un nuovo inizio

di ZivaDDavid
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** nuovo me 1.1 ***
Capitolo 2: *** nuovo me 1.2 ***
Capitolo 3: *** nuovo me 1.3 ***
Capitolo 4: *** nuovo me 1.4 ***
Capitolo 5: *** nuovo me, 1.5 ***
Capitolo 6: *** nuovo me 1.6 ***
Capitolo 7: *** nuovo me 1.7 ***
Capitolo 8: *** nuovo me 1.8 ***



Capitolo 1
*** nuovo me 1.1 ***


Kate è morta, pensava. Era impossibile che fosse successo, proprio sotto i suoi occhi e quelli di Gibbs. Il capo era sempre stato come uno scudo difensivo per i suoi agenti, ma stavolta cosa era andato storto?
Era seduto alla sua scrivania con la testa tra le mani, fissando ogni tanto di fronte a sè la scrivania vuota, della sua Kate. Non la amava, o almeno no credeva di provare un sentimento di quel genere; attrazione forse, ma era di più affetto... si! Per lui era una sorella, che lo capiva e con cui riusciva a scherzare senza molti problemi. Mentre pensava a tutto ciò, qualcuno appoggiò il proprio mento sulla spalla di Tony. Era Abby, che piangeva silenziosamente in cerca di conforto. 
- Abby...
- Non può essere vero... perchè? perchè Tony??? Come faremo ora? Noi non siamo solo una squadra siamo una famiglia... andiamo a bere insieme, usciamo insieme, passiamo nottate per i casi insieme... - e riprese a piangere, ma stavolta singhiozzando forte.
- Abby non ti so, nè posso dare spiegazioni per questo...ma stai certa che la pagherà, la pagherà cara.

Entrò Mcgee e senza resistere andò da Tony e Abby e li abbracciò! Tony si divincolò con una battuta delle sue : - Ehi, Ehi cerchiamo di rispettare le distanze di sicurezza!!!!- ma McGee non gli diede conto e rimase abbracciato ad Abby, che cercando di consolare lui, forse stava riuscendo a calmare se stessa.
- Abby!!!! Oltre ad essere qua per coccolarti con McGee, hai qualche informazione per noi??? -Esclamò il capo, che guardava truce il povero pivello.
- Si Gibbs... ho trovato un riscontro tra l'impronta trovata sul proiettile con il nostro database...
- Vuoi un invito ufficiale per continuare???- urlò Gibbs!
-emh...nono. E' di un'agente del Mossad Ari Haswari...
Non gli diede il tempo di continuare che Gibbs salì dal Direttore. - Gibbs, dimmi- disse il Direttore
- Perchè Haswari è di nuovo negli Stati Uniti?! Il Mossad non è riuscito a metterlo in riga????? HA UCCISO UN MIO AGENTE! - urlava Gibbs.
- Il Mossad sta cercando di rintracciarlo... Ci avevano avvisato della possibile minaccia, ma il Segretario pensava che fosse esagerato mette in allarme l'intera agenzia, senza prove concrete.
- Lo troverò prima io- disse Gibbs - ma non so se il Mossad lo ritroverà vivo... - e se ne andò.
Mentre correva fuori dall'ufficio del Direttore, Gibbs fu richiamato da una voce autoritaria, ben conosciuta, che lo lasciò senza parole. Non poteva essere là... non era in missione in Europa?   Si girò e trovò davanti a sè Jennifer Shepard, la sua partner in quasi tutte le missioni, prima di avere come incarico una squadra tutta sua.
- Leroy Jethro Gibbs!! Il tuo Direttore deve parlarti.-disse la Shepard
- Ho appena finito di parlarci- disse Gibbs mentre si avvicinava a lei, così tanto da poterle toccare la fronte col naso
- E invece credo proprio che tu non abbia parlato col Direttore... torna nel suo ufficio- rispose severa.
Gibbs stranamente confuso fece come lei gli disse...
Lei andò dietro di lui e chiuse la porta alle sue spalle. - Cosa sta succedendo? - chiese Gibbs. 
- Gibbs se avessi aspettato 2 minuti invece di andartene ti avrei spiegato tutto- disse il suo Direttore alzandosi e facendo sedere Jenny al suo posto
Gibbs in 2 secondi realizzò cosa stava succedendo... - Ti presento la tua nuova Direttrice, la Direttrice dell'NCIS, Jennifer Shepard- 
- E' finito questo teatrino? -chiese Gibbs con aria di sfida
-oh si. Vi lascio soli, avrete molto di cui parlare. Gibbs- e gli strinse la mano- spero che lo troviate. Direttrice- e con un cenno del capo uscì dall'ufficio.
Restarono per un paio di minuti a scrutarsi, analizzarsi. - Gibbs so che è stata una perdita terribile, e ho già preso contatti con il Mossad affinchè trovino e ci portino qua Ari Haswari, perchè paghi secondo leggi americane- disse Jenny
- Tu credi davvero che ci consegnino un loro agente??? Ne sei così sicura Jenny? - rispose Gibbs.
- Sul lavoro Direttrice o Signora, Gibbs.- disse senza il minimo segno di scherzo, ma Gibbs la conosceva così bene che si concesse un sorriso sciogliendo molta della tensione che aveva dentro.
- Ti dirò di più -affermò Jenny - un'agente del Mossad sta giusto venendo qua per parlare con entrambi e trovare un accordo affinchè ce lo consegnino.


Nel frattempo sotto, Abby era tornata nel suo laboratorio e McGee la accompagnò. Tony invece alla sua scrivania ripensava a Kate, a quando gli diceva che prima o poi sarebbe arrivata una ragazza che l'avrebbe rimesso in riga,e tutte le volte che lei glielo diceva lui rideva e diceva - Mai nessuno mi incastrerà!!-
Non mi posso permettere di soffrire, o di pensare ad altro ora, devo avere tutto pronto per quando scende Gibbs, pensava Tony. 
Si aprì l'ascensore e una donna, che chiaramente non era dell'agenzia nè una civile, entrò con passo deciso e si piantò davanti a lui, squadrandolo con uno sguardo seducente.
- Posso fare qualcosa per lei, madam? - chiese Tony che davanti ad una donna come quella non avrebbe mai saputo resistere. Era alta, circa un metro e settanta di sicuro, pantaloni larghi alla militare marroni, maglietta verde e fascia ai capelli. I suoi capelli... Ricci, indomabili, sicuramente anche lei era cosi. Non era la classica bellezza del luogo, era una bellezza medio-orientale, con occhi profondi marroni, che avrebbero potuto farti parlare solo con uno sguardo.
- Cerco Gibbs!- esordì la donna.
- E lei sarebbe?- chiese curioso Tony
- E' lei per caso Gibbs?- rispose la donna senza esitare.
- Può essere- 
- Decisamente non è lei Gibbs- disse la donna con sicurezza tale da richiamare la totale attenzione di DiNozzo.
- Se mi dice chi è potrei anche pensare di farla parlare con Gibbs-
- Agente del Mossad, Ziva David- rispose controvoglia, capendo che aveva davanti un classico donnaiolo e le opzioni erano o dirgli il suo nome o ucciderlo. Pensò bene di evitare un gesto così plateale proprio lì dentro. 
- Agente super speciale Anthony DiNozzo- ma Tony capì che sarebbe successo qualcosa di catastrofico in pochi minuti dato che l'agente che aveva ucciso kate era del Mossad... Quindi questa donna che voleva fare? Difendere un collega o consegnarcelo? 




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aspetto vostre recensioni! Spero vi piaccia!!!



