi. “E’ soltanto un po’ di nostalgia. Vi voglio bene ragazzi.” dico sorridendo di nuovo. Ricominciamo a mangiare tranquilli.
Dopo cena ci sediamo sul divano e i ragazzi mi dicono che hanno già in programma un tour per il prossimo anno. Non appena uscirà il nuovo cd. Sono così felice per loro.
Verso sera andiamo tutti nelle nostre camere. Liz è tornata a casa, quindi sono l’unica ragazza qui stasera. Mi spoglio e mi tuffo dentro il letto. Ho preso l’abitudine di dormire in intimo quando sono qui, perché Harry è così caldo che ogni volta che dormo in pigiama finisco per svegliarmi nel bel mezzo della notte perché ho bisogno di una doccia di quanto sento caldo. Chiudo gli occhi e poggio la testa nel cuscino di seta blu. Questo letto mi è familiare quanto il mio. Sento il letto abbassarsi leggermente, e il calore umido di Harry leggero sulla pella. Deve essere appena uscito dalla doccia. I suoi baci mi si posano delicati sul collo. “Mi sei mancata.” mi soffia, appena dietro l’orecchio. Rabbrividisco. Ho capito che per questa notte posso anche non dormire.

Mi sveglio nel cuore della notte. Non mi succedeva da tanto tempo. Mi sono accorta quanto mi mancava fare l’amore con Harry. Mi fa sentire piena, mi fa sentire bella. Cerco il suo calore corporeo ma lui non c’è. Mi alzo dal letto, sto per uscire dalla stanza ma mi accorgo di essere completamente nuda. Allora prendo un paio di mutandine e una piccola vestagli di seta che ho lasciato qui, che mi copre lo stretto necessiario, e mi scivola fresca sulla pelle. I miei piedi mi portano dove ho imparato a trovarlo. Nella stanza della musica. Spesso non riesce a dormire e si rifugia lì dentro. Le sue mani si muovono agili sulla tastiera. Mi siedo accanto a lui e gli poggio la testa sulla spalla. Lui sussulta, ma non smette di suonare. E’ una melodia lenta e triste, quasi malinconica. “Che succede? Hai fatto un brutto sogno?” chiedo. Lui stacca di colpo e mani dai tasti. “Vogliono fissare la data del matrimonio. Vogliono renderlo pubblico il più presto possibile.” dice. Credo che il mio cuore si sia fermato per un attimo. Prendo un profondo respiro, e penso che domani sistemerò tutto. “Vieni. Ti porto in un posto.” dico prendendolo per mano. Lui mi guarda incuriosito. “Prima però dovremmo vestirci. Lì fa davvero freddo.” Dico. Lui annuisce. Andiamo in camera sua. Indosso un paio di Jeans spessi, una maglietta a maniche lunghe, la felpa che avevo preso prima, una sciarpa di Harry e gli anfibi. Harry guarda me e si veste in modo simile. Davanti alla porta prendo due caschi e le chiavi della sua motocicletta. “Se devo guidare devi almeno dirmi dove andiamo.” dice. Io piego leggermente la testa. “Chi ha detto che devi guidare?” Lui è sempre più confuso. “Ma tu non sai guidar..” gli poggio un dito sulle labbra per farlo zittire e poi lo bacio delicatamente. Andiamo in garage e dopo aver messo il casco salgo in sella alla sua moto. Lui, con un sorriso ebete sulle labbra, apetta che io esca per chiudere il garage. Dopo averlo chiuso sale dietro di me. Sento le sue mani calde sulla pancia, e i suoi addominali scolpiti contro la schiena. Accellero e partiamo. Il vento mi fa volare i capelli, ma a Harry sembra non importare. Camminiamo per un po’. Credo siano le cinque e mezza del mattino, il cielo buio sta cominciando a rischiararsi. La montagna si staglia davanti a noi. La moto sembra reggerla bene. Salgo la strada finchè non siamo in cima. Spengo la moto e scendo. Poso il casco sulla sella e intimo Harry a fare lo stesso. “Adesso chiudi gli occhi.” gli sussurro, come per non rompere l’aura magica di quel posto, dove l’aria fredda si staglia contro la nostra pelle. Lui fa come dico. Gli prendo la mano e lo comincio a guidare verso un posto che ho sempre adorato. Mi ci portò una volta la mia tata, e poi ci sono sempre venuta quando dovevo schiarirmi le idee, anche se adesso ci vado molto di rado. I due rami degli alberi altissimi formano un piccolo arco, dove devi calarti per passare. Lo dico a Harry e passiamo sotto. “Puoi aprirli adesso.” dico conun sorriso sulle labbra. C’è una piccola laguna ghiacciata, circondata da fiori di mille colori diversi. Le punte dell’erba verde sono ancora leggermente bagnate dalla rugiada. Harry ha gli occhi spalancati. C’è un dirupo poco lontano, dove puoi sederti e ammirare tutta Londra. “Girati.” gli dico, il sorriso ancora sulle labbra. Si gira e guarda il dirupo, poi Londra che si staglia immensa sotto di noi, e poi il sole, che sta facendo capolino proprio dietro la nostra città, striando il cielo di calde sfumature di rosa e arancione. “E’ fantastico Charlie.” mi dice. “Sei la prima persona a cui lo mostro sai? Non c’è mai stata neanche Liz.” gli confesso sincera. “Ti amo.” mi susurra. Poi mi bacia. Stiamo lì tutta la mattina. Abbracciati. Lui si è messo a intrecciarmi i capelli ormai lunghissimi, e intrecciarci fiori in mezzo. Mi ha fatto un’acconciatura fantastica.
