Quando...

di alix katlice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #01 ~ Quando Evan capisce che Taissa non è male. ***
Capitolo 2: *** #02 ~ Quando la morte di Fred Weasley è una cosa utile. ***
Capitolo 3: *** #03 ~ Quando Evan Peters si accorge che tenere un diario alla sua età non è sano. ***
Capitolo 4: *** #04 ~ Quando Evan e Taissa si baciano come Evan e Taissa. ***
Capitolo 5: *** #05 ~ Quando Violet si ritrova con dei succhiotti sul collo. ***
Capitolo 6: *** #06 ~ Quando Taissa ed Evan si annoiano ai Golden Globe. ***
Capitolo 7: *** #07 ~ Quando le cose peggiorano. ***
Capitolo 8: *** #08 ~ Quando Taissa lascia Evan. ***
Capitolo 9: *** #09 ~ Quando tutto finisce (a seconda dei punti di vista). ***



Capitolo 1
*** #01 ~ Quando Evan capisce che Taissa non è male. ***


#01  Quando Evan capisce che Taissa non è male.

 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
È una bella giornata.
Sono seduti sul letto di Taissa, con le gambe incrociate e il copione in mano, per approfondire il rapporto dei loro personaggi.
Ryan glielo ha chiesto più volte, ma solo ora hanno deciso di provarci veramente: prima di ora avevano capito la psicologia di Tate e Violet  quasi alla perfezione, ma ora… ora non li comprendono.
- Non capisco perché Tate abbia questa fissazione per gli uccelli.
- Perché non è libero. Insomma, guarda gli uccelli. Possono volare dove vogliono, possono fare quello che vogliono. È questo che manca a Tate, la libertà di volare in un posto migliore.
La osserva mentre parla: ha uno strano modo di prendere respiro fra una frase e l’altra, sbatte le palpebre, e ogni tanto si passa una mano fra i capelli.
Effettivamente Evan non ha mai pensato alla faccenda in questi termini.
Ama gli uccelli perché ne invidia le ali.
- Sei intelligente.
Taissa si volta verso di lui.
- Visto che non sono la ragazzina montata e idiota che ti aspettavi? – dice, dandogli una piccola gomitata all’altezza delle costole.
- Non l’ho mai pensato! – esclama, facendo finta di essere offeso e dandole un pizzicotto su un fianco.
Taissa ride, ed Evan per la prima volta riesce a scorgere nei suoi occhi una luce… diversa.
Distoglie lo sguardo.
Poi si fa coraggio, e tira fuori le parole che gli ronzano in testa da quando è arrivato, e che non ha ancora trovato la forza di dire.
- Non sei poi così male.
Taissa alza le spalle, e gli sorride.
Nemmeno il suo sorriso è così male. Ma forse questo è meglio che Evan se lo tenga per sè.



 
[278 parole]

  










Spazio autrice:
Eh, mi mancavano questi due *-*
è da un po' che non pubblico qualcosa su questa coppia, e sono felice di poterlo fare con questa micro-raccolta... per ora i capitoli pronti sono quattro, ma questo non vuol dire che questa fan fiction durerà così poco ^^
Ok, grazie a tutti per aver letto e che ne dite di lasciarmi una recensione? Anche critiche, l'importante e che mi aiutino a migliorare :)
Grazie a tutti di nuovo, al prossimo aggiornamento!

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Capitolo 2
*** #02 ~ Quando la morte di Fred Weasley è una cosa utile. ***


#02  Quando la morte di Fred Weasley è una cosa utile.

 

 
 
 
 


 
 
 
Sono tutti in pausa pranzo, tutti a rimpinzarsi di chissà quali cibi.
Tutti tranne Taissa.
Lei è come al solito seduta in un angolo, per terra, con il suo libro in mano, una tazza di qualcosa di caldo nell’altra, e una scatola di biscotti per terra.
Nessuno sa perché a lei piaccia tanto quella brodaglia calda, in realtà, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dirle niente.
Vera insiste sempre che lei dovrebbe mangiare di più.
Naturalmente non sa che a cena si ingozza, e continua a dirle che dovrebbe mangiare di più.
Ora Taissa piange.
Le lacrime le colano sulle guancie e vanno a finire sulle pagine del libro: lei continua imperterrita a voltare le pagine e a mangiare lentamente il biscotto che ha in mano.
E continua a piangere, tanto che Evan inizia a preoccuparsi e decide di andare a chiederle cosa succede.
Si avvicina e le poggia una mano su una spalla.
- Ehi, Taissa, tutto bene?
Taissa alza lo sguardo verso di lui.
- È morto.
- Chi è morto?
- Fred. Fred è morto, quella maledetta della Rowling l’ha ucciso.
Si alza improvvisamente e lo stringe a sè, affondando il naso nella sua clavicola e circondandolo con le braccia.
Evan pensa che forse quella maledetta della Rowling abbia fatto bene ad uccidere Fred Weasley, se questo significa ricevere abbracci gratis e pubblici da Taissa.
 