 

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Capitolo 2
*** nuovo me 1.2 ***


Continuava a guardarla, con uno sguardo sia di sfida sia interessato. - Gibbs al momento non c'è, ma può riferire a me!- disse Tony alzandosi dalla sedia e mettendosi di fronte a lei. Ziva David accettò di buon grado questo avvicinamento e decise che era il momento di riutilizzare un pò delle sue vecchie tecniche di seduzione... certo dopo un viaggio di 5 mesi a Londra a seguire un noto terrorista aveva bisogno di allenarsi. - No non credo di poter riferire a lei; a meno che non... - ma fu interrotta da una voce familiare che la chiamava. - Ziva! Come stai? Ben arrivata! Il viaggio è stato lungo?- disse la Shepard. - Ohh Jenny, bene tu? Avrei preferito essere qua per altre ragioni...- disse Ziva senza distogliere lo sguardo dall'agente DiNozzo che era decisamente ammaliato dalla sua presenza. - Vieni parliamo nel mio ufficio. Devo presentarti l'agente Gibbs. E facendo un sorrisetto, lasciò lì Tony ancora sognante. Ma che cavolo ti prende?!?! Kate è morta da meno di 24 ore e tu invece di cercare elementi di prova ti lasci sedurre da un'agente del Mossad????? pensava Tony - McPivello sali subito in ufficio- disse Tony chiamando al laboratorio di Abby. - Tony perchè mi hai fatto salire? Stavamo rintracciando il telefono di Ari Haswari- disse McGee molto seccato. - E' arrivata un'agente del Mossad pochi minuti fa. Ora sta parlando con Gibbs e un'altra donna nell'ufficio del Direttore.- disse Tony - Chi è? Cosa vuole? Hanno già quel bastardo??- - Hei McParolacce non ti scaldare troppo. Ancora non so, non mi ha detto niente, se non che voleva parlare con Gibbs.- - Ziva, l'agente Gibbs non è molto, mmm come dire- - Diplomatico?- - Esattamente! So che non hai certo bisogno di essere difesa da me, ma farò in modo che Gibbs non ti aggredisca- - Va bene, capisco. Ha perso un'agente, sarà piuttosto scosso.- - Si anche se non lo ammetterebbe mai.- Ed entrarono nell'ufficio. - Agente Gibbs, le presento l'agente Ziva David.- disse la Shepard - Piacere, agente Gibbs.- iniziò Ziva - Allora dove è Haswari?- rispose Gibbs, saltando i convenevoli. Ziva lo guardò fisso negli occhi e capì di avere avanti a sè un uomo che non si sarebbe fermato davanti a niente pur di trovare Haswari, pur di trovare l'assassino della sua agente. Gibbs, che contemporaneamente la guardava, si accorse subito che quella donna era un vero osso duro. - Non lo sappiamo. - rispose Ziva - tutti i miei contatti qua l'hanno perso di vista. Mi metterò subito in moto per iniziare io stessa le ricerche. - Perchè hanno mandato te?- chiese Gibbs che voleva capire il rapporto tra l'agente David e Haswari - Perchè sono il suo diretto superiore- fredda Ziva - Ziva affiancherai l'agente Gibbs e la sua squadra nelle ricerche di Ari Haswari, da domani mattina. Ora è tardi, vai in hotel. Ci rivediamo domani. - disse Jenny, senza ammettere commenti. Gibbs la guardò con ostilità ma non disse niente e uscì dall'ufficio. Ziva facendo un cenno a Jenny, seguì Gibbs. Tony e McGee stavano parlando, quando Gibbs arrivò con a seguito Ziva David e disse : - Questa è Ziva David, un'agente del Mossad. Da domani ci aiuterà nella ricerca di Haswari. A domani agente David- facendole capire che voleva parlare da solo con i suoi uomini. - A domani. Agenti- e si congedò. -Capo ma..- iniziò Tony che però fu subito bloccato da Gibbs - Lo so Tony. Non mi fido neanche io. Seguila. Non perderla mai di vista. - - Vado capo.... - controvoglia Tony - Allora McGee che abbiamo?- disse gibbs Tony seguì Ziva fin dal parcheggio dell'Ncis, poi in un ristorante italiano e infine al suo hotel, e che hotel! Un Hilton. A quanto pare era un agente molto in alto questa Ziva David. Ma era comprensibile. Con quegli occhi avrebbe potuto avere tutto quello che voleva. Era un misto tra il seccato e l'eccitato. Entrò nell'hotel e prese una camera anche lui, come ordinato da Gibbs. Continuò a seguirla nelle piscine e perfino nelle saune. La ragazza si trattava bene. Entrò nella sua stanza, e così Tony che aveva la camera accanto in modo da controllarla ogni secondo. Decise di stendersi sul letto perchè era troppo stanco ma con l'intenzione di restare sveglio e vigile anche perchè non sentendo rumori provenire dalla stanza di Ziva, pensò che fosse veramente andata a dormire a causa delle molte ore di volo. Alla fine aveva ceduto e si era addormentato quando iniziarono a bussare alla porta. Si svegliò di soprassalto e vide che erano le 2 di notte. Aprì la porta e si trovò davanti proprio Ziva. - Ah finalmente hai aperto! Se Gibbs sapesse che dormivi, penso che ti licenzierebbe.- commentò divertita Ziva - Come sapevi che ero qua?- ancora addormentato Tony - Perchè ti ho visto tutto il tempo mentre mi seguivi. Te l'ha detto Gibbs? Me lo aspettavo...- - Te l'aspettavi?- - Si me l'aspettavo. Io avrei fatto la stessa cosa. Deve essere un buon capo. Ma noi non dobbiamo finire una conversazione?!- finì Ziva con tono provocatorio. - Ah si?! Perchè prima era una conversazione quella?- rispose Tony stando al gioco. Oramai la copertura era saltata quindi doveva tenerla sotto controllo in altri modi, allo scoperto. - mmm, potremmo iniziarla ora, la conversazione... o se vuoi altro.- disse maliziosa Ziva - Altro? Vai a letto con tutti quelli che ti seguono o con tutti i bei uomini con fascino come me?- disse Tony - No. Solo quando ne ho voglia e con chi ho voglia.- - Quindi avresti voglia ora e con me?- - Può essere, o può anche essere che voglia sedurti e distrarti per estrarti informazioni, informazioni che avete su Haswari.- - Sarà difficile farmi parlare, mia cara. - - Ah ah ah. Tu lo sai che sono addestrata in tecniche di tortura per far parlare chiunque io voglia? Fossi in te eviterei di oppormi.- - Quindi sono solo informazioni che vuoi? Mi hai illusa Mossad.- rispose fingendosi triste Tony - Magari voglio altro.- - Prendiamoci un caffè vieni- disse Tony capendo che non avrebbe resistito ancora molto. Scesero nella hall e si diressero fino al bar ordinando due caffè. Per un pò non si dissero niente ma continuavano a guardarsi e capirsi. E' proprio bella, sensuale, perfino quando beve il caffè, pensava Tony. Ha qualcosa di particolare, sarà quello sguardo da bambino o il sorriso a mezza bocca?! Basta David ricordarti perchè sei stata mandata qui, pensava invece Ziva. ---- Spero che anche questo capitolo vi piaccia!! Il prossimo sarà decisamente con più colpi di scena!! Aspetto recensioni ! Un bacio ZivaDavi

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Capitolo 3
*** nuovo me 1.3 ***


Mentre McGee cercava di ricomporre gli ultimi spostamenti di Haswari, Gibbs scese nell’obitorio a parlare col dottor Mallard, che oltre alla laurea in medicina aveva conseguito anch quella in psicologia.
– Ducky hai già finito il profilo psicologico di quel bastardo??- disse Gibbs con aria sprezzante.
  • Si Jethro, e non ti piacerà…- disse il dottore
  • Perché?-
  • Perché le sue azioni non corrispondono al suo profilo che avevo tracciato precedentemente… C’è qualcosa in questa storia che non quadra… manca un pezzo del puzzle, e senza quello mi sarà difficile prevedere la prossima mossa. Ma oltre a questo sei sceso a parlarmi di altro… Dimmi Jethro. – il dottor Mallard sapeva le domande di Gibbs prima ancora che questo gliele ponesse.
  • Si Ducky. Ho bisogno che mi tracci pure il profilo dell’agente Ziva David del Mossad.
  • Ah… la donna che Jenny ti ha affiancato per il ritrovamento di Haswari vero?  Oh mi hai fatto ricordare che devo salire a congratularmi con Jenny… lei direttore, che bella sorpresa!!
  • Si lei Ducky, fra poco ti farò avere il suo fascicolo. E comunque per quello che riguarda Jennifer Shepard c’è poco da congratularsi: era un’ottima agente, e ora invece si è oppure l’hanno trasformata in una burocrate… m sa che non ha appreso niente da me.
  • Ti sottovaluti Jethro. Ad ogni modo penso che preferisca una vita meno movimentata al momento, e penso che per lei sia puttosto gratificante vista la sua famiglia, un’intera discendenza di ammiragli, direttori e segretari. Questo forse è il minimo a cui aspirava.
Gibbs non potè sopportare che pure Ducky fosse contento per Jenny  fece per andarsene.
  • Jethro cerca di non farle pesare troppo questa nuova mansione. Se le vuoi almeno un po’ di bene appoggiala.- disse Ducky volendo acquietare la tensione nel’agenzia.
 