Il sole è ormai alto nel cielo, questo mi dice che è ormai mattina inoltrata. “Quando aprono gli uffici della modest?” chiedo. Harry guarda l’orologio. “Hanno aperto più o meno un’ora e mezza fa.” dice tranquillo. “Cosa?!” sbraito. Mi tolgo tutti i fiori dai capelli e li intreccio semplicemente di lato. “Ci avevo messo una vita per farla.” si lamenta Harry. “Harry… Ti prego.” dico guardandolo implorante. Lui abbassa lo sguardo e poi sorride. Sa che lo sto facendo per noi. “Guido io però. Tu vai troppo veloce. Rischierai di farci uccidere.” dice serio. Ridacchio. “Va bene. Prima dobbiamo fare un salto al castello. Devo prendere una cosa.” dico. Lui annuisce e torniamo alla moto. In neanche dieci minuti siamo di nuovo al castello. “Puoi salire se vuoi.” lui annuisce. Saliamo insieme, e andiamo in camera mia, che come sempre è immacolata. Adesso però è cambiata una cosa. Ho tolto tutti i poster, e al loro posto ci sono foto mie e di Harry, foto con Liz, con Niall, con Louis, con Liam e con Zayn, tutte appese in una parete bianca, a ricoprirla. “Ti raggiungo subito.” mi chiudo dentro la cambina armadi o e mi cambio velocemente. Un paio di pantaloncini, una camicetta rossa e un paio di ballerine dello stesso colore. Prendo da un cassetto il blasone reale, che ormai è chiuso dentro una catella d’oro e me lo lego al collo, vicino alla collana di Harry. Esco e vedo che Harry sta morendo di caldo. Entro di nuovo nella cabina armadio e gli prendo una maglietta nera con lo scollo a v, una volta uscita gliela lancio. Lui la prende al volo e la indossa. Gli fascia perfettamente il corpo, mettendo in risalto i muscoli delle braccia e dell’addome. “Perché hai delle magliette maschili nell’armadio?” mi chiede confuso. “Strane fissazioni.” gli rispondo sorridendo. “Andiamo, che siamo già in ritardo.” gli dico tirandomelo dietro. Nel corridoio vedo una figura familiare, che mi fa venire i brividi lungo la schiena. Probabilmente me lo sarò immaginato. Saliamo di nuovo in sella alla moto e ci dirigiamo verso gli studi della modest. Scendo insieme a lui, tenendogli la mano dal nervosismo. Le porte scorrevoli si aprono davanti a noi, rivelando uno studio fresco e abbinato a mobili moderni bianchi e neri. “Cosa posso fare per voi?” chiede l’assistente seduta dietro un banco, alle prese con il computer. All’improvviso una porta si apre, rivelando un uomo alto in smoking, che guarda Harry e me in modo truce. “Che diavolo ci fai con lei? Ti avevo già avvertito che …” comincia il signore in smoking. “Si rivolga di nuovo in quel modo a Harry e giuro che la faccio arrestare.” ringhio. “Come se potessi farlo.” dice il signore beffardo. “Oh, tecnicamente può.” questa è una voce femminile. E’ la signorina dietro il banco che parla. “Guardi la sua collana. E’ la principessa Charlotte, ha tutti i diritti per farla arrestare signore.” dice guardando il signore. Lui sembra furente. Non si aspettava una risposta del genere. “Voglio parlare con il direttore di questo posto. Adesso.” dico seria. “Il signor Milton è nell’attico. Salga, io lo avviso.” dice la signorina. Porto con me Harry quando dice. “Oh, può salire solo lei. Lui deve rimanere qui.” mi dice. Io guardo Harry non sapendo cosa fare. “Vai. Andrà tutto bene, ne sono sicuro.” dice sorrindendomi. Io non ci credo tanto, ma devo farlo comunque. O la va o la spacca. Entro nell’ascensore e premo il pulsante dell’ultimo piano. L’ascensore si apre dopo meno di dieci secondi e io mi ritrovo nell’attico. E una stanza enorme, arredata con buon gusto. Un signore sulla quarantina se ne sta seduto su un divano di pelle bianca. “Principessa Charlotte. Quale onore. Si accomodi.” dice. E’ furente, riesco a percepirlo, ma cerca invano di mascherarlo. “Signor Milton. Credo che lei sappia bene il motivo della mia visita. Questo matrimonio non mi va a genio per niente.” dico sedendomi di fronte a lui, e incrociando le gambe. “Sapevo che sarebbe venuta. Ma vede, lei non può fare nulla per risolverlo. Il gruppo resterebbe senza un contratto, e non andrebbe molto avanti.” dice tranquillo. “Mi sottovaluta signor Milton. Ho provveduto a far contattare altre dieci agenzie per il gruppo, tutte come la sua o forse addirittura migliori. Se non porrà fine a questo scempio, non solo perderà il suo gruppo ma chiuderà. Mi occuperò personalmente di far chiudere questo posto, che lei lo voglia o no. E degli altri artisti di cui lei fa il burattinaio avranno un contratto migliore.” dico seria. La mia voce ha un non so che di veleno. Odio quel tipo. E’ lui quello che sta facendo andare a rotoli tutta la mia vita, quando era quasi vicina alla perfezione. “Va bene, va bene. Annullerò il matrimonio, e comunicherò alla stampa la rottura della coppia Haylor. Contenta?” dice lui bianco come un cencio. “No. Ovviamente. Tutti i ragazzi devono poter stare con chi vogliono, senza pressioni da parte vostra. Ah, e deve parlare con l’agenzia di Taylor. Deve essere libera di stare con Alexander.” dico seria. “Queste le condizioni? E qui rimarrà tutto a posto?” mi chiede, ancora più pallido. Io annuisco. “Allora va bene. Adesso può anche andare.” dice. Mi alzo dalla poltrona, e l’ascensore si apre davanti a me. “Mi raccomando signor Milton, un solo passo falso e lei chiude tutto.” dico prima che le porte dell’ascensore si chiudano davanti a me. Scorgo un lembo della sua faccia, e dalla sua espressione credo stia per svenire. Quando le porte si chiudono completamente tiro un sospiro di sollievo. Quando le porte si aprono di nuovo mi gira la testa. “Allora?” mi chiede Harry alzandosi dalla sedia di plastica su cui era seduto. “Ce l’ho fatta!” dico raggiante. Corro verso di lui e lo bacio. “Adesso né tu, né i ragazzi avrete pressioni. E ho incluso anche Taylor nel pacchetto, potrà finalmente stare con Alexander.” dico. “Sei le migliore.” mi schiocca un altro bacio. Sono felice. Più felice che mai. 