 

[230 parole]
 

 

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Capitolo 3
*** #03 ~ Quando Evan Peters si accorge che tenere un diario alla sua età non è sano. ***


#03  ~ Quando Evan Peters si accorge che tenere un diario alla sua età
non è sano.
 
 

 
Dal diario di Evan Peters.
(Sì signori e signore, Evan Peters a venticinque anni ha un diario segreto dove scrive cosa prova, come una ragazzina sedicenne alle prese con la sua prima cotta!)
 
 



 
Chiariamo una volta per tutte che ruolo ha Taissa nella tua vita, amico, perché io non riesco a capirlo.
Bene.
Ora mi metto a parlare con un foglio di carta: ma se tu, foglio di carta, sei l’unico che può ascoltarmi, allora fallo. Si può impazzire per amore, vero?
Perché io sono già completamente pazzo.
Parlo con un foglio di carta.
Bene.
Prima domanda: chi è Taissa?
Fammi riordinare le idee, foglio di carta, non è semplice parlarne così, su due piedi.
Ci sono. Taissa è la mia Partner sul set: ciò sta a significare che i nostri personaggi pomiciano in una scena sì e in quella dopo anche. È questo per i miei ormoni è un problema, e anche abbastanza serio.
Insomma, ho venticinque anni. Non sedici. Non sono un adolescente in piena tempesta ormonale.
Ok, forse sì, ma questo significherebbe che sono anormale.
Forse lo sono.
Passiamo però alla seconda domanda: cos’è Taissa?
Taissa è musica. Sì, Taissa è buona musica. La musica ti tira su di morale quando sei a terra, ed è questo che fa Taissa: ti porge la mano e ti aiuta ad alzarti, ti culla fra le sue dolci braccia finché non ti senti meglio, finché le cose brutte sono passate, o finché non le hai dimenticate.
Terza domanda: perché sei ossessionato da Taissa?
Bella domanda.
Non si può non esserne ossessionati, guardala, foglio di carta. È bellissima. È intelligente. È splendida.
È semplicemente meravigliosa.
Ed io sono meravigliosamente andato.





 
[246 parole]
 

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Capitolo 4
*** #04 ~ Quando Evan e Taissa si baciano come Evan e Taissa. ***


#04 ~ Quando Evan e Taissa si baciano come Evan e Taissa.
 







 
 
Il loro primo bacio è un bacio rubato.
Se ne stanno andando via tutti quanti. Tornano tutti nelle loro rispettive cose, con le loro rispettive famiglie. Taissa improvvisamente si ferma, come colta da un’illuminazione.
- Torno un attimo indietro, ho dimenticato un libro.
Evan la segue con lo sguardo mentre varca la porta: poi si rivolge al resto del Cast.
- Non vi preoccupate, l’aspetto io.
Quando Taissa torna con il libro stretto al petto, lui l’afferra per la vita e la attira a se, sperando di non ricevere uno schiaffo in pieno viso come risposta.
In realtà si sono baciati chissà quante volte prima di questa, ma mai come Taissa ed Evan: sono sempre stati Violet e Tate a baciarsi, non sono mai stati loro.
Invece adesso sono le loro labbra che si sfiorano, le loro labbra che si cercano.
Ed è bello sapere che questo bacio non è scritto su carta, ma è scritto nella realtà dei fatti, nel mondo reale: è bello sia per Evan che per Taissa.
Quando si allontanano l’uno dall’altro si abbracciano, ed è una conferma ulteriore del fatto che questo bacio è avvenuto realmente.
- Ti voglio bene, Tai, grazie per non avermi preso a pugni.
- Te lo meriteresti.
- Quanto bacio bene?
- Da uno a dieci direi zero.
- Certe volte sei un po’ stronza.
- Ti voglio bene anch’io.
La bacia di nuovo, e anche questa volta lei non lo respinge.
Forse Evan non bacia poi così male, eh?






 
[250 parole]
 

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Capitolo 5
*** #05 ~ Quando Violet si ritrova con dei succhiotti sul collo. ***


#05 ~ Quando Violet si ritrova con dei succhiotti sul collo.
 