Gibbs risalì da McGee, ma non fece neanche in tempo a chiedergli se avesse trovato qualcosa che Jenny lo chiamò nel suo ufficio. Già comincia male, pensava Gibbs
  • Dimmi Jenny-
  • Ho ricevuto un messaggio curioso, che poi pensandoci bene curioso non è! Perché hai fatto seguire Ziva da DiNozzo?-
  • E tu come lo sai?-
  • Me l’ha scritto Ziva! Non vorrei ricordarti che è stata addestrata dal Mossad, al meglio-
  • Sai che è il mio modus operandi.-
  • Bhè mi sa che devi iniziare a cambiarlo questo tuo modo di fare! Siamo un’agenzia federale Jethro, vuoi capire o no che non puoi usare i tuoi agenti per pedinare le persone?!-
  • Se non ti sta bene allor…- ma fu interrotto da una chiamata di Tony.
 
  • Dimmi DiNozzo-
 
  • Papà ciao! Sai la macchina che mi avevi detto che andare  a prendere dal meccanico, bhè ecco ho dimenticato di farlo! Ci vado domani? – era il codice di Tony per non fare insospettire Ziva e per dire al capo che era stato scoperto
 
  • Tony tienila occupata come vuoi ma non perderla di vista! – disse Gibbs sotto lo sguardo scioccato della Shepard
 
  • Va bene papà, provvedo subito! A presto.- e chiuse la chiamata.
 
  • Leroy Jethro Gibbs!! Ti conosco bene e anche i tuoi metodi ortodossi ma stavolta proprio non ti coprirò! Ti ho dato un ordine ovvero quello di farla partecipare alle indagini e di affiancarla a te, non puoi farla pedinare! -
 
  • Ti piace proprio questa Ziva David perché? Cambiato gusti?-
 
  • Fai un’altra battuta del genere e ti butto fuori dall’agenzia e proprio tu dovresti sapere benissimo i miei gusti!!!! E per quello che riguarda Ziva è un’ottima agente e mi fido di lei molto. Mi ha salvato la vita al Cairo due anni fa. E’ molto leale a prescindere dal Mossad. -
 
Qualcosa si stava insinuando nei pensieri di Gibbs, cioè l’idea di dare una possibilità a questa Ziva David. Ma in ogni caso lasciò a Tony il compito di controllarla.
 
  • Questo lo vedremo, vedremo se sarà davvero leale. –
  • Ora che ne dici di tornare a casa Jethro? E manda a casa anche McGee! Domani sarà una giornata impegnativa! E per favore chiama Tony! Non voglio conflitti internazionali a causa tua!
  • Buonanotte anche a te, Jenny. –
 
E così Gibbs scese fino alla sua scrivania e chiese a McGee se c’erano novità.
- No capo niente.-
- Tranquillo, riprendiamo domani! Ora vai a casa.-
- A domani, capo.-
 
McGee prese le sue cose e si diresse verso la macchina quando ad aspettarlo là trovò Abby, che sbraitava.
  • Abby cosa è successo?-
  • Mi si è bucata la ruota della mia auto e non ho una ruota di riserva perché l’ho bucata la settimana scorsa e il meccanico me la deve fare avere a giorni… Mi sa che dormirò qua! Però volevo chiederti se mi vai a prendere qualcosa da mangiare per cena, non mi andava di dirtelo per messaggi! –
  • Non fare la stupida, Abby. Sali in macchina e andiamo a cena e ti accompagno io a casa! Sai può capitare a tutti che si sgonfi la ruota. –
  • Nono! Non voglio crearti questo disturbo ! già se mi porti una pizza ti sarò debitrice a vita!! –
  • Abby, Sali in macchina forza-
Ed Abby non se lo fece ripetere due volte.
 
Tim decise di portarla a mangiare in un ristorante vicino casa sua, con disappunto di Abby, che aveva paura di aver privato Timothy di ore di sonno, ma non sapeva che Tim era più che contento di stare un po’ con la sua Abby. Non si capiva bene che rapporto avessero quei due. Bello, sicuramente. A volte come fratello e sorella, data la loro sincerità, a volte di amanti per la loro complicità, ma non era mai successo niente di particolare tra i due che facesse intendere un rapporto più intimo. Anche se entrambi, nonostante non lo ammettessero, lo speravano.
 
Nel frattempo all’Hilton mentre bevevano il caffè, Ziva si alzò con la scusa di andare alla toilette e mandò un messaggio a Jenny :
Jenny, Direttore, l’agente Gibbs ha mandato l’agente DiNozzo a pedinarmi. Non gli torcerò neanche un capello… a meno che non mi faccia arrabbiare. Mi conosci! Non te lo scrivo per richiamare Gibbs ma bensì per metterti a conoscenza del fatto. Buonanotte a domani!  
 
E il Direttore poco dopo rispose :
Mi dispiace molto dell’accaduto, lo avevo immaginato conoscendo Gibbs! Spero che tu non la prenda a male, è il suo modo di fare. Non si fida di nessuno. A domani!
 
Mentre  Ziva era in bagno Tony chiamò Gibbs ma il tempo di accendere il telefono e lei fu subito di ritorno, quindi dovette inventarsi una finta chiacchierata con suo padre per informare Gibbs.
Chiusa la chiamata, Ziva iniziò a ridere con enorme disappunto di Tony che le chiese :
  • Perché ridi?-
  • Ho capito che hai chiamato Gibbs! Ma non preoccuparti non gli dirò che l’ho capito. Sarà il nostro piccolo segreto.
  • Ah grazie mille agente David- disse con fare ironico Tony
  • Potremmo avere qualche altro piccolo segreto, agente DiNozzo, se vuole! Ancora sono le 3 di notte e io non ho molto sonno… Quindi visto che devi starmi alle costole…


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Spero che anche questo capitolo vi piaccia!!! A presto e aspetto commenti!! Un abbraccio ZivaDavi

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Capitolo 4
*** nuovo me 1.4 ***


  • Ziva David sicura che nel caffè non ci fosse qualche stupefacente? O al Mossad vi insegnano questo per sedurre gli uomini?-
  • Così mi ferisci, agente DiNozzo! Pensavo avresti gradito un’offerta del genere dato che non mi stacchi gli occhi di dosso da quando mi hai vista… -
  • Oh oh. Lo stesso si può dire di te! Mi stai provocando dal momento in cui hai messo piede all’Ncis.-
  • Ah ah ah. Che illusi voi uomini. Quindi con questa risposta posso ritenermi congedata? Domani avremmo da fare, e a meno che tu non abbia idee, preferisco andare a dormire.-
  • Mossad, io di idee ne ho tante, tutto il tempo, ma non credo sia né opportuno né  intelligente. Quindi buonanotte, ma saliamo insieme! Ti ricordo che ti sto pedinando.-
E senza aggiungere altro si incamminarono verso l’ascensore. Dal piano terra alle loro stanze c’erano 23 piani in mezzo… Chissà cosa sarebbe successo. Tony si sporse per premere il pulsante del piano, ma contemporaneamente senza accorgersene fece lo sesso Ziva e le loro dita si sfiorarono. Una scossa attraversò entrambi che si guardarono negli occhi ma non dissero niente. Stavolta era diverso. Non era una semplice provocazione, una battuta, e neanche un semplice tocco. No era un tocco particolare, la scintilla che unisce due persone. Rimase così imbambolati senza sapere che dire. Tony sembrò essere tornato il ragazzo un po’ sfigato dei primi anni di liceo, mentre Ziva una bambina con le paure di un’adulta che aveva vissuto nell’infanzia a causa di suo padre. Tutte le loro barriere avevano ceduto.
Durante tutto il tragitto non si erano detti niente, né tanto meno guardati, quel tocco era stato troppo per loro, che fino a poco prima scherzano su tocchi più “intimi”.
Arrivati davanti le loro stanze si dissero “Notte” senza guardarsi e si chiusero le porte dietro di loro. Come poteva uno/a sconosciuto/a conosciuto/a poche ore prima avergli scombussolato tutto lo stomaco? Lei era un agente del Mossad, che ne aveva viste e vissute di cotte e di crude, e lo stesso lui, che aveva vissute esperienze dolorose.
 