HEY THERE!
Non so quanto sono in ritardo.
Ho cercato di pubblicare il prima possibile.
Quando sono fuori casa con la chiavetta non posso pubblicare,
così devo aspettare di tornare a casa mia, con il mio amato Wi-Fi.
Soooo, alle 8:13 del mattino sto pubblicando.
Ho voluto darvi un finale più o meno felice,
perché nel prossimo capitolo entrarà un personaggio che è stato solo accennato.
Riuscite a capire di chi si tratta?
Accettiamo scommesse!
So, grazie a 

harry smile cuore ; Horanisanangel ; ceciulla ; saaa99
che hanno recensito lo scorso capitolo.
Grazie anche ai lettori silenziosi, aspetto sempre le vostre recensioni. <3
E grazie a chi ha messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite.
Spero di rivedervi tutte presto.
FWM, xx.


 

Se volete sapere quando aggiorno (o a che punto sono con la storia), fatemi la domanda qui: ask.fm/Imalol

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Capitolo 19
*** An uninvited guest. ***


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19. An uninvited guest.

Three months later.
Io e Harry adesso camminiamo liberamente per le strade di Londra mano nella mano. La nostra relazione è ufficiale, e i loro fan ci adorano. Anche Alex e Taylor adesso sono una coppia a tutti gli effetti, e ogni tanto li vediamo quando passiamo da Los Angeles.
Mia mamma non ha preso bene questa cosa però, continua a blaterare qualcosa sul fatto che non dovrei fidanzarmi con una popstar e cominciare a prendere la cosa sul serio. Ma io non la ascolto, sono troppo felice. Stiamo passeggiando vicino Picadilly Street, e io mi soffermo sui suoi tratti fisici che conosco bene. I capelli ricci gli ricadono scombinati sulla fronte, le ciglia lunghe sfiorano le guance quando abbassa le palpebre che incorniciano gli occhi verdi come il prato coperto di rugiada, il busto muscoloso è fasciato da una sottile maglietta bianca, da cui attraverso riesco a vedere i tatuaggi neri che spiccano sulla pelle sempre leggermente abbronzata, la sua mano grande stringe la mia incrociando le sue dita con le mie. Risalgo con lo sguardo e lo poso sull’incavo del collo, dove mi sono rifugiata tante volte nel cuore della notte, quando tuoni e lampi squarciavano il cielo. E poi mi soffermo di nuovo su gli occhi, ogni tanto celati dalle palpebre chiare. Non mi sono accorta che ci siamo fermati, e che adesso mi sta guardando incuriosito. “Perché mi stai fissando?” mi chiede piegando leggermente la testa, come fa di solito quando è confuso o curioso risvegliandomi dai miei pensieri. “Io.. Stavo pensando a quanto tu fossi bello. E a quanto sono fortunata ad averti finalmente tutto per me.” dico con un sorriso, mentre il sangue affluisce sulle mie guance, facendole diventare scarlatte. Anche dopo tutto questo tempo riesce ancora a farmi questo effetto. “Sono io quello che è fidanzato con la principessa più bella e più coraggiosa di questo mondo. Non so cosa farei se tu te ne andassi.” dice guardandomi negli occhi. Mi prende il viso tra le mani e mi bacia teneramente. “Ti amo.” mi sussurra tra le labbra. “Ti amo anche io.” dico sorridendo. Poi riprendiamo a camminare.
E’ già tardo pomeriggio, e il sole affiancato dalla luna ci guarda dall’alto di Londra, schiarendo un po’ il suo grigiore. Il telefono mi vibra nella tasca dicendomi che è arrivato un messaggio. Esco dalla tasca posteriore il mio cellulare, e controllo cosa dice il messaggio.

“Io e Perrie abbiamo combinato un pasticcio in cucina. Passate da Nando’s e prendete da mangiare per tutti. Sempre il solito.”  –Liz