 
 







 
- Non ti azzardare, Evan, non ci provare neanche!
Taissa ridacchia, mentre il suo ragazzo le morde il collo. Sono sul set, sono sul set, non dovrebbero concedersi distrazioni.
Ma la bocca di Evan continua a vagare sulla pelle di Taissa, ed è così piacevole che nessuno dei due ha intenzione di smettere, anche se sanno che non si può, che è una cosa che non dovrebbero fare.
Taissa ferma Evan poco prima che lui le strappi quel maledetto vestito.
- Penso che ci stiano cercando.
Effettivamente la voce di Jessica che li chiama è orribilmente reale.
Si ricompongono in fretta, e esce da quel piccolo buco prima il ragazzo, per non destare sospetti.
Quando però Taissa, con tutta la tranquillità che riesce a fingere, torna sul set, il resto dei suoi colleghi fa fatica a trattenere una sonora risata.
Lei li guarda confusa, ma non capisce ancora perché tutti la fissano così insistentemente.
Lo capisce solo quando Jessica ordina al resto del gruppo di farsi gli affari loro e le si avvicina, prendendola a braccetto.
- Tesoro, posso darti un piccolo consiglio?
Taissa annuisce, più confusa di prima.
- Capisco benissimo che voi giovani abbiate delle necessità… ma, ecco, Violet e Tate hanno una relazione più platonica che carnale, e di certo non puoi girare con quei due succhiotti ben visibili sul collo – le dice, anche lei cercando di non ridere.
Taissa cerca con lo sguardo Evan.
Piccolo bastardo.
 

 

[240 parole]

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Capitolo 6
*** #06 ~ Quando Taissa ed Evan si annoiano ai Golden Globe. ***


#06 ~ Quando Taissa ed Evan si annoiano ai Golden Globe.
 
 
 



 
 
 - Beh, non abbiamo vinto nessun premio.
Taissa si passa una mano fra i capelli, volgendo lo sguardo verso Evan.
La  cerimonia è noiosa, tanto, e nemmeno possono pomiciare mentre vengono assegnati i premi.
L’unica che ha vinto qualcosa è Jessica, e loro non potrebbero essere più felici, ma non negano che la prospettiva di passare il resto della serata a congratularsi con lei e a sentire i suoi “ve l’avevo detto, ah!” li annoia.
- Eh già.
Evan la guarda, pochi secondi, poi distoglie lo sguardo: non può farsi cogliere in fragrante, in pubblico poi.
Già non la sopporta quando si vanta di essere perfetta –anche se sa che scherza, che si reputa a malapena passabile- pensa se lo troverebbe a fissarla.
Panico puro, eh.
- Peccato.
- Eh già.
- Meno male per Jessica.
- Si.
- Si.
- Eh già.
Si guardano, i loro occhi si incontrano, e sanno cosa devono fare.
- Copuliamo nella tua camera d’hotel o nel bagno?
- Il pericolo mi eccita, vada per il bagno.

 
 


[173 parole]

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Capitolo 7
*** #07 ~ Quando le cose peggiorano. ***


#07 ~ Quando le cose peggiorano.
 
 
 
 



 
- Cos’è questo?
Evan inizialmente non capisce.
Taissa sta sventolando un giornaletto di quelli che si leggono le ragazzine a caccia di gossip, e non riesce proprio a capire il perché.
- Hanno scoperto la nostra relazione? – chiede preoccupato.
La risposta è no.
La risposta è no, e lo capisce dal modo in cui Taissa si avvicina a lui con uno scatto veloce.
La risposta è no, e lo capisce guardando le lacrime che scorrono sulle guance della sua Taissa.
La risposta è semplicemente no, e ne ha la conferma quando, con forza, riceve un sonoro ceffone.
Si tocca la guancia, e pensa a come tutto quello assomigli ad una scena di un film, uno in cui il ragazzo tradisce la propria ragazza e così via.
Ma lui non ha tradito Taissa.
Almeno non veramente.
E Evan capisce.
- Tai, lascia che ti spieghi… - prova a dire, ma viene prontamente interrotto.
- No, non mi servono le tue spiegazioni! Hai finito di dirmi cazzate! – urla la ragazza, voltandosi e dirigendosi a passo di marcia lontano da lui.
Evan prova persino a correrle dietro, ma l’unica cosa che riesce a raggiungere è il giornaletto caduto a terra.
“ Emma Roberts con la sua nuova fiamma, il volto del dolce psicopatico dal viso angelico di American Horror Story, Evan Peters: la Roberts negli ultimi due anni ha cambiato fidanzato con la stessa frequenza con la quale si cambia un paio di mutande, che sia giunta la volta giusta?”

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Capitolo 8
*** #08 ~ Quando Taissa lascia Evan. ***


#08 ~ Quando Taissa lascia Evan.
 