  • Ora dobbiamo andare che è tardi, se no Gibbs ci uccide se non arriviamo puntuali- disse McGee alzandosi dal tavolo del ristorante italiano per andare a pagare
  • Ah esattamente. Ma Tim… dove stai andando?-
  • Secondo te? A pagare! –
  • NOOOO! Tim.Tim.Tim. No lascia faccio io! Gi che mi stai accompagnando stasera è un favore, ma non posso pure permetterti di offrirmi la cena.-
  • Abby… da quando ti fai questi problemi con me?-
Esatto Abby da quando? Si domandava dentro di se, la piccola regina del laboratorio.
  • Da quando invece di andare dal cinese o a prendere l’hot dog veniamo in un ristorante italiano ultra chic!!!- rispose Abby
  • Ma non ti è piaciuto? – chiese dispiaciuto McGee
  • Oh Timothy ma certo! Solo che è diverso dal solito… non veniamo in posti così noi…-
  • Ce lo meritiamo dopo quello che stiamo passando. Su andiamo!
E si diressero verso casa di Abby. Arrivati là sotto McGee disse :
- Eccoci a destinazione, signorina!- scherzando
- Grazie monsieur ! –
Fecero per salutarsi come al solito con  due baci sulle guance quando Abby, invece posò le sue labbra su quelle di Tim. Fu lento, semplice e a stampo. Era un vero e proprio grazie silenzioso.
Tim rimase senza parole ma capì la sua Abby e le sorrise! Sapeva che fra di loro non sarebbe cambiato niente, né ci sarebbe stato imbarazzo il giorno dopo.
 
 
Gibbs dopo aver congedato tutta la sua squadra si sedette alla sua scrivania e pensava a come trovare Haswari, quando gli arrivò una chiamata inaspettata.
  • Pronto?-
  • Jethro, sono Tobias. Devo parlarti! Ci vediamo al solito bar, diciamo tra mezz’ora?-
  • Va bene Tobias.
Si incontrarono nel loro bar, in una stradina dietro l’NCIS dove una volta a settimana andavano a prendersi una birra e parlare un po’. Tobias era una delle poche persone di cui Jethro si fidasse ciecamente.
  • Tobias, ciao. Dimmi tutto.-
  • Jethro ho pessime notizie. Anche noi stiamo lavorando al caso della tua agente morta, perché ci ha chiamato l’ambasciatore americano in Israele. –
Tobia lavorava nell’FBI e spesso capitava che i due dovessero collaborare o che semplicemente si passassero informazioni.
  • Sul mio caso? Della mia agente? – iniziò a farneticare Gibbs molto seccato
  • Si Jethro. Da domani ti affianco nel caso ! Me l’ha comunicato il mio Direttore prima che ti chiamassi, e mi ha detto che si è messo d’accordo col tuo Direttore. Anzi parlando del tuo Direttore….ho saputo la novità! Complimenti. Come ti senti a stare sotto la Shepard?-
  • Tobias preferisco non risponderti per educazione. .- se si lasciò andare con una fragorosa risata. – hai altre novità per me sul caso? O ci siamo visti perché ti manco?-
  • Jethro se volevo vederti perché mi mancavi ti invitavo a casa mia! No ho saputo un’altra cosa. Come ben saprai Haswari è un’agente ribellato che però il Mossad ha cercato di riprendersi. Ma dalle notizie che escono indiscrete si dice che stia facendo il doppio gioco. Anzi a quanto so è diventato pure un elemento importante all’interno di Hamas.
  • Questo è molto peggio di quello che mi aspettavo. Domani con noi ci sarà anche un’agente del Mossad mandata per recuperare Haswari. Il Mossad sta cercando in tutti i modi di contenere il danno.
 
La mattina dopo all’NCIS si ritrovarono tutti attorno alla scrivania di Gibbs. Tony, McGee,  Abby, il Dott. Mallard, Tobias Fornell e Ziva David.
  • Allora finite le presentazioni, Agente David, vuole metterci al corrente di tutto quello che sa sulla missione di Haswari ?- disse Gibbs freddo
  • Purtroppo non sappiamo molto. Sarete sicuramente a conoscenza del fatto che mesi fa ha deciso di uscire dal Mossad e lavorare da solo, come un vero e proprio mercenario. Ma non abbiamo idea per chi stia lavorando. – concluse Ziva, non comunicando tutte le informazioni che aveva.
  • Signorina David! Io so anche altro. Mi sembra strano che lei che è il suo diretto superiore non sia a conoscenza del fatto che è diventato una cellula molto importante di Hamas. – commentò senza peli sulla lingua Fornell.
Ziva si sentì a disagio, ma non si lasciò certo intimidire da quella insinuazione.
  • Non ne abbiamo la certezza! Senza prove possiamo dire tutto quello che vogliamo. – lo schernì Ziva.
Tony la guardava fissa cercando di non incontrare i suoi occhi, ma lei sentiva che la stava osservando, e decise che fosse meglio non guardarlo per restare concentrata, o quell’agente Fornell le avrebbe teso una trappola per farla parlare più del dovuto.
 
 
In quel momento uscì dal suo ufficio Jenny, che guardando tutta la squadra, disse a Ziva :
  • Agente David, il Direttore del Mossad è appena atterrato e sta venendo qua. Vuole andargli incontro o preferisce aspettare?- le chiese Jenny in imbarazzo davanti a tutti, evitando dettagli che potessero imbarazzare lei. Purtroppo non aveva il tempo di chiamarla e parlarne nel suo ufficio, era stata una notizia che l’aveva colpa alla sprovvista e dalla faccia di Ziva dedusse che neanche lei  ne era a conoscenza.
Bene, pensava Ziva, ci mancava solo lui! Cosa sarà venuto a fare? Qua basto io. Così complichiamo solo le cose. E se Ari dovesse morire la colpa sarebbe tutta sua.
  • Direttore preferisco aspettare qua. Ma avrei bisogno di una stanza vuota dove potergli parlare dopo.- chiese Ziva tutto d’un fiato, nonostante sentisse gli sguardi in disaccordo della squadra dietro di lei.
  • Certamente Ziva! Appena arriva ti informo.- e Jenny si congedò guardando prima lei, poi Gibbs fisso lasciandogli intendere che era una questione davvero delicata.
Quei due non avevano certo bisogno di parlarsi. Fin alle prime missioni di anni e anni prima riuscivano a comunicare con gli occhi. E spesso questa loro complicità era stata di vitale importanza, sia per salvargli la pelle, sia per completare diverse missioni.
 
Dopo soli 15 minuti,  il Direttore del Mossad arrivò all’NCIS e tutta la squadra si riunì nell’ufficio della Shepard.
  • Prego Direttore si accomodi.- disse gentilmente Jenny, indicando una sedia di fronte alla sua scrivania.
  • Shalom, nuovo Direttore. Colgo l’occasione per farle gli auguri per la nuova carica. Sono certo che avremo tempo più tardi per parlare dei nostri rapporti fra agenzie. – commentò molto felice il Direttore del Mossad.
Durante questa breve conversazione, tutta la squadra che era là dentro guardava attonita. Più volte Tony, Gibbs e Fornell , passavano dalla faccia del Direttore del Mossad a quella di Ziva, notando qualcosa che li legasse ma non trovando la risposta.
  • Saranno parenti – bisbigliò Fornell a Gibbs
E la risposta non tardò.
- Agenti questo è il Direttore del Mossad, Eli David, padre dell’agente Ziva David.- disse molto tesa Jenny.
Tutti restarono a bocca aperta, e Ziva si sentì per la prima volta da quando era arrivata lì davvero a disagio, anche perché suo padre le si avvicinò e le disse : - Non mi saluti, figlia mia?- e le diede un bacio sulla fronte.
  • Buongiorno Direttore- furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Ziva.
Per smorzare quell’aria di tensione, la Shepard decise di proseguire con le presentazioni dei suoi uomini.
  • Direttore, questo è l’agente speciale Leroy Jethro Gibbs; questo l’agente DiNozzo, l’agente McGee, la nostra informatica Abby, il Dottor Mallard e l’agente dell’FBI  Tobias Fornell. –
  • E’ un vero piacere, anche se avrei gradito queste presentazioni per altri motivi.-
  • Piacere – rispose per tutti Tony. Anche perché Gibbs squadrava dalla testa ai piedi Eli David reggendo lo sguardo che anche Eli gli rimandava.
  • Sono partito il prima possibile perché un mio agente dormiente qui a Washington è riuscito a localizzare Haswari.
Ziva guardò in maniera così allibita il padre che Gibbs capì che non ne era stata informata. Ziva si sentì scavalcata.
  • Bene allora possiamo andare a prendere Haswari ? Il suo agente ha le coordinate?- non perse tempo Gibbs.
  • Non corra agente Gibbs! Ho detto che l’abbiamo localizzato non che lo lasceremo in pasto ai leoni.- rispose non perdendo il suo sorriso Eli David
Ma a quella affermazione Ziva facendo un cenno del viso a Jenny uscì dal suo ufficio. Tutti capirono cosa stava succedendo, e Tony non tardò a commentare la situazione, dicendo al Direttore del Mossad, senza peli sulla lingua, che mettere a repentaglio la vita di un’agente in un paese straniero per poi non aggiornarlo delle informazioni importanti della propria missione era non solo sbagliato poiché avrebbe potuto compromettere la missione dell’agente David, ma anche piuttosto disonorevole in quanto in una squadra ci sono regole da seguire.
  • Non vorrà mica insegnarmi come fare il mio lavoro, agente DiNozzo?- disse Eli, che già ricordava i cognomi, dato che aveva studiato a fondo l’NCIS.
Gibbs bloccò Tony che stava per rispondere,e lo mandò fuori. Stranamente quei due sentirono il bisogno di difendere l’agente David.
Tony uscì e trovò Ziva sulla ringhiera fuori dall’ufficio. Le si mise accanto e la guardò.
  • E’ sempre così simpatico tuo padre con te? – chiese scherzando Tony, ma dallo sguardo di Ziva capì che non aveva alcuna voglia di scherzare. Ma questo non lo fermò e continuò: - Quindi paparino è il Direttore del Mossad…mmm…ma tu sei una brava agente oppure raccomandata? – volendo stuzzicarla un po’.
  • Sono la migliore.-  rispose Ziva senza pensarci due volte.
Ma non ebbero il tempo di continuare la discussione che sentirono una forte esplosione. 