Ridacchio. Harry mi guarda. “Chi è?” mi chiede. “Liz. Lei e Perrie hanno di nuovo tentato di cucinare qualcosa. Ci toccherà passare da Nando’s.” gli dico. Lui ride. E mi trovo a pensare quanto sia bello quanto sorride. Gli luccicano appena gli occhi, è felice.
Camminiamo a piedi fino da Nando’s, chiaccherando del più e del meno. Il suo familiare odore di menta si ormai si è mischiato al mio profumo di lamponi, che è ormai su quasi tutte le sue magliette e felpe. Entriamo nel fast food e l’odore di fritto mi entra nelle narici. Il direttore saluta Harry e me. “Quanti siete?” chiede. “Dieci.” risponde prontamente Harry. “Il solito?” chiede ancora, annuiamo insieme. Ci sediamo sul tavolino nell’angolo, aspettando che le nostre ordinazioni siano pronte. Nel frattempo prendo il cellulare, schiocco un bacio in guancia a Harry e scatto la foto. Lui mi guarda male.
Carico la foto su Twitter e aspetto un po’. Dopo un paio di secondi iniziano i commenti. Dicono quasi tutti “Che carini.” “Love Harlie.” “Che invidia. Vorrei essere al posto di Charlie.”. Sorrido. Perché finalmente mi chiamano Charlie e non la principessa Charlotte.
Sono quasi tutti tweet carini. Ma ne noto uno particolarmente cattivo. “Harry è solo un donnaiolo. Sta con la principessa solo per fare pubblicità al gruppo.” cerco in fretta di chiudere, ma Harry l’ha già letto, lo capisco dal buio nei suoi occhi. Rimetto il cellulare in tasca e mi giro verso di lui. “Ehi. Va tutto bene ok?” dico, ma lui scuote la testa. “No che no va tutto bene. Mi fa stare male pensare che certe ragazze pensino questo di me anche dopo tutto questo tempo.” dice guardandosi le mani, la voce leggermente incrinata. Gli prendo il viso tra le mia mani piccole e bianche, che risaltano sulla sua carnagione, e gli alzo il viso fino a portare i suoi occhi a livello dei miei. “Tu sei di gran lunga di quello che pensano loro. Non deve importanti. Ci sono milioni di ragazze e ragazzi che ti amano. E io ti amo. Non lasciare che queste stupide ti buttino giù.
Tu sei il ragazzo migliore che esista.” dico seria. Lui sorride. “Anche io ti amo. Non so cosa farei senza di te in questi momenti. Anzi, non so cosa farei senza di te sempre. E so che te l’ho già detto, ma non mi stancherò mai di ripeterlo.” dice prendendo le mie mani tra le sue. Il direttore arriva con tre sacchetti in mano e tossisce leggermente.
“Noi.. Scusi. Paga al solito.” dissi cercando di sbrigarmi. Prendiamo i sacchetti e usciamo dal fast food. Sento di nuovo l’odore umido di Londra, che mi rincuora. Facciamo la strada al contrario, che ci porta alla macchina. Non ho bisogno di parlare quando sono con lui, mi sento completamente a mio agio. Quando posiamo i sacchetti unti sul sedile posteriore della macchina Harry storce il naso, perché aveva appena portato la macchina al lavaggio. Mi fanno ridere i suoi piccoli gesti.
Saliamo in macchina e una volta messa in moto partiamo per arrivare a casa. Perché ormai quella è anche casa mia, e la conosco meglio del palazzo reale. In poco tempo siamo lì, e quando scendiamo dalla macchina piccole goccioline di pioggia stanno cominciando a cadere. Harry prende il suo mazzo di chiavi, e comincia a cercare la chiave, mentre il cielo comincia a incupirsi sempre di più, preannunciando una tempesta.
Quando Harry è sul punto di trovare la chiave, la porta si apre. Niall è in piedi lì davanti, che ci sorride. “Grazie a Dio! Stavamo per finire tutti inzuppati!” dico sospirando, ed entriamo con i sacchetti in mano, e li posiamo sul tavolo. I ragazzi sono già tutti sul divano, che ci guardano entrare. Alyce mi spunta accanto, ma al posto della sua capigliatura biondo sporco ne sfoggia una rosso fuoco. “Ti piacciono?” mi chiede, euforica. “Alyce, sono bellissimi.” dico sorridendo. “A Niall non piacciono.” dice, imbronciandosi leggermente. “Piccola, non è vero. E’ che magari potevi farli di un colore un po’ meno acceso.” dice Niall avvicinandosi alla sua fidanzata.
Lei aveva messo il broncio, e lui le sussurrò qualcosa a un orecchio, che io interpretai come “Sei bellissima comunque.” Alyce ridacchiò e poi si baciarono. “Aww.” dissi ad alta voce, e Niall mi lanciò uno sguardo assassino.
“Allora? Quando si mangia?” disse Louis, spuntando da dietro il divano. “Andiamo a tavola và!” Dico, e tutti si alzano per andare in cucina. Ci sediamo ai soliti posti, e do un bacio a Harry prima di cominciare a mangiare quella sozzura piccante che è il cibo di Nando’s.
Quando poi siamo stravaccati tutti sui divani, vedo un fulmine fuori dalla finestra, allora prendo il mio cellulare e digito un messaggio a Josh.

Dormirò dai ragazzi. Fuori c’è una tempesta, non me la sento di far affrontare la strada a Harry.

Poco dopo mi arriva la risposta  di Josh.

Va bene principessa, ma domani mattina deve arrivare qui presto, perché la sera si terrà il ballo di corte. Sua maestà la regina le ha fatto cucire un abito per l’occasione.

Spalanco gli occhi e rileggo il messaggio. “Liz! Ci siamo completamente dimenticate una cosa!” dico, allarmata. “Tu, ti sei completamente dimenticata il ballo in maschera. Mentre io ho già ordinato i vestiti a tema per tutti, ovviamente a spese tue. Il tema di quest’anno sono i balli ottocenteschi.” disse lei tutto d’un fiato. “Cioè tuti sapevate che io avrei dimenticato il ballo, e non mi avete fatto assolutamente niente per ricordarmelo?” chiesi, con la bocca spalancata per lo stupore. Tutti annuirono.
A un certo punto tutti i ragazzi si alzarono, come se avessero provato quella scena mille volte, e si misero davanti alle loro ragazze, e io mi persi negli occhi di Harry. “Mi faresti il piacere di venire al ballo con me?” disse, guardandomi negli occhi. Sentì i ragazzi in sottofondo che lo dicevano insieme a lui. Io annuisco e lo bacio. Poi mi giro e guardo gli altri. “Quante volte avete provato questa scena?” chiedo. “Troppe.” sbuffa Liam, esasperato, beccandosi una sberla sulla nuca da Liz.
Anche stasera tutte le ragazze dormiranno qui. Quando ormai è tardi ci dirigiamo tutti nelle nostre stanze. Io mi tolgo tutti i vestiti, rimanendo in intimo, come sempre. Harry è già nel letto, e io mi accoccolo accanto a lui. Ha lo sguardo perso nel vuoto, so che sta ancora pensando al tweet di oggi. “Buonanotte. Ti amo Harry, non dimenticarlo mai.” dico, lasciandogli un bacio dolce sulla guancia. Lui sorride. Ho la testa poggiata sul suo petto, e mi addormento tra i battiti ritmati del suo cuore.