 





 
 
Ha chiesto di parlare con lui ed Emma in un bar di un suo amico, così che non ci sia molta gente ad osservarli, e che quell’incontro possa rimanere, in un certo modo, segreto.
Ora, Emma ed Evan sono seduti l’uno accanto all’altro, e aspettano solo che arrivi Taissa.
- Grazie per essere venuta.
- È questo che fanno gli amici, no?
Emma gli sorride e gli stringe la spalla, per fargli forza.
Ma, quando Taissa entra nel bar, l’unica cosa che Evan non si sente è proprio forte.
- Ciao.
- Ciao.
Si alza, e come se fosse un movimento automatico si sporge per baciare la ragazza: lei si allontana, scuotendo leggermente la testa.
- Ciao, Emma – la saluta, cordialmente.
Anche lei gli sorride, ed Evan è parecchio confuso: in realtà, si aspettava una scenata isterica.
Taissa si siede davanti a loro, ed Evan è pronto ad inginocchiarsi e pregarla di restare con lui e di lasciarlo spiegare, quando inizia a parlare con tutta la calma del mondo.
- Ehm… sì, io volevo solo augurarvi buona fortuna.
Per un momento pensa che scherzi, ed anche Emma ha quest’impressione, visto che inizia a ridacchiare.
Poi, vedendo lo sguardo serio di Taissa, smette immediatamente.
- Spero siate felici, insieme. Ve lo meritate, davvero. Sono contenta per voi.
In questo momento sembra tutto fuorché contenta, con quel suo sorriso malinconico e il naso leggermente arrossato, come se avesse pianto: non si riuscirebbe a prenderla sul serio, ed infatti Evan non lo fa.
- Cosa?
- Ho detto ciò che penso.
- No, cioè, no. Tu non lo pensi, Tai, lasciami almeno spiegare…
- Preferisco di no. Sul serio, stammi bene. È stato un piacere.
E Taissa, dopo neanche cinque minuti di conversazione, lascia il bar con la convinzione di aver fatto un favore ad Evan.
Invece, l’unica cosa che ha fatto è peggiorare la situazione.
Ma Evan, si convince che Taissa non lo ami più, e decide che, forse, sia meglio lasciarla andare.

 

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Capitolo 9
*** #09 ~ Quando tutto finisce (a seconda dei punti di vista). ***


#09 ~ Quando tutto finisce (a seconda dei punti di vista).
 







 
 
A seconda dei punti di vista, questa è la fine di tutto.
Evan guarda sconcertato Taissa: non se la ricordava così, bella, sicura di sé… se la ricordava come la più piccola fra gli attori principali sul set, la ragazzina che bisognava sempre proteggere, la ragazzina fragile.
E invece, ora che la guarda, dopo quasi due anni che non la vede, quasi cade a terra per la sorpresa.
È diventata una bella giovane donna, Taissa, sempre con quel non so che di fragile, ma allo stesso tempo tanto forte.
Cerca di avvicinarsi a lei, per parlarle, per spiegarle, per dirle che la ama ancora, ma la figura della ragazza si perde velocemente fra le altre figure dei colleghi che parlano e mangiano.
Sono ad una  piccola “festa di inaugurazione” per la nuova stagione, American Horror Story – Coven, e c’è anche Taissa.
E, per Evan, è giunto il momento di provare a chiarire.
O la va o la spacca.
 
***
 
- Allora? – chiede Taissa, guardando fisso Evan.
Lo sguardo sembra sicuro, ma la tradisce il rossore diffuso sulle sue guance: è in imbarazzo, si vede, ed Evan vorrebbe solo avvicinarsi e abbracciarla, dicendole che lui ha continuato ad amarla fino ad oggi.
- Allora? – domanda nuovamente, non avendo ricevuto risposta prima.
- Allora io… volevo spiegarti.
- Cosa? Che pensi io sia una ragazzina immatura?
- No, quello che è successo con Emma. Non mi hai mai dato la possibilità di spiegarti.
E, in questo momento, spera con tutto il cuore che lei accetti: lo schiaccerebbe un rifiuto.
- Parla – dice Taissa, ed una piccola parte del peso che opprime il petto del ragazzo scompare.
Sorride.
- Non sono mai stato con Emma davvero.
Per un momento un lampo di sconcerto attraversa il viso di Taissa, ma che riesce a contenere: torna immediatamente alla sua espressione iniziale, di finta indifferenza.
- Continua – dice, ed Evan capisce che è interessata a ciò che sta dicendo.
- Era una trovata pubblicitaria… me l’ha imposto il mio manager, non potevo rifiutare. Io… Emma è una grande amica ed una persona stupenda, sul serio, ma non la amo.
Prende un veloce respiro, perché quello che sta per dire potrebbe procurargli un doloroso ceffone in pieno viso o un abbraccio da troncare il fiato.
- Perché io amo solo te.
 Imprevedibilmente, la giusta è la seconda opzione.
Taissa abbraccia Evan, e il ragazzo, finalmente si sente completo.
Può essere che abbia capito?
Quando si stacca, lo guarda negli occhi, e stavolta non c’è la minima traccia di imbarazzo.
- Ci riproviamo?
 


 
Larga è la foglia,        
stretta è la via,
dite la vostra,              
che ho detto la mia.
 
 
The End.

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