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Capitolo 5
*** nuovo me, 1.5 ***


Tutto l’edificio iniziò a tremare, e scattarono le sirene d’emergenza. Tony e Ziva non fecero in tempo a rientrare nell’ufficio della Shepard, che questa si catapultò fuori con tutto il seguito, chiamando la sicurezza per novità. Gibbs, McGee, Abby e Tony scesero alle loro scrivanie e iniziarono a chiamare tutti i vari ingressi.
  • Capo, pessime notizie. Un attentato. Un uomo si è fatto esplodere davanti al cancello di est, l’ingresso diretto per questi uffici. A quanto pare sono entrati altri terroristi. Sono addestrati bene. Tutte le pattuglie stanno cercando. – rispose famelico Tony
  • Stanno arrivando i supporti dell’FBI e della CIA e l’esercito ci sta mandando delle truppe.
 
Jenny ritornò nell’ufficio e parlò agli altoparlanti di tutto l’edificio :
  • Restate tutti ai vostri posti, in caso vediate sconosciuti avvertite immediatamente. Non abbandonate l’edificio.
 
    Il telefono di Gibbs suonava ogni secondo, fino a quando non prese la chiamata giusta che lo avvertiva che l’attentato aveva ucciso delle sentinelle di guardia e tre uomini nel reparto della scientifica. Nel laboratorio di ABBY!!! Pensò subito Gibbs.
  • Dove è Abby?- disse Gibbs
  • Capo è scesa proprio ora, per vedere di trovare qualche informazione dai video di sorveglianza.- disse McGee
  • Sono stati trovati morti tre uomini della guardia nel suo reparto.-
Non ci pensarono neanche due secondi e Gibbs, Tony, McGee e Fornell scesero armati in direzione del laboratorio. Anche Ziva tentò di andare con loro ma Gibbs la guardò e le disse :
  • Proteggi i due direttori, siamo subito di ritorno!-
Ziva obbedì controvoglia e, dirigendosi verso l’ufficio di Jenny, trovò suo padre sulle scale pensieroso.
  • Ti stanno venendo i primi rimorsi? Ti stai rendendo conto di cosa hai fatto? – disse Ziva lucida senza lasciar trasparire alcuna emozione, quando dentro invece si sentiva gretolare.
  • Non ho niente da recriminarmi. Ma so chi è entrato. Le tecniche sono sempre quelle. Saranno le cellule più attive di Hamas qua. Mi avranno visto venire qua, quindi perché non prendere due piccioni con una fava? Potremmo fare un incontro molto spiacevole. –
Ma Ziva non resistette a quelle parole e corse verso l’ufficio di Jenny e le riferì quello che pensava suo padre. Jenny le prese un bicchiere e versò dentro due dita di scotch offrendoglielo.
Ziva ringraziò ma rifiutò e Jenny insistette:  
- Penso che anche tu abbia capito a quale incontro si riferisce tuo padre, quindi bevi qua un attimo e riprenditi. Dei essere più che lucida in caso abbia ragione. Ti devo chiedere una cosa Ziva e voglio la tua massima onesta!-
- Chiedi Jenny-
- Se Ari Haswari minacciasse la nostra incolumità, mia, di Gibbs, McGee, Abbyo Fornell? O DiNozzo, saresti pronta a difenderci a costo di ucciderlo?
      Ziva al sentire il cognome di Tony nella lista tra quelli a rischio sussultò, e senza neanche pensarci le rispose che lo avrebbe fatto. A mente più lucida dopo pochi minuti si rese conto che forse lo avrebbe fatto davvero.
 
  • Abby??? ABBY??? – gridava Gibbs chiamandola
  • Gibbs cosa urli? – rispose tranquilla Abby, che vide comparire davanti a se i quattro uomini armati.
  • Forza dobbiamo salire sopra. Dobbiamo restare tutti uniti.-
 
Salirono e andarono alla scrivania di Gibbs e scesero anche i due direttori e Ziva. Mentre Gibbs preparava un piano di difesa Tony disse :
  • Capo ma Ducky?-
Gibbs, come un fulmine a ciel sereno, si rese conto che dopo aver sentito l’esplosione ed essere usciti aveva perso Ducky.
Ma videro spuntarselo alle spalle con le mani in alto e un uomo dietro di lui. Allora tutti scattarono con le armi in mano.
  • DUCKY! – urlò Abby, ferma a guardare la scena tramante dietro Timothy.
  • Sparate! – disse Ducky con fare eroico ma Gibbs neanche lo sentì o forse semplicemente lo ignorò.
  • Ciao Ziva – disse lo sconosciuto che si fece vedere chiaramente in viso. Era Ari Haswari. A quanto pare suo padre aveva indovinato. – Ziva mi dispiace. L’unica per cui potrei mai provare un minimo di pietà sei tu. Ma dovrò uccidere anche te. Anzi tutti a dire la verità- finì guardandò Eli David.
Tony con un riflesso incondizionato si avvicinò a Ziva a mò di scudo e lo stesso fece Gibbs dall’altro lato. Ziva si sentì scuotere a quelle parole, e vedere i due agenti vicino a lei avvicinarsi la preoccupò ancora di più consapevole che rischio stavano correndo.
  • Non farloAri- disse Eli che lo stava ancora guardando.
  • Non mi devi parlare tu, bastardo! Hai ucciso mia madre! Come hai potuto? Come hai fatto? Tu non hai un minimo di cuore. Se cerchi un colpevole per come sono potuto diventare così non devi che guardarti allo specchio, paparino caro. –
Questa ultima affermazione lasciò decisamente tutti senza parole, di nuovo. Ma quanti segreti e complicazioni avevano nel Mossad? E’ come la mafia,pensò Gibbs, una grande (finta) famiglia felice.
  • Dottor Mallard, si faccia un paio di passi indietro.- disse Ari
  • No! – contestò Ducky
  • La prego Dottore, non ucciderei mai un collega!-
  • Tu non potresti mai essere un dottore. Mai! Non è la laurea solo che fa di una professione un uomo. E’ come si svolge quella professione.-
  • Che parole toccanti, Dottore.-
 Nel frattempo Fornell , Gibbs e Ziva valutavano le prossime mosse nella loro mente.
  • Tutto questo perché? Per il Direttore Eli? – disse Tony, che però fu guardato male da tutti.
  • Oh nono. Anche per tutto quello che l’America ha fatto a noi, ai miei fratelli per scelta. A noi di Hamas.- disse urlando Ari.
Fu un attimo. Gibbs guardò Ducky e gli disse con un gesto della testa di buttarlo a lato al suo segnale. Fornell capì e si tenne pronto. Gibbs fece il cenno. Si sentirono innumerevoli colpi di fuoco, ma due andarono veramente a segno. Uno quello di Ziva su Ari,e l’altro quello Ari su Ziva. Entrambi caddero a terra. 