La suoneria del telefono mi ha svegliato. Suona già da un bel po’. Afferro il telefono e sul display appare il nome Josh. Rispondo alla chiamata. “Pronto?” dico con la voce ancora impastata dal sonno. “Principessa, la regina mi ha ordinato di svegliarvi e di farvi portare qui. Jeff la aspetta fuori, può venire anche la duchessa Elizabeth, se lo desidera.
Sua maestà ha fatto venire qui un intero centro di bellezza oggi. Ha detto che ci sarà un ospire speciale questa sera. Arrivederci, principessa.” Dice questo tutto d’un fiato, e poi chiude la telefonata. Rimango con il cellulare attaccato all’orecchio. “Chi era?” mi chiede Harry, stropicciandosi gli occhi. “Josh. Devo subito andarmene. Jeff è già qui fuori.” dico velocemente. Mi alzo dal letto e mi vesto in fretta, farò la doccia non appena arrivo a palazzo. Una volta vestita lego i capelli aggrovigliati in una coda alta, e corro verso la stanza di Liam. Lui e Liz dormono aggrovigliati l’uno all’altra, con uno spesso piumone di sopra. “ELIZABETH! SVEGLIA. DOBBIAMO ANDARE A PALAZZO! CI ASPETTA IL CENTRO ESTETICA!” urlo davanti alla sua porta. Lei spalanca gli occhi e mi guarda.
“Arrivo subito.” dice. Si alza, e comincia a vestirsi frettolosamente. Due minuti dopo è accanto a me, sulla soglia della porta. “Alle sette e trenta dovete essere tutti a palazzo. Non ritardate.” dico, guardando Harry, che è ancora mezzo addormentato e in boxer. “Quello che ha detto lei.” mi fa coro Liz, guardando Liam. Diamo un bacio veloce ai nostri ragazzi e scendiamo le scale. Jeff ci sta tenendo lo sportello. Entriamo di fretta, e lui una volta entrato sul posto dell’autista parte a tutta la velocità consentitagli.
Non appena entriamo a palazzo uno staff vestito in bianco ci circonda, portandoci in un ala del palazzo che non conoscevo. E’ stata allestita tutta come un centro di bellezza, e io e Liz ci guardiamo sbalordite.

Io e Harry stiamo volteggiando sulla pista da ballo. Nonostante il mio abito avorio e oro, sia molto grande a lui non da fastidio. Vestito da uomo ottocentesco ha un suo fascino particolare. Liz, nel suo abito blu e argento è una favola, mentre balla con Liam, vestito anche lui molto similmente a Harry. Quando la musica si interrompe andiamo tutti a sederci. “Alzatevi tutti.” si sente la voce della regina echeggiare attraverso le casse.
Una volta alzata guardo mia madre, impaziente di sapere cosa dirà. “Un mio carissimo amico, è venuto fin qui da molto lontano. E’ sono sicura che voi farete del vostro meglio per accoglierlo. Entri, principe Ryan.” dice. Principe Ryan. Mi pietrifico. Non può essere. Dalla scalinata esce un ragazzo con un viso a me molto familiare, racchiuso in un abito di fattura italiana, il colletto ben inamidato da mani esperte.
I suoi occhi azzurri sono puntati su di me, e io non riesco a muovere un muscolo. Sento la voce di Liz chiamarmi, ma la sento come se fosse lontana mille miglia. Non vedevo Ryan da una vita. I suoi capelli biondi sono più corti di come li ricordavo, e il suo corpo è ancora più rifinito, si deve essere allenato. Cammina verso di me, come a rallentatore. Quando finalmente arriva si inchina davanti a me e mi guarda negli occhi. “Principessa Charlotte, mi concede questo ballo?” mi chiede, la sua voce è calda come la ricordavo però. Finalmente il ghiaccio che mi intrappolava si è sciolto.
Poso le mani sulle gonne e le alzo, cominciando a correre verso i giardini. Corro verso la fontana, e mi ci siedo in lacrime. Tutti ma non lui. Non Ryan. Non riesco nemmeno a sopportare la sua vista. 

 

I'm so sorry!
Sono uno schifo di autrice. 
Pubblico ogni morte di papa!
Comunque, ecco qui il capitolo.
Vi aspettavate che il nuovo personaggio fosse Ryan?
Avevo già accennato a lui negli altri capitoli, ma qui entra come personaggio effettivo.
Nel prossimo capitolo spiegherò esattamente chi è, e il rapporto che aveva con Charlie.
La regina presto farà una confessione (o due?) BOOM!
Vi lascio con il beneficio del dubbio. Muahahahaha.
Ringrazio intato A&A Graphic Designer per il banner. (Finakmente ne ho uno decenteee)
Ringrazio tutti quelli che hanno letto lo scorso capitolo, e che hanno messo la storia tra seguite/ricordate/preferite.
In particolare ringrazio:

harry smile cuore
IgLovepn
ceciulla 

saaa99
Che hanno recensito lo scorso capitolo, e anche quelli vecchi.
Prometto che cercherò di scrivere di più.
Sono stata parecchio assente perché mi sto buttando su un'originale, ed ero molto presa dalla scrittura di quella.

Sto anche iniziando a tradurre un libro, quindi spero di poter aggiornare spesso.
(E con la scuola iniziata da poco sappiate che non è facile.)
Okai, adesso vi lascio.
Spero di rivederci presto.
FWM, xx.


 

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Capitolo 20
*** Surprises. ***


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20. Surprises.

Sono seduta sulla fontana, le lacrime mi rigano il volto. Una voce che conosco bene mi risuona nelle orecchie. “Questa scena mi è familiare.” alzo lo sguardo e trovo gli occhi cioccolato di Zayn. Pensavo che sarebbe venuto Harry, e Zayn, come a leggermi nel pensiero risponde alle mie domande. “Stava venendo Harry, ma ho pensato che a lui non avresti potuto dirgli delle cose in quanto è il tuo ragazzo. Con me puoi aprirti. Vuoi raccontarmi chi è stato Ryan per te?” mi chiede. Io mi asciugo le lacrime con il dorso della mano e picchio piano sul marmo della fontana, dicendogli silenziosamente di sedersi accanto a me. Una volta che si siede poggio la testa contro la sua spalla, e sento il suo odore familiare di gelsomino e frutti esotici, che nonostante tutto quello che è successo in questi sette mesi, non è mai cambiato. “Ryan è stato il mio primo, epico, grande amore. Si è presentato una mattina al nostro castello, ammaliando tutti con i suoi eleganti modi di fare e il suo accento marcato. Ero totalmente presa da lui.” Sospirai, poi continuai la storia, con il cuore che mi stava per esplodere. “Mi ha fatto la corte per mesi, e io ero una bambolina nelle sue mani. Lo seguivo ovunque andasse, e facevo tutto quello che faceva lui. Indossavo dei vestiti eleganti e ogni giorno compravo qualcosa di diverso sperando che gli piacesse. Quando mi chiese di essere la sua ragazza ero al settimo cielo. Ero pocopiù che una bambina allora. Ero inconsapevole di quello che facevo quando stavo con lui. L’unica cosa che mi importava era compiacerlo. Così quando mi disse che andare a letto con lui lo avrebbe fatto felice, accettai. Mi disse che non avevo niente da temere, perché lui sarebbe rimasto per sempre. Sarebbe rimasto per sempre con me. Mi disse anche però che nessuno doveva saperlo, o ci avrebbero separati, e che quando avrei avuto l’età non ci saremmo potuti sposare.” I singhiozzi mi scuotevano tutto il corpo. “Se non vuoi raccontare più niente puoi anche non farlo.” dice carezzandomi piano i capelli. “No. Io… Nessuno sa tutta la storia. Neanche Liz.” sospiro. Prendo un bel respiro e continuo. “Sono andata a letto con lui. Ero piccola, non capivo cosa significasse. Ha solo fatto male. Ma ero comunque felice. Ero disposta a tutto per lui. Il giorno dopo scomparve. Mi lasciò solo un biglietto con scritto che sarebbe tornato, e che saremmo stati insieme per sempre. E io, stupida com’ero ho vissuto in quella convinzione. Quando ero nel mio periodo più brutto Liz mi è stata accanto, ma lei non sa quello che mi ha fatto davvero. Non ho mai avuto il coraggio di dirgli tutta la storia. E’ una ragazza impulsiva, sarebbe corsa a prenderlo a pugni probabilmente. Solo quando diventai più grande capì cosa aveva fatto veramente. Ma a questo punto era solo la mia parola contro la sua, non c’erano prove che lo incolpassero, a parte la mia parola. Così non lo dissi a nessuno.” adesso non riuscivo più a parlare. Singhiozzavo e basta. E fiumi di lacrime scendevano sulle mie guance, colandomi il trucco fatto con cura. “Se non fosse perché per me è più importante stare qui a consolarti, andrei a prendere a pugni quel bastardo.” disse Zayn a denti stretti, quasi ringhiando. Sorrisi debolmente. “Sai che non avresti nessuna possibilità neanche di sfiorarlo vero? E’ stato allenato per anni, e le guardie del corpo sono in ogni angolo. Ma grazie per averci voluto provare.” dissi guardandolo negli occhi. Finalmente mi sentivo in pace, come se il mondo si fosse annullato, e riconobbi il calore familiare di quei due occhi color cioccolato che prima amavo così tanto. “Grazie per essermi stato ad ascoltare, ma adesso ho un principe di cui occuparmi.” dissi asciugandomi le lacrime con il dorso della mano. Presi le gonne e mi alzai, traballando un po’ sui tacchi alti. “Posso farcela. Sono una principessa giusto? E lo voglio fuori dalla mia vita. Nessuno potrà impedirmelo.” dissi fiera di me. Zayn mi guardò con una sorta di celato orgoglio. “Magari però ce ne occuperemo domani, la festa è quasi finita, e hanno tutti cominciato ad andare via. I ragazzi stanno venendo qui. Dormirai da noi stanotte?” mi chiese guardandomi. Mi accorsi che lui non piegava la testa come faceva Harry, quando chiedeva qualcosa o era semplicemente curioso, e quel particolare mi fece sorridere. “Oh, perfetto. Temo di cedere se lo affronto ora. Domani sarà tutto molto meglio.” dissi sospirando di sollievo. Non appena mi girai trovai due occhi verdi davanti a me, preoccupati come non li avevo mai visti. “Piccola stai bene?” mi chiese. “Sono stato preoccupato, Zayn mi ha detto di non venire e stavo per mettermi a urlare lì dentro. Mi sono trattenuto per poco.” disse velocemente. Di solito era uno che parlava molto lentamente, ma in quel momento sembrava che Liam si fosse impossessato di lui. Lo abbracciai di slancio, poi mi rilassai quando le sua braccia si strinsero attorno a me. “Portami a casa.” dissi in sospiro, poi sciolsi l’abbraccio. E mano nella mano ci diressimo verso la sua macchina. Non avevo intenzione di arrivare con la macchina del palazzo. Quel giorno volevo essere tutto tranne che una principessa. Si poteva solo essere una semplice ragazza che aveva conosciuto i suoi idoli e se ne era subito innamorata? Non poteva essere una delle tante? O forse non lo voleva veramente. Dopotutto era stato per l’invito a palazzo che era riuscita a conoscerli. La sua mente era in subbuglio, non riusciva a conciliare le idee. E ogni volta che chiudeva le palpebre le immagini di lei e Ryan le balzavano sotto gli occhi. Ero così stressata che non appena poggio la testa sullo schienale che ormai ha praticamente preso la mia forma, e mi addormento. Sento solo vagamente le braccia forti di Harry che mi prendono in braccio, e la voce di Zayn parlare dietro di me, ma non riesco a capire cosa dice. Sento che stiamo salendo le scale e mi posa delicatamente sul letto. Con una certa fatica mi toglie il vestito ingombrante. Tutti quei pizzi ottocenteschi sono fastidiosi. Lo sento irrigidirsi quando mi sfila il vestito. Doveva essere una serata speciale per noi quella, e invece Ryan ha mandato tutto a rotoli. Sento la guancia bagnarsi, e la mano calda di Harry asciugarmi la lacrima. Il merletto della sua manica mi sfiora il collo. Si allontana e presumo si stia togliendo il completo. Dopo un paio di minuti sento la sua pelle calda contro la mia, e mi abbraccia, riscaldandomi dentro e fuori. E lì, in quella posizione mi sento finalmente felice. E cado in un sonno profondo e senza sogni.