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Scusate se questo capitolo è più breve! aspetto recenzioni! Vostra, Zivadavi

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Capitolo 6
*** nuovo me 1.6 ***


Ducky controllò se Ari fosse morto. Lo era. Tutti si buttarono su Ziva. Tony e Eli erano su di lei che cercavano di capire da dove venisse tutto il sangue accanto a lei. E lo vide un buco da dove uscivano fiumi di sangue all’altezza del cuore. Tony sentì il polso ma tremava così forte che non capiva se c’era o meno. Si avvicinò Ducky che iniziò a guardare Jenny al telefono che chiamava urgentemente un’ambulanza. Cercava di fermare l’emorragia tamponando la ferita per vedere bene il foro d’entrata ma usciva troppo sangue. Non poteva neanche premere troppo perché non sapeva se sarebbe stato fatale.
- Ziva resisti- disse Eli con le lacrime agli occhi- non mi puoi lasciare anche tu! Se n’è già andata Tali… בבקשה, יתעורר זיוה הקטנה שלי. -
Tony guardava quella scena tremando e così Ducky, guardando Gibbs gli fece cenno di spostarlo.
      Perché DiNozzo sta facendo così? Pensava il capo. E’ successo qualcosa ieri notte? Come può essere sempre il solito donnailo! Mi sentirà! … Anche se sembra davvero spaventato, ma la conosce da così poco, meno di 24 ore!
 
  • DiNozzo chiama la sicurezza vedi se hanno trovato gli altri terroristi.- gli ordinò Gibbs, ma Tony ancora fissava il corpo di Ziva là a terra, mentre il padre le toccava la fronte e le sussurrava parole in ebraico.
*Slap* - DiNozzo ti vuoi scegliare?- Gibbs lo guardava molto male
- Si capo faccio subito.- e se ne andò con McGee ed Abby al piano di sotto per controllare.
 
Arrivò l’ambulanza e si portò Ziva, ma suo padre non volle andarci. Allora Jenny prese l’iniziativa : - Ci andrò io Direttore David. Sua figlia non può restare sola.-
Ma Eli David  fece come se non l’avesse sentita, come se di colpo non gliene importasse più niente, come se avesse già dato sua figlia per morta.
 
Mmm, no! Devo farlo io. Nessuno deve uccidere Ari, a meno che non sia io. Glielo devo. No Ari. Ti prego, ripensaci. Ziva si agitava al ricordo del suo ultimo istante prima dello sparo.
Forse sono morta. Non sento più niente. Anzi si… sento freddo. Molto freddo.
  • Dottore la prego venga! – chiamava Jenny- sta sudando freddo. E’ diventata di nuovo bianca di colpo.-
  • Signora, è normale, se così si può dire in questi casi. Se supera la notte domani la potremo operare. Al momento toccarle il cuore le sarebbe fatale! Siamo riusciti solo a disinfettare la ferita per evitare infezioni. La notte la passerà così. –
       Jenny accennò col capo per congedarlo e tornò a guardare Ziva. Era molto preoccupata, aveva l’adrenalina addosso, aveva lasciato l’agenzia allo sbaraglio per andare con lei.
Ma cosa riusciva a fare questa ragazza? Come poteva aver scombinato le menti di così tante persone?
La Shepard chiamava Gibbs ogni mezz’ora per gli aggiornamenti e sapeva che da lì a poco sarebbe arrivato il Segretario della marina. E lei non era là. Ma Gibbs lo capì e le disse :
  • Jenny prendi le tue cose e vieni.-
  • Non posso lasciare qua Ziva da sola. Potrebbe morire da un momento all’altro.-
  • Ho mandato DiNozzo, starà arrivando. Il SecNav ha chiamato, sarà qui tra un’ora. E tu hai bisogno di un caffè e una sciacquata oltre a vedere gli sviluppi con i tuoi occhi.
 
Neanche il tempo di chiudere la porta della stanza di Ziva che arrivò Tony.
  • Direttore, Gibbs la sta aspettando. Questo glielo manda lui.- e le porse un caffè.
  • Grazie mille, Tony. Se ci sono cambiamenti chiamami subito.
  • Certo Signora.
Tony prese un respiro ed aprì la porta. Al vederla in quello stato la sua testa entrò nel pieno di una guerra. Aveva pensieri contrastanti, inopportuni. Ripensava alle scene strazianti del padre poche ore prima, e nel frattempo al caffè che stavano  tranquillamente bevendo la sera prima.
Se non fosse stato per la benda, sembrava che dormisse. Era bellissima, con tratti decisi ma regali. Da vera principessa medio-orientale.   Aveva paura pure di sfiorarla per vederne la temperatura o semplicemente per toccare la sua pelle.
 
Jenny tornata all’NCIS si fece riepilogare la situazione : Tutti i terroristi erano stati uccisi o si erano fatti esplodere. L’entrata est, e uno degli uffici nell’ala ovest erano stati distrutti. Si contavano non più di 9 morti ma per lei era comunque un dato terrificante. Come si può morire a casa propria? Gibbs le mostrò le prove che confermavano che Ari Haswari avesse ucciso Kate. Abby aveva avuto il riscontro positivo dell’arma con cui aveva sparato a Ziva. Era la stessa. Ed in più aveva in tasca una foto di Kate che la confermava come bersaglio. Quindi era solo un mercenario. C’era qualcun altro dietro la morte dell’agente Todd. Lui era solo un esecutore che aveva preso la palla al balzo e sfruttato a suo favore gli avvenimenti. Il SecNav le diede piena collaborazione, le fece le condoglianze per gli uomini morti e le mise a disposizione 3 squadra tra FBI, Esercito e CIA fino al totale ristabilimento dell’agenzia.
Finito tutto, e portati i cadaveri nell’obitorio, scese dove avevano sparato a Ziva e vide l’enorme macchia del suo sangue.
  • Vatti a fare una doccia Jenny, ne hai bisogno, e poi riposati sul divano del tuo ufficio o va a letto.- le incitò Gibbs che poco prima aveva spedito a casa McGee, Abby  e Ducky. Solo Fornell era con lui. Anche se in quel momento era al bar a prendere litri e litri di caffè da portare anche a lui.
  • Non posso. Ho troppe cose da fare, devo chiamare le famig…- fu interrotta da Gibbs che le strinse le spalle.
  • Calmati – e Jenny si abbandonò tra le braccia di Gibbs.
 
Hai detto di essere la migliore del Mossad. Bhè allora devi resistere, le sussurrava all’orecchio Tony, stanco e distrutto dagli ultimi giorni. Ma non si spostò da quella poltrona neanche per andare a prendere da mangiare o bere, che invece una anziana infermiera gli portava ogni 2 ore.
Senza farcela più si addormentò sulla poltrona.
  • Agente DiNozzo – lo svegliò il medico. Aprì gli occhi e iniziò a guardarsi intorno, ma Ziva non era più nel suo letto e sbarrò gli occhi, tenendo la bocca aperta senza riuscire ad emettere suoni.
  • Dove è?- chiese temendo la risposta.

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Capitolo 7
*** nuovo me 1.7 ***


  • E’ in sala operatoria. Ha passato la notte anche se è molto debole. Appena finisce le farò sapere.- disse il medico e uscì.
Aveva fatto una promessa e così chiamò la Shepard  e la informò di tutto. Lei non poteva andare là al momento aveva diversi funerali da organizzare, anche quello dell’agente Todd. Chiese a Tony di informarla non appena fosse uscita dalla sala operatoria. Le doveva un favore e così sentiva di averlo ripagato in parte.  Chiusa la telefonata con Tony, chiese alla segretaria di chiamare Gibbs e farlo venire nel suo ufficio. Dopo cinque minuti arrivò:
  • Mi dica Direttore-
  • Sono già arrivati i rinforzi dalle altre agenzie? E Ducky come sta? –
  • Il dottore sta bene! E’ il più coraggioso qua dentro, e alla fine il suo profilo psicologico è riuscito a completarlo. Quelle cose che Haswari ha detto prima di essere ucciso erano i tasselli mancanti. Inoltre sono già arrivate le squadre di supporto.- concluse Gibbs accigliato.
  • Perfetto. Volevo anche informarti che il SecNav ci offre il suo jet privato per il funerale dell’agente Todd, a cui inoltre è stata conferita la medaglia al valore, per i lunghi anni di servizio prestato con onore e fedeltà. Partiremo domani mattina all’alba. -
  • Perfetto informo tutti. Novità da Tony invece? E l’agente David? Anzi a proposito… Non ho più visto Eli David dove è finito?
  • L’agente David è ora in sala operatoria e Tony è là fino a quando non esce. Eli David è ripartito per Tel Aviv  due ore fa dopo essere stato in ambasciata. – disse Jenny, che continuò vedendo lo sguardo ambiguo di Gibbs – Non è certo un padre modello. Anzi non penso sia neanche un padre, visto come tratta sua figlia, e lo stesso sente lei. Non lo considera più suo padre ma il suo Direttore. Ora va, a domani-
E Gibbs uscì dall’ufficio di Jenny pensando : Ma cosa insegnano al Mossad? Solo a diventare dei killer professionisti?
 