Mi sveglio agitata e sudata. Ho indosso il completino che avevo sotto il vestito. E il mio vestito, tutto realizzato a mano, e steso malamente per terra. Sono le sei e mezza, ma Harry non è accanto a me. Sarà agitato, lo sento suonare nella stanza della musica, ma decido di non disturbarlo per il momento. Mi faccio una doccia e tolgo tutto il trucco che avevo messo ieri sera, che era diventato praticamente un disastro. Quando finalmente mi asciugo mi sento di nuovo me stessa. I capelli ancora caldi di phon sono raccolti in uno chignon scomposto, e sono avvolta in una tovaglia bianca che mi copre a malapena. Ho lasciato il bagno pieno di vapore, e non appena esco dalla stanza mi prende un brivido di freddo. Sto cercando qualcosa di carino da mettermi per andare a palazzo quando due braccia calde mi avvolgono da dietro. “Stai meglio?” mi chiede. Io annuisco piano. “Oggi risolverò tutto.” dico. Alla fine decido di mettere una camicetta leggera a pois neri e una giacca grande, con la chiusura a doppio petto, dei jeans stretti neri e un paio di tacchi. Metto un po’ di eyeleiner, e un rossetto scuro. Devo passare la giornata a palazzo, e non posso vestirmi come la solita ragazzina imbranata. “Wohoo, dove è finita la mia bambina?” dice Harry guardandomi. Ha le gambe incociate sul letto, e i muscoli fatti in questi ultimi mesi si vedono attraverso la canottiera e i tatuaggi risaltano sulla pelle abbronzata. “Ehi, devo andare a palazzo.” dico ridacchiando. “Vieni qui.” mi dice aprendo le braccia. Mi avvicino per quanto me lo permettono i tacchi alti e lo abbraccio. “Sai che se hai un problema io sono sempre qui vero?” io annuisco, e poi mi stacco da lui. “Certo, ora lasciami andare. Devo risolvere la questione di Ryan. Non voglio che si mettano mai più tra di noi. Voglio vivere in pace. Non credo di riuscire a resistere ancora per molto.” dico sospirando. “La mia bambina sta crescendo. Quasi non ci credo.” dice sorridendomi. Si alza, mi avvolge con le sue braccia e mi bacia. Quando si stacca mi accorgo che gli è rimasto un po’ di rossetto rosso sulle labbra. “Devo ammettere che sei davvero molto sexy con questo rossetto. E per quanto non voglia, devo andare.” dico ridacchiando. Lui si ributta sul letto, e io esco dalla stanza. La macchina di Jeff mi aspetta fuori, lo avevo già avvertito che sarei partita la mattina. Zayn  seduto sul divano, con una tazza di caffè fumante in mano. “Buona fortuna, principessa Charlotte.” mi dice, rivolgendomi uno sguardo dolce. “Grazie Zayn.” dico sorridendogli. Poi esco, ed entro nella macchina di palazzo. Ci dirigiamo in silenzio verso palazzo, il mio sguardo è furente. Digito freneticamente sul mio nuovo iPhone e le guardie mi avvertono che Ryan sta dormendo, e non uscirà dalla sua stanza probabilmente prima di pranzo. Così sono più tranquilla, e mia madre ha acconsentito a vedermi, e ha anche detto che vuole farlo urgentemente perché deve parlarmi di una cosa. Mi chiedo cosa abbia da dirmi, ma mi sforzo per mantenermi calma. Entro a palazzo e mi dirigo verso lo studio di mia madre, dove lei mi siede pazientemente. Sembra ancora più vecchia, e non la vedo da un bel po’. A dire il vero non sto molto a palazzo, e parliamo ancora meno. Per questo mi sembra molto strano stare seduta lì, come facevo mesi fa. “Dobbiamo parlare. Adesso.” dice piano. Ha la voce debole, e quei colori mi sembrano sempre troppo forti per lei. Io annuisco e la guardo negli occhi. “So che non apprezzi Ryan, ma è l’unico che mi sia venuto in mente. Ora ti parlerò di una cosa molto importante, e devi promettermi di non interrompermi.” mi dice. Inizio ad avere paura di quello che vuole dirmi, ma le prometto comunque che non parlerò. “Ti ho cresciuto come se fossi una delle mie figlie. Ma la verita è che non lo sei. E’ naturalmente impossibile, e avresti dovuto saperlo. La tua vera madre in realtà è la tua tata. Sua nonna era la mia tata quando avevo la tua età. Lei rimase incinta e non sapeva come fare, non avrebbe potuto mantenerti, e io dovevo loro un favore. Così accettai di crescerti come una mia figlia, a patto che lei fosse stata la tua tata, in modo che sarebbe potuta stare con te, e che al compimento dei tuoi diciotto anni ti avrei raccontato la verità. Voglio che tu sposi Ryan, in modo che tu possa continuare lo stile di vita da principessa che conduci adesso.” parla piano, e ansima. Sento come se mi fosse caduto il mondo addosso, ma non sono triste. Forse perché adesso ho una speranza, seppur piccola, di poter stare con Harry. E in fondo al mio cuore l’ho sempre saputo di non essere una principessa. Di indossare un corpo che non fosse il mio, io non sono tagliata per questo ruolo. “Ma io voglio stare con Harry. Non mi importa di continuare a condurre questa vita. E’ lui quello che voglio.” dico guardandola negli occhi, un fuoco color ambra divampa nella mia iride. “Ma tu dovresti sposarti entro poco. Non mi resta molto, e lui non ti sposerebbe così giovane. E’ un ragazzo.” dice. Sto per cambiare idea quando la porta si spalanca, e Harry è lì. “Mi dispiace essere entrato in questo modo, vostra altezza.” dice, rivolgendosi alla regina –ormai non la posso più chiamare mia madre-. Mi chiedo cosa ci faccia lì, e come ha fatto a entrare. Ma non ho il tempo di aprire bocca che lui continua a parlare, passando il suo sguardo dalla regina a me. “Io amo suo figlia, o quello che sia. Amo Charlotte, a prescindere da quale sia la sua famiglia. E voglio che il suo cognome, che adesso non conosco, cambi nel mio. Sono qui per chiederle la mano di Charlie” dice. Sono in uno stato di shock, e non riesco a parlare. Ma la regina sta sorridendo. “Forse dovresti chiederlo a lei.” dice, continuando a sorridere. Harry si gira contro di me, incatenando i suoi occhi verdi con i miei. Si inginocchia ed esce una scatoletta. La apre davanti a me e mi guarda di nuovo negli occhi. Sono indecisa se brilli di più la pietra nell’anello o gli occhi di Harry. “Charlotte Elizabeth Susan Mountbatten, o qualunque sia il tuo cognome adesso, vuoi sposarmi?” mi chiede. Sto faticando a relizzare la cosa, quindi tutto quello che riesco a fare è annuire. Mi fiondo tra le sue braccia e lo bacio, con le lacrime agli occhi. “E sarò fiera di organizzare, e pagare, l’intero matrimonio.” dice la regina sorridendoci. Sento che il mio cuore sta per scoppiare, non potrei essere più felice.



 

Epilogo. (Three Years Later)

Percorro la navata trascinandomi dietro un vestito bianco piuttosto semplice. Non volevo abiti troppo sfarzosi, e con queste maniche lunghe e velate mi sento al sicuro. Percorro la navata, e non stacco un attimo gli occhi da Harry. E’ il marito della regina che mi accompagna all’altare, dato che non so chi sia il mio vero padre, ma è lui che mi ha cresciuta. Davanti all’altare mi lascia un bacio sulla guancia, e mi lascia lì con le lacrime agli occhi. Salgo i gradini dell’altare, attenta a non inciampare, e affianco Harry. Guardo dietro di me, e vedo tutte le persone a cui voglio più bene. Niall ha gli occhi lucidi, e sta abbracciando Alyce che mi guarda piangendo. Louis insieme ad Eleanor mi guardano sorridenti, felici di essere lì per me. Perrie ha anche lei gli occhi lucidi, ed è sul punto di piangere, mentre Zayn mi guarda orgoglioso, come se fossi una figlia sua che si sta finalmente sposando. E poi, accanto a me ci sono Liz e Liam. Liz singhiozza da quando sono entrata, e Liam non riesce a fermarla, ma so che dopotutto sono lacrime di gioia. Poi finalmente mi giro e guardo gli occhi verdi dell’uomo che tra pochi minuti sarà mio marito, e in cuor mio so che questa non è la fine di una storia, ma bensì l’inizio di una nuova grande avventura chiamata vita.


 

Ed eccomi qua. 
Chi ci avrebbe mai creduto che avrei finalmente pubblicato l'ultimo capitolo
e cliccato finalmente su quel tastino che mi chiede se la FF è completa.
Ho inizato questa storia parecchi mesi fa, e devo dire che ho pensato più volte di abbandonarla.
Sono cresciuta mentre la scrivevo, e non mi ritrovo più in questo stile.
Ma ho deciso che vi dovevo qualcosa, per avermi tirato su di morale ogni volta che ero giù, 
per avermi fatto stare bene con tutte le cose carine che mi avete detto.
Ovviamente continuer a scrivere, anche se non so se scriverò sui ragazzi.
Vi devo un sacco di cose, e mi mancherete tanto, come comunque mi mancherà Charlie.
Lasciatemi un salutino, ci tengo davvero tanto.
Siete delle persone speciali, e vi voglio bene.
Ci rivedremo, non finisce qui.
So, a presto.
FWM, xx.

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