Gibbs avvertì tutta la squadra che sarebbero partiti il giorno dopo per il funerale di Kate.
Tony chiusa la chiamata col capo, fu fermato da un infermiere che gli disse :
  • Agente DiNoxxo?-
  • Si mi dica –
  • L’agente David ha finito ora l’intervento. E’ andato bene. Ha avuto un crollo durante l’intervento ma è una donna forte, e siamo riusciti ad estrarre la pallottola senza danneggiare il cuore. Fra poche ore sarà di nuovo sveglia. –
  • Grazie mille- concluse Tony che a quello notizia si sentì più leggero. Però nello stesso momento  pensò a Kate, che l’avrebbe rivista il giorno dopo, in una bara, e si incupì . Un’altra partner che moriva sul lavoro. Ma non è che fosse lui ad attirare distrazie sui suoi colleghi? Penso.
Contemporaneamente entrò nella stanza di Ziva per vedere come stava, e di certo non si aspettava di trovarla sveglia, figuriamoci se s’immaginava di vederla tentare di strapparsi tutti i tubi che aveva addosso.
  • Mossad sei sveglia? Ma… che stai facendo? – la bloccò spaventato.
  • Devo andarmene, sono stata qua a letto per troppo tempo. Devo prendere il primo volo per Tel Aviv e organizzare il funerale di Ari. Il Direttore di certo non vorrà farlo.
  • Certo… e tu vorresti affrontare più di 13 ore di viaggio appena uscita dalla sala operatoria? Sei in convalescenza!! E perché l’anestesia non ha ancora effetto?-
  • Al Mossad ci allenano a tutto, pure a resistere alle anestesie, veleni, e quant’altro. E  siccome mi sento benissimo mi dimetto.-
  • E da quando un paziente si dimette da solo? –
  • Da quando è maggiorenne e facoltà mentali.- lo freddò Ziva – Ora se non ti dispiace ho cose più importanti da fare che stare qua a parlare con te.
Era diventata molto acida. Ma non aveva tempo per Tony, nonostante qualcosa a lui la legasse. Aveva un’altra missione : tornare a Tel Aviv e organizzare il funerale del suo fratellastro. Sua sorella Tali l’avrebbe voluto. Parte del loro sangue era uguale. E sapeva anche che avrebbe dovuto combattere psicologicamente con suo padre. L’aspettava  una settimana ancora più dura dei due giorni addietro.
Tony era profondamente preoccupato per Ziva, ma quelle risposte lo innervosirono a tal punto che pensò : Che faccia tutto da sola... sono stato qua ore per lei! Ad aspettare, a chiedere come stava. Mi sono preoccupato e lei invece di ringraziarmi mi butta letteralmente fuori! Me ne vado che è meglio… Non si può perdere tempo con tipe come lei…Ma lui in cuor suo sapeva benissimo che non fosse così. Lei aveva davvero qualcosa di diverso, diverso da ogni altra donna da lui conosciuta.
  • Allora buon viaggio, “sonoautosufficiente”.- e Tony se ne andò.
 
  • Direttore, Ziva è già sveglia, nonostante sia uscita si e no da mezz’ora dalla sala operatoria e vuole già dimettersi. Io sto andando a casa a riposarmi per domani.- finì Tony facendole capire che non voleva fare più da balia all’agente David.
 
  • Va bene DiNozzo. A lei ci penso io. Noi ci vediamo domani mattina alle 5.30 all’ingresso ovest.
 
  • A domani Direttore. – e chiudendo si diresse verso la sua macchina.
Ma ad aspettarlo accanto alla sua macchina trovò qualcuno.
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Entro stasera prometto di scrivere un'altro capitolo!!!! Spero che anche questo vi piacciaaa! fatemi sapere!
Vostra Zivadavi. 

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Capitolo 8
*** nuovo me 1.8 ***


  • Mi servirebbe un passaggio fino all’aeroporto. Può darmelo, Agente DiNozzo? Nessun taxista mi vuole fare salire in queste condizioni. – rispose con occhi supplicanti Ziva.
  • E io invece dovrei portarti fino all’aeroporto sentendomi poi in colpa se muori sull’aereo per un collasso dovuto alla tua negligenza? O al Mossad vi insegnano anche a non morire? –
  • Anche.- sorrise Ziva che aveva capito di averlo convinto. E salì in macchina.
  • Non dovresti partire, ti ripeto. – commentò dopo pochi minuti Tony.
  • Tu non andrai al funerale dell’agente Todd? – chiese Ziva
  • Si certo. Era come una sorel… - e si fermò. Capì cosa Ziva intendesse con quella domanda. Poteva anche essere un terrorista ma era pur sempre il suo fratellastro.
Per tutto il resto del tragitto non parlarono, fino alla destinazione. Ziva scese dall’auto ma si affacciò dal finestrino e disse a Tony : - Grazie mille, Agente DiNozzo. –
  • Prego, Mossad. Buon viaggio.-
Nessuno dei due guardò l’altro mentre si allontanavano. Entrambi avevano perso troppo e troppi! Tony aveva appena perso Kate e non voleva affezionarsi ad un’altra donna, e la stessa cosa Ziva che aveva comunque perso un fratello. Quindi entrambi decisero di ignorare quella scossa, quella scintilla che era scattata in loro dopo un semplice contatto. O almeno ci provarono.
 
La squadra partì puntuale per il New Orleans dove li attendeva Kate. Il funerale fu molto veloce. Abby pianse sulla spalla di Tim per tutto il tempo, mentre Ducky e Tony guardavano fissi avanti a loro guardando nel vuoto. Sicuramente ricordando qualche vicenda vissuta con Kate. Lei gli ripeteva sempre che sarebbe arrivata una donna nella vita di Tony che l’avrebbe rimesso in riga, e lui puntualmente le rispondeva che non si sarebbe fatto mettere nel sacco da nessuna.
Sai Kate, forse l’ho incontrata. Si, la donna di cui mi hai sempre parlato, quella che mi avrebbe rimesto a posto la testa, e fatto ordine nel mio cuore. Avevi ragione, come sempre d’altronde. Mi mancherai, pensava Tony passando a poggiare un fiore sulla bara.
Perdonami. Perdonami per non averti protetta come dovevo. Non succederà a nessun’altro mai della mia squadra, diceva Gibbs sconsolato che non riuscì a trattenere un gemito di dolore.  Ma in quel momento non era solo perché Jenny gli strinse la mano.
 
A Tel Aviv Ziva invece riuscì a organizzare una cerimonia privata e molto intima per suo fratello. Non andò quasi nessuno, se non amici d’infanzia di Ari e suoi. Con lei restò tutto il tempo la sua vicina di casa, anche lei amica d’infanzia Deena che non riuscì a proferire parola, sembrando pure più sconvolta di Ziva.
Alla fine della cerimonia, Ziva si avvicinò al corpo del fratello e piangendo silenziosamente gli sussurrò : - Scusami Ari.
Uscendo da quella sala lei e Deena si diressero verso casa, ma Ziva aveva bisogno di andare a trovare sua sorella Tali. Così lasciata Deena a casa, andò alla tomba di Tali.
- Tali, come può essere successo? Ho ucciso mio fratello… nostro fratello. Se tu ci fossi stata mi avresti fermata. Se tu ci fossi stata io non sarei mai diventata così. Un’assassina.
Fece per alzarsi quando una mano si posò sulla sua spalla e lei senza pensarci due volte afferrò la mano la rigirò sul corpo inerme dell’”assalitore” e gli puntò la pistola contro. Subito dopo si accorse che era suo padre e forse fu proprio questo il motivo per cui non abbassò la pistola. Si sentiva minacciata da lui. Da lui che non era un padre, non da quando si era arruolata nel Mossad. Dal quel momento fu sempre e solo un superiore o Direttore.
  • Ziva abbassa la pistola. – e Ziva ricevendolo come un ordine lo eseguì.
Per evitare di uccidere pue suo padre preferì tornare alla sua macchina.
  • Ziva fermati. –
  • Perché dovrei?-
  • Devo parlarti. –
  • E di cosa Direttore? Una nuova missione? Ho già inoltrato la richiesta di permesso per una settimana.-
  • Non per lavoro. Ma come padre e figlia.
  • Noi non siamo più padre e figlia da molto tempo.-
  • Ziva non permetterti di darmi le spalle ancora una volta. Vieni qua. Tu sai che compiti ho io, che responsabilità ho nel Mossad. Tuo fratello era una mina vagante. Ma meglio che le cose siano andate così…diciamo in “famiglia”. – Ziva guardava su padre con così tanto rancore che l si gonfiarono le vene sul collo.
  • Se fossi stata io e non Ari? Sarebbe stata la stessa cosa. E non dirmi di no!- disse d’un fiato per evitare che la interrompesse. – A te sta più a cuore il tuo lavoro e il Mossad. Ma la cosa non dovrebbe stupirmi, dato che mi hai sempre insegnato questo.
  • Ziva non è vero io ci tengo a te, alla nostra famiglia…-
  • Quale famiglia? Cosa ne è rimasto? NIENTE!
Dopo un paio di minuti di silenzio Eli le disse : - Ho parlato con il Direttore Shepard. Sarai l’agente di collegamento tra NCIS E Mossad per un paio di mesi. Così avrai tempo per riprenderti e tornare ad essere la Ziva che conoscevo. La migliore agente che il Mossad abbia mai avuto. – E con questo si congedò.
Ziva tornò a casa, si fece una bella doccia fredda e si mise a letto. Fece sogni sofferenti, si muoveva e sbraitava. Si alzò di colpo nel cuore della notte e l’unica cosa che riuscì a dire fu : Tony !
Si stava sognando proprio lui! Assurdo.. l’aveva conosciuto si e no 48 ore prima. Riusciva a ripensare solo a quel tocco nell’ascensore. Non le era mai successo con un uomo di provare un brivido simile, con dei vestiti addosso e senza essere a più di cinque cm di distanza. Anzi non aveva mai provato un brivido simile con nessuno neanche a letto. E Ziva di uomini ne aveva avuti tanti. Sia per lavoro, che per piacere suo. Non aveva mai realmente amato nessuno. Non poteva. Non doveva. Era un’agente del Mossad.
La mattina dopo nella posta trovò 2 biglietti : uno quello del volo, un altro di suo padre che le augurava buon viaggio di riposo.
Ziva preparò le valigie e senza pensarci due volte mise tutto lì, soprattutto le cose a lei più care. Sapeva che non sarebbe tornata molto presto. Aveva bisogno di scappare da là.
 
 
Nel frattempo all’Ncis, tornati dal funerale di Kate quei quattro giorni passarono molto lentamente. C’era stato solo un caso di abuso di droga tra i marinai ma niente che Gibbs non riuscisse a far confessare in pochi minuti. Tutti e tre guardavano quella scrivania vuota e milioni di curricula che si ammassavano sulla scrivania di Gibbs per prendere il posto dell’agente Todd.
 
Ziva arrivò a Washington in piena notte e si diresse subito all’Hilton, l’hotel dove era stata la settimana prima. Si sarebbe presentata alle 8 in ufficio per fare bella figura con Gibbs. Inoltre avrebbe voluto parlargli prima di iniziare a lavorare per chiarire un po’ le cose. Sistemò tutti i bagagli a terra, senza disfarli, dato che il giorno dopo avrebbe trovato un appartamento e si riposò un paio di ore.
 
Tony arrivò in ufficio piuttosto puntuale quel giorno, essendo solo le 9.15. Voleva finire le scartoffie e poi scendere giù nella palestra a scaricarsi un po’, ne aveva bisogno.  Uscito dall’ascensore però si arrestò. Vide dei capelli spuntare dalla postazione di Kate. O quello era stato un brutto sogno, tutto, oppure era arrivata una nuova sostituta.
Corse alla scrivania di Kate e si ritrovò là seduta Ziva. Non ci poteva credere. Ziva era tornata in America ed era là, proprio davanti a lui.
Ziva era sicura che non avrebbe visto Tony per primo; pensava che Gibbs fosse tipo da arrivare per primo ed andarsene per ultimo. Sentì lo stomaco ribollirsi dentro quando lo vide. Era solo loro due. Occhi negli occhi.
  • Mossad in una settimana con quelle ferite hai fatto 30 ore di volo. Non dovevi. – disse Tony per smorzare la tensione
  • Volevi che restassi lì? Non ti fa piacere vedermi? –
  • Mi stupisce. Non mi aspettavo che ci rivedessimo così presto.-
  • Come no? Non lo sapevi? –
  • Ma cosa? – chiese perplesso Tony
  • Che sono stata assegnata qua, nella vostra squadra come agente di collegamen… A quanto pare non ne sapevi niente. -
  • No. Ma Gibbs lo sa?-
  • Penso di si… credo che il Direttore gliel’abbia detto.-
  • Ah la Shepard ha deciso tutto? –
  • Si in accordo col Direttore del Mossad – non lo chiamava neanche padre.
  • Mi sa che Gibbs non lo sa allora… che bel guaio!-
Ziva non aveva bisogno di chiedere perché fosse un guaio. Immaginava già la reazione di Gibbs.
 
Il momento tanto atteso arrivò e Gibbs entrò nell’ufficio ritrovandosi davanti Ziva.
  • Ciao agente David- sorrise Gibbs che no si aspettava neanche lui di rivederla così presto. Ma pensò che mancassero dei documenti al Mossad per quanto successo con Ari. D’altronde lei ne era la prima diretta interessata ed era normale che finisse lei tutto.
  • Ciao Gibbs. Ti dovrei parlare. –  Gibbs la guardò seriamente e poi le indicò l’ascensore. Ma Ziva non capì. Voleva che se ne andasse o dovevano parlare là?!
  • Non vuoi parlare? Cosa le serve agente un invito?- e capì che lì voleva parlare.
  • Allora mi dica David.-
  • Innanzi tutto Ziva. Poi volevo comunicarti,dato che forse non lo sai, a quanto pare, che sarò una tua agente da oggi. Non voglio che pensiate che voglia prendere il posto dell’agente Todd ma mi è stato dato questo incarico e ne sono felice. Ho davvero bisogno di stare un po’ lontana da Mossad-  e Ziva iniziò a raccontare tutto a Gibbs. Chissà perché si fidava ciecamente di lui.
  • Aspetti qui Ziva. Ora torno- e uscito dall’ascensore si diresse all’ufficio della Shepard.
Entrò senza bussare ovviamente trovando Jenny che parlava al telefono con chissà quale senatore.
  • Ho un’agente nuovo in squadra… Quando avresti voluto comunicarmelo? E poi lo sai che la squadra è la mia e io me li scel….
  • Lo so, la squadra  la tua e tu scegli i tuoi elementi. Ma non c’è bisogno. Mi è arrivata una richiesta e l’ho accettata e penso che al momento sia quella migliore per te e la tua squadra.
  • Ma non hai detto che la squadra è mia e gli elementi me li scelgo io?- ribattè Gibbs
  • Si la squadra è tua ma l’agenzia mia… Per ora quel vuoto sarà colmato per qualche mese dall’agente Ziva David. E’ una delle migliori agenti che abbia mai conosciuto. Ora voglio che la conosca anche tu.
 
Gibbs decise di dare davvero una possibilità a questa Ziva David. Era un avvenimento piuttosto raro. Gibbs che si fida di una persona che non conosce. Ora dovrà meritarsi la mia fiducia però, pensò.
Si diresse all’ascensore e chiarì subito le cose con Ziva :
  • Allora agente Ziva David, sarai nella mia squadra, ti sto dando fiducia. Guadagnatela!  Nella mia squadra ci sono delle regole e pretendo che vengano rispettate. Quello che dico io è legge. Tutto chiaro?
  • Assolutamente si…-
E tornarono in ufficio dove Ziva venne presentata a tutta l’agenzia. E così cominciava un nuovo capitolo dell’NCIS. 
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Scusate per la lunghezza ( e forse anche noia) di quest capitolo!!! Era una conclusione... Tutti gli altri capitoli che scriverò saranno come fossero puntate del telefilm. Quindi dai prossimi capitoli SUPERTIVA per tutti!! Spero vi sia piaciuto il capitolo! Ho cercatodi renderlo più verosimile possibile:)
Vostra Zivadavi